laPiazza del Camposampierese Ovest

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Commercio tra costi e burocrazia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

E’ ancora estate, c’è ancora voglia e spazio per godersi qualche giornata di relax, concedersi delle parentesi di svago e riposo. Ma in queste settimane c’è anche chi ha lavorato senza sosta nel condurre la propria attività commerciale, in particolare proprio nei luoghi a più elevata presenza turistica, dove il “chiuso per ferie” è rimandato ad altri periodi dell’anno. Per i commercianti veneti, in particolare, questa estate ha portato una novità che vorrebbe essere un aiuto alla categoria alle prese ormai da anni con spese in costante aumento, conti che non tornano, le incertezze del mercato e altre difficoltà. Si tratta del nuovo “codice del commercio”, messo a punto dalla giunta regionale del Veneto con l’intenzione di semplificare il carico di burocrazia per il commercio al dettaglio e all’ingrosso, ma anche quello su area pubblica e altre tipologie coma la vendita della stampa e la distribuzione di carburante. Uno degli obiettivi dichiarati è la tutela del “commercio di prossimità”, di quella rete di negozi e botteghe che oltretutto tengono anche in vita i nostri centri storici, piccoli e grandi, a fornire un servizio utile, a mantenere un presidio nelle aree urbane e nei quartieri. Una risorsa da valorizzare, dunque.

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In calendario fino a settembre rassegne, concerti e manifestazioni per tutti i gusti. Super gettonate le sagre paesane e chiusure in bellezza con i tradizionali fuochi d’artificio

Servizi alle pagg. 15 e 16

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Gli appuntamenti

DONAZZAN E MORETTI, DUE VENETE IN EUROPA

Un debutto e una riconferma dopo aver fatto il pieno di voti, guardando anche alle regionali 2025

Servizio a pag.18-19

IL TURISMO FA OTTIMI NUMERI, BOOM DA OLTRE CONFINE

L’analisi di Confartigianato Imprese Veneto: “Veneto principale regione turistica”

Servizio a pag. 20

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Liste d’attesa, i risultati di un lavoro importante

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

N el corso di poco più di un anno, a partire dal 2023, abbiamo compiuto significativi progressi nella riduzione delle liste d’attesa sanitarie in Veneto. Grazie all’impegno congiunto di tutto il personale sanitario, le prestazioni di classe B, che richiedono interventi entro 10 giorni, sono state completamente azzerate, passando da 502 a zero.

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Politica

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borazione tra gli attuali partner di progetto che, sottoscrivendo il documento, si assumono degli impegni precisi per continuare le azioni di governance, conservazione, comunicazione, disseminazione e sensibilizzazione. Si tratta di un piano da oltre 3 milioni di euro che testimonia

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stione del sito Natura 2000.

“Il LIFE Brenta 2030 costituisce così un ottimo esempio di sostenibilità, replicabilità e trasferimento nell’ambito dei progetti Europei, caratteristiche essenziali per la buona gestione della spesa pubblica, nell’interesse della collettività”

Progetto LIFE “MAP-Brenta”

Il progetto “MAP-Brenta: Monitorare, Ascoltare, Pianificare per il futuro del Medio Brenta” si pone l’obiettivo di perfezionare le strategie di conservazione e gestione del Sito di Rete Natura 2000 ZSC/ZPS IT3260018 “Grave e Zone Umide della Brenta”.

Nessuno spreco

Assicurati che i rubinetti di casa siano dotati di frangigetto per diminuire la quantità di acqua in uscita senza diminuire la resa.

Fai manutenzione

Controlla la presenza di eventuali perdite dai rubinetti e dagli scarichi del wc. Un rubinetto che gocciola può perdere fino a 5 litri al giorno.

Riduci

Riduci i lavaggi delle auto e se necessario ricorriamo solo agli autolavaggi che dispongono di sistemi di raccolta dell’acqua di scarico.

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Liste d’attesa, i risultati di un lavoro importante

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

Questo risultato è stato possibile grazie a una gestione attenta delle risorse e a un’efficace prioritarizzazione dei casi urgenti. Per quanto riguarda le prestazioni di classe D, con un tempo massimo di attesa di 30 giorni, abbiamo ridotto il numero di pazienti in lista del 83%, passando da 82.811 a 13.913. Questo è stato ottenuto estendendo gli orari di attività e rafforzando la collaborazione con le strutture sanitarie private accreditate. Le prestazioni di classe P, con attese previste tra 60 e 90 giorni, hanno visto una riduzione del 62%, scendendo da 74.489 a 28.317. Questi miglioramenti, nonostante la carenza di medici, sono stati raggiunti grazie all’implementazione di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, che hanno ottimizzato la gestione degli appuntamenti e il flusso dei pazienti.

Il flauto di Niccolò alla BBC

Destinazione Londra per Niccolò Valerio. Grandissima soddisfazione per il flautista di Santa Giustina in Colle, invitato a partecipare, come Primo Flauto dalla Symphony Orchestra della BBC di Londra, a una serie di produzioni artistiche.

Un risultato che Niccolò Valerio ha raggiunto dopo aver brillantemente superato due prove di selezione con numerosi candidati provenienti da ogni parte del mondo. Attualmente Niccolò è flautista stabile all’ Orchestra Nazionale di Lione e professore di ruolo.

«È un fatto di portata storica che un italiano riesca a superare questo esame» ha dichiarato con emozione e soddisfazione il papà Giancarlo alla notizia del superamento delle rigorosissime selezioni per entrare come primo flauto alla nell’Orchestra Sinfonica della BBC di Londra. Grandissima ovviamente la soddisfazione del flautista giustinense, un incarico prestigioso che lo ripaga dell’impegno di anni Niccolò Valerio, classe 1996, ha intrapreso lo studio del flauto a dieci anni spinto dai genitori, entrambi musicisti e docenti all’istituto comprensivo Parini di Camposampiero. Infatti il papà Giancarlo suona la chitarra mentre la mamma Cristina Fiscon, che ha fondato il Corso a indirizzo musicale al Parini, il pianoforte. A 18 anni Niccolò, che ha un studiato al liceo scientifico Newton di Camposampiero, consegue il diploma al Conservatorio Pollini di Padova e la guida del maestro Claudio Montafia ottenendo il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Ha poi frequentato il Master al Conservatoire National Supérior Musique Danse di Lione. Un risultato condiviso con le congratulazioni dell’amministrazione comunale e dall’intera comunità di Santa Giustina in Colle dove vivono i Valerio (Niccolò ha altri due fratelli, entrambi musicisti), una famiglia letteralmente “in musica”. (n.m.)

Il

giovane artista

di Santa Giustina in Colle ha superato le selezioni mondiali

Voglio esprimere anche su La Piazza ringraziamento a tutti i professionisti della sanità, alle istituzioni e ai sindacati, a tutti coloro che, con grande senso del dovere, hanno contribuito a questi risultati a favore dei pazienti. Il loro impegno e la loro dedizione sono stati fondamentali. Un ringraziamento speciale va anche a tutti i cittadini veneti che ci incoraggiano a proseguire su questa strada. Insieme, continueremo a lavorare per un sistema sanitario sempre più efficiente e al servizio di tutti.

Commercio tra costi e burocrazia

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Meno “carte” per i negozianti ma anche più risorse per continuare con l’esperienza positiva dei distretti del commercio e delle botteghe storiche, attive da più di quarant’anni. Insieme ad altre misure e semplificazioni, compresa una normativa un po’ più snella, la Regione punta ad agevolare le attività. Negli ultimi dieci anni, ricorda l’assessore al commercio Roberto Marcato, il Veneto ha destinato ai commercianti oltre 56 milioni di euro, somma che ha generato investimenti per un valore doppi, oltre 100 milioni. Certo che proprio i commercianti, sul fronte delle spese, sono una delle categorie più tartassate, alle prese da anni con i continui rincari delle bollette energetiche, dei rifornimenti, dei servizi e in genere di tutte le voci che compongono le uscite di un’attività commerciale. Così in molti decidono di chiudere. Ma proprio per evitare questo fenomeno i negozianti non vanno lasciati soli.

del Camposampierese Ovest
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Urbanistica.

L’area verde pubblica, destinata ad asilo nido

Reschigliano: no all’asilo nido nell’area adibita a parco giochi

Il Comitato di via Foffani ha lanciato anche una raccolta firme per mantenere il parco

Asilo nido o parco pubblico? Scoppia a Reschigliano la querelle, che si preannuncia non solo estiva, riguardante un’area verde, attrezzata a parco giochi, in via Foffani sulla quale il Comune intende realizzare un asilo nido.

Una decisione che ha scatenato la presa di posizione di alcuni residenti, costituitisi in Comitato, che hanno lanciato una raccolta di firme. Sull’altro fronte ferma la posizione dell’amministrazione Gallo che ribadisce la “bontà” di un intervento destinato a garantire un servizio pubblico come un asilo nido che a Reschigliano non c’è.

Il sindaco Gallo: “I servizi vanno garantiti e il nido a Reschigliano non c’è. Il Comune ha ascoltato le esigenze delle famiglie, in zona ci sono altri parchi”

“Vogliamo preservare l’area verde di via Foffani a Reschigliano dove l’amministrazione ha deciso di costruire un asilo nido” afferma Cirillo Bernardo, referente del Comitato di via Foffani sorto a difesa del parco della frazione. Il Comitato ha lanciato una raccolta firme per protestare contro la delibera adottata all’unanimità, anche dalle minoranze, dal consiglio comunale per realizzare l’asilo nido riservato ai bambini da zero a 2 anni, per un massimo di 30 posti.

“Noi crediamo - prosegue il portavoce Bernardo - che il parco pubblico sia un bene fonda-

mentale per il benessere delle persone. Sopprimere un’area verde in un quartiere residenziale densamente popolato per convertirla in area edificabile sia un’azione poco rispettosa e lesiva nei confronti dei cittadini. Noi non siamo contrari al progetto di costruzione dell’asilo nido, anzi. Accogliamo positivamente del Comune, ma non siamo d’accordo sul sacrificare uno dei due parchi pubblici a fronte della costruzione di un edificio altamente impattante per l’ambiente circostante. Con la continua espansione urbanistica, gli spazi verdi stanno diventando sempre più rari, ma la loro presenza è essenziale perché permette di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento atmosferico e accresce il benessere psico-fisico dei residenti. Inoltre - aggiunge Cirillo - ci teniamo ad evidenziare che quell’area è fortemente a rischio idrogeologico e a rischio allagamento. Accanto al parco è presente un bacino di laminazione, costruito qualche anno fa perché la zona era soggetta frequentemente ad allagamenti».

Sulla vicenda è intervenuto anche il Partito Democratico. “È certamente positivo che dopo

Il Comitato: “Il parco non si tocca: è un bene fondamentale. Sopprimere un’area verde in un quartiere residenziale è poco rispettoso dei cittadini”

anni l’amministrazione di centrodestra, ora guidata dal sindaco Gallo - afferma il PD - si sia resa conto della necessità di dotare il nostro comune di un servizio così essenziale, ma non può essere fatto a scapito di altri

servizi. Questo succede a causa della mancata programmazione di chi finora non ha studiato né progettato alcuna soluzione per realizzare il nido tra le possibilità offerte dal bando l’opera. Tra una nuova costruzione, demolizione e ristrutturazione o ristrutturazione di un edificio già di proprietà, la giunta ha scelto la più semplice e veloce: la costruzione ex novo di un edificio su un terreno del Comune. (n.m.)

Il primo cittadino: “Noi non torniamo indietro”

Pronta la replica del primo cittadino di Campodarsego, Valter Gallo sul caso dell’area verde di Reschigliano.

“I servizi i servizi ai cittadini vanno garantiti ed è questa la premessa rispetto a una decisione sulla quale non torniamo indietro - ribatte -. A Reschigliano, la frazione più popolosa dopo il capoluogo, il nido non c’è. Abbiamo vinto un bando e con il Pnrr sono arrivati 720 mila euro. Come Comune ne metteremo altri 780 mila euro. L’unica area che aveva le caratteristiche idonee per realizzare la scuola era in via Foffani. Attenzione però: la scuola nido è inserita in una striscia di terra lunga 15 metri e non andrà ad intaccare l’area attrezzata del parco giochi. La decisione non verteva sull’individuazione del sito, ma se fare o meno la struttura scolastica.

Noi abbiamo deciso di realizzarla ina zona come quella di Reschigliano dove peraltro altre aree verdi e parchi pubblici”. (n.m.)

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Sanità. Lavori in corso per il nuovo complesso che sorgerà tra Camposampiero e Santa Giustina in Colle

Casa di comunità entro marzo

Proseguono a pieno ritmo i lavori della Casa di comunità a Camposampiero in via Cao del Mondo. Una struttura fondamentale per coordinare i servizi offerti nel territorio, soprattutto di prima assistenza, a beneficio dei malati cronici e di altre situazioni di fragilità

“I

cittadini del Camposampierese e non solo la attendono da tempo assicura il consigliere regionale Giulio Centenaro. La casa di comunità, tutt’altra cosa dall’ospedale di comunità, sarà un servizio importante per alleggerire il reparto del Pronto soccorso del Pietro Cosma e affrontare in tempi più brevi i pazienti con il codice bianco, costretti attualmente ad aspettare diverse ore la chiamata con il medico di turno». Il plesso a Camposampiero è finanziato con i fondi del Pnrr e costerà oltre 1 milione 600 mila euro”.Le Case di Comunità sono strutture sociosanitarie che fungono da punto di riferimento per il cittadino e rappresentano il modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento. Ne è prevista una ogni 40-50 mila abitanti. Rappresentano l’evoluzione del concetto di “Casa della salute”. All’interno di questi plessi saranno presenti equipe di medici di medicina generale, pediatri, medici specialisti, infermieri e altri professionisti della salute che operano in raccordo anche con la rete dei Comuni e delle farmacie territoriali. In queste nuove strutture socio-sanitarie ci sarà un poliambulatorio dove lavoreranno i medici di famiglia e altri specialisti che erogheranno prestazioni spe-

cialistiche come lo psicologo, l’assistente sociale, il dietista e così via. Inoltre ci sarà spazio anche per le attività legate al consultorio. Quasi 50 i complessivi milioni di euro che arrivano dal Pnrr. Piano che ne impone la realizzazione dei progetti entro la fine del 2026. Per l’Ulss 6 Si corre ma il tracciato non è privo di insidie e ostacoli: per alcuni progetti, infatti, i costi rispetto alle previsioni iniziali, sono aumentati e i fondi a disposizione non bastano.

Gli uffici dell’Usl stanno cercando di recuperare le risorse rimodulando alcuni inter-

venti per far quadrare il conto finale. Le venti case di comunità, futuro nucleo della sanità territoriale, vedono al lavoro Regione Veneto e Ulss. Si suddividono in hub e spoke, quelle più grandi saranno anche presidio della guardia medica. Le case di comunità comprendono, inoltre, un punto di accoglienza e di orientamento, ma soprattutto vogliono essere il luogo in cui il cittadino trova risposte adeguate alle sue esigenze sanitarie o sociosanitarie, con particolare attenzione per i soggetti fragili e i pazienti cronici. (n.m.)

La nuova geografia

L’Usl 6 Euganea, con quasi un milione di abitanti, a regime dovrà avere 40 case della comunità Quelle finanziate dal Pnrr sono il primo nucleo, organizzato in sedi hub e spoke, proprio come gli ospedali. Strutture più grandi e attrezzate e strutture più ridotte, capaci di operare in stretta sinergia. Gli hub previsti sono cinque: oltre a Camposampiero, uno è previsto all’Ospedale ai Colli a Padova, gli altri a Selvazzano, Piove di Sacco ed Este, Alla casa di comunità hub Ai Colli si legano le case spoke di Limena Noventa Padovana e Saonara. Collegate a Selvazzano sono invece le case della comunità di Rubano e Abano. All’hub di Piove sono agganciate le case spoke di Maserà e Pontelongo, Camposampiero guida Carmignano, San Martino di Lupari, Campo San Martino, Trebaseleghe e Vigonza. A Este fanno infine riferimento Monselice, Conselve e Montagnana.

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Il consigliere regionale Giulio Centenaro

Lo chiamavano stage, tirocinio, alternanza scuola lavoro o imparare “in bottega”. Il comune di San Giorgio delle Pertiche, invece, offre ai ventenni la possibilità di apprendere il funzionamento della macchina amministrativa dall’interno, mettendoli alla prova con delibere, decreti e ordinanza.

Non è un vero e proprio tirocinio e non parliamo di ventenni qualunque: sono i giovanissimi consiglieri neoeletti che, per iniziativa del sindaco Daniele Canella, saranno affiancati dagli amministratori più esperti come Caterina Bellotto, Alberto Corsini, Stefania Pierazzo, Andrea Biasibetti e Andrea Carnio. Oltre ad occuparsi del loro mandato, dunque, i membri della giunta avranno l’onore e l’onere di fare da tutor ai più giovani che dovranno imparare a misurarsi con burocrazia, leggi e regolamenti vari.

Un consiglio comunale che sarà quindi formato e competente, ma non solo. Per il sindaco è stato fondamentale attribuire a ciascun consigliere una delega, valorizzando ogni persona che ricopre la carica e delegando alcune materie che avrebbero gravato troppo sugli assessori.

«Il conferimento di deleghe da parte del sindaco ai consiglieri rappresenta un elemento fondamentale nell’organizzazione e nella gestione amministrativa di un comune, perché permette una distribuzione più efficiente delle responsabilità e delle competenze all’interno dell’amministrazione, garantendo una maggiore attenzione e cura nelle varie materie di interesse pubblico» ha commentato il primo cittadino, fresco di rielezione. «Questo sistema non solo alleggerisce il carico di lavoro del sindaco, permettendogli di concentrassi

su questioni strategie e di coordinamento, ma favorisce anche una maggiore partecipazione e coinvolgimento dei consiglieri nelle decisioni amministrative» ha proseguito Canella. «Sono particolarmente soddisfatto di aver distribuito deleghe a tutti i consiglieri, in base alle proprie attitudini personali. Nel contempo ho avuto cura di individuare per ogni consigliere un riferimento di esperienza a cui rivolgersi in caso di necessità, almeno per il periodo iniziale. Ogni incarico, infatti, attiene ad un più ampio contenitore delegato per materia ai singoli assessori. Essendo per tutti e sei i neo-consiglieri la prima esperienza come amministratori, sarà un’ottima palestra per esercitarsi nell’azione amministrativa e sconoscere da vicino il funzionamento di un ente locale» ha concluso il sindaco.

Andrea Benato

Sociale. Terza età alla carica con il progetto “Attivanziani”

A giugno, si sa, finiscono le scuole e per bambini e ragazzi è tempo di festa e relax. Allo stesso modo, a fine giugno, gli anziani di San Giorgio delle Pertiche hanno concluso il loro anno di attività organizzate dal comune e dalla cooperativa “La Bottega dei Ragazzi”, celebrando la fine del periodo passato assieme con una festa ma dandosi appuntamento a settembre quando ripartiranno i corsi.

È il progetto “Attivanziani” che ha coinvolto alcuni “senior” del comune con camminate insieme e lezioni di computer. A sovrintendere alle iniziative è stata Stefania Pierazzo, assessora al sociale riconfermata nella nuova giunta Canella: «Un grazie dove-

roso alla Bottega dei Ragazzi per aver accolto la nostra sfida nel creare delle attività per la terza età. Tante attività e cose interessanti ci aspettano da settembre,

corsi al garden, corsi di scacchi, camminate, ancora corsi con il computer, ballo e non solo. E tanto altro bolle in pentola» ha commentato Pierazzo.

Ma l’estate non sarà priva di iniziative per le persone della terza età. Sono state infatti confermate le camminate assieme fino a metà luglio, mentre a fine giugno alcuni anziani sono partiti per Andalo (TN) per godere del fresco della montagna in compagnia. Il “soggiorno climatico” è stato organizzato grazie ad una collaborazione tra Senior Veneto, Attesa e Associazione Pensionati di Borgoricco ed ha riguardato i comuni di San Giorgio delle Pertiche, Santa Giustina in Colle e Borgoricco. (a.b.)

È l’idea del sindaco Daniele Canella, appena rieletto. Gli amministratori più esperti affiancheranno i giovani consiglieri spiegando loro il funzionamento dell’ente

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Santa Giustina in Colle

Amministrazione. Il sindaco rieletto ha assegnato i vari referati ad assessori e consiglieri delegati

Giacomazzi bis: tre conferme

e la new entry Cavinato

Una composizione di giunta nel segno della continuità con la riconferma di tre assessori (Raffaella Cagnin, che mantiene anche la carica di vicesindaco, Ornella De Santi, che ha ottenuto il numero più alto di preferenze, e Federico Marconato) e la il neo assessore Massimo Cavinato

Moreno Giacomazzi, riconfermato primo cittadino con un ampio consenso elettorale, ha nominato la nuova giunta del suo secondo mandato, distribuendo deleghe anche tra i consiglieri. Una composizione di giunta nel segno della continuità amministrativa quella decisa da Giacomazzi con la riconferma di tre assessori (Raffaella Cagnin, che mantiene anche la carica di vicesindaco, Ornella De Santi, che ha ottenuto il numero più alto di preferenze, e Federico Marconato) e la new entry Massimo Cavinato. Il riconfermato sindaco Moreno Giacomazzi non ja tardato ad assegnare le deleghe e gli incarichi a tutti gli assessori e consiglieri eletti così da rendere da subito operativa la macchina comunale. Queste le deleghe e le varie ripartizioni. Per i prossimi cinque anni il primo cittadino Giacomazzi si occuperà di personale e organizzazione dei rapporti tra Enti sovra-comunali, comunicazione e dialogo con i cittadini, quindi il “fiore all’occhiello” delle opere pubbliche cittadine, vale a dire la riqualificazione del centro urbano del capoluogo, i lavori pubblici, l’edilizia scolastica, la Polizia Locale, l’attuazione con la costante verifica del programma già avviato nel precedente mandato e arricchito in occasione delle elezioni. Raffaella Cagnin mantiene il ruolo di vicesindaco, continuando altresì ad occuparsi di bilancio e programmazione finanziaria, tributi, patrimonio e politiche del lavoro ed energetiche e attività produttive. La donna dei record, Ornella De Santi, la più votata in assoluto, ha confermato le deleghe a cultura, biblioteca, servizi socio-sanitari e politiche di sostegno alle famiglie, pubblica istruzione e associazioni e terzo settore. Federico Marconato continua a occuparsi del comparto agricoltura, che lo vede impegnato professionalmente e con grande passione a difesa e promozione del settore, manutenzioni, arredo e decoro urbano e turismo. Il nuovo assessore Massimo Cavinato si occuperà di mercati, servizi cimiteriali, manifestazioni ed eventi, urbanistica ed edilizia privata. Compiti ben specifici anche per i consiglieri di maggioranza: Valerio Bellù, che nel precedente mandati si occupa sempre come consigliere di ambiente, ha le deleghe a progetti ed

iniziative ecosostenibili e di miglioramento della qualità della vita: per Emma Bardellone: politiche sociali, Consiglio Comunale dei Ragazzi e supporto alla attività di comunicazione con le parrocchie; per Dario Scapolo Riccardo statuto, regolamenti e affari generali: per Fabio Tomasin, che è stato nominato anche capogruppo della maggioranza, le deleghe alla promozione di iniziative a sostegno dello sport. (g.b.)

Atti vandalici, tolleranza zero

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Lega Ci adellese via Ca’ Nave, 103 | 35013 Cittadella (PD) spi.cittadella@cgilpadova.it

Lega Piazzolese via della Roggia, 5/1 | 35016 Piazzola sul Brenta (PD) spi.piazzola@cgilpadova.it

Lega Vigonza via S.Antonio, 67 | 35010 Vigonza spi.vigonza@cgilpadova.it

Lega Camposampierese via Vivaldi, 7/9 | 35012 Camposampiero (PD) spi.camposampiero@cgilpadova.it

Lega Padova Nord (Limena, Vigodarzere) via Beato Arnaldo, 26 | 35010 Limena (PD) spi.limena@cgilpadova.it

Vandali in azione a Santa Giustina in Colle e ferma presa di poszione dell’amministarione comunale e di quanti si occuoano della cura e gestioend ella palestra comunale. E’ stato proprio quest’utimo impianto sportico a essere sdanneggito, passati als etaccio i video della sorveglianza. Specchi rotti con frammenti dappertutto e carta igienica spiaccicata sulle pareti o gettata a terra al centro dell’atto vandalicperpetrato nottetempo da ignoti nei bagni esterni della palestra comunale I soliti ignoti non hanno fatto però conto del fatto che loro che l’area è videosorvegliata dalle telecamere piazzate nel parco Amici di Andrea, che saranno visionate dai vigili della della Federazione. Purtroppo non è la prima volta.

In precedenza i vandali hanno vuotato gli estintori all’interno della tensostruttura e rotto due televisori della Pro loco

“Consiglio gli autori di autodenunciarsi perché se verranno individuati la pagheranno cara - ha scritto sui social il sindaco Moreno Giacomazzi -. Tolleranza sero, ora è davvero giunto il momento di punire severamente questi episodi”. La sera precedente al fatto erano stati visti dei ragazzini che sostavano nel parco. Quando il sindaco, avvertito, è andato a controllare ha trovato sul tavolino del parco bottiglie vuote di vodka e lattine”. (g.b.)

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ANTICA SAGRA di ANTICA SAGRA di Mejaniga

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Settembre 2024 Settembre

SABATO

Mejaniga di Cadoneghe - Via Gramsci, 2

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Lavori Pubblici. La nuova giunta Argenti subito al lavoro, al via le opere già programmate

Partiti i lavori della nuova ciclabile che collegherà Villa del Conte alla TV-Ostiglia

Negli stessi giorni sono partite le asfaltature di alcuni tratti stradali. La nuova rotonda in entrata ad Abbazia Pisani,via Tremarende e via Piovego sono state prese in carico dalla Provincia, mentre il Comune ha effettuato a spese proprie la manutenzione di altre vie

Esito del voto scontato. Maggioranza monocolore. Secondo mandato che, di fatto, è una continuazione del primo.

C’erano tutti i presupposti a Villa del Conte per una celere prosecuzione dei lavori iniziati durante i primi cinque anni targati Argenti, anche se forse non ci si aspettava una ripartenza così rapida.

Dopo le formalità legate all’insediamento del nuovo consiglio comunale e della nuova giunta, il 19 giugno hanno preso il via i lavori per la realizzazione della pista ciclopedonale che collegherà Villa del Conte con la Treviso Ostiglia lungo il canale Tergola. Il finanziamento dell’opera è stato garantito dalla Federazione dei comuni del Camposampierese grazie a un contributo della Regione Veneto, ma ciascun ente

ha poi dovuto trovare risorse aggiuntive tra le pieghe dei rispettivi bilanci. Malgrado la copertura finanziaria sia stata individuata, non sono mancati altri problemi che hanno ostacolato l’iter, come alcuni ricorsi al TAR. Tutto superato, a quanto risulta, dal momento che il primo “colpo di vanga” è già stato dato, assieme all’avvio del cantiere per l’attraversamento pedonale di via Tremarende nell’incrocio con via Prai dell’Acqua. «Un’opera attesa da molto tempo e che ha impegnato questa amministrazione in maniera importante e sotto diversi profili, ma che siamo orgogliosi, finalmente, di vedere avviata e presto divenire realtà» ha commentato Argenti all’apertura dei cantieri.

Negli stessi giorni sono iniziate

- e in alcuni tratti sono già state concluse - le asfaltature di vari tratti stradali. La nuova rotonda in entrata ad Abbazia Pisani, via Tremarende e via Piovego sono state prese in carico dalla Provincia di Padova, mentre altre strade comunali hanno ricevuto interventi di manutenzione a carico del Comune. Si segnalano in

Villa del Conte bersagliata da truffatori digitali

L’allarme è stato lanciato a fine giugno dalla sindaca Antonella Argenti su Facebook, uno dei mezzi più efficaci per raggiungere gli “over”, sempre più vittime di telefonate e messaggi truffaldini.

Negli ultimi tempi si sono registrati diversi episodi di chiamate effettuate da parte di finti Carabinieri che chiedevano denaro per aiutare i figli delle vittime in seguito ad un incidente o altro. Tutto falso, naturalmente, perché le Forze dell’Ordine non chiedono soldi al telefono. L’u-

nico scopo di queste telefonate - o messaggi con invito ad aprire link truffaldini - è quello di derubare persone spesso anziane che, grazie all’abilità dei criminali, si fanno raggirare. La prima cittadina ha spiegato in modo chiaro i termini del problema: «Le truffe si realizzano con messaggi sul cellulare che invitano ad entrare in un link, che poi si rivela un virus che carpisce tutti i dati inseriti nel cellulare, o con telefonate con le quali si invita la persona a versare velocemente un ingente somma

o fornire denaro in contante a fantomatici Carabinieri, per liberare un figlio o parente da una situazione di difficoltà». Dopo aver purtroppo osservato molti episodi di questo tipo, Argenti ha lanciato un monito: «Diffidate da ogni forma di richiesta di denaro o aiuto da sconosciuti e chiedete supporto ad un familiare o direttamente a me! Grazie a tutti per la collaborazione e vi chiedo di tenermi informata o contattare le forze dell’ordine qualora si verificassero situazioni di pericolo» ha concluso la sindaca. (a.b.)

particolare via Don Carrara, via dei Ciliegi, cia Comunetto, via Maglio, via Strada Militare e via Busiago, unitamente alla nuova viabilità sul piazzale e il parcheggio Martiri delle Foibe. «Abbiamo deciso di realizzare i lavori dopo la chiusura delle scuole per limitare le deviazioni del traffico anche per i mezzi di

trasporto pubblico e ci scusiamo per gli eventuali disagi arrecati al traffico. Prestare massima attenzione nella sicurezza stradale significa prendersi cura di ciascuno dei nostri cittadini e di chi transita nelle nostre strade» ha aggiunto la neo prima cittadina Argenti.

Andrea Benato

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Provincia di Padova
I lavori della nuova ciclabile

Cittadini attivi. Quarta edizione del progetto con 40 ragazze e ragazzi

impegnati per due settimane

Torna “Ci sto? Affare fatica!”

La quarta edizione fa sold out

“C i sto? Affare fatica!” alla quarta edizione con una sola settimana di lavoro per squadra e l’aggiunta di due rientri pomeridiani. Tutte le mattine i giovani cittadini di Villanova di Camposampiero si sono dati da fare per svolgere piccole manutenzioni, tinteggiature degli ambienti comunali e riqualificazione di oggetti dismessi. Confermata la squadra di street art, con la creazione di un vero e proprio murales nella parete esterna degli impianti sportivi di via Caltana. Dopo il successo dell’anno scorso al Centro Tomasoni, anche la scuola materna di Villanova ha richiesto ai ragazzi la realizzazione di divertenti percorsi di “playground” destinati alla psicomotricità per i più piccolini. Allo stesso modo, è continuata la riqualifica degli spogliatoi degli impianti sportivi di calcio, mediante la pulizia dell’area docce-bagno e la tinteggiatura dei soffitti e dell’area esterna. Confermata come sempre la squadra di Mussolini al Centro Tomasoni, per la riqualifica delle aree destinate ai bimbi e ragazzi durante il doposcuola invernale. E’continuata la colorazione delle panchine gialle nelle diverse frazioni. Dopo

Villanova, quest’anno è stata colorata di giallo una panchina a Mussolini, simbolo del nuovo percorso di sensibilizzazione legato all’inclusione sociale e alla lotta al disagio. Le attività pomeridiane hanno visto la partecipazione dei volontari della Protezione Civile di Villanova di Camposampiero e dei volontari della Croce Rossa di Vigodarzere, i quali hanno trasmesso ai ragazzi le conoscenze basi per la messa in sicurezza della propria persona e piccole manovre di primo soccorso, sperando che con il raggiungimento della maggiore età possano anche loro avvicinarsi a queste preziosissime realtà. Nonostante il grande caldo che han-

no dovuto affrontare, le iscrizioni hanno raggiunto il sold out, confermando la bellezza del progetto possibile grazie alla disponibilità dei Tutor junior Erik Scanferla, Antonio Sandu, Selena Untila, Aurora Guido e degli ormai instancabili Handyman Luciano Calzavara, Graziano Tosatto, Celestino Carraro, Marco Camporese e Silvano Agostini.

“E voi, li avete visti girare per il nostro Comune con le loro maglie rosse? Non vi preoccupate, farete in tempo anche l’anno prossimo. Giovani di Villanova: stay tuned!” conclude la consigliere alle politiche giovanili Ilenia Franco. Endrius Salvalaggio

Estate, tempo per stare insieme

Al termine dell’anno scolastico sono state subito avviate numerose attività estive per ragazzi come i grest parrocchiali di Villanova di Camposampiero e Murelle ed i centri estivi dell’Albatros Tennis, del Lions calcio, dell’Asd Spartum e delle Scuole dell’infanzia parrocchiali. Spazio anche alle attività serali con beach volley, biliardino all’italiana, calcio e musica grazie al circolo Noi di Murelle. Il tutto si è concluso con una scatenata serata anni 80 e 90 “Murelle Party”. “Le nostre comunità sono delle vere e proprie macchine inesauribili di voglia di condividere del tempo di qualità insieme. Rivolgiamo, per l’occasione a tutti gli organizzatori e ai volontari un grazie per il lavoro svolto per grandi e piccini” afferma, l’assessore ad eventi e manifestazioni Tobia Gelasio. Numerose anche le attività culturali fra: spettacoli teatrali in piazza, letture animate nei parchi e sfide libresche con il colleziona letture in biblioteca, conclude l’assessore Angela Bombo. (e.s.)

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Eventi. Dal 30 agosto al 3 settembre la tradizionale festa animerà le piazze e nelle vie del paese

L’Antica Sagra del Santo Sepolcro taglia il traguardo delle 344 edizioni

L’appuntamento cardine per la comunità di Villanova di Camposampiero è alle porte. Un lavoro iniziato lo scorso anno con la raccolta di disponibilità di nuove attrattive e vecchi ricordi, ha impegnato in primis la Pro Loco di Villanova e le associazioni del paese e l’amministrazione che crede nei valori comunitari di questo evento. Una cinque giorni che da anni non si vedeva con un programma così vivace e diversificato, invita il pubblico a partecipare e divertirsi. L’apertura del confermatissimo luna park venerdì 30 agosto apre le danze della kermesse, che con le sue luci e suoni accende la festa e come negli ultimi anni non può mancare Pedalando sotto le stelle che vedrà anche un’altra competizione amatoriale di tiro alla fune in via 4 Novembre.

Via 4 Novembre dopo qualche anno torna ad ospitare uno stand, quello dell’associazione “E tradission” e in quest’area sarà predisposta un’area expo di concessionari di macchine agricole e banchi di Coldiretti e Cia, il tutto promosso dall’Avis e i suoi volontari. Aprono il programma musicale

in piazza Mariutto gli Attic Noise, con un palco fantastico, un’area street food e con la novità della Casetta della Proloco.

Sabato 31 agosto ritorna la Fiera della sicurezza, con la presenza dei corpi delle forze dell’ordine, forze armate, corpi volontari di soccorso e sicurezza, saranno a disposizione per farsi conoscere sia dai bambini ma anche dagli adulti, per il distintivo del “cittadino sicuro”.

Nel tardo pomeriggio sarà inaugurata la fattoria didattica allestita alle scuole primarie di via Giovanni XXIII: al suo interno ospiterà la mostra dei vecchi mestieri, della scuola di una volta, di miniature di attività agricole e i Black Panters con i loro modellini da competizione da provare.

Nelle altre aree della sagra raduno di un gruppo di Ferrari che, grazie alla collaborazione con gli amici della Ferrari, darà il via a un corteo che quest’anno sarà guidato dalla Fanfara dei Bersaglieri di Padova.

Domenica gornata intensa e ricca, con la collaborazione di club auto moto d’epoca Mussolini di

Villanova e Avis Villanova, che ospiteranno gli spazi disponibili nel centro con auto d’epoca, moto e mezzi americani. La mattina vedrà anche lo svolgimento di metamorfosi con la passeggiata tra l’arte 2024. Presente un casaro da una malga di montagna, che farà vedere una lavorazione storica e tradizionale a bambini ed adulti presso l’area della latteria di Villanova.

Appuntamento alle 18:00 per la tappa di campionato nazionale del palo della cuccagna, giunto alla sua ottava edizione e che ha visto le squadre nell’inverno partecipare al guinness world record su canale 5 e poi in serata musica con la cover band di Bon Jovi i J&B. Lunedì mattina la fiera non deluderà le aspettative, oltre ai classici banchi in via Caltana saranno presenti in tutta l’area verde e in via 4 Novembre banchi ed espositori. La serata in piazza Mariutto vedrà l’esibizione di una cover band di livello europeo, gli Ac/Di che proporranno uno spettacolo degno del gruppo a cui si ispirano: gli Acdc.

Endrius Salvalaggio

La tradizionale fiera chiuderà in bellezza con lo spettacolo pirotecnico

Per l’ultima serata, martedì 3 settembre la grande novità con la mongolfiera posizionata in via IV Novembre darà la possibilità di un volo guidato dalle 19 alle 22.

La serata musicale sarà contraddistinta dal rock tutto italiano degli Spiriti Liberi cover Band dei Litfiba, che avranno ospite il batterista del gruppo originale in cui cantava Piero Pelù.

Estrazione della lotteria parrocchia e conclusione con lo spettacolo pirotecnico offerto dagli esercenti presenti durante la fiera.

“Con un programma così non

è possibile venire alla sagra un giorno solo…. E non si può mangiare in un posto solo per 5 giorni” affermano gli organizzatori e le decine di volontari all’opera.

“Un ricco programma che vedrà l’impegno di tantissimi vo-

lontari e di tantissime associazioni, valore aggiunto per Villanova di Camposampiero a cui i ringraziamenti non sono mai abbastanza. Negli ultimi anni sempre più attività economiche sostengono questa manifestazione che ha potuto reinvestire nella promozione e far crescere la visibilità dell’evento, per questa edizione un nuovo media partner come Radio Easy Rock a confermare la bontà del programma musicale. L’invito a partecipare è sempre lo stesso #sevedemoinsagra” conclude l’assessore alle manifestazioni Tobia Gelasio. (e.s.)

“I punti di forza sono il programma ricco e l’impegno di tantissimi volontari e di tantissime associazioni, valore aggiunto per Villanova di Camposampiero a cui i ringraziamenti non sono mai abbastanza” afferma l’assessore alle manifestazioni Tobia Gelasio

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Spettacoli. Musica e teatro fino a settembre con tante

Il Camposampierese attira

e giovanissimi in un’estate

Per le famiglie che desiderano qualche decibel in meno, durante tutta l’estate è possibile assistere gratuitamente ad una serie di eventi per bambini. La rassegna “Tra palco e stelle…un territorio in scena”

Un’estate all’insegna dello stare assieme, godendo di musica e spettacoli teatrali rivolti soprattutto ai più giovani e ai bambini. È il leitmotiv delle iniziative organizzate a Villa del Conte e nel Camposampierese con due cicli di eventi: il primo è “Hype Fest”, con dj set e musica dal vivo accompagnata dall’immancabile stand gastronomico, dal 28 giugno al 2 luglio.

“Tra palco e stelle…un territorio in scena” è il nome scelto per la seconda rassegna, più tranquilla e rivolta ad un pubblico prevalentemente di bambini e bambine dal 10 giugno al 14 settembre in tutti i dieci comuni della Federazione del Camposampierese.

Le danze sono state dunque aperte il 28 giugno con i Rotti per caso (883 tribute band). Il giorno successivo è stata la volta di Dj Nicola Cavinato e del format “Altaclaz - in trash we trust” ma tutto è rimasto in standby, naturalmente, durante la partita Italia Svizzera: per l’occasione è stato allestito un maxi schermo grazie al quale è stato possibile vedere l’evento sportivo assieme davanti a una birra o un drink gelati.

Ancora, il 30 giugno è andato in scena il Dj set di Massimo Facco e di “Freak - il “party devastante”, che negli ultimi anni si è fatto conoscere anche grazie al programma radiofonico su Radio Wow. L’ultimo appuntamento musicale ha coinvolto il pubblico il primo luglio con “Figli di un cane”, cover band di Ligabue. Gli organizzatori hanno precisato che il ricavato è stato devoluto all’associazione Davide Onlus. Per le famiglie che desiderano qualche decibel in meno, inve-

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ce, per tutta l’estate è possibile assistere gratuitamente - ma con offerta libera - ad una serie di eventi per bambini. La rassegna “Tra palco e stelle…un territorio in scena”, iniziata a giugno con notevole successo, ha preso una pausa durante le settimane centrali di agosto per riprendere a fine estate quando

Se Villa del Conte parte in quarta proponendo “Hype Fest”, un festival all’insegna della musica e del divertimento, tutto il Camposampierese non è da meno con la rassegna per bambini

“Tra palco e stelle…un territorio in scena”. Unico divieto: annoiarsi

molti sono di rientro dalle ferie. La ripresa è dunque fissata per il 26 agosto con “Il giardino del gigante”, a Campodarsego, uno spettacolo di “Panta Rei”. Tra le “prime” si segna “Life is a Circus” di Alessandro Zanutto, sempre a Campodarsego, il 9 settembre. Tutte le serate e le informazioni sono riportate nel sito della Federazione - che ha co-finanziato il progetto assieme a “RetEventi 2024” - e nei siti dei singoli Comuni.

Andrea Benato

A sinistra un’immagine dell’Hipe Fest a Villa del Conte, di seguito la Rassegna Tra il palco e le stelle a Villanova di Camposampiero

Pattinaggio. Dopo 12 anni la pista di San Giorgio delle Pertiche

Grande successo per il ritorno dei

Campionati Italiani a rotelle su pista

La tre giorni di gare ha visto impegnati circa 600 atleti in rappresentanza di 110 società provenienti da tutta Italia (da Siracusa la squadra giunta da più lontano) ed ha assegnato ben 46 titoli tricolori

U na pista con spettacolari curve paraboliche ha accolto, dopo dodici anni, la kermesse tricolore a ingresso gratuito dei Campionati italiani di skating o pattini a rotelle. La pista si trova a San Giorgio delle Pertiche, nell’unico impianto in provincia idoneo a poter ospitare eventi di questo tipo.

La tre giorni di gare, ha visto impegnati circa 600 atleti in rappresentanza di 110 società provenienti da tutta Italia (da Siracusa la squadra giunta da più lontano) ed ha assegnato ben 46 titoli tricolori. Tre le categorie scese in gara: Allievi, Juniores, Senior (Assoluti), in competizioni sia a livello maschile che femminile. Grande soddisfazione, tra gli altri, per Eleonora Mosco, consigliere provinciale con delega allo sport, per il presidente del Coni Veneto Dino Ponchio e per il nuovo delegato provinciale Enrico Boni, per Daniele Canella e Caterina Bellotto, rispettivamente sindaco ed assessore allo sport di San Giorgio delle Pertiche e soprattutto per Andrea Petrin il presidente dello Skating Club Pertichese che ha organizzato l’evento.

Tre le categorie scese in gara: Allievi, Juniores, Senior (Assoluti), in competizioni sia a livello maschile che femminile

“San Giorgio delle Pertiche, dopo diversi anni, ha ospitato un evento di portata nazionale – hanno sottolineato il sindaco Canella e l’assessore Bellotto –. È un motivo di vanto e di soddisfazione per il nostro territorio: non è frequente che un appuntamento rilevante, dal punto di vista organizzativo e con elevato numero di partecipanti e pubblico (sono arrivate oltre 1500 persone), si sia svolto in un comune periferico rispetto al capoluogo, come il nostro, e con protagonista uno sport “di nicchia” rispetto al calcio. Ringraziamo gli sponsor partners che l’hanno reso possibile. Abbiamo avuto l’opportunità di farci conosce-

re e di sfruttare a pieno un’opera di eccellenza, pensata per lo sport di alto livello e realizzata nei primi anni Duemila, che le amministrazioni hanno sempre tenuto in considerazione”. “Sono orgoglioso di aver potuto organizzare questo appuntamento, sia per l’evento in sé e sia perché

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un appuntamento del genere significa poter contare su uno staff preparato ed all’altezza – ha affermato con orgoglio e soddisfazione Andrea Petrin, presidente dello SKC Pertichese -: oltre una cinquantina le persone che fra dirigenza, famiglie degli atleti e volontari, si sono dedicate con passione e grandissimo impegno affinché tutto funzioni al meglio. L’evento si è svolto all’aperto con accesso al pubblico libero, ed è stata allestita anche una tribuna mobile da 450 posti”. Il Campionato italiano di Skating si è svolto nel pattinodromo degli Impianti sportivi intitolati a “Federico Francato e Adriano-Ometto” on una dedica particolare a tutti i giovani sportivi. “È con grande soddisfazione, per di più nell’anno in cui il Veneto è “Regione europea dello sport” - ha detto Mosco -, che abbiamo accolto in provincia di Padova questo Campionato italiano con oltre 600 atleti da tutta Italia. Il pattinaggio, sport dal grande fascino e che incuriosisce tantissime persone, soprattutto bambini, vanta una grande tradizione locale. Questo evento ha assunto, inoltre, anche valenza sociale ed educativa. Molti atleti, fra quelli in gara, hanno potuto le loro prime esperienze e prima ancora l’incontro con i sani valori dello sport puro: come lealtà, rispetto, impegno e fair play proprio sulla pista di San Giorgio delle Pertiche”. “Il pattinaggio a rotelle ha una grande tradizione in Veneto e in particolare a Padova le ha fatto eco Dino Ponchio -: in passato e tuttora, annovera grandissimi campioni, quindi complimenti a chi ha voluto organizzare questa manifestazione di altissimo livello. Complimenti a chi ha voluto organizzare questa manifestazione di altissimo livello”. (n.m.)

#Regione

Politica. E’ stata nominata vice presidente della commissione europea Industria, ricerca ed energia

Donazzan vola in Europa ma guarda al Veneto “Guidare la Regione? Sarebbe un sogno”

Per le elezioni regionali del 2025 conferma che la scelta spetta alla coalizione e ribadisce che i tempi sono maturi per un esponente di Fratelli d’Italia

Dopo 19 anni Elena Donazzan lascia Palazzo Balbi e la poltrona di assessore regionale per occupare il seggio in Parlamento Europeo. L’esponente vicentina di Fratelli d’Italia vola a Bruxelles ma il suo cuore continua a battere per il Veneto, tanto da guardare con estremo interesse alle elezioni regionali del 2025. “Guidare il Veneto? Per me sarebbe un sogno”, ha detto, aggiungendo poi che la decisione spetta ai vertici dei partiti. Eletta nel parlamento Ue con un vero e proprio record di preferenze personali, quasi 60 mila, dopo aver salutato i colleghi in Giunta regionale Donazzan è stata nominata vice presidente della Commissione ITRE Industria, ricerca ed energia. Proprio dai nostri microfoni di Radio Veneto24 aveva auspicato di poter occuparsi delle materie che ha seguito da assessore in questi anni, in particolare imprese e lavoro. “La Commissione ITRE sarà la più importante di questa legislatura - dichiara dopo la nomina - con 90 membri sarà determinante nel dettare la direzione che l’Europa dovrà prendere sui temi industriali, sganciandosi dalla

penalizzante ideologia green puntando invece su crescita, investimenti e competitività. Porterò nella Commissione la mia esperienza e la mia conoscenza di un tessuto produttivo unico come quello del Veneto e dell’Italia intera”.

Spesso si sente parlare di Europa matrigna: Lei spera che dopo queste elezioni l’Ue possa essere più vicina ai suoi cittadini?

“Per il mio mandato mi sono data due obbiettivi: uno culturale e uno di tipo pratico. Il primo è la difesa dell’identità italiana dell’identità italiana e del mondo delle nostre imprese, in un contesto europeo che spesso sembra senza identità e ostile alle imprese. Il secondo è far percepire il lavoro dei parlamentari europei e in particolare il mio, rivolto direttamente ai cittadini, e far sentire l’importanza delle istituzioni europee per noi cittadini, Mi impegnerò affinché l’Europa sia più rispettosa di noi”.

Tornando in Veneto, c’è chi sostiene che il suo possa essere un nome di punta per le elezioni regionali del 2025. E’ uno scena-

rio percorribile?

“Io ho sempre sognato questo scenario più considerato, ma non sono io a doverlo dire. Dovranno essere coloro che poi si dovranno occupare di questo, ovvero i partiti della coalizione, i portatori di interesse. Io spero che il prossimo governatore, se il presidente Zaia non non dovesse essere più ricandidabile, evidentemente più il profilo deve essere alto, deve essere una persona compete, capace di ascoltare e di mediare, ovviamente avrà come confronto il nostro presidente Zaia”.

Deve essere un esponente di Fratelli d’Italia?

“Certamente Fratelli d’Italia oggi può auspicare ad avere questo spazio perché è il primo partito in Veneto non solo alle Europee ma anche alle politiche. La prima regione in tutta Italia per il mio partito è il Veneto, credo perciò che sia abbastanza naturale pensare che il Veneto possa essere guidato da Fratelli d’Italia. Ma sempre in una logica di colazione perché i cittadini ci apprezzano quando stiamo insieme, non quando litighiamo o facciamo prove muscolari. Mesto non vale per me oggi, ma vale per qualcuno che non accetta di aver perduto qualche voto e che ora è il turno di un altro partito”.

Da assessore regionale uscente Donazzan ha tracciato il bilancio del suo mandato. “Ho avuto il grande privilegio per 19 anni di lavorare nella più bella amministrazione che ci possa essere e di essere alla guida di un assessorato che ha a che fare con la vita delle persone, della loro crescita, fatta di attese e di aspettative. Grazie al lavoro degli uffici regionali, di tutti i dipendenti, funzionari, dirigenti con cui ho collaborato, abbiamo cercato di dare risposte, supportato i cambiamenti, in un legame sempre molto stretto con il nostro territorio. Il primo grazie va al presidente Zaia, che mi ha confermato per tre volte alla guida di questo assessorato. Il secondo ringraziamento va ai direttori delle strutture regionali:

se sono cresciuta personalmente e professionalmente lo devo alle persone con cui ho lavorato. Lascio un’eredità importante, fatta di risultati concreti e relazioni improntate sulla correttezza e l’assunzione di responsabilità. Lascio innanzitutto una buona amministrazione, come dimostra la programmazione e rendicontazione dei Fondi europei. C’è stato un momento - ha ricordato l’ex assessore - in cui qualcuno ha insinuato che ci fosse stata una mala gestio: non solo non era vero, ma la Commissione europea ha sempre plaudito alla gestione dei fondi europei della Regione Veneto, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)

Province “riabilitate”, Alberto Stefani primo firmatario del progetto di legge, De Poli approva, 5 Stelle contrari

Dieci anni fa, sulla spinta della necessità di razionalizzare le spese per gli enti pubblici, la riforma Del Rio aveva trasformato le Province, eliminando l’elezione diretta degli amministratori e trasferendo diverse competenze. Già due anni c’era stato un tentativo di tornare “all’antico”, perché le “nuove” Province non hanno mai riscosso un gran successo. Ora la Lega ci riprova con un progetto di legge, a prima firma del deputato padovano Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, per

il ripristino delle province come enti di primo livello. Con questa proposta di legge l’intenzione, infatti, è di reintrodurre l’elezione diretta del presidente della provincia e dei consiglieri provinciali, anziché lasciarla solamente a sindaci e ai consiglieri comunali. Il dibattito si è subito acceso in questa calda estate. “Le province sono fondamentali per l’erogazione di servizi ai cittadini”, affaerma lo stesso Alberto Stefani, “mantenerle così, come oggi, non fa bene a nessun. Vanno reintrodotte con

tutte le strutture e funzioni necessarie, anche perché non ci risulta che, allo stato attuale, abbiano portato alcun risparmio per i cittadini”.

La proposta trova subito l’appoggio di un altro veneto, il senatore Udc Antonio De Poli: “Siamo da sempre favorevoli ad una riforma delle Province che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti alla guida di une ente importante che si occupa di servizi cruciali come infrastrutture, turismo, urbanistica e ambiente.

Sono convinto che sia questa la direzione giusta da seguire. D’altronde, la riforma Delrio si è rivelata un grande pasticcio e il passaggio ad enti di secondo livello non ha funzionato. Credo che la proposta di legge, presentata oggi alla Camera, sia giusta perché interpreta l’esigenza di rafforzare la nostra democrazia e la politica nei territori, avvicinando la Provincia come istituzione ai cittadini”. Fortemente contrario invece il Movimento 5 Stelle, che teme il ritorno del “poltronificio”.

Alberto Stefani

Regione

Il caso. 33 indagati tra i quali il sindaco, l’assessore alla mobilità, vertici di società, dirigenti pubblici e imprenditori

Terremoto giudiziario in Laguna: arresti e sospetti

Sotto la lente della Procura appalti pubblici, compravendite milionarie, concessioni edilizie. Politica in fibrillazione

A10 anni esatti di distanza dallo scandalo Mose un altro terremoto giudiziario colpisce i palazzi veneziani.

La procura di Venezia ha inscritto nel registro degli indagati, ovviamente, a vario titolo 33 soggetti tra i quali il Sindaco, Luigi Brugnaro, il Direttore Generale del Comune, Morris Ceron, il vice capo di gabinetto Derek Donadini (tutti raggiunti da avviso di garanzia), l’Amministratore delegato di ACTV – AVM, Giovanni Seno, il direttore generale di Insula, Alessandra Bolognini, alcuni dirigenti pubblici e diversi imprenditori.

In carcere, oltre all’imprenditore Fabrizio Ormenese, è finito l’assessore alla Mobilità e Tra-

sporti, Renato Boraso fermato mentre era intento a bruciare faldoni di documenti in una vecchia stufa. Appalti pubblici, concessioni edilizie, compravendite di palazzi storici: dentro le oltre 900 pagine uscite dalla Procura c’è tutto questo e molto di più. Sembrerebbe, infatti, una vera e propria organizzazione tesa a “piegare sistematicamente la pubblica amministrazione a interessi privati”. Gare pilotate, valutazioni di beni, concessioni edilizie con relativi aumenti di cubatura edificabile: una spy story che si articola in anni di indagini e intercettazioni telefoniche nelle quali si alternano questioni minute, come la richie-

sta dell’assessore Boraso a un imprenditore di un divano letto per la casa della figlia, ad altre multimilionarie come la vendita dell’inquinata area dei Pili, di proprietà del Sindaco Brugnaro, al magnate di Singapore Kwong. Telefonini anti – intercettazioni, appartamenti di servizio nei quali fare incontri segreti, mazzette, sponsor alla squadra di basket Reyer per attirare l’attenzione del Sindaco che ne è il proprietario: tutto è sotto la lente di ingrandimento della Procura di Venezia.

In attesa dei risvolti giudiziaria, quelli politici sono già molto evidenti sopratutto in termini di “agibilità amministrativa”, motivo per cui tutte le opposizioni stanno chiedono a gran voce “un passo indietro” da parte dell’attuale amministrazione oggi, a loro dire, “nell’impossi-

L’intervista. La deputata vicentina rieletta con oltre 82 mila preferenze

bilità di amministrare”. Fibrillazione anche da parte degli alleati del sindaco Brugnaro, che intanto di si difende: “Ho la coscienza pulita e lo dimostrerò nelle sedi più opportune. Le questioni sono sempre le stesse dal 2015, i Pili, il trust, ora anche Palazzo Papadopoli, un orgoglio averlo venduto, con quei soldi abbiamo contribuito a rilanciare il Comune”. L’ultimo scampolo di estate si confermerà, dunque, calda e la situazione veneziana, ad oggi, è tutta in divenire. (r.r.)

Moretti: “Credo in una Europa ancor più vicina ai cittadini”

Con oltre 82 mila preferenze Alessandra Moretti ha ottenuto un solida conferma in Parlamento Europeo. Per la deputata del Pd si apre così una nuova legislatura in Europa.

Dopo il percorso fatto sin qui in Europarlamento, da dove è ripartita?

Anzitutto, di fronte a questo risultato straordinario, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno confermato la fiducia. Questa sarà una legislatura molto importante e anche complicata, vista la composizione del Parlamento Europeo. Però ho ho le idee molto chiare sulle priorità che ci dobbiamo dare. La prima è sicuramente quella di garantire a tutti i cittadini europei il diritto alla salute quindi l’accesso alle cure ai servizi sanitari pubblici. Poi senz’altro bisognerà discutere sui temi della difesa comune e della sicurezza attraverso un forte impulso in politica estera. Dovremo anche rafforzare l’Europa sociale, affin-

ché sia più vicina ai cittadini in termini di garanzie sul lavoro, equità salariale, diritti fondamentali, ruolo delle donne nella società. Poi ci occupiamo di comparti importanti come l’agricoltura, la politica industriale e l’uniformità fiscale. Insomma sarà una legislatura ricca di Impegni e obiettivi.

L’Europa qui dal Veneto sembra spesso lontana. È così?

In realtà la narrazione sull’Europa spesso è molto distante rispetto a quanto l’Europa ha fatto e fa per i cittadini, compresi i veneti. Pensiamo solo al forte impulso che abbiamo dato per superare la pandemia, per distribuire i vaccini a tutti per dare all’Italia e quindi anche al Veneto le più importanti risorse per la lotta al cambiamento climatico e per il sostegno alla transizione eh ecologica.

L’Italia in questi anni ha ricevuto la quota maggiore di fondi europei.Quindi è su questo che dobbiamo continuare a bat-

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terci perché la qualità delle democrazie e del nostro stile di vita potrà essere mantenuta se l’Europa continuerà ad essere vicina ai cittadini.

Torniamo in Veneto, dove tiene banco l’autonomia, ormai un tema nazionale. Come valutate tutta questa partita?

Questa legge, imposta a colpi di maggioranza, aprirà molte discriminazioni e diseguaglianze tra tra regioni. Sono molto preoccupata soprattutto per servizi essenziali, che riguardano la salute, la scuola, i trasporti. Vediamo quale sarà l’evoluzione nelle prossime settimane, noi ci faremo sentire.

Cinque anni fa lei ha vissuto l’esperienza della campagna elettorale per le regionali. Per il 2025 come si sta preparando il centrosinistra di fronte al braccio di ferro Lega - Fratelli d’Italia?

Anzitutto dobbiamo aprire presto la discussione tra tutte le forze democratiche presenti in Veneto. Credo che si debba

partire dai temi, dagli argomenti, dalle idee che abbiamo per la nostra regione. Il Veneto è bellissimo ma deve fare un salto di qualità. Dobbiamo mettere in piedi una coalizione decisa a vincere e individuare presto chi la guiderà. (g.g.)

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BACINO N.10

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di Virginio De Biasi
Alessandra Moretti

Il rapporto. Confartigianato Imprese Veneto illustra i numeri del 2023

Turismo, gli stranieri portano 7,2 miliardi di euro Presenze in crescita, 16% del totale nazionale

Boschetto: “L’offerta sta cambiando, le nostre imprese artigiane sono in prima linea e coprono tutta la filiera”

Turismo, nel 2023 il Veneto va forte e piace: 21,1 milioni gli arrivi e 71,9 milioni le presenze in tutto l’anno, pari rispettivamente al 15 e al 16 per cento del totale nazionale. Da giugno a settembre invece gli arrivi sono stati 11 milioni, in crescita rispetto al 2022 dell’8,3% e quasi 46 milioni le presenze, pari ad un +2,9% rispetto all’anno precedente. A prediligere il Veneto, sia in estate che in inverno, sono principalmente gli stranieri che rappresentano il 70% degli arrivi e il 74% delle presenze, con una spesa complessiva di 7,2 miliardi di euro, equivalente al 4,15% del Pil regionale.

I dati elaborati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto mettono in evidenza come il Veneto si confermi per il 2023 come la principale regione turistica italiana. Andando ad analizzare più nel dettaglio i dati per provincia, Venezia è la meta più ambita in termini di presenze con 26.998.563 turisti, seguita da Verona con 11.789.651, Belluno con 2.131.968 e Padova con 1.840.255. Ottima performance di Rovigo con 1.321.272 (+4,9%) e di Vicenza con 1.006.413 (+10,4%). Anche Treviso segna un + 18,4% con 861.664 presenze.

Per quanto riguarda invece la sola stagione estiva, il 2023 ha evidenziato un calo di turisti italiani che, rispetto allo stesso periodo del 2022, sono diminuiti in termini di arrivi dell’1,8%, con una flessione di destinazioni verso il lago del 6,8%, seguito dalle città d’arte con un -1,5%, dal mare con un -1% e dalle terme con un -0,8%. A tenere alta la media di turisti in Veneto in estate sono gli stranieri, che per il 13,3% in più rispetto al 2022 hanno scelto le nostre località, prediligendo principalmente la montagna con un aumento del 28,3% rispetto all’anno precedente di arrivi e un + 5,2% in termini di presenze, con un + 27,7% per la montagna, un +13,7% per le città d’arte, un + 3,4% per il lago e un +1,7% per il mare. Guardando ai valori assoluti, il mare comunque si conferma il comprensorio con

il maggior numero di turisti con ben 22,5 milioni arrivi e presenze nel periodo giugno-settembre 2023, mentre per i soli arrivi le città d’arte sono la meta turistica preferita da italiani e stranieri con quasi 5 milioni di persone.

Le imprese artigiane venete che sono interessate al settore turistico, secondo i dati del

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2024, sono 18.271 ed impiegano complessivamente 64.560 addetti, rappresentando il 15,5% del totale. “Oggi il turismo sta cambiando, non è più quello stanziale e di massa, ma è diventato esperienziale – avverte il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – basandosi ormai sulla conoscenza del territorio, delle sue caratteristiche, tradizioni culturali ed enogastronomiche, sull’attività sportiva in un contesto naturalistico. E qui entrano in gioco le nostre imprese artigiane, che coprono tutta l’intera filiera turistica, dall’abbigliamento e calzatura, che rappresentano il 25,4% del totale, ai prodotti tipici locali, dall’attrezzatura sportiva ai servizi, dall’agroalimentare (19,9% del totale) al trasporto.

Credo ci siano ancora margini di sviluppo se si amplia l’offerta in termini di servizi, di ricettività e di innovazione tecnologica nella promozione e nel marketing – aggiunge Boschetto -. È evidente che ci debba essere una regia nella programmazione con tutti i soggetti deputati, dal pubblico al privato. Confidiamo molto nel lavoro che stiamo facendo in modo concertato e condiviso sui tavoli di confronto per la stesura del nuovo Piano Strategico della Regione Veneto 20252027. Fondamentale è tener conto del cambiamento dei gusti, delle destinazioni e del nuovo “mood” turistico ed essere in grado di creare un pacchetto all’avanguardia che soddisfi ogni aspettativa e domanda del mercato, privilegiando la qualità, le nostre eccellenze, la formazione del personale addetto e soprattutto il rispetto della nostra cultura, tradizione anche artigianale e del nostro territorio”.

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Roberto boschetto

Sapori del Territorio e Microlocalismi

Un viaggio nelle eccellenze locali

V alorizzare le radici enogastronomiche e sostenere i produttori locali è l’impegno che Despar Nord (Aspiag Service Srl), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia, ha intrapreso dal 2015 con il progetto “Sapori del Territorio”. Questo brand rappresenta una strategia di differenziazione concreta, volta a celebrare e promuovere i prodotti d’eccellenza delle regioni in cui l’azienda opera. Con una rete di oltre 500 punti vendita, il marchio dell’Abete offre ad oggi circa 2.000 referenze a scaffale provenienti da 300 produttori locali.

Quest’anno, il progetto “Sapori del Territorio” si arricchisce con una nuova declinazione: i Microlocalismi. Questo nuovo progetto mette in luce realtà produttive di dimensioni ancora più contenute e spesso meno conosciute, ma di straordinario valore enogastronomico. L’idea è quella di dare visibilità a queste piccole gemme del territorio, includendo in assortimento i prodotti di questi piccoli fornitori permettendo loro di raggiungere una distribuzione più ampia. Questa iniziativa non solo riflette l’autenticità, l’altissima qualità e la freschezza dei prodotti regionali, ma supporta anche le economie locali, promuovendo pratiche sostenibili lungo tutta la filiera attraverso trasporti brevi e consegne diret-

te ai punti vendita.

Dal 1° gennaio 2024, Despar Nord ha ampliato significativamente l’offerta con 175 prodotti provenienti da 30 produttori distribuiti in diverse regioni. Le categorie di prodotti includono specialità tipiche del Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, ed è stimato che entro la fine dell’anno i produttori che prenderanno parte al progetto aumenteranno a circa 60.

Ogni prodotto è scelto per la sua unicità e qualità, rappresentando un tassello prezioso delle tradizioni gastronomiche locali che arricchiscono i nostri territori. In questo contesto, ciascun punto vendita diventa un punto di riferimento anche per le eccellenze regionali, valorizzate con spazi dedicati e facilmente riconoscibili anche attraverso un marchio ad hoc che le contraddistingue, esaltando le peculiarità del prodotto e delle aziende produttrici locali.

Questo progetto è una testimonianza tangibile dell’impegno di Despar Nord nella valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche italiane e promozione della sostenibilità. È un’iniziativa che non solo celebra le eccellenze locali, ma contribuisce anche al sostegno e alla crescita delle piccole realtà produttive, rendendo ogni visita nei punti vendita un viaggio attraverso le autentiche delizie del territorio.

Quando è nata la storia della vostra azienda agricola e come è cambiata nel tempo la vostra realtà?

La nostra azienda agricola è inizialmente nata seguendo un modello di autoconsumo, per poi dedicarsi dagli anni ‘60 alla vendita al dettaglio del vino. Per noi il vino non è solo una bevanda, ma un prodotto evocativo a cui va dato il giusto valore. Per questo abbiamo sempre preferito una vendita al dettaglio in cui al cliente, oltre al vino, scegliamo di fornire informazioni e una vera e propria esperienza di consumo.

Come è nata la collaborazione con Despar Nord e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio?

Dal 2024 abbiamo iniziato a collaborare con Despar per poter raggiungere anche i clienti che non possono venire in cantina e avvicinarci anche a chi ancora non è un appassionato.

Prodotti e produttori vicini a noi

I prodotti locali portano vantaggi per tutti!

Sostegno ai produttori Freschezza quotidiana

Vicinanza al territorio Legame con la tradizione

Scegli locale!

Quando abbiamo ricevuto da Despar la proposta di collaborazione ci siamo sentiti onorati perché lo abbiamo visto come un riconoscimento della qualità del nostro vino.

Di Despar ci ha colpiti anche l’attenzione rivolta al prodotto: i buyer hanno voluto conoscere i vini in ogni loro dettaglio per poterli raccontare ai clienti nel modo migliore.

Centrali nella strategia di sviluppo della vostra azienda agricola sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete in pratica?

Siamo consapevoli che per produrre dei buoni vini serva una vigna curata e in armonia con l’ambiente. Per questo riduciamo al minimo i trattamenti, non usiamo i diserbanti e preserviamo la biodiversità del luogo garantendo un habitat adatto alla fauna locale grazie ad alberi e siepi che proteggono e nutrono le vigne stesse.

Scopri di più su despar.it/it/sapori-del-territorio-veneto

Una panoramica delle nuove auto del 2024

Il 2024 è un anno entusiasmante per il settore automobilistico, con numerose novità da parte di diversi marchi. Ecco una panoramica delle auto più attese presentate e che debutteranno quest’anno.

All’inizio del secondo trimestre abbiamo assistito a una serie di lanci importanti. La nuova generazione della Lancia Ypsilon ha dato ufficialmente il via al nuovo piano prodotti del marchio torinese. A seguire, è stata introdotta la Ford Explorer e infine la Citroën C3, un altro modello di rilievo destinato a fare il salto verso l’elettrico puro, pur mantenendo il motore termico come opzione. Anche la Mitsubishi ASX si è aggiunta a questa lista, grazie ad un corposo restyling.

Tra le auto presentate in primavera, merita una menzione speciale la nuova Skoda Kodiaq, che ha mantenuto la ricca gamma termica del modello precedente, introducendo per la prima volta gli ibridi mild e plug-in. Non va dimenticato l’avvio delle consegne della Hyundai Santa Fe, ora caratterizzata da un design molto distintivo. A completare il quadro primaverile, la Lotus Emeya, una berlina elettrica che punta a competere con la Porsche Taycan, con tutte le carte in regola per farcela.

Tra le novità più attese, ci sono stati i facelift delle BMW Serie 4 Coupé e Cabrio e della Kia Sorento, che ha subito un restyling profondo, anche nel design. Non sono mancate le proposte completamente nuove, come la Mercedes Classe G elettrica e l’erede della Lamborghini Huracán, che ha salutato il V10 aspirato di derivazione Audi per adottare un V8 biturbo ibrido plug-in sviluppato internamente.

L’estate 2024 ha visto l’arrivo di due grandi novità: la prima è stata l’Alfa Romeo Milano, un’attesissima B-SUV elettrica che aspira a posizionarsi ai vertici della categoria per dinamica di guida. La seconda è stata la Mini Cooper, che dopo il lancio completamente elettrico ha finalmente introdotto anche i motori turbobenzina. Ma c’è stato spazio

anche per i sogni: quest’estate ha visto il debutto commerciale della nuova MercedesAMG CLE 63.

Per l’autunno-inverno del 2024, è previsto l’arrivo sul mercato del restyling della Volkswagen Golf, con una nuova estetica esterna e interna. Un altro restyling significativo sarà quello della Porsche 911, che potrebbe segnare il debutto dell’alimentazione mild hybrid.

PIZZERIA

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per averci scelto e per continuare a sceglierci

Focus. Consigli utili per mettersi in strada senza pensieri

Gestione e manutenzione degli pneumatici

La gestione e manutenzione stagionale degli pneumatici è fondamentale per garantire sicurezza e performance ottimali del veicolo. Gli pneumatici sono l’unico punto di contatto tra l’auto e la strada e la loro cura influisce direttamente sulla tenuta di strada, sul consumo di carburante e sul comfort di guida.

Controllo della pressione: La pressione degli pneumatici deve essere verificata almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. Una pressione corretta assicura una migliore aderenza e riduce il consumo di carburante. Un pneumatico sotto-gonfiato aumenta l’usura e il rischio di esplosione, mentre uno sovra-gonfiato riduce la superficie di contatto con la strada, compromettendo la tenuta di strada. Rotazione dei pneumatici: La rotazione periodica degli pneumatici (ogni 10.000-15.000 km) permette un’usura uniforme, prolungando la vita utile del set di pneumatici. Questo è particolarmente importante in veicoli a trazione anteriore o posteriore, dove l’usura può essere diversa tra gli assi.

Verifica del battistrada: Un battistrada usurato compromette la sicurezza, specialmente su strade bagnate. La profondità minima legale del battistrada è di 1.6 mm, ma è consigliabile sostituire gli pneumatici già a 3 mm per gli pneumatici estivi e 4 mm per quelli invernali. Utilizzare un misuratore di profondità del battistrada è un metodo semplice per controllare l’usura. Allineamento e bilanciamento: Un corretto allineamento delle ruote assicura che gli pneumatici si consumino uniformemente e che il veicolo mantenga una buona stabilità. Il bilanciamento degli pneumatici, invece, elimina le vibrazioni indesiderate e protegge le sospensioni del veicolo.

I 6 segnali di usura degli pneumatici

Ecco alcuni segnali principali di usura a cui prestare attenzione:

1 -La profondità del battistrada è uno degli indicatori più importanti dell’usura dei pneumatici. La legge richiede una profondità minima di 1.6 mm, ma per una sicurezza ottimale è consigliabile sostituire i pneumatici quando la profondità scende sotto 3 mm per quelli estivi e 4 mm per quelli invernali. Per misurare la profondità del battistrada si può utilizzare un misuratore di profondità o controllare gli indicatori di usura presenti sui pneumatici stessi.

2 - L’usura irregolare del battistrada può essere causata da vari fattori, come un allineamento delle ruote non corretto, una pressione inadeguata o problemi alle sospensioni. Se si notano zone del battistrada più consumate rispetto ad altre, è opportuno far controllare il veicolo da un professionista.

3 - Con il tempo, i pneumatici possono sviluppare fenditure o crepe sulla superficie o sui fianchi. Questi segni indicano che lo pneumatico sta invecchiando e potrebbe essere a rischio di scoppio. Le crepe possono essere causate anche da un’esposizione prolungata alla luce solare e agli agenti atmosferici.

4 - Rigonfiamenti o bolle sui pneumatici sono segnali di danni strutturali, spesso causati da impatti con buche o marciapiedi. Questi rigonfiamenti indicano che la struttura interna del pneumatico è compromessa e il pneumatico potrebbe scoppiare in qualsiasi momento. In presenza di rigonfiamenti, è necessario sostituire immediatamente il pneumatico.

5 - Vibrazioni eccessive o rumori insoliti durante la guida possono essere sintomi di pneumatici usurati o danneggiati. Questi segnali potrebbero indicare problemi di bilanciamento, allineamento o addirittura un danno interno al pneumatico. In questi casi, è importante far controllare gli pneumatici e il veicolo da un professionista.

6 - L’usura eccessiva sui fianchi degli pneumatici può indicare una pressione insufficiente o un uso frequente del veicolo con carichi pesanti. La pressione insufficiente fa sì che i fianchi degli pneumatici si usurino più rapidamente, compromettendo la loro resistenza e aumentando il rischio di scoppio.

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I principali motori automobilistici e le loro alimentazioni

Nel corso degli anni, la tecnologia dei motori si è evoluta significativamente, portando alla nascita di diverse tipologie, ciascuna con le proprie caratteristiche, vantaggi e svantaggi. Ecco i principali tipi di motori automobilistici e le loro alimentazioni

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Nei veicoli ibridi serie, il motore a combustione interna non è collegato direttamente alle ruote. Invece, esso genera elettricità che alimenta un motore elettrico, il quale a sua volta muove le ruote. Questo sistema può migliorare ulteriormente l’efficienza del carburante, specialmente in condizioni di guida urbana con frequenti fermate e ripartenze. Tuttavia, la complessità e il costo di questi sistemi possono essere superiori rispetto agli ibridi paralleli.

Motori Elettrici

Motori a Combustione Interna

Motori a Benzina

I motori a benzina sono tra i più comuni e diffusi al mondo. Funzionano attraverso la combustione del carburante all’interno di cilindri, dove una miscela di aria e benzina viene compressa e poi incendiata da una scintilla della candela. Questa combustione crea una forza che spinge il pistone, generando movimento. I motori a benzina sono apprezzati per la loro potenza e velocità, ma hanno lo svantaggio di essere meno efficienti dal punto di vista del consumo di carburante e delle emissioni rispetto ad altre tecnologie.

Motori Diesel

Veicoli Elettrici a Batteria (BEV)

I veicoli elettrici a batteria sono alimentati esclusivamente da energia elettrica immagazzinata in grandi batterie ricaricabili. Questi motori sono estremamente efficienti, silenziosi e producono zero emissioni locali. Con l’aumento delle infrastrutture di ricarica e dei miglioramenti nella tecnologia delle batterie, i BEV stanno diventando sempre più popolari. Esempi noti includono Tesla Model S e Nissan Leaf. Tuttavia, la limitata autonomia e i tempi di ricarica sono ancora sfide significative per l’adozione diffusa.

Veicoli Elettrici a Celle a Combustibile (FCEV)

I FCEV utilizzano l’idrogeno come fonte di energia. L’idrogeno viene convertito in elettricità attraverso una reazione chimica in una cella a combustibile, producendo solo acqua come sottoprodotto. Questi veicoli combinano i vantaggi dei veicoli elettrici con tempi di rifornimento rapidi e una maggiore autonomia. Tuttavia, la diffusione dei FCEV è limitata dalla scarsa infrastruttura per l’idrogeno e dai costi elevati della tecnologia.

I motori diesel operano con un principio simile a quello dei motori a benzina, ma utilizzano gasolio come carburante e la combustione avviene per compressione. Sono noti per la loro efficienza nel consumo di carburante e la loro longevità. I motori diesel producono più coppia motrice a bassi regimi rispetto ai motori a benzina, rendendoli ideali per veicoli pesanti e commerciali. Tuttavia, emettono più ossidi di azoto e particolato, richiedendo sistemi di trattamento dei gas di scarico complessi.

Ibridi Paralleli

Nei veicoli ibridi paralleli, sia il motore a combustione interna sia il motore elettrico possono alimentare direttamente le ruote. Questi sistemi permettono di combinare i vantaggi dei motori a combustione interna con quelli elettrici, offrendo un’elevata efficienza e riducendo le emissioni. Un esempio popolare è la Toyota Prius, che utilizza un sistema ibrido parallelo per ottimizzare il consumo di carburante.

Ibridi Serie

L’Unione Europea ha adottato misure significative per promuovere l’adozione di veicoli elettrici, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria. Tra queste, una delle più rilevanti è la decisione di vietare la vendita di nuove auto a combustione interna entro il 2035. Questa legge rappresenta un cambio di paradigma per l’industria automobilistica, accelerando la transizione verso soluzioni di mobilità più sostenibili. Di conseguenza, le case automobilistiche stanno investendo massicciamente in ricerca e sviluppo per migliorare la tecnologia delle batterie e aumentare l’autonomia e la velocità di ricarica dei veicoli elettrici. Inoltre, si stanno potenziando le infrastrutture di ricarica pubbliche e private per supportare l’espansione del mercato dei veicoli elettrici. Mentre il futuro sembra sempre più orientato verso soluzioni elettriche e ibride, i motori a combustione interna continueranno a giocare un ruolo importante ancora per alcuni anni, soprattutto nei settori dove l’elettrificazione è più complessa. Tuttavia, la spinta normativa e le crescenti preoccupazioni ambientali stanno chiaramente tracciando la strada verso un’era in cui le auto elettriche domineranno il mercato, ridefinendo la mobilità del futuro.

Visti da vicino. Dai tradizionali benzina e diesel ai veicoli ibridi ed elettrici

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Intervento sulla cornea, primato italiano dell’oculistica veneziana

Numeri da record con il supporto della Banca degli Occhi

L’ospedale SS. Giovanni e Paolo a Venezia e quello dell’Angelo a Mestre nei primi sei mesi del 2024 sono tra i centri più attivi per esecuzione di trapianti con due nuove tecniche di precisione Dsaek e Dmek

Chirurgia oculistica sempre più all’avanguardia nelle sale operatorie dell’Ulss 3 Serenissima: grazie all’attività di supporto di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, a Venezia e Mestre si registrano numeri da record, nell’ultimo semestre, con i trapianti endoteliali secondo due innovative tecniche, che per la prima volta superano, nel totale degli interventi effettuati, i trapianti di cornea tradizionali.

“Sono diventati consuetudine nelle nostre sale operatorie – spiega la dottoressa Franch, Direttore dell’Oculistica di Venezia – gli interventi di Descemet’s Stripping Automated Endothelial Keratoplasty, per i quali vengono isolati solo gli strati più profondi da trapiantare: l’endotelio, la membrana descemet e una parte dello stroma, per uno spessore inferiore ai 100 millesimi di millimetro. Ma lavoriamo con grandi numeri con la tecnica ancor più selettiva, denominata Dmek (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty) utilizzando la quale

vengono trapiantati solo l’endotelio e la membrana Descemet, raggiungendo spessori che sfiorano i 20 millesimi di millimetro. In entrambe casi, non potremmo operare senza il supporto degli specialisti della Banca degli Occhi, che preparano i tessuti da trapiantare”.

“Il ruolo della Banca degli Occhi – afferma Diego Ponzin, Direttore Sanitario - è di affiancare i chirurghi oftalmologi, fornendo cornee già lavorate per interventi di grande precisione. Per entrambe le tecniche, Fondazione Banca degli Occhi è in grado di fornire anche “cornee precaricate”, tessuti isolati e inseriti in appositi dispositivi, pronti per essere utilizzati dal chirurgo per ridurre al minimo i rischi in sala operatoria”.

Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS, Centro regionale di riferimento per i trapianti di cornea di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, è divenuta negli anni un riferimento a livello nazionale ed internazionale per l’invio di tessuti preparati per trapianti endoteliali, i trapianti di cornea che prevedono la sostituzione del solo strato interno del tessuto. Questi tessuti, selezionati e lavorati con apposite tecniche, consentono ai chirurghi più esperti di effettuare interventi selettivi, a ridotto rischio di rigetto, e associati a tempi di recupero più rapidi. In Fondazione Banca degli Occhi, l’attività di preparazione di tessuti è in continuo aumento: tante le richieste provenienti da molti centri oftalmologici italiani ed esteri. I dati di Fondazione Banca degli Occhi certificano come nel primo semestre 2024, i trapianti effettuati con le tecniche innovative hanno

superato quelli con le tecniche tradizionali: sono state infatti 1211 le cornee preparate per interventi Dsaek e Dmek, contro le 1063 preparate per gli interventi in cui viene trapiantata la cornea intera.

I dati certificano anche la piena collaborazione con centri di trapianto veneziani e la performance da record di questi ultimi.

Il reparto di Oculistica dell’Ospedale SS. Giovanni e Paolo è risultato il centro italiano a cui Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ha inviato il maggior numero di tessuti corneali per Dmek, sia nel 2023 sia nel primo semestre 2024. Prima in Italia per richieste per questa particolare tipologia di tessuto, l’Oculistica del SS. Giovanni e Paolo, diretta dalla Dottoressa Franch, è superata nella classifica complessiva delle forniture da parte della Fondazione solo dai centri situati uno nel Regno Unito e l’altro in Portogallo. Alta l’expertise anche dell’Oculistica dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, che nei primi sei mesi del 2024 risulta essere il nono centro per esecuzione della Dmek e sesto centro per i trapianti Dsaek.

“Si spiega anche così la potente attrazione esercitata dalle Oculistiche dell’Ulss 3 Serenissima – sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato – a cui si rivolgono moltissimi utenti anche da fuori Regione. Persone disponibili ad arrivare anche fino a Venezia, per trovare una risposta di altissima professionalità. E si rende concreta, anche così, quell’eccellenza che da tempo la comunità scientifica ma anche l’utenza riconosce all’Oculistica veneziana”.

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Formazione. Il Polo didattico dell’Ulss 2 Marca Trevigiana insieme con l’Università di Padova

Un nuovo corso di laurea per diventare tecnico di laboratorio biomedico

Partirà nell’anno accademico 2024-25, il percorso triennale che consente di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per operare nei laboratori di analisi cliniche

Un nuovo corso di Laurea in Tecniche di laboratorio biomedico partirà nell’anno accademico 2024-2025, è la novità del Polo didattico dell’Ulss 2 Marca Trevigiana che lo ha attivato in collaborazione con l’Università di Padova. Un modo di fare sistema che apre ai giovani del territorio un altro canale formativo verso una professione che in ambito sanitario è molto ricercata.

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utto e’ iniziato per caso nel 2010 dove, nel vecchio bar di famiglia, ho provato a proporre dei panini caldi molto semplici, solo per il periodo estivo.

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Il tecnico di laboratorio biomedico è infatti una figura chiave nell’ambito della diagnostica di laboratorio. È responsabile della fase analitica del processo diagnostico, garantendo l’affidabilità e la tempestività dei risultati. Collabora con medici, biologi e altri professionisti per fornire un servizio di alta qualità, contribuendo alla prevenzione, alla diagnosi e al monitoraggio delle malattie. Si occupa di analisi chimico-cliniche, microbiologiche, immunoematologiche e di anatomia patologica, seguendo rigorosi protocolli e utilizzando tecnologie avanzate.

E’ stato un periodo non facile, ma pieno di gioie.

Grazie al Giardino estivo, ho conosciuto Valentina, che ora è mia moglie e mi appoggia in questo cammino.

Ho avuto il piacere di avere a mio fianco tanti

Chi si iscrive al corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico del polo universitario di Treviso acquisisce dunque tutte le conoscenze e le competenze necessarie per operare nei laboratori di analisi cliniche. Il Corso di Laurea appartiene alla Classe delle Lauree Professioni Sanitarie Tecniche L/SNT3. La durata è di tre anni e, durante il percorso formativo, si apprendono le discipline scientifiche utili per l’esecuzione delle tecniche d’analisi e la gestione dei materiali biologici nella diagnostica di laboratorio. La formazione è inoltre incentrata sulle normative per la gestione, la certificazione e l’accreditamento di un laboratorio biomedico e le problematiche etiche e deontologiche connesse con la professione; inoltre si affiancano allo studio dei fondamenti di fisica, statistica, informatica, anatomia, fisiologia, chimica e biochimica, l’approfondimento delle tecniche analitiche e diagnostiche nei laboratori clinici di Medicina di Laboratorio, Immunoematologia e Centro Trasfusionale, Microbiologia e Virologia, Anatomia patologica, Istopatologia e Citopatologica, Biologia molecolare e Genetica medica.

Gli ambiti occupazionali in cui spendere questo titolo di studio sono molteplici. Chi consegue infatti la Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico svolge la propria attività professionale in regime di autonomia nei laboratori pubblici e privati di analisi chimico-cliniche e clinico-diagnostiche, organizzate sia in modo dipartimentale che per disciplina (biochimica clinica, microbiologia e virologia, anatomia patologica, centro trasfusionale e biologia molecolare). La sua attività si svolge anche nei laboratori d’analisi dei servizi di prevenzione e protezione delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (Arpa), e degli Istituti Sperimentali Zooprofilattici regionali e delle industrie farmaceutiche. Organizza e partecipa ad attività di studio e ricerca scientifica, di formazione e sviluppo professionale e svolge attività didattica nei corsi di studio universitari e in altre realtà formative. Chi volesse invece continuare nel percorso universitario ha accesso ai Corsi di Laurea Magistrale previsti dalla Classe di Laurea.

Il piano didattico prevede corsi integrati intervallati da periodi di tirocinio; per il conseguimento del titolo è necessaria l’acquisizione di 180 crediti formativi universitari (CFU). Alla conclusione del corso è prevista, la redazione e la discussione di un elaborato di tesi ed una prova finale abilitante alla Professione Sanitaria di Tecnico di Laboratorio Biomedico.

L’accesso è a numero programmato e il test di ammissione si terrà il prossimo 5 settembre

Entusiasmo a Chioggia, da quest’anno il Corso di Laurea in Infermieristica

Uell’anno accademico 2024-25 debutta il corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia

Giardino pieno, mi riempie di soddisfazione!

GRAZIE

Vi aspetto il martedì e il venerdì nel meraviglioso Giardino estivo Trivelin!!!

Damiano Stocco

www.facebook.com/giardinoestivotrivelin

Alla vigilia dell’imminente apertura delle iscrizioni il nuovo corso in Infermieristica che sarà attivato a Chioggia nell’anno accademico 2024-25 registra manifestazioni di stima e di interesse da parte dei giovani. Il corso che nasce dalla collaborazione fra Ulss 3 Serenissima, Scuola di Medicina dell’Università di Padova e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, ha fatto la sua uscita in pubblico a luglio, ottenendo una buona accoglienza.

“Non c’è alcun dubbio: negli incontri che abbiamo organizzato - sottolinea la coordinatrice del Corso, Chiara Rizzo – abbiamo colto l’interesse da parte dei giovani per la professione e per la possibilità che avranno, da quest’anno, di frequentare gli studi per diventare infermieri proprio a Chioggia”.

“Quella dell’infermiere è una professione di sicura prospettiva, perché i servizi sanitari e assistenziali richiedono e richiederanno sempre forze nuove e nuova professionalità da mettere in campo. Ai giovani che ci chiedono informazioni spieghiamo che l’infermiere del domani

è una persona che mette in gioco sé stesso con l’impegno personale verso le persone fragili, e che lo fa con una professionalità e una specializzazione sempre più marcata. E ci accorgiamo che giovani sono già consapevoli del livello sempre più elevato che ha raggiunto la nostra professione, e sono in cerca appunto di una prospettiva per il loro futuro che mette insieme dedizione, competenze e professionalità” hanno spiegato studenti ed infermieri che, insieme alla dottoressa Rizzo, hanno accolto i ragazzi interessati presso l’infopoint allestito a Chioggia a luglio in occasione della Sagra del Pesce per dare informazioni e promuovere le iscrizioni al corso.

“Con inizio dell’anno accademico 2024/2025 - spiega la dottoressa Rizzo - l’Università degli Studi di Padova, in convenzione con l’Ulss 3 Serenissima, ha previsto l’attivazione di un canale formativo del Corso di Laurea a Chioggia, in grado di accogliere 50 studaenti. Il percorso chioggiotto, le cui lezioni si terranno negli spazi messi a disposizione dall’Autorità Portuale al Padiglione Aspo, afferisce al polo formativo di Infermieristica di Mestre, attivo da anni e che quest’anno accoglierà complessivamente 250 studenti”.

Schwaz, città d’oro grazie all’argento

L’età dell’oro è legata all’argento. Schwaz deve molto a questo metallo, che ha cambiato i propri destini. Quell’epopea mineraria, che ha vissuto il suo culmine tra il XV e XVI secolo, quando Schwaz nel territorio dell’attuale Austria era seconda per abitanti solo a Vienna (ne contava 25.000, un’enormità per l’epoca), ha donato ricchezza e splendore. Un periodo durato fino a quando l’argento proveniente a buon mercato dalle Americhe stravolgesse il mercato. Quel periodo è ancor oggi ricordato come il momento più fulgido nella storia della città e della stessa valle dell’Inn. Castelli, palazzi e chiese, particolarmente belle qui, lo stanno a testimoniare con eloquenza. Nella vicina Hall in Tirol era stata creata la prima zecca europea, dove l’argento diventava moneta e dove la ricchezza già si misurava nei talleri coniati. Talleri il cui nome ha ispirato qualche secolo dopo, oltreoceano, la nascita dei dollari. Schwaz era il più importante distretto minerario d’Europa, tanto che ci misero le mani a livello finanziario anche i Fugger, potentissimi banchieri di Augusta. Gli effetti più vistosi di questo aureo, anzi “argenteo”, periodo si colgono nelle stesse miniere che da qualche anno sono visitabili e costituiscono la principale attrazione turistica di Schwaz. Immergervisi, scendendo nelle viscere della montagna a bordo di un trenino “cabrio” da miniera, mette adrenalina. Ma questa non è una montagna russa, è una galleria vera: un budello di dimensioni ridottissime che inghiotte il trenino e lo fa scendere nel ventre della montagna. Con il cuore in gola, protetti da una mantella color argento e da un caschetto, ci si trova nel cuore della miniera di un tempo, immersi in un emozionante viaggio multimediale con guida, audioguida in più lingue (italiano compreso), video e figure animate che ricordano la fatica e la perizia del lavoro del minatore. Imperdibile! Da qui proveniva oltre l’80% della produzione mondiale d’argento.

Che i minatori fossero una corporazione importante nella Schwaz del XV e XVI secolo lo confermano i privilegi che avevano ottenuto: il diritto sindacale alle 8 ore di lavoro (all’epoca nessuno come loro) e una navata riservata in chiesa. E che chiesa! La parrocchiale Maria Himmelfahrt, il più grande santuario gotico del Tirolo, l’unico a quattro navate in Europa. E’ famosa anche per la sua colossale campana che ancor oggi annuncia temporali più minacciosi. Poco lontano c’è un altro ambiente che cala il visitatore nella Schwaz del Rinascimento: il Palazzo Enzenberg con le sue cantine d’epoca. In un crescendo di quinte teatrali cittadine sempre più belle, spicca poi la sfarzosa Casa dei Fugger, la Fuggerhaus, oggi sede amministrativa provinciale. Segno distintivo delle case dei ricchi erano i portali di pietra venata di rame, perché questo metallo era l’altra grande fonte di guadagno che le miniere del posto assicuravano. Ancora due passi ed ecco il Monastero dei Francescani, ancora avvolto nelle severe atmosfere dell’epoca: lo fondò addirittura Maximilian I d’Asburgo nel 1507 e presenta una galleria di affreschi, alcuni ridotti a graffiti ma già recuperati, di

grande pregio artistico. Si alza lo sguardo e lassù, su una rupe, ecco il Freundsberg. Il nome richiama l’amicizia, ma il maniero è un nido d’aquila ben adatto, allora, alla sua funzione di controllo della valle. I Freundsberg lo hanno abitato fin dal 1122. Si arriva lassù col fiatone, ma il premio è un bel museo dedicato alla città e alle sue miniere. Inoltre c’è un ristorante dove potersi rifocillare e godersi il panorama su Schwaz e sulla valle. E parlando di castelli dei Freundsberg, poco lontano, c’è la tappa ineludibile: Tratzberg. Si trova su un’altura fra Schwaz e Jenbach. E uno dei castelli più belli dell’Austria, sembra che i ricchi proprietari lo abbiano lasciato da poche ore, da quanto è ancora integro e “vissuto”. Nelle sue sale è passata la storia. Fin dal XIII secolo. Vi si sale con un trenino fra ombrosi faggeti. Poi si varca l’arco e già dal cortile interno si coglie il fascino di questo maniero gotico –rinascimentale, che fra i suoi proprietari annovera anche Maximilian I e gli immancabili Fugger. Massimiliano poi lo cedette, trasferendosi a Freundsberg. Tratzberg venne fatto ricostruire più bello di prima dai nuovi castellani, i Tänzl, dopo il disastroso incendio del 1492 (l’anno in cui Cristoforo Colombo approdò in America). Dal XIX secolo è proprietà degli Enzerberg, che lo tengono come un gingillo. Tra le tante cose straordinarie da vedere figura l’albero genealogico degli Asburgo e 148 ritratti della stessa famiglia, la più importante dell’Austria. Come in ogni castello sono tante le leggende, i riti, i fatti oscuri che hanno avuto come sfondo Tratzdorf. Di sera li racconta la signora Rebecca, una Frau Rebecca in abiti medievali, davanti al castello, alla luce fioca di tanti

lumini: un’esperienza che stuzzica l’immaginazione. Un altro maniero si trova a Vomp, alle porte di Schwaz ed è particolare, perché la famiglia che ne è proprietaria da ben sei generazioni lo adibisce all’ospitalità. È un albergo piccolo in un castello piccolo: si chiama Mitterhart e la famiglia Mair, Andreas e la moglie Yvonne (lui cuoco e lei castellana dell’accoglienza), lo ha reso anche una tappa importante della ristorazione tipica tirolese. Il locale è segnalato anche dall’associazione Tiroler Wirsthaus, che tutela ricette, sapori e un certo modo casereccio di fare cucina. Il castello sorge in riva all’Inn, immerso tra i frutteti, ed è davvero coccolo e accogliente.

L’altra Schwaz è quella che guarda le montagne, ovvero al parco naturale del Karwendel. Parco vasto e davvero lontano dagli stereotipi. Un parco “matriosca”, che contiene tanti parchi: ben 11 aree naturali protette. Un mondo di natura sovrana, fatto di laghetti, alpeggi, prati, boschi (anche costituiti dal raro acero montano) e cascate. Si estende da Innsbruck all’Achersee, in gran parte dell’area alpina del Tirolo. L’escursione più facilmente raggiungibile da Schwaz è al Nafingalmen e al vicino laghetto, il Nafingsee. Un panorama fatto di vette aguzze e di boschi, di malghe e di rifugi, come il Weidener Hütte, famoso per suoi spuntini d’alpeggio. Il Parco Karwendel aderisce al progetto “Natura 2000”, un’associazione di aree protette europee che riunisce tante perle alpine. Ora tutti i sentieri della Silberregion Karwendel, naturalistici, storici e culturali, sono presentati anche attraverso la app Locandy, che funge da bussola per scoprire palmo a palmo questo straordinario territorio del Tirolo.

Castelli, palazzi e chiese che risplendono tutt’oggi sono eredità delle miniere

La città tirolese in riva all’Inn nel XV e XVI secolo era seconda solo a Vienna per numero di abitanti. L’estrazione del prezioso metallo (in nessuna parte d’Europa se ne ricavava così tanto) ha lasciato bellezza, arte e ricchezza. Le residenze fortificate di Tratzdorf e di Freundsberg ne sono i simboli. E poi c’è il paradiso naturalistico alpino del Karwendel, regno dell’acero montano, con laghi, vette e malghe diventate rifugi

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di Renato Malaman
Nella foto copertina l’ingresso delle miniere di Schwaz, oggi visitabili grazie al primo tratto percorribile sul trenino. Più sotto, da sinistra: il castello di Tratzberg e quello di Freundsberg. Nel palco sotto: una veduta del parco alpino Karwendel e il centro della città vecchia di Schwaz.

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