La Piazza di Cavarzere - 2013apr n54

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Primo piano Da settembre ospedali aperti di sera

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Servizi Cavarzere perde il Giudice di pace, è polemica

Occupazione Fondo straordinario di solidarietà per dare lavoro ai giovani

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EDITORIALE

Villaggio busonera, alloggi ater e rischio allagamenti

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano

Continua il tour della giunta Tommasi nelle frazioni, per capire lo stato di salute delle realtà locali. In uno degli ultimi incontri, avvenuto ad aprile a Villaggio Busonera, i cittadini della frazione hanno sottolineato come al primo posto ci debbano essere gli edifici dell’Ater e le strade. pag. 12

“ViVi lo sport”, la grande festa delle associazioni sportiVe

Vivi lo sport torna dal 16 giugno al 6 luglio in notturna, dalle 21 fino alla mezzanotte. Una festa che vedrà protagoniste le associazioni sportive del territorio con i loro atleti, sia agonisti che amatori. pag. 17

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F

Approvato il Consuntivo, i conti sono in ordine Soddisfazione da parte della Giunta Tommasi e dell’assessore Mischiari, ma per l’opposizione molte sono le cose da chiarire

“S

iamo di fronte a un bilancio che non ha bisogno di molti altri commenti anche se qualcosa ancora si può migliorare” parola dell’assessore al Bilancio Luciana Mischiari che prosegue: “la mia elezione è avvenuta quando i giochi erano già stati fatti, tuttavia si tratta di una politica che condivido appieno, in linea con il bilancio di previsione, per cui le linee programmatiche sono state seguite e sono stati raggiunti gli obiettivi. Non si nascondono ovviamente le moltissime fatiche per starci

dentro, ma ne è valsa la pena visto il buon risultato”. Tra i successi conseguiti, il primo parametro da tenere in considerazione è il bilancio di parte corrente, che è la differenza tra entrate e uscite del Comune. La parte corrente presenta un equilibrio positivo di euro 255.988, 20 dovuta alle entrate correnti che risultano pari a 10.582.732,29, che a fronte di spese correnti di euro 9.709.558,85 e della quota annuale mutui di euro 954.038,92, portano l’ente a

un disavanzo corrente di 80.865,48. Tale importo va depurato della operazione straordinaria di estinzione mutui anticipata di euro 117.190,00 e pertanto produce un avanzo economico pari a euro 36.324,52, da valutare con estremo favore in quanto deve ritenersi un risultato strutturale positivo; nel complesso, sottraendo alcune partite straordinarie, si arriva a 256.000. Il ritrovato equilibrio strutturale delle parte corrente del bilancio è dovuto alle manovre sulle tariffe pag. 8 fiscali.

atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro responso delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella politica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “particolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo percorso sarà accidentato e non privo di rischi, breve o lungo che sia. Non troppo breve però, perché la voglia di tornare alle urne è poca e, soprattutto con questa legge elettorale, non è detto che dal voto possa emergere un’indicazione più chiara. Adesso è tempo del fare, più che di lanciarsi in vuote campagne elettorali ma anche in sterili braccio di ferro (compresi quelli in streaming, falsati dalla presenza delle telecamere), è il momento di mettere mano con una buona dose di pragmatismo alla tassazione senza uscire dai parametri di bilancio imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei processi che finalmente possano far ripartire l’economia o, quantomeno, arrestarne il declino. continua a pag. 3

L’Intervento

Il lavoro è vita, anche per il Veneto di Franca Porto*

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a Cisl del Veneto, oltre 400mila iscritti, più della metà tra i lavoratori dipendenti, ha celebrato il suo 11° congresso regionale nei giorni in cui Parlamento e i rappresentanti delle Regioni erano impegnati nella elezione del presidente della Repubblica... *segretaria Cisl Veneto

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

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Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere

Martellago

l’aVis aumenta le donazioni

Prendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento, è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese. I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire. Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende. Allentare la morsa del fisco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione. Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire. di Nicola Stievano

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Rinnovati i vertici del direttivo dell’Avis di Martellago. Presidente è Nicola Nicastri, vice presidente vicario Gianna Moras vice presidente Ivano Zanzo . Segretario è Lucio Lazzari. Amministratore: Pierdomenico Rocco. Consiglieri: Filippo Bernardi Roberto Boato, Onorino Cosmo, Ferruccio De Rossi Tarcisio Simionato, Lucia Vian Collegio Revisori dei Conti, Presidente: Paride Costa Consigliere: Enzo Michieletto, Ilario Poli L’Avis Comunale Maerne Olmo ha fatto registrare durante il 2012, un incremento del 7% circa delle donazioni, la seconda crescita percentuale della provincia.

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la proVincia aderisce a “open museum”

Cavarzere territorio Sos della Caritas, serve aiuto

La Provincia di Venezia, con il Museo di Torcello, ha aderito al progetto europeo “Open Museums”, progetto finanziato dall’Unione Europea con 3 milioni e 856 mila euro ripartiti nel triennio 2011-2014 tra undici partner italiani e sloveni. L’obiettivo è trasformare i musei in luoghi di cultura aperti, attraverso una modernizzazione e riqualificazione, che passa anche attraverso il riallestimento delle collezioni e l’impiego delle nuove tecnologie. Capofila del progetto è la Provincia di Ferrara.

serVizi

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campi da tennis

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Parisotto critico sui lavori all’impianto, Tommasi risponde

grignella

Provincia

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“La città degli angeli”, il rifugio per i gatti pag.

spazi aperti

Oasi Lycaena, la natura in mostra

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cultura

Le vitamine per il teatro in 14 spettacoli pag.

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Regione

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Decrescita per virtù e per necessità pagg. 28-29

turismo

Dalla montagna al mare, dal lago alle terme, prenotazioni in calo pag. 30

arte

A Palazzo Ducale Manet e il Rinascimento pag.

Pari opportunità fra uomini e donne nel mondo del lavoro. E’ stato siglato lo scorso 10 maggio un protocollo d’intesa nella sede della Direzione territoriale del Lavoro di Venezia, tra il direttore Michele Monaco e la consigliera di Parità della Provincia di Venezia Allalisa Vegna. L’accordo, che rinnova una collaborazione già avviata nel 2009, prevede che le parti si impegnino a realizzare iniziative per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere. Comune sarà inoltre l’impegno a promuovere e organizzare azioni comuni di formazione, approfondimento e informazione per favorire la piena applicazione della normativa vigente in materia di pari opportunità tra uomo e donna.

“da giorgio franchetti a giorgio franchetti”

economia

Fare squadra contro la violenza sulle donne pag. 18

uomini e donne “uguali” nel laVoro

A Venezia la mostra-evento

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“Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti. Ca’ d’Oro” è il titolo della mostra evento proposta dalla soprintendenza per il Polo Museale Veneziano, Soprintendente Giovanna Damiani, in collaborzione con MondoMostre, a cura di Claudia Cremonini e Flavio Fergonzi. In mostra le opere, p meglio i capolavori di due straordinari collezionisti, nonno e nipote, riuniti per la prima volta alla Ca’ d’Oro, la dimora che il primo, il barone Giorgio Franchetti, scelse per contenere i suoi tesori. Accanto alle raccolte antiche del nonno viene esposta la non meno rara collezione di Giorgio jr che documenta il nuovo dell’arte italiana del secondo dopoguerra. La mostra prenderà il via il prossimo 30 maggio e sarà aperta al pubblico fino al 24 novembre presso la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro.

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. E’ un marchio registrato. Editore

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Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 aprile 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese OSPEDALI Vede la luce un’potesi di taglio di oltre 1800 posti letto Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 posti letto. Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso che ne perderà 244, Venezia con 222. Il presidente Luca Zaia però non condivide i numeri. “Diminuzione reale - dice non superiore a 400 posti letto ospedalieri in tutto”. Ci saranno meno primari, il loro numero passerà dagli attuali 864 a 725. Invariata l’area privata con 3.020 assegnazioni

Sanità, meno posti let

di Alessandro Abbadir

Da luglio sarà istituita “l’impegnativa di cura domiciliare”. Stanziato un fondo da 90 milioni di euro

Pigozzo (Pd): “Ci spieghi come vuole comportarsi la Regione con le strutture intermedie”

T

agli ai posti letto e potenziamento del servizio domiciliare, è su questi due versanti che la Regione ha intenzione di agire per razionalizzare e rendere più efficaci i servizi della sanità veneta. Si tratta, è bene sottolinearlo, di ipotesi di tagli che non sono ancora stati deliberati dalla giunta e quindi da prendere con la massima cautela. Da queste stime qualcosa comunque si capisce: i tagli riguarderanno tutte le province, in particolar modo quelle di Padova e Verona. Emergono dalla bozza delle nuove schede ospedaliere tagli ai reparti di degenza previsti dal nuovo piano socio sanitario, da un anno “congelato”. I posti letto che la Regione avrebbe intenzione di tagliare sono oltre 1800. Si passerebbe da 19.040 posti letto a 17.202. Le province venete più colpite? Padova e Verona, che perderanno rispettivamente oltre 400 e quasi 500 posti letto. Diversi però sono i conti fatti dal presidente della Regione Luca Zaia che ha confutato i numeri. “Attenzione - ammonisce - perché il taglio reale alla fine non supererà, nel complesso, i 400 che, divisi per gli ospedali esistenti fa 7 letti ad ospedale”. C’è poi una suddivisione importante. Gli ospedali saranno, secondo questo piano in hub (alta specialità) e spoke (intensità di cure medio-bassa). Saranno hub Vicenza, Treviso,

il poliambulatorio emergencY a marghera

Richieste in continuo aumento

N

el dicembre del 2010 Emergency aveva aperto, non senza difficoltà e vari bastoni tra le ruote, l’ambulatorio a Marghera per garantire assistenza sanitaria gratuita a chi non poteva permettersela. Extracomunitari, migranti “di passaggio”, poveri: questa la “clientela” a cui sembrava dovesse rivolgersi il nuovo servizio, prestato da medici e operatori volontari. Ma la crisi ha cambiato tutto e ora “l’ospedale di Emergency”, come lo chiamano tutti, è un centro di riferimento per l’intero quartiere, e non solo. In coda per una medicazione e un accertamento non si trovano solamente le persone da sempre e un po’ frettolosamente considerate “ai margini” della nostra società, ma anche pensionati che faticano a pagarsi le cure, disoccupati di lungo corso, giovani coppie alle perse con troppe spese e poche entrate. Molti italiani dunque, molte persone che comunque ottengono una risposta e un servizio che ormai si è radicato in una realtà del tutto particolare come quella di Marghera e del suo tessuto sociale. Dai residenti l’ospedale di Emergency è visto come un servizio che mancava, come la possibilità di trovare sotto casa assistenza sanitaria e non solo. Il Poliambulatorio ha aperto in uno stabile messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Venezia ed è stato avviato grazie al finanziamento di Fondazione Smemoranda.”Svolgiamo un servizio di orientamento dei pazienti verso le strutture pubbliche, qualora ne avessero bisogno. – precisano i responsabili - Lo spirito del Poliambulatorio, infatti, è di collaborazione e integrazione con il Sistema sanitario nazionale. Sono sempre presenti mediatori culturali”.

Venezia, Padova e Verona mentre diventeranno spoke Belluno e Rovigo, che guarda caso sono le attuali province venete meno popolate. Negli ospedali ad alta specializzazione non saranno toccati i reparti di rianimazione, mentre succederà per gli ospedali spoke. Vediamo, ora, nel dettaglio provincia per provincia le ipotesi che la Regione ha messo in campo per poter snellire la sanità, ipotesi che dovranno fare i conti con le forze politiche in consiglio regionale prima di diventare realtà. Le più colpite saranno Padova e Verona Padova perderà 418 posti letto passando a 3.590 (3,87 per mille), Verona 492, arrivando 3.462 (3,81 per mille). Meno colpita Vicenza con un taglio di 127 posti letto, Treviso me perderà 244, Venezia perderà 222 posti letto arrivando a 3,21 posti letto ogni mille abitanti. Rovigo di posti letto ne perderà 202 ma in percentuale il taglio sarà cospicuo passando da 4,24 a 348 per mille. Belluno di posti letto ne perderà 103. Ovviamente con questo piano e questi tagli, ci saranno anche meno primari, che passeranno da 864 a 725, mentre l’area dei posti letto privata resterà invariata (3020) che però diminuendo quelli pubblici alla fine peseranno di più a livello percentuale. Un commento arriva subito dal consigliere regionale del Pd in commissione sanità Bruno Pigozzo: “Queste cifre – com-

menta Pigozzo - vanno prese con le pinze e saranno credibili solo quando saranno deliberate dalla giunta e portate in consiglio. Va detto poi che in questa operazione non si parla di realizzazione delle strutture di ricezione intermedie Si è colpito il settore pubblico salvando quello privato”. Se da un lato la Regione punta ad un taglio sostanziale dei posti letto, dall’altro vuole potenziale la domiciliarità. Sarà istituita entro luglio 2013 “l’impegnativa di cura domiciliare”. Sarà di fatto una rivoluzione per la famiglia che vorrà curare in casa un anziano o un disabile. Sarà istituito un percorso basato su cinque livelli, erogati dal servizio sanitario regionale. Le categorie saranno: basso bisogno assistenziale, medio bisogno assistenziale , alto bisogno assistenziale disabilità gravissime con necessità di assistenza a domicilio, grave disabilità psichica e intellettiva; grave disabilità fisico-motoria. Si punta a deospedalizzare gli anziani, seguendo un orientamento medico che vede fare notevoli progressi a queste persone fra le mura domestiche. Per questo c’è uno stanziamento di 90 milioni di euro. “E’ una rivoluzione culturale - dice l’assessore Remo Sernagiotto - con questa riforma le persone potranno essere assistite dai loro famigliari, ottenendo risultati migliori rispetto ad una ospedalizzazione e facendo risparmiare risorse”.


Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel territorio

Ospedla e di Chioggia con il nuovo ingresso

Le Ulss veneziane

tto e più domiciliarità Servizi sanitari La Regione stanzia 30 milioni di euro l’anno e, se necessario, assumerà personale

Esami e visite anche a tarda sera, a settembre dovrà essere tutto pronto di Nicola Stievano

“U spalla pag 5 per vene-

na rivoluzione culturale”: così il governatore veneto Luca Zaia ha definito la scelta di aprire gli ospedali anche di notte, dalle 20 alle 24, per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi. Si parte da settembre ma la macchina si è già messa in moto, perché tutto dovrà essere pronto per il primo di settembre. Da allora si farà su serio e si capirà quanto sarà apprezzata l’iniziativa che ha lo scopo di ridurre le liste di attesa per esami e visite e agevolare chi lavora. Sulla carta l’idea di non dover ricorrere a permessi o a ferie sembra piacere a molti, poi ci sarà la prova del nove direttamente “sul campo”. In alcune città i pazienti sono già abituati alla “sanità serale” con l’apertura fino all’ora di cena degli ambulatori medici e di alcuni servizi privati convenzionati. Ora la Regione vuole fare un passo avanti e prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere pronta a partire entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche, sofisticati e costosi, che restano spenti per lunghe ore. “E’ una nuova filosofia – ha detto Zaia – che si rivolge prima di tutto ai 5 milioni di veneti che ci chiedono tempi più veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma anche per la definizione del percorso di controlli ed esami dopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle al minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa già in atto, destinati al pagamento del personale e delle spese organizzative. Ai lavoratori è garantito il pieno rispetto degli accordi sindacali e, se necessario, ci saranno anche delle nuove assunzioni.

ziane

L’ospedale di Chioggia rimesso a nuovo

Obiettivo: servizi e risparmio L

a sanità fra tagli, razionalizzazioni e ottimizzazione dei servizi previsti dalle schede territoriali e dal nuovo Piano socio-sanitario, insieme con la riorganizzazione della rete ospedaliera, scommettendo sulla qualità e quantità delle cure. Che scenari si aprono nel futuro prossimo venturo? Come si muoveranno i direttori generali in un contesto di riduzione dei costi? Nel Veneziano spicca il caso di Chioggia, all’interno dell’Ulss 14, che, proprio in una stagione di austerity e tagli, è riuscita a dare in termini di efficienza e novità una risposta ad una richiesta di buona sanità che da anni saliva dal territorio. La soluzione del “vecchio” ospedale rimesso a nuovo ha conciliato l’esigenza di contenere i costi - ridimensionando progetti più ambiziosi legati alla realizzazione di nuove strutture - e di migliorare il servizio, qualificandolo. “Nel caso di Chioggia - commenta il direttore generale Giuseppe Dal Ben - c’era una struttura obsoleta, non adeguata non solo alle esigenze della cittadinanza, ma anche a quelle dei tantissimi turisti che affollano le spiagge durante la stagione estiva. Mettendo assieme la professionalità del personale e un ridisegno più moderno dei reparti, siamo riusciti a dare un nuovo aspetto all’ospedale. Che ora è più accogliente, più a misura di paziente, più razionale nella distribuzione degli spazi”. A Venezia l’Ulss 12 aderisce alla sperimentazione delle visite “notturne” per accoriciare i tempi di attesa delle prestazioni diagnostiche con l’intento di portarli agli standard indicati dal ministero della Salute. “Sempre avendo in mente le esigenze dei cittadini - prosegue Giuseppe Dal Ben che è direttore generale anche dell’azienda sanitaria veneziana - ci siamo attivati per primi (come chiesto dalla Regione) nel campo delle prestazioni notturne alla Ulss 12. Gli utenti hanno dimostrato di gradire molto la possibilità di fare indagini diagnostiche in orari extra. Si tratta di un primo passo per accorciare le liste d’attesa. Certo, non basta solo questo: tutti dovremo lavorare molto sull’appropriatezza delle prescrizioni mediche per calmierare in modo efficace e duraturo la domanda di prestazioni”.

Cavarzere Continua la sperimentazione della Cittadella Sociosanitaria

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ia libera della sperimentazioni di tipo ambulatoriale alla cittadella Sociosanitaria di Cavarzere e per la struttura riabilitativa di Motta di Livenza. Un premio alle eccellenze deciso a inizio maggio dalla Quinta Commissione regionale che ha approvato il progetto di legge 324 di inziativa della Giunta veneta relativo alle “Stabilizzazioni delle sperimentazioni gestionali di Cavarzere e Motta di Livenza”. “La sanità veneta del futuro non può prescindere dalle eccellenze e dalle sperimentazioni che funzionano e producono risparmi. Per questo il via libera alle sperimentazioni di Cavarzere e Motta di Livenza è un passaggio importante” hanno commentato il presidente della Commissione Sanità, Leonardo Padrin, e il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond. “La stabilizzazione di queste esperienze - hanno proseguito - è il riconoscimento di un sistema che ha dimostrato di funzionare molto bene, da un lato tenendo vive due importanti strutture per il territorio, dall’altro puntando sulla qualità della cura e dell’assistenza”. “Le sperimentazioni gestionali pubblico-privato per le struttura riabilitativa di Motta di Livenza e di tipo ambulatoriale di Cavarzere devono proseguire. Ci riserviamo di apportare le necessarie correzioni in aula per evitare contraddizioni e fraintendimenti con le indicazioni del Ministero della Salute”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo. “Avevamo proposto di adeguare il provvedimento secondo quanto il Ministero chiedeva, in applicazione della spending review. Ma da parte della maggioranza è arrivata la bocciatura. In ogni caso - conclude Pigozzo - la continuità delle sperimentazioni regionali dovrà essere integrata con le schede ospedaliere e territoriali delle aree interessate, che auspico vengano approvate a breve”. O.J.


6 Approfondimento Chioggia, Cavarzere e Cona Interventi per favorire l’inserimento lavorativo di giovani e disagiati

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Parte il Fondo Straordinario di Solidarietà contro la disoccupazione I

Disoccupazione

la situazione È peggiorata negli ultmi due anni, aumenta il numero di famiglie senza alcun reddito

di Sara Boscolo Marchi

I

dati allarmanti sulla disoccupazione nel territorio del veneziano (cresciuta negli ultimi quattro anni dal 2,9% oltre il 9%) non lasciano indifferenti Caritas Diocesana di Chioggia, Provincia e Camera di Commercio di Venezia. I loro rappresentanti si sono riuniti lo scorso 4 maggio nella sala consigliare del Comune di Chioggia per stipulare l’intesa che inaugura nuovi interventi del Fondo Straordinario di Solidarietà nel territorio di Chioggia, Cavarzere e Cona. Dopo gli ottimi risultati ottenuti nel 2012 in Polesine e nel padovano, l’iniziativa è stata allargata anche alla diocesi di Chioggia, con lo scopo di fornire un aiuto concreto alle sempre più numerose famiglie in difficoltà a causa della perdita del lavoro e prive di ammortizzatori sociali. Piuttosto che erogare un mero aiuto economico, in grado di risolvere solo temporaneamente il disagio e l’emarginazione, il progetto mira a sostenere l’inserimento lavorativo di giovani e disoccupati residenti nei Comuni dell’area sud del veneziano. Il Fondo di Solidarietà finanzierà circa 40

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progetti di tirocinio formativo, inserimento e reinserimento lavorativo presso aziende, cooperative sociali, associazioni. Sono stati stanziati circa 100 mila euro, messi a disposizione per la metà da Caritas Italia (provenienti dall’8Xmille donato alla chiesa cattolica) e i restanti 50 mila dalla Diocesi e dalle parrocchie, dai Comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona, dalla Camera di Commercio, da istituti di credito e da privati cittadini. Per i candidati lavoratori il Fondo prevede un’erogazione di circa 5 euro netti l’ora, attraverso Voucher (per lavori accessori presso comuni, parrocchie e associazioni no profit) oppure Borse Lavoro di 200 ore, che possono diventare 400 in presenza di un contratto di lavoro. Le aziende interessate ad ospitare tirocinanti beneficiari del Fondo possono segnalare la loro disponibilità sul portale

https://live.fondazionecariparo.com/ mib/index.php e dovranno poi sottoscrivere presso il Centro per l’Impiego di Chioggia la relativa “Scheda Aziende per i tirocini”. I candidati tirocinanti possono essere segnalati dai Centri di Ascolto Caritas, dai Centri per l’Impiego, dai Servizi Sociali del Comune e dai parroci. D’accordo con le imprese e previo appuntamento, le persone potranno accedere allo “Sportello di Solidarietà per il Lavoro” (Calle Seminario, 740) per un colloquio con gli operatori volontari Caritas e per l’inserimento sul portale dei relativi dati anagrafici e curricula. Infine, una Commissione di Valutazione esterna verificherà che sussistano tutti i parametri di legge previsti per i tirocini. “Grazie all’impegno di quanti operano per il Fondo – ricorda don Marino Calligari, responsabile Caritas di Chioggia - l’incontro di queste imprese con gli aspiranti beneficiari, con le loro capacità e caratteristiche personali, riaccende la speranza che possano realizzarsi nuove, feconde e durature collaborazioni future”.

l Fondo straordinario di solidarietà per favorire l’inserimento lavorativo di giovani disoccupati residenti nei tre Comuni di Chioggia Cavarzere e Cona va ad agire su una realtà drammaticamente difficile. Alla fine del 2012 una ricerca della Fondazione Emanuala Zancan ha rilevato le caratteristiche di chi aveva beneficiato del Fondo fino al 2010. Si tratta di famiglie già precedentemente deprivate, lavoratori in giovane età, con basso livello di istruzione o con cittadinanza straniera. Chi aveva richiesto e beneficiato del Fondo aveva dichiarato un reddito familiare mensile inferiore ai 500 euro, risparmi inferiori ai 2mila euro e condizioni di svantaggio sociale come problemi di salute, minori a carico o altro. L’età media dei richiedenti era 41 anni, il livello di istruzione basso (6 su 10 avevano al massimo la licenza media). Le cose sono ulteriormente peggiorate negli ultimi due anni. In occasione della firma del protocollo d’intesa per l’avvio dei nuovi interventi del Fondo, lo scorso 4 maggio presso il Comune di Chioggia, l’assessore provinciale alle Politiche e servizi per l’occupazione e lavoro, Paolino D’Anna, ha ricordato che la disoccupazione nella Provincia di Venezia è passata da 2,9% del 2008, al 9% del 2012. I posti di lavoro persi in provincia nel 2012 sono stati circa 6.500. La situazione è andata peggiorando dal 2009, e in quattro anni ci sono state circa 2000 vertenze. Heidi Crocco, assessore alle Politiche del lavoro e dell’occupazione del Comune di Cavarzere, ha confermato le parole di D’Anna, rilevando una situazione estremamente FONTI DI RICERCA ISTITUZIONALI: difficile nel suo Comune, dove sono aumentate in maniera significativa le famiglie senza alcuna forma di reddito, i cui componenti hanno perso il lavoro, hanno anche finito gli ammortizzatori sociali e sono disoccupati da 12 o anche 24 mesi. M.Bo.

CARITAS, L’APPELLO DI DON ACHILLE DE BENETTI: “C’È BISOGNO DI AIUTO” UNICAL

L

a crisi si fa sempre più pesante e aumentano, di pari passo, anche le richieste di aiuto alla Caritas di Cavarzere. Spesso si tratta di intere famiglie, sia italiane che straniere, disoccupati che non sanno come pagare l’affitto, pensionati indigenti che non riescono a dar giro alle bollette, mamme che non hanno più i mezzi per provvedere ai propri figli. Casi difficili ai quali la Caritas, anche grazie all’impegno quotidiano di tanti volontari, cerca di dare risposta. Ma le risorse non bastano più. Ecco perché la Caritas della parrocchia di San Mauro, in vista dell’appuntamento mensile per la raccolta di vestiario e generi alimentari, si appella alla generosità dei cavarzerani, affinché si impegnino a sostenere l’attività dell’ente. “Alla Caritas di Cavarzere – fa sapere la vice presidente Selene Puliga - sono 235 i nuclei familiari assistiti, per un totale di oltre 800 persone, tutte prive del necessario sostentamento. E non importa di che nazionalità siano, se italiani, marocchini, rumeni o albanesi, queste persone vivono nelle nostre vie, sono nostri vicini di casa, appartengono alla nostra comunità”. La Caritas di San Mauro si occupa di un territorio vasto che abbraccia tutto il comprensorio vicariale e comprende non solo tutte le frazioni di Cavarzere, ma anche le parrocchie di comuni limitrofi, facenti parte della Vicaria. Dal 2011 esiste “Una spesa amica”: progetto di collaborazione con il Comune di

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Cavarzere e l’assessorato ai Servizi Sociali che, grazie alla sinergia fra Comune e Caritas e ad una organizzazione strutturata, riesce a dare risposte concrete ai soggetti in stato di bisogno, in particolare nella distribuzione di generi di prima necessità quali alimenti, indumenti e prodotti per l’igiene personale. Sono numerosi anche gli aiuti economici che arrivano dalle associazioni, gruppi di volontari, realtà produttive del territorio e privati ma, con l’aggravarsi della crisi e l’aumento della disoccupazione, queste misure rischiano di non bastare. Per questo motivo, gli operatori e il responsabile Caritas parrocchiale, don Achille De Benetti, lanciano l’Sos: “C’è bisogno di aiuto”. Servono generi alimentari ma anche contributi economici. Ogni ultima domenica del mese in chiesa si raccolgono generi alimentari a lunga conservazione: olio, zucchero e caffè. Chi volesse fare un’offerta o consegnare generi alimentari e vestiario al di fuori della raccolta mensile, può rivolgersi alla Caritas (Centro Bakhita) in via Aldo Moro a Cavarzere ogni mercoledì, dalle ore 15.30 alle ore 17.30. Martina Maniero


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8 Cavarzere Primo piano

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Consuntivo L’assessore Luciana Mischiari

“Bilancio ok: molte fatiche ma sono stati raggiunti gli obiettivi”

L’analisi di Pier Luigi Parisotto (Pdl)

i conti non tornano all’opposizione

di Melania Ruggini

Pier Luigi Parisotto

“S

iamo di fronte a un bilancio che non ha bisogno di molti altri commenti anche se qualcosa ancora si può migliorare” parola dell’assessore al Bilancio Luciana Mischiari che prosegue: “la mia elezione è avvenuta quando i giochi erano già stati fatti, tuttavia si tratta di una politica che condivido appieno, in linea con il bilancio di previsione, per cui le linee programmatiche sono state seguite e sono stati raggiunti gli obiettivi. Non si nascondono ovviamente le moltissime fatiche per starci dentro, ma ne è valsa la pena visto il buon risultato”. Tra i successi conseguiti, il primo parametro da tenere in considerazione è il bilancio di parte corrente, che è la differenza tra entrate e uscite del Comune. La parte corrente presenta un equilibrio positivo di euro 255.988, 20 dovuta alle entrate correnti che risultano pari a 10.582.732,29, che a fronte di spese correnti di euro 9.709.558,85 e della quota annuale mutui di euro 954.038,92, portano l’ente a un disavanzo corrente di 80.865,48. Tale importo va depurato della operazione straordinaria di estinzione mutui anticipata di euro 117.190,00 e pertanto produce un avanzo economico pari a euro 36.324,52, da valutare con estremo favore in quanto deve ritenersi un risultato strutturale positivo; nel complesso, sottraendo alcune partite straordinarie, si arriva a 256.000. Il ritrovato equilibrio strutturale delle parte corrente del bilancio è dovuto alle manovre sulle tariffe fiscali. L’impostazione dei bilanci degli anni precedenti ha urtato sulla buona gestione; in modo particolare, la scelta di erogare tutti i pagamenti di opere pubbliche nell’esercizio 2011 ha comportato un elevato sforamento del patto nell’anno 2011,

focus

A

“Lo stato di salute del consuntivo è buono. La nostra amministrazione è virtuosa. Permangono incertezze per il futuro”

L’assessore Luciana Mischiari che ha permesso nel 2012 di avvantaggiarsi delle entrate in conto capitale che l’ente aveva anticipato. Pertanto le entrate di cassa in conto capitale del titolo IV sono arrivate a euro 1.138.903 a fronte di spese in conto capitale del titolo II di euro 665.661,52. Tale recupero di somme ha portato l’esito positivo del rispetto dei vincoli del patto di stabilità per l’anno 2012 per euro 441.032,08 L’assessore Mischiari ci tiene quindi a precisare un’altra nota di merito: “quando il governo sbloccava il patto di stabilità per il pagamento dei fornitori del 2013 - spiega - il nostro comune aveva già pagati 348.000 euro ai fornitori; questo per sottolineare come la nostra amministrazione fosse già virtuosa prima ancora che lo Stato desse il via”.

Lo stato di salute del conto consuntivo è dunque buono, anche se gli introiti dell’Imu sono stati al massimo della tassazione con i 232.000 euro in più intascati dall’amministrazione ma già impiegati nella Tarsu (precisamente 110.000 euro) e in altre tassazioni. “Purtroppo il futuro è ancora molto incerto - conclude l’assessore - per cui si vive alla giornata distillando le notizie. Non sappiamo ad esempio come ci si comporterà con l’Imu anche se si auspica un abbassamento dell’aliquota nonostante il buco di 120.000 euro della Tarsu. In effetti stiamo lavorando a un progetto di recupero contro le evasioni di Tarsu e Ici”.

Partiti a Cavarzere da poco

sipem e suap, due serVizi all’aVanguardia che snelliscono le pratiche burocratiche

Cavarzere sono da poco partiti due servizi all’avanguardia per attuazione: si tratta di Sipem e del Suap. Non fatevi intimorire dagli acronimi, in pratica si tratta di due servizi che snelliranno le pratiche burocratiche comunali a vantaggio dei cittadini che usufruiscano del settore urbanistico e attività produttive e commerciali. Sipem è il servizio di gestione telematica dei procedimenti autorizzati in materia di edilizia,

come ad esempio il permesso di costruire o il piano casa. In pratica, è una soluzione che permette al comune di adeguarsi alla normativa vigente e in particolare alle disposizioni contenute nel nuovo codice dell’amministrazione digitale, e di dotarsi di una interfaccia moderna, efficiente ed economica per l’interazione con i professionisti nel settore dell’edilizia privata. Suap è lo sportello unico per le attività produt-

tive, che investe ad esempio la possibilità di aprire una nuova attività commerciale. “A metà marzo si è svolto un incontro con i professionisti e coi tecnici specializzati per spiegare i nuovi programmi - dice il sindaco Tommasi, molto soddisfatto di questo doppio avvento, che velocizzerà di molto l’iter burocratico e snellirà le pratiche dei cittadini. M.R.

A

pprovato, nell’ultima riunione consiliare, il conto consuntivo 2012. Un risultato finanziario in ordine, secondo la maggioranza che sostiene il sindaco Henri Tommasi. Molte cose invece resterebbero ancora da chiarire per il capogruppo Pdl, Pier Luigi Parisotto. “Ancora una volta – dice il consigliere - il sindaco, l’intera giunta e la sua maggioranza, vengono smentiti dai fatti e soprattutto dai numeri di bilancio, in quanto anche quest’anno ci si trova a disporre di un notevole avanzo di amministrazione di oltre 790 mila euro”. Risorse che Parisotto suggerisce di impiegare, per la maggior parte, per l’estinzione di parte dei mutui contratti dall’ente, partendo da quelli con il più alto tasso di interesse. L’analisi dell’ex sindaco prosegue quindi sui debiti fuori bilancio. “Questa maggioranza – spiega Parisotto - nonostante il credito di 1 milione e 100 mila euro circa vantato nei confronti di Polesine Acque (gestore del servizio idrico) invece di recuperare parte della somma, nello scorso consiglio comunale ha votato per cofinanziare un inutile progetto fognario regalando all’azienda non solo 138 mila euro del bilancio comunale, ma anche i 361 mila euro provenienti dalla Regione e di “Molte sono le cose da nostra competen- chiaririe, in attesa della verifica che effettuerà za”. “ R i l e v i a m o la Corte dei Conti inoltre – aggiunge noi votiamo contro” – che i debiti certificati al 31 dicembre 2012 a carico del Comune contano 445 mila euro nei confronti di Veritas per asporto rifiuti; 300 mila euro con il gestore dell’illuminazione pubblica per mancati pagamenti del canone 2012, più qualche altra decina di migliaia di euro per avvocati e professionisti vari. Come faranno – si chiede – a pagarli nel bilancio di previsione 2013?”. E ancora “Il sindaco e l’assessore Sacchetto dovrebbe studiare di più perché, leggendo l’elenco intitolato “Finanziaria 2012” in uno degli allegati da loro approvati in giunta il 20 marzo scorso, avrebbero appreso, e così non direbbero bugie, il modo in cui sono stati fin qui finanziati parte dei lavori di via Dei Martiri, in quanto quel documento attesta l’utilizzo di 15 mila euro derivanti dagli oneri incassati per i permessi di costruzione rilasciati durante il 2012. Così oltre ai 300 mila euro già sperperati del ribasso d’asta, ci aggiungiamo risorse fresche per questa assurda opera del “ponaro archeologico”. “Molte altre sarebbe le cose da chiarire su come è stato gestito e calcolato questo consuntivo – conclude Parisotto - ma ci è sufficiente quanto elencato per esprimere il nostro voto contrario, in attesa della verifica che effettuerà la Corte dei Conti di Venezia”. Martina Maniero

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Cavarzere 9 Il caso Lavori ai Campi da tennis di via Spalato

Parisotto: “Ancora nulla”, Tommasi: “Stiamo andando avanti” Botta e risposta tra il capogruppo Pdl in consiglio comunale e il sindaco. Al centro della questione la copertura degli impianti. Per l’ex primo cittadino le scelte fatte sono inopportune compresa quella sul bando per la ricerca di un nuovo gestore, per l’attuale sindaco inopportune sono le critiche di Martina Maniero

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on si placa la polemica sulla tormentata vicenda dei campi da tennis di via Spalato. A guardar bene forse, a far discutere, è più quello che manca rispetto a quello che c’è. Ovvero la copertura. Documenti alla mano il capogruppo Pdl al consiglio comunale, Pier Luigi Parisotto, evidenzia che i lavori si sarebbero dovuti concludere a maggio dello scorso anno. Invece, fa notare, un mese fa il cantiere per la ristrutturazione della tribuna era ancora aperto. “Sono passati quasi due anni – fa presente l’ex sindaco - da quando l’assessore ai Lavori pubblici Renzo Sacchetto impose a lavori avviati ed in spregio alle più elementari norme sui lavori pubblici, di togliere la nuova copertura invernale prevista nel progetto approvato dalla mia giunta, per destinare la stessa somma, circa 60 mila euro “per la riqualificazione e fruibilità dell’area... senza aumenti di spesa”. “Peccato – dice - che i

La nuova amministrazione ha deciso di coprire gli impianti con una tensostruttura e non con il pallone pressostatico, deciso dalla giunta Parisotto. Per il sindaco Tommasi la soluzione prevista precedentemente era troppo dispendiosa nella manutenzione, per il capogruppo del Pdl i soldi sono stati fin qui mal spesi a seguito di scelte sbagliate fatti poi non siano andati così”. E via con l’elenco degli aumenti di spesa: la perizia suppletiva di agosto 2011 (più 14 mila euro); 32 mila euro stanziati a luglio 2012 per la “manutenzione e finitura dei campi” e i 60 mila euro risparmiati per l’acquisto della copertura. “106 mila euro

mal spesi – accusa Parisotto - con l’impianto tennistico non ancora interamente agibile e solo per 6 mesi l’anno”. Scelte sbagliate, secondo Parisotto, quelle dell’amministrazione in carica, che avrebbe deciso di “privare gli impianti della copertura invernale unicamente per fare un dispetto al locale

circolo tennistico che per anni ha ben gestito l’attività”. Critiche anche al bando per la ricerca di un nuovo gestore e al neo assessore allo Sport Luciana Mischiari, rea di non essersi informata a dovere prima di deliberare a marzo un atto di indirizzo.

“I lavori proseguono” ha assicurato il sindaco Henri Tommasi che conta di inaugurare l’impianto rinnovato già in autunno. “Il progetto approvato dalla precedente amministrazione prevedeva la copertura dei campi con un pallone pressostatico – spiega il primo cittadino - una soluzione economica, ma dispendiosa, in termini di manutenzione, perché il pallone è soggetto ad un rapido deterioramento. Tra l’altro è una struttura oggi fuori norma”. La soluzione proposta dall’esecutivo in carica prevede invece la copertura degli impianti con una tensostruttura. “Il progetto è già finanziato per 45 mila euro – ha fatto sapere Tommasi - ci stiamo dando da fare per reperire l’altra metà dell’importo”. “Con la sistemazione dell’area esterna poi – ha concluso - contiamo di dare nuovo impulso alla pratica del tennis in città”.

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10 Cavarzere La querelle Pier Luigi Parisotto attacca il primo cittadino Henri Tommasi

“La città perde il giudice di pace, il sindaco non ha fatto abbastanza” D

focus

Il sindaco Henri Tommasi replica alle critiche

“parisotto banalizza il problema. il comune non ha i soldi per mantenere il serVizio”

di Martina Maniero

C

avarzere perde il Giudice di Pace. Troppo alti, per il Comune, i costi di gestione. Ma la questione, secondo l’ex sindaco Pier Luigi Parisotto, non sarebbe stata seguita con la dovuta attenzione. “Dopo aver tentato nell’autunno scorso la strada del convenzionamento con il distretto di Adria destinando inutilmente 3 mila euro allo scopo – spiega Parisotto – il sindaco, anche a ridosso della scadenza del 29 aprile, da uomo di legge qual è o dovrebbe essere, si è limitato a fare da spettatore passivo piuttosto che impegnarsi in prima persona, assieme ai colleghi sindaci di Chioggia e Cona”. “Il problema dei costi è noto da mesi - fa presente il consigliere - ma mai il sindaco ha voluto affrontare collegialmente la questione e parlarne nelle sedi competenti, e ora a fronte della sua inerzia, nonostante sia stato coinvolto dai suoi colleghi avvocati e sindaci di Chioggia e Cona, non ha trovato di meglio che defilarsi anziché aderire alla proposta convenzione di ripartizione dei futuri costi (pare dal 2014) tra i tre Comuni

neWs Il trasloco

il centro di educazione gioVanile È in Via dante

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rasloco effettuato per il Centro di aggregazione giovanile di Cavarzere, che si è appena trasferito in via Dante Alighieri, al pian terreno dell’edificio che ospitava un tempo l’ex scuola media Aldo Cappon. Il sindaco Henry Tommasi accoglie positivamente il trasferimento e spiega: “la decisione della giunta comunale è stata approvata a fine anno, dopo che ai comuni non è stata più concessa la possibilità di mettere in affitto più locali, per cui anche la sede del centro di aggregazione giovanile è stata trasferita nell’ex direzione didattica della scuola media Cappon. Al pianterreno infatti erano disponibili tre stanze, per cui è stato un passaggio consono e adatto ad accogliere la sede, dato che si tratta oltretutto di una zona molto centrale della città, rispetto alla precedente ubicazione del Centro, che era più decentrata e fuori mano. In questo modo auspichiamo che ci possa essere una sempre maggiore visibilità e una maggiore e più funzionale fruibilità del servizio offerto dal centro giovanile”. Il Centro di aggregazione giovanile è già operativo ed è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 14,30 alle 16,30 per l’attività del doposcuola e dalle 16,30 alle 18,30 per tutte le altre at t i v i t à. M.R.

La sede del giudice di pace a Cavarzere in base alla popolazione”. Cavarzere e Cona avrebbero potuto unirsi per far fronte alle spese, e sarebbero così riusciti a mantenere l’ufficio a Cavarzere. Invece, Chioggia e Cona hanno chiuso prima un accordo per il servizio a Chioggia e l’unica strada per Cavarzere, ora, sembra l’adesione alla convenzione. “Se avesse aderito anche Cavarzere – continua Parisotto – il sindaco, oltre a dimostrare un comportamento solidale nei confronti dei colleghi, avrebbe contribuito a dare maggior peso alla richiesta, sia al Tribunale che al Ministero, in più avrebbe messo le premesse per continuare la battaglia per tenere aperta anche la sede staccata del Tribunale di Venezia a Chioggia, evitando così di dovere andare per entrambi i servizi

in centro storico a Venezia, in una sede che a quanto si dice non avrebbe lo spazio sufficiente per ospitarli, senza calcolare i disagi e i maggiori costi per i cittadini”. “Siamo profondamente delusi e amareggiati dell’ennesimo comportamento pilatesco del sindaco, ma non è una novità – conclude Parisotto - ancora più mi amareggia il silenzio e la totale mancanza di sensibilità e iniziativa politica dell’intera maggioranza, pazienza per i consiglieri e assessori civici sicuramente oberati da impegni locali, ma i consiglieri dei due partiti Sel e soprattutto PD dove sono? Perché non danno battaglia su questi due servizi essenziali per i Comuni della bassa veneziana, visto anche la guida di un Governo PD, dove forse sarà possibile chiedere una deroga?”.

Scacchi Campionato italiano

Il circolo “Gregianin” retrocede in Promozione

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i è da poco concluso il Campionato italiano a squadre 2013 di scacchi, il più grande torneo scacchistico italiano per numero di giocatori in gara – infatti vi gareggiano quasi tutte le associazioni scacchistiche d’Italia divise in serie e gironi – al quale ha partecipato anche il nostro circolo “F. Gregianin” nella serie C sfidando la Rovigoscacchi, la compagine di Casaleone, il Dopolavoro Ferrovieri di Verona e il Circolo Estense di Ferrara. Dopo aver iniziato a febbraio con un buon pareggio contro i ferraresi – andando oltre le previsioni della vigilia, alla luce della qualità della scacchistica estense – e aver perso di misura a marzo dai giocatori rodigini e aver pareggiato con il Casaleone, agli scacchisti cavarzerani è stato fatale la netta sconfitta contro il Verona ad aprile che ha aperto per il circolo “F. Gregianin” il baratro della retrocessione in Promozione. Tuttavia i membri dell’associazione cavarzerana sono soddisfatti di essersi confrontati con altri giocatori in spirito di amicizia e di sana competizione, rinnovando antiche usanze comunali di sfide davanti alla scacchiera, sperando poi di tornare presto in serie C, magari grazie all’innesto di nuove forze giovani. Proprio le nuove leve, infatti, rinverdiscono la tradizione scacchistica cavarzerana: l’11 aprile a Valeggio sul Mincio l’I.C. di

Grandi attese per le nuove leve. I ragazzi delle scuole si fanno onore nei vari tornei Cavarzere ha partecipato alla fase regionale dei Giochi Sportivi Studenteschi di scacchi presentandosi sia con la formazione maschile sia con quella femminile, registrando un discreto risultato che fa ben sperare per il futuro. Nei Giochi Sportivi studenteschi si sono confrontate ben 96 squadre provenienti da istituti scolastici di tutto il Veneto e i bambini della “Dante Alighieri”, della “Giovanni XXIII”, delle scuole elementari di Boscochiaro e di Pegolotte si sono fatti onore, dimostrando una buona capacità di gioco: infatti la squadra maschile, ottenendo 4 punti di squadra e 8 individuali, si è posizionata al 12º posto mentre la compagine femminile con 5 punti di squadra e 11 individuali ha ottenuto un buon 7º posto. Nicola Ruzza

opo l’attacco al sindaco di Pier Luigi Parisotto relativamente alla soppressione del Giudice di pace in città, Henri Tommasi (in foto) risponde difendendo la sua posizione: “Questa situazione è stata erroneamente enfatizzata dal capogruppo del Pdl che mi ha accusato di non essere intervenuto tempestivamente per il mantenimento di questo servizio. La realtà non è così semplice come è stata letta da Parisotto. A me dispiace molto di questa perdita, a maggior ragione essendo anche un avvocato”. La situazione dunque appare secondo Tommasi molto più complessa e porta l’esempio della vicinissima Adria, dove sono stati coinvolti altri comuni del delta per cercare di mantenere il servizio sul piano economico, proposta naufragata per il rifiuto di un comune. “Per quanto concerne la situazione della nostra città, ci sarebbe stata solo Cona - spiegaSottolineo a nome degli enti locali l’inutilità a livello ministeriale di scaricare i problemi sul piano locale senza tuttavia aumentare le risorse dei comuni. In pratica, il giudice di pace poteva essere mantenuto purché fosse stato il comune a mantenere il servizio sul piano delle spese amministrative, senza beneficiare di alcun aumento del gettito statale. L’unica spesa che non sarebbe gravata sul comune sarebbe stato il costo del magistrato togato”. Il sindaco ricorda che per il mantenimento del servizio del Giudice di pace sarebbero serviti 120.000 euro annui “per cui sarebbe servito come minimo un ampliamento delle risorse di 100.000 euro. Si tratta di un tema scottante e molto complesso, dato che il nostro paese è tra gli ultimi posti al mondo in materia di giustizia e tutto questo non fa che aggravare una situazione già penosa”. Il futuro dunque appare molto incerto, anche perché il presidente della Corte d’appello di Venezia ha manifestato la difficoltà nell’incorporare ulteriori uffici. “Pertanto le difficoltà nel mantenimento del servizio non sono certo da imputare alla nostra volontà” sottolinea. La riflessione si fa più amara: ”I comuni stanno diventando ormai una sorta di scaricabarile: ricordo come il centro per l’impiego, chiuso l’anno scorso per mancanza di finanziamenti, aperto un giorno alla settimana, è a carico del comune, così come le utenze degli uffici postali; insomma, si assiste sempre più al sovraccarico delle responsabilità economiche sui comuni, i quali stanno diventando semplici esattori, con il compito di riscuotere le tasse e accollarsi i servizi”. Melania Ruggini

PROTESTE DEI CITTADINI DI STRADELLA BEGELLE, IL SINDACO RISPONDE

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ornano a farsi sentire i cittadini di stradella Begelle. I residenti della zona, circa una cinquantina di persone, in una delle ultime missive inviate all’indirizzo del Comune, lamentano lo scarso interesse dell’amministrazione per le problematiche della zona. Diverse le questioni che ancora attendono una soluzione: la manutenzione del manto stradale (si tratta di una strada sterrata) e dell’isola ecologica, la precaria illuminazione e la presenza di animali infestanti. “Alla luce di quanto evidenziato nel gennaio 2012 – spiega il portavoce dei residenti - la situazione, oggi, è decisamente peggiorata. Oltre alle buche che contraddistinguono i trecento metri di via Begelle, diventate ormai voragini, si è aggiunto il degrado del manto stradale di via Piave, con cavità che rendono pericolosa la circolazione di tutti i mezzi”. “Evidenziamo con rabbia lo sperpero di denaro pubblico per “valorizzare” i reperti archeologici di via dei Martiri, mentre per noi – dicono - che in più riprese abbiamo chiesto la sistemazione della strada, non ci sono mai riscontri positivi”. “Abbiamo notato – proseguono - che in moltissime altre zone della città l’amministrazione ha provveduto, con la fornitura di ghiaia e altro materiale, a sistemare quei tratti stradali che abbisognavano di interventi. Chiediamo quindi al sindaco e alla giunta di venire a fare un sopraluogo, in modo possano rendersi conto in prima persona delle condizioni nelle quali

Via Piave, piena di buche

siamo costretti a vivere tutti i giorni”. “Quello di via Begelle è un problema che conosco e del quale mi farò carico” ha annunciato il sindaco Henri Tommasi. Anche se la soluzione potrebbe non essere così immediata. Il problema infatti è sempre lo stesso: le scarse disponibilità economiche dell’ente. “Il territorio comunale è molto vasto, e tante sono le strade sulle quali si dovrebbe intervenire – spiega il primo cittadino - non solo strade bianche, dove viene portata la ghiaia, ma anche tratti asfaltati del centro”. C’è poi la questione del verde. “Abbiamo introdotto apposite ordinanze perché i cittadini si facciano carico della cura del verde privato, ma spesso si ha a che fare con abitazioni o terreni abbandonati. Non è nuovo nemmeno il problema dei rifiuti. “In qualche caso c’è chi ha dato fuoco alla spazzatura – ricorda Tommasi – e per questo stiamo pensando di installare delle telecamere per monitorare i punti a rischio”. Quanto a via Martiri, etichettato come uno sperpero di denaro pubblico, il sindaco precisa che per l’intervento sono stati utilizzati fondi appositamente destinati all’operazione. Ma.Ma.


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12 Frazioni L’Intervento

Villaggio Busonera La giunta Tommasi prosegue il tour nelle frazioni

“Alloggi Ater e rischio allagamenti sono le priorità” Il primo cittadino si sofferma sul caso delle case Ater, fatiscenti e abbandonate a se stesse, e sulla urgenza di rivisitare l’intero sistema delle acque nere e bianche di Melania Ruggini

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ontinua il tour della giunta Tommasi nelle frazioni, per capire lo stato di salute delle realtà locali. In uno degli ultimi incontri, avvenuto ad aprile a Villaggio Busonera, i cittadini della frazione hanno sottolineato come al primo posto ci debba essere la pulizia e la manutenzione degli edifici dell’Ater e delle strade. Il sindaco Henri Tommasi ha risposto affermativamente a queste esigenze, condividendo le critiche e in particolare si è soffermato sul caso degli alloggi dell’Ater, specificando il fatto che molti alloggi non sono più adeguati alle esigenze abitative, come nel caso della forte presenza di impianti che non sono a norma. Il fatto è che l’Ater non riesce a sistemarli per cui le case rimangono disabitate e il tempo e l’incuria hanno perciò il sopravvento”. Molte abitazioni sono infatti fatiscenti, si trovano nello stato di totale abbandono per cui necessita con urgenza la possibilità di trovare una soluzione adeguata con l’Ater. Un altro problema riscontrato non solo a Villaggio Busonera ma nell’intera città e nelle frazioni sono gli allagamenti dovuti alle abbondanti piogge di questi ultimi tempi, che creano grossi disagi alla popolazione e ai negozianti. “Si tratta di un problema che si perpetua da 30 o 40 anni, sul quale non sono mai stati investite risorse economiche, per cui rimane un problema attuale e a cui stiamo dando la priorità” ha detto il sindaco Tommasi, che ha puntualizzato come siano in atto degli studi sulla rete di scolo e fognaria per trovare una soluzione duratura.

Allagamenti: “Un problema: finora non sono state investite risorse per risolverlo. Ci stiamo lavorando”

Villaggio Busonera

“Il fatto è che in questi ultimi 20 anni si è costruito moltissimo senza tenere conto del deflusso delle acque, per cui la cubatura è triplicata e la densità demografica si è dimezzata. Occorre una normativa stringente con una serie di regole poiché tutti i centri storici italiani si ritrovano con questo stringente problema degli allagamenti. Occorre dunque rivisitare l’intero sistema delle acque nere e bianche”. E Tommasi conferma che la sua amministrazione sta lavorando anche per risolvere questo assillante problema.

Il lavoro è vita, anche per il Veneto di Franca Porto* segue da pag. 1 ...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politiche, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confermata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavoratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili. A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rinnovare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il privato. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’efficacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosufficienza ne sono, per noi, le priorità. *segretaria Cisl Veneto

GRIGNELLA “CITTÀ DEGLI ANGELI”, SITUAZIONE DA REGOLARIZZARE

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Grignella esiste un rifugio per gatti che ha un nome alquanto promettente, ossia “Città degli Angeli”. Tuttavia questo luogo per ora risulterebbe essere una specie di ibrido, non possedendo ancora i relativi permessi sanitari e di insediamento per essere definito gattile e superando al contempo il limite massimo di animali permessi per essere definito proprietà privata. Più volte, sia verbalmente che per iscritto, tramite una petizione, nel corso di circa un anno e mezzo la cittadinanza della frazione ha trasmesso al Comune diversi disagi apportati ai residenti delle zone adiacenti, specialmente di natura igienicosanitaria. In effetti, dietro questo nome molto promettente ci sarebbe una situazione ancora non chiarita, anche perché da parte della proprietà non sarebbe mai stata presentata la relativa documentazione per la regolarizzazione della struttura, nonostante i vari incontri tra il sindaco Henry Tommasi e la stessa proprietaria, alla presenza dell’avvocato di quest’ultima. Durante questi incontri, si sarebbero appurate le lacune relativamente alla documentazione necessaria al fine di rendere a norma la struttura. Nel frattempo, la richiesta da parte della proprietà sarebbe stata ritirata, precisando che la struttura sarebbe di natura strettamente privata e rifiutando pertanto l’ipotesi di diventare un vero e proprio gattile. Recentemente, nel rifugio si sono recati

La Città degli angeli, un rifugio per gatti i Servizi sociali del Comune, la polizia municipale e i veterinari dell’Ulss 14, per appurare la situazione, anche se attualmente i risultati dei sopralluoghi non sono pronti. “E’ nostra intenzione tutelare la salute degli animali ma anche quella della popolazione e dei residenti” – specifica il primo cittadino Tommasi. “A fronte della petizione e ai reclami dei residenti e visto il recente regolamento comunale per la tutela degli animali, assunto a livello regionale, che prevede un numero massimo di 5 cani e di 10 gatti per la proprietà, ora si stanno facendo degli accertamenti per verificare il rispetto delle normative vigenti, a tutela di entrambe le parti, animali e residenti. “In sintesi il nostro obiettivo - conclude il sindaco - è controllare la situazione per la regolarizzazione della posizione abusiva e per tutelare le norme igieniche”. M.R.



14 Cultura locale Gli eventi estivi Dal mercatino dell’antiquariato allo sport, passando per la musica

Molti gli appuntamenti nonostante la crisi Definitivamente approvato dalla Giunta il mercatino “L’arte e l’antico” che supera brillantemente la fase sperimentale di Melania Ruggini

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n’estate ricca di eventi, quella cavarzerana. Fervono infatti i preparativi per gli appuntamenti estivi, mentre si fa di tutto per scongiurare la crisi e per reperire i fondi atti alle manifestazioni. Tra gli appuntamenti consolidati, spicca il mercatino dell’antiquariato e del collezionismo “L’arte e l’antico”, ogni prima domenica del mese, che è stato definitivamente approvato in giunta dopo la sperimentazione che a sua volta era stata varata lo scorso giugno. Un esperimento che già dagli esordi aveva dimostrato un’ottima partenza e che si è rivelato un appuntamento sentito e voluto dal pubblico, prova ne sia l’aumento dell’affluenza, ragion per cui il mercatino è stato approvato con regolamento definitivo nello scorso consiglio comunale. “La planimetria è in fase di allargamento - conferma il sindaco Henri Tommasi - per coinvolgere maggiormente le vie esterne, come Corso Europa che è una via centrale ma poco usata, eccezion fatta per il Carnevale. La nostra speranza è che decolli e che aumenti sempre più”. E’ in arrivo la nuova manifestazione “Vivi lo Sport” che da domenica 16 giugno a domenica 7 luglio animerà la città con moltissime iniziative sportive. L’assessore allo Sport Luciana Mischiari sottolinea

Tra gli appuntamenti spiccano i “Sabato d’estate” e il concerto del coro Serafin a luglio come “questo importante momento fosse già stato verificato con un buonissimo successo nel 2012 grazie all’ottimo lavoro del mio predecessore in sinergia con la consulta dello Sport e le associazioni. Purtroppo anche quest’anno si deve fare i conti con le scarse risorse economiche per cui stiamo cercando di reperire nuove risorse”. E anticipa come per questa edizione ci sarà una sorpresa, ossia l’entrata in campo della pallavolo in piazza, una novità di questa nuova edizione. Tra gli appuntamenti estivi, spiccano inoltre i “sabato d’estate” e il concerto del Coro Tullio Serafin diretto dal maestro Banzato che si svolgerà in piazza del Municipio sabato 20 luglio. Grande attesa anche per la notte bianca di sabato 3 agosto.

Il mercatino l’Arte e l’antico, foto da www.cavarzereinfiera.it

neWs “Le immagini della fantasia”

piero sondano fra i protagonisti della mostra a Venezia

La mostra approda a Palazzo Ferro Fini: la conferenza stampa di presentazione di Clodovaldo Ruffato

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’è anche Piero Sandano, apprezzato artista di Cavarzere e docente alla scuola media Aldo Cappon, nell’elenco dei 34 espositori della mostra “Le immagini della fantasia” che è stata inaugurata a Palazzo Ferro Fini a Venezia, sede del Consiglio regionale, lo scorso 8 maggio e che sarà aperta al pubblico fino al prossimo 28 giugno. L’esposizione, voluta dal presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, trae ispirazione dal Progetto Sàrmede e ripropone materiali dalla sua trentennale Mostra internazionale d’illustrazione per l’infanzia. Si tratta in tutto di 65 illustrazioni, suddivise in due sezioni, “Venezia e l’acqua” e “Sulle orme dei folletti dalle Alpi alla laguna”: entrambi i titoli corrispondono a corsi avanzati condotti nel luglio del 2012 proprio a Sàrmede dai maestri Svjetlan Junakovic e Linda Wolfsgruber. I 34 corsisti hanno lavorato sui testi scritti da Laura Simeoni, otto antiche leggende veneziane e una “piccola enciplopedia” dei folletti triveneti. La mostra può essere visitata gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 17.


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16 Sport locale Karate Seconda tappa Trofeo Veneto 2013

Le atlete cavarzerane dimostrano il loro valore Lo Shotokan gareggiava con Sara Arnetis, Laura Porto, Giulia Angelini e Desi Rubini di Nicola Ruzza

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omenica 28 aprile presso gli impianti sportivi “Ceron” di Selvazzano (Pd) ha avuto luogo la seconda tappa del Trofeo Veneto 2013, torneo organizzato dalla Fijlkam (Federazione italiana judo lotta karate arti marziali), la sola federazione riconosciuta dal Coni per quanto riguarda le arti marziali, a questa manifestazione l’Asd Shotokan Cavarzere ha partecipato con quattro atlete: Sara Ametis e Laura Porto nella categoria Esordienti A, Giulia Angelini e Desi Rubini negli Esordienti B. Nonostante l’elevato numero di società partecipanti – un centinaio – e di conseguenza la moltitudine di atleti in gara, le ragazze cavarzerane hanno saputo distinguersi grazie alla qualità della loro preparazione atletica e tecnica, maturata in seguito ad assidui allenamenti settimanali in palestra. Laura Porto, in particolare, ha dato sfoggio delle sue capacità tecnico-tattiche e di un’ottima resistenza generale, riuscendo a mantenere la concentrazione e la tranquillità interiore anche a fronte del pressing di avversarie molto più esperte di lei, facendo tesoro dei saggi suggerimenti dell’allenatore al suo angolo: pur non essendo riuscita a salire sul podio, la karateka cavarzerana può ritenersi

soddisfatta della gara condotta. Eccellente la prova di Sara Ametis: pur perdendo al primo turno dalla futura vincitrice del torneo, non si lascia scoraggiare e, dopo essere stata ripescata, sbaraglia le avversarie fino a salire sul podio per un meritato bronzo: Sara, alla seconda esperienza di gara, sale nuovamente sul podio, il che fa ben sperare per un futuro ricco di successi. Per quanto riguarda la categoria Esordienti B, Giulia Angelini non riesce, questa volta, a centrare la finale, pur incontrando avversarie alla sua portata e che in precedenza aveva battuto, ma certamente all’atleta dello Shotokan Cavarzere non mancano né la qualità né la grinta per rifarsi alla prossima gara, che la vede senz’altro tra le favorite. Infine Desi Rubini, atleta che fa parte della squadra regionale femminile, ha conquistato la medaglia d’oro combattendo una gara pressoché ineccepibile, grazie anche alla preparazione atletica e alle sedute di fisioterapia eseguite mesi prima presso il Fisio Center. A titolo esemplificativo, nel combattimento più equilibrato Desi parte alla grande con una perfetta tecnica di calcio che centra in pieno il volto dell’av-

versaria (ovviamente la tecnica è stata giudicata dagli arbitri come regolare perché effettuata controllando il colpo, senza recare danno all’atleta colpito, come prescrive il regolamento), bissandola poco dopo e portandosi sul 6 a 0. La gara sembrava ormai in discesa per Rubini, tuttavia l’avversaria non demorde ed in pochi secondi riagguanta il pareggio. Allo scadere del combattimento, però, l’atleta cavarzerana riesce a piazzare un’altra pregevole tecnica di calcio che le vale la vittoria. Ancora una volta lo Shotokan Cavarzere dimostra di avere un grande futuro, grazie alla preparazione dei tecnici, all’impegno degli atleti e anche alla disponibilità dei genitori che compiono notevoli sacrifici per la gioia dei loro figli.

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neWs Karate. Dodicesima edizione dell’Open di Toscana

una nuoVa medaglia per daVis braggion

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meno di due mesi dallo splendido bronzo ai campionati italiani Master A, Devis Braggion, atleta e tecnico dell’ A.S.D. Karate Shotokan Cavarzere, conquista un’altra medaglia alla dodicesima edizione dell’Open di Toscana, prestigiosa gara di livello inDevis Braggion ternazionale organizzata dalla Fijlkam, sul podio che si è svolta sabato 4 e domenica 5 maggio scorso presso la suggestiva cornice del PalaLivorno, già PalaAlgida. Unico atleta veneto a salire sul podio, Devis Braggion ha gareggiato nella categoria Master -67 kg nella specialità del kumite (combattimento) affrontando ben sei combattimenti con atleti di alto spessore, molti dei quali provenienti da altre nazioni. Ad esempio, nella finale disputata per la conquista della medaglia di bronzo, il karateka dello Shotokan Cavarzere ha affrontato un coriaceo atleta marocchino e solo grazie ad un’attenta strategia, qualità acquisita ed affinata dalla ventennale esperienza di gara, unita ad una pregevole tecnica, è riuscito ad avere la meglio sull’avversario: Braggion infatti è riuscito a portare il karateka magrebino all’angolo del tatami e ad eseguire un’ottima tecnica di pugno al viso e un’altrettanto efficace calcio al fianco che non ha dato possibilità di reazione all’avversario. Tutti gli atleti dello Shotokan Cavarzere ed in primis il direttore tecnico Maestro Ettore Mantovan, nonché il Comitato Regionale Fijlkam Karate, si congratulano con Braggion per l’ennesimo brillante risultato raggiunto. N.R.


Sport locale 17 Eventi “Vivi lo sport” dal 16 giugno al 6 luglio

La grande festa delle associazioni sportive di Melania Ruggini

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ivi lo sport torna dal 16 giugno al 6 luglio in notturna, dalle 21 fino alla mezzanotte. Una festa che vedrà protagoniste le associazioni sportive del territorio con i loro atleti, sia agonisti che amatori, in una serie di esibizioni e tornei. La kermesse sarà una vetrina per le associazioni operanti nel territorio, con la possibilità di proporsi anche nei confronti di coloro che si avvicinano al mondo dello sport per la prima volta. Varie saranno le sedi della manifestazione, che si snoderà tra Piazza del Municipio con la piastra polivalente, il campo da calcio Di Rorai e le vie del centro che accoglieranno mercatino e stand delle associazioni sabato 15 e 22 giugno. Moltissime le associazioni partecipanti, quali gruppo cinofilo sportivo, a.s.d. Boxe Cavarzere, a.s.d.Lions scuola di ciclismo, a.s.d. Calcio Cavarzere, a.s.d. Gordige calcio ragazze, Freetime a.s.d., a.s.d. Vatik volley, a.s.d. Pallavolo San Marco, a.s.d. Shotokan Cavarzere, a.s.d. Canossa basket, Archè gruppo danze, club Baila Conmigo, studio Dimensione danza, Polisportiva Quadrifoglio Rottanova, Real San Marco, Boscochiaro calcio amatori, circolo scacchistico Gregianin, Fight club., Anima e corpo, podisti Adria, Cus Padova, Velo club Sella, Vvivicavarzere, Attivaidea, Pro loco, Croce verde Adria. In particolare, dal 15 giugno al 6 luglio

Varie le sedi della manifestazione: da Piazza del Municipio, con la piastra polivalente, al campo di Rorai e le vie del centro

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°

STREET CUP IN PIAZZA

Dal

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al Giugno STREET SOCCER

3 vs 3

Una importante vetrina per le associazioni, ma c’è anche lo spazio per l’intrattenimento, i giochi e le tradizioni in Piazza Municipio sarà presente l’associazione Vivicavarzere con il gazebo/bar; sabato 15 e 22 giugno il mercatino si snoderà per le vie del centro, tra via Roma, via Pescheria, via dei Martiri, via don Minzoni e Corso Italia. Sabato 15 e 22 giugno la Pro loco presenterà i “giochi di una volta”. Saranno inoltre collocate 6 casette in legno stabili per la durata della manifestazione in via dei Martiri per espositori e venditori di prodotti locali. Infine sabato 15 e 22 e domenica 16 e 23 sarà presente lo stand di Attivaidea con giochi per bambini. Questo il calendario provvisorio della manifestazione: sabato 15 giugno in piazza municipio alle ore 21.15 esibizione di Karate Shotokan; alle ore 22.00 il Gruppo sportivo cinofilo presenta l’esibizione cinofila. Domenica 16 in piazza municipio alle ore 21.30 spazio alle partite giovanili di pallavolo femminile organizzate da Pallavolo San Marco. Mercoledì 19 in piazza municipio e nelle vie del centro alle ore

Tutti gli eventi si terranno in notturna dalle 21 fino a mezzanotte. Un’immagine della scorsa edizione, foto www.cavarzereinfiera.it

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21.30 è fissata la corsa cittadina a cura dei Podisti adriesi mentre alle ore 21.30 l’appuntamento è con il calcio femminile a cura del Gordige Calcio Ragazze. Giovedì 20 in piazza municipio alle ore 20.00 Vatik Volley presenta il torneo di pallavolo misto; venerdì 21 la piazza municipio sarà teatro alle ore 21.30 della dimostrazione della scuola di calcio Cavarzere. Sabato 22 l’appuntamento è alle ore 21.15 con Archè Danza; alle ore 22.15 si prosegue con lo spettacolo Baila Conmigo e alle ore 23 Anima e Corpo: danza, ballo, zumba, pilates per tutti. Domenica 23 sempre in pazza il gruppo Danze Cavarzere presenta Freetime: fight club, ballo, ginnastica artistica, zumba e difesa personale. Lunedì 24 nello stadio Di Rorai la polisportiva Rottanova con Real San Marco e Calcio Boscochiaro presentano il torneo Calcio Amatori. Martedì 25 sempre allo stadio di Cavarzere ci sarà il torneo pulcini/ esordienti. Mercoledì 26 piazza municipio

Saranno collocate sei casette in legno in via dei Martiri per espositori e venditori di prodotti locali ospita il torneo di scacchi, mentre il Gordige calcio aspetterà i tifosi allo stadio Rorai per il calcio femminile. Giovedì 27 la piazza sarà la cornice per il torneo pulcini/esordienti del Canossa basket, mentre allo Stadio di Rorai l’appuntamento è con il calcio. Venerdì 28 allo stadio Di Rorai, Real San Marco con Polisportiva Rottanova e Calcio Boscochiaro presenta il torneo smatori mentre in piazza municipio alle ore 21.30 Canossa basket e Cus Padova organizzano il torneo di basket in carrozzina Sabato 29 il Di Rorai accoglie le finali del torneo di calcio mentre si gioca a basket in piazza municipio. Domenica 30 in programma le finali di basket e venerdì 5 luglio il centro storico con via Roma e la zona del teatro sarà la location per laprova di ciclismo primi Sprint. Sabato 6 infine l’appuntamento è con la boxe Cavarzere per gli incontri di pugilato in piazza


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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Il caso La Provincia ha attivato un servizio e promuove il confronto con altre professionalità del territorio

Donne vittime di violenza, si può dire di no A disposizione 6 sportelli: un avvocato fornisce informazioni e consulenze gratuite. Bisogna trovare il coraggio di denunciare di Ornella Jovane

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el 2012 una donna al giorno nella sola provincia di Venezia si è presentata al pronto soccorso a seguito di percosse o violenze subite in ambito domestico. L’aumento del disagio sociale contribuisce ad incrementare il fenomeno: abuso di sostanze e di alcol, la perdita del lavoro, il senso di solitudine e sconfitta dopo una separazione sono elementi scatenanti di un fenomeno in crescita. Su questi temi si è riflettuto lo scorso 23 aprile a Mestre, in occasione dell’incontro organizzato dalla Provincia con l’Ordine degli avvocati di Venezia e rivolto a operatrici e operatori dei Servizi sociali dei Comuni, delle Ulss e degli organi di parità. L’iniziativa ha offerto lo spunto per potenziare un confronto tra professionalità diverse che operano nel territorio allo scopo di incentivare e rafforzare collaborazioni per affrontare “in rete” i problemi della violenza di genere e del disagio sociale. Una risposta concreta viene dallo Sportello antiviolenza che la Provincia di Venezia, in convenzione con l’Ordine veneziano degli avvocati, ha messo a disposizione in cinque punti del territorio presso gli Urp provinciali. Lo sportello è stato infat-

ti attivato a Mestre, Mirano, Portogruaro, S.Donà di Piave, Chioggia e a breve ne sarà inaugurato uno a Venezia centro storico. Ogni primo giovedì del mese un avvocato sarà a disposizione per fornire informazioni e consulenze gratuite alle donne in difficoltà. “Se la Commissione per i diritti umani Onu si occupa del caso Italia e ascrive il tema femminicidio a problemi di diritto umano, allora dobbiamo davvero riflettere” osserva il presidente del Consiglio provinciale Marina Balleello. “La nostra - prosegue - è un’azione amministrativa concreta che realmente si sostanzia con l’istituzione di uno sportello che mettiamo a disposizione con il quale vogliamo offrire a tutte le persone, in particolare alle donne, vittime di violenze un aiuto concreto che va ad integrarsi con altre azioni svolte dalle altre strutture del territorio”. Oltre all’intervento in contrasto o emergenza c’è tutta un’azione di carattere educativo e culturale che va messa in atto a scopo preventivo. “C’è una cultura - sottolinea Maria Elena Tomat, presidente della Commissione Pari opportunità della Provincia di Venezia - che va cambiata. Una cultura che insegna fin dalla tenera età alle

La violenza domestica si manifesta con un’incienza molto elevata

bambine che bisogna comunque essere sottomesse, che bisogna subire senza alzare la testa”. Ed è per questo motivo che tra i vari fronti in cui si muove, la Provincia ha deciso di entrare pure nelle scuole con un progetto ad hoc che finora ha coinvolto quasi 600 studenti. L’impegno delle istituzioni e degli enti è utile se a monte viene compiuto un passo importante dalle donne che è quello di trovare il coraggio di cambiare le situazioni cominciando dalla denuncia. “Alle donne diciamo con forza - conclude Balleello - abbiate il coraggio di denunciare. Insieme riusciremo a combattere questa battaglia”. Il servizio della consulenza gratuita messo a disposizione con lo sportello della Provincia è stato presentato e continerà ad essere oggetto di incontri itineranti nel territorio. Per poter usufruirne basta telefonare all’Urp di Mestre, tel. 041 2501261, per prenotare un appuntamento con l’avvocato che offrirà consulenza gratuita in uno degli sportelli. A Portogruaro, uno specifico sportello per i residenti nello stesso comune, è attivo su appuntamento presso i servizi sociali (tel. 0421 75535).

Noale

donne che ridono, il concorso di scrittura

“L

a parola alle donne”, un concorso letterario dedicato all’universo femminile, come soggetto protagonista e oggetto di riflessione. “Le donne che ridono” è il tema proposto per l’edizione di quest’anno. Il concorso si rivolge a tutte le donne che abbiano compiuto i 16 anni e si sono cimentate, o lo vogliono fare, nella composizione di un racconto sul tema proposto dal bando. C’è tempo fino al prossimo 16 ottobre per confezionare il testo che dovrà essere inedito e originale, di una lunghezza non superiore alle 4 cartelle da 30 righe ciascuna (60 battute a riga) e dovrà essere inviato in 6 copie. Il concorso è indetto dal Comune di Noale - con la collaborazione della Libreria Mondadori - con il sostegno della Provincia e il patrocinio della Consigliera di Parità provinciale. Il concorso gode anche del patrocinio dell’assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Venezia. La partecipazione è gratuita. La premiazione avverrà la prossima primavera: la giuria designerà i primi 3 vincitori e potrà segnalare altre 5 autrici. G.G.

LA PROPOSTA: TASK FORCE INTERMINISTERIALE ZACCARIOTTO: “BEN VENGA A PATTO CHE PRODUCA AZIONI CONCRETE”

I

nvoca misure concrete e tempi brevi la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto che sostiene la recente proposta del neoministro per le Pari opportunità Josefa Idem sulla creazione di una task force che coinvolga i ministeri della Giustizia e dell’Interno contro il fenomeno del femminicidio nel nostro Paese. A patto che produca risultati. “E’ importante che per fronteggiare questo fenomeno che ha assunto aspetti drammatici - e che nel 2012 ha fatto registrare 127 donne uccise e purtroppo già 25 nel 2013 - si uniscano

più forze, più volontà, più mezzi. E in questo caso, - commenta - più ministeri per affrontare assieme un problema che è diventato una vera e propria tragedia sociale. Anche gli enti locali devono fare la loro parte, e la nostra Provincia sta contribuendo attivamente sul territorio con piccole azioni mirate e concrete, attraverso il Protocollo sottoscritto con l’ordine degli avvocati che offre il patrocinio gratuito alle vittime della violenza. Un primo passo a favore delle donne, che possono già rivolgersi ai nostri sportelli per ricevere una consulenza legale gratuita”.

FAI UNA CROCE SUL QUADRATO PER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORAGANI ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO (limite età 18-37 anni)

In merito alla proposta del ministro Idem di istituire un osservatorio nazionale per studiare questo tipo di violenza, Zaccariotto ha precisato: “Ben venga, ma l’importante è che questi osservatori producano risultati. Che non sia come tanti tavoli di discussione in cui spesso domina la demagogia e il problema rimane. I risultati prodotti dall’osservatorio devono tradursi in tempi brevi in misure concrete, realizzabili altrimenti c’è il rischio che tante belle proposte rimangano racchiuse dentro il libro dei sogni”. A.A.

Francesca Zaccariotto

SCHEDA D’ISCRIZIONE NOME

COGNOME

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consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)


Spazi aperti 19 3 Ambiente A Salzano riapre un’area rinaturalizzata dell’entroterra

Oasi Lycaena, la natura in mostra L’ultimo censimento, ha accertato la presenza di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova di Alessandro Abbadir

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uone notizie per gli amanti della natura del veneziano, ma anche di altre parti del Veneto. Con l’arrivo della primavera ha riaperto al pubblico l’oasi Lycaena di Salzano, di proprietà della Provincia di Venezia e del Consorzio di Bonifica “Acque Risorgive”. L’oasi è possibile visitarla la prima e la terza domenica del mese, da aprile a ottobre, dalle 9 alle 18, e nelle principali festività. Ma di cosa si tratta? L’Oasi Lycaena oltre ad essere uno straordinario polmone verde, è anche un habitat per diverse specie di uccelli. L’ultimo censimento del 14 marzo scorso, ha accertato la presenza anche di aironi cenerini, con ben 14 nidi in cova. Ma per completezza va ricordato l’elenco delle specie e dei volatili censiti: un esemplare di poiana, uno di gheppio, uno di tuffetto, 26 di cormorano, 16 di marangone minore, 6 di gabbiano reale, 18 di airone cenerino, 9 di garzetta, 2 di airone bianco maggiore, 204 di colombaccio, uno di porciglione, 6

di merlo, 4 di ghiandaia, 2 di cinciallegra, 4 di codibugnolo, 3 di cornacchia grigia, 4 di gazza, uno di gallinella, 7 di folaga, 30 di germano reale. “L’oasi rappresenta un’ occasione per passare un po’ di tempo all’aria aperta, a contatto con la natura, alla scoperta del nostro ambiente - ha spiegato l’assessore ai parchi, boschi e riserve della provincia di Venezia, Giuseppe Canali - perciò invito tutti a visitarla. L’oasi è un ex cava di argilla, con un’origine comune a molte altre presenti sul territorio del miranese. Oggi è un’area rinaturalizzata, e ci sono boschi e zone umide che un tempo occupavano gran parte della bassa pianura dell’entroterra veneziano. E’divenuta nel corso del tempo un importante sito per la riproduzione, la sosta e lo svernamento di molte specie di uccelli, raccoglie anche molte specie vegetali. E’ anche uno degli ultimi rifugi della farfalla, da cui l’oasi stessa prende il nome: la Licaena delle paludi, un tempo molto diffusa sul territorio veneto. Insomma, è uno scri-

ADOTTAMI Mindy. Femmina circa 1-2 anni, tg. piccola circa kg.810. Simil volpinetta tutto pepe Del suo passato il nulla recuperata con Mork vicino a delle rotaie. Mindy verra’ sterilizzata a breve Cerca famiglia e tanto affetto . Mork. Maschietto giovane, circa 1 anno, tg. piccola kg.5. Simil volpinetto, tutto pelo, dal carattere coccolone. Purtroppo è risultato leggermente positivo alla filaria, ma nulla di grave . L’a.p.a lo curerà e tornerà un pelosetto sano e bellissimo. Pussy. Femmina, tg. piccola, circa kg.5. Ha 2 anni. Carattere fiero ed orgoglioso. Arrivata in rifugio disorientata e molto diffidente, poi un po’ alla volta ha capito che nessuno l’avrebbe disturbata. Ora la piccolina è serena gioca con la pallina e cerca casa.

Cesare. Maschietto 2 anni tg. medio piccola circa kg.1012. Carattere buono anche se un po’ timido Arrivato dalla strada tremante ed impaurito. Ora Cesare aspetta una seconda occasione. Cleopatra. Femmina, tg media, circa kg.15-18, tutto pelo, età circa 2 anni. Carattere stupendo, tutta coccole e bacini. Cleopatra arriva in rifugio molto spaventata, ma, nonostante tutto, è fiduciosa. Già sterilizzata e vaccinata. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

gno di biodiversità. Inoltre, con una zona di fitodepurazione di 21 ettari contribuisce al disinquinamento delle acque, che arrivano in Laguna di Venezia, e al contenimento del rischio di alluvione a tutela degli abitati e delle attività esistenti lungo il Marzenego”. Ma non finisce qui. “Nelle prossime settimane - continua Canali - verranno installati dei tabelloni illustrativi della principale fauna e flora, e daremo avvio alla gara per la rea-

lizzazione di un osservatorio”. Per gruppi e scolaresche è necessario concordare la prenotazione. Per informazioni: Servizio Parchi della Provincia di Venezia (041.2501201 reti.ecologiche@provincia.venezia.it). Il materiale utile a prepararsi alla visita, assieme ad alcuni fascicoletti di approfondimento, può essere scaricato dal sito www. parchi.provincia.venezia.it.

A Venezia

CORSA ALL’ISOLA DELLA CERTOSA

G

ran successo n e l l e scorse settimane all’isola della Certosa di Venezia della sesta corsa campestre. Si tratta di un appuntamento sportivo particolarmente apprezzato non solo dagli appassionati, ma anche dai dilettanti e amanti della natura. Un importante connubio tra sport e natura, visto che gli atleti e le famiglie avranno la possibilità di godere di una giornata immersi nel verde dell’isola della Laguna Nord più vicina al centro storico. L’assessore provinciale allo sport Raffaele Speranzon e’stato entusiasta della partecipazione. ”Saluto con soddisfazione questa manifestazione sportiva - ha detto - che ha visto coinvolti atleti, giovani e meno giovani e intere famiglie. Un’occasione dove lo sport accomuna tutti, e ci hanno permesso di apprezzare all’aria aperta le bellezze del nostro territorio”. Ulteriori informazioni con foto gallery sulla corsa che ha visto centinaia di partecipanti, si possono trovare sul sito www.parcodellacertosa.it oppure su www.ventodivenezia.it A.A.


20 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Il progetto Un dvd realizzato dall’associazione “La colonna” insieme con la Provincia

neWs

Video per parlare ai giovani di disabilità di Giovanni Giovetti

U

n dvd per far conoscere ai giovani il mondo delle persone che vivono una disabilità, per far crescere la loro sensibilità sui temi dell’accettazione e dell’integrazione in tutti gli ambiti sociali, verso coloro che di fatto, nonostante il disagio fisico, hanno ritrovato una “normale” condizione di vita. E’ un progetto realizzato da “La Colonna”, l’associazione Lesioni Spinali onlus di Mirano, insieme alla Provincia di Venezia tramite “Npo sistemi”, al gruppo “Vivere per la vita”, all’Istituto di scuola supeirore “8 Marzo” di Mirano e con il patrocinio del Comune di Mirano. Il video dal titolo “Studenti e mondo della disabilità” sarà diffuso in tutti gli istituti superiori della provincia. Un filmato breve ma di forte impatto emotivo realizzato con l’intento “di far conoscere un mondo spesso dimenticato ha spiegato l’assessore provinciale Claudio Tessari in occasione della presentazione lo scorso 3 maggio - talvolta per superficialità, altre volte volutamente. Le barriere architettoniche peggiori, come ricorda Daniele Furlan nel suo libro “Il mio podere”, sono quelle che ci impediscono di arrivare al cuo-

R O M A LONDRA MILANO MOSCA

La conferenza di presentazione del dvd Foto da www.provincia.venezia.it re delle persone amate”. E proprio Daniele Furlan dell’associazione “La colonna” ha illustrato le caratteristiche salienti del video. “Abbiamo realizzato - ha raccontato un video di circa 15 minuti, diviso in 4 parti, collegate fra loro da un filo diretto di voci e testimonianze”. Di forte effetto sono le storie narrate, in particolare quelle di Furlan (disabile a seguito di un incidente automobilistico avvenuto sulla tangenziale di Mestre) e di Giancarlo Volpato, accomunati

PRIMA

dallo stesso grado di disabilità, ma che grazie alla loro determinazione e all’aiuto dei familiari e degli amici, sono diventati fonte di ispirazione per veicolare un importante messaggio verso i giovani: rispettando i valori fondamentali, e traendo spunto da una diversa scala delle priorità, si può salvaguardare e recuperare a pieno la propria vita, anche se con un grave disagio fisico. Un filmato che vuole suscitare una reazione negli studenti delle superiori per stimolarli ad una maggiore interazione con il mondo della disabilità e renderli consapevoli che questa può colpire chiunque, ma molte volte essere frutto di condotte imprudenti, soprattutto nell’ambito della circolazione stradale. Fra gli interventi registrati nel dvd, realizzato con il contributo di consulenti televisivi professionisti, anche quello di due testimonial del mondo dello sport, Manuela Levorato e Denis Marconato.

DOPO

PETTORAZZA

Province in difficoltà per i nuovi tagli di oltre 513 milioni di euro

L

a spending review si abbatte come una scure anche sull’edilizia scolastica. Ad inizio maggio l’Unione delle Province Italiane ha denunciato il taglio di oltre 513 milioni di euro su una spesa fissata di 728 milioni. La conseguenza è che 400 scuole - è la denuncia di Upi - potrebbero anche non aprire perchè necessitano di interventi di manuntenzione che dovrebbero essere fatti durante l’estate. Un annuncio che preoccupa le amministrazioni provinciali, compresa quella veneziana. “La situazione è delicata” ammette la presidente Francesca Zaccariotto lamentando il fatto che “dal 2006 lo Stato non trasferisce più nulla per le scuole superiori, e dal 2009 neppure la Regione”. Nonostante le difficoltà tuttavia la presidente della Provincia veneziana sottolinea lo sforzo compiuto dall’insediamento della sua Giunta per assicurare comunque la manutenzione necessaria. “Dal 2009 - ricorda - con l’avvio di questa Giunta, sono già stati investiti oltre 64 milioni di euro per la manutenzione degli edifici e per l’ottenimento dei certificati prevenzione incendio. E con risorse nostre”. “E’ chiaro che i tagli al nostro bilancio, di oltre il 50%, ci obbligano a sforzi maggiori, a ridimensionare gli investimenti” ma l’impegno è quello di continuare a garantire, nel limite del possibile, scuole sicure. “Attendiamo - aggiunge l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Giacomo Gasparotto - un piano di finanziamento da parte dello Stato che ci permetterebbe di migliorare i manufatti e di ridare ossigeno alle imprese del settore edile, oggi più che mai in crisi”. G.G.

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la spending reVieW si abbatte anche sulla manutenzione dell’edilizia scolastica

Una serie di testimonianze per arrivare al cuore dei ragazzi che frequentano le scuole superiori del territorio

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Scuole del territorio. Il disagio dell’Unione delle Province italiane

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22 6 Personaggio In Riviera A tu per tu con uno dei protagonisti del territorio

Aldo Zornetta, “sarto del Settecento” Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori completandolo con accessori e decorazioni Roberta Pasqualetto

A

ldo Zornetta è nato a Dolo il 26 febbraio 1944 ed è un sarto d’eccellenza nella Riviera del Brenta, dove abita. Aldo è conosciuto da tutti per il suo carattere gioviale, e per essere uno dei fautori dell’evento Riviera Fiorita. “Ho cominciato a fare il sarto all’età di 14 anni, portavo ancora i calzoni corti (dice sorridendo e ricordando la moda dell’epoca). Io volevo studiare ma poi, dopo la scomparsa di mio fratello, e consigliato da mia madre, ho deciso di intraprendere questa strada”. Il suo primo maestro fu Luigi Zorzetto che insegnava a cucire all’istituto di sordomuti di Marocco. Il giovane Aldo, ai tempi studente delle elementari, andava a

Nella foto Aldo Zornetta scuola di mattina e in bottega il pomeriggio. Da quegli anni, il mestiere del sarto è cambiato profondamente. Un tempo le persone andavano negli atelier perché non c’erano i vestiti industriali, poi i sarti andarono a insegnare alle aziende che fecero partire la grande industria. “Tra un vestito di sartoria e uno industriale non c’è paragone. Quello di sartoria è modellato sulla persona, evidentemente molto diverso da quello standard che si trova già pronto. Il sarto studia l’anatomia del corpo e costruisce un vestito su misura”. Ma Aldo Zornetta è conosciuto da tutti, soprattutto per i suoi costumi veneziani del Settecento. Ha imparato a farli molti anni fa, quando, in un periodo di

quiete lavorativa, andò a imparare dai sarti veneziani come si confeziona un abito storico. Poco dopo la partecipazione alla Riviera Fiorita, fin dai suoi natali, con i primi cinque costumi. “Tra le altre cose, ho partecipato alla prima inaugurazione del Burchiello. Siamo partiti da villa Pisani, poi siamo sbarcati a villa Widmann e in fine a villa Malcontenta; erano gli anni Settanta”. Le tecniche per realizzare questi abiti sono frutto degli insegnamenti dei sarti veneziani e degli studi da autodidatta sugli usi e costumi della Serenissima. “Ho partecipato a moltissime sfilate e concorsi: all’Hotel Hilton di Roma con il

premio “Forbici d’Oro”, a San Remo per “L’uomo più elegante”, al Museo Navale di Barcellona, alla Fiera internazionale di Graz, al Palazzo dei Congressi di Gorliz, all’Hotel De Paris di Montecarlo e alla fiera del turismo a Milano. Non mi bastano le pareti per appendere tutti i riconoscimenti che mi sono stati dati; sono orgoglioso di quello che ho fatto e ci ho messo passione”. Per realizzare un abito d’epoca ci vuole circa un mese, si inizia realizzando il disegno e l’accostamento dei colori, poi si riprende diverse volte fino a completarlo con accessori e decorazioni che lo rendono prezioso. Per concludere Aldo ci racconta che ha

ancora un sogno nel cassetto da realizzare. “Sarei ancora disponibile a insegnare il lavoro di sartoria antica e moderna, se qualche comune mi mettesse a disposizione uno spazio dove poter esporre e lavorare, lo farei subito. Credo che l’artigianato debba essere portato nelle scuole, altrimenti è destinato a sparire. Potrebbe essere anche un’opportunità in questi tempi di crisi del lavoro, oltre che una valida attrazione per il turismo. Questo mestiere non morirà mai, ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno del sarto, perché i vestiti confezionati arrivano fino ad un certo punto e non sempre soddisfano tutti”.

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11 25

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SPORT in PRIMO PIANO Calcio E’ morto il grande centrocampista del Venezia

In breve Calcio femminile, Net Uno Venezia in A2 La squadra di Calcio femminile Net Uno Venezia Lido promossa in A2. Le ragazze, allenate da Mauro Minio, hanno conquistato la promozione nella serie A2 nazionale con una giornata d’anticipo e la Coppa Veneto in finale contro la “Due Monti”. L’assessore provinciale Speranzon è raggiante: “E’ sempre bello commentare – dice – vittorie come questa. Le atlete sono state a dir poco straordinarie. Queste vittorie rappresentano il risultato di un ottimo lavoro e una perfetta programmazione portata avanti dal presidente Mayer e dalla società”.

L’under 15 della Reyer va in finale L’under 15 femminile vola direttamente alla finale tricolore. La formazione, guidata da Andrea Da Preda e, ha conquistato il titolo regionale che vale anche la qualificazione diretta alla fase finale di Termoli (1-7 luglio). L’Umana ha chiuso imbattuta il girone veneto (18 vittorie), precedendo San Martino di Lupari, Arcobaleno Carrè e Giants Marghera, qualificatesi ai concentramenti interzonali, poi nell’ordine Thermal Abano, Pallacanestro Mirano e Vicenza.

Vela a Cavallino, successo di partecipazione Una trentina di atleti hanno partecipato, a Cavallino, alla regata zonale, organizzata dalla Compagnia della Vela con la collaborazione dell’Associazione Velica Lido, del Diporto Velico Veneziano e dello Yacht Club Cortina d’Ampezzo. Ha dominato la scena la squadra della Compagnia della Vela che ha vinto in tutte e tre le categorie, standard, radial e 4.7.

Sport in lutto, addio a Ferruccio Mazzola di Roberta Pasqualetto

L

utto nel mondo dello sport veneziano. E’ morto l’ex centrocampista Ferruccio Mazzola, aveva 68 anni. Ferruccio era figlio del grandissimo Valentino Mazzola e fratello di Sandro. Venezia piange uno dei suoi più illuminati campioni. Ferruccio era un grandissimo calciatore che, nel Venezia, aveva vinto il campionato di Serie B nel 1966 (26 presenze e 6 gol) ed era approdato con la stessa squadra in Serie A (24 partite e 7 gol). Non era quel che si dice un colosso. Era alto soltanto 1 metro e 67 centimetri per 61 chili, era un giocatore di tecnica straordinaria, più mezz’ala che attaccante. Nell’Inter aveva giocato una sola partita, l’8 ottobre 1967 (1-0 contro il Vicenza), in seguito militò due anni nel Venezia (la squadra dove era sbocciato il padre, prima di passare al Torino). Poi giocò con il Lecco, Lazio, Fiorentina, ancora Lazio nel biennio con Maestrelli, prima di chiudere nel Sant’Angelo Lodigiano e poi in Canada nell’Edmonton Drillers. Lo stadio Penzo ricorda la coppia Mazzola-Bertogna, che avevano fat-

Mestre

associazione “amici della bicicletta”

L

’associazione Amici della Bicicletta di Mestre nasce ufficialmente nel 1992 e raccoglie l’eredità ideale di alcuni movimenti ambientalisti da anni impegnati nel richiedere un approccio sostenibile alla mobilità urbana. Questo gruppo ha lo scopo di difendere e promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto sostenibile, contribuendo al miglioramento del traffico e alla riduzione dell’inquinamento nelle aree urbane, sia per la pratica dell’escursionismo, vale a dire un turismo lento consapevole e rispettoso dell’ambiente. Gli Amici della Bicicletta di Mestre aderiscono alla Fiab (federazione Italiana Amici della Bicicletta) che organizza più di 80 associazioni in tutto il territorio nazionale ed è stata riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente quale associazione di protezione ambientale. “La maggior parte dei nostri associati usa la bici anche nella città – dice la presidente Viviana Trentin – l’età dei partecipanti è principalmente tra i 40 e i 50 anni; forse perché i giovani hanno altri pensieri in questo momento di crisi: ci sono più donne che uomini; qui a Mestre siamo 600 soci annui”. Nel mese di giugno sono previste una serie di uscite e di appuntamenti: da sabato 1 a domenica 2 una gita dal Brenta all’Adige. Lungo la ciclopista del Brenta si percorre l’antica strada consolare romana Claudia Augusta, raggiungeva il nord Europa. Partenza in treno per poi trascorrere due giorni tra natura e storia su uno degli itinerari ciclabili più famosi. Domenica 9 l’uscita “100 Km della felicità”; nello scenario delle

Ferruccio Mazzola to sognare i tifosi. 20 anni dopo (1987/88), Ferruccio doveva diventare il simbolo tecnico del neonato Venezia-Mestre di Zamparini con una promozione immediata (dalla C2 alla C1) sul campo del Baracca, per un rilancio di una squadra che col nome dei Mazzola non poteva che essere proiettata verso l’alto. Di lui si ricorda il suo spirito di uomo-contro: critico col sistema e generoso nel sociale. Nel nel 2004 scrisse un libro contro il doping dal titolo emblematico “Il terzo incomodo” che gli costò

molte inimicizie, anche in famiglia. Il fratello Sandro Mazzola, infatti, non ebbe più alcun contatto con Ferruccio, dopo la pubblicazione del libro. Il testo denunciava l’uso di sostanze dopanti nel calcio, avvenuto durante gli anni ‘60 e ’70. Helenio Herrera, allenatore dell’Inter dell’epoca, fu accusato di fornire ai giocatori, pastiglie capaci di potenziare le loro prestazioni in campo. Ferruccio legò la morte di alcuni giocatori proprio al consumo di queste sostanze. Dopo la carriera calcistica, Mazzola si stabilì a Roma. Lì donò il suo sapere disinteressato ai giovani del quartiere dove abitava allenandoli, aggiungendo la presidenza dell’associazione Futursport International, per il recupero di adolescenti in stato di disagio sociale, lavorando anche nell’Associazione vittime del doping, fondata dai familiari di Bruno Beatrice. Dopo una lunga malattia, se ne va un grande uomo di sport, un talento straordinario, un uomo coraggioso e capace di accusare i vertici per cui lui stesso aveva lavorato.

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campagne venete, percorse per vie traverse e secondarie lontane dal traffico eccessivo e dall’inquinamento urbano. Si parte da Mestre e si tocca il territorio trevigiano attraverso percorrenze, paesetti e borghi sconosciuti a molti. Domenica 16 l’uscita “Ecosagra di San Trovaso”; lungo percorsi ciclabili e stradine alberate si raggiunge la più ecologica sagra per provare pietanze tipiche, il tutto servito in materiale totalmente compostabile. Da mercoledì 19 a domenica 23, cinque giorni nelle terre terremotate. Il 25esimo Cicloraduno Fiab-Onlus toccherà le città di Cremona, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Non mancheranno eventi culturali, artistici ed enogastronomici. Il progetto nazionale ha lo scopo di creare piste ciclabili nei luoghi terremotati per portare turismo e quindi un’economia; in questi 5 giorni si raccoglieranno dei fondi con l’aiuto delle imprese. Domenica 30 l’uscita: “Il Parco della Storga: il bosco sotto casa”. Una sgambata nella Marca d’estate e lungo il sentiero naturalistico del fiume Storga. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.amicidellabicicletta.org o scrivere alla mail info@amicidellabicicletta.org. R.P.

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Aprile 2013

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997

Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

PRIMO CORSO DI CHIRURGIA URO-GINECOLOGICA: SEI INTERVENTI IN DIRETTA DALLE SALE OPERATORIE. L’incontinenza urinaria colpisce 1 donna su 3 dopo i 70 anni, al via tecniche mininvasive per correggere il problema Per la prima volta, all’ospedanella correzione dell’incontinenle “Madonna della Navicelza urinaria femminile e del prola” di Chioggia, si è tenuto il lasso, comportavano un elevato 18/4/2013 un Corso di Chirurrischio di insuccesso e, talvolta, gia Uro-Ginecologica con il pauna serie di complicanze a volte trocinio dell’Associazione Trivepiù gravi del motivo stesso per neta di Urologia.. Oggetto del cui la paziente era stata operacorso è l’incontinenza urinaria ta”. Le tecniche di correzione e il prolasso dei visceri pelvici dell’incontinenza urinaria e del che hanno un’elevata incidenza prolasso da sforzo sono state nella popolazione femminile. rivoluzionate a metà degli anni Da una ricerca epidemiologica Il primario Novanta dall’avvento di metodiGiuseppe Tuccitto eseguita nel territorio negli anni che che utilizzano reti protesiNovanta, infatti, risulta che la prevalenza che in materiale sintetico non riassorbibiglobale dell’incontinenza urinaria è del le, applicate sotto l’uretra femminile senza 10% (1 donna su 10 ne è affetta), ma se si tensione, nel caso di incontinenza urinava nella fascia di età superiore ai 70 anni ria o sotto la parete vaginale nel caso di si passa a oltre il 30% (1 donna su 3). prolasso, le cosiddette “tension free”. “Si Analogamente il prolasso dei visceri pelvi- tratta di metodiche spesso eseguite anche ci coinvolge prevalentemente donne di età in anestesia locale – ha aggiunto Tuccitto superiore a 50-60 anni arrivando anch’es- - che prevedono un rapido recupero funso al 30% per donne di età superiore ai zionale della paziente con tempi di ospe70 anni. “Tali problemi – ha spiegato il dalizzazione ridotti”. Il Corso si è tenuto primario di Urologia e promotore del cor- presso la sala riunioni di Villa Verde dove so Giuseppe Tuccitto - fino a circa 15 anni si è assistito all’esecuzione di sei interventi fa, venivano affrontati con interventi chi- chirurgici su donne affette da incontinenrurgici tradizionali che, spesso, comporta- za urinaria e prolasso dei visceri pelvici vano l’apertura della cavità addominale, ripresi e proiettati in diretta dalle sale opel’asportazione di visceri quali l’utero e le ratorie dell’ospedale. Si sono confrontate ovaie e la conseguente ricostruzione fa- tecniche diverse eseguite da validi chirursciale. Tali tecniche tradizionali, utilizzate ghi provenienti da tutt’Italia.

frattura del pene curata con successo a chioggia Ad una prima lettura, una notizia del genere si presterebbe a facile ironia. Ma se si scava un po’ sotto la superficie, si scopre come una situazione imbarazzante – visto che ha a che fare con il sesso – possa richiedere un intervento sanitario di eccellenza, e che proprio a Chioggia si possano affrontare anche casi rari – ma non rarissimi – come quello accaduto ad un giovane 32enne. Qualche sera fa, mentre era impegnato in un rapporto sessuale, il ragazzo ha avvertito un forte dolore al membro, seguito da un rumoroso suono di rottura. Il giovane si è subito recato al pronto soccorso, con un vistoso ematoma nella parte interessata. Condotto nel reparto di Urologia, è stato visitato e poi operato dal primario, Giuseppe Tuccitto. «Il trauma – spiega il medico - ha comportato la rottura di una membrana che ricopre i corpi cavernosi del membro, determinando un’abbondante fuoriuscita di sangue dalle stesse sacche, molto irrorate durante l’erezione». È quella, che in gergo specialistico, viene chiamata frattura del pene. «Un evento raro – continua Tuccitto – che può avvenire durante un rapporto sessuale ma anche in altre circostanze. La terminologia inglese, “bent nail syndrome”, ovvero sindrome del chiodo piegato, ne indica bene la dinamica. Fondamentale per la buona riuscita dell’intervento è stata la collaborazione con il servizio di Radiologia diretto da Alberto Tregnaghi, dove il ragazzo è stato sottoposto ad una diagnostica mirata con Risonanza Magnetica Nucleare, e con il servizio di Anestesia diretto da Massimo Tedesco. Il giovane è stato operato e il decorso post operatorio è stato regolare e questo fa ben sperare sul riacquisto della normale operosità dell’organo. L’approccio diagnostico-terapeutico realizzato a Chioggia – conclude il primario di Urologia - ha permesso di offrire una risposta terapeutica immediata ed efficace anche per una patologia traumatica così insolita e potenzialmente invalidante».

Informa

le Specia le Specia

Ulss 14

le associazioni di Volontariato e l’urp entrano in ospedale zione diabetici, l’Ail (Associazione Italiana contro le Leucemie), l’Avis, il Centro aiuto alla vita, L’Auser (associazione impegnata nerll’invecchiamwento attivo degli anziani), l’Acat (Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento). IL CALENDARIO DELLE ASSOCIAZIONI Lunedì mattina: Emodializzati; lunedì pomeriggio: Acat Martedì mattina e pomeriggio: Aism Mercoledì mattina: Andos Giovedì mattina: Centro aiuto alla vita e Auser; Giovedì pomeriggio: Ail e Avis Venerdì mattina: l’Auser Sabato mattina: Associazioni diabetici

L’Urp, che ha sede accanto al punto di accoglienza, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 15.30. Telefono: 0415534531. Le segnalazioni possono essere fatte anche via mail: uff.urp@asl14chioggia.veneto.it oppure compilando l’apposito modulo nella pagina Urp che si trova nel sito internet aziendale: www.asl14chioggia.veneto.it Plauso del direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben: “L’ingresso delle associazioni di volontariato e dell’Urp in ospedale permette di avvicinare l’ospedale al territorio, mettendo al centro il cittadino sia in termini di cura e assistenza che in termini di informazioni corrette e appropriate”.

messaggio pubbliredazionale

L’atrio dell’ospedale “Madonna della Navicella” di Chioggia si arricchisce con l’apertura degli uffici delle Associazioni di Volontariato. Inoltre, lì trova spazio anche l’URP (ovvero Ufficio Relazioni con il Publico), che si è recentemente spostato dalla sede amministrativa di Villa verde. Le Associazioni si turnano all’interno di due uffici: nel primo (tel. 0415534503) trovano sede Cuore Amico, il Tribunale dei diritti del malato e Cittadinanzattiva. Nel secondo (tel 0415534263) invece, gli Emodializzati, l’Aism (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), l’Andos (Associazione nazionale donne operate al seno), l’Associa-


Aprile 2013

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

LA CARDIOLOGIA DI CHIOGGIA FA SCUOLA NELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA DAL BEN: I NOSTRI PROFESSIONISTI A GARANZIA DI QUALITÀ ED EFFICACIA Nella splendida cornice di Palazzo Franchetti, sul Canal Grande, si è svolto recentemente il primo meeting internazionale sull’uso dell’ultrafiltrazione corporea nelle cardiopatie, presieduto da Roberto Valle (primario della Cardiologia di Chioggia) e da Alan Maisel (professore dell’Università di San Diego, in California). “Si tratta di una metodica innovativa, frutto della moderna tecnologia - spiega il dottor Valle - che consente di togliere l’acqua in eccesso, che il nostro organismo trattiene, in certe malattie, filtrando il sangue in una nuova macchina, ideata e costruita a questo scopo”. Alcune malattie di cuore, infatti, come lo scompenso cardiaco, si caratterizzano per un accumulo di acqua nell’organismo, che quando si localizza nei polmoni riduce drammaticamente il respiro, fino ad arrivare all’edema polmonare acuto, una condizione minacciosa per la vita. Questa eventualità è tutt’altro che infrequente nella nostra popolazione, colpendo ogni anno centinaia di persone, al punto da rappresentare la principale causa di ricovero in Italia. “Da sempre la cura del sovraccarico di liquidi – continua il primario - è costituita dai diuretici, farma-

ci che aumentano la produzione di urina, con lento smaltimento dell’acqua in eccesso, ma con molti effetti collaterali, soprattutto nei casi più gravi. Del tutto recentemente, si è resa disponibile l’ultrafiltrazione, una nuova metodica extracorporea, simile all’emodialisi, ma che a differenza di questa, consente di estrarre solo acqua dal sangue, in modo non invasivo, usando semplici vene “periferiche” ovvero quelle usate per un normale prelievo grazie a dei filtri appositamente ideati”. L’ultrafiltrazione rappresenta un’innovazione di grande impatto nella cura dei pazienti con scompenso cardia-

co, ma anche con altre cardiopatie, rendendo più rapida e sicura la gestione dei pazienti. La sua semplicità ed innocuità consente, ad esempio, di eliminare l’acqua in eccesso in regime di Day Hospital, senza ricovero, con accessi programmati di poche ore, dato che la rimozione di acqua corporea può essere di 250 ml all’ora, consentendo di togliere un litro in una mattina. “La Cardiologia di Chioggia – ha concluso Valle - è leader su questa metodica, tanto da avere l’autorevolezza di presiedere questo meeting a numero chiuso, cui hanno partecipato i massimi esperti mondiali, prove-

Ulss 14 informa

le Specia le Specia

nienti da Usa, Spagna, Germania, Francia, Irlanda, convenuti a Venezia, da tutto il mondo, per stilare uno statement internazionale ovvero una Linea guida per le altre Cardiologie”. Plauso del direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben: “Pur essendo un ospedale di rete, Chioggia dimostra in molte occasioni, a livello interventistico, tecnologico e soprattutto professionale, di elevarsi a centro di eccellenza. Fondamentale rimane sempre il ruolo dei professionisti (équipe medica e infermieristica): sono loro i veri garanti di qualità ed efficacia nella cura e nell’assistenza”.

Pronto il reparto di GinecologiaOstetricia dell’ospedale di Chioggia, va filosofia che prevede la presenza costante del bimbo nella stanza della madre. I nuovi locali della Ginecologia-Ostetricia si articolano in uno spazio di 500 metri quadrati: si tratta di un reparto all’avanguardia con un ottimo comfort alberghiero, rifinito nei minimi particolari (dal colore delle stanze alla scelta del parquet per il pavimento). Le stanze sono climatizzate, da uno o due posti letto (dodici in tutto), ciascuna provvista di servizi igienici. I locali sono dotati di nuovi arredi: ogni mamma ha a disposizione un fasciatoio e le stanze sono attrezzate per permettere di accudire il proprio bambino 24 ore

su 24, sempre col supporto del personale medico, infermieristico e ostetrico. Nel reparto, oltre agli ambulatori medici, cmpare anche una sala riunioni che permette di svolgere gli appuntamenti multidisciplinari per la discussione di casi complessi. Nella sala di attesa, infine, c’è la reception con personale dedicato per l’accoglienza dei pazienti e dei visitatori. “E’ un reparto moderno - spiega il primario Luca Bergamini - dove si privilegia concretamente l’unione tra la mamma e il proprio bambino. Qui le signore si sentono come a casa propria perché hanno a disposizione tutte le comodità e gli strumenti per accudire il neonato.

Persino i servizi igienici sono stati disegnati per consentire alla neomamma di lavare il proprio bambino grazie all’installazione di un lavabo speciale corredato da apposita doccia. Nulla è stato lasciato al caso e lo dimostra soprattutto la soddisfazione che in questi giorni esprimono le famiglie che ne usufruiscono”. “Il nostro programma di adeguamento e ristruttu-

razione dell’ospedale di Chioggia - commenta il direttore generale Giuseppe Dal Ben - prosegue senza intoppi. Oggi aggiungiamo un tassello importante, perché creiamo l’ambiente più idoneo all’arrivo di una nuova vita, con i lavori che si concludono nel reparto di Ginecologia-Ostetricia. Un luogo in cui il già qualificato personale e le famiglie si sentiranno un po’ a casa”.

messaggio pubbliredazionale

Al primo posto il rapporto madre-figlio. Il nuovo reparto di GinecologiaOstetricia dell’ospedale Madonna Marina di Chioggia, è stato pensato e ristrutturato in modo che la neomamma col proprio bambino si senta come a casa propria. Il Nido, come lo si ricorda, è scomparso insieme ad un vecchio modo di concepire il reparto dove, dal momento della nascita, il bambino veniva accudito quasi esclusivamente dal personale sanitario e solamente in alcuni momenti della giornata restituito alle braccia materne. Il rinnovo del reparto, ubicato al terzo piano dell’ospedale, ha reso possibile l’avvio concreto del rooming-in, una nuo-


10 28

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sfide al colosso liberal-produttivista

Decrescita per virtù e per necessità

Stop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto di Germana Urbani

E

’ possibile in un momento storico in cui Già lo scorso anno, infatti, Confcomin Italia non si fa che invocare la cresci- mercio, Confartigianato, Confindustria e ta perchè l’economia possa riprendere, Confcooperative Veneto hanno lanciato una il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro campagna il cui slogan è “basta sprecare considerare seriamente l’utilità delle teorie territorio!”. L’obiettivo era proprio impee pratiche della Decrescita felice? gnare la Regione ad affermare un modello Soprattutto in un territorio come il Ve- di sviluppo basato non più sul consumo di neto che, solo pochi anni fa, ha realizzato suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzala propria fortuna con una rete di piccole zione delle città e dei territori. e medie imprese famigliari, la questione “Come denunciato da Cia-Confederazioè ancora più difficile. Sull’altare del pro- ne italiana agricoltori – spiega la senatrice gresso, della produzione e della ricchezza del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrifi- il settore primario ha dovuto rinunciare solo cato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di in pochissimo tempo, hanno visto franare ettari, una superficie pari all’intera regione il miracolo economico che avevano costru- del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovaito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è na che oggi scivola invece veloce su km di bloccata sul binario e asfalto e cemento, per non riparte nonostante Negli ultimi poi fermarsi da qualtutto. Difficile accetta- 10 anni che parte con un urto re che probabilmente cementati tremendo e produce non ripartirà mai più, tanti ettari quanto disastri. In Veneto, poi, almeno così come l’a- l’intero Veneto si è costruito ovunque vevano conosciuta. e oggi il vero obiettivo In molti stanno ragionando su quale po- è, prima di tutto fermare lo scempio e poi trà essere il modello di sviluppo del futuro e riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a in questo modello sono tante le parole in cui costruire ai ritmi odierni tra vent’anni farela Decrescita può essere intesa e coniugata. mo i conti con un consumo di suolo superioPer esempio la tutela del territorio è re ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio una di queste e addirittura le associazioni di un patrimonio paesaggistico di inestimabile categoria la invocano, proprio loro che solo valore e rischiando la non autosufficienza pochi anni fa chiedevano più terra per i loro alimentare”. capannoni. E’ talmente grave la situazione che

esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050. In linea con quanto detto, la giunta regionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campagna venga dato il via libera solo a ristrutturazioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica riconosce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi economica mi venivano a prendere a casa”! Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicura Zorzato - sarà molto più semplice riutilizzare le vecchie strutture industriali dismesse e più difficile consumare nuovo territorio”. Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziative delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretiamo come un segno dei tempi – hanno spiegato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commercianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il

Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”. Il movimento per la decrescita pensa anche al lavoro e propone al mondo imprenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupazione in lavori utili. “E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le priorità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia

di piccoli e micro cantieri e solo successivamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofici. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumenterebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari finanziata con il debito, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.

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Voci da palazzo 33 15 Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore

Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centrale Tre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defiscalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili” di Mauro Gambin

I

l nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico, persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati- Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fiumi italiani ha prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco- creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che finalmenra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte- è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, ressi dei veneti non significa fare gli interessi di una parte degli arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I- resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che significa fare l’ha, il governo Letta è appeso ad un filo e molti di coloro che ne gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma per durare e il navigato Zanonato sa serve energia alle aziende”. Energia che Greenpeace: che in questi casi è opportuno centrare secondo il governatore potrebbe arriva- “Investendo 2,5 obbiettivi significativi per rendere visire direttamente da Porto Tolle e da qui miliardi sulle rinnovabili bile il proprio operato. L’ex sindaco di l’appello rivolto al neoministro, affinché l’occupazione Padova, dunque, non ha battuto ciglio interceda presso l’Enel per sbloccare la sarebbe tripla” all’invito di Zaia di adoperarsi per la situazione. Che avrebbero fatto desistere riconversione a carbone e si è detto Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defiscadi riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specificazione due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli amtemporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere bientalisti. c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il progete la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve- to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Berdifficoltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una strainevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggioradi Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i di gas serra e, non ultimo, benefici occupazionali largamente

Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se ancora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Universita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fino a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavoratori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’. Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi.

Cristiano Corazzari, Lega Nord

Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista

“L

“N

“ottima conVergenza zaia-zanonato”

a convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fin dall’inizio si è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta Cristiano dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi Corazzari il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modificando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd veneto, definisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.

“za&za, moderne befane che Vogliono regalarci carbone”

egli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della Pietrangelo centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla Pettenò di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.

L’opinione Stella Bianchi, responsabile ambiente del Pd

“le centrali non aumentano l’occupazione”

“A

uspico che il ministro comprenda appieno come, per ogni potenziale posto Stella Bianchi di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano decine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autonomia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Veneto avevano e mantengono una consistente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro maggiore patrimonio’’.

Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“la centrale non È una prioritÀ per Veneto”

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on è

un’emergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno Antonio Pipitone le nostre aziende e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustificare l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile. Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un progetto trito e ritrito, che darà qualche limitato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’economia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece bisogno di investire su pesca, turismo, agricoltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effimeri per i cantieri del carbone”.


16 Cultura veneta 34 Grandi mostre A Palazzo Ducale fino al 18 agosto

Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia

Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale

di Alain Chivilò

I

l percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fino al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso riscontri diretti l’importanza dell’influsso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’influenza spagnola alla quale è stato maggiormente accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 traccia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa riflettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpretazione nella maturazione pittorica di Manet. Già

dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e- di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e vento principe che mette a fianco gli oli su tela priva di sensualità dove il bianco tende a racchiudella “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel dere il rosa pallido del carnato della modella e il 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, vestito della donna di colore, ambedue in primo per la prima volta in esposizione fuori dal terri- piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distintivi sono: un viso comune torio francese, permette ritratto in modo reale un dialogo che mette Velázquez, Goya con la mano che blocca insieme la visione inter- ed El Greco con decisione la visione pretativa di Manet che, tra i riferimenti del pube, la presenza di a tre secoli di distanza, del padre inserisce una figura fem- degli impressinisti gioielli con pantofole e minile contemporanea a un gatto nero di rimanlui in un contesto di cambiamento di costumi. do per il nascente Chat noir di Montmartre a Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di che a distanza di sei anni permette l’ideazione eroticità dallo sguardo languido, con una mano

delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’influenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fifre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’influenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza

dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.

Palazzo Grassi

Querini Stampalia di Venezia

L’ARZANÀ DELLA SERENISSIMA

Rudolf Stingel: il sottile filo tra figurativo e informale

E

L

a Fondazione Querini Stampalia di Venezia dedica la sala museale, sopra la storica biblioteca, alle celebrazioni del cinquantenario di vita del Centro Internazionale della Grafica, sito nella città lagunare, attraverso una mostra che prende spunto dal volume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per l’occasione diventa anche il titolo della stessa esposizione. Un libro, tipicamente artigianale nell’impaginazione, che evidenzia i particolari della celebre pianta prospettica di Venezia che Jacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della quale due esemplari sono custoditi rispettivamente nel Museo Navale e nella Querini stessa. La mappa della Fondazione diventa così il fulcro del percorso che il visitatore si trova di fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di una straordinaria xilografia, composta di 6 tavole, che complessivamente raggiunge i 3 metri di lunghezza creando una delle più efficaci, minuziose e verosimili rappresentazioni di una cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere nei dettagli le genti, gli orti, il campanile di San Marco privo di cuspide con un tavolato

che chiude la cella campanaria, le barche nel Canal Grande, i mercantili nei pressi della Dogana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che i veneziani chiamavano Arzanà, si scorgono le mura perimetrali, i velieri, i bacini, le tese e le torri. Una veduta a volo d’uccello che il visitatore può godere in diretta trovando il personale particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa e unica sala si sviluppano, tra libri e stampe, la sezione dedicata all’Arsenale e al rapporto della famiglia Querini con il mare. Si inizia con una delle prime raffigurazioni di una buzonavis di forma circolare dal Capitulare Nauticum del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Proseguendo immagini di navigli, un settecentesco rilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con tutti i settori di attività del cantiere, fino alla documentazione cartacea del rapporto tra i Querini e la marineria. Al.Ch.

ntrando in Palazzo Grassi la prima situazione che colpisce, già dall’ingresso, è la presenza di un tappeto contemporaneo che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, dall’inizio alla fine della mostra, accompagna le opere dell’artista altoatesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. Lavori provenienti non solo dalla collezione del magnate francese, ma anche da collezioni private e dall’artista stesso. Un allestimento sitespecific di 7500 metri quadri che si dipana in un tappeto che sembra non avere fine. Una ricerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che fonda il suo fulcro nella percezione attraverso una vera e propria sensazione tattile data dal calpestio e dal tocco sulla superficie stessa, unita a un costante dialogo con l’architettura ospitante, che si arricchisce di colore, accoglienza e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del tempo, traccia da un lato il legame tra la storia di Venezia e la cultura orientale, dall’altro l’ambiente unico dello studio viennese di Sigmund Freud in cui i tappeti erano predominanti. Un viaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è invitato ricercando una personale riflessione e dimensione spazio temporale, convalidato dalle ultime sale del primo piano che portano al successivo senza la presenza di opere dell’artista, attraverso la sola presenza della moquette. Un equilibrio espositivo che rimane in bilico tra informale e figurazione, dove i due

piani della mostra dialogano e si rimandano vicendevolmente. Interessante notare che nella seconda mostra personale in un museo italiano, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in posizione semi-nascosta dalle colonne poggiando sul muro che delimita il negozio interno, per dare spazio nella sala centrale del primo piano al ritratto dedicato all’amico scomparso Franz West. Questa è l’unica opera figurativa di questa sezione in cui regna l’informale. Le opere presenti, create tra Merano e New York, sono dipinte attraverso la stesura di un colore alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre il medium con lampi di luce di colore bianca in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e artificiale. L’astrazione non è presente perché siamo nell’area della non forma. Salendo al

piano successivo la visione diventa intima con la presenza di opere figurative dal piccolo formato. I dipinti rappresentano sculture lignee dal chiaro riferimento alla tradizione scultorea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da fotografie e illustrazioni in bianco e nero personalizzate ed elaborate su tela con colori ad olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. Una personale che permette al pubblico italiano e internazionale di approfondire l’arte di un’artista nazionale conosciuto anche come mercato maggiormente all’estero. Un percorso visitabile fino al 31 dicembre che, eccetto qualche eccezione, contiene una sola opera per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale che spesso è inseguito ma non così facilmente Al.Ch. raggiunto.



messaggio publiredazionale

FORMARE ALL’AZIONE Ecco come liberare le potenzialità umane e professionali ai giorni nostri

Formazione significa “formare all’azione”. Che riguardi il singolo o l’organizzazione, in entrambi i casi aiuta a diventare più abili nel realizzare gli obiettivi. Siamo davvero capaci di ottenere ciò che vogliamo o desideriamo? Sia esso un obiettivo lavorativo piuttosto che un accordo con una persona, migliorare una relazione, gestire situazioni conflittuali o di stress. L’obiettivo di Gmb Group Academy è proprio questo: fornire gli strumenti necessari alle persone per migliorare la qualità delle proprie relazioni, private e lavorative, imparare a gestire le risorse umane “liberando” le loro potenzialità in modo che possano esprimersi al meglio. Quale imprenditore non vorrebbe che i propri collaboratori producessero al meglio? Quale genitore non vorrebbe che il proprio figlio si realizzasse in modo soddisfacente? Purtroppo la società ci porta spesso a una introversione, a rinunciare, a soccombere, e spesso solo per una questione di scarse abilità sociali e comunicative. Gmb Group Academy è un progetto che nasce dai concetti di sinergia e di relazione, che a nostro avviso sono particolarmente indispensabili in questo periodo storico. Un pool di professionisti che offre una vasta gamma di consulenza e formazione: spunti, idee, strumenti per migliorare la qualità della nostra vita e attività lavorativa. Non solo nozioni che arricchiscano il nostro sapere, bensì soprattutto “modi”, “abilità”, “capacità” che ci permettano di esprimerci al meglio e far esprimere al meglio chi ci sta attorno.

FORMAZIONE IN ROSA Gmb Group Academy ha voluto dedicare dei percorsi alle donne che vogliono conoscersi meglio, migliorare la propria vita, stare bene con se stesse e con gli altri, confrontandosi su tematiche che riguardano la propria crescita interiore, lo sviluppo di abilità sociali, il miglioramento della propria autostima, la gestione della vita quotidiana, famigliare, lavorativa e interpersonale. Le possibilità sono diverse, partire da serate loro dedicate (BEN-ESSERE DONNA), su temi di volta in volta diversi, fino a corsi specifici:

I FONDATORI GIAN MARIA BERTIN Imprenditore esperto nelle aree della comunicazione e nella costruzione di ambienti aziendali moderni e innovativi attraverso il metodo della “maieutica relazionale e aziendale” sostenuto dalle tecniche del Quick turning e Visioning, pone il focus sul trasferire ad imprenditori e manager una cultura rivoluzionaria attraverso la quale imparare ad estrarre velocemente e con efficacia dalle risorse umane, attitudini e talenti per ottenere il massimo potenziale esprimibile. Diverse le aree di competenza: “Public speaking, coaching”, training mirato per start up e Franchisor, consulenza “one to one” per affiancare gli imprenditori nell’innalzamento del “problem solving”, nell’autorigenerazione e ridimensionamento dei problemi. Nel corso degli anni matura una profonda conoscenza sulla creazione di brand a cui collegare sviluppo di reti commerciali dedicate a core business diversi con particolare attenzione al settore immobiliare e alla consulenza nel Real Estate di lusso. CRISTINA BORDIN Psicologa clinica, formata in psicoterapia cognitivo comportamentale, è esperta nelle aree dello sviluppo delle risorse personali, delle abilità sociali e relazionali. Oltre all’attività clinica ha svolto ruoli di coordinamento e formazione di risorse umane. Responsabile di redazione, consulente commerciale, imprenditrice, negli anni ha collezionato una varietà di esperienze che le permettono di avere una visione ampia a livello manageriale, dalla gestione grazie alla conoscenza dei profili psicologici, fino a quella organizzativa dei processi di comunicazione. Oltre a dirigere la Gmb Group Academy, in qualità di psicologa clinica, si occupa personalmente dell’area educativa (corsi dedicati a genitori, insegnanti, aspiranti tate), dello sviluppo delle risorse psicologiche (autostima, gestione del conflitto e dello stress), delle abilità comunicative e relazionali. Nei contesti aziendali, spesso il gruppo vive i successi come luce riflessa, come qualcosa che non gli appartiene direttamente bensì che rimane esclusivamente di proprietà del leader, dell’imprenditore. Questa base motivazionale è insufficiente e fondamentalmente inumana, pertanto ogni imprenditore o manager che prosegue incurante nel trasferimento della sua leadership per induzione, prima o poi dovrà fare i conti con il turn-over aziendale. Nei periodi di crisi, gli scopi personali, vengono drasticamente a galla e le aziende ed i gruppi, apparentemente coesi, in realtà si identificano con le proprie incoerenze. Lo sviluppo di un’azienda si muove di pari passo con la guida sicura, rapida e lucida del suo leader e di chi, con lui, condivide

mete da raggiungere e direzioni da seguire. La costruzione di un progetto si delinea come trasformazione coerente degli scopi personali e dalla perseveranza nel mantenerli immutabili, valori intramontabili di fronte alle intemperie. Crediamo nella splendida energia dell’essere umano e della sua progressiva abilità di auto rigenerarsi partendo da se stesso, attraverso uno sviluppo cosciente e reale della propria ambizione perché possa,con essa, imparare a guidarne le meravigliose scoperte senza sentirne il peso… anche quando fuori tutto sembra rallentare. Vogliamo avvicinarci così agli imprenditori ed ai manager che desiderano affrontare un percorso di matura consapevolezza, perché prima di ottenere risposte possano

QUANTO MI PIACCIO?! Mira al potenziamento dell’AUTOSTIMA. Non esistono ricette magiche per migliorare la propria autostima, bensì è necessaria l’intenzione di conoscersi meglio e fare un percorso personale di crescita. Liberarsi dalle credenze che ci limitano e sostituirle con nuove che ci permettano di riprendere in mano la nostra vita verso una maggiore auto realizzazione e soddisfazione. CHE TIPO DI DONNA SEI RAZIONALE, IMPULSIVA O EMOTIVA? Sei una donna riservata, formale, ti fai guidare dalla ragione, controllata nelle emozioni, ordinata e organizzata… Sei una donna tesa all’affermazione di se stessa, dinamica, dominante, spesso impulsiva, passionale e non le mandi a dire… Sei una donna solare, gentile, sentimentale, ti fai guidare dall’esperienza e hai bisogno del contatto con le persone… Incontri per conoscerci meglio e valorizzare la nostra autenticità attraverso la conoscenza di quelli che sono i punti di forza e le “aree di miglioramento” per gestire in modo più efficace la comunicazione, migliorare le abilità sociali ed evitare inutili conflitti. Il LABORATORIO DI AUTOBIOGRAFIA è un progetto rivolto a persone che desiderano, partendo dalla propria storia personale, affrontare un percorso di autoconoscenza. Ricostruire la propria storia, partendo dal ricordo di semplici episodi, è un’avventura mentale che può aver profondo valore di ricerca della propria identità, liberazione catartica di nodi rimasti irrisolti, comprensione di dinamiche familiari e personali. DAL MAL-ESSERE AL BEN-ESSERE E’ un percorso che ha l’obiettivo di aiutare i partecipanti a scoprire quali sono le cause sottostanti alle preoccupazioni che hanno condotto alla condizione di stress psicofisico, ad imparare delle tecniche di rilassamento, a modificare l’approccio cognitivo guardando alle situazioni in un’ottica nuova, meno spaventosa sviluppando capacità di affrontare i problemi e risolverli nella maniera più efficace.

info@gmbgroup-academy.it Sede Operativa: via Palestro 32/a 35129 Padova TEL e FAX 049 2031141

MESSAGGIO PUBBLIREDAZIONALE

LA MAIEUTICA SOCRATICA SBARCA IN AZIENDA Socrate aveva come obiettivo la spontanea estroversione del suo interlocutore affinchè lo stesso “liberasse” le proprie idee ed opinioni sincere senza imposizioni. La Maieutica è un approccio formativo moderno, integralmente dedicato all’effettivo sviluppo del potenziale umano, il cuore di ogni azienda che si rispetti. Il dialogo è il punto focale del processo, perché ha come premessa la corretta attenzione verso l’altro, che esclude l’omissione delle reali intenzioni (interessi). Il principio della comunicazione estrattiva prevede di insegnare alle aziende la reciprocità nel trasferimento di ciò che si pensa e non di “ciò che si pensa di dover dire” per mantenere immutati o mutevoli i personali interessi. Quando un organico ed un gruppo scambia esclusivamente per interessi e finalità personali, ogni giornata è in realtà calarsi in una parte recitata. Il principio delle aziende “teatri” è proprio questo, si conoscono i ruoli e le parti di chiunque, ma non si conosce mai davvero chi collabora con noi. Da qui il meccanismo delle interpretazioni quali difese che scattano automaticamente dallo scetticismo. Questi nemici, demoliscono le migliori ipotesi di aumento della crescita collettiva e di conseguenza aziendale.

acquisire con grande dignità la capacità di farsi le giuste domande.


Cultura Culturaveneta locale 17 37 Spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia Dal 28 maggio

Indagine sulla persistenza genetica dei Matta Roberto Sebastian e i suoi figli Gordon Clark e Pablo Echaurren. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte

U

n’indagine sulla persistenza genetica, potrebbe con la figura paterna ed attraverso l’arte entrambi hanno essere definita così la mostra che dal 28 maggio cercato un dialogo concettuale - impossibile nella vita priverrà allestita negli spazi dell’area Scarpa della vata - con Matta attraverso le loro opere pur maturando Fondazione Querini Stampalia, di Venezia. In concomi- entrambi, ed ognuno a suo modo, linguaggi singolari e tanza con la 55. Biennale di Venezia, la Galleria d’Arte differenti. Se l’affinità con Matta-Clark è riconducibile a Maggiore – G.A.M. di Bologna, propone un’indagine tra un livello formale, estetico-architettonico, in Echaurren le idee e i pensieri che si sono tramandati – attraverso l’affinitudine è da ricercarsi nel carattere più propriamenle generazioni, il tempo e la geografia – da Roberto Se- te concettuale. Il filo conduttore della loro opera a livello critico sarà svelato da Danilo Eccher bastian Matta ai suoi figli Gordon solo pochi giorni prima dell’apertura Matta-Clark e Pablo Echaurren Sia Gordon che Matta. Tre nomi, tre storie, e un Pablo hanno avuto al pubblico, ma ad una prima lettura emerge già come la socialità, la unico comun denominatore: l’arte. un rapporto continua ricerca di un rapporto non La mostra, curata da Danilo Eccher, conflittuale con solo di partecipazione del fruitore, prende origine dall’opera di Rober- la figura paterna ma di un suo coinvolgimento diretto to Sebastian Matta ed attraverso le opere dei suoi protagonisti percorre mezzo secolo di o indiretto, fisico o mentale, culturale o sociale, interno o storia dell’arte, vissuta in tre paesi differenti: la Francia, esterno all’opera sia presente nell’opera dei tre. Non è un gli Stati Uniti e l’Italia. Lo spaccato che ne deriva non è caso infatti se alcuni definiscono le figure antropomorfe delimitato dalla loro storia familiare, per quanto eccezio- di Matta sia in pittura, sia in scultura, come “morfologie nale, ma amplia i propri confini all’ambiente culturale e sociali”, come una trasfromazione di passaggio tra i paepolitico in cui questi artisti sono stati profondamente coin- saggi interiori e il mondo esterno. Per Gordon la socialità volti. Figli dello stesso padre, ma di madri differenti, sia è un fattore ancora più evidente, essendo la sua effimera Gordon che Pablo hanno avuto un rapporto conflittuale arte basata sulla performance, sui “building cuts”, gli

edifici tagliati, trasformazioni sculturali di architetture preesistenti dove lo spettatore è invitato ad entrare per muoversi fisicamente ed emozionalmente in quegli spazi. Nella sua opera Matta-Clark crea un rapporto diretto con il fruitore, spesso basato sulla fiducia che costui deve devolvere all’operato dell’artista che come in Matta ha fondamenti architettonici. Mentre per quanto riguarda Pablo tutta la sua vita artistica è immersa nella socialità, nella sua esistenza quotidiana. E se è vero che le sue tele riportano al mondo dei fumetti, della musica, della street

art, alla cultura di massa, è attraversando la sua iconografia Pop fatta di contiminazioni di generi che dialogano ora con il Dadaismo, ora con lo stesso Surrealismo, che l’artista propone con ironia attraverso l’apparizione di una natura familiare ed allo stesso tempo inquietante una critica diretta alla società dei consumi. Proprio come sembrano suggerire le figure antropomorfe e primitive presenti nei dipinti del padre. Non a caso l’opera di Matta mira anche a una riflessione sull’impatto che la tecnologia ha sull’esistenza umana.


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in Veneto Dopo il sold out a Milano, i Dead Can Dance tornano in Italia a Giugno per 3 concerti: a PADOVA il 6 giugno

dead can dance “anastasis World tour” gran teatro geoX - padoVa

I Dead Can Dance confermano il ritorno dal vivo in Italia, per 3 nuovi appuntamenti: il 2 Giugno 2013 a Firenze, il 5 a Roma e il 6 a Padova, al Gran Teatro Geox. I Dead Can Dance, ovvero Lisa Gerrard e Brendan Perry, hanno dominato la scena musicale degli anni ‘80 e ‘90 ed a quanto pare continuano a farlo anche nel nuovo millennio. Il loro ultimo album di inediti, “Anastasis”, uscito nell’agosto scorso, ha addirittura sorpreso pubblico e critica per quanto è intenso, ispirato e capace di restituire all’ascolto il suono originario ed allo stesso tempo attuale della band. La dimensione live non ha fatto che confermare le impressioni derivate dall’ascolto dell’album, Brendan Perry conserva intatto un carisma musicale e vocale che lo contraddistingue fin dagli esordi mentre Lisa Gerrard domina la scena come un’algida creatura capace di “dare vita a mondi impossibili con quella sua voce ultraterrena che apre le porte del Paradiso”, come ha commentato la Stampa. Il tour mondiale, partito nell’autunno 2012 e, a grande richiesta, arricchito di nuovi appuntamenti a seguito dei “tutto esaurito” registrati praticamente ovunque, ha segnato il ritorno dal vivo per i Dead Can Dance dopo 7 anni di assenza, mentre l’album “Anastasis” è il primo dopo “Spritchaser” del 1996. “Ho pensato che ‘Anastasis’ fosse un buon titolo per la nostra reunion”, spiega Brendan Perry “La parola vuol dire anche ‘fra due periodi’ e la rigenerazione avviene con la stagione a venire.”

Q

eVenti

A Padova il 22 giugno. Gran Teatro GEOX - Padova

eVento 2013: i toto celebrano i 35 anni di carriera con un tour straordinario Il gruppo musicale statunitense, membro della Hall of Fame del Rock, celebrera’ i 35 anni di carriera con un tour mondiale memorabile ed arrivera’ in Europa nell’estate del 2013. In Italia tre imperdibili appuntamenti: Milano, Roma e il Gran Teatro Geox di Padova, che ospiterà il sound eclettico dei Toto sabato 22 giugno. La loro leggendaria carriera e’ iniziata a Los Angeles nel 1977, include 17 albums e vendite per un totale di oltre 35milioni di copie vendute in tutto il mondo. Hanno pubblicato numerosi singoli di successo raggiungendo i primi posti delle classifiche tra cui: “Africa”, “Hold The Line”, “Rosanna”, “I Won’t Hold You Back”, “I’ll Be Over You”, ecc. Il loro album “Toto IV” li ha fatti entrare nella storia rendendoli i primi artisti a vincere 6 Grammy Awards per un singolo album. Steve Lukather (chitarre e voce), David Paich (tastiere e voce),

sguardo a nordest 26 luglio 2013 Padova Stadio Euganeo – ore 21.15 UN EVENTO UNICO E GRANDIOSO

roger Waters fa il suo trionfale ritorno in europa nel 2013 con il suo straordinario capolaVoro sonoro e VisiVo: the Wall

Per i grandi stadi Roger Waters ha ridisegnato ed ingigantito la produzione di The Wall. Waters ha aggiornato il look e il feeling dello show per assicurarsi che si abbinasse al sensazionale sfarzo teatrale per cui l’incarnazione live di The Wall è divenuta leggendaria, permettendo ad un’altra generazione di essere ispirata dalla magnificenza dello spettacolo sonoro e dei visual mozzafiato. La produzione originale del 1980 di The Wall è stata messa in scena nella sua interezza solo 29 volte ed una volta a Berlino in occasione delle celebrazioni per la caduta del muro di Berlino. “Il migliore show di sempre. Punto.” - New York Post “The Wall Live è perfetto. Tutti dovrebbero vederlo almeno una volta prima di morire” - Philadelphia Inquirer Steve Porcaro (tastiere), Simon Philips (batteria), Jospeh Williams (voce), Nathan East (basso): ripercorreranno, durante il concerto, la loro leggendaria carriera attraverso tutti i loro successi.

“L’opera risuona ancora più forte di prima” - The Independent “The Wall è un trionfo di dimensioni e di ambizione....la vetta più alta mai raggiunta dal rock” - The Times, London

grado festival ospiti d’autore

Dal 29 giugno al 16 luglio saranno quattro gli appuntamenti con la musica più apprezzata, che comporranno la sesta edizione di “Grado Festival Ospiti d’Autore”. A esibirsi nella suggestiva cornice della Diga Nazario Sauro di Grado saranno Mario Biondi, Al Di Meola Quartet, Nicola Conte, Brian May & Kerry Ellis. La scenografica Diga Nazario Sauro farà dunque anche quest’anno da cornice alla rassegna musicale ideata e organizzata da Azalea Promotion e Zenit, in collaborazione con il Comune di Grado, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia TurismoFVG. Al fine di incentivare la presenza turistica ed elevare ulteriormente il prestigio della rassegna avvicinandola alle più blasonate manifestazioni europee, il Grado Festival conferma anche per la 6° edizione, la “Card d’Autore”, uno speciale abbonamento che al prezzo esclusivo di euro 90,00 consente di assistere a tutti gli appuntamenti.

festiVals nel Veneto

ualche anno fa parlando con Roberto De Luca, patron del Jamnnin’ Festival (per anni ad Imola, poi a Venezia, quindi nel milanese) mi disse che tre erano le citta’ piu’ frequentate per organizzarci degli spettacoli musicali: Roma, Milano, Venezia. Guardando i comunicati stampa che mi arrivano da anni, direi ormai che anche Padova, Verona, Udine, stanno diventando importantissimi happening per i golosi di musica. In effetti, ormai, i grossi nomi internazionali vengono proprio qui a fare date importanti. E tra un po’ vedremo: Springsteen, Waters, Mc Cartney (ex Beatles), C.S.N., Santana, Kiss, Rammstein, Green Day, 30 seconds to Mars, ecc. Grazie ad agenzie di spettacoli che si chiamano Eventi, Zed, Azalea, ecc. ecc. Ma esistono eventi meno “grandi”, ma non meno importanti, che si organizzano da diversi anni. Si tratta dei festivals... I nomi grossi scritti poche righe sopra hanno un costo del biglietto oneroso: si pensi che per vedere sir Paul Mc Cartney ci sono tickets oscillanti da 60 euro a 200 euro per la data di Verona! Nel Veneto si programmano per l’estate diversi festivals musicali. Spessissimo sono gratuiti. Non per tutte le date... I piu’ conosciuti sono, al momento, questi: VOCI PER LA LIBERTA’ - UNA CANZONE PER AMNESTY: si tiene a luglio 2013: 16esima edizione a Rosolina Mare (Ro). GIUGNO 2013: VERONA PROG FEST: ottava edizione del popolare festival

veronese, cinque giorni con nomi internazionali. VENICE MED FEST che si tiene a luglio/agosto 2013: LUGLIO/AGOSTO 2013 quinta edizione; Venezia World Music (EtnoJazz, Teatro Popolare), per i popoli dell’ Europa Mediterranea con 40 spettacoli tra isole e terra ferma. FESTIVAL VENETO: si tiene a fine agosto 2013 la settima edizione. Un festival musicale con artisti che cantano in lingua veneta. Il Festival Veneto si divide in 3 serate. Le prime 2 nei 2 angoli opposti della provincia di Verona: al Castello di Malcesine nella suggestiva cornice della chiesetta di S. Maria dell’Alzana. La serata finale si svolge al Teatro Romano di Verona. DELTABLUES: si tiene da giugno a luglio principalmente nella citta’ di Rovigo. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna che nel 2013 e’ alla sua 26esima edizione. SCONCERTANDO il mega - festival polesano dell’estate a Ceregnano, in provincia di Rovigo. 2013: nella prima settimana di agosto: la 24esima edizione. INDIPENDELTA: Musica Indipendente nel Cuore del Delta Polesano a Grimana in un Agriturismo di Loreo. Si tiene principalmente nei primi giorni di settembre 2013: sesta edizione. VENICE MUSIC AWARDS: a Venezia al PalaGalileo, si tiene principalmente alla fine di giugno 2013 : ottava edizione.

VENETO JAZZ: si tiene da giugno ad agosto in cento citta’ venete con oltre cento concerti. Nomi di successo e non del panorama mondiale ed italiano in una rassegna organizzata da Veneto Jazz che nel 2013 e’ alla sua 22esima edizione. Festa della Birra e Musica dal vivo: si tiene a Fontigo Di Sernaglia in provincia di Treviso tra la fine di giugno ed i primi di luglio. 2013: 23esima edizione. MARGHERA ESTATE VILLAGE 2013 - 15esima EDIZIONE x 50 giorni durante giugno/luglio/agosto. MARCON FESTIVAL a fine giugno, nel 2013, alla sua 14esima edizione. Buona Estate e Buona Musica a Tutti!


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Luoghi da conoscere 41 23 Conoscere la storia giocando Parco Archeologico Didattico del Livelet

La macchina del tempo che arriva alla preistoria Dopo la pausa invernale è stata riaperta l’area didattica. Fino a novembre un fitto calendario di iniziative rivolte ai più piccoli e non solo di Vesna Maria Brocca

A

ridosso delle Prealpi Trevigiane esiste un’area a dir poco incantata. Tutt’intorno due laghi glaciali e rinomate località, quali Follina e Cison di Valmarino rispettivamente corredate di abbazia e castello. Non basta, nella località di Colmaggiore di Tarzo, qualche anno fa sono tornati alla luce i resti di un insediamento protostorico ed insieme ad essi l’idea di dare vita al Parco Archeologico Didattico del Livelet, ossia un sistema di aree didattiche e laboratori all’aperto costituito da uno spazio dedicato alla ricostruzione archeologica con tre tipologie di insediamento abitativo che rappresentano rispettivamente il Neolitico, l’Età del Rame e l’Età del Bronzo e da aree e strutture dedicate all’accoglienza, alla didattica, alla simulazione di uno scavo archeologico e all’agricoltura sperimentale. Al Livelet, è possibile salire sulla macchina del tempo e viaggiare a ritroso nelle epoche più remote della storia. Da qualche settimana, dopo la pausa invernale, è tornato attivo e anzi ammodernato con una nuova struttura destinata a diventare punto di accoglienza turistica e degustazione di prodotti locali. Quest’anno il Comitato Provinciale delle Pro Loco ha riaperto al pubblico il Livelet con un programma variegato, ricco di proposte e novità che si susseguiranno a ritmo serrato fino al 3 novembre 2013. Il periodo estivo sarà caratterizzato da attività per Grest, gruppi e Centri Estivi, che combinano la visita alle palafitte con numerosi laboratori e attività ludiche,

all’insegna dell’imparare giocando. Ritornano a gran richie- dell’inizio delle scuole, è in programma “Vivi da preistorico”, sta, inoltre, le “vacanze archeologiche”, dedicate a bambini e un vero e proprio centro estivo che propone un’attività diversa ragazzi dagli 8 ai 14 anni, che vorranno trascorrere qualche ogni mattinata, dal 26 agosto al 6 settembre. Ci sarà spagiorno al Livelet. Con l’iniziativa “Una notte al Livelet”, in zio anche per alcune novità: nei sabati di luglio e agosto si programma il 29 e 30 giugno, il 13 e 14 luglio e il 31 agosto terranno gli “Archeopomeriggi”, dalle 15 alle 19, con laboratori sempre diversi e visite tematiche e 1 settembre, i partecipanti potranno alle palafitte. A luglio il tema sarà “le trascorrere due giorni e una notte al Uno spazio arti degli antenati”, ad agosto invece Parco, tra visite guidate, giochi e rac- è dedicato “le materie prime in Preistoria”. Si conti intorno al fuoco. Per chi volesse ai prodotti trascorrere una settimana intera al tipici a marchio prosegue poi con gli appuntamenti di Livelet, invece, c’è l’Archeoavventura, Veneto “Sere d’estate al Livelet”, durante i dal 21 al 27 luglio, all’insegna di nuoquali saranno in programma convegni, ve scoperte, laboratori, escursioni e attività a contatto con la visite notturne alle palafitte e osservazioni delle stelle. Dal 24 natura, vivendo giorno e notte con i propri compagni, sotto marzo scorso il Livelet è stato aperto anche a tutti i visitatori la guida degli operatori qualificati. Infine, per quanti volesse- (e non più soltanto alle scolaresche), sia singoli che in grupro passare in spensieratezza le ultime due settimane prima po, tutte le domeniche e festività fino a fine ottobre. Non

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mancheranno le visite alle tre palafitte del Neolitico, Età del rame e del Bronzo, effettuate da operatori specializzati che guideranno i visitatori alla scoperta delle abitudini di vita delle popolazioni preistoriche, di armi e utensili che caratterizzavano la vita quotidiana nella Preistoria, con un approccio interattivo e multisensoriale. In occasione delle feste nazionali, quali il 2 giugno e Ferragosto, nonché ogni terza domenica del mese, verranno proposte feste a tema, durante le quali sarà possibile svolgere laboratori e attività didattiche a cura degli operatori del Livelet, ma anche di professionisti ed esperti provenienti da altri parchi archeologici e musei d’Italia. In queste occasioni verrà dedicato anche uno spazio ai prodotti tipici a marchio del Veneto, in un lavoro di rete con gli operatori del territorio che il Livelet vuole mantenere e ampliare, anche alla luce della nuova struttura che verrà ultimata a breve.


Luoghi da scoprire il Veneto 24 Conoscere 42 Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

Asiago, sui sentieri della Grande Guerra Esistono dei percorsi fatti per camminare altri fatti per capire. La meta più distante è superare la retorica dei monumenti di Mauro Gambin

“L

a guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l’Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta...I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Il bollettino della vittoria dell’Italia, firmato dal capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Diaz, venne esposto in tutte le Caserme e i Municipi d’Italia: come un trofeo, come un attestato d’orgoglio di un paese che aveva finalmente vinto il suo nemico storico. La storiografia moderna, però, oggi si divide nell’attribuire

all’Italia una vittoria così schiacciante. Anzi schiacciante per niente, mutila piuttosto, perché malgrado il sacrificio sostenuto, gli altri stati non ottemperarono nemmeno gli accordi stipulati con il nostro paese prima dell’intervento. La prima guerra mondiale fu mutila anche per l’enorme tributo di vite tranciate e per il modo con cui venne condotta dai generali di quell’esercito di cui lo stesso Diaz faceva parte. I nostri soldati entrarono in guerra con un equipaggiamento del tutto inappropriato, rispetto agli altri eserciti, e del tutto impreparata dal punto di vista militare. Emilio Lussù nel suo “Un anno sull’Altopiano” ha lasciato pagine dettagliate in proposito. Gli austriaci attaccavano con i lanciafiamme, i gas asfissianti o le Zeitzunderhandgranate mentre gli ita-

Nelle foto alcuni escursionisti sui percorsi della Guerra. A fianco il libro di Emilio Lussu

Gli austriaci attaccavano con i gas asfissianti gli italiani caricavano con la baionetta liani caricavano con la baionetta come nelle guerre risorgimentali. L’esercito era quello di uno stato che ancora non esisteva, l’Italia quella povera, tanto arretrata da essere profondamente lontana dalla “belle epoque” e dalla retorica del Futurismo considerati i simboli degli inizi del secolo scorso. L’analfabetismo era largamente più diffuso dell’interventismo, l’alpino delle alte valli del bergamasco comprendeva poco dell’idioma del compatriota di Catanzaro e, forse, in cuor suo, sentiva di aver più cose da condividere con l’austriaco, anche se si trovava nella trincea opposta. Il freddo, i pidocchi, la dissenteria furono gli altri nemici e l’alcol del quale i soldati venivano abbondantemente riempiti, altrimenti sarebbe stato difficile mandarli a mani nude contro i reticolati con il coltello tra i denti. Ubriachi venivano fatti uscire dalle proprie trincee e fatti spegnere in un lago di sangue gridando “Savoia!”, come carne in un macello. Chi si rifiutava era traditore. Furono 240 mila gli

italiani, condannati a morte, all’ergastolo al carcere attraverso 870 mila processi per motivi che andavano dalla fuga alla diserzione, dalla rivolta alla disubbidienza fino al ritardo oppure all’autolesionismo. L’atmosfera surreale, l’insensatezza e l’assurdità che Lussu comunica nel suo libro, rispecchia fedelmente una guerra che l’esercito italiano combatté ottusamente sempre all’offensiva, fino al 1917, logorandosi lentamente e crollando miseramente al primo serio contrattacco degli austro-tedeschi (Caporetto). L’Italia ebbe 654 mila morti (furono 415 mila nella seconda), 451.645 gli invalidi e mutilati. La guerra fu un massacro e i luoghi che ce la ricordano parlano sempre di disfatte. La battaglia dell’Ortigara, quella del Monte Fior o del Monte Cengio, tanto per citarne alcune che hanno avuto teatro sull’altipiano di Asiago, oggi sono ancora al loro posto, sottoforma di percorsi avvolti nel silenzio. Certo, la bellezza paesaggistica che negli anni questi luoghi hanno recuperato, stride assordantemente con le cronache del tempo, però la sconfitta è ancora lì, non brucia, sfugge come se non fosse più nostra però le pietre, le gallerie scavate nella viva roccia, le trincee, il vento, lì, sono oggetti emotivi. Non si può non provare empatia

per i granatieri salendo sugli spuntoni del Cengio, ammirare il coraggio e la fatica che deve essere costata a quei soldati lo scavare le mulattiere, il combattere e il morire in mezzo al niente. Se non fosse per i cartelli esplicativi tutto quel “darsi da fare” lassù sarebbe stato non compreso, eppure la storia è passata di là e oggi esiste un racconto per la morte di quegli uomini che esaurite le munizioni adoperarono i fucili come mazze per combattere con ogni possibilità umana i nemici. Addirittura ingaggiarono con gli assalitori un corpo a corpo furioso, tanto da finire, avvinghiati ognuno ad un nemico, con il precipitare dal dirupo sul fondo di Val d’Astico che da allora viene ricordato come il “Salto del Granatiere”. I nomi sull’Altipiano hanno un senso e anche se i luoghi si assomigliano un po’ tutti, Monte Zebbio, Cima Caldiera, forte Corbin, forte Campolongo, forte Lisser, ogni posto racconta la sua storia che è anche il motivo dello sforzo richiesto per salire fino in cima. Uno sforzo fisico ma anche uno sforzo di comprensione perché dalle sole sassaie dell’Ortigara potrebbe sfuggire completamente il motivo della più grande battaglia in quota mai combattuta. Serve uno sforzo storico, apPROSEGUE ALLA PAGINA SEGUENTE


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Luoghi da scoprire il Veneto 22 Conoscere 44 segue dalla pagina precedente

Storia Monte Cengio, Ortigara e Monte Fior: tre battaglie tre sconfitte

I monumenti ricordano, la storia insegna punto, per percorrere a piedi i 95 anni che ci separano dagli eventi e capire perché in 400 mila si contesero quelle spoglie cime per 15 giorni. La spaventosità dello scontro apparirà evidente. Oggi lungo il sentiero che parte dalla chiesetta del Lozze, bastano poche ore per raggiungere la vetta le quote, che gli alpini non raggiunsero mai. Per rendersi conto di quanto vasto fosse il teatro della battaglia, quanto ampia la carneficina per l’esercito italiano. Una strage causata soprattutto dai comandi d’armata e di corpo d’armata. Sotto i pesanti attacchi austriaci avrebbero dovuto ordinare un immediato ripiegamento generale; venne ordinato invece un vasto contrattacco condotto con tutte le risorse disponibili. Poi il ripiegamento. Poi un attacco ancora. Una ridda di ordini caotici e di contrordini, strategie elaborate dai comandanti di divisione smentite da quelli del comando di corpo d’armata che costò agli uomini una morte da bestie. Si trattò di un’autentica babele che mise in luce la clamorosa inadeguatezza di chi occupava i posti di più alta responsabilità, inadeguatezza che ebbe poi una tragica conferma in occasione della disfatta di Caporetto. In un ordine confuso ancora oggi si accatastano sull’Ortigara le trincee, le fortificazioni, i fortini dai quali ogni tanto riemerge un

frammento dal passato. Non è raro che gli escursionisti recuperino tra le rocce i resti di quei giorni di fuoco: gavette, scarpe, ossa, elmetti arrugginiti, accartocciati e contorti come per reazione ad una fitta di dolore. E’ opportuno deporre ogni oggetto ritrovato all’interno di uno spazio che si trova a fianco della chiesetta, un piccolo museo di memorie coagulate in concrezioni corrose, ossidate e struggenti. Da qui si fatica ad immaginare “I resti dell’esercito austriaco che risale in disordine e senza speranza le valli...” come raccontata nel bollettino della vittoria, si capisce invece tutta la retorica di cui Diaz era stato capace. Paiono più opportune le parole di Paolo Monelli ne “Le scarpe al sole”: “So a memoria il cielo notturno. Ebrietà primaverile di vento dopo la nevicata. Nuvole spazzine nettano, bianche, il cielo. Le cime sono nuove e pulite. Ora i morti dell’Ortigara hanno finalmente il loro sepolcro candido”. Sul monte Fior, invece, si può salire anche in mountain-bike, da Fozza è salita per tre quattro ore, e si tratta di ingaggiare una piccola lotta con la natura scoscesa dei fianchi delle cime. Niente armi, il consiglio che vi do è quello di salire da soli, affrontare il silenzio di quella valle in due equivarrebbe ad un’invasione. Sarebbe meglio por-

tarsi dietro il libro di Emilio Lussù, leggerne qualche pagina magari quella in cui è stato scritto “Ci preferiscono affamati, assetati e disperati. Così non ci fanno desiderare la vita. Quanto più miserabili siamo, meglio è per loro. Così, per noi è lo stesso, che sia-

mo morti o che siamo vivi”. In quel preciso momento apparirà del tutto nullo lo sforzo sostenuto per raggiungere la cima e sarà possibile avvertire dentro noi il trasmigrare del sentimento dallo stato di appagante soddisfazione per l’aver compiuto una pic-

cola impresa, all’avvicinarsi al senso della storia. Ecco allora che anche il breve percorso potrebbe trovare l’intensità di un vero e proprio viaggio dentro alla comprensione.

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Le Pro Loco promuovono il territorio

segnatevi questi appuntamenti nella nostra Provincia da non perdere MIRANO • 25 maggio ore 19,00 - Una delle manifestazioni più importanti della PRO LOCO MIRANO è “I zoghi de quando gerimo putei” manifestazione rivolta ai ragazzi delle quinte elementari di Mirano e delle sue frazioni; una grande gara a squadre che ripropone i giochi del passato, quei giochi che i bambini, oggi, conoscono solo attraverso i racconti dei nonni. La XV edizione, si svolgerà nella frazione di BALLO’, paese della squadra campione in carica. questa festa permette ai giovani di entrare in contatto con residenti di tutte le parti del Comune, di conoscerli, di sentirsi uniti, ed inoltre permette loro di riscoprire la bellezza del gioco fine a se stesso e il piacere dello stare insieme per divertirsi assieme.

SALZANO • 25-26 maggio la super collaudata Festa della Filatura

NOALE • 2 giugno La ormai consolidata, bellissima, tradizionale Infiorata • 8-9 e 14-15-16 giugno Il grandissimo Palio di Noale una

delle rievocazioni storiche più belle e più importanti di tutto il Nord Italia; centinaia di figuranti e bellissime manifestazioni che faranno vivere giornate indimenticabili immersi in una suggestiva atmosfera medievale.

giunta al 22° appuntamento: grandissima manifestazione in cui adulti e bambini vengono immersi in un’atmosfera fantastica alla riscoperta delle cose semplici circondati dalla natura, dalla tradizione e dalla cultura della identità delle genti che vivono nelle terre veneziane. Si potrà ammirare il processo produttivo del baco da seta; con possibilità di visitare mostre, spettacoli, intrattenimenti vari, il fornitissimo stand gastronomico e la 1^ Filanda Run.

SCORZE’

Questa è la Pro Loco che con le sue quattro manifestazioni annuali (una per ogni frazione) ci fa incontrare alcune delle eccellenze della nostra terra veneziana; i suoi appuntamenti organizzatissimi sono diventati, ormai, tappe irrinunciabili per gli amanti del buono, del bello, del genuino, del tradizionale e

dei prodotti tipici.

• Dal 10 al 19 maggio a Cardignano di Scorzè la 39° Festa dell’Asparago e della Fragola

• Dal 24 maggio al 3 giugno a Peseggia di Scorzè la 44° Festa dei Bisi

VIGONOVO • dal 21 giugno al 1 luglio abbiamo la possibilità di incontrarci e di fare festa con il rock e le bionde (e non solo); saremo tutti insieme per il Vigorock a tutta birra.

CAMPONOGARA • 18 Maggio “Festa del bambino” Dalle 14.30 in piazza Castellaro scivoli e giochi gonfiabili, cena a prezzo convenzionato e, dalle 21, concerto in piazza con le sigle dei cartoni animati.

JESOLO • 26 maggio Festa dei fiori in Piazza Torino • 22-23-24 giugno nel centro storico Festa del Patrono San Giovanni

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La pillola anticoncezionale come interferente endocrino Dagli anni 80 gli scienziati hanno la consapevolezza che i farmaci, anche se assunti in modo corretto, iniziano una “carriera”nell’ambiente, una volta espulsi dall’organismo. Con la contraccezione ormonale, specie con un alto consumo della pillola (nel mondo industrializzato ce ne sono 140 MILIONI di utilizzatrici della pillola “anticoncezionale”), avviene una considerevole immissione degli agenti inquinanti nelle acque POTABILI. Gli eco – tossicologi trovano nelle acque FILTRATE l’intero spettro di medicine e naturalmente il principio attivo della pillola “anticoncezionale”. Nel manuale di “ECO – TOSSICOLOGIA” scritto da Karl Fent (Stuttgart 2007), il principio attivo di TUTTE le pillole denominato “etinilestradiolo (EE2)”, viene collocato tra i più dannosi interferenti endocrini. Gli INTERFERENTI ENDOCRINI sono sostanze chimiche artificiali che si intromettono nel sistema endocrino di chi ci viene ESPOSTO anche involontariamente, agendo sulle sue ghiandole endocrine e combinando delle modificazioni di varia entità Da una parte ci sono sostanze biotossiche usate dall’agricoltura nella lotta antiparassitaria, dall’altra parte ci sono prodotti

di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)

chimici usati dall’industria e nel bel mezzo ci sono gli ormoni artificiali femminili, i quali derivano dai contraccettivi ormonali assunti nelle case private. Tutti queste sostanze ad alta potenza estrogenica contaminano le acque; il bene comune. L’inquinamento ecologico dovuto alla pillola viene negato nei mass media oppure sminuito. Ciò non di meno i pesci subiscono le sostanze capitate nell’acqua. Le ripercussioni più estese sulla loro sessualità e generalmente sulla conservazione della specie sono da attribuire agli interferenti endocrini e particolarmente agli ormoni steroidei della pillola anti – baby. Essi comportano nei pesci i seguenti danni: 1.pesanti squilibri di popolazione (più femmine che maschi, comparsa degli ermafroditi, cioè pesci sia con gli organi sessuali maschili sia quelli femminili). 2. squilibri nel comportamento riproduttivo ( i maschi non si interessano delle femmine). 3. gravi malformazioni degli organi sessuali ed aumento di sterilità. Il problema è evidente nella formazione di una proteina, detta vitellogenina (VTG) anche nei maschi. Questo è dovuto all’esposizione agli ormoni femminili artificiali. La VTG si forma

naturalmente solo nel fegato delle femmine ed è un marcatore biologico di “effeminatezza”. Rudolf Ehmann, un ginecologo svizzero, riporta nel suo articolo medico “Effetti distruttivi della pillola anti – baby” uno studio effettuato a Berlino, secondo il quale i maschi di persico cresciuti nelle acque depurate producono non solo la VTG ma maturano le cellule uovo all’interno dei testicoli. Le concentrazioni tossicologiche rilevanti di EE2 si trovano non solo nelle acque filtrate ma sono presenti nelle acque di superficie. Gli effetti indesiderati di questo ormone della pillola non si limitano a nuocere alla vita acquatica, agli embrioni nel grembo materno, alle donne che usano la contraccezione ormonale. Risulta che nemmeno gli uomini escano da questo circolo vizioso senza sconfitte, perché gli ormoni tornano nel circolo attraverso l’acqua POTABILE. Siccome in tante regioni delle moderne civilizzazioni è stato rilevato il livello di EE2 così alto da provocare l’ermafroditismo nelle trote, come si può continuare ad ironizzare sul possibile rapporto causa/effetto tra l’interferente endocrino EE2 e la sterilità e l’aumento delle malattie degli organi riproduttivi negli umani? L’obiettivo di quest’articolo non è quello di

rinunciare ai farmaci in generale ed abbracciare la fitofarmacia ma è quello di promuovere una riflessione circa un’INUTILE assunzione di un farmaco in presenza di tante valide alternative. La riflessione racchiude una rivalutazione : 1 della FERTLITA’ della donna che potrebbe essere scoperta come una condizione di salute da CONOSCERE e rispettare. A questo scopo esistono in Italia i centri dove vengono insegnati i metodi basati sulla “fertility awarness” (consapevolezza della fertlità). 2.della SESSUALITA’umana che potrebbe essere vissuta come una realtà fondamentalmente positiva, quindi da tutelare attraverso un’EDUCAZIONE affettiva, relazionale, spirituale. La persona umana, per natura, è educabile. La sua memoria, la sua sessualità, il suo appetito … sono educabili. 3.della relazione di COPPIA che potrebbe essere promossa non come qualcosa di precario, scontato ed immediato ma come un PROGETTO, un processo di crescita graduale e solidale. Il primo passo in questa riflessione è comunque ACCOGLIERE il progetto d’Amore che Dio ha per ogni sua creatura.

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INGREDIENTI 6 PIEDINI DI MAIALE, 600 GR. DI SEDANO, CAROTE E CIPOLLE, LAURO, PEPE IN GRANI, GINEPRO, 600 GR. DI VERZA, RETINA DI MAIALE, 300 GR. DI ZUCCA, 300 GR. DI PATATE, 120 GR. DI BURRO CHIARIFICATO, GRASSO D’OCA, FARINA, UOVO E PANE GRATTUGGIATO. ESECUZIONE METTERE A CUOCERE IN ABBONDANTE ACQUA I PIEDINI DI MAIALE CON LE VERDURE E GLI AROMI. NEL FRATTEMPO PELARE, PULIRE, TAGLIARE LA ZUCCA E METTERLA A CUOCERE IN FORNO A 150° IN TEGLIA D’ALLUMINIO COPERTA CON CARTA STAGNOLA PER CIRCA 1 ORA. LESSARE LE PATATE, SCOLARLE E PASSARLE INSIEME ALLA ZUCCA CON UNO SCHIACCIAPATATE, UNIRE IL BURRO FRESCO E IL PARMIGIANO. DOPO CIRCA 3 ORE TOGLIERE I PIEDINI DAL FUOCO E FARLI INTIEPIDIRE NEL LORO BRODO, TAGLIARE CON POCO BURRO E UNA SPRUZZATA DI ACETO, SALARE E PEPARE. PRIVARE I PIEDINI DI TUTTE LE OSSA E DELLA PELLE, UTILIZZARE SOLO I NERVETTI INTERNI E UNIRLI ALLA VERZA. STENDERE 6 RETTANGOLI DI CIRCA CM 15 X 15 DI RETINA DI MAIALE E PORRE ALL’INTERNO I PIEDINI CON LA VERZA. CHIUDERE LA RETINA DANDO AL COMPOSTO UNA FORMA ALLUNGATA. PASSARE NELLA FARINA, NELL’UOVO E NEL PANE GRATTUGGIATO. IN UNA PADELLA CUOCERE A FUOCO VIVO I PIEDINI, CHE QUANDO SARANNO ROSOLATI SI PASSERANNO IN FORNO PER 5 MIN.; NEL FRATTEMPO CUOCERE LE SCALOPPE DI FEGATO GRASSO D’OCA CERCANDO UDI FORMARE UNA CROSTICINA CROCCANTE ALL’ESTERNO E UNA COLORAZONE ROSA ALL’INTERNO. DISPORRE NEL PIATTO IL PUREA DI ZUCCA, IL PIEDINO E LA SCALOPPA DI FEGATO D’OCA A SERVIRE.

by Paolo Marani

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LA RICETTA PIEDINO DI MAIALINO FARCITO

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA. IN UNA CIOTOLA MESCOLARE GLI SGOMBRI SMINUZZATI CON LA MOZZARELLA A PEZZETTI MOLTO PICCOLI, LE ACCIUGHE, LA BOTTARGA ED IL PREZZEMOLO, CONDIRE IL TUTTO CON L’OLIO DEGLI SGOMBRI. SCOLARE LA PASTA AL DENTE E VERSARLA NELLA CIOTOLA CON IL CONDIMENTO, UTILIZZARE IL LIQUIDO DELLA MOZZARELLA PER AMMORBIDIRE. SERVIRE GUARNENDO IL PIATTO CON ALTRO PREZZEMOLO FRESCO. MANUELA E SILVIA BIZZO

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