Cavarzere sett2013 n124

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di Cavarzere

AMBULATORIO mese dell VETERINARIO prevenzionae contro la filari PEGOLOTTE osi • Vaccinazioni e profilassi filaria • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi

Dr. Milan Roberto ord. Vet. PD 538

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Via Stazione, 13 Pegolotte di Cona (VE) APERTO TUTTI I POMERIGGI E SABATO MATTINA

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 124 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Primo piano Imu, Irpef e Service tax: amministrazioni locali in affanno pagg.

Parrocchie Si celebra a Cavarzere l’anno di San Mauro

A Cavarzere Il sindaco e la giunta presentano il bilancio alla cittadinanza

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www.lapiazzaweb.it

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EDITORIALE

Scacchi viventi, cona si prende la rivincita su cavarzere

Il Vajont non ci ha insegnato nulla di germana urbani

Una bella serata di divertimento si è svolta sabato 21 settembre a Pegolotte di Cona: alla presenza di un pubblico davvero numeroso si è tenuta, nella nuova piazza intitolata all’aviatore Dario Trentin, una partita di scacchi tra le città di Cona e di Cavarzere. pag. 14

concerto e master class in omaggio al maestro serafin

Il tradizionale concerto “Omaggio a Tullio Serafin” giunge quest’anno alla sua edizione numero trentacinque. Un importante traguardo che si realizza nel 2103, anno ricco di significative ricorrenze per la grande musica. pag. 16 10%

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In vendita a prezzi calmierati gli alloggi Erp

I cittadini avranno la possibilità di acquistare le 19 abitazioni come prima casa a prezzi più bassi rispetto al mercato generale

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opo quasi due anni di attesa vissuta dalla comunità locale, è ormai imminente la vendita degli alloggi Erp di Cavarzere. I cavarzerani attendevano con trepidazione questa buona notizia, dato che in moti avevano dimostrato interesse per l’acquisto delle ex case dello Stato. Lo scorso 30 aprile il consiglio comunale di Cavarzere aveva infatti approvato l’alienazione di 19 alloggi sfitti di proprietà comunale. Nel dettaglio, si tratta degli al-

loggi di via M. Polo, precisamente i civici 17/23/35/41/55/57/77, di corso Europa per i civici 10D/10H/10M/10N/14H/14M/14N, via Pavanello con il civico 26, via XXIV Maggio e il civico 18, via C. Battisti e i civici 4A /9° e infine via Turati con il civico 3D. Il primo cittadino Henri Tommasi dà con entusiasmo questa notizia: “Eravamo davanti a una procedura alquanto lunga, come la perizia di stima delle abitazioni,che sono state accatastate e frazionate una a

una. Ora i cittadini avranno la possibilità di acquistare queste abitazioni come prima casa a prezzi calmierati e più bassi rispetto al mercato generale. Si tratta dunque di una buona occasione, che i cittadini attendono da tempo, per l’acquisto della prima casa”. Il primo esperimento d’asta, che sarà indetto entro il 21 ottobre prossimo sarà riservato alle persone fisiche interessate all’acquisto della prima casa.

L’Intervento

Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire

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idimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. A volte bastano poche parole, una presa di posizione netta e, forse, tutto può cambiare, svoltare. Anche il destino di una sola persona o di intere comunità. Così sarebbe stato per Longarone 50 anni fa se l’interesse di pochi sulla diga e i profitti che avrebbe prodotto, non avesse prevalso criminosamente sull’interesse di molta povera gente. Guardando al Veneto di oggi e ripensando al disastro del Vajont vien da dire che non abbiamo imparato niente. Con l’autunno arriveranno le piogge. Una volta erano una benedizione, oggi le scongiuriamo come un nuovo flagello. Le esondazioni frequenti, gli allagamenti improvvisi che paralizzano le nostre città ci hanno insegnato a temerle ma soprattutto hanno reso evidente che la rete idrica e la terra, che ancora respira libera dal cemento, non bastano più ad assorbire l’acqua che cade dal cielo. Eppure chi ha il potere di farlo continua a progettare strade, nuovi quartieri, grandi ospedali. Nemmeno la crisi segna una battuta d’arresto in questa corsa al cemento. Non ci sono più soldi per nulla eppure sulle grandi opere non si torna indietro. continua a pag.

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Biglietteria Pullman

di Marco Pavin*

“P

rossimità attiva”, questa la proposta del presidente dell’Upa Roberto boschetto, tra chi amministra e chi produce. Un nuovo patto, intendo, che sia fondato non sulla logica dello scambio (di consenso, di interessi), ma sulla trasparente “coalizione”... *Presidente Confindustria Padova

continua a pag.

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“Sento, ma non capisco le parole” È questo il primo campanello di allarme da non sottovalutare. Se trascurato, l’udito va incontro a un probabile peggioramento che danneggia la vita sociale e professionale. Inizialmente il deficit uditivo si manifesta con una ridotta comprensione delle consonanti, fondamentali per capire le parole. Come si vede nel grafico a fianco, come non distinguere più alcune lettere sul pannello visivo compromette la visione, così la perdi-

Non sottovalutare i primi sintomi L’argomento interessa circa 7 milioni di persone in tutta Italia. Le cause? Città sempre più rumorose, invecchiamento, ereditarietà, l’abuso di apparecchi musicali, per citare solo le più comuni. Il calo dell’udito avviene gradualmente e in maniera indolore. Indizi importanti da non sottovalutare sono: la percezione meno nitida dei suoni, la difficoltà a sostenere una conversazione in ambienti rumorosi, il disorientamento dovuto alla ridotta capacità di individuare la provenienza dei suoni. Spesso inizia con la sensazione di “sentire ma non capire le parole”, il volume della Tv è sempre troppo basso, campanello e telefono squillano a lungo e invano. Il calo di udito si può risolvere con successo. Quando si tratta di problemi di udito nessuno deve sentirsi solo. Gli specialisti ci rassicurano sulla possibilità di intervenire con successo. Basta eseguire un test dell’udito - veloce, preciso e gratuito - presso un centro specializzato e cercare insieme all’audioprotesista la soluzione su misura per le proprie esigenze.

ta di alcuni indizi uditivi compromette la capacità di capire le parole. Dopo i 50 anni, una persona su due ha più difficoltà a capire le parole che contengono consonanti come s, t o f; le vocali invece vengono capite meglio. Questa perdita limita la capacità di capire le parole, per questo è importante

mettere a fuoco il problema e risolverlo con le moderne tecnologie.

Basta al volume della Tv troppo alto Guardare il programma preferito, in famiglia o con gli amici, torna ad essere un piacere. Basta con i disagi del passato, il volume troppo alto, i litigi in famiglia e con i vicini. Grazie alla

tecnologia Bluetooth l’audio della Tv viene trasmesso direttamente senza fili all’apparecchio acustico. Sentire bene tutti, a un volume giusto, per ritrovare la serenità.


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Oggi si può ricreare l’udito stereofonico Noi sentiamo con entrambe le orecchie ed è proprio grazie a questa interazione che possiamo localizzare la provenienza dei suoni e distinguere un interlocutore dall’altro in presenza di più voci. Quando l’udito peggiora, diventa difficile individuare le sorgenti sonore e orientarsi con sicurezza. Gli apparecchi Oticon di ultima generazione ripristinano l’udito stereofonico: ovvero un udito bilanciato a 360° che offre una percezione tridimensionale del suono. In questo modo, si contrastano i suoni indesiderati, mettendo in primo piano i suoni specifici e la voce, localizzandone correttamente la provenienza.

ra sono i micro apapparecchi OTICON “Open” dotati di Intelligenza Artificiale e di Bluetooth. L’Intelligenza Artificiale fa sì che i nuovi apparecchi OTICON si focalizzino sulla voce, che riguadagna chiarezza. La configurazione “Open” OTICON lascia l’orecchio libero evitando il senso di occlusione e l’accumulo di cerume. La tecnologia Bluetooth consente ai nuovi apparecchi acustici OTICON di collegarsi senza fili a telefoni fissi, a cellulari, TV, trasformandoli in micro cuffie personalizzate. Per chi ha bisogno di usare due apparecchi acustici, una micro antenna, invisibile dall’esterno, fa sì che questi “parlino” fra loro senza fili, ricostruendo l’udito stereofonico e bilanciato a

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EDITORIALE

segue da pag.

Il Vajont non ci ha insegnato nulla

Protezione civile

ricerca delle persone scomparse, si fa formazione Un “addestramento” speciale per i volontari della Protezione civile della provincia, chiamati ad una giornata di formazione sulle modalità di ricerca delle persone scomparse, fenomeno in aumento anche nel territorio del Veneziano. Il seminario si è svolto lo scorso 3 ottobre, ospitato dall’auditorium dei Vigili del Fuoco di Mestre. Vi hanno partecipato circa 150 volontari, provenienti da vari gruppi e associazioni. La Protezione civile svolge infatti un ruolo importante in caso di persone scomparse, in quanto concorre, in ausilio alla Provincia di Venezia, insieme alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco, alle operazioni di ricerca, così come disposto nel marzo 2011 dal Piano per la ricerca delle persone scomparse, uno dei primi in Italia.

E ancora una volta ci si deve chiedere a vantaggio di chi vadano queste scelte. L’inchiesta che vede coinvolti gli ingegneri veneti Baita e Mazzacurati la dice lunga in merito, ma è solo la punta di un iceberg. Basta seguire la cronaca per cogliere come attorno ai grandi progetti veneti vi siano molte falle di trasparenza e di legalità e conflitti di interessi in atto, senza contare il rischio ormai documentato di infiltrazioni mafiose. Contro la speculazione che cancella il territorio agricolo e intere comunità si alza sempre più spesso la voce di comitati territoriali in difesa dell’ambiente. Persone informate che chiedono di prendere parte con meccanismi democratici alle decisioni per lo sviluppo del territorio. Che chiedono un’inversione di tendenza perchè, soprattutto oggi, il tema delle grandi opere rischia di essere per la nostra Regione un nodo cruciale. Il Veneto ha un triste primato dal punto di vista ambientale: è la regione più cementificata d’Italia. Il consumo di suolo agrario è passato dai 72 milioni di mq all’anno negli anni Ottanta ai 182 milioni mq all’anno dal 2000 in poi. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno tra il 2000 e 2010. Inoltre, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di un milione di abitanti. Occorre chiedersi davvero se continuare a costruire e a cementificare sia davvero la via giusta per la garantire ripresa economica e benessere ai veneti. Credo che a 50 anni dalla tragedia del Vajont la risposta debba essere un’altra e che si componga proprio di quelle poche parole che Don Albino Bizzotto ha consegnato al Consiglio regionale veneto invitando la politica al programmare nuove forme di sviluppo sostenibile. Il prete padovano è stato protagonista ad agosto di un lungo digiuno in nome dell’ambiente e quando è stato invitato ad intervenire a palazzo Ferro-Fini ha messo uno in fila all’altro i numeri che lo preoccupano, quelli sul consumo di suolo, sulla necessità di salvaguardare l’agricoltura, il fabbisogno alimentare e la terra in generale. Ridimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. di Germana Urbani

le nostre condoglianze a mauro Condoglianze al nostro direttore Mauro Gambin che ha perso la mamma, mancata prematuramente lo scorso settembre. L’editore, tutta la redazione, l’amministrazione, la grafica e l’area vendita di Give Emotions sono vicini a Mauro in questo momento di lutto e di grande dolore.

Al via le serate del Cai

Tel. 0426 300363 - Fax 0426 311799 essebi.ecologia@alice.it

Parte a Mirano una rassegna di 7 serate culturali organizzate dal Cai. Il primo appuntamento è per il 16 ottobre alle o 20.45, al Teatro di Villa Belvedere di Mirano. Per la serata di apertura del corso “sentieri verso l’equilibrio” verrà rappresentato lo spettacolo teatrale “il ritratto della salute, scalare una montagna chiamata vita”, a cura di Mattia Fabris e Chiara Stoppa con Chiara Stoppa, Produzione Compagnia Atir. Info www.caimirano.it.

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Pesca

Lutto

A Mirano

Cell. 347 7734718 Alberto Giorio

piattaforma web per valorizzare le produzioni La Provincia ha richiesto un finanziamento alla Regione del Veneto nell’ambito del programma “Fondo europeo della pesca” per realizzare il progetto di una “Piattaforma web per la valorizzazione delle produzioni alieutiche tradizionali della costa veneziana”. L’obiettivo è quello di creare l’incrocio fra domanda e offerta di prodotti ittici pescati nella fascia costiera veneziana da Chioggia a Bibione.

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Cavarzere sviluppo economico Un tavolo intercomunale per rilanciare il territorio pag.

Via dei martiri

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Scavi, Belloni e Zulian criticano le scelte dell’amministrazione

Boscochiaro

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Don Benvenuto va “in pensione” da parroco pag.

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Provincia Laguna

Porto Marghera

Regione

Fondi per i lavoratori Vynils

In primo piano

Grandi navi, scontro tra Porto e Ministero pag. 20

scuola

Le risposte della scuola ai bambini con Dsa

società

Donne eccellenti, anche in tempo di crisi

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il personaggio

Gioco d’azzardo: una patologia e un mercato per le mafie pagg. 32-33

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I 35 anni della Banda musicale cittadina di Chioggia pag. 26

pag.

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Vynils di Porto Marghera: soluzione parziale per i prossimi mesi. Sono stati stanziati nelle scorse settimane 120 mila euro dalla Regione per quei lavoratori che continueranno a garantire la sicurezza e il presidio ambientale, in pratica 66 lavoratori percepiranno 400 euro in più per sei mesi che si aggiungono alla cassa integrazione. Sarà la Provincia di Venezia a coordinare e rendere praticabile l’utilizzo dei fondi da un punto di vista procedurale e organizzativo

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese IMPOSTE Nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, per la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto abbiamo pagato nel 1980

Tasse da record soffoc

di Alessandro Abbadir

E’ scattato l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, colpirà soprattutto le fasce meno abbienti della nostra regione

La Tares si è rivelata un salasso ben più ampio delle imposte Tia – Tarsu precedenti

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asse si ma quali? La repentina crisi di governo, e la sua soluzione con la messa in un angolo dell’ex premier Silvio Berlusconi, non hanno sciolto il dubbio agli italiani e ai veneti. Cosa si pagherà? Per cominciar,e dato sconcertante: nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, denuncia la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto pagato nel 1980 (5.272 euro pro capite). Questo è riconducibile al fatto che le stime della Cgia hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente (DL 63/2013 “proroga agevolazioni fiscali Irpef ristrutturazione edilizia e risparmio energetico”, DL 69/2013 “del fare”, DL 76/2013 “differimento aumento Iva” e DL 102/2013 “abrogazione prima rata Imu”). Nel momento in cui scriviamo l’aumento dell’Iva è scattato dal 21 al 22% . Una misura che deprimerà i consumi. Vediamo gli effetti nel dettaglio per il Veneto. “L’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22% - spiegano in una nota Unioncamere Venete - comporterà nella nostra regione una contrazione dei consumi di 61 milioni di euro nell’ultimo trimestre 2013 e di 251 milioni nel 2014, mentre gli investimenti si ridurranno di ulteriori 40 milioni di euro quest’anno e di 158 nel 2014”. Nel complesso il Veneto perderebbe una quota

l’appello degli induStriali padovani al miniStro zanonato

“Si ripristini la deducibilità dell’Imu sui fabbricati produttivi e sugli alberghi”

L

a deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef dell’Imu che grava su fabbricati produttivi e alberghi, sparita nell’ultima versione del decreto legge 102 del 31 agosto, avrebbe consentito alle imprese venete un risparmio d’imposta di 90 milioni di euro, alleggerendo un gettito Imu 2013 stimato in 652 milioni, il 35,1% più del 2012, ma addirittura +112% rispetto all’Ici 2011. La marcia indietro del Governo è suonata come una beffa, dopo che le bozze del decreto davano per certo l’inserimento dello sconto fiscale sui beni strumentali alle attività produttive. Fino al ripensamento finale: né abolita l’Imu per le imprese né resa deducibile, seppure parzialmente (e non dall’Irap). La stima è di Confindustria Padova che, partendo dai dati dell’Agenzia del Territorio, ha stimato il gettito Imu 2013 dal sistema produttivo regionale e quindi calcolato quale sarebbe stato il risparmio d’imposta per effetto della deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef. “Gli imprenditori sono stanchi di promesse fatte e non mantenute - ha dichiarato il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin (in foto)-. Come è pensabile ritrovare un sentiero di crescita se alla prova dei fatti il sistema produttivo, vero motore del Paese, è trattato alla stregua di Cenerentola di ogni decisione di politica economica e fiscale? Così si deprimono le aspettative e la ripresa resta una chimera”. Da qui l’appello al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato perché “si trovino gli spazi per ripristinare nella legge di stabilità la deducibilità dell’Imu”.

di Pil intorno ai 105 milioni nel 2013, e in 420 milioni a partire dal 2014. Per l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie, l’aumento farebbe crescere l’incidenza dall’attuale 15,6% al 16,1% con uno scostamento del +0,47%. Gli effetti sarebbero più pesanti per le famiglie con reddito basso. Lo scostamento sarebbe dello 0,82% per i nuclei familiari nel primo decile (cioè la decima parte meno abbiente della popolazione) mentre si ridurrebbe al +0,16% per le famiglie più ricche. Con l’aumento dell’Iva, a pagare il conto più salato a livello nazionale, saranno le famiglie della provincia autonoma di Bolzano: l’aggravio medio annuo sarà pari a 135 euro. Seguono quelle venete, con 113 euro, quelle emiliano – romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro. Le realtà meno colpite, invece, saranno quelle del sud. Per questo sono tanti gli appelli al governo per bloccare questo provvedimento. Giuseppe Bortolussi dice: “Il governo abbassi l’Iva, ma senza aumentare le tasse. I problemi sono molti: gli esodati, il rifinanziamento della Cig in deroga, la seconda rata dell’Imu, il rientro del rapporto deficit/Pil sotto il 3%. Sarebbe opportuno ripartire dall’Iva che, purtroppo, è aumentata di un punto”. Bortolussi fa una precisazione: “La riduzione dell’aliquota dal 22 al 21% non dovrà avvenire attraverso l’introduzione di nuove tasse. Si prevedeva che il mancato aumento dell’Iva fosse coperto da un ritocco all’insù delle accise sui carburanti e da un aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese. Bisogna trovare nuove

coperture agendo sulla spesa pubblica improduttiva: stop ad ulteriore incremento del carico fiscale”. Ma non è solo l’Iva a preoccupare. Un salasso arriverà anche dalla Tares, la tassa sui rifiuti in vigore da quest’anno. Quest’anno l’importo medio dovrebbe attestarsi sui 450 euro a famiglia. La Tares costerà agli italiani 2 miliardi in più di quanto pagavano con la Tarsu/Tia. Tra il 2000 ed il 2013 l’aumento delle bollette relative al servizio di asporto rifiuti è stato del 67 per cento: se tredici anni fa ogni famiglia pagava mediamente 270 euro, con la Tares l’esborso medio per ciascun nucleo si attesta sui 451 euro. “Come è possibile che nel 2013 le famiglie paghino un importo così pesante – su chiede il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5 per cento e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di oltre il 30 per cento?”. Il cuore della ex Finanziaria sarà, la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale con l’obiettivo di rendere più pesante la busta paga dei lavoratori. Saranno previsti sgravi fiscali per le start-up innovative. La seconda rata dell’Imu si pagherà? Mistero. Ad ora sembra che il governo avrebbe intenzione di ripristinare l’Imu per quel 10% di famiglie che possiedono immobili di lusso, per coprire le nuove esigenze finanziarie si punta alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica.


Argomento del mese 5 8 Argomento del mese Dopo l’Imu sulla prima casa

Foto grande di case foto piccola Marco stradiotto, se possibile recente

cano l’economia veneta Tagli agli sprechi

L’Anci contesta le dismissioni delle società di Alessandro Abbadir

S

prechi pubblici e tasse da pagare. Fra i provvedimenti che accompagnano le azioni di taglio nelle pubbliche amministrazioni c’è quella che prevede che i comuni dovranno dismettere le proprie società, a meno che queste non abbiano chiuso in utile gli ultimi tre esercizi. Il termine fissato al 30 settembre è stato prorogato ma non mancano le polemiche. Si tratta di un provvedimento che nelle intenzioni intendeva restringere le aree di spreco e risanare i conti pubblici, limitando anche il malcostume delle assunzioni imposte da logiche clientelari. Così entro la fine del 2010 i Comuni fino ai 30 mila abitanti avrebbero dovuto liberarsi di tutte le partecipazioni (per i Comuni fra i 30 e i 50 mila entro il settembre 2014), termine poi portato appunto al 30 settembre 2013. Insomma sono passati quasi tre anni e si parla di una nuova proroga. I Comuni a rispettare i termini non ci pensano proprio. Anci Veneto è chiarissima, e contesta alla radice le motivazioni del provvedimento. Il presidente dell’Anci Veneto va giù pesante “È una norma insulsa – dice Giorgio Dal Negro (nella foto), presidente di Anci Veneto e sindaco di Negrar, in provincia di Verona – che fa di un’erba un fascio senza distinguere le singole situazioni”. Sulla stessa linea Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vicenza), e presidente commissione finanza locale per l’Anci Veneto. Per Marchioro si può anche pensare che le ”motivazioni alla base del provvedimento siano sensate però la mia obiezione è di carattere economico: se ho una società che rispetta i parametri di mercato e magari mi garantisce un utile, perché mai dovrei dismetterla? Stabiliamo dei parametri finanziari e poi facciamoli rispettare a tutte le società controllate o partecipate dagli enti locali”.

spalla pag 5 per veneziane

Marco Stradiotto

Marco Stradiotto (Pd)

“Con la service tax maggiore equità” L

’abolizione dell’Imu sull’abitazione principale e la sua sostituzione con un‘imposta comunale sui servizi decisa dal Governo era una riforma necessaria. L’affermazione è dell’ex senatore del Partito democratico Marco Stradiotto, ed ex sindaco di Martellago, nel Miranese, ora impegnato con un gruppo di lavoro che, per conto di Sose Spa - una società creata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia per svolgere altre attività di studio e ricerca in materia tributaria - sta determinando i costi e i fabbisogni standard dei Comuni, delle Province e delle Regioni. L’esponente del Pd, si dice convinto sostenitore della riforma che introduce un’imposta più equa dell’Imu. “Chi ha ragionato sul piano teorico - sostiene Stradiotto - non ha considerato che le rendite catastali nel nostro Paese sono sperequate, sia tra i diversi territori che all’interno dello stesso comune. L’effetto pratico ha determinato che nello scorso anno vi siano stati cittadini “ricchissimi” che hanno versato, sulla prima casa, pochissima Imu e cittadini “poveri” che, sempre sull’abitazione principale, hanno pagato tantissima Imu”. Affermazioni argomentate con una serie di dossier, comparazioni e analisi sui dati del 2012. “L’Imu contiene due errori di fondo e un vizio che l’anno trasformata in un’imposta ancora più iniqua della vecchia Ici” afferma parlando di “un’imposta comunale trasformata in un’imposta mista. Ciò ha creato un mix perverso fra rendite catastali squlibrate, coefficienti moltiplicatori e detrazioni uguali per tutti”. “Questa iniquità - prosegue - andava risolta. La soluzione poteva essere quella di attendere la rideterminazione delle rendite catastali di tutti i fabbricati, come previsto dalla delega fiscale, quindi di rivedere sia il meccanismo dei coefficienti moltiplicatori sia quello delle detrazioni previste per l’Imu, ma il tempo necessario per fare tutto questo richiede un lavoro di alcuni anni mentre l’iniquità andava risolta subito. Il Governo ha trovato una soluzione che risponde sia alla necessità di rendere più equo il prelievo fiscale sia alla necessità di dare ai comuni uno strumento che possa garantire le risorse necessarie per erogare i servizi, consegnando ai comuni una reale autonomia finanziaria, in linea con quelli che sono i principi cardine del federalismo fiscale dove ad una maggiore autonomia deve corrispondere una maggiore responsabilità”. “Con l’abolizione dell’Imu sull’abitazione principale e con la previsione della service tax - riassume allora Stradiotto - si determina: una maggiore equità del prelievo fiscale tra i cittadini dello stesso Comune; un maggiore equilibrio del prelievo fiscale fra i diversi territori e tra i diversi comuni; una maggiore autonomia finanziaria dei comuni accompagnata da una maggiore responsabilità degli stessi che con il nuovo sistema possono calibrare in modo equilibrato l’imposta. La service tax è una vera imposta federalista che permette di valutare l’operato degli amministratori, permette al cittadino di valutare l’efficacia e l’efficienza dei propri amministratori, permette il: “pago,vedo,voto!”. Con un sistema fiscale sugli immobili basato sui metri quadrati e con delle detrazioni sulla base del numero dei residenti si riesce a garantire una maggiore equità e si risponde meglio al principio della progressività. Con il meccanismo della service tax si riconosce che la prima casa non produce reddito, ma invece produce la necessità di fruire di alcuni servizi collettivi offerti dal Comune e che vanno pagati (una sorta di canone condominiale per garantire i servizi e gli spazi comuni)”. “A distanza di 2 anni - conclude allora Stradiotto - viene approvata dal Governo una riforma dell’imposizione fiscale comunale che corrisponde alla stessa proposta che il Pd formulò nel 2011, è per questo che dico che per gli osservatori superficiali sbagliano quando considerano l’abolizione dell’Imu e la previsione della service tax come la vittoria del Pdl. In realtà si tratta della vittoria del buon senso e dell’equità”. O.J.


6 Cavarzere Edilizia residenziale Il sindaco Tommasi soddisfatto: “I cittadini possono acquistare a prezzi calmierati”

NEWS

Sono in vendita gli alloggi Erp

Sviluppo economico: Cavarzere, Chioggia e Cona

Si tratta delle case in via M. Polo, in corso Europa, nelle vie Pavanello, XXIV Maggio, C. Battisti e Turati

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di Melania Ruggini

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opo quasi due anni di attesa vissuta dalla comunità locale, è ormai imminente la vendita degli alloggi Erp di Cavarzere. I cavarzerani attendevano con trepidazione questa buona notizia, dato che in moti avevano dimostrato interesse per l’acquisto delle ex case dello Stato. Lo scorso 30 aprile il consiglio comunale di Cavarzere aveva infatti approvato l’alienazione di 19 alloggi sfitti di proprietà comunale. Nel dettaglio, si tratta degli alloggi di via M. Polo, precisamente i civici 17/23/35/41/55/57/77, di corso Europa per i civici 10D/10H/10M/10N/14H/14M/14N, via Pavanello con il civico 26, via XXIV Maggio e il civico 18, via C. Battisti e i civici 4A /9° e infine via Turati con il civico 3D. Il primo cittadino Henri Tommasi dà con entusiasmo questa notizia: “Eravamo davanti a una procedura alquanto lunga, come la perizia di stima delle abitazioni,che sono state accatastate e frazionate una a

una. Ora i cittadini avranno la possibilità di acquistare queste abitazioni come prima casa a prezzi calmierati e più bassi rispetto al mercato generale. Si tratta dunque di una buona occasione, che i cittadini attendono da tempo, per l’acquisto della prima casa”. Il primo esperimento d’asta, che sarà indetto entro il 21 ottobre prossimo sarà riservato alle persone fisiche interessate all’acquisto della prima casa; ciò in relazione ai fini istituzionali dell’ente che, in attuazione di detta previsione, esercita effetti calmieratori e perequativi sul mercato

immobiliare. La procedura d’asta sarà seguita dagli uffici dell’amministrazione comunale per cui per ogni informazione sarà possibile consultare il sito internet del comune (www. comune.cavarzere.it) oppure rivolgersi agli uffici tecnici del comune (331/3332251). Per tutte le prossime settimane è a disposizione un impiegato comunale che su richiesta della cittadinanza potrà far visionare gli immobili a chi ne farà espressa richiesta. Qualora il primo esperimento d’asta andasse deserto si procederà con un esperimento successivo, senza limiti di partecipazione alcuna al fine di conseguire i massimi risultati economici. I proventi derivanti dalle alienazioni saranno utilizzati per la manutenzione straordinaria del patrimonio abitativo comunale, per il recupero e la manutenzione straordinaria di quelli sfitti non inseriti nel piano di vendita, per l’eventuale costruzione e acquisto di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica.

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Un tavolo intercomunale per rilanciare le politiche del lavoro e le attività produttive

n tavolo intercomunale permanente per rilanciare lo sviluppo economico e i lavoro: il progetto, partito un anno fa tra Chioggia, Cavarzere e Cona ha funzioni propositive e consultive in materia di sviluppo economico, politiche del lavoro e attività produttive, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente. In particolare per la realtà cavarzerana, il primo incontro pubblico avverrà tra due mesi e coinvolgerà le parti sociali per monitorare e risolvere le criticità economiche del comune, unendo i diversi settori. La città ha assistito ad una pesante crisi nel settore tessile, il fiore all’occhiello del passato professionale, legato alle piccole e medie imprese locali, e da molto tempo non si assiste ad una ripresa. Senza contare le fabbriche chiuse, soffocate dalla crisi. Negli scorsi mesi gli incontri del tavolo di lavoro hanno coinvolto il direttivo per un primo studio sulle situazioni locali. Il tavolo, quale organo consultivo e luogo di confronto tra le diverse realtà delle città partecipanti, ha svariati compiti: presentare proposte e collaborare all’elaborazione delle politiche di sviluppo economico promosse dalle amministrazioni comunali, cooperare con gli enti e gli organismi, esistenti e di futura istituzione, che a livello comunale e sovracomunale sono coinvolti nella definizione degli interventi di

politica del lavoro, orientamento scolastico e professionale, sviluppo economico e attività produttive. Tra le finalità, l’organizzazione di incontri e dibattiti pubblici di informazione, studi ed indagini conoscitive sulla situazione del mercato del lavoro e sulle economie locali, ricerca e divulgazione di forme di finanziamento per la promozione dell’attività delle piccole e medie imprese. Ogni ente locale è rappresentato dall’assessore delegato allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive e dal dirigente del servizio competente. Sono inoltre membri del tavolo i rappresentanti di confederazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni di categoria dei commercianti, dei produttori, dei coltivatori diretti e produttori agricoli e della pesca, industriali, degli artigiani. “E’ molto importante far rete tra le varie amministrazioni locali e i soggetti protagonisti del lavoro, ossia lavoratori, sindacati e attività produttive - spiega il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi. - Si tratta di un progetto ambizioso, che ci preme vista la situazione molto pesante, specie nel basso Polesine. A breve, entro due mesi all’incirca, si svolgerà il primo incontro nel nostro comune in cui saranno invitati i soggetti coinvolti, tra cui Confesercenti, Confartigianato e le parti sociali, e si stilerà un calendario futuro”. M.R.

Tribunale di chioggia, commenti amari anche dal sindaco di Cavarzere

L

a decisione di chiudere il tribunale di Chioggia è un duro colpo anche per la comunità cavarzerana. E’ molto rammaricato il primo cittadino di Cavarzere, Henri Tommasi, che ne parla come politico e avvocato. Il tribunale infatti ha sempre rappresentato un servizio territoriale fondamentale e ben definito, a copertura delle varie necessità di una vasta area geografica che è quella circoscritta dal territorio comunale di Chioggia e che comprende anche i comuni di Cavarzare e di Cona. La recente decisione è uno dei tanti esempi degli ultimi tagli che hanno pesantemente colpito non solo la giustizia italiana, ma anche la sanità e che incrementa una situazione già difficile e precaria. “Uno stato senza giustizia è uno stato carente su tutti i livelli e fronti” - premette il primo cittadino. - I risultati di questa grave situazione sul piano nazionale e locale sono sotto gli occhi di tutti e non mi addentro ad aprire una parentesi che sarebbe davvero lunghissima sulla malagiustizia italiana, a partire dalle lungaggini dei processi, arrivando alla chiusura delle sedi distaccate dei tribunali che hanno sempre funzionato in modo adeguato e che ora inevitabilmente implicheranno un ulteriore rallentamento della giustizia”.

“Nel caso specifico, la chiusura del nostro tribunale di Chioggia non è solo un problema di avvocati, abituati a spostarsi per lavoro, e di dipendenti pubblici – spiega Henri Tommasi - poiché colpisce prima di tutto l’intera popolazione cavarzerana che si troverà a percorrere 60 km per doversi recare a Venezia per ogni necessità giuridica, con relativo aggravio di costi e perdita di tempo. Venezia è già di per sé una città molto particolare e a questo dato di fatto si deve aggiungere la precaria e fatiscente situazione della sede civile, che si trova a Rialto, mentre la sezione penale è stata spostata a Piazzale Roma”. Ad un problema già di natura strutturale, legato ai problemi di natura fisica delle sedi in cui allocare i giudici, si vanno dunque ad aggiungere gli ulteriori problemi burocratici, che inevitabilmente comporteranno lungaggini e difficoltà. Oltre a ciò, Tommasi è alquanto preoccupato anche per il futuro dei giudici di pace. “Nonostante sia stata prorogata, la normativa potrebbe avere effetti negativi immediati anche sui giudici di pace con la conseguente eliminazione del servizio comunale preposto, che è il servizio più vicino al cittadino”. M.R.


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8 Cavarzere Primo piano

FOCUS

I conti nelle casse comunali Presentato a settembre alla cittadinanza

Il sindaco presenta il bilancio: “Continua la gestione riequilibrata” L’

La richiesta di Adesso Cavarzere

Zanellato: “In tempo di difficoltà economiche necessario un confronto pubblico sul bilancio”

di Nicla Sguotti

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l sindaco Tommasi e la Giunta hanno presentato alla cittadinanza, in un’assemblea pubblica a Palazzo Danielato, il bilancio di previsione per l’anno in corso. Come premessa al contenuto del documento, il sindaco ha parlato di “continuità di una gestione riequilibrata”, evidenziando il rispetto del patto di stabilità, il controllo della spesa corrente, la costante riduzione della spesa del personale e l’abbandono della politica di indebitamento. “Il bilancio dell’anno 2013 viene presentato solo nel mese di settembre – così il sindaco Henri Tommasi – per l’elevata incertezza del quadro normativo della politica fiscale locale, da poco sono note le determinazioni sull’eliminazione della prima rata dell’Imu e quella sui terreni agricoli, che comportano minori entrate pari a 767mila euro da compensare con maggiori trasferimenti statali. Le restrizioni condotte sugli enti locali portano per l’esercizio 2013 un ulteriore taglio di circa 400mila euro, che ha motivato la politica della ricerca di efficienza nello svolgimento delle gare d’appalto di fornitura di beni e servizi, per realizzare importanti economie della spesa”. Il primo cittadino ha evidenziato poi che la tassazione locale non ha subito variazioni, eccetto la Tarsu che ha un incremento pari a 2,65 per cento dovuto all’aumento dei costi del servizio. “Il tutto – queste le sue parole – sommato alla contrazione della spesa del personale di 117.295 euro e una flessione del costo dell’indebitamento di circa 58mila euro dovuta all’estinzione di alcuni mutui, ha permesso il pareggio di bilancio”. Ha poi detto che il monitoraggio semestrale delle risultanze

FOCUS

“I

Il primo cittadino ha evidenziato il rispetto del patto di stabilità, il controllo della spesa corrente, la riduzione della spesa del personale e l’abbandono della politica debitoria

Il sindaco Henri Tommasi del patto per l’anno 2013 evidenzia uno scostamento negativo dall’obiettivo di rispetto programmatico pari a 284mila euro, che attribuisce al pagamento di lavori pubblici cantierati anni fa. L’amministrazione comunale ha scelto di superare tale problema tramite la cessione delle unità abitative residenziali pubbliche, avviata con la collaborazione dell’Ater di Venezia. “Tenuto conto della stima delle entrate da alienazioni di edilizia residenziale pari 600mila euro e ritenuta congrua l’aspettativa di incasso entro 31 dicembre almeno pari alla metà – così Tommasi – risulta attendibile il rientro negli obiettivi del patto di stabilità. L’equilibrio finanziario della parte corrente

del bilancio viene raggiunto attraverso l’applicazione di partite straordinarie, il saldo positivo tra entrate correnti e spese correnti è di 568.588 euro che servono per finanziare quota parte delle rate dei mutui per 813.588 euro, mentre i mancanti 245mila vengono finanziati con delle entrate straordinarie, nello specifico 200mila di avanzo di amministrazione 2012 e 45mila di oneri di urbanizzazione”. Per quanto riguarda invece la parte conto capitale, il sindaco ha sottolineato che essa trova un equilibrio tra entrate e uscite grazie ad alienazioni per 2.085.910 euro, contributi statali per 762.200 euro, contributi regionali per 2.146.539 e mezzi di terzi pari a 1.200.260 euro.

associazione Adesso Cavarzere chiede al sindaco e all’amministrazione comunale aveva chiesto maggior partecipazione dei cittadini nella stesura del bilancio di previsione, che si stava predisponendo nelle scorse settimane prima della presentazione pubblica a fine settembre. Umberto Zanellato “Riteniamo – così il portavoce dell’associazione Umberto Zanellato aveva chiesto – che, viste le difficoltà economiche con le quali le amministrazioni comunali sono costrette a confrontarsi, sarebbe auspicabile che i nostri amministratori organizzassero dell’attività di confronto con noi cittadini, per illustrarci in che modo vorrebbero impegnare i nostri fondi”. L’associazione renziana di Cavarzere sostiene poi di essere convinta che, proprio attraverso i confronti, possano nascere suggerimenti e condivisioni rispetto alla modalità di programmazione dell’amministrazione stessa, e che il tutto potrebbe portare a una condivisione più ampia rispetto al solo Consiglio comunale. “Su questo ci permettiamo di suggerire all’amministrazione di Cavarzere – continua il portavoce – di effettuare un cambiamento di fronte rispetto alle scelte fatte negli anni precedenti, nei quali la tassazione è stata tenuta al massimo. Oggi i debiti sono rientrati e quindi con maggior attenzione si possono prevedere riduzione delle imposizioni e programmi di sviluppo più coerenti con le prospettive di sviluppo dell’area cavarzerana”. Zanellato aveva concluso auspicando che il confronto suggerito, tra cittadini e amministrazione comunale in merito al bilancio, vi potesse esserci fin da subito. “Non vorremo immaginare – chiosa – che anche quest’anno passasse senza aver avuto la possibilità di un confronto con la popolazione come è avvenuto nel quadriennio precedente. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, attendiamo ora le mosse dei nostri amministratori”. Amministratori che alla fine hanno deciso di assecondare il suggerimento, confrontandosi pubblicamente con la cittadinanza N.S. lo scorso 27 settembre.

Maurizio Barberini, commisario del Pd di Cavarzere

“E’ giusto che il bilancio sia discusso con i cittadini”

l bilancio di previsione è uno dei momenti più importanti della vita amministrativa di una città e pertanto il Partito democratico lavorerà affinché ci sia la più ampia partecipazione, confronto e discussione”. Aveva esordito così il commissario del Pd di Cavarzere, Maurizio Barberini, relativamente alle modalità con cui stilare il bilancio di previsione, per il quale l’associazione Adesso Cavarzere aveva

chiesto all’amministrazione comunale la più ampia partecipazione dei cittadini. “È opportuna la richiesta fatta dall’associazione Adesso Cavarzere all’amministrazione Comunale – queste le parole di Barberini – noi riteniamo che coinvolgere e spiegare ai cittadini di Cavarzere, con un linguaggio chiaro, la situazione di difficoltà economica in cui versano i Comuni sia un presupposto fondamentale affinché tutti se ne sentano

partecipi e per costruire quella battaglia nazionale che porti Governo e Parlamento a modificare i vincoli del patto di stabilità che strangolano le città”. Il commissario del Pd cavarzerano aveva proseguito sottolineando che, agendo in tal modo, l’amministrazione comunale avrebbe avuto l’opportunità di offrire ai cittadini strumenti di conoscenza della gravità dei problemi e dei vincoli di bilancio,

ma anche capacità di giudizio e di voce sulle scelte da fare. “Il Bilancio – aveva concluso Barberini rispondendo a Zanellato – non può essere dunque ridotto a un mero processo amministrativo di contabilità dell’ente, ma è un cruciale atto di indirizzo politico che richiede una piena condivisione della cittadinanza sulle scelte che andranno a incidere sulla vita delle persone e sul futuro della città”. N.S.

Maurizio Barberini


Cavarzere 9 Bilancio Il capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto contesta il sindaco e la sua giunta

“Tommasi racconta bugie sui conti del Comune” “Tenta di crearsi alibi addossando le colpe alla crisi economica, al governo di turno e alla passata giunta” di Melania Ruggini

A

“Evidentemente, sindaco giunta e conproposito di bilancio, il capogruppo del Pdl Pier Luigi Parisotto non ha dubbi e attac- siglieri vari, profondamente divisi su tutto e ca l’amministrazione. Perentorio è il suo incoerenti al massimo sono uniti solamente su giudizio: “Nonostante siano passati più di due un unico obiettivo: la paura di perdere la “careanni dal suo insediamento, il sindaco Tommasi ga”- commenta Parisotto- E pensare che, senza continua a raccontare bugie sui conti del Comu- tanto agitarsi, potevano vivere di rendita con i ne, nel tentativo di crearsi un alibi per giustifica- cantieri aperti e i tanti soldi che gli abbiamo re la sua incapacità amministrativa unitamente lasciato in cassa”. La tesi di Tommasi di non potere più conalla sua giunta, addossando la responsabilità del suo fallimento politico una volta alla crisi trarre mutui per attuare taluni progetti, a causa dei numerosi mutui fatti economica, un’altra al dalla giunta precedente, governo di turno per i “L’indebitamento viene smontata da Paritagli, un’altra ancora comunale non è così insostenibile sotto. alla passata giunta”. “L’indebitamento Parisotto non come vorrebbe far comprende, visti i conti credere Tommasi” del Comune, oltre ad essere rispettoso dei limiti comunali in rosso, come mai sindaco e giunta si siano aumentati le loro di legge vigenti, non è così insostenibile come indennità del 30%. Inoltre, critica la scelta vorrebbe far credere Tommasi, in quanto il più dell’assessore Sacchetto di comprare fioriere grosso mutuo di 4 milioni di euro contratto nel cestini e panchine per valorizzare il “ponaro ar- 2007 è servito per riscattare l’acquedotto cocheologico” di Via Dei Martiri, spendendo altri munale che nella primavera del 1990 l’allora sindaco Nadio Grillo aveva gentilmente conces20 mila euro che si aggiungono ai 350 mila.

so ai privati per 30 anni, senza nessuna gara pubblica. Da sottolineare che tutti gli oneri di pagamento di questo mutuo sono a carico del nuovo gestore pubblico dell’acquedotto, Polesine Acque Spa, e non delle casse comunali, piccolo particolare sempre volutamente omesso da Tommasi”. Parisotto spiega che il resto dei mutui dell’ultimo suo quinquennio, circa un paio di milioni di euro ammortizzabili in vent’anni, sono ben poca cosa se paragonati ai benefici che ne avrebbero ricevuto i cittadini con la realizzazione di molte opere pubbliche indispensabili e soprattutto cofinanziate a fondo perduto in maniera importante da privati, Stato, Regione e Provincia. Tra questi, ricorda il municipio, tornato all’antico splendore e costato 2,7 milioni di euro, di cui 2,5 provenienti da Regione e privati. C’è poi il teatro Serafin, gioiello ammirato ed invidiato, costato poco più di 1 milione di euro di cui 850 mila emessi da Stato e Regione. Per non parlare della nuova autostazione e

Pier Luigi Parisotto parcheggio dei bus costati all’incirca 1 milione di euro di cui più di 800 mila gratis da Provincia e Regione. “E gli esempi potrebbero continuare con le scuole comunali di ogni ordine e grado; per proseguire con le strade asfaltate, soprattutto arginali, per Boscochiaro, San Pietro, fino a Grignella; con il rinnovato stadio comunale Di Rorai, senza dimenticare palestre e campetti sportivi vari in tutte le frazioni”. “Purtroppo quando venni eletto sindaco per la prima volta nel 1995 non ebbi la stessa fortuna del sindaco Tommasi - rilancia il capogruppo del Pdl - perché mi ritrovai veramente con oltre 2 miliardi di vecchie lire da pagare come “debiti fuori bilancio” cioè senza nessuna copertura in bilancio, fatti negli anni Ottanta dalle tante giunte di sinistra dei Chiebao, Co-

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stantini, Grillo, tutti regolarmente saldati dal sottoscritto, oltre ad un municipio fortemente degradato, con strade e piazze rattoppate o bianche, frazioni abbandonate a se stesse, scuole da ristrutturare e completamente fuori norma, senza una zona produttiva degna di questo nome, con l’ex zuccherificio a San Giuseppe ridotto ad una topaia, servizi sociali inesistenti, un piano regolatore cervellotico e molto altro ancora”. Il messaggio è chiaro: “Tommasi si goda questa eredità ma ci risparmi le bugie, e soprattutto pensi a lavorare per portare il bilancio di previsione 2013 in approvazione e soprattutto in pareggio, visto che è previsto uno sforamento del patto di stabilità per quasi 300 mila euro”.


10 Cavarzere Reperti di Via dei Martiri Renato Belloni e Fabrizio Zulian (Alleanza per Cavarzere) esprimono disapprovazione per le scelte dell’amministrazione

Perizie incerte e semplici ipotesi, troppo poco per spendere 400mila euro Il consigliere comunale e l’ex assessore citano i pareri di archeologi e soprintendenti che, sostengono, non si sono mai espressi nettamente circa la validità dei reperti rinvenuti durante gli scavi di Nicla Sguotti

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enato Belloni e Fabrizio Zulian, zere citano poi alcuni documenti, sottoliconsigliere comunale ed ex assessore neando che l’archeologa Paola Sfameni, della lista civica Alleanza per Cavar- curatrice della prima fase del recupero, nella zere, tornano a esprimersi sui reperti di via sua relazione evidenzia “il forte degrado dei Martiri evidenziando disapprovazione delle creste murarie e la notevole disgreper le scelte operate dall’amministrazione gazione del legante”, nonché lo spoglio di buoni tratti della muratura e il livellamento e comunale. “La delibera dell’agosto 2011, votata spianamento di tutti i tratti murari rinvenuti. “In altri docuall’unanimità dalla Giunta – così Belloni “Chi mai procederebbe menti – continuano Belloni e Zulian – il e Zulian – dava atto a un restauro che Tiné che erano state rinve- comporta un notevole soprintendente dice di prendere atto nute strutture murarie impegno economico e resti osteologici, duraturo nel tempo?” della richiesta, da parte dell’amministrazione avviando subito alcune azioni, in accordo con le Soprintendenze, comunale di Cavarzere, di procedere alla volte a caratterizzare i reperti rinvenuti e valorizzazione dell’area dove insistono i successivamente a valorizzare e musealiz- resti delle mura dell’età medievale e invita zare gli stessi compatibilmente con la loro i funzionari referenti a un sopralluogo connatura, solo per queste puntualizzazioni il giunto, per valutare le modalità operative di un eventuale intervento di restauro e voto fu da parte di Zulian”. I due esponenti di Alleanza per Cavar- valorizzazione, così come richiesto dall’am-

NEWS Anniversari

ministrazione comunale”. Citano poi l’archeologo restauratore Stefano Buson, il quale scrive che “i reperti sembrerebbero appartenere a una delle antiche torri e alle mura del castello di Cavarzere” datando ipoteticamente i resti al XIV secolo. “Il dottor Buson – queste le parole di Belloni e Zulian – dice che i risultati dello scavo hanno constatato il degrado e lo spoglio di gran parte delle strutture riferibili al XIII-XIV secolo, l’unica certezza è che gli scavi hanno messo in evidenza i resti di un condotto fognario, riferibile a un periodo compreso tra il XIX e il XX secolo, che oggi fa bella mostra di sé. Buson puntualizza anche che le strutture archeologiche si presentano in cattivo stato di conservazione, l’area archeologica è soggetta a problemi idrogeologici dovuti a umidità di risalita, che sfalda letteralmente la terra sottostante le fondazioni murarie, e che questo comporta

Gli scavi in via dei Martiri, Renato Belloni e Fabrizio Zulian il rischio di crollo di alcune strutture, già accertato in un caso” . Secondo quanto riportato dai due esponenti di Alleanza per Cavarzere, il soprintendente Tiné non ha mai espresso un parere netto circa la validità dei reperti lasciando ogni decisione all’amministrazione comunale, senza obbligare al restauro e senza richiamare norme che costringano all’intervento, dimostrando anzi ampie riserve circa l’opportunità economica dell’intervento in

L’annuale processione alla madonna del capitello di cavarzere

Rino e Milena, Cinquant’anni di vita assieme

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NEWS Interclub Acat di Chioggia e Cavarzere

dipendenze, proposto un percorso con le famiglie per creare un nuovo stile di vita

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La celebrazione in Duomo ino e Milena Ronchi (in foto con la famiglia) hanno celebrato ad agosto i cinquant’anni di vita insieme, un traguardo importante che merita di essere festeggiato in compagnia delle persone più care. La coppia ha deciso di festeggiare le proprie nozze d’oro, insieme ai figli e all’intera famiglia Ronchi, con una cerimonia religiosa nella chiesa di San Giuseppe, che si è svolta nella mattinata di domenica 18 agosto. La santa messa è stata celebrata da don Francesco Andrigo – parroco dell’Unità pastorale di San Giuseppe, Boscochiaro e Rottanova – il quale ha invitato gli sposi a rendere insieme grazie a Dio per il dono dell’amore, che li unisce ormai da più di cinquant’anni. Rino e Milena hanno così ricordato il giorno del loro matrimonio, insieme ai propri figli, ai parenti e agli amici di famiglia che hanno partecipato alla cerimonia. Tutti i presenti si sono uniti nelle felicitazioni ai due festeggiati per l’importante traguardo raggiunto e nell’augurio di tanta serenità per i prossimi anni da vivere insieme. N.S.

sé e soprattutto della gestione futura. “Con perizie così incerte, fondate su pure e semplici ipotesi – concludono Belloni e Zulian – ci chiediamo chi mai procederebbe a un restauro che comporta un notevole impegno economico duraturo nel tempo. Questi sono i documenti di cui disponiamo, forse ve ne sono altri che dicono il contrario, in tal caso chiediamo siano esibiti, certi sono invece i circa 400mila euro finora spesi”.

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l 15 settembre scorso si è svolta la tanto attesa Processione della Madonna Addolorata del Perdono, conosciuta come la Madonna del Capitello di Cavarzere. Nonostante il tempo instabile, la manifestazione ha avuto grande riscontro da parte dei pellegrini accorsi sin dal mattino con pulman e altri mezzi, da tutta Italia a dimostrazione della vicinanza a questa nuova e sempre più riconosciuta realtà mariana di Cavarzere. Neppure la pioggia, ha scoraggiato i partecipanti, che hanno partecipato con trasporto e devozione alla Processione fino al Duomo, dove era stata collocata sin dal mattino, al suo interno, la statua della Madonna, tutta adornata di rose bianche e fiori blu e vestita di un meraviglioso manto azzurro. Poiché l’evento ogni anno raggiunge una eco sempre più grande, coinvolgendo sempre più persone che ne comprendono il significato spirituale, l’Associazione Madon-

na Addolorata del Perdono, intende ringraziare tutti coloro che hanno aderito all’iniziativa promossa per la raccolta alimentare. Un enorme grazie quindi ad essi e, a tutti coloro che, hanno contribuito anche con offerte in denaro, per aiutare la Caritas della Parrocchia di San Mauro e numerose famiglie di Cavarzere. Si ringraziano tutti i pellegrini e quanti hanno partecipato e chi si è adoperato per la buona riuscita dell’evento. Il Parroco Don Achille con i sette sacerdoti che hanno presieduto la funzione religiosa nel Duomo di S. Mauro. Si auspica che questo tipo di eventi si possano susseguire sempre più frequenti e numerosi per il bene spirituale di tutti e, per Cavarzere, che grazie a questo fenomeno, sta riscoprendo una nuova immagine di se, non solo parte degli abitanti, ma anche altrove. Elisa Conselvan

interclub Acat di Chioggia e Cavarzere ha rinnovato il consueto appuntamento annuale con i propri affiliati. L’incontro si è svolto sabato 5 ottobre scorso nell’Auditorium San Nicolò, in Calle San Nicolò a Chioggia. Lo slogan di quest’anno è un inno alla dinamicità negli stili di vita delle famiglie, indirizzandosi alla comunità locale, come esplicitamente indica lo stesso titolo del raduno: “Il Club in movimento: un percorso con le famiglie e la comunità per creare un nuovo stile di vita”. L’interclub Acat di Chioggia e Cavarzere si consolida dunque come un imprescindibile momento di incontro per i membri rispettivamente dei Club di alcolisti in trattamento e dei Club del gioco d’azzardo patologico, per confrontarsi sul percorso intrapreso e ricevere le premiazioni di uno, due, cinque, venti anni di astinenza. Si tratta di un bel modo per festeggiare con la comunità i propri traguardi quotidiani, spesi tra battaglie e rinunce importanti a favore della vita. Attualmente nel territorio di competenza dell’azienda ospedaliera Ulss 14 sono presenti 3 club di alcolisti in trattamento a Chioggia e uno a Cavarzere, a cui si aggiungono un club per il gioco d’azzardo patologico a Chioggia, attivo da maggio 2012, e il corrispettivo di Cavarzere attivo da giugno 2013. Il gioco d’azzardo è purtroppo una dipendenza sempre più presente nel territorio nazionale e nella realtà dell’Ulss 14 e per questo, grazie alla collaborazione del servizio dipendenze dell’Ulss 14, l’associazione Acat ha deciso di dare una risposta ad un bisogno così importante. Per qualsiasi informazione circa i luoghi e gli orari di incontro dei Club di Cavarzere e Chioggia è possibile contattare l’Associazione al numero di telefono 380 1887162. M.R.


D.D.R. 796/2013 e D.D.R. 797/2013

DOMOTICA-TERMOIDRAULICA

ORARI dalle 9.00 alle 12.00 dalle 14.30 alle 17.30

• 14 dicembre 2013 • 15 dicembre 2013 • 11 gennaio 2014

• 12 gennaio 2014 • 20 gennaio 2014


12 Cavarzere Parrocchie Ricorre il trentesimo anniversario del dono delle reliquie

Si celebra l’anno di San Mauro Organizzate diverse manifestazioni tra le quali la processione del 24 novembre presieduta dal vescovo Tessarollo di Nicla Sguotti

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a comunità parrocchiale di Cavarzere sta vivendo l’Anno di San Mauro, proclamato dal parroco don Achille De Benetti e dal Consiglio pastorale per celebrare la ricorrenza del trentesimo anniversario del dono delle reliquie di san Mauro da parte dell’allora vescovo di Parenzo monsignor Carlo Nezic, avvenuto il 22 novembre del 1983. Varie celebrazioni e manifestazioni si svolgono a Cavarzere nell’ambito di tale iniziativa, promossa in collaborazione con l’amministrazione comunale. La figura di san Mauro, primo vescovo di Parenzo e martire cristiano sotto la persecuzione di Diocleziano, accompagna da secoli la comunità di Cavarzere, dove già nel tredicesimo secolo era viva la devozione al martire, santo patrono della città. Un legame, quello tra la cittadina veneta e il primo vescovo di Parenzo, che si è consolidato negli anni e si rafforzerà ancor di più in questo anno a lui dedicato, che si è aperto con il concerto d’organo del maestro Filippo Turri, tenutosi in Duomo il 28 settembre.

La Parrocchia di San Mauro sta anche organizzando un pellegrinaggio a Parenzo che si svolgerà nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 ottobre. Nella serata del 12 ottobre il Coro “T. Serafin”, diretto dal maestro Renzo Banzato, terrà un concerto nella splendida cornice della Basilica Eufrasiana alla presenza del vescovo di Parenzo, monsignor Drazen Kutlesa, e delle autorità locali. Il programma della giornata di domenica 13 ottobre prevede invece la visita

L’altare con le reliquie di San Mauro alla città e alla sua zona archeologica e la partecipazione, alle 11, alla santa messa, presieduta dal vescovo di Parenzo e animata dal Coro “T. Serafin”. Lo stesso vescovo di Parenzo è stato invitato a Cavarzere per presenziare alla prima solenne processione in onore di san Mauro, che si terrà a Cavarzere il 24 novembre e sarà presieduta dal vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessarollo.

NEWS La Giornata del Donatore di sangue

L’avis di Cavarzere e cona premia i donatori e sensibilizza i più giovani

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abato 28 settembre presso la sala convegni di Palazzo Danielato a Cavarzere, l’Avis comunale di Cavarzere e Cona ha festeggiato la Giornata del Donatore di Sangue, nella quale sono stati consegnati i premi ai donatori emeriti, distinti in base agli anni di appartenenza all’associazione e al numero di donazioni effettuate. In particolare, Antonio Nalin ed Ettore Permunian sono stati premiati con il distintivo in oro con diamante per aver effettuato rispettivamente 122 e 126 donazioni di sangue, mentre Gilberto Merlante e Sergio Poncina hanno ricevuto il distintivo in oro con smeraldo per aver donato il sangue 93 e 98 volte. Inoltre è stato consegnato il distintivo d’oro con rubino (riconoscimento dovuto a chi ha compiuto 75 donazioni oppure a chi è iscritto da almeno 30 anni e ha donato il sangue 60 volte) a 10 donatori (Antonino Beordo, Francesco Berto, Vanni Busatto, Alcide Fontolan, Gianni Gnocco, Marco Nello Lunardi, Graziano Mirimin, Matteo Pilotto, Giandomenico Sattin, Giovanni Secchettin) , il distintivo in oro ad altri 31, quello in argento dorato a 35. Hanno poi meritato il distintivo in argento altri 57 donatori e 50 quello in rame (riservato a coloro che hanno iniziato a partecipare alla benemerita attività dell’associazione da 3 anni e hanno dato il proprio sangue 6 volte oppure 8 volte, indipendentemente dagli anni di iscrizione all’Avis). Durante la serata, svoltasi alla presenza delle autorità cittadine e della presidente dell’Avis di Cavarzere e Cona Monica Saltarin, sono state consegnate anche delle pergamene a 16 donatori che hanno compiuto 65 anni di età nel 2012. Tutta la cittadinanza è grata ai donatori e ai militanti dell’Avis per il prezioso servizio offerto a tutti coloro che si trovano in difficoltà e hanno bisogno di sangue per sopravvivere: la Giornata del Donatore, oltre a dare un piccolo riconoscimento ai volontari, ha lo scopo di stimolare la popolazione affinché ci siano sempre più persone che decidano di diventare donatori. N.R.

attività estive, è tempo di bilanci “Tutti per il grest”: missione compiuta Grande successo per l’edizione di quest’anno, ricca di nuove proposte e iniziative

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iprendono le attività invernali del Patronato San Pio X, dopo il grande successo del Grest di luglio ed agosto, nel quale circa 280 bambini dalla prima elementare alla seconda media hanno avuto la possibilità di stare insieme divertendosi in un contesto sano ed educativo. Il Grest, dedicato a San Mauro, patrono della parrocchia di Cavarzere, di cui quest’anno si celebrano i 30 anni dalla donazione delle reliquie, ha avuto come tema comune, ma modellato in modo diverso in base all’età dei bambini (1ª fascia: bambini della prima e seconda elementare, 2ª fascia: bambini della terza, quarta e quinta elementare, 3ª fascia: ragazzini della prima e seconda media): il romanzo “I tre moschettieri” e anche lo slogan è stato ispirato al libro di Alexandre Dumas “Tutti per uno e il Grest per tutti!”. Durante il Grest si sono svolte molte attività, giochi, lavoretti, nonché due uscite settimanali nei parchi acquatici, mentre ogni giovedì i bambini più piccoli sono

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stati accompagnati a visitare alcuni luoghi significativi di Cavarzere, come il Duomo, il Municipio, la Casa di riposo, per far sì che i bambini e i ragazzi prendessero contatto con la realtà locale tramite un’educazione civica sul campo. Grande attenzione è stata prestata alla preparazione degli animatori (ragazzi dalla 3ª media in poi): infatti nel mese di maggio si sono svolti alcuni incontri di formazione, sotto la guida di personale esperto in educazione e psicologia dell’età evolutiva, per responsabilizzare gli educatori al compito che dovevano svolgere e per far sì che fossero in grado di far affrontare ai bambini l’attività di socializzazione reciproca, in un’epoca nella quale difficilmente sono a contatto con i coetanei, se non a scuola. Un ringraziamento da parte di tutta la cittadinanza va ai Padri Canossiani, Padre Pietro Bettelli, Padre Angelico Merlin e al diacono Jacopo Tugnolo per la riuscita di questa splendida avventura a favore dei ragazzi. Nicola Ruzza


Frazioni 13 Boscochiaro La frazione saluta il suo parroco

Don Benvenuto va “in pensione” da parroco

di Paola Teson

un padre per tutta la comunità. Per finire, don Benvenuto si è unito al coro parrocchiale “San Francesco”, da lui fortemente voluto in tutti questi anni. Dal 15 settembre, poi, Boscochiaro è entrata nell’unità pastorale di San Giuseppe e Rottanova, contando, di fatto, su due parroci: don Francesco Andrigo, responsabile delle tra parrocchie dell’unità e il collaboratore che risiede a Boscochiaro, don Renzo Moro.

Commossa celebrazione preparata dai parrocchiani per ringraziare il sacerdote che per dodici anni ha guidato la parrocchia

NEWS Grignella

Musica lirica protagonista nella tenuta silimbani

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on Benvenuto Orsato, da dodici anni parroco di Boscochiaro, lo scorso primo settembre ha celebrato la sua ultima messa come parroco. Don Benvenuto, compiuto il settantacinquesimo anno di età e dopo ben 48 anni di vita da consacrato, ha scelto di presentare le proprie dimissioni come parroco, pur mantenendo fede alla sua consacrazione di sacerdote collaborando attivamente nel vicariato di Cavarzere. La frazione ha palesato da sempre il proprio dispiacere per questa decisione, manifestando al parroco uscente la propria gratitudine e il proprio affetto attraverso numerosi gesti. Durante la sua ultima celebrazione nella parrocchia di San Francesco d’Assisi, perciò, numerosissimi compaesani si sono stretti attorno a don Benvenuto, trasmettendogli un grande affetto: durante la messa, concelebrata con l’arciprete di Cavarzere, don Achille De Benetti, il Comitato XXI maggio, il gruppo catechiste, l’a.s.d. calcio Boscochiaro e tanti altri parrocchiani che hanno sempre collaborato con don Benvenuto hanno organizzato un’animazione particolare. Emozionante il momento dell’offertorio il momento dell’offerta di un mazzo di fiori da parte dei bambini della Prima Comunione di quest’anno. Sono stati consegnati anche alcuni doni offerti dai fedeli del paese, tra cui una maglietta della squadra di calcio di Boscochiaro con la scritta del nome del sacerdote e un album fotografico contenente alcune foto dei dodici anni di don Benvenuto a Boscochiaro. A farla da padrona durante tutta la messa è stata una forte emozione ed una grande commozione, che lo stesso don Benvenuto ha più di una volta lasciato trapelare, ma che, nel complesso, è riuscito a gestire celebrando in maniera semplice e famigliare, così come è sempre stato. “Non vi nascondo di essere un po’ confuso per l’emozione. – ha detto il parroco durante la messa – Con la mente, in questi giorni, sono tornato alla mia prima celebrazione, quando avevo solo 27 anni. Ho chiesto a tante persone per cercare di capire cosa avevate preparato per la messa di oggi, ma nessuno ha voluto dirmi niente. Oggi mi tocca solo obbedire”. Don Benvenuto è sempre stato apprezzato da tutti per la sua capacità di mettere a proprio agio le persone, senza mai fare distinzioni e riuscendo ad essere, nel vero senso della parola, il parroco di tutti. La celebrazione che ha visto la presenza di diverse autorità, tra cui le associazioni d’arma, la Protezione Civile, l’amministrazione comunale rappresentata dal vicesindaco professor Paolo Fontolan. Al termine della cerimonia, sono stati fatti i saluti a don Benvenuto da parte dell’asilo del paese, dall’arciprete di Cavarzere, dal vicesindaco. E’ stata poi letta e consegnata una pergamena di saluto e ringraziamento da parte di tutto il paese, dove è stato sottolineato come don Benvenuto si sia sempre distinto per essere stato

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’ tornato, il 5 ottobre scorso l’appuntamento con la musica nella splendida tenuta di Villa Silimbani, la celebre corte di Grignella dominata dal maestoso palazzo edificato durante il dominio austroungarico. La serata in musica è ruotata intorno alle figure di Giuseppe Verdi, del quale ricorre il bicentenario della nascita, e Pietro Mascagni, di cui si celebra quest’anno il 150° anniversario della nascita. Sul palco sono saliti tre interpreti che occupano un ruolo rilevante nel panorama musicale italiano. Sharon Zhai, soprano cinese naturalizzata australiana, ha vinto i principali concorsi internazionali di canto in Australia (Melbourne) e in Italia. Il programma proposto è nato da un accurato lavoro di ricerca: accanto ad alcuni brani piuttosto noti, come alcune selezioni da La traviata, Rigoletto e Luisa Miller di G. Verdi, sono emerse le pagine di più raro ascolto, spesso assenti dai repertori concertistici abituali. E’ il caso, per quanto riguarda la produzione di Verdi, della romanza senza parole per pianoforte Il cielo d’Italia, dell’aria da camera Il tramonto e dell’ultimo capolavoro Falstaff: opera buffa attraverso la quale, nel 1893, il compositore di Busseto, in modo divertito e disincantato, si congedò definitivamente dal teatro. Una vera chicca è stata la presentazione dei Ballabili da Il trovatore, proposti nella rara versione francese per pianoforte. Ampio spazio della serata è stato dedicato anche a Mascagni, attingendo alla produzione vocale cameristica. Il concerto, ospitato da Romano Silimbani e gentile signora, è organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Cavarzere e dal Comitato Cittadino di Grignella. M.R.


14 Cona Pegolotte Scacchi viventi

Cona si prende la rivincita su Cavarzere

Nella nuova piazza Trentin si è svolta l’appassionante partita, seguita da un pubblico numeroso. La bella coreografia e i costumi hanno reso suggestiva la manifestazione di Nicola Ruzza

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na bella serata di divertimento si è svolta sabato 21 settembre a Pegolotte di Cona: alla presenza di un pubblico davvero numeroso si è tenuta, nella nuova piazza intitolata all’aviatore Dario Trentin, una partita di scacchi tra le città di Cona e di Cavarzere con figuranti viventi, che ha costituito la rivincita della sfida tenutasi l’anno scorso a Cavarzere, quando la squadra di casa riuscì a prevalere. Suggestivo lo scenario, un tiepido tramonto settembrino che, irradiando la sua tenue luce ha esaltato i colori dell’ambiente, nel quale i figuranti hanno sfilato accompagnati da un gruppo folkloristico comprendente tamburini, sbandieratori e suonatori di chiarine, prima che le due formazioni si disponessero nella scacchiera. Dopo i saluti e i ringraziamenti pronunciati dal sindaco di Cona Anna Berto e dal presidente della Pro Loco di Cavarzere Maurizio Braga, è iniziata la partita, che si è svolta su una scacchiera convenzionale tra due ragazzi delle scuole medie, Giacomo Vegro di Cona e Marco Giorio Agnoletto di Cavarzere, che han-

La partita in corso in alto il sindaco Anna Berto e Maurizio Braga no mosso i pezzi su un tavolino predisposto al margine della scacchiera grande. Poi, seguendo le cadenze suggerite dal conduttore del gioco, Renzo Renier, e realizzate dai figuranti con l’aiuto dei due mossieri, Edoardo Tosello e Michele Boscolo entrambi del circolo “F. Gregianin” di Cavarzere, il pubblico ha potuto assistere ad un suggestivo balletto dove le figure hanno danzato in lungo e in largo sulla grande scacchiera, realizzando la coreografia dettata dalla partita proposta, caratterizzata da un’alternanza di attacchi e difese, interrotta talvolta dall’uscita dal gioco di qualche figura accompagnata dal suono di chiarine e tamburi.

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Dopo oltre un’ora di gioco, ha prevalso la formazione di Cona che ha ricevuto grandi applausi dal pubblico divertito: la manifestazione, resa possibile dalla collaborazione tra il Comune di Cona, che ha messo a disposizione la piazza e gli addetti della Protezione Civile, la Pro Loco di Cavarzere, che ha fornito gli splendidi costumi e la maxi scacchiera e il Circolo Scacchi di Cavarzere, che ha provveduto allo svolgimento tecnico dell’evento, si è conclusa con l’esibizione del gruppo folkloristico che ha deliziato gli spettatori con una girandola di colori e di suoni veramente pregevoli.

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L’Intervento

Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire di Marco Pavin*

segue da pag. 1 ...competenze, risorse - progettuali ed economiche - per perseguire insieme, nell’autonomia dei ruoli, soluzioni ai bisogni concreti di cittadini e imprenditori. Qualche esempio, per essere più chiaro. Come mitigare l’impatto (prevedibile) delle nuove tasse locali (la non ancora nata, ma già famigerata Service tax) sulle tasche di famiglie e imprese? Sediamoci a un tavolo, tecnici dei comuni e delle associazioni imprenditoriali, e verifichiamo se ci sono spazi per soluzioni equilibrate. Come pianificare condizioni di crescita sostenibile, attenta alle esigenze di chi produce e rispettosa dell’ambiente? Rendiamo ancora più stringente il coordinamento sulle politiche urbanistiche e territoriali. Come lenire la piaga della disoccupazione, di cui spesso i sindaci sono testimoni partecipi ma impotenti? Incrociamo le nostre conoscenze sul bisogno di lavoro e sulla domanda che c’è nel territorio. Con un approccio non assistenziale, ma certamente «sociale». Come tentare la via dei bandi europei, penso alle Smart cities (ma anche innovazione, mobilità sostenibile, turismo), per intercettare fonti di finanziamento alternative a quelle (prosciugate) di Roma? Mettiamo insieme le rispettive competenze progettuali e tecniche per giocarci le nostre chance a Bruxelles.
Sono esempi parziali, ma che spero diano il senso di come interpreto quella “prossimità attiva” tra chi amministra e chi produce, in una logica “coalizionale”, non più rivendicativa. Non sarà la panacea, ma una via più diretta ed efficace al cuore dei problemi (e delle soluzioni).
I comuni sono l’istituzione più prossima alla gente, più vicina ai bisogni di famiglie e imprese. Forse è proprio da qui che può ripartire un’”operazione fiducia” che restituisca credibilità alla politica, rigeneri il senso di comunità, raccordi le energie migliori per costruire valore condiviso. Ben venga, allora, l’intuizione di ripartire da quella “prossimità attiva”, da un raccordo più intenso e operativo tra chi ha la responsabilità di amministrare e chi quella di rappresentare il tessuto produttivo ed economico. Da tradurre nell’elaborazione di una “veduta lunga” sulle traiettorie di sviluppo, in proposte e azioni condivise.
È un approccio che trova terreno fertile in una comunità locale che ha già sperimentato, con alterni successi, i coordinamenti fra le categorie economiche, i quattro tavoli delle Ipa (le intese programmatiche d’area), le unioni dei comuni. Da rilanciare oggi con più convinta determinazione, nella consapevolezza delle connessioni che oggi legano in unico destino tutti gli attori sociali ed economici. Senza aspettare il tornante della primavera 2014, quando più di sessanta comuni padovani andranno al voto, compreso il capoluogo. Ma avviando da subito il dialogo e il confronto con i sindaci e gli amministratori, affinché la prossima tornata elettorale non sia un ring inconcludente di slogan e bandierine ideologiche. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto


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16 Cultura locale Musica Al teatro comunale “Tullio Serafin”

Ottobre, due iniziative per rendere omaggio a Tullio Serafin Il 26 il concerto dedicato al celebre direttore d’orchestra, dal 28 al 31 la master class di canto lirico di Nicla Sguotti

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l tradizionale concerto “Omaggio a Tullio Serafin” giunge quest’anno alla sua edizione numero trentacinque. Un importante traguardo che si realizza nel 2103, anno ricco di significative ricorrenze per la grande musica. Proprio per questo, il Circolo “Amici del Maestro T. Serafin”, in collaborazione con l’Associazione Concetto Armonico, il Comune di Cavarzere e la Fondazione Clodiense onlus, promuove due appuntamenti che si realizzeranno nell’ultima settimana di ottobre. Nella serata di sabato 26 ottobre si terrà il concerto dedicato al celebre direttore d’orchestra di Rottanova, che quest’anno preannuncia un programma particolarmente ricco e significativo, con musiche di Verdi e Wagner, compositori particolarmente amati da Serafin che ne diresse esecuzioni ancora oggi ricordate. A salire sul palcoscenico del Teatro Tullio Serafin saranno tre solisti d’eccezione: il soprano Alessandra Mineccia, il tenore Roberto Cresca e il basso Fulvio Fonzi. Insieme a loro, per dar vita a una serata musicale davvero memorabile, sarà presente il Coro di Vicenza diretto dal maestro Giuliano Fracasso. Solisti e Coro saranno accompagnati al pianoforte dal maestro Fausto Di Benedetto e, a rendere ancor più speciale la serata, sarà

Il maestro Tullio Serafin presente una grande artista, il soprano Maria Dragoni, che ha accettato con entusiasmo l’invito per rendere omaggio a Tullio Serafin. Oltre a questo importante appuntamento, il Circolo “Amici del Maestro Tullio Serafin” e l’Associazione “Concetto Armonico” promuovono anche una master class di canto lirico con il contralto Sara Mingardo. L’iniziativa, che si realizza dal 28 al 31 ottobre, è rivolta agli allievi che intendono perfezionare il proprio percorso formativo e vocale, con particolare attenzione alla scelta del repertorio. Sara Mingardo è una delle rarissime voci di autentico contralto della scena musicale odierna. Collabora stabilmente con direttori

d’orchestra del calibro di Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Myung Whun-Chung, Colin Davis, John Eliot Gardiner, Riccardo Muti, Jeffrey Tate e Rinaldo Alessandrini. Il suo repertorio comprende opere di Gluck, Monteverdi, Händel, Vivaldi, Rossini, Verdi, Mozart, Donizetti, Schumann e Berlioz. Particolarmente attiva in ambito concertistico, vanta un repertorio che spazia da Pergolesi a Respighi, passando per Bach, Beethoven, Brahms, Dvorák e Mahler e nel 2009 ha ricevuto il Premio Abbiati. Le lezioni della master class si svolgeranno a Cavarzere presso il Teatro Tullio Serafin ed è previsto anche un concerto finale, che si terrà il 31 ottobre presso il teatro cavarzerano, con gli allievi che hanno partecipato alle lezioni. È possibile acquistare i biglietti di ingresso all’Omaggio a Tullio Serafin presso il botteghino del teatro venerdì 25 ottobre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, e nella giornata di sabato 26 ottobre, dalle 10 alle 13 e da un’ora prima dell’inizio del concerto. Per quanto riguarda invece l’ingresso al concerto degli allievi della master class il botteghino sarà aperto giovedì 31 ottobre dalle 10 alle 13 e la sera da un’ora prima dell’inizio del concerto.

Libri

Riprendono a palazzo Danielato gli incontri con l’autore

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omeniche d’autunno all’insegna della cultura e della passione per la lettura a Cavarzere: infatti nella sala convegni di Palazzo Danielato si terrà la consueta rassegna intitolata “Incontri con l’autore”, che si svolgerà grazie alla sinergia tra l’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca Comunale. Si inizierà domenica 13 ottobre con la presentazione del libro di Alfredo Vitulo “Figure umane”, per proseguire la settimana seguente con “Dov’è la vittoria?”, opera di Lorenzo Busson pubblicata dalla casa editrice Compagine di Torino; domenica 27 ottobre, poi, Lidia Maggioli e Antonio Mazzoni, entrambi ex insegnanti che hanno svolto il loro incarico anche a Cavarzere, presenteranno il libro “Il Ponte Sette Luci. Biografia di Giuseppe Levi Cavaglione”, pubblicato dalle edizioni Metauro, infine la rassegna si chiuderà il 3 novembre con “Il codice dell’amore – La Rinascita” di Renato De Rita, pubblicato dalle edizioni Este. Tutti gli incontri si svolgeranno alle 10.30 e saranno ad ingresso libero. Coloro che desiderassero avere maggiori informazioni, possono telefonare all’Ufficio Cultura al numero 0426-317190, oppure scrivere una e.mail a ufficio. cultura@comune.cavarzere.ve.it. Nicola Ruzza

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Sport locale 19 NEWS

Karate Open di Lignano, dal 21 al 25 agosto

Desi Rubini centra il bronzo

Basket

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Promozione, Il Canossa comincia il campionato

di Nicola Ruzza

uovo motivo d’orgoglio per l’Asd Karate Shotokan Cavarzere: all’Open di Lignano, trofeo internazionale di grande prestigio, l’atleta cavarzerana Desi Rubini ha conquistato uno splendido bronzo nella specialità kumite categoria cadetti + 54 kg., a seguito di una gara davvero combattuta. Il trofeo è stato il coronamento di un evento che comprendeva tre giorni di stage di alta formazione tecnica sotto la guida del commissario tecnico della nazionale di karate Fijlkam Pierluigi Aschieri, al quale la karateka dello Shotokan Cavarzere ha partecipato, assieme ad altri agonisti di livello nazionale ed internazionale (è da notare che Desi Rubini è già al suo terzo seminario di formazione, poiché è stata selezionata dalla Fijlkam, in seguito alla spendida vittoria dell’oro al campionato italiano nel giugno scorso): tre giorni di duri allenamenti fisici e soprattutto tecnico-tattici per affinare le doti degli atleti. Il quarto giorno si è svolta la gara e Desi Rubini ha dovuto competere nella categoria più numerosa e per molti aspetti la più difficile, in quanto ha raggruppato tutte le atlete dai 54 kg in su, quindi anche ragazze fisicamente imponenti; inoltre l’alto profilo delle partecipanti, molte delle quali saranno impegnate nei campionati europei e mondiali prossimi, ha reso la gara veramente di un livello esaltante. Nei primi due combattimenti, l’atleta dello Shotokan Cavarzere si è sbarazzata delle avversarie con un tennistico 6 a 1 in entrambi gli incontri, ma nel terzo incontro Rubini ha incontrato un’atleta di un anno precedente e soprattutto di 13 kg in più di peso e, nonostante un ottimo incontro nel corso del quale ha controllato l’avversaria per oltre la metà del match, la karateka cavarzerana ha dovuto arrendersi alla maggiore esperienza e prestanza fisica della contendente. A conferma del suo valore, l’avversaria di Rubini è giunta in finale, motivo per cui l’atleta dello Shotokan Cavarzere è stata ripescata per concorrere alla medaglia di bronzo, occasione che Desi non si è lasciata sfuggire: con una sapiente alternanza di tecniche di pugno ed esplosivi calci, è riuscita ad avere la meglio delle due avversarie che le hanno conteso il gradino più basso del podio, rispettivamente con il punteggio di 4 a 2 e di 5 a 2. Molto soddisfatti sono tutti i membri dell’ Asd Karate Shotokan Cavarzere, in primo luogo il direttore tecnico Ettore Mantovan e il tecnico Devis Braggion: grazie alle eccellenti gare disputate da Desi Rubini è assai probabile che la karateka cavarzerana sia selezionata della nazionale azzurra per disputare il mondiale cadetti nei prossimi mesi.

Il trofeo è stato il coronamento di una tre giorni di stage di alta formazione tecnica. Grazie alle eccellenti gare la karateka cavarzerana potrebbe essere selezionata nel team azzurro

Desi Rubini sul podio

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icomincia la stagione del Canossa Basket, che quest’anno festeggia uno storico traguardo: dopo quasi vent’anni la compagine cavarzerana torna in Promozione, alla luce dei play-off raggiunti l’anno scorso. Avendo effettuato il salto di categoria, il Canossa Basket dovrà confrontarsi con numerose squadre provenienti da tutto il Veneto tra le quali il Monselice Basket, la Nuova Pallacanestro Dese, l’Olimpia Camposampiero che costringeranno i cestiti cavarzerani ad affinare le proprie capacità tecniche per affrontare un campionato impegnativo. Proprio alla luce di questo impegno, la società sportiva cavarzerana ha deciso di dotarsi di un coach esperto (a dispetto della giovane età) come Giuseppe Augusti, che ha già allenato con successo il Solesino in serie D e il Battaglia Terme in Promozione, affiancato da Mattia Modenese, che l’anno scorso ha ben condotto la squadra, permettendole il passaggio di categoria; completano lo staff il direttore sportivo Paolo Bortoloni e il direttore generale Dario Garbin. Il campionato della 1ª squadra ini-

Dopo quasi 20 anni la compagine cavarzerana torna in Promozione zia venerdì 27 settembre, ma la prima partita in casa sarà disputata il 4 ottobre nel Palazzetto dello Sport di Conca d’Albero, struttura omologata per il campionato di Promozione con ben 400 posti a sedere, dove il pubblico potrà assistere gratuitamente alle sfide tra gli atleti cavarzerani e i loro avversari. Il Canossa Basket ha anche un nutrito numero di appassionati che militano nelle squadre giovanili, rispettivamente nel campionato amatori, negli under 17, negli under 14, negli under 13, negli aquilotti (bambini dagli 8 ai 10 anni), negli scoiattoli e nei pulcini, dove i futuri atleti possono iniziare un percorso di formazione guidati dagli allenatori (Giuseppe Augusti e Davide Giraldo per il settore giovanile, Edi Zampaolo e Angela Salmin per il mini basket) che seguono scrupolosamente le direttive date dalla Federazione Italiana Pallacanestro. Coloro che fossero interessati ad avvicinarsi a questo appassionante sport, possono presentarsi alla palestra dello scuola “Aldo Cappon” (ex “Ugo Foscolo”) nei giorni di martedì e giovedì dalle 16 alle 18 per i bambini dai 4 ai 12 anni, mentre i ragazzi dai 13 anni in su, possono accostarsi al basket nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 20, nella medesima struttura sportiva. N.R.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Laguna Sono arrivati in commissione provinciale i dati dei transiti

Grandi Navi, scontro Porto-Ministero Nel 2013 sono transitate tra San Marco e l’isola Giudecca 623 navi da crociera che hanno portato 1,8 milioni di passeggeri di Alessandro Abbadir

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randi Navi, a settembre c’è stato un mese di passione. Sulla questione del transito delle mega navi passeggeri nel bacino di San Marco, che rischiano di provocare un disastro in casi di incidente, hanno preso posizione contraria in tanti, vip compresi come Adriano Celentano che hanno comprato una pagina su uno dei più importanti quotidiani nazionali per protestare. Ma sono stati tanti i manifestanti che per fermare il passaggio delle navi, si sono buttati in acqua nel Canale del Giudecca. Proprio nel giorno in cui ne passavano di più. Lo scontro ora però si è fatto anche istituzionale. Da un lato il ministro Andrea Orlando che forte del decreto Clini Passera chiede lo spostamento immediato delle grandi navi a Marghera e l’istituzione di un numero chiuso, dall’altro il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa che si oppone. Ma partiamo dai numeri. Numeri emersi da una relazione dell’Autorità Portuale in una commissione provinciale ad hoc fatta nelle scorse settimane. Nel 2013 sono transitate tra San Marco e l’isola Giu-

decca 623 navi da crociera che hanno portato 1,8 milioni di passeggeri così suddivise: 110 navi fluviali, 96 di transito, 417 navi da home port. Le navi al di sotto delle 40 mila tonnellate trasportano solo il 10% dei passeggeri a fronte delle navi superiori alle 130 mila tonnellate, Se nel 2011 qui viaggiavano 150 mila passeggeri, quest’anno sono cresciuti a 402 mila. Costa è stato chiarissimo nel bocciare l’approdo delle navi passeggeri a Marghera. “Marghera – ha detto - non è praticabile perché saremmo costretti a tagliare del 33% i traffici commerciali, perché il bacino di evoluzione è troppo stretto, perché il cavoterra elettrico sopra il canale impedisce il passaggio di navi più alte di 59 metri, perché la legge vieta alle navi passeggeri di passare vicino a raffinerie e industrie”. Il consigliere Dal Cin ha commentato “Stiamo valutando le diverse prospettive sul tema “Grandi navi” sia dal punto di vista turistico sia lavorativo. Non si può perdere un’eccellenza come la Marittima, realtà invidiataci in tutta Europa con circa 5 mila perso-

ne occupate, soprattutto in questo particolare momento”. Il consigliere Pietro Bortoluzzi ha dichiarato: “Ho apprezzato la relazione del presidente Costa. Ho voluto sottolineare che sulla Marittima c’è una scelta politica presa nel recente passato, quando sindaco di Venezia era Paolo Costa. Il vero problema è mantenere un’economia fiorente, oppure si vuole rinunciare al comparto crocieristico che potrebbe trasferirsi a Trieste o Capodistria?” Il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Costa ha sostenuto le sue motivazioni nel dettaglio .”Oggi dobbiamo passare dalla raccolta delle opinioni di tutti – ha detto Costa - ad incardinare le valutazioni in un procedimento che porti chi di competenza (Autorità Marittima) ad una decisione definitiva. Intendo presentare la soluzione che Autorità Marittima, Autorità Portuale e Magistrato alle Acque, hanno individuato in osservanza al Decreto Clini Passera. È importante ricordare che il decreto richiede che venga identificata una via d’acqua alternativa, e non un nuovo sito, per far arrivare le crociere in Marittima senza

passare più attraverso il bacino di San Marco. Qualunque proposta di individuazione di un sito alternativo rientrerebbe in un procedimento diverso, ovvero la revisione del Piano Regolatore Portuale. Pertanto, la proposta inviata al Ministero propone far entrare le navi dalla bocca di porto di Malamocco, di percorrere un breve tratto del canale Malamocco Marghera(senza quindi interferire con il traffico commerciale), e di giungere in Marittima attraverso il Canale Contorta-S.Angelo (canale che è da scavare e adeguare)”. Per Costa, Marittima è, e deve restare, un punto di fisso di riferimento per la crocieristica per 2 motivi: il primo perché l’eccellenza crocieristica veneziana è legata all’eccellente accessibilità nautica, dei passeggeri e delle merci per i rifornimenti. Il secondo, perché l’individuazione di siti alternativi comporterebbe oggi l’occupazione di aree al momento non disponibili né funzionali”. La soluzione dell’escavo del canale Contorta Sant’Angelo permette di: evitare la commistione mercipasseggeri nociva ad entrambi i traffici per

I COMITATI AMbIENTALISTI “LE gRANDI NAvI FERME ALLE bOCChE DI PORTO”

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e grandi navi si fermino alle bocche di Porto del Lido di Malamocco e non siano fatte passare in alcun modo dentro la laguna“. E’ questa la proposta formalizzato nelle scorse settimane alla Direzione marittima di Venezia dal comitato “No grandi navi Laguna bene comune”. La proposta non prevede terminali o canali alternativi ma un percorso alternativo all’attuale modello di crociere: dentro in laguna solo le navi compatibili, cioè quelle con meno di 40 mila tonnellate di stazza, fuori tutte le altre ma solo se l’indotto garantito dal cambio di modello e dalla parziale riconversione della Marittima sarà giudicato insufficiente dalla città. “Nel caso in cui la città ritenga di dover accogliere comunque una quota di grandi navi - spiegano

i portavoce del comitato in una nota - queste dovranno fermarsi fuori dalle bocche di porto nelle forme che verranno indicate da un concorso d’idee internazionale aperto ai migliori progettisti del mondo e attento a esperienze già in atto altrove”. Scelta Civica, con i deputati di Scelta Civica Enrico Zanetti e Andrea Causin è l’unico partito dicono ad aver presentato un progetto proprio è quella che prevede meno costi, meno invasività per l’ambientale lagunare e tempi rapidi di realizzazione: offre alla città la possibilità di alleggerire tutto il traffico acqueo davanti al bacino di San Marco e lungo il canale della Giudecca creando una corsia di navigazione che, al tempo stesso, eviterebbe la sovrapposizione tra traffico merci e traffico passeggeri. A.A.

motivi di sicurezza e senza mettere a rischio il comparto produttivo di Marghera; realizzare contestualmente un recupero morfologico della laguna sud. È fondamentale per l’Autorità che si incardini la procedura di individuazione della soluzione definitiva in un iter chiaro di realizzazione del progetto. Tale iter dovrebbe prevedere il confronto con le altre vie d’acqua alternative ad oggi – ovvero il canale retro-Giudecca e del canale Vittorio Emanuele. Questo percorso, ha sostenuto nella sua relazione Costa, “avrà tre riflessi positivi: dare certezza dei temi e comunicare al mondo che si è risolto il problema, comunicare all’economia che Marghera prosegue nel suo sviluppo virtuoso. Transitoriamente, l’Autorità Portale sposterà a Fusina nel nuovo terminal (operativo dal 2014) tutti i traghetti (circa un terzo dei passaggi su S.Marco verranno così eliminati) e immagina di poter applicare un numero chiuso capace di contenere il numero delle navi in arrivo e chiedendo il mondo della crocieristica di arrivare a Venezia con navi più piccole.


Spazi aperti 21 3 Eventi Dal 19 al 27 la quinta edizione della manifestazione dedicata al mare, al porto e alle sue risorse

A Chioggia Ottobre è... blu “Immersione, idrografia e idraulica: per conoscere l’ambiente in cui viviamo” quest’anno si parlerà di lavoro, sport e ambiente

In programma anche un’attività di immersione, dedicata ai bambini fra i 4 e i 13 anni

di Eugenio Ferrarese

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ran laguna fa gran porto”. L’ingegner idraulico Cristoforo Sabbadino della Serenissima Repubblica di San Marco era un convinto assertore della vocazione marinaresca della sua città, Chioggia, da lui descritta nella famosa e dettagliata pianta del 1557. Ottobre Blu 2013 raccoglie questa importante eredità proponendo anche quest’anno, grazie all’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia della Camera di Commercio di Venezia, una vetrina dedicata a tutto ciò che è legato ad uno degli elementi naturali e fondamentali del pianeta, l’acqua, sia che si tratti di mare, laguna o fiume. La quinta edizione di Ottobre Blu riguarderà il lavoro, l’attività sociale, turismo, sport, ambiente e cultura sul tema “Immersione, Idrografia e Idraulica: per conoscere l’ambiente in cui viviamo”. Questa manifestazione che nasce con lo scopo principale di promuovere il porto di Chioggia, gli uomini, i mezzi, le attività produttive ed infrastrutturali, è ormai divenuta occasione per valorizzare tutte le altre risorse economiche e culturali del territorio.

Dal 19 al 27 ottobre 2013 – il programma dettagliato nel sito ww.ottobreblu.it – l’intera città sarà coinvolta in questa iniziativa che prevede convegni, manifestazioni culturali e sportive, e la presenza di migliaia di visitatori grazie allo sforzo organizzativo ed economico dell’Aspo e della Camera di Commercio di Venezia, della Marina Militare, in collaborazione con il Comune di Chioggia, e con il fondamentalmente supporto di tutte le realtà imprenditoriali ed economiche sia locali che del Veneto. Ottobre Blu 2013 prevede anche, in collaborazione con gli Istruttori del Comsubin - Comando Subacquei e Incursori, un’attività di immersione, dedicata ai bambini di età compresa tra i 4 ed i 13, con l’obiettivo di far conoscere il mondo sommerso. In collaborazione con la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Chioggia e la Scuola del Raggruppamento Subacquei ed Incursori di La Spezia, i giovanissimi subacquei avranno l’opportunità di un’immersione “protetta” e la possibilità di conoscere l’ambiente subacqueo e le procedure di emergenza che lo governano.

Ricca di proposte e iniziative la quinta edizione di Ottobre blu, la manifestazione del mare e del porto organizzata da Aspo e Camera di Commercio di Venezia Nell’ambito delle iniziative di Ottobre Blu 2013 sarà inoltre presentata dall’Anmi (Associazione Nazioanale Marinai d’Italia) sezione di Chioggia la biografia a fumetti dedicata a “Salvatore Todaro: il corsaro gentiluomo” che è stata curata da Dino Memmo e Sergio Ravagnan. Mostre e convegni riguarderanno “I fiumi e Chioggia”, “Figli del Piave – esposizione di storie e prodotti”, “Chioggia, capolinea della navigazione interna”, la revisione del Piano regolatore portuale di Chioggia”, “Vajont, una storia da ricordare”, il 1° centenario dell’Aviazione Navale (con una mostra del pittore di Marina

Allan O’Mill dal titolo “Storia dell’Aviazione Navale” e con l’esposizione dell’aereo “Bleriot XI-2”), l’80° anniversario dei Palombari della Marina e il 60° anniversario della costruzione del sottomarino nucleare Uss Nautilus. In occasione della serata conclusiva sarà consegnata la “Galea d’oro”, il prestigioso premio che Aspo ha istituito a favore di ente, persona o società che, nel corso dell’anno, abbia favorito l’approdo di navi prestigiose o l’avvio di nuove linee di navigazione. E tra i numerosi ospiti presenti anche il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi. Messaggio pubblicitario

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22 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Didattica speciale e scuola inclusiva Intervista al dirigente scolastico dell’I.C. di Cavarzere Filippo Sturaro

Le risposte della scuola ai bambini con Dsa di Ornella Jovane

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ono noti come disturbi della scrittura, del calcolo e della lettura: sono i Dsa, acronimo di Disturbi specifici dell’apprendimento, definiti e “inquadrati” con la legge 170/2010, che sollecita, anche in questi casi come per tutti gli alunni e studenti con bisogni educativi speciali (Bes), il ricorso alla cosiddetta didattica “su misura”, nel necessario percorso dell’integrazione scolastica. I casi di alunni e studenti con Disturbi specifici di apprendimento rappresentano una realtà significativa anche nelle nostre scuole. La formazione dei professionisti dell’insegnamento costituisce allora un presupposto essenziale per dare risposte efficaci. Il tema è stato oggetto di approfondimento anche nel corso di una recente giornata di studio che si è tenuta lo scorso 4 settembre a Padova, organizzata dall’Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella psicopatologia dell’apprendimento (Airipa) e dall’Associazione Italiana Dislessia, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto. Ma cosa sono in concreto i Dsa? Lo spiega il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Cavarzere, dottor Filippo Sturaro, che è stato anche tra i relatori del convegno padovano. “Innanzitutto diciamo che non sono una malattia, ma una “caratteristica” - esordisce il dirigente -. Essi sono piuttosto una compromissione specifica - che tocca una o più funzioni - a carico delle abilità di lettura (dislessia), scrittura (disgrafia e disortografia) e calcolo (discaculia). Sono disturbi neuroevolutivi di matrice biologica, che non dipendono quindi nè dal livello intellettivo, nè da deficit sensoriali, nè dalla qualità dell’insegnamento. L’origine non è dunque re-

lazionale, affettiva o psicologica. E, non trattandosi di una malattia, non se ne guarisce sebbene vi sia ampio margine nelle possibilità di recupero”. Nel 90 per cento dei casi i bambini delle prime classi della primaria imparano a leggere e a scrivere indipendentemente dal metodo proposto dall’insegnante e dalla qualità delle relazioni intrattenute con quest’ultimo. Esiste tuttavia circa un 10 per cento di bambini che può non imparare efficacemente: all’interno di questa casistica sono da esplorare le cause di difficoltà che potrebbero essere eventualmente ricondotte anche a disturbi specifici dell’apprendimento, oltre che a quadri di altro genere, (l’incidenza effettiva dei DSA è infatti del 2-3%) Vi sono connessioni o legami con problemi di carattere emotivo? “I problemi di carattere emotivo - chiarisce il professor Sturaro - possono essere la conseguenza delle difficoltà incontrate a scuola dal bambino con Dsa. La frustrazione per il mancato raggiungimento degli obiettivi può sviluppare un problema emotivo, di comportamento o l’abbassamento di autostima. Sono i cosiddetti disturbi in comorbilità, che si sviluppano in associazione ai Dsa”. A che età si manifestano i Dsa? “In genere una diagnosi di dislessia non può essere fatta prima dei 7 anni, quando il bambino ha quasi concluso la frequenza della classe seconda della scuola primaria; la discalculia invece è una diagnosi che può essere posta solo al termine della terza classe della scuola primaria. Non si può dunque parlare di Dsa in un bambino che frequenta la scuola

dell’infanzia, semmai si possono riscontrare delle carenze nei prerequisiti, che rappresentano dei campanelli d’allarme da monitorare nel tempo. Non è possibile parlare di disturbi specifici dell’apprendimento prima che un bambino non sia posto per un tempo sufficientemente lungo in relazione con la lingua scritta e con un codice numerico”. Chi fa la diagnosi? “La diagnosi compete al servizio sanitario nazionale (Età evolutiva) o a soggetti privati accreditati nell’ambito dei DSA”. Quali sono allora le competenze della scuola? “La scuola ha il compito dello screening che presuppone l’attivazione di un sistema di azioni d’individuazione precoce del rischio del disturbo (es. il programma Ipda), di potenziamento delle abilità carenti dei bambini individuati come a rischio e di segnalazione ai servizi delle situazioni in cui rimane la criticità anche dopo gli interventi di potenziamento realizzati a scuola. In caso di diagnosi da parte dei soggetti competenti vanno attuate tutte quelle azioni di gestione dei Dsa che comportano la costruzione di interventi didattici personalizzati - su indicazioni dei clinici - e del relativo Piano didattico personalizzato, Pdp, secondo il modello predisposto dal ministero o secondo i modelli elaborati da esperti del settore o appartenenti alle associazioni che si occupano di DSA”. Quali sono le azioni messe in campo nello specifico dalla sua scuola? “Oltre alle azioni previste per legge in tutte le scuole, la formazione dei docenti rappresenta un’azione stabile e

L’I.C. di Cavarzere, il dirigente scolastico Filippo Sturaro sinergica, che dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado coinvolge tutti gli insegnanti. Un’attività che da 5 anni sistematicamente portiamo avanti appoggiandoci ad un consulente esterno, uno psicologo esperto in psicopatologia dell’apprendimento, che svolge anche la funzione di supervisore dei modelli didattici messi in campo. E’ essenziale inoltre l’informazione dei genitori, in particolare di quelli che hanno figli alla scuola primaria, per aiutarli a capire quali possono essere i segnali da considerare come indicatori di rischio. Ogni anno organizziamo un incontro su questo tema. E’ operativo, infine, uno sportello di consulenza per gli insegnanti e, da quest’anno, anche per i genitori. Sono tutte azioni che si sviluppano in uno scenario di fondo di una scuola inclusiva, che sa organizzare un setting didattico su misura, flessibile e modularizzato per condurre al successo formativo ogni studente”. Inclusività è il principio ispiratore della didattica speciale, è quel concetto che il giornalista e scrittore Claudio Imprudente ha esemplificato nella favola del Re Trentatrè. “La giustizia non è dare a tutti la stessa cosa, ma dare a ciascuno il suo” rispondeva Sberleffo, il buffone di corte, al Re Trentatrè che a lui aveva chiesto consiglio su come fare per essere un re giusto con tutti.



le Specia le Specia

Settembre 2013

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997

l’oSpedale di chioggia unito per Salvare una Signora con due tumori

il lavoro multidisciplinare ha garantito la buona riuscita dell’intervento. ora la signora sta bene ed è rientrata a casa propria

Tutto l’Ospedale impegnato a salvare una signora chioggiotta. Un caso raro il suo, tanto che la letteratura scientifica nemmeno lo cita: è difficilissimo che in un paziente si verifichino contemporaneamente due tumori. Studi recenti, infatti, evidenziano che raramente un soggetto viene colpito da due tumori e se succede, accade raramente, nel 4% dei casi, e comunque avviene a distanza di 5 o 10 anni. Il caso della signora è insolito perché non solo le sono stati diagnosticati due tumori contemporaneamente e cioè uno allo stomaco (asportato quasi del tutto) e un altro al colon (dove il chi-

rurgo è intervenuto su un tratto), ma va detto che la donna, già in cura all’Ospedale per problemi cardiologici, era stata operata anche di tumore al seno l’anno scorso. La scoperta dei nuovi tumori è avvenuta recentemente. Il tutto è iniziato poco più di un mese fa quando la signora è arrivata in Ospedale con importanti perdite ematiche. E’ stata subito ricoverata e inquadrata clinicamente. Dagli esami è emerso il quadro complesso e particolarmente raro della paziente tanto che si è attivato immediatamente un lavoro multidisciplinare che ha visto coinvolte più professionalità ospedaliere: Medicina,

Geriatria, Chirurgia, Oncologia, Cardiologia, Anestesia e Fisioterapia. “Abbiamo subito capito – spiega il primario di Chirurgia Generale Salvatore Ramuscello – che il caso della signora era una corsa contro il tempo. Bisognava intervenire chirurgicamente, ma vista l’entità dell’operazione (contemporaneamente si doveva asportare due tumori) era fondamentale pianificare l’intervento”. E’ scattato così il lavoro di squadra per garantire la buona riuscita dell’operazione. “La signora è stata sei ore in sala operatoria – ha spiegato Ramuscello – e l’intervento è ben riuscito. Subito dopo abbiamo organizzato

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tutta la parte riabilitativa sia dal punto di vista alimentare che di ripresa della mobilità”. La signora è stata dimessa oggi ed ora è a casa con i propri famigliari. Periodicamente verrà visitata per constatare la qualità della sua ripresa. “Al centro il paziente – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – sia in ospedale che nel territorio. Grazie al lavoro di squadra, che mette in campo più competenze e professionalità, si garantiscono servizi e prestazioni più efficienti e di qualità”.


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Settembre 2013

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

PREVENZIONE, BILANCIO DEGLI SCREENING ONCOLOGICI A CAVARZERE E CONA

Dg Ulss 14 Dal Ben: Lancio un appello ai cittadini perché ci aiutino, partecipando, a salvare più vite

Combattere il cancro con “l’arma” della prevenzione. Da anni l’Ulss 14 di Chioggia è impegnata nello screening mammografico, citologico e del colon retto. L’obiettivo è quello di diagnosticare tempestivamente il cancro alla mammella, al colon e all’utero per poter così intervenire quando il tumore è ancora in uno stadio iniziale. I vantaggi di un intervento precoce sono presto detti: quando il tumore interessa un’area piccola e circoscritta e più facile curarlo garantendo al paziente un migliore decorso post operatorio. Dal 2007 al 2011, a Cavarzere e Cona, nel veneziano, il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria ha promosso tutti e tre gli screening oncologici gratuiti eseguendo 4.613

mammografie, 2.420 esami delle feci, 2.488 pap test. Nel dettaglio, per quanto riguarda lo screening mammografico, nel 2007 sono state invitate 2.149 donne tra i 50 e 74 anni, di queste hanno aderito all’iniziativa 1.345 donne, di cui 11 sono state sottoposte ad intervento chirurgico; nel 2009 (lo screening mammografico viene ripetuto ogni due anni) le donne invitate all’esame gratuito sono state 2.165, ma solo 1.460 hanno risposto positivamente all’invito e 6 sono state operate per tumore; nel 2011 sono state invitate 2.603 donne, di cui hanno aderito 1.808 e 9 sono state sottoposte a intervento. Complessivamente, dal 2007 al 2011, sono state invitate a eseguire la mammografia

6.917 donne, di loro hanno aderito solo 4.613 donne e 26 sono state operate di tumore al seno. Il primo round dello screening del colon retto è partito nel 2009 e si è concluso nel 2011 interessando uomini e donne tra i 50 e 69 anni. Sono stati spediti 5.250 inviti, gli aderenti al programma di prevenzione sono stati 2.420, di cui 140 persone sono state sottoposte ad approfondimenti tramite colonscopia e 12 di queste operate per tumore al colon. Infine, per quanto riguarda lo screening citologico, gli inviti sono stati 4.749, ma le donne che hanno aderito tra i 25 e 64 anni sono state solo 2.488, di cui 32 sono state avviate ad esami di approfondimento. “E’ importante che la gente invitata

– dice la responsabile degli screening oncologici Maria Luisa Polo – risponda positivamente. E’ preoccupante che ancora un 40% circa di persone invitate rifiutino questa opportunità che l’Azienda mette a disposizione dei cittadini gratuitamente. Confidiamo che al prossimo round previsto a brevissimo, ci sia maggiore partecipazione”. “Prevenire è meglio che curare – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – e per questo scommettiamo sulla prevenzione e sul territorio. Lancio un appello ai cittadini perché collaborino con noi alla buona riuscita del programma. Così facendo diagnosticheremo anzitempo il cancro e salveremo più vite”.

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Personaggio personaggio 26 6 Il Anniversari Si festeggia la sua “rifondazione”

La Banda musicale, da 35 anni colonna sonora di Chioggia

Alcune foto storiche della Banda musicale di Chioggia: nel 1979, nel 2008 per i trent’anni

Da Verdi a Beethoven, dal jazz, alla musica leggera: i maestri della banda hanno sempre accompagnato tutti i grandi eventi della città di Eugenio Ferrarese

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al repertorio verdiano – che si sta riproponendo in occasione del bicentenario della nascita del grande musicista italiano – a Beethoven e ad altri classici per passare poi al jazz, alla musica leggera o alle rivisitazioni dei canti tradizionali: i brani presentati dalla Banda Musicale di Chioggia hanno sempre accompagnato tutti gli eventi più significativi della città. In occasione del 35° anniversario della “rifondazione” – perché a Chioggia prima della banda attuale ci sono state varie e significative esperienze fin dalla fine del Settecento: in un documento d’archivio del 1790 si fa riferimento ad una Società Filarmonica con sede in Riva Vena non lontano dalla Pescheria… - nel corso dell’estate il Museo civico a San Francesco fuori le mura ha ospitato un’ampia mostra documentaria accompagnata anche da una pubblicazione, curata da Sergio Ravagnan, che è l’attuale presidente della Banda di Chioggia,

che sintetizza la storia partendo proprio dalle vecchie bande tra Ottocento e Novecento, fino a giungere alle più recenti partecipazioni dell’attuale compagine musicale. Era il 1978 quando il corso di orientamento musicale raccoglie subito una massiccia richiesta di adesioni (130 domande). Le prove si effettuano in calle Luccarini, nell’ex Caserma dei Carabinieri e la prima uscita ufficiale della “rifondata” Banda cittadina avviene in occasione dell’annuale festa dei donatori di sangue dell’Avis nel mese di settembre dello stesso anno. Qualche mese dopo, nel maggio ’79, il concerto al teatro don Bosco, con gli orchestrali che sfoggiano la nuova divisa, ottiene un grande successo. Altra data significativa sarà l’11 luglio 1979: la squadra di Chioggia ospita nel campo sportivo comunale “Giochi senza frontiere”, un evento televisivo internazionale allora seguitissi-

mo. Ed è proprio la squadra italiana di Chioggia che vince la puntata. La banda comunale accompagnerà il corteo di tutte le squadre partecipanti che sfilano nel Lungomare a Sottomarina. E ancora, sempre nell’estate ’79, la Banda Cittadina assieme al Coro Popolare Chioggiotto si esibiscono in piazzetta a San Marco e al Lido alla festa del Redentore ed anche qualche settimana dopo alla Regata storica in Canal Grande. Gli allievi diventano numerosi, occorre acquistare nuovi strumenti o sistemare quelli recuperati. Gli associati, amici e familiari gestiscono uno stand alla Sagra del Pesce e così avverrà anche negli anni successivi. E in 35 anni di storia i concerti si contano ormai a decine per ogni anno di attività. La Banda Cittadina è ormai da tempo integrata nella vita della città e tutte le manifestazioni di un certo rilievo sono sempre accompagnate dalla sua presenza. E da quella del suo direttore-

fondatore: il maestro Loris Tiozzo. Proprio partendo dalla sua esperienza quale direttore della Banda S. Giusto, ovvero la banda dei Salesiani, è riuscito a convincere alcuni degli ex-suonatori a riprendere strumenti e la voglia di continuare. Tiozzo, che dopo 35 anni è ancora il direttore della Banda cittadina, ha anche curato numerosi testi pensati sia come strumento di studio che di lavoro: “Canti della Laguna Veneta” pubblicato nel 1988, un volume sul famoso compositore e teorico della musica Gioseffo Zarlino vissuto nel ‘500; nel 1997 altra pubblicazione: “Venti canti popolari natalizi a quattro voci”, successivamente “Le bande musicali di Chioggia” scritto nel 2003, 25° anniversario della rifondazione

dell’attuale gruppo bandistico… E nel 2008 Loris Tiozzo sarà anche nominato presidente regionale dell’Ambac (associazione musicale bande assiemi complessi). Sarà solo nel 2005, dopo vari “pellegrinaggi”, la Banda Musicale - ed il Coro Popolare Chioggiotto - potranno finalmente disporre della nuova sede nella parte nobile di Palazzo Ravagnan, uno storico edificio lungo il Canal Vena che l’amministrazione comunale ha completamente destinato alle associazioni culturali. Per informazioni e contatti si può consultare il sito internet www.chioggiabanda.it. La sede della banda cittadina è aperta tutti i pomeriggi dalle ore 16,00 alle 19,30. Messaggio pubblicitario

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TRA CIELO E TERRA | Un viaggio attraverso le opere materiche di Andrea Pamini 28 settembre - 27 ottobre da martedì e domenica ore 10.00|22.00 Secondo appuntamento allo spazio espositivo Cavalli con l’esposizione TRA CIELO E TERRA, un viaggio attraverso le opere materiche dell’artista Andrea Pamini, L’opera dell’artista Andrea Pamini si intreccia in maniera viscerale con la materia del Delta. Una creatività giocosa dove la materia si fonde nei colori infiniti della sua tavolozza. I blu e le terre si mescolano nei cieli infiniti e negli acquitrini costernati da fili di erba che danzano al primo alito di vento. Andrea Pamini si diploma presso l’Istituto d’arte “DOSSO DOSSI” di Ferrara. Appassionato fin da piccolo al segno e al disegno, durante il suo percorso artistico ha sperimentato tecniche e materiali diversi, in una ricerca febbrile e incessante. La sua vulcanica produzione spazia infatti dalla pittura alla scultura, dall’installazione al body painting, fino all’illustrazione. La sua ricerca stilistica ha risentito di varie tendenze artistiche (fumetto, metafisica, surrealismo, dadaismo, esperimenti post-impressionistici), seguendo un eclettismo vorace e onirico e approdando ad una pittura personale intrisa di bellezza ed inquietudine, quasi paradigmatica della condizione umana. Andrea Pamini può definirsi essenzialmente un colorista, tecnicamente assai portato verso la pittura tonale e con una grande padronanza delle sfumature di luce e colore. Le tematiche e i supporti sono i più svariati. Le tavole, spesso di grandi dimensioni, sono curate sin nei minimi dettagli, i paesaggi estremamente realistici, le figure umane colte nella loro fragilità, perse nel labirinto della vita. Ma l’opera di Pamini resta di difficile definizione, tanto è articolata, appassionatamente sperimentale e al contempo legata alla tradizione della grande pittura figurativa. Scrive Kandinskji in Lo Spirituale nell’arte ….”La vera opera d’arte nasce dall’artista in modo misterioso, enigmatico, mistico. Staccandosi da lui assume una personalità e diviene un soggetto indipendente con un respiro spirituale e una vita concreta, diventa un aspetto dell’essere. Non è un fenomeno casuale ma come ogni essere ha energie creative. Vive, agisce e collabora alla creazione della vita spirituale“. Possiamo definire così che Andrea Pamini fa uso del colore in modo da creare armonia tra forme e colori ecco perché la sua pittura materica consiste proprio nella capacità di realizzare un opera d’arte con determinata e decisa manualità, donando all’opera d’arte imprevedibilità e immaginazione.

progetto a cura di Selene Ferrari - presentazione critica a cura di Adolfina De Stefani performance del gruppo SHAKINART ore 18.30

Info: ristorante albergo Cavalli info@albergocavalli.it - +39 0426 369868 | +39 328 4765178 | Selene Ferrari: seleneferrari@alice.it | +39 347 3919907


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Cultura provinciale 29 9 Mestre La stagione teatrale al Toniolo

Prosa, danza, musica, più di 40 spettacoli

Una ricca proposta nell’anno in cui si festeggia il primo centenario dalla fondazione. Prestigiosi i nomi che calcheranno la scena: Balasso, Gassman, Paolini, Brilli, Giacobazzi e Marchetto. In programma anche una rassegna comica di Roberta Pasqualetto

L

o storico teatro Toniolo di Mestre, a pochi passi da Piazza Ferretto, festeggia il primo centenario dalla fondazione: un traguardo importante soprattutto in questi tempi di difficoltà economica per la cultura e dove, altre realtà, hanno tenuto il sipario abbassato a causa dei tagli. Il cartellone offre una varietà di spettacoli divisa in prosa, danza, musica e una rassegna comica; la quarantina di spettacoli si divide in: 16 titoli per la prosa, cinque per la danza, una decina per la musica e dieci per Comics e dintorni. Sul palcoscenico alcuni nomi importanti e storici del teatro mestrino: Natalino Balasso, Alessandro Gassman, Marco Paolini, Nancy Brilli, Giuseppe Giacobazzi, Ennio Marchetto e molti atri; le interpretazioni variano da testi contemporanei, classici e nuovi ma sempre tenendo un piede nel mondo attuale. I prossimi spettacoli di prosa, dal 13 al 17 novembre, sono: “Le voci di dentro” di

Eduardo De Filippo con Toni e Peppe Servillo, Gigio Morra e Betti Pedrazzi; dal 4 all’8 dicembre lo spettacolo: “Servo per uno”, liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni con Pierfrancesco Favino. Dall’11 al 15 dicembre “Riccardo III” di William Shakespeare, interprato da Alessandro Gassman. Dal 18 e 19 dicembre lo spettacolo: “Verdi, narrar cantando” un concerto/spettacolo di Marco Paolini e Mario Brunello; opera ideata nel bicentenario dalla nascita di Verdi (10 ottobre 1813) per ricordare il suo passato di uomo di teatro. Gli spettacoli di danza spaziano dal balletto classico alle nuove tendenze, raccontano, attraverso il corpo, i giorni nostri. Giovedì 31 ottobre il balletto: “Kafig Brasil” con la direzione artistica e coreografia di Mourad Merzouki. Lunedì 30 e martedì 31 dicembre lo spettacolo: “Lo Schiaccianoci” con la coreografia di Lev Ivanov e Marius Petipa e la direzione artistica e adattamen-

Mira. Villa Velier

LAuRA LEPRI hA PRESENTATO L’uLTIMA FATICA LETTERARIA “DEL DENARO O DELLA gLORIA”

P

resentazione di grande appeal quella dell’ ultima fatica di Laura Lepri, insegnante di scrittura creativa del teatro Litta di Milano e docente presso il Master in editoria libraria della fondazione Mondadori, “Del denaro o della gloria“ è ambientato nella Venezia del ‘ 500 ed ha come protagonista principale Giovan Francesco Valier. Tutto si svolge nella parte iniziale del secolo nel periodo antecedente alla rivoluzione di Gutemberg, con una Venezia frequentata e vissuta da Bembo, Raffaello, Bernardo Tasso, Ariosto e i Torresani, eredi di Aldo Manunzio. I Torresani scelsero Giovan Francesco Valier per intervenire e sistemare il libro: Il cortigiano di Baldassar Castiglione. Ricco di riferimenti storici l’opera della Lepri parla anche della marchesa Vittoria Colonna e di tutti gli autori e stampatori di quel fecondo periodo. L’ autrice si fa trascinare dall’ amore per Venezia e dall’ entusiasmo e dalla competenza che accompagnano la sua sempre più brillante carriera già culminata con il riconoscimento di prima firma principale del settore per il domenicale de “ Il sole 24 ore “. Luogo della presentazione è stata Villa Velier di Mira, recentemente restituita al pubblico dopo il restauro, dal mecenate culturale Maurizio Trovò che gli organizzatori hanno più volte ringraziato per l’ ospitalità. Marco Lanza

A dicembre “Verdi, narrar cantando” ideato per celebrare il bicentenario della nascita del celebre musicista

Il teatro Toniolo a Mestre, quest’anno ricorre il centenario dalla sua fondazione to di Anatoly Emelyanov. Per la rassegna musica, martedì 5 novembre, il concerto: “Orchestra giovanile italiana” diretto da Wayne Marshall e con le musiche di Sergej Rachmaninov, Maurice Ravel. Martedì 19 novembre il concerto: Giovanni Sollima in “Tenebrae, il Principe dei Musici Omaggio a Gesualdo di Venosa (1566-1613)”; il principe del madrigale a 400 anni dalla

morte con le musiche di Michelangelo Rossi, Carlo Gesualdo di Venosa, Giovanni Sollima, Arvo Part, Domenico Scarlatti, Gioan Pietro Del Buono, Francesco d’Avalos. Martedì 3 dicembre il concerto a pianoforte di Andrea Rebaudengo, accompagnato dalle musiche di Frederic Rzewski. Per la rassegna comica, venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 novembre: Carlo e Giorgio “visti da vicino”; mer-

coledì 27 e venerdì 29 novembre Giuseppe Giacobazzi in: “Un po’ di me”; venerdì 20 dicembre, Enrico Bertolini, in: “Casta away: La tempesta imperfetta”. Per informazioni sugli spettacoli e per prenotazioni www.culturaspettacolovenezia.it/toniolo; gli spettacoli iniziano alle ore 21.

Chioggia Festival “Veneto, spettacoli di Mistero”

Quattro appuntamenti alla scoperta di luoghi misteriosi e leggende popolari P erché le statue del Refugium Peccatorum hanno le teste mozzate, dov’è la Corte delle Streghe, cosa aleggia attorno alla Valle dei Sette Morti, omicidio o suicidio quello del nobile ungherese rinvenuto cadavere nella sua residenza chioggiotta? Questi e altri interrogativi da brivido, troveranno risposta - tra storie popolari e leggende - nei quattro eventi organizzati dalla Pro Loco di Chioggia per il prossimo mese di novembre, che si inseriscono in “Veneto, Spettacoli di Mistero”, festival promosso dalla Regione Veneto alla scoperta di luoghi leggendari e misteriosi del nostro territorio. Il primo appuntamento è con “Chioggia e le Streghe” alle 21 di giovedì 31 ottobre al Sagraeto, dove al centro di una balaustra in pietra d’Istria è collocata la statua della Madonna del “Refugium Peccatorum”, protettrice dei pescatori, affiancata ai due lati da statue oggi prive di testa. Una guida dell’associazione culturale “La Bricola” ne spiegherà il motivo attraverso il racconto di tradizione popolare “El late ale mosche”. L’itinerario guidato fa poi tappa nella piccola e suggestiva “Corte Taccheo”, la “Corte delle streghe” con la storia “dell’Intenta”, quindi fino ai piedi del campanile della cattedrale, per rievocare la raccapricciante del “Gatto e la zampa mozzata”. La successiva tappa è Calle Ponte Scarpa dove, dall’omonimo ponte, si scorge il palazzo denominato “della strega”. Attraverso un suggestivo percorso si raggiunge piazza Vigo, un tempo punto di avvistamento del ritorno delle barche da pesca da parte dei familiari a terra. Dopo tanti brividi, una piacevole conclusione, con un assaggio di prodotti tipici. Sabato 9 novembre escursione in laguna alla scoperta

Dal 31 ottobre al 23 novembre, gli appuntamenti della rassegna in programma a Chioggia del “Mistero della Valle dei Sette Morti”, già divenuto un classico degli appuntamenti di novembre. Partenza alle 15.00 in motonave dalI’Isola dell’Unione, e navigazione verso la famigerata Valle dei Sette Morti, ascoltando letture su misteri e leggende popolari di Chioggia. Tappa in Laguna, dove i passeggeri potranno gustare un piatto della tradizione e assistere ad una drammatizzazione di un simpatico caratterista chioggiotto. Rientro previsto verso le 19. La novità proposta quest’anno dalla Pro Loco è “Strigarie e Malìe in Clugiae”, alle 18 di sabato 16 novembre. Teatro di strada messo in scena in Piazza Granaio dagli attori e figuranti della Contrada di Sant’Andrea del Palio della Marciliana di Chioggia; un esempio di procedura inquisitoria contro maliarde, streghe e presunti guaritori, tratta dalle carte vescovili degli archivi diocesani. Le pratiche stregonesche e gli scongiuri, definiti in gergo “segni”, alcuni a carattere curativo, altri erotico-amoroso, consistono in caricature di rituali o esorcismi religiosi, un misto di pre-

ghiere tradizionali storpiate e volgarizzate e motti popolari. L’ultimo evento, alle 21 di sabato 23 novembre, chiude il ciclo chioggiotto di “Veneto, Spettacoli di Mistero 2013”, è una rappresentazione teatrale presso l’Auditorium comunale S. Nicolò, messa in scena dalla Compagnia Teatronovo, con la regia di Giuliano Soncin. Un nobile personaggio ungherese, Samuel Nadudvari, viene trovato morto nella sua residenza chioggiotta. Si tratta di omicidio o suicidio? Un Hercule Poirot inviato dalla Serenissima si mette alla ricerca della verità: c’è un assassino o il nobile ha voluto por fine alla sua esistenza ambigua e dissoluta, fitta di intrighi pericolosi nei festini notturni dei salotti mondani? Un finale mozzafiato svelerà l’arcano. Per tutti e quattro gli eventi, la prenotazione è obbligatoria. Info: Pro Loco Chioggia e Sottomarina - www.prolocochioggia.org, prenotazioni@prolocochioggia.org - Marco Donadi (328.0057599)


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SPORT in PRIMO PIANO

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Ciclismo A Jesolo cronometro a squadre per 550 atleti

“6xAndrea”, vincono i modenesi di giacomo Piran

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ovanta squadre al via con in totale 550 atleti. Questi sono i numeri della seconda edizione della cronometro a squadre di ciclismo “6xAndrea” dedicata alla memoria di Andrea Pinarello, che si è disputata il 22 settembre a Jesolo Lido. La corsa si è svolta lungo un circuito di 12 km che è stato affrontato due volte con i ciclisti che dopo la partenza hanno percorso via Bafile, via Aleardi, viale Albanese, viale del Bersagliere, ritorno in via Albanese, viale Martiri delle Foibe, via Ceolotto, viale Padania, ritorno in via Padania e via Ceolotto, via Monti, via Gorizia, via dei Mille, via Verdi, via Foscolo, via Trentin e arrivo in Piazza Mazzini. A vincere è stato il Team Sportissimo di Modena (Fabio Bulgarelli, Massimo Magnani, Sandro di Renzo, Silvio Gradellini, Paolo Botti, Fabrizio Amerighi) con il tempo di 27’16” davanti ai veronesi detentori del titolo il Patos Team Jollywear di Isola della Scala (27’51”) e agli altri veronesi dell’Highroad team (28’43”). Ottimo il quinto posto per l’associazione avvocati notai magistrati ciclisti (Aimanc 1) che hanno vinto il trofeo destinato alla categoria ordini professionali. Tra le donne a trionfare sono state le Patos

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la danza È in verticale

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team pynk lady (Silvia Melato, Elena Raffaelli, Monica Franceschi, Monica Messori, Anna Farina, Marianna Turchetto) di Verona che hanno preceduto le Tinky per Andrea e le Tinky Ladies Pinarello 3. “Non poteva andare meglio - ha commentato Fausto Pinarello promotore dell’evento con la sorella Carla - abbiamo ricevuto i complimenti per come abbiamo gestito la gara. La gente si è divertita sia a pedalare che a guardare. Il comune di Jesolo ci ha confermato la sua disponibilità e noi confermiamo l’impegno a portare la 6xAndrea anche nel 2014. I prossimi obiettivi sono di aprire la gara agli stranieri

Al Laguna Palace

MOSTRA DI KIMONI

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A venezia

riente e Occidente, da sempre, si sono visti nella interpretazione umana come punti geografici contrapposti: più in particolare, l’uno dove nasce il sole, l’altro dove tramonta. La Federazione Kokusai Bijutsu Shingikai assieme all’a.s.d. Hata-Hisi Fiesso d’Artico, con il loro lavoro, stanno cercando di far in modo che questi due paesi e mentalità trovino dei punti d’incontro. “Tutto ha inizio nel 1984 – spiega per Hata – Hisi Carolina Manente- quando Shigetami Sunada, il Ministro dell’Educazione giapponese, chiese al Presidente della “Federazione degli Educatori d’Arte” di aprire la sua associazione in paesi stranieri allo scopo di promuovere gli scambi culturali internazionali. E’ nata così la “Kokusai Bijutsu Shingikai”. Attualmente, tale associazione è diretta dal Maestro Masashi Yokoyama, il quale con il suo lavoro e la sua dedizione l’ha portata a diventare una Federazione di differenti “Scuole” artistiche con oltre 1000 membri regolari”. Scopo della Kokusai Bijutsu Shinkai è di promuovere gli scambi culturali internazionali attraverso l’arte come “Linguaggio Universale”. La Federazione ha potuto presentare l’Arte giapponese in moltissimi paesi. La Kokusai Bijutsu Shingikai organizza mostre d’Arte giapponese, dove fa conoscere non solo l’arte pittorica giapponese, ma anche arti come la ceramica giapponese e della lavorazione dei tessuti per creare i famosi Kimoni Rappresentante italiano di questa associazione è il Maestro Claudio Artusi, ha cominciato giovanissimo a dedicarsi alle arti marziali, e alla cultura giapponese con mostre ed esibizioni anche in Italia. Per questo , la a.s.d. Hata-Hisi Fiesso d’Artico, dal 16 al 20 ottobre 2013, al NH Laguna Palace Hotel di Mestre, terrà una Mostra d’Arte Giapponese, la “Kimono Art Exhibition”, dove saranno esposti i tradizionali dipinti del famoso artista giapponese Hosen Sawai nonché oggetti tradizionali giapponesi. Il 19 ottobre 2013, sempre presso il NH Laguna Palace Hotel, dalle 17 alle 19, più di 20 modelle sfileranno con bellissimi Kimoni tradizionali e moderni.

e creare un ircuito nazionale di cronometro a squadre di alto livello”. Tra i partecipanti c’erano anche gli olimpionici Jury Chechi, Antonio Rossi e Cristian “Zorro” Zorzi oltre all’ex ciclista professionista Marzio Bruseghin e l’ex pistard Stefano Allocchio, ora responsabile della gestione tecnica del Giro d’Italia. “La gara è organizzata molto bene - ha commentato Jury Checy - anche se dico una cosa scontata visto che la regia è in mano a Ivan Piol che è garanzia di ottimo livello di professionalità nell’organizzare eventi di questo genere. La cronometro a squadre è una formula interessante”.

a danza verticale è uno sport spettacolare dove i ballerini utilizzano delle imbragature per muoversi nell’aria. La compagnia Il Posto pratica questa attività nell’impianto comunale Costantino Reyer Venezia dove tiene corsi sperimentali e ha sede a Forte Marghera. La compagnia nasce nel 1994 a Venezia dal sodalizio fra la coreografa Wanda Moretti e il musicista Marco Castelli e da allora persegue con rigore e stile il proprio progetto artistico, creando produzioni poetiche in una scrittura scenica che fonde danza, architettura e musica; il successo di questi ballerini è internazione infatti hanno danzato in moltissimi paesi tra i quali: Singapore, Parigi, Marocco e molti altri. La danza verticale ha alla base una concezione rinnovata e inedita dello spazio e del movimento: sfida la gravità usando come palcoscenico lo spazio ‘vuoto’, la dimensione aerea e le forme del paesaggio, proponendo al pubblico una nuova prospettiva visiva e cinetica. In Italia Il Posto ha realizzato degli allestimenti in siti prestigiosi come il Museo di Roma in Piazza Navona, il campanile di San Marco a Venezia, il Museo d’Arte Contemporanea Madre di Napoli, Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Pd), Museo dell’Ara Pacis a Roma, Teatro La Fenice di Venezia e altri. “Con l’allestimento “atto bianco” giriamo per il mondo da 3 anni - dice la coreografa Wanda Moretti – ma lavoriamo anche con cose diverse e portiamo nelle architetture coreografie adattandole alle strutture che ci ospitano”. Per R.P. maggiori informazioni si può scrivere a info@ilposto.org

canoa Trofeo Lucarda a Oriago

SuL NAvIgLIO vINCONO I PADRONI DI CASA

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settembre si è tenuto a Oriago di Mira, il Campionato Regionale Veneto di Canoa Discesa Sprint, valevole per l’assegnazione del 8° trofeo “Lucarda Cav. Giuseppe”. Nella splendida cornice della Riviera del Brenta, tra le ville della Repubblica Serenissima, si è svolta una giornata di festa per la canoa veneta. Il bel tempo e la temperatura gradevole hanno accompagnato i 163 atleti partenti, provenienti dal Veneto e da altre regioni limitrofe, in rappresentanza di 17 società. Numeri che incrementano di anno in anno a testimonianza della crescita di questo evento. La competizione è stata molto combattuta in tutte le categorie, anche per la presenza di atleti appartenenti alla squadra azzurra (Cristina Favaretto, Mattia Quintarelli, Pierpaolo Bonato solo per fare alcuni nomi). La grande novità introdotta riguarda le premiazioni, che si sono svolte durante la gara, al termine di ogni categoria. Al termine della competizione tutti gli atleti sono stati ospitati dalla fioreria “il Molino” di Oriago per rifocillarsi con un pasto caldo. A seguire sono state premiate le società ed è stato assegnato il 8° trofeo “Lucarda Cav. Giuseppe. A conquistarlo la società di casa, il Canoa Club Oriago, seguito dall’Associazione Remiera Peschiera. Infine è stata premiata con un grande

mazzo di fiori Cristina Favaretto per la medaglia di bronzo conquistata ai Campionati del Mondo assoluti a squadre svoltisi in Slovenia in giugno 2013. “Volti felici, strette di mano, abbracci- spiegano gli organizzatori - questo è ciò che si vedeva girovagando tra la sponda del fiume e il cortile della fioreria. È stata una giornata di sport, dove alla sfida della competizione si sono mischiati valori veri, genuini come l’amicizia, la solidarietà e la volontà di allontanare i falsi “idoli” per mettere al centro l’uomo e la donna. Tutto questo è stato possibile grazie alla generosità della famiglia Lucarda, la quale ha messo a disposizione la sua “casa” per accogliere centinaia di persone, sfamandole e creando momenti di simpatia. Un ringraziamento va ai volontari che hanno contribuito a questo grande evento”.

La gestione della competizione era in mano al Canoa Club Oriago che ha dimostrato, ancora una volta, di essere una grande società sportiva. “Se solo il fiume fosse più mosso- concludono gli organizzatori del Canoa Club – con questa macchina organizzativa, si potrebbe organizzare un campionato del Mondo. L’appuntamento è al 2014 per una nuova grande manifestazione di sport”. I risultati :C/1 senior maschile: 1) Adamo Taddei (Canoe Polesine Rovigo), 2) Riccardo Pahor (Circolo Canoa Carso). C1 junior maschile: 1) Giovanni Formaggio (Cc Vicenza), 2) Carlo Benciolini (Remiera Peschiera), 3) Riccardo Pedagna (Cc club Oriago). C1 senior femminile: 1) Vanessa Zampese (Cc Oriago, 2) Claudia Nordio (Valbrenta Team), 3) Paola Trevisan (Canoe Polesine Rovigo). A.A.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Con la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” chiediamo al Governo una svolta contro il Gap

Gioco d’azzardo: una patologia e un florido mercato per le mafie

La mobilitazione per regolamentare il settore è generale. Anche i sindaci sottoscrivono un manifesto nazionale per la legalità contro il gioco d’azzardo di germana urbani

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nche il gioco uccide. L’ultima vittima “Sarebbe sbagliato pensare – sottoliin Veneto è vicentina: morta suicida nea Pierpaolo Romani, coordinatore naper debiti da gioco. Ma non è un caso zionale di Avviso Pubblico - che il problema isolato e non sarà l’ultimo. Ai veneti piace delle mafie non riguardi il Veneto, terra che giocare d’azzardo. Tra il 2010 e 2011 il anzi interessa molto alle cosche, tanto che 44% della popolazione tra i 15 e 64 anni la Regione si è dotata di un’apposita legge ha giocato d’azzardo. Il 63% nell’ultimo antimafia. la n. 48 del 2012. Oggi parlare anno ha giocato al Lotto/Superenalotto del rapporto gioco d’azzardo-mafie significa e poco meno del 58% al Gratta e vinci/ mettere testa su quella che può essere la Lotto istantaneo; seguono coloro che hanno principale dinamica di infiltrazione mafiosa praticato scommesse sportive ed il Poker te- in questa regione: cioè, ancora una volta, xano o che hanno giocato alle macchinette l’infiltrazione nel settore economico”. elettroniche/slot machine. Dal 1998 in Italia lo Stato ha liberaQuesti numeri evidenziano che quello lizzato e legalizzato le scommesse: ciò ha del gioco d’azzardo è un vero e proprio prodotto un espandersi incredibile del mermercato in controtencato del gioco che lo denza rispetto alla cri- In Veneto c’è il casinò, scorso anno ha toccasi. La gente tenta la una forte attrattiva to quasi i 100miliardi fortuna per sbarcare il per chi presta denaro di euro tra gratta e lunario e paradossal- ad usura o ricicla vinci, lotterie, slot, mente aggrava la si- denaro sporco scommesse sportive tuazione del bilancio e quant’altro. Tanta economico famigliare. gente gioca perchè gli strumenti per giocare Ma questo trend deve porre all’eviden- sono sempre a portata: dal tabaccaio, al za anche altre questioni: un mercato florido bar, al supermercato. Lo Stato, purtroppo, interessa sempre le mafie. Nonostante nella non ha fatto una legge per rispondere ad nostra regione non ci siano evidenze di infil- una domanda di gioco, ha invece spinto trazioni in questo settore, occorre conoscere l’offerta creando, di fatto, la domanda. E le bene le dinamiche perchè dove girano tanti possibilità si sono moltiplicate a dismisura. soldi spesso c’è qualcuno che ricicla denaro Sono aumentate le slot all’interno dei bar sporco e pratica prestito ad usura. e nei comuni è possibile aprire sale giochi

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con videolottery che permettono di giocare anche grandi cifre. A questo si aggiungano le agenzie di scommesse. Una gamma di offerta che sta investendo i veneti e creando moltissimi dipendenti da gioco patologico d’azzardo. “Fra questi – spiega Romani - ci sono persone che hanno un lavoro, sono magari imprenditori che accumulano debiti e devono trovare qualcuno che gli presti denaro. Il gioco crea una domanda a cui i mafiosi possono rispondere col prestito ad usura. Sempre più spesso, infatti, all’ufficio antiusura del Comune di Verona si presentano persone che si dichiarano vittime del gioco d’azzardo. Inoltre, i mafiosi hanno iniziato a gestire società che costruiscono macchinette, che spesso non sono regolari. Cioè non hanno al loro interno la scheda prevista dalla legge che le collega col Ministero del Tesoro, ne registra le giocate e calcola la tassazione dovuta allo Stato. In questo modo i mafiosi sono degli attori importanti di una quota significativa di evasione fiscale in complicità o meno col gestore del locale che ospita la macchinetta”. Va detto poi che il passo successivo alla gestione illecita delle macchinette nei bar è l’estorsione a danno dei Commercianti con relative intimidazioni. “Lo dico come avvertimento per i Commercianti – afferma

Pierpaolo Romani

ancora il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma anche per gli imprenditori del settore, per Confindustria che deve stare molto molto attenta a tutelare gli imprenditori che operano legittimamente in questo mercato perchè l’organizzazione mafiosa che si inserisce in un mercato punta al monopolio dello stesso”. E oltre alle sale giochi una comunità “colonizzata” dal gioco d’azzardo attira anche un indotto pericoloso. “Spesso – continua Romani - aumentano i casi di utilizzo di sostanze stupefacenti e la fornitura di sesso a pagamento della peggior specie. Si scoprono appartamenti dove vengono tenute come schiave del sesso ragazze straniere in mano a gruppi criminali dell’Est o dell’Africa in combutta con cittadini veneti e organizzazioni criminali italiane. Questo per dire che l’insicurezza nei quartieri non la portano solo gli stranieri. L’insicurezza la creiamo noi permettendo a persone con tanti soldi, fatti spesso sulla pelle di tanti giovani con la vendita di droga, di sviluppare dei business

che hanno poco di etico e sono antieconomici per la città e i suoi abitanti”. Il pericolo sta proprio qui. Come ha detto Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma, intervenuto sull’argomento a Verona “Arrivano con il denaro ma poi portano anche i loro eserciti” per il controllo del territorio. “Ci tengo a sottolineare che quando i mafiosi arrivano in un territorio – conclude Pierpaolo Romani - è perchè incontrano persone capaci di garantire determinati servizi, che anziché denunciare diventano complici conniventi. E’ tremendo vedere come, a volte, il mondo dei professionisti sostiene, anche dalle pagine dei giornali veneti, che il rispetto della legalità produce ingiustizia sociale! Che se gli imprenditori pagassero tutto i conti esploderebbero. E’ preoccupante constatare che in Veneto c’è un pezzo dell’imprenditoria e un pezzo delle libere professioni che pensa che le regole sono un intralcio. Questo atteggiamento apre delle brecce pericolosissime”.

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Il Veneto in primo piano 11 33 Verona: 32 milioni di gratta e vinci venduti in tutta la provincia

Neanche la crisi ferma i veneti: giocano sempre di più

di germana urbani

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’Italia intera si sta mobilitando contro il gioco d’azzardo legalizzato e antieconomico. Gli amministratori stanno facendo rete firmando il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che chiede una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali con compiti e impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. E chiedono sia consentito il potere di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, oltre al parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. Anche l’assessore provinciale di Rovigo Marinella Mantovani è impegnata da anni in questa battaglia perchè ricorda “il costo del recupero

focuS

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di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30mila euro l’anno, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavoro perso, le ore dedicate al gioco e sottratte all’affettività e alle relazioni sociali”. La situazione in polesine ha del paradossale: solo considerando la popolazione maggiorenne, c’è 1,2 slot ogni 100 cittadini. Il paradosso si raggiunge a Papozze: ce n’è una ogni 23 cittadini. A Padova e provincia non va meglio. Sono 400 mila padovani che hanno giocato soldi almeno una volta nella vita, almeno 70 mila potrebbero essere in condizioni di rischio; tra questi, oltre 18 mila sarebbero giocatori problematici e più di 3 mila manifesterebbero comportamenti ascrivibili alla dipendenza patologica. Queste persone avrebbero bisogno di supporti e trattamenti socio sanitari specifici. Solo l’Ulss 16 ha denunciato ben 2mila casi di sua competenza: dai 15 ai 64 anni il virus del gioco d’azzardo si è diffuso a

macchia d’olio e aumenta di anno in anno. “Abbiamo iniziato a lavorare – afferma il direttore del sert, Andrea Vendramin - su vari progetti mirati soprattutto alla prevenzione sul territorio, incluse le scuole, e alla formazione degli esercenti del settore. Le risorse però sono scarse: bisognerebbe che una parte del fatturato del settore fosse devoluto alla cura dei giocatori patologici e che egli enti locali fossero più coinvolti. Perché mentre lo stato incassa una quota importante delle giocate, tutti gli oneri sociali ed economici generati da persone rimaste senza niente sono interamente in capo ai comuni”. Non va meglio a Verona dove, secondo l’ufficio antiusura del Comune, sono presenti, tra bar, tabaccherie e ristoranti della provincia, 2.260 macchinette da gioco e 86 sale da gioco. Nel 2011 sono stati venduti in città oltre 7.1 milioni di biglietti “gratta e vinci” e, complessivamente, più di 25 milioni in

provincia: come se ogni veronese, bambini compresi, avesse acquistato oltre 25 biglietti. Ma il dato che fa rabbrividire è che solo un anno dopo il bilancio è ben più pesante: 32 milioni di gratta e vinci venduti nel veronese. Segno che con la crisi aumentano coloro che tentano la fortuna. Una vera piaga a cui i Comuni cercano di rispondere come possono. Il Comune di Vicenza, per esempio, attraverso una delibera di modifica del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni ha introdotto il divieto di pubblicità del gioco azzardo anche se in possesso di regolare concessione amministrativa rilasciata dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Almeno questo. Certo è che serve con urgenza una legge nazionale e regionale che regolamenti la materia e destini risorse ai sert delle Ulss per la cura dei giocatori patologici.

fin’ora interventi a macchia di leopardo una legge veneta per aiutare i giocatori

ino ad oggi la Regione Veneto, rispetto al problema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze sociosanitarie e famigliari, si è limitata a sondare il fenomeno e a finanziare alcuni progetti sul territorio ma senza una vera programmazione. ”Il gioco d’azzardo – sottolinea l’assessore Remo Sernagiotto – e’ un fenomeno in costante crescita tanto che i servizi per le dipendenze del Veneto nel 2011 hanno intercettato e preso in carico 765 giocatori patologici di cui 637 maschi e 128 femmine”. ”Per affrontare al meglio questa insidiosa forma di dipen-

denza che tanta sofferenza causa a chi ne e’ affetto e alle famiglie dal punto di vista psicologico ed economico – aggiunge – serve un coordinamento delle strutture sociali e sanitarie, pubbliche e del privato sociale. Da questo punto di vista si stanno facendo passi in avanti, esempio ne sia la proposta di prevenzione “Scommetti su te stesso” che arriva da Monselice e che abbiamo finanziato con 50 mila euro; il progetto avrà durata di due anni e sarà di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, ascolto e presa in carico dei problemi che riguardano il gioco d’azzardo nel territorio

della bassa padovana”. Vero è che per intercettare e arginare il dilagare di queste problematiche occorre una visione d’insieme di ben altro spessore. In Regione Veneto il Vicepresidente della commissione sanità, Claudio Sinigaglia, è il primo firmatario della proposta di legge n. 283, dedicata ad interventi di prevenzione, formazione e trattamento del Gap, gioco d’azzardo patologico. “In questi giorni – spiega Sinigaglia - al Governo si chiede di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, prevedendo lo stanziamento di risorse dedicate per garantire l’effettiva attuazione da parte delle

Regioni e degli Enti locali di politiche socio-sanitarie di assistenza alle persone affette da questa patologia”. “A livello regionale -continua il Consigliere - sarebbe auspicabile una legge sul gioco, con vincoli e distanze per le sale da gioco e la pubblicità. Anche sul decreto Balduzzi mancano i decreti attuativi, e la situazione è completamente annacquata. Il nostro compito è capire come intervenire a livello regionale, senza poi essere bloccati nei vari tribunali. E non parliamo solo di slot machine e sale, ma anche dell’online, per cui occorre prevenzione e informazione, a partire dai genitori”.


12 Il Veneto in primo piano 34 Il riconoscimento, molte le venete premiate

Donne eccellenti anche in tempi di crisi Bellezza, glamour e impegno, il teatro Geox ha ospitato i migliori talenti femminili italiani premiati in una serata all’insegna del buon gusto di germana urbani

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on la crisi le donne rompono gli schemi e si “inventano” il futuro. E in questo sono eccellenti. Unioncamere ha calcolato che in dodici mesi, da marzo 2012 al marzo successivo, le imprese femminili in Italia sono arrivate a un milione 424.798, pari al 23,5% del totale. Un segno positivo o emblema di un paese che non sostiene le donne e quindi loro si sostengono da sole? Se ne è parlato al salone dell’imprenditoria femminile di Torino, evidenziando un’arte diventata di questi tempi essenziale: quella di re-inventarsi, rompere gli schemi e riprendersi il futuro. Un’arte che sembra riguardare in particolar modo le donne. Perché se da un lato il mondo del lavoro “tradizionale” continua a soffrire di alcuni problemi strutturali che le coinvolgono (dimissioni in bianco, retribuzioni diverse uomo/donna, mancata valorizzazione del capitale umano femminile), le donne intraprendono altre strade: come quella di aprire un negozio, un’attività o un’azienda. I dati dell’osservatorio sull’imprenditoria

La “Donne Eccellente” nel sociale è Anna Rossoni, padovana, vicepresidente regionale di Unitalsi femminile di Unioncamere lo testimoniano: le imprese femminili hanno un passo più veloce rispetto alla media nazionale. Nel periodo giugno 2013-giugno 2012, mentre le aziende nel loro complesso crescevano dello 0,13%, quelle fondate da donne aumentavano di quasi 5 mila unità, con un incremento dello 0,34%. Eppure non è semplice. L’ha ricordato anche Anna Licia Balzan Polegato, imprenditrice premiata donna eccellente 2013. “Sono un’imprenditrice che lavora - ha detto la Balzan – alla costante ricerca di un equilibrio tra gli impegni professionali, famigliari e la necessità di non rinunciare mai a se stessa, a essere donna”. Un difficile equilibrio che rincorrono tutte le

donne, non solo le imprenditrici. E ben si è visto durante la serata di gala per il premio Donne Eccellenti 2013. Nato da un’idea dell’Associazione Albergatrici Abano Montegrotto Terme e organizzato per questa edizione al Gran Teatro Geox di Padova in collaborazione con Zed, l’evento si è rivelato una kermesse al femminile aperta da un red carpet di tutto prestigio che ha visto la partecipazione di un migliaio di persone venute ad applaudire le donne protagoniste di questa undicesima edizione. La manifestazione, condotta da Alessandro Greco, ha preso poi il via con la verve inglese di John Peter Sloan che ha premiato la frizzante Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’Arte. E Alberto Terrani ha consegnato la rosa gioiello disegnata da FOPE Gioielli e l’Acqua Termale di AbanoSPA al commendatore maestro di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Emozionante la premiazione di Daniela Zuccoli Bongiorno, salutata sul palco da Sabina

IL GIRASOLE

Ciuffini e da un intervento filmato di Pippo Baudo, commosso nel ricordare il grande amico e la Fondazione Bongiorno. Ma il teatro Geox ha vibrato anche grazie alla voce di Ornella Vanoni che ha cantato alcuni suoi storici pezzi eper chitarra e voce dedicati al Brasile. Premiata da Giorgio Borghetti, ha dichiarato: “Se devo scegliere tra le Maldive ed Abano Terme, preferisco le Terme Euganee e le loro acque rilassanti!”.

Premiata anche la ricerca con la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, pediatra ematologa attualmente a Parigi, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani della Donna Eccellente 2005, Ilaria Capua. Per la categoria dei giornalisti il premio è andato alla padovana Alessandra Viero che lavora a Mediaset. Filippo Ongaro, invece, ha consegnato a Roberta Bruzzone, criminologa, ma anche volto televisivo, il Premio Città di Montegrotto Terme.

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a premiazione più glamour, dal respiro internazionale è stata quella di Valeria Mazza. La top model argentina, che ha assistito alla serata con tutta la famiglia, è stata invitata a salire sul palco per essere premiata per la categoria Moda&Spettacolo dall’attore Matteo Tosi, tra le parole estasiate di un video dedicatole da Pippo Baudo. Lei si è deta lusingata per il premio “Donne Eccellenti” e ringrazia ricordando di aver avuto “la fortuna di aver lavorato nella moda negli anni Novanta, quando le modelle erano anche personaggi e la gente ci ha viste crescere. Io ho sempre considerato il mio lavoro con grande disciplina”. Quasi uno sport, verrebbe da dire. Ma anche il mondo dello sport quella sera ha avuto la sua stella. La rodigina campionessa di beach volley Marta Menegatti ha ricevuto

il premio dalle mani del pluri-campione olimpico Rossano Galtarossa. Anche il bel canto ha avuto la sua “regina”: Daniela Dessì, voce incantevole che ha ricevuto il Premio dalla collega soprano Katia Ricciarelli, già Donna Eccellente 2005, e da Claudio Scimone, maestro dei Solisti Veneti. Per la categoria danza, invece, è stato il ballerino di Amici Denny Lodi a consegnare il premio a Rossella Brescia, ballerina, insegnante, attrice ed ormai sempre più consolidata presentatrice del piccolo schermo. Ma forse il premio più “meritorio” è stata consegnato ad Anna Rossoni, premiata per il Sociale, a seguito di un gioco sui siti dei quotidiani del gruppo Finegil che l’ha decretata la più votata tra le donne venete che si stanno occupando di volontariato.


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36 Cultura veneta 18 Arte Alla Basilica Palladiana di Vicenza, sino al 12 gennaio 2014

“Around JFK - 1963: il sogno, il mito” Il prossimo 23 ottobre aprirà i battenti una mostra dedicata ad un anno. Il 1963. Muoiono in quell’anno: Kennedy, Papa Giovanni XXIII e Martin Luter King, tre figure fondamentali per capire quell’epoca

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allas, 22 novembre 1963, ore 12.30. Muore assassinato John Fitzgerald Kennedy, il Presidente che stava cambiando la storia del suo Paese e quella dell’Occidente. E’ una svolta nella storia del mondo. L’evento influenzerà la percezione e il senso della vita nell’intero pianeta, insieme alla sua rappresentazione sulla scena mediatica, cosa che non accadde un secolo prima con la morte, altrettanto simbolica, di Abramo Lincoln. L’uccisione di Kennedy non segna solo il confine tra un prima e un dopo per la potenza della comunicazione, ma perché trasforma in evento planetario l’icona e il simbolo che lui e la sua Presidenza rappresentavano. Quell’uomo, il sogno che egli ha simboleggiato e il mito che di lui perdura sono al centro di una grande mostra allestita dal 23 ottobre al 12 gennaio presso la Basilica Palladiana di Vicenza. L’esposizione “Around JFK - 1963: il sogno, il mito” è promossa da BCome Venice con il patrocino del Comune di Vicenza e dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Accanto e dentro la mostra, che sarà spazio di rappresentazione visiva e insieme luogo di esperienza espositiva, sono previsti appuntamenti dal vivo – conferenze, talks, workshop, reading, installazioni - per una messa in scena del passato recente che ancora pervade e per molti versi incide sul contemporaneo delle arti, della cultura, della dottrina politica e sociale. Un contenitore/evento che nella rappresentazione della storia di ieri riconosce molta iconografia e numerose matrici culturali e sociali che appartengono allo sguardo dell’oggi. Un autentico format culturale e di spettacolo; un ipertesto che si sviluppa su più supporti in contemporanea. Un flusso imperdibile di frames, parole, immagini, sguardi, suoni, voci per chiunque abbia vissuto quegli anni o ne abbia avvertito gli echi. Chi è nato nel 1963 ha l’ingresso omaggio alla Mostra. A Vicenza, in Basilica Palladiana, sino al 12 gennaio 2014.

vintage feStival tre giorni dentro agli oggetti che hanno fatto un’epoca

E

stata archiviata come un’iniziativa di successo, la quarta edizione del Vintage Festival. Tante le presenze che hanno accompagnato, a metà dello scorso mese, la tre giorni dedicata alla moda, al design, alla musica e allo spettacolo, al Centro Culturale San Gaetano di Padova. “Il passato in HD” è stato lo slogan usato per sottolineare il concetto sotteso all’evento. Ossia il modo di riappropriarsi del passato per stimolare una visione del futuro più nitida, colorata e ricca. Insomma il vintage può essere il domani, in quanto ogni oggetto può essere la chiave per un nuovo futuro possibile. Attorno all’agorà centrale, che ha ospitato la tradizionale esposizione mercato con una rinnovata selezione tra capi, accessori e oggettistica dagli anni ’20 agli anni ’80, sono stati molti i volti noti che si sono dati appuntamento. Da Philippe Daverio, Tinto Brass, Oliviero Toscani, Maria Luisa Frisa, Andrea Pellizzari, Giusi Ferrè e Bruno Bozzetto la manifestazione è stata anche il teatro di un confronto nel campo del design, dell’arte e della musica, ampliato da otto mostre dedicate agli aspetti culturali e storici del settore. Non solo glamour, dunque, ma un viaggio dentro alla storia degli oggetti che hanno fatto un’epoca c’è stato spazio anche per la beneficienza: gli incassi sono stati devoluti da Team for Children Onlus a sostegno del reparto di oncoematologia dell’ospedale di Padova.



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La soddisfazione personale nel lavoro

In questo articolo vedremo come mai persone che svolgono lo stesso identico lavoro, ricavino da esso livelli molto differenti di soddisfazione. L’appagamento che proviamo per il lavoro, dipende da un insieme di fattori, quali il clima, le nostre aspettative, le motivazioni, il gruppo in cui siamo inseriti, l’adeguata formazione, il giusto riconoscimento, le possibilità di carriera, la coerenza con i nostri valori e le nostre attitudini, la chiarezza dei compiti e dei ruoli di ciascuno, la sicurezza, il rapporto con i superiori, la stabilità. Prendendo spunto da una ricerca condotta da Amy Wrzesniewski, docente di economia aziendale alla New York University, ci soffermiamo, in particolare, su tre “orientamenti lavorativi” che ci spingono a lavorare: il denaro, la carriera, la vocazione. Questi possono ovviamente coesistere, ma con livelli diversi. Chi lavora prevalentemente per denaro, ha un basso livello di soddisfazione. Da un recente studio americano, è emerso, per esempio, che una delle professioni con indice di appagamento più basso, è quella forense, che risulta anche la più pagata. Altri studi, hanno evidenziato che gli aumenti di stipendio, incrementano la motivazione e la produttività soltanto a breve termine; poi ci si abitua al livello presente, e si desidera ottenere una retribuzione ancora superiore, non raggiungendo mai un livello di gratificazione permanente. Chi lavora prevalentemente per fare carriera, ha un livello di soddisfazione più elevato rispetto a chi lo fa soltanto per denaro. Tuttavia, quando si arriva al culmine, inizia l’alienazione, e si ricerca gratificazione in altro. Chi, invece, lavora per vocazione, ama il proprio lavoro in sé e per sé, a prescindere dalla retribuzione e dalle possibilità di carriera. Sente che facendo il proprio lavoro contribuisce ad un bene collettivo, e che la propria opera ha un senso per sé e per gli altri. Tutti i lavori possono seguire una vocazione. Nello studio di Wrzesniewski, per esempio, sono stati analizzati gli addetti alle pulizie in un ospedale, e si è rilevato che chi lavorava per vocazione riteneva di avere un ruolo importante nella guarigione del malato, e nel favorire una migliore prestazione di medici ed infermieri. Queste persone si impegnavano molto nel lavoro, e anche se duro e pesante, non esitavano a sorridere ai pazienti, consapevoli che questo avrebbe potuto aiutarli. I colleghi che, invece, affrontavano il lavoro soltanto per denaro, lo vedevano come una serie di grigie mansioni di pulizia, e lo svolgevano con demotivazione, pensando soltanto ad arrivare alla fine della giornata. In conclusione, ciascuno di noi può trovare nel proprio lavoro una vocazione. Questo non solo ci farà operare al meglio, ma renderà la nostra vita più felice.

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L’anno 2013 sarà l’anno dell’orgoglio per il Parco del Delta del Po. Così, durante le discussioni sull’adozione del Piano Ambientale avevo preannunciato, e così sta avvenendo soprattutto con la collaborazione e la fiducia della popolazione e delle attività economiche che nel Delta del Po operano. Un lavoro costante di confronto e mediazione con un obiettivo importante: far comprendere che i vincoli, anche se minimi, possono diventare una risorsa. La convivenza tra le attività dell’uomo e la conservazione della natura va vista in una nuova luce; è ora di riconoscere alla natura il suo ruolo di indispensabile fondamento della vita sociale ed economica della società, e come tale usarla e proteggerla ovunque come risorsa preziosa e non rinnovabile, che ci mette in connessione con lo spazio di sviluppo europeo. È necessario in primo luogo innalzare il livello di attenzione su questi temi e sul ruolo che possono avere nello sviluppo regionale; in secondo luogo è necessario innalzare la qualità del governo del territorio, teatro dell’incontro tra l’uomo e la natura. La recente candidatura, presentata a Parigi, dell’area del Delta del Po, quale Riserva di Biosfera – MAB UNESCO, indica la chiara volontà dell’Ente e del territorio di proporsi a livello mondiale come luogo unico di valore paesaggistico ambientale in cui l’uomo è elemento fondamentale sia di conservazione che per lo sviluppo sostenibile. Grande ringraziamento va alla Fondazione CARIPARO che per prima ha creduto e con lungimiranza ha sostenuto il percorso di candidatura che si spera si concluderà positivamente nella primavera 2014. Il Parco del Delta del Po in questi ultimi due anni ha realizzato innumerevoli iniziative a 360 gradi sui temi dello sviluppo territoriale.

Pianificazione a programmazione territoriale

Nel dicembre 2012 è stato adottato il Piano Ambientale del Parco del Delta del Po, in copianificazione con la Regione Veneto, adozione che ha segnato una tappa storica nella vita dell’Ente Parco del Delta del Po dopo venti anni di attesa e di conflittualità. Anche la redazione del Piano di Gestione delle aree ZPS (Zone di Protezione Speciale per le specie riconosciute a livello Europeo) realizzato su incarico della Regione Veneto ha fatto sì che gli elementi Europei di valore ambientale abbiano trovato, nel Parco del Delta del Po, proposte di gestione integrate con gli altri elementi di pianificazione territoriale. In ambito paesaggistico la collaborazione con la Soprintendenza Regionale per i beni Ambientali e Culturali e la Direzione Pianificazione Strategica Regionale porta l’Ente Parco del delta del Po ad un confronto per la costruzione del Piano Paesaggistico di Ambito Laguna di Veneta – Delta del Po. Questa collaborazione è fondamentale per la conclusione della visione strategica del territorio e la semplificazione amministrativa, quanto mai necessaria per lo sviluppo dell’area.

Promozione attività locali e iniziative culturali

L’Ente è inoltre motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Si ricordino le iniziative annuali delle Pro loco locali e Comuni del parco che attraverso un programma condiviso dall’Ente Parco vedono lo stesso compartecipare alle manifestazioni. Non da ultimo la festa del Riso del Delta del Po che ha visto l’unione dei produttori agricoli coordinati dalla Fondazione Ca’ Vendramin in un primo esperimento di valorizzazione territoriale attraverso i prodotti agricoli. Ma anche la Su e So per i fossi di Adria, la bottega del parco di Rosolina, la fiera del Delta del Po di Porto Tolle, le manifestazioni culturali ad Ariano nel Polesine, la fiera del Pane di Loreo, la festa della golena di Panarella a Papozze, le manifestazioni culturali e sportive di Corbola, la fiera del libro a Porto Viro, la festa per il taglio di Porto Viro a Taglio di Po ed innumerevoli altre manifestazioni locali.

Progetti Europei e progettazione Nazionale

©PH Daniele Soncin

Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella

conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro vede coinvolte entrambe le Regioni Veneto ed Emilia Romagna con progetti di vivificazione delle lagune, realizzate dal Consorzio di Bonifica delta Po, la collaborazione fra vallicoltori ed Ente Parco per il monitoraggio delle specie prioritarie e, per la prima volta, la realizzazione di azioni comuni, con le aziende vallive, di valorizzazione dei prodotti della pesca ed itinerari turistici. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Unci pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro, che tende a creare la rete dei produttori ed operatori economici per la valorizzazione delle specie ittiche quali vongole, anguille, cefali, alici ecc…. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia, importo 103 mila euro, ha creato oltre che piccole infrastrutture di servizio agli itinerari di visitazione anche una buona rete di operatori convenzionati a cui ora bisogna dare supporto per la promozione delle loro attività già dichiarate sostenibili. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro, ha consentito oltre che rilevare dati scientifici per la individuazione di indicatori ambientali dei cambiamenti climatici, in collaborazione con ARPAV, di proporre al territorio una riflessione sulla necessità di adottare strategie anche di sviluppo sostenibile per adattarsi ai notevoli mutamenti che il tessuto sociale ed ambientale sta mettendo in atto. Quindi la natura come elemento di riferimento fondamentale per adattare lo sviluppo economico di un territorio di grande valore ambientale. Questa visione di proposte gestionali è iniziata con il progetto NATREG, nell’ambito del programma Europeo MED per un importo di circa 200 mila euro, che ha disegnato un possibile Piano di Gestione per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio del Delta del Po. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. Nel progetto 2bParks, all’interno del programma Europeo SEE importo di 190 mila euro, ha visto la valorizzazione paesaggistica e di educazione scolastica nelle aree protette europee del Delta del Po con importanti risultati dal punto di vista di promozione dell’area nel mondo scolastico e dell’educazione ambientale. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali attraverso il progetto Econetwork rural importo 140 mila euro ed il progetto di promozione dell’area protetta per un importo di 150 mila euro . Gli itinerari del cinema, paesaggi culturali (i luoghi di senso), le eccellenze di prodotti agricoli e le attività didattiche sono i filoni principale delle azioni progettuali previste nel progetto denominato destinazione parchi di importo di circa 300 mila euro. In questo progetto viene prevista la realizzazione di un museo del cinema e più in generale delle arti visive in uno stabile in Comune di Porto Viro. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Nella nuova programmazione Europea 2014 – 2020 si stanno proponendo progetti sia per la infrastrutturazione e conservazione del territorio che per la promozione dei prodotti e servizi di eccellenza del Delta del Po. I programmi Europei, Nazionali e Regionali sono i via di attivazione con proposte di progettualità che coinvolgeranno tutti gli operatori economici del territorio.

La rete ed i paternariati

Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camargue in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello.

La tutela ed il rapporto con le Università

Il monitoraggio ambientale, la cura del sistema dunoso e litoraneo, la promozione di attività economiche compatibili, l’attenzione alle persone svantaggiate, sono e saranno le azioni, non esclusive, che si metteranno in essere per far sì che il Parco diventi un territorio in cui ogni cittadino si identifichi. Le attività di monitoraggio dei passeriformi per un importo di 50 mila euro, la convenzione con l’Università di Padova istituto di genetica per la prosecuzione delle attività per la protezione dello Storione Cobice, il piano di attività di monitoraggio delle acque e di identificazione metodologica del valore delle funzioni ecosistemiche degli ambienti naturali, in collaborazione con Università di Ferrara, sono una piccola parte del lavoro svolto e da svolgere nell’ambito della conoscenza e monitoraggio ambientale. La stretta collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po per l’elaborazione di piano di monitoraggio a seguito dello sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro sta portando notevoli risultati positivi nella visione complessiva del valore ambientale del fiume Po. Anche la collaborazione con l’Università di Venezia – IUAV per la redazione delle valutazioni di incidenza ambientale dei piani ed il proficuo lavoro nell’ambito dell’Osservatorio del delta del Po rappresenta un forte legame del parco con la realtà universitaria; non da ultima la collaborazione fra Consorzio di Bonifica delta del Po e Università di Padova – dipartimento di Geografia per la realizzazione di incontri internazionali fra docenti universitari e master internazionali. Di prossima firma invece il protocollo di intesa con il Politecnico di Milano per la valorizzazione della ciclovia del Po denominata Vento che collegherà il Monviso con Venezia passando per il Delta del Po.

La rete regionale dei parchi

Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricorso da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un importante punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette.

In conclusione questo anno è l’anno dell’orgoglio del Delta del Po e citando un testo a me caro di Giovannini autori del testo Uomini e parchi: “Il grande significato di un parco è soprattutto umano, poiché umana è la funzione che esso deve assolvere: ricercare nuovi comportamenti di compatibilità fra sviluppo antropico ed il mantenimento degli equilibri naturali, fissando i parametri qualitativi e quantitativi di tale compatibilità” (dal testo Uomini e parchi)


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