laPiazza di Cavarzere - Maggio 2024

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di Cavarzere

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Le facce del dado

Come spesso accade in Italia, le elezioni diventano il termometro per valutare altre temperature politiche. Il primo interrogativo, citando Sordi e Manfredi, è secco: riusciranno i nostri eroi e ritrovare i voti misteriosamente scomparsi ai seggi? Siccome la partecipazione non è la libertà di Gaber, è facile che si fermi attorno alla metà degli aventi diritto. Comunque la risposta all’interrogativo di cui sopra farà sorridere soltanto pochi. Il partito di Giorgia, ormai la chiamiamo solo con il nome come vuole lei, ha solo il problema di capire di quanto salirà oltre il 30 per cento, visto che è già attorno al 32, e ha doppiato la Lega. Il risultato servirà a rinforzare con il peso dei numeri le ambizioni a guidare la Regione, visto che su un punto Giorgia ed Elly Schlein sono d’accordo: il terzo mandato ai governatori non arriverà. Se la Lega ha ormai la metà dei voti di Fratelli d’Italia, nonostante le polemiche e i distinguo di molti, perfino del presidente Zaia, è assai probabile che la candidatura del generale Vannacci porti comunque voti alla Lega. Del resto, il parà della Folgore esaspera concetti che circolano non solo nel Veneto. Il partito vive un’esplicita fronda da parte dei leghisti veneti, che finora hanno sopportato Salvini solo perché era vincente e ha portato il partito nazionale da un misero 4 per cento al 34 delle europee scorse. Ma la resa dei conti è giunta.

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BIOMETANO, RICORSO DELLA GREEN ENERGY AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO VENETO

La contromossa della società proponente alla pubblicazione ufficiale dell’atto di diniego della Regione Veneto. Il sindaco: “Continueremo a sostenere tutte le nostre buone ragioni”

Servizio a pag. 5

ELEZIONI EUROPEE, CI SIAMO: ECCO I CANDIDATI VENETI

Delicato test per tutti gli schieramenti, il centrodestra cerca conferme dal centrosinistra una nuova sfida

IL VENETO E L’AUTONOMIA PER L’EVOLUZIONE DIGITALE

L’assessore regionale Calzavara: “Sulla strada dell’innovazione maggiori servizi a portata di tutti i nostri concittadini”

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Liste d’attesa, sanità al bivio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

n nostro lettore, commentando di recente alcuni servizi dedicati ad un importante forum sulla sanità, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo, ci ha chiesto perché non dedicavamo più spazio all’annoso problema delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche. Perché dare conto dei progressi in campo medico e sul fronte della ricerca internazionale e non dare voce ai cittadini alle prese con le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche? segue a pag. 5

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Periodico d’informazione localeAnno XXXI n. 89
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Impianto a Biometano, la Green Energy propone ricorso al Tar del Veneto

Che la Geo Engineering Srl/Cavarzere Green Energy Srl si fermasse di fronte ad un diniego, seppur definitivo e ufficiale, da parte della Regione all’impianto di Ca’ Venier ci speravano in tanti anche se non tutti ci credevano. Il pericolo non è ancora passato definitivamente, insisteva il Comitato Ambiente e Sviluppo, sollecitando una certa cautela prima di cantar vittoria. Le argomentazioni del sindaco Pierfrancesco Munari, in risposta alla preoccupazione del Comitato e per rassicurare la popolazione erano e rimangono attuali e ineccepibili. “La Regione ha il diritto di decidere sull’installazione dell’impianto, - sosteneva - e tale decisione è basata sulla questione tecnica del rischio alluvionale e quindi sulla posizione negativa assunta dall’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali. Non potrà certo essere modificato il rischio alluvionale di quell’area”. Di fatto la tenacia della ditta proponente non è stata smentita: il passo successivo è stato fatto. A darne notizia direttamente il primo cittadino. “La ditta Green Energy – ha informato Munari - ha proposto ricorso al Tar Veneto avverso la decisione della Regione del Veneto di non autorizzare l’impianto a Biometano di Ca’ Venier”. Cosa farà adesso il Comune di Cavarzere? “Si costituirà – conferma il sindaco - in giudizio sostenendo le buone ragioni del diniego supportate dal parere contrario del Bacino delle Alpi Orientali”. Non aggiunge alcun commento il sindaco che, però, ribadisce con forza: “Metteremo in campo tutte le nostre buone ragioni sostenute fin dall’inizio del procedimento”. Tra le forze d’opposizione è il Pd, con Heidi Crocco, a commentare tra i primi la notizia. “Non credo – sostiene – che con il ricorso la società ritenga davvero di poter capovolgere il diniego della Regione, che è fondato su un elemento tecnico obiettivo”. “Anche se ottenesse – prosegue Crocco – l’annullamento della delibera regionale invocando qualche vizio di forma, il rischio allagamento resterebbe”. “Più probabile – aggiunge – che usino il ricorso come forma di pressione per poi trattare la ricollocazione del progetto in un altro sito nello stesso Comune”. “Bene – conclude – che il Comune di Cavarzere si costituisca a fianco della Regione ma occorre restare vigili”.

Il sindaco Munari: “Metteremo in campo tutte le nostre buone ragioni”

Le facce del dado

di Antonio Di Lorenzo

Forza Italia ha ritrovato una sua identità post berlusconiana (anche se la famiglia mantiene salde le redini) e spera di aver ritrovato anche la forza elettorale, almeno quella per diventare il secondo partito della coalizione di centrodestra. Nel Veneto ha già dimostrato di aver fatto crescere le iscrizioni. Nel centrosinistra, la sfida tra Pd e Cinque Stelle che a livello nazionale li vede testa a testa, non ha campo: il Pd è sul 16 per cento e i seguaci di Conte attorno al 6. Le elezioni europee saranno il banco di prova per vedere se le strategie di Schlein, unico caso di un’esterna giunta a guidare un partito, letta come il frutto di un Opa ostile nei confronti del Pd, e quella dell’avvocato che ha letteralmente sfilato il movimento a Grillo, sono comunque vincenti. Le altre formazioni hanno il problema di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento: più facile per Renzi, che conta sui voti di Bonino, meno per Calenda e l’Alleanza Verdi Sinistra. Tutti hanno lanciato il dado e aspettano di vedere (non di nascosto, per usare la frase di Enzo Jannacci) la faccia che fa.

Liste d’attesa, sanità al bivio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Non è la prima volta che ci arriva questa sollecitazione e non è infrequente che a fronte di un intervento o una notizia di carattere sanitario appaia l’immancabile osservazione “sì, ma le liste d’attesa...”. Premesso che a questo argomento abbiamo dedicato decine di servizi in tutte le nostre edizioni e continueremo a farlo, il fatto che i cittadini continuino a richiedere attenzione su questo fronte è un segnale da non sottovalutare. Cerchiamo però di non cadere nella tentazione del luogo comune dei lunghi tempi di attesa della sanità: non è sempre così e non lo è per tutti i casi, in particolare per le prestazioni urgenti e indifferibili, pur con qualche eccezione che giustamente fa notizia. Ciò non toglie che ogni giorno migliaia di cittadini si trovino a fare i conti con tempi d’attesa ancora lunghi nella sanità pubblica. Una recente inchiesta di Altroconsumo rivela che su 1.100 italiani interpellati ben 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell’ultimo anno. Così molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati, affrontando costi elevati, oppure a rinunciare a alle cure. Per molti, poi, è impossibile rispettare i tempi suggeriti dal medico e c’è chi è costretto a lunghi spostamenti pur di avere l’appuntamento. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, chi ha meno disponibilità economiche, gli anziani. In Veneto si cerca di correre ai ripari. Anche di recente la Regione ha annunciato importanti stanziamenti, l’ultimo da 40 milioni per superare il problema delle liste d’attesa e ha reclutato specialisti per smaltire le agende. Ma si tratta di un aspetto strutturale che va affrontato alla radice, rafforzando proprio la sanità pubblica, pagata dai cittadini.

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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

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di Cavarzere Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere e Cona per un numero complessivo di 7.007 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it
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In primo piano. Si conclude nel migliore dei modi la vicenda della scuola di Boscochiaro

La classe prima Lombardo Radice adesso è salva

L’annuncio ufficiale del primo cittadino

Pierfrancesco Munari che assicura le famiglie degli alunni della primaria. L’anno prossimo ci sarà, nonostante l’iscrizione di soli 12 alunni

Boscochiaro può tirare un sospiro di sollievo. Genitori, insegnanti e alunni possono infatti stare tranquilli: la classe prima della scuola primaria Lombardo Radice di Boscochiaro ha ottenuto la deroga, nonostante il numero inferiore a quello previsto per legge.

Lo ha annunciato nelle scorse settimane, alla presenza dei genitori e dei rappresentanti della scuola, il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari.

“Ci è stato chiarito – ha detto il sindaco - che la classe prima si potrà formare in deroga anche con l’iscrizione di soli 12 alunni. Si va incontro così alle esigenze delle famiglie del paese che eviteranno di fare chilometri per portare i ragazzi fuori dal centro abitato. E’ un risultato che è arrivato dopo che l’ente locale si è impegnato profondamente per far sì che la classe non fosse cancellata”.

E’ stato fatto un grande lavoro di squadra con l’istituto Comprensivo di Cavarzere - Indirizzo Musicale, e con la dirigente scolastica Ilaria Finotti (che era presente durante l’annuncio in municipio), con l’assessore Stefania Sommacampagna.

Il sindaco ha sottolineato l’azione dell’intero parlamentino cittadino, consapevole che la presenza della scuola rappresenta un momento aggregativo importante per la comunità di Boscochiaro. “Ringrazio - ha detto Munari - l’intero consiglio comunale per aver votato all’unanimi-

tà la mozione presentata, le famiglie dei bambini per aver creduto nel nostro operato e il Comitato Boscochiaro XXI Maggio per esser sempre presente e attento alle esigenze della frazione”.

Dopo la mozione approvata dal Consiglio comunale della città nei mesi scorsi va detto che della questione si era fatta carico anche Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale, che parimenti aveva inviato una richiesta di attenzione all’Ufficio Scolastico veneto.

“La scuola “Lombardo Radiceaveva sottolineato la Baldin - sta diventando l’emblema di questa stagione di tagli e compressioni ovvero una situazione che puntualmente colpisce in maniera maggiore le località periferiche e le isole, come Sant’Erasmo nella laguna di Venezia oppure Asseggiano, nella periferia mestrina. La politica del governo Meloni pone i territori l’uno contro l’altro, alla ricerca spasmodica di iscrizioni scolastiche per continuare ad esistere”.

Ora la soluzione è stata trovata per il prossimo anno. Di anno in anno, però, i numeri delle iscrizioni degli alunni alla elementare Lombardi Radice saranno comunque da monitorare costantemente. Residenti e amministrazione comunale sono tuttavia sempre pronti a difendere la presenza della scuola, che per piccole realtà come Boscochiaro, significa occasione di aggregazione e vitalità.

Alessandro Abbadir

Maggio, palcoscenico di una serie di manifestazioni sportive e culturali

Il 4 e 5 maggio è tornato “Cavarzere al Cubo”, la competizione internazionale del Cubo di Rubick con la presenza di più di ottanta partecipanti da tutta Europa, evento imperdibile per gli amanti dei rompicapi e della competizione.

La mattina del 4 maggio si è svolta la presentazione del nuovo libro di Andrea Franzoso presso il Teatro Tullio Serafin.

Continua poi la Mostra Fotografica del Fotoclub Cavarzere al Teatro Tullio Serafin “Savane Africane” fino al 14 maggio. Qui si potranno ammirare le opere dei fotografi del nostro FotoClub con scatti naturali ricchi di emozioni.

“Un mese di grande entusiasmo per le manifestazioni di Cavarzere, appuntamenti imperdibili ci attendono – commenta l’assessore alle Manifestazioni Mattia Bernello – Ringraziamo le Associazioni, gli autori e le realtà dello sport che si impegnano e animano la nostra città”.

Ultimo ma non per importanza sarà il Gran Premio Mtb il prossimo 19 maggio a Rottanova. E’ stato

organizzato con passione dal Comitato cittadino di Rottanova, dopo un periodo di fermo, in collaborazione con il gruppo LionsD A.s.d. e l’assessorato alle Manifestazioni.

“Una sfida entusiasmante per gli amanti delle due ruote e un’occasione per vivere una giornata di sport, vi aspettiamo”, conclude con un invito l’assessore Bernello. (a.b.)

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L’assessore Mattia Bernello

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CANDIDATO VENETO AL PARLAMENTO EUROPEO CIRCOSCRIZIONE NORD ORIENTALE

(Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia)

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• rivedere il Green Deal scrivendo in maniera precisa come finanzieremo gli obiettivi di transizione energetica.

SULLA SCHEDA SCRIVI:

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Primaria Lombardo Radice. L’assessore Stefania Sommacampagna esulta

“La scuola è il fulcro di tutte le attività che ruotano attorno alla frazione”

La dirigente Ilaria Finotti: “Ogni anno il periodo di iscrizione è un momento di tensione emotiva per le famiglie. La classe in deroga per noi era vitale”

L a scuola primaria “Lombardo Radice” di Boscochiaro sarà incrementata con una classe prima per il prossimo anno scolastico, grazie alla collaborazione tra Amministrazione Comunale, Istituto Comprensivo e Comitato cittadino.

“Un risultato importante per Cavarzere e per la frazione più popolosa della nostra città”, ha dichiarato il primo cittadino Pierfrancesco Munari. “Dopo le chiusure dei plessi scolastici delle frazioni di Rottanova e San Pietro per il calo demografico, - ha annunciato - siamo riusciti a mantenere l’apertura dell’unica scuola rimasta nelle frazioni”.

“Come scuola, inviai all’ufficio scolastico regionale una relazione illustrativa dopo la chiusura delle iscrizioni, dove delineavo tutte le criticità nei numeri e descrivendo la real-

tà delle due pluriclassi previste con il nuovo anno scolastico”, ha spiegato la dirigente scolastica Ilaria Finotti che, oltre a conoscere il territorio, ha insegnato per vent’anni nelle scuole, tra queste anche la scuola primaria di Boscochiaro.

“La scuola - sottolinea l’assessore Stefania Campagna - è il fulcro di tutte le attività che ruotano attorno alla frazione di Boscochiaro”.

“Ogni anno, il periodo delle iscrizioni scolastiche è un momento di tensione emotiva per le famiglie, ma questa nuova prospettiva porta un rinnovato ottimismo alla comunità. Il famoso 12 è davvero un numero inferiore al 15, e visto il pregresso dell’anno scorso ero molto titubante e preoccupata”, ha spiegato la dirigente scolastica Ilaria Finotti. “La deroga accolta dall’ufficio scolastico

regionale - ha continuato - ci permette di far partire la classe prima il prossimo settembre e di incrementare l’organico del personale, non essendoci una classe quinta che uscirà con la fine dell’anno scolastico in corso”.

“La classe in deroga per noi era vitale - ha sottolineato il primo cittadino di Cavarzere - e per questo a marzo scorso abbiamo deliberato un atto politico come consiglio Comunale”.

Nel documento viene evidenziato che la vicinanza della scuola alle abitazioni favorisce una maggiore partecipazione dei genitori nella vita scolastica dei propri figli, creando i presupposti per un ambiente educativo più inclusivo e collaborativo.

“Noi lotteremo per mantenere l’apertura del plesso scolastico, scontrandoci con il dato

impietoso del calo demografico di Cavarzere”, ha aggiunto il sindaco. “Mantenere aperta la scuola, presidio di comunità per gli abitanti della frazione, sarà un lavoro che continueremo a fare insieme al comitato di frazione e all’istituto comprensivo”.

Generale la soddisfazione è stata espressa dai residenti della frazione, tra questi diverse mamme, ex alunne dell’attuale dirigente scolastica.

Guendalina Ferro

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Cavarzere

Sociale. Fornirà ulteriori 21 posti letto per un totale di 90, destinati a diventare in futuro 131

Inaugurata la nuova struttura della casa di riposo Danielato

Buone novità per il territorio di Cavarzere dal punto di vista sociale. E’ stata inaugurata nelle scorse settimane la nuova struttura della casa di risposo Ipab Andrea Danielato.

Si tratta di una struttura che fornirà ulteriori 21 posti letto alla esistente che già ne offriva 69 per un totale di 90 posti che, nel futuro prossimo, diventeranno 131, grazie ai 62 posti in totale che, fa sapere il Comune con il sindaco, l’ente locale stesso è riuscito ad ottenere dal comitato dei Sindaci del distretto 14.

A presentare la struttura è il direttore Mauro Badiale che è orgoglioso dei risultati ottenuti.

“Questa nuova struttura – sottolinea Badiale - è costata complessivamente 6 milioni e mezzo di euro compresi gli arredi, di cui 4 milioni prestati dalla Regione. Una vecchia struttura preesistente è stata abbattuta e al suo posto è sorta questa. È autorizzata complessivamente per 90 posti. Ci sono già 13 persone pronte a trasferirsi qui dalle aree del polesano dove si trovano ora, grazie all’offerta molto qualificata dei nuovi servizi. Stiamo attendendo nuovi accreditamenti”.

Quasi sei anni i tempi di realizzazione.

“C’è voluto del tempo - continua Badiale- ma alla fine il territorio di Cavarzere ha un servizio davvero all’avanguardia per le persone, per gli anziani non autosufficienti e ad esempio con decadimento cognitivo. Va ringraziata soprattutto la squadra preparatissima degli ope-

ratori che nella struttura vi lavorano: dai medici agli infermieri, agli operatori sociosanitari alle persone addette alla mensa e alle pulizie, 65- 70 in tutto”.

Tanti i commenti positivi sui social e sul sito della struttura dopo l’inaugurazione da parte di residenti. Positivo il commento del sindaco Pierfrancesco Munari che ha partecipato all’inaugurazione.

“Si tratta – spiega il sindaco sui social – di una struttura all’avanguardia, con spazi molto ampi e accoglienti per gli ospiti e anche

per i familiari che potranno incontrare i loro cari in ambienti dedicati, giardini invernali e spazi esterni. Un ringraziamento particolare all’assessore regionale Manuela Lanzarin, alla Presidente Katia Pacchiega e a tutti i componenti del cda, al direttore Mauro Badiale e al dottor Massimo Zuin direttore dei Servizi sociosanitari dell’Ulss 3 Serenissima, presenti per l’occasione. Infine, un ringraziamento a tutti gli operatori che si prendono cura degli ospiti, all’impeccabile servizio cucina e mensa”.

Molto positivo anche il commento dei presenti all’inaugurazione fra i quali alcune persone interessate alla struttura perché hanno anziani non autosufficienti a casa.

“Si potenzia una realtà – hanno detto- davvero all’avanguardia che ci fa tirare un sospiro di sollievo sulla salute dei nostri cari quando sono ricoverati”.

Alessandro Abbadir

Katia Pacchiega: “La residenza per anziani di Cavarzere è destinata a crescere ancora”

“La casa riposo di Cavarzere? Si amplierà ulteriormente nei prossimi anni grazie al via che daremo al secondo stralcio di cui stiamo già pensando alla progettazione. Ci saranno così ulteriori posti a disposizione per gli anziani del nostro territorio”.

Katia Pacchiega, presidente della Casa di riposo di Cavarzere Ipab Danielato, dopo l’inaugurazione nelle scorse settimane della nuova ala dell’istituto alla presenza delle autorità locali e sanitarie, guarda già al futuro.

Per realizzare la nuova struttura ci vorranno – osserva Pac-

chiega -alcuni anni ma la strada ormai è tracciata.

“Quello che più mi inorgoglisce – spiega la presidente dell’Ipab di Cavarzere - è il livello di qualità dei servizi offerti dalla nostra struttura che ora, e nel futuro, potrà accogliere diverse richieste di trasferimento da parte di altre realtà della zona, in cui vi sono ospiti diversi cittadini di Cavarzere. Grazie al convenzionamento, le cifre di accesso possono essere affrontate dalle famiglie con un po’ più di serenità. Nella nostra struttura le soluzioni ci sono, soprattutto

per chi non è autosufficiente il nostro personale è preparato”. Pacchiega sottolinea come sia importante per gli anziani ospiti nella Rsa poter essere più vicini a casa per ricevere le visite dei propri famigliari.

“Le famiglie di Cavarzere hanno subito apprezzato questo ampliamento - dice la presidenteperché c’è sempre la richiesta di poter ricevere visite frequenti nel posto dove vivono. Se le strutture sono a decine di chilometri da dove vivono figli e parenti questo risulta ovviamente abbastanza difficile”. (a.a.)

Il direttore Badiale: “Cavarzere ha un servizio all’avanguardia”. Il sindaco Munari: “I familiari potranno incontrare i loro cari in ambienti dedicati”

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Due immagini dell’inaugurazione

Politica e territorio. Sinistra Italiana attacca la maggioranza

Tariffa della raccolta dei rifiuti, in tre anni un aumento del 30 per cento

“Nel 2024 aumenta del 9,39 per cento rispetto al 2023. Un nucleo familiare di due componenti che occupa un alloggio di 70 metri quadri e che nel 2021 ha pagato 154 euro, nel 2024 ne pagherà 201”

O pposizioni all’attacco a Cavarzere sulla questione dell’aumento della tariffa dei rifiuti. A criticare l’amministrazione guidata dal sindaco Pierfrancesco Munari è Sinistra Italiana Cavarzere con il consigliere comunale Andrea Fumana.

“La tariffa della raccolta dei rifiuti 2024 aumenta del 9,39% rispetto al 2023 – spiega Sinistra Italiana - un incremento, nel triennio 2022/2024, pari al 30%. Prendendo come campione un nucleo familiare di due componenti che occupa un alloggio di 70 metri quadri e che nel 2021 ha pagato 154 euro, nel 2024 ne pagherà 201, vale a dire il 30% in più. Gli aumenti, in verità, avrebbero potuto essere assai più consistenti se le attuali disposizioni non ne permettessero di superiori al 9,39%”.

Al momento dell’approvazione delle tariffe 2022 – ricorda Sinistra Italiana - il consigliere Andrea Fumana aveva dichiarato: “Già da adesso si deve aprire una seria ed approfondita discussione su come si può migliorare il servizio e verificare la possibilità di una diminuzione dei costi”.

“Due anni sono trascorsi da allora – spiega in una nota il gruppo politico - ma nulla è stato fatto e la conseguenza di tale inerzia si traduce per il terzo anno consecutivo in un aumento delle tariffe a carico dei cittadini cavarzerani. Per finire: considerato che le tariffe dovrebbero coprire il 100% dei servizi resi ai cittadini, è bene sottolineare a futura memoria che nel quadriennio 2021/2024 la differenza tra le entrate e i costi del servizio è pari a 730.000 euro: cifra che, prima o poi, gli abitanti di Cavarzere dovranno pagare. Decisamente, non sono buone notizie per i cavarzerani”.

Buone notizie invece arrivano sempre sul versante rifiuti grazie all’azione dei volontari che nelle scorse settimane armati di sacchetti e rastrello hanno pulito il centro del paese dal degrado. A fare un plauso alle decine di volontari che hanno compiuto l’azione di pulizia è stato direttamente il sindaco Pierfrancesco Munari.

“Per quanti incivili che abbandonano i rifiuti per le strade ci pos-

sano essere – sottolinea il primo cittadino - sono convinto che c’è e ci sarà una moltitudine di gente eccezionale che dimostrerà al mondo come ci si comporta. Bravi tutti i volontari che hanno raccolto decine di sacchi di rifiuti abbandonati sul nostro territorio”.

Alessandro Abbadir

Un servizio gratuito per smaltire l’amianto in modo legale e a tutela della salute di tutti

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L’amianto, un problema importante, fonte di grandi lamentele e di pericolosi sversamenti per chi lo smaltisce abusivamente. Da un anno e mezzo esiste però la possibilità di smaltirlo in maniera corretta, grazie ad un finanziamento del Consorzio di Bacino Venezia Ambiente che consente di smaltire per le utenze domestiche e per le piccole utenze le quantità di amianto presenti nelle abitazioni in maniera legale e gratuita. Si chiama Campagna Microraccolta Amianto alla quale anche il Comune di Cavarzere ha aderito. Il finanziamento prevede per il Comune di Cavarzere la possibilità di 25 interventi gratuiti, fino a un massimo di 350 euro a inter-

vento. In più di un anno e mezzo solo due cittadini hanno voluto disfarsi dell’amianto in maniera cautelativa per la loro salute e per la salute degli altri. “Torno a sensibilizzare in maniera importante la cittadinanza di Cavarzere - dice l’assessore all’Ambiente Marco Grandi - sulla possibilità di smaltire in maniera onesta e sicura i manufatti in amianto attraverso questa campagna che continua a essere finanziata dal Comune e dal Consorzio”. I cittadini che volessero disfarsi dei loro manufatti in amianto possono farlo andando a consultare nel sito Internet del Consorzio tutte le procedure - che sono comunque semplici - per poter accedere a questo tipo di servizio. “Gli uffici comunali preposti e il sottoscritto sono sempre disponibili a dare tutto il supporto necessario” prosegue Grandi. “E’ veramente un peccato – concludeche si perda questa possibilità di liberare il nostro territorio da questo materiale pericoloso, in maniera gratuita e legale”. (o.j.)

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“Per quanto ci è possibile ci stiamo muovendo per migliorare il servizio e razionalizzare la tariffa”

Grandi elenca, punto per punto, le iniziative intraprese dall’amministrazione per contenere gli aumenti ma precisa: “Il nuovo metodo tariffario limita il margine d’azione di Comuni e dello stesso Consorzio di Bacino”

N on concorda sui numeri l’assessore Marco Grandi, quelli relativi agli aumenti sulla tariffa dei rifiuti e, dai banchi del Consiglio comunale, risponde alle accuse dell’opposizione.

L’aumento del 30 per cento negli ultimi tre anni desunto da Andrea Fumana, Sinistra Italiana, per l’assessore Grandi, documenti alla mano, è invece pari al 22,5 per cento (6,6 per cento, 6,6 per cento e 9,39 per cento sommando gli ultimi tre anni) che con l’Iva arriverebbe al 27 per cento.

Seppure condivisibile l’osservazione della consigliera del Pd, Heidi Crocco, che contesta la maggioranza quando afferma che non dipende dall’amministrazione l’approvazione delle tariffe, Grandi tuttavia replica. “Non è che noi sosteniamo che non c’è un’azione possibile da intraprendere – afferma - contro

gli aumenti. Ci sono però delle deliberazioni di Arera che hanno cambiato il metodo tariffario, con ulteriore restringimento alle possibilità d’azione non solo dei Comuni ma anche degli enti sovracomunali, in questo caso il Consorzio di Bacino. E dal 2025 i parametri saranno ancora più stringenti, anche sul contratto di servizio”.

“La stessa delibera di Arera dice che sia il gestore a predisporre annualmente il piano economico finanziario, a conferma di quanto sia indipendente dalle marginalità d’azione dei Comuni. Sull’aspetto tariffario, nella seduta che ha portato alla presa d’atto dell’approvazione del piano economico finanziario da parte dei Comuni del Consorzio di Bacino Venezia Ambiente, la discussione è stata molto accesa. Non è quindi scontato che sia un metodo corretto. Tutta-

Dall’opposizione Heidi Crocco

Questione rifiuti, “anche per il 2024 è previsto un aumento di quasi il 10% rispetto al 2023. Aumenti che dal 2022 ad oggi toccano il 30%” ribadisce il concetto dai banchi dell’opposizione la consigliera del Pd, Heidi Crocco.

“Ci viene risposto che l’aumento Tari - osserva - è un aumento imposto e che l’amministrazione ha poco spazio di manovra rispetto alla gestione dei rifiuti. Ma è pur vero che il Comune deve trovare delle soluzioni a favore dei cittadini in modo tale da non far ricadere sempre su

via, ci sono normative nazionali - vale per le tariffe dei rifiuti, così come per le fonti di energia e per tanti altri aspetti – che prevede un ente, l’Authority, che blinda quelle che sono le possibilità di intervento”.

“Più che in termini di aumenti delle tariffe – prosegue Grandi - sarebbe più corretto ragionare sulla razionalizzazione delle tariffe. Io sono dell’idea che è giusto pagare in base a quello che si consuma e questo è l’indirizzo

che stiamo perseguendo. L’altro obiettivo su cui stiamo ragionando è il passaggio alla tariffa puntuale, che produrrebbe anche il risultato di una migliore differenziazione dei rifiuti. Il nostro comune ha ancora una percentuale bassa, il 74 per cento, rispetto all’obiettivo dell’84 per cento dell’Authority. Nei Comuni dov’è stata introdotta il risultato è stato eclatante. Si abbandonerebbero così molte isole ecologiche che portano ai disastrosi - e

son d’accordo che la situazione è disperata – abbandoni”.

Un altro aspetto su cui l’assessore si è soffermato è il recupero dei crediti, “un servizio – dice - che abbiamo esternalizzato dall’anno scorso e che ha portato un rientro di circa 90.000 euro; stiamo lavorando sulle utenze non domestiche perché ce ne sono che attualmente non hanno la tariffazione corretta rispetto al volume di rifiuti che producono”. Infine, alcune precisazioni sull’annosa questione degli abbandoni e, nello specifico, il caso in località Botta. “C’erano sversamenti frequenti, - racconta Grandi - una situazione disastrosa per l’igiene e per le economie del Comune. Sono perciò state tolte temporaneamente le campane, finché non sarà trovata una soluzione alternativa. Gli utenti sono stati avvisati ed è stato chiesto loro lo sforzo di andare a depositare i rifiuti nelle altre isole ecologiche che sono state potenziate. Il risultato è che non ci sono stati sversamenti negli ultimi 20 giorni”.

Ornella Jovane

(Pd): “Il Comune deve trovare delle soluzioni a favore dei cittadini”

di loro questi importanti aumenti.

Magari reinvestendo somme del bilancio allo scopo di ridurre l’impatto del tributo sulle tasche dei cittadini, penso all’avanzo di amministrazione che potrebbe essere utilizzato per contenere questi aumenti”.

“Anche perché – prosegue - continuiamo a pagare sempre di più la tassa sui rifiuti ma la situazione nel nostro territorio qual è? Ci sono continue denunce su aree, soprattutto nelle zone di periferia, dove vengono abbandonati rifiuti di ogni

tipo e ci sono anche zone, penso a località Botta, dove addirittura non ci sono i cassonetti e i residenti si devono portare in giro le borse di immondizia fino a che non arrivano a trovare un luogo dove deporle”.

“Quindi sulla questione Tari – conclude - bisogna sia pensare a qualche intervento che contenga questi continui aumenti ma anche ripensare o comunque migliorare la gestione del servizio. Non è certo togliendo i cassonetti che si risolve la questione dei rifiuti abbandonati”. (o.j.)

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all’Ambiente replica alle critiche dell’opposizione
Aumento Tari. L’assessore
Marco Grandi Heidi Crocco

Calcio

La trasferta delle sezioni giovanili a Coverciano

Sessantasei piccoli campioni si sono allenati con gli istruttori della Fgic

L’allenatore della prima squadra Mantoan:

“Una grande emozione che ci ha permesso di festeggiare alla grande i 117 anni dalla fondazione della società”

L e sezioni giovanili del Calcio Cavarzere sono stati in gita al Centro Tecnico Federale “Luigi Ridolfi”, noto come Centro Tecnico di Coverciano.

Centro sportivo della provincia di Firenze, proprietà della Federazione Italiana Giuoco Calcio, ospita gli allenamenti della nazionale maggiore maschile, della nazionale maggiore femminile, delle selezioni giovanili sia maschili sia femminili. Qui si trovano inoltre le sedi del Settore Tecnico federale e dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio.

L’Organizzazione della giornata ha coinvolto ben sessantasei ragazzi, dagli 8 ai 16 anni, delle sezioni Piccoli Amici, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi e Allievi.

“E’ stata questa un’occasione

anche per festeggiare i 117 anni del Calcio Cavarzere – commenta Roberto Mantoan, allenatore della prima Squadra – due pullman e sessantasei ragazzini che hanno potuto allenarsi con gli istruttori della Federazione Italiana Giuoco Calcio e visitare il Museo del Calcio. Una giornata storica per il Calcio Cavarzere ma memorabile negli occhi e nel cuore dei ragazzi e di noi accompagnatori”.

Emozione quella espressa nelle parole del mister che non perde l’occasione per sottolineare anche l’affetto dei tifosi che seguono la squadra.

“Siamo seguiti da tanti tifosi che sostengono i ragazzi dando la forza e la grinta necessarie per scendere in campo ad ogni partita”.

Anna Bergantin

Una giornata dedicata alla pulizia della città e contro l’abbandono dei rifiuti

Anche quest’anno ha riscosso un grosso successo la giornata dedicata alla pulizia della città e alla sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, “Puliamo il Bacino”, promossa dal consiglio di Bacino Venezia Ambiente, alla quale Cavarzere ha voluto aderire. Nonostante una giornata che dal punto di vista meteorologico non prometteva nulla di buono, si sono ritrovati in tanti in piazza Vittorio Emanuele dove i volontari, i cittadini, molte associazioni del territorio, i ragazzi e gli insegnanti dell’istituto Veronese-Marconi e dell’istituto comprensivo di Cavarzere hanno voluto confluire per dare un contributo alla città. Sono stati distribuiti i dispositivi di protezione individuale, sacchi, pinze e tutto quanto necessario per procedere alla raccolta. I volontari si sono quindi divisi in vari gruppi nel territorio cavarzerano e, anche grazie all’aiuto dei nuovi trolley messi a disposizione dal Bacino e alla presenza della mitica cargo bike della ASD Godiforte, hanno proceduto alla raccolta dei rifiuti sparsi nel territorio cavarzerano, in centro ma anche nella località di San Giuseppe. Tra i volontari anche l’assessore al Decoro Urbano, Marco Grandi, che ha partecipato all’attività di raccolta.

“Ringrazio tutte le associazioni e tutti i volontari che si sono riuniti” ha commentato “E’ una giornata che ha dato un forte segnale, per contrastare quello che è un fenomeno deleterio per noi, per la comunità, per le casse del Comune: l’abbandono dei rifiuti”. “Saremo sempre presenti e aderiremo sempre, come assessorato, - ha aggiunto l’assessore - a sostegno di queste importanti iniziative che vogliono coinvolgere la cittadinanza nella fase pratica e operativa della raccolta dei rifiuti ma anche nel sensibilizzare sull’importante tema della corretta gestione dei rifiuti, informando di quanto lo sversamento nell’ambiente produca effetti deleteri per la salute e anche per le casse del Comune”. L’assessore ha quindi concluso ringraziando Veritas che ha contribuito a supportare l’attività di raccolta dei rifiuti. (o.j.)

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messaggio politico elettorale
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Elezioni amministrative a Cona. Il quadro è ancora in via di definizione

Lavori in corso nel centrosinistra

Per ora l’unico candidato è il sindaco uscente Alessandro Aggio che si propone per un secondo mandato nel segno della continuità. Nello schieramento opposto non si fanno ancora nomi

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Resta abbastanza indecifrabile, al momento in cui scriviamo, la situazione politica legata alla tornata elettorale prevista per giugno per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco di Cona.

Se infatti ormai da mesi il sindaco uscente Alessandro Aggio ha annunciato che si ricandida per il secondo mandato amministrativo, nel centrosinistra, ad ora, non ci sono novità.

potesse nascere addirittura una forza politica ad hoc. Il sindaco del paese Alessandro Aggio correrà con la coalizione di centrodestra. Ad appoggiarlo ci saranno i partiti di Fratelli d’ Italia, la Lega e le liste civiche legate alle realtà territoriali anche associative.

Se dunque per il centrodestra c’è la ricandidatura di Aggio nel centrosinistra, per ora, tutto è ancora in alto mare.

ma elettorale utili a dare risposte precise al territorio di Cona. Fra le promesse che ci vengono in mente fatte da Aggio e non realizzate c’era quello dell’acquisto della base di Conetta. Poi non si sa con quali soldi”.

“L’ultima avventura sembra quella di portare una farmacia a Cantarana, una frazione che ha appena 400 abitanti…. Per quanto riguarda inoltre l’asilo nido il Comune ha fatto passi falsi”.

“Credo di aver fatto – spiega Aggio – un buon lavoro, per questo mi ricandido e punto a portare avanti i progetti già avviati”.

Nel centrosinistra il nome che si fa con più insistenza è quello di un medico, ma finora alcuna candidatura è stata formalizzata e le voci si rincorrono.

C.so Vitt. Emanuele II, 37-39

Adria Rovigo T. 347 69 35 743

orario 9:30 - 12:30 16:00 - 19:30

I punti caratterizzanti della prossima campagna elettorale riguarderanno ovviamente il futuro del paese e si svilupperà sia intorno a temi tradizionali come la viabilità, i servizi e le attività produttive e anche l’immigrazione, ma anche su questioni che sono state poste all’attenzione negli ultimi anni come, ad esempio, la fusione fra i Comuni di Cona e Cavarzere, per la quale pareva

“In questo momento - spiega il consigliere comunale Antonio Bottin del gruppo Insieme per Cona - stiamo ancora studiando come dare agli elettori di Cona una alternativa a questa amministrazione di centrodestra che ha fatto tante promesse e ne ha mantenute davvero poche. Ora ci sarà un confronto con tutte le forze che ci appoggiano per mettere a fuoco candidatura e program-

A mettersi in mezzo, fra centrodestra e centrosinistra, si è ipotizzato potesse arrivare anche una terza formazione, quella cioè dei cosiddetti “fusionisti”, una lista civica di persone di Cona che avrebbero come obiettivo quello di portare avanti il progetto della fusione dei Comuni fra Cavarzere e Cona, fin qui voluta solo dal Comune di Cavarzere.

Un’ipotesi che ormai, in questa fase della campagna elettorale, appare remota.

Alessandro Abbadir

Inaugurata ad Adria via Marinai d’Italia, tributo ai marinai eroici, tra questi anche il cavarzerano Leonino Visentin

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È stata solennemente inaugurata ad Adria, dopo trent’anni dalla sua deposizione, via Marinai d’Italia, che si snoda lungo il lato ovest del parco del cimitero e si congiunge a via Canaletti. L’evento ha visto la partecipazione e l’organizzazione dei membri della sezione Anmi Adria-Cavarzere, presieduta da Enrico Quaglia, e dei rappresentanti della delegazione Veneto Orientale, guidata con passione dal delegato regionale Fiorenzo Pavan e dal consigliere nazionale Anmi Roberto Spolaor. Accanto a loro, le associazioni combattentistiche e d’arma del territorio, oltre alle autorità militari, civili ed eccle-

siastiche locali. In questo solenne contesto, è stato rivolto un sentito omaggio ai marinai insigniti di medaglia d’Oro al valor militare: Giovanni Magro di Rovigo, Lino Beccati di Porto Tolle e la medaglia d’argento al valor militare di Leonino Visentin di Cavarzere. Nomi, pronunciati dal presidente Quaglia, carichi di reverenza e rispetto: “Questi marinai, umili e silenziosi, hanno scritto una

pagina indelebile della nostra storia e rappresentano le nostre tradizioni più nobili”. E a margine, le significative dichiarazioni del consigliere nazionale Roberto Spolaor, accolte con profondo rispetto dall’assessore di Cavarzere Grandi: “È un privilegio assistere all’inaugurazione di una via dedicata alle forze armate e alle persone che, nel passato e nel presente, hanno garantito i nostri diritti e la nostra libertà”. “Un grazie di cuore al presidente Enrico Quaglia e a coloro che, con dedizione, e a vario titolo, hanno contribuito al successo di questo indimenticabile evento” ha commentato Grandi. (g.f.)

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Tragedia. La comunità si stringe alla famiglia colpita dal lutto

La morte di Borella, investito e trovato senza vita il giorno dopo

Era molto conosciuto in paese, aveva giocato anche nella squadra di calcio locale. Da poco era andato in pensione e si stava godendo il meritato riposo

U

na tragedia nelle scorse settimane ha colpito profondamente la comunità di Cona: la morte di Roberto Borella, 61 anni, investito, mentre transitava in bicicletta, da un’auto pirata sulla Sp a Cona e scaraventato in una canaletta dove è stato trovato senza vita il giorno seguente.

Al suo funerale nella chiesa di Pegolotte c’erano 600 persone.

Il parroco del paese, don Ulisse Zaggia, ha spiegato dal pulpito che quello che è successo è profondamente ingiusto ma da questo fatto la comunità di Pegolotte e Cona ne è uscita molto unita. Il Comune di Cona ha proclamato il lutto cittadino.

Il parroco durante la cerimonia ha ricordato la genuinità della figura di Roberto, persona molto conosciuta in paese, dove aveva giocato anche a calcio nella squadra cittadina fino a qualche anno fa. Il parroco ha ricordato come Roberto Borella sia sempre stato vicino alla sua famiglia e che da poco tempo era andato in pensione e si stava godendo il meritato riposo, dopo anni di lavoro come operaio.

“La vicinanza di tutta Pegolotte e Cona in questo momento – ha detto don Ulisse - è il segno di una comunità viva che sa trovare nell’affetto e nella solidarietà i giusti valori da portare avanti“.

Al funerale era presente anche il sindaco di Cona Alessandro Aggio. “Come amministrazione – ha detto il primo cittadino – abbiamo voluto essere presenti per dimostrare la vicinanza del Comune alla famiglia colpita dal lutto”.

Gli indagati per la morte del pensionato, per il momento sono due.

Nelle scorse settimane il Comune di Cona, in seguito alla tragedia, ha anche avanzato l’ipotesi che sull’altro lato della canaletta in cui si è verificato l’incidente, sulla strada arginale, possa essere realizzata una pista ciclo-pedonale per la sicurezza di ciclisti e pedoni. Serve l’accordo con gli enti preposti.

Alessandro Abbadir

Premio San Marco a Duilio Avezzù, memoria storica e fotografica di Cavarzere

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La data del 25 aprile scorso sarà ricordata a lungo dai cittadini di Cavarzere per aver ricevuto il prestigioso Premio San Marco nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi presso Palazzo Ducale, a Venezia. Il riconoscimento, alla sua sesta edizione, è stato voluto dal sindaco della Città Metropolitana di Venezia, Luigi Brugnaro, per celebrare le eccellenze del territorio. La candidatura, proposta dall’Amministrazione Comunale, ha voluto segnalare la figura di Duilio Avezzù come eccellenza del territorio comunale, memoria storica e fotografica di Cavarzere.

Nato a Cavarzere, dove tutt’ora risiede, nel 1948, la sua passione per la fotografia inizia negli anni Settanta anche grazie all’adesione al Fotoclub Cavarzere.

Le sue opere hanno ottenuto nel tempo l’ammissione in mostre internazionali di Andorra, Australia, Belgio e Croazia. La passione per la fotografia e la storia della sua città lo porta alla ricerca di foto di personaggi e avvenimenti successi negli anni addietro. Le sue ricerche, divenute mezzo di conoscenza per nuove generazioni, gli hanno permesso di realizzare quindici mostre e diverse pubblicazioni.

Dal 1986, quasi ininterrottamente, fino a qualche anno fa, ha ricoperto la carica di presidente del Foto Club Cavarzere. Nel 2016, assieme ad altri responsabili di circoli fotografici, costituisce l’associazione fotografica interprovinciale denominata Confraternita FotoFilò. Dopo oltre 40 anni il suo percorso prosegue con i nuovi mezzi fotografici digitali rispettando comunque il suo personale modo di fare fotografia. (a.b.)

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Roberto Borella

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punto di riferimento per gli appassionati della navigazione, rinnovando il profondo legame tra Venezia e il mare, nella città che da sempre celebra lo sposalizio con le sue acque. La manifestazione – realizzata da Vela spa per conto del Comune di Venezia e in collaborazione con la Marina Militare Italiana per la straordinaria apertura dell’Arsenale – è appoggiata da Governo e Regione del Veneto, che l’ha riconosciuta come un evento di carattere internazionale.

un importante intervento di infrastrutturazione del compendio dell’Arsenale e uno spazio espositivo indoor di 5.000 mq.

Tra gli espositori si confermano Ferretti Group, Azimut Benetti, , Sanlorenzo ,So-

e attività didattiche per bambini e famiglie. Sono previsti oltre 50 eventi culturali e di approfondimento tra convegni e talk show, la maggior parte dei quali dedicati al tema della sostenibilità, alla salute del mare e

di cui era stato presentato il prototipo proprio al Salone Nautico del 2022 e, a seguire, dal 17 al 19 maggio, la Lagoon escapade, evento annuale che raccoglie i catamarani Lagoon prodotti dal gruppo Beneteau. SCARICA L’APP RADIO VENETO24

Nell’anno in cui vengono celebrati i 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ha per primo esplorato il mercato “orientale”, ora bacino naturale di riferimento a cui si rivolge tale manifestazione, Venezia, anche con

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Il caso. Il contenzioso fra la parrocchia e i gestori del bar parrocchiale

Due volontari aggrediti, finiscono in ospedale

In occasione dell’organizzazione dell’ultima sagra Valentino Pilotto e Tomas Fontolan sono stati vittime di una colluttazione. Il parroco sempre più deciso a cambiare la gestione del locale

APegolotte da settimane va in scena una contrapposizione fra la parrocchia e i gestori del bar parrocchiale che è arrivata, per gli sviluppi che ha avuto, alle cronache con due persone, Valentino Pilotto, referente del consiglio pastorale, e Tomas Fontolan, consigliere comunale di maggioranza di Pegolotte, che sono stati aggrediti (hanno sporto denuncia alle forze dell’ordine) e sono finiti in ospedale.

Da mesi, racconta il parroco del paese don Ulisse, i gestori del bar parrocchiale non pagavano più l’affitto del locale e per questo si era deciso, anche di fronte ad una serie di solleciti non considerati, di procedere per lo sfratto.

“Purtroppo - raccontano dalla parrocchia - qualche settimana fa il locale è stato messo sotto sopra dall’interno. E i gestori, che da mesi non pagavano l’affitto, non hanno fatto denuncia nemmeno per quello che era successo”.

Durante un pomeriggio dedicato dalla parrocchia all’organizzazione della sagra del paese di Pegolotte alcuni volontari e lo stesso parroco sono andati a controlla-

re cosa fosse successo all’interno del bar, di fatto ormai chiuso. Appena i volontari hanno cominciato ad alzare le tende sono arrivati gli ancora attuali gestori e ne è nato un alterco e poi una colluttazione e due persone sono finite in ospedale per aver ricevuto un calcio alla gamba e un pugno sull’occhio. Il parroco, di fronte a questo ultimo episodio, è sempre più deciso a cambiare la gestione del bar parrocchiale in tempi brevi. Per l’aggressione

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subita sono arrivati attestati di solidarietà dal sindaco uscente Alessandro Aggio e da parte delle opposizioni con il consigliere di Insieme per Cona, Antonio Bottin. “Esprimo - spiega Bottin - ai parrocchiani volontari alla preparazione della sagra per la vile aggressione subita. Non è concepibile che persone che donano il proprio tempo a beneficio della comunità siano aggredite e malmenate.

Alessandro Abbadir

Smaltimento dei rifiuti, una giornata ecologica per sensibilizzare sul tema

Una giornata ecologica a fine aprile promossa dal Bacino Venezia ambiente per la sensibilizzazione sul corretto smaltimento dei rifiuti. Quattro squadre di persone in solo due ore hanno raccolto una notevole quantità di rifiutisoprattutto plastica - anche su strade che a prima vista apparivano “pulite”. “Un ringraziamento – è il commento dell’amministrazione - al Bacino per il materiale messo a disposizione e partecipanti per il loro tempo rivolto al territorio”.

Un finanziamento di 332 euro dalla Città metropolitana di Venezia

Stanziati 332.000 euro per Cona. Con l’approvazione del bilancio consuntivo provinciale da parte della conferenza metropolitana il Comune di Cona ha ottenuto questo finanziamento da Città metropolitana di Venezia per sviluppare strade e immobili della provincia sul territorio di Cona. “E’ nostra intenzione – fa sapere l’amministrazione - indirizzarli per la messa in sicurezza delle principali strade provinciali, con potenziamento dell’incolumità dei pedoni nei passaggi pedonali, dell’illuminazione e degli innesti su intersezioni stradali ad oggi non adeguati”.

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Provincia

Territotorio. Dagli agenti immobiliari arrivano dati che presentano delle sorprese

Miranese, mercato immobiliare in crescita grazie agli stranieri

M

ercato immobiliare in crescita nel Miranese, ma soprattutto grazie agli stranieri. Sono lavoratori, spesso giovani o che hanno appena formato una nuova famiglia, al massimo o con un figlio e per la maggior parte provenienti dall’estero, con i bengalesi come comunità più ampia. Questo l’identikit, a sentire gli agenti immobiliari di questo comprensorio del veneziano, dei nuovi proprietari di appartamento che nell’ultimo anno hanno comprato casa tra Spinea e Mirano in un mercato immobiliare in leggero calo ovunque ma che proprio nel miranese trova le sue eccezioni. Nei primi mesi del 2024 tra Spinea, Mirano e gli immediati dintorni c’è stato fermento, con un aumento sia del costo del mattone che (anche se questo potrebbe ai più sembrare paradossale) delle stesse vendite, con case che restano sui siti delle agenzie per un periodo quasi mai superiore ai due mesi e, soprattutto nella zona di Spinea, affitti al contrario sempre più rari e con prezzi in aumento. “Le motivazioni sono molte - spiegano dalle agenzie del miranese - in parte la gente non si fida più ad affittare perché ci sono stati troppi casi poi di difficoltà nel mandare via l’inquilino moroso, in parte chi ha soldi e possibilità preferisce farsi un mutuo in banca e con quasi la stessa spesa mensile l’appartamento se lo compra”. Il mercato, però, è in parte cambiato e soprattutto a Spinea la metà dei compratori sono stranieri, con percentuali alte di bengalesi. “Non hanno grosse difficoltà di acquisto - continuano gli agenti - spesso hanno già soldi da parte, un lavoro fisso a tempo indeterminato, molti a Fincantieri oppure sono assunti come baristi, lavapiatti, aiuto cuochi a Venezia e hanno già parlato con le banche quando arrivano da noi. Con loro è facile concludere in poco tempo. Dopo di loro, i clienti dell’est e solo alla fine gli italiani. Questi sono quasi tutti coppie giovani appena sposati oppure con un figlio in arrivo”. Chiara anche la tipologia della casa richiesta: “la vogliono grande, con almeno due camere, vicina al centro e comoda ai servizi, meglio se con garage o posto auto privato”. I prezzi, di conseguenza, salgono data la richiesta, e gli immobili che si attestavano sui 100 mila euro appena l’ano

scorso, oggi si vendono a 110-115 mila con un incremento attorno al 10 per cento in pochi mesi E la tendenza sembra essere quella di ulteriori rincari e (secondo alcuni fin troppa) nuova cementizzazione. Insomma il mercato immobiliare cambia e cambia con questo anche la tipologia di proprietari di immobili. Sempre più stranieri che si integrano nella nostra società.

Massimo Tonizzo

La più grande mostra

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Fornitura di servizi per l’Usl3, salvi 400 posti di lavoro

saputo reinventarsi anno

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le battaglie più conosciu

scala 1:1

il mall più grande d’italia

La mostra arrivaal Centro Le Barche per far divertire un pubblicoeterogeneo dopoilgrandesuccesso ottenutoaOriocenter con oltre 160.000 ingressi in poco più di 5 mesi.

La società Brick Show srl, ideatricee promotricedell’iniziativa, ha costruito appositamente perl’esposizione alCentro

Le Barcheil modello Venice Postcard, un modello che racchiude i più famosi simboli del-

che la possibilitàdi guardare all'interno e vedere la vita che si svolge sulla stessa.

Il Duomo di Milano

La facciata delDuomo di Milano èstata costruitainteramente con mattoncini, preservandoi piùpiccoli dettagliarchitettonici del Duomo in scala 1:24, e per costruirla sono stati utilizzati oltre100.000 mattoncini LEGO®. Oltre alla facciatastessa, èstataparzial-

funzionanti. Attualmente il galeone originale è ormeggiato per la visita nell'antico porto di Genova. Il modelloèlungo 170cm,alto 130 cm e largo 50 cm.

Erebor

la Montagna Solitaria

La grandefortezza diEreborMontagna Solitariaè stata mappata sul modello. È uno dei principali luoghidi azione dello Hobbit.

foto in uno scenario 3D.

Si è tenuto nelle scorse settimane l’ultimo dei tre incontri tra le organizzazioni sindacali e la Rti (Rete temporanea di imprese) composta da Cento Orizzonti Scarl - Csu Zorzetto e Anthesys Servizi Soc coop. Nelle scorse settimane è scattato il sistema per la fornitura di servizi per la Usl 3 Serenissima della Rtti aggiudicataria, con partenza della nuova composizione dall’1 maggio 2024 al 30 aprile 2027 (primo triennio), comportando il passaggio di 397 lavoratori, di cui all’inizio 17, non ricompresi nell’appalto. Dei quasi 400 lavoratori, 47 erano di derivazione Do.mi.no. ex partecipata della Ulss 3 poi convogliata in Gpi, ai quali parzialmente (27 lavoratrici e lavoratori) veniva applicato il Ccnl Tds Confcommercio. La trattativa si è concentrata sia sulla parte di lavoratori con clausole sociali previste dall’articolo 4 del Ccnl Multiservizi e dall’ articolo 37 del Ccnl Cooperative Sociali, i quali transiteranno nel nuovo appalto senza soluzione di continuità, mantenendo così condizioni contrattuali ed economiche. Per quanto riguarda, invece, quei lavoratori ai quali non era possibile l’applicazione di clausole sociali, sia quelli non ricompresi perché provenienti da servizi non in gara, sia derivanti dal Ccnl Tds se non con le sole garanzie derivanti dalla gara d’appalto, frutto di un lungo confronto tra le organizzazioni sindacali e la committenza, si è provveduto a mantenere l’anzianità convenzionale, il monte ore contrattuale, gli scatti di anzianità e Ral alla data dell’accordo dando così una risposta sia rispetto alle condizioni di lavoro che alle condizioni economiche, oltre alla tenuta dell’occupazione. I lavoratori, transiteranno tutti nella nuova compagine della RTI senza periodo di prova, prevedendo alcuni cambi di azienda dovuti a criteri funzionali e geografici. “Il confronto con la direzione della Usl 3 Serenissima e il sindacato confederaledichiarano Monica Zambon - Cgil e Dario De Rossi Cisl - ha sancito la garanzia occupazionale e il passaggio di tutti i 397 lavoratori. Rappresentando di fatto la buona riuscita di relazioni sindacali a salvaguardia non solo dei lavoratori e lavoratrici ma anche dell’indotto che ne deriva, dando a tutto il personale stabilità economica, non scontata per quei lavoratori le cui clausole si basavano sulla sola gara d’appalto”.

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Sociale. Inaugurata anche a Chioggia nella sede della compagnia dei Carabinieri

“Una stanza tutta per sé”, uno spazio dove le donne denunciano violenze e abusi

Dalla collaborazione con Soroptimist International Italia, nasce l’iniziativa di allestire delle sale protette per incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze dell’ordine, sostenendole nel momento della denuncia

“U na Stanza Tutta per Sé” è uno spazio dedicato all’audizione delle donne vittime di violenza o abusi, realizzato con l’obiettivo di offrire un ambiente confortevole e informale per sostenere le vittime nel delicato momento della denuncia.

Questo spazio è stato inaugurato di recente nella sede della compagnia Carabinieri di Chioggia Sottomarina. È la sesta stanza, su 258 a livello nazionale, aperta in un Comando dell’Arma in Provincia dopo quelle di Mestre (2016), San Donà di Piave (2017), Venezia (2017), Tenenza di Mira (2021) e San Michele al Tagliamento (2023). All’evento hanno partecipato il Prefetto di Venezia Darco Pellos, la presidente di “Soroptimist International Italia Venezia Mestre”, Maristella Cerato, il comandante provinciale dei Cara-

binieri, Generale di Brigata Nicola Conforti, il Sindaco di Chioggia, il Vescovo di Chioggia, il sindaco dei ragazzi e i rappresentanti delle altre Forze di Polizia. L’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché ogni altra forma di violenza di genere, intervenuta in videoconferenza ha evidenziato il costante impegno su questo fronte da parte della Commissione bicamerale che presiede.

La collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e Soroptimist International Italia è stata avviata nel 2015 e sancita formalmente in un protocollo d’Intesa siglato nel 2019, che prevede l’allestimento delle sale protette con mobili donati all’arma da Soroptimist. L’obiettivo è incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze di polizia,

Cavarzere, Città Martire: il sindaco chiede al

In occasione del 79esimo Anniversario della Liberazione di Cavarzere dal nazifascismo, avvenuta il 27 aprile 1945, il sindaco Pierfrancesco Munari ha rinnovato chiaramente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la richiesta di dichiarare Cavarzere Città Martire. Una richiesta che il sindaco ha consegnato al Prefetto di Venezia, Darco Pellos.

Il bilancio dei bombardamenti alleati su Cavarzere fu di 102 morti fra i civili e 300 case distrutte solo nel 1944 e altre decine nel 1945. I cavarzerani, terrorizzati, fuggirono dalla città per mesi rifugiandosi nelle campagne circostanti per evitare la morte. Poi l’epilogo finale a pochi

sostenendole nel momento della denuncia.

“Una stanza tutta per sé” vuole essere un ambiente confortevole ed informale, arredato con mobili che richiamano quelli domestici piuttosto che quelli di un ufficio, allo scopo di favorire un rapporto più empatico tra operatore e vittima per sostenere quest’ultima nel tortuoso percorso di riacquisizio-

giorni dalla resa della Wehrmacht: tra il 23 e il 27 aprile del 1945, in una serie di bombardamenti alleati venne distrutto il

Duomo del paese di cui rimasero in piedi solo poche rovine e fu distrutto anche un terzo della struttura del municipio.

Cavarzere con Cassino è gemellata da diversi anni.

Anche il ponte sull’Adige venne distrutto poco prima della Liberazione.

Tantissimi i morti dei bombardamenti alleati, ovviamente anche fra i tedeschi in fuga.

Il Duomo fu poi ricostruito nei primi anni del dopoguerra, ma al contrario: una volta ricostruito, l’entrata non avrebbe

ne della propria libertà e dignità. Il Prefetto di Venezia ha espresso parole di apprezzamento per la lodevole iniziativa, ringraziando le Forze di Polizia ed il terzo settore per le specifiche e delicate attività svolte a tutela delle donne vittime di violenza e sottolineando l’importanza di svolgere un’attenta attività di prevenzione, fondamentale per individuare e

più guardato a nord verso il fiume Adige, ma a sud verso il centro del paese. “Un grande ruolo nella Liberazione di Cavarzere lo ebbe nel 1945 l’allora tenente Riccardo Bisognero alla testa del Battaglione Cremona, un battaglione italiano che era stato aggregato alle forze alleate liberatrici. Proprio a Bisognero Cavarzere intitolò un quartiere residenziale sorto fra la fine degli anni Novanta e il 2000. Per l’occasione fu invitato in città il figlio del liberatore del paese. L’appello del sindaco Munari: sia data a Cavarzere l’intitolazione di Città Martire o anche la medaglia d’ Oro al Valor civile.

Ornella Jovane

cogliere quegli indicatori di rischio che possano consentire l’adozione immediata di misure di protezione efficaci, scongiurando in tal modo il verificarsi di tragici epiloghi. La tutela delle vittime di violenza di genere rappresenta un’assoluta priorità per l’Arma dei Carabinieri - come ha sottolineato nel suo intervento il generale Conforti - impegnandosi sia in termini di prevenzione, sia sul piano dell’attività repressiva, necessaria laddove la prima non raggiunga gli effetti sperati. Le recenti novità legislative, introdotte alla fine dello scorso anno, hanno fornito alle Forze di Polizia ulteriori strumenti operativi, anche di natura amministrativa, per tutelare in modo tempestivo ed ancora più efficace le vittime di violenza. La collaborazione con gli altri operatori sul territorio (centri antiviolenza, assistenti sociali, presidi ospedalieri, Enti locali) è fondamentale per realizzare un fronte comune per contrastare l’odioso fenomeno della violenza di genere.

Eugenio Ferrarese

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TUTTO IL MESE DI MAGGIO 2024

Il libro. La nuova pubblicazione della musicologa cavarzerana Nicla Sguotti

“La divina Maria Callas e il maestro”

“Quella tra Tullio Serafin e la celebre cantante lirica è stata una simbiosi artistica senza precedenti, una pagina di storia che appassiona, fa nascere emozioni e invita a sognare in grande, ad ogni età e in qualsiasi epoca”

“La divina e il maestro” è storia della collaborazione tra la famosa cantante lirica, Maria Callas, e il maestro direttore d’orchestra di Rottanova di Cavarzere, Tullio Serafin, famoso a sua volta in tutto il mondo teatrale e che l’ha lanciata sulle scene internazionali.

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Il volume è opera di Nicla Sguotti, realizzato in collaborazione con Pietro Sandano, che lo ha illustrato. Edito da Apogeo Editore di Adria, narra l’inizio dell’incontro e la collaborazione tra i due artisti che risale al 1947, quando la Callas giunse per la prima volta in Italia per esibirsi nell’opera all’Arena di Verona con “La Gioconda” di Ponchielli. Quando Serafin, che aveva già oltre 50 anni di esperienza nel mondo della musica, era già un maestro affermato con successi internazionali: alla Scala di Milano, al Metropolitan di New York e all’ Opera di Roma, nonché al Colon di Buenos Aires, all’Opera di Parigi, al Quuen’s Hall di Londra ed altri teatri famosi. La Callas riuscì a suscitare la sua attenzione e il suo vivo interesse per la sua splendida voce.

Una fortuna per la cantante lirica, il cui incontro avrebbe dato vita a qualcosa di straordinario per il grande interessamento del Maestro cavarzerano sulla valorizzazione della sua voce e del suo grande talento, oltre che a quello di altre cantanti divenute pure famose, tra cui Rosa Ponselle e Joan Sutherland.

Un libro arricchito e valorizzato dalle illustrazioni di Sandano e che offre agli appassionati di musica momenti emozionanti.

La Gioconda di Ponchielli in Arena ed egli aveva alle spalle cinquant’anni di trionfi dal respiro internazionale. Iniziava così la collaborazione tra una giovane interprete dalle molteplici potenzialità e un direttore d’esperienza che incentrava il suo agire sulla valorizzazione delle voci: un binomio che avrebbe regalato al mondo qualcosa di meravigliosamente unico. Quella tra Tullio Serafin e Maria Callas è stata una simbiosi artistica senza precedenti, una pagina di storia che appassiona, fa nascere emozioni e invita a sognare in grande, ad ogni età e in qualsiasi epoca”.

Il 3 maggio scorso presso il Teatro Tullio Serafin di Cavarzere c’è stata la presentazione del libro. L’evento, promosso dal Circolo Tullio Serafin con il patrocinio della Città di Cavarzere, ha visto la partecipazione di alcune classi della Scuola secondaria di Primo grado “Aldo Cappon” e degli allievi dell’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere.

Interessanti sono le parole con cui Apogeo Editore presenta i contenuti della nuova pubblicazione, in libreria sempre dal 3 maggio: “Maria Callas e Tullio Serafin si incontrarono a Verona nell’estate 1947, lei era arrivata in Italia con una scrittura per

Nicla Sguotti – musicologa e presidente dello storico Circolo Tullio Serafin – si è valsa dell’indiscutibile talento del professore Piero Sandano, che aveva già collaborato con l’autrice in “Cinque lire per un biglietto. Tullio Serafin, la musica e l’incanto”, uscito nel 2018 per la medesima casa editrice. La prefazione è firmata da Nicola Guerini, direttore d’orchestra e presidente del Festival Internazionale Maria Callas.

Samuele Contiero e Rolando Ferrarese

Teatro. Numeri da record per la stagione di prosa a Mira in Villa dei Leoni

Numeri da record per la stagione teatrale appena conclusa a Teatro Villa dei Leoni a Mira. Un teatro quello mirese che da sempre è punto di riferimento per tutta l’area del Veneziano. “Nello specifico - spiega l’amministrazione comunale di Mira - la rassegna serale al Teatro Villa dei Leoni “Mira Il Teatro fa centro”, ha riscontrato un alto gradimento da parte della cittadinanza. Si conferma una proposta di punta che ha raccolto un grande interesse da parte del pubblico con 266 abbonamenti (+ 25% rispetto all’anno precedente), nove appuntamenti praticamente quasi tutti esauriti, tra abbonati e prevendite, già dai primi giorni di apertura della prevendita. La rassegna prevedeva un mix di nomi di punta e compagnie giovani di alto livello che ha saputo soddisfare un pubblico variegato. Una rassegna teatrale di prosa con i migliori risultati di pubblico degli ultimi anni. Grandi nomi, ma non solo: diverse tematiche e varietà di stili hanno caratterizzato il percorso della rassegna”.

“Rispetto all’anno scorso è stato aggiunto uno spettacolo, raggiungendo quindi – spiegano dal Comune

- nove spettacoli complessivi, con un totale di 2.667 presenze, una media del 98,8% sulla totalità dei posti. Gli spettacoli si possono definire, praticamente, tutti sold out. Per questo un ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale di Mira per il risultato ottenuto va ad Arteven per la direzione artistica e a La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per la gestione del Teatro”. Il Comune, visti i successi di questa edizione, è intenzionato a portare avanti anche il prossimo anno una rassegna di grande qualità e per questo si sta già lavorando. (a.a.)

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Mountain bike. L’appuntamento è il prossimo 19 maggio a Rottanova

Cresce l’attesa per il Gran Premio

Dopo la pausa della pandemia, viene riproposta quest’anno la sesta edizione della manifestazione che è organizzata dal Lions D Asd, insieme con il Comitato Cittadino di Rottanova e l’assessorato alle Manifestazioni

Torna per la sesta edizione il Gran Premio Mtb organizzato dal Lions D Asd - Scuola Ciclismo Cavarzere, il prossimo 19 maggio a Rottanova. E’ organizzato con passione dai LionsD, in collaborazione con l’assessorato alle Manifestazioni e al Comitato cittadino di Rottanova.

“Una sfida entusiasmante per gli amanti delle due ruote e un’occasione per vivere una giornata di sport, vi aspettiamo”, commenta l’assessore Mattia Bernello.

“Quest’anno il Comitato cittadino di Rottanova, dopo 4 anni di fermo dovuti alla pandemia e per motivi vari, - aggiunge il Presidente del Comitato cittadino di Rottanova Graziano Garbinha fortemente voluto riportare a Rottanova la gara di MTB “Tra Adige e Gorzone”.

“Il percorso – aggiunge Garbin

- rimane quello degli anni precedenti ma abbiamo aggiunto una serie di salite. La novità di quest’anno sarà la collaborazione con la società ciclistica LionsD di Cavarzere e del presidente Andrea Barchi”.

La manifestazione sarà patrocinata dal Comune di Cavarzere, in sinergia con il Comitato cittadino di Rottanova che quest’anno festeggia cinquant’anni di attività.

Al termine della prova verrà assegnata la maglia di campione provinciale di Venezia per tutte le 21 categorie partecipanti.

Inedita la stagione programmata per l’evento che fino all’ultima edizione, prima di questa, si è sempre svolta in autunno. Quest’anno invece sarà in primavera inoltrata.

“Ci siamo avvalsi dei consigli di Luciano Martellozzo e di molte

altre persone per allestire un percorso all’altezza delle aspettative, - prosegue Garbin - mentre a livello organizzativo devo ringra-

ziare il signor Ivo Roccon”. “Ci stiamo preparando al meglio per offrire un evento memorabile, confidiamo di avere una

Boxe, categoria 75 chilogrammi: il giovane Nico è vicecampione italiano

Grande successo per la “Boxe Cavarzere Chioggia” che nelle scorse settimane a Chianciano Terme ha portato in finale un suo allievo della categoria School boy, Nico Giraldin, un ragazzo di Cavarzere di 14 anni. Il giovane ha perso solo di misura in finale conquistando il titolo di vicecampione d’Italia nella categoria 75 chilogrammi.

Nicola Fontolan, referente della società da diversi anni insieme a Jonny Mancin che ha preparato il ragazzo fin da quando era bambino, racconta l’impresa.

“In finale Nico – spiega Fon-

tolan – ha perso per una preparazione non perfetta, non per demerito. Avrà sicuramente tutto il tempo di recuperare e vincere prossimamente. Intanto siamo orgogliosi che sia diventato vicecampione italiano della sua categoria”.

La boxe Cavarzere Chioggia nel corso degli anni è diventata una vera e propria fucina di giovani campioni.

“Col tempo – racconta - la nostra scuola è cresciuta e siamo riusciti a portare alla ribalta tantissimi ragazzi sulla scena nazionale. Ora abbiamo 70 iscritti di tutte le categorie”.

Nicola Fontolan nel settore della boxe locale, va detto, è di fatto una autorità da decenni. Ha organizzato centinaia di manifestazioni ed incontri, inclusi una ventina di campionati regionali tra esordienti, senior, terza, seconda, prima serie ed élite.

E, nel 2003, in un momento storico importante per la boxe femminile, ho dato vita al Primo Torneo “Italia” Internazionale di pugilato femminile. Nel 2006 portò la sua palestra di pugilato a primeggiare in Veneto, dopo 20 anni di dominio assoluto della Boxe Piovese. (a.a.)

buona partecipazione di corridori e di pubblico, vi aspettiamo numerosi”.

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di

#Regione

L’analisi. Definite anche le ultime candidature ecco gli scenari in Veneto

Elezioni europee: una sfida tante sfide

Le elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno, si sa, al momento non sembrano scaldare troppo l’opinione pubblica. Nonostante il ruolo sempre più predominante delle politiche comunitarie, infatti, il nostro Paese fatica a appassionarsi a questa competizione elettorale considerandola, certamente in modo improprio, come distante.

Eppure dall’Europa, mai come in questa fase storica, dipendono i destini di tutti gli Stati nazionali e il programma Next Generation EU, tradotto in Italia come PNRR, ha reso possibili moltissimi progetti che, fino a poco tempo fa, sembravano possibili solo come elenco da libro dei sogni. Come se non bastasse l’inflazione, sempre più galoppante, può essere contenuta soltanto attraverso una politica europea forte e autorevole.

Tant’è che nel nostro Paese più che alle politiche e ai programmi europei ci si appassiona ai derby elettorali e, anche su scala veneta, ce ne sono, da questo punto di vista, di assolutamente gustosi.

FRATELLI D’ITALIA CERCA IL PRIMATO

Il primo, e certamente più interessante per gli osservatori politici, è da ricercare dentro Fratelli d’Italia. Che il partito della premier Meloni si confermi come primo anche in Veneto non è in dubbio, quello che sarà interessante osservare, per chi si interessa di politica e intende preconizzare scenari futuri, è quanto i meloniani siano in grado di confrontarsi con i grandi numeri. Mai nella giovane storia di questo partito, e neppure dalle formazioni politiche che hanno dato vita a FDI, la dirigenza politica si è mai dovuta misurare con un consenso tanto ampio. Sarà interessante capire come se la caveranno con il determinante, almeno per le Europee, gioco delle preferenze: da un lato c’è da capire se l’elettorato al quale si rivolgono sia sensibilizzato a scrivere la preferenza oltre a barrare il simbolo e se tra i candidati ci saranno giochi di accoppiamento, o addirittura di terzine visto che in queste elezio-

ni è possibile esprimere, pur con alternanza di genere, tre “preferiti”.

DERBY LEGA – FORZA ITALIA

Il secondo elemento di grande interesse soprattutto in salsa veneta è il derby tra la Lega, ancora a forte matrice salviniana, e Forza Italia di Tajani e Tosi. Non è un mistero, infatti, che la base del fu Carroccio è in grandissimo fermento e la candidatura del controverso generale Roberto Vannacci sembra aver ulteriormente esasperato gli animi, tanto che il suo nome nel collegio Nordest finisce al 14mo posto. Ai leghisti veneti questa mutazione genetica del proprio partito proprio non piace e la scelta di Salvini di candidare il cantore del “Mondo alla rovescia” costituisce l’ennesima frattura. A esprimere tutto il proprio malcontento ci hanno già pensato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, per molti indicato come possibile leader proprio al posto del Capitano, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ormai non nasconde più le proprie ambizioni per il dopo Zaia e l’idolo della base e custode dell’ortodossia, l’assessore regionale Roberto Marcato. Come prevedibile, il Presidente Zaia non si è espresso pubblicamente, ma il suo pensiero è decisamente molto noto. Di tutto questo vorrebbe approfittare Forza Italia che sta cercando in ogni modo il sorpasso in modo da posizionarsi al meglio in vista delle prossime elezioni regionali. Già perché quello che interessa di più di queste Europee sembra proprio essere la “vista” sulle prossime regionali quando il Presidente Zaia, al quale non sembra arriverà dal Parlamento la sorpresa del terzo/quarto mandato, non potrà più ricandidarsi. La competizione per le Europee, dunque, indicherà la “griglia di partenza” per i tavoli di trattativa interni agli schieramenti: in caso di sorpasso di Forza Italia sulla Lega, gli Azzurri potrebbero chiedere al socio di maggioranza delle coalizione, FDI, la presidenza. E per questo, già pronto a scattare dai blocchi di partenza, ci sarebbe proprio Flavio Tosi. Ecco perché il derby

FI – Lega acquisisce un valore di prospettiva estremamente interessante.

AZIONE – ITALIA VIVA, CHI LA SPUNTERÀ?

Occhi puntati su Azione e Italia Viva – Stati Uniti D’Europa. Calenda e Renzi, come noto, dopo il tentativo di coalizione alle politiche del 2022, hanno rotto in modo estremamente fragoroso. Il primo ha accusato il secondo, di fatto, di averlo usato per superare il quorum e conquistare l’accesso al Parlamento, ma poi di averlo, di fatto, “fregato”. Calenda gustava già la “rivincita” in chiave europee correndo da solo: tutti i sondaggi lo davano sopra la soglia di sbarramento del 4%, mentre IV annaspava molto sotto con poche chances di avere una rappresentanza europea. Ma Renzi lo ha fatto ancora: attraverso un accordo con Emma Bonino, che per molti versi ha dell’incredibile, ha varato la lista “Stati Uniti d’Europa”; risultato? A leggere i sondaggi oggi Renzi sarebbe dentro e Calenda fuori. In Veneto dove proprio Calenda fu eletto, quella volta con il PD, a furor di popolo, sarà interessante vedere come si posizioneranno i due partiti.

IL PD VENETO PUNTA

SULL’ALTERNATIVA

La quarta interessante sfida sarà rappresentata dalla misurazione dello “stato di salute” del Partito Democratico. Cinque anni fa i Dem elessero quattro rappresenti nel collegio, tra loro la veneta, Alessandra Moretti raggiunta in un secondo momento, dopo le dimissioni di Calenda, dall’altro vicentino, Achille Variati primo dei non eletti. Per riprovarci i Dem schiereranno come capolista il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Parlando di sfide nelle sfide in casa democratica saranno interessanti da osservare due confronti a distanza: quello tra l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan e il generale Vannacci e quello tutto vicentino proprio tra Alessandra Moretti e l’assessore Regionale, Elena Donazzan, donna forte di Fratelli d’Italia.

I CANDIDATI VENETI

Lega Nord

Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte (Verona e Venezia), la deputata e sindaca di Pozzonovo Arianna Lazzarini, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e Morena Martini, prima cittadina a Rossano Veneto.

Partito Democratico

L’europarlamentare Alessandra Moretti, l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan, il consigliere regionale noto nel mondo ambientalista, Andrea Zanoni e l’ex Segretario dello SPI – CGIL, Ivan Pedretti. Fratelli D’Italia

A correre ci saranno l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Daniele Polato e Lucas Pavanetto, il veterano Sergio Berlato, già eurodeputato, la deputata veronese Maddalena Morgante, il sindaco di Villa del Conte nel padovano Antonella Argenti e la segretaria provinciale del partito a Rovigo, Valeria Mantovan. Azione

Il nome forte in campo è quello di Carlo Pasqualetto, segretario regionale del Partito e consigliere comunale padovano eletto nella Lista Giordani. Carlo Calenda è capolista, tra i candidati il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello, insieme a Elena Bonetti, Laura Bisin, Carlo Pasqualetto e Silvia Fattore.

Forza Italia

Con il capolista Antonio Taiani i candidati veneti sono sei: Flavio Tosi di Verona, Isabella Dotto di Vicenza, Giampiero Avruscio di Padova, Arianna Corroppoli di Rovigo, Deborah Onisto di Venezia e Cristina Andretta di Treviso.

Movimento 5 Stelle

Il vicentino Andrea Bardin, classe 1968, già candidato alle Europee nel 2019 e alle politiche del 2022 per il Senato, insieme a Maria Angela Ferri, trevigiana di Oderzo.

Verdi - Sinistra

Capolista è la consigliere regionale Cristina Guarda, insieme al trevigiano Stefano Dall’Agata e alla veneziana Alessandra Mion.

Stati Uniti d’Europa (+Europa - Italia Viva)

Il veronese ed ex deputato Davide Bendinelli, la veneziana imprenditrice Gabriella Chiellino, il veronese Giorgio Pasetto, già candidato al Senato nel 2022, il veneziano Luigi Giordani, socialista.

Libertà

La lista di Cateno De Luca raccoglie le voci del dissenso e schiera i veneti Sara Cunial e Vito Comencini.

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Alessandra Moretti Alessandro Manera Elena Donazzan Carlo Pasqualetto

L’intervista/1. Il parlamentare padovano del Pd

Zan corre per le europee:

“Democrazia, solidarietà e diritti”

Alessandro Zan, parlamentare del Partito Democratico, padovano, è candidato alle elezioni europee. Come è arrivato alla decisione di scendere in campo in prima persona?

È stata una decisione per me importantissima, presa insieme alla segretaria Elly Schlein, che voglio ringraziare per la fiducia e il supporto. Ma non solo: ho ascoltato la richiesta di tanti militanti della mia comunità politica, il Partito Democratico, e di tanti esponenti della società civile che chiedono un impegno in più, in prima persona, per rendere l’Unione Europea sempre più democratica, solidale e baluardo di diritti. E soprattutto chiedono di arginare chi oggi minaccia il sogno europeo del manifesto di Ventotene, scritto da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni. Quale minaccia?

È evidente che c’è un tentativo di una ultadestra sovranista di mettere le mani sulle istituzioni europee, che dobbiamo scongiurare. Vediamo come sta andando in Italia, con il governo Meloni: occupano “manu militari” la TV pubblica (la Rai ormai è diventata Tele-Meloni), censurano giornalisti antifascisti come Antonio Scurati, attaccano i diritti delle donne, tagliandone le pensioni con l’eliminazione di Opzione Donna e di fatto smantellando la legge 194 sull’aborto, trascinano in tribunale le famiglie arcobaleno come fossero criminali, mettono in ginocchio la sanità pubblica in favore di quella privata. C’è una chiara deriva verso il modello Orbàn: l’Ungheria ormai è una “democratura”, una sorta di ibrido tra democrazia e dittatura. Per non parlare degli alleati di Meloni e Salvini in Europa: un gruppo di estremisti di destra che guardano all’Europa dei muri e degli egoismi nazionali, che sappiamo bene quali tragedie hanno prodotto nel passato.

E la vostra idea di Europa, invece?

Le enormi e difficili sfide globali che abbiamo davanti, come la guerra in Ucraina, la drammatica crisi in Medio Oriente, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al cambiamento climatico,

sono tutte sfide che l’Italia può affrontare in un contesto europeo sempre più unito, solidale, democratico e sicuro. Davanti a player internazionali come USA, Cina, India, come possiamo competere come singoli stati nazionali europei? Al contrario della destra, noi vogliamo rafforzare le istituzioni europee, rendere l’Europa davvero sociale, giusta e promotrice di un Green Deal che tenga per mano tutte le persone nella sfida della transizione energetica. L’interesse italiano deve trovare spazio tra chi crede nella solidarietà europea: gli amici di Meloni e Salvini, come Orbàn, Zemmour e gli altri nazionalisti hanno già dimostrato di essere nemici dell’Italia, lasciandoci soli e votando contro un maggiore sostegno al nostro Paese, ad esempio sulla gestione dei flussi migratori.

Nel collegio del Nord-Est andrà in scena la sfida Zan-Vannacci, due visioni completamente all’opposto di valori, società, politica. Cosa pensa della sua candidatura?

Penso che annunciare la candidatura di Vannacci il giorno della Festa di Liberazione sia stato un ulteriore schiaffo ai valori antifascisti da parte di Salvini. Stiamo parlando di una persona che considera Mussolini uno statista, che vuole la segregazione nelle scuole per i bimbi con disabilità, che ritiene non normali le persone omosessuali e considera l’etnia come un elemento qualificante. Sono orgoglioso di rappresentare, in questa campagna elettorale, l’esatto opposto. (r.r.)

L’intervista/2. Il coordinatore veneto Tosi

“Forza Italia può crescere

ancora, candidati espressione del territorio”

Il coordinatore regionale di Forza Italia Flavio Tosi ha chiuso la partita delle candidature alle europee. Ci stiamo avvicinando ad un significativo appuntamento con il voto, anche dal punto di vista degli equilibri. Come si sta preparando Forza Italia in Veneto? La nostra squadra è rappresentativa di tutto il Veneto, con sei candidati che provengono da sei province. Il collegio è molto grande, copre 23 province in tutto, e sui 15 posti disponibili siamo riusciti a rappresentare sei province venete. Il sottoscritto da Verona, Isabella Dotto da Vicenza, Giampiero Avruscio da Padova, Arianna Corroppoli da Rovigo, Deborah Onisto da Venezia e Cristina Andretta da Treviso. Mettiamo in campo professionisti, imprenditori, persone con esperienza nella pubblica amministrazione. Antonio Tajani è capolista in tutta Italia e sarà affiancato da candidati che sono espressione del territorio veneto. Non si tratta di candidature calate dall’alto, abbiamo chiesto ai direttivi delle varie province di affiancarci nella scelta delle persone, in modo da avere una squadra compatta e coesa, gradita dai nostri amministratori sul territorio. Ci siamo chiamati fuori da determinate logiche che hanno imperato in tempi non troppo lontani.

Qual è l’obiettivo mimino che vi siete posti?

In questo collegio contiamo di avere almeno due eurodeputati. Oggi Forza Italia viene data in crescita in tutti i sondaggi, e dopo la progressione alle politiche del 2022, quando avevamo quasi raddoppiato i consensi rispetto alle regionali del 2020, possiamo ragionevolmente contare di andare oltre il 10 per cento, quindi la prospettiva di esprimere due eletti è a portata di mano.

Secondo lei l’esito delle elezioni Europee in qualche modo potrebbe spostare gli equilibri anche a livello locale, a partire dalla Regione Veneto?

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In conclusione la domanda più scomoda. Ha dichiarato apertamente che la candidatura del generale Vannacci nelle file della Lega non le va giù. Perché?

Secondo me forse farà guadagnare qualche volto populista, estremista e oltranzista ma farà anche perdere parte dell’elettorato moderato che crede nei valori fondanti della Lega. Se poi devo dare una valutazione da cittadino, che vuole vedere rappresentata l’Italia in Europa dalla classe dirigente migliore possibile, io penso che una persona che ha fatto certe affermazioni non faccia bene al nostro Paese neanche come candidato”. (r.r.)

Ormai è certo che non ci sarà un terzo mandato per la presidenza della regione, su questo si è già espressa la maggioranza del Parlamento, seppure con posizioni differenti. Quindi ci sarà un candidato governatore del centrodestra. Vorrà dire che Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovranno decidere chi candidare in Veneto come futuro governatore. Come lo faranno? L’anno prossimo andranno al voto nove regioni contemporaneamente e si dovrà decidere chi candidare. E’ chiaro che l’esito del voto per l’Europa darà anche il peso rispetto alle prossime regionali. Chi fa meglio nelle varie regioni, cha otterrà i risultati più significativi è anche più probabile che possa esprimere il prossimo candidato governatore. Se toccasse a noi di Forza Italia il candidato, come già proposto da Taiani, sarà Flavio Tosi e quindi il voto per il sottoscritto e per il nostro partito nella tornata elettorale delle europee ha anche questo significato, nella prospettiva delle prossime elezioni regionali.

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Regione
Alessandro Zan Flavio Tosi

L’assessore alla programmazione, bilancio, patrimonio e agenda digitale

“L’autonomia

permetterà al Veneto di essere interprete della trasformazione digitale”

“Quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita”

Un Veneto al passo con i tempi, sempre più digitale, sempre più autonomo. È questo il ritratto della regione dipinto da Francesco Calzavara, assessore alla Programmazione e all’attuazione del programma, al Bilancio e al Patrimonio e all’Agenda digitale della Regione Veneto.

A proposito di agenda digitale, a che punto è lo sviluppo di un Veneto in dimensione smart?

“L’agenda digitale è un processo che la Regione del Veneto sta portando avanti con determinazione. L’obiettivo per il 2025 è rendere l’ente sempre più digitale e smart, nei servizi e nelle connettività. Per far questo riteniamo che, ad esempio, la Regione debba essere sempre più una piattaforma di raccolta dati che, una volta elaborati, possano essere restituiti alle amministrazioni e ai cittadini. ‘Veneto data platform’, uno dei program-

mi che stiamo portando avanti all’interno dell’agenda digitale, diventa in questo senso l’elemento caratterizzante di questa legislatura. Sempre in materia di agenda digitale ricordo gli ‘Innovation lab’, i centri di facilitazione digitale dove i cittadini possono essere guidati nell’utilizzo di questi strumenti, facilitando il rapporto tra la pubblica amministrazione e cittadini”.

Assessore, l’autonomia in che modo può dare stimolo al processo di sviluppo digitale?

“L’agenda può trovare delle forme di accelerazione verso i processi a cui facevo riferimento prima e chiaramente avere più risorse ci permetterà anche di investire di più.

Per innovare il paese è necessario costruire piattaforme digitali che semplifichino la vita di cittadini e imprese e facilitino il rapporto con la pubblica amministrazione. Ecco, crediamo che

in futuro, a parità di risorse stanziate, l’autonomia possa permettere al Veneto di essere interprete di questa trasformazione digitale e di affrontare quelle sfide che ci attendono, specialmente nel rapporto con l’intelligenza arti-

ficiale”.

Un altro tema molto caldo in Veneto è quello dello stop al Superbonus 110%.

La regione ha attivato un progetto per sostenere le persone che sono state coinvolte, come?

“Abbiamo cercato di essere pragmatici, come è tipico dei veneti, offrendo la possibilità di utilizzare una nostra piattaforma – realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con l’Ordine dei commercialisti del Veneto –per dare subito delle risposte, in particolar modo alle famiglie con un Isee inferiore ai 30mila euro. In sostanza stiamo cercando di far sì che la liquidità possa tornare nelle tasche dei veneti attraverso l’utilizzo di società che hanno le caratteristiche per poter scontare i crediti d’imposta”.

Alcuni mesi fa avete lanciato l’app “Vivi Veneto”. Come sta andando?

“Tecnicamente si definisce una ‘super app’, perché è la sommatoria di una serie di app che

la Regione aveva già sviluppato, dal turismo alla sanità ai servizi legati alla mobilità. Abbiamo creato un contenitore che mettesse assieme tutti questi servizi, per dare l’idea della pluralità dei servizi digitali che la Regione ha messo in campo e che continua ad attivare. Qualche mese fa abbiamo inserito il tema del portafoglio per i celiaci (un budget di spesa a propria disposizione che viene automaticamente accreditato ogni mese, ndr) e ormai siamo pronti a inserire un altro servizio legato al contrasto alla violenza sulle donne. Aggiungo che il Veneto è il terzo ente in Italia e la prima Regione in Italia per i pagamenti digitali attraverso pagoPa, a dimostrazione che quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita. Sono convinto che questa sia la vera funzione e vocazione dell’innovazione digitale, cioè cercare attraverso nuovi processi di semplificare il percorso quotidiano”. (r.r.)

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Economia. Il direttore generale Claudio Bertollo commenta il bilancio

2023

Banca del Veneto Centrale, vola l’utile netto

“Fusione con BRV Banca operazione strategica”

Il credito cooperativo ha solide radici e una lunga storia nella nostra regione. Risale al 1 896 la nascita di Banca del Veneto Centrale, oggi operativa in quattro province venete, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, oltre a Ferrara. Fa parte del Gruppo Cassa Centrale Banca e da oltre 125 anni è testimone e protagonista dello sviluppo economico del nostro territorio e del sistema cooperativo. Al direttore generale Claudio Bertollo chiediamo un commento sul bilancio d’esercizio 2023.

Direttore, quali sono i dati principali a bilancio?

Banca del Veneto Centrale ha chiuso con un utile netto di oltre 34 milioni di euro (il 69% in più rispetto all’anno precedente), un risultato molto importante se si considera l’approccio da sempre molto prudente della banca. Infatti i nostri crediti deteriorati sono coperti al 99 per cento. Anche lo scorso anno è continuata la strategia di riposizionamento del nostro portafoglio titoli. In

sostanza abbiamo venduto titoli a basso rendimento per acquistare gli stessi titoli o titoli equivalenti a rendimento maggiore. Questo per garantire flussi di rendita negli anni a seguire. E sempre nel 2023 abbiamo anche spesato un accantonamento importante a sostegno di nuove assunzioni. Due dati di bilancio per quanto riguarda le masse amministrate che sono oltre i 5 miliardi, di cui 3,5 miliardi di raccolta complessiva e un 1 ,6 miliardi di impieghi netti alla clientela. Per chiudere i fondi propri salgono a 234 milioni con l’indice Cet1 (ossia il capitale primario su attività di rischio ponderate) al 23,74%, nettamente al di sopra della media del sistema bancario italiano.

In occasione dell’approvazione del bilancio 2023 il presidente Gaetano Marangoni lo ricordiamo ha detto “siamo cresciuti e continueremo a crescere e vogliamo continuare a crescere a supporto delle famiglie e delle imprese”. Quali saranno le direttrici di questa crescita?

Le direttrici come detto dal presidente, saranno rivolte sempre ai nostri territori di competenza, quindi alle famiglie, ai giovani che vogliono acquistare casa, accedere ad un mutuo ipotecario, alle imprese che vogliamo sostenere anche nel mondo impieghi e dare supporto anche alle nuove direttive magari 5.0 per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese operanti nel territorio.

Nella prossima assemblea dei soci, oltre che del bilancio d’esercizio, si discuterà anche del nuovo progetto di fusione tra Banca del Veneto Centrale e BVR (Banche Venete Riunite) Banca. Cosa rappresenta per voi questa operazione e cosa cambierà per i soci ed i clienti?

In effetti è un’operazione strategica che porta all’aggregazione tra due banche sane e ben strutturate sotto il profilo patrimoniale. L’obiettivo è quello di portare un efficientamento operativo e una crescita dimensionale, oltre che

consentire benefici interni per nuove opportunità di carriera per i colleghi ma soprattutto per offrire servizi e consulenza maggiore ai nostri soci e clienti.

Di fatto ci sarà la nascita di una “nuova” banca di assoluto rilievo e di primaria importanza, ancora più solida e innovativa, capace di incrementare la fiducia di soci e clienti, di supportare più efficacemente la crescita dei territori di competenza e soprattutto in grado di affrontare le sfide sempre più impegnative che ci attendono”.

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Da sinistra il presidente Gaetano Marangoni e il direttore generale Claudio Bertollo La sede della Banca del Veneto Centrale

Sviluppo della rete e investimenti in crescita

Continua il percorso di consolidamento di Despar Nord (Aspiag Service), la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, che ha chiuso il 2023 con un fatturato al pubblico di 2,71 miliardi di euro (+6,3%). Allo sviluppo ha contribuito un significativo programma di investimenti, pari a circa 68 milioni di euro, che l’azienda ha destinato al consolidamento e all’espansione della rete vendita con l’apertura di 9 negozi (di cui 2 a gestione diretta e 7 di imprenditori affiliati) che hanno fatto salire a quota 554 i punti vendita complessivi (250 diretti e 304 affiliati) e che hanno comportato un incremento dei livelli occupazionali con 405 nuove assunzioni che portano a 9.285 il numero di collaboratori nelle cinque regioni di competenza. Inoltre, sono state cinque le ristrutturazioni di negozi tra diretti e affiliati nei diversi territori presidiati dall’azienda, nell’ottica di migliorare l’esperienza di spesa e favorire uno sviluppo del network secondo sempre più elevati standard di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.

Il prodotto a marchio ha continuato a essere un elemento strategico per Despar Nord, rappresentando il 31% dell’intero fatturato dei punti vendita diretti, un dato in crescita rispetto al 29,5% registrato nel 2022. Particolarmente significativo nell’ambito private label è stato l’apporto

di S-BUDGET, la linea di primo prezzo di Despar Nord che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, che nel 2023 ha registrato una crescita del fatturato del +18%.

Centrale nella strategia di sviluppo di Despar Nord è poi la valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda intende evidenziare le produzioni dei piccoli produttori dei territori, portando nei punti vendita anche quelle micro-produzioni a chilometro zero che non potrebbero altrimenti trovare spazio nel canale della GDO.

A questo si è affiancata un’in-

tensa attività al fianco dei territori che nel 2023 ha visto Despar Nord destinare oltre 1 milione di euro a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Nell’ambito dell’impegno sociale, inoltre, è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie, che in Veneto ha visto attivare una sinergia con l’Assessorato al lavoro, formazione e istruzione della Regione per favorire lo sviluppo e la diffusione del progetto didattico

in tutte le scuole primarie della Regione attraverso il coinvolgimento dei Provveditorati agli Studi provinciali. E’ inoltre continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre dieci anni al fianco di Last Minute Market e Banco Alimentare. In Regione questa collaborazione ha permesso di raccogliere 563 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti nei punti vendita a gestione diretta che, grazie ad una rete di oltre 170 enti e Onlus, hanno permesso la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai nuclei familiari più in difficoltà.

In Veneto un anno ricco di iniziative a sostegno del

Essere un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità in cui l’azienda opera è da sempre uno dei tratti caratterizzanti dell’insegna che nel 2023 ha continuato anche in Veneto a promuovere iniziative concrete per essere vicino al territorio. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti locali, Despar Nord ha proseguito nel suo impegno attraverso il progetto “Sapori del Territorio”, un marchio che identifica il legame profondo con i territori raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale e i loro artigiani produttori. Nel solo Veneto sono 772 i prodotti contraddistinti da questo marchio a scaffale che arrivano da oltre 120 produttori della regione. Sempre nella prospetti-

va di valorizzare le filiere corte e le produzioni agroalimentari regionali, è continuata e si è rafforzata la sinergia di Despar Nord con le istituzioni locali per l’implementazione di protocolli regionali: in Veneto è attivo “Veneto – The Land of Venice”, che punta a valorizzare i prodotti locali e certificati DOP, IGP e STG, sostenendo i prodotti regionali dalla produzione fino alla commercializzazione e sviluppando

una filiera corta “dal campo alla vendita”.

Per quanto riguarda l’impegno sociale, nel 2023 sono stati oltre 277 mila euro i fondi destinati da Despar Nord per sponsorizzazioni sportive e culturali, raccolte fondi, e donazioni in Regione. Il 2023 ha visto crescere ancora l’impegno di Despar in favore del mondo del volontariato veneto, in particolar modo attraverso due iniziative di rac-

Crescere insieme al territorio, al fianco dei clienti

territorio

colta fondi, che hanno coinvolto migliaia di clienti: la prima destinata alla raccolta di fondi indirizzati alla ricerca e la cura dell’endometriosi, che sono stati devoluti all’associazione no profit ISSA School (International School of Surgical Anatomy) dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR); la seconda volta invece a supportare la Fondazione Città della Speranza - Onlus, che da trent’anni opera in Italia ed Europa finanziando la ricerca scientifica nel settore pediatrico. Oltre a queste due importanti raccolte fondi, sono state numerose le attività di charity portate avanti dal marchio dell’abete, così come i diversi progetti di carattere sociale, come ad esempio l’attività di sensibilizzazione sulla guida sicura portata avanti al fianco della Polizia di Stato.

Nonostante il fenomeno inflazionistico abbia generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi, la nostra azienda ha proseguito nel percorso di crescita in tutti i territori in cui siamo presenti. Qui abbiamo continuato nei nostri programmi di investimento che hanno portato a un ulteriore sviluppo della nostra rete di vendita e a un contestuale incremento dei livelli occupazionali, con oltre 400 nuovi collaboratori assunti. Parallelamente abbiamo continuato a essere motore di sviluppo per la crescita del tessuto economico in cui ci inseriamo, consolidando sempre di più il rapporto di partnership con gli imprenditori affiliati e potenziando quello con i nostri fornitori all’interno di progetti di valorizzazione delle filiere corte, delle produzioni agroalimentari regionali e dei prodotti micro-locali. Particolarmente importante nel nostro percorso di sviluppo è stato poi il prodotto a marchio che ha registrato un’ulteriore crescita nelle vendite rispetto ai dati 2022 e che raccoglie ampio consenso da parte della nostra clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Tutti questi elementi ci hanno consentito di diventare sempre di più un punto di riferimento per i territori in cui siamo presenti, una mission di vicinanza che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo continuare a perseguire portando valore aggiunto alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, restituendo loro parte di quello che riceviamo.

29 www.lapiazzaweb.it Regione
L’analisi. Consolidamento sui territori, prodotto a marchio e impegno sociale nel 2023 di Despar Nord
di Christof Rissbacher Presidente del Comitato di Gestione di Despar Nord (Aspiag Service) IL PUNTO

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Città della Speranza, la ricerca raddoppia col contributo di tutti

Brumotti a Padova per aiutare la ricerca a correre ancora più veloce

Evviva i ricercatori, evviva Città della Speranza che non si accontenta del primato raggiunto – il suo Centro di ricerca sui tumori pediatrici è fra i più grandi del mondo e sicuramente il primo in Europa, come racconta il suo ideatore e fondatore Franco Masello – ma ambisce a raddoppiare le forze, le strutture e le energie per centrare l’unico grande condiviso obiettivo di curare i bambini che si ammalano. Per farlo servono 18 milioni di euro. E come accadde a partire dal 1994, quando l’Istituto di Ricerca Pediatrica nella Torre e quindi il Reparto di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Università di Padova presero forma, l’appello viene rivolto a tutti i cittadini che vogliono contribuire alla realizzazione del raddoppio della Torre della ricerca in Corso Stati Uniti a Padova.

Un invito che il famoso inviato di “Striscia la notizia”, Vittorio Brumotti, da anni accanto alla Fondazione Città della Speranza, ha subito fatto suo andando a trovare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia, per “portarli” in tv. Brumotti li ha salutati tutti, uno ad uno, Marco, Davide, Giovanni, Alex e tanti altri ancora e poi ha sfidato in bici la piccola Ginevra, che non si è fatta intimorire dalla celebrità dell’avversario e ha tagliato il traguardo per prima, in una divertente gara che si è svolta lungo le corsie.

Il conduttore televisivo ha poi incontrato la professoressa Alessandra Biffi, primario del reparto e P.I. dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha sottolineato l’importanza del legame diretto tra l’azienda ospedaliera di Padova e il prezioso lavoro svolto dai ricercatori dell’istituto.

“Città della Speranza – ha raccontato la professoressa – è nata per dare un’accoglienza, uno spazio, una casa ai bambini con tumore che arrivavano a Padova e poi ha cercato di continuare a dare loro un’aspettativa e una possibilità di cura”.

Si parte dalle diagnosi e si arriva alla Torre all’Istituto di Ricerca, dove i campioni utili a formulare le diagnosi sono utilizzati per cercare nuove terapie.

Nella Torre vi lavorano circa 300 ricercatori e ricercatrici, ma non bastano: ne servono ancora di più ed è per questo motivo che verrà costruita una seconda torre, ha annunciato Franco Masello, fondamentale per accelerare la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e sulle malattie rare pediatriche.

Tutto quello che è stato realizzato fino ad oggi, sottolinea il suo fondatore, non è opera di un grande imprenditore o di chissà quale gruppo imprenditoriale ma è stato reso possibile grazie alla sensibilità della gente.

“Credo – ha detto Masello – che questo sia uno dei pochi esempi in Italia dove la gente si mette in gioco per fare qualcosa di veramente importante: un centro di ricerche che oggi è fra i più grossi al mondo e sicuramente il primo in Europa e che consente ai ricercatori, invece di andare all’estero, di rimanere qua e lavorare per i nostri bambini”.

“In 10 anni i miglioramenti in termini di cure sono stati enormi - ha dichiarato - grazie ai nuovi test di diagnostica e allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. Ma abbiamo bisogno di incrementare i nostri laboratori e i gruppi di ricerche e per questo è necessario e fondamentale costruire una seconda torre accanto a quella esistente, che ci permetterà di arrivare a quel 100% di guarigione che tutti insieme sogniamo e per il quale tutti insieme lavoriamo”.

Il ringraziamento, quindi, va a Vittorio Brumotti, che da anni è vicino e risponde agli appelli della Fondazione - per la quale ha compiuto più sfide con la sua bicicletta - e che ora lancia pubblicamente questa nuova sfida che vede coinvolti tutti e alla quale tutti possono dare il loro contributo, anche attraverso una firma per il 5 per mille, e continuare ad alimentare così quel sogno meraviglioso di poter un giorno non molto lontano far guarire tutti i bambini che si ammalano di tumore.

MAGGIO 2024 on-line: /category/salute/

I risultati dello studio. Ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani coordinati dall’Università di Padova

L’uso regolare dell’acido acetilsalicilico a basse dosi può contrastare il cancro del colon-retto

Un gruppo di ricercatori ha scoperto un meccanismo d’azione con cui sembra attivare un effetto di sorveglianza immunitaria

DDa parecchio tempo è noto che l’uso quotidiano a lungo termine dell’acido acetilsalicilico a basse dosi, la cosiddetta “aspirinetta”, limita i rischi di malattie cardiovascolari, e sembra che possa anche ridurre l’incidenza e la mortalità dovuta al cancro del colon-retto. Non erano però conosciuti tutti i possibili meccanismi d’azione dell’effetto anti-tumorale.

Sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, lo studio ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto. Il farmaco, comunemente assunto a basse dosi per ridurre la probabilità di alcune patologie cardiovascolari, sembra attivare una risposta immunitaria contro il cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio Immunoreact 7 sul meccanismo d’azione dell’aspirina si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce, non naturalmente su pazienti con stadi avanzati di cancro.

“Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 presso l’Azienda Ospedale Università di Padova – spiega il dottor Scarpa –. Abbiamo quindi studiato, sempre in campioni ottenuti dai pazienti, l’espressione dell’mRNA dei geni associati alla sorveglianza immunitaria nelle cellule primarie di cancro del colon-retto di pazienti che assumevano acido acetilsalicilico. Inoltre, abbiamo replicato queste misurazioni sperimentalmente, con animali di laboratorio, presso l’Università di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto. Infine, abbiamo ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto in rapporto alla assunzione cronica di acido acetilsalicilico”.

Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non assumevano il farmaco, quelli ottenuti da pazienti che lo assumevano hanno mostrato una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi sulle cellule tumorali di colonretto in laboratorio, l’esposizione di tali cellule all’acido acetilsalicilico ha causato un aumento della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria. Tale incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. A sostegno di questa scoperta, i ricercatori hanno anche evidenziato che nei pazienti

Ulss

Ucon cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico aveva livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto rettale sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza immunitaria.

“I nostri dati – continua Scarpa – mostrano che il trattamento con acido acetilsalicilico può far aumentare l’espressione di CD80, migliorando la capacità delle cellule di cancro del colon-retto di presentare attivamente i propri antigeni tumorali ai linfociti T. Questi ultimi sono le cellule delle nostre difese deputate, tra le altre cose, a eliminare le cellule cancerose, una volta riconosciuti i loro specifici antigeni. Va anche aggiunto che, nei pazienti con cancro del retto, sia la concentrazione di proteina CD80 nelle cellule epiteliali, sia il rapporto tra linfociti citotossici e linfociti T totali erano più alti tra coloro che assumevano acido acetilsalicilico. Ciò suggerisce che l’acido acetilsalicilico assunto a lungo termine eserciti un effetto di sorveglianza immunitaria già sulla mucosa normale e non solo all’interno del tumore”.

I risultati dello studio mostrano dunque che l’acido acetilsalicilico, oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l’inibizione dell’infiammazione, possa anche agire a favore della prevenzione e della cura del cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio sono state oggetto di pubblicazione, l’articolo “Immunoreact 7: Regular Regular aspirin use is associated with immune surveillance activation in colorectal cancer” è stato pubblicato sulla rivista “Cancer”.

“Se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colon-retto, - conclude Marco Scarpa - dovremmo pensare a come garantire che l’acido acetilsalicilico raggiunga il tratto colonrettale in dosi adeguate per essere efficace”.

5 Polesana. Screening cardiovascolare, visite gratuite per i neo 50enni

n controllo gratuito, per il quale non è necessaria l’impegnativa del medico di Medicina Generale. L’Azienda Ulss 5 Polesana sta invitando i polesani che hanno compiuto 50 anni - classe 1974 – a partecipare allo screening cardiovascolare promosso dal Piano Regionale della Prevenzione. La comunicazione, inviata ai cittadini che non sono seguiti per patologie, per mezzo di una lettera spedita a domicilio, propone un appuntamento prefissato (ma modificabile) nei 2 nuovi ambulatori istituiti presso l’Ospedale Vecchio di Adria e l’Ospedale di Trecenta.

Questo screening, realizzato e progettato dall’Unità Operativa di Igiene e sanità Pubblica viene proposto gratuitamente ai cittadini neo cinquantenni, è iniziato nel settembre scorso e sta ricevendo feedback molto positivi dalla popolazione. L’Azienda Ulss 5, tra le prime della Re-

gione a partire con lo screening denominato Cardio50, è attore protagonista nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e l’ictus, che sono la causa più frequente di morte e invalidità nella nostra popolazione. Lo screening prevede una chiamata attiva con invito agli utenti di 50 anni che non sono già affetti da ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari con un appuntamento prefissato presso gli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.

Durante la visita, il professionista sanitario valuta, attraverso un colloquio approfondito, gli stili di vita - fumo, sedentarietà, alimentazione - ed effettua una misurazione del peso, dell’altezza, del girovita, della pressione arteriosa e di glicemia e colesterolemia attraverso l’esame di una goccia di sangue.

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La novità. Si può accedere con impegnativa dopo la valutazione del proprio medico di base

A Piove di Sacco un ambulatorio veglia sul sonno Le dieci regole d’oro per un riposo di qualità

Un buon sonno è un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ecco qualche utile consiglio dagli esperti.

Il sonno, un’attività fondamentale per la salute con il quale spesso, anche a causa di una vita troppo frenetica e qualche cattiva abitudine, capita di trovarsi a fare i conti.

A Piove di Sacco, nel Padovano, presso la Neurologia dell’Ospedale Immacolata Concezione, dallo scorso anno, è attivo un ambulatorio di secondo livello, seguito dal dottor Marco Volpe (in foto), che si occupa proprio dell’inquadramento e la cura dei disturbi neurologici del sonno.

Per accedervi, dopo la valutazione del medico di Medicina Generale, l’utenza, con impegnativa opportunamente redatta, può scrivere a ambulatorio.neuro.piove@aulss6.veneto.it

Un buon sonno è comunque un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ci sono tuttavia delle regole che possono aiutare.

Il dottor Edoardo Mampreso, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Piove di Sacco, passa in rassegna il decalogo AIMS - Associazione Italiana Medicina del Sonno -per un riposo notturno di buona qualità. Ecco, dunque, le regole del buon riposo. In primo luogo, è bene utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire:

sono da evitare attività quali lo studio, l’utilizzo del computer o del televisore nella camera da letto. La stanza in cui si dorme dev’essere confortevole e adatta al sonno, sufficientemente buia, silenziosa e con una temperatura ottimale. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande e cibi stimolanti (caffè, tè, cioccolata…). Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico. Evitare gli alcolici e il fumo di tabacco nelle ore serali. Non abbandonarsi a sonnellini diurni, anche se è ammesso un breve riposo dopo pranzo: è però assolutamente deleterio per il sonno notturno un sonnellino dopo cena, ad esempio sul divano davanti al televisore. Non intraprendere attività

impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, etc.): anche l’attività fisica intensa – ad esempio, la ginnastica in palestra – sarebbe da evitare nelle ore serali. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire: in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza.

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Formazione. Collaborazione tra Ulss 3 e Scuola di Medicina dell’Università di Padova

A Chioggia il corso di laurea in Infermieristica

Avrà sede negli spazi messi a disposizione

dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare

Adriatico Settentrionale

Un nuovo Corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia a partire dall’anno accademico 2024/25 che si terrà negli spazi messi a disposizione nel Porto clodiense: lo ha annunciato con grande soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, “La nostra Ulss – ha sottolineato - è orgogliosa di insediare, al servizio del territorio vasto, un nuovo percorso formativo di livello universitario, che nasce grazie alla collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova e alla lungimiranza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Ancora una volta possiamo dire che porta i suoi frutti una delle lezioni più importanti che ci ha lasciato in eredità la pandemia, e cioè la necessità e l’utilità di fare sistema tra enti e istituzioni: è solo attraverso questa collaborazione, che l’Ulss 3 può portare anche a Chioggia l’attività formativa per le professioni sanitarie che già svolge con l’ateneo padovano a Venezia, a Mestre e a Mirano. Apriamo insieme per i giovani del territorio un canale per accompagnarli fino ad una professione che in ambito sanitario oggi è ricercata e riconosciuta”.

“Il sistema sanitario si fonda sulle persone che lavorano nei servizi e nelle strutture - ha sottolineato, in occasione della presentazione ufficiale del corso di Laurea, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin - ed è fondamentale che queste persone mettano in campo non solo la loro dedizione, ma anche la loro alta professionalità. Così l’avvio di questo nuovo corso di laurea è un segno importante, e non solo per il territorio che lo ospiterà: formare infermieri è una necessità, e farlo decentrando i percorsi significa rispondere a questa necessità non

solo a parole ma con iniziative concrete e di prospettiva”. “Funzione sociale e operativo portuale possono convivere e contribuire allo sviluppo del territorio – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio –. Una collaborazione che qualifica ancora una volta la nostra presenza nella città clodiense. A partire dall’anno accademico 2024-2025, l’edificio demaniale in nostra gestione che dal 2022 aveva già ospitato il centro vaccinale, potrà accogliere il nuovo corso universitario di Infermieristica. Dopo aver perfezionato l’iter di concessione degli spazi all’Ulss 3 e grazie al lavoro congiunto con tutti gli Enti coinvolti, una parte del fabbricato 950, con i suoi oltre 600mq, verrà riadeguato per contenere aule per la didattica frontale, laboratori e uffici amministrativi. Si tratta per noi di un’ulteriore occasione di apertura e integrazione del porto con la città grazie allo svolgimento di attività di carattere formativo com-

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patibili, per caratteristiche e flussi, con il contesto operativo portuale e soprattutto che consentiranno agli operatori portuali pubblici e privati, attraverso l’attivazione di convenzioni, di poter beneficiare di strumenti conoscitivi oggi fondamentali allo svolgimento dell’attività portuale perché legati alla salute e quindi anche alla sicurezza, da sempre al centro della nostra azione”.

Il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, hanno espresso grande soddisfazione. Il primo cittadino ha quindi voluto evidenziare come il nuovo canale formativo dell’Ulss 3 Serenissima offrirà già dall’autunno una prospettiva importante per i 50 giovani che vorranno aderire, e che potranno formarsi alla professione infermieristica senza doversi spostare dalla città di Chioggia, trovando la città ospitale per il loro percorso di studio.

Come si esegue la mappatura?

La mappatura dei nei, se eseguita in maniera periodica, è mirata a diagnosticare il melanoma nelle sue fasi più precoci, identifi cando la comparsa di dell’ABCDE

Proteggersi dai raggi del sole durante la primavera e l’estate è un’accortezza imprescindibile, ma per essere sicuri che i nei stiano sempre bene è

• Numerosi nevi melanocitari comuni e/o clinicamente atipici e presenza di grandi nevi melanocitari congeniti (numero di nei superiore a 50)

• Storia personale di melanoma e di tumori cutanei non melanoma

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Tramonti, i 13 campanili nel regno magico

della “pizza nera”

Sopra Amalfi, nel Parco regionale dei Lattari, la Costiera diventa “Montiera”: una distesa di castagni, limonaie e viti secolari che cela un mondo di bellezza, di gustose bontà e di valori da scoprire. Di cui i maestri pizzaioli tramontani sono ambasciatori nel mondo

Renato Malaman

Quattromila anime e quasi duemila pizzaioli sparsi per il mondo. Tramonti è la parte più nascosta (e più intima) della Costiera Amalfitana, quella che ha come sfondo le creste severe dei Monti Lattari e il mare lo vede dall’alto e da lontano. Come una visione di Fata Morgana. Il mare di Maiori, Tramonti lo scorge tra i limoni “sfusati” delle sue limonaie terrazzate - così gialli, grossi e profumati da renderli unici - o da sotto i tralci delle sue monumentali viti secolari. Anzi ultrasecolari, specie quelle a piede franco di uva Tintore, che non hanno mai conosciuto la filossera e i cui giganteschi ombrelli mostrano ancora i legacci con i rami di salici di una volta, intrecciati da mani sapienti. Qui tutto è archetipo, tutto riconduce a un mondo arcaico, impastato di pane e valori, impreziosito da una natura madre che domina e accarezza al tempo stesso. “Qui siamo in Montiera - ama dire Vincenzo Savino, che di Tramonti è il vicesindaco – ovvero la Costiera di montagna. Un altro mondo, seppur stessa terra e stessa anima. Qui sono diversi i valori, tutto ruota intorno all’agricoltura. Quella fatta di sacrificio e ostinazione. Guardateli i nostri terrazzamenti. Sono quelli dove ogni giorno sgobbavano le “formichelle” che portavano pesanti sacchi di limoni fino a Maiori. Sono le terrazze dove prosperano le nostre viti antiche, che ci regalano il Tintore e altri sinceri vini di Costiera”.

Sì, qui a Tramonti il paesaggio è sovrano. Si schiude a 650 metri di altezza, oltre il valico di Chiunzi. Sembra una conca, un grande anfiteatro verde. E’ una distesa di castagni, viti e olivi. Il Parco regionale dei Monti Lattari era un’istituzione doverosa per salvaguardare questo lembo montano di Costiera Amalfitana: un arcipelago di tredici frazioni, perché Tramonti in realtà non esiste. Esistono i suoi borghi, svettano i suoi campanili che di sera accendono un presepe di luci fiabesche, galleggianti sul mare scuro della montagna. Illuminate pure le chiese e i tanti capitelli ai crocicchi delle strade, tutti con

un fiore fresco davanti all’effigie del santo di turno o della Vergine. Ogni frazione ha una storia da raccontare, come quella della Madonna delle Galline: ricorda il ritrovamento di un’icona della Vergine portata via dalle acque a Tramonti e ritrovata a Pagani grazie al razzolare delle pennute. Dopo Pasqua genera una festa religiosa, partecipatissima e sospesa in un sincretismo fra sacro e profano che qui è humus per il mantenimento di tante tradizioni vitali. Metti quella della pizza. I tramontani (che un tempo si chiamavano tramontini) ne vanno fieri, sia per quella moltitudine di mastri pizzaioli sparsi per l’Italia e per il mondo, sia perché qui l’arte della pizza ha connotati di originalità che pure i napoletani riconoscono. Tramonti vanta la sua “pizza nera”, che ancora è rito d’obbligo il 2 novembre, il giorno dei defunti. Pizza fatta con la farina integrale, il cui colore richiama quello del lutto. Ma la simbologia è plurima: il grano è simbolo di rinascita e quindi di vita. Un tempo la pizza nera veniva consumata anche all’uscita del cimitero. La tradizione della pizza con farina integrale si mantiene viva a Tramonti. “Qui da noi tutti i locali ogni giovedì la propongono - dice Federica Caso, dell’agriturismo Il Tintore di Capitignano – qui spesso ci viene ordinata anche per il week end: margherita o marinara, dove oltre al nostro pomodoro sono d’obbligo le alici di Cetara. Di integrale qui, con il maestro Carmine Nasti, facciamo anche il panbiscotto”.

A Tramonti la pizza è il centro di tutto: vi è nata anche un’Academy che quest’anno ha richiamato un folto gruppo di maestri pizzaioli, maestri pasticcieri come Sal De Riso e giornalisti per una jam session di confronto fra le varie scuole. Incontro che vuole diventare un appuntamento fisso, dato che Tramonti ha la fortuna di avere una “Casa del gusto”. “Fu un’intuizione di Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore e presidente della Comunità Montana – sottolinea Vincenzo Savino – Noi adesso con l’Associazione Pizza Tramonti e con l’Academy daremo un

ruolo di volano a questo spazio. Tramonti è il paese della pizza, la prima De.Co. è nata qui, la patria del fiordilatte, che è prodotto da nove caseifici artigianali locali. Siamo anche città del vino e dei castagni”. Un tempo terra di emigrazione, appunto (oltre i tanti pizzaioli, l’anagrafe di Tramonti registra fra i partenti anche Immacolata Giordano, la mamma di Mario Cuomo, a lungo governatore dello Stato di New York), oggi questa terra rivendica la sua parte nell’ambito di un turismo nuovo, consapevole e lento. Attento alla bellezza e alle bontà del territorio. Polo di attrazione di un turismo green lo è già: “La scelta fatta con la mamma di

I pregiati limoni sfusati della Costiera e una pergola di viti in un paesaggio di montagna: siamo a Capitignano di Tramonti all’agriturismo “Il Tintore”. Sotto: un’immagine notturna nella conca di Tramonti, visto dalla “Putechella” nel borgo di Novella; a destra la potatura di storici vigneti della Cantina Tagliafierro a Campinola di Tramonti. Più sotto: Carmine Nasti mostra una “pizza nera” con farina integrale. A destra. raffinate dolcezze prodotte da Rosa Simeone del “Frescale”

trasformare il vecchio casale di famiglia in un luogo di accoglienza – dicono Rosa e Alfonso Simeone del Frescale, in contrada Polvica – ci ha regalato la gioia di poter incontrare tante persone, spesso stranieri, che apprezzano la passione con cui ancora coltiviamo viti e fiori, prepariamo le torte, i succhi e le marmellate”. “La nostra limonaia – gli fa eco Ruben Giordano, dell’azienda Le Formichelle – è diventata un luogo di socialità. Far merenda sotto queste 150 piante con davanti un panorama così, raccontando anche la fatica delle portatrici di un tempo, sbalordisce i nostri ospiti”. “Degustare sotto la pergola i nostri vini frutto di piante di 250

anni e dopo una passeggiata fra queste viti patriarca – dicono Raffaele e Valentina Tagliafierro – fa emozionare chiunque. Anche noi che le proponiamo”. Qui è ancora attivo qualche vecchio cestaio che costruisce le sue opere con i polloni dei castagni. La magia e l’arte dell’intreccio. Ecco, Tramonti è un intreccio di valori. E’ la dimostrazione del vecchio assunto: il turismo balneare in Costiera Amalfitana è un equivoco. Non esisterebbe senza il lavoro e la resilienza di chi lavora la terra e, proteggendo questo territorio, bellissimo e fragile nel contempo, trasmette saperi che non tramonteranno mai. Tanto meno a Tramonti…

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Lavoro. Confartigianato Imprese Veneto promuove i percorsi professionalizzanti

Tirocinio con i maestri artigiani in 433 aziende

L i hanno chiamati “gli influencer” dell’artigianato, di fatto sono degli autentici “maestri artigiani”, una figura riconosciuta in Veneto con una legge regionale approvata ancora nel 2018. E sempre nella nostra regione lo scorso autunno sono stati consegnati gli attestati a questi alfieri dell’artigianato, in grado di trasmettere il proprio “saper fare” anche ai più giovani, attraverso degli specifici tirocini. Il “maestro artigiano”, infatti, come ricorda la legge regionale, è colui che, “disponendo di un’adeguata e documentata esperienza imprenditoriale aziendale, possiede elevate conoscenze e abilità manageriali con un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere”. Oggi all’albo regionale sono iscritti ben 433 maestri artigiani. La legge regionale riconosce, inoltre, le “botteghe scuola”, cioè le imprese nelle quali il maestro artigiano svolge la propria attività e trasmette le proprie competenze. Proprio per favorire la formazione e la trasmissione dei saperi Confartigianato Imprese Veneto, che conta circa il 60 per cento dei maestri artigiani riconosciuti

dalla Regione, insieme a CNA e Casartigiani, attraverso i propri enti di formazione, promuove i tirocini per i giovani che vogliono fare un’esperienza professionalizzante e di valore a fianco dei maestri artigiani accreditati dalla Regione Veneto. L’attività è rivolta ad aspiranti artigiani che intendono inserirsi nel settore grazie ad una esperienza di tirocinio di inserimento/reinserimento presso la Bottega di un Maestro Artigiano: sono quindi numerose le opportunità per un giovane, ma non solo, anche per chi vuole mettere a frutto le proprie a abilità, di individuare l’azienda presso cui fare il tirocinio. Si tratta di un’opportunità anche per gli stessi maestri artigiani già inseriti nell’Elenco della Regione Veneto, che entro l’anno potranno ospitare un tirocinante per due mesi e poter misurare così le opportunità di nuove future collaborazioni.

Per poter ospitare un tirocinante il Maestro Artigiano può contattare l’Ente di Formazione provinciale dell’Associazione di categoria di riferimento o l’Istituto Veneto per il Lavoro.

“Il concetto di Maestro Arti-

giano – osserva il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto- è sempre stato inscindibilmente legato a quello di relazione; una relazione che si sviluppa all’interno di una bottega e che si basa sulla trasmissione delle competenze e dei mestieri. Un modello che oggi conosce una nuova attualità: nella bottega artigiana così come nei laboratori delle imprese più innovative la differenza la possono fare solo le persone, le competenze e le relazioni”.

Per diventare Maestro Artigiano, spiega Confartigianato Imprese Veneto, le strade che un’impresa artigiana può intraprendere sono due: da una parte il percorso professionalizzante

per titoli, che prevede un’anzianità lavorativa qualificata nel medesimo settore dell’artigianato di almeno 10 anni, competenze manageriali e un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Dall’altra, per chi non possiede i requisiti per titoli, c’è appunto l’opportunità di intraprendere un percorso formativo obbligatorio che permette l’acquisizione delle competenze manageriali e didattiche necessarie, preceduto da un periodo di attività lavorativa qualificata

nel settore di riferimento di almeno 5 anni. I percorsi professionalizzanti per titoli vengono presentati in autonomia dagli aspiranti Maestri Artigiani o meglio ancora con il supporto delle associazioni di categoria come Confartigianato. Il percorso formativo è invece organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, Ecipa e dagli enti di Formazione provinciali delle Associazioni di categoria di riferimento, attraverso un progetto finanziato dalla Regione Veneto.

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Economia
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ARIETE BILANCIA

Avete superato i momenti di tensione e di incomprensione. Ora il percorso è in discesa e potete recuperare le relazioni che pensavate compromesse.

Maggio

Avete incamerato energie sufficienti ad affrontare con entusiasmo gli ultimi ostacoli prima di raggiungere l’obiettivo a lungo inseguito. Siate tenaci.

GEMELLI

Avete investito nella determinazione e in una bella energia tutte le vostre aspettative ma non dimenticatevi di riconoscere un ruolo importante anche alla fortuna.

Maggio, il mese dei colori e dei sapori intensi

Non mancheranno momenti di stanchezza che saprete bilanciare con una visione positiva delle cose, capace di ribaltare situazioni apparentemente complicate.

Sintonizzati sul futuro.

Continuate a fare programmi a lungo termine e a investire le vostre risorse per obiettivi futuri che sono ambiziosi ma che volete raggiungere a tutti i costi.

la vostra natura riflessiva vi spingerà a prendervi un po di tempo per capire se i sentimenti che state provando sono autentici e se siete ricambiati.

Non prendete decisioni affrettate in questo periodo perché l’entusiasmo potrebbe giocarvi dei brutti scherzi. Procedete sempre con realismo e concretezza.

Se il lavoro procede a gonfie vele esaltando la vostra massima creatività, la sfera affettiva sarà di più difficile gestione a causa della vostra stanchezza.

SAGITTARIO

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Avete chiuso con le situazioni tese e stressanti. Si apre un nuovo capitolo tutto da scrivere e questo vi ispira tanta fiducia che vi rende particolarmente interessanti.

Non cedete finché non avete raggiunto il vostro obiettivo, a costo di spendere energie e tempo preziosi. Ma i vostri sacrifici sono sempre ripagati adeguatamente.

Avete vissuto in standby fino a questo momento. E’ ora il tempo dei mettersi in gioco e di ritrovare le conferme di cui avete bisogno. Vi sorprenderete di voi stessi.

L’estate si avvicina regalandovi energie positive che valorizzeranno i vostri talenti e che vi regaleranno momenti di grande soddisfazione. Sarete irresistibili.

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LEONE
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Oroscopo
CAPRICORNO VERGINE PESCI
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