ilVICENZA__Marzo25

Page 1


Sostegno alla terza età, al via il contributo economico per gli anziani non autosufficienti

Una partita tutta da giocare

Sembra ormai certo che le prossime elezioni regionali si terranno nel prossimo autunno: pochi mesi di attesa e scopriremo, dunque, che volto avrà il Veneto dopo i decenni firmati prima da Giancarlo Galan e Luca Zaia. Un passaggio, questo, certamente epocale poiché, comunque vada a finire, molte cose, forzatamente cambieranno. Il Veneto, al di là di qualche pronostico forse un po’ superficiale, ha sempre scelto di “premiare” chi gli proponesse un modello culturale prima ancora che un modello politico. La Democrazia Cristiana prima, il rampantismo del primo Berlusconi con la sua “politica del fare” con Galan, la rivendicazione territoriale leghista con il primo Zaia e la rivendicazione dell’orgoglio veneto con la seconda fase del Governatore uscente poi, hanno, infatti, rappresentato un sistema al quale aderire all’interno del quale il cittadino – e l’imprenditore veneto – sapevano, esattamente, quale fosse il proprio ruolo. In sintesi: le proposte politiche vincenti in Veneto non hanno semplicemente parlato di prospettive di sviluppo e di programmi, ma hanno indicato a un “popolo” come percepirsi.

Chi vincerà, dunque, le prossime regionali? Se il ragionamento regge la risposta è che otterrà la fiducia dei Veneti chi saprà costruire un nuovo modello nel quale riconoscersi.

19

L’assessore Corazzari

guarda alle Olimpiadi:

“Sarà una preziosa opportunità per il Veneto”

Sintoniz

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Economia, Confindustria

Veneto Est: “Va colmato il gap europeo sui costi energetici, serve innovazione”

SICURE,

Dibattito caldo sui social: il nostro approfondimento con Polizia Locale, Comune e professionisti della sicurezza stradale

Veneto2

Casa sempre più smart tra nuovi stili d’arredo, progettazione e stili d’arredo all’avanguardia

VICENZA CITTÀ PER VECCHI? DALLO STUDIO DATI PREOCCUPANTI

L’immigrazione straniera non basta ad abbassare l’età media cittadina e a far crescere il numero di abitanti

L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “Accanto alle grandi specializzazioni anche le piccole realtà funzionano bene”

ISulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

l trend degli ultimi vent’anni ormai è consolidato e fan ben sperare, anche se non mancano le criticità: sulle strade del Veneto il numero degli incidenti, delle vittime e dei feriti continua a scendere, anno dopo anno. Ma la situazione non è omogenea perché sul territorio veneto ci sono delle aree in cui il rischio è sensibilmente più marcato, ci sono delle strade, anche provinciali, in cui la probabilità di un incidente è decisamente più elevata

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w.

w w ven eto 2 4.i t Sintoniz zati sul

Servizi alle pagg. 8 e 9
Servizio a pag.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Ascolta

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Alta Velocità: disegnato il nuovo volto della città

Decisivo passo in avanti per quanto riguarda il futuro dell’attraversamento della città della linea ferroviaria dell’alta velocità. Con l’approvazione da parte del consiglio comunale del protocollo d’intesa tra Comune, Provincia, Camera di commercio, Regione, Ferrovie e Iricav 2 (il general contractor che di fatto si occupa dei lavori), sono stati messe a punto e formalizzate le 12 modifiche che riguardano l’attraversamento di Vicenza della Tav (secondo lotto funzionale), che sono costate tanta fatica e un notevole ritardo sui tempi previsti.

Si tratta della più importante e mastodontica opera infrastrutturale che coinvolge il territorio, che impatterà su Vicenza e il territorio circostante in maniera drastica per il prossimo decennio.

Tra le modifiche apportate ai progetti originali, le più significative riguardano soluzioni complementari all’abbattimento del viadotto di viale degli Scaligeri, fondamentale per la viabilità della zona Ovest della città, verso il casello autostradale e la fiera. Altro tema fondamentale è quello della costruzione del tunnel viario di fronte alla stazione ferroviaria, progetto riguardante il terzo lotto funzionale Vicenza-Padova. Quest’ultimo impegno, tuttavia, dipenderà dalle risorse economiche e dall’acquisizione di tutti i pareri necessari per la costruzione dell’opera: andrebbe a sostituire l’ipotesi iniziale del sottopasso pedonale tra la stazione e viale Roma, principale via d’accesso al centro storico. Non dovrebbero invece esserci problemi per l’altra decina di opere di cui si parla nel documento, che riguardano un po’ tutta la città, che dovrebbero garantire un’ottimizzazione delle opere viarie e ciclopedonali (confermata la pista ad ovest verso la stazione), oltre ad una mitigazione dell’impatto durante le lavorazioni nei vari cantieri.

Approvate le modifiche richieste dal Comune e dagli altri enti vicentini

Sulla strada della sicurezza

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Accanto alla nota pericolosità di alcuni tratti autostradali e strade statali lungo le quali purtroppo si concentrano decine incidenti all’anno, spesso con esiti gravi, anche lungo la viabilità locale ci sono dei famigerati “punti neri” nei quali si annidano i rischi maggiori, anche per la cosiddetta mobilità debole, dai pedoni ai ciclisti, compresi coloro che usano il monopattino per spostarsi.

Prendendo in esame i dati generali va detto, in ogni caso, che il Veneto, nonostante il fitto e trafficato reticolo viario, negli ultimi anni fa meglio della media nazione e si avvicina agli obiettivi indicati dai programmi d’azione europei per la sicurezza stradale.

Per il ventennio 2001 - 2020 l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada è stato quasi raggiunto in Veneto, dove il numero di decessi è calato del 42,9%. Negli ultimi quatto anni la tendenza è confermata con un ulteriore calo dell’8%, quasi il doppio del dato nazionale. Nel 2023 l’Istat certifica che nella nostra regione ci sono stati 12.774 incidenti (il 3,4% in meno rispetto al 2022) che hanno causato la morte di 309 persone (-3,7%) e il ferimento di altre 16.994 (-1,7%). Resta ancora al di sopra della media nazionale, invece, il tasso di mortalità, più elevato in particolare in provincia di Venezia. E’ il veneziano a detenere il numero più alto di decessi, 77 nel 2023, quasi il doppio di Padova che pure conta un numero più elevato di incidenti e feriti. Da sottolineare l’aumento delle vittime della strada tra i bambini, giovani e anziani, i cosiddetti “utenti vulnerabili”, che nella maggior parte dei casi si muovono in bicicletta o a piedi. Non è sufficiente però fermarsi al numero degli eventi ma vanno tenuto in considerazione anche gli elevati costi sociali, stimati per il Veneto attorno al miliardo e mezzo di euro, che significa ben 306 euro pro capite.

Intervenire per migliorare la sicurezza stradale significa anzitutto ridurre lutti e sofferenze che pesano sulle famiglie, per questo dovrebbero essere stanziate delle risorse adeguate. Negli ultimi anni in effetti gli investimenti per migliorare la viabilità sono cresciuti e anche di recente la Regione Veneto ha pubblicato un bando per finanziare le opere dei Comuni per la sicurezza stradale, innalzando anche gli importi. Non da ultimo c’è anche un importante lavoro culturale da fare, perché la sicurezza stradale non può essere demandata solo alle opere pubbliche o ai controlli delle forze dell’ordine, ma deve essere una necessità sentita da chiunque si metta in strada, con qualsiasi mezzo.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Ascolta

Vicenza, città che invecchia e non cresce

M eno nascite rispetto alle morti e una popolazione che invecchia sempre di più. I numeri sull’andamento demografico presentati dal Comune e relativi al 2024, tratteggiano una tendenza in atto da tempo e oramai ben delineata. Nel corso degli ultimi decenni la popolazione del Comune di Vicenza è sempre rimasta più o meno stabile, aumentando o diminuendo in maniera poco significativa. Così è stato anche lo scorso anno, in cui gli abitanti sono aumentati di poche unità rispetto all’anno precedente (84), raggiungendo la cifra di 110.555: di questi 57.282 femmine e 53.273 maschi.

L’età media è di 46,9 anni: 44,9 anni per i maschi e di 48,8 per le femmine.

La fascia d’età con il maggior numero di residenti è quella compresa tra i 55 e i 59 anni, sia per i maschi che per le femmine.

I bambini sono solo l’11%

I bambini (0-14 anni) sono 12.441 (erano 12.601 nel 2023), con prevalenza maschile (6.457 maschi e 5.984 femmine), e rappresentano l’11,3% del totale dei residenti (11,4 % nel 2023). I bambini in questa fascia di età con cittadinanza straniera sono 2.894.

Nel 2024 si sono verificati 1.190 decessi (sotto la media dell’ultimo decennio), a fronte di 711 nascite (376 maschi e 335 femmine), in leggero calo rispetto agli anni precedenti.

I nuovi nati stranieri

I nuovi arrivi di bambini da genitori stranieri sono stati 195, anch’essi in calo. Quanto ai genitori, il 79,3% è proveniente da paesi extra UE (31,9% di nazionalità asiatica, 30,9% di nazionalità africana, 11,7% europea non

UE, 4,8% provenienti dal continente americano e dall’Oceania), il 20,7% dall’Unione europea (soprattutto rumeni: 76,9% degli europei e 16% del totale).

La comunità di stranieri più numerosa rimane quella rumena (2730 residenti), seguita da quella serba (1763) e da quella nigeriana (1065). Considerando le dieci comunità più numerose (Romania, Serbia, Nigeria, Pakistan, Cina, Moldavia, Albania, Filippine, Bangladesh, Ucraina), rispetto al 2023 hanno subito un decremento di una certa rilevanza i cittadini moldavi (-14,2%), serbi (- 8,9%) e albanesi (- 6,8%), mentre tra le crescite più rilevanti quella dei pakistani (+ 7,8%).

I nuovi cittadini italiani Sono 1006 coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2024. L’età media si attesta sui 31,1 anni. La maggior parte degli stranieri nati in Italia è nata a Vicenza (81,7%).

I cittadini stranieri sono leggermente diminuiti (17.491 rispetto a 17.514 del 2023) e rappresentano il 15,8% del totale dei residenti. Dato invariato rispetto al 2023.

I matrimoni

Nel 2024 sono stati celebrati 267 matrimoni, con un aumento di 24 riti rispetto al 2023: 211 quelli con rito civile (79%) e 56 con rito religioso (21%). Il 70% dei matrimoni celebrati è tra cittadini italiani (187), il 20,6% tra italiani e stranieri (55 matrimoni misti), il 9,4% tra cittadini stranieri (25). Le unioni civili nel 2024 sono state 9: 6 tra maschi e 3 tra femmine. Nell’anno 2023 sono stati effettuati 34 atti di separazioni, 50 atti di divorzio e nessun scioglimento di unioni civili.

I 10 quartieri

La popolazione è aumentata significativamente nella zona ovest di Vicenza, con più 255 residenti nel quartiere 6 (San Lazzaro, San Giuseppe, Santi Felice e Fortunato) e più 350 nel quartiere 7 (Maddalene, Santa Bertilla, Villaggio del Sole). Considerevole anche il “più 111” registrato dal quartiere 1, ovvero dal centro storico e Monte Berico. Calo importante, invece, nel quartiere 2 (Araceli, Santa Lucia, San Francesco, e Sant’Andrea), con meno 207 residenti.

Mauro Della Valle

Campo

Marzo,

al via i lavori

per la nuova pavimentazione di viale Dalmazia

Partono i lavori per la nuova pavimentazione di viale Dalmazia nell’ambito della riqualificazione dell’intera area est di Campo Marzo, finanziata con fondi Pnrr per 1.700.000 euro. Da oggi fino a inizio aprile viale Dalmazia e gli altri percorsi ciclopedonali rimarranno chiusi a pedoni e ciclisti per consentire la realizzazione della nuova pavimentazione.

L’area pavimentata è stata recintata e non sarà accessibile per tutta la durata dei lavori. Sono percorribili i percorsi perimetrali, ovvero i marciapiedi di viale Roma, viale Venezia e viale Eretenio.

I lavori fanno parte delle opere Pnrr finanziate dal fondo europeo NextGenerationEU per la realizzazione dei progetti su Campo Marzo est (1 .100.000 euro, Componente 2, Investimento 2.1 Cup B38I21000820001) e

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

Campo Marzo Roggia Seriola (600.000 euro, Componente 2, Investimento 2.1 Cup B37H21002760001): questi progetti prevedono per viale Dalmazia la realizzazione di una pavimentazione ecologica drenante, il consolidamento e riposizionamento della pavimentazione in lastre di trachite e mattoncini in Klincher sconnessi l’inserimento di 28 nuove panchine con bracciolo intermedio , comprese quelle a seduta singola e l’installazione di nuovi lampioni. Saranno inoltre piantati 15 nuovi alberi nelle zone a prato dove sono stati eseguiti recenti abbattimenti e saranno rinforzati alcuni tratti della Seriola. Anche i percorsi secondari vicino alla roggia saranno valorizzati, con il rifacimento della pavimentazione e il potenziamento dell’illuminazione. È prevista la semina di alcuni prati fioriti, tipologia a basso impatto manutentivo che richiede anche minor consumo di acqua rispetto al tappeto erboso tradizionale. Inoltre saranno livellate le quote dei prati in avvallamento, dove si presentano ristagni d’acqua.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

L’inchiesta. Argomento molto dibattuto: i dati della polizia locale, il parere dell’assessore e dell’assicuratore

Sicurezza stradale: tema che divide:

Continua a salire sulla piattaforma change.org la petizione “Blocchiamo la violenza stradale a Vicenza”, a tutela dell’utenza debole, bici e pedoni. Sui social si è scatenata la polemica tra chi inveisce contro lo strapotere delle auto e chi, invece, come l’istruttore di scuola guida Sergio Maistrello, pone l’accento su comportamenti poco ortodossi dei ciclisti: dal percorrere le strade contromano, a non rispettare alcuni segnali di precedenza, al sorpasso sulla destra dei veicoli, ecc.

Dalla mini indagine che abbiamo condotto, risulta fin troppo evidente che la causa della maggior parte degli incidenti è dovuta alla distrazione alla guida, diventata ancor più pericolosa dell’eccessiva velocità.

I dati della Polizia Locale

Lo scorso anno – secondo i dati della polizia locale -, il numero di incidenti rilevati è stato di 718, ma vi sono stati altri 529 interventi risolti con la constatazione amichevole e dei quali non vi è contezza delle cause. Di questi 54 hanno visto protagonisti i pedoni (7,5 %) 109 i ciclisti (15,18%), 23 i mo-

nopattini (3,2 %), 9 di e-bike pari all’ 1,25%. La categoria ad essere più coinvolta in incidenti è stata quella dei motociclisti con 85 casi (11,83%), mentre 16 hanno visto protagonisti i ciclomotori (2,2 %).

La causa principale dei sinistri, emersa a seguito dei rilievi tecnici eseguiti – sempre secondo la Polizia locale -, è dovuta alla condotta distratta e imprudente dei conducenti.

Le cause degli incidenti secondo il comandante Massimo Parolin «Riteniamo – afferma il comandante Massimo Parolin – buona parte degli incidenti sia dovuta alla distrazione e in particolare all’uso di dispositivi multimediali, ma si tratta di una circostanza quasi sempre impossibile da dimostrare. Purtroppo, questo determina l’incapacità di mantenere il controllo del veicolo e provoca collisioni con il veicolo che precede o in sosta a margine della carreggiata o fuoriuscite autonome dalla sede stradale; l’inosservanza della segnaletica verticale e orizzontale si concretizza in mancate precedenze ai pedoni e ai ciclisti sugli attraversamenti e mancate preceden-

ze alle intersezioni regolarmente segnalate. Quanto alla velocità quale causa del verificarsi degli incidenti – conclude il comandante Parolin -, va intesa non tanto quale superamento del limite, peraltro praticamente impossibile da dimostrare, quanto come mantenimento alla guida di una velocita non adeguata alle caratteristiche della strada e ambientali: strada bagnata, presenza di intersezioni, attraversamenti pedonali, abitazioni, ore notturne».

Il parere dell’assessore alla mobilità Cristiano Spiller

«Se vogliamo affrontare seriamente il tema della sicurezza stradale, occorre andare oltre le battaglie ideologiche e politiche. Emotivamente, specie dopo eventi gravi, quali incidenti mortali in città, siamo sempre tutti d’accordo sul fatto che la velocità andrebbe ulteriormente ridotta, che servono più piste ciclabili, che vanno ampliate le zone di sicurezza per i pedoni. Poi però, quando si cerca di passare dalle parole ai fatti, chi come me ha questo ruolo, viene attaccato dai residenti “perché così si tolgono i parcheggi” o dai

commercianti, “perché così si fa morire il negozio di vicinato”. Senza parlare degli automobilisti, che vedono queste azioni quasi come un attacco personale. Non si può essere d’accordo solo quando muore qualcuno. In realtà, basterebbe pensare che ciascuno di noi è a sua volta pedone, ciclista, automobilista, a volte anche motociclista e bisognerebbe avere tutti una visione un po’ più ampia. Come assessorato stiamo andando avanti con una serie di progettualità, la prima delle quali è quella di creare una maggior

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

. strategie per muoversi sicuri

connessione tra le piste ciclabili e le corsie ciclopedonali, che sono cosa diversa, aperte cioè ad un traffico misto. Dal punto di vista della sicurezza stradale, separare i flussi va a beneficio di tutti, perché diminuiscono le interferenze.

Molta gente non usa la bicicletta perché si sente insicura e questo non fa che aumentare il traffico automobilistico, lo smog e anche lo stress di chi guida.

Quanto alle zone a 30km/h, confermo la nostra volontà di proseguire con alcune sperimentazioni,

lario che riassume e sintetizza le diverse tipologie: tamponamenti, mancate precedenze, distanze di sicurezza non rispettate, incidenti in rotatoria, tra i più frequenti e così via».

L’avvento delle nuove tecnologie ha portato una maggior sicurezza, ma paradossalmente ha anche accentuato la distrazione alla guida, se si guarda all’uso dei cellulari alla guida.

«La sicurezza passiva, oltre agli innovativi sistemi di assistenza alla guida, specie nelle auto di

strazione, generano a loro volta ulteriore pericolosità e spesso, come accennato, a pagarne le spese più alte sono i pedoni o le biciclette, che a loro volta, tuttavia, specie i giovani, girano con le cuffie in testa, attraversano le strisce pedonali convinti di essere in una sorta di recinto protettivo, ma non è così. Insomma, c’è una sottovalutazione costante, un po’ da parte di tutti del potenziale pericolo incombente».

Provocatoriamente potremmo dire che basterebbe pensare che

come quella che stiamo facendo in zona Ferrovieri. Va sottolineato, tuttavia, che i criteri stabiliti per poter procedere in tal senso, prevedono vi sia la presenza di scuole, di impianti sportivi, ecc, per cui agiremo sulla base di quanto sarà possibile fare, anche perché è quasi impossibile poter procedere a controlli reali della velocità e la sola segnaletica, lo abbiamo visto, non è sufficiente.

Servirebbe una educazione stradale e una coscienza collettiva che nel nostro Paese sono presenti in maniera ancora insufficiente.

Il punto di vista dell’assicuratore

media, alta gamma, è stata sicuramente un grande passo in avanti. Se parliamo, invece, dell’uso del cellulare, soprattutto nella messaggistica, non c’è dubbio che è uno degli elementi che in questi ultimi anni hanno inciso nella sicurezza stradale. La distrazione è una delle principali cause d’incidenti, anche gravi o mortali, purtroppo. Nonostante con il tempo le pene siano diventate sempre più severe le persone sembrano non rendersi conto della pericolosità dell’uso del cellulare, sia per loro, ma spesso, anche per gli altri, pedoni, moto e biciclette in particolare».

Sicurezza stradale: tema che divide i vicentini Sui social è scoppiata la polemica tra automobilisti e ciclisti. È partita perfino una petizione on-line: “Blocchiamo la violenza stradale a Vicenza”. Abbiamo sentito il parere dell’assessore alla mobilità, Cristiano Spiller, del comandante della Polizia locale, Massimo Parolin e di un’agente di una primaria compagnia di assicurazioni, Filippo Vezzaro

Sintoniz zati

sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w ven eto 2 4.i t

un bonus malus, cioè il premio da pagare dopo un incidente all’assicurazione, sale in maniera vertiginosa, per tornare ad essere più attenti.

Filippo Vezzaro, 48enne agente di una primaria compagnia di assicurazioni di Vicenza, in oltre 20 anni di professione, ne ha viste davvero di tutti i colori. «Ogni tanto ci imbattiamo in casi un po’ particolari - afferma – anche se la casistica degli incidenti stradali spesso è molto simile. Non a caso abbiamo una sorta di tabel-

Le statistiche dicono che il traffico veicolare più pericolo è quello cittadino. Coincide con i vostri dati?

«Il traffico cittadino è quello più esposto a variabili e imprevisti, per cui bisognerebbe avere la massima concentrazione alla guida, invece spesso accade il contrario. Lo stress quotidiano, la fretta, la di-

«Altrettanto provocatoriamente potrei rispondere che se il sistema tariffario bonus-manus tenesse conto in caso di “malus”, oltre che della sinistrosità pregressa, anche, ad esempio, del ritiro patente o della decurtazione dei punti, sarebbe molto peggio. Tant’è che le stesse compagnie di Assicurazioni hanno da tempo richiesto al legislatore la revisione del sistema tariffario bonus-malus, in modo tale da tornare a premiare i comportamenti di guida virtuosi a scapito di condotte di guida pericolose. Ma al di là dei costi economici assicurativi o di un sinistro, credo che le persone dovrebbero certamente prestare più attenzione quando sono in strada, a prescindere dal mezzo che guidano o se sono pedoni».

Ascolta
Mauro Della Valle

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Il problema. Non si

trovano abitazioni a prezzi accessibili

Trovare casa a Vicenza? “Mission impossible”

T

rovare casa a Vicenza sembra essere diventata quasi una “mission impossible”. Da un lato la nuova tendenza agli affitti brevi turistici, molto remunerativi; dall’altro l’aumentato numero delle facoltà universitaria con base in città e, di conseguenza, l’aumento degli studenti universitari fuori sede che necessitano di un alloggio.

Tuttavia, nonostante molti proprietari abbiano fatto i suddetti tipi di scelta, degli oltre 11 mila alloggi potenzialmente disponibili a Vicenza, quasi 8 mila risultano essere sfitti e di questi 3.000 nel solo centro città.

Risultato: molte famiglie, che pur si potrebbero permettere di pagare un nomale affitto a costi sostenibili ma probabilmente non di mercato, non riescono a trovare casa, mentre quelle in difficoltà economica sono allocate in lista d’attesa per le case popolari, delle quali circa 500 non sono abitabili (tra gestione Amcps e Ater).

In sintesi è questa la denuncia del Sunia, per bocca del segretario provinciale Francesco Brasco e della Cgil che evidenziano come Vicenza sia per l’alto costo della vita e per l’impossibilità di trovar casa, risulti scarsamente attrattiva per lavoratrici e lavoratori della pubblica amministrazione ” (Tribunale, Agenzia entrate, Ispettorato del lavoro, Inps, personale sanitario, ecc…) che vogliano stabilirsi con un progetto famigliare. Motivo per cui molti uffici pubblici vedono un fuggi fuggi generale dei nuovi assunti (dopo l’assegnazione da concorso).

Per questo il Sunia (sindacato degli inquilini), la Cgil e la sezione funzione pubblica dello stesso sindacato hanno chiesto ai proprietari di appartamenti di metterli a disposizione sul mercato con formule come il 3+2, grazie anche ad agevolazioni fiscali sull’imu che rendono conveniente affittare stabilmente.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Sit in delle mamme no Pfas di fronte al tribunale di Vicenza

Un giorno e una notte. Tanto è durato il sit in organizzato dal movimento Mamme no Pfas davanti al tribunale di Vicenza, pochi giorni prima della requisitoria da parte dei Pm nel corso del maxi processo a carico di 15 ex dirigenti e quadri dell’azienda Miteni di Trissino e delle multinazionali Mitsubishi ed Icig che ne erano proprietarie. Gli imputati sono accusati di avvelenamento da sostanze Pfas delle acque potabili, disastro innominato, inquinamento ambientale e bancarotta, reati per i quali i pm hanno richiesto condanne da 4 a 17 anni per un totale di 121 anni di carcere.

Allo stesso tempo è stato chiesti all’amministrazione comunale di promuovere gli incentivi dei contratti concordati a canone agevolato e altre agevolazioni per i proprietari che decidono di affittare come lo “sconto Imu”.

Le mamme no pfas si sono mobilitate sin dal 2017 per portare all’attenzione dell’opinione pubblica quello che risulta essere uno dei più imponenti inquinamenti delle falde acquifere a livello mondiale.

L’azienda chimica è accusata di aver contaminato il sangue di almeno 350 mila persone distribuite nelle province di Verona, Vicenza e Padova. Il processo va avanti da 4 anni, con oltre 100 udienze ed è, di fatto, il più grande processo mai celebrato in Italia per reati ambientali. (m.d.v.)

SCARICA L’APP
Mauro Della Valle

I rinforzi. L’Arma investe sulla sicurezza del territorio potenziando gli organici

Inviati in diversi comandi della provincia 49 nuovi carabinieri

«A ccogliamo ben 49 nuovi Carabinieri, destinati a numerosi comandi della nostra provincia.

Sono giovani provenienti da tutta Italia, preparati, motivati e pronti a profondere il massimo impegno, mettendosi a disposizione della nostra comunità, a presidio del territorio, su cui vigilare attentamente. A questi giovani colleghi il migliore augurio di buon lavoro».

Con queste parole il Colonnello Giuseppe Moscati, Comandante Provinciale dei Carabinieri ha dato il benvenuto ai giovani Carabinieri, provenienti dalle Scuole Allievi di Torino, Reggio Calabria, Taranto, Campobasso, Iglesias e Velletri, 20 dei quali sono donne.

I nuovi arrivi andranno a potenziare i presidi territoriali, Tenenze e Stazioni, che sono punto di ri-

ferimento per la collettività, non solo per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ma anche per garantire prossimità, soccorso e sostegno alle popolazioni.

Nessuna delle nuove unità è stata destinata ad Uffici o altre branche di natura burocratica o logistica.

Le destinazioni sono infatti nelle Stazioni dei Carabinieri della città e provincia: Vicenza, Altavilla Vicentina, Brendola, Torri di Quartesolo, Camisano Vicentino, Longare, Noventa Vicentina, Barbarano Mossano, Thiene, Breganze, Sandrigo, Marostica, Rosà, Nove, Lusiana, Valdagno, Arzignano, Trissino, Schio, Malo, Valdastico, Arsiero, Valli del Pasubio, Piovene Rocchette e nella Tenenza di Montecchio Maggiore.

Mauro Della Valle

Chiuderà

per lavori la scuola d’infanzia Lattes

Inizieranno in estate i lavori di riqualificazione nella scuola dell’infanzia Lattes, al termine dei quali l’edificio risulterà essere molto più confortevole e green. Bambini e personale, per il prossimo anno scolastico, si sposteranno quindi negli spazi della vicina scuola Zanella, anch’essa oggetto di lavori di sistemazione per accogliere i piccoli alunni e per organizzare al meglio la compresenza dal prossimo settembre dei bambini della scuola primaria e dell’infanzia.

I lavori alla Lattes, del valore complessivo di 1 milione e 200 mila euro (finanziati per 868 mila euro dalla Regione del Veneto e per 332 mila euro dal Comune), consentiranno di sostituire la centrale termica (con conseguente riduzione delle emissioni inquinanti e abbattimento dei costi energetici), i serramenti e di coibentare l’edificio e dureranno circa otto mesi.

Mauro Della Valle

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

CAI. Per i 150 anni della sezione, tracciati cinque anelli voluti dal Comune per valorizzare la connessione tra città

Sentieri Urbani, inaugurazione domenica 23 marzo con una grande escursione collettiva

S

arà una grande escursione collettiva ad inaugurare, domenica 23 marzo con partenza alle 9, i Sentieri Urbani del Comune di Vicenza: cinque anelli tracciati dal CAI su input dell’amministrazione comunale per valorizzare la connessione tra città, collina e campagna e promuovere la conoscenza del territorio.

L’iniziativa, che proprio in questi giorni vede i volontari della sezione vicentina del CAI impegnati nella tabellazione dei sentieri, è stata presentata questa mattina a Palazzo Trissino dal sindaco Giacomo Possamai, dall’assessore ai grandi eventi e allo sport Leone Zilio, dal presidente del CAI Maurizio Dalla Libera e dal referente dei volontari Alberto Nicolin.

«È una novità importante - ha detto il sindaco Giacomo Possamai – grazie alla quale i vicentini e i turisti potranno apprezzare tutta la bellezza e l’unicità di una città e di un territorio che si possono percorrere a piedi. Ringrazio i volontari del CAI che ci hanno aiutati a

realizzare questo progetto e invito tutti i cittadini a venire con noi, domenica 23 marzo alle 9, a percorre insieme i Sentieri Urbani».

«L’idea vincente di questa iniziativa – ha aggiunto l’assessore allo sport e ai grandi eventi Leone Zilio - è il suo inserimento, anche attraverso la numerazione dei sentieri, nel grande parco dei Colli Berici: 165 chilometri quadrati di verde che, con i Sentieri Urbani, da oggi arrivano fino in città».

«Abbiamo aderito con entusiasmo alla realizzazione dei Sentieri Urbani – ha concluso il presidente del CAI Maurizio Dalla Libera - nell’anno in cui la sezione di Vicenza, a cui aderiscono 3000 soci, festeggia i 150 anni dalla sua fondazione. Sabato 22 e domenica 23 marzo saremo nella Loggia del Capitaniato in piazza dei Signori per presentare con una mostra fotografica le attività e i gruppi, inoltre nel corso dell’anno ospiteremo incontri e convegni di livello nazionale per celebrare questo storico anniversario».

Il progetto dedicato ai vicentini e ai turisti, annunciato qualche mese, fa è arrivato dunque alle sue fasi conclusive, in concomitanza con l’avvio delle celebrazioni per i 150 anni della sezione CAI di Vicenza che saranno aperte sabato 22 marzo alle 11 da una cerimonia ufficiale nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino.

Nel pomeriggio di sabato e domenica mattina 23 marzo la loggia del Capitaniato ospiterà inoltre una mostra fotografica con l’esposizione delle attività svolte dal CAI.

Domenica 23 marzo, con partenza alle 9, tutti i cittadini potranno percorrere tre dei Sentieri Urbani assieme agli accompagnatori del CAI. Sarà sufficiente presentarsi in uno dei punti di ritrovo previsti in piazza dei Signori (n.91 – Anello Trekking Urbano), al piazzale della Vittoria (n.92 Anello Monte Berico) e al Parco del Retrone (n.93 – Anello Parco Retrone).

L’escursione collettiva guidata dal CAI si ripeterà ogni anno lungo i Sentieri Urbani per promuovere

la conoscenza del territorio e la vita all’aria aperta, secondo quanto previsto dalla convenzione quinquennale siglata con il Comune. Nell’accordo, inoltre, è previsto che il CAI svolga un’azione di monitoraggio dei percorsi, segnalando al Comune eventuali interventi da effettuare e cartelli segnaletici da sostituire.

«I Sentieri Urbani di Vicenzaha detto il referente dei volontari Alberto Nicolin - si sviluppano ad anello, tre a sud e due a nord della città. Sono stati segnati con i classici segnali bianchi e rossi (ta-

belle e adesivi posizionati dai volontari CAI con la collaborazione di Amcps), secondo le regole della sentieristica di montagna. La numerazione dal 91 al 99 tiene conto di possibili collegamenti con la rete sovra comunale e di sviluppi futuri».

Tutti i percorsi sono classificati come “turistici”, cioè senza particolari difficoltà, anche se alcuni tratti collinari possono risultare scivolosi in caso di terreno bagnato. L’anello n.97 Nord Laghetto è totalmente privo di barriere architettoniche. Mauro Della Valle

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

L’emergenza

L’incontro. Il proliferare della fauna selvatica sta creando diversi disagi

Summit in Provincia per arginare la presenza di lupi e animali selvatici

A febbraio, a Palazzo Nievo, si è svolto un incontro su lupi e animali nocivi, con la partecipazione di sindaci, associazioni e la Polizia Provinciale. Tema centrale: l’aumento delle predazioni dei lupi e il piano di contenimento di nutrie, cinghiali e corvidi.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Èstato una sorta di plenum quello che ha visto riuniti a metà febbraio a palazzo Nievo, sede della Provincia, sindaci, associazioni di categoria, consorzi di bonifica, unioni montane e la Polizia Provinciale di Vicenza. Tema: animali nocivi e lupi. L’incontro ha fatto seguito ad una lettera firmata da 40 sindaci vicentini, inviata al sottosegretario del Ministro dell’Ambiente Claudio Barbaro, in cui si è espressa la preoccupazione per la massiccia presenza del lupo nel vicentino (80 quelli censiti dalla Regione nel vicentino, ma sembrano essere molti di più), ma ancor più della confidenza che sta sviluppando nei confronti dell’uomo, avvicinandosi sempre più alle abitazioni e predando dentro ai recinti.

Le predazioni dei lupi su animali da allevamento e da compagnia – è stato reso noto -, sono passate dalle 101 del 2023 alle 193 del 2024. A tal proposito, va ricordato che più volte e da più voci a livello provinciale e regionale, è stato chiesto un piano di contenimento, così come avviene in altri Stati europei, nel rispetto della normativa europea

vigente. Altro tema affrontato è stato quello degli animali nocivi, in primis nutrie e piccioni, ma anche cinghiali e corvidi. Animali su cui esiste un piano di contenimento messo in atto dalla Polizia provinciale e da volontari appositamente formati.

Lo scorso anno sono stati effettuati circa 17.000 “prelievi”, che in termini meno burocratici significa abbattimenti, tra cui 1.805 cinghiali, 911 nutrie, 2.039 corvidi, 12.128 colombi.

Proprio su quest’ultimo aspetto molti sindaci hanno messo in

rilievo come i loro Comuni siano costretti ogni anno a stanziare ingenti risorse non solo per la loro soppressione, ma anche per garantire igiene e decoro e scongiurare il rischio di malattie. Senza contare i danni ai monumenti, palazzi, ecc. “La Provincia di Vicenza -ha concluso il presidente Nardin- sta elaborando un protocollo che sottoscriverà con i sindaci e invierà in Regione e allo Stato per chiedere maggiori risorse per la gestione della fauna selvatica e per far fronte a danni sempre più ingenti e sempre più a carico dei Comuni. Mauro Della Valle

Il progetto di Uisp prevede diverse uscite nel territorio vicentino

Si chiama “Bus&Trek” l’iniziativa organizzata dal comitato di Vicenza dell’associazione di promozione sociale Uisp (Unione italiana sport per tutti), il cui obiettivo è quello di favorire la partecipazione allo sport dentro quelli che sono gli obiettivi strategici di Agenda 2030. Il progetto, patrocinato dal Comune di Vicenza, tratta il tema della mobilità sostenibile attraverso attività di escursionismo dove i partecipanti, al punto di partenza e al ritorno, utilizzano esclusivamente i mezzi pubblici. Chi vorrà, potrà dunque partecipare a una delle escursioni in programma, organizzate da Uisp, prendendo comodamente un autobus di linea di Svt, con un regolare biglietto. «Promuovere lo sport e la sostenibilità ambientale sono due obiettivi di questa amministrazione - le parole dell’assessore allo sport Leone Zilio -. Non poteva-

mo quindi che supportare questo progetto di Uisp, che ha lo scopo di incentivare l’attività sportiva, in questo caso l’escursionismo, attraverso un mezzo comodo e sostenibile come quello del trasporto pubblico locale, permettendo anche a chi parteciperà di scoprire le bellezze naturali del territorio vicentino».

Bus&Trek punta dunque a riduzione dell’impatto ambientale causato dai mezzi di trasporto: normalmente, infatti, chi partecipa alle escursioni arriva arriva al punto di partenza con la propria auto. C’è inoltre un aspetto sociale, attraverso il gruppo di escursionisti che si forma già a partire dal viaggio verso il punto di partenza dell’uscita. Da non trascurare anche l’aspetto aspetto economico, se si considera che l’unico costo è quello del solo biglietto del bus. Tutte le attività si svolgeranno

di mattina con un massimo di 20 partecipanti utilizzando un bus di linea Svt. Tutte le attività sono gratuite ed è a carico del partecipante solo il costo del biglietto del bus. È consigliabile usare scarpe comode e adatte al cammino su sentieri facili ma sterrati. È inoltre necessario comunicare la propria partecipazione alle attività in programma inviando almeno due giorni prima il nominativo del partecipante tramite mail a vicenza@uisp.it, oppure online.

Il programma delle uscite prevede escursioni a Torri di Arcugnano il 9 marzo, al Parco della Pace lungo il Bacchiglione il 16 marzo, lungo il fiume Tesina il 6 aprile, a Creazzo - Val Scura il 13 aprile, alla Valle dei Calvi - Oratorio degli Zanchi il 27 aprile, a Isola Vicentina l’11 maggio, e infine alle risorgive del Bacchiglione - Bosco di Dueville il 25 maggio. (m.d.v.)

Ascolta

Lo studio. Un team di una trentina di giovani ricercatori al lavoro per sconfiggere patologie delle quali si parla troppo poco

Associazione Baschirotto: un impegno quotidiano contro le malattie rare

I

l 26 Febbraio scorso, in concomitanza con la Giornata Mondiale delle Malattie Rare, Anna e Giuseppe Baschirotto, fondatori dell’associazione contro le malattie rare “Mauro Baschirotto” e successivamente del Bird Foundation (Istituto internazionale per la cura delle malattie rare), hanno partecipato in Sala Stucchi a Palazzo Trissino, sede del Comune di Vicenza, ad uno speciale evento con il ricercatore Michele De Luca, noto pioniere della terapia genica, che ha parlato delle sue ricerche, raccontando in particolare quelle relative all’Apeced, una delle tante malattie autoimmuni per le quali al momento esiste solo una terapia sintomatica, ma non risolutiva, poiché non si trova una cura definitiva che corregga la causa genetica della malattia.

Un’occasione speciale, quella di palazzo Trissino, per approfondire con i coniugi la storia della creazione dell’Istituto, fondato nel lontano 1989, due anni dopo la morte del figlio Mauro, avvenuta all’età di 16 anni. La Fondazione malattie rare “Mauro Baschirotto” affonda le sue radici nel vicentino, a Costozza di Longare, in un centro che è diventato il simbolo della lotta alle malattie rare.

Una storia che s’intreccia con pilastri della medicina mondiale come James Watson (Premio Nobel per la medicina nel 1962), e William Nyhan scopritore dell’omonima sindrome Lesch-Nyhan, con i quali i Baschirotto hanno collaborato.

Sintoniz

Attualmente l’obiettivo principale del centro di ricerca è affrontare la terapia genica della malattia di Lafora. Ma il team (formato da circa una trentina di giovani ricercatori), si focalizza anche su malattie come la fibromatosi desmoide e il supporto emotivo alle famiglie coinvolte.

La nostra conversazione con Anna e Giuseppe Baschirotto, si concentra sulle dinamiche dell’attuale industria farmaceutica: entrambi si dicono insoddisfatti di come venga gestita la terapia genica, ormai in vigore dal 1992. Nonostante i successi rag-

zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

giunti in ambito medico, l’accesso ai trattamenti rimane limitato a causa degli elevati costi. Ad aggravare la situazione è la politica dalle aziende farmaceutiche, che non finanziano ricerca su farmaci cosiddetti “orfani”, a causa della bassa remunerazione, rispetto all’investimento richiesto. Cosa che genera un senso di impotenza e sconvolge le famiglie che devono affrontare la cura.

L’istituzione si scontra ogni giorno con la realtà delle patologie a bassa incidenza: le statistiche riportano circa 8 mila tipologie, 500 delle quali sono quelle a cui il Centro riesce a fornire la maggiore assistenza, mentre di 80 è diventato specialista. Nel corso degli anni la Fondazione si è concentrata sulle malattie neurodegenerative, e sono stati introdotti in laboratorio nuovi protocolli diagnostici con sequenziamento per patologie neurodegenerative di origine genetica: Alzheimer, Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica, demenza frontotemporale, paraplegia spastica. Gli esami genici ad oggi vengono effettuati su 230 malattie.

Anna è una donna animata da un’inguaribile passione per il progresso, com’era quella del figlio Mauro, il cui destino è stato rubato precocemente, ma che ha vissuto con un coraggio fuori dal comune. Già all’età di dodici anni era guidato dalla curiosità per le scienze: si era abbonato ad una rivista interessata alla cura delle malattie. La madre rimase sorpresa da questa iniziativa: “Ma perché ti interessa questa rivista che parla solo di tumori.” Ma Mauro aveva già una maturità straordinaria: “Ogni malattia – rispose -, merita di essere studiata.”

In tal modo aveva forse inconsapevolmente infuso coraggio ai propri genitori per il futuro che li avrebbe attesi.

Così come Mauro, ci sono moltissimi ragazzi che trovano una forza e un’energia incredibili da sé stessi, nonostante le difficili condizioni in cui li costringe la malattia: Federico, 19 anni, è un esempio di tenacia ed indiscutibile attaccamento alla vita. Federico soffre di epilessia di Lafora dall’età di 15 anni; attualmente non è autonomo e non riesce a parlare, ma la voce della sua lotta è un eco inconfondibile; Margherita, avvocatessa, madre di Federico, è una donna determinata a trovare nuove soluzioni e a combattere attivamente la malattia del figlio. È per Federico e Margherita e tanti altri genitori, che i coniugi Baschirotto sentono ancora, a distanza di decenni, il dovere morale di proseguire la corsa contro il tempo per la cura di queste malattie neurodegenerative: «Sappiamo cosa significhi vivere nell’incertezza e nel dolore – concludono -, per questo continuiamo a lottare per trovare risorse per la ricerca».

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Il personaggio

L’intervista. L’alpinista vicentino racconta il profondo legame con la montagna

Diego Dellai: “La montagna mi ha insegnato a vivere”

Diego Dellai, guida alpina e tecnico di Elisoccorso, racconta la sua passione per la montagna, nata a Tonezza del Cimone. Dall’arrampicata alle vette più alte, la montagna è per lui un rifugio, un banco di prova e un’opportunità di crescita personale.

CSintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

resciuto nel piccolo altopiano di Tonezza del Cimone, Diego Dellai ha respirato la montagna fin da bambino. Un amore sconfinato, iniziato con le prime escursioni in famiglia e diventato sempre più forte grazie alla passione per l’arrampicata, che l’ha portato in cima alle pareti più alte. Ed è proprio in vetta che ha capito di non poter vivere senza quel mondo, fatto di silenzi e fatica, boschi selvaggi e distese di roccia. Da diversi anni è Guida alpina e tecnico di Elisoccorso.

Diego, com’è iniziato il tuo approccio alla montagna?

“Sono nato a Tonezza e fin da piccolo trascorrevo le vacanze estive in montagna con la mia famiglia. Ma la vera scintilla è scattata all’età di 12 anni, quando ho scoperto il mondo dell’arrampicata grazie a mio fratello e al Gruppo Roccia 4 Gatti di Arsiero. All’inizio arrampicavo in una palestra indoor, poi sono passato alle vie alpinistiche a più tiri. Era una situazione particolare perché l’esposizione mi spaventava, ma al tempo stesso provavo un’attrazione magnetica”.

Una paura che hai superato alla grande direi.

Quali sono i valori più importanti che cerchi di trasmettere?

“Il timore iniziale è svanito dopo anni di esperienza, in cui ho acquisito sicurezza nelle mie capacità e una maggiore consapevolezza dell’ambiente”.

Quando hai capito che la montagna sarebbe stata la tua

“Il punto di svolta è stato quando sono salito per la prima volta sul monte Agner. Ho raggiunto la cima insieme ai miei compagni di cordata dopo tre giorni intensi, in cui non abbiamo fatto altro che arrampicare.

Una volta raggiunto il traguardo ognuno di noi si è ritirato in un angolo ad apprezzare il momento. Siamo rimasti ad ascoltare il silenzio di quei luoghi immensi, in cui ci si sente così piccoli. Lì ho capito che ero predisposto per le lunghe vie alpine e i luoghi selvaggi e meno conosciuti”.

L’anno scorso hai anche aperto una nuova via sulla parete est del Civetta.

“Ho fantasticato diversi mesi su quella parete prima di tentare la salita insieme al mio fedele compagno di cordata Nicola Bertoldo. Abbiamo iniziato ad arrampicare al buio e quando siamo arrivati in cima si è aperto uno spettacolo mozzafiato davanti ai nostri occhi: un’immensa distesa di nuvole filtrate dalle prime luci dell’alba. La via è stata battezzata “viaggio in Patagonia” proprio in onore di questo momento”.

In base alla tua esperienza di tecnico di Elisoccorso, quali sono le maggiori cause di incidenti in montagna?

“Premetto che gli incidenti capitano anche ai più esperti perché in montagna entrano in gioco fattori imprevedibili e difficilmente calcolabili. In generale, uno dei fattori di rischio è la sottovalutazione delle condizioni ambientali e metereologiche, soprattutto per chi frequenta poco”.

In questo senso è fondamentale la figura della Guida Alpina, un ruolo che ricopri dal 2020.

“Sicuramente il rispetto per l’ambiente e il dovere di preservarlo per il futuro. Come guida alpina, la mia soddisfazione più grande è riuscire a realizzare i sogni degli escursionisti che accompagno. Ricordo ancora l’emozione di una ragazza di trovarsi a Capanna Margherita insieme alla madre. Sono momenti forti”.

Cosa rappresenta per te la montagna?

“In molti casi rappresenta un rifugio, un luogo in cui i problemi della vita si ridimensionano. Al tempo stesso è un banco di prova per sfidare i propri limiti e affrontare le proprie paure. Un altro aspetto per me essenziale sono i legami di forte condivisione che si creano con i compagni di cordata, in cui spesso non c’è bisogno di parlare perché per capirsi basta uno sguardo. La montagna mi ha fatto crescere e diventare quello che sono...mi ha insegnato a vivere”.

Giulia Turato
Diego Dellai
Ascolta

La kermesse. 70 appuntamenti per una manifestazione ormai punto di riferimento nazionale

Aperta con successo l’8° edizione del Festival Danza in rete

S ono 70 gli appuntamenti, di cui 35 eventi performativi con 8 prime nazionali e 14 prime regionali, 22 incontri con gli artisti (con più di 60 danzatori e coreografi under 35 coinvolti in questa edizione) e di approfondimento con gli studiosi, 8 masterclass, oltre al laboratorio del Parkinson Dance Well. Questo e molto altro ancora è festival “Danza in rete” (promosso dalla Fondazione Teatro Comunale di Vicenza, in collaborazione con una rete di soggetti istituzionali e operatori culturali del territorio e nazionali), che si è aperto a metà febbraio e si chiuderà a metà maggio.

Lo scorso anno gli spettacoli, divisi come da tradizione tra Vicenza e Schio, sono stati visti da quasi 14 mila spettatori, ma questa ottava edizione della rassegna ha tutte le caratteristiche per poter superare questo numero.

D’altro canto, Vicenza si è da tempo affermata a livello nazionale e, in alcuni casi, internazionale, come città della danza,

tanto che la manifestazione “Vicenza Danza” è giunta quest’anno alla sua 28° edizione.

“Under the spotlight”, è il titolo del festival che vede la presenza di compagnie note a livello naizonale e internazionale, con grandi ritorni e alcune novità.

Senza dimenticare la sezione

Off, più vocata alla sperimentazione, in cui si alternano proposte di giovani artisti italiani e autori stranieri emergenti; “I Primi passi a teatro”, rivolto alle giovani e giovanissime generazioni; “Danza Urbana”: lo sconfinamento del palcoscenico in luoghi monumentali e nel cuore della

Si avvia a conclusione la 34° edizione della “Maschera d’Oro”

Si chiuderà il 29 marzo con la serata di gala, la 34° edizione della “Maschera d’Oro”, il più importante festival del teatro amatoriale italiano (Fita). L’evento, durante il quale avverrà la cerimonia di premiazione delle varie sezioni del festival, vedrà andare in scena al teatro San Marco di Vicenza (così come tutti gli spettacoli in cartellone), il “Cikale Comic Vocal Trio” di Padova, con lo spettacolo “Hostress”.

«Anche quest’anno abbiamo cercato di

offrire agli spettatori una successione di opere eterogenea e avvincente - ha detto il neo presidente di Fita Veneto Emilio Zenato – mischiando drammi dalle tematiche importanti e attuali a commedie di vario genere, così da alternare impegno e leggerezza». «Una rassegna che coniuga l’aspra satira con la leggerezza – ha chiosato il vicepresidente di Fita nazionale, Aldo Zordan -, che grazie alle diverse compagnie e opere, sa fotografare i nostri pregi e i nostri difetti».

città; il “Progetto Supporter”, con giovani talenti che si esibiranno prima degli spettacoli con “frammenti” di pochi minuti; “Teatro con Vista” (14-18 anni), “Spettatori Danzanti” (over 20 e Young 14-19 anni.

La direzione artistica di Danza in Rete Festival è curata da

A fianco degli organizzatori, come di consueto Provincia, Comune e Confartigianato Vicenza, assieme alla Regione Veneto. Biglietti (posti numerati): euro 12,00; abbonamento 7 spettacoli (posti numerati).

Info: www.fitaveneto.org; Facebook: Fita Veneto / Maschera d’Oro - Festival Nazionale.

Prenotazione telefonica Teatro S. Marco 0444 922749 (da lun. a ven. 14.3018.00). (m.d.v.)

Pier Giacomo Cirella in collaborazione con Loredana Bernardi e da Alessandro Bevilacqua per la sezione Off e le masterclass. Biglietti e abbonamenti in vendita online e al TcV, anche per gli eventi in programma a Schio. Info: www.festivaldanzainrete.it.

Mauro Della Valle

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

segue da pag. 1

Verso le elezioni regionali: una partita tutta da giocare

Un ragionamento che, evidentemente, travalica i confini tradizionali della destra e della sinistra: del resto il 70% abbondante dello Zaia 2020 ha chiaramente certificato come il voto di appartenenza sia sempre più ridotto.

A tenere banco in queste settimane, per uscire dall’analisi e entrare nell’attualità, c’è il confronto – scontro tra alleati e, segnatamente, tra Lega e Fratelli d’Italia. Entrambi, a colpi di interviste e dichiarazioni, hanno rivendicato, per settimane, il diritto di esprimere il candidato presidente. Il partito di Giorgia Meloni perché forte del dato elettorale, mentre quello di Matteo Salvini per il radicamento della propria classe dirigente sul territorio. Poche settimane fa ha iniziato a correre di bocca in bocca, di chat in chat, la notizia che in tanti attendevano: nel centrodestra l’accordo è stato trovato. Nessuna comunicazione ufficiale in tal senso, ma una voce, affidata ai

consueti ben informati, sempre più insistente.

In sintesi: presidente alla Lega e maggioranza degli Assessori a Fratelli d’Italia. I nomi più gettonati? Il segretario Veneto del Carroccio, Alberto Stefani e l’Assessore Regionale alle infrastrutture, Elisa De Berti. Mario Conte, considerato più adatto a guidare una eventuale corsa solitaria leghista, in questo caso non sarebbe della partita. E Forza Italia? Certa rappresentanza in giunta e candidatura prenotata a Sindaco di Verona, per il Segretario Regionale, Flavio Tosi. Tutto a posto dunque?

Pare proprio di no. In realtà Fratelli d’Italia non avrebbe assolutamente ceduto la leadership della coalizione alla Lega e starebbe sondando, insistentemente, anche il mondo imprenditoriale per individuare il candidato presidente. E allora la voce sull’accordo da cosa deriva? Sembra una strategia

L’intervista. L’assessore regionale alla sanità interviene a radio Veneto24

condivisa da Meloni e Salvini per non produrre, in questo momento, contraccolpi al Governo che sarebbero determinati, nel caso, da una forte fibrillazione in casa leghista che rischia seriamente di mettere a rischio la leadership di Salvini e quella certa “pace interna” che non la rende “pericolosa” per il Governo. Del resto l’avviso arrivato al “Comandante” dai congressi lombardi del partito vinti dal Senatore Massimiliano Romeo, in netta contrapposizione con la linea salviniana, non concede ulteriori cedimenti in Veneto. Quindi, con buona pace dei “ben informati”, sembra che per trovare l’accordo sul Veneto la strada sia ancora lunga. (r.r.)

Lanzarin: “Il Veneto è regione benchmark perché i nostri servizi funzionano bene”

Manuela Lanzarin, assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione Veneto, ai microfoni di Radio Veneto24 ha affrontato alcune novità legate alla sanità veneta.

Partiamo dalla quota del fondo sanitario nazionale, quanto spetta al Veneto?

Il Cipe, il comitato interministeriale ha sbloccato a fine anno i fondi per il Fondo sanitario nazionale 2024, che ammontano complessivamente a circa 133 miliardi. La quota spettante al Veneto è di dieci miliardi e cinquecento milioni, quindi in crescita rispetto agli anni precedenti. C’è sempre discussione sul fatto che il fondo non basta, che non si sta aumentando, ovviamente ne servirebbero sempre di più, perché aumentano i bisogni, l’invecchiamento della popolazione, la cronicità. Inoltre è chiaro che i costi aumentano. Lo sforzo che sta facendo il governo è reale, e lo vediamo di anno in anno. Con questa crescita possiamo sicuramente garantire i livelli essenziali delle prestazioni e investire risorse, come nel caso specifico del recupero delle liste d’attesa, con quasi 49 milioni che hanno portato a un abbassamento molto importante dei tempi. Inoltre, ci per-

mette una misurazione nazionale che viene fatta al tavolo adempimenti, dove ci sono il ministero della Salute, il ministero dell’Economia e il Mef. Risultiamo sempre una delle regioni benchmark, che significa che riusciamo a garantire i servizi con una sostenibilità economica. Questo è il risultato di un sistema che, pur con le difficoltà, funziona molto bene. Anche le piccole realtà sanitarie, non solo le grandi specializzazioni, sono fondamentali in questo processo. Perché la sanità veneta è vista come un modello a livello nazionale?

I parametri per essere misurati come regioni benchmark non sono solo le alte specializzazioni che ci sono nelle due cliniche universitarie, ma anche la prevenzione, che è trasversale in tutte le aziende sanitarie. In tutte le nove aziende sanitarie della regione, nei 68 ospedali e 26 distretti è fondamentale la capacità di rispondere ai bisogni di prossimità, come la cronicità, l’assistenza agli anziani e l’invecchiamento. Non si tratta solo dei ricoveri per le emergenze, ma anche della risposta ai bisogni quotidiani della popolazione.

Di recente è emerso un dato preoccupante relativo ai tumori

in un’area della regione, perché?

In Veneto abbiamo un registro tumori che risale agli anni Ottanta. Ogni anno registriamo circa trentamila nuove diagnosi, ma in generale i tumori sono in diminuzione, sia quelli femminili che maschili. L’unico tumore in crescita è il melanoma, soprattutto nelle aree montane nel Bellunese. Questo è dovuto al fatto che in montagna, a differenza delle

spiagge dove siamo più attenti alla protezione solare, si sottovaluta l’intensità dei raggi ultravioletti in alta quota. Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione, anche in vista delle Olimpiadi, che ci permetterà di raggiungere una vasta platea di persone, non solo gli sportivi, ma anche i visitatori delle nostre montagne. Non manca infine l’impegno per le donne vittime di violenza. Abbiamo potenziato la rete di centri antiviolenza, sportelli e case rifugio, e previsto un esenzione del ticket per le donne che subiscono violenza e necessitano di cure per traumi fisici e psicologici. E’ un passo importante per garantire che le donne possano recuperare e iniziare un percorso di riabilitazione e indipendenza, aiutandole a ricostruire la loro vita.

Manuela Lanzarin

L’analisi. L’assessore

Corazzari: “Lo sport e le Olimpiadi, preziosa opportunità per il Veneto”

I l Veneto si appresta a vivere un periodo di protagonismo sportivo, grazie all’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali del 2026 a cui seguiranno i Giochi Olimpici Giovanili del 2028. Sarà una grande sfida organizzativa, ma anche una possibilità concreta di migliorare l’impiantistica sportiva e l’attrattività internazionale della regione. Lo ha sottolineato l’assessore regionale Cristiano Corazzari, ospite alla trasmissione Buongiorno Veneto di Veneto24: “La Regione, insieme alla Lombardia e alla Provincia Autonoma di Trento, ha voluto fortemente raccogliere questa sfida per dimostrare la nostra capacità organizzativa e mettere lo sport al centro del nostro sistema economico e sociale.”

Il riconoscimento di Regione

Europea dello Sport ha già portato nuovi investimenti: 27 milioni di euro sono stati stanziati per migliorare le strutture sportive, rendendole più sicure, inclusive e sostenibili. Questa strategia non solo risponde alle esigenze degli atleti, ma promuove l’accessibilità e la modernizzazione degli impianti. “Il Veneto è una regione che vanta oltre 600.000 atleti e un enorme numero di volontari: sostenere lo sport significa investire nella crescita della comunità”, evidenzia Corazzari.

Un esempio concreto dell’impegno regionale è l’impianto indoor di atletica di Padova, considerato un punto di riferimento nazionale. Strutture di eccellenza come questa attraggono competizioni di alto livello e richiedono continui investimenti per garan-

tire agli atleti spazi adeguati alle loro ambizioni. Impianti moderni e sostenibili, inoltre, permettono alle società sportive di ridurre i costi di gestione e accogliere sempre più praticanti.

L’organizzazione delle Olimpiadi del 2026 comporta anche una sfida politica: garantire continuità nel lavoro svolto finora. Nonostante i possibili avvicendamenti amministrativi, l’obiettivo della Regione rimane quello di assicurare un evento efficiente e trasparente. “Collaboriamo strettamente con la Lombardia, il Trentino e il governo centrale per superare ostacoli burocratici e garantire il successo dell’evento”, dichiara Corazzari, sottolineando il ruolo centrale del presidente Luca Zaia nel promuovere il progetto olimpico.

Le Olimpiadi rappresentano anche una straordinaria opportunità economica per il Veneto. Gli investimenti legati ai Giochi generano un significativo indotto economico, migliorano le infra-

strutture e promuovono l’immagine della regione a livello internazionale. Il Veneto non sarà solo protagonista degli eventi sportivi, ma anche delle numerose iniziative culturali e turistiche connesse ai Giochi.

Parallelamente alle sfide sportive, il Veneto si trova ad affrontare un’emergenza ambientale ed economica legata all’invasione del granchio blu, che ha colpito duramente la pesca e la molluschicoltura nel Delta del Po e nella Laguna Veneta. Per fronteggiare la crisi, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza e sta collaborando con il governo nazionale per fornire risorse adeguate. “Proteggere la pesca significa difendere una parte fondamentale della nostra identità culturale ed economica”, conclude l’assessore.

Sicurezza, caro bollette ed eutanasia, la fotografia del senatore Antonio De Poli

Dalla violenza politica al caro energia, fino alla delicata questione del fine vita: il senatore, questore e presidente dell’UDC Antonio De Poli, ospite di Veneto24, ha affrontato alcuni dei temi più caldi del momento. Uno di questi è stato l’episodio di violenza avvenuto a Padova, dove un gruppo organizzato di oltre venti persone ha aggredito alcuni militanti di un partito di destra impegnati in un banchetto informativo. Un attacco premeditato che ha destato grande preoccupazione.

“Condanno fermamente quanto accaduto – ha dichiarato De Poli –. È impensabile che, nel 2025, si torni a un clima di scontro politico di decenni fa. Chi aggredisce deve essere punito senza esitazione, sia moralmente che giudiziariamente. Padova non

merita questo. È fondamentale ripristinare un dialogo civile tra le parti, anche quando le idee sono profondamente diverse.”

Il senatore ha poi sottolineato il ruolo chiave delle forze dell’ordine, intervenute prontamente per identificare e fermare gli aggressori. Ma la sua riflessione si è spinta oltre, evidenziando come episodi di questo genere possano alimentare un pericoloso effetto emulativo, specialmente tra i più giovani.

Un altro tema cruciale è il caro energia, una questione che continua a pesare sull’economia italiana. Il governo, ha spiegato il senatore, sta adottando una serie di misure per contenere l’impatto dell’aumento dei costi. Tra queste, l’incremento dello stoccaggio di gas, per garantire ri-

serve sufficienti e mitigare la volatilità dei prezzi, e la distinzione tra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, per evitare aumenti

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

indiscriminati.

“Sono in arrivo nuovi fondi, tra i tre e i quattro miliardi di euro – ha dichiarato De Poli – per sostenere famiglie e imprese. È fondamentale agire in modo tempestivo per evitare che l’aumento dei costi energetici penalizzi ulteriormente la nostra economia.”

Infine, una riflessione sul tema delicato e divisivo del fine vita. “Sono per la vita – ha affermato De Poli – e credo che la priorità debba essere garantire cure adeguate a tutti. Dobbiamo investire di più nelle cure palliative e nel supporto ai pazienti, accompagnandoli con dignità fino alla fine del loro percorso. Il vero obiettivo pè potenziare il sistema sanitario e garantire assistenza a chi soffre”.

L’assessore regionale Cristiano Corazzari
Antonio De Poli nello studio di Veneto24

Economia.

direttore di Confindustria Veneto Est, fa il punto sulle opportunità e le sfide

”Le imprese devono innovare per competere, va colmato il gap europeo sui costi energetici”

G

ianmarco Russo, Direttore di Confindustria Veneto Est, ai microfoni di Radio Veneto24,si è soffermato sui temi cruciali per le imprese della regione, tra cui i costi dell’energia, gli investimenti e la competitività e ha condiviso le sue riflessioni sullo stato attuale dell’economia e le prospettive future

Direttore Russo, come si sta evolvendo l’economia del Veneto Est in questi mesi?”

“Il Veneto Est sta affrontando un periodo di transizione molto importante, con un’economia che continua a crescere, ma con un forte focus sulle sfide globali che le imprese devono affrontare. La competitività delle nostre aziende dipende in gran parte dalla loro capacità di innovarsi e di affrontare le difficoltà con determinazione.”

Uno dei temi che riguarda da vicino le imprese è il costo dell’energia. Come valutate l’attuale situazione?

“Purtroppo, le nostre imprese pagano fino all’ottanta per cento in più rispetto alle concorrenti europee. Questo gap ha origini strutturali, dovute principalmente alla nostra

dipendenza dal gas e alle difficoltà legate al costo dell’energia elettrica. Quando il prezzo del gas aumenta, l’energia elettrica segue lo stesso andamento, creando un grave svantaggio competitivo. È come se le imprese partissero con uno zaino pieno di sassi, e uno dei macigni più pesanti è proprio questo differenziale sui costi energetici.”

C’è qualche iniziativa in corso per ridurre questi costi o per aiutare le imprese a fronteggiarli?

“Sì, stiamo cercando di incentivare le imprese a diventare non solo consumatori, ma anche produttori di energia, soprattutto attraverso l’autoproduzione e le comunità energetiche. Questo approccio permette alle aziende di abbattere i costi operativi e di ridurre l’impatto degli oneri erariali. Inoltre, abbiamo recentemente lanciato un gruppo di acquisto che unisce le imprese per negoziare migliori condizioni sui contratti di fornitura di energia.”

Passando a un altro tema caldo, il costo del denaro e gli investimenti: come si stanno comportando le

imprese in questo periodo di incertezze?”

“La politica dei tassi di interesse è sicuramente un fattore che ha disincentivato gli investimenti. La BCE non ha ridotto i tassi con la velocità che ci si aspettava, e questo ha creato un clima di incertezza che non aiuta le imprese a programmare a lungo termine. Le aziende hanno bisogno di visibilità per poter pianificare i loro investimenti, ma l’incertezza geopolitica e la dinamica dei tassi rendono difficile fare previsioni. Questo frena la propensione degli imprenditori a investire.”

Ci sono altre sfide per la competitività delle imprese? E cosa sta facendo Confindustria per supportare la crescita?

“La produttività è strettamente legata alla competitività. Recuperare competitività significa permettere alle aziende di creare valore attraverso l’efficienza operativa e un piano di sviluppo chiaro. La misura Industrie 5.0 è molto interessante, ma ha incontrato qualche difficoltà nell’attuazione a causa della burocrazia e della compatibilità con altre misure di incentivo. Tuttavia, siamo positivi e speriamo che venga messa in atto al più presto, poiché può rappresentare un’opportunità importante per le imprese.”

Cosa si aspetta dal futuro e quali sono le priorità per le imprese nei prossimi anni?

“Le priorità sono sicuramente l’innovazione, la sostenibilità e la collaborazione tra imprese, istituzioni e enti locali. Se vogliamo crescere e competere a livello globale, dobbiamo investire in nuove tecnologie e in processi produttivi più efficienti. Solo così potremo affrontare le sfide future, mantenendo la competitività e creando valore per il nostro territorio.”

Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini nuovo presidente

Raffaele Boscaini è stato eletto all’unanimità nuovo presidente di Confindustria Veneto, con un mandato che si estenderà dal 2025 al 2029. “È con un forte senso di responsabilità che accolgo la decisione del Consiglio di Confindustria Veneto” ha dichiarato Boscaini. Il neo presidente ha sottolineato il complesso e variegato mondo delle imprese venete, consapevole delle sfide economiche attuali e delle profonde trasformazioni in atto. Infine, ha voluto ringraziare il suo predecessore, Enrico Carraro, per aver saputo sintetizzare le esigenze del sistema industriale e portarle all’attenzione delle istituzioni.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

Gianmarco Russo, direttore Confindustria Veneto Est

Il legale

Il caso. Su questo delicato interrogativo si è espressa di recente la Corte di

Cassazione

Di fronte ad una nascita indesiderata esiste l’ipotesi di un danno risarcibile?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione civile (Terza Sezione 11 febbraio 2025 n.3502) ha risposto al delicatissimo interrogativo: se un medico durante la gravidanza di una donna non si avvede delle gravi malformazioni congenite che il nascituro presentava e quindi non ha consentito ad essa, se fosse stata opportunamente informata, di valutare se procedere o meno all’aborto, cagionando al nato il danno per la sua nascita indesiderata, si ha diritto al risarcimento dei danni. Naturalmente va preliminarmente stabilito se in astratto può instaurarsi una causa in nome e per conto di chi non è ancora nato, su questo punto le Sezioni Unite n.25767/201 5) danno risposta positiva affermando “l’astratta riconoscibilità di un diritto (oltre che della legittimazione attiva) del figlio handicappato non trova ostacolo insormontabile nell’ anteriorità del fatto illecito alla nascita, giacché si può essere destinatari di tutela anche senza dotati di capacità giuridica ai sensi dell’articolo 1 del codice civile” (articolo 1 cod.civ.:”La capacità giuridica si acquista dal momento della nascita. I diritti che la legge riconosce in favore del concepito sono subordinati all’evento della nascita). La risposta però, nel concreto, è stata negativa nel senso che “il nato disabile non può agire per il risarcimento del danno consistente nella sua stessa condizione, giacché l’ordinamento non riconosce il diritto di non nascere se non sano,

né la vita del nato può integrare un danno- conseguenza dell’ illecito del medico”. Tale decisione - nonostante si siano sviluppate correnti di pensiero di diverso avviso - richiama come precedente la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione civile 22/1 2/2015 n.25767 che effettua un’ elaborata e dotta disamina, giungendo a due affermazioni decisive: “La non vita non può essere un bene della vita; per la contraddizione che non lo consente.Tanto meno può esserlo per il nato, retrospettivamente, l’omessa distruzione della propria vita (in fieri) che é il bene per eccellenza, al vertice della scala assiologia dell’ordinamento. Non si può dunque parlare di un diritto a non nascere”. Diversa è la situazione giuridica dei genitori, in particolare della madre, nel caso in cui il medico ometta di far presente che il nascituro ha malformazioni congenite: di fronte a questo dramma le risposte possono essere nettamente diverse, entrambe rispettabili: a) accettiamo la prole disabile, pur nella consapevolezza che la nostra vita cambierà radicalmente, concentrandosi nell’amore; b) non siamo disposti a sconvolgere radicalmente la nostra esistenza, non abbiamo attitudine all’eroismo. Anche a questo interrogativo ha dato risposta la succitata sentenza delle Sezioni unite: “L’impossibilità della scelta della madre nella prosecuzione della gravidanza, determinata da negligente carenza informativa da parte del medico cui

la stessa aveva chiesto di indagare su possibili malformazioni del nascituro è fonte di responsabilità civile del sanitario. Perché sussista il danno da nascita indesiderata occorre che l’interruzione della gravidanza sia stata all’epoca legalmente consentita e che venga provata la volontà della donna a non portare a termine la gravidanza in presenza di tali specifiche condizioni. L’onere di provare tali elementi facoltizzanti e la volontà di interrompere, in loro evenienza, la gravidanza é posto a carico della madre ex art.2697 del codice civile (principio della vicinanza della prova) onere che può essere assolto dalla donna anche in via presuntiva, tramite la dimostrazione di altre circostanze dalle quali si possa ragionevolmente risalire, per via induttiva, all’esistenza del fatto psichico che si tratta di accertare (secondo il parametro del più probabile che non). Secondo le Sezioni unite vi è libertà di prova in proposito, a mio avviso la più “agevole” è far sentire testimoni attendibili i quali riferiscano di aver più volte sentito la donna affermare che mai avrebbe accettato un figlio disabile e che piuttosto sarebbe ricorsa all’aborto. Un problema che resta aperto e di difficile soluzione è quello della quantificazione del danno in via equitativa, senza cioè applicazione di parametri normativi precisi, ma affidandosi al cosiddetto “prudente apprezzamento del Giudice”, senza che ciò debordi nel mero arbitrio.

Sintoniz zati sul

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Sintoniz zati sul

Padova ospita il World Health Forum Veneto 2025:

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta. w w w. ven e to 2 4.i t

ta all’iniziativa, è stato istituito un

tifico di prestigio internazionale, presieduto dal Prof. Giorgio Palù, Professore Emerito dell’Università

neto ETS. Ne fanno parte anche il la Elvassore, il Prof. Paolo Simioni

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Ascolta

rimento globale per l’innovazione in sanità, ma una piattaforma per lo scambio di idee e buone pratiche” ha affermato Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova. Sottolinea l’importanza dell’evento anche Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova: “Dopo il successo della prima edizione, il World Health Forum Veneto si conferma un appuntamento di riferimento per il dibattito scientifico e l’innovazione in ambito sanitario. Padova, con la sua lunga tradizione nella ricerca medica e nelle scienze della salute, è il luogo ideale per ospitare un confronto di altissimo livello su tematiche cruciali come la medicina di precisione, le nuove frontiere terapeutiche e il benessere globa-

istituzioni con un obiettivo comune.”

A sottolineare l’importanza della ricerca in sanità, Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha dichiarato: “Abbiamo scelto con convinzione di essere partner di questa iniziativa. La salute è parte integrante del nostro impegno filantropico, con un approccio One Health che considera l’interconnessione tra benessere umano, animale e ambientale.”

Con un programma ricco di approfondimenti e il coinvolgimento di eccellenze accademiche e imprenditoriali, il World Health Forum Veneto 2025 si conferma un appuntamento di riferimento per il futuro della medicina e della salute globale.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

I colori e i materiali del 2025

Il 2025 segna un’evoluzione nell’interior design, con una palette cromatica che mixa tonalità naturali e accenti audaci. Se da un lato continuano a dominare i colori della terra - beige, ocra, terracotta e marrone caldo - dall’altro vediamo il ritorno di sfumature più intense e sofisticate come il blu notte, il verde salvia e il bordeaux. Questi colori vengono spesso abbinati a finiture opache e materiche, capaci di conferire eleganza senza risultare eccessivamente fredde. Le pareti non sono più solo sfondi neutri, ma diventano protagoniste con effetti decorativi, boiserie moderne e texture tridimensionali che donano carattere agli ambienti. Non solo i colori ma anche le superfici assumono nuove connotazioni. Le pitture a base di argilla e calce, oltre a essere ecologiche, conferiscono alle pareti una finitura materica dal forte impatto visivo. I rivestimenti in microcemento sono sempre più apprezzati, perché permettono di ottenere superfici continue senza fughe, ideali per uno stile minimalista e moderno. Il gioco di contrasti tra finiture lisce e ruvide è un altro trend in crescita, con l’abbinamento tra legni grezzi e metalli satinati o tra superfici lucide e opache.

I materiali diventano sempre più sostenibili e innovativi. Il legno rigenerato è protagonista assoluto, utilizzato sia per i mobili sia per i rivestimenti. Il vetro riciclato, il metallo brunito e le bioplastiche entrano con decisione nell’arredamento contemporaneo, dimostrando che estetica e rispetto per l’ambiente possono andare di pari

passo. Si diffondono superfici antibatteriche e autopulenti, progettate per migliorare l’igiene senza l’uso di sostanze chimiche aggressive. Per quanto riguarda i tessuti, spopolano lana riciclata, cotone organico e fibre naturali trattate senza sostanze chimiche, per garantire un’aria più salubre negli ambienti domestici.

Un’altra tendenza emergente è il connubio tra tradizione e modernità. L’artigianato locale torna in auge, con mobili su misura e pezzi unici creati da falegnami e ceramisti. Tuttavia, il design si contamina con la tecnologia: superfici antibatteriche, illuminazione smart e complementi d’arredo interattivi arricchiscono le case di funzionalità innovative senza rinunciare al calore di materiali autentici. Le nuove tecnologie, come i tessuti intelligenti che cambiano colore con la temperatura e i piani cottura invisibili integrati nei top delle cucine, rivoluzionano il concetto stesso di abitare, rendendolo più pratico e futuristico.

L’attenzione ai dettagli si estende anche alla scelta degli accessori e delle decorazioni. I tappeti artigianali tornano protagonisti, con motivi geometrici e texture tridimensionali che donano un tocco di personalità agli spazi. Anche l’arte murale si evolve, con dipinti e installazioni che diventano elementi centrali nella decorazione d’interni. Infine, l’uso di piante da interno, sia in vaso che in soluzioni verticali, continua a crescere, creando angoli verdi che migliorano la qualità dell’aria e donano freschezza agli ambienti.

Stili d’arredo protagonisti

Nel 2025, gli stili d’arredo si evolvono per rispondere a un bisogno crescente di benessere e sostenibilità. Il Japandi, fusione tra minimalismo giapponese e design scandinavo, si rinnova con una versione più calda e accogliente. I toni neutri e i materiali naturali restano una costante, ma si arricchiscono di dettagli morbidi e accostamenti cromatici più audaci, come il contrasto tra legni chiari e scuri. L’uso di tessuti avvolgenti, tappeti in lana e divani con forme arrotondate aggiunge un senso di comfort e intimità. Un’altra tendenza emergente è il retrò futuristico, che unisce elementi vintage degli anni ‘70-’80 con dettagli tecnologici. Divani dalle forme arrotondate, colori vivaci e lampade in metallo cromato si abbinano a soluzioni smart come specchi interattivi e mobili con ricarica wireless integrata. Questo stile permette di giocare con il passato senza rinunciare alla modernità. Le sedute in velluto, le carte da parati grafiche e i tavolini con strutture in ottone danno un tocco glamour che richiama il design degli anni d’oro, ma in chiave contemporanea. Infine, la biofilia continua a essere una delle correnti più influenti.

Il legame con la natura si esprime attraverso arredi ispirati alle forme organiche, pareti vegetali e ampie vetrate per favorire la luce naturale. Le piante diventano protagoniste, non solo come elementi decorativi ma anche come strumenti per migliorare la qualità dell’aria indoor. Vasi di grandi dimensioni, orti verticali e giardini interni stanno diventando un must per chi desidera una casa più sana e rilassante. Anche i materiali riflettono questa tendenza: il sughero, la pietra naturale e il bambù sono sempre più utilizzati per rivestimenti e mobili.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

Le soluzioni. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente e cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione

Layout e funzionalità degli spazi domestici

li spazi domestici nel 2025 sono sempre più fluidi e adattabili alle esigenze di chi li vive. Il concetto di modularità prende piede, con arredi trasformabili che permettono di ottimizzare ogni centimetro. I mobili a scomparsa, i tavoli estensibili e le pareti mobili diventano soluzioni chiave per garantire massima versatilità in case dalle metrature sempre più compatte. La progettazione degli ambienti si fa più intelligente: grazie a elementi scorrevoli e divani componibili, ogni stanza può cambiare funzione nell’arco della giornata, trasformandosi da zona relax a spazio di lavoro o area conviviale. Un trend in forte crescita è quello degli spazi ibridi. Con il diffondersi dello smart working, le case si stanno adattando per integrare angoli ufficio funzionali ma discreti. Scrivanie retrattili, pannelli fonoassorbenti e sedute ergonomiche si fondono armoniosamente con il resto dell’arredamento, senza dare la sensazione di essere in un ambiente lavorativo. Anche l’illuminazione gioca un ruolo chiave: sistemi di luce regolabili e lampade da scrivania con funzioni antiaffaticamento visivo migliorano la qualità dell’esperienza lavorativa in casa. Anche la cucina subisce una trasformazione, diventando il cuore pulsante della casa. Si prediligono soluzioni aperte, che favoriscono la convivialità e l’interazione. I piani di lavoro multifunzionali, dotati di tecnologie integrate come piani a induzione invisibili o sistemi di aspirazione avanzati, rendono lo spazio più efficiente e accogliente. Inoltre, la domotica gioca un ruolo fondamentale, con elettrodomestici connessi e assistenti vocali che semplificano la vita quotidiana. I frigoriferi intelligenti suggeriscono ricette in base agli ingredienti disponibili, mentre i forni a controllo remoto permettono di gestire la cottura anche fuori casa. Infine, cresce l’attenzione per l’acustica e l’illuminazione. Materiali fonoassorbenti e tappeti in fibre naturali migliorano il comfort sonoro degli ambienti, mentre le luci regolabili in intensità e temperatura creano atmosfere personalizzate a seconda dei momenti della giornata. L’uso di LED a spettro completo, in grado di riprodurre la luce naturale, contribuisce al benessere psicofisico degli abitanti.

Le nuove tendenze spaziano anche nella gestione dello spazio verticale. Mensole sospese, letti a soppalco e soluzioni di stoccaggio modulari permettono di sfruttare ogni superficie disponibile, migliorando la funzionalità degli ambienti ridotti. Persino il bagno diventa più versatile, con mobili contenitori integrati e docce multifunzionali dotate di getti d’acqua regolabili e illuminazione cromoterapica. Il tutto per rendere la casa più vivibile, pratica e accogliente, indipendentemente dalla metratura.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

Idee per ottimizzare ogni centimetro (arredi multifunzione, pareti attrezzate, soppalchi)

Le case moderne tendono a essere sempre più compatte, ma con soluzioni intelligenti è possibile sfruttare ogni centimetro disponibile. Gli arredi multifunzione, come letti contenitore, tavoli trasformabili e

divani-letto, permettono di guadagnare spazio senza rinunciare al comfort. Le pareti attrezzate sono un’ottima soluzione per organizzare al meglio libri, dispositivi e oggetti decorativi, mentre i soppalchi offrono un’alternativa perfetta per chi desidera creare nuove aree funzionali senza aumentare la superficie calpestabile.

Grazie a soluzioni su misura, anche gli angoli più piccoli della casa possono essere sfruttati al massimo, migliorando l’estetica e la vivibilità degli ambienti.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Il trend di crescita si conferma anche in questi primi mesi dell’anno con l’avvio di due nuove relazioni ferroviarie intermodali per i semirimorchi con il Regno Unito e Colonia, ra orzando così i collegamenti con l’Europa.

Ma la novità più interessante, che ha

Sulle motivazioni che hanno indotto

Interporto Padova ad intraprendere questa direzione, sempre il presidente Luciano Greco spiega: “Interporto Padova cresce ed è cresciuto molto, soprattutto negli ultimi 10 anni ha fatto molti investimenti nel settore dell’inter-

posizione di Padova all’interno del contesto internazionale. Interporto Padova, negli ultimi anni ha diversificato la sua capacità di reagire ai rapidi mutamenti del mercato, quali possiamo anche immaginare potranno accadere in futuro alla luce dell’attuale scenario internazionale. Oggi noi non facciamo solo traf-

e semirimorchi dai treni. Le manovre saranno e ettuate da una control room e non più dalla tradizionale cabina sospesa di ogni singola gru. L’obiettivo finale è quello di automatizzare completamente le operazioni, con un beneficio in termini di e cienza complessiva dell’attività di carico e scarico.

Ascolta

LAl via il contributo economico per chi assiste anziani non autosufficienti

a Regione Veneto ha annunciato l’avvio del contributo economico previsto dal progetto “Un aiuto a chi aiuta”, destinato a supportare chi assiste persone anziane non autosufficienti. L’iniziativa prevede l’erogazione di 400 euro al mese per 12 mesi a 12.114 persone, di cui 9.476 assistiti in struttura e 2.638 a domicilio.

“Si tratta di un importante impiego dei fondi FSE+ - ha sottolineato l’Assessore al Sociale Manuela Lanzarin - con un’istruttoria condotta da Azienda Zero e con le ULSS che hanno svolto il ruolo di sportello per informare e supportare i cittadini. L’obiettivo del progetto è quello di sostenere le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, garantendo risorse adeguate per far fronte alle esigenze quotidiane”. Il bando, aperto dal 4 ottobre al 3 dicembre 2024, ha raccolto oltre 16mila domande per un totale di 60 milioni di euro stanziati. Questa misura si affianca al Fondo per la Non Autosufficienza, che nel Veneto ammonta a oltre 559 milioni di euro.

Il progetto nasce dalla consapevolezza che con l’avanzare dell’età molte persone non sono più in grado di svolgere le attività quotidiane in autonomia. In una fase iniziale, può essere necessario aiutarle nelle commissioni e nei lavori domestici, ma col tempo il bisogno di assistenza si

intensifica, fino a richiedere un supporto costante per alimentazione, somministrazione di farmaci, mobilità, igiene e vestizione. “Nella nostra Regione - aggiunge Lanzarin - l’invecchiamento della popolazione rende necessarie nuove politiche di sostegno alle persone anziane e alle loro famiglie. Spesso, all’età avanzata si aggiungono patologie croniche che richiedono assistenza quotidiana. Per questo motivo, il contributo è stato assegnato a coloro che presentano una valutazione SVAMA pari ad almeno 70 su 100 e un ISEE sociosanitario inferiore a 40mila euro, sia per chi è assistito a domicilio che in struttura”. Nuovi avvisi in arrivo per le assistenze domiciliari

Il carico familiare per l’assistenza agli anziani è sempre più rilevante, e molte famiglie si affidano ad assistenti familiari per garantire la cura quotidiana. Nei prossimi mesi verrà aperto un nuovo avviso per sostenere le famiglie che assistono direttamente un proprio caro non autosufficiente, riconoscendo un aiuto economico specifico.

L’erogazione del contributo per i mesi di gennaio e febbraio 2025 è prevista per i primi giorni di marzo. Ulteriori informazioni sono disponibili sui canali ufficiali della Regione Veneto.

Redazione Salute

Veneto, nuove funzionalità per le prescrizioni farmaceutiche online

Da oggi i cittadini della Regione del Veneto possono accedere alle proprie prescrizioni farmaceutiche direttamente dal Portale Sanità km zero Fascicolo. Questa funzione, già disponibile tramite l’App Sanità km zero Ricette, consente di consultare, gestire e scaricare le proprie ricette mediche in modo semplice e immediato. Per chi ha difficoltà nell’utilizzo della tecnologia o desidera delegare la gestione delle proprie pratiche sanitarie a una persona di fiducia, è possibile attivare una delega. Questa può essere richiesta in autonomia attraverso il portale, utilizzando SPID o CIE, oppure presso gli sportelli dell’Azienda Sanitaria di riferimento (URP, distretti sanitari). Le caratteristiche del servizio

Accesso alle prescrizioni farmaceutiche: la nuova sezione del portale, attiva per tutti i residenti della Regione del Veneto, è raggiungibile tramite il tasto “Prescrizioni” nel menù di navigazione. Da qui, selezionando “Gestire le mie/sue prescrizioni”, si accede alla sottosezione “Ricette farmaceutiche”. Chi può visualizzare le prescrizioni: il servizio è disponibile per gli assistiti della Regione Veneto, i loro delegati (anche se residenti in altre regioni) e i tutori di minori o persone con rappresentanza legale. I delegati, però, non hanno accesso alle prescrizioni classificate come “Very restricted”. Ricette consultabili: l’elenco mostra le prescrizioni emesse negli ultimi sei mesi. Tuttavia, ogni ricetta mantiene la sua validità di 31 giorni dalla data di emissione, trascorsi i quali non è più utilizzabile in farmacia.

Dati disponibili: per ogni ricetta sono visibili data di emissione, codice NRE, stato della prescrizione (disponibile, in carico o erogata) e un’opzione per oscurare o rendere visibile la ricetta. È inoltre possibile scaricare il documento in PDF o stamparlo. Oscuramento delle prescrizioni: è possibile rendere invisibile una ricetta, impedendo ai soggetti autorizzati di consultarla. Tuttavia, in questo caso, per ritirare il farmaco in farmacia sarà necessario presentare la versione digitale della ricetta o il documento cartaceo.

Rinnovo delle ricette: attualmente, il servizio di rinnovo delle prescrizioni farmaceutiche resta disponibile esclusivamente tramite l’App Sanità km zero Ricette e non dal Portale Sanità km zero Fascicolo.

Per ulteriori informazioni, l’informativa è disponibile nella pagina di accesso al Portale Sanità km zero Fascicolo.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta

La tecnologia. L’introduzione del braccio elettronico rafforza ulteriormente l’eccellenza della Neurochirurgia vicentina

Un nuovo braccio elettronico per la Neurochirurgia del San Bortolo

La Neurochirurgia dell’ospedale San Bortolo di Vicenza si arricchisce di una nuova tecnologia all’avanguardia: un braccio elettronico per il neuronavigatore, utilizzato nelle procedure stereotassiche. Questo innovativo strumento, finanziato da Confindustria Vicenza tramite la Fondazione San Bortolo, migliora la precisione degli interventi nelle aree cerebrali più difficili da raggiungere, aumentando sicurezza ed efficacia.

La nuova tecnologia è stata presentata ufficialmente in un incontro che ha visto la partecipazione dell’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin, del Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica Patrizia Simionato, della presidente di Confindustria Vicenza Laura Dalla Vecchia e dei medici Lorenzo Alvaro, direttore dell’U.O.C. Neurochirurgia, e Massimo Piacentino, neurochirurgo con Alta Specializzazione in Neurochirurgia Funzionale.

Il braccio elettronico, dal valore di 85mila euro, è stato concesso in comodato d’uso gratuito per due anni grazie al sostegno di Confindustria Vicenza e della Fondazione San Bortolo. “Ringrazio Confindustria Vicenza e la Fondazione San Bortolo per il loro contributo – ha dichiarato Patrizia Simionato –. Questa tecnologia potenzia un reparto che vanta

già un’elevata professionalità e dotazioni di altissimo livello”. Un concetto ribadito anche da Laura Dalla Vecchia, che ha sottolineato l’importanza di investire nella sanità per garantire un territorio forte e attrattivo per aziende e lavoratori.

L’Assessore Manuela Lanzarin ha evidenziato come questo progetto testimoni lo stretto legame tra sanità e tessuto imprenditoriale: “Investire nella salute è fondamentale anche per la crescita economica. Questo tipo di collaborazione non sostituisce il ruolo del pubblico, ma lo integra e lo supporta in ambiti specifici”.

La chirurgia stereotassica è una tecnica avanzata utilizzata per biopsie intracraniche, chirurgia laser per tumori cerebrali profondi e trattamento dell’epilessia farmacoresistente. La procedura prevede lo studio dell’encefalo attraverso risonanza magnetica e angiografia cerebrale, seguita dalla definizione della traiettoria chirurgica ottimale per minimizzare i rischi. Il braccio elettronico, leggendo le indicazioni del neuronavigatore, si allinea automaticamente alla traiettoria prestabilita con estrema precisione e rapidità, migliorando la sicurezza per il paziente e l’efficienza dell’intervento.

“Abbiamo già eseguito venti procedure con il nuovo braccio elettronico – ha spiegato Massimo Piacentino –. Il po-

sizionamento manuale degli strumenti lungo i tre assi è complesso e delicato, mentre il braccio elettronico garantisce la massima accuratezza e riduce i tempi operativi, un vantaggio significativo in caso di interventi complessi”. Anche Lorenzo Alvaro ha sottolineato l’importanza di questa tecnologia, che rappresenta un ulteriore passo avanti per la Neurochirurgia del San Bortolo.

Nel 2024 la Neurochirurgia di Vicenza ha registrato un aumento degli interventi rispetto al 2023 e al 2019, con 1.585 procedure chirurgiche eseguite tra il San Bortolo e l’ospedale di Valdagno. Anche l’attività ambulatoriale è cresciuta significativamente, passando da 5.861 pre-

stazioni nel 2023 a 9.116 nel 2024. Il reparto vanta un’ampia esperienza nel trattamento di patologie neurochirurgiche, sia negli adulti che nei bambini, e dispone di tecnologie all’avanguardia come il sistema Visualase per la termoablazione laser, presente in pochi centri italiani. Inoltre, il San Bortolo è un riferimento regionale per la stimolazione cerebrale profonda (DBS), utilizzata per il morbo di Parkinson, l’epilessia e il tremore.

L’introduzione del braccio elettronico rafforza ulteriormente l’eccellenza della Neurochirurgia vicentina, confermandone il ruolo di riferimento per l’innovazione tecnologica in campo sanitario.

Il Polo Universitario delle Professioni Sanitarie di Monte Berico sta organizzando un Open Day che si terrà il 31 marzo per presentare l’offerta formativa dei 4 Corsi di Laurea in Infermieristica, Ostetricia, Fisioterapia e Tecnici di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia. L’evento è aperto a tutti coloro che sono interessati.

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven

Il ruolo del programma Dose

2025, dimostrando allo stesso tempo come diologia nell’ottimizzazione delle immagini TC e, su un altro fronte, il deep learning sia in grado di migliorare i protocolli di Risonanza

È naturalmente importante sottolineare

sentendo ai professionisti di concentrarsi sulle decisioni cliniche più rilevanti. Grazie razione tra esperti, Affidea sta ridefinendo gini, migliorando la sicurezza, l’efficienza e l’affidabilità delle diagnosi. Il futuro della radiologia è già qui, e Affidea è pronta a

Messaggio pubbliredazionale
SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

L’iniziativa. Nel 2024 il Veneto ha registrato 23 decessi, di cui 9 tra gli occupati del settore primario

Sicurezza sul lavoro in agricoltura: un piano di vigilanza per ridurre gli incidenti

Nel 2024, il Veneto ha registrato 23 incidenti mortali sul lavoro, di cui 9 nel settore agricolo. Un dato allarmante, in linea con le tendenze nazionali, che evidenzia come l’agricoltura sia tra i settori più a rischio. Le cause principali sono legate alla natura dell’attività, in particolare alla guida di trattori su terreni non pianeggianti con rischio di ribaltamento, e alla struttura delle imprese, spesso a conduzione familiare e prive di dipendenti. Per affrontare questa emergenza, gli Spisal dell’ULSS 8 Berica e dell’ULSS 7 Pedemontana, in collaborazione con le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali, hanno organizzato un incontro di sensibilizzazione. L’iniziativa rientra nei Piani Mirati di Prevenzione (PMP) promossi dalla Regione Veneto, che ha individuato l’agricoltura come settore strategico per la sicurezza sul lavoro. L’evento si è tenuto nei giorni scorsi presso l’Istituto Tecnico “Aulo Ceccato” di Thiene, richiamando oltre 150 aziende agricole e cantine. Un’ampia partecipazione che, secondo la dott.ssa Eugenia Priante, direttore dello Spisal dell’ULSS 8 Berica, “ha rappresentato un’importante opportunità per diffondere la cultura della sicurezza in un comparto rilevante per l’economia veneta ma anche tra i più esposti agli infortuni gravi”.

Il dott. Ivan Paredes Alpaca, direttore dello Spisal dell’ULSS 7 Pedemontana, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra aziende e servizi di vigilanza: “Questa condivisione è essenziale per avviare percorsi di miglioramento e garantire la sicurezza dei lavoratori. Il supporto delle Associazioni di Categoria è fondamentale per l’attuazione del Piano Mirato di Prevenzione”. Durante l’incontro sono stati presentati i dati INAIL sugli infortuni mortali in agricoltura in Veneto. Le cause principali risultano essere lo schiacciamento, la caduta dall’alto, la folgorazione e l’annegamento.

Le aziende partecipanti hanno compilato una lista di controllo per l’autovalutazione dei principali fattori di rischio e hanno ricevuto indicazioni sulle misure di sicurezza più efficaci. Tra i temi trattati, la sicurezza del trattore e dell’albero cardanico, il lavoro in ambienti confinati e la sorveglianza sanitaria per i lavoratori agricoli. Particolarmente significativa è stata la dimostrazione pratica con un simulatore di ribaltamento del trattore, messo a disposizione dallo Spisal dell’ULSS 6 Euganea. Questa esperienza ha permesso ai partecipanti di comprendere concretamente l’importanza dei dispositivi di sicurezza, fondamentali per evitare lo schiacciamento in

caso di capovolgimento del mezzo.

Il Piano Mirato di Prevenzione proseguirà nei prossimi mesi con sopralluoghi tecnici e sanitari condotti dallo Spisal delle due ULSS coinvolte. I risultati di queste verifiche saranno presentati in un evento conclusivo, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza nel settore agricolo e ridurre il numero di incidenti sul lavoro.

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

w w w ven eto 2 4.i t

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

CineTerme, con un tema sempre diverso!

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4

Prossime date:

Venerdì 28 marzo

Venerdì 11 aprile

Venerdì 16 maggio

Partner:

Ascolta

Sintoniz zati sul

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta.

SCARICA L’APP RADIO VENETO2 4
Ascolta

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.