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Debutta a Venezia il primo elettrobisturi al plasma in una sala operatoria della regione

del Miranese Nord

L’assessore Corazzari

guarda alle Olimpiadi:

“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”

Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.

Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.

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Economia, Confindustria

Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”

STRADE PIU’ SICURE, CALANO GLI INCIDENTI

A Martellago il Comune ha messo in sicurezza incroci e strade pericolose. Tanti i lavori in programma a Noale. Calano gli incidenti stradali nel comprensorio. L’appello dell’Associazione Vittime della Strada

Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia

Il sindaco di Salzano spiega come l’abbattimento degli edifici pericolanti sia diventato un’opportunità di sviluppo DAI RUDERI ALLA

RINASCITA: RIPRENDE

L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”

w w w ven eto 2 4.i t

Sulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

I l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata

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Una partita tutta da giocare
Servizi alle pagg. 8 e 9
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Benessere e sapere, un anno da ricordare

Il progetto “ Benessere e Sapere “, arriva al secondo anno di attività con un crescente successo. Sono stati 23 gli incontri complessivi tra Scorzè e Noale, oltre ai corsi di potenziamento alla memoria che hanno visto oltre quaranta partecipanti e ai corsi di I-phone con oltre una quindicina.

Benessere e Sapere, ideato, pensato ed organizzato dalle associazioni Cisl Fnp, Apste e Circolo Acli è un progetto articolato che spazia da aspetti che sinteticamente si possono definire di “sapere”: una “piazza reale” dove discutere e organizzare una policy accogliente per tutte le generazione, al benessere tramite incontri non solo di prevenzione sanitaria, ma di giusta postura per stare bene innanzitutto con la testa e poi anche con il fisico.

A questi incontri sono poi strettamente legati i corsi di potenziamento della memoria gestiti da due psicologhe. “la nostraspiegano gli organizzatori - In estrema sintesi è una proposta di riflessione, una richiesta di confronto schietto alla Politica Locale, alle associazioni, ai cittadini per una operatività civica, condivisa e diffusa: un tentativo per dare sostanza ai diritti fondamentali di ogni essere umano, a prescindere dall’età: il diritto al rispetto e alla dignità, il diritto di essere informato correttamente non attraverso “fake news”, il diritto di poter scegliere la propria esistenza, il diritto ad avere una vita di relazione. Riconoscere che senza “sapere“, senza “cultura“, senza continuare a leggere a informarsi, a tutte le età , ma in particolare per gli “over 60”: c’è meno bellezza, c’è aridità, e quando s’appiattisce tutto non sappiamo più a cosa aggrapparci. C’è chi si aggrappa ai viaggi, al camminare, alla palestra, noi vogliamo invece che il ritrovarsi e il rendersi utili sul territorio sia ancora un’opportunità possibile e gratificante, forse il più importante antidoto a non invecchiare precocemente, perché il cattivo invecchiamento, si sa, è prima di tutto un cattivo spettacolo”.

La seconda edizione, svoltasi tra Scorzè e Noale, ha riscosso grande successo

Sulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.

Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.

Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.

Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.

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del Miranese Nord

Un 60enne vittima di un incidente sul lavoro

Il Pd locale: “Servono maggiori controlli”

G

li incidenti sul lavoro aumentano di frequenza e di pericolosità, ed ora la richiesta è quella con urgenza di maggiori controlli e prevenzione nei cantieri. L’ultimo caso a Noale ha visto coinvolto un sessantenne titolare della Moisè Srl di Spresiano, che è caduto da un ponteggio da una altezza di tre metri mentre si trovava sul tetto del cantiere della biblioteca di Noale, in via Giovanni Battista Rossi. L’uomo, residente ad Arcade, figlio del fondatore della società, è stato sottoposto a un delicato intervento la sera stessa dell’incidente e il cantiere è stato immediatamente posto sotto sequestro in attesa delle decisioni del pm e dello Spisal, che sta indagando su quanto av-

venuto.

Il grave incidente ha incrementato la polemica già in atto da tempo in città sugli incidenti nei cantieri, in particolare quelli edili, con il Pd di Noale che è intervenuto con fermezza sulla questione, chiedendo immediati provvedimenti.

“Ancora una volta, un’altra tragedia sul lavoro. A Noale un lavoratore è stato vittima di un gravissimo incidente - dicono dal Partito Democratico - L’ennesima tragedia sul lavoro che non può che gettarci nello sconforto e nel dolore. E ancora una volta in ansia per la persona coinvolta e la sua famiglia, vittime cui sentiamo di esprimere tutta la nostra vicinanza in queste ore di tremenda sofferenza. Non

Al via il progetto “Noale Verde Comune”

Con l’annuncio dell’assessore all’ambiente, Francesco Caravello, prende forma “Noale Verde Comune”, un innovativo percorso partecipativo che pone al centro il tema del verde urbano. “Con grande soddisfazione abbiamo dato vita a questa iniziativa”, ha dichiarato Caravello, sottolineando l’intento di curare e valorizzare il patrimonio verde della città attraverso il

coinvolgimento diretto della collettività. La peculiarità del progetto risiede proprio nel suo approccio partecipativo. La prima fase prevede un’ampia attività di ascolto per coinvolgere associazioni, comitati e gruppi, sia formali che informali, attivi su tali tematiche.Questa fase iniziale è essenziale per raccogliere diversi punti di vista, aspettative e suggerimenti, con l’obiettivo di

possiamo più permetterci di rimanere in silenzio di fronte a questa ennesima tragedia. Le parole di sdegno non bastano più, è il momento di agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti sul lavoro, tutti, si possono e si devono prevenire. Chiediamo quindi con forza l’allontanamento immediato della ditta affidataria dei lavori. È ora di agire con fermezza, senza indugio. La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale. Non possiamo più tollerare che la vita dei lavoratori sia messa a rischio e serve dare un segnale forte e incisivo. Non possiamo più permettere che il lavoro si trasformi in una trappola mortale”.

A livello regionale, le denunce di

infortunio nel 2024 hanno avuto un leggero incremento del +0,1% rispetto all’anno precedente, ma le

denunce di casi mortali sono invece aumentate del 3,3%.

Tra i settori con più decessi avvenuti in occasione di lavoro ci sono le costruzioni, il trasporto e magazzinaggio, il comparto manifatturiero, il commercio e il noleggio e servizi di supporto alle imprese. “Ormai non possiamo parlare di fatalità - commenta Dario De Rossi, della Segreteria della Cisl Venezia - Purtroppo sono troppi i fatti gravi avvenuti nel Veneziano in poco tempo. La formazione non è un lusso e neppure un costo da tagliare. I decessi sul lavoro non sono più accettabili e come organizzazione sindacale è da tempo che chiediamo più controlli”.

costruire insieme un piano d’azione che rispecchi le esigenze della comunità. Sotto la guida dell’architetto Lucio Rubini, il progetto si svilupperà attraverso tre appuntamenti programmati tra primavera ed estate. Il primo di questi sarà un’uscita ecologica, aperta a tutta la cittadinanza, per osservare da vicino lo stato di salute delle piante della città. Questa passeg-

Walter Pellizzon al vertice di Fratelli d’Italia

Rinnovo delle cariche per Fratelli d’Italia a Noale, dove Walter Pellizzon sarà il nuovo coordinatore. Si è svolto il congresso comunale del partito, che alla presenza del commissario per la provincia, il

senatore Raffaele Speranzon, ha visto l’elezione del coordinatore comunale di Fratelli d’Italia di Noale Walter Pellizzon. I componenti del Coordinamento saranno inoltre Felice Domenico vice coordina-

tore, Andrea Muffato, Vinicio Pelosin, Francesco Cagnin, Claudio Manente e Francesco De Lorenzo. Natalino Salvati sarà il nuovo coordinatore di Fratelli d’Italia a Scorzè, sulla scorta del congresso

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giata illustrativa sarà un momento fondamentale per aumentare la consapevolezza e la conoscenza oggettiva del patrimonio verde locale. Successivamente, si terrà un laboratorio aperto al pubblico, il cui lavoro culminerà in un incontro finale. In questa occasione, sarà presentato il frutto del lavoro collettivo svolto nei mesi precedenti. “Sono particolarmente orgo-

glioso di questo progetto perché, attraverso tale metodo partecipativo, vogliamo riportare al centro dell’attenzione la cura e la rigenerazione del verde urbano”, ha affermato l’assessore Caravello. Nel frattempo, i cittadini hanno la possibilità di osservare all’opera le ditte specializzate incaricate delle potature in varie vie cittadine. (r.m.)

comunale. Vice coordinatore Enrico Simionato, addetto alla segreteria Nicola Michieletto del circolo di Fratelli d’Italia. “Con queste nomine - spiega il commissario per la Provincia Raffaele SperanzonFratelli d’Italia prosegue nella sua opera per radicarsi sempre più nei territori comunali del Veneziano, con un rinnovamento e uno sguardo puntato verso un futuro che appare già positivo”. (m.t.)

Massimo Tonizzo

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“Abbiamo messo in sicurezza incroci

e strade pericolose”

“Come amministrazione comunale ci siamo sin da subito dati l’obiettivo di migliorare la qualità della vita della nostra comunità, promuovendo politiche per lo sviluppo della mobilità sostenibile e favorendo la mobilità ciclistica la sicurezza stradale a favore dell’utenza debole”. A dirlo è il sindaco di Martellago Andrea Saccarola. Gli strumenti di pianificazione messi in campo per rag-

L’intento è anche quello di realizzare delle “bike line” sia nel capoluogo che nelle frazioni

giungere questi obiettivi sono rappresentati dal: Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (Pums)(adeguato alla realtà di un Comune che si trova in una situazione particolare per quanto attiene ai temi della mobilità, essendo a ridosso dell’a-

rea metropolitana di Mestre -Venezia); il Masterplan della mobilità ciclistica - Biciplan uno strumento strategico di efficientamento del sistema di trasporto in bicicletta. E poi: il Piano Urbano del Traffico (Put), piano di breve-medio periodo (2-3 anni), comprendente interventi ed azioni rivolte alla sicurezza stradale, alla fluidificazione lenta del traffico ed al miglioramento del sistema dell’accessibilità; il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Peba), che collega il concetto di sostenibilità a quello di accessibilità per tutti. Per la redazione di questi piani, gli uffici ed i professionisti incaricati si sono avvalsi del metodo della partecipazione mediante interviste, questionari on-line, momenti di discussione pubblica. Alcuni interventi sono stati realizzati per mettere in sicurezza dei tratti di strada nevralgici. La messa in sicurezza di via Olmo a Olmo ha modificato la viabilità della contro strada e l’in-

nesto sulla provinciale, mentre la sistemazione di via Stazione a Maerne ha portato alla realizzazione di un percorso protetto destinato a pedoni e ciclisti. L’intento di estendere e connettere il più possibile la rete ciclabile ha guidato gli interventi di realizzazione delle “bike line”: a Martellago, lungo piazza Vittoria, via Castellana, via Friuli, via Trento; a Maerne, in via Rialto e via Canaletto. In fase di redazione è il progetto di messa in sicurezza di via Frassinelli, uno degli assi più critici della viabilità comunale, con la realizzazione di una corsia ciclopedonale protetta, dall’incrocio con via Stazione per circa 700 metri verso est. L’obiettivo, ancora una volta del Comune è quello di una maggiore connessione della rete ciclabile esistente, oltre che il miglioramento delle condizioni di sicurezza della sede stradale e dei relativi incroci. Altre opere in programmazione si collegano direttamente al Put recentemente ag-

giornato con la volontà di risolvere gravi criticità esistenti legate alla sicurezza. Prevedono la realizzazione di rotatorie in corrispondenza di incroci ad elevata pericolosi-

tà:

A Noale quest’anno si punta sulla sistemazione delle vie Feltrin, Spagnolo, Ronchi, De Pol

Nel territorio comunale del Comune di Noale, in tema di viabilità e sicurezza stradale gli interventi previsti dall’ente locale non sono pochi, ma soprattutto vogliono essere programmati con criterio.

“Per l’anno 2025 - spiega l’assessore comunale alla viabilità Livio Malvestio - abbiamo innanzitutto programmato l’incarico a professionisti che possano redarre un piano di viabilità complessivo della città allo scopo di limitare singoli interventi frazionati che non ri-

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta Sicurezza stradale/1. A Martellago il sindaco Andrea Saccarola fa il punto sul territorio

solvono le situazione critiche”. Ma l’assessore Malvestio va nel dettaglio degli interventi in programma.

“Alcuni punti critici che andremo a risolvere - dice l’assessore - sono sicuramente l’accesso a Piazzale

Bastia e il senso unico di via Cerva per il quale abbiamo ricevuto anche istanze da parte dei cittadini.

Abbiamo parallelamente aperto un dialogo con gli uffici competenti della Regione per valutare la fattibilità viaria di alcuni interventi prossimi come ad esempio la bre-

tella di via degli Ongari e la bretella di via Ferrara. Grazie poi alle collaborazioni tra pubblico e privato andremo a realizzare lavori di sistemazione su via Feltrin, via Spagnolo, via Ronchi, via De Pol. Oltre a questo prosegue la sistemazione di tutte quelle vie che sono state inserite in un programma di messa in sicurezza, come ad esempio via dei Cipressi”. L’intento dell’ente locale è quello di sistemare le strade in modo da limitare incidenti e rendere la viabilità più scorrevole. (a.a.)

via Castellana - via Morosini a Martellago, via Olmo - via Circonvallazione Est a Maerne, via RomaPiazza Vittoria a Martellago. Alessandro Abbadir

Sicurezza stradale/2. L’analisi dei dati dell’Associzione Vittime della Strada

“Serve più sensibilizzazione, vanno coinvolte di più le autoscuole”

Sicurezza stradale. Dopo gli incidenti ci sono i danni i feriti e le vittime della strada. C’è una associazione che da anni ha fatto del monito e della sensibilizzazione delle condotte sulle strade la sua missione, è’ l’Associazione Vittime della Strada guidata a Venezia, Padova e Treviso da Paolo Battistini. Ci sono dei dati che delineano la situazione in Veneto, un report del biennio 2022-2023. “In Veneto, nel 2023 - dice Battistini - si sono verificati 12.774 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 309 persone e il ferimento di altre 16.994. Rispetto al 2022 diminuiscono il numero delle vittime (-3,7%), gli incidenti (-3,4%), ed i feriti (-1,7%). Nel 2023, si è registrato un aumento dell’incidenza dei decessi tra gli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) rispetto al 2010. Tra il 2010 e il 2023, in Veneto, l’incidenza dei pedoni deceduti è cresciuta , dall’11,6% al 12,6%. La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (72,5%)”. La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (4.553 casi, 48 vittime e 6.161 feriti), seguita dal tamponamento (2.195 casi, 26 de-

cessi e 3.427 persone ferite), mentre la più pericolosa è la fuoriuscita di un veicolo isolato (6,3 decessi ogni 100 incidenti), seguita dallo

scontro frontale (5,8 decessi ogni 100 incidenti), l’urto con ostacolo accidentale (4,8 decessi ogni 100 incidenti) e l’investimento di un pedone (3,6 decessi ogni 100 incidenti). L’analisi dell’incidentalità

stradale per categoria di utente, evidenzia che i conducenti dei veicoli coinvolti costituiscono il 67,3% delle vittime e il 74,2% dei feriti. “In capo alle amministrazioni comunali c’è la manutenzione - sottolinea Battistini. C’ è la messa in sicurezza specie dei punti più critici. Poi c’è il controllo della velocità che dev’essere un elemento fondamentale. Il decreto Salvini non va nella giusta direzione perché mette dei paletti non di poco conto per quanto riguarda le installazioni degli autovelox. Ma il problema è che non dobbiamo aspettare i morti per intervenire. In altri Paesi invece come la Svizzera non esiste nemmeno il preavviso dell’autovelox. Va fatta poi una gran opera di sensibilizzazione e coinvolgimento, non solo nelle scuole ma anche nelle autoscuole. Si deve insistere sulla necessità di fare attenzione all’utenza debole, pedoni e ciclisti quelli che pagano sempre le conseguenze più gravi dei sinistri”. Battistini ha partecipato recentemente nel miranese ad una manifestazione di sensibilizzazione sulle conseguenze degli incidenti stradali.

Alessandro Abbadir

Polizia Locale: meno sinistri, aumentano controlli e formazione

La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (4.553 casi, 48 vittime e 6.161 feriti), seguita dal tamponamento (2.195 casi, 26 decessi e 3.427 persone ferite), mentre la più pericolosa è la fuoriuscita di un veicolo isolato (6,3 decessi ogni 100 incidenti),

Gli incidenti stradali nel territorio dell’Unione dei Comuni del Miranese sono in calo. A sottolinearlo è il comandante della polizia locale Michele Cittadin. L’’Unione dei Comuni del Miranese comprende 5 Comuni Spinea, Martellago, Salzano, Noale e Mirano con una popolazione complessiva di circa 106.000 abitanti. Ma veniamo agli incidenti che si sono verificati durante il 2024. “Abbiamo registrato - sottolinea Cittadin - nel 2024 una riduzione degli incidenti stradali. Nel 2024 sono stati registrati complessivamente 156 incidenti stradali, di cui uno mortale, 111 con feriti e 44 senza feriti. Dati in netto calo rispetto ai 272 incidenti del 2019, con una diminuzione del 43% in 5 anni. Rispetto al 2023, la riduzione dei sinistri è stata del 24%. Una tendenza positiva attribuibile anche alla costante presenza sul territorio e al rafforzamen-

to delle attività di prevenzione”. ”Ricordo che - aggiunge Cittadin - che sono stati portati a termine 123 controlli per la guida in stato di ebbrezza e 129 relativi all’uso di sostanze stupefacenti”. Oltre ad

11.000 punti decurtati dalla patente di guida e circa 18.000 richieste di informazioni sui verbali gestite dall’Ufficio. Molto importante infine è stata anche l’attività di educazione stradale nelle scuole. “Un

essere diminuiti gli incidenti sulle strade dei 5 Comuni dell’Unione, sono diminuite anche le sanzioni comminate per violazioni del Codice della Strada. Sono stati trattati oltre 16.000 verbali per l’anno in corso, e oltre 9.000 per emissioni ruoli anni precedenti, con quasi

impegno - conclude Cittadin - volto alla formazione dei più giovani. Il progetto ha coinvolto 48 istituti dei Comuni dell’Unione, dalle scuole primarie e secondarie fino a quelle per l’infanzia, con un totale di 208 ore dedicate a queste attività nel corso dell’anno”. (a.a.)

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Il caso. Aprilia fa furore sul mercato asiatico. Ma la sua moto in Italia non può circolare

Aprilia Shiver 900: successo in Cina, ma bloccata in Europa

C’è una nuova moto che fa furore nei mercati asiatici, dove piace per bellezza e potenza, ma che in Italia - non per colpa della ditta produttrice - non può nemmeno arrivare in quanto non le sarebbe permesso circolare nelle strade nazionali. Il caso paradossale (non l’unico, ma visto le valutazioni del prodotto in questione sicuramente il più singolare) riguarda l’Aprilia, l’azienda di Noale che ha da sempre fatto sue come caratteristiche di produzione il lavorare moto molto raffinate e di matrice sportiva.

La nuova uscita, dunque, sembra mantenere tutti questi profili, ma si potrebbe paradossalmente rivelare una piccola sconfitta per il brand, con l’uscita dalla produzione della nuova Aprilia Shiver 900, la naked dal motore bicilindrico che però non potrà essere venduta proprio nella patria di produzione. Il motivo è semplice e puramente legislativo: si tratta della applicazione della normativa Euro 5, che l’Unione Europea ha emesso per omologare i motori ad una mobilità più sostenibile e meno inquinante e che di fatto impedisce alla moto la libera circolazione non solo in Italia, ma in molte aree dell’Europa.

Per questo, per lo meno nel vecchio continente, prenotazioni e vendite sono state giudicate dopo il primo periodo non del tutto soddisfacenti, tanto che la produzione della moto era stata momentaneamente interrotta. E qui arriva, però, il colpo di scena, con il mondo orientale che si è innamorato follemente del nuovo modello al punto tale da quasi letteralmente “costringere” Aprilia a far tornare in produzione la Shiver 900, salvandola dall’oblio e dall’essere considerata uno dei (rari) fallimenti dell’azienda.

tamenti rispetto a quella vista in Italia al momento della sua prima uscita, tra le quali l’introduzione di un sistema di accensione keyless,

con un pulsante “smart key” che sostituisce il tradizionale interruttore di accensione e la presenza di tecnologia al Led sui fari ottici. In

Cina la Shiver 900 sarà venduta a 68.800 yuan, ovvero l’equivalente di circa 9.000 euro, inserendosi in una fascia elevata per il mercato asiatico che vede soprattutto la presenza di una folta concorrenza cinese.

Lo scopo - ovviamente - è di subentrare di prepotenza in quel mercato, ma ora la Shiver potrebbe avere una seconda chance anche in Europa, ovviamente più come modello da collezionismo e rarità (con prezzo di conseguenza più caro) che come effettivo modello da strada.

Ancora successo in città per la vetrina dedicata ai giovani artisti

Grande riscontro anche quest’anno per la rassegna artistica Noal@rt, progetto espositivo del comune di Noale che l’assessorato alla cultura, propone dal 2017 con un duplice obiettivo: promuovere il lavoro di giovani artisti e nel contempo valorizzare in maniera nuova gli spazi espositivi presenti a Noale. “Anche quest’anno No@l@rt si è presentato con nuove propostespiega l’assessore alla cultura Claudio Manente – espressioni della nostra “miglior gioventù”, quella che si distingue per creatività e propositività. Quest’anno oltre a quadri e piccole sculture, sono infatti stati proposti i temi del riciclo e dell’uncinetto creativo, lampade e

Non, però, in Italia: il ritorno è destinato per ora soltanto al mercato cinese, visto che la partnership tra Aprilia e Zonshen sta aprendo nuovi spiragli in favore del marchio italiano su territori dell’estremo oriente. Il mercato cinese, intanto, è già dopo pochissimo pazzo di un modello che di fatto introduce per la prima volta nel paese le moto naked sportive. La 900 “cinese” comporterà qualche piccola novità ed adat-

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borse artistiche che hanno colpito per eleganza ed innovazione”. La Delegata alle Politiche Giovanili Beatrice Furlan, in occasione dell’inaugurazione ha ricevuto in dono dalle mani di un giovane artista e grafico locale, che ha esposto a No@l@rt lo scorso anno, Christian Penta, un’opera a ricordo del Consigliere Delegato alle Politiche Giovanili Tommaso Tiepolo, recentemente scomparso. “E’ un grande onore per me condividere questo momento in ricordo di Tommaso, nel corso di un’iniziativa che a Lui tanto piaceva. Ed è anche un onore per me proseguire il suo impegno per i giovani del territorio. Era un giovane propositivo, dai mille progetti, solare e coinvolgente nelle sue proposte. Una grande perdita per la nostra Noale”.

L’Amministrazione comunale ha deciso che l’opera ricevuta in dono verrà posizionata in Biblioteca, altro luogo frequentato ed amato da Tommaso. Sono intanto già chiamati a raccolta giovani fotografi, creativi, performer, designer, creatori di gioielli ed abbigliamento per l’edizione 2025/2026. “Siamo sicuriconcludono dal comune - che proporre stabilmente un momento di rinnovata occasione di commistione ed incontro possa essere per tutti motivo di accrescimento”. (m.t.)

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Digitale. Soddisfazione del sindaco: “Servizi più rapidi e sicuri per i cittadini”

Il Comune entra nell’Anagrafe Nazionale dello Stato Civile

M artellago si conferma ancora una volta un comune all’avanguardia nell’offrire servizi digitali al cittadino. Recentemente, il sindaco Andrea Saccarola ha annunciato che il Comune rientra tra i primi tre del Veneto e uno dei primi 100 in Italia a implementare il nuovo sistema Ansc (Archivio nazionale informatizzato dei registri dello stato civile) per la gestione degli atti di stato civile, un passo decisivo verso un futuro più digitale e accessibile.

L’introduzione dell’Ansc rappresenta una vera e propria rivoluzione nel modo in cui vengono gestiti gli atti civili, un sistema che centralizza e digitalizza tutte le operazioni relative alla registrazione e conservazione degli atti dello stato civile. L’obiettivo è semplificare il lavoro degli uffici comunali e offrire ai cittadini un servizio più rapido, sicuro e meno burocratico. Si tratta di una piattaforma unica e centralizzata che sarà accessibile a tutti i Comuni italiani, eliminando la necessità di trascrivere ma-

nualmente gli atti da un Comune all’altro e riducendo così i margini di errore e di inefficienza.

Il progetto ha preso piede già da marzo 2023 con una sperimentazione avviata in 12 Comuni, divisi tra chi utilizza una web app e chi ha optato per l’integrazione diretta con i sistemi di back office. Grazie a questa innovativa piattaforma, la gestione dei registri di stato civile non sarà più una questione locale, ma diventerà parte di un sistema nazionale, permettendo di aggior-

nare gli atti in tempo reale. Le annotazioni sugli atti di stato civile, ad esempio, saranno effettuate in modalità telematica, senza la necessità di comunicazioni fisiche tra i Comuni, riducendo così notevolmente il carico di lavoro e accelerando i tempi di risposta.

Il Dipartimento della Trasformazione Digitale ha sottolineato che, con l’introduzione dello stato civile digitale, gli operatori comunali potranno disporre di un sistema unico che consente l’allineamen-

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w w w ven eto 2 4.i t Martellago

to in tempo reale della situazione anagrafica e dello stato civile. Non sarà più necessario duplicare gli sforzi per registrare le stesse informazioni, e le annotazioni saranno generate automaticamente. I cittadini, quindi, potranno ottenere certificati di stato civile sempre aggiornati e in tempi molto più brevi, semplicemente accedendo al portale Anpr (Anagrafe Nazionale Popolazione Residente).

Un altro vantaggio fondamentale del sistema digitale è la drastica riduzione dell’utilizzo della carta. Come ha spiegato Saccarola, il nuovo software, Kibernetes Ksd, ottimizza e semplifica notevolmente il lavoro degli uffici, consentendo una gestione digitale conforme alle normative in vigore. La digitalizzazione non solo riduce il consumo di carta, ma permette anche una gestione più sicura ed efficiente dei dati, con un abbattimento del rischio di errore umano. In questo modo, il Comune di Martellago si allinea agli standard più elevati in tema di sostenibilità e innovazione.

Ma i vantaggi non si fermano qui: grazie alla digitalizzazione dei servizi, i cittadini potranno usufruire di un’esperienza più veloce e sicura. Non più lunghe attese per ottenere certificati o per effettuare modifiche ai propri dati, ma un servizio fluido e immediato. La visione del sindaco Saccarola è chiara: “Insieme, costruiamo un futuro più digitale e accessibile, dove ogni cittadino potrà godere di servizi pubblici rapidi e senza interruzioni. È un passo importante verso l’efficienza e la trasparenza”.

L’adozione dell’ANSC rappresenta un altro tassello del progetto comunale di arrivare ad avere una città con servizi sempre più “smart”. Ricordiamo che è solo di qualche mese fa l’avvio del progetto “Smart city” per la digitalizzazione dei servizi comunali, primo fra tutti i sistemi di alert in caso di emergenze in capo alla Protezione civile. Tutto questo in collaborazione con Wind3 e altre società specializzate.

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Martellago

Il servizio. Opportunità di lavoro e servizi per famiglia, le donne e i giovani

I Cantieri: un supporto concreto per la comunità

I l Comune di Martellago, da tempo, ha creato i cosiddetti “Cantieri”, una rete di servizi pensata per rispondere ai bisogni quotidiani dei cittadini. I Cantieri offrono un valido supporto in diversi ambiti, dal sostegno alle famiglie e ai giovani, all’orientamento al lavoro e alla tutela delle donne, aiutando concretamente le persone a superare le difficoltà della vita quotidiana. Il Cantiere Educativo si rivolge a minori che vivono situazioni di disagio psico-relazionale e socio-ambientale. Tra gli obiettivi principali ci sono il sostegno alla genitorialità, anche in condizioni di vulnerabilità, e il benessere dei bambini e ragazzi, sia nel contesto familiare che in gruppi con i pari. Un altro punto fondamentale è la promozione di un’alleanza educativa tra famiglie, scuole, servizi e territorio. Il Cantiere Giovani mira a creare spazi di ascolto e dialogo per i giovani, affinché possano sentirsi protagonisti della propria comunità. Si lavora per promuovere l’empowerment giovanile, facilitando l’emersione di interessi e bisogni, e creando occasioni in cui i ragazzi possano sperimentare il loro ruolo di cittadini attivi. Inoltre, il cantiere sostiene i giovani in situazioni di fragilità sociale, con interventi educativi mirati. Il Cantiere Famiglia si occupa di supportare le famiglie in tutte le fasi della

loro vita. Con il sostegno di professionisti, le famiglie possono fare rete con i servizi del territorio, come Caf e Servizi Sociali, per accedere a risorse e supporto pratico. Le azioni sono mirate a favorire la creazione di spazi di confronto per gli adulti e a sostenere le famiglie nel compito di cura e supporto reciproco. Il Cantiere Donna è uno sportello di orientamento e sostegno che aiuta le donne a valorizzare le proprie risorse, orientandole verso servizi specialistici quando necessario. Inoltre, attraverso laboratori tematici, le donne possono approfondire tematiche legate alla consapevolezza di sé, alle relazioni interpersonali e ai cambiamenti del corpo. Il Cantiere

Lavoro offre consulenze personalizzate per orientarsi nel mondo del lavoro e della formazione. Grazie al supporto di esperti, i cittadini possono ricevere indicazioni su opportunità lavorative, strategie di ricerca e un aiuto concreto per conciliare tempi lavorativi e familiari. Il sindaco Andrea Saccarola ha sottolineato l’importanza di questi servizi, definendoli un “prezioso supporto per migliorare la vita quotidiana dei cittadini”. Con iniziative concrete e una forte collaborazione con il Comune, i Cantieri sono diventati un punto di riferimento per chi cerca aiuto e informazioni su vari aspetti della vita.

Riccardo Musacco

L’ampliamento dell’asilo “Il Pulcino” prende forma

Prossimi alla conclusione, a Martellago, i cantieri per l’ampliamento dell’asilo “Il Pulcino”, in via Aldo Moro nel capoluogo. Il progetto, che ha visto l’inizio dei lavori già alcuni mesi fa, è stato al centro dell’attenzione durante l’ultimo consiglio comunale, con il sindaco Andrea Saccarola a fare il punto della situazione. “L’intervento di ampliamento – ha spiegato

il primo cittadino – ha un costo complessivo di circa 600 mila euro, finanziato anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un progetto che risponde alle crescenti necessità delle famiglie del territorio, con l’obiettivo di garantire più spazio e servizi ai bambini della nostra comunità”. A lavori ultimati, l’asilo “Il Pulcino” potrà ospitare fino a 60 bambini, un incremento che rappresenta un importante passo verso il miglioramento dell’offerta educativa sul territorio. Il sindaco ha confermato che i lavori procedono a ritmo serrato e che l’auspicio è di vedere la struttura completata entro l’estate. (r.m.)

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Territorio. Si è completata l’operazione annunciata nelle scorse settimane di via Roma

Edifici abbattuti, verso la riqualificazione

Al posto degli edifici che erano ridotti ormai a dei ruderi, sorgeranno uffici e negozi, se qualcuno comprerà l’area e presenterà progetti in tal senso

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Dopo circa 2 mesi di chiusura ha riaperto a fine febbraio via Roma a Salzano. La circolazione sulla principale strada del paese è stata ripristinata. Su come è stata condotta l’intera vicenda, che fin dall’inizio aveva preoccupato non poco residenti e commercianti, lo dice direttamente il sindaco del paese Luciano Betteto che spiega anche perché, inizialmente si pensava di riaprire dopo una settimana di lavori ma poi si è slittato di un’altra. “A metà febbraio - dice Betteto - era iniziato l’abbattimento degli edifici pericolanti nel centro di Salzano. A causa della caduta di calcinacci lo scorso inizio gennaio il Comune era stato costretto a chiudere la centrale via Roma a ridosso della piazza in cui si trova la chiesa del capoluogo. Con i proprietari degli immobili dopo diversi incontri si è raggiunto l’accordo per un loro abbattimento”.

“L’abbattimento di tutti gli edifici - ricorda Betteto - è stato completato. E sono state portate via con dei camion le rovine dalle aree. La settimana dopo sono partiti poi dei lavori per la realizzazione dei sotto servizi. La strada a fine febbraio è stata riaperta”. La strada principale di Salzano è ritornata insomma fruibile per l’atteso carnevale di Salzano in cui hanno sfilato i carri e ha avuto migliaia di partecipanti. “Questa operazione di abbattimento - sottolinea il sindaco Luciano Betteto - inattesa nei tempi è stata un vero e proprio acceleratore nella riqualificazione urbana del nostro capoluogo. Al posto di quegli edifici che erano ridotti ormai a dei ruderi sorgeranno uffici e negozi, se qualcuno comprerà l’area e presenterà progetti in tal senso“.

Il sindaco precisa comunque che tutta l’operazione aveva come priorità la messa in sicurezza della viabilità e dei residenti. “Quando

sono cominciati a cadere calcinacci - dice - era doveroso chiudere la strada per evitare pericoli a chi ci passava”. I commercianti del centro dal loro punto di vista, si sono subito preoccupati per il calo di fatturato previsto e avevano anche minacciato cause contro chi non aveva fatto la necessaria manutenzione degli immobili come era stato più volte ordinato dal Comune nel corso degli anni. “Da parte dei cittadini e dei commercianti - assicura Betteto - si è espressa la massima soddisfazione per come si è arrivati a questa soluzione. Quei vecchi edifici obsoleti e pericolanti ora non ci sono più, e questo è un fatto positivo. Questa accelerazione porterà alla fine ad un nuovo volto del centro di Salzano”. Di fatto, si intende, l’operazione è stata conveniente anche ai proprietari che potranno vendere un terreno edificabile proprio nel centro della cittadina del miranese.

Alessandro Abbadir

“Che la malattia non intacchi la bellezza”, mostra in villa Jacur

Domenica 30 marzo 2025 in villa Donà Romanin-Jacur “Punto & Vergola” di Luana Martignon dedicherà una giornata ai malati oncologici, aiutandoli a ritrovare l’immagine più bella e vera del proprio “io” con la collaborazione di professionisti del ritratto fotografico. L’iniziativa si intitola “Che la malattia non intacchi la bellezza”. Al termine della mostra fotografica che si terrà domenica 18 maggio 2025 all’interno dell’aula consiliare Filanda Romanin-Jacur, a cia-

scun partecipante sarà donata la propria foto. Insomma una bella iniziativa questa in programma il 30 marzo prossimo dedicata a chi lotta ogni giorno contro la malattia e non dimentica voglia di continuare a vivere senza farsi condizionare completamente e negativamente dalla presenza della patologia e delle necessarie terapie collegate. Un ricordo di se stesso, fatto da fotografi professionisti pronti a far emergere la migliore immagine da ognuno. (a.a.)

Ascolta
Le operazioni di abbattimento

Violenza di genere. La denuncia di una ragazza all’associazione Gruppo X

Aggressioni in strada, allarme in città

ASalzano in queste settimane è scattato l’allarme aggressioni. A denunciarlo è stato l’associazione Gruppo X con il suo presidente Vanni Fabris che è anche consigliere comunale. ”La nostra associazione - spiega Fabris - ha ricevuto la segnalazione di un grave episodio di tentata aggressione avvenuto nelle scorse settimane. Ci è stato chiesto di diffondere il racconto di quanto accaduto, non per creare allarmismo, ma per sensibilizzare la comunità su un fenomeno che non riguarda solo luoghi lontani, ma anche realtà più piccole come Salzano. Vogliamo esprimere il nostro pieno sostegno a tutte le ragazze e le donne che si trovano a vivere situazioni di pericolo, troppo spesso lasciate sole o addirittura colpevolizzate quando denunciano i fatti o le violenze; il primo pensiero di tutti, anche di chi accoglie le denunce, è sempre sull’abbigliamento come se la colpa fosse della vittima poi”.

sindaco di Salzano Luciano Betteto assicura che sarà fatto tutto il necessario per individuare il responsabile grazie all’ausilio dei filmati delle telecamere presenti sul territorio. “Quello che è successo - sottolinea il sindaco - è inaccettabile e davvero preoccupante per il nostro territorio. Per questo motivo faremo potenziare i controlli con la presenza di più pattuglie soprattutto nel periodo serale. Invitiamo tutte le persone che avessero visto qualcosa a segnalarlo alle autorità competenti in modo da fornire elementi utili all’identificazione del responsabile.

Alessandro Abbadir

Incontri per contrastare il bullismo, successo di partecipazione

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Ma ecco i fatti riferiti da Fabris: una giovane donna stava camminando lungo via Piemonte, dirigendosi verso la piazza. Sul lato opposto della strada ha notato un ragazzo o un uomo in bicicletta, ma non vi ha prestato particolare attenzione. Dopo pochi metri, ha sentito passi rapidi alle sue spalle. Credendo si trattasse di un passante o di qualcuno intento a fare sport, ha continuato a camminare con il telefono in mano. In pochi secondi, l’aggressione: l’uomo l’ha palpeggiata nelle parti intime. La ragazza ha reagito immediatamente, dimenandosi e urlando. L’aggressore è fuggito di corsa, recuperando la bicicletta che aveva nascosto dietro un’auto e dirigendosi verso via Gramsci. In quel momento, la strada era deserta: nessun passante né auto ha assistito alla scena. Subito dopo l’aggressione, la ragazza ha chiamato i carabinieri che sono arrivati in pochi minuti nel parcheggio del panificio vicino al luogo dell’accaduto. “Nonostante i tentativi immediati di individuare il responsabile - spiega Fabris - l’uomo non è stato rintracciato. Il giorno successivo, la ragazza ha formalmente sporto denuncia”. Non sarebbe tra l’altro l’unico episodio in paese. Intanto però il

Nelle scorse settimane il Comune di Salzano ha ospitato importanti incontri dedicati al contrasto del fenomeno del bullismo e al cyberbullismo. L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosissimi genitori e cittadini. Il primo incontro ha avuto come relatori gli agenti della Polizia Postale. Il secondo è stato tenuto dalle rinomate psicologhe Lara Mareso e Solage Montagner ed ha attirato l’attenzione della comunità, con il sindaco di Salzano Luciano Betteto e l’assessore all’istruzione Munarin che hanno aperto la serata, sottolineando “l’importanza di affrontare queste tematiche così attuali”.

Durante la serata, le psicologhe hanno affrontato i punti salienti relativi al bullismo e al cyberbullismo, fornendo informazioni preziose sui segnali di allerta e sulle strategie di prevenzione da adottare dalle famiglie e dai ragazzi. I genitori presenti hanno avuto l’opportunità di porre domande e condividere esperienze, rendendo l’incontro non solo informativo, ma anche altamente interattivo e coinvolgente. Il grande interesse dimostrato dalla comunità ha portato a una richiesta unanime di organizzare un ulteriore incontro sul tema, sempre con le stesse esperte. Un incontro che a questo punto sarà organizzato nei prossimi mesi sempre a Salzano. “Il successo - spiega il sindaco di Salzano Luciano Betteto - di questi incontri pubblici evidenzia la volontà dell’amministrazione comunale di Salzano di affrontare seriamente il fenomeno del bullismo e di promuovere un ambiente scolastico e sociale più sicuro e inclusivo per tutti i giovani. Il nostro Comune quindi si conferma un’attenta realtà nella sensibilizzazione e nella formazione su temi fondamentali per il benessere della comunità, con l’intento di continuare a lavorare insieme per il futuro delle nuove generazioni”. (a.a.)

La protesta. Il sindacato: “Condizioni inaccettabili, l’azienda deve intervenire”

Parcheggio San Benedetto, tensione tra azienda e lavoratori

S

i riaccende la protesta tra i lavoratori della San Benedetto di Scorzè per l’ormai ventennale questione legata al parcheggio aziendale. Dopo che l’ultima riunione del 30 gennaio tra la Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu), l’Amministrazione comunale e la direzione dell’azienda non ha portato risposte concrete, è arrivata la reazione dei sindacati.

A seguito dell’incontro, l’azienda non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, e così a febbraio la Rsu ha proclamato lo stato di agitazione, denunciando in un comunicato ufficiale la totale assenza di riscontri e di soluzioni da parte dell’azienda. “Ci troviamo costretti a esprimere la nostra insoddisfazione per la mancanza di risposte e, soprattutto, di soluzioni - si legge in un comunicato dei sindacati - È inaccettabile che, dopo 20 anni di continue segnalazioni e richieste, la questione del parcheggio non abbia ricevuto alcuna attenzione concreta da parte dell’azienda”.

La faccenda del parcheggio è, in effetti, un problema che si protrae da anni e con la crescita dell’azienda, la richiesta di spazio dove far sostare i dipendenti è sempre più urgente. Attualmente infatti, i dipendenti della San Benedetto sono costretti a lasciare i propri veicoli in un’ampia area di viale Kennedy, nei pressi degli impianti sportivi. Accanto all’area è presente un parcheggio destinato a ospitare fino a un migliaio di auto, che però è spesso condiviso con mezzi pesanti in attesa del carico merci, nonostante l’investimento per una nuova area camion sul lato nord dell’azienda, di fronte al cimitero di Rio San Martino. Una piccola parte di parcheggio è riservata poi alle maestranze.

agitazione”, conclude il comunicato delle rappresentanze sindacali.

Una tensione che viene smor-

zata, almeno in parte, dal sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner, che negli anni si è interfacciato con l’azienda per cercare

un’intesa, anche per una possibile collocazione del nuovo capolinea Actv, che attualmente si trova in via IV Novembre a Scorzè, che però rimane tutta ancora da valutare attorno al tavolo. “Ovviamente c’è il dispiacere per il disagio causato ai dipendenti - ha dichiarato Mestriner - La soluzione al problema deve trovarla l’azienda, non il comune, ma cerchiamo di collaborare per ottenere risultati: l’azienda ha avanzato proposte che stiamo valutando e che forse porteranno a degli sviluppi nelle prossime settimane”.

Davide Grosoli

“La Rsu è determinata a garantire il diritto dei lavoratori a disporre di spazi adeguati per il parcheggio, una necessità fondamentale per un ambiente di lavoro dignitoso e sereno. Pertanto, prendiamo atto della totale assenza di un piano di intervento e, in mancanza di un incontro o di comunicazioni da parte dell’azienda, annunciamo lo stato di

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Un viaggio nella musica per ricordare Ulderico Vedovato

Un teatro Elios pieno fino all’ultima fila, musica di qualità e tante emozioni vissute all’unisono. Sarà questo il ricordo della prima edizione dell’Ulde Memorial, il “concertone” che si è tenuto a Scorzè per in memoria di Ulderico “Ulde” Vedovato, artigiano e grande appassionato di musica mancato in un incidente stradale nel novembre 2022. E dopo una serata che ha raccolto un successo oltre ogni pronostico, l’auspicio per gli organizzatori e per l’amministrazione comunale è che l’evento possa ripetersi e diventare un appuntamento stabile nel palinsesto musicale del paese. Ad organizzare la serata, “Un

viaggio che continua insieme nella musica” come descritto nella presentazione dell’evento, sono stati gli amici musicisti e il fratello di Ulderico, Mauro Vedovato, produttore esecutivo insieme a Davide Daminato. Ulderico Vedovato era infatti amante di musica jazz, funky e blues, passione che coltivava suonando il basso in diversi gruppi locali. Artisti di alto livello hanno animato la serata dando vita a oltre due ore di spettacolo: presenti come ospiti speciali Alice B. (ex concorrente di X-Factor), Stevie Biondi, fratello di Mario, il rapper Max Ambassador e il Memorial Choir di Alessandro Pozzetto. Assieme a loro anche la Resident Band, con Ivan Zuccaratodirettore artistico della serata - alle tastiere e il fratello di Ulderico alla chitarra, insieme a tanti altri. A completare la reunion i cori dei “Guest Friends”: Claudia Martin, Miss Julia, Mara J Boston, Max Bullo, Veronica Galleri, Matteo Beggio e Danny de Vidi. Il ricavato della serata, escluse le poche spese di organizzazione, è stato devoluto in favore delle sezioni locali di Avis e Ail Venezia, organizzatrici dell’evento, patrocinato dal Comune di Scorzè. (d.g.)

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Entrata dell’azienda

Verde pubblico nei cimiteri, si cambia: via ai nuovi filari di cipressi tradizionali

U

na nuova iniziativa prende il via nei cimiteri del territorio, con l’obiettivo di garantire maggiore uniformità e un aspetto più ordinato alle aree di sepoltura. Il Comune ha deciso di procedere con la sostituzione dei cipressi più bassi, piantati in tempi recenti, con alberature più alte e meno bisognose di manutenzione. L’operazione è partita a fine gennaio dal cimitero di Cappella e interesserà anche il cimitero di Scorzè, dove sono stati piantati due nuovi filari esterni sia al lato est che al lato ovest.

Il problema principale riscontrato negli ultimi anni riguarda la necessità di una manutenzione frequente per alcune tipologie di cipresso più basse, che richiedono una sagomatura costante per mantenere un aspetto uniforme.

Questo comporta costi aggiuntivi e un lavoro continuo da parte degli addetti alla cura del verde pubblico: per ovviare a questo problema, l’amministrazione comunale ha deciso di optare per piccoli cipressi tradizionali, alti due metri e mezzo, che crescono naturalmente in altezza e non

necessitano di interventi regolari.

“Avremo così un’unica tipologia di cipresso, quella più alta, con l’obiettivo di una maggiore omogeneità e un impatto estetico più gradevole”, ha spiegato il sindaco Giovanni Battista Mestriner, sottolineando come questa scelta permetterà di ridurre le spese di

Cent’anni di scoutismo, cento alberi per il futuro

100 nuovi alberi messi a dimora nel territorio comunale, tanti quanti gli anni di “strada” percorsi dal gruppo scout Agesci Scorzé 1, che ha deciso di festeggiare così il centenario della sezione. La cerimonia per il festeggiamento del traguardo e delle future piantumazioni si è svolta sabato 22 febbraio in piazza Aldo Moro, nel centro del capoluogo: le nuove essenze verranno piantate in diverse aree della città, come simboli di crescita, impegno e sostenibilità ambientale. L’iniziativa si inserisce nel contesto del Thinking Day, la Giornata del Pensiero che ogni anno il 22 feb-

braio porta gli scout di tutto il mondo a ragionare e impegnarsi attorno a un tema comune di particolare rilevanza nell’attualità. L’edizione di quest’anno è dedicata alla consapevolezza ambientale, con il motto “Il nostro mondo, il nostro futuro rigoglioso”.

“Ci siamo interrogati su come potessimo lasciare un segno concreto della nostra presenza nel territorio - si legge in un comunicato dei capigruppo dello Scorzé 1, Silvia Barbato e Giacomo Favaro -. Grazie all’aiuto di amici scout che ci hanno supportato e all’Amministrazione comunale di Scorzé

manutenzione nel lungo periodo. L’unico svantaggio dell’operazione è che ci vorranno alcuni anni prima che le nuove piante raggiungano l’altezza desiderata e si armonizzino con le altre già presenti.

Se però molti hanno apprezzato l’arrivo delle nuove piante, qualcun altro non sembra essere d’accordo con la scelta di piantare alcuni dei nuovi cipressi dentro l’area sgambamento cani, sul lato ovest del cimitero di Scorzè. A fine febbraio infatti le essenze sono state vandalizzate ed espiantate dal terreno, tutte le strutture di sostegno in legno sono state smontate e gli alberi sono stati gettati fuori dalla recinzione. Un atto che ha suscitato lo sdegno dell’amministrazione e della cittadinanza, che sui social

chiede un maggior impiego di sistemi di videosorveglianza. “Ora ripiantiamo tutto - aveva scritto in un post Facebook il sindaco Mestriner - Guardiamo bene le telecamere della zona e se becchiamo il genio lo denunciamo penalmente. Chiunque abbia visto qualcosa può segnalarcelo anche riservatamente”. Purtroppo però, nell’area del cimitero non ci sono telecamere che puntano in quella direzione, e non ci sono elementi per capire chi abbia commesso l’atto di vandalismo. “Ora abbiamo ripiantato tutto e sistemato l’area, e speriamo che nessuno riprovi a fare una cosa del genere, non esiste, è grave. Se succederà di nuovo dovremo pensare ad altri provvedimenti”, conclude il sindaco.

con cui abbiamo collaborato, abbiamo con gioia accolto la proposta di piantare, assieme anche al nuovo gruppo Masci (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) di Scorzé, 100 alberi in aree del nostro comune che ne sono meno fornite”. Il gruppo scout Agesci Scorzé 1, con i suoi 215 membri tra lupetti, esploratori e guide, rover e capi, continua a essere un punto di riferimento educativo per la comunità. Con questa iniziativa, gli scout di Scorzé vogliono contribuire concretamente alla tutela dell’ambiente, costruendo un futuro più verde e sostenibile. (d.g.)

Premiata Erboristeria Ceccato dall’esigenza di far conoscere a più persone possibili l’e�ficacia dei rimedi naturali. L’esperienza ventennale, la conoscenza e la professionalità o�frono la possibilità di rendere popolare l’uso di prodotti naturali

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Foto di gruppo della sezione scout Agesci Scorzè 1, scattata di fronte al municipio in occasione del centenario del gruppo

Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare

Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.

A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai

consueti ben informati, sempre più insistente.

In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?

Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia

L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24

condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)

Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”

Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.

Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?

Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-

mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?

I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.

Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori

in un’area della regione, perché?

In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle

spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.

Manuela Lanzarin
segue da pag. 1

Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”

I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.” Il riconoscimento di Regione

Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.

Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-

tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.

L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.

Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-

strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.

Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.

Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli

Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.

“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non

merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”

Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.

Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-

serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti

indiscriminati.

“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”

Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.

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L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24

di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide

”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”

G

ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future

Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”

“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”

Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?

“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra

dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”

C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?

“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”

Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le

imprese in questo periodo di incertezze?”

“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”

Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?

“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”

Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?

“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”

Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente

Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.

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Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est

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Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:

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ta all’iniziativa, è stato istituito un

tifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università

neto ETS. Ne fanno parte anche il la Elvassore, il Prof. Paolo Simioni

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rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-

istituzioni con un obiettivo comune.”

A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”

Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.

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Il

caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di Cassazione

Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,

né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui

la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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I colori e i materiali del 2025

Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.

I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari

passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.

Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.

L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.

Stili d’arredo protagonisti

Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.

Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.

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Le soluzioni.

Layout e funzionalità degli spazi domestici

Gli spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni anti-affaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa.

Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante del-

la casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo re-

moto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.

Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.

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In casa. Le soluzioni salvaspazio stanno diventando indispensabili nelle abitazioni moderne

La casa smart e l’ottimizzazione degli ambienti

Le abitazioni moderne diventano sempre più intelligenti grazie a tecnologie come dispositivi domotici, soluzioni salvaspazio e design funzionale.

LSintoniz zati sul

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’innovazione tecnologica è sempre più presente nelle nostre abitazioni, rendendole intelligenti e funzionali con investimenti contenuti. Grazie a dispositivi come prese smart, termostati programmabili e assistenti vocali, è possibile migliorare il comfort e ridurre i consumi energetici. Le luci a LED con controllo da remoto consentono di regolare intensità e colore in base alle esigenze, mentre i sensori di movimento garantiscono sicurezza e praticità. Un altro elemento che sta rivoluzionando il modo di vivere la casa è la crescente integrazione di dispositivi domotici nei mobili e negli elettrodomestici. Oggi esistono frigoriferi in grado di monitorare la scadenza dei cibi e suggerire ricette, tende automatizzate che si regolano in base alla luce esterna e impianti audio multiroom controllabili tramite app. Anche la sicurezza domestica beneficia delle nuove tecnologie: videocamere con riconoscimento facciale, serrature intelligenti e sistemi di allarme con notifiche in tempo reale offrono maggiore protezione e tranquillità ai proprietari.

Parallelamente, cresce l’esigenza di ottimizzare ogni centimetro disponibile. Arredi multifunzione come letti con contenitori, pareti attrezzate e soluzioni a scomparsa permettono di sfruttare al meglio lo spazio, senza rinunciare all’estetica. L’uso di divisori leggeri e mobili modulari con-

di ridefinire gli ambienti in base alle necessità quotidiane, offrendo una casa sempre più dinamica e personalizzata.

In particolare, le soluzioni salvaspazio stanno diventando

indispensabili nelle abitazioni moderne. Letti a scomparsa che si trasformano in scrivanie, tavoli estendibili e divani con vani contenitori consentono di mantenere l’ordine senza sacrificare il comfort. Le pareti attrezzate con scaffali modulari permettono di organizzare libri, oggetti decorativi e dispositivi elettronici senza appesantire l’ambiente. Anche la zona cucina beneficia di questi accorgimenti: carrelli estraibili, mensole sospese e accessori magnetici aiutano a tenere tutto a portata di mano, massimizzando lo spazio disponibile.

Un’altra strategia efficace è sfruttare lo spazio verticale. Mensole alte, soppalchi e armadi fino al soffitto permettono di ricavare zone di stoccaggio extra, ideali per piccoli appartamenti o monolocali. Anche il bagno può essere ottimizzato con mobili sospesi, specchi contenitore e docce angolari che lasciano più spazio per il movimento. L’uso di colori chiari e superfici riflettenti contribuisce a dare una sensazione di maggiore ampiezza, mentre l’illuminazione a LED sotto i mobili crea un effetto di leggerezza e modernità.

Infine, il futuro dell’abitare prevede una sempre maggiore integrazione tra design e tecnologia. I materiali intelligenti, come le superfici autopulenti o i tessuti che cambiano colore con la temperatura, rendono la casa più pratica e accogliente. La combinazione di soluzioni smart e arredi funzionali permette di vivere in ambienti più confortevoli, efficienti e adatti alle esigenze di una vita moderna in continua evoluzione.

Come rendere la propria abitazione smart con piccoli investimenti

Investire nella domotica non significa necessariamente spendere una fortuna. Con piccoli accorgimenti e dispositivi accessibili, è possibile rendere la propria casa più funzionale e tecnologica. Dall’illuminazione intelligente ai termostati smart, esistono molte soluzioni che migliorano il comfort e riducono i consumi energetici.

Le lampadine smart, ad esempio, permettono di regolare l’intensità e il colore della luce tramite un’app o un comando vocale. I termostati intelligenti aiutano a ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento, adattandosi alle abitudini degli abitanti e riducendo gli sprechi. Anche le prese Wi-Fi consentono di controllare gli elettrodomestici da remoto, spegnendoli quando non servono per risparmiare energia. Un altro aspetto interessante è la sicurezza domestica. Con pochi dispositivi come videocamere di sorveglianza Wi-Fi, sensori di movimento e serrature smart, è possibile aumentare la protezione della casa senza ricorrere a impianti complessi.

Luigi Migliorini, avvocato, pubblicista, ha pubblicato numerosi articoli su quotidiani e scritto quattro libri. Dice di far parte dell’Associazione Luigi Migliorini di cui è socio unico e Presidente.
Editore: ilmeloneditore via oberdan,25 Rovigo
In copertina: opera di Gianni Cagnoni: Albarella d’inverno. All interno illustrazione con disegni a china sempre di Gianni Cagnoni
nel presente e insegnando al lettore che, in fondo, si tratta sempre e
bene. …
(Pietro Mondaini)
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A Venezia il primo elettrobisturi al plasma del Veneto

Un’importante donazione da oltre 23 mila euro è stato fatto alla Breast Unit dell’Ulss 3 Serenissima grazie alla collaborazione tra Pink Lioness, Avapo e Bucintoro. Infatti, è stato utilizzato per la prima volta in Veneto l’elettrobisturi al plasma, uno strumento innovativo che promette di ridurre l’invasività degli interventi chirurgici per le donne affette da tumore al seno. Questo dispositivo, oltre a diminuire i danni termici, riduce i tempi di intervento, i dolori post-operatori e le cicatrici.

Il bisturi è stato utilizzato per la prima volta in sala operatoria durante un intervento di neurochirurgia all’ospedale dell’Angelo, confermando la sua versatilità anche in altre specialità. Questo elettrobisturi monopolare al plasma è in grado di erogare impulsi ad alta frequenza molto brevi, che trasformano il cloruro di sodio nei tessuti umani in plasma. Il risultato è un taglio estremamente preciso che danneggia meno i tessuti circostanti, favorendo una guarigione più rapida e un miglior risultato estetico.

Il primario della Breast Unit, Guido Papaccio, ha espresso un sentito ringra-

ziamento alle benefattrici per aver reso possibile questa innovazione. “Questo elettrobisturi è qualcosa di unico e innovativo per tutto il Veneto, e sono certo che porterà enormi benefici non solo alle pazienti oncologiche, ma anche a tutte quelle che necessitano di interventi chirurgici in altri settori”, ha commentato Papaccio.

Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con Pink Lioness, Avapo e Bucintoro, che ha ormai consolidato una tradizione annuale di donazioni, contribuendo con grande impegno alla lotta contro il tumore al seno. “Siamo orgogliosi di ricevere ogni anno i frutti di questa generosità, che ha un impatto concreto sulla vita di tante donne”, ha detto Contato.

Infine, Francesca Baldi, capogruppo e coordinatrice della raccolta fondi, ha espresso il suo orgoglio per il risultato raggiunto grazie al sostegno di tante donne che, attraverso il loro impegno solidale, sono riuscite a fare la differenza per altre donne che affrontano la difficile battaglia contro il cancro al seno.

Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online

Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato.

Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari). Le caratteristiche del servizio

Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.

Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.

Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.

Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.

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Ospedale. Due piani, sei ambulatori di cure primarie, otto di diagnostica e cinque di prossimità

A Chioggia prende forma il cantiere per la Casa di Comunità

All’ospedale di Chioggia, è stato ufficialmente avviato il cantiere per la realizzazione della Casa di Comunità. All’evento erano presenti il direttore generale dell’Ulss 3, Edgardo Contato, insieme ai professionisti dell’Ufficio tecnico dell’azienda sanitaria veneziana e al sindaco di Chioggia, Mauro Armelao. Il direttore generale Contato ha dichiarato: “Anche Chioggia avrà la sua Casa di Comunità. Questo progetto rappresenta una sfida cru-

ciale per il futuro, resa possibile grazie al PNRR. L’obiettivo è offrire ai cittadini servizi sanitari di base facilmente accessibili. La vera innovazione è che qui non si pensa solo all’ospedale, ma all’intero territorio. Oltre alla Casa di Comunità, stiamo sviluppando un am-

pliamento dell’Ospedale di Comunità, che potrà accogliere ventiquattro pazienti, e un hospice con cinque posti letto”. Il sindaco Mauro Armelao ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per la città: “Oggi è una giornata significativa per la nostra sanità e per Chioggia. Ringrazio la direzione dell’Ulss Serenissima e il direttore generale Contato per aver creduto in questo progetto fondamentale, che rafforzerà i servizi sanitari a beneficio di tutti i cittadini. Si tratta di un passo avanti importante per garantire maggiore sicurezza sanitaria alla nostra comunità”.

Chioggia, inaugurata la ristrutturazione del Centro Residenziale per Anziani Casson

Chioggia ha visto un importante passo avanti nell’assistenza agli anziani con l’inaugurazione dei lavori di ristrutturazione del Centro Residenziale per Anziani IPAB F.F. Casson. L’intervento, finanziato dalla Regione Veneto con un milione di euro attraverso il fondo sanitario a restituzione, ha permesso di migliorare significativamente la struttura e i servizi offerti agli ospiti. All’evento erano presenti l’assessore regionale alle politiche sociali, Manuela Lanzarin, il sindaco di Chioggia Mauro Armelao e il vescovo Giampaolo Dianin, che ha benedetto la struttura. I lavori, completati in circa un anno, hanno portato alla riqualificazione del primo piano e di parte del piano terra del centro, con la creazione di 25 nuovi posti letto. Inoltre, sono stati riorganizzati gli spazi adibiti a

spogliatoi, climatizzata e chiusa la terrazza al primo piano per realizzare un giardino d’inverno e una zona palestra. Un nuovo volume su due livelli è stato aggiunto per ospitare spazi operativi al piano terra, come infermeria e ambulatori, e servizi collettivi per il nucleo residenziale al primo piano.

“Si continua a investire per incrementare strutture e servizi dedicati agli anziani, non solo a Chioggia ma in tutto il Veneto – ha dichiarato l’assessore Lanzarin –.

Con l’aumento dell’aspettativa di vita e dell’indice di invecchiamento della popolazione, è fondamentale garantire assistenza e strutture adeguate. Oggi in Veneto ci sono 340 case di riposo con 32.000 posti letto, che presto diventeranno 36.000 secondo la programmazione regionale, a fronte di 17.000 posti letto ospedalieri. Un

dato che dimostra l’importanza strategica di investire nell’assistenza agli anziani”. Lanzarin ha inoltre sottolineato l’impegno della Regione Veneto nel settore, evidenziando che, dal 2018 a oggi, grazie al meccanismo del fondo di rotazione, sono stati introdotti 70 milioni di euro di nuovi investimenti. Durante l’inaugurazione, l’assessore ha voluto ricordare il quinto anniversario della pandemia di Covid, esprimendo gratitudine verso il personale sanitario: “Oggi come allora, gli operatori dimostrano professionalità e dedizione straordinarie. Anche per questo considero un grande successo l’apertura del corso di infermieristica anche a Chioggia, auspicando che molti giovani scelgano questa professione, tanto impegnativa quanto preziosa sul piano umano”.

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Venezia: tassa di soggiorno solo una volta

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ora la ‘citytax’ ridotta al minimo: sono tutte agevolazioni che non c’erano, e ora ci sono. E sono la vera risposta per minimizzare le difficoltà di chi viene a lavorare nelle strutture sanitarie di una città complicata, che però si può rendere più accogliente nei fatti, e non solo nei proclami”.

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Il nuovo regolamento entrerà in vigore dal mese di aprile. L’agevolazione sul pagamento della tassa di soggiorno si applica su tutti i lavoratori dell’ambito sanitario che, per svolgere il proprio lavoro in una struttura della città insulare, soggiorneranno nell’intero territorio comunale: tutti questi operatori

ta nell’anno solare, al massimo per 5 gamento in tutti i successivi soggiorni “In questi anni, sono molti gli operatori sanitari - spiega il Direttore Contato - che lavorano al Civile o in altre strutture dell’Ulss 3 pur risiedendo fuori dal Comune di Venezia, magari perché ne. Molti sono quindi i professionisti che tive della città: nel corso del 2024, ben 115 operatori hanno alloggiato nella sola Foresteria del Civile ed hanno pagato la ‘citytax’, costretti ripetere il pagamento loggio per un nuovo periodo lavorativo. Per una parte non indifferente di questi professionisti i tributi versati più volte

Nelle foto, l’Ospedale di Venezia e alcuni scorci della Foresteria dell’Ospedale Civile

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