La Piazza di Cavarzere - 2012ag n110

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di Cavarzere

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 110

Economia Un bilancio dal mondo dell’agricoltura pagg.

Eventi estivi La notte bianca mette in luce Cavarzere

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pag.

Tennis, impianti Sacchetto rassicura, Salmaso critica

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pagg.

10,13 EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

POSTE: CORO DI NO ALLA CHIUSURA NELLE FRAZIONI A Rottanova e San Pietro cresce la preoccupazione per la notizia secondo cui Poste Italiane vorrebbe, nell’ambito del proprio piano di riorganizzazione, chiudere gli uffici postali delle due frazioni, giudicati antieconomici. pag. 6

PEGOLOTTE, PROGETTO CONTRO GLI ALLAGAMENTI

Un notevole passo in avanti per scongiurare i rischi di allagamento nel centro di Pegolotte sta per essere compiuto grazie a un provvedimento approvato dalla Provincia di Venezia. Il progetto riguarda interventi di auto depurazione del canale Rebosola. pag. 14

pubbliredazionale

Terme e sordità rinogena in età pediatrica pag. 13

di Nicola Stievano

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Momento di riflessione per Sindaco e Giunta

Il “caso Zulian” e le tensioni interne al Partito democratico locale, probabilmente, hanno costretto il primo cittadino a pensare a nuovi scenari

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eleghe “sospese” agli assessori in carica per formare una nuova Giunta e ripartire, dopo l’estate, in modo più efficace con gli impegni di governo cittadino. Non smentisce nè conferma il sindaco Henri Tommasi interpellato relativamente alla notizia che con insistenza circola da alcuni giorni in città, ma si capisce che i lavori sono in corso e che, questione di settimane, il quadro politico-amministrativo locale potrebbe anche cambiare. Nel momento in cui andiamo in stampa

si può solo dedurre cosa sia accaduto ed ipotizzare eventuali scenari. Evidentemente gli affondi di fine estate indirizzati dall’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian contro il sindaco e la Giunta cui appartiene, devono aver convinto il primo cittadino sulla necessità di un atto “radicale” per “salvaguardare” la credibilità propria e della Giunta stessa. Rimasto isolato a seguito delle questioni sollevate contro la volontà del sindaco di affittare il foyer del Teatro Tullio Serafin

quest’inverno, l’assessore Zulian è tornato ad esternare in occasione dell’organizzazione delle manifestazioni estive. Anche in questo caso egli ha preso le distanze dalle scelte operate dall’amministrazione ma ha denunciato soprattutto il fatto di essere stato del tutto escluso e ignorato in fase organizzativa, pur essendo parte di quegli eventi espressioni culturali e quindi pertinenti con l’attività svolta dal proprio assessorato. pagg.

opo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali commerciali - residenziali, spuntate accanto ad ogni campanile, dopo l’ubriacatura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modificare per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri figli. Ad aprire la discussione è stato, a sorpresa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così. È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È assurdo continuare ad approvare nuove lottizzazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore.

7-9

continua a pag. 3

L’Intervento

Riforma mancata di Luca Scalabrin*

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’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologiche, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere. *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

Cavarzere

L’ULTIMO SALUTO ALLO STILISTA NICOLA BARDELLE L’intera città di Cavarzere si è stretta attorno alla famiglia per l’ultimo saluto in Duomo al noto stilista Nicola Bardelle che lo scorso 3 agosto ha perso la vita a Saint Tropez, in seguito ad un incidente stradale. Imprenditore di moda, Nicola Bardelle era conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il marchio Jacob Cohen che, ideato dal padre nel 1985, aveva rilanciato con il progetto dei jeans, definiti sartoriali, di fine fattura e perfetta vestibilità. Nicola Bardelle, 45 anni, cavarzerano di nascita, viveva da alcuni anni a Padova, in Prato della Valle, con la moglie Jennifer e due figli, di 4 e 2 anni. Era figlio d’arte, il padre Tato Bardelle era stato l’ideatore, fra gli altri, del marchio Americanino che negli anni Ottanta aveva riscosso grande successo. Nicola, divideva il proprio impegno di lavoro fra Adria, dove ha sede l’azienda di famiglia, e Londra. Da poco aveva aperto un negozio a Saint Tropez, dove aveva scelto di trascorrere un po’ di tempo quest’estate per coniugare le vacanze con l’esigenza di dare visibilità al nuovo store.

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UN NUOVO CENTRO VACCINALE PEDIATRICO

Una riflessione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo ventennio. Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. Più di qualcuno mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture. Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e urbanisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano. Nicola Stievano

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Cavarzere SOLIDARIETÀ

RIORDINO ENTI LOCALI

Comitato della Croce dai terremotati dell’Emilia Romagna pag. 6

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CULTURA

pag.

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Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E

Sulla città metropolitana i Comuni si dividono pag. 16 Alla scoperta dei tesori della laguna

La protesta dei genitori per il pulmino

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

Provincia

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

pag.

Al Museo d’Arte Orientale Yoko Okuyama pag.

Regione SCUOLA Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato pagg. 26-27

INTORNO A NOI

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ARCHEOLOGIA

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SOLDI ALLE PRO LOCO DEL TERRITORIO La giunta provinciale ha stanziato 9 mila euro per le Pro Loco. I soldi che arriveranno entro ottobre, saranno così suddivisi: 1.000 euro ciascuna alle Pro Loco di Ceggia per la manifestazione “Carnevale in musica”, a Noale per “Noale in fiore”, a Mirano per “Fiori a Mirano”, a Vigonovo per “Saperi e sapori nel parco”, Santa Maria di Sala per “Fiori e sapori 2012”; 2.000 euro alla Pro Loco di Chioggia-Sottomarina per la manifestazione “Premio letterario Città di Chioggia”, 1.500 euro alla Pro Loco di Cavarzere per “Carri allegorici a Cavarzere” e 500 euro alla Pro Loco di Mira per “Oriago in fiore”.

BUS, DA SETTEMBRE TAGLI ALLE LINEE

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi

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Provincia

Nel Miranese

Essebi Ecologia s.r.l. - Via Maestri del Lavoro, 10 - CAVARZERE (VE) per urgenze servizio 24 H su 24 H

ROTTANOVA E’ stato aperto il nuovo centro vaccinale pediatrico di Dolo bambini e ragazzi da zero a 15 anni dei comuni di Mira, Dolo, Fiesso, Stra e Pianiga. Gli ambulatori si trovano nell’area dell’ospedale al Dipartimento di Prevenzione in Villa Massari, di fianco al Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione. Per informazioni tel 041.5133967

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Rinvenuti tre insetti di oltre 230 milioni di anni fa pag. 31

Qualche taglio ma soprattutto piccoli potenziamenti. Questo l’esito di un incontro fra i sindaci del Miranese e i vertici Actv nelle scorse settimane. Le corse extraurbane da Noale e Scorzè, non saranno più dirette a Venezia ma si fermeranno a Mestre. Inoltre le linee 20 e 21, ora dalla stazione di Mestre fino a Martellago, termineranno la loro corsa a Zelarino o Trivignano. Nelle ore di punta però tutte le corse del comprensorio sono salvaguardate. Ca’ Roman

VISITE ALL’OASI, ULTIME DATE UTILI

Ancora due date in programma per le visite guidate all’Oasi Lipu di Ca’ Roman inserite nel calendario estivo. Il prossimo 29 settembre la visita punta su “Ecologia e specie protette della Laguna di Venezia”, il 6 ottobre, invece, si svolgerà l’ “Eurobirdwatch 2012”, l’evento internazionale organizzato da Lipu e da BirdLife International, dedicato alla migrazione degli uccelli. Le visite iniziano alle 10.30 e sono gratuite. Info 3474977129, oasi. caroman@lipu.it


4 Argomento del mese AGRICOLTURA Settembre è per tradizione il mese della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo: “Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina”

Veneto a secco, crollo de

di Nicola Stievano

n palestra con solo 25€ Nella mappa della na in palestra Gratis siccità i danni maggiori

e le perdite più gravi ’Iscrizione!!! registrate tra Venezia, Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti per salvare le nostre imprese agricole”

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ranai vuoti, filari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è drammatico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensibile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà difficile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 3040 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superficie interessata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello nazionale, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vincoli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fine stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’anticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre iniziative accessorie di carattere fiscale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avversità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni Corenaro si contante di Nuo tofi/A quaziende agym tinconol’emer... per dare ato alle agricoleMat alle prese genza siccità ee le 8 difficoltà del es mercato. burocrazia risposte puo i aver ingr si Meno Nuo to Leibe ropiù veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste fino allel’agenzia 14.0 degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, per0i pagamenti in agricoltura,

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che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremilarsportelli bancari in tutto ha permesso di erogare Palest a Fascia + il8Veneto, ingressi 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le fino alle14. 04,5 0 per cento, bancheNuoto interessate che,Libero a fronte di un tasso massimo applicabile del hanno applicato un tasso medio del € 3,9 per cento. – spiega l’assessore soponderato l o 50 regionale Manzato - Anche la platea dei beneficiari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500tmila euroqua per azienda”. Avepa pagamento Corso di Nuo o/A gym aèl dunque Matpronta tinalo... anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione EuroCon olo 25 piùL’Agenzia ha inoltre erogato pea, che in ogni casosprenderà avvio€ dal in 16 ottobre. 14 milioni di euro come T anticipo dela 75liperIn cento, Percorsi erm cludeispremi i richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali alle Rurale. 9 alEntro le il13 del ProgrammaD di Sviluppo 15 ottobre, infine, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifico sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva. € 135,00

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Argomento del mese 5 Coldiretti

della produzione agricola Censimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del reddito di Nicola Stievano

I

l bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti alle nuove forme di business. Se la superficie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superficie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/ pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superficie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale. I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminativi risentono di una lieve flessione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superficie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’allevamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

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Il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo

Nel Veneziano

Cancellati i raccolti di mais, barbabietole e soia L

a mancanza di piogge nel periodo estivo ha reso l’andamento degli ultimi mesi dell’agricoltura nel veneziano, davvero preoccupante a tracciare un quadro della situazione locale è il presidente di Coldiretti Venezia Jacopo Giraldo. “Fare il punto sull’andamento dell’agricoltura negli ultimi mesi - spiega Giraldo - non è molto incoraggiante se guardiamo all’estate appena trascorsa. Gli agricoltori della provincia di Venezia sono stati messi a dura prova dalla siccità: in particolare le culture a seminativo come mais, soia e barbabietola da zucchero hanno subito ingenti danni, tanto da superare in alcune zone il 40% della produzione, in alcuni casi disperati anche la totalità. Accade dove è più faticoso il recupero dell’acqua in molti comuni nel Cavarzerano, Riviera del Brenta, Miranese, San Donà e Portogruaro. Le aziende che non hanno avuto la possibilità di irrigare perché lontano da canali e scoli d’acqua, si sono viste bruciare il raccolto. Chi invece è riuscito ad arrivare all’acqua ha salvato la produzione ma con aumento dei costi non certo irrisorio. Si attendendo ricadute sui costi dei cereali che avranno ripercussioni sul settore agricolo ma anche sul consumatore. Il rischio è che i prezzi delle materie prime salgano alle stelle”. Anche gli orticoltori hanno risentito della siccità, nonostante abbiano a disposizione sistemi di irrigazione all’avanguardia: le aziende riscontrano un 40% di diminuzione della produzione. Le lattughe, ad esempio faticano a nascere con temperature troppo elevate, ed anche incrementando l’attività irrigua oltre a lievitare i costi di produzione, si verificano casi di marciume della pianta. Senza contare i disagi causati dai parassiti che infestano le coltivazioni e resistono alle cure proprio a causa delle temperature anomale. “Questo vale - continua Giraldo - anche per i vitivinicoltori con una diminuzione circa del 15% sulle varietà precoci come il pinot grigio e chardonnay. Anche in questo caso la responsabilità va data ad un lungo periodo siccitoso, partendo dall’inverno trascorso, infatti già durante il mese di marzo era facile presagire a quali problematiche si sarebbe incorsi durante l’estate. Servirebbero interventi strutturali necessari per rimodernare le opere di bonifica, ma i Consorzi di Bonifica lamentano spesso difficoltà a portare a termine gli interventi di manutenzione ordinaria come la pulizia dei canali. Per questo è necessario che la Regione stanzi maggiori risorse su opere di contrasto all’abbassamento del suolo, e al conseguente fenomeno del cuneo salino”. Fenomeno che interessa parzialmente la nostra provincia di Venezia ma ad esempio è molto grave nel Polesine. “Le opere di bonifica – conclude Giraldo sono indispensabili per il territorio, e non soltanto per il mondo agricolo che in questo modo potrebbe gestire con minori danni fenomeni climatici e metereologici di emergenza, ma per l’intera comunità. La mancanza di risorse da destinare al territorio e all’agricoltura è una conseguenza della crisi economica congiunturale che vede un po’ tutti i settori produttivi in crisi: in agricoltura anche il florovivaismo ha avuto un calo di lavoro, del 30% determinato senza dubbio dalla crisi dell’edilizia, si realizzano meno garden, si tende a risparmiare sulla manutenzione dei giardini, ed è dimezzato l’ordinativo delle piante. Insomma l’agricoltura tra siccità e crisi congiunturale sta passando dei mesi difficili, ma ci sono tutte le carte in regola perché la qualità dei prodotti italiani riconoscano a questo settore un ruolo strategico. Anche la politica dovrebbe rendersene conto ed investire di più. Del resto il cibo senza agricoltura non si fa”. Va ricordato infatti che in certi settori come quello dei prodotti biologici e dei mercatini dei contadini, l’agricoltura cresce in occupati A.A e produzioni.


6 Cavarzere Il caso Uffici di Rottanova e San Pietro a rischio

Poste, coro di no alla chiusura

Il sindaco Tommasi chiede un confronto con la direzione regionale, Sel organizza una racolta firme, i consiglieri regionali Tiozzo e Pigozzo chiedono l’intervento della Regione

di Nicla Sguotti

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Rottanova e San Pietro cresce la preoccupazione per la notizia secondo cui Poste Italiane vorrebbe, nell’ambito del proprio piano di riorganizzazione, chiudere gli uffici postali delle due frazioni, giudicati antieconomici. Unanime il coro di dissensi che accomuna diversi gruppi politici locali, l’amministrazione comunale e le rappresentanze sindacali di zona. La questione è approdata anche in Regione, infatti i due consiglieri regionali del Partito democratico Lucio Tiozzo e Bruno Pigozzo hanno rivolto un’interrogazione alla Giunta regionale, allo scopo di chiedere che la Regione faccia la sua parte per garantire il mantenimento degli uffici postali, servizio giudicato essenziale per i cittadini. Nello specifico il piano di ristrutturazione di Poste Italiane prevede la soppressione di settantatre uffici postali nel Veneto, due dei quali nella provincia di Venezia, entrambi in territorio cavarzerano, a Rottanova e San Pietro. Il capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto ha portato la questione in Consiglio comunale, chiedendo al sindaco di intervenire contro la chiusura, il primo cittadino ha risposto di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito da Poste italiane.

Il fronte del no si è poi allargato, il consigliere comunale di Sel Romano Angelo Garbin e l’ex assessore Gervasio Ferrarese, rispettivamente residenti a Rottanova e San Pietro, hanno promosso una petizione contro la paventata chiusura. Sembra siano già in molti i cittadini che hanno firmato, concordi coi promotori dell’iniziativa sul fatto che la chiusura determinerebbe pesanti disagi agli abitanti delle due frazioni, ubicate a diversi chilometri dal centro. Anche il sindaco Henri Tommasi ha deciso di prendere posizione in merito, inviando una lettera alla direzione regionale di Poste Italiane, allo scopo di chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico-politico per esaminare ogni possibile soluzione per mantenere aperti i due uffici. “Pur considerando Poste Italiane una società che giustamente deve perseguire i propri scopi, anche sotto un profilo economico – così il sindaco a Poste Italiane – paleso la disponibilità di questa amministrazione a collaborare con la vostra società al fine di garantire il servizio, eventualmente sottoscrivendo una convenzione che possa garantire i locali degli uffici postali di San Pietro e Rottanova”. Il sindaco evidenzia che nelle due frazioni non vi è una linea adsl o similare che possa eventualmente sopperire alla mancanza

NEWS Solidarietà

IL COMITATO DELLA CROCE IN AIUTO DEI TERREMOTATI San Possidonio Foto Marco Moretto www.cavarzereinfiera.it

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Nadio Grillo e Romano Angelo Garbin di Sel, al banchetto di raccolta firme, davanti all’ufficio postale di Rottanova del servizio postale, con posta elettronica certificata, e aggiunge di operare in sintonia con le organizzazioni sindacali, insieme alle quali saranno formulate delle proposte concrete per mantenere aperti i due uffici.

rasferta in nome della solidarietà lo scorso 26 agosto. Il Comitato della Croce si è recato in Emilia, nei luoghi del terremoto per portare sostegno morale e un aiuto concreto agli abitanti di San Possidonio, nel Modenese, uno dei centri maggiormente danneggiati dal sisma. Nel giorno della festa del santo patrono i volontari cavarzerani si sono recati con una nurita delegazione per un’iniziativa portata avanti in collaborazione con il Comune di Cavarzere e l’associazione Volontari della speranza di Rosolina, ma anche grazie alla generosità di molte aziende fra le quali lo stabilimento di Badia Polesine di Tre Valli Cooperlat di Jesi e la Pasticceria veneta di Pegolotte di Cona. Alla Caritas di San Possidonio i volontari hanno consegnato latte, generi alimentari e il denaro raccolto dai dipendenti Enel di Mestre e Venezia.

POLITICA IL PD CHIEDE UN CONFRONTO COL SINDACO

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anità e sviluppo eco-compatibile del territorio: la segreteria del Partito democratico cavarzerano incalza il sindaco Henri Tommasi e chiede, a più di un anno dal suo insediamento, un confronto in particolare su questi due temi che, punti qualificanti del programma elettorale, risultano di particolare attualità di questi tempi. Più che un invito, tuttavia, sembra essere per il primo cittadino un richiamo. “Sappiamo bene - si legge nel comunicato - come sia difficile l’incarico di amministrare e farlo soprattutto in questi tempi, con la situazione finanziaria drammatica che stanno vivendo i Comuni e con i minori trasferimenti dallo Stato, che costringono ad azioni sempre più restrittive e a tagli in tutti i settori; pensiamo però che ci siano dei temi che vanno comunque affrontati e dei comportamenti che diano spessore all’attività politico-amministrativa che si sta svolgendo”. I temi sono appunto quello della Sanità e dello Sviluppo eco-compatibile. Nel primo caso i democratici chiedono che “da settembre venga avviato un confronto, in modo decisamente più approfondito con ampio coinvolgimebto di tutte le forze politiche che rappresentano la cittadinanza; chiediamo inoltre che il dibattito non venga focalizzato sull’appartenenza a questa o a quella Ulss, ma che sia incentrato sulla quantità e sulla qualità dei servizi offerti”. Il Pd locale invita, dunque, il sindaco ad una attenta riflessione sul sistema am-

biente ed in particolar modo sulla crescita eco-compatibile del paese. “In campagna elettorale - ricorda la segreteria - è stato uno dei temi su cui maggiormente abbiamo puntato: la recente approvazione del decreto sviluppo introduce numerose misure per favorire la ripresa economica”. Per quanto riguarda, invece, i comportamenti il Pd rampogna il primo cittadino di Cavarzere chiedendo “a tutta l’amministrazione, ma soprattutto al sindaco, un impegno più presente nel territorio, per vivere i momenti decisivi della comunità, nel bene e nel male, per essere a disposzione della gente a guida dlla città”. L’accusa è quella di essere stato “latitante” in occasione delle recenti manifestazioni, in particolare “Vivi lo sport” e l’accoglienza della delegazione ufficiale della città gemella di Cagnaux in visita a Cavarzere. La sua assenza - commentano - “pensiamo sia stata un errore, e ci auguriamo non diventi consuetudine”. O.J.


Cavarzere 7 Politica Manovre in atto nella maggioranza

Momento di riflessione per sindaco e Giunta Il caso Zulian, che in estate sferra nuovi attacchi a sindaco e giunta, e le tensioni all’interno del Pd spingono il primo cittadino a pensare a nuovi scenari di Ornella Jovane

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eleghe “sospsese” agli assessori in carica per formare una nuova Giunta e ripartire, dopo l’estate, in modo più efficace con gli impegni di governo cittadino. Non smentisce nè conferma il sindaco Henri Tommasi interpellato relativamente alla notizia che con insistenza circola da alcuni giorni in città, ma si capisce che i lavori sono in corso e che, questione di settimane, il quadro politico-amministrativo locale potrebbe anche cambiare. Nel momento in cui andiamo in stampa si può solo dedurre cosa sia accaduto ed ipotizzare eventuali scenari. Evidentemente gli affondi di fine estate indirizzati dall’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian contro il sindaco e la Giunta cui appartiene, devono aver convinto il primo cittadino sulla necessità di un atto “radicale” per “salvaguardare” la credibilità propria e della Giunta stessa. Rimasto isolato a seguito delle questioni sollevate contro la volontà del sindaco di affittare il foyer del Teatro Tullio Serafin quest’inverno, l’assessore Zulian è tornato ad esternare in occasione dell’organizzazione delle manifestazioni estive. Anche in questo caso egli ha pre-

so le distanze dalle scelte operate dall’amministrazione ma ha denunciato soprattutto il fatto di essere stato del tutto escluso e ignorato in fase organizzativa, pur essendo parte di quegli eventi espressioni culturali e quindi pertinenti con l’attività svolta dal proprio assessorato. Le “puntualizzazioni e i chiarimenti” riguardano le manifestazioni sportive “approvate dalla Giunta - le parole di Zulian - ma proposte, gestite e attuate dall’assesore Ezio Bettinelli”. “Il mio assessorato non è stato per nulla coinvolto” si fa notare così come lo si ribadisce per l’arrivo a Cavarzere dei francesi. “Il sottoscritto - diceva Zulian - non è stato neppure invitato ad accogliere i rappresentanti della cittadina Cugnaux, gemellata col nostro paese”. L’elenco dunque prosegue con l’organizzazione dei “Sabato d’Estate” e della Notte bianca. Oltre ad essere rimasti inascoltati i suoi suggerimenti Zulian si lamenta ancora una volta per l’esclusione del proprio assessorato. “Incaricato alla organizzazione, ai contatti con i gruppi musicali, alla gestione del tutto è stato il promotore degli eventi, il signor Renzo Sacchetto, assessore alle Attività produttive. Anche in questo caso - è la denuncia - il mio assessorato ed io personalmente

siamo stati totalmente esclusi da ogni partecipazione o qualsivolgia coinvolgimento”. Lo stesso dicasi per la Festa della solidarietà, la cui gestione questa volta è stata affidata ad Heidi Crocco e al suo assessorato che ha la competenza sui servizi sociali. L’assessore contestatore non aveva esaurito le sue cartucce passando a inizio settembre a criticare anche la scelta della Giunta Tommasi di preservare i resti archeologici rinvenuti in occasione dei lavori in Via dei Martiri. Ma ciò che deve aver maggiormente infastidito il sindaco Tommasi sono le conclusioni di Zulian sull’intera Giunta: “Tutti siamo un’isola - le considerazioni dell’assessore alla Cultura - refrattari a qualsiasi forma di collaborazione, privi di un coordinamento unificante. Siamo una truppa di colonnelli senza un generale. E ciò non è un bene per la città”. Parole pesanti cui evidentemente il sindaco ha deciso di dare risposta attraverso i fatti. Del resto le considerazioni di Zulian avevano già riaperto il caso politico, con il Partito democratico locale che invitava alla dimissioni il ribelle assessore, la lista civica Cavarzere domani che immediatamente prendeva le difese della Giunta tessendo le lodi delle inizitive esti-

ve, e l’Udc che invece solidarizzava con l’esponente in Giunta di Alleanza per Cavarzere. Se la causa scatenante potrebbe essere il “caso Zulian” tuttavia non è da considerare la sola motivazione di una eventuale crisi di Giunta. Altre valutazioni devono aver contribuito alla decisione del sindaco: in primo luogo i mal di pancia interni al Partito democratico spaccato fra la segreteria che sostiene il vicesindaco Piazzon e il gruppo consiliare che lo contesta con ricadute che minavano la stessa tenuta della Giunta compromettendone l’attività amministrativa. Ma queste rimangono solo ipotesi che il sindaco Henri Tommasi nel momento in cui andiamo in stampa non vuole commentare, limitandosi a dire che i lavori sono in corso. Minimizza, invece, l’assessore Renzo Sacchetto che definisce questo semplicemente un passaggio di aggiustamento all’interno della maggioranza.


8 Cavarzere Manifestazioni estive La notte bianca e i Sabato d’estate: la città si anima e fa parlare di sè attirando migliaia di persone

L’evento clou che mette Cavarzere in luce Grande successo per il ciclo di serate promosso dall’assessorato alle Attività produttive e finanziato da sponsor e aziende locali

La Notte bianca dello scorso 4 agosto che ha richiamato migliaia di persone anche da fuori città

di Nicla Sguotti

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nche se ormai è passato già un mese potuto vantare uno spettacolo pirotecnico in dal suo svolgimento, l’argomento prin- due momenti, il secondo dei quali in concocipe dell’estate cavarzerana continua a mitanza con la conclusione, sulle notte di un rimanere la Notte bianca, promossa dall’am- quanto mai originale “Nessun dorma”, dello ministrazione comunale e organizzata da Pro- show di Thorn e Keller. Grande la soddisfaziomomedia Communications, che ha animato il ne tra gli organizzatori per il consenso avuto centro città nella notte di sabato 4 agosto. dalla manifestazione soprattutto da parte di Il motivo della popolarità dell’argomento è un pubblico giovane, al quale era destinato da ricercarsi forse nella trasformazione della l’evento conclusivo del ciclo di serate, promosquale, per una notte, il centro di Cavarzere ha se dall’assessorato alle Attività produttive, potuto beneficiare, colorandosi di una luce del denominato Sabato d’estate a Cavarzere. “Il successo della Notte bianca al quadratutto speciale ed esclusiva che ha richiamato to è andato al di là di migliaia di persone da ogni aspettativa – comtutto il Veneto. Principa- Renzo Sacchetto: menta il sindaco Henri li protagonisti dell’ani- “Un modo nuovo Tommasi – 10mila mazione sono stati il dj per fare marketing Keller e il vocalist Thorn, territoriale, a Natale persone hanno popolato la notte cavarzerana due vere e proprie star faremo il bis” di sabato 4 agosto, un nel panorama italiano della musica dance che, fin dalla loro originale numero di presenze mai registrato finora, con entrata in scena, hanno letteralmente cattu- gente proveniente anche da molti comuni rato l’attenzione dei presenti, trasformando limitrofi. Due i fattori ai quali si deve legare piazza Vittorio Emanuele II in una enorme un tal successo, innanzitutto l’aver puntato su pista da ballo. Una serata come poche se ne un pubblico giovane, coinvolgendo sul palco ricordano a Cavarzere, che meritava un fina- centrale la coppia di dj del momento, ma anle degno di dare a tutti l’appuntamento alla che l’aver caratterizzato l’intero centro storico prossima edizione. Così, grazie al ristorante di eventi dedicati alla famiglia, come il Viale Villa Momi’s la conclusione in grande stile ha dei bimbi, curato dagli sponsor della manife-

stazione, con gonfiabili gratuiti e bancarelle, senza dimenticare la zona ‘rock’ della Notte bianca, in via Pescheria, con un concerto live promosse dalle attività commerciali della zona”. Gli fa eco l’assessore Renzo Sacchetto che si sofferma sulla descrizione dell’organizzazione dei vari eventi dal punto di vista economico, evidenziando che la quasi totalità dell’investimento per la realizzazione della Notte bianca è stato coperta dagli sponsor commerciali e dalle aziende cavarzerane, le quali hanno contribuito fattivamente alla realizzazione dell’evento. “La Notte bianca e i Sabato d’estate – precisa – sono costati al Comune 3 mila euro. Il resto è stato coperto dagli sponsor”. “L’amministrazione comunale col partner organizzativo della Notte bianca, Promomedia Communications, prosegue nel progetto di marketing territoriale, che ha lo scopo di presentare la nostra città agli occhi dei propri cittadini e del pubblico veneto sotto una luce nuova. Proseguirà infatti con una grande proposta dedicata al Natale in città, con iniziative mai viste a Cavarzere”.

Alcuni dei momenti più significativi della serata animata dallo show di Thorn e Keller (sopra), due star della musica dance

NEWS

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Cavarzere domani risponde alle critiche dell’assessore Zulian

“UNA MANIFESTAZIONE BEN RIUSCITA PER RENDERE PROTAGONISTA LA CITTÀ”

l Movimento Cavarzere domani, rappresentato in Consiglio comunale da Chiara Tasso e in Giunta da Renzo Sacchetto, ha affidato alla propria pagina facebook la replica a quanto affermato dall’assessore Fabrizio Zulian relativamente alle manifestazioni estive. Secondo la lista civica, le iniziative promosse sono il frutto di un chiaro messaggio di impulso del sindaco, il quale voleva rendere protagonista il centro storico nelle serate estive con attività rivolte a tutte le fasce

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d’età, al fine di integrare un’offerta già ricca di eventi, offerti dalle frazioni, con iniziative da realizzarsi, vista la scarsità di risorse, attraverso autofinanziamento o sponsorizzazione delle attività produttive. “Gli assessori – scrive il Movimento – hanno avuto modo di illustrare le loro iniziative in maggioranza, sono stati presi anche in considerazione eventuali problemi relativi all’ordine pubblico o disagi al traffico cittadino e alla quiete dei residenti del centro, cercando

di limitare il più possibile il disturbo senza però perdere occasioni come queste. Fortunatamente non sono stati riscontrati gravi problemi, nemmeno durante la Notte bianca, nonostante migliaia di presenze, grazie a un’organizzazione perfetta del partner organizzatore, una riguardosa opera di servizio d’ordine dei volontari delle varie associazioni e il coordinamento della macchina comunale”. N.S.

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Cavarzere 9 Il caso L’assessore alla Cultura critica l’amministrazione nella gestione degli eventi

Si riapre il caso politico Zulian: “Scelte inopportune per Cavarzere, il mio assessorato è stato escluso”. Dalla minoranza Parisotto: “Sperperati soldi e creati disagi” di Nicla Sguotti

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are che non tutti a Cavarzere abbiano apprezzato il programma della Notte bianca del 4 agosto, vi sono infatti anche delle voci critiche rispetto alle scelte operate dagli organizzatori, soprattutto in merito all’animazione riservata al pubblico giovane e al disagio causato ai residenti del centro storico dall’elevato volume della musica. A esprimere chiaramente qualche dubbio sull’organizzazione della Notte bianca è l’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian, il quale esordisce precisando che la Giunta aveva deliberato il programma dell’iniziativa dando suggerimenti e raccomandando di evitare eccessi e di invitare gruppi adatti a una piazza chiusa come quella cavarzerana. “Il promotore dell’evento, l’assessore alle Attività produttive Renzo Sacchetto – così Zulian – è stato incaricato all’organizzazione e il mio assessorato è stato totalmente escluso da qualsivoglia coinvolgimento”. L’assessore alla Cultura afferma poi che

è corretto affidare l’organizzazione di un evento all’assessore che lo propone, fidando però sulla misura, sul buon senso, secondo i principi del rispetto di tutti nell’attuazione di un momento di svago. “Il non rispetto dell’orario stabilito – dichiara l’assessore alla Cultura – gli eccessi del volume della musica e l’esibizionismo di un artista in equilibrio sulla balaustra del municipio non sono certo esempio di misura e di buon senso, la Notte bianca è stata un botto che ha favorito i venditori di liquido lasciando a secco i negozi”. Critico nei confronti delle scelte operate dall’amministrazione comunale per la Notte bianca è anche il capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto, il quale ridimensiona la stima delle presenze, secondo lui non più di tremila, e ne evidenzia i costi. “È avvilente vedere come siano state sperperate decine di migliaia di euro per poche ore di spettacolo – tuona l’ex sin-

Fabrizio Zulian daco – con il centro storico chiuso fin dal mattino e conseguenti disagi per famiglie e attività, nella speranza che commercianti e bar potessero recuperare la sera. Alle famiglie sono rimasti invece solo i decibel sparati al massimo”. Il portavoce azzurro conclude con un invito a sindaco e assessori a concentrarsi sui problemi reali della città, come il centro cottura presso l’ex ospedale, la prospettata chiusura degli uffici postali di Rottanova e San Pietro e il futuro dei servizi socio sanitari a Cavarzere.

NEWS Le reazioni

IL PD RISPONDE A ZULIAN: “SI DIMETTA” L’UDC: “ZULIAN SOLO, BELLONI LO SOSTENGA”

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e il professor Zulian si chiama estraneo, sia lui stesso a dare le dimissioni!” Non ci gira molto attorno la segreteria cavarzerana del Partito democratico che, nel rispondere alle esternazioni dell’assessore alla Cultura, invita l’esponente della Giunta, coerentemente con le critiche e le prese di distanza dall’amministrazione di cui esso stesso è parte, a fare un passo indietro. “E’ paradossale - si legge nel comunicato diffuso dai democratici locali - leggere dichiarazioni dell’assessore Zulian che muovono critiche contrarie ai provvedimenti relativi alla festa dello sport, alla notte bianca e alla festa della solidarietà, discussi e approvati in giunta, della quale il professore stesso fa parte: ci chiediamo dov’era o a cosa stava pensando quando sono stati esaminati tali atti”. Il Pd dunque manifesta disapprovazione verso questa “insolita e non nuova opposizione in seno alla maggioranza” che, del resto, non sarebbe praticata dal solo Zulian ma anche “da altri esponenti della stessa lista Alleanza per Cavarzere” che in più d’una occasione “hanno manifestato contrarietà alla linea politica dell’amministrazione”. Chiarito il fatto che il teatro - sulle cui sorti Zulian promette di vigilare - “non ha certo bisogno di essere difeso poiché non c’è nessuno che ha intenzione di attaccarlo”, il Pd liquida “simili sinfonie” - “di cui Cavarzere non ha bisogno” - invitando Zulian e gli altri componenti di Alleanza per Cavarzere a confrontarsi piuttosto “sui temi del lavoro, dello sviluppo e della crescita del paese, come abbiamo già chiesto: il resto sono chiacchiere”. Di tutt’altro avviso è invece il segretario dell’Udc cavarzerana, Francesco Giuriato, che dopo aver manifestato solidarietà nei confronti del professor Zulian invita l’altro esponente in Consiglio comunale della lista Alleanza per Cavarzere, Renato Belloni, a sostenere in modo più convinto le ragioni dell’assessore alla Cultura. “Dall’alto della tua esperienza trova il modo di farti sentire, - è l’invito di Giuriato che non risparmia uno strascico polemico - rassicurando i tuoi elettori sulla bontà delle scelte da te effettuate, come facevi d’altro canto nella precedente maggioranza in cui militavi”. O.J.

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10 Cavarzere Il caso L’assessore ai Lavori pubblici rimanda al mittente le critiche

Sacchetto: “Rilanceremo il tennis” “A fine settembre la conclusione dei lavori a cura dell’impresa cavarzerana Beltrame, per rendere funzionale l’impianto, non è esclusa una copertura pronta per l’inverno 2013”

di Melania Ruggini

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l tennis ripartirà alla grande: parola dell’assessore ai Lavori pubblici Renzo Sacchetto, che ribatte con decisione alle accuse dell’ex sindaco Parisotto, relative ai ritardi sui lavori dell’impianto di via Spalato. Assessore ci tolga una prima curiosità, di più largo respiro rispetto al tennis: lei ricopre ancora il suo incarico, a fronte della recente sospensione della giunta? “Certamente! Il sindaco Tommasi non ha tolto nessuna delega; è stata semplicemente sospesa la giunta per alcuni chiarimenti. Nella maggioranza non c’è nessuna crisi, si tratta di semplici aggiustamenti, come ha attraversato anche il sindaco precedente”. E allora entriamo nel vivo della querelle: perchè non avete voluto realizzare la copertura dei campi da tennis? “Se dovessimo promettere 60.000 euro ad ogni associazione che conti una ventina di iscritti, capirebbe che non si andrebbe da nessuna parte. Premesso che l’amministrazione ha intenzione di rilanciare il tennis nella nostra città, data la sua lunga storia e tradizione, purtroppo andata in declino da alcuni anni, faccio notare che con la copertura pressostatica, proposta dalla passata amministrazione, non si sarebbero risolte le varie problematicità dell’impianto. Infatti, prima di pensare alla copertura, si sarebbe dovuto riflettere sulle stesse sue fondamenta, incentivandone l’attività sportiva specialmente nella bella stagione”. Come intendete allora rilanciare questo sport, così amato da molti

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cittadini? “Per rilanciare il tennis a 360 gradi stiamo ultimando la realizzazione di quegli interventi necessari alla funzionalità dell’impianto, ridotto in condizioni fatiscenti, a partire dalla precedente copertura in eternit, frutto di una gestione tutt’altro che buona. In primo luogo vi è stata portata l’acqua potabile, che prima mancava del tutto; quindi sono stati sistemati i campi da tennis, così come la rete metallica. L’impianto avrà una reception per l’accoglienza, nell’ottica di farlo diventare un luogo di incontro per tutti, grandi e bambini, e sarà provvisto di spogliatoi e docce. Insomma, abbiamo optato per una soluzione che possa essere alla portata della collettività, più che puntare ad un intervento volto alla gestione per pochi”. Dunque, per ora, il tennis si potrà praticare solo durante la bella stagione? “Non ho detto questo: il rilancio partirà dalla prossima primavera-estate, quale momento migliore per praticare questo sport, ma ci impegneremo per trovare una soluzione anche per la copertura. Tenete presente che nelle coperture pressostatiche si sono riscontrate diverse problematiche relative all’umidità, alla muffa, oltre ai costi di acquisto e di manutenzione. Tra le ipotesi, si potrebbe adottare quale soluzione alternativa la copertura del campo di calcetto del Beppino di Rorai, presso il quale un tempo sorgeva un campo da tennis. Altra soluzione, utilizzando i finanziamenti del fotovoltaico, potrebbe essere una tale copertura per uno dei due campi”.

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Pensiamo ad una struttura di cui possa beneficiare l’intera collettività e non ad un bene per pochi”

Relativamente alla gestione dell’impianto, cosa ci può anticipare? “La gestione non è di mia competenza, ma dell’assessore allo Sport, che deciderà il da farsi. D’altra parte, senza entrare nella polemica, credo che la gestione sia comunque criticabile, in quanto non si è rivolta a tutti, adottando una visione personalizzata, basata su pochi iscritti”. A che punto sono i lavori? “Siamo ormai in dirittura d’arrivo, si tratta solo di ultimare la rete metallica e il portico piastrellato. Credo che per fine settembre sarà tutto pronto. E per l’inverno del 2013, credo potrà esserci anche una nuova copertura per gli amanti del tennis tutto l’anno”.

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12 Cavarzere Impianti L’ex assessore allo Sport Enzo Salmaso guarda al passato e critica le scelte presenti

“Un duro colpo per il tennis” L’accusa è rivolta all’attuale amministrazione che invece di portare avanti il progetto della copertura ha privilegiato gli spogliatoi

di Nicla Sguotti

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ex assessore allo Sport Enzo Salmaso ha voluto ripercorrere la storia del Tennis Club di Cavarzere, partendo da un paio di foto d’epoca. La prima è del 10 giugno 1982 quando il sindaco di allora Aldo Chiebao e le autorità cittadine si erano radunati nei nuovi impianti sportivi di via Spalato per l’inaugurazione dei due campi da tennis, in concomitanza con l’incontro di Coppa Italia fra la locale squadra e il Lido di Venezia. “L’atmosfera – racconta Salmaso – era galvanizzante poiché finalmente la comunità poteva avere due campi in più oltre all’ancora funzionante di via Marconi che veniva dato in gestione al Real San Marco dopo dieci stagioni affidate al Tennis Club. La storia del tennis a Cavarzere ha lontane origini poiché nell’area dello stadio di Rorai negli anni Trenta era sorto il primo campo da tennis, frequentato solo da alcuni sportivi, essendo tale disciplina ancora poco diffusa in Italia”.

Salmaso: “Procedendo in questo modo è stata menomata l’attività tennistica invernale” Salmaso racconta che nel Dopoguerra l’impianto venne smantellato per lasciare spazio al calcio e ai magazzini comunali, nei primi anni Settanta l’amministrazione comunale, dopo una raccolta firme da parte dei cittadini per il ripristino del campo da tennis, affidò i lavori a una ditta che li concluse in due anni. “Un campo creato con grande maestria, dotando il terreno di una permeabilità tale da permetterne l’uso anche dopo un grande acquazzone – ricorda Salmaso – venne consegnato al Comune nei primi mesi del ‘73 e, con l’aiuto del Tennis Club locale, in poco tempo si riuscì a garantirne la fruibilità”. L’inaugurazione avvenne il 20 maggio

1973, il tennis cominciò a crescere per merito di giocatori e appassionati che seguivano i tornei estivi, ai quali partecipavano tennisti da tutto il Veneto. “Era difficile prenotare le ore a disposizione – così l’ex assessore – poiché un solo campo non era sufficiente, il pubblico si assiepava sulla tribuna per assistere alle grandi sfide dei tennisti locali. Si dovette erigerne una nuova nel 1979, quando a Cavarzere arrivarono per una esibizione alcuni giocatori di Coppa Davis, Zugarelli e Ocleppo, la manifestazione ebbe grande successo e contribuì a diffondere ulteriormente tale sport nella nostra città, anche per la presenza nel circolo di due giudici-arbitri regionali e nazionali, cui era affidato il compito di redigere il tabellone dei vari tornei”. Salmaso ripercorre poi gli anni più recenti con la possibilità, dal 1980, di giocare a tennis anche d’inverno nella palestra della scuola media “Ugo Foscolo” fino all’acquisto, nel ’97, del pallone pressostatico

In alto l’inaugurazione dei campi di via Spalato (10 giugno 1982), sotto alcuni tennisti del Tennis Club di Cavarzere nel campo di via Marconi da parte del Comune, che venne collocato nel campo di via Marconi, dando continuità all’attività tennistica fino al 2010, quando una bufera di neve distrusse la struttura. “Il resto è storia dei nostri giorni – commenta – nel marzo 2011 l’amministrazione comunale approvò l’acquisto di un nuovo pallone pressostatico da collocare in uno dei campi di via Spalato, poiché quello di via Marconi era stato concesso al Calcio

Cavarzere come terreno per l’allenamento. L’amministrazione attuale ha cancellato quel progetto, preferendo costruire dei nuovi spogliatoi, non necessari in quanto esistevano già nella struttura calcistica di via Spalato, e quindi menomando di fatto l’attività tennistica invernale. Così si rischia di dare un colpo ferale a uno sport presente da molti anni nel nostro territorio”.


Terme e Sordità Rinogena in Età Pediatrica

pubbliredazionale

La sordità in età pediatrica nell’ otite catarrale L’ otite catarrale o Otite Media Secretiva (OMS) in età pediatrica sta assumendo in questi ultimi anni la più frequente predisposizione dei processi catarrali essudativi delle prime vie aeree.

E’ una patologia molto insidiosa in quanto non da dolore ma solo un calo dell’udito

infatti in termini clinici viene anche chiamata Sordità Rinogena, che non sempre viene riportato dal bambino, il genitore o la maestra se ne accorgono in quanto vedono il bambino distratto, poco attento e che non ripete bene le parole. Presso questo centro termale ogni anno vengono trattati per OMS circa 800 bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, inviati sia dagli Specialisti ORL sia dai Pediatri di base. Il trattamento termale consiste nell’eradicare le cause che maggiormente predispongono all’otite catarrale infantile attraverso tre obiettivi: 1 Riduzione del numero delle flogosi rinofaringee; Azione diretta sulla funzione tuba2

rica (Tromba di Eustachio) e sui processi infiammatori e infettivi cronici dell’orecchio medio; 3 Prevenzione delle riacutizzazioni delle flogosi delle vie aeree superiori. Tali risultati possono essere ottenuti attraverso la terapia termale; ciò lo posso affermare sia sulla base della mia esperienza clinica, sia sulla base di dati numerosi della letteratura. Il trattamento termale consiste nell’ insufflazione tubo-timpanica sempre eseguita dal Medico Specialista ORL . In alcuni casi viene utilizzato il Politzer secondo la metodica di Salimbani. Nel 90/95% dei casi si assiste ad una risoluzione del problema uditivo, molto spesso

con recupero totale e a riduzione consistente degli episodi catarrali rinofaringei durante la stagione autunno-invernale. Una revisione della nostra casistica ci permette di affermare che nei bambini sottoposti a cure termali (Inalatorie, insufflatorie) vi è stato un minor tasso di assenteismo scolastico e un minor ricorso sia a terapie mediche farmacologiche sia a terapie mediche chirurgiche. Il Direttore Sanitario Specialista ORL Dott. ChIappetta Antonio

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14 Frazioni - Cona Territorio La Provincia approva ad agosto il provvedimento

Pegolotte, un progetto contro gli allagamenti Riguarda interventi di autodepurazione delle acque del canale Rebosola e la tutela dell’area abitata della frazione di Cona di Nicla Sguotti

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n notevole passo in avanti per scongiurare i rischi di allagamento nel centro di Pegolotte sta per essere compiuto grazie a un provvedimento approvato ad agosto dalla Provincia di Venezia. Il progetto in questione riguarda degli interventi di auto depurazione delle acque del canale Rebosola e la tutela dell’abitato di Pegolotte. A rendere noto l’imminente avvio dei lavori è stato il consigliere provinciale Riccardo Tosello, che nei banchi del Consiglio provinciale rappresenta le comunità di Cavarzere e Cona. Il progetto prevede la deviazione di parte della portata del Rebosola, che è mediamente pari a 187 litri al secondo, nei canali consortili Civrana e Foresto, previa realizzazione di un bacino d’invaso e di fitodepurazione. Il laghetto sarà situato all’interno della zona adibita a garzaia nelle tenute Civrana e Rezzonica, tale impianto potrà laminare le piene provenienti dall’agglomerato urbano di Pegolotte che da tempo si trova in sofferenza idrogeologica. “Il risultato ottenuto grazie alla maggioranza che governa la Provincia di Venezia – questo il commento di Tosello –

Tosello: “Un intervento innovativo a tutela di un territorio da tempo in sofferenza idrogeologica” completa l’iter procedurale che prevede un finanziamento regionale di un primo stralcio pari 600mila euro, assegnato al Consorzio di bonifica Adige Euganeo, responsabile della realizzazione del progetto”. Il consigliere del Pdl prosegue affermando che il progetto in questione è innovativo sotto l’aspetto ambientale, in quanto mitiga la necessità idrogeologica di un territorio con una metodologia naturale di fitodepurazione attraverso essenze arboree. “Il mio impegno quale rappresentante della comunità di Pegolotte di Cona – conclude – sarà ora quello di seguire la realizzazione dell’opera e garantire tempi rapidi per il finanziamento e l’approvazione del secondo e definitivo stralcio, finalizzato alla costruzione un ulteriore laghetto con un investimento di altri 500mila euro”.

Uno scorcio del canale Rebosola

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NEWS Rottanova. I genitori protestano

UN PULMINO PER I RAGAZZI CHE FREQUENTANO LA SCUOLA MEDIA IN CENTRO

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lcuni genitori di Rottanova hanno deciso di rivolgersi alla stampa per mettere in evidenza quella che secondo loro ha tutte le caratteristiche per essere definita una discriminazione contro la frazione. “Da tre anni ormai – afferma il portavoce del gruppo Roberto Longhin – cerchiamo di ottenere dal Comune un pulmino che venga a prendere i ragazzi che frequentano la “Aldo Cappon” e li riporti a casa al termine delle lezioni. Quest’anno, per il terzo anno consecutivo e dopo vari incontri con l’assessore ai trasporti Ezio Bettinelli e il sindaco, la nostra richiesta è stata respinta”. Longhin spiega che con l’ormai imminente riapertura delle scuole i ragazzi in questione dovranno recarsi a scuola partendo alle 7,15 con l’autobus Actv, che li lascia alla nuova fermata in centro, poi devono fare il tragitto di ottocento metri a piedi e quindi arrivano a scuola con più di mezzora d’anticipo sull’inizio delle lezioni. “Nulla di straordinario – commenta Longhin – se non fosse per il fatto che la zona dell’autostazione lascia a desiderare quanto a sicurezza, in tutte le altre frazioni il servizio di trasporto per i ragazzi delle medie è garantito dal Comune e il pulmino che si occupa del trasporto dei ragazzi della scuola primaria di Rottanova torna a Cavarzere vuoto, e potrebbe quindi portare i nostri ragazzi a destinazione”. Come motivazione del rifiuto, spiegano i genitori di Rottanova, il Comune ha evidenziato che, mancando gli abbonamenti dei ragazzi della Cappon, l’Actv avrebbe dei seri problemi a mantenere il servizio di trasporto. Spiegazione alla quale i genitori sembrano non credere, convinti che gli abbonamenti dei molti ragazzi di Rottanova che vanno a scuola ad Adria siano più che sufficienti per salvaguardare il servizio di trasporto N.S. pubblico nella frazione.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Il caso La riorganizzazione territoriale e il riordino dgli enti locali

Città metropolitana, i Comuni esitano

Il sindaco di Venezia Orsoni: “E’ un’opportunità”, la presidente della Provincia Zaccariotto: “Legge da non subire passivamente”

di Ornella Jovane

C

ittà metropolitana, una istituzione cui una buona fetta dei sindaci del territorio veneziano guarda con cautela se non con diffidenza. Il timore prevalente, fra gli oppositori, rimane quello di perdere in parte la propria egemonia e, un po’ di tutti anche fra i sostenitori, di ereditare nuove competenze cui farsi carico senza ricevere le corrispettive risorse. E così mentre il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, candidato alla guida della Città metropolitana nella fase di transizione che porterà alla definizione dello Statuto, sostiene con entusiasmo il progetto, la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto, nonché sindaco di San Donà, si oppone. Anche lo scorso 30 agosto in occasione del primo incontro congiunto fra il primo cittadino della città lagunare Orsoni e la presidente Zaccariotto con i 44 sindaci e rappresentanti del territorio sul tema dell’istituzione della città metropolitana le due posizioni sono emerse chiaramente. “Come presidente della Provincia di

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Orsoni e Zaccariotto all’incontro dello scorso 30 agosto Foto da www.provincia.venezia.it

Venezia - ha detto Francesca Zaccariotto rilevo che questa legge fa acqua da tutte le parti, è una procedura monca, incompleta, manca ancora una volta dopo 22 anni la chiara definizione delle competenze e delle funzioni che avrà la città metropolitana”. “La città metropolitana - ha controbattuto il primo cittadino di Venezia, che è coordinatore dell’Anci delle città metropolitane e che ha contribuito al progetto - è in

na rottura della tradizione senza precedenti. E’ questa la portata della presa di posizione della nuova amministrazione mirese del “Movimento 5 Stelle”, guidata dal sindaco Alvise Maniero, che nelle scorse settimane ha paventato la possibilità di unirsi alla provincia di Padova al posto di aderire alla realizzazione della Città Metropolitana con Venezia. I rischi di una entrata nella Città Metropolitana troppo affrettatamente, li riassume l’assessore all’Urbanistica e ai lavori pubblici del comune di Mira Luciano Claut. ”L’entrata nella Città Metropolitana – spiega Claut - è un azzardo a queste condizioni. Non si capisce quali saranno le competenze degli altri comuni. Il rischio è una egemonia del comune di Venezia che potrebbe fare i

effetti un’opportunità importante, e da non lasciar scappare, che viene offerta al nostro territorio: è la prima vera occasione di autonomia statutaria a livello locale. E’ quindi fondamentale affrontare questa avventura con spirito positivo e propositivo”. Ai sindaci intervenuti, fra i quali la stessa Zaccariotto, che hanno sottolineato i tempi stretti che il legislatore ha assegnato per la nascita della Città metropolitana e le lacune della normativa, Orsoni ha risposto di soffermarsi piuttosto sulle questioni sostanziali. “In questa fase - sono le sue parole dobbiamo cercare di non soffermarci troppo sugli aspetti formali, ma badare molto di più a quelli sostanziali: pensare cioè meno ad esempio alle questioni istituzionali, come le modalità di elezione, il tipo di statuto, la governance della Città metropolitana, e molto più invece sulle funzioni che essa dovrà avere, su come potrà esercitarle, su quali poteri dovrà richiedere alla Regione e allo Stato”.

Il dibattito nella città, sorella “minore” di Venezia

CHIOGGIA, PER LO PIÙ SOSTIENE LA CITTÀ METROPOLITANA MA C’È ANCHE CHI GUARDA A PADOVA

C

hioggia fra Venezia e Padova. E’ stato questo per la città il “tormentone” estivo che, al di là del dibattito ampio, è stato calato nella realtà locale e amplificato dall’iniziativa di Giuseppe Penzo, ex presidente del Consiglio comunale, che ha promosso una raccolta di firme a sostegno del passaggio di Chioggia con Padova. In una settimana - quella a cavallo di Ferragosto - sono state raccolte più di mille sottoscrizioni, con il risultato di stimolare un vivo confronto tra categorie economiche e sociali e gli amministratori. Fra i sostenitori dell’ingresso nella Provincia di Padova anche i grillini chioggiotti che, così come affermano un po’ da tutto il territorio veneziano, ritengono schiacciante la supremazia di Venezia sugli altri Comuni, tale da non consentire alcuna chances di crescita agli altri. L’ex sindaco Romano Tiozzo - politicamente “padovano d’adozione”, visto che è stato assessore con la precedente Giunta Zanonato - vede positivamente il matrimonio di Chioggia con Padova e ne sottolinea le opportunità. Tende una mano al di là del confine il segretario padovano del Pd Piero Ruzzante che si dice convinto della bontà di una Provincia “allargata” al Basso Veneziano fino a Chioggia, Cona e Cavarzere. Lo sguardo dei due consiglieri regionali di Chioggia, Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è invece orientato a Venezia. Non si esprimono con una posizione netta ma ritengono entrambi che le affinità con Venezia siano tali da non dover trascurare gli effetti benefici che già oggi esse producono (es. Legge speciale per Venezia e Chioggia, turismo e occupazione...).La partita semmai si gioca nel ruolo che Chioggia saprà ritagliarsi all’interno della Città metropolitana di Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson sembra guardare con interesse alla Città metropolitana, lo aveva già sostenuto pubblicamente a fine maggio, in occasione della tavola rotonda sul tema organizzata a Chioggia dal Partito democratico e lo ha ribadito anche a inizio agosto all’incontro in Provincia promosso dalla Commissione speciale per la Città metropolitana. Anche se da parte dell’amministrazione non c’è ancora una posizione ufficiale, Casson ritiene che la Città metropolitana sia un’opportunità per fare uscire la sua città da un isolamento storico. Anche l’ex sindaco Fortunato Guarnieri si dice favorevole alla Città metropolitana di Venezia. La Lega Nord chioggiotta, che non vede di buon occhio l’adesione alla Città Metropolitana, chiede con il suo segretario Marangon una consultazione popolare in tempi brevi per capire l‘orientamento dei cittadini. O.J.

Mira. La posizione della Giunta grillina

“SIAMO PRONTI AD ANDARE CON PADOVA” suoi interessi a carico degli altri territori utilizzati come satelliti su cui magari continuare a progettare piani come quelli del Polo Logistico o della Romea Commerciale, che sono un disastro per i cittadini e il territorio che li subiscono. Per questo con i tempi ristretti che ci si ritrova sarà difficile dire si alla Città Metropolitana così in fretta, cioè entro questo mese. Paradossalmente la provincia di Padova, sembra offrire servizi migliori”. Il comune di Mira ha espresso la sua posizione in accordo con il comune di Campagna Lupia, e ha anche chiesto

con la maggioranza dei comuni della Riviera di prorogare i termini di adesione alla Città Metropolitana. A Vigonovo ad esempio il 16 settembre si farà un referendum consultivo se aderire alla Città Metropolitana o alla futura provincia di Padova. Contrarissimi ad una adesione di Mira alla provincia di Padova tutti i partiti di opposizione a Mira e soprattutto il Pd “Questa posizione – spiega il consigliere del Pd Maurizio Barberini - è fuori dalla storia e dal modo di sentire della gente. Mira si è sempre sentita legata a Venezia da

secoli con la diocesi. Capisco che paesi come Vigonovo e Dolo possano sentire l’attrazione di Padova, ma a Mira questo elemento proprio non sussiste. E’ una dimostrazione che i grillini non capiscono nemmeno l’abc della politica e dell’azione amministrativa”. A.A.

SCACCO MATTO A CAVARZERE 20 e 21 Ottobre 2012 TORNEI, SIMULTANEA e

SERATA FINALE CON SCACCHI VIVENTI


Spazi aperti 17 3 Cultura e ambiente Iniziativa il 30 settembre alle Isole di San Servolo e Torcello

Alla scoperta dei tesori della laguna La Provincia organizza itinerari dopo il successo della “Notte di San Lorenzo”. Aperta nei week end l’Oasi di Valle Averto di Alessandro Abbadir

S

arà la laguna di Venezia la protagonista degli appuntamenti escursionistici e turistici della seconda metà di questo mese. Ma vediamo nel dettaglio. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio a provincia di Venezia ha organizzato un’iniziativa alla scoperta dell’isola di San Servolo e del Museo provinciale di Torcello per domenica 30 settembre. L’itinerario parte in laguna Sud alle ore 10.45, dall’isola di San Servolo, che ha ospitato diversi ordini monastici a partire dal IX secolo sino al 1715 quando la Repubblica di Venezia la utilizzò come sede dell’ospedale militare affidato all’opera dei padri ospedalieri di San Giovanni di Dio, più conosciuti come Fatebenefratelli. Successivamente la struttura venne destinata anche al ricovero dei malati affetti da patologie mentali. Il percorso prevede la visita guidata all’isola e al Museo della Follia: un’esposizione con oggetti e immagini sull’evolvere della terapia psichiatrica fino alla

chiusura dei manicomi avvenuta con la legge Basaglia. E’ prevista la possibilità di pranzare nelle strutture dell’isola (al costo di 8 euro a persona). Alle ore 14 ci sarà un battello a disposizione per raggiungere, Torcello primo insediamento nella laguna Nord. Un sito che ha accolto gli abitanti in fuga da Altino e dalla terraferma circostante al tempo delle invasioni barbariche. Durante il percorso per raggiungere l’isola, sarà illustrata la storia e l’ambiente lagunare. Seguirà quindi, la visita al Museo di Torcello guidati alla scoperta della sua collezione che documenta la grande storia della laguna e delle origini della città di Venezia. Alle ore 18 e alle 19 sarà a disposizione un’imbarcazione per raggiungere la stazione ferroviaria S. Lucia (eventuale fermata intermedia alle Zattere). Costo del biglietto e rientro con imbarcazione, sono gratuiti. La prenotazione è obbligatoria e potrà essere fatta contattando l’ Apt Azienda di Promozione turistica, via mail

ADOTTAMI L’Intervento

Riforma mancata

Puntino. Piccolo nanetto di solo 4 chili. Maschietto, di circa 1 anno. Assomiglia ad un pincher carattere equilibrato e socievole. Portato in rifugio da un passante “frettoloso”. Sarà visitato di Luca dal nostro Scalabrin* veterinario e messo in regola con le vaccinazioni segue dacasa. pag. 1 Intanto cerchiamo Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione Ketrine. delle Bellissima attività femmina, produttive,circa nell’ambito 2 anni, taglia delle diverse realtà imprenditoriali. medio-contenuta 15-18 chili. Incrocio golden retriver, In Veneto pelo c’è morbido un’ impresa e biondo, ogni al 12 momento abitanti, undipo’cuitrascurata, quasi il 97% sotto la soglia ma bellissima. dei 15 dipendenti. Ha avutoUn un grande passato sforzo, triste. Ora dunque, cerca su un problema che famiglia. in realtà Ketrine poteva è dolce essere e coccolona. risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazione che gli consenta di licenziare Penny. i propri Circa dipendenti, 1 anno, pesa ma4-5al chili. costoSimil del lavoro, pincher,assente completamente in questa riforma. dal carattere un po’ schivo. E’ stata recuperata da un turista In Italia, mentre il lavoro passeggiava costa il in115% centroin città. più rispetto Ora Penny al salario netto spettante al lavoratocerca re. Il una problema nuovanon casa,è quello delle persone di licenziare, che sappiano ma di assumere. avere Fidelizzare la pazienza il lavoratore di aspettare con che l’intento lei prenda di realizzare fiducia. un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occupabilità dei cittadini. Bisonte. Tre anni, maschio, taglia medio-contenuta, circa Non serviva demonizzare 12-14 i titolarichili. di partita appartengono al mondo delle Deve aliva, più che presto trovare un’altra famiglia, professioni. dov’è ora non può più rimanere. Non serviva stravolgere, i Purtroppo diversi contratti di lavoro, giusta qualifi cazioneper del rapin rifugio non c’èlapiù posto. Cerchiamo porto di lavoro, può avvenire con Bisonte i principi un’altra giuridici famiglia. già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico. Si sono introdotti Kris. Circa nuovi 3-4adempimenti, mesi, bellissimo inutili, cucciolo a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le dibarriere ideologiche maschietto. Kris haeunculturali, caratterehanno contribuito a questo scarso risultato. meraviglioso ed equilibrato. Quello che Sarà però una rimane un’occasione perduta con un modello senza crescita, futuraètaglia medio-contenuta. in un Italia dove laCerchiamo disoccupazione perpo’ i giovani sale al 35% e la cassa integrazione per lui un di serenità. segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus *Consulente3289620233 del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

A sinistra l’isola di Torcello, sopra l’isola di San Servolo all’indirizzo visitatorcello@turismovenezia. it (o eventualmente tel. 335 7605003 ore ufficio). Per la provincia è una iniziativa molto importante. “Dopo il tutto esaurito, registrato, per l’iniziativa della Provincia - spiega l’assessore Raffaele Speranzon - in occasione della Notte di San Lorenzo il 10 agosto, che offriva ai visitatori ingresso e visita guidata gratuita al Museo provinciale di Torcello e percorso turistico in esterno, ecco un’altra originale iniziativa culturale ed escursionistica a cui partecipare. Grazie a queste manifestazioni è possibile

promuovere, la cultura in modo moderno ed accattivante attirando l’interesse del pubblico. E’ importante che i nostri concittadini, e anche coloro che arrivano da fuori, abbiano la possibilità di conoscere i tesori di cui è ricco il nostro patrimonio artistico e culturale e ambientale”. Ma non ci sarà solo questo appuntamento in laguna. Continueranno infatti per tutte le domeniche del mese, le visite alla riserva naturale del Wwf di Valle Averto a Lugo di Campagna Lupia. Resterà aperta dalle 10 alle 19. Le scolaresche e i gruppi organizzati possono

accedere alla riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita, con la segreteria dell’oasi al momento della prenotazione. Per informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero di cellulare 345-4524609 da lunedì a sabato o scrivendo a oasivalleaverto@wwf. it. Infine in Riviera del Brenta continueranno nei week end di settembre le visite guidate a Villa Venier a Mira, la sede dell’Istituto Regionale Ville Venete. Per informazioni, telefonare ai numeri 041 5298711 - 041 5600690. L’ingresso è libero.

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18 Personaggio

Personaggio 5

L’intervista A tu per tu con l’autore de “I ragazzi dell’Isola Bassa”

Alberto Coletto scrittore e pescatore Dolese doc, Coletto è anche presidente della Consulta delle associazioni culturali nel comune riverasco

Alberto Coletto con i suoi nipoti

di Roberta Pasqualetto

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lberto Coletto nasce nel centro di Dolo nel 1944, secondo figlio di un commesso di ferramenta e di una casalinga, diventata sarta per necessità. Nel cuore del paese trascorre la propria infanzia assieme a un buon numero di coetanei, tra giochi pieni di fantasia e poveri di risorse economiche, aprendosi alla solidarietà e alla condivisione dettate, da adulti ricchi di tali valori. Sebbene privo di qualsiasi iniziazione familiare, ben presto scopre l’acqua del Naviglio, i fossati puliti, le cave prossime al paese e la vicina laguna. Ecco allora l’incontro con la pesca, la caccia, i grandi spazi aperti. Si diploma perito industriale e approda nell’inizio degli anni Settanta a Porto Marghera. E’ quasi una fuga dai fumi di Marghera, provocata dalla prematura perdita di un affetto familiare, che induce riflessioni e ripensamenti sulla necessaria compatibilità tra ambiente e lavoro. Coletto è sposato e ha una figlia, inoltre è presidente della Consulta delle Associazioni Culturali di Dolo.

Ha pubblicato il libro I ragazzi dell’isola Bassa, ottenendo un discreto successo; come nasce il libro? “Il libro nasce dai ricordi giovanili e dall’amore per le borgate del paese, per il Naviglio, i mulini, lo squero, le piazzette e le ville venete e soprattutto non ho mai scordato gli amici, i personaggi carismatici di allora e le storie ad essi collegate. Nel tentativo di raccontare la Dolo di sessant’anni fa, ormai sfumata e completamente diversa da quella di oggi, e di celebrare il perdurare dell’incontro annuale dei piassaroi, gli scugnizzi degli anni cinquanta, prende forma il libro edito da La Press con la collaborazione di Stefano Trovò, del laboratorio Dolo Sport e patrocinato dal Comune di Dolo”. Segue Via Mazzini 39. “Questo libro completa il precedente ma racconta il ruolo fondamentale delle donne nella vita paesana di quel periodo. Alla pubblicazione dei due libri segue la partecipazione ad un volume scritto a più mani: “Gocce di emozioni 2” edito da Dolo

Sport e 2esse di Dolo, nel quale racconto sensazioni e riflessioni scaturite da alcune battute di pesca”. Come si è avvicinato alla scrittura? “Lo scrivere mi permette di fissare i fatti con la maggior lucidità di cui sono capace, le sconfitte e le vittorie del mio vivere e di chi mi sta vicino. Sono convinto che le sconfitte possano insegnare più delle vittorie, se analizzate senza la voglia di auto flagellazione e senza il perfido sostegno delle scusanti prive di oggettività. Quando ho avuto abbastanza tempo a disposizione, ho iniziato a scrivere nel puerile tentativo di fermare il tempo, o meglio, nel tentativo di fissare i volti e le vicende di un’infanzia e di un piccolo mondo che non torneranno più ma che, credo, debbano essere conosciuti da figli e nipoti. Sta preparando qualche nuovo libro? “Di libri non ne sto preparando, per il semplice motivo che ne ho già tre di pronti in bozza. Uno parla dell’area industriale di Porto Marghera, nel periodo che va dagli

anni Settanta alla fine del secolo scorso. Ripercorre la mia vita lavorativa nei vari stabilimenti, parlando poco di me e tratteggiando le vicende degli occupati, delle loro paure e speranze, dell’inizio della grande dismissione che ha cancellato il più concentrato polo industriale europeo. In poche parole parla del grande tradimento perpetrato dalla “civiltà” industriale nei confronti di quella contadina, i cui protagonisti sono stati sedotti e abbandonati dopo essere stati avvelenati da fumi, amianto, calore, rumore e quisquiglie simili. L’altro libro contiene alcuni racconti di pesca degli anni Settanta e parla di ambienti naturali perduti, di amici, di acque e di pesci, di persone che sono scomparse con le quali ho molto condiviso. Pescare non significa solo prender pesci. Vuol dire entrare nella natura per misurarsi, stupirsi, commuoversi e, qualche volta, capirsi. L’ultimo libro è un omaggio al paese di Oriago che mi ha ospitato per quarant’anni, raccontato dall’immediato dopoguerra attraverso la vita di un caro amico

settantenne, maestro di Shiatsu”. La Riviera del Brenta è una fucina di scrittori, secondo lei, perché? “ Nel corso dell’edizione di “Gocce di emozioni 2” ho avuto il piacere di conoscere parecchi scrittori e poeti locali. Il tessuto letterario mi pare fecondo in Riviera e particolarmente a Dolo, il paese “dell’anima”, dove Venezia ha lasciato una profonda traccia fisica e romantica che si è arricchita degli saperi della dotta Padova attraverso i dibattiti e le frequentazioni dei caffè, tradizionalmente numerosi nel centro paese”. Soddisfazioni tante; una in particolare? “La vita, contrariamente a quanto raccontato nella letteratura rosa, è per quasi tutti parca di soddisfazioni. Non faccio eccezione a questa regola, anche se devo dire che la famiglia, costruita con limiti reciproci trasformati in forza comune, ha per me sempre costituito motivo di grande soddisfazione”.

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Agosto 2012

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997

AL VIA IL NUOVO LABORATORIO DI ECOCARDIOGRAFIA ALL’OSPEDALE DI CHIOGGIA

Informa

le Specia le a i c e p S

Ulss 14

Un servizio finalizzato a proteggere il cuore delle donne in trattamento con chemioterapia per neoplasie al seno La Cardiologia di Chioggia, in collaborazione con l’Oncologia, ha avviato in questi giorni un nuovo servizio finalizzato a prevenire il danno cardiaco nelle pazienti in trattamento con chemioterapia: si tratta di un laboratorio di Ecocardiografia, attivo tutti i primi martedì di ogni mese. “Il tumore al seno – ha ricordato il primario di Oncologia Carlo Gatti - è una drammatica eventualità, che nei Paesi occidentali rappresenta la più frequente neoplasia tra le donne. Fortunatamente la prospettiva è radicalmente cambiata negli ultimi anni, da quando sono stati scoperti nuovi farmaci che permettono la guarigione in una percentuale di casi sempre più grande”. “L’unico neo di questi farmaci – ha aggiunto il primario di Cardiologia Roberto Valle - è che possono avere effetti collaterali sul cuore, che può risentirne e dilatarsi anche in maniera grave, portando ad una malattia simile allo scompenso cardiaco, vanificando così il successo raggiunto sul tumore”. “Per fortuna – ha continuato Valle - il danno si può prevenire con la sorveglianza degli eventuali effetti collaterali con ecografie del cuore ravvicinate, in modo da scoprire i primissimi segni di disfunzione del cuore ed intervenire con farmaci adatti, modulando la terapia antineoplastica”. E’ proprio in questo scenario che nasce il nuovo servizio di cui è responsabile un medico dedicato: la cardiologa ecografista Caterina Mammola. Il neo Laboratorio, situato all’interno degli spazi del blocco Cardiologia-Utic, garanti-

sce un percorso snello per le pazienti a rischio malattia cardiaca che, dopo essere state individuate in Oncologia (fondamentale il contributo dell’oncologa Anna Maria Scola), vengono indirizzate al servizio di Ecocardiografia mediante una “via breve”, in modo da evitare ogni perdita di tempo e lungaggine burocratica. L’iniziativa ha ottenuto il plauso del Dg Giuseppe Dal Ben che ha dichiarato: “Meglio prevenire che curare, si dice, ed è vero. E la pre-

venzione deve essere la prima arma per contrastare l’insorgenza di alcune patologie. Ormai è cosa risaputa e validata in letteratura, infatti, che chi è attento al proprio stile di vita e aderisce ai programmi di screening organizzati proprio con lo scopo preventivo, ha garantita una migliore qualità di vita. E noi a Chioggia ci crediamo e per questo motivo la prevenzione in generale è uno degli aspetti socio-sanitari su cui investiamo e scommettiamo molto”.


Agosto 2012

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Non si sono fermati in agosto i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Chioggia

Partiti gli interventi per la nuova portineria e il nuovo Cup, i lavori proseguono anche nell’ala ovest al quinto e quarto piano Nulla ferma i lavori di ristrutturazione dell’ospedale di Chioggia. Il 30 luglio scorso sono iniziati gli interventi sull’area esterna che permetteranno la realizzazione di due accessi dedicati, l’uno per l’ospedale e l’altro per il Pronto Soccorso. Sarà l’occasione per dar avvio anche alla costruzione della nuova portineria, altro tassello fondamentale che contribuirà a cambiare volto alla struttura ospedaliera: si tratta di un edificio di 30 metri quadrati dalle forme avvenieristiche, dotato di una copertura ad arco in acciaio e vetro. I lavori termineranno entro fine anno. Nel frattempo continuano gli interventi all’ala ovest dell’ospedale, la parte cioè dedicata alle degenze. Dopo aver consegnato alla città di Chioggia il sesto piano con la nuova Fisioterapia, tra qualche mese sarà la volta del quinto e poi del quarto piano.

Nel dettaglio: la nuova Geriatria sarà consegnata verso metà ottobre, mentre la nuova Medicina verso metà dicembre. La Radiologia, ubicata al piano terra, è in fase di ampliamento: ai 900 metri quadrati verranno presto aggiunti altri 265. L’operazione, che verrà completata entro il mese di ottobre, permetterà di realizzare i cosiddetti corridoi “di rispetto” per il passaggio dal Pronto Soccorso e dai diversi reparti; favorirà il riordino della zona Tac e di quella adibita per la Risonanza Magnetica; il nuovo spazio, inoltre, consentirà il potenziamento dei servizi di diagnosi con la riorganizzazione degli spazi dove si effettuano la mammografia e l’ecografia. Il 6 agosto, invece, sono partiti i lavori per la realizzazione del nuovo Cup (Centro unico di prenotazione) con l’aumento del numero degli sportelli che passeranno da

quattro a cinque. Il nuovo Cup, che verrà ultimato entro il mese di settembre, troverà spazio di fronte all’attuale blocco ambulatoriale di Ortopedia. Questo spostamento permetterà così di allargare l’atrio e di ampliare l’area di attesa per le prenotazioni. “L’ospedale non è dell’Ulss – ha detto il direttore generale Giuseppe Dal Ben – ma appartiene ai cittadini di Chioggia ed è giusto,

Ulss 14 informa

le Specia le Specia

pertanto, che siano costantemente informati sullo stato dell’arte dei lavori. Informazioni che possono anche ricavare dal nostro sito internet (www.asl14chioggia. veneto.it) dove vengono pubblicate le foto prima e dopo”. “La direzione – ha concluso il Dg - rinnova le scuse per gli eventuali disagi che comportano questi lavori, in quanto vengono svolti all’interno di un ospedale funzionante”.

MANIFESTAZIONE SPORTIVA “DI CUORE” Venerdì 7 settembre dalle 18.00 alle 23.30, presso l’Impianto Sportivo Serenella sul lungomare Adriatico di Sottomarina si svolgerà “DI CUORE” un triangolare di calcetto tra le rappresentative: Di Voce – uno sguardo oltre, l’Aeronautica Militare di Chioggia e la partecipazione straordinaria della Nazionale della Solidarietà allenata da Sandro Giacobbe e composta da personaggi famosi del mondo della televisione dello sport e dello spettacolo. Arbitro d’eccezione e graditissimo ospite l’Arbitro di serie A e internazionale Danie-

le Orsato. Ci saranno momenti dimostrativi delle associazioni di ballo e canto locali oltre alle esibizioni calcistiche di “Pulcini” e “Juniores” della Clodiense. La manifestazione è nata nell’ambito delle attività del progetto PDZ 2011-2015 “Un nuovo sguardo sulla disabilità: creazione di una radio per dar voce ai disabili – Centro Innovativo”. La produzione della trasmissione radiofonica è realizzata interamente da utenti disabili. “Di-Cuore” è una straordinaria

occasione per perseguire l’idea di una fattiva integrazione sociale e di inserimento nella comunità di appartenenza di giovani utenti disabili del territorio, nonché per sensibilizzare la comunità promuovendo un nuovo sguardo sulla disabilità libero da pregiudizi e stereotipi.

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it


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Martin pescatore

itinerari in barca per vivere il parco

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Cultura provinciale 23 7 Venezia Al Museo d’Arte Orientale

Yoko Okuyama: “Ma” Pensieri di carta di Marta Boscolo

I

naugura sabato 8 settembre alle ore 18 al Museo d’Arte orientale di Venezia, al terzo piano di Ca’ Pesaro, la mostra Yoko Okuyama MA- Pensieri di Carta, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Milano, dall’Università degli Studi di Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, dalla Japan Foundation, Istituto Giapponese di Cultura di Roma. L’artista giapponese nata a Tokyo, laureata in Architettura con Kenzo Tange con cui ha collaborato ad opere importanti quali la cattedrale di Tokyo e l’Università del Sacro Cuore, ha fondato lo studio di architettura e progettazione Sohseisha, di cui è tuttora presidente. Per oltre quindici anni ha tenuto la cattedra di Interior Design presso la Tokyo Academy e si dedica anche, come attività più personale, ma non priva di successo, alla creazione di opere in cui una materia antica come la cellulosa e una primordiale come l’acqua, si mescolano grazie a gesti altrettanto antichi e sapienti. Una “pittura senza pennello” sono state definite le opere di questa artista che usa strumenti elementari: un telaio con una rete a trama fitta che ricorda l’antico suketa, il telaio su cui i cartai da sempre hanno formato e formano i fogli di carta giapponese a mano, inserito in una vasca in cui si mescolano acqua e cellulosa. Questi materiali semplici e naturali, uniti al colore, scelto con intenzionale perizia, creano suggestioni, emozioni, pensieri. Attraverso queste opere comprendiamo il ma, in giapponese “spazio vuoto”, tempo

Il 30 settembre l’artista terrà un workshop sulla tecnica di realizzazione dei suoi pensieri di carta eterno, ma anche istante, taglio netto del tempo, attimo che ne interrompe il flusso, concetto presente sia nella vita quotidiana che nell’arte giapponese. L’invito all’artista a presentare le sue opere è in stretta connessione con il tema scelto dal Museo per le Giornate Europee del Patrimonio di quest’anno: la carta giapponese a mano, washi. E’ proprio il materiale base della carta giapponese a mano che Yokuyama Yoko usa per le sue creazioni; si riafferma così il rapporto diretto tra modernità e tradizione, tra passato e presente. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio l’artista incontrerà il suo pubblico e terrà un workshop su prenotazione sulla tecnica di realizzazione dei suoi “pensieri di carta” il giorno 30 settembre al Museo di Arte Orientale: il laboratorio consentirà ai partecipanti di realizzare una propria creazione con la carta giapponese.

L’artista giapponese, già architetto di fama, si dedica alla creazione di opere d’arte realizzate con carta e colore

Una delle opere esposte alla mostra che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 20 ottobre

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Il 29 settembre, sempre al museo, sarà proiettato il film Washi, carta giapponese a mano, che illustra tutte le fasi della carta giapponese prodotta dal gelso papirifero secondo un procedimento antico, codificato nel Kami Suki Cho Ho Ki, Manuale pratico della fabbricazione della carta, di Jibei Kunigashi, pubblicato a Osaka nel 1789. Nascono dall’abilità del cartaio: kozo, la più forte e la più grezza delle carte, gampi, la più leggera e resistente e pure la più rara e costosa ed infine mitsumata, carta di più recente produzione anch’essa con buone qualità di resistenza agli attacchi degli insetti cartofagi. La mostra chiuderà il prossimo 20 ottobre. Orario: dalle 10 alle 18 Ingresso gratuito alla mostra con il biglietto del Museo. Durante le giornate del 29 e 30 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, l’ingresso a tutti i musei statali (e quindi anche al Museo di Arte Orientale) sarà gratuito. Per prenotazioni al laboratorio: 041 5241173 o sspsae-ve.orientale@ beniculturali.it

NEWS Giornata europea del patrimonio

VISITE ED EVENTI A VILLA PISANI

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l prossimo 30 settembre, in occasione della Giornata europea del Patrimonio, la seconda quest’anno dopo quella programmata per il 29 agosto, il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra sarà visitabile gratuitamente durante i consueti orario di apertura. Su prenotazione è possibile prendere parte, sempre gratuitamente, a iniziative programmate apposta per la Giornata. Fra le proposte “Il museo che racconta: storie e fiabe narrate a Villa Pisani” ovvero “Giardini di fantastica bellezza”, letture ad alta voce per bambini da 4 a 7 anni, e “Dal brolo alla tavola: la cucina in villa”. Iniziative che si ripeteranno anche domenica 30, giornata in cui è programmato, nel pomeriggio, anche l’itinerario all’interno del Piano nobile della Villa per rivivere l’atmosfera di festa e della villeggiatura nei secoli passati.


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SPORT in PRIMO PIANO

In breve

Service Med, il volley San Donà riparte Una rosa profondamente rinnovata e sempre più all’insegna delle giovani E’ la nuova Service Med San Donà, agli ordini dei coach Giuseppe Giannetti e Carlo Chieco. La società riparte dalla B/2 con un gruppo che ha la sua ossatura nelle giocatrici che faranno parte anche della selezione Under 18.

Kumite, Alice Basso è campionessa italiana Alice Basso di Santa Maria di Sala è campionessa italiana di kumite 74 chili per la categoria cadette. Le finali del Campionato italiano della Federazione italiana judo lotta karate e arti marziali si sono svolte al Palafijikam di Ostia, dove hanno gareggiato 108 ragazze. La classifica per società ha visto primeggiare l’Asd Asi Karate Veneto di Noale, di cui fa parte la neo-medaglia d’oro Alice Basso, assieme a Beatrice Olivi e Martina Bacchin, che hanno raggiunto il bronzo per le categorie 59 e 53 chili.

Diporto Velico, l’imbarcazione ambientale E’ stato un settembre denso di appuntamenti quello del Diporto Velico veneziano, che ha ospitato il varo della prima imbarcazione in Mediterraneo e a vela della Sea Shepherd. Costituita nel 1977, Sea Shepherd Conservation Society è un’organizzazione internazionale senza fini di lucro la cui missione é quella di fermare la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani.

Ciclismo Tanti trofei per la società mestrina

Coppi Gazzera, estate da incorniciare di Giacomo Piran

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state da incorniciare per la Generali Videa Ballan Coppi Gazzera, formazione ciclistica mestrina che gareggia per le categorie Elite – Under 23, che ha ottenuto risultati molto importanti. La squadra dei due presidenti Renato Marin e Mauro Flora, e dei direttori sportivi Renato Bonso e Roberto Zoccarato, ha infatti avuto l’onore di aver un proprio atleta alle Olimpiadi di Londra. Si tratta di Andrei Nechita che ha partecipato alla gara su strada con la maglia della nazionale rumena. “Per me è un sogno che si realizza - ha spiegato l’atleta rumeno dopo la cerimonia d’apertura che si è svolta all’Olympic Stadium di Stratford - anche se mi sono confrontato con atleti certamente più dotati e preparati di me. E’ stato un onore avere la possibilità di essere in gara con loro e sono pronto a dare il massimo per onorare al meglio la bandiera del mio Paese”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Mauro Flora e Renato Marin. “Sapevamo sin dall’inizio di stagione di questa possibilità e, d’accordo con i tecnici del team e quelli della nazionale rumena, abbiamo creato un programma che permettesse ad Andrei di arrivarci nelle migliori condizioni. Poter vantare un atleta alle Olimpiadi non capita tutti i giorni, e tutto questo ha un valore inestimabile”. Nechita quest’anno ha ottenuto anche il titolo di campione nazionale rumeno a cronometro per la categoria Elite, oltre a vincere nella Cupa Orasului Otopeni, nell’ultima tappa del Tour Szeklerland, nella 1’ edizione del “Gp Madonna del Carmine” e nella 1’ prova

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della “31’ Due giorni Marchigiana a Cerretano di Castelfidardo”. La stagione continua per Nechita che avrà la possibilità di partecipare anche ai Campionati del Mondo. Da segnalare anche le prestazioni a cronometro del bolzanino Diego Florio che gli hanno permesso di partecipare ai Campionati Europei a Goes in Olanda. Florio, tra i migliori ciclisti italiani della specialità, è stato anche grande protagonista della kermesse del “Bracciale del pronome 2012” dove ha conseguito una vittoria. Da segnalare poi le performance di Daniele Cavasin (due vittorie alla Coppa San Geo e al Memorial Brighenti), Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Davide Gani, Alessio Larentis, Matteo Malucelli, Antonio Marchiori, Marco Mazzetto, Mattia Moresco, Stefano Presello, Nicolò Rocchi, Eric Sheppard, tutti autori di grandi piazzamenti.

CALCIO A 5 FRANCO GOMME AL VIA

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i è svolto in agosto l’ allenamento stagionale per il Franco Gomme Venezia, squadra di Calcio a 5 che disputerà anche quest’anno il campionato di Serie A. La squadra che sarà guidata dal confermato mister Luigi Pagana e dal suo staff tecnico ha cominciato a faticare sulla pista di atletica dello stadio “Walter Martire” e poi con allenamenti mirati in piscina e al PalaCosmet che ospiterà anche quest’anno le partite casalinghe di Campionato e Coppa Italia della compagine arancioneroverde. La squadra finora ha confermato (Androni, Callegarin, Cantagallo, Almir Rossa, Canonica, Bellomo e Penzo, più gli under Biancato e Ortolan) cui si sono aggiunti i nuovi acquisti (Belsito, Dan, de Leo, Dal Cin e Zaffe). Nuovo è anche il presidente, si tratta di Vladimiro Amato, 46 anni imprenditore nel settore dell’abbigliamento con incarichi nel ramo della “logistica e commercializzazione”. La preparazione ha visto due amichevoli l’1 settembre a Piombino Dese contro la Luparense e l’8 settembre al PalaCosmet di Dolo contro il Kaos Futsal Bologna. Il campionato inizierà il 15 settembre con il team veneziano impegnato in trasferta contro il neopromosso Genziano. Questa la rosa del Franco Gomme Venezia che si sta preparando per la stagione 2012-2013 e che potrebbe subire delle modifiche. Portieri: Marco Androni (’86), Carlos Henrique Dalcin (’92, dalla Marca Futsal), Federico de Leo (’86, dal Perarolo Vigontina). Centrali difensivi: Almir Antonio Junior Rossa (’81), Pablo Esteban Belsito (’86, dalla Marca Futsal). Laterali: Alcimar Zimer-

mann “Cantagallo” (’80), Marco Callegarin (’90), Marco Ercolessi (’86), Michele Penzo (’92). Universali: David Leandro Canonica (’85), Nicolas Henrique Zaffe Moreira (’92, dalla Lazio). Pivot: Erick Ringis Bellomo (’78) Andrei Claudiu Dan (’89, dal Pordenone), Matteo Zanatta (’92). Aggregati dall’Under 21: Nicolò Biancato (’94, difensore) e Giacomo Ortolan (’94, laterale). Staff Tecnico: Luigi Pagana (allenatore), Davide Campagner (vice allenatore prima squadra e tecnico dell’Under 21), Aurelio Conte (preparatore atletico), Cristian Bovo (preparatore posturale), Riccardo Venturini (preparatore portieri) e la novità di Paolo Ruzza (ex Futsal Villorba) come masso fisioterapista. Staff societario: Vladimiro Amato (presidente), Tiziano Pandolfo (vicepresidente), Gianluigi Fogato (consigliere con delega alla direzione amministrativa), Michele Vitale e Luciano Polato (consiglieri), Daniele Bertolin (segretario), Alberto Gatti (collaboratore amministrativo) e Mariano Bidoia (team manager/direttore tecnico), Fabio Pesce, Michelangelo Canziani, Paolo Quattrone e Cristian Simion (collaboratori prima squadra). G.P.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio di Alessandro Abbadir

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iparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiuti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione difficile degli edifici scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ultima volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa. Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di partenza il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno. La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte finale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab- Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nuHa protestato contro questo atteggiamento del mero delle materne statali”. Ministero l’assessore alla Pubblica Sul tappeto restano però Istruzione della regione Veneto In difficoltà anche i problemi sollevati con il Elena Donazzan. I docenti sono le materne nuovo concorsone per l’immissione complessivamente circa 45.000. parrocchiali: a ruolo degli insegnanti. In tutta Bidelli, impiegati e tecnici sono sono il 67% Italia, saranno circa 21.000 inse15.716. La Cisl si fa portabandiera del totale gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto dei problemi degli istituti paritari. “I due terzi delle scuole materne in Veneto sono il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo, parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differenza del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche molto meno numerose di quelle statali. Non si possono ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che 1500 nuovi insegnanti. I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma- Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regioterne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a favore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare prioritariamente”. Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola. La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

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rganizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifici scolastici, problemi davvero importanti nella nostra regione sul versante scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifici scolastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifici che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifico per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a norma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante riforma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata altissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

impresa

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia minima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infine i presidi a scavalco. “E’ un problema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” . A.A.

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Il Veneto in primo piano 27 7 Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usato di Ornella Jovane L’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

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a corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da genitori che, ancora più degli altri anni, fanno fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri figli a scuola. Da una indagine svolta dall’Assaciazione Difesa dei Consumatori Adico in collaborazione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fine agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano. Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lievitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

NEWS

Dall’indagine condotta da Adico, sem- centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valupre nel territorio mestrino, risulta che i ge- tando la tendenza degli ultimi anni - sono nitori che hanno un figlio iscritto al primo contenuti ma inesorabili sul libro singolo, anno delle scuole superiori di Mestre dovran- ma incidono su una lista totale, raramente no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a inferiore ai 10 libri”. “Un fenomeno - è seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri I libri di testo aumentano, dunque la conclusione - nel quale è difficile di testo. La media i dizionari sono onerosi, capir dove finisca la sull’aumento del tota- il corredo scolastico legittima esigenza di le è di 20 euro, con non costa quasi mai rinnovamento e aggiorun rincaro dei prezzi meno di 100 euro namento e dove inizi sul singolo tomo che la speculazione delle case editrici. L’unica oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%. “Su un testo che l’anno scorso costava certezza è che agosto e settembre restano 30 euro - esemplifica il presidente dell’Asso- mesi neri per le famiglie, con le spese per ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co- mandare i figli a scuola a fare la parte del pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50 leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi. Insomma far studiare i propri figli rimane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è difficile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

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a prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 settembre e si andrà a scuola fino al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno. Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile. E poi sarà un tour de force fino alla fine dell’anno, con le sole “interruzioni” giornaliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

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28 Voci da palazzo Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge

“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio” In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare di Mauro Gambin

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aglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.

I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la definizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico composto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge TesserinToniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spiegato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi significativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affidare la riorganizzazione dei diversi livelli istituzionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi carico di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica finalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.

Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta

Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto

L’opinione Dario Bond, PdL

“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”

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nche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il processo di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specificità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.

Dario Bond

Piergiorgio Cortelazzo, PdL

“NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”

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al canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la Piergiorgio questione delle province a 360 gradi”. Cortellazzo Bruno Pigozzo, PD

“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”

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’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge presentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo- Bruno Pigozzo nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbligatoriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legislatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimostrato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”



10 Intorno a noi 30 Lavoro Firmata una convenzione tra l’Ordine professionale veneto e l’associazione Speranzaallavoro

Un team di psicologi a sostegno delle “vittime” della crisi di Ornella Jovane

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n intero ordine professionale si mette a disposizione per dare il proprio contributo nel tentativo di ”ammortizzare” l’impatto devastante della crisi sulla società veneta, che già conta le sue vittime e che, ancora preoccupata, guarda al futuro imminente. Lo scorso 2 agosto l’Ordine degli psicologi del Veneto ha formalizzato un protocollo d’intesa con l’associazione Speranzaallavoro per garantire insieme una rete di supporto a chi – artigiani e piccoli imprenditori, lavoratori, pensionati e famiglie – si trova in difficoltà proprio a causa degli effetti sul mondo occupazionale e lavorativo della crisi economica e finanziaria. Per il momento sono 200 gli psicologi che hanno dato la propria adesione all’iniziativa, professionisti che consentono a chi ne ha la necessità di intraprendere un percorso psicoterapeutico a costi accessibili: saranno disponibili ad uno, se necessario due, incontri gratuiti e quindi ad una riduzione del 30 per cento sulla parcella per le sedute successive, con l’impegno a non superare mai i 50 euro per ciascuna di esse. Non si tratta solo di agevolazioni economiche, pur sempre utili in questo frangente, ma soprattutto di un’organizzazione capillare e diffusa su tutto il territorio per arginare il disagio e offrire un punto di riferimento a chi si sente solo di fronte a difficoltà che – se affrontate appunto da soli - sembrano insormontabili e che logorano alla lunga, fino a quando ad avere la meglio è il senso d’impotenza. “Attraverso questa convenzione – spiega Laura Tamiozzo, presidente dell’Associazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro - nessuno si dovrà più sentire solo: tutelare le imprese e i lavoratori significa innanzitutto tutelare le persone e la struttura sociale che essi esprimono, e per questo va creata una rete di riferimenti e di opportunità di sostegno e affiancamento alle situazioni di difficoltà”. I casi e le storie di “ordinaria” disoccupazione o di diffusa disperazione non mancano e il malessere è palpabile. Lo conferma il segretario generale della Filca Cisl, Salvatore Federico, facendo riferimento all’esperienza dell’associazione nata in Veneto soltanto tre mesi fa. “La crisi – racconta – sta facendo aumentare notevolmente il disagio psicosociale, così come le dipendenze da droga, alcol, gioco e la depressione. In poco più di tre mesi, Speranzaallavoro ha raccolto più di 500 contatti, con una media di 5 contatti al giorno di lavoratori licenziati, imprenditori sull’orlo del fallimento perché non riescono a riscuotere i crediti e, più in generale, di persone che in questo momento di grande fragilità hanno bisogno di sostegno”. Da qui la convenzione con l’Ordine degli psicologi che con il suo presidente Marco Nicolussi conferma il proprio impegno socia-

Piccoli imprenditori esasperati lavoratori che perdono il posto: una risposta a chi è in difficoltà e si sente solo

le. “Una rete di psicologi professionisti rivolta espressamente al supporto delle persone in difficoltà a causa della crisi economica – sottolinea – permetterà di aiutare quanti stanno attraversando un periodo nero, fornendo loro interlocutori altamente preparati e in grado di valutare caso per caso gli interventi più opportuni per uscire dall’impasse che si viene a creare quando mutano le prospettive della propria vita lavorativa e non solo”. L’Ordine professionale sta inoltre lavorando con la Regione Veneto – che con il suo presidente Luca Zaia ha avuto modo di elogiare l’iniziativa - affinché si creino dei canali di contatto e di coordinamento anche con il servizio “inOltre”, istituito dalla stessa Regione e gestito da psicologi del servizio sanitario regionale. La via d’accesso sarà l’Associazione – il sito è www.speranzaallavoro.it - che, caso per caso, segnalerà agli specialisti quelli che potrebbero avere bisogno anche di un approccio di carattere psicologico. Questa convenzione rappresenta un tassello che va ad aggiungersi all’attività di Speranzaallavoro “che si propone ora – spiega Federico - di far entrare questo tipo di convenzione all’interno della contrattazione aziendale di secondo livello”. “Sarebbe un passo fondamentale – conclude – sul fronte della prevenzione del disagio, per costruire assieme benessere sociale e familiare”.

NEWS L’associazione

SPERANZAALLAVORO CONTRO LA SOLITUDINE

A

scolto e aiuto, sono i due obiettivi per cui l’associazione Speranzaallavoro s’impegna in Veneto dallo scorso maggio, quando ha preso il via la sua attività grazie all’iniziativa di Filca Cisl, Adiconsum Veneto e al coraggio di Laura Tamiozzo, la figlia dell’impreditore edile vicentino che lo scorso dicembre si tolse la vita oberato dalle preoccupazioni e dalle difficoltà economiche che avevano investito la sua azienda. L’associazione nasce con lo scopo di costruire una rete “protettiva” attorno al mondo del lavoro per supportare chi lo attraversa con difficoltà, chi improvvisamente se ne trova fuori, con le relative conseguenze, e le famiglie che vivono al loro interno il disagio di una situazione dolorosa da affrontare e difficile da gestire sul piano economico ma sopprattutto emotivo. La solitudine e l’indifferenza sono i primi “nemici” da affrontare e da combattere, contro di essi l’associazione punta a tessere la propria rete, favorendo agganci col mondo politico, istituzionale e dei professionisti che possano contribuire ad intervenire rapidamente ed efficacemente sul territorio. O.J.


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Cultura veneta 33 Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Musica Gran Teatro Geox

Banco e Orme insieme al progressive rock

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

D

ue acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila piccole gocce di ambra finora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i crostacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esistenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di organismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati in ambra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

A Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi nuove specie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha segnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Eriophyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche comuni - corpo lungo e segmentato, due paia di zampe invece delle quattro solitamente presenti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di

cui si nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fiore, quindi, questi artropodi modificarono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termine del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

ll’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Teatro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assieme sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu proclamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un finale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band storica della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appuntamento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.


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LE OMBRE Trova l’ombra corretta

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

A

ATTORE - AUTIERI - CITTI - FAMA FASSARI - FRATE LA CARBONARA MADRE - MARGHERITA BUY PANNI - RICKY - RUOLI - RUOLO

B

Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

D

C

AN - AU - CA - ED - EL - ES - FU - MO NO - SO - UD - ADA - AHI - AIA - AIO GOL - ODA - OHE - OLA - TRE - UAU ALOE - AMOS - ECRU - FLAG - FOCA FALSO - MALCO - ORNARE OTARDA - SPELTA - ISRAELE PRELATO THE NAMES (i nomi) Impariamo l’inglese

ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORAGANI ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO (limite età 18-37 anni)

Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• La massima forma d’egoismo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi. • La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do e più ne ho, perché entrambi sono infiniti. • Nell’amore, un silenzio val più di un discorso.

Giochi e tanto divertimento:

LE OMBRE:

FAI UNA CROCE SUL QUADRATO PER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI

CHIAVE (8) - Un nome inglese......................................................................................

AARON (Aronne) ADAM (Adamo) ALAN ALBERT (Alberto) ARNOLD (Arnoldo) BARNEY BEN BRAD BRYAN CURT DAVE (Davide) JACOB (Giacobbe) JAMES (Giacomo) JOSH KATE LAWRIE LILY MADDISON MARGARET (Margherita) ROSY (Rosa) SALLY TYRON ZOEY

corretta: A

• Pierino rivolto alla maestra: “Signora maestra, non credo di essermi meritato zero nel compito di matematica.” “Nemmeno io lo credo, ma purtroppo voti più bassi non ne esistono.” • Pierino torna a casa e suo padre gli chiede: “Come è andato l’esame?” “Papà non dicevi che era più importante la salute?” • Un amico fa all’altro: “Tua mamma per caso fa l’elettricista?” “No, perché?” “Perché la vedo sempre sotto un palo.” • La maestra a Pierino: “Fammi un esempio di ingiustizia.” “Ehm, quando io prendo un brutto voto perché papà ha sbagliato i compiti.” • Il professore interroga Pierino: “Dimmi il nome di un rettile.” Chiede. “Una vipera.” “Bene, ora dimmi il nome di un’altro rettile.” “Un’altra vipera.” • La maestra indicando Pierino: “Tu, dimmi due pronomi.” “Chi? Io?” “Bene, benissimo! Ora sentiamo un altro.” • La maestra interroga Pierino in Storia: “Pierino, cosa divenne Carlo Alberto quando morì suo padre?” “Orfano.” • “Pierino, perché hai scritto camino con la ‘k’?” “Perché camini senza cappa non esistono!” • Pierino: “Signora maestra si può punire uno per una cosa che non ha fatto?” “No di certo!” “Bene,

allora non ho fatto i compiti.” • “Pierino, cos’è l’arcobaleno?” “E’ il sole che dopo essersi fatto la doccia, si rifà il trucco.” • “Pierino, cos’è un temporale?” “Sono delle nubi che, spaventate dai tuoni, scoppiano a piangere.” • “Lo sai perché Pierino dorme con il martello?” “Per schiacciare un pisolino.” • La mamma dice a Pierino: “Pierino, vammi a comprare lo spirito in farmacia, per favore.” Pierino va in farmacia e paga. Poi va in chiesa a confessarsi: “Fatti il segno della croce.” Dice il prete. “Nel nome del padre e del figlio, amen.” “Pierino!” Esclama il prete scandalizzato. “E lo spirito?” “Oh no! L’ho dimenticato in farmacia!” • La maestra dice a Pierino: “Se metto nello zaino 5 libri di italiano, 7 di matematica e 2 di storia, quanti libri avrò?” E Pierino risponde: “Abbastanza per rovinarmi le vacanze.” • Pierino chiede alla maestra: “Signora maestra posso andare in bagno?” La maestra risponde: “No.” Pierino torna al posto e la maestra gli chiede: “Pierino qual è il lago più grande d’Italia?” E Pierino: “Quello sotto al mio banco.” • Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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