La Piazza di Cavarzere - Febbraio 2023

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Famila verso lo spostamento Cavarzere si divide e si interroga

Vent’anni dopo

Antonio Di Lorenzo >antonio.dilorenzo@givemotions.it<

Sembra di rivivere la trama di “Vent’anni dopo” di Alexandre Dumas padre, quando D’Artagnan va a cercare i suoi vecchi amici moschettieri e li ritrova, certo, ma totalmente cambiati. Aramis è diventato abate e appoggia La Fronda nemica di Mazzarino; Porthos è un conte infelice perché vuole diventare barone; Athos è tutore di un rampollo che forse è anche suo figlio. E anche lui, D’Artagnan, s’è venduto al cardinale per ottenere una promozione. Insomma, i protagonisti sono rimasti se stessi ma la vita li ha trasformati nel profondo. Come succede più o meno a tutti.

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Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 26 di Cavarzere Servizio a pag. 8
Il Pd all’attacco: “Avrà un impatto devastante sul commercio”, il sindaco replica: “È un’occasione per la città” EVENTI Torna la sfilata dei carri mascherati 5 CAVARZERE - CONA Fusione tra i due Comuni, Munari ci crede 6 TERRITORIO Bottecchia riparte da Piove di Sacco e lascia Cavarzere 9 RIGENERAZIONE URBANA Il progetto per Cavarzere con il sostegno della Città metropolitana 15 PNRR Cavarzere ottiene i fondi per l’impianto di via Spalato e il padel 10 SCUOLE Incertezze per gli istituti “L. Radice” e “Lombardini” 16 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE FEBBRAIO 2023
Notiziario

NOI SIAMO verde

ANTENORE verde

Il grande ritorno dei carri Allegorici

Dopo anni di sospensione forzata a causa della pandemia, la Pro Loco di Cavarze, con il patrocinio del Comune di Cavarzere e con la collaborazione dell’assessore Bernello, ha deciso di riprendere una tradizione consolidata nella città: la sfilata dei carri allegorici. Quest’anno, per la prima volta, la sfilata avrà luogo di sera, per evitare sovrapposizioni con altri eventi in programma. La sfilata notturna, che è una prassi consolidata e di successo nell’Alto Veneto, valorizzerà ancora di più le creazioni dei carristi e offrirà un’esperienza diversa per il pubblico locale.

La sfilata verrà aperta alle 20.30 dalle ballerine “Brasil Show” e poi, i carri allegorici, adeguatamente illuminati per l’occasione, sfileranno per le vie del paese allietando grandi e piccini. Inoltre, ci sarà la presenza straordinaria delle maschere altoatesine dei Krampus, maschere “inquietanti” tipiche dell’Europa Centrale. Durante la manifestazione, uomini mascherati come Krampus sfileranno per le strade, portando con sé fruste e campanacci, creando un’atmosfera folkloristica paurosa ma al contempo molto coinvolgente e suggestiva.

“La 61esima edizione dei carri allegorici rappresenta un momento importante per la città e per la sua tradizione – ha detto Lina Figoni, Presidente della Pro Loco – Tuttavia, i costi importanti della manifestazione rendono necessaria la collaborazione delle attività produttive locali con richiesta di sponsorizzazioni. Ricordo ai cittadini che possono aiutare a mantenere questa importante tradizione acquistando i biglietti della lotteria dei carri che saranno disponibili in molti locali di Cavarzere”.

L’appuntamento è fissato dunque per il 18 marzo alle ore 20.30 per vivere un’esperienza unica e per assistere ad un evento indimenticabile.

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

Vent’anni dopo

Dopo le ultime elezioni si respira la stessa aria trionfante di vent’anni fa, quando il centrodestra di Berlusconi era vincente e la bandiera era il famoso 61 a 0 della Sicilia, ottenuto polverizzando gli avversari. Per carità, la destra-centro di Meloni oggi ha tutto il diritto di cantare vittoria, perché ha davvero trionfato in Lombardia e nel Lazio. E la maggioranza di governo è più salda. Vero. Alla pari dei moschettieri tutto è come allora ma tutti i protagonisti sono cambiati. A sinistra non ci sono più D’Alema e Prodi, a destra c’è una coalizione assai diversa, oggi con baricentro spostato e come leader una deputata che ha i toni grintosi e non quelli melliflui dell’ex cavaliere; non c’è neanche più neanche la Lega schiacciasassi d’un tempo come non esiste più l’Ulivo, bensì un Pd che cerca se stesso neanche fosse Diogene ed è anima di una sinistra come sempre divisa e litigiosa. Tutti sono se stessi e tutti sono cambiati. Anche l’elettorato non è più lo stesso: sei elettori su dieci sono rimasti a casa. Dato allarmante quant’altri mai. Perché? Perché gli elettori non hanno sempre ragione, spiega Calenda. Troppo comodo. Invece sì, in democrazia vince chi vota e ci si deve interrogare di fronte alla marea di persone rinunciatarie verso questo diritto. Intanto non è più vero che a votare vanno soprattutto gli elettori con una motivazione ideologica: alta astensione uguale vittoria della sinistra, si sosteneva. No. Alta astensione vuol dire che sono stati a casa tutti, di qui e di là. E ha vinto la destra.

Poi queste elezioni hanno visto affievolirsi l’idea di un centro ago della bilancia: non è così, al massimo è un centrino. Invece bisogna ammettere che gli elettori stanno a casa perché le proposte non hanno affascinato né sono state affascinanti.

Quando ci sono in ballo questioni che toccano nel profondo, le persone si muovono: al referendum del 2016, quello che perse Renzi, l’afflusso fu alto; alle elezioni di settembre nel Veneto la percentuale è stata superiore alle regionali del 2020. Si voleva dare una spallata. Stavolta no. Tocca all’opposizione, come da copione, intercettare il cambiamento: altrimenti Meloni & c. governeranno cinque e altri cinque anni.

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Il 18 marzo la sfilata che quest’anno, per la 61esima edizione, si terrà in notturna
Cavarzere
Cavarzere e Cona per
numero complessivo di
copie.

Il

“Fusione fra Cavarzere e Cona, si va nella giusta direzione”

Il primo cittadino: “Vogliamo che si esprimano i cittadini dei due comuni con un referendum”.

L’assessore regionale Calzavara: “Il Veneto orientato a ridurre il numero dei Comuni”

“La fusione fra Cavarzere e Cona è un atto che va nella giusta direzione fa arrivare sul territorio risorse e potenzia i servizi negli enti locali. Vogliamo che su questa possibilità si esprimano i cittadini dei due Comuni con un referendum”. A sottolinearlo è il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari dopo il convegno che si è tenuto nella sala del teatro comunale di Cavarzere il 13 febbraio scorso e al quale hanno partecipato oltre 250 persone. Il sindaco che è a favore della fusione si è espresso in modo chiaro all’incontro “Studio di Fattibilità per la Fusione dei Comuni di Cavarzere e Cona” . Un incontro al quale hanno partecipato l’assessore regionale Francesco Calzavara, il presidente della provincia di Belluno il dottor Roberto Padrin e il dottor Alberto Cestari consulente del Centro Studi Sintesi. Il sindaco al convegno ha voluto fare una cronistoria della vicenda. “Il percorso di fusionespiega - è partito nella primavera del 2018 quando sono stati fatti diversi incontri fra associazioni di categoria che si sono subito dimostrate molto favorevoli alla possibilità. L’allora sindaco di Cona Panfilio era favorevole mentre il sindaco di Cavarzere di allora prese tempo. Come consigliere di minoranza insieme ad altri, presentai un ordine del giorno a favore della fusione che venne rigettato dalla precedente amministrazione del sindaco Tommasi. Da lì vi fu un balzo fino alla campagna 2021 in cui nel nostro programma elettorale c’era

un intento favorevole alla fusione e anche in altre forze politiche si affacciava timidamente questa possibilità. Nel corso del 2022 abbiamo dato incarico per questo studio di fattibilità aggiornato. Studio che è stato reso disponibile anche al Comune di Cona. Nel consiglio comunale di dicembre 2022 è stato votato all’unanimità un ordine del giorno”. Nella serata organizzata a teatro sono stati presentati i benefici e svantaggi e i cittadini hanno potuto intervenire pubblicamente con domande e richieste di chiarimento sul tema. “Noi non vogliamo imporre la fusione ma far decidere ai cittadini di Cavarzere e Cona se scegliere o no per la fusione o meno con un referendum che potrà essere organizzato seguendo un iter ben preciso entro il 31 ottobre di quest’anno. Abbiamo voluto informare i cittadini sulla scorta di notizie serie e non su logiche legate ad un campanilismo bieco che non ha mai portato nulla di buono”.

Al convegno è intervenuto l’assessore regionale Calzavara che ha sottolineato come sia intenzione della Regione Veneto portare da 560 a meno di 500 il numero di Comuni presenti sul suo territorio in modo da razionalizzare le risorse, mentre ha spiegato i benefici della fusione il presidente della provincia di Belluno che è anche sindaco del Comune di Longarone. Per il Comune di Cona presente al convegno c’erano il vicesindaco ed altri esponenti.

Munari: Noi faremo campagna per il sì; il sindaco Aggio sosterrà le ragioni del no

Il Comune di Cavarzere riprende il percorso per la fusione con Cona. Nonostante l’altra amministrazione comunale direttamente coinvolta ripeta in ogni occasione il proprio “no” al progetto, la giunta Munari tira dritto per la sua strada. Nei giorni scorsi infatti è stato organizzato un incontro con la cittadinanza per tornare ad approfondire il tema, spiegare quelli che secondo il municipio sono i vantaggi del progetto e i passi da effettuare. Ma soprattutto, per tornare ad approfondire lo studio di fattibilità che è alla base di tutto. Sindaco, dunque si va avanti? “Certo, come promesso e annunciato procediamo con gli incontri con la cittadinanza di Cavarzere aperti ovviamente anche a quelli di Cona. Lo scorso 1 3 febbraio abbiamo avuto ospite in città l’assessore regionale agli Enti locali Francesco Calzavara, esperto che ha elaborato lo studio di fattibilità della fusione. Insieme a lui, anche il sindaco di Longarone Roberto Padrin, che ha portato la sua preziosa testimonianza, dato che il suo Comune si è fuso con un comune più piccolo. Presente anche Antonio Cestari, consulente

dello Studio Sintesi. Abbiamo parlato dei pro e degli eventuali contro”. Ma il sindaco di Cona, Alessandro Aggio, è stato categorico e fermo nel suo no.

“Non comprendo chi dice no alla fusione. Lo fanno senza alcuna valutazione, solo per una presa di posizione politica. E così si assumono un peso grandissimo nei confronti della cittadinanza, di fatto dicendo di no al loro posto. Lo reputo un errore e un’eredità politica pesante, con i servizi che arrancano, il sindaco di Cona che deve fare le carte di identità, la macchina amministrativa che non sta dietro alla burocrazia impedendo di cogliere le opportunità del Pnrr. Già noi, che siamo più grandi e abbiamo più forze, non riusciamo a stare dietro a tutto… Senza contare le difficoltà economiche e di gestione dell’ente. Insomma, si pongono dei grandi limiti”.

E quindi?

“Andiamo a referendum, loro faranno la campagna per il no, io per il sì. Ma dire no alla fusione non vuol dire tutelare i cittadini”.

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caso. Al convegno pubblico il sindaco Munari ribadisce
Piefrancesco Munari

Il caso. Il Partito Democratico attacca il sindaco che ribadisce: “È un’occasione per la città”

Spostamento Famila, è polemica

Dovrebbe essere collocato in una nuova struttura in corrispondenza della rotatoria in fondo a via Mazzini. Per i Dem avrebbe un impatto devastante, i commercianti dell’attuale struttura polifunzionale di via Leonardo Da Vinci scrivono a Munari preoccupati

Il Pd di Cavarzere all’attacco sulla decisione di spostare il supermercato Famila in una nuova struttura. “Sembrava solo una voce di paese - spiega in una nota il Pdquella dell’apertura di un ipermercato (media struttura di vendita) in corrispondenza della rotatoria in fondo a via Mazzini. Ma si scopre, invece, che a ottobre arriva in Comune una richiesta da parte di Unicomm Spa di un accordo pubblico privato per l’inserimento di un ipermercato. Un mesetto prima dell’arrivo di questa proposta, il Comune, con una delibera di giunta, trasforma la stessa area agricola in un’area di “centro urbano” e quindi adatta alla realizzazione di una struttura di questo tipo”. Questa proposta di Unicomm Spa era stata anticipata già all’allora sindaco Henri Tommasi prima della scadenza del suo mandato ma, sottolinea il Pd, “Tommasi ha pre-

ferito rifiutare la proposta economicamente allettante e salvaguardare il fragile tessuto commerciale dell’intero paese, perché avrebbe avuto un impatto devastante, a rischio di chiusura delle attività”.

“La nostra preoccupazione – spiega la segretaria Heidi Crocco - è che questa amministrazione abbia a cuore solamente il beneficio finanziario, per altro modesto, che questa operazione porterà alle casse del Comune e non al paese ed ai commercianti nel suo insieme”.

Gli stessi commercianti esprimono la loro perplessità. “La chiusura dell’attuale punto vendita, che fa anche da attrazione per gli altri negozi ed esercizi pubblici presenti, – sostengono i negozi ed esercizi pubblici del Centro Polifunzionale Leonardo in una lettera aperta inviata al sindaco e ai consiglieri comunali – provocherà la desertificazione dell’intero Centro, con gravi

problemi di vigilanza e di sicurezza pubblica anche per i residenti degli appartamenti posti ai piani superiori”. “A ciò – incalzano – si devono aggiungere gli inevitabili riflessi negativi più in generale sui negozi che già sopravvivono a fatica nel centro storico e nelle frazioni”.

“Troviamo difficile che il Consiglio comunale possa approvare tale nuovo progetto, in Variante ed in contrasto con il piano regolatore comunale, giudicandolo come di “rilevante interesse pubblico” senza considerare gli effetti socio-economici ed urbanistici negativi che esso implica per l’intero comune.

Da rilevare che, trattandosi della sostituzione dell’attuale punto vendita, con uno poco più grande, anche per le economie di scala il personale sarà di poco superiore all’attuale, mentre saranno a rischio i negozi del Centro e i relativi addetti”.

Il primo cittadino Piefrancesco Munari replica sottolineando che il progetto non darà alcun danno ai commercianti della città. “Sarei preoccupato se si trattasse di un centro commerciale - ha spiegato Munari – ma qui parliamo di uno spostamento di un supermercato da un punto all’altro con ampliamento, quindi non vedo assolutamente il problema”. Nessuna possibile ripercussione sulla comunità, rassicura Munari: “Un nuovo punto vendita può es-

sere solo un’occasione per i cavarzerani in termini di opportunità di lavoro e attraverso opere di urbanizzazione, beneficiandone anche il Comune”.

“Il Pd – conclude il sindaco – mi consiglia di sentire Confesercenti, ma l’ho già fatto, probabilmente non ne è a conoscenza”. Insomma, chiosa Munari, “la difficoltà è solo di chi vede un problema”.

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Alessandro Abbadir e Gaia Ferrarese L’area di via Mazzini dove verrà trasferito il Famila Foto di Giuseppe Arpicelli

Economia. Il sindaco Munari commenta: “Spero sia un trasloco temporaneo”

Bottecchia lascia Cavarzere e si stabilisce a Piove di Sacco

Bottecchia ripartirà da Piove di Sacco. La storica azienda produttrice di biciclette di Cavarzere, il cui stabilimento è stato devastato in gran parte da un terribile incendio lo scorso settembre, punta ora sul trasloco della produzione in una nuova sede nel padovano a partire dal mese di maggio, abbandonando così la storica sede di Cavarzere.

A dare la notizia è stato Mariano Roman, l’amministratore delegato del gruppo Fantic, che ha rilevato l’azienda cavarzerana lo scorso anno con l’obiettivo di un rilancio a livello internazionale.

La scelta del trasferimento parrebbe dettata anzitutto dalla dimensione del capannone, che a Piove di Sacco risulta essere più grande e adatto alla produzione.

“A Cavarzere non avevamo altri capannoni che potessero sostituire quello che è ancora attualmente sotto sequestro - spiega infatti il sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari -. Ovviamente la speranza è che la questione sia temporanea e che l’impianto di Piove di Sacco possa essere considerato come un ampliamento dell’azienda, dato che è molto cresciuta in fatturato.

Non ho ancora sentito i proprietari ma lo farò, in ogni caso i tempi per poter tornare in possesso del capannone di Cavarzere purtroppo non sono ancora noti”. Resta dunque viva la speranza del territorio di Cavarzere. Nel mentre Bottecchia ha ripreso la sua produzione e punta ad inaugurare la nuova sede (di ben 7mila metri quadrati) nella primavera,

La storica azienda produttrice di biciclette, il cui stabilimento è stato devastato da un terribile incendio lo scorso settembre, punta ora a una nuova sede a Piove di Sacco

con l’obiettivo di aumentare la propria produzione, fino a ottenere addirittura un raddoppio del proprio attuale fatturato. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito Unicredit e Sace, strutturando un’operazione di ben 1,8 milioni di euro in favore dell’azienda di due ruote.

Gaia Ferrarese

Sinistra Italiana: “Il trasferimento della sede a Piove di Sacco è una perdita per la nostra

“Alcuni giorni dopo l’incendio i dirigenti della Fantic Motor, proprietaria del marchio, hanno manifestato ottimismo sulla ripartenza della produzione, quantificata in tre mesi. Da allora di mesi ne sono trascorsi quattro e in assoluto silenzio fino all’8 febbraio si sono apprese notizie assai poco rassicuranti sul futuro della fabbrica Bottecchia”.

A denunciarlo è con una nota il circolo di Sinistra Italiana di Cavarzere e Cona.

“In base a quanto riportato appreso - spiegano - le lavorazioni, attualmente ospitate a Cavarzere in un secondo stabilimento di minori dimensioni rispetto a quello distrutto, da maggio saranno dismesse per l’entrata in funzione di un nuovo impianto a Piove di Sacco nel padovano. Cinquanta sono i dipendenti operativi a Cavarzere e, se così fosse, è chiaro che la nostra cit-

città”

da pendolari con le conseguenti ricadute negative sul piano economico, sociale e familiare. È chiaro che sul futuro di Bottecchia, già da ottobre 2022, sindaco e assessore delegato della nostra città avrebbero dovuto coinvolgere l’intero Consiglio comunale e tutte le forze economiche, sindacali, politiche e sociali di Cavarzere”.

tà, oltre a perdere un’importante fetta di produzione industriale, resterebbe priva di un prestigioso marchio di fabbrica con il conseguente ulteriore e grave decadimento economico e sociale della nostra area”.

“I lavoratori cavarzerani coinvolti dalla futura scelta della Bottecchia - sottolinea Sinistra italiana - inizierebbero una vita

“Per parte nostra, il 9 febbraio scorso - spiega il partito - il nostro consigliere comunale, Andrea Fumana, ha chiesto al sindaco Munari di aprire immediatamente un tavolo tecnico al quale partecipino la proprietà, le organizzazioni sindacali e i lavoratori interessati. Il nostro auspicio è che, adesso, non sia troppo tardi”.

Insomma, si chiede di far presto prima che il prestigioso marchio si trasferisca a Piove di Sacco nel padovano. (a.a.)

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Andrea Fumana La nuova sede a Piove di Sacco

Cavarzere

Lavori pubblici. Cavarzere riesce a centrare l’obiettivo

Pnrr, ottenuti i fondi per gli impianti di via Spalato e per il padel

Il finanziamento arriva dal “progetto PUI”, nato in seno al Piano nazionale di ripresa e resilienza, “ottenutospiega il sindaco - interamente dalla mia amministrazione per il valore di un milione 570 mila euro”

Dal Pnrr in arrivo a Cavarzere fondi anche per gli impianti di via Spalato. L’annuncio è del sindaco Pierfrancesco Munari, che annuncia l’arrivo del padel in città. Il finanziamento arriva dal “progetto PUI”, sempre nato in seno al Piano nazionale di ripresa e resilienza, “ottenuto interamente dalla mia amministrazione per il valore di un milione 570 mila euro. Rientra nel bando della città metropolitana “Più sprint”, bando della città metropolitana che ha suddiviso i soldi tra gli enti dell’area metropolitana. Non tutti li hanno ricevuto, mentre Cavarzere è riuscita a portare a casa questi fondi importanti, che serviranno per il rifacimento integrale del campo di via Spalato con una nuova tribuna e un nuovo spogliatoio e quant’altro. Inoltre, si prevede il rifacimento del campetto prospiciente via Spalato in sintetico e campo o campi da padel a seconda di quello che risulterà l’aumento dei costi ovviamente di questo periodo”.

Il progetto di Cavarzere, come riportato dalla città metropolitana, rappresenta “una proposta “integrata” finalizzata ad aumentare la recettività di questo spazio pubblico in un contesto territoriale defilato rispetto ai centri urbani limitrofi caratterizzati da una più ampia scelta di strutture sportive attrezzate, così come a promuovere la diffusione di attività sportive con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti e la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, consentendo anche l’accessibilità diffusa alle persone diversamente abili e l’implementazione dell’offerta di nuove discipline sportive e servizi ricreativi”.

I Piani integrati “Più sprint” attraverso i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza si pongono diversi obiettivi: dalla promozione di servizi sportivi e socio culturali allo sviluppo di attività di aggregazione; dalla rinascita delle periferie alla rigenerazione di parchi e giardini scolastici. “Un lavoro di largo respiro al quale

sono collegati 34 interventi in 28 comuni del territorio metropolitano che prevedono un contributo di 139.637.277 euro dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e un cofinanziamento di 194.155.408,47 euro da parte dei

Comuni coinvolti per un totale di 333.792.685,57 euro. Un’idea che segue le linee guida del Piano Strategico Metropolitano e che riguarderà un’area di intervento che coinvolge i 2.660.767 abitanti dell’Area metropolitana costituita da Venezia e dalle province di Padova e Treviso” fa sapere l’amministrazione metropolitana.

Il congresso del Partito democratico: vince la mozione Bonaccini

Si è svolto lo scorso 11 febbraio il congresso di circolo per la discussione politica e la votazione delle 4 mozioni dei candidati alla segreteria nazionale a Cavarzere. A spiegare cosa è successo la segretaria Heidi Crocco.

“Abbiamo iniziato con la discussione delle mozioni – dice- da parte dei delegati e poi c’è stata una bella e costruttiva discussione tra gli iscritti. Ha vinto la mozione Bonaccini con 15 voti e 6 per la Schlein. È stato un momento non solo di discussione politica sul possibile segretario nazionale ma anche un momento di confronto sulle tematiche locali. Ci siamo trovati al bar Fermoposta caffè di Cavarzere. Il congresso è terminato con un conviviale aperitivo tra gli iscritti e gli ospiti del congresso”. Ora si attende l’esito del congresso nazionale del Pd che decreterà il nuovo segretario nazionale. (a.a.)

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Giorgia Gay

Eventi.

Grande partecipazione all’iniziativa editoriale de La Piazza da parte delle scuole Collodi e Lombardini

Il Carnevale tra allegria, fantasia e colori visto con gli occhi degli studenti

Il Carnevale visto con gli occhi degli studenti.

È questo il senso dell’iniziativa editoriale che la testata LaPiazza e LaPiazzaweb.it, edite dal gruppo Give Emotions, hanno avviato con l’obiettivo di avvicinare gli studenti al mondo dell’informazione.

In occasione infatti della festa più colorata e divertente dell’anno, abbiamo infatti deciso di raccogliere e pubblicare i lavori che in queste settimane sono stati prodotti dagli alunni delle scuole venete, con la promessa di pubblicarli all’interno dell’edizione locale de La Piazza.

È stato dunque un piacere ricevere e poter condividere i bambini di 4 anni della scuola dell’infanzia Collodi di Cavarzere della sezione A. Nel dettaglio, si tratta di due mascherine riguardanti lo stile di Mondrian e Kandinsky e di un lapbook del carnevale.

Anche gli alunni della Scuola Primaria a tempo pieno “Maddalena Laura Lombardini” in via Piave a Cavarzere hanno voluto inviarci i loro lavori, realizzati nell’ambito delle attività avviate fino ad oggi per il Carnevale. La scuola, che conta quattro classi (1^, 3^, 4^ e 5^), appartiene all’Istituto Comprensivo del paese.

A fianco, le foto dei lavori realizzati dalla Scuola Primaria “Maddalena Laura Lombardini” di Cavarzere.

Sotto, i lavori prodotti dai bambini di 4 anni della Scuola dell’Infanzia “Collodi”, sezione A di Cavarzere

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Cavarzere
Scuola Primaria “Maddalena Laura Lombardi “- Cavarzere Scuola dell’Infanzia “Collodi” - Cavarzere Fotografa il QR code
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L’iniziativa. Ecco i pezzi degli studenti della media Cappon

La Piazza e LaPiazzaweb ospitano i “Cronisti in classe”

L a Piazza e LaPiazzaweb sono liete di annunciare la collaborazione con la Scuola secondaria di primo grado Aldo Cappon di Cavarzere relativa al progetto “Cronisti in classe”. Grazie alla disponibilità della Dirigente dell’IC Cavarzere, Dott.ssa Ilaria Finotti, e all’accordo con la redazione, ogni mese i ragazzi della classe 3B pubblicheranno degli articoli scritti in classe, coadiuvati dalla loro docente di Lettere Lisa Vuocolo.

Parola di storico

Il 31 gennaio, noi ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Aldo Cappon, ci siamo recati a Palazzo Danielato per un incontro con il Dottor. Giulio Bobbo, storico e ricercatore di IVESER, Istituto Veneziano per la storia della resistenza. Erano presenti numerose autorità, tra cui il Sindaco Avv. Pierfrancesco Munari, l’assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Sommacampagna, l’assessore alla Cultura Ilaria Turatti, la Dirigente Dott.ssa Ilaria Finotti e le professoresse Luigina Badiale e Liana Isipato. Dopo un momento di riflessione da parte delle autorità, lo storico Bobbo ha preso parola e abbiamo così iniziato un viaggio nel periodo dell’armistizio del 1943. In questa fase, in Italia, c’era parecchia confusione e i tedeschi, in breve tempo, oltre ad appropriarsi di alcuni territori italiani, cominciarono a deportare dei soldati italiani nei campi di lavoro (lager) per farli lavorare. Questo perché? Perché gli uomini tedeschi erano impegnati nella guerra e non c’era quasi nessuno che potesse lavorare nelle industrie, quindi avevano bisogno di forza lavoro. I soldati italiani vennero quindi catturati e deportati per lavorare. Il dott. Bobbo ha fatto questa ricerca sui soldati italiani perché relativamente a queste vicende ci sono pochi studi. Alcuni ragazzi hanno posto poi delle domande, la nostra curiosità è stata soprattutto quella di capire se c’è stato qualcuno che ha aiutato i soldati. Lo storico ci ha raccontato che ci sono state delle persone comuni che hanno accolto e nascosto i soldati, ma purtroppo molti, quasi sei mila, non riuscirono a fuggire ai tedeschi e quindi, una volta caricati sui treni, di loro si persero le tracce e finirono a lavorare nei lager tedeschi e polacchi. Ci ha anche mostrato delle foto di repertorio, documenti autentici dell’epoca, in quanto un soldato di nome Francesco Vialli aveva una macchinetta fotografica e riuscì a portarla anche nei lager. Grazie alle sue foto sono stati documentati importanti momenti, in particolare ci sono foto di soldati che arrivati in stazione per essere portati via, lasciavano delle tessere con scritto i loro nomi, per far sapere che non sarebbero più stati in Italia.

È stato un significativo momento di riflessione perché siamo venuti a conoscenza di un evento storico importante.

I ragazzi della 3B

Open Day

Il 13 gennaio 2023 la nostra scuola ha aperto le sue porte ai ragazzi e alle loro famiglie, per far conoscere gli spazi e l’offerta formativa; oltre agli insegnanti ad accogliere le famiglie c’erano anche degli alunni che hanno dato la disponibilità, in questo modo si sono potuti attivare dei piccoli laboratori di lingua francese, di robotica, per dare la possibilità di provare delle attività e conoscere gli spazi della scuola. I ragazzi di 2B hanno presentato il progetto “Caput Aggeris”, nel quale hanno raccontato le origini del nostro paese. Noi di terza B invece abbiamo presentato alcuni progetti che

Basket

Molti ragazzi della nostra scuola praticano come attività pomeridiana basket, nella nostra terza B ci sono diversi ragazzi che amano questo sport così abbiamo pensato di presentarvi il nostro campionato.

Facciamo parte della squadra “Scuola Basket Polesine” e ovviamente siamo primi in classifica. Modestia a parte, abbiamo vinto tutte le partite del girone di andata ad eccezione di una contro l’Albignasego. Il 10 febbraio ci batteremo contro lo Spinea e poi ci sarà sempre con questa squadra la partita di ritorno, ovviamente puntiamo alla vittoria.

stiamo sviluppando durante questo anno scolastico. Alcuni, hanno presentato le uscite didattiche all’IPSIA per fare gli esperimenti scientifici; altri hanno parlato delle uscite didattiche che faremo, tra queste la visita al museo Gughenaim di Venezia, dove ci sarà un interessante laboratorio, poi l’uscita al parco avventura di Teolo ed altre esperienze. Non solo, abbiamo poi presentato alcuni lavori che svolti durante il primo quadrimestre. È stato bello perché ci siamo sentiti protagonisti e dopo i timori iniziali, siamo diventati subito più spigliati. Alyson e Chiara

Tempo di tornei

Da questa primavera una grossa novità anima la palestra della “Cappon” e della succursale “Tito Livio”, le professoresse di scienze motorie, Rubin e Fava, hanno riavviato i tornei di pallavolo e di palla cambio, sospesi in tempo di covid, che vedono coinvolte tutte le classi dei due istituti, che si sfideranno a classi parallele. Un’iniziativa molto interessante perché dà la possibilità agli alunni di tutte le classi e di entrambe le sedi di confrontarsi, passare del tempo con i compagni e magari anche stringere amicizia. L’atmosfera è tesa durante le ore di educazione fisica in palestra, spesso durante l’intervallo si sente parlare di formazioni, nessuna classe vuole arrendersi, ma si sa il vincitore sarà solo uno.

12 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
Filippo

Il progetto. ABC promuove

un invecchiamento

attivo e la cultura della legalità

Armonia, benessere e condivisione per anziani e giovani

Partecipano anche l’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea e le scuole del territorio nelle attività programmate fino a primavera

L’Arci di Rovigo, capofila di un progetto finanziato dalla Regione Veneto, ha coinvolto diverse Associazioni e Comuni di tre Province e ha chiesto, attraverso Luigina Badiale e Liana Isipato, cavarzerane iscritte all’Iveser, la partecipazione delle scuole e la collaborazione del Comune di Cavarzere, che ha messo a disposizione i locali per le conferenze.

Il progetto, denominato Abc (Armonia, Benessere, Condivisione) è rivolto sia agli anziani, per promuovere il loro invecchiamento attivo, sia ai giovani per mirare ad un’educazione improntata alla cultura della legalità, della pace e della solidarietà.

L’intervento dell’Iveser (Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea) nel progetto si è connotato come “attività culturali legate alla Memoria” e i contenuti sono stati concordati

dalle referenti Badiale-Isipato con gli assessori alla Cultura Ilaria Turatti e alla Pubblica istruzione Stefania Sommacampagna, assieme alle Dirigenti scolastiche degli istituti cavarzerani.

Sono state coinvolte tutte le quinte classi dell’IC Cavarzere, in una “lettura attiva” guidata dal Dottor Giulio Bobbo, anche con supporto audiovisivo, sul libro “Stelle di Cannella” di Helga Shneider.

L’intreccio è basato sullo sconvolgimento dei rapporti personali fra bambini e famiglie durante l’avvento del Nazismo.

Successivamente, per la Giornata della Memoria, è stato organizzato un incontro con le terze medie e aperto alla cittadinanza, nella mattinata del 31 gennaio a Palazzo Danielato. In questa occasione il Dottor Giulio Bobbo ha tenuto una confe-

renza dal titolo: “Non vollero: gli internati militari italiani tra armistizio e prigionia”.

Le attività programmate avranno un seguito in primavera con due Itinerari della Memoria, guidati da Badiale e Isipato, su “Seconda guerra mondiale e Resistenza” per le classi terze della Aldo Cappon e sul “Risorgimento” per l’Istituto superiore VeroneseMarconi.

Una nuova illuminazione per la palestra della scuola Aldo Cappon

Il comune di Cavarzere ha provveduto alla sostituzione di tutte le lampade della palestra della scuola secondaria di primo grado Aldo Cappon.

“Molte erano malfunzionanti ed altre si erano rotte – ha detto l’assessore allo sport Mattia Bernello – insieme al sindaco abbiamo cercato da subito di trovare delle risorse per migliorare la nostra palestra”.

Al posto delle vecchie lampade sono state installate delle lampade a led di ultima generazione che, ha spiegato Bernello, sono luci certificate dagli esperti per essere utilizzate durante le attività fisiche e sportive. La palestra, infatti, ospita sia gli alunni della scuola nelle ore di educazione fisica ma anche varie associazioni sportive paesane (basket, boxe, pallavolo).

“Un passo in avanti per migliorare gli ambienti che abbiamo a disposizione nel nostro paese” ha concluso l’assessore. (b.c.)

13 www.lapiazzaweb.it Cavarzere
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Benedetta Cesaro

Rigenerazione urbana. Grazie al sostegno della città metropolitana

Al via il progetto per la città

Il consiglio metropolitano ha votato e messo a bilancio questi fondi nell’ambito del Programma

Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, prevedendo 2,6 milioni di euro per Cavarzere

Al via un progetto di rigenerazione urbana a Cavarzere, grazie al sostegno della città metropolitana nell’ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (Pinqua).

“I progetti riguardano interventi di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici nonché di riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale nei territori dei Comuni di Cavarzere, Ceggia, Dolo, Jesolo, Marcon, Pianiga, San Donà di Piave e Stra” fa sapere l’amministrazione metropolitana, che aveva presentato la proposta, ammessa a finanziamento con un contributo di oltre 12 milioni di euro. Fondi che serviranno, appunto, anche per la riqualificazione di due aree di edilizia residenziale

pubblica in città, vocate al social housing.

Nei giorni scorsi il consiglio metropolitano ha votato e messo a bilancio questi fondi, prevedendo 2,6 milioni di euro per i cantieri a Cavarzere.

“Si tratta di un intervento su due blocchi di case popolari, uno in via Marconi, uno in via Cavour, che verranno abbattuti per lasciar spazio a dei caseggiati di un piano solo – sottolinea il sindaco Pierfrancesco Munari -, un intervento che da un lato garantirà una maggiore accessibilità per gli inquilini non più giovani e dall’altro maggior decoro nelle rispettive zone”. In particolare, si tratta degli edifici di via Marconi, fronte Monte Equina, e di via Cavour, lato chiesa.

Un risultato non scontato, quello ottenuto dal Comune, dal momento che sono state cambiate

in corsa le regole di partecipazione e l’ente si è dovuto adeguare per non perdere l’opportunità.

“Il Pinqua è stato un progetto molto ambizioso, che inizialmente è stato portato avanti dalla precedente amministrazione – ricostruisce infatti il primo cittadino -. Poi però è stato completamente stravolto. Il progetto iniziale prevedeva infatti lavori e costi spalmati su dieci anni, mentre con il Pnrr ci hanno obbligato a dimezzare il tempo previsto. Sostanzialmente è stato chiesto a tutte le amministrazioni che avevano aderito se volevssero continuare con questi nuovi requisiti o tirarsi indietro. Noi abbiamo scelto di rimodulare le spese e gli interventi e abbiamo deciso di andare avanti ugualmente. Volevamo assolutamente garantire il decoro a quelle aree della città”.

Atti vandalici, il sindaco promette tante ore di lavori socialmente utili ai colpevoli

“I soliti imbecilli che oltre a danneggiare i beni pubblici e privati, rischiano anche di ammazzarsi.

Quando li beccherò, e li beccherò, oltre a pagare i danni, vorrei vederli a fare tante, ma tante, ore di lavori socialmente utili. Mi auguro che le famiglie di questi delinquenti siano d’accordo sulla punizione esemplare”. La rabbia, affidata a un post del sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari, con a corredo la foto degli ultimi atti vandalici di fine gennaio. In un sabato sera qualunque, qualcuno ha infatti pensato bene di abbattere il muretto vicino alle scuola secondaria di primo gra-

do “Aldo Cappon”.

“Purtroppo in quel punto non ci sono telecamere, quindi difficile trovare i responsabili – ammette il sindaco Munari, sentito sulla vicenda -, ma stiamo vedendo con i privati della zona se qualcuno può fornirci qualche genere di aiuto”.

Il primo cittadino tiene a precisare che l’area è stata subito messa in sicurezza.

Ma non riesce a nascondere il rammarico per quello che definisce “un atto ignobile, anche perché poi questo richiede interventi che pesano sul bilancio comunale e quindi doppiamente a danno di tutta la comunità”. (g.g.)

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Scuole del territorio. A febbraio l’incontro col sindaco e gli assessori

Ancora incertezze sul futuro degli istituti “Lombardo Radice” e “Lombardini”

Ancora incertezze in vista del prossimo anno scolastico a Cavarzere. Il problema è ormai noto ed è legato al futuro degli istituti “Lombardo Radice” e “Lombardini”, costretti a convivere con un calo di iscrizioni che rende la vita difficile a istituzioni e famiglie per l’impossibilità di raggiungere la quota minima di iscritti per l’avvio delle classi. Nel mese di febbraio si è svolto un incontro proprio per aggiornamenti sulla “Lombardo Radice”, alla presenza del sindaco Pierfrancesco Munari, dell’assessore all’istruzione Stefania Sommacampagna, la dirigente Ilaria Finotti e la vicepreside Francesca Paio. In questa sede è stato ribadito che la normativa prevede un numero minimo di 15 bambini e la possibilità di chiedere una deroga nel caso ci sia il 10% in meno. Gli iscritti attualmente sarebbero 12, quindi la speranza rimane, anche se flebile. In ogni caso, la dirigente si è detta disponibile a fare il possibile perché la classe

Il calo di iscrizioni rende impossibile raggiungere la quota minima per l’avvio delle classi

venga attivata. Dal canto suo il Comune, con il sindaco Pierfrancesco Munari, ha sottolineato che la sola competenza del Comune è quella dei trasporti scolastici e si è ribadito disponibile a “settare il servizio per garantire a tutte le famiglie di poter raggiungere la scuola che desiderano”. Sulla vicenda della “Lombardo Radice” intervengono, a mezzo di lettera aperta, i genitori della scuola Lombardini (dove, con 5 iscritti, è probabile l’attivazione di una pluriclasse, ndr), in cui chiariscono che non c’era alcuna intenzione di danneggiare l’istituto di Boscochiaro: “Concordiamo sul fatto che anche stavolta abbiamo perso tutti: bambini, famiglie e istituzioni. Sembra che ci siamo mossi contro la scuola L. Radice, che vive la nostra stessa situazione. In realtà quello che abbiamo deciso di fare è stato chiedere un incontro con l’amministrazione comunale per aver chiarimenti sul futuro delle scuole del nostro territorio. A questo incontro è seguita una lettera indirizzata alle due istitu-

zioni impegnate sul tema, istituto comprensivo e amministrazione comunale, per sottolineare che le pluriclassi non piacciono a nessuno e che di fronte ad un calo demografico che è un dato di fatto, se le Istituzioni si organizzassero per garantire un adeguato servizio di trasporto verso tutte le scuole del territorio, probabilmente si otterrebbe una distribuzione equa dei pochi bambini in tutti i plessi, evitando la formazione di classi pollaio da una par-

te e pluriclassi dall’altra”. “Quello che chiediamo – si legge nella lettera - è una maggiore cooperazione tra dirigenza scolastica e amministrazione comunale a priori, affinché le famiglie siano informate adeguatamente prima delle iscrizioni e possano così fare scelte più ponderate. forse più famiglie deciderebbero di iscrivere i figli in scuole decentrate ma servite dal trasporto, purché meno numerose”.

Boscochiaro, l’incontro dell’amministrazione con i genitori

Il 6 febbraio, in una affollata sala parrocchiale, si è svolta la riunione per capire il futuro della scuola primaria “G. Lombardi Radice” di Boscochiaro.

All’incontro erano presenti il sindaco Pierfrancesco Munari, l’assessore alla Pubblica istruzione Stefania Sommacampagna, la dirigente dell’IC Cavarzere Ilaria Finotti e la vicepreside Francesca Paio. In rappresentanza dei genitori Valentina Finotti che ha posto le domande che interessavano i convenuti. Sulla rimodulazione dell’orario, l’amministrazione ha dichiarato la propria disponibilità a coprire il pomeriggio che rimane scoperto con il progetto “doposcuola”, già in collaborazione con la cooperativa “ Titoli Minori”. Per quanto riguarda l’attivazione della classe prima del prossimo anno scolastico, la Dirigente, ricordando la normativa che prevede un numero minimo di 15 bambini con possibilità di chiedere una deroga nella misura del 10% in meno, ha dichiarato che farà il possibile affinché la classe venga assegnata (attualmente sembrano esserci 12 iscritti). L’amministrazione si è resa disponibile, compatibilmente con le risorse, a venire incontro ad eventuale supporto per il trasporto di eventuali bambini che dal centro desiderano spostarsi a Boscochiaro. La scuola primaria di Boscochiaro è l’unica scuola di periferia del comune che ancora rimane aperta; tutti i cittadini si augurano che questa continui ad esserlo, per il bene della frazione e dei bambini che possono accedervi. (b.c.)

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Cavarzere

Il sindaco nello sportello anagrafe per garantire il servizio

Il primo cittadino insieme alla funzionaria “in prestito” hanno lavorato insieme per evitare che l’ufficio fosse chiuso. “Tra Comuni piccoli –sottolinea Aggio c’è molta solidarietà”

L’ufficio demografico (stato civile e anagrafe) del Comune di Cona è retto da due funzionari. Nelle scorse settimane la funzionaria preposta allo stato civile si è messa in ferie per smaltire il carico di ferie che aveva accumulato prima di andare in pensione mentre il funzionario dell’anagrafe è rimasto a casa per i postumi di un incidente automobilistico.

“L’ufficio - racconta il sindaco Alessandro Aggio - sarebbe stato chiuso come minimo per una settimana, così abbiamo iniziato a guardarci attorno e grazie alle conoscenze di altri funzionari comunali è venuta in soccorso la signora Ornella Capuzzo dell’anagrafe del Comune di Arre”. Questa funzionaria, sottolinea il sindaco di Cona, la mattina continuava a lavorare nel suo Comune, ma i pomeriggi li ha dedicati a tenere aperta l’anagrafe di Cona. Ma il primo cittadino ha fatto di più.

“Essendo dipendente di altro ente io come sindaco le sono stato a fianco per firmare gli atti che produceva. Mi ha un po’ insegnato il programma di anagrafe e io le ho insegnato ad usare il bancomat comunale per il pagamento delle carte di identità, ma in realtà era lei che faceva tutto. Io mi sono limitato ad essere presente e a firmare alla fine di ogni procedura.

Grazie a Dio poi la settimana successiva è rientrato il funzionario titolare”.

Resta il fatto che il sindaco non si è perso d’animo e per evitare che il servizio fosse interrotto si è messo senza problemi allo sportello anagrafe a servizio dei suoi cittadini. “Colgo l’occasione per ringraziare – conclude Aggio - la funzionaria dell’anagrafe di Arre, il Comune di Arre e tengo a sottolineare come tra Comuni piccolini ci sia molta solidarietà, indipendentemente dal colore politico, perché siamo tutti sulla stessa barca e bisogna fare i salti mortali ogni giorno per affrontare una burocrazia sempre più opprimente”.

Grignella. Un piccolo paradiso per gli amici a quattro zampe

Nella campagna di Grignella, a Cavarzere, esiste un locus amoenus, meraviglioso, per gli amici a quattro zampe: PaccagnellaSoniAggregazioni.

La responsabile Sonia Paccagnella, insieme al suo personale qualificato, lavora sulla soddisfazione dei bisogni del cane organizzando escursioni in natura e occupandosi anche di aggregazioni sociali nelle quali i cani possono interagire e comunicare tra loro in sicurezza, dopo una preventiva valutazione comportamentale.

“Durante la pandemia abbiamo messo a disposizione le nostre competenze anche per i cani di privati che avevano difficoltà a muoversi da casa per fare la passeggiata – ha detto Sonia – dato il grande successo dell’iniziativa, abbiamo deciso di mantenere attivo il servizio e continuare a seguire i cani per soddisfare i loro bisogni con escursioni in natura

o in alternativa con incontri di socializzazione sotto la guida di figure esperte in comportamento. Se il proprietario è in difficoltà con il ritiro e la consegna ce ne occupiamo noi”. Per tutte le informazioni chiamare Sonia al seguente numero: 348/3138413.

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Cona. In mancanza della funzionaria corre in aiuto il Comune di Arre
Cona
Alessandro Aggio

Territorio. L’intervento del presidente Cia Venezia Federica Senno

“Dissesto idrogeologico: ok gli stanziamenti, ma serve di più”

Cinque milioni e 900 mila euro arrivano in provincia di Venezia (nell’area della Città Metropolitana) per il contrasto al dissesto idrogeologico. Lo stanziamento è stato annunciato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è contenuto in un decreto ministeriale dello scorso 10 febbraio. In particolare 1,5 milioni di euro riguardano lavori lungo le arginature del fiume Brenta nei comuni di Fossò e Campolongo Maggiore; 4,4 milioni di euro invece serviranno per la diaframmatura e il ringrosso delle arginature del fiume Piave nelle aree a valle del ponte sulla strada statale 14 fino a San Donà di Piave. “Si tratta di due interventi importanticommenta la presidente di Cia Venezia Federica Senno - che si sommano a quelli previsti dal Pnrr e annunciati qualche settimana fa, con 20 milioni di euro destinati a sei interventi per opere di rinforzo, sistemazione e protezione del suolo su tutta l’area metropolitana. Si tratta sicuramente di opere attese. Il lavoro stesso degli agricoltori è sinonimo di manutenzione del territorio, ma occorrono anche interventi di portata maggiore, per preservare zone più ampie e i centri abitati da eventi calamitosi, come frane, allagamenti ed alluvioni. Vorrei però ricordare che nel Pnrr ampio spazio (con la relativa disponibilità econo-

mica) è riservato agli interventi sulla siccità”. La presidente di Cia Venezia ricorda infatti che il tema caldo dei prossimi mesi sarà proprio quello della penuria d’acqua. Secondo l’Anbi (l’associazione dei consorzi di bonifica), i primi 3 mesi dell’anno idrologico (ottobre-dicembre) si sono conclusi con un deficit di precipitazioni di oltre il 28% rispetto alla media del periodo (236 mm contro i 328 mm della media tra il 1994 e il 2021). A soffrire sono soprattutto le falde che in questo periodo dell’anno dovrebbero rimpinguarsi con le piogge autunnali e che invece sono ai minimi rispetto alle medie del periodo. Quindi precise sono le considerazioni conclusive. ”Bene con questi lavori – conclude la presidente Senno – ma sollecitiamo gli in-

Sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per le arginature del fiume Brenta e 4,4 milioni di euro per il fiume Piave

terventi urgenti sui mini bacini, sulle vasche di laminazione e su tutte le soluzioni utili per trattenere e conservare l’acqua: se no tra pochi mesi saremo di nuovo in emergenza. Inoltre bisogna verificare se i piani delle acque dei Comuni sono aggiornati. Per questo ribadiamo la nostra proposta di costituzione di un tavolo permanente fra consorzi di bonifica, consiglio di bacino, Città Metropolitana, Regione Veneto e le associazioni di categoria, per definire un piano strategico idrico”. Il tema del dissesto idrogeologico è destinato così a tenere banco ancora per parecchio tempo, in previsione di una estate che si preannuncia non certo facile anche quest’anno.

Prima Fiera Agricola a Cavarzere domenica 19 marzo

Il Comune di Cavarzere, grazie all’impegno dell’Assessore alle politiche agricole Mattia Bernello, ha organizzato per domenica 19 marzo la prima fiera agricola.

“Un lavoro frutto di una collaborazione con Confagricoltura Venezia, Coldiretti Venezia e Cia Venezia – ha detto Bernello – e del quale vado molto fiero. È da mesi che lavoriamo a questa manifestazione ed è davvero una bella soddisfazione essere il primo comune del Sud della provincia di Venezia ad organizzarla”.

Per l’occasione verranno occupate le principali piazze del Comune (piazza Vittorio Emanuele II, Via Roma, Via Pescheria). Inoltre, il 19 marzo è anche festa patronale del Santo San Giuseppe e quin-

di anche Piazza della Repubblica sarà adibita al classico Luna park.

“Ci sarà un’esposizione di macchine agricole, stand con prodotti

stare i prodotti esposti”.

tipici locali, prodotti agroalimentari ed enogastronomici – ha continuato Bernello – ovviamente ci sarà anche la possibilità di acqui-

Verranno esposti anche i mestieri di una volta con la partecipazione dell’associazione “Vita d’altri tempi”. A questa esposizione va ad aggiungersi anche quella dei giochi tipici di una volta, grazie alla collaborazione dell’associazione “Ser Pampurio”. “Alle 10.30 ci sarà l’inaugurazione ufficiale ed avremo l’onore di ospitare il Presidente Commissione Affari Agricoltura senatore Luca de Carlo –ha concluso Bernello – ci tengo a ringraziare da subito, da parte mia e del Sindaco, anche la Pro Loco di Lina Figoni che, come sempre, ci ha aiutato da subito nell’organizzazione del tutto”.

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Provincia
In foto l’assessore Mattia Bernello Frane lungo gli argini del Brenta
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Tempo di riforme istituzionali: sarà una vera rivoluzione?

Si apre un periodo cruciale per l’autonomia, il presidenzialismo, il terzo mandato e la “riscossa” delle Province

Èvero. In alcuni casi se ne parla da decenni, dividendosi tra favorevoli e contrari, tra speranzosi e scettici. Fatto sta che non se ne è fatto nulla.

Di cosa stiamo parlando? Delle grandi riforme istituzionali che dovrebbero cambiare definitivamente il volto al nostro Paese.

AUTONOMIA, NOVITÀ E PROSPETTIVE

Quella certamente più sentita, almeno nel nostro territorio, è certamente la riforma in senso federale del nostro Paese.

Negli anni passati, Veneto e Lombardia celebrarono anche un refe-

Il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista

rendum, la cosiddetta autonomia è stata la madre di tutte le battaglie. Il presidente Zaia chiese, a gran voce, un impianto autonomista articolato su 23 materie prevedendo, inoltre, di trattenere i 9 decimi del residuo fiscale.

In buona sostanza gli autonomisti Veneti chiedevano di poter tenere il 90% dei soldi delle tasse dei veneti garantendo di gestire, senza nulla chiedere allo Stato Centrale, 23 materie, scuola compresa.

A questa visione totalmente autonomista se ne contrapposero almeno altre due: quella dei contrari che considerano questa riforma uno “smembramento dell’Unità Nazionale” e quella dei possibilisti

che, però, non parlano di residuo fiscale e che considerano più “realistico” concentrarsi su nove materie e non 23.

Rispetto a questo dibattito, dunque, quale è oggi la novità?

La novità è che il Ministro Roberto Calderoli ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri una cornice autonomista. Certo, c’è ancora molto da fare a partire dai cosiddetti Lep (i livelli essenziali di prestazione: quegli indicatori che dovrebbero dimostrare come in qualsiasi regione, anche in presenza di una riforma autonomista, i servizi ai cittadini siano gli stessi), ma almeno è stato messo un primo punto.

PRESIDENZIALISMO

E COSTITUZIONE

La seconda grande riforma della quale si parla molto è tornata alla ribalta all’indomani della vittoria elettorale di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Parliamo, ovviamente, del presidenzialismo.

Ma cos’è? Per capirci: oggi l’Italia è una Repubblica Parlamentare dove al centro di tutto ci sono, appunto, la Camera dei Deputati e il Senato che hanno il compito, tra le altre cose, di votare la fiducia al Presidente del Consiglio incaricato e di eleggere il Presidente della Repubblica.

Con una modifica della Costituzione si vorrebbe, almeno questo è l’intendimento di alcune forze politiche di Governo, introdurre il presidenzialismo. In buona sostanza si sposterebbe si sposterebbe, in modo sostanziale, il

focus dalle Camere alla figura del Presidente sia esso Presidente del Consiglio o della Repubblica che, in quel caso, sarebbe eletto direttamente dai cittadini.

In buona sostanza il potere esecutivo è nelle mani del Presidente che, eletto dai cittadini, diventa sia il capo del Governo sia il capo dello Stato ma non ha la possibilità di sciogliere le Camere che, elette in modo indipendente, hanno il potere legislativo e di controllo, ma non possono sfiduciare il Presidente.

Secondo i suoi sostenitori, il Presidenzialismo dovrebbe garantire maggiore stabilità politica e la possibilità di assumere decisioni in modo più agile.

Secondo i detrattori, viceversa, servirebbe una migliore legge elettorale per garantire stabilità e lavoro, non una riforma istituzionale che rischia, inoltre, di avere un Presidente che muove in una direzione e un parlamento in un’altra creando un cortocircuito paralizzante.

In questo caso, a differenza di quanto sta accadendo con l’Autonomia per la quale almeno c’è una prima e parziale cornice che servirà per aprire un dibattito, non c’è ancora nulla. Anzi è già in corso un derby tra le forze politiche della maggioranza di Governo per quale delle due riforme debba viaggiare più speditamente e per comprendere se vi siano elementi di contraddizione tra loro.

SINDACI, SPUNTA

IL TERZO MANDATO

L’altro grande dibattito in corso è

legato al terzo mandato per i Sindaci e i Presidenti di Regione. Anche in Veneto sarebbero molte le città interessate: da Venezia, dove il Sindaco Brugnaro finirà il proprio secondo mandato nel 2025 e, ad oggi, non potrebbe ricandidarsi a Padova dove Sergio Giordani ha appena avviato il proprio secondo. Ma la grande incognita riguarderebbe la Regione Veneto. Il Presidente Zaia finirà il proprio terzo mandato nella primavera 2025, ma la “regola” che ha introdotto il limite dei due mandati è entrata in vigore dopo i suoi primi cinque anni in laguna: se passasse questa modifica, quindi, Zaia potrebbe ricandidarsi per il suo terzo mandato, visto che il primo (che sommati fa 4) non verrebbe conteggiato. Anche in questo caso il dibattito è in corso tra i favorevoli che sostengono come gli anni della pandemia abbiano allungato i processi amministrativi e quindi per completare il lavoro servirebbe “un’aggiunta” e i contrari che ritengono “malsano” per la democrazia la mancanza di ogni tipo di alternanza. Staremo a vedere.

PROVINCE, RITORNO AL PASSATO

In realtà di riforme ce ne sarebbe anche una quarta, quella legata alle Province.

La cosiddetta “Riforma Delrio” ha declassificato le Province a enti di secondo livello, ovvero soggetti eletti soltanto dagli amministratori comunali del territorio e non più dai cittadini e con competenze molto più ridotte rispetto al passato: una sorta di grande “conferenza dei sindaci” concentrata principalmente su viabilità e edilizia scolastica.

Anche in questo caso è in corso un dibattito, questa volta non per fare qualcosa di nuovo, ma per “tornare al passato” ovvero a delle Province elette dai cittadini e con competenze maggiormente “solide”.

Se ne parla, se ne parlerà ancora, ma anche questo elemento potrebbe contribuire ad un cambiamento importante degli assetti istituzionali del nostro Paese.

Di cose che bollono in pentola ce ne sono molte. Bisognerà capire come si combineranno gli ingredienti, quale sarà il primo ad essere pronto e se, alla fine, il piatto che ne uscirà sarà appetitoso, ma soprattutto nutriente.

Noi proveremo a raccontare, da qui in avanti, tutti i passaggi che si susseguiranno, raccogliendo opinioni e pareri dei protagonisti di quella che potrebbe essere una vera rivoluzione o, semplicemente, un nuovo buco nell’acqua.

24 www.lapiazzaweb.it
Politica
Il dibattito. Si accende il confronto politico, e non solo, sui possibili scenari

Territorio. Dal prossimo 1° aprile, ogni 15 giorni fino all’autunno

Un corso itinerante sulle ville venete padovane e veneziane

Dodici lezioni, di cui nove in ville venete, due visite guidate nei centri storici più belli della Riviera del Brenta e della Saccisica oltre che una visita alla sede del Gruppo Archeologico Mino Meduaco. 17 enti pubblici che hanno concesso il patrocinio, tre studiosi importanti: Massimo Benetollo, Mauro Manfrin, Antonio Sarto oltre che 10 collaborazioni nelle visite.

Un’associazione, Brenta Sicuro che ha sede a Piove di Sacco. Questi i numeri del corso itinerante che parte il prossimo 1° aprile e che proseguirà, circa ogni 15 giorni fino all’autunno, con l’ambizioso intento di trasmettere saperi, informazioni, cultura.

Il corso parte dalla sede municipale di Stra, villa Loredan e vedrà come ospite il professor Francesco Vallerani, docente alla Cà Foscari di Venezia ed i relatori Antonio Sarto e Massimo Benetollo. I temi trattati sono la Bastia di Stra, l’isola della Sarmazza, il museo diffuso nella Saccisica. La seconda lezione, il 15 aprile, si svolge all’interno di villa Sagredo a Vigonovo sulla nascita e la storia della civiltà delle ville Venete e avrà come relatrice Eleonora Tacchetto. La terza lezione il 29 aprile, si terrà con una visita guidata al suggestivo centro storico di Dolo: i mulini, la conca, lo squero ed

un paese e il suo rapporto con il fiume, relatore Gianpaolo Zampieri. Il 13 maggio, la quarta lezione, condotta da Massimo Benetollo, si terrà a Vigonza al chiostro dell’ex convento di S. Margherita, con il tema le bonifiche e strade romane, la rinascita medievale tra monasteri, feudi e castelli. Il 27 maggio la quinta lezione porterà al nodo idraulico Moranzani con relatore Mauro Manfrin con i temi Il vecchio Meduaco e la ninfa seriola: un paesaggio d’acqua tutto da scoprire. Il 10 giugno il corso si sposta a Piove di Sacco presso il palazzo Stazio Priuli Ballan per la visita del complesso monumentale con relatore Mario Miotto dell’associazione gli Amici del Gradenigo. Dopo la pausa estiva si riprenderà il 9 settembre visitando Villa Foscari di Malcontenta, con una apposita guida del posto. Il 23 settembre è Villa Farsetti a Santa

Maria di Sala la nuova tappa con la visita al complesso monumentale e vedrà Loris Vedovato come relatore. Il 30 settembre è relatore Diego Mazzetto a Villa Sansoni Giantin a Campoverardo di Camponogara che parlerà di ville ed oratori. Il 7 ottobre si parlerà di archeologia presso la sede del Gruppo Archeologico Mino Meduaco a Campolongo Maggiore e vedrà come relatore Cecilia Rossi, soprintendente archeologica di Venezia. Il 21 ottobre Muro Manfrin porterà a Sambruson di Dolo a visitare villa Fattoretto ed il suo “museo del villano”. Il corso termina l’11 novembre dove è cominciato: a Villa Loredan di Stra e vedrà come relatore Antonio Sarto. Il corso è stato ideato con costi d’iscrizione differenziati (più bassi per i giovani sotto i 30 anni). Info mail ecentibrentasicuro@gmail.com o whatsapp 347 2305979.

“Delitti impuniti”, il romanzo di Dalio Ballarin che parla di Chioggia

Un giallo ambientato nella Chioggia del secondo dopoguerra ripercorrendo i luoghi della propria infanzia nella memoria dei lettori vissuti in quel periodo e facendo scoprire ai più giovani zone ancora poco conosciute. “Delitti impuniti?” (art&print editrice 2022) è il quarto libro di Dalio Ballarin, un romanzo in cui si intrecciano varie vicende tra le calli di Chioggia e i porti della Yugoslavia e del Montenegro che mettono in evidenza il difficile compito delle forze dell’ordine alle prese con delle misteriose uccisioni.

Dalio Ballarin ha lavorato per molti anni quale capitano delle motonavi per il trasporto passeggeri ACNIL (in seguito ACTV).

Appassionato della sua città e della storia locale, ha dedicato il tempo libero a realizzare alcune mostre sulle tradizioni pescherecce e marinare dei chioggiotti,

L’iniziativa dell’associazione Brenta Sicuro che riguarda nove residenze, i centri storici della Riviera del Brenta e della Saccisica e l’intervento di importanti studiosi

Da

Prodotti

scrivendo anche due libri: “La pesca a Chioggia nel Novecento raccontata dai pescatori” e “Il mondo della pesca nel 900”. Prima del giallo “Delitti impuniti?” aveva anche pubblicato qualche tempo fa un altro romanzo, “Le ali di una farfalla”.

A proposito del suo ultimo libro Dalio Ballarin spiega che non bisogna dimenticare che le zone descritte sono frutto della sua fantasia. “D’altronde è pur sempre un romanzo - aggiunge Ballarin - e come tale va considerato. Altro mio scopo è quello di dimostrare che Chioggia è di per sé un palcoscenico naturale dove svolgere importanti scene teatrali e cinematografiche”.

Ogni giorno 5 notiziari locali, in onda in FM e in streaming, portano l’informazione locale a chi è in movimento. Breaking news locali ascoltate da oltre 200.000 ascoltatori al giorno: un canale unico ed esclusivo di informazione e promozione.

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Calcio. Una giovane promessa del veneziano raccoglie l’entusiasmo della comunità

Tommaso Cassandro dalla Riviera approda al Lecce per giocare in serie A

”S

ono felicissimo di essere qui e non vedo l’ora di ripagare la fiducia della società in campo, dimostrando sempre, ogni giorno, ad ogni allenamento, massima professionalità”. Sono state le prime parole di Tommaso Cassandro, 23 anni di Sambruson di Dolo, calciatore nato nell’Ambrosiana ed approdato nelle scorse settimane in serie A nelle fila dell’U.s. Lecce. Il giocatore nato a Dolo il 9 gennaio 2000, ha accolto il passaggio nella massima serie con grande entusiasmo e si è dimostrato subito molto carico e voglioso di meritarsi l’avventura nella massima serie dopo aver già maturato esperienze professioniste nelle fila del Novara, in serie C, e del Cittadella in serie B ed essere cresciuto nel Bologna dove ha vinto nel 2019 una Viareggio Cup conquistando anche il premio quale migliore giocatore della finale. Il passaggio in

serie A è stato salutato con grande apprezzamento naturalmente da tutta la comunità dolese ed a complimentarsi per lo straordinario traguardo sono stati anche il sindaco Gianluigi Naletto e l’assessore allo sport Cristina Nardo che al giocatore, a nome dell’amministrazione comunale, hanno espresso tutta la soddisfazione

Il giovane dell’Ambrosiana Sambruson si è laureato all’Università di Padova a 22 anni in Scienze Motorie

e l’orgoglio cittadino: “tantissimi complimenti caro Tommy! In bocca al lupo. Dolo è con te”, le parole degli amministratori dolesi. Tommaso Cassandro non è solo un calciatore professionista, ma si è anche laureato all’Università di Padova in Scienze moto-

rie all’età di 22 anni dimostrando di essere un ragazzo con la testa sulle spalle capace come pochi di abbinare lo sport professionistico allo studio. E non smette di studiare, prosegue gli studi universitari con il biennio per ottenere la specialistica in Magistero. La

Al Tennis Club di Dolo arrivano nuovi riconoscimenti

Il Tennis Club Dolo risulta al secondo posto nella provincia di Venezia tra le Standard School per i risultati ottenuti, certificati dalla Federazione Italiana Tennis che ha pubblicato la classifica delle “Scuole tennis” in Italia, i punteggi vanno attribuiti in base alla tipologia di scuola (Club School, Basic School, Standard School, Super School, Top School), ai risultati dei campionati a squadre, alle convocazioni ai raduni, al tesseramento degli atleti. La scuola conta ormai da anni un centinaio di bambini e ragazzi tra i quali una trentina animano le 8 squadre under che sono chiamate a confrontarsi nelle fasi provinciali e regionali, è diretta dal maestro federale Andrea Spolaore, coadiuvato dagli istruttori Filippo Baldan, Giovanni Destro, Elena Masiero e per la parte tecnica dal preparatore tecnico Stefano Borgo e dai suoi collaboratori Giovanni Beneduce, Mattia Mognol, Alessio Zampirollo. La parte

psicologica vede il contributo dello psicologo Alberto Fistarollo. L’attività, in continua crescita da diversi anni, colleziona ogni anno risultati pregevoli in ambito provinciale e vede alcuni ragazzi aver migliorato la loro classifica anche di due o tre gradini. Oltre all’attività ordinaria vengono proposte esperienze accrescitive come stage estivo in montagna, collaborazioni con i centri estivi, partecipazione alle manifestazioni comunali, uscite per assistere ai grandi tornei internazionali. Anche per il 2023 il circolo e la scuola stanno preparando una stagione intensa che partirà in primavera con i tornei a squadre giovanili e senior, proseguirà con l’importante “Torneo Open Maschile” di maggio, quindi con il torneo di seconda categoria femminile, uno di IV categoria maschile e per la prima volta un torneo veterani; oltre a varie tappe del circuito Tpra. (l.p.)

sua carriera calcistica lo ha visto, dopo gli inizi nella sua Sambruson, il passaggio nelle giovanili del Padova poi, quando la formazione patavina è fallita, il trasferimento al Venezia e nell’estate del 2015 il salto al Bologna dove nel 2019 ha vinto ila Viareggio Cup.

Dopo aver svolto la preparazione estiva con i felsinei allenati da Mihaijovic, segnando anche un gol in amichevole, Tommaso é stato ceduto in prestito al Novara in serie C poi nell’estate successiva il passaggio in prestito biennale al Cittadella in serie B. Al termine del prestito il Bologna non ha fatto valere il diritto di opzione e il giocatore è stato riscattato dal d.s. padovano Marchetti. Ora il gran salto in serie A al termine di una trattativa voluta dal d.s. pugliese Pantaleo Corvino, un grande esperto di giovani promesse. Tommaso si è subito messo a disposizione del tecnico Baroni per coronare il sogno di ogni ragazzo che corre dietro ad un pallone: giocare in serie A. E tanti a Dolo e in Riviera del Brenta lo seguiranno con particolare attenzione nei suoi nuovi impegni.

26 www.lapiazzaweb.it Sport
I maestri di tennis a Dolo
La presentazione al Lecce di Cassandro

#Regione

Via libera dal Governo. Il ministro: ad inizio 2024 saranno esaminate le proposte presentate dalle Regioni

Autonomia: “Adesso si fa sul serio”

Calderoli: “Tra un anno sarà legge”

Inizia la lunga marcia, a tappe forzate, per l’autonomia. Il primo passo con il via libera in Consiglio dei Ministri alla prima bozza del disegno di legge sull’autonomia differenziata messo a punto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli. Ora la palla passa al Parlamento che entro un anno, non di più, dovrebbe approvare la legge mentre nello stesso periodo la Cabina di regia lavorerà ai Lep, i “Livelli Essenziali delle Prestazioni”, vale a dire i servizi che lo Stato deve fornire in modo uniforme in tutto il Paese per garantire il pieno rispetto dei diritti sociali e civili dei cittadini.

“Se entrambi daranno il via alla legge e ai Lep, ed è un auspicio visto che i tempi del Parlamento non possono essere dettati, mi auguro che ad inizio del 2024 inizieremo a esaminare le proposte di autonomia differenziata presentate dalle Regioni”, ha osservato Calderoli, sottolineando che “spetterà al buon senso e alla saggezza delle regioni fare richieste e con altrettanta sag-

gezza e buon senso risponderà il governo dopo aver ascoltato il Parlamento”. Materiale da maneggiare con cura, ha aggiunto il ministro, richiamando tutti alle proprie responsabilità sulle 23 materie che possono essere devolute alle regioni: “Possono piacere o non piacere ma sono nel testo costituzionale approvate 22 anni fa e confermato da un referendum popolare. Io sono autore di una riforma che mo-

dificava il Titolo V che purtroppo è stato bocciato da un referendum popolare. Dieci anni dopo lo stesso tentativo fu fatto dal governo Renzi e anch’esso fu bocciato. Quando c’è una Costituzione la si rispetta”. La riforma, ha concluso Calderoli, “è necessaria per rinnovare e modernizzare l’Italia, nel segno dell’efficienza, dello sviluppo e della responsabilità. L’Italia è un treno che può correre se ci sono regioni che

fanno da traino ed altre che aumentano la propria velocità, in una prospettiva di coesione. Dopo l’ok compatto del Governo, lavoriamo insieme a Regioni ed Enti locali con l’obiettivo di far crescere tutto il Paese e ridurre i divari territoriali”. A Venezia la notizia ovviamente è stata accolta con entusiasmo, sottolineando la portata storica del disegno di legge. Zaia non ha dubbi in proposito: “Diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ’48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia”. A chi non si dice convinto e sottolinea i punti deboli del disegno di legge Zaia ribatte: “Non è il momento di polemiche, dimostreremo con i fatti che autonomia

Le reazioni. Il centrosinistra sottolinea i punti deboli della riforma, soddisfazione nel centrodestra

non è la secessione dei ricchi, che non è una trovata per affossare o lasciare indietro qualcuno, tantomeno il Sud. L’autonomia sarà una grande opportunità anche per il Sud del Paese; non sarà una nemica ma un’opportunità di crescita insieme e l’occasione di valutare fino in fondo gli amministratori. Nord e Sud sono legati a doppio filo come gemelli siamesi”. Il governatore difende a spada tratta il disegno di legge e i provvedimenti che ne seguiranno: “Ben venga la definizione dei Lep, un elemento di civiltà in un Paese in cui su questo tema non si è mai voluto fare chiarezza fino ad oggi. Se esiste un paese a due velocità non è colpa dell’autonomia ma del centralismo tanto decantato da chi si ostina a contrapporlo al percorso dell’autonomia. L’autonomia è prevista dalla Costituzione quindi è chi è contro l’autonomia a essere contro la Costituzione. Ci sono state più conferme sulla correttezza giuridica e istituzionale del percorso”.

F

ronte politico veneto spaccato sull’autonomia. Da una parte il centrodestra esulta, dall’altra il centrosinistra sottolinea le molte incertezze di un percorso ad ostacoli, lungo e insidioso. Chi brinda al disegno di legge è il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “La meta dell’autonomia si fa sempre più vicina. È inconfutabilmente un risultato targato Giorgia Meloni: i cittadini alle ultime elezioni hanno scelto la concretezza e la coerenza di Fratelli d’Italia, premiandoci con la loro fiducia. In Veneto un cittadino su tre ha creduto in noi e questo ci onora, e la loro fiducia va ripagata: lo facciamo oggi, con atti concreti e non con slogan, promesse o chiacchiere che hanno caratterizzato i passati

governi”.

Andrea Martella, senatore e segretario del Pd Veneto è netto: “L’autonomia si arricchisce di un nuovo annuncio. Si tratta di una recita a soggetto, destinata ad arricchire scaffali di carta e destinata ad arenarsi in Parlamento per le troppe

contraddizioni che contiene.“Le modalità con le quali si è arrivati a questo provvedimento non sono state adeguate alla serietà della questione in gioco - aggiunge il senatore dem -. Basti pensare al fatto che il ministro Calderoli non ha neppure convocato le Regioni,

saltando a piè pari su un confronto che era sacrosanto. La verità è che a questa destra non interessa il merito e neppure il confronto vero sull’autonomia, sulle materie realmente realizzabili, sui Lep e sulle risorse indispensabili per realizzare la riforma. D’altra parte l’unico obiettivo era quello di saldare una cambiale elettorale alla Lega di Salvini propinando la solita propaganda. Tentando così di spostare in avanti il momento in cui emergeranno le reali divisioni della maggioranza, destinate a far arenare il disegno di legge una volta giunto in Parlamento”.

Per Rachele Scarpa, deputata del Partito Democratico, “l’autonomia proposta da Calderoli è un contentino tra alleati dato alla Lega ma

spaccherà il paese: l’unica cosa che rimarrà uguale per tutti i cittadini italiani sarà che saranno loro a fare le spese delle scelte ideologiche di questo governo. Quello sull’autonomia differenziata è un progetto che per essere anche solo considerato dovrebbe stare ad alcune condizioni. Una è avere un confronto costante con le regioni: il ministro Calderoli non le ha nemmeno convocate. Altre sono la chiarezza e la razionalità nelle materie, una predeterminazione dei livelli essenziali delle prestazioni, prevedere coperture adeguate per garantirli, tenere conto degli enormi divari già esistenti nel nostro Paese. Il testo uscito dal consiglio dei Ministri non fa nessuna di queste cose: è semplicemente irricevibile”.

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Zaia: “Non è il traguardo ma l’inizio di una grande sfida. Questa non è la secessione dei ricchi
De Carlo: “Ripagata la fiducia dei cittadini”, Martella: “Solo un altro annuncio”
In foto Roberto Calderoli e Luca Zaia Luca De Carlo Andrea Martella

Sfide digitali. Integrati quaranta servizi on line della pubblica amministrazione

ViviVeneto, la “super app” della Regione

Si chiama ViviVeneto, è disponibile su Apple store e su Play store, ed è la nuova “super app” della Regione Veneto, come l’ha definita l’assessore all’agenda digitale e innovazione Francesco Calzavara.

Al suo interno sono state per ora convogliate 4 app e sono attualmente disponibili 40 servizi. Dalla sanità al turismo, dagli eventi culturali ai servizi amministrativi. Un’App sicura, veloce e gratis che, autenticandosi una sola volta con Spid o carta elettronica digitale, permette di fruire dei principali servizi digitali della nostra regione. Ma è solo l’inizio perché l’app sarà continuamente implementata con nuovi servizi. Un servizio costato 150mila euro e 8 mesi di lavoro.

A tenere a battesimo la app (www.viviveneto.it) insieme all’assessore Calzavara, il presidente del Veneto Luca Zaia, che l’ha presentata così: “Abbiamo messo ordine al disordine. Questa app ViviVeneto è qualcosa di straordinario e sarà implementata all’ennesima potenza. Arriveremo a fissare tutte le visite mediche tramite attraverso questo strumento, non appena le agende cartacee saranno digitalizzate. E con ViviVeneto stiamo anticipando anche un fenomeno internazionale. Tra le dieci strategie tecnologiche emergenti del 2023 ci sono le ‘super App’, cioè le applicazioni mobili in grado di fornire molteplici servizi tra cui l’elaborazione di pagamenti, la ricezione di comunicazioni ed effettuare altre transazioni. Ancora una volta, anticipiamo i tempi con la nostra super app del Veneto”. “Si tratta di un contenitore che continuerà ad arricchirsi, in particolare con servizi della pubblica amministrazione ma non solo - ha aggiunto Calzavara -. Ad esempio nella sezione ‘Turismo’ ci sono le informazioni di Unioncamere veneto. Sempre in ambito turistico, abbiamo in progetto di prevedere una volta a settimana una mes-

saggistica ad hoc con le varie esperienze offerte dal nostro territorio”. Un progetto in fieri, dunque, “un percorso che inizia e che testimonia l”obiettivo della digitalizzazione e della semplificazione digitale prevista nel programma 2020-25 del presidente Zaia – ha ricordato Calzavara –. Preciso che siamo i primi in Italia a

realizzare un progetto così. E ricordo che il Veneto non ha un’agenzia esterna per la digitalizzazione, ma fa tutto con risorse interne. Abbiamo centrato un importante risultato, ma non ci fermeremo qui. ViviVeneto è un’App che valorizza gli investimenti fatti in questi anni dalla regione in ambito digitale e li mette a sistema, creando benefici diretti per i cittadini e generando economie di scala. L’App è stata

realizzata coinvolgendo ed ascoltando i cittadini, sia nella fase di progettazione sia di test e crescerà nel tempo. Infatti, tra le 16 schede del Pnrr regionale una è dedicata al potenziamento delle infrastrutture digitali e servizi per ViviVeneto, la Casa del Cittadino Veneto”. Tra gli obiettivi futuri della app, anche una sezione “Lavoro” da mettere in piedi con Veneto Lavoro offrendo un match tra domanda e offerta.

Cosa si può fare con la nuova applicazione

Nell’area Salute è possibile cercare e controllare l’affluenza nei pronto soccorso del Veneto, gestire i propri documenti sanitari (certificati, esami, visite), scegliere e cambiare il proprio medico di base. Nell’area Amministrativa si può fare tutto ciò che prima richiedeva l’accesso tramite web ai portali regionali MyPA, BolloAuto, ViviPass, come ad esempio gestire in completa autonomia tutto quello che riguarda il bollo per cittadini e imprese (pagare, controllare, prendere appuntamento, gestire avvisi di accertamento).

Novità importante riguarda la gestione dei contrassegni e delle targhe per i disabili (Cude E Ztl), dal proprio smartphone anziché doversi recare in Comune. Nell’area Turismo è possibile cercare e informarsi su eventi, spettacoli, attività, beni e luoghi del Veneto, scoprire i sentieri pedonali, ciclabili, equestri e quelli dedicati agli sport invernali, ma anche cercare le strutture ricettive per programmare le proprie vacanze e trovare notizie sul territorio, sui prodotti locali e sul meteo. Tutto questo è disponibile anche in lingua inglese.

28 www.lapiazzaweb.it L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK. Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto. Oltre UN MILIONE DI utenti al mese
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Il presidente Zaia e l’assessore Calzavara presentano l’app Ecco il qr-code per accedere a ViviVeneto
Dalla sanità al pagamento del bollo auto, dalla cultura al turismo: tutto in un solo strumento facilmente accessibile. Calzavara e Zaia: “Passo importante sul fronte della semplificazione digitale, anticipiamo i tempi”

L’intervista. Il 26 febbraio la sfida delle primarie del Partito Democratico

Bonaccini: “La differenza tra me e Elly? Voglio un partito di governo, non di protesta”

Stefano Bonaccini ha vinto nel voto nei circoli del Pd con circa il 55% dei consensi. Per la leadership dei democratici manca solo un passaggio: le primarie del 26 febbraio nel quale affronterà Elly Shlein, che nel voto tra gli iscritti Pd si è fermata al 33%.

C’è stato un dibattito sulla sopravvivenza stessa del partito. C’è ancora dunque del Pd nel nostro Paese?

“Da quasi due mesi sto facendo un viaggio d’ascolto nel Paese, ovunque registriamo grande partecipazione e voglia di confrontarsi. Se le chiami, le persone arrivano. È una comunità che chiede di ripartire. Per farlo servono un nuovo gruppo dirigente, una nuova agenda e un partito popolare e più forte, che torni fra la gente e parli dei problemi reali: lavoro, scuola, sanità, ambiente. Si sono già espressi 128mila iscritti e ben oltre la metà mi ha accordato la propria fiducia. Sono convinto che dalle primarie del

26 febbraio, dove potranno partecipare tutti, non solo gli iscritti, uscirà un’ulteriore spinta”.

La vittoria delle regionali in Emilia del 2020 ha testimoniato, nonostante fosse un test nazionale e non soltanto amministrativo, che c’è un Pd che può vincere. Quale la ricetta?

“Non dimentichiamo che il Pd esprime sindache e sindaci quasi nel 70 per cento dei comuni italiani, abituati ogni giorno ad

ascoltare i cittadini e dare loro risposta: donne e uomini che hanno vinto le elezioni nei territori mentre, magari lo stesso giorno, venivano perse a livello nazionale. Con me c’è quindi una classe dirigente già rodata, per troppi anni tenuta in panchina: intendo ripartire da loro e dal coinvolgimento vero della base. La mia ricetta, come quella dei sindaci, è stare ogni giorno dove la gente studia, lavora, si cura o si diverte. Perché un partito popolare è così, in sintonia con le persone”. Circoli e militanti. Molti iscritti non si sentono completamente valorizzati. Come invertire la tendenza?

“Se resterà questa pessima legge elettorale, da segretario farò le primarie per scegliere i parlamentari: devono essere i citta-

dini a scegliere i propri rappresentanti. Di sicuro non accadrà più ciò che ho visto alle politiche del 25 settembre, quando nessun dirigente nazionale si è candidato nel proprio collegio e i nomi sono stati paracadutati da Roma. Barmsta, adesso si cambia”. Cosa differenzia la sua proposta da quella degli altri candidati alla corsa alla segreteria? E quale il loro ruolo in caso di sua vittoria?

“C’è un confronto molto civile. Nessun partito fa più un congresso per decidere la propria identità e scegliere chi lo guida, dobbiamo essere orgogliosi di questo. Da noi scelgono iscritti ed elettori, mentre gli altri decidono in quattro a Roma nel chiuso di una stanza. La differenza principale? Io non voglio un partito di pro-

testa ma di governo, pragmatico e non ideologico. L’obiettivo è tornare a vincere. Se toccherà a me guidare il Pd, chiederò ai miei sfidanti di darmi una mano”. Quali prospettive politiche per il Veneto, storicamente una regione nella quale il centrosinistra fa più fatica nonostante le ottime esperienze nelle amministrazioni comunali?

“Conosco piuttosto bene il Veneto: non solo siamo contigui, ma condividiamo una rete sociale e un tessuto produttivo forti. Anche a questa Regione serve una politica industriale, una formazione continua che accompagni i lavoratori nella trasformazione, una rete di servizi che sostenga l’occupazione femminile, le famiglie, la natalità. Dobbiamo rimettere al centro i giovani”.

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“L’obiettivo è tornare a vincere, serve una forza politica pragmatica e non ideologica, ma anche popolare e in sintonia con le persone”
In foto Stefano Bonaccini

Sviluppo sostenibile. L’obiettivo è intercettare le eccedenze di cibo, favorendone la redistribuzione

Da scarto a risorsa, l’impegno di Despar contro lo spreco alimentare

Lo spreco alimentare è un elemento cruciale dello sviluppo sostenibile e uno dei temi fondamentali per la sfida della sicurezza alimentare. Proprio nell’ottica di promuovere stili di vita sostenibili e comportamenti responsabili per ridurre gli sprechi, proteggere l’ambiente e garantire una sicurezza alimentare per tutti, l’Agenda ONU 2030, attraverso l’SDG 12, ha messo al centro il tema dello spreco del cibo con l’obiettivo di “dimezzare lo spreco alimentare globale pro-capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura, comprese le perdite del post-raccolto”. In questo quadro la GDO svolge un ruolo di primo piano per intercettare le eccedenze di cibo prima che diventino spreco, ridando loro una seconda possibilità, favorendo la redistribuzione di alimenti ancora buoni ma non più vendibili su altri canali, e innescando un circuito virtuoso per aiutare le persone più bisognose e in difficoltà. E questo è anche l’impegno

Tre domande a Last Minute Market

Da dove nasce l’idea di Last Minute Market (LLM) e come si è sviluppata la sua rete sul territorio?

Last Minute Market nasce fra la fine anni ‘90 e l’inizio anni 2000 come progetto di ricerca accademica applicata per affiancare le aziende della Grande Distribuzione Organizzata nel recupero delle eccedenze alimentari a fini solidali. Nel tempo Last Minute Market ha ampliato e perfezionato i suoi ambiti di intervento, occupandosi di prevenzione delle perdite e degli sprechi a 360°, e promuovendo i principi dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile così come declinati dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, permettendo di dare un contributo fattivo al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU. Dal 2022, inoltre, LMM è membro della Piattaforma Europea sulle perdite e sprechi alimentari.

La GDO è un partner importante per la raccolta del cibo, come è nata la collaborazione con Aspiag Service?

A partire dal 201 3 Last Minute Market collabora con Aspiag Service per recuperare i prodotti rimasti invenduti ma ancora consumabili. La collaborazione ha consentito di costruire gradualmente un’iniziativa strutturata attraverso cui ogni punto vendita è messo in condizioni di donare la merce in eccedenza ancora perfettamente integra ed utilizzabile, alimentare o non alimentare, ad uno o più enti del proprio territorio che assistono persone in difficoltà. Grazie a quest’iniziativa, contestualmente all’apertura di ogni nuovo negozio Aspiag Service, vengono individuati gli enti beneficiari presenti su quel territorio e viene attivato il recupero delle eccedenze. Ad oggi, oltre 9.150 tonnellate di prodotti in eccedenza sono stati donati dall’inizio della collaborazione alle 200 organizzazioni non lucrative che aiutano persone in situazione di difficoltà.

Come funziona la rete che avete creato sul territorio Veneto, quali le realtà alle quali donate e come vengono scelte?

Last Minute Market non gestisce direttamente i prodotti, ma affianca l’azienda per la corretta gestione del recupero secondo la normativa vigente. Le strutture beneficiarie coinvolte in questo tipo di iniziativa sono principalmente Empori solidali, Organizzazioni di volontariato, Cooperative sociali, Case-famiglia, Comunità Terapeutiche. Tutte le strutture coinvolte sono impegnate quotidianamente nell’attività di assistenza a persone fragili. L’obiettivo è quello di accreditare gli enti beneficiari prossimi alla sede di recupero e con le caratteristiche adatte per gestire in massima sicurezza tipologia e quantità di alimenti. Una volta attivate le relazioni territoriali, LMM supervisiona le attività di recupero, ne monitora l’andamento ed interviene in caso di necessità. Inoltre, al fine di prevenire l’insorgere di

che vede Aspiag Service in prima linea dal 2003 in tutte le regioni in cui l’azienda opera. Un impegno che ha permesso alla concessionaria dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia di recuperare ingenti quantitativi di cibo invenduto da destinare alle persone bisognose. “É un’attività di cui andiamo particolarmente orgogliosi e che si inserisce perfettamente nelle nostre azioni di responsabilità sociale di impresa”, spiega Giovanni Taliana, Direttore Regionale di Aspiag Service per il Veneto. Un’azione resa possibile grazie alla consolidata collaborazione con Last Minute Market e Fondazione Banco Alimentare che ha consentito ad Aspiag Service di creare una solida rete con oltre 200 associazioni e strutture caritative dei territori in cui l’azienda è presente. Nel 2022 Aspiag Service ha così recuperato, nelle diverse regioni in cui opera, più di 1 400 tonnellate di alimenti, appartenenti a tutte le categorie merceologiche, consentendo la preparazione di oltre 3 milioni di pasti.

di Giovanni Taliana

É un risultato a cui ha contribuito in modo significativo anche il Veneto attraverso il longevo e proficuo rapporto con Last Minute Market e a fianco del tessuto di volontariato sociale della nostra regione.

In Veneto nel 2022 sono state quasi 600 le tonnellate di cibo recuperate e donate a numerose associazioni sul territorio.

I prodotti raccolti e redistribuiti hanno consentito la preparazione di quasi 1,3 milioni di pasti, generando un forte impatto in termini di sostenibilità e riduzione degli sprechi e degli scarti.

In Veneto la quantità totale di merce recuperata ha infatti permesso di ottenere una riduzione dei rifiuti prodotti dall’azienda pari a 556 tonnellate, equivalenti a quasi 1.235 cassonetti della spazzatura.

Inoltre, ha consentito di non sprecare oltre 2 tonnellate di CO2 emessa e quasi 1,2 milioni di metri cubi di acqua utilizzata per produrre gli alimenti rimessi in circolo.

criticità operative e di mantenere un confronto costruttivo con gli enti no profit partner, LMM e Aspiag Service organizzano periodicamente incontri di restituzione dei risultati, e corsi di formazione, destinati agli operatori degli enti beneficiari finalizzati in particolare a fornire tutti gli strumenti necessari per la gestione in massima sicurezza dei recuperi.

I dati legati al recupero dei prodotti in eccedenza ci hanno permesso sia di aiutare concretamente le persone più bisognose, sia di intervenire in termini di sostenibilità ambientale.

La lotta allo spreco alimentare è un impegno che continueremo a perseguire, in armonia con alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 che la nostra azienda ha scelto come linee guida per il proprio sviluppo in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale.

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IL PUNTO
Regione
Una sostenibilità che guarda all’ambiente e alle persone
Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto In foto Matteo Guidi, AD e socio fondatore di Last Minute Market – Impresa sociale

Progetto “Polis”. Entro il 2026 saranno 7mila gli uffici trasformati, 500 quelli del Veneto

La rivoluzione digitale dei piccoli comuni

Dall’Isee al passaporto, tutto alle Poste

Sono 500 gli uffici postali dei piccoli comuni del Veneto che entro il 2026 verranno trasformati fisicamente e digitalmente in uno Sportello Unico di prossimità, con l’obiettivo di rendere più semplice e veloce l’accesso dei cittadini ai servizi della pubblica amministrazione. Di questi, 105 sono in provincia di Vicenza, 91 di Padova, 84 di Verona, 83 di Treviso, 48 di Rovigo, 59 di Belluno e 30 di Venezia. Il progetto si chiama “Polis” ed è stato presentato a fine gennaio a Roma da Poste Italiane con un evento che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente del Consiglio dei ministri Gorgia Meloni, del Presidente del Senato Ignazio La Russa, di quasi tutti i ministri del Governo, del Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolin, del Presidente di Anci Antonio Decaro e di 3.500 su 7mila sindaci alla guida di comuni con meno di 15mila abitanti. Costerà 1,2 miliardi di euro: 800 milioni di euro finanziati con risorse del piano complementare al Pnrr e 400 milioni a carico di Poste Italiane. La ristrutturazione degli uffici postali non sarà innovativa solo dal punto di vista strutturale, con l’abbattimento ad esempio di tutte le barriere architettoniche: nei nuovi “Uffici Polis” saranno installati dei totem self-service grazie ai quali il cittadino, affiancato da personale appositamente formato, potrà fare richiesta di alcuni documenti e certificati: carta di identità elettronica, passaporto, certificati di stato civile

e anagrafici, autodichiarazioni di smarrimento, denuncia di detenzione e trasporto d’armi, richiesta di nuova emissione del codice fiscale (compresa quella del primo codice fiscale dei neonati), estratto conto delle posizioni debitorie, visura delle planimetrie catastali, esenzione del canone Rai, deleghe

per i soggetti fragili, certificati giudiziari, Isee, estratto contributivo, modello Obis per i pensionati, certificazione unica, rilascio della patente nautica, denuncia e richiesta di duplicato della patente. Non è tutto, perché i nuovi uffici postali dei 7mila comuni coinvolti vedranno l’installazione di ATM

Nei centri con meno di 15mila abitanti i cittadini potranno richiedere attraverso un totem certificati e servizi della pubblica amministrazione.

Un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro 800 milioni sono finanziati con il Pnrr

Postamat, di lockers per la consegna di pacchi (attivi 24 ore su 24), di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici, di impianti fotovoltaici per l’alimentazione degli stessi uffici e di sistemi di smart building e sensori di monitoraggio ambientale. Alcuni degli uffici saranno dotati, all’esterno, di spazi attrezzati per accogliere iniziative culturali, di salute e benessere. Dalla trasformazione degli edifici direzionali di Poste e dei grandi uffici postali presenti in tutte le province, inoltre, saranno creati anche 250 “Spazi per l’Italia”, rete di coworking con oltre 10mila postazioni di lavoro e riunione, servizi condivisi, aree dedicate a eventi e formazione per professionisti, imprese, associazioni e singoli cittadini. I primi 37 spazi saranno aperti entro la fine dell’anno.

“Il mondo è cambiato, ma la vocazione di Poste Italiane di tenere unito il Paese si conferma”, ha dichiarato il Presidente Mattarella, che ha voluto sottolineare come la mancanza di servizi nei piccoli centri abbia portato a un impoverimento dell’Italia. Le comunità sotto i 15mila abitanti rappresentano il 90 per cento dei comuni,

coprendo una superficie dell’80 per cento del territorio nazionale. Un’area nella quale vivono 16 milioni di italiani.

“Oggi l’Italia ha il dovere di garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità e la stessa qualità del vita”, ha dichiarato la presidente di Poste, Maria Bianca Farina, che ha spiegato come il progetto “offra servizi essenziali con connessioni internet ad alta velocità alle zone periferiche, comunità piene di vita e di saperi che nel tempo hanno perso popolazione perché non efficientemente connesse”. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste, ha aggiunto che l’attuazione del progetto “contribuisce ad accelerare anche la trasformazione digitale del Paese”. Per Giorgia Meloni si tratta di “un progetto imponente e capillare per avvicinare istituzioni e cittadini, un modello di innovazione e inclusione sociale che insegna all’Europa, che unisce l’Italia, che dice no ai servizi di serie A e di serie B, garantendo a tutti il diritto di accedere ai servizi in maniera semplice e veloce, guardando al futuro e facendo risparmiare tempo”.

Il ministro Nordio difende il lavoro dei giornalisti: “La stampa libera è fondamento della democrazia”

L’Ordine dei giornalisti compie 60 anni. È del 3 febbraio 1963 la legge che istituì la professione, voluta dal veronese Guido Gonella, primo presidente dell’Ordine, oltre che segretario della Democrazia Cristina, ex ministro di Grazia e giustizia e della Pubblica istruzione. E proprio nel Veneto di Gonella si sono aperte le celebrazioni nazionali, con un convegno organizzato alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia su “I valori del giornalismo, le sfide dell’informazione”, seguito il 3 febbraio a Roma da un evento aperto con il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

che, partendo dall’art. 21 della Costituzione che tutela la libertà di informazione e del pensiero del cittadini, ha sottolineato come i giornalisti abbiano una responsabilità enorme. “Una

responsabilità accentuata dalla moltiplicazione delle fonti di informazione offerta dalla rivoluzione del web. Alla professione giornalistica – ha detto Mattarella – viene affidato il ruolo di

espressione della libera critica secondo doveri di lealtà e buona fede. Ai giornalisti è rimesso il compito rilevante, ai fini della libera formazione delle opinioni dei cittadini, del rispetto della verità sostanziale dei fatti”.

Alla celebrazione nella capitale hanno preso parte il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il suo vice Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria Alberto Barachini, la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il costituzionalista Giovanni Maria Flick.

“La stampa libera è uno dei fondamenti della democrazia liberale e della cultura”, ha detto nel suo intervento il Guardasigilli, che ha sottolineato l’importanza di “coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini, che può essere violata, violando la segretezza delle loro conversazioni”. Precisando che “se un giornalista pubblica una notizia riservata su un’indagine giudiziaria, la colpa non è del giornalista, che non va né incriminato né censurato. La colpa è di chi consente la diffusione di queste notizie e non vigila abbastanza”. (s.s.)

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Sergio Mattarella e Matteo Del Fante

Salute

Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di meme

Sicurezza stradale, la parola passa ai ragazzi. Saranno loro gli ideatori dei prossimi messaggi di prevenzione che la Regione Veneto utilizzerà per sensibilizzare i più giovani al tema della sicurezza sulle strade.

La sfida è partita, “Un’altra strada challenge”, e invita alla partecipazione attiva al progetto i ragazzi della secondaria di secondo grado del Veneto, attraverso un’attività che si svolgerà nelle scuole.

Sicurezza stradale, la parola ai ragazzi

“Guidare ti fa sentire… libero! Niente più bus affollati la mattina, niente più genitori che ti aspettano fuori, niente più pioggia finito l’allenamento. Ma non è tutto rose e fiori. – recita lo spot di presentazione del progetto che in questi giorni rimbalza nel web da una pagina all’altra delle Ulss venete - Ci sono limiti e regole pensati per proteggerci perché, in fondo, essere liberi significa anche questo: rispettare la libertà degli altri. Scegliamo di essere responsabili. Contribuire a una strada più sicura è qualcosa che dobbiamo prima di tutto a noi stessi e puoi farlo anche tu. Partecipa a un’altra strada chellenge realizzando messaggi di prevenzione efficaci e creativi. Eh sì, anche i meme vanno bene. Con la tua classe potrai vincere un’opportunità di crescita per te e i tuoi compagni e fondi da investire nella tua scuola. Accetta la sfida”.

“Un’altra strada challenge” è, dunque, un concorso che mette alla prova gli studenti, sfidandoli a creare il messaggio di prevenzione più efficace e accattivante, e promuovendo in loro comportamenti consapevoli e prudenti.

Prosegue alla pag. seguente

FEBBRAIO 2023 on-line: /category/salute/

Salute

L’appello

Usa il cellulare con intelligenza

Tutela la salute e l’ambiente

La campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute rilanciata dall’Ulss 2 Marca Trevigiana sul corretto utilizzo degli smartphone

Un’altra strada è un progetto che vuole creare awareness nelle scuole, invitando gli studenti a realizzare contenuti sul tema della sicurezza stradale, portandoli a riflettere su 3 concetti fondamentali: libertà, responsabilità e sicurezza.

Dopo un primo momento di approfondimento sul tema della sicurezza stradale, gli studenti saranno chiamati a realizzare contenuti brevi ed efficaci, con l’obiettivo di diffondere i valori della prevenzione e della responsabilità con un tono di voce fresco e creativo, mirato a diffondere consapevolezza proprio fra i giovani.

Chi può partecipare al concorso di idee?

Tutte le scuole secondarie di secondo grado e gli istituti di Formazione professionale del territorio Veneto, presentando una o più proposte oh messaggi sul tema della sicurezza stradale.

Da quando e fino a quando può essere presentata la domanda?

La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere presentata entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione del Bollettino ufficiale regionale (Bur) e nel portale Internet regionale (piattaforma telematica “bandi online” della Regione del Veneto: https//bandi.regione.veneto.it/), secondo le indicazioni e le procedure indicate nell’avviso contenuto nell’allegato della deliberazione.

Quante classi possono partecipare per singolo istituto?

Non esiste un limite, però l’adesione al bando è effettuata dall’Istituto, che pertanto dovrà coordinare le proposte presentate dalle proprie classi o gruppi di studenti. Scopo dell’iniziativa è di sensibilizzare ciascuno studente al tema della sicurezza stradale e di raccogliere il maggior numero di proposte al fine di individuare quella con la maggiore efficacia a livello comunicativo.

La domanda di partecipazione può essere presentata anche da un singolo alunno?

“Usa il cellulare con intelligenza. Tutela la salute e l’ambiente”. E’ il messaggio che si rinnova nella campagna di sensibilizzazione del Ministero della Salute e che l’Ulss 2 Marca trevigiana fa proprio veicolandone, nella sua pagina Facebook, i punti salienti attraverso una infografica sul tema.

“Gli smartphone - si legge - sono ormai parte integrante della nostra vita e sono in molti ad utilizzarli per più ore consecutive, per motivi legati alla propria professione o perché lontani dai propri affetti. Uno dei dubbi più comuni sull’uso massiccio dei telefoni cellulari è il possibile effetto nocivo dei campi elettromagnetici in radiofrequenza. Sul tema sono stati condotti numerosi studi”.

L’obiettivo è dunque informare e chiarire qualche dubbio per utilizzare correttamente gli smartphone, nell’ottica di un approccio basato sulla prevenzione.

Lo smartphone e onde elettromagnetiche. Le evidenze scientifiche attualmente disponibili sul tema affermano che le emissioni di telefoni cellulari e cordless non sono pericolose per l’utilizzatore, le ricerche tuttavia sono ancora in corso: non sono ancora disponibili osservazioni fatte a più di 15 anni dall’inizio dell’uso, mentre sono ancora limitate le evidenze per le esposizioni durante l’infanzia e l’adolescenza.

“In quest’ottica – si legge nell’infografica - è prudente cer-

care di ridurre l’esposizione alle onde elettromagnetiche, soprattutto per i più piccoli, in attesa che studi specifici in corso forniscano evidenze utili.

Le chiamate sono il momento in cui si è più esposti, pertanto è consigliabile utilizzare l’auricolare o il vivavoce, preferendo quando possibile i messaggi. E’ inoltre preferibile utilizzare il telefono in condizioni di buona ricezione, così il segnale trasmesso sarà meno forte.

Se si è portatori di pacemaker è bene non tenere il cellulare vicino al cuore.

Non distrarsi col cellulare sulle strade. Niente chiamate, messaggi, foto, videogiochi, fumetti o libri mentre si è al volante o in strada. Mentre si guida o si cammina la strada non dev’essere mai persa di vista. E’ opportuno evitare di ascoltare la musica ad alto volume con gli auricolari.

Il Codice della strada, peraltro, lo prevede: è vietato toccare il telefono mentre si guida, anche se fermi in fila nel traffico, al semaforo o al casello. Il cellulare, infatti, aumenta il rischio di incidenti: scrivere un messaggio equivale a 10 secondi di distrazione, si abbassa la soglia di attenzione e aumentano i tempi di reazione come quando si beve troppo. Dove smaltire il vecchio cellulare. E bene rivolgersi direttamente ai punti vendita. E’ un servizio che viene fornito gratuitamente e senza l’obbligo di acquisto.

No, la partecipazione al concorso di idee effettuata dall’Istituto scolastico, eventualmente anche in forma associata con altre scuole e potrà interessare più classi. Non è prevista la possibilità di presentare proposte direttamente da parte degli studenti.

Gli step del progetto sono tre: preparazione, creatività, partecipazione dei migliori progetti.

La preparazione.

Ogni insegnate che intende iscrivere il proprio istituto scolastico può registrarsi e scaricare il “Kit dello studente” e i documenti allegati da leggere con attenzione insieme agli studenti.

Creatività.

L’invito rivolto agli studenti è di creare il contenuto più interessante (sia esso un meme divertente oppure un video emozionante), virgola facendoli lavorare da soli o in gruppo.

La partecipazione

L’insegnate individuerà i prodotti migliori selezionando i lavori più efficaci dei suoi studenti, poi dovrà caricare il materiale tramite il profilo della scuola, senza dimenticare nessun documento al momento dell’upload.

Premi in palio. Al termine del concorso una giuria esaminerà i contenuti e decreterà le tre opere vincitrici che saranno premiate con una somma di denaro: 5.000 euro per la scuola prima classificata 3.000 euro per la seconda classificata e 2.000 euro per la scuola terza classificata.

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Il concorso della Regione, una sfida a “colpi” di meme

Prevenzione. La campagna di screening della Regione Veneto

Prevenzione del tumore del collo dell’utero, con una diagnosi precoce si può curare

Tumore del collo dell’utero, si può prevenire e curare, grazie ad una diagnosi precoce, che può davvero salvare la vita. E’ questo il mantra che è stato in più occasioni ribadito. Il messaggio rivolto alle donne è chiaro e si può sintetizzare in tre parole: informati, aderisci allo screening e fai il vaccino.

La campagna della Regione del Veneto sulla sensibilizzazione alla prevenzione del tumore del collo dell’utero parte proprio dal programma di screening oncologico della cervice uterina.

In generale, si spiega sulla pagina web della Regione, i Programmi di Screening hanno lo scopo di ridurre la mortalità favorendo la diagnosi precoce che accresce le possibilità di cura e di guarigione, sono rivolti a tutte le persone che abitano in Veneto e che sono in una fascia di età in cui il rischio di ammalarsi di questi tumori è più alto.

Nello specifico quello della cervice uterina è un percorso gratuito per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero, che accompagna la persona dal momento dell’adesione all’invito, alla diagnosi, fino alla cura dell’eventuale lesione. Ha lo scopo di favorire la diagnosi precoce di tumori e di lesioni che potrebbero evolvere in tumore (lesioni pretumorali), per ridurre la mortalità e accrescere le possibilità di cura e di guarigione.

L’invito ad aderire è rivolto a tutte le donne che hanno residenza in Veneto, a partire dai 25 o 30 anni di età, a seconda dello stato vaccinale per la vaccinazione contro il Papillomavirus (HPV), e fino ai 64 anni. Le donne vaccinate contro HPV entro i 15 anni hanno un rischio molto ridotto di sviluppare tumori o lesioni pretumorali, per cui iniziano lo screening a 30 anni. Le donne non vaccinate contro HPV entro i 15 anni, invece, iniziano lo screening a 25 anni.

Il Programma di Screening della cervice uterina, propone tramite lettera d’invito, il Pap test ogni tre anni alle donne dai 25 ai 29 anni non vaccinate contro HPV e il test HPV ogni 5

anni a tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Viene offerto il test di screening più appropriato ad ogni fascia d’età, sulla base delle caratteristiche del test e sul rischio della donna di sviluppare tumore o lesioni pretumorali. Differenze tra test HPV e Pap test. Il test HPV è un esame di recente introduzione che ricerca l’infezione da HPV, mentre il Pap test ricerca le lesioni causate dall’infezione stessa. Il test HPV è più sensibile rispetto al Pap test e, per tale ragione, può essere eseguito ogni 5 anni anziché 3. Tuttavia, poiché nelle donne più giovani le infezioni da HPV sono molto frequenti e nella gran parte dei casi regrediscono spontaneamente, il test HPV è raccomandato a partire dai 30 anni. Come si procede. La lettera d’invito a effettuare il test arriva a casa alle donne nelle fasce di età interessate da parte della Ulss di appartenenza. Una volta effettuato il test, se l’esito è negativo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e, dopo l’intervallo programmato, un successivo invito. Se la risposta è invece positiva, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia): Successivamente, in caso di diagnosi di lesione

A partire dai 25-30 anni e fino ai 64 anni di età l’invito rivolto alle donne è di aderire al percorso gratuito di controllo, diagnosi e cura della eventuale lesione pretumorale

Antibiotici, vanno usati in modo corretto per essere efficaci

pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso. Se il test HPV risulta positivo, viene effettuato, sullo stesso campione, il Pap test. Se anche il Pap test risulta positivo, la persona riceve una comunicazione dalla Ulss e un invito a eseguire specifici esami di approfondimento (visita ginecologica con colposcopia).

Successivamente, in caso di diagnosi di lesione pretumorale o tumore, vengono definite e programmate le analisi e le cure del caso.

Se invece il test HPV è positivo, ma il Pap test risulta negativo, la donna riceverà una comunicazione dell’esito dei test ed un invito a ripetere il test HPV dopo un anno.

E’ bene precisare che un test positivo (test HPV o Pap test) non indica la presenza di un tumore o di una lesione pretumorale, ma indica un aumentato rischio. Per questo motivo è importante eseguire gli esami di approfondimento proposti.

La vaccinazione contro il papilloma virus. In Italia è raccomandata e offerta gratuitamente alle ragazze e ai ragazzi, a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre.

Come difendersi dai cyberbulli, alcuni suggerimenti proposti dall’Ulss 5 Polesana

Cyberbullismo e giovani. L’occasione per riflettere sul tema è stata offerta dalla celebrazione, lo scorso 7 febbraio, della Giornata mondiale contro il bullismo, in tutte le forme in cui esso si manifesta.

L’Ulss 5 Polesana ha concentrato l’attenzione proprio sul cyberbullismo e ha fornito, attraverso la sua pagina Facebook, un serie di indicazioni per aiutare i ragazzi che hanno a che fare con questo tipo di molestie.

Intanto, è opportuno sapere che per cyberbullismo s’intende l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, infastidire, mettere a disagio o escludere altre persone.

Quando accade la prima cosa da fare – secondo le indicazioni dell’Ulss

5 Polesana – è inviare un messaggio al bullo, esplicitando il fatto che il suo comportamento infastidisce e disturba, invitandolo a non continuare con il suo atteggiamento.

E’ opportuno non avviare un botta e risposta con chi offende on-line. Il rischio è di fare il suo gioco.

La mossa successiva è quella di bloccare tutti i profili social del bullo. E’ la strategia più efficace per non rimanere intrappolati nella sua dinamica.

In ogni caso, conviene tenere traccia delle conversazioni o degli sms molesti: potrebbero tornare utili come prova in caso di denuncia.

Non è il caso di visitare community o chat in cui si è attaccati in modo offensivo;

Antibiotici

così come non è il caso di isolarsi ma, piuttosto, reagire informando i genitori o un adulto di riferimento su quanto sta avvenendo.

L’invito rivolto ai ragazzi è quello di denunciare sempre, se si è testimoni, gli episodi di cyberbullismo perché questo tipo di testimonianza rappresentano un valido aiuto per chi si trova in difficoltà.

sì, ma con cautela.

E’ il monito che anche la Regione Veneto rinnova, invitando ad un uso corretto e consapevole di tali medicinali. Un uso improprio degli antibiotici contribuisce, infatti, a rendere i batteri resistenti ai successivi trattamenti.

Inoltre, è bene sottolinearlo, gli antibiotici sono efficaci solo contro le infezioni da batteri, non aiutato perciò a guarire dalle infezioni causate da virus, come i comuni raffreddori o l’influenza.

Gli antibiotici, pertanto, vanno usati solo con prescrizione e su indicazione del medico. Forse non tutti lo sanno ma gli antibiotici non utilizzati non devono essere conservati e vanno smaltiti secondo modalità ben precise. Da questo

punto di vista molto utili possono essere le indicazioni fornite dal farmacista.

Se continueremo ad usare gli antibiotici nella stessa quantità in cui lo facciamo oggi, potrebbe accadere in futuro che non funzionino più, proprio nel momento in cui potrebbero essere più necessari. La conclusione, quindi, è che possiamo contribuire a mantenere efficaci gli antibiotici solo se ricorriamo ad essi quando servono e lo facciamo in modo corretto.

Chi volesse avere ulteriori informazioni al riguardo può consultare la pagina web della Regione Veneto all’indirizzo www. regione.veneto.it/web/sanita/ antimicrobico-resistenza

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Salute

I fantastici cinque schierati per abbattere le barriere architettoniche

La storia di cinque ragazzi, tra i 20 ed i 28 anni, affetti da autismo, che realizzano colorate rampe di mattoncini Lego, utilizzate nei negozi e in strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria

Si chiamano Enrico Balestra, Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padrin, hanno tra i 20 e i 28 anni e sono accomunati dal fatto di essere tutti e cinque affetti da autismo e di lavorare in nome di un obiettivo comune: aiutare chi - come loro – convive con una disabilità. Come? Realizzando delle coloratissime rampe di mattoncini Lego che vengono utilizzate all’interno di negozi e strutture pubbliche per permettere l’accesso alle persone con disabilità motoria e abbattere così le barriere architettoniche.

E’ una bella storia che viene raccontata attraverso la testimonianza di Sebastiano Rizzardi del Consorzio di Cooperative Sociali CSS, che raggruppa otto realtà che, tra le altre cose, si occupano – con la piattaforma “Habile” - di inserimento lavorativo di persone con disabilità e con cui il Servizio di Integrazione Lavorativa (SIL) della Ulss 6 Euganea da tempo collabora.

“Eravamo durante il primo lockdown – racconta Rizzardi - e dovevo organizzare un laboratorio di comunicazione un paio di po-

meriggi la settimana per tre giovani seguiti dal SIL. Dopo un inizio tentennante abbiamo applicato concretamente la maieutica di socratica memoria, facendo emergere da loro gli ambiti su cui se la sentivano di affinare le abilità di espressione, sapendo che autismo e comunicazione sono spesso due mondi ben lontani. Ludovico ed Enrico Ortile mi dissero che a loro piaceva scrivere e anzi il primo aveva anche già pubblicato un libro. Enrico Balestra invece mi disse che a lui piacevano i Lego e la volta dopo mi portò un Super Mario di mattoncini di cui andava tanto fiero perché lo faceva sentire forte e sicuro di sé. Anche agli altri due ragazzi piacque l’idea di cimentarsi in qualcosa di pratico durante questo laboratorio: unendo questi loro intenti con l’idea della nonna tedesca Rita Ebel, che già da tempo costruiva le rampe per i disabili con i Lego, venne fuori la nuova missione del nostro laboratorio: realizzare per il nostro territorio questo tipo di rampe”. Da questi esordi ad oggi la strada fatta è stata tanta: i Talents sono diventati cinque, le rampe costruite sono arrivate a sette – dislocate

tra il padovano e il vicentino – e ce ne sono in cantiere almeno altrettante: a Padova, e poi a Selvazzano Dentro, Rubano, Conselve, Noale. Ogni rampa è costituita da migliaia di pezzetti che, prima di essere minuziosamente assemblati, vengono raccolti e selezionati. I ragazzi basano quindi il loro lavoro sulla generosa disponibilità di mattoncini che provengono sia da privati cittadini che da negozi, che vengono a sapere dell’iniziativa attraverso il tam tam mediatico e i testimonial, tra cui c’è il campione paralimpico Damiano Marini. “La tenacia, la dedizione, la precisione e la costanza di Enrico Balestra e degli altri ragazzi permettono di realizzare qualcosa di concreto per chi si trova ad affrontare quotidianamente il dramma delle barriere architettoniche e questa intuizione – conclude Rizzardi – ha consentito di sviluppare una comunicazione di Habile e delle nostre imprese sociali come non avremmo mai potuto immaginarla, veicolando concetti complessi in maniera pop e leggera e consentendo di immaginare una concreta inclusione lavorativa in un ambito creativo come quello della comunicazione”.

36 www.lapiazzaweb.it Salute

BURGER DI BROCCOLI E QUINOA

Una ricetta tutta vegetariana, ottima da gustare come piatto unico o per farcire un bel panino accompagnato da formaggio e verdure fresche.

Ingredienti (6 burger): 400 gr broccoli; 240 gr ceci (già cotti); 150 gr quinoa; 300 ml acqua; 50 gr Formaggio Grana; farina; sale e pepe q.b.

Preparazione: Sbollentare i broccoli in acqua salata per circa 5 minuti. Cuocere la quinoa in acqua fredda per 10 minuti a partire dal bollore. La dose dell’acqua deve essere il doppio del peso della quinoa. Lasciare riposare la quinoa a fuoco spento. Trasferire i broccoli e i ceci nel boccale del mixer e frullare fino ad avere un composto ben omogeneo. Aggiungere la quinoa cotta e il formaggio grana e mescolare bene. Aggiustare di sale e di pepe e della farina se il composto è troppo liquido. Formare i burger e lasciarli in riposare in frigo per un’ora. Cucinare gli hamburger in forno a 180° per 10 minuti per lato.

Idee in cucina che anticipano la primavera

BOCCONCINI DI POLLO E CARCIOFI

Un piatto che unisce il sapore delicato del pollo al gusto dolce e pungente del carciofo.

Ingredienti: 3 carciofi; 200 gr di pollo; 1 spicchio di aglio; 1/2 bicchiere di vino bianco; farina; olio sale; pepe q.b.

MUFFIN ALL’ARANCIA

Per una colazione o una merenda profumata. Dolcetti soffici, leggeri, facilissime e accontentano tutta la famiglia.

Ingredienti (6 muffin): 1 uova; 75 gr zucchero; 40 ml latte; 1 arancia; 50 ml olio di semi; 150 gr farina 00; 4 gr lievito per dolci

Preparazione: Grattugiare la scorza di un’arancia lavata e asciugata e tenetela da parte. Spremete l’arancia e filtratela con un colino a maglie fitte. In una ciotola aggiungere farina, lievito, lo zucchero l’uovo, l’olio e il succo di arance e mescolare con una frusta a mano. Dopo aver aggiunto la scorza, versare il composto negli stampini. Infornare i muffin in forno ventilato precedentemente riscaldato per 5 minuti e lasciateli cuocere a 180°forno ventilato per circa 20 minuti.

Preparazione: Tagliare il petto di pollo a cubetti. Pulire i carciofi facendo attenzione a rimuovere le foglie esterne più dure e successivamente affettarli. Trasferire i carciofi in una padella antiaderente con uno spicchio di aglio schiacciato, un giro di olio e fateli sfumare per circa 10 minuti a fiamma moderata e poi salare. Unire il pollo e lasciare cuocere a fiamma vivace per 5 minuti per rosolare uniformemente i bocconcini di pollo. Sfumare il pollo e i carciofi con il vino bianco e lasciate cuocere per altri 5 minuti, aggiustando di sale.

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Rubrica a cura di Sara Busato
A tavola
Febbraio è il mese ideale per creare ricette gustose e ricche di proprietà nutrizionali.
La frutta e verdura di stagione offrono diversi spunti per realizzare un menù facile e sfizioso

ARIETE

Siete partiti in quarta e riuscite finalmente ad affrontare e risolvere tutte le questioni rimaste in sospeso, in ambito domestico, familiare ma anche lavorativo

Febbraio

State attraversando una fase di passaggio che talvolta genera confusione e disorientamento, ma è un percorso necessario. Presto tutto sarà più semplice e chiaro

Febbraio regala sempre un po’ di leggerezza

E’ un periodo di alti e bassi dal punto di vista emotivo. Non lasciatevi travolgere e date spazio alla razionalità che in questo periodo vi guiderà nelle vostre scelte

Il mese è iniziato nel migliore dei modi. Una rinnovata energia vi consente di ottenere approvazione e successo, a volte anche insperati. Approfittatene per puntare in alto nei vostri obiettivi

Se le cose non vanno proprio come avevate sperato affidatevi all’ottimismo e alla vostra innata gioia di vivere che vi consentiranno di superare con successo tutte le ostilità

All’impulsività che vi tenta talvolta opponete il vostro sano realismo che vi consente di affrontare con lucidità ogni prova. Ne trarrete beneficio in ogni situazione

E’ tempo di rialzarsi in piedi e tirare fuori tutta la grinta di cui siete capaci per lasciarvi alle spalle quella fase di incertezza che avete vissuto in modo passivo. Si volta pagina e si ricomincia

Il cuore avrà la meglio, accompagnato da una fervida immaginazione che vi consentirà di mettervi in gioco con più leggerezza nelle relazioni. Non fatevi distrarre troppo

La situazione è molto più semplice di quanto possa apparire se affrontate le cose con un po’ di spensieratezza e col sorriso. Gli amici sono una risorsa incredibile

Non vi smentite mai: la vostra forza è nella determinazione e, ancora una volta, sarà la vostra carta vincente. Nessuno potrà fermarvi, neanche la stanchezza. La vostra grinta avrà la meglio

E’ il momento giusto per lasciare da parte tutti i dubbi e i sensi di colpa. Guardate oltre e pensate solo a voi stessi. Gli altri se la caveranno da soli

Concentratevi su ciò che volete davvero cambiare e cominciate a pensarci concretamente. Un passo dopo l’altro arriverete a ottenere ciò che desiderate. Siate tenaci

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TORO GEMELLI CANCRO
LEONE VERGINE BILANCIA PESCI ACQUARIO CAPRICORNO SAGITTARIO SCORPIONE Oroscopo

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Febbraio regala sempre un po’ di leggerezza

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I fantastici cinque schierati per abbattere le barriere architettoniche

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Famila verso lo spostamento Cavarzere si divide e si interroga

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