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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 167 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 167 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Primo piano Dilagano i furti nelle abitazioni, la gente ha paura
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Politica Le Primarie del Pd, Cavarzere è con Matteo Renzi
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Il caso Prende il via il primo Gruppo di acquisto solidale
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EDITORIALE
Inquinamento, ritornano i divieti antismog
Amarezza metropolitana di Nicola Stievano
Sono iniziati nel 2013, ma continueranno fino ad aprile del 2014 i divieti anti smog introdotti dal comune di Venezia, Spinea, Mirano e Santa Maria di Sala. Una misura voluta per rendere l’aria più pulita e meno inquinata nei centro. pag. X
Expo 2015, le ville venete aspettano i turisti
Expo 2015, una grande occasione anche per il Veneto di mettere in mostra i propri tesori artistici, architettonici, culturali ma anche paesaggistici ed enogastronomici. pag. 25 10%
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Amministrazione, si guarda avanti nonostante i tagli Il nuovo ponte a Boscochiaro, il Centro unico di cottura, i vicini lavori all’Ipab Danielato: sono alcuni dei frutti prodotti dall’attività del 2013
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l mese di dicembre rappresenta il momento più consono dell’anno per tracciare bilanci e fare previsioni per il futuro. Anche a Cavarzere si tirano le somme di questo 2013 che ha visto alla guida della Città l’amministrazione comunale di centrosinistra, presieduta dal sindaco Henri Tommasi, al suo terzo anno di governo cittadino. È il sindaco Henri Tommasi a illustrare la situazione attuale, partendo dal settore finanziario. “Nonostante un milione e
200mila euro di tagli ai trasferimenti statali in tre anni – esordisce – la situazione economica della Città è momentaneamente in equilibrio e siamo riusciti a rispettare tutti i parametri. Per il prossimo anno ci aspetta un ulteriore taglio di 550mila euro ai trasferimenti statali e, se continuiamo di questo passo, negli anni a venire ci troveremo in serie difficoltà nell’erogare servizi basilari sui quali non è possibile tagliare. Oltre a ciò, assistiamo a una crisi sociale alla quale non
si riesce a dare una risposta adeguata, con sempre più richieste e minori risorse”. Il sindaco ricorda poi alcuni interventi che sono stati posti in essere nel corso dell’anno o che vedranno la luce nei prossimi mesi, tra essi il nuovo ponte di Boscochiaro, relativamente al quale informa che il progetto definitivo sta per essere approvato dal ministero e, dopo, i lavori dovrebbero partire entro l’anno nuovo. pag.
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l 2014 dovrebbe essere l’anno della città metropolitana Padova - Venezia -Treviso, durante il quale il progetto prenderà forma e finalmente decollerà dopo un lungo dibattito politico. Ma l’anno nuovo non si apre certo sotto i migliori auspici visto che l’intento di dare vita ad un grande sistema di relazioni fra i tre centri e i territori interessati rischia di essere ridimensionato, se non addirittura affossato, dalle carenze della rete dei trasporti. In una città metropolitana che si rispetti i collegamenti ferroviari e stradali dovrebbero essere potenziati al massimo, resi più efficienti e messi a disposizione dei lavoratori e di tutti coloro che si muovono quotidianamente all’interno dell’area. Solo così è possibile accorciare le distanze, rendere più facili gli spostamenti di uomini e merci. Invece questo 2014 si apre con i problemi di sempre soprattutto sul fronte del trasporti ferroviari. Nonostante i notevoli investimenti, specialmente sulla linea Padova - Venezia, il sistema ferroviario metropolitano, del quale si sente parlare ormai da un ventennio buono, è ancora al palo e i collegamenti, dopo l’entrata in vigore del nuovo orario “cadenzato”, mostrano tutta la loro fragilità proprio in ambito locale. continua a pag.
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PRENDERSI CURA DELL’UDITO
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“Sento, ma non capisco le parole” Oggi si può potenziare l’udito con Oticon Nera Sentire ma non capire le parole è il primo campanello di allarme da non sottovalutare. Se trascurato, l’udito
va incontro ad un peggioramento che danneggia la vita sociale e professionale. Il deficit uditivo si manifesta subito con una ridotta comprensione delle consonanti, fondamentali per capire le parole. La perdita di alcuni indizi sonori compromette la capacità di capire
le parole. Dopo i 50 anni, si potrebbe avere difficoltà a capire le parole che contengono le consonanti come S, T o F. Questa perdita limita la capacità di capire i significati: per questo è importante risolvere il problema con moderne ed innovative tecnologie.
Recenti tecnologie innovative che potenziano l’udito: Oticon Nera Negli ultimi dieci anni i sistemi acustici sono diventati molto più potenti e molto più piccoli. Una nuova frontiera è Oticon Nera il “sistema acustico” più piccolo offerto da Audioclinic e prodotto dall’ azienda danese Oticon (tra le prime nel settore). E‘ una tecnologica controllata autonomamente da un‘Intelligenza artificiale e da sistemi BluetoothTM. Nonostante le sue piccole dimensioni contiene un gruppo di sofisticate tecnologie per esaltare l’udito: cattura la voce e la protegge fino a quando raggiunge l’orecchio, chiara e forte. E’ in grado di ridurre i rumori di fondo e, pur conservandoli, li attenua in modo che non disturbino mantenendo anche tutti quegli indizi acustici intorno a noi, che al nostro cervello servono per ricostruire lo spazio e capire la direzione dei suoni.
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Oticon Nera: per dire basta al volume della TV troppo alto I nuovi sistemi si distinguono anche per la tecnologia Bluetooth TM che consente di connetterli direttamente a televisori, telefoni fissi e mobili, sistemi informatici, MP3, Tablet, iPod, iPad e qualunque fonte di segnale audio. Tutto senza fili. Guardare la TV in famiglia o con gli amici, ridiventa un piacere perché non esistono
più i disagi e le discussioni per il volume troppo alto: l’audio viene trasmesso direttamente all’apparecchio acustico, senza interferenze... e il suo volume è indipendente rispetto a quello generale del televisore. Oticon Nera si connette wi-fi con ogni fonte di segnale audio
Un udito in 3D per sentire la voce, i suoni e lo spazio con Oticon Nera Noi sentiamo con entrambe le orecchie, ed è proprio grazie a questa interazione che possiamo localizzare la provenienza dei suoni e distinguere un interlocutore da un altro in presenza di più voci. I sistemi acustici di nuova generazione Oticon Nera usati in Audioclinic sono in grado di ripristinare un udito stereofonico: ovvero, un udito bilanciato a 360° che offre una percezione tridimensionale del suono. Con queste tecnologie si possono contrastare i suoni indesiderati, mettendo in primo piano suoni specifici e la voce umana.
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che l’ascolto sia chiaro e confortevole. L’uso combinato della tecnologia BluetoothTM consente a Oticon Nera la trasmissione a distanza di segnali e dati senza l’uso di fili. Questo microchip che pesa meno di 1 grammo è il cervello di Oticon Nera
Oticon Nera microCIC, molto piccoli e quasi invisibili perché costruiti per il “vostro orecchio” Tra le caratteristiche più importanti di Oticon Nera c’è la quasi invisibilità quando è indossato. E’ un risultato che consente serenità nell’uso quotidiano e la difesa della privacy personale. La prima ragione, più evidente, è nella dimensione ridotta del sistema e nel peso di pochi grammi. La seconda, ma non certamente meno importante, è che il guscio viene modellato esattamente sul canale uditivo di chi lo indossa. Tutto ciò significa che è quasi invisibile allo sguardo e nessuno si accorgerà di questo piccolo segreto.
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EDITORIALE
segue da pag.
Amarezza metropolitana
Economia
Segnali di ripresa per le imprese Segnali di ripresa dall’economia veneziana dai dati della Camera di Commercio: rispetto allo stesso periodo del 2012, fra giugno e settembre del 2013 hanno cessato l’attività quasi 800 aziende in meno, 3.978 contro 4.770. Sono piccoli segnali di una stabilizzazione della recessione che dovranno diventare più solidi nel 2014. Intanto analizzando nel dettaglio, il settore più in sofferenza, è quello delle costruzioni che ha perso oltre 500 ditte e l’industria in senso stretto che ne ha viste chiudere quasi 300.
Ormai le proteste dei pendolari sono all’ordine del giorno e le notizie dei disagi si moltiplicano, al punto che la Regione ha intenzione di cancellare l’accordo per il trasporto locale con Trenitalia e individuare altre soluzioni. Proprio mentre andiamo in stampa arriva la notizia che il Governatore del Veneto Zaia ha revocato il contratto con Trenitalia invocando la possibilità di fare una gara per assegnare il servizio. “Mettiamo in discussione il fatto che ci possa essere solo ed esclusivamente un gestore per i treni regionali. - ha detto - Facciamo una gara, è una facoltà che ci viene data dalla legge”. Non è accettabile che migliaia di lavoratori ogni giorno siano in balia di ritardi, cancellazioni, disservizi e molte altre incognite che causano problemi a non finire. Non è accettabile che chi sceglie o è costretto a ricorrere ai mezzi pubblici si trovi a dover affrontare temi di percorrenza insostenibili, almeno il doppio rispetto a chi ricorre all’automobile. Ma anche per gli automobilisti muoversi all’interno della città metropolitana comincia a costare caro, molto caro. Ad inizio anno gli aumenti dei pedaggi su sistema autostradale tra Padova, Venezia, Treviso e Rovigo sono un’amara realtà con la quale sono chiamati a fare i conti anche gli autotrasportatori. A quanto pare è il prezzo da pagare per la costruzione del Passante, il quale però, con queste cifre rischia di essere sempre meno frequentato, soprattutto dai pendolari. Anche loro devono far quadrare i conti con costi sempre più alti e stipendi al palo. Mentre la politica sta cercando di correre ai ripari prevedendo sconti e agevolazioni per i residenti, soluzioni che probabilmente dovevano essere messe a punto prima dell’introduzione degli aumenti, c’è chi prevede un sensibile aumento del traffico sulla viabilità locale. E qui siamo ancora in pieno scaricabarile fra entri e Regione. Davvero un pessimo debutto per l’anno della Pa-Tre-Ve. di Nicola Stievano
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Jesolo
Nasce la casa del turismo
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Cavarzere Politica A Jesolo ci sarà un unico luogo per dare risposte alle richieste delle centinaia di migliaia di turisti che arrivano li ogni anno. Questo il senso della “ Casa del turismo” un progetto della Provincia presentato nelle scorse settimane dalla presidente Francesca Zaccariotto. Il progetto prevede l’assegnazione alla rete associativa che la gestirà, degli spazi e dei locali, per 400 mq al primo piano dell’immobile Kursaal di Jesolo. La durata dei lavori è di 36 mesi, a partire dalla data di sottoscrizione del contratto, cioè inizio 2014. Sarà un modello per gli altri ambiti del territorio provinciale.
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Provincia Spazi aperti
Tosello capogruppo di Forza Italia nel Consiglio provinciale pag.
il caso
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Sanità
Turismo: dalla costa alle città d’arte, si torna a vedere positivo
la testimonianza
Sedazione palliativa o eutanasia mascherata? pagg. 28-29-30
Politica
“Città degli angeli”: nelle vicinanze 15 abitazioni pag.
Regione
Aria di votazioni, 345 sindaci al rinnovo
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Il gruppo locale di Unitalsi ha incontrato a Roma Papa Francesco pag. 9
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economia
spettacolo
Venezia stenta nella geografia veneta del benessere pag. 22
pag.
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Intervista ad Aldo Tagliapietra, storico leader de “Le Orme” pag. 37
Dolo-Mirano, Chioggia-Cavarzere
Lavori per 500mila euro negli istituti superiori
Lavori per 500mila euro programmati e approvati dalla Provincia per i distretti scolastici di Dolo e Mirano, e, nel basso Veneziano, Chioggia e Cavarzere. Le scuole superiori di Dolo e Mirano saranno interessate da una serie di interventi di manutenzione straordinaria per un importo complessivo di 200mila euro. Il progetto definitivo prevede la sistemazione dei serramenti e delle pareti, compreso il ripristino dei manti di copertura, degli istituti Lazzari, Musatti e Galilei di Dolo e Maiorana-Corner, 8 Marzo-Lorenz e Ponti-Levi a Mirano. Il progetto definitivo dei lavori di manutenzione straordinaria è stato approvato anche per le scuole della zona di Chioggia e Cavarzere, per un importo complessivo di 300mila euro. Gli interventi riguardano il completamento del consolidamento statico all’Istituto Marconi a Cavarzere e la manutenzione interna ed esterna dell’istituto Righi di Chioggia. Sport e territorio
La regione sostiene le 4 maratone venete
C’è anche la “Venicemarathon” nell’elenco delle 4 maratone venete che beneficeranno di complessivi 150mila euro, a titolo di sostegno che la Regione ha stabilito di assegnare per l’organizzazione degli eventi nel 2014. Treviso Marathon, Maratona di S. Antonio, Verona Marathon e Venicemarathon sono i quattro grandi eventi sportivi presi in considerazione - come ha spiegato l’assessore regionale allo Sport Marino Zorzato - per la loro rilevanza sul piano sportivo, ma anche sotto il profilo sociale e culturale. Nel dettaglio all’Associazione Sportiva Dilettantistica “Venicemarathon Club” verranno attribuiti 80mila euro, 30mila dei quali per la maratona di Venezia e 50mila per quella di Padova.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 dicembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese SICUREZZA Aggressioni e scippi per strada, di giorno e di notte, topi d’appartamento di nuovo all’opera in un crescendo di furti messi a segno nelle province venete. Una escalation che i soli agenti presenti nei territori non possono contrastare efficacemente
Allarme sicurezza: sempre pi
di Germana urbani
Pansa: “nel 2014 caleranno ancora gli agenti di polizia e ci sarà ancora meno sicurezza”
Lipari: “Il problema è più complesso, riguarda il fatto che il sistema giustizia in Italia non funziona”
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’ Andrea, 23 anni, la vittima più grave dell’escalation di rapine e furti che negli ultimi mesi del 2013 ha investito in modo preoccupante il Veneto. Lui, un commesso di dicount, si è visto puntare la pistola alla testa e poi ha sentito lo sparo che l’ha costretto ad una difficile lotta per la vita. Ma la cronaca racconta quasi ogni giorno di signore più o meno anziane colpite brutalmente lungo le vie delle nostre città anche per un bottino di pochi euro. La gente ha paura e la preoccupazione degli amministratori locali è altissima tanto che non si contano le richieste di aumentare le forze dell’ordine di pattuglia sui territori. Molti i primi cittadini che hanno fatto appello anche al Governatore Zaia chiedendo risorse economiche, finanziamenti ai propri distretti di polizia, soldi che il più delle volte erano a bilancio in Regione e sono stati cancellati, così come è accaduto per l’impegno a finanziare le telecamere. In alcuni territori, come a Padova e nella Saccisica, verso fine anno sono arrivati rinforzi nell’ambito di competenza dell’arma dei carabinieri. Così sono stati intensificati i pattugliamenti e la presenza di agenti là dove sono sempre più in
azione bande di ladri che non disdegnano di compiere danni e atti di vandalismo. Purtroppo però, operazioni come queste non potranno durare a lungo su un territorio e, soprattutto, non possono essere replicate all’infinito. Nel Veneziano i reati complessivi, nei primi otto mesi del 2013, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono aumentati del 3,5 per cento. Con un’impennata dei reati predatori in particolare ad agosto dove i furti in casa sono aumentati del 14 per cento, mentre quelli nei negozi del 24 per cento. “Ogni tanto - ha affermato Alessandro Pansa, capo della Polizia all’assemblea dell’Associazione funzionari di polizia - qualcuno mi chiede di aumentare il livello dei controlli in alcune città. Voglio essere sincero con tutti: oggi non siamo in grado di accrescere la sicurezza da nessuna parte del territorio. E da nessuna parte vuol dire anche Venezia”. L’annuncio di Pansa è ancora più grave guardando al futuro. “Il prossimo anno caleranno ancora gli uomini e ci sarà ancora meno sicurezza”. E’ paradossale pensare che aumentano i reati e cala il numero di chi può contrastarli. “I reati predatori si com-
battono anche con la prevenzione - spiega infatti Diego Brentani, segretario provinciale del sindacato di polizia Siulp - e questa la si fa mettendo agenti in strada. In questo momento siamo al lumicino. Se abbiamo gli uomini non abbiamo le macchine e viceversa. Poi finiscono i soldi per la manutenzione delle auto e queste si fermano. A riprova che stare in strada porta a risultati l’abbiamo avuta a gennaio 2013, quando sono stati messi per le vie la metà dei poliziotti arrivati per sostituire quelli che sono stati trasferiti. In nemmeno quindici giorni sono calati, del sessanta per cento, i reati predatori denunciati”. “Non è solo una questione di organici e mezzi - afferma però Francesco Lipari, se-gretario provinciale del sindacato di polizia Coisp - Il problema è più complesso, riguarda il fatto che il sistema giustizia in Italia non funziona. Chi commette reati si rende conto che nella gran parte dei casi la fa franca. Non solo, da tempo in Italia non c’è la certezza della pena”. “Chi commette la gran parte dei reati predatori - conclude Lipari - è consapevole del fatto che pochi giorni dopo, se non ore, si ritrova fuori e torna a fare quello che sa fare meglio: delinquere”.
materIe prIme salgono prezzI e FurtI
Sicurezza ferroviaria e furti di rame
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23mila euro e 38mila chilogrammi di rame trafugato. A tanto ammontano i danni provocati dai furti di rame sulle linee ferroviarie venete nei soli primi nove mesi del 2013. Un fenomeno che mette seriamente a rischio il buon funzionamento del trasporto ferroviario. Nel periodo preso in esame sono stati coinvolti 291 treni per un totale di quasi ottomila minuti di ritardo. Furti che sin troppo spesso restano impuniti. L’ultimo episodio ha bloccato per ore quaranta treni sulla tratta Venezia-Padova a causa dell’ennesimo furto di rame. I ladri hanno agito sulla linea AV VeneziaPadova fra le stazioni di Venezia Mestre e Pado-va Interporto. L’anomalia lungo la linea è stata rilevata dai sistemi di sicurezza e i treni in entrambi i sensi di marcia sono stati deviati sulla linea convenzionale con ingenti ritardi. Per ora questi furti hanno provocato solo ritardi e disagi ai cittadini in viaggio e alle Ferrovie ma se i sistemi di rilevamento dei problemi un giorno avessero un guasto improvviso? Questi furti sono pericolossimi eppure sempre più frequenti. I dati dell’Osservatorio Nazionale sui furti di rame sono significativi se si guarda ai primi 6 mesi del 2013: 11.040 furti (+12,1% vs 2012) per 2.720 soggetti denunciati (+41%) di cui 1.631 (+36,7%) in stato di arresto.
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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano
iù ladri e sempre meno agenti Tornano le ronde Le vere risposte dovrebbero venire dalle istituzioni
Zaia ringrazia ma chiede un impegno al Governo di Germana urbani
S spalla pag 5 per vene-
e la sicurezza non arriva dallo Stato i cittadini si organizzano e tornano sulla strada a far la ronda. Sulle ronde si era tanto discusso anni fa, quando l’argomento sicurezza era cavalcato di gran carriera dalla Lega e da An. Ma dopo la regolarizzazione delle ronde non se ne era più vista una. Di fronte a una crescente domanda di sicurezza, però, in tutta la regione stanno tornando di moda i pattugliamenti delle associazioni di volontari. Alcuni, soprattutto giovani, girano armati di telefonini pronti a documentano tutto il possibile e a pubblicarlo in diretta sui social media. Scelte che possono essere molto pericolose e che hanno allarmato anche il prefetto Domenico Cuttaia che ha sottolineato quanto sia rischioso postare su Facebook foto o altro materiale di presunte situazioni di reato. Ma certamente è rischioso anche sostituirsi agli agenti nel controllo del territorio, una soluzione dal fiato corto, come riconosce lo stesso Governatore Luca Zaia, leghista della prima ora. “Io apprezzo la generosità con la quale queste persone si rendono disponibili a collaborare con le forze dell’ordine ma è evidente che questa non può essere la soluzione dirimente per prevenire e contrastare gli episodi malavitosi - ha detto il governatore Zaia - “Gli episodi criminosi, in base alle statistiche, sono in aumento e per contro si registra, a causa dei tagli statali, una drastica riduzione dell’organico degli agenti: ciò significa esporre a eccessivi pericoli le famiglie e le aziende. Il governo riveda le sue priorità”. Ma anche la Regione ha le sue mancanze e basta dare un’occhiata al bilancio regionale per verificare se Zaia e la sua Giunta crede nella necessità di investire o no in sicurezza. “Occorre pensare - ha sottolineato Piero Ruzzante, Consigliere regionale del Pd - che si è passati dai 5,6 milioni di euro del 2010 ai 100 mila euro del 2011, fino agli zero euro messi a bilancio per il 2012. Ma non erano proprio la Lega e il Pdl a ritenere la sicurezza e la lotta alla criminalità obiettivi strategici per il loro mandato? Beh, a giudicare dai numeri non si direbbe affatto”.
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Allarme sociale
Furti in abitazione in forte aumento U
n 2013 da dimenticare sotto il profilo dell’ordine pubblico e della sicurezza in provincia di Venezia dove i ladri in alcune aree si sono letteralmente scatenati e hanno provocato allarme sociale. Per tutta risposta sono sorti sul territorio, gruppi di vigilanza e autodifesa. Le zone più colpite dalle scorrerie di vere e proprie bande organizzate, prevalentemente dell’est europeo sono state quelle del Miranese (zona di Martellago), della Riviera del Brenta, diversi quartieri di Mestre e Sandonatese. Ma a tracciare un quadro della situazione è stato a dicembre il Prefetto Domenico Cuttaia. In provincia di Venezia sono aumentati del 12 per cento i furti in abitazione e preoccupa anche l’aumento dei borseggi, cioè i “furti con destrezza”. Sono diminuiti di gran lunga i furti di automobili, che sono stati 55 in meno e soprattutto le rapine in banca e quelle nei negozi. Continuano ad essere stabili e numerose le rapine in abitazione. Sono aumentati arresti e denunce: 719 i primi 6556 le seconde. Questo è un segno di un maggior impegno delle forze dell’ordine rispetto all’anno precedente. Cuttaia ha spiegato che uno dei mezzi più utili per fermare i furti e le rapine sono le telecamere, il problema è poi la presenza nelle sale controllo per osservare ciò che registrano in tempo reale, altrimenti la loro presenza è inutile. Cuttaia ha proposto che i volontari dei gruppi di autodifesa stiano vicini ai video delle sale controllo delle telecamere piuttosto che andare in giro con le ronde. Il Prefetto nella sua analisi della situazione fatta a fine anno, non ha risparmiato il fatto che si hanno dei segnali di infiltrazioni mafiose nell’economia veneta e veneziana. Il prefetto poi ha spiegato che l’attenzione deve essere massima nei settori in cui possono svilupparsi le organizzazioni criminali, in particolare a partire dallo spaccio delle sostanze stupefacenti, dal commercio abusivo e spesso di prodotti contraffatti e lo sfruttamento della prostituzione. Ma la paura più grande dei residenti è quella dei furti in abitazione. Ci sono stati anziani e famiglie che si sono trovati i ladri in casa di notte e proprio per questo, sono sorti nelle scorse settimane in Riviera gruppi di vigilanza di vicinato da parte di cittadini, che controllano fino a tarda ora le strade per evitare i raid di bande di predoni che razziano tutto. La denuncia arriva dai sindaci della Riviera, preoccupati per la brutta piega che potrebbe derivare da azioni sconsiderate di autodifesa o “giustizia fai da te”. I gruppi attivi sarebbero attualmente almeno cinque, sparsi fra Mira, Compagna Lupia, Camponogara e Campolongo. I sindaci spiegano che succede. “I cittadini - spiega Fabio Livieri, sindaco di Campagna Lupia e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss13 - si sono organizzati da settimane in gruppi di autodifesa. Sono molto attivi nella frazione di Lova e anche a Campagna Lupia capoluogo. Sono gruppi di 10-15 persone che perlustrano il territorio e avvisano le forze dell’ordine in caso di movimenti sospetti. In un caso sono riusciti anche ad aiutare i carabinieri a fermare una banda di ladri pronta ad entrare in azione con arnesi da scasso. Ho anche incontrato i cittadini che partecipano a questi gruppi, e mi hanno assicurato che la loro funzione è quella di collaborare con le forze dell’ordine. Nessuno gira per le strade armato”. I primi a partire con questa esperienza erano stati a Mira ad agosto un gruppo di residenti della zona di via Molin Rotto a Gambarare. In estate quasi metà delle abitazioni erano state razziate. Per questo si era costituito un gruppo di vigilanza di vicinato. A.A.
6 Cavarzere Politica Primarie del Pd a livello locale
Matteo Renzi stravince anche a Cavarzere
Il segretario Paolo Vallese: “Grande partecipazione, vince il Partito”. Il presidente di Adesso Cavarzere, Giuseppe Bergantin: “Il nuovo gruppo dirigente non è in sintonia con l’elettorato” di Nicla Sguotti
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ono state 446 le persone che hanno partito”. Ha poi dato alcune indicazioni sulle votato l’8 dicembre ai tre seggi istituiti a Cavarzere per le primarie del operazioni di voto che, ha sottolineato, si Partito democratico, uno nel centro e due sono svolte in maniera serena e hanno visto nelle frazioni, precisamente a Boscochiaro un’affluenza oltre le aspettative. “Ciò dimostra che i cavarzerani credono e Rottanova. Tra gli elettori, 315 hanno dato la pro- ancora e forse più di prima in un Partito depria preferenza a Matteo Renzi, in 87 han- mocratico aperto e veramente democratico no votato per Gianni Cuperlo e 44 persone – queste le parole del segretario – moltehanno invece scelto di dare il proprio voto a plici sono i commenti e i complimenti che durante la giornata e nella notte di votaPippo Civati. zione sono pervenuti, “È stata una bella campagna quella delle L’associazione fondata al circolo di Cavarzere, primarie – ha com- per sostenere Renzi fa per i risultati ottenuti, mentato il segretario presente che il gruppo per l’affluenza e solocale del Pd Paolo dirigente si era speso prattutto perché comitati e coordinamenti Vallese – con inizia- per altri candidati territoriali hanno ritrotive, gazebi, tante telefonate, il ritorno del porta a porta, molte vato una città viva e animata dal partito, discussioni in famiglia, sul posto di lavoro o nonostante tutte le questioni e le polemiche al bar, ore di ferie dedicate alla campagna, che spesso ci dividono e ci avevano connolezioni saltate, serate sottratte alla casa e tati. È stata una vittoria di tutto il Partito ai familiari, da parte di molti elettori e di democratico, prima che di un candidato o di tutti i comitati alla ricerca del sostegno per un comitato e lo stesso, a maggior ragione il proprio candidato. Così si fa in un grande a Cavarzere”.
Da sx Paolo Vallese, Giuseppe Bergantin Soddisfazione ed entusiasmo per il risultato ottenuto, anche a livello locale, ha espresso l’associazione Adesso Cavarzere, fondata diversi mesi fa a sostegno di Matteo Renzi e allo scopo di diffondere le idee che sono alla base della sua azione politica. “La straordinaria vittoria di Matteo Renzi a Cavarzere – ha commentato il presidente dell’associazione Giuseppe Bergantin – consente di guardare con più fiducia nel futuro perché, in tempi di disaffezione e di protesta dilagante, la risposta di domenica da parte della gente è un atto di fede nella
democrazia unito alla speranza di un cambiamento profondo della politica. A questo risultato, così limpido e indiscutibile, ha lavorato la nostra associazione che, per quanto priva di mezzi finanziari, è riuscita a coinvolgere i cittadini nell’idea che Cavarzere possa cambiare verso”. Bergantin è infine passato a commentare il risultato a livello locale. “Il nuovo gruppo dirigente del Pd locale – così Bergantin – si è speso nel sostegno di altri candidati alla segreteria, rivelandosi così chiaramente non in sintonia con l’elet-
torato, dovrebbe trarre ora le doverose conseguenze per palese carenza di legittimità politica”. Il presidente di Adesso Cavarzere conclude auspicando un cambiamento di rotta, a livello nazionale ma ancor prima nella sua città: “Questo che viviamo non è più il tempo dell’autoreferenzialità, ma quello della chiarezza delle scelte e dell’assunzione di responsabilità, Adesso Cavarzere, confortata del risultato ottenuto, continuerà più di prima nella sua attività di stimolo e proposta nell’interesse della città”.
Riccardo Tosello, capogruppo di Forza italia nel consiglio provinciale
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l consigliere provinciale Riccardo Tosello è stato tra i primi a Cavarzere ad aderire alla nuova Forza Italia e qualche giorno fa gli è arrivato un riconoscimento da parte dei colleghi consiglieri che, insieme a lui, hanno deciso di costituire il gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio provinciale. Tosello è infatti stato eletto capogruppo di Forza Italia in Consiglio provinciale e, subito dopo l’elezione, ha fatto il suo primo intervento nella nuova veste di capogruppo. Nel corso di tale intervento il politico cavarzerano, che era stato eletto in Provincia nel Popolo della libertà, ha evidenziato quali siano gli obiettivi per i prossimi mesi di governo provinciale. “Rivolgo il mio ringraziamento ai colleghi di gruppo per la stima e la fiducia che hanno riposto in me quale loro portavoce – così Tosello – in questo breve periodo, circa sei mesi, che ci rimane per la conclusione della esperienza amministrativa, è mia e nostra intenzione di gruppo proseguire nel consolidare e mantenere questa maggioranza, al fine di completare e raggiungere quegli obiettivi che sono in corso di attuazione”. L’esponente azzurro ha poi evidenziato la volontà di porsi come “serio interlocutore, fedele e coerente” con tutti i gruppi maggioranza e di opposizione, presenti in Consiglio provinciale, allo scopo di proseguire nello spirito di collaborazione che, ha detto Tosello, ha caratterizzato questi anni
Riccardo Tosello di amministrazione provinciale. “Mi auguro che tutta la macchina amministrativa, il personale provinciale e i loro dirigenti – queste le sue parole – continuino nel preservare quell’ottimo rapporto collaborativo che fin qui mi hanno dimostrato. Confido speranzoso di saper e poter svolgere con responsabilità questo nuovo ruolo affidatomi per il bene di tutta la nostra comunità provinciale”. Tosello ha anche aggiunto qualche parola a riguardo dell’azione politica che intende nei prossimi mesi portare avanti a Cavarzere, dove siede nei banchi del Consiglio comunale. “Convocherò il gruppo storico di Forza Italia – ha concluso – tutti i cittadini e gli amici per ricercare un radicamento con il territorio cavarzerano, lasciato per troppo tempo in mano ai soliti noti, che hanno depauperato il consenso del progetto di Berlusconi del 1990. Ai cittadini cavarzerani lancio questa nuova sfida, quella di riconquistare il Comune”. N.S.
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8 Cavarzere Primo piano
Ipab Danielato
Attività amministrativa 2013 Il sindaco Henri Tommasi fa un bilancio
Nonostante i tagli si va avanti di Nicla Sguotti
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l mese di dicembre rappresenta il momento più consono dell’anno per tracciare bilanci e fare previsioni per il futuro. Anche a Cavarzere si tirano le somme di questo 2013 che ha visto alla guida della Città l’amministrazione comunale di centrosinistra, presieduta dal sindaco Henri Tommasi, al suo terzo anno di governo cittadino. È il sindaco Henri Tommasi a illustrare la situazione attuale, partendo dal settore finanziario. “Nonostante un milione e 200mila euro di tagli ai trasferimenti statali in tre anni – esordisce – la situazione economica della Città è momentaneamente in equilibrio e siamo riusciti a rispettare tutti i parametri. Per il prossimo anno ci aspetta un ulteriore taglio di 550mila euro ai trasferimenti statali e, se continuiamo di questo passo, negli anni a venire ci troveremo in serie difficoltà nell’erogare servizi basilari sui quali non è possibile tagliare. Oltre a ciò, assistiamo a una crisi sociale alla quale non si riesce a dare una risposta adeguata, con sempre più richieste e minori risorse”. Il sindaco ricorda poi alcuni interventi che sono stati posti in essere nel corso dell’anno o che vedranno la luce nei prossimi mesi, tra essi il nuovo ponte di Boscochiaro, relativamente al quale informa che il progetto definitivo sta per essere approvato dal ministero e, dopo, i lavori dovrebbero partire entro l’anno nuovo. “Pronto a partire – così il sindaco – è anche il centro unico di cottura, i lavori sono quasi ultimati e ai primi di febbraio dovrebbe iniziare l’attività che prevede di creare qualche nuovo posto di lavoro e pasti direttamente preparati a Cavarzere con prodotti della zona”. Il sindaco esprime poi soddisfazione per la recente
FOCUS
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La riduzione dei trasferimenti statali mette in difficoltà i Comuni sull’erogazione dei servizi essenziali. Eppure l’elenco dei risultati e dei progetti regala qualche bella soddisfazione
Il sindaco Henri Tommasi approvazione, da parte della Commissione tecnica regionale, del progetto di ampliamento e ristrutturazione dell’Ipab “A. Danielato” in corso Europa, aggiungendo che, visto che l’iter è ormai quasi completato, si spera di poter a breve porre la prima pietra dei lavori. Ricorda inoltre che, in accordo a quanto deciso dalla quinta Commissione consiliare regionale, a Cavarzere dovrebbe sorgere un ospedale di comunità che, secondo quanto detto dal sindaco, troverebbe spazio nei locali dell’ex ospedale. Tommasi cita poi altri interventi portati avanti dalla sua amministrazione comunale. “Grazie al contributo di un privato, che investirà con proprie risorse – così il primo cittadino – sarà eseguita la copertura per il gioco del ten-
nis. Si sono conclusi i lavori nella frazione di San Pietro, con diversi interventi in più rispetto al progetto iniziale, e altri da realizzare a breve, oltre a questo presto contiamo di riuscire a intervenire a Boscochiaro e nel centro per porre rimedio ai problemi idraulici”. Rispetto invece al progetto che riguarda il bacino sudovest, preannuncia per i primi mesi dell’anno un incontro pubblico coi tecnici di Polesine Acque per esprimere i chiarimenti chiesti dai residenti con una petizione. Ricorda infine il successo della stagione di prosa e la vivacità culturale del Teatro Tullio Serafin, auspicando che il nuovo anno possa portare ancor nuove occasioni di condivisione e crescita per la Città.
Il “caso” della Città degli angeli a Grignella
L’assessore Crocco Risponde a Garbin: “nelle vicinanze si trovano 15 abitazioni”
ualche mese fa, a ridosso della visita a Città degli angeli, rifugio per cani e gatti di Grignella, da parte dei veterinari dell’Ulss 14 e della Polizia municipale, Marzia Tasso, consigliere comunale del Partito democratico, aveva inviato alla stampa una sua nota nella quale parlava di “assurdità che rasenta il ridicolo” in riferimento al fatto che gli animali ospiti a Città degli angeli potessero recare disturbo alle abitazioni della zona, dicendo che esse erano “lontane 150-200 metri” e definendo “improbabile il fastidio che gli animali recherebbero alla quiete pubblica di una frazione come Grignella, dove invece è possibile riscontrare situazioni di custodia di cani in catena e in numero superiore rispetto al regolamento”, riferendosi al regolamento comunale per la tutela degli animali. Recentemente, il consigliere comunale Roma-
no Angelo Garbin ha presentato al presidente del Consiglio comunale una interrogazione nella quale chiedeva se nelle vicinanze dell’area occupata dalla Città degli angeli sono ubicate delle civili abitazioni e, in caso affermativo, quante siano, quanti nuclei familiari vi abitino e quali distanze intercorrano tra le stesse e i confini dell’area del rifugio. Il consigliere comunale ex Sel chiedeva inoltre se agli uffici comunali competenti risultasse che a Grignella vi fossero situazioni di custodia di cani in catena e in numero superiore rispetto a quanto stabilito dal regolamento comunale. Garbin chiedeva, infine, se Marzia Tasso avesse eventualmente comunicato agli stessi uffici comunali i nominativi dei cittadini abitanti a Grignella interessati. Nella seduta consiliare del 28 novembre, all’interrogazione ha risposto l’assessore Heidi Crocco e, qualche giorno
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dopo il consigliere Garbin ha invitato una sua nota alla stampa nella quale sottolineava quanto gli è stato risposto. “L’assessore Crocco – queste le parole di Garbin – ha evidenziato che nelle vicinanze dell’area occupata da Città degli angeli si trovano quindici abitazioni tra le quali una distante cento metri, una confinante occupata da due famiglie e due fronte strada occupate da tre famiglie. Ha inoltre detto che gli uffici comunali competenti non sono a conoscenza di cani custoditi in catena e in numero superiore rispetto a quanto stabilito dal regolamento comunale per la tutela degli animali e che non è nemmeno pervenuta agli uffici comunali competenti alcuna segnalazione in merito a cittadini abitanti a Grignella interessati a quanto sopra evidenziato”. N.S.
La Commissione tecnica regionale approva il progetto
Armarolli (sel): “Ampliamento e ristrutturazione: grande risultato”
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l 18 dicembre la Commissione tecnica regionale ha approvato il progetto di ristrutturazione e ampliamento dell’Ipab “A. Danielato” in corso Europa. Il costo dell’intervento è di 8 milioni e 200mila euro, dei Lisa Armarolli quali 4milioni e 500mila euro a carico del fondo della Regione Veneto, i restanti a carico della stessa Ipab. “È stato un lungo percorso durato due anni che ha visto un continuo e particolare impegno del Cda dell’Ipab – ha commentato Lisa Armarolli, coordinatrice locale di Sel – il Consiglio comunale ha autorizzato una deroga ai dieci metri di distanza tra i due fabbricati”. Aggiunge che adesso è ipotizzabile l’espletamento della gara di appalto nella primavera del 2014 e poi l’inizio dei lavori che dureranno oltre tre anni. “Quello raggiunto – prosegue Armarolli – è uno dei punti programmatici più importanti portati avanti dalla maggioranza che governa Cavarzere e dal Consiglio di amministrazione dell’Ipab, ossia ampliamento e ristrutturazione della casa di riposo nella sua attuale sede”. Precisa poi che la costruzione della nuova struttura permetterà di portare a novanta i posti disponibili per gli ospiti. “Oltre a ciò – così la coordinatrice di Sel – è stata presentata alla Regione Veneto una domanda per la realizzazione di un centro diurno per anziani non autosufficienti. In momenti così difficili per il paese, per la nostra comunità, la costruzione della nuova casa di riposo è un segnale positivo e incoraggiante, a tutti coloro che hanno dato il loro impegno e contributo va il grazie del nostro circolo”. N.S.
La visita dei Bersaglieri all’Ipab
Musica, balli, dolci e foto ricordo per allietare gli anziani
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gni anno si rinnova la consueta visita dell’associazione Bersaglieri, sezione di Cavarzere, agli anziani La foto ricordo con i bersaglieri ospiti dell’Ipab “Andrea Danielato”. Anche quest’anno i Bersaglieri di Cavarzere, lo scorso 8 dicembre, hanno dato vita a un pomeriggio di allegria e spensieratezza, rimanendo accanto agli anziani per festeggiare le imminenti festività del Natale. I nonni della casa di riposo attendono ogni anno l’appuntamento con impazienza, esso infatti rappresenta ormai una tradizione che si ripete da ben venticinque anni ed è sempre accolto positivamente dagli anziani ospiti, felici di riascoltare le canzoni di un tempo in compagnia e anche divertiti nel farsi fotografare con il caratteristico cappello con piume di gallo cedrone dei Bersaglieri. A intrattenere gli ospiti è stato il musicista Samuele Begheldo, legato da sempre ai Bersaglieri, che ha accompagnato la festa con musiche e canzoni dal vivo. L’incontro si è concluso con la consegna a tutti gli anziani di dolci e biscotti, offerti per l’occasione dal supermercato Aliper di Cavarzere, e dandosi l’appuntamento al prossimo anno. N.S.
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Cavarzere 9 Consumi consapevoli Si costituisce l’associazione che mette in contatto consumatori e produttori
Prende il via a Cavarzere il primo Gruppo di acquisto solidale
NEWS Unitalsi di Cavarzere e Chioggia in pellegrinaggio a Roma
Il gruppo locale racconta l’emozionante incontro con papa francesco Papa Francesco con una mamma e la figlia cavarzerane. Le due donne hanno ricevuto personalmente parole di conforto dal Santo Padre
Una decina di aziende agricole locali aderiscono al progetto di Nicla Sguotti
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l Gruppo di acquisto solidale si è costituito a Cavarzere, si tratta di una nuova associazione di consumatori, attiva già in molti comuni, che si propone di portare il consumatore a scelte consapevoli sugli alimenti di cui si nutre. La sua presidente, Alessandra Giraldo, ha le idee ben chiare su quali siano i compiti e gli obiettivi di questa nuova realtà associativa. “Grazie al Gruppo di acquisto solidale – afferma – il rapporto tra produttore e consumatore è diretto, noi vogliamo infatti valorizzare le aziende del nostro territorio, andando incontro anche al desiderio, molto diffuso, di conoscere tutta la filiera dei prodotti che acquistiamo e che finiscono sulle nostre tavole, non sempre molto chiara”. Dare la propria adesione al progetto, come precisa la presidente, significa fare una scelta consapevole e condivisa su quello che si compra, infatti i soci si ritrovano con regolarità e scelgono, oltre ai prodotti da acquistare, da quali produttori rifornirsi.
Verdure, carne e conserve le offerte a disposizione “Il Gas – prosegue Giraldo – intende proporsi come un’alternativa valida per gli acquisti, i soci possono visitare le aziende che ci riforniscono, questo perché la filosofia dell’associazione non è solo avere del cibo sano, ma anche rimettere in primo piano le relazioni tra soci e produttori, per valorizzare al massimo la persona umana”. Gli acquisti che il Gruppo fa avvengono ogni due settimane, nella giornata del lunedì i soci vengono messi a conoscenza del paniere coi vari prodotti disponibili e il venerdì viene comunicata la lista della spesa ai coordinatori del Gas, infine il sabato i soci
possono ritirare l’ordine. Sono già più di dieci le aziende che hanno aderito al progetto, tra esse aziende agricole, caseifici e allevamenti di bestiame. Tra i prodotti attualmente disponibili per gli ordini del Gas vi sono mele, pere, radicchio, ma anche zucche, pollame, conserve e bistecche di vari tipi, ma l’offerta è in continua espansione. “Il servizio che il nostro gruppo offre – conclude Giraldo – fino ad oggi non era presente a Cavarzere, attraverso di esso vogliamo promuovere una riscoperta del nostro territorio e delle sue risorse, inoltre nostro obiettivo primario è anche riscoprire lo spirito critico verso i prodotti alimentari che acquistiamo e mangiamo, se fossimo tutti più consapevoli riusciremmo a vivere meglio”. La sede operativa del Gruppo di acquisto solidale è in via Dalmazia 7 ed è possibile avere tutte le informazioni del caso contattando la segreteria al 3333659330 o all’indirizzo gascavarzere@gmail.com.
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n pellegrinaggio molto emozionante quello vissuto di recente dall’Unitalsi di Chioggia e Cavarzere, che si è recata a Roma per l’udienza papale assieme all’Unitalsi di tutto il Triveneto. Il gruppo locale dell’associazione è rimasto nella capitale per quattro giorni, ai primi di novembre e, anche in questa occasione, sono state molte le persone disabili accompagnate in viaggio, grazie al fondamentale aiuto delle sorelle e dei barellieri dell’Unitalsi che le hanno accudite e aiutate durante tutti gli spostamenti. Nelle quattro giornate di permanenza a Roma, il gruppo ha visitato la Basilica di San Pietro dove ha potuto sostare e pregare sulla tomba di Giovanni Paolo II, i musei vaticani, la Cappella Sistina, San Paolo Fuori le mura e il Santuario del Divino Amore, a poca distanza da Roma. Il momento più emozionante è stata di certo l’udienza in piazza San Pietro con papa Francesco. “Arrivando nella piazza – racconta una pellegrina – papa Francesco si è fermato con diverse persone disabili, ascoltandole e dando conforto ai loro familiari. Indimenticabile l’esperienza per una mamma di Cavarzere e sua figlia affetta da una grave disabilità, il papa si è fermato per baciare e benedire le due donne, regalando loro un vero e proprio incontro a tu per tu, durante il quale la madre ha potuto ricevere parole di conforto da papa Bergoglio. Emozionante anche il bacio che ha ricevuto la più giovane pellegrina del gruppo, una bambina di Cavarzere di appena un anno, che è stata presa in braccio e baciata dal papa”. Una bella esperienza a detta di tutti coloro che da Cavarzere hanno partecipato al pellegrinaggio, in particolare l’incontro con papa Francesco ha toccato profondamente il cuore di tutti i pellegrini e i volontari dell’Unitalsi, donando loro una ritrovata spiritualità. N.S.
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12 Sguardo a Chioggia Comune Andamento economico 2013, l’amministrazione tira le somme
Il sindaco: “Promessa mantenuta, non abbiamo aumentato le tasse” di Sara Boscolo Marchi
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l 2013 è finito e l’amministrazione Casson tira le somme sull’andamento economico del Comune di Chioggia. L’assestamento di bilancio votato il 30 novembre chiude sostanzialmente il bilancio economico 2013 e la relazione del collegio dei revisori certifica una situazione di equilibrio. Come per tutti i comuni italiani, il 2013 è stato un anno ricco di incertezze e cambiamenti (Imu, Tares, ecc.) durante il quale i sindaci e gli assessori hanno dovuto fornire risposte adeguate al territorio. “Come promesso – dichiara il primo cittadino di Chioggia, Giuseppe Casson – non abbiamo aumentato la pressione fiscale ed abbiamo mantenuto invariate le aliquote, riducendo addirittura la quota Imu pagata sui terreni edificabili. Anche sul fronte Tares, a differenza di molti altri comuni, non solo non ci sono stati aumenti nel passaggio da TIA a Tares, ma anzi in molti casi siamo riusciti a diminuire le aliquote per le attività produttive.” La delibera votata dal consiglio comunale il 12 dicembre ha permesso di sanare anche una serie di debiti fuori bilancio accumulati dalle amministrazioni precedenti dell’ammontare di circa un milione e centomila euro nei confronti della Provincia, di SST
Il sindaco Giuseppe Casson (la società dei servizi comunali) e di ditte private, permettendo al Comune di Chioggia di rimanere all’interno del Patto di stabilità. Sempre in chiusura d’anno, è stato perfezionato anche l’accordo con Veritas relativamente alla cessione del 30% delle quote di SST, avviato con la delibera del 29 dicembre 2012, che tante polemiche aveva suscitato. All’epoca, infatti, l’opposizione aveva criticato tale decisione, vista come un’“elusione”, perché la cessione (ancora sostanzialmente fittizia) e il milione e 800mila euro pagato da Veritas come opzione sulla vendita permisero all’amministrazione Casson di evitare lo sforamento del patto di stabilità 2012. “Nulla di più sbagliato - spiega oggi il sindaco – e i fatti dimostrano che la vendita fu una decisione presa in totale buona fede e sulla base, non
dei problemi del patto (che, comunque, sono stati risolti in quella maniera), ma di considerazioni sulla spending review nazionale che sconsigliano il mantenimento di piccole società partecipate dai comuni, come nel caso di Sst”. Rimane grande amarezza per un patto di stabilità che attualmente non permette di spendere le risorse disponibili. “Per il 2014 il futuro rimane incerto sul fronte delle entrate non essendoci sicurezza sui trasferimenti statali - conclude il sindaco di Chioggia - Speriamo che la nuova legge finanziaria allenti un po’ questa morsa che sta strangolando i comuni italiani. Noi continueremo le azioni volte alla vendita del patrimonio immobiliare e la battaglia per i fondi della Legge speciale, in modo da intervenire sul territorio in maniera strutturale con manutenzioni e nuove opere”.
FOCUS Il giudizio delle opposizioni
Boscolo Capon: la crisi economica non può giustificare tutte le inadempienze Guarnieri: scelte per conquistare voti
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el e Forza Italia sono concordi nei confronti dell’operato della giunta Casson per il 2013: “Negli ultimi 3-4 anni lo stato centrale ha tagliato i fondi destinati alle amministrazioni locali, ma la crisi economica non può giustificare le inadempienze della giunta Casson”. Gli esponenti dell’opposizione, Fortunato Guarnieri (Sel) e Beniamino Boscolo Capon (FI), si chiedono che fine abbiano fatto alcune delle promesse fatte dal sindaco Casson per il 2013, ovvero l’installazione del wifi gratuito in centro storico, i grandi aiuti alle imprese, l’asfaltatura di Viale Mediterraneo, la risoluzione delle controversie sulla concessione dei posti barca, l’inaugurazione del nuovo Teatro Astra, la destinazione d’uso dell’ex-colonia Tura- Da sx Fortunato Guarnieri ti restaurata ormai da tempo, ecc. “Ho già sottoposto e Beniamino un’interrogazione al sindaco – dichiara Boscolo Capon – su alcuni punti oscuri delle azioni di questa amministra- Boscolo Capon zione riguardo la monetizzazione dei parcheggi (specialmente quello in “zona Zanzibar”, misteriosamente rimasto gratuito anche dopo l’installazione delle colonnine), le sanzioni ambientali e l’uso della tassa di soggiorno. Sono ancora in attesa di risposte. Nel frattempo, assisto ad altre inefficienze amministrative, ad esempio un Segretario Comunale “part-time” che si divide tra Chioggia e Dolo”. Guarnieri, invece, accusa il sindaco Casson di perseguire una politica clientelare: “Nei momenti di difficoltà si potrebbero contenere le spese destinate al finanziamento di sagre ed eventi promossi dalle associazioni o per la costruzione di nuovi impianti sportivi (si parla di campi da tennis a Borgo San Giovanni) destinati a società private. Ma la giunta sembra preoccuparsi d’intrattenere rapporti privilegiati con quei soggetti privati che un domani potranno procurarle molti voti, piuttosto che concentrarsi sui problemi di tutti”. S.B.M.
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Negozi in centro storico in sofferenza per il caro affitti, ascom propone una possibile soluzione
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egozianti in sofferenza a Chioggia. Ad essere in difficoltà per il calo dei consumi sono in particolare coloro che hanno il negozio in centro storico. In molti si recano, ormai un po’ per abitudine, nei grandi centri commerciali per fare shopping, con la convinzione di poter risparmiare. Il deterrente principale ad avvicinarsi al centro di Chioggia risulta essere la difficoltà di arrivare con l’auto a ridosso dei negozi. Tuttavia un altro fattore (meno visibile, ma altrettanto tagliente) che ogni anno rischia di far chiudere le saracinesche di molti negozi è il caro affitti. I proprietari delle “mura” degli esercizi commerciali, infatti, hanno la tendenza ad alzare i canoni di locazione appena la legge lo consente e, soprattutto nel caso il negozio funzioni ed attiri molti clienti. Per i negozianti diventa difficile reggere l’impatto e alcuni decidono di spostarsi fuori dal centro storico, mentre altri chiudono definitivamente. “E’ un problema generalizzato – spiega il direttore di Ascom, Maria Grazia Marangon - che oggi, in un momento di crisi, si aggiunge alle altre difficoltà che incontrano le aziende del mondo del com-
mercio: tasse esorbitanti, costo del lavoro elevato, controlli di tutti i tipi, concorrenza sleale, burocrazia. Sugli affitti esistono due tipi di proprietari: chi comprende sia preferibile un affitto ridotto e ripropone nuovi contratti sulla base della filosofia “meglio un negozio aperto che uno vuoto” ed altri che rischiano il negozio sfitto oppure ipotizzano un cambio di tipologia”. In queste ultime settimane Ascom ha intensificato i rapporti con l’amministrazione comunale discutendo anche di questo problema, soprattutto con l’assessore alle Attività produttive Maurizio Salvagno. “Una buona idea – afferma il presidente, Alessandro Da Re – sarebbe introdurre nel piano per il centro storico la possibilità che il livello rialzato possa diventare commerciale, con la logica di aumentare l’offerta e contenere i canoni. I negozi a due piani sono molto appetibili e ottengono anche un discreto successo da parte dei clienti. Ne stiamo discutendo con l’amministrazione e speriamo che si possa arrivare ad una conclusione positiva. Sarebbe un aiuto in più verso un settore in grosse difficoltà”. S.B.M.
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Sguardo a Chioggia 15 Sottomarina Salvaguardia del litorale
Diga soffolta, il comitato del Magistrato alle acque rimanda la decisione Le categorie turistiche e l’Amministrazione comunale: “Ci aspettiamo l’ok a gennaio per l’inizio dei lavori” di Sara Boscolo Marchi
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on è arrivato il via libera che tutti si aspettavano dal Magistrato alle Acque per mettere in opera il progetto di realizzazione della diga soffolta che dovrebbe mettere definitivamente in sicurezza il litorale di Sottomarina dalle mareggiate. Una delusione per la città, l’Amministrazione comunale e le categorie turistiche. Ogni decisione era stata rimandata al 18 dicembre, ma, sebbene le categorie turistiche locali fossero già in allarme, non ci si aspettava l’ennesimo nulla di fatto. Invece è arrivata la doccia fredda: tutto rimandato ancora una volta. “Siamo molto delusi e amareggiati – afferma Luciano Serafini a nome di Gruppo Turismo Chioggia – e a questo punto, anche giustamente preoccupati. Il Magistrato alle Acque ha smentito se stesso. Ci era stata data la certezza della realizzazione dell’opera e invece ci troviamo a chiudere l’anno
al punto di prima. Ci risulta, e speriamo sia vero, che la questione venga affrontata di nuovo a gennaio. Invitiamo quindi l’amministrazione comunale ad intervenire in queste settimane per sensibilizzare l’ente, ancora una volta, sull’importanza di questo progetto”. Fa eco Giorgio Bellemo, presidente dell’Ascot: “Stoppare quest’opera e continuare con il ripascimento sarebbe uno spreco di soldi pubblici. Ricordo che nel 2009 il ripascimento fu fatto a novembre, ma in maggio si dovette rifare a causa di una mareggiata fuori stagione”. L’amministrazione comunale si schiera a fianco della categorie turistiche: “Quest’opera serve alla città - afferma il sindaco Giuseppe Casson - Ha seguito tutto il suo iter tecnico con tanto di prova sperimentale nel simulatore di Voltabarozzo. Ci auguriamo quindi che tutto si concluda positivamente
gli operatori turistici chiedono l’introduzione delLo Steward “Da spiaggia”
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ottomarina sta pensando di allinearsi alla tendenza in voga in altri lidi del veneziano e introdurre la figura dello steward “da spiaggia”. Un servizio in più per turisti e residenti che potrebbe contribuire a tenere sotto controllo il fenomeno dell’abusivismo commerciale lungo il litorale. “I primi ad avere l’idea degli steward negli stabilimenti balneari eravamo stati proprio noi categorie turistiche di Sottomarina – afferma Luciano Serafini di Gruppo La spiaggia di Sottomarina Turismo – altre realtà come Jesolo sono state più rapide nel metterla in pratica. offrire questo servizio, ma dato che qui non Gruppo Turismo si è messo in contatto con c’è e in altri posti sì, dovremmo dotarcene la stessa agenzia che ha gestito altrove il al più presto, pena la svalutazione del noservizio e siamo in atstro litorale”. tesa di una risposta sui Una figura Lo steward non costi e le modalità. Tra professionale che dà potrebbe in alcun i punti di forza c’è si- informazioni, assiste modo sostituirsi alle curamente quello di ri- i bagnanti e si affianca forze dell’ordine, ma uscire a porre un freno alle forze dell’ordine piuttosto collaborare alla presenza massiccia con loro, segnalando dei venditori abusivi all’interno degli stabili- le situazioni che richiedono un intervento menti balneari. Chi cerca tranquillità, infatti, dei tutori della legge. “Tuttavia l’introduè infastidito dal loro continuo via vai sotto zione degli steward a Sottomarina dipende gli ombrelloni”. Oltre alla sorveglianza, gli dalla destinazione che avranno i soldi entrasteward si occuperebbero anche di assistere ti nelle casse comunali con la tassa di sogi bagnanti e dare informazioni turistiche sul giorno del 2013 – conclude Serafini - con la territorio. La loro presenza è vista positiva- speranza che il discorso sia allargato anche mente anche da Marco Boscolo Camiletto al 2012, di cui non si è mai parlato finora. del Consorzio ConChioggiaSi, che afferma: Contiamo di ricevere buone notizie e che le “Non potremo sfruttare l’introduzione degli cifre possano essere reinvestite sul territorio steward come una novità, visto che non anche per questo tipo di progetti”. S.B.M. saremmo i primi e nemmeno gli unici ad
Da destra Giorgio Bellemo e Luciano Serafini
in modo da evitare di spendere ogni anno decine di milioni di euro della collettività che, di fatto, permettono solamente di concludere la stagione turistica con la spiaggia in condizioni dignitose, per poi ricominciare tutto quanto l’anno successivo”. Non essendo arrivata l’autorizzazione entro fine 2013, sorge però un altro problema: quello della tempistica di realizzazione dell’opera. Anche se il Magistrato desse l’ok a gennaio, quasi sicuramente non si farebbe
in tempo a finire la diga soffolta entro l’inizio della prossima stagione estiva. “Il progetto - spiega l’assessore al Turismo Silvia Vianello - è stato chiesto già nel 2009. Le risorse per cominciare ci sono, ma bisogna fare presto. I lavori dovevano cominciare a gennaio per rispettare la tabella di marcia e chiudere i cantieri prima dell’inizio della stagione turistica 2014”. L’ombra del ripascimento aleggia nuovamente su Sottomarina: “Le nostre speranze
sono due – afferma Serafini – la prima è che, ovviamente, il Magistrato dia davvero il suo consenso all’opera in gennaio; la seconda che i lavori siano rapidi. Visti però i tempi stretti, sarebbe già un successo se portassimo a casa la realizzazione della diga soffolta con inizio cantiere al termine della prossima stagione estiva”.
16 Sguardo a Chioggia L’Intervento
Protezione civile Resoconto delle attività 2013
I “ragazzi con la tuta gialla”, coordinati ed efficienti
Sì alla sicurezza alimentare, no alla demagogia di Giovanni Taliana*
segue da pag.
Gli impegni di maggior rilevanza quest’anno in occasione delle Frecce Tricolore e “io, te e Rio” di Sara Boscolo Marchi
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ortunatamente il 2013 non è stato caratterizzato da emergenze di particolare gravità, a differenza del 2012, segnato da seri episodi alluvionali ed acque alte più che straordinarie. Ciò nonostante il Servizio Protezione Civile Comunale ed il Gruppo Volontari hanno svolto un’intensa attività. Sono stati segnalati 8 interventi in emergenza e ben 283 a supporto di pubbliche manifestazioni, eventi sportivi e turistici, spargimento sale, avvisi alla cittadinanza, nonché per addestramento dei volontari stessi. Gli impegni di maggiore rilevanza sono stati posti in essere durante l’estate, in occasione dei weekend in cui si sono svolte l’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori” e la manifestazione “Io, Te e Rio”. In entrambe le occasioni la Protezione Civile Comunale ha ben figurato, ottenendo anche il vivissimo plauso da parte dei responsabili militari per la coordinazione dei volontari provenienti da altre località e l’efficienza dei servizi durante la manifestazione delle “Frecce Tricolori”. Il Comandante delle “Frecce”, Magg. Jan Slangen si è dichiarato piacevolmente meravigliato della grande professionalità ed efficienza della Protezione civile chioggiotta, che è stata in grado di gestire a lungo un pubblico di migliaia di persone ed è riuscita a sgombrare completamente lo specchio d’acqua e la battigia di oltre nove chilometri in soli 25 minuti, un vero record. Il sindaco Giuseppe Casson ha voluto rinnovare i sentimenti di stima e riconoscenza, a nome di tutta la città, nei confronti di tutti i componenti del dispositivo comunale di Protezione Civile: il Dirigente Michele Tiozzo, il responsabile del Servizio Francesca Telloli, ma soprattutto i Volontari del Gruppo, che con il loro disinteressato senso del dovere, spirito di sacrificio, assoluta dedizione, profonda solidarietà umana, altissime professionalità e senso civico, costituiscono motivo di orgoglio per l’intera comunità di Chioggia. Un grazie sincero ai “ragazzi con la tuta gialla”, vicini alla cittadinanza e pronti a fornire il loro prezioso ausilio in ogni momento. Di notte, sulle strade più pericolose, nella nebbia, sotto la pioggia e l’alluvione, nell’acqua alta, sul ghiaccio o sulla neve, la Protezione civile è sempre presente e pronta a dare una mano nei momenti di difficoltà del singolo cittadino o di bisogno per la città.
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Lo dimostra il primo sì di Bruxelles all’etichetta sulla provenienza delle materie prime, risultato della forte pressione di Confindustria. È in Europa che si gioca la tutela di tutta la filiera agroalimentare, dall’agricoltura alla trasformazione, non a Roma. Di questo farebbe bene a occuparsi il ministro De Girolamo. L’industria alimentare italiana assorbe il 72% dei prodotti agricoli nazionali ma è strutturalmente obbligata a importare materie prime agricole a integrazione di una produzione nazionale insufficiente. Questo nel pieno rispetto della normativa europea. Siamo i primi a sostenere il potenziamento dei controlli, così estesi e penetranti da rendere sicuro il prodotto alimentare trasformato in Italia. Ma ogni strumentalizzazione o demagogia protezionistica rischia di diffondere messaggi ambigui e di pregiudicare l’intero settore agroalimentare, che è il secondo in Italia con 132 miliardi di fatturato, di cui 27 alla voce export. Il Veneto, con 4.900 imprese agroalimentari e oltre 35mila addetti, realizza l’11% di questo fatturato, pari a 14 miliardi. Nel primo semestre del 2013 le esportazioni venete di prodotti alimentari sono cresciute del 7,4% (Italia +6,7%). L’appello è ad evitare gli integralismi e a spostare l’attenzione sul futuro del made in Italy agroalimentare e sulle strategie per allargare i mercati. Non si può ridurre il tema a una lotta di confine. La contraffazione si combatte presidiando i mercati, promuovendo con più incisività i prodotti italiani di qualità, rafforzandone la reputazione negli altri paesi europei e nel mondo, sbocchi decisivi per tutta la filiera agroalimentare. Occupiamoci di come valorizzarne il potenziale, visto che altri paesi, come la Germania, esportano più di noi senza avere la nostra qualità e tradizione enogastronomica. Possiamo fare ancora meglio, valorizzando l’assoluta qualità del prodotto trasformato in Italia e spingendo sull’internazionalizzazione rafforzando le reti lunghe, stimolando i processi di aggregazione tra imprese. Sono le priorità su cui essere compatti e che ci auguriamo siano al centro del confronto con le forze politiche, anche in vista delle prossime elezioni europee. Siamo convinti che anche la Regione sia determinata in questa direzione, per rendere sempre più moderna e competitiva la filiera agroalimentare. *Presidente della Sezione alimentari di Confindustria Padova
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Ambiente Stop ai veicoli a benzina “Euro 0”, “diesel Euro 0”, “Euro 1” e “Euro 2
Tornano i divieti anti smog Limitazioni in vigore fino al 30 aprile nei comuni di Venezia, Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala
di Alessandro Abbadir
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Inquinanti
ono iniziati nel 2013, ma continueranno fino ad aprile del 2014 i divieti anti smog introdotti dal comune di Venezia, Spinea, Mirano e Santa Maria di Sala. Una misura voluta per rendere l’aria più pulita e meno inquinata nei centro. I divieti sono scattati per le auto più inquinanti, per gli automezzi che non sono uniformati con i regolamenti europei in materia di inquinamento. Il divieto resterà in vigore fino al 30 aprile nel comune di Venezia. Deroghe sono consentite ai residenti. Ma chi non potrà circolare? Le limitazioni riguardano i veicoli a benzina “Euro 0”, “diesel Euro 0”, “Euro 1” e “Euro 2”. A questi è vietato entrare in città. Dove non potranno circolare? L’area off-limits per questi veicoli comprende la gran parte della terraferma mestrina: il centro di Mestre, ma anche le zone periferiche, quindi Marghera, Asseggiano, Gazzera, Trivignano, l’area di Favaro fino al centro abitato di Dese e ancora
Campalto e via Orlanda in direzione di Tessera. All’interno si potranno percorrere alcuni tragitti fino ai parcheggi attivi nel centro di Mestre. Quali gli orari dei divieti? I divieti sono in vigore dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 ma nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì sono previste finestre di libera circolazione per i veicoli dei residenti del Comune di Venezia dalle 10 alle 16. Il provvedimento è in vigore fino al 30 aprile 2014. Ma non finisce qui . Sono previste infatti dal piano comunale anche due domeniche senz’auto le cui date saranno concordate con Treviso e Padova. I provvedimenti riguardano non solo Mestre ma anche Mirano, Spinea e Santa Maria di Sala dove le auto inquinanti non potranno entrare con le stesse deroghe e limitazioni, nei centri dei paesi. Molte le deroghe previste che sono 23. Eccole: possono circolare infatti i veicoli a Gpl, gas metano; quelli con tre persone a bordo con la medesima
destinazione; trasporti pasti per mense e comunità; veicoli di portatori di handicap o destinati al trasporto verso strutture sanitarie pubblico o private; auto di medici, veterinari, forze dell’ordine, turisti stranieri e turisti diretti agli alberghi del centro cittadino, servizi manutentivi di emergenza, vigilanza privata, lavoratori dipendenti o autonomi con certificazione del datore di lavoro per i percorsi casa-lavoro, giornalisti in servizio di cronaca, autoscuole per lezioni di guida, operatori commerciali dei mercati rionali, agenti di commercio, trasporto merci. Per i genitori consentito l’accompagnamento dei figli a scuola (asili, materne, elementari e medie inferiori) per 30 minuti prima e dopo l’orario di entrata e uscita da scuola. Per le società sportive è consentito l’accompagnamento di giovani atleti limitatamente ai 60 minuti prima e dopo gli allenamenti.
benzo(a)pIrene nuovo “osservato specIale”
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olveri sottili Pm10, polveri fini 2,5 e ozono non sono i “soli” inquinanti da contrastare nell’emergenza smog che interessa le Regioni del Bacino Padano. Lo fa presente l’assessore regionale alle Politiche ambientali del Veneto, Maurizio Conte, che alla lista aggiunge il benzo(a)pirene. Si tratta di un inquinante generato dalla combustione delle biomasse (legna e pellet) che da alcuni anni viene tenuto sotto la lente d’ingrandimento come L’assessore “osservato speciale”. Alla luce di questi nuovi elementi che emerMaurizio Conte gono dalla sfida per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo la Regione Veneto si è organizzata con il nuovo Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera per mettere in campo le misure necessarie anche alla riduzione dell’inquinamento da combustione da biomassa, senza naturalmente penalizzare il ricorso a questa importante fonte di energia alternativa. “Le azioni - spiega l’assessore - riguardano la materia prima, che dev’essere di qualità e a filiera più corta possibile; i sistemi di combustione, che devono essere tecnologicamente avanzati, con alti rendimenti e basse emissioni. L’ultima azione è la necessità di un’adeguata manutenzione degli impianti e delle canne fumarie per ridurre al minimo le emissioni”. Un percorso che si sta compiendo in linea con le Regioni e i ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e dei Trasporti. O.J.
lOGISTICA “lOG IN vENEZIA”, MERCI NEI CAMIONCINI
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n sistema per inquinare di meno c’è . Ed è quello ideato dalla ditta “ Log- In Venezia” . Quali risultati ha ottenuto?Il sistema di consegna ecologico “Log – In Venezia” in 4 anni di attività (dal 2009) ha permesso di abbattere il numero di transiti di mezzi pesanti nel centro di Mestre. Ogni piccolo furgoncino evita il transito a Mestre di 11 tir. A spiegarlo sono gli stessi titolari dell’azienda “ Si tratta - spiegano i responsabili di Muovosviluppo scrl di Padova che gestiscono il sistema in una nota - di un sistema di immagazzinamento e accorpamento delle merci che arrivate ad Oriago si muovono verso Mestre con furgoncini che sono caricati il più possibile, visto che invece i tir dovrebbero andare a destinazione per poca merce attraversando il centro città ed inquinando. Abbiamo vinto un bando di gara del Comune di Venezia che ci ha permesso di usufruire di contributi pubblici”. Dal quest’anno lo stesso sistema potrà
essere utilizzato per il centro storico veneziano. Il sistema è stato nella sede di Oriago di Mira in via Brianza, in occasione della visita di una delegazione francese patrocinata dal comune di Clermont Ferrant interessata a conoscere il magazzino e il servizio di distribuzione della “Log in Venezia” che utilizza veicoli ecologici. Erano presenti anche rappresentanti dell’agenzia per l’ambiente ed il territorio nazionale, un rappresentante del Ministero dell’Ambiente francese, alcuni operatori privati del trasporto. “Dal 2013concludono i responsabili- i mezzi che vengono utilizzati per fare la distribuzione ecologica delle merci sono passati da 2 a 5. Dal 2014 il servizio potrà essere svolto anche su Venezia. L’obiettivo del Comune era di ridurre l’inquinamento ed il traffico merci in città. Concentrando i camion fuori dal centro, in città entrano solo veicoli ecologici”. Insomma un altro modo per avere meno smog in centro. A.A.
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Turismo I dati relativi al periodo gennaio-agosto 2013 di Apt e Provincia
Dalla costa alle città d’arte: si torna a vedere positivo S
ono soprattutto gli stranieri, in particolare i russi, a mantenere produttiva l’attività turistica nel Veneziano e a far tirare un sospiro di sollievo agli operatori del settore. Si salva la stagione lungo la costa, con qualche significativo incremento, ma sono le “prestazioni” delle città d’arte, Venezia in particolare, e dei territori interni a lanciare chiari segnali di ottimismo, verso il superamento di questo lungo periodo difficile. L’Azienda di promozione turistica, insieme all’assessorato provinciale del turismo, cominciano a tirare le somme della stagione 2013 nel Veneziano, riflettendo sui dati dell’intera provincia e delle singole località, rilevati da gennaio e settembre. Dal consuntivo emerge una complessiva stabilità, con 7.152.026 arrivi (+0,03% rispetto allo stesso periodo del 2012) e 31.373.339 presenze (-0,76%). Si riprende il settore balneare che, grazie ai turisti provenienti dai Paesi stranieri, pone un freno alla linea discendente di arrivi e presenze che aveva caratterizzato
l’andamento degli anni precedenti, e anzi fa intravedere una inversione di tendenza. A regalare le maggiori soddisfazioni agli operatori del settore sono soprattutto i turisti russi, che in tutte le località della costa veneziana fanno registrare percentuali positive a due cifre, sia per gli arrivi che per il numero delle notti trascorse. Jesolo è la località che piace particolarmente ai vacanzieri provenienti dalla Russia, che in questi mesi sono cresciuti del +9,5% negli arrivi e del +16,8% nelle presenze, ma anche meta apprezzata dai tedeschi che incrementano i loro arrivi del 2,3% e le presenze del 4,2%. Splende il sole sul bilancio di quasi fine stagione per Bibione e Caorle grazie soprattutto ai turisti svizzeri, ungheresi, polacchi e inglesi che per le loro vacanze italiane hanno scelto le due località della costa veneziana. Cavallino ed Eraclea sono state frequentate da un crescente numero di turisti provenienti dalla Repubblica Ceca, dalla Polonia e dal Regno Unito. Anche Chioggia, dove prevale rispetto alle altre città balneari del Veneziano la
presenza di turisti italiani, quest’anno conta una significativa percentuale negli arrivi e nelle presenze di stranieri, tedeschi e austriaci in particolare. Per quanto riguarda l’entroterra e le città d’arte, Venezia centro storico spicca con un +1,06% negli arrivi e +2,31% nelle presenze. Soddisfacenti anche i numeri per il territorio di Mestre-Marghera, specialmente nel comparto alberghiero, e per la Riviera del Brenta. Come emerge un po’ da tutti gli studi ed i monitoraggi, anche i dati di Apt confermano le mutate abitudini dei turisti moderni che prediligono viaggi “contenuti”, accorciando la durata dei soggiorni, pur muovendosi di più nell’arco dell’anno.
E proprio l’analisi dettagliata della movimentazione turistica nel corso dell’anno può aiutare ad una migliore pianificazione, rinforzando le azioni di promozione dei periodi di maggior criticità. “Ora abbiamo a disposizione tutte le informazioni che serviranno a pianificare le future azioni di intervento, in vista della prossima stagione turistica” ribadisce l’assessore al Turismo Giorgia Andreuzza . Dopo aver analizzato i dati il presidente Apt Enrico Miotto ha confermato le aspettative per il futuro prossimo. “Per l’estate appena trascorsa la ripresa è iniziata con i turisti provenienti da paesi stranieri che auspico siano imitati per la prossima stagione anche dai turisti italiani”.
venIssa, Il vIno bIanco cHe salva Il terrItorIo
E
’ stato giudicato tra i 100 migliori vini d’Italia dalla guida Golosario, curata da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Decisamente apprezzabile per le sue qualità, il vino premiato risulta lodevole e meritorio per il prezioso contributo che ha saputo portare anche sul piano culturale e ambientale al territorio. Si tratta di Venissa 2010, il bianco figlio della prima vendemmia moderna di un vino antichissimo, ottenuto da uva Dorona in un vigneto creato nell’isola veneziana di Mazzorbo, dopo aver fortunosamente recuperato lo storico vitigno lagunare che rischiava la scomparsa. “E’ il riconoscimento di una viticoltura eroica e riscoperta, nel cuore della laguna veneziana, che premia un prodotto e forse prima ancora un’idea: quella di far rivivere e valorizzare un luogo che rischiava l’abbandono” ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia riconoscendo alla famiglia Bisol, che ha realizzato il progetto di recupero insieme all’esperto del territorio Roberto Cipresso, un grande merito.
ADOTTAMI Camillo. Maschio, taglia media contenuta circa kg.15 circa, 10-12 anni. Un quasi nonnino arrivato nei recinti a.p.a Di lui non c’è passato, ma essendo sterilizzato una casa sicuramente l’ha avuta! Al controllo veterinario risulta in buone condizioni. Camillo è stato operato ed aspetta una casa tutta per lui. Max. Cucciolotto maschio, giovane circa 7-8 mesi. Carattere tranquillo, taglia media circa kg.15-18. Recuperato ad una stazione di servizio. Era disorientato, seguiva tutte le auto, sperando di trovare quella che lo ha “mollato”. Max è buono, aspetta una casa, una famiglia e un po’ di serenità. Tre “neroni”. Cucciolotti di soli 3 mesi con il terrore negli occhi. Di loro non sappiamo nulla, solo che hanno paura di tutto. Sono 2 maschietti e 1 femminuccia. Se trovassero una famiglia amorevole con poco tempo e tanta buona volontà avrebbero più possibilità di recupero. Heidy. Femmina, taglia media circa kg.18. Di 7, 8 mesi circa. Carattere schivo e diffidente, ma tanto dolce se presa nel verso giusto. Heidy ha un vissuto tragico ed è per questo che la sua diffidenza prevale su tutto. La piccola è sterilizzata ed aspetta una persona comprensiva e piena di amore per lei. Punto. Maschio, taglia medio-piccola circa 10 kg. Di 8-10 anni . Il suo corpo e segnato dalla sofferenza. Recuperato per strada, ha il corpo curvo per due grosse ernie perianali. Dopo l’intervento che farà il prima possibile tornerà ad essere un cane normale e fiero. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233
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NUOVO PRIMARIO DI PEDIATRIA MARIO LATTERE Il reparto di Pediatria si arricchisce di due ambulatori Il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Chioggia si arricchisce di nuovi servizi con l’arrivo del primario Mario Lattere. Il nuovo direttore del reparto ha 61 anni ed è originario di Genova. Lattere ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1976 all’Università di Genova. Nel 1979 si specializza in Pediatria con lode e, subito dopo, consegue altre specializzazioni: Anestesia e Rianimazione, Neonatologia, Diabetologia e Malattie del ricambio, Tossicologia Clinica. La sua ricerca scientifica si è rivolta soprattutto verso l’attività di Pronto Soccorso e Tossicologia, non trascurando altri argomenti come la pediatria d’urgenza, la rianimazione cardiopolmonare, la diabetologia e l’endocrinologia. Il primario è operativo da qualche mese in reparto, dove si nota una riorganizzazione del servizio e un potenziamento dell’attività. Il reparto è stato diviso in tre parti per garantire maggior efficienza e qualità all’utenza. L’ingresso è dedicato alla cosiddetta Osservazione breve, dove vengono ospitati per
una notte quei bambini che richiedono un periodo di osservazione prima di far ritorno a casa. La parte centrale ospita gli ambulatori, il cosiddetto “piatto forte” del reparto, dove continua la sua attività l’ambulatorio pediatrico con ben 300 visite al mese, e sono stati recentemente aperti due nuovi servizi: l’ambulatorio di neonatologia (dove si seguono tutti i neonati fino al primo mese di vita) e un ambulatorio di pneumoallergologia (dove si eseguono
prove allergiche e altre valutazioni respiratorie anche con l’ausilio della spirometria). L’ultima parte del reparto è dedicato invece ai ricoveri (già 30 al mese). “Per garantire un servizio migliore ai piccoli utenti – ha dichiarato il primario Lattere – ho cercato subito di riattivare la collaborazione con i pediatri di famiglia, grazie alla disponibilità del loro coordinatore Mattia Doria. Con loro stiamo valutando la possibilità di stendere delle
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linee guida condivise per alcune patologie. Un protocollo che permetta ai pediatri ospedalieri e quelli territoriali di parlare la stessa lingua quando si deve affrontare una malattia: ad esempio che ci permetta di capire fino a quando un piccolo può essere curato a casa in sicurezza, quando la malattia invece necessita di ricovero, capire e valutare i vari step della malattia per poter valutare in maniera appropriata la gravità. Il primo protocollo che realizzeremo insieme sarà dedicato alla bronchiolite, un male di stagione che colpisce soprattutto i bimbi al di sotto di un anno”. Nel reparto sono giunte di recente anche due nuove dottoresse: Fatima Hammad e Sara De Stefano. Un arricchimento ulteriore per la qualità dei servizi erogati. “Nuove professionalità, nuovi servizi, insieme al lavoro e all’impegno di squadra – ha ricordato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – sono la più alta garanzia di prestazioni di qualità. Auguro al primario di continuare così, certo che la sua esperienza e professionalità non potranno che essere una sicurezza per i bambini di Chioggia”.
NUOVO SITO Da qualche giorno è on-line il nuovo sito internet dell’Azienda Ulss 14. L’indirizzo per accedervi è sempre lo stesso (www.asl14chioggia.veneto.it) ma la sua grafica, le foto, i contenuti sono cambiati. Il nuovo sito internet vuole essere più moderno ed accattivante (i colori e le foto richiamano non solo il logo dell’Azienda ma anche quelli della splendida città lagunare), immediato e facile da consultare per qualsiasi cittadino che desidera conoscere l’Azienda sanitaria e i servizi erogati. E’ diviso in varie aree: - Una barra orizzontale contenente le maggiori aree tematiche (famiglie, anziani, disabilità, dipendenze, salute mentale, laboratori e turisti) sulla base della cui appartenenza, il cittadino/utente potrà – navigando – trovare risposta alle proprie esigenze di informazioni e curiosità; - Una barra verticale principale sinistra in cui viene descritta la struttura dell’Ulss 14 (Azienda, Amministrazione, Ospedale, Reparti, Prevenzione e Distretto); - Una barra verticale destra dove viene dato risalto ai servizi online per il cittadino , come per esempio il ritiro dei referti online, cup prenotazioni e la possibilità di stampare la certificazione dell’esenzione per reddito; - Il corpo centrale è dedicato alle notizie e/o a progetti ed iniziative in evidenza. Nel nuovo sito ampio spazio è dedicato alla modulistica e alla documentazione online, che è possibile consultare filtrandola per argomento o area tematica. Si può accedere inoltre alla visualizzazione dei bandi, avvisi, gare e concorsi sempre nell’ottica della trasparenza e dell’accesso diretto dell’utenza ai servizi. Ogni notizia o pagina ha la possibilità di essere stampata, inviata via e-mail o condivisa mediante i principali social network.
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Dicembre 2013
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
EPATITE A, COME PREVENIRLA L’Ulss 14 aderisce alla campagna di prevenzione ministeriale Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 di Chioggia aderisce alla campagna del Ministero della Salute per sensibilizzare i cittadini ad alcune importanti attenzioni per evitare l’infezione da epatite A. L’epatite A è una forma di epatite virale causata dal virus dell’epatite A (Human Hepatitis A Virus, HAV). Il virus si trasmette per via oro-fecale, generalmente mediante l’ingestione di acqua o cibi contaminati (ad esempio insalate, frutta non sbucciata, frutti di mare, frutti di bosco surgelati). Il virus è eliminato con le feci sia prima che dopo la comparsa dei sintomi. La malattia è caratterizzata da sintomi quali ittero, febbre moderata, inappetenza, nausea, vomito, fatica, malessere, dolori articolari o muscolari, cefalea, fotofobia (fastidio nel vedere la luce), tosse, faringite. Nei bambini la malattia è solitamente asintomatica mentre 8 adulti su 10 sviluppano ittero. La malattia ha un decorso generalmente autolimitante e benigno ma a volte si possono avere forme gravi con decorso protratto e anche forme fulminanti rapidamente fatali. L’epatite A presenta una diffusione in tutto il mondo, in forma sporadica ed epidemica, e vengono stimati circa 1.4 milioni di casi all’anno. Le zone a più alta endemia sono il CentroSud America, l’Africa, il Medio-Oriente, l’Asia e il Pacifico occidentale. La prevalenza dell’infezione è maggiore nei luoghi con scarso livello igienico-sa-
nitario (es. sistema fognario inadeguato) e di sovraffollamento. Nei Paesi non industrializzati sono presenti focolai epidemici mentre nei Paesi industrializzati la maggior parte dei casi di epatite A si manifesta in forma sporadica anche se, in particolari condizioni, si possono registrare epidemie. Oltre all’osservanza delle comuni norme igieniche (lavaggio delle mani, eliminazione dei liquidi e del cibo contaminato), il miglior modo
Ulss 14 informa
le Specia le Specia
per proteggersi dalla malattia è il vaccino contro l’Epatite A che, somministrato in due dosi distanziate di sei mesi l’una dall’altra, garantisce una protezione duratura. Nell’Ulss 14 di Chioggia la vaccinazione viene effettuata nelle sedi ambulatoriali del Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Chioggia e Cavarzere. Per informazioni: tel. 041-5572122 0426-316444.
FACEBOOK Il Direttore Generale Giuseppe Dal Ben è sbarcato anche in Facebook. Da qualche mese infatti è aperto il profilo personale del Direttore Generale dell’Azienda Ulss 14 di Chioggia e di Venezia. La scelta è assolutamente vincente in quanto da qualche tempo oramai ci si è resi conto che l comunicazione e la diffusione di notizie ed informazioni relative ad Aziende Pubbliche (pubblicizzare eventi, servizi, convegni o promuovere la salute) non viaggia più attraverso i tradizionali mezzi di comunicazione quali brochure, locandine, depliant, sito Intranet ed Internet, comunicati stampa, bollettini aziendali, etc… Evolve la tecnologia ed evolvono anche i mezzi di comunicazione e di socializzazione. Possiamo affermare che ormai l’informazione viaggia sul Web 2.0, gli smartphones, i tablet, i Social Network, i blog e molto altro ancora… La pagina Facebook del dr. Giuseppe Dal Ben è sempre aggiornata, soprattutto sullo stato dei lavori di ristrutturazione degli ospedali, come promesso dal patto di trasparenza fatto con i cittadini all’atto del suo insediamento ancora nel 2011. Questo strumento sta offrendo numerosi vantaggi per l’Azienda, in primis, la possibilità di “entrare” nel quotidiano dei cittadini che afferisce al territorio aziendale, promuovendo servizi ed eventi destinati alla popolazione (come gli screening o i convegni), interventi sull’educazione alla salute (fumo, alcool, ecc…), portando a conoscenza le eccellenze sanitarie territoriali o l’attivazione di nuovi servizi.
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22 Economia 1
Economia 5
Il progetto “Oltre il Pil” Presentato il primo rapporto Unioncamere e Camera di Commercio di Venezia
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Nella geografia veneta del benessere Venezia stenta L
l’indagine sul presente e le prospettive future
Il sIgnIFIcatIvo Impatto deglI ImprendItorI dI cultura e creatIvItà nell’economIa venezIana
di Ornella Jovane
L
a provincia di Venezia, davanti solo a Rovigo, è quasi fanalino di coda del Veneto e decima tra quelle del Triveneto nella speciale graduatoria che misura il livello di benessere. A disegnare una nuova geografia del benessere nelle regioni italiane e nelle città metropolitane si sono cimentati Unioncamere Veneto insieme con la Camera di Commercio di Venezia e l’Università Ca’ Foscari che con il progetto “Oltre il Pil”, dal 2009, intendono revisionare gli strumenti e i parametri di misurazione puntando, oltre il dato del prodotto interno lordo appunto, a valorizzare le eccellenze e le qualità di un territorio. Sebbene il primo rapporto, dopo 4 anni di lavoro, metta in luce un Veneto ad elevato livello di benessere complessivo, tuttavia il Veneziano stenta a tenere il passo delle altre province venete. Non tanto sul piano materiale, in cui Venezia si posiziona bene tra le province nordestine, quanto piuttosto in relazione alle voci relative all’ambiente, la sicurezza, il lavoro, i rapporti personali e
Mentre il Veneto risulta secondo solo al Trentino, in Italia, Venezia si piazza al penultimo posto delle provincie venete sociali, senza riuscire ad eccellere nemmeno nell’istruzione. Complessivamente il valore rilevato nella graduatoria regionale è pari a 0,58 in una scala che varia da 0 (situazione di difficoltà e disagio rispetto la media) a 1. Un valore ben distante dallo 0,72 di Verona, che primeggia tra le province venete davanti a Padova (0,70), Vicenza (0,69), Belluno (0,67) e Treviso (0,62). A chiudere Rovigo con 0,46. Migliori i risultati di Venezia nel confronto con le altre città metropolitane nel quale si piazza in sesta posizione all’interno di una graduatoria guidata da Firenze, Genova
Bologna e Milano. Nella comparazione con le altre regioni il Veneto, invece, si posiziona nel primo gruppo, quello ad elevato benessere complessivo, dietro solo al Trentino Alto Adige (0,82), con un valore di 0,68 che gli consente di stare davanti a Marche, Toscana, Valle d’Aosta, Lombardia ed Emilia Romagna. Compongono il secondo gruppo Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Piemonte e Molise. Rientrano nel terzo gruppo Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Puglia, Lazio, Campania, Sicilia e Calabria.
a cultura e la creatività hanno un peso non indifferente nell’economia veneziana che si è rivelato peraltro quantomeno stabile anche in tempo di crisi.Che anche con la cultura e la creatività si possa mangiare lo dimostra una ricerca commissionata dalla Camera di Commercio di Venezia al Laboratorio di Management delle Arti e della Cultura dell’Università Ca’ Foscari di Venezia i cui risultati sono stati presentati a fine dicembre. Dall’indagine emerge inoltre un’interessante connubio, che ha ampio margine di ulteriore potenziamento, tra sviluppo economico e sociale generato dai fenomeni di neo-imprenditorialità e di produzione culturale “informale” che vedono anche nell’universo dell’associazionismo e del non-profit un importante motore. Dalla “mappatura” di attività culturali e creative presenti nel territorio (condotta attraverso la classificazione Eurostat e adattata alle specificità della provincia) è risultato che le imprese e le unità locali presenti sono 13.975 e contano 32.738 addetti, rispettivamente l’8% e l’11% rispetto al totale provinciale. Di queste oltre la metà è da ascriversi alle attività classificate come appartenenti alle industrie creative. Dividendo il Veneziano in 5 ambiti (capoluogo di provincia e dintorni, Portogruarese, Sandonatese, area sud Chioggia, Cavarzere e Cona, area centrale), è emerso che le attività culturali sono preminenti nell’area di Venezia mentre quelle creative hanno un peso preponderante nell’ “area centrale”. Nel corso degli anni censiti la struttura produttiva ha avuto un andamento in costante crescita - in particolare le industrie creative - anche se con un tasso di sviluppo minore a quanto registrato dall’economia provinciale nel suo complesso. E tuttavia nel quadriennio 2009-2012, periodo di profonda crisi per l’economia nazionale e di stagnazione di quella provinciale, le attività culturali e creative sembrano dimostrare una certa tenuta. Quanto al contributo economico del settore, stimato come ricchezza generata in termini di valore aggiunto, nel complesso della provincia si stima 688.787.993 euro di valore aggiunto attribuibile al comparto culturale e 1.315.563.406 euro al comparto creativo, per un totale di 2.004.351.399 euro che se messo in relazione al dato complessivo del sistema economico provinciale equivale a poco più dell’8,5%. A questo andrebbero quindi sommati i 54 milioni di euro stimati di valore aggiunto generati dal non-profit.
Messaggio pubbliredazionale a cura di Give Emotions Srl
Impiantistica Nuova realtà a Cavarzere: NasCe “ImpIaNtI teCNologIe servIzI srl”
“Impianti Tecnologie Servizi”, innovazione e professionalità E’ nata a Cavarzere “Impianti Tecnologie Servizi Srl”, un azienda giovane ma con un brand storico alle spalle, quello della “ITS Cavarzere Srl” che ha lasciato le redini del suo management alla nuova arrivata. Una nuova realtà con sede sempre a Cavarzere, forte di un’esperienza trentennale nel settore degl’impianti. A spiegarlo sono il presidente del consiglio di amministrazione Giovanni Zampirolo, il vice presidente Alessandro Andreetta, i consiglieri Stefano Bertaggia, Massimo Baldi e Olivo Mancin. “La nuova società vuol essere un punto di riferimento importante nel settore dell’impiantistica e dei servizi – spiegano i membri del Cda – all’insegna del ricambio generazionale, della professionalità, della formazione e nell’investimento in nuove tecnologie con particolare riferimento alle energie rinnovabili”. “Saremo operativi – illustra il presidente Zampirolo – nel comparto degli impianti tecnologici con installazioni e manutenzioni dal civile all’industriale. E poi: nel settore sottoservizi delle reti idriche e fognarie nell’area di Cavarzere, Chioggia, Mestre, e parte del territorio Polesano.” Infine l’attività allo show room “Il Palladio“ sempre a Cavarzere, una sala mostra con pavimenti e rivestimenti, arredo
bagno, caminetti ed un nuovo spazio dedicato alla tecnologia domotica. L’attuale management quindi ha scelto di assumere l’eredità di un’azienda di spicco e struttura, pur consapevole di affrontare una situazione economico-finanziaria di mercato meritevole di estrema attenzione. Il gruppo di lavoratori coinvolti in prima persona, oltre al gruppo dirigente sopra menzionato, è formato da personale specializzato operante come “forza lavoro” con consolidata esperienza e professionalità ed identificato nelle persone di: Andrea Bertaggia, Fabrizio Bergo, Giorgio Berto, Andrea Grigolo e Cristian Pavanello. Nella nuova struttura saranno coinvolte circa 30 unità tra personale dipendente e collaboratori esterni. L’entusiasmo e la determinazione non manca. “Puntiamo con decisione – conclude Giovanni Zampirolo – al settore della green economy, in quanto il risparmio dell’energia stà diventando sempre più obiettivo essenziale del nostro vivere, gestito da sistemi domotici che ne valorizzano il loro funzionamento”. Insomma, “Impianti Tecnologie Servizi” è un’azienda con una mentalità nuova e concreta; un’azienda che vuole trarre dalla crisi le giuste motivazioni per operare in un mercato radicalmente cambiato.
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Cultura provinciale 25 Architettura, enogastronomia e turismo A Stra un convegno sulle grandi occasioni che si aprono con l’evento internazionale
Expo 2015, le Ville venete aspettano i turisti Si stima che circa 4 milioni di visitatori da Milano si sposterà a Venezia per visitare la città lagunare e i tesori del suo entroterra: le prestigiose dimore settecentesche della Riviera del Brenta e dintorni possono essere una imperdibile meta di Ornella Jovane
E
xpo 2015, una grande occasione anche per il Veneto di mettere in mostra i propri tesori artistici, architettonici, culturali ma anche paesaggistici ed enogastronomici. Le aspettative sono consistenti se già i primi studi sull’impatto che l’appuntamento internazionale avrà sul territorio fanno prevedere che ben 8 milioni di persone da tutto il mondo si recherà a Milano per visitare i padiglioni dell’Expo. Gli stessi studi rivelano che il tempo dedicato alla visita sarà di circa 7-8 ore e che rimarrà un ampio margine per girare, da turisti, le aree circostanti. Il 47 per cento di questi 8 milioni di potenziali visitatori ha già dichiarato che approfitterà dell’occasione per recarsi a Venezia e conoscere la città lagunare ma anche le terre e le bellezze che vi stanno attorno. Una prospettiva allettante per il Veneto che potrebbe essere meta di 4 milioni di turisti provenienti da tutto il mondo nel semestre “caldo” del 2015, quello della durata dell’Expo. La consapevolezza della grande occasione di rilancio dell’attività turistica ha ispirato anche il convegno che lo scorso 10 dicembre si è tenuto a “Villa Foscarini Rossi, a Stra nella Riviera del Brenta, “Expo 20105, opportunità per il prodotto turistico delle ville venete”, promosso dall’associazione “Ville venete e castelli” insieme con “Dimore storiche aperte Expo 2015” e “Comitato Expo Venezia”. Fra le tante offerte che Venezia, il suo entroterra e tutto il Veneto possono mettere sul piatto d’argento a disposizione di tanti turisti le Ville Venete rappresentano un patrimonio di grandissimo prestigio. Se ne contano 5400 in tutto il Veneto, di queste 200 hanno già sottoscritto una “carta dei servizi”, una sorta di mappatura delle strutture che già sono in grado di ospitare i turisti. Una buona percentuale delle ville venete, infatti, oltre ad essere parte di un ricco patrimonio architettonico di inestimabile pregio, è attrezzata per l’ospitalità ricettiva. Un buon numero di esse, peraltro, è sede di aziende agricole, dove si producono le eccellenze della tradizione enogastronomica nostrana. “Le ville venete vengono riscoperte anche nella loro dimensione di aziende agricole - sottolinea l’assessore regionale per le produzioni agroalimentari Franco Manzato - una proposta interessante per le eccellenze che questo territorio sa produrre in termini così intensivi”. Un connubio di cultura e colture che potrebbe risultare davvero vincente e che per questo va gestito con consapevolezza e valorizzato con una attenta programmazione nella fase preparatoria. Lo sa bene l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi che illustra le tappe di un articolato
I N C O N T R O
P U B B L I C O
La nuova Casa di Riposo di Cavarzere
COME STA CAMBIANDO IL CENTRO SERVIZI PER ANZIANI “ANDREA DANIELATO”
DOMENICA 2 Febbraio ore 10.00 Sala Convegni Biblioteca - Cavarzere - Illustrazione delle attività e cambiamenti in corso nella struttura e nei servizi -
Presentazione del progetto della nuova struttura in via di realizzazione
FAMILIARI,
OPERATORI DEL TERZO SETTORE E LA
CITTADINANZA SONO INVITATI A PARTECIPARE
www.ipabdanielato.it
percorso. “Entro il 2014 - spiega - prepareremo un percorso di formazione per migliorare la cultura dell’accoglienza e affinare la capacità di ospitare. A metà anno creeremo un by Ville Venete, metteremo a disposizione questa importante rete di ville agli operatori turistici che organizzeranno i pacchetti di visitatori all’Expo”. Ingenti risorse sono destinate a questi e altri progetti legati all’evento. “Nel bilancio di previsione 2014 - conferma l’assessore Finozzi - insieme con il presidente della Regione stiamo studiando un capitolo apposito per Expo 2015 per le risorse da destinare sia al turismo e alle attività. Non è ancora stata definita una cifra perché prima andremo ad istituire una sorta di “cabina di regia” che servirà a capire quali sono i progetti in campo, molti dei quali sono già stati messi a punto, e quali sono le risorse necessarie per realizzarli”. “Milano - ha sottolineato Giulio Bellemo, presidente Ville e Castelli veneti - non poteva fare a meno di Venezia e, pertanto, grazie ad una deroga speciale, costruiremo un padiglione all’interno del Vega. Lo abbiamo chiamato “Acqua”, un elemento fondamentale per il futuro dell’umanità”.
NEWS Chioggia, nasce artechioggia.it
I tesori artistici on line in rete un nuovo “polo museale” veneto
I
l patrimonio artistico di Chioggia sbarca per la prima volta sul web. Opere pittoriche dalla fine del Trecento ai primi del Novecento, arte sacra, architettura, e la peculiare pianta urbana a lisca di pesce del Centro storico sono visitabili attraverso una dettagliata galleria fotografica e i video girati ad alta definizione. Il sito internet www. artechioggia.it riunisce in un museo online 24 opere pittoriche tra tele, pale, affreschi e sculture, oltre al meccanismo dell’orologio della torre campanaria romanica della chiesa di Sant’Andrea, attribuito a Jacopo Dondi. La navigazione nel sito è suddivisa in cinque aree storiche riunite attorno alle principali chiese di Chioggia, dal Duomo a San Domenico. La raccolta di opere copre in modo netto due periodi: da quelle più preziose del Trecento alla rifioritura del Seicento, ben rappresentato da “La consacrazione di San Nicolò vescovo di Myra” di Pietro Damini, custodito nella pinacoteca della SS. Trinità, sino al Settecento della pala d’altare della “Visita di Maria a Santa Elisabetta” di Francesco Fontebasso. Nel mezzo, due secoli di totale silenzio dovuti alla devastante Guerra di Chioggia. Una sezione del sito è dedicata a fornire informazioni complete su orari di apertura e di visita, prenotazioni e costi del biglietto dei musei e delle chiese. I filmati sono commentati in italiano e in inglese su testi di Dino Memmo e Sergio Ravagnan. L’idea e la realizzazione di artechioggia.it nasce dall’associazione culturale Chioggia Film di Francesco Bonivento e Paolo Serafini, che ha potuto beneficiare di una quota dei fondi annuali messi a disposizione dalla Fondazione Clodiense Onlus e di contributi della Provincia di Venezia, di soggetti privati, del Rotary Club di Chioggia e del CoS.B.M. mune di Chioggia.
26
Lo DANZA
M
Sport in primo piano Venezia Tredicesima edizione del premio organizzato dal comune di Venezia
A Mestre
Una scuola di danza per tutti
estredanza è una scuola di danza; quest’arte si può praticare a ogni età all’interno di un livello di preparazione. Si può cominciare a danzare fin dall’età di 4 anni e poi procedere fino a novant’anni e oltre con il Pilates. Cristina Canetti è la titolare e insegnante di pilates e ci tiene a precisare che la danza è un’arte perché non è basata sulla preparazione atletica ma sul coinvolgimento di emozioni e gesti. “Abbiamo vinto diversi premi e partecipato a molte rassegne con concorsi comunali, provinciali e regionali – dice Cristina Canneti – per la danza classica abbiamo il maestro Franco Favaro e altri insegnanti italiani; non mancano quelli stranieri soprattutto francesi”. II corso di formazione gioco, per i più piccoli, è seguiti dalla propedeutica danza in generale per essere poi avviato alla danza classica contemporanea. La scuola di Mestre è una delle poche che offre anche un servizio di consulenza osteopatica ai suoi iscritti per tenere monitorati la salute di: ginocchia, piedi piatti e postura; consulenza importantissima soprattutto nell’età della formazione e dello sviluppo. La prossima primavera la scuola parteciperà alle rassegne e ai concorsi vari nella Regione e non solo. “Con rammarico dico che sarebbe bello fare rappresentazioni per la città se i costi dei teatri non fossero così proibitivi – conclude Cristina – sarebbe bello far vedere alla città il nostro lavoro rendendo tutti partecipi”. Per maggiori informazioni sulla scuola di danza si può visitare il sito: www.mestredanza.net; gli interessati possono partecipare gratuitamente a una R.P. lezione.
Atleta dell’anno, la gara comincia di Roberta Pasqualetto
V
enerdì 7 febbraio si terrà la tredicesima edizione del Premio Atleta dell’Anno del Comune di Venezia, al teatro Goldoni. Il premio sarà dato agli atleti segnalati dalle società sportive del comune di Venezia che, nel corso del 2013, hanno vinto un titolo italiano di qualsiasi disciplina sportiva, di qualsiasi federazione o ente di promozione e in qualsiasi categoria, oppure che abbiano partecipato a campionati europei o mondiali. Durante la serata di premiazione, sarà scelto l’Atleta dell’Anno, al quale sarà consegnato il Premio Giovani alla memoria di “Gianluigi Levorato” e il Premio “Master”. “Siamo giunti alla tredicesima edizione dell’Atleta dell’Anno la più importante manifestazione promossa dal Comune di Venezia che offre alle società sportive comunali e agli atleti una vetrina di qualità assoluta – dice l’assessore allo Sport Roberto Panciera. Questo appuntamento vuole dar risalto a un patrimonio prezioso e insostituibile: l’impegno quotidiano che è assicurato dagli atleti di tutte le discipline sportive, ma anche dai tanti volon-
tari e dai dirigenti, fondato in massima parte su di un generoso entusiasmo, su di una vera partecipazione dal basso”. Il prestigio di questo premio non si limita a far crescere solo il mondo dello sport, ma rappresenta un momento di crescita e una ricchezza in termini sociali per la città, grazie soprattutto all’insostituibile ruolo educativo-ludico-formativo svolto dallo sport. “Dobbiamo tutti essere orgogliosi delle
decine di atlete e di atleti che hanno dato e che continuano a dare grande lustro alla città di Venezia – conclude Panciera -. Portano il nome in giro per il mondo nelle competizioni più prestigiose e sui podi più alti dello sport nazionale ed internazionale. Donne e uomini, giovani e giovanissimi, che, con le loro società, hanno saputo coniugare al meglio i valori di impegno, di sport, di civiltà”. L’edizione dell’anno scorso ha visto premiare ben 258 atleti: 132 maschi e 126 femmine, nelle diverse categorie sportive. Venezia si è dimostrata una provincia molto prolifera per quanto riguarda gli atleti: fiori all’occhiello in tutto il mondo e in diverse discipline sportive. Le società hanno consegnato l’elenco dei loro atleti al comune che si è poi mobilitato per la partecipazione al premio e per la selezione del migliore. La manifestazione si svolgerà il 7 febbraio dalle 17, al Teatro Goldoni di Venezia, quest’anno arricchito, per la prima volta, da contributi artistici nel campo della danza, con elementi acrobatici di forte impatto visivo.
Arti marziali
Herrera presenta il suo libro
I
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l maestro di arti marziali Christian Gonzales Y Herrera ha scritto il romanzo “L’orrore del lupo” e ha inventato un modo molto originale per presentarlo: un connubio di letteratura e karate. Le presentazioni del libro si tengono all’interno di palestre e nell’ambito della lezione; il maestro Herrera inizia raccontando la trama del libro e com’è nata l’idea poi legge alcuni passaggi del romanzo descrivendo minuziosamente i combattimenti tra i protagonisti e, con un allievo di karate, mostra le scene del combattimento con una sequenza di movimenti veloci e potenti. Da agosto 2013, a oggi, ha già fatto oltre trenta presentazioni tra queste: Trento, Trieste, Roma, Vicenza, Verona, Portogruaro, Udine, Padova e ovviamente Venezia nella sua palestra. Nel mese di gennaio inizierà il nuovo tour di presentazioni tra le varie tappe: Bergamo e Verona dove è molto richiesto. “Sicuramente il libro piace per l’abbinata romanzo e disciplina – dice il maestro Christian Gonzales Y Herrera – ho visto che nei motori di ricerca internet il mio metodo di presentare un libro è una prima mondiale: nessuno ha mai fatto niente del genere, io faccio il romanziere ma lo presento in veste di maestro karate”. Il metodo di presentare il libro di Herrera è sicuramente un modo per distinguere il suo romanzo nella marea di pubblicazioni, sfruttando la scia di successo che si lega al maestro che, nell’estate del 2013, ha vinto un
argento mondiale per la sua categoria. Le arti marziali interessano a tutti, e la possibilità di assistere anche a una scena di combattimento rende gli spettatori più partecipi. Il progetto nel quale si inserisce questo libro si intitola: “karate triller: leggere non è da sedentari”. Il libro si trova in alcuni siti online e in quello dell’associazione Alani Resquie onlus, in quest’ultima, il ricavato, è devoluto all’associazione per salvare gli alani maltrattati e abbandonati. “Le mie presentazioni sono molto affollate - conclude Herrera – finito l’incontro passo un’ora a firmare autografi, non mi aspettavo tutto questo successo per la mia prima pubblicazione”. Il libro è uscito nel marzo del 2013 e ha già ottenuto tre importanti riconoscimenti letterari. Le date di presentazione del libro saranno pubblicate nel sito del maestro da gennaio 2014; per maggiori informazioni www.karatevenezia.it o nel gruppo aperto di fecebook “L’orrore del lupo”. R.P.
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IL VEnETO
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Sanità Inchiesta sul fine vita
Sedazione palliativa o eutanasia mascherata?
Ridurre il dolore del paziente nei suoi ultimi giorni di vita è una questione umana, prima che etica. Tuttavia la sedazione palliativa, a volte, viene percepita come una forma di eutanasia: un modo di troncare la sofferenza insieme alla vita dell’ammalato di Alessandro Abbadir
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ine vita, un tema che fa paura, difficile da trattare e che pone problemi etici e medici importantissimi. Quello che intendiamo affrontare con questo numero della Piazza è il problema dell’utilizzo sempre più diffuso nel caso dei malati terminali, delle cure palliative e della fase conclusiva delle cure, la sedazione terminale palliativa. Va sgombrato subito il campo da un equivoco, la sedazione terminale palliativa non è eutanasia (che invece è un’azione che porta con mezzi specifici direttamente e volutamente la morte del paziente). Per sedazione terminale palliativa si intende: “la riduzione intenzionale della vigilanza con mezzi farmacologici, fino alla perdita di coscienza, allo scopo di ridurre o abolire la percezione di un sintomo, altrimenti intollerabile per il paziente, nonostante siano stati messi in opera i mezzi più adeguati per il controllo del sintomo, che risulta, quindi, refrattario”. Sono 100 mila i malati (prevalentemente oncologici) presi in carico ogni anno dal servizio di cure palliative in Italia. I dati più recenti riportano un ricorso alla sedazione terminale negli ultimi giorni di vita in percentuali che arrivano fino anche all’88% dei casi per i differenti setting assistenziali (ad es. ospedale, hospice, assistenza domiciliare). In Veneto le persone in carico alle cure palliative sono circa 7-8 mila ogni anno. A spiegare queste difficili questioni è il dottor Giovanni Poles medico specialista in Oncologia nell’area Cure Palliative al Policlinico San Marco a Mestre, e autore di numerose pubblicazioni sull’argomento. “Nelle fasi
terminali della vita - spiega il dottor Poles - si avverte la necessità di dover difendere la dignità della persona da un tecnicismo spesso immotivato ed eccessivo. Del resto il problema a volte si pone in senso opposto, rischiando di ricadere nel quasi totale astensionismo terapeutico. Non sempre è chiaro come ci si deve comportare nei confronti di trattamenti “vitali” come la nutrizione e l’idratazione artificiali. Di analoga difficoltà può spesso risultare la valutazione se fare trasfusioni su un ammalato con una prospettiva di vita limitata. Per tentare una risposta a tali interrogativi, si deve cercare di capire quali sono i criteri che possono permettere al medico di inquadrare un trattamento come accanimento terapeutico o, all’opposto, come astensionismo e, al limite, come eutanasia”. Il dottor Poles studioso da anni del problema va nello specifico. “L’accanimento terapeutico - spiega- viene definito dal Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB) come “un trattamento di documentata inefficacia in relazione all’obbiettivo, a cui si aggiunga la presenza di un rischio elevato o una particolare gravosità per il paziente con un’ulteriore sofferenza, in cui l’eccezionalità dei mezzi adoperati è chiaramente sproporzionata agli obiettivi della condizione specifica. A volte però non è chiaro se anche per quanto riguarda alimentazione e idratazione artificiali si possa parlare di trattamenti sproporzionati (in questo caso si potrebbe talora giustificarne la sospensione)”. Poles poi affronta il tema della sedazione palliativa terminale “In questi
casi come medici ci troviamo – spiega - nella necessità di sedare un malato in fase terminale quando siamo di fronte a sintomi non altrimenti controllabili. In altre parole la sedazione terminale è indicata per quei sintomi che incidono pesantemente sulla qualità di vita del paziente e che rispondono solamente al trattamento sedativo. La sedazione può essere reversibile e spesso viene utilizzata per ridurre i disturbi respiratori, quando il dolore stesso e altri sintomi non sono controllabili con le usuali terapie”. Poles poi vuol chiarire un aspetto importante. Da recenti dati scientifici risulta che l’intervento della sedazione terminale è pari in media a 2.8 giorni (media ponderata). La sopravvivenza di pazienti sedati in fase terminale non differirebbe da questi dati da quella dei pazienti non sedati. “La sedazione palliativa – spiega Poles - non ha la finalità di abbreviare la vita del paziente, pertanto non ha nulla che vedere con l’eutanasia ma deve essere gestita in modo attento e competente da parte del personale medico e infermieristico. Oltre all’esperienza, emergono altri due aspetti importanti dell’agire medico che difficilmente possono essere inquadrati nell’ambito di una norma: basi etiche solide, equidistanti da eutanasia ed accanimento terapeutico ed il fatto che ogni intervento deve essere valutato nella date circostanze”. Problemi importanti arrivano spesso nella gestione di questa delicatissima fase, nei reparti di ospedale piuttosto che negli hospice o nelle cure palliative a domicilio dove il personale è invece estremamente preparato.
Focus
la scelta
Il processo decIsIonale
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n aspetto etico di capitale importanza riguarda l’individuazione del “chi decide” l’inizio della sedazione terminale palliativa. Il percorso decisionale deve rispettare criteri etici internazionalmente riconosciuti e differenziati in base alla capacità mentale del malato. In particolare, se il malato è mentalmente capace al momento in cui insorge l’indicazione per compiere la sedazione, vale il criterio del consenso informato. In generale non si raccomanda né l’adozione di un modulo di consenso specifico né l’apposizione della firma del malato; si ritiene sufficiente una registrazione del consenso verbalmente espresso in cartella clinica da parte dei curanti. Nel limite del possibile è opportuno invitare il malato ad informare i suoi familiari delle decisioni prese, in modo da facilitarne l’accettazione e ridurre l’impatto emotivo. Se, invece, il malato non è mentalmente capace o non vuole partecipare alle decisioni, valgono, sul piano etico, le direttive o dichiarazioni anticipate. In assenza di tali disposizioni anticipate, la decisione può essere assunta dai sanitari curanti ricorrendo al giudizio sostitutivo, basato sulle volontà e i desideri espressi in precedenza dal malato ai suoi cari o all’équipe curante. In caso di malato mentalmente incapace di cui non è possibile ricostruire volontà o orientamenti pregressi, o in caso di situazioni d’emergenza (in cui non sia possibile né ottenere il consenso informato o direttive anticipate né formulare un giudizio sostitutivo), i sanitari devono ricorrere al criterio del migliore interesse del malato, procedura decisionale che si fonda sul bilancio fra i benefici attesi e gli oneri previsti del trattamento terapeutico A.A.
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
Il Veneto in primo piano 11 29 Fine vita Strutture specializzate nelle cure dei malati terminali
Hospice, un aiuto alle famiglie
L’8O% dei ricoverati in queste strutture soffre di una malattia oncologica terminale, ma ci sono anche malati di Aids e Sla di Alessandro Abbadir
H
ospice, delle strutture sempre più diffuse in Veneto per affrontare il tema delicatissimo della cura de malati terminali cioè alla fine della vita. In Italia, ogni anno circa un milione di persone si trovano a dover gestire una situazione estremamente difficile a causa di una prognosi infausta. Per andare incontro ai malati, ai famigliari e alle loro difficoltà sono nati gli hospice, strutture dedicate proprio a questo scopo. L’8O % dei ricoverati in queste strutture soffre di una malattia oncologica terminale, ma sono strutture aperte a tutti coloro che, in fin di vita, necessaria di un’assistenza, dai malati di Aids a quelli con malattie neurologiche a evoluzione progressiva, come la sclerosi laterale amiotrofica
(Sla). Come funzionano queste strutture? Non essendoci direttive nazionali, il funzionamento è variabile. In linea generale gli hospice si occupano di assistere i malati con un’aspettativa di vita breve, di pochi giorni o poche settimane. L’obiettivo di queste strutture è quello di migliorare la qualità di vita fino alla fine, agendo a più livelli. Si interviene sul piano fisico, prescrivendo trattamenti farmacologici o di altro tipo, come massaggi rilassanti, tecniche di respirazione, che controllino i diversi sintomi. Esistono hospice convenzionati con il servizio sanitario nazionale che a pagamento. Nel primo caso, la famiglia non deve sostenere costi. Il vitto e l’alloggio sono gratuiti, anche per un famigliare. La
la mappa
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persona che assiste il malato, ha diritto ai principali, alla biancheria per il letto e al bagno. C’è la possibilità di portare da casa oggetti e anche piccoli mobili, che possano servire a far stare meglio la persona. Nell’hospice non ci sono orari di visita. L’obiettivo è aiutare il malato e i suoi famigliari a vivere al meglio la situazione. Si lascia massima libertà anche in questo campo: parenti e amici possono far visita alla persona quando vogliono e senza limiti di tempo. In quasi tutte le strutture c’è la possibilità di trascorrere la notte con il proprio caro: in ogni camera c’è un secondo letto, che può essere usato dai famigliari. L’idea è permettere al paziente di avere un parente accanto 24 ore su 24. Gli hospice
dovrebbero rappresentare la soluzione ultima, da adottare quando l’assistenza domiciliare non è fattibile per mancanza di fondi, per difficoltà della famiglia o perché il malato è solo. Invece oggi solo chi è in un hospice riceve l’assistenza e il supporto di cui ha bisogno. In Italia, e anche in Veneto sotto diversi aspetti insomma sembra mancare diffusamente la cultura dell’assistenza al malato terminale.
dove sono le strutture a padova, venezIa e rovIgo
ono 20 in tutto il Veneto gli Hospice attivi e collegati alle Ulss di riferimento. La provincia che ne vede di più sul suo territorio è quella di Padova con 5 strutture, 4 sono in provincia di Venezia, 3 a Vicenza e 3 a Verona, 2 a Treviso, 2 a Belluno e infine una a Rovigo. Per le province in cui esce il nostro giornale e cioè Padova, Rovigo e Venezia, andiamo nel dettaglio. In provincia di Padova ci sono: l’ Hospice “Il Melograno” Centro Residenziale di cure palliative presso la Rsa “Anna Moretti Bonora” a Camposampiero. C’è poi l’Hospice di Montagnana. A Padova centro, l’Hospice “Casa S. Chiara” all’ Istituto Suore Terziarie, il
“Centro Cura e Sollievo Paolo VI” alla Fondazione Opera Immacolata Concezione e per i bambini il “Centro regionale terapia antalgica e cure palliative pediatriche “Casa del Bambino” al dipartimento di pediatria dell’Ulss 16. A Rovigo l’Hospice “Casa del Vento Rosa” nucleo cure palliative a Lendirara. In provincia di Venezia, l’Hospice Casa Residenziale “Pia Opera Francescon” a Portogruaro e l’ Hospice Iris all’Ipab di San Donà”. C’è poi l’Hospice “Casa San Giovanni di Dio” all’Ospedale Fatebenefratelli a Venezia centro storico. Infine il centro Nazareth alla Fondazione Opera S.Maria della Carità padiglione Roncalli a Mestre.
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14 Il Veneto in primo piano 30 La normativa sulla sedazione palliativa Parla Elisabetta De Sepits, avvocato, docente di Biodiritto
“Il rischio? Dosi troppo elevate di narcotici” La sedazione palliativa è regolata dalla legge n. 38 del 2010, che prevede l’assistenza domiciliare palliativa anche per i minori di Alessandro Abbadir
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ulla questione abbiamo sentito per chiarirne i contorni legali della questione anche l’opinione di Elisabetta De Sepits, avvocato di Padova docente di Biodiritto, patrocinante in Cassazione, e autrice del libro “Eutanasia, tra bioetica e diritto”. “Curare non significa solo guarire, ma anche alleviare le sofferenze spiega l’avvocato De Septis - la medicina palliativa vede ancora la possibilità di curare, nel senso di prendersi cura del malato, anche nei pazienti che presentano stati clinici ormai irreversibili. Le cure palliative consistono nella somministrazione di farmaci capaci di lenire i dolori intollerabili dei malati terminali. L’assistenza prende in considerazione il malato nella sua completezza, con particolare attenzione alle sue necessità oltre che fisiche, psicologiche ed emotive, e coinvolge il suo nucleo familiare. La famiglia viene adeguatamente assistita e psicologicamente sostenuta per essere messa in grado di affrontare con il proprio congiunto l’iter completo della malattia, anche nella fase finale della vita. La materia è regolata dalla legge n. 38 del 2010 (“Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”), la quale configura l’accesso alle cure palliative
come “diritto del cittadino”, prevedendo per i minori, per prima, a livello mondiale , il diritto di essere assistiti a domicilio”. L’avvocato De Septis va nel dettaglio della legge. ”Le norme prescrivono - spiega De Septis - che le strutture sanitarie che erogano cure palliative debbano assicurare un programma di cura personalizzata per il paziente e per la sua famiglia, nel rispetto di alcuni principi fondamentali quali la tutela della dignità e dell’autonomia del malato, senza alcuna discriminazione, la tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine, l’adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia”. Ma c’è differenza dall’eutanasia. “Alla somministrazione delle cure palliative - continua l’avvocato - si contrappone l’aiuto farmacologico a morire che si inquadra nell’eutanasia, praticata con iniezione letale in Olanda, Belgio e Lussemburgo, dove da alcuni anni è stata legalizzata. Si tratta di fattispecie totalmente diverse. L’eutanasia fornisce un “aiuto a morire”, mentre al contrario le cure palliative rappresentano un “aiuto nel morire”. Le cure palliative non sono finalizzate alla morte del paziente, bensì ad esaudire la sua legittima richiesta di essere posto in
L’Avvocato Elisabetta de Septis condizione di sopportare i dolori causati dalla malattia e sono per questo riconosciute come doverose. L’eutanasia invece presuppone l’intenzione di provocare la morte del malato e, pur in mancanza di una definizione e di una disciplina specifica, nell’ordinamento giuridico italiano é configurata come reato, essendo riconducibile ad un delitto contro la vita”. L’avvocato fa anche una riflessione sociologica e di tipo penale. “In tempi nei quali il malato viene percepito sempre più come un costo che grava sulle limitate risorse della sanità pubblica - spiega - si teme che dietro cure palliative non correttamente somministrate, possano insinuarsi forme mascherate di eutanasia. Alle cure palliative può conseguire infatti l’accelerazione della fine del paziente. Nell’ipotesi in cui la cura sia proporzionata al dolore, l’eventuale anticipa-
zione della morte non è imputabile al medico che abbia somministrato le terapie antalgiche nel pieno rispetto di tutte le regole di cautela. Diversamente, qualora il medico, somministrando cure palliative con farmaci o inadeguati o in dosi non proporzionate, si assuma il rischio dell’accelerazione della fine del paziente, la sua condotta è commissiva e causale dell’evento morte. La colpevolezza assume, in tal caso, i caratteri del “dolo eventuale” ed il medico è imputabile di omicidio. Le cure palliative correttamente somministrate rappresentano invece l’alternativa all’eutanasia, in quanto umanizzano il processo del morire, assicurando al malato, considerato come una persona e non come un inutile peso, una morte dignitosa perché assistita e senza sofferenze”.
BIOETICA lE DIFFERENTI OpINIONI
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el campo bioetico le opinioni sulla questione fine vita sono differenziate. L’ ”Associazione Luca Coscioni” anche in Veneto insieme ai radicali si batte anche per l’interruzione delle terapie che come posizione va oltre l’utilizzo e il sostegno alla sedazione terminale. “Al contrario dell’eutanasia – spiega in una nota l’associazione - la sospensione delle cure o l’interruzione delle terapie (cosiddetta “eutanasia passiva”) costituisce un diritto inviolabile in base all’articolo 32 della Costituzione italiana in base al quale: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Principio affermato, tra l’altro, dalla sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha prosciolto Mario Riccio, il medico che ha praticato a Welby la sedazione terminale. Tuttavia in Italia viene disatteso anche questo principio che conduce al fenomeno dell’eutanasia clandestina. In quest’ottica la battaglia radicale di Piergiorgio Welby ha incarnato la semplice applicazione del diritto di ogni malato a non essere sottoposto a terapie mediche contro la propria volontà. Altri casi dimostrano che nel nostro paese questo diritto viene spesso disatteso, anche in relazione agli anatemi integralisti lanciati quotidianamente dalle gerarchie vaticane”. Diversa l’opinione del mondo cattolico che con padre Ermanno Barucco dello Studio Generale Marcianum di Venezia, puntualizza le posizioni della chiesa sull’argomento. “Dal punto di vista etico - spiega Barruco - la sedazione palliativa è legittima e doverosa, e non va identificata, sul piano delle
intenzioni o dei mezzi usati, con un atto di eutanasia, che presuppone la deliberata finalità di accorciare e interrompere la vita per eliminare la sofferenza ad esempio con dosi eccessive di morfina senza motivi proporzionati”. “L’insegnamento della Chiesa cattolica – già espresso da Pio XII nel 1957 e confermato da Giovanni Paolo II nel 1997- spiega Barruco - afferma che è lecito sopprimere il dolore con narcotici, pur con la conseguenza non voluta di limitare la coscienza e di abbreviare la vita, se non esistono altri mezzi: in questo caso, infatti, la morte non è voluta o ricercata, nonostante che per motivi ragionevoli se ne corra il rischio, semplicemente si vuole lenire il dolore in maniera efficace (Evangelium vitae 65). Viene applicato il principio del duplice effetto: il fine oggettivo dell’azione e l’intenzione dell’agente è solo di lenire il dolore; l’effetto non voluto è di abbreviare di poco la vita. Ma la grande differenza rispetto all’eutanasia è che non si ottiene il primo effetto per mezzo del secondo, che rimane fuori dall’intenzione e non è direttamente provocato dai mezzi impiegati, ma dalla malattia che reA.A. sta la causa della morte”.
Veneto in primo piano 13 32 Il Veneto in primoIlpiano Molte le novità normative
Aria di votazioni: 345 sindaci a rinnovo Meno consiglieri, meno assessori e soprattutto meno minoranza. E se il comune non raggiunge i mille abitanti: solo il sindaco!
Rappresentanza di genere
doppIa preFerenza e gIunte parItarIe
di Germana urbani
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uello che inizia è un anno che potremmo definire straordinario dal punto di vista elettorale. Primo perché a primavera i veneti saranno chiamati alle urne per eleggere i propri rappresentanti in Europa ma anche perché si dovranno rinnovare ben 345 sindaci e relativi consigli comunali. Il dato più significativo, però, è che da questa tornata di amministrative i consigli comunali avranno profili e numeri molto diversi da quelli che abbiamo conosciuto sino ad oggi. Le elezioni amministrative impegneranno tutte le province con numeri considerevoli di comuni al voto ma l’unico comune capoluogo che va al rinnovo è Padova. Altri 60 i municipi da rinnovare nel resto della provincia, ben cinque quelli con popolazione al di sopra dei 15mila abitanti che potranno eleggere il primo cittadino col doppio turno: Cadoneghe, Monselice, Padova, Rubano, Selvazzano Dentro. Nel vicentino saranno 88 le amministrazioni da rinnovare. Anche qui sono cinque i comuni al di sopra dei 15mila abitanti che eleggeranno il primo cittadino quasi sicuramente al secondo turno. Sono Basano del Grappa, Schio, Valdagno, Arzignano e Montecchio. In provincia di Verona, invece, i comuni al voto saranno 52, quattro quelli al di sopra dei 15mila abitanti: Legnago, San Bonifacio, Negrar e Pescantina. Belluno, invece, rinnoverà le amministrazioni di 38 comuni, quasi tutti sotto i 5mila abitanti, mentre Rovigo ne rinnoverà 34 ma solo tre di medie dimensioni e comunque sotto i 15mila. Nel veneziano si voterà per il sindaco solo in 15 comuni, in tre di questi, Spinea, Scorzè e Noale, si voterà con il doppio turno. Le prossime amministrative, però, cambieranno il volto dei Consigli Comunali che potranno essere più “rosa”, grazie all’introduzione della doppia preferenza di genere che interesserà i comuni sopra i 5000 abitanti, ma soprattutto più ridotti per effetto della norma che, con l’obiettivo di ridurre i costi della politica, ha ridotto il numero di consiglieri e assessori comunali. In nome della famigerata spending review, nel 2011 il Governo Monti decise di tagliare le spese cominciando dal basso e, a dirla tutta, dalle briciole. Sì perché è vero che qualcosa si risparmierà ma è anche vero che il gettone di un consigliere
T I nuovi Consigli Comunali vedranno le minoranze ridotte a numeri scandalosi per la democrazia di un comune di medie dimensioni non è che una minuscola frazione del compenso pagato ad un parlamentare o ad un consigliere regionale. Ma quel che è peggio è che con questi tagli a farne davvero le spese sono le minoranze che, anche nelle città più grandi, si troveranno con una manciata di consiglieri. Guardando in profondità alle normative è possibile capire la portata del dimagrimento dei consigli comunali. Governerà solo il sindaco, senza assessori, nei Comuni che hanno fino a mille abitanti. Accanto a lui verranno eletti sei consiglieri invece che nove e tutte le competenze della giunta comunale verranno attribuite esclusivamente al primo cittadino.
Il numero dei consiglieri passerà da nove a sei, anche nei Comuni con popolazione da 1.001 a 3 mila abitanti, mentre gli assessori saranno al massimo due. I municipi con residenti tra i 3.001 e i 5 mila, avranno 7 consiglieri, non più 12, e la giunta sarà composta al massimo da tre persone. Cambierà relativamente poco per i Comuni che contano tra i 5.001 e i 10 mila abitanti: il numero dei consiglieri scende da 12 a 10, mentre quello degli assessori resta fermo a quattro. Riduzioni previste anche nei centri più grandi. I Comuni con il numero di abitanti tra 10.001 e 30 mila avranno 16 consiglieri, non più 20, quelli che hanno tra 30.001 e 100 mila abitanti, ne avranno 24 invece di 30, mentre per quelli con più di 100 mila abitanti o per i capoluoghi di provincia, come Padova, il numero di consiglieri scenderà da 40 a 32.
ra le novità che investiranno questa tornata ci sono quelle introdotte dalla legge n.215 del 2012 pensata per rispondere alla sotto rappresentazione delle donne nelle istituzioni pubbliche, e in particolar modo “volta a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nelle amministrazioni locali”. Questa legge ha, di fatto, cambiato la normativa per l’elezione dei consigli comunali dei comuni che superano i 5000 abitanti. I cittadini, infatti, potranno esprimere due preferenze per i consiglieri comunali purché riguardanti candidati di sesso diverso. Se per errore la doppia preferenza, comunque non obbligatoria, dovesse andare a persone dello stesso sesso, la seconda preferenza verrà annullata. La legge inoltre prevede la cosiddetta “quota di lista”, che fa sì che nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in lista per oltre due terzi del totale dei candidati. E’ vero, però, che solo nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, il mancato rispetto della quota potrà determinare la decadenza della lista. La norma, entrata in vigore già lo scorso anno, ha già dimostrato la sua efficacia in termini di presenze femminili nei neo-eletti Consigli Comunali. Si è registrata, infatti, una crescita robusta e diffusa delle donne, tanto che in termini assoluti esse raddoppiano mentre in termini percentuali la loro presenza è due volte e mezzo quella della precedente tornata. Da ultimo un recente emendamento, approvato alla Camera nella seduta notturna del 21 dicembre, nel corso dell’esame del ddl n. 1542-A di riforma degli enti locali (città metropolitana, province, unioni e fusioni di comuni) sancisce che nelle giunte comunali nessun genere può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento. Saranno pertanto illegittime le giunte con meno del 40 per cento di donne. Il testo deve ancora passare all’esame del senato ma se passerà anche lì il volto delle prossime giunte cambierà molto con buona pace di tutti.
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All’IPAB A. Danielato sono in corso diverse iniziative rivolte ai residenti della struttura e a tutta la Cittadinanza. Finalmente è stato dato il via libera dalla Regione alla realizzazione della nuova struttura. Si tratta di un risultato agognato e raggiunto grazie l’impegno e il sostegno di tutta la comunità. Potranno iniziare entro fine anno i lavori relativi alla costruzione di una nuova ala affiancata a quella esistente, terminata la quale si potrà procedere con il trasferimento dei residenti e la ricostruzione della parte esistente completando l’intervento. Il progetto è dimensionato su standard di alto livello per quanto riguarda qualità degli spazi, ecosostenibilità e risparmio energetico, prevedendo il raddoppio dello spazio a disposizione dei futuri 90 residenti e soprattutto una maggiore funzionalità della struttura. Per la realizzazione, è stato ottenuto un finanziamento dal fondo di rotazione Regionale per 4,5 milioni di euro, mentre i lavori costeranno circa 8 milioni. Si tratta del principale tassello del percorso di ammodernamento nel quale la Danielato si sta impegnando. Finalmente la struttura ha ottenuto l’accreditamento regionale. Un importante risultato ottenuto grazie all’impegno del personale, dell’organizzazione e dell’ULSS territoriale e che sancisce il livello e la qualità assistenziale e organizzativa del centro residenziale mirando a raggiungere risultati d’eccellenza. Anche p er merito di questa possibilità le impegnative di residenzialità autorizzate potranno passare dalle attuali 58 a 69. Un meccanismo confermato anche dall’ultima visita dell’ente certificatore del sistema della qualità che conferma gli standard organizzativi della struttura.
Proseguono i lavori per la realizzazione del nuovo nucleo destinato a persone autosufficienti o con ridotte problematiche. Si tratta di 10 nuovi microalloggi dotati di servizi, area soggiorno e piccola cucina, destinati a persone sole o che necessitano e desiderano vivere in un ambiente protetto fruendo dei servizi della struttura. Si ritiene che ci sia sempre più bisogno in futuro di soluzioni intermedie come queste che coniugano l’autonomia delle persone con esigenze di servizi specifici. Sempre allo stesso scopo e per variegare ed arricchire la comunità che vive la Danielato sono stati realizzati anche 4 Appartamenti, destinabili sia ad anziani che a persone con particolari esigenze di carattere sociale ed assistenziale. Oltre ad uno sperimentale servizio domiciliare, completa lo spettro di offerte il servizio di semi-residenzialità del centro diurno autorizzato e in via di attivazione. Si tratta di uno strumento importantissimo e spesso invocato dalla collettività che mancava nel territorio e che nasce per offrire servizi agli anziani e ai loro familiari pur mantenendo l’anziano a contatto con il proprio ambiente casalingo e familiare. Oltre alle attività sociali svolte all’interno della struttura, l’IPAB A. Danielato è impegnata in diversi progetti come protagonista sociale del territorio, da ultimo un progetto finanziato dall’ULSS destinato a interventi di tutela e formazione nell’ambito dell’Alzheimer. SI tratta di un progetto che vede coinvolti i principali soggetti del volontariato e dell’associazionismo locale, impegnati nella co-progettazione di interventi formativi al fine di creare una rete riconoscibile sul territorio per aiutare le persone che fronteggiano questa malattia nei contesti di vita.
REPERIBILITA’ DEL PERSONALE Medico di medicina generale Coordinatore infermieristico Coordinatori di nucleo URP e Accoglienza Coord. dei servizi socio-assistenziali Servizio di guardaroba/lavanderia Assistente sociale Psicologo Fisioterapista Logopedista Educatore professionale
Da lunedì al sabato: 8.00/9.00 Da lunedì al sabato: 11.00/11.30 Da lunedì al sabato: 10.00/11.00 Da lunedì al sabato: 9.00/12.00 Mercoledì : 10.00/11.00 Sabato: 10.00/11.00
IPAB A. Danielato è anche relazione e motore di socialità e innovazione per il territorio: prosegue infatti in maniera proficua l’esperimento di accompagnamento e affidamento di un piccolo appezzamento e di un edificio all’associazione scoutistica locale per la realizzazione di una base scout. Si tratta di una delle maniere migliori per onorare il patto sottoscritto grazie al Lascito Danielato che impegna a far rendere i suoi beni a favore della collettività. La terra donata è stata messa a reddito e garantirà con i suoi frutti gran parte delle risorse necessarie agli interventi di ristrutturazione. Oltre agli affitti da quest’anno garantiranno ulteriori entrate anche le siepi piantate grazie al finanziamento ottenuto dalla programmazione regionale dei fondi europei. Sempre su iniziativa dell’Amminstrazione, l’antica villa padronale dei Danielato (ex Salvioni) di Lezze, ha partecipato ad un progetto europeo gestito dall’Istituto Ville Venete (progetto Cultema), risultando fra le ville selezionate e inserite nello specifico elenco per la valorizzazione, al fine di valutare iniziative di recupero.
“Ci aspetta un anno ricco di attività ed impegni. Cogliamo l’occasione per invitare la cittadinanza all’iniziativa del 2 febbraio (ore 10.00 presso la Sala Convegni della Biblioteca) per l’illustrazione delle attività in corso e del progetto di ristrutturazione.” Fabrizio Bergantin Presidente del CDA
Per informazioni sui servizi del Centro o sulle modalità di accesso ci si può rivolgere all’Ufficio Accoglienza, che cura il ricevimento delle richieste e gli ingressi oltre ad offrire consulenza e orientamento a residenti e familiari sul funzionamento della struttura.
L’Ufficio Accoglienza è aperto e riceve dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle ore 12:30, oppure può essere Lunedì – Mercoledì – Venerdì e, contattato telefonando al numero 0426-310982 (fax su appuntamento, Giovedì: 9.30/11.30 0426-318259, e-mail info@pec.ipabdanielato.it). Giovedì: 11.00/12.00-Sabato:
Martedì e Giovedì: 11.30/12.30 Sabato: 11.30/12.30 Mercoledì e Giovedì: 9.00/10.00 e su appuntamento, Lunedì: 10.30/12.00
Le visite presso la residenza sono aperte a tutti i familiari e conoscenti, tutti i giorni dalle 9,30 alle 11,30 e dalle 15,30 alle 18,30.
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Intervista ad Aldo Tagliapietra
“Le mie verità nascoste” e “L’ angelo rinchiuso”, un’occasione per rivivere quarant’anni di carriera di Graziano Edi Corazza
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ldo Tagliapietra ha una biografia lunga un braccio con Le Orme, band storica veneziana, di cui è stato leader; e poi ha una carriera solista importante. Scrive libri: “Le mie verità nascoste” è l’ultima fatica letteraria ma continua anche a cantare e con il suo nuovo disco “L’ angelo rinchiuso” ha toccato le corde più alte del “progressive”, nella migliore tradizione romantico/melodico/ progressiva italiana. Le due produzioni sono state l’occasione di questa intervista che ripercorre oltre quarant’anni della sua vita artistica. L’ultima volta che ti ho visto eri al concerto di Crosby, Stills, Nash... “Si’, belli, non li avevo mai visti conoscevo quattro/cinque loro canzoni e risentirle mi ha fatto piacere. Ero curioso di sentire e vedere come “tre” quasi settantenni se la cavavano dal vivo. Mi sono piaciuti ed ho visto come hanno conservato il loro entusiasmo”. Quali altri concerti sei andato a vedere negli ultimi anni? “Vedo spesso Tiziano Ferro e Gianna Nannini grazie al fatto che mio figlio Davide è chitarrista e lavora con loro. Davide è produttore e collabora anche con Ramazzotti ed Antonacci”. Pensavo mi parlassi anche dei Van Der Graaf Generator. So che sei loro amico soprattutto di David Jackson che ha suonato con te diverse volte... “Vuoi sapere una cosa? Non li ho mai visti dal vivo. Anche se siamo stati noi italiani a scoprirli prima dei loro paesi anglosassoni”. Hai presentato a fine estate 2013 il tuo ultimo disco “L’Angelo Rinchiuso” al Parco San Giuliano di Mestre suonandolo prima di “Felona e Sorona”... “Mi sembrava doveroso farlo vicino a casa. E’ stata una serata in cui il tempo ha tenuto e c’è stato un bell’afflusso di gente”. Il titolo: da dove nasce? “Da un vecchio quadro di Paul Whitehead. Quando viene in Italia mi manda sempre una cartolina. Una delle
ultime aveva impressa l’immagine di un suo quadro “Locked Angel”. E così è nato il titolo del mio ultimo disco”. Quali copertine ritieni le migliori che ha fatto? “Ne ha fatta di belle per i Genesis...” E anche per i VDGG. “Sì, giusto. Ma per me la più bella sua copertina è quella che ha disegnato per il mio penultimo disco del 2012 “Nella Pietra e nel Vento”. Poi come è andata a Milano in ottobre 2013? “E’ stata una serata esclusiva per i giornalisti nella quale ho presentato l’ultimo cd con “Felona e Sorona””. Cosa differenzia “Felona e Sorona” da questo tuo cd del 2013 e cosa li unisce? “Volevo che fosse una suite, il tema principale di questo mio ultimo lavoro discografico. Le mie composizioni rappresentano le mie due anime. Ho un’anima cantautorale da ballata ed un’anima progressive. In effetti se ascolti da “L’angelo rinchiuso” il brano “Passato e Futuro” ci sono arpeggi di organo che richiamano “Felona e Sorona””. Cosa ascoltavi quando avete composto con Le Orme “Collage” e cosa ascolti ora? “All’epoca 1969/1970 ascoltavo Quatermass, Atomic
Museo Diocesano di padova
dal 18 gennaIo “I colorI del sacro”, glI IllustratorI raccontano Il vIaggIo
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’uomo, fin dalle origini della sua storia, si è spostato, ha camminato per cercare terre fertili, nuovi orizzonti. Le tre grandi religioni monoteiste, inoltre, hanno tutte radici nella storia di popolazioni nomadi e le divinità si sono spesso rivelate a popoli in cammino o a singoli pellegrini. Il viaggio, dunque, è connaturato all’uomo e il viaggio è centrale anche nel suo rapporto con il soprannaturale. Per questo la settima edizione dell’ormai popolare mostra di illustrazioni e illustratori “I colori del sacro” sarà interamente dedicata al tema del viaggio. Dal 18 gennaio le tavole di illustratori di tutto il mondo, moltissimi da paesi “nuovi” finora non rappresentati, daranno corpo e colore all’esposizione che fino al prossimo 2 giugno rimarrà allestita al Museo Diocesano, di Padova. Abbiamo sollecitato illustrazioni – spiega Andrea Nante, direttore del Museo Diocesano e curatore della Rassegna - che esplicitino il tema approfondendo sia quegli aspetti legati al desiderio di conoscenza e di scoperta che da sempre caratterizza gli spostamenti verso terre e popoli lontani, sia tutti i risvolti più di tipo psicologico, emotivo e spirituale che accompagnano le fasi del viaggio e che accomunano il sentire di chi parte, per qualsiasi meta, fosse anche un partire simbolico”. L’edizione 2014 della rassegna vuole quindi raccontare il viaggio come esperienza di vita tout court, ripercorrendo la storia, i testi sacri e i racconti pagani e mitologici, i riti e le tradizioni, nel tentativo di rivelare la dimensione emotiva e spirituale di ogni partenza e di ogni ritorno.
Rooster, E.LP., Yes. Eravamo molto influenzati dai suoni delle bands che prediligevano ballads e suite tastieristiche. Oggi non ascolto molte cose nuove”. Oggi alcuni giovani non conoscono il “prog”. Altri lo definiscono “dinosauresco”... “I giovani non sono interessati più di tanto a questa musica. Per loro è un genere che considerano coma la “musica classica del rock”. Noi sappiamo quanto è bella, comunque. Sia il progressive che la musica classica. Io amo molto la melodia e questa mi viene molto facilmente”. Produzione e distribuzione di un disco oggi quanto sono cambiati rispetto a quando hai iniziato? “Noi siamo stati venti anni con la Phonogram, oggi Universal che aveva grandi mezzi di produzione e di distribuzione. Noi ci preoccupavamo solo di fare musica; al resto pensavano loro. Le case discografiche oggi stanno scomparendo e sono state ridimensionate con internet. Io, senza contratto discografico, ho optato anni fa per l’autoproduzione insieme a Gloria (Tagliapietra, sua figlia, nda). Abbiamo la Clamore che è una società di comunicazione e produzione che con la Self distribuisce i miei lavori discografici e libri. Così ho il controllo
completo su tutta la proprietà editoriale della mia produzione di oggi”. I rapporti con le altre “Orme” oggi come sono? “Ognuno sta’ facendo la sua vita. Non aggiungo altro”. Ora sei in tour? Vuoi dirci dove possiamo vederti nei prossimi mesi? “Inizieremo a fare qualcosa da fine gennaio 2014. Intanto proseguo con questi “reading parole e musica”. Ci parli di questo tuo ultimo libro? “Le mie verità nascoste” è una autobiografia che nasce dalla voglia di narrare non solo della musica che ho fatto, dei viaggi, del sistema musicale vigente, di Sanremo ma anche dei miei pensieri, delle mie opinioni, della vita. In effetti, si chiama “Le mie verità nascoste” perché sono le mie. Il titolo è in parte preso da una canzone delle Orme scritta da me “Verità nascoste” appunto”. Immagino che anche “L’ angelo rinchiuso” racconti di te? “Sì, the “locked angel”, sono io che parlo, che racconto i miei pensieri attuali attraverso la musica. Una suite progressiva di 12 brani scritti da me ed arrangiati con la complicità di Matteo Ballarin ed Andrea De Nardi. Una suite che ha qualche collegamento con “Felona e Sorona”. Racconti ai nostri lettori di quando viaggiavate con un furgoncino 238 Fiat per andare a vedere i concerti fino a Londra... “Viaggiavamo con una 1100 fiat scassata non nostra. E noleggiavamo un furgoncino 238 Fiat per le nostre serate. Poi abbiamo acquistato una 125 Fiat. Con quella siamo a andati a Londra ed all’isola di White...” Avete visto l’ultimo concerto di Jimi Hendrix! “Esatto! Ed anche il primo grande live di Emerson Lake & Palmer”. E con le macchine come andò? “Poi quando siamo diventati “relativamente benestanti” abbiamo acquistato un bel Mercedes blu ed abbiamo iniziato anche a viaggiare in aereo”.
Possagno, Museo e Gipsoteca Antonio Canova
La bellezza torna dopo l’orrore
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e Tre Grazie, sono una delle opere scultoree più ammirate e conosciute del Canova ma in realtà sono sei: tre sono quelle del gruppo commissionato da Josephine de Beauharnais, moglie di Napoleone, oggi all’Ermitage di San Pietroburgo, le altre tre invece andarono al Duca di Bedford che, visto il gesso conservato nell’atelier romano dello stesso scultore, lo supplicò di creargli un ulteriore esemplare in marmo. A Possagno rimasero solo i gessi sui quali Canova aveva lavorato per preparare le versioni in marmo. La prima versione non si spostò mai dalla casa dell’artista, il secondo gesso, invece, quello servito per le Grazie inglesi, arrivò più tardi, giusto in tempo per venire, con altre opere conservate nella Gipsoteca, investito dalla nuvola di calcinacci causata dai cannoneggiamenti austroungarici durante la Prima Grande Guerra, quando Possagno, ai piedi del Grappa, era zona di battaglia. All’indomani del conflitto, Stefano e Siro Serafin, custodi e abilissimi restauratori, sanarono molti dei danni riportati dai fessi del Canova ma non agirono sulle Grazie di Bedford che deturpate trovarono sede nella sala del consiglio comunale di Possagno come stridente ricordo di un guerra terribile per il paese. A cent’anni dallo scoppio della Grande Guerra, però, mentre l’Europa si appresta a ricordare quel centenario, anche le Grazie “inglesi” risorgono, ritrovando tutte le loro parti. Quello che i Serafin non si sentirono di fare lo consente ora la tecnologia. Grazie alla collaborazione delle National Galleries of Scotland, di Edinburgo, proprietari del prezioso marmo, è stato possibile fotografare e scansionare l’opera e grazie all’elettronica si è riusciti a ricomporre le parti mancanti al gesso di Possagno. In mostra, fino al prossimo 4 maggio, si potranno ammirare entrambi gruppi delle Grazie, quello “russo”, e quello “inglese”. Insieme ai bozzetti delle due opere, fanno parte dell’esposizione le tempere, i disegni, le incisioni preparati da Canova per le grazie mentre una vera mostra nella mostra è costituita dall’esposizione delle crude immagini della Gipstoteca e dei Gessi di Canova all’indomani dei bombardamenti: immagini concesse da due archivi pubblici, drammatiche nella volontà di costituire una precisa documentazione di un orrore.
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Paolo Pinato si è distinto anche nell’edilizia abitativa ed industriale. Quasi tutto suo l’investimento sulla Zona industriale Ovest di Piove di Sacco
commercializza in loco gli stessi prodotti (etichette ed accessori), oggi conta 35 dipendenti con una quota di penetrazione pari all’80% del consumo totale cileno di etichette per l’abbigliamento. Fino al 2006, vale a dire prima della crisi che ha attanagliato l’edilizia, Paolo Pinato si è distinto anche come costruttore edile in special modo nel saper investire nell’edificazione di capannoni industriali, tant’è che l’ampliamento della Zona Industriale ovest del piovese (in totale 60 mila mq coperti) è stata opera sua. “Ora però mi sono fermato – ci ha dichiarato - l’edilizia, sia quella industriale che abitativa, qui da noi non tira più e così mi sono orientato verso i Caraibi a S.Domingo dove il turismo mondiale richiede sempre più alloggi come riportato anche dal sole 24 ore del 21 novembre di quest’anno; là finora ho costruito 3 residence per una settantina di appartamenti totali e altri 30 sono in costruzione, oltre a 4 ville signorili. Brevettato pilota di aereo VFR, sin da giovane Paolo Pinato ha amato la velocità e le auto sportive. La sua passione lo ha portato a gareggiare nel Ferrari challenger e nel campionato europeo GT. “Ora però non corro più, ma non ho abbandonato del tutto le quattro ruote, mi piace con i miei due figli fare qualche giro in Kart a Jesolo. La sua filosofia di vita, comunque, è improntata alla ricerca del benessere fisico. Non manca mai, nella pausa pranzo, di frequentare la palestra che rimane vicino alla sua azienda: “Sono convinto che sia importante mantenersi in forma e non esagerare col cibo”. A 47 anni, insomma, Paolo Pinato si può considerare un imprenditore che sa come e dove investire le risorse e tracciare per la sua azienda un percorso sempre più votato alla crescita.
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La gestione del tempo
by Paolo Marani
DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – e-mail: lara.tasso@libero.it
Saper gestire il proprio tempo (time management) è una abilità molto importante per riuscire a portare a termine con successo i propri obiettivi, senza rischiare un negativo eccesso di stress e una inutile dispersione di risorse. La frenesia di tutti i giorni, tuttavia, rende questo non sempre facile, e spesso i piani della giornata o della settimana vengono solo parzialmente raggiunti, aumentando le cose da fare nelle volte successive. Per facilitare la gestione del tempo, indicherò di seguito alcuni suggerimenti. In primis, è bene fare una lista scritta delle attività da svolgere, tagliandole una ad una appena terminate. E’ bene, inoltre, che gli obiettivi siano realistici e raggiungibili. Uno studente che, per esempio, deve organizzare lo studio in vista di un esame, non potrà pianificare di studiare in un giorno duecento pagine, se in media riesce a farne cinquanta. Porsi obiettivi non realistici comporta, infatti, sconforto e abbandono del compito. Per programmare bene i propri impegni, è fondamentale conoscersi bene, tenendo conto che è importante prendersi delle pause e dei momenti di stacco. Alcune persone, per esempio, rendono meglio di mattina (morning people), mentre altre hanno livelli più alti la sera (evening people): capire a quale gruppo si appartiene permette di concentrare, se possibile, i compiti che richiedono più sforzo nel momento della giornata in cui siamo più produttivi. Dopo pranzo, inoltre, è bene ridurre i compiti che richiedono un maggiore sforzo cognitivo, in quanto le risorse del nostro organismo sono concentrate nella digestione. Un altro importante aspetto, è di dare una diversa priorità ai compiti da svolgere, così da distinguere quelli che devono assolutamente essere terminati, da quelli che è possibile procrastinare. Teniamo anche conto che, dove è possibile, è bene delegare, sia in campo lavorativo sia domestico. Si pensi, per esempio, all’importanza dell’equa distribuzione dei compiti tra moglie e marito nella gestione della casa. Quando si pianifica, è bene stimare quanto tempo si pensa di dedicare a ciascun compito, stando pronti a modificare il proprio programma in itinere, nel caso in cui ci renda conto di aver sottostimato o sovrastimato il carico di lavoro. E’ sempre bene tener conto di possibili imprevisti, che possono ritardare il programma. Per questo, è consigliabile non riempire ogni momento della giornata di cose da fare. Ricordiamo, inoltre, di lasciare il giusto spazio agli affetti, alle relazioni interpersonali, e anche ai momenti vuoti di attività, ma pieni di significato, poiché ci portano a pensare e riflettere.
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