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“Fusione fra Cavarzere e Cona, si va nella giusta direzione”
Il primo cittadino: “Vogliamo che si esprimano i cittadini dei due comuni con un referendum”.
L’assessore regionale Calzavara: “Il Veneto orientato a ridurre il numero dei Comuni”
“La fusione fra Cavarzere e Cona è un atto che va nella giusta direzione fa arrivare sul territorio risorse e potenzia i servizi negli enti locali. Vogliamo che su questa possibilità si esprimano i cittadini dei due Comuni con un referendum”. A sottolinearlo è il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari dopo il convegno che si è tenuto nella sala del teatro comunale di Cavarzere il 13 febbraio scorso e al quale hanno partecipato oltre 250 persone. Il sindaco che è a favore della fusione si è espresso in modo chiaro all’incontro “Studio di Fattibilità per la Fusione dei Comuni di Cavarzere e Cona” . Un incontro al quale hanno partecipato l’assessore regionale Francesco Calzavara, il presidente della provincia di Belluno il dottor Roberto Padrin e il dottor Alberto Cestari consulente del Centro Studi Sintesi. Il sindaco al convegno ha voluto fare una cronistoria della vicenda. “Il percorso di fusionespiega - è partito nella primavera del 2018 quando sono stati fatti diversi incontri fra associazioni di categoria che si sono subito dimostrate molto favorevoli alla possibilità. L’allora sindaco di Cona Panfilio era favorevole mentre il sindaco di Cavarzere di allora prese tempo. Come consigliere di minoranza insieme ad altri, presentai un ordine del giorno a favore della fusione che venne rigettato dalla precedente amministrazione del sindaco Tommasi. Da lì vi fu un balzo fino alla campagna 2021 in cui nel nostro programma elettorale c’era un intento favorevole alla fusione e anche in altre forze politiche si affacciava timidamente questa possibilità. Nel corso del 2022 abbiamo dato incarico per questo studio di fattibilità aggiornato. Studio che è stato reso disponibile anche al Comune di Cona. Nel consiglio comunale di dicembre 2022 è stato votato all’unanimità un ordine del giorno”. Nella serata organizzata a teatro sono stati presentati i benefici e svantaggi e i cittadini hanno potuto intervenire pubblicamente con domande e richieste di chiarimento sul tema. “Noi non vogliamo imporre la fusione ma far decidere ai cittadini di Cavarzere e Cona se scegliere o no per la fusione o meno con un referendum che potrà essere organizzato seguendo un iter ben preciso entro il 31 ottobre di quest’anno. Abbiamo voluto informare i cittadini sulla scorta di notizie serie e non su logiche legate ad un campanilismo bieco che non ha mai portato nulla di buono”.
Al convegno è intervenuto l’assessore regionale Calzavara che ha sottolineato come sia intenzione della Regione Veneto portare da 560 a meno di 500 il numero di Comuni presenti sul suo territorio in modo da razionalizzare le risorse, mentre ha spiegato i benefici della fusione il presidente della provincia di Belluno che è anche sindaco del Comune di Longarone. Per il Comune di Cona presente al convegno c’erano il vicesindaco ed altri esponenti.
Alessandro Abbadir
Munari: Noi faremo campagna per il sì; il sindaco Aggio sosterrà le ragioni del no
Il Comune di Cavarzere riprende il percorso per la fusione con Cona. Nonostante l’altra amministrazione comunale direttamente coinvolta ripeta in ogni occasione il proprio “no” al progetto, la giunta Munari tira dritto per la sua strada. Nei giorni scorsi infatti è stato organizzato un incontro con la cittadinanza per tornare ad approfondire il tema, spiegare quelli che secondo il municipio sono i vantaggi del progetto e i passi da effettuare. Ma soprattutto, per tornare ad approfondire lo studio di fattibilità che è alla base di tutto. Sindaco, dunque si va avanti? “Certo, come promesso e annunciato procediamo con gli incontri con la cittadinanza di Cavarzere aperti ovviamente anche a quelli di Cona. Lo scorso 1 3 febbraio abbiamo avuto ospite in città l’assessore regionale agli Enti locali Francesco Calzavara, esperto che ha elaborato lo studio di fattibilità della fusione. Insieme a lui, anche il sindaco di Longarone Roberto Padrin, che ha portato la sua preziosa testimonianza, dato che il suo Comune si è fuso con un comune più piccolo. Presente anche Antonio Cestari, consulente dello Studio Sintesi. Abbiamo parlato dei pro e degli eventuali contro”. Ma il sindaco di Cona, Alessandro Aggio, è stato categorico e fermo nel suo no.
“Non comprendo chi dice no alla fusione. Lo fanno senza alcuna valutazione, solo per una presa di posizione politica. E così si assumono un peso grandissimo nei confronti della cittadinanza, di fatto dicendo di no al loro posto. Lo reputo un errore e un’eredità politica pesante, con i servizi che arrancano, il sindaco di Cona che deve fare le carte di identità, la macchina amministrativa che non sta dietro alla burocrazia impedendo di cogliere le opportunità del Pnrr. Già noi, che siamo più grandi e abbiamo più forze, non riusciamo a stare dietro a tutto… Senza contare le difficoltà economiche e di gestione dell’ente. Insomma, si pongono dei grandi limiti”.
E quindi?
“Andiamo a referendum, loro faranno la campagna per il no, io per il sì. Ma dire no alla fusione non vuol dire tutelare i cittadini”.
Giorgia Gay