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SETTEMBRE 2021
Periodico d’informazione locale - Anno XXVIII n.157
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di Cavarzere
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Amministrative, una corsa a tre per la poltrona di sindaco Il Centrodestra unito punta su Pierfrancesco Munari, Paolo Fontolan è il candidato Servizi alle pagg. 8-12 del Centrosinistra privo di Sinistra Italiana che invece sostiene Fumana
VACCINAZIONI
Il primato di Cona, bene Cavarzere NUOVA AMMINISTRAZIONE
Le richieste di Ascom ai candidati APPELLO DALLE FRAZIONI
“Vogliamo uscire dall’isolamento” SANITA’ LOCALE
I medici del territorio chiedono una nuova sede SCUOLA
Si torna in classe e si riparte in sicurezza CONA
Riduzione Tari fino al 50 per cento
Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
A
d un primo sguardo potrebbe sembrare un appuntamento elettorale di secondo piano, di carattere squisitamente locale. Invece le ormai imminenti elezioni amministrative di inizio ottobre, per quanto circoscritte, almeno in Veneto, saranno pur sempre un piccolo test in itinere per la politica di casa nostra e quella nazionale, in vista delle consultazioni che ci attendono nel prossimo biennio, fino a chiudere il cerchio con le elezioni politiche. segue a pag 5
ALL’INTERNO DEL GIORNALE LO SPECIALE DI 4 PAGINE
Padova Urbs picta
IMMAGINI, COMMENTI E INFORMAZIONI UTILI
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Facciamo il punto
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5 Test d’autunno per sindaci e partiti Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Ipab Danielato: il nuovo Cda L
’attuale consiglio di amministrazione era in scadenza il 14 settembre e l’amministrazione ha provveduto a nominare i nuovi componenti. Ecco dunque i nomi scelti dal sindaco: Andrea Orlandin, Ilaria Armarolli, Luciana Mischiari, Valentino Ruggini, Bruno Cassetta. “Solo Ilaria Armarolli è presente nel Consiglio di Amministrazione attualmente in carica e continuerà la propria esperienza come componente del nuovo Consiglio di Amministrazione; per disposizioni dello Statuto dell’Istituzione non possono essere rinominati l’attuale Presidente, Fabrizio Bergantin, e Michela Ronchi, vice-Presidente, in quanto entrambi hanno già ricoperto il ruolo di consigliere di Amministrazione per due mandati consecutivi” fa sapere il Comune in una nota. Il sindaco di Cavarzere: “Ringrazio il Cda per l’impegno”. “Voglio ringraziare tutti i consiglieri prossimi alla scadenza del mandato – dichiara il sindaco uscente – per l’impegno profuso a favore dell’Istituzione che offre servizi agli anziani (in prevalenza non autosufficienti) della comunità e per i risultati ottenuti nel corso degli anni, che sono visibili a tutti: in primis, la realizzazione della nuova struttura che a breve potrà accogliere 90 anziani non autosufficienti, aumentando di circa il 25% la propria capacità ricettiva; poi il nuovo centro diurno, sempre per non autosufficienti, con 16 posti, la gestione attenta del patrimonio fondiario dell’ente, le innovazioni organizzative che hanno permesso all’ente di rendere più qualificati i propri servizi resi agli anziani o di attivarne di nuovi, come la fornitura dei pasti a domicilio o le prestazioni di fisioterapia. Sono certo che i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione saranno in grado di proseguire il cammino intrapreso con lungimiranza, di ampliamento e miglioramento dei servizi, nonché di dialogare con tutte le Istituzioni per rispondere in modo puntuale e qualificato alle esigenze degli anziani della comunità”.
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Orlandin, Armarolli, Mischiari, Ruggini, Cassetta i nomi scelti dal sindaco
È un periodico formato da 21 edizioni locali mensilmente recapitato a 408.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere e Cona per un numero complessivo di 7.007 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<
In questo clima di perenne campagna elettorale la prossima chiamata alle urne riguarda nella nostra regione appena una decina di Comuni sopra i 15 mila abitanti e altri 74 municipi minori, ma l’attenzione e le manovre dei partiti lasciano intendere che, nel loro piccolo, queste elezioni amministrative saranno pur sempre un test di cui tenere conto. I protagonisti sono i sindaci, a partire da quelli uscenti in corsa per il secondo mandato e da chi aspira a diventarlo. Accanto a loro le liste civiche che il più delle volte, specie nelle realtà più piccole, hanno preso il posto delle classiche coalizioni composte dai partiti nazionali. Nelle schede gli elettori vedranno pochi simboli di partito e molti nomi, perche per le amministrative in particolare sono importanti i volti e le parole. Ma ciò non significa che i partiti siano estranei o indifferenti alla competizione elettorale. Anzi, in queste settimane l’attenzione della politica regionale e dei parlamentari si sta concentrando proprio sulla campagna elettorale, a partire dai centri maggiori, come Chioggia, Albignasego, Este, Cittadella, Montebelluna. Anche nelle realtà più piccole si avverte comunque una maggiore attenzione da parte dei “big” e dei rappresentanti dei maggiori partiti perché le possibili alleanze ma anche i cambi di rotta possono rappresentare un banco di prova in vista delle elezioni amministrative del 2022 che, Covid permettendo, potrebbero essere celebrate nella tarda primavera e coinvolgeranno importanti città, a partire da Padova. In Veneto la Lega cerca conferme e testa l’alleanza con Forza Italia mentre Fratelli d’Italia si aspetta un buon risultato. Il Partito Democratico insegue la rivincita e dialoga con il resto del centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle naviga ancora in acque agitate. Perciò il responso delle urne avrà la sua valenza anche sullo scenario nazionale e di conseguenza si rifletterà pure sulle scelte e le strategie dei partiti in casa nostra.
Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Ornella Jovane >redazione@givemotions.it<
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 15 settembre 2021
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Territorio. La dottoressa Mancin traccia il quadro della situazione
Vaccinazioni, a Cavarzere una buona adesione V
accinazione contro il Covid nel territorio di Cavarzere e Cona, l’adesione sembra essere buona, anche fra i giovani che hanno aderito alla campagna vaccinale con maggiore entusiasmo degli adulti, forse motivati anche dal bisogno di socialità e dalla necessità di scongiurare nuove chiusure. C’è una piccola percentuale di no vax che tuttavia è abbastanza attiva, soprattutto attraverso i social, e che risulta essere più diffusa nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 39 anni. In attesa del prossimo step, che sarà l’avvio della somministrazione della terza dose, la dottoressa Ornella
I giovani hanno aderito con motivazione alla campagna vaccinale, a Cona e a Cavarzere, c’è una piccola percentuale di no vax, soprattutto tra i quarantenni Mancin, responsabile del gruppo di Medicina integrata, ha fatto il punto della situazione. Dottoressa Mancin, come stanno reagendo i giovani alle vaccinazioni? “I giovani che hanno più dimestichezza con gli strumenti tecnologici e la connessione a Internet si vaccinano per la maggior parte nei centri vaccinali dell’Asl, difficilmente si rivolgono a noi. Ma dai dati che ci vengono comunicati i ragazzi e le ragazze sembrano aver risposto maggiormente degli adulti over 40, probabilmente il bisogno di socialità, la paura di nuove chiusure favorisce l’adesione dei più giovani”.
Siete stati molto tempestivi… “Abbiamo iniziato a vaccinare a fine marzo la fascia dei settantenni che ha risposto in modo piuttosto esemplare, infine siamo passati ai sessantenni, ai cinquantenni, ai quarantenni e solo per ultimi ci siamo dedicati agli over 40. Il nostro compito è sempre stato quello di dare la possibilità a chiunque, anche a quelli che non volevano spostarsi da Cavarzere, di avere la possibilità di ricevere il vaccino”. Qual è la percentuale di non vaccinati nel nostro territorio? “I no-vax ci sono anche da noi ma sembrano essere una percentuale davvero poco significativa, anche se molto rumorosa, specie nei social. I motivi sono diversi: paura, ideologia. Nelle nostre chiamate ci è capitato più di qualche volta di ricevere risposte negative. Di sicuro non abbiamo lasciato indietro nessuno: a tutti è stata offerta la possibilità di vaccinarsi. Noi restiamo disponibili a parlare con tutti quelli che ce lo chiedono”. Si possono fare previsioni per l’autunno ? “Non sappiamo come sarà l’autunno: dovremo partire con la terza dose per immunodepressi e ultraottantenni, fasce sicuramente più a rischio. Comunque, i dati attuali sono abbastanza confortanti. La pandemia sembra essere abbastanza sotto controllo: si ammalano per la maggior parte i soggetti non vaccinati. Certo, anche quelli vaccinati possono contagiarsi e contagiare ma solitamente non necessitano di ricovero o terapie. Vista l’alta percentuale di aderenti alla vaccinazione a Cavarzere speriamo di evitare nuove chiusure”. Samuele Contiero
Ornella Manciin
Vaccinazioni, Cona comune più virtuoso del Veneziano Dal punto di vista della copertura vaccinale, Cona risulta essere la più virtuosa dell’area Ulss 3, i cittadini del piccolo comune veneziano, infatti, sono al primo posto in 5 fasce di età su 7, come risulta dai dati diffusi dall’azienda sanitaria all’inizio del mese di settembre. Nella fascia d’età compresa tra 70 e 79 anni a Cona si è vaccinata il 95,6 per cento della popolazione, l’85,9 per cento tra gli ultra sessantenni, l’83, 5 per cento nella fascia d’età tra 50 e 59 anni, il 75, 1 per cento degli ultraquarantenni e tra gli ultratrentenni si è vaccinato il 73,5 per
cento della popolazione. Virtuosi anche i giovani: l’80, 7 per cento degli ultraventenni ha aderito alla campagna vaccinale e nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 19 anni già il 70 per cento ha fatto il vaccino. Ad eccezione della fascia d’età compresa tra i 40 e i 49enni e quella degli ultrasessantenni, nelle altre cinque fasce d’età Cona detiene il primato della provincia veneziana all’interno dell’Ulss 3 Serenissima. In quest’area i contagi, stando ai dati di inizio settembre, sono molto contenuti e il sindaco con orgoglio plaude alla sensibilità dimostrata dai suoi concittadini.
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Amministrative. L’appuntamento col voto il 3 e 4 ottobre prossimi
Elezione del sindaco, una corsa a tre Compatto, il centrodestra schiera Pierfrancesco Munari che sfida il vicesindaco uscente Paolo Fontolan, sostenuto dal Partito democratico e dalla lista Siamo Cavarzere. Fumana è invece il candidato de L’Altra Cavarzere
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el 2016 furono 7 i candidati a contendersi la poltrona di sindaco, provando a strapparla al primo cittadino uscente, che fu invece riconfermato. La divisione del centrodestra e la presenza di ben 7 candidati in lizza spianò la strada al secondo mandato per Tommasi. I risultati dell’epoca lo videro prevalere con il 36,71%, seguito da Pierfrancesco Munari con il 22,16%, Pierluigi Parisotto con il 15,08%, Emanuele Pasquali con il 9,82%, Alessandro Zanierato (6,35%), Enzo Salmaso (5,92%) e Amedeo Bernello (3,92%). Nelle prossime elezioni, invece, il quadro sarà ben diverso: imparando dall’errore, il centrodestra ha deciso di ricompattarsi e puntare tutto su Munari, nome messo sul piatto dal Carroccio come conditio sine qua non, for-
te dei risultati della Lega a livello nazionale e locale e delle molte preferenze raccolte dal candidato 5 anni fa. Dall’altro lato dello schieramento, non potendo più essere ricandidato il sindaco uscente che ha raggiunto il limite massimo di due mandati, il centrosinistra (per la precisione, la lista civica Siamo Cavarzere attualmente in maggioranza e il Partito democratico) ha scelto di puntare sul vicesindaco e assessore a Istruzione e Cultura uscente, Paolo Fontolan. Terzo nome in lizza quello di Andrea Fumana per L’Altra Cavarzere, espressione di Sinistra Italiana. Questa forza politica, inizialmente in maggioranza, nel corso del Tommasi bis è diventata molto critica con l’amministrazione uscente, facendo un passo di lato e perdendo di fatto i suoi
esponenti in giunta, rimasti al fianco del primo cittadino. La campagna elettorale che si è avviata in questi giorni e che porterà al voto del 3 e 4 ottobre dovrà fare necessariamente i conti con la pandemia ancora in atto. Ma i candidati non si fanno intimidire e non hanno intenzione di rinunciare alle uscite pubbliche: molte quelle già or-
ganizzate a settembre. Le liste sono già state definite (il termine di presentazione era il 4 settembre, ndr) e ora si è entrati nel vivo della competizione elettorale. Il confronto si articola sui temi che già in questa legislatura hanno caratterizzato il dibattito in città, in primis la mancata fusione con Cona, la cittadella sanitaria e la sanità in genere, le infrastrutture
e il problema dell’isolamento di Cavarzere che l’opposizione lamenta da anni come responsabilità del decennio Tommasi. Critica che puntualmente il sindaco uscente ha rimandato al mittente. Dal canto suo, Fontolan si colloca in una continuità con le amministrazioni da cui spera di ricevere il testimone. Giorgia Gay
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Verso il voto. Il candidato della Lega che ha il sostegno anche di Forza Italia e Fratelli d’Italia
Munari mette d’accordo tutto il centrodestra A
vvocato, 39 anni, è sposato con Monica e ha due figlie. Tesserato Lega da una decina d’anni, è impegnato in politica da sempre. C’era anche il suo nome tra quello dei 7 candidati della precedente tornata e ha accettato di riprovarci in questa occasione. A sostenerlo la lista “Munari sindaco” composta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega e varie anime candidate cinque anni fa. “Il lavoro di ricompattamento della coalizione è avvenuto in consiglio comunale in questa legislatura, con l’avvio di progetti comuni da cui si è arrivati in maniera molto naturale a un programma unico” spiega Munari. Munari non vuole parlare di rivincita rispetto 5 anni fa, perché “non mi interessa quello, ma dare a Cavarzere un’opportunità che in questi dieci anni non ha avuto. Io punto al mio programma che è attuabile, serio, realizzabile”. Un programma, il suo, basato su 6 punti saldi: “I punti principali sono: il futuro della cittadella sociosanitaria, l’avvio dell’iter di fusione con il Comune di Cona, la creazione del distretto del commercio Cavarzere-Cona, un piano per l’edilizia pubblica, la partita della sicurezza e la digitalizzazione dell’istituzione. Poi ci sono anche tanti altri punti che riguardano i lavori pubblici, come la sistemazione del centro, la stazione, i loculi del cimitero, l’asfaltatura delle strade non solo in centro come fatto in questi anni per scopo
“Mi interessa dare a Cavarzere un’opportunità che in questi dieci anni non ha avuto. Io punto al mio programma che è attuabile, serio, realizzabile”
elettorale. Per quanto riguarda le infrastrutture e i trasporti, c’è l’attivazione della Romea commerciale e la ricollocazione della fermata ferroviaria di Cavarzere centro. Per i giovani prevediamo la costituzione della consulta dei giovani, la reintroduzione del consiglio comunale dei ragazzi, la costruzione di un campo da padel, il ritorno della festa dello sport e la valorizzazione di tutti i talenti locali”. Le risorse per fare tutto, garantisce Munari, ci sono. “Molte proposte sono a costo zero. Quanto al campo da padel, invece, il costo è di 25/30mila euro ma si ripaga in due anni perché ci sono un sacco di iscritti a questa Federazione mentre i campi sono ancora pochissimi. Eventualmente si
può anche affidare il campo a dei privati in concessione”. Senza dimenticare il settore dell’agricoltura che non può perdere la partita del Pnrr. Un valore aggiunto di questa candidatura, dice Munari, è l’appartenenza leghista e quindi i buoni rapporti a livello provinciale e regionale: “Con queste istituzioni è mancato il dialogo -accusa Munari -. Siamo stati molto isolati, sia per una miopia politica di questa amministrazione, sia per l’assenza di interlocutori privilegiati”. La prima cosa da fare se eletto? “Riaprire la casa comunale che è chiusa da un anno e mezzo, dando così un segnale di cambio di marcia e di svolta”. Giorgia Gay
Grandi: “Il candidato sindaco è della Lega in virtù degli ottimi risultati conseguiti a Cavarzere” “La candidatura di una conditio sine qua non per poterci sedere al tavolo con gli alleati ed è stata proposta sulla scorta dei fortissimi risultati conseguiti dalla Lega a livello nazionale ma soprattutto a Cavarzere e a seguito dell’ottimo successo di Munari nel 2016 come numero di preferenze di lista”. Marco Grandi, segretario dal 2016 della Lega cavarzerana, racconta così l’inizio del lavoro che ha portato, oggi, a un candidato unitario dopo la fallimentare esperienza della corsa divisi di 5 anni fa. E proprio questo risultato era alla base del programma elettorale che ha portato Grandi a una
riconferma al vertice della segreteria leghista nel 2020: “Nel mio mandato di programma al primo punto c’era rendere la Lega il fulcro centrale del paese per provare a ricompattare tutto il centrodestra. Questo è un risultato che
mi rende veramente orgoglioso perché il primo punto di mandato è stato portato a casa – esulta Grandi -. Non è stato un percorso immediato e facile, però abbiamo costruito una solidissima alleanza programmatica che si basa su sei punti fondanti (come riferito dal candidato Munari in questa pagina, ndr)”. Quindi, la scelta di scendere in campo anche in prima persona al fianco del candidato leghista: “Io ho deciso sin da subito di mettermi in gioco in prima persona per sostenere fortemente Pierfrancesco Munari e dare il mio contributo personale” conclude Grandi. (g.g.)
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Elezioni amministrative. Sinistra italiana corre da sola
Fumana: “Siamo noi l’alternativa al centrodestra” A
ndrea Fumana è il candidato sindaco per il comune di Cavarzere con la “lista L’Altra Cavarzere”, emanazione di Sinistra Italiana che, a differenza di 5 anni fa, ha deciso di non sostenere la coalizione di centrosinistra e di correre in solitaria. Impiegato in una grande azienda di Noale, 58 anni, è sposato con una figlia. “Ho scelto di candidarmi in quanto ritengo che ogni cittadino debba dare le proprie potenzialità e impegno per promuovere un miglioramento economico sociale e culturale della comunità dove vive – afferma -. Sono sostenuto da tutte quelle persone alle quali sta a cuore il proprio Paese e la propria frazione, da un movimento politico necessario a rispondere ai requisiti per candidarsi, d’orientamento di sinistra denominato “L’Altra Cavarzere” e siamo l’alternativa al centrodestra”.
logo per intenti comuni legati al programma, le nostre modeste risorse ben poco riuscirebbero a rispondere alle costose necessità di un territorio vasto e complesso come il nostro”. E conclude: “Il faro del mio agire è la parola ‘coinvolgere’! Grandi, piccole e medie imprese, artigiani, commercianti, agricoltori, sindacati e associazioni, tutti insieme per costruire un futuro migliore per Cavarzere, per i giovani”.
Sinistra Italiana contro le nomine del nuovo cda dell’Ipab Danielato A Sinistra Italiana non va giù la nomina del nuovo consiglio di amministrazione dell’Ipab Danielato di Cavarzere, fatta a 20 giorni dal voto dal sindaco uscente. “Un autentico colpo di mano in palese contrasto con i principi del bon ton istituzionale e politico” commenta secco il partito che alle elezioni ha candidato Andrea Fumana con la lista “Fumana sindaco”. Il partito tiene a precisare che il consiglio di amministrazione decadeva il 14 settembre 2021, “con un margine di tempo utile fino al 30 ottobre prossimo per le nuove nomine”, aggiungendo che “sarebbe stata gradita espressione di correttezza istituzionale attendere le elezioni del 3 e del
Il candidato della lista L’Altra Cavarzere: “Sono sostenuto da quelle persone a cui sta a cuore il proprio paese” Idee chiare anche sul programma: “Tra le questioni vitali irrinunciabili – chiarisce Fumana -: la fusione Cavarzere-Cona, lo sviluppo, il lavoro, l’agricoltura, il potenziamento dei servizi sociosanitari. A seguire la tutela dell’ambiente, le manutenzioni e il decoro, il sostegno al welfare e al sociale, alla scuola e alla cultura, allo sport e tempo libero, attenzione alle frazioni. Un programma per rispondere ai bisogni di una comunità, di un territorio che deve ruotare nel suo complesso e non con problematiche singole disgiunte”. Quali sarebbero le prime azioni da sindaco, se venisse eletto? “Nei primi 100 giorni di amministrazione attiverò una serie di incontri, ascolterò la gente, assieme costruiremo il programma 2021-2026 che presenterò in consiglio comunale – spiega Fumana -. Creare con i dipendenti comunali una sinergia per rispondere alle necessità dei cittadini, costruire gli organismi superiori un dia-
4 ottobre perché fosse il neoeletto sindaco a procedere in merito. Ma così non è. Dunque, decisamente, uno sgarbo nei confronti dei candidati sindaci della sinistra, Andrea Fumana, e del centrodestra, Pierfrancesco Munari”. Sinistra italiana evidenzia anche che due membri del nuovo cda, ossia l’assessore uscente Andrea Orlandin e il consigliere comunale uscente Valentino Ruggini, sono presenti nella lista del candidato sindaco Fontolan. “A questo punto ci chiediamo per quale motivo sia il candidato sia i componenti della sua lista non riescano a vedere quanto rovinosi per loro siano il messaggio e l’immagine che mandano agli elettori cavarzerani”.
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Elezioni amministrative. Il centrosinistra punta sul vicesindaco
Fontolan si candida nel segno della continuità I
l centrosinistra punta su Paolo Fonto- periori una politica seria per la viabilità lan. 50 anni e docente di scuola supe- che tenga conto delle esigenze attuali ma riore, ha militato nell’Azione cattolica fin anche di quelle del futuro. Una politica da ragazzo e, dal 2012, ha assunto la cari- che faccia del paese il centro di una rete ca di Vicesindaco e Assessore alla Cultura integrata che permetta a chiunque abbia e all’Istruzione del Comune di Cavarzere. necessità di spostarsi, di farlo nelle miOra accetta un nuovo invito a mettersi gliori condizioni possibili” sostiene. Un altro punto programmatico è la a disposizione della sua comunità, mospossibile fusione con Cona. so dalla tanta voglia di fare per il paese. “Non siamo mai scappati di fronte La sua lista si chiama “Idea per Cavarzere” ed è sostenuto dal Partito Demo- all’argomento e già negli anni passati cratico, Lista civica “Siamo Cavarzere”, sono stati fatti degli atti ufficiali da parte del Comune. La Lista civica “Patrioti cosa poi non è più Veneto”, “Movimento “Cavarzere non ha andata avanti ma di Cavarzere con Conte” bisogno di slogan ma di certo non per colpa e Democratici Cristiani Cavarzerani. idee concrete. Confidiamo nostra. Vanno individuati quegli aspet“Siamo dell’idea che di proseguire con ti concreti della vita i cavarzerani vogliaconvinzione per amministrativa per i no vivere in un paese migliorare la nostra città” quali una condivisioche sia bello, vivibile e ne vada a vantaggio gradevole. Proprio per questo il nostro impegno sarà quello di sia di Cavarzere sia di Cona. Allora sì che curare il decoro urbano e le piccole cose può essere un reale inizio per un percorlegate alla vita quotidiana. Quando le so insieme”. Ci sono poi la sanità e il sociale. Foncondizioni lo permettono le cose si fanno e pure bene; confidiamo di proseguire tolan ribadisce che è stato fatto moltiscon convinzione per migliorare Cavarze- simo in dieci anni nell’ambito dell’assessorato degli interventi sociali con re” racconta Fontolan. Il primo punto toccato è l’isolamen- una politica di sostegno, aiuto e prevento nel quale il paese. “Dovremmo im- zione del disagio. “Sono state date risposte concrete a pegnarci nell’ottenere dagli organi su-
esigenze reali della nostra città: un esempio è il grande lavoro fatto alla casa di riposo Ipab Danielato” spiega. Per quanto riguarda la scuola è dell’idea che bisogna sostenere le istituzioni scolastiche del territorio condividendo e appoggiando la progettualità anche a livello didattico e cercando di soddisfare le esigenze del paese. Non da meno deve essere la cultura che, fino ad ora, ha seguito in prima persona. “Le nostre proposte culturali sono varie e sempre di qualità. Inoltre, sono volte non solo ad interessare il pubblico cavarzerano ma anche pensate per attirare pubblico dall’esterno”. Per la sicurezza, invece, il candidato sindaco è convinto che l’amministrazione non debba pensare che sia compito esclusivo delle forze dell’ordine ma che bisogna creare un dialogo con le varie figure deputate al mantenimento della sicurezza pubblica. Per le frazioni c’è la volontà di dar loro la giusta importanza attraverso la costituzione di una consulta per la condivisione di idee e positivo confronto. “Ho un piccolo desiderio – racconta - mi piacerebbe che all’interno di ogni frazione ci fosse un polmone verde come luogo di aggregazione per i giovani e le
famiglie. A Boscochiaro è già presente, perché non pensare a qualcosa di simile anche nelle altre frazioni?”. C’è poi il tema del lavoro e dello sviluppo economico. “Il Comune deve fare la propria parte con la massima attenzione alle possibili progettualità che saranno messe in campo. Dobbiamo cogliere le eventualità di sviluppo; sviluppo che però deve essere vero e non stravolgere la vivibilità del nostro territorio. Ci sarà grande attenzione anche alle problematiche ambientali”.
Il saluto di Tommasi: “Importante per me è che Cavarzere sia governata bene” “Questi 10 anni da sindaco di Cavarzere sono stati una bellissima esperienza, in cui sono maturato molto. Per questo ringrazio in primis tutta la comunità e la città, che mi ha permesso di essere a guida del mio territorio, anche se con difficoltà non indifferenti, soprattutto legate al Covid. È stato per me un onore e ho cercato di mettercela tutta. Spero di essere riuscito a dare tutto quello che potevo dare come persona e nelle modalità previste dalla normativa”. È il saluto del sindaco uscente Henri Tommasi, che saluta così la “sua” città dopo un decennio. Nessuna candidatura per lui in questa tornata, ma il sostegno al suo vice Pao-
lo Fontolan è pieno. “Qualcuno si chiede cosa ne sarà di me dopo la fine del mio secondo mandato da sindaco che sto portando a termine – ha scritto recentemente su Facebook -. Ho scelto di terminare qui la mia esperienza politica per il momento, non mi esprimo sul futuro perché un giorno chissà, non si sa mai quello che potrà accadere. Ma per ora ho scelto di portare a termine il mio mandato e lasciare il giusto spazio a chi verrà. Quanto a me, tornerò a svolgere la mia professione di Avvocato a tempo pieno e potrò dedicare un po’ più tempo alla mia famiglia”. “Ringrazio anche tutti i dipendenti co-
munali e delle case di riposo, sia quelli che sono attualmente in servizio sia quelli che nel frattempo sono andati in pensione, per questo percorso che abbiamo intrapreso assieme, perché senza di loro non si sarebbero potuti ottenere risultati” continua Tommasi. “Faccio un grande in bocca al lupo a Paolo Fontolan, che è stato il mio vicesindaco e a cui sarò sempre vicino, e, a prescindere dal candidato che assumerà la carica di primo cittadino, spero che le cose per il nuovo sindaco possano andare bene e gli auguro tanta fortuna. L’importante, infatti, per me, è che la città sia governata bene” aggiunge.
Benedetta Cesaro
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Inchiesta. Le aspettative di Ascom Confcommercio
“Alla nuova amministrazione chiediamo un percorso di crescita e di collaborazione” “C
on la futura amministrazione ci auguriamo di intraprendere un percorso di crescita e di collaborazione continua” è l’auspicio di Ascom Confcommercio di Cavarzere. “Nel prossimo quinquennio - è la richiesta - sarà necessario creare un collegamento diretto e continuativo tra l’associazione e l’amministrazione stessa per essere pronti a fronteggiare, spalla a spalla, le criticità del tessuto commerciale cavarzerano provocato anche dalla pandemia in corso. Allo stesso tempo, bisogna condividere progetti per lo sviluppo del commercio territoriale, proponendo anche dei fondi per le start up e parziale copertura dei costi di affitto dei primi anni ed altre agevolazioni per le aziende in crisi, sgravandole il più possibile dei tributi comunali. In seconda fase, un cambio di passo nelle decisioni commerciali (quali Romea Commerciale, fusione Cona e Cavarzere, Distretto del commercio...) potrebbero essere scelte che proiettano la nostra città ad una presenza costante nei tavoli che contano. Infine, ma non meno importan-
L’Auser auspica progetti condivisi con l’amministrazione
“E’ necessario per fronteggiare insieme le criticità del tessuto commerciale cavarzerano provocato anche dalla pandemia in corso”
te dei punti precedenti, la tematica della sicurezza: la nuova amministrazione dovrebbe intraprende un percorso serio e duraturo nel tempo per rendere il territorio cittadino più controllato in certe zone e orari della giornata. Si potrebbe già iniziare con la presenza più visiva dei vigili urbani e con l’installazione di un sistema di videosorveglianza”. Benedetta Cesaro
Per quanto riguarda il volontariato Floriana Nicolè, presidente dell’Auser, è speranzosa in una collaborazione con la nuova amministrazione. “Il volontariato è fondamentale nel nostro paese – osserva - e proprio per questa sua importanza dovrebbe essere supportato dall’amministrazione. In quanto associazione facciamo fatica ad avere dei progetti e portarli avanti da soli; vorremmo, dunque, un supporto attivo da parte dell’amministrazione basata sul dialogo reciproco. Con la condivisione di progetti potremmo sfruttare l’apporto di gente con competenze ma anche di ragazzi giovani. Noi come associazione siamo più orientati verso la terza età però sarebbe bello lanciare delle nuove iniziative, magari pensando ad un centro che non sia rivolto solo agli anziani ma a diverse fasce d’età”. (b.c.)
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Frazioni
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Inchiesta. Le richieste delle frazioni a chi governerà Cavarzere
Rottanova, San Pietro e Boscochiaro chiedono più servizi e di uscire dall’isolamento S
ono diverse le speranze che i membri del Comitato cittadino di Rottanova ripongono sulla nuova amministrazione cavarzerana. La prima riguarda l’ufficio postale in Via Umberto Maddalena. Con l’arrivo del Covid-19 l’apertura è stata limitata al giovedì mattina. Vedendo gli assembramenti che si creavano e che si creano tutt’ora, le difficoltà delle persone anziane a rispettare la fila in piedi e i tempi di attesa, a fine 2020 il Comitato ha promosso una raccolta firme, senza ottenere tuttavia il risultato sperato. Un altro punto che i rottanovani sperano di risolvere riguarda la presenza del medico curante in paese. “Siamo ancora senza un medico di riferimento. Il problema principale è per gli anziani: Rottanova è un paese piccolo e non tutte le persone, soprattutto di una certa età, hanno la possibilità di arrivare a Cavarzere. A questo si aggiunge il fatto che l’ambulatorio è stato spostato alle scuole ma non si possono fare le ricette mediche perché sprovvisti di rete Internet. Nel 2021 è inaccettabile essere senza una rete wi-fi necessaria ad un servizio importante come quello della sanità” racconta Anita, membro del comitato. Ultima ma non di meno importanza è la richiesta per la sistemazione della strada delle Coette basse e di quella del Delta, pericolose e dissestate. Anche il comitato 5 Martiri di San Pietro mette in tavola le richieste alla prossima amministrazione. Ad elencarle Stefano Perazzolo, presidente dell’associazione. “In quanto associazione non abbiamo molte cose da chiedere, se non i soliti contributi a livello di materiale e assistenza. In quanto frazione invece abbiamo diverse problematiche. San Pietro soffre per l’isolamento nel quale è abbandonato; non ci sono molti collegamenti con Cavarzere e Chioggia. Gli abitanti del paese hanno un’età media molto alta e, per la mancanza di mezzi che collegano i paesi limitrofi, si fa fatica anche a trovare delle badanti che siano disposte ad accudire gli anziani. L’Actv invece di proporre nuovi servizi ne toglie. Qui non abbiamo servizi; in mancanza di bambini sono state chiuse le scuole ancora anni fa e la stessa sorte hanno avuto le poste, non abbiamo neanche un
Rottanova, San Pietro e Boscochiaro
ambulatorio medico. L’unica cosa che ci è rimasta è la farmacia” conclude. Il problema dell’isolamento trova condivisione nel presidente di un altro comitato, quello del XXI Maggio di Boscochiaro. Denis De Biasi è dell’idea che la mancanza di collegamenti con i paesi limitrofi possa portare alla scomparsa totale di Boscochiaro dal momento che, a causa dell’assenza di questi ultimi, sempre più gente deciderà di non abitarci. “Sarebbe necessario che fosse posta anche l’attenzione alla manutenzione delle strade e al deflusso delle acque perché, con i temporali, alcune vie di Boscochiaro sono solite ad andare sotto” conclude De Biasi. Benedetta Cesaro
La Pro loco spera in una buona sinergia con la nuova Giunta “Il volontariato non vuole medaglie o parole retoriche ma chiede semplicemente il riconoscimento delle proprie peculiarità e collaborazione” esordisce la presidente della Pro loco, Lina Figoni. “In quanto Pro loco, - prosegue - chiediamo di instaurare anche con la futura amministrazione una buona sinergia, in particolare con gli assessorati della Cultura e alle Attività produttive, per proseguire con le nostre idee e studiare nuove proposte atte a valorizzare il territorio. Ultimamente abbiamo stilato ed eseguito un programma ricco di attività e manifestazioni che speriamo siano apprezzate anche dalla prossima giunta. Un euro versato alla Pro loco è un euro automaticamente decuplicato per l’esperienza, l’organiz-
zazione e il lavoro gratuito che mobilitiamo. A tutto ciò viene aggiunta la messa a disposizione di materiali ed attrezzature che abbiamo comprato in diversi anni di lavoro. Proprio per questo motivo speriamo che la prossima amministrazione ci supporti attraverso sostegni economici, logistici e burocratici. La leva dell’amore per la propria terra, la volontà e il piacere di offrire agli altri in modo gratuito e disinteressato, creano le premesse per una buona collaborazione. È giusto però non trascurare il fatto che il volontariato vive solo di gratificazione e fiducia reciproca: serve dunque intelligenza e volontà da entrambe le parti per farlo funzionare ed ottenere ottimi risultati”. (b.c.)
Territorio
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Inchiesta. Le richieste dei medici della MdGI alla nuova amministrazione
”Chiediamo attenzione per operare al meglio” I
medici della Medicina di Gruppo Integrata cercano un confronto con i candidati sindaco “Chiediamo attenzione per aiutare la nostra realtà a operare al meglio nel Comune di Cavarzere, a beneficio dell’intera comunità. Attraverso l’azione esercitata nella Conferenza dei Sindaci, la nuova amministrazione, potrà promuovere, con il supporto dell’Ulss 3, strategie, interventi e specifici accordi di programma volti alla promozione della salute e alla prevenzione” scrivono i medici in una lettera indirizzata ai candidati sindaco del Comune di Cavarzere. Poi proseguono con richieste concrete per migliorare il servizio: “Abbiamo bisogno di una sede più ampia: uno spazio maggiore che consentirebbe a più medici di lavorare contemporaneamente e di mettere in campo ulteriori collaborazioni con specialisti esterni. In più, sarebbe importante creare un collegamento tra Comune e MdGI, introducendo un assi-
Tra le priorità elencate: una sede più ampia, collaborazioni col Comune per eventi culturali ed educativi, e col volontariato stente sociale all’interno della nostra struttura, in modo da venire incontro alle esigenze dei pazienti e dei loro famigliari. Ancora, chiediamo che venga istituita una collaborazione permanente tra Comune e MdGI per eventi culturali ed educativi , in modo da far passare messaggi corretti. Infine, è necessario ampliare la collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio, così da incidere maggiormente nel tessuto sociale, e creare una maggiore collaborazione con il Comune per interventi rivolti alle persone sole, anziane e malate”. “Le persone che si rivolgono ai servizi del nostro presidio medico sono andate via via aumentando nel tempo, fino a coincidere con l’intera popo-
lazione. Anche i servizi offerti sono andati aumentando, grazie alle numerose collaborazioni sanitarie e sociali messe in atto dalla gestione attenta di tutti i medici coinvolti” sottolineano. “In questi due anni di pandemia la MdGI, attenendosi alle norme anticontagio, ha sempre continuato la propria attività registrando ogni accesso, tracciando ogni contatto,
affrontando ogni emergenza con serietà, impegno e capacità strategica e organizzativa, anticipando in qualche caso le misure che poi sono diventate linee guida ufficiali. Nei momenti di maggior difficoltà ha introdotto giovani forze mediche, che hanno affiancato la normale attività dei medici di famiglia” concludono. Gaia Ferrarese
Al via un corso formativo per “Conoscere l’affido” Il Casf, Centro per l’Affido e della Solidarietà familiare del Comune di Chioggia, Cona, Cavarzere, propone un corso formativo, un percorso di accompagnamento rivolto a tutti coloro che desiderano diventare una famiglia di appoggio o affidataria. Le incertezze legate al tema della conoscenza dell’affido familiare possono essere molte: dai requisiti necessari per diventare una famiglia affidataria, al percorso da realizzare, alle energie e alle risorse da mettere in campo per accogliere temporaneamente nella propria casa un bambino, la cui famiglia naturale sta vivendo un momento di difficoltà. Il corso gratuito di quattro appuntamenti “Conoscere l’Affido” ha proprio l’obiettivo di dare risposta non solo a queste, ma a tante altre domande sul ruolo del genitore affidatario. Il primo incontro informativo inizierà martedì 21 settembre prossimo dalle 18 alle 19.30, presso il Centro per l’affido e la solidarietà familiare di Palazzo Morosini (sede dei Servizi Sociali - Corso del Popolo 1327, Chioggia). Seguiranno le date di martedì 28 settembre, martedì 5 e 12 ottobre 2021. L’iniziativa è proposta dall’equipe multiprofessionale costituita da una psicologa, un’assistente sociale ed una educatrice del Centro per l’Affido del Comune di Chioggia, in collaborazione con la dott.ssa psicologa e psicoterapeuta Cristina Pesce, supervisore dell’equipe. Per informazioni ed iscrizioni: tel. 0415534093, e-mail: casf@chioggia.org
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Scuola
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L’intervista. La dirigente dell’Iis “G. Veronese-G. Marconi”
La scuola riparte in sicurezza: disposizioni, protocolli e comportamenti E
’ ripartita da poco la scuola nonostante i dubbi e le incertezze: tamponi, vaccini, greenpass, Dad, come ci si comporterà? Abbiamo chiesto alla Dirigente dell’Istituto d’Istruzione superiore “G. Veronese-G. Marconi” Daniela Boscolo di chiarire modalità, protocolli e comportamenti da tenere a scuola. Com’è stato riorganizzato il rientro a scuola? “Le misure di contenimento Covid-19 per il rientro a scuola 2021 non si discostano di molto da quelle dello scorso anno scolastico: ingressi differenziati logisticamente e/o temporalmente al fine di garantire il distanziamento e ridurre il rischio di assembramento, distanziamento fisico almeno di un metro, uso obbligatorio, anche in situazioni statiche, della mascherina che, quest’anno, deve essere chirurgica o superiore. Quindi niente mascherine di comunità. Inoltre, è prevista una costante areazione, igienizzazione/ sanificazione dei locali in uso”. Nel caso ci fosse un positivo in una classe, come si procederà? “E’ prevista ancora la quarantena dei contatti stretti che quest’anno sarà diversificata. Per gli studenti vaccinati sarà di 7 giorni mentre per chi non si è ancora vaccinato durerà 10 giorni”. Sono previste lezioni a distanza? “L’attività scolastica e didattica ordinaria sarà in presenza. Come da DL 111, 06/08/21, la misura è derogabile esclusivamente in singole istituzioni scolastiche o in quelle presenti in specifiche aree territoriali e con provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e dei sindaci, adottabili nelle zone arancioni e rosse e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’inclusione scolastica di alunni con bisogni educativi speciali. Naturalmente si ricorrerà alla didattica a distanza per gli studenti in quarantena o in particolari situazioni cliniche di fragilità”. Qualora un insegnate rifiutasse
sia il tampone sia il vaccino, quali decisioni saranno prese? “In ottemperanza alle previsioni del D.L. n. 122 del 10/09/21, chiunque voglia accedere agli edifici scolastici deve essere in possesso del green pass. Al personale scolastico (docente e personale ATA) che non fosse in possesso del green pass è precluso l’accesso a scuola. Scatta quindi l’assenza ingiustificata che arrivata a n. 5 giorni, anche non consecutivi, comporterà la sospen-
sione dal servizio senza stipendio ed un’ammenda amministrativa di minimo 400.” Quali sono i propositi per l’anno nuovo? “Tutti noi speriamo di poter ritornare ad un’attività didattica “normale”, caratterizzata dall’indispensabile e preziosa socializzazione, da esperienze di comunità, anche extrascolastiche. Incrociamo le dita!” Samuele Contiero
Scuola. Il corso sull’uso del Blsd al personale del Comprensivo
L’associazione Sicurampi Italia (Cavarzere-Roma), in collaborazione con Irc, Italian Resuscitation Coucil (Ferrara) e il Cuore per Amico di Cavarzere, grazie all’incarico offerto dalla dirigente scolastica Ilaria Finotti, ha promosso un corso di formazione sanitaria all’uso del Blsd al personale dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere. L’istituto comprende tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado dei Comuni di Cavarzere e Cona. Nei giorni 7 e 8 settembre, presso le aule della Aldo Cappon, si sono tenuti due incontri di cinque ore ciascuno. Questi incontri erano divisi in due parti: teorica e pratica ed erano finalizzati alla formazione BLSD IRC cardiopolmonare (base live support and defibrillation) di 21 discenti tra insegnati e personale scolastico. Il corso è stato fatto per insegnare la rianimazione di base in soggetti in arresto respiratorio e/o cardiaco anche con l’impiego precoce del defibrillatore al fine di prevenire e ridurre il rischio di decesso da danno anossico cerebrale nell’attesa del soccorso avanzato. Giorgio Ferro, segretario di Sicurampi, ha spiegato che i corsi sono rivolti a chiunque operi quotidianamente in ambienti ad alta intensità di popolazione (scuole, palestre, attività ricettive e attività sportive) come indicato nel Decreto Balducci. Durante il corso era presente anche il medico Andrea Paggioro in qualità di relatore. “Ulteriore obiettivo è quello di preparare tutti gli operatori non sanitari alle manovre da eseguire in caso di ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo perché possono essere i primi testimoni di eventi sanitari critici” spiega. Per quanto riguarda la parte teorica i contenuti vertevano sulla morte cardiaca improvvisa, la corsa contro il tempo con l’utilizzo delle procedure operative con il defibrillatore, la disostruzione delle vie aeree. Per la parte pratica, invece, erano presenti dei manichini per eseguire il massaggio cardiaco e utilizzare il defibrillatore. Al termine del corso è stata prevista una prova scritta finale e una valutazione in itinere con il rilascio di un attestato IRC valido su tutto il territorio nazionale. (b.c.)
Cona
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Tariffe. Il sindaco Aggio annuncia novità per le bollette dei rifiuti
Tari, incentivi e riduzioni fino al 50 per cento per le famiglie in difficoltà Dall’opposizione Intesa per Cona smorza gli entusiasmi: “La differenza derivante dagli aumenti scongiurati viene pagata dal Comune”
“A
settembre arriverà la bollettazione della Tari, abbiamo promosso degli incentivi per venire incontro alle famiglie in difficoltà che potranno fare domanda per avere una riduzione del 50%; ma abbiamo cercato di andare incontro anche agli esercenti e artigiani con degli incentivi Covid” ha dichiarato il primo cittadino di Cona, Alessandro Aggio. “Il sindaco dichiara che ha scongiurato gli aumenti, - osserva il gruppo consiliare d’opposizione Intesa per Cona - ma non dice che il Comune sta pagando la differenza con fondi propri; infatti l’esborso del Comune a Veritas di circa 115mila euro per gli ultimi tre anni sottrae, di fatto, finanze per asfaltare strade comunali, o per potenziare la rete di scarico delle acque bianche nel centro di Pegolotte”. Non ci sta Aggio, che precisa: “Durante tutti questi anni non era mai stata fatta una ricalibrazione per il pagamento in base metri quadri, con la conseguenza che non era proporzionato il pagamento - ha sot-
tolineato il sindaco -. Facendo questa nuova ripartizione, quindi ricalibrando i metri quadri reali alla nuova bollettazione, per il futuro sono stati scongiurati nuovi aumenti. Tuttavia questo non vale per il passato, poiché Arera ha voluto il ricalcolo retroattivo. Il Comune doveva quindi decidere se richiedere la differenza della ripartizione degli anni passati ai cittadini (mettendo la differenza a carico nei prossimi anni), o se mettere la differenza utilizzando le proprie risorse, cosa che è stata fatta per non creare ulteriori disagi”. “Mi dispiace infine informare i cittadini ha concluso il sindaco - che Infrastrutture Venete ci ha scritto una lettera nella quale ci ha chiesto di controllare i pini che sono posizionati lungo il viale della stazione poiché la loro altezza è superiore alla distanza dei binari, e quindi non a norma. Abbiamo in programma di far eseguire un controllo per scongiurare il taglio che però, purtroppo, potrebbe essere necessario”. Erika Masiero
Intesa per Cona: “No all’area fitness, ci sono altre priorità” Il gruppo consiliare Intesa per Cona non condivide la scelta dell’amministrazione di una possibile futura costruzione di un’area fitness lungo la pista ciclabile di via Stazione. “Non abbiamo condiviso la scelta di impiegare 45mila euro per un’area fitness in prossimità del campo di calcio di Pegolotte, visto che ci sono delle priorità prima di questa, basti solo pensare alla messa in sicurezza del tratto di strada di via Rebosola, che va dal campo sportivo a via Gorizia” hanno dichiarato Bottin (nella foto) e Necchio. Il sindaco ha replicato: “Se dovessimo vincere il bando si tratterebbe di risorse economiche coperte al 100% dal contributo statale, quindi non vedo perché
non avremmo dovuto provare ad ottenerlo. Si tratta di un mutuo a tasso zero, con una rata di circa 1500 euro l’anno, una cifra davvero irrisoria”. Non resta che aspettare e vedere se il progetto si farà. (e.m.)
Provincia
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Regali inaspettati. Da Recanati a Caltana, l’iniziativa diventa virale in tutto il veneziano
Sassi colorati per le strade della città: un sorriso per scaldare il cuore U
n sasso decorato con un fiore rosa e sul retro la scritta “Un sasso per un sorriso Facebook” è stato trovato da una signora di Caltana di Santa Maria di Sala sulla recinzione di casa in un caldo pomeriggio di agosto. Incuriosita dal ritrovamento, la cittadina ha fotografato il sasso e postato la foto nel gruppo Facebook “sei Caltana se...” in cerca di spiegazioni, scatenando un vero e proprio tamtam digitale. Molte le reazioni e i commenti che hanno animato il post nei giorni successivi e, così, si è scoperto che, da qualche settimana, anche altre persone stanno trovando, a Caltana, nascosti nei prati, nelle piazze, nei giardini delle proprie case, su panchine e marciapiedi, sassi colorati e divertenti, con disegni e frasi gentili. Insomma, chi
li vede non può fare proprio a meno di sorridere Non si tratta, però, di un fenomeno isolato. L’iniziativa, che prende il nome di “Un sasso per un sorriso”, è infatti partita da Heidi Aelling, un’artista di origini svizzere che vive a Recanati. e, nel giro di poco più di un anno, si è diffusa in diverse città italiane e altri Paesi, per esempio in Australia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Stati Uniti e Thailandia, arrivando a 143.671 membri attivi su Facebook. Un regalo inaspettato per regalare allegria e sorrisi al prossimo e fare sentire tutti un po’ meno soli in un periodo ancora complesso: è questo l’obiettivo della proposta “Un sasso per un sorriso”. La particolarità è che, essendo fatti a mano, tutti i sassi sono decorati in modo diverso tra loro. I
soggetti includono fiori, piante, paesaggi, animali, personaggi di cartoni animati, ritratti, simboli, frasi motivazionali e molto altro ancora. Anche le tecniche sono molto varie, dalla pittura acrilica fino al découpage. Chi, camminando per strada, nota per caso un sassolino colorato può de-
cidere se tenerlo per sé oppure lasciarlo dove lo ha trovato, per regalare altri sorrisi. Se decide di tenerlo, può scattargli una foto e condividerla nel gruppo Facebook “Un sasso per un sorriso”, provando a cercare lo sconosciuto autore del piccolo regalo.Per continuare a seminare
sorrisi in giro per la città, basta invece unirsi al gruppo e seguire alcune semplici regole: “Disegniamo o scriviamo frasi carine sui sassi, poi facciamo una foto per farli vedere al gruppo. Lasciamo i sassi fuori, in un luogo ben visibile, per esempio su una panchina o in mezzo ai fiori, per regalare un sorriso a chi li trova. Dietro ogni sasso scriviamo “Un sasso per un sorriso Gruppo Facebook”. Buon divertimento”. Intanto, a Caltana, si è riusciti a scovare l’autrice del primo sasso colorato e la fortunata persona che lo ha trovato si dice interessata a partecipare all’iniziativa. Chissà che, allora, altri adulti e bambini della frazione e di altre città continuino a sorridere e far sorridere, raccogliendo, decorando e liberando sassi. Anna Serena
Il “Nodo sciolto”: un nuovo centro di inclusione sociale nel cuore di Venezia Un nuovo luogo di socializzazione e inclusione si apre alla città: è stato inaugurato in Calle dei Nicoli un nuovo punto della rete dei servizi dell’Ulss 3 Serenissima. “Questo nuovo spazio, centro di inclusione sociale - ha sottolineato il Direttore Sanitario dell’Ulss 3 Serenissima, Giovanni Carretta - si propone anche come spazio aperto a tutta la cittadinanza, in relazione con le associazioni del territorio, che offre occasioni di socialità e arricchimento culturale. Nasce all’interno del progetto della Salute mentale della nostra Azienda sanitaria, ma si costituisce come sede di programmazione e impulso di attività rivolte a tutta la popolazione, finalizzate a contrastare il pregiudizio sulle malattie psichiatriche e a favorire il dialogo sui temi del disagio collegato a queste malat-
tie, per superarlo insieme”. Il nuovo centro di inclusione sociale, per il quale operatori e utenti hanno scelto come nome “Il Nodo Sciolto”, è stato promosso dal Dipartimento di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima, in stretta collaborazione con l’associazione partner AITSaM di Venezia e con il supporto del Comune di Venezia: “Il suo principale obiettivo e principio ispiratore - sottolinea la dottoressa Maria Bianco, Primario della Psichiatria di Venezia e Chioggia - è sostenere il protagonismo dell’utenza in un luogo di incontro, aggregazione e scambio con la comunità locale, in un ambito separato ma in stretta continuità con le cure istituzionali. Dal 13 settembre il “Nodo Sciolto’ è aperto con iniziative a favore di tutta la comunità: operatori e volontari, insieme alle persone
che nel centro vivranno le loro esperienze di socializzazione, hanno già in programma una serie di iniziative, e tra le prime attività già disponibili alla frequenza sono il corso di alfabetizzazione informatica, il corso di italiano per stranieri, il corso di yoga, il cineforum e il percorso di guida al benessere. E molte altre attività saranno programmate e avviate nei prossimi mesi, grazie ad un impegno che vede coinvolti, al fianco degli operatori dell’Ulss 3, l’associazione AITSaM e la grande ricchezza del volontariato associativo”. In occasione dell’inaugurazione del “Nodo Sciolto”, nei locali del centro è stata presentata al pubblico una mostra di dipinti, intitolata “Ri-Blum, rifiorire durante la pandemia”: la mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione degli utenti dei Centri di Sa-
lute Mentale di Venezia e del Lido, con le opere di arteterapia realiazzata durante la pandemia. Per ogni informazione sulle attività del centro, si può telefonare allo 041.5294811 e al 339.8302603, oppure si può scrivere a ve.csm@aulss3.veneto.it e aitsamvenezia@gmail.com.
Cultura
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Pubblicazioni. Il volume a cura di Luigi Boscolo Bielo
“Madonne d’acqua”, il viaggio tra storia, culto e tradizioni
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ercorsi d’acqua che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina di tante presenze mariane - chiese, statue, capitelli… - che hanno accompagnato la storia e le tradizioni locali. “Madonne d’acqua”, un agile libro curato da Luigi Boscolo Bielo nato da un’idea di Piergiorgio Bighin e che si avvale delle foto di Diego Zanetti, non vuole offrirci notizie e informazioni delle numerose chiese dedicate alla Madre di Cristo, ma vuole soprattutto offrire le riflessioni di persone le cui vicende si incrociano con questa presenza mariana. Il “viaggio” comincia dalla porta di Santa Maria che ti permette l’ingresso nel centro storico di Chioggia subito accompagnato dalla Madonna del Refugium Peccatorum che si specchia nel canale Perotolo, mentre di fronte abbiamo la maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta. Basta superare il piccolo ponte della Cuccagna sul canal Vena e poi giungere all’altro canale di S. Domenico dove troviamo la chiesa dei padri Salesiani dedicata a Maria Ausiliatrice, tanto invocata in questo periodo segnato dalle drammatiche vicende della pandemia, la cui statua festosamente viene accompagnata in una singolare processione d’acqua lungo la laguna del Lusenzo mentre la gente dalla riva e in barca recita il rosario nell’ultima domenica di maggio. Qualche chilometro più a sud la
Il libro racconta di percorsi che segnano il territorio tra Chioggia e Pellestrina attraverso le riflessioni delle persone le cui vicende si incrociano con queste presenze mariane
Madonna della Navicella appariva poco più di 500 anni fa ad un ortolano dopo un furioso uragano che aveva devastato gli orti. Dalla prima chiesetta costruita sul luogo dell’apparizione si passò ad una ben più grande alla fine del Cinquecento, purtroppo demolita dopo le vicende napoleoniche, ma nuovamente ricostruita dopo la II guerra mondiale. Ma il culto per la “Madona de la Navezela” non è mai mancato grazie al trasferimento dell’immagine miracolosa e dello zocco su cui era seduta Maria col Cristo morto sulle braccia nella chiesa di S. Giacomo, immagine poi incoronata nel 1859 e raffigurata anche nelle numerose “tolele” (ex voto) che narrano dei molti salvataggi in mare e guarigioni grazie all’intervento mariano. A queste chiese si aggiungono i tanti capitelli mariani sparsi nelle calli compre-
sa la “Stella del Marinar” all’ostello Domus Clugiae in calle Luccarini, il bassorilievo dell’Annunciazione sul ponte di Vigo, poco più lontano la Madonna Stella Maris in prossimità della bocca di porto di collocata sopra una bricola che saluta i pescherecci mentre si allontano verso il mare e al loro ritorno, la statuetta della Madonnina del Forte S. Felice, nel lato opposto a Caroman la bianca statua della Vergine - la madonnina dei tuffi - e infine la Madonna dell’apparizione di Pellestrina con la grande festa del 4 agosto che fa convergere nel santuario tutta la gente dell’isola. La pubblicazione è il frutto di un progetto che ha coinvolto il Centro culturale Terzo Millennio, Opera Baldo Chioggia e l’associazione nazionale di promozione sociale “Santa Caterina da Siena”. Eugenio Ferrarese
Una mostra sulle pandemie e il contributo di Venezia nel contrastarle Le pandemie, la loro storia, la loro attualità in mostra. E il contributo che Venezia ha dato nei secoli a contrastarle con le sue soluzioni ingegnose. I lazzaretti, il cordone sanitario internazionale, la quarantena, le sedi di sanità, le patenti di sanità (l’antenato del green pass), i medici della peste distribuiti nel territorio: sono i temi affrontati in occasione dell’esposizione allestita all’ospedale Civile di Venezia, “Le pandemie, una lunga storia: dalla peste al Covid-19”. Venti step narrano questa evoluzione, ricordando peste, vaiolo, colera, sifilide, tubercolosi, con volumi storici, pubblicazioni, e la documentazione sulla prima vaccinazione contro il vaiolo fatta proprio al Civile di Venezia.
Alla Scuola Grande di San Marco in occasione dell’avvio della mostra “Pandemie: la lezione di Venezia nella Storia”Giorgio Palù, presidente di Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha sottolineato l’importanza della ricerca e dell’approfondimento in luoghi deputati allo studio della storia della medicina quali appunto la Scuola Grande di San Marco. Il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato ha invece voluto sottolineare la centralità dell’esperienza storica veneziana non solo nella gestione medica delle pandemie: “Consapevoli della necessità di certificare i propri commerci, i veneziani sono stati pionieri non solo nella cura e nell’assistenza dei malati, ma anche della gestione
delle epidemie quanto a contrasto al contagio, e ancora della costruzione di quelle garanzie commerciali indispensabili per rassicurare i mercati nei periodi di difficoltà e in particolare alla fine di un’epidemia”. “Una lezione importante, quella veneziana, e di grande attualità”: lo ha ricordato presentando la mostra e i suoi obiettivi anche Walter Pasini, responsabile scientifico dell’evento insieme ad Isabella Angela Pasini. La mostra resta aperta fino a tutto il mese di settembre.
Sport
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Calcio. Campionato di Promozione girone D
Il Dolo punta al vertice con una squadra di qualità A
dicembre saranno 112 gli anni di vita della gloriosa formazione del calcio Dolo nata nel 1909. Una stagione in massima serie, tante in categorie di prestigio ma da qualche anno la dimensione del club è quella di ben figurare a livello regionale e quest’anno parte con una squadra che può davvero recitare il ruolo di protagonista. Accanto alla società, anche un’amministrazione che nel recente passato si è attivata per sostenere la compagine con lavori strutturali allo stadio e, ultimo intervento, il rifacimento del manto erboso del Walter Martire che costringerà la squadra a disputare la Coppa Italia a Camponogara. Il presidente Moreno Volpe e tutto lo staff societario hanno deciso di affidare il lavoro di creare una rosa ambiziosa, al neo direttore sportivo Massimo Cernigliaro. “Il nostro obiettivo -dice Cernigliaro- sarà quello di essere protagonisti e l’arrivo di Roberto Morandi è la classica ciliegina sulla torta. Siamo attrezzati per lottare
per i primi posti. Siamo riusciti a mettere a disposizione dello staff tecnico una rosa completa, dispiace solo che il centrocampista Mazziotti all’ultimo abbia scelto altre strade”. A guidare il Dolo 2021/22 sarà ancora Pasquale Bettin.“Sono- affermasoddisfatto della rosa, è un mix di esperienza e gioventù”. Dolo che punterà a vincere il campionato? “Non intendiamo tralascia-
re- spiega- alcun obiettivo, a cominciare dalla Coppa. Mi aspetto molto da questa squadra, ho una rosa competitiva e credo si possa fare molto bene in tutte le competizioni”. La squadra ha ben nove giovani in organico, segno che il settore giovanile guidato dal responsabile Renato Iacovone ha lavorato bene anche per la presenza di Gianni Buson e di Mattia Boldrin. Il Dolo è stati in-
serito nel girone D di Promozione e dovrà affrontare avversarie veneziane (Favaro, Union Graticolato Gelsi e Miranese) e team vicentini, padovani e trevigiani. Questa la rosa. Portieri: Jacopo Barison, Leonardo Dell’Olivo. Difensori: Biagio Beneduce, Gabriele Bettio, Elia Fontolan, Alberto Mantovani, Mattia Pranovi, Nicola Rando e Nicolò Tessari. Centrocampisti: Davide Cipo-
sportive della Riviera del Brenta, lavorano insieme per progettare e programmare al meglio la nuova stagione dopo un estate che le ha viste ospitare i “Derby Summercamp 2021”, in collaborazione con Antenore Energia. A spiegare le finalità del progetto è il responsabile del settore giovanile del calcio Dolo, Renato Iacovone. “In questo anno e mezzo , nonostante il periodo di non vita e quanto sta caratterizzando la
nostra quotidianità -dice- siamo riusciti a far decollare questo progetto che a suo tempo, per Dolo e Sambruson, mi era stato caldeggiato anche dal sindaco Alberto Polo. A distanza di tempo, con orgoglio non essendo dolese, mi sento felice di aver contributo per essere riuscito a concretizzare e mettere a disposizione della cittadinanza un progetto di partecipazione comune che coinvolge, soprattutto, i giovani.” (l.p.)
“Derby”, una fucina di giovani calciatori In Riviera del Brenta è partito un progetto molto importante a livello calcistico giovanile. Lo scopo era quello di unire le forze per migliorare la qualità e garantire maggiore possibilità ai ragazzi di esprimersi e di essere a contatto con una realtà ampia e gratificante. Con questo obiettivo circa un anno e mezzo fa si sono uniti i settori giovanili calcistici di Dolo e Ambrosiana Sambruson e da qualche mese a loro
si è aggiunto anche quello del Fiesso d’Artico. Il progetto, denominato “Derby”, coinvolge tutti i ragazzi dei tre settori giovanili, si va dai più grandi della squadra under 18 ai piccoli amici. La società Dolo conta circa 200 atleti, quello dell’Ambrosiana sono circa 120 e quelli del Fiesso d’Artico all’incirca sempre 120. Circa 440 ragazzi che si divertono, sudano e s’impegnano sotto il comune simbolo di “Derby”. Le tre realtà
lato, Keroubel Donadel, Davide Donò, Alberto Farnese, Matteo Pasquali, Enrico Pavanello, Alessio Sottovia. Attaccanti: Andrea Baro Benetti, Nicola Calzavara, Nicolas Mauricio Lopez, Roberto Morandi, Alberto Rigato, Lorenzo Rossi. L’allenatore Bettin sarà coadiuvato da Daniele Gasparini e Nicolò Rocchi. Lino Perini
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Padova
Urbs picta
NUMERI DA RECORD PER IL PATRIMONIO UNESCO I CICLI AFFRESCATI ATTRAGGONO IL TURISMO
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i sono grande entusiasmo e altrettanto fermento attorno all’eccezionale valore artistico e storico dei capolavori della “Padova Urbs picta”, sui quali il 24 luglio scorso l’UNESCO ha posto il proprio sigillo, riconoscendoli alla fine di un percorso lunghissimo e corale, durato venticinque anni, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Entusiasmo confermato dai numeri dei visitatori, mai così elevati in nessuno degli otto luoghi che compongono il “sito seriale”. Nei mesi di giugno, luglio e agosto la Cappella degli Scrovegni (dove nel periodo di Ferragosto c’era il tutto esaurito) ha registrato circa 27.000 ingressi, una media di novemila al mese. Quattromila visite al mese per il Palazzo della Ragione. Un successo, se si considera che gli ingressi sono sottoposti alle rigide regole dell’emergenza sanitaria. Moltissimi gli stranieri, tanti dei quali soggiornano in città. “Ma il nostro grande obiettivo è di rafforzare l’offerta e di arrivare a 35mila ingressi all’anno per ogni luogo”, dichiara l’assessore alle Cultura del Comune di Padova Andrea Colasio. Piani di implementazione che, subito dopo l’iscrizione, sono diventati il nuovo obiettivo del Comitato di Candidatura, tramutato in Comitato di Pilotaggio del sito. Alla fine di agosto la giunta del Comune di Padova ha approvato un articolato progetto del valore di un milione di euro per il Museo degli Eremitani, che sarà presentato al Ministero dei Beni Culturali per concorrere all’assegnazione dei Fondi Cultura stanziati per la tutela, la conservazione, il restauro, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale. L’obiettivo è valorizzare il complesso artistico, raggiungendo un’offerta culturale e complessiva, con strumenti sempre aggiornati ed efficaci di monitoraggio, finalizzati alla conservazione preventiva. Ma anche con nuovi strumenti di comunicazione e valorizzazione tecnologicamente avanzati. Proprio a questo scopo è in preparazione il bando di gara per l’assegnazione della campagna
di comunicazione e promozione turistica di “Padova Urbs picta”, i cui costi saranno coperti con una tranche del finanziamento da due milioni di euro concesso dal Ministero dei Beni Culturali al Comune di Padova. Il Comitato di Pilotaggio, inoltre, ha aperto dei tavoli di lavoro con l’Orto Botanico – sito UNESCO dal 1997 – per avviare, così come richiesto dal Ministero e dal Centro del Patrimonio Mondiale, una stretta collaborazione per la costruzione di azioni sinergiche di promozione e comunicazione a livello locale e non solo. Altro obiettivo è la creazione di un dialogo con la cittadinanza sul tema della cultura e dell’arte padovana che possa essere declinato nelle diverse forme di benessere della comunità. Una delle prime attività – legate ai tavoli delle Idee, costituiti durante l’iter di candidatura e fulcro del dialogo fra Comitato, associazioni del territorio e cittadini – è “Padova Urbs picta – ROADMAP nei Quartieri”: un ciclo di incontri dedicati al racconto del sito UNESCO nelle varie sale civiche della città. Essere Patrimonio Mondiale significa anche saper creare nuove connessioni con enti e luoghi omologhi, che comunque abbiano una simile vocazione culturale e turistica. Ecco allora che il Comune di Padova è pronto alla firma di un protocollo di intesa fra la Regione del Veneto, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto e gli enti che rappresentano i siti e gli elementi UNESCO, allo scopo di favorire la diffusione della conoscenza e la valorizzazione del Patrimonio presente nel territorio in tutte le scuole. Anche l’attività di conservazione prosegue, con i lavori di restauro in corso alla Cappella di Santa Caterina – conosciuta anche come Cappella delle Benedizioni – nella Basilica del Santo. I lavori, voluti dalla Pontificia Basilica Antoniana, sono diretti dalla professoressa Giovanna Valenzano, prorettore al patrimonio artistico, musei e biblioteche dell’Università degli Studi di Padova e sono resi possibili da un co-finanziamento di CariPaRo e Comune di Padova.
Padova Urbs picta
UN RISULTATO STORICO FRUTTO DI UN’ALLEANZA VIRTUOSA FRA ENTI PUBBLICI, PRIVATI E RELIGIOSI A SOSTEGNO DI UN PROGETTO PER LA CITTÁ IL VESCOVO "CAPOLAVORI DI VITA E DI FEDE"
F U I L C O M I TAT O PER LA C A N D I D AT U R A A DECIDERE CHE GLI OTTO SITI DOVESSERO ESSERE C O N S I D E R AT I UN UNICUM INSCINDIBILE
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ulla nasce per caso. L’inserimento della “Padova Urbs picta” nella World Heritage List ha avuto nel Comitato per la Candidatura UNESCO un sostegno fondamentale e prezioso. Costituito formalmente nel 2016, il Comitato ha alle spalle una collaborazione fra i partner già avviata da alcuni anni. Capofila, il Comune di Padova. Membri, gli enti proprietari degli edifici e dei complessi monumentali che conservano i cicli affrescati: l’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio, la Delegazione Pontificia e Veneranda Arca del Santo, la Diocesi di Padova. A cui vanno aggiunte la Regione del Veneto e la consulenza scientifica del Ministero della Cultura attraverso l’Ufficio UNESCO, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, le province di Belluno Padova e Treviso, oltre naturalmente all’Università degli Studi di Padova. Il 19 aprile 2018 nel corso di una cerimonia a Palazzo della Ragione gli enti pubblici, privati e religiosi protagonisti di questa
alleanza virtuosa sottoscrissero un protocollo di intesa per la definizione del piano di gestione degli otto luoghi. Proprio perché sono considerati un unicum inscindibile per la stretta relazione che c’è fra le opere realizzate, la decisione fu che i siti dovessero essere gestiti unitariamente e in modo coordinato e sinergico fra i vari attori. Dopo anni di collaborazione con il Comune di Padova – che è proprietario della Cappella degli Scrovegni, di Palazzo della Ragione e dell’Oratorio di San Michele – e con il Ministero della Cultura per definire nel modo migliore il documento di candidatura, la soddisfazione del risultato storico raggiunto è stata immensa da parte di tutti.
IL SUPPORTO SCIENTIFICO DELL’UNIVERSITÁ Nella lunga fase di messa a punto della candidatura, il Comitato è stato affiancato per la parte scientifica dall’Università di Padova. “Gioisco come cittadino”, ha dichiarato il rettore Rosario Rizzuto quando ha appreso la notizia della proclamazione UNESCO, lo scorso 24 luglio. “Vedere inserita la Padova Urbs picta nella World Heritage List è una soddisfazione anche per l’ateneo e per tutto il mondo accademico che con entusiasmo ha dato il suo contributo al successo della proposta. L’idea, innovativa nel suo campo, di proporre un sito seriale per la candidatura si è rivelata vincente e – spiega il rettore – restituisce al meglio l’idea di una città, qual è Padova, nella quale arte e cultura sono diffuse capillarmente, capaci di innervare tutto il territorio”. Per Rizzuto “l’Urbs Picta si affianca, nei patrimoni UNESCO della città, all’Orto Botanico dell’Università di Padova, in un’efficace sinergia con l’obiettivo di valorizzare sempre più la nostra splendida città”. L’Orto Botanico di Padova, il più antico orto botanico del mondo, venne istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici”, medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Nei secoli è stato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Per questo nel 1997 è diventato Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale, testimoniando uno scambio di influenze considerevoli nelle scienze botaniche e costituendo una testimonianza eccezionale di tradizione culturale.
“Siamo molto felici di questo importante riconoscimento che porta la città e una parte significativa del suo patrimonio artistico, culturale ma anche religioso a un’appartenenza mondiale dell’umanità, riconoscendone il valore universale. Essere patrimonio – dichiara monsignor Claudio Cipolla, vescovo di Padova – indica non solo la preziosità del bene ma anche il suo grande essere generativo di altri beni per l’oggi e per il futuro, qualcosa da tutelare, custodire e tramandare”. La Diocesi di Padova è proprietaria di due dei complessi monumentali del “sito seriale”: lo splendido Battistero del Duomo, capolavoro di Giusto de’ Menabuoi, e la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo agli Eremitani, a due passi dalla Cappella degli Scrovegni. “Beni che danno lustro alla città, ma che rendono merito anche alla sua storia e alla sua cultura, così pregne di testimonianze di fede. Tutti i siti del circuito – afferma il vescovo – raccontano una Padova del Trecento in cui vita e fede, concretezza e spiritualità, ambito civile e religioso si intrecciano fortemente. Se pensiamo al Battistero, siamo di fronte all’intera storia della salvezza, un gioiello artistico che ancora oggi è aperto al culto per vivere in particolare il sacramento del battesimo, punto d’inizio della vita cristiana. Altro luogo di culto è la Chiesa degli Eremitani, che porta il segno e la memoria di ulteriori storie: la ferita dei bombardamenti e l’impegno del recupero. Chi visiterà questi ambienti potrà ammirare la bellezza artistica nel contesto di una vita religiosa tutt’ora presente e praticata. C’è l’augurio che queste realtà siano colte dal visitatore anche nel loro valore di testimonianza di fede”.
Padova Urbs picta
I LUOGHI DELLA PADOVA DEL TRECENTO DALLA BASILICA E DAL CONVENTO DEL SANTO AGLI SPLENDORI DELLA REGGIA CARRARESE LA PROCLAMAZIONE A PAT R I M O N I O U N E S C O È U N R I N N O VAT O IMPEGNO A CUSTODIRE E DIFFONDERE U N PAT R I M O N I O D ’A RT E UN I C O A L M O N D O
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no degli straordinari complessi monumentali del sito seriale dei cicli affrescati del Trecento patavino è rappresentato dalla Basilica e dal Convento di Sant’Antonio, con il limitrofo Oratorio di San Giorgio. Per padre Oliviero Svanera, da pochi giorni ex rettore della Basilica, essere in prima fila con i propri tre siti nella proclamazione UNESCO “diventa motivo non solo di un rinnovato impegno nel custodire e diffondere un patrimonio d’arte unico al mondo”. È di più. “Per noi Chiesa – spiega – diventa un’opportunità per rinnovare una proposta di incontro con la fede che ha originato queste opere”. Attraverso gli affreschi presenti nella Basilica, infatti, “va ricordato anche l’immenso patrimonio d’arte rappresentato dalle sculture della tomba del Santo, piuttosto che del Donatello del presbiterio. Vogliamo far emergere – afferma padre Svanera – oltre agli aspetti turistici o tecnici o culturali di sguardo sulla bellezza di queste opere, la possibilità di incontro con colui che in queste opere è significato, Cristo Salvatore. È la via del Vangelo, della evangelizzazione attraverso la via pulchritudinis di cui parla papa Francesco in ‘Evangelii gaudium’. La via della bellezza che, a partire dall’esperienza dell’incontro con l’arte che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all’incontro col Cristo, bellezza incarnata offerta da Dio agli uomini per la loro salvezza”. Altro luogo straordinario, la Reggia Carrarese
con la splendida Cappella affrescata da Guariento. Reggia che è di proprietà dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti e che, come spiega il suo presidente Antonio Daniele, ha condiviso attivamente il progetto di candidatura e sviluppato la collaborazione con gli altri soggetti coinvolti. “Ci auguriamo – afferma Daniele – che ci siano nuove simpatie e solidarietà, interesse dei pubblici poteri e mecenatismo attivo tali da metterci nella condizione di rafforzare l’opera di conservazione, tutela e valorizzazione del complesso monumentale della Reggia Carrarese. L’Accademia, grazie al contributo e alla competenza dei suoi soci, non mancherà di offrire il suo apporto costante in termini di approfondimenti scientifici e ampie occasioni divulgative, tali da far progredire la consapevolezza collettiva e specialistica rispetto a un bene architettonico e pittorico che merita senz’altro la definizione di patrimonio universale dell’umanità”.
APP E BIGLIETTO UNICO PER I VISITATORI “Padova Urbs picta” è l’applicazione ufficiale per smartphone per immergersi nella città del Trecento: interazione di immagini, testi, mappe, racconti e musica, uno strumento di arricchimento e guida, con la possibilità di visualizzare e ascoltare la narrazione dei contenuti di approfondimento sui vari siti. La app è stata creata per il Comune di Padova dalla startup Meeple dell’ateneo patavino con il contributo della Regione del Veneto e di DoIT Viaggi. Con la “Padova Urbs picta Card” i visitatori avranno a disposizione un biglietto unico per tutti i luoghi del sito. Per i turisti la card potrà avere validità 48 o 72 ore – al costo rispettivamente di 28 e 35 euro – e include nel prezzo l’utilizzo dei mezzi pubblici. Per i residenti della provincia di Padova è disponibile una card della durata di 6 mesi al costo di 25 euro (l’utilizzo dei mezzi pubblici non è compreso). Questo biglietto unico può essere acquistato sia in formato fisico che digitale e viene venduto alla biglietteria dei Musei Civici, attraverso il sito web della Cappella degli Scrovegni www.cappelladegliscrovegni.it, tramite il Contact Center +39 049 2010020 e ai punti IAT della città.
Padova Urbs picta
CURIOSITÁ DEL “SITO SERIALE” UNESCO IL SITO IN CIFRE 4 componenti – Scrovegni ed Eremitani; Cittadella antoniana; Palazzo della Ragione, Reggia, Battistero e le loro piazze; San Michele. 8 luoghi – Cappella degli Scrovegni; Chiesa dei santi Filippo e Giacomo agli Eremitani; Palazzo della Ragione; Battistero della Cattedrale; Cappella della Reggia Carrarese; Basilica e Convento del Santo; Oratorio di San Giorgio; Oratorio di San Michele. 19,96 – sono gli ettari di zona dei siti. 530 – sono gli ettari di zona di protezione dei siti. 3.694 – sono i metri quadrati di pareti affrescate. 6 artisti – Giotto, Guariento, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi, Jacopo da Verona. 9 partner del progetto – Comune di Padova, Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti, Basilica e Convento di Sant’Antonio – Delegazione Pontificia, Veneranda Arca del Santo, Diocesi di Padova, Università degli Studi di Padova, Soprintendenza, Ministero della Cultura, Regione del Veneto. 100 – le associazioni e i privati cittadini coinvolti nel percorso di partecipazione “Tavoli delle idee”. 95 – gli anni di storia dell’arte condensati in un unico percorso.
IL REALISMO E LA SCIENZA C’è un’immagine che stride con l’immaginario iconografico del Medioevo nella narrazione dell’Adorazione dei Magi nella Cappella degli Scrovegni. È la stella cometa che accompagna i tre saggi verso la capanna in cui è nato Gesù, rappresentata da Giotto come una palla infuocata che illumina il cielo notturno. Contravvenendo alla tradizione della stella a più punte, secondo gli storici Giotto avrebbe infatti rappresentato la stella cometa di Halley, che nel 1301 aveva solcato i cieli di Padova. L’artista avrebbe assistito a quel passaggio e deciso di rappresentare la cometa in maniera realistica, proprio così come l’aveva vista.
Giotto, "Adorazione dei Magi" Cappella degli Scrovegni
GIOTTO, LA RESA DELLE EMOZIONI
Giotto, "Le madri" Cappella degli Scrovegni
La ricerca dell’espressività dei personaggi rappresentati costituisce uno degli elementi della “rivoluzione giottesca”, proseguita dai suoi seguaci. Sono tante le figure della vita laica e della tradizione religiosa nella narrativa di Giotto che nel sito dei cicli affrescati della Padova del Trecento esprimono emozioni, sofferenze, gioie e paure attraverso espressioni dei volti, posizioni dei corpi, gestualità rappresentate. C’è un particolare venuto alla luce nella Cappella degli Scrovegni solo nel corso della campagna di restauri del 2000: nella scena che rappresenta la Strage degli Innocenti, caratterizzata da un’atmosfera di grande dolore, si vedono le lacrime delle madri disperate per l’uccisione dei loro piccoli.
LA PROSPETTIVA PRIMA DELLA PROSPETTIVA A rendere unici al mondo gli affreschi inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO c’è l’uso della prospettiva prima della prospettiva. Nella storia dell’arte questa tecnica di rappresentazione dello spazio viene teorizzata da Leon Battista Alberti nel Quattrocento, ma si riscontra in tutta la pittura giottesca. La ricerca innovativa e all’avanguardia intuita da Giotto trova la sua massima espressione nei due affreschi ai lati dell’arco trionfale della Cappella degli Scrovegni: due finti spazi architettonici che costituiscono una novità assoluta, mai dipinta in precedenza. Sono i cosiddetti “coretti”, due stanze vuote e senza figure che consentono al maestro toscano di dimostrare la propria abilità nella resa dello spazio, con una prospettiva ancora empirica e intuitiva, che Giotto concepisce pienamente solo a Padova.
Giotto, "Coretto" Cappella degli Scrovegni
IL PRIMO BACIO DELLA STORIA DELL’ARTE Giotto, "Incontro di Gioacchino ed Anna alla Por ta Aurea" Cappella degli Scrovegni
Fra le scene della Vita di Maria e della Vita di Cristo dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni c’è un episodio che meraviglia e illanguidisce l’occhio attento: è la rappresentazione del bacio tra Anna e Gioacchino, genitori di Maria e nonni di Gesù. In un Vangelo apocrifo si racconta che Gioacchino fosse stato mandato in esilio perché incapace di generare figli. Lontano dalla sua amata sposa, vive un’esistenza di solitudine ma, grazie all’intervento divino, giunge un angelo a dargli la lieta novella: Anna aspetta un figlio e lui può essere riammesso alla vita della comunità. Giotto dipinge la scena del ricongiungimento dei sue sposi, che suggellano la ritrovata unione con un bacio di vero amore.
LA COMMITTENZA FEMMINILE Una delle caratteristiche peculiari del sito è che una buona parte delle committenze agli artisti erano fornite da cittadini e personaggi laici della comunità patavina. Spiccano i nomi di due personaggi femminili, potenti e noti all’epoca. Agli Eremitani si distingue la committenza femminile della nobildonna Traversina Cortellieri a Giusto de’ Menabuoi per la decorazione della cappella dedicata al figlio Tebaldo. Nel Battistero della Cattedrale è palese quella di Fina Buzzaccarini, che incaricò lo stesso de’ Menabuoi, che rese sentimenti ed espressività secondo una sensibilità femminile pur mantenendo sempre vivo l’intento celebrativo delle pitture. Nella “Storia della Salvezza” risalta il nuovo interesse rivolto alle donne: oltre a Fina, presente in diverse scene nel suo abito rosso, sono raffigurate le sue tre figlie e la sorella suor Anna accanto a personalità della corte dei Carraresi, come il Petrarca.
Giusto de' Menabuoi, "La rinascita di san Giovanni Battista" Battistero del Duomo
#Regione
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Innovazione. Nasce Tech4Life, la rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali
La tecnologia robotica a servizio della medicina P
assa attraverso il grande tema della salute una delle sfide oggi più alte per il mondo dell’innovazione e, pure, delle amministrazioni pubbliche. A esserne convinto Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico e all’Innovazione, anima e motore di Tech4Life, la rete innovativa del biomedicale, la ventunesima istituita in Veneto, interamente dedicata alla realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici che abbiano come obiettivo il miglioramento di salute e benessere delle persone. Un progetto fortemente voluto dalla Regione, in prima linea proprio Marcato, che ha chiamato a raccolta Università venete e imprese attraverso Confindustria. “Sono 58 i protagonisti della nuova rete che mette a sistema le maggiori realtà regionali attive nell’innovazione tecnologica legata al benessere e alla salute – spiega l’assessore –: 38 piccole e medie aziende e 10 grandi imprese dell’industria biotecnologica, 7 Dipartimenti universitari degli atenei di Verona, Padova, Venezia (Ca’ Foscari), una Digital Innovation Hub e un’ associazione di categoria, Confindustria. La Regione ci mette le risorse, la rete d’imprese svilupperà gli strumenti. Abbiamo messo in campo il meglio per affrontare una sfida che nessuno si
sarebbe mai aspettato e alla quale non potevamo certo sottrarci. In tre anni abbiamo investito 97 milioni di euro per reti innovative, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità con l’avvio di un nuovo network. Tech4Life è la risposta tutto questo, vale a dire all’imperativo di dare riposte immediate e di assoluta eccellenza a un cambiamento che chiede di essere, piaccia o no, governato”. Di cosa si occuperà, nel concreto, la nuova rete nata su iniziativa di Confindustria Verona, Veneto Centro e regionale? “Promuoverà la realizzazione di progetti nel campo della ricerca industriale di nuove tecnologie
Sono 58 i protagonisti tra imprese e dipartimenti universitari. Marcato: “In tre anni abbiamo investito 97 milioni, la pandemia ci ha imposto un salto di qualità” robotiche in ambito sanitario e per lo sviluppo di dispositivi medici rivolti al miglioramento del benessere della persona – illustra Marcato –. Entrando nel dettaglio, particolare attenzione sarà rivolta agli ambienti di cura pubblici e privati con riferimento al monitoraggio da remoto di casi cronici e ai temi legati alla telemedicina, la valutazione rapida delle condizioni del paziente, l’accesso semplificato
alle prestazioni sanitarie oltre all’efficientamento delle piattaforme per l’identità digitale del paziente come chiave di accesso alla digitalizzazione delle interfacce di comunicazione degli istituti ospedalieri pubblici e privati con gli utenti. Svilupperà i temi dell’assistenza, per una vita indipendente e migliorata, sfruttando le potenzialità tecniche della medicina rigenerativa, predittiva e personalizzata”. La Regione sta lavorando già dalla precedente programmazione 20142020 per supportare il tessuto imprenditoriale nell’affrontare le sfide che l’Europa aveva fatto proprie in epoca pre Covid. Tra queste: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologi-
L’intervento Giacomo Possamai chiede un cambio di rotta
“Consumo di suolo, mettiamo un freno al cemento” “Nonostante la Regione Veneto nel 2017 abbia approvato la legge n.14 per il “contenimento del consumo di suolo”, continuiamo ad essere tra le regioni peggiori d’Italia”. Così Giacomo Possamai, consigliere regionale del Partito Democratico, di fronte ai dati del recente rapporto Ispra. Con 217.744 ettari totali sottratti alla campagna, di cui 682 solo nel 2020, il Veneto si piazza subito dopo la Lombardia, un dato che sta facendo discutere. “Segno che quella legge davvero non funziona - aggiunge Possamai - e che non basta. E segno, soprattutto, che è necessario un cambio di mentalità prima e di rotta poi, che dimostri una volta per tutte che la Regione ha a cuore
il tema e non si volta dall’altra parte di fronte ad un problema enorme”. Il consigliere ricorda che la lotta alla cementificazione è fra le priorità e si inserisce nel più ampio contesto della tutela dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, le vere sfide del presente e futuro. Ricorda anche le proteste degli agricoltori, visto che nel conto del terreno consumato c’è anche tanto suolo agricolo, compreso quello occupato per impianti fotovoltaici a terra. E ancora: i sempre più frequenti fenomeni di grave maltempo che colpiscono il territorio trovano gioco facile nel provocare danni se la terra è oggetto di una cementificazione senza freni. Non da ultimo,
le opportunità legate alla rigenerazione degli edifici, dagli ingenti contributi statali rivolti agli enti locali ai bonus nel settore dell’edilizia destinati ai privati, offrono un’occasione straordinaria per restituire vita alle tantissime costruzioni vetuste. “Sorge spontaneo chiedersi come mai in Veneto si continui a divorare suolo ogni anno continua Possamai - quando vi sono sparsi sul territorio migliaia di capannoni abbandonati ed intere aree industriali dismesse che potrebbero essere tranquillamente riqualificati e resi nuovamente utilizzabili, anche per accogliere, quei pannelli fotovoltaici che si moltiplicano inspiegabilmente su suolo coltivato”.
co e l’innovazione. Oggi il supporto continua attraverso una nuova programmazione 2021-2027 che punta a guidare il mondo produttivo verso un’ economia innovativa, intelligente e verde. “Nel triennio, per le 20 reti riconosciute dalla giunta regionale tra 2016 e 2020, abbiamo messo in campo 56 milioni di euro, quindi 8,5 milioni di euro dalle Università e 32,4 dalle imprese. Ciò significa che, in totale – conclude l’assessore Marcato –, il Veneto ha investito 97 milioni di euro in tre anni per sostenere ricerca e innovazione delle nostre aziende che, come sappiamo bene, sono in prevalenza piccole e medie imprese”. Nicoletta Masetto
Regione
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Turismo. Confortanti i primi dati su arrivi e presenze in Veneto, il punto al G20 delle spiagge a Jesolo
“Ad agosto tutto esaurito al mare, milioni di presenze sulle coste”
L’assessore Caner: “fondi raddoppiati con la nuova programmazione”. Calzavara fa il punto sulle concessioni demaniali e coinvolge le destinazioni turistiche
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ra nazionale, in ambito turistico, dopo il blocco della pandemia, che ci consente di fare delle riflessioni importanti sul mondo del turismo – continua Caner -. Il Covid ha evidenziato alcune criticità nel modello di sviluppo delle destinazioni balneari e, di conseguenza, ha accelerato alcune riflessioni. Ragionamenti che saranno al centro del nuovo piano strategico del turismo regionale”. L’innovazione di prodotto, tema che continua ad essere centrale per superare determinati paradigmi di maturazione delle destinazioni, ma anche la valorizzazione dell’accoglienza e del capitale umano e una spinta dell’offerta sul digitale, diventano oggi le chiavi di lettura per ritornare a essere competitivi a livello internazionale. “Grazie alla comunicazione e alla promozione dobbiamo essere capaci di trasferire questi valori nell’offerta turistica regionale per rigenerare l’incoming nelle nostre destinazioni”, conclude l’assessore al turismo. Altro tema toccato dal G20 è quello, delicatissimo e controverso, della gestione delle spiagge, patrimonio demaniale, al centro
’ il turismo balneare a trascinare la ripresa del settore in buona parte del Veneto. La conferma arriva dalla quarta edizione del G20 delle spiagge, il summit delle destinazioni balneari italiane con almeno 1 milione di presenze turistiche annue, ospitato quest’anno a Jesolo. “Oggi, nella seconda estate ai tempi del Covid, gli arrivi e le presenze ci lasciano ben sperare. – afferma l’assessore al Turismo Federico Caner - Sulla costa veneta, in montagna ma anche al lago abbiamo raggiunto percentuali importanti (con tassi di occupazione che hanno sfiorato il 97% nel periodo di ferragosto) che segnano la ripresa del comparto. Oggi le presenze domestiche rappresentano una percentuale importante nella bilancia turistica Veneta, con un livello di soddisfazione percepita che supera l’88% rispetto ai dati del 2020. Il primo semestre 2021, periodo che non tiene dunque conto del boom dei mesi clou dell’estate e con un giugno ancora in parte interessato dalle limitazioni imposte dalla pandemia, si chiude con 2,8 milioni di arrivi
e più di 10,5 milioni di presenze. Flussi che garantiscono una boccata di ossigeno a tutti i comprensori turistici. Fino a giugno, nei 120 km di costa Veneta abbiamo raggiunto i 4 milioni di presenze e credo che, grazie anche a questo momento di confronto con le altre destinazioni balneari, oggi più che mai, sia necessario guardare con ottimismo a questa ripartenza, puntando anche sul tema della sicurezza. Dobbiamo essere bravi a reagire e, insieme, cercare di andare il più lontano possibile per gettare le basi del futuro delle nostre realtà turistiche”. L’assessore ha anche indicato le linee strategiche che il Veneto intende perseguire per definire il futuro della politica turistica regionale: “Blu economy, utilizzo dei fondi Next Generation EU e nuova programmazione comunitaria, con fondi raddoppiati rispetto al passato per un importo complessivo pari al miliardo di euro da utilizzare anche nel comparto turistico, per investimenti nel ricettivo e valorizzare il capitale umano”. “Questo summit rappresenta di fatto il primo evento di caratu-
“Otto infermieri che si turnano ogni 100 ospiti, la cui età media è di 85 anni, attrezzature sanitarie spesso inadeguate. Sono solo la punta dell’iceberg di una miriade di criticità riscontrate nelle 355 Rsa venete e che la pandemia non ha fatto altro che acuire”. Il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, chiede “senza spirito polemico, ma in maniera costruttiva” la ripresa di un confronto in Regione sulla riforma delle Ipab, ferma addi-
Autonomia. La richiesta di Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio Regionale
Francesco Calzavara e Federico Caner
della discussa direttiva europea Bolkestein. Il demanio, nella prima regione italiana per numero di arrivi e presenze, rappresenta una leva strategica all’interno dell’offerta turistica Veneta. “Gli elementi di incertezza che stiamo vivendo da 17 anni, -sottolinea l’asessore regionale al Demanio Francesco Calzavara - e che interessano direttamente le concessioni balneari della costa Veneta, devono suggerire alle pubbliche amministrazioni e agli imprenditori dei percorsi per ripensare alla spiaggia non più solo come luogo di balneazione ma come prodotto turistico integrato nel territorio”. Nella speranza che la normativa italiana abbia forza rispetto alle richieste di chiarimento da parte della Comunità Europea, è comunque auspicabi-
“Riprendiamo il confronto sulla riforma delle Ipab” rittura dal 2000. “È prevista da una legge dello Stato di due decenni fa – commenta – il ritardo dell’amministrazione regionale al riguardo è incommensurabile”. Peraltro, aggiunge lo stesso Lorenzoni, non basta il mero accreditamento, “ma delle iniziative finalizzate a controlli costanti all’interno di queste
strutture, cui i famigliari degli assistiti ripongono massima fiducia”. Oggi, di fatto, le Rsa ospitano quasi esclusivamente anziani non autosufficienti e con patologie invalidanti; ragion per cui sono sensibilmente aumentate le attività e le prestazioni di carattere sanitario. “Tale evoluzione non è sempre
stata accompagnata da interventi concreti ed efficaci finalizzati a migliorare le procedure, le normative e i servizi”. Ecco perché è urgentissima la ripresa di un confronto: “L’attuale contesto ci impone di avere uno sguardo lungimirante. A questo riguardo le Ipab sono destinate a venire trasformate in Centri
le intraprendere percorsi virtuosi, che non siano solo a macchia di leopardo. Calzavara ritiene che “le sedici Organizzazioni di Gestione della Destinazione previste dalla nostra legge turistica, possano in futuro giocare un ruolo chiave nella definizione dell’evoluzione corretta della destinazione balneare come realtà turistica e molti progetti che stiamo portando avanti cvanno proprio in questa direzione-. Come il concetto allargato di destinazione, che si potrà estendere all’insieme delle località balneari venete, ma anche a quelle del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna. Un’idea di modello di sviluppo turistico sostenibile dell’Alto Adriatico (Obere Adria) che sta già evolvendo rispetto ai decenni precedenti”.
servizi organicamente inseriti nella filiera dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali a livello territoriale. Fra le misure concrete, ad esempio, dovrebbe essere presente un medico h24”. Nell’ambito della riforma, infine, “potrebbero rientrare una serie di interventi relativi all’assistenza domiciliare, reale alternativa alle medesime strutture residenziali. Noi, come gruppi di opposizione, ci stiamo ad un dialogo senza pregiudizi”.
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Politica. Parla Alberto Stefani, coordinatore regionale in Veneto
“La Lega continua a crescere sul territorio e a raccogliere consensi fra gli amministratori”
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n Veneto ben quattordici sindaci, una media di due al mese, e quaranta amministratori locali hanno deciso di iscriversi alla Lega nel 2021. Il nostro è un partito in salute, cresciamo giorno per giorno ovunque, dalle grandi città fino alle realtà periferiche che ci stanno regalando soddisfazioni inaspettate in termini di risultati”. È un bilancio positivo quello tracciato da Alberto Stefani, coordinatore regionale della Lega del Veneto (la nomina a Natale 2020, l’insediamento effettivo a gennaio di quest’anno). Parlamentare e sindaco di Borgoricco, Stefani è partito, giovanissimo militante, dalla base per arrivare ai vertici. “Non è un caso che dal territorio sia iniziato anche il mio lavoro di coordinatore regionale della Lega in Veneto – spiega –. La base è la nostra “anima” autentica, quella più vera. Il territorio è il nostro primo, prezioso e insostituibile interlocutore. Tutte le settimane incontro militanti, sindaci, amministratori e tanti cittadini che sempre più si riconoscono nel nostro partito, nei nostri ideali, nel nostro modo di operare. La prima uscita? In Polesine. L’ultima, solo qualche giorno fa, nel Bellunese”. Un “viaggio” nelle sezioni, poco meno di quattrocento, che ha portato Stefani in tutte le province del Veneto. “Il contatto con le persone, le relazioni, il confronto, la conoscenza dei territori e delle problematiche che i nostri sindaci e amministratori si trovano ad affrontare sono la “cifra” del nostro partito, il tratto distintivo, quello per il quale le persone ci scelgono e ci danno fiducia – aggiunge il coordinatore –. L’altro marchio, riconosciuto sul campo, è la buona amministrazione. Quando siamo al governo, di realtà importanti come di piccole realtà, non ci batte nessuno. La Lega è il contenitore naturale della buona amministrazione”. Il coordinatore ha visitato più della metà delle quasi quattrocento sezioni della Lega in Veneto, le rimanenti nei prossimi mesi. “La politica non si fa nelle stanze dei bottoni, bensì fuori, in mezzo alla gente – prosegue –. Se vuoi capire come e cosa sta cambiando devi uscire, ascolta-
Alberto Stefani
re e dare riposte. È quello che stiamo facendo, ad esempio, con i nostri gazebo presenti in maniera capillare sul territorio grazie ai nostri militanti e, in queste settimane, nelle sfide elettorali”. In Veneto sono oltre 140 i sindaci leghisti e numerose le amministrazioni in cui la Lega è in maggioranza. La prossima sfida si giocherà ora nei circa 80 Comuni (una decina sopra i 15 mila abitanti) in cui si andrà al voto a ottobre. “Una presenza che, a partire dalle prossime amministrative, vorremmo incrementare – auspica Stefani –. Dalla nostra, un trend che ci fa guardare al futuro con entusiasmo e sempre maggiore energia e passione: in questi mesi, in Veneto, è in vertiginosa crescita il numero di giovani che hanno aderito alla Lega o che comunque partecipano alle nostre iniziative. E se il buongiorno si vede dal mattino …”. Nel 2022 in calendario alcune tra le sfide elettorali più importanti: Padova, Verona, Belluno. “Siamo al lavoro per mettere insieme squadre che siano il volto migliore della città che rappresentano. Nomi, storie, esperienze di spessore e di valore, dal volontariato alle professioni, nelle quali la gente possa riconoscersi e alle quali affidare la buona amministrazione non del domani o del dopodomani, ma dei prossimi cinquant’anni. Prima dei nomi vengono i progetti, sia chiaro. È questo il senso del nostro impegno per Padova, città che merita di sognare in grande. Una visione capace finalmente di andare oltre l’ordinaria amministrazione, pure questa spesso mancata”. Una battuta finale sulle divisioni interne al partito. “La Lega è sempre stata una, lo è anche ora. Noi guardiamo avanti, non abbiamo tempo per le chiacchiere o per chi vorrebbe dividere”. Nicoletta Masetto
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SETTEMBRE 2021
Salute Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Istituto superiore di sanità contro le fake news
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“Bufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza Vaccinazioni anti Covid, a Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori a pag 42
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti a pag 43
ufale” e vaccini, le risposte che fanno chiarezza. I vaccini anti Covid causano il contagio, sono sperimentali, non si conoscono ancora gli effetti a breve e lungo termine, modificano il nostro Dna… Sono molte le fake news che circolano sul tema, per questo motivo il Gruppo Vaccini dell’Istituto superiore di Sanità ha pubblicato sul proprio sito web un vademecum con le risposte alle “bufale” più diffuse che si sentono in giro e si trovano in rete, allo scopo di fare un po’ di chiarezza. “Non si conoscono gli effetti a breve e lungo termine, i vaccini sono stati prodotti troppo velocemente e le uniche informazioni vengono dalle aziende”. Il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. Dopo i risultati degli studi autorizzativi effettuati su decine di migliaia di individui di diversa età, che sono stati condotti anche in questo caso, vengono raccolte le segnalazioni dalle agenzie regolatorie nazionali e internazionali di possibili eventi avversi temporalmente correlate con la vaccinazione. In caso vengano evidenziati eventi avversi non manifestatisi durante gli studi autorizzativi, se dopo un’indagine approfondita viene sospettata o dimostrata una relazione causale con la vaccinazione, vengono aggiunti all’elenco delle reazioni avverse e che sono elencate nelle schede informative dei vari vaccini (farmacovigilanza post marketing). Prosegue alla pag. seguente
La sfida contro lo stress in ambiente di lavoro a pag 44
Salute
42 Vaccinazioni anti Covid e giovanissimi
A Treviso un ambulatorio per rassicurare i genitori
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accinare i più giovani, quelli dai 12 ai 18 anni, quelli che rientrano a scuola, che tornano a praticare sport e che vogliono continuare ad incontrare gli amici. Sono molti i ragazzi che sono propensi a vaccinarsi ma che talvolta incontrano le resistenze dei genitori, timorosi sui possibili rischi della vaccinazione anti Covid. E spesso capita che siano gli stessi ragazzi a ricorrere all’aiuto dei sanitari per rassicurare genitori titubanti o addirittura contrari per timore degli effetti collaterali. Per fugare dunque i dubbi dei genitori sulla vaccinazione contro il Covid-19 nei bambini e nei ragazzi, l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha deciso di attivare presso l’Unità Operativa di Pediatria dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso un nuovo Ambulatorio dedicato. “L’Ambulatorio – spiega il primario del reparto, Stefano Martelossi – avrà l’obiettivo di fornire informazioni e consulenze riguardo alle vaccinazioni anti-Covid nell’età 12-18 anni. E’ attivo a partire dallo scorso 24 agosto
e sarà operativo tutti i martedì dalle 16 alle 18”. A disposizione dei genitori, per rispondere ai quesiti, fugare possibili dubbi, valutare eventuali casi particolari, ci sarà il primario Martelossi: l’accesso all’Ambulatorio sarà subordinato alla prenotazione che potrà essere richiesta alla segreteria della Pediatria, telefono 0422-322263, dalle 8.30-15.00. “L’ambulatorio che è stato attivato al Ca’ Foncello dal primario Martelossi – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - sarà un utile strumento a disposizione delle famiglie che hanno qualche dubbio circa l’importanza della vaccinazione dei propri figli. Andrà ad affiancarsi all’importante lavoro che, sul tema, stanno già facendo i pediatri di libera scelta sul territorio. Colgo l’occasione per ricordare ai ragazzi e alle loro famiglie il ruolo della vaccinazione, sia in termini di prevenzione della malattia e del contagio, sia per permettere ai nostri ragazzi il ritorno a scuola in presenza senza correre rischi”.
L’Ulss 2 Marca Trevigiana ha attivato un servizio a disposizione per rispondere a quesiti, fugare dubbi, valutare casi particolari
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Vaccini anti Covid
Un vademecum dell’Iss contro le fake news “I vaccini anti Covid sono sperimentali” Con il termine vaccini (o in generale farmaci) sperimentali ci si riferisce a farmaci non ancora autorizzati all’immissione in commercio. Questo non è il caso dei vaccini per Covid-19, il cui uso clinico è stato regolarmente autorizzato dall’Ema. Nel caso dei vaccini anti Covid-19 il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale, tuttavia come riporta la stessa Ema sul proprio sito “un’autorizzazione condizionata garantisce che il vaccino approvato soddisfi i rigorosi criteri Ue di sicurezza, efficacia e qualità e che sia prodotto e controllato in stabilimenti approvati e certificati in linea con gli standard farmaceutici compatibili con una commercializzazione su larga scala”. “I vaccini provocano l’infezione” I vaccini attualmente in uso in Italia usano la tecnologia a mRNA(Pfizer-Biontech e Moderna) e quella a vettore virale (Astrazeneca e Janssen). In entrambi i casi si introducono nell’organismo le “istruzioni” per produrre frammenti della proteina che il virus usa per “agganciare” la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino. “I vaccinati sono contagiosi” Questo è possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti “fallimenti vaccinali”. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati. “Vengono nascosti effetti collaterali e decessi post vaccino” I dati della farmaco-vigilanza sono pubblici. In Italia l’Agenzia Italiana per il farmaco (Aifa) pubblica periodicamente il resoconto
e le segnalazioni di sospetti eventi avversi (https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanzavaccini-covid-19), e lo stesso fa l’autorità europea Ema. “Il vaccino causa infertilità e aborti” Al momento non c’è nessuna evidenza scientifica di un effetto negativo dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile. Per quanto riguarda la somministrazione del vaccino in gravidanza, le prime osservazioni, soprattutto dei dati Usa dove sono migliaia le donne immunizzate durante la gestazione, non hanno rilevato un aumento di rischio di effetti avversi per madri e neonati. “Il vaccino modifica il nostro DNA” I vaccini anti Covid-19 non cambiano e non interagiscono in alcun modo con il Dna. Sia i vaccini a mRNA che a vettore virale forniscono istruzioni alle nostre cellule utili ad attivare una risposta immunitaria così da proteggere contro il Sars-Cov-2. “Il vaccino causa trombosi e miocarditi” Tutti i farmaci e i vaccini possono avere effetti collaterali. Le Agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione. Proprio per la loro estrema rarità questi effetti lasciano comunque il rapporto beneficirischi a favore dei primi, come rilevato da tutte le agenzie regolatorie internazionali. “Dai 19/20 anni in giù per i soggetti sani è impossibile morire per Covid e pure manifestare sintomi gravi” Anche se nelle fasce più giovani il rischio di sviluppare un’infezione sintomatica è minore rispetto agli adulti, è comunque presente. Dall’inizio della pandemia al 17 luglio ad esempio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni. In ogni caso lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili. “Più vacciniamo più escono nuove varianti” Le varianti emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti. Le varianti in circolazione in questo momento inoltre, compresa la “Delta”, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi paesi.
Salute
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Epidemiologia e sorveglianza sanitaria
Covid 19, possibile la diagnosi dai campioni di saliva lasciata sui rifiuti Il risultato di un recente studio condotto dalle Università di Perugia, Padova e Venezia insieme all’ISS su una popolazione di 650mila abitanti in un’area del Nord Italia durante il secondo picco della pandemia
Covid-19 e salute mentale. Sono aumentate le richieste di sostegno
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ltre alle diagnosi dirette (tamponi faringei, tamponi nasali, test sierologici), quelle ricavate dai campioni di saliva lasciati sui rifiuti. Secondo uno studio recentemente pubblicato nella prestigiosa rivista “Science of the Total Environment”, dal titolo “An innovative approach for the non-invasive surveillance of communities and early detection of SARS-CoV-2 via solid waste analysis”, condotto da ricercatori e tecnici delle Università di Perugia, Padova, Venezia e dell’Istituto Superiore di Sanità, è infatti possibile eseguire la sorveglianza sanitaria mediante campionamento indiretto di saliva lasciata sui rifiuti. La ricerca ha indagato la potenziale presenza di Rna di Sars-CoV-2 in 20 diversi siti in un’area del Nord Italia caratterizzata da una superficie di 570 kmq ed una popolazione di 650.000 abitanti durante il secondo picco di Covid-19 (in un periodo compresto tra il 9 gennaio e il 20 febbraio di quest’anno). In ciascun sito è stato campionato un numero da 50 a 100 unità di rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana (tazze da caffè in plastica, bicchieri di plastica, lattine per bevande e bottiglie di plastica) e trasportati in un laboratorio dove sono stati opportunatamente trattati per essere sottoposti ad analisi tramite tampone. Infine, tutti e venti i tamponi (uno per sito) sono stati analizzati presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità; in tre tamponi è stata rilevata la presenza di Rna di Sars-CoV-2. Con l’impatto che il Sars-CoV-2 ha avuto e che sta ancora avendo nella società, si stanno sempre più affermando nell’epidemiologia nuovi approcci multidisciplinari per il monitoraggio e contenimento della diffusione del virus. Fra questi risulta essere di particolare interesse la sorveglianza ambientale di matrici rappresentati dagli scarti urbani e definiti dal gruppo di ricerca “urban waste products”, quali i reflui urbani, i rifiuti solidi, gli aerosol, il particolato atmosferico Essa è caratterizzata da analisi e monitoraggi di tipo non intrusivo, a complemento della sorveglianza clinica, basata invece sulle diagnosi dirette. “I risultati della nostra ricerca – spiega il profes-
sor Alberto Pivato del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Padova, uno degli autori dello studio – aprono nuovi orizzonti per l’applicazione di un approccio per la sorveglianza sanitaria-ambientale basato sul rilevamento di Rna di Sars-CoV-2 su rifiuti che sono stati a contatto con la saliva umana. Il vantaggio principale è quello di poter potenzialmente restituire in tempi rapidi informazioni utili a determinare la presenza del Sars-CoV-2 e/o di altri virus simili non nel singolo soggetto, ma in piccole comunità (come ad esempio scuole, mense, fabbriche, etc.) senza l’ausilio di personale medico specializzato. Tale approccio consentirebbe di rilevare con continuità ed in maniera economica e tempestiva la presenza di virus, consentendo interventi di contenimento più rapidi ed efficaci”.
I Sotto il professor Alberto Pivato
servizi di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima segnalano, tra il 2020 e il 2021, un significativo aumwento degli accessi di persone che subiscono le conseguenze dell’epidemia “C’è tutta un’area molto importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo – ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Psichiatria dell’azienda sanitaria veneziana, il dottor Moreno De Rossi – che ha a che fare con il disagio psicologico prodotto dall’epidemia. Abbiamo voluto fare un’indagine presso i nostri Centri di Salute mentale, otto distribuiti in tutto il territorio, che sono i punti a cui principalmente si rivolgono le persone bisognose d’aiuto. Ebbene, abbiamo notato un incremento significativo di accessi: soprattutto alla fine del 2020 e nei primi mesi di questo 2021 abbiamo avuto circa un 25% di aumento delle richieste di aiuto e di cura”. L’Ulss 3 Serenissima ha verificato la diretta correlazione tra questo impennarsi degli accessi e il Covid-19. “Buona parte delle persone che ci hanno chiesto aiuto – ha sottolineato il Primario De Rossi – si rivolgevano a noi per la prima volta, tanto che questi “primi accessi” sono aumentati addirittura del 30%; si è trattato di persone che prevalentemente presentavano problemi d’ansia, stati depressivi, reazioni di adattamento difficile alla situazione determinata dall’epidemia; tra questi soggetti, numerosi sono quelli colpiti direttamente dalla pandemia: persone contagiate, o ricoverate, o che hanno subìto dei lutti in famiglia. Numerose anche le persone che hanno avuto un effetto diretto della pandemia sulla loro vita personale, soprattutto dal punto di vista economico e lavorativo, e che quindi pagano a livello psicologico i danni notevoli provocati dal Covid-19 nella loro situazione complessiva di vita”.
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La salute negli ambienti di lavoro
La sfida del millennio contro lo stress Un disagio psicologico e di conseguenza fisico che è legato alla sensazione di inadeguatezza, di non corrispondere alle aspettative degli altri
“Elemento Anima”, per il proprio benessere psicofisico
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l benessere psicofisico in tutte le sue declinazioni, quello che porta ad ascoltare se stessi con passione per conoscersi meglio, rispettarsi e migliorarsi nel modo di porsi e affrontare la quotidianità. E’ questo l’obiettivo di Genny Giambrone e Augusta Basile, due amiche di lunga data prima che colleghe e socie che, già direttrici della scuola di danza di Dance4fun Ssd, hanno deciso ora di dare il via ad una nuova proposta, “Elemento Anima”, uno spazio dedicato alla pratica yoga, in tutte le sue sfaccettature, e alla meditazione. Genny, ballerina professionista ed insegnante oltre che istruttrice di yoga, e Augusta, ballerina professionista laureata in farmacia e in scienze motorie, hanno voluto mettere in comune le loro esperienze e sensibilità. Ne è nato un felice connubio in cui i percorsi di medicina e benessere della cultura occidentale si fondono con le discipline olistiche e spirituali dell’oriente. Dopo un periodo d’inevitabile disagio legato alla pandemia che tuttavia non ha impedito, grazie anche alla comunità in cui sono inserite, alle due donne di continuare a proporsi ai propri iscritti (ne contavano 500 prima della diffusione del Covid) in questi due anni con attività all’aperto della scuola di danza Dance4fun Ssd, Genny e Augusta sono ripartite con questa nuova avventura. Hanno aperto il loro studio “Elemento Anima”, in via Europa 4 ad Albignasego (Pd), dove dal 13 settembre i clienti troveranno un orario composto da diverse tipologie di yoga e meditazione (come Vinyasa, Yin, Yoga in gravidanza e per bambini, Animal Flow, Mindfulness) oltre che al fitness, personal training, pilates, kickboxing, ginnastica dolce e workout in modalità classe o privata, arti miste di combattimento. Ci sono anche i collaboratori olistici che operano sia privatamente che durante i workshops e incontri a proposito di Ayurveda, Reiki, Cristalloterapia, Mindfulness, Massaggi di vario genere, riequilibrio energetico, medicina cinese, i sette chakra e molto altro, come ad esempio i corsi di cura della pelle e di make up con prodotti naturali. Uno spazio creato da un team giovane che vuole rivolgersi a tutti con una particolare attenzione per i giovani e l’invito a prendersi cura, anche solo per un paio d’ore a settimana, dell’ “Elemento anima” per aprire un varco da cui far passare la propria luce personale grazie ad una gestione più consapevole delle emozioni, della mente, dello spirito e delle energie. Un percorso, completo, di conoscenza di sé che parte dal fitness per addentrarsi nei meandri della propria interiorità e che può essere particolarmente efficace non solo negli adulti ma anche, e questo è il messaggio, e soprattutto nei giovani e giovanissimi. Bastano poche ore per ottenere un miglioramento globale della qualità della propria vita nella gestione degli impegni e della quotidianità. Un team d’insegnanti giovani, entusiasti e motivati, oltre che molto qualificati, contribuisce al raggiungimento del buon risultato.
articolo da mettere in piu edizioni: padsud e padova citta (DA GUARDARE BENE)
e si potesse stilare una classifica delle pa- termina se la mansione opera in un contesto role più utilizzate in ambito lavorativo ne- lavorativo a rischio Basso, Medio o Alto segli ultimi venti anni, c’è da scommettere che condo una scala di valori predefinita. Giusto tra le prime posizioni figurerebbe certamen- per fare qualche esempio, tra i quesiti viene te il termine STRESS. Dare una definizione richiesto di specificare il livello di turn-over di questo termine, indagare le ragioni psico per la specifica mansione, piuttosto che l’efsociali che determinano questa spiacevole fettiva fruizione di un congruo periodo di fecondizione e comprenderne possibili rimedi rie; oppure ancora la chiara identificazione di è certamente una delle sfide del millennio. Il ruoli e responsabilità. Sono inoltre tema riguarda anche e soprattutto la Salute e valutati aspetti legati alle vere e L’Inail ha messo Sicurezza negli ambienti di lavoro. In partico- proprie condizioni di lavoro, come a punto una lare, si parla di stress lavoro correlato quando la presenza persistente di elevato esiste un soggetto in un contesto lavorativo rumore di fondo negli ambienti o metodologia (datore di lavoro, collaboratore, lavoratore lo svolgimento di attività in orario di valutazione ecc..) che non si sente in grado di corrispon- notturno. In aggiunta, considerata dere alle aspettative che su di lui vengono la estrema dinamicità e impreveche è in grado riposte. Questo senso di “impotenza” crea un dibilità delle condizioni sociali (e di identificare disagio principalmente psicologico (ansia, su- quindi aziendali) in cui viviamo al scettibilità, tristezza, irritabilità); che se pro- giorno d’oggi, il legislatore richiela “temperatura tratto nel tempo potrebbe determinare ma- de che questo stesso approccio di stress” presente lessere fisico (emicrania, stanchezza, disturbi venga ripetuto ogni due/tre anni; digestivi) o addirittura inabilità psicologica sostanzialmente aggiornando la in azienda permanente. Un problema dunque che deve valutazione e “rimisurando la temessere affrontato con attenzione e precisione peratura” all’azienda. dai Datori di lavoro delle aziende; che peraltro Lo stress da lavoro correlato è una patolosono obbligati a valutare in maniera formale gia subdola, ma contrastarla è possibile. Serquesto aspetto ai sensi dell’ art. 28 del D.Lgs ve certamente un buono sforzo organizzativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza). Ma e la volontà di tutti i soggetti (datore di lavoInaugurato ad Albignasego uno spazio in cui si può trovare un orario come riuscire a quantificare importate e lavoratori) di investire compostoquesto da diverse tipologie diroyoga e meditazione oltre che alparte fitnessdel e proprio fattore di rischio? Come riuscire a determitempopilates per laesalute. Non è giusto che questa workout, arti miste di combattimento, molto altro nare se la “sensazione di inadeguatezza” è condizione possa rovinare il lavoro e la vita di causata veramente da criticità aziendali o da chi ne è esposto. una condizione di fragilità del soggetto dovuta a fattori personali (Es. problemi di salute, instabilità nella sfera affettiva e in generale psicosociale)? Per rispondere a questi quesiti e soprattutto fornire ai professionisti della sicurezza uno strumento di lavoro facile e standardizzato, l’INAIL ha messo a punto una metodologia di valutazione che è in grado di identificare in maniera diretta e imparziale la “temperatura di stress” presente in azienda. Si tratta di una check list organizzata in 3 macro-aree (Eventi Sentinella, Indicatori di Contenuto, Indicatori di Contesto) per un totale di poco più di 70 domande. Essa viene somministrata a soggetti rappresentanti di ciascuna mansione aziendale e deve essere compilata, per ovvi motivi, mantenendo l’anonimato. La risposta a ciascun quesito assegna dei punteggi standardizzati, la somma dei quali de-
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Oroscopo
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Ariete Si ricomincia con nuovi propositi e buone abitudini da riprendere dopo la pausa estiva, per ritrovare gradualmente il ritmo e l’efficienza nel tran tran quotidiano
Settembre
Toro Siete di fronte ad una scelta impegnativa che vi impone di prendere posizione, meglio la strada conosciuta o una nuova? Se volete voltare pagina dovete mettere in conto anche il rischio dell’incerto
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Bilancia La vostra pazienza sarà messa alla prova ma potete superare ogni difficoltà con un po’ di umorismo e tanta comprensione. Come sempre saprete ritrovare il vostro sano equilibrio
Scorpione
Si avvicina l’autunno tra buoni propositi e qualche incertezza. Dopo il riposo, è tempo di ripartire con convinzione ed entusiasmo
La vostra indecisione a volte vi condiziona e vi fa sembrare pigri. Cercate nuovi stimoli per tornare in azione e inseguire nuovi obiettivi
Gemelli
Sagittario
Siete in armonia con gli altri, il periodo è buono per riequilibrare vecchie situazioni rimaste in sospeso e iniziare nuove frequentazioni. In questo periodo siete particolarmente socievoli
Avete ripreso in salita la vostra vita quotidiana ma, dopo un iniziale disorientamento, riuscirete a ritrovare il filo conduttore del cammino
Cancro
Capricorno
Vi apprestate ad iniziare un periodo in cui vi sentite particolarmente sicuri e determinati. Il riposo estivo ha prodotto i suoi risultati. Ora si tratta di progetti
Vi muovete fra alti e bassi, tra grandi soddisfazioni e inaspettate preoccupazioni. Siate più fiduciosi, potreste vedere le cose in modo più equilibrato e armonioso
Leone
Acquario
Dopo un’estate di riflessione tornate ad essere sereni e comunicativi, l’entusiasmo vi porterà a scrutare nuovi orizzonti. Si riparte con energia e rinnovate motivazioni
E’ difficile coniugare il sogno con la realtà, soprattutto ora che, dopo un’estate di evasione, si torna alle cose della quotidianità
Vergine
Pesci
Le preoccupazioni legate a situazioni irrisolte condizioneranno il vostro umore e le vostre azioni. Guardate avanti con razionalità senza farvi condizionare dalle emozioni
Nutrite tante aspettative e qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare che ad ogni nuovo inizio torna a recriminare un suo spazio. Se ci credete vi rimetterete in gioco
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