di Cavarzere
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 40 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Enti locali Sbloccato il patto di stabilità, i problemi restano pagg.
A Cavarzere Giudice di pace, ufficio destinato alla chiusura
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Cavarzere-Cona Via libera alla centrale di committenza
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EDITORIALE
La quereLLe suLLa proroga concessa a edison neL 2010
L’Italia, le urgenze, le tasse ... di Mauro Gambin*
Il sindaco Henri Tommasi punta il dito ancora una volta contro Parisotto e la sua condotta quando amministrava la città. Sotto accusa sempre e soprattutto questioni relative alla gestione delle finanze comunali. pag.
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a cona inaugurato iL nuovo centro poLifunzionaLe
I cittadini di Cona hanno vissuto una mattina davvero importante: alle 11 dello scorso 6 aprile, in una giornata baciata da uno stupendo sole primaverile, è stato inaugurato in via Rialto 1 il nuovo centro polifunzionale. pag. 14
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Un progetto per mettere a posto la rete fognaria
Il sindaco Tommasi e l’assessore Sacchetto: “Cominciamo a risolvere un problema che esiste da anni”. Critica l’opposizione
A
d illustrare il progetto relativo agli interventi di razionalizzazione fognaria, discusso e approvato dal Consiglio comunale a fine marzo, sono il sindaco Henri Tommasi e l’assessore ai Lavori pubblici Renzo Sacchetto. Per spiegare le scelte operate, partono dalla descrizione della situazione ereditata dalla precedente amministrazione comunale, che aveva predisposto un progetto in merito. “L’amministrazione Parisotto – così Sacchetto – aveva avviato un percorso con
Polesine acque e il Consorzio Adige Po per portare via le acque dalla zona a sud ovest. Tutta la progettazione era stata predisposta da un professionista esterno, con una spesa di 40mila euro più oneri e iva, e successivamente era stato ottenuto un finanziamento regionale di circa 362mila euro per il primo stralcio, finanziato anche con fondi comunali per 138mila euro”. L’assessore prosegue affermando che l’amministrazione Tommasi ha deciso di non procedere con tale intervento in quanto
esso avrebbe avuto un finanziamento certo solo per il primo stralcio, il quale prevedeva la realizzazione di un tubo che da via Mazzini portava le acque nella lottizzazione Diaz, fermandosi lì e rendendo quindi propedeutico un secondo stralcio con la predisposizione di pompe per portare le acque nel Tartaro. “L’amministrazione Tommasi – prosegue Sacchetto – si è trovata ad affrontare un problema che esiste da anni”. pag. 8
’Italia nel dopo voto avrebbe dovuto trovare risposte. Invece. Si sono moltiplicati gli interrogativi. I partiti bisticciano sulle priorità: prima il governo, prima le commissioni speciali o prima il presidente della Repubblica? Pd, Pdl, M5s che oggi si divino quasi in proporzioni uguali il Parlamento, giocano a “morra cinese” e più spesso alle “tre carte” ma non vince nessuno. Non c’è intesa su niente, tutti aspettano che la prima mossa la facciano gli altri e si dicono spazientiti ripetendo ossessivamente come in una “reclame” che “L’Italia non può più aspettare”. Lo dicono a noi che di pazienza ne portiamo più di Giobbe e non ci nascondiamo nemmeno l’eventualità che questo clima di incertezza possa rianimare da un momento all’altro la corsa dello spread e la sfiducia dei mercati. Forse sarà rimasto deluso chi da questa nuova stagione politica si aspettava tutti i nodi al pettine, una distinta riga di demarcazione nell’Emiciclo tra il “nuovo” e il “vecchio” o la buona politica sciolta dall’ideologia, ne è uscito invece un Parlamento diviso tra “Il buono, il brutto e il cattivo” a “geometria variabile” nel senso che è facoltà vostra assegnare di volta in volta il ruolo a chi vi pare. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
L’Intervento
Sanità privata serve una svolta di Leonardo Padrin*
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IL MEGLIO DELLA SIGARETTA ELETTRONICA - VIENI A PROVARLA
orse è utile dare alcune informazioni relative al dibattito in corso sulla sanità privata nel Veneto. Le polemiche di questi giorni riguardano le strutture private ambulatoriali convenzionate, cioè operatori privati che vengono pagati dalla Regione per erogare ai cittadini dei servizi sanitari con il solo pagamento del ticket.
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LA DANIELATO INFORMA
Innovazione e miglioramento nella gestione e nell’assistenza L’Ipab A. Danielato è nel pieno di un processo di consolidamento e ammodernamento. Oltre al piano per la realizzazione di una nuova struttura, molte sono le novità che si sono susseguite in questo periodo. Dopo aver ottenuto dalla Regione l’autorizzazione all’esercizio in deroga per 3 anni per 69 posti la struttura è impegnata negli adempimenti per ricevere definitivamente l’accreditamento. L’edificio storico (il civico 46) ospita gli uffici amministrativi e gli appena rinnovati spazi e spogliatoi per il personale. La parte occupata da servizi per persone adulte in situazione di fragilità, vede in corso un’opera una ristrutturazione che porterà alla definitiva sistemazione dell’immobile e alla realizzazione di 8 nuove soluzioni abitative (4 micro alloggi e 4 mini appartamenti oltre alle 6 stanze preesistenti), destinate ad adulti ed anziani che per necessità di assistenza potranno abitare all’interno della Danielato fruendo dei suoi servizi. Finanziariamente l’Ente ha chiuso il 2012 con un bilancio sano. Risultato ottenuto anche grazie l’ottimale messa a rendita del patrimonio fondiario di più di 200 ettari, con criteri di serietà e trasparenza, indicendo un’asta pubblica conclusasi proficuamente per l’ente, che ha consentito il raddoppio degli introiti rispetto la situazione precedente. Sempre nell’ottica di far rendere al meglio sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale il patrimonio, è stato affidato ad un associazione locale, la cura di un edificio nella campagna cavarzerana per renderlo fruibile e utile ad ospitare attività sociali all’aperto; è stato inoltre affidato in comodato gratuito al Comune (con il quale sono stati stretti diversi accordi di collaborazione) un immobile che verrà adibito a magazzino comunale consentendo un forte risparmio per la comunità cavarzerana e la possibilità di conservare quel bene altrimenti a rischio di abbandono. Dal punto di vista ambientale, è stato ottenuto il finanziamento di circa 110.000 euro della programmazione agricola comunitaria erogati dalla Regione Veneto per la piantuazione di aree di rinverdimento attraverso la realizzazione di siepi, boschetti e corridoi ecologici che, oltre a migliorare l’ambiente e la qualità di parte dei fondi, garantirà introiti ulteriori per sette anni alle casse dell’Ipab. Il reddito del patrimonio rappresentano l’unica fonte di finanziamento ulteriore rispetto alle rette, e che la sua moltiplicata reddititività contribuirà a finanziare i prossimi interventi di ristrutturazione oltre ad aver consentito di mantenere anche quest’anno le rette pressoché invariate (nella selva di aumenti perpetuati nel comparto pubblico),confermando una retta tra le meno gravose di tutto il Veneto, con un valore medio oggi pari a circa 44,50 euro. Innovazione e qualità nell’assistenza, si trasmettono soprattutto attraverso il lavoro svolto dagli operatori nei nuclei e dall’attività di back office svolta dagli uffici. Con una politica di valorizzazione e stabilizzazione del personale sono stati indetti pubblici concorsi per la selezione e l’assunzione di quelle figure che occorrono a raggiungere ed assicurare gli standard regionali di assistenza. L’impegno è di favorire e promuovere il lavoro senza ricorrere ad esternalizzazioni delle attività, ricorrendo a cooperative, agenzie di somministrazione e tempi determinati in generale solo per le attività extra standard e che tendenzialmente esulano dall’attività di cura alla persona. Quello del personale è Il costo che più incide nel bilancio, e pur guardando alla convenienza economica, bisogna ricordarsi che parallelamente questo deve soprattutto rappresentare il capitale più importante, se si vuole che le figure professionali rappresentino qualcosa in più, rispetto a semplici esecutori intercambiabili di mansioni. Chi lavora alla Danielato, rappresenta la Danielato e questa consapevolezza incentiva tutti ad espletare le proprie funzioni pur con fatica ma con maggior senso di responsabilità e appartenenza, focalizzando il proprio operato sull’erogazione di servizi fondamentali per la comunità. Le preoccupazioni più ricorrenti e talvolta concrete come quella lavorativa e retributiva e dell’equilibrio personale e familiare abbisognano di preparazione, stabilità e formazione, i migliori e più duraturi investimenti per i nostri anziani.
A CHE PUNTO SIAMO
Oltre le polemiche, un impegno concreto per una nuova casa di riposo
FABRIZIO BERGANTIN
A lungo all’Ipab Danielato, è mancata una visione politica lungimirante che fosse in continuità con quello che è lo scopo sostanziale dell’ente ossia, offrire la migliore qualità di vita alle persone che ci vivono. Se da un lato infatti, gli standard di assistenza sono rimasti alti grazie alla professionalità di chi vi lavora -il vero cuore pulsante della struttura-, dall’altro lato, più prettamente politico, l’Ente ha “subito” visioni e scelte strategiche deleterie, sbagliate e incostanti. Era maturata le convinzione che l’Ipab dovesse in qualche modo sloggiare, da Corso Europa, ed essere incorporata all’interno della Cittadella socio sanitaria. Si trattava di un disegno politico preciso, che prevedeva di smantellare la casa di riposo di Cavarzere per come la conosciamo. Se da un punto di vista pratico e sommario, la soluzione fortemente voluta e mai realizzata dalla amministrazione precedente pareva possibile, questo Consiglio di Amministrazione ha invece convenuto che la casa di riposo dovesse, fedele alla sua mission, erogare i propri servizi di assistenza restando punto di riferimento per gli anziani e tutta la città, ubicata in una posizione integrata con il centro, ed aperta anche in futuro, ad ampliare e diversificare la propria rete di servizi ma senza mai perdere i propri connotati sociali. Di fatto, si sono susseguiti vari progetti di riqualificazione e ampliamento, senza effettivamente portarne nessuno a termine, e soprattutto senza dare agli anziani residenti la nuova struttura promessa troppo a lungo. Abbiamo adattato l’ultimo progetto esistente, alle mutate esigenze sia pratiche che normative, e abbiamo scelto di farci supportare da un’altra Pubblica Amministrazione, avviando una collaborazione con l’Ulss 12, per finalizzare un progetto definitivo. Ottenute le autorizzazioni dal Comune e una volta concluso un accordo con l’Agenzia del Demanio per la deroga ai confini e l’utilizzo del terreno retrostante la struttura, abbiamo presentato la nostra proposta alla Regione Veneto che ci l’ha accolta concedendo un finanziamento di 4,5 milioni di euro, da restituire in 25 anni ad interessi zero. Questi sono determinanti per pianificare un intervento di ristrutturazione, dal valore complessivo di 7,5 milioni di euro. E’ giusto rendere merito alla Regione che ha riscontrato la bontà e la validità della nostra proposta, agli Assessorati coinvolti e ai referenti politici regionali grazie ai quali le nostre istanze e i fabbisogni locali hanno trovato piena rappresentanza durante tutte le fasi. Un gran risultato per i cittadini cavarzerani e una grande soddisfazione per questa amministrazione, per il PD e per tutto il centrosinistra cittadino. Abbiamo iniziato questa avventura sentendo la piena responsabilità del momento storico, coesi e tutti ugualmente decisi nel portare a termine l’obbiettivo di una nuova casa per i nostri residenti. Spirito non condiviso da tutti. Resiste infatti una parte di politica cavarzerana, “disturbata” dei risultati oggettivi ottenuti finora, che oltre a non collaborare, si rende autrice di sterile e dannosa polemica. Si assumano questi di fronte alla cittadinanza e soprattutto di fronte ai nostri residenti la responsabilità politica di aver concorso ad ostacolare e rallentare qualsiasi risultato ogni qualvolta verranno smentiti alla prova dei fatti. Attendiamo in queste settimane il via libera definitivo al nostro piano dalla Commissione tecnica Regionale. Sarà la migliore e più opportuna occasione per darsi appuntamento e presentare quindi definitivamente ai nostri residenti, ai loro famigliari, al personale e alla cittadinanza, il progetto, le modalità e le tempistiche per la realizzazione della nuova casa di riposo Danielato. Fabrizio Bergantin Presidente Cda Ipab A.Danielato
Il Centro Residenziale per Anziani “Andrea Danielato”, promuove la qualità della vita dei propri residenti, offrendo prestazioni assistenziali e sanitarie, qualificate e personalizzate in un ottica di appoggio globale alla persona. Il Centro offre servizi di ospitalità residenziale di tipo permanente o temporaneo (in base alla disponibilità di posti), ad anziani auto e non autosufficienti ed a persone adulte in situazioni di difficoltà. Per informazioni sui servizi del Centro o sulle modalità di accesso ci si può rivolgere all’Ufficio Accoglienza, che cura il ricevimento delle richieste e gli ingressi oltre ad offrire consulenza e orientamento a residenti e familiari sul funzionamento della struttura. L’Ufficio Accoglienza è aperto e riceve dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 12,30, oppure può essere contattato telefonando al numero 0426-310982 (fax 0426-318259, e-mail info@pec.ipabdanielato.it).
Le visite presso la residenza sono aperte a tutti i familiari e conoscenti, tutti i giorni dalle 9,30 alle 11,30 e dalle 15,30 alle 18,30.
EDITORIALE
L’Italia, le urgenze, le tasse...
Politica
coordinamento aLLargato per iL pd di cavarzere
Lescorse elezioni politiche riconoscono al Partito democratico di Cavarzere un risultato di grande interesse del quale esprime soddisfazione il segretario provinciale Michele Mognato. Considerazioni e valutazioni in merito sono state fatte lo scorso 23 marzo in occasione dell’assemblea degli iscritti del Pd di Cavarzere che ha analizzato il risultato elettorale, l’evoluzione della situazione politica nazionale e il dato importante ottenuto a Cavarzere. Il Pd infatti a Cavarzere è il primo partito con 2345 voti ottenuti alla Camera dei Deputati. “E’ stato un risultato positivo - è il commento del segretario provinciale del pd Michele Mognato - anche migliore di quello delle ultime elezioni amministrative, un patrimonio di consenso che va consolidato e allargato”. “È anche per questo - prosegue Mognato - che l’assemblea ha approvato la proposta di costituire un gruppo di coordinamento per dare più forza, radicamento al Pd ed avviare una discussione sui temi amministrativi, favorendo un confronto con i propri iscritti, i cittadini, le forze politiche, economiche e sociali di Cavarzere”. Sono stati eletti: Giuseppe Bergantin, Ezio Bettinelli, Nadia Bonato, Ivo Del Biondo, Elisa Fabian, Cinzia Frezzato, Otello Piazzon, Nicoletta Visintin. Alla riunione successiva del 6 aprile a coordinare il gruppo per conto della segreteria provinciale è stato indicato Claudio Bertolin che ne ha assunto la responsabilità politica mentre quella organizzativa è stata affidata a Giuseppe Bergantin.
segue da pag.
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Tanto il risultato pare non cambiare più di tanto. A spadroneggiare è la strategia: quella delle elezioni, non quella delle priorità da affrontare. Tuttavia, l’Italia non è solo la sua classe politica e sarebbe sbagliato addossare a quest’ultima ogni responsabilità della situazione attuale, molte sono responsabilità dirette della così detta “società civile” la stessa che è diventato di moda citare in politica come slogan del candore. Tra qualche settimana, dopo la dichiarazioni dei redditi, sono sicuro resteremo basiti da qualche notizia sulle cifre che la società civile dichiarerà al fisco. Ogni anno con disinvoltura, come si trattasse di una nota di colore o di una “freddura” un po’ volgare vengono diffuse notizie sulle evasioni fiscali: gli orafi vicentini con redditi sotto i 12 mila euro (annui!), i grandi capitali nei paradisi fiscali, il professionista del nero: il bestiario degli evasori è vario e vasto, tanto da stare agli italiani come il detto che ci vuole un popolo di “santi, poeti e navigatori” o “grandi amatori”. Il problema c’è, se la media dei redditi dischiarati all’erario dagli imprenditori si aggira attorno ai 19 mila euro annui. Perché si deduce che il peso fiscale sta quasi esclusivamente su lavoratori dipendenti e pensionati. E’ così, infatti, il gettito arriva per il quasi il 55% dai lavoratori dipendenti, quasi il 24% dai pensionati, solo per il 7% contribuisce il lavoro autonomo e per meno del 4% l’impresa. Certo, chi obbietta che Italia si pagano tasse come in uno stato del Nord Europa e si ottengo servizi come in una paese dell’africa, dice una cosa vera, chi sostiene che il costo per il lavoro dipendente è troppo alto, parla di sacrosanta verità, e chi chiede un patto per il fisco più equo chiede una cosa giusta, le tasse vanno abbassate ma intanto gli italiani, senza necessariamente aspettare che la politica si metta d’accordo, inizino a pagarle. Anche questa è un’urgenza. di Mauro Gambin
Mostra fotografica
La venezia di fiLippi tra ‘800 e ‘900
Cell. 347 7734718 Alberto Giorio Tel. 0426 300363 - Fax 0426 311799 essebi.ecologia@alice.it
La fotografia storica sarà il tema di studio e approfondimento della mostra “Venezia tra ‘800 e ‘900 nelle fotografie di Tomasi Filippi” che si terrà in Villa Pisani a Stra fino al prossimo 3 novembre. La mostra, organizzata con Manus, in collaborazione con Ire (istituzioni di Ricvero e di Educazione venezia - Fondo Tomaso Filippi) propone 150 foto e una proiezione su schermo di trenta stereoscopie, una tecnica inventata nel 1832 e che anticipa le attuali versioni del 3D, che accompagnano il visitatore “dentro” Venezia, nel paessaggio dei secoli scorsi.
▶ SPURGO POZZI NERI E CONDENSE GRASSI ▶ STASAMENTO TUBAZIONI ▶ PULIZIE IDRODINAMICHE A PRESSIONE ▶ VIDEO ISPEZIONI A COLORI Essebi Ecologia s.r.l. - Via Maestri del Lavoro, 10 - CAVARZERE (VE) per urgenze servizio 24 H su 24 H
Cavarzere vigiLi deL fuoco
amministrative
Crepaldi: “La caserma non sarà chiusa” pag.
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Il tema dell’affido entra nelle scuole
cuLtura
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“Va’! Scolpisci”, dvd e pubblicazione pag.
Provincia Quattro Comuni al voto nel Veneziano pag.
personaggio
24
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Sanità convenzionata a rischio chiusura, pagg. 34-35
società
Wireless generation: la generazione online
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cuLtura
La mostra “BaLene e capeLLi BLu”
tagLi
Martina Calore, promessa della scienza
12
Regione
Per i bambini
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Venice’s Ring, la band che spopola sul web pag. 31
tasse In arrivo la stangata di primavera
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“Balene e capelli blu. La fantasia illustrativa di Israele”, è la mostra ideata dall’associazione culturale Teatrio in collaborazione con San Servolo Servizi e patrocinata dalla Provincia di Venezia. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 12 maggio, con ingresso libero. L’esposizione, all’Isola di san Servolo, raccoglie oltre 100 tavole originali realizzate da 23 artisti tra i quali Ofra Amit e Raaya Karas. Ogni sabato e domenica dalle 11 alle 18, sono in programma per i bambini visite-gioco all’esposizione e laboratori creativi.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl
Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 marzo 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ENTI LOCALI L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali. In Veneto arriveranno 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, che diventano 7 miliardi se si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende
Sbloccato il Patto di stabilità, p
di Alessandro Abbadir
S
Dal Negro: ”Si aiutano i sindaci più furbi, che hanno fatto soffrire le imprese”
i allenta il Patto di stabilità e finalmente i comuni veneti possono tornare a respirare, ma non troppo. Le cifre ci sono e a livello nazionale sono imponenti. L’esclusione per il 2013 dal Patto di stabilità interno previsto dal decreto del governo, sarà di 5 miliardi per gli enti locali, 1,4 miliardi per le Regioni, 500 milioni per le amministrazioni centrali e 800 milioni per investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei. Nel bilancio dello Stato viene istituito un unico Fondo da 26 miliardi di euro, articolato in tre sezioni comunicanti tra loro, per il pagamento dei debiti degli enti locali (2 miliardi nel 2013 e nel 2014), delle Regioni per debiti diversi da quelli sanitari (3 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014) e sempre delle Regioni ma per debiti sanitari (5 miliardi nel 2013 e 9 miliardi nel 2014). Comuni e Province, entro il 30 aprile, faranno richiesta di autorizzazione al ministero delle Finanze per i pagamenti da effettuare che dovranno essere autorizzati entro il 15 maggio e finanziati con le disponibilità liquide degli enti. Entro il 15 giugno le amministrazioni dovranno comunicare importi e tempistiche alle imprese. Ma quanti soldi arriveranno in Veneto? 3,4 miliardi nell’arco dei due anni, secondo gli uffici studi delle associazioni di categoria, che diventano 7 miliardi se
Un giudizio definitivo sul decreto si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi
si considera che la pubblica amministrazione ha 90-100 miliardi di debito verso le aziende. “La scelta di sbloccare 40 miliardi di pagamenti per le aziende è un’ottima notizia. Come Anci Veneto abbiamo preteso con forza questo provvedimento, che salutiamo con favore. In questo modo si ridà fiato alle tante aziende in difficoltà e si liberano risorse fondamentali per far tornare a crescere la nostra economia. Occorre proseguire su questa strada, allentando il patto di stabilità, in modo da consentire ai Comuni di avviare tante piccole e medie opere pubbliche, che renderanno più moderne le nostre città e creeranno lavoro”, ha detto Flavio Zanonato sindaco di Padova. I malumori però ci sono, e sono a tutti i livelli. Il governatore Zaia parla di “nuove blindature” del patto di stabilità che di fatto non permettono di spendere alla Regione un euro in più. “Anche per chi potrà entro il 30 aprile fare richiesta per ammorbidire i vincoli del Patto di Stabilità per pagare i debiti arretrati – spiega Giorgio Dal Negro all’Anci Veneto - il decreto potrebbe rivelarsi poco efficiente”. Facciamo esempio di grosso comune nella nostra regione. Il Comune di Venezia, per esempio, ha saldato circa un centinaio di milioni di euro di arretrati, ma non è detto che potrà stornarli nel calcolo del Patto. Il governo infatti prevede un tetto totale di
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Servono 111 milioni
I
vincoli del Patto di Stabilità avevano bloccato anche gli interventi nel settore dell’edilizia scolastica mettendo a rischio la sicurezza dei bimbi che si trovano all’interno. Anci Veneto ha condotto un’indagine in cui chiedeva alle municipalità di indicare gli importi necessari per la sistemazione dei plessi ma bloccati dal patto. Con risposte da parte di 84 Comuni da tutto il Veneto che rivelano una cifra complessiva molto alta: ben 111.254.099,26 euro. Nell’ambito del questionario, le spese maggiori giudicate necessarie sono per i 18 comuni della provincia di Treviso che hanno risposto, con 37 milioni di euro in totale. A seguire le 19 municipalità veronesi con quasi 18 milioni e le 7 veneziane con 21.643.000 euro. Non si scherza neppure nelle 17 municipalità del vicentino (14,5 milioni) e nelle 15 del padovano (8.636.000). 1.169.200 euro costituisce il fabbisogno delle 6 bellunesi, 325mila euro quello delle 2 rodigine, La stessa Anci ha parlato del problema nelle scorse settimane con il prefetto di Verona Perla Stancari. “Il prefetto si è dimostrato sensibile a questo tema – spiega il presidente dell’Anci regionale Giorgio Dal Negro. Legge che ci prescrive tutti gli adeguamenti antisismici e migliaia di bambini che dentro quegli immobili hanno lezione ogni giorno. Continueremo i confronti sull’argomento con gli altri prefetti della regione”.
ADRIA NUOTO
5 miliardi di euro da suddividersi per tutti i debiti arretrati di tutti i Comuni italiani. Se dovesse venir fuori che il totale dei debiti da saldare è di più di 20 miliardi di euro, allora il tetto di spesa per ogni Comune sarà ridotto a un quarto del debito effettivo da saldare. Il presidente dell’Anci Veneto Giorgio Del Negro che è sindaco del comune di Negrar è stato chiaro. “Il decreto va bene - spiega il presidente dell’Anci - ma senza provvedimenti in programma per allentare il Patto di stabilità, lo strumento serve solo ad aiutare i sindaci più furbi, quelli che hanno fatto soffrire le imprese perché hanno commissionato lavori che sapevano di non poter pagare. I sindaci veneti, in genere, hanno invece bloccato i lavori che sapevano di non poter saldare e quindi l’ammontare dei debiti arretrati è davvero basso. Insomma un decreto che pare fatto per altri”. L’impressione è che per l’ennesima volta, invece di sanzionare certe condotte amministrative, si rischi di aiutare chi si è comportato peggio. Aree del territorio nazionale, fa capire l’Anci Veneto, che si trovano ben distanti da qui. Comunque un giudizio definitivo sul provvedimento si potrà dare solo dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi perché così non è ancora chiaro a quanto ammontano le somme che potranno essere liberate.
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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano
Francesca Zaccariotto
Parla la Zaccariotto
per i comuni i problemi restano Le critiche In Vendita i Nuovi Mp3 Subacquei e Running di Federica Pellegrini
L’analisi Interviene Giuseppe Bortolussi della Cgia di Mestre
“In questa fase, a disposizione solo 500 milioni di euro” di Alessandro Abbadir
L spalla pag 5 per vene-
a Cgia di Mestre, con il suo segretario Giuseppe Bortolussi, dopo aver letto il nuovo decreto sullo sblocco dei primi 40 miliardi di euro di debiti che la Pubblica amministrazione deve onorare nei confronti delle imprese italiane, si pone una domanda precisa “Lo Stato centrale continua a non pagare?”. Bortolussi fa un’analisi al dettaglio. “Ebbene - dice Bortolussi - al netto dei 6,5 miliardi di rimborsi fiscali - tasse che i contribuenti italiani hanno ‘pagato in più’ - e dei 26 miliardi di euro che il Ministero dell’Economia e delle Finanze farà confluire in un apposito fondo a disposizione degli enti locali e delle regioni prive di liquidità, risorse che dovranno comunque essere recuperate tra le pieghe dei loro bilanci e restituite con gli interessi, pare di capire che l’amministrazione centrale metterà a disposizione solo 500 milioni di euro all’interno del pacchetto relativo all’allentamento del Patto di stabilità interno”. Prendendo come buona la stima di 91 miliardi di euro quale debito della P.A nei riguardi delle imprese, la Cgia è convinta che siano molti di più perché nell’indagine campionaria della Banca d’Italia non si tengono conto delle imprese al di sotto dei 20 addetti che costituiscono il 98% di tutte le aziende presenti in Italia e di quelle operanti nei servizi sociali e sanitari. Pertanto, dei 91 miliardi di debito complessivo, ben 44 miliardi sono in capo a Regioni ed Asl. Gli altri 47 miliardi, invece, si distribuiscono tra Comuni, Province e Stato centrale. “Purtroppo, dalle stime della Banca d’Italia non è possibile misurare quant’è il debito da attribuire all’amministrazione centrale. “Tuttavia – conclude Bortolussi – non c’è sicuramente proporzione tra lo sforzo richiesto alle Regioni, alle Ulss ed agli enti locali e quello che dovrà fare lo Stato centrale, visto che di suo sborserà, in questa prima fase, solo 500 milioni di euro”.
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della Provincia I
n Provincia di Venezia, gli enti locali non sono entusiasti del decreto che sblocca denaro allentando il Patto di Stabilità. La prima degli scontenti è la presidente della provincia Francesca Zaccariotto.“Ho accolto con sconcerto questo ennesimo decreto, lo ritengo una grande bufala, che parte da una motivazione sacrosanta, quella dei pagamenti alle aziende, alle imprese commerciali che lavorano per la pubblica amministrazione, solo che noi non ne avevamo bisogno, dal momento che c’era già una legge in vigore, che fissa il termine di pagamento in 30 giorni, e che noi rispettiamo a pieno, con puntualità, avendolo abbassato a 28 giorni. E cosa fa il governo di fronte alla nostra virtuosità? Ci punisce, ci taglia ancora le risorse per altri 5 milioni e 400 mila euro, rispetto ai tagli già previsti di 10 milioni e 300 mila euro, già noti, quindi con un taglio complessivo al bilancio provinciale di 15 milioni 727 mila 459 euro, che diventeranno 16 milioni il prossimo anno. Condivido comunque l’obiettivo del governo di pagare i fornitori che hanno operato al servizio della P.a, e che si trovano in molti casi a dover fungere da banca al proprio committente pubblico per un tempo indefinito, con i tempi biblici di molti enti nell’onorare i pagamenti per i vincoli imposti dal patto di stabilità, oppure a non ricevere mai i dovuti pagamenti”. La Zaccariotto spiega nel concreto i problemi che si vanno ad affrontare. “Si colpisce oltre che l’ente - aggiunge - il territorio, i cittadini, le famiglie, perché per quanto ci riguarda l’avanzo di amministrazione che avevamo accumulato nel 2012, e che nel bilancio 2013 avremmo destinato a nuove opere viabilistiche, alla manutenzione delle scuole e al supporto al lavoro e formazione professionale, dovrà essere interamente utilizzato per mantenere gli equilibri di bilancio, ricorrendo a una nuova manovra di assestamento. Nel Veneto siamo la Provincia più penalizzata, con Rovigo, pur essendo la Provincia più virtuosa, con il livello di indebitamento minore – intorno al 3% contro l’8% previsto per legge – e l’assoluto rispetto del patto. Sono convinta che il Governo non abbia gradito il decreto ingiuntivo che questa Provincia ha vinto contro lo Stato ottenendo un rimborso di 44 milioni di crediti pendenti. Ma mi chiedo, perché ciò che è corretto per altri non deve esserlo per lo Stato? Come questa Provincia rispetta i tempi previsti pagando le prestazioni ricevute nei tempi di legge, altrettanto si rivale nei confronti della stessa pubblica amministrazione quando è lo Stato che non lo fa. E inoltre si penalizza ancora una volta l’ente con minore autonomia finanziaria, che è basata com’è noto sulle imposte di registro e di immatricolazione (rc e ipt) delle auto, ma vorrei ricordare a questo governo che Venezia è unica anche nel suo essere una provincia d’acqua, con un numero di auto decisamente inferiore a quello delle altre province venete”. Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni dal canto suo,è moderatamente soddisfatto del decreto governativo anche se critica il Patto di stabilità come vincolo “Il patto di stabilità - ha detto Orsoni - è un cappio al collo delle amministrazioni comunali e il Governo che abbiamo avuto, non è stato di tecnici ma di ragionieri. Se si vuole innovare, il cambiamento deve essere realmente totale sia per gli esponenti del governo che per l’alta dirigenza dello Stato”. Critiche ai vincoli del patto di stabilità erano arrivati dai sindaci di Campolongo Maggiore, Chioggia, Mira, Mirano e del Veneto orientale .Intanto gli uffici di ragioneria dei vari enti locali sono già alle prese con nuove voci che spariranno dal documento di rendiconto: scomparirà, infatti, il fondo di riequilibrio e sarà sostituito dal Fondo di solidarietà dei comuni, mentre il Fondo incentivazione degli investimenti verrà definitivamente abolito. In tutti i comuni della provincia poi si dovrà fare i conti con la Tares , la nuova tassa sui rifiuti, si parla del 20% in più rispetto alla Tia. Una questione quella della Tares che per la maggioranza dei comuni della provincia è affrontata con la partecipata Veritas. Da giugno in poi ripartirà anche il calcolo e pagamento dell’Imu che visto che finora A.A. non è stata ne modificata ne cancellata.
6 Cavarzere Politica Il sindaco Tommasi accusa l’ex sindaco Parisotto
“Delibera inesistente per il rifacimento di via dei Martiri”
neWs Parisotto accusa a sua volta
“via dei martiri, iL progetto di arredo urBano: un aLtro spreco di soLdi”
di Melania Ruggini
I
l sindaco Henri Tommasi fa piazza pulita delle critiche, che definisce attacchi strumentali, contro la sua amministrazione, e la sua persona. “Non sono altro che costanti attacchi - denuncia - sferrati per motivi elettorali o per questioni interne ai rispettivi schieramenti”. Al contrario delle critiche da parte sua, ribadisce la massima trasparenza rispetto alla destinazione delle le risorse umane ed economiche attuate dall’attuale amministrazione. “Benché fossimo stati accusati di non essere in grado di governare, - contrattacca - abbiamo garantito l’amministrazione, anche quando subivamo l’ispezione prolungata e pervasiva di un ispettore del ministero dell’Interno, che doveva fare chiarezza su quanto fatto precedentemente al nostro arrivo”. Tommasi ricorda come la situazione ereditata fosse drammatica, “disastrosa dal punto di vista finanziario, - incalza - causata da anni di malgoverno che hanno mandato in tilt i meccanismi della macchina comuna-
Pier Luigi Parisotto Il sindaco Henri Tommasi le portando da spese assurde, talvolta di dubbia legittimità, e da veri e propri sprechi di denaro pubblico”. Poi ricorda come nel consiglio comunale del 26 novembre scorso siano stati messi in evidenza fatti molto gravi imputabili all’amministrazione Parisotto, tra cui il rifacimento di Via Dei Martiri iniziato dall’amministrazione precedente. “Grande amarezza - afferma - nello scoprire, a seguito delle verifiche amministrative, che in data 14 maggio 2010 la giunta Parisotto ha approvato un foglio in bianco che è riuscito a produrre ben due deliberazioni con relativi appalti e contratti. Delibera in bianco che sarebbe poi stata propedeutica
alla fase esecutiva del progetto”.Il sindaco sottolinea: “Una delle opere più costose della passata amministrazione fonda i propri presupposti su una delibera inesistente. Siamo di fronte a contratti di appalto nulli? - si chiede - E se fosse, quali sarebbero le conseguenze civilistiche e penalistiche nei confronti dell’amministrazione Parisotto? È questo il concetto di trasparenza e correttezza?” E conclude: “Resta tanta amarezza e la dimostrazione di come l’opposizione politica a Cavarzere oggi si basi su mistificazione e demagogia, a scapito di una più sana e proficua propositività”.
OTTICA OREFICERIA
L
’ex sindaco Pier Luigi Parisotto replica e accusa il primo cittadino Henri Tommasi sulla determina pubblicata a fine febbraio, relativa all’incarico affidato ad un professionista esterno per la redazione del progetto di sistemazione dell’arredo urbano di via dei Martiri, spendendo cinquemila euro. “E’ facile ipotizzare che dalla redazione di questo progetto di arredo urbano che riguarderà marmi, ringhiere, luci telecamere e chissà cos’altro, ne risulterà un’altra spesa per qualche decina di miglia di euro, che sommati a tutti quelli spesi fino ad oggi su questa assurda opera, fanno tranquillamente superare la soglia dei 300 mila euro” commenta Parisotto.
Poi ricorda che l’assessore Sacchetto e il sindaco hanno recentemente fatto votare una delibera da lui definita “assurda”, per tentare di risolvere i problemi di allagamento di via Mazzini. “Hanno così dirottato i fondi pari a 362 mila euro che la mia giunta aveva ottenuto nel 2010 dalla Regione - replica Parisotto - a fondo perduto, per finanziare uno stralcio del progetto che risolveva questo annoso problema della zona sud ovest del capoluogo, per finanziare un nuovo progetto per 500 mila euro di lavori con altri costi di parcella per più di 30 mila euro, ma in via Spalato ossia nella zona sud est del paese”. M.R.
ALCIDE CREPALDI “LA CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO NON SARÀ CHIUSA”
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ualche mese fa, Alcide Benito Crepaldi, ex assessore della Giunta Parisotto ed esponente dei Democratici cristiani di Cavarzere, preoccupato per le sorti della locale caserma dei Vigili del fuoco, aveva scritto al ministero dell’Interno, per sapere se le insistenti voci inerenti la sua chiusura fossero vere. Dopo qualche mese è arrivata a Crepaldi la risposta da parte del sottosegretario di stato Giovanni Ferrara, stando alla quale la caserma dei Vigili del fuoco di Cavarzere non correrebbe il rischio di essere chiusa. “Le faccio presente – scrive il sottosegretario – che il competente dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, da me interessato in ordine alla vicenda da lei segnalata, ha rappresentato di non aver posto in essere alcun progetto di soppressione relativo al distaccamento dei Vigili del fuoco di Cavarzere”. Nella missiva è reso noto inoltre che in passato il comando provinciale dei Vigili
del fuoco di Venezia, a causa di carenza di personale, ha dovuto procedere al temporaneo declassamento della sede cavarzerana, disponendo comunque che il servizio di soccorso venisse garantito dai limitrofi distaccamenti permanenti di Chioggia, Piove
L’ex assessore scrive al ministero dell’Interno e ottiene rassicurazioni di Sacco e Adria. “Quindi la caserma di Cavarzere è salva, nessuna chiusura in vista – commenta sollevato Crepaldi – ma un ridimensionamento temporaneo, in vista di un futuro e possibile aumento del numero dei vigili del fuoco nel comando provinciale, tale da garantire nuovamente al distaccamento di Cavarzere il ritorno a un servizio permanente”. N.S.
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Lavori idraulici A fine marzo il Consiglio comunale ha approvato i lavori
Un progetto per mettere a posto I la rete fognaria della città
Le critiche di Parisotto (Pdl)
“progetto irriceviBiLe suL piano tecnico e neLLa sceLta economica”
di Nicla Sguotti
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Il sindaco Henri Tommasi e l’assessore ai Lavori pubblici Renzo Sacchetto: “Un problema che esiste da anni, abbiamo pensato di usare al meglio le risorse disponibili”
d illustrare il progetto relativo agli interventi di razionalizzazione fognaria, discusso e approvato dal Consiglio comunale a fine marzo, sono il sindaco Henri Tommasi e l’assessore ai Lavori pubblici Renzo Sacchetto. Per spiegare le scelte operate, partono dalla descrizione della situazione ereditata dalla precedente amministrazione comunale, che aveva predisposto un progetto in merito. “L’amministrazione Parisotto – così Sacchetto – aveva avviato un percorso con Polesine acque e il Consorzio Adige Po per portare via le acque dalla zona a sud ovest. Tutta la progettazione era stata predisposta da un professionista esterno, con una spesa di 40mila euro più oneri e iva, e successivamente era stato ottenuto un finanziamento regionale di circa 362mila euro per il primo stralcio, finanziato anche con fondi comunali per 138mila euro”. L’assessore prosegue affermando che l’amministrazione Tommasi ha deciso di non procedere con utilizzare al meglio le risorse disponibili, per realiztale intervento in quanto esso avrebbe avuto un fi- zare un intervento che effettivamente potesse dare nanziamento certo solo per il primo stralcio, il quale sollievo alla situazione attuale. Metteremo a posto lo prevedeva la realizzazione di un snodo idraulico di via Spalato, tubo che da via Mazzini porta- Tommasi: “Un primo rendendo così più agile il deva le acque nella lottizzazione passo verso la flusso dell’acqua per caduta, e Diaz, fermandosi lì e rendendo soluzione definitiva sarà creato un bacino di laminaquindi propedeutico un secondo del problema zione dove l’acqua può defluire stralcio con la predisposizione di idrico a Cavarzere” in caso di forti precipitazioni, pompe per portare le acque nel per poi finire nel depuratore”. Tartaro. Per quanto riguarda la zona a sud ovest, sindaco “L’amministrazione Tommasi – prosegue Sac- e assessore affermano concordi che anch’essa benechetto – si è trovata ad affrontare un problema che ficerà del miglior deflusso originato dai lavori previsti, esiste da anni, con i residenti giustamente infastiditi ai quali è probabile che in fase di progettazione eseperché finora non è stato fatto nulla, e ha pensato di cutiva si aggiunga qualche intervento specifico per
focus
C
Il sindaco Henri Tommasi e l’assessore Renzo Sacchetto via Mazzini, che possa ovviare al fatto che questa zona è più bassa rispetto a quella in cui sorge il depuratore. “Questo rappresenta solo un primo passo verso la risoluzione del problema idrico di Cavarzere – concludono Sacchetto e Tommasi – non abbiamo la presunzione di andare a sistemare definitivamente la situazione e saranno necessari altri interventi in futuro, sia in centro che nelle frazioni. Questa amministrazione si è subito attivata per iniziare ad agire in tal senso, a differenza di chi l’ha preceduta, ora occupato a dare lezioni tecniche di carattere idraulico, che nel corso dei suoi tre mandati nulla a fatto di concreto per tentare di risolvere questo annoso problema”.
l capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto (in foto) definisce irricevibile il progetto di interventi di razionalizzazione fognaria, discusso e approvato nella seduta di fine marzo del Consiglio comunale. L’ex sindaco precisa che le sue critiche al progetto sono sia di carattere tecnico-economica che relative al metodo preparatorio. Per quanto riguarda la scelta tecnica, Parisotto afferma che i problemi degli allagamenti riguardano, come confermato nella premessa al progetto stesso, la parte più bassa del capoluogo, ossia la zona sud ovest limitrofa a via Mazzini, mentre gli interventi previsti dal progetto preliminare si concentrano nella zona sud est, ossia da via Spalato fino al depuratore. “Si abbandona un progetto cantierabile in zona sud ovest – così l’ex sindaco – il cui stralcio funzionale, sommato agli interventi privati, poteva finanziare oltre due terzi del progetto generale, mettendo così una base certa per la soluzione definitiva del problema allagamenti in via Mazzini”. Relativamente alla scelta economica, Parisotto precisa che viene dirottato a Polesine acque il finanziamento regionale disponibile di 362 mila euro, ottenuto a fondo perduto nel 2010 dalla sua Giunta, unitamente a una quota di avanzo di amministrazione 2011 di 183mila euro. “Un totale di 500mila euro – queste le parole di Parisotto – per pagare dei lavori che sono di esclusiva pertinenza di Polesine acque, in più gli paghiamo anche le spese tecniche perché eseguano il loro lavoro. Oltre al danno della mancata soluzione problema allagamenti anche la beffa per noi cittadini, che già paghiamo in bolletta un sostanzioso contributo per fognatura e depurazione”. L’ex sindaco conclude criticando l’amministrazione Tommasi che, secondo lui, non avrebbe seguito con continuità il progetto in questione, alternandosi alle assemblee dell’Ato e di Polesine acque nelle quali vengono prese le decisioni relative al servizio idrico integrato. “Gli altri sindaci, partecipando e battagliando – chiosa Parisotto – riescono a farsi finanziare i progetti dall’Ato Polesine per i loro Comuni con spese a carico del piano d’ambito, ossia con gli introiti delle bollette di tutti i cittadini clienti di N.S. Polesine acque”.
Ernesto Sartori spiega le motivazioni
contrario ai Lavori di razionaLizzazione fognaria iL gruppo deLLa Lega nord
ritico nei confronti degli interventi di razionalizzazione fognaria, pianificati dall’amministrazione Tommasi, anche il gruppo consiliare della Lega Nord, contrario al progetto presentato al Consiglio comunale. Il capogruppo Ernesto Sartori ha espresso le proprie perplessità nel corso della seduta del Consiglio, abbandonando l’aula al momento della votazione e precisando le motivazioni del disappunto rispetto al progetto. “La zona più bassa della città – ha detto – è quella di via Mazzini, come espresso nella relazione che l’amministrazione comunale ha consegnato in sede di commissione consiliare appena 24 ore prima della votazione in Consiglio comunale, quindi è inaccettabile che l’intervento pianificato dalla
Giunta Tommasi sposti le risorse da destinare all’area più bassa, quella a sud ovest, nella zona a sud est, limitrofa a via Spalato”. Il capogruppo del Carroccio prosegue ricordando che vi era un progetto, predisposto dall’amministrazione Parisotto e finanziato dalla Regione Veneto, che andava a intervenire nella zona di via Mazzini, area puntualmente sott’acqua in caso di eventi meteorici particolarmente intensi. Si dice quindi contrariato per la scelta, operata dalla Giunta Tommasi, di destinare il finanziamento regionale finalizzato a dare sollievo a via Mazzini a interventi nella zona di via Spalato, nonostante vi fosse pronto un progetto che, attraverso la realizzazione di un tubo di scolo, permetteva di trasportare le acque da via
Mazzini al canale Tartaro. “Una soluzione per via Mazzini non è nemmeno pensata – così Sartori – si intende invece realizzare nella zona a nord della ferrovia un bacino di laminazione di un ettaro a cielo aperto, a un centinaio di metri dalle abitazioni, con tutti i disagi e i problemi di manutenzione che ne avranno origine”. L’esponente della Lega Nord conclude affermando che il progetto discusso dal Consiglio comunale avrebbe una serie di imprecisioni, tra le quali la sottostima a 65mila euro del prezzo di acquisto da un privato del terreno dove dovrebbe sorgere il bacino di laminazione che, secondo Sartori, andrebbe in realtà almeno triplicato.
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Cavarzere 9 Il caso Sembra inevitabile la soppressione della sede di Cavarzere
Giudice di pace, chiude l’ufficio
Il sindaco di Cavarzere ha incontrato il presidente del tribunale di Venezia. Tutte le spese, personale e funzionamento, ricadono sui Comuni. Tommasi: “Onere insostenibile” di Nicla Sguotti
S
embra che Cavarzere debba rassegnarsi a rinunciare al proprio ufficio del Giudice di pace, questo si legge tra le righe di quando detto dal sindaco di Cavarzere, Henri Tommasi, all’indomani di un incontro avuto a fine marzo con il presidente del tribunale di Venezia, insieme ai colleghi di Cona, Anna Berto, e Chioggia, Giuseppe Casson. Durante la riunione, i tre rappresentanti dei comuni della zona sud del Veneziano hanno appreso che tutte le spese per mantenere in funzione gli uffici del giudice di pace saranno a carico dei Comuni, diversamente da quanto espresso in un protocollo d’intesa siglato lo scorso anno con la Provincia di Venezia. Secondo l’accordo, la Provincia si impegnava a provvedere alle spese per il personale e i Comuni a sostenere quelle di funzionamento ma allo stato attuale sembra che quanto scritto nel protocollo non sia
La sede del Giudice di pace
Un accordo precedente prevedeva che la Provincia provvedesse alle spese per il personale più valido. “È stato completamente rinnegato dalla Provincia di Venezia l’accordo siglato lo scor-
so anno – così il sindaco Henri Tommasi – saranno i Comuni a doversi accollare tutte le spese relative agli uffici del giudice di pace, comprese quelle relative al personale. Viste la difficoltà in cui versano le finanze dei Comuni italiani, sarà difficile trovare le risorse necessarie e, se non riusciremo a farvi fronte, il nostro ufficio sarà chiuso e accorpato a quello di Venezia”.
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si formano Le Liste dei giudici popoLari
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l giudice popolare è un cittadino chiamato a comporre, a seguito di estrazione a sorte da apposite liste, la Corte di assise e la Corte di assise d’appello, insieme a i giudici togati. Per ogni Corte d’assise e Corte d’assise d’appello è formata una lista per i giudici popolari ordinari e una per i giudici popolari supplenti. Chi vuole entrare a far parte delle liste deve presentare richiesta al sindaco del Comune in cui risiede, i requisiti sono la cittadinanza italiana e il godimento dei diritti civili e politici, la buona condotta morale e l’età non inferiore ai trenta e non superiore ai sessantacinque anni. Inoltre, è richiesto il titolo finale di studi di scuola media di primo grado e per i giudici popolari di Corte d’assise d’appello è necessario titolo il diploma di scuola media di secondo grado. Non possono fare il giudice popolare i magistrati e i funzionari in servizio all’ordine giudiziario, gli appartenenti alle forze armate e alla Polizia e i membri di culto e religiosi di ogni ordine e congregazione. Quest’anno, a partire dal mese di aprile, anche il Comune di Cavarzere predisporrà l’elenco dei candidati, residenti nel territorio comunale, che desiderano es-
In municipio si raccolgono le domande
Anche il Comune di Cavarzere predisporrà l’elenco dei candidati, che desiderano diventare giudici sere iscritti nelle liste per diventare giudice popolare. Il sindaco inviterà con manifesti pubblici coloro che sono in possesso dei requisiti e non sono già iscritti negli albi definitivi dei giudici popolari, a chiedere di essere iscritti nell’elenco integrativo dei giudici popolari. La richiesta per entrare a far parte delle liste deve essere presentata al sindaco e gli interessati sono invitati a segnalare la propria candidatura all’ufficio elettorale, il quale darà maggior indicazioni in merito. N.S.
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10 Cavarzere Politica Tommasi contro Parisotto sulla proroga concessa a Edison nel 2010
“Edison, accordo mai raggiunto, in bilancio 200mila euro inesistenti” N
focus
La risposta di Parisotto
“Le accuse deL sindaco sono infondate”
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l sindaco Henri Tommasi punta il dito ancora una volta contro Parisotto e la sua condotta quando amministrava la città. Sotto accusa sempre e soprattutto questioni relative alla gestione delle finanze comunali. L’occasione è data dal “presunto” accordo stretto tra il Comune di Cavarzere e la Edison spa relativamente alla proroga concessa alla ditta, nel 2010, per altri tre anni. “L’amministrazione Parisotto - accusa Tommasi - approvava nel Consiglio comunale del 23 dicembre 2010 con delibera n.77 il prolungamento a tutto il 2010 della concessione di distribuzione di Gas naturale con la ditta Edison Dg spa senza nessun impegno formale da parte del concessionario (e senza il ben che minimo documento sottoscritto da Edison spa)”. “Nella delibera - prosegue nell’argomentazione il sindaco - si precisava che la proroga alla Edison spa veniva concessa subordinandola alla garanzia di estensione di rete ed opere di miglioria, da parte di Edison spa, per un valore indicativo di circa 200mila euro annui; in alternativa, la proroga concessa veniva subordinata alla corresponsione al
Tommasi accusa l’ex sindaco Parisotto di “gestione fantasiosa delle finanze”
Comune di Cavarzere da parte di Edison Dg spa di una congrua quota annua”. In realtà sostiene e accusa il primo cittadino quell’accordo nella realtà non fu mai concluso. “Il Consiglio comunale del 23-12-2010 (e la maggioranza Parisotto) - sono le parole di Tommasi - deliberava una proroga con la Edison spa sotto condizione di un accordo che nella realtà non è mai stato raggiunto, e la cosa più grave è che da questa proroga l’amministrazione basò la successiva bozza di bilancio di previsione 2011, dato che nello stesso si era inserito il valore indicativo di circa 200mila euro “coperto” dalla Edison Dg spa o, in ipotesi, con lavori ed opere di tale importo”. Una voce “inesistente” - prosegue nella sua spiegazione il sindaco - inserita nella
bozza di bilancio che la nuova amministrazione accortasi in tempo ha provveduto a togliere nel previsionale 2011, che quindi non è stato falsato. “Questo evidenzia - conclude Tommasi - la fantasia utilizzata dalla prcedente amministrazione nel creare dei “bilanci ad hoc”, senza una reale copertura e giustifica l’intervento dell’ispettore inviato dal Ministero a gennaio 2012 per controllare la contabilità del Comune di Cavarzere e per impartire delle regole precise da seguire nella predisposizione dei successivi bilanci”. “Regole - è l’affondo del primo cittadino - purtroppo mai seguite dalla passata amministrazione, con grave danno per i nostri conti pubblici”.
Letteratura Gli incontri con l’autore
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festa per nonna pasquina cHe compie cento anni
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n biglietto di auguri dal primo cittadino e una festa tutta per lei, così la signora Pasquina Franzoso ha festeggiato i suoi cento anni. A far festa tutti insieme per il compleanno di nonna Pasquina i familiari della signora e il personale dell’Ipab “A. Danielato”, dove è ospite ormai da cinque anni. Da sempre residente a Cavarzere, dov’è nata nel 1913, nonna Pasquina ha festeggiato il compleanno sabato 23 marzo. Per l’occasione si sono ritrovati presso la struttura in corso Europa i parenti e gli amici della signora che hanno festeggiato la speciale occasione con tanto di torta di compleanno sulle cui candeline Pasquina ha soffiato insieme ai propri cari, tra i quali anche i nipotini più piccoli, in un mix di generazioni diverse. A renderle ufficialmente omaggio per questa importante ricorrenza è stata anche l’intera Città di Cavarzere, attraverso un biglietto di auguri del sindaco Henri Tommasi. All’Ipab Danielato già si preparano le prossime feste di compleanno speciali, Pasquina infatti non è la più longeva in struttura, la supera la signora Teresina che a giugno compirà 102 anni. Nicla Sguotti
Da Cavarzere applausi per Francesco Permunian
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ran finale di “Marzo con l’autore”: domenica 24 è stata presentata nella sala congressi di Palazzo Danielato l’ultimo libro di Francesco Permunian, autore originario di Cavarzere ma residente a Desenzano del Garda, che si intitola “Il gabinetto del dottor Kafka”. Alla presenza dell’assessore alla Cultura Paolo Fontolan e della professoressa Maria Clara Domini, che ha letto alcuni brani dell’opera, Permunian ha raccontato i suoi esordi di scrittore, circa trent’anni fa, e la difficoltà di trovare editori sensibili al suo tipo di scrittura, in quanto il mercato editoriale è sovente influenzato dalle mode del momento e non sempre presta attenzione alla qualità. Francesco Permunian si definisce un outsider in quanto la provenienza da un’area periferica come il Polesine e il suo carattere schivo lo pongono ai margini dei salotti letterari, spesso influenzati più dall’immagine che dalla sostanza; tuttavia la tenacia di Permunian è stata premiata: sono da registrare numerosissime recensioni positive alle sue opere, non ultima quella di Antonio Gnoli uscita il 24 gennaio nella pagina culturale de “La Repubblica”. Lo scrittore cavarzerano ha poi ripercorso la sua carriera, iniziata con la poesia – infatti l’autore definisce a tratti lirica la propria prosa – per poi passare al romanzo dietro i saggi consigli della filologa Maria
Corti e del poeta Andrea Zanzotto; in particolare quest’ultimo fu determinante per far sì che Permunian facesse il salto di qualità nella sua scrittura, dandogli due consigli preziosi: di evitare il sentimentalismo e di curare particolarmente l’impianto complessivo dell’opera, requisito fondamentale affinché resista al tempo, analogamente ai quadri con la laccatura finale. Parlando poi de “Il gabinetto del dottor Kafka”, Permunian lo definisce una specie di “Zibaldone di pensieri”, in quanto in esso fanno capolino i ricordi dell’infanzia vissuta a Ca’Labia, gli amici e le persone, talvolta pittoresche, che popolarono l’età infantile, i racconti dei genitori e la Cavarzere di allora, terra dura, dove la miseria non era sconosciuta. Cavarzere è una delle fonti di ispirazione più sentite da Francesco Permunian, terra natìa che si trovò costretto a lasciare per intraprendere la carriera di scrittore, ma mai dimenticata, tanto che spesso il sentimento di nostalgia fa capolino nel suo cuore e nelle sue parole. Il pubblico ha potuto godere di alcuni stralci dell’opera, letti con grande intensità da Maria Clara Domini, nei quali spuntavano spesso luoghi e nomi conosciuti dai presenti, che hanno sottolineato la loro partecipazione con cenni del capo e con uno scrosciante applauso finale. N.R.
on si è fatta attendere, da parte del capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto, la replica sulla questione relativa al prolungamento a tutto il 2010 della concessione di distribuzione del gas naturale alla ditta Edison. “Dopo una prima proroga della concessione di distribuzione del gas metano per il 2010, in attesa che il governo emanasse i decreti regolatori per poter indire la gara pubblica per la nuova concessione del gas – spiega Parisotto – concordammo i lavori di estensione della rete per le case della zona ex ospedale a cura e spese del gestore”. Prosegue ricordando che il Consiglio comunale alla fine del 2010 concesse una seconda proroga per gli anni 2011 e seguenti, incaricando la Giunta di definire nel dettaglio gli accordi scegliendo quali estensioni di rete fare. “La trattativa – prosegue – iniziò nel 2011 e non si concluse entro maggio, mese in cui ci furono le elezioni, da allora questa pratica, come molte altre che io allora passai al sindaco Tommasi, ha dormito in qualche cassetto, dimenticata. Inoltre, i lavori sono stati conclusi dal gestore nel 2012, ma piuttosto male poiché il Comune in quel periodo non li ha seguiti”. Scende poi nei particolari, replicando alle accuse del primo cittadino cavarzerano e sostenendone l’infondatezza. “Dire che l’ipotetico importo oggetto di questa trattativa sarebbe stato inserito dalla mia Giunta nel bilancio di previsione comunale del 2011 è una cosa semplicemente assurda – così Parisotto – in quanto la spesa e i lavori, se si fosse raggiunto l’accordo, erano a totale carico del gestore del gas e pertanto completamente estranei al bilancio comunale, anche un consigliere comunale alle prime armi che avesse letto gli atti lo avrebbe capito, ma non l’attuale sindaco che parla senza studiare i documenti”. Il capogruppo del Pdl rispedisce al mittente anche le critiche relative alla gestione dei conti comunali da parte della sua amministrazione, che Tommasi ha più volte giudicato negativa nonché disastrosa per le conseguenze avute per le finanze municipali. “Affermare che l’ispettore ministeriale avrebbe espresso perplessità sulle modalità di redazione del bilancio 2011 – chiosa l’ex sindaco – equivale a dare un giudizio negativo del dirigente comunale preposto alla redazione del bilancio, oltre che dei revisori del conto. Si tratta di ben quattro professionisti che evidentemente per il sindaco non sanno fare il loro lavoro, non mi è chiaro allora perché continui a tenerli e a pagarli, oltre che premiare il dirigente al bilancio con l’indennità di risultato”. N.S.
L’ASSESSORE MISCHIARI: “LO SPORT A CAVARZERE È VITALE”
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ttenzione allo sport ma mantenendo saldi i piedi per terra, il neo assessore Luciana Mischiari, dopo aver incontrato le società sportive del territorio, illustra programmi e progetti a partire dall’imminente manifestazione “Vivi lo sport”. Assessore qual è la situazione dello sport a Cavarzere? “Appena mi sono insediata nella giunta, ho cercato di incontrare le società sportive per conoscerle e per rendermi conto delle loro esigenze. A dispetto della difficile situazione economica, le associazioni sportive sono molto vitali e fanno del loro meglio con molto entusiasmo: infatti alcune hanno obiettivi piuttosto elevati, ma al di là dei risultati nelle competizioni, in tutte vi è la voglia di stare insieme che è il vero senso dello sport”. Cosa sta facendo l’amministrazione comunale per promuovere lo sport? “Uno dei progetti è quello di ripetere l’esperienza positiva dell’anno scorso di “Vivi lo sport”, che si terrà indicativamente dal 15 giugno al 7 luglio; inoltre si sono ripristinati i campi da tennis per la stagione estiva, sistemando gli spogliatoi e gli impianti e tra poco sarà emesso il bando per assegnare la gestione dei campi. C’è poi da registrare il successo dell’iniziativa “Comuni in piscina” in collaborazione con Conselve Nuoto, progetto al quale hanno risposto positivamente ben 30 bambini e che si vorrebbe estendere in futuro anche agli anziani”.
Luciana Mischiari
L’obiettivo a lungo termine è la realizzazione di un campo da tennis sintentico, ma è molto ambizioso Quali sono gli obiettivi a lungo termine che si pone questa amministrazione per quanto riguarda lo sport? “L’obiettivo sarebbe la realizzazione di un campo da tennis sintetico, tuttavia vi sono molte difficoltà da affrontare, prima fra tutte l’impossibilità di quantificare i trasferimenti dello Stato ai comuni, a causa dell’instabilità politica attuale. Tutti i cittadini desidererebbero avere nel proprio Comune dei grandi impianti sportivi, ma ciò è utopico, in quanto ai costi di realizzazione devono aggiungersi quelli, non meno esosi, del mantenimento, perciò bisogna essere realisti e stare con i piedi per terra. L’amministrazione, comunque, farà tutto ciò che è in suo potere per mantenere al meglio la funzionalità delle strutture esistenti e, se possibile, per migliorarle”. Nicola Ruzza
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12 Cavarzere Cavarzere e Cona Via libera alla centrale di committenza
Convenzione tra Comuni per risparmiare Dall’esempio delle piccole e medie imprese una procedura per contenere i costi che piace anche alle pubbliche amministrazioni di Nicla Sguotti
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Esse nascono dall’osservazione di esperienze uesta amministrazione continua a portare avanti una complessa opera pro- di aggregazione di piccole e medie imprese nel gettuale per la realizzazione di impor- settore privato, che hanno portato alla nascita di tanti convenzioni con altri comuni del territorio, a molteplici consorzi. “Tale logica – queste le parole di Visintin – è differenza di quanto sottolineato dalle solite sterili stata estesa alle pubbliche amministrazioni, con polemiche strumentali”. Queste le parole di Nicoletta Visintin, capo- lo scopo di ottimizzare l’efficacia e l’economicità gruppo del Partito democratico, che ha accolto dell’azione amministrativa, al fine ridurre la spesa positivamente la convenzione da realizzarsi con il pubblica. Nonostante per il nostro Comune non vicino comune di Cona, relativamente all’esercizio sussista alcun obbligo per tale realizzazione, in in forma associata delle funzioni di centrale di com- quanto ampiamente oltre il valore soglia dei 5mila abitanti, riteniamo che la demittenza. finizione di tale convenzione A dare il via libera alla Si tratta di uno possa rivelarsi una signifiprocedura è stato il Consiglio strumento di cativa opportunità per dare comunale che, nel corso della centralizzazione avvio a un proficuo percorso seduta di fine marzo, ha dato degli acquisti di il proprio placet all’unanimità forniture e servizi comune tra le due amministrazioni”. alla convenzione. Come ha Secondo il gruppo consiliare del Pd è auspicaspiegato il capogruppo del Pd nel suo intervento in sede di Consiglio, le centrali di committenza sono bile l’avvio di ulteriori convenzioni con il Comune considerate uno strumento di centralizzazione de- di Cona e tra gli ambiti in cui agire in tal senso gli acquisti di forniture o di servizi, con lo scopo di una corsia preferenziale dovrebbe avere quello rerisparmiare sia in termini di prezzi che di costi della lativo all’organizzazione e alla gestione dei servizi scolastici. gestione della procedura.
Nicoletta Visintin “Da settembre 2012 – così Visintin – tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado dei due comuni sono riunite in un’unica grande istituzione scolastica, la cui unica dirigenza è localizzata nella nostra città. Riteniamo pertanto che, tra le due amministrazioni, possa essere realizzata una convenzione relativa alla gestione unitaria non solo di tutti i servizi scolastici, ma anche dei servizi di trasporto pubblico a essi strettamente connessi”.
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Le famigLie devono affrettarsi a presentare La domanda
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er le famiglie di Cavarzere è tempo di presentare la domanda per poter usufruire, nel prossimo anno scolastico, del servizio di trasporto. Grazie alla collaborazione delle istituzioni scolastiche e della ditta appaltatrice del servizio, è già stata fatta recapitare una lettera ai genitori degli alunni dei vari plessi, relativa appunto al servizio di trasporto scolastico. L’iscrizione al servizio di scuolabus per il prossimo anno scolastico deve essere presentata entro il 20 aprile, si potrà in tal modo usufruire del trasposto scolastico da settembre 2013 a giugno 2014. La domanda va presentata, compilata negli apposti moduli, all’ufficio scuola del Comune, sito al piano terra di Palazzo Barbiani. Per le famiglie che si trovano in particolari condizioni di disagio economico, vi è la possibilità di chiedere la riduzione o l’esenzione della tariffa prevista, presentando domanda all’amministrazione comunale entro il 31 luglio, attraverso i moduli da ritirare presso l’ufficio Scuola, allegando la dichiarazione Isee relativa alla dichiarazione dei redditi 2013. L’ufficio scuola precisa che il servizio di trasporto può essere garantito a partire dai tre anni di età e fino ai diciotto e che l’anticipo dei tempi di richiesta, rispetto agli anni scorsi, è determinato dalla necessita di predisporre al più presto il Piano di trasporto scolastico comunale. Tale piano sarà stilato sulla base delle domande pervenute e degli orari di funzionamento delle scuole, anche al fine di individuare dei punti di raccolta su strade praticabili e principali, tenendo conto degli istituti di pertinenza della località di residenza dei richiedenti. N.S.
IL TEMA DELL’AFFIDO FAMILIARE ENTRA NELLE SCUOLE
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ell’ambito del proprio operato, l’equipe del Centro per l’affido e la solidarietà familiare di Chioggia, Cavarzere e Cona coordina i progetti di sensibilizzazione rispetto al tema dell’affido e dell’accoglienza e per questo ha ideato un percorso di educazione alla solidarietà, partendo dalle istituzioni scolastiche per arrivare alle famiglie. È stato quindi presentato al dirigente dell’Istituto comprensivo di Cavarzere e Cona e alle insegnanti delle classi quarte il progetto “Mi affido al disegno”, che si propone di sensibilizzare, mediante il coinvolgimento diretto dei bambini delle classi quarte delle scuole elementari dei comuni di Cavarzere e Cona, sul senso dell’accoglienza, dell’aiuto reciproco e della tolleranza. L’obiettivo principale è stato quello di stimolare gli alunni rispetto all’importanza dei legami affettivi, utilizzando il disegno come mezzo di comunicazione. Un’iniziativa volta a far crescere la cultura della solidarietà sociale al fine di poter prendersi cura dei minori quando le famiglie sono in difficoltà. “L’affido familiare è una risposta concreta al diritto di ogni bambino di vivere, crescere ed essere educato in una famiglia – così la dottoressa Lara Rubinato, coordinatrice del progetto – l’affido è un ottimo strumento per sostenere situazioni che hanno spesso carattere temporaneo e nelle quali sarebbe eccessivo sradicare completamente il bambino dal suo contesto di vita, dalla scuola e dagli amici che frequenta abitualmente”.
Nell’ambito del progetto “Mi affido al disegno” sono stati organizzati due eventi, la mostra dei disegni, tenutasi sabato 9 marzo, e la premiazione di tre disegni che, per ogni classe, si sono avvicinati di più al tema dell’accoglienza e dell’affido, cerimonia che si è svolta il 23 marzo, presso il Patronato San Pio X di Cavarzere. L’équipe del Centro per l’affido ringrazia tutti i bambini delle classi quarte per aver partecipato al progetto, le insegnanti e il dirigente scolastico per avervi aderito, padre Pietro per aver messo a disposizione i locali, la Cooperativa Approdo per aver offerto il rinfresco e gli assessorati dei Comuni di Cavarzere e Cona. Inoltre, ricorda che il suo ufficio è aperto al pubblico il lunedì e martedì mattina dalle 9 alle 12 e manifesta la necessità di trovare famiglie disposte a ospitare un minore temporaneamente in difficoltà. Nel caso in cui qualcuno fosse interessato, può contattare il servizio al numero 0415534093, possono dare la propria disponibilità coppie con o senza figli, sposate o conviventi e persone singole. Nicla Sguotti
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14 Cona-Frazioni La cerimonia A Pegolotte lo scorso 6 aprile
Inaugurato il Centro polifunzionale
Il sindaco di Cona, Anna Berto, e il suo assessore Antonio Bottin spiegano: “Sarà un punto di aggregazione per le associazioni” di Nicola Ruzza
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Il taglio del nastro col sindaco Anna Berto e la signora Melania Santaterra dalla Regione Veneto, nonché al preziosissimo aiuto della Fondazione Franceschetti Di Cola, la quale ha donato l’arredamento interno, associazione presente all’avvenimento con il proprio presidente. Dopo il saluto degli amministratori e la benedizione ai presenti del parroco don Umberto, il sindaco ha proceduto al rituale del taglio del nastro, in seguito al quale la cittadinanza ha potuto ammirare i tre vani che compongono il centro: una sala riunioni di circa 70 posti, un ufficio funzionale alle attività amministrative e una sala ricevimenti dove è stata allestita, all’insaputa dei presenti, come una sorta di flash mob cul-
turale, una bellissima mostra di quadri dei pittori Gelindo Baron e Silvio Zago, cosa che ha ulteriormente impreziosito la giornata. In seguito c’è stato un momento conviviale grazie alla disponibilità delle associazioni che hanno offerto ai presenti un rinfresco; tuttavia, prima di dare inizio al banchetto, il sindaco Berto ha tenuto un piccolo discorso di chiusura al termine del quale è stata premiata con un attestato la signora Melania Santaterra, come rappresentante della Protezione civile, quale piccolo segno di riconoscimento per il generoso aiuto offerto dall’associazione ai terremotati dell’Emilia Romagna.
I cavarzerani che risiedono lungo il Gorzone rilanciano la questione
i residenti aLL’amministrazione: “troppe piogge, attenzione aLLa tenuta degLi argini”
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er chi vive in un paese circondato da fiumi e canali, la stagione delle piogge è spesso un periodo di attenzione per la paura di uno straripamento. In una primavera altamente “bagnata” come quella di quest’anno, certamente l’occhio al livello dei nostri corsi d’acqua è sempre stato attento. Tuttavia, a ciò si aggiunge un altro timore: la resistenza stessa degli argini. In moltissimi punti, infatti, i nostri argini, soprattutto nelle frazioni interessate dalla presenza perimetrale dei fiumi, presentano delle copiose perdite d’acqua che allagano le strade adiacenti e talvolta vanno addirittura a finire nei giardini o nei campi delle abitazioni che si trovano dirimpetto agli argini stessi. Questo fatto, oltre ai comprensibili ed evidenti disagi, rappresenta per la cittadinanza una vera e propria paura, poiché, soprattutto considerando l’alto livello delle piogge, cresce il timore che gli argini cedano all’importante flusso d’acqua che scorre al loro interno, allagando tutto ciò che li circonda. Chiunque abbia avuto modo di transitare lungo la strada costeggiata da un argine, soprattutto del fiume Gorzone, ha sicuramente notato, negli ultimi tempi, dei veri e propri specchi d’acqua che allagavano la carreggiata, provenienti da ben visibili fessure alla base dell’argine o addirittura lungo l’argine stesso. Una situazione che non è la prima volta che si verifica: in diversi periodi (in particolare nei periodi molto piovosi, ma non solo) ci sono stati questi fenomeni, sempre monitorati, certo, ma di fatto non vi è stato alcun intervento definitivo e risolutivo, dato che è evidente come il fenomeno si stia ripetendo, anche in forma più grave, nonostante i numerosi appelli fatti anche in passato e le diverse dichiarazioni di intervento che non si sono però mai tradotte in pratica. Insomma, la popolazione stanca e preoccupata non smette di segnalare il proprio stato di allarme alle autorità, con l’auspicio che le intenzioni di risolvere la questione si traducano presto in azioni concrete per la risoluzione del problema. Questa volta non solo con le parole. Paola Teson
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abato 6 aprile i cittadini di Cona hanno vissuto una mattina davvero importante: alle 11, in una giornata baciata da uno stupendo sole primaverile, è stato inaugurato in via Rialto 1 il nuovo centro polifunzionale che ospiterà le realtà associative che operano nel territorio conense. Alla presenza di una folla veramente numerosa – circa un centinaio di persone – il sindaco Anna Berto e il vicesindaco, nonché assessore ai Lavori pubblici, Antonio Bottin hanno illustrato le modalità che hanno portato alla creazione di questo centro che sarà un punto di aggregazione della cittadinanza e sarà gestito dalla Protezione civile, dal gruppo anziani e dal gruppo Speranza (associazione molto conosciuta per l’aiuto che offre ai malati e ai loro familiari), i quali troveranno in questa struttura anche la propria sede. L’edificio era un ex magazzino comunale ormai dismesso che è stato completamente ristrutturato grazie alla volontà dell’amministrazione comunale di Cona e ai fondi messi a disposizione
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16 Cultura locale Il caso Una serata evento il prossimo 27 aprile per la presentazione
“Va’! Scolpisci”, dvd e pubblicazione per l’oratorio dedicato al Crocifisso di San Mauro di Giovanni Giovetti
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ra i momenti salienti dell’Anno Giubilare 2011, dedicato al Crocifisso di S. Mauro e culminato nella solenne processione (che si svolge ogni 25 anni) attraverso le vie della città, molti ricordano con particolare emozione la prima esecuzione assoluta dell’Oratorio per soli, voce recitante, doppio coro, organo e orchestra sinfonica “Va’! Scolpisci!”, avvenuta la sera del 17 dicembre nel Duomo di Cavarzere. Con quest’opera il maestro Renzo Banzato, che oltre ad aver composto il testo e la parte musicale, ha anche curato l’intera orchestrazione della partitura, ha desiderato far rivivere, attraverso l’arte musicale e a distanza di quasi duecento anni, la meravigliosa storia di Domenico Paneghetti e della sua devozione verso il maestoso Crocifisso custodito nel Santuario di S. Domenico a Chioggia, al quale l’umile tagliatore di canne si ispirò per scolpire il Divino Crocifisso di S. Mauro di Cavarzere. Come molti ricorderanno, il progetto dell’opera, commissionato dalla Diocesi di Chioggia, Regione Veneto e Fondazione della Comunità Clodiense, ha visto il coinvolgimento di numerosi enti, che hanno saputo operare in perfetta sinergia e sintonia: Parrocchia di S. Mauro, assessorato alla Cultura del Comune di Cavarzere, Provincia di Venezia, Conservatorio di Musica “A. Buzzolla” di Adria, Comitato Cittadino di Grignella, Circolo Amici del Maestro Tullio Serafin di Rottanova. La prima esecuzione (per la quale è risultato rilevante l’apporto della professoressa Lisa Armarolli, oboista dell’Orchestra “T. Serafin”, per l’inserimento informatico dei dati) - alla quale ne seguì una seconda presso il Duomo di S. Stefano a Caorle e una terza nella Cattedrale di Chioggia - fu ripresa dalle telecamere di Telechiara e successivamente trasmessa con un seguito di ben 85.000 spettatori. Telechiara Produzioni, in collaborazione con la Fondazione della Comunità Clodiense, ha ora ultimato la realizzazione del Dvd dell’opera, che si avvale del supporto della Ditta Turatti di Cavarzere, prodotto in 1.600 copie e assai curato sotto gli aspetti video (grazie alla regia di Massimo Polato e alla presenza di ben 9 operatori e 5 tecnici coordinati da Gilberto Dante), audio (con le ottime riprese digitali del suono realizzate da Stefano Volpato) e grafico: ad ogni dvd è infatti allegato un libretto a colori di venti pagine, ricco di notizie, foto, guida all’ascolto e con l’intero testo della composizione. L’esecuzione è affidata al basso Luca Gallo, al tenore Sergio Panajia, al narratore Paolo Padoan, all’organista professor Graziano Nicolasi, al Complesso Vocale SolEnsemble di Padova, all’Orchestra Sinfonica e Coro “T. Serafin” diretti dall’autore stesso: il tutto introdotto da monsignor Dino De
L’intera partitura dell’opera composta dal maestro Renzo Banzato è stata pubblicata dalla prestigiosa casa musicale Edizione Carrara di Bergamo
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Il crocifisso di San Mauro A sx la prima assoluta di Va’ Scolpisci Antoni, con una presentazione effettuata nel marzo 2012 in qualità di Arcivescovo di Gorizia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta. L’intera partitura musicale dell’oratorio (che consiste in un volume di ben 240 pagine, elegantemente rilegato e in un formato di ampie dimensioni) e le relative parti staccate strumentali e vocali saranno pubblicate da uno dei principali editori musicali italiani, ovvero la Casa Musicale Edizioni Carrara di Bergamo, che si occuperà della distribuzione dell’opera sul mercato italiano e soprattutto estero. Naturalmente ciò è stato accolto con particolare piacere dal maestro Banzato che, con questo rilevante lavoro, giunge alla sua quarta pubblicazione editoriale. Ora il tutto sarà ufficialmente presentato al pubblicoil prossimo 27 aprile presso il Teatro Comunale “T. Serafin” di Cavarzere, in una serata che sarà condotta dall’assessore alla Cultura Paolo Fontolan (che ha tra l’altro presentato le varie esecuzioni dell’oratorio che si sono tenute nel dicembre 2011) e durante la quale interverranno lo stesso autore, monsignor Dino De Antoni, il sindaco Henri Tommasi, i rappresentanti della Fondazione della Comunità Clodiense, il Musicologo Paolo Padoan, il Direttore del Conservatorio di Adria maestro Elio Orio, il presidente dell’Associazione Veneziani nel Mondo Bruno Moretto, gli Arcipreti che si sono avvicendati in San Mauro nell’ultimo quarantennio (monsignor Umberto Pavan, monsignor Fabrizio Fornaro, monsignor Achille De Benetti), autorità civili e religiose, nonché gli esponenti del mondo imprenditoriale e dell’associazionismo. La serata, organizzata dall’assessorato alla Cultura di Cavarzere, si aprirà con la presentazione della pubblicazione editoriale della partitura dell’opera; il programma prevede quindi gli interventi degli ospiti e la proiezione in anteprima del Dvd sull’oratorio. Il 27 aprile l’orario d’inizio è fissato alle ore 20.45; l’ingresso è libero. Info: Ufficio Cultura del Comune di Cavarzere: tel. 0426/317190, e-mail: ufficio.cultura@comune.cavarzere.ve.it Il prossimo 24 aprile sul Canale 14 del Digitale terrestre alle 11.30 e alle 18.00, andrà in onda l’intervista realizzata dai giornalisti della redazione di Telechiara al maestro Renzo Banzato, di presentazione dell’evento del 27 sera, ma anche relativa alla sua attività di compositore.
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18 Cultura locale Musica Al teatro comunale “Tullio Serafin”
“Cari cantautori” e “Giovani note”, le rassegne di primavera La programmazione, proposta per cicli tematici, è curata dal maestro Banzato e prevede otto appuntamenti musicali di Giovanni Giovetti
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ono in tutto otto gli appuntamenti musicali per la stagione primaverile 2013 che si svolgerà presso il Teatro comunale “T. Serafin” e che ha debuttato lo scorso 6 aprile. Due sono i filoni nei quali si incanaleranno le iniziative musicali. Il primo, dal titolo “Cari cantautori”, vuole essere un omaggio ad alcuni dei maggiori cantautori italiani, autori di pagine indimenticabili che hanno accompagnato la vita di giovani e meno giovani e proprio per questo motivo particolarmente cari a più di una generazione. Il secondo ciclo musicale, intitolato “Giovani note” presenta invece alcune delle realtà musicali più significative del Veneto, alternando acclamate formazioni corali ad affermate compagnie sinfoniche giovanili. Dopo gli omaggi a Fabrizio De Andrè e a Giorgio Gaber, nelle serate in programma per il 6 e il 13 aprile scorso, il prossimo appuntamento è fissato per il 24 di questo mese. Sul palco del Tullio Serafin Nicola Zampieri e Gian Marco Guzzon, solisti del celebre gruppo “Anime in plexiglas”, proporranno in versione acustica un omaggio a Luciano Ligabue, cantautore emiliano particolarmente ama-
R O M A LONDRA MILANO MOSCA
La proposta musicale primaverile pone al centro dell’attenzione i grandi cantautori italiani e giovani talenti del Veneto
La locandina della rassegna “Cari cantautori” to, specie dai più giovani. La rassegna dedicata al cantautorato italiano si concluderà il prossimo 4 maggio con il gruppo cavarzerano degi “Eclipse” che presenterà “A modo mio...” omaggio a Lucio Dalla. La manifestazione è stata realizzata sotto la direzione artistica del maestro Renzo Banzato, che collabora con l’assessorato alla Cultura nel coordinamento delle attività musicali. “Vogliamo programmare le attività musicali ha spiegato il maestro Banzato - seguendo linee
PRIMA
progettuali ben precise, tra cui il raggruppamento dei vari eventi in cicli tematici, individuando un filo conduttore che leghi i diversi appuntamenti che verranno proposti. E’ ciò che abbiamo fatto in questa prima rassegna ed in quella che seguirà nei mesi di maggio e giugno, intitolata “Giovani note”. “Salutiamo con soddisfazione - ha dichiarato l’assessore alla Cultura Paolo Fontolan - il vao di questi due cicli di concerti. Gli artisti che abbiamo scelto sono tra i migliori a livello nazionale nei rispettivi repertori e sono quindi una garanzia di qualità. La varietà delle proposte ci sembra in grado di attrarre un pubblico vasto, compresi i giovani”. Tutti gli spettacoli avranno inizio alle 21. I biglietti, de costo di 6 euro, sono disponibili presso la biglietteria del teatro o la sera dello spettacolo, a partire dalle 20.
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rosegue a maggio la stagione musicale al teatro Tullio Serafin di Cavarzere: infatti alla rassegna di musica d’autore intitolata “Cari cantautori” segue “Giovani note”, kermesse dedicata alla musica classica, sotto la direzione artistica del maestro Renzo Banzato. Domenica 5 maggio alle 17.30 si esibirà l’orchestra “Giovani Archi Veneti ” di Treviso, eseguendo musiche di Vivaldi, Dvorak e Brahms, mentre la domenica seguente, alla stessa ora, avrà luogo il concerto del coro di voci bianche “Cesare Pollini” di Padova, nel quale il pubblico avrà la possibilità di ascoltare pezzi di Haendel, Mendelssohn Bartholdy, Faurè, Rutter, Kirschner e Caraba. Domenica 26 maggio alle 17.30, invece, spazio all’Orchestra 3C, diretta da Vinicio Marchiori, composta dagli studenti delle scuole medie di indirizzo musicale di Cavarzere, Chioggia e Camponogara, infine domenica 9 giugno alle 17.30 chiuderà la rassegna l’orchestra del conservatorio “A. Buzzolla” di Adria, suonando alcuni brani di Beethoven. Le prenotazioni e le prevendite si possono effettuare all’ufficio Cultura tutti i giorni dalle 10 alle 12 (esclusi festivi) a partire dal 22 aprile. Nicola Ruzza
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20 Cultura locale Il caso Un’occasione per riflettere sul ruolo della donna nella società moderna
“Danziamo per la donna”, un successo per Cavarzere di Nicola Ruzza
I
ncoraggiante successo di pubblico per l’iniziativa organizzata dalla Cgil e da Telefono Donna l’8 marzo presso la sala grande dell’azienda agricola Clelia Giusberti in occasione della Giornata internazionale per i diritti delle donne: circa 50 persone hanno partecipato al completamento del percorso di riflessione, iniziato il 18 gennaio con la serata antiviolenza, attorno al ruolo della donna nella società odierna. La serata è iniziata con l’introduzione dell’organizzatrice Marzia Tasso, nella quale sono state ricordate le conquiste politicosociali delle donne - senza dimenticare, tuttavia, la strada ancora da percorrere, alla luce anche dei frequenti femminicidi riportati quotidianamente dai mass media – ed è stata sottolineata la necessità per la donna di abbracciare sempre di più una prospettiva “al femminile”, per aprire il mondo ad una idea diversa di società. Dopo il discorso che ha dato l’avvio all’incontro, i presenti sono stati coinvolti da Annamaria Peraro in una serie di danze meditative: si tratta di una forma di percorso interiore operato attraverso l’ausilio
Il Gruppo Danze Meditative insieme all’organizzatrice Marzia Tasso (foto da www.cavarzereinfiera.it) Rettifica
cHieBao, iL presidente uscente deLL’auser
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della musica nella quale il corpo e la mente creano una sinergia, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza di sé e del mondo circostante; inoltre le danze sono state intervallate dalla lettura di poesie riguardanti la donna in rapporto alle stagioni della vita. Al termine c’è stato un momento conviviale nel quale i partecipanti hanno potuto scambiarsi le opinioni sulla serata, discutere sulle iniziative future, consultarsi riguardo a qualche bel libro o film e gustare qualche manicaretto preparato dall’organizzazione.
ello scors o numero de “la Piazza di Cavarzere” a pagina 14 è stata erroneamente pubblicata la foto di Sandro Chiebao a corredo dell’articolo intitolato “Auser, il bilancio di un anno di attività” al posto del presidente uscente Aldo Chiebao, nella foto in alto. Ci scusiamo con i lettori ed i diretti interessati.
L’Intervento
Sanità privata serve una svolta di Leonardo Padrin* segue da pag.
1
Nel territorio sono inoltre presenti altre imprese private che hanno le stesse caratteristiche autorizzative ma non sono convenzionate. Cioè vendono servizi sanitari rivolgendosi ad un mercato totalmente privato ed il cittadino deve pagare interamente la prestazione che riceve. Il dibattito di queste settimane nasce per due motivi ben precisi: uno strategico ed uno economico. Quello strategico riguarda il decisore cioè il soggetto che in nome e per conto della Regione acquista i servizi sanitari dai privati convenzionati. In passato era la Regione che decideva da chi e quanto si acquistava e poi calava questo accordo nel territorio senza che i direttori generali delle Ulss avessero un ruolo operativo. Non esistevano criteri se non la discrezionalità di accogliere o respingere, in tutto o in parte, quanto veniva richiesto. Questo ha comportato la concentrazione dell’offerta dei servizi sanitari del privato convenzionato dove più ricco era il mercato, secondo una legittima logica d’impresa. Quello economico riguarda invece la diminuzione del budget, cioè della cifra che la Regione intende investire nell’acquisto di prestazioni sanitarie dai privati convenzionati. Su questo aspetto va detto che la diminuzione è stata significativa ma soprattutto il tempo intercorso fra la decisione della Giunta Regionale e la sua applicazione è stato talmente breve che coloro che hanno una organizzazione complessa (e per questo spesso molto qualificata) non sono nelle condizioni di adeguarla senza traumi occupazionali e logistici. È quindi necessario intervenire allungando ragionevolmente i tempi di applicazione delle nuove norme. La questione strategica è invece fondamentale per la Regione perché la delibera della Giunta propone un cambio di mentalità epocale e pone in carico al Direttore Generale la responsabilità della gestione dei servizi sanitari nell’ambito del proprio territorio e quindi decide lui quanto comprare e da chi. La norma prevede che il Direttore debba agire secondo criteri resi pubblici e che saranno verificati dalla Giunta Regionale e dalla V Commissione, entrambi gli organi potranno modificare le decisioni del Direttore Generale di ogni singola Ulss con delle pubbliche motivazioni. Un percorso trasparente alla determinazione del quale tutti i soggetti portatori di interesse potranno concorrere sapendo che l’obiettivo della sanità pubblica o pagata dal pubblico è quello di fornire ai cittadini i migliori servizi possibili in base alle risorse disponibili perché per farlo vengono usati i soldi di tutti. Gli altri aspetti, occupazionali ed aziendali, vanno comunque affrontati e risolti ma necessariamente in modo consequenziale alla programmazione regionale del resto è evidente che chi beneficia dell’essere fornitore della Regione non può agire in modo difforme da quanto prevede il proprio committente. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
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Sport locale 23 Boxe Torneo esordienti a Vicenza
Due ori e due argenti per i pugili cavarzerani
neWs Karate
Bronzo per Braggion aL campionato itaLiano
di Nicola Ruzza
Grande soddisfazione dell’allenatore Nicola Fontolan per le belle prove sostenute dai suoi atleti
GIUDITTA ABBIGLIAMENTO
L’allenatore Nicola Fontolan
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A
nche questa volta la Boxe Cavarzere si è distinta per la qualità dei suoi pugili: infatti sabato 16 e domenica 17 marzo, nel Palazzetto dello Sport di Vicenza, in occasione del torneo esordienti di pugilato, gli atleti allenati da Nicola Fontolan hanno fatto incetta di medaglie, conseguendo due ori e due argenti. La Boxe Cavarzere si è presentata sul ring con quattro giovani talenti - Marco De Bei negli 81 kg categoria School Boys, Ayoub El Moutaki nei 70 kg categoria Junior, Manuel Cavendi nei 64 kg e Donovan Fulle negli 81 kg, entrambi della categoria Youth - i quali hanno dato prova di grande abilità nel quadrato di gara, come provano i risultati ottenuti. Entrando nello specifico, Marco De Bei ha ottenuto il passaggio diretto al Torneo Italia, a metà aprile, poiché non ha trovato avversari di pari peso, la qual cosa equivale alla conquista di una medaglia d’oro, mentre Ayoub El Moutaki ha perso di misura ai punti in finale contro il pordenonese Querin, in seguito ad un match molto equilibrato nel quale l’atleta della pugilistica cavarzerana ha dato prova dell’ottima tecnica di cui è fornito: soltanto grazie alla maggiore età (infatti Querin ha un anno in più di El Moutaki), che nell’adolescenza si nota molto, poiché fornisce una maggiore possanza fisica, ha permesso a Querin di avere la meglio su Ayoub. Per quanto riguarda la categoria Youth, grande prova di Manuel Cavendi, il quale ha conquistato l’oro battendo in semifinale Manuel Saviano della Baggio Ring Vicenza, dominando l’incontro e facendo contare l’avversario per ben due volte, per poi vincere contro Sorin Marian Ene della QueensBarry Boxe Vicenza, dimostrando così di essere uno degli atleti più interessanti del torneo. Infine Donovan Fulle ha disputato una splendida semifinale battendo l’atleta della Padova Ring Giovanni Loprete grazie alla potenza del suo destro, ma purtroppo non ha potuto disputare la finale, che lo vedeva nettamente favorito, a causa di un infortunio occorsogli alla mano destra. Nella stessa riunione hanno combattuto fuori programma gli atleti della Boxe Cavarzere Thomas Busetto, che ha sconfitto per ko tecnico alla 2ª ripresa Yassine Saadi, grazie alla potenza devastante dei suoi colpi, e Omar Zebala, il quale ha battuto ai punti Riccardo Cavaggion, sfruttando al meglio le lunghe leve di cui è dotato. L’allenatore Nicola Fontolan esprime grande soddisfazione per i risultati conseguiti dai suoi pugili, resi possibili anche grazie agli sponsor Eurogielle Sivento, Finpesca, Degre, Belcaro, Life Tree e con orgoglio afferma che la sua palestra detiene il record delle affiliazioni (la Boxe Cavarzere tessera ben 43 agonisti).
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A sx Devis Braggion con Salvatore Loria, attuale capitano della nazionale italiana
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abato 9 e domenica 10 marzo al Palazzetto dello Sport di Quiliano (SV) si è svolto il campionato italiano categoria Master di Karate, nella specialità del kata e del kumite (combattimento), organizzato dalla Fijlkam (sola federazione riconosciuta dal Coni per gestire l’attività sportiva nelle discipline di sua competenza); nella categoria Master A kumite -65 kg il cavarzerano Devis Braggion dell’A.S.D Shotokan Cavarzere ha conquistato uno splendido bronzo, dopo una gara molto lunga ed equilibrata, alla luce dell’alto livello dei partecipanti alla competizione. L’atleta e tecnico dello Shotokan
L’atleta cavarzerano ha dominato gli incontri tenendo testa a professionisti Cavarzere, infatti, ha disputato ben sei incontri contro avversari provenienti da tutte le regioni d’Italia e, soprattutto, militanti nei corpi sportivi delle Forze dell’ordine, dunque professionisti, mentre Braggion deve conciliare gli allenamenti con gli impegni lavorativi. Venendo alla gara, Devis ha dominato gli incontri mettendo in evidenza le grandi doti tecniche e di gestione del tatami maturate nella ventennale pratica del karate, fino alla finale dove, dopo un incontro molto duro, è comunque uscito imbattuto, in quanto il combattimento è terminato in parità e solo il giudizio arbitrale ha decretato la vittoria per l’avversario del karateka cavarzerano. Questo prestigioso risultato va ad incrementare il già nutrito palmares di Braggion e corona una carriera dedicata alla pratica e all’insegnamento delle arti marziali, fornendogli nuovi stimoli per altri ambiziosi traguardi ed è motivo di orgoglio per il direttore tecnico Ettore Mantovan e per tutti gli atleti dello Shotokan Cavarzere. N.R.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Politica A maggio si rinnovano i governi degli enti locali
Amministrative, quattro comuni vanno al voto Occhi puntati sul fenomeno del Movimento 5 Stelle. A San Donà e Martellago si elegge il sindaco con il doppio turno. A Pianiga e San Stino di Livenza, con il turno unico di Alessandro Abbadir
E
lezioni amministrative, in provincia di Venezia, sono 4 i comuni in cui si andrà al voto. Si tratta di Martellago, Pianiga e nel Veneto Orientale, San Donà e San Stino di Livenza. Il tema politico principale sul tavolo è la tenuta delle tradizionali coalizioni di centrosinistra o centrodestra di fronte al fenomeno grillino. Fenomeno che ha investito lo scenario politico italiano e anche quello locale. I dati alle politiche per il Movimento 5 Stelle nei comuni del Veneziano sono importanti. A San Donà, dove adesso governa la leghista e presidente della provincia Francesca Zaccariotto, Grillo è al 25,23%, a San Stino di Livenza 24,62%, a Martellago raggiunge il 32,62% e a Pianiga il 35,60%. Miranese e Riviera del Brenta sono le zone dove il Movimento ha raggiunto i risultati migliori, con il picco di Vigonovo dove i grillini arrivano al 36,52%. Non è un caso per gli attivisti dell’ex comico, che sia l’area dove il Movimento è più rappresentato
nelle istituzioni: c’è infatti il caso di Mira, con il sindaco grillino Alvise Maniero, ci sono tre consiglieri a Mirano, una a Santa Maria di Sala, uno a Vigonovo e uno a Campolongo. Ma andiamo ora comune per comune a vedere la situazione ad un mese dal voto. A Martellago, i candidati in lizza al momento in cui scriviamo e andiamo in stampa, sono quattro. Hanno ufficializzato la loro candidatura Moreno Bernardi (Un comune per tutti), Alberto Ferri (Lega Nord) e Antonio Santoliquido (Movimento 5 stelle). Si è in attesa delle mosse del Pdl, dove vige il massimo riserbo sul candidato, e della lista Monti. Il gruppo di Andrea Causin (lista Monti) che, comunque, ha assicurato di volerci essere non ha ancora sciolto la riserva, se appoggiare il centrosinistra o correre in proprio. Intanto a metà aprile a tenere banco sullo scenario politico sono state le primarie del centrosinistra, alla fine l’ha spuntata Monica Barbiero. Per l’insegnante di musica ha
votato più di un elettore su due e ha preso il 50,19 per cento. Ecco i numeri del responso nel dettaglio : Barbiero (Impegno Comune) 792 voti, Paolo Gatto (Pd) 554, Cosimo Moretti (Pd) 232. Anche a Pianiga si dipana la matassa delle candidature. Il centrodestra si è già fatto avanti ricandidando il sindaco uscente Massimo Calzavara, 39 anni avvocato, con la lista “Calzavara sindaco”. Nel centrodestra ad esempio ci sono il Pdl, la Lega Nord, la lista Pianiga Futura. Il centrosinistra candida a sindaco il segretario del Pd Jessica Pavan, sostenuta, oltre che dal Pd, da Idv e Psi. Jessica Pavan, 34 anni, è dipendente del Movimento consumatori a Mestre. Sarà invece Massimo Nacchi 49 anni, residente a Cazzago, sposato e padre di due figli, impiegato in una onlus padovana il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Pianiga. Fra i partiti, dalle urne di febbraio è emerso come il Pdl sia il maggiore azionista dell’attuale maggioranza con il 16,6, la Lega Nord conserva uno
zoccolo duro del 7,66%. Il Pd porta a casa il 20,79%. A San Donà la candidature principali sono tre, anche se non mancano tante civiche e formazioni minori. Nel centrodestra ad esempio il dopo-Zaccariotto non sarà leghista. Il Carroccio sosterrà Giansilvio Contarin. Il sindaco uscente Francesca Zaccariotto non ricandidabile (ha fatto due mandati), pensa a una lista civica con cui raccogliere voti per favorire la vittoria della sua coalizione. Contarin, attualmente assessore ai lavori pubblici nella giunta di Francesca Zaccariotto, ha 51 anni, architetto, è stato sindaco già nel 1993 in una delle prime giunte di centrosinistra. Il centrosinistra con il Pd in testa ha candidato Andrea Cereser. Cereser si era imposto a dicembre nelle elezioni interne al partito. 45 anni, medico veterinario all’istituto zooprofilattico delle Venezie, sposato, una figlia, consigliere “anziano” più votato con 360 voti alle precedenti comunali, proveniente dal mondo cattolico. La sua è una
delle famiglie più conosciute nel sandonatese. Sarà invece l’ingegner Guido Salvestroni, 56 anni, il candidato a sindaco di San Donà del Movimento 5 Stelle. Nato a Milano il 3 gennaio 1957, una figlia. Guido Salvestroni è un ingegnere meccanico, si è laureato al Politecnico di Milano e prim’ancora ha frequentato il liceo classico. Ha intrapreso la carriera imprenditoriale e in questi anni si è occupato molto di informatica, anche insegnandola. A San Stino di Livenza l’unico candidato sindaco finora designato è il trentenne Matteo Cappelletto per la lista civica “Livenza” di ispirazione di centrosinistra, attuale assessore della giunta in carica di Luigino Moro. Di sicuro infatti cui sarà la lista del movimento di Beppe Grillo. Il Pdl pare sostenere la candidatura a sindaco di Pietro Meda, mentre la Lega Nord sostiene il nome di Antonio Zovatto. A San Donà e Martellago si vota con il doppio turno. A Pianiga e San Stino con turno unico.
CAOS LEGA NORD GLI ESPULSI NEL VENEZIANO
I
l caos della Lega Nord a livello regionale, si ripercuote anche a livello provinciale. L’episodio che più ha fatto scalpore è la lite con scambio di pugni e spintoni fra l’ex segretario della Lega Nord di Venezia Paolo Pizzolato e il deputato veronese Metteo Bragantini. L’ala rimasta fedele a Bossi ha contestato la nuova linea del segretario della Liga VenetaLega Nord , il “maroniano” sindaco di Verona Flavio Tosi. Tosi con il consiglio nazionale della Liga Veneta, ha espulso nelle scorse settimane, 35 militanti che avevano contestato Maroni a Pontida. Per l’area di Venezia sono stati espulsi: Claudio Gatti, Pierangelo Del Zotto, Giovanni Furlanetto, Liliana Manente, Claudia Marchiori, Pier Paolo Penzo, Patrizia
Peretti, Paolo Pizzolato, Alessandro Vianello. Nel Veneto Orientale anche se nessuno è fra gli espulsi, restano le tensioni tra “tosiani” e “bossiani” in vista delle amministrative a San Donà e San Stino. Il sindaco di Musile, Gianluca Forcolin, che da solo aveva riconquistato il suo Comune alla destra del Piave, ha dovuto rinunciare alla candidatura per Roma che ha visto l’elezione del giovane ex segretario provinciale, Emauele Prataviera, di San Stino, pupillo di Daniele Stival fedele a Tosi. Francesca Zaccariotto, sindaco di San Donà e presidente della Provincia di Venezia, sempre vicina a Bossi e Giampaolo Gobbo è contestata dalla nuova segreteria sandonatese di Gino Diotto. A.A.
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Spazi aperti 25 3 Chioggia Bosco Nordio
Il nuovo programma di escursioni naturalistiche U
Mira Porte in Riviera del Brenta
A
l via il nuovo programma di escursioni naturalistiche da parte della cooperativa HylaCoop naturalisti associati, in collaborazione con Veneto Agricoltura. I naturalisti di Hyla avranno il piacere di guidare bambini e adulti alla scoperta del territorio e del suo ecosistema, anche in aree tradizionalmente non accessibili al grande pubblico, come Bosco Nordio. La riserva naturale integrale è la protagonista di ben quattro appuntamenti. Il 1 aprile è stata proposta una visita guidata alla scoperta di quanto rimane dell’antica foresta litoranea tra lecci, querce, frassini e tracce di una fauna misteriosa. Il 14 aprile, dalle 9.30 alle 14.30 all’interno della riserva si è praticato il nordic walking: mezza giornata di attività fisica con l’assistenza di un istruttore. Il 19 maggio, sempre a Bosco Nordio, dalle 9.30 alle 15.30 si praticherà un’esperienza meditativa guidata a contatto sensoriale con l’ambiente del bosco, affinando la percezione dell’unità ecosistemica. Il 1 giugno dalle 19 alle 21 si andrà
La riserva naturale integrale aperta a bambini e adulti in varie iniziative iniziate ad aprile che si protrarranno fino a giugno alla scoperta dei pipistrelli di Bosco Nordio, con una lezione ed escursione serale con la conduzione di un esperto di chirotteri e l’identificazione delle specie con bat-detector. Ma il nostro territorio non offre solo gli incanti della foresta. Il 21 aprile e il 26 maggio, dalle 9.30 alle 12.00, in bicicletta, si andrà alla scoperta del territorio agricolo di bonifica, tra argini, canali e manufatti idraulici, antiche corti e la grande idrovora di Ca’ Bianca. Il 1 maggio e il 9 giugno dalle 10 alle12 si esplorerà il giardino botanico di Porto Caleri, con una visita guidata al gioiello del Delta del Po, tra flora di spiaggia
“DIPLOMATI” 55 NUOVI VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE NEL VENEZIANO
Il gruppo dei partecipanti al corso di base di formazione della Protezione civile
C
on la consegna degli attestati al magazzino provinciale della protezione civile, a Marcon, si è concluso sabato 23 marzo scorso il corso di formazione base per volontari di protezione civile, organizzato dalla Provincia di Venezia e tenutosi presso il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Mirano. Il corso è iniziato il 23 maggio 2012 ed ha registrato la partecipazione di 55 volontari che hanno affrontato lezioni teoriche (la legislazione specifica di protezione civile, la pianificazione in emergenza, i principali rischi del territorio, la psicologia dell’emergenza) e pratiche (l’utilizzo di apparecchiature radio, le nozioni di pronto soccorso, il rischio antincendio, per i quali verrà rilasciato specifico attestato dal Ministero dell’Interno). Particolare attenzione è stata posta an-
che all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, con un corso apposito che ha integrato la formazione base. Alla cerimonia di conclusione erano presenti, oltre all’assessore provinciale alla Protezione Civile Giuseppe Canali, i sindaci e gli assessori dei comuni dei volontari che hanno frequentato il corso, il dirigente del servizio provinciale di protezione civile Massimo Gattolin e Susanna Babetto. “Continua l’impegno formativo dei volontari, promossa dalla Provincia di Venezia. Si tratta di un compito che l’amministrazione affronta sempre positivamente, - ha commentanto l’assessore Canali - credendo nel ruolo del volontariato di protezione civile ed investendo, anche in tempi economicamente difficili, nella formazione, ben consapevole dello spirito di altruismo di chi si avvicina a prestare questo servizio”.
e barena, boschi e macchia mediterranea, stagni abitati da rare specie di animali. Il 12 maggio e il 23 giugno, in bicicletta, si girerà il territorio tra Brenta e Adige, con escursioni a Isola Verde, tra le foci dei fiumi, gli orti, gli argini, i boschi golenali, la lavorazione delle grasiole e le idrovore. Il 2 giugno ancora una giornata di nordic walking, questa volta a Valle Averto, dalle 9.30 alle 14.30, con la presenza di un istruttore. Per le escursioni in bicicletta è possibile anche noleggiare il mezzo. E’ obbligatoria la prenotazione al 3381755614 M.Bo.
RIAPRE VILLA VALIER CORÒ
n gioiello dell’architettura di nuovo visitabile. Ha riaperto ad aprile, ma non è certo una nuova costruzione, villa Valier Corò che si trova a Mira Porte in via Di Vittorio lungo le sponde del Naviglio del Brenta. L’incantevole villa del 1500 è stata restaurata nei minimi dettagli Impreziosita da un antico oratorio e un’imponente barchessa, la villa è immersa in un lussureggiante giardino di alberi secolari, per una superficie totale di 20.000mq. Un tempo scenario degli eventi mondani più glamour del territorio, la residenza ebbe l’onore di ospitare alcune tra le più influenti famiglie nobiliari veneziane e fu scelta come abitazione privata da ben due Dogi della Serenissima, i Valier, caso unico nel panorama della Riviera. Ad immortalarne la fama contribuirono i festeggiamenti ufficiali che vi ebbero luogo nel 1666 in occasione del passaggio per gli Stati Veneti di Margherita, figlia del Re di Spagna, in viaggio per raggiungere il futuro marito Leopoldo I d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero: un ricevimento che per sfarzo ed eleganza fece parlare di sé in tutta Europa. Dopo secoli da quello storico evento, questo edificio riprende vita aprendo le sue porte al pubblico. Ma quali saranno i servizi che Villa Valier potrà offrire? Spazi dedicati al business: per meeting, convention e team building aziendali; la location ideale per cene di gala esclusive e spettacoli culturali di alto livello; ma anche l’ambientazione per servizi fotografici ineguagliabili e naturalmente la cornice perfetta per l’evento da sogno per eccellenza: il matrimonio. Villa Valier ha aperto le sue preziose stanze affrescate ad aprile per un pomeriggio dedicato all’imprenditoria e al mondo del turismo, mentre il week end contiguo all’apertura è stato dedicato ai futuri sposi. A.A. Info www.villavalier.it
Marzo 2013
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500
Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997
a cHioggia iL dg daL Ben compLeta La squadra strategica
dopo gilda menini come direttore amministrativo è la volta del direttore sanitario e di quello dei servizi sociali: Luca sbrogiò e giampaolo pecere Il direttore dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben ha nominato il direttore sanitario e quello dei servizi sociali. Si tratta di Luca Sbrogiò per l’area sanitaria e Giampaolo Pecere per quella sociale. I due dirigenti sono già operativi e sostituiscono Lino Battistello (ex direttore sanitario), che è tornato a fare il primario di Geriatria all’ospedale di Piove di Sacco, e Stefano Vianello (ex direttore sociale) che ora è alla guida del distretto sociosanitario di Mira. Soddisfazione del Dg Dal Ben. “La Ulss di Chioggia sta perdendo quell’aura immotivata - di azienda di provincia. Sia dal punto di vista strettamente strutturale, che da quello, fondamentale, sanitario, sta inanellando una serie di eccellenze e riscontri importanti. È la premessa alla scelta della nuova direzione strategica, che deve essere all’altezza del ruolo che Chioggia sta conquistando: abbiamo dirigenti capaci, esperti e pronti a lavorare in squadra per il bene futuro della sanità clodiense”. Luca Sbrogiò, milanese di origine, trevigiano di adozione, classe ’63, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova, si specializza in Igiene e Medicina Preventiva. Nel 2002 fino al 2006 è responsabile dei Programmi Regionali di Sanità
Informa
le Specia le Specia
Ulss 14
Giampaolo Pecere, Luca Sbrogio e
Pubblica all’Ulss 7 di Pieve di Soligo (Treviso). Nel 2008 arriva all’Ulss 9 di Treviso dove prima ricopre il ruolo di direttore del servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione e, successivamente nel 2010, di direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica e direttore del Dipartimento di Prevenzione. Nel periodo di incarico ha più volte sostituito formalmente il direttore sanitario in caso di assenza. Attualmente ricopriva l’incarico di direttore del Dipartimento di Prevenzione, Servizio Igiene e Sanità Pubblica all’Ulss 19 di Adria. Nell’ambito dell’Igiene Pubblica, dal 18 dicembre 2012 è componente del
Comitato Scientifico nazionale della Società Italiana di Igiene (SItI) e membro del gruppo di lavoro nazionale per lo sviluppo della medicina predittiva. Giampaolo Pecere, veneziano di origine, classe ’60, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova si specializza prima in Medicina Interna (indirizzo Medicina d’Urgenza) sempre a Padova, e poi in Igiene e Medicina Preventiva a Modena. Alla fine degli anni Novanta diventa responsabile di una Rsa dell’Ulss 12 (un servizio territoriale dotato di 90 posti letto per anziani non autosufficienti) e dell’assistenza domiciliare del Distretto 1 (rivolto ad una popolazione
di 74mila abitanti). Successivamente ricopre l’incarico di responsabile della direzione del Distretto del Centro Storico di Venezia. Dal 2004 a tutt’oggi lavora presso l’Azienda Ulss 18 di Rovigo nella quale fino alla fine del 2011 ha ricoperto l’incarico di Direttore dei Distretti Socio Sanitari e di Direttore del Dipartimento Organizzazione Distrettuale. Durante la permanenza presso l’Azienda Ulss 18 di Rovigo, inoltre, ha ricoperto l’incarico di Direttore dei Servizi Sociali. E’ stato componente della Commissione Regionale per la Salute Mentale.
CONTINUA IL CONCORSO FOTOGRAFICO L’Azienda Ulss 14 in collaborazione con l’Associazione culturale-fotografica Progetto Ossigeno, organizza un concorso fotografico aperto alla cittadinanza. TEMA DEL CONCORSO “DONARE BENESSERE” prevede la selezione di fotografe che devono documentare la città di Chioggia ed il suo territorio limitrofo nei suoi aspetti più caratteristici. La città infatti offre ai suoi abitanti e non solo inedite e sempre nuove scene da fotografare: scorci, angoli nascosti, paesaggi, ritratti. Obiettivo del concorso è arricchire gli spazi dei locali ristrutturati dell’ospedale di Chioggia con opere
fotografiche dei cittadini che verranno riprodotte in appositi pannelli e affissi nei nuovi locali, contribuendo ad alleviare e rasserenare, mediante l’affissione delle opere selezionate, la permanenza dei pazienti in ospedale o la semplice attesa alle prestazioni. Il concorso è aperto a tutti i residenti del Comune di Chioggia. Durerà da marzo ad ottobre in modo da consentire ai partecipanti di fotografare la città in varie stagioni e con colori differenti. Per maggiori informazioni www. asl14chioggia.veneto.it o www.progettossigeno.it.
Marzo 2013
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
PRONTO IL REPARTO DI GINECOLOGIA-OSTETRICIA DELL’OSPEDALE DI CHIOGGIA Lo stato dei lavori è su Facebook: www.facebook.com/dalbendg Conto alla rovescia per l’inaugurazione del terzo piano all’ospedale di Chioggia, dove sono ospitati Ginecologia-Ostetricia, il Nido e alcuni posti letto per la patologia neonatale. Il taglio del nastro è previsto tra fine marzo e inizio di aprile. Dopo Fisioterapia (sesto piano), Geriatria (quinto piano) e Medicina (quarto piano) è la volta di Ginecologia-Ostetricia (terzo piano), un reparto di 500 metri quadrati, completamente rivisitato e riorganizzato nel servizio con stanze climatizzate, da due o un posto letto, ciascuna provvista di servizi igienici. I locali, rinnovati anche nei colori, sono dotati di nuovi arredi (in questo caso anche un fasciatoio e attrezzature per accudire il proprio bambino) per garantire un miglior comfort alle neomamme e una permanenza gradevole all’interno dello spazio ospedaliero. Nel reparto, oltre agli ambulatori medici compare anche una sala riunioni che permette di svolgere gli appuntamenti multidisciplinari per la discussione di casi complessi. Nella sala di attesa, infine, c’è la reception con personale dedicato per l’accoglienza dei pazienti e dei visitatori.
prima...
... e dopo
Ad un anno dall’avvio dei lavori di ristrutturazione, l’ospedale di Chioggia ha cambiato volto a partire dall’area esterna con una nuova portineria (un’opera avveniristica che ricorda, dalle forme, un’imbarcazione), nuovi percorsi protetti per entrare nella struttura ospedaliera e una riorganizzazione dei parcheggi che permetterà, tra qualche mese, di avere posti auto separati tra visitatori e dipendenti Ulss. Completamente rivisto l’atrio dell’ospedale, raddoppiata la sala
d’attesa per prenotare e disdire esami e visite, potenziata e ristrutturata la Radiologia. Separati i percorsi per gli utenti che desiderano andare nei reparti e coloro che necessitano di raggiungere il Poliambulatorio o la Radiologia. E sono già partiti i lavori di ristrutturazione anche al secondo piano dove è ubicato il reparto di Chirurgia. Prima di fine anno saranno ultimati i lavori di riqualificazione del monoblocco. Per documentare lo stato dei lavori e creare un filo diretto con gli uten-
Problemi sessuali? Aperto un ambulatorio specialistico a Chioggia Problemi sessuali? L’ospedale “Madonna della Navicella” di Chioggia apre un ambulatorio per curarli. Si tratta dell’ambulatorio andrologico-sessuologico che è stato attivato dal servizio di Urologia con ottica di integrazione ospedale- territorio. L’ambulatorio è gestito da due medici urologi, Renato Spinadin e Raffaele Ranavolo con la collaborazione della psicologa psicoterapeuta Lorella Ciampalini del Consultorio Familiare. Lo scopo dell’ambulatorio è quello di trattare i disturbi e le problematiche relative al deficit erettile e altri disturbi della sfera sessuale e riproduttiva. “L’ambulatorio – ha spiegato il primario di Urologia Giuseppe Tuccitto - nasce dal presupposto che spesso i problemi della sfera sessuale e riproduttiva riconoscono
delle cause organiche con delle forti implicazioni di carattere psicologico. Il paziente, il più delle volte ha delle difficoltà ad afferire nell’ambulatorio urologico generale per vergogna o timore che vengano alla luce certe problematiche della sfera privata; avendo a disposizione invece un ambulatorio pomeridiano, in cui c’è un afflusso molto limitato di persone, l’utente riesce a manifestare certi problemi in maniera più libera e disinvolta”. Si può afferire a questo ambulatorio con impegnativa del medico di famiglia rivolgendosi al Centro Unico di Prenotazione (CUP). “Dal giorno della sua attivazione a tutt’oggi – ha aggiunto Tuccitto - si è verificato un afflusso sempre crescente di pazienti con problematiche andrologiche-sessuologiche. Per tale motivo abbiamo ri-
tenuto opportuno offrire al paziente, qualora ne fosse necessario, anche la possibilità di eseguire presso il nostro ospedale tutte quelle indagini diagnostiche strumentali necessarie a completare l’inquadramento della problematica clinica”. E’ partito da qualche giorno un nuovo servizio di ecografia andrologica, comprensiva di tecnica color-doppler, specifica per lo studio vascolare del pene, delle dinamiche erettili e delle cause vascolari maschili di sterilità di coppia. “In tal modo – ha concluso Tuccitto - viene a chiudersi quel circolo “virtuoso” diagnostico terapeutico che permette al cittadino di completare accertamenti e terapie all’interno del nostro ospedale e con un percorso facilitato che vede impegnate figure professionali mediche di varie specialità”.
ti, il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben ha aperto una pagina su Facebook (www.facebook.com/dalbendg). “Un anno fa ho stretto un patto di trasparenza coi cittadini – ha detto il Dg – e desidero mantenerlo anche grazie a nuovi strumenti di comunicazione come i social network. Mezzi più veloci che permettono in tempo reale di mostrare l’evoluzione dei lavori di ristrutturazione dell’ospedale clodiense, lasciando spazio a commenti e suggerimenti”.
chirurgia in diretta - tuccitto L’ a.u.L.s.s. n°14 di chioggia (ve) promuove, in collaborazione con l’ordine degli assistenti sociali del veneto, un ciclo di formazione per assistenti sociali.
Ulss 14 informa
le Specia le Specia
28 Mondo scuola
Mondo scuola 5
Il progetto La lotta alla contraffazione entra nelle scuole superiori del Veneziano
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Mille “Giovani originali” di Giovanni Giovetti
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otta alla contraffrazione, un messaggio che dev’essere veicolato anche a scuola per formare... “Giovani originali”, consapevoli e informati. E’ questo lo spirito che anima l’iniziativa, denominata appunto “Giovani originali”, realizzata dall Provincia in collaborazione con le Forze dell’Ordine, la Camera di Commercio e altri enti del territorio. Fino ad oggi il progetto ha coinvolto circa 1000 studenti del Veneziano. Scopo del progetto è sensibilizzare, attraverso la realizzazione di specifici percorsi formativi, gli studenti veneziani sui molteplici effetti negativi derivanti dal fenomeno illecito della contraffazione, dalla produzione all’acquisto, al consumo di prodotti falsificati. Nell’anno scolastico 2011-2012 hanno partecipato sei istituti superiori per un totale di 32 classi. Gli istituti coinvolti sono stati il Marconi di Cavarzere con 8 classi, il liceo scientifico Benedetti di Venezia con 5 classi, il Lazzari di Dolo con 6 classi, il Levi di Mirano con 3 classi, il liceo linguistico Belli con 7 classi, il Cornaro di Jesolo con 3 classi. Nell’anno scolastico in corso gli interventi negli istituti sono ancora in program-
Formazione professionale
attivato un terzo corso aL cfp di cHioggia: domande in aumento deL 50%
Un’iniziativa volta a sensibilizzare i ragazzi sugli effetti negativi del fenomeno illecito della contraffazione con particolare attenzione al settore alimentare
L’assessore Lucio Gianni al Liceo Benedetti di Venezia
ma.
“Gli istituti che hanno aderito - commenta l’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni - permettono di coinvolgere l’intera provincia di Venezia. Gli incontri realizzati hanno visto una partecipazione attenta da parte degli studenti e in molti casi si sono protratti oltre l’orario
previsto proprio per dare risposta alle diverse sollecitazioni e quesiti emersi. Nei nostri incontri portiamo l’attenzione dei ragazzi anche su tutto ciò che riguarda la contraffazione nel campo alimentare, un settore di estrema importanza perché coinvolge primariamente non solo la nostra economia ma soprattutto la nostra salute”.
La sede del Centro di formazione professionale di Chioggia
S
ono state tutte accolte le domande di ammissione al primo anno del Centro di formazione professionale di Chioggia, nonostante fossero giunte copiose, ben al di sopra delle possibilità concesse dai due corsi già attivi. La Provincia ha allora deciso di avviare un terzo corso per accontentare i ragazzi che ambiscono ad ottenere una qualificazione professionale nel campo della ospitalità e della ristorazione e le aspettative delle rispettive famiglie. La proposta, partita dall’assessore provinciale alla Formazione e al Lavoro Paolino D’Anna, ha ottenuto, a fine marzo, l’approvazione dell’intera Giunta che ha destinato al nuovo corso un finanziamento di 45mila euro. Una decisione motivata dalla stessa presidente della Provincia Francesca Zaccariotto con l’elevato numero di richieste che quest’anno è superiore del 50 per cento rispetto alle precedenti iscrizioni. Domande che, peraltro, sono pervenute anche ai Cfp, così come per le scuole secondarie di secondo grado, per lo più in modalità on-line. “Chioggia - ha commentato soddisfatta la presidente Francesca Zaccariotto - è un centro qualificato, con ottimi docenti, una sede che abbiamo recentemente rinnovato, e offre a nostri ragazzi, che hanno voglia di confrontarsi a breve col mercato del lavoro, concrete possibilità di occupazione, in un G.G. settore come quello dell’ospitalità e della ristorazione in continua crescita”.
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30 6 Personaggio Salute Malattie cardiovascolari, i progressi grazie ad una giovane del veneziano
Martina Calore, una promessa della scienza
La ricercatrice di Camponogara è stata premiata nel 2011 con il progetto “Donne e Futuro” Roberta Pasqualetto
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artina Calore è nata il 14 luglio 1982 e vive a Camponogara. Si è laureata con il massimo punteggio in biotecnologie industriali e ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze cardiovascolari. Martina oggi è una ricercatrice presso l’Università di Padova e, nel 2011, è stata premiata con il progetto Donne e Futuro. Martina ha sentito subito che la sua strada sarebbe stata quella della ricerca nelle scienze cardiovascolari. “Volevo seguire questa strada fin dai tempi del liceo – dice Martina - mi affascinavano le biotecnologie, poi durante il secondo anno di università ho fatto un corso di genetica umana, con la professoressa Alessandra Rampazzo, e ho capito che questa era la mia strada, poi ho voluto fare la tesi sperimentale e l’esame per il dottorato di ricerca con la stessa dottoressa”. Lo studio della professoressa Rampazzo e del suo
staff, dove lavora anche Martina, apre nuove prospettive sulla conoscenza delle cause della morte improvvisa tra i giovani, questo studio è stato pubblicato da poco sull’European Heart Journal. La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è una malattia rara che provoca la morte improvvisa, spesso si lega all’attività fisica e può coinvolgere calciatori o altri atleti famosi. Non mancano casi anche sui campetti di periferia e al di fuori degli ambienti sportivi questa condizione è ereditaria e fa due vittime l’anno (ogni 100 mila persone) sotto i trentacinque anni di età. L’incidenza di questa terribile morte è in calo proprio grazie all’opera di prevenzione sulle persone riconosciute come a rischio. “La scoperta legata alle morti improvvise è provocata da un’alterazione delle proteine desmosomiali, lo studio era già iniziato prima che io arrivassi nel laboratorio ed erano già stati trovati i
geni della malattia. Il nostro studio è stato fatto anche in collaborazione con i belgi e si effettua su una rosa di pazienti già analizzati clinicamente e dai quali estraiamo il Dna che ci riporta a questa malattia”. Si parla sempre di fuga di cervelli per l’Italia, per una volta sembra non essere cosi, ci si augura che un’università come quella di Padova, dove un tempo affluivano le menti più brillanti d’Europa, non perda questo importante prestigio. Martina è fiduciosa, nonostante la sorella si sia trasferita quattro anni fa negli Stati Uniti per lavorare. Lei si augura di restare nel suo paese e di trovare un lavoro. “Io non voglio andare all’estero, mi auguro di restare vicino ai miei genitori e di realizzarmi stando qua. I miei hanno fatto un grande sacrificio per farmi studiare vorrei dargli soddisfazione, trovando lavoro nel mio ambito; spero che questo succeda dopo i sei anni da ricercatrice”. Il
La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è una malattia rara che provoca la morte improvvisa primo obiettivo di Martina è di trovare lavoro, fatto questo potrà progettare anche tutto il resto; la sua fiducia e il suo entusiasmo per il lavoro sono forti: “La ricerca deve continuare, ci sono ancora altri pazienti che non hanno mutazione e quindi si devono scoprire gli altri geni per salvare vite”. Insomma, non è una novità le persone giovani e di valore ci sono anche nei nostri territorio e hanno tutta la
Nella foto Martina Calore
voglia di restare a vivere e lavorare dove abitano. Quello che appare sempre difficile è il sistema burocratico e la logica delle corporazioni, che spesso non fanno accedere ai vertici le persone per meriti e capacità, ma solo per cooptazione e conoscenze. Insomma un sistema inefficace e costoso, che spesso produce solo fughe di cervelli, ma questa volta pare scongiurato.
Cultura provinciale 31 9 Musica Da Cavarzere giovani musicisti 2.0
Venice’s Ring, la band che spopola sul web
Il gruppo ha fatto della sorpresa e dell’imprevedibilità il proprio punto forte: una band al passo con i tempi che utilizza tutte le potenzialità di internet per farsi conoscere ed apprezzare, soprattutto fra i più giovani di Nicla Sguotti
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n anonimo furgone bianco che arriva brani eseguiti che fa rimanere di stucco i senza preavviso e nel giro di pochi presenti. Così, tra un flash mob e una registraziosecondi trasforma il luogo prescelto in una sala da concerto, attraendo i passan- ne, la band sta spopolando sul web, dove, appena qualche ora prima di ogni concerto, ti con pezzi originali e coinvolgenti. È questo lo scenario in cui si svolgono vengono indicate la città e l’ora prescelte, le esibizioni dei Venice’s Ring, gruppo nato senza mai indicare il luogo preciso. Una band al passo coi tempi che utia Cavarzere, che ha fatto della sorpresa il proprio punto forte e sta ottenendo sempre lizza tutte potenzialità del web, dove si possono ascoltare alcuni dei brani del cd più consensi, soprattutto tra i più giovani. “Virus”, appena pubLa band è formata da tre giovani Un anonimo furgone blicato e già molto popolare. L’originalità del musicisti, che già in bianco arriva senza passato hanno fatto preavviso e trasforma gruppo riserva altre gradite sorprese, infatparte di gruppi molto il luogo prescelto in apprezzati non solo a una sala da concerto ti, primo caso di cui si abbia notizia, il cd dei livello locale, Andrea Dodicianni voce e al basso, Alberto Gia- Venice’s Ring non si può acquistare ma, se cobbe alle chitarre e Antonio Zanellato alla si vuole averlo, è necessario trovarlo. È questa la brillante idea di marketing batteria. Il fattore che più sembra avere importanza nelle esibizioni del gruppo è che il gruppo ha voluto porre alla base della l’imprevedibilità, anche se è la qualità dei sua attività, infatti per avere “Virus” è ne-
Web. Premio Polo Est ai migliori siti
VINCONO LA PRO LOCO DI SCORZÈ, L’ISTITUTO ALGAROTTI E L’UNIONE RIVIERA DEL BRENTA La premiazione. Foto dal sito www.provincia. venezia.it
L
o scorso 15 marzo, a conclusione della XII Settimana web, l’assessore provinciale all’Informatizzazione Claudio Tessari ha premiato, nell’incontro conclusivo, i vincitori del Premio Polo Est destinato al miglior portale di Comuni, Scuole e Associazioni del territorio che hanno partecipato all’iniziativa. Per la categoria associazioni il primo posto è stato assegnato alla Pro loco di Scorzè, www.prolocoscorze.it, “per la veste grafica attraente e coerente con l’immagine dell’associazione”. Il premio speciale servizi on line è stato assegnato al Club alpino italiano di Mirano - www.caimirano.it - “per il disegn raffinato, per l’organizzazione delle informazioni pubblicate e per l’offerta dei servizi on line rivolti agli utenti”. Primo classificato per la categoria scuole è stato l’istituto Algarotti di Venezia, www.istitutoalgarotti.it, “per l’attenzione dimostrata verso l’utenza,
accogliendo lo spazio per gli alunni e quello per i genitori; per la ricercatezza, l’interesse, la varietà dei contenuti”. Il premio speciale contenuti è stato assegnato al blog della scuola media “L. Einaudi” di Marghera, www.einaudideiragazzi.provincia.venezia.it, “Per la ricchezza dei contenuti del blog”. L’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”, www.cittadellariviera.it, ha vinto la categoria dei Comuni mentre il premio speciale trasparenza è andato al Comune di Eraclea, www.comune.eraclea.ve.it, “per la fluidità e la chiarezza dell’imaginazione dei contenuti”. I primi tre classificati hanno ricevuto in premio un tablet che è stato consegnato da Dario Fumi, coordinatore commerciale della Cassa di Risparmio di Venezia sponsor dell’iniziativa che vede anche come partner tecnici la ditta Elinet e Iwa Italia, International Webmasters Association.
“Virus” il cd appena pubblicato non si acquista ma è necessario... trovarlo
I Venice’s Ring in una delle loro tipiche e originali esibizioni cessario ritrovarselo tra le mani, magari in uno dei tanti luoghi in cui i Venice’s Ring si sono esibiti negli ultimi mesi o in cui saranno prossimamente, in un tour che li porterà in una quarantina di città italiane. Una volta trovato il “Virus”, ed esserne quindi rimasti contagiati, si possono scaricarne i brani ed è poi necessario rimetterlo in libertà, per non fermare il contagio e dare la possibilità ad altri di ascoltarlo.
“Per fornire prova dell’avvenuto ritrovamento – spiega Andrea Dodicianni – ci si può fare una foto e postarla sulla nostra pagina facebook, dove già centinaia di persone hanno inserito la loro testimonianza di contagio”. Per essere contagiati da questa sorta di benefica infezione musicale, non c’è altro da fare che rimanere in contatto con i Venice’s Ring attraverso la loro pagina
facebook, in attesa che il Virus tour capiti nella propria zona. Le possibilità di contagio non si fanno attendere, infatti i Venice’s Ring in tutti i fine settimana si esibiscono in una città diversa, in un road tour che si sta sempre più ampliando e di certo farà ancora parlare di questo originale gruppo.
Lirica Dal 14 al 17 maggio
Il secondo concorso internazionale “Tullio Serafin” L
a figura di Tullio Serafin, grande direttore veneto, ha rappresentato per più di un sessantennio un fondamentale punto di riferimento per chi volesse accostarsi al repertorio lirico italiano ma anche a quello tedesco, e in particolare wagneriano. I più apprezzati interpreti lo ricordano con ammirazione e parlano di lui come di un maestro, tutt’ora insuperato, nell’arte di concertare e curare i dettagli di ogni singola rappresentazione. In particolare i cantanti trovavano in lui, più che in qualsiasi altro direttore contemporaneo, la capacità di mettere il canto al primo posto, curando personalmente la scelta degli interpreti e la loro preparazione. Le straordinarie doti nel riconoscere le potenzialità di ciascuna voce lo fanno oggi ricordare come il direttore che più di ogni altro scoprì talenti del bel canto. Da Caruso a Renata Tebaldi, da Joan Sutherland a Carlo Bergonzi, da Rosa Ponselle a Maria Callas per arrivare fino a Pavarotti, tutti i grandi interpreti dei primi sessant’anni del Novecento hanno almeno una volta cantato con lui. È proprio questo legame speciale che unisce Serafin alle più belle voci di sempre che ha spinto il Circolo “Amici del maestro Tullio Serafin” e l’Associazione “Concetto Armonico” di Cavarzere a promuovere la seconda edizione del Concorso Internazionale di canto lirico, nella speranza che il nome dell’illustre direttore possa anche oggi regalare qualche gradita sorpresa in fatto di nuove scoperte del canto. Il Secondo Concorso Internazionale per cantanti lirici “Tullio Serafin”, che si terrà a Cavarzere dal 14 al 17 maggio 2013, si pregia di avere una giuria di personalità di rilievo del mondo della lirica. La presidenza è della grande Daniela Dessì, che con entusiasmo ha subito accettato di onorare il grande maestro con la sua presenza, al suo fianco Bernadette Manca Di Nissa, Franco Moretti,
Il maestro Tullio Serafin Luca Targetti e Richard Barker. Tutte personalità che di certo non hanno bisogno di presentazioni, una vera e propria garanzia per i partecipanti, che saranno accompagnati al pianoforte dai maestri Fausto Di Benedetto e Dario Tondelli. Dopo la fase eliminatoria, i finalisti saranno chiamati a esibirsi nella prova finale in forma di concerto, aperto al pubblico, che si terrà al Teatro Tullio Serafin di Cavarzere nella serata di venerdì 17 maggio. Il Concorso viene promosso dal Circolo “Amici del maestro Tullio Serafin” e dall’Associazione “Concetto Armonico” grazie a un finanziamento della Fondazione della Comunità Clodiense e alla N.S. collaborazione dell’Assessorato alla Cultura di Cavarzere.
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SPORT in PRIMO PIANO Mira Le ragazze della palla ovale hanno vinto 5 scudetti in 10 anni
In breve A Verona, “Nuotatori Veneziani”, in tanti sul podio Il nuoto regala belle soddisfazioni in città e provincia. Al Meeting regionale Esordienti a Verona sono stati protagonisti i ragazzi dei Nuotatori Veneziani. Si sono portati a casa quattro medaglie d’oro con Giulia Berton e Luca Schiavon e una con la staffetta 4x50 mista. Nella prima parte di gare, medaglia d’oro per Giulia Berton, che ha trionfato nei 100 farfalla, chiudendo poi come frazionista nella staffetta 4x50 mista (insieme a Brussolo, Ongarato e Ongaro).
Boxe: Bizzo e Trolese vincono ad Andria Riccardo Bizzo ed Eleonora Trolese, giovani pugili classe 1997 della società New Boxe 2010 di Campolongo Maggiore, hanno vinto il “Trofeo Club degli Azzurrini – Ermanno Marchiaro” indetto dalla Fpi nelle scorse settimane ad Andria.
Summer Volley Camp a Chioggia Volley giovanile l’appuntamento è all’Isola Verde. A grande richiesta torna anche quest’anno l’appuntamento con il Summer Volley Camp, organizzato dal Comitato provinciale Fipav Venezia. A partire dal 9 giugno 2013, e per cinque settimane Isola Verde, a Chioggia, ospiterà i numerosi ragazzi che trascorreranno una vacanza all’insegna di pallavolo e tanto divertimento.
Rugby Riviera punta alle finali di Roberta Pasqualetto
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a squadra di rugby femminile Mira gioca con grande grinta e i risultati non mancano, negli ultimi dieci anni, si è aggiudicata cinque scudetti. Da un paio d’anni l’associazione non è più Sitam, ma è diventata Rugby Riviera del Brenta. L’anno scorso la squadra ha vinto lo scudetto nel campionato italiano di serie A. In passato si è classificata prima a tre edizioni del Torneo a 7 “Mirko Petternella” a Rovigo, e a tre edizioni dei Tornei autunnali di rugby. Ben sette atlete della squadra fanno parte della nazionale e partecipano all’importante Torneo “6 Nazioni”. Il campionato di quest’anno sta andando bene, la squadra è seconda in classifica con 34 punti, dopo Benetton (41 punti) e di seguito tutte le altre quattro squadre: Monza (26 punti), Valsugana (20 punti), Colorno (13 punti), Casale (1 punto). La squadra è composta di venticinque giocatrici: Debora Ballarini, Giorgia Berto, Alessandra Colangelo, Chiara Danieli, Lidia Fanfoni, Marta Ferrari, Lucia Gai, Cristina Molic, Anita Nespoli, Chiara Nespoli, Alessia Pantarotto, Francesca Pavan, Silvia Pizzati, Raffaela Plunger, Giulia Raneri Chiuso, Valentina
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vittoria, staccando di centinaia di metri gli avversari diretti. Fra le donne si è imposta Giovanna Ricotta con il tempo di un’ora, diciotto minuti e ventotto secondi, seconda Giovanna Pizzato con il tempo di un’ora, venti minuti e quindici secondi e terza Isadora Castellani con il tempo di un’ora, venti minuti e venticinque secondi. Un’interessante anteprima l’ha offerta l’atleta Pietro Martire che con la sua hand bike ha partecipato, coadiuvato da Luca Schiavon, concludendo la gara con il tempo di un’ora e venticinque minuti. L’edizione del 2014 partirà da Strà e punta a raggiungere i 2.500 iscritti; e probabilmente, aprirà le porte anche ai disabili. “E’ stata una corsa dura, con un po’ di febbre e senza Luca Gasparato – dice Pietro Martire – ma ho trovato nel ciclista Luca Schiavon un ottimo compagno di maratona. Lui ha aperto la strada ai disabili per questa competizione che, il prossimo anno, li vedrà partecipare anche grazie alla volontà dell’amico R.P. organizzatore Stefano Trovò”.
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a prima domenica di aprile si è tenuta la sedicesima edizione della “Maratonina dei Dogi” che ha portato, in Riviera del Brenta, oltre duemila partecipanti che si sono misurati nei ventun chilometri del percorso con partenza e arrivo a Fiesso d’Artico. Gabriele Carletti ha vinto la competizione con un’ora, cinque minuti e venti secondi, seguito da Dario Santoro con il tempo di un’ora sei minuti e ventisei secondi e, per finire, il terzo uno dei due fratelli Dematteis, Bernard, con il tempo di un’ora sei minuti e trentacinque secondi. Partenza lampo di tutti i top runners, in evidenza fin dalle prime fasi il marchigiano Gabriele Carletti, atleta Saucony, che ha guidato fino a Dolo. In evidenza anche Scaini e Bernard Dematteis. A Dolo lascia la gara il due volte vincitore della competizione, Simone Gobbo, afflitto già da alcune settimane da un lieve infortunio muscolare. Al passaggio del terzo chilometro guidava la corsa Scaini che conduceva il gruppo dei più forti. Al quinto chilometro la situazione non cambiava con i primi che hanno fatto segnare l’ottimo tempo di 15’ e 34’’. Al passaggio del nono chilometro, coperti in 28’ e 30’’, il gruppo di testa si era già frastagliato con al comando Scaini tallonato da Carletti che staccavano Dematteis e Santoro. Al tredicesimo chilometro Carletti staccava Scaini e al diciassettesimo chilometro l’atleta marchigiano metteva in tasca la
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Schiavon, Veronica Schiavon, Giulia Silvestri, Martina Silvestri, Alice Trevisan, Eleonora Vaghi, Elisa Vigato, Evelin Zambotti, Lycia Zampieri e Ilaria Stivanello; sotto la supervisione degli allenatori: Luca Faggin e Luca Derosa. Nel mese di maggio si disputeranno le ultime partite: le semifinali il 12 e il 19 con andata e ritorno, Monza-Riviera e Riviera-Monza. Il 26 maggio si giocherà la finale. “Il campionato è andato discretamente – dice il consigliere e dirigente Rugby Riviera Ezio Loppo - è una squadra umorale e vinciamo, ma non siamo molto costanti negli ottanta minuti della partita. I risultati ci sono perché abbiamo perso solo due partite contro il Benetton; tutte le altre le abbia-
mo vinte”. Nonostante il grande merito di questa squadra le partite si giocano nel campo sportivo di Mira, che si trova in condizioni difficili: piove dentro gli spogliatoi e due terreni sono distrutti. Loppo è l’ultimo socio fondatore rimasto, e parla della squadra con grande orgoglio. Per il futuro, si augura di vincere il campionato, ma non nasconde dei grossi punti interrogativi per la squadra che non ha sponsor già da due anni e che si arrangia con i pochi fondi rimasti. Negli ultimi due anni, le rugbiste hanno giocato con la tuta della Sitam, questo perché l’associazione non ha nemmeno i fondi per comprare delle nuove divise con l’attuale denominazione della squadra.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Sulla graticola centinaia di posti di lavoro
Sanità convenzionata a rischio chiusura
Una nuova delibera di Giunta diluirà nel tempo i tagli ai privati, ma molti lavoratori rischiano ugualmente il posto di Germana Urbani
I
l taglio di 140 milioni di euro imposto dalla spending review nazionale e regionale pesa non poco sul futuro della sanità privata in Veneto e sugli effetti che sta causando sui posti di lavoro e sulle prestazioni erogate ai cittadini. E le decisioni prese a Palazzo Balbi avrebbero potuto dare avvio ad un vero e proprio tracollo per la sanità convenzionata e ad una conta davvero nera per tutti quegli operatori che avrebbero perso il posto di lavoro. Ora la situazione sembra essersi ridimensionata ma i momenti di tensione non sono stati pochi. Le associazioni dei privati si erano rivolte al Tar, dimostrando che con i tagli “selvaggi” della Regione a rischio c’erano 5 milioni di prestazioni, oltre a buona parte dei 3300 dipendenti. Ma un rischio c’era anche per gli utenti che avrebbero potuto vedere allungarsi a dismisura le liste d’attesa. Invece a metà aprile la Giunta del veneto ha formalizzato con una delibera l’accordo triennale 2013-2015 sui budget da assegnare ai laboratori privati convenzionati che erogano prestazioni sanitarie, sottoscritto al termine di un proficuo incontro tra le parti. L’accordo, come spiega una nota della Giunta Regionale, è suddiviso in due parti. La prima che riguarda una parte specifica per l’anno 2013 ed una seconda per gli anni 2014 e 2015. “Per il 2013 si pre-
vede un nuovo nomenclatore tariffario con una diminuzione del 20% per i laboratori e del 2% per le strutture operanti nelle altre branche e la conferma dei budget assegnati ai direttori generali delle Ulss con la delibera 2621 del dicembre scorso” si spiega. La Regione ha peraltro messo sul piatto una ulteriore disponibilità di 23 milioni di euro per prestazioni che verranno erogate con un ulteriore sconto tariffario del 20% per i laboratori e del 13% per le altre branche. Il tutto nell’ottica di un riequilibrio com-
A Padova il corteo di protesta era stato aperto da una bara: la morte della sanità veneta plessivo del sistema. “Abbiamo raggiunto un buon punto di equilibrio – sottolinea l’assessore Luca Coletto – che garantisce prima di tutto la continuità dell’erogazione dei servizi ai cittadini ed una particolare attenzione alle patologie più gravi come quelle oncologiche e cardiache”. Secondo l’assessore, l’accordo “contiene però altre rilevanti partite: la necessaria riduzione dei costi a fronte dei consistenti tagli piovuti da Roma; la garanzia del mantenimento delle stesse prestazioni erogate l’anno scorso; la definizione di un nuovo tariffario più conveniente per gli utenti; l’impegno da parte
FAI UNA CROCE SUL QUADRATO PER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORAGANI ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO (limite età 18-37 anni)
dei privati a cessare le proteste, rivedere i licenziamenti e ritirare i ricorsi presentati; l’avvio di un processo triennale di analisi della situazione esistente e di sviluppo di una nuova organizzazione basata su criteri di rete, sull’informatizzazione, sulla distribuzione delle strutture a livello territoriale e sulla loro accessibilità, sulla qualità delle apparecchiature”. Quanto agli anni a venire, il 2014 e il 2015, l’accordo prevede la conferma dei budget assegnati per il 2013; una ulteriore disponibilità di 15 milioni di euro extrabudget all’anno per i laboratori operativi e altri 5 milioni l’anno da riservare alle nuove strutture accreditate; l’istituzione di una commissione tecnica che definirà, tra l’altro, i criteri per i nuovi accreditamenti e per l’assegnazione degli extrabudget. Tali criteri riguarderanno particolarmente l’alta qualità, l’organizzazione, la formazione di una rete, l’informatizzazione, la distribuzione territoriale delle strutture. “Tutti questi extrabudget – sottolinea Coletto – sono il frutto delle economie ottenute attraverso il quotidiano lavoro di razionalizzazione del sistema sanitario veneto e di conseguenza non andranno ad incrementare la spesa”. L’accordo, però, non soddisfa tutti, soprattutto gli operatori che fanno parte del Comitato di Crisi Regionale della Sanità Veneta. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, hanno dichiarato che “l’accordo non risolve
assolutamente la crisi occupazionale e che, pertanto, gli esuberi rimangono ad oggi in essere non esistendo alcuna alternativa per la conservazione dei posti di lavoro, tanto più che non è consentito neppure il ricorso alla cassa integrazione in deroga poiché questo ammortizzatore sociale non è stato previsto per il comparto in questione”. Nel padovano le strutture convenzionate, Data Medica, Cemes, Euganea medica Srl e centro medico di Fisioterapia Srl hanno dichiarato un esubero di personale pari a cento unità. Sono in prevalenza tecnici e amministrativi che rischiano di rimanere
senza lavoro. Stessa situazione anche nel Veneziano dove resta incerto il futuro di strutture come il Policlinico San Marco, dove sono stati annunciati 54 licenziamenti, e di Villa Salus che, se non porterà a una riduzione del numero di addetti, di sicuro entro qualche mese vedrà passare le attività del Punto nascite, e parte degli addetti, all’ospedale dell’Angelo. Così come non si sa ancora come si risolverà a Rovigo la vicenda dei molti dipendenti per cui il Centro Attività Motorie ha chiesto la mobilità.
SCHEDA D’ISCRIZIONE NOME
COGNOME
DATA DI NASCITA INDIRIZZO TELEFONO DATA
FIRMA
consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)
Il Veneto in primo piano 35 9 Tempi ridotti per Tac e Risonanze
Stop liste d’attesa: la strategia di Zaia di Germana Urbani
U
na rivoluzione culturale. Così l’ha definita il presidente della Regione Luca Zaia, presentando alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere del Veneto la delibera di Giunta che prevede che l’intera rete ospedaliera veneta debba essere attivata con nuovi orari e disponibilità entro il prossimo primo settembre, demandando ai direttori generali la definizione operativa e organizzativa su base territoriale. I servizi interessati sono quelli ambulatoriali ma soprattutto radiologici, per ottimizzare al massimo l’utilizzo prima di tutto dei grandi macchinari come Tac e Risonanze Magnetiche. Il cuore della riforma sta nel fatto che gli ospedali resterebbero aperti di notte dalle 20 alle 24 per almeno due giorni alla settimana e nei giorni festivi e prefestivi con l’obiettivo di erogare quelle prestazioni ambulatoriali che sono più di altre protagoniste di lunghe liste d’attesa.
neWs
“E’ una nuova filosofia, una vera rivo- L’intera operazione con circa 30 milioni di euro l’anno, frutto della razionalizzazione di spesa luzione – ha detto Luca Zaia – che sarà finanziata già in atto, destinati al pagamento del si rivolge prima di tutto ai 5 milioni con circa personale e delle spese organizzative. di veneti, che sappiamo curare molto 30 milioni Ai lavoratori, ovviamente, è garantito bene, ma che ci chiedono tempi più di euro l’anno il pieno rispetto degli accordi sindacali. veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero Laddove apparisse necessario, i direttori generali potranno sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico attivare anche nuove assunzioni. “E’ una sfida dell’intera del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, comunità – ha detto ancora Zaia – che lanciamo assieme troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma a tutti gli operatori della sanità che hanno dimostrato tanta anche per la definizione del percorso di controlli ed esami disponibilità e senso civico e che ringrazio sin d’ora”. Cendopo una fase acuta passata in ospedale. Il tutto nei tempi trale sarà la funzione del Centro Unico di Prenotazione e del più brevi possibili, perché l’obiettivo tendenziale è quello di Cup Manager, la cui attività dovrà essere anche di vera e chiudere le liste d’attesa o, nel peggiore dei casi, di ridurle propria assistenza al cittadino, fornendo indicazioni e conal minimo fisiologico”. L’intera operazione sarà finanziata sigli sulla via più breve e comoda da seguire per ottenere
la prestazione. Dovranno anche essere attivati sistemi di intercettazione delle prenotazioni con tempi di attesa superiori a quanto prescritto e verifiche immediate se il sistema elettronico dovesse indicare tempi anomali e realizzata un gestione integrata delle agende che comprenda anche il privato convenzionato. Ogni direttore generale dovrà realizzare il “Piano aziendale liste attesa” e attivare un tavolo di monitoraggio sulle attese per visite e prestazioni e per i percorsi diagnostico terapeutici. “Lo spirito – ha sottolineato l’assessore Luca Coletto – è quello di avvicinare l’ospedale al territorio e dare una nuova grande opportunità anche a chi lavora ed è costretto a prendersi ferie e permessi per andare in ospedale negli orari abituali. Senza contare che più si usano i macchinari e prima si ammortizzano, ottenendo così anche un obiettivo di ottimizzazione dei costi”.
Introdurre più trasparenza e concorrenza e’ tempo di rivedere i rapporti tra puBBLico e privato
E
’ già tracciata la scaletta di lavoro per il parlamentino veneto che, secondo Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità in Regione, ora deve ridisegnare completamente, o quasi, tutto il modo di rapportarsi ai privati. “Spetta al Consiglio, attraverso la competente commissione Sanità, definire - spiega il presidente della commissione - regole certe e chiare per l’accreditamento, l’erogazione dei servizi e la ripartizione dei finanziamenti. Regole - specifica Padrin - che devono valere sia per i
manager delle aziende pubbliche sia per gli imprenditori della sanità privata”. Oltre a ciò, sempre secondo Padrin, è necessario aumentare la trasparenza e la competizione nel sistema: “La Regione e i direttori generali delle Ulss devono rendere pubblici i criteri di assegnazione dei budget di spesa ai privati convenzionati e i privati devono essere sottoposti a rendicontazione, verificabile in modo trasparente. L’obiettivo è rendere le Ulss una ‘casa di vetro’, dove ogni euro speso sia rendicontato e verificato. Tutto ciò a garanzia del-
Città di Cavarzere Assessorato alla Cultura Assessorato All’Istruzione
Cari cantautori
la qualità e dell’efficienza dei servizi erogati, sia da parte del pubblico sia da parte dei privati”. Ulteriore elemento di innovazione del sistema dovrà essere la “liberalizzazione” delle strutture private, superando le “rendite di posizione” delle convenzioni che sinora hanno privilegiato alcuni imprenditori e alcune aree geografiche: per Padrin, i centri e le strutture autorizzate, che rispondono cioè agli standard di qualità, sicurezza ed efficienza del sistema sanitarie, devono poter operare nel territorio, entrando in competizione
tra loro nell’aggiudicarsi il ruolo di partner integrativi della sanità pubblica. “E’ mancata sinora nella nostra Regione una seria programmazione dei rapporti tra pubblico e privato in sanità - conclude Padrin - L’occasione di rimediare a questa carenza del nostro sistema ci viene offerta dalle nuove schede ospedaliere e territoriali, previste dal piano sociosanitario approvato nove mesi fa”.
TEATRO COMUNALE TULLIO SERAFIN STAGIONE MUSICALE 2013
Giovani note Domenica 5 maggio ore 17.30
Orchestra “Giovani Archi Veneti” di Treviso Direttore: Lucia Visentin Musiche di A. Vivaldi, A. Dvorak, J. Brahms Ingresso € 5,00
Domenica 12 maggio ore 17.30
Coro di Voci Bianche “Cesare Pollini” di Padova
Mercoledì 24 aprile ore 21.00 Omaggio a Luciano Ligabue
I più grandi successi del cantautore emiliano proposti da Nicola Zampieri & Gian Marco Guzzon Voce, Chitarra acustica e Tastiere delle
ANIME IN PLEXIGLASS
Sabato 4 maggio ore 21.00
ECLIPSE presenta “A modo mio…” Omaggio a Lucio Dalla Elena Peruzzi - Voce Michele Arrighi - Clarinetto, Sax e Voce Marco Lessio - Pianoforte e Tastiere Alessandro Viola - Batteria Filippo Augusti - Basso Simone Finotti - Chitarre Tecnico Video: Alberto Liviero Biglietto singolo concerto € 6,00 BIGLIETTI: vendita presso la biglietteria del teatro dalle ore 20.00
Direttore: Marina Malavasi Pianoforte: Alessandro Kirschner. Musiche di G. F. Haendel, F. Mendelssohn Bartholdy,G. Faurè, J. Rutter, A. Kirschner, P. Caraba Ingresso € 5,00
Domenica 26 maggio ore 17.30 Orchestra 3C
Studenti delle Scuole Medie a Indirizzo Musicale di Cavarzere, Chioggia e Camponogara Direttore: Vinicio Marchiori Musiche di Pachelbel, Piazzolla, Chou, Simons, McHugh,Barroso, Vangelis, Morricone, Francois, Revaux Ingresso libero
Domenica 9 giugno ore 17.30
Orchestra del Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria Direttore: Carla Delfrate Musiche di Ludwig Van Beethoven Ingresso libero
Prenotazione posti e prevendita presso Ufficio Cultura - Palazzo Danielato tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00 (esclusi festivi) dal 22 aprile all’8 giugno e nei giorni degli spettacoli dalle ore 16.15 alle ore 17.15 Ridotti (giovani di età inferiore ai 14 anni): € 3,00
Direzione Artistica: M° Renzo Banzato info: città di cavarzere – ufficio cultura - tel. 0426 317190 - e-mail: ufficio.cultura@comune.cavarzere.ve.it
36 10 Il Veneto in primo piano L’inchiesta sui giovani ”Wireless generation e crossmedialità” promossa da Corecom Veneto e condotta dall’Università di Padova
La wireless generation: nella rete già a 8-10 anni I ragazzi nati digitali posseggono uno o due cellulari, aderiscono in massa ai socialnetwork e nella rete parlano molto di sè di Ornella Jovane
S
ono nati con il pc e con gli stumenti informatici hanno una naturale confidenza, sia in termini di utilizzazione sia per quanto riguarda la gestione. Sono i nativi digitali, distanti anni luce dalla generazione degli adulti nel campo delle nuove tecnologie: in esso gli adolescenti si muovono con estrema disinvoltura e liberi da qualsisasi controllo di genitori ed educatori, che sono invece in difficoltà per la carenza di conoscenze e di esperienza e che, per questo, non riescono a “stare dietro” in modo adeguato ai loro ragazzi. E’ uno degli aspetti più significativi che emerge dalla ricerca “Wireless generation e crossmedialità” promossa dal Corecom Veneto e realizzata dall’Università di Padova i cui risultati sono stati resi noti all’inizio di aprile e che sono oggetto di approfondimento in tre focus regionali (a Padova il 9 aprile scorso, a Chioggia il prossimo 23 aprile e quindi a maggio a Vicenza). Dalla ricerca, condotta tramite un questionario on-line somministrato a 1700 ragazzi delle classi prime, terze e quinte delle scuole superiori (quattordici, secidici e diciotto anni),
risulta che la maggior parte degli adolescenti, - naviga con disinvoltura in internet e manifesta per non dire tutti, possiede almeno un cellulare anche una certa tranquillità nel parlare di sè e (soltanto tre di essi hanno risposto di non aver- della propria vita privata nella rete. Un atteggiane uno) se non due (in genere i più giovani mento che è dovuto alla innata familiarità con degli intervistati). Un’esigenza che nasce dalla mezzo ma che può nascondere qualche insidia. “I ragazzi - spiega Barbara Segatto, necessità di diversificare il tipo di contratto, a seconda dell’ultilizzo, per beneficiare delle mi- docente di sociologia all’Università di Padova gliori offerte sul mercato. I ragazzi, infatti, san- - si sentono molto liberi di mettere i loro dati no come fare per contenere i costi muovendosi in rete”. A conferma di ciò il fatto che i profili Facebook della maggior parte dei ragazzi che con consapevolezza sul mercato delle offerte. Il 58 per cento dei ragazzi ha dichiarato sono stati intervistati sono aperti e visibili a tutti. Attraverso i socialnetdi possedere un comwork i giovani intervistati puter a casa. Essi si Un mondo dal quale hanno dichiarato di avere avvicinano alle nuove gli adulti sono “esclusi” mediamenente oltre 600 tecnologie in età sem- perché non hanno le contatti, di cui un terzo pre più giovane, già ad conoscenze adeguate: 8-10 anni navigano in è un problema educativo con sconosciuti. internet e lo fanno per I socialnetwork e la lo più per mettersi in relazione con amici e co- rete, in generale, sono un mondo familiare etanei. Utilizzano i social network in maniera agli adolescenti che quindi manifestano buone massiccia, l’86,7 per cento del campione ha capacità di sapersi tutelare ma i rischi, sopratdichiarato di aderire almeno ad uno di essi, e tutto per i più giovani, di incorrere in spiacevoli anche in questo caso al diminuire dell’età au- incontri sono alti. Il 22 per cento del totale ha menta il numero delle adesioni. La wireless ge- dichiarato di essere entrato in contatto con siti neration - per lo più generazione di autodidatti pedopornografici e con siti violenti o di estre-
IL GIRASOLE
misti politici. Il problema è che questo mondo on line - che comunque i ragazzi hanno dimostrato di saper ben distinguere dalla vita reale - è per lo più sconosciuto agli adulti che quindi si ritrovano privi di strumenti e mezzi per tutelare e riuscire ad educare i propri figli ad un uso corretto. “I ragazzi hanno dimostrato di essere competenti e di saper dominare i mezzi tecnologici - spiega ancora Segatto - e dimostrano anche di essere consapevoli dei rischi che possono incontrare nella rete”. La questione di fondo riguarda lo scarso dialogo con gli adulti su questo tema. Solo il 9,6 dei ragazzi si confida con i genitori sui contenuti a rischio con cui viene a contatto durante la navigazione on line, il 22,7 per cento ne parla con gli amici, il 37,8 non ne parla affatto.
“Il mondo dei ragazzi - ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - avvia l’approccio alle nuove tecnologie in età sempre più giovane, avvertendo però meno di noi adulti i pericoli che ne derivano. E fa pensare soprattutto il fatto che non ne parlino con insegnanti e famiglie, ma pochissimo anche tra loro”. Questo, prosegue Ruffato, “dipende anche da noi, che non riusciamo ad educarli e che dobbiamo quindi pensare come fare per insegnare loro come saper scegliere nel visitare la rete”. “La nostra ricerca - lo ha detto anche il presidente del Corecom del Veneto Alberto Cartia - intende avviare un percorso che, in primo luogo, garantisca la tutela dei minori, costruendo forme di prevenzione all’insorgere dei pericoli”.
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a Regione e la Sanità veneta si rivolgono ai giovani, nativi digitali, per raccogliere nuove idee “tecnologiche” che possano migliorare il servizio sanitario. E’ @ Two!Salute!, il concorso dedicato ai ragazzi nati nell’era dell’informatizzazione, organizzato dal Consorzio Arsenàl - il Centro Veneto Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale - per coinvolgere i giovani sul tema dell’innovazione applicata alla sanità. Il concorso è rivolto alle classi quarte e quinte delle scuole secondarie venete e invita, appunto, a proporre idee per la sanità del futuro. L’innovazione introdotta dai nuovi strumenti (computer, internet, mobile phone, etc.) ha profondamente cambiato le modalità di erogazione e di fruizione dei servizi in tutti gli ambiti della vita quotidiana (homebanking, acquisto di beni e servizi...). Allo stesso modo, la pratica sanitaria è sottoposta ad una forte spinta di evoluzione per offrire ai cittadini servizi più veloci ed efficienti. La complessità organizzativa, la normativa e l’importante componente etica di questo settore hanno però costituito fattori di resistenza al cambiamento. D’altro canto, la necessità di migliorare le prestazioni
di cura e di efficientare il sistema, rendendolo economicamente più sostenibile, hanno reso inevitabile l’avvio di un processo di riflessione e di trasformazione che porta all’applicazione delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione (Ict) alla pratica sanitaria. Tramite il concorso gli studenti hanno l’opportunità di proporre un’idea di modello o servizio che si avvalga delle nuove tecnologie per migliorare il sistema sanitario regionale. I giovani interessati possono partecipare, singolarmente o in gruppo, iscrivendosi compilando online l’apposita registrazione entro e non oltre il 6 maggio prossimo nell’area dedicata del sito www.consorzio arsenal.it. I contributi digitali dovranno essere inviati entro e non oltre il 6 maggio 2013 e saranno valutati in base all’innovatività, il risparmio per il sistema sanitario e per i cittadini, la semplicità d’uso, l’utilità/risposta a bisogni reali e l’efficacia comunicativa. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0422-216122 o consultare il link http://www.consorzioarsenal.it/web/guest/cosa-facciamo/twosalute/cosa-e
Il Veneto in primo piano 11
Tasse
EVENTI PRIMAVERA | Le Cascate live |
E’ in arrivo la stangata di primavera ristorante pizzeria bar
Quasi 40 miliardi usciranno dalle tasche dei contribuenti italiani solo tra maggio e luglio. L’Erario colpisce soprattutto autonomi e artigiani
SABATO 20 APRILE DALLE 23.00
INOKI NESS
di Germana Urbani
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arà una stangata ma poteva andare anche peggio. Con un Decreto dell’ultimo minuto il Governo ha deciso di rispondere all’appello di quanti chiedevano che l’entrata in vigore della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, venisse sospesa o rimandata. Detto fatto, dunque. Ma il nuovo balzello è stato solo rimandato di pochi mesi e i contribuenti se lo ritroveranno tra le scadenze di fine anno, insieme all’Imu e al conguaglio Irpef. Le associazioni dei consumatori già chiedono che sia rimandato direttamente al 2014, un modo per aiutare famiglie e commercianti che in quel periodo saranno alle prese con le feste natalizie. “Per dare una boccata di ossigeno a famiglie ed imprese - spiega Federconsumatori - la soluzione reale è il rinvio di tale tributo al 2014, continuando a far pagare per il 2013 la Tia/Tarsu”. Su questo fronte il decreto del Governo introduce un elemento importante: la Tares, infatti, viene definita sempre come “tributo” e quindi, in nessun caso, su di essa dovrà essere applicata l’Iva. “Per quanto riguarda il nuovo tributo - dice ancora Federconsumatori - chiediamo che in sede di conversione del Decreto, oltre al rinvio al 2014, vengano mantenute le forme di pagamento attuali e venga prevista una forma di “bonus” per i bassi redditi
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o situazioni particolari in cui siano sopraggiunte mobilità, disoccupazione, condizioni di difficoltà, stante il crescente fenomeno della morosità e/o insolvenza”. A maggio comunque le tasse sui rifiuti si pagano, con la vecchia Tarsu o Tia (cresciuta lo scorso anno del 30%) si risparmieranno per ora circa 80 euro rispetto a quanto si sarebbe dovuto pagare se la Tarsu fosse stata riscossa ora. Ma questo risparmio è poca cosa rispetto al salasso complessivo che gli italiani subiranno in soli tre mesi e che è stato
verseranno lacrime amare: a loro l’onere di versare all’erario 8 miliardi tra saldo 2012 e acconto 2013 dell’Ires. Ma a pagare di più, ben 4,4 miliardi, saranno paradossalmente alcuni soggetti che sentono particolarmente la crisi: lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e imprese per la parte di loro competenza dell’Irpef. E non è tutto. Il piatto della bilancia per loro potrebbe essere ben più pensante visto che le regioni avranno la possibilità di aggiungere alla loro aliquota base fissata dallo Stato all’1,23% un ulteriore 0,5. Una percentuale che nel 2014 potrà salire fino all’1,1%. Aumento che non dovrebbe interessare la regione Veneto, visto che non è soggetta a nessun piano di stabilizzazione finanziaria. Come se non bastasse a luglio arriverà anche un’ulteriore stangata con l’aumento dell’Iva dal 21 al 22% su prodotti di largo consumo, che porterà via negli ultimi sei mesi dell’anno un altro miliardo e ottocento milioni di euro. E che pagheranno tutti i cittadini che ancora possono permettersi di spendere qualcosa. E insieme a loro lo pagheranno i commercianti. Molti di loro non riusciranno a sopportare un nuovo calo dei consumi, tanto che, secondo le nere previsioni di Confesercenti quest’anno chiuderanno bottega in 145mila. Ma a rischiare grosso sono anche le
SABATO 27 APRILE DALLE 22.30 Dopo aver pagato tutte le tasse che lo Stato ci chiede, resteranno i soldi per le vacanze?
piccole medie imprese, specie se regione e comuni decideranno di far leva sulle addizionali. “In una fase in cui le piccole e micro imprese sono sempre più stressate dal fisco e a corto di liquidità – afferma il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – l’appuntamento fiscale di inizio estate rischia di spingerne moltissime fuori mercato. Per questo invitiamo i leader politici a trovare un accordo, affinché si costituisca in tempi brevi un Governo che affronti le emergenze economiche che sono sul tappeto. Mi riferisco, per esempio, alla necessità di scongiurare l’aumento dell’Imu sui capannoni, altrimenti molti piccoli imprenditori saranno costretti, loro malgrado, a chiudere definitivamente i cancelli o le saracinesche delle proprie attività. Inoltre, bisogna assolutamente evitare che dal 1° luglio si verifichi l’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22%. Se ciò non avverrà, i consumi subiranno
un’ulteriore contrazione, penalizzando proprio le piccolissime imprese che vivono quasi esclusivamente della domanda interna. Infine, bisogna immettere liquidità al sistema economico, agevolando l’accesso al credito e sbloccando da subito i 70 miliardi di pagamenti che la Pubblica amministrazione deve alle imprese”. Uno scenario davvero preoccupante che lascia sul tappeto una domanda non da poco: gli italiani riusciranno quest’anno ad andare in vacanza o pianteranno l’ombrellone in giardino? Il settore turistico del Veneto, da sempre trainante sul fronte economico e nazionale, quanto ne risentirà? Qualcuno, la politica in primis, dovrebbe rispondere a domande come queste, considerando che una vacanza felice serve al buon umore ma anche e soprattutto all’economia generale di un Paese.
ZENO DJ PRESENTA AFRO RUMBA THE WORLD MUSIC EVOLUTION: conteggiato in poco meno di 40 miliardi di euro. I rifiuti porteranno nelle casse erariali i primi 2 miliardi. A giugno va a scadenza il pagamento della prima rata Imu sulla quale potrebbero pesare anche aumenti delle addizionali comunali, ma per ora nessun sindaco le ha annunciate, nonostante le casse dei comuni siano paurosamente al verde. Comunque sia, secondo i calcoli di Cgil, Cisl e Uil, l’imposta sulla casa così com’è oggi peserebbe altri 11,6 miliardi di euro. Sempre a giugno anche le imprese
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STIPENDI E PENSIONI PIÙ LEGGERI, E DI QUANTO? ratore con reddito basso, 1700 euro lordi al mese, 22.100 all’anno, l’aumento annuo dell’addizionale regionale sarà di 73 euro e con un eventuale incremento massimo, come già deciso ad esempio dal comune di Catanzaro, dell’Irpef comunale, si arriverà fino a 139 euro annui in più. Fortunatamente non tutte le amministrazioni comunali hanno deciso di utilizzare la leva dell’aumento dell’Irpef comunale per aumentare i propri introiti, così come concesso dalla manovra di Ferragosto firmata da Tremonti-Berlusconi che ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, quindi dall’inizio di questo anno, aumenti fino ad un livello massimo dello 0,8 per
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cento. Nessuno dubita comunque che prima o dopo tutti, o quasi tutti i Comuni faranno ricorso a questa possibilità, visti i bilanci sempre più in negativo delle città italiane, anche quelle più piccole. Una buona notizia c’è, comunque, ma non si sa fino a che punto sia davvero buona, considerato che riguarda soltanto i percettori di redditi bassissimi. Solo i pensionati e i dipendenti con introiti talmente sottili da non dover pagare neppure l’Irpef principale, non dovranno subire aumenti di addizionale regionale e comunale. I pensionati che prendono fino a 7.535 euro all’anno e quelli oltre i 75 anni con reddito fino a 7.785. E i lavoratori con stipendio fino a 8.030 euro lordi all’anno.
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ddizionali regionali e comunali quando e se scatteranno peseranno non poco su stipendi e pensioni, come ha dimostrato uno studio del Centro assistenza fiscale della Cisl. A quanto pare l’aumento del prelievo scatterà per tutti sulle addizionali regionali e sarà dello 0,33 per cento. “Questo vuol dire - spiegano al Caf-Cisl - che chi percepisce un reddito di 1.200 euro lordi al mese (15.600 all’anno) si vedrà trattenuti ulteriori 51 euro in un anno, e se il Comune ha già stabilito l’aumento dell’Irpef comunale, la trattenuta potrà arrivare fino a 98 euro, sempre annui. Naturalmente le cifre crescono al crescere del reddito. Per un lavo-
38 Voci da palazzo
Voci da palazzo 13
Consiglio Approvato lo scorso 21 marzo il “Previsionale” delle “grandi ristrettezze”
Zaia: “Il bilancio più difficile della storia della Regione” Al Veneto verranno a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare, il 26% in meno rispetto allo scorso anno
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l governatore del Veneto lo ha definito il bilancio più difficile della storia emergenza sociale, con la manovra emendativa si è voluto dare risposta della Regione, e non perché per la sua approvazione si è andati avanti anche ad alcune richieste puntuali o di settore: 140 mila euro vanno a fino alle quattro di mattina, ma piuttosto perché con questo esercizio incentivare l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi scontando per tre anni la economico la Regione è stata chiamata a mettere mano su alcune delle tassa automobilistica regionale, 100 mila euro all’avvio dei fondi sanitari tante situazioni difficili che il Veneto, come il resto d’Italia, sta attraversan- integrativi regionali, 150 mila per istituire la Fondazione Andrea Zanzotto do. Così, lungo la giornata dello scorso 21 marzo fin dal mattino si sono a Pieve di Soligo, 500 mila euro per sostenere l’attività di promozione avvicendati gli interventi dei vari consiglieri presentando nuovi ordini del teatrale svolta da Arteven, 50 mila euro per aiutare le imprese ortoflorogiorno, emendamenti, chiedendo, ad esempio, venisse ritirata la delibera frutticole a realizzare in sede punti di vendita dei loro prodotti. Il maxiecon la quale è stato tagliato il budget per la sanità privata, di reinserire i mendamento conferma inoltre le risorse destinate al trasporto pubblico fondi per gli interventi di adeguamento sismico degli edifici, quelli per il ri- locale su ferro e su gomma (in totale 406 miioni di euro), modificandone pristino delle coste erose dalle mareggiate: un tira e molla estenuante però i criteri di assegnazione: 150 milioni ai treni regionali e 256 milioni malgrado la giunta avesse recepito parte delle richieste giunte dai gruppi al trasporto su bus e su acqua così ripartiti (49,5 per cento per i servizi di minoranza in un maxiemendamento di 24 articoli, tra i quali quello coi extraurbani, 34,5 per cento per i servizi urbani e 16 per cento per i servizi 12 milioni di euro da stanziare a sostegno dei disoccupati e delle famiglie di navigazione). Nel dettaglio i 12,5 miliardi del bilancio 2013 saranno in difficoltà. “Tutti - ha spiegato il presidente Luca Zaia al termine delle così ripartiti: a sanità e sociale quasi 8,8 miliardi di euro, per la mobilità votazioni - abbiamo dovuto confrontarci con una situazione mai vista in regionale (infrastrutture) 759 milioni, per l’istruzione e la formazione passato, con pesanti tagli orizzontali piovuti da Roma che hanno messo a 425 milioni, per la salvaguardia di Venezia e della laguna 250 milioni, per rischio anche le poste più rilevanti per il futuro dei nostri concittadini, dal le politiche per la casa 174 milioni, per la tutela del territorio 132 milioni, welfare ai trasporti, alla dotazione finanziaria per far fronte alla dramma- per il lavoro e l’occupazione 119 milioni, per l’agricoltura 98 milioni, per tica crisi economica. Il lavoro comune - sottolinea Zaia - ha portato buoni le piccole e medie imprese 71,4 milioni, per l’energia 43,4 milioni, 23,4 frutti: ne è infatti scaturito il miglior bilancio possibiper il turismo, 6,7 per il commercio, 3,4 per promole, dove ogni euro disponibile è destinato ad essere Per la prima zione e fiere. Sul fronte ambientale sono previsti speso per sostenere al massimo le esigenze dei volta in flessione 70 milioni per le politiche per l’ecologia, 46,7 miveneti”. Infatti, il bilancio 2013 risente su tutti i anche il fondo lioni per il ciclo integrato delle acque, quasi 52 mifronti delle “grandi ristrettezze” della finanza pub- sanitario lioni per la protezione civile. I fondi destinati alla blica visto che, tra patto di stabilità e riduzione dei regionale cultura ammontano a 16,8 milioni di euro, allo trasferimenti in Sanità, nel 2013 al Veneto verransport e il tempo libero vengono assegnati 1,8 miliono a mancare un miliardo e 300 milioni di euro di risorse finanziare. Il che ni. Infine per pagare interessi e oneri per mutui e prestiti sono previsti 584 significa che la quota di spesa a libera destinazione per la Regione si ridu- milioni, per il personale, le sedi e le spese di funzionamento della Regione ce così a 993 milioni, “il 26 per cento in meno rispetto allo scorso anno”, 223 milioni e per il funzionamento di Giunta e Consiglio 53,4 milioni. La calcolando anche i 40 milioni di euro di introiti attesi dalla vendita del pa- ‘cura dimagrante’ ha riguardato anche la legge finanziaria, asciugata a trimonio immobiliare regionale (attese dimezzate rispetto allo scorso una ventina di articoli, che introduce specifiche misure di spesa all’interno anno, dopo che due aste sono andate deserte) e per la prima volta, anche del bilancio 2013: 500 mila euro per la tutela dei prodotti a denominazioil fondo sanitario regionale, tradizionalmente sempre in aumento, sarà in ne d’origine protetta, 200 mila euro di contributo al Centro per la ricerca flessione: si passa dagli 8.444,9 milioni del 2012 agli 8.355,1 del in viticoltura ed enologia dell’Università di Padova (Cirve), 300 mila euro 2013. La manovra emendativa finale apportata alla Finanziaria dal maxi- per la promozione del cicloturismo e del cicloescursionismo, 50 mila euro emendamento della Giunta e dal lavoro del Consiglio è riuscita a recupera- per i 150 anni del Cai, 40 mila euro per il meeting dei giovani veneti resire una cinquantina di milioni di euro, in parte sforbiciando decine di capito- denti all’estero, 100 mila euro per promuovere a livello locale i ‘contratti li del bilancio ordinario sin all’azzeramento di alcune voci (viene cancellata di fiume’. Le novità più consistenti introdotte dall’aula, con un emendala Scuola regionale di polizia locale), e in parte reimmettendo in circolo le mento a sorpresa approvato da una maggioranza ‘trasversale, sono i 2 risorse di vecchi fondi accantonati presso Veneto Sviluppo, nei Confidi o nei milioni di euro stanziati a favore dei pescatori del Basso Polesine e di fondi di rotazione a beneficio dello sviluppo delle piccole e medie imprese Chioggia e la possibilità - proposta dal gruppo della Lega e approvata con e del turismo. Le risorse così recuperate sono orientate in via privilegiata consenso unanime - per i fornitori della Regione e degli enti sussidiari, Ulss alle famiglie e delle imprese, attraverso l’istituzione del nuovo fondo a comprese, di certificare i crediti e ottenere così dal sistema creditizio l’antisostegno dei disoccupati e dei nuclei familiari in difficoltà (come detto cipo delle spettanze. Sul fronte delle entrate la finanziaria 2013 disciplina 12,3 milioni di euro, di cui 4,3 a sostegno degli affitti e del diritto alla le sanzioni per chi viola le prescrizioni stabilite dalla Regione per la costrucasa, 5 di compartecipazione alla spesa dei Comuni per l’inserimento la- zione e l’esercizio di centrali a biomassa, biogas e biometano e riduce vorativo in occupazioni socialmente utili e 2,8 per contrastare le situazioni l’ecotassa a quei comuni che incentivano la raccolta differenziata. Sul di povertà ed emergenza sociale) e 23,1 milioni di euro per lo sviluppo del fronte normativo, la finanziaria 2013, consente di ampliare gli edifici in sistema produttivo, ottenuti accorpando e razionalizzando fondi giacenti zona rurale sino ad un massimo di 800 metri cubi e dimezza a 250 euro presso Veneto Sviluppo. Altre risorse per le aziende, circa 21 milioni di il contributo che le ditte di autonoleggio devono pagare a Regione e Comueuro di cui 15 per lo sviluppo delle aziende polesane, vengono recuperate ni per gli autobus che hanno oltre 15 anni di vita e ne consente la circolasmobilizzando risorse accantonate e non utilizzate in programmi regionali, zione sino a 30 anni dall’immatricolazione senza più distinguere tra autonazionali e comunitari. Analoga operazione è stata fatta anche per soste- mezzi usati per il gran turismo e gli scuolabus. La finanziaria, infine, dà nere progetti turistici innovativi e sinergie tra i diversi comparti per prolun- mandato alla Giunta di predisporre, entro 90 giorni, la ristrutturazione e la gare la stagionalità: le risorse, che ammontano a 6 milioni di euro, vengo- razionalizzazione delle società controllate, anche prevedendo l’uscita della no recuperate dal fondo di rotazione per il turismo istituito nel 2002. Altri Regione da quelle società dove detenga, direttamente o indirettamente, 12 milioni di euro sono destinati alle imprese agricole colpite dalle eccezio- quote minoritarie. E autorizza la Giunta a mettere in vendita palazzo Tornali avversità atmosferiche. Insieme a imprese, famiglie e situazioni di res-Rossini, la sede ausiliaria del Consiglio veneto acquistata nel 2003.
Palazzo Ferro Fini sede del consiglio regionale del Veneto
L’opinione Lucio Tiozzo, Partito Democratico
“cHisso dia Le dimissioni”
“D
ue - dichiara - sono le svolte cruciali di questo bilancio che non sarebbero mai arrivate senza il pressing del Pd: l’aver recuperato ben 62 milioni di euro dormienti, che stavano Lucio Tiozzo nei cassetti della Regione e di Veneto Sviluppo e che ora vengono messi a disposizione delle imprese. Oltre a ciò, l’aver istituito il Fondo per le emergenze sociali. Su un terzo punto, quello del trasporto pubblico, la partita resta drammaticamente aperta. Riteniamo infatti che il riparto approvato sia illegittimo, in contrasto con la legge regionale vigente. Tanto basta per ritenere doverose a questo punto le dimissioni dell’assessore Chisso: un atto di coerenza che, senza equivoci, gli chiediamo di fare. Chisso infatti - prosegue Tiozzo assieme a Bruno Pigozzo, vice presidente della commissione Trasporti - ha previsto ed inserito una ripartizione di risorse prima ancora che le commissioni competenti, che avevano il compito di determinare i costi standard, i servizi e le tariffazioni minime, avessero chiuso il loro lavoro. In questo modo ha completamente scavalcato un percorso che, per legge, prevede la consultazione degli enti locali, delle aziende di trasporto e della commissione Trasporti. Il risultato è che viene penalizzato pesantemente il servizio su gomma regionale e quello di navigazione per Venezia, che in due anni ha subito decurtazioni per 11 milioni di euro”. Antonio Pipitone, Italia dei Valori
“BiLancio insoddisfacente, maggioranza irresponsaBiLe”
E’
un commento negativo quello che il consigliere regionale dell’IdV, Antonino Pipitone, dà al Bilancio e alla finanziaria regionale Antonio 2013. “Hanno bloccato per settimane il bilancio - scrive in una Pipitone nota l’esponente dipietrista - occupati a litigare per le loro marchette. In sanità tagli drammatici confermati, nel sociale orizzonte nero, nel lavoro si sono recuperati 40 milioni ma solo perché non erano stati utilizzati negli anni passati. Situazioni che stridono con i 400mila euro da spendere in sagre per l’identità veneta o i 500mila concessi dalla Giunta senza colpo ferire per associarsi ad Arteven. Un esempio lampante dell’ipocrisia della maggioranza prosegue Pipitone - è la bocciatura del nostro ordine del giorno che voleva ritirare la delibera che ha tagliato il budget per la sanità privata convenzionata. Il bilancio - sottolinea Gennaro Marotta - è una coperta corta che non ci soddisfa affatto”. Stefano Valdegamberi, Udc
“La finanziaria regionaLe non tagLia gLi apparati”
“S
i è fatto un gran parlare di riduzione dei costi degli apparati e delle strutture - ha spiegato in una nota il consigliere Stefano dell’Udc - razionalizzando gli enti, a partire dai consigli di Valdegamberi amministrazione, ma alla fine, come sempre, si è concluso con un nulla di fatto. Le mie proposte di accorpamento delle Ulss, di abolizione della legge pasticciata sulle unioni dei comuni montanti, dell’accorpamento delle Ater, etc, sono state, una dopo l’altra, rigettate. Anzi, invece di ridurre gli enti se ne sono creati di nuovi: è stata costituita una fondazione e si è diventati soci di una società per la promozione del teatro. Tutto al contrario degli indirizzi sulla spending review. Peccato, un altra occasione persa”.
Dario Bond, Popolo delle Libertà
“Lanciato importanti segnaLi a imprese e famigLie”
“C
ome Pdl avevamo proposto il sostegno ai fondi di solidarietà già nel dicembre scorso – spiegano Dario Bond e PiergiorDario Bond gio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale - per questo possiamo dire di aver centrato l’obiettivo. Non si tratta di mero assistenzialismo ma di un insieme di misure di welfare volte al reinserimento lavorativo e al ruolo attivo dei Comuni, che vengono individuati come nuovi centri della solidarietà. Sono poi importanti anche i segnali lanciati al mondo dell’impresa e alle aree più problematiche come il Bellunese e il Polesine”, sottolineano i due esponenti del Popolo della Libertà. “A fine gennaio, in prima Commissione, avevamo auspicato lo “smontaggio” della bozza di bilancio. Oggi, con il lavoro di tutti, possiamo dire di aver fatto un passo avanti, un cambio di mentalità che sarà utile anche per gli anni a venire”.
40 14 Cultura veneta Arte Nel 50esimo della tragedia, un’opera di Cagol invita ad andare oltre
Diga del Vajont: un raggio per nuove prospettive Un lampo, una luce per non dimenticare la tragedia. Un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente di Alain Chivilò
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ono trascorsi cinquant’anni dal tragico evento del Vajont e tutta l’area conserva e fa traspirare un’aria di pensiero funebre per coloro che vivono, per chi passa vicendevolmente dal Friuli al Veneto e per coloro i quali ritengono la meta “turistica” da visitare. La rabbia, il dolore, la commozione e il rispetto devono essere sempre mantenuti alti, però tutto il territorio è inteso solamente come uno scempio determinato dall’ottusità dell’uomo. Tale ambito è un dato di fatto, però è necessario fare un passo in avanti senza dimenticare. Le potenzialità di ripartenza esistono e l’Arte potrebbe tracciare la via giusta che dalla memoria guarda “oltre”. Da questo concetto parte e si genera la performance artistica dell’artista trentino Stefano Cagol (Trento 1969). Lo scorso 5 marzo è partita la I tappa di un progetto internazionale denominato “La fine del confine (della mente)”. Da una postazione mobile un potente generatore irradia un forte raggio di luce che taglia orizzontalmente il paesaggio. Ecco che lungo la strada che porta a Erto e Casso, in
un’area parcheggiabile proprio sopra e centralmente la diga, Cagol ha fatto partire un lampo improvviso che ha squarciato la fine della vallata, facendosi osservare anche nella parte terminale dell’area di Longarone. Un messaggio che in questo luogo vuole indicare la ripartenza per un possibile ed effettivo slancio futuro grazie anche all’arte. Ecco una testimonianza dell’artista. La fine del confine (della mente). Una performance europea che parte dalla Diga del Vajont. Il luogo diventa effettivamente centrale perché il destino ha fatto si che s’incontrasse con il mio modo d’intendere l’arte. Il progetto è nato per la Barents Art Triennale di Kirkenes in Norvegia ed è un’idea di arte pubblica. Da questa località, posta sul confine della Russia oltre il circolo polare artico sul Mare di Barents, parte un potente raggio di luce che supera questo difficile confine. Un’idea, se vogliamo semplice, che assume connotati storici, simbolici molto forti. Per sviluppare la performance anche in Italia ho pensato a Dolomiti Contemporanee che già avevo apprezzato negli anni passati per il loro agire.
In successione dopo un incontro con Gianluca D’Incà Levis, aver visitato il museo presso l’ex scuola di Casso e nel contempo aver visto per la prima volta dal vivo il luogo della diga del Vajont, ho capito che questo progetto doveva essere fatto in questo territorio. L’ambiente ha fatto assumere maggiore importanza imprimendo forti significati: un raggio di luce che oltrepassa e supera la diga nel cinquantenario dal tragico evento. Una luce che vuole decretare una fine del confine inteso nella sua totalità, al fine di non dimenticare la tragedia per immediatamente superarla con un bagliore, che aiuti a smantellare questa grande lapide ancora lì presente che si erge ancora immobile. Cercare dunque di andare oltre a quello che è accaduto perché non lo si può distruggere, bensì è possibile superarlo contemporaneamente attraverso segni simbolici dell’arte di oggi, riuscendo così a pensare a un futuro che deve esistere per tutta l’area. Non guardarsi sempre indietro, ma oltrepassare nel ricordo questo confine che è in tutti noi. Un luogo che potrebbe essere inteso come ricerca, stimolo,
Il grande fascio di luce attraversa la valle, teatro della tragedia che costò la vita a oltre 2.000 persone cultura, arte e situazioni positive. Non una visita di turisti per vedere i resti di una tragedia, bensì una meta per un futuro che non si fermi solo a cinquant’anni fa. Dalla Diga del Vajont alla Tofana di Rozes di Cortina. Dalla Tofana di Rozes parte invece il progetto così com’era stato pensato. Ossia un lungo viaggio verso il nord d’Europa toccando la Germania, la Danimarca fino alla Norvegia. C’è un sottotitolo al progetto “la fine del confine” che ritengo molto importante: “della mente”. Noi essere umani siamo pieni di confini e questa luce che faccio viaggiare traccerà i cieli per un futuro e un superamento ulteriore. A Cortina voglio dare una visione delle Dolomiti diversa dalla
classica iconografia a cui tutti siamo abituati. Montagna che diventa futuro centrale del mondo. Nel 2011 la partecipazione alla Biennale di Venezia. Anche nel 2013? Il progetto di due anni fa è legato a questa luce che irradio ora. Si trattava di evocare e provocare il confine. Quindi una stimolazione per arrivare a questo attuale livello. Ho utilizzato mezzi primari e simboli antichi come il fuoco che rivitalizzasse questo confine della vita, del corpo e delle idee. Nell’edizione del 2013 partecipo all’interno del neo padiglione delle isole Maldive, ossia una nazione che a fine secolo sarà sommersa dall’oceano.
Arte e montagna
Gipsoteca di Possagno
TECNOLOGIA PER ANTONIO CANOVA
Un granitico progetto per Dolomiti d’oggi
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l percorso è già stato tracciato qualche anno fa con “la danzatrice con i cembali”: la tecnologia contemporanea viene in aiuto alla Gipsoteca di Antonio Canova di Possagno restaurando quelle sculture che furono danneggiate dal bombardamento del 1917, essendo stata la pedemontana del Grappa scenario bellico. Sono passati quasi cento anni e le opere sono rimaste monche. Una alla volta, negli anni futuri, si potranno ammirare nella loro completezza grazie a un processo inverso di restauro. Se il gesso era fondamentale per il ripristino del marmo, ora l’originale stesso viene utilizzato per ripristinare “l’opera prima” sita nella Gipsoteca. Attraverso l’utilizzo di una scansione tridimensionale dell’opera unica, che può essere sita in tutto il mondo dato i cambiamenti di proprietà e di luoghi,
si creano con il gesso le parti mancanti che andranno poste a ripristino di quelle rovinate a Possagno. Grazie alla generosità delle Associazioni dei Rotary Club International di Bassano del Grappa, Asolo e Pedemontana del Grappa, Bassano Castelli, Vicenza Nord – Sandrigo e Asiago – Altopiano dei sette comuni, la statua del principe Henryk Lubomirski della Gipsoteca, un armorino con arco faretra e frecce, avrà la sua testa partendo dall’originale in marmo, che si trova presso il castello di Lubomirski a Lancut in Polonia, distante 400 km da Cracovia. La statua nacque quando il giovane principino Henryk, in viaggio in Italia con la zia Elzbieta Lubomirski Chartoriski, nel 1788 entrò in contatto con lo studio del Maestro a Roma, luogo in cui fu commissionata l’opera. Furono necessari 5 anni e nel 1793 fu ultimata proprio da Antonio Canova. Al.Ch.
’Arte nella montagna è possibile? In un territorio privilegiato per l’uomo turistico contemporaneo da millenni di cambiamenti geologici, l’Arte può essere volano per produrre ricchezza e valore aggiunto per una cultura a vari livelli? L’archeologia industriale della montagna e luoghi andati in oblio possono essere delle ripartenze? La risposta è già stata tracciata da tre anni ed è senza dubbio affermativa: sì. Nel 2011 nasce il progetto Dolomiti Contemporanee che divulgando l’Arte nella montagna ha utilizzato siti industriali dismessi che hanno trovato nuova vita dopo le manifestazioni artistiche. Dalla fine del 2012 la scuola elementare di Casso, dopo un accurato restauro, rinasce per ospitare eventi d’Arte. Un luogo propulsore di vita, simbolo di ripartenza e non di ricordo passivo. Nella’ambito della performance di Stefano Cagol abbiamo incontrato il curatore dell’innovativo progetto Gianluca D’incà Levis. Un progetto originale e innovativo. Il titolo, che racchiude svariate iniziative, è Dolomiti Contemporanee. Il nostro scopo è d’intendere le Dolomiti non come cartolina, dato l’elevato target turistico, bensì come alto contenuto culturale. Il termine contemporanee non vuole assumere l’aspetto temporale perché individua temi di vario tipo da trattare attraverso spunti innovativi. Il volano di partenza è stato dall’inserimento di questi luoghi nell’Unesco, assumendo così maggiori significati fisici e metaforici. Qual è agire effettivo? L’idea verte nel portare l’arte contemporanea nella montagna uscendo dai consueti luoghi delle grandi città italiane e da una visione alpina tradizionale. E’ una modalità per avvicinarsi a questo peculiare paesaggio in modo nuovo. E’ un sistema che non decora l’area alpina con manifestazioni
artistiche, perché propone contenuti dall’alto valore aggiunto anche dopo la conclusione dell’evento. A Casso c’è uno spazio espositivo permanente Nell’area della Diga del Vajont è necessario vivere e assumere una nuova identità contemporanea dove sia possibile generare immagini nuove. E’ necessario che si superi la tragedia di mezzo secolo fa. Questo non vuol dire dimenticare o fare andare nell’’oblio il tragico evento accaduto, ma tale area deve lanciare scenari alternativi. Al drammatico passato, che rimarrà sempre aperto, è necessario affiancare anche un futuro di ulteriore partenza. La performance di Stefano Cagol è significativa perché fornisce un’immagine nuova alla diga non più leggibile come solo una lapide. Parliamo di questi luoghi con contenuti nuovi, in quanto non vogliamo fare come i più di 200 mila turisti che si fermano solo a guardare e poi vanno via. Vogliamo generare nuove spinte culturali, nuove riflessioni con modalità alternative di gestione delle risorse del territorio. Nuovi eventi per il 2013? Si e li stiamo ancora delineando. E’ già confermato l’utilizzo del Castello di Andraz a Livinallongo in partnership con il Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo. Al.Ch.
35 45 75 15
16 Cultura veneta
Cultura veneta 43
Archeologia A palazzo della Ragione fino al prossimo 17 novembre
Venetkens, iniziato il viaggio tra gli antichi veneti di Mauro Gambin
e conseguenti convegni. Parliamo comunque di eventi sporadici, l’ultima in termini cronologici è quella tenutasi ad Este, nel ’98, “Lungo l’Adige ridente” ma riguardava esclusivamente i ritrovamenti dell’area atestina e montagnanese. In questa occasione, invece, abbiamo perseguito l’obbiettivo di raccogliere la selezione di tutto ciò che è stato trovato in quell’area vastissima compresa tra Po, Alpi, Tagliamento e mare Adriatico: Veneto antico, la casa per quasi mille anni, dal X al II sec. a.C., di quelli che a tutti gli effetti possiamo considerare i nostri progenitori. Una terra che rappresenta un unicum nella protostoria, l’uomo di 3500 anni fa, infatti, per motivi ancora in larga parte sconosciuti abbandonò la fascia prealpina per trovare rifugio nella pianura veneta ed è l’unico territorio dove non hai mai smesso di dimorare e di esercitare l’arte della palafitticultura nelle lagune adriatiche che è poi l’origine di un singolare e prezioso isolamento dei secoli successivi, quell’isolamento che finì anche con il dare forma a Venezia e il
In mostra la selezione di tutto ciò che appartiene a quei mille anni in cui si è originata e sviluppata una civiltà
Nelle foto alcuni reperti in mostra nella prima foto a sinistra situla Benvenuti
dejavu.it
“U
na mostra che non ha precedenti, una mostra che difficilmente potrà essere eguagliata. E’ il meglio del meglio che c’è”. Alla presentazione della mostra dedicata ai Veneti antichi, “Venetkens” ospitata all’interno del Palazzo della Ragione di Padova fino al prossimo 17 novembre, sono state usate parole importanti, sia dall’assessore alla Cultura del comune patavino, Andrea Colasio, sia dal Sovrintendente beni archeologici del Veneto Vincenzo Tinè che, ovviamente, dal promotore del progetto Claudio Capovilla, presidente gruppo Icat. “In passato – ha spiegato l’assessore Colasio – ai Veneti antichi sono state dedicate mostre locali, contingenti al concludersi degli scavi archeologici
PRENDI NOTA, DAI IL TUO 5x1000 A FISM. Non dimenticare questo numero quando andrai a firmare per il 5x1000. È il numero che ogni anno ci aiuta a finanziare la ricerca contro la sclerosi multipla. Scegli anche tu di donare il 5x1000 alla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, firmando sulla dichiarazione dei redditi nel riquadro “finanziamento della ricerca scientifica e della università” e inserendo il codice fiscale 95051730109. Anch’io ho scelto di vivere in un mondo libero dalla sclerosi multipla. (Gianluca Zambrotta)
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favorire una mentalità molto autonomista che resiste tuttora. Trovare continuità nel carattere dei veneti antichi con gli attuali forse non sarebbe difficile o almeno non lo è più di quanto non sia stato difficile prendere coscienza della presenza di questa civiltà. Solo verso la fine dell’800, infatti, il numero e la qualità di reperti diventarono elementi inconfutabili della presenza di una cultura che andava separata da quella successiva dei romani e non aveva niente da invidiare a quella etrusca, degli osci o degli apuani, coetanei dei veneti. Anzi, per grandezza, per raffinatezza e per la durata di entrambe si può tranquillamente affermare che per troppi secoli i veneti antichi sono stati sottostimati da quelli contemporanei. I principali musei archeologici del veneto hanno messo a disposizione alcuni dei loro oggetti di incredibile bellezza e importanza, reperti, alcuni dei quali, mai esposti prima: l’ambra del baltico che veniva semilavorata nel Polesine prima di riprendere la via del Mediterraneo, le collane di perline in pasta vitrea che oggi si vendono nei principali negozi di souvenir del mondo o il pettine d’avorio identico a quello esposto al museo di Alaior a Minorca attribuito alla civiltà talaiotica: tracce di autentica modernità come se il mondo da allora non avesse mai smesso di essere globalizzato. Vasi, situle in rame (la Benvenuti merita da se il biglietto), bronzetti, schizzi di scrittura, le cose di tutti i giorni e quelle che designavano il rango, presentate in sequenza cronologica, in percorsi educativi, con ricostruzioni virtuali molto efficaci per rivivere quegli antichi riti. Lo spazio dedicato al culto dei morti, quello dei cavalli o ai rapporti con gli altri popoli affacciati al Mare nostrum, restituiscono fin dentro ai particolari le paure, i motivi di orgoglio e i rapporti con il resto del mondo che facevano parte della vita politica e privata di allora. La mostra dunque è di valore, è moderna nella proposta al visitatore (auspicabile una massiccia presenza delle scuole) che attraverso laboratori didattici e di approfondimento ne uscirà sicuramente coinvolto. Ah, per chi lo volesse sarà anche possibile uno scavo simulato e la visita degli scavi sotto il Palazzo della Ragione.
44 28 Sì, viaggiare LOMBARDIA
Sotto il segno dei Gonzaga
MANTOVA E SABBIONETA UN TEMPO FIERE RIVALI ENTRAMBE RESE GRANDI DALLA POTENTE E ILLUMINATA SIGNORIA LOCALE OGGI SONO ACCOMUNATE DALLA TUTELA DELL’UNESCO UN BELLISSIMO ITINERARIO CONSENTE DI AMMIRARE I LORO STRAORDINARI TESORI E DI CONOSCERE LA LORO STORIA A PARTIRE DALLE GESTA DI VESPASIANO NONCHÈ DI DEGUSTARE PIATTI TIPICI COME I TORTELLI DI ZUCCA E IL RISOTTO ALLA PILOTA DA SCOPRIRE IN BUS O IN BICICLETTA Sabbioneta e Mantova costituiscono un unicum straordinario. Tanto che l’Unesco le ha inserite insieme nel Patrimonio dell’umanità, meritevoli quindi della massima tutela. Dal 9 marzo scorso è stata istituita persino una linea di collegamento “lento” (comodo e dedicato) tramite il Bus Unesco. Un’alternativa valida e conveniente all’utilizzo dell’automobile, un viaggio di 45 minuti, senza fermate intermedie, con agevolazioni per gruppi e famiglie. Il biglietto di andata e ritorno costa 8 euro a persona (5 la sola andata). Per i gruppi 6 euro, mentre viaggiano gratis i bambini sotto i 12 anni. Due le tipologie di viaggio disponoibili per turisti e amanti dell’arte: un servizio fisso nei giorni festivi e prefestivi e uno a chiamata, personalizzato per gruppi, a prezzo agevolato (dal lunedì al venerdì). La Linea Unesco è pensata anche per il cicloturista: il carrello agganciato al bus può contenere fino a 40 biciclette. Informazioni: www.apam.it Esiste anche una ciclovia che permette di compiere i 47 chilometri del tragitto fra le due città sulle due ruote attraversando suggestive zone di campagna. I due eventi clou dal punto di vista culturale sono programmati per i primi di settembre: a Sabbioneta la “Notte bianca della cultura” e a Mantova il “Festivaletteratura”. Info: www.mantovasabbioneta-unesco.it
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uesta è la storia di un piccolo borgo padano di contadini che alla metà del ‘500 si trasformò in pochi anni in una capitale di respiro europeo... Non si può cominciare a parlare di Sabbioneta senza parlare di Vespasiano Gonzaga, il principe illuminato che l’ha pensata, creata e in pochi decenni resa grande e bella. Armoniosa e superba. Vespasiano ha fatto tutto come per incanto, come avviene in una favola. Perchè Sabbioneta in fondo è una favola, sospesa com’è in una dimensione onirica, dove passato e presente si fondono armoniosamente. In un mix di arte, cultura e paesaggio.Sabbioneta è per definizione una delle “città ideali” del Rinascimento, come lo fu ad esempio Pienza, costruita per diventare il modello di un’epoca. Ieri come oggi è legata fortemente a Mantova, nel segno soprattutto dei Gonzaga, alla cui corte in fondo Vespasiano si è ispirato per il suo progetto. Concepito più per rivaleggiare fieramente in fatto di bellezza e di potenza proprio con la stessa Mantova, a dire il vero, perchè nelle sue intenzioni la città fortezza doveva diventare un’altra capitale. Uno scrigno di tesori d’arte. E il suo sogno Vespasiano l’ha in parte realizzato, come tutt’oggi si può riscontrare, seppur al termine di un’esistenza travagliata, spesa fra guerre, vita di corte (a 15 anni venne mandato dalla zia Giulia Gonzaga alla corte di Spagna...), gloria, vari matrimoni e tanti lutti. Come quello per la morte del figlio Luigi, perito a 15 anni in un incidente occorsogli mentre era a cavallo. Incidente sulla cui natura però gli storici rimangono scettici, in quanto persiste il sospetto che il ragazzino possa essere stato ucciso incidentalmente proprio dal padre. Il trionfo di Vespasiano è datato 1577, quando dall’imperatore Rodolfo II d’Asburgo ottenne il titolo di Duca e di Principe del Sacro Romano Impero. Così in quel momento furono due i duchi Gonzaga al trono contemporaneamente:
UN’IMMAGINE FATATA DI MANTOVA VISTA DA UNO DEI SUOI TRE LAGHI, IL PALAZZO DUCALE DI MANTOVA VISTO DALL’ALTO. SOPRA: UNA VEDUTA DI SABBIONETA, CITTÀ IDEALE DEL RINASCIMENTO, DETTA ANCHE “PICCOLA ATENE” PER I SUOI TESORI. A DESTRA UNO DELLE SALE AFFRESCATE PIÙ FAMOSE DI PALAZZZO TE A MANTOVA, TORTELLI MANTOVANI E IL TEATRO ALL’ANTICA DI SABBIONETA. NELLA FOTO DI COPERTINA: VESPASIANO GONZAGA (A SINISTRA) E LA SUA CORTE: LE CELEBRI STATUE LIGNEE SONO CONSERVATE AL PALAZZO DUCALE DI SABBIONETA. IN ALTO A SINISTRA: IL CENTRO DI SABBIONETA E UNA VISTA AEREA DI MANTOVA
Vespasiano, personaggio forte e fiero, onorato in Europa, e Guglielmo che a Mantova accumulava ricchezze, ma era confinato nella sua misantropia e nella sua limitaata mentalità provinciale. E per di più era di salute cagionevole e gobbo. Vespasiano ricostruì Sabbioneta con gusto e ambizione, partendo dalla Porta Imperiale, dal Palazzo Ducale e da quello del Giardino, sino al Teatro all’Antica, che volle nel 1587 dopo un viaggio a Venezia. Scelse persino i marmi del mausoleo che lo avrebbe accolto dopo la morte. La fiera indipendenza di Sabbioneta non durò molto. A Vespasiano successe la figlia superstite Isabella che tentò di dare un futuro al sogno del padre, ma ben presto la città venne di nuovo inglobata a Mantova sotto il segno (e il controllo politico e militare) dei Gonzaga. Già, Mantova. Una delle capitali europee
del Rinascimento. I Gonzaga la governarono per quattro secoli, arricchendola d’arte e di cultura. Grazie al loro mecenatismo la città, che ancora oggi si dipana attorno al Palazzo Ducale, è diventata un concentrato di splendori. La presenza di tre laghi intorno al borgo medievale l’ha protetta da uno sviluppo sconsiderato, evitando le deturpazioni che purtroppo, specie nell’ultimo dopoguerra, hanno rovinato altri centri storici. Dickens ne rimase incantato. Mentre Orio Vergani, in tempi molto più recenti, definì quell’isolamento fisiologico, quasi genetico, che la caratterizza “una solitudine come destino”. La genesi di Mantova è ammantata di leggende. La storia invece dice che è stata, dapprima, insediamento di Etruschi e Gallocenomani. Nel 214 a.C. Mantua divenne “oppidum” romano e poi “municipium”. Bisogna però attendere il XII secolo
perchè Mantova diventi libero comune e riesca a intraprendere quel cammino di crescita che la portò a diventare una delle città più importanti dell’Italia di allora. I Gonzaga la resero sfarzosa e culturalmente progredita. La città di Virgilio vanta una concentrazione di monumenti unica, a cominciare (oltre naturalmente all’imperdibile Palazzo Ducale, reggia dei Gonzaga) da quel Palazzo Te che ricorda vagamente i fasti gioiosi di Versailles. Costruito tra il 1525 e il 1535, Palazzo Te è una fastosa villa suburbana, unita alla città grazie al prosciugamento del lago Paiolo e la copertura della Fossa Magistrale. Nella seconda metà del Quattrocento lasciò importanti tracce della sua arte a Mantova il pittore padovano Andrea Mantegna, uno dei grandissimi innovatori della sua epoca, maestro della prospettiva e del “trompe l’oeil”. La visita della sua casa fa parte
di ogni itinerario di scoperta della città. Ma Mantova è bella da percorrere anche senza metà. In piazza delle Erbe e dintorni c’è sempre una bella animazione. I mantovani sono gioviali, amano indugiare all’ora dell’aperitivo nei tanti locali che occhieggiano sotto i portici o lungo le vie centrali. Da non perdere anche il Museo Nuvolari, dove sono conservati i cimeli conquistati dal leggendario pilota del secolo scorso. E non si può andare a Mantova senza assaggiare i tortelli di zucca, vero patrimonio gastronomico di cui la città vanta la primogenitura. E quindi la ricetta originale, oggi imitatissima. Ma la cucina mantovana propone anche il sorbir d’agnoli, gli agnolini in brodo, il risotto alla pilota con carne di maiale. E poi lo stracotto d’asino con la polenta, il cappone con uvetta e pinoli e la torta sbrisolona. Invita al brindisi il vivace Lambrusco locale.
Rubriche 45 59 Luoghi da conoscere
Grande Guerra
L’abbazia cistercense di Follina
SACRARIO AUSTRO-UNGARICO DI FOLLINA DEDICATO ALLA GRANDE GUERRA
segue dalla pagina precedente
(Milano) che bonificarono la valle paludosa e fondarono la celebre abbazia di Follina, meta di frequenti pellegrinaggi. Fin dal 1170 i monaci cistercensi iniziarono da subito un importante opera di bonifica dei terreni che gli vennero donati da Sofia Da Camino e proprio grazie al loro paziente lavoro di “risanamento”, la valle circostante prese il nome di “Sanavalle”. Il santuario fu eretto intorno alla metà del XII secolo, in stile romanico e successivamente ampliato in forme gotiche tra i secoli XIII e XIV. Di particolare bellezza architettonica l’originale torre campanaria di stile romanico a pianta quadrata, il più antico manufatto presente nel complesso architettonico dell’abbazia, che si erge dall’incrocio della navata centrale con il transetto di destra. Degno di nota poi l’adiacente e suggestivo chiostro romanico che è in sostanza il giardino chiuso dove i monaci pregavano, meditavano e da cui accedevano a tutti gli altri spazi dell’abbazia. Il chiostro venne costruito nel 1268 (prima della basilica), quando cioè i monaci cistercensi si insediarono nel monastero, come dimostra l’incisione su pietra posta sulla parte nord del chiostro stesso; oggi è ancora perfettamente conservato nell’elegante effetto di movimento creato
I monaci cirstercensi di Chiaravalle bonificarono la valle paludosa e fondarono l’abbazia dalle colonne che lo costituiscono. L’attuale basilica presenta la tipica costruzione a pianta latina con la facciata rivolta a ponente e l’abside rivolta a levante proprio come prevedeva la simbologia cistercense.
All’interno della basilica sono da segnalare diverse opere da sempre oggetto di venerazione e pellegrinaggio. L’abbazia di Follina è visitabile tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle 19.00; non è permessa l’entrata in basilica con gruppi di visita durante lo svolgimento delle funzioni religiose. Per ulteriori informazioni e visite guidate al complesso abbaziale è possibile contattare i padri dell’abbazia al tel. 0438-970231.
T
ra il 1917 e il 1918 la Marca trevigiana fu teatro di uno dei fronti più importanti della Grande Guerra: lungo il corso del Piave si scontrarono per la battaglia decisiva gli eserciti di Italia ed Austria-Ungheria e dei loro alleati. Numerose sono ancora oggi le tracce sul territorio trevigiano di quei tragici eventi. Una di queste è il cimitero austro – ungarico di Follina che nasce durante l’occupazione austriaca della Vallata nel novembre del 1917 in appoggio allo Feldspital 1505, l’ospedale militare austriaco allestito presso l’ex lanificio Andretta che oggi ospita la Casa di Riposo S. Giuseppe. In questo cimitero militare, dove allora ebbero sepoltura oltre ottocento soldati di Austria, Ungheria, Cechia, Germania, Polonia, Slovacchia, Romania, Bosnia - Erzegovina, Croazia, Slovenia, Ucraina, ed Italia, è stato realizzato un monumento sacrario nel quale riposano, all’ombra delle loro bandiere unite a simbolo di ritrovata fratellanza fra i popoli, le 77 salme recuperate anche se rimane sconosciuto il numero di quanti in questo prato hanno ancora mantello e sepolcro. Messaggio pubbliredazionale
Le Pro Loco promuovono il territorio
segnatevi questi appuntamenti nella nostra Provincia da non perdere • 27-28 aprile A piedi per Bibione • 30 aprile - 1 maggio rock festival Bibione MIRANO • 25 aprile XXXV edizione di “Fiori a Mirano” - il 25 aprile
Piazza Martiri, si trasforma, per un giorno, in un grande giardino e che le vie del centro storico si riempiono di fiori, colori e profumi. Fiori a Mirano, è considerata una delle più prestigiose e qualificate mostre-mercato a invito della Regione, grazie ai suoi oltre 110 espositori di piante, fiori e arredi da giardino, selezionati con cura dagli organizzatori e che crescono ogni anno grazie anche al passaparola tra gli espositori stessi.
• 11/12 maggio I sapori della solidarietà • 25 maggio I zoghi de quando gerimo putei - questa è una
delle manifestazioni più importanti della Pro Loco di Mirano; manifestazione rivolta ai ragazzi delle quinte elementari di Mirano e delle sue frazioni: è una grande gara a squadre che ripropone i giochi del passato, quei giochi che i bambini, oggi, conoscono solo attraverso i racconti dei nonni. La XV edizione, si svolgerà sabato 25 maggio nella frazione di BALLO’, paese della squadra campione in carica.
DOLO • 21 aprile Manifestazione ciclistica “G.C. I Molini Dolo AS
rago di Bibione
SPINEA • 1^ Decade di Maggio festa di Primavera in Piazza municipio
SALZANO • 25 e 26 maggio 22^ Festa della Filatura Processo produt-
tivo del baco da seta. Mostre, spettacoli, intrattenimenti vari, stand gastronomico. 1° Filanda Run.
SCORZE’ • dal 19 Aprile al 6 Maggio Villa Orsini Mostra Antonio Beni • dal 10 al 19 Maggio 37^ Festa dell’Asparago e della Fragola a Gardigiano di Scorzè
• dal 24 Maggio al 3 Giugno 44^ Festa dei Bisi di Peseggia di Scorzè
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• 26 aprile Festa Madonna dei Molini Ass. Isola Bassa • 1 maggio Convegno “La Rosa Antica” e regata del 1° Mag-
BIBIONE • 24-25 aprile Tipicamente Asparago - 43° festa dell’aspa-
le situate nel Comune di Mira con quattro percorsi diversi, in carrozza, in gondola, in bicicletta ed il percorso proprio. Nel pacchetto sono comprese le visite guidate all’interno delle ville Da segnalare, inoltre, una gita in barca prevista per il giorno 2 giugno alla scoperta delle isole della laguna di Venezia.
MIRANO • 21 aprile L’evento 4x4 consiste nella visita di quattro vil-
info: 0426.355046 proloco.conetta@gmail.com
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Luoghi da conoscere
Grande Guerra
L’abbazia cistercense di Follina
SACRARIO AUSTRO-UNGARICO DI FOLLINA DEDICATO ALLA GRANDE GUERRA
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(Milano) che bonificarono la valle paludosa e fondarono la celebre abbazia di Follina, meta di frequenti pellegrinaggi. Fin dal 1170 i monaci cistercensi iniziarono da subito un importante opera di bonifica dei terreni che gli vennero donati da Sofia Da Camino e proprio grazie al loro paziente lavoro di “risanamento”, la valle circostante prese il nome di “Sanavalle”. Il santuario fu eretto intorno alla metà del XII secolo, in stile romanico e successivamente ampliato in forme gotiche tra i secoli XIII e XIV. Di particolare bellezza architettonica l’originale torre campanaria di stile romanico a pianta quadrata, il più antico manufatto presente nel complesso architettonico dell’abbazia, che si erge dall’incrocio della navata centrale con il transetto di destra. Degno di nota poi l’adiacente e suggestivo chiostro romanico che è in sostanza il giardino chiuso dove i monaci pregavano, meditavano e da cui accedevano a tutti gli altri spazi dell’abbazia. Il chiostro venne costruito nel 1268 (prima della basilica), quando cioè i monaci cistercensi si insediarono nel monastero, come dimostra l’incisione su pietra posta sulla parte nord del chiostro stesso; oggi è ancora perfettamente conservato nell’elegante effetto di movimento creato
I monaci cirstercensi di Chiaravalle bonificarono la valle paludosa e fondarono l’abbazia dalle colonne che lo costituiscono. L’attuale basilica presenta la tipica costruzione a pianta latina con la facciata rivolta a ponente e l’abside rivolta a levante proprio come prevedeva la simbologia cistercense.
All’interno della basilica sono da segnalare diverse opere da sempre oggetto di venerazione e pellegrinaggio. L’abbazia di Follina è visitabile tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle 19.00; non è permessa l’entrata in basilica con gruppi di visita durante lo svolgimento delle funzioni religiose. Per ulteriori informazioni e visite guidate al complesso abbaziale è possibile contattare i padri dell’abbazia al tel. 0438-970231.
T
ra il 1917 e il 1918 la Marca trevigiana fu teatro di uno dei fronti più importanti della Grande Guerra: lungo il corso del Piave si scontrarono per la battaglia decisiva gli eserciti di Italia ed Austria-Ungheria e dei loro alleati. Numerose sono ancora oggi le tracce sul territorio trevigiano di quei tragici eventi. Una di queste è il cimitero austro – ungarico di Follina che nasce durante l’occupazione austriaca della Vallata nel novembre del 1917 in appoggio allo Feldspital 1505, l’ospedale militare austriaco allestito presso l’ex lanificio Andretta che oggi ospita la Casa di Riposo S. Giuseppe. In questo cimitero militare, dove allora ebbero sepoltura oltre ottocento soldati di Austria, Ungheria, Cechia, Germania, Polonia, Slovacchia, Romania, Bosnia - Erzegovina, Croazia, Slovenia, Ucraina, ed Italia, è stato realizzato un monumento sacrario nel quale riposano, all’ombra delle loro bandiere unite a simbolo di ritrovata fratellanza fra i popoli, le 77 salme recuperate anche se rimane sconosciuto il numero di quanti in questo prato hanno ancora mantello e sepolcro.
Concerti e non solo 47
mille e ancora mille...
1059
pagina a cura di graziano edi corazza
in veneto La nuova rassegna comici che si terrà al teatro Romano di Verona
una nuova rassegna per La prossima estate! a verona 29 maggio 30 maggio 31 maggio
PAOLO MIGONE
Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere ANGELO PINTUS Ti boccio a prescindere ALE & FRANZ Recital
PAOLO MIGONE torna a Verona dopo il grande successo riscosso da poco in città! L’originalità dello spettacolo “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere” sta nel fatto che ricorda le principali differenze di funzionamento tra uomo e donna, sostenendosi su situazioni quotidiane che tutti conosciamo, tenendo presente il confronto di ogni generazione. Grazie al professor Paolo Migone, infine comprenderemo come fare di queste differenze una fonte di complicità, e non di conflitto. Risultato: si ride molto, di se stessi, della propria coppia o dei propri genitori, ma soprattutto, si dispone di nuovi dati per comprendere l’altro sesso e girare in scherno alcune situazioni che possono diventare fonte di discordia. ANGELO PINTUS è un attore comico di grande successo proveniente dalla fortunata trasmissione televisiva Colorado. “Ti boccio a prescindere” è uno spettacolo dove vengono accontentati gli uomini perché si parla di sport e soprattutto di calcio (il suo ultimo personaggio è un esilarante Jose Mourinho), e dove vengono accontentate le donne perché si parla di sesso a del sesso visto dalla parte delle donne, delle scuse banali degli uomini (una
eventi
volta fa freddo, una volta ero intimidito, una volta pensavo alla mia ex), ma anche della bellezza di conquistare una donna dedicandole una canzone, fino al momento in cui lei ti guarda negli occhi e ti dice: o non ti merito! Tra imitazioni e musica un viaggio attraverso quella che è la triste realtà di oggi. ALE & FRANZ portano in scena “RECITAL”, spettacolo in cui alternano i momenti più significativi della loro carriera a nuove intuizioni del loro rapporto artistico.Sul palco sfileranno i personaggi più amati dal grande pubblico ma anche momenti e improvvisapersonaggi inediti e improvvise improvvisa zioni; ogni serata potrebbe quindi risultare differente dall’altra. Questo Recital è un vero e proprio progetto di laboratorio artistico in continua evoluzione pensato per la costruzione di un nuovo futuro spettacolo. Ale e Franz , irresistibili acrobati verbali, con le parole sono in grado di fare qualsiasi cosa: tutto viene detto per essere negato, riaffermato e quindi negato ancora in un vortice di iperboli verbali che diventano surrealismo puro. La comicità di Ale e Franz raccoglie in sé l’antica eredità delle grandi coppie della storia comica italiana che, battuta dopo battuta, sempre intelligenti, mai scontate o banali, riesce ogni volta a centrare l’obiettivo: fare ridere il pubblico intrappolandolo in una corsa senza fiato che sfocia nel puro nonsenso. All’Arena di Verona, 8 luglio 2013
sting, Back to Bass
I suoi più grandi successi dal vivo, eseguiti insieme a una band di 5 elementi. Dopo il successo di pubblico e critica del tour mondiale 2011-2012, che ha portato Sting in Nord America, Europa, Regno Unito, Sud Africa e Asia, il “Back to Bass tour” proseguirà quest’anno, 2013, con uno spettacolo in cui Sting proporrà molti dei
suoi più grandi successi, con una band di 5 elementi. Il tour partirà il 30 maggio da Kelowna, in British Columbia, per poi continuare in Nord America per tutto il mese di giugno, con tappe a San Francisco, Chicago, Atlantic City, Kingston e Boston; approderà poi in Europa a luglio 2013, con concerti in Polonia, Irlanda, Francia, Danimarca e Norvegia, per citare alcuni paesi. Tre le tappe italiane della tranche europea: l’8 luglio nella splendida cornice dell’Arena di Verona, il 9 luglio al Foro Italico di Roma, e il 29 luglio all’Arena Regina di Cattolica. Il Back to Bass tour ha ricevuto spettacolari recensioni in tutto il mondo: “Sting spazzola via il tempo con un’esibizione sublime.” – The Boston Globe “Un ‘Sting’ migliore di sempre.” - Nice Matin “Il concerto dell’anno.” - Korzar “Il suo concerto è stato un capolavoro musicale.” - Onet Muzyka Sting sarà accompagnato dal suo chitarrista storico Dominic Miller, Vinnie Colaiuta (batteria), David Sancious (tastiere), Peter Tickell (violino elettrico), e Jo Lawry (voce). Note biografiche di Sting: Compositore, cantante, autore, attore e attivista – Sting, nato a Newcastle, in Inghilterra, si trasferisce a Londra nel 1977 e forma i Police insieme a Stewart Copeland e Andy Summers. La band pubblica cinque album, vince sei Grammy, e nel 2003 viene inserita nella Rock and Roll Hall of Fame. Dal 1985, Sting ha pubblicato 13 album da solista.
progetti premio prospettiva danza teatro
G
iunge quest’anno alla sua IV edizione il prestigioso Progetto di Residenze Coreografiche ovvero il Premio prospettiva danza teatro, che nel 2013 si avvale del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Volto a sostenere la ricerca e promuovere la creatività ed il talento dei giovani coreografi italiani, il Premio offre loro la possibilità di realizzare e presentare il proprio lavoro al pubblico. Tutte le domande d’iscrizione dovranno pervenire entro il 15 marzo 2013. Tra queste una Com Commissione sceglierà tre progetti i cui coreografi avranno l’opportunità di svolgere una residenza coreografica di 7 giorni tra aprile e maggio presso il Ridotto del Teatro Comunale G. Verdi. Al termine della residenza una Commissione di cinque membri tra coreografi, direttori artistici e operatori del settore valuterà i lavori proposti e tra questi decreterà il vincitore. Il vincitore presenterà al pubblico la propria creazione nella Serata di premiazione del 5 maggio, si aggiudicherà il primo premio di 5.000 euro e verrà inserito di diritto nel cartellone della rassegna Prospettiva Danza Teatro 2014. Ed ecco, infatti, in programma il 9 maggio Centro
ElectricSheeps.com Culturale Altinate San Gaetano la Prima regionale dello spettacolo Per non svegliare i draghi del trevigiano Marco D’Agostin, vincitore dell’edizione 2012 del Primo Premio Prospettiva Danza Teatro. In scena assieme al giovane artista D’Agostin la danzatrice Francesca Foscarini e la performer Floor Robert. Nato come riflessione sulla perdita di potere e sulla necessità di interrogare continuamente la relazione tra sé e il mondo circostante, questo è un lavoro sul ricordo come azione. È il tentativo di ricostruire la propria immagine e il proprio stare a partire da un punto che risiede dietro e lontano da noi, e verso un punto che non scorgiamo ancora, del quale abbiamo forse paura.
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48 I nostri esperti
La Regolazione Naturale della Fertilità (RNF)
affari di famiglia
La RNF è naturale, perché CONSONA con la natura umana, non è contraccezione con uso dei mezzi naturali. Il mio intervento è fondato sul concetto che l’uomo è un essere ragionevole e che in ogni persona è presente l’aspirazione al bene, alla dignità, alla libertà. A partire da questo è possibile costruire insieme una società dove ci sia spazio per tutti e dove le diversità sono capaci di convivere. Questa aspirazione è parte irrinunciabile della natura umana, indipendentemente dalle epoche storiche. La convinzione che ci sia una legge morale naturale universale ovvero INVARIABILE nel tempo, animava Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI per indicare all’umanità una via maestra per affrontare la questione della sessualità in generale e della regolazione dei concepimenti. I papi si espressero a difesa della Vita, appoggiandosi sugli STUDI medici di varie discipline, i quali confermarono che la RNF è consona con la natura umana quindi con la DIGNITA’ della persona. Mentre, come affermò Josef RÖTZER, il fondatore del primo metodo naturale sintotermico, “la pillola non è degna di noi” e non possiamo delegare la nostra RESPONSABILITA’ di conoscere il ciclo femminile a dei farmaci che lo distruggono, quindi distruggono una parte di noi (senza contare quelle che ci perdono la vita o diventano sterili). Papa Ratzinger scrisse in “Caritas in Veritatae”: “Non può avere solide basi una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana”. La contraccezione, a mio avviso, è una forma di disistima, perché comporta una lesione della femminilità nel corpo e nella psiche e rifiuta l’esercizio
della conoscenza e della RAZIONALITA’ nei processi legati alla vita umana e alla meravigliosa avventura della relazione di coppia basata sul dialogo. Urge quindi un cambio di mentalità; un GRADUALE passaggio dalla CATENA: contraccezione – aborto malattie veneree ( le
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
quali comportano sterilità) – fecondazione assistita con la sperimentazione e la morte degli embrioni, uteri surrogati, eutanasia, clonazione … In questa CATENA il corpo umano ha un significato negativo di un materiale grezzo da manipolare e l’uomo diventa una massa a disposizione. Propongo invece a passare ad una visione
positiva, razionale, ecologica, cristiana, dove il corpo viene vissuto come espressione di un’anima. La collana che propongo è la promozione della Vita attraverso la RNF, la genitorialità responsabile, le terapie (dove possibile) della infertilità, la crescita nel dialogo e nella mutua accoglienza.
Accoglienza di un Io e di un Tu reale, non virtuale. In Italia stanno a disposizione degli interessati i centri nei quali vengono proposti questi percorsi di crescita: WOOMB (world organisation ovulation method Billings, i centri INER del professore RÖTZER e il centro ambrosiano CAMEN. Sembrano dei nomi tanto lontani ma insegnano ad osservare una realtà vicinissima, i segnali di fertilità della donne in tutte le sue tappe: la pubertà, l’adolescenza, la ricerca della gravidanza, l’allattamento, il periodo dopo il parto, la premenopausa, come osservarsi dopo la sospensione di un contraccettivo ormonale, come vivere quando non si cerca una gravidanza. Urge tornare o scoprire quella dimensione di cui parla Giovanni Paolo II nella lettera “Mulieris dignitatem” 1988( “La dignità della donna”), dove uomo e donna accolgono di essere creati ad immagine e somiglianza di Dio e che in questa somiglianza risiede il fulcro della persona e della natura umana, degna di RISPETTO. In questa dimensione c’è anche una perfetta pari dignità tra l’uomo e la donna. La donna non deve gareggiare contro l’uomo ma nel volto di Gesù scopre la sua dignità, cioè chi è.
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ADRIA: NUOVA SEDE PER L’EMPORIO DEL COLORE L’Emporio del Colore, presente in città dal 1971, si amplia e cambia sede. Il nuovo negozio di 200 metri quadrati, passa da via Marconi al nuovissimo edificio di Monsignor Pozzato, al civico 20/h, quasi difronte al comando della compagnia Carabinieri di Adria, sulla provinciale che porta al mare. Il motivo di questa scelta lo spiega Alberto Franzoso, che in società con il fratello Sergio, gestisce l’importante azienda. La dittà è ormai storica in città, nel 1971 fu appunto il padre Luciano Franzoso e la moglie Mara Donà ad avviare l’attività, inizialmente in riviera Roma sino al 1997 e poi in via Marconi, per un breve periodo seguita anche dalla sorella Rossella, per poi passare ai fratelli Alberto e Sergio. “Abbiamo deciso di ampliarci- racconta Alberto- per rendere maggiormente visibile tutta la vastissima scelta dei nostri prodotti, continuamente testati dall’attività di tinteggiatore di mio fratello Sergio, in questa zona nuova, facilmente accessibile ai clienti ed operatori attraverso un grande e comodo parcheggio”. Nel nuovissimo showroom possiamo trovare ogni tipo di colore per pittura Esterno ed interni della nuova sede di Adria dell’Emporio del Colore dei fratelli Franzoso delle più conosciute marche, quali S.Marco, pregna di umidità”. All’Emporio del Colore si duplicazione delle chiavi ed una vastissima scel- congratulato con i proprietari, presenti da semLinvea e Oikos, “Qui da noi-spiega Alberto- possono trovare smalti, impregnanti e vernici di ta di cornici su misura per quadri. Inoltre per le pre ad Adria e che, in momenti come questi, utilizziamo, attraverso macchinari computerizzati tre tipi: gli acrilici, che in questo momento sono belle arti propone Ferrario, con tele, pennelli, hanno scelto di investire sul territorio. Il sindaco altamente all’avanguardia, il servizio di tintome- tra i più richiesti per la loro vocazione ecologi- colori ad olio ed acrilici. La ditta si può visitare ha chiesto, altresì, di continuare a mantenere tria offrendo al cliente qualsiasi tipo di colore ca, i sintetici ed i nitrosintetici. Anche per il car- anche attravesro il sito www.emporiodelcolore- aperto anche il punto di via Marconi o cercare ed effetti decorati di ogni sorta”. Quando oc- tongesso ed il cappotto, l’Emporio del Colore adria.it. Il taglio del nastro per l’inaugurazione di affittarlo facendo si che il centro storico non corre, proponiamo pitture antimuffa in grado di propone materiali ed accessori di prima qualità. della nuova sede è avvenuto alla presenza del si spopoli delle sue attività, auguarando loro risolvere un problema diffuso nella nostra zona Tra la vasta gamma di servizi offerti, funziona la sindaco Massimo Barbujani che si è vivamente ogni meritato successo.
52 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
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FASCINO VI ATTENDONO MOMENTI MAGICI. INSIEME DA ANNI OPPURE DA POCHI MESI SENTIRETE LE EMOZIONI FORTI COME ALL’INIZIO · S ALUTE SCEGLIETE DI FAR TORNARE IN SCENA LA PALESTRA, UN TEMPO CHE VI DEDICHERETE E CHE FARÀ MOLTO BENE AL VOSTRO CORPO
TORO
DAL 21/04 AL 20/05
ASCINO LA PASSIONE ARDE CREPITA, ATTENTI A NON BRUCIARVI SPECIE CON LE INEDITE TRASGRESSIONI CHE VI ATTENDONO DIETRO L’ANGOLO · S ALUTE IL BUON UMORE VA E VIENE E LE GAFFE SONO DIETRO L’ANGOLO. VI FAREBBE BENE FARE ATTIVITÀ ALL’ARIA APERTA
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
FASCINO I PIANETI VI A I U TANO E AVRETE PIÙ FACILITÀ AD AFFRONTARE DISCORSI DIFFICILI. INTANTO L’INTIMITÀ RAGGIUNGE LE STELLE · S ALUTE EVITATE ATTEGGIAMENTI MANIACALI DI SALUTISMO. TROVATEVI LO SPAZIO GIUSTO PER IL RELAX E IL BENESSERE GENERALE
FASCINO VI ATTENDONO GIORNI DI CONFLITTI INFUOCATI ED EROS BOLLENTE. L’UNO NON ELIMINA L’ALTRO. SERVE TEMPERANZA · SALUTE PURTROPPO, NONOSTANTE NE AVRESTE ESTREMO BISOGNO, LO SPORT RESTA UN MIRAGGIO. CENTELLINATE LE ENERGIE
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SIETE SINGLE VI ATTENDONO SOCIALITÀ E INCONTRI PICCANTI. PER GLI ALTRI LA PASSIONE SI DESIDERARE MA QUANDO C’È... · S ALUTE E’ UN BUON PERIODO QUANTO AD ENERGIE E SPIRITO. APPROFITTATENE PER SCEGLIERE COME FARLE FRUTTARE AL MEGLIO
RICEVERETE AVANCE MOLTO AUDACI A SARÀ DIFFICILE RESISTERE. IL VOSTRO PARTNER POTREBBE IRRITARSI MOLTO: ATTENZIONE! · S ALUTE SIETE COSTANTEMENTE PREDA DEL LETARGO PRIMAVERILE. QUALCHE VITAMINA E TANTA FRUTTA E VERDURA VI AIUTERANNO FASCINO
FASCINO ACCANTONATE I CALCOLI E APRITE LE PORTE ALL’ISTINTO: L’AMORE VE NE SARÀ GRATO. LA PASSIONE LANGUE RIACCENDETE IL FUOCO · S ALUTE LIBERATEVI DA QUALCHE VIZIO DI TROPPO E IMBOCCATE UNA VIA SALUTISTA SENZA, PERÒ, FARNE UNA MANIA. MENTE IPERATTIVA
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L’associazione Pro Loco di Cavarzere
ringrazia quanti a vario titolo hanno contribuito al grande successo della manifestazione
L’Amministrazione Comunale, la Provincia di Venezia, e le molte realtà del paese che ci hanno supportato economicamente e che vogliamo ricordare:
A.PE.S. Associazione Pesca Sportiva - Bar Al Viale - Bar Centrale - Bar Commercio - Bar in Cae’ - Bar la Piazzetta - Bar Venezia Pub - Bar Ristorante al Caminetto - Birreria Numero 5 - Farmacia Menini Farmacia al Duomo - Gruppo Solidarietà San Giuseppe - G.S.S. Impianti S.r.l. - La Nuova Agricoltura - Panificio Rogato - Paola professione Capelli - Pasticceria Caffetteria S. Giuseppe - Pasticceria Celio - FrancoPavanato Global Service - Peruzzi Mode S.r.l.- Ristorante Pizzeria da Paioa - Ernesto Sartori Ristorante Pizzeria villa Momis - Trattoria al Pescatore - Zig Zag di Longhin Otello Agenzia Tasso di Boninsegna Paolo - Arcobaleno Bimbi - Architetto Tamburin Giuseppe - Autofficina Auto Più - Autofficina di Longhin Fabiano - Bar al Volo Ca’ Labia - Bar Al Villaggio Busonera - Bar Break Point - Bar City Caffè - Bar dell’Amicizia di Padoan Sandro - Bar la Distilleria da Menary - Bergo Ferramenta - Cassa risparmio Ferrara - Carrozzeria Castello - Cartolibreria Pegaso - Cavarzere Onoranze Funebri - Cisalpina Tours Spa - Edicola Dorigo Renzo - Edicola Ferrari Adriano- Eurospin di Luca 2 - Foto Ottica Bedendi - Fioreria Federica - Francesca Fiori di De Montis Francesca - Gelateria Scaccia Pensieri - Geom. Broggio - Geometra Cassetta Maurizio - Geometra Crepaldi Stefano(Giorio) - Geometra Stoppa Gelindo - Green Point - Il Fornaio di Piva Daniela - Impianti Elettrici Bedendi - L’angolo della Frutta di Giolo Dino- Loft Arredo - Macelleria di Marcato - Macelleria salumeria De Montis - Mario e Mario Parrucchieri - Milano Assicurazioni - Morbiolo Nicola elettrauto - Nuvola Arredo - Oreficeria Ottica Gobbi - Oreficeria Permunian - Ortofrutta di Voltan - Ottica Sacchetto - Panificio Gibin Luca - Panificio Saggia - Parrucchiere Sieve Giovanni - Piadineria “La Distilleria”- Pilotto Viaggi snc - Pizzeria al taglio Bonollo - Pizzeria La Mitica - Pizzeria Zampidà - Profumeria Harmony di Cestari Lucia - Quattropassi Calzature - S.A.CA.M. snc di Salmin e Bruson - Salone Jennj - Sailor abbigliamento - Sala giochi Jack Point Salone Fabiana - Salone Pavanello Laila - Salone Samuela - Stazione di servizio Baccaglini Gabriella - Studio Tecnico Associato 3 C - Suman Alessio Boscofondi Pettorazza -Tabaccheria da Voltolina Alessandro ex Alba - Tabaccheria da Bobolin Nicola ex Urbano - Tabacchi da Irene - Tempo di Moda di Francesca - Trattoria Veronese da Gian - Vino Più Capo di Vigna Bar alle Poste - Bar Tania- Farmacia San Giuseppe - Estetica Luana - Pizzeria N1 - Moda e Fiori di Danielato Michela
Ed inoltre un grande riconoscimento al nostro incredibile Presentatore Stefano Giorio, alla Protezione Civile, alla Polizia Municipale per aver gestito una giornata particolarmente complicata con grande professionalità Un abbraccio a tutto il direttivo Pro Loco, ai soci ed ai collaboratori impagabili, che hanno cooperato con noi per la riuscita di questa grande manifestazione.
LA PRO LOCO VI ATTENDE PER LE PROSSIME MANIFESTAZIONI: domenica 28 Aprile 2012 FESTA DEI FIORI, martedì 1 Maggio 2012 FESTA DEGLI AQUILONI domenica 5 maggio MERCATINO L’ARTE E L’ANTICO