di Cavarzere
AMBULATORIO VETERINARIO PEGOLOTTE • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi
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Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 133 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Primo Piano Il Veneto alle prese con l’emergenza profughi pagg.
Economia Turati, il Consiglio comunale approva l’ampliamento
4-5
pag.
www.lapiazzaweb.it
Salute Sanità Ambulatori Nessuna paura pediatrici, di vaccinarsi,verso èlaper nuova il nostro verifica bene
pagg. pag. 37-40 10
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L’EDITORIALE
Medicina integrata festeggia due anni di attività
“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro” di germana urbani*
Una grande festa in Piazza Municipio per celebrare i due anni di attività della medicina integrata. Un grande evento ospitato nella tensotruttura allestita in piazza, organizzata in ben tredici stand per promuovere la salute. pag. 9
Motociclismo, Bello e Greggio ai vertici
La stagione motociclistica si è appena conclusa con la gara di Orio al Serio (Bg) e per il Team Gilberto Corse è tempo di stilare un bilancio dei risultati ottenuti quest’anno. “Una stagione molto positiva” dichiara il preparatore Marco Toffanello. pag. 25
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Un indirizzo agrario al Marconi risponde alle esigenze del territorio
L’istituto professionale di Cavarzere si arricchisce di un nuovo percorso formativo, unico nel basso Veneziano
P
resto Cavarzere avrà un nuovo corso di studi superiori, all’Istituto “G. Marconi” sarà infatti avviato un indirizzo professionale agrario. È arrivato ufficialmente il 3 ottobre il parere positivo della Provincia di Venezia per avviare nel prossimo anno scolastico il corso professionale agrario, conferma sostanziale in attesa del nulla osta regionale. Si tratta della conclusione di un lungo percorso condiviso fra istituzioni, che prevede l’impegno da parte del Comune
di farsi carico del trasporto degli alunni in azienda per l’attività laboratoriale. L’iter che ha portato all’attivazione del nuovo indirizzo di studi ha avuto inizio con la presentazione agli uffici scolastici competenti della richiesta del nuovo corso da parte del sindaco Henri Tommasi, del dirigente Luigi Zennaro e della docente Frediana Fecchio. “Ringraziamo per la disponibilità la Fondazione Franceschetti di Cola – commenta il sindaco – che mette a disposizione
un ettaro di terra e un aula didattica per le esigenze degli allievi. Da tempo si rincorreva l’idea di attivare questo corso che andrà ad aggiungersi agli altri nell’istituto, che sono Tecnico di biotecnologie sanitarie, Tecnico di elettrotecnica, Professionale di manutenzione e assistenza tecnica e il percorso di formazione triennale in Operatore alla riparazione di autoveicoli a motore”. pag.
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cappano dalla guerra, dalla fame, dalle malattie. Camminano, corrono, si nascondono. Sono come animali braccati, in fuga. Eppure sono uomini, bambini, donne e donne in attesa di bambini che vanno scalze verso un futuro che sperano migliore. Arrivati al porto, a volte dopo mesi da che erano partiti, riescono a salire su una barca insieme a moltissimi altri. Sanno cosa può capitare, perché accade sempre più spesso che il mare si trasformi per loro in un ventre che inghiotte e non restituisce nulla, eppure salgono. Trattengono il fiato, pigiati in centinaia su queste carrette della miseria, tremano di freddo, di fame, di orrore. E poi, se il mare è calmo e il buon Dio li assiste fino in fondo, arrivano sulle nostre sponde. Ma è il fatto che le sponde siano “nostre” il problema, è il fatto che arrivano in troppi, è il fatto che abbiamo già poco per noi e dovremmo spartire con loro. E’ il fatto che vengono sicuramente per delinquere. E ultimamente è anche il fatto che portano le malattie! Questi esseri umani portano sicuramente qualcosa in mezzo a noi, come tutti gli esseri umani che incontriamo, con cui ci capita di condividere qualcosa: il banco a scuola, il sedile in autobus, un pasto alla mensa dei poveri. Portano se stessi, la loro storia, la loro vita. Come noi, ogni giorno. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it redazione@givemotions.it
Intervento Tfr subito a rischio flop di giuseppe Bortolussi*
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e anche il Parlamento confermerà la tassazione ordinaria decisa dal Consiglio dei Ministri nel disegno di legge di Stabilità, l’aumento del livello di imposizione rischia di non rendere appetibile l’anticipo del Tfr in busta paga. continua a pag.
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“Sento, ma non capisco le parole” Oggi si può potenziare l’udito con Oticon Nera Sentire ma non capire le parole è il primo campanello di allarme da non sottovalutare. Se trascurato, l’udito
va incontro ad un peggioramento che danneggia la vita sociale e professionale. Il deficit uditivo si manifesta subito con una ridotta comprensione delle consonanti, fondamentali per capire le parole. La perdita di alcuni indizi sonori compromette la capacità di capire
le parole. Dopo i 50 anni, si potrebbe avere difficoltà a capire le parole che contengono le consonanti come S, T o F. Questa perdita limita la capacità di capire i significati: per questo è importante risolvere il problema con moderne ed innovative tecnologie.
Recenti tecnologie innovative che potenziano l’udito: Oticon Nera Negli ultimi dieci anni i sistemi acustici sono diventati molto più potenti e molto più piccoli. Una nuova frontiera è Oticon Nera il “sistema acustico” più piccolo offerto da Audioclinic e prodotto dall’ azienda danese Oticon (tra le prime nel settore). E‘ una tecnologica controllata autonomamente da un‘Intelligenza artificiale e da sistemi BluetoothTM. Nonostante le sue piccole dimensioni contiene un gruppo di sofisticate tecnologie per esaltare l’udito: cattura la voce e la protegge fino a quando raggiunge l’orecchio, chiara e forte. E’ in grado di ridurre i rumori di fondo e, pur conservandoli, li attenua in modo che non disturbino mantenendo anche tutti quegli indizi acustici intorno a noi, che al nostro cervello servono per ricostruire lo spazio e capire la direzione dei suoni.
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Oticon Nera: per dire basta al volume della TV troppo alto I nuovi sistemi si distinguono anche per la tecnologia Bluetooth TM che consente di connetterli direttamente a televisori, telefoni fissi e mobili, sistemi informatici, MP3, Tablet, iPod, iPad e qualunque fonte di segnale audio. Tutto senza fili. Guardare la TV in famiglia o con gli amici, ridiventa un piacere perché non esistono
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Un udito in 3D per sentire la voce, i suoni e lo spazio con Oticon Nera Noi sentiamo con entrambe le orecchie, ed è proprio grazie a questa interazione che possiamo localizzare la provenienza dei suoni e distinguere un interlocutore da un altro in presenza di più voci. I sistemi acustici di nuova generazione Oticon Nera usati in Audioclinic sono in grado di ripristinare un udito stereofonico: ovvero, un udito bilanciato a 360° che offre una percezione tridimensionale del suono. Con queste tecnologie si possono contrastare i suoni indesiderati, mettendo in primo piano suoni specifici e la voce umana.
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che l’ascolto sia chiaro e confortevole. L’uso combinato della tecnologia BluetoothTM consente a Oticon Nera la trasmissione a distanza di segnali e dati senza l’uso di fili. Questo microchip che pesa meno di 1 grammo è il cervello di Oticon Nera
Oticon Nera microCIC, molto piccoli e quasi invisibili perché costruiti per il “vostro orecchio” Tra le caratteristiche più importanti di Oticon Nera c’è la quasi invisibilità quando è indossato. E’ un risultato che consente serenità nell’uso quotidiano e la difesa della privacy personale. La prima ragione, più evidente, è nella dimensione ridotta del sistema e nel peso di pochi grammi. La seconda, ma non certamente meno importante, è che il guscio viene modellato esattamente sul canale uditivo di chi lo indossa. Tutto ciò significa che è quasi invisibile allo sguardo e nessuno si accorgerà di questo piccolo segreto.
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L’EDITORIALE
segue da pag.
1
“Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”
porto Marghera
nuova corruZione, la condanna di confindustria
All’indomani dell’emersione di un nuovo filone di indagine relativo alle bonifiche di Porto Marghera, le reazioni che si respirano all’interno dell’organizzazione e delle imprese di Porto Marghera di Confindustria Venezia, sono di grande disillusione e rabbia. “Queste richieste esose relative ad un supposto danno ambientale, che si aggiungono al costo della bonifica (peraltro allora già molto elevato)- spiega il presidente Confindustria Venezia Matteo Zoppas - hanno enormemente aumentato i costi di gestione e quindi i prezzi dei terreni, rallentando e complicando l’evoluzione dell’area e la sua possibile riqualificazione. L’ipotesi che pratiche illegali possano provenire da figure di riferimento, molto conosciute e decisive nei procedimenti in quanto parte delle istituzioni dello Stato è doppiamente sconfortante”.
Dovremmo chiamarli per nome questi poveri del mondo, ognuno col suo, per sentirli meno come invasori e più come uomini e donne e bambini. Sul nostro giornale abbiamo un po’ cercato di farlo. Di conoscerne alcuni. Alcuni di coloro che in questo periodo si fermano nei centri d’accoglienza. Hanno bei sorrisi. Sono gentili, felici di poter almeno dormire con tutti e due gli occhi chiusi, finalmente. Moltissimi sperano di raggiungere presto il Nord Europa, qualcuno spera di trovare lavoro qui e rimanere. Per valutare davvero la loro presenza tra noi dovremmo considerare che loro sono i sopravvissuti a un esodo epocale dal sud del mondo. Basti pensare che i morti in mare certificati dal 1999 al 2013 sono 15 mila e secondo i dati raccolti da Philippe Fargues, demografo dello European University Institute presentati a Metropolis il tasso di mortalità in questi stessi anni è passato dal 4 al 21%. Alcuni di loro erano bambini, bambini mai nati, mamme, papà, ragazze e ragazzi col sole negli occhi. Non sono mostri neri. Inoltre la direttrice del Laboratorio di virologia dell’Istituto malattie infettive Spallanzani di Roma, facendo un quadro sul virus ebola tra Africa e Occidente afferma che il rischio di contagio è bassissimo e non arriverebbe dagli immigrati: “In Europa può arrivare in aereo da missionari o cooperanti, ma non con gli sbarchi”. C’è modo e modo di essere veneti in questi anni. E lo sapevano bene i nostri nonni, loro sì che avevano patito la fame e che comunque non esitavano a dire: “Doe se magna in tri, se magna anca in quatro”.
Le persone con sindrome di Down over 65 nel veneziano non potranno più usufruire dei Ceod. A denunciare la situazione con un esposto al Prefetto è Pietro Nonnato, presidente di Afda, l’associazione famiglie disabili gravi e anziani della Riviera del Brenta. “Niente più Ceod per gli over 65 – spiega. Lo stabilisce la delibera della giunta regionale del Veneto che, anche se può essere derogata, non può in ogni caso venire applicata per mancanza di posti liberi nelle strutture presenti nel nostro territorio. Così le famiglie che assistono in casa il proprio congiunto down over 65 possono ricorrere solo ai centri diurni di sollievo per anziani ben diversi dai Centri educativi occupazionali diurni che tendono a integrare e far partecipare gli utenti alle attività di gruppo”.
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L’evento del 14 maggio al Museo di Torcello
Nordest
Cavarzere Bilancio Costi standard, Cavarzere è un Comune virtuoso
TASSAZIONE
lavoro
pag.
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Zanellato (Adesso Cavarzere): “Tasi, un salasso”, Sel risponde
Cona Gestione dei rifiuti solidi urbani, Bottin e Panfilio
I giovani tornano alla terra e al mare
politica
la regione finanZia il “progetto” tegnÙe
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26-27
Le primarie del Pd: sfida in rosa a fine novembre pag.
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Sport Un grande spettacolo che stupirà grandi e piccoli
Dalla prima inaugurazione il 14 maggio 1889 ai nuovi itinerari virtuali interattivi per scoprire e conoscere le collezioni utilizzando le tecnologie del terzo millennio. Il Museo provinciale di Torcello approda ufficialmente sul portale di ExpoVeneto della Regione Veneto per presentare “Open Torcello: EXPOsizione nuovi itinerari virrtuali al Museo”, l’evento che si svolgerà il prossimo 14 maggio, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione. “E’ importante per i nostri gioielli - osserva Raffaele Speranzon, assessore provinciale alla Cultura - far parte di quest’occasione straordinaria, di questa vetrina destinata alla creazione di una sinergia funzionale allo sviluppo e alla crescita economica del nostro territorio”. Nel corso dell’Expo 2015 saranno disponibili nel Museo Provinciale di Torcello nuovi dispositivi e laboratori didattici virtuali, in italiano, inglese e sloveno. In arrivo 100mila euro
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La Regione ha disposto di finanziare la continuazione del “Progetto Tegnùe” del Comune di Chioggia per la valorizzazione e gestione della zona SIC delle Tegnùe e il completamento della campagna di campionamento sui poriferi di questa stessa zona di tutela biologica. L’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, ha precisato che l’impegno finanziario a carico della Regione sarà di 100 mila euro, in attuazione della specifica normativa per la tutela, la promozione e lo sviluppo della zona costiera del Veneto e per la creazione di zone di tutela biologica marina.
È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di
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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 redazione@givemotions.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile (ad interim)
German Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 ottobre 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese I DATI E I FATTI Il Veneto realtà di integrazione e accoglienza o razzista e chiuso? Sono 514mila gli immigrati stranieri in Regione, pari al 10,4 per cento dell’intera popolazione. I dati del Rapporto annuale 2014 sull’Immigrazione ci vedono al quarto posto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Eppure da qui è partita la protesta dei sindaci contro le prefetture all’annuncio a inizio ottobre dell’arrivo di nuovi profughi. Da qui il governatore Zaia attacca il Governo e l’Europa. “Sto con i sindaci, non possiamo accoglierne altri”
Il Veneto alle prese con
di Ornella Jovane
“I
l Veneto non è più l’eldorado di 20 anni fa, quando chi arrivava qui un lavoro qualsiasi lo trovava comunque, perché allora c’era davvero fame di gente che lavorasse”. La mutata situazione socioeconomica e la crisi hanno tagliato le gambe anche al Veneto, la ex locomotiva d’Italia, e in questo contesto l’invito ”meno ipocrita” che si possa fare a chi lascia la propria terra, in cerca di fortuna, è quello di non illudersi. E’ la tesi che il governatore del Veneto Luca Zaia sostiene da tempo e che ha ribadito con forza anche in occasione della presentazione a fine ottobre del Rapporto annuale 2014 sull’Immigrazione in Veneto, realizzato da Veneto Lavoro. “Tanta povera gente lascia miseria - afferma l’esponente leghista - per trovare qui un destino di miseria. Bisogna essere ipocriti per far credere che da noi ci siano grandi opportunità”. “Non venite, lo dico con forza, lo dico supportato dai dati” insiste il presidente veneto “dai quali emerge nell’ultimo semestre un distinto movimento di migrazio-
ne di ritorno, di gente - 6.400 persone - cioè che se ne Treviso e Verona, con oltre 100mila persone, seguite da torna a casa perché quella di un paese florido è solo una Vicenza e Padova, con più di 95mila persone. bugia”. “Questi dati smentiscono clamorosamente lo stereoUna posizione che non vuole essere contrastante con tipo razzista che ci si vuol affibbiare. Ci dicono che il Veneuna realtà di integrazione e di accoglienza, quale il Vene- to è il quarto dopo Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna to dimostra essere anche nei numeri. per numero di immigrati presenti” è il commento di Zaia. Al primo gennaio 2014 gli “A questi - prosegue - che hanimmigrati stranieri presenti erano Zaia: “Il Veneto non è no un serio progetto di vita garantiamo la massima integrazione e tutti 514mila, pari al 10,4 per cento più l’eldorado, ipocrita i servizi”. “Questi numeri tuttavia dell’intera popolazione residente far credere a questa e a un decimo di tutti gli stranieri gente che da noi ci sono - insiste - dimostrano al Governo che abbiamo già dato e che ci sono alpresenti in Italia. Nel 2013 si è regi- grandi opportunità” meno altre 16 regioni in Italia che strato un aumento di 27mila unità. I lavoratori disoccupati tra gli stranieri immigrati sono possono accogliere i nuovi profughi in arrivo, considerato 42mila sui circa 200mila totali in Veneto. Le imprese che non hanno i nostri numeri”. Insomma un modo per ribadire il basta profughi in avviate da stranieri sono 41mila, pari al 5,8 per cento del totale dell’imprenditoria regionale. Il lavoro stranie- Veneto di inizio ottobre, quando alcuni sindaci si ribellaro determina circa il 5 per cento del Pil regionale. Il 90 rono alle Prefetture in cerca di spazi per i nuovi migranti per cento delle scuole venete ospita studenti stranieri. Le arrivati nella Penisola con l’operazione Mare Nostrum. “Sto con i sindaci che conoscono davvero le loro reprovince con il maggior numero di stranieri residenti sono
altà territoriali e che si ribellano ai Prefetti e allo Stato centrale” aveva affermato, condannando sia l’Europa sia il Governo nazionale che non si attivano per risolvere realmente il drammatico problema. E bocciando a fine mese anche il passaggio dall’operazione italiana “Mare Nostrum” a quella europea “Triton”. “L’Europa egoista e davvero razzista - aveva denunciato - fa a Renzi l’elemosina di pagare le operazioni di recupero, ma continua a rispondere no all’unica svolta che sarebbe vera: un’operazione nella quale i Paesi europei si impegnassero a farsi carico per quota parte dei migranti che arrivano”. “L’Unione Europea non può far finta di nulla e continuare a ignorare le gravi implicazioni che questo fenomeno sta provocando nei Paesi della Comunità, soprattutto a quelli di confine e più esposti come l’Italia” era stata la conclusione del governatore leghista che ha definito di “buon senso” la posizione del primo ministro britannico David Cameron che ha proposto di fissare un tetto al numero degli immigrati nell’Unione Europea.
a Mira
La Casa San Raffaele
“N
on mancheremo mai di dare un supporto agli immigrati anche se alla nostra Casa San Raffaele, sempre più si presentano anche italiani senza alloggio che ci chiedono ospitalità”. A dirlo è Francesco Vendramin responsabile per la Caritas dell’opera Casa San Raffaele. Una struttura che si trova a Mira Porte in via Riscossa. “L’opera Casa san Raffaele è un servizio di prima accoglienza per stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno. “In questo luogo gli immigrati - dice Vendramin - trovano un aiuto concreto anche per la ricerca di alloggio fisso e di lavoro. La Casa dispone di 25 posti letto, cucina e sala ritrovo ed è aperta 24 ore su 24.Lo scopo é l’accoglienza, il sostegno, l’aiuto ai fratelli immigrati senza distinzione alcuna di razza o religione e, più in generale, la promozione tra questi della dignità di persona umana”. Mediamente gli immigrati possono essere ospitati fino a 6 mesi, poi devono lasciare spazio ai nuovi arrivati. “In questi anni – dice Vendramin – il fenomeno dell’immigrazione nel veneziano ha mutato pelle. Molti immigrati sono tornati a casa con le famiglie a causa della crisi. Tanti senza lavoro non hanno più un alloggio perché non riescono a pagarselo e arrivano da noi. Questa va ricordato è una struttura appositamente dedicata agli immigrati, gli italiani che arrivano qui senza un tetto, colpiti dalla crisi li dirigiamo verso strutture Caritas dedicate loro a Venezia o Padova”. A.A.
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Argomento del mese 5 Nel Veneziano
n l’emergenza profughi Veneto orientale Il sindaco di Musile Forcolin, vara un provvedimento shock
Scatta l’ordinanza anti ebola di Alessandro Abbadir
N Gianluca Forcolin
el Veneto orientale e precisamente nel comune di Musile, nell’area del destra Piave, nelle scorse settimane è scoppiata la polemica. Il sindaco Gianluca Forcolin (Lega Nord) ha emanato una ordinanza “anti ebola”. In che cosa consiste questa ordinanza? Chiunque chieda ospitalità o residenza in modo ufficiale all’ufficio anagrafe del Comune, tra i vari documenti dovrà esibire anche un certificato medico che attesti la sua condizione sanitaria, la sua buona salute in relazione alle malattie infettive. Si tratterebbe per il sindaco, di misure urgenti per contrastare il rischio del contagio. Il sindaco ha detto che anche l’Asl 10 ha dato il benestare sulla regolarità dell’ordinanza. Le opposizioni di centrosinistra hanno bollato questo atto come discriminatorio. Il provvedimento secondo le opposizioni - è ovviamente mirato agli immigrati, anche se teoricamente vale per tutti. “Non c’è nessun allarme sanitario - dicono le opposizioni - ma la gente è spaventata e questo può portare ad atti di discriminazione e razzismo”. Il sindaco non intende tornare indietro e non è escluso che trovi in provincia qualche emulo, magari del suo stesso partito. Qualche rischio per l’arrivo di ebola in Italia è stato paventato con l’arrivo della task force Usa inviata dal governo Obama in Africa per far fronte all’emergenza. I militari ora sono stati portati in quarantena alla base Nato di Vicenza. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha chiesto agli Stati Uniti, che la prossima volta portino i loro militari direttamente nel loro territorio nazionale.
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I dati dal territorio
Tornano ad aumentare gli stranieri I
mmigrati, scoppiano le polemiche, e intanto il numero di stranieri presenti nel veneziano ricomincia a salire dopo un anno di stop. Nel frattempo diversi comuni in provincia di Venezia, in queste ultime settimane hanno rispedito al mittente le richieste del Prefetto di ospitare nuovi profughi provenienti dalle attività di salvataggio nel canale di Sicilia dell’operazione Mare Nostrum, che si compie ogni giorno (ora sostituito dall’operazione Ue Triton). I casi più clamorosi di rifiuto di nuovi arrivi sono stati quelli dei comuni di Scorzè e di Vigonovo, ma anche in altri comuni come Mira, le possibilità di accoglienza dei profughi sono poche. Questo perché le strutture ricettive destinate ai profughi sono già piene di ospiti arrivati nei mesi scorsi. Sui rifugiati ospitati i dati ci sono e sono chiari. Di questi ad ottobre 2014 in provincia di Venezia, se ne contavano 934, ossia il 25 per cento, un quarto di quelli ospitati in Regione, che a Venezia città diventano 522. La città lagunare ospita il 56 per cento del totale dell’intera Provincia di rifugiati e richiedenti asilo. Ma veniamo adesso ai dati emersi dal Dossier statistico Immigrazione 2014, rapporto Unar a cura del Centro Studi e ricerche Idos, dal titolo “Dalle discriminazioni ai diritti”. A discutere i dati emersi sono stati nelle scorse settimane Gianfranco Bonesso, responsabile del Servizio Immigrazione del Comune di Venezia, Carlo Melegari del Cestim, Enrico Di Pasquale della Fondazione Leone Moressa, don Bruno Baratto direttore Migrantes di Treviso. La crescita dell’immigrazione rispetto allo scorso anno (+5,7%) è stata inferiore a quella registrata sia nel Nordest (+7,2%) che in Italia (+12,2%). La percentuale di stranieri residenti è del 10,4%, contro la media nazionale dell’8,1%. Solo le province di Venezia (+10,6%) e Rovigo (+10,9%) hanno registrato un aumento relativo più consistente. Il 52% dei residenti stranieri sono donne e uno su 5 dei nati nel 2013 ha almeno un genitore non italiano: oltre il 20% del totale contro la media nazionale del 15,1. Nel Comune di Venezia sono rappresentate 141 cittadinanze. I bengalesi, aumentati del 5 per cento, sono 5370 persone: 3443 uomini e 1927 donne. Al contrario dei moldavi, che sono secondi per numero, con 5033 presenze: 3409 donne rispetto a gli a 1624 uomini. Poi i romeni 4271, le comunità di Cina e Ucraina (sopra i 2000), Albania, Macedonia e Filippine (sopra i 1000). Più dell’80 per cento degli stranieri abita in terraferma, in particolare nelle Municipalità di Marghera, dove gli immigrati sono il 20,62% dei residenti, Mestre Carpenedo (16,37%) e Chirignago Zelarino (12,25%). C’è un fenomeno poi da sottolineare.“C’un forte incremento il forte incremento delle acquisizioni di cittadinanza spiega Bonesso - un +75% rispetto al 2012. Nel Comune di Venezia sono state 505 le persone che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, oltre il doppio rispetto a tre anni fa”. Ma ecco il dato in controtendenza che emerge dal Dossier: l’anno scorso per la prima volta il numero degli stranieri residenti nel Comune lagunare registrava un segno meno. Quest’anno la popolazione non italiana è tornata a crescere: gli stranieri sono 33.178, cioè il 4,33% in più rispetto al 2013, il 12,51 per cento del totale degli abitanti (al 2013 erano 31.801). I problemi di fronte a queste cifre ci sono tutti, e si chiamano soprattutto difficoltà di integrazione e tensioni sociali. A Marghera il quartiere più multietnico della città di Venezia, ad ottobre in occasione dei festeggiamenti di San Francesco Patrono d’Italia, è stata organizzata da Don Nandino Capovilla e dalle comunità religiose della Municipalità, la “Tenda dell’incontro”. In Piazza Mercato gli esponenti di cristianesimo, islam, buddismo, induismo ed ebraismo, si sono ritrovati per intavolare una discussione comune sui punti che uniscono le diverse religioni nel segno della convivenza. All’appuntamento non ha voluto mancare il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Insomma un segnale che va nella direzione di un dialogo che smussi le tensioni inevitabili tra culture religiose profondamente A.A. diverse presenti sullo stesso territorio.
6 Cavarzere Scuola L’istituto arricchisce la propria offerta
Formazione: un indirizzo professionale agrario per il Marconi
Si tratta dell’unico corso di studi del genere attivo nel territorio del basso Veneziano. Il sindaco Tommasi: “Un risultato importante che consente di formare ragazzi e far riscoprire ai giovani la vocazione agricola del territorio cavarzerano” di Nicla Sguotti
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resto Cavarzere avrà un nuovo corso di studi superiori, all’Istituto “G. Marconi” sarà infatti avviato un indirizzo professionale agrario. È arrivato ufficialmente il 3 ottobre il parere positivo della Provincia di Venezia per avviare nel prossimo anno scolastico il corso professionale agrario, conferma sostanziale in attesa del nulla osta regionale. Si tratta della conclusione di un lungo percorso condiviso fra istituzioni, che prevede l’impegno da parte del Comune di farsi carico del trasporto degli alunni in azienda per l’attività laboratoriale. L’iter che ha portato all’attivazione del nuovo indirizzo di studi ha avuto inizio con la presentazione agli uffici scolastici competenti della richiesta del nuovo corso da parte del sindaco Henri Tommasi, del dirigente Luigi Zennaro e della docente Frediana Fecchio. “Ringraziamo per la disponibilità la Fondazione Franceschetti di Cola – commenta il sindaco – che mette a disposizione un ettaro di terra e un aula didattica per le esigenze degli allievi. Da tempo si rincorreva l’idea di attivare questo corso che andrà ad aggiungersi agli altri nell’istituto, che sono Tecnico di biotecnologie sanitarie, Tecnico di elettrotecnica, Professionale di manutenzione e assistenza tecnica e il percorso di formazione triennale in Operatore
E’ una proposta unica nel suo genere e risponde alle esigenze del territorio
le tante potenzialità del corso “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale”
L’istituto G. Marconi avrà un nuovo corso di studi, l’indirizzo professionale agrario alla riparazione di autoveicoli a motore”. Il sindaco sottolinea poi come tale risultato sia frutto “dell’ottimo e appassionato lavoro” della scuola e di “istituzioni attente ai bisogni del territorio e dei ragazzi” per prepararli al meglio al loro futuro e resta “un’ottima notizia” in un periodo di difficoltà e tagli di servizi. “Rincuora scoprire tanta passione e disponibilità anche fra le associazioni di categoria, il mondo dell’agricoltura e i soggetti privati interpellati – afferma Tommasi – resisi disponibili anche per la fruizione degli spazi e che credono in questo settore come vero motore di sviluppo del nostro
territorio e della professionalità dei nostri giovani. Da tre anni si è concentrata molta attenzione per favorire l’espansione dell’Ipsia con l’istituzione di nuovi corsi con l’obiettivo di renderlo sempre più centrale per la promozione culturale e la formazione per giovani e adulti del territorio. Questo nuovo corso si inserisce in un progetto a lungo termine che ha lo scopo di riscoprire la vocazione agricola del territorio cavarzerano, coniugandola con le richieste di un sistema più moderno , evoluto e al passo coi tempi: un intelligente connubio tra tradizione e innovazione”.
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l corso si chiama “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale” ed ha il pregio e la qualità di rappresentare nel territorio compreso tra Cavarzere, Cona e Chioggia un’esclusiva nel suo genere, oltre ad andare ad arricchire l’offerta formativa della parte sud della Provincia, la scuola ha in sé inoltre le risorse per avviare non un indirizzo ma un intero percorso formativo che l’amministrazione comunale s’impegna a sostenere garantendo anche i mezzi di trasporto per accompagnare gli alunni all’azienda. “I vari soggetti interpellati del territorio - sottolinea il primo cittadino Henri Tommasi - hanno manifestato un convinto sostegno all’ampliamento dell’offerta formativa che ben risponde a quelli che sono i bisogni formativi del territorio e le esigenze del mondo produttivo”. Oltre all’acquisizione delle competenze tecniche, il corso consente inoltre di acquisire le conoscenze e le abilità necessarie ad operare anche nel campo limitrofo della valorizzazione del turismo locale e lo sviluppo dell’agriturismo, anche attraverso il recupero degli aspetti culturali delle tradizioni locali e dei prodotti tipici e della conservazione il potenziamento di parchi, di aree protette.
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osti standard, nella variazione di bilancio approvato nel corso del Consiglio comunale del 30 ottobre scorso il Comune di Cavarzere beneficia della valutazione positiva della società Sose, che misura l’efficienza degli enti locali proprio rispetto ai costi standard. “Questo è il punto di partenza - spiega il soddisfatto il sindaco Henri Tommasi - di un importante processo di riforma che, ha come obiettivo quello di erogare i trasferimenti perequativi agli Enti Locali in base ai Fabbisogni Standard abbandonando il criterio della spesa storica ritenuto alla base sia di inefficienze nella distribuzione dei trasferimenti intergovernativi sia di cattiva gestione della spesa da parte dei governi locali”. “Nel sito dei fabbisogni standard “open civitas” - prosegue il primo cittadino - risulta evidente che l’ente produce servizi alla cittadinanza a costi inferiori della media nazionale. Questo dato ha comportato che i tagli della “spending review” sono stati superati per circa 60.000 euro dai rimborsi per i comuni virtuosi. A conti fatti la gestione efficiente procura nuove risorse al Comune di Cavarzere, il governo ha deciso di premiare con nuove risorse i comuni che riescono a spendere bene, togliendo invece le risorse ai comuni inefficienti” Interessante risulta l’analisi dei costi standar per il Comune di Cavarzere, che a livello aggregato dimostrano una spesa
storica dell’ente di ben 526.748 euro, al di sotto della media. “Un risultato che non sorprende Il sindaco gli addetti ai lavori, Henri Tommasi - continua il sindaco - basato su alcuni parametri assai convincenti, quali la spesa del personale sotto il 25% della spesa corrente, il blocco nell’ultimo quadriennio di assunzione di nuovi mutui, una politica trasparente di rinnovo dei principali contratti di manutenzione e fornitura di servizi, la spesa corrente procapite per cittadino pari a 650 euro, l’indebitamento procapite che è leggermente superiore ai 1.100 euro pari a 1.110 ritenuto lo standard efficiente. Di rilievo, per aumentare l’efficienza nell’erogazione dei servizi sono risultate le convenzioni di segreteria che hanno permesso di spalmare i costi con il Comune di Rosolina del Segretario Comunale, e l’adozione di un modello organizzativo basato sui servizi, che sono proprio oggetto dell’analisi del SOSE, al cui vertice è stato messo un preposto che gestisce e riporta direttamente all’assessore di riferimento le azioni utili per i continui miglioramenti”. “Il nostro augurio - conclude Tommasi - è comunque quello di poter arrivare a diminuire la pressione fiscale cercando di apportare migliorie al territorio con maggior impegno economico”.
La nostra priorità
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE sostenere il
8 Cavarzere Intervento
Primo piano Economia Il Consiglio comunale approva l’ampliamento nella seduta del 30 ottobre scorso
L’azienda Turatti vuole crescere a Cavarzere di Nicla Sguotti
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l Consiglio comunale di Cavarzere ha approvato, nella seduta del 30 ottobre, il progetto di ampliamento e ristrutturazione della Ditta Turatti, azienda cavarzerana che progetta e realizza impianti per le maggiori aziende del settore agroalimentare a livello mondiale. Il progetto era già stato esaminato con la conferenza dei servizi a maggio e poi approvato a settembre, con i pareri favorevoli di tutti gli enti competenti. È stato quindi pubblicato, come prevede la legge, per un mese per le osservazioni e non ne sono pervenute, il voto del Consiglio comunale ha rappresentato la fase finale della sua approvazione. L’azienda Turatti rappresenta uno dei fiori all’occhiello delle realtà produttive cavarzerane, nei mesi scorsi ha aperto anche una filiale a Los Angeles e oggi, come sottolinea la stessa azienda, grazie anche alla sede californiana, ha acquisito importanti commesse per impianti di grandi dimensioni che richiedono nuovi spazi, sia coperti per la costruzione sia all’aperto per il deposito e la movimentazione dei materiali in arrivo e dei macchinari in spedizione. Nella Relazione illustrativa del progetto, appare chiaro che l’intenzione della Ditta Turatti è di concentrare a Cavarzere, nella storica sede di viale Regina Margherita, l’intera produzione, ora decentrata anche in altri comuni per mancanza di spazi. “Attualmente l’azienda ha circa cento dipendenti ed è in crescita – si legge nella relazione – la sede di Cavarzere nel corso degli anni è cresciuta e non ha più spazi sufficienti, ha bisogno di ampliarsi e dotarsi di adeguati spazi, sia per ampliare gli uffici che le officine, nonché per dotarsi di adeguati piazzali per il carico-scarico e parcheggi per le maestranze e di una nuova viabilità”. La relazione evidenzia poi che l’ipotesi di
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L’azienda, fiore all’occhiello delle realtà produttive locali, che ha circa 100 dipendenti è cresciuta e ha bisogno di ampliare uffici e officine. La ditta realizzerà un ampio tratto di via Ca’ Mocenigo
Il progetto di ampliamento della ditta Turati (progetto fornito da Carlo Costantini) trasferire la fabbrica in un’altra zona “non è fattibile e l’azienda non ha alcun significativo impatto sull’ambiente”, inoltre viene sottolineato che “con questo progetto non solo l’azienda verrà ampliata ma anche migliorata la situazione urbanistica e ambientale dell’area contermine”. La ditta realizzerà anche un ampio tratto di via Ca’ Mocenigo, attualmente una stradina sterrata, adeguandone la larghezza, con illuminazione pubblica, marciapiedi e aree a verde.
Il progetto prevede anche di dotare l’azienda di un’area di parcheggio destinata alle maestranze e ai clienti, in quanto attualmente le auto occupano via Ca’ Mocenigo e gli spazi a lato della Statale 516 e viale Regina Margherita, non senza disagi per i residenti. Il progetto prevede anche la riunificazione delle due sub-aree della stessa proprietà, attualmente interrotte da via Ca’ Mocenigo, con la ridefinizione del tratto terminale della via.
Tfr subito a rischio flop di giuseppe Bortolussi* segue da pag.
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Secondo i calcoli elaborati dall’Ufficio studi della CGIA, l’incremento del carico fiscale per chi volesse chiederne l’anticipazione, rispetto all’erogazione della liquidazione al termine del rapporto di lavoro, oscillerebbe tra i 230 e i 700 euro circa. Ovviamente l’aggravio fiscale tende ad aumentare al crescere del livello di reddito del soggetto richiedente. A fine carriera lavorativa la liquidazione viene tassata separatamente con la media delle aliquote degli ultimi cinque anni che tiene indebitamente conto delle detrazioni per lavoro e per i carichi familiari. Nel caso dell’anticipazione introdotta dal Governo Renzi, invece, quest’ultima si cumula con il reddito e conseguentemente aumenta anche la tassazione. Infatti, l’aumento del reddito dovuto all’integrazione legata al Tfr mensile in busta paga viene tassato con l’aliquota marginale, ovvero quella che interessa la parte più elevata del reddito. Inoltre, quando aumenta lo stipendio si riducono gli effetti economici delle detrazioni per i figli a carico e quelli legati agli assegni familiari. Infine, mentre la liquidazione erogata a fine carriera è “risparmiata” dall’applicazione delle addizionali comunali e regionali Irpef, l’anticipo mensile no. Se il Parlamento non modificherà l’impianto fiscale che grava sull’anticipazione del Tfr è verosimile che l’operazione si trasformi in un flop è molto probabile. Inoltre, vanno chiarite in maniera inequivocabile le modalità di erogazione del Tfr. L’operazione, come ha assicurato il Premier Renzi, dovrà avvenire con un meccanismo che renda davvero neutro l’impatto economico sulle piccole imprese con meno di 50 addetti. Cosa che dovrà essere definita con un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri”. Dai casi presi in essame, se un dipendente senza famigliari a carico optasse l’anno prossimo per l’anticipazione mensile del Tfr, l’aggravio fiscale potrebbe oscillare tra i 236 euro all’anno (nel caso di un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) fino a 623 euro (nel caso di un reddito da lavoro dipendente di 80.000 euro). Se, invece, a chiederne l’anticipazione è un dipendente con moglie e un figlio a carico, l’incremento fiscale potrebbe variare tra i 362 euro (per un lavoratore con un reddito imponibile Irpef di 15.000 euro) e i 696 euro (nel caso di un reddito da lavoro * Segretario della CGIA dipendente di 80.000 euro).
La cerimonia provinciale di Coldiretti Venezia
Si è celebrata a cavarzere la 64a giornata del ringraziamento
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a città ha ospitato lo scorso 9 novembre la “Giornata provinciale del ringraziamento” della Coldiretti di Venezia. Una festa, che ebbe il suo debutto nel 1951 quando fu istituita insieme alla Conferenza episcopale italiana. Il tema che ha ispirato l’edizione numero 64 è stato “Benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta”. Una giornata celebrata in tutta Italia che a livello provinciale ha raccolto gli agricoltori veneziani a Cavarzere. La giornata è iniziata alle 10,30, al Duomo di San mauro, con una breve visita guidata alla cappella del Crocefisso, alla scultura di Domenico Paneghetti. A seguire la messa celebrata dal Vescovo di Chioggia Monsi-
La locandina della manifestazione che si è tenuta il 9 novembre scorso
gnor Adriano Tessarollo insieme con il consigliere ecclesiastico Coldiretti Venezia, don Marco De Rossi. Alla messa sno stati esposti i labari dei vari uffici di zona, fra cui Cavarzere, Chioggia, Cavallino-Treporti, Dolo, MestreMirano, Portogruaro e San Donà e durante l’offertorio sono stati portati in dono i prodotti tipici del Veneziano. A seguire poi in piazza la benedizione dei mezzi e delle attrezzature agricole che erano stati disposti sulla piazza antistante la chiesa. E nella tensostruttura in piazza del Municipio il saluto delle autorità prima del pranzo a base delle produzioni locali.
ed ora si possono effettuare ricariche telefoniche e pagare le bollette
Cavarzere 9 Salute Il 7 novembre scorso in occasione della Festa nazionale del medico di famiglia
La Medicina integrata festeggia due anni di attività Ben 13 stand con medici di famiglia, specialisti dell’Ulss 14 e della Cittadella Sociosanitaria si sono messi a disposizione per tutta la giornata per informare la cittadinanza sui servizi offerti e le patologie trattate di Ornella Jovane
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na grande festa in Piazza Municipio per celebrare i due anni di attività della medicina integrata. Un grande evento ospitato nella tensotruttura allestita in piazza, organizzata in ben tredici stand per promuovere la salute e la prevenzione. In occasione della Festa nazionale del Medico di Famiglia, lo scorso 8 novembre, i medici di famiglia, gli specialisti dell’Ulss14 e della Cittadella sociosanitaria si sono messi a disposizione della cittadinanza per informare sui servizi offerti e le patologie trattate. Ogni stand è stato dedicato ad un tema specifico (dagli screening oncologici alle vaccinazioni, dalla cardiologia al Pronto soccorso...) che uno specialista, un medico di famiglia e un rappresentante di una associazione di volontariato (Avis, Andos, Associazione Diabetici, Cuore Amico e Lilt) hanno illustrato mettendosi a disposizione dei visitatori. La manifestazione ha avuto anche il coinvolgimento del Comune, della Pro loco,
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Il direttore generale dell’Ulss14 Dal Ben accolto dal dottor Pavanato foto di gruppo: da sx gli assessori Paolo Fontolan, Heidi Crocco, il sindaco Henri Tommasi, Ornella Mancin e Gastone Chech, medici di famiglia. Foto da www.cavarzereinfiera.it della Protezione civile e della Coldiretti. La Medicina Integrata di Cavarzere e Cona, è nata nel 2012 ed ha la sua collocazione nei locali della Cittadella Sociosanitaria di Cavarzere. Vi lavorano 15 medici che coprono l’intero territorio di Cavarzere e Cona, con oltre 16mila assistiti. Settimanalmente si presentano nella sede della Medicina Integrata circa 1000 persone. Oltre al ricorso al medico di famiglia di turno, vari sono i motivi per cui i pazienti ricorrono alla medicina integrata e le attività svolte. In primo luogo le patologie per cui vi è urgente bisogno dell’intervento del medico(i codici bianchi). Nel 2013 si sono contati
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1200 casi di persone, circa 100 al mese, che invece di recarsi al Pronto soccorso hanno fatto riferimento agli spoecialisti di Medicina integrata. Dall’inizio dell’anno oltre 4mila pazienti si sono rivolti al servizio infermieristico perché necessitava di medicazioni. Si provvede in questa sede anche alle vaccinazioni - antinfluenzali, antipneumococco e antitetaniche - si eseguono prelievi per il dosaggio INR per i pazienti in terapia anticoagulante. Al momento sono più di 100 i pazienti in carico alla struttura che segue inoltre anche i diabetici non complicati, con visite, controlli, consigli alimentari. Si eseguono inoltre spirometrie e re-
centemente è iniziata una stretta collaborazione con la Cardiologia di Chioggia che ha permesso di avviare, oltre ai percorsi di prevenzione cardiovascolare, anche i controlli dei pacemaker, attraverso la trasmissione telematica degli Ecg. Una stretta collaborazione è attiva anche con il Distretto dell’Ulss 14 per gli screening oncologici. L’evento cavarzerano si è protratto per tutta la giornata, anticipato dal Convegno “Cibo, tra equilibrio e ossessione”, che si è svolto il 7 novembre sera preso il Centro civico di Pegolotte di Cona. Un bell’esempio di integrazione fra attività del territorio e Ospedale. “Più il territorio lavorerà in sinergia con
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l’ospedale - ha osservato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - e più ne godrà il cittadino in termini di qualità ed efficacia dei servizi offerrti. E ormai chiaro l’obiettivo: L’Ospedale è il luogo dove si curano le acuzie e basta, per tutto il resto bisogna che sia attrezzato e pronto il territorio”. “I nostri obiettivi - ha osservato il sindaco Henri Tommasi - sono quelli di mantenere i servizi già esistenti che sono eccellenza a livello nazionale: sia la Cittadella sociosanitaria, sia il Gruppo di medicina integrata. Fra gli obiettivi anche la realizzazione dell’ospedale di comunità. Però sia per i servizi esistenti, sia per quelli da realizzare ci sono dei nodi da sciogliere a livello regionale”.
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10 Cavarzere Tasse e tariffe La critica dell’associazione “Adesso Cavarzere” alla Giunta Tommasi
Zanellato: “Tasi, un salasso” L’accusa è di aver imposto un’aliquota alta e senza aver previsto alcuna detrazione per le famiglie a reddito basso, per quelle numerose o in difficoltà di Nicla Sguotti
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l mese di ottobre è stato particolarmente impegnativo per le tasche di tutti gli italiani, alle prese con il pagamento delle imposte comunali, tra le quali la tanto criticata Tasi. Anche a Cavarzere questo appuntamento non è passato inosservato e non sono mancate le critiche all’amministrazione comunale per le scelte effettuate in termini di imposte e aliquote. Tra i più perplessi su tali scelte Umberto Zanellato, portavoce dell’associazione Adesso Cavarzere. “Si ripete il salasso già propinato dal sindaco Henri Tommasi e dalla sua maggioranza con l’ex Imu, con la Tari, con la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, con le addizionali Irpef, sempre al massimo – afferma – è uno stillicidio per tutte le famiglie che hanno la sfortuna di abitare qui e non in paesi anche vicini, che hanno una Giunta e un Consiglio comunale che si interessano dei problemi, con a cuore le difficoltà economiche di chi sono chiamati a rappresentare”.
Umberto Zanellato L’associazione Adesso Cavarzere anche in passato ha fortemente criticato le scelte dell’amministrazione comunale in fatto di tassazione, dicendo che l’Imu era più cara per i cavarzerani che per gli abitanti di Abano Terme e ricevendo per le loro affermazioni le dure critiche da parte del sindaco Henri Tommasi che li invitava a evitare simili paragoni. “La Tasi a Cavarzere ha un regolamento che non prevede alcuna detrazione se non per valori catastali esigui – continua Zanellato – frutto di una scarsa affidabilità politica e amministrativa che continua a emergere. Non vi è alcuna considerazione per le diverse tipologie che dovevano invece essere consi-
derate, per le situazioni di reddito, i carichi di famiglia, la presenza di portatori di handicap, le agevolazioni per anziani”. Evidenzia poi che a Cavarzere l’aliquota Tasi ammonta al 2,4 per cento – con il limite massimo fissato a 2,5 – mentre quella della già citata Abano Terme si è fermata all’1,2 per cento. “Vorremmo sapere cosa se ne farà l’amministrazione comunale degli euro incassati con tali imposte – chiosa il portavoce di Adesso Cavarzere – chiediamo al Partito democratico, che con Sel governa la città, di dire qualcosa in proposito e se esistono delle proposte per alleggerire questo macigno che continuano a rotolarci addosso”.
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Crocco e Grillo rispondono alle critiche
“attacco strumentale e maldestro, vogliono indebolire l’amministrazione”
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a risposta alle critiche di Adesso Cavarzere è arrivata dagli esponenti Sel che si trovano in Giunta e in Consiglio comunale, rispettivamente l’assessore Heidi Crocco e il consigliere Nadio Grillo (in foto), i quali hanno inviato una loro nota alla stampa. “Diversi partiti – scrivono Crocco e Grillo – nel tentativo di scaricare la responsabilità delle scelte antipopolari che vanno ad assumere, hanno adottato la linea del Partito di lotta di governo. Ci saremmo aspettati qualcosa di diverso da chi afferma di volere cambiare l’Italia, viceversa siamo costretti ad assistere a penosi spettacoli e, per l’ennesima volta, l’associazione renziana Adesso Cavarzere attacca in modo maldestro e strumentale l’amministrazione comunale sulla questione Tasi, dimenticandosi che il Pd è forza di maggioranza che, assieme a Sel, sostiene lealmente la Giunta comunale, della quale fanno parte due assessori del Pd, vicesindaco compreso”. L’assessore e il consigliere di Sel sottolineano poi che sulla Tasi sono state assunte scelte chiare, affermando che i fabbricati che non superano i 210 euro di rendita catastale non pagano nulla, sono esenti dal pagamento
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gli inquilini affittuari e, infine, i cittadini cavarzerani con la Tasi 2014 pagano meno di quanto versato di Imu nel 2012. “È lampante – così Crocco e Grillo – come l’associazione renziana di Cavarzere abbia un unico obiettivo, cioè indebolire l’amministrazione comunale, forse non ha ancora compreso che è tempo perso. Sarebbe molto utile per Cavazere, per tutti i comuni, provincie e regioni italiane se i referenti locali di Renzi intervenissero verso il Presidente del consiglio, nonché segretario nazionale del Pd, affinché la smettesse nel continuo taglio di risorse agli enti locali”. Ricordano poi che negli ultimi quattro anni i trasferimenti dello Stato al Comune di Cavarzere sono passati da euro 3milioni e 600mila euro a 1milione e 800mila, con solo nel 2014 un taglio netto di euro 600mila euro rispetto al 2013. “È troppo facile abbassare il carico fiscale con i soldi dei cittadini mettendo regioni e comuni nelle condizioni di tagliare i servizi o aumentare le tasse – concludono Crocco e Grillo – è un gioco perverso e pericoloso che, grazie ai governi Berlusconi, Monti, Letta e Renzi, ha messo in ginocchio le N.S. autonomie locali”.
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I lavori realizzati alla base scout
a base scout di Lezze sta diventando sempre più un punto di riferimento, non solo per il Gruppo Scout Cavarzere 1 ma anche per altre persone che partecipano alle varie attività lì promosse. Tra esse, una festa organizzata a fine settembre in occasione della quale si sono ritrovati alla base tutti gli iscritti al gruppo, insieme alle loro famiglie e anche a altre persone per un evento del tutto speciale. Il tutto grazie al September Scout’s Fest, che è stata un vero e proprio successo, un momento di incontro tra il movimento scout cavarzerano, il neonato gruppo “Ever Green” e tutti gli amici e simpatizzanti degli scout. L’evento è stato valorizzato dalla presenza del vicesindaco di Cavarzere Paolo Fontolan, il quale ha portato il saluto delle autorità e ha avuto parole di apprezzamento per il “nobile impegno” che il gruppo scout da molti anni mette a disposizione della comunità cavarzerana. Un momento particolare è stato dedicato al ringraziamento rivolto alla Fondazione clodiense onlus, rappresentata dal consigliere Amos Pavanato. “Grazie alla donazione della fondazione – così il responsabile del Gruppo Scout Cavarzere 1, Antonio Chiorboli – sono state possibili le realizzazioni di diverse opere, tra le quali una tettoia, il restauro di un magazzino trasformato in salone e la sistemazione di altre due salette”. Il Cda dell’Ipab “A. Danielato” di Cavarzere ha partecipato all’iniziativa, sottolineando la soddisfazione del direttivo dell’ente nel aver creduto fin dall’inizio nel progetto “Base Scout”, che si propone la valorizzazione sotto il profilo educativo, sociale e culturale di un sito di proprietà dell’Ipab, con lo scopo di aggregare sia i ragazzi che gli adulti. “L’intento – conclude Chiorboli – è di allargare l’offerta a tutte le persone che abbiano la voglia di essere parte attiva di questo progetto, come ha sottolineato il parroco di San Mauro, don Achille De Benetti, presente all’iniziativa”. N.S.
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12 Cavarzere Scuola La cerimonia di inaugurazione lo scorso 25 ottobre
Nuova aula informatica per la Cappon Fondamentale il contributo dell’Avis che ha consentito di acquistare gli strumenti. Il dirigente Sturaro: “La nuova aula permetterà ai ragazzi di crescere in competenza e formazione di Nicola Ruzza
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abato 25 ottobre è stata una mattinata davvero importante per gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere: si è svolta infatti l’inaugurazione della nuova aula informatica, realizzata grazie alla generosità della sezione dell’Avis di Cavarzere e Cona. L’evento ha avuto inizio alle 10.30 nell’aula magna della scuola alla presenza del neo insediato Consiglio Comunale dei Ragazzi, organo collegiale composto da due ragazzi per classe, e del sindaco dei Ragazzi, Nicola Sinaglia, anch’egli alla prima uscita ufficiale; numerosa anche la presenza dei consiglieri e collaboratori dell’Avis locale (Roberto Baccaglini, Roberto Birello, Enrico Bozzato, Alessandra Giraldo, Alessandro Milani, Ilaria Pavanello), nonché del presidente cav. Luigi Sturaro e del consigliere provinciale onorario Giorgio Scotto, già consigliere nazionale. Il professor Filippo Sturaro, dirigente della Cappon, ha introdotto la giornata sottolineando l’importanza dell’evento non solo per la scuola, ma anche per la comunità territoriale: “gli alunni rappresentano il futuro del nostro paese – continua Sturaro – e la nuova aula informatica permetterà loro di crescere in competenza e formazione: tutto questo grazie al fondamentale contributo dell’Avis”.
La foto di gruppo Il taglio del nastro col sindaco Henry Tommasi e il collega junior oltre al cavalier Sturaro Anche il presidente del Consiglio d’Istituto Martino Merlanti ha insistito sulla necessità di essere preparati nel settore informatico per poter essere all’altezza delle aspettative del mercato del lavoro. Il consigliere provinciale Giorgio Scotto, invece, è intervenuto per ribadire l’importanza dell’educazione alla solidarietà che potrà portare i ragazzi a diventare, in futuro, donatori di sangue, cioè di un tessuto che non è possibile creare artificialmente, e dunque a contribuire alla salvezza di numerose vite umane. Dopo un ricordo del dottor Giancarlo Guarnieri il consigliere provinciale ha dato la parola a Nicola Guarnieri, uno dei due figli (l’altro è Fabrizio) del fondatore della sezione locale dell’Avis presenti alla cerimonia, che ha ribadito la vicinanza dell’associazione al territorio e al
settore vitale della cultura; infine accompagnati dal vicepreside Enzo Frezzato e dal professor Piero Sandano, responsabile dell’aula informatica, tutti i presenti hanno potuto ammirare le 10 nuove postazioni multimediali, non prima di aver assistito al consueto taglio del nastro da parte del sindaco Henri Tommasi, presente in rappresentanza dell’Amministrazione insieme alla consigliera Cinzia Frezzato, e aver ascoltato il discorso del Sindaco dei ragazzi che ha ricordato la figura dell’aviatore cavarzerano Aldo Corazza (1878-1964), alla quale è stata intitolata l’aula, nonché colui il quale ha contribuito alla riscoperta di questo illustre concittadino, il giornalista Ugo Bello, recentemente scomparso e al quale tutti i partecipanti all’inaugurazione hanno tributato un applauso commemorativo.
NEWS Centro di aggregazione giovanile
Uno spazio per trascorrere i pomeriggi tra gioco e compiti
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ormazione e divertimento vanno di pari passo al Centro di aggregazione giovanile, che rappresenta a Cavarzere un punto di riferimento per tanti giovani, offrendo uno spazio dove trascorrere qualche momento in compagnia ma anche un supporto nello studio. Sta avendo sempre più successo un nuovo servizio promosso dal Centro negli ultimi anni, ossia quello dell’aula studio, che si propone come supporto per i ragazzi dagli 11 ai 18 anni. Si tratta di un progetto, avviato nel 2012, che ha dato frutti concreti, in termini di partecipazione ma anche di risultati scolastici ottenuti dai ragazzi che vi hanno partecipato. Il servizio, completamente gratuito, si realizza con la partecipazione dell’assessorato alle politiche giovanili e alle politiche sociali, nonché la collaborazione delle istituzioni scolastiche del territorio, ed è già attivo presso la sede del Centro giovanile in via Dante Alighieri. Dalle 14 alle 16, i ragazzi possono beneficiare dell’aula studio mentre dalle 16 alle 18 c’è spazio per le attività ludico-ricreative con laboratori mirati e iniziative rivolte ai ragazzi, promosse dagli educatori, che sono loro da supporto per tutta la permanenza al Centro. Nella mattinata del 23 ottobre, il Centro di aggregazione giovanile ha accolto i ragazzi che frequentano quest’anno il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Insieme ai loro docenti, i ragazzi di prima della “Aldo Cappon” si sono recati a visitare i locali del Centro giovanile, ad accoglierli hanno trovato gli educatori, che hanno fatto loro da guida alla scoperta degli spazi a disposizione dei giovani cavarzerani. N.S.
La fondazione banca degli occhi del veneto ringrazia la famiglia di Fabio bergantin ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 9:00 ALLE 20:00
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ono trascorsi diversi mesi da quando Fabio Bergantin se n’è andato, in città rimane vivo il suo ricordo tra le tante persone che lo hanno conosciuto e che continuano a promuovere iniziative in sua memoria. Molte le dimostrazioni di stima e affetto per Fabio che continuano a giungere alla sua famiglia e, proprio in questi giorni, è arrivata anche una lettera davvero speciale, che i genitori, la fidanzata Mariachiara e il fratello Mauro hanno voluto condividere con tutti gli amici, anche attraverso la stampa locale. La lettera, indirizzata al padre di Fabio, è scritta dalla Fondazione Banca degli occhi del Veneto ed esprime gratitudine nei confronti della famiglia e per Fabio, che ha donato la vista a due persone attraverso il suo gesto d’amore. “Desideriamo ringraziarla – scrive la Fondazione – per l’atto di generosità e di coraggio morale con cui ha dato l’assenso alla donazione delle cornee del suo caro Fabio. Speriamo che questo gesto di solidarietà sia stato di conforto a lei e alla sua famiglia, in un momento di comprensibile e umana tristezza”. La famiglia ha deciso di rendere pubblica la lettera per dare corso all’invito, espresso dalla Fondazione, a farsi promotori di solidarietà e della cultura della donazione, tra tutti gli amici di Fabio. “Sarebbe bello – si legge nella lettera – che lei condividesse la sua esperienza di
Fabio Bergantin donazione con chi le sta vicino, affinché un numero sempre maggiore di persone condivida la sua scelta”. Una preziosa testimonianza che invita a ricordare Fabio e la sua grande generosità, e a seguire il suo esempio per aiutare chi soffre anche promuovendo iniziative di solidarietà. Un invito al quale gli amici del Vespa Club di Cavarzere, di cui Fabio è stato fondatore, hanno subito risposto con diversi progetti. Tra essi il Vespa raduno, che da quest’anno è intitolato a Fabio, e le altre iniziative di cui i vespisti di Cavarzere si sono fatti promotori. Tra le tante va ricordata la raccolta di fondi tra i vari Vespa Club, che ha permesso di donare un defibrillatore al Patronato “S. Pio X” di Cavarzere. N.S.
Cavarzere 13 Il caso L’ultima missione del Comitato della Croce
Un carico per i poveri di Roma
La delegazione cavarzerana è stata ricevuta in Vaticano dal Cardinal Comastri che ha benedetto la campana che andrà in Trentino
Il Comitato della Croce in Vaticano
di Nicla Sguotti
I
l Comitato della Croce di Cavarzere prosegue la sua preziosa attività di promozione della cultura della legalità e della solidarietà, con iniziative che riescono sempre a dare un aiuto concreto a chi si trova in difficoltà. A metà ottobre alcuni componenti del Comitato, tra i quali il presidente Fiorenzo Tommasi, si sono recati a Roma per consegnare al cardinale Angelo Comastri un carico di aiuti da destinare ai poveri di Roma. Della delegazione facevano parte anche il salesiano don Carlo Chiarotto, Isaia Tommasi e
Sociale
Giuliano Giolo, arrivati nella Capitale con un pulmino dei Salesiani di Porto Viro. “La raccolta di generi alimentari è stata resa possibile grazie all’impegno dei Salesiani e di tanti benefattori – spiega il presidente Fiorenzo Tommasi – gli aiuti verranno ora distribuiti ai poveri di Roma, un segno di umanità e fraternità tra gli ultimi della nostra società, che sono i prediletti da Dio”. Il viaggio a Roma ha avuto anche lo scopo di far benedire la campana che è
stata donata al Comitato dalle suore di Pettorazza. Essa proviene dalla colonia “Stella Maris”, fondata negli anni Cinquanta dal vescovo Piasentini, dove ha suonato per tanti anni per chiamare a raduno tanti bambini per il pranzo, la cena e gli altri momenti delle varie attività che venivano svolte. La delegazione è stata ricevuta in Vaticano dal cardinale Comastri che, oltre a ricevere il carico umanitario, ha benedetto la campana che la prossima primavera verrà collocata sulla Croce in Val di Cembra a quo-
alcolisti anonimi: il recupero, la famiglia e la gioia di vivere nell’ultima riunione
“L
a rinascita, il recupero, la gioia di vivere” era il titolo della riunione promossa quest’anno dall’Associazione club alcolisti in trattamento di Chioggia e Cavarzere, che si è svolta il 18 ottobre a Palazzo Danielato. È intervenuta anche Heidi Crocco, assessore al Sociale del Comune di Cavarzere, la quale ha augurato a tutti i presenti di continuare in questo cammino, intraprendendo un “nuovo stile di vita che
TUTTI I COLORI DEL GENTLEMAN
ta 2.200 nel Trentino. Una Croce voluta, costruita e installata proprio dal Comitato, che ne ha preso il nome, per onorare lo stesso vescovo Piasentini. La campana è stata restaurata e abbellita un artista di Rosolina, Umberto Tommasi, che vi ha inciso la dedica a ricordo del cardinale Francesco Marchisano, deceduto due mesi fa, legato da rapporto affettivo e spirituale con il Comitato della Croce. Come testimonia il presidente Tommasi, i due giorni trascorsi a Roma sono stati arricchiti da vari
porta a una rinascita e una gioia di vivere insieme alla propria famiglia”. Presenti anche il direttore del Distretto, dottor Riccardo Ranzato, e l’educatrice del servizio tossicodipendenze, la dott.ssa Silvia Ballarin. L’interclub ha rappresentato un significativo momento di incontro per i membri dei Club di alcolisti in trattamento e dei Club del gioco d’azzardo patologico, per confrontarsi sul percorso intrapreso e ricevere le premiazioni di uno, due, cinque e venti anni di astinenza. Come spiegano i referenti dell’associazione, il gioco d’azzardo è una dipendenza sempre più presente nel territorio nazionale e nella realtà dell’Ulss 14,
momenti di spiritualità, tra i quali la santa messa a San Pietro e l’incontro con Felicita, la nipote del Cardinale Marchisano, che ha consegnato al Comitato dei doni e alcuni oggetti appartenuti al cardinale. “Ringrazio don Paolo Zuccato, prefetto dei Salesiani di Roma, per l’ospitalità ricevuta – conclude Tommasi – il funzionario vaticano Gilberto Titotto e il gruppo di volontariato Comitato della Croce per il supporto umano e materiale che da sempre offrono con slancio e umiltà”.
e per questo, grazie alla collaborazione del servizio dipendenze dell’Ulss 14, l’associazione ha deciso di dare una risposta a un bisogno così importante. Attualmente nel territorio sono presenti tre club di alcolisti in trattamento a Chioggia e uno a Cavarzere, insieme a un club per il gioco d’azzardo patologico a Chioggia, attivo da maggio 2012, e uno a Cavarzere, attivo da giugno 2013. Per qualsiasi informazione, inerente i luoghi e gli orari di incontro dei Club di Cavarzere e Chioggia, è possibile contattare l’Associazione, nella persona del presidente Gulgielmo Nordio, al numero 380/1887162. N.S.
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ono quattro i colori che definiscono il look del vero gentleman: due variazioni di grigio, l’immancabile nero, il sofisticato blu. Qualsiasi altra tinta è bandita, almeno nell’abc dell’eleganza classica, che permette di comprendere marrone e verde scuro solo nei weekend, magari da dedicare a passeggiate in campagna. Il gentleman inglese è sempre uguale a se stesso, antepone l’eleganza alla comodità, segue regole semplici che affondano le radici nel tempo e nelle tradizioni. In un primo tempo, l’abito era costituito da tre pezzi: giacca, pantaloni e panciotto. Oggi quest’ultimo è caduto in disuso ma non è del tutto scomparso anche se è raro che chi si fa confezionare un abito su misura lo richieda.
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14 Frazioni Rottanova Un nuovo servizio alla materna parrocchiale “San Giuseppe”
Pomeriggio di studio, condivisione e gioco per i bimbi della primaria
CONA La lista “L’altra Cona” approva
Galazzo: “Bene l’adesione del comune alla “campagna energia sostenibile per l’europa”
di Nicla Sguotti
U
n servizio tutto dedicato ai bambini e che si pone come un supporto alle famiglie, è questo lo spirito con il quale la scuola materna parrocchiale “San Giuseppe” di Rottanova ha deciso di ampliare la propria offerta formativa, con un percorso che si rivolge ai bambini della scuola primaria. L’attività presso la scuola materna di Rottanova comincia tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, alle 9 con momenti di lezione e di gioco per i piccoli scolari, insieme alla maestra e al personale ausiliario. Prosegue con il pranzo e poi nel pomeriggio prevede diversi percorsi, studiati in relazione alle fasce di età dei bambini che la frequentano. Quest’anno, accanto all’attività dedicata ai bambini in età prescolare, si consolida una nuova iniziativa che la scuola materna offre alle famiglie, ai bambini che frequentano la scuola primaria viene proposto un pomeriggio di studio, gioco e condivisione. “I bambini – spiega il parroco di Rottanova, don Andrea Rosada – arrivano diret-
Michele Galazzo
La scuola materna di Rottanova tamente alla scuola materna accompagnati dal pulmino, che li va a prendere all’uscita dalla primaria. Vengono accolti dal nostro personale, che li segue per tutta la loro permanenza in asilo, pranzano insieme e subito dopo gli viene lasciato un po’ di tempo per il gioco, terminato il quale, aiutati dal personale della scuola materna, si dedicano ai compiti per casa e allo studio”. Come precisa il parroco, l’offerta prevede varie fasce di permanenza, in accordo alle esigenze delle famiglie, e per i bambini è possibile fermarsi fino alle 18. “Quello della nostra scuola materna –
conclude don Andrea – è un servizio prezioso per la famiglie che, con un contributo mensile in accordo all’orario di permanenza del proprio figlio, possono sentirsi tranquilli di lasciarlo in un ambiente sano, dove mangia in compagnia dei suoi amici, si dedica allo studio e trova anche il tempo di giocare, sempre seguito da persone di fiducia. Invito tutte le famiglie a cogliere questa bella opportunità”. È possibile avere tutte le informazioni sui vari servizi offerti dalla scuola materna di Rottanova contattandola al 324 6374325 o rivolgendosi al parroco allo 0426 500023.
“E
sprimo il mio pieno consenso sulla decisione presa da parte della maggioranza nel consiglio comunale del 1° ottobre scorso e precisamente sull’adesione al” Patto dei Sindaci” e della “Campagna Energia Sostenibile per l’Europa”. Michele Galazzo, “L’Altra Cona” si compiace per la decisione. “Con questa adesione, - spiega - il nostro Comune si impegna a realizzare un Piano d’Azione per l’utilizzo più responsabile dell’energia, in altre parole una ricerca dell’efficienza energetica, uno degli argomenti principali su cui noi de “L’Altra Cona” abbiamo costruito il nostro programma elettorale”. “La Comunità Europea ci chiede la “diversificazione dei consumi energetici” e mi preme sottolineare che come gruppo politico, eravamo gli unici a credere a questi progetti e modelli sociali durante la campagna elettorale.
La Regione Veneto stessa , con delibera n.1594 del 31 luglio 2012, ha deciso di aderire a tale progetto essendo individuata dalla Commissione Europea come “struttura di supporto” per i comuni del Veneto”. “Abbiamo cercato di sensibilizzare la gente il più possibile su questi temi e sono molto felice che adesso, anche la maggioranza guidata dal sindaco Panfilio, abbia intrapreso questa strada. Il progetto non è semplice ma, a mio avviso, è un’opportunità da non perdere per cercare di portare benefici sociali ed economici in un piccolo Comune come quello di Cona. Noi come gruppo di minoranza faremo la nostra parte, collaborando e monitorando per la buona riuscita del progetto . Cercheremo di dare ogni volta il nostro contributo per il bene della comunità, valutando attentamente ogni proposta e decisione della maggioranza”.
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Edoardo VII amava gli abiti sportivi e il Duca di Windsor ha “scoperto” il Principe di Galles.
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uando si parla di “principe di Galles” si fa riferimento sia al titolo tradizionalmente assegnato all’erede al trono del monarca regnante del Regno Unito (oggi è il Principe Carlo), sia al tessuto dal caratteristico disegno scozzese a quadri piccoli dentro quadri più grossi con aggiunta di numerose varianti che vanno dalla combinazione millerighe con effetto a stella o pied de poule, o grisaglia con disegno damier.
Il tessuto prese il nome dal Duca di Windsor, ovvero quello che fu poi Edoardo VIII di Inghilterra, che abdicò per sposare la divorziata e borghese Wally Simpson, nipote di Edoardo VII. Questi amava la sperimentazione ed era, in qualche modo, eccentrico: lanciò la moda della “dinnerjacket” doppio petto con collo a scialle e fu anche il primo ad avere l’idea di ordinare uno smoking blu anziché nero, perché secondo lui, alla luce artificiale, questo colore appariva nero più del nero stesso. Il tessuto “principe di Galles”, però, porta il suo nome non tanto perché egli lo indossasse frequentemente, ma è dovuto piuttosto a suo nonno Edoardo VII il quale, allorché era principe di Galles, prediligeva tale motivo a quadretti per gli abiti sportivi.
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16 Cona Servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani Il Consiglio approva l’inserimento di Cona nel Consiglio di bacino “Padova Sud”
Bottin: “Delibera non conforme”
L’esponente di Intesa per Cona contesta: “Cona è inserita nel bacino territoriale denominato Venezia. Rischiamo il commissariamento” di Linda Talato
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ervizio di gestione dei rifiuti solidi urbani: il consiglio comunale di Cona ha approvato una delibera finalizzata all’inserimento del comune nell’aggregazione facente capo al Consiglio di Bacino Padova Sud, ma la minoranza teme il rischio di commissariamento. Lo ha fatto sapere il consigliere di opposizione Antonio Bottin, tramite un comunicato stampa in cui ha espresso la posizione del gruppo consiliare “Intesa per Cona”. “Con l’approvazione di questa delibera – recita il comunicato – è stato avviato un braccio di Antonio Bottin ferro tra la Prefettura di Venezia ed il sindaco, in quanto il Prefetto di Venezia aveva già invitato Si tratta, pertanto, secondo quanto riportato anche il comune di Cona a sottoscrivere lo sche- nel comunicato, di una mancata conformità a quanto richiesto dal Prefetto ma di convenzione, e la e deliberato dalla Regione mancata deliberazione com- “Non possiamo farci nel gennaio 2014, quando porta l’esercizio dei poteri commissariare per furono individuate e approda parte del Prefetto com- non deliberare vate le aggregazioni per l’epetente per territorio, che l’adesione al bacino provvede agli adempimenti definito dalla Regione” sercizio in forma associata necessari al completamento delle funzioni di organizzadella procedura di costituzione dei bacini e all’av- zione e controllo del servizio di gestione integravio dell’operatività entro il 31 dicembre 2014”. ta dei rifiuti urbani, e Cona risultava inserita nel
Bacino Territoriale denominato “Venezia”. “Tutti abbiamo l’interesse ad impegnarci affinché i nostri cittadini abbiano il miglior servizio al minor costo possibile – riporta il comunicato - ma penso che questo sia un elemento generale a tutti gli altri 45 Comuni del Bacino “VENEZIA”. Non possiamo farci commissariare per non deliberare l’adesione al bacino definito dalla Regione, facendo pagare tale scelta ai nostri cittadini, con ripercussione sul servizio di raccolta dei rifiuti. Il comune di Cona è sempre stato all’interno del Bacino di Venezia 5, mentre il trasporto era svolto con un vecchio contratto derivante dall’Unione dei Comuni di Cona, Pontelongo e Codevigo, dai mezzi di “Padova Tre” – continua - Ora mancano meno di due mesi dall’avvio del nuovo bacino e, come stabilito dalla Legge 15/2014, il mancato rispetto della normativa comporta la cessazione degli affidamenti non conformi a quanto previsto dalla normativa europea, e quindi la nostra amministrazione non potrà prorogare o affidare altri contratti dal 1 gennaio 2015, con possibili gravi ripercussioni su tale servizio essenziale per la nostra collettività”.
Il sindaco Panfilio risponde “Chiediamo alla Giunta di cambiar bacino, c’è tutto il tempo”
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ronta la replica del sindaco, Alberto Panfilio. “Per prima cosa, faccio presente che il comunicato non può essere espressione del gruppo di opposizione “Intesa per Cona”, in quanto i componenti del gruppo avevano espresso posizioni Alberto Panfilio contrastanti – ha detto - Dalla corrispondenza inviata a questo comune il 22 ottobre, siamo venuti a conoscenza che ci sono state due riunioni, una il 4 settembre e una il 2 ottobre, dei comuni appartenenti al bacino “Venezia”, dove il comune di Cona non era stato invitato – continua il sindaco - Esigiamo rispetto e pari dignità. Nel consiglio comunale del 30 ottobre, maggioranza e opposizione erano d’accordo nel ritirare il punto che aveva come oggetto l’approvazione del testo di convenzione, rilevando alcune criticità. La mancata approvazione del testo di convenzione prevede l’intervento del presidente della giunta regionale, il quale assegna un congruo termine per provvedere. Decorso tale termine verrebbe nominato un commissario – ha spiegato – Proprio alla giunta regionale è indirizzata la nostra istanza, deliberata nel consiglio comunale del 5 novembre, con cui chiediamo di cambiare bacino per mantenere lo stesso gestore del servizio e, soprattutto, il costo dello stesso. Dopo questa nostra presa di posizione, abbiamo ricevuto, dall’ente competente, la comunicazione che la data di stipula della convenzione da parte dei comuni è stata spostata al 24 novembre. Inoltre, siamo stati invitati a partecipare, per la prima volta, all’incontro dei comuni che compongono il bacino “Venezia”, il 10 novembre. In questa sede – ha concluso - acquisiremo maggiori informazioni e potremo rappresentare i nostri cittadini. Successivamente, con la risposta della giunta regionale, andremo a deliberare il testo di convenzione nei tempi richiesti”. L.T.
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Zucchero di canna, menta marocchina, succo di lime e un po’ di abilità: sembra facile saperlo fare buono
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utti i singles che si rispettino devono saper preparare un Mojito, la bevanda classica da “Happy Hour”. La ricetta base prevede 2 cucchiaini di zucchero di canna bianco in un bicchiere a tumbler alto. Dopo lo zucchero si aggiungono direttamente nel bicchiere 2 ramoscelli di menta del marocco che è abbastanza facile trovare, 20 grammi di succo di lime (solo il succo, non il lime a pezzi come per la Caipirinha). La menta viene schiacciata contro il bordo del bicchiere per non lasciarla sul fondo. Si aggiungono 40 grammi di rum bianco di ottima qualità. A questo punto si miscelano gli ingredienti in maniera da sciogliere lo zucchero posto sul fondo e si colma il bicchiere con ghiaccio spezzettato grossolanamente (non tritato). Anche se molti barman dicevano di saper preparare il miglior Mojito del mondo, Ernest Hemingway diceva abitualmente: “My mojito at La Bodeguita, my daiquiri at El Floridita”, indicando con precisione le sue scelte in fatto di locali cubani e relativi
cocktail. Il Mojito sarebbe stato ideato da Angelo Martinez, il cubano che gestiva la Bodeguita del Medio a l’Avana, e di lui si racconta che mescolasse il cocktail fino a stancarsi. Menta, rum chiaro, zucchero di canna bianco, lime e acqua frizzante sono i suoi semplici ingredienti che ne hanno fatto un classico degli Happy Hours.
Cultura locale 17 Teatro La nuova stagione
Sulla scena tradizioni e nuove suggestioni di Nicola Ruzza
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dicembre grazie alla compagnia Gank. Durante le feste natalizie, poi, ci sarà un appuntamento fuori abbonamento: venerdì 28 dicembre alle 16.30 il Teatroanimazione Ullalà reciterà Rosaspina. Storia di un bacio, una favola per tutta la famiglia da non perdere. Nel nuovo anno la rassegna riprenderà domenica 18 gennaio con È bello vivere liberi, spettacolo ideato, diretto e interpretato dalla bravissima Marta Cuscunà, ispirato alla biografia della resistente Ondina Peteani: la pièce teatrale ha avuto numerosi riconoscimenti, tra i quali la vittoria del Premio Scenario per Ustica (2009), la finale al Premio Virginia Reiter (2011), la menzione d’onore alla 27ª edizione del Premio Teatrale Eleonora Duse (2012), il Premio Città Impresa (2013). Il 1 febbraio poi, offrirà uno spettacolo davvero d’eccezione: il celebre giornalista e scrittore Corrado Augias, assieme al talento musicale di Giuseppe Fausto Modugno, spiegherà al pubblico La vera storia della Traviata, mentre il 15 febbraio la Nuova Compagnia Teatrale di Enzo Rapisarda delizierà gli
TEMPO DI TARTUFI
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Alba e le Langhe sono il territorio più adatto alla nascita del prezioso fungo
l prezioso e ricercato fungo gode di ottima salute e sembra non risentire della crisi economica come ha recentemente dimostrato il successo della Fiera di Alba chiusasi a metà novembre. I tartufi sono un classico della cucina italiana e dominano le manifestazioni enogastronomiche. Il tartufo cresce vicino alle radici degli alberi (pioppo, quercia, salice) che influenzano così le sue caratteristiche. Le specie più diffuse sono il tartufo nero di Norcia e il bianco d’Alba. Alcuni storici fanno risalire la prima menzione del tartufo come alimento ai tempi di Giacobbe, circa 1.600 anni prima di Cristo e si sa per certo che il fungo era conosciuto e utilizzato da Greci e Romani. La vera fama per questa prelibatezza arriva alla metà del 1700, quando il tartufo accompagnava gran parte delle pietanze che venivano servite alle tavole di re e regine d’Europa.
Jhonny Mariotto alla sua quarta pubblicazione
“crea il momento perfetto”, la lettura che forma alla motivazione
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Inaugurata lo scorso 9 novembre, il cartellone prevede iniziative fino al 1 marzo prossimo abato 14 ottobre presso la sala convegni di Palazzo Danielato è stata presentata la stagione di prosa del teatro “Tullio Serafin” che propone un cartellone davvero interessante e ricco di stimoli. Come ha affermato l’assessore alla Cultura Paolo Fontolan, la rassegna teatrale è una consuetudine radicata nel territorio di Cavarzere, ma che ha saputo rinnovarsi e raccogliere nuove suggestioni, grazie all’indispensabile collaborazione dell’Arteven e alla sponsorizzazione dell’Adriatic Lng e della Regione Veneto. La stagione si è aperta il 9 novembre con la compagnia Teatro Musica Novecento con l’operetta in due atti di Ralph Bénatzky Al Cavallino Bianco, una brillante satira delle villeggiature presso i laghi di alta montagna alle quali si dedicava la società tedesca nel periodo della Repubblica di Weimar. Seguono La scena, opera scritta e diretta dalla grande regista Cristina Comencini, con Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti, in programma domenica 23 novembre e il classico di Edmond Rostand Cyrano de Bergerac che andrà in scena domenica 14
Il libro
Cyrano de Bergerac in programma il 14 dicembre spettatori con Il berretto a sonagli, una delle ultime opere teatrali di Luigi Pirandello; infine questa splendida stagione teatrale sarà chiusa dalla verve comica di Carlo & Giorgio domenica 1 marzo. L’abbonamento costa 100 euro ed è acquistabile presso il teatro, mentre il prezzo del biglietto per un singolo spettacolo è di 20 euro intero, 17 ridotto e per i possessori della carta Giovani a teatro di soli 2.50 euro: la prevendita può essere fatta presso il bar La Piazzetta di Cavarzere, presso l’agenzia di viaggi Tetey’s Travel di Porto Viro oppure online nel sito www.vivaticket e www.arteven.it Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Cultura (tel. 0426-317190) e al Teatro Serafin durante gli orari di apertura (tel. 042652898) oppure inviare una e.mail all’indirizzo ufficio.cultura@comune.cavarzere.ve.it .
rea il momento perfetto: questo è il titolo suggestivo del nuovo libro di Jhonny Mariotto che è stato presentato nella libreria cavarzerana L’edera di carta domenica 9 novembre. L’autore, che è alla sua quarta prova (in precedenza, infatti ha pubblicato Vivi la tua passione, Vivi l’energia dei sette accordi, The master code), si definisce un formatore motivazionale, un facilitatore del ben-essere e un ricercatore indipendente nell’ambito energetico spirituale e nel suo libro afferma che “c’è un grande mistero contenuto in ogni uomo, il significato del quale non può essere compreso, né il suo potenziale misurato, ma è compito di ciascuno creare il momento perfetto, per far sì che si manifesti la propria personale natura splendente”. Il libro vuol essere uno scavo interiore per approfondire la consapevolezza di se stessi e per riconoscere ciò di cui disponiamo per ritrovare il naturale benessere: è un processo di trasformazione attraverso il quale si rilascia tutto ciò che ostacola, rallenta, blocca, creando tensioni e disarmonie. Mariotto dice che “fa parte della nostra responsabilità creare quella sintonia tra corpo, mente e spirito che è necessaria per dare forma al naturale equilibrio, fonte di armonia e felicità”: Crea il momento perfetto vuole dimostrare che l’equilibrio è un‘arte, una maestria e che può essere acquisita con un’attenzione costante a tutti i processi umani interni ed esterni; la tesi del libro, dunque, è che c’è un grande potenziale dentro di noi e che possiamo riconoscerlo e viverlo in ogni momento con consapevolezza e con energica intenzione. N.R.
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tendenze colore by Il re Vittorio Emanuele II li mangiava proteggendo la divisa con un largo tovagliolo e a preparali per lui era la “bela Rosin”, divenuta poi sua moglie. Nell’Albese i tartufi vengono quasi sempre serviti con i “tajarin” langaroli preparati con soli tuorli (oltre 30 per ogni kilo di farina): una scelta che dà maggiore consistenza alla pasta. Un altro abbinamento del tartufo bianco è con le uova al tegamino poiché i grassi del burro e quelli presenti nel tuorlo con il calore moderato si legano alle molecole del tartufo e sprigionano un profumo intenso e travolgente.
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Ottobre 2014
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997
Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500
DIPARTIMENTI, UNA RIORGANIZZAZIONE CHE GUARDA AL FUTURO
Dg Dal Ben: Puntiamo a integrare servizi e competenze a tutela della salute del cittadino Il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben ha nominato i direttori del Dipartimento Chirurgico e del Dipartimento dei Servizi e dell’area Materno-Infantile. Si tratta del dottor Pino Boscolo Rizzo (per quello chirurgico), primario dell’U.O.C. Oculistica e del dottor Gianluca Gessoni (per quello dei servizi e materno infantile), primario del Servizio di Medicina di Laboratorio e di Medicina Trasfusionale. Le nomine, come richiesto dalle direttive regionali, sono il risultato di una valutazione fatta su tre requisiti, ovvero il curriculum professionale, l’esperienza, la capacità gestionale e organizzativa del candidato. I nuovi Dipartimenti ospedalieri si af-
fiancano ai due già esistenti, quello Medico diretto dal dottor Angelo Boscolo Bariga, primario di Medicina e quello dell’area Critica diretto da Andrea Tiozzo, primario del Pronto Soccorso. “Il dipartimento - ricorda il Dg dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - è un’organizzazione integrata (pur conservando una loro autonomia in ordine alle patologie trattate) di servizi omogenei, complementari o affini, che garantisce la qualità delle prestazioni e una gestione ottimale delle risorse umane, tecniche e assistenziali. Si tratta di una organizzazione che va verso la sanità del futuro, capace di integrare servizi e competenze a tutela della salute del cittadino”.
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il dottor gianluca gessoni e il dottor pino Boscolo rizzo
A CHIOGGIA SI SCOVANO GLI INFARTI GRAZIE ALLA UNITÀ PER IL DOLORE TORACICO Il paziente con dolore toracico viene preso in carico e monitorato dai professionisti del Pronto Soccorso e della Cardiologia, una novità che arriva dall’America
A Chioggia, niente ricoveri inutili per dolore toracico se non c’è rischio infarto. Questi ricoveri sono un problema nazionale oltre che locale, perché inutili ai pazienti e molto costosi per le Ullss. Ciononostante, questo tipo di ricoveri sono molto numerosi nel nostro Paese, per la frequenza degli episodi di dolore toracico: in Italia infatti, secondo i dati più recenti (2013), sono stati osservati 30.676 ricoveri, pari a 5.1 per 10.000 abitanti e nella Regione Veneto 3.7 per 10.000 abitanti. Ma quanti a Chioggia nel 2013? Solo 6, pari a 0.9 per 10.000 abitanti, grazie al quotidiano sforzo della della “Unità per il Dolore Toracico” (“Chest Pain Unit”). “Questa - spiega Roberto Valle, primario della Cardiologia di Chioggia - non è altro che una funzione collaborativa tra Pronto Soccorso e Cardiologia, che abbiamo importato dai grossi centri ospedalieri statunitensi. Si tratta di una modalità gestionale che prevede la prolungata monitorizzazione dell’elettrocardiogramma, grazie ad un sistema telemetrico in Pronto Soccorso, associata al controllo seriato degli esami di laboratorio, che rilevano precocemente anche il minimo danno cardiaco, che compare nelle primissime ore dell’infarto, prima che questo si manifesti”. “Inoltre – continua - precoce-
mente, al momento della presa in carico, i pazienti effettuano un ecocardiogramma, presso la contigua Cardiologia, per escludere sia un infarto, che altre malattie con sintomi simili, che potrebbero indurre in pericolosi errori diagnostici. Se dopo 6-12 ore di questa osservazione intensiva, gli esami sono tutti negativi, ma il profilo di rischio è elevato, i pazienti riafferiscono alla Cardiologia per essere sottoposti ad un test da sforzo. Se anche questo risulta negativo (come si verifica nella massima parte dei casi), i pazienti possono tornare a casa in sicurezza, viceversa sono ricoverati”. “Per capire le dimensioni dello sforzo di questa sinergia - sottolinea il primario del Pronto Soccorso Andrea Tiozzo - basti pensare che nel 2013, ben 701 pazienti si sono rivolti al Pronto Soccorso, per dolore toracico, 480 dei quali (pari ai due terzi) sono stati sottoposti alla gestione dell’Unità per il Dolore Toracico”. Questo approccio aumenta bruscamente la sicurezza del paziente afferente all’Ospedale per dolore toracico. Si sa, infatti, dalla Letteratura internazionale, che ogni 100 pazienti con dolore toracico (e portatori di fattori di rischio), rinviati a domicilio, senza una valutazione strutturata tipo “Chest Pain Unit”, il 5% torna con un infarto entro un
la foto dei due primari, valle di cardiologia a sinistra e tiozzo del pronto soccorso a destra
mese. Con questo approccio strutturato, invece, questi eventi sono rarissimi. D’altra parte, questa Unità permette di individuare e quindi di ricoverare quasi solo i pazienti che sono cardiopatici e che poi risultano affetti da angina, alla coronarografia. Ecco perché i ricoveri per dolore toracico sono così pochi a Chioggia. Il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben “esprime la sua soddisfazione per un approccio che dimostra come la piena collaborazione tra medici di diverse discipline, consente di raggiungere risultati che coniugano la massima sicurezza dei pazienti con un risparmio economico per la collettività”.
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Ottobre 2014
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
BOOM DI INTERVENTI IN UROLOGIA
Il bilancio degli ultimi tre anni di attività ambulatoriale e operatoria
la foto dell’équipe di urologia insieme al primario tuccitto (al centro con gli occhiali)
Trecento interventi nel 2011 che, dopo tre anni, sono stati triplicati. Il servizio che oggi stila un bilancio della propria attività ambulatoriale ed operatoria è l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’Ospedale di Chioggia. Un servizio che ha registrato un incremento dell’attività contestualmente alla nomina del primario Giuseppe Tuccitto. A fianco dell’ambulatorio generale di Urologia (situato nell’area poliambulatoriale), nel corso degli ultimi tre anni, infatti, sono stati attivati dei servizi ambulatoriali multidisciplinari pomeridiani: l’ambulatorio Uro-Ginecologico, l’ambulatorio Neuro-Urologico e l’ambulatorio Andrologico-Sessuologico. “L’attivazione di questi ambulatori – evidenzia il primario Tuccitto - ha consentito, a quanti ne avessero necessità, un approccio multidisciplinare (ad esempio, nella medesima visita erano presenti urologo e ginecologo) per problematiche cliniche complesse ed ar-
ticolate che, se trattate singolarmente dai vari specialisti, costringono il paziente a lunghe liste di attesa e notevole disagio nella ricerca di una risposta ai propri disturbi”. Nel complesso circa 500 pazienti l’anno afferiscono a questi ambulatori ricevendo una risposta ai propri bisogni con un unico accesso alla struttura ospedaliera. “Il percorso di accesso facilitato alla struttura ospedaliera – spiega il medico - ha permesso a molte persone affette da patologie che, a volte vengono tenute nascoste (per vergogna o per pregiudizi), di poter afferire liberamente a più specialisti che li prendono in cura. Questo avviene in un settore ambulatoriale che il pomeriggio è notevolmente meno affollato garantendo così un maggior rispetto della propria privacy e una maggiore facilità a superare certi tabù legati al problema di cui si è affetti”. In parallelo all’attività ambulatoriale vi è stato un notevole incremento
del numero e delle tipologie di interventi chirurgici ed endoscopici eseguiti. “In particolare – sottolinea Tuccitto - l’anno che si chiude porterà il numero complessivo di interventi eseguiti ad essere quasi il triplo di quelli eseguiti nel 2011 (820 a fronte dei 290). Tutto ciò si è reso possibile anche grazie all’ampliamento della dotazione tecnologica del Reparto che ha portato alla nascita di interi settori diagnostico – terapeutici tipo: la Videolaparoscopia: con interventi mininvasivi per neoplasie e patologie benigne del rene; l’Endourologia: con tecniche di litotrissia laser di calcoli indovati nel rene; l’Urologia funzionale: con applicazione di procedure chirurgiche d’avanguardia nel trattamento dell’incontinenza urinaria maschile e femminile e del prolasso dei visceri pelvici (la neuro modulazione sacrale, l’impianto di protesi sfinteriche anti incontinenza); la Riabilitazione Uro-Ginecologica: per quelle forme di
incontinenza urinaria di grado lieve e in donne giovani o dopo il parto naturale”. Per quanto riguarda il campo dell’incontinenza urinaria e del prolasso dei visceri pelvici, l’Urologia dell’Ospedale di Chioggia si sta ponendo all’attenzione regionale come centro di riferimento anche per persone provenienti da altre realtà territoriali. In tale contesto quest’anno si è svolto un corso di chirurgia in diretta (il secondo negli ultimi due anni) che ha visto operare nella sala operatoria dell’Ospedale di Chioggia specialisti da tutta Europa che hanno apportato importanti novità nel trattamento di casi complessi. “L’impegno per il futuro – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - sarà quello di implementare lo standard qualitativo delle prestazioni che si offrono alla popolazione non perdendo di vista il principio che una buona cura va somministrata con umanità ed attenzione alla persona che si ha davanti”.
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22 Cultura lcale Musica La musicologa ha presentato il suo libro “Tullio Serafin, il custode del bel canto”
Nicla Sguotti ha raccontato il maestro Tullio Serafin Una serata di buona musica e letteratura in omaggio al maestro cavarzerano
Il progetto “Amo chi legge...e gli regalo un libro”
La Biblioteca comunale di Cavarzere e della Cappon aderiscono all’iniziativa
di Nicola Ruzza
U
na serata davvero da incorniciare, che ha funzionato sotto tutti gli aspetti, quella del 18 ottobre al Teatro Tullio Serafin di Cavarzere: infatti il teatro era gremito all’inverosimile da un pubblico attento e interessato che ha riservato un’accoglienza molto calorosa al libro Tullio Serafin, il custode del bel canto di Nicla Sguotti, edito da Armelin Musica di Padova. La presentazione era inserita nella trentaseiesima edizione del concerto “Omaggio a Tullio Serafin”, promossa dal Circolo “Amici del maestro T. Serafin” di Rottanova in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Cavarzere e l’Associazione Culturale Concetto Armonico. La serata ha idealmente riunito nel teatro omonimo, nel quale si esibì giovane per la prima volta, le varie realtà che promuovono la figura di Tullio Serafin e la sua Arte. A rendere possibile la serata di presentazione, nel corso della quale non è mancata la grande musica – infatti sono stati eseguiti brani tratti dal Barbiere di Siviglia, da I lombardi alla prima crociata, da La Traviata, da Manon Lescaut, dal Nabucco, dal Trovatore e da Norma -, è stata la fattiva collaborazione
tra gli organizzatori e l’Orchestra e Coro “T. Serafin” che, diretti dal maestro Renzo Banzato, hanno condotto il pubblico in un vero e proprio itinerario musicale nella gloriosa carriera di Serafin, tra le note delle più suggestive opere da lui dirette e reso ancor più pregevole dalle testimonianze e dalla lettura di brani dal libro di Nicla Sguotti, capaci di far comprendere appieno la grandezza del celebre maestro. A introdurre alla lettura di alcune pagine dell’opera della musicologa cavarzerana è stata la presentatrice Fanny Quagliato, la quale ha ricordato i passaggi più significativi della vita artistica di Serafin. All’autrice invece il compito di far rivivere, attraverso la lettura, le parole del grande maestro cavarzerano e alcune delle tante testimonianze da lei raccolte nel libro, un documento prezioso e capace di fornire infiniti spunti per la piena comprensione di quale fu la vera grandezza di questo illustre personaggio. Significativa anche la testimonianza del maestro Renzo Casellato, più volte diretto da Serafin, il quale ne ha ricordato la competenza di concertatore ma anche la straordinaria capacità di intuire le potenzialità di ciascun interprete, fin da un primo ascolto. Nel corso della serata è stata consegnata la
I
Nicla Sguotti legge un brano del libro borsa di studio intitolata a Tullio Serafin, assegnata ogni anno dal Comune di Cavarzere a uno studente di musica cavarzerano che frequenta il Conservatorio di Adria: l’importante riconoscimento è andato quest’anno alla giovane violoncellista Elisa Lazzarin, la quale ha ricevuto il premio dalle mani dell’Assessore alla Cultura Paolo Fontolan e del maestro Renzo Banzato, suo primo insegnante di musica. Il pubblico entusiasta ha espresso commenti lusinghieri per tutti i protagonisti della piacevole serata musicale e per il libro di Nicla Sguotti, un testo davvero imprescindibile per tutti coloro che vogliano approfondire la conoscenza della vita e delle opere di Tullio Serafin: come per la preziosa opera di ricerca gli organizzatori hanno consegnato all’autrice un ricordo della serata.
n un tempo di crisi e segnato profondamente dalle difficoltà di reperire i fondi necessari per far fronte alle necessità dei cittadini, l’Aie (Associazione italiana editori) in collaborazione con l’Aib (Associazione italiana biblioteche) e l’Ali (Associazione librai italiani) ha promosso un progetto chiamato “Amo chi legge…e gli regalo un libro”, attraverso il quale si auspica di incrementare i testi a disposizione delle biblioteche, senza far ricorso ai fondi stanziati dagli enti pubblici. L’attuazione pratica di questa idea è la seguente: una biblioteca stila una lista di libri che desidera ricevere e si collega con le librerie presenti nel territorio; quest’ultime, aderendo all’iniziativa, si impegnano a promuovere la lista di opere presso la clientela, invitandola ad acquistare i volumi a favore della biblioteca; in seguito i titoli acquistati saranno consegnati dal negozio all’istituzione indicata. Al progetto hanno aderito anche la Biblioteca Comunale di Cavarzere e quella dell’Istituto Comprensivo “A. Cappon”, mentre le librerie che si sono rese disponibili sono “L’edera di carta” di Valentina Parisotto, sita in via Danielato, “Global Service” di Pier Luigi Pavanato di via dei Martiri e “Store books” di Boscochiaro. Questa iniziativa vuole essere un modo per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della diffusione della lettura e un appello alla generosità, affinché le biblioteche comunali e scolastiche possano continuare ad essere aggiornate e funzionali alle esigenze dell’utenza. N.R.
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Sport locale 25 Motociclismo Si aggiudicano il secondo posto al Campionato triveneto Asi e in quello nazionale Idc
Christian Bello e Marco Greggio sempre ai vertici di Nicola Ruzza
L
a stagione motociclistica si è appena conclusa con la gara di Orio al Serio (Bg) e per il Team Gilberto Corse è tempo di stilare un bilancio dei risultati ottenuti quest’anno. “Una stagione molto positiva - dichiara il preparatore della squadra Marco Toffanello - anche se ci è sfuggito per un soffio il primo posto nella 100 e nella 70 nazionale poiché, per la concomitanza di più competizioni, siamo stati costretti a saltare due gare nel Triveneto e perciò non siamo riusciti ad andare con entrambi i piloti sopra il secondo posto; comunque sono molto soddisfatto, anzi, all’inizio dell’anno pensavo che avremmo incontrato dei problemi perché con il nuovo tipo di semaforo ad albero di natale il pilota deve possedere una gran prontezza di riflessi per scegliere il momento adatto dell’accelerazione allo scopo di sfruttare la più bassa reazione possibile, invece tutto è andato per il meglio”. Infatti i due piloti della scuderia cavarzerana Christian Bello e Marco Greggio hanno centrato entrambi il secondo posto sia nel campionato triveneto ASI, sia nel campionato nazionale IDC, rispettivamente nelle categorie 70 e 100 cc. e anch’essi si dicono soddisfatti delle proprie prestazioni. “Sono un po’ amareggiato per il primo posto sfuggito – afferma Marco Greggio – ma in compenso felicissimo per l’ottima stagione e fiducioso per il prossimo anno”. “Anch’io sono molto contento per questa grande
E’ tempo di bilanci per il Team Gilberto Corse. “Una stagione molto positiva” commenta il preparatore della squadra Marco Toffanello. “Sono soddisfatto” dice Marco Greggio. Per Christian Bello è stato “un anno ricco di emozioni”
A sinistra il Team al completo con nonno Gilberto A fianco Marco Greggio sul podio stagione ricca di emozioni – interviene Christian Bello - e molto orgoglioso per il buon feeling avuto con il semaforo ad albero di natale e con lo scooter che era davvero al top della messa a punto”. Ora i piloti e lo staff si concedono un breve periodo di relax fino alla fine dell’anno quando comincerà la stagione 2015 e con essa la battaglia sulle due ruote. “Voglio ringraziare mio nonno Gilberto per la passio-
ne e l’aiuto datoci alle gare – conclude Marco Toffanello - ma soprattutto per la conoscenza in ambito motoristico che mi ha trasmesso, poiché senza il suo aiuto non sarei mai arrivato fin qui e la mia famiglia che mi ha supportato e seguito nelle tappe più vicine”. Il Team Gilberto Corse ringrazia inoltre Massimo Tedeschi (TRTEAM 2FAST) per i motori molto competitivi che ha fornito ai piloti e per i suoi consigli tecnici, nonché
i numerosi sponsor che hanno accompagnato la squadra durante tutte le gare, in particolare: Carrozzeria Castello, i F.lli Gnocco, La Piazza, Arte Ferro, l’Autoscuola Adige, la piadineria music bar La Distilleria, il negozio Pes di Lisa, Pm Sport, il ristorante Villa Momi’s, Emotors, la Locanda 7 Mari, Al.ma.rap., Sacam srl, il ristorante Il Caminetto, l ‘Autofficina Longhin Fabiano e il negozio Paola Professione Capelli.
Karate. Esami di graduazione “Dan” a Ponte di Piave
Una pioggia di... gradi per la New sporting club che viaggia ad alti livelli ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 9:00 ALLE 20:00
Redy Clay e Michela Lazzarin (oro e argento al Trofeo Veneto) In alto il gruppo degli atleti idonei e la commissione d’esame
L
a New Sporting Club, scuola di arti marziali di Cavarzere, è dei gruppi sportivi con il numero più elevato di allievi agli esami di qualifica. Si sono svolti a ottobre a Ponte di Piave, nel Trevigiano, gli esami di graduazione “Dan” e per la New Sporting Club è stata una vera e propria pioggia di gradi. La società sportiva del maestro Roberto Folli è una tra le più significative anche alla luce dei risultati ottenuti a questo ultimo appuntamento, essa è oggi in grado di eseguire ad alti livelli kata e kumite col relativo bunkai. I nuovi primo Dan nello staff del maestro Folli sono Daniele Scapin, Giuseppe Guerra, Mario Lunardi e Yankee Candian. Il secondo Dan è invece stato conferito a Mirco Bardella e Arianna Bassan mentre in nuovi terzo Dan sono Emily Visentin e Adriano Lazzarin. Nel corso della manifestazione di
Ponte di Piave, il 5 ottobre si è disputata la terza tappa del Trofeo veneto. Cinquecento gli atleti presenti, provenienti dal centro e dal nord dell’Italia, che si sono sfidati in incontri all’ultimo respiro e di alto profilo tecnico con la partecipazione di noti campioni italiani Fijlkam. La New Sportin Club ha conquistato l’oro con Clay Redy nella categoria meno 84kg Master maschile e un argento nella categoria meno 64kg Senior con Michele Lazzarin, battuto in semifinale da un atleta azzurro. Tanta la soddisfazione per il maestro Folli che, dopo cinquant’anni anni di insegnamento, ha formato più di duecento cinture nere e Dan Fijlkam. Presto, presso la New Sporting Club di Cavarzere sarà presente il Soke Yamaue dal Giappone, che terrà un seminario. Nicla Sguotti
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Tendenze In aumento gli “under 35” nei campi, competenti e preparati
Il richiamo della terra per i giovani veneti
Massimo Bressan: “C’è da lavorare e dobbiamo vedercela con il maltempo, ma le soddisfazioni non mancano” di Nicola Stievano
I
n questi ultimi anni ha dovuto fare i conti con la grandine, gli allagamenti e le trombe d’aria. Ma non si è mai arreso. Massimo Bressan, 31 anni, è il volto nuovo dell’agricoltura veneta. E’ uno dei giovani che hanno scelto di lavorare in campagna, spesso dopo un percorso di studi. Sono preparati, conoscono le lingue straniere, usano internet e facebook come i loro coetanei e stanno portando una boccata d’ossigeno al settore primario dopo anni di progressivo calo di aziende. Massimo è uno di loro, si occupa dell’azienda ortofrutticola a Taglie di Santa Margherita d’Adige, nella Bassa Padovana. La sua è una vocazione maturata in famiglia, a contatto con il papà Luciano e i nonni Marcello e Dina. “Fin da piccolissimo – ricorda Bressan, 31 anni – vedevo i miei lavorare con passione in campagna, dedicarsi ai loro prodotti, condividere le soddisfazioni e le preoccupazioni di questo lavoro. A tavola si è sempre parlato molto, è sempre stato il momento per condividere i risultati o le delusioni della giornata appena trascorsa, per fare progetti, per discutere e confrontarsi. Così la passione per questo lavoro mi è entrata dentro e non mi ha lasciato più”. Sono stati i nonni Marcello e Dina ad avviare l’attività di coltivazione di ortaggi e oggi l’azienda conta venti ettari di proprietà e altri venti in affitto. Luciano, il papà di Massimo, aveva ini-
ziato a lavorare in fabbrica, poi ha sentito il richiamo della campagna e si è dedicato all’azienda. Per i suoi figli immaginava un futuro diverso dal suo. Pensava che una volta completati gli studi si sarebbero trovati un posto di lavoro, un’occupazione diversa dalla sua. Invece sia Massimo che il fratello Filippo ad un certo punto hanno deciso di continuare l’attività di famiglia. Da una decina d’anni anche la mamma Maria, una volta perso il lavoro da magliaia, affianca il marito e i figli nelle incombenze quotidiane in azienda.“I miei avrebbero voluto che mi trovassi un posticino, un impiego diverso dal loro – continua Massimo – ma ad un certo punto ho sentito che il mio posto era qui. La nostra è stata una vocazione maturata giorno dopo giorno”. Dopo la maturità scientifica e qualche anno di università, alla facoltà agraria a Padova, nel 2009, sceglie di affiancare il papà Luciano. Anche il fratello Filippo, 27 anni, accantona la carriera di geometra e si dedica all’agricoltura. Continua così una tradizione di successo nel settore ortofrutticolo e l’ingresso dei giovani fratelli Bressan nella gestione contribuisce a portare anche una ventata di novità. Accanto alla coltivazione di ortaggi e frutta di stagione, in particolare meloni, angurie, zucche, zucchine, melanzane, peperoni e insalate, oltre ad altri prodotti in quantità minori come patate e pomodori,
FAI UNA CROCE SUL QUADRATO PER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI DEL SANGUE ASSOCIAZIONE ITALIANA DONATORI ORAGANI ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO (limite età 18-37 anni)
il diBattito L’attivista indiana vandana Shiva ospite nel padovano
“dall’aMore per la terra aBBondanZa e Biodiversità”
“L Massimo Bressan Massimo si occupa personalmente della vendita diretta. L’azienda apre un proprio spaccio che incontra subito l’interesse dei consumatori. Il giovane imprenditore si occupa anche dell’irrigazione e dei trattamenti in campo e tiene i rapporti con i fornitori e i clienti. “Le soddisfazioni non mancano – aggiunge Bressan - ma sono tanti anche i problemi da risolvere quotidianamente, oltre a qualche emergenza causata dal maltempo e da alcuni allagamenti, fino alla tromba d’aria del mese scorso. I suoi prodotti finiscono anche sugli scaffali della grande distribuzione e per la trasformazione in sottoli e sottaceti. “E’ il frutto del nostro lavoro e ne andiamo fieri”, conclude il giovane agricoltore.
’amore per la terra porta abbondanza e biodiversità, l’agricoltura industriale legata alla mentalità della mono cultura, dei pesticidi e degli Ogm, genera paura e totalitarismo”. Parole forti e schiette, che continuano a provocare discussioni e polemiche, quelle pronunciate da Vandana Shiva, autorevole attivista indiana impegnata nella battaglia per un’agricoltura sostenibile, durante la visita nel padovano, in città e a Bagnoli di Sopra, per i trent’anni della cooperativa bio El Tamiso. Scelta come “ambassarod” di Expo, Vandana Shiva è da decenni in prima linea nel contrasto al monopolio delle multinazionali sulle coltivazioni e sui semi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo “Chi diffonde i pesticidi e gli Ogm ha un atteggiamento bellicoso e distruttivo. – ha detto a Bagnoli - L’agricoltura industriale produce cibo più povero, carico di tossine, ma soprattutto commodities. I prodotti che coltiva non servono per l’alimentazione ma per i biocarburanti e l’industria dei mangimi. Non è vero che gli Ogm nutrono il pianeta, l’agricoltura industriale copre appena il 30 per cento del fabbisogno di cibo nel mondo, il resto viene dai piccoli agricoltori e dagli orti familiari. E’ questo il patrimonio che dobbiamo difendere. Abbiamo misurato la vera ricchezza dell’agricoltura che si preoccupa di custodire la terra e garantisce giustizia per le comunità rurali. Il contadino che ha la sovranità sulle sementi ha dieci volte il reddito di chi deve sottostare all’industria”. Una posizione che trova molti consensi ma che non manca di sollevare reazioni contrastanti.
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Il Veneto in primo piano 27 1 Prodotti ittici Qualità, tipicità e qualche leccornia bizzarra come le moéche
Il mare e il pescato sono una risorsa economica preziosa La novità in Polesine: il pescaturismo, una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto ambientale di Maria pavan e Lorenzo Zoli
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e la terra veneta da buoni frutti e i giovani tornano ad investirvi le loro vite, anche il mare non scherza e moltissimi sono i prodotti ittici d’eccellenza della nostra regione. Regione che quest’anno ha pure promosso la manifestazione “Dal mare alla Piazza”, vera e propria festa del pescato e dei pescatori delle marinerie venete ospitati dalle amministrazioni locali dell’entroterra coinvolte nel progetto. Ma già il rodigino lo scorso anno aveva iniziato a promuovere il suo pesce con il progetto “Pesca amica”, una scommessa da rilanciare perchè i prodotti del mare sono davvero eccellenti. Dal Delta arriva “l’oro nero di Scardovari”, le cozze e le vongole veraci frutto della miticoltura sorta nella Sacca di Scardovari verso la fine degli anni 60. A tutt’oggi l’allevamento si sviluppa su un’estensione di 150.000 metri
vini
quadrati, con un potenziale produttivo di 40.000 quintali annui e con un numero di addetti che sfiora le 400 unità. L’alto livello qualitativo di questi mitili, frutto anche della particolare cura prestata durante le fasi di allevamento dai pescatori Polesani, ha permesso, in questi ultimi anni di promuovere il prodotto anche in ambito Europeo. Dal punto di vista occupazionale, l’attività di molluschicoltura ha assunto una fondamentale importanza in Polesine, tanto che attualmente il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, con i propri addetti, è la maggiore azienda, in termini di occupati, nella Provincia di Rovigo. Altro prodotto di nicchia dal mare sono le moéche e masenéte: ricercate specialità della cucina veneziana. Moéca è il nome che i veneziani hanno dato al granchio verde della specie Carcinus moenas, quando esso
arriva al culmine della fase di muta, con la perdita della sua corazza e prima che, in poche ore, a contatto con l’acqua salmastra o salata, se la ricostruisca. È in queste poche ore che la moéca diventa una preziosa leccornia. Ma sono tutti i prodotti ittici ad essere eccellenti e lo dimostra la grande valenza economica del mercato ittico di Chioggia, punto di riferimento per tutti i migliori chef. Oggi poi Il pescaturismo è una della nuove risorse e tipicità del Polesine. Un gruppo di appassionati di pesca, spesso stranieri, portati lungo il Po in barca da un esperto che sa dove trovare le prede migliori, come garantire una giornata di catture e assicurarsi il ritorno e un positivo passaparola. Ricadute positive per il territorio, insomma, e una attività assolutamente sostenibile dal punto di vista dell’impatto am-
bientale: i pescasportivi dopo la cattura liberano nuovamente il pesce. C’è un però. Bello grosso. Questa attività è insidiata dai pescatori abusivi del Po. Stranieri, spesso romeni o ungheresi, senza licenza. Si accampano lungo le rive, pescano con l’elettricità, o stendendo reti di centinaia di metri con migliaia di ami. Metodi proibiti. Devastano il fiume, impoveriscono l’ecosistema. Ma le risorse per combatterli sono poche. Un danno per i pescaturisti, ma anche per chi fa della pesca una professione. “Questa è concorrenza sleale – racconta un pescatore – E il danno peggiore non è tanto questo, ma il fatto che l’ecosistema viene costantemente impoverito”. Il rischio è che una tipicità e un valore aggiunto del territorio, oltre che un settore che potrebbe dare lavoro a tanti giovani, sia devastato ancora prima di svilupparsi.
Le prodizioni di qualità
lison praMaggiore, Bianchi di prestigio internaZionale
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ra le eccellenze dell’agro alimentare veneziano c’è il vino. Fra i più apprezzati quelli dell’area del Veneto Orientale il Lison Pramaggiore e i vini dell’area del Veneto Orientale. I vini sono tutelati dal “Consorzio vini Venezia” nato nel 2011 dalla volontà del Consorzio volontario tutela vini doc di Lison Pramaggiore e del Consorzio tutela vini del Piave Doc. Purtroppo la qualità del vino bianco che è uscito dalla vendemmia di quest’anno, a causa dell’estate fredda, in certe aree ha procurato dei problemi. Per fortuna però alla fine un settembre caldo, ha permesso un recupero di gradazione, sotto questo punto di vista i danni sono stati limitati. Il Consorzio volontario per la tutela dei vini delle denominazioni di origine
SAPER ABBINARE CIBO E VINO
controllata Venezia (Doc) che raggruppa i marchi Lison-Pramaggiore e Piave e delle denominazioni di origine controllata e garantita (Docg), Lison e Malanotte del Piave, comprende i vitigni di numerose uve: Bianco di Lison e Pramaggiore, Cabernet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Chardonnay, Incrocio Manzoni, Lison Classico, Malbech, Merlot, Pinot Grigio, Raboso del Piave e veronese, Refosco dal peduncolo rosso, Rosato Doc Venezia, Rosso Doc di Lison-Pramaggiore e, ancora, Sauvignon, Spumante Doc di Lison-Pramaggiore e Verduzzo friulano e trevigiano. Il Lison Docg o Tai; il Merlot e il Cabernet sono A.A. stati i primi vini nel 1972 a dare origine al prestigioso marchio “Docs Lison Pramaggiore”.
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Tradizione regionale e contrasto di gusti sono alla base di una scelta corretta
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oche regole precise permettono di non commettere errori grossolani a tavola quando si tratta di abbinare cibo e vino. Tutti sanno che per accompagnare il pesce è poco indicato il vino rosso, ma quali altri abbinamenti sono assolutamente da evitare e quali, invece,sono consigliabili per fare una bella figura a tavola?
Un abbinamento può essere fatto per tradizione: un piatto regionale va abbinato a uno dei vini della stessa zona che ne richiama profumo e sapore. Altro abbinamento è basato sul contrasto, quindi con piatti grassi è meglio bere vini leggeri, mentre bisogna fare attenzione col procedimento inverso: se il vino è troppo corposo, rischia di coprire l’aroma di un piatto leggero, snaturandolo. In linea di principio i rossi vanno con la carne, formaggi piccanti e a pasta dura, risotto coi funghi e pastasciutta a base di carne, i bianchi sono perfetti con pesce, dessert e frutta, mentre i rosati possono esaltare i sapori di antipasti, frittate e minestroni.
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28 1 Il Veneto in primo piano Enti locali Rinnovati i consigli provinciali ma Venezia resta al palo
Nuovi volti in provincia, qualche colpo basso a sorpresa Padova e Rovigo eleggono le nuove “province”, per la Città Metropolitana, invece, tutto fermo o quasi di Alessandro Abbadir e Lorenzo Zoli
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La più penalizzata sarà appunto l’area, ell’area attuale della provincia di Venezia che dovrebbe costituirsi in di quella che ancora è la Provincia di Ve“Città Metropolitana” a causa del nezia, destinata a diventare Città metropocommissariamento del Comune di Venezia litana dal primo gennaio 2015, che dovrà (in seguito all’arresto del sindaco Giorgio rinunciare a 2.270.752 euro. Sulla questione della Città MetropolitaOrsoni e la conseguente decadenza della giunta), l’iter che dovrebbe vedere la nasci- na di Venezia era intervenuto nelle scorse ta della nuova realtà per ora procede lentis- settimane il sottosegretario all’Economia simo. Iter o meno, la spending review ha Pierpaolo Baretta. “La Città metropolitana di Venezia – già colpito tutte le Province del Veneto. Ha ha detto Baretta - non colpito in particolare potrà coincidere con quella dell’area di Ve- Sottosegretario nezia. Complessiva- Baretta: “Qui occorre l’attuale provincia, bisogna allargare i mente saranno pari a pensare in grande suoi confini. E intanto 8.835.685 (all’inter- non solo chiedere togliere di mezzo la no di una sforbiciata finanziamenti” questione della sepacomplessiva di 100 milioni) i contributi alla finanza pubblica razione fra Venezia e Mestre, che ci porta che le amministrazioni della nostra regione fuori strada. ”Non si può pensare localmendovranno sborsare allo Stato, “a seguito te, l’obiettivo è la Città Metropolitana. Si del progressivo venir meno delle elezioni dovrà interloquire con lo Stato e le grandi provinciali e per la riduzione dei costi della istituzioni, non chiedere finanziamenti. Qui politica, per la gratuità delle attività svolte bisogna pensare in grande, non esistono dai componenti degli organi delle Province”. alternative”.
ROVIGO ELEGGE A SORPRESA TROMBINI
Si potrebbe dire che ha vinto lo sfavorito. E sarebbe vero, ma sino a un certo punto. Perché se da un lato è vero che i numeri in teoria nella corsa alla Provincia avrebbero dovuto premiare Nicola Garbellini, Pd, sindaco di Canaro, dall’altro è innegabile che agli osservatori attenti della scena politica non era sfuggito l’aspetto poi rivelatosi determinante: laddove il centrosinistra si rivelava come spesso accade diviso, litigioso, malmostoso, il centrodestra zitto zitto si è compattato e ha presentato una lista compatta. Tutti raccolti attorno a Marco Trombini, primo cittadino di Ceneselli, indipendente ma di estrazione non certo sinistrorsa. E il risultato è stato chiaro che più chiaro non si potrebbe. In consiglio maggio-ranza a Pd e soci, a dimostrazione che i numeri erano quelli. Ma sul voto al presidente, colpo di sce-
na: vince Trombini. Se si tiene conto che per la prima volta non votavano i cittadini, ma solo amministratori e politici è evidente che Garbellini è stato impallinato dal voto disgiunto. Tanti della sua area, per dirla brutalmente, lo hanno fatto scientemente perdere. Lui non fa drammi. Ma un aspetto è innegabile: dalle scor-
se primarie per le Politiche il Pd a Rovigo è una giungla. Una situazione intricata nella quale rischia di non guadagnarci nessuno. Loro, però, i diretti interessati, non sembrano accorgersene. E così, per la prima volta, la Pro-vincia cambia bandiera. A pochi mesi dal voto per Rovigo. Ci penseranno su? Non è garantito.
pADOvA DELEghE A TuTTI I CONSIgLIERI pROvINCIALI SORANZO, pRESIDENTE DELLE “LARghE INTESE”
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rovincia di Padova, si volta pagina all’insegna di una coalizione trasversale per la gestione dell’ente. A vincere la sfida elettorale, riservata a sindaci e consiglieri comunali, è stato Enoch Soranzo, primo cittadino di Selvazzano, alla guida di un gruppo nato dalle larghe intese fra centrodestra e centrosinistra. E proprio per rimarcare il fatto che tutti i consiglieri eletti sono chiamati a fare ciascuno la propria parte, Soranzo ha distribuito a tutti almeno una delega. La nuova squadra di governo è già al lavoro, a costo zero come stabilito dalla legge di riforma delle province. “Le deleghe sono state distribuite con l’ottica di traghettare la Provincia attuale nel nuovo ente che, a partire dal 2015, diventerà realtà. - ricorda il neo presidente Soranzo - Per noi ora è importante essere operativi perché già abbiamo subito affrontato alcune questioni come quella legata al maltempo. La squadra è composta da persone che lavorano senza indennità dimostrando la loro voglia di fare e di collaborare insieme. Inoltre, sono amministratori con esperienza e quindi ritengo che si tratti di una garanzia importante per riuscire a dare le risposte che il nostro territorio e i Comuni attendono.” Ecco i consiglieri provinciali delegati: Fabio Bui (sindaco di Loreggia), vicepresidente, Viabilità, amministrazione trasparente, rapporti con gli enti (servizi associati e convenzionati), politi-
che comunitarie, fondi europei; Gianni Berno (ex capogruppo del Pd in consiglio comunale a Padova, presidente della Veneranda Arca di Sant’Antonio) Volontariato e associazionismo; Luigi Bisato (sindaco di Noventa) Servizi sociali e alla persona, politiche della famiglia, difesa del suolo e sicurezza idraulica, piste ciclabili e itinerari fluviali; Massimo Campagnolo (sindaco di Cervarese Santa Croce) Ambiente, politiche energetiche, cave e polizia mineraria; Davide Gianella (sindaco di Piove di Sacco) Edilizia scolastica, università e ricerca, espropri, caccia e pesca; Vincenzo Gottardo (vicesindaco di Campodoro) Patrimonio, formazione, manifestazioni sportive, sicurezza e polizia provinciale, agricoltura; Silvia Mizzon (sindaco di Megliadino San Vitale) Istruzione, offerta scolastica, cultura, sport e tempo libero, manifestazioni; Nunzio Tacchetto (sindaco di Vigonza) Trasporti, mobilità, progetto 3L, servizi informativi – ced, attività produttive; Angela Temporin (assessore a Battaglia Terme) Turismo termale, pari opportunità, parchi e riserve naturali; Elisa Venturini (sindaco di Casalserugo) protezione civile, lavoro, turismo. Restano di competenza del presidente Soranzo le deleghe non assegnate: Affari generali e istituzionali, bilancio e programmazione, risorse umane, avvocatura e affari legali, identità veneta, pianificazione territoriale e urbanistica.
30 Voci da palazzo
Voci da palazzo 1
Elezioni regionali Il centrosinistra il 30 novembre affronta le primarie per la scelta del candidato
La doppia sfida di Alessandra Moretti: “Uniti per dare una svolta al Veneto”
L’eurodeputata vicentina: “L’avversario da battere è Zaia. Lavoriamo tra la gente, vogliamo portare la Regione fuori dall’isolamento, puntare sulle imprese, aiutare le famiglie, migliorare i servizi. La corruzione di questi anni ci ha penalizzato”
di Nicola Stievano
“A
ffrontiamo le primarie del 30 novembre guardando alle “secondarie”, all’appuntamento con le elezioni regionali di primavera, con l’obiettivo di porre fine al ventennio di gestione Galan - Zaia e portare una ventata di freschezza e novità , all’insegna della serietà e dell’onestà”. Alessandra Moretti parte subito in quinta e rivolge un invito al popolo del Partito Democratico e del centrosinistra a rompere gli indugi, a superare le contrapposizioni interne guardando all’obiettivo finale: strappare al centrodestra il timone del Veneto, saldamente in mano dalla fine dell’egemonia democristiana. L’eurodeputata, già parlamentare e vicesindaco di Vicenza, ora si gioca la carriera nel suo Veneto e cerca l’investitura della coalizione”. La prima sfida sono le primarie del 30 novembre. Come arriva il centrosinistra a questa consultazione? “Siamo partiti con entusiasmo, ci aspettiamo una larga partecipazione per ribadire che il nostro vero avversario è Zaia, erede di Galan, e non i colleghi del partito. E’ il primo passo per attivare una partecipazione forte, uniti e insieme”. Come affrontare però anche l’acceso dibatto interno allo schieramento? “Mi interessa parlare ai veneti, a tutti i Veneti, lasciando da parte le polemiche interne e gli attacchi personali. Vogliamo impostare una campagna elettorale sulle idee per il Veneto, utili ad un vero cambiamento, positivo per la Regione. Userò questo tempo per formulare un programma serio attraverso un percorso fatto di momenti di ascolto sul territorio, proiettandolo al di là del nostro recinto”.
la sfidante
“I
A proposito di idee, quali sono le tre proposte forti per il Veneto? “Voglio far uscire la Regione dall’isolamento in cui è stata confinata in questi anni dalla coppia Galan - Zaia, rispetto al contesto nazionale ed europeo. Punterò molto alla piccola e media impresa e al sostegno reale all’economia e al territorio, attraverso la realizzazione di infrastrutture bancarie per facilitare l’accesso al credito. Dobbiamo aiutare chi fa impresa e chi crea lavoro con una fiscalità agevolata e semplificazione burocratica e amministrativa. Secondo aspetto il tema delle infrastrutture da valorizzare in sinergia con le altre regioni, in testa il Friuli Venezia Giulia. Infine il grande tema della corruzione, causa del blocco dello sviluppo economico. Noi vogliamo rompere con quel modo di fare politica e promuovere una classe dirigente che con quel passato non ha nulla a che fare”. Ormai la gente vede la politica e i partiti sempre più lontani. Come vincere questa ostilità? “E’ vero, c’è uno scoramento pesante, aggravato dagli episodi di corruzione. Ricordiamo gli arresti eccellenti, l’amministrazione Zaia non poteva non sapere, o quantomeno è stata piuttosto distratta. Dobbiamo recuperare uno scollamento pesante, che ho avvertito già da vicesindaco di Vicenza. Lo riusciamo a colmare dimostrando con i fatti di essere gente normale che vive i problemi delle famiglie e del lavoro, che non è distante da una realtà che ci chiede di impegnarci ogni giorno per migliorare la vita dei nostri concittadini. Cerco sempre di stare fra la gente, sono profondamente attaccata al valore della normalità e della semplicità”.
Continuerà anche se diventerà presidente del Veneto? “Certo, dobbiamo dimostrare con i fatti che la politica non ti cambia, la politica è impegno civile e sociale. Ed è questa la ragione che mi ha spinto ad accettare la sfida per la Regione. io mi sento profondamente donna del territorio, donna amministratrice che cerca di individuare i problemi e trovare delle soluzioni. Non abbandonerò la mia natura, stare vicino alla gente è l’impegno che mi sono presa. Poi la ricetta è riuscire a risolvere i problemi veri”. Cosa risponderà alla gente che le chiederà un aiuto concreto? “Oltre a quello che dicevamo prima sulle infrastrutture bancarie e la fiscalità, mi batterò sui temi del sociale e delle famiglie. Poi la sanità, c’è da lavorare per riportare la nostra regione a livelli d’eccellenza”. A Mestre e nella Bassa Padovana sono stati aperti due nuovi ospedali, a Padova ancora si discute, perché? “Qui emergono tutte le contraddizioni della Lega; Zaia da un parte, Bitonci dall’altra, tutto sulla pelle dei cittadini. Sulla sanità dobbiamo aprire una riflessione sulle forme di non autosufficienza il cui costo ricade sulle famiglie perché dalla Regione arriva un contributo troppo basso”. Che fare invece delle Province? E della rete dei servizi? “Va sviluppato il tema delle Unioni tra Comuni, perché alcune funzionano e altre no. Vanno valorizzate. Attraverso l’asse tra regioni si possono acquisire spunti positivi anche per razionalizzare la pubblica amministrazione e renderla più efficiente. A partire dai servizi, come il trasporto pubblico, con
Alessandra Moretti il biglietto unico, e la gestione dell’acqua, dove in questi anni non è stato fatto nulla. La Regione non è stata capace di fare sistema”. Quali gli ingredienti della vostra ricetta per l’alternativa all’attuale governo Veneto? “Stare tra la gente, rafforzare il collegamento con il Governo e la collaborazione con le regioni vicine, sfruttare al meglio le risorse europee, a partire da quelle destinate al turismo, grande risorsa del Veneto sulla quale finora è stato investito poco e male. Il Veneto deve essere motore attrattivo”. Quale il suo appello agli elettori per le primarie? “Dobbiamo essere in tanti, per dare entusiasmo a questa sfida. Invito a votare per uno schieramento unito, io mi sento una candidata che unisce e che rappresenta an-
che le minoranze, mettendo in campo tutte le energie e le proposte per affrontare le “secondarie” e vincere in Veneto”. Afferma che la politica è il lavoro più bello, nonostante la fatica, perché? “Perché mi occupo delle persone, lavoro per migliorare la qualità della vita delle persone. Pensare di poter occuparmi della mia regione e della mia gente, di far crescere il mio territorio. In questa tensione verso gli altri ne risente la vita privata. Sono però convinta che i miei figli sono il motore del mio impegno, io non devo deluderli e questo mi spinge ad essere sempre preparata e impegnata. Quando sento di episodi di corruzione, di arresti, di processi penso ai figli coinvolti, io non voglio che i miei figli vivano questo. Per questo penso che le donne siano più lontane da certe ‘debolezze’”.
SIMONETTA RuBINATO, pER LIBERARE IL vENETO DALLA LEgA
o resto del parere – aveva detto Simonetta Rubinato al direttivo del Pd regionale - che le primarie siano un valore aggiunto. Ritengo che una legittimazione di questo tipo sia necessaria, a prescindere dalla popolarità di un candidato”. E così sarà lei a sfidare la Moretti, grande favorita. L’onorevole Simonetta Rubinato, trevigiana doc, è stata sindaco per dieci anni e nella Marca è molto stimata dal popolo del Pd. “Da sindaco – ha detto – ho visto la difficoltà di ottenere risposte e il poco ascolto del territorio da parte di una Regione. Come deputato, invece, ho constatato che il Veneto manca di autorevolezza e fermezza nelle sedi istituzionali, dove si prendono le decisioni. Il presidente Zaia è molto presente sulla stampa, invece che nelle sedi opportune, quelle decisionali per l’appunto”. Il sogno della Rubinato è liberare il Veneto dalla Lega.
“Penso ad un Veneto che, imparando anche dalla migliore tradizione della Repubblica Serenissima, si apre con grande ambizione al confronto e alla competizione con il resto dell’Italia e delle regioni europee. Noi dobbiamo stare più in alto nella classifica delle regioni più competitive in Europa, perché abbiamo gli strumenti e le risorse per farlo. Per risorse intendo: il capitale umano, vale a dire i nostri giovani che sono molto preparati; intendo i nostri imprenditori, che devono tornare a competere sui mercati internazionali nonostante i pesi burocratici che devono sopportare; intendo le varie associazioni, che fanno della nostra regione la prima per integrazione sociale. Ecco, mi piacerebbe un Veneto che recupera i valori della sua tradizione in modo innovativo”. “Vorrei costruire con i veneti un Veneto capace di utilizzare ancora i valori della sua tradizione in modo
innovativo. I veneti hanno sempre lavorato molto, gente “con i calli alle mani” e ricchi di onestà, laboriosità e solidarietà. Grazie a questo hanno conquistato in pochissimo tempo un benessere che non avevano. Valori che negli ultimi 20 anni sono stati intaccati da coloro che hanno guidato la nostra Regione, sto pensando al sistema Mose dell’era Galan ma in parte in quell’era c’è stato anche il governatore uscente Zaia, perché al di là delle questioni giudiziarie ci sono anche le responsabilità politiche. Oggi dobbiamo voltare pagina. Io voglio farlo con la gente e tra la gente. Se vincerò le primarie non avrò altre priorità che costruire con i veneti il nostro nuovo orizzonte politico, sociale, economico recuperando soprattutto i valori”. Simonetta Rubinato
1 Voci da palazzo 32 Legge Quadro Si discutono i 47 articoli del testo unico in Commissione Urbanistica
Parchi: presto la prima legge di sistema Il Veneto potrebbe essere la prima regione in Italia a dotarsi di una disciplina unica per i parchi, le riserve, le oasi e le aree naturalistiche
L’opinione
di Maria pavan
C
on una sola legge si normerà una ‘rete ecologica’ tempo utile, prima del termine della legislatura”. Punti di siti che vale circa il 20 per cento della superficie chiave del testo unico sono lo snellimento degli organi complessiva della regione e conta un parco nazio- di gestione e di governo degli enti parco, ricondotti alla nale (Dolomiti bellunesi), 5 parchi regionali (Lessinia, loro natura di enti strumentali, un funzionamento più Delta del Po, Colli Euganei, Sile e Dolomiti d’Ampezzo) agile che coniughi efficienza operativa con le esigenze di rappresentatività del territorio, e competenze chiare 27 di interesse locale. La ‘legge quadro’ dei parchi e delle aree verdi sta volte soprattutto a promuovere le specificità delle aree prendendo forma nella commissione Urbanistica del senza ingessarne lo sviluppo. “A trent’anni dalla prima legge veneta sui parchi Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), che ha avviato l’iter di esame dei 47 arti- – ha spiegato l’assessore Franco Manzato – è necoli del testo unico, frutto della sintesi tra le diverse pro- cessario riordinare le tante leggi esistenti e ricondurre poste di legge presentate nel 2012: una della Giunta a uniformità la natura e il funzionamento di enti che, se gestiti in maniera corretta e regionale e una dal Pd, alle quali dinamica, rappresentano una si è poi aggiunta una terza propo- Obiettivi: snellire sta di iniziativa di cinque consigli gli organi di gestione grande opportunità ambientale, paesaggistica, turistica ed enocomunali del Parco Colli Euganei. e governo, “Il testo unico, messo a pun- efficienza operativa gastronomica per il Veneto, da to da un apposito gruppo di lavoro e competenze chiare promuovere a livello nazionale”. – informa il presidente Bassi – ha Secondo la propo-sta in discustrovato l’interesse e la condivisione di tutte le forze po- sione ogni Parco avrà un consiglio direttivo composto litiche rappresentate in commissione. Ora che abbiamo da 4 consiglieri più il presidente, una Comunità del accertato la volontà politica di andare avanti – prose- Parco composta dai sindaci del territorio inte-ressato gue Bassi – sono certo che riusciremo ad approvarlo in e da 2 rappresentanti della Regioni, una consulta che
piergiorgio Cortelazzo, (fI)
“serve chiareZZa”
darà voce alle asso-ciazioni ambientaliste e alle forze imprenditoriali del territorio, e un direttore ricon-dotto sia in termini gerarchici che di stipendio al ruolo dei dirigenti regionali di setto-re. “Obiettivo della riforma dei parchi – ha sottolineato Graziano Azzalin, Pd, primo firmatario della proposta di legge dell’opposizione - è coniugare lo sviluppo locale con la biodiversità delle aree protette. Non si tratta solo di razionalizzare la spesa, ma di valorizzare una rete ecologica che rappresenta più di un quinto del territorio veneto e che al proprio interno conta aree di eccezionale interesse, come il delta del Po, area naturalistica che non ha eguali in Europa e che dovrà essere gestito da un ente interregionale, che accomuni e valorizzi il versante veneto e quello emi-liano”.
Scuole paritarie
Bonfante (pd) “garantire finanZiaMenti rapidi e certi”
“M
isure urgenti a sostegno delle scuole paritarie del Veneto”, questo il titolo del progetto di legge presentato da Franco Bonfante (PD), Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto e primo firmatario del provvedimento. “Le scuole paritarie del Veneto – ha sottoli-neato l’esponente democratico - garantiscono ogni anno istruzione ed educazione a oltre 133 mila alunni. Rappresentano insomma una realtà di assoluta importanza, che tuttavia viene messa a repentaglio dalle estenuanti lentezze burocratiche nell’erogare i contributi. Con questa iniziativa vogliamo cambiare il sistema dei finanziamenti per assicurare a queste scuole, agli allievi e agli operatori, una continuità, senza incertezze, delle attività didattiche. Sostanzialmente - ha spiegato Bonfante - proponiamo di modificare l’attuale legislazione contabile della Regione, rendendo subito spendibili i finanziamenti approvati dalla Giunta regionale con delibera. Tra scuole dell’infanzia, paritarie di primo e secondo grado e di formazione professionale, sono circa 1.200 gli
istituti che ogni anno sono costretti a lanciare appelli disperati per vedersi riconosciuti i contributi. Nei confronti di questi enti paritari, le condizioni di parità sono insomma un optional”. Bonfante ha poi denunciato il fatto che “negli ultimi quattro anni sono quasi 40 le scuole dell’infanzia che hanno chiuso i battenti e molte altre stanno andando incontro alla stessa sorte: l’inizio di ogni anno scolastico, più che un momento di crescita e gioia, è divenuto un vero e proprio calvario. Anche i Centri di formazione professionale, frequentati da 19 mila studenti, sono in forte sofferenza per il fatto che l’applicazione della legge regionale, che tentava di venire incontro agli enti accreditati, è stata disattesa. Aa fronte, infatti, - precisa il consigliere PD - di una somma impegnata dalla Giunta di un milione di euro, a copertura degli interessi pagati dagli Enti per ricorrere al mercato creditizio, quelli effettivamente erogati sono stati solamente 60 mila”. La preoccupazione dei democratici (il progetto di legge è stato sottoscritto anche dai consiglieri Claudio Sinigaglia, Alessandro
“L
a riforma potrà vedere la luce nei prossimi mesi, purchè si faccia chiarezza sui principi cardine della legge: governance snella senza Province o città metropolitana, competenze chiare, nuova perimetrazione delle aree parco e possibilità di prelievi venatori per le specie dannose, come cinghiali e nutrie”.
Stefano peraro (udc)
“evitiaMo contraddiZioni”
“E
’ prioritario fare chiarezza sulla gestione urbanistica dei parchi ‘antropizzati’, evi-tando di creare contraddizioni nella fase di passaggio dall’attuale alla futura disci-plina. Cerchiamo di tener conto anche delle proposte dei sindaci del parco dei Colli Euganei”.
Stefano falconi (Lega)
“una Buona sintesi”
“I
l testo unico rappresenta una buona sintesi e offrirà la possibilità alla Regione Ve-neto di essere protagonista nell’istituzione del parco interregionale del Delta del Po”.
Franco Bonfante Alessandrini, Stefano Fracasso, Bruno Pigozzo e Sergio Reolon) è rivolta, parallelamente, alla tenuta dei livelli occupazionali del settore. “La permanente sofferenza finanziaria – informa Bonfante - penalizza qualcosa come 15.500 lavoratori (9.000 nell’infanzia; 4.000 nelle primarie e secondarie, e 2.500 nella formazione professionale): un sistema che ogni anno fa risparmiare allo Stato e agli Enti Locali cifre notevoli”.
Diego Bottacin (misto)
“no a clientele locali”
“B
ene il testo unico ma l’invito che rivolgo a maggioranza e opposizione è quello di rendere gli enti parchi strumenti di promozione del territorio e non delle clientele lo-cali”.
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Foto di Francesco Pertini – Fotoclub Padova
Si corre di norma ogni giovedì. Partenza alle ore 20:30, il punto di partenza e il percorso cambiano di volta in volta. Nella zona di partenza e arrivo viene allestito un “villaggio” per i partecipanti. La quota di iscrizione è di 15 euro e permette di partecipare a tutte le sessioni che vengono organizzate fino alla fine della stagione
L
a quinta edizione della “Corri per Padova” è partita alla grande e aspetta ogni giovedì tutti gli appassionati veneti a unirsi in questa grande avventura sportiva. Presentata l’ultimo week-end di ottobre alla Fiera di Padova, la CXP ha già rimesso in movimento tutto il grande “popolo” composto da Runners, Walkers e Nordic che sta dimostrando un grande fermento, vista anche l’affluenza ai punti di iscrizione predisposti, in particolare presso i negozi Un Sesto Acca e presso i CXP point elencati nella pagina apposita del sito www. padovanet.it La “Corri x Padova” è un allenamento podistico (running e walking) collettivo che si svolge da novembre a giugno, con cadenza settimanale ogni giovedì, con partenza alle 20.30 in luoghi sempre diversi della città.
NOvITÀ E CONvENZIONI
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ra le varie novità è stato messo a punto con la catena di Self Service Wash “LavaMi” di Padova la possibilità, fin dal primo giovedì, di consegnare al termine della corsa, presso l’apposito gazebo al Villaggio CXP, i capi tecnici appena utilizzati e di farli lavare e igenizzare ... per poi vederseli riconsegnare stirati ed imbustati come nuovi il giovedì successivo al Villaggio CXP; se avete necessità di utilizzarli prima, fin dal sabato pomeriggio potrete ritirarli presso il negozio 1/6h di Ponte San Nicolo. Il primo lavaggio è gratuito per tutti gli iscritti alla CXP. I successivi avranno un costo veramente ridotto per chi è in possesso della CXPCard.
Vengono proposti tragitti, con percorsi predefiniti lungo le vie, le piazze, i parchi e gli argini cittadini, con la guida di atleti, anche di livello nazionale, che fanno da “pacemaker” ai partecipanti. I “pacemaker” hanno andature differenziate, in modo che ogni runner/walker possa trovare il suo giusto ritmo e via via migliorarsi. Le andature dei “pacemaker” e dei cinque gruppi di runners sono 4,30 min/Km, 5 min/Km, 5,30 min/Km e 6 min/Km. I walker possono cimentarsi nel Nordic/ Power Walking ed anche, con ritmi più “tranquilli”, nel Fit Walking. Tante le novità annunciate dagli organizzatori quest’anno, soprattutto rivolte a chi si iscrive regolar-
mente ed a pieno titolo ha diritto di ricevere i servizi previsti; questo non vuol dire che la CXP sia riservata in esclusiva a qualcuno (solo perchè ha pagato ...): la Corri X Padova è di tutti coloro la frequentano, che la amano, che la desiderano, che la aspettano ogni settimana; è un bene della Città, dei suoi abitanti, dei Volontari che la mantengono viva, dei Partners/Sponsor che la sostengono, della Polizia di Stato che la rende sicura, del Comune di Padova che la fa funzionare. “Questa è la magia della manifestazione - dicono gli organizzatori - che nessuno riesce ad imitare, che tutti ci invidiano e che siamo orgogliosi di avere “inventato”. Chi partecipa può utilizzare gratuitamente il parcheggio di Piazza Rabin, all’interno dell’Ex Foro Boario in prossimità di Prato della Valle; nella zona, inoltre, ci sono molti posti liberi che verso sera sono utlizzabili gratuitamente”.
ALÌ AL fIANCO DELLA MANIfESTAZIONE
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a sempre – dichiara il Presidente Francesco Canella – sosteniamo le realtà sportive locali perché siamo legati alla vita del territorio e siamo convinti che lo sport sia uno dei più importanti strumenti di aggregazione e formazione. Siamo legati in particolar modo al mondo della corsa : questo è il terzo anno che ci abbiniamo all’evento più virale che coinvolge la città di Padova ogni giovedì sera. Di fianco alla Corri X Padova sono numerosissime le iniziative a cui Alì ha dato il suo sostegno coinvolgendo anche dipendenti e clienti. Tra tutte, la Maratona di S. Antonio di Padova, la Moonlight Half Marathon di Jesolo, le Family Run, la Strapadova Viva, la Stravicenza, il Meeting di Atletica di Padova solo per fare qualche esempio”.
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L’Editoriale
L’IMPORTANZA DI VACCINARSI
di francesco noce*
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Nessuna paura di vaccinarsi, è per il nostro bene Il Glaucoma: diagnosi precoce e terapia Continua a pag. 38
Lo sbiancamento dentale
Piedi piatti: conseguenze e rimedi
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ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA
N
ai primi giorni del mese di novembre è partita la campagna per le vaccinazioni antinfluenzali e puntuali arrivano campagne mediatiche denigratorie contro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione antivaccinale assistiamo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vaccini sono più attive ed in prossimità di loro convegni. Eppure,ad esempio,per quanto riguarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la rosolia che causa questi danni quando contratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio figlio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una copertura vaccinale pressoché completa sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo grazie ad un vaccino,speriamo sia quanto prima, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.
*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
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el 1980, nasce in Italia, con colpevole ritardo rispetto ad altri paesi con lo stesso livello di sviluppo sanitario, il primo corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria con il precipuo scopo di fornire al “nuovo odontoiatra” una cultura biologica in tutto e per tutto simile ad ogni altra specialita’ medico-chirurgica. Con i primi laureati, la legge 409 del 24 Luglio 1985 istituiva ufficialmente la professione sanitaria odontoiatrica “...la professione sanitaria di odontoiatra che viene esercitata da coloro che sono in possesso del diploma di Laurea in Odontoiatria e protesi dentaria e della relativa abilitazione all’esercizio professionale....” L’articolo 2 della legge 409/1985 afferma poi che: “Formano oggetto della professione di odontoiatra le attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite ed acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione ed alla riabilitazione odontoiatriche.Gli odontoiatri possono prescrivere tutti i medicamenti necessari all’esercizio della loro professione”. Questo rese necessaria la creazione all’interno dell’Ordine dei medici, del relativo Albo degli Odontoiatri che muto’ la propria denominazione in Ordine dei Medici Chirourghi e degli Odontoiatri. di dott. Bruno noce* L’organizzazione dell’Ordine si divide quindi in due commissioni, medica ed odontoiatrica, dotate di specifiche competenze istituzionali ed elette da organi elettorali diversi. La Commissione dell’Albo degli Odontoiatri *Presidente dentisti Rovigo
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Consulenza scientifica scientifica Studio dentistico dentiStiCo dott. Mauro Dr.ssa AlessiaRubinato Berti Via don eugenio Bellemo Ambulatorio di Adria: Via Chioggia 10 (Ve) A.Mario, tel. 041405006 Adria (RO) tel. 0426 908221 fax. 04155091055 Ambulatorio di Rosolina: Via S.D’Acquisto, 19 Studio(RO) dentiStiCo Rosolina tel. 0426 340110 dott. lucio Vianello V.le Verona 3/ASottomarina di Chioggia (Ve) Oftalmologia tel. 041 401133Camellin: Dott. Massimo Via Dunant, 10 - Rovigo MediCinA tel. 0425 411357 francesco Sacco dott. segreteria@sekal.it mail: Via f. Borromini, 11 - Mira (Ve) tel. 041 421836
Studio dentiStiCo dott. Mauro Rubinato Via don eugenio Bellemo Chioggia (Ve) FISIATRA tel. 041405006 Dott. Giovanni Barbetta fax. 04155091055 Medico Chirurgo specialista in Medicina Fisica e Studio dentiStiCo Riabilitazione dott. lucio Vianello Medico Fisiatra presso il V.le Verona 3/APoliambulatorio Vespucci Sottomarina di di Chioggia Chioggia (Ve) (Ve) Sottomarina tel. 041 401133 MediCinA dott. francesco Sacco Via f. Borromini, 11 - Mira (Ve) tel. 041 421836
Il Glaucoma: diagnosi precoce e terapia
Studio dietiStiCo dott.ssa Rita Smanio Rovigo, Badia Polesine, Solesino, uesta patologia dell’occhio è molto frequenteterme, nelle persone Monselice, Battaglia anziane ed è caratterizzata tipicamente da un aumento della tel. 3491250982 pressione oculare. In queste circostanze la pressione dell’occhio tende a “sfogarsi” sulla testa del nervo ottico, struttura nervosa che collega l’occhio al cervello. Noi osserviamo, nei pazienti glaucomatosi, un’escavazione della testa del nervo ottico. In realtà le cose sono un po’ più complesse in quanto esistono glaucomi a bassa pressione in cui la sofferenza del nervo ottico continua nel tempo a dispetto di una pressione perfettamente normale. Generalmente la pressione dell’occhio tende “fisiologicamente” ad aumentare con l’età fino a poter raggiungere un valore patologico che richiede una terapia medica. E’ proprio la precocità della cura che previene i gravi danni visivi che questa malattia comporta. Nelle forme gravi si riduce il campo visivo per cui i pazienti hanno sensazione di vedere attraverso il “buco di una serratura”. Ovviamente ci sono tutte le condizioni intermedie ma generalmente se il paziente percepisce una diminuzione visiva serale ed ha la sensazione di limitazione del campo visivo, il processo è già avanzato. La diagnosi precoce può essere effettuata con la misurazione della pressione oculare ma, nei casi a bassa pressione, questo metodo non è abbastanza sensibile. Un sistema relativamente recente (da circa 10 anni), permette di studiare la forma del nervo ottico e lo spessore delle fibre nervose che escono dallo stesso per proseguire il loro percorso sulla retina (OCT). Questo esame, assolutamente non invasivo, è un esame fotografico con una scansione laser e ci permette di monitorare l’andamento nel tempo delle fibre nervose del paziente. Avremo quindi due esami fondamentali, il campo visivo, esame funzionale, e l’OCT del nervo ottico, esame studi anatomico. La terapia medica iniaccertato da numerosissimi che lo sport è ideale per prozialmente teggere si avvale e migliorare di colliri l’effi concienza vari principi cardiovascolare, attivi, tutticontrollando con lo scopoil di ridurre colesterolo la produzione HDL, l’iperovimento di liquido interno aumenta all’occhio il dispendio od di aumentare di calorie, lo attiva scarico il metabolismo dello stesso.eDobbiamo contribuisce quindi ad una pensare sensazione all’occhio di benessere come ad un generale. pallone riempito di liquido e questo liquido viene prodotto e scaricato nella giusta misura. Nel caso in cui la terapia farmacologica non sia efficace si procede ad un trattamento laser che ha lo scopo di ripulire il filtro di scarico. L’ultima spiaggia, in caso di glaucomi che si aggravano con pressione alta o con pressione normalizzata, è l’intervento chirurgico. Quest’ultimo ha lo scopo essenziale di abbassare fortemente la pressione interna dell’occhio e deve essere
Q
Studio dietiStiCo dott.ssa Rita Smanio Rovigo, Badia Polesine, Solesino, Monselice, Battaglia terme, tel. 3491250982
lo sport come medicina naturale Muoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene
È
Il Dr. Massimo Camellin
effettuato quando il glaucoma non è troppo avanzato. Infatti questa chirurgia, basata generalmente sull’impianto di valvoline, può avere un decorso post operatorio delicato, nel senso che la pressione inizialmente può essere troppo bassa e rallentare il recupero visivo. Una complicanza invece a lungo termine è la perdita della filtrazione e la necessità di re intervenire per abbassarla nuovamente. Queste poche righe servono solo a spiegare l’importanza di una diagnosi precoce in una malattia che se trascurata porta alla cecità. In generale possiamo affermare l’importanza di un controllo medico della pressione oculare e dell’aspetto del nervo ottico dopo i 40 anni di età. Dott. Massimo Camellin: Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357 mail: segreteria@sekal.it
L’Editoriale Segue da pag.
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L’IMPORTANZA DI VACCINARSI
di francesco noce*
Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinformati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infondati, ci spingono lontano dal progresso scientifico e dalla necessaria attenzione alla prevenzione. L’ influenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie. Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia influenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fibrocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infiammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezione indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’influenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati. Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfluenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ efficacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti. Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati somministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintomatici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfluenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafilattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunodeficienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta. Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a profilassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profilassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.
*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
ODONTOIATRIA, LA STORIA E LE NORME IN MATERIA
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( CAO) e’ eletta dagli iscritti all’Albo stesso ed è’ composta dai 5 odontoiatri che , nelle elezioni, hanno conseguito il maggior numero di preferenze. In seno alla commissione viene eletto il Presidente. La CAO può quindi essere definita “ garante” dei valori etici e deontologici della professione odontoiatrica nei confronti dei cittadini. Tra i compiti fondamentali della Commissione vi sono : A. L’esercizio del potere disciplinare nei confronti dei sanitari iscritti all’Albo B. L’interposizione, qualora richiesto, nelle controversie fra sanitario e sanitario, o fra sanitario e persona o Enti, procurando la conciliazione della vertenza e, in caso di non riuscito accordo, dando il suo parere sulle controversie stesse. Le prerogative della Commissione per ciò che riguarda le funzioni sue proprie sono le seguenti: • Indipendenza: pur convivendo con l’Ordine dei Medici Chirurghi , e’ completamente indipendente e svincolata rispetto a quest’ultimo è ha facoltà di prendere decisioni e determinare i propri orientamenti e la propria volontà in modo del tutto autosufficiente. •Tutela del cittadino: la CAO sotto questo punto di vista può essere considerata organo “ausiliario” dello Stato. • Vigilanza sulle pratiche professionali scorrette e principalmente sul l’esercizio abusivo della professione odontoiatrica. • Potere sanzionatorio nei confronti dell’iscritto reo di comportamenti in contrasto e/o violazione del Codice Deontologico. L’ordinamento deontologico e’ indipendente addirittura dal giudicato penale o civile. l’attività della CAO non può mai prescindere dall’utilizzo e dall’applicazione del suo più importante strumento: il Codice di Deontologia Medica. di dott. Bruno noce* *Presidente dentisti rovigo
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lo sbiancamento dentale Denti bianchi più luminosi per un sorriso naturale Quali elementi dobbiamo considerare prima di valutare questo tipo di trattamento? Quali sono attualmente le tecniche più sicure ed efficaci? Elemento essenziale è fare una attenta verifica della salute dei tessuti del cavo orale. Una fase importante è il pre-trattamento, fare una buona igiene professionale per evitare sanguinamento delle gengive durante lo sbiancamento, e una buona remineralizzazione dei denti con applicazioni di fluoro e mousse alla caseina. Se sono presenti delle otturazioni, bisogna far controllare che siano perfettamente integre per evitare infiltrazioni. I dentifrici che promettono un effetto ‘sbiancante’ servono a qualcosa? I dentifrici contengono sostanze leggermente abrasive che tolgono i pigmenti superficiali, ma non sbiancano i denti. Non ne va fatto un uso sconsiderato perchè possono abradere le superfici smaltee dei denti. Il trattamento sbiancante deve essere effettuato da personale sanitario qualificato: dottori in odontoiatra o dottori in igiene dentale. Quali sono le tecniche di sbiancamento ad oggi utilizzate? Lo sbiancamento è un processo chimico di ossidoriduzione che può essere fatto con perossido di idrogeno o perossido di carbammide, con tecnica domiciliare o professionale (alla poltrona). Nello sbiancamento professionale alla poltrona si utilizza un perossido di idrogeno o di carbammide con percentuali elevate applicato sulla superficie dei denti
dal professionista dopo aver accuratamente protetto con una diga foto-polimerizzabile i tessuti molli. Nella tecnica domiciliare si utilizzano percentuali piu’ basse di sostanza sbiancante ed il trattamento deve durare per 15 giorni con applicazioni di mascherine individuali sulle quali viene apposto il gel. Perche preferire i prodotti professionali ai prodotti commerciali piu pubblicizzati? I prodotti professionali (utilizzati dallo specialista) riescono a penetrare all’interno della struttura del dente dissolvendo sia i coloranti di origine genetica che quelli ambientali. I prodotti sbiancanti in libera vendita al pubblico hanno concentrazioni di sbiancante basse per motivi di sicurezza. Per la stessa ragione i risultati sono modesti e di breve durata. Potrebbero insorgere effetti collaterali? La sensibilità dei denti è un effetto collaterale relativamente comune dello sbiancamento dentale. Se la sensibilità si verifica, è spesso temporanea e scompare una volta completato il processo di sbiancamento. Quanto tempo durano i risultati di uno sbiancamento dentale? I risultati di uno sbiancamento dentale sono molto stabili, lasciando il colore ottenuto a lungo. Tuttavia ci sono alcuni fattori che possono influenzare la durata dei risultati, quali la genetica, la dieta, l’età, alcuni farmaci e certe abitudini (quali il fumo). In tali situazioni è consigliabile ricorrere a dei veloci trattamenti di richiamo.
Lo sbiancamento dentale è per tutti? Lo sbiancamento dentale è un metodo sicuro e confortevole per avere un sorriso più luminoso e denti più bianchi. I risultati e il tempo di trattamento variano a seconda del livello di colorazione e della specifica discromia. Corone, ponti, otturazioni e faccette non vengono sbiancati e il trattamento non deve essere eseguito durante la gravidanza e su minori di 18 anni. Il nostro studio dentistico ti potrà aiutare a scegliere il trattamento che meglio si adatta alle tue esigenze.
Piedi piatti: conseguenze e rimedi
Diversi studi hanno evidenziato che i bambini affetti da piattismo, possono, da adulti, sviluppare maggiormente complicanze secondarie
Dott. Barbetta che cos’è il piede piatto? Il piede piatto è una patologia molto comune ed è determinata dalla caduta della volta plantare a volte accompagnata anche dal valgismo del calcagno. Nella prima fase della deambulazione dai 12 mesi di vita fino ai 4 anni questa anomalia può essere fisiologica e far parte della normale crescita del piede, infatti il piede tenderà a corregge tale situazione, se lieve o moderata, in maniera spontanea nell’arco di alcuni anni. Solo in alcuni casi, nei quali il piattismo è di entità maggiore, risulta consigliabile indossare plantari atti a migliorare, correggere l’appoggio del piede e facilitare la normale maturazione del piede stesso. Che consigli da per i bambini con piattismo? Fin dai primi passi, nei bambini con tendenza al piattismo, è bene seguire alcune regole che aiuteranno lo sviluppo sano del piede in quanto sono proprio i movimenti e una specifica ginnastica ad aiutare uno sviluppo normale, quindi: insegnategli ad afferrare
Dott. Giovanni Barbetta
le cose con i piedi (pezzi di stoffa, palline, piccoli oggetti, sassi ecc.); fateli camminare sulle punte; fateli camminare sui talloni; fateli camminare a piedi nudi specie su terreno irregolare (prato, sabbia, ecc.). Camminare scalzi su superficie irregolare risulta essere uno dei metodi più efficaci per dare ai piedi dei bambini uno sviluppo normale e corretto. Perché trattare il piattismo? In realtà il piattismo non rappresenta una patologia in senso stretto, nel senso che solo una piccola parte dei pazienti affetti da piattismo lamentano una sintomatologia dolorosa. Diversi studi hanno però evidenziato che i
bambini affetti da piattismo, in particolare solo quelli con retropiede valgopronato e con ginocchia particolarmente valghe (maggiormente se in sovrappeso), sviluppano maggiormente da adulti complicanze secondarie e quadri algici che possono influenzare negativamente la qualità di vita e la possibilità di praticare senza problemi alcuni sport. Pertanto ritengo importante valutare bene la deambulazione e l’appoggio corretto dei piedi dei nostri bambini con controllo dal proprio pediatra ed eventualmente un approfondimento specialistico fisiatrico.
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VENDESI VENDESI In Località Passetto Casa accostata disposta su due livelli In località Cavarzere, schiera centrale di nuova con entrata, sala, soggiorno, cucina, cucinino, 3 camere da letto matrimoniali, 2 bagni, capannone, mansarda costruzione disposta su due livelli, dotata di tutti i non abitabile e scoperto di proprietà. conforts, con buone finiture. Classe energetica “E”. Classe energetica non definita “G”. Euro 110.000 tratt.Rif.A1237 Euro 185.000 tratt. Rif.A1422
VENDESI A Cavarzere Appartamento al piano secondo di recente costru- zione, dotato di tutti i conforts, composto da ingresso, soggiorno con ampio angolo cottura,2 camere da letto, bagno con vasca, bagno-lavanderia, due terrazzi, ampio garage e posto auto. Classe energetica “E”. Euro 147.000 Rif.A0655
VENDESI In Località Cavarzere zona centrale, Appartamento ubicato al piano 1°, su fabbricato di recente costruzione, dotato di ascensore, in ottime condizioni, composto da soggiorno con angolo cottura, 2 camere da letto, bagno, ripostiglio, ampio terrazzo, ampio garage e posto auto esclusivo. Classe energetica “F”. Euro 125.000 Rif.A1134
VENDESI VENDESI VENDESI In località Grignella di Cavarzere Rustico singolo da In località Cavarzere Villa singola su due livelli, ristrut- In Cavarzere Villa singola tutta al piano terra composta da ingresso, cucina, soggiorno, 1 camera da letto ristrutturare completamente, composto al piano terra da turata a nuovo, composta da cucina, salotto, 2 camere garage di mq.40 con giardino ed orto 3 stanze oltre al pollaio ed al primo da ulteriori 3 stanze da letto, bagno, locale lavanderia con annesso terreno matrimoniale, di complessivi mq.5000. Possibilità di ampliamento. con sovrastante soffitta. Classe energetica “G”. di complessivi mq.1.250. Classe energetica “F”. Classe energetica “F”. Euro 45.000 tratt. Rif.A1201 Euro 160.000 Rif.A1218 Euro 140.000 Rif.A1036
VENDESI VENDESI VENDESI VENDESI VENDESI A Cavarzere Casa signorile, accostata, di ampia A Cavarzere in zona centralissima, porzione di bifamilia- A Cavarzere Casa accostata da un lato, tutta al In località Cavarzere Schiere di recente costruzione, A Cavarzere Appartamento al piano terra su palazzina di re di ampia metratura, disposta su tre livelli, parzialmente metratura, disposta su quattro livelli, con cucina, salotto, piano terra, completamente da ristrutturare, composta su tre livelli, con ingresso, soggiorno, cucina, 2 letti, sole 4 unità, composto da ingresso, soggiorno, cucina, 2 sala pranzo, 6 camere da letto, 3 bagni, mansarda ristrutturata ed ancora da ultimare, con annesso parco da ingresso, salotto, cucinino, 1 camera da letto 2 bagni, due terrazzi, soffitta di mq.25 e garage. camere da letto, bagno, ripostiglio, giardino con annessi ed matrimoniale, al grezzo e giardino di proprietà di circa mq.1.000. di circa mq.1.500, garage esterno e con possibilità di bagno e cortile da due lati. Possibilità di Classe energetica “F”. area edificabile di mq.240. Classe energetica non definita Classe energetica non definita “G”. dependance. Classe energetica non definita “D”. ampliamento. Classe energetica “G”. Info in agenzia. Rif. A0934 Info in agenzia. Rif.A0736 Euro 180.000 Rif.A1303 “G”. Euro 65.000 IN RENDITA Rif.A1507 Euro 25.000 Rif.A0949
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