Intervento salvavita al San Bassiano su un paziente con una rara cardiopatia
L’assessore Corazzari
guarda alle Olimpiadi:
“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”
Una partita tutta da giocare
Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.
Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.
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Economia, Confindustria
Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”
STRADE PIU’ SICURE, CALANO GLI INCIDENTI E AUMENTANO LE OPERE PER LA MOBILITÀ DEBOLE
L’amministrazione sta lavorando per contrastare il fenomeno delle baby gang che affligge la città, in particolare nelle zone centrali e scolastiche
Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia
Il PD contesta la proposta del primo cittadino, accusando la giunta di non considerare le implicazioni a lungo termine
L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”
ISulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata
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** L’amianto è un rifiuto pericoloso! Chiunque abbandona amianto nell’ambiente commette un reato contravvenzionale punito con l’ammenda da € 1.000 a € 10.000, aumentata fino al doppio (art. 192 e art. 255 co. 1 D.Lgs. n. 152/06).
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Il ritorno del Cavallo Colossale di Canova
Dopo oltre cinquant’anni di attesa, il Cavallo Colossale di Antonio Canova, un’opera maestosa e unica nel suo genere, è pronto a tornare sotto i riflettori. Il modello in gesso, realizzato tra il 1819 e il 1821, è stato concepito come prototipo per una scultura equestre in bronzo, e ora, grazie a un meticoloso progetto di restauro, tornerà a risplendere presso i Musei Civici di Bassano del Grappa. L’operazione è promossa e organizzata dal Comune e i Musei Civici di Bassano del Grappa, in collaborazione con il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per il Veneto e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza, con il Main partner Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto “Restituzioni”, e il Main sponsor Venice in Peril Fund. “Siamo felici di dare ufficialmente avvio alla fase di realizzazione di questo importante progetto di recupero di uno dei tesori artistici più rilevanti della nostra città”, ha dichiarato il sindaco di Bassano del Grappa, Nicola Finco. Questa iniziativa non solo sottolinea l’importanza dell’opera, ma anche il legame profondo tra la città e il genio di Possagno, custode del più importante patrimonio canoviano al mondo. Antonio Canova, nato a Possagno nel 1757, è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi scultori neoclassici. La sua abilità nel trasformare il marmo in opere di straordinaria bellezza e grazia è leggendaria. Il Cavallo Colossale rappresenta una delle sue ultime grandi imprese, un’opera che incarna la sua maestria e la sua visione artistica. Ma cosa rende questo cavallo così speciale? È la sua imponenza, la sua eccezionalità, la capacità di evocare un senso di meraviglia e ammirazione che solo i veri capolavori possono suscitare. Bassano del Grappa non è solo il luogo dove il Cavallo Colossale troverà nuova vita, ma è anche una città con una ricca storia culturale: crocevia di arte e tradizione, luogo dove il passato e il presente si incontrano. La città è già nota per il suo legame con Canova, e il restauro del Cavallo Colossale non farà che rafforzare questa connessione, attirando appassionati d’arte e turisti da tutto il mondo.
Redazione Bassano
Dopo oltre mezzo secolo, il Cavallo Colossale di Canova torna a splendere.
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Sulla strada della sicurezza
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.
Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.
Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.
Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.
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L’iniziativa. Fortemente voluta dalla giunta regionale, punta a incentivarne l’uso
Pedemontana Veneta, sconti sui pedaggi e nuove prospettive per la mobilità locale e regionale
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ntro la metà di marzo, chi percorre la Superstrada Pedemontana Veneta con un dispositivo Telepass potrà beneficiare di uno sconto del 60% sui pedaggi per tratte inferiori ai 25 chilometri, valido dal lunedì al venerdì. La misura riguarda sia i residenti che i non residenti ed è una delle azioni richieste dalla Corte dei Conti alla Regione Veneto per garantire la sostenibilità finanziaria dell’in-
della Regione Veneto, Luca Zaia, ha evidenziato come questa misura rappresenti un importante riconoscimento per i territori attraversati dalla superstrada. Un esempio concreto è la riduzione del pedaggio da Montebelluna a SpresianoVillorba, che passerà da 2,50 euro a 1 euro, rendendo più accessibile l’infrastruttura ai pendolari e alle imprese locali.
Parallelamente, si discute anche
frastruttura.
L’iniziativa, fortemente voluta dalla giunta regionale, punta a incentivare l’uso della Pedemontana, migliorando la viabilità e sostenendo l’economia locale. Il presidente
dell’aumento della velocità massima consentita sulla Pedemontana, che potrebbe passare da 110 a 130 km/h. La proposta, ferma da oltre due anni in attesa di approvazione da parte del Ministero delle Infra-
strutture, permetterebbe di avvicinare la superstrada agli standard autostradali, rendendola ancora più competitiva rispetto alla A4 Milano-Venezia.
Secondo Elisa De Berti, vicepresidente della Regione e assessore ai Trasporti e Infrastrutture, la Pedemontana si sta dimostrando un’opera strategica per il Veneto, soprattutto per i collegamenti tra il nord e il centro Italia. “Abbiamo sempre promesso di monitorare il traffico e ora possiamo offrire una riduzione significativa sui pedaggi, dimostrando l’efficacia della no-
stra pianificazione”, ha dichiarato De Berti. Attualmente, la superstrada ha un traffico medio giornaliero di oltre 21.300 veicoli, con picchi che raggiungono gli 80.000 accessi, generando incassi superiori a 504.000 euro al giorno. Tuttavia, i flussi restano inferiori alle previsioni iniziali.
L’assessore regionale al Bilancio e al Patrimonio Francesco Calzavara ha sottolineato che la Pedemontana, nonostante le iniziali critiche, sta registrando una crescita costante del traffico e, dal decimo anno di esercizio, gli utili permet-
teranno di coprire i costi operativi. “Quella che oggi sembra una perdita è in realtà un investimento che porterà benefici economici a lungo termine”, ha affermato.
La Regione ha previsto un monitoraggio costante degli effetti dello sconto sui pedaggi, con il coinvolgimento del concessionario e dei gestori dei servizi di telepedaggio. L’obiettivo è incentivare l’uso della Pedemontana, favorire la competitività delle aziende locali e migliorare la qualità della mobilità per cittadini e imprese.
Paola Bigon
Pedemontana Veneta: critiche e preoccupazioni sul futuro dell’opera
La Superstrada Pedemontana Veneta continua a far discutere il mondo politico. Il consigliere regionale Jonatan Montanariello ha definito l’infrastruttura un fallimento di programmazione, denunciando l’assenza di un piano chiaro. “Abbiamo investito in quest’opera senza una strategia adeguata e ora ci ritroviamo con un debito che peserà per trent’anni. Questa situazione compromette altre opere essenziali come la messa in sicurezza delle strade regionali”, ha dichiarato.
Anche il consigliere di Europa Verde, Andrea Zanoni, ha espresso preoccupazione per la gestione economica della Pedemontana, sottolineando come i problemi siano stati evidenti già dal 2010. “Da anni segnaliamo criticità su costi e sostenibilità, ma sono sta-
te ignorate”, ha affermato. Diversa la posizione di Flavio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia, che ha elogiato l’attenzione di Luca Zaia sulle infrastrutture. Tuttavia, ha avvertito: “La A4 non deve farsi carico del
debito della Pedemontana. Regionalizzarla con Cav non è la soluzione”.
Il dibattito rimane acceso, mentre si attendono sviluppi sulla gestione finanziaria dell’opera(p.b.).
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Sicurezza stradale/1. Il sindaco
La città tra furti, risse e droga, cresce la preoccupazione
B assano si risveglia ancora una volta scossa dopo l’ennesimo episodio di criminalità, avvenuto in pieno giorno e nel cuore del mercato cittadino.
Dopo furti nelle abitazioni, risse e problemi legati alla droga nella zona del Centro Studi, ora anche un furto in pieno centro contribuisce ad alimentare la paura tra i cittadini.
Il sindaco Finco ha raccolto il grido d’allarme della comunità e garantisce l’impegno dell’amministrazione per rafforzare la sicurezza urbana. “Stiamo lavorando su più fronti, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, soprattutto per contrastare il fenomeno delle baby gang in centro e i problemi nella zona del Centro Studi”, spiega il primo cittadino. “L’episodio di giovedì al mercato è stato un caso che speriamo
Veneto:
isolato, ma stiamo potenziando i controlli con una presenza capillare sul territorio, sia con pattuglie visibili che con agenti in borghese”.
Finco invita la cittadinanza a collaborare attivamente: “Se notate situazioni sospette, segnalatele immediatamente. La sicurezza di Bassano non è com-
promessa, ma è fondamentale prevenire qualsiasi escalation”.
La necessità di un maggiore presidio delle forze dell’ordine riporta al centro del dibattito la scelta del sindaco di ritirare la polizia locale dall’Unione Montana, una decisione che ha suscitato tensioni con gli altri comuni del comprensorio. “Questa non è una scelta contro qualcuno, ma una necessità per Bassano”, ribadisce Finco. “Le segnalazioni dei cittadini e dei presidenti di quartiere dimostrano che la nostra città sta vivendo una situazione diversa rispetto ad altri comuni dell’Unione”.
L’amministrazione non esclude future collaborazioni su scala territoriale, ma solo a precise condizioni. “Se un domani si potrà creare un corpo di polizia locale del Bassanese con almeno
meno incidenti e vittime sulle strade, ma il costo sociale resta alto
Dal 2016 a oggi, la Regione Veneto ha finanziato 636 interventi per migliorare la sicurezza stradale, investendo oltre 105 milioni di euro. Grazie a queste opere – tra cui rotatorie, piste ciclabili e la riqualificazione delle strade – l’impatto economico sul territorio è stato di circa 221 milioni di euro. Secondo i dati Istat, nel 2023 in Veneto si sono verificati 12.774 incidenti stradali, con 309 vittime e 16.994 feriti. Rispetto al 2022, si registra un calo del 3,7% delle vittime, del 3,4% degli incidenti e dell’1,7% dei feriti. Il 42% degli incidenti avviene nei centri urbani, ma se si considerano anche i comuni li-
mitrofi, la percentuale sale al 92,5%.
Nelle Aree interne, più lontane dai servizi essenziali, gli incidenti rappresentano il 7,5% del totale. Le strade urbane restano le più pericolose: qui si concentra il 69,5% degli incidenti, con 132 morti e oltre 11.000 feriti. Tuttavia, gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (4,8 decessi ogni 100 incidenti) e in autostrada (3,3 decessi ogni 100 incidenti). Le cause principali? Perdita di controllo del veicolo su rettilineo, incroci pericolosi e curve. Il costo sociale degli incidenti stradali nel 2023 ha toccato 1,5 miliardi di euro, pari a 306 euro per ogni cittadino vene-
to. L’indice di lesività è in aumento, mentre il tasso di mortalità è rimasto stabile, con variazioni tra le province: decessi in calo a Padova e Rovigo. Migliorare la sicurezza stradale resta una sfida aperta: meno incidenti si verificano, ma il prezzo umano ed economico resta alto. Per questo, la Regione Veneto ha avviato le procedure per l’assegnazione dei contributi destinati alla sicurezza stradale per tutti i comuni. Tra le principali novità dei criteri di assegnazione per il 2025 vi è l’aumento dell’importo massimo ammissibile per gli interventi, che passa da 700 mila euro a 1 milione di euro. (s.b)
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70-80 agenti, allora potremo garantire un monitoraggio efficace su tutto il territorio”, conclude il sindaco.
Nel frattempo, la priorità resta il controllo capillare della città per garantire sicurezza e tranquillità ai cittadini. “Dobbiamo continuare a lavorare insieme, istituzioni e forze dell’ordine, per prevenire e contrastare episodi di questo tipo, affinché Bassano del Grappa rimanga una città sicura per tutti. - conclude il primo cittadino - Riteniamo che anche la Polizia Locale possa svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella sicurezza di prossimità e stiamo lavorando affinché ciò avvenga. Pur constatando che si tratta di un caso isolato, è essenziale mantenere alta l’attenzione”.
Sara Busato
Nicola Finco, sindaco
Sicurezza stradale/2. Controlli mirati e nuove tecnologie per prevenire incidenti
Viale Venezia e Capital Vecchio sono le strade più trafficate
Il Bassanese si mobilita per rafforzare la sicurezza stradale e urbana, con un’intensificazione dei controlli e l’implementazione di nuove tecnologie. Nel mirino, la prevenzione degli incidenti stradali e il contrasto al disagio giovanile, con un occhio di riguardo alla sicurezza degli studenti.
Dall’inizio del 2024, nel Bassanese si sono registrati 41 incidenti stradali, un dato in linea con quello dello scorso anno, che ha chiuso con un totale di 235 sinistri. La maggior parte degli incidenti ha coinvolto automobili e si è verificata sulle arterie a scorrimento veloce, dove il rischio di collisioni è più elevato. Le strade più colpite risultano essere Viale Venezia e Capital Vecchio, dove si concentra un alto volume di traffico. Nessun incidente ha avuto ripercussioni alle persone. La polizia locale invita alla prudenza e al rispetto delle norme stradali per prevenire ulteriori episodi e garantire maggiore sicurezza a conducenti e pedoni.
bus in via Rosmini, la stazione ferroviaria e due bar del centro studi, abituali punti di ritrovo dei giovani.
“Il lavoro di squadra prosegue oltre questi ambiti specifici – sottolinea il comandante dell’Unione Montana del Bassanese Giovanni Favaretto –. Con le altre forze operative c’è piena collaborazione, dialogo e disponibilità reciproca. Nessuno è solo: insieme siamo più forti, sempre
mente da migliaia di persone.
L’Unione Montana del Bassanese copre un’area di circa 70 km² di territorio abitato e include i comuni di Bassano del Grappa, Valbrenta, Solagna, Romano d’Ezzelino e Pove del Grappa. Questo territorio si distingue per la sua diversità, caratterizzata da un equilibrio tra ambiente naturale e aree urbane.
Attualmente, il corpo di Polizia locale è composto da 36 agenti.
Con l’obiettivo di garantire la sicurezza stradale e prevenire disagi tra i giovani, l’Unione Montana del Bassanese intensifica i controlli nelle zone più critiche, implementando anche nuove tecnologie come telecamere e varchi per la lettura delle targhe. L’iniziativa mira a prevenire incidenti e a creare un ambiente più sicuro per tutti.
In tema di sicurezza urbana dopo i recenti episodi di disagio verificatisi nelle scorse settimane, sono iniziati i controlli delle forze dell’ordine al centro studi di Bassano del Grappa. Agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale, affiancati dall’unità cinofila, hanno effettuato numerosi accertamenti nelle aree più frequentate dagli studenti, tra cui gli ingressi degli istituti superiori, la fermata degli auto-
al servizio della comunità”.
L’iniziativa risponde alle richieste avanzate dalla dirigente dell’istituto Einaudi e mira a garantire maggiore sicurezza in un’area frequentata quotidiana-
L’obiettivo è di incrementare il personale a 40 unità, al fine di garantire una maggiore presenza e un servizio più efficiente sul territorio. Oltre ai controlli, che proseguiranno in modo mirato e a sorpresa, è prevista anche l’installazione di telecamere di videosorveglianza per monitorare la situazione in maniera costante. Un intervento deciso per tutelare studenti, studentesse e lavoratori degli istituti della zona, ponendo la sicurezza al primo posto.
Nell’ambito del potenziamento della sicurezza urbana, prosegue l’installazione di nuovi impianti di videosorveglianza. Attualmente sul territorio sono operative 200 telecamere, affiancate da 60 varchi per la lettura delle targhe. Un sistema ritenuto indispensabile dal comandante, poiché supporta le forze dell’ordine nell’identificazione dei responsabili di reati e nella creazione di un database condiviso tra le diverse unità operative”.
Sara Busato
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Giovanni Favaretto, Comandante della Polizia
Locale dell’Unione Montana del Bassanese
sindaco
La controversia sulla Polizia Locale e le scelte della giunta Finco
ell’ultimo periodo si sta consumando una battaglia politica che ha come protagonista la Polizia Locale. Il sindaco Nicola Finco ha espresso chiaramente la sua intenzione di far uscire la Polizia Locale dall’Unione Montana del Bassanese per reintegrarla nell’organico comunale. Una decisione che, secondo il primo cittadino, garantirebbe una maggiore “sicurezza di prossimità” per i cittadini. Tuttavia, questa mossa ha sollevato un acceso dibattito politico, con il Partito Democratico che si oppone fermamente.
Il sindaco Finco non ha dubbi: riportare la Polizia Locale sotto il controllo diretto del Comune di Bassano è una necessità. La sua determinazione è stata ulteriormente rafforzata da un recente episodio di criminalità, una rapina in un negozio di via Roma, che ha evidenziato, secondo lui, l’urgenza di una presenza più capillare delle forze dell’ordine sul territorio. Finco aveva già predisposto una delibera per il consiglio comunale fissato per il 6 marzo, che prevedeva il recesso dalla convenzione con l’Unione Montana. Tuttavia, la questione è stata temporaneamente accantonata per ulteriori valutazioni preliminari.
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Il Partito Democratico, attraverso le voci del capogruppo Roberto Campagnolo e della segretaria cittadina Maria Di Pino, ha espresso forti riserve sulla scelta della giunta Finco. Campagnolo ha sottolineato come la stessa maggioranza che oggi vuole uscire dall’Unione Montana, in passato, abbia deciso di entrarvi senza una chiara valutazione delle conseguenze. “Portare Bassano fuori dall’Unione vuol dire svuotarla di molte delle sue figure apicali e, quasi fatalmente, portarla alla chiusura”, ha dichiarato Campagnolo, evidenziando il rischio di una decisione affrettata. Maria Di Pino ha aggiunto che la giunta Finco sembra agire senza una visione a lungo termine, concentrandosi solo sull’immediato. Ha citato un vecchio adagio: “Non distruggere più di quanto si è in grado di costruire”, suggerendo che la giunta dovrebbe mostrare più umiltà e apertura al dialogo.
La questione della Polizia Locale a Bassano del Grappa è diventata un simbolo delle tensioni politiche locali. Da un lato, c’è la volontà del sindaco Finco di rafforzare la sicurezza cittadina attraverso un controllo diretto delle forze di polizia. Dall’altro, c’è la preoccupazione del Partito Democratico per le conseguenze a lungo termine di una decisione che potrebbe indebolire l’Unione Montana e, di riflesso, la cooperazione tra i comuni del territorio. Questa controversia solleva domande più ampie sulla governance locale e sulla capacità delle amministrazioni di bilanciare le esigenze immediate con una pianificazione strategica. La decisione finale avrà implicazioni significative non solo per Bassano del Grappa, ma anche per l’intera area del Bassanese.
L’uscita di Bassano dall’Unio-
ne Montana del Brenta potrebbe avere ripercussioni significative non solo per la città, ma anche per l’intera struttura dell’Unione. La perdita di una città di tale importanza potrebbe indebolire l’Unione, compromettendo la sua capacità di operare efficacemente e di rappresentare gli interessi delle comunità montane. Inoltre, la decisione potrebbe avere un impatto sulle relazioni intercomunali, creando divisioni e tensioni tra i diversi enti locali.
Mentre il dibattito continua, resta da vedere se il sindaco Finco riuscirà a portare avanti la sua proposta o se le pressioni dell’opposizione porteranno a un ripensamento. In ogni caso, la questione della Polizia Locale a Bassano del Grappa è destinata a rimanere al centro dell’attenzione politica nei prossimi mesi.
Redazione Bassano
La trasformazione della caserma Fincato in un polo di inclusione sociale
L a città si appresta a vivere una trasformazione significativa grazie al progetto di riqualificazione dell’ex caserma Fincato. Un luogo che, da simbolo di un passato militare, si prepara a diventare un faro di inclusione sociale e protezione civile. Il sindaco Nicola Finco, accompagnato dall’assessore ai lavori
pubblici Andrea Viero, ha recentemente effettuato un sopralluogo nei cantieri per valutare lo stato di avanzamento dei lavori, che promettono di cambiare il volto di questa storica area. Il progetto di riqualificazione della caserma Fincato rappresenta un esempio di come gli spazi inutilizzati possano essere trasformati in risorse vitali per la comunità. Il primo grande intervento ha riguardato la ristrutturazione del blocco centrale, ora dotato di nuovi impianti elettrici e idrotermosanitari. Questo spazio ospiterà le organizzazioni di protezione civile e il centro operativo misto, che avrà il compito di coordinare i servizi di soccorso in caso di emergenza. Un passo avanti fondamentale per garantire la sicurezza e la prontezza operativa della città. Parallelamente, i lavori di recupero del blocco Q stanno procedendo con l’obiettivo di creare alloggi per persone con disabilità, spazi per la formazio-
ne e un market sociale per la distribuzione di generi alimentari. L’inclusione sociale è il cuore pulsante di questo progetto, che mira a garantire l’autonomia e la dignità delle persone più vulnerabili. “Uno spazio rimasto per troppo tempo in stato di abbandono e degrado sta finalmente tornando a nuova vita, diventando un’infrastruttura essenziale per rispondere alle necessità dei cittadini in difficoltà. Grazie alla collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, potremo garantire un supporto più efficace a chi ne ha bisogno – ha dichiarato il Sindaco Nicola Finco. – Il Comune di Bassano possiede un patrimonio immobiliare vasto, ma spesso vetusto e bisognoso di riqualificazione. Progetti come questo rappresentano un esempio virtuoso di recupero e valorizzazione a beneficio della comunità”. ha dichiarato il sindaco Finco, sottolineando l’importanza di rispondere alle necessità dei
cittadini.
L’intervento di riqualificazione è reso possibile grazie a un finanziamento di 1.595.000 euro, proveniente da fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e risorse comunali. L’assessore Viero ha evidenziato l’attenzione posta sulla qualità della costruzione, l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale, garantendo un utilizzo responsabile dei materiali.
“Stiamo ponendo particolare attenzione – sottolinea l’Assessore ai lavori pubblici Andrea Viero – sia alla qualità della costruzione che all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale, attraverso un utilizzo responsabile dei materiali.”
I lavori stanno procedendo a ritmo costante, con l’obiettivo di completare l’edificio entro l’inizio del 2026.
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Paola Bigon
Il problema. Il sindaco Finco e l’assessore
Viero incontrano i genitori per discutere delle criticità strutturali della mensa
Scuola Gabelli, il Comune affronta le infiltrazioni nella mensa scolastica
L a scuola primaria Gabelli di Sant’Eusebio, a Bassano del Grappa, si trova al centro di una questione che coinvolge l’intera comunità scolastica. Il sindaco Nicola Finco e l’assessore ai lavori pubblici Andrea Viero hanno incontrato una delegazione di genitori per discutere delle infiltrazioni d’acqua che hanno costretto alla chiusura dei locali mensa. Un problema che, sebbene emerso poco dopo l’inaugurazione della mensa nel gennaio 2023, ha richiesto un intervento deciso e tempestivo da parte dell’amministrazione comunale. Le infiltrazioni d’acqua nei locali della mensa rappresentano una criticità non solo strutturale, ma anche sociale. La mensa è uno spazio essenziale per gli alunni, un luogo dove non solo si consumano i pasti, ma si sviluppano anche momenti di socializzazione e crescita. L’amministrazione comunale ha quindi avviato un percorso per accertare le cause del problema, richiedendo una perizia tecnica che possa fornire un quadro chiaro della situazione. Durante l’incontro, il sindaco Finco e l’assessore Viero hanno ribadito l’importanza di mantenere un dialogo aperto con
le famiglie. “Stiamo lavorando per risolvere la questione il più rapidamente possibile”, ha dichiarato Viero, sottolineando che l’amministrazione attende l’esito delle perizie disposte dal giudice. Questo accertamento tecnico preventivo, richiesto dalla giunta con una delibera a settembre 2024, è fondamentale per comprendere l’entità del danno e pianificare gli interventi necessari.
Fino a quando non sarà disponibile un quadro tecnico completo, gli spazi della mensa resteranno chiusi. Tuttavia, l’amministrazione comunale ha espresso il proprio impegno a risolvere la situazione nel più breve tempo possibile, garantendo così agli studenti un ambiente sicuro e funzionale. Nel frattempo, il dialogo con i genitori continuerà, assicurando la massima trasparenza sulle tempistiche e sugli interventi futuri.
La scuola Gabelli, con la sua storia e il suo ruolo fondamentale nella formazione dei giovani, merita di tornare a essere un luogo sicuro e accogliente. L’impegno del Comune è un segnale positivo.
Redazione Bassano
Al via il tavolo sul dimensionamento scolastico. Un’iniziativa strategica per la riorganizzazione delle scuole a Bassano del Grappa
Ha avuto inizio, presso il Comune, il tavolo di lavoro sul dimensionamento scolastico, un’importante iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale. Questa iniziativa mira a pianificare in modo strategico e efficace la riorganizzazione delle scuole presenti sul territorio. L’obiettivo primario è fornire alla Giunta e all’Amministrazione un indirizzo chiaro e condiviso sulla gestione dei plessi scolastici, sulla distribuzione delle risorse e sugli investimenti futuri nel settore dell’istruzione. Uno degli aspetti centrali dell’analisi sarà il calo demografico, un fenomeno che sta influenzando in modo significativo la popolazione scolastica. Particolare attenzione verrà riservata alla situazione delle frazioni, dove mantenere in vita le scuole rappresenta una sfida fondamentale per la comunità locale. “È fondamentale affrontare il tema del dimensionamento scolastico con una visione di lungo periodo”, ha dichiarato l’assessore all’Istruzione Marina Bizzotto. “Dobbiamo garantire un sistema educativo efficiente, capace di rispondere alle esigenze delle famiglie e del territorio. Il confronto avviato oggi sarà determinante per prendere decisioni ponderate e condivise.”
Al tavolo di lavoro partecipano il Sindaco Nicola Finco, gli assessori Marina Bizzotto e Andrea Viero, i dirigenti scolastici dei tre istituti comprensivi della città, rappresentanti dei genitori e membri dell’intercomitato dei Quartieri. Il tavolo è stato coordinato da Carlo Alberto Formaggio, ex dirigente scolastico in quiescenza e già provveditore agli studi per la provincia di Vicenza.
Il percorso di analisi e confronto proseguirà nelle prossime settimane.(r.b.)
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Etra Academy: 33 mila studenti coinvolti nelle attività didattiche ambientali
Le iniziative di ETRA Academy sono possibili grazie all’impegno di quattro operatori e di una decina di esperti in discipline scientifiche, che lavorano con passione per coinvolgere gli studenti in attività interattive e formative.
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S ono quasi 33 mila gli studenti che quest’anno hanno aderito alle attività didattiche proposte da ETRA Academy, il programma di educazione ambientale che la multiutility porta avanti dal 1996. La pianificazione delle attività per l’anno scolastico 2023-2024 si è conclusa a gennaio, confermando una crescita costante di partecipazione e un forte interesse da parte delle scuole di ogni ordine e grado. Per l’anno scolastico in corso, sono stati programmati 1.865 interventi in 221 scuole, distribuite in 57 comuni. Tra le città più coinvolte spiccano Bassano del Grappa con 30 plessi scolastici e Cittadella con 13, a testimonianza della diffusione capillare del progetto sul territorio.
nel presente e insegnando al lettore che, in fondo, si tratta sempre e bene. … (Pietro Mondaini)
Luigi Migliorini, avvocato, pubblicista, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e scritto quattro libri. Dice di far parte dell’Associazione Luigi Migliorini di cui è socio unico e Presidente.
Editore: ilmeloneditore via oberdan,25 Rovigo In copertina: opera di Gianni Cagnoni: Albarella d’inverno. All interno illustrazione con disegni a china sempre di Gianni Cagnoni
«Questi numeri dimostrano il valore strategico dell’educazione ambientale», afferma Flavio Frasson, presidente di ETRA Spa Società Benefit. «Investire sui giovani significa investire sul futuro, promuovendo comportamenti responsabili e sensibilizzando le nuove generazioni sullo sviluppo sostenibile. È un impegno che portiamo avanti con convinzione da anni, consapevoli che la formazione ambientale possa fare la differenza nelle abitudini quotidiane di ciascuno». Tra le attività più richieste ci sono i laboratori contro lo spreco alimentare, come “Dalla terra alla tavola” per i più piccoli e “Chef antispreco” per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado. Altrettanto seguiti sono i
progetti dedicati alla lotta all’abbandono dei rifiuti, come “Non mi abbandonare” e “Letteralmente littering”, che mirano a sensibilizzare i giovani sull’importanza di una corretta gestione dei rifiuti e della tutela dell’ambiente.
Oltre alle attività in classe, sono previste visite didattiche presso impianti aziendali e parchi didattici, offrendo agli studenti un’occasione unica per vedere da vicino i processi di gestione dei rifiuti e delle risorse ambientali. «Queste attività - conclude Frasson - trasformano i giovani in veri ambasciatori dello sviluppo sostenibile, contribuendo a un futuro più consapevole e rispettoso dell’ambiente.».
Valrovina: avanzano i lavori per la nuova piattaforma polivalente
Procedono senza sosta i lavori di rinnovamento della piattaforma polivalente di Contrà Chiesa a Valrovina. L’Assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Viero, ha effettuato un sopralluogo presso il cantiere, annunciando che la conclusione dell’opera è prevista per la fine dell’estate 2025.
Questa nuova struttura, che coprirà una superficie di circa 1.800 metri quadri, si preannuncia fondamentale per il quartiere, offrendo uno spazio polifunzionale utilizzato per attività sportive, ricreative e per eventi tradizionali. Il sito, infatti, ospiterà
un campo polivalente, che sarà adatto a diverse discipline sportive come calcetto, basket, tennis e volley. Tuttavia, il progetto si è reso necessario
dopo anni di degrado e problematiche strutturali che avevano compromesso l’integrità dell’area.
“La vecchia piattaforma è ormai un ricordo”, commenta l’Assessore Viero. “Gli scavi per le nuove condutture e la rete idraulica sotterranea stanno andando avanti a pieno ritmo. Grazie ai 600 mila euro ottenuti tramite il PNRR, integrati con un contributo comunale di 420 mila euro, vedremo a breve la nascita di uno spazio completamente rinnovato. I disagi che i cittadini hanno dovuto affrontare saranno ampiamente ripagati una volta completata l’opera”.(p.b.)
Sunia: “No alla demolizione, usiamolo per l’emergenza abitativa!”
L’emergenza abitativa è una questione che continua a tormentare molte aree del Veneto e il Vicentino non fa eccezione. In un contesto in cui la domanda di alloggi sociali supera di gran lunga l’offerta, il SUNIA (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari) ha lanciato un appello che potrebbe rappresentare una soluzione temporanea ma efficace.
Il SUNIA di Vicenza lancia così un appello ai sindaci di Cassola, Romano d’Ezzelino e Bassano del Grappa affinché l’ex Campo Base Pedemontana di via Madonna delle Grazie non venga demolito, ma destinato
all’emergenza abitativa. «È assurdo smantellare una struttura con 200 posti letto, sala mensa e grandi spazi – dichiara il segretario
provinciale Francesco Brasco – mentre tanti comuni non dispongono di alloggi per le famiglie in difficoltà». Brasco si rivolge anche alla Regione e al presidente Zaia, sottolineando la carenza di edilizia residenziale pubblica: «Non ci sono risorse per nuove case popolari, ma questa struttura potrebbe offrire una soluzione temporanea invece di essere distrutta».
La demolizione comporterebbe costi elevati e spreco di materiali. «Meglio riutilizzare il villaggio per uno scopo sociale, in attesa di un piano casa nazionale», conclude Brasco.(p.b.)
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Paola Bigon
Il riconoscimento. Confermata “Città che legge” e torna la 14° edizione di “Volta la carta”
Bassano del Grappa è una città che legge e fa leggere
Bassano del Grappa si conferma ancora una volta “Città che legge” per il biennio 2025-2026, riconoscimento del Ministero della Cultura e del Centro per il Libro e la Lettura in collaborazione con l’ANCI. Un titolo che premia l’impegno della città nella promozione della lettura, mantenuto senza interruzioni dal 2017.
“Si tratta di un importante riconoscimento che valorizza le amministrazioni capaci di incentivare politiche pubbliche di promozione della lettura”, sottolinea l’assessore alla cultura Giada Pontarollo. Questa qualifica consente anche di partecipare a bandi e progetti nazionali.
Bassano non si limita a garantire l’accesso ai libri tramite la Biblioteca civica e le librerie, ma ospita festival e rassegne letterarie che coinvolgono lettori e non lettori. Il Comitato di Educazione alla Lettura opera nelle scuole da oltre vent’anni, mentre la Biblioteca civica accoglie più di centomila visitatori l’anno. Il Patto cittadino per la lettura ha visto l’adesione di oltre trenta realtà locali, tra cui ULSS n. 7, scuole e associazioni culturali.
A rafforzare questa vocazione ci sono eventi come la rassegna “Resistere”, promossa dalla libreria Palazzo Roberti, le tappe del Festival del Viaggiatore e della Milanesiana, che portano in città autori di fama nazionale e internazionale.
il 5 aprile, nell’ambito di “Di Rara Pianta”. Il 22 marzo, in occasione della festa del papà, ci sarà “Monolapis”, gioco da
tavolo ideato da Stefano Torresan sulla storia della matita. Non mancheranno letture in inglese con Speak! Bassano e
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“Storie in valigia” il 14 aprile.
“Crediamo nella lettura come strumento di crescita culturale e sociale”, afferma l’assessore Pontarollo. “Continueremo a offrire opportunità per riscoprire il piacere di leggere insieme”.
Gli incontri sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria presso la Biblioteca civica (tel. 0424/519920, biblioteca@comune.bassano.vi.it). Il calendario completo è su www.museibassano. it/it/eventi.
Con queste iniziative, Bassano si conferma una “Città che legge” e che fa leggere, promuovendo la cultura del libro come valore condiviso dalla comunità.
Paola Bigon
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Il Concertozzo 2025: musica, inclusione e solidarietà a Bassano
Dopo il grande successo delle prime tre edizioni, torna il Concertozzo, l’evento annuale di Elio e le Storie Tese con il Trio Medusa, per la prima volta a Bassano del Grappa. Il 4 e 5 luglio, il Parco Ragazzi del ’99 sarà il cuore di due giornate di musica, dibattiti e solidarietà, nell’ambito
In questo contesto torna “Volta la carta”, la rassegna di letture ad alta voce e laboratori creativi per bambini e famiglie, giunta alla 14^ edizione. Dal 8 marzo al 21 maggio 2025, sedici incontri settimanali offriranno occasioni di ascolto, scoperta e creatività, grazie al coinvolgimento di lettrici volontarie ed esperti.
Tra gli appuntamenti più attesi, le “Letture cucù” per i piccolissimi (0-2 anni), curate da Angela Graziani, e le “Storie in Giardino” al Giardino Parolini
di Bassano Music Park.
Le prime tre edizioni del Concertozzo hanno registrato il tutto esaurito e sono state delle grandi feste indimenticabili, sempre coronate dal live di Elio e le Storie Tese, con gli interventi irriverenti del Trio Medusa. Sul palco sono salite negli anni Associazioni e personalità. che hanno portato la loro testimonianza sui temi legami alle disabilità, confermando l’evento come veicolo ideale per sensibilizzare l’opinione pubblica. Unico nel panorama italiano e internazionale, il Concertozzo affida la somministrazione di cibo e bevande a ragazzi autistici, grazie alla collaborazione di associazioni impegnate nell’inclusione. Un’iniziativa che dimostra concretamente come la musica possa diventare un potente strumento di sensibilizzazione.
Il programma prevede talk, stand informativi e il Concertozzino, con live di artisti emergenti. Il 5 luglio, il gran finale con il concerto di Elio e le Storie Tese, accompagnati dal Trio Medusa e ospiti speciali.
Le prevendite sono aperte dal 20 febbraio sui circuiti abituali. L’evento è organizzato con DuePunti Eventi e il patrocinio della Città di Bassano del Grappa(p.b.).
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Hockey.
Nato e cresciuto a Barcellona ora il fuoriclasse veste la maglia giallorossa
Joan Galbas Pedrol: l’uomo che dove va vince titoli importantissimi Sport
Nove titoli in carriera con un curriculum che parla per sé. Oggi è sbarcato nel mondo Bassano per provare a ripetersi sotto la guida di coach Bertolucci
Joan Galbas Pedrol, nato a Barcellona, classe 1997, ha mosso i suoi primi passi nell’hockey nella città catalana. Cresciuto con il modello prima del padre, ex giocatore e poi allenatore, e poi del fratello, ha vissuto un amore a prima vista con questo sport: “Ho sempre ammirato loro due e così ho deciso di iniziare anche io”, racconta Galbas con un sorriso. Dopo un periodo di formazione, partito dal doposcuola nella sua città e poi nel Sant Cugat, a 19 anni si è presentata la grande occasione. Il destino, infatti, ha bussato alla sua porta: arriva la chiamata dalla Francia con
l’opportunità di trasferirsi per iniziare a giocare a livello professionistico: “Non vedevo l’hockey come un lavoro, ma quella proposta mi ha cambiato la vita”, confessa il giocatore. La sua esperienza in Francia non è stata facile: “Lì lavoravo di giorno e mi allenavo di sera, non conoscevo la lingua e le trasferte erano difficili, ma ho visto una possibilità di futuro”. In Francia ha vinto due scudetti, una tappa importante che ha dato il via ai tanti exploit di una carriera ricca di successi.
il primo titolo nella storia della società. Fu un’emozione davvero unica”. Dopo l’esperienza a Trissino, dove vince il campionato italiano, arriva la chiamata da Forte dei Marmi, un’avventura altrettanto formativa. “Qui ho giocato con Pedro Gil Gómez, il più forte di tutti, e con tanti altri campioni. Eravamo una squadra fortissima, con un gruppo straordinario che mi ha insegnato tanto”. Con i toscani lo spagnolo ha
conquistato Coppa Italia e Scudetto, coronando un’altra annata memorabile.
Oggi, Galbas gioca per l’Hockey Bassano 1954, dove ha trovato un
ambiente che lo ha sorpreso in
positivo. “I tifosi sono molto vicini alla squadra, ci sostengono anche durante gli allenamenti. Questo attaccamento alla maglia ci dà stimoli in più”, racconta il giocatore. Dopo un inizio difficile, i veneti stanno crescendo.
“Abbiamo un buon gruppo dal punto di vista umano e tecnico, ci aiutiamo e lavoriamo tutti nella stessa direzione. Vogliamo arrivare lontano in tutte le competizioni”. Galbas, inoltre, ha trovato di nuovo coach Bertolucci, con cui lavora insieme da ormai 5 anni: “Abbiamo un legame unico, insieme abbiamo vinto tanto.
“Dopo due anni mi sentivo pronto per fare il salto di qualità. Il tutto è stato reso possibile dalla chiamata di coach Bertolucci, che mi ha voluto in Italia, a Sarzana”. In terra Ligure Galbas si consacra e si toglie delle bellissime soddisfazioni: “Giocavo con mio fratello; è stato il nostro unico anno insieme e ci siamo tolti la soddisfazione di vincere la Coppa Italia, che rappresentava
Cerco di aiutarlo a trasmettere le sue idee al gruppo”. Galbas è un giocatore esplosivo, veloce e duttile, capace di adattarsi a vari ruoli in base alle necessità della squadra. Il suo numero di maglia, il 55, è un segno distintivo della sua carriera. “Il 5 era il numero di mio fratello ed inizialmente usavo quello an-
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che io. In Francia, però, era occupato da un veterano. Ho scelto così il 55 e da da quel momento non me ne sono più separato”. I sacrifici fatti lungo il cammino sono stati molti. “Stare lontano da casa, rinunciare a feste e viaggi ha comportato molte rinunce, ammette, “ma ora sono in pace, vivo di ciò che mi piace, mi sono abituato ad uno stile di vita tranquillo, non mi pesa”. Il grande sogno? “La Nazionale. Rappresentare il mio paese sarebbe il massimo, vorrei far parte di quella squadra un giorno. Vorrebbe dire essere uno dei migliori del momento”. E un sogno per questa stagione? “Dobbiamo continuare su questa strada e qualcosa di bello arriverà. Siamo in semifinale di Coppa Italia, sono due partite da vincere, sono fiducioso”. Joan Galbas Pedrol: talento e mentalità vincente al servizio di Bassano.
Stefano Parpajola
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L’intervista. Il Direttore Generale racconta
Luca Bertapelle e il sogno di riportare il Bassano tra i pro
L
uca Bertapelle ha sempre avuto il calcio nel sangue. Dopo una carriera come giocatore lunga 20 anni, ha deciso di abbandonare il campo e passare dal lato della scrivania. “Da bassanese non potevo dire di no. Mi sento come Ranieri a Roma: quando il Bassano mi ha chiamato il mio era un sì a prescindere”, afferma con entusiasmo. Si tratta, dunque, di una questione di cuore: “Entrare al Rino Mercante è come entrare a San Siro per me. Questa è casa mia”, continua il direttore generale. Nel nuovo incarico Bertapelle svolge più compiti: “Ho un ruolo amministrativo e gestionale, ma la mia esperienza nel calcio mi aiuta anche nella parte tecnica”, spiega. “L’idea, però, è di non invadere il campo degli altri, ma di avere sempre uno scambio di opinioni
con tutti”.
Il suo approccio al ruolo di Dg si distingue per idee e traguardi ben definiti. “Il primo obiettivo è quello di mantenere la categoria in Serie D”, racconta. “La crescita dei giovani è al centro del nostro progetto. Siamo primi nel ranking dei giovani di valore della categoria e il nostro compito è quello di farli crescere nella maniera corretta; i ragazzi non sono abituati a calcare questi palcoscenici, vanno utilizzati con saggezza. Devono poter giocare, ma anche sbagliare”.
Con uno sguardo al presente, Bertapelle non nasconde le difficoltà dell’inizio stagione. “Riconfermarsi è sempre più difficile. Quest’anno non eravamo più una sorpresa e le cose si sono fatte più complesse. C’è stato l’esonero di Zattarin, una sconfitta
per noi, ma nel calcio bisogna fare delle scelte: ci serviva uno scossone. Ora siamo soddisfatti del percorso di mister Zecchin. Ha saputo dare nuova linfa alla squadra”.
Riguardo al futuro la visione di Bertapelle è chiara: il Bassano merita di tornare ai livelli che gli spettano. “La squadra ha una grande storia e noi dobbiamo avere rispetto e amore per questa maglia. I giallorossi meritano palcoscenici più alti, per i tifosi, per il legame che la società ha con il territorio”, afferma con passione.
“Per quanto mi riguarda spero di rimanere a Bassano a lungo. Questo nuovo ruolo mi gratifica molto, anche se ho ancora tanto da imparare. Il mio sogno? Riportare questa società in Lega Pro. Ci proverò con tutte le mie forze.
Il percorso, però, deve passare da due aspetti fondamentali: la valorizzazione dei giovani e la proposta di un modello calcistico sostenibile.
Luca Bertapelle, dal campo alla scrivania, un uomo felice che è tornato a casa. Ora è pronto a guidare il Bassano verso nuovi
traguardi, con un progetto che punta sui ragazzi del territorio e su una gestione sportiva sana ed equilibrata. Con queste premesse, i bassanesi possono guardare al futuro con la speranza che un giorno possa tornare il sole al Rino Mercante.
Stefano Parpajola
Tommaso Battistella: un educatore e mentore per i giovani dell’Orange1 Basket Bassano
Tommaso Battistella è il responsabile accademico dell’Orange1 Basket Bassano, un ruolo cruciale all’interno della società veneta. Il percorso di studio dei giovani sportivi, è, infatti, una assoluta priorità per l’Academy arancionera: “Mi hanno subito detto che qui la disciplina scolastica è fondamentale. Questo è uno dei motivi che mi ha spinto a venire nella città del Grappa”, afferma Battistella. “Nel basket americano se non hai buoni risultati sotto questo aspetto, non giochi. I nostri ragazzi, che vogliono ambire a quel mondo, devono quindi capire dunque quanto sia
importante questa componente”. Il compito di Battistella è variegato: “Nel pomeriggio sono a disposizione per aiutarli con i compiti, le verifiche o per portarsi avanti;
sono, però, anche un educatore. I ragazzi sono in un’età delicata e vanno supportati emotivamente”, spiega con convinzione. “Mi piace essere un punto di riferimento per loro. È importante che abbiano qualcuno di cui fidarsi, una figura a cui rispondere”.
Battistella collabora con Claudia Bossato, psicologa che gestisce i rapporti con le scuole e contribuisce a sostenere la componente mentale dei ragazzi. “Il nostro è un lavoro di squadra”, sottolinea. “Claudia mi aiuta molto e insieme cerchiamo di fare il meglio per il loro percorso di crescita”. Batti-
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stella gestisce direttamente circa 15 ragazzi, ma l’intero gruppo degli atleti nella foresteria dell’Orange1 Basket Bassano è composto da una trentina di giovani. Ognuno ha necessità diverse: “C’è chi ha bisogno di un supporto più regolare e chi invece si rivolge a noi solo quando ha qualche difficoltà”, racconta. “Ma la cosa che mi gratifica di più è vedere che tutti stanno rispondendo molto bene”. Il modello virtuoso dell’Orange1 Basket Bassano: quando lo sport si trasforma in missione educativa, formando non solo atleti, ma anche persone di valore per il futuro. (s.p.)
Luca Bertapelle, Dg Bassano Calcio
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segue da pag. 1
Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare
Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.
A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai
consueti ben informati, sempre più insistente.
In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?
Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia
L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24
condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)
Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”
Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.
Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?
Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-
mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?
I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.
Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori
in un’area della regione, perché?
In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle
spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.
Manuela Lanzarin
L’analisi. L’assessore regionale fa il punto sulle infrastrutture e le sfide per il futuro
Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”
I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.”
Il riconoscimento di Regione
Sicurezza, caro
Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.
Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-
bollette
ed
Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.
“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non
tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.
L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.
Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-
strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.
Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.
eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli
merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”
Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.
Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-
serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti
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indiscriminati.
“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”
Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.
L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24
Economia.
Gianmarco Russo,
direttore di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide
”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”
G
ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future
Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”
“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”
Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?
“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra
dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”
C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?
“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”
Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le
imprese in questo periodo di incertezze?”
“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”
Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?
“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”
Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?
“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”
Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente
Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.
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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est
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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:
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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova.
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Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-
istituzioni con un obiettivo comune.”
A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”
Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.
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I colori e i materiali del 2025
Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.
I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari
passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.
Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.
L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.
Stili d’arredo protagonisti
Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.
Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.
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Le soluzioni. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente e cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione
Layout e funzionalità degli spazi domestici
li spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni antiaffaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa. Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante della casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo remoto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.
Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.
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Idee per ottimizzare ogni centimetro (arredi multifunzione, pareti attrezzate, soppalchi)
Le case moderne tendono a essere sempre più compatte, ma con soluzioni intelligenti è possibile sfruttare ogni centimetro disponibile. Gli arredi multifunzione, come letti contenitore, tavoli trasformabili e
divani-letto, permettono di guadagnare spazio senza rinunciare al comfort. Le pareti attrezzate sono un’ottima soluzione per organizzare al meglio libri, dispositivi e oggetti decorativi, mentre i soppalchi offrono un’alternativa perfetta per chi desidera creare nuove aree funzionali senza aumentare la superficie calpestabile.
Grazie a soluzioni su misura, anche gli angoli più piccoli della casa possono essere sfruttati al massimo, migliorando l’estetica e la vivibilità degli ambienti.
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Prossime date:
Venerdì 28 marzo
Venerdì 11 aprile
Venerdì 16 maggio
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Al San Bassiano intervento salvavita di emodinamica su un paziente con rara cardiopatia
Un intervento di alta specializzazione ha permesso di salvare la vita a un paziente in condizioni critiche all’ospedale San Bassiano. La dottoressa Giovanna Erente, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, ha guidato l’equipe medica in una delicata procedura di emodinamica per trattare una rara cardiopatia congenita.
L’emodinamica è una branca della cardiologia interventistica che si occupa dello studio del flusso sanguigno e della correzione di patologie cardiovascolari mediante procedure mininvasive. Attraverso un catetere introdotto nei vasi sanguigni, i cardiologi possono intervenire direttamente sulle anomalie cardiache, evitando interventi chirurgici a cuore aperto.
Nel caso specifico, tutto era iniziato con una polmonite, ma il quadro clinico del paziente si è rapidamente aggravato fino alla diagnosi di platipnea-ortodeossia, una sindrome rara che provoca una grave riduzione dell’ossigenazione del sangue.
Grazie alla tempestività dell’equipe di Cardiologia, è stato possibile correggere la malformazione posizionando un dispositivo all’interno del cuore con una tecnica mininvasiva, senza necessità di anestesia generale.
L’intervento ha avuto un esito immediato: il paziente ha recuperato la normale ossigenazione e, dopo un breve periodo di osservazione, è stato trasferito alla Riabilitazione Cardiologica di Asiago per completare il percorso di recupero. Pur non essendo la prima volta che questo tipo di procedure vengono eseguite al San Bassiano, si tratta di un caso particolarmente complesso per le condizioni critiche del paziente.
dottoressa Giovanna Erente
Soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dal Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza: «Innanzitutto voglio augurare al paziente una pronta guarigione. Questo intervento dimostra l’altissimo livello di competenza dei nostri specialisti, che hanno saputo gestire una situazione estremamente delicata. Voglio inoltre sottolineare l’importanza della collaborazione tra reparti diversi, come Cardiologia e Pneumologia, che ha reso possibile il successo dell’operazione e garantito una presa in carico completa anche nella fase post-operatoria».
La Stroke Unit ottiene il riconoscimento “Gold” per l’eccellenza nel trattamento dell’ictus
L’ospedale di Santorso ha ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale per la qualità e la rapidità nel trattamento dell’ictus ischemico. La struttura è stata classificata “Gold” nella più recente rilevazione del programma ESO-Angels Awards, promosso dalla European Stroke Organization per monitorare e valutare le stroke unit europee. Questo risultato attesta l’elevato livello di efficienza e tempestività della struttura sanitaria vicentina nel trattamento dell’ictus ischemico, una delle principali emergenze neurologiche. La stroke unit è un reparto specializzato nella diagnosi e nella cura dell’ictus, una patologia che richiede un intervento immediato per ridurre il rischio di danni cerebrali permanenti. All’interno di questi reparti multidisciplinari, medici e personale sanitario operano con protocolli avanzati per garantire diagnosi rapide e trattamenti tempestivi, come la trombolisi o la trombectomia, che possono salvare la vita e limitare le conseguenze invalidanti della malattia. Oggi, grazie a un’organizzazione efficiente e a un perfetto coordinamento tra reparti, oltre il 50% dei pazienti che arriva al Pronto Soccorso con un ictus ischemico viene sottoposto a trombolisi entro un’ora, dimezzando i tempi rispetto al 2022. Questo dato conferma il miglioramento continuo nei percorsi di cura e nella gestione dell’emergenza ictus all’ospedale di Santorso. Il riconoscimento “Gold” è frutto di un lavoro di squadra tra diversi reparti ospedalieri, come Neurologia, Pronto Soccorso, Radiologia, Geriatria, Cardiologia e
Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online
Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato. Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari). Le caratteristiche del servizio Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.
Il dottor Roberto Bombarti
Rianimazione. «Questo premio non premia solo la Neurologia, ma tutto l’ospedale – sottolinea il Dr. Roberto Bombardi, Direttore dell’UOC di Neurologia dell’Ospedale Alto Vicentino – perché il miglioramento dei tempi è stato possibile grazie a un’ottimizzazione generale dei percorsi e alla sinergia tra più reparti». Grande soddisfazione è stata espressa anche dal Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza: «Questo premio internazionale riconosce il grande lavoro di squadra che è stato condotto negli ultimi due anni per raggiungere gli standard più elevati, un “gold standard” appunto, per la tempestività di trattamento dell’ictus ischemico. Allo stesso tempo rappresenta un segnale importante per tutta la popolazione dell’Alto Vicentino, che deve sapere di poter contare, nell’ospedale vicino a casa, sulle migliori cure». Il traguardo raggiunto dall’ospedale di Santorso conferma l’impegno dell’ULSS 7 Pedemontana nell’elevare gli standard di cura, garantendo ai pazienti un accesso sempre più tempestivo ed efficace ai trattamenti salvavita.
Redazione Salute
Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.
Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.
Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.
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L’iniziativa. Nel 2024 il Veneto ha registrato 23 decessi, di cui 9 tra gli occupati del settore primario
Sicurezza sul lavoro in agricoltura: un piano di vigilanza per ridurre gli incidenti
Nel 2024, il Veneto ha registrato 23 incidenti mortali sul lavoro, di cui 9 nel settore agricolo. Un dato allarmante, in linea con le tendenze nazionali, che evidenzia come l’agricoltura sia tra i settori più a rischio. Le cause principali sono legate alla natura dell’attività, in particolare alla guida di trattori su terreni non pianeggianti con rischio di ribaltamento, e alla struttura delle imprese, spesso a conduzione familiare e prive di dipendenti. Per affrontare questa emergenza, gli Spisal dell’ULSS 8 Berica e dell’ULSS 7 Pedemontana, in collaborazione con le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali, hanno organizzato un incontro di sensibilizzazione. L’iniziativa rientra nei Piani Mirati di Prevenzione (PMP) promossi dalla Regione Veneto, che ha individuato l’agricoltura come settore strategico per la sicurezza sul lavoro. L’evento si è tenuto nei giorni scorsi presso l’Istituto Tecnico “Aulo Ceccato” di Thiene, richiamando oltre 150 aziende agricole e cantine. Un’ampia partecipazione che, secondo la dott.ssa Eugenia Priante, direttore dello Spisal dell’ULSS 8 Berica, “ha rappresentato un’importante opportunità per diffondere la cultura della sicurezza in un comparto rilevante per l’economia veneta ma anche tra i più esposti agli infortuni gravi”.
Il dott. Ivan Paredes Alpaca, direttore dello Spisal dell’ULSS 7 Pedemontana, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra aziende e servizi di vigilanza: “Questa condivisione è essenziale per avviare percorsi di miglioramento e garantire la sicurezza dei lavoratori. Il supporto delle Associazioni di Categoria è fondamentale per l’attuazione del Piano Mirato di Prevenzione”. Durante l’incontro sono stati presentati i dati INAIL sugli infortuni mortali in agricoltura in Veneto. Le cause principali risultano essere lo schiacciamento, la caduta dall’alto, la folgorazione e l’annegamento.
Le aziende partecipanti hanno compilato una lista di controllo per l’autovalutazione dei principali fattori di rischio e hanno ricevuto indicazioni sulle misure di sicurezza più efficaci. Tra i temi trattati, la sicurezza del trattore e dell’albero cardanico, il lavoro in ambienti confinati e la sorveglianza sanitaria per i lavoratori agricoli. Particolarmente significativa è stata la dimostrazione pratica con un simulatore di ribaltamento del trattore, messo a disposizione dallo Spisal dell’ULSS 6 Euganea. Questa esperienza ha permesso ai partecipanti di comprendere concretamente l’importanza dei dispositivi di sicurezza, fondamentali per evitare lo schiacciamento in caso di capovolgimento del mezzo.
Il Piano Mirato di Prevenzione proseguirà nei prossimi mesi con sopralluoghi tecnici e sanitari condotti dallo Spisal delle due ULSS coinvolte. I risultati di queste verifiche saranno presentati in un evento conclusivo, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza nel settore agricolo e ridurre il numero di incidenti sul lavoro.
Radiologia domiciliare: un nuovo servizio per i pazienti non autosufficienti
Da mercoledì 12 febbraio l’ULSS 7 Pedemontana ha attivato un innovativo servizio sperimentale di radiologia domiciliare e residenziale, già operativo nel Distretto Alto Vicentino e ora esteso anche al Distretto di Bassano. Il progetto, pensato per i pazienti non autosufficienti, rappresenta un passo avanti nell’assistenza sanitaria territoriale, consentendo di eseguire esami radiografici direttamente nelle strutture di cura o a domicilio. Il servizio è reso possibile grazie all’acquisto di un
moderno sistema radiologico portatile, dal valore di 55.000 euro, capace di acquisire immagini digitali con una dose ridotta di radiazioni. “Questo servizio eviterà ai pazienti più fragili il disagio del trasporto in ospedale, migliorando il loro comfort e ottimizzando l’uso delle ambulanze per altre emergenze”, ha sottolineato il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, dott. Carlo Bramezza. Come funziona il servizio?
•Il sistema radiologico portatile permette di ef-
fettuare esami direttamente presso le strutture territoriali o al domicilio del paziente.
•Le immagini radiografiche vengono inviate digitalmente al sistema ospedaliero per essere refertate dagli specialisti.
•In questa fase iniziale, il servizio sarà attivo presso alcune strutture di Marostica e Malo, con un successivo ampliamento ad altre realtà del territorio.
Si tratta di un’innovazione importante per la gestione dei pazienti con malattie neurodegene-
rative o con gravi difficoltà motorie, garantendo loro un’assistenza diagnostica di qualità senza dover affrontare spostamenti difficili e stressanti.
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