di Cavarzere Sottomarina - Chioggia Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 26 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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Maltempo Primo piano x Veneto deve Il risolvere il problema acqua pagg.
San Pietro Scoppia il caso dell’impianto a biogas
4-5
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Tennis I nuovi impianti di via Spalato hanno la copertura
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EDITORIALE
le casette in legno di città degli angeli vanno demolite
Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi di Nicola Stievano
Città degli angeli non può più ospitare gatti, è questa la triste realtà annunciata da Sonia Paccagnella, presidente della sezione Uepa di Cavarzere che gestisce il rifugio. pag. 12
torna in piazza il carnevale di cavarzere
Ritorna anche quest’anno l’immancabile appuntamento con il Carnevale di Cavarzere che vedrà protagonisti carri allegorici e gruppi mascherati che giungeranno da tutto il Veneto per la tradizionale sfilata. pag. 32 10%
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Pulizie nelle scuole: “Tagli inaccettabili”
Le lavoratrici della Manutencoop di Cavarzere manifestano il loro disagio in Consiglio comunale
I
l 2014 è iniziato con una brutta sorpresa per le lavoratrici che si occupano di pulizie e di accoglienza nelle scuole di Cavarzere, che si sono trovate nella calza dell’epifania una riduzione del proprio contratto di lavoro del 50%. Un bel regalo in un periodo di forte crisi economica! Mauro Bonato, responsabile di zona della Cisl, denuncia una situazione oramai diventata insostenibile e complicata sul versante pulizie e accoglienza. Il nuovo appalto
relativo ad oltre 500 istituti della regione, e vinto da Manutencoop, prevede un taglio del 50% che si aggiunge a quelli già operati negli ultimi anni. I bidelli sono in rivolta e il sindacato è impegnato in una vertenza anche a fronte del fatto che esistono risorse aggiuntive cui si può ricorrere almeno per limitare il danno. La vicenda Appalti Storici, servizi di pulizia, accoglienza e sorveglianza in 500 scuole della nostra regione, necessita di
qualche chiarimento in questa fase molto delicata. Dal 2000 queste scuole, come molte altre nel Paese, hanno dovuto esternalizzare i servizi di pulizia, accoglienza e sorveglianza studenti (per la maggior parte scuole materne e dell’obbligo) attraverso una gara nazionale indetta dal Ministero della Pubblica Istruzione (Miur) che prevedeva nel capitolato d’appalto una serie di servizi e di ore per effettuarli. pagg. 8-9
L’Intervento
“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male e poco”
rmai è un dato di fatto, una tendenza confermata anno dopo anno. Ogni pioggia intensa, in qualsiasi periodo dell’anno, si trasforma il “allerta meteo” con la concreta possibilità che il sistema dei nostri fiumi entri in crisi in più punti contemporaneamente, provocando allagamenti tanto nei centri urbani quanto in aperta campagna. L’ultimo episodio è la prova che ormai il nostro territorio non è più in grado di reggere l’urto delle precipitazioni sempre più concentrate e intense. Se fino a qualche anno fa in queste occasioni si parlava di “evento eccezionale”, ora siamo di fronte se non alla norma, a fenomeni che si ripetono cono una certa frequenza, almeno due - tre volte nel corso dell’anno. Un fatto del quale bisogna prendere atto, evitando di trincerarsi dietro all’ineluttabilità del clima. Del resto le responsabilità delle emergenze continue e dell’ormai evidente dissesto idrogeologico non possono essere scaricate esclusivamente sulle “avverse condizioni meteo”, ma vanno individuate sull’impatto di decenni di espansione urbanistica, per molti aspetti selvaggia o quantomeno poco controllata, di sviluppo di infrastrutture che non è andato di pari passo con gli interventi su una rete idraulica e di scolo rimasta ferma agli inizi del Novecento, quando non addirittura peggiorate. continua a pag. 3
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ulla difesa idrogeologica del territorio, il Veneto si gioca il proprio futuro. L’errore politico, culturale, in ogni caso storico, compiuto puntualmente da chi ha governato e governa il Veneto da vent’anni, è stato quello di considerare questo capitolo di bilancio come un investimento ‘a fondo perduto’. *Capogruppo PD in Consiglio regionale
continua a pag.
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ni, è difficile percepire il campanello e lo squillo del telefono. Età, rumore e cattive abitudini sono le cause più comuni di ipoacusia. All’origine dei problemi di udito possono esserci numerose cause: età, prolungata esposizione a fonti di inquinamento acustico, luoghi di lavoro rumorosi, l’errato utilizzo di dispositivi audio, otiti trascurate. L’inquinamento acustico è una delle cause principali, infatti la popolazione dei centri urbani dimostra un deciso peggioramento della soglia uditiva rispetto a chi vive in campagna. Ridurre i rischi con una attenta prevenzione. La prevenzione è la strada maestra per ridurre al minimo i rischi di ipoacusia, un problema che affligge oltre 7 milioni di persone in tutta Italia. Alcune piccole precauzioni possono essere un grande aiuto per arginare il problema e prevenire danni più seri. È opportuno proteggere le orecchie dal troppo rumore, abbassare il volume di stereo e televisori, non ascoltare musica ad alto volume per troppo tempo. Tenersi aggiornati sulle nuove tecnologie. Di fronte ai primi sospetti di un disturbo uditivo, è opportuno consultare il proprio medico e informarsi sulle soluzioni offerte dalle tecnologie di ultima generazione. Quando le parole arrivano al cervello confuse, sfocate,e seguire una conversazione diventa complicato, è il momento di fare qualcosa per stare meglio.
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EDITORIALE
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Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi
Incontri
16 mila pratiche in Provincia nel 2013
E’ stata pubblicata la relazione della direzione generale sui procedimenti di cui si è occupata la Provincia nel corso 2013. Cioè tutte quelle pratiche burocratiche avviate con la presentazione di una richiesta da parte dei cittadini o delle imprese veneziane: autorizzazioni, licenze, nulla osta, pareri, visti. Nell’anno 2013 sono stati complessivamente 16 mila 469 i procedimenti conclusi tra i 30 e i 60 giorni, di cui solo 46 procedimenti in ritardo, pari allo 0,27 del totale. Il risultato raggiunto è indice per la presidente Francesca Zaccariotto “da un lato di maggiore produttività del personale, dall’altro di una più efficace organizzazione generale”.
Girando fra i centri invasi o minacciati dall’acqua si sente spesso dire, per lo più dagli anziani: “Quando ero giovane vedevo scavare lungo i fiumi, adesso da molti, troppi, anni non si fa più”. Un luogo comune? In parte può essere, ma è un dato di fatto che i nostri fiumi sono stati lasciati in balia di sé stessi e quelli più fragili, come il Bacchiglione, per fare un esempio, ne risentono parecchio. Per non parlare di altri corsi d’acqua, dal Muson dei Sassi al Fratta Gorzone, che presentano un regime quasi torrentizio. L’alluvione del novembre del 2010 ha insegnato qualcosa e ha spinto la Regione ad investire sulle opere di prevenzione del rischio, a monte come a valle, mettendo in cantiere, non senza difficoltà in questo periodo di grave crisi economica, lavori che dovrebbero portare a qualche beneficio. La strada però è ancora lunga e tutta in salita, come ha dimostrato l’ultima emergenza. Il nostro territorio, dalla pedemontana al litorale, dal Polesine ai Colli Euganei, martoriati dalle frane che inghiottono vigneti e strade, è costellato da decine di criticità che possono avere conseguenze drammatiche durante le ondate di maltempo. Così, ancora una volta, prima bisogna cercare i soldi per riparare i danni e magari riconoscere anche qualcosa a chi ha avuto l’acqua in casa o ha riportato gravi conseguenze nella propria azienda. Di nuovo il denaro serve per intervenire dopo l’emergenza, rendendo ancora più impegnativo trovare le risorse per tutte le opere che dovrebbero invece servire a prevenire e a ridurre le calamità. Siamo comunque di fronte ad una maggiore coscienza civica su questo tema, dopo un lungo periodo di sostanziale indifferenza, perché ormai nessuno può dirsi veramente tranquillo di fronte alle conseguenze del dissesto idrogeologico, nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità di tutelare il nostro territorio. di Nicola Stievano
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Cavarzere L’assessore provinciale Raffaele Speranzon ha premiato a Ca’ Corner, , il pilota di Burano Luca Tagliapietra che nei mesi scorsi si è laureato campione del mondo a Como nell’endurance classe S1, aggiudicandosi tutte le prove in programma. Il pilota di Burano, campione mondiale di motonautica è stato premiato nuovamente a Montecarlo dal principe Alberto di Monaco, presidente mondiale della Federazione mondiale di motonautica, in occasione di una cerimonia a hanno partecipato tutti i campioni del mondo nelle diverse categorie di motonautica. Erano presenti il delegato veneto del Fim Federazione italiana motonautica Paolo Meneghini e Aldo Benedetto Tagliapietra vicepresidente della scuderia che supporta il pilota
Coette Alte
Provincia economia
Provinciale 86, i residenti sottoscrivono una petizione pag. 10
Territorio
pag.
“Gruppo genitor”i: sei incontri sui temi dell’infanzia pag.
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Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete pagg. 26-27-28
sicurezza
Tosello e Valerio annunciano: “In arrivo nuovi fondi”
asilo Nido
Regione società
La protesta di artigiani, piccoli imprenditori e commercianti
ambiente
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Territorio: Piani delle acque, previsti 240 interventi pag.
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Povertà o racket? Lotta congiunta agli accattoni pag. 31
arte Al Museo Correr l’architettura di Léger pag.
Vongole, monitoraggi in laguna
Vongole, da marzo a settembre verranno monitorate con cadenza quindicinale le diverse aree della laguna veneziana. Con il Piano seme per le vongole relativo al 2014 messo a punto dalla società Gral (Grandi risorse alieutiche lagunari) partecipata dalla Provincia di Venezia, ci si propone di controllare i livelli di crescita della risorsa giovanile e verificare che non vi siano eventuali predazioni. Si terranno inoltre sotto controllo dimensioni e quantità. “Ritengo - ha commentato l’assessore provinciale alla Pesca Giuseppe Canali - che una ricerca del seme svolta in maniera scientifica e puntuale ci consenta non solo di essere immediatamente pronti alla sua raccolta, ma anche di non lasciarlo in balia di eventuali predazioni”.
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Premiato il pilota Tagliapietra
Da marzo a settembre
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Povertà e indigenza
distribuzione delle eccedenze: una rete
Azioni di aiuto per la povertà: verrà implementato e migliorato, anche attraverso la creazione di un sistema regionale efficace di rete e di gestione delle diverse forme di aiuto alle persone indigenti, il sistema di raccolta e distribuzione delle eccedenze alimentari. Un progetto regionale, discusso in Provincia di Venezia a fine febbraio, che - dopo l’istituzione da parte della Giunta del Veneto, del tavolo di lavoro in collaborazione con tutti i soggetti attivi sul fronte della solidarietà - prevede un programma formativo e informativo sugli interventi in materia di distribuzione delle eccedenze e di sostegno al disagio sociale. La Provincia di Venezia si è messa a disposizione per coordinare il territorio di competenza relativamente alle risorse, le persone e l’esperienza sul campo.
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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 26 febbraio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese TERRITORIO Le zone colpite sono state tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e il bellunese a causa della neve. Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e alla rete idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati nel Veneziano e nel Padovano). E’ piovuta molta più acqua che nel 2010. Non ci sono stati crolli arginali
Alluvioni, danni per oltre
di Alessandro Abbadir
Zaia: “Per la messa in sicurezza del territorio ci servono 2 miliardi 700 milioni”
L’Autorità di Bacino accusa: troppa cementificazione e un sistema di difesa idraulico fermo
A
lluvioni in Veneto, danni per centinaia di milioni di euro (oltre mezzo miliardo) con oltre 130 territori comunali coinvolti dall’ondata di maltempo. Questo il bilancio fatto nelle scorse settimane da comuni, protezioni civili e Regione a fronte di eventi che hanno messo in ginocchio tantissime aree della nostra regione, e che si sono sviluppati lungo un inverno nevoso in montagna e piovoso in pianura. Le zone colpite sono state tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e per il problema della neve la montagna bellunese. Ma ecco la conta dei danni nello specifico presentata dal governatore Luca Zaia al Governo e al capo della protezione civile Franco Gabrielli, costo che si aggira sul mezzo miliardo di euro ma che al conto consuntivo sarà superata di molto. Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e ancor più quelli alla rete idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati nel Veneziano e nel Padovano); quindi le famiglie e le attività produttive colpite da nevicate ed esondazioni (73 milioni); i dissesti idrogeologici (37 milioni); la rimozione di neve, lo smaltimento di rifiuti, gli interventi igienico-sanitari (15); le sofferenze dell’agricoltura (10); le operazioni di soccorso pre-
nel padovano
Assegnati 2 milioni di euro al Genio Civile
E
’ arrivata quest’anno parte dei fondi per le alluvioni del padovano del 2010. A gennaio infatti quasi due milioni di euro sono stati assegnati al Genio Civile di Padova per interventi urgenti finalizzati al ripristino di situazioni di particolare criticità, conseguenti ai danni provocati dall’alluvione del 2010. L’assegnazione, disposta con un provvedimento della giunta regionale su relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, rientra nel piano di assegnazione delle risorse finanziarie ripartite con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 marzo 2013. Per il 2013 in tutta la Regione sono state destinate risorse per circa 10 milioni di euro “per realizzare interventi in conto capitale nei territori colpiti dagli eventi alluvionali in Veneto che hanno determinato l’esondazione di fiumi e torrenti, con conseguenti allagamenti di centri abitati e movimenti franosi, nonché gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati e ai beni mobili, l’interruzione di collegamenti viari. Per il superamento dell’emergenza il governo aveva provveduto anche alla nomina di un Commissario delegato”. E’ stata rinviata a successivi provvedimenti la programmazione delle risorse relative alle annualità 2014 e 2015. A.A.
state dai vari corpi e dal personale civile (5). Tutto ciò senza tener conto dei contraccolpi alla stagione turistica invernale e dei disagi subìti dalla popolazione dell’area del bellunese a causa di nevicate di 4 metri. In ginocchio anche la rete turistica in pianura, basti pensare alle decine di alberghi nell’area di Montegrotto Terme, Terme Euganee e Tribano che sono stati messi direttamente fuori uso per settimane. E poi le alluvioni nel Portogruarese e le mareggiate sui litorali che hanno devastato chilometri di arenile a Jesolo e Sottomarina. Il governatore del Veneto sottolinea però che dal 2010 diverse cose sono state fatte. ”E’ piovuta molta più acqua che nel 2010 - spiega Luca Zaia - quando finirono allagati 150 km quadrati di territorio. Però i 925 interventi puntuali di ripristino, consolidamento e realizzazione di interventi di difesa idraulica attuati in questo triennio si sono per ora dimostrati decisivi. Non abbiamo avuto stavolta crolli arginali come allora. Ma i danni sono altissimi. “Gli allagamenti ci sono anche questa volta ma più limitati, con centinaia di famiglie evacuate e aziende in sofferenza. Ma il vero problema ogni volta è e sarà anche nel futuro, la tenuta degli argini. Con il piano straordinario successivo all’alluvione del 2010 la Regione ha erogato 24 milioni nel 2013 e ne
stanzierà ulteriori 100 milioni da qui al 2015. Noi abbiamo iniziato a lavorare sui primi bacini di espansione, ma per attuare integralmente un piano di messa in sicurezza ci servono 2 miliardi 700 milioni - spiega Zaia - a fronte dei quali come Regione riusciamo a reperire dai 50 ai 100 milioni l’anno: troppo poco. Lo Stato deve intervenire, il governo deve dimostrare coraggio e volontà di finanziare i grandi bacini di laminazione. Poi c’è anche un problema di burocrazia che è risolvibile, dando ai Presidenti di regione pieni poteri in tema di lavori pubblici”. ”I fenomeni atmosferici sono sempre più intensi e violenti per i cambiamenti climatici e a questo va aggiunta la trasformazione del territorio. La cementificazione del territorio produce che a parità di piogge le acque superficiali sono di più. Anche le piogge aumentano. E se questo è colpa del clima, la trasformazione del territorio è opera dell’uomo. C’è da sottolineare inoltre che la rete di difesa idraulica è quella del secolo scorso. Gli ultimi interventi sono stati fatti durante il fascismo e prevedevano difese per un territorio agricolo. Nel frattempo i campi sono diventati un’area metropolitana, capannoni, villette e cemento. Il sistema non regge più. Una rete più moderna aiuterebbe a ridurre l’emergenza”.
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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano
e mezzo miliardo di euro Consorzi di bonifica Il presidente Giuseppe Romano indica quali sono le opere indispensabili
“Sicurezza idraulica, piano quinquennale da 1,3 miliardi per il Veneto” di Nicola Stievano
U spalla pag 5 per vene-
n piano di investimenti da un miliardo e 350 milioni, con centinaia di cantieri lungo i corsi dei fiumi per i prossimi cinque anni, per la sicurezza idraulica in Veneto. Lo chiedono i consorzi di bonifica, ricordando che i progetti ci sono già, ma è necessario recuperare le risorse. “Già dal 2010 - ricorda Giuseppe Romano, presidente dell’Unione Veneta Bonifiche - per garantire la difesa idraulica veneta i consorzi hanno presentato 629 progetti del valore di 1 miliardo e 350 milioni euro. E’ il più grande piano di difesa idraulica della Regione, prevede opere infrastrutturali necessarie come il potenziamento e l’ammodernamento degli impianti idrovori, la realizzazione di casse di espansione per contenere le ondate di piena e di canali scolmatori o collettori, consolidamenti arginali e sistemazioni idrauliche; tutti interventi necessari la maggior sicurezza del nostro territorio”. Il sistema idraulico veneto è complesso e delicato, e oltre ai grandi fiumi comprende una rete di canali e corsi d’acqua minori che solcano l’intera pianura. Durante le allerte meteo sono almeno cinquecento uomini della bonifica impegnati a sorvegliare, 24 ore su 24, il livello dei fiumi, il funzionamento degli impianti e manufatti con l’impiego di circa un migliaio di mezzi e macchine operatrici (trattori, escavatori, pompe idrovore mobili), lungo le reti idrauliche. Inoltre, 400 impianti idrovori, grazie alle loro 1000 pompe, muovono 1milione e mezzo di litri d’acqua al secondo, continuando l’incessante attività di pompaggio per evitare la sommersione di ampie distese di territorio e per ripristinare le situazioni più critiche. I consorzi, dopo l’ultima emergenza maltempo, ribadiscono la necessità di destinare risorse al settore della difesa idraulica per la realizzazione di un grande piano, che preveda la concretizzazione delle grandi opere e delle infrastrutture necessarie.
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Richiesta dei comuni
“L’Idrovia va completata” A
llarme dissesto idrogeologico in diverse zone del veneziano, con allagamenti, e cedimenti di argini e fontanazzi. Nel Miranese nel Veneto Orientale, a Chioggia e Riviera del Brenta, questo inverno poco freddo, si è caratterizzato per una piovosità davvero insolita. I consorzi di bonifica si sono dati da fare e hanno cercato di mettere mano ai progetti e agli interventi per poter evitare negli anni a venire nuove emergenze. Un’opera che da anni è sul tavolo è il completamento dell’Idrovia Padova Venezia. I sindaci della Riviera del Brenta, puntano sul completamento dell’Idrovia Padova - Venezia per risolvere i problemi di sicurezza idraulica del comprensorio e chiedono che la Regione presenti entro l’anno, il progetto preliminare per la sua realizzazione. In questo clima, il Genio Civile nelle scorse settimane alla Conferenza dei sindaci a Camponogara, ha presentato tre studi di fattibilità, che puntano a mettere definitivamente in sicurezza il territorio da possibili allagamenti per esondazioni dei fiumi, e scarsa tenuta della rete idrica ed urbana. L’idrovia Padova-Venezia, completata, sarà lunga circa 28 chilometri, e di questi circa la metà sono già stati fatti agli inizi degli anni Sessanta. A Vigonovo e Gambarare sono stati realizzati anche tratti di canale con invasi d’acqua, chiuse e sbocco in laguna. L’ingegner Bruno Da Lio (Genio civile) ha così prospettato tre soluzioni. La prima dal costo di 100 milioni, prevede la realizzazione di un canale scolmatore. Un canale non navigabile che servirebbe solo allo scarico delle acque dal bacino del Padovano e dalle reti consortili dell’area. La seconda soluzione prospettata, prevede la costruzione di un canale navigabile di classe quinta (cioè largo dai 40 metri in su) costerebbe complessivamente 320 milioni di euro e permetterebbe il transito di chiatte di navigazione di standard europeo. La soluzione più completa del canale navigabile di “classe quinta super” prevede infine anche un sistema di noli e attracchi, sul modello di quelli presenti ad Amburgo in Germania o a Rotterdam in Olanda. Costerebbe complessivamente 460 milioni di euro. “I costi - ha spiegato Da Lio durante la conferenza potrebbero comunque anche essere abbattuti del 30% con bandi europei e accorgimenti specifici”. I consorzi di bonifica Acque Risorgive e Bacchiglione–Brenta presenti con i rispettivi direttori e i presidenti, hanno sottolineato come la soluzione idroviaria sia di fatto la più completa per la messa in sicurezza del territorio e possa non confliggere, anche in caso di attraversamento a raso degli altri fiumi, con il sistema complessivo idrico dei bacini. Insomma a detta dei tecnici con il completamento dell’Idrovia, risolverebbe anche il problema allagamenti in Riviera e nel Padovano. Il presidente della Conferenza dei sindaci Giampietro Menin e il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto “sollecitano la Regione a presentare entro l’anno il completamento dell’Idrovia con canale navigabile, fornendo anche uno studio di impatto ambientale specifico”. Se il progetto non verrà presentato entro l’anno, infatti, si rischia di perdere i finanziamenti collegati ai bandi europei previsti per opere del genere. I sindaci hanno infine chiesto un’audizione in commissione regionale ambiente per esporre le loro convinzioni. Sulla vicenda interviene anche il comitato Opzione Zero con dei distinguo. “Siamo a favore della soluzione del completamento dell’idrovia Padova-Venezia - spiega il presidente del comitato Mattia Donadel - a patto che sia compiuto uno studio di impatto ambientale e idraulico dettagliato sulle conseguenze dell’opera in laguna. Siamo contrari invece all’idea di realizzare un canale scolmatore, che lascerebbe la possibilità di costruire una strada accanto al sedime idroviario”. Il completamento dell’Idrovia per Donadel ha i suoi rischi. “C’è il rischio, infatti - dice - che con l’idrovia si interri un chilometro e mezzo di laguna dalla foce, con i detriti in arrivo da Padova e Vicenza. Vanno poi valutati gli A.A. aspetti di intersezione idraulica con gli altri canali come il Novissimo”.
6 Cavarzere San Pietro Il Comitato Ambiente e sviluppo e quello di San Pietro hanno organizzato una serie di iniziative
Scoppia il caso dell’impianto a biogas
Vogliono informare la popolazione e sollecitare l’amministrazione ad intervenire per tutelare la salute dei residenti del territorio, promossa anche una raccolta di firme e un’assemblea pubblica contro il progetto di conversione dell’impianto esistente presentanto dalla società Martinelle di Nicla Sguotti
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gennaio la società agricola Martinelle Energia di Bolzano ha presentato alla Commissione Via regionale un progetto per la conversione dell’impianto di digestione anaerobica esistente a San Pietro in uno che tratti un mix da fonti agricole e una sospensione di rifiuti biodegradabili. La notizia ha suscitato la reazione critica del Comitato Ambiente e sviluppo che, in sinergia col Comitato di San Pietro, ha dato il via a una serie di iniziative per informare la popolazione e mirate a ottenere dall’amministrazione comunale un impegno a salvaguardare la salute dei cittadini. Tra le iniziative promosse, che comprendono una raccolta firme in corso, vi è stata a metà febbraio un’assemblea pubblica a Dolfina, nel corso della quale Paolo Campaci, del comitato ambientalista, ha illustrato le caratteristiche tecniche del progetto, soffermandosi in particolare su quelle che, a suo avviso, sono le criticità dell’opera. Uno
Campaci: “L’impatto ambientale sarebbe sicuramente dannoso, sia a livello di qualità che di viabilità”
La frazione di San Pietro, nelle foto in piccolo Paolo Campaci e un impianto a biogas da archivio dei punti critici secondo Campaci riguarda il trasporto con autobotti di notevoli quantità, 35mila tonnellate l’anno, di rifiuto organico da Fusina a San Pietro, attraverso la strada arginale del Gorzone e passando per Dolfina. Una volta conferito il liquame, ha spiegato, le acque residue dovrebbero essere nuovamente trasportate in altri impianti di depurazione della società Veritas, mentre
la frazione solida verrebbe trasportata in un altro sito. “L’impatto ambientale sarebbe sicuramente dannoso sia a livello della qualità dell’ambiente, e quindi della salute della popolazione residente, che di viabilità – ha detto Campaci – esistono delle questioni di metodo e di merito che impongono di opporsi fermamente alla realizzazione dell’im-
pianto, la collettività non ha la necessità di creare un’opera di questo genere e la sua collocazione risulta non appropriata”. Al termine dell’incontro l’assemblea ha approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale chiede all’amministrazione comunale di respingere con decisione il progetto e di convocare un consiglio comunale aperto per discutere del progetto, nonché
di attuare tutte le procedure necessarie per la verifica che le prescrizioni relative all’impianto esistente siano state rispettate. Qualche giorno dopo l’assemblea, la Martinelle Energia ha presentato una formale istanza di ritiro della Via regionale del progetto e, il 25 febbraio, ha comunicato al Comune di Cavarzere di aver ripresentato la domanda relativa alla conversione dell’impianto di Revoltante all’ufficio regionale competente del Settore tutela atmosfera. Cambia quindi la procedura ma il progetto rimane invariato. Sempre il 25 febbraio, è stata protocollata la formale richiesta di convocazione di un Consiglio comunale sul tema da parte di cinque consiglieri: Renato Belloni di Alleanza per Cavarzere, Ernesto Sartori e Clara Padoan della Lega Nord e Cinzia Frezzato e Marzia Tasso del Partito democratico. Un richiesta che, mentre andiamo in stampa, non è ancora stata soddisfatta.
Il sindaco henri Tommasi: “Faremo valere le nostre ragioni”
Il sindaco Henri Tommasi
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ul progetto di conversione dell’impianto di Revoltante, il sindaco Henri Tommasi ha fatto sapere che il Comune di Cavarzere si è attivato per chiedere un parere a tecnici esterni, in modo da avere il supporto necessario per far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune e contrastare il progetto o chiedere le adeguate prescrizioni. “È giusto che la ditta proponente risponda a tutti gli interrogativi dei residenti – così il sindaco – non sappiamo a livello regionale quale possa essere la risposta su questo progetto ma noi faremo tesoro di quello che chiedono i residenti e ne terremo conto a livello amministrativo per mettere in campo le nostre prossime azioni”. Il sindaco ha inoltre dato comunicazione del fatto che, nel frattempo, la ditta proponente ha manifestato la volontà di organizzare un incontro con la cittadinanza, che dovrebbe svolgersi il 12 marzo. Si è espresso sul progetto anche Nadio
Grillo, consigliere comunale di Sel, il quale ha ricordato le perplessità che il suo partito aveva dimostrato, fin da subito, sull’impianto esistente oggi in località Revoltante. Parere contrario al progetto di conversione dai consiglieri comunali Renato Belloni, Marzia Tasso, Ernesto Sartori e Cinzia Frezzato, la quale ha manifestato la volontà di “contrastare il progetto che, ancora una volta, arriva a Cavarzere perché calato dall’alto”. Contraria al progetto anche l’associazione renziana Adesso Cavarzere, che ha promosso un incontro sul tema con ospite il parlamentare europeo Andrea Zanoni. Anche i due consiglieri provinciali di Cavarzere, Riccardo Tosello e Michael Valerio, hanno auspicato che il progetto non venga realizzato, esprimendo ai cittadini di San Pietro il proprio impegno a contrastarlo con ogni mezzo in sede di Commissione ambiente provinciale. N.S.
8 Cavarzere L’Intervento
Primo piano Pulizie nelle scuole La denuncia delle lavoratrici cavarzerane e del sindacato Cisl
“Tagli inaccettabili, non ci stiamo” di Melania Ruggini
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l 2014 è iniziato con una brutta sorpresa per le lavoratrici che si occupano di pulizie e di accoglienza, che si sono trovate nella calza dell’epifania una riduzione del proprio contratto di lavoro del 50%. Un bel regalo in un periodo di forte crisi economica! Mauro Bonato, responsabile di zona della Cisl, denuncia una situazione oramai diventata insostenibile e complicata sul versante pulizie e accoglienza. Il nuovo appalto relativo ad oltre 500 istituti della regione, e vinto da Manutencoop, prevede un taglio del 50% che si aggiunge a quelli già operati negli ultimi anni. I bidelli sono in rivolta e il sindacato è impegnato in una vertenza anche a fronte del fatto che esistono risorse aggiuntive cui si può ricorrere almeno per limitare il danno. La vicenda Appalti Storici, servizi di pulizia, accoglienza e sorveglianza in 500 scuole della nostra regione, necessita di qualche chiarimento in questa fase molto delicata. Dal 2000 queste scuole, come molte altre nel Paese, hanno dovuto esternalizzare i servizi di pulizia, accoglienza e sorveglianza studenti (per la maggior parte scuole materne e dell’obbligo) attraverso una gara nazionale indetta dal Ministero della Pubblica Istruzione (Miur) che prevedeva nel capitolato d’appalto una serie di servizi e di ore per effettuarli. Nel giugno del 2013 il lotto 9, Veneto e Friuli Venezia Giulia è vinto da Manutencoop con un ribasso del 50%; in altre regioni il ribasso è inferiore, in altri è superiore. “Risulta subito chiaro che i patti col Ministero non possono essere onorati, tanto più che con il decreto del Fare, la ministra, improvvidamente, utilizza i 70 milioni di risparmio della gara per “acquisire” nuovi docenti universitari” spiega Bonato. La vertenza arriva sul tavolo della Presidenza
FOCUS
Il nuovo anno si apre con una brutta sorpresa per le lavoratrici: una riduzione del proprio contratto di lavoro del 50%. E’ un disagio per loro e per le scuole
Le lavoratrici degli appalti di pulizia e accoglienza delle scuole nel territorio del Consiglio dei Ministri che comprende come si sia di fronte ad un problema occupazionale e di servizi all’utenza grande quanto 3 o 4 volte l’Ilva di Taranto, tuttavia poco conosciuto; di fatto si configura come una guerra tra poveri. Il tempo corre velocemente ma si riesce a far sì che la Presidenza del Consiglio faccia approvare un proprio emendamento alla legge di Stabilità, il 23 dicembre scorso, che trova risorse per i mesi di gennaio e febbraio tali da poter garantire servizi e occupazione uguali al 2013 e indice inoltre un tavolo governativo per dare soluzione definitiva al problema occupazionale entro il gennaio 2014. Arriviamo all’oggi: Manutencoop, pur in presenza di queste risorse aggiuntive, si attiene strettamente al piano da lei delineato e, nonostante le varie
diffide, presenta contratti lavorativi decurtati anche dell’80%. Persone con contratto da 20 ore settimanali a 5, da 38 a 18, in qualche caso il taglio è del 90%. Il risultato: scuole sporche e studenti non custoditi. Mauro Bonato, responsabile della Cisl di Chioggia Cavarzere e Cona, dichiara che questo taglio è inaccettabile, perché prevede decurtazioni insostenibili per i lavoratori del settore, che hanno visto nel corso di questi ultimi anni una continua riduzione dell’orario previsto nel contratto di lavoro. Attualmente le ore messe a disposizione delle lavoratrici per il servizio hanno subito un taglio superiore del 50%, stipendi dimezzati e l’incertezza del proprio contratto, visto che si sta procedendo di proroga in proroga mensile.
“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male e poco” di lucio Tiozzo*
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Un errore fatale per due motivi. Da un lato perché l’incuria e la scarsa manutenzione hanno trasformato anche gli eventi atmosferici di media portata in una spada di Damocle calamitosa. Dall’altro perché si è rivelata tremendamente miope la visione di chi non ha mai considerato la tutela ambientale come risorsa, come garanzia di una tenuta economica e produttiva di un intero territorio: basti pensare a quante famiglie e aziende sono state irrimediabilmente messe in ginocchio a causa di un’alluvione. Cambiare passo significa spostare le logiche di gigantismo che, fisicamente, hanno intasato fino all’inverosimile la terra veneta in direzione dell’unica, vera, grande opera che doverosamente deve essere ora compiuta, rendendo sicure, compatibili con l’ambiente ed ugualmente produttive le nostre terre. Questo lo si può fare approvando una nuova legge regionale contro il consumo del suolo, proposta che il PD ha presentato da mesi. Ma anche puntando su norme urbanistiche, anche importanti per l’economia locale, come il Piano Casa, che non privino comunque le amministrazioni locali del loro compito di vigilare su ogni forma di speculazione dannosa per il territorio stesso. Di sicuro è indispensabile mettere a disposizione le risorse: per la voce ‘Tutela del territorio’ la Giunta Zaia aveva previsto per il 2014 uno stanziamento di 166,8 milioni. Praticamente gli stessi soldi del 2013 (165,9 milioni) e addirittura meno di quelli stanziati nel 2012 (175,6 milioni). E’ evidente che così non va e che si debba fare uno sforzo straordinario per aumentare di molto questa cifra. Il PD ha proposto un piano di investimenti decennale: 100 milioni in più, rispetto alla proposta della Giunta, nel 2014 e 50 milioni per ognuno dei successivi nove anni, da destinare esclusivamente ad opere infrastrutturali straordinarie di difesa permanente, che esulano dall’ordinaria manutenzione. Basti pensare ai bacini di laminazione, piuttosto che alle barriere subacquee per la tutela degli arenili, per i quali ormai la periodica attività di ripascimento si rivela dispendiosa ed insufficiente. Il presidente Zaia non si limiti ad invocare finanziamenti statali, gli stessi che peraltro hanno consentito di realizzare una parte di interventi negli ultimi anni: decida di fare la propria parte e di investire per il futuro del Veneto. * Capogruppo PD in Consiglio regionale
Mauro Bonato (Cisl di Chioggia, Cavarzere e Cona)
“Stiamo cercando di dialogare a livello locale col sindaco e il dirigente scolastico”
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auro Bonato, responsabile della Cisl di Chioggia Cavarzere e Cona, spiega le mosse condotte per risolvere la situazione: “Ci siamo mossi in diverse direzioni, oltre che a livello ministeriale anche a livello locale con incontri con il sindaco del Comune di Cavarzere e il dirigente dell’Istituto comprensivo per far conoscere il disagio dei lavoratori e il rischio di vedere penalizzato un servizio così importante nelle scuole, trovando in loro pieno appoggio e collaborazione in questa battaglia”. “Le domande che poniamo alle autorità ed alle famiglie - prosegue Bonato - sono le seguenti: chi sarà preposto per questo delicato servizio se il 50% delle ore risulta tagliato? Chi accudirà i bambini durante l’orario di permanenza nella scuola? Ricordiamo che le lavoratrici
oltre a svolgere le pulizie, svolgono il servizio di accudienza da oltre 15 anni con esperienza, dedizione e sensibilità visto che parliamo di bambini. Questo territorio ha già pagato a caro prezzo la crisi e non siamo disposti ad accettare un danno così forte per i lavoratori (in totale 12) con un taglio del 50% del loro stipendio, ricordando che sono contratti part-time dalle 10 alle 20 ore settimanali: una vera beffa”. Andrea Stevanin della Fisascat Cisl di Venezia, categoria in cui sono iscritte le lavoratrici, ha promosso incontri sia a livello provinciale e regionale con la Prefettura e la Provincia per risolvere questa intricata vicenda e le confederazioni nazionali stanno sollecitando il Ministero per la soluzione di questa assurda situazione. Le lavoratrici dichiarano: “Siamo mortificate
FAI UNA CROCE SUL QUADRATO PER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORAGANI ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO (limite età 18-37 anni)
per l’atteggiamento del Ministero, che ha voluto far risparmi sulle spalle dei lavoratori per cui, abbassando notevolmente il livello di sicurezza e di qualità di servizio nelle scuole, il rischio è quello di trovarci scuole sporche e bambini non custoditi. E’ questo l’allarme che lanciamo alle famiglie. Ci siamo mosse anche con volantinaggi per far conoscere il disagio cui le famiglie incorrono”. Le lavoratrici non demordono e sono pronte a continuare la loro battaglia: “Di certo proseguiremo la nostra battaglia, per avere un contratto part-time, che per noi è indispensabile, ma anche per una questione di civiltà e di garanzie per tutte le famiglie di Cavarzere, che devono essere certe di mandare i propri figli in scuole pulite e con la nostra sorveglianza”. M.R.
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consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)
Mauro Bonato
Cavarzere 9 Pulizie nelle scuole Le lavoratrici manifestano con cartelli il loro disagio
Il caso approda in Consiglio comunale
Le lavoratrici contestano al sindaco la scelta di aver utilizzato lavoratori socialmente utili e in mobilità: scelta - dicono - che le ha penalizzate di Nicla Sguotti
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’è preoccupazione anche a Cavarzere per la situazione delle lavoratrici di Manutencoop, addette alla pulizia e alla sorveglianza nelle scuole. Dal primo gennaio, a causa dei tagli ministeriali, le lavoratrici hanno subito una drastica riduzione delle ore di lavoro, con un conseguente duplice disagio, per gli utenti delle scuole in termini di servizi e pulizia e per le lavoratrici che in alcuni casi si trovano in busta paga un centinaio di euro. Per tutto marzo, un decreto aggiuntivo ministeriale garantisce una sorta di tamponamento della situazione, con una riduzione di ore minore per le lavoratrici, ma dal primo aprile non si sa a cosa andranno incontro lavoratrici e utenti delle scuole. Il rischio è infatti, qualora non si ponga rimedio in maniera definitiva alla situazione, che una riduzione drastica del numero di ore delle dipendenti Manutencoop si traduca anche a Cavarzere in scuole sporche e in situazioni sempre più precarie per le lavoratrici stesse. Tale argomento, oltre a essere stato
Le lavoratrici al Consiglio comunale dello scorso febbraio denunciano il loro disagio in più occasioni oggetto di interventi sulla stampa del sindaco Henri Tommasi e di altri esponenti politici locali, è stato trattato dal Consiglio comunale nella seduta del 27 febbraio, nel corso della quale le lavoratrici Manutencoop hanno mostrato dei cartelli per denunciare l’incertezza della loro situazione, poi una portavoce è stata ascoltata dai consiglieri. Le operatrici, tutte da più di un decennio occupate nel servizio di pulizia nei plessi scolastici, hanno puntato il dito soprattutto con la scelta di inserire nelle scuole, in concomitanza con la riduzione delle loro ore lavorative, lavoratori socialmente utili e in mobilità. Una scelta che, stando
alle dipendenti, ha di fatto penalizzato il loro potere di lotta contro i tagli ministeriali, in quanto i nuovi ingressi nella scuola andrebbero a compensare in qualche modo la diminuzione del loro monte ore, senza far così scoppiare a Cavarzere il caso di aule sporche, come già successo in altre città. La discussione creatasi in Consiglio è stata occasione per fare chiarezza sulla situazione e il sindaco Henri Tommasi ha precisato che l’inserimento dei lavoratori socialmente utili nelle scuole di Cavarzere non è sua responsabilità, bensì una decisione del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo.
NEWS Nella seduta del 27 febbraio
Il consiglio comunale chiede al ministero di trovare le risorse per garantire il servizio
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l Consiglio comunale di Cavarzere ha approvato, il 27 febbraio, un ordine del giorno, formulato dall’assessore alle Politiche scolastiche, inerente la fornitura dei servizi di pulizia e ausiliariato nelle scuole dell’obbligo. I documenti su tale argomento erano due, in quanto i consiglieri della Lega Nord Clara Padoan e Giacomo Busatto avevano presentato la mozione “Si ponga termine al dramma dei lavoratori delle pulizie nelle scuole, la dignità non è un tema secondario”. Chiamata a illustrare la mozione, Clara Padoan ha proposto di unificare i due documenti in discussione per dare un segno di coesione, al di là dei vari schieramenti politici. Il capogruppo del Partito democratico Nicoletta Visintin ha invece chiesto alla collega del Carroccio di ritirare la mozione presentata, in quanto l’odg rappresentava a suo avviso un atto più completo e aggiornato, nonché condiviso anche dalle amministrazioni comunali di Chioggia e Cona, insieme alle quali il documento è stato stilato. La richiesta è stata poi accolta dalla consigliera Padoan, che ha ritirato la mozione, evidenziando però la propria contrarietà per la mancata unione dei due documenti, originata secondo lei dalla volontà, da parte della maggioranza, di non dare il proprio placet a un documento presentato dalla Lega. L’ordine del giorno è stato poi approvato all’unanimità, comprensivo di tutti gli emendamenti proposti dal Popolo della libertà e dalla Lega. Il documento approvato, dopo una premessa nella quale viene esposta la problematica, chiede al Governo e al Miur di intervenire con la massima urgenza affinché vengano rese disponibili adeguate risorse a favore degli istituti comprensivi, che consentano di mantenere le condizioni di fornitura dei servizi di pulizia e ausiliario nella scuola dell’ordine com’erano fino allo scorso dicembre. N.S.
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10 Cavarzere Viabilità I residenti di Coette Alte sottoscrivono una petizione
La Sp 86 non è un circuito per corse Col presidente della Provincia e col sindaco si lamentano dell’eccessiva velocità delle auto che non rispettano i limiti
FOCUS Acqua naturale e frizzante ad un prezzo vantaggioso
Una “casetta per l’acqua” anche a cavarzere
di Nicla Sguotti
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a strada provinciale 86, che collega la frazione di Rottanova alla statale 516, sembra essersi trasformata in una sorta di circuito, dove soprattutto i mezzi pesanti sfrecciano incuranti delle abitazioni che la costeggiano e del limite di velocità. A sostenerlo sono i residenti della zona che hanno deciso di promuovere una petizione e di inviare una propria lettera al presidente della Provincia di Venezia e al sindaco di Cavarzere per metterli al corrente della situazione. Il transito per la strada in questione, che attraversa località Coette Alte, rappresenta, stando a quanto evidenziato dai residenti, un pericolo proprio per l’eccessiva velocità tenuta dai veicoli che vi transitano. La strada, dove c’è il limite è dei cinquanta km orari e sulla quale vi è il divieto di transito ai mezzi pesanti, presenta un tracciato piuttosto pericoloso, in quanto disseminato di curve ma nonostante ciò molti veicoli vi transitano a una velocità tutt’altro che conforme a una strada disseminata di curve e con molte abitazioni lungo tutto il suo tracciato. “Molti mezzi pesanti – così i residenti – superano abbondantemente il limite di velocità obbli-
L’erogatore di acqua microfiltrata in via Dante Alighieri
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Un tratto della Strada Provinciale 86 gatorio, mettendo in pericolo di vita le persone e causando la morte di molti animali domestici della zona. Chiediamo a chi di dovere di intervenire quanto prima per porre rimedio alla situazione con le modalità tecniche opportune, allo scopo di indurre i conducenti dei veicoli circolanti a una condotta di guida maggiormente rispettosa del codice della strada e della vocazione agricola della zona”. Un delegazione dei residenti di via Coette Alte ha incontrato qualche giorno fa Michael Valerio, cavarzerano in Consiglio provinciale di Venezia, al quale hanno espresso il proprio disagio, chiedendogli di attivarsi al più presto per mettere in sicurezza la strada. Insieme al gruppo di residenti era presente all’incontro anche Marzia Tasso, consigliere
Dalla Lega ad un nuovo soggetto politico Inaugurata la sede
comunale del Partito democratico, che ha da subito sostenuto l’azione del gruppo di cittadini. La petizione è stata consegnata a Valerio, il quale si è impegnato a far presente la situazione alla presidente Zaccariotto e al consigliere provinciale Roberto Dal Cin, che ha la delega alla viabilità, con il quale ha qualche giorno dopo effettuato un sopralluogo nella strada in questione. Secondo quanto anticipato da Valerio, sembra che vi sia l’intenzione di incrementare la cartellonistica con il limite di velocità, che non è escluso possa essere abbassato, e di sistemare dei dissuasori di velocità lungo la strada, soprattutto a ridosso delle curve più pericolose.
NEWS
Si costituisce il gruppo cavarzerano di Prima il Veneto
Nuovi mestieri
i è costituito anche a Cavarzere un gruppo operativo dell’associazione Prima il Veneto, nata per volontà di esponenti e militanti della Lega Nord di Venezia che non si riconoscono nella linea del Carroccio, portata avanti dal segretario Roberto Maroni e dal segretario regionale Flavio Tosi. Una realtà che, dopo la nascita ufficiale a Venezia nei mesi scorsi, si sta diffondendo anche nell’entroterra e a Cavarzere la sede dell’associazione è stata inaugurata ai primi di febbraio in via Roma. In occasione dell’inaugurazione ufficiale della sede cavarzerana, erano presenti gli ex leghisti di Cavarzere e i militanti locali della nuova associazione, tra essi Livio Tiengo, che è stato il fondatore della sezione della Lega Nord di Cavarzere. Sono intervenuti anche gli onorevoli Corrado Callegari e Paola Goisis, insieme al consigliere regionale Santino Bozza, all’assessore provinciale Lucio Gianni, all’assessore provinciale Pierangelo Del Zotto e al consigliere provinciale Marino Lodoli. Inoltre, erano presenti a Cavarzere anche il sindaco di Dolo Maddalena Gottardo, il consigliere comunale di Venezia Alessandro Vianello e Paolo Pizzolato. “Prima il Veneto è nata per dare una casa a tutti quei cittadini e amministratori che vogliono fare politica per la gente tra la gente – così l’onorevole Callegari – mettendo come primo punto del proprio programma
resto sarà in rete un modo nuovo ed innovativo di fare pubblicità: Matteo Pellegrin, 32enne di origine cavarzerana attualmente residente a Chioggia, ha ideato un progetto chiamato “City Cloud”, attraverso il quale molti negozi potranno farsi pubblicità sfruttando al massimo le risorse messe a disposizione da Internet. “City Cloud” è una vetrina Matteo virtuale nella quale i locali di Pellegrin Adria, Porto Viro e Piove di Sacco che vorranno aderire a questo sistema di pubblicità potranno far conoscere la propria attività, in quanto le iniziative e gli eventi che decideranno di organizzare saranno pubblicati nel sito yourcitycloud.it, e nella pagina Facebook ufficiale dell’impresa pubblicitaria. La novità di “City Cloud” sta anche nella possibilità per l’utente di essere continuamente informato, in quanto con gli indirizzi di posta elettronica degli iscritti verrà creata una newsletter che permetterà agli utenti di essere costantemente aggiornati sugli eventi in programma nella zona, inoltre i visitatori virtuali saranno sollecitati a fornire pareri, a chiedere informazioni, creando un rapporto di fiducia con gli operatori. City Cloud spicca dunque come un’idea davvero originale e innovativa che può aprire nuove opportunità occupazionali e favorire l’uscita dalla crisi economica che colpisce particolarmente il Polesine e la Bassa Padovana, nonché creare un modo e una mentalità nuovi di fare impresa. N.R.
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All’inaugurazione Corrado Callegari, Maria Stella Frizzarin e Livio Tiengo l’indipendenza, unica soluzione anticrisi. L’inaugurazione della nostra quinta sede avviene a una settimana dall’abbandono di numerosi amministratori e militanti della Lega Nord per aderire a Prima il Veneto, si riparte dalle macerie della Lega, scomparsa da tempo dal territorio, dando ascolto e rappresentanza a una popolazione che oggi più che mai necessita di buon governo da parte di persone oneste”. Il nuovo soggetto politico di Prima il Veneto ha come presidente l’onorevole Callegari e tra i suoi esponenti vi sono i dirigenti veneziani espulsi o sospesi dalla segreteria leghista. Tra essi il consigliere regionale Giovanni Furlanetto, il segretario rimosso Paolo Pizzolato, l’assessore provinciale Pierangelo Del Zotto, l’ex parlamentare Sabina Fabi e Alessandro Vianello. N.S.
la vetrina virtuale di matteo pellegrin
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’amministrazione comunale di Cavarzere, prendendo spunto da iniziative di altri comuni limitrofi (come ad esempio Adria) ha deciso di installare una “casetta per l’acqua”: si tratta di un erogatore d’acqua microfiltrata naturale e frizzante refrigerata sita presso il parcheggio di via Dante Alighieri, di fronte alle scuole elementari. La ditta che si è aggiudicata la concessione, alla quale spettano tutti gli oneri per l’installazione e la manutenzione dell’impianto, fornisce l’acqua ad un prezzo non superiore ai 7 centesimi al litro: “è un prezzo vantaggioso per i consumatori - sostiene la consigliera comunale Chiara Tasso - ma il costo non è l’unico vantaggio, perché l’iniziativa permette di salvaguardare l’ambiente attraverso una riduzione della produzione di bottiglie di plastica che potrebbe comportare in futuro anche dei costi inferiori per la gestione dei rifiuti. L’obiettivo è di educare i cittadini ad un uso intelligente delle risorse che sono a disposizione e questo è un primo passo che va in questa direzione, perciò esprimo grande soddisfazione per questo atto di buona amministrazione, che già molti comuni hanno portato a compimento con grande riscontro e apprezzamento da parte della cittadinanza”. Nicola Ruzza
Busatto: “serve chiarezza sulla situazione della società attiva”
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l segretario della Lega Nord di Cavarzere, Giacomo Busatto, ha trasmesso una nota alla stampa nella quale lancia l’allarme sulla situazione della società Attiva, che si occupa della gestione degli edifici presenti nella zona dell’ex zuccherificio. “Già lo scorso anno – scrive Busatto – la stampa dava la società Attiva come alla ricerca di un compratore che potesse evitarne il Giacomo Busatto fallimento. Purtroppo sembra che a dicembre la situazione sia peggiorata in quanto il tentativo di scongiurarne il fallimento non ha avuto esito positivo e ad oggi, a quanto comunicatoci da alcune attività artigianali che operano entro le aree dell’ex distilleria, non è più possibile eseguire i pagamenti degli affitti mensili in quanto l’Iban dell’azienda risulta essere cessato”. Busatto aggiunge che non è più possibile avere alcun contatto, via telefono o mail, con l’azienda stessa da parte delle attività artigianali della zona. “Ciò ci induce a ritenere che la situazione dell’azienda si stia avviando verso un probabile fallimento e le operazioni per giungere a ciò siano già in atto – prosegue il segretario del Carroccio – le conseguenze in tal caso risulterebbero incerte proprio per gli esercizi commerciali che su tale area insistono e basano la loro attività. È essenziale che l’amministrazione comunale si attivi celermente per fare chiarezza e, qualora necessario, segua personalmente la vicenda conducendola a una risoluzione che salvaguardi in primo luogo le attività artigianali presenti nell’area e i lavoratori che in tale attività operano”. Busatto conclude affermando che la grave crisi economica, unita alla “burocrazia mostruosa dello Stato italiano”, ha messo a dura prova le attività che vedono oggi in questa problematica un possibile aggravio N.S. della situazione.
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12 Cavarzere Il caso Sonia Paccagnella, presidente della sezione Uepa di Cavarzere che gestisce il rifugio, annuncia
Le casette in legno di Città degli angeli dovranno essere demolite, i gatti allontanati Il regolamento edilizio non contempla che i gatti abbiano quel tipo di ripari che sono considerati abusivi di Nicla Sguotti
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ittà degli angeli non può più ospitare gatti, è questa la triste realtà annunciata da Sonia Paccagnella, presidente della sezione Uepa di Cavarzere che gestisce il rifugio. Fino ad oggi, nella struttura di Grignella cani e gatti abbandonati trovavano accoglienza e una sistemazione temporanea, in attesa di adozione, ma il regolamento edilizio comunale non contempla che i gatti abbiano delle casette di legno dove ripararsi, quindi quelle costruite, a loro spese, dai volontari nel giardino di Città degli angeli devono essere demolite perché abusive. “A causa di continue vessazioni burocratiche – così Paccagnella – dovremo smantellare le casette che ospitano i gatti, sono ormai meno di una ventina quelli rimasti a Città degli angeli dopo anni di adozioni, chiediamo di divulgare la notizia e sensibilizzare la campagna Adotta un gatto”. Vista l’emergenza, l’associazione Uepa
Una delle “casette di legno” riparo di gatti e cani nella Città degli angeli onlus ha infatti pensato di promuovere le adozioni dei gatti attualmente ospiti della struttura. “Non sarò più in grado – prosegue la presidente Uepa – di rispondere alle richieste di aiuto della cittadinanza in merito a
ritrovamenti di cucciolate da svezzare e da far adottare, di ricevere gatti da sterilizzare o curare e di intervenire nelle emergenze in caso di gatti incidentati. Sono ancor più dispiaciuta nel non poter più supportare i cittadini nei sempre più numerosi casi di
allergie nei confronti dei nostri amici felini”. Il rifugio negli ultimi anni si è dimostrato particolarmente prezioso nel rispondere con tempestività, e in modo totalmente gratuito, alle richieste di aiuto da parte dei residenti di Cavarzere. Ci si rivolgeva a Città degli an-
geli per le cucciolate da dare in adozione, se c’erano abbandoni o se obbligati a separarsi dal gatto di casa, ma soprattutto in caso di gatti investiti, ritrovati in fin di vita. “Grazie per la comprensione – conclude Paccagnella – e un ringraziamento particolare a coloro che hanno partecipato con l’associazione al sostegno degli abitanti di Cavarzere: volontari, medici veterinari e politici sensibili. Non nascondo il timore che tutto ciò possa portare a un numero maggiore di abbandoni in mancanza di una struttura capace di provvedere a tali bisogni”. Preoccupazione tutt’altro che infondata quella di Sonia Paccagnella, infatti a giorni cominceranno a nascere le prime cucciolate feline della stagione. Visto che a Città degli angeli non c’è più una casa per loro, è lecito chiedersi che fine faranno tutti i gattini “indesiderati” che nasceranno da qui all’autunno.
NEWS La rete si schiera dalla parte dei gattini “abusivi”
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Dai social network l’invito all’amministrazione: trovate subito una soluzione
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a notizia dei gatti “abusivi” ha destato la reazione da parte del popolo dei social network, tutto schierato dalla parte degli animali. Decine i commenti sulla pagina di Città degli angeli e gli appelli all’amministrazione comunale, invitata sui social a porre immediatamente rimedio alla situazione. Come già detto in passato, il sindaco Henri Tommasi si è detto disponibile a trovare una soluzione positiva alla vicenda, soprattutto per quanto riguarda la regolarizzazione dell’attività del rifugio, oggetto in passato di controlli da parte della Polizia municipale e dell’Ulss di Chioggia, che però non aveva riscontrato infrazioni dal punto di vista sanitario. Rispetto all’abuso delle casette, il sindaco spiega che esso è stato segnalato al Comune prima della sua elezione e che, come da prassi, gli uffici comunali hanno a suo tempo segnalato l’abuso alla procura, nelle cui mani sembra ormai essere il destino dei gatti di Cavarzere. “Un tecnico incaricato dalla signora Paccagnella – afferma il sindaco – mi ha di recente confermato la volontà di regolarizzazione l’attività del rifugio, se ciò avverrà non vi sarà più nessuna opposizione neppure da parte dei vicini, che più volte finora ci hanno segnalato disagi”. Sonia Paccagnella conferma la volontà di regolarizzare l’attività del rifugio ma l’iter sembra essere tutt’altro che semplice e veloce. Cosa che conferma la consigliera comunale del Partito democratico Marzia Tasso, unica in Consiglio comunale ad aver preso su tale questione un posizione. Tasso spiega che l’area in cui sorge Città degli angeli è oggi classificata come terreno agricolo e per regolarizzare il rifugio sarebbe necessaria una variante al Pat, approvata dal Consiglio comunale, che renda tale area destinata ad attività socialmente utili. “Anche se ciò avvenisse – così Tasso – rimarrebbe la questione delle casette, che risulta attualmente la più urgente perché con la loro demolizione si priva la cittadinanza di un servizio che non verrebbe più garantito da nessuno a Cavarzere, anche se a fornirlo dovrebbe essere, in base alla legge, il Comune. Quel che serve è una modifica strutturale da parte del Consiglio comunale che permetta anche, esclusivamente ai rifugi, di avere più casette nel giardino, proprio per dare un riparo agli animali. Per attuare tutto ciò basterebbe avere la volontà politica di farlo, si tratta di dire chiaramente se questa a Cavarzere c’è oppure no”. N.S.
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Cavarzere 15 Tennis Impianto a nuovo e copertura con pallone pressostatico
Iniziati i corsi all’interno della struttura coperta Il Tennis Club Cavarzere ha provveduto all’acquisto della copertura per consentire agli appassionati di praticare il tennis anche in inverno. Soddisfatti il sindaco Tommasi e l’assessore Mischiari di Nicola Ruzza
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ono da poco iniziati i corsi di tennis presso la struttura, completamente rinnovata, di Via Spalato. Il Tennis Club Cavarzere ha infatti provveduto all’acquisto di un pallone pressostatico per permettere ai tennisti di praticare il loro sport anche d’inverno, all’interno di un campo riscaldato ed illuminato. “Lo sforzo economico è stato notevole – afferma il gestore del club, nonché maestro di tennis riconosciuto dal Coni Stefano Favaro – in quanto la struttura è costata complessivamente 35.000 euro, tuttavia ho ritenuto importante fornire alla cittadinanza la possibilità di praticare il tennis anche durante la stagione fredda”. Il campo è aperto 7 giorni su 7 e dalle 9 alle 23 (previa prenotazione): un’offerta amplissima sia per chi volesse utilizzare la struttura per giocare con gli amici, sia per chi volesse frequentare i corsi individuali o collettivi; questi ultimi in particolare sono stati divisi in tre livelli (base, avanzato, agonistico) per permettere a tutti di imparare il tennis o di perfezionarsi nel gioco. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco Henri Tommasi, che ha salutato con orgoglio il completamento del lavoro iniziato con la messa a norma della struttura inaugurata quest’estate, dall’assessore ai Lavori Pubblici Renzo Sacchetto e dall’assessore allo Sport Luciana Mischiari, i quali il 20 febbraio hanno visitato l’impianto e si sono complimentati con Stefano Favaro per la realizzazione della copertura, molto funzionale anche alla luce di un particolare non certo trascurabile: il pallone sfrutta completamente il perimetro del campo, a differenza di coperture analoghe che limitano lo spazio a pochi metri dopo le linee. I rappresentanti dell’Amministrazione comunale, poi, hanno formulato l’auspicio che molte persone si avvicinino e si appassionino al tennis, uno sport spesso ritenuto a torto d’élite: i prezzi per praticarlo sono invece contenuti, in quanto il campo può essere utilizzato d’estate a 10 euro l’ora e d’inverno a 18 (il costo è ovviamente maggiorato per far fronte alle spese dell’illuminazione e del riscaldamento) e anche i corsi, se frequentati a gruppi di 6 o 7 allievi, comportano un esborso analogo a quello della frequenza ad una piscina o ad una palestra. Chi volesse avere maggiori informazioni sui corsi o per prenotare il campo può telefonare al 342-9307826.
Da sx Sacchetto, Favaro, Tommasi e Mischiari
NEWS Libri e autori
Alessio Pollutri ha presentato il suo ultimo romanzo
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ubblico delle grandi occasioni il 9 febbraio scorso per l’inaugurazione de “L’edera di carta”, la libreria-cartoleria (che ha sostituito l’omologa “Pegaso”) rilevata da Valentina Parisotto, una ragazza molto conosciuta a Cavarzere per il suo impegno nel sociale (è presidente dell’associazione culturale AttivaIdea): infatti lo spazio del negozio era gremito di gente per assistere alla presentazione del libro “Come un colibrì” di Alessio Pollutri (in foto). L’autore è nato a Termoli nel 1986 ma vive tra Toulouse e Reggio Emilia ed è alla sua terza opera letteraria: infatti ha pubblicato nel 2009 “Nel buio delle tubature” per Libertà Edizioni, nel 2010 “L’ostrica e la perla”, per la medesima casa editrice, e infine “Come un colibrì”, romanzo appena uscito per i tipi de Il Ciliegio. Il libro narra la storia surreale del torinese Sandro Zucca che, in un giorno di primavera, riceve una strana lettera dalla quale apprende che il suo vecchio amico immaginario sta per morire e allora sceglie di tornare nel fantasioso paese delle campane per ricercare il suo passato: il colibrì, unico uccello in grado di volare all’indietro, è una proiezione del mestiere di Sandro, che è un professore di storia poiché, analogamente al piccolo volatile, interpreta il futuro attraverso la conoscenza del passato. Più che una presentazione canonica, l’incontro con Alessio Pollutri è stata una performance dell’autore stesso, in quanto ha parodiato i classici convegni letterari, interpretando contemporaneamente il ruolo del romanziere, del moderatore e di un ispirato attore-ballerino, comportandosi allo stesso modo del protagonista del libro, in bilico tra fantasia N.R. e realtà.
16 Cavarzere Ritrovamenti archeologici Sacchetto-Parisotto: opinioni a confronto
Sacchetto: memoria storica, costata poco Parisotto: soluzione inopportuna e onerosa di Nicola Ruzza
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opo la presentazione ufficiale di fine gennaio, i ritrovamenti archeologici di Via dei Martiri sono tornati ad essere un motivo di discussione tra i cittadini, in quanto l’opera divide fortemente la popolazione e in primo luogo i politici locali in favorevoli e contrari. “Ogni paese ha una memoria storica – sostiene l’assessore ai Lavori Pubblici Renzo Sacchetto – e siamo noi cittadini i primi a dover valorizzare Cavarzere: il fatto che la Sopraintendenza sia intervenuta al convegno smentisce i detrattori sul poco valore dei ritrovamenti o sull’eccessivo costo dell’opera. La struttura intera, compresi i cartelli che saranno presto installati in loco per mostrare l’evoluzione di Cavarzere dal Medioevo in poi, è costata complessivamente 178.322,87 euro, mentre se, anziché aprire la strada l’8 dicembre 2011, si fosse aspettata la valutazione della Soprintendenza, la ditta vincitrice dell’appalto per i lavori avrebbe formulato una richiesta danni per 200-300.000 euro”. “La messa in sicurezza dei lavori e la
Renzo Sacchetto, Pier Luigi Parisotto successiva valorizzazione dei reperti inoltre – continua Sacchetto – ha seguito il consiglio della Sopraintendenza ed è stata l’occasione per portare alla luce non solo i resti del castello, ma di tutto il borgo medievale. Qualsiasi tentativo di valorizzazione alternativa, come la rimozione dei reperti oppure la costruzione di un vetro protettivo, avrebbe comportato costi esorbitanti sia per la realizzazione sia per la manutenzione”. Di tutt’altro avviso è il capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto: “l’assessore Sacchetto, con la delibera di Giunta n.117/2011 ha proposto e fatto deliberare l’atto di indirizzo su Via dei Martiri prima che la Sopraintendenza si esprimesse sulla necessità o meno di conservare i ri-
trovamenti, dando il via ad un’opera che è costata alla cittadinanza oltre 350.000 euro, in quanto oltre ai costi specifici bisogna sommare i costi tecnici, senza contare le spese di manutenzione che richiederà periodicamente”. “Tengo a precisare – continua Parisotto – che la Sopraintendenza archeologica non ha mai imposto questa opera, visto che questi reperti sono simili a quelli rinvenuti pochi anni fa nella contigua Piazza del Municipio, dove fu adottata, d’accordo con la Sopraintendenza, una soluzione tecnica ed estetica originale e gradevole, ma soprattutto funzionale, che ha permesso il giusto compromesso tra la conservazione della memoria storica e la possibilità di usufruire pienamente della piazza, scelta che non è stata effettuata in Via dei Martiri per l’eccessiva fretta di riaprire la strada prima delle festività natalizie del 2011: sarebbe stato più opportuno effettuare un’apertura provvisoria della strada e aspettare la decisione della Sopraintendenza, anziché iniziare un’opera illogica e costosissima”.
FOCUS Tosello e Valerio annunciano
“In arrivo fondi che potrebbero andare a beneficio delle attività del territorio”
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are che siano in arrivo per Cavarzere e Cona nuovi stanziamenti ministeriali, ad annunciarlo sono i consiglieri provinciali di Cavarzere, Riccardo Tosello di Forza Italia e Michael Valerio della Lega Nord, i quali rendono noto che tali fondi Riccardo Tosello e Michael Valerio potrebbero andare a beneficio delle attività produttive del territorio. “Con l’ultimo stanziamento messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo su contrattazione seguita dalla Provincia di Venezia – spiegano Tosello e Valerio – sono stati riassegnati 400mila euro, non impiegati dal Comune di Chioggia per aver ritirato l’opera proposta, al Comune di Cavarzere. Grazie a questo stanziamento, si è potuto trovare finalmente una soluzione a diverse opere rimaste incompiute nei tre comuni del basso veneziano, come il ponte sul Gorzone a Boscochiaro”. Quanto ai nuovi possibili fondi, i due consiglieri precisano che essi sono in questo momento in corso di valutazione al Ministero e dovrebbero essere destinati anche a Chioggia, Cavarzere e Cona. “La cifra complessiva – così Tosello e Valerio – è di 4milioni e 500mila euro, dei quali 800mila dedicati al comparto della pesca e dell’agricoltura e i restanti 3milioni e 700mila euro a infrastrutture. Queste cifre andranno suddivise per tutta la bassa veneziana, ossia a Chioggia, Cavarzere e Cona, e pertanto nostra priorità è naturalmente operare affinché tali importi non vengano perduti, ma anzi utilizzati a fondo per opere che a Cavarzere sono necessarie”. Tosello e Valerio concludono il loro intervento con l’auspicio che si possa creare una sinergia con l’amministrazione comunale di Cavarzere, affinché tali stanziamenti possano essere sfruttati appieno per le necessità del territorio. “Invitiamo la Giunta comunale a non dormire sugli allori, come accaduto in altre occasioni – chiosano – ma a farsi trovare pronta e preparata su questi stanziamenti perché sono treni importanti che non possono essere perduti. Vigileremo e opereremo affinché ciò non accada e seguiremo direttamente la vicenda per garantirne una risoluzione positiva, i risultati non mancheranno di arrivare”. N.S.
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Febbraio 2014
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
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a chioggia sbarca il microchip salvacuore l’équipe di cardiologia ha effettuato pochi giorni fa uno tra i primi innesti in italia A Chioggia, qualche giorno fa, è stato effettuato uno tra i primi innesti di microchip salvacuore d’Italia. L’intervento (un’operazione della durata di pochi minuti in anestesia locale senza bisogno di ricovero, durante la quale è stato iniettato un microchip sottocute) è stato eseguito dall’équipe della Cardiologia diretta da Roberto Valle, su un uomo di 65 anni, residente a Chioggia. Dopo l’operazione, il signore chioggiotto ha fatto rientro a casa. Per tre anni (questa la durata di questo speciale sensore all’avanguardia) il suo cuore sarà costantemente monitorato dal microchip che invierà i dati dell’elettrocardiogramma direttamente alla Cardiologia clodiense. Il piccolo dispositivo registra costantemente le aritmie, memorizza eventuali disturbi del paziente e invia un segnale via internet, in caso di allerta. “E’ un’apparecchiatura di eccellenza – conferma il primario Roberto Valle – un passo in più dal punto di vista tecnologico, rispetto alla vecchia metodica diagnostica con cui siamo abituati a lavorare da tempo, cioè l’Holter. Quest’ultimo, infatti, è un dispositivo più ingombrante e capace di monitorare solo poche ore nell’arco dell’anno con il rischio di non riuscire a intercettare le aritmie improvvise”. Il micro monitor salvacuore è piccolissimo, pesa solamente 3 grammi ed ha una capacità di memorizzare i dati più del 20% rispetto all’Holter. Un dispositivo importante e innovativo che verrà impiegato da oggi in poi a Chioggia solo per pazienti selezionati. Ovvero uomini e donne che presentano un quadro clinico instabile e rischioso, con aritmie serie, che meritano quindi un’apparecchiatura di ultima generazione, proprio perché queste aritmie sono improvvise, difficili da prevedere e quindi da trattare tempestivamente. “Come la fibrillazione atriale – ha spiegato Gabriele Boscolo, responsabile del servizio di Emodinamica – che aumenta dal 5% nelle persone di età superiore ai 65 anni e sale al 9-15% dopo gli 80 anni. Ma l’aritmia si manifesta anche nei giovani e se non viene diagnosticata correttamente, può causare danni a diversi organi”. “ E proprio microchip come questi – ha aggiunto Michela Bevilacqua, giovane elettrofisiologia clodiense – hanno dimostrato che proprio la fibrillazione atriale è responsabile di molti degli ictus, che prima rimanevano senza spiegazione e senza la possibilità di iniziare una terapia adeguata”. Soddisfazione del direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben che “si è complimentato con l’intera squadra di Cardiologia che, coniugando professionalità e alta tecnologia, garantisce alla popolazione servizi di eccellenza”.
Informa
le Specia le Specia
Ulss 14
ADDIO RICETTA ROSSA, LE PRESCRIZIONI VIAGGIANO ONLINE Avviato il processo di “dematerializzazione”: meno carte, meno burocrazia Hai bisogno di un farmaco? Il tuo medico di famiglia te lo prescrive online e la ricetta rossa diventa virtuale. A breve, il cittadino non riceverà più una prescrizione cartacea, la famosa “ricetta rossa”, dal proprio medico curante, ma potrà rivolgersi direttamente a qualsiasi farmacia del Veneto per ricevere il farmaco di cui necessita. Il farmacista, infatti, grazie alla tessera sanitaria dell’utente, risalirà, tramite il computer, alla prescrizione. Questa prima fase di “dematerializzazione” della ricetta cartacea riguarda la prescrizione farmaceutica e solo successivamente verrà estesa alle prescrizioni specialistiche ambulatoriali. I 57 medici di medicina generale, i 6 pediatri di libera scelta e le 21 farmacie che operano nel territorio stanno aggiornando i loro software per metterli in collegamento con l’Azienda Ulss 14, la Regione e il Ministero dell’Economia. In questi giorni l’Ulss 14 sta coordinando l’attività di formazione rivolta sia ai medici che ai farmacisti allo scopo di facilitare il percorso di introduzione del nuovo servizio. Per il cittadino, per il momento, non cambia nulla dato che, su indicazione regionale, è stato deciso di seguire un percorso di tutela della cittadinanza, assicurando che non vi siano disservizi. In questa fase iniziale, l’utente che si reca dal suo medico
continuerà a ricevere la ricetta rossa con stampato un codice identificativo che ne rappresenta l’identità digitale. Il processo di digitalizzazione sarà chiuso quando la ricetta rossa scomparirà per lasciare spazio ad un promemoria che potrà essere stampato su carta bianca oppure essere memorizzato dal cittadino, ad esempio, sul proprio smartphone. “L’Azienda Ulss 14 – ha ricordato il direttore generale Giuseppe Dal Ben - sta attuando la dematerializzazione della ricetta come prima tappa del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, iniziativa coordinata da Arsenàl.IT, Consorzio per la sanità digitale di tutte le Ulss e le Aziende ospedaliere del Veneto. Il progetto Fascicolo, attraverso una complessiva riorganizzazione dei sistemi informativi sanitari di ogni Azienda, rivoluzionerà i servizi di cura al cittadino garantendo una assistenza socio-sanitaria più efficiente, efficace e sostenibile”. “Ringrazio anche chi sta lavorando e collaborando per il successo dell’iniziativa – ha concluso il Dg – e cioè il nostro Ufficio dei Sistemi Informativi, i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta, i farmacisti. Questo nuovo servizio dà sostanza allo slogan: il cittadino al centro”.
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Febbraio 2014
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
impianto vescicale di eccellenza all’urologia di chioggia
la testimonianza della manager della boscolo tours gabriella mirabelli a cui è tornato il sorriso “Ho riacquistato la mia dignità riappropriandomi del mio corpo, sentendolo nuovamente ripartire, diventare regolare”. Sono le prime parole dette in pubblico, dopo l’impianto di un pacemaker vescicale a Chioggia, della manager della Boscolo Tours, responsabile dell’Ufficio Booking, Gabriella Mirabelli, 45 anni di Cona (nel veneziano). Un tamponamento, avvenuto all’uscita dal posto di lavoro nel dicembre del 2012, infatti, le aveva sconvolto la vita: ha rischiato di rimanere in sedia a rotelle a causa di uno shock midollare, costretta peraltro a praticarsi sei volte al giorno il cateterismo perché non riusciva più a urinare da sola. Dopo aver risolto il problema della colonna vertebrale, grazie ad un importante operazione avvenuta a Padova, rimaneva il problema della vescica. Un problema che sembrava irrisolvibile. “Ho girovagato per gli ospedali- ha ricordato la signora Mirabelli – uscendo anche dal Veneto per alcuni esami e diverse visite specialistiche. La risposta era sempre la stessa e cioè che dovevo sentirmi fortunata, perché a quest’ora potevo essere tetraplegica e invece camminavo con le mie gambe. Certo, ero consapevole di questo, ma volevo risolvere anche l’altra questione, non potevo rassegnarmi all’idea di dover urinare in maniera meccanica, autostimolandomi, per tutta la vita.
Non potevo, almeno non senza prima aver lottato”. La signora, subito dopo l’estate del 2013, durante una visita fisiatrica all’Ospedale di Chioggia col responsabile del servizio, il dottor Andrea Roncato, aveva cominciato a raccontare la sua odissea. Il primario, a quel punto, non ha esitato e ha consigliato Mirabelli ad eseguire subito una visita urologica con il primario Giuseppe Tuccitto, esperto di incontinenza urinaria e di riabilitazione e terapie della vescica. La visita è stata eseguita dopo una settimana e la diagnosi era risultata meglio del previsto. “Ho trovato a Chioggia – ha evidenziato la signora – un Ospedale di eccellenza, con personale qualificato, esperto e soprattutto attento alla persona. Non ho dovuto attendere molto per la prima visita urologica, solo una settimana, mentre in altri ospedali ho atteso anche mesi. E poi, dopo questa visita, io non ho dovuto fare nulla. Mi hanno richiamata a casa per gli incontri successivi. Mi hanno prenotato gli esami e poi l’intervento. Ringrazio di cuore il dottor Tuccitto e la sua équipe”. Lo scorso dicembre, alla signora Mirabelli è stato impiantato un pacemaker vescicale. “Un intervento mininvasivo – ha spiegato il primario di Urologia Giuseppe Tuccitto – eseguito in Day hospital. Il pacemaker viene impiantato sottocutaneo ed è come non averlo, ma lui
fa comunque la sua funzione, cioè quella di stimolare la vescica. In questo modo la signora non deve più praticare il cateterismo per urinare ed è ritornata così ad una vita normale”. Plauso del direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben: “Questo intervento – ha detto il Dg, complimentandosi con il dottor Tuccitto e la
sua squadra – dimostra come l’Ospedale di Chioggia, recentemente ristrutturato e ammodernato dal punto di vista strutturale (nuove stanze di degenza, nuovo Cup, nuova Radiologia, ecc) garantisca servizi di qualità e di eccellenza con risorse umane di riconosciuta professionalità e grazie a tecnologie all’avanguardia”.
Cannabis, l’invito del Ser.D ai genitori: “Osserviamo i nostri figli e collaboriamo” L’uso di cannabis a Chioggia segue il trend nazionale: aumenta il numero di consumatori e si abbassa l’età del primo spinello. Ma il Ser.D (Servizio per le dipendenze) dell’Ulss 14 registra un numero di accessi doppio rispetto alla media italiana. «Perché l’immagine del nostro Servizio – spiega il dottor Ermanno Margutti – si è evoluta, ci si fida di noi. Siamo riconosciuti non solo come luogo di cura, ma anche di ascolto, confronto, informazione. Ed aumenta il numero di genitori che si rivolgono a noi per parlare dei propri figli». Se qualche anno fa ad usare cannabis per la prima volta erano i ventenni, oggi si registrano casi anche tra i 13 e i 14 anni. Il Ser.D clodiense, infatti, nel 2013 ha seguito 192 tossicodipendenti e di questi, ben il 23% per uso di cannabis. «Per fortuna – aggiunge Margutti - le famiglie sono più sensibili al problema e sempre più spesso è proprio la mamma o persino entrambi i genitori ad accompagnare il figlio qui da
noi. Il Ser.D ha predisposto uno spazio solo per gli adolescenti e i propri genitori a cui si può accedere su appuntamento per chiarire, essere supportati e aiutati. Accanto alla prevenzione scolastica e territoriale l’ambulatorio Ser.D rimane un luogo di estrema importanza». Uno studio recente, realizzato con la collaborazione del Coges (società cooperativa sociale) di Mestre, intitolato “Area Scuola” analizza, tramite un questionario anonimo, l’uso della cannabis tra gli studenti delle scuole superiori. A Chioggia, su 260 studenti il 20% ha dichiarato di aver provato la cannabis. “Il problema – continua Margutti – è che chi fuma uno spinello poi è tentato di passare anche all’utilizzo di altre droghe come la cocaina e l’eroina. Come lo ha evidenziato più volte il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, la cannabis è “una droga ponte”, ovvero fa da apripista nell’utilizzo di altre droghe. E, a differen-
Il dottor Ermanni Margutti
za di quello che si pensa, non è una droga “leggera”. E’ pericolosa proprio perché viene sottovalutata, anche negli effetti, che sono nocivi soprattutto tra i giovanissimi: chi fuma prima dei 21 anni, infatti, rischia danni irreversibili al cervello. Dobbiamo fare in modo – conclude Margutti - ora che anche gli adulti siano consapevoli dei possibili effetti della cannabis sugli adolescenti, così come quelli dell’alcol. Per adulti e genitori è necessario osservare i propri figli, capire il significato di repentini cambi di umore, carattere, cadute nelle prestazioni scolastiche. Molte volte la causa è l’uso di sostanze. Le nostre porte sono aperte, per un consiglio o un consulto».
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20 Cavarzere Scuola media A. Cappon Il progetto Nautica School
Una lezione speciale sulla nautica
I ragazzi assistono interessati alla lezione (foto dal sito dell’Istituto comprensivo A. Cappon)
Il sottotenente di vascello Francesco Marsili della Capitaneria di Porto di Chioggia in classe per spiegare ai ragazzi della terza D la passione per il mare di Melania Ruggini
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l progetto Nautica School è sbarcato tra i banchi della scuola media Cappon: la Capitaneria di Porto di Chioggia ha fatto così scoprire la passione per la nautica agli studenti, grazie all’emozionante attività formativa riguardante le diverse tematiche legate ai compiti istituzionali del corpo delle capitanerie. E’ accaduto giovedì 23 gennaio, durante l’intervento dell’ufficiale sottotenente di vascello Francesco Marsili, della Capitaneria di Porto di Chioggia, che ha proposto alla classe 3^D un intervento coinvolgente, fatto di esperienze emotive e di contatto diretto con le risorse del vicino territorio. Il progetto denominato Nautica School nasce dall’iniziativa dell’insegnante Stefania Masiero che ha messo in atto un rapporto molto collaborativo con la Capitaneria di Porto di Chioggia, sorto con il contributo del sottufficiale Davide Grill. L’ufficiale Marsili, salutato al suo arrivo dall’esibizione musicale degli allievi della 2^ e 3^ F diretti dal professor Antonio Brazzo e dal dirigente scolastico Sturaro, ha incontrato la classe 3^D, per affrontare alcuni aspetti fondamentali della carriera militare, per parlare di cultura alla legalità e delle conoscenze più importanti per la navigazione: le coordinate geografiche, le carte nautiche, la carta di Mercatore, la navigazione, la rotta, la bussola magnetica. L’ufficiale Marsili ha coinvolto in maniera attiva e partecipe i ragazzi che in diverse occasioni hanno manifestato il loro interesse soprattutto nell’esperienza pratica e diretta con la cartografia, dimostrando attenzione anche verso la conoscenza dei compiti e delle attività svolte dal personale del Corpo delle Capitanerie di Porto e Guardia Costiera, volte alla difesa del mare e dell’ambiente costiero, alla salvaguardia e al soccorso della vita umana in mare e alla sicurezza della navigazione. Gli alunni non hanno mancato di rivolgere al personale moltissime domande, portando talvolta anche le loro piccole ma significative esperienze personali che hanno condiviso con i propri compagni di classe innescando, talvolta, dei veri e propri dibattiti. Questa bella esperienza si è conclusa con la consegna da parte della scuola di un omaggio all’ufficiale e alla Capitaneria in segno di doverosa riconoscenza e con l’esecuzione di un emozionante Inno d’Italia cantato dagli alunni e accompagnato al pianoforte e diretto dai professori Stefania Masiero e Patrizio Marchiori.
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“Gruppo genitori”: Sei incontri sui temi dell’infanzia
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a preso il via a fine gennaio il progetto “Gruppo genitori”, promosso nell’ambito delle attività dell’asilo nido di Cavarzere, struttura che ospita una quarantina di bambini dai tre mesi ai tre anni. Tale iniziativa rappresenta un’occasione per i genitori dei piccoli utenti di confrontarsi sui temi dell’educazione e della relazione coi propri bambini, per affrontare gli argomenti che più preoccupano o incuriosiscono le mamme e i papà, cercando attraverso una discussione guidata risposte ai dubbi e alle domande. “L’idea di questa iniziativa rivolta ai genitori – spiega Raffaella Pacchiega dell’ufficio scuola di Cavarzere – è nata dalla ormai consolidata esperienza di un rapporto sempre più stretto fra l’asilo nido e le famiglie dei piccoli che lo frequentano. Il progetto elaborato per quest’anno scolastico nasce dall’esigenza di creare uno spazio aperto di dialogo tra e con le famiglie, che aiuti i genitori nel loro percorso di crescita insieme ai figli e nell’esperienza importante di comunità al nido”. Le informazioni che i relatori, aiutati dalle educatrici, forniranno ai genitori rappresentano un modo diverso di avvicinarsi alla conoscenza dell’asilo nido, che continua, grazie a questa sua particolare identità, a mantenere l’attenzione sempre viva nei confronti del bambino, nel rispetto del processo evolutivo di crescita. Sono previsti sei incontri, che si concluderanno il 29 maggio, tutti con orario 17,30 – 19,30, coordinati dalla psicopedagista incaricata dall’amministrazione comunale, dott.ssa Fabiana Guardi, e in due occasioni vi sarà anche la presenza del pediatra di base Alfredo Ansaloni, che offrirà il suo contributo sui temi della salute del bambino e dell’alimentazione. Nicla Sguotti
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Cona 23 Risparmio energetico Il Comune aderisce anche quest’anno a “M’illumino di meno”
Cona spegne le luci per “dare l’esempio”
NEWS Conetta
Festa con la banda cittadina per i 100 anni di bernardetta
Il vicesindaco Bottin: “Valida campagna di sensibilizzazione per i più giovani. Abbiamo avviato un progetto anche nelle scuole” di Nicola Ruzza
È
ormai arrivata alla decima edizione l’iniziativa promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar, trasmessa quotidianamente da Radio 2, denominata “M’illumino di meno”: si tratta di una campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico che consiste nel gesto simbolico di abbassare o di spegnere le luci nei luoghi pubblici e nelle case dalle 18 alle 19.30 del 14 febbraio che, oltre ad essere la festa degli innamorati, quest’anno è coinciso con la Giornata del Risparmio Energetico. Come molti altri comuni e città d’Italia, Cona ha aderito all’iniziativa ed ha organizzato in più un progetto molto utile ed educativo, sia perché coinvolge le giovani generazioni, sia perché si traduce in uno stile di vita quotidiano: nella mattinata del 14 febbraio il vicesindaco Antonio Bottin, coadiuvato dal ragionier Milo Baldi dell’ufficio tecnico comunale, ha incontrato gli alunni delle scuole primarie e secondarie di Cona per spiegar loro il significato della Giornata del Risparmio Energetico, divulgando anche i dati sui consumi elettrici delle scuole negli ultimi anni e invitando i ragazzi a contenere i consumi elettrici. Per far ciò, sono stati individuati alcuni studenti ai quali è stato affidato l’incarico di “responsabili dell’e-
D Il logo dell’iniziativa per l’edizione 2014
nergia”, ruolo che consiste nella gestione dei consumi degli impianti elettrici, cioè nell’utilizzo razionale dell’energia: questi alunni avranno il compito di spegnere le luci inutilmente accese, di mettere in stand-by i computer e più in generale di evitare gli sprechi. Mensilmente l’ufficio tecnico comunale invierà una rendicontazione dei consumi che verrà confrontata con quella dell’anno precedente allo stesso mese, in modo da verificare l’operato dei responsabili: trascorsi dodici mesi verrà redatto un bilancio e se ci sarà stato un risparmio di Kwh rispetto all’anno precedente, la scuola virtuosa verrà premiata con il corrispettivo monetario di
quanto risparmiato. “L’iniziativa trova la sua motivazione nell’importanza del dibattito economico e politico sulla questione ambientale – sostiene Antonio Bottin – tema che si connette a sua volta con quello energetico e dell’inquinamento ambientale che è all’ordine del giorno anche nella nostra Amministrazione: si pensi alla realizzazione della centrale a turbogas di 800 Megawatt, o, ancora, all’impegno profuso per una corretta raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani da parte dei nostri cittadini”.
Omaggio del sindaco Anna Berto alla signora Cavallaro
omenica 16 febbraio la signora Bernardetta Cavallaro ha compiuto cento anni e Conetta, dove risiede da molti anni, ha fatto festa insieme a lei. La signora è nata nella vicina Agna ma abita nella frazione da quando si è sposata. Nella chiesa di Conetta, dedicata a Santa Maria della Neve, la mattina del 16 febbraio si è tenuta una celebrazione eucaristica di ringraziamento, animata dalla Banda musicale cittadina di Cavarzere, che ha poi eseguito un piccolo concerto in onore della festeggiata. La signora Bernadetta era circondata dai familiari e da molti amici e conoscenti, a celebrare la santa messa è stato il parroco don Umberto Sordo e per l’occasione la chiesetta della frazione ha accolto davvero tante persone, tra le quali il sindaco di Cona Anna Berto che ha consegnato a Bernadetta un omaggio floreale e una targa da parte dell’amministrazione comunale. Anche don Umberto, a nome dell’Unità pastorale di Cona, ha consegnato alla signora un dono e anche il maestro Michele Arrighi, direttore della Banda, ha consegnato dei fiori alla signora. Al termine della celebrazione eucaristica, la signora Bernadetta e tutti i presenti si sono avviati, accompagnati dalla musica della Banda, verso la vicina sede della Pro loco di Conetta, dove era stato allestito un ricco rinfresco, e la festa è proseguita fino al poN.S. meriggio.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
La manifestazione a Roma Artigiani, piccoli imprenditori e commercianti in piazza
“Abbiamo fatto sempre da soli, ora il Governo ci deve aiutare”
Semenzato, Confartigianato Venezia: “Siamo quelli del Made in Italy, che producono eccellenze, e rischiamo di scomparire” di Ornella Jovane
“R
appresentiamo l’ossatura del tessuto economico del Paese, una fetta significativa di società che da sempre ha lavorato in silenzio, per conto proprio, nell’ombra, senza mai chiedere nulla. Ora basta! La crisi economica e finanziaria di questi anni ha travolto e investito anche noi e ci ha messo in ginocchio. Questa volta non ce la facciamo da soli. E’ tempo ormai che la politica faccia la sua parte. Chiediamo al governo quello che è un diritto sacrosanto: di metterci in condizione di lavorare in libertà”. Poche parole, determinate, magari amare, ma ancora speranzose e dialoganti, sono quelle pronunciate dal presidente provinciale di Confartigianato, Marco Semenzato, che il 18 febbraio era a Roma, insieme ad una nutrita rappresentanza degli artigiani ma anche di commercianti e piccoli imprenditori che, tutti insieme, hanno sfilato in Piazza del Popolo nella manifestazione nazionale organizzata da Rete Italia Imprese per denunciare le difficoltà di un sistema produttivo al collasso.
Manifestanti veneziani a Roma il 18 febbraio scorso “E’ stata una manifestazione sentita e partecipata, come da tempo non se ne vedevano e per la prima volta le diverse categorie hanno deciso di mobilitarsi sotto un’unica bandiera“ commenta Semenzato raccontando la trasferta romana degli artigiani che dal Veneziano hanno aderito un po’ da tutto il territorio, riuscendo ad organizzare tre pullman pieni, a cui, nella conta, vanno ad aggiungersi coloro che hanno deciso di spostarsi in treno. “Come Confartigianato - riferisce - eravamo oltre un centinaio”. Dalla provincia, contando anche le organizzazioni del commercio e della piccola impresa, sono giunte a Roma un migliaio di persone. “Una significativa rappresentanza - fa osservare - che si faceva portavoce di un numero ben più elevato di persone. Ma di questi tempi è difficile scegliere di chiudere l’attività per una giornata intera...”. Che cosa ha fatto scattare la molla che ha spinto le categorie produttive fino a Roma?
“La necessità di recriminare l’attenzione della politica. Da troppo tempo ormai, - commenta indignato - invece, avvertiamo una distanza cosmica che ci fa percepire la classe politica e dirigente di questo Paese come qualcosa di molto lontano dalle nostre esigenze, dai nostri problemi. Ci siamo trovati a Roma in una fase di passaggio per il Governo, tra un presidente del consiglio e un altro. Ma era fondamentale che chi si fosse insediato dopo la crisi di Governo fosse cosciente del fatto che ci siamo anche noi, che siamo ancora in grado di reagire e di denunciare la nostra stanchezza ad essere considerati carne da macello”. “Senza impresa non c’è l’Italia. Riprendiamoci il futuro” è lo slogan dietro il quale si elencano tutte le richieste del mondo produttivo delle pmi: una politica del credito che permetta di rilanciare gli investimenti, un alleggerimento della pressione fiscale, un costo del lavoro che renda più competitivi, una burocrazia più leggera e razionale. “In estrema sintesi chiediamo al go-
verno un’opera incisiva di salvaguardia delle piccole attività produttive e dei posti di lavoro” spiega Semenzato. “Quando ci siamo contati in Piazza del Popolo a Roma - prosegue nel racconto - ci siamo rincuorati, perché abbiamo potuto constatare di fatto, al di là delle cifre che non sempre rendono l’idea della realtà, che siamo in tanti. Per un giorno siamo usciti dalla condizione di “invisibili” del mondo produttivo e, insieme, ci siamo fatti vedere, conquistando l’attenzione dei media. Ora, il nostro obiettivo è di sfruttare al massimo questa visibilità per urlare - arrabbiati ma non incattiviti - le ragioni di un popolo di piccoli e medi imprenditori che, a differenza delle grandi aziende di società di capitali, ogni giorno rischia in proprio, trascinando con sè nel rischio la propria famiglia. Vogliamo ricordare alla politica che siamo un patrimonio da valorizzare: le nostre attività sono agili, snelle, si riorganizzano velocemente per assecondare le sempre nuove richieste del mercato. Siamo in continua evoluzione. Siamo quelli del Made
in Italy, che producono eccellenze, qualità, originalità nella specificità delle tecniche di produzione e nel prodotto finale”. Eppure le storie dei nostri giorni raccontano di un tessuto sociale e produttivo storico che di giorno in giorno, con la chiusura costante di attività anche di lunga tradizione, rischia di estinguersi. “Quando - osserva - nel saldo tra mortalità e natalità di piccole e medie imprese si bilancia il numero delle attività che chiudono con quello di quante avviano il loro business - saldo che comunque rimane decisamente negativo - non si tiene presente il fatto che le nuove aziende, per lo più individuali, non sono imprese strutturate ma nascono sulla spinta della potente crisi occupazionale e spesso rappresentano l’ultima spiaggia per chi è rimasto senza lavoro. Non è un caso che sono quelle a più elevato rischio di mortalità”. Il tempo degli alibi - dicono - è finito per la politica, ora nell’elenco delle priorità del Governo ci devono essere anche loro.
lA TESTIMONIANZA COMMERCIANTI ESASPERATI: “AlMENO ABBIAMO FATTO SENTIRE lA NOSTRA vOCE”
“N
on riusciremo forse a cambiare le cose, ma almeno ci abbiamo provato. Abbiamo fatto sentire le nostre ragioni perché siamo stanchi di subire sempre in silenzio e di fare i conti tutti i giorni con difficoltà e disagi, spesso più grandi di noi. Senza parlare di chi, e sono in molti, ha deciso di gettare la spugna e alla fine ha pensato di chiudere la propria attività. Non è giusto. Al di là delle nostre vetrine, ci sono storie di sacrificio quotidiano, di coraggio e di pensieri che non ci fanno dormire la notte. E pensare che abbiamo tanto entusiasmo e voglia di fare!”. C’era anche Elena Testoni, titolare del negozio di parrucchiera, Le Kiome di Elena a Maerne di Martellago, a manifestare a Roma. Racconta di una giornata speciale, caratterizzata da una profonda solidarietà nata dal confronto di storie più o meno simili e dalla condivisione degli stessi disagi.
“Ci hanno tolto il futuro” commenta e poi osserva: “Ma come faccio io ad andare avanti se l’unica dipendente che ho mi costa, in tasse, il doppio dello stipendio che porta a casa? Non posso mica lasciarla per strada, ha una famiglia anche lei da mantenere! E così sacrifico il mio stipendio, stringo i denti, nell’attesa di tempi migliori”. Nel viaggio in treno verso Roma si raccontavano le loro vicende, di attività storiche destinate a chiudere di qui a qualche mese, dopo decenni di lavoro, investimenti e progetti andati in fumo, magari sacrificando anche la casa per tentare di risalire la china. Di commercianti costretti a licenziare i propri figli perché non in grado di pagare loro gli stipendi e scoraggiati dall’impossibilità di vedere una prospettiva per il domani. O.J.
Elena Testoni, in piedi, insieme con Luigina Da Pieri, referente territoriale di Confesercenti per il Miranese
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IL DIRITTO DI CAMBIARE
Spazi aperti 25 3 Territorio In provincia si fa il punto dell’attività svolta nel 2013
Piani delle Acque, previsti 240 interventi Sono stati approvati da 17 comuni, adottati in prima fase da 3 comuni, redatti da altri 3 di Alessandro Abbadir
P
iani delle Acque in provincia di Venezia, molto è stato fatto. I piani delle acque sono uno strumento importantissimo di messa in sicurezza idraulica del territorio, con i quali è possibile controllare e correggere le criticità che provocano allagamenti ed esondazioni. Una costante degli ultimi 15 anni. Nel 2013 la Provincia ha svolto per i Piani delle Acque: il monitoraggio dello stato di attuazione; il supporto alla realizzazione e degli interventi previsti, la realizzazione di uno strumento per organizzare e consultare in modo rapido le informazioni contenute, e ha reso più diretta l’attività di monitoraggio Quadro d’Unione. La Provincia ha inoltre contribuito economicamente alla redazione dei piani, cofinanziando progetti e interventi idraulici considerati come necessari dai piani delle acque stessi. Ciò è stato reso possibile in base alla Legge regionale n. 11/01, utilizzando prevalentemente risorse derivanti dalla percentuale di canoni del demanio idrico trasferiti dalla Regione.
L’attribuzione delle risorse si basa sull’esame da parte della commissione di valutazione, composta dai dirigenti dell’ente, che verifica le priorità di intervento su base tecnica. I piani sono stati approvati da 17 comuni: Annone Veneto, Cavallino Treporti, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Cavarzere, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò Marcon, Martellago, Pianiga, Quarto d’Altino, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè, Stra. Adottati in prima fase da 3 comuni: Gruaro, Portogruaro e Pramaggiore. Redatti da 3 enti locali: Fossalta di Piave, Mirano, Venezia. Affidati da 18 comuni: Ceggia, Musile di Piave, Noventa di Piave, Spinea, Caorle, Chioggia, Cinto Caomaggiore, Concordia, Eraclea, Fossalta di Portogruaro, Meolo, Mira, Noale, San Donà di Piave, San Michele al Tagliamento, San Stino di Livenza, Torre di Mosto, Vigonovo. Gli interventi previsti dai piani delle acque dei Comuni che lo hanno già approvato a fine 2013, sono circa 240. In riferimento
al loro stato di attuazione, 183 non sono stati ancora realizzati, 6 sono in fase di progettazione, 8 in fase di realizzazione e 43 sono stati realizzati. “I piani delle acque - spiega il presidente della commissione consigliare provinciale urbanistica Michael Valerio - hanno un ruolo chiave per quanto riguarda le buone prassi adottate nell’ambito delle politiche locali. Dal 2009 ad oggi sono stati compiuti importanti progressi in un ambito di attività che in passato non era stato adeguatamente valorizzato. Coscienti del buon lavoro svolto, abbiamo visto che non è ancora completato, e pertanto questa tematica deve rimanere prioritaria”. Tra le altre attività sviluppate in questi anni: trasferimenti delle risorse per i piani e gli interventi, promozione e la partecipazione di attività di coordinamento, pubblicazione di un testo divulgativo in materia, redazione della proposta di schema di regolamento fossi privati, divulgazione di regole per la corretta gestione.
AgRICOlTuRA NASCE AgRINSIEME
L
’agricoltura nel veneziano si unisce. E’ nato “Agrinsieme”, il coordinamento di tre associazioni di categoria cioè Cia, Confagricoltura e Cooperative Italiane. Un marchio che diventa il primo del settore in termini di rappresentanza, è stato presentato nella sede della Cia a Marghera. Aderisce ad Agrinsieme complessivamente oltre il 50% delle aziende della provincia, leggi 6000, per quasi 10 mila addetti. A spiegare l’operazione è il direttore della Cia Mario Quaresimin. “Non si tratta di una fusione - spiega Quaresimin - il coordinamento integra patrimoni e valori che vengono esaltati in una strategia unitaria. Agrinsieme costituisce pertanto un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni hanno realizzato autonomamente. Ci impegneremo su semplificazione burocratica, corretta gestione delle risorse naturali e promozioni di nuove aggregazioni per relazioni economiche e strumenti di servizio per accrescere la competitività e il valore aggiunto del nuovo ruolo della cooperazione agricola”. Vasta la rappresentanza per area. Sono rappresentati in Agrinsieme molti imprenditori del Veneto Orientale, noto per l’altissima qualità del vino, ma anche aziende del settore orticolo di Chioggia e Cavarzere e del radicchio nel Miranese. Resta fuori dal consorzio la Coldiretti che rappresenta il 40% circa della rappresentanza. A.A.
ADOTTAMI Asia. Quasi 2 anni, femmina sterilizzata, circa 20 kg, adottata un anno fa e poi riportata indietro. Ora Asia si trova dentro un recinto, esattamente come 8 mesi fa. Cerchiamo per lei nuova e definitiva famiglia. Lea. Femmina incrocio setter, taglia media, circa 20 k, 7 anni. Ben tenuta ma ha l’istinto predatorio. Questa nuvola nera è un amore di cagnetta. Se gestita bene, è eccezionale! La piccola da un occhio non ci vede ma la sua bellezza fa passare in secondo piano questo dettaglio. Gigetto. Maschio, taglia media, circa 7 mesi. Stupenda nuvola bianca, incrocio maremmano, dal carattere meraviglioso. Coccolone, buono e ubbidiente. E’ cresciuto troppo e per questo le porte del rifugio si sono aperte. Ora Gigetto aspetta una famiglia che lo accolga. Chicca. Femmina di circa 10 kg, anni 11. In rifugio perché i suoi amati proprietari sono molto anziani. Ora è dentro il recinto dei vecchietti, ma lei era abituata in casa, in braccio, in divano. La sua sofferenza è la nostra, il suo dolore è il nostro. Chicca aspetta una casa per gli ultimi anni che le rimangono.
Ares, circa 3 anni, taglia piccola, kg.10. L’anno scorso era stato adottato. Poi è stato riportato dentro al recinto dopo avere assaporato il calore di una famiglia. Il tempo passa e per lui non è più giunta alcuna richiesta. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus 3289620233
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Inchiesta Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, ne illustrano le caratteristiche
Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete
di Ornella Jovane
“G
li atti di prepotenza e le forme di comporta- proprio dall’anonimato, si trasformino e diano il peggio mento aggressivo che si esercitano nel web di sè”. possono creare danni enormi sugli adolescenti Ma, forse, il peggiore dei connotati che si possono che le subiscono perché si sentono fragili, soli e indifesi attribuire al cyberbullismo è la disumanizzazione dell’atto proprio in quel mondo virtuale nel quale si erano rifugiati. stesso. Incapaci di affrontare la minaccia o, nei casi più gravi la “Se nella realtà - esemplifica lo psicoterapeuta - fra persecuzione, vivono con disperazione l’umiliazione della gli spettatori che assistono ad un atto di prepotenza o di vessazione che si traduce in pensieri tormentati, difficoltà violenza ad un certo punto c’è chi interviene per fermare esistenziale ed incapacità di trovare una via di uscita”. lo scempio, nella rete manca il ritorno empatico, si assiste Il bullismo informatico e le nefaste conseguenze “passivi” come se si stesse vedendo un film, senza che che può avere sulla vita dei ragazzi è un tema di gran- nessuno intervenga”. de attualità che la cronaca ha recentemente richiamato “I social network - commenta Busato - sono una inteall’attenzione dei media con il caso della ragazza di Cit- ressante forma di partecipazione e di comunicazione che tadella che si è tolta la vita lanciandosi dall’ultimo piano tuttavia va utilizzata con responsabilità. Fondamentale da di un albergo, spinta a suicidarsi dalle offese di probabili questo punto di vista è il ruolo degli adulti che devono, sencoetanei sul sito web Ask.fm. Quali sono le caratteristiche za remore e con autorevolezza, lavorare sull’educazione del bullismo informatico, quali le degli adolescenti”. In che modo? conseguenze e come difendersi dagli Un atteggiamento “Rendendo - risponde concluimbarazzante attacchi on-line? dendo Busato - i giovani consape“Il cyberbullismo - risponde Lino si può trasformare voli di rischi e pericoli della rete, Busato, psicologo e psicoterapeuta in video che sviluppando nei nostri ragazzi il - ha delle specifiche caratteristiche si ricorderà all’infinito senso critico per attrezzarli a saper che rendono, rispetto al bullismo distinguere tra il bene e il male. nella vita reale, ancora più disastrose le conseguenze. Non è un compito facile nè circoscritto alle occasioni ma un Innanzitutto è sufficiente un singolo episodio per procurare lavoro che si deve svolgere nei tempi lunghi, sin dalla scuodanni enormi nei confronti della vittima. Un atteggiamento la primaria. E’ fondamentale il passaggio dell’educazione imbarazzante, colto magari occasionalmente durante una socioaffettiva, insegnare cioè ai bambini a stare insieme, festa, si può trasformare in un video scomodo o umiliante educarli all’accettazione dell’altro, al rispetto dell’altro e a che postato, sui social network, apre ad una vetrina ster- vedere e sentire le sofferenze e le emozioni di chi ci sta minata di testimoni. L’umiliazione sarà dilagante anche nel di fronte”. tempo. Il fatto in sè non è circoscritto al momento in cui “Comportamenti basati su forme di prepotenza eserciaccade, ma disponibile 24 ore su 24 nel web. La vittima tate da uno o più soggetti su un minore, ovvero i cosiddetti dell’aggressione subisce l’umiliazione e, nei casi più gravi, atti di bullismo legati all’età, ci sono sempre stati. Ciò che la persecuzione senza tregua, che si dilata all’infinito nello è cambiato, nella rete, non è tanto l’impatto in termini spazio e nel tempo”. quantitativi del fenomeno quanto, piuttosto, il grado di “L’anonimato dietro cui si può tranquillamente na- percezione dello stesso e soprattutto la gravità dell’effetto scondere il “carnefice” è un’altra delle caratteristiche del provocato su chi lo subisce”. Tommaso Palumbo, primo cyberbullismo - prosegue Busato - che spiazza e inquieta la dirigente della Polizia di Stato, dirigente del Compartimenvittima. Accade che ragazzi che nella vita reale non avreb- to Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, è bero mai comportamenti discutibili, nel web, incoraggiati impegnato in iniziative di sensibilizzazione ed informazio-
In alto Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, sotto Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto
ne rivolte ai giovani e agli adulti, genitori ed educatori, sul ficazione della vittima”. tema dei social network, della navigazione sicura e sui “Nei nostri uffici – racconta – giungono genitori che pericoli, più o meno nascosti, della rete. richiedono di oscurare video o rimuovere foto e messag“Un tempo – spiega – ci si muoveva in modo sponta- gi mortificanti per i propri figli. Va precisato tuttavia che neo, oggi l’attività in chiave di prevenzione è strutturata e l’operazione richiede il necessario intervento dell’Autorità progettata. La Polizia Postale e la Polizia di Stato si muove giudiziaria e non sempre è agevole e scontata. Senza conin team con il Dipartimento di Pubblica sicurezza del Mi- tare il fatto che, nel tempo di permanenza in rete, video, nistero dell’Interno, col Miur e in partnership con le stesse foto e messaggi possono essere scaricati e i fruitori si molaziende che offrono servizi per la navigazione in internet”. tiplicano a dismisura”. Rivolge l’attenzione in modo specifico al mondo dei Ci sono poi da tener presente le conseguenze legali e social network il progetto itinerante “Una vita da social” penali causate dalla richiesta di rimozione o oscuramento che la Polizia Postale e la Polizia di Stato stanno portando di materiali da internet, dal momento in cui si decide di sul territorio. “Ci muoviamo con un trak attrezzato con fare ricorso alle autorità giudiziarie. aula multimediale – spiega il primo dirigente – nel quale Insomma quella che nella vita reale può essere conorganizziamo incontri con gli studenti e la cittadinanza. siderata una ragazzata, legata alle intemperanze dell’età La presenza di testimonial, personaggi famosi del mon- e catalogata come un comportamento tipico adolescendo dello sport, della cultura e dello ziale, da punire ma nell’ambito spettacolo vicini ai giovani, aiutano Quello che nella vita ristretto della famiglia o comunque a veicolare in modo ancora più reale è una del contesto nel quale si consuma, efficace i messaggi “educativi e “ragazzata” nella rete e tuttavia con una buona dose di informativi” che andiamo portando può diventare un tolleranza, nella rete può diventare reato perseguibile in giro per le città”. facilmente un reato perseguibile. Le tappe venete del percorso “Le nuove tecnologie – fa ositinerante sono programmate per il prossimo 14 aprile a servare il dirigente di Polizia postale - che hanno potenPadova e il 15 a Venezia. zialità enormi, possono perciò diventare insidiose in caso Ed è proprio la tematica dei social network che richia- di comportamenti “insani”, come appunto gli atti di bullima la maggiore attenzione e soprattutto invita a tenere smo, che, se nella vita reale abbiamo imparato ad arginaalta la guardia nell’ambito degli incontri a rischio cyber re, non siamo ancora in grado di gestire con padronanza bullismo. nel web, soprattutto perché non abbiamo ancora fatto gli “La maggiore differenza tra un atto di bullismo nella anticorpi per tenere sotto controllo le conseguenze, che a vita reale e uno subito nella rete – spiega Palumbo – è volte possono essere davvero dolorose”. l’enorme risonanza che quello informatico riesce ad avere, L’unico fronte sul quale si può lavorare con profitto per la possibilità, che offre il web, di moltiplicare all’in- rimane dunque quello della prevenzione. finito i testimoni e l’atto stesso. Una scena di violenza “I figli – conclude Tommaso Palumbo - vanno seguiti, ripresa dallo smartphone – non necessariamente da un ancora prima che nella rete, nella vita reale: vanno responamico o conoscente della vittima che subisce ma anche da sabilizzati ed educati ai valori e al rispetto dell’altro. Vanno una persona sconosciuta che si trova per caso ad assistere sensibilizzati e va insegnato loro che ogni azione che comall’atto di bullismo – una volta postata su Facebook o piono nei confronti degli altri ha delle conseguenze delle su WhatsApp avrà una platea sterminata di visitatori. E quali sono essi stessi responsabili e di cui sono chiamati a questo con la conseguenza di aumentare lo stato di morti- rispondere”.
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Il Veneto in primo piano 11 27 Il saggio”Il profumo dei limoni Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” di don Jonah Lynch
Dall’illusione di essere ovunque al rischio di distacco dal mondo reale di Ornella Jovane
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l profumo intenso dei limoni, il ruvido della buccia gialla, il loro sapore asprigno. Tatto, olfatto e gusto: sono i tre sensi stimolati dalla vista delle piante che si affacciano nel giardino, verso il quale casualmente lo sguardo si rivolge. La realtà in tutta la sua pienezza non può essere vissuta nella rete: tre quinti di essa, tre dei cinque sensi, non viene percepita. E’ questa la premessa che ha ispirato “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” il saggio pubblicato da don Jonah Lynch nel 2011 e che tutt’ora ispira il vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo a Roma negli incontri con i genitori e docenti sul tema in questione. Recente, al riguardo, il suo intervento a fine febbraio a Vigonza (nel Padovano) sul tema “Io voglio educare”, un ciclo di incontri per non lasciare soli i figli (e anche i genitori) nel mondo virtuale. Nel suo libro “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” lei analizza l’orizzonte delle nuove tecnologie, ne rileva le utilità e i vantaggi ma mette in guardia anche dai limiti e dai disagi. Ci aiuta don Lynch a capire? “È bellissimo poter comunicare in tempo reale con chiunque, in qualunque parte del mondo, raggiungere agevolmente informazioni un tempo quasi introvabili. Al tempo stesso, questa quasi “onnipotenza” del web e della tecnologia in ge-
nerale è anche il suo lato insidioso: l’illusione di poter essere ovunque, poter sapere tutto e contattare chiunque. La vita digitale presenta questa illusione di illimitatezza, che può generare un distacco dal mondo in cui possiamo agire, toccare, sentire i profumi…”. La tecnologia ha avuto un impatto significativo nella vita di tutti, ma imponente in quella dei giovani, tant’è che noi adulti definiamo le nuove generazioni come “nativi digitali”. Non è che in nome di questa definizione accettiamo - noi adulti - in modo incondizionato e talvolta acritico la massiccia invadenza della dimensione virtuale nella vita dei nostri ragazzi? “Secondo lei, i nostri figli appartengono alla nostra stessa specie? Cioè, chi è nato dopo la rivoluzione tecnologica, che ha prodotto Facebook, Google e gli altri, ha la stessa natura di me e di lei? A mio parere, la natura umana più perfetta è quella di Maria, madre di Gesù. E il Concilio Vaticano II ha detto che Cristo svela l’uomo all’uomo. In Lui, cioè, impariamo chi siamo. Certamente Cristo non è stato un passo intermedio nell’evoluzione verso l’”uomo digitale”. Educare ai tempi di Facebook non è poi così semplice: gli adulti hanno gli strumenti e le conoscenze adeguate per dare ai ragazzi un’educazione idonea a sapersi gestire con autonomia e senza farsi male nella vita che sgorga in “rete”, nelle relazioni che si creano con i social
network? “Educare non è mai stato semplice. La realtà tutta mette sempre alla prova la nostra libertà. Siamo sempre liberi di scegliere di allontanarci dalla verità, da ciò che è bello e vero, ma portiamo anche le conseguenze di quelle scelte. Partecipare alla vita dei ragazzi significa partecipare alla loro giornata, interessarsi a loro, ascoltarli. Educarli vuol dire anche proporre le cose più belle che conosciamo. Se siamo convinti di ciò che diciamo, saremo credibili. In particolare, nell’educazione all’uso delle tecnologie, della rete, vale come sempre dare l’esempio. Quanti di noi adulti sanno rinunciare alle notizie sul telefonino o all’ultimo video su Facebook? Ai ragazzi che educo ho proposto il “digiuno digitale”, il fare a meno, per gran parte della giornata, degli strumenti tecnologici. Domandiamoci: utilizziamo i nostri mezzi di comunicazione, o ne siamo schiavi? Impariamo noi adulti a decidere: ora spengo il cellulare, mi concentro interamente sulla persona che è qui, davanti a me. Questa riscoperta può darci la forza di accompagnare anche i nostri ragazzi”. Si possono creare relazioni di qualità attraverso i social network? O una società iperconnessa in realtà rivela solo delle enormi solitudini, o quanto meno delle relazioni superficiali? “Senza dubbio l’”iperconnessione” può assottigliare lo spessore dei nostri rapporti, può renderli fugaci, veloci come
A lato Don Jonah Lynch sotto il suo volume “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook”
un tweet o un sms. D’altra parte, però, il web e tutto ciò che offre fa parte della realtà, il web stesso è parte della realtà. Nell’esperienza di una grande amicizia, l’altra persona diventa parte di me, in maniera così profonda che sentiamo la ristrettezza del canale digitale, che è, per sua natura, selettivo, che lascia da parte, inevitabilmente, tante sfumature della realtà”.
28 12 Il Veneto in primo piano Il docente e le nuove tecnologie. Consigli del professor Pietro Gavagnin agli educatori
“Anche gli adulti devono esserci in rete, senza paura” “Una delle vie maestre per la promozione della sicurezza on line è una combinazione equilibrata di protezione e responsabilizzazione” di Ornella Jovane
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l cielo in una stanza: opportunità e pericoli della rete” è il titolo emblematico di un ciclo di tre appuntamenti che iniziati il 14 marzo a Mestre, presso la scuola media “Don Milani”, proseguiranno il 27 del mese a San Donà di Piave, all’istituto “Ippolito Nievo”, e il prossimo 11 aprile a Chioggia al Galileo Galilei. Agli incontri, organizzati dal Forum provinciale associazione genitori scuola di Venezia, prenderà parte il professor Pietro Gavagnin, docente al Liceo Morin di Mestre, vincitore con il suo progetto pgava.net della sezione “docente dell’anno” al premio nazionale 2013 “Anp per l’innovazione”. Una iniziativa, giunta alla quinta edizione, che si pone come obiettivo quello di diffondere l’uso delle tecnologie informatiche nell’insegnamento. E’ lui, insegnante ed esperto di informatica, che spiega agli adulti, genitori ed educatori, come gestire il confronto con la wireless generation. Quali sono le opportunità e i pericoli della Rete per gli adolescenti?
“Di pericoli ce ne sono. Ma sono sostanzialmente gli stessi pericoli che incontriamo nella vita: quando usciamo, quando ci rapportiamo agli altri, quando manipoliano i nostri dati. L’importante è non farsi prendere dal panico perché altrimenti non lasceremo più uscire i nostri figli neppure per strada o dagli amici. Un innocuo coltello da cucina può servire per spezzettare alcuni semplici rametti di prezzemolo ma può essere anche un’arma pericolosissima! Opportunità ce ne sono molte ed anzi, oggi quando non possiamo connetterci tutti noi sentiamo come una sensazione di mancanza. Internet non solo è serbatoio quantitativamente sconfinato di conoscenza ma può essere il motore o l’occasione per instaurare nuove relazioni (pur con le dovute cautele). Se si usa con acutezza. Se si usa con competenza. Se si usa con coscienza. Se si usa con conoscenza”. Come possono i genitori “prevenire” i pericoli? “Non credo servano proibizioni (che
hanno un effetto spesso contrario). Con i giovani le figure di “mediazione” (genitori, insegnanti) devono convincersi che sia importante “esserci”, nonostante noi genitori sappiamo bene che a volte è difficile: i nostri figli devono sapere che ci siamo. Per aiutarli, per consigliarli, per indirizzarli, per proteggerli. Una delle vie maestre per la promozione della sicurezza on line è una combinazione equilibrata di protezione e responsabilizzazione”. Cosa dire ai ragazzi perché si proteggano dalle violazioni del web? “Quello che ci si sente dire quotidianamente: non “distribuire” a cuor leggero dati personali. Non accettare facilmente “amicizie” da persone che non si conoscono. Non aprire allegati o compilare e spedire form senza la consapevolezza di ciò che si sta facendo. Purtroppo però uno dei pericoli della rete che purtroppo sta diventando sempre più una moda è il Sexting (sex+texting = autoscatti in pose sexy). E qui ritorniamo al discorso di prima. Per noi adulti è necessario esserci. Ma non passivamente. Ciò a cui
Il professor Pietro Gavagnin dobbiamo tendere è una educazione, una formazione complessiva della personalità del ragazzo che serva sempre, online e offline”. Come possono gli adulti inserirsi con autorevolezza e tutelare i ragazzi dalle insidie che il web nasconde se ne sanno meno e sono meno attrezzati di loro? “Devono attrezzarsi. Ovvio. Scusi se mi ripeto ma in quell’”esserci” di cui ho parlato in precedenza ci sta dentro tutto! Lo so, può essere difficile. Ma può risultare anche divertente e…utile! Per quanto riguarda gli insegnanti ad esempio è assolutamente necessario saper usare il web, e per questo è necessario praticarlo. E’ lo stesso motivo per il quale nelle scuole professionali insegnano docenti che praticano un certo mestiere. Quando mi riferisco alla necessità di un aggiornamento serio da parte degli insegnanti non voglio sottolineare l’importanza di “contenuti” (e qui si spiega l’inutilità dei
vari corsi e progetti che l’amministrazione negli anni ha organizzato) quanto l’importanza di pratiche, di “buone” pratiche. E’ fondamentale non avere paura del mezzo, è fondamentale saperlo dominare”. E’ vero che i ragazzi temono il bullismo virtuale? In che misura? “Il bullismo è molto più diffuso offline che online ma esser vittima di cyberbullismo è un’esperienza dolorosa per la maggior parte dei ragazzi intervistati nelle indagini scientifiche che si fanno periodicamente. Per questo motivo, dati alla mano, posso confermare che il bullismo virtuale faccia male (l’85% dei giovani che l’hanno provato si sono dichiarati infastiditi o turbati) credo anche per una sensazione di solitudine e di impotenza che la vittima sente e che viene moltiplicata e amplificata dalla “solitudine” tipica del mezzo: usiamo la rete standocene da soli”.
lA CuRIOSITà DAglI STATI uNITI lA MODA DEl FACEBOOk-lIFT PRENDE PIEDE ANChE IN ITAlIA Anche in Italia si ricorre al ritocco estetico per apparire più giovani nella foto di Facebook
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i solito è l’impietosa videocamera del telefono o del computer, oppure è una fotografia scattata da amici e condivisa in rete. Capita di rivedersi da un’ottica diversa e, spesso, si scopre un’immagine di sé che non ci si aspetta. Doppio mento, occhiaie e qualche ruga che erano sfuggite, magari, davanti allo specchio, vengono invece alla luce con i nuovi social network e i nuovi media. E la bellezza nell’era 2.0 non fa sconti a nessuno. “Oggi si scattano foto o si girano video con maggiore frequenza rispetto al passato e ci sono quindi anche più occasione per confrontarsi con la propria immagine e con i segni del tempo - osserva Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano -. Si notano più facilmente i cambiamenti: una piccola ruga, l’occhiaia più marcata o la palpebra leggermente cadente che attribuisce un’aria stanca ci fanno vedere come effettivamente ci vedono gli altri”. Negli Stati Uniti hanno già ribattezzato la tendenza “facebook-lift”. Pur essendo difficile misurare il fenomeno, qualche segnale del diverso approccio dei pazienti c’è anche in Italia: innanzitutto “i pazienti quando
si presentano in studio hanno ben chiaro dove vogliono intervenire e cosa attenuare. Inoltre i modelli di riferimento non sono più tanto i divi del cinema o delle passerelle, come poteva essere fino a qualche tempo fa, quanto loro stessi, solamente qualche anno prima”, continua il chirurgo estetico. I social stanno diventando quindi lo specchio del tempo che passa. Cambiando così l’approccio alla chirurgia estetica. “In effetti prima ci si rivolgeva dal medico estetico in occasioni di importanti cambiamenti nella propria vita: un matrimonio o una separazione, una gravidanza o un nuovo lavoro, erano questi i principali motivi che spingevano i pazienti, indistintamente uomini e donne, in studio -, ricorda Gilardino. - Oggi la tendenza è diversa. Chi era diffidente anche davanti ad una iniezione di filler, chiede di poter migliorare il proprio aspetto attenuando qualche segno del tempo dal proprio viso”. Le richieste si concentrano prevalentemente nella zona del volto. “Nella maggior parte dei casi si tratta di attenuare qualche ruga del contorno occhi oppure restituire volume a delle labbra che si sono assottigliate troppo”.
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Il Veneto in primo piano 13 31 Sicurezza Troppi mendicanti professionisti che, spesso, molestano i cittadini
Povertà o racket? Lotta congiunta agli accattoni Le tre provincie Padova, Treviso e Venezia stringono un patto per combattere l’accattonaggio crescente mettendo insieme le forze di polizia
Mendicanti violenti Le donne hanno paura
di germana urbani
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iro di vite per arginare un fenomeno crescente dietro al quale, però, non c’è solo la miseria. Probabilmente c’è anche la malavita organizzata. Da marzo polizie locali, questure e prefetture dei tre capoluoghi Padova, Treviso e Venezia si riuniranno per fare il punto della situazione e definire strategie per affrontare il problema come un’unica realtà urbana: la città metropolitana. Al vertice saranno invitati anche i funzionari delle rispettive Questure. La giunta di Treviso ha dato il via a quest’azione congiunta sicura che ci voglia una visione ampia del problema per provare a risolverlo, in quanto esisterebbe una struttura organizzata che usa alternativamente le tre città facendo leva su persone disperate che finiscono in questa rete. Le prime voci di denuncia di questo fenomeno sono venute da chi i poveri li conosce bene. Tra loro il direttore della Caritas veneziana, monsignor Dino Pistolato, che ha accolto la decisione con un plauso. “L’elemosina è un atto di misericordia – ha detto – ma più volte abbiamo denunciato che l’accattonaggio sta diventando un business per qualcuno. Furboni che chiedono il pizzo per mendicare in un angolo di strada, con percosse e minacce, che sfruttano e ricattano gente in situazione d’indigenza. Quindi bene se si riesce a fare una barriera comune in un territorio vasto e che chi se ne occuperà colpisca davvero il racket e non i veri poveri”. Contro l’accattonaggio i primi cittadini e la polizia locale non possono quasi nulla, solo elevare delle sanzioni che dovrebbero servire almeno come deterrente ma che in realtà non risolvono granché. A Padova nel 2013 sono state elevate 619 sanzioni per accattonaggio molesto. “Siamo arrivati a oltre 50 a carico di una singola persona - precisa Ivo Rossi -. Questa attività
ha già portato la polizia locale a fare richiesta alla questura di allontanamento di 8 persone”. A Treviso nello stesso anno sono state 250 le sanzioni e dall’inizio del 2014 sono già una settantina. Non serve a nulla neanche sequestrare il denaro che il mendicante ha raccolto sino al momento della sanzione. Questi torna comunque a fare il suo “mestiere” il giorno dopo. “Quando le sanzioni non hanno più effetto – ha detto il vicesindaco e assessore alla sicurezza di Treviso Roberto Grigoletto – occorre trovare rimedi efficaci. Gli accattoni molesti legati al racket verranno riconosciuti dalla polizia locale, saranno identificati dagli agenti e accompagnati in questura. Verrà loro notificato un provvedimento di pubblica sicurezza, il foglio di via. Se torneranno a Treviso nei tre anni di allontanamento, verranno definitivamente allontanati con un decreto penale”. “Sono contrario all’introduzione del divieto di accattonaggio” aveva detto l’estate scorsa il sindaco di Venezia Orsoni, dichiarando in anticipo che non aveva intenzione di replicare Cacciari che, per risolvere la questione del centro storico, fece un’ordinanza apposita tra mille polemiche. Certo con la prefettura si è valutata l’applicazione del foglio di via con rientro coatto, e ora questa convenzione PaTreVe dà una ulteriore spinta verso la regolamentazione di un fenomeno che a Mestre e Venezia è davvero pesante. I tre sindaci solleciteranno anche interventi su scala nazionale per colpire le organizzazioni criminali che molto spesso stanno dietro a questi mendicanti: “Chiederemo - conferma il primo cittadino di Treviso l’introduzione di un reato che punisca lo sfruttamento in forma associativa dell’accattonaggio”.
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In alto a sinistra il sindaco di Padova Ivo Rossi, di seguito Giorgio Orsoni sindaco di Venezia e sotto Giovanni Manildo, sindaco di Treviso
veva alzato un vero e proprio polverone la scelta del parroco di San Lorenzo a Mestre che, nei giorni della messa aveva deciso di impiegare dei giovani come “guardie parrocchiali” allo scopo di allontanare i mendicanti rom che, appostati sul sagrato o, peggio, durante le unzioni all’interno della chiesa, chiedevano ai fedeli l’elemosina. Quindi don Fausto Bonini, un uomo mite, aveva deciso di blindare le messe. “Se anche don Fausto Bonini – aveva commentato il sindaco Orsoni -, che è una persona di grande equilibrio e dedito alla carità, è arrivato a prendere questi provvedimenti è chiaro che il problema il problema ha raggiunto un grado limite”. Orsoni ci tiene però a sottolineare come occorra stare attenti a non fare di tutta l’erba un fascio. “Confondere l’accattonaggio riconducibile al racket con chi mendica per necessità sarebbe un errore. E anche sul fronte del racket – ha proseguito Orsoni - serve una netta distinzione tra sfruttati e sfruttatori. Ma di questo se ne devono occupare le forze dell’ordine”. Ma il problema sicurezza c’è e lo sentono soprattutto le donne che, mentre fanno le loro spese in centro si vedono improvvisamente avvicinare da uomini che insistentemente chiedono un euro o di più. “Mendicare è possibile – afferma Leda Cossu, anima del volontariato mestrino – ma la violenza è un’altra cosa. Tra gli accattoni violenti c’è chi alza anche minaccioso il bastone verso le donne, fingendo di zoppicare, controllandole a distanza. Una violenza che fa paura”. E certo di questa situazione non sono felici i commercianti che conoscono bene il problema che, a detta loro è stato tollerato o sottovalutato troppo a lungo. “ In molte zone della città – ha detto Dario Corradi, dell’Ascom - si è abbassato il livello di vivibilità. E quando sento che i turisti di un bus vengono circondati e viene loro impedito di scendere perché non sganciano l’euro, allora dico che non è accattonaggio, ma criminalità, che va combattuta e che danneggia l’immagine della città. Noi commercianti però vediamo i vigili solo quando si tratta di controllare se lo spazio del plateatico è stato sforato di cinquanta centimetri. È giusto che lo facciano, non voglio dire di no, ma ci piacerebbe venderli in azione anche per prevenire episodi come questi”.
32 Cultura locale Tradizioni Appuntamento il 23 marzo dalle 14.30
Si rinnova l’appuntamento con i carri allegorici in piazza
NEWS Il personaggio
Marco crepaldi in tv, per una settimana a fianco di caterina balivo Marco Crepaldi con la conduttrice della trasmissione, in onda su Rai 2, “Detto fatto” Caterina Balivo
di Nicola Ruzza
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itorna anche quest’anno l’immancabile appuntamento con il Carnevale di Cavarzere che vedrà protagonisti carri allegorici e gruppi mascherati che giungeranno da tutto il Veneto per la tradizionale sfilata per le vie del centro città. Il carnevale, che è uno dei maggiori eventi proposti in paese e da sempre un fiore all’occhiello della Pro Loco di Cavarzere, è organizzato in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e grazie al patrocinio della Provincia di Venezia, nonché alla sponsorizzazione dei commercianti, degli artigiani e delle aziende del territorio, prima tra tutte la ditta Turatti per l’entità del contributo versato. L’appuntamento è previsto per domenica 23 marzo e si svolgerà dalle ore 14.30, anche se i preparativi inizieranno ben prima: infatti fin dal mattino i carri allegorici e i gruppi mascherati giungeranno in paese per posizionarsi lungo via Tullio Serafin, presso il parcheggio dell’Aliper, lungo il viale della stazione e corso Europa; proprio in quest’ultima arteria stradale è prevista la partenza con passaggio lungo via Pescheria e via Roma, dove sarà allestito il palco della giuria, inoltre, per la gioia dei più piccini, saranno presenti anche le
I carri mascherati a Cavarzere, un momento dalla scorsa edizione giostre e il mercatino con vestiario e dolciumi, in quanto la sfilata si svolgerà in concomitanza con la sagra del Santo Patrono San Giuseppe. Grande è l’impegno organizzativo della Pro Loco per realizzare un appuntamento che trova ogni anno un riscontro e un apprezzamento sempre maggiori, testimoniati dalla grandissima partecipazione di gente che si riversa nel paese per seguire questo momento molto atteso. La cittadinanza e quanti hanno a cuore la continuazione e buona riuscita del carnevale possono sostenere la Pro Loco in questa onerosa
Berlino, vetrina internazionale per il pittore cavarzerano silvio zago
manifestazione acquistando i biglietti della lotteria dei carri allegorici, l’estrazione della quale avverrà al termine della sfilata dei carri, che si possono trovare presso le attività commerciali ed artigiane di Cavarzere. Anche quest’anno i premi in palio sono molto interessanti e consistono in una crociera per due persone organizzata in collaborazione con Pilotto Viaggi, in due buoni acquisto, uno da 400 euro e l’altro da 200, spendibili nei negozi di Cavarzere, in un tablet e in un orologio.
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na settimana in tv al fianco di Caterina Balivo, è questo l’ultimo successo collezionato da Marco Crepaldi, modello cavarzerano già vincitore del titolo di Volto maschile più bello d’Italia. Già in passato il giovane modello di Cavarzere aveva partecipato a diverse trasmissioni televisive e a riprese cinematografiche, al fianco di Paolo Bonolis, Barbara D’Urso, Paolo Limiti e Massimo Boldi, ma questa volta la sua presenza ha davvero lasciato il segno, infatti è stato per una settimana nel cast di “Detto fatto”, programma pomeridiano di Raidue condotto da Caterina Balivo. Marco ha partecipato alle puntate speciali della trasmissione, in onda in occasione del Festival di Sanremo. Per diversi giorni, è stato una presenza fissa in trasmissione e molti sono stati i momenti che lo hanno avuto come protagonista. Il suo era un ruolo di primo piano al fianco di Caterina Balivo, precisamente nei panni di uno dei suoi due valletti, interagendo con lei durante per tutto il corso della trasmissione. Soddisfatto di questa nuova esperienza in tv, Marco prosegue il suo cammino nel campo della moda e, perché no, anche della televisione e del cinema, in attesa di altre esperienze altrettanto significative, forte del sostegno delle tante persone che, non solo a Cavarzere, credono in lui. Nicla Sguotti
Teatro La rassegna “Marzo in musica” al Tullio Serafin
Sul palco le grandi suggestioni della musica e della letteratura
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paesaggi del Delta, il fluire del Po e case solitarie immerse in un contesto silenzioso ma intenso. Sono questi gli attori principali della pittura di Silvio Zago, artista cavarzerano che nel suo percorso espressivo ha saputo guadagnarsi il favore di pubblico e critica, grazie a un’innata capacità di trasporre su tela emozioni e stati d’animo. Non si contano gli inviti a esporre i suoi quadri che da tutta Italia giungono a Zago, e ora arriva per lui anche una importante conferma internazionale. Dal 26 febbraio al 4 marzo le opere dell’artista cavarzerano sono state esposte a Berlino, nella galleria Vierraumladen, storica location nel quartie-
Silvio Zago all’opera mentre dipinge re degli artisti della capitale tedesca, in una mostra intitolata “Arte italiana contemporanea”. Zago è sempre più apprezzato per la sua arte raffinata ed evocativa, in particolare per la connotazione di bellezza che esse assumono, contribuendo a ristorare l’anima di fronte all’ineluttabile legge del dolore e contemplando il tormentato rapporto tra uomo e natura. Dopo questa importante vetrina internazionale, l’artista cavarzerano si prepara alle prossime mostre, che lo vedranno impegnato nei prossimi mesi in diverse città italiane. N.S.
l mese di marzo si è aperto all’insegna della musica al teatro “Tullio Serafin” di Cavarzere, in quanto è iniziata la rassegna musicale primaverile “Marzo in Musica”, patrocinata dall’assessorato alla Cultura e in collaborazione con il conservatorio “A. Buzzolla” di Adria. Sabato 8 marzo alle 21 è andata in scena “Note stellate, voci di luna”, un evento musical-letterario presentato da Nicla Sguotti, nel quale la voce recitante di Adriana Bertoncin ha letto alcune poesie proprie insieme ad opere di grandissimi poeti italiani ed europei come Guido Gozzano, Gabriele D’Annunzio, Emily Dickinson, Marina Ivanovna Cvetaeva e di artisti meno noti ma apprezzabili come Sabato 15 marzo, poi, va in scena Antonia Pozzi; la lettura è stata inframmez- “Amore, vizi e virtù: viaggio tra opera, opezata dalla voce del soprano Stefania Som- retta e…” , un appuntamento, presentato macampagna, accompagnata al pianoforte da Paolo Fontolan, nel quale il soprano Lucia da Iolanda Franzoso, Beltrame e il pianista che ha eseguito arie Grandi musicisti, Diego Zanetti danno tratte da opere di Tosti, soprani rinomati prova della loro bravura Respighi, Zandonai, e celebri compositori cantando ed eseguendo Leoncavallo, Beloch, insieme per uno musiche di Mozart, BelOlivieri Sangiacomo, spettacolo emozionante lini, Donizetti, Puccini, Szymanowka. Verdi, Lehar, Tosti, LomDurante la serata sono state premiate le bardo, Di Capua, Mazzucchi, Ricci, De Curtis. studentesse che, nel corso dell’anno scolastiSabato 22 marzo, infine, nell’ambito co 2012/2013, si sono distinte per la loro del “Festival del clarinetto”, il conservatorio bravura. di Adria “A. Buzzolla” presenta un omaggio a
In alto la locandina della Rassegna musicale. A lato il teatro Tullio Serafin Giuseppe Garbarino e a Robert Carl, nel quale il clarinettista Guido Arbonelli, i violinisti Carlo Lazari e Chiara Incao, insieme alla viola di Fulvio Bertagnin, al violoncello di Alberto Tecchiati e all’Ensemble di clarinetti del Festival, si esibiscono in musiche scritte dai due celebri compositori. Gli appuntamenti sono ad ingresso libero, previa prenotazione presso l’Ufficio Cultura e la Biblioteca comunale di Cavarzere: coloro che fossero interessati sono pregati di contattare il numero 0426-317190 tutti i giorni feriali dalle 10 alle 12.30 o scrivere a ufficio.cultura@comune.cavarzere.ve.it Nicola Ruzza
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L’architettura di Léger Oltre 100 opere tracciano la vita artistica di un pittore che ha riflettuto e indagato i mutamenti sociali e tecnologici avvenuti nel corso del Novecento di Alain Chivilò
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’opera “La ville” (La città) di Fernand Léger eseguita nel 1919, proveniente dal The Philadelphia Museum of Art, rappresenta un valido motivo per visitare la mostra, “Léger. La visione della città contemporanea” che, fino al 2 giugno, il Museo Correr di Venezia propone ai visitatori italiani e non solo. Oltre 100 opere tracciano la vita artistica di un pittore che ha riflettuto e indagato i mutamenti sociali e tecnologici avvenuti nel corso del Novecento, evidenziando anche aspetti meno conosciuti, lungo un percorso di cinque sezioni che caratterizzano l’esposizione: la metropoli prima della Grande Guerra, il pittore della città, la pubblicità, lo spettacolo e lo spazio. Léger, nato in Normandia ad Argentan nel 1881 e deceduto a Gif-sur Yvette ad agosto 1955, elabora uno stile personale che trae le basi dal movimento cubista, passando per una scomposizione astratta e futurista, quest’ultima in una versione statica. La sua pittura è un’ideazione architettonica all’interno della quale gli scenari e le persone vivono di vita propria in equilibri di forme geometriche e colori. A un occhio contemporaneo le forme umane richiamano mondi cibernetici molto più vicini a una visione fantascientifica dei nostri giorni. Lo stesso maestro nel 1914 scrisse un interessante pensiero basilare per il suo proseguo artistico: “Se l’espressione pittorica è cambiata, è perché la vita moderna l’ha richiesto… La vista dal
finestrino della carrozza ferroviaria e dell’automobile, unita alla velocità, ha alterato l’aspetto abituale delle cose. Un uomo moderno registra cento volte più impressioni sensoriali rispetto a un artista del diciottesimo secolo… La compressione del quadro moderno, la sua varietà, la sua scomposizione delle forme, sono il risultato di tutto questo”. Ecco dunque la chiave di lettura per un’arte d’avanguardia all’interno di un mutare continuo di cent’anni fa. Nel percorso espositivo si possono ammirare dipinti quali il “Fumo sui tetti” datato 1911, “Il tipografo” del 1919, “L’uomo con un bastone” (1920), “Elemento meccanico” (1925) fino al cortometraggio “Ballet mécanique” (1924) e al film, caratterizzato da oggetti d’uso comune che interagiscono attraverso differenti prospettive, “L’inhumaine” che vide la presenza di Man Ray a livello artistico e Dudley Murphy alla regia. Nell’ambito della rappresentazione urbana, vero filo rosso del Correr, sono presenti opere di artisti che hanno condiviso una sperimentazione innovatrice come Robert Delaunay, Francis Picabia, Marcel Duchamp, Charles-Edouard Jeanneret-Gris conosciuto come Le Corbusier, Piet Mondrian e Lazar’ Markovic Lisickij con pseudonimo El Lissitzky. Dunque una mostra imperdibile, per la qualità delle opere, per un Légier che come definiva Le Corbusier è “l’unico i cui dipinti richiedano una nuova architettura”.
Oltre 130 fotografie sono ospitate all’Istituto veneto di Scienze, lettere e Arti di venezia
Il COlORE DI FONTANA
Cà Pesaro, “Dialoghi americani” fino al 4 giugno
Giuseppe Panza di Biumo, un collezionista d’annata
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otografare è un atto di conoscenza: è possedere. Quello che si fotografa non sono immagini ma è una riproduzione di noi stessi. La creatività non illustra, non imita, ma interpreta diventando la ricerca della verità ideale. La fotografia creativa non deve riprodurre ma interpretare rendendo visibile l’invisibile”. Così il fotografo modenese Franco Fontana, classe 1933, introduce il suo concetto per click impressi partendo da un’inquadratura della realtà. In Italia è stato uno dei primi a intendere il colore non come elemento che ponga troppa evidenza ai dettagli di un ritratto o di uno scenario, ma come un attore protagonista ricco di messaggi. Fu proprio una sua foto, scattata nel 1978 a Baia delle Zagare in Puglia caratterizzata da essenziali fasce cromatiche, ad assumere il manifesto per il suo modo d’intendere l’arte fotografica. Tutto questo viene riunito all’interno della prima retrospettiva che la città di Venezia dedica a Fontana. Oltre 130 fotografie sono ospitate all’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti per un’ampia panoramica della sua carriera. Gli esordi partono dagli anni ’60 partendo da elementi tipici del Neorealismo per porre successivamente il suo focus a componenti estetici ed esiti visivi. Dopo viaggi all’estero, tra cui New York, dal 1984 dedica la sua attenzione al ciclo Piscine nel quale porzioni di corpi, maggiormente di donna, sono esaltati da colori veraci. Nel 2000 con i Paesaggi Immaginari, attraverso anche l’elaborazione digitale, unisce alla realtà una buona visione d’immaginazione. La sua forza rimane comunque in paesaggi reali che nella sua personale scelta di rappresentazione vivono in costanti ritmi dimensionali sospesi in un equilibrio tra irreale e reale vera sua connotazione artistica. Suggestioni naturali che diventano quasi introspettive, nelle quali l’assenza dell’uomo traccia quasi la sua presenza, mentre gialli vivi si evidenziano in scenari d’effetto. Una mostra di Franco Fontana che, dopo Gianni Berengo Gardin, Maurizio Galimberti e Sebastião Salgado, pone Venezia capitale della fotografia. Al.Ch.
iuseppe Panza di Biumo è stato un collezionista e appassionato d’arte che ha dedicato una vita a scovare e comprare opere di artisti che si sono affermati successivamente o che lo erano già. Di famiglia possidente, nacque a Milano nel 1923 lasciando definitivamente la sua collezione nel 2010 sempre nella città della Madonnina. La sua passione per l’arte iniziò dalla metà degli anni cinquanta, trovandosi nel pieno fiore dell’arte che stava passando da moderna a contemporanea. Lo sviluppo della pittura d’azione, dell’informale, della pop art, dell’arte concettuale e di altri movimenti lo videro presente nel periodo cruciale dell’arte mondiale. Di estrema sensibilità scoprì nuovi artisti ponendosi come mecenate degli stessi, perché il collezionare era una vera e propria filosofia di vita che doveva attribuire alla sua vita un’etica e un’estetica. Proprio per questo successe che non comprò le opere di Lucio Fontana in quanto all’epoca non gli diede un sentimento artistico positivo. Valutazioni che fece anche per altri artisti, ma nessuna delle sue scelte inficiò l’abnegazione encomiabile che negli anni fu avvalorata da donazioni ai più importanti musei mondiali. Nel 2014 Venezia, nelle sale di Cà Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, dedica un omaggio a Giuseppe Panza di Biumo con la mostra “Dialoghi americani” fino al 4 giugno. Una quarantina di lavori provenienti dalla stessa collezione Panza, dal Moca di Los Angeles e dal Guggenheim di New York testimoniano il percorso artistico attraverso 27 artisti. Una piccola parte di una collezione vastissima suddivisa in tre periodi: 1955 – 1965 dall’informale europeo alla pop art, 1966 – 1976 arte minimale, concettuale e ambientale, 1987 – 2010 arte organica, arte dei piccoli oggetti e arte monocroma. Si potranno vedere Franz Kline con Buttress acquistato nel 1956, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Walter De Maria, Roy Lichtenstein, Mark Rothko, Richard Serra, Donald Judd, Joseph Kosuth, Hanne Darboven e Al.Ch. altri sempre di alto contenuto artistico.
musica i remorse Festeggiano 20 anni
È
un anno importante per i Remorse, la band veneziana che festeggia i suoi primi 20 anni di carriera, con una storia di spessore alle spalle e un’altra, almeno guardando i presupposti, altrettanto interessante davanti. È l’occasione per Daniele Zabeo, Riccardo Cavicchiolo e Samuele Favaro, per guardarsi indietro e tracciare un bilancio del loro percorso, mentre esce in questi giorni il loro quinto disco, su etichetta Hot Steel Records, anticipato dal singolo “Evasore sociale”. La band nasce come quartetto punk-hardcore nel febbraio 1994, per uscire con il primo demo-tape “Cracker” un anno dopo, subito scritturata dalla Nobrain Records. Il debutto su cd arriva alla fine del 1998 quando esce “Handle with care”, con ottimi riscontri di vendite e buone recensioni nazionali. A supporto del disco, i Remorse partono per un tour di spalla ai francesi Burning Heads, toccando tutta la penisola, da Palermo a Treviso. Nel 2000 il gruppo effettua due tour italiani di una trentina di date di spalla ai Raw Power. A settembre 2001 i Remorse girano l’Europa, ancora con i Raw Power e a novembre esce “Balance of visions” su Nobrain Rec, ospite Mauro “Mp” Codeluppi dei Raw Power. I responsi della critica ufficiale sono lusinghieri. All’inizio del 2002 ecco anche il primo video, “Face scored with scars”. Durante tutto l’anno la band suona moltissimo e comincia a scrivere i nuovi pezzi: agli inizi del 2004 esce il nuovo album dal titolo “A clown smile” su Sana Records che porta la band a firmare un contratto con la canadese Sudden Death Records. Il disco contiene “Eleven: changed”, scritto dal poeta Gongales Jr., che all’indomani dell’11 settembre 2001 aveva scritto un articolo-poesia su un giornale della Florida che poi ha concesso alla band. Il disco porta i Remorse ad una notevole considerazione a livello nazionale e non solo, con importanti riscontri in campo hardcore-crossover-metal. A metà del 2005 la band decide di bloccare i live per scrivere i nuovi pezzi e intraprende un nuovo percorso. Nel marzo 2009 esce Commutarte, il disco del cambiamento. La band volta pagina, allontanandosi dalle influenze musicali hardcore, cantando un disco interamente in italiano e con sonorità più vicine al funk-alternative-rock. Qualcosa di nuovo, destinato a un vasto pubblico, dagli amanti dei Primus a quelli dei Verdena, passando per i Pearl Jam, Metallica, Red Hot Chili Peppers, Afterhours ed Angeli. Il gruppo è di nuovo spalla, stavolta di Meganoidi, Pino Scotto, Sick Tamburo. Nel 2012 i Remorse hanno eseguito tre date esclusive per il diciottesimo anno di attività che poi li ha portati a settembre a suonare al prestigioso Home F.D.G. Festival di Treviso con Il Teatro Degli Orrori, Afterhours e altri.
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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO carta dei valori reYer
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uando si parla di tifoseria spesso si pensa ad affermazioni offensive e a gesti di violenza e d’inciviltà. La risposta dell’Umana Reyer a questi episodi negativi è la Carta dei Valori, una sottoscrizione di valori e principi che sono alla base di una sana tifoseria e che, dalla sottoscrizione, ha già superato il migliaio di adesioni. La Reyer è la prima società professionistica certificata ESI2010 e si ispira alle dieci regole fondamentali della carta dei valori Esicert Istituto Certificazione Etica nello Sport. Nella carta si enunciano i valori sani dello sport Reyer quale progetto sportivo e sociale, aperto a chiunque voglia liberamente sostenerlo; simbolo di aggregazione trasversale e non di divisione e contrapposizione; strumento di educazione per i giovani; opportunità d’incontro, confronto e socializzazione tra generazioni; occasione per tifare a favore senza provocazioni; e questi sono solo alcuni dei punti importanti. Il presidente Luigi Brugnaro tiene a sottolineare i veri valori che devono accompagnare i tifosi: “La Reyer è storicamente simbolo di aggregazione e non di divisione e contrapposizione. Questo avevano in mente i suoi fondatori nel 1872 e questo intendevo ereditare e valorizzare nel 2006 quando ho riunito le compagini maschile e femminile, con la prima che militava in serie B contando sulla presenza appena di una ventina di appassionati durante le partite. Sono convinto che, oggi, dobbiamo compiere un salto culturale. Non è in discussione la venezianità, né tanto meno la reyerinità. Continuare a ragionare in termini campanilistici, R.P. con il pretesto della goliardia, vuol dire avere lo sguardo corto”.
A marzo competizioni internazionali abasKet Bibione
di Roberta Pasqualetto
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no sport molto accattivante è sicuramente il motocross su sabbia: sia per il fattore spettacolare sia per quello emozionante. Una competizione molto importante si tiene nella spiaggia di Bibione ed è organizzata dal Moto Club B.B.1 Bibione. Nata nel 1987, ritorna anche quest’anno la più importante manifestazione motociclistica fuoristrada dell’intero Nord-Est Italia. Un emozionante spettacolo di motocross sulla sabbia che mette in competizione grandi campioni ed entusiasma tutti gli amanti delle due ruote. Le competizioni a Bibione sono due: domenica 23 e 30 marzo. Domenica 23 si terrà la Beach Motor Race, storica gara molto coinvolgente. Il Moto Club B.B.1 Bibione è, infatti, allo studio di una nuova formula di gara per attrarre ancor più concorrenti a sfidarsi sul durissimo percorso, di circa 4 km e dal fondo interamente sabbioso, che sarà allestito come di consueto sull’arenile bibionese. La manifestazione è aperta a tutti i piloti nazionali e piloti provenienti da Austria e Slovenia, al quale da anni accorrono in massa a sfidare i fortissimi concorrenti locali. “L’anno scorso la spiaggia di Bibione era allagata ma la competizione si è tenuta
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uando si parla di tifoseria spesso si pensa ad affermazioni offensive e a gesti di violenza di Roberta Pa e d’inciviltà. La risposta dell’Umana Reyer a questi episodi negativi è la no sport molto Carta dei Valori, una sottoscrizione motocross su s di valori e principi che sono alla colare sia per q base di una sana tifoseria e che, petizione molto impo dalla sottoscrizione, ha già superato di Bibione ed è orga il migliaio di adesioni. La Reyer è la Bibione. Nata nel 19 prima società professionistica certificata ESI2010 e si ispira alle dieci regole la più importante man fondamentali della carta dei valori Esicert Istituto Certificazione Etica nello ristrada dell’intero No Sport. Nella carta si enunciano i valori sani dello sport Reyer quale progetto spettacolo di motocro sportivo e sociale, aperto a chiunque voglia liberamente sostenerlo; simbolo competizione grandi di aggregazione trasversale e non di divisione e contrapposizione; strumento gli amanti delle due r lo stesso –didice Giovanni per Santorso presidente del d’incontro, Anche queste gare esono aperte a conduttori educazione i giovani; opportunità confronto socializzane sono due: domenic nazionali e stranieri, ma senza limitazioni. Quindi moto clubzione Bibione mancavano ioccasione tifosi, ma per non tifare tra–generazioni; a favore senza provocazioni; e 23 si terrà la Beach M è allargata a coinvolgente. concori gareggianti”. marzodeisi terranno i la partecipazione questiDomenica sono solo30alcuni punti importanti. Il presidentestraniera Luigi Brugnaro Il Moto renti da tutta Europa. Le condizioni Campionatitiene internazionali d’Italia sabbia: a sottolineare i verisuvalori cheSudevono accompagnare i tifosi: “La Reyerclimatiche allonon studio di una nuo mai un eproblema per gli appassionati permarecross e Trofeo Supermarequadcross. Le esono è storicamente simbolo di aggregazione nonquasi di divisione contrapposizioancor più concorrenti di questo sport, anche perché in caso di pioggia competizioni promosse da inFXmente Action,i che ne.sono Questo avevano suoisufondatori nel 1872 e questo intendevo so, dilacirca 4 km e da sullalesabbia migliora, e salvoe casi davvero un percorso ereditare mozzafieatovalorizzare di circa 1,5nelkm2006 vedranno quando tenuta ho riunito compagini maschile che sarà allestito com importanti, nessuno a partecipare questo La manifesta sfidarsi perfemminile, la vittoria con sia lela categorie prima cheMX1, militava MX2in serie B contando sullarinuncia presenza appe- a bionese. interessati a gareggiare e 125 chenai giovanissimi di una ventina del diMinicross; appassionati a questi durante si appuntamento. le partite. SonoGliconvinto che, oggi, possono nazionali e piloti prov iscriversi fino a pochi giorni prima delle competizioaffiancheranno dobbiamo i migliori compiere piloti nazionali un saltodi culturale. quad (le Non è in discussione la venezianità, al quale da anni accor Per maggiori informazioni sul Moto Clubsimi B.B.1 moto a quattro né tanto ruote) meno per laconquistare reyerinità.il trofeo Continuare Su- ani. ragionare in termini campanilistici, concorrenti locali R.P. permarequadcross. Bibione: www.mcbibione.com. con il pretesto della goliardia, vuol dire avere lo sguardo corto”. Bibione era allagata m
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on l’arrivo del mese di marzo riprendono le gare di ciclismo, che dopo l’attività invernale del ciclocross, vedrà lo svolgimento di corse su strada, pista, mountain bike e raduni cicloturistici. Anche quest’anno in provincia di Venezia sono previste oltre 70, tra gare ed eventi ciclistici che interesseranno tutte le specialità e tutte le categorie dai giovanissimi agli amatori. Il calendario stilato dal comitato regionale della Federazione Ci- ni” e a San Donà di Piave, dove dal 13 clistica Italiana ha visto come prima gara al 15 giugno si svolgerà la 2’ edizione la Marathon Valle Zignago a Concordia del San Donà Bike Week End con il 54’ Sagittaria il 2 marzo, valida come cam- Circuito Notturno il 13 giugno e il 63’ pionato regionale specialità Marathon, Giro dei Tre Ponti il 15 giugno mentre il mentre la settimana successiva è toccato sabato è prevista una gara di Hand Bike e alla Mediofondo del Piave con partenza e di Giovanissimi. Quattro gli appuntamenti arrivo a San Donà di Piave. Suddividen- in notturna che hanno sempre un fascino do le gare per categorie possiamo dire particolare e raccolgono sempre molti che sono 29 quelle riservate alle cate- appassionati: 13 giugno a San Donà, Ancora oggi al mondo 171 milioni di bambini sono malnutriti. gorie giovanissimi maschili e femminili 4 luglio a Fossò tipo pista, l’1 agosto a Questa è una partita che non possiamo perdere. che saranno su strada, mountain bike, Noventa di Piave tipo pista e il 19 agoPartecipa anche tu. Aiutaci a segnare il gol vincente contro la fame. gimkana, tipo pista e promozionali. Per sto a Scorzè notturna bike cross. Cinque gli Esordienti le gare “veneziane” in ca- sono poi i raduni cicloturistici: 13 aprile a lendario saranno cinque (Quarto d’Altino Dolo, 25 aprile a Stigliano, 4 maggio a 27 aprile, Mira 1 maggio, Scorzè 10 Favaro, 2 giugno a Scorzè, 31 agosto a agosto, Robegano 17 agosto, Stigliano San Giorgio di Livenza. Il calendario della di Santa Maria di Sala 24 agosto) men- mountain bike, che vedrà lo svolgimento tre per gli Allievi le gare saranno sei (No- del Trofeo D’Autunno, prevede le seguenale 18 maggio, Zianigo 8 giugno, Scorzè ti corse: 21 settembre Noventa di Piave, 10 agosto, Robegano 17 agosto, Jesolo il 28 settembre San Stino di Livenza, il 21 settembre e Martellago 5 ottobre). 12 ottobre Ottava Presa di San Stino Le corse dedicate agli Elite – Under 23 di Livenza, il 19 ottobre Sant’Anna di saranno tre e si svolgeranno il 26 aprile Chioggia, il 26 ottobre a Rottanova di actionaid.it tel. 02.742001 a Camponogara “17’ Memorial Valenti- Cavarzere e il 2 a Torre di Mosto. G.P.
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on l’arrivo del mese di marzo riprendono le gare di ciclismo, che dopo l’attività invernale del ciclocross, vedrà lo svolgimento di corse su strada, pista, mountain bike e raduni cicloturistici. Anche quest’anno in provincia di Venezia sono previste oltre 70, tra gare ed eventi ciclistici che interesseranno tutte le specialità e tutte le categorie dai giovanissimi agli amatori. Il calendario stilato dal comitato regionale della Federazione Ciclistica Italiana ha visto come prima gara la Marathon Valle Zignago a Concordia Sagittaria il 2 marzo, valida come campionato regionale specialità Marathon, mentre la settimana successiva è toccato alla Mediofondo del Piave con partenza e arrivo a San Donà di Piave. Suddividendo le gare per categorie possiamo dire che sono 29 quelle riservate alle categorie giovanissimi maschili e femminili che saranno su strada, mountain bike, gimkana, tipo pista e promozionali. Per gli Esordienti le gare “veneziane” in calendario saranno cinque (Quarto d’Altino 27 aprile, Mira 1 maggio, Scorzè 10 agosto, Robegano 17 agosto, Stigliano di Santa Maria di Sala 24 agosto) mentre per gli Allievi le gare saranno sei (Noale 18 maggio, Zianigo 8 giugno, Scorzè 10 agosto, Robegano 17 agosto, Jesolo 21 settembre e Martellago 5 ottobre). Le corse dedicate agli Elite – Under 23 saranno tre e si svolgeranno il 26 aprile a Camponogara “17’ Memorial Valenti-
ni” e a San Donà di Piave, dove dal 13 al 15 giugno si svolgerà la 2’ edizione del San Donà Bike Week End con il 54’ Circuito Notturno il 13 giugno e il 63’ Giro dei Tre Ponti il 15 giugno mentre il sabato è prevista una gara di Hand Bike e di Giovanissimi. Quattro gli appuntamenti in notturna che hanno sempre un fascino particolare e raccolgono sempre molti appassionati: 13 giugno a San Donà, 4 luglio a Fossò tipo pista, l’1 agosto a Noventa di Piave tipo pista e il 19 agosto a Scorzè notturna bike cross. Cinque sono poi i raduni cicloturistici: 13 aprile a Dolo, 25 aprile a Stigliano, 4 maggio a Favaro, 2 giugno a Scorzè, 31 agosto a San Giorgio di Livenza. Il calendario della mountain bike, che vedrà lo svolgimento del Trofeo D’Autunno, prevede le seguenti corse: 21 settembre Noventa di Piave, il 28 settembre San Stino di Livenza, il 12 ottobre Ottava Presa di San Stino di Livenza, il 19 ottobre Sant’Anna di Chioggia, il 26 ottobre a Rottanova di Cavarzere e il 2 a Torre di Mosto. G.P.
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i nostri Esperti 38 I nostri esperti
Interessi usurai, rimedi e tutele AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, negli ultimi mesi, è stata oggetto di attenzione da parte dei media sia regionali che nazionali ovvero l’applicazione, da parte di alcuni istituti di credito, di interessi che possono arrivare alla soglia dell’usura. Consapevole della tecnicità della materia, in questa sede spero di fornirvi alcuni strumenti per potersi muovere nel mondo dei propri diritti “bancari” e non solo con maggior consapevolezza e determinazione. In primo luogo è necessario premettere alcune definizioni che ci consentano di comprendere ciò di cui si parla. Per interesse si intende il frutto civile del denaro. In tal senso l’art. 1282 c.c. stabilisce che “i crediti liquidi ed esigibili di somme di denaro producono interessi di pieno diritto…”. Gli interessi sono pertanto prestazioni pecuniarie - somme di denaro, percentuali e periodiche dovute da chi utilizza un capitale altrui o ne ritarda il pagamento. Gli interessi sono percentuali, in quanto calcolati come percentuale del capitale dovuto, c.d. saggio di interesse; periodici, in quanto dovuti in ragione del tempo in cui il debitore utilizza il capitale altrui o ne ritarda il pagamento ed accessori attesa la dipendenza degli stessi dal capitale. Esistono più tipologie di interessi. Tra questi, i più importanti, i c.d. interessi corrispettivi dovuti a titolo di remunerazione sulle somme date a mutuo e sulle somme liquide ed esigibili ed i c.d. interessi moratori, dovuti in forza del ritardo a restituire una somma di denaro.
Ciò premesso ci si chiede ora che cosa si intenda per usura ed interesse usurario. Il termine usura individua, nel gergo tecnico, il reato previsto e punito all’art. 644 c.p. Tale disposizione è stata oggetto di un’importante riforma nel 1996 (L. n. 108/1996) che ha introdotto dei parametri “oggettivi” per l’individuazione del reato di usura così ampliandone l’ambito di applicazione ed offrendo una tutela rafforzata per i soggetti vessati da questo odioso fenomeno. L’art. 644 c.p., nella sua attuale formulazione, punisce con la reclusione da due a dieci anni e con la multa da 5.000,00 euro a 30.000,00 euro “chiunque….si fa dare o promettere, sotto qualsiasi forma, per sé o per altri, in corrispettivo di una prestazione di denaro o di altra utilità, interessi o altri vantaggi usurari”. Ciò chiarito, quando l’interesse può dirsi usurario? E’ la legge che stabilisce quando il saggio di interesse diventa usurario. In tal senso si esprime il comma 3 dell’art. 644 c.p. ai sensi del quale “La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari”. Ebbene la legge (art. 2, co. 4, L. n. 108/1996) prevede che “il limite previsto dal terzo comma dell’art. 644 c.p., oltre il quale gli interessi sono sempre usurari, è stabilito nel tasso medio risultante dall’ultima rilevazione pubblicata in Gazzetta Ufficiale ai sensi del comma 1 relativamente alla categoria di operazioni in cui il credito è compreso, aumentato della metà”. Ove ciò non bastasse, il terzo comma dell’art. 644 c.p., prevede la c.d. Usura in concreto, nella misura
in cui stabilisce che “sono altresì usurari gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari risultano comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all’opera di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o finanziaria”. In altre parole la previsione legale di un limite, superato il quale l’interesse deve considerarsi usurario, integra una presunzione relativa superabile in sede giudiziale ove si accerti/dimostri che, per le condizioni di difficoltà economica – finanziaria dell’usurato e con riguardo al tasso medio praticato per operazioni similari, nonostante il saggio di interesse sia inferiore al tasso soglia deve comunque ritenersi usurario. L’attenzione di giornali e tv si è recentemente focalizzato sugli elementi che concorrono a determinare il tasso usurario. In tale direzione l’art. 644 c.p., al quarto comma, individua, con una certa analiticità, le voci che compongono l’interesse usurario stabilendo che per la “determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse collegate all’erogazione del credito”. Quali sono le conseguenze nel caso si accerti la presenza di un tasso usurario? L’accertamento dell’usurarietà dell’interesse, data la tecnicità della materia, richiede spesso una preventiva perizia econometria. Quest’ultima avrà per oggetto tutta la documentazione
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(es. contratti, comunicazioni di variazioni unilaterali) rilasciata dall’istituto di credito o da altro intermediario finanziario. Ove il Giudice accerti la presenza di un tasso usuraio, troverà applicazione il disposto dell’art. 1815, co. 2, c.c. a tenore del quale “se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”. L’art. 1815, co. 2, c.c. si riferisce testualmente al solo contratto di mutuo, tuttavia la prassi applicativa, ritiene pacificamente che tale norma operi per tutti i contratti di credito. La previsione di un interesse usurario viene pertanto “sanzionata” con la trasformazione del contratto da oneroso a gratuito. L’usurato, quindi, dovrà restituire il solo capitale e non, invece, anche gli interessi. Chi ritiene di essere stato leso con l’applicazione di interessi usurai bene potrà rivolgersi a un avvocato e/o ad un’associazione di consumatori che previa le dovute valutazioni tecniche – perizia econometrica di cui sopra- consiglieranno la migliore azione e strategia difensiva a tutela delle proprie ragioni che si potrà esplicare sia in ambito civile che penale.
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i nostri servizi.
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Tecnica innovativa dagli Stati Uniti
SORRIDI CON SICUREZZA
GRAZIE AD INVISALIGN® Un’alternativa trasparente all’apparecchio
C on Dentalco op all o stes s o pr ezzo
dell’or tod onzia tradizionale.
INVISALIGN® è una tecnica testata clinicamente, praticamente invisibile, per darti il bel sorriso che hai sempre desiderato senza ferretti. Funziona con una serie di aligner rimovibili e quasi invisibili. Ogni aligner è leggermente diverso e sposta gradualmente i denti nella posizione desiderata. È l‘alternativa trasparente agli apparecchi fissi tradizionali, una tecnica innovativa praticamente invisibile per raddrizzare i tuoi denti. In tutto il mondo 1,4 milioni di persone hanno provato i benefici del trattamento con INVISALIGN®.
UNITÁ DI CHIOGGIA (VE) tel. 041 5540222
CHIOGGIA Viale Trieste 31/A 30015 Chioggia (VE) tel. 041 5540222 / 041 5543300
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Direttore sanitario: Dott. Salvatore Di Mauro Iscrizione Ordine dei Medici e Odontoiatri di Catania n° 1095
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