Cavarzere marz2015 n38

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di Cavarzere

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Primo Piano Isla, 7mila fedeli inseriti nel tessuto sociale veneziano pagg.

Al Ministero Il sindaco a Roma difende la caserma dei Vigili del fuoco

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www.lapiazzaweb.it Marzo 2015

Politica Parisotto (Fi) contro Sacchetto: “Mi deve chiarire”

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L’informazione locale è sempre con te: POLIZIA MUNICIPALE, SALTA LA CONVENZIONE CONA-CAVARZERE

FEBBRE DA GIOCO, UNA MALATTIA SERIA

E’ terminata sul nascere la convenzione firmata tra il Comune di Cona e quello di Cavarzere relativa alla Polizia municipale. Questo accordo prevedeva che tre mattine la settimana fosse presente a Cavarzere il distacco. pag. 14

Gioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici. pagg. 24-25

GELINDO BARON SARÀ ALL’EXPO CON LE SUE OPERE Non manca più molto all’apertura ufficiale dell’Expo, fissata per il primo maggio, e nei padiglioni della grande esposizione milanese ci sarà anche un po’ di Cona e della sua tradizione artistica. pag.

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All’interno del giornale

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POLITICA, SI CANDIDA TOSI E SPACCA LA LEGA

Ipab, aggiudicato l’appalto per il nuovo stabile

Il 18 febbraio l’apertura delle buste per l’assegnazione del bando di progettazione esecutiva e la realizzazione. La gara ha visto l’assegnazione provvisoria alla ConCoop di Forlì

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ll’Ipab “A. Danielato” di Cavarzere si è tenuta il 18 febbraio l’apertura delle buste relative alla parte economica per l’assegnazione del bando di progettazione esecutiva e la realizzazione del nuovo stabile. La gara ha viso l’assegnazione provvisoria alla ditta che ha presentato un’offerta economica con un ribasso del 20,01 per centro, pari a un milione e 346mila euro, su un importo di 6milioni e 728mila euro,

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qualità, e il punteggio ottenuto in sede di offerta economica con 24,06 punti, quinta per prezzo. Altri sei concorrenti avevano offerto ribassi maggiori ma la Cons Coop ha vinto grazie alla qualità del progetto presentato, altri due concorrenti avevano presentato progetti migliori ma offerte economiche peggiori. pag. 8

Editoriale Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!?

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esclusi oneri accessori. Il costo complessivo dell’opera, compresi gli oneri accessori, ammonterà quindi a 6milioni e mezzo di euro, cifra inferiore rispetto a quella prevista dal bando, che era pari a 8milioni e 200mila euro. Fra le ventuno proposte presentate, la vincitrice è risultata quella della ConsCoop di Forlì, che ha ottenuto il miglior punteggio finale, composto dalla valutazione della proposta tecnica con 60,025 punti, terza per

La Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. pag. 28

L’ONIRICO ROUSSEAU IN MOSTRA A VENEZIA In una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese. pag. 32

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a sentenza del Tar può non piacere. E’ magari giusto non piaccia. Ma è sacrosanta. Del resto, la differenza tra una democrazia e una dittatura sta proprio in questo: in democrazia, è permesso tutto ciò che non è esplicitamente vietato, in una dittatura è vietato tutto ciò che non è esplicitamente permesso.

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Renzi ci regala la banda ultra larga. Arrivasse almeno la banda larga…

L’Italia è il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo

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on so se capita a tutti ma capita certamente a molti. Internet non è per nulla veloce in tanti, troppi comuni del Veneto. Una regione che già rispetto ad altre è avanti su tutto, figuriamoci su questo. Eppure! La banda larga è lontana a venire persino nelle zone industriali figuriamoci a casa mia! Ora però, promette il premier, tutto cambierà perché “la comunicazione sulla banda ultra larga – ha affermato Matteo Renzi – è l’abc del nuovo alfabeto economico” del Paese. Come dire che la banda larga è un genere di prima necessità per le nostre imprese che, per competere su scala mondiale hanno bisogno, come minimo, di essere veloci e al passo con i tempi della tecnologia. Purtroppo però l’Italia sconta un ritardo mostruoso, tanto che nel 2014 risultava ancora il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione (Nga) in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo; con la prospettiva di giungere solo nel 2016 al 60% di copertura a 30 Mbps e in assenza di piani di operatori privati per avviare la copertura estensiva a 100 Mbps. Una realtà dura da capire prima ancora che da accettare. E noi veneti dovremmo essere i primi a lamentarcene vista la nostra

propensione al lavoro veloce e all’efficienza ad ogni costo. Ben venga dunque lo sforzo del governo Renzi che ha varato il piano per la banda larga con obiettivi di copertura fino al 50% della popolazione a 100 Mbps (Megabyte per secondo) entro il 2020. L’investimento sarà ingente Il piano prevede investimenti pubblici per 6 miliardi da qui al 2020 “che – ha spiegato il ministro Delrio – avranno un effetto moltiplicativo”, spingendo i privati a investire a loro volta e “permetteranno all’Italia di superare gli obiettivi europei”. Altri 2 miliardi saranno messi dalle aziende in base ai piani di investimento già annunciati. Infine il governo spera di riuscire a “sollecitare” le imprese a investire ulteriori 4 miliardi. L’impegno dei privati, putroppo e per forza di cose è fondamentale e da questo dipenderà la copertura dell’intero territorio italiano. “Il piano sulla banda ultra larga - ha spiegato il ministro Guidi - garantirà al Paese le autostrade digitali con le corsie giuste come quelle di qualsiasi altro paese europeo che voglia competere nei mercati globali”. Ottimo a dirsi, difficile a farsi visto che ancora oggi navighiamo in rete non attraverso autostrade digitali ma attraverso sentierini accidentati di campagna, ogni tanto incespicando su “una buca intergalattica” che ci disconnette e addio al resto del mondo!

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Il BLOG DEL DIRETTORE La lettera di una lettrice fornisce lo spunto per parlare di un argomento di grande attualità: è bene fidarsi dei vaccini oppure no? Come ci si informa davvero? Una delle Ulss del Veneto va a trovare le mamme a casa loro? Un’ingerenza o giusta informazione? seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/

IL SONDAGGIO E’ entrata nel vivo la campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Vien da chiedersi, però, viste gli esiti di altre elezioni regionali degli ultimi tempi, se i veneti ci credono ancora. votare serve? seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/

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Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

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Direttore responsabile (ad interim)

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4 Argomento del mese RELIGIONI A Venezia le moschee sono 2 una si trova nell’area Panorama a Marghera, un’altra nella zona di via Triestina verso Favaro, mentre in provincia quella più frequentata è quella di San Donà. Un’altra grossa comunità, si trova invece a Spinea. In Italia sono presenti 164 moschee e 222 luoghi di culto, a cui si aggiungono 120 centri culturali e 275 associazioni. Cioè 800 spazi per la preghiera. 300 il numero degli imam, la maggior parte di questi di origine marocchina (57%), seguiti da tunisini (11%) e algerini (5%)

Islam, 7 mila fedeli inseriti

di Alessandro Abbadir

Il presidente della Comunità Islamica Mohamed Amin Al Ahdab sottolinea come quella musulmana sia una religione di pace

Spesso il percorso che porta al radicalismo anche nel veneziano, non passa dalle moschee ma privilegia il web

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slam a Venezia e provincia. Sono quasi 7 mila i fedeli di religione musulmana nei 44 comuni dell’area. Ovviamente la massima concentrazione è localizzata a Venezia-Mestre, e in quartieri come Marghera, dove la percentuale complessiva degli immigrati sulla popolazione residente supera il 20%. A Venezia le moschee sono 2 una si trova nell’area Panorama a Marghera, un’altra nella zona di via Triestina, mentre in provincia quella più frequentata è quella di San Donà. Un’altra grossa comunità organizzata di fedeli, si trova invece a Spinea. Ci sono poi decine di luoghi di culto, ma che non si possono definire moschee sparsi in tutta la provincia da Chioggia a Portogruaro. In Italia il numero dei luoghi di culto per i fedeli dell’Islam rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea, non è così alto come qualcuno può credere. I fedeli sono un milione e 800 mila. Ci sono 164 moschee e 222 luoghi di culto, a cui si aggiungono 120 centri culturali e 275 associazioni. Quasi 800 spazi per la preghiera. I numeri emergono da un censimento aggiornato a maggio 2010, del Dipartimento della Pubblica sicurezza della Polizia. Solo due moschee rispondono ai canoni architettonici islamici. Si tratta della grande moschea di Monte Antenne a Roma e quella di Segrate, alle porte di Milano. Le altre, sono costituite da immobili adibiti a sale di preghiera, per lo più garage, capannoni, ed appartamenti, siano essi di pertinenza di sedi associative o di

abitazioni private”. Quasi 300 il numero degli imam, la maggior parte di questi di origine marocchina (57%), seguiti da tunisini (11%) e algerini (5%). Al primo posto della classifica la Lombardia con 123 spazi di preghiera, seguita dai 110 del Veneto, e dai 104 dell’Emilia Romagna. In Europa ci sono numeri ben più ampi. Gli spazi per la preghiera sono 2600 in Germania, 2100 in Francia e oltre un migliaio in Gran Bretagna. Le moschee costruite secondo i canoni architettonici islamici sono: 200 in Francia, 100 nei Paesi Bassi, circa 70 in Germania e 300 in Grecia. Il presidente della Comunità Islamica di Venezia si chiama Mohamed Amin Al Ahdab, ed è un siriano, e da molti anni residente in Italia. Da anni intesse iniziative di dialogo con le autorità religiose di tutte le alte fedi e in particolare con la chiesa cattolica e si prodiga per poter smussare i tanti problemi di comprensione culturale e religiosa che sorgono fra fedeli islamici e popolazione della città lagunare. Da sempre è schierato contro l’estremismo religioso. “L’Islam – spiega – è una religione di pace. Non è scritto da nessuna parte nel Corano, che uccidere è un fatto positivo. Siamo in Italia per lavorare; non critichiamo alcun politico in particolare, ma chiudere le frontiere farebbe solo ingrassare i malfattori che guadagnano sulla pelle dei disperati”. Sulla questione interviene anche l’imam del centro islamico di Marghera Hammad Al Mahamed. “L’Islam

ha la vocazione - ha detto pubblicamente- alla pace. L’Islam vuole conquistare il cuore degli uomini, e anche se ad esempio una rivista come Charlie Hebdo parlava male del Profeta, non dobbiamo mai scordare che anche il Profeta ha subito attacchi e offese durante la sua vita, ma non ha mai reagito con la violenza. Questo paese ci ha dato la libertà di professare la nostra fede. Questi criminali offuscano la bontà dell’Islam; tolgono dignità all’uomo e al suo Creatore”. Nel corso del tempo le occasioni di incontro che la comunità islamica ha creato e favorito insieme al Comune di Venezia e alle Municipalità, sono state tante. Le guide della Comunità invitano gli stessi fedeli a segnalare eventuali movimenti o atteggiamenti provocatori o sospetti. Purtroppo però ammettono le guide islamiche, spesso chi si avvicina alla violenza nemmeno viene in moschea e quindi è difficile monitorare certi percorsi. Sempre più i reclutamenti dei “foreign fighters” avvengono via internet su siti ad hoc e sui social network. “Dobbiamo fare attenzione- spiega Bruno Polesel vicepresidente della Municipalità di Marghera- a non fare di tutta l’erba un fascio. Molte persone nel corso degli anni si sono integrate. Ci sono famiglie con bimbi che frequentano le nostre scuole. Certe comunità come quelle pachistane o bengalesi sono più chiuse di altre. Va aumentato il numero dei mediatori culturali”.

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“Se gli immigrati non si integrano tornino a casa loro”

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l tempo dell’integrazione è finito, o forse non è mai iniziato. E’ l’opinione della Lega Nord di Venezia dopo i fatti di Parigi e dopo le continue notizie di efferatezze compiute dai terroristi dell’Isis. “Noi occidentali – spiega il segretario provinciale Alberto Semenzato - dobbiamo riportare in alto per forza i nostri principi di civiltà e pacifica convivenza e non abbassare la testa come una certa classe politica sta facendo in maniera irresponsabile, dando prova di grande ignoranza e timore reverenziale. Il mondo occidentale è libero, l’Italia è un paese cattolico che ha assunto in sé tutti i valori positivi del cristianesimo, non dobbiamo permettere che qualche fanatico nutra l’intenzione di poterci cambiare. Se non gli va dove abita torni al suo paese”. Semenzato chiede una presa di coscienza da parte di tutti. ”Si ritrovi la nostra dignità - dice - e si abbia il coraggio di non accettare chi pensa di imporre subculture devianti e folli. Bisogna dire basta. Non c’è nulla che possa essere scambiato con la nostra sicurezza e le nostre piccole libertà quotidiane. Il cordoglio in questi mesi va alle vittime dei terroristi anche se non servirà a riportarle in vita, ma dire no ai barbari oggi è un dovere”. A.A.

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Argomento del mese 5 Iniziative

nel tessuto sociale veneziano Chiesa cattolica L’opinione di Monsignor Dino Pistolato

“Libertà di culto ai cristiani nei paesi musulmani”

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Don Dino Pistolato

a Chiesa Cattolica esprime il massimo rispetto per le altre religioni e ne rispetta la libertà di culto. Si chiede però che anche nei paesi di fede musulmana questa libertà sia garantita ai cristiani”. A dirlo è Monsignor Dino Pistolato responsabile degli affari economici ed immigrazione della diocesi di Venezia che interviene sulla questione dei rapporti con l’Islam dopo i fatti che si sono verificati in Francia ed in Europa. “Sul versante dei diritti - spiega Monsignor Dino Pistolato – deve essere la Costituzione a garantirli per tutti. Questioni come il velo non sono un problema. Per tanto tempo il cristianesimo ha visto la presenza di donne velate. Certo va assicurata l’identificazione e il volto deve essere visibile per motivi di sicurezza. Sul versante religioso abbiamo cercato in diversi modi di trovare un terreno comune di confronto con l’Islam e per questo motivo si sono tenute tante manifestazioni di dialogo come ad esempio la “tenda dell’incontro” un evento che si tenne a Marghera lo scorso ottobre in occasione dei festeggiamenti di San Francesco patrono d’Italia. A quell’evento partecipò anche il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia”. Monsignor Dino Pistolato tiene a sottolineare come sia importante il tema della reciprocità. “Il principio della reciprocità – spiega – dovrebbe essere la normale condizione nei rapporti tra le religioni. Se in Italia, paese a stragrande maggioranza cattolica, è permessa la costruzione di moschee, anche in territori a maggioranza musulmana deve essere garantita la costruzione di chiese e libertà di culto ai cristiani. Purtroppo invece come ha denunciato Papa Francesco, il mondo fa finta di non vedere che contro i cristiani in certi paesi è in atto una persecuzione” .

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Associazioni e amministratori

Terrorismo, il territorio si interroga S

ono state tante in questi mesi le iniziative in provincia di Venezia, per capire e cercare di mettere a punto una strategia che porti al dialogo e ad un confronto costruttivo. In prima linea ci sono associazioni e enti locali e parrocchie. La paura più grande è che vivano fra noi persone in grado di aggredirci. Gente che appare normalissima ma che poi imbraccia un fucile e fa una strage con chissà quale logica e indottrinata da chissà quali cattivi maestri. Un caso che ha fatto molto discutere nelle scorse settimane è stato quello di un imam a San Donà di Piave che predicava l’odio e la violenza nei suoi sermoni, è stato allontanato ed espulso dall’Italia. La richiesta più frequente da parte delle forze dell’ordine è che le prediche siano fatte in italiano e non solo in arabo. Una disposizione del genere ad esempio è in vigore nella Repubblica dell’Austria: obbliga i predicatori a fare prediche nella lingua del paese ospitante cioè in quel caso il tedesco. Alla Cita di Marghera un parroco in prima linea sul fronte dell’accoglienza è Don Nandino Capovilla. Don Nandino da tempo nella sua realtà territoriale si batte per integrare i giovani delle comunità straniere. ”Alla Cita - dice Don Nandino - le famiglie di bengalesi sono tantissime. La maggioranza dei giovani in questo rione è straniera e fra questi metà è di religione islamica. Con questi ragazzi bisogna preparare un percorso comune per evitare che si isolino e che si creino pericolose ghettizzazioni in stile banlieu parigine. Per favorire il dialogo anche solo fra vicini di condominio in occasione delle feste religiose delle varie etnie del rione, organizziamo una festa comune per tutti Se in estate, una grande tavolata con centinaia di persone. Terremo conto ad esempio degli orari di ricorrenze come il Ramadan”. Nelle scorse settimane a Spinea intanto si è organizzato un convegno organizzato al cinema Bersaglieri dal centro culturale islamico “Salam”. Con il dibattito si è voluto portare un contributo di chiarezza sulla questione Islam, separandolo nettamente questa grande religione dal terrorismo messo in atto da Isis e altre formazioni jihadiste. Ne hanno parlato Milad Mokhtari, segretario del centro culturale Salam di via Negrelli a Spinea, don Bruno Baratto, incaricato per il dialogo tra cristiani e musulmani per la Diocesi di Treviso, e Tanji Bouchaib, imam della moschea di Annone. Al tavolo dei relatori anche Moulay Zidane El Amrani, docente di Studi sull’islam d’Europa all’Università di Padova e segretario della Confederazione islamica italiana, e Hind Talbi, responsabile dei giovani musulmani del Veneto. All’incontro c’erano anche gli amministratori del territorio. Ne è nato un dibattito proficui che ha sottolineato punti di convergenza e divergenza delle due fedi e soluzioni per evitare posizioni di arroccarsi su inconciliabili. Va detto che proprio qualche settimana fa gli appartenenti al centro culturale islamico “Salam” di via Negrelli, hanno risposto positivamente alla chiamata alla solidarietà per donare sangue all’Avis che stava esaurendo le riserve. Hanno aderito una ventina di persone. Il presidente della Conferenza dei Sindaci della Riviera Alessandro Campalto (Pd) è chiaro: “Chi vive e lavora in Italia e vuol magari continuare a viverci per il resto della vita – dice – ne accetta i valori espressi dalla nostra Costituzione, o è meglio che se ne vada”. Una riflessione la fa anche il governatore uscente del Veneto Luca Zaia che chiede alle comunità islamiche di dissociarsi “Non si deve generalizzare - dice Zaia. Ad esempio la comunità islamica nel Veneto è composta per la stragrande maggioranza di bravissime persone, ma di fronte a una strategia che attenta alla nostra libertà e sicurezza occorre che l’intera comunità musulmana, con i suoi leader religiosi, condanni recisamente, duramente e senza tentennamenti l’estremismo”. A.A.


6 Cavarzere Amministrazione Contro la chiusura, il 12 marzo scorso Henri Tommasi è andato nei palazzi della politica nazionale

Il sindaco a Roma “difende” la Caserma dei vigili del fuoco Il primo cittadino al Ministero dell’Interno per sostenere la necessità della permanenza del presidio a Cavarzere di Nicola Ruzza

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ormai da un anno che perdura la situazione di incertezza riguardo al futuro del presidio dei vigili del fuoco di Cavarzere: infatti nell’aprile del 2014 il Dipartimento Nazionale Corpo Vigili del Fuoco ha presentato un progetto di riordino che prevede la chiusura di fatto, nel territorio nazionale, di 25 sedi distaccate, permanenti e miste, dei vigili del fuoco e purtroppo anche la sede di Cavarzere è compresa in questo elenco. Per ribadire la necessità della permanenza del presidio nel nostro paese, il sindaco Henri Tommasi si è recato il 12 marzo a Roma presso il Ministero dell’Interno, portando solide motivazioni a sostegno della intangibilità della caserma. Innanzitutto, il distaccamento di Cavarzere copre un’area molto vasta (circa 190 km²) ed è al servizio di un bacino d’utenza di circa 18000 unità, con una media di interventi annuali, in rapporto al bacino d’utenza, molto più alta rispetto agli altri distaccamenti che sono destinati alla chiu-

LISa armarolli (SEl) “La caserma dei vigili del fuoco dev’essere salvata”

Il sindaco Henri Tommasi sura; inoltre appoggia il distaccamento di Chioggia durante la stagione estiva, quando il flusso turistico è più elevato, e svolge attività di supporto in aree di competenza di altri comandi come quelli di Padova e Rovigo. Si deve tener conto, poi, che nel territorio cavarzerano e conense sono presenti alcune attività ad alto rischio ambientale come la centrale di misurazione e smistamento di gas metano proveniente dalla piattaforma situata al largo del Mare Adriatico e quattro impianti di produzione di energia a biogas; a ciò si deve aggiungere il rischio

idrogeologico dei territori sunnominati, i quali sono attraversati dalle acque dei fiumi Adige e Fratta-Gorzone, le cui piene, causate dalle eccezionali piogge degli ultimi anni, necessitano di continui controlli degli argini per prevenire il rischio di esondazioni. Tutta la cittadinanza è unita nella speranza che la caserma dei vigili del fuoco non sia costretta a chiudere i battenti, perché ciò priverebbe Cavarzere di un servizio indispensabile e che rappresenta un fattore di sicurezza per tutto il territorio.

passato un anno da quando, nell’aprile 2014, l’amministrazione centrale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco presentò alle organizzazioni sindacali un progetto di riordino dei servizi, che prevedeva la chiusura di venticinque sedi, permanenti e miste, tra le quali il distaccamento di Cavarzere, unico nel Veneto. Oggi è il circolo locale di Sinistra ecologia e libertà a riportare l’attenzione sul tema, chiedendosi quale sia il futuro della caserma dei Vigili del fuoco di Cavarzere e sottolineando la sua importanza per l’intera area sud del Veneziano. Una presenza fondamentale per Cavarzere, quella della caserma dei pompieri, confermata anche dal recente caso d’incendio a un palazzo in corso Europa, in pieno centro, che proprio il tempestivo intervento del comando cavarzerano ha permesso di spegnere senza conseguenze ben più gravi. “Va chiarito – afferma la coordinatrice locale Sel Lisa Armarolli – che delle venticinque caserme interessate dalla chiusura ben undici non svolgevano alcun servizio non essendo mai state attivate. Dal momento in cui si è appreso della possibile chiusura, sono cominciate numerose iniziative a livello istituzionale, parlamentare, politico e sindacale, vi è stata la netta presa di posizione dell’intero Consiglio comunale

Lisa Armarolli di Cavarzere contro la chiusura del distaccamento e l’organizzazione di un presidio davanti allo stesso, al quale hanno partecipato centinaia di cittadini”. Armarolli sottolinea che le motivazioni per le quali la caserma di Cavarzere non deve chiudere sono state ampiamente illustrate nelle “sedi opportune” evidenziando però che non vi è ancora la certezza che il pericolo di chiusura sia stato scongiurato. “Che la caserma di Cavarzere possa essere salvata è dimostrato dal fatto che tre sedi, originariamente comprese nell’elenco di soppressione, rimarranno operative – queste le sue parole – non riusciamo a comprendere questo accanimento nei confronti della sede di Cavarzere, che garantisce un ottimo servizio all’intera area effettuando circa quattrocento interventi all’anno, molti di più rispetto a distaccamenti che rimarranno operativi. Non si risparmia tagliando sicurezza e servizi ai cittadini”. Nicla Sguotti

Premiate le studentesse Jada Rubini e Anita Cecconello

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Due ragazze cavarzerane vincono il concorso europeo Mpv

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atrimonio: vuoi unire la tua vita alla mia?”, era questo il tema del 27esimo concorso europeo indetto dal Movimento per la vita e tra i vincitori ci sono anche due studentesse cavarzerane. Jada Rubini e Anita Cecconello, entrambe del Liceo “Bocchi” di Adria, sono infatti tra i trecento studenti premiati, provenienti da vari paesi europei, che hanno Jada e Anita con partecipato presentando degli elaborati sul il vicesindaco Paolo Fontolan tema proposto. Le due ragazze di Cavarzere hanno vinto con uno scritto, scelto fra le varie tracce indicate dal concorso, ed esaminato da un’apposita commissione regionale fra migliaia di lavori pervenuti. Il premio più ambito, rappresentato da un viaggio a Strasburgo con visita alla sede del Parlamento Europeo e possibilità di un intervento con un parere scritto inerente il tema del concorso, è stato assegnato a Jada Rubini che, il 12 gennaio, si è recata a Strasburgo insieme ad altri ragazzi provenienti da tutta Italia e da altre nazioni europee. Il lavoro di Anita Cecconello è stato segnalato per il suo valore e ha ricevuto un riconoscimento dalla presidente del Movimento per la vita di Rovigo, Maria Papalia. Per le due studentesse di Cavarzere c’è stato anche un momento ufficiale di premiazione, in occasione della cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai vincitori concorso, che si è svolta al Centro “Don Bosco” di Rovigo a fine febbraio. Erano presenti anche la presidente del Movimento per la vita e le autorità comunali delle città di provenienza degli studenti premiati. Per Cavarzere c’era il vicesindaco Paolo Fontolan che, nel porgere le proprie congratulazioni sia agli organizzatori che ai ragazzi vincitori, ha sottolineato come gli studenti cavarzerani, nel corso degli anni, siano spesso risultati fra i vincitori del concorso e i loro lavori degni di essere segnalati. N.S.



8 Cavarzere Casa di riposo “A. Danielato” Il presidente del Cda Fabrizio Bergantin ha dato l’annuncio

Ipab, aggiudicato l’appalto

Editoriale

Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!? di Lorenzo Zoli*

Il 18 febbraio si è tenuta l’apertura delle buste per l’assegnazione del bando di progettazione esecutiva e la realizzazione del nuovo stabile. La gara ha visto l’assegnazione provvisoria alla ConCoop di Forlì

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di Nicla Sguotti

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ll’Ipab “A. Danielato” di Cavarzere si è tenuta il 18 febbraio l’apertura delle buste relative alla parte economica per l’assegnazione del bando di progettazione esecutiva e la realizzazione del nuovo stabile. La gara ha viso l’assegnazione provvisoria alla ditta che ha presentato un’offerta economica con un ribasso del 20,01 per centro, pari a un milione e 346mila euro, su un importo di 6milioni e 728mila euro, esclusi oneri accessori. Il costo complessivo dell’opera, compresi gli oneri accessori, ammonterà quindi a 6milioni e mezzo di euro, cifra inferiore rispetto a quella prevista del bando, che era pari a 8milioni e 200mila euro. Fra le ventuno proposte presentate, la vincitrice è risultata quella della ConsCoop di Forlì, che ha ottenuto il miglior punteggio finale, composto dalla Tali dati sono stati evidenziati in una nota dal valutazione della proposta tecnica con 60,025 punti, terza per qualità, e il punteggio ottenuto in sede presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ipab “A. Danileato”, Fabrizio di offerta economica con 24,06 Bergantin, il quale ha anche punti, quinta per prezzo. La ditta ha Altri sei concorrenti aveva- presentato ricordato le tappe dell’iter no offerto ribassi maggiori ma un’offerta economica del progetto. “A nome di chi la Cons Coop ha vinto grazie con un ribasso nel Cda da anni è impegnato alla qualità del progetto pre- del 20,01 per cento in questa grande sfida e del sentato, altri due concorrenti personale tutto – ha comavevano presentato progetti migliori ma offerte mentato Bergantin – esprimo la mia soddisfazione per il risultato ottenuto. Un tale ribasso garantisce economiche peggiori.

AMMINISTRAZIONE

Il presidente del Cda dell’Ipab “A. Danielato” Fabrizio Bergantin

il piano economico previsto, la soluzione che si prospetta potrà garantire tempi di realizzazione, qualità dell’opera e costi in linea con l’ambizioso impegno assunto di modernizzare e migliorare la vita e il lavoro al Centro Servizi A. Danielato”. L’appalto per la progettazione e costruzione della nuova casa di riposo è stato assegnato provvisoriamente, come impone la normativa, per l’aggiudicazione definitiva occorrono alcune verifiche amministrative.

Lavori di adeguamento e di ampliamento per oltre 107mila euro

ILLUMINAZIONE, AL VIA IL PRIMO STRALCIO DI LAVORI

I

n arrivo novità positive per gli impianti di pubblica illuminazione di Cavarzere sui quali, come stabilisce una recente deliberazione della Giunta comunale, saranno eseguiti dei lavori di adeguamento e ampliamento. La Giunta ha infatti ha approvato il primo stralcio di un progetto definitivo-esecutivo relativo a lavori di adeguamento e ampliamento degli impianti di pubblica illuminazione, per un importo pari a 107.294 euro. A dare rilievo alla notizia sono i gruppi consiliari di Sinistra ecologia libertà e del Partito democratico, i quali si soffermano sui vari passaggi che hanno portato all’ormai imminente avvio dei lavori. “L’amministrazione comunale di Cavarzere – così Sel e Pd – aveva provveduto nell’agosto 2013 al rinnovo della gestione del servizio di illuminazione pubblica alla società Elettrocostruzioni di Rovigo, per la durata di dieci anni con decorrenza dal primo settembre 2013 e fino al 31 agosto

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Quindi, in mancanza di una legge che impedisca la ricerca di idrocarburi in Alto Adriatico con la metodologia del vibroseis, i giudici hanno fatto ciò che dovevano: annullare il “no” della Regione alla esplorazione, basato su una norma appunto regionale non più al passo con i tempi. Certo: anche una bambino capirebbe che la ricerca è quasi certamente finalizzata allo sfruttamento dei giacimenti. Ma questo non è un problema dei magistrati: è giusto che non lo sia. E’ un problema dei politici. Sta a loro ora difendere il territorio. E magari trovare una volta per tutte una via per lo sviluppo che non passi necessariamente per lo sfruttamento intensivo, per le grandi infrastrutture, per l’attesa di qualche investitore che si metta le mani sul cuore e dirotti qui i suoi progetti. E’ una via facile, questa. Ma costellata di disillusioni. Pensiamo al caso Enel: 10 anni di promesse, di annunci mirabilanti per la centrale di Porto Tolle. Avrebbe dovuto essere convertita prima a combustibile tipo Orimulsion, poi a carbone. Si è parlato di investimenti per oltre 2 miliardi di euro, di centinaia di posti di lavoro. Alla fine, Enel ha mollato: non se ne farà nulla. Non si può sempre dipendere dagli altri. Il territorio va difeso, valorizzato, tutelato, pensato 365 giorni all’anno. Non solo quando all’orizzonte si palesa una possibile minaccia. Bello – davvero – che ora il mondo politico faccia quadrato contro le estrazioni e la subsidenza. Ma non deve essere questo il movente, perlomeno quello prioritario, per capire che nel Delta abbiamo un tesoro. Un Parco che è un tesoro vero. Rendersene conto, pianificare, investire, anche creare. Trovare una strada per lo sviluppo che in altri paesi è realtà per decenni. E all’improvviso, quasi senza accorgersene, le trivelle non faranno più paura.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it

2023. Il contratto di proroga prevedeva anche l’esecuzione, da parte della stessa società, di migliorie impiantistiche per un ammontare complessivo di 200mila senza alcun costo a carico del Comune e dei cittadini”. Viene poi evidenziato che saranno diversi i tratti di strada che beneficeranno dei lavori, essi riguarderanno la realizzazione di dodici nuovi punti luce, precisamente sette a Baggiolina, uno in via Magellano e quattro in via Edison, insieme alla sostituzione di 86 punti luce esistenti, nello specifico trentuno in via dei Mille, undici in via Leopardi-Petrarca, quattro in via Umberto I e quaranta a Villaggio Busonera. “La società Elettrocostruzioni – concludono Sel e Pd – ha già presentato un secondo progetto definitivo esecutivo, che sta seguendo l’iter tecnico-autorizzativo, i lavori previsti prevedono la realizzazione di circa settanta nuovi punti luce, per un importo di 103.079 euro”. N.S.

Il contratto di proroga con la società Elettrocostruzioni di Rovigo prevedeva anche migliorie impiantistiche a carico della stessa società

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consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)


Cavarzere 9 Politica Pier Luigi Parisotto attacca l’assessore Renzo Sacchetto

“L’assessore celebra se stesso; ora mi deve dei chiarimenti”

L’ex sindaco chiede risposte sulle manifestazioni natalizie, la pubblica illuminazione, le gestione calore e l’illuminazione votiva di Melania Ruggini

L

’ex sindaco Pier Luigi Parisotto torna all’attacco rispetto all’operato dell’assessore Sacchetto, definendolo “un assessore che rappresenta solo se stesso, non avendo in consiglio comunale nessun consigliere, ma che gode di una delega infinita, tanto che si può permettere di farne come Bertoldo, ben sapendo che nessun collega, consigliere, né tanto meno il sindaco gli diranno niente. Nascondendosi dietro la sigla “Movimento Cavarzere Domani” ha dato alle stampe uno scritto denso di rabbia e frustrazione politica sulle mie presunte malefatte pubbliche”. Il capogruppo di Forza Italia, Pier Luigi Parisotto ammonisce: “bisognerebbe che l’assessore, prima di autocelebrarsi, se conscio del suo ruolo pubblico, facesse discernimento dei ruoli ricoperti e non mescolasse pubblico e privato o rabbia con critica, e capirebbe che la pubblica critica fa parte del gioco politico, mentre la risposte sono per lui un obbligo”. A Parisotto non vanno giù le accuse a lui imputate dall’assessore di essere la causa della crisi del commercio della città e di

conseguenza anche del suo negozio. “L’assessore si è dimostrato allergico alle mie circostanziate critiche pubbliche sulle dispendiose quanto inutili manifestazioni natalizie messe in campo frettolosamente dall’amministrazione comunale, sempre per mano dello stesso assessore sotto l’insegna di “Natale d’Incanto” e promosso in collaborazione con il neo costituito comitato “CavarzeriAMO” che dalle prime sommarie informazioni disponibili, in attesa della risposta scritta dal Comune, sembra avere legami personali per quanto riguarda uno degli animatori con lo stesso assessore, promotore e finanziatore dell’intera manifestazione con i nostri soldi”. E ancora: “Piuttosto che rispondermi dettagliatamente giustificando il suo operato, Sacchetto rimesta nel mio recente passato di pubblico amministratore, cercando di buttarmi addosso il fango delle falsità, ripetendo la stessa azione che gli ha permesso in campagna elettorale nel 2011 di strumentalizzare tutta una serie di dati di bilancio, oltre che di risultati inequivocabili raggiunti dalla mia giunta, cose che sono

Pier Luigi Parisotto sotto gli occhi di tutti in paese e che lui nemmeno si sogna di raggiungere, visto il pessimo risultato raggiunto con il “ponaro archeologico” di Via dei Martiri”. Sacchetto aveva criticato infatti l’ex sindaco per avere percepito oltre all’indennità di sindaco (1.500 euro al mese) quella di presidente dell’Ater di Venezia (3.000 euro al mese). “Ricordo che grazie all’incarico avuto nel 2006 dalla Regione Veneto partecipando ad un bando di selezione pubblica in cui tutti potevano candidarsi – spiega - sono riuscito in pochi anni a realizzare la bellezza di 58 nuovi alloggi pubblici, fatto senza precedenti, consegnati dalla sua giunta:18 a luglio 2011, 18 a settembre 2014 e gli

ultimi 22 tra poche settimane. Basterebbe solo questo risultato per giustificare, oltre all’indennità percepita, il grande beneficio che ha ottenuto la comunità cavarzerana grazie al mio personale impegno pubblico in favore di tutte quelle famiglie che hanno così potuto beneficiare di una casa pubblica in questi anni di grande crisi e di sfratti sempre più numerosi”. Parisotto ricorda poi una sessantina di alloggi di proprietà del Comune che, in collaborazione con l’Ater di Venezia, è riuscito a vendere alle famiglie a prezzi molto convenienti, lasciando più di un milione di euro a disposizione delle casse comunali. “Mentre il nostro prode assessore, con

delega anche al patrimonio pubblico, in quasi 4 anni ne ha venduti solamente due e del milione a disposizione è riuscito a spenderne solamente 150.000 per ristrutturare altre case pubbliche”. Infine Parisotto incalza: “Attenderò ancora qualche giorno per ricevere le risposte pubbliche che l’assessore è obbligato per legge a dare quando un consigliere comunale lo chiede, poi scriverò al segretario comunale, garante della trasparenza e responsabile dell’anticorruzione, a cui chiederò lumi su questa vicenda delle festività quanto su altre tre opache delibere di giunta sempre proposte da Sacchetto e avallate dall’intera giunta comunale: le tre proroghe milionarie dei contratti di gestione dell’illuminazione pubblica, la gestione calore, e l’illuminazione votiva, ovviamente tutto senza gara di appalto pubblico in spregio alle elementari regole della buona amministrazione, che di questi tempi avrebbe sicuramente fatto risparmiare alle casse pubbliche all’incirca 500 mila euro. Se il segretario comunale non sarà chiaro e convincente proseguirò l’iter in altre sedi”.

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10 Cavarzere Politica Il capogruppo della Lega Nord Michael Valerio attacca

Amministrazione silente sui temi cruciali “Le nostre interrogazioni - sostiene - sul ponte di Boscochiaro e sul contenzioso con l’Ater di Venezia rimangono senza risposta”

di Nicla Sguotti

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nterrogazioni da mesi senza risposta e un’amministrazione comunale silente su temi “cruciali” per i cittadini. Questo starebbe succedendo a Cavarzere secondo quanto evidenziato da Michael Valerio, capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale. In una sua nota, il consigliere leghista si lancia in un attacco alla maggioranza di centrosinistra, ricordando alcuni degli argomenti sui quali il suo gruppo consiliare ha presentato interrogazioni. “Le nostre interrogazioni sul ponte di Boscochiaro e sul contenzioso con l’Ater di Venezia per 2milioni di euro rimangono Michael Valerio senza risposta – così Valerio – per quanto riguarda il ponte c’è il concreto rischio della in convenzione con la Provincia di Venezia perdita del finanziamento del ministero per dal 2010, ma sul tema l’amministrazione Tommasi trova risvelo Sviluppo economico glio solo nel 2015, di 1milione e 140mila Valerio cita nche la euro ma nessuno da rampa di Rottanova e con una proposta Palazzo Barbiani ci i crediti che il Comune nello statuto sulla scia risponde, anche se le vanta nei confronti dell’interrogazione che abbiamo depositato il interrogazioni sono di Polesine Acque 29 dicembre, senza state presentate il 24 dicembre. Stessa sorte di quella sul difen- risposta”. Valerio si sofferma anche sulla sore civico, sul quale esiste la possibilità per questione relativa alla rampa di Rottanova, una cifra irrisoria di 1.040 euro di entrare in merito alla quale la Lega Nord ha pre-

Le rimostranze di Pasquali Contro la Giunta

sentato un’interrogazione a fine dicembre, insieme a un’altra sui crediti che il Comune vanta nei confronti di Polesine Acque. “L’elenco sarebbe lungo – continua Valerio – passando per il delicato tema della sicurezza e della ludopatia, sino all’eccessivo impiego della postazione mobile per la rilevazione della velocità, ma su tutte queste tematiche, complice l’assenza dell’attività consiliare, l’amministrazione non dà risposte. Ciò nonostante non mancano le comparsate sulla stampa dei gruppi di maggioranza o dell’amministrazione sulle tematiche ove le nostre richieste rimangono inevase. Questa passerella mediatica è incoerente con l’alto livello istituzionale richiesto per chi ha il mandato politico e amministrativo di governare la città e che invece si comporta come un cacciatore di riflettori e di notorietà”. Il capogruppo leghista conclude con un appello al presidente del Consiglio comunale, Mauro Contadin, al quale chiede di “tutelare” i consiglieri comunali nel loro diritto di mandato ispettivo, e preannunciando l’intenzione di rivolgersi al Prefetto se tali diritti non fossero garantiti”.

NEWS Il sindaco Henri Tommasi risponde alla Lega

“Per le risposte alle interrogazioni consiliari abbiamo un metodo democratico e trasparente”

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l sindaco Henri Tommasi replica alle lamentele del gruppo consiliare Lega Nord-Liga Veneta sulle presunte mancate risposte dell’amministrazione comunale alle interrogazioni formulate dal gruppo. “Non c’è alcun ritardo della giunta comunale – afferma - le risposte alle interrogazioni consiliari verranno rese dagli assessori competenti nella prima seduta consiliare utile; inoltre, come è prassi costante in questo Comune, indipendentemente dalla giunta presente, le risposte alle interrogazioni vengono lette nel corso della seduta consiliare, al fine di dare il giusto risalto politico alle questioni sollevate, ma è impensabile che il presidente del consiglio comunale convochi una seduta ogni volta in cui pervenga una interrogazione consiliare”. “Per ovviare a questo problema – prosegue il sindaco di Cavarzere - la conferenza dei capigruppo ha stabilito la possibilità di iscrizione all’ordine del giorno soltanto delle interrogazioni che giungano prima della seduta della conferenza atta ad esaminare l’ordine del giorno del successivo consiglio comunale: mi sembra un metodo democratico, trasparente e che garantisca in tempi ragionevoli una risposta pubblica alle interrogazioni”. “In ogni caso non voglio eludere le domande formulatemi – continua Tommasi – e ribadisco che l’iter di progettazione e realizzazione del ponte di Boscochiaro (opera voluta dalla attuale amministrazione) sta procedendo nei tempi assegnati dal Ministero finanziatore, mentre per quanto riguarda il contenzioso ATER, informo il gruppo consigliare della Lega che questa amministrazione si è costituita in giudizio per difendere le fondate ragioni del Comune”. “Sulla questione del difensore civico – ribadisce il sindaco - ricordo che è in fase di verifica l’opportunità di aderire al difensore civico territoriale (provinciale) e che nel frattempo è operante il suo omologo regionale, al quale i cittadini possono rivolgersi: dunque non esiste né c’è mai stato un disservizio per i cavarzerani”. “Per quanto riguarda, poi, il credito vantato dal Comune nei confronti di Polesine acque s.p.a., è noto che questa amministrazione ha concordato con la medesima società una serie di interventi sul territorio a compensazione del debito ed ha ottenuto, insieme agli altri comuni polesani, l’impegno a rispettare uno specifico piano di ritento del debito, mentre sto tentando di trovare una soluzione al problema (trascurato dalla precedente amministrazione) relativo alla rampa di Rottanova, sul quale mi confronterò con i residenti della frazione in un prossimo incontro pubblico”.“Infine, - conclude Tommasi - mi pare che l’affermazione secondo la quale io sarei sempre sui giornali non corrisponda la vero: piuttosto è sotto gli occhi di tutti come quasi quotidianamente le minoranze rilascino dichiarazioni, poi pubblicate sulla stampa locale, per attaccare il Sindaco e la Giunta”. Nicola Ruzza

Il sindaco Henri Tommasi replica a tutto tondo

“Il sindaco non risponde” I A più di due mesi dall’ultima seduta del Consiglio comunale, Emanuele Pasquali, consigliere eletto con la Lega Nord e oggi indipendente, esprime la propria contrarietà in merito al comportamento dell’amministrazione comunale del sindaco Henri Tommasi colpevole, a suo dire, di non rispondere alle istanze di consiglieri e cittadini. “In questo periodo – così Pasquali – sono state molteplici le richieste e le proposte che ho presentato alla giunta, ma non ho ottenuto risposte, seppure per alcune di esse esista un’urgenza di discussione che è innegabile”. Ricorda poi che, nel corso dell’ultima seduta consiliare, aveva presentato una mozione urgente sulla sicurezza pubblica nel territorio comunale, con proposte di contatto con la Prefettura, di rinforzo del piano di controllo e la discussione sulle eventuali misure da prendere. “Il sindaco non vedeva l’urgenza di intervenire sulla sicurezza ma in questi due mesi non mi sembra che la situazione sia stata superata – commenta il consigliere – anzi credo che l’emergenza si sia fatta ancora più preoccupante. Sempre più cittadini mi chiedono di far luce sulle eventuali azioni da mettere in atto, nessuna risposta

“La sicurezza dei cittadini è per noi un tema prioritario, non è vero che non esistono esenzioni per la tasi, le nostre indennità sono minime”

Emanuele Pasquali è giunta dall’amministrazione”. Illustra poi la sua proposta di deliberazione per la riduzione degli amministratori comunali che hanno incarichi in consigli di amministrazione di altri enti. “Non esiste alcuna fascia di esenzione per il pagamento della Tasi e la prima rata è fissata per giugno – afferma – la mia idea è di ridurre del trenta per cento le indennità di sindaco, assessori e amministratori e, con i soldi risparmiati, formare un fondo con il quale poter esimere i nuclei familiari più in difficoltà. Sarebbe un segno tangibile della disponibilità del mondo della politica a dimostrarsi al servizio dei cittadini, allontanandosi dall’alone infame della corruzione che spinge l’opinione pubblica a vedere i politici soltanto come approfittatori. Mi chiedo perché il presidente del Consiglio comunale, Mauro Contadin, non riconosca la necessità di discutere almeno di questi due punti”. N.S.

l sindaco Henri Tommasi replica a tutto campo alle affermazioni del consigliere Pasquali in merito alla sicurezza, alle aliquote Tasi e ai compensi spettanti alla Giunta. “La sicurezza dei cittadini di Cavarzere è un argomento che sta particolarmente a cuore a questa Amministrazione – afferma Tommasi – e fin dal mio insediamento ho affrontato il problema dell’ordine pubblico sia con il nostro comando di polizia locale sia con il comandante della locale stazione dei carabinieri, senza dimenticare i commercianti con i quali mi sono confrontato più volte, anche pubblicamente”. “In seguito agli episodi di furto subiti da cittadini nel periodo natalizio, ho concordato con i carabinieri un pattugliamento del territorio che garantisca un miglior controllo della nostra città ed inoltre questa amministrazione ha già programmato l’installazione di impianti di sorveglianza per i siti più sensibili del Comune”. “Per quanto riguarda la Tasi – continua il sindaco di Cavarzere – faccio presente al consigliere Pasquali che il Consiglio comunale, nella delibera n°30 dell’11/7/2014, ha stabilito tre aliquote (0.24; 0.1 e 0 punti percentuali) per diverse tipologie di immobili e l’applicazione di una detrazione di 75 euro alle unità immobiliari destinate

Henri Tommasi ad abitazione principale e relative pertinenze le cui rendite catastali complessivamente considerate non superino il valore di 210 euro: dunque non corrisponde al vero l’affermazione che non esistono esenzioni”. “In merito alla proposta di ridurre le indennità del sindaco e degli assessori, - ribadisce Tommasi - le stesse, come noto, per i Comuni delle dimensioni demografiche di Cavarzere, non sono paragonabili a quelle corrisposte ad altre cariche politico-istituzionali sia dello Stato che della Regione che di altri Enti locali, tanto che in diverse occasioni i media hanno rappresentato come oggi i Sindaci dei comuni medio-piccoli lavorino sostanzialmente a titolo gratuito, se si considerano le incombenze e le responsabilità a loro carico ed il tempo che sottraggono al proprio lavoro autonomo o dipendente”. “Non mi pare dunque pertinente quanto riporta nella sua proposta di deliberazione il consigliere Pasquali, in ordine al bisogno di recupero di credibilità del mondo istituzio-

nale, in quanto il Comune di Cavarzere non è certamente noto per i cosiddetti sprechi della politica, se si considera che anche su questo tema la stampa locale ha riportato la notizia che il nostro risulta essere uno dei Comuni con una spesa per costi della politica, tra le più basse del Polesine”. “Vorrei concludere con un annotazione – attacca il sindaco - ritengo quanto meno contraddittorio che giungano dal Consigliere Pasquali sollecitazioni finalizzate al recupero della credibilità della politica, quando lo stesso invia sistematicamente istanze per l’espletamento del mandato di Consigliere comunale di Cavarzere, utilizzando, così come risulta dalle annotazioni sui documenti inviati, il fax dell’ufficio anagrafe del Comune di Chioggia presso il quale il medesimo lavora quale dipendente comunale e commettendo in tal modo, con ogni probabilità, un illecito sotto diversi profili, anche penale”. N.R.


ELEZIONI REGIONALI 31 MAGGIO 2015

committente responsabile: Paolo Minotto

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BRUNO PIGOZZO www.brunopigozzo.eu - comitatopigozzo@gmail.com @BrunoPigozzo - Scrive Bruno Pigozzo - Segreteria 3441941469


12 Cavarzere Eventi La consegna lo scorso 19 febbraio al Centro trasfusionale

L’Avis dona due etichettatrici all’Ulss 14

SOCIALE Motoring Classic Club “Sandro Munari”

Gita sociale a maranello e modena Per visitare il museo Ferrari

Il direttore generale Giuseppe Dal Ben elogia i volontari di Cavarzere e Cona e rinnova l’impegno per il futuro della Cittadella

di Nicla Sguotti

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uove etichettatrici per rendere più scorrevole l’attività del centro trasfusionale, questo il dono che ha fatto a febbraio l’Avis comunale di Cavarzere e Cona all’Ulss 14. La consegna dei due macchinari è avvenuta alla presenza di diverse autorità, tra le quali il direttore generale dell’azienda sanitaria clodiense Giuseppe Dal Ben. Nella mattina di giovedì 19 febbraio, il direttivo dell’Avis ha ufficialmente consegnato all’Ulss 14 le due macchine etichettatrici, erano presenti il presidente Luigi Sturaro e il vicepresidente Alessandro Milani. Dando il benvenuto ai presenti, il cavalier Sturaro ha ringraziato l’Ulss 14 per la disponibilità che sempre ha nel collaborare con l’Avis, le amministrazioni comunali di Cavarzere e Cona rappresentate dai due sindaci Henri Tommasi e Alberto Panfilio, e Fabrizio Guarnieri figlio del fondatore dell’Avis di Cavarzere e Cona. Erano presenti anche il dottor Calogero Barbarino, responsabile del Poliambulatorio di Chioggia, e il dottor Gian-

La consegna delle etichettatrici al Centro trasfusionale col il presidente Sturaro, il sindaco Tommasi il dg Dal Ben

luca Gessoni, direttore del Servizio trasfusionale dell’Ulss 14, il quale ha evidenziato l’importanza della stretta sinergia creatasi tra il centro trasfusionale di Cavarzere, l’Avis e i donatori stessi, una collaborazione che, ha detto, deve continuare a crescere. Il dg Giuseppe Dal Ben ha ringraziato l’Avis: “Il volontariato dell’Avis – ha detto – rappresenta la più alta forma di donazione perché donare il sangue è come dare una parte di sé. Ringrazio l’Avis e le amministrazioni comunali di Cavarzere e Cona per l’attenzione che sempre hanno nei confronti

dell’azienda, insieme proseguiremo per raggiungere risultati che solo in squadra si possono ottenere”. Il direttore generale ha anche parlato del futuro della Cittadella sociosanitaria di Cavarzere e, in particolare, del piano di realizzarvi una struttura intermedia. “Un progetto per il quale – così Dal Ben – i percorsi amministrativi non sono facili ma che sta proseguendo a piccoli e frequenti passi, verso un obiettivo che insieme riusciremo sicuramente a raggiungere”.

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Alcuni momenti della gita a Maranello e Modena

l Motoring Classic Club “Sandro Munari” ha organizzato per i suoi iscritti un’interessantissima gita sociale alla quale hanno aderito con grande partecipazione gli appassionati delle due e delle quattro ruote. I gitanti sono partiti domenica 1 marzo verso Maranello dove si è svolta una visita guidata al museo Ferrari: i partecipanti hanno potuto ammirare i capolavori creati dalla personalità e dal talento di Enzo Ferrari e scoprire il mondo del Cavallino Rampante di ieri e di oggi attraverso un percorso che si è snodato tra Formula 1, Sport Prototipi, Gran Turismo e Stradali, nel quale le guide hanno illustrato le auto esposte, integrando il racconto con aneddoti e curiosità. Dopo la visita al museo, i convenuti si sono recati al ristorante per il pranzo, al termine del quale la comitiva è partita verso Modena per la visita guidata alla casa natale di Enzo Ferrari, all’officina di suo padre e all’esposizione delle automobili più rappresentative per il Drake: una storia raccontata, oltre che dalle guide che hanno accompagnato la visita, anche dalla proiezione di meravigliosi filmati storici con il sottofondo della voce ineguagliabile di Luciano Pavarotti, il grande tenore modenese amico di Ferrari. Terminata la visita, molti partecipanti si sono trattenuti nei locali per continuare ad ammirare i capolavori esposti, segno evidente che la gita è stata molto gradita e che è riuscita sotto tutti i punti di vista. Nicola Ruzza

I cittadini si riuniscono in gruppo per portare all’amministrazione le loro istanze

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i recente si è formato un gruppo di cittadini che si fa portavoce di diverse segnalazioni raccolte dalla popolazione, che sono raccolte e poi vengono presentate all’amministrazione comunale. Il gruppo è guidato da Graziano Edi Corazza, famoso alle cronache locali per la sua passione e cultura musicale. Tra le segnalazioni, quella fatta ai carabinieri per il suono troppo alto delle campane del duomo di San Mauro. Nel documento diffuso dal portavoce del gruppo, Rolando Ferrarese, vengono riassunti i temi dell’ultima riunione dei componenti, nonché le proposte indirizzate niente meno che al sindaco Henri Tommasi. Tra queste, vi è il posizionamento delle videocamere nel centro storico e nelle frazioni, il servizio di sorveglianza notturna, la riapertura dell’ufficio di collocamento almeno una volta alla settimana, per favorire l’occupazione, il potenziamento della sanità nella cittadella con consulenti dei servizi sanitari di oncologia, odontoiatria e geriatria. Ma non si finisce qui: le questioni abbracciano un campo molto vasto, dal problema dei colombi e delle nutrie, all’organizzazione degli spettacoli pubblici in piazza, alla mancanza di uno spazio apposito per gli spettacoli itineranti, all’abbandono di immondizie lungo gli argini del fiume e dei canali, ai servizi agli extracomunitari di Villaggio Busonera, all’assistenza alle persone anziane e con handicap, la necessità di una cella mortuaria visto che le salme che

Graziano Edi Corazza tornano da Adria e Piove di Sacco costano ai familiari 200 euro. Il gruppo si interroga inoltre su alcune questioni, ad esempio come vengano spesi dalla Pro loco i contributi comunali per il premio “Ulgibos”. Ancora, nel testo diffuso si leggono altri punti critici, ossia“Le doppie cariche degli amministratori comunali, l’istituzione di un quarto turno mensile delle farmacie locali, la sistemazione di piazza dei Bersaglieri, un maggior controllo degli appalti pubblici, le multe dei vigili urbani a Ca’ Venier e l’inquinamento acustico”. Nella nota i componenti sollevano quindi tutta una serie di problematiche, e chiedono che venga istituita un’apposita cassetta postale, sotto il municipio, per raccogliere segnalazioni e consigli utili dei cittadini. Tutte queste questioni, a quanto pare, non saranno lettera morta e il sindaco ha già in mente un incontro per confrontarsi con il gruppo. “Questi incontri tra cittadini – ha spiegato Corazza - hanno lo scopo di incentivare il dialogo su temi sentiti come primari dalla popolazione”. Melania Ruggini


Cona 13 Amministrazione Zaninello è il nuovo assessore all’Agricoltura, Botton alle Attività produttive

Dopo le dimissioni di Lazzarin, Panfilio “riassesta” la Giunta

Il primo cittadino: “Le dimissioni dell’assessore sono un fatto personale, non ci sono questioni politiche nè problemi con l’amministrazione”

Il sindaco Alberto Panfilio

di Melania Ruggini

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iassetto di giunta per l’amministrazione comunale di Cona, capeggiata dal primo cittadino Alberto Panfilio. L’agronomo Stefano Zaninello è il nuovo assessore all’ambiente e all’agricoltura, deleghe che prima appartenevano al vicesindaco Fabio Fontolan, che rimane assessore all’edilizia privata, all’urbanistica e ai lavori pubblici. Al consigliere Nicola Botton passa invece la delega alle attività produttive. Ha ritirato invece l’incarico Leonardo Lazzarin, l’ex assessore al bilancio e ai tributi, le cui deleghe sono state affidate ora al primo cittadino. Un’attività di riassetto dell’amministrazione, insomma, che ha visto impegnato il sindaco nella riorganizzazione dell’assetto politico. Questo per trovare la maggiore efficienza da parte del gruppo e per ottimizzare le risorse.

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Panfilio a padova all’incontro di Fi

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Dietro al congedo ci sarebbe la difficoltà a conciliare l’impegno politico con famiglia e lavoro Dopo le dimissioni dell’assessore Lazzarin, fatte pervenire al sindaco nei giorni scorsi, Panfilio motiva quali sono state le cause del rimpasto dell’amministrazione. A quanto risulta, le dimissioni sono state non poco sofferte dallo stesso Lazzarin; tuttavia dietro al congedo dall’incarico politico non si nasconderebbero ombre, dietrologie o problematiche politiche interne all’amministrazione, né dissapori o malcontenti nel gruppo. La scelta di dimettersi è stata portata alla luce durante l’ultimo incontro privato del gruppo di maggioranza Fare Comune, organizzato a fine gennaio. Il sindaco Panfilio parla, infatti, di una decisione oculata, dettata da ragioni esclusivamente personali, ossia la difficoltà, riscontrata dall’ex assessore, specialmente negli ultimi mesi, di conciliare lavoro, famiglia e vari impegni con un’attività politica costante e produttiva. Il sindaco la definisce dunque “una scelta altruistica” in modo da dare spazio a chi può occupare il suo ruolo “con più dedizione, con occhio giovane, attento e costante al territorio”. Durante il suo congedo, Lazzarin ha ringraziato il sindaco per il sostegno fin qui dimostrato esprimendo la propria fiducia verso gli altri assessori e il loro operato, precisando che manterrà vivo l’impegno all’interno del gruppo Fare Comune.

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utto questo sia di esempio per quanti ancora si avvicinano alla politica con passione, mettendoci il cuore, la testa e tutta l’energia che serve per crescere insieme”. Questo il commento del sindaco di Cona, Alberto Panfilio, invitato a partecipare, nella giornata di sabato 28 febbraio, a un incontro promosso da Forza Italia a Padova. Più precisamente, l’iniziativa è stata promossa dai “ricostruttori” di Forza Italia ed ha avuto tra gli ospiti anche il parlamentare europeo Raffaele Fitto. Anche Cona ha partecipato con il suo primo cittadino, che è stato invitato dagli organizzatori a prendere la parola. Il sindaco Panfilio è infatti intervenu-

Panfilio: “L’iniziativa è nata per accogliere proposte e condividere esperienze” to, raccontando il suo punto di vista sul legame necessario tra politica e territorio, alla luce dell’esperienza nell’amministrazione comunale di Cona. “L’iniziativa – spiega il sindaco di Cona – è nata non come riunione di partito ma come occasione per accogliere proposte, idee e per condividere le proprie esperienze in un clima disteso, ancora possibile nonostante molti pensino che governare sia solo una gara a chi grida più forte, con buona pace dei contenuti”. Il sindaco Panfilio ha raccontato la storia sua personale e della sua squadra di governo cittadino. Il primo cittadino di Cona, parlando alla platea padovana, non ha risparmiato una critica alle opposizioni della sua città: “La nostra squadra – così Panfilio – è risultata vincente alle ultime elezioni contro l’arroganza di uno schieramento sostenuto da Partito democratico, Nuovo centrodestra e Lega Nord”. Nicla Sguotti


14 Cona Territorio L’amministrazione comunale di Cona preferisce porre fine alla collaborazione

Polizia municipale, muore sul nascere la convenzione con Cavarzere di Melania Ruggini

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’ terminata sul nascere la convenzione firmata tra il Comune di Cona e quello di Cavarzere relativa alla Polizia municipale. Questo accordo prevedeva infatti che tre mattine la settimana, ossia il lunedì, il mercoledì e il giovedì, fosse presente a Cavarzere il distacco del comandante della polizia municipale di Cona. Si trattava di un monte ore di tre ore e trenta al giorno, ossia dieci ore e trenta la settimana, per un periodo di un mese, a partire dal 14 gennaio, prorogabile su richiesta fino alla fine di febbraio. Tale proroga, tuttavia, non è stata fatta e la scelta di terminarla ricade sull’amministrazione comunale di Cona, che ha preferito porre fine alla collaborazione. In una deliberazione del responsabile del servizio si legge infatti che esso ha cessato la propria attività per “sopravvenute divergenze con il Comune di Cavarzere”. Nel documento è contenuta proprio una nota del sindaco di Cona, Alberto Panfilio, agli atti del servizio finanziario e demografico, che chiede la cessazione della collaborazione. Fin dalle prime battute la lista “Intesa per

Cona”, militante nelle fila dell’opposizione consiliare, era dubbiosa in merito al servizio di polizia municipale, in ogni caso contraria all’accordo, e in particolare perplessa sui vantaggi per il proprio comune. La lista reputava peraltro che il supporto dei vigili di Cona a quelli di Cavarzere avrebbe penalizzato il proprio territorio, in quanto sarebbe rimasto per tre mattine alla settimana un solo vigile urbano a presidiare l’intero territorio comunale di Cona. ”Non ci è sembrato certo un buon inizio – commentano i membri di Intesa per Cona – dell’iter per la costituzione di una associazione

di comuni per l’esercizio delle funzioni fondamentali tra i Comuni di Cona e Cavarzere”. Ora che la convenzione è finita la lista civica continua a dimostrare perplessità sia sulle modalità scelte dall’amministrazione Panfilio per stipulare l’accordo e per scioglierlo, sia sul futuro della collaborazione tra i due comuni in altri settori.

La querelle Intesa per Cona al sindaco Panfilio

il Trasporto anziani al centro polifunzionale dev’essere ripristinato, il primo cittadino risponde “Mai interotto”

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a inizio anno l’amministrazione Panfilio ha interrotto il servizio di trasporto degli anziani al centro polifunzionale di Pegolotte che veniva svolto la domenica”. Questo afferma la lista civica “Intesa per Cona”, evidenziando che le signore anziane ora “sono costrette a rimanere a casa o farsi accompagnare dai loro familiari”. La lista dell’ex vicesindaco Antonio Bottin sottolinea che il servizio è stato garantito per otto anni e chiede che l’attuale sindaco si attivi per ripristinarlo. “Si tratta di una scelta politica – così Intesa per Cona – non comprendiamo come mai non si riesca a reperire 2mila euro su un bilancio comunale di oltre 2milioni di euro, tenendo presente che a novembre è stato utilizzato solo una parte dell’avanzo 2013”. Il sindaco Alberto Panfilio ribatte dicendo che non è stato emesso nessun provvedimento di interruzione del servizio. “Inizialmente – così il sindaco – il mezzo veniva guidato da un volontario dell’Auser ma nel 2014 è venuta a mancare la sua disponibilità. Il servizio è stato

affidato a una ditta e il costo veniva coperto da un progetto del Gal, che scadeva a novembre 2014”. Afferma poi che, in prossimità della scadenza, si è provveduto a informare le signore, cercando di trovare una soluzione. “Con dei residui del progetto Gal – queste le sue parole – abbiamo protratto il servizio fino ai primi del 2015, abbiamo poi messo a disposizione il pulmino del Comune e i relativi costi di gestione, gratuitamente, bisognava trovare un volontario che potesse eseguire il servizio”. Informa, infine, che non è ancora stato raggiunto un accordo con l’Auser perché l’amministrazione comunale di Cona non ritiene accettabili le condizioni poste dall’associazione, ossia la stipula di convenzione che regoli le responsabilità e un contributo annuo di euro 2mila euro. “Sto valutando –chiosa Panfilio – la possibilità di denunciare per diffamazione chi ha riportato, anche sui social network, delle menzogne, al solo scopo di strumentalizzare quanto accaduto”. N.S.

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Cultura locale 15 Letteratura Il libro di Laura Simeoni che racconta la prima guerra mondiale

La guerra di Piero, tra orrori e umanità Le illustrazioni del volume sono di Piero Sandano, docente alla scuola Cappon e sono in mostra nel foyer del Teatro Serafin di Nicla Sguotti

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cent’anni dallo scoppio del primo conflitto mondiale, esce un libro che si propone di raccontare ai ragazzi cos’è successo. “La guerra di Piero”, scritto da Laura Simeoni e pubblicato da Dario De Bastiani Editore, descrive la Battaglia del Solstizio – decisiva per la vittoria italiana – attraverso gli occhi di un giovane soldato che incontra il nemico nel bosco del Montello. A rendere davvero speciale questa pubblicazione sono le straordinarie illustrazioni realizzate dal cavarzerano Piero Sandano, stimato docente di educazione artistica alla Scuola secondaria di primo grado “Aldo Cappon”. La critica ha definito “La guerra di Piero” un libro che testimonia come anche in mezzo agli orrori della guerra si possa conservare la propria umanità. Esso propone anche otto biografie di uomini illustri, come Gabriele D’Annunzio e il re Vittorio Emanuele, ma anche di coraggiosi alpini che con i loro fedeli muli hanno cambiato il corso della storia.

“La guerra di Piero” viene presentato a Cavarzere sabato 21 marzo a Palazzo Danielato, nella sala convegni. Saranno presenti gli autori, insieme a Michele Rigo e Chiara Tomasi. Durante la presentazione verranno letti alcuni brani del libro da Laura Cominato e dagli allievi della “A. Cappon”, con interval-

La copertina del volume di Laura Simeoni con le illustrazioni di Piero Sandano li musicali al pianoforte a cura di Stefania Masiero. Una mostra delle illustrazioni del libro è allestita nel foyer del Teatro Tullio Serafin ed è visitabile fino al 31 marzo. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura di Cavarzere, in collaborazione con l’Istituto comprensivo e la Filodrammatica di Cavarzere.

TEATRO Stagione di prosa al Tullio Serafin. Il bilancio positivo dell’assessore Paolo Fontolan

“Una stagione ricca di successi e di proposte che ha incontrato l’approvazione di tutti”

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on un “tutto esaurito”, non il primo quest’anno, si è conclusa la stagione teatrale del “Tullio Serafin” di Cavarzere. Protagonista dello spettacolo di domenica 1 marzo è stato il duo comico veneziano Carlo e Giorgio che ha presentato in prima assoluta il proprio nuovo lavoro, intitolato appunto “Nuovo spettacolo”, in cui la pirotecnica verve comica della coppia si è concentrata sul rapporto tra l’uomo ed una tecnologia che ha ormai invaso tutti gli ambiti della nostra vita quotidiana. “Uno spettacolo di gran qualità Paolo Fontolan – afferma l’assessore alla cultura Paolo Fontolan – che ha degnamente concluso una stagione di prosa capace di ottenere anche quest’anno un notevole successo, proponendo appuntamenti di genere diverso, in grado di soddisfare tutti i gusti, che hanno attratto un pubblico numeroso a tutti gli appuntamenti e formato non solo da cavarzerani. Si è spaziato dall’operetta alla commedia brillante e degli equivoci rivisitata in ottica contemporanea, dai classici al ritorno dopo moltissimi anni del teatro pirandelliano, fino a forme teatrali innovative”. Sul palcoscenico cavarzerano si sono alternati grandi nomi del teatro e della cultura italiani come Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti, Corrado Augias, Carlo e Giorgio, ma anche giovanissimi attori già vincitori di importanti riconoscimenti come Marta Cuscunà, compagnie emergenti ma già di gran successo come la Gank e la Nuova compagnia teatrale di Enzo Rapisarda, che ha fatto del teatro pirandelliano il proprio cavallo di battaglia. “Siamo pienamente soddisfatti – commenta Fontolan – del buon esito di questa stagione di prosa che il nostro pubblico ha molto gradito. Ringrazio quanti ne hanno reso possibile la realizzazione, a cominciare da Arteven che ne ha curato l’organizzazione. Un grazie poi per il loro contributo a Regione Veneto e ad Adriatic Lng che sempre sostiene con generosità le nostre attività culturali. Nel darci appuntamento per la prossima stagione di prosa, invito tutto il pubblico a continuare a seguire le attività che si svolgeranno nel nostro teatro comunale nei prossimi mesi”. N.S.

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Cultura locale 17 Pittura Ci sarà anche un po’ di Cona a Milano

Gelindo Baron sarà all’Expo con le sue opere di Nicla Sguotti

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on manca più molto all’apertura ufficiale dell’Expo, fissata per il primo maggio, e nei padiglioni della grande esposizione milanese ci sarà anche un po’ di Cona e della sua tradizione artistica. Il tutto grazie alla presenza di alcune opere del pittore Gelindo Baron, originario della frazione di Cantarana, dove tutt’oggi ha sede il suo studio. L’atelier di Baron è un luogo di estremo fascino, nel quale si può assaporare appieno la sua arte elegante, in grado di stupire anche per la capacità di rinnovarsi e di donare nuovi spunti di riflessione, davvero un posto magico per chiunque apprezzi la pittura e lo spirito creativo di questo grande artista. Tornando all’Expo, a rendere ancor più raffinata l’atmosfera nello spazio dedicato ai motori saranno una serie di opere commissionate a Baron dall’Aci di Padova, che hanno come tema principale le auto d’epoca. La collaborazione tra Baron e l’Aci è nata qualche mese fa quando, in occasione dell’arrivo a Padova della Mille Miglia, l’artista fu chiamato a realizzare quattro opere per celebrare il passaggio delle auto della mitica corsa per la città del Santo. Baron aveva allora realizzato, con una tiratura ridottissima, quattro litografie, che

Baron aveva già realizzato delle litografie sulla Mille Miglia in piazza delle Erbe a Padova ritraggono proprio il passaggio della Mille Miglia in piazza delle Erbe e nei pressi di altri monumenti simbolo di Padova. La sua passione per i motori, e in particolare per le auto d’epoca, ha aiutato Baron a realizzare queste opere, particolarmente apprezzate dagli organizzatori dell’evento padovano e dai visitatori. Un vero e proprio successo per l’artista di Cona che gli ha fatto guadagnare l’invito a partecipare all’Expo di Milano con alcune opere, tra le quali le litografie realizzate per la Mille Miglia. Stimolata dai sempre maggiori consensi di pubblico e di critica, anche a livello internazionale, la vena artistica di Baron è in continua espansione e gli permette di esprimersi toccando tematiche, tecniche ed ambientazioni sempre nuove. Questo invito a partecipare all’Expo con le sue opere non è altro che la conferma di quanto l’arte di Gelindo Baron sia apprezzata, per tutta Cona questo nuovo traguardo raggiunto dall’artista rappresenta di certo un motivo di gioia e di orgoglio.

Sarà presente con una serie di opere ispirate al tema delle auto d’epoca commissionate dall’Aci di Padova

Gelindo Baron sarà presente con le sue opere all’Expo di Milano

NEWS Fotografia

Il programma del fotoclub

Il presidente Duilio Avezzù

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ll’inizio dell’anno i soci del Fotoclub Cavarzere si sono riuniti per assegnare i nuovi incarichi sociali validi per il biennio 2015-2016 e, in seguito alla seduta e alla discussione, sono emersi questi risultati: Duilio Avezzù è stato eletto presidente, mentre Emilio Bergantin e Glenda Mazzon lo affiancheranno come vicepresidenti, infine per il ruolo di segretario è stato scelto Alessio Viola. Oltre all’elezione delle cariche, il Fotoclub ha anche stilato il programma per l’anno in corso che prevede una serie di iniziative molto interessanti: a febbraio si è tenuto il corso di fotografia, che si concluderà a fine marzo con una mostra delle opere dei partecipanti; ad aprile inizierà invece un corso di photo shop a cui farà seguito nel mese di maggio una mostra dedicata al delta del Po. Seguiranno, in periodi ancora non precisati, serate dedicate a temi tecnici, come la sala posa (luci–pannelli), il ritratto e il foto ritocco, insieme ad incontri con autori e visione portfolio, a scambi culturali con altri circoli e ad uscite fotografiche. Sicuramente a settembre il Fotoclub Cavarzere curerà una mostra di un autore di fama internazionale e a conclusione dell’anno ci sarà la collettiva dei soci, dove ogni membro mostrerà ai cittadini di Cavarzere e delle zone limitrofe la propria abilità nell’uso della macchina fotografica: un anno pieno di appuntamenti per gli appassionati della fotografia, dunque, che rappresenta una vera ricchezza per il panorama culturale cavarzerano. Nicola Ruzza


18 1 Cultura provinciale Chioggia Monsignor Tosello racconta la millenaria storia della Chiesa, dopo il suo restauro

Il prestigioso recupero della Chiesa di Sant’Andrea Rischiavano un pericoloso degrado la chiesa più antica della città e l’orologio più antico del mondo, sono stati brillantemente ripristinati di Eugenio ferrarese

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al rischio di un pericoloso degrado ad un prestigioso recupero storico, culturale, artistico e religioso. Si tratta della “chiesa più antica della città, la torre più antica della laguna, dell’orologio più antico del mondo”: Sant’Andrea in Chioggia. Un libro (edizioni Nuova Scintilla, 2015) curato da monsignor Vincenzo Tosello, a capo dell’unità pastorale che comprende le parrocchie di Sant’Andrea, San Domenico, S. Giacomo e quella dei padri Filippini, ma anche direttore del settimanale diocesano, raccoglie i molti elementi che compongono la storia più che millenaria della chiesa di Sant’Andrea riaperta al culto dopo un lungo restauro che ha permesso non solo il recupero delle parti danneggiate – per lo più dalla salsedine, dalle numerose acque alte eccezionali e dagli anni… – ma anche il ripristino dell’antica pavimentazione e una maggior godibilità delle preziose opere artistiche presenti in questo edificio sacro. Molti studiosi concordano sul fatto che il primo insediamento a Chioggia fosse proprio la zona di Vigo (dal latino ‘vicus’ che signi-

fica villaggio) ed è quindi più che probabile ritenere che a poche decine di metri da quella zona sia stata realizzata anche la prima chiesa cittadina, S. Andrea appunto. Le prime testimonianza risalgono all’epoca bizantina intorno all’VIII secolo; in questa chiesa nel 1110 giunsero le reliquie dei patroni di Chioggia, i santi martiri Felice e Fortunato, poi trasferite nella Cattedrale, ma dopo ritornate, per qualche decennio, a S. Andrea in seguito all’incendio della Cattedrale avvenuto nel 1623. E la chiesa di S. Andrea era anche la sede dell’antica e numerosa confraternita dei pescatori i cui Statuti del 1559 sono tra i più antichi documenti conservati nell’archivio storico cittadino. Il degrado della chiesa diventò però preoccupante nel Seicento e alcuni crolli all’inizio del Settecento – il portico, ma anche l’abside… - evidenziarono la necessità di un radicale intervento. Una lapide con la data 1743 ricorda una fase dei lavori di restauro, ma la sistemazione dell’attuale edificio si protrasse fino al 1815 quando la chiesa fu finalmente

Il libro di Monsignor Tosello riconsacrata con il nuovo altare maggiore e la realizzazione della cappella battesimale con il prezioso tabernacolo cinquecentesco. Rifacimenti, decorazioni e altri completamenti furono ancora realizzati tra l’Ottocento e il Novecento; particolarmente significativo quello che ha interessato la cappella dedicata alla Madonna Addolorata, un artistico complesso ligneo di Antonio Chiesa del 1730, assai

Un ricordo della senatrice padovana di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto

LA LuNgA E INTENSA vITA DI LINA MERLIN

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35 anni dalla morte della senatrice Lina (Angelina) Merlin (1887-1979), esce un libro biografico che ne ripercorre l’attività nell’Assemblea Costituente e in Parlamento e traccia alcuni punti essenziali della vita intensa di una donna della storia d’Italia, ma particolarmente legata a Chioggia. Lina Merlin ha intessuto rapporti significativi con parecchi luoghi, a cominciare da Pozzonovo, dove è nata, per poi spendere la sua prima esperienza lavorativa e politica a Padova; in Sardegna ha trascorso il confino politico, mentre Milano l’ha accolta tra i maestri socialisti e le battaglie antifasciste durante il periodo della Resistenza. A Roma vive il suo percorso parlamentare, mentre Adria e il Polesine diventano terra eletta di grande matrice politica e familiare. In questa geografia, Chioggia rimane la città delle origini e della formazione di Lina Merlin, con la quale mantenne sempre un forte legame e dove fu consigliera comunale. Il nesso tra la personalità storica di Lina Merlin e la città lagunare viene ristabilito oggi con l’intitolazione al suo nome di una piazzetta di Chioggia. “La lunga e intensa vita di Lina Merlin è stata improntata a un ideale di vicinanza ai più poveri e di impegno fattivo per i diritti e per la dignità di ogni persona – spiega Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, autore del libro a lei dedicato - È questa l’ideale attorno al quale ha costruito la sua vita. Il sottotitolo del volume, Costituente della Repubblica, sta proprio a valorizzare il ruolo centrale di Lina Merlin quale madre costituente e poi parlamentare della Repubblica.”

La copertina del volume di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto Da qui parte il racconto a ritroso sulla formazione e le battaglie antifasciste di Lina, e poi il suo impegno di senatrice, fino ad arrivare al suo addio alla politica con una sorta di testamento spirituale in due lettere inviate allo scrittore Marino Moretti. “L’operare di Lina, ispirato al socialismo ottocentesco, umanitario e libertario, e la sua forte attenzione alle classi proletarie, alle donne e all’infanzia – continua Pier Giorgio Tiozzo - segna il momento di passaggio da un mondo contadino, caratterizzato dalla povertà e dalla semplicità, al boom economico degli anni Sessanta e alla complessità della società contemporanea. Si tratta di una figura che con la sua vita e coerente determinazione può rappresentare un riferimento di valori esemplare ancora di forte impatto e attualità”. Al testo si affianca un percorso con oltre 100 fotografie della Merlin e una ventina di documenti, un’ampia bibliografia di e su Lina Merlin e un’appendice con suoi discorsi parlamentari relativi a Sara Boscolo Marchi Chioggia.

legato alla devozione religiosa popolare, e i notevoli affreschi in tutte le volte della chiesa a cura di Giovanni Cherubini. Il notevole patrimonio artistico comprende anche opere di Antonio Marinetti, Palma il Giovane, Pietro Damini, Andrea Vicentino, una crocifissione attribuita a Palma il Vecchio (alcune di queste tele sono ora custodite nel museo diocesano) ed anche il prestigioso organo di Gaetano Callido. E la Torre campanaria? Risale probabilmente al 950, sicuramente usata anche per la vigilanza e difesa della zona sud della laguna che si vanta di possedere dal 1842 l’orologio di Dondi che è citato in un documento del 1386, un reperto di inestimabile valore che contende a Salisbury in Inghilterra il primato del meccanismo più antico del mondo e ancora funzionante… Il libro di don Tosello è poi completato da una ricca documentazione che riguarda il

territorio con la presenza di numerosi importanti edifici religiosi (S. Domenico, S. Croce, S. Caterina…) e palazzi nobiliari (Grassi, Morosini, Mascheroni-Lisatti, Ravagnan…), il medievale Palazzo Granaio e l’adiacente Pescheria vecchia, piazzetta Vigo con il bel ponte in pietra d’Istria e la colonna con il leone marciano (ma popolarmente noto come ‘el gato’…) ed anche noti personaggi che vissero in questa zona nord di Chioggia: il pittore Antonio Marinetti, il poliedrico artista Aristide Naccari, il compositore mons. Vittore Bellemo, l’educatrice Carmen Baldo, il giornalista Bruno Salvagno… Non mancano le visite pastorali dei vescovi clodiensi. Nelle appendici troviamo inoltre le lapidi e le iscrizioni presenti nella chiesa e nel campanile, l’inventario dei beni artistici… ed anche una poesia popolare di Alfonso Lanza dedicata al 30 novembre, ricorrenza liturgica di Sant’Andrea apostolo.

La storia L’artigiano che aveva preannunciato il crollo ma non fu ascoltato

Vendrasco e il campanile di S.Marco I l mattino del 14 luglio 1902 crolla il campanile di S. Marco – “El Paron de Casa” dei veneziani – che sarà poi ricostruito “com’era e dov’era” dieci anni dopo nel 1912. Eppure quel crollo era stato preannunciato molto prima da Luigi Vendrasco con precisione e attendibilità, ma il capomastro non era stato creduto. E proprio alla figura di questo illustre “artigiano” il cui nome è legato ad alcuni importanti interventi di restauro e conservazione di famosi edifici, compreso il Palazzo Ducale di Venezia, le statue e colonne di piazzetta S. Marco, è dedicato il libro dello storico chioggiotto Paolo Voltolina intitolato “Luigi Vendrasco “la Cassandra di Venezia” (Il Prato editore, Padova 2014). L’attività di Vendrasco a Venezia era stata bloccata dagli Uffici Regionali per la Conservazione dei Monumenti (le attuali soprintendenze) nel 1891. Nonostante ciò e già avanti con gli anni Luigi Vendrasco nel 1898 richiama nuovamente l’attenzione sui lavori di consolidamento e restauro che Procuratoria di San Marco e Ufficio Regionale stavano compiendo sulla struttura esterna del pericolante Campanile. E qualche anno prima era anche intervenuto per bloccare l’installazione di un ascensore all’interno della torre marciana. Il testo di Paolo Voltolina si sofferma anche sugli anni seguenti al crollo che vedranno la realizzazione di importanti contributi da parte del capomastro Vendrasco per la salvaguardia di molti monumenti veneziani, ma vi aggiunge anche nuovo materiale inedito e tutte le vicende familiari, compreso anche l’albero genealogico a partire dalla seconda metà del Settecento, con uno stile che intende coniugare il rigore del saggio documentato con la piacevolezza del racconto.

Il libro di Paolo Voltolina “Luigi Vendrasco la Cassandra di Venezia” Uno “storico artigiano”, così si autodefinisce Paolo Voltolina, con una preparazione che è maturata direttamente a contatto con maestranze e professionisti in materia di conservazione e restauro, frequentazioni e amicizie con antiquari e collezionisti, anni di letture, studio e documentazione. Il libro dedicato a Vendrasco – come spiega lo stesso Voltolina – è nato “con l’intento di trasmettere, a chiunque desideri iniziare un percorso di ricerca storica, quell’entusiasmo, quella passione che devono necessariamente animare l’amante del bello, accompagnandolo nei luoghi di cultura frequentati e fornendogli tutti gli strumenti ed elementi indispensabili per portarlo a compimento. In sostanza, un dono di un appassionato a un appassionato, una sintesi tra la piacevolezza del racconto e il rigore del saggio documentato”. E.F.


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ULSS 14

Marzo 2015 - Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 - Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto

APERTO UN AMBULATORIO PER I PAZIENTI STOMIZZATI

Il Dipartimento Chirurgico dell’Ospedale di Chioggia (nelle sue U.O.C. di Chirurgia Generale e Urologia) a partire dal 24 febbraio, nei locali del Poliambulatorio un ambulatorio specifico per i pazienti stomizzati Aperto un ambulatorio per i pazienti stomizzati Il Dipartimento Chirurgico dell’Ospedale di Chioggia (nelle sue U.O.C. di Chirurgia Generale e Urologia) ha attivato a partire da martedì 24 febbraio, nei locali del Poliambulatorio un ambulatorio specifico per i pazienti stomizzati. In questo ambulatorio saranno inseriti tutti i pazienti (attualmente l’Ulss ne ha in carico circa 250) che, per questioni cliniche, è stata confezionata una stomia sulla parete addominale che, va ricordato, nella maggior parte dei casi ha una funzione temporanea, e non sempre ha un esito definitivo. Il confezionamento di una stomia non è solo legata alla patologia neoplastica, ma anche ad

interventi eseguiti in urgenza, per patologie del tratto intestinale benigne legate a complicanze o post traumatiche. All’ambulatorio si accede con appuntamento fissato direttamente al momento della dismissione o su richiesta del medico di medicina generale e sarà attivo tutti i martedì dalle 14.00 alle 16.00. Il servizio sarà gestito dagli enterostomisti dell’Ospedale, figure professionali che hanno seguito un percorso formativo adeguato e che già attualmente svolgono questa attività nell’ambito della gestione della stomia, negli aspetti dietetici che il paziente stomizzato deve adottare, negli aspetti affettivi ed emotivi che il paziente con stomia deve affrontare nella vita di tutti i giorni.

È in corso una collaborazione con alcune associazioni di pazienti presenti sul territorio, quali l’AISTOM e la FINCO-PP. Il prossimo 9 maggio si terrà un evento-convegno che vedrà la partecipazione di medici specialisti in materia, infermieri enterostomisti, le associazioni dei pazienti e sarà aperto alla popolazione. Durante il convegno saranno poste in discussione tutte le tematiche legate alla gestione di una stomia. L’ambulatorio in questione risulta essere un assetto organizzativo moderno ed efficace nell’ambito dell’offerta chirurgica verso la popolazione dell’Ulss che troverà in questo nuovo servizio una professionale risposta alle sue esigenze di salute.

RINGRAZIAMENTO BANCA Grazie ad una donazione della Istituto tesoriere Intesa Sanpaolo è stato possibile avviare le procedure per il reclutamento di un borsista neodiplomato da inserire all’interno dell’èquìpe dell’accoglienza in ospedale. La Direzione dell’Azienda Ulss 14 ringrazia l’ Istituto tesoriere dell’elargizione che permette non solo di migliorare i servizi offerti all’utenza e alla cittadinanza ma anche di dare un’opportunità lavorativa ai giovani chioggiotti.

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: www.asl14chioggia.veneto.it


Informa

Chioggia

AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 - Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

GIORNATA MONDIALE DEL RENE: GIOVEDÌ 12 MARZO I SANITARI DELL’U LSS 14 ENTRANO A SCUOLA PER FARE PREVENZIONE Chioggia partecipa per la prima volta alla “GIORNATA MONDIALE DEL RENE” prevista per giovedì 12 marzo. Un’occasione per fare prevenzione e informazione sul problema delle malattie renali che sono in aumento in tutto il mondo tanto da essere considerate una “epidemia”. “Ci si ammmala maggiormente di Reni – dice il primario di Nefrologia e Dialisi dell’Ulss 14 di Chioggia, Michele Urso – perché siamo una popolazione che invecchia e i reni tendono per loro natura a risentire di patologie come ipertensione arteriosa, diabete, malattie vascolari. Dico sempre che se il cuore soffre, il rene non sta bene”. Alcune malattie renali si possono però prevenire adottando dei corretti stili di vita ed eseguendo alcuni semplici esami per verificare lo stato di salute ed evitare il rischio di ammalar-

si. Giovedì 12 marzo l’equipe diretta dal dottor Urso tornerà per la seconda volta al Liceo “Veronese” , dove qualche giorno fa ha già tenuto una lezione sulla prevenzione. In questa occasione un centinaio di ragazzi si sottoporranno volontariamente e gratuitamente ad un esame urine, alla valutazione della pressione arteriosa e dei dati antropometrici (peso corporeo, altezza, giro vita). Tale evento è stato organizzato al fine di sensibilizzare i giovani alla prevenzione della malattia renale cronica. “Le Giornate di sensibilizzazione – dice il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – sono l’occasione per diventare protagonisti della propria salute, sapere cosa fa bene o meno al nostro corpo e conoscere i comportamenti corretti che ci permettono di non ammalarci”.

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Sport 23 2 Podismo A Venezia il 19 aprile la 37 esima edizione della manifestazione podistica

“Su e Zo dai Ponti”, al nastro di partenza di Roberta Pasqualetto

neWs

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omenica 19 aprile si terrà la trentasettesima edizione della “Su e Zo dai Ponti“ a Venezia. Questa passeggiata di solidarietà, attraversa il centro storico della città con due percorsi: 12 e 6 chilometri, entrambi con partenza e arrivo a San Marco. L’evento è legato alla beneficienza verso le scuole e verso i paesi più poveri, il ricavato di questa edizione andrà alle scuole del territorio e alla popolazione della Siria. Sono tante le scolaresche che ogni anno partecipano alla “Su e Zo dai Ponti” anche per sostenere concretamente il proprio istituto scolastico: grazie al “Premio per le Scuole Don Dino Berti”, intitolato al fondatore della manifestazione, a tutte le scuole materne, elementari, medie inferiori e medie superiori che raggiungono almeno 100 iscritti (tra alunni, genitori, insegnanti e simpatizzanti) sarà consegnato un buono per l’acquisto di materiale didattico o sportivo. Saranno premiati anche i gruppi folk, che animano la festa con canti e balli tradizionali, e portano un clima di allegria che contagia le migliaia di partecipanti alla passeggiata. Il concorso ogni anno decreta la migliore esibizione in assoluto e aggiudica dei premi ai primi tre classificati. “I numeri dell’anno scorso sono stati davvero buoni – dice Igino

A Mestre

vivicittà, corsa non coMPetitiva

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Zanandrea direttore TGS (turismo giovanile e sociale) Eurogroup – abbiamo avuto undici mila partecipanti, quest’anno contiamo di superare questo numero. La novità più importante è che abbiamo aumentato la beneficenza: con il sostegno alle scuole del territorio e verso la Siria. L’anno scorso abbiamo devoluto 4.400 euro alle scuole con buoni spesa per l’acquisto di materiale didattico, quest’anno l’importo sarà maggiore”. Le scuole che parteciperanno con almeno 150 iscritti riceveranno 350 euro e quelle dal centinaio fino ai centocinquanta, 200 euro. La

manifestazione punta sempre alla beneficenza verso il territorio con le scuole e verso la missione salesiana alla città di Aleppo in Siria. Gli iscritti alla camminata provengono da tutta Italia e dall’estero e le scuole partecipanti sono del Veneto. La manifestazione è molto sentita dai veneziani che non la subiscono ma l’apprezzano e la sentono come propria. Le scuole possono iscriversi fino a giovedì 9 aprile, è possibile farlo online attraverso il sito www. suezo.it, con i moduli d’iscrizione che si trovano nei punti vendita, o contattando il centro di coordinamento allo 041.5904717.

omenica 12 aprile si terrà la manifestazione Vivicittà, una gara non competitiva con due lunghezze di 6 e 12 km aperta a podisti, marciatori, fit walking, praticanti nordic walking, alle famiglie e ai piccoli animali domestici. Vivicittà è una corsa podistica che si tiene contemporaneamente in più di 80 città italiane e straniere, e con un particolare sistema di classifica comparata. Mestre è l’unica città del Veneto che ospita la manifestazione. Vivicittà è organizzata da UISP (unione italiana sport per tutti), la corsa è nata nel 1984 e, dopo tutto questo tempo, non ha perso il suo spirito di solidarietà e impegno sociale. Una parte del ricavato andrà a sostenere l’attività dell’Avapo Mestre (Associazione volontari assistenza pazienti oncologici). Gli iscritti riceveranno dei riconoscimenti: ai 5 gruppi più numerosi (almeno 15 persone) e ai partecipanti della 12 chilometri divisi in 7 categorie (4 maschile e 3 femminili). “La novità di quest’anno è il luogo di partenza, cioè Forte Marghera – dice il presidente Uisp Mestre Paolo Peratoner – il percorso toccherà comunque piazza Ferretto e parco San Giuliano, il giro è simile a quello delle edizioni precedenti. Anche quest’anno siamo impegnati nella beneficenza con una donazione all’Avapo; il rapporto con questa associazione è nato nel settembre del 2013, con la maratonina di Mestre, assieme a Vodafone. Il ricavato, assieme ad altre donazioni, è stato utilizzato per acquistare il pulmino dell’associazione”. Il punto di partenza e di arrivo della competizione è Forte Marghera, il costo dell’iscrizione è di 4 euro. Per maggiori informazioni si può visitare il sito nazionale www.vivicitta.uisp.it. R.P.

L’avventura Ciclismo è partita a febbraio

Nuova ecco il calendario sfida per Adria delle Nuoto corse su strada

AE

’umenta stato presentato la voglia nelle di pal-scorse settimane lanuoto dal comitato negli impianti regionale della Federazione di via Lampertheim. Ciclistica Italiana, La il calendario società delle corse Adriasu Nuoto, strada che ormaisi svolgeranno continuamente quest’anno in provincia attivadi Venezia. nei In totale campionati le gare saranno giovanili 51: treinterreper le categorie Elite gionali – Underda23,oltre tre “tipo vent’anni pista”,eotto per la cada tegoria ben allievi, sette tre anche per laa categoria livello esordienti, senior, trentaquattro può vantare per le categorie dall’ini- giovanissimi. luglio “Notturna Città di Mirano” a Mirano e zio Per di le Febbraio categorie una Elite squadra – Under 23 si parte 7 agosto “3’ Trofeo Nascimben” a Noventa Master il 18 aprile Pallanuoto. con il “17’ Gran Premio Carlo di Piave. Queste sono poi le gare per le cateValentini” L’attività a Camponogara master di Adria e poi si prosegue gorie giovanissimi: 22 marzo a Cappella di Nuoto, gli appuntamenti già moltoa sviluppata San Donà diIn Piave: foto 12alcuni elementi del nuovo Scorzè,12 aprile Caorle, 18 aprile Team Ceggia, dal giugno punto con ildi“55’ vistaCircuito natatoNotturno” e 14 19 aprile Maerne, 25 aprile Spinea, 26 rio giugno nei con tre ilimpianti “64’ Girogestiti dei Tredalla Ponti società e della nella aprile squadra San Liberale seniordiin Marcon, serie C. 1 maggio biancorossa, Grande Bonifica”. ha Otto saputo sonoregalare le gare previste molte Pramaggiore, 3 maggio di Campagna Le dichiarazioni delLova tecnico Tolomei: soddisfazioni per la categoria aallievi: livello12nazionale aprile “GpeAllievi” inter- “Siamo Lupia, 10orgogliosi maggio San Stino disocietario Livenza, 17 a livello di nazionale. a Fiesso, 17Ora maggio trova “4’ un’ulteriore Gran Premio forma Città di presentare maggio Caorle, 24 nuovo maggioprogetto. Noventa Buona di Piaquesto sviluppo di Noale”nella a Noale, nuova21squadra giugno di “18’ pallanuoMeda- parte ve, 29deimaggio Pradipozzo di Portogruaro, nostri ex atleti continuano a freto. glia L’attività d’Oro Sportivi che hadi preso Zianigo” ufficialmente a Zianigo diil quentare 2 giugno gli Salzano, giugno Mirano, 14 impianti7 dopo il ritiro dall’atvia Mirano, mercoledì 4 luglio4 campionato Febbraio, dopo italiano alcune cronori- tività giugno Agonistica. San MicheleL’obiettivo al Tagliamento, di questa 21 unioni metro aorganizzative squadre a Cavarzere, nei precedenti 9 agostomesi, “35’ iniziativa giugno Croce è quello di Musile di permettere di Piave, 26a giugno questi vanta Trofeo Piemme” una ventina Scorzè, di atleti 16 agosto partecipanti. “Meda- ragazzi Martellago, di poter 27 giugno continuare Torre adipraticare Mosto, 28 la L’allenatore glia d’Oro Piemme” del gruppo a Robegano è Marco Tolomei, di Salza- pallanuoto, giugno Robegano, in modo 30 un giugno po’ meno Portogruaro, impeda no, molti 13 settembre anni membro “13’ Gran dello Premio staff tecniCittà gnativo 5 luglio Musile, di quello 12 luglio che richiede Scorzè, 18 l’attività luglio co di Jesolo” Adria Nuoto; a Jesolo verrà e 4 ottobre coadiuvato “29’ negli Gran agonistica, Pradipozzo, ma 26 luglio come Cavarzere, sempre in 31 maniera luglio allenamenti Premio Madonna da Giacomo del Rosario” Stoppa, a Martellago. attuale strutturata Scorzè, 19 ed agosto organizzata Scorzè, 23 conagosto la stessa Porallenatore Tre le gare per dellale squadra categorieunder esordienti 13. 1’ e 2’ serietà tovecchiodadiparte Portogruaro, della nostra 30 agosto Società. OlmoPer di anno:Il 26 gruppo apriledi“2’ atleti Trofeo partecipanti Maxone Bike” al nuo-a questa Martellago, 5 settembre di Mosto, 12 seconda parte diTorre stagione faremo vo Quarto progetto d’Altino, è composto 9 agostoda“G.P. ragazzi Festadidello età in settembre di Scorzè, 13 settembre modo diPeseggia poter giocare partite e tornei compresa Sport” a Scorzè tra i 18 e 16e agosto 28 anni, “Medaglia tutti quanti d’O- amichevoli, Bibione, 20 con settembre Martellago, 20 con setle realtà a noi vicine, atleti ro Artigiani ex tesserati e Commercianti” Adria Nuoto, a Robegano. che vantaIn l’intento tembre Ottava Presa diunSangruppo Stino diaffiatato Livenza, di creare no programma esperienza anche neitrevari garecampionati “tipo pista”giovariser- dentro 27 settembre anche una e fuoriMarcon. vasca, E’perprevista poi partecipare nili. vate Buona a varie categorie: parte della24rosa lugliodei“80’ giocatori Trofeo al gara campionato per le categorie Master donne la prossima esordientistagioe allieha Ottavio ancheBottecchia” militato fino a Fossalta alla scorsa di Piave, stagione 31 ne”. vi il 7 giugno a Peseggia di Scorzè. G.P.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Salute e società

Febbre da gioco, una malattia seria Ludopatia, il Veneto è tra le prime regioni d’Italia colpite dalla patologia. Cos’è e come se ne può uscire

Lino Busato Psicologo e psicoterapeuta

di Ornella Jovane

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ioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici - i dati sono ricavati dal dossier di Sistema Gioco Italia di Confindustria - per un giro d’affari in regione stimato in 5,3miliardi di euro. Il Coordinamento nazionale gruppi per Giocatori d’Azzardo calcolava che in Veneto nei primi dieci mesi del 2014 erano stati spesi per videolottery e slot machine oltre 3,3miliardi di euro, con una spesa pro-capite di 670 euro. Se a livello nazionale il gioco d’azzardo patologico coinvolge circa 800mila soggetti, è proprio nel Nord-Est che fa segnare il suo record di penetrazione, registrando il 38 per cento dei giocatori a rischio di dipendenza. Ma cosa s’intende con ludopatia e quando il comportamento di un giocatore diventa patologico? Lo abbiamo chiesto allo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato. “La dipendenza dal gioco d’azzardo - spiega - è un fenomeno sociale alimentato dalla proliferazione di punti gioco che generano un eccesso di offerta di facile accesso la quale può essere pericolosa nelle persone più ricettive a questo tipo di messaggio”. “All’inizio - prosegue lo specialista - l’interesse per gioco d’azzardo è di un certo tipo, poi può diventare patologico”. Ci sono persone appartenenti a fasce d’età particolarmente a rischio? “In realtà il gioco d’azzardo e la sua deriva patologica può coinvolgere tutte le fasce d’età. Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il craving, ovvero l’impossibilità di resistere alla spinta a giocatore. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente in realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti - continuando a giocare. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco: se non gioca sta male, è nervoso, sta male fisicamente, agitato. Spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco, ma nella realtà è il suo pensiero centrale che lo assorbe talmente tanto da allontanarlo da tutte le altre dimensioni della vita, ad es. non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli,

fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare. Insomma una vita d’inferno. Questo stile di vita stressante porta a pesanti conseguenze sulla salute fisica e a disturbi psichici come l’ansia. Il giocatore patologico diventa irrequieto, litigioso, teso e aggressivo. Quando arrivano alla disperazione alcuni crollano e tentano il suicidio, infatti ci sono casi di suicidio nei giocatori patologici. La crisi economica ha contribuito a far lievitare i numeri dei giocatori d’azzardo? “La povertà spinge al gioco d’azzardo, a considerarlo nell’immaginario come unica occasione di riscatto. Si attiva così una sorta di meccanismo primitivo del tipo: o la va o la spacca”. E i mass media che ruolo hanno? “La pubblicità di lotterie, slot machine, gratta e vinci... sono troppo presenti anche nella tv di Stato. Il fatto di assegnare a personaggi famosi il messaggio promozionale non aiuta. La gente fragile e sensibile ci casca”. Che cos’è esattamente la ludopatia? “Ha tutte le caratteristiche della dipendenza, senza sostanze. Si crea una sorta di schiavitù da una realtà che si subisce senza possibilità d’intervento. Nelle slot machine, o col gratta e vinci e similari il giocatore non ha un ruolo attivo, nè può intervenire per modificare nel gioco la sua posizione. Si perde perciò lo spirito autentico del gioco e ci si può trovare in trappola”. Come si riconosce il giocatore patologico? “Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il crading, ovvero l’impossibilità di resistere. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente ma questo tipo di ragionamento non coinvolge l’inconscio. In realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti dal gioco più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti di gioco - con il gioco. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco. Anche se spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco. In

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realtà, e queste sono le conseguenze, è il suo pensiero centrale, non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli, fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti, quando non si arriva ai criminali. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare, con evidenti ricadute anche psicologiche e fisiche”. Qual è la via d’uscita? “Come ogni forma di dipendenza patologica esiste la via della terapia. La percentuale di coloro che decidono di uscirne è però ancora molto bassa, ovvero chi decide di intraprendere la strada della terapia spesso lo fa quando ormai la situazione è giunta alle estreme conseguenze”. Quali sono i passaggi da compiere e quali sono le strutture a cui rivolgersi? “Il primo ostacolo è riconoscere di avere un problema: il primo passo importante è la consapevolezza, è prendere coscienza da parte del giocatore di avere un problema e quindi dover ricorrere ad un aiuto. La persona deve superare la vergogna e farsi aiutare se no da soli non si esce. Le strade da percorre sono molteplici: dalla psicoterapia, ai Ser.T. delle Uls che hanno un servizio specifico e gratuito per il trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo. Ci sono infine i gruppi di auto-aiuto dei giocatori anonimi composti da persone accomunate dallo stesso problema. Ciò che va affrontato è il meccanismo del “pensiero magico” che porta a far credere che il gioco risolva ogni problema, che indichi la scorciatoia per arrivare prima e meglio alla meta, che invece richiede la fatica e il sacrificio del costruire”. Qual è l’augurio che si può fare a chi è incappato in questa forma di dipendenza? “L’augurio e l’invito è quello di riappropriarsi della propria vita, di uscire dalla trappola del gioco malato, che provoca isolamento, schiavitù e sofferenze. Il gioco è bello, nella sua dimensione sana: è conoscenza, creatività, occasione di crescita, è socializzazione e divertimento. Dal gioco patologico si può uscire per ritornare ad essere liberi e padroni della propria vita”.

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in reGione Contrasto e prevenzione

un iter lunGo Per la leGGe

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l Veneto osservato speciale per il comportamento del gioco d’azzardo patologico ma, ad oggi, una delle poche regioni senza una legge regionale di riferimento e contrasto, nonostante sia stata tra le primissime (già nella primavera del 2013) ad aver registrato proposte legislative in merito. Nel corso degli ultimi 15 mesi sono state presentate 5 proposte già trasformate nell’estate 2014 in un testo unico “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza dal Gioco d’Azzardo Patologico”. Unendo le forze Antonino Pipitone (Idv), Claudio Sinigaglia (PDV), Stefano Valdegamberi (Futuro popolare) e Stefano Peraro (Udc) con la condivisione della Lega (Cristiano Corazzari) - gli autori delle 5 proposte di legge - hanno in più occasioni sollecitato il presidente della Quinta Commissione Leonardo Padrin e il governatore Luca Zaia a fare in modo che il Consiglio regionale approvi questa legge prima della fine della legislatura. O.J.

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Il Veneto in primo piano 25 1 Il Consiglio di Stato mette fine alla guerra giudiziaria

Padova, legittima l’ordinanza sui limiti di orario delle sale slot

Altri Comuni intenzionati ad adottare lo stesso provvedimento Il sindaco di Padova Massimo Bitonci

di Nicola Stievano

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opo una “guerra giudiziaria” durata alcuni mesi il Consiglio di Stato legittima definitivamente l’ordinanza del Comune di Padova che ha imposto limiti di utilizzo delle slot machine, stabilendo due fasce orarie, al mattino e alla sera. Verso la fine di febbraio è arrivata la sentenza definitiva sul regolamento impugnato da alcuni proprietari di sale gioco: l’ordinanza di Bitonci è legittima, può limitare gli orari di funzionamento delle “macchinette”. Con questo pronunciamento dunque il Consiglio di Stato conferma quanto deciso dal Tar Veneto:

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il provvedimento adottato dal sindaco di Padova per porre un limite al funzionamento delle slot a precisi orari rispetta la legge e non mette in pericolo l’attività dei proprietari di apparecchi. E’ quanto hanno stabilito i giudici di Palazzo Spada che hanno respinto il ricorso di una sala bingo padovana: “I motivi di appello non appaiono idonei a scalfire le ragionevoli conclusioni cui è pervenuta l’ordinanza impugnata”, si legge nell’ordinanza della Quinta sezione del Consiglio di Stato. Una “vittoria” dunque per il fronte “anti slot” che

limita il funzionamento delle slot a 7 ore al giorno. Una strada imboccata anche da altri Comuni, in particolare da quelli che già avevano regolamentato, e soprattutto limitato, l’apertura delle sale slot. “La nostra non è una crociata – spiega il sindaco Elisa Venturini – ma un provvedimento dettato dal buonsenso e dalla volontà di trovare una soluzione a quella che ormai è un’emergenza sociale. Il gioco d’azzardo praticato su questi apparecchi sta creando seri problemi a numerose famiglie del nostro territorio”.

Siglato a fine febbraio un protocollo d’intesa tra i sindaci e il prefetto Cuttaia

contro il Gioco d’azzardo PatoloGico, nel veneziano una BattaGlia condivisa

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n provincia di Venezia la battaglia contro il gioco d’azzardo patlogico è comune ad associazioni ed istituzioni. Fra i comuni che più si sono contraddistinti su questo tema c’è quello di Mira guidato da un sindaco del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero. A novembre 2014 ad Oriago e Mira Taglio aderirono in 400 alla manifestazione che si tenne a livello provinciale contro la ludopatia. In quell’occasione le associazioni ed i manifestanti decisero consumare in un bar che ha scelto “la disinfestazione dalle slot o altri giochi d’azzardo”. Questi bar furono premiati dal Comune. A schierarsi per una legge più dura sono il senatore del Movimento 5

Stelle Sergio Endrizzi e il consigliere del Pd Bruno Pigozzo. Intanto a fine febbraio è stato siglato un protocollo d’intesa tra i Sindaci del veneziano e il Prefetto Domenico Cuttaia “per contenere la diffusione del gioco d’azzardo, in particolare presso i giovani, attraverso un controllo più attento delle autorizzazioni e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sui rischi del gioco on line”. Un impegno a cui hanno aderito la Provincia, le Ulss, le forze dell’ordine, i rappresentanti dei Monopòli, dei tabaccai, dei consumatori e delle tante associazioni impegnate su questo fronte Non mancano però le preoccupazioni sull’efficacia delle azioni individuate.

LAVORO La regione Veneto si conferma un territorio fertile

BOOM DI START UP INNOVATIVE

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da tempo chiede provvedimenti concreti che mettano un freno al dilagare degli apparecchi di gioco d’azzardo – legalizzato ovviamente – presenti ormai in quasi tutti i bar oltre che nelle tanto discusse sale da gioco. Ora non è escluso che altri sindaci padovani seguano le orme di Bitonci ed emanino per proprio Comune delle ordinanze simili. Proprio nei giorni della sentenza del Consiglio di Stato il Comune di Casalserugo, guidato da Elisa Venturini che è anche consigliere provinciale, ha pubblicato un provvedimento che stabilisce appunto delle fasce orarie e

l Veneto è la quarta regione in Italia zione speciale del Registro delle imprese per numero di start-up innovative, dopo delle Camere di Commercio sono 73 a Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. A Padova, 51 a Treviso, 47 a Verona, 6 a sottolinearlo è il vicepresidente della Re- Rovigo e 3 a Belluno. Quasi il 73% opera gione Marino Zorzato, rendendo note le nei servizi (prevalentemente di produzioultime elaborazioni della sezione Sistema ne di software e attività connesse), il 23% Statistico su questo aspetto dell’economia circa nell’industria e il 4,5% nel commerveneta. cio. Il fatto di essere imprese giovani, con “Se l’impresa tradizionale fa fatica elevate esigenze di flessibilità e autononell’attuale stagnazione del ciclo econo- mia, ha spinto più dell’80% delle start-up mico – fa presente Zorzato - si registra innovative venete ad adottare la natura una vigorosa crescita delle start-up inno- giuridica di Società a responsabilità limitavative venete che ta, la più adatta sono fortemente Sono giovani, flessibili a soddisfare aumentate nell’ul- e autonome. Queste tali necessità. timo anno, pas- le nuove imprese ad alto Solo 7 invece sando dalle 144 valore aggiunto che fanno le start-up innodi inizio 2014 alle ben sperare nel futuro vative Società 246 del 2015, per azioni. Ad con un incremento del 71%. Allo sviluppo accompagnare e a sostenere le start-up di tali imprese, fondamentale per favorire innovative dal concepimento dell’idea la crescita economica, lo sviluppo tecnolo- imprenditoriale al suo primo sviluppo ci gico e l’occupazione, in particolare quella pensano gli incubatori certificati. Strutgiovanile, punta anche l’Agenda Digitale ture che permettono alle nuove imprese della Regione a cui stiamo dando attua- innovative di lanciare la propria attività sul zione”. Si tratta di particolari società, co- mercato in modo efficace e in tempi rapistituite da non più di 48 mesi, il cui scopo di. In Veneto sono presenti 3 incubatori primario è quello di sviluppare, produrre certificati che tutti noi conosciamo: il Parco e vendere prodotti e servizi considerati a scientifico e tecnologico VEGA (Venezia), tutti gli effetti innovativi e ad alto valore l’ H-Farm S.r.l. (Treviso) e M31 Italia S.r.l. tecnologico. Al 19 gennaio 2015 le start- (Padova). up innovative venete registrate nella seMaria Pavan

“L’impegno delle amministrazioni veneziane – osserva il sindaco di Mira Alvise Maniero – rischiano di rivelarsi inutili. La bozza del decreto legislativo che su questo tema sta circolando non pare accogliere la richiesta di una maggior tutela dei luoghi sensibili (scuole, chiese) ampliando le distanze minime da rispettare per le nuove autorizzazioni di sale giochi o per l’installazione di videopoker nei locali pubblici. Anzi amplia lo spazio per ricorsi contro le ordinanze dei Sindaci da parte dei potenti mezzi legali delle lobby del gioco d’azzardo”. Fra i primi a schierarsi contro la diffusione del gioco d’azzardo anche i comuni di Scorzè e Mirano. Alessandro Abbadir

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26 4 Il Veneto in primo piano Manifestazioni Gli appuntamenti maggiori tra Padova, Venezia e Rovigo

Fiori e piante in mostra nelle piazze delle nostre città Torna la primavera e porta con se’ le nuove fioriture. Gli appassionati di giardinaggio potranno scegliere tra moltissimi appuntamenti di Nicola Stievano e Lorenzo Zoli

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oltissimi in tutto il Veneto le manifestazioni che riempiranno le piazza di fiori, piante e giardini.

FIORI NEL PADOVANO Così, nel Padovano, è soprattutto nelle città medievali della Bassa Padovana che fiorisce la primavera. Fra gli eventi “di stagione” che portano alla ribalta il mondo floreale nel padovano spiccano gli appuntamenti conla “Fiera di Primavera” a Montagnana e “Este in Fiore”. Sabato 11 e domenica 12 aprile la magica cornice murata della città di Montagnana si colora con splendidi fiori e piante. A distinguere la nuova edizione sarà un’incantevole esposizione floreale che si snoderà tra le vie fuori le mura da Porta Vicenza a Porta Legnago arricchendo di colore le strade della città. L’appuntamento ospiterà produttori e rivenditori di piante e fiori del settore florovivaistico locale, articoli per il giardinaggio e coinvolgerà tutta una

serie di aziende legate alla produzione, lavorazione e trasformazione dei prodotti tipici verrà inoltre predisposta una zona per le bancarelle di oggettistica artigianale. Non mancheranno numerosi eventi culturali. Tutti i dettagli su www.montagnaneseinfiera.org. Appuntamento a Este invece la settimana successiva, dal 17 al 19 aprile, nella consueta cornice dei Giardini storici del Castello con “Este in Fiore”, a cui anche quest’anno parteciperà una selezione di importanti vivaisti italiani. “I giardini e l’acqua”, questo il tema conduttore dell’edizione 2015, la quattordicesima. Una riflessione per trovare un nuovo equilibrio e generare attitudini ed azioni più responsabili, ispirandosi simbolicamente ancora una volta all’Eden, originaria oasi verdeggiante nel deserto. Sarà ancora una volta il disegno dell’artista Oreste Sabadin a rappresentare Este in Fiore: quest’anno la sua illustrazione è un vivace racconto dal sapore naif che ha come

protagonista la città di Este con il celebre castello e gli edifici storici lambiti dall’acqua ed avvolti da una fantasiosa vegetazione. Da segnalare le conversazioni musicate con importanti personalità, condotte dalla giornalista e scrittrice di giardini Mariagrazia Dammicco, fondatrice e presidente del Wigwam Club Giardini Storici Venezia, con letture di brani ed improvvisazioni musicali al clarinetto offerte da Oreste Sabadin.

Un’immagine di Este in fiore

FIORI NEL RODIGINO Due le manifestazioni in Polesine tutte dedicate ai fiori e all’arrivo della Primavera. A Rovigo si parte con i “Sapori in fiore”, programmati dal 17 al 19 aprile in tutto il centro, da Corso del Popolo a Piazza Garibaldi. Ci saranno giochi e iniziative per i più piccoli, ma anche bancarelle, con protagonisti assoluti i fiori, ma non solo: ci saranno anche prodotti tipici, soprattutto alimentari. Non mancherà infine l’attenzione per la moda,

con la sfilata che già l’anno precedente aveva raccolto consensi. Una decina di giorni neppure e poi toccherà ad Adria in fiore, organizzata dalla Pro loco di Adria domenia 26 aprile in centro. “Non pensare alla solita fiera dei fiori – si legge nella presentazione dell’iniziativa – Immagina una piazza allegra, profumata, variopinta e piena di sorprese, aromi, profumi e colori di primavera”. Per maggiori informazioni è possibile fare riferimento al

“Resto con te”

Messaggio publiredazionale

Una “Via Crucis” in musica, per rivivere attraverso canti, parole ed immagini la Passione del Signore. Questo è “Resto con te”, il recital presentato sabato 14 marzo al teatro “Goldoni” di Cavarzere dal gruppo “I colori dell’arcobaleno” di Cavarzere. Il lavoro ripercorre il triduo pasquale, alternando parti in musica ad altre recitate ad altre ancora in cui sono state le immagini ad evocare il mistero pasquale. I vari momenti sono stati proposti in modo da evidenziare l’attualità di personaggi e situazioni, per far capire che celebrare la Pasqua non è semplicemente ricordare un fatto, ma riviverlo facendolo diventare per ognuno di noi una vera occasione di rinascita. Alla presenza in scena di un Gesù colto soprattutto nella sua umanità anche nelle situazioni più terribili, fa da contraltare quella di Pilato che apre e chiude il recital e nel quale non è difficile cogliere l’uomo di oggi, tante volte tiepido ed opportuni-

sta e non disposto ad assumere posizioni ‘scomode’ anche se magari riconosce il valore della verità. E invece scegliere proprio di restare con Gesù anche nel buio del Golgota è l’unico modo di giungere alla Luce vera della Pasqua. Un pubblico molto numeroso ha seguito con grande attenzione e partecipazione la rappresentazione. Il gruppo musicale (coro, solisti e strumentisti) ha prodotto un’eccellente esecuzione, dimostrando una volta di più di aver raggiunto un ottimo livello artistico. Al gruppo si sono unite le efficaci voci recitanti di Stefano Giorio e di Paolo Fontolan. C’è stata inoltre la presenza dei bambini della scuola materna “S. Caterina” di Ca’Venier, preparati ed accompagnati dalle suore di S. Chiara da Fiuggi. Si è trattato certamente di una bella serata, che ha aiutato tutti i partecipanti ad accostarsi con fede al mistero della Pasqua. La rappresentazione sarà replicata sabato 28 marzo a Canale di Ceregnano (Ro).

sito www.adriainfiore.com. Oppure è possibile mettersi in contatto direttamente con la Pro loco, che tradizionalmente si occupa di organizzare e allestire l’appuntamento. Due iniziative ormai diventate un appuntamento fisso con le quali le due maggiori città del Polesine non solo salutano l’avvento della Primavera, ma si fanno anche vetrina delle eccellenze locali. Non solo fiori, infatti: ma anche spazio a ciò che di buono il territorio produce.

Manifestazioni a venezia

anche il veneziano si colora di PriMavera

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el veneziano sono numerosi gli eventi e le manifestazioni che a primavera caratterizzano il periodo, come le fiere dei fiori e del benessere. Si parte da Oriago di Mira, lungo il Naviglio, in Riviera san Pietro. Domenica 29 marzo si terrà “Oriago in fiore” con la mostra mercato Florovivaistico che raccoglie quasi 100 espositori da tutto il Veneto. Ci sarà la mostra fotografica “Fiori e Colori”, i Madonari, le fattorie didattiche e il mercato a chilometro 0. Sempre in Riviera del Brenta va ricordata anche “Rivale in fiore” a Pianiga che si tiene il 7 aprile. Odori di fiori e profumo di primavera si respireranno domenica 12 aprile a Noale con la mostra mercato “Noale in fiore” della Pro loco. Previste 60 mila presenze. Ci sarà un’area espositiva di oltre 10 mila metri quadrati. A Venezia importante appuntamento è Open Air Expo, rassegna, organizzata da

Expo Venice, dal 17 al 19 aprile a Forte Marghera. Presenterà proposte per star bene e vivere meglio attraverso la cura del corpo, l’alimentazione e le discipline sportive. A Mirano si terrà il 25 aprile la Festa dei Fiori in Piazza Martiri. Negli stessi giorni (25 – 26 aprile) a San Donà di Piave in via Cesare Battisti, da mattino a sera invece c’è la Festa di Primavera, con uno stand enogastronomico finalizzato alla promozione dei prodotti e vini tipici locali. A Dolo in Riviera del Brenta, in via Mazzini è in programma il primo maggio la tradizionale “Dolo in fiore”. Chiude gli eventi di rilievo a Noale l’Infiorata dove il 7 giugno c’è la manifestazione organizzata in occasione della celebrazione del Corpus Domini. Si tratta di una sfida fra contrade a colpi di petali, essenze erboree, cereali, gambi e materiali naturali. A.A.


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1 Voci da palazzo 28 Elezioni regionali Si vota il 31 maggio

Flavio Tosi si candida Governatore e spariglia il gioco Il sindaco di Verona scende in campo e la partita delle prossime regionali cambia davvero volto. Niente alleanze scomode, però, vuole andare solo di Maria Pavan

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a Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. Ora occorrerà capire se gli elettori che cinque anni fa hanno regalato a Luca Zaia una eccellente vittoria sono disponibili a cambiare e a votare Tosi, ormai ex leghista. I sondaggi, a più di due mesi dalle elezioni, contano relativamente. E difatti Tosi ha presto fatto spallucce di fronte a quelli sfoderati da Salvini dopo il consiglio federale della Lega che vedevano il partito in vantaggio di otto punti sul Pd anche con Tosi in campo. “Tosi candidato? – ha sbottato Salvini – Auguri, perché in democrazia scelgono gli elettori e in Veneto non ho dubbi che sceglieranno Zaia”. “In Veneto – ha detto ancora – l’alleanza la facciamo con i veneti e Luca Zaia ha un progetto per altri cinque anni”, ma qualche alleanza cercherà di stringerla perché il “popolo” di Tosi piace molto soprattutto ad un certo centro destra veneto che mal digeriva il linguaggio populista di certa Lega. Tra loro Antonio De Poli che considera la candidatura di Tosi “un’opportunità che può mettere insieme chi concepisce la politica del fare contro il linguaggio del populismo”. La candidatura del sindaco di Verona pia-

Flavio Tosi

Luca Zaia

Certo la discesa in campo di Flavio Tosi è piaciuta ce anche a una parte del nuovo centro destra, Mario molto ai suoi sostenitori presenti Sacconi, infatti, si dice convinto che in Fiera a Verona il giorno dell’ansia possibile costruire “una coali- Tosi: “Eccomi nuncio. zione vincente tra liberalpopolari e qui da uomo libero E’ piaciuto cogliere le sue autonomisti” che riesca a mettere per candidarmi incertezze e la sua commozione in minoranza l’estrema destra po- a governatore pulista”. Certo anche Forza Italia della Regione Veneto” mentre ricordava il passato nel giocherà la sua partita ma le allemovimento e annunciava la sua anze non si decideranno in Veneto, probabilmente sa- uscita. ranno decise ad Arcore e, soprattutto, con uno sguardo E’ l’hanno acclamato con calore vero quando ha nazionale. pronunciato le fatidiche parole: “E allora eccomi qui da

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uomo libero per candidarmi a governatore della Regione Veneto”. “Liberalismo, popolarismo e federalismo” sono oggi le tre stelle polari del movimento di Flavio Tosi che le usa per spiegare che cosa significa essere moderati e non demagogici: “Sono un moderato – ha sottolineato – perché ho rispetto per le persone e la verità. È demagogico l’atteggiamento di Tsipras in Grecia che in campagna elettorale sosteneva l’uscita dall’euro e poi, dopo essere stato eletto, si è arreso all’evidenza e ha ammesso che al massimo avrebbe potuto rinegoziare condizioni meno vincolanti dei trattati europei. Bisogna essere seri e concreti. Lo stesso vale per la flat tax: noi non siamo l’India o la Croazia. Come si fa ad abbassare le tasse se prima non si taglia la spesa pubblica?”. E indirettamente le manda a dire proprio a Salvini che propone di portare la tassazione unica al 15 per cento. “Basta con le promesse da marinaio”, affonda il sindaco di Verona da candidato governatore del Veneto. Intanto il governatore uscente Luca Zaia, con l’amaro in bocca, non ha potuto che augurare all’ex compagno di partito un in bocca al lupo, sottolineando però che “se qualcuno si perde per strada è affar suo, non mio. Io non ho mai diviso tra tosiani e non tosiani e a giudicare dalle liste saremo più di prima. Non sono affatto preoccupato”.

Se ne riparla nella prossima legislatura

stoP ceMentiFicazione: la nuova leGGe asPetterà

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l contenimento del consumo del suolo è un obiettivo urgente e ampiamente condiviso, ma le modalità operative proposte rischiano di essere contradditorie o addirittura di generare effetti opposti. Per cui è meglio fermarsi e ripensare in modo più approfondito l’impianto delle proposte di legge in discussione”. E’ questo il punto di arrivo del lavoro di studio e approfondimento svolto dalla commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Andrea Bassi (Lega) sui due testi di legge abbinati, uno di iniziativa della Giunta proposto dall’assessore all’urbanistica Marino Zorzato e uno del Pd, che hanno messo nero su bianco la proposta di nuove regole per fermare la cementificazione del territorio e avviare processi di riqualificazione dell’esistente e di rigenerazione urbana. Le due proposte di legge, all’attenzione dei consiglieri di palazzo Ferro-Fini da un anno e mezzo, non

taglieranno il traguardo dell’approvazione in questa legislatura. “Le abbiamo esaminate attentamente, avviando un confronto serrato con urbanisti, ordini professionali, categorie economiche, parti sociali, università, rappresentanti dell’ambientalismo – dichiara Bassi – Ed è stato proprio il grande lavoro corale di approfondimento nazionale e internazionale avviato da 19 istituzioni e associazioni dell’urbanistica, culminato nel manifesto elaborato dal coordinamento “UrbanMeta Metamorfosi urbane”, a convincerci che le proposte di legge in discussione rischiavano di ottenere addirittura l’effetto opposto, come è successo con la legge ‘blocca capannoni” che ha innescato la corsa all’edificazione di magazzini e capannoni prima che entrasse in vigore il blocco. Con il risultato che il Veneto si è riempito di grandi strutture rimaste vuote e deserte”. Va detto che grazie a queste due iniziative legislative per la prima volta nella storia delle politiche urbanistiche della Re-

gione è stata messa a fuoco l’esigenza di abbandonare la “logica incrementale” e di pianificare un recupero del territorio a fini diversi da quello edilizio. Professionisti, costruttori e ambientalisti ci avvertono però che le modalità proposte (come la moratoria e le varianti verdi), senza una tempistica certa, risorse dedicate, strumenti di impegno come i ‘contratti di rigenerazione urbana” e una forte regìa pubblica, non consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il grande lavoro svolto e le indicazioni unanimi degli ‘stakeholders’ raccolte durante l’ istruttoria non sono affatto persi: sono l’eredità che sarà consegnata ai consiglieri della prossima legislatura. Il manifesto di UrbanMeta metamorfosi urbane e il lavoro di studio e confronto sul tema della rigenerazione urbana svolto da ordini, enti e associazioni – annota Bruno Pigozzo (Pd), vicepresidente della commissione - costituisce una preziosa sintesi e anticipa un utile binario di lavoro per il nuovo Consiglio.

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Voci da palazzo 31 1 Lancio della campagna elettorale Sul palco le storie della gente vera, in platea 1500 persone

Moretti decisa a “spegnere” il centrodestra “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra” di Maria Pavan

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iù di 1500 persone acclamano Alessandra Moretti cattiva gestione della sanità veneta. E proprio su questo tema la Moretti affonda la sua al Centro Papa Luciani in occasione dell’apertura della sua Campagna elettorale, dietro di lei lo slo- lama affilata e presenta la sua ricetta per migliorare: “Ridurre i tempi d’attesa dei pronto soccorso, accorpare gan: “Il coraggio di cambiare”. E cambia tutto Alessandra. Porta sul palco il Veneto le Usl passando da 21 a 8 e nomina di nuovi direttori generali, più medici e meno buautentico: la gente che ha incontrato in questi ultimi mesi durante il “Sanità: ridurre i tempi rocrati”. Cambiamenti non da poco tour nei comuni grandi e piccoli di d’attesa dei pronto soccorso, accorpare come quelli che la candidata tutte le provincie. Perciò non è lei a dire che Zaia le Usl, direttori generali renziana mette nero su bianco nel suo programma pensando non ha fatto nulla per aiutare i cit- medici non burocrati” al mondo delle imprese venete, tadini, in questi anni, ma sono i cittadini stessi, le loro esperienze, le loro gioie e soprattutto strozzate dalla burocrazia e dalla mancanza di credito. “Il 33% degli investimenti per i giovani innovatori i loro dolori. Tra questi Roberta, la cinquantenne che racconta coperti da Veneto Sviluppo, aiuti alle imprese che aprono quanto è difficile occuparsi di una madre di ottant’anni all’internazionalizzazione, agenda digitale del Veneto per non autosufficiente e allo stesso tempo lottare da soli con togliere carta e burocrazia”. Ma è il tema del lavoro che le sta più a cuore di tutto. la mancanza di efficienza del sistema sanitario. Ma questa voce è solo una delle tante testimonianze Perché se riparte il lavoro, ripartono i veneti e le cose raccolte: medici, pazienti e famigliari che denunciano la cambiano davvero.

NEWS Finanziamenti Fondo sociale europeo

Nuovi investimenti sulla formazione

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l nuovo programma operativo regionale (POR) del Fondo sociale europeo destina al Veneto 764 milioni di euro nel periodo 2014-2020. Una grande opportunità per tutti: per il buon lavoro, per il rafforzamento delle imprese a partire dal capitale umano, per avere nuove chances di uscita dalla crisi e dare vera speranza ai nostri giovani. “E’ un’occasione che il governo veneto - ha detto l’Assessore regionale all’istruzione, lavoro e alla formazione professionale Elena Donazzan coglierà fino in fondo perché il lavoro è la nostra parola d’ordine e le risorse saranno indirizzate a quest’obiettivo”. Il POR per il Veneto del Fondo Sociale Europeo 2014-2020, approvato dalla Commissione Europea nel dicembre scorso, è stato presentato a Venezia, nella sede regionale del Palazzo Grandi Stazioni. Ad affiancare l’Assessore c’erano Cinzia Masina della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e inclusione della Commissione Europea, e Santo Romano responsabile del dipartimento regionale istruzione, formazione e lavoro. Il documento traccia per i prossimi anni le direttrici di azione della politica regionale in ambiti che impattano direttamente sulla vita dei cittadini, innanzitutto il lavoro e l’occupazione e la formazione

professionale il cui sbocco deve essere un’occupazione immediata e sicura. Le risorse complessive di 764 milioni di euro (50% finanziato dal Fondo Sociale Europeo, 50% è in carico al Fondo Nazionale per il 70% e al Fondo Regionale per il 30%) sono suddivise in assi: 305.612.728 euro per l’occupabilità, 152.806.364 per l’inclusione sociale e la lotta contro la povertà, 252.130.502 per l’istruzione e la formazione, 53,4 milioni di euro per la capacità istituzionale. “Abbiamo presentato il POR davanti al sistema veneto delle imprese, delle associazioni, dei lavoratori – ha sottolineato Donazzan – perché il Veneto è un sistema aperto, che dialoga e costruisce tra tutte le sue componenti. Questa è la nostra cifra positiva che fa anche la differenza con altre regioni del nord est, per esempio il nostro tasso di disoccupazione è del 6,6% a fronte dell’8,5% in Emilia e dell’8,7% in Friuli”.

E’ commovente la storia di Valentina, che a trent’anni è disoccupata e apparentemente senza prospettive. La Moretti lancia la proposta di un Jobs Act veneto, l’uso dei fondi di Garanzia Giovani per dare 500 euro al mese a chi assume a tempo indeterminato giovani sotto i 29 anni e interventi di sostegno per il praticantato dei professionisti. La Moretti è convinta, quello visto fino ad oggi in Veneto è stato un bruttissimo film e occorre cambiare: “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra”. Certo saranno gli elettori a dirlo e la campagna per ora è tutta in salita: “Impossibile è una parola per piccoli uomini, il futuro è una scelta”. Questa la frase su cui si è chiuso l’evento, un ultimo video: un vecchio spot dell’Adidas in cui una donna si batte con il pugile Muhammad Alì.

Twiggy alla libreria Pegaso

Sabato 11 aprile ore 18,00 Vieni ... e capirai che la verità non esiste ESISTE LA VERITÀ? Quando viene data la possibilità di interpretazione a ogni singolo evento in apparenza oggettivo, la verità non esiste. Esiste UNA verità che può risultare difforme da un’altra verità frutto di una differente interpretazione dello stesso fatto. Ma la verità per definizione dovrebbe essere unica e univoca. NO. LA VERITÀ NON ESISTE.

Vincitore Holmes Award 2015

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32 1 Cultura veneta Il precedente Nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere

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L’onirico Rousseau

Narrativa

l’ultiMo liBro di PerMunian

Le opere del maestro francese, per la prima volta in mostra in Italia, rimarranno esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale, fino al 5 luglio di Alain Clivilò

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n una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese sono esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale (appartamento del Doge) fino al 5 luglio. Un evento che precede di qualche mese la Biennale, proponendo opere quali “Io: ritratto-paesaggio” (1889/90) definito proprio dall’artista il primo ritratto-paesaggio della storia dell’arte, “Il cortile” (1896/98), “Cavallo assalito da un giaguaro” (1910), “Incantatrice di serpenti” (1907) e “La guerra o la cavalcata della Discordia” (1894) oltre a una selezione di paesaggi, ritratti e nature morte. “Il candore arcaico” è il titolo che racchiude un percorso triennale di studi che sta cercando di mettere nella giusta critica e storiografica l’opera completa di Rousseau. La curatrice della mostra Gabriella Belli indica che si tratta della “prima mostra che si fa in Italia su Rousseau, anche se bisogna ricordare che nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere. Nessuno lo notò allora perché arrivarono i Fauves, Picasso e Kandinskij. Venne considerato di retroguardia e passò inosservato. La rassegna ha un obiet-tivo preciso: cercare di capire come mai questo eccentrico pittore

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dipingeva in una maniera assolutamente diversa da tutto ciò che avveniva in quegli anni a Parigi”. Infatti Christian Zervos scriveva di lui che “viveva come un monaco del Medioevo nelle sue visioni”. Si indica spesso il termine naif, ma la sua pittura possiede delle arie incantante e sognanti. Un onirico francese che nella sua semplicità ha rappresentato con modernità una personale visione della realtà. Anche il soprannome di Doganiere, che rimanda al suo lavoro nell’ufficio dazi, indica quella consuetudine tuttora esistente, tendente a denigrare al fine di non riconoscere a pieno l’iter artistico. Un’artista non classificabile che l’esposizione veneziana cerca di chiarire a pieno, creando dialoghi anche con diversi artisti al fine d’indagare quell’ispirazione all’arcaismo che nel corso dei secoli è parallela al classici-

Fondazione Querini Stampalia

L’ALfABETO MERAvIgLIOSO DI gRISHA BRuSKIN

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’alfabeto è definito come una serie di segni grafici, disposti in un ordine preciso, che tendono a rappresentare ognuno un suono di una determinata lingua. Infatti nella teoria della comunicazione il loro insieme crea un codice. Alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, fino al 13 settembre, è presente un misterioso alfabeto costituito da 160 personaggi: angeli, demoni con il volto di animali, figure trafitte da un fulmine, uomini che portano sulle spalle la loro ombra, o scrutano nei segreti del libro. “Grisha Bruskin. Alefebet: Alfabeto della memoria” è il titolo della mostra dedicata, per la prima volta città lagunare, a uno dei più importanti artisti russi viventi. Così Bruskin, nato a Mosca nel 1945, descrive il suo progetto: “mi rapporto ad Alefbet come a una concezione artistica e nient’altro, come a una sorta di gioco di biglie. Era importante per me creare qualcosa in forma di pagine, di palinsesto, di scrittura, di notizia, di commento. Alefbet è anche scritture misteriose, rebus, un dizionario mitologico, sviluppa la lingua in un sistema di simboli e mitologemi, allegorie che bisogna essere capaci di decifrare, indovinare. Dove occorre trovare la propria personale spiegazione. Tra i personaggi disegnati non succede nulla, sono solamente rappresentati e sono collegati dal contesto”. Cinque grandi arazzi di misura 2,80 x 2,10 metri rappresentano il fulcro dell’esposizione, giungendo attraverso una disamina dei disegni preparatori dell’artista, i gouaches e 6 interessanti dipinti. Un’opera che testimonia la millenaria tradizione ebraica alla quale Bruskin vi giunge in maniera probabilmente indiretta: proveniva da una famiglia ebrea di scienziati, ma lungi da problematiche religiose. Fu un percorso nato alla fine degli anni ’60 che inserì un soggetto innovativo per la realtà sovietica del tempo. In riferimento alla mostra, l’arazzo è accompagnato da un commentario scritto dall’artista e lo spettatore, seguendo la tradizione del Talmud, dovrà aggiungere i propri commentari a quelli dell’artista: in Al.Cl. questo modo potrà avvicinarsi alla verità.

smo, cui l’opera di Rousseau sembra essere la linea divisoria tra 1800 e ‘900. Nell’allestimento, il visitatore durante il percorso rivive le atmosfere del famoso banchetto che Pablo Picasso organizzò in onore di Henri nel 1908, in occasione dell’acquisto del “Ritratto di donna”: l’opera di Rousseau è esposta di fronte a “La bouteille de Bass” di Picasso, in una stanza animata dal poema che Guillaume Apollinaire dedicò a Rousseau. Immersa nella musica del valzer “Clemence” fu composta dallo stesso Doganiere e suonata proprio in quell’occasione. Non rimane dunque che ammirare le oltre cento opere unite in un progetto della Fondazione Musei Civici di Venezia con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.

Fotografia

avarzerani, adriesi e polesani in genere ma anche chioggiotti e altre tipologie di veneti veraci, sono i protagonisti del nuovo libro del narratore amato da critica e pubblico Francesco Permunian. E’ imminente l’uscita - ad aprile - dell’ultimo lavoro narrativo dello scrittore cavarzerano che ha voluto dichiarare in una dedica, posta a sigillo del libro, La polvere dell’infanzia (Nutrimenti editore), il vero protagonista di questa sorta di “romanzo famigliare”. Questa volta la sua indagine è volta ad indagare il Polesine e la sua gente, soprattutto quella di Cavarzere e dei Comuni limitrofi. La dedica infatti recita così: “A tutti i lunatici del Polesine, miei unici maestri e compagni di strada”. Il libro è illustrato da numerose fotografie in bianco nero a firma di Duilio Avezzù.

Candida Höfer rilegge Rodin C andida Höfer, fotografa nata nel 1944 a Eberswalde in Germania, rilegge “Les Bourgeois de Calais” opera del 1901 di Auguste Rodin. Fino al 29 marzo presso le sale di Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Venezia, nell’ambito del contenitore denominato Paradossi, è proposta ai visitatori una rilettura diversa della grande scultura di gesso che fu esposta da Rodin alla Biennale del 1901 e successivamente acquistata dalla città di Venezia. Un gruppo scultoreo che ha permesso alla Höfer di creare un percorso fotografico, scattando immagini relative ai dodici calchi di Rodin nelle loro installazioni poste in diverse collezioni pubbliche internazionali. L’abilità dell’occhio artistico della Höfer prende vigore nella ripetitività delle opere attraverso una dote che gli consente d’imbrigliare e assimilare l’espressività dinamica e sofferente degli eroici abitanti di Calais, che nel 1346 si contrapposero all’assedio del re d’Inghilterra Edoardo III, all’interno di un’immagine dall’ariosa percezione. Una sinergia con il lavoro che permette un continuo dialogo con l’opera e i suoi scatti, ottenendo un risultato finale forte, dirompente ma contenuto come da stile Höfer. A Venezia la mostra “Les Bourgeois de Calais à Venise” presenta una selezione di lavori che risalgono al 2001 quando, nel progetto Douze-Twelve commissionato dal Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle di Calais, fotografò le fusioni esistenti nel mondo. Il realismo, l’emozione e le espressioni si esaltano all’interno del suo stile appartenente alla Scuola di Düsseldorf, caratterizzata da una fotografia diversa, attenta alle idee più che alla semplice documentazione. Quindi un forte linguaggio iconografico, una tecnica perfetta e la serialità sono elementi riscontrabili in questa produzione: fotografie che rappresentano sculture perfette ed equilibrate. Ognuna di queste immagini fornisce l’idea di essere stata costruita e progettata nella mente dell’artista, prima ancora che il tutto fosse visto attraverso i suoi occhi.



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4 sport piazza

Sport 35

La Corri per Padova è anche solidale

Gli atleti si allenano pensando all’Africa più povera P

adova continua a correre. La Corri X Padova non si ferma e ogni mese gli atleti incontrano nuovi percorsi e nuove iniziative. La location di metà marzo era davvero nuova e si muoveva all’interno della zona industriale sud anche se alcuni percorsi erano in parte gli stessi già utilizzati in passato. Bella la partenza alla ZIP, di fronte alla sede di Radio Padova, la media partner che ogni settimana aiuta il gruppo degli or-

ganizzatori a fornire informazioni utili sulla Corri X Padova. La serata è stata anche l’occasione per ricordare Linda Scattolin, la triathleta padovana morta in Sudafrica dopo un grave incidente mentre si stava allenanando. L’atleta, residente a Ponte San Nicolò e famosissima nel mondo dello sport che continuerà a ricordarla con diverse iniziative tutte promosse sulla pagina Fb della CXP.

SOLIDARIETÀ ALLA CXP uN uOvO DI PASQuA NON vALE L’ALTRO

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’Africa e la CXP sono legate a doppio filo. E’ già iniziata la distribuzione delle uova pasquali per raccogliere fondi a favore del Popolo Saharawi, grazie al dinamismo ed alla efficienza del gruppo di lavoro capitanato da Fabio Giacomini, presidente della Onlus 1514 Oltre il Muro. Lo slogan è: “A Pasqua un uovo non vale l’altro” e quindi con soli 8 euro si potrà fare un bel gesto, gustando una ottima cioccolata, al latte o fondente.

A fianco Linda Scattolin, la triathleta di Ponte San Nicolò morta in Sudafrica Foto di Francesco Pertini


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DIRITTO del lavoro

infortunistica

Giusta causa di licenziamento quando si da della “Milf” alle colleghe di lavoro su un social network

Incidente stradale: consigli utili per ottenere il giusto risarcimento

Dott. Luca Mulas

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ontrariamente ai miei precedenti interventi, con questo articolo tenterò di elencare una serie di consigli che potrebbero rivelarsi utili quando si rimane coinvolti in un incidente stradale. Come prima cosa, se le parti del sinistro non hanno richiesto l’intervento delle Autorità (Polizia, Carabinieri etc..) è importante che queste compilino in maniera corretta il modulo di constatazione amichevole, preoccupandosi di realizzare un disegno preciso e completo, capace di chiarire perfettamente la dinamica. Non bisogna scordare, infatti, che l’anzidetto modulo rappresenta - fino a prova contraria - l’unico documento in grado di dimostrare con quali modalità si è verificato l’incidente. Una volta che si è operato in tale modo, e non prima di essersi rivolti al personale medico per le eventuali cure del caso, è consigliabile che la pratica risarcitoria venga subito affidata ad un professionista serio che conosca concretamente la materia, soprattutto perché in quest’epoca si sono succeduti numerosi interventi normativi che hanno notevolmente cambiato i criteri di liquidazione dei danni subiti. A

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questo punto, contrariamente a quanto si possa pensare, il compito del danneggiato non è finito. Infatti, da questo momento egli dovrà controllare che il proprio consulente/patrocinatore svolga il suo lavoro in maniera corretta. Per farlo, non occorrono grandi sforzi. Basterà che il cliente chieda sempre una copia di tutta la documentazione afferente il sinistro: 1) la lettera di richiesta di risarcimento dei danni; 2) tutta la corrispondenza intrattenuta con la Compagnia di Assicurazione; 3) la quietanza di pagamento; 4) le fatture (non i preventivi) relative alle spese mediche sostenute. Queste ultime, in particolare quando vengono anticipate da chi gestisce la pratica, all’atto del loro rimborso debbono essere verificate con i Dottori o con il Centro medico che ha fornito le prestazioni. Difatti, non sono mancate le volte che a causa di “innocenti” errori di calcolo il povero danneggiato sia stato indotto a pagare somme superiori al dovuto, anche per diverse centinaia di euro.

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Avv. cristiano Violato e avv. Federico soattin

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ra i molteplici motivi di licenziamento nelle aziende diffamatorie, non poteva avere un seguito (Tribunale vi è il caso di un dipendente che aveva pubblicato Ivrea, Sez. Lavoro, ordinanza 28.1.2015). La predetta on line, sul proprio profilo social di facebook, la let- ordinanza confermava pertanto l’orientamento giutera della società con cui veniva riammesso al lavoro (a risprudenziale del licenziamento per giusta causa per seguito di un contenzioso) ed aveva postato dei pesanti post denigratori a danno del datore di lavoro ma anche nei confronti delle stesse dipendenti commenti diffamatori verso la mededell’azienda. sima azienda, nonché verso le colleIl caso in esame dimostra come ghe di lavoro con espressioni volgari l’utilizzo dei social deve essere di(appunto definendole MILF, termine sciplinato nelle aziende attraverso anglo-americano che designa genela redazione di social media policy, ralmente donne adulte considerate regole semplici e trasparenti, non in sessualmente appetibili da uomini un’ottica repressiva, ma per rendere più giovani). Il giudice sottolineava consapevoli gli utenti e gli operatori come fosse difficile comprendere che il dipendente convenuto potesse pensare di mantenere dei possibili rischi e prevenire perdite di dati, nonché in vita un rapporto di lavoro con colleghe che, senza danni all’immagine. Tali policy devono essere declinate in base alle attialcun tipo di provocazione, ma solo in ragione di una accoglienza amicale, aveva sostanzialmente insultato vità e caratteristiche delle imprese e devono ricomprencon gravi espressioni sessiste. Secondo il giudice, il rap- dere non solo i dipendenti ma tutti gli attori aziendali porto di lavoro, alla luce della gravità delle espressioni (es. stagisti; consulenti, etc.). Studio legale Violato – Avv. Cristiano Violato e Avv. Federico Soattin - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD) tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: info@avvocatoviolato.it

Diritto di famiglia

La revisione dell’assegno di mantenimento

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ra le questioni nodali di una separazione e di un divorzio vi è, senza dubbio, la determinazione dell’assegno di mantenimento a favore dei figli ed eventualmente del coniuge “economicamente più debole”. L’assegno di mantenimento può essere stabilito dal giudice con un proprio provvedimento oppure può essere rimesso ad accordi liberamente sottoscritti dai coniugi; tuttavia in qualunque momento l’assegno di mantenimento, disposto in favore del coniuge o dei figli a seguito di separazione personale o di divorzio, può essere oggetto di revisione (e/o di revoca) qualora sopravvengano determinate circostanze nuove. Successivamente alla quantificazione dell’assegno possono infatti verificarsi delle variazioni (purché provate ed obiettive) nella situazione economica dei coniugi -rispetto a quella accertata al momento della pronun-

cia del provvedimento o dell’accordo- tali da legittimare la richiesta di una revisione dell’importo, o addirittura la sua revoca. Prima di tutto va detto che la domanda di revisione dell’assegno può essere avanzata sia dall’avente diritto sia dal coniuge obbligato a versarlo. Ciò si registra quando

vi è un notevole incremento (si è divenuti eredi di un ingente patrimonio, oppure il coniuge beneficiario ha trovato un lavoro e percepisce un proprio reddito…) o deterioramento della situazione economica di uno dei coniugi (il coniuge obbligato ha perso il lavoro, è fallita la sua società, oppure versa

in condizioni di salute particolarmente gravi…). Un altro fattore che può determinare la modifica dell’assegno di mantenimento è la costituzione di una nuova famiglia del coniuge obbligato (tale circostanza potrebbe infatti legittimare una nuova valutazione

Avv. Federica Crivellaro

comparativa delle potenzialità economiche e delle capacità finanziarie delle parti). Anche la convivenza more uxorio (purché stabile, continua e regolare) dell’avente diritto con altra persona potrebbe essere valutata dal giudice quale circostanza atta ad incidere sulla situazione patrimoniale del coniuge creditore. Ogni situazione va comunque valutata in concreto. Si aggiunga, infine, che in caso di divorzio le nuove nozze dell’ex coniuge creditore dell’assegno fanno cessare automaticamente l’obbligo a carico dell’altro di corrispondergli l’assegno. In tutti gli altri casi (come pure le aumentate esigenze dei figli) la revisione dell’assegno di mantenimento non è automatica ma richiede un provvedimento del giudice in seguito alla presentazione di un ricorso per l’assegno di mantenimento ex art. 710 c.p.c. (o art. 9 legge n. 898/1970 se trattasi di assegno divorzile).

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L’Editoriale LA PSICOLOGIA PER LA VITA QUOTIDIANA

dott. Alessandro De Carlo*

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La cura giusta per il corpo non sempre cura anche la persona All On Four, una moderna tecnica implantare

Le difficoltà da affrontare dopo la sostituzione di un’articolazione

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volte capita che la psicologia sia ancora associata esclusivamente al disagio e al malessere della mente. Oggi però la componente legata a questo tipo di cura è soltanto uno degi ambiti di lavoro dello psicologo, professionista formato per prendersi cura della persona sia ristabilendo uno stato di salute psicologica eventualmente ridotta sia lavorando per aumentare il benessere individuale e sociale delle persone. Recarsi da uno psicologo, dunque, può essere un modo efficace per migliorare la propria salute, le proprie relazioni sociali e familiari, ma anche aspetti spesso meno considerati come la propria produttività sul lavoro e la capacità di trovare soluzioni a piccoli e grandi problemi quotidiani. Inoltre, elemento da non dimenticare, questi obiettivi possono essere raggiunti tramite un percorso di crescita personale e consapevolezza, beni sempre più rari nella nostra veloce e complessa contemporaneità. Tutto questo e molto altro è oggi l’ambito professionale dello psicologo, che offre ai propri utenti la garanzia di essere un professionista sanitario con regole, controlli, protocolli scientificamente attendibili, una deontologia e una disciplina assicurativa normate per legge e la capacità di integrazione con i professionisti di altre discipline: una grande sicurezza per chi vuole iniziare seguire un percorso psicologico. Quello che gli psicologi propongono e portano avanti, dunque, è anche un nuovo concetto di sanità più lontana dagli ospedali e dal concetto di malattia e più vicina alla vita quotidiana. L’idea di una professione che mira a non tanto a lavorare su eventuali sintomi di malessere quanto ad essere costantemente ispirata alla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “il completo stato di benessere psicofisico della persona”.

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze

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L’intervento Troppa burocrazia per aprire uno studio!

di Dott. Bruno Noce*

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’art.193 del TULS(Testo Unico delle Leggi Sanitarie) recita che nessuno può aprire un ambulatorio medico senza autorizzazione ma lascia liberi i medici e gli odontoiatri di aprire uno studio, intendendo con ciò un gabinetto dove il professionista esercita sotto la propria diretta responsabilità, in quanto già abilitato dall’esame di stato. Si evince chiaramente che struttura sanitaria complessa ed ambulatorio non sono dizioni assimilabili allo studio privato del professionista, non aperto al pubblico e non convenzionato. La forzatura dell’introduzione nello studio privato odontoiatrico della legge 22 non rispecchia lo spirito iniziale del regolamento, infatti l’aspetto organizzativo di uno studio privato e’ per definizione secondario all’aspetto professionale, per cui non è omologabili all’ambulatorio sanitario. Nella realtà abbiamo assistito a tutta una serie di soprusi e prevaricazioni nell’applicazione della legge. Ad esempio l’inutile ripetizione di autorizzazioni a cui siamo già soggetti per obbligo di legge(gestione dei rifiuti sanitari, abitabilità, planimetrie e destinazione d’uso, conformità elettromedicali, ispezione periodica dei radiologici, conformità impianti elettrici etc.), la richiesta di informazioni che riguardano l’organizzazione del lavoro o i rapporti con il personale, il tutto connesso ad una pesante violazione della privacy, dell’autonomia dell’imprenditore e della libertà d’azione del professionista già abilitato. Negli ultimi 5 anni si è assistito ad una gravissima disomogeneità di applicazione della legge tra Regioni, Province, Comuni, Asl diversi per cui ai professionisti vengono richiesti differenti requisiti con palese disparità di trattamento. Si è arrivati al punto che i funzionari incaricati delle verifiche, usano criteri di discrezionalità che sfociano nell’arbitrio, arrivando addirittura ad interpretare la legge in modo personale, senza contare poi che alla fine l’autorizzazione viene rilasciata dal Sindaco del Comune e ci sono stati casi in cui paradossalmente, nonostante il parere negativo dei verificatori sia stata concessa ugualmente l’autorizzazione.Quindi sorge spontanea una domanda: ma questa legge serve a far aumentare la qualità degli studi professionali oppure serve ad avere un controllo ed a vessare ulteriormente il professionista? La falsa illusione che la salute del cittadino venga tutelata dalla rispondenza a normative burocratiche anziché essere affidata alla professionalità del sanitario, che non viene ne’ richiesta, ne’ tantomeno verificata da questa normativa e’ un altro punto a sfavore. Questa legge quindi ha manifestato tutte le sue carenze, non ha minimamente scalfito la piaga dell’abusivismo, non ha apportato alcun beneficio al cittadino ed ha creato sconcerto, disorientamento è grave difficoltà all’odontoiatra. La CAO quindi si è impegnata a discutere con le istituzioni preposte per cercare di uniformare su tutto il territorio nazionale la legge che da regionale dovrà necessariamente passare a nazionale.

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

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L’Intervento PARLIAMO DEI FARMACI GENERICI UNA RISORSA PER IL SISTEMA SANITARIO O UN PROBLEMA PER LA SALUTE?

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di Francesco Noce*

empre più spesso,quando ci si reca in farmacia ci viene consegnato,a fronte di una prescrizione medica,un farmaco così detto “generico”. Già dal 1° settembre 2010 infatti in Italia la prescrizione di un farmaco può esser sostituita in farmacia con un farmaco “generico”, se ovviamente è disponibile. Ma cosa sono i farmaci generici? Come farmaci generici,termine entrato nell’ uso comune, sono indicati quei farmaci che hanno perso il brevetto e hanno una bioequivalenza con i farmaci originatori comunemente definiti come farmaci di marca. Per questo motivo già dal 2005 si preferisce indicarli con il nome di farmaci “equivalenti” e devono corrispondere per legge ai seguenti requisiti: avere lo stesso principio attivo del farmaco di riferimento, il principio attivo non deve essere protetto da brevetto, avere la stessa forma farmaceutica e via di somministrazione (per esempio compresse,capsule,fiale sciroppo etc.),avere lo stesso dosaggio unitario,essere bioequivalente al medicinale originatore,aver un costo di almeno il 20% inferiore rispetto al corrispondente medicinale di “marca”. Il costo significativamente più basso si giustifica con il fatto che le aziende produttrici di farmaci equivalenti non devono sostenere tutti i costi che vanno dalla scoperta del principio attivo all’intero processo di sviluppo e sperimentazione che sono sostenuti dall’ azienda che aveva prodotto e brevettato il farmaco originario (stimati in circa 6oomilioni di dollari), e che per questo gode di un periodo di sostanziale monopolio. Essenzialmente il costo del farmaco equivalente è dato dal costo per la produzione e da non rilevanti spese di promozione dal momento che anche queste ricevono un rilevante beneficio dalle attività messe in atto dalle aziende produttrici del farmaco originatore e dal fatto che sono farmaci presenti sul mercato già da anni e sono ben conosciuti dai pazienti,dai medici e da altri operatori sanitari anche se con il nome commerciale. Mentre nei paesi UE il consumo di farmaci equivalenti si aggira sul 50% ,solo di recente in Italia il loro consumo ha avuto un balzo dal 6% al 20% in breve tempo,ma ancora lontano dal 70% della Germania,dal 60% della Danimarca e dal 90% della Polonia,ponendoci al penultimo posto,appena sopra alla Grecia. Fra le molte ragioni e interessi corporativi ed economici il processo si è rivelato lungo e difficoltoso,alimentato dalla percezione che i passaggi tecnico-scientifici su cui poggia la sostituibilità non siano così virtuosi nel nostro paese. Ad iniziare dalle “liste di trasparenza”cui deve attenersi il farmacista, le cui conseguenze sono potenzialmente critiche,visto che una volta inseriti nello stesso elenco anche farmaci con tipologia di forme e di dosaggio così diverse da escludere l’eventualità di una biodisponibilità confrontabile,farmaci con più originatori, vecchie specialità cioè copie autorizzate prima e quindi non testate in studi di bioequivalenza,tutti medicinali che rientrano a pieno titolo nella disponibilità del farmacista alla sostituzione. Per continuare con la differenza di biodisponibilità tollerata da un più 3,5% a un meno 3,5% rispetto all’originatore, per cui entrambi sono bioequivalenti al farmaco di riferimento ma non sono bioequivalenti fra loro. In Italia manca un “Orange book”, come in altri paesi, in cui sono contenuti i farmaci generici bioequivalenti all’originatore e bioequivalenti fra loro:praticamente liste di prodotti utilizzabili in sostituzione equivalenti fra loro.Per non dimenticare l’effetto degli eccipienti,sostanze inerti che stabilizzano le molecole,che possono essere diversi da quelli contenuti nell’originatore e non sempre non producono effetti,come il saccarosio per i diabetici il lattosio per gli intolleranti,i parabeni che possono procurare allergie e sostanze che possono alterare la palatabilità cioè il sapore del medicinale,aspetto rilevante soprattutto per i medicinali per i bambini,così come possono essere importanti i metaboliti e la salificazione diversa. In definitiva farmaci generici SI o NO? Decisamente SI: perché rispondono a criteri di produzione secondo le buone regole della farmacopea e quindi sicuri ed affidabili;sono prodotti da aziende sottoposte a rigidi controlli e spesso sono le stesse aziende che producono il farmaco originario. SI perché il loro avvento ha consentito un risparmio per il Sistema Sanitario di circa il 55% sul costo originario e può consentire ulteriori e ben più consistenti risparmi se si pensa che la maggior parte dei farmaci oggi in uso in breve tempo avrà perso il brevetto,con tutto il vantaggio di avere a disposizione più risorse per terapie innovative e cure più efficaci. SI purchè siano effettivamente bioequivalenti fra loro per la sostituibilità e ponendo attenzione agli eccipienti in essi contenuti, eccipienti che del resto sono ben evidenziati nel foglietto illustrativo. SI con il suggerimento di assumere possibilmente sempre lo stesso farmaco genericato,una volta accertata la sua efficacia e tolleranza,per non assumere sostanze non bioequivalenti fra loro e con eccipienti tali da produrre possibili effetti non desiderati e per non ingenerare confusione,specie in persone anziane che spesso assumono più farmaci, per differenze di forma e di colore della confezione,per nomi diversi dal nome commerciale, per compresse che diventano capsule e viceversa,così da rappresentare seri problemi all’aderenza terapeutica e quindi alla salute dei pazienti. A meno che i criteri di sostituibilità non garantiscano una bioequivalenza accertata, gli eccipienti non possano indurre effetti indesiderati,(a quando un Orange book?) e vi sia una corretta informazione per una terapia efficace e sicura.

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo


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All On Four, una moderna tecnica implantare

Denti fissi in 24 ore con soltanto quattro impianti CHE COS’E ’L’IMPLANTOLOGIA A CARICO IMMEDIATO? Per implantologia a carico immediato s’intende l’inserimento di una protesi provvisoria o definitiva immediatamente successiva al posizionamento dell’impianto dentale. Questo offre al paziente indubbi vantaggi di ordine psicologico e sociale e riduce i tempi operativi: si evita il disagio dovuto alla mancanza dei denti. Il paziente viene sottoposto ad un solo intervento chirurgico in sedazione cosciente con protossido d’azoto (vedi articolo sull’analgesia sedativa del dott. Oselladore pubblicato sulla piazza di febbraio e visibile sul sito: www.studiodentisticooselladore.it). Il più famoso trattamento di questo tipo, che permette ai pazienti con problemi di edentulismo totale o parziale di aver in 24ore una protesi fissa, è stato sviluppato dal prof. Paolo Malò e prende il nome di ALL-ON-4. MA CHE COS’E’ LA TECNICA ALL-ON-FOUR? La tecnica All on Four propone una riabilitazione completa a carico immediato, avvalendosi di soli quattro impianti anziché

dei sei/otto tradizionalmente utilizzati. Quando fu presentata, molti nel mondo accademico la rifiutarono con forza fino a combatterla nei congressi e sulle riviste di settore. A distanza di venti anni, la tecnica All on Four, detta anche Toronto Bridge, ha vinto la sua battaglia consentendo a milioni di Pazienti l’accesso a una terapia riabilitativa sicura, rapida, efficace ed economica. Quelli che la denigravano, in molti casi oggi sono i più accesi sostenitori IMPIANTO IN ZONA MASCELLARE ANTERIORE, DOVE C’E’ “PIU’ OSSO”. Perché un impianto possa essere utilizzato da subito e si integri rapidamente e in modo ottimale, bisogna che l’osso abbia ottime caratteristiche di vitalità. Così è nel tratto mascellare superiore compreso tra canino e canino, a differenza dei segmenti posteriori che spesso con il passare degli anni si assottigliano. IMPIANTO IN ZONA MANDIBOLARE ANTERIORE, DOVE SI E’ IN SICUREZZA

Oltre a considerazioni simili a quanto detto per il mascellare superiore, nella tecnica All on Four si interviene nella zona di sicurezza compresa fra i due forami, azzerando, di fatto il rischio di lesioni al nervo alveolare inferiore perché si opera nella zona anteriore rispetto al nervo. PERCHE’ GLI IMPIANTI SONO INCLINATI? Nella tecnica All on Four, gli impianti centrali sono verticali mentre i laterali sono inclinati di circa 35/45 gradi. Questa inclinazione consente di sfruttare appieno l’osso disponibile e di allargare la base di appoggio protesico consentendo la realizzazione di protesi fino al primo molare con un solo dente in estensione. Alcuni pensano che tale inclinazione li renda più “deboli” rispetto agli impianti tradizionali che sono tutti dritti. In realtà, essendo All on Four una struttura tridimensionale rigida, tutti gli impianti sono connessi e quindi le forze che agiscono su un qualunque punto del sistema, durante la masticazione, si distribuiscono riducendo così il carico sul singolo elemento.

Le protesi articolari Le difficoltà da affrontare dopo la sostituzione di un’articolazione

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uando la degenerazione di un’articolazione diventa talmente grave che il dolore non è più gestibile con i farmaci antidolorifici e che il movimento dell’articolazione diventa notevolmente limitato, lo specialista ortopedico può prendere in considerazione l’opportunità di sostituire l’articolazione artrosica con una protesi articolare. Molte strutture ospedaliere hanno acquisito ormai una notevole esperienza nella sostituzione articolare, particolarmente per 3 grandi articolazioni: la spalla, il ginocchio e l’anca. L’evoluzione delle tecnologie biomediche ha portato alla costruzione di protesi con leghe sempre più leggere e resistenti e di durata sempre maggiore nel tempo. Il futuro ci porterà il perfezionamento della costruzione di protesi per altre articolazioni: la caviglia (attualmente, pochissimi centri ne effettuano la protesizzazione) ed il gomito (di cui è difficilissimo ricreare la meccanica). L’intervento chirurgico ha una durata ormai minima (meno di due ore) ma, con altrettanta velocità, arriva il tempo della dimissione. Generalmente, dopo 7 giorni dall’intervento (salvo complicazioni), il paziente deve affrontare il rientro a casa. Tale situazione può venir complicata da alcuni elementi: l’utilizzo di ausili, le possibili complicazioni post-chirurgiche, la gestione delle terapie, il confronto con eventuali barriere architettoniche e, soprattutto, la fase riabilitativa. L’uso di ausili per tempi prolungati (soprattutto per le protesi di anca) diventa frequentemente una grossa limitazione nell’eseguire le attività della vita quotidiana, basti pensare ad una casalinga che deve usare le stampelle e compiere le faccende domestiche. Lo svezzamento dall’u-

Il Dott Renzo Oselladore

QUALI SONO LE FASI DELLA TECNICA ALL ON FOUR? Sono quattro le fasi principali attraverso le quali viene applicata una riabilitazione implantoprotesica All on Four. Fase 1 Nella prima fase avviene l’intervento chirurgica con il posizionamento degli impianti (normalmente al mattino)

Fase 2 Il pomeriggio o al massimo entro le 24 ore successive si applicano dei provvisori fissi, che non sono una dentiera Fase 3 Dopo tre mesi si torna per la prova della struttura, preparata dal laboratorio Fase4 Due settimane dopo la prova c’è la consegna della protesi definitiva.

CENTRO DI ODONTOIATRIA ORTODONZIA E IMPLANTOLOGIA del Dott. Oselladore Renzo Ambulatorio di Chioggia Corso del Popolo 1225 tel. 041401830 Ambulatorio di Cavarzere via Pescheria,5 (vicino al Duomo) tel. 0426311157 Visita il nostro nuovo sito: www.studiodentisticooselladore.it

Mal di schiena e le posizioni del sonno Dott. Luca Penzo

so degli ausili dev’essere preceduto dal raggiungimento di un adeguato tono muscolare che sostenga l’articolazione sostituita. La sorveglianza della ferita chirurgica e degli eventuali rischi connessi all’intervento (flebiti o trombosi), le medicazioni della ferita chirurgica e la rimozione dei punti di sutura sono altri momenti di criticità che necessitano la presenza di personale sanitario e medico. Sul versante riabilitativo, è fondamentale essere adeguatamente seguiti da personale specializzato perché il progetto riabilitativo deve essere personalizzato e “calato” sulle necessità della persona, tenendo conto delle caratteristiche individuali (altre patologie da cui può essere affetto il soggetto in questione, la presenza di eventuali scale a domicilio, il sostegno di familiari a casa). L’obiettivo finale del progetto è la restituzione al domicilio di un paziente autonomo in tutte le attività della vita quotidiana, che viene raggiunto attraverso programmi individuali che comprendono il rinforzo muscolare specifico ed aspecifico, il recupero ed il mantenimento del movimento articolare, l’educazione a comportamenti corretti (da mantenere) e scorretti (ovviamente, da evitare) per permettere una lunga vita alla protesi ed una qualità di vita buona. Dott.Luca Penzo - Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore Sanitario di Fisiocenter Corte Beggiolini, 7 Cavarzere (VE) Tel. e Fax 0426.53600 email: fisiocenter@tin.it

Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il

peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”. Per dormire Il dr. Alessandro bene quali scelte Giraldo si devono fare? osteopato “Con gli attuali e fisioterapista materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it


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Epilazione laser

Il laser emette un fascio di luce selettiva che va a colpire il pelo e il bulbo pilifero danneggiandolo ed impedendo a quest’ultimo di riformare peli superflui

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Laser utilizzati: Alessandrite Gentlase New Candela Boston Usa per pelli chiare. Gentleyag Candela Boston per pelle scura e abbronzata. Sono sicuramente i sistemi laser più efficaci e rapidi oggi disponibili. Il numero delle sedute è sempre individuale ma già dalla prima seduta molte volte si notano grandi risultati. L’intervallo tra le sedute non è mai inferiore ad un mese ma dipende dalla zona trattata. Tutte le zone del corpo sono trattabili, non ci sono effetti collaterali a parte un lieve rossore e le complicanze sono assai improbabili. Questi laser non necessitano di gel o altre sostanze protettive sulla pelle in quanto un sistema denominato DCD provvede a spruzzare aria molto

fredda sulla pelle un attimo prima dell’arrivo del calore del laser proteggendo la pelle e anestetizzandola. Non esporsi al sole durante il trattamento.

Poliambulatorio Sorriso e Salute - Dr. sanitario Dott. Raimondo Pische Via Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - Tel.: 041 5540222 - 041 5543300 - info@sorrisoesalutechioggia.it

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