La Piazza di Padova_Dic24

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di Padova

Sanità, Veneto al top ma si può far meglio Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

La sanità veneta è tra le migliori d’Italia: lo certifica l’ultimo rapporto dell’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, che al vertice della classifica sulle performance delle aziende sanitarie pubbliche e ospedaliere vede tre Ulss venete tra le prime cinque. E’ il risultato di una valutazione minuziosa, che ha passato sotto la lente ben 27 indicatori delle prestazioni sanitarie. Promosse anche le aziende ospedaliere, come Padova per la sua rilevanza internazionale.

La sanità veneta, dunque, si conferma in ottima salute nel panorama nazionale e garantisce performance di qualità in quasi tutti gli ambiti di cura e di assistenza. Ora c’è da lavorare sui punti più critici, dall’affollamento dei pronto soccorso alle liste d’attesa ancora troppo lunghe, ma anche il nodo dei medici di base. E’ lo stesso direttore generale dell’Agenas Domenico Mantoan, un lungo passato da manager della sanità veneta, a ricordare che per non intasare i pronto soccorso bisogna “creare un nuovo modello di cure, perché il cittadino non trova risposte sul territorio”. Come? “Bisogna lavorare sull’efficienza, puntare su modelli organizzativi che a parità di risorse danno risultati migliori”, ha detto Mantoan.

segue a pag. 3

PADOVA ACCENDE IL NATALE, UN MESE DI APPUNTAMENTI DA VIVERE IN CITTA’

Il grande albero in centro, il pattinaggio e il villaggio in Prato della Valle, ma anche i tanti spettacoli per grandi e piccoli, con agevolazioni e sconti per sostenere le attività commerciali

Servizi alle pagg. 3 e 4

Gli eventi

SICUREZZA DEL TERRITORIO, STRADE, INTERPORTI E OPERE

La parola agli assessori regionali Gianpaolo Bottacin ed Elisa De Berti, con uno sguardo al prossimo futuro

Servizio a pag. 35

SCINTILLE SULL’AUTONOMIA

SI APRE UNA FASE DECISIVA

Dopo il pronunciamento della Consulta il governatore Zaia si dice ottimista ma per il Pd “ne esce sconfessato” Le interviste

Servizio a pag. 30

LAutonomia differenziata: una sfida per il futuro del Veneto e dell’Italia

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

a sentenza della Corte Costituzionale sull’autonomia differenziata rappresenta un passaggio cruciale nel percorso verso un’Italia moderna, più equa e più vicina ai cittadini. Il Veneto, con determinazione e responsabilità, ha sempre sostenuto che l’autonomia non è un privilegio, ma un diritto sancito dalla Costituzione. e uno strumento per garantire servizi migliori e più efficienti a tutti i cittadini. segue a pag. 3

Festività. Ai piedi del grande abete il richiamo alla campagna della Fondazione Salus Pueri

Sintonizzati sul futuro.

Scenari di luce illuminano il Natale Padova vestita a festa dà spettacolo

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Padova accende il Natale

Anche quest’anno, Padova si trasforma in un magico scenario natalizio, illuminandosi di luci, colori e tante iniziative che fanno rivivere l’atmosfera del Natale. Gli antichi palazzi diventano straordinarie opere d’arte grazie a proiezioni e giochi di luce, mentre i mercatini natalizi, le luminarie suggestive, la presenza di Babbo Natale, il trenino e molte altre attrazioni rendono la città ancora più vivace e festosa. «Realizziamo un grande investimento per animare la città e impreziosire le nostre piazze e le nostre vie di luci. – commenta l’assessore alle attività produttive e commercio, Antonio Bressa - L’obiettivo è quello di portare quell’atmosfera di festa che riscalda gli animi di cittadini e turisti che sicuramente si godranno Padova nel periodo che ci porterà al Natale. Siamo arrivati pronti grazie alla grande collaborazione di questi mesi insieme alle associazioni di categoria, la Camera di Commercio e i negozianti, non solo sotto l’aspetto commerciale, ma anche quale occasione per unire cultura, territorio e solidarietà. Inoltre, andremo ancora a promuovere l’immagine della città anche oltre la sua dimensione territoriale, in scia con le campagne di marketing che già ottimi risultati stanno producendo in termini di attrattività di Padova». La città si è illuminata con le tradizionali luminarie natalizie, creando un’atmosfera magica fatta di luci e decorazioni che richiamano lo spirito del Natale. Più di sessanta installazioni realizzate dal Comune decorano i principali edifici comunali, gli alberi di Prato della Valle, alcune rotonde strategiche e le piazzette di tutti i quartieri. A queste si aggiungono le luminarie dei negozianti, sostenute grazie ai contributi erogati tramite un bando pubblico promosso in collaborazione con la Camera di Commercio di Padova. Il suggestivo videomapping, ormai immancabile, illumina il Palazzo del Capitanio, la Loggia della Gran Guardia e il Palazzo del Monte di Pietà, regalando scenari unici. Natale a Padova. Emozioni che si accendono. (s.b.)

di Padova

L’assessore

Bressa:

“Collaborazione con le categorie e associazioni”

Autonomia differenziata: una sfida per il futuro del Veneto e dell’Italia

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

La Corte ha ribadito la legittimità del regionalismo differenziato, ponendo però alcuni limiti. Li rispettiamo, perché siamo i primi a volere un sistema fondato su regole chiare e trasparenti. Definire i LEP (livelli essenziali delle prestazioni) è fondamentale per assicurare pari diritti a tutti, da Nord a Sud. Tuttavia, è altrettanto imprescindibile che le risorse del Veneto restino sul territorio, per finanziare scuole, sanità e infrastrutture all’altezza delle nostre aspettative.

L’autonomia differenziata non divide il Paese, lo rafforza. Permette a ciascuna Regione di esprimere al meglio le proprie potenzialità, promuovendo efficienza e responsabilità. Il Veneto è pronto a guidare questa sfida con coraggio, come sempre ha fatto. Lavoriamo insieme per un’Italia più forte, solidale e innovativa.

Sanità, Veneto al top ma si può far meglio Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

La prima risposta sul territorio il cittadino la trova dai medici di base, le cui difficoltà sono ben note tra carenza di professionisti, zone cronicamente scoperte, difficoltà di accesso e troppa burocrazia che complica la vita al paziente e agli stessi medici. A questo si sommano le lunghe attese per migliaia di pazienti, costretti al “pendolarismo” anche per le prestazioni più semplici oppure a rivolgersi alle strutture private, sobbarcandosi costi tutt’altro che indifferenti che gravano sui bilanci familiari. Le statistiche riferiscono di quasi un terzo di ricette per visite ed esami non erogate in Veneto: fra i motivi senz’altro pesano proprio le lunghe attese o la scelta di strutture private. Da un lato quindi il sistema sanitario veneto funziona, e anche molto bene, rispetto al resto d’Italia, dall’altro nella quotidianità i cittadini si trovano a fare i conti con le difficoltà di accesso ad alcuni servizi, le lunghe attese, l’affollamento dei pronto soccorso e la mancanza di alternative per i casi meno gravi. Su questi fronti si può solo migliorare. Con questo auspicio ci avviamo alla conclusione del 2024, accompagnati dall’augurio di un sereno Natale e di un anno nuovo ricco di buone notizie. Auguri a tutti.

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Festività. Ai piedi del grande abete il richiamo alla campagna della Fondazione Salus Pueri

Scenari di luce illuminano il Natale Padova vestita a festa dà spettacolo

Alla decima edizione il Villaggio Eremitani, torna la pista di pattinaggio con dimensioni raddoppiate in Prato della Valle, in piazza Capitaniato protagonisti gli artigiani, Notte di San Silvestro con il concerto di Alfa

L’avvio ufficiale del Natale a Padova è stato segnato dall’accensione del grande albero di fronte a Palazzo Moroni, un momento simbolico che ha illuminato il cuore della città e dato il via alle festività. L’abete è alto circa dodici metri con una base di sei, ai suoi piedi sarà installato un banner che veicolerà la campagna della fondazione Salus Pueri per il Nuovo Ospedale Pediatrico a Padova. Quest’anno ad accompagnare il tradizionale momento, il concerto dei Neri per Caso organizzato con il contributo della Camera di Commercio e Venicepromex. Uno spettacolo concepito per essere inclusivo e universale: le melodie natalizie, reinterpretate dai Neri Per Caso, parlano a tutti, dai bambini agli anziani, dagli appassionati di musica agli spettatori occasionali. Con l’albero che splende davanti a Palazzo Moroni, la città si prepara a vivere un periodo ricco di magia, eventi e tradizioni che celebrano lo spirito natalizio.

Fino al 6 gennaio, la città si accenderà con oltre sessante installazioni luminose trasformando i principali palazzi in spettacolari scenari di luce. Palazzo Moroni, la Loggia Amulea, il Teatro Verdi e Palazzo della Ragione saranno

protagonisti di una nuova ed emozionante coreografia luminosa. Non mancheranno gli iconici alberi illuminati di Prato della Valle, le principali rotonde della città e le piazzette di tutti i quartieri, creando un’atmosfera magica. A completare lo spettacolo, le luminarie dei negozianti. Infine, il suggestivo videomapping tornerà ad affascinare cittadini e visitatori con giochi di luce e immagini proiettate sul Palazzo del Capitanio, la Loggia della Gran Guardia e il Palazzo di Monte di Pietà, consolidandosi come una delle attrazioni più caratteristiche del periodo natalizio.

Da sempre il Natale è uno degli eventi più attesi nella città di Padova e quest’anno ancora di più visto che si celebra la decima edizione del Villaggio Eremitani ideato da Confcommercio Ascom Padova e allestito in collaborazione con Camera di Commercio e Venicepromex. Fino al 6 gennaio, la piazza è addobbata con un albero di Natale in collaborazione con la fondazione Salus Pueri, due giostre barocche e un mercatino con diciassette casette bianche decorate con motivi natalizi. Dai numerosi artigiani presenti si potranno acquistare pantofole in lana cotta, oggettistica natalizia, guanti, cappelli, sciarpe, pro-

fumi naturali, tisane e infusi, mandorlati e torroni, composte e creme spalmabili, sottaceti e prodotti tipici umbri. Il Villaggio sarà anche un luogo perfetto per colazioni, merende e aperitivi, vi si potranno consumare infatti vin brulè, cioccolata calda, panna con gli “storti”, un grande assortimento di cicchetti, folpetti, frittelle, churros spagnoli, cannoli siciliani, e coccoretti del Belgio.

Dopo il successo dell’anno scorso torna la pista di pattinaggio con dimensione raddoppiate e un villaggio natalizio che la renderà grande protagonista nell’incantevole scenario di Prato della Valle. La pista di pattinaggio sarà affiancata da un’offerta gastronomica, a cura di Confesercenti, pensata per integrarsi con l’atmosfera festiva del periodo, contribuendo a valorizzare e animare il contesto del Prato della Valle e rendendo l’area ancora più attrattiva per il pubblico.

E poi ancora “Fiera di Na-

tale” con le bancarelle tradizionali in centro nelle piazze. Infine, il famoso “Natale Artigiano” in piazza Capitaniato che da oltre vent’anni espone creazioni artistiche realizzate completamente a mano da circa una quarantina di artigiani. C’è grande attesa per “Il trenino di Natale” che percorrerà le vie della città. Un viaggio itinerante in centro storico per assaporare la magia natalizia.

Il giorno dell’Immacolata sarà davvero speciale: Babbo Natale arriverà in grande stile, percorrendo le vie e le piazze accompagnato da una vivace marching band. Dalle 16:30 sarà al Villaggio di Babbo Natale in Piazza Eremitani, pronto a ricevere le letterine dei bambini e scattare selfie indimenticabili. Non mancheranno spettacoli itineranti per la città, sabato 14 dicembre e lunedì 6 gennaio, le vie del centro saranno animate da un’allegra parata di trampolieri in costume.

Si torna in Prato della Valle

per celebrare la notte di San Silvestro, immersi nell’atmosfera di una piazza già adornata con le luminose decorazioni natalizie. A rendere tutto ancora più speciale, una pista di ghiaccio pensata per il divertimento di grandi e piccoli. Sarà Alfa ad animare il Capodanno Padovano, uno dei giovani artisti tra i più amati della scena musicale italiana, noto per il forte impatto generazionale ed emozionale. Dopo il concerto di Alfa, il divertimento continua con il dj set di Albert Marzinotto, uno dei talenti emergenti più apprezzati nel panorama elettronico italiano. Il giovane dj con i suoi ritmi e la sua energia travolgente è pronto a trasformare Prato della Valle in una pista da ballo a cielo aperto.

Il 6 gennaio, un grande spettacolo per famiglie e bambini animerà il Prato, con la partecipazione straordinaria dei Vigili del Fuoco, pronti a sorprendere il pubblico con una performance unica.

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La città che cambia

Ambiente.

L’impegno della città per il clima, l’obiettivo è la decarbonizzazione

Afine aprile 2022 la Commissione Europea, nell’ambito della Missione Net Zero Cities, ha incluso Padova, unica città veneta e del nord est, tra le 100 città in Europa e le 9 in Italia che tenteranno la sfida della neutralità climatica entro il 2030. Questo importante riconoscimento è subordinato alla redazione di un dettagliato Piano con la strategia di decarbonizzazione della città che ha richiesto più di un anno di intenso lavoro da parte del Settore Ambiente e Territorio e di tutti gli enti della città che sono stati coinvolti. Lo scorso 13 settembre il sindaco Sergio Giordani ha quindi firmato il Climate City Contract, il documento di natura strategica che individua obiettivi, strategie e azioni per consentire alla nostra città di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Il documento ha già ottenuto una prima formale approvazione da parte del gruppo di

advisor di Net Zero Cities ed è stato ufficialmente consegnato agli esperti nominati dalla Commissione Europea per la validazione, che ci dovrebbe consentire di ottenere il marchio “Padova Carbon Neutral and Smart City” nella primavera 2025.

Il sindaco Sergio Giordani commenta: “Il percorso che ci ha portato lo scorso settembre alla firma e alla presentazione alla Commissione Europea del nostro Climate City Contract per la sua approvazione, è frutto di un lungo lavoro che è iniziato con la nostra Amministrazione nel 2022. Questo articolato Piano non è un punto di arrivo bensì di partenza, perché raggiungere la neutralità climatica nel 2030 è una sfida molto ambiziosa, che possiamo vincere solo insieme, coinvolgendo tutta la città, e mettendo le basi di un grande lavoro comune tra pubblico e privato.

Essere tra le 9 città italiane

e le 100 Europee scelte dalla Commissione Europea per raggiungere questo traguardo ed essere di esempio per la successiva sfida di tutte le altre città a raggiungere la neutralità climatica nel 2050, è un riconoscimento importante alla nostra visione della città del futuro, ma è anche una enorme responsabilità di cui dobbiamo essere consapevoli.”

La consigliera con delega alla Neutralità climatica Chiara Gallani aggiunge:“Il Climate city contact è formato da tre parti, il piano delle azioni strategiche, il piano di investimenti e gli accordi per clima, quest’ultima è la parte in cui le città danno prova dell’impegno del tessuto cittadino. Presentiamo quindi i protagonisti di questo terzo pilastro, 36 realtà che si sono impegnate sia nel lavoro di condivisione di idee, proposte e confronto, sia nel mettere tutto questo nero su bianco,

sottoscrivere un accordo ed entrare a fare parte del Climate City Contract.”

L’assessore all’Ambiente Andrea Ragona conclude: “Come è già stato sottolineato gli obiettivi e le sfide previste da questo percorso verso la neutralità climatica non si possono raggiungere senza la partecipazione della città intera. Dobbiamo continuare a lavorare per aumentare i sottoscrittori ma ribadisco che la sfida si vince solo con l’impegno di tutti. Un tema molto

importante, una questione che viene sollevata spesso, è quella di come si finanzia questo ambizioso piano da oltre 5 miliardi. Io voglio cogliere l’occasione per ribadire che la transizione ecologica non è un costo, bensì un investimento. Padova oggi spende circa un miliardo di energia all’anno e se pensiamo che i 5 miliardi e mezzo che sono inseriti come costi delle azioni del piano ci portano ad abbattere, quasi azzerare, quella spesa, il conto è presto fatto.”

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Bilancio di previsione. Il sindaco critica aspramente il taglio da 14milioni di euro imposto da Roma

Giordani: “Il Governo ci impone una direzione che non condividiamo”

“Le scelte del Governo Meloni stanno mettendo a serio repentaglio la tenuta dei conti pubblici dei Comuni Italiani e, paradossalmente, in particolare di quelli con politiche di bilancio più virtuose.”

Così Sergio Giordani dal 2017 sindaco di Padova che, per la prima volta, a poche settimane dall’approvazione del bilancio di previsione della Città del Santo si trova a confrontarsi con conti che non tornano.

A suo dire le scelte che stanno giungendo da Roma “mettono in discussione tutto, servizi essenziali, benessere della comunità e politiche attive, in settori strategici per la popolazione e per i nostri quartieri. La somma dello stillicidio di tagli ai trasferimenti per i Comuni porta a una proiezione di minori entrate drammatica che, solo per il comune di Padova, supera abbondantemente i 14 milioni di euro”.

A questo si aggiunge il costo per gli incrementi contrattuali per i dipendenti previsti dai nuovi contratti collettivi nazionali, firmati a Roma dal Governo ma interamente a carico di ogni Comune. Parliamo di altri potenziali 4,5 milioni con il contratto collettivo 2022/2024 e altri 4 milioni del 2025/2027.

“Questa situazione di tagli violenti del Governo – ha commentato Giordani - sta mettendo in difficoltà tutti i Sindaci. Sinistra, destra o centro tutti siamo costretti a scelte dolorose e a non dormire la notte per far quadrare i conti o provare a farli quadrare, anche perché ricordo che giustamente per i Comuni non è data la possibilità di fare debito per le spese correnti. È inaccettabile, chiedo e chiediamo al Governo e al Parlamento di rispettare i Comuni e operare da subito scelte diverse a partire da questa manovra di bilancio. Si tratta di una vera e propria tassa governativa su tutte le cittadine e tutti i cittadini, non esistendo infatti la possibilità di “stampare moneta”

i Sindaci non hanno scelta: o tagliano i servizi, anche quelli più delicati, o operano aumenti nell’imposizione fiscale”.

“Quando parliamo di servizi essenziali – ha continuato - possiamo pensare a cose generiche ma voglio andare nel concreto per rendere l’idea ai miei concittadini. Si tratta dei pasti che arrivano agli anziani in difficoltà, dell’assistenza alle persone non autosufficienti, degli asilo nido e delle scuole, della qualità di autobus e tram, della cura del verde e dei nostri parchi, della sicurezza, della cura del disagio giovanile e le attività per adolescenti e ragazzi, del sostegno alle piccole società sportive e culturali, del diritto alla casa per chi ha meno,…e potrei continuare. Servizi necessari che ci riguardano tutti ma il cui taglio colpirebbe soprattutto le persone più in difficoltà.”

Il sindaco ha poi raccontato come da ormai più di due mesi stia lavorando con la Giunta, i tecnici e i Consiglieri Comunali a una certosina opera di revisione e correttivi per recuperare ogni euro possibile per far fronte a questa

pesantissima decurtazione:

“Anche in questo snodo così difficile la mia e la nostra prospettiva sarà quella di operare scelte che tutelino tutta la comunità e in particolare chi ha più bisogno, anziani, giovani coppie, ragazzi e bambini, persone con disabilità.”

“Padova – ha concluso - è una città abituata a servizi di eccellenza e a una cura della persona importante, farò di tutto perché continui a essere così pur in un quadro proibitivo dettato dai tagli di Roma, anche chiedendo alcuni sacrifici nell’ottica di garantire la coesione e la sicurezza della nostra comunità padovana. È necessario però che i primi cittadini si facciano sentire e chiedano ascolto e rispetto, ho sempre creduto nella leale collaborazione con lo Stato di qualsiasi colore sia il Governo ma non si può davvero immaginare di chiedere ai Comuni i soldi perché significa colpire il primo e più vicino presidio di tutela delle persone e soprattutto inevitabilmente vuol dire mettere le mani in tasca ai cittadini per conto terzi. Confido, come ogni sindaco, in un serrato confronto e in concreti ripensamenti”.

“La somma dello stillicidio di tagli ai trasferimenti per i Comuni porta a una proiezione di minori entrate drammatica che, solo per il comune di Padova, supera abbondantemente i 14 milioni di euro, a cui si aggiungono 8,5 milioni per il rinnovo dei contratti ai dipendenti”.

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Dal 1° gennaio 2025 IL CAF UIL VENETO offre un nuovo servizio, dedicato ai lavoratori autonomi ai liberi professionisti e alle

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La città che cambia

Il sondaggio. Nonostante i disagi e le code sono più i benefici percepiti dai cittadini

Tram, sette padovani su dieci sono favorevoli alle nuove linee

Intanto aprono i nuovi cantieri in via Venezia fino al cavalcavia San Marco L’assessore alla mobilità, Andrea Ragona, ha ribadito l’importanza strategica del progetto

Nonostante un’estate segnata da cantieri che hanno influito sulla viabilità cittadina, i padovani continuano a guardare con fiducia al futuro della mobilità urbana. I dati dell’ultimo sondaggio, condotto dalla società Intwig per il Comune su un campione di 600 persone, rivelano che il 70% dei cittadini è favorevole alla realizzazione delle due nuove linee del tram: Rubano-Vigonza e Stazione-Voltabarozzo. Un risultato che conferma l’entusiasmo già espresso sei mesi fa e sottolinea la fiducia nella capacità di questi progetti di migliorare la qualità della vita cittadina. Tra i vantaggi percepiti dall’espansione del sistema tranviario spiccano la velocità negli spostamenti, il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione del traffico.

Il gradimento del tram attuale è altissimo: l’87% degli utenti lo apprezza, con un 60% che lo valuta “eccellente”. Inoltre, l’88% dei padovani dichiara di essere informato sui progetti delle nuove linee, segno di un crescente interesse per la mobilità sostenibile. Nel frattempo, non si fermano i cantieri in città. Sono stati riaperti i cantieri per la nuova linea del tram in via Venezia in due zone separate intorno alla rotonda della Stanga. Le aree interessate vanno da Ceccato Automobili fino alla Cittadella e dal centro Giotto fino al cavalcavia San Marco. Qui si procederà con la costruzione dei binari per la terza linea del tram, che collegherà Rubano a Vigonza. Il primo cantiere interesserà il tratto tra via Del Pescarotto e Via Zamboni, mentre il secondo quella tra via Bonaventura da Peraga e va Martiri Giuliani e Dalmati. L’assessore alla mobilità Andrea Ragona ha ribadito l’importanza strategica delle nuove opere tranviarie in corso a Padova, che pro-

cedono anche su altri fronti come i lotti del Sir2 e del Sir3.

“Dopo questo intervento e la sospensione per il periodo natalizio, in via Vicenza interverrà per qualche mese AP Reti Gas sempre per risolvere le interferenze dei sottoservizi. Superata questa fase sarà il momento della piattaforma tranviaria. - illustra l’assesso-

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re Ragona - Abbiamo chiesto alle imprese massimo impegno per concludere questo intervento prima del periodo natalizio e salvo imprevisti o condizioni metereologiche avverse il 13 dicembre via Vicenza sarà libera dal cantiere”. Questi due interventi sono legati con quello presente in corrispondenza della rotonda davanti all’hotel Milano che sarà concluso negli stessi giorni. Si tratta di uno snodo molto importante della rete idrica cittadina, che serve centinaia di abitazioni, e con questo intervento andiamo a riqualificarlo completamente. “Il nostro obiettivo prioritario è rispettare le tempistiche previste per il completamento dei lavori, - concluse l’assessore Ragona - garantendo al contempo il massimo impegno per ridurre i disagi ai cittadini”. Nonostante gli inevitabili disagi causati dai cantieri, i cittadini sembrano pronti a sopportarli, nella convinzione che le nuove linee porteranno benefici duraturi alla mobilità e alla vivibilità urbana. Con il completamento delle opere previsto entro il 2026, Padova si prepara a diventare un modello di mobilità sostenibile e integrata. Il sistema SMART, una volta in funzione, trasporterà circa 144.000 persone al giorno, con un risparmio di oltre 15mila tonnellate di Co2. Si tratta del più grande investimento sulla mobilità sostenibile della storia di Padova e la maggior opera di questo tipo finanziata a Nord Est dal Pnrr.

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L’iniziativa. Favorire la consapevolezza sulla disabilità visiva e per migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano

”SensoriAbile anch’io”, al via il progetto che punta alla sensibilizzazione sociale

L’obiettivo è avvicinare i cittadini, con o senza disabilità, al tema dell’inclusione, offrendo occasioni concrete per vivere, comprendere e apprezzare la diversità attraverso tutti i sensi.

Dopo un percorso intenso durato oltre diciotto mesi, fatto di ideazione, progettazione, sperimentazione e valutazione, si è conclusa la fase pilota di “SensoriAbile anch’io”, un progetto di sensibilizzazione sociale dedicato alla disabilità visiva. Con il suo approccio innovativo ed esperienziale, l’iniziativa ha trasmesso un messaggio forte: costruire una comunità più inclusiva è possibile quando si valorizzano accoglienza e accessibilità.

Per la prima volta, un intero territorio comunale è stato coinvolto attivamente su un tema così delicato e importante. “SensoriAbile anch’io” si è ispirato ai principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dimostrando che azioni condivise e partecipative possono trasformare città e spazi urbani in ambienti più sostenibili e inclusivi.

Il progetto si pone un obiettivo ambizioso: garantire a ogni persona piena accessibilità a strutture, servizi e attività cittadine, contribuendo a migliorare la qualità della vita di chi affronta difficoltà visive. Non si tratta solo di rimuovere barriere fisiche, ma anche di promuovere un profondo cambiamento culturale, in grado di generare empatia e consapevolezza.

In questo percorso, l’am-

biente è stato considerato un alleato cruciale. Spazi progettati per essere accoglienti e inclusivi diventano strumenti fondamentali per favorire la partecipazione attiva, incoraggiando relazioni e interazioni che arricchiscono l’intera comunità.

Uno degli aspetti più significativi del progetto è la sua visione lungimirante: andare oltre il miglioramento dell’accessibilità per innescare un cambiamento sociale duraturo. Diffondere una “cultura pensante”, capace di rispondere alle esigenze specifiche delle persone con disabilità visiva, significa avviare un processo trasformativo che non coinvolge solo i diretti interessati, ma tutto il tessuto sociale.

Il progetto, avviato nell’ottobre 2023, ha avuto un primo passo: un’indagine su larga scala che ha coinvolto oltre 200 persone con disabilità visiva e i loro caregiver. Attraverso un questionario approfondito, sono state raccolte preziose testimonianze su ostacoli percepiti o vissuti nell’utilizzo di servizi essenziali, aprendo la strada a interventi mirati. Da gennaio a settembre 2024, il progetto è entrato nel vivo con un percorso formativo rivolto a dodici servizi cittadini. La formazione si è articolata in

due fasi: una parte introduttiva attraverso un video di 45 minuti rivolto prima ai dirigenti e poi agli operatori, e una fase esperienziale in presenza. Questa seconda fase ha offerto un’esperienza immersiva unica: con il supporto di équipe multidisciplinari i partecipanti hanno vissuto simulazioni di deprivazione visiva, totale e parziale, per calarsi concretamente nella prospettiva di una persona cieca o ipovedente. Gli operatori, messi di fronte a una nuova percezione della realtà, hanno potuto riflettere in modo collettivo e costruttivo sul loro lavoro quotidiano. Al termine di ogni incontro, infatti, è stato redatto un vademecum illustrato “su misura” per ciascun servizio, un documento operativo che rappresenta una guida concreta

per migliorare l’accessibilità e l’accoglienza nei luoghi di lavoro.

L’esperienza maturata da “SensoriAbile anch’io” non si esaurisce nei confini locali: sarà infatti protagonista della decima Conferenza Internazionale dell’Icevi Europe, in programma a Padova il maggio prossimo. Con il titolo “Supportare i bambini e i giovani adulti con deficit visivo: cosa possiamo fare? Cosa può essere fatto?”, l’evento riunirà esperti e professionisti da tutta Europa per confrontarsi su idee, buone pratiche e soluzioni innovative. Durante la conferenza, verranno presentati gli obiettivi, i contenuti, le modalità e i risultati del progetto, affinché possano ispirare nuovi percorsi di inclusione a livello internazionale. Ma

non è tutto. Per estendere il messaggio di “SensoriAbile anch’io” all’intera comunità civile, dal 10 al 18 maggio 2025 si terranno le “Giornate di Padova SensoriAbile”. Un ricco calendario di eventi coinvolgerà numerose realtà non profit della città in un programma che spazierà tra laboratori, incontri e esperienze multisensoriali. L’obiettivo è avvicinare i cittadini, con o senza disabilità, al tema dell’inclusione, offrendo occasioni concrete per vivere, comprendere e apprezzare la diversità attraverso tutti i sensi.

Con questa iniziativa, Padova si propone non solo come città inclusiva ma anche come promotrice di un cambiamento culturale, capace di ispirare altre comunità.

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Il meeting. Oltre 1800 persone all’appuntamento annuale di Medici con l’Africa Cuamm

Da 70 anni Padova “esporta” un aiuto concreto per le mamme e i loro bambini

Oltre 1.800 persone da tutta Italia si sono date appuntamento all’auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto di Torino per partecipare alla quattordicesima edizione dell’Annual Meeting di Medici con l’Africa Cuamm, organizzazione padovana che da oltre 70 anni si impegna a migliorare le condizioni sanitarie nei paesi dell’Africa subsahariana. Il tema di quest’anno, “La salute al centro. Per il futuro di tutti”, ha guidato una giornata intensa di bilanci, testimonianze e rinnovati impegni. Sul palco, tra video e racconti, si è fatto il punto sulle attività svolte in nove paesi africani, con particolare attenzione al programma “Prima le mamme e i bambini”, illustrato da Fabio Manenti, responsabile Progetti del Cuamm. Il programma ha raggiunto risultati record, con oltre 101.000 parti assistiti e migliaia di vite salvate. E poi ancora 817.916 le visite prenatali; 3.804 i bambini malnutriti trattati, e 340 i manager sanitari locali formati.

«Se è vero che i bambini sono il futuro, le donne sono quelle che si prendono cura del futuro dell’Africa. E la loro salute dovrebbe essere una priorità, mi ha detto Paola, una nostra volontaria, con gli occhi lucidi per le lacrime, di fronte all’ennesima morte di una mamma che è arrivata troppo tardi in ospedale e che ha perso la vita dando alla luce il suo bambino.racconta Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm - Non mi rassegno a pensare che il parto che è vita, luce, gioia, speranza, si trasformi in morte, buio, futuro spezzato. È così per 280.000 donne ogni anno, la quasi totalità concentrate nell’Africa sub-sahariana. Non possiamo, non dobbiamo rassegnarci a tutto questo». L’evento del Cuamm ha proposto un viaggio, dal

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ritmo coinvolgente, tra testimonianze video dall’Africa e voci sul palco, in un crescendo di emozioni e spunti di riflessione attorno a scelte profonde e a un impegno costante che si rinnovano da oltre 70 anni. Tra gli ospiti di rilievo dell’evento, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e due rappresentanti dall’Etiopia: il presidente della Regione del Tigray, Getachew Reda, e il ministro di Stato per la Programmazione dei servizi sanitari, Daguma Dereje. La loro presenza ha segnato un passo avanti nel processo di pace e ricostruzione di un’area martoriata dai conflitti.

via Papa Giovanni XXIII, 16/18 | 35020 Ponte San Nicolò (PD) spi.pontesn@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 1/5 (Padova Centro, Sacra Famiglia, Mandria) via Riello, 4 | 35122 Padova spi.padova1@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 4 (Santa Croce, Bassanello, Voltabarozzo) via Guizza, 101 | 35125 Padova spi.padova4@cgilpadova.it

via della Provvidenza, 41/B | 35030 Sarmeola di Rubano (PD) spi.rubano@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 2 (Arcella, San Carlo) via Callegari 14/A | 35133 Padova spi.sancarlo@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 6 (Chiesanuova, Brusegana, Sacro Cuore) via Edison, 5 | 35136 Padova spi.padova6@cgilpadova.it

vicolo Trieste, 1 | 35020 Albignasego (PD) spi.albignasego@cgilpadova.it

Lega Padova Quartiere 3 (Forcellini, Ponte di Brenta, Mortise) via Prosdocimi, 10 | 35128 Padova spi.padova3@cgilpadova.it

Lega Cadoneghe via G. Franco, 2 | 35010 Cadoneghe (PD) spi.cadoneghe@cgilpadova.it

«Quattordici anni fa, in occasione dei 60 anni del Cuamm, abbiamo lanciato un programma specifico: “Prima le mamme e i bambini” – afferma don Dante Carraro, il direttore del Cuamm –. Ci siamo dati l’obiettivo di assistere le mamme che partoriscono. Dal 2010 ad oggi sono quasi 800.000 le mamme e i bambini che abbiamo soccorso. Ma resta un numero che grida vergogna quello delle mamme che ogni anno perdono ancora la vita nel dare alla luce un bambino: 280.000, quasi tutte concentrate nell’Africa sub-Sahariana. È uno dei pochi indicatori di mortalità che negli ultimi anni non ha registrato significativi miglioramenti.

La sfida è davanti a noi, con i dolori e le sofferenze nascoste di tante famiglie e comunità in Africa. Non mi stancherò mai di dirlo: il parto non è una malattia, non è pensabile che si possa morirne. Soprattutto perché dal punto di vista sanitario sappiamo come agire ed è relativamente semplice». Un evento che ha toccato il cuore dei partecipanti, rinnovando il sostegno a una causa che guarda al futuro dell’Africa con determinazione e umanità. (s.b.)

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confermato: Banca dell’anno in Italia.

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secondo The Banker.

Questo traguardo, raggiunto per la seconda volta di seguito, è stato reso possibile solo dalla dedizione dei nostri dipendenti, grazie ai quali continuiamo a guidare l’eccellenza bancaria a livello nazionale e internazionale.

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Aree verdi. Il maggior numero al Basso Isonzo, seguono Montà e Stanga

Gli orti urbani crescono ancora, nuovo bando per altri 127 spazi

APadova ci sono 709 orti urbani in 19 località, realizzati per migliorare ed animare le aree verdi inutilizzate, favorendo la riqualificazione e la socializzazione fra i cittadini. Il Comune di Padova, ascoltate le richieste di un numero sempre crescente di persone interessate a coltivare il proprio pezzetto di terra, ha pubblicato un nuovo bando dedicato alla concessione degli spazi liberi. Il maggior numero di orti urbani, ben 127, si trova al Basso Isonzo; seguono “Mondorto” di via Brunelli Bonetti a Montà con 89 e gli Orti Verdi Mamiani alla Stanga con 78 orti. Tutti i cittadini interessati, maggiorenni e residenti a Padova, possono partecipare al bando inviando la propria domanda di assegnazione entro il prossimo 20 gennaio. Per ciascun nucleo familiare è possibile presentare una sola domanda di concessione sebbene sia prevista l’assegnazione del singolo lotto a due nuclei familiari cointestatari, purché al

momento della richiesta sia allegato un atto sottoscritto in cui venga specificato l’accordo alla compartecipazione nella coltivazione del lotto e sia indicato un responsabile unico dell’assegnazione. Ricevute le domande, un’apposita commissione nominata dal dirigente del settore Verde, Parchi e Agricoltura Urbana stilerà una graduatoria per ogni orto, in vigore per cinque anni, a cui attingere in caso di disponibilità di lotti.

La metà dei lotti disponibili è destinata agli orti urbani e l’altra metà agli orti sociali, ovvero a quegli appezzamenti riservati a residenti over 60. A premiare le candidature per gli orti urbani saranno la vicinanza della propria residenza all’orto, la presenza di una persona con disabilità all’interno del nucleo familiare e una concessione avuta in passato, in modo da valorizzare la “fedeltà” degli ortolani al progetto. I vincitori del bando otterranno una concessione per un appezzamento delle dimen-

sioni di circa 30 metri quadrati a fronte del pagamento di un canone annuale di 70 euro. L’orto sarà dotato di attacco idrico per l’irrigazione. La concessione avverrà avrà una durata di tre anni, rinnovabile per ben tre volte. Gli ortolani avranno il diritto di coltivare ortaggi, piccoli frutti e fiori ma anche il dovere di mantenere il proprio appezzamento pulito, in ordine, coltivando secondo le norme della coltivazione biologica ed effettuando la piccola manutenzione dei manufatti presenti nel proprio nucleo di orti.

Diego Buonocore

Forcellini, 250 nuovi alberi in via Bortignon

Completata la messa a dimora di 250 nuovi alberi nell’area verde di via Monsignor Bortignon in zona Forcellini. In occasione della Giornata nazionale degli alberi alcune classi delle scuole primarie Forcellini e San Camillo, accompagnate dai volontari di Legambiente e dai Carabinieri Forestali, hanno piantato gli ultimi alberi nell’area verde di 86.500 mq destinata a diventare un parco alberato di connessione tra Forcellini e Terranegra. Dall’1 luglio 2017 al settembre 2024, ricorda l’amministrazione comunale, le nuove messe a dimora sono state 22.840, gli abbattimenti sono stati 3.748, circa 75% in seguito a valutazione di stabilità, circa 16% per pianta morta e circa 2% per avverse condizioni meteo. Il totale degli alberi a Padova è quindi, ad oggi, di 73.544.

Secondo il report Ecosistema Urbano di Legambiente nel 2017 la città aveva 21 alberi ogni 100 abitanti, nel 2024 ne ha 32 ogni 100 abitanti. L’obiettivo, per il 2027, anche grazie all’operazione di incremento del verde in prossimità delle nuove linee, è quello di arrivare a 80.000 alberi a Padova. L’assessore al verde, parchi e agricoltura urbana Antonio Bressa conclude: “Solo quest’anno, in questo periodo, abbiamo messo a dimora gli oltre mille alberi al bosco della Pace. La stagione si concluderà verso marzo, e confidiamo di arrivare a 2000 nuovi alberi”.

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L’intervista. Il neo presidente

della Consulta 5B Sacra Famiglia, Palestro e Porta Trento

La sfida di Lion: “Manutenzione di verde e strade al primo posto”

Andrea Lion, 35 anni, ingegnere gestionale, è il nuovo presidente della Consulta 5B che comprende i quartieri della Sacra Famiglia, Palestro e Porta Trento. Lion subentra all’avvocata Mila Masciadri, che ha ricoperto il ruolo di presidente fin dalla creazione delle Consulte di quartiere. “La decisione di impegnarmi nella Consulta deriva da una sensibilità personale che ho sempre avuto”, racconta Andrea Lion. “Sono sempre stato molto legato al mondo del volontariato, in parrocchia e in ambito universitario, e quindi mi è sempre interessato investire il mio tempo anche al di fuori del lavoro, perchè vedo che porta arricchimento anche nella vita. La politica cittadina che è quella più vicina alla vita di tutti i giorni, e che ho sempre seguito da vicino: mettermi al servizio della comunità, del territorio, è stata un’evoluzione della mia attività nel

volontariato”.

La Consulta 5B comprende una fascia molto estesa a Sud della città.

“San Giuseppe-Palestro, Sacra famiglia e Porta Trento sono territori molto diversi tra loro, per geografia e per sviluppo storico”, spiega Lion. “Per la Sacra Famiglia è diventato importante il tema della viabilità, legata a un notevole sviluppo immobiliare tuttora in corso. Il valore delle abitazioni è diventato molto alto per l’ aumento delle cubature: vecchie case mono familiari vengono ristrutturate e ridiventano tri o quadrifamiliari. Ci sono poi anche gli aumenti di cubature che si stanno sviluppando in forza del nuovo piano casa regionale. Insomma sta crescendo il numero di nuclei familiari in un territorio che a livello di strade e di viabilità non è configurato per accogliere questo positivo aumento della popolazione.

Sulla parte Palestro e Porta

Trento c’è il tema del passaggio del tram che modificherà la parte di via Vicenza e di corso Milano, a cui si aggiunge lo sviluppo del parco Prandina che andrà a modificare la conformazione di tutta l’area. E su Palestro è in corso lo sviluppo di Campo Marte, dove c’è stato l’avvio della costruzione del Parco fotovoltaico, che sta prose-

Studenti, pedoni e ciclisti al sicuro grazie alle “strade scolastiche” della consulta 4A

Tutte le scuole primarie nel territorio della consulta 4A, che comprende i quartieri Città Giardino, Sant’ Osvaldo, Santa Rita, Madonna Pellegrina, Santa Croce e San Paolo, avranno all’ingresso zone sicure per pedoni e ciclisti. Sono infatti entrate in vigore tre nuove ordinanze che istituiscono strade scolastiche in via Tre Garofani, dove si trova la scuola primaria “Daniele Manin” e di via Marchesini, dove si trova la scuola primaria “Santa Rita”. A queste si aggiunge la zona scolastica di via Sant’Osvaldo dove era già in vigore il divieto di transito delle auto durante l’uscita dei bimbi delle scuole primaria Alessandro Volta, la materna Sant’ Osvaldo e l’asilo nido Scarabocchio.

In via Tre Garofani l’ordinanza prevede la chiusura temporanea al traffico veicolare nel tratto compreso tra via De Lazara e via Filippesi, nei giorni di calendario scolastico, dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria di ingresso e di uscita. In via Giovanni Marchesini l’ordinanza

prevede l’istituzione del divieto di transito dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria dalle 15 e 45 fino alle 16.20. In entrambe saranno impiegati “nonni vigile” a supporto del rispetto delle norme e in via Marchesini sarà anche istituito il limite di velocità a 30 chilometri orari.

“Sul tema della strade scolastiche la nostra Consulta lavora da due anni, in collaborazione con i cittadini e i genitori delle scuole del quartiere, ha dichiarato il presidente della Consulta 4 A Alessandro Balzan.

“Muoversi in strada a volte può essere pericoloso e con queste azioni, che creano spazi sicuri per bambine e bambini all’entrata e uscita da scuola, diamo il nostro contributo ad aumentare la sicurezza e promuoviamo forme di mobilità sostenibile. La nostra Consulta ha deciso di investire le risorse necessarie per finanziare la presenza di un secondo nonno vigile, importante supporto per il rispetto delle norme e per la chiusura fisica delle strade”. (d.b.)

guendo. Ci sarà da decidere la destinazione di quella parte rimanente di terreni dietro via Palestro: ci auguriamo che Ferrovie cerchi un coinvolgimento della cittadinanza e del Comune per le possibili soluzioni.

Quali sono le richieste dei cittadini alla Consulta ?

“Le segnalazioni che riceviamo sono legate alle ma-

nutenzioni del verde e delle strade; c’è grande attenzione sul tema della viabilità e per l’ aumento del traffico. Quello che vorremmo fare come Consulta è lavorare di più come collegamento e coordinamento: ci sono 18mila cittadini della consulta 5B, associazioni di volontariato, le scuole, le parrocchie, i commercianti, quindi sviluppare il senso di comunità che è il modo corretto di affrontare i problemi”.

Com’è il rapporto con l’amministrazione comunale ?

“C’è un tavolo mensile con tutti i presidenti delle Consulte e l’assessore al decentramento, che poi diventa tramite anche verso la giunta. Anche con gli assessori c’è un dialogo molto stretto e anche con il sindaco ci sono degli incontri di aggiornamento per capire il lavoro della Consulta e i temi che possono essere più prioritari”.

Diego Buonocore

Parcheggi, Elisa Venturini: “Pensiamo ad abbonamenti forfettari”

Sul tema parcheggi in città Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, ha scritto una lettera al Comune di Padova ed in particolare all’assessore competente, Andrea Ragona. “So bene che la politica dei parcheggi è volta ad incoraggiare l’utilizzo dei mezzi pubblici anziché la macchina privata anche per una questione di lotta alle emissioni in atmosfera – dice afferma il consigliere regionale– tuttavia mi giungono diverse segnalazioni da parte dei cittadini che lamentano l’alto costo orario dei parcheggi a pagamento e anche le elevate sanzioni che vengono comminate agli automobilisti quando la sosta si prolunga oltre l’orario per il quale si era pagato”.

Pur condividendo e comprendendo le motivazioni per cui si tenta di incentivare l’uso dei mezzi pubblici, Venturini sottolinea come per molti cittadini l’utilizzo del mezzo privato non è una scelta ma una necessità, specialmente per i lavoratori che devono recarsi o che provengono da zone poco servite dal trasporto pubblico o in orari prede-

terminati.

“La proposta che mi sento di avanzare – propone Venturini - nel tentativo di fare un contributo alle esigenze dei cittadini e specialmente dei lavoratori che usano i mezzi di trasporto privati, è valutare l’estensione della possibilità di sostenere un costo forfetario che sia indipendente dal tempo effettivamente trascorso in parcheggio. Questa opportunità oggi è prevista solo nel parcheggio di via Savelli e nei quattro parcheggi scambiatori; applicare questa opportunità anche nei parcheggi più centrali come piazza Mazzini o via Trieste, potrebbe offrire una soluzione idonea alle esigenze di molti cittadini e dimostrerebbe senza dubbio che l’intento dell’amministrazione non è fare cassa con le sanzioni ai cittadini”.

Elisa Venturini

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La minifestazione. Il ricordo nel cortile del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione

Un minuto di rumore per Giulia Cecchettin “Per lei e le altre non resteremo in silenzio”

L

a memoria di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio, resta viva e dolorosa. “Giulia non è stata l’ultima” ricordano Emma Ruzzon e il sindacato studentesco UDU Padova, “sono già 104 le vittime di femminicidio nel 2024. Non resteremo in silenzio.”

Lo scorso 11 novembre, alle ore 12:10, il cortile del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (DEI) in via Gradenigo ha ospitato un momento di ricordo. Decine di studenti e studentesse si sono riuniti per un minuto di rumore in onore di Giulia, testimoniato dal video condiviso sulla pagina Instagram dell’UDU.

“Continueremo a fare rumore per Giulia” scrivono gli organizzatori dai profili di Udu Padova. Un messaggio forte per ribadire che non è accettabile restare in silenzio davanti alla violenza di genere e che il cambiamento richiede impegno costante, proprio a partire dalle aule universitarie in cui “servono corsi obbligatori di educazione sessuoaffettiva e al consenso, perché se non vengono organizzati nelle scuole di grado inferiore

ad un certo punto è necessario interventire”.

Non solo 25 novembre: l’Università di Padova rinnova il suo impegno quotidiano contro la violenza di genere, con iniziative simboliche e pratiche di sensibilizzazione e formazione. Tra queste, la panchina rossa installata all’esterno del Cubo di Rovigo e i posti riservati in aula per ricordare le vittime di femminicidio.

Recentemente, è stato organizzato un incontro formativo con il maestro Livio Peratello e il team della ASD Karate Ramo di Palo. Le lezioni, rivolte alle studentesse e agli studenti del Campus diffuso di Rovigo, hanno introdotto

tecniche di autodifesa per affrontare situazioni di pericolo e apprendere modalità non violente di contenimento. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, i partecipanti hanno potuto cimentarsi in esercitazioni pratiche sul tatami. L’iniziativa si è svolta non senza qualche polemica: “Interessante senza dubbio, anche se preferirei che nelle aule venisse spiegato il consenso e fosse fatta educazione sessuale anziché dover imparare tecniche di autodifesa”, spiega una studentessa terminata l’iniziativa.

Enrico Caccin

Con l’Università il Teatro si apre a chi soffre di ipoacusia

Il teatro si fa sentire: questo il nome del progetto promosso dall’Università di Padova, in collaborazione con la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, per rendere le rappresentazioni teatrali accessibili anche a chi soffre di ipoacusia.

Curato dal dottor Davide Brotto del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università, il progetto mira a indagare e superare le difficoltà che le persone con problemi d’udito incontrano nel fruire di eventi culturali, contribuendo così a rendere il teatro uno spazio più inclusivo e accessibile per tutti.

A partire dalla stagione teatrale 2024/2025, saranno disponibili speciali cuffie su richiesta per migliorare l’esperienza sonora degli spet-

tatori con difficoltà uditive.

Le cuffie, prenotabili tramite il sito del Teatro Stabile del Veneto, debutteranno durante gli spettacoli I parenti terribili e Re Chicchinella al Teatro Del Monaco di Treviso e al Teatro Verdi di Padova.

Contestualmente, verranno offerti inviti per visite di controllo presso l’Azienda Ospedale-Università di Padova e l’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, rafforzando l’idea di teatro non solo come intrattenimento, ma come strumento di educazione per la prevenzione sanitaria.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che l’udito è fondamentale per le relazioni e la partecipazione sociale. Per Cosimo De Filippis, direttore dell’Unità Operati-

va di Audiologia di Treviso, il teatro è un veicolo culturale che può portare messaggi importanti a una popolazione spesso penalizzata dalla perdita uditiva. Anche Elisabetta Zanoletti, professoressa di Otorinolaringoiatria a Padova, sottolinea il valore del progetto, che può sensibilizzare la società sui problemi di ipoacusia e sulla loro cura.

La Fondazione Teatro Stabile del Veneto si impegna da anni per trasformare i propri spazi in luoghi accessibili a tutti. “Questo progetto” conclude il direttore generale Claudia Marcolin “rappresenta un ulteriore passo verso una cultura inclusiva, integrando tecnologia e prevenzione sanitaria per il benessere collettivo”. (e.c.)

Da studentesse e studenti un messaggio forte per ribadire che non è accettabile restare in silenzio davanti alla violenza di genere e che il cambiamento richiede impegno costante, proprio a partire dalle aule universitarie

DI RISTRUTTURARE

Hai un vecchio bagno che non ti piace più e vuoi rifarlo ma non sai da dove cominciare? Gli interventi di ristrutturazione a volte possono diventare dei veri e propri problemi … soprattutto se non ci si affida a dei seri professionisti … La soluzione migliore per ristrutturare il tuo bagno è quella di affidarsi a un unico referente che sappia in primis ascoltarti e capire le tue esigenze e poi coordinare il lavoro dall’inizio alla fine.

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• Coordinamento delle varie gure di professionisti (impresa edile, idraulico, elettricista, posatore …).

• Parli con un unico interlocutore che ti segue dall’inizio del progetto no alla ne dei lavori TU devi solo decidere di rifare il bagno …

L’iniziativa. Avviati a dicembre i corsi di italiano per abbattere le barriere linguistiche

Al Maap un aiuto all’integrazione per gli oltre 200 dipendenti stranier i

Il 4 dicembre ha preso il via un’importante iniziativa per favorire l’integrazione linguistica e culturale all’interno del Mercato AgroAlimentare di Padova (Maap): la prima lezione del corso di lingua italiana, dedicato ai lavoratori e alle lavoratrici di origine straniera che operano nel Mercato. L’obiettivo è chiaro e ambizioso: abbattere le barriere linguistiche che spesso ostacolano la comunicazione e la collaborazione tra i dipendenti stranieri e le aziende datrici di lavoro.

Attualmente, nel Maap lavorano circa 200 persone migranti, provenienti da una pluralità di paesi, tra cui spiccano il Bangladesh e il Pakistan. Molti di loro, pur essendo parte attiva e preziosa del tessuto produttivo del Mercato, incontrano difficoltà nell’esprimersi in lingua italiana. Queste limitazioni non solo creano disagi individuali, ma possono influire sull’efficienza operativa complessiva delle aziende e sulla sicurezza sul lavoro.

Va sottolineato che il Maap, riconosciuto come uno dei principali mercati italiani per capacità commerciale, è un luogo dinamico e multiculturale dove si intrecciano attività economiche, sociali e umane. La proposta di organizzare un corso di lingua italiana è stata avanzata da ADL Cobas e accolta con entusiasmo dal consiglio di amministrazione del Maap, che ne ha compreso il valore strategico e umano.

L’iniziativa, completamente gratuita per i lavoratori, è interamente finanziata dal Maap, che si è fatto carico sia dei costi organizzativi che della gestione delle lezioni. Queste ultime si svolgono una volta a settimana, direttamente all’interno del Mercato, in un orario appositamente scelto: subito dopo la chiusura delle attività lavorative. Questa soluzione logistica ha lo scopo di agevolare la partecipazione, evitando ai lavoratori ulteriori spostamenti o sacrifici di tempo prezioso.

Il corso non si limita a for-

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Regioni raggiunte

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nire competenze linguistiche di base, ma punta a creare un contesto di inclusione, dove la lingua diventa uno strumento per migliorare le relazioni interpersonali e promuovere una maggiore consapevolezza. La conoscenza dell’italiano, infatti, non solo semplifica i processi lavorativi, ma è cruciale per comprendere appieno le norme di sicurezza sul lavoro, un tema prioritario per il Maap.

L’interesse suscitato dalla prima lezione rappresenta un segnale positivo: molti lavoratori hanno colto questa opportunità, riconoscendo l’importanza di investire sulle proprie competenze linguistiche per migliorare sia la qualità del lavoro che la propria integrazione nella comunità del Mercato. Se questo trend positivo verrà confermato nelle prossime settimane, il Maap ha già manifestato l’intenzione di ampliare l’offerta formativa, organizzando ulteriori corsi per raggiungere un numero sempre maggiore di partecipanti.

In un’epoca in cui l’inclusione e la diversità sono valori fondamentali, il corso di lingua italiana del Maap si configura come un esempio virtuoso di come le aziende possano assumere un ruolo attivo nella costruzione di un ambiente di lavoro accogliente, sicuro e produttivo per tutti. Questo progetto dimostra come l’investimento nelle persone non sia solo una scelta etica, ma anche una strategia vincente per il successo collettivo.

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L’intervista. Figlia d’arte, veneziana, dà del tu alle star della musica internazionale tra Dubai, Los Angeles, Londra e Singapore

Jennifer Sanavio, la promoter dei vip: passato, presente e futuro della musica

Jennifer Sanavio è uno di quei personaggi che se non li conosci non ci credi: cresciuta a pane e musica è costantemente in giro per il mondo ad organizzare concerti e party privati per miliardari, brand del lusso e teste coronate. Figlia d’arte (suo padre Francesco è stato lo storico promoter di Frank Zappa, Pink Floyd, Deep Purple, Ray Charles e di una lista infinita di artisti), si può dire che sia cresciuta fin da piccolissima immersa nel mondo dello show business. Incontrarla e fare due chiacchiere con lei è stata davvero un’esperienza, in primis per la quantità infinita di aneddoti su artisti leggendari, ma anche perché si è rivelata una businesswoman di ferro, una donna capace di muoversi con estrema disinvoltura in un mondo molto complicato e e in continua evoluzione. Sei letteralmente cresciuta sui palchi degli artisti più influenti degli anni ’80 (e non solo). Quando hai capito che la tua passione poteva diventare il tuo lavoro?

Non è stato semplice, innanzitutto perché mio padre non voleva che facessi questo lavoro dato che lui ne aveva viste di tutti i colori. Anche perché negli anni ’70 e ’80 il mondo del rock era davvero… rock! Non come adesso, con cantasti e musicisti che si portano i cibi cotti da casa per essere sicuro che sia tutto “healty”! Io sono cresciuta in mezzo a questo mondo, con Grace Jones o Dionne Warwick che telefonavano a casa per parlare con papà. Diciamo che l’imprinting l’ho ricevuto ad appena 4 anni, al concerto degli Europe nel 1987. Poi nel 2007 ho iniziato a lavorare con mio padre ma soltanto nel 2012 che la musica è diventata il mio lavoro “vero”.

Lavori con artisti conosciuti in tutto il mondo come Anastacia, Busta Rhymes, Duran Duran, Nile Rodgers e tantissimi altri. Come si fa ad ingaggiare artisti del genere? E chi è il tuo cliente tipo? Noi partiamo da una rete

consolidata di contatti diretti con gli artisti e con i loro manager, abbiamo alle spalle 50 anni di storia. Essere conosciuti e affidabili vuol dire tutto in questo ambiente. Conosciamo le location, i budget, le esigenze di ogni artista e quindi possiamo offrire un pacchetto completo. Il cliente tipo non esiste, si va dai miliardari asiatici che vogliono avere il vip che suona alla loro festa al brand del lusso che ingaggia la star di turno per un evento esclusivo. Ogni evento e ogni cliente fa storia a sé. Lavoriamo molto anche con la Tv italiana che ha sempre bisogno di avere ospiti di levatura internazionale all’interno dei suoi programmi.

Qual è stato il momento più difficile che hai dovuto gestire nel tuo lavoro?

Chiunque abbia organizzato un evento sa bene che il problem solving è una skill fondamentale.

Premesso che le star di oggi sono diventate molto professionali e non c’è paragone con le rockstar degli anni 80, con Bulgari ci è capitato recentemente di dover cambiare location e di ri-organizzare un concerto di Elisa che era già fatto e finito nel giro di 48 ore. Ci siamo riusciti grazie anche alla professionalità del team con cui opero. Oppure quella volta a Parigi quando Amy Winehouse si è presentata 10 minuti prima che iniziasse l’evento… non ti dico il panico!

Con il tuo lavoro vedi e vivi il dietro le quinte di programmi iconici come Domenica in di Mara Venier e i Migliori Anni di Cairo conti,

ci sono curiosità o aneddoti che ci puoi raccontare ?

Il mio è un mestiere adrenalinico, capita spesso di fare incontri che qualunque fan mi invidierebbe. Anzi, spesso sono io stessa fan degli artisti che seguo! Lavorando molto con Rai e Mediaset però in pochi percepiscono l’enorme qualità degli addetti ai lavori, tutto funziona come un ingranaggio perfetto e le tabelle di marcia sono precise. Nei momenti di pausa durante le registrazioni delle prove ricordo quando si è sparsa la leggenda metropolitana che qualcuno aveva creato un mini bar improvvisato.. arrivarono anche i Simple Minds!

Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera finora?

Il primo evento di cui ho gestito in autonomia, ovvero la produzione per Bulgari in cui ho portato come ospiti i Duran Duran di cui ero super fan. È stato molto emozionante, con loro c’è stato un approccio umano molto bello, e mentre io lavoravo ricordo mio padre nel privé che beveva champagne!

Giacomo Brunoro

• Chi è Giacomo Brunoro

Classe ’76, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale della casa editrice californiana LA CASE Books, presidente di SUGARPULP e docente all’Istituto Superiore per il Made in Italy.

“L’imprinting l’ho ricevuto ad appena 4 anni, al concerto degli Europe nel 1987. Poi nel 2007 ho iniziato a lavorare con mio padre ma soltanto nel 2012 che la musica è diventata il mio lavoro “vero”

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L’intervista. Marina Sonzini cura le mostre di Palazzo Santo Stefano a Padova

“Un nuovo modo di vivere l’arte e scoprire un tesoro della città”

Marina Sonzini è è la curatrice delle mostre di Palazzo Santo Stefano a Padova.

Un gradito ritorno a Padova

Si. A Padova passai gli anni del liceo, il ginnasio al Marchesi poi la maturità al Tito Livio. Sono uno dei sessantini del classico, poi ho lasciato Padova, ho girato il mondo per lavoro e vi torno dopo 40 anni, trovando una città in grande fermento culturale, con i siti Unesco, con tante mostre diffuse e ne sono molto felice.

La sua esperienza nell’arte?

E’ cominciata parallelamente al mio lavoro. Prima per passione, con tanto studio. Poi come collezionista e infine col desiderio di restituire alla collettività un po’ di bellezza. Mi piace spaziare per tutte le arti, ma restando sempre dietro le quinte: dalla musica al teatro, dal cinema alle mostre, dalle presentazioni di libri alle conferenze. Mi piace lavorare all’organizzazione degli eventi, creare le condizioni affinché possano aver luogo. E così, ad esempio, l’incontro fortuito con dei musicisti di strada è diventato la colonna sonora di un film Nastro d’Argento. Mostre tante, iniziando dai libri d’artista -la mia grande passione -, passando per le personali di artisti che stimo e ammiro, per arrivare a mostre tematiche. Le collettive no, non mi interessano. Poi Pasolini: nel 2022, per il centenario dalla nascita, una serie di mostre a Roma, Alba Adriatica e soprattutto a Matera, negli ipogei Motta. Una mostra unica e speciale, che porterò nel cuore per tutta la vita.

Poi Palazzo Santo Stefano

Sono arrivata a gennaio per curare la mostra di Alessio Schiavon, talentuosissimo artista padovano, che avevo conosciuto a Roma. E a Palazzo ho trovato le statue del Selvatico, i gessi di Michelangelo. E il rifugio antigas. E tutta la storia che di qui è passata. Ho proposto una sfida: mettermi a disposizione e aprirlo ogni fine settimana con una formula nuova di presentare l’arte: mostre allestite site-specific, rispettando il palazzo e la sua bellezza, e visite sempre guidate e raccontate, gratuitamente, intervallando la presentazione del palazzo, le storie su Michelangelo e Donatello (vista la presenza di questi bellissimi gessi) e proponendo artisti che permettessero di esplorare tecniche e temi ogni volta nuovi ma con riferimenti a questo luogo. Con Schiavon decidemmo di ambientare nel rifugio della seconda guerra mondiale una sezione della sua mostra che raccontava i bombardamenti del ‘44, poi la Resistenza e la nascita della Repubblica.

Con Cinzia Cotellessa di raccontare come i fogli della sua Sedia Antropomorfa, incollati al pavimento a Roma, facessero provare la follia di calpestare il corpo di una donna. Con De secunda Pietate e Rumore Bianco di Malatesta abbiamo raccontato le strade blindate di Odessa nei giorni in cui iniziò il conflitto e il confronto tra il barocco di Bernini e il Rinascimento. Ho cercato di mantenere un rispettoso equilibrio proponendo artisti padovani e

non, instaurando un dialogo di stili, tecniche, linguaggi, esperienze.

Che reazione ha avuto il pubblico ?

All’inizio non è stato facile, senza avere alle spalle budget consistenti per la pubblicità, far sapere che Palazzo Santo Stefano aveva aperto le sue porte all’arte. I turisti arrivavano più facilmente, semplicemente passandoci davanti. I padovani ci hanno messo un po’ di più, poi ha funzionato il passaparola. E con mio iniziale stupore e poi con mia grande commozione, ho visto tanti, davvero tanti padovani che tornavano. E che sono tornati ad ogni cambio di mostra. Sono stati loro, più di ogni altra cosa, a darmi la spinta a proseguire. Prossime tappe ?

Due sono già in cantiere. La prima la inaugureremo il 14 dicembre e sarà una mostra straordinaria. 150 opere, un enorme prestito di sculture e dipinti in arrivo dalla Francia, la collezione di arte africana Lirussi e una serie di disegni mai esposta prima. “Il Sogno di Modigliani”. Quest’anno sono 140 anni dalla nascita di questo artista straordinario. La Tate di

Londra, Potsdam, Firenze gli hanno tributato onore. Qui a Padova Palazzo Zabarella ha in mostra tre disegni provenienti da Grenoble. Mancavano due cose: Livorno e un racconto del grande sogno di Modigliani: la scultura. Livorno la portiamo nei disegni di Francesco Tonarini. Il sogno lo raccontiamo partendo dalla cultura ebraica di Modigliani (ci aiuteranno le opere di Letizia Ardillo), passando per grandi scultori che operarono in quegli anni a Parigi (Rodin, Brancusi, la Petrascu, Sinapi) sino ad arrivare a una fusione in bronzo ricavata da una delle sue celebri teste: la portiamo qui, a Padova, grazie allo scultore Remus Botarro, alla sua Fondazione. Parleremo dell’arte egizia, di quella “negra” e asiatica e sfateremo tanti miti e tanti cliché. Proveremo a spiegare cos’erano quelle teste, quelle cariatidi, quelle colonne di tenerezza. La mostra proseguirà sino al 16 febbraio.

Poi il tempo di disallestire e riallestire e partiremo intorno a metà marzo con una cosa completamente diversa ma altrettanto interessante: insieme a Simone Marzari stiamo

lavorando a un progetto intitolato “Padova da gustare: storie d’impresa nell’arte pubblicitaria del ‘900”. Racconteremo come l’arte fu utilizzata dalle industrie padovane di dolci, caramelle, gelati, caffè, aperitivi, bibite, birra, liquori, nel packaging e nella pubblicità, e di come la presenza in città di orto botanico, università e scuole d’arte abbia favorito la comunicazione di marchi che sono stati e sono famosi nel mondo.

Palazzo S. Stefano luogo d’arte ?

Spero che l’esperienza meravigliosa che stiamo vivendo in questo 2024 e che ci aspetta l’anno prossimo sia solo l’inizio e che queste prime mostre siano semi che germoglieranno portando in città proposte d’arte speciali. Il nostro ruolo potrebbe virtuosamente diventare quello integrare la proposta dei musei e contribuire a formare un gusto per l’arte, un modo di guardare, di considerare l’arte un appuntamento. Un modo nuovo di proporre l’arte ?

Diverso perlomeno. Credo che in Italia esista un problema molto serio: abbiamo i primi cinque musei presi d’assalto da milioni di visitatori e che collassano sotto il numero ingestibile di ingressi, e altre migliaia di musei che faticano a pagare le spese e restano chiusi. Ecco, la mia idea è che possa riaprirli portandovi cose rispettosamente complementari, di alto livello, didattiche e di approfondimento.

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Chi ha comprato la mia vecchia auto non ha ancora iscritto il passaggio di proprietà al al PRA è ancora un mio problema? In famiglia abbiamo 2 macchine e una moto… come faccio a ricordare tutte le diverse scadenze del pagamento del bollo?

e

Marina Sonzini con Vincenzo Gottardo

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A

Storie di

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Delta Group Agroalimentare acquisisce Pollo

dell’Avvenire storica azienda padovana.

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Davicolo, risponde con un progetto che mira a controllare, e garantire, l’intera filiera, dall’allevamento alla distribuzione. L’ultimo tassello è l’acquisizione di Pollo dell’Avvenire, realtà specializzata nella lavorazione di prodotti freschi e porzionati, che vengono distribuiti nei punti vendita della GDO, tra cui il Gruppo Alì, oltre a ristoranti e negozi rinomati per qualità e servizio.

Un’operazione che rafforza la posizione di Delta Group nel mercato dei prodotti avicoli di nicchia, integrando un fatturato di 21 milioni di euro e una forza lavoro di 37 collaboratori, e che permette al gruppo guidato da Carlo e Paolo Scabin, di proporsi sul mercato con un prodotto che ha la sua supervisione dall’origine alla distribuzione. Questo, aggiunto all’acquisizione di una seconda azienda agricola completa, consente infatti un controllo ancora più rigoroso sulla qualità e sull’origine dei prodotti.

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litorie, Zootecniche di Confindustria Veneto Est, è particolarmente soddisfatto dell’operazione ed esprime una profonda gratitudine alle famiglie Barison e Carturan, che hanno creato e guidato Pollo dell’Avvenire con grande dedizione e capacità. «Il loro impegno e la loro visione - sottolinea - hanno permesso di costruire un’azienda solida e rispettata, che ora siamo orgogliosi di accogliere nella nostra famiglia industriale, con l’im-

per ottimizzare il consumo energetico e ridurre l’impatto ambientale.

venire e il potenziamento contialimentare punta a raggiungere 00 milioni di euro di

nificazione, ha saputo coniugare innovazione, sostenibilità e crescita economica, rispondendo alle esigenze di una clientela sempre

sostenibilità ambientale e al benessere animale. Un ulteriore obiettivo è il raggiungimento della carbon neutrality, un traguardo confermato dall’ottenimento del sigillo Silver.

Tra le iniziative più recenti, spiccano l’installazione di impianti fotovoltaici di ultima generazione e sistemi di cogenerazione

Gli appuntamenti. Numerose le proposte

in questo mese, tra concerti e cori

Musica protagonista sotto l’albero tra Cantanatale e i grandi classici

Il Natale è alle porte e la città del Santo si prepara a viverlo nel migliore dei modi. Tra cioccolate calde e luci scintillanti, tutto si colora di un’atmosfera magica, che scalda il cuore di grandi e piccini. Ad allietare questi giorni di festa saranno numerosi gli eventi che, a Padova, vedranno la musica come protagonista indiscussa. Dopo il successo travolgente delle precedenti edizioni, il 22 dicembre torna il Cantanatale, una manifestazione libera e solidale dedicata ai bimbi ricoverati nel reparto di Pediatria. L’appuntamento di quest’anno è in Piazza Cavour, per un momento di festa tra musica e intrattenimento, prima del tradizionale corteo. Alle ore 11.00, i partecipanti inizieranno a camminare in direzione via Giustiniani, verso la Clinica Pediatrica. Qui si alzerà un coro di canti e inni natalizi, per portare un po’ di luce ai piccoli pazienti ricoverati e alle loro famiglie. Il 22 dicembre sarà anche un’occasione per elevare lo spirito, con l’ultimo dei “Concerti per l’Avvento” organizzato dagli Amici della Musica. Nella suggestiva Chiesa di S. Antonio Abate, risuoneranno musiche di Bach, Mendelssohn, Hindemith e altri autori. Protagonista della serata il giovane e talentuoso Devid Pavanati, che si esibirà sul magnifico organo neobarocco Zanin, un gioiello in stile nordico. Ma le occasioni per immergersi nella magia del Natale non finiscono qui. In data 18 dicembre, il Teatro Verdi accoglierà gli spettatori con il concerto “It’s Christmas Time” targato Note Innate, in collaborazione con l’OGAF (Orchestra Giovanile dell’Accademia Filarmonica di Camposampiero). Diretto da Chiara Dalle Nogare, il coro è già noto sulla scena padovana per la capacità di emozionare il pubblico con interpretazioni intense e originali. “Ci definiamo un coro unconventional” racconta Chiara “siamo sempre alla ricerca di nuove sfide sonore e amiamo sperimentare vari generi”.

Unconventional sarà anche il programma del concerto, con brani della tradizione natalizia rivisitati in chiave innovativa. Il ricavato dell’evento sarà devoluto a Fondazione Foresta Onlus, che promuove la ricerca per le patologie legate al sistema endocrino e riproduttivo.

Il Natale quest’anno non deluderà nemmeno gli appassionati di jazz e folk grazie a Musikè, la rassegna della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Lo scenario sarà ancora una volta il Ver-

di, che il 17 dicembre ospiterà sul palco i The Swingle Singers, uno dei gruppi vocali più acclamati sulla scena internazionale. Con lo spettacolo “Together at Christmas”, il pubblico sarà trasportato in un mondo magico, fatto di scenari innevati, caminetti accesi e luci che brillano. E per chi guarda già all’anno nuovo, l’Opv (Orchestra di Padova e del Veneto) rinnova il tradizionale appuntamento al Verdi per il Concerto di Capodanno. Con un programma ricco e brioso, tra arie d’opera

e ouverture, la prestigiosa orchestra regalerà ai presenti i migliori auguri per l’anno che verrà.

Turato

La grande danza al teatro Verdi

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Il Teatro Verdi di Padova accoglie una nuova stagione di danza con una importante serie di appuntamenti che intrecciano la danza contemporanea con altre forme artistiche, in un’esperienza multisensoriale unica. L’iniziativa, frutto della sinergia tra l’Assessorato alla Cultura, Arteven Circuito Multidisciplinare Regionale e la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, arricchirà l’offerta culturale cittadina con il festival Prospettiva Danza Teatro 2025, che vedrà la partecipazione di oltre 15 compagnie internazionali. Il primo evento in programma agli inizi di dicembre ha visto una celebrazione della grande attrice italiana Eleonora Duse, con la performance La Duse della Compagnia COB Opus Ballet. Il 28 febbraio 2025 sarà la volta di Frida, un’opera della compagnia ungherese Eva Duda Dance Company, che porta in scena la figura iconica di Frida Kahlo. Lo spettacolo mescola danza, musica e arti visive per raccontare la vita della pittrice messicana, dando vita a un’esperienza immersiva che esplora la bellezza e le difficoltà della sua esistenza. Non si tratta di una biografia, ma di una visione teatrale che, attraverso il movimento e le immagini, offre una nuova prospettiva sulla personalità e sull’arte di Kahlo.

L’ultimo evento della stagione, il 17 aprile, vedrà in scena Sogno di una Notte di Mezza Estate, una reinterpretazione contemporanea del celebre testo di Shakespeare. Al centro della produzione, la figura di Ermia, una giovane donna che rifiuta le convenzioni sociali e si ribella a un matrimonio imposto. La compagnia COB, sotto la direzione artistica di Davide Bombana, offrirà una fusione tra musica classica, drammaturgia e danza contemporanea, esplorando le dinamiche di potere, libertà e amore attraverso il linguaggio del corpo.

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feste splende ancora di più.

Da un lato per le luminarie che addobbano le vie e le piazze, dall’altro perché a rendere Vicenza più luminosa saranno le tantissime iniziative in centro

arà un Natale speciale per Vicenza e per tutti coloro che verranno a visitarla: con un gioco di parole l’ab“Un Natale da Capolavoro”

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A voi, allevostrefamiglieil più sincero augurio di buon Nataleedi buonefeste..

DAL 21 DICEMBRE

APRE A VICENZA LA NUOVA

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dopo lunghissimi anni di restauro. L’invito è quindi di “Ritrovarci a Palazzo”, per poter visitare insieme uno dei musei più ricchi e sorprendenti d’Italia nella sua nuova veste.

LEONARDO DA VINCI JACOPO BASSANO GIANANDREA GAZZOLA

Museo Civico

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DI PALAZZO CHIERICATI

museicivicivicenza.it

Cultura, arte, luce, immagini, racconti, mostre, tradizione, innovazione, divertimento sono solo alcune delle parole chiave che hanno guidato una grande squadra di persone per fare di questo Natale un vero e proprio capolavoro. A tutti loro va il mio grazie e a voi il mio invito a venire a trovarci e a farvi emozionare da Vicenza.

6.DICEMBRE.24 — 9.MARZO.25

BASILICA PALLADIANA

MOSTREINBASILICA.IT

Dal vivaio alla Serie B. Il portiere classe 2003 racconta il segreto del successo

Mattia Fortin, il giovane guardiano del Padova: “Sogno in biancoscudato”

“La solidità difensiva è merito di tutta la squadra, dagli attaccanti ai difensori, che mi danno grande sicurezza”.

M attia Fortin è nato a Noale, ma può considerarsi a tutti gli effetti un ‘figlio di Padova’. Il giovane portiere, infatti, il biancoscudato ce lo ha tatuato sulla pelle da quando aveva 9 anni, dove si è accasato nelle giovanili della città per non abbandonarla più. Da quel momento in poi Fortin ha cambiato colori solamente durante la passata stagione, dove per crescere ha giocato a Legnago. Oggi, a soli 21 anni, il talentuoso portiere è già un pilastro del Padova, grande protagonista nel girone A di Serie C. Mattia ha vissuto un’infanzia itinerante seguendo la carriera del padre Marco, ex portiere di Serie A: quattro anni a Siena e due a Cagliari: “Sono state esperienze belle e importanti, che mi hanno dato tanto. In Toscana abbiamo lasciato tanti amici, che appena possiamo andiamo a salutare”. Tornato in Veneto, ha iniziato a giocare in una squadra di paese prima di essere notato dal Padova: “Da allora ho fatto tutta la trafila in biancoscudato, fino alla prima squadra. É stato un grande orgoglio.”

Avere un padre portiere professionista è stato stimolante, ma non sempre facile: “All’inizio mi vedevano come ‘il figlio di’. Mi dava fastidio, ma con il tempo ho capito che se sei bravo, giochi. Ho trasformato quella pressione in un’opportunità per crescere. In più potevo avere sempre un

confronto con lui: mi ha insegnato l’arte dell’equilibrio che bisogna sempre avere, sia nei momenti belli, che in quelli difficili”.

Oltre al calcio, Fortin è anche studente di psicologia. Questo aspetto della sua vita lo aiuta anche nel modo di stare in campo e nella gestione delle partite: “Il portiere deve essere il termometro della squadra, dare lucidità nei momenti in cui in campo c’è frenesia. Studiare mi aiuta a gestire le emozioni, un aspetto cruciale per difendere i pali di una porta importante come quella del Padova”.

Tra i suoi modelli l’idolo indiscusso è l’inarrivabile Buffon. Apprezza anche Vicario, con cui condivide una fisicità simile: “Mi chiamano ‘Secco’ per la mia struttura longilinea, proprio come lui. Courtois, invece, è il migliore del mondo ad oggi”.

Nella stagione 2023/2024

Fortin ha vestito il biancoazzurro di Legnago, dove ha giocato la sua prima stagione da titolare in Serie C: “Quell’anno mi ha dato fiducia e mi ha preparato per tornare al Padova. Ho appreso tanto dal mio preparatore Matteo Martini: ho imparato la gestione della difesa e ho lavorato molto sulle uscite alte; ho capito che la mia prestanza fisica poteva essere un’arma in più per aiutare la squadra”. In biancoscudato, invece, sono due i suoi punti di riferimento:

“Cano nel settore giovanile mi ha dato fiducia e consapevolezza in me stesso, mentre Zancopé è il mio padre calcistico, è colui che mi ha portato in prima squadra a 16 anni”.

Tornando all’oggi, il Padova sta vivendo una stagione straordinaria: “Dal ritiro ci siamo posti l’obiettivo di vincere ogni partita. La solidità difensiva è merito di tutta la squadra, dagli attaccanti ai difensori, che mi danno grande sicurezza. È giusto ricordare anche chi gioca meno: tutti i compagni tengono alto il livello della competizione in allenamento.”

Un pensiero speciale, poi, per mister Andreoletti: “Essendo stato un portiere, capisce il ruolo meglio di tanti altri allenatori. I suoi consigli sono sempre precisi e competenti. Quando è arrivato, mi ha chiamato per confrontarci sugli

obiettivi della stagione: mi piace perché è in grado di coinvolgere tutti.”

Fortin ricorda con affetto i compagni delle giovanili, tra cui Fabbian, oggi in Serie A: “Siamo amici da bambini, lo sento spesso. Mi racconta della Serie A e della Champions, facendomi venire voglia di raggiungerlo al più presto.”

E a proposito di futuro, Fortin ha accettato di lasciare una promessa: ha scritto un sogno per quest’annata su un foglio di carta, che verrà letto solo al termine della stagione. Un siparietto simpatico, che lascia navigare la fantasia di tifosi e beniamini padovani, speran-

do che gli obiettivi del giovane portiere siano in linea con la lettera che la città non riesce e non vuole togliersi dalla mente: la B.

Stefano Parpajola

Veneto24 passa al

Provincia di Padova
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Virtus, Corrado Bianconi capitano “L’obiettivo? Arrivare ai play off”

Corrado Bianconi è da quest’anno il nuovo capitano della Virtus basket.“Sono davvero felice e onorato di essere stato scelto per il ruolo di capitano della Virtus Padova”, ha dichiarato, “un motivo in più per continuare a dare sempre il massimo e lottare per questi colori. Raccolgo un’eredità importante, quella di Federico Schiavon, e sento quindi una grande responsabilità nei confronti della società, dello staff, dei compagni e dei nostri tifosi, oltre che della nostra città”.

Nella scorsa stagione Bianconi si è confermato tra i migliori realizzatori della squadra agli ordini di Coach De Nicolao, facendo registrare quasi 11 punti di media e tante prove balistiche da oltre l’arco.“Questo campionato di Interregionale è un campionato difficile: spesso ci troviamo di fronte a squadra composte da avversari giovani che fanno del loro agonismo l’arma principale e bisogna farsi trovare preparati, e saper rispondere. In questa stagione Virtus ha messo in campo giovani molto interessanti come Fasullo e Marchet. Avranno modo di fare esperienza e di crescere nel corso del campionato. Sono dei bravissimi ragazzi che si impegnano tutti i giorni e quindi sono molto fiducioso per loro”.

Corrado Bianconi è cresciuto nel settore giovanile della Virtus Siena e ha esordito tra i Senior della squadra toscana, successivamente ha vestito la maglia dell’ Andrea Costa Imola nel campionato di DNA Gold e, dopo l’esperienza in A1 a Capo d’Orlando ha trovato spazio in Serie A2, sempre in Sicilia, a Barcellona. L’anno successivo è rientrato nella sua città natale Domodossola in Serie B, risultando il miglior realizzatore della squadra. Poi Varese, sempre in Serie B, una stagione a Firenze, e poi Civitanova Marche. Nell’estate 2019 passa alla Virtus Padova per due anni. Successivamente gioca nella Pallacanestro Crema nella stagione 2021-2022, che concluderà al Basket Cecina. L’estate 2022 segna il ritorno a Padova, prima in maglia Petrarca e poi, nella stagione 2023-2024 tornando a vestire i colori della Virtus Padova.

L’obiettivo di capitan Corrado Bianconi per questa stagione? “Portare la squadra a raggiungere i play off: ci possiamo riuscire. Secondo me siamo una buona squadra, anche se in questa prima parte di campionato si è visto poco sono convinto che nella seconda parte cresceremo e riusciremo a centrare il nostro obiettivo”.

Diego Buonocore Basket. Raccoglie l’eredità

Sonepar Padova Volley, Cuttini sprona la squadra: “Lavoriamo sulla qualità”

A circa un terzo del campionato

Sonepar Padova Volley viaggia a metà classifica nel campionato di Superlega; fatale è stata la sconfitta in casa con Allianz Milano nell’ottava giornata di campionato. Un tre a zero che ha lasciato di sasso i tremila tifosi accorsi alla Kioene Arena che hanno assistito alla prima sconfitta in casa in questo campionato.

Coach Jacopo Cuttini invita a non drammatizzare, e a guardare con fiducia alle prossime sfide: “Come ripeto spesso - ha dichiarato -, ogni partita va affrontata con lo stesso approccio. Non possiamo permetterci di guardare troppo alla classifica o alle difficoltà del calendario, che sia una gara in casa o in trasferta, o contro una squadra di alto livello. Questo vale per tutte le partite”. In tutti questi anni ho imparato alcuni principi che poi per me valgono anche nella vita: l’importanza del lavoro. Penso che lo sport sia uno dei campi in cui c’è corrispondenza tra quantità e qualità del lavoro e i risultati che si raggiungono. Nella formazione della Pallavolo Padova militano ragazzi giovani: per competere in Superlega è importante la qualità

del lavoro durante la settimana, che si esprime poi sul campo di gioco”.

Riguardo alla preparazione della squadra coach Cuttini ha spiegato: “Stiamo lavorando molto sulla fase break, in particolare sul servizio, che è una nostra arma importante ma che contro Milano non ha funzionato come avremmo voluto. Siamo una squadra aggressiva in battuta e continueremo a esserlo, ma stiamo anche cercando di trovare i giusti equilibri per modulare il rischio e sfruttare al meglio le nostre opportunità”.

“In compenso”, conclude il coach bianconero, “la fase di side out, di ricezione e attacco del servizio avversario, è stata buona nell’ultima gara e in linea con i livelli che abbiamo mostrato finora. Anzi, stiamo migliorando in quell’aspetto, e questo ci dà fiducia”. (d.b.)

Manuel Bortuzzo: “Il nuoto la mia

ragione di vita e la mia rivincita”

Il campione paralimpico di nuoto Manuel Bortuzzo ha vinto la decima edizione del premio letterario sportivo “Memo Geremia” con il suo libro “Soli nella tempesta, disciplina e armonia per affrontare le peggiori battaglie della vita”. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento si è tenuta nelll’Aula Magna del Bò. Manuel Bortuzzo ha vinto la medaglia di bronzo alle recenti Paralimpiadi di Parigi nei 100 metri rana SB4, siglando anche il record italiano. Il premio letterario sportivo Memo Geremia, promosso da Confcommercio Ascom Padova in collaborazione con l’associazione Librai Ascom Padova assieme al Petrarca Rugby e Comune e Provincia di Padova, è nato nel 2014 con lo scopo di promuovere la lettura e di diffondere i valori ideali e culturali legati allo sport. Manuel Bortuzzo aveva ottenuto nel 2015 il record italiano juniores nei 3000 metri.

Nel febbraio 2019, fuori da un pub nella periferia sud di Roma, a causa di uno scambio di identità fu vittima di una sparatoria, che gli ha causato una lesione spinale che lo ha lasciato semi paralizzato; aveva 19 anni ed era tra i nomi in lizza per le Olimpiadi di Tokyo 2020. La sua carriera para-

limpica è iniziata inizia ufficialmente nel novembre 2022 quando prende ha preso parte alla sua prima competizione italiana in vasca corta a Fabriano, conquistando un argento per categoria SB4.

“L’emozione che regala lo sport mi ha aiutato a superare i momenti difficili e a riprendere l’attività sportiva”, ha dichiarato Manuel. “Per me è stata l’inizio di una nuova vita, e non ho voluto perdere il mio sogno, la mia identità, la mia passione per il nuoto. Mi è rimane un senso di rivalsa nei confronti della vita e il nuoto rappresenta la mia rivincita”. Il consigliere provinciale con delega allo sport Eleonora Mosco ha ribadito come l’esempio di Manuel e la rete che ha organizzato Confcommercio nel diffondere e valorizzare valori sportivi e letteratura possono rappresentare altrettanti messaggi positivi per le nuove generazioni. (d.b.)

Corrado Bianconi

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#Regione

Il dibattito. Il pronunciamento della Corte Costituzionale visto da due prospettive opposte

Autonomia, Zaia: “Siamo sulla buona strada”

Martella attacca: “Sconfessato lui e il governo”

Nella lunga marcia dell’autonomia per il presidente del Veneto Luca Zaia “siamo sulla buona strada” mentre per le forze di centrosinistra invece si andrà verso la paralisi e un nulla di fatto. Chi la spunterà? Certo è che le prossime settimane saranno decisive e un ruolo fondamentale lo giocherà il Parlamento nella determinazione dei livelli essenziali di prestazione, i Lep di cui tanto si parla, un punto centrale nel processo di autonomia.

Dopo la Corte Costituzionale Zaia è ottimista Il governatore veneto dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale si dice ottimista e sui Lep auspica un coinvolgimento attivo del Parlamento perché la loro definizione non può essere solo una questione di provvedimenti governativi. “Abbiamo sentito parlare dei Lep sin dal 2001 , - ricorda Zaia - ma è solo con questo governo che sono stati introdotti. È fondamentale che il Parlamento, e non solo il governo, partecipi alla loro definizione”.

Secondo Zaia, il pronunciamento della Corte Costituzionale conferma che “l’autonomia non è una questione divisiva, ma un’opportunità per dare voce e valore a ogni singolo territorio, nel rispetto dell’unità della Repubblica. L’alternativa sarebbe stata un’accettazione stantia e supina di un centralismo che nei decenni ha prodotto molti danni, con 3mila miliardi di debito pubblico e cittadini che, talvolta, sono costretti a curarsi fuori dalla propria regione. Questo percorso ha il merito di aver dato vita a un dibattito assolutamente costruttivo,” ha aggiunto il governatore

veneto.

La Corte, aggiunge “ha ribadito il diritto della nostra Regione a maggiori competenze, per rispondere con efficienza e responsabilità ai bisogni dei nostri cittadini”. Fondamentale, aggiunge, è stato il lavoro della squadra di esperti della Regione, tra cui costituzionalisti ed economisti, che hanno partecipato all’udienza presso la Corte per difendere le prerogative del Veneto. “La nostra squadra di esperti continuerà a vigilare sui passaggi futuri per veder applicati i diritti del Veneto, nella consapevolezza che l’autonomia differenziata rispetta pienamente i principi di efficienza e solidarietà tra le Regioni, come richiesto dalla Corte Costituzionale”. In sintesi, prosegue, questa sentenza “rafforza il nostro impegno. Per il Veneto, l’autonomia significa poter migliorare ancora di più i servizi sul territorio, dalla sanità alla protezione civile, con una gestione più diretta e aderente alle reali necessità del nostro contesto regionale”.

Infine il presidente ricorda che la strada è tracciata da tempo: “Il 98,1 % dei veneti ha votato a favore dell’autonomia nel referendum del 2017”.

Martella (Pd): “Sconfessata la retorica e traditi i veneti”

Nettamente diversa, invece, l’analisi del Partito Democratico veneto, per il quale il progetto dell’autonomia esce fortemente indebolito, così come il disegno politico tracciato in questi anni dalla Lega in primis. Andrea Martella, segretario regionale del Pd, osserva che la Corte Costituzionale “ha ritenuto fondate le molteplici questioni di legittimità costitu-

zionale della legge Calderoli che nel corso degli ultimi due anni abbiamo sollevato e che sono state oggetto della nostra battaglia parlamentare e delle nostre proposte. Si tratta di una sconfessione di un impianto di cui il presidente Zaia è stato principale protagonista, che avrebbe rischiato di far deragliare il già fragile stato del nostro ordinamento e la tenuta dei conti pubblici”. Per il segretario Veneto del Pd la Corte sostenendo che “la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata in relazione alla singola regione”, sconfessa “la retorica delle 23 materie, tutte e subito. Viene rimesso nelle mani del Parlamento la determinazione dei Lep che la legge Calderoli pretendeva di attribuire al solo governo. Viene censurata la stessa modalità di definizione e di revisione delle aliquote di compartecipazione per le funzioni devolute, questione delicatissima che avrebbe potuto creare rilevanti tensioni per i conti pubblici. Le stesse materie non Lep,

quelle su cui Calderoli, spavaldamente aveva già iniziato a trattare, - aggiunge Martella - sono state circoscritte stabilendo che ‘i relativi trasferimenti non potranno riguardare funzioni che attengono a prestazioni concernenti i diritti civili e sociali’ e le risorse finanziare relative dovranno essere determinate in riferimento a costi e fabbisogni standard. Altro che la spesa storica prevista dal Dl Calderoli. E’ una sconfessione significativa e una sconfitta per il governo”.

Per il Pd veneto questo è il risultato di una riforma che il centrodestra ha voluto portare avanti a tutti i costi e forzando le tappe su aspetti che invece richiedono tempo e scelte ben ponderate: “Lo avevamo detto ed è successo: questa riforma, - aggiunge Martella - così come è stata frettolosamente costruita e lanciata non andava bene, aveva problemi e avrebbe prodotto conflitti. Tutto questo era evitabile e ora, nonostante la Lega provi a minimizzare, non sarà facile portare correzioni vi-

sto il merito delle obiezioni della Consulta. Si apriranno nuove divisioni nel centrodestra, con Zaia e Salvini da una parte, e le prudenze di Forza Italia e l’ostilità di Meloni e FDI dall’altra. Quello che è peggio è che, per l’ennesima volta, - conclude il segretario veneto Dem le aspettative delle famiglie e delle imprese venete sono state tradite dalla approssimazione e dalla inconsistenza del gruppo di potere che governa da oltre 1 5 anni”. (n.s.)

Zaia in un incontro a Roma con il ministro Calderoli
Il segretario veneto del Pd Andrea Martella

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Regione

“Sicurezza idrogeologica: 2.527 cantieri, un record”

Con l’assessore regionale all’ambiente, clima, protezione civile Gianpaolo Bottacin facciamo il punto sullo stato degli interventi in Veneto che fa i conti un delicato equilibrio idrogeologico.

Assessore, quali sono gli investimenti che avete fatto ma soprattutto quelli futuri per garantire la sicurezza del territorio?

Il Veneto viene portato come esempio nazionale per quanto riguarda la difesa del suolo perché abbiamo investito parecchio. Basti pensare che negli ultimi anni abbiamo attivato 2.527 cantieri per 150 milioni di euro di opere. Spesso sono opere non visibili, perché quando interveniamo su un consolidamento arginale dall’esterno non si nota molto, così come le briglie in montagna sono opere assolutamente importanti, molto costose che non si vedono perché spesso in luoghi isolati, però ne vediamo gli effetti positivi, o meglio non vediamo gli effetti negativi che invece vedevamo in passato. Ad esempio, nel dicembre 2020 ha piovuto molto di più che nel novembre 2010 eppure i danni sono stati estremamente minori. Questo significa che le opere che abbiamo realizzato hanno già dato ampia evidenza della loro efficacia. E per il prossimo futuro c’è altro?

Certo, non ci fermiamo qua. Ci siamo dati un piano da tre miliardi e mezzo di euro di opere e quindi si continua in questa direzione. 2.527 cantieri non sono mai stati attivati né dalla Regione Veneto né da altre regioni, nel giro di cinque anni abbiamo migliorato tantissimo il livello della qualità dell’aria quindi ridotto gli inquinanti ma siamo ancora a una delle aree più inquinate d’Europa perché siamo in un territorio fortemente antropizzato, con molte aziende e uno scarso di cambio d’aria per la conformazione del territorio. Anche su questo fronte abbiamo investito 968 milioni di euro per la rottamazione

delle vecchie auto, delle vecchie stufe, la costruzione di piste ciclabili, la sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico locale. Abbiamo sostenuto investimenti importanti della regione proprio per garantire il miglioramento della qualità dell’aria. Anche in questi giorni abbiamo approvato un ulteriore bando da 7 milioni per la rottamazione delle vecchie auto.

Riusciremo mai ad arrivare ai tassi soglia di inquinamento definiti in sede europea?

Questo obiettivo è considerato se non impossibile molto difficilmente raggiungibile non da me ma da autorevoli studiosi ed esperti. Siamo in un catino dove il ricambio d’aria è molto limitato ed e dove si muovono e lavorano milioni di persone. Però miglioramenti ci sono stati quindi si continua in questa direzione.

Sul fronte politico, mentre il terzo mandato a Zaia continua a tenere banco, poco si parla invece degli assessori che di mandati ne possono fare solo due. Qual è la sua posizione?

C’è una legge regionale che prevede questo, allo stato attuale ci sarà sicuramente un ricambio profondo in giunta, ma manca ancora un anno e forse più. Staremo a vedere”. (a cura di Nicola Stievano)

Infrastrutture e trasporti. Elisa De Berti

Strade e interporti tra opere e progetti

La vicepresidente e assessore alle infrastrutture e trasporti della regione Veneto Elisa De Berti è stata ospite ai microfoni di Radio Veneto 24 e ha fatto il punto sulle materie di sua competenza.

Al Veneto sono stati destinati fondi importanti per le infrastrutture, necessarie per lo sviluppo e la crescita. A che punto siamo?

Con i finanziamenti a disposizione quest’anno stiamo cercando di dare risposte a richieste come la statale 12 a Verona per migliorare l’accesso alla città, la variante della Sr10 per il primo stralcio funzionale da Borgo Veneto a Carceri, il collegamento ferroviario all’aeroporto di Venezia Marco Polo. Stiamo lavorando ad uno studio di fattibilità per il collegamento ferroviario all’aeroporto Catullo di Verona, Veneto Strade sta progettando il quarto lotto della tangenziale di Treviso, abbiamo stanziato 50 milioni nel bilancio che verrà approvato dal consiglio regionale nei prossimi mesi. Altri 50 milioni sono previsti per il potenziamento della Statale 308 nella parte finale in entrata a Padova per il nuovo ospedale di Padova Est, 50 milioni per la bretella che porta a Cortellazzo, in prosecuzione di quella che sarà la via del mare, l’unico project rimasto in vita. L’alta velocità sta andando avanti, è tutta finanziata fino all’attraversamento di Vicenza e Rfi sta progettando la parte relativa tra Vicenza e Padova. Con l’amministrazione di Padova stiamo discutendo anche tutto il Prg della stazione di Padova che dovrà essere completamente rivoluzionata. Abbiamo l’alta velocità anche sul corridoio del Brennero con l’ingresso nord a Verona.

E in vista delle Olimpiadi?

Al di là degli investimenti infrastrutturali, della messa in sicurezza della ferrovia, dell’elettrificazione, della riqualificazione delle stazioni, abbiamo dal punto di vista diario i

due grandi interventi che abbiamo chiesto, la variante Longarone e la variante di Cortina. Di fatto la variante di Longarone è già finanziata, non sarà pronta per le olimpiadi, ma sicuramente è un’infrastruttura che grazie alle olimpiadi rimarrà sul territorio come legacy. La variante di Cortina invece è parzialmente finanziata ma i cantieri non potranno iniziare e non dopo le Olimpiadi perché altrimenti ci sarebbe un’interferenza con lo svolgimento delle gare e quindi c’è tempo di completare il finanziamento fino al 2026. Il Veneto ha due grandi interporti di interesse europeo, quello di Padova e ancora più grande quello di Verona. Quali gli sviluppi sul fronte della logistica?

Solo con la sinergia e il lavoro di squadra con la regione si può fare qualcosa di importante per il nostro territorio. C’è un patto della logistica in Veneto che coinvolge porti, aeroporti e interporti, che sono quattro in Veneto con Portogruaro e Rovigo, poi c’è il patto della logistica del nord est. Serve una sinergia e un confronto allargato per poter fare le poche infrastrutture, che consumano suolo, perché dobbiamo anche dire questo, ma che siano davvero essere utili al territorio. (n.s.)

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Gianpaolo Bottacin
Elisa De Berti

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Economia. Nei prossimi sei mesi ora potranno ospitare tirocinanti

Quasi 500 i maestri artigiani in Veneto: “Custodi e divulgatori di competenza”

Con i nuovi 146 maestri artigiani insigniti in Fiera a Padova salgono a 488 gli imprenditori custodi di conoscenza e divulgatori di competenza nel proprio settore. Ai premiati sono stati consegnati un attestato e una targa di riconoscimento del titolo durante la cerimonia, alla quale hanno preso parte istituzioni regionali e provinciali e i presidenti delle associazioni di categoria Confartigianato Imprese Veneto, Cna e Casartigiani.

Si tratta di imprenditori che hanno raggiunto il titolo attraverso l’attestazione del proprio profilo professionale per anzianità, competenze e attitudine alla trasmissione delle competenze o affrontando un esame finale dopo un percorso di 100 ore che li ha formati in ambito gestionale, finanziario e di comunicazione. Di questi circa 300 sono soci Confartigianato. Particolarmente sentito l’intervento

dell’Assessore allo Sviluppo economico ed energia della Regione del Veneto Roberto Marcato che ha definito i Maestri Artigiani come “la cinghia di trasmissione capace di prendere per mano il giovane per accompagnarlo in un percorso di crescita professionale e umana, trasmettendo anche tanta passione per il proprio lavoro. Il Veneto è terra di artigianato e la figura del Maestro Artigiano ne è simbolo di qualità. Questo riconoscimento non segna una netta volontà da parte della Regione di investire in termini economici, di sostegno finanziario e semplificazione burocratica a favore delle imprese artigiane”. Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto ha sottolineato come l’artigiano sia unico, perché è unico il suo saper fare. “Diventare Maestro Artigiano nel 2024 è un onore ed un onere. Un onore perché è il giusto riconoscimento che

la Regione Veneto ha deciso di dare a degli imprenditori che hanno investito le proprie energie nella crescita e nello sviluppo delle proprie aziende, anche formandosi a loro volta. E un onere, perché il compito del Maestro Artigiano è quello non solo di custodire ma soprattutto di trasmettere alle nuove generazioni e ai propri collaboratori competenze tecniche, manageriali e

relazionali. Alla Regione chiediamo di continuare a supportarci sostenendo economicamente questi Maestri Artigiani che scelgono di migliorare e investire in nuove attrezzature e ambienti di lavoro più accoglienti e sostenibili. Da parte nostra, continua l’impegno per assistere i futuri candidati ad acquisire il titolo e a promuovere una figura innovativa e vincente per il nostro

Veneto”.

Per i maestri si apre ora la possibilità di ospitare nei prossimi 6 mesi nuovi tirocinanti, che vivendo un’esperienza formativa all’interno delle imprese possono conoscere la professionalità, la capacità di comprendere il mercato e l’investimento in tecnologie e innovazione che le imprese artigiane portano avanti per essere competitive. Per chi vuole diventare Maestro Artigiano le strade percorribili sono due. La prima è attraverso la presentazione della domanda di riconoscimento seguendo le indicazioni fornite dalla Regione Veneto alla pagina web dedicata. La seconda è partecipando ad un percorso formativo semiresidenziale di 100 ore con esame di riconoscimento finale, organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, ente di formazione di Confartigianato Veneto, sul cui sito si trovano tutte le informazioni.

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L’assessore regionale Marcato con il presidente di Confartigianato
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Carron presidente Confindustria Veneto Est “Cantiere in evoluzione, capace di fare rete”

“Confindustria Veneto Est è, e sarà, un cantiere in continua evoluzione, luogo di innovazione e di progettualità permanenti dove la capacità di ‘fare rete’ è la nostra più grande ricchezza che ci permetterà di agire come un’unica, grande associazione. Sono presidente di una nuova associazione che vuole proporre servizi innovativi”. Sono state queste le prime parole di Paola Carron neo presidente eletta dall’assemblea generale dell’associazione a Padova con oltre 2.500 partecipanti. Classe 1968, trevigiana, Paola Carron è consigliere delegato di Carron Spa tra le prime venti società leader in Italia nelle grandi opere civili e infrastrutturali. Lo scorso settembre era stata designata all’unanimità dal Consiglio generale dell’associazione, che rappresenta 5.062 imprese distribuite quattro province - Venezia Padova Rovigo Treviso - e 276.000 collaboratori. Dopo il biennio fondativo della nuova associazione, ora è stato eletto

il vertice che sarà in carica per i prossimi quatto anni.

“Sento forte la responsabilità di questo ruolo, - ha dichiarato Carron - e mi impegnerò ogni giorno per meritare la fiducia che mi è stata data. Lavoreremo assieme fianco a fianco. Ringrazio il presidente Leopoldo Destro, perché in questi anni così sfidanti siamo riusciti a fare delle nostre istanze una sola voce. Confindustria Veneto Est è, e sarà, un cantiere in continua evoluzione, luogo di innovazione e di progettualità permanenti dove la capacità di ‘fare rete’ è la nostra più grande ricchezza che ci permetterà di agire come un’unica, grande associazione”.

Il presidente uscente Destro, ha lanciato un appello alla politica, sia italiana che europea: “La sfida essenziale è rilanciare gli investimenti per l’innovazione e, quindi, la competitività. Senza un deciso cambio di rotta rischiamo di compromettere la crescita e il futuro del nostro sistema industriale e sociale. La

competitività non può più essere solo l’obiettivo dell’industria, ma deve diventare l’essenza del nostro agire come comunità locali, regionali, nazionali ed europee. Oggi come ieri dobbiamo sentirci pronti a una nuova sfida: collaborare tutti insieme, soggetti politici e sociali, per competere ed essere vincenti”.

Quali saranno dunque le linee d’azione del nuovo gruppo di dirigente di Confindustria

Veneto Est? “I prossimi quattro anni saranno particolarmente sfidanti, - aggiunge la neo presidente - e questa associazione oggi ha la forza, la struttura e la determinazione per far ascoltare la propria voce in tutte le sedi e ai tavoli di decisione. Il programma sul quale abbiamo iniziato subito a lavorare nasce dall’ascolto, e si basa su uno stile di lavoro aperto al dialogo e all’innovazione, ma altrettanto,

Zaia, Bernini e Carraro: dalle congratulazioni alle sfide per il futuro

Importante cambio al vertice per Confindustria Veneto Est. Il Governatore Zaia si congratula per la nomina e spende parole di grande stima per la neo-eletta, evidenziando le criticità che dovranno essere gestite nei prossimi quattro anni.

Il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha colto l’occasione per fare il punto sulle mosse future, concentrandosi sui progetti per il rientro in Italia degli intellettuali trasferitisi all’estero per fare ricerca. L’obiettivo è trasformare la fuga di cervelli in un via-vai costruttivo che stimoli gli scambi internazionali.

In fine, Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, ha tracciato il quadro attuale della situazione economica regionale illustrando quelli che sono i problemi principali su cui lavorare nell’immediato futuro.

al rigore e al rispetto. Partecipazione e condivisione sono gli elementi che ci hanno permesso di diventare una rete di imprese capace di fare la differenza e che determineranno anche il nostro futuro”.

I prossimi passaggi saranno la definizione della squadra di presidenza e del documento programmatico per il mandato. Tre i pilastri individuati. Il primo riguarda i servizi innovativi rivolti alle imprese associate dando piena continuità ai migliori progetti. Il secondo è stato colto da uno spunto arrivato dai soci e prevede di potenziarela partecipazione attiva dei territori. Un impegno si concretizzerà già all’inizio del 2025 con l’avvio di iniziative locali per individuare gli interventi strategici da finanziare con la nuova programmazione europea. Terzo, cogliere appieno il potere della rappresentanza ed essere promotori di accordi di sistema con il mondo della formazione, con gli istituti di credito e il terzo settore.

Da sinistra: Matteo Zoppas, Leopoldo Destro e il nuovo Presidente di Confindustria Veneto Est Paola Carron

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Il

caso. Fa discutere la recente legge che sanziona anche il “turismo procreativo”

Maternità surrogata, reato universale che viene punito anche se si è all’estero

S

i parla e si scrive molto sull’articolo unico della recente legge 4 novembre 2024 n.169, che punisce la cosiddetta maternità surrogata attuata all’estero da cittadini italiani.

L’originario articolo 12 comma 6 della legge 19 febbraio 2004 n. 40 prevede : “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti (cellule sessuali destinate ad unirsi e, a seguito di fecondazione e dar origine a un nuovo individuo-n.d.r.) o di embrioni (uovo fecondato-n.d.r.) o la surrogazione di maternità (una donna si sottopone a interventi di procreazione medicalmente assistita per conto terzi, con la promessa di cedere il bambino immediatamente dopo il parto-n.d.r.) è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro”.

Il succitato articolo unico della legge n.169/2024 ha stabilito: ”Al comma 6 dell’articolo 12 della legge 19 febbraio 2004 n.40 , è aggiunto il seguente periodo: “Se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all’estero, il cittadino è punito

secondo la legge italiana”. Si configura quindi un c.d. “reato universale”. Sono state sollevate obiezioni in proposito, sostenendo che non si può condannare in Italia una persona per una condotta (surrogazione di maternità) posta in essere in un Paese ove essa è lecita. Si trascura di considerare che l’articolo 7 del codice penale prevede i casi in cui si viene puniti anche per reati commessi all’estero: ai punti da 1 a 4 di tale norma sono indicati specificatamente alcuni reati, il punto 5 è del seguente tenore: “ogni altro reato per il quale speciali disposizioni di legge o convenzioni internazionali stabiliscono l’applicabilità della legge italiana”.

Ad esempio l’articolo 501 del codice penale punisce chi pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose atte a cagionare un rialzo o ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio. Al penultimo comma di tale norma , con legge 27/11/1976 n.787 si è aggiunto: “Le pene stabilite nelle disposizioni precedenti si applicano anche se il fatto è commesso all’estero in danno della valuta nazionale o di titoli pubblici italiani”.

Seppure in materie ovviamente diverse, la tecnica legislativa utilizzata è analoga.

Qualcuno prospetta l’incostituzionalità della nuova legge, non condivido tale tesi perché se si considera la surrogazione di maternità reato, ritengo giusto che essa abbia lo stesso trattamento sanzionatorio , anche se realizzata all’estero a seguito di “turismo procreativo”. Se si propone l’abrogazione di tale reato su tutta la linea , si introduce un tema diverso.

Questione ardua è se nei casi di surrogazione di maternità iniziata ma non ancora conclusa all’estero prima dell’introduzione del recente reato universale, si sia esenti da pena, considerato che l’articolo 2 del codice penale stabilisce: “Nessuno può essere punito per un fatto che secondo la legge del tempo in cui é stato commesso non costituiva reato”. Senza pretesa di certezza, direi di sì perché il reato va considerato consumato nel momento in cui si avvia il processo di surrogazione, diversamente opinando si giungerebbe alla conclusione che l’unica via per evitare di essere puniti sarebbe l’aborto.

Luigi Migliorini

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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Il film. Il regista Mario Chiavalin porta sul grande schermo il drammatico rapimento e assassinio

Giuseppe Taliercio - Il Delitto Perduto: riporta alla luce una pagina dimenticata

Per 47 giorni le Brigate Rosse tennero in ostaggio l’allora direttore del Petrolchimico per poi ucciderlo brutalmente. La reazione del movimento operaio segnò l’inizio della fine degli anni di piombo

Nelle due anteprime a Mestre il film “Giuseppe Taliercio - Il Delitto Perduto”, diretto dal regista Mario Chiavalin, ha registrato il tutto esaurito con un pubblico profondamente coinvolto e una partecipazione di alto profilo, confermando il valore culturale e sociale di questa produzione cinematografica. L’opera ricostruisce il dramma di Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, rapito dalle Brigate Rosse il 20 maggio 1981 tenuto prigioniero per 47 giorni in condizioni di estrema crudeltà prima di essere brutalmente assassinato. E’ stato uno dei momenti più drammatici degli Anni di Piombo, un periodo che vide il nostro Paese attraversato da tensioni politiche, sociali e violenze estreme. Tuttavia, la figura di Taliercio, simbolo di dignità e sacrificio, è rimasta per troppo tempo relegata a una memoria di nicchia.

Con “Giuseppe Taliercio - Il Delitto Perduto”, Mario Chiavalin riporta alla luce questa storia, intrecciando i fatti storici con un profondo racconto umano, e offrendo una riflessione sulla società di quegli anni e sull’eredità che ci hanno lasciato e soprattutto la coesione sociale creata con i lavoratori che hanno portato

una spaccatura nelle Brigate Rosse, che ne hanno segnato successivamente la fine con il rapimento Dozier. Il film, di grande impatto emotivo, si distingue per la sua capacità di raccontare una vicenda storica con grande sensibilità e rispetto, senza cadere nel sensazionalismo. La regia di Mario Chiavalin è stata particolarmente attenta ad alternare momenti di tensione a momenti di riflessione, immergendo lo spettatore nel contesto sociale e politico di quel periodo. Dai primi fotogrammi, il film cattura l’attenzione dello spettatore attraverso una fotografia suggestiva e una sceneggiatura che bilancia il racconto dei fatti e l’approfondimento delle emozioni dei protagonisti. La scelta di rappresentare la dinamica del rapimento e la prigionia di Taliercio attraverso immagini potenti e dialoghi essenziali ha conferito al film un’intensità unica, che ha emozionato il pubblico.

Al termine della proiezione, Cesare Taliercio, figlio di Giuseppe Taliercio, ha espresso il messaggio centrale lasciato da suo padre, sottolineando l’importanza del suo esempio umano e morale: “Mio padre non si è mai rassegnato anche nelle situazioni più difficili, e si è sempre appoggiato

alla propria famiglia, ai propri amici e alla fede. Quello che vorrei che rimanesse della visione di questo film, è che non ci si fermi alla commozione o alla visione di un fatto storico, ma si rifletta su come l’abbracciare una qualsiasi ideologia senza esercitare un giudizio critico, possa portare a vedere il proprio nemico privo di umanità, questa è la lezione di mio padre, che ha sempre messo al centro l’uomo e la sua dignità”.

Il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha voluto sottolineare l’importanza storica e simbolica di Giuseppe Taliercio, legandola alla memoria collettiva della città: “Al Palasport

con questo nome io e Mario ci siamo conosciuti tanti anni fa, e da lì è nata anche la curiosità di scrivere questa storia. Voglio ringraziare tutti gli artisti, gli attori e i produttori, insomma, chi ha lavorato per questo film. Ma penso che bisogna sottolineare una cosa, e lo voglio dire chiaramente: la parte storica e politica è forse la cosa più importante. Le Brigate Rosse hanno cominciato a essere sconfitte proprio quando le persone, il movimento operaio, le hanno rifiutate.”

Un momento particolarmente intenso della serata è stato quello in cui il giornalista Adriano Favaro ha letto la lettera della vedova di Alfredo

Albanese, vittima del terrorismo brigatista: “La proiezione del film che ricorda l’ingegnere Giuseppe Taliercio sarà l’occasione per riflettere su quello che il nostro Paese ha vissuto in anni tra i più angosciosi della sua storia e che non vuole mai più rivivere. Il film ricorderà non solo la vittima, ma anche la persona, con la sua vita, i suoi affetti, il suo lavoro, prima di cadere per mano criminale. Il film rispecchia anche l’opportunità di dare voce a chi ha subito la violenza terroristica, a chi ne ha avuto la vita spezzata, ai familiari delle vittime e anche a quanti sono stati colpiti. Ed è doveroso mettere in luce racconti di vera verità sugli ‘Anni di Piombo’, anche perché la storia di quegli anni è stata raccontata troppo spesso dando voce solamente ai criminali.”

Il frate francescano Andrea Vaona in rappresentanza dei Frati del Santo (da dove è iniziata la ricerca con la collaborazione con Padre Francesco Ruffato a cui è stata dedicata l’opera) ha voluto ringraziare il regista e sottolineare il valore di un’opera di questo tipo per la comunità: “A nome dei Frati, ringrazio davvero per quest’opera e, come Mestrino, ringrazio doppiamente perché ce n’era bisogno”. Dopo la prima del film a Mestre, il regista Mario Chiavalin è stato invitato alla trasmissione di Rai Uno Il Cinematografo, presentata da Gigi Marzullo. Durante la trasmissione alcuni importanti critici di settore hanno commentato positivamente il film.

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Il regista Mario Chiavalin con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

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• Il paziente può riprendere le normali attività immediatamente dopo il trattamento • Permette una precisione chirurgica eccezionale riducendo i rischi associati ad interventi invasivi

Veneto: quattro nuove delibere regionali per potenziare i servizi sociosanitari

La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, ha approvato quattro importanti delibere di programmazione settoriale che aggiornano il sistema di remunerazione per le prestazioni sociosanitarie fornite da soggetti accreditati nei settori delle disabilità, delle dipendenze, dei minori e della salute mentale. Questi provvedimenti mirano a garantire maggiore sostenibilità economica e adeguamento agli standard nazionali. L’intervento si è reso necessario in seguito al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative operanti nei servizi sociosanitari, assistenziali, educativi e di inserimento lavorativo, approvato dal Ministero del Lavoro il 14 giugno scorso. “La Regione del Veneto – spiega Lanzarin – ha avviato già a febbraio un confronto con tutti i soggetti rappresentativi del mondo cooperativo, anche con realtà non ancora coinvolte come Anfass e Uneba, per definire i termini di un intervento regionale condiviso. L’esito è un impegno triennale in linea con l’applicazione del nuovo CCNL, che comporterà un incremento di oltre 55 milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai 254 milioni già stanziati per il 2024, con un aumento complessivo del 22%”.

Lanzarin sottolinea l’importanza dello sforzo economico regionale, effettuato senza alcun ristoro finanziario nazionale: “Questo intervento dimostra la volontà della Regione di programmare in modo sostenibile,

L’obiettivo è garantire maggiore sostenibilità economica e adeguarsi agli standard nazionali

con verifiche annuali per monitorare gli impatti sugli standard assistenziali e garantire la qualità dei servizi. Sono fiduciosa che il dialogo con le parti interessate proseguirà, supportato dai risultati del monitoraggio triennale”.

Le quattro delibere approvate introducono cambiamenti significativi:

• Disabilità e minori: aggiornate le rette delle Comunità Educative Riabilitative e Diurne per minori/adolescenti con problemi psicopatologici. Per il triennio 2024-2026 è previsto un aumento della quota sanitaria pari a circa 3,9 milioni di euro.

• Salute mentale: riviste le tariffe per le Unità residenziali extraospedaliere, con un incremento di oltre 10 milioni di euro nel triennio.

• Non autosufficienza: aggiornate le quote sanitarie per Comunità Alloggio, Progetti Sperimentali e Centri Diurni per persone con disabilità, in linea con i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Il budget aggiuntivo supera i 32 milioni di euro.

• Dipendenze: adeguate le rette delle Unità del Sistema delle Dipendenze, con un incremento triennale di quasi 9 milioni di euro.

Fondamentale comprendere l’importanza di un uso appropriato degli antibiotici

Anche il Veneto ha partecipato dal 18 al 24 novembre 2024 alla Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antimicrobici, iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni anno per sottolineare l’importanza di un utilizzo corretto e responsabile degli antibiotici. Il tema di quest’anno è stato “Educare. Sostenere. Agire ora”.

È fondamentale che ogni persona comprenda l’importanza di un uso appropriato degli antibiotici. Solo con un impegno collettivo possiamo limitare la diffusione della resistenza antimicrobica e garantire che questi preziosi farmaci restino efficaci anche per le generazioni future.

“Gli antibiotici - sottolinea l’assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin - sono farmaci fondamentali nella lotta contro molte infezioni batteriche, ma il loro uso improprio o eccessivo favorisce lo sviluppo della resistenza antimicrobica (AMR), rendendoli meno efficaci per la cura delle malattie batteriche”.

Il Piano della Prevenzione e il Piano di Contrasto all’antibiotico resistenza sia a livello nazionale che regionale, evidenziano un impegno costante e strutturato nell’affrontare questa importante sfida. Inoltre, la Regione del Veneto sta sviluppando nuove strategie, tra cui l’adozione di linee di indirizzo aggiornate per una prescrizione consapevole e lo sviluppo di strumenti digitali per il monitoraggio e la prevenzione delle infezioni. L’AMR (Anti Microbico Resistenza) rappresenta una delle sfide umanitarie più urgenti a livello mondiale, tanto che si stima che nel 2050 le morti associate all’AMR potranno arrivare a 8 milioni all’anno. Per contrastare questa problematica, è fondamentale che tutti, dai professionisti sanitari alla popolazione generale, facciano la propria parte. Ciò significa evitare l’uso di antibiotici senza una prescrizione medica e rispettare le indicazioni di professionisti sanitari qualificati.

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L’iniziativa. Nei punti nascita dell’Ulss 6 verrò proposto di immunizzare i nuovi nati

La forza di un piccolo gesto: proteggi il tuo bambino dalla bronchiolite

In linea con le disposizioni regionali, nei punti nascita Ulss6 Euganea di Camposampiero, Cittadella, Monselice (Schiavonia), AOPDe privato accreditato, ai genitori dei nuovi nati verrà proposto di immunizzare il proprio bambino con uno specifico anticorpo monoclonale mentre saranno i pediatri di libera scelta ad attivarsi proponendolo per i più grandicelli, nati tra gennaio e ottobre 2024.

Parte la campagna di prevenzione della bronchiolite causata dal virus respiratorio sinciziale (VRS), un’infezione che può avere conseguenze gravi nei neonati, favorendo broncospasmi ricorrenti e aumentando il rischio di bronchite asmatica e asma in età scolare. L’iniziativa, in linea con le disposizioni regionali, coinvolge i punti nascita di Camposampiero, Cittadella, Monselice (Schiavonia), AOPD e le strutture private accreditate. Qui, ai genitori dei nuovi nati verrà proposta l’immunizzazione tramite un anticorpo monoclonale specifico, offerto subito dopo il parto. Per i bambini nati tra gennaio e ottobre 2024, saranno invece i pediatri di libera scelta a proporre il trattamento.

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea coordina la campagna, distribuendo le dosi ai punti nascita e agli ambulatori dei pediatri aderenti. Già spedite le lettere informative alle famiglie di 4.200 bambini nati nel 2024 a Padova e provincia, un numero che entro l’anno salirà a circa 5.500. La campagna proseguirà fino al 31 marzo 2025, includendo il periodo invernale, quando il virus è più diffuso.

“Il VRS è la principale causa di ricovero per malattie respiratorie nei bambini sotto l’anno – spiega il dr. Luca

Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione – e può comportare gravi complicanze. Oltre alle norme igieniche (lavare le mani, usare la mascherina in caso di malattia), oggi abbiamo un anticorpo monoclonale che riduce fino al 90% i ricoveri causati da questo virus”. La dottoressa Lorena Gottardello, responsabile Malattie Infettive e Vaccinazioni, aggiunge: “Il periodo di maggior rischio va da ottobre a marzo. Per questo è fondamentale proteggere neonati e lattanti durante il primo inverno. L’immunizzazione avviene con una singola iniezione che garantisce protezione per tutta la stagione”.

“La prevenzione con anticorpo monoclonale – commenta il dr. Aldo Mariotto, direttore sanitario dell’Ulss 6 Euganea – è una delle migliori azioni di sanità pubblica recenti. L’OMS stima 33 milioni di infezioni respiratorie acute l’anno nei bambini sotto i 5 anni, con oltre 3 milioni di ricoveri e 100.000 decessi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Anche in Italia il VRS è una delle principali cause di bronchiolite e ricoveri sotto l’anno d’età. Negli ultimi anni, il Veneto ha registrato un aumento dei casi, rendendo essenziale questa campagna”.

Innovazione tecnologica al Ca’ Foncello: nuovi strumenti per radioterapia e chirurgia vascolare

L’ospedale Ca’ Foncello di Treviso compie un passo avanti nell’innovazione grazie a una donazione di 95.000 euro dalla Banca delle Terre Venete – Credito Cooperativo, destinata ai reparti di radioterapia e chirurgia vascolare per migliorare l’efficienza e la qualità delle cure.

Il reparto di radioterapia, diretto dal Dr. Fabio Ferrarese, riceverà 40.000 euro per un nuovo software che utilizza badge identificativi, consentendo ai pazienti un accesso più rapido e personalizzato alle cure. Questa tecnologia ridurrà i tempi di attesa, migliorando l’accoglienza e il trattamento, rendendo il paziente parte attiva del proprio percorso di cura.

In chirurgia vascolare, guidata dal Dr. Edoardo Galeazzi, il contributo di 45.000 euro permetterà l’acquisto di un eco doppler avanzato con dispositivi portatili. Questo strumento sarà fondamentale per diagnosi non invasive, controlli post-operatori e situazioni d’emergenza, garantendo interventi tempestivi e precisi. Pietro Pignata, vicepresidente della banca, ha ribadito l’impegno verso la comunità, mentre il presidente Gianfranco Sasso ha sottolineato il rispetto dei principi ESG. Francesco Benazzi, direttore generale dell’ULSS 2, ha evidenziato come queste tecnologie rafforzino sicurezza ed efficienza, offrendo un’assistenza sempre più innovativa e umana.

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Nuovi professionisti. Chi sono i medici e pediatri che si insedieranno in questi giorni

Medici e Pediatri, sette avvicendamenti a novembre nel territorio Ulss3 Serenissima

L’Ulss 3 Serenissima ha recentemente annunciato l’arrivo di sette nuovi medici e pediatri, un’iniziativa che promette di migliorare l’accesso alle cure primarie nei comuni di Venezia, Marcon, Pianiga, Santa Maria di Sala e Cavarzere. Questo avvicendamento di professionisti è una risposta concreta alla necessità di colmare i vuoti lasciati dai medici che hanno cessato la loro attività, garantendo così la continuità dei servizi sanitari essenziali.

A Pianiga, la dottoressa Tatiana Tuicova prenderà il posto del dottor Italo Mattiello, che lascerà il suo incarico

nella medicina di gruppo di via Zanotto. Qui, gli assistiti hanno la possibilità di scegliere il proprio medico, un’opzione che offre maggiore flessibilità ai pazienti. Alla Bissuola, la dottoressa Irene Costa è stata sostituita dalla dottoressa Lisa Foglia, con gli assistiti trasferiti d’ufficio al nuovo medico, che opererà in un diverso ambulatorio sempre in via Zanotto. A Santa Maria di Sala, il dottor Valentin Bogdan Panfilov ha cessato la sua attività, con la sostituzione temporanea garantita dai colleghi della medicina di gruppo di via Caltana. Dal primo dicembre, il dottor Mohamed Bassam assumerà

il 12 novembre per raggiunti limiti di età. La dottoressa Tuicova inizierà la sua attività il giorno successivo, operando nello stesso ambulatorio di via Roma. Gli assistiti del dottor Mattiello saranno automaticamente trasferiti alla nuova professionista, senza necessità di ulteriori procedure da parte dei pazienti. Nel comune di Marcon, il dottor Alessandro D’Uva si insedierà come nuovo pediatra di libera scelta, subentrando alla dottoressa Giulia Ghirardo. Anche in questo caso, gli assistiti saranno assegnati d’ufficio al nuovo pediatra, che opererà nello stesso ambulatorio di viale della Stazione. A Mestre, il dottor Domenico Paci ha lasciato il suo incarico, sostituito dal dottor Stefan Tiron, che opererà

l’incarico definitivo nello stesso ambulatorio, con il passaggio degli assistiti gestito direttamente dall’Ulss 3.

A Burano, il dottor Thaeer Abd Alhady ha lasciato il servizio a fine ottobre. La dottoressa Asia Mingardi lo sostituirà temporaneamente per tutto novembre, con gli assistiti assegnati d’ufficio. Si attende la formalizzazione dell’incarico per il nuovo medico che entrerà in servizio da dicembre. Infine, a Cavarzere, la dottoressa Laura Visintin ha cessato la sua attività. In questo caso, gli assistiti sono stati invitati a scegliere un nuovo medico tra quelli disponibili, grazie alla presenza di alternative nell’ambito locale.

San Bortolo: eseguito il primo prelievo di

Martedì 12 novembre, l’ospedale San Bortolo di Vicenza ha effettuato per la prima volta un prelievo di cuore da un donatore in morte cardiaca. Questa tecnica innovativa, introdotta in Italia meno di un anno fa all’ospedale di Padova, rappresenta una nuova speranza per i pazienti in attesa di trapianto.

Oltre al cuore, sono stati prelevati polmoni e pancreas, trapiantati a Padova, il fegato destinato a Verona, le cornee a Treviso e i reni, trapiantati direttamente al San Bortolo.

«Questo risultato è frutto dell’eccellenza delle nostre équipe e della collaborazione con il Centro Regionale Trapianti e la Cardiochirurgia di Padova diretta dal prof. Gino Gerosa – spiega la dott.ssa Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica –. Le donazioni a “cuore fermo” ampliano le possibilità per i pazienti in lista d’attesa, con Vicenza in prima linea grazie a un territorio sensibile al tema della donazio-

cuore a “cuore fermo”

La procedura prevede un esame ECG in assenza di attività cardiaca per 20 minuti, seguito dal rapido intervento per il prelievo degli organi. «Il prelievo del cuore è particolarmente complesso – sottolinea il dott. Vinicio Danzi, Direttore di Anestesia e Rianimazione –. Il cuore, fermo da oltre 20 minuti, viene perfuso per ripristinare ossigenazione e circolazione, consentendo che riparta una volta trapiantato. Questo risultato richiede tecnologie avanzate e la stretta collaborazione tra anestesisti, perfusionisti e cardiochirurghi». Vicenza ha già esperienza nella tecnica: sono 9 i prelievi a “cuore fermo” eseguiti negli ultimi 18 mesi.

«La donazione è un dono che offre vita a chi è in gravi condizioni – conclude Danzi –. Il paziente, una persona generosa, aveva espresso la volontà di aiutare il prossimo. Abbiamo realizzato questo desiderio, con il consenso della famiglia».

Ulss 3 Serenissima accoglie 7 nuovi medici e pediatri per garantire continuità e qualità delle cure primarie in vari comuni, semplificando il passaggio degli assistiti.

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celebrazioni della Fondazione Città della Speranza

Due eventi per celebrare l’impegno nella lotta contro le malattie pediatriche.

i sono aperte a dicembre con la presentazione a Palazzo Ferro Fini le celebrazioni per il Trentennale della Fondazione Città della Speranza, la Onlus che da trent’anni si impegna nella ricerca contro le malattie pediatriche, in particolare quelle oncoematologiche. L’evento segna l’inizio di un anno di attività celebrative che metteranno in luce il prezioso lavoro svolto dalla Fondazione e i traguardi raggiunti.

Luciano Sandonà, presidente della Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale del Veneto, ha sottolineato l’orgoglio della Regione nel sostenere una realtà così significativa: «La Fondazione Città della Speranza rappresenta i valori più alti della nostra regione: altruismo, eccellenza e intraprendenza. In trent’anni, i suoi fondatori e volontari hanno reso possibile l’impossibile, lavorando instancabilmente per garantire un futuro migliore ai bambini colpiti da malattie gravi». Sandonà ha esortato i cittadini a supportare la Fondazione, ricordando l’importanza delle donazioni e del 5 per mille per sostenere la ricerca. Il primo appuntamento del Trentennale sarà lo spettacolo musicale e teatrale Un milione di cuori: Marco Polo - La musica ai confini del mondo, in programma l’8 dicembre al Teatro Verdi di Padova. L’evento, diretto dal maestro Stefano Romani e organizzato in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica del Veneto, si ispira al celebre esploratore

Marco Polo e al suo spirito di scoperta. Un parallelo significativo con la missione della Fondazione: «Come Marco Polo cercava nuovi orizzonti, così i nostri ricercatori si spingono oltre i confini per trovare cure innovative», ha spiegato Stefania Fochesato, fundraiser della Fondazione.

Un secondo momento di festa si terrà il 16 dicembre al Gran Teatro Geox di Padova. La serata, intitolata 1994-2024: Buon Compleanno Città della Speranza, sarà un’occasione di incontro e celebrazione per volontari, ricercatori, collaboratori e cittadini. «Vogliamo che questo anniversario sia un punto di partenza per costruire un futuro libero dalle malattie pediatriche», ha dichiarato il presidente della Fondazione, Giovanni Paolino.

Il fondatore Franco Masello ha ricordato l’importanza del sostegno collettivo: «Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di raggiungere questi traguardi. Sostenere la ricerca non è solo un atto di beneficenza, ma una responsabilità verso le generazioni future».

Città della Speranza è oggi un’eccellenza europea per la diagnosi e la cura delle malattie pediatriche, sostenuta da una rete di volontari e benefattori. Come ha ricordato l’amministratore delegato dell’Istituto di Ricerca Pediatrica, Stefano Lupi: «Grazie alla generosità di tanti, possiamo continuare a investire nella ricerca e avvicinarci sempre più al nostro sogno: un mondo senza malattie pediatriche».

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o chi deve a rontare un problema di salute.

Punto di forza del Poliambulatorio Arcella è la presenza in un’unica sede delle principali Specialità mediche, dell’intero Corpus Radiologico, di un Settore di Medicina Riabilitativa e di Medicina dello Sport sempre all’avanguardia. Ciò consente al nostro team di medici di fornire percorsi di cura completi e personalizzati. Come lavoriamo

Poliambulatorio Arcella fonda il proprio lavoro sulla centralità del paziente e sulla sua presa in carico globale, promuovendo una “Medicina del dialogo” basata sul rapporto di fiducia tra specialista e paziente, sulla disponibilità ad ascoltare ed

Neurologia e Neurofisiologia

Ortopedia e Traumatologia

Otorinolaringoiatria (ORL) e Audiologia

Piccola Chirurgia ambulatoriale

Psicologia e Psicoterapia

Giocatori Noti: cura dipendenza da GAP

Ambulatorio del Sonno: Cura dell’Insonnia Visita Medica Patenti di Guida e Nautiche

Parcheggio interno: 1 € / ora sosta breve gratuita 15 minuti

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ALLE TERME C’È UN MONDO DA VIVERE

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Life Style San Valentino e Carnevale Camera Elegance

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Sabato 21.12.2024 ore 17:30

Sabato 28.12.2024 ore 17:30

Sabato 04.01.2025 ore 17:30

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Tulin Srl: innovazione e fl essibilità al servizio delle imprese PROTAGONISTI A

Storie di

racconta un percorso

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Inomica negli Stati Uniti durante la campagna elettorale per le Presidenziali e le guerre in corso, ha rappresentato per Tulin un momento di riflessione e riorganizzazione.

casione per rivedere i processi interni e prepararci a nuove sfide,” to Tulin. Durante questa fase, l’azienda ha puntato sull’acquisizione di nuovi clienti e sull’ingresso in mercati emer-

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bale,” continua Tulin, “e ciò ci ha spinto

mentale per accedere a determinati mercati, testimonia l’impegno di Tulin nella qualità e nella conformità dei suoi

“È un processo complesso, ma essenziaAbbiamo avuto il supporto di UPA, che ci ha affiancato in tutte le fasi, garantendo il massimo Questo passo consentirà all’azienda di rafforzare ulteriormente la propria competitività e di consolidare il proprio ruolo come partner affidabile per le realtà più esi-

Nonostante le sfide, Tulin Srl guarda con ottimismo al futuro, facendo leva su relazioni di fiducia e su una costante ricer-

stione dell’energia. Questi progetti si inseriscono in una visione di sostenibilità e risparmio energetico, sempre più richiesta nei settori pubblici e privati.

La Certificazione ISO9001: un Passo Strategico

Tra i traguardi imminenti dell’azienda, spicca l’ottenimento della certificazione ISO9001, attesa entro la fine del 2024. Questo riconoscimento, fonda-

“Il dialogo diretto con i clienti e i fornitori è stato fondamentale afferma

“Questa fiducia reciproca è la chia-

Con un mix di innovazione, competenza e capacità di adattamento, l’azienda si prepara ad affrontare le sfide del 2025 con determinazione. Il prossimo anno vedrà Tulin impegnata non solo nell’espansione del proprio mercato, ma anche nella ricerca di soluzioni sempre più avanzate per soddisfare le esigenze dei suoi clienti. Tulin Srl si conferma così un esempio virtuoso di resilienza e lungimiranza, incarnando i valori di un’imprenditoria radicata nel territorio, ma con una visione globale.

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Consigli per ristrutturare in autonomia: tutorial e idee per migliorare la casa

Ristrutturare casa non deve essere un’impresa impossibile, né un progetto che richieda necessariamente un grande investimento. Con un po’ di impegno, creatività e qualche consiglio pratico, molti lavori di miglioramento domestico possono essere realizzati in autonomia. In questa guida, esploreremo come affrontare una piccola ristrutturazione o un miglioramento domestico, con idee facili da realizzare, come dipingere una stanza, costruire scaffali, o migliorare l’illuminazione. Seguendo alcuni semplici passi, anche chi non ha esperienza potrà ottenere risultati soddisfacenti e, soprattutto, risparmiare.

Come dipingere una stanza

Dipingere una stanza è uno dei progetti fai-da-te più popolari e accessibili. Non solo può trasformare l’aspetto di un ambiente, ma è anche un lavoro che si può completare in pochi giorni, con un investimento contenuto. Ecco come procedere:

• Prepara la stanza: Prima di iniziare, copri i mobili con teloni di plastica o teli protettivi. Usa del nastro adesivo per coprire battiscopa, prese elettriche e altri bordi. Se necessario, rimuovi la carta da parati o le vecchie pitture con una spatola.

• Scegli la vernice giusta: Se la stanza è esposta a umidità, come il bagno, scegli una vernice resistente all’acqua. Per spazi comuni, la pittura a base d’acqua è una buona scelta, poiché è più ecologica e meno tos-

sica. Presta attenzione anche al colore: tonalità chiare per far sembrare più grande la stanza, colori scuri per creare un’atmosfera più accogliente.

• Inizia a dipingere: Usa un pennello per i bordi e un rullo per le pareti. Inizia dai bordi, dove il pennello permette maggiore precisione, e poi passa al rullo per riempire le superfici più grandi. Fai attenzione a stendere la vernice in modo uniforme, evitando di lasciare striature.

• Asciugatura e ritocchi: Lascia asciugare la prima mano per il tempo consigliato, quindi applica una seconda mano per un risultato più uniforme. Quando la vernice è completamente asciutta, rimuovi il nastro adesivo e ripristina i mobili.

Come costruire scaffali per sfruttare al meglio lo spazio

Gli scaffali sono una soluzione ideale per sfruttare al meglio lo spazio in casa, in particolare in ambienti piccoli. Se hai bisogno di aggiungere spazio per libri, oggetti decorativi o utensili da cucina, costruire degli scaffali fai-da-te è semplice e conveniente. Ecco come farlo:

• Progetta il tuo scaffale: Prima di tutto, decidi dove posizionare lo scaffale e le dimensioni che desideri. Puoi creare scaffali sospesi, da fissare al muro, oppure scaffali a supporto di terra, che si poggiano direttamente sul pavimento.

• Materiali necessari: Avrai bisogno di tavole di legno, supporti metallici o mensole da muro, viti, un trapano e

una livella. Per uno scaffale da muro, le tavole di legno sono ideali, ma per supporti più robusti puoi usare anche il MDF o il compensato.

• Taglia e assembla: Misura e segna la lunghezza delle tavole in base al progetto. Usa una sega per tagliare il legno con attenzione. Successivamente, posiziona i supporti sui punti dove vuoi fissare lo scaffale al muro, utilizzando il trapano per fare i fori. Infine, fissa le tavole con le viti, usando una livella per assicurarti che lo scaffale sia perfettamente orizzontale.

• Finitura: Una volta montato lo scaffale, puoi decidere di dipingerlo o di lasciarlo al naturale, applicando un trattamento protettivo per mantenere il legno lucido e resistente.

Migliorare l’Illuminazione: Creare

Atmosfere Uniche

L’illuminazione è uno degli elementi più importanti per rendere un ambiente accogliente e funzionale. Ecco alcune idee semplici per migliorare l’illuminazione in casa:

• Sostituisci le lampadine: Un modo economico e veloce per migliorare l’illuminazione è cambiare le vecchie lampadine con quelle a LED. Le lampadine a LED consumano meno energia, durano di più e offrono una luce più brillante e naturale.

• Usa luci a incasso o faretti: Per un effetto moderno e minimalista, puoi installare faretti a incasso nei soffitti. Sono perfetti per illuminare in modo uniforme tutta la stanza o per

Il primo passo è la pulizia con la raccolta delle foglie cadute.

Essenziale anche la potatura, per eliminare arbusti e rami secchi

creare un’illuminazione d’accento su un angolo particolare.

• Crea luci ambientali: Lampade da tavolo o da terra possono aggiungere un tocco di calore agli spazi. Se hai una stanza troppo buia o poco luminosa, posiziona alcune lampade nei punti strategici per migliorare la diffusione della luce.

• Fai-da-te con i paralumi: Se vuoi aggiungere un tocco personale alla tua illuminazione, puoi realizzare paralumi fai-da-te. Scegli il materiale che preferisci (stoffa, carta, vimini) e segui un tutorial online per realizzare una base per il paralume e montarlo sulla lampada.

Riparazioni Facili: Come Risolvere Piccole Inconvenienti

Molti piccoli problemi in casa, come una porta che cigola, un rubinetto che perde o una crepa nel muro, possono essere risolti facilmente senza l’aiuto di un professionista. Per la porta che cigola, ad esempio, basta un po’ di olio lubrificante sulle cerniere. Per i rubinetti che gocciolano, potrebbe essere necessario sostitu-

ire una guarnizione danneggiata, un lavoro che richiede solo una chiave inglese e un po’ di pazienza. Le crepe nei muri possono essere riparate con stucco per muro e, dopo averlo fatto asciugare, basta carteggiare la superficie e ridipingere.

Anche se si tratta di progetti fai-date, la sicurezza deve essere sempre la priorità. Assicurati di avere l’attrezzatura giusta, come guanti da lavoro, occhiali protettivi e una maschera antipolvere quando lavori con materiali come la pittura o il legno. Investire in strumenti di qualità, come trapani, seghe e martelli, ti garantirà risultati migliori e più sicuri. Ristrutturare in autonomia è una delle esperienze più gratificanti che tu possa fare in casa. Non solo potrai risparmiare sui costi di manodopera, ma avrai anche la soddisfazione di vedere il risultato finale frutto del tuo lavoro. Con queste idee e tutorial pratici, puoi iniziare oggi stesso a migliorare la tua casa, trasformandola in uno spazio che rispecchia davvero le tue esigenze e il tuo stile.

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Bonus edilizi 2025. Superbonus 65%, ristrutturazioni 50%, sismabonus 36%, mobili 50%, barriere 75%

Bonus Casa 2025: tutte le agevolazioni confermate e le novità

Con l’approvazione della nuova manovra finanziaria, sono stati delineati i bonus edilizi disponibili per il 2025. Ecco una panoramica aggiornata sulle agevolazioni fiscali per chi vuole ristrutturare, riqualificare o migliorare la propria casa:

1. Bonus Ristrutturazioni

Per la prima casa, viene confermata la detrazione del 50% su un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, valida per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per le seconde case, invece, l’aliquota scende al 36%, con un limite massimo di 48.000 euro. La detrazione è suddivisa in dieci rate annuali di pari importo.

2. Superbonus

Il Superbonus continua con aliquota ridotta al 65% e sarà riservato esclusivamente ai condomini e agli edifici con 2-4 unità immobiliari. Gli interventi devono mirare all’efficienza energetica o alla riduzione del rischio sismico, rispettando i criteri di miglioramento energetico stabiliti dalla legge.

3. Sismabonus

Nel 2025, l’aliquota del Sismabonus sarà del 36%, con un limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.

Rimane valido per interventi volti a migliorare la sicurezza degli edifici situati in zone a rischio sismico, anche se con una riduzione rispetto alle aliquote attualmente in vigore.

4. Bonus Barriere Architettoniche

Confermato al 75%, questo bonus incentiva interventi per rendere gli edifici accessibili a tutti. Si applica all’installazione di ascensori, piattaforme elevatrici e altri dispositivi volti a eliminare le barriere architettoniche.

5. Bonus Mobili ed Elettrodomestici

Anche per il 2025, sarà possibile detrarre il 50% delle spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, con un tetto di spesa massimo di 5.000 euro. È necessario che gli acquisti siano legati a interventi di ristrutturazione.

6. Bonus Verde

Attualmente non è confermato per il 2025, ma se approvato, continuerà a offrire una detrazione del 36% per interventi di sistemazione di giardini, terrazzi e aree verdi, fino a un massimo di 5.000 euro per immobile.

Come Prepararsi per il 2025

I bonus rappresentano un’opportunità per migliorare l’efficienza e il comfort della tua abitazione, risparmiando sui costi. Tuttavia, con alcune aliquote in calo, è essenziale pianificare con attenzione gli interventi. Verifica i requisiti, scegli professionisti qualificati e conserva tutta la documentazione necessaria per accedere alle agevolazioni.

Con una buona strategia anche nel 2025 si possono utilizzare importanti vantaggi fiscali per migliorare la casa.

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Immobiliare. Le novità legislative e le tendenze di mercato per acquirenti e investitori

Normative e mercato immobiliare 2025: mutui, agevolazioni e opportunità di investimento

Il mercato immobiliare 2025 offre nuove opportunità con agevolazioni fiscali per giovani acquirenti, mutui green, e incentivi per ristrutturazioni e investimenti.

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Il settore immobiliare si conferma un pilastro dell’economia italiana, ma le dinamiche che lo regolano sono in costante cambiamento, guidate da nuove normative, variazioni nei tassi di interesse e mutate esigenze dei consumatori. Nel 2025, tra incentivi statali e strategie per massimizzare il rendimento degli investimenti, comprare o affittare una casa richiederà maggiore attenzione e preparazione.

come inquilino o proprietario aiuta a prevenire spiacevoli sorprese.

Il mattone continua a rappresentare un rifugio sicuro per chi cerca stabilità economica, e le possibilità di investimento non mancano, anche per i piccoli risparmiatori. L’acquisto di immobili a scopo locativo resta una delle opzioni più gettonate. Zone universitarie o località turistiche sono particolarmente interessanti per garantire una domanda costante. Gli affitti brevi, gestiti tramite piattaforme digitali, offrono potenziali rendimenti elevati, ma richiedono una gestione attiva e una conoscenza delle normative locali.

Mutui e Agevolazioni per la Prima Casa Il 2025 porta con sé novità significative per chi vuole acquistare un’abitazione, in particolare per i giovani. Le agevolazioni per la prima casa rimangono confermate per gli under 36: esenzione dall’imposta di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali, a patto di avere un ISEE inferiore a 40.000 euro. Questa misura, pensata per favorire l’accesso alla proprietà da parte dei giovani, è stata accolta positivamente, ma richiede pianificazione e attenzione alle scadenze per la presentazione della domanda.

Parallelamente, l’andamento dei tassi di interesse ha influenzato profondamente il mercato dei mutui. Con i tassi fissi ancora elevati rispetto al passato, i tassi variabili stanno tornando a essere un’opzione interessante, soprattutto per chi prevede una stabilizzazione o un calo del costo del denaro nei prossimi anni. Sempre più istituti di credito, inoltre, promuovono mutui “green”, offrendo condizioni vantaggiose a chi sceglie di acquistare immobili ad alta efficienza energetica, rispondendo così alla crescente sensibilità verso la sostenibilità.

Comprare casa è un passo importante, che comporta valutazioni accurate. Prima di tutto, è essenziale definire un budget realistico, considerando non solo il costo dell’immobile, ma anche le spese accessorie, come quelle notarili, le tasse e gli eventuali interventi di ristrutturazione. La posizione della casa rimane un elemento cruciale: una buona location non solo aumenta il valore dell’investimento, ma garantisce anche maggiore vivibilità.

Per chi sceglie l’affitto, è altrettanto importante fare attenzione ai dettagli. Comprendere le clausole del contratto, valutare le spese condominiali e verificare lo stato di manutenzione dell’immobile possono fare la differenza tra un’esperienza positiva e una situazione complessa. Inoltre, conoscere i propri diritti e doveri

Chi preferisce evitare la gestione diretta di immobili può orientarsi verso i fondi immobiliari quotati, noti come REITs (Real Estate Investment Trusts). Questi strumenti consentono di investire nel settore immobiliare con capitali ridotti, garantendo maggiore liquidità rispetto all’acquisto diretto.

Un’altra strategia è rappresentata dall’acquisto di immobili da ristrutturare, che possono essere successivamente rivenduti con un margine di profitto. Grazie agli incentivi fiscali ancora in vigore per le ristrutturazioni, i costi possono essere ammortizzati, rendendo questa opzione particolarmente interessante per gli investitori con una certa esperienza.

Le Tendenze del Mercato per il 2025

Il mercato immobiliare sta cambiando anche sotto il profilo delle preferenze degli acquirenti. Sempre più persone cercano case ad alta efficienza energetica, spinte dalla necessità di ridurre i costi e dall’interesse per soluzioni sostenibili. Le periferie stanno vivendo una nuova fase di valorizzazione, favorita dalla diffusione del lavoro da remoto, che rende meno necessaria la vicinanza ai centri urbani.

Anche la digitalizzazione sta trasformando il settore. Dalle visite virtuali alle firme elettroniche per i contratti, le tecnologie stanno semplificando i processi, rendendo l’acquisto o l’affitto di una casa più accessibile. Il 2025 si prospetta come un anno ricco di opportunità per chi sa cogliere le tendenze e sfruttare gli strumenti a disposizione. Che tu stia cercando la tua prima casa, valutando un investimento o semplicemente un’abitazione in affitto, la chiave per fare la scelta giusta rimane sempre la stessa: informarti e pianificare con cura.

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Storie di

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“Immaginiamo il futuro, da sempre”

Nel mondo dell’edilizia, spesso percepito come rigoroso e tradizionalista, Tecno Crane ha deciso di rompere gli schemi. Con la campagna futuro, da sempre” lancia un messaggio forte e chiaro: il futuro della costruzione non è solo negli edifici, ma anche nelle persone. In particolare, nei giovani, che rappresentano la linfa vitale per una nuova generazione di montatori, interventisti e operatori specializzati nel mondo delle gru. la

Una simbolicacampagna e concreta

il futuro, da sempre” si propone an-

da come pioniera non solo nell’ambito tecnico, ma anche in quello comunicativo. La campagna punta a creare un immaginario positivo e coinvolgente, capace di parlare sia ai professionisti

Il cuore della campagna è rappresentato dai bambini, i veri protagonisti di questa iniziativa. Non bambini qualsiasi, ma i figli del team Tecno Crane: una scelta non casuale, che sottolinea il legame autentico e familiare che l’azienda ha con il proprio lavoro. Questi piccoli ambasciatori del futuro sono stati immortalati in momenti di gioco, creatività e immaginazione, mentre interagiscono con modellini di gru, strumenti simbolici del mestiere che potrebbero un giorno far parte della loro vita. L’idea di utilizzare i bambini come emblema del futuro è potente e carica di

valori e competenze. In questo senso, il lavoro di Tecno Crane non si ferma

L’utilizzo di immagini iconiche, che combinano semplicità e profondità emotiva, rafforza l’identità dell’azien-

Tecno Crane non si limita a operare nel presente, ma lavora costantemente per costruire il futuro. Questo impegno si riflette anche in iniziative parallele, come programmi di formazione per giovani e collaborazioni con istituti tecnici, che mirano a creare un ponte tra il mondo dell’educazione e quello

“Immaginiamo il funon è solo un messaggio pubblicitario, ma una promessa concreta: continuare a innovare, a ispirare e a costruire, tanto nel senso letterale quanto in quello simbolico. I bambini protagonisti di questa iniziativa rappresentano non solo il domani, ma anche un richiamo al fatto che ogni grande progetto, così come ogni grande carriera, inizia sempre da un piccolo passo.

Tecno Crane dimostra ancora una volta di saper guardare oltre, di immaginare il futuro con occhi nuovi e di trasmettere la propria visione con forza e originalità. “Immaginiamo il futuro, da sempre” è molto più di una campagna: è un invito a credere nelle proprie capacità, a scoprire nuovi orizzonti e a costruire insieme un mondo migliore, gru dopo gru, sogno dopo sogno.

Una tradizione di passione

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Drago Vaia al posto dei missili

L’opera di Marco Martalar ricostruita dopo il rogo ora veglia sull’Alpe Cimbra

Il capolavoro, denominato Regeneration, oggi è il simbolo degli altipiani di Lavarone e Folgaria. La grande base missilistica segreta della NATO di Passo Coe, dismessa nel 1977, è diventata invece un museo all’aperto dedicato alla Guerra Fredda. E poi c’è Forte Belvedere che è stato teatro di guerra nel 1915-18. Nel caratteristico borgo di Luserna si parla ancora cimbro

di Renato Malaman

Un tempo erano i missili balistici di “Base Tuono”, oggi il difensore è lui, il Drago Vaia Regeneration. Che di bellicoso ha poco e di arte ha tanto. Il Drago Vaia Regeneration è lassù, a Magrè, in uno dei punti più panoramici degli altipiani, come simbolo di pace e di rinascita. Riportato alla vita per volontà di un’intera comunità dopo che un precedente drago era stato incendiato e distrutto dai vandali nell’agosto del 2023. Drago ricostruito dall’artista asiaghese Marco Martalar, che già aveva realizzato quello precedente. Drago resuscitato utilizzando i suoi stessi legni bruciati, che sono quelli recuperati nei boschi dopo il devastante passaggio dell’uragano Vaia. Che storia straordinaria quella del Drago di Magrè, il più grande del mondo (alto 6 metri e lungo 7) e oggi anche il più fiero. Frutto dell’arte geniale e dell’ostinazione del suo “costruttore”, che ha messo insieme con inusitata maestria oltre duemila pezzi di radici di alberi spazzati via da Vaia. Oggi il Drago Vaia Reneration, per la cui rinascita si sono mobilitati le genti degli altipiani cimbri dando vita a un crowdfunding che ha raccolto oltre 1600 adesioni, è il nuovo simbolo del’Alpe Cimbra. Per arrivare al suo cospetto bisogna vincere il fiatone perché lassù la strada tira, ma poi il sito regala viste memorabili, a perdita d’occhio su montagne e vallate intorno a Lavarone e a Folgaria. E pensare, come detto, che tra queste stesse montagne, a Passo Coe, fino a pochi anni fa (il 1977 per la precisione) si celava una delle basi missilistiche più munite del sistema di difesa della Nato. I missili erano puntati sul Brennero, da dove secondo gli strateghi sarebbe potuto arrivare un attacco missilistico da parte dei paesi del Patto di Varsavia, Unione Sovietica in primis. Oggi “Base Tuono” è un parco della memoria che ripropone con oggetti originali, dai radar ai missili intercettori, una delle tre sezioni di lancio della base missilistica di Folgaria, operativa dal 1966 al 1977. Era la più alta in quota delle 106 che la Nato schierò in Europa (12 in Italia), a ovest della “cortina di ferro”.

E in tema di Prima Guerra Mondiale va ricordato che a Lavarone, a strapiombo sulla Val d’Astico, sorge il Forte Belvedere, uno dei meglio conservati lungo la linea del fronte. La fortezza, che si affaccia sull’antico confine fra Italia e Austria, è visitata ogni anno da 28mila persone, che hanno la possibilità di comprendere, grazie ad alcune installazioni multimediali, ma anche spettacoli a più voci come le “Sentinelle di Pietra” , le atroci esperienze della Grande Guerra del 1915-18. Oggi, restaurato e arricchito da una serie di installazioni multimediali interattive che rievocano scene di vita quotidiana all’interno della struttura durante il conflitto, punta a stimolare un’esperienza emotiva che

vuole far riflettere sull’orrore di una delle guerre più sconvolgenti di sempre e lanciare un monito di pace alle nuove generazioni. Toccante ascoltare la lettera del soldato. Alpe Cimbra ben sorvegliata, dunque e oggi area turistica di cui fanno parte quattro località importanti: Lavarone, Folgaria, Luserna (dove si parla ancora oggi la lingua dei cimbri, un idioma germanofono) e Vigolana. L’Alpe Cimbra deve tutto alla sua natura incontaminata, la stessa che un secolo fa richiamò qui in vacanza anche Sigmund Freud, il padre della psicanalisi. In questo contesto naturale sono stati realizzati sentieri da trekking, bici, e-bike, piste da sci di fondo e da ciaspole. Tanti i sentieri per le passeggiate estive. In autunno con il foliage diventano spettacolari. Il carosello di piste si snoda per 100 chilometri, 80 quello dello sci di fondo. Consigliate le ciaspolate. Ma questo angolo di Trentino è custode anche di una cultura peculiare, testimoniata dalla lingua germanofona dei Cimbri, che ancora si parla e studia a Lu-

serna e in parte anche a Lavarone, e da un’enogastronomia che recupera formaggi tipici e piatti poveri come la polenta di patate, ovvero la “Pulta” oggi protagonista di tante sagre. Gli altipiani cimbri vanno fieri di questo loro prodotto artigianale. Dalle mucche dei pascoli locali si ottiene il latte con cui viene prodotto il formaggio Vezzena, apprezzato da generazioni di altopianesi e da tanti turisti. Prodotto che è diventato presidio Slow Food. Il latte viene conferito da un piccolo gruppo di allevatori al Caseificio degli Altipiani e del Vezzena, di cui attualmente è presidente Marisa Corradi. A lavorarlo, oggi, è un giovane casaro, Federico Lorenzin. Questa è la cooperativa più piccola del Trentino. Il Vezzena di Lavarone viene prodotto a latte crudo parzialmente scremato. Nel periodo estivo si produce quello di malga. Il caseificio produce 600 forme al mese, che naturalmente vanno a ruba. Ci sono turisti che le prenotano da un anno all’altro. Info: www.alpecimbra.it

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Il Drago Vaia Regenetation di Magrè che svetta sugli altipiani Cimbri. Sotto missili dell’ex base segreta NATO di Passo Coe. Più sotto: il forte Belvedere, la tipica Pulta (polenta con le patate), il campanile di Folgaria e la veduta da Luserna verso Forte Belvedere

A tavola

Idee in cucina, facili e sfiziose

Con dicembre arriva il Natale, il profumo di spezie e i dolci da condividere con chi si ama. Il freddo ci porta a sperimentare nuove ricette semplici e gustose.

MINI TORTE SALATE DI SFOGLIA CON ZUCCA E GORGONZOLA

Versioni monoporzione delle classiche torte salate, ideali per essere degustati sia come finger food gustoso o come un secondo piatto.

Ingredienti: 500 gr di zucca; 300 g di Gorgonzola; 1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare; 1 porro; q.b. di sale fne; q.b. di pepe; q.b. di Olio Extravergine d’Oliva; q.b. di timo

Preparazione: Pulire la zucca privandola della buccia, dei semi, dei filamenti e tagliarla a cubetti. In una padella con un filo d’olio rosolare il porro tagliato a rondelle. Una volta appassito aggiungere i cubetti di zucca, sala, pepe e fate cuocere fino a quando non risulteranno morbidi. Spegnete e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Foderare gli stampini per tortine con la pasta sfoglia, bucherellando il fondo con uno stuzzicadenti. Versare la zucca con i porri, i cubetti di gorgonzola e qualche fogliolina di timo. Cuocere in forno preriscaldato ventilate a 180° per circa 20-30 minuti

RISOTTO AI CARCIOFI CON FONTINA E NOCI

Semplici e gustose, le orecchiette broccoli e salsiccia sono un primo piatto semplice e saporito. Due ingredienti che incontrano un formato di pasta ideale per il condimento e per la consistenza della pasta.

Ingredienti: : 400 gr orecchiette; 2 broccoli medi; 300 gr salsiccia; pecorino sardo; olio extravergine; aglio; sale; peperoncino

TORRONE CON MANDORLE E PISTACCHI

Una delle leccornie Natalizie più amate da adulti e bambini. Un dolce che sa di storia e profuma di tradizione. Facile da realizzare. Un regalo perfetto da mettere sotto l’albero

Preparazione: Pulire i broccoli dividendoli in cimette, togliere la parte verde e legnosa al gambo e tagliare a pezzetti il cuore bianco e tenero. Sciacquarli accuratamente sotto l’acqua corrente. Lessare i broccoli in acqua salata per 8-10 minuti. Soffriggere in due cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio e il peperoncino. Aggiungere la salsiccia sbriciolata con una forchetta e lasciar rosolare per 7-8 minuti. Lessare la pasta nella stessa acqua di cottura dei broccoli, scolarla in padella con il condimento e far saltare per un minuto, mantecando con una generosa grattugiata di pecorino. Servire ben caldo con un’ulteriore spolverata di formaggio grattugiato.

Ingredienti: 150 gr mandorle; 50 gr di pistacchi;100 gr zucchero;100 gr miele;1 albume; 1 cucchiaino di estratto vaniglia

Preparazione: Tostare le mandorle ed i pistacchi nel forno a 180° per circa 10 minuti. In un pentolino cucinare per un’ora a bagno maria il miele mescolando continuamente. In un altro pentolino sciogliere lo zucchero con un cucchiaio di acqua. Montare gli albumi a neve e uniteli al miele e lo zucchero. Cuocere sempre a bagnomaria per 5 minuti circa. Unite l’estratto di vaniglia, le mandorle ed i pistacchi. Mescolate e amalgamate il tutto. Versate il composto in una teglia leggermente oleato o coperta con carta da forno e fatelo raffreddare completamente prima di tagliarlo.

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Rubrica a cura di Sara Busato

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