E’ ancora estate, c’è ancora voglia e spazio per godersi qualche giornata di relax, concedersi delle parentesi di svago e riposo. Ma in queste settimane c’è anche chi ha lavorato senza sosta nel condurre la propria attività commerciale, in particolare proprio nei luoghi a più elevata presenza turistica, dove il “chiuso per ferie” è rimandato ad altri periodi dell’anno. Per i commercianti veneti, in particolare, questa estate ha portato una novità che vorrebbe essere un aiuto alla categoria alle prese ormai da anni con spese in costante aumento, conti che non tornano, le incertezze del mercato e altre difficoltà. Si tratta del nuovo “codice del commercio”, messo a punto dalla giunta regionale del Veneto con l’intenzione di semplificare il carico di burocrazia per il commercio al dettaglio e all’ingrosso, ma anche quello su area pubblica e altre tipologie coma la vendita della stampa e la distribuzione di carburante. Uno degli obiettivi dichiarati è la tutela del “commercio di prossimità”, di quella rete di negozi e botteghe che oltretutto tengono anche in vita i nostri centri storici, piccoli e grandi, a fornire un servizio utile, a mantenere un presidio nelle aree urbane e nei quartieri. Una risorsa da valorizzare, dunque.
di Cavarzere
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E COMBATTERE IL DEGRADO
Ma l’opposizione denuncia: “Tari sempre più cara e il servizio non è dei migliori, soprattutto per i tanti abbandoni nel territorio di rifiuti di ogni tipo”
Servizi alle pagg. 6-7
segue a pag. 5
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DONAZZAN E MORETTI, DUE VENETE IN EUROPA
Un debutto e una riconferma dopo aver fatto il pieno di voti, guardando anche alle regionali 2025
Servizio a pag. 17-18
IL TURISMO FA OTTIMI NUMERI, BOOM DA OLTRE CONFINE
L’analisi di Confartigianato Imprese Veneto: “Veneto principale regione turistica”
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NListe d’attesa, i risultati di un lavoro importante
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
el corso di poco più di un anno, a partire dal 2023, abbiamo compiuto significativi progressi nella riduzione delle liste d’attesa sanitarie in Veneto. Grazie all’impegno congiunto di tutto il personale sanitario, le prestazioni di classe B, che richiedono interventi entro 10 giorni, sono state completamente azzerate, passando da 502 a zero.
segue a pag. 5
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Facciamo il punto
Al Festival internazionale
Maria
Callas di Verona debutta il Premio
Tullio Serafin
Un nuovo riconoscimento istituito dalla storica associazione di Cavarzere a suggello della collaborazione con il Festival Internazionale Maria Callas di Verona, che nella sua decima edizione accosta al nome della Divina quello di Tullio Serafin e Giovanni Zenatello
La decima edizione del Premio Internazionale Maria Callas è infatti l’occasione per il debutto di due nuovi riconoscimenti, il Premio Circolo Tullio Serafin, istituito dall’omonima associazione di Cavarzere, e il Premio Internazionale Giovanni Zenatello.
Il 2 agosto nella sala Casarini del Due Torri Hotel di Verona - dove si svolge il festival, guidato e promosso dal maestro Nicola Guerini - il celebre soprano Giovanna Casolla ha ricevuto il Premio Internazionale Maria Callas nell’edizione dedicata alle celebrazioni per il centenario della nascita della Divina.
“Questa edizione del premio rafforza il rapporto tra la Divina, Giovanni Zenatello e Tullio Serafin, che hanno connesso Verona, l’Arena e l’opera lirica, diffondendo questo sodalizio nel mondo” ha spiegato Nicola Guerini, il presidente del Premio Internazionale Maria Callas.
“Giovanni Zenatello – ha detto - fu il primo Radames della stagione areniana del 1913 e lo scopritore del giovane soprano; il Maestro Tullio Serafin diresse la prima rappresentazione di Aida il 10 agosto 1913 e guidò la cantante al debutto areniano divenendone presto mentore. Un sodalizio artistico che vogliamo promuovere e valorizzare”.
“Dopo il Premio Internazionale Tullio Serafin, istituito nel 2018 a Cavarzere – così Nicla Sguotti, presidente del Circolo cavarzerano dedicato al Maestro – nasce questo nuovo riconoscimento, a suggello della prestigiosa collaborazione con il Festival Internazionale Maria Callas e con il desiderio di evidenziare e celebrare il legame indissolubile che unisce Maria Callas e Tullio Serafin”.
n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Nella decima edizione del Premio, il circolo cavarzerano istituisce un riconoscimento per celebrare il sodalizio artistico del maestro con la Divina
Liste d’attesa, i risultati di un lavoro importante
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Questo risultato è stato possibile grazie a una gestione attenta delle risorse e a un’efficace prioritarizzazione dei casi urgenti. Per quanto riguarda le prestazioni di classe D, con un tempo massimo di attesa di 30 giorni, abbiamo ridotto il numero di pazienti in lista del 83%, passando da 82.811 a 13.913. Questo è stato ottenuto estendendo gli orari di attività e rafforzando la collaborazione con le strutture sanitarie private accreditate. Le prestazioni di classe P, con attese previste tra 60 e 90 giorni, hanno visto una riduzione del 62%, scendendo da 74.489 a 28.317. Questi miglioramenti, nonostante la carenza di medici, sono stati raggiunti grazie all’implementazione di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, che hanno ottimizzato la gestione degli appuntamenti e il flusso dei pazienti.
Voglio esprimere anche su La Piazza ringraziamento a tutti i professionisti della sanità, alle istituzioni e ai sindacati, a tutti coloro che, con grande senso del dovere, hanno contribuito a questi risultati a favore dei pazienti. Il loro impegno e la loro dedizione sono stati fondamentali. Un ringraziamento speciale va anche a tutti i cittadini veneti che ci incoraggiano a proseguire su questa strada. Insieme, continueremo a lavorare per un sistema sanitario sempre più efficiente e al servizio di tutti.
Commercio tra costi e burocrazia Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Meno “carte” per i negozianti ma anche più risorse per continuare con l’esperienza positiva dei distretti del commercio e delle botteghe storiche, attive da più di quarant’anni. Insieme ad altre misure e semplificazioni, compresa una normativa un po’ più snella, la Regione punta ad agevolare le attività. Negli ultimi dieci anni, ricorda l’assessore al commercio Roberto Marcato, il Veneto ha destinato ai commercianti oltre 56 milioni di euro, somma che ha generato investimenti per un valore doppi, oltre 100 milioni. Certo che proprio i commercianti, sul fronte delle spese, sono una delle categorie più tartassate, alle prese da anni con i continui rincari delle bollette energetiche, dei rifornimenti, dei servizi e in genere di tutte le voci che compongono le uscite di un’attività commerciale. Così in molti decidono di chiudere. Ma proprio per evitare questo fenomeno i negozianti non vanno lasciati soli.
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Direzione,
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srl -
Cantieri, una città in fermento
L’assessore Bernello e il sindaco Munari elencano gli interventi in corso o imminenti che cambieranno il volto di Cavarzere “rendendola più sicura e moderna”
U
na città in fermento che si appresta a diventare più moderna e sicura. E’ la premessa dell’assessore Mattia Bernello che elenca, uno ad uno, tutti i cantieri in corso o imminenti che interessano Cavarzere, tra importanti interventi di manutenzione e riqualificazione.
In primo luogo, per quanto riguarda la messa in sicurezza di frazioni e del centro storico, l’operazione di rinnovamento della segnaletica verticale e orizzontale, “un investimento – sottolinea Bernello - atteso da anni che renderà le nostre strade più sicure e fruibili”. Nella lista viene menzionata anche l’asfaltatura di via Matteotti, che era iniziata lo scorso autunno e che, con l’intervento conclusivo di fine luglio, ha consentito di “goderci un manto stradale rinnovato e senza più buche” sono le parole dell’assessore.
Procedono spediti i lavori di ristrutturazione anche del Ponte Caduti della Libertà. “Presto la città avrà un ponte più sicuro e funzionale” dice ancora Bernello.
E’ in fase di realizzazione una nuova mensa scolastica per offrire ai bambini un luogo moderno e accogliente, anche gli impianti sportivi di Via Spalato sono oggetto di interventi di messa in sicurezza. “A partire da ottobre circa, - an-
nuncia inoltre l’assessore - si aprirà un cantiere da 700.000 euro che porterà alla realizzazione di oltre 7 km di nuovo asfalto sulla sinistra Adige, migliorando la viabilità e il decoro urbano”.
“Tutti questi interventi, insieme ad altri in programma, - conclude - rappresentano un investimento importante per il futuro di Cavarzere, una città che punta a diventare sempre più sicura e vivibile”.
“I lavori pubblici che abbiamo programmato in questi due anni e mezzo, adesso stanno prendendo piede e si iniziano a vedere i risultati”, commenta a sua volta il sindaco Piefrancesco Munari.
“Nell’elenco dell’assessore – tiene a precisare il primo cittadinomanca il cantiere più importante, anche dal punto di vista economico, che è quello da oltre 4 milioni di euro. E’ il progetto Pinqua, che prevede due stralci, in via Marconi e in via Cavour, dove verranno abbattute delle case popolari per lasciar spazio a 14 unità immobiliari, in linea con quanto richiede l’Europa in termini di edilizia sostenibile, con pannelli solari, cappotti termici, domotica… Sicuramente un grandissimo piano di opere pubbliche per quasi 10 milioni di euro, che saranno realizzate in un quinquennio”.
Ornella
Jovane
Lavori in corso a Cavarzere tra importanti interventi di manutenzione e riqualificazione
Ristrutturazione del Ponte dei “Caduti della Libertà”, il sindaco assicura sostegno per ovviare ai disagi negli spostamenti, soprattutto degli anziani
Continuano i lavori di ristrutturazione del ponte dei “Caduti della Libertà”, che attraversa il fiume Adige a Cavarzere. Questo intervento, realizzato con un investimento di 907 mila euro finanziato dal Pnrr, ha l’obiettivo di mettere in sicurezza l’infrastruttura viaria. Secondo il cronoprogramma, i lavori dovrebbero terminare entro la fine dell’anno, salvo imprevisti.”
“Un’opera che Cavarzere aspettava da oltre cinquant’anni. In questi giorni si è provveduto a passare tutti i sottoservizi sotto il ponte, dall’Adsl alle condutture dell’acqua e della fognatura. Successivamente procederemo all’allargamento dell’infrastruttura per garantire la sicurezza di pedoni e ciclisti e infine verrà sistemato il manto stradale” ha spiegato il sindaco Pierfrancesco Munari, che risponde alla cittadinanza sui disagi alla viabilità, provocati dalla chiusura del manufatto.
“Abbiamo valutato di lasciare aperto il ponte a cor-
sie alternate, ma ciò avrebbe comportato un allungamento del cantiere di oltre un anno”.
Per diminuire il disagio alla viabilità, i cittadini possono rivolgersi al Comune, che organizzerà il trasporto con le associazioni di volontariato, specialmente per gli anziani.
“Nessuno sarà lasciato solo” ha assicurato il sindaco.
I lavori saranno suddivisi in due stralci funzionali. Il primo stralcio, dal valore di 650 mila euro, sarà dedicato all’asfaltatura e ai sistemi di sicurezza.
“La ristrutturazione dell’infrastruttura, tanto attesa, rappresenta un passo fondamentale per migliorare la sicurezza e l’estetica del ponte. Inoltre, è un’opera di grande rilevanza per la comunità di Cavarzere e per tutti coloro che attraversano quotidianamente il ponte dei Caduti della Libertà” ha concluso il primo cittadino. (g.f.)
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Rifiuti. Una campagna informativa contro il degrado rivolta ai cittadini
Raccolta indumenti usati: novità per lo smaltimento
I contenitori gialli sono stati spostati nell’ecocentro comunale che sarà aperto al pubblico cinque giorni a settimana. Il prossimo 2 settembre saranno introdotte nuove modalità anche per le pile usate e i farmaci scaduti
Icontenitori gialli per la raccolta degli indumenti usati sono stati spostati nell’ecocentro comunale. Ad annunciarlo è stato il sindaco Pierfrancesco Munari, con l’assessore all’Ambiente Marco Grandi e l’ingegnere di Veritas Samuele Colombo. La decisione è stata presa a seguito di diversi episodi di degrado urbano, come l’asportazione forzata degli indumenti dai cassonetti, con il rischio per le persone di rimanere incastrate nei contenitori stessi e l’abbandono dei vestiti fuori dai contenitori. Per migliorare il servizio, l’amministrazione comunale ha deciso di ampliare l’orario di apertura dell’ecocentro comunale, che passerà da tre a cinque giorni a settimana. L’ecocentro sarà aperto nei seguenti orari: lunedì e giovedì dalle 9 alle 12; martedì e venerdì dalle 14 alle 17; sabato dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17. Il mercoledì l’ecocentro rimarrà chiuso per consentire agli operai di effettuare interventi di manutenzione ordinaria. Un’altra novità partirà il prossimo 2 settembre e riguarda la raccolta delle pile usate e dei farmaci scaduti. I cittadini troveranno i contenitori
per la raccolta delle pile presso vari esercizi commerciali della città e nelle farmacie. Una campagna informativa rivolta ai cittadini sarà ampliata per promuovere le buone pratiche di smaltimento dei rifiuti e contrastare l’abbandono selvaggio lungo argini e spazi verdi del territorio. Parallelamente, il Comune continua le sue azioni, in collaborazione con altri enti competenti, per smaltire le carcasse di veicoli abbandonati in aree private, parcheggi e zone poco trafficate. “Queste
iniziative – ha dichiarato il sindaco Munari - sono fondamentali per mantenere la nostra città pulita e sicura. Invitiamo tutti i cittadini a collaborare e a seguire le nuove disposizioni per un corretto smaltimento dei rifiuti”. Con queste nuove misure, l’amministrazione comunale punta a migliorare il servizio di raccolta rifiuti, ridurre il degrado urbano e sensibilizzare la comunità su pratiche di smaltimento corrette e sostenibili.
Guendalina Ferro
Una squadra di vigili del fuoco di Cavarzere cattura un pitone gigante
Una squadra de vigili del fuoco di Cavarzere interviene per catturare il pitone gigante che si nascondeva nella soffitta di un condominio a Mestre. Trovato per caso da un condomino, il serpente è stato raccolto e poi depositato in una teca. E’ accaduto lo scorso 22 luglio. Quando il sindaco Pierfrancesco Munari è venuto a conoscenza del fatto si è subito complimentato. “Un enorme plauso – ha commentato – ai vigili del fuoco di Cavarzere, intervenuti per recuperare un rettile in una soffitta a Mestre”. “Ciò ad ulteriore conferma – ha voluto sottolineare Munari – dell’importanza del distaccamento nella nostra città e di avere una squadra preparata, competente e reperibile”.
La conferenza stampa di presentazione delle nuove modalità di raccolta. Da sn Samuele Colombo, Pierfrancesco Munari e Marco Grandi
Differenziata.
L’assessore Grandi: “Puntiamo ad un servizio più efficace e moderno”
Un aspetto più decoroso per il territorio e una raccolta rifiuti più efficace: è questo l’obiettivo della revisione della modalità di raccolta, dopo quella degli abiti usati, di pile esauste e medicinali scaduti.
“All’inizio di settembre verranno eliminati quei contenitori rossi e gialli, ormai obsoleti – spiega l’assessore all’Ambiente Marco Grandi – che non si vedono più in nessun comune nell’ambito della Città Metropolitana. Sono talmente logori che è impossibile pulirli perché solo la pressione del getto pulitore li romperebbe ulteriormente”.
La raccolta dei farmaci scaduti pertanto è stata ripensata collocando dei nuovi contenitori che verranno messi a disposizione presso le farmacie comunali, mentre le pile esauste dovranno essere depositate nei contenitori che saranno posti presso alcuni esercizi commerciali (con la collaborazione di Ascom) che hanno la vendita di questa tipologia di prodotto.
“Si tratta di contenitori molto più decorosi e molto più utili ad ottimizzare questo tipo di raccolta” osserva l’assesso-
re Grandi che sottolinea come questo rappresenti “un secondo passo in avanti verso una rimodulazione del servizio in generale, con l’obiettivo di dare un aspetto più decoroso al nostro territorio, ma anche di fornire un servizio più efficiente”. “Un tema – prosegue - che sta a cuo-
re a questa amministrazione e che in prima persona, come assessore all’Ambiente, sto cercando di valorizzare per migliorare e implementare la raccolta differenziata dei rifiuti”.
Va nella stessa direzione anche la nuova organizzazione oraria dell’ecocentro che prevede due giorni in più di apertura al pubblico, in tutto 5 giorni alla settimana, “proprio per dare la possibilità ai nostri concittadini di avere più spazi e più giorni per poter conferire i rifiuti” sottolinea Grandi che aggiunge e sottolinea “qualsiasi tipologia di rifiuti”.
Si lavora dunque a migliorare la qualità del servizio con l’intento anche di eliminare qualsiasi alibi a chi abbandona in modo errato nel territorio i rifiuti. “Stiamo cercando con queste azioni di offrire un servizio sempre più efficiente e moderno alla nostra cittadinanza – aggiunge l’assessore che anticipa anche altre novità - Sono in previsione entro l’anno alcune variazioni rispetto alla raccolta del verde. Ci stiamo lavorando e sarà nostra premura dare indicazione alla popolazione”.
Ornella Jovane
L’obiettivo è implementare e migliorare il servizio per dare a Cavarzere un aspetto più decoroso e combattere il biasimevole fenomeno dell’abbandono nel territorio
La denuncia delle opposizioni. Heidi Crocco (Pd):
“Tassa
sui rifiuti: un bel
“Tassa sui rifiuti, un bel salasso per i cavarzerani!”. Lo denuncia Heidi Crocco, capogruppo del Pd nel consiglio comunale, sollecitando l’amministrazione a trovare delle soluzioni, considerato che questi aumenti avranno una significativa ricaduta sulle tasche dei cittadini. “Conti alla mano –osserva Crocco - si può constatare l’aumento del quasi 10% che anche quest’anno l’Amministrazione Munari ha applicato”.
“Stiamo parlando – sono i calcoli della consigliera Dem - di un aumento che per il 2024 è di quasi il 10% rispetto al 2023 e del 30% dal 2022. È un aumento che pesa sulle famiglie, sulle persone che vivono sole e sulle imprese e attività commerciali che già faticano a pagare tutto il resto. Una famiglia di due persone quest’anno pagherà circa 35/40 euro in più dell’anno scorso”.
“Come gruppo consiliare del
salasso!”
PD avevamo criticato in sede di bilancio questa scelta – ricordae avevamo dichiarato che non si possono fare sempre scelte politiche che penalizzano i cittadini”. Servono dunque delle soluzioni, per l’opposizione, “magari reinvestendo soldi del bilancio allo scopo di ridurre l’impatto del tributo sulle tasche dei cittadini”. “Avevamo proposto l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione -continua Crocco - per contenere questi aumenti. Oppure pensare
di utilizzare i risparmi ottenuti nella gestione dei rifiuti”.
La critica, tuttavia, non si limita agli aumenti della Tari, per cui si sollecita comunque qualche intervento che contenga questi rincari, ma si estende alla qualità del servizio che va ripensato e migliorato.
“Continuiamo a pagare sempre di più la tassa sui rifiuti – sostiene Heidi Crocco - ma la situazione nel nostro territorio non è delle migliori. Ci sono continue denunce su aree, soprattutto nelle zone di periferia, dove vengono abbandonati i rifiuti di ogni tipo e ci sono anche zone dove addirittura non ci sono i cassonetti e i residenti si devono portare in giro le borse di immondizia fino a che non arrivano a trovare un luogo dove deporle. Non è certo togliendo i cassonetti che si risolve la questione dei rifiuti abbandonati”. (o.j.)
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Marco Grandi
Heidi Crocco
Il dibattito. Dall’opposizione la consigliera del Pd Chiara Tasso:
“Cavarzere non ne ha bisogno”
Lo spostamento del supermercato si trasforma in un caso politico
Questioni di ordine idraulico ed economico alla base delle perplessità espresse dalla minoranza verso questo accordo pubblico-privato
“La nuova delibera approvata dalla maggioranza
- spiega la Tasso- è la dimostrazione di come le nostre critiche già avanzate su questo progetto fossero fondate, sia sul piano politico che sulla base dei pareri tecnici e legali forniti a tutti i consiglieri comunali da alcuni cittadini giustamente preoccupati per le conseguenze di tale progetto. Questa delibera inoltre rappresenta la conferma che, contrariamente a quanto affermato, la Valutazione di Compatibilità Idraulica ed il relativo progetto delle opere idrauliche sottoposti al Consorzio di Bonifica ed al Genio Civile ma non approvati dal gestore delle fognature comunali Acque Venete SpA, non portavano alcun miglioramento idraulico all’area circostante”.
“L’impressione è che l’amministrazione Munari abbia tentato di far approvare “a scatola chiusa” un nuovo accordo pubblicoprivato che presenta evidenti lacune, criticità e contraddizioni, che si aggiungono a tutte le considerazioni d’ordine sociale e urbanistico che noi prendiamo in seria considerazione ma che questa amministrazione finge di ignorare privilegiando le richieste di una società privata”.
Il Pd va nel dettaglio. “Inizialmente - spiega - la ditta proponente aveva presentato una richiesta relativa ad una media struttura di vendita superiore a 1500 metri quadrati. Ci fu allora l’impegno del sindaco, anche attraverso dichiarazioni pubbliche, che garantiva l’assunzione di ulteriori dipendenti rispetto agli attuali impiegati nel punto vendita di via Leonardo da Vinci, giustificate dall’aumento della superficie nel nuovo punto vendita (circa 1800 metri quadrati). Che ne sarà di queste assunzioni, dal momento in cui la superficie di vendita è stata ora ridotta nel progetto a 1499 metri quadrati?”
Non vengono tralasciati problemi di ordine idraulico. “Ancora una volta - sottolinea Tasso - non c’è una valutazione di compatibilità idraulica aggiornata secondo i parametri di cui al Piano delle Acque. Il sindaco in consiglio ha chiaramente affermato che questo intervento
non comporterà alcun rischio idraulico per l’area, anzi ha ribadito con fermezza che il rischio allagamento di via Caboto andrà definitivamente risolto. Assistiamo ad uno scaricabarile tra i vari enti”.
Poi ci sono gli aspetti d’ordine economico. “Come abbiamo rilevato - conclude la consigliera del Pd - il “beneficio pubblico”
calcolato in appena 96.000 euro non risulta minimamente proporzionale a quello privato indotto dalla Variante. Che ne sarà dell’area in via Leonardo da Vinci dove attualmente è collocato il Famila? Riteniamo che un simile intervento non abbia nulla a che vedere con le necessità di Cavarzere”.
Alessandro Abbadir
Il sindaco Munari ribadisce: “la struttura che verrà realizzata è di interesse per il territorio”
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Il sindaco Pierfrancesco Munari in consiglio comunale ha difeso la decisione della maggioranza di centrodestra che governa il Comune di avallare la realizzazione del supermercato Famila che è criticata dalle minoranze di centrosinistra. Il sindaco ha sottolineato nel consiglio comunale di fine luglio come sia prevista una soluzione migliorativa alle criticità idrauliche che sono state sottolineate in questi mesi nell’area di via Caboto.
“Nell’accordo pubblico - privato all’articolo 2 - ha spiegato in consiglio il primo cittadino - è previsto tra gli impegni degli interventi che tutte le opere che sono necessarie per la risoluzione della criticità idraulica verranno realizzate e questo è un miglioramento”. Il sindaco ribadisce, rispondendo alle perplessità delle forze di opposizione, che la struttura che sarà realizzata è di interesse del territorio. “Ritengo – afferma Munari - che ci sia un investimento di svariati milioni di euro di un imprenditore che ha dato per tanti e tanti anni lavoro a famiglie cavarzerane e quindi credo che l’interesse pubblico in questo caso sia quello di agevolare, ovviamente entro il rispetto della legge, questa opportunità per il territorio. Fra le accuse portate nel tempo c’era quella che poteva esserci nella struttura di vendita la presenza di un mini-centro commerciale. Non è così perché le dimensioni non lo consentono. Si era detto che le attività commerciali potevano risentirne se ci fosse stata la presenza di un bar all’interno, abbiamo fatto escludere questa possibilità”.
Il Pd anche nel consiglio comunale di fine luglio ha ribadito la contrarietà alla posizione della maggioranza che ha approvato alla fine la delibera per portare avanti l’accordo pubblico - privato con 11 voti contro i 3 delle minoranze. (al. ab.)
Piazza Repubblica, 25 Cavarzere (Ve)
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Ogni neo consigliere under 30 sarà afficanto da un “tutor”
Gli ambulatori padovani e l’ospedale di Piove di Sacco sono più vicini e più comodi da raggiungere per i residenti, rispetto ai servizi dell’Ulss 3 Serenissima di appartenenza. La sperimentazione di un anno ha funzionato e per questo va riproposta
La convenzione con l’Ulss 3 Serenissima per l’accesso alle prestazioni di specialità ambulatoriale dei residenti del Comune di Cona agli ospedali e agli ambulatori padovani va rinnovata e potenziata. Lo sostiene il sindaco di Cona, Alessandro Aggio, che traccia un bilancio più che positivo del primo anno di sperimentazione.
“Il primo maggio 2023 - spiega il primo cittadino - è stata una data fondamentale per l’accesso ai servizi sanitari da parte dei residenti del Comune di Cona perché, dopo oltre 10 anni, tornavano ad accedere alle prestazioni di specialità ambulatoriale degli ospedali dell’Ulss padovana.
Fino al 2010 il Comune di Cona faceva parte dell’Ulss 14 i cui confini ricomprendevano anche il territorio della Saccisica, con l’ospedale di Piove di Sacco ben collegato con il territorio di Cona tramite corriera e treno oltre ad essere distante appena 12 chilometri da Pegolotte. Con la ridefinizione delle nuove Ulss, il Comune di Cona è rientrato nell’Ulss 3 Serenissima e l’ospedale di riferimento per i conensi è diventato quello di Chioggia. Un ottimo ospedale dal punto di vista sanitario, ma con il non trascurabile inconveniente di non essere collegato a Cona tramite mezzi pubblici e di trovarsi a 20 chilometri di una strada che,
soprattutto in estate, presenta importante traffico”.
Il sindaco Alessandro Aggio aveva annunciato la convenzione sperimentale della durata di un anno che permetteva ai residenti di Cona di poter accedere alle prestazioni sanitarie ed
Degrado, viabilità e alloggi Ater: le priorità dell’opposizione
L’opposizione di Cona, Partecipazione Civica, con il capogruppo Antonio Bottin è già impegnata, fin da subito dopo le elezioni, su diversi temi collegati alla gestione dell’amministrazione pubblica.
“Ci stiamo interessandospiega Bottin - alla situazione di via Torino a Cantarana dove i residenti continuano a segnalare il passaggio di trattori con botti o trinciato enormi, Ci segnalano che stanno distruggendo la strada. Per non parlare dei danni alla rete idrica. Le recinzioni in alcuni casi si sono abbassate proprio dove entra la linea del
metano nel contatore”.
Partecipazione Civica poi sottolinea che sta monitorando la situazione del degrado del cimitero comunale di Cona, dove i residenti, soprattutto gli anziani, che fanno visita ai defunti denunciano erbacce alte e bisce.
“Solleveremo il problema e lo faremo presente al sindaco e alla nuova giunta” spiega il consigliere Bottin che aggiunge “Devono essere fatti interventi e manutenzioni più frequenti”.
L’opposizione di centrosinistra ricorda infine l’annosa questione della gestione delle case popolari di via Tripoli.
“Per la questione della gestione delle case popolari di via Tripoli - annunciano - è stato organizzato un incontro con gli inquilini da parte del nostro gruppo “Cona partecipazione civica”.
Come comunicato durante la campagna elettorale, il nostro gruppo si è reso disponibile a seguire gli sviluppi della situazione affinché venga trovata una soluzione “giusta” all’attuale contesto e venga ripristinato l’accordo con Ater per la gestione di tutti gli alloggi popolari attualmente sospesa da due anni”. (al.ab.)
ambulatoriali dei nosocomi padovani, quindi anche quello di Piove, con la stessa priorità dei residenti di quella provincia.
“Tale servizio è stato altamente apprezzato dai cittadini – osserva - e ora che la convenzione è terminata si sta lavorando per
una conferma per il futuro, con la speranza che il prossimo accordo tra Ulss 3 Serenissima e Ulss 6 Euganea possa essere di durata maggiore”.
Insomma la convenzione ha funzionato benissimo per i residenti di Cona, tanto che il sindaco oltre puntare ad un rinnovo, non esclude nemmeno l’idea di un potenziamento della stessa.
“Sono stato informato da alcuni dottori di medicina generale del Comune della bontà della convenzione - sottolinea Aggio - e sto lavorando non solo per rinnovare l’attuale convenzione, ma per poterla implementare includendo anche l’azienda ospedaliera dell’Università di Padova, così da poter ampliare l’offerta sanitaria, come ad esempio pediatria, in modo che i cittadini di Cona possano accedere con la stessa priorità dei padovani”.
Alessandro Abbadir
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Lavori pubblici, si continua con l’efficientamento energetico
Il Comune utilizza gli ultimi fondi dei 50mila euro, ottenuti con la legge 160/2019, per gli gli edifici pubblici e li destina alla sistemazione del piano terra della scuola media per ricavarne spazi per la cittadinanza
L avri pubblici, non mancano i progetti. Il sindaco Alessandro Aggio riconfermato qualche mese fa alla guida del paese anticipa gli interventi in programma. Il primo cittadino incentra la sua azione per le prossime settimane sulla questione dell’efficientamento energetico.
“Il 2024 - spiega - è l’ultimo anno del fondo piccole opere previsto dalla legge 160/2019 che ha destinato al Comune di Cona 50.000 euro all’anno per lavori di efficientamento energetico, ivi compresi interventi volti all’efficientamento dell’illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica nonché l’adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Fino al 2023 questo fondo ha permesso al comune la completa transizione di tutto il servizio della pubblica illuminazione dalle vecchie lampadine a sodio ai moderni led. Un efficientamento che ha permesso di fatto un risparmio in bolletta di oltre 50 mila euro annui per le casse comunali”.
Ora qualcosa ancora è rimasto e il Comune intende spendere questa somma sempre sul fronte della risistemazione energetica del territorio.
“Finito questo lavoro - sottolinea il sindaco - per il 2024 l’amministrazione comunale destina gli ultimi fondi al piano terra delle scuole medie per portare avanti quei lavori di restituzione alla cittadinanza degli spazi non usufruiti dello stabile in oggetto. Si potranno sistemare i servizi igienici e l’impianto elettrico degli ambienti, nella prospettiva di ricavare nuove sale per associazioni, biblioteca e ambulatori”.
Il Comune di Cona ovviamente non trascurerà nemmeno l manutenzione delle strade, con la sistemazione di quelle dissestate. Interventi che rispondono anche alle segnalazioni dei cittadini che hanno in più di una occasione sottolineato la necessità di non avere più strade nel degrado, anche per evitare pericolosi incidenti.
Alessandro Abbadir
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Scuola San Giovanni Bosco, confermato il doposcuola anche per il 2024-25
Buone notizie per i genitori e le famiglie di Pegolotte e di Cona. Anche per l’anno scolastico 2024-2025 la scuola San Giovanni Bosco, che si trova in via Marconi 36, propone per i ragazzi della primaria il servizio di doposcuola, dalle 13 alle 17. Ci sarà una mensa interna con personale qualificato e volontari. Il servizio è stato presentato a inizio luglio ed ha avuto un
grande apprezzamento da parte delle famiglie che spesso hanno estrema necessità di avere un supporto pomeridiano, soprattutto se, come spesso accade, a lavorare a tempo pieno sono entrambi i genitori.
I moduli di iscrizione e il regolamento sono già disponibili. Il servizio di doposcuola partirà con il ritorno nelle aule e precisamente da giovedì 12 settembre prossimo. (al.ab.)
Alessandro Aggio
sul futuro.
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Salute. I sindacati hanno manifestato per chiedere più risorse e personale
“Il nostro servizio sanitario è in affanno, la Regione ha il dovere di intervenire”
Fp Cgil Venezia e Spi Cgil Venezia, insieme con Uil Fpl Venezia, hanno allestito presìdi nel territorio del Veneziano per chiedere soluzioni concrete utili a garantire una sanità efficiente
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hi dice che va tutto bene evidentemente non ha mai avuto occasione o bisogno di prenotare una visita specialistica o un approfondimento diagnostico. E’ la premessa che ha ispirato l’iniziativa delle organizzazioni sindacali, Fp Cgil Venezia e Spi Cgil Venezia insieme con Uil Fpl di Venezia, che nel mese di luglio si sono mobilitate con vari presìdi davanti agli ospedali del Veneziano - Ospedale civile di Venezia, dell’Angelo a Mestre, a Dolo, Mirano e Chioggia - per chiedere a Regione Veneto e alle Ulss più risorse e più personale nella sanità pubblica.
Se da un lato cresce l’aspettativa di vita, con conseguente aumento della popolazione anziana, dall’altro lato ciò comporta anche un aumento dei bisogni di salute, a cui il sistema sanitario deve prepararsi a fare fronte.
Di fatto però – è la considerazione delle organizzazioni sindacali – ciò non avviene e, anzi, sempre più marcate sono le carenze giustificate, per lo più, con la mancanza di personale.
Una risposta che i sindacati non sono più disposti ad accettare.
tale carenza.
“Il personale sanitario del comparto sta vedendo le proprie assenze non sostituite incidere profondamente non solo all’interno delle strutture ospedaliere, ma anche nella vita quotidiana dei cittadini. Le quotidiane difficoltà si traducono in un servizio meno efficiente, in un rischio aumentato per la salute pubblica e la situazione è peggiorata dal 1° giugno, con l’inizio della fruizione delle ferie estive” ha osservato Stefano Boscolo Agostini della segreteria Uil Fpl di Venezia.
criticità con la massima urgenza”. “È inutile nascondere la polvere sotto il tappeto: mentre si dice che va tutto bene, il privato avanza e si inserisce nei vuoti del sistema pubblico. La prima condizione per risolvere l’attuale emergenza – è la conclusione e l’invito che Cgil Venezia fa alla Regione - è andare oltre il tetto alla spesa ed assumere tutto quello che c’è, per garantire il diritto alla salute, che è più importante di ogni bilancio”.
“Il personale manca perché le condizioni di lavoro non sono più sostenibili, con turni da 12 ore e riposi che saltano, e non è solamente una questione economica” affermano i sindacalisti di Cgil Venezia, denunciando con il segretario provinciale Ivan Bernini, una preoccupante situazione legata a
“È urgente che la Regione Veneto riveda le sue politiche e trovi soluzioni immediate per garantire che il personale sanitario possa lavorare in condizioni ottimali, che le loro assenze siano adeguatamente coperte - ha proseguito - La crisi attuale richiede un’azione decisa e coordinata per assicurare che il personale sanitario possa continuare a fornire le cure di alta qualità, senza ulteriori interruzioni. La salute dei cittadini dipende dalla capacità di risolvere queste
“Dobbiamo dire basta alla logica della privatizzazione e chiediamo con forza nuove assunzioni nella sanità pubblica. Non ne possiamo più delle liste d’attesa che, nonostante le promesse di Zaia e Meloni, sbarrano ancora l’accesso alle cure per tanti, troppi cittadini” è il commento della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, intervenuta alla manifestazione che si è svolta davanti all’ospedale di Chioggia, insieme al collega Jonatan Montanariello (Pd), in segno di solidarietà verso l’iniziativa dei sindacati.
Ornella Jovane
Calzaturiero, in arrivo aumenti agli stipendi dei lavoratori
Dopo 7 mesi di trattativa, le delegazioni di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i rappresentanti di Assocalzaturifici, l’associazione confindustriale di settore, hanno sottoscritto nelle scorse settimane l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale per le lavoratrici e i lavoratori del settore calzaturiero. Lo scorso contratto era scaduto il 31 dicembre 2023. Questo rinnovo ha vigenza 1° gennaio 2024 - 31 dicembre 2026 e interessa circa 75mila addetti occupati in 4000 aziende. In Riviersa del Brenta in questo settore sono presenti 10 mila lavoratori e 550 aziende. “Un risultato molto soddisfacente in un momento particolare della vita del settore che, dopo un periodo florido a seguito della pandemia, vede una situazione di stallo e difficoltà
generalizzate che vale la pena attenzionare da parte di tutti gli attori in campo, Parti sociali ed istituzioni in primis”. Così le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil a margine della trattativa. “Con questo contratto - continuano - abbiamo raggiunto un risultato economico che salvaguarda il potere d’acquisto di lavoratrici e lavoratori, e al contempo fa passi avanti significativi nelle politiche di genere, di welfare contrattuale, di lotta alle violenze e di genitorialità condivisa; centrale, dunque, l’attenzione alla persona ed ai suoi diritti, senza perdere di vista l’obiettivo di un riconoscimento economico in linea con l’importante incremento del costo della vita”. L’aumento complessivo (Tec) mensile alla fine sarà di 196,75 euro nel triennio, pari
all’11%. “Siamo molto soddisfatti dell’ipotesi di rinnovo del contratto nazionale, anche perché si parla di oltre 190 euro di aumento e in un periodo difficile come questo - dice il segretario generale della Femca Cisl Venezia, Giuseppe Callegaro. La firma è un segnale rilevante per il distretto calzaturiero della Riviera che sta attraversando un ciclo difficile complice il calo di ordini dovuto alle congiunture internazionali. Da due anni, non riusciamo a convincere le controparti a rinnovare il premio di distretto; molti dipendenti sono in cassa integrazione e intanto il rinnovo contrattuale dà una risposta importante per l’intero settore”. Ora la parola passa alle assemblee dei lavoratori anche in Riviera del Brenta per l’approvazione (a.a)
Musica. A Venezia fino al prossimo 12 settembre l’ottava edizione della rassegna
“Women for Freedom in Jazz”
Alcune delle più talentuose interpreti femminili del territorio si esibiscono per dare voce alle donne e ai loro bambini che si trovano in stato di emergenza nel mondo
CSicurezza, formazione e scuola. In 760 ragazzi si “diplomano” in educazione stradale
taglio basso
testo
ontinua sulla terrazza dell’Hotel Carlton di Venezia, prospiciente alla stazione ferroviaria di S. Lucia, fino al 12 settembre, la rassegna musicale “Women for Freedom in Jazz”, giunta all’ottava edizione. Presenti alcune delle più belle e talentuose interpreti femminili del jazz del territorio. Le artiste si esibiscono per dare voce alle donne e ai loro bambini che si trovano in stato di emergenza nel mondo, grazie alla collaborazione con l’organizzazione umanitaria Women for Freedom e con il Comune di Venezia che ha inserito la manifestazione all’interno del palinsesto di appuntamenti de “Le Città in Festa”. “Sicuramente un appuntamento consolidato e atteso - ha spiegato la direttrice artistica Elena Ferrarese -Il cartellone del 2024, in particolare, vuole omaggiare le artiste del passato che hanno, sì, segnato la storia della musica, ma che hanno anche lottato per la propria emancipazione e la propria libertà di espressione, spesso attraversando storie di violenza e stigmatizzazione”. Due tra gli appuntamenti più attesi di quelli ancora in cartellone, esclusi quelli già svolti sono il 5 settembre, con “Songs from a window” con Sara Fortini e Federico De Vittor e il 12 settembre, che chiuderà la rassegna, con il duo Lara Ferrari e Michele Corcella. Come per le passate edizioni, per assistere ai concerti sarà necessario cenare sulla terrazza dell’Hotel Carlton dalle ore 20.30 alle 22, con prenotazione obbligatoria. In questo modo, grazie alle eventuali donazioni, sarà possibile sostenere l’associazione umanitaria “Women for Freedom”: nelle precedenti edizioni della rassegna sono stati donati complessivamente 30 mila euro. “L’impegno di Women for Freedom, in questi dieci anni di attività - ha commentato la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano - ha permesso di aiutare tante donne e bambini in difficoltà e questo nobile obiettivo è in linea con l’impegno che, come Amministrazione, stiamo portando avanti attraverso il nostro centro antiviolenza e gli interventi di aiuto e protezione dedicati alle vittime di violenza, di tratta e di sfruttamento sessuale. La libertà e il godimento dei diritti fondamentali sono valori che vanno quotidianamente difesi, tutelati e promossi anche attraverso
iniziative di sensibilizzazione e di diffusione della cultura del rispetto. In questa direzione va anche la bellissima e ormai consolidata rassegna musicale estiva Women for Freedom in Jazz. Otto edizioni sono il segno di un’iniziativa che ha successo e che è molto partecipata e, grazie alla disponibilità e sensibilità dell’Hotel Carlton, Venezia potrà godere ancora una volta di una piacevole estate di musica all’insegna della solidarietà”.
Riccardo
Musacco
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Aperitivi con Stuzzicheria. Sabato sera
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Una formazione mirata a rendere i ragazzi, in procinto di prendere la patente, più consapevoli dell’importanza della sicurezza stradale, del rispetto delle regole e della vita, propria e degli altri. E’ questo l’intento con cui anche quest’anno il format “La coscienza civica e il valore delle regole”, ideato da Cav-Concessioni Autostradali Venete e realizzato in collaborazione con la Polizia Stradale di Venezia nell’ambito del protocollo voluto dalla Regione del Veneto con l’Ufficio Scolastico Regionale, è stato proposto agli studenti delle classi terze delle Scuole secondarie di secondo grado di Venezia, Treviso e Padova. In tutto sono stati 760 coloro che si sono “diplomati” in educazione stradale. Per il secondo anno consecutivo, nella sede di CAV a Mestre, tra lezioni interattive in aula e “su strada” tenute da personale tecnico, professionisti del settore e agenti della polizia stradale, sono stati coinvolti 11 istituti di istruzione superiore del territorio, 5 in più dell’anno precedente: hanno
partecipato, anche a più riprese, classi di diversi indirizzi, dai licei agli istituti tecnici e professionali: presenti gli istituti Edison-Volta, Stefanini, Bruno e Pacinotti di Mestre, Marinelli-Fonte di Venezia, Scarpa-Mattei di San Donà di Piave e San Stino di Livenza, Dieffe di Spinea, Majorana-Corner di Mirano, Turazza e Mazzini di Treviso, Galilei di Conegliano. In 13 giornate formative sono state svolte 52 ore di lezione.
“Abbiamo accolto – spiegano Monica Manto e Maria Rosaria Anna Campitelli, Presidente e AD di CAV – quasi il doppio degli studenti rispetto all’anno precedente, grazie all’impegno del nostro personale e al supporto della Polizia Stradale di Venezia. Continueremo a investire in progetti di educazione stradale e civica perché riteniamo che questo approccio sia alla base della prevenzione. Ai ragazzi auguriamo di poter vivere questo passaggio di vita che è l’acquisizione della patente con consapevolezza e responsabilità”. (o.j.)
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Sopra Lara Ferrari
La testimonianza. Tre giovani atleti sono l’orgoglio di Cavarzere
Avezzù, una famiglia di campioni dello sport
Samuele, Thomas ed Emily sono tre fratelli accomunati dalla stessa passione anche se praticano discipline diverse (boxe il primo, pattinaggio artistico gli altri due). In comune hanno talento e voglia di vincere
Samuele, Thomas e Emily Avezzù, tre fratelli accomunati dalla passione per lo sport. Sono di Cavarzere i tre fratelli figli di Francesco Avezzù, commerciante noto in paese, che dalla tenera età si stanno distinguendo sia nella boxe, Samuele, che nel pattinaggio artistico, Emily e Thomas. Proprio quest’ultimi da due anni frequentano lo Skating Team Correzzola Asd. La scuola nasce come idea di sport per tutti, con l’obiettivo condiviso tra presidente, vicepresidente e allenatrice – che lavorano in forte sinergia - di aiutare le famiglie ad avvicinarsi a questo sport, il pattinaggio artistico a rotelle. Un gruppo di persone appassionate di sport e dediti al volontariato, che fanno loro la mission di divulgare la passione dello sport come educazione, fratellanza aggregazione e cultura. Nel settembre 2022 si avvicinano a questo sport Thomas ed Emily Avezzù. Thomas, 14 anni, ha partecipato a numerosi trofei provinciali e regionali, collezionando molti primi posti. Nel suo palmares anche due medaglie d’oro vinte nel prestigioso trofeo internazionale dell’ente di promozione MSP, negli anni 2022 e 2023.Emily, la piccola di casa Avezzù, 5 anni, unisce grinta alla dolcezza. Ha conquistato al secondo trofeo interregionale Città di Correzzola il primo posto e la medaglia d’argento al trofeo “Bravo Bravissimo”, dell’ente di promozione AICS. Infine Samuele, classe 2011, si allena alla Boxe Cavarzere (società storica cavarzerana fondata dal maestro Nicola Fontolan) fin dalle elementari, categoria 63 chili, schoolboy (13/14 anni). Inizia nel 2023 con i primi incontri di Sparring (incontri con contatto controllato), ottenendo ottimi risultati , ma si vede subito che non è il suo ambito, in quanto Samuele non si cura molto della tecnica ma predilige la parte naturale della lotta. Ad aprile compie i 13 anni e da atleta giovanile passa alla categoria schoolboy, combattendo incontri a contatto pieno. Debutta subito nella manifestazione del 24 maggio scorso nella sua città natale, Cavarzere, vincendo l’incontro, prima del limite al secondo round. Lo scorso giugno Samuele va già in trasferta in Friuli in una interregionale e vince nettamente anche la seconda sfida. “Nelle categorie schoolboy è difficile trovare giovani dotati del pugno da ko come Samuele” commenta l’allenatore Fontolan. Futuro promettente quello di Samuele, che a causa del suo tredicesimo
compleanno successivo alle gare, parteciperà alle regionali 2025 con grinta e passione. Tre promesse dello sport oltre che orgoglio cavarzerano sono prima di tutto un orgoglio per papà Francesco e mamma Silvia. “Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi, abbiamo cercato di assecondare e supportare sempre ogni loro vocazione e passione senza pressione alcuna. Il futuro non lo conosciamo ma siamo e saremo sempre al loro fianco a fare il tifo per loro” commenta commosso il papà.
Anna Bergantin
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Campagna acquisti. L’Asd Calcio Cavarzere si rinforza in vista del prossimo campionato
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L’Asd Calcio Cavarzere si rinforza in vista del prossimo campionato grazie ai colpi di mercato. Colpi di mercato messi a segno dal direttore sportivo Vanni Voltan che mette a disposizione di mister Marco Vianello um centrocampista classe 2002. Si tratta di Samuel Marchesan, proveniente dall’Eccellenza, precisamente dal Porto Viro. Chioggiotto di origine, Samuel è cresciuto tra le giovanili del Venezia e dell’Union Clodiense C.S., per poi approdare in Serie D al Sona Calcio, dove ha collezionato numerose presenze e anche qualche goal. Nella stagione 2022-23, Marchesan era in forza all’Este in Serie D. “Ora - si legge nel profilo social ufficiale della società di calcio- è pronto a dare il massimo per i colori biancazzurri”. Ma non finisce qui. In prece-
denza, era stato messo a segno un altro colpo. La squadra biancazzurra, infatti, ha annunciato l’arrivo del portiere Anderson Bonaccorso, classe 2007, con origini brasiliane. Quest’anno sarà la sua prima esperienza in prima squadra nel campionato di Promozione. Nella stagione precedente, il giovane ha difeso i pali della Juniores Élite U19 del Mestrino Rubano, dimostrando grande talento e determinazione. Anderson, fa sapere la società di calcio, “ha militato anche nelle giovanili del Mestre e del Campodarsego, costruendo solide basi per il suo futuro nel calcio”. Fra i nuovi arrivi c’è anche Nicola Consentino, classe 1999, originario della Basilicata arriva a Cavarzere dopo una stagione con la maglia neroverde del Noventa, dove ha giocato nel girone D del campionato di Promozione. (al. ab.)
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Asopra Emily e Thomas, a fianco e Samuele
#Regione
Politica. E’ stata nominata vice presidente della commissione europea Industria, ricerca ed energia
Donazzan vola in Europa ma guarda al Veneto “Guidare la Regione? Sarebbe un sogno”
Per le elezioni regionali del 2025 conferma che la scelta spetta alla coalizione e ribadisce che i tempi sono maturi per un esponente di Fratelli d’Italia
Dopo 19 anni Elena Donazzan lascia Palazzo Balbi e la poltrona di assessore regionale per occupare il seggio in Parlamento Europeo. L’esponente vicentina di Fratelli d’Italia vola a Bruxelles ma il suo cuore continua a battere per il Veneto, tanto da guardare con estremo interesse alle elezioni regionali del 2025. “Guidare il Veneto? Per me sarebbe un sogno”, ha detto, aggiungendo poi che la decisione spetta ai vertici dei partiti. Eletta nel parlamento Ue con un vero e proprio record di preferenze personali, quasi 60 mila, dopo aver salutato i colleghi in Giunta regionale Donazzan è stata nominata vice presidente della Commissione ITRE Industria, ricerca ed energia. Proprio dai nostri microfoni di Radio Veneto24 aveva auspicato di poter occuparsi delle materie che ha seguito da assessore in questi anni, in particolare imprese e lavoro. “La Commissione ITRE sarà la più importante di questa legislatura - dichiara dopo la nomina - con 90 membri sarà determinante nel dettare la direzione che l’Europa dovrà prendere sui temi industriali, sganciandosi dalla
penalizzante ideologia green puntando invece su crescita, investimenti e competitività. Porterò nella Commissione la mia esperienza e la mia conoscenza di un tessuto produttivo unico come quello del Veneto e dell’Italia intera”.
Spesso si sente parlare di Europa matrigna: Lei spera che dopo queste elezioni l’Ue possa essere più vicina ai suoi cittadini?
“Per il mio mandato mi sono data due obbiettivi: uno culturale e uno di tipo pratico. Il primo è la difesa dell’identità italiana dell’identità italiana e del mondo delle nostre imprese, in un contesto europeo che spesso sembra senza identità e ostile alle imprese. Il secondo è far percepire il lavoro dei parlamentari europei e in particolare il mio, rivolto direttamente ai cittadini, e far sentire l’importanza delle istituzioni europee per noi cittadini, Mi impegnerò affinché l’Europa sia più rispettosa di noi”.
Tornando in Veneto, c’è chi sostiene che il suo possa essere un nome di punta per le elezioni regionali del 2025. E’ uno scena-
rio percorribile?
“Io ho sempre sognato questo scenario più considerato, ma non sono io a doverlo dire. Dovranno essere coloro che poi si dovranno occupare di questo, ovvero i partiti della coalizione, i portatori di interesse. Io spero che il prossimo governatore, se il presidente Zaia non non dovesse essere più ricandidabile, evidentemente più il profilo deve essere alto, deve essere una persona compete, capace di ascoltare e di mediare, ovviamente avrà come confronto il nostro presidente Zaia”.
Deve essere un esponente di Fratelli d’Italia?
“Certamente Fratelli d’Italia oggi può auspicare ad avere questo spazio perché è il primo partito in Veneto non solo alle Europee ma anche alle politiche. La prima regione in tutta Italia per il mio partito è il Veneto, credo perciò che sia abbastanza naturale pensare che il Veneto possa essere guidato da Fratelli d’Italia. Ma sempre in una logica di colazione perché i cittadini ci apprezzano quando stiamo insieme, non quando litighiamo o facciamo prove muscolari. Mesto non vale per me oggi, ma vale per qualcuno che non accetta di aver perduto qualche voto e che ora è il turno di un altro partito”.
Da assessore regionale uscente Donazzan ha tracciato il bilancio del suo mandato. “Ho avuto il grande privilegio per 19 anni di lavorare nella più bella amministrazione che ci possa essere e di essere alla guida di un assessorato che ha a che fare con la vita delle persone, della loro crescita, fatta di attese e di aspettative. Grazie al lavoro degli uffici regionali, di tutti i dipendenti, funzionari, dirigenti con cui ho collaborato, abbiamo cercato di dare risposte, supportato i cambiamenti, in un legame sempre molto stretto con il nostro territorio. Il primo grazie va al presidente Zaia, che mi ha confermato per tre volte alla guida di questo assessorato. Il secondo ringraziamento va ai direttori delle strutture regionali:
se sono cresciuta personalmente e professionalmente lo devo alle persone con cui ho lavorato. Lascio un’eredità importante, fatta di risultati concreti e relazioni improntate sulla correttezza e l’assunzione di responsabilità. Lascio innanzitutto una buona amministrazione, come dimostra la programmazione e rendicontazione dei Fondi europei. C’è stato un momento - ha ricordato l’ex assessore - in cui qualcuno ha insinuato che ci fosse stata una mala gestio: non solo non era vero, ma la Commissione europea ha sempre plaudito alla gestione dei fondi europei della Regione Veneto, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo”. (a cura di Giorgia Gay e Nicola Stievano)
Province “riabilitate”, Alberto Stefani primo firmatario del progetto di legge, De Poli approva, 5 Stelle contrari
Dieci anni fa, sulla spinta della necessità di razionalizzare le spese per gli enti pubblici, la riforma Del Rio aveva trasformato le Province, eliminando l’elezione diretta degli amministratori e trasferendo diverse competenze. Già due anni c’era stato un tentativo di tornare “all’antico”, perché le “nuove” Province non hanno mai riscosso un gran successo. Ora la Lega ci riprova con un progetto di legge, a prima firma del deputato padovano Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, per
il ripristino delle province come enti di primo livello. Con questa proposta di legge l’intenzione, infatti, è di reintrodurre l’elezione diretta del presidente della provincia e dei consiglieri provinciali, anziché lasciarla solamente a sindaci e ai consiglieri comunali. Il dibattito si è subito acceso in questa calda estate. “Le province sono fondamentali per l’erogazione di servizi ai cittadini”, affaerma lo stesso Alberto Stefani, “mantenerle così, come oggi, non fa bene a nessun. Vanno reintrodotte con
tutte le strutture e funzioni necessarie, anche perché non ci risulta che, allo stato attuale, abbiano portato alcun risparmio per i cittadini”.
La proposta trova subito l’appoggio di un altro veneto, il senatore Udc Antonio De Poli: “Siamo da sempre favorevoli ad una riforma delle Province che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti alla guida di une ente importante che si occupa di servizi cruciali come infrastrutture, turismo, urbanistica e ambiente.
Sono convinto che sia questa la direzione giusta da seguire. D’altronde, la riforma Delrio si è rivelata un grande pasticcio e il passaggio ad enti di secondo livello non ha funzionato. Credo che la proposta di legge, presentata oggi alla Camera, sia giusta perché interpreta l’esigenza di rafforzare la nostra democrazia e la politica nei territori, avvicinando la Provincia come istituzione ai cittadini”. Fortemente contrario invece il Movimento 5 Stelle, che teme il ritorno del “poltronificio”.
Alberto Stefani
Il caso. 33 indagati tra i quali il sindaco, l’assessore alla mobilità, vertici di società, dirigenti pubblici e imprenditori
Terremoto giudiziario in Laguna: arresti e sospetti
Sotto la lente della Procura appalti pubblici, compravendite milionarie, concessioni edilizie. Politica in fibrillazione
A10 anni esatti di distanza dallo scandalo Mose un altro terremoto giudiziario colpisce i palazzi veneziani.
La procura di Venezia ha inscritto nel registro degli indagati, ovviamente, a vario titolo 33 soggetti tra i quali il Sindaco, Luigi Brugnaro, il Direttore Generale del Comune, Morris Ceron, il vice capo di gabinetto Derek Donadini (tutti raggiunti da avviso di garanzia), l’Amministratore delegato di ACTV – AVM, Giovanni Seno, il direttore generale di Insula, Alessandra Bolognini, alcuni dirigenti pubblici e diversi imprenditori.
In carcere, oltre all’imprenditore Fabrizio Ormenese, è finito l’assessore alla Mobilità e Tra-
sporti, Renato Boraso fermato mentre era intento a bruciare faldoni di documenti in una vecchia stufa. Appalti pubblici, concessioni edilizie, compravendite di palazzi storici: dentro le oltre 900 pagine uscite dalla Procura c’è tutto questo e molto di più. Sembrerebbe, infatti, una vera e propria organizzazione tesa a “piegare sistematicamente la pubblica amministrazione a interessi privati”. Gare pilotate, valutazioni di beni, concessioni edilizie con relativi aumenti di cubatura edificabile: una spy story che si articola in anni di indagini e intercettazioni telefoniche nelle quali si alternano questioni minute, come la richie-
sta dell’assessore Boraso a un imprenditore di un divano letto per la casa della figlia, ad altre multimilionarie come la vendita dell’inquinata area dei Pili, di proprietà del Sindaco Brugnaro, al magnate di Singapore Kwong. Telefonini anti – intercettazioni, appartamenti di servizio nei quali fare incontri segreti, mazzette, sponsor alla squadra di basket Reyer per attirare l’attenzione del Sindaco che ne è il proprietario: tutto è sotto la lente di ingrandimento della Procura di Venezia.
In attesa dei risvolti giudiziaria, quelli politici sono già molto evidenti sopratutto in termini di “agibilità amministrativa”, motivo per cui tutte le opposizioni stanno chiedono a gran voce “un passo indietro” da parte dell’attuale amministrazione oggi, a loro dire, “nell’impossi-
L’intervista. La deputata vicentina rieletta con oltre 82 mila preferenze
bilità di amministrare”. Fibrillazione anche da parte degli alleati del sindaco Brugnaro, che intanto di si difende: “Ho la coscienza pulita e lo dimostrerò nelle sedi più opportune. Le questioni sono sempre le stesse dal 2015, i Pili, il trust, ora anche Palazzo Papadopoli, un orgoglio averlo venduto, con quei soldi abbiamo contribuito a rilanciare il Comune”. L’ultimo scampolo di estate si confermerà, dunque, calda e la situazione veneziana, ad oggi, è tutta in divenire. (r.r.)
Moretti: “Credo in una Europa ancor più vicina ai cittadini”
Con oltre 82 mila preferenze Alessandra Moretti ha ottenuto un solida conferma in Parlamento Europeo. Per la deputata del Pd si apre così una nuova legislatura in Europa.
Dopo il percorso fatto sin qui in Europarlamento, da dove è ripartita?
Anzitutto, di fronte a questo risultato straordinario, vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno confermato la fiducia. Questa sarà una legislatura molto importante e anche complicata, vista la composizione del Parlamento Europeo. Però ho ho le idee molto chiare sulle priorità che ci dobbiamo dare. La prima è sicuramente quella di garantire a tutti i cittadini europei il diritto alla salute quindi l’accesso alle cure ai servizi sanitari pubblici. Poi senz’altro bisognerà discutere sui temi della difesa comune e della sicurezza attraverso un forte impulso in politica estera. Dovremo anche rafforzare l’Europa sociale, affin-
ché sia più vicina ai cittadini in termini di garanzie sul lavoro, equità salariale, diritti fondamentali, ruolo delle donne nella società. Poi ci occupiamo di comparti importanti come l’agricoltura, la politica industriale e l’uniformità fiscale. Insomma sarà una legislatura ricca di Impegni e obiettivi.
L’Europa qui dal Veneto sembra spesso lontana. È così?
In realtà la narrazione sull’Europa spesso è molto distante rispetto a quanto l’Europa ha fatto e fa per i cittadini, compresi i veneti. Pensiamo solo al forte impulso che abbiamo dato per superare la pandemia, per distribuire i vaccini a tutti per dare all’Italia e quindi anche al Veneto le più importanti risorse per la lotta al cambiamento climatico e per il sostegno alla transizione eh ecologica.
L’Italia in questi anni ha ricevuto la quota maggiore di fondi europei.Quindi è su questo che dobbiamo continuare a bat-
terci perché la qualità delle democrazie e del nostro stile di vita potrà essere mantenuta se l’Europa continuerà ad essere vicina ai cittadini.
Torniamo in Veneto, dove tiene banco l’autonomia, ormai un tema nazionale. Come valutate tutta questa partita?
Questa legge, imposta a colpi di maggioranza, aprirà molte discriminazioni e diseguaglianze tra tra regioni. Sono molto preoccupata soprattutto per servizi essenziali, che riguardano la salute, la scuola, i trasporti. Vediamo quale sarà l’evoluzione nelle prossime settimane, noi ci faremo sentire.
Cinque anni fa lei ha vissuto l’esperienza della campagna elettorale per le regionali. Per il 2025 come si sta preparando il centrosinistra di fronte al braccio di ferro Lega - Fratelli d’Italia?
Anzitutto dobbiamo aprire presto la discussione tra tutte le forze democratiche presenti in Veneto. Credo che si debba
partire dai temi, dagli argomenti, dalle idee che abbiamo per la nostra regione. Il Veneto è bellissimo ma deve fare un salto di qualità. Dobbiamo mettere in piedi una coalizione decisa a vincere e individuare presto chi la guiderà. (g.g.)
Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta.
Alessandra Moretti
Il rapporto. Confartigianato Imprese Veneto illustra i numeri del 2023
Turismo, gli stranieri portano 7,2 miliardi di euro Presenze in crescita, 16% del totale nazionale
Boschetto: “L’offerta sta cambiando, le nostre imprese artigiane sono in prima linea e coprono tutta la filiera”
Turismo, nel 2023 il Veneto va forte e piace: 21,1 milioni gli arrivi e 71,9 milioni le presenze in tutto l’anno, pari rispettivamente al 15 e al 16 per cento del totale nazionale. Da giugno a settembre invece gli arrivi sono stati 11 milioni, in crescita rispetto al 2022 dell’8,3% e quasi 46 milioni le presenze, pari ad un +2,9% rispetto all’anno precedente. A prediligere il Veneto, sia in estate che in inverno, sono principalmente gli stranieri che rappresentano il 70% degli arrivi e il 74% delle presenze, con una spesa complessiva di 7,2 miliardi di euro, equivalente al 4,15% del Pil regionale.
I dati elaborati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto mettono in evidenza come il Veneto si confermi per il 2023 come la principale regione turistica italiana. Andando ad analizzare più nel dettaglio i dati
per provincia, Venezia è la meta più ambita in termini di presenze con 26.998.563 turisti, seguita da Verona con 11.789.651, Belluno con 2.131.968 e Padova con 1.840.255. Ottima performance di Rovigo con 1.321.272 (+4,9%) e di Vicenza con 1.006.413 (+10,4%). Anche Treviso segna un + 18,4% con 861.664 presenze.
Per quanto riguarda invece la sola stagione estiva, il 2023 ha evidenziato un calo di turisti italiani che, rispetto allo stesso periodo del 2022, sono diminuiti in termini di arrivi dell’1,8%, con una flessione di destinazioni verso il lago del 6,8%, seguito dalle città d’arte con un -1,5%, dal mare con un -1% e dalle terme con un -0,8%. A tenere alta la media di turisti in Veneto in estate sono gli stranieri, che per il 13,3% in più rispetto al 2022 hanno scelto le nostre località, prediligendo
principalmente la montagna con un aumento del 28,3% rispetto all’anno precedente di arrivi e un + 5,2% in termini di presenze, con un + 27,7% per la montagna, un +13,7% per le città d’arte, un + 3,4% per il lago e un +1,7% per il mare. Guardando ai valori assoluti, il mare comunque si conferma il comprensorio con il maggior numero di turisti con
ben 22,5 milioni arrivi e presenze nel periodo giugno-settembre 2023, mentre per i soli arrivi le città d’arte sono la meta turistica preferita da italiani e stranieri con quasi 5 milioni di persone. Le imprese artigiane venete che sono interessate al settore turistico, secondo i dati del 2024, sono 18.271 ed impiegano complessivamente 64.560 addetti, rappresentando il 15,5% del totale. “Oggi il turismo sta cambiando, non è più quello stanziale e di massa, ma è diventato esperienziale – avverte il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – basandosi ormai sulla conoscenza del territorio, delle sue caratteristiche, tradizioni culturali ed enogastronomiche, sull’attività sportiva in un contesto naturalistico. E qui entrano in gioco le nostre imprese artigiane, che coprono tutta l’intera filiera turistica, dall’abbigliamento e calzatura, che rappresentano il 25,4% del totale, ai prodotti tipici locali, dall’attrezzatura sportiva ai ser-
vizi, dall’agroalimentare (19,9% del totale) al trasporto. Credo ci siano ancora margini di sviluppo se si amplia l’offerta in termini di servizi, di ricettività e di innovazione tecnologica nella promozione e nel marketing –aggiunge Boschetto -. È evidente che ci debba essere una regia nella programmazione con tutti i soggetti deputati, dal pubblico al privato. Confidiamo molto nel lavoro che stiamo facendo in modo concertato e condiviso sui tavoli di confronto per la stesura del nuovo Piano Strategico della Regione Veneto 2025-2027. Fondamentale è tener conto del cambiamento dei gusti, delle destinazioni e del nuovo “mood” turistico ed essere in grado di creare un pacchetto all’avanguardia che soddisfi ogni aspettativa e domanda del mercato, privilegiando la qualità, le nostre eccellenze, la formazione del personale addetto e soprattutto il rispetto della nostra cultura, tradizione anche artigianale e del nostro territorio”.
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Roberto boschetto
Il progetto. Continua il percorso intrapreso da Despar per promuovere le tipicità del territorio
Sapori del Territorio e Microlocalismi
Un viaggio nelle eccellenze locali
Valorizzare le radici enogastronomiche e sostenere i produttori locali è l’impegno che Despar Nord (Aspiag Service Srl), la concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar in Triveneto, Emilia-Romagna e Lombardia, ha intrapreso dal 2015 con il progetto “Sapori del Territorio”. Questo brand rappresenta una strategia di differenziazione concreta, volta a celebrare e promuovere i prodotti d’eccellenza delle regioni in cui l’azienda opera. Con una rete di oltre 500 punti vendita, il marchio dell’Abete offre ad oggi circa 2.000 referenze a scaffale provenienti da 300 produttori locali.
Quest’anno, il progetto “Sapori del Territorio” si arricchisce con una nuova declinazione: i Microlocalismi. Questo nuovo progetto mette in luce realtà produttive di dimensioni ancora più contenute e spesso meno conosciute, ma di straordinario valore enogastronomico. L’idea è quella di dare visibilità a queste piccole gemme del territorio, includendo in assortimento i prodotti di questi piccoli fornitori permettendo loro di raggiungere una distribuzione più ampia. Questa iniziativa non solo riflette l’autenticità, l’altissima qualità e la freschezza dei prodotti regionali, ma supporta anche le economie locali, promuovendo pratiche sostenibili lungo tutta la filiera attraverso trasporti brevi e consegne diret-
te ai punti vendita. Dal 1° gennaio 2024, Despar Nord ha ampliato significativamente l’offerta con 175 prodotti provenienti da 30 produttori distribuiti in diverse regioni. Le categorie di prodotti includono specialità tipiche del Veneto, Trentino-Alto Adige, EmiliaRomagna e Friuli-Venezia Giulia, ed è stimato che entro la fine dell’anno i produttori che prenderanno parte al progetto aumenteranno a circa 60.
Ogni prodotto è scelto per la sua unicità e qualità, rappresentando un tassello prezioso delle tradizioni gastronomiche locali che arricchiscono i nostri territori. In questo contesto, ciascun punto vendita diventa un punto di riferimento anche per le eccellenze regionali, valorizzate con spazi dedicati e facilmente riconoscibili anche attraverso un marchio ad hoc che le contraddistingue, esaltando le peculiarità del prodotto e delle aziende produttrici locali.
Questo progetto è una testimonianza tangibile dell’impegno di Despar Nord nella valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche italiane e promozione della sostenibilità. È un’iniziativa che non solo celebra le eccellenze locali, ma contribuisce anche al sostegno e alla crescita delle piccole realtà produttive, rendendo ogni visita nei punti vendita un viaggio attraverso le autentiche delizie del territorio.
Prodotti e produttori vicini a noi
I prodotti locali portano vantaggi per tutti!
Sostegno ai produttori Freschezza quotidiana Vicinanza al territorio
Legame con la tradizione
Scegli locale!
Scopri di più su despar.it/it/sapori-del-territorio-veneto
Tre domande a Giovanni Fedalto, Salumi Fedalto Giovanni - Venezia (VE)
Quando è nata la storia della vostra realtà e come è cambiata nel tempo l’azienda?
La nostra storia nasce dal nonno Giuseppe Fedalto che, intorno al 1920, ha iniziato l’attività di macelleria e lavorazione di insaccati di suino. Negli anni a venire ci siamo dedicati in via esclusiva alla lavorazione del maiale coniugando metodi artigianali e innovazione, creando prodotti capaci di racchiudere in sé il meglio della tradizione italiana e della genuinità.
Come è nata la collaborazione con Despar Nord e che cosa significa per voi essere parte del brand Sapori del Territorio?
La collaborazione è cominciata qualche anno fa, prima dai punti vendita di Venezia e poi anche in alcuni punti vendita delle province di Treviso e Pa-
dova. Abbiamo una produzione e una distribuzione molto artigianale e ristretta e Despar ha valorizzato molto i nostri prodotti inserendoli in assortimento e creando un’ottima esposizione e valorizzazione degli stessi. La comunicazione sul prodotto è fondamentale per valorizzarlo e Despar con noi è riuscita a farlo.
Centrali nella strategia di sviluppo della vostra Azienda sono la sostenibilità e il rapporto con il territorio, come li mettete in pratica?
Abbiamo sempre usato materie prime del territorio, ricercando allevamenti nel Veneto o in zone limitrofe per limitare il più possibile i trasporti. Inoltre, usiamo solo energia rinnovabile per le nostre lavorazioni e abbiamo in prospettiva la ricerca di allevamenti con sola produzione circolare.
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23/07/24 12:24
Lo Studio MEDWORK S.a.s. di Alessandro Chiesa, fermi restando agli obblighi del datore di lavoro in materia di tutela della salute nei luoghi di lavoro, si avvale dello stesso Studio per l’attività di “Medico Competente” ai sensi della normativa vigente.
• Nomina del Medico Competente in azienda.
• Sopralluogo medico negli ambienti di lavoro con definizione del protocollo di rischio sanitario.
• Relazione e statistiche sugli accertamenti eseguiti.
• Corsi di formazione per gli addetti al primo soccorso. SCARICA L’APP RADIO VENETO24
• Esecuzione presso le aziende delle visite mediche e degli eventuali esami di laboratorio e drug test.
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• Invio Allegato 3B D.Lgs 81/08 presso il portale INAIL eseguito dalla nostra azienda.
Una panoramica delle nuove auto del 2024
Il 2024 è un anno entusiasmante per il settore automobilistico, con numerose novità da parte di diversi marchi. Ecco una panoramica delle auto più attese presentate e che debutteranno quest’anno.
All’inizio del secondo trimestre abbiamo assistito a una serie di lanci importanti. La nuova generazione della Lancia Ypsilon ha dato ufficialmente il via al nuovo piano prodotti del marchio torinese. A seguire, è stata introdotta la Ford Explorer e infine la Citroën C3, un altro modello di rilievo destinato a fare il salto verso l’elettrico puro, pur mantenendo il motore termico come opzione. Anche la Mitsubishi ASX si è aggiunta a questa lista, grazie ad un corposo restyling.
Tra le auto presentate in primavera, merita una menzione speciale la nuova Skoda Kodiaq, che ha mantenuto la ricca gamma termica del modello precedente, introducendo per la prima volta gli ibridi mild e plug-in. Non va dimenticato l’avvio delle consegne della Hyundai Santa Fe, ora caratterizzata da un design molto distintivo. A completare il quadro primaverile, la Lotus Emeya, una berlina elettrica che punta a competere con la Porsche Taycan, con tutte le carte in regola per farcela.
Tra le novità più attese, ci sono stati i facelift delle BMW Serie 4 Coupé e Cabrio e della Kia Sorento, che ha subito un restyling profondo, anche nel design. Non sono mancate le proposte completamente nuove, come la Mercedes Classe G elettrica e l’erede della Lamborghini Huracán, che ha salutato il V10 aspirato di derivazione Audi per adottare un V8 biturbo ibrido plug-in sviluppato internamente.
L’estate 2024 ha visto l’arrivo di due grandi novità: la prima è stata l’Alfa Romeo Milano, un’attesissima B-SUV elettrica che aspira a posizionarsi ai vertici della categoria per dinamica di guida. La seconda è stata la Mini Cooper, che dopo il lancio completamente elettrico ha finalmente introdotto anche i motori turbobenzina. Ma c’è stato spazio
anche per i sogni: quest’estate ha visto il debutto commerciale della nuova MercedesAMG CLE 63.
Per l’autunno-inverno del 2024, è previsto l’arrivo sul mercato del restyling della Volkswagen Golf, con una nuova estetica esterna e interna. Un altro restyling significativo sarà quello della Porsche 911, che potrebbe segnare il debutto dell’alimentazione mild hybrid.
Focus. Consigli utili per mettersi in strada senza pensieri
Gestione e manutenzione degli pneumatici
La gestione e manutenzione stagionale degli pneumatici è fondamentale per garantire sicurezza e performance ottimali del veicolo. Gli pneumatici sono l’unico punto di contatto tra l’auto e la strada e la loro cura influisce direttamente sulla tenuta di strada, sul consumo di carburante e sul comfort di guida.
Controllo della pressione: La pressione degli pneumatici deve essere verificata almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. Una pressione corretta assicura una migliore aderenza e riduce il consumo di carburante. Un pneumatico sotto-gonfiato aumenta l’usura e il rischio di esplosione, mentre uno sovra-gonfiato riduce la superficie di contatto con la strada, compromettendo la tenuta di strada. Rotazione dei pneumatici: La rotazione periodica degli pneumatici (ogni 10.000-15.000 km) permette un’usura uniforme, prolungando la vita utile del set di pneumatici. Questo è particolarmente importante in veicoli a trazione anteriore o posteriore, dove l’usura può essere diversa tra gli assi.
Verifica del battistrada: Un battistrada usurato compromette la sicurezza, specialmente su strade bagnate. La profondità minima legale del battistrada è di 1.6 mm, ma è consigliabile sostituire gli pneumatici già a 3 mm per gli pneumatici estivi e 4 mm per quelli invernali. Utilizzare un misuratore di profondità del battistrada è un metodo semplice per controllare l’usura.
Allineamento e bilanciamento: Un corretto allineamento delle ruote assicura che gli pneumatici si consumino uniformemente e che il veicolo mantenga una buona stabilità. Il bilanciamento degli pneumatici, invece, elimina le vibrazioni indesiderate e protegge le sospensioni del veicolo.
I 6 segnali di usura degli pneumatici
Ecco alcuni segnali principali di usura a cui prestare attenzione:
1 -La profondità del battistrada è uno degli indicatori più importanti dell’usura dei pneumatici. La legge richiede una profondità minima di 1.6 mm, ma per una sicurezza ottimale è consigliabile sostituire pneumatici quando la profondità scende sotto i 3 mm per quelli estivi e 4 mm per quelli invernali. Per misurare la profondità del battistrada si può utilizzare un misuratore di profondità o controllare gli indicatori di usura presenti sui pneumatici stessi.
2 - L’usura irregolare del battistrada può essere causata da vari fattori, come un allineamento delle ruote non corretto, una pressione inadeguata o problemi alle sospensioni. Se si notano zone del battistrada più consumate rispetto ad altre, è opportuno far controllare il veicolo da un professionista.
3 - Con il tempo, i pneumatici possono sviluppare fenditure o crepe sulla superficie o sui fianchi. Questi segni indicano che lo pneumatico sta invecchiando e potrebbe essere a rischio di scoppio. Le crepe possono essere causate anche da un’esposizione prolungata alla luce solare e agli agenti atmosferici.
4 - Rigonfiamenti o bolle sui pneumatici sono segnali di danni strutturali, spesso causati da impatti con buche o marciapiedi. Questi rigonfiamenti indicano che la struttura interna del pneumatico è compromessa e il pneumatico potrebbe scoppiare in qualsiasi momento. In presenza di rigonfiamenti, è necessario sostituire immediatamente il pneumatico.
5 - Vibrazioni eccessive o rumori insoliti durante la guida possono essere sintomi di pneumatici usurati o danneggiati. Questi segnali potrebbero indicare problemi di bilanciamento, allineamento o addirittura un danno interno al pneumatico. In questi casi, è importante far controllare gli pneumatici e il veicolo da un professionista.
6 - L’usura eccessiva sui fianchi degli pneumatici può indicare una pressione insufficiente o un uso frequente del veicolo con carichi pesanti. La pressione insufficiente fa sì che i fianchi degli pneumatici si usurino più rapidamente, compromettendo la loro resistenza e aumentando il rischio di scoppio.
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TERRITORI:
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ed elettrici
I principali motori automobilistici e le loro alimentazioni
Nel corso degli anni, la tecnologia dei motori si è evoluta significativamente, portando alla nascita di diverse tipologie, ciascuna con le proprie caratteristiche, vantaggi e svantaggi. Ecco i principali tipi di motori automobilistici e le loro alimentazioni
Nei veicoli ibridi serie, il motore a combustione interna non è collegato direttamente alle ruote. Invece, esso genera elettricità che alimenta un motore elettrico, il quale a sua volta muove le ruote. Questo sistema può migliorare ulteriormente l’efficienza del carburante, specialmente in condizioni di guida urbana con frequenti fermate e ripartenze. Tuttavia, la complessità e il costo di questi sistemi possono essere superiori rispetto agli ibridi paralleli.
Motori Elettrici
Veicoli Elettrici a Batteria (BEV)
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Motori a Benzina
I motori a benzina sono tra i più comuni e diffusi al mondo. Funzionano attraverso la combustione del carburante all’interno di cilindri, dove una miscela di aria e benzina viene compressa e poi incendiata da una scintilla della candela. Questa combustione crea una forza che spinge il pistone, generando movimento. I motori a benzina sono apprezzati per la loro potenza e velocità, ma hanno lo svantaggio di essere meno efficienti dal punto di vista del consumo di carburante e delle emissioni rispetto ad altre tecnologie.
Motori Diesel
I veicoli elettrici a batteria sono alimentati esclusivamente da energia elettrica immagazzinata in grandi batterie ricaricabili. Questi motori sono estremamente efficienti, silenziosi e producono zero emissioni locali. Con l’aumento delle infrastrutture di ricarica e dei miglioramenti nella tecnologia delle batterie, i BEV stanno diventando sempre più popolari. Esempi noti includono Tesla Model S e Nissan Leaf. Tuttavia, la limitata autonomia e i tempi di ricarica sono ancora sfide significative per l’adozione diffusa.
Veicoli Elettrici a Celle a Combustibile (FCEV)
I FCEV utilizzano l’idrogeno come fonte di energia. L’idrogeno viene convertito in elettricità attraverso una reazione chimica in una cella a combustibile, producendo solo acqua come sottoprodotto. Questi veicoli combinano i vantaggi dei veicoli elettrici con tempi di rifornimento rapidi e una maggiore autonomia. Tuttavia, la diffusione dei FCEV è limitata dalla scarsa infrastruttura per l’idrogeno e dai costi elevati della tecnologia.
I motori diesel operano con un principio simile a quello dei motori a benzina, ma utilizzano gasolio come carburante e la combustione avviene per compressione. Sono noti per la loro efficienza nel consumo di carburante e la loro longevità. I motori diesel producono più coppia motrice a bassi regimi rispetto ai motori a benzina, rendendoli ideali per veicoli pesanti e commerciali. Tuttavia, emettono più ossidi di azoto e particolato, richiedendo sistemi di trattamento dei gas di scarico complessi.
Motori Ibridi
Ibridi Paralleli
Nei veicoli ibridi paralleli, sia il motore a combustione interna sia il motore elettrico possono alimentare direttamente le ruote. Questi sistemi permettono di combinare i vantaggi dei motori a combustione interna con quelli elettrici, offrendo un’elevata efficienza e riducendo le emissioni. Un esempio popolare è la Toyota Prius, che utilizza un sistema ibrido parallelo per ottimizzare il consumo di carburante.
Ibridi Serie
L’Unione Europea ha adottato misure significative per promuovere l’adozione di veicoli elettrici, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria. Tra queste, una delle più rilevanti è la decisione di vietare la vendita di nuove auto a combustione interna entro il 2035. Questa legge rappresenta un cambio di paradigma per l’industria automobilistica, accelerando la transizione verso soluzioni di mobilità più sostenibili. Di conseguenza, le case automobilistiche stanno investendo massicciamente in ricerca e sviluppo per migliorare la tecnologia delle batterie e aumentare l’autonomia e la velocità di ricarica dei veicoli elettrici. Inoltre, si stanno potenziando le infrastrutture di ricarica pubbliche e private per supportare l’espansione del mercato dei veicoli elettrici. Mentre il futuro sembra sempre più orientato verso soluzioni elettriche e ibride, i motori a combustione interna continueranno a giocare un ruolo importante ancora per alcuni anni, soprattutto nei settori dove l’elettrificazione è più complessa. Tuttavia, la spinta normativa e le crescenti preoccupazioni ambientali stanno chiaramente tracciando la strada verso un’era in cui le auto elettriche domineranno il mercato, ridefinendo la mobilità del futuro.
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Motori a Combustione Interna
Visti da vicino. Dai tradizionali benzina e diesel ai veicoli ibridi
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La tua vacanza è Falkensteiner, anche e soprattutto all’Hotel Park Punat. Sulla splendida isola di Krk, in Croazia, lasciati a ascinare dalla natura e dalle infi nite possibilità di divertimento e di attività sportive proposte. La vacanza è speciale, quando è Falkensteiner. Lasciati ispirare su falkensteiner.com/parkpunat | | REPUBBLICA CECA |
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Intervento sulla cornea, primato italiano dell’oculistica veneziana
Numeri da record con il supporto della Banca degli Occhi
L’ospedale SS. Giovanni e Paolo a Venezia e quello dell’Angelo a Mestre nei primi sei mesi del 2024 sono tra i centri più attivi per esecuzione di trapianti con due nuove tecniche di precisione Dsaek e Dmek
Chirurgia oculistica sempre più all’avanguardia nelle sale operatorie dell’Ulss 3 Serenissima: grazie all’attività di supporto di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, a Venezia e Mestre si registrano numeri da record, nell’ultimo semestre, con i trapianti endoteliali secondo due innovative tecniche, che per la prima volta superano, nel totale degli interventi effettuati, i trapianti di cornea tradizionali. “Sono diventati consuetudine nelle nostre sale operatorie – spiega la dottoressa Franch, Direttore dell’Oculistica di Venezia – gli interventi di Descemet’s Stripping Automated Endothelial Keratoplasty, per i quali vengono isolati solo gli strati più profondi da trapiantare: l’endotelio, la membrana descemet e una parte dello stroma, per uno spessore inferiore ai 100 millesimi di millimetro. Ma lavoriamo con grandi numeri con la tecnica ancor più selettiva, denominata Dmek (Descemet Membrane Endothelial Keratoplasty) utilizzando la quale
vengono trapiantati solo l’endotelio e la membrana Descemet, raggiungendo spessori che sfiorano i 20 millesimi di millimetro. In entrambe casi, non potremmo operare senza il supporto degli specialisti della Banca degli Occhi, che preparano i tessuti da trapiantare”.
“Il ruolo della Banca degli Occhi – afferma Diego Ponzin, Direttore Sanitario - è di affiancare i chirurghi oftalmologi, fornendo cornee già lavorate per interventi di grande precisione. Per entrambe le tecniche, Fondazione Banca degli Occhi è in grado di fornire anche “cornee precaricate”, tessuti isolati e inseriti in appositi dispositivi, pronti per essere utilizzati dal chirurgo per ridurre al minimo i rischi in sala operatoria”.
Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS, Centro regionale di riferimento per i trapianti di cornea di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, è divenuta negli anni un riferimento a livello nazionale ed internazionale per l’invio di tessuti preparati per trapianti endoteliali, i trapianti di cornea che prevedono la sostituzione del solo strato interno del tessuto. Questi tessuti, selezionati e lavorati con apposite tecniche, consentono ai chirurghi più esperti di effettuare interventi selettivi, a ridotto rischio di rigetto, e associati a tempi di recupero più rapidi. In Fondazione Banca degli Occhi, l’attività di preparazione di tessuti è in continuo aumento: tante le richieste provenienti da molti centri oftalmologici italiani ed esteri. I dati di Fondazione Banca degli Occhi certificano come nel primo semestre 2024, i trapianti effettuati con le tecniche innovative hanno
superato quelli con le tecniche tradizionali: sono state infatti 1211 le cornee preparate per interventi Dsaek e Dmek, contro le 1063 preparate per gli interventi in cui viene trapiantata la cornea intera.
I dati certificano anche la piena collaborazione con centri di trapianto veneziani e la performance da record di questi ultimi.
Il reparto di Oculistica dell’Ospedale SS. Giovanni e Paolo è risultato il centro italiano a cui Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ha inviato il maggior numero di tessuti corneali per Dmek, sia nel 2023 sia nel primo semestre 2024. Prima in Italia per richieste per questa particolare tipologia di tessuto, l’Oculistica del SS. Giovanni e Paolo, diretta dalla Dottoressa Franch, è superata nella classifica complessiva delle forniture da parte della Fondazione solo dai centri situati uno nel Regno Unito e l’altro in Portogallo. Alta l’expertise anche dell’Oculistica dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, che nei primi sei mesi del 2024 risulta essere il nono centro per esecuzione della Dmek e sesto centro per i trapianti Dsaek.
“Si spiega anche così la potente attrazione esercitata dalle Oculistiche dell’Ulss 3 Serenissima – sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato – a cui si rivolgono moltissimi utenti anche da fuori Regione. Persone disponibili ad arrivare anche fino a Venezia, per trovare una risposta di altissima professionalità. E si rende concreta, anche così, quell’eccellenza che da tempo la comunità scientifica ma anche l’utenza riconosce all’Oculistica veneziana”.
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Formazione. Il Polo didattico dell’Ulss 2 Marca Trevigiana insieme con l’Università di Padova
Un nuovo corso di laurea per diventare tecnico di laboratorio biomedico
Partirà nell’anno accademico 2024-25, il percorso triennale che consente di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per operare nei laboratori di analisi cliniche
Un nuovo corso di Laurea in Tecniche di laboratorio biomedico partirà nell’anno accademico 2024-2025, è la novità del Polo didattico dell’Ulss 2 Marca Trevigiana che lo ha attivato in collaborazione con l’Università di Padova. Un modo di fare sistema che apre ai giovani del territorio un altro canale formativo verso una professione che in ambito sanitario è molto ricercata.
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Il tecnico di laboratorio biomedico è infatti una figura chiave nell’ambito della diagnostica di laboratorio. È responsabile della fase analitica del processo diagnostico, garantendo l’affidabilità e la tempestività dei risultati. Collabora con medici, biologi e altri professionisti per fornire un servizio di alta qualità, contribuendo alla prevenzione, alla diagnosi e al monitoraggio delle malattie. Si occupa di analisi chimico-cliniche, microbiologiche, immunoematologiche e di anatomia patologica, seguendo rigorosi protocolli e utilizzando tecnologie avanzate.
Chi si iscrive al corso di laurea in Tecniche di laboratorio biomedico del polo universitario di Treviso acquisisce dunque tutte le conoscenze e le competenze necessarie per operare nei laboratori di analisi cliniche.
Il Corso di Laurea appartiene alla Classe delle Lauree Professioni Sanitarie Tecniche L/SNT3. La durata è di tre anni e, durante il percorso formativo, si apprendono le discipline scientifiche utili per l’esecuzione delle tecniche d’analisi e la gestione dei materiali biologici nella diagnostica di laboratorio. La formazione è inoltre incentrata sulle normative per la gestione, la certificazione e l’accreditamento di un laboratorio biomedico e le problematiche etiche e deontologiche connesse con la professione; inoltre si affiancano allo studio dei fondamenti di fisica, statistica, informatica, anatomia, fisiologia, chimica e biochimica, l’approfondimento delle tecniche analitiche e diagnostiche nei laboratori clinici di Medicina di Laboratorio, Immunoematologia e Centro Trasfusionale, Microbiologia e Virologia, Anatomia patologica, Istopatologia e Citopatologica, Biologia molecolare e Genetica medica.
Il piano didattico prevede corsi integrati intervallati da periodi di tirocinio; per il conseguimento del titolo è necessaria l’acquisizione di 180 crediti formativi universitari (CFU).
Alla conclusione del corso è prevista, la redazione e la discussione di un elaborato di tesi ed una prova finale abilitante alla Professione Sanitaria di Tecnico di Laboratorio Biomedico.
Gli ambiti occupazionali in cui spendere questo titolo di studio sono molteplici. Chi consegue infatti la Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico svolge la propria attività professionale in regime di autonomia nei laboratori pubblici e privati di analisi chimico-cliniche e clinico-diagnostiche, organizzate sia in modo dipartimentale che per disciplina (biochimica clinica, microbiologia e virologia, anatomia patologica, centro trasfusionale e biologia molecolare). La sua attività si svolge anche nei laboratori d’analisi dei servizi di prevenzione e protezione delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (Arpa), e degli Istituti Sperimentali Zooprofilattici regionali e delle industrie farmaceutiche. Organizza e partecipa ad attività di studio e ricerca scientifica, di formazione e sviluppo professionale e svolge attività didattica nei corsi di studio universitari e in altre realtà formative. Chi volesse invece continuare nel percorso universitario ha accesso ai Corsi di Laurea Magistrale previsti dalla Classe di Laurea. L’accesso è a numero programmato e il test di ammissione si terrà il prossimo 5 settembre
Entusiasmo a Chioggia, da quest’anno il Corso di Laurea in Infermieristica
Uell’anno accademico 2024-25 debutta il corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia
Alla vigilia dell’imminente apertura delle iscrizioni il nuovo corso in Infermieristica che sarà attivato a Chioggia nell’anno accademico 2024-25 registra manifestazioni di stima e di interesse da parte dei giovani. Il corso che nasce dalla collaborazione fra Ulss 3 Serenissima, Scuola di Medicina dell’Università di Padova e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, ha fatto la sua uscita in pubblico a luglio, ottenendo una buona accoglienza.
“Non c’è alcun dubbio: negli incontri che abbiamo organizzato - sottolinea la coordinatrice del Corso, Chiara Rizzo – abbiamo colto l’interesse da parte dei giovani per la professione e per la possibilità che avranno, da quest’anno, di frequentare gli studi per diventare infermieri proprio a Chioggia”.
“Quella dell’infermiere è una professione di sicura prospettiva, perché i servizi sanitari e assistenziali richiedono e richiederanno sempre forze nuove e nuova professionalità da mettere in campo. Ai giovani che ci chiedono informazioni spieghiamo che l’infermiere del domani
è una persona che mette in gioco sé stesso con l’impegno personale verso le persone fragili, e che lo fa con una professionalità e una specializzazione sempre più marcata. E ci accorgiamo che giovani sono già consapevoli del livello sempre più elevato che ha raggiunto la nostra professione, e sono in cerca appunto di una prospettiva per il loro futuro che mette insieme dedizione, competenze e professionalità” hanno spiegato studenti ed infermieri che, insieme alla dottoressa Rizzo, hanno accolto i ragazzi interessati presso l’infopoint allestito a Chioggia a luglio in occasione della Sagra del Pesce per dare informazioni e promuovere le iscrizioni al corso.
“Con inizio dell’anno accademico 2024/2025 - spiega la dottoressa Rizzo - l’Università degli Studi di Padova, in convenzione con l’Ulss 3 Serenissima, ha previsto l’attivazione di un canale formativo del Corso di Laurea a Chioggia, in grado di accogliere 50 studaenti. Il percorso chioggiotto, le cui lezioni si terranno negli spazi messi a disposizione dall’Autorità Portuale al Padiglione Aspo, afferisce al polo formativo di Infermieristica di Mestre, attivo da anni e che quest’anno accoglierà complessivamente 250 studenti”.
Schwaz, città d’oro grazie all’argento
L’età dell’oro è legata all’argento. Schwaz deve molto a questo metallo, che ha cambiato i propri destini. Quell’epopea mineraria, che ha vissuto il suo culmine tra il XV e XVI secolo, quando Schwaz nel territorio dell’attuale Austria era seconda per abitanti solo a Vienna (ne contava 25.000, un’enormità per l’epoca), ha donato ricchezza e splendore. Un periodo durato fino a quando l’argento proveniente a buon mercato dalle Americhe stravolgesse il mercato. Quel periodo è ancor oggi ricordato come il momento più fulgido nella storia della città e della stessa valle dell’Inn. Castelli, palazzi e chiese, particolarmente belle qui, lo stanno a testimoniare con eloquenza. Nella vicina Hall in Tirol era stata creata la prima zecca europea, dove l’argento diventava moneta e dove la ricchezza già si misurava nei talleri coniati. Talleri il cui nome ha ispirato qualche secolo dopo, oltreoceano, la nascita dei dollari. Schwaz era il più importante distretto minerario d’Europa, tanto che ci misero le mani a livello finanziario anche i Fugger, potentissimi banchieri di Augusta. Gli effetti più vistosi di questo aureo, anzi “argenteo”, periodo si colgono nelle stesse miniere che da qualche anno sono visitabili e costituiscono la principale attrazione turistica di Schwaz. Immergervisi, scendendo nelle viscere della montagna a bordo di un trenino “cabrio” da miniera, mette adrenalina. Ma questa non è una montagna russa, è una galleria vera: un budello di dimensioni ridottissime che inghiotte il trenino e lo fa scendere nel ventre della montagna. Con il cuore in gola, protetti da una mantella color argento e da un caschetto, ci si trova nel cuore della miniera di un tempo, immersi in un emozionante viaggio multimediale con guida, audioguida in più lingue (italiano compreso), video e figure animate che ricordano la fatica e la perizia del lavoro del minatore. Imperdibile! Da qui proveniva oltre l’80% della produzione mondiale d’argento.
Che i minatori fossero una corporazione importante nella Schwaz del XV e XVI secolo lo confermano i privilegi che avevano ottenuto: il diritto sindacale alle 8 ore di lavoro (all’epoca nessuno come loro) e una navata riservata in chiesa. E che chiesa! La parrocchiale Maria Himmelfahrt, il più grande santuario gotico del Tirolo, l’unico a quattro navate in Europa. E’ famosa anche per la sua colossale campana che ancor oggi annuncia temporali più minacciosi. Poco lontano c’è un altro ambiente che cala il visitatore nella Schwaz del Rinascimento: il Palazzo Enzenberg con le sue cantine d’epoca. In un crescendo di quinte teatrali cittadine sempre più belle, spicca poi la sfarzosa Casa dei Fugger, la Fuggerhaus, oggi sede amministrativa provinciale. Segno distintivo delle case dei ricchi erano i portali di pietra venata di rame, perché questo metallo era l’altra grande fonte di guadagno che le miniere del posto assicuravano. Ancora due passi ed ecco il Monastero dei Francescani, ancora avvolto nelle severe atmosfere dell’epoca: lo fondò addirittura Maximilian I d’Asburgo nel 1507 e presenta una galleria di affreschi, alcuni ridotti a graffiti ma già recuperati, di
grande pregio artistico. Si alza lo sguardo e lassù, su una rupe, ecco il Freundsberg. Il nome richiama l’amicizia, ma il maniero è un nido d’aquila ben adatto, allora, alla sua funzione di controllo della valle. I Freundsberg lo hanno abitato fin dal 1122. Si arriva lassù col fiatone, ma il premio è un bel museo dedicato alla città e alle sue miniere. Inoltre c’è un ristorante dove potersi rifocillare e godersi il panorama su Schwaz e sulla valle. E parlando di castelli dei Freundsberg, poco lontano, c’è la tappa ineludibile: Tratzberg. Si trova su un’altura fra Schwaz e Jenbach. E uno dei castelli più belli dell’Austria, sembra che i ricchi proprietari lo abbiano lasciato da poche ore, da quanto è ancora integro e “vissuto”. Nelle sue sale è passata la storia. Fin dal XIII secolo. Vi si sale con un trenino fra ombrosi faggeti. Poi si varca l’arco e già dal cortile interno si coglie il fascino di questo maniero gotico –rinascimentale, che fra i suoi proprietari annovera anche Maximilian I e gli immancabili Fugger. Massimiliano poi lo cedette, trasferendosi a Freundsberg. Tratzberg venne fatto ricostruire più bello di prima dai nuovi castellani, i Tänzl, dopo il disastroso incendio del 1492 (l’anno in cui Cristoforo Colombo approdò in America). Dal XIX secolo è proprietà degli Enzerberg, che lo tengono come un gingillo. Tra le tante cose straordinarie da vedere figura l’albero genealogico degli Asburgo e 148 ritratti della stessa famiglia, la più importante dell’Austria. Come in ogni castello sono tante le leggende, i riti, i fatti oscuri che hanno avuto come sfondo Tratzdorf. Di sera li racconta la signora Rebecca, una Frau Rebecca in abiti medievali, davanti al castello, alla luce fioca di tanti
lumini: un’esperienza che stuzzica l’immaginazione. Un altro maniero si trova a Vomp, alle porte di Schwaz ed è particolare, perché la famiglia che ne è proprietaria da ben sei generazioni lo adibisce all’ospitalità. È un albergo piccolo in un castello piccolo: si chiama Mitterhart e la famiglia Mair, Andreas e la moglie Yvonne (lui cuoco e lei castellana dell’accoglienza), lo ha reso anche una tappa importante della ristorazione tipica tirolese. Il locale è segnalato anche dall’associazione Tiroler Wirsthaus, che tutela ricette, sapori e un certo modo casereccio di fare cucina. Il castello sorge in riva all’Inn, immerso tra i frutteti, ed è davvero coccolo e accogliente.
L’altra Schwaz è quella che guarda le montagne, ovvero al parco naturale del Karwendel. Parco vasto e davvero lontano dagli stereotipi. Un parco “matriosca”, che contiene tanti parchi: ben 11 aree naturali protette. Un mondo di natura sovrana, fatto di laghetti, alpeggi, prati, boschi (anche costituiti dal raro acero montano) e cascate. Si estende da Innsbruck all’Achersee, in gran parte dell’area alpina del Tirolo. L’escursione più facilmente raggiungibile da Schwaz è al Nafingalmen e al vicino laghetto, il Nafingsee. Un panorama fatto di vette aguzze e di boschi, di malghe e di rifugi, come il Weidener Hütte, famoso per suoi spuntini d’alpeggio. Il Parco Karwendel aderisce al progetto “Natura 2000”, un’associazione di aree protette europee che riunisce tante perle alpine. Ora tutti i sentieri della Silberregion Karwendel, naturalistici, storici e culturali, sono presentati anche attraverso la app Locandy, che funge da bussola per scoprire palmo a palmo questo straordinario territorio del Tirolo.
Castelli, palazzi e chiese che risplendono tutt’oggi sono eredità delle miniere
La città tirolese in riva all’Inn nel XV e XVI secolo era seconda solo a Vienna per numero di abitanti. L’estrazione del prezioso metallo (in nessuna parte d’Europa se ne ricavava così tanto) ha lasciato bellezza, arte e ricchezza. Le residenze fortificate di Tratzdorf e di Freundsberg ne sono i simboli. E poi c’è il paradiso naturalistico alpino del Karwendel, regno dell’acero montano, con laghi, vette e malghe diventate rifugi
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di Renato Malaman
Nella foto copertina l’ingresso delle miniere di Schwaz, oggi visitabili grazie al primo tratto percorribile sul trenino. Più sotto, da sinistra: il castello di Tratzberg e quello di Freundsberg. Nel palco sotto: una veduta del parco alpino Karwendel e il centro della città vecchia di Schwaz.
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Dopo un periodo interlocutorio, nel quale vi siete dedicati una meritata paura per ricaricare le batterie, vi preparate alle attività importanti che avete pensato per settembre
TORO
La vostra estate è stata meravigliosa, nonostante le premesse non fossero delle migliori. Siete rigenerati, carichi di entusiasmo e fiducia. E non è ancora finita la stagione estiva…
GEMELLI
Avete a lungo aspettato il momento dello stacco, della fuga dagli impegni che si sono concentrati tutti negli ultimi mesi facendovi arrivare stanchi alla pausa estiva. E ora di rilassarsi
Agosto
Agosto, il mese del riposo, del divertimento e della riflessione
BILANCIA
Pensavate di avere svoltato e, dopo tanto sacrificio, di cominciare a godere dei frutti del vostro lavoro. Le prove, tuttavia, non sono finite ma non demordete: ripartirete alla grande
Non cadete nella tentazione di farvi prendere dal pessimismo ma, anzi, godetevi questo clima vacanziero ancora per qualche settimana.
Fiducia ed entusiasmo vi faranno stare bene
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SCORPIONE CANCRO
Quest’estate vi siete dedicati alla conoscenza di molte persone che vi hanno consentito di stringere nuove amicizie, anche importanti. Si aprono perciò nuovi orizzonti, tutti da esplorare
LEONE
Siete padroni della vostra vita, protagonisti delle vostre giornate e artefici assoluti dei vostri successi. Sta a voi decidere se cambiare rotta e accettare la sfida o proseguire nel sentiero delle certezze
Forse è il caso di mettere in discussione le vostre abitudini e di cambiare qualcosa nella vostra routine quotidiana. Le giornate saranno più interessanti e sarete stimolati a cercare nuovi percorsi
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Vi siete concentrati sul lavoro trascurando i sentimenti di chi vi è vicino. E non vi siete resi conto che qualcuno ha bisogno delle vostre attenzioni. C’è modo e tempo per ricomporre le distanze
CAPRICORNO
Tutto rema a vostro favore. Una situazione inconsueta che vi rende creativi, propositivi e vi carica di energie. Non c’è nulla che non possiate fare in questo periodo: vi riuscirà tutto
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Siete i soliti sognatori e, senza ponderare le cose con ragionevolezza, vi lasciate trascinare dai sentimenti e dalle emozioni. Fermatevi un attimo e fate esercizio di bilanciamento
Prendetevi il tempo necessario per riflettere… su tutto: lavoro, amicizie, amori. Siete sempre di corsa e non avete mai tempo di pensare. Uno stop è più che salutare per la vostra vita
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