di Chioggia
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 71
Bilancio di previsione Addizionale Irpef e imposta di soggiorno per far quadrare i conti pag.
Actv La riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico
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Eventi Una proposta estiva ricca, tra novità e tradizione
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pag.
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EDITORIALE
Veneto Sviluppo fra poltrone & idee
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
BARRIERE ANTI-CUNEO SALINO, SE NE DISCUTE
Che fine ha fatto lo sbarramento salino sul Brenta? Se lo chiedono con una certa preoccupazione gli operatori agricoli e i consorzi di bonifica che, a causa di una primavera poco piovosa, hanno subito i gravi disagi della siccità e della risalita dell’acqua del mare alle foci di Brenta e Adige. pag. 14
AMBIENTE E TURISMO, LE TEGNUE NEL CTG
Il Parco dei relitti, il Consorzio delle capesante e un film sui delfini, ospiti ormai abituali del nostro litorale e dell’oasi naturalistica delle Tegnue. Sono le nuove sfide del Gruppo Turismo Chioggia, che apre a nuove proposte con l’ingresso in squadra dell’associazione “Tegnue di Chioggia”. pag. 20
di Nicola Stievano
I
Nuovo Piano sociosanitario, Chioggia sta in guardia Carlo Alberto Tesserin soddisfatto: strumento normativo adeguato ai tempi. Lucio Tiozzo ammonisce: Chioggia non si “taglia”
U
na tavola rotonda, organizzata dal Pdl, allargata a maggioranza e opposizione è quella che si è svolta lo scorso 8 giugno presso il centro congressi Kursaal a Sottomarina, in occasione della presentazione del nuovo Piano Sociosanitario. Il tema trattato è davvero cruciale perché riguarda tutta la popolazione; la sanità infatti viene riorganizzata grazie al nuovo piano socio sanitario, approvato dal Consiglio Regionale. L’ospite d’eccezione è stato Leonardo Padrin, presidente della V
Commissione regionale, che ha illustrato alla cittadinanza, le novità del piano. L’idea è nata dal presidente della Commissione Statuto, Carlo Alberto Tesserin, per proseguire un lavoro grazie al supporto di tutta la cittadinanza già iniziato dal Pd che circa un anno fa aveva organizzato un dibattito pubblico sul tema. Presenti in sala molti esponenti politici locali come il consigliere regionale Lucio Tiozzo, il sindaco di Cona Anna Berto, il vicesindaco di Cavarzere Otello Piazzon, l’assessore al Sociale di
Chioggia Massimiliano Tiozzo, il presidente della Commissione Sanità del Consiglio Comunale di Chioggia Massimo Mancini, il consigliere provinciale e comunale Beniamino Boscolo Cappon, il personale medico e paramedico. “E’ un momento importante che si sta vivendo in Veneto – afferma con entusiasmo il Direttore generale dell’Ulss 14, Giuseppe Dal Ben – e l’approvazione del Piano è un evento cruciale”. pagg. 4-5
n politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi. Più che chiedersi chi nominare nel consiglio d’amministrazione di Veneto Sviluppo, che “bandierina” piantare su ogni singola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della finanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carrozzoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere. Il problema è che si trova sempre invischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessuto imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politiche che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della finanziaria. continua a pag. 3
L’Intervento
Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico di Francesca Zaccariotto*
L
a presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla Giunta regionale sulle funzioni delle Province. *Presidente della Provincia di Venezia
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
Veneto Sviluppo fra poltrone & idee
Corso del Popolo
ATTIVA LA ZTL SERALE FINO A SETTEMBRE
Nelle serate estive torna la Zona a traffico limitato in Corso del Popolo zona nord. La Ztl estiva sarà attiva fino alle 1.00, ha preso avvio il 30 giugno e sarà in vigore tutti i giorni fino a domenica 9 settembre prossima.
1
Le associazioni imprenditoriali di categoria, fra i principali interlocutori, non nascondono le difficoltà di un rapporto piuttosto sterile. “Alle nostre imprese Veneto Sviluppo non serve a nulla - sibilano nei corridoi i rappresentanti di industriali, commercianti, artigiani, agricoltori - è più semplice ottenere i finanziamenti direttamente dalle banche, si perde meno tempo e si consuma meno carta. La finanziaria è impantanata nella politica, non tiene certo fede alla missione espressa nel suo nome”. I tecnici osservano però che la finanziaria non può concedere contributi a fondo perduto, come tanti si aspettano, ma si fa carico di assistere e accompagnare le imprese nel non facile percorso di accesso al credito, con strumenti che vanno dai fondi di rotazione alle garanzie sul debito fino alla partecipazione diretta nelle società da “salvare”. Un lavoro che si traduce in un impegno economico di decine e decine di milioni di euro, in cui Veneto Sviluppo si assume parte dei rischi d’impresa. “Non siamo il bancomat delle aziende, men che meno un reparto di rianimazione per le imprese praticamente fallite”, puntualizza sui giornali il presidente uscente Marco Vanoni. Vero. Però c’è la sensazione che in tempi di crisi Veneto Sviluppo dovrebbe fare di più, dovrebbe essere un partner autorevole ma efficiente. Questo impulso, però, lo deve dare la politica. Occupare le poltrone non basta, servono idee coraggiose. Nicola Stievano
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Eventi
LA CITTÀ DEI RAGAZZI, UN GRANDE SUCCESSO
QUALITÀ, PREZZO
ANGURIA&MELONE Grande successo per la settima edizione de La Città dei ragazzi che si è svolta il 21 e 22 giugno scorsi. Due giorni di giochi, laboratori, musica e spettacoli che dalle ore 17 hanno popolato Piazza Europa di Sottomarina di bambini e famiglie. L’edizione di quest’anno ha ospitato, il 21 giugno, la serata conclusiva di Un palco per la scuola, Vitamine Creative; 800 studenti coinvolti e oltre 50 insegnanti che durante la cerimonia pubblica hanno ricevuto le targhe e i riconoscimenti per il lavoro teatrale svolto durante l’anno. Il progetto è promosso dalla Città di Chioggia, Provincia di Venezia - Assessorato alla Cultura, Regione del Veneto con la collaborazione di Arteven Circuito Teatrale Regionale e il sostegno di Despar per il sociale. Felicitazioni
IL NOSTRO DIRETTORE SI È SPOSATO Felicitazioni al nostro direttore Mauro Gambin che lo scorso 23 giugno è convolato a nozze con la bella Eloisa. Da tutta la redazione de “La Piazza” auguri agli sposi di un futuro felice insieme.
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LA DIFFERENZA
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Chioggia RIVA VENA I commercianti: “Non trascurate quest’area pag.
TERRITORIO
Gli ambientalisti dicono no all’Urbanizzazione di Ca’ Roman pag.
CULTURA
Che bella Chioggia... “effetto notte” pag.
Provincia VACANZE
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PERSONAGGIO
Graziano Edy Corazza, il collezionista di concerti
20
24
pag.
CULTURA
Regione FENOMENI SOCIALI
Sanità a misura di turista nelle spiagge di Chioggia pag. 28
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A Ca’ Rezzonico e al museo Guggehneim, arte d’estate pag. 34
La crisi riaccende l’emigrazione in Veneto pag. 39
REGIONE
Avviata la riorganizzazione di Veneto Agricoltura
MODA ESTATE
pag.
La mostra “Gente di Mare del 900” al Museo Civico. Dal 7 Luglio a 31 Luglio i visitatori potranno ripercorrere le tappe e la storia della marineria chioggiotta attraverso foto, modellini navali, strumenti della navigazione, oggetti e tanto altro. La mostra è curata dall’Auser di Chioggia in collaborazione con lo storico locale Dalio Ballarin. Giorni e orari apertura museo lunedì chiuso martedì-mercoledì-giovedì 9:00/13:00 giovedì-venerdì-sabatodomenica 9:00/13:00-21:00/23:15 Per i colleghi under 35
SICUREZZA
FRUTTA e VERDURA
Al Museo civico
LA MOSTRA “GENTE DI MARE DEL ‘900”
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Alberghi e spiagge anche per gli amici a quattro zampe pag. 41
Per ricordare una collega straordinaria nasce il Premio giornalistico “Giorgia Iazzetta”, istituito da NordestNet e patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Il 30 novembre 2011 è scomparsa prematuramente Giorgia Iazzetta. Giorgia aveva lavorato per molti anni anche anche con noi de “La Piazza”. Per ricordare il suo lavoro e la sua memoria. Il premio è destinato a giornalisti iscritti all’albo del Veneto che, alla data del 30 giugno 2012, non abbiano compiuto 35 anni di età. Verrà assegnato un riconoscimento ad un articolo o servizio che si sia occupato di temi sanitari, in cui emerga con chiarezza l’aspetto umano della vicenda narrata. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 30 ottobre 2012. La premiazione avverrà il 30 novembre 2012, nel primo anniversario della scomparsa di Giorgia. Il bando di partecipazione all’indirizzo http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/ pagine/Bando Giorgia Iazzetta.doc
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 giugno CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese SANITÀ Dallo scorso 20 giugno il nuovo Piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale, è legge. Carlo Alberto Tesserin commenta con soddisfazione: “Uno strumento normativo adeguato ai tempi. Ma le minori risorse impongono “contrazioni” che “preoccupano” anche Chioggia, lo denuncia Lucio Tiozzo
Piano sociosanitario, Chio
di Miriam Vianello
Dal Ben: “Si va a ridisegnare il sistema sanitario per aumentarne la qualità e l’efficienza”
Padrin: “Un Piano che offre prospettive concrete di come sarà la Sanità nei prossimi cinque anni”
U
na tavola rotonda, organizzata dal Pdl, allargata a maggioranza e opposizione è quella che si è svolta lo scorso 8 giugno presso il centro congressi Kursaal a Sottomarina, in occasione della presentazione del nuovo Piano Sociosanitario. Il tema trattato è davvero cruciale perché riguarda tutta la popolazione; la sanità infatti viene riorganizzata grazie al nuovo piano socio sanitario, approvato dal Consiglio Regionale. L’ospite d’eccezione è stato Leonardo Padrin, presidente della V Commissione regionale, che ha illustrato alla cittadinanza, le novità del piano. L’idea è nata dal presidente della Commissione Statuto, Carlo Alberto Tesserin, per proseguire un lavoro grazie al supporto di tutta la cittadinanza già iniziato dal Pd che circa un anno fa aveva organizzato un dibattito pubblico sul tema. Presenti in sala molti esponenti politici locali come il consigliere regionale Lucio Tiozzo, il sindaco di Cona Anna Berto, il vicesindaco di Cavarzere Otello Piazzon, l’assessore al Sociale di Chioggia Massimiliano Tiozzo, il presidente della Commissione Sanità del Consiglio Comunale
di Chioggia Massimo Mancini, il consigliere provinciale e comunale Beniamino Boscolo Cappon, il personale medico e paramedico. “E’ un momento importante che si sta vivendo in Veneto – afferma con entusiasmo il Direttore generale dell’Ulss 14, Giuseppe Dal Ben – e l’approvazione del Piano è un evento cruciale per la vita sociale del paese perché interessa la persona, una comunità intera dal momento che si va a ridisegnare il sistema sanitario allo scopo di aumentarne la qualità, l’efficienza e l’efficacia”. “E’ un piano che offre prospettive concrete, stabilendo regole certe e garanzie per fornire una visione completa di come sarà la sanità nei prossimi cinque anni – commenta il presidente della V Commissione Regionale Leonardo Padrin. - Un passo in avanti rivoluzionario viene compiuto, soprattutto nella definizione delle figure professionali che caratterizzano il sistema sanitario”. Infatti una nuova figura emerge dal piano, ovvero quella del direttore dei servizi sociali e del territorio che ha il potere di organizzare e dirigere ciò che avviene fuori
dall’ospedale, come l’attività di governo della medicina di base e la motivazione del personale. Inoltre un’altra novità riguarda il direttore generale, nominato dal Presidente della Giunta regionale, che ha un incarico triennale, anziché quinquennale, soggetto a verifiche annuali da parte della Conferenza dei sindaci, della Giunta e della V Commissione Regionale. Grande attenzione poi è stata posta all’alta tecnologia, per acquisire all’interno delle strutture ospedaliere strumentazioni di altissima qualità in grado di rendere l’offerta più competitiva, così da rendere più accessibile il sistema informatico. “Finalmente dopo 16 anni arriva il nuovo piano – afferma il consigliere regionale Lucio Tiozzo – che è stato fortemente migliorato, grazie al lavoro di squadra tra maggioranza e opposizione. Una critica però devo avanzare, perché mancano le schede ospedaliere e territoriali da cui è possibile capire quale sarà il futuro della nostra struttura ospedaliera. Ora non resta che fare delle scelte strategiche, per riorganizzare le risorse disponibili ed evitare che i territori più forti possano avvantaggiarsi”.
GLI AMMINISTRATORI. ANNA BERTO
“Sanità nel territorio: vanno garantite le risorse”
“I
l nostro territorio era già stato penalizzato in passato dall’Ulss 14 – commenta il sindaco di Cona e presidente della Conferenza dei sindaci Anna Berto (in foto) intervenuta alla tavola rotonda – ma ora si deve recuperare, soprattutto tenendo presente la distanza che separa i nostri cittadini dalle strutture ospedaliere delle nostra Ulss”. Invitati a partecipare al confronto sul tema della sanità, gli amministratori dei tre Comuni che appartengono alla sfera territoriale dell’Ulss 14 hanno focalizzato l’attenzione sulle risorse che devono essere investite e garantite per la sanità sul territorio. “Le risorse che devono essere garantite territorialmente - prosegue il primo cittadino di Cona - riguardano il personale medico ed infermieristico, ad esempio. Ma anche negli ospedali devono essere investite risorse economiche, e garantite strutture e professionalità. Intanto, però, è doveroso fare un plauso ai primari dell’ospedale che si stanno adoperando per garantire la funzionalità e la massima professionalità. Per questo mi auguro che sia possibile dar voce a tutte queste potenzialità puntando su risorse efficienti”. Paola Teson
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Argomento del mese 5 Commenti e riflessioni
Il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin La presentazione del Piano sociosanitario nella tavola rotonda organizzata al Kursaal a Sottomarina
oggia soddisfatta ma vigile
Pd, Lucio Tiozzo “Riconosciuta la specificità lagunare, ma ancora troppe incognite sul futuro”
“Difenderemo Chioggia dai tagli, i nostri servizi socio-sanitari non si toccano”
“D
opo l’approvazione del nuovo Piano socio-sanitario, per Chioggia il risultato è di pareggio. Certo, è stata riconosciuta la specificità lagunare, ma ora ci sono altre due partite da giocare con grande attenzione”. Usa la metafora calcistica il consigliere regionale del Pd, Lucio Tiozzo (in foto), per fare il punto della situazione sulla sanità chioggiotta alla luce dell’approvazione del nuovo Piano socio-sanitario del Veneto. “Come Pd abbiamo deciso di votare contro il Piano perché non contenendo le schede ospedaliere e territoriali è una cornice che lascia aperte tante soluzioni e tante incognite per il futuro delle strutture ospedaliere e per la governance complessiva della sanità. Queste lacune, sommate ai tagli previsti e al mancato rafforzamento della parte del sociale, peraltro migliorata con i nostri emendamenti, sono elementi che ci hanno portato ad esprimere la bocciatura”. L’esponente democratico guarda comunque avanti, alle prossime tappe, sempre in ottica locale: “Non bisogna dimenticare che entro sei mesi bisogna affrontare il tema della presentazione delle schede ospedaliere. Un momento cruciale per determinare la qualità del servizio ed il ruolo dell’ospedale di Chioggia. Di qui ai prossimi anni si giocherà soprattutto il destino dell’Ulss chioggiotta e come si andrà a ricollocare nel sistema veneto. Dunque si tratta ora di tradurre la specificità in fatti concreti”. “La politica e le amministrazioni locali di Chioggia e dell’area sud veneziana sono chiamate dunque ad un compito di estrema delicatezza. Dovremo difendere i nostri servizi socio-sanitari dalle logiche dei tagli indiscriminati. Il governo veneto tagli piuttosto su realtà privilegiate come Verona, ma non si tocchi Chioggia che, anzi, ha bisogno di recuperare il tempo perduto in termini di attenzione e sostegno”.
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Carlo Alberto Tesserin (Pdl)
“Contrazioni inevitabili ma non nella qualità” U
n passaggio importante per la Sanità veneta che dopo 17 anni si dota di uno strumento normativo adeguato ai tempi. Il presidente della Commissione Statuto nonché componente della Quinta commmissione regionale Sanità, Carlo Alberto Tesserin, saluta con un giudizio estremamente positivo il nuovo Piano Sociosanitario. “Ridefiniamo - ha osservato - un assetto riferito ai territori e quindi alle Ulss. Ridefiniamo in ciascuna provincia un ospedale di riferimento. Accentriamo alcuni servizi, come l’informatico, che di fatto avrà una visione del tutto accentrata sul piano regionale, rendendo i servizi più efficaci ed efficienti”. Un Piano, ha sottolineato il consigliere regionale, che guarda non solo al versante propriamente sanitario ma anche sociale - fronte sul quale “si gioca una partita importantissima per quanto riguarda il “Dopo 17 anni abbiamo rapporto con i cittadini”. Soddisfatto dunque, Tesserin sotto- un Piano adeguato linea l’importanza di questo passaggio ai tempi, abbiamo politico e legislativo, soprattutto per meno risorse quanto riguarda l’operazione di attua- ma puntiamo al meglio” lizzazione della risposta Veneta alla domanda dei cittadini. “Abbiamo fatto - ha commentato - una grande lavoro che ci adegua ai tempi, sapendo che il Veneto ha sempre avuto la sanità della migliore qualità nella sfera nazionale”. La sfida che si pone ora è quella di riuscire a mantenere il livello qualitativo nonostante la contrazione delle risorse. “Abbiamo ora una sfida da affrontare per mantenere questa qualità - ha detto - sapendo che le risorse non sono in aumento ma in contrazione. Dobbiamo quindi riuscire ad eliminare sprechi e ad accrescere le disponibilità laddove, invece, le risorse sono necessarie”. Un riconoscimento il consigliere regionale del Pdl lo ha indirizzato alle opposizioni per “l’apporto costruttivo” e poi è passato alle rassicurazioni circa la riduzione del numero di Ulss. “Nell’immediato non verrà chiuso nessun ospedale, nessuna Ulss - ha detto non negando però che in prospettiva il taglio ci sarà e ha sofferato l’attenzione sui criteri - Quando avremo la possibilità di codificare la consistenza anche numerica dei diversi territori, sicuramente ci sarà una contrazione del numero di Ulss che avverrà, comunque, garantendo il mantenimento di qualità della sanità che, semmai, sarà in miglioramento e non in diminuzione”. “Abbiamo segnato eccezioni importanti - e questo è uno dei passaggi che sta più a cuore ai chioggiotti - come la montagna, la laguna e le aree deltizie”. “Ma - ha concluso il presidente Tesserin - nella realtà credo che inevitabilmente ci saranno contrazioni, ma altrettanto inevitabilmente ci sarà la certezza di mantenere livelli di assistenza di assoluta eccellenza”. Giovanni Giovetti
6 Chioggia Bilancio di previsione L’amministrazione deve fare i conti con i tagli ai trasferimenti statali
Addizionale Irpef e imposta di soggiorno per far quadrare i conti
Il sindaco Casson
di Marta Boscolo
l totale del gettito previsto da queste tasse, depurato del 50% dell’Imu sulla seconda casa (che va allo Stato), consentirà il pareggio di bilancio e il mantenimento dei servizi attualmente in essere. Le proposte della Giunta, a disposizione dei Consiglieri comunali presso la Segreteria generale, vengono illustrate nelle Commissioni consiliari, i cui lavori sono iniziati dal 12 giugno e, come tali, possono essere emendate e perfezionate sino alla definitiva votazione in Consiglio comunale. “Consideriamo auspicabile un dibattito sereno e costruttivo che tenga conto della realtà che sta vivendo in questo momento il Paese – si è augurato il sindaco Giuseppe Casson - dei grandi sacrifici che il Governo ha chiesto agli Enti locali, del tentativo contenuto in questa manovra di tenere nella giusta considerazione tutte le componenti della nostra società e che abbia come unico obiettivo l’interesse della nostra comunità”. M.Bo.
E
ntro il 30 giugno il bilancio di previsione, varato dalla Giunta comunale lo scorso 8 giugno, dovrà essere discusso e approvato dal Consiglio Comunale. Un bilancio che farà i conti con la riduzione dei trasferimenti statali, scesi a 7,8 milioni di euro, quasi 6 milioni in meno rispetto al 2010. A questi tagli vertiginosi si somma la mancanza di finanziamenti della Legge Speciale per Venezia, ormai risucchiati dalla faraonica opera del Mose, che un tempo permetteva di sostenere le opere pubbliche. Se da una parte i tagli statali mirano a determinare un’autosufficienza economica da parte degli Enti locali, dall’altra i Comuni sono costretti a colmare il deficit in altri modi, ovvero riducendo al massimo le spese e aumentando il gettito fiscale con la tassazione locale per evitare di ridurre i servizi alla cittadinanza. E per effettuare opere pubbliche, il Comune potrà puntare soltanto sugli oneri di urbanizzazione e le alienazioni immobiliari. Le spese di rappresentanza sono state
Altro balzello è l’Imu che manterrà l’aliquota base per la prima casa allo 0,4%, ma sarà più “dolorosa” sulle seconde case ridotte dell’80% rispetto al 2009, gli oneri per il personale a tempo determinato del 50%. Inoltre oggi sono in servizio solo 3 dirigenti di ruolo ed un dirigente tecnico a tempo determinato, non esiste il Direttore Generale e i dipendenti comunali sono passati dai 304 del 2002 agli attuali 246, non senza difficoltà nella gestione degli uffici. Solo fino a qualche anno fa i dirigenti amministrativi in servizio erano 4, altri 4 i dirigenti tecnici, e vi erano un direttore generale, un segretario generale ed un capo di gabinetto. Nell’occhio del mirino finiranno probabilmente le spese per le manifestazioni e la
cultura, museo in primis, con grave danno per una città a vocazione turistica e a rischio sono anche le spese per il sociale. Così la Giunta, per rimpinguar le casse, ha deciso di applicare l’addizionale Irpef e l’imposta di soggiorno. Per quanto riguarda l’addizionale Irpef, è prevista l’esenzione per i redditi inferiori a15.000 euro, a tutela delle fasce socialmente deboli, pensionati e redditi bassi e un’applicazione graduale per gli altri redditi secondo scaglioni di reddito: da 15.000 a 28.000 euro verrà applicato lo 0,5, da 28.001 a 55.000 euro lo 0,6; da 55.001 a 75.000 euro lo 0,7; oltre i 75.000 euro
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lo 0,8. L’altro balzello a gravare sulle tasche dei cittadini sarà l’Imu, per il quale si manterrà l’aliquota base dello 0,4% per la prima casa. Ciò significa che inciderà meno della vecchia Ici e, in molti casi produrrà, per effetto delle detrazioni legate ai figli conviventi, una esenzione totale dal pagamento dell’imposta. Agevolazioni sono previste anche per gli anziani in casa di riposo che pagheranno come se fosse prima casa pur avendo la residenza presso la casa di riposo. Più doloroso il capitolo sulle seconde case, per le quali l’aliquota sarà dello 0,87% per gli immobili concessi in locazione e dello 0,9% nel caso di quelli sfitti. Di questa entrata, una quota pari allo 0,38 dell’Imu sulla seconda casa -pari a 6.722.000 euro - sarà versata nelle casse dello Stato nonostante si tratti di quella che, in maniera impropria, viene definita una imposta comunale. Dalle prime case viene stimato un gettito pari a 1.755.000 euro, mentre nel totale si stima un gettito pari a 9.975.000 Euro.
“IL GOVERNO HA CHIESTO AGLI ENTI GRANDI SACRIFICI” Il primo cittadino
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La forte pressione fiscale, il costo del lavoro, gli aumenti dei costi delle utenze e della tassa sui rifiuti, l’introduzione dell’Imu, l’incremento del costo dell’energia (carburante, elettricità e gas) e un’iva più alta d’Europa stanno mettendo in ginocchio il settore, che vanta solo il 23,4% di presenze straniere. Purtroppo i consumi delle presenze turistiche italiane (76,6% del totale) in questa fase di recessione economica nazionale hanno ridotto la propensione al consumo ai minimi termini e si rischia di dare il colpo di grazia al settore con un aumento dei costi per il turista. Confesercenti teme quindi che una politica di recupero delle risorse, da parte dei Comuni, esclusivamente a carico delle imprese del turismo, possa trasformarsi in un boomerang. Le esigenze degli operatori in questa fase si traducono piuttosto in investimenti per aiuti all’Apt e Iat, viste le note difficoltà della Provincia e della Regione, e in maggior cura del decoro urbano e della gestione dell’ambiente e del verde. M.Bo.
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8 Chioggia Trasporti
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L’assessore presenta Un nuovo progetto dopo i tagli dei fondi regionali e di quelli provinciali
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Actv, la riorganizzazione del servizio N
di Marta Boscolo
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Mauro Mantovan: “Abbiamo cercato di garantire una ragionevole frequenza delle linee lungo le principali arterie, le corse scolastiche e i collegamenti con le frazioni, senza particolari ricadute negative sui lavoratori dell’azienda”
all’11 giugno sono cambiati i percorsi e gli orari del servizio urbano grazie all’accordo formalizzato con Actv. A causa del taglio di 15 milioni di euro ai fondi regionali per il trasporto pubblico nel 2011 e l’ulteriore sforbiciata di 13 milioni per la provincia di Venezia il servizio non era più sostenibile dal punto di vista economico così come era strutturato. “Il progetto è nato da un’ampia discussione con Actv. A causa dei tagli le condizioni si sono aggravate anche a causa dell’emendamento del consigliere regionale leghista Bassi, recepito dalla Giunta regionale, che di fatto ha spostato i fondi, guarda a caso, verso le province di Verona e Treviso. Inoltre Actv, nel marzo 2010, ha depositato una causa contro il Comune per il rimborso di 13 milioni e mezzo di euro – ha commentato l’assessore ai Trasporti, Mauro Mantovan - La proposta che facciamo permetterà di contenere il disavanzo, con un recupero di 400 mila euro annui. Garantiamo un servizio di fatto adeguato ed accettabile, che in media viene utilizzato da circa 2 mila persone su 50 mila abitanti. Abbiamo valutato una riorganizzazione che garantisca una ragionevole frequenza delle linee lungo le principali arterie urbane, le corse scolastiche e i collegamenti adeguati con le frazioni e il progetto non avrà ricadute particolari sui lavoratori dell’azienda”. Secondo il nuovo piano è garantita una corsa ogni quindici minuti lungo le principali direttrici cittadine e cancellata I nuovi mezzi ecologici a metano, ex bus navetta, verla navetta interscambio. Le linee 6 e 7 tornano a essere ranno impiegati per il servizio urbano. circolari larghe con capolinea a Isola Nascerà una nuova circolare per dell’Unione. La frequenza è di due “Garantiamo un servizio Sottomarina che collegherà la zona corse per ora. Le linee circolari strette adeguato, che in media storica e il Momolo. E’ stata istituita 1 e 2 mantengono inalterato l’attuale viene utilizzato una nuova linea, numero 21, che percorso con la sola linea 1 che transita da 2mila persone unisce parte del percorso delle linea per il Momolo. Nelle giornate festive su 50mila” 2 con parte del percorso della linea 1, le corse non sono effettuate dalle ore così viene coperto il collegamento dal 4.20 alle 5.45 ad eccezione delle corse di linea 1. Le circo- Momolo verso l’Ospedale. lari 1, 2, 6 e 7 nelle ore di mercato del giovedì sono state Per le frazioni è sparito il servizio a chiamata ed è nata interrotte a Campo Marconi. una nuova linea 345, che assorbe le vecchie linee 3-4-5 e
NEWS
M
L’assessore Mauro Mantovan garantisce il collegamento da e per le frazioni ogni 90 minuti. Il servizio prevede un incremento di almeno due coppie di corse al giorno per ogni frazione. La regolare frequenza di questa linea consente di offrire a Sottomarina ulteriori due corse per ogni ora. Nelle giornate festive viene limitata a Ridotto Madonna. Il servizio scolastico della linea 345 si attesta a Campo Marconi e viene integrato garantendo i collegamenti con le frazioni e i prolungamenti verso Rosolina e Civè. Rimangono inalterate tutte le corse scolastiche, mentre i nuovi percorsi copriranno anche le nuove aree edificate di Viale Mediterraneo.
Il terremoto. Effetti a Chioggia
DANNEGGIATO L’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA MADRE TERESA DI CALCUTTA
aggio sarà ricordato per le scosse di terremoto che si sono susseguite con una certa continuità in Emilia Romagna e che si sono sentite anche in Veneto, provocando da noi non pochi danni e molta paura. Preoccupazione e notti insonni hanno rese inquiete le giornate successive. Chioggia non ne è uscita indenne, infatti la scuola della prima infanzia intitolata a Madre Teresa di Calcutta ha riportato danni, dal momento che sono caduti a terra i faretti della sala mensa. Fortunatamente l’episodio
è avvenuto in un giorno di festa, in cui la scuola era chiusa ed è stato necessario tuttavia chiudere per qualche giorno l’edificio, così da mettere in sicurezza tutto l’impianto di illuminazione. E’ stato quindi convocato immediatamente un vertice straordinario, cui hanno partecipato il sindaco, Giuseppe Casson, l’assessore ai Lavori pubblici, Mauro Mantovan e tutti i dirigenti delle scuole del territorio. Sono stati effettuati sopralluoghi in tutte le scuole. Dai tecnici è stato riscontrata la caduta di calcinacci nella mensa della
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scuola della prima infanzia “Todaro” di Sottomarina. “Purtroppo questi avvenimenti, imprevedibili, accadono in un momento particolarmente drammatico per le casse dei Comuni – commenta l’assessore alla Pubblica istruzione, Silvia Vianello,- ma sulla sicurezza dei nostri figli non c’è crisi che tenga e continueremo a fare i massimi sforzi, affinché le scuole possano continuare ad essere luoghi sicuri dove affidare i nostri ragazzi”. Miriam Vianello
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asce Amcet, la prima associazione locale in cure palliative. La nuova onlus per il sostegno dei malati cronici e terminali ha fatto ufficialmente il suo ingresso tra le associazioni di volontariato, in occasione della XI Giornata nazionale del sollievo, lo scorso 27 maggio. Amcet tuttavia ha mosso i primi passi due anni fa quando l’Asl 14 ha proposto alla cittadinanza una serie di lezioni sul delicato tema, per arruolare volontari. Al primo manipolo di quattordici persone, uomini e donne di tipologia ed età diverse, che hanno iniziato con passione e serietà a lavorare sul campo, si sono successivamente aggiunti, grazie ad un secondo corso che si è tenuto nel 2011, altri volontari anche dai territori limitrofi di Cavarzere e Cona. L’associazione si prefigge, tra gli obiettivi, il compito di contribuire a lenire le sofferenze fisiche, psichiche e spirituali dei pazienti affetti da malattia oncologica o da malattia incurabile in fase di “terminalità”, integrandosi nel piano assistenziale individuale predisposto dai professionisti del Nucleo di Cure Palliative dell’Asl 14, in collaborazione con il medico di famiglia e gli specialisti. I volontari aiutano i malati a vivere una vita dignitosa fino all’ultimo istante, possibilmente nel loro ambiente, con la propria famiglia, o presso strutture appositamente predisposte per tale finalità (Hospice) e collaborano con i familiari nell’assistenza. L’onlus si occupa inoltre della promozione della cultura delle Cure Palliative. Oggi il timoniere di Amcet è Emilia Scarpa, eletta presidente, affiancata dai consiglieri Stefano Bellemo, Maria Antonietta Bonetto, Giuditta Boscolo Bomba, Mara Boscolo e Santo Gallimberti. I volontari di Chioggia sono sostenuti nei loro compiti dall’equipe del Nucleo di Cure Palliative, (dr. Angelo Prosperi, dr. Gianluca Sartore, dr.ssa Giuditta Boscolo, Mariella Boscarato), e da tutti gli infermieri dell’assistenza domiciliare. Per informazioni è possibile rivolgersi il lunedì mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00 al Distretto Sociosanitario di Sottomarina in via A. Vespucci, stanza Nucleo Cure Palliative. Telefono 041.5573350, mail amcet@libero.it. Giovanna Bellemo
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10 Chioggia L’area nord del cento storico si sente esclusa L’appello dei commercianti dell’area all’Amministrazione
“Non trascurate Riva Vena”
“Molte iniziative per animare il centro non vanno oltre Corso del Popolo” denunciano e propongono nuove idee per essere coinvolti di Eugenio Ferrarese
P
er le attività di Riva Vena e Fondamenta Marangoni questo è certo un momento di grande incertezza e non solo per la crisi che coinvolge l’Italia ed anche buona parte del mondo. Le difficoltà sono senz’altro legate alla situazione locale e ad alcune scelte nel proporre e organizzare manifestazioni pubbliche che privilegiano soprattutto la parte centrale del Corso del Popolo: i vari mercatini di Natale e tutti gli altri mercatini promossi nel corso dell’anno non superano il limite del municipio e piazzetta Granaio e ciò penalizzano la zona nord del centro storico che già sconta le scomodità dei cantieri per la bonifica del canal Vena e il completamento delle paratie del piccolo Mose, prima nella parte sud ed ora nella parte nord del canale nei pressi del ponte di Vigo. “Certe attività presenti in quel tratto di canal Vena sono praticamente scomparse – sottolineano alcuni commercianti – ed altre sono destinate a chiudere se non ci saranno dei cambiamenti significativi”. In questa zona vi sono ristoranti, banca-
relle della frutta e verdura, negozi di generi alimentari, panifici, bigiotteria, cartolerie, macellerie, pizzerie… La preoccupazione è stata più volte espressa e una rappresentanza di quanti lavorano tra Riva Vena e Fondamenta Marangoni - Lucio Carisi, Giuliano Scarpa, Roberto Doria, Giorgio Ardizzon, Federico Gallimberti, Paolo Boscolo – si sono già incontrati qualche tempo fa con il vicesindaco Maurizio Salvagno. “Da parte nostra – aggiungono – rimane la nostra volontà di collaborare con tutti. Non vogliamo solo lamentarci, ma essere anche propositivi. Le occasioni ci potrebbero essere proprio per dare maggiore visibilità a tutta la zona che, tra l’altro, è una delle
più pittoresche del centro storico e visitata continuamente da moltissimi turisti. Perché, oltre a proporre in piazza una esposizione dei nuovi modelli di automobili, non si organizza in canal Vena una mostra di barche sia nuove che storiche? Siamo convinti che tutto ciò attirerebbe un bel po’ di persone. Così lo stesso succederebbe se, una volta completata – si spera nei tempi più rapidi possibili - la paratia del piccolo Mose, si attrezzassero lungo il canale degli ormeggi liberi per le barche di passaggio, una specie di parcheggio di ‘cortesia’ temporaneo. Sappiamo che è già stato presentato all’amministrazione comunale un progetto in tal senso per la riqualificazione della zona nord della città. Noi siamo convinti che tutto questo andrebbe a beneficio dell’intera città…”. E tra le iniziative che saranno proposte dai negozi di Fondamenta Marangoni e Riva Vena segnaliamo ”Adottiamo la Fondamenta”, che prevede la cura e l’abbellimento dello spazio prospiciente le varie attività con piante, sculture, panchine e altri decori.
NEWS La campagna dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada
SIAMO TUTTI PEDONI, LE QUINTE A, B DELLA GREGORUTTI IN STRADA PRE SENSIBILIZZARE ALLA SICUREZZA
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orrisi e cartelli stradali coloratissimi per costruire una nuova cultura della strada. Ha toccato anche Chioggia mercoledì 23 maggio scorso la campagna nazionale “Siamo tutti Pedoni”, promossa dall’Associazione Italiana familiari e vittime della strada onlus, con il coinvolgimento degli alunni delle classi quinte delle sezioni A e B della scuola primaria Gregorutti. L’iniziativa, giunta alla quinta edizione, vuole contribuire a far crescere l’attenzione sul tema della sicurezza dei pedoni e a far riflettere sulle difficoltà che vivono gli utenti deboli della strada. Accompagnati dai responsabili dell’Aifvs locale, i bimbi hanno portato in Corso del Popolo un piccolo segno per ricordare che serve l’aiuto e la collaborazione di tutti, sia da parte di chi guida che da parte di chi cammina, per attuare comportamenti corretti nella strada. Dapprima gli alunni hanno distribuito oltre 2000 libretti della campagna alla cittadinanza, poi si sono cimentati con pennarelli e matite disegnando variopinti cartelli stradali. Infine gli scolari, ciascuno con una lettera appesa sul petto, hanno
lanciato il loro messaggio, componendo la scritta “Siamo tutti pedoni e non strisciarmi”. “La cronaca ci propone ogni giorno il ripetersi di tragedie stradali che coinvolgono i pedoni. – spiega Domenica Meneghetti, referente Aifvs di Chioggia - Alla fine di ogni anno si contano 600 morti e più di 20 mila feriti, per lo più anziani. Sono vittime del caso ma soprattutto del mancato rispetto delle regole”. Il progetto, con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica, della Conferenza delle Regioni, delle province Autonome, di Anci e Upi rientra in una serie di proposte che si sono svolte in vari comuni d’Italia dal 18 aprile al 30 giugno. I disegni dei bambini sono pubblicati sul sito www.siamotuttipedoni.it. Giovanna Bellemo
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12 Chioggia Intrattenimenti L’assessore alla Cultura Pier Luca Donin presenta il programma
Estate, una valanga di eventi e spettacoli di Marta Boscolo
I
l progetto di intrattenimenti per l’estate a Chioggia comincia è cominciato a giugno e finisce a ottobre: una valanga di eventi e spettacoli realizzati con “più energia che risorse” - come ha sottolineato l’assessore alla cultura Pier Luca Donin - , mettendo in campo i contributi del Comune, di enti e di associazioni. Teatro, musica, presentazione di libri sbarcheranno in città per integrare l’offerta turistica fatta di spiaggia e sole, con l’offerta culturale. Torneranno alcuni classici estivi, come le notti bianche, le Baruffe in calle, ma anche tante novità. Già alcune serate di giugno sono state animate dai dibattiti della rassegna Chioggia Incontra, che quest’anno porta come titolo “Appassionati a un bene comune”. Temi come Europa, comunicazione, famiglia, arte, amore e responsabilità vengono sviscerati da personaggi come Vittorio Sgarbi, Stefano Zecchi, l’onorevole Serracchiani, Lella Costa, Ignazio Musu e tanti altri, che sono stati presenti in città per le tavole rotonde. A luglio si tenterà di “defolclorizzare” la Sagra Pesce con il Summer Jazz Workshop in Italy: circa 100 ragazzi da tutto il mondo suoneranno durante la manifestazione in angoli diversi della città. Tutta Chioggia sarà coinvolta nelle jam session di studenti e allievi. I docenti dei corsi jazz, insegnamento che torna in città dopo una
A luglio il Summer Jazz Workshop in Italy: 100 ragazzi da tutto il mondo suoneranno in città precedente esperienza nel 1996, sono quelli della School for jazz di New York. Il 26 giugno è previsto anche un grande evento in piazza Duomo con la Stanford Jazz Orchestra e Jon Faddis; il 17 luglio ci sarà invece la New School all stars Band in piazza Vigo, con i docenti della scuola estiva. Chioggia si propone dunque come centro di formazione di qualità, sia per il jazz ma anche, come ogni anno, per la musica classica. Mentre il 21 e 22 luglio a Vigo ci saranno i concerti finali degli allievi jazz. “Quest’anno abbiamo deciso di mantenere alcuni progetti come Inchiostro notte, affiancandolo a un progetto cinema di Lorenzo Minoli, da settembre, non ancora competitivo rispetto alla Biennale veneziana, con vecchi film girati in città, da Comisso a Io sono Lì – ha spiegato l’assessore Donin - Cercheremo anche alcune comparse dei film per invitarli. Verranno poi mantenute le notti bianche dell’Ascom, il festival Laguna d’arte e i fuochi d’artificio. Devo ringraziare le associazioni di catego-
Teatro, musica, libri, folclore ed enogastronomia: infinite proposte tra novità e tradizione
L’assessore Pier Luca Donin
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ria come la Confcommercio, che ha scelto di partecipare anche quest’anno alla nostra estate di eventi”. Sono quattro le notti bianche organizzate da Ascom con il sostegno del Comune e della Camera di Commercio. Riprenderanno alcuni successi degli anni passati, come i Saldi al bacio di Sottomarina il 7 luglio, con la pedonalizzazione di diverse strade, che creano un centro commerciale naturale, e Rosa Shopping ad agosto. Ballando sotto le stelle sarà invece presentata a Chioggia, come pure il Buskers festival, che intercetta un certo numero di artisti che la settimana seguente si esibiranno a Ferrara. Le serate astronomiche si giocano invece a Sottomarina tutti i martedì e giovedì sera. L’associazione Astronomia Nova condurrà turisti e abitanti in un itinerario lungo i murazzi fino a punta San Felice dalle 21 alle 23. Nel punto più buio della città, a San Felice, ci sarà l’osservazione del cielo. Sono poi previste alcune osservazioni pubbliche il 29 giugno e il 27 luglio in spiaggia ai Bagni Europa. In arrivo anche una novi-
A Sottomarina tutti i martedì e i giovedì in programma le serate astronomiche tà: Calici di stelle a Sottomarina, cioè una serata enogastronomica il 10 agosto in corrispondenza con la notte di San Lorenzo. Il teatro avrà la sua più sorprendente serata il 7 luglio in arena con i Sonics, il gruppo di danzatori che si sono esibiti all’inaugurazione delle Olimpiadi di Torino con effetti visionari. Molti sono gli appuntamenti con il teatro per i più giovani. Nel chiostro del Museo saranno rappresentate favole tradizionali come Alice nel paese delle meraviglie (5 luglio), le avventure di Pulcino (12 e 13 luglio), Aladino (19 e 20 luglio). Una novità sono invece le Favole sul Ponte, raccontate sul Ponte di Vigo dal Piccolo Teatro città di Chioggia nelle serate del 25 giugno, 9, 30 luglio, 13 e 27 agosto. Una piccola parentesi per adulti: il Mangialibri dal 5 al 7 settembre in un salotto creato in piazza Duomo, in collaborazione con il Chioggiottino, per ospitare Mario Giordano, Nada e Roberto Gervaso.
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14 Chioggia Territorio Lucio Tiozzo sollecita una decisione
Barriere anti-cuneo alla foce e ponte che collega le spiagge Una primavera poco piovosa mette in allarme gli operatori agricoli che temono la risalita dell’acqua del mare alle foci del Brenta e dell’Adige. Il consigliere regionale chiede di far presto, anche per non perdere i finanziamenti di Marta Boscolo
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he fine ha fatto lo sbarramento salino sul Brenta? Se lo chiedono con una certa preoccupazione gli operatori agricoli e i consorzi di bonifica che, a causa di una primavera poco piovosa, hanno subito i gravi disagi della siccità e della risalita dell’acqua del mare alle foci di Brenta e Adige e che ora temono che durante l’estate si replichi. Il progetto da 23 milioni, in accordo di programma tra ministero dell’Agricoltura, Magistrato alle acque, Regione e Comune, prevede uno sbarramento salino alla foce del Brenta, carrabile nella parte superiore, che diventerebbe un ponte di collegamento tra le spiagge di Sottomarina e Isola Verde. “Le barriere anti-cuneo salino e il ponte di collegamento tra Chioggia, Ca’ Lino e Isola Verde vanno collocate in prossimità della foce del Brenta, come fin dalla prima ora il centrosinistra aveva proposto. E’ una decisione da prendere velocemente, per non correre il rischio di perdere i finanziamenti del ministero dell’Agricoltura”. Così
si è espresso il consigliere regionale del Pd, Lucio Tiozzo. “L’idea di spostare il posizionamento delle opere di difesa e del ponte è stata della Giunta comunale di Romano Tiozzo. Proprio per questo trovo del tutto fuori luogo l’atteggiamento di Lega e PdL che oggi, di fronte alle lamentele delle categorie economiche che chiedono di avviare i lavori, giocano la parte dei paladini dimenticando che sono loro stessi la causa di questo impasse”. L’esponente democratico chioggiotto ha ricordato come “il ministero dell’Agricoltura, dopo la richiesta partita nel 2007 dall’amministrazione comunale di centrosinistra e dal Consorzio di Bonifica, aveva messo in breve tempo a disposizione 10 milioni di euro. Ora però questi soldi, che assieme alla parte di finanziamento regionale e comunale consentirebbero di realizzare contestualmente anche il ponte, rischiano di essere perduti se non vengono decise le modalità dei lavori”.
Lucio Tiozzo
Tiozzo chiede di rivedere la soluzione della Giunta di Romano Tiozzo che voleva spostare le opere di difesa e del ponte Secondo esperti del Consorzio di bonifica Adige Euganeo, la salinità misurata nei canali consortili ha raggiunto, in 15 anni, un terzo della salinità marina, esponendo parte del territorio al rischio di desertificazione. La risalita del cuneo nei fiumi Brenta, Bacchiglione e Gorzone mina un territorio di 30.000 ettari (da Cona a Chioggia) bruciando le colture. Lo sbarramento avrebbe benefici anche sull’Adige perché attraverso il canale della Busiola i due fiumi sono collegati e l’idrovora di Ca’ Lino potrebbe attingere
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dal Brenta quando in Adige il cuneo risale troppo. Lo sbarramento antisale posto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90, risulta infatti inadeguato alla portata minima che il fiume ha fatto registrare nell’ultimo decennio e il Consorzio di bonifica Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche sufficienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “E’ chiaro che per rispondere alle esigenze degli agricoltori, diventa indispensa-
bile collocare le barriere anti-cuneo salino vicino alla foce – spiega Tiozzo - Sarebbe inutile posizionarle, come volevano Lega e PdL, oltre un chilometro più indietro, vicino all’attuale ponte sulla Romea. In questo modo infatti le acque salate contaminerebbero comunque un lungo tratto di fiume, con danni pesanti per l’economia agricola. Al tempo stesso sarà possibile non penalizzare la nautica da diporto esistente e quella che si potrà sviluppare. Infatti è possibile progettare il ponte di collegamento con Cà Lino e Isola Verde a una altezza sufficiente per garantire il transito delle imbarcazioni”. L’infrastruttura permetterebbe anche di creare un unico grande litorale fino a Rosolina, collegato da un sistema di ponti parallelo alla Romea ma più a est. Un’opportunità in più per il turismo balneare che permetterebbe di alleggerire anche il traffico della statale Romea, soprattutto nei week end estivi.
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o sbarramento anti cuneo salino è atteso con ansia da tutto il settore agricolo, ma c’è anche chi teme danni irreparabili per la propria attività. Si tratta dei proprietari delle darsene lungo l’asta del Brenta, che temono il blocco delle imbarcazioni dirette a Brondolo. Questa posizione è stata espressa a gran voce da Marino Masiero a nome delle associazioni nautiche, Slow Lagoon, Chioggia Yacht Group, Assomarina e Assonautica, nel corso dei lavori della commissione consiliare che si dedica alla discussione del progetto per lo sbarramento. Erano presenti tutti gli enti coinvolti nel progetto (compreso lo studio Protecno di Padova che ha progettato l’opera) e, tra il pubblico, anche i rappresentanti del comparto nautico, che sono intervenuti per sollevare alcune osservazioni che hanno messo in luce la pericolosità di un progetto così impattante sullo sviluppo turistico fluviale del Brenta. “Lo sbarramento -, ha spiegato Marino Masiero - che è previsto a soli 700 metri di distanza dal ponte della Romea, ma a due chilometri dalle spiagge, tra le darsene del bacino di Brondolo e il mare, oltre a impedire all’acqua salata di risalire il fiume, bloccherà il transito diretto delle imbarcazioni minori, che attualmente passano a centinaia nei giorni festivi sotto i 3 ponti esistenti”. A Chioggia, nella nuova conca di Brondolo, si è alzato il vecchio ponte di circa 3 metri, in un ottica di sviluppo del traffico fluviale. Insomma si teme che l’opera stronchi il futuro delle 8 darsene interessate e previste
dal Prg. “Abbiamo sospeso investimenti già avviati per decine di milioni di euro a causa di questo progetto che tra l’altro non ha tra le sue analisi uno straccio di studio sulle criticità di passaggio delle imbarcazioni da diporto – ha continuato - La prevista conca di navigazione farà passare non più di dodici barche all’ora, secondo la Valutazione d’impatto ambientale. A seguito delle nostre osservazioni le dodici barche sembrano siano passate a cento, senza alcun cambiamento di progetto. La conca, con l’aumento del livello del bacino a monte del previsto sbarramento, sarà comunque una sperpero di denaro pubblico in quanto con il sollevamento del livello dell’acqua sotto l’attuale ponte della Romea resterà poco più di un metro d’aria e non ci passerà più nessuno. Il progetto manca della prevista quantificazione dei danni alle aziende per circa 18 milioni di euro in vent’anni, denari che, se verranno riconosciuti da una lite che appare oramai inevitabile, dovranno essere corrisposti ai privati dalla comunità alla pari dei danni della darsena di San Felice”. Gli operatori hanno sollecitato il sindaco Giuseppe Casson perché il progetto sia rivisto spostando lo sbarramento lì dove può avere un effetto positivo sia per i 22.000 ettari di terreni agricoli soggetti a desertificazione tra Cavarzere e Codevigo, sia per un settore, come quello della nautica da diporto, che potrebbe trainare lo sviluppo economico dei prossimi anni. M.Bo.
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Chioggia 17 Associazioni Dal 2000 un punto di riferimento e sostegno per le donne operate al seno
NEWS
Le donne in rosa dell’Andos sempre più attive
Confcommercio e Federfiori
FIORI PROTAGONISTI A TAVOLA
di Francesca De Luca
D
onne semplici e nel contempo straordinarie, quelle di Andos, associazione nata nel 2000 con lo scopo di offrire alle donne operate al seno un punto dove poter trovare un sostegno e una risposta ai tanti dubbi e alle numerose domande che sorgono in loro. In questi anni hanno organizzato e tenuto convegni formativi/ informativi sulla salute fisica e psicologica, sulle novità e sui progressi negli istituti sanitari; molti sono stati gli incontri con le associazioni, i reading, i concerti, la messa in scena in forma teatrale dei loro testi, la presentazione del libro Piccole parole in alberi di pensieri. Dalla scorsa estate praticano perfino la voga. A Chioggia un equipaggio di sole donne è possibile. “E’ bellissimo - raccontano entusiaste. - Il colore rosa delle nostre magliette e cappellini immerso nel verde-blu della laguna è straordinario”. “Pagaiando - continuano - col tempo battuto dal tamburino, ci inoltriamo nei canali, passiamo sotto i ponti gridando: “Donne in Rosa” arriviamo a San Domenico e a Vigo, affaticate ma contente. Mettiamo alla prova tutta la nostra potenza muscola-
“Pagaiando - dicono ci inoltriamo nei canali, passiamo sotto i ponti gridando “Donne in Rosa” re, ci alleniamo, ci rinforziamo nel fisico e nello spirito”. In qualche parola tutto l’amore per la propria città: “ci sentiamo orgogliose della bellezza del nostro paesaggio acquatico che molti ci invidiano. Chioggia vista dai canali assume un’altra prospettiva, più incantata e fiabesca ma nello stesso tempo più reale e più vera: la Chioggia dei pescatori, delle tradizioni, del tempo che scorre lento, cullante. E’ bello andar per mare, anzi per laguna. E’ altrettanto bello trovarsi, noi donne , per svolgere delle attività”. Infatti il gruppo si riunisce, nella propria sede presso il Distretto Sanitario in via A. Vespucci, per il Laboratorio creativo-artistico nel quale vengono realizzati oggetti e manufatti che poi vengono proposti nei banchetti siti nell’atrio dell’Ospedale in occasione del Natale e della Pasqua. Durante l’inverno e la primavera, una volta a settimana, le donne organizzano un corso di disegno e pittura, aperto anche alla cittadinanza, mentre il venerdì pomeriggio si ritrovano per il corso di lettura e scrittura. Alcune volontarie si stanno organizzando per offrire in Ospedale un sostegno alle donne operate o che devono essere sottoposte a terapie. Se qualcuno volesse conoscere le attività dell’associazione può scrivere a andos.chioggia@alice.it
Organizzano varie attività, dai corsi di pittura a quelli di scrittura. Grande successo per la voga
Le donne in Rosa di Chioggia si preparano per una uscita
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tavola con i fiori e meravigliosi sapori si schiudono in bocca. E’ stata un’iniziativa di indubbio successo la seconda edizione di “Il fiore in tavola”, la rassegna “floro-eno-gastronomica” pensata e realizzata dalla Confcommercio Unione Venezia assieme a Federfiori (fioristi), Fipe (ristoranti) e Ais (sommelier) e con la collaborazione di Venezi@Opportunità, Fidimpresa Venezia ed Ente Bilaterale Turismo Spiagge della provincia di Venezia. Tra le undici tappe, che hanno percorso la provincia tra maggio e giugno, non poteva mancare Chioggia. Al lavoro nelle sale del ristorante “Le Baruffe chiozzotte” il maestro della cucina locale, Armido Boscolo, affiancato dall’omonimo Armido Boscolo gestore di Punto Verde. I due Armido “Tocia” e “Buleghin” si sono così sbizzarriti con i piatti in cucina e nelle composizioni floreali in sala, dando forma ad una interessantissima serata, in cui la vivacità dei colori, la bellezza delle forme e il gusto dei fiori commestibili sono stati abbinati ai sapori dei prodotti gastronomici locali. Sul piatto vere delizie per gli occhi e per la bocca. Nel menù proposto, crudità di branzino e tartare di tonno con fiori di borragine, zuppetta di crostacei con vellutata di piselli e fiori di nasturzio, maltagliati al germe di grano con scampi e petali di rose, calamaro ripieno incovercià con fiori di cappero e fiordalisi e per chiudere viole, petali di rose abbinate a frutta e crema Cantilly. “La collaborazione tra più categorie associate è tra i nostri principali obiettivi – sottolinea il presidente di Ascom, Giorgio Perini - Il connubio tra l’arte della composizione floreale e quella culinaria ha dato anche quest’anno frutti eccellenti. Ascom sta investendo molte energie nella promozione della ristorazione locale e la prossima tappa sarà la Sagra del pesce a luglio. Vogliamo far diventare la ristorazione di Chioggia un’eccellenza del territorio, un valore aggiunto per il turismo in bassa stagione”. Un esempio di eccellenza lo stesso ristorante “Alle Baruffe chiozzotte” che da qualche mese ha ampliato la sua attività. Da questa primavera il locale accoglie gli studenti della Italian food school, un primo corso per neofiti, a cui si aggiungeranno da ottobre corsi specializzati di cucina, sala e bar. Giovanna Bellemo
18 Chioggia Scuola Premio Guerrino Zambonin al quinto anno del Corso di edilizia al Righi
Il proficuo utilizzo di Corte Salasco L’edificio nel centro di Cavanella d’Adige ristrutturato di recente di Eugenio Ferrarese
C
uriosità e attenzione hanno caratterizzato la cerimonia di premiazione della sedicesima edizione del Premio di studio dedicato alla memoria di “Guerrino Zambonin” che ha coinvolto gli studenti del quinto anno del Corso di Edilizia dell’Itis Righi di Chioggia Il Premio è destinato a valorizzare una delle più importanti attività curricolari del corso di Edilizia, l’Area di progetto della classe quinta. In questo spazio didattico-progettuale nel corso degli anni sono stati studiati gli edifici più pregevoli per arte e storia del nostro territorio, nella prospettiva della conservazione, della salvaguardia e del riutilizzo Quest’anno è stato individuata “Corte Salasco”, ubicata nel centro di Cavanella d’Adige, a pochi chilometri da Chioggia e facilmente raggiungibile anche in treno, un fabbricato salito alla ribalta per il suo mancato utilizzo, nonostante la ristrutturazione sia da tempo conclusa. Lo spunto era stato offerto dall’assessore alla Cultura del Comune di Chioggia, Pierluca Donin, in occasione di un incontro con le varie Associazioni presenti a Chioggia. La scuola ha sviluppato questa proposta per fornire alla nostra comunità locale delle idee e dei progetti per un proficuo utilizzo. L’intenso lavoro di studio e progettazione ha occupato buona parte dell’anno scolastico e all’inizio del mese di giugno è stato presentato il frutto di questo impegno, che ha visto protagonisti tutti i ragazzi della classe. Alla cerimonia di premiazione nell’aula magna dell’Itis Righi erano presenti, oltre al dirigente scolastico Gianni Colombo, il vice-
sindaco Maurizio Salvagno, l’assessore alla Cultura Pierluca Donin e Luigi Zambonin, Amministratore delegato della Ditta Zambonin, sponsor unico del Premio. E l’assessore Donin ha sottolineato quanto sia “fondamentale che gli Istituti tecnici e professionali trovino persone o Ditte che investono nei giovani studenti di queste scuole. È fondamentale, anche alla luce dell’assottigliamento delle risorse, trovare mecenati che investono nel futuro senza aspettarsi un ritorno nell’immediato…”. Tutti i presenti hanno auspicato che possano trovarsi soggetti, anche istituzionali, che hanno fiducia nei giovani, favorendo e coltivando l’utopia delle idee. “L’importante è creare terreno fertile per le idee e il Righi, negli anni, ha dimostrato di avere questa importante caratteristica…”. Presenti fra il numeroso pubblico, oltre il Dirigente alla Cultura Paolo Ardizzon e al geometra Ennio Zambon, il Consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin, che ha evidenziato la grande generosità che la Ditta Zambonin esprime con questa iniziativa e il compiacimento nel vedere espressa una capacità progettuale degli studenti, che negli anni si è evoluta tanto da potersi cimentare in progetti sempre più complessi.
Scout “Riccardo cuor di leone” e il presidio di Chioggia dell’Associazione Libera
A CENA CON PEPPINO IMPASTATO PER DIRE ANCORA UNA VOLTA NO ALLA MAFIA
A
cena con Peppino Impastato contro la mafia. La serata conviviale è stata organizzata dal clan scout “Riccardo Cuor di Leone” in collaborazione con il Masci presso l’oratorio Salesiano di Chioggia. L’appetitosa cena è stata molto apprezzata dalle 240 persone che hanno aderito all’iniziativa. “Un successo clamoroso, del tutto inaspettato” commentano gli organizzatori. “Non siamo neppure riusciti a far fronte a tutte le richieste di partecipazione e questo, se da un lato ci dispiace, dall’altro ci rende orgogliosi della rete di persone che siamo riusciti a coinvolgere”. La serata aveva lo scopo di finanziare parte del campo di Libera terra al quale giovani scout, dai diciassette ai diciannove anni, parteciperanno durante l’estate. Libera è un’associazione che dal 1995 lotta al fianco delle vittime di mafia, con l’intento di sollecitare la coscienza civile e di promuovere i concetti di solidarietà, rispetto e giustizia sociale. Una delle maggiori conquiste di Libera è indubbiamente la legge 109 del marzo 1996 che consente il riutilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi. Da qui nascono le cooperative di Libera Terra, cooperative sociali di tipo B che permettono al consumatore di godere di un prodotto di altissima qualità che, inoltre, ha il sapore della dignità e della giustizia. In queste cooperative tutte le
estati vengono sviluppati dei campi di lavoro dedicati ai ragazzi di tutta Italia (ma non solo). I giovani hanno la possibilità di rendersi utili e di venire a contatto con una realtà diversa dalla loro e di partecipare ad un progetto che si spera possa divenire sempre più capillare ed importante. I giovani chioggiotti si recheranno a Marina di Cinisi, in provincia di Palermo, nella città di Peppino Impastato. Peppino, che pochi giovani conoscono, perché cronologicamente troppo lontano da loro, è morto il 9 maggio del 1978 a causa dei suoi ideali e della voglia di giustizia che lo ha fatto lottare per tutta la sua, purtroppo breve, vita. I ragazzi del presidio di Libera di Chioggia hanno ricordato in più occasioni quanto il giovane Impastato sia fondamentale per fomentare la loro voglia di continuare ad impegnarsi per provare a rendere Chioggia, l’Italia e il mondo un po’ migliore, a partire dai piccoli gesti, come la partecipazione ad una cena. Francesca De Luca
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Frazioni 19 La mostra Sant’Anna, Cavanella e Ca’ Lino
NEWS
Semi, sementi e AgriCultura
Ca’ Bianca
CALCIO, IL MEMORIAL RUDI DAVIDE PAGAN
di Desirè Mantovan
Ospitiamo con piacere un articolo scritto da una giovanissima “collega”, Desirè Mantovan, alunna della classe 2E – SSS IG “Bruno Maderna” a Sant’Anna di Chioggia, che dimostra di avere un innato talento. Nel congratularci con Desirè ricordiamo che “La Piazza” è sempre disponibile a concedere spazi agli studenti o alle classi che volessero imitarla nell’iniziativa.
G
rande paretecipazione di pubblico all’inaugurazione della mostra Semi, Sementi e AgriCultura di Sant’Anna, Cavanella e Ca’Lino, VIII edizione del Progetto Galileo. Contenuti su ciotole e vasetti di vetro facevano bella mostra di sé i semi e le sementi utilizzati dagli agricoltori del nostro territorio: semi di radicchio, cavolo, cipolla, piselli, soia, colza e molti altri. Varietà di forme e di colori che hanno incuriosito i visitatori, in particolare i non addetti al settore. L’inaugurazione, atto conclusivo di un lavoro durato mesi, si è svolta sabato 19 maggio 2012 presso la scuola media “Bruno Maderna” di Sant’Anna. Oltre ai genitori degli allievi della scuola, erano presenti ex alunni e operatori del mondo orticolo del nostro comune. La presenza dell’assessore alla Pubblica istruzione Silvia Vianello, del presidente del Consiglio d’Istituto Lauretta Boscolo Fiore, del dirigente dell’Istituto Comprensivo Chioggia 2, di cui la “Maderna” è parte, Luigi De Perini ha dato lustro all’evento. Oltre ai semi del nostro territorio, sono stati esposti anche semi esotici provenienti dall’America Meridionale e dall’Africa come il cacao e il caffè, prodotti forniti da importanti aziende dolciarie nazionali a cui gli alunni avevano scritto. Il percorso della mostra era costituito da vari nuclei: scientifico (i semi e la loro impollinazione), storico-scientifico (Gregor Mendel e Fortunato Luigi Naccari, Semi e arte, Semi e letteratura). Alla preparazione del progetto hanno lavorato la classe 2E (classe pilota) a cui si sono affiancati gli alunni delle classi 1D, 2D, 3E guidati dai rispettivi insegnanti.
L’iniziativa è stata organizzata alla scuola media Bruno Madera di Sant’Anna
L’allestimento della mostra
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Il Ca’ Bianca con la coppa posa accanto al sindaco Casson Sotto la consegna della targa al papà di Rudi Davide Pagan
O
rganizzato dal settore giovanile del Ca’ Bianca calcio, anche quest’anno si è svolto il Memorial Rudi Davide Pagan in ricordo del giovane atleta prematuramente scomparso. Alla terza edizione, sapientemente curata da Cosimo Varagnolo, hanno partecipato i Pulcini della Clodiense, del Ca’ Bianca ed inoltre Borgo San Giovanni, Correzzola, Gordige e la rappresentativa dei “Cefali di Valli“. All’insegna della massima sportività le partite giocate con l’approdo in finale per Clodiense e Ca’ Bianca e la vittoria per questi ultimi che hanno fatto valere il fattore campo vincendo per 4 a 1 contro i blasonati cugini. Oltre ai padroni di casa ha ben figurato anche il Borgo San Giovanni che ha vinto la finale per il terzo e quarto posto per 3 a 1 contro il Correzzola. Nella finale per il quinto e sesto posto il Gordige ha battuto i Cefali di Valli per 1 a 0. Alla presenza tra gli elogiatori del sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, sono stati premiati: miglior giocatore Tommaso Bianco del Correzzola, miglior portiere Enrico Boscolo Bocca dei Cefali di Valli, giocatore più giovane Luca Pagan dei Cefali di Valli. E’ stata una bella e vera giornata di sport... nel ricordo di Rudy Davide Pagan. Marco Lanza
20 Approfondimento Ca’ Roman In programma la costruzione di 42 villette a uso turistico
Gli ambientalisti danno battaglia al progetto del Resort L’iter burocratico è partito nell’ottobre scorso con l’adozione del Piano di recupero da parte della Giunta comunale di Venezia, le associazioni con in testa la Lipu hanno organizzato una raccolta di firme per dire no di Martina Maniero
S
i torna a discutere di una delle bellezze naturalistiche del litorale veneziano: l’isola di Ca’Roman. Su quest’area, dove un in passato sorgeva una colonia gestita dalle suore Canossiane e acquistata in seguito dalla padovana Società Ca’Roman Srl, è in programma la costruzione di un resort di lusso: 42 villette ad uso turistico (84 appartamenti) per un totale di 24.000 mq di nuovi edifici. L’area interessata all’intervento si trova a due passi dall’Oasi protetta dalla Lipu (Lega italiana protezione uccelli), un angolo remoto di laguna che per le sue valenze ambientali è stato riconosciuto Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS). Ma le direttive dell’Unione Europea non bastano ad arrestare l’avanzata delle pale meccaniche in una zona già compromessa dai lavori del Mose. L’iter burocratico è partito nell’ottobre scorso con l’adozione del Piano di recupero da parte della Giunta Comunale di Venezia; operazione avvallata dalla Municipalità di
L’isola di Ca’ Roman Lido e Pellestrina. Il passo successivo sarà quello di sottoporre il documento al voto di approvazione che potrebbe avvenire all’interno della Giunta stessa, così come previsto dalla normativa in materia. Le associazioni ambientaliste assicurano battaglia. In testa la Lipu di Venezia, il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido e l’associazione “Tra mare e laguna”. Insieme hanno presentato numerose osservazioni al progetto, puntualmente controdedotte dai tecnici comunali. Tre in particolare i punti contestati, spiega Federico Antinori, responsabile dell’Oasi: in
primis il divieto di edificabilità negli orti delle ex suore. “Undici villette sono state previste in una zona che il Comune ha sempre tutelato - sostiene - vietandone l’edificazione. Oltre al valore dell’area che nel tempo si è rinaturalizzata spontaneamente, va tenuto conto dell’interesse culturale: questa zona costituisce forse l’ultimo esempio nell’alto Adriatico di collegamento naturale mareduna-laguna-entroterra. Perché dunque non ridurre il numero delle villette o pensare ad una loro diversa ubicazione?”. In secondo luogo il divieto attracco sul fronte lagunare. “Nel progetto, ad oggi,
manca il prospetto di una darsena, il che non esclude che si possa prevedere in seguito – fa notare Antinori - la stessa Ca’Roman Srl nello studio di impatto ambientale si chiede e si risponde sul mezzo con cui i proprietari arriveranno alle case: in barca. Ciò rende probabile la costruzione di uno scalo per l’attracco e un nuovo danno per l’ambiente”. Infine la ventilata ipotesi di riattivazione dei pozzi artesiani per il rifornimento di acqua durante i lavori. “Si creerebbe il rischio di subsidenza – evidenzia il responsabile – è un’operazione vaga e ricca di incognite:
non si sa per quanto tempo si intende utilizzare i pozzi e quanta acqua verrà prelevata. Tra l’altro la Legge Speciale per Venezia dal 1973 vieta l’estrazione di acqua dolce dalla falda”. Delle osservazioni presentate solo alcune sono in parte accolte prevedendo interventi di mitigazione dell’impatto ambientale con l’introduzione di staccionate, cartellonistica informativa e un sentiero che collegherebbe il villaggio alla spiaggia, allo scopo di evitare il calpestio delle dune e un eventuale danno per le specie avicole che nidificano a terra. Ma questo non basta alle associazioni che nel progetto non trovano una risposta alle esigenze abitative della popolazione né, tanto meno, un beneficio per la collettività. La partita la giocano a carte coperte, senza anticipare le prossime mosse. Intanto è stata avviata una raccolta firme. I moduli sono disponibili in numerosi esercizi commerciali di Pellestrina, Chioggia, Ca’ Roman e San Pietro in Volta.
NEWS Turismo e natura
L’ASSOCIAZIONE LE TEGNUE NEL GRUPPO TURISMO CHIOGGIA: VIA A NUOVI PROGETTI CONDIVISI
A breve la realizzazione di un film sui delfini che arrivano vicino alla costa
I
l Parco dei relitti, il Consorzio delle capesante e un film sui delfini, ospiti ormai abituali del nostro litorale e dell’oasi naturalistica delle Tegnue. Sono le nuove sfide del Gruppo Turismo Chioggia, che apre a nuove proposte con l’ingresso in squadra dell’associazione “Tegnue di Chioggia”. Il coinvolgimento del nuovo membro segna un importante step, per arrivare alla piena condivisione di un auspicato progetto unitario con l’obiettivo di diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica. Il Parco marino delle Tegnue attrae nel corso di tutto l’anno sub del Nord e Centro Italia. Nel 2011 le escursioni sottomarine sono state più di 2.000, con un trend in crescita negli ultimi cinque anni. “L’ingresso in Gruppo Turismo Chioggia consolida il grande lavoro ventennale per la valorizzazione dell’Area di tutela biologica – spiega il presidente dell’associazione Tegnue, Piero Mescalchin -. Partiremo a breve a realizzare un film sui delfini che oramai puntualmente arrivano sul parco e vicini alla costa. Studieremo perché preferiscono il nostro litorale agli altri e lo faremo sapere al mondo”. “La fusione delle forze migliori del turismo cittadino - dichiara Marino Masiero, presidente di Slow Lagoon - permetterà di portare avanti importanti progetti. Contiamo di mettere in sinergia tutela ambientale, turismo e pesca professionale con operazioni intelligenti, rapide e low cost”. Nel marzo del 2011 le Tegnue sono state dichiarate Sito di importanza comunitaria (Sic) per la loro biodiversità ed ora si attende il riconoscimento da parte dell’Unesco. Giovanna Bellemo
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Giugno 2012
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500
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VACANZE SICURE NELLA SPIAGGIA DI SOTTOMARINA CON I PROFESSIONISTI DELL’ULSS 14
Il progetto è il risultato dell’impegno e la dedizione del primario di Pronto Soccorso Andrea Tiozzo e il responsabile del Dipartimento di Prevenzione Massimo Boscolo Nata e della collaborazione con il Comune di Chioggia e le associazione di categoria Sulle vacanze dei turisti vegliano i professionisti della Ulss 14. Parte in questi giorni – e sarà attivo fino al 15 settembre – il progetto “Vacanze sicure”, un’iniziativa promossa dall’Azienda Ulss 14, grazie al contributo della Regione Veneto, per dare una risposta alle esigenze dei tanti turisti che affollano le spiagge. Soprattutto nei fine settimana, infatti, alla popolazione residente – circa 53mila persone – si sommano i villeggianti, con picchi che sfiorano le 250mila presenze, per un totale di 300mila unità potenziali. “Agli importanti carichi di lavoro quotidiani – spiega il DG Giuseppe Dal Ben – si aggiungono nei mesi estivi quelli dovuti alla grande presenza di turisti. Ed è proprio pensando a loro (spesso stranieri o comunque non conoscitori della realtà clodiense) che abbiamo pensato realizzando questo progetto. Gli obiettivi di fondo sono due: Il primo è quello di garantire ai turisti un servizio di qualità, secondo una logica per cui la sanità esce dall’ospedale e va sul territorio, per agevolare gli utenti. Il secondo è quello di creare due percorsi distinti per accedere alla struttura ospedaliera, uno per i turisti e l’altro per i residenti, per facilitare ad entrambi un’erogazione dei servizi veloce ed efficiente”. Nella realizzazione del progetto sono stati fondamentali l’impegno e la dedizione del primario di Pronto Soccorso Andrea Tiozzo e il responsabile del Dipartimento di Prevenzione Massimo Boscolo Nata. Tra i tantissimi aspetti che contraddistinguono il progetto (la cui realizzazione ha comportato mesi di lavoro e una strettissima collaborazione col Comune di Chioggia e tra servizi diversi per arrivare ad una proposta unica ed efficace) vale la pena segnalare:
- AMBULATORIO in spiaggia Lungo il litorale sono stati dislocati tre ambulatori per il primo soccorso (Bagni Clodia, Bagni Granso Stanco, Zona Diga (dove è presente anche un ‘quad’ per agevolare il soccorso). I turisti possono accedere a queste strutture per semplici medicazioni, controllo pressione arteriosa. Un presidio è presente anche a Isola Verde. - AMBULATORIO MEDICO PER IL TURISTA Novità per il 2012 è la creazione e l’apertura dell’ambulatorio (medico, infermieristico) per il turista, situato accanto al Pronto Soccorso. - Sono stati inoltre POTENZIATI, nella previsione di un maggiore accesso, alcuni servizi ospedalieri: Dialisi, Diabetologia, Laboratorio, Cardiologia. - IL SERVIZIO DI INTERPRETARIATO e traduzione telefonica multilingue ufficiale (dedicato prevalentemente all’Area di Urgenza ed Emergenza (Pronto Soccorso, Rianimazione, Sale Operatorie, Sala Parto, Dialisi), ma anche alle aree di tipo amministrativo – contabile (Cup Cassa, sportelli) e area distrettuale (sportelli, consultorio, etc.). - Dal 1 giugno 2012 al 15 settembre 2012 sarà attivato uno SPORTELLO allo scopo di informare, orientare e accompagnare in tutti i percorsi ospedalieri il turista che soggiorna nella nostra città. Lo sportello sarà aperto al piano terra dell’ospedale di Chioggia e al Pronto Soccorso (giorni festivi e prefestivi). - BROCHURE VACANZE SICURE A tutti gli operatori turistici verrà distribuita una brochure con le informazioni principali per gestire una emergenza sanitaria. Diecimila copie – redatte in italiano e in inglese - con i servizi, i numeri di telefono e tutte le informazioni necessarie in caso di emergenza.
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Giugn 2012
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
PER LA PRIMA VOLTA A CHIOGGIA UN IMPIANTO DI PACEMAKER VESCICALE Dg Dal Ben: “Mettiamo in campo delle professionalità che elevano l’ospedale di Chioggia a eccellenza” QUANDO LA PREVENZIONE VIENE FATTA SUI BANCHI DI SCUOLA Iniziativa dell’Associazione Diabetici di Chioggia rivolta ai bambini delle quinte elementari e ai ragazzi delle seconde medie
Il dottor Giuseppe Tuccitto
Impiantato per la prima volta all’ospedale di Chioggia un pacemaker vescicale su una donna di 23 anni, originaria di Gorizia. Grazie all’intervento, eseguito qualche giorno fa con successo dal neo primario di Urologia Giuseppe Tuccitto, la signora potrà finalmente tornare ad urinare autonomamente. Cosa che non era più in grado di fare da due anni, a seguito di un parto naturale, durante il quale ha riportato delle lesioni neurologiche che non le hanno più permesso di urinare. Per questo motivo, la giovane mamma ha dovuto fino ad oggi rimuovere l’urina dalla vescica mediante il cateterismo che praticava lei stessa quattro volte al giorno. L’impianto di un pacemaker vescicale è una metodica che si pratica in Europa dal 1994 e in Italia dal 1996. Il dottor Tuccitto è stato tra i primi medici urologi in Italia a eseguire questo tipo di intervento che ancor oggi viene attuato in poche strutture ospedaliere. “La signora di Gorizia – ha spiegato il primario di Urologia – ha subito un intervento in day hospital, eseguito in anestesia locale. Nel dettaglio, alla signora è stato riposto un elettrodo quadripolare nella colonna vertebrale all’altezza del terzo forame sacrale, collegato ad uno stimolatore esterno. Per circa un mese la paziente verrà sottoposta a stimolazione elettrica e
potrà così valutare la sua capacità a riprendere una normale minzione. Quando la ripresa dell’atto minzionale sarà completata, lo stimolatore verrà staccato e, al suo posto, verrà riposto un stimolatore interno che ha le stesse caratteristiche del pacemaker cardiaco. La paziente potrà così riprendere a fare una vita normale”. Dal 50 al 60 % delle pazienti con queste problematiche hanno una buona risposta clinica al trattamento. “Oltre che per i casi di ritenzione urinaria – ha continuato Tuccitto - il pacemaker vescicale viene riposto anche in quei casi di donne affette da incontinenza urinaria da urgenza che non rispondono ad un trattamento con farmaci”. Attualmente le donne che soffrono di incontinenza urinaria sono un 10% (oltre i 70 anni tale percentuale sale al 30%) di cui un terzo soffre di incontinenza urinaria d’urgenza che si cura solo farmacologicamente e, in caso di fallimento, grazie all’impianto di un pacemaker”. Soddisfazione del direttore generale dell’Ulss 14. “Stiamo lavorando per restituire ai cittadini di Chioggia l’ospedale che meritano. Sono proprio interventi di questo tipo, realizzati grazie a professionisti del calibro del nuovo primario di Urologia – ha dichiarato Giuseppe Dal Ben – a elevare l’ospedale di Chioggia a eccellenza e a struttura di qualità”.
Quando la prevenzione viene fatta sui banchi di scuola. E’ quello che è successo col progetto “Scuola”, realizzato dall’Associazione Diabetici di Chioggia e presentato oggi nella sede della Direzione Generale dell’Ulss 14. Scopo dell’iniziativa è stato quello di educare alla prevenzione, sia i giovani che gli insegnanti degli Istituti coinvolti. “Ringrazio l’Associazione per il lavoro svolto”, ha esordito il Dg Giuseppe Dal Ben. “La sinergia tra Associazione e Servizio di Diabetologia dell’ospedale è una ricchezza che permette di sviluppare al meglio i nostri servizi”. “L’azione di prevenzione - ha concluso il Direttore - è fondamentale nella lotta al diabete: prima si agisce e meno probabilità si hanno di incorrere nel problema o comunque si acquisiscono gli strumenti giusti per arginarlo”. Il progetto ha interesso i bambini delle quinte elementari e i ragazzi delle seconde medie del territorio clodiense. “Siamo andati personalmente nelle scuole che hanno aderito all’iniziativa - ha spiegato la referente del progetto “Scuola” Manuela Bertaggia - abbiamo spiegato che cosa è il diabete e come si può convivere con questa malattia. Agli incontri hanno partecipato anche gli insegnanti, che talvolta si trovano in difficoltà nella gestione di un bambino diabetico. “Per rendere più facili le lezioni, ci siamo fatte aiutare da alcuni opuscoli redatti per l’occasione sotto forma di fumetto”. A Chioggia ci sono tremila diabetici (60 sono i diabetici di tipo 1, quello chiamato anche “giovanile”) e almeno un’altra metà che non sa di esserlo. Durante gli screening, infatti, su mille glicemie c’è un 2% dove il test risulta alterato, dove presumibilmente si nasconde un nuovo diabetico. L’ Associazione Diabetici di Chioggia è nata nel 1989 e da subito ha dato avvio ad un’intensa collaborazione col servizio ospedaliero. “Il nostro compito - ha spiegato la presidentessa Maria Marangon - è quello di educare il paziente all’autocontrollo in modo da allontanare il più possibile le complicanze. Inoltre ci impegnamo nella prevenzione insegnando al paziente il connubio tra corretta alimentazione, terapia e attività fisica”. Visto il successo dell’iniziativa, l’Associazione la ripeterà anche l’anno prossimo.
Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
Ulss 14 informa
le Specia le Specia
24 Cultura locale Percorsi serali nel centro storico Tra calli, campielli, chiese storiche, la proposta dell’associazione La Bricola
Che bella Chioggia... “effetto notte”
Spettacoli di fine anno
LA SFILATA A COLORI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PADOAN
Una passeggiata estiva tra cultura e tradizioni che dura da 17 anni
di Eugenio Ferrarese
XVII
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’ partita il primo martedì di luglio il primo appuntamento della XVII edizione di “Chioggia Effetto Notte”, percorsi serali nel centro storico tra cultura, folklore, tradizioni, qualche curiosità tra calli e campielli, che comprendono anche le chiese storiche della nostra città lagunare proposti dall’associazione culturale La Bricola. Fin dal suo esordio nel 1995 l’iniziativa, promossa con la collaborazione dell’amministrazione comunale, dell’Azienda di promozione turistica e della diocesi di Chioggia, ha subito raccolto grandi consensi e un interesse crescente che ha coinvolto non solo i turisti, ma anche gli stessi concittadini. I percorsi in notturna, che si terranno tutti i martedì di luglio e agosto, prevedono la visita, a rotazione, dell’interno delle chiese del centro storico: la Cattedrale, San Giacomo, San Domenico, la chiesa dei padri Filippini e la SS. Trinità. Partenza alle ore 21,15 dalla piazzetta Aldo e Dino Ballarin, nei pressi della chiesa di San Martino a Sottomarina; la passeggiata tra calli, chiese e campielli si conclude in centro a Chioggia alle ore 23,00 circa. A “Chioggia Effetto Notte” da tre anni è affiancata l’altra proposta dell’associazione La Bricola. “Giovedì? Ci vediamo al Museo” sempre nei mesi di luglio e agosto consentirà di visitare, anche in questo caso a rotazione, il museo civico, il museo diocesano di arte sacra, la Torre
Città di Chioggia Assessorato alla Cultura
chioggia effetto notte 2012 ViSiTA noTTuRnA AL CenTRo SToRiCo di ChioggiA
Fin dal suo esordio la proposta culturale ha raccolto consenso e un interesse crescente nei turisti ma anche negli stessi chioggiotti
A CurA dell’AssoCiAzione CulturAle “lA BriColA”
Giovedì?
le visite verranno effettuate dal 3 luglio al 28 agosto tutti i martedì. Per partecipare alla visita guidata, ritirare il “coupon” presso gli uffici dell’APT di Sottomarina entro le ore 13. on tuesdays a guided tour in english will be available for foreign tourists.
Per informazioni tel. 041.5500783 - 041.403984 (ore pasti) - www.sottomarina.net/effettonotte.htm
PeRCoRSi neLLA SToRiA e TRAdizi oni di ChioggiA
Ci vediamo al Museo!
di Sant’Andrea e il famoso orologio medievale, il museo Olivi. Il punto di incontro delle visite del giovedì sarà allo stendardo nei pressi del Palazzo Municipale di Chioggia sempre alle ore 21,15. La partecipazione a entrambe le iniziative è gratuita. Per le prenotazioni ci si può rivolgere – anche telefonicamente allo 041401068 - all’ufficio dell’Azienda di Promozione Turistica di Sottomarina dove si potrà ritirare il coupon entro le ore 13,00 di ogni martedì e di ogni giovedì. Visita guidata gratuita ai Musei del centro storico di Chioggia nei mesi di luglio e agosto 2012 - Solo su prenotazione (massimo 100 persone)
Ritrovo alle ore 21.15 allo stendardo nei pressi del Palazzo Municipale Per informazioni e prenotazioni: APT - Tel. 041401068 Associazione Culturale La Bricola - Tel. 041.5500783 - 041.403984 (ore pasti)
La nuova locandina di “Chioggia Effetto Notte” “Con questa iniziativa la nostra associazione – spiega Carla Sfriso, presidente dell’associazione La Bricola ha inteso fornire un servizio alla città. Molti, anche tra gli stessi concittadini, non conoscono la storia di Chioggia. Per noi è stato anche un modo per metterci in gioco con le persone, sia italiani che stranieri, ma anche una sfida per restare sempre aggiornati. Chioggia Effetto Notte ha favorito un diverso modo di offrire il nostro territorio con una attenzione a tutti gli aspetti che caratterizzano la nostra tradizione culturale, economica, sociale, artistica e religiosa. Un ringraziamento va anche sicuramente a quanti in queste ormai 17 edizioni ci hanno sostenuto, incoraggiato, aiutato.”
NEWS Tra viaggi e scrittura, gli incontri organizzati da Lucia Balboni
ETNICA ALLA RICERCA DI SPONSOR E SOSTENITORI PER CONTINUARE IL SUCCESSO
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ucia Balboni: insegnante, lettrice, viaggiatrice, e molto altro. Incontenibile sono la sua curiosità, la sua passione per tutto ciò che è “altro”, la sua voglia di viaggiare, anche con l’immaginazione. Per questo motivo ha dato vita alla rassegna Etnica. Cos’è Etnica? “E’ innanzitutto una scommessa”, sostiene Balboni “questa rassegna gratuita, promossa dalla biblioteca “Galilei” e iniziata nell’ottobre 2007, da quattro anni ogni mese incontra viaggiatori o scrittori di viaggio. Etnica mi ha permesso di coniugare due passioni : l’amore per i viaggi e quello per i libri. Lo scopo fondamentale per cui ho intrapreso quest’affascinante avventura è di smuovere, incontrare, ascoltare narratori che, per esigenza dello spirito, curiosità, impegno sociale, gettano ponti tra mondi lontani, relativizzando la cultura cui appartengono perché il viaggio rende consapevoli proprio di questo”. Perché, come ricorda anche la professoressa, oggi
siamo invasi dalle informazioni, vediamo e sentiamo tutto, ma non conosciamo alcunché; “facciamo esperienze virtuali di luoghi lontani, ma siamo sempre più chiusi e diffidenti nei confronti di ciò che è diverso” e questo è un nonsense inquietante. L’ultimo incontro promosso da Balboni ha avuto un enorme successo, al di là di ogni aspettativa. Ben oltre le quattrocentocinquanta persone che l’auditorium di Chioggia riesce a contenere, sono accorse per ascoltare una novantenne straordinaria: Margherita Hack. Perché proprio lei? “Margherita, generosa, arguta, umile come solo i grandi sanno essere, ha raccontato ad un pubblico da rock star episodi della sua vita vissuta con passione nel lavoro di ricerca scientifica e nell’impegno civile, sempre libera nelle idee, ribelle a soprusi e ingiustizie, insofferente alle imposizioni e alle mode, come racconta nel suo ultimo libro “Nove vite come i Gatti”. È una gran donna, e sapevo che
scegliendo lei avrei accontentato chi da sempre ci segue e non solo”. Ma qual è il futuro di tutto questo insieme di esperienze, interessi, cultura? “Se avremo fortuna, se il consenso di pubblico continuerà, se troveremo le risorse, Etnica riprenderà ad ottobre. Chi vuole essere informato sulle nostre iniziative può iscriversi alla mailing list, contattandoci a etnica1@gmail. com”. Ora il timore è che tutto questo possa venir meno. Se Etnica non riuscirà a trovare degli sponsor che continueranno a credere nella bontà di questa fantastica opportunità per il nostro territorio, Chioggia dovrà rinunciare a degli incontri unici che hanno fatto, e continuerebbero a fare, invidia alle maggiori città venete e non solo. Possiamo davvero correre questo rischio? Francesca De Luca
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olori ed emozioni al teatro don Bosco di Chioggia con i bambini della Scuola dell’Infanzia “Padoan” che hanno preparato “La sfilata dei colori”. Come sempre i giovanissimi allievi sanno stupire con il loro entusiasmo e i loro sorrisi, con i continui saluti alle mamme e papà presenti, con quella spontaneità che solo i più piccoli riescono a manifestare. Per tutti coloro che hanno collaborato a realizzare questo spettacolo presentato il 18 maggio sul palco del teatro dei padri Salesiani è stata un’esperienza frizzante. I bambini hanno dimostrato di sapersi ben destreggiare utilizzando tutti gli strumenti scenici messi a loro disposizione o inventati proprio per l’occasione. Un divertimento che ha ‘contagiato’ le insegnanti per sperimentare e conoscere le grandi opere d’arte, un abbraccio fra colori, musica, arte, danza e poesia, uniti insieme dalla spontaneità e dall’impegno dei bambini. Per tutti lo spettacolo non è solo un punto di arrivo, ma una delle tappe del percorso dell’anno scolastico che poi proseguirà anche in futuro. E.F.
Poesia
RANZATO CON LA SUA “PER NON DIMENTICARE” CONQUISTA NIZZA
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ncora un’ altra grande soddisfazione artistica per il poeta chioggiotto Renzo Ranzato Varisco : la sua poesia “Per non dimenticare“ è ora esposta al museo di Nizza nell’area riservata al “Centro di documentazione e di ricerca sulla resistenza e deportazione“. Varisco l’ha composta nel 2003 e già era stata premiata al Premio nazionale di poesia “Fanfulla da Lodi 2004 “, pubblicata su Antologia, recensita da “Les Dons” prestigiosa pubblicazione francese e recentemente pubblicamente elogiata dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Tradotta in francese ha ottenuto a marzo, nel giro di soli due mesi, gli elogi e i requisiti per restare perennemente esposta nel museo e impressa nella memoria mondiale. Marco Lanza
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Cultura locale 25 Teatro Le classi della scuola primaria Gregorutti hanno portato in scena al Don Bosco
Hercules, il mito raccontato dagli alunni Il grande mistero della vita - la nascita, il dolore, la morte, la gioia, lo scorrere del tempo - affrontato dai piccoli studenti con entusiasmo di Eugenio Ferrarese
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a nascita, la morte, il dolore, la gioia e lo scorrere del tempo, dei ed eroi, creature fantastiche mortali ed immortali racchiuse nel mito per consentire all’uomo di spiegare il mistero della vita in tutti i suoi molteplici ed anche misteriosi aspetti. La storia di Hercules è stata rappresentata il 15 e 16 maggio al Teatro Don Bosco dalle classi della scuola primaria Gregorutti dell’Istituto Comprensivo Chioggia I. Hercules, figlio di Zeus ed Era diventa mortale per colpa di Ade, il dio dell’oltretomba. Gli atti eroici e l’amore per la giovane Megara consentiranno ad Hercules dopo molte fatiche di sconfiggere Ade. Gli alunni della primaria Gregorutti in questa rappresentazione del famoso mito hanno saputo trasmettere passione ed entusiasmo evidenziando una capacità corale nell’azione e nella recitazione ben sostenuti dalle capacità e dall’esperienza della regista Franca Ardizzon, dalle coreografie curate da Francesca Serafini, dalle scenografie realizzate da Paolo Doria e dalla direzione musicale di Stefania Daniele. Il dirigente scolastico Erminio Boscolo Bibi ha ringraziato gli insegnanti della scuola che continuano a credere con passione a questa attività e ai genitori sempre pronti a collaborare; il ringraziamento è stato esteso anche al Credito Cooperativo di Piove di Sacco che ha sostenuto economicamente il progetto, il Comune di Chioggia rappresentato dall’assessore alla Pubblica istruzione Silvia Vianello e tutti gli sponsor privati, senza i quali non sarebbe stata possibile la
Gli “attori” sul palco e in primo piano il dirigente scolastico Erminio Boscolo Bibi rappresentazione dello spettacolo. Ringraziamenti sono stati anche indirizzati ad ArteVen per la presenza e la stima mostrata a questa attività teatrale che da molti anni coinvolge la scuola Gregorutti. I fondi raccolti alla fine della serata sono stati devoluti all’Associazione Muraless per condividere il progetto che prevede nel nostro territorio il consolidarsi di una esperienza di accoglienza e solidarietà familiare per bambini e ragazzi.
NEWS Il prossimo 8 luglio appuntamento all’Hotel Ambasciatori di Sottomarina
IGNAZIO SILONE TRA PITTURA E POESIA, CONTINUANO CON SUCCESSO LE SERATE CULTURALI
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gnazio Silone tra pittura e poesia. Stanno continuando con enorme successo di pubblico le presentazioni delle mostre di pittura organizzate dal Circolo culturale Silone di Chioggia. Dopo l’apprezzata iniziativa organizzata in collaborazione con l’associazione “Progetto L’imprenditoredonna oggi “ di Padova e svolta mecenate ad Abano Terme, l’8 luglio sarà Luciano la volta della promozione anche Boscolo Cucco di cibi e musica all’ interno della terrazza panoramica dell’Hotel Ambasciatori di Sottomarina. In questa occasione la poesia e la pittura si coniugheranno con musica e alimentazione allo scopo di promuovere sempre più il territorio veneto e Chioggia. Ad Abano protagonisti principali sono stati Silvana Maddalosso e Ruggero Pieruz con la loro personale di pittura; i poeti che si sono cimentati sul tema dell’alimentazione sono stati ben 13 ad iniziare dall’apprezzato Renzo Ranzato Varisco per continuare con l’assessore provinciale Lucio Gianni, Anna Artmann, Alfredo Barbieri, Giorgio Bolla, Maria Paola Giraldo, Maurizio Masiero, Mery Nordio, Angelo Padoan, Giorgia Pollastri, Anna Sambo, Nella Talamini, Marisa Terranova. Significative le romanze cantate dal tenore Antonio Cervato. La serata, organizzata da Giancarlo Fuolega, ha previsto anche la consegna da parte dell’imprenditoremecenate Luciano Boscolo Cucco di alcuni libri sulle “tolele“ di Chioggia agli illustri ospiti presenti tra i quali il dottor Angelo Frascati, segretario dell’ associazione medici di base e Mara Bertini, presidente del progetto “ Donna oggi “. Marco Lanza
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SPORT in PRIMO PIANO
Triathlon Dopo l’Ironman a Pesaro gli atleti di Chioggia, sempre di più, si preparano all’appuntamento del 30 settembre
A Barcellona la fatica raddoppia di Marta Boscolo
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i ritorno da Pescara, dove hanno disputato l’Ironman 70.3, i sedici atleti dell’Ads Delfino Triathlon si preparano ora per la sfida del prossimo 30 settembre a Barcellona. I quasi due chilometri di nuoto, 90 di bici e 21 di corsa con i quali si sono confrontati nella città abruzzese, si moltiplicheranno per due in Spagna, dove li attendono 3,8 km di nuoto, 180 km di bici, 42 km di corsa. “L’anno scorso quindici di noi sono arrivati al traguardo nell’Iroman 70.3 a Walchsee (Austria). Quest’anno la sfida si complica. Al manipolo storico di sei Ironman, se ne sono aggiunti altri dieci che hanno portato a termine la distanza, nell’immaginario di tutti, più complicata – commenta Angelo Boscolo Todaro, atleta dell’Ads Delfino Triathlon - L’Ironman è forse l’unica disciplina sportiva dove la prestazione passa in secondo piano: la vittoria è arrivare alla conclusione del percorso”. Lo spirito di squadra, cresciuta negli ultimi anni con sempre maggiore entusiasmo, ha coinvolto sempre più atleti, tra i venti e i quasi sessant’anni, e anche un certo numero di donne. Sono circa novanta oggi gli iscritti all’associazione, che si ritrovano spesso per gli allenamenti settimanali di nuoto e le uscite in bicicletta
Il gruppo degli atleti di Chioggia e di corsa. E l’incoraggiamento reciproco ha portato a una crescente partecipazione a gare impegnative come l’Ironman. Nel 2011 la società Ads Delfino Triathlon, grazie ai piazzamenti di alcuni atleti e alla massiccia partecipazione alle gare di circuito nazionale, ha raggiunto il trentacinquesimo posto su 267 società in Italia.
Oltre alla partecipazione alle gare, l’associazione anche quest’anno si impegnerà a realizzare una nuova competizione in città. A settembre Chioggia sarà tappa di una nuova gara rank inserita nel circuito della Federazione Italiana Triathlon, la dodicesima edizione ininterrotta dal 2001.
“La competizione ha negli anni raccolto i consensi e gli apprezzamenti degli atleti italiani e non solo, che hanno reso l’evento di Sottomarina una della dieci gare più frequentate d’Italia – commenta l’assessore allo Sport, Narciso Girotto – Lo sport crea attrattiva e aiuta a dare visibilità al territorio. Il triathlon a Chioggia favorisce una appendice sportiva e turistica settembrina, rispetto alla consolidata stagione estiva”. Il triathlon sprint che si compete a settembre a Sottomarina, è diventato uno dei più apprezzati in nord Italia e attira ormai anche trecento iscritti, spesso con famiglia a seguito. “Si tratta quasi sempre di atleti provenienti da altri sport come la corsa, il nuoto o la bici che un po’ per sfida un po’ per curiosità si avvicinano alla multidisciplina e trovano in questo meraviglioso sport una occasione per tenersi in forma, per coltivare relazioni con chi condivide la stessa passione, per fare gruppo in maniera sana – rileva il portavoce della società, Paolo Albiero - Abbiamo voluto dare anche un’impronta sociale alla gara, grazie alla collaborazione con l’associazione Il Sorriso e la Speranza”.
La scuola che scende in campo
GLI STUDENTI DEL RIGHI GRANDI SPORTIVI: OTTENGONO OTTIME AFFERMAZIONI IN VARIE SPECIALITÀ
I
ncetta di premi per gli studenti del Righi di Chioggia. Nel corso dell’anno scolastico i ragazzi dell’Istituto tecnico hanno arricchito il medagliere, salendo sui gradini più alti del podio in varie specialità. Secondo posto per Mattia Boscolo Nale, Mattia Tiozzo Compini e per Riccardo Boscolo Gioachina (riserva) nel beach volley studentesco nazionale. I tre studenti, accompagnati dalla professoressa Isabella Sandonà, dopo aver vinto il 10 maggio a Jesolo la finale regionale, targata tutta “Righi” contro i compagni, si sono battuti nella fase nazionale rappresentando il Veneto ai giochi sportivi studenteschi di Lignano Sabbiadoro dal 28 al 30 maggio. Solo la squadra sarda, già campione nel 2011, ha fermato l’ascesa dei chioggiotti che sono riusciti a conquistare dopo una competizione al cardiopalma la medaglia d’argento. La pallavolo ha dato ulteriori successi al Righi. A conquistare il titolo provinciale è stata la squadra composta dagli studenti Alessandro Busatto, Mattia Lanza, Davide Scuttari, Gianluca Ciriello, Nicola Marella, Nicola Nordio, Mattia Boscolo, Mattia Tiozzo, Riccardo Boscolo, Filippo Boscolo e Paolo Boscolo Buleghin. Nel palmares dell’Itis di Chioggia anche i titoli conquistati nell’atletica leggera.
Nelle gare provinciali nella disciplina del getto del peso, Nicola Marella è salito sul primo gradino del podio e Andrea Perazzolo ha conquistato il terzo posto nel lancio del disco. Medaglia di bronzo anche per Riccardo Gioachina nella corsa ad ostacoli, mentre hanno sfiorato di un soffio il podio Paolo Boscolo Buleghin nei 100 metri piani e i ragazzi della staffetta 4x100. Piazzamenti complessivamente più che buoni, visto che hanno permesso alla squadra di
Beach volley, pallavolo, atletica leggera: l’istituto tecnico arricchisce il medagliere atletica di classificarsi al quarto posto a livello provinciale. Gli studenti del Righi se la sono cavata bene anche con i remi. Alla trentaduesima edizione della regata interistituti di voga alla veneta, lo scorso 26 maggio a Venezia, l’equipaggio al debutto, composto da Teresa Galanti, Fabio Busetto, Andrea Giacomini, Andrea Perazzolo, Mattia Vianello, Simone Giada e Nicola Ballarin, è riuscito a raggiungere il quarto posto in classifica nella categoria caorline. Giovanna Bellemo
Sport 27 Caritas I numeri e le valutazioni della Fondazione Zancan confermano il fenomeno
La povertà si fa sentire anche nel ricco Veneto di Stefano Bellemo
Dal 18 al 20 maggio il circuito Volvo Cup Melges 24
Enrico Zennaro a Venezia
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sentati in acqua determinati a fare meglio dei nostri diretti avversari. Nonostante gli sforzi profusi, a impedirci di conquistare il successo è stato il gioco degli scarti: sia Maidollis che Blu Moon hanno infatti scartato risultati ben peggiori del nostro e ci hanno anticipato in classifica generale. Va comunque sottolineato che la regola dello scarto non è certo una novità, quindi va benissimo così: alla fine ha vinto il migliore. Siamo comunque felicissimi della nostra prestazione in quanto la velocità, sia di bolina che di poppa, non ci è mai mancata. Le partenze ci vengono sempre meglio e il morale del nostro equipaggio segna i massimi livelli. Ringrazio ancora chi crede in me e sostiene il mio impegno: Chioggia Yacht Group, Darsena Sporting Club le Saline e Aspo (Azienda Speciale per il Porto di Chioggia) “.
NEWS Calcio Giovanissimi. Trofeo “Città di Solesino”
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emmeno il tempo di prendere confidenza con la nuova stagione, che il calendario agonistico ha messo il velista di Chioggia Enrico Zennaro davanti a uno degli appuntamenti più importanti dell’anno e, più in generale, della sua carriera. Il talentuoso velista italiano è stato infatti tra i protagonisti dell’America’s Cup World Series di Venezia: Zennaro, profondo conoscitore della laguna veneta e delle sua insidie tattiche, è stato scelto da Emirates Team New Zealand come esperto locale. Un incarico di assoluto prestigio, specie perché richiesto dal team che meglio di tutti ha saputo ergersi a protagonista degli ultimi vent’anni di America’s Cup. Una compagine che può contare su alcuni tra i velisti più blasonati, come il CEO Grant Dalton, il coach Rod Davis, lo skipper Dean Barker e il tattico Ray Davies, e che in passato ha annoverato vere e proprie leggende della vela come Sir Peter Blake, Russell Coutts e Brad Butterworth. La collaborazione è nata dal rapporto di stima professionale instauratosi con il tattico kiwi, Ray Davies. “Ho conosciuto Ray in occasione del Mondiale Melges 32 del 2009 e ho navigato con lui anche a Santo Domingo, durante il Mondiale Farr 40 del 2010 - spiega Enrico Zennaro - Siamo andati subito d’accordo ed è nata una bella amicizia. Quando un anno fa si è iniziato a parlare di una tappa veneziana delle America’s Cup World Series, Ray mi ha chiamato per chiedermi se potevo collaborare con Emirates Team New Zealand”. Zennaro, che durante le regate ha rivestito il ruolo di “consigliere” a bordo del gommone di Grant Dalton e Rod Davis, grande specialista di match race e già allenatore di Luna Rossa: “È stato bello ‘vivere da kiwi’ per qualche giorno: confrontarsi e collaborare con i grandi campioni dello sport è un insegnamento più che valido, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista umano”. E archiviata l’esperienza con Emirates Team New Zealand, Enrico Zennaro è tornato ad essere protagonista del circuito Volvo Cup Melges 24. Al timone di Little Wing dell’armatore milanese Maurizio Loberto, il velista chioggiotto è salito sul podio della terza tappa, andata in scena dal 18 al 20 maggio nelle acque della Marina di Scarlino. Una frazione vinta a sorpresa da Maidollis di Gianluca Perego e del timoniere Giovanni Pizzatti, con Blu Moon di Franco Rossini e Flavio Favini al secondo posto, a pari punti con l’equipaggio di Zennaro e del tattico Branko Brcin, finito terzo in virtù dei parziali peggiori. “E’ stata una tappa non facile per via delle condizioni meteo che hanno caratterizzato i tre giorni di regata - spiega Enrico Zennaro, che aggiunge - Abbiamo regatato con vento leggero e talvolta anche sotto la pioggia, come avvenuto domenica, quando, vista la situazione di classifica, ci siamo pre-
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Nell’area dell’ex fabbrica di ghiaccio verrà realizzato il nuovo complesso residenziale denominato LA CORTE DI VIGO, è stato concepito per diventare il nuovo punto di riferimento nel comune di Chioggia. Offrire a Chioggia un progetto architettonico che potesse lasciare un segno nella città: è questo lo spirito che la società realizzatrice, nella progettazione di questo complesso residenziale, renderà Chioggia una destinazione privilegiata per chiunque volesse risiedere.Nell’ambito di un programma di riqualificazione ambientale, il centro storico di Chioggia aspira ad aumentare la qualità dell’offerta residenziale, sviluppando nuovi palazzi e aprendo nuovi spazi sulla laguna di Venezia. Nella progettazione si è cercato di creare un nuovo concetto di spazio dove vivere il tempo libero e le vacanze, utilizzando la dimensione umana come unità di misura, che farà di Chioggia un centro turistico d’avanguardia.All’interno dell’area di mq. 2.000 verranno costruite unità abitative completamente a contatto con la laguna, dotate di garage e dei servizi più moderni, con la possibilità di avere il posto barca privato.
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ncora una volta è un chioggiotto ad alzare al cielo il trofeo di capocannoniere al Torneo NazioLa premiazione del nale “Città di Socapocannoniere lesino“ riservato Alex Boscolo Sale alla categoria giovanissimi. L’anno scorso fu Nicola Nordio, con la maglia del Noventa, a primeggiare con 8 gol realizzati. Quest’anno, nonostante la notevolissima concorrenza degli attaccanti del Padova, Cittadella, Vicenza, Spal, Ravenna e altre 26 società, è stato Alex Boscolo Sale a trionfare sempre realizzando 8 gol e sempre vestendo la maglia del Noventa. Il trofeo “Città di Solesino“ è arrivato all’undicesima edizione e da tutti è definito la “Champions League“ del calcio giovanile; notevole è stata la soddisfazione dell’attaccante di Sottomarina visto che la sua compagine, il Noventa, è stata eliminata ai quarti di finale ad opera del Ravenna precludendogli la possibilità di giocare altri due incontri; ugualmente però sono state sufficienti per mantenersi ai vertici della graduatoria le doppiette contro Rosà ed Athesis, il gol contro il Cittadella e la successiva tripletta contro l’Union ArzignanoChiampo. Ciliegina finale, a conclusione della manifestazione, la notizia ufficiale che il prossimo anno Alex Boscolo Sale vestirà la maglia del Cittadella nel campionato Nazionale Giovanissimi: un altro chioggiotto che ha il compito di onorare il nome di Chioggia a Marco Lanza livello nazionale!
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
“Vacanze sicure” Il Progetto dell’Ulss 14 insieme con Comune, associazioni di categoria e Regione Veneto
Sanità a misura di turista nelle spiagge di Chioggia
Tre ambulatori nel litorale per le emergenze, un quoad (in zona Diga) per interventi di primo soccorso, potenziamento dei serivizi e accesso ad hoc in ospedale riservato ai turisti: alcuni dei punti qualificanti del Piano di Ornella Jovane
U
na offerta sanitaria efficace e rapida ai turisti che spiaggia, ambulatori attrezzati per il primo soccorso - in scelgono Chioggia e le sue spiagge per la villeg- zona Diga dotati di un quoad per velocizzare e ottimizgiatura. E’ l’obiettivo che si propone il progetto, zare gli interventi - ma anche per medicazioni e per non a caso battezzato “Vacanze sicure”, messo a punto il controllo della pressione arteriosa, posti in posizioni dall’Ulss 14, grazie al contributo della Regione Veneto strategiche lungo il litorale. Essi si trovano all’altezza e alla stretta collaborazione del Comune di Chioggia e dei Bagni Clodia, Granso Stanco e zona Diga ai quali si aggiunge il presidio di Isola Verde. delle associazioni di categoria. Altro obiettivo del progetto - è sempre il direttore Si tratta di una serie di azioni e servizi - attivati generale ad illustrarne le poa giugno fino al prossimo 15 settenzialità - è quello di fornire tembre - volti a rendere efficiente Attivo uno sportello e consona alle esigenze dei vil- per aiutare i villeggianti al turista un percorso ad hoc di accesso alla struttura ospedalieleggianti la sanità locale. Proprio ad orientarsi e un ra, diversificato da quello dell’unei mesi estivi in cui il bacino servizio di traduzione tenza locale. In questo modo se d’utenza cresce smisuratamente, per gli stranieri ne facilita l’accesso, la fruibilità, passando dalla popolazione residente - circa 53mila abitanti - a oltre 300mila persone. garantendo tempi contenuti e risposte efficienti nell’eroNon solo. In questi mesi si ampliano le necessità e si gazione dei servizi. Il tutto senza ostacolare la normale attività sanitaria destinata alla popolazione del posto. diversificano le richieste. Da qui l’attivazione dell’ambulatorio medico e inIl Piano sviluppa le sue risposte in due direzioni. “Innanzitutto - spiega il direttore generale dell’Ulss 14 fermieristico per il turista - assoluta novità dell’estate Giuseppe Dal Ben - portando la sanità fuori dall’ospe- 2012 - situato accanto al Pronto soccorso, cui si agdale, sul territorio per agevolare gli utenti”. giunge anche la segnaletica orizzontale nelle strutture In questo ambito si collocano i tre “Punti salute” in ospedaliere per indirizzare meglio gli utenti in villeg-
giatura che non conoscono bene le strutture. Risponde a questa esigenza anche lo sportello attivato al piano terra dell’ospedale di Chioggia e al Pronto soccorso nei giorni festivi e prefestivi, proprio allo scopo di aiutare i turisti ad orientarsi con più facilità. Il potenziamento di alcuni servizi ospedalieri come Dialisi, Diabetologia, Laboratorio e Cardiologia, nella fondata previsione di un maggior utilizzo durante l’estate, rappresenta un altro dei punti qualificanti del progetto “Vacanze sicure”. Così come lo è il servizio di interpretariato e traduzione multilingue dedicato prevalentemente all’area Urgenza ed emergenza ma anche per sostenere i turisti stranieri nelle pratiche di tipo amministrativo-contabile. Numerose le professionalità coinvolte nel progetto cui hanno in particolare lavorato il primario del Pronto soccorso Andrea Tiozzo e il responsabile del Dipartimento di prevenzione Massimo Boscolo Nata. Compiaciuto è il commento del sindaco Giusepppe Casson che ha elogiato in particolare lo spirito di collaborazione fra enti e associazioni di categoria grazie al quale è stato possibile realizzare questo ambizioso e valido progetto consentendo a Chioggia di presentarsi sul mercato turistico con un’offerta ancora più allettante.
In alto uno dei Punti salute situati in spiaggia. Sotto simulazione di un intervento di primo soccorso in spiaggia con il quoad Dello stesso tono le osservazioni dei consiglieri regionali “chioggiotti” Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin. Quest’ultimo ha osservato: “Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca ai turisti decidere per le nostre spiagge, belle e sicure”. Il riferimento è alla psicosi da terremoto che ha provocato non poche disdette anche in Veneto, senza contare gli effetti della crisi...
PSICOSI DA TERREMOTO L’APPELLO DI ZAIA AI TURISTI STRANIERI: “LE NOSTRE SPIAGGE SONO SICURE” dell’Alto Adriatico, molto preoccupati dopo le disdette di prenotazioni di turisti stranieri, per lo più tedeschi e austriaci, svizzeri, olandesi e belgi, persino francesi. Confturismo e Federalberghi hanno, dunque, chiesto anche agli amministratori regionali di rassicurare i turisti provenienti d’oltralpe. Un invito subito colto. Di qui l’iniziativa condivisa volta a garantire la sicurezza di una vacanza serena e la qualità offerta dal sistema turistico delle coste nell’Alto Adriatico.
“Nei mesi scorsi - sono le parole di Vasco Errani alcuni territori italiani sono stati toccati da terribili eventi, ma le nostre coste non sono state coinvolte e sono, come sempre, ben attrezzate e pronte a ospitare tutti coloro che, dall’Italia e dall’estero, vorranno trascorrere qui le loro vacanze”. “Rivolgiamo - ha incalzato il presidente veneto Luca Zaia - un appello ai nostri ospiti stranieri affinché continuino a visitarci per evitare una ingiusta penalizza-
zione, che aggiungerebbe danno a danno. Il turismo è una tra le principali industrie dell’Alto Adriatico e incide per svariati punti sugli indicatori economici. Il modo migliore per aiutare chi oggi soffre è di scegliere le nostre località per le proprie vacanze, certi di trovare qui un ambiente sicuro e ospitale. Come sempre”. O.J.
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cegliete ancora le spiagge dell’Alto Adriatico. Sono ospitali e sicure”. E’ l’appello congiunto che i tre governatori di Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia - rispettivamente Luca Zaia, Vasco Errani e Renzo Tondo - hanno rivolto ai turisti stranieri per rassicurarli a seguito della psicosi che si è diffusa a seguito del sisma che ha colpito il nord Italia. Una iniziativa che vuole in qualche modo rispondere alle sollecitazioni degli operatori turistici
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Spazi aperti 29 3 Eventi Tanti appuntamenti con il divertimento in provincia di Venezia
Musica, feste in piazza, parte l’estate Nel capoluogo il Redentore il 14 luglio, notti bianche nel miranese, sagra del pesce a Chioggia, festival del rock a Salzano, “Estate lungo il Naviglio” a Fiesso di Alessandro Abbadir
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arte l’estate e la voglia di far festa all’aperto, magari in piazza nei vari locali delle “movide paesane”, o anche nei tanti appuntamenti rappresentati da sagre, eventi culturali manifestazioni musicali, “notti bianche”. A Venezia l’appuntamento tradizionale è per metà luglio (il 14) con la notte del Redentore e i tradizionali “foghi” in laguna. A parte la città lagunare che come ogni anno ospiterà decine di migliaia di turisti per l’occasione, anche da altre parti della provincia le occasioni per divertirsi, occupare una serata in modo originale e divertente non mancheranno. Spinea aderirà all’appuntamento delle “Notti Bianche del Miranese”: negozi aperti, concerti e attrazioni di ogni tipo porteranno un clima di festa il 7 luglio. Notti bianche nel comune di Martellago il 21 luglio a Olmo e si concluderà, come da tradizione, nel capoluogo il 28 luglio. Come sempre negozi aperti fino tarda notte di sabato. A Mirano ci sarà il Summer Festival, organizzato dall’associazione Volare nel piazzale degli impianti sportivi. L’evento quest’anno si svolgerà dal 6 al 23 luglio, allungando così la durata della manifestazione. Ci saranno concerti le migliori tribute band ufficiali italiane dei più importanti artisti di fama nazionale ed internazionale, dai
Negramaro a Vasco Rossi, dai Queen ai Pink Floyd. Ma anche le selezioni di Miss Italia, il concorso Miss e Mister Summer Festival, il cabaret con i beniamini di casa, Carlo e Giorgio. Quest’anno il Mirano Summer Festival ospita anche un concorso musicale, il Coorsal Music Summer Contest, che offre agli artisti emergenti un vero trampolino di lancio per entrare nel mondo della musica, con in palio una produzione discografica curata nei minimi particolari. A Salzano da venerdì 20 a domenica 22 luglio si terrà il “Salzano Rock Show”, terza edizione della manifestazione locale organizzata dall’Associazione Tosi De Salsan voluta da Alessio Mazzocco. Chioggia diventerà “capitale” del jazz con l’arrivo del Summer Jazz Workshop, il seminario internazionale di didattica jazz organizzato da Veneto Jazz per avvicinare sempre più pubblico alla musica jazz, a cominciare dai bambini. E’ in programma dal 15 al 22 luglio, negli spazi della scuola elementare G. Marchetti, si svolgerà secondo una nuova formula di otto giorni di full immersion, con lezioni giornaliere, sabato e domenica inclusi e esibizioni finali. In luglio a Chioggia è prevista da venerdì 13 a domenica 22 la tradizionale “Sagra del pesce” che si svolgerà, lungo Corso del Popolo.
Una sagra paesana E’ la 75esima edizione di questa storica festa dedicata ai prodotti del mare Adriatico. Dieci giorni dedicati alla gastronomia locale con un ricco calendario di spettacoli, mostre e appuntamenti culturali. In Riviera musica, danza, teatro sulle sponde del Naviglio con la rassegna “Estate Fiessese sul Naviglio”, che fino al 27 luglio porterà particolarissime occasioni di incontro e di divertimento, proposte artistiche dal teatro di strada alla danza urbana, dal teatro brillante al grande concerto. Nel Veneto orientale a Musile va ricordata il 20 luglio la pedalata ecologica “Notte da Lupi”.
NEWS A Marghera fino al 26 agosto
ECCO IL VILLAGE 2012
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’ partito il “Village” nel parco Panorama a Marghera: l’evento è organizzato dall’omonima associazione culturale che propone spettacoli fino a domenica 26 agosto. La manifestazione si intitola: “una festa che …è la fine del mondo” ispirata alla profezia dei Maya che prevede la fine del mondo il 21 dicembre 2012 . E’ alla quattordicesima edizione. Non mancheranno le bancarelle etniche e gli stand gastronomici. Gli spettacoli iniziano alle 21 a ingresso libero; le aree ristorante e i mercatini aprono alle ore 19. Giorni di chiusura: lunedì 2 e 30 luglio. Martedì 3 Ska-j Venice Ska Jazz “Cielo! Mio marito! 10 anni con gli Ska-J”; il 4 “Marghera Salsera” e poi il 5 “Balla che ti passa”; il 6 “Country Nights”, il Alex Masi e Hard Revue. Il 9 Herman Medrano e Groovy Monkeys rap nostrano; martedì 10 Joyful Gospel Group Gospel e Spiritual; 11 “Marghera Salsera”. Venerdì 13 “Country Nights”; sabato 14 Redentore in jazz; e lunedì 16 gruppo tributo a Vasco Rossi: Fronte del Vasco. Martedì 17 Magical Mystery Orchestra; il 18 “Marghera Salsera” e giovedì 19 “Serata Swing!”. Il 23 Dusk E-Band. Martedì 24 “L’Italia è uno stivale da ballo” Domo Emigrantes musiche del sud Italia e il 25 “Marghera Salsera”. Il 31, “La mente di Tetsuya” con le sigle dei cartoni animati giapponesi. A.A.
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30 Mondo scuola
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La manifestazione raccontata dalla V A della scuola elementare N. Saurio di Maerne Il 27 maggio scorso la 17esima edizione
Una “Passeggiata ecologica” da record Gli alunni della V A della scuola primaria Nazario Sauro di Maerne, quest’anno si sono cimentati con il testo giornalistico nelle sue varie sfaccettature. Alla fine di un percorso hanno prodotto un giornalino e da esso hanno estratto questo articolo di cronaca che ospitiamo volentieri nel nostro giornale.
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l 27 maggio scorso si è svolta la Passeggiata ecologica al Parco Laghetti di Martellago, promossa dal Comitato Genitori degli istituti comprensivi Goldoni e Matteotti. Verso le 10.45, dopo i discorsi delle autorità, i partecipanti hanno cominciato a camminare, seguendo un percorso di 4,5 chilometri, 2,5 per i più piccoli. Quest’anno era la diciassettesima edizione e hanno partecipato più di 1500 persone, un record per la manifestazione che quest’anno era dedicata ai temi ambientali, in particolar modo alle energie ecosostenibili. Molte le associazioni di volontariato che, con i loro gazebo, erano presenti, tra queste Libera, l’associazione di Don Ciotti contro le mafie. Alle 12.30 ci sono state le premiazioni. Per le scuole più numerose è stata premiata la materna statale e la paritaria Virtus et Labor, entrambe di Martellago, la scuola elementare di Olmo e le medie di Maerne.
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Ragazzi premiati con iPhone
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Oltre 1500 partecipanti alla manifestazione di Martellago, quest’anno dedicata ai temi ambientali Per le classi più numerose invece il premio è stato assegnato alle materne sezione Blu della comunale di Martellago, la terza B delle elementari di Martellago, la prima C delle medie di Maerne.Poi c’è stato il pranzo. Nel pomeriggio ci sono state molte attrazioni: orientiring, i cavalli, spettacoli, laboratori e gara fotografica. Alla fine i partecipanti sono stati entusiasti: un’esperienza divertente - raccontano alcuni - e veramente bella. Il ricavato dall’iniziativa servirà a finanziare alcuni progetti didattici delle scuole del territorio.
Concorsi scolastici
La passeggiata ecologica: l’arrivo e la premiazione nel grande prato dei Laghetti
l concorso scolastico? Ora premiano i ragazzi con l’iPhone. E’ giunto alla seconda edizione il concorso artistico-creativo organizzato dalla municipalizzata di Jesolo Jtaca S.r.l dal titolo “Sapere è Potere”. Le opere (pittoriche e scultoree) giunte alla commissione giudicatrice dai ragazzi, di età compresa tra i 9 e i 13 anni, sono state 65 e le vincitrici dei sei iPhone promesse sono tutte alunne della media “Michelangelo” di Jesolo. Le opere vincitrici saranno pubblicizzate sugli scuolabus di Jtaca e pubblicate sul sito www.faceschool.it. La decisione di premiare con un iPhone però è stata ritenuta da qualche insegnante e genitore nel Veneto Orientale non del tutto educativa. Intanto si è concluso con il progetto sperimentale “Il Bello e la Musica” promosso da febbraio a giugno, dall’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Venezia con il Ministero dell’Istruzione, assieme alla Provincia, al Comune e alle associazioni musicali con l’aiuto di insegnanti e volontari. L’iniziativa ha inteso promuovere il benessere dello studente a scuola, attraverso varie attività legate alla musica, anche con il sostegno della musicoterapia didattica, un’idea nuova e non convenzionale. Sono stati coinvolti 750 studenti che hanno realizzato oltre 100 incontri e 10 concerti pubblici. A.A.
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Musica Il giornalista-editore cavarzerano coltiva un insolito hobby
Graziano Edi Corazza, il collezionista di... concerti Lo scorso 12 giugno ad Adria ha toccato quota 1000. Il primo live fu a Contarina nel 1979 di Melania Ruggini
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’è chi colleziona auto, chi scarpe, chi quadri, chi farfalle e chi, come Graziano Edi Corazza, cavarzerano doc, conteggia i concerti a cui ha partecipato. Il traguardo è già alto e si attesta sui 1000 concerti, il primo assistito in terra polesana, il millesimo ad Adria. Sorride Graziano, giornalista di EcoVeneto, nel suo studio pieno di foto e biglietti attaccati alle pareti. “Il primo concerto è stato nel 1979: sul palco del Milleluci di Contarina c’era Ivano Fossati; era il tour della ‘Banda suona il rock’. L’ultimo, quello con il numero tondo, ossia mille, è stato Il Generale, cantastorie del reggae italiano, allo Scirocco di Adria, il 2 giugno 2012”. Nel mentre ce ne sono molti altri, dei quali Edi conserva foto, biglietti, autografi. “Non sono il primo che lo fa. La mia non è una corsa ad un record anche perché conosco
Mario Luzzatto Fegiz del Corriere, Giò Alajmo del Gazzettino, Gino Castaldo di Repubblica, che sono attorno ai tremila concerti! Ma è bello ricordare i miei, parlarne con altri e dire ‘anch’io c’ero’ ‘’. Il suo gruppo italiano preferito è la Premiata Forneria Marconi; quello inglese i King Crimson; quello americano i Jefferson Airplane. ”I gruppi preferiti appartengono sempre ad esperienze uditive provate tra i 10 ed i 20 anni” spiega Edi, che poi riflette sul più emozionante live-show cui ha assistito in prima fila, quello degli U2 ad Assago, nel 1991, a cui seguono i Pink Floyd a Modena nel 1994, i Rolling Stones in Austria nel 1995. “Poi ci sono quelli prettamente fisici, come i Ramones o i Sonic Youth a Reggio Emilia. Ma ce ne sono alcuni che definisco storici: I Velvet Underground nel 1993 a Bologna, Bob Dylan,
Van Morrison sempre a Bologna, De Andre’ a Venezia, i King Crimson a Mestre, Emerson Lake & Palmer a Verona nel settembre 1992 con l’incontro con la mia compagna, i Jefferson a Conegliano e i Police a Mestre nel 2008”. “Altri live mi hanno fatto toccare con mano il fanatismo fino a dove può arrivare – prosegue nel racconto - Allo stadio di Udine, il 22 giugno 1991, vidi Vasco Rossi: l’avevo visto altre volte prima, ma lì sentii per un’ora cantare il suo nome prima del live. Ero sotto il palco per fare le foto. Iniziò il concerto e Vasco, come è solito fare, diede il “cinque” proprio a me. A quel punto molte ragazzine intorno mi bersagliarono per quel gesto”. A proposito dei prezzi dei biglietti, Corazza nota come siano ormai molto cari, anche se a suo avviso “non è solo colpa degli organizzatori: di solito è l’intero spettacolo che
Graziano Edi Corazza nel suo studio
Il sogno nel cassetto: un grande concerto rock al femminile con le star italiane guadagna il 90% dell’incasso. Ci sono cachet artistici incredibili e non solo per artisti noti; chiami magari un gruppetto che è appena passato in televisione e noti che ha aumentato il costo da 800 euro a 10.000. A questo dato bisogna poi aggiungere la Siae e il service e i costi lievitano”. Infine, Corazza parla di un suo sogno nel cassetto: un concerto rock targato donna con
rockers femminili. “Penso ad Emma, Dolcenera, Grandi, Bertè, Nannini: una kermesse in un teatro di almeno 800 posti a sedere; il teatro di Adria o il Gran Teatro Geox di Padova andrebbero bene”. E conclude con un’anticipazione: nel 2014 sarà stampato il suo libro di 700 pagine sulla storia del rock, con i dischi più interessanti del genere.
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34 Cultura provinciale Venezia A Cà Rezzonico dal 22 luglio fino al 14 ottobre “Tiepolo nero”
NEWS
L’arte in mostra durante l’estate
“Lasciati incantare”: il Festival Show promuove il Veneziano
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La Fondazione Peggy Guggheneim ospita “Ciclismo cubo-futurismo e la quarta dimensione” e “Una visione interiore: Charles Selinger negli anni ‘40”
di Roberta Pasqualetto
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el mese di luglio l’attività espositiva di Venezia non si ferma, e propone alcune mostre interessanti. A Cà Rezzonico, da domenica 22 luglio a domenica 14 ottobre, una mostra dedicata all’opera grafica e alle matrici incise del grande maestro Tiepolo: “Tiepolo nero”. La mostra, nata dalla collaborazione di tre istituzioni, è curata da Lionello Puppi e Nicoletta Osanna Cavadini. Inaugurata al m.a.x. museo di Chiasso nel tardo inverno di quest’anno e trasferita nel mese di aprile all’Istituto Nazionale della Grafica di Roma, approda a Venezia, nelle sale di Ca’ Rezzonico. Si tratta di un’importante occasione di approfondimento su dei materiali artistici tutto sommato ancora poco noti, eppure di assoluta rilevanza per lo studio della storia dell’arte. Matrici e incisioni, le prime, quelle in rame, tutte di proprietà della Fondazione Civici Musei di Venezia e fatte oggetto di un attento restauro da parte dell’Istituto Nazionale della grafica, saranno messe tra loro a confronto, per permettere di valutare
la qualità dei risultati raggiunti da questo straordinario e raffinato autore. Sempre a Venezia, la fondazione Peggy Guggheneim, ospita due mostre: “Ciclismo, cubo-futurismo e la quarta dimensione” e “Una visione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40”. La mostra dedicata al ciclismo cubo-futurista è curata da Erasmus Weddigen ed è costruita intorno al dipinto
Entrambe le mostre ospitate presso la Fondazione Guggheneim termineranno il 16 settembre prossimo di Jean Metzinger Al velodromo del 1912, una delle più importanti opere cubiste della collezione Guggenheim. Per far luce sul soggetto dell’opera, saranno esposti altri due dipinti e un disegno di Metzinger sullo stesso tema, oltre a numerosi dipinti sul tema del ciclismo. Come il quadro di Metzinger, così la mostra unisce la passione per
il ciclismo alla questione sulla natura della quarta dimensione, argomento d’interesse e dibattito nella cerchia di Metzinger. Saranno esposti diversi modelli di biciclette, attuali e del passato, insieme alla bicicletta di Einstein per illustrare la teoria della relatività. Materiale fotografico del velodromo di Roubaix, biciclette da corsa vecchie e nuove e altri oggetti legati al dipinto di Metzinger. In mostra anche una scultura sul tema del tempo dell’artista svizzero contemporaneo Paul Wiedmer. La seconda mostra è dedicata a Charles Seliger ed è curata da Jonathan Stuhlman ed è la prima, in Italia, intitolata agli innovativi dipinti che Charles Seliger (1926 – 2009) realizzati durante il primo decennio della sua carriera, ispirati dal Surrealismo europeo che aveva spostato il suo centro d’interesse da Parigi a New York. L’esposizione riunisce oltre trenta dei migliori lavori degli anni Quaranta, provenienti da collezioni pubbliche e private, per tracciare l’evoluzione artistica di Seliger ed esplorare il percorso che lo portò allo stile più maturo
Dal vivo Teatro, musica, cultura e danza
Estate, pioggia di spettacoli in provincia di Venezia
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a debuttato a Chioggia con la Città dei ragazzi gli scorsi 21 e 22 giugno e interesserà tutta il territorio provinciale nel corso dell’intera estate - fino al prossimo settembre - la rassegna di eventi dal vivo organizzati dal circuito teatrale regionale Arteven in collaborazione con i Comuni di Camponogara, Cavarzere, Chioggia, Cona, Concordia Sagittaria, Fiesso D’Artico, Fossalta di Portogruaro, Martellago, Mira, Mirano, Noale, San Stino di Livenza, Scorzè, Spinea, Torre di Mosto e Vigonovo. Settanta in tutto gli spettacoli che s’inseriscono nell’ambito della programmazione estiva di Reteventi Cultura, Provincia di Venezia Assessorato alla Cultura per l’Accordo di programma Regione del Veneto-Province del Veneto. Teatro, musica, cultura e danza: è ricca la varietà di proposte che intende compiacere un po’ tutti i gusti, da quelli degli adulti a quelli dei più piccoli. E proprio per questi ultmi è pensato il calendario di “Favole sul Ponte. Siediti e ascolta: c’era una volta...” che iniziato lo scorso 25 giugno sul Ponte di Vigo a Chioggia proseguirà fino a 27 agosto prossimo. Cinque storie, non solo per i più piccoli, raccontate e “interpretate” da il Piccolo Teatro Città di Chioggia. Il prossimo 30 luglio si racconta “Le tre melarance”. Il 13 agosto poi sarà la volta de “Le baruffe chiozzotte”: C’era una volta... e ci sono ancora, due buffi personaggi che raccontano una versione completamente riadattata per il giovane pubblico dalle celebri “Baruffe Chiozzotte” di Carlo Goldoni. Infine il 27 agosto si concluderà con “I mistero della ragnatela” tratto dalla favola dello scrittore chioggiotto Mario Chiereghin. Sono quattro gli spettacoli in cartellone nei giovedì di luglio, con inizio alle 21.15, a Fossalta di Portogruaro presso Villa Mocenigo, tra questi da ricordare il 19 “Orlando in Purgatorio ovvero il terzo luogo” interpretato da Silvio Orlando accompagnato dalle musiche dal vivo di Pejman Tadayon e il 26 chiude la rassegna La Piccionaia/I Carrara Teatro Stabile di Innovazione con “L’Avaro in blues” liberamente tratto da “L’Avaro” di Molière.
La locandina degli eventi che fino a settembre animeranno l’estate dei comuni veneziani
A Noale sarà la Rocca dei tempesta a fare da suggestivo sfondo ai due appuntamenti, tutti da ridere, del circuito. Dopo Natalino Balasso, il 6 luglio, nel suo nuovo spettacolo “Stand up Balasso”, sarà la “Serata del disonore” di Paolo Rossi e della sua autobiografia non autorizzata ad andare in scena il 3 agosto con inizio alle 21.15. Si snoda tra comicità e poesia lo spettacolo che verrà proposto a Cavarzere il prossimo 3 agosto alle 21.15 in Piazza Vittorio Emanuele da Circo Puntino di e con Andrea Castiglia e Elisa Zanlari. S’intitola “Effetto caffeina” e si muove tra il genere teatrale e quello del circo, in un curioso e affascinante connubio. Questi soltanto alcuni accenni di un corposo programma che può essere scaricato da internet alle pagine www.arteven.it o www. culturavenezia.it Giovanni Giovetti
Il dipinto di Jean Metzinger “Al velodromo” del 1912, acquistato da Peggy Guggheneim nel 1945 su cui s’incentra la mostra a cura di Erasmus Weddigen degli inizi degli anni Cinquanta. Entrambe le mostre termineranno domenica 16 settembre. Il costo del biglietto intero è dodici euro; con il biglietto della mostra sul ciclismo si ha diritto a uno sconto sull’ingresso al Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo in provincia di Como.
nche la musica con i suoi spettaccoli può essere un efficace veicolo promozionale di cultura e di valorizzazione delle “ricchezze” locali da far conoscere e apprezzare ad ampia scala. Ne è convinto l’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni che ha affidato al “Festival Show”, spettacolo musicale di consolidato successo, giunto quest’anno alla dodicesima edizione, la promozione delle produzioni tipiche locali nell’ambito del progetto “Lasciati incantare”. La Provincia si impegna con un investimento di 10mila e 500 euro per far circolare, assieme agli artisti del panorama musicale nazionale e internazionale in tournèe in Veneto per tutta l’estate, il messaggio che “veneziano è buono e bello”. “E’ nostro interesse - ha commentato l’assessore - sviluppare un’azione di promozione e marketing dell’intero territorio provinciale, non solo delle produzioni tipiche locali, ma anche delle peculiarità storiche, culturali e turistiche che qualificano la nostra provincia al primo posto in Italia per numero di turisti, meta preferita di livello internazionale”. La manifestazione, dopo Treviso e Padova, sarà a Belluno, Vicenza, Piove di Sacco, Bibione, Lignano, Mestre, Castelfranco e il 5 settembre a Verona.
L’Intervento
Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico di Francesca Zaccariotto* segue da pag.
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“La sensazione di fronte a queste decisioni è di totale smarrimento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusione generale in cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risultato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per affrontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse finanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamorosamente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affidare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasferimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possibile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisioni affrettate, ulteriori ritardi che finirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, finora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presentassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione. E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa riflessione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Governatore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”. *Presidente della Provincia di Venezia
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi
Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio” di Nicola Stievano
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l Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagina dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’eretico” di rito maroniano. Per molti è la fine di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfidante, l’ex sindaco di Cittadella Massimo Bitonci, conferma che è finita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Veneto la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfitte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.
Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza andare da soli”. istituzionale, anche per non compromettere mosse fuBitonci non può fare a meno di osservare che “ha ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di promette “meno slogan, meno un mese per preparare la sua canproclami e più lavoro sul territorio. “Dobbiamo essere didatura, io solo una settimana. Oa E’ da qui che dobbiamo ripartire: un po’ meno romani, continuerò a lavorare alla mia idea dobbiamo essere un pò meno ro- visto che dalla di Lega, fortemente autonomista, mani, visto che dal governo abbia- capitale arrivano che rivendichi la sua specificità, mo preso solo fregature, e ripartire solo fregature” all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbiadalla nostra gente e dalla nostra mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e terra”. Quanto alla segreteria nazionale della Lega la che merita maggiore riconoscimento”. Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti figura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata hanno la giusta dose di buon senso per capire che le la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo storia, una squadra di burocrati strapagati. Difficile, a poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel- cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza
chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è normale nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo segretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfida per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che definisce una “vittoria amara”. “Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Considerando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata costruita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bossiano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.
TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”
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rima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene posizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili. Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-
nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta. “L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe agganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario. Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipitone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno
valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifici di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquistato per i figli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”. “Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si rivela infine per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.
Antonino Pipitone
Il Veneto in primo piano 37 7 La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto
La ribalta del Movimento 5 Stelle di Alessandro Abbadir
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n Veneto esplode il fenomeno del Movimento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefinisce il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regione dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Venezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abitanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una
PRIMI ATTI
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roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio- e cioè a poco più del 43 % che aveva preso ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del al primo turno. La scossa che ha colpito Mira Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è % dei consensi pensava di avere vita facile epocale. Qui il centrosinistra ha sempre governato dal dopoguerra e vincere agevolmente in poi con il Pci prima e al secondo turno contro ”Un fatto un giovane come Alvise epocale, i cittadini il Pds, Ds, Pd dopo. La Maniero, 26 anni stu- scaricano i partiti giunta è stata presentata prima del voto dallo dente universitario del e votano stesso Beppe Grillo e Movimento 5 Stelle, che se stessi” dal sindaco Alvise Mapartiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com- niero e in consiglio comunale con il Movimenpletamente ribaltate dal vento antipartitico e to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricamanti casta che spira forte nel Triveneto. Ma- bio generazionale sono comparsi ragazzi di niero al secondo turno è arrivato al 52,2% 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato
eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffio, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espressione dei partiti – ha detto il comico genovese – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofinanziati e hanno votato se stessi”.
CONSIGLI ON LINE, TAGLI E TASSE
onsigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le caratteristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fin da subito ostacoli reali legati a difficoltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.
Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle difficoltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori. A.A.
38 8 Il Veneto in primo piano L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova
Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo di Ornella Jovane
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l terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame sismico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pensare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così. “Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terremoti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico. Cosa sta accadendo in Emilia Ro-
magna? Come dobbiamo interpretare il presente? “In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terremoti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari. Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verificati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del resto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una strumentazione e le conoscenze idonee a calcolare l’effettiva dimensione dei terremoti. Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli. Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012
colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che interessano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo. E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la sequenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi. E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”. Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due
Il professor Giulio Di Toro terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete? “Il nostro territorio è sismico e il terremoto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”. E’ possibile prevedere i terremoti? “Nonostante le conoscenze sulla fisica dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti. Innanzitutto bisogna distinguere tra
previsione deterministica e quella probabilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifica è di tipo probabilistico. E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore delle ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.
Il trauma della terra che manca sotto i piedi
LE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO
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l terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle persone, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un rassicurante equilibrio. “Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con Lino Busato violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”. La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fisico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”. “La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi flash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’esperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”. La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una situazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifica lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”. Eppure, nonostante le difficoltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”. C’è infine l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazioni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo. “Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifica con chi soffre e si finisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene O.J. fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.
Il Veneto in primo piano 39 9 Fenomeni sociali VII Meeting del Coordinamento regionale dei Giovani Veneti nel Mondo
La crisi riaccende l’emigrazione Non è più un fenomeno di massa come alla fine dell’Ottocento ma interessa soprattutto i giovani con scolarità elevata
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a crisi economica, che attanaglia l’Italia e non risparmia il Veneto, sta innescando un nuovo fenomeno migratorio dalla nostra regione verso Paesi in crescita. Ha caratteristiche molto diverse da quelle dell’epopea del secolo scorso: non è di massa, ma riguarda singole persone, perlopiù giovani, con scolarità elevata (laurea o diploma) e spiccate professionalità che cercano all’estero sbocchi lavorativi e, con sempre più frequenza, si rivolgono ai circoli e associazioni dei Veneti nel Mondo operanti all’estero per ottenere appoggio logistico ed informazioni sulle caratteristiche economiche dell’area nella quale agiscono. Questa nuova realtà è stata al centro della prima giornata di lavori del VII° Meeting del Coordinamento regionale dei Giovani Veneti nel Mondo, apertasi alla fine di giugno a Villa Giovannina a Carità di Villorba (Treviso), alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale ai flussi migratori Daniele Stival, del presidente della competente Commissione del Consiglio regionale Luca Baggio, del sindaco di Villorba Marco Serena, del presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Aldo Rozzi Marin e di quello dei Trevisani nel Mondo Giuseppe
Zanini. A confrontarsi con loro, e tra loro, 26 giovani delegati equamente divisi tra rappresentanti delle Associazioni venete e di quelle operanti in Australia, Sudafrica, Brasile, Argentina, Uruguay, Venezuela, Canada e Svizzera. Al centro del confronto, la prospettiva di sviluppare contatti e rapporti di tipo economico tra i giovani veneti e i loro coetanei oriundi all’estero attraverso specifici progetti, il rafforzamento dei contatti quotidiani sfruttando anche le nuove tecnologie messe a punto dalla Regione (il sito internet Veneti nel Mondo, Facebook e Youtube), la revisione della legge regionale di settore, approvata dalla Giunta in prima lettura. Intervenendo in apertura e portando il saluto del presidente Luca Zaia, l’assessore Daniele Stival ha proprio posto l’accento sulla nuova emigrazione che sta affacciandosi in Veneto: “E’ una realtà che purtroppo tocchiamo con mano sempre più di frequente – ha detto – e che rende se possibile ancora più preziosa la presenza e l’attività delle organizzazioni dei nostri giovani oriundi in tanti Paesi del mondo. Voi – ha sottolineato Stival rivolgendosi ai delegati – siete di fatto vere e proprie antenne territoriali: chi meglio di voi può supportare
questi nostri giovani che cercano all’estero la possibilità di mettere a frutto le loro conoscenze e professionalità?”. Parlando della nuova legge di settore, Stival ne ha tracciato il quadro generale, sottolineando che vi si prevede tra l’altro l’istituzionalizzazione del Meeting ed il riconoscimento formale anche per gli oriundi di quinta generazione. “Il bilancio regionale – ha aggiunto – è oramai assorbito per il 98% da sanità, sociale, lavoro e trasporto pubblico ma, d’accordo con il presidente Zaia, siamo riusciti a mantenere dei finanziamenti dedicati al settore, razionalizzando al massimo possibile, tagliando molta parte della spesa per costosi viaggi da e per l’estero e sostituendoli con le modalità di dialogo del terzo millennio, che viaggiano sul web, dove ci si può vedere, sentire, confrontare tutti i giorni senza spostarsi dalle proprie sedi e senza spendere un euro. Grazie a questa azione – ha concluso – la Regione c’è e continuerà ad esserci a supporto dei nostri emigrati e dei nostri giovani oriundi, per i quali non vogliamo essere come un’invadente chioccia, ma uno strumento facilitatore per il raggiungimento degli obiettivi”.
Dalla Regione la prospettiva di sviluppare dei contatti tra i giovani veneti e i loro coetanei oriundi
Il Veneto è la regione che vanta il maggior numero di migranti, dal 1876 al 1976 furono ben 3.300.000 i veneti che fuggirono dalla povertà
Network Cresce il numero di contatti nel sito dedicato ai Veneti nel Mondo
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missioni da e per l’estero”. “I contatti – ag- sito è motivo di orgoglio – aggiunge Stival giunge Stival – sono notevolmente cresciuti - perché grazie alle risorse interne dell’amrispetto al 2011. Nel giugno dell’anno scor- ministrazione siamo riusciti a realizzare e a so, infatti, i contatti erano a quota 15.000 mantenere uno strumento pratico e vicino ai e le visualizzazioni erano poco più di 900. giovani ed alle associazioni, diventando così Oggi, a distanza di un un mezzo efficace per tutti gli operatori ed i anno, siamo arrivati a Più di 100mila volontari del mondo più di 100 mila visite visite, 243 iscritti e questo vuol dire che a Fb e 3821 dell’associazionismo i veneti ci sono e che visualizzioni che ogni giorno si hanno voglia di dialo- su Youtube impegnano per progare con la nostra istimuovere e divulgare l’ituzione, di approfondire le loro radici, di risco- dentità veneta a livello internazionale. Voglio prire le proprie tradizioni, di allacciare nuovi nuovamente – conclude Stival – ringraziare rapporti anche sul piano economico e della tutti i veneti nel mondo, ricordando che la formazione dei giovani. E non posso che es- nostra istituzione è sempre vicina a tutti loro, sere soddisfatto di questo bel traguardo”. “Il ovunque essi siano”.
L’assessore ai flussi migratori Daniele Stival
ODD ASSOCIATI
l sito dedicato ai Veneti nel Mondo (http://venetinelmondo.regione.veneto. it), attivato dalla Regione per dialogare on line con i propri emigrati, ha totalizzato ad oggi più di 100 mila visite, 243 iscritti a Facebook e 3.821 visualizzazioni su Youtube, dove sono presenti 27 video. Lo ha reso noto l’assessore ai flussi migratori Daniele Stival, durante l’incontro di Villorba in occasione del VII° Meeting dei Giovani Veneti nel Mondo. “Desidero ringraziare le migliaia di veneti nel mondo che ci scrivono e che seguono il nostro sito con costanza ed entusiasmo. Molti veneti – sottolinea Stival – mi contattano quotidianamente e grazie a questo mezzo possono farlo in tempo reale e a costo zero, senza dover allestire costose
www.aismme • info@aismme.org • Tel. 049 9900700 • N. Verde 800 910 206 www.aismme.org VERONICA PIVETTI Testimonial della campagna di sensibilizzazione ed informazione
Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che
40 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia
Primo atto del dopo Veneto Agricoltura? La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro di Fortunato Marinata
L’opinione Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà
“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”
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a ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del ConsiClodovaldo glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente Ruffato del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valutazione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefici previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”. Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà
“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”
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Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato
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’assessore veneto all’Agricoltura, settore primario. Franco Manzato, lo aveva promesso ‘’Ricordo che la Legge finanziaria - ha qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha proseguito nel suo intervento Manzato - predato avvio all’iter di smantellamento di Ve- vede espressamente che la Giunta presenti neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto un disegno di legge di riordino di questa a precisare si è trattato del primo atto, un azienda regionale che, attraverso intervenpronunciamento in consiglio non c’è anco- ti di razionalizzazione e di miglioramento ra stato a breve invece dovrebbe essere la dell’efficienza delle funzioni e dei servizi, Giunta a votare un disegno di legge con il consenta di conseguire significativi risparmi quale iniziare l’iter e nominare un commis- nelle spese di funzionamento. sario liquidatore che procederà con l’azzeSi tratta peraltro solo di una delle tappe ramento dei vertici dell’ente strumentale. del complessivo processo di rinnovamento “In questo momento – infatti ha preci- del sistema pubblico agricolo del Veneto, sato - c’e’ solo un primo testo che ho con- con il quale vogliamo alleggerire apparati, segnato ai colleghi asburocrazia e la relasessori per una analisi “Nessuno tiva spesa, liberando del suo contenuto. Per dei 170 risorse per gli investiogni approfondimento dipendenti menti finalizzati alla di contenuto voglio occupati perderà competitivita’ delle attendere la formale il posto di lavoro” aziende agricole. Quedecisione di Giunta’’. sto significa – ha agComunque sia le linee si azione con le quali giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti si interverrà su Veneto Agricoltura sono già strumentali regionali che operano in ambito definite: la gestione delle aree forestali, il agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto settore dello sviluppo economico e l’area Avepa e le strutture regionali periferiche, da della formazione torneranno in capo alla ultimo la costituzione dello Sportello Unico Regione, mentre per quanto riguarda le Agricolo che proseguirà con la riforma degli quote e le partecipazioni verranno liquidate Enti parco, secondo criteri di efficienza, di e l’intero patrimonio venduto. contenimento dei costi, di eliminazione di Secondo l’assessore non è soltanto il duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in ridimensionamento di un ente per ricavar- coerenza con quanto ha previsto per gli Enti ne una riduzione di spesa ma una vera e Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’. propria rivoluzione che toccherà da vicino il Solo con la cessazione dell’’Agenzia,
la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore conta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffici agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di finanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero. “E’ urgente liberare più risorse possibili”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle eccellenze che Veneto Agricoltura rappresentava nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”. Mentre per il futuro dell’ente strumentale Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più efficiente”.
pprezziamo l’assessore Manzato per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua proposta di riorganizzazione di Veneto Agricoltura, ma alcune questioni devono essere chiare fin da ora: l’operazione si dovrà con- Dario Bond e Davide Bendinelli ciliare con la salvaguardia dei posti di lavoro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profili - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”. Puppato e Azzalin, Partito Democratico
“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”
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ttenzione, la fretta è cattiva consigliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Lo precisano, in una nota, il capogruppo del Pd Laura Puppato e il vicepresidente della commissione Agricoltura Laura Puppato e Graziano Azzalin Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganizzazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’ente”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori intenzioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.
10 Intorno a noi
Intorno a noi 41
I consigli A Jesolo “lettini dog” e percorsi agility, in rete le discussioni e lo scambio delle opinioni e di consigli
Sognando una vacanza da cani dalla spiaggia agli alberghi di Nicola Stievano
“Non dimentichiamo che i nostri cani devono essere sempre seguiti e accuditi” la pineta con zona relax e persino una sorta di ginnastica leggera. Anche altre località balneari venete si sono attrezzate con spazi in cui i cani sono i benvenuti, a dimostrazione di un’attenzione sempre più marcata nei confronti di chi sceglie di non lasciare gli amici animali a casa nemmeno quando è in vacanza. A questo proposito la Rete è una miniera di informazioni, almeno per un primo orientamento. Numerosi siti internet forniscono infatti indirizzi di strutture in cui è possibile soggiornare e anche interessanti consigli utili. Conviene sempre però contattare di persona la struttura scelta e verificare con i proprietari - gestori le modalità di accoglienza per i cani e il regolamento, proprio per evitare spiacevoli fraintendimenti una volta arrivati a destinazione. Non mancano i forum on line dove i padroni dei cani si scambiano consigli ed esperienze sulla vacanza. Anche dalle dissaventure altri c’è
In Veneto sempre più numerose le strutture pronte ad accogliere anche gli amici a quattro zampe
Le spiagge venete si attrezzano per accogliere anche i cani
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Atti
SI A T T I iali c AFF r e omm c à t i v
Palazzo Moretto
F
ino a pochi anni fa era quasi un’utopia, o comunque un’impresa degna di un racconto d’avventura, affrontare un periodo di vacanza con gli amici a quattro zampe al seguito. Fatta esclusione per qualche campeggio, abitazioni private con giardino in affitto e poche altre soluzioni, portare in vacanza il cane significava dribblare una serie infinita di divieti e affrontare incognite che potevano nascondere difficoltà e delusioni. Meglio allora “rassegnarsi” a lasciare Fido a qualche parente o amico, oppure farlo ospitare in una pensione per cani. Oggi invece la vacanza in compagnia degli animali non è più un tabù anzi, la lista dei luoghi in cui gli amici a quattro zampe sono i benvenuti si fa sempre più lunga e arriva a comprendere anche zone finora severamente “off limits”. Ad esempio le spiagge. Giusto un anno fa a Jesolo ha aperto i battenti “bau bau beach”, un tratto di arenile in cui i cani non solo possono sedersi sotto l’ombrellone ma anche fare il bagno in compagnia dei loro padroni. Ovviamente a condizioni ben precise, affinché non si creino spiacevoli inconvenienti. Stando alle reazioni dei clienti l’iniziativa funziona, basta solamente rispettare le regole fissate dai gestori affinché tutto proceda per il meglio. Ad esempio ricordarsi del collare antipulci e della museruola, fare attenzione ai bisogni fisiologici ed essere pronti ad intervenire tempestivamente. In acqua possono entrare non più di cinque cani per volta e per non più di 30 minuti. Naturalmente devono essere sempre accompagnati. Ma non c’è solo il bagno. Per il relax ecco i “lettini dog” di varie taglie e le doccette per il risciacquo, ma anche percorsi agilty,
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molto da imparare. “Ovviamente in una vacanza con gli animali l’aspetto irrinunciabile è il buon senso del padrone”, racconta Franco, veneziano della Riviera del Brenta, che da anni viaggia in compagnia del suo pastore tedesco. “Un cane ha le sue necessità e non possiamo pretendere che si comporti in tutto e per tutto come una persona. Se ci teniamo a trascorrere insieme le vacanze dobbiamo tenere sempre ben presenti le necessità dei nostri amici a quattro zampe ed essere disposti a rinunciare ad una parte della nostra libertà, come del resto facciamo volentieri anche a casa”.
NEWS A Martellago
LA PRIMA PISCINA ESTERNA PER CANI
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i chiama la “piscina di Mimmo” ed è una piscina esterna per cani, l’ unica in zona e nel Triveneto. Si trova a Maerne di Martellago (Venezia). E’ stata inaugurata a fine maggio e in queste ultime settimane di gran caldo ha già avuto tantissimi accessi. La “Piscina di Mimmo” è aperta al pubblico il martedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 19. Gli accessi sono suddivisi in turni di 2 ore e potranno accedere al massimo 7-8 cani per turno. E’ allestito all’esterno oltre alla piscina per i cani anche un idromassaggio per i padroni con ombrelloni, lettini e sdraio ed inoltre i padroni potranno utilizzare la piscina interna Negli orari nei quali non sarà aperta al pubblico la piscina è data ad uso gratuito ai cani dei canili di San Giuliano e Mamma Rosa (canili in provincia di Venezia) che hanno accolto con molto entusiasmo la proposta. “Abbiamo pensato a questa iniziativa – spiegano gli organizzatori per poter dare un po’ di felicità anche agli amici pelosi senza una casa. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto creare un contesto, che purtroppo qui in Italia scarseggia, nel quale i proprietari con i loro amici a 4 zampe possano divertirsi ma allo stesso tempo godersi un po’ di sole e di relax”. Info centrotrigonos@virgilio.it A.A.
42 12 Cultura veneta Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese
L’allusione ludica interpretata nell’Arte
Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim
Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte
Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano di Alain Chivilò
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etra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi richiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografico e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua firma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva. Cosa rappresenta per lei il fetish? “Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e originale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Inizialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’analisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fili per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramente estetica”. Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani? “Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estroflessioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticizzato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-
Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947
A matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introflessioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione opposta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque corpi contenuti di gomma morbida che inserisco”. Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti? “Ora mi sto concentrando nello studio di materiali, quali il plexiglass e in tecniche fotografiche cogliendo dettagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento figurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità. Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo figurative sono più provocatorie, ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente
Dogana a San Giuseppe di Treviso
“BIDONI” D’ARTE
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arlare in piena estate di un evento che si svolge a settembre può dar modo di pensare al famoso motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta finendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 settembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva finale: “SmartCitySmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si colorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, figuratamente contenitori di rifiuti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifiutare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i trasporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito. Al.Ch.
La giovane artista e alcune delle sue opere prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspetto che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elaborazione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.
lla Peggy Guggenheim di Venezia fino al 16 settembre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una visione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Seliger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La matrice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far riflettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mainardi. Al.Ch.
Appuntamenti
Terre del Canova e della Duse
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tiamo vivendo un periodo di completa trasformazione, in cui tutto è in evoluzione e le certezze di un tempo vengono quotidianamente messe alla prova. Partendo da questa constatazione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per riflettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fil rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, terre del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio riflettendo attorno a “Il cambiamento, antica sfida per l’umanità” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di approfondimento anche dal punto di vista scientifico, musicale, medico, filosofico, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e direttore d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia
Scaffidi, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’Associazione AriaNova, l’astrofisico Massimo Ramella; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibizioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia
in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fine estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabili di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifiche. In Friuli Venezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di prima grandezza”. V.M.B.
44 Cultura veneta
Cultura veneta 13
Al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra fino al 4 novembre
Arti e mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900 Dalla metà dell’Ottocento ai primi anni del Novecento ha luogo una sorta di “Neorealismo” della pittura. A Venezia Pietro Selvatico esorta i pittori a entrare “nelle chiese, negli ospedali, nelle officine” e a “mordere gli errori sociali” di Alain Chivilò
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on l’avvento della rivoluzione industriale la tematica del lavoro ha assunto negli artisti una nuova possibilità di fotografare pittoricamente le persone comuni intente nella loro mansione. Indicativamente dal 1850 alla prima metà del 1900 l’arte sente la necessità di descrivere quello che accadeva negli ambienti lavorativi al chiuso e all’esterno. Un invito parte proprio dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, nella persona di Pietro Selvatico, che esorta i pittori a entrare “nelle chiese, negli ospedali, nelle officine” e a “mordere gli errori sociali”. In quest’ambito s’inserisce la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900” al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra, fino al 4 novembre. Settanta opere provenienti da collezioni private e da musei, fondazioni principalmente del Veneto inquadrano il mondo del lavoro dell’epoca. Milesi, Tito, Rosso, Bianco, Bosa, Serena, Zandomeneghi, Brombo, Ciar-
di sono alcuni degli artisti, mentre Venezia, Badoere, Serravalle, Chioggia e le campagne sono i luoghi in cui fiorai, carbonai, venditori di caldarroste, suonatori, impiraresse (infilatrici di perle), ricamatrici, merlettaie, lavandaie, fabbri, suonatori, pelatrici di noci e via dicendo testimoniano il loro lavoro. Un’altra esposizione a corredo della principale, presso la casa del giardiniere di Villa Pisani, è “Arti e mestieri nell’obiettivo di Tomaso Filippi” fotografo veneziano che a cavallo di 800 e 900 ha scattato usi e costumi di una Venezia ormai scomparsa. Una trentina di fotografie illustrano un reportage dell’epoca.
Fondazione Benetton Studi e Ricerche LA MARCA DI VALORE
L
a Fondazione Benetton Studi e Ricerche dal 2006 promuove il progetto “Luoghi di valore, come li viviamo, come li vorremmo”, nel quale invita i cittadini della provincia di Treviso a segnalare descrivendo uno o più luoghi che considerano importanti, fornendo nel contempo una motivazione e delle azioni concrete necessarie e utili per i luoghi indicati. Proprio quest’ultimo aspetto è la novità del 2012 che vede indicare dai partecipanti volontà e idee per il futuro dei siti segnalati. L’individuazione dei luoghi implica un concetto molto importante e d’attualità, dato dalla condivisione tra chi indica e chi usufruisce della lista finale, come del resto dimostrano i social network nella nostra società. In questa VI edizione, 102 sono state le segnalazioni ricevute da 87 nominativi “nominali” includendo scolaresche come la III classe della scuola primaria “Ciardi” di Treviso e gli studenti del Liceo Scientifico Marconi di Conegliano e gruppi di cittadini. Una ricerca collettiva che proviene da stratificazioni sociali e culturali ed esigenze quotidiane diverse, innestando di conseguenza questioni sia di abbandono e degrado, sia di riutilizzo e riappropriazione di un’identità che non vuole essere perduta. Dal 2006, anno di partenza, sono 788 i luoghi indicati da oltre 600 segnalatori. Nella lista attuale compaiono per esempio siti in Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Gaiarine, Pederobba, Spresiano, Carbonera, Crocetta del Montello e altri 28. In autunno è prevista anche una mostra a testimonianza del lavoro fin qui svolto. Al.Ch.
A S S O C I AZIONE FIERA DEGLI UCCE LLI
Domenica 29 Luglio 2012
Fiera 36 degli Uccelli
Con il patrocinio:
Comune di Provincia di S. ANGELO DI PIOVE PADOVA
Regione Veneto
Nell’ampio parco delle scuole e aree adiacenti APPUNTAMENTO
a
E DEGLI ANIMALI DA CORTILE, ACQUATICI, TRAMPOLIERI, UCCELLI DA RICHIAMO, CANORI, IBRIDI, ESOTICI, CICOGNE, GRU, PAPPAGALLI E TUCANI Ore 6.00 - Apertura giudizio e gara cnora, al pubblico ore 6.30 Ore 6.30 - Mercato cani, cuccioli e adulti, non inferiori a 120 giorni e vaccinati, con box preparati Ore 10.30 - Chiusura gara canora Ore 11.00 - Gara di chioccolo con ricchi premi Ore 11.30 - Premiazioni Ore 14.30 - Inizio iscrizioni rassegna cinofila Ore 16.00 - Inizio giudizio. Rassegna cinofila. Al termine the Best Ring d’onore e premiazione Ore 19.00 - Grande spettacolo di FALCONERIA Ore 19.30 - Dimostrazione di Karate organizzata dalla ASD C.S.K.S. di S. Angelo con partecipazione di atleti medagliati in campo nazionale e internazionale con trofeo alla memoria di Simone Furlanetto
A.S.D. Il Sociale per la Solidarietà info 334 2966743 - 368 7535075
VENERDÌ 27 LUGLIO Ballo liscio con RENATO E GLI AMICI
SABATO 28 LUGLIO Ballo liscio con RENZA GLAMOUR
DOMENICA 29 LUGLIO Ballo liscio con CRISTINA ROCCA
LUNEDÌ 30 LUGLIO Ballo liscio con I SABIA
MARTEDÌ 31 LUGLIO Ballo liscio con CHECCO B. BAND
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Rendez vous
Chiusure di ospedali, riforma delle ULSS e medicina del territorio
Il sogno di Icaro, la danza in verticale pagg.
8-9
Arte
Maurizio Galimberti, frammenti d’autore pag.
10-11
Luoghi da scoprire
Il Consiglio regionale ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto. Ancora non si conoscono gli ospedali a rischio chiusura
Angoli di paradiso, le nostre spiagge selvagge
alle pagg. 5-6-7
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Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio
www.lapiazzaweb.it
Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale di Germana Urbani
I
l nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monselice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4. Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sanità regionale in quanto investe sulla “deospedalizzazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazione a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere. Il nuovo Piano poggia su una nuova impostazione dei servizi di assistenza e di cura, che punta a ridurre il numero degli ospedali e dei posti letto e a potenziare la rete territoriale, facendo perno sui distretti (uno ogni 100 mila abitanti, fatte salve le specificità territoriali), sui medici di base associati in gruppo e su nuove strutture residenziali (ospedali di comunità, hospice, Rsa, centri diurni, comunità…).
E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affianca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garantendo tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille (l’indice nazionale è 4), quelli per riabilitazione e lungodegenza saranno 0,5 ogni mille abitanti e si individua un nuovo parametro di 1,2 posti letto ogni mille abitanti da ricavare in nuove strutture intermedie extraospedaliere. Le specialità di otorinolaringoiatria e di oculistica
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Attualità
>> Sanità
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Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio
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Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale di Germana Urbani
I
l nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monselice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4. Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sanità regionale in quanto investe sulla “deospedalizzazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazione a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere. Il nuovo Piano poggia su una nuova impostazione dei servizi di assistenza e di cura, che punta
Chiusure di ospe e medicina del te
E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affianca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten garantendo tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto
segue dalla pagina precedente
avranno invece, di norma, una dimensione sovraziendale. Secondo le indicazioni del piano, particolare riconoscimento è garantito a quei “presidi di rete” che sono punti di riferimento anche per pazienti delle regioni confinanti, come ad esempio Feltre. Si compone così una rete ospedaliera su due livelli che verrà integrata da strutture “monospecialistiche per acuti”, che potranno essere anche a gestione totalmente privata. Si prevede, in sintesi, di ridurre le 21 aziende sanitarie territoriali attuali sulla base di un bacino di utenza ideale compreso tra 200-300 mila abitanti (fatte salve le specificità territoriali di montagna, laguna e Polesine).
Tra le novità del nuovo piano anche sume anche la responsabilità di coordinare diversi elementi di ‘governance’: la nomina i servizi sanitari territoriali, l’obbligo della del direttore generale della sanità veneta trasparenza di bilancio per le Ulss e tutti gli affidata al Consienti accreditati che Il numero dei posti letto godano dei finanziaglio (ma su proposta del presidente menti regionali. per acuti scende a 3 della Giunta), Novità anche per per mille mentre l’indice la nomina dei primal’incarico triennale nazionale è 4 (e non più quinri: i direttori generali quennale) e non dovranno rendere rinnovabile dei direttori generali delle Ulss pubbliche le motivazioni di tali nomine e e della relativa terna di comando, la valuta- a fine incarico il loro operato dovrà essere zione annuale del loro operato da parte di valutato in base alle prestazioni erogate, Giunta, Consiglio e sindaci, il potenziamencontinua alla pag. seguente to della figura del direttore sociale che as-
CHI BOCCIA IL PIANO
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oto contrario sul Piano sociosanitario del gruppo Pd in consiglio, “piano il quale - ha precisato la capogruppo Laura Puppato - è decisamente caratterizzato da “luci e ombre”. I motivi delle perplessità del Pd - ha spiegato la capogruppo - risiedono, anzitutto, nella mancanza di coraggio nell’identificazione dei livelli essenziali di assistenza sociale sui quali parametrare i servizi sul territorio”. “Un altro aspetto grave - ha aggiunto - riguarda l’abdicazione al ricorso all’addizionale Irpef, che sarebbe stato necessario proprio per contribuire alla realizzazione di servizi sociali più aderenti alle esigenze della popolazione e alle particolari esigenze delle varie aree del Veneto. Sono molto limitate le risorse per la prevenzione e assai scarno il capitolo relativo ai modi per superare le liste d’attesa che, in tal modo, rimane un problema ancora tutto da affrontare”. Sul problema è tornato anche Gustavo Franchetto capogruppo dell’Idv “Il nodo più complesso - ha affermato - rimane quello delle liste d’attesa per le visite specialistiche, lunghissime nelle strutture pubbliche, brevissime in quelle private, e delle liste d’attesa per accedere ai centri che accolgono i cittadini affetti da malattie invalidanti come l’Alzheimer”. “Di questi problemi e delle proposte per risolverli - ha aggiunto - nel piano non ci sono tracce apprezzabili”. Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra veneta) ha criticato anche i metodi usati per ridisegnare la sanità: “Al centro della discussione sul piano non ci sono stati i cittadini e il miglioramento dei servizi - ha detto Pettenò - ma solo la gestione del potere in un settore che vale 8,6 milioni di euro. In questo piano è mancato il coraggio della classe politica veneta, che non ha saputo tagliare burocrazia e migliorare i servizi”
Attualità
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>> Sanità
pedali, riforma delle Ulss territorio un ordine del giorno ‘bipartisan’, primo firmatario Claudio Sinigaglia, che impegna la Giunta a mettere a punto un cronoprogramma per realizzare e finanziare il nuovo ospedale di Padova. E Zaia ha assicurato che si tratta di un progetto sul quale “questa amministrazione - ha detto - ha deciso di procedere con chiarezza”, senza demonizzare la scelta del project financing. Per finanziare la realizzazione del nuovo policlinico universitario, al quale - secondo il presidente del Veneto - dovrà affiancarsi in futuro anche il campus universitario, si farà ricorso in parte alla finanza di progetto e in parte a un mix di fondi propri della Regione.
IL MINISTRO:” MI ASPETTAVO DI PIÙ”
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uesto piano, secondo molti, porta con sé una debolezza cronica, ovvero la massima incertezza su chi, come e con quali strategie guiderà d’ora in avanti l’intera macchina. Una maggiore integrazione socio sanitaria se l’aspettava anche il Ministro alla sanità Renato Balduzzi che non ha nascosto le sue perplessità. “Solo la gestione integrata dei servizi – ha sottolineato il Ministro – è in grado di far vincere la partita specialmente in relazione a categorie particolari come quelle degli anziani e dei disabili”. L’invito del Ministro, poi, in merito agli ospedali è a riqualificare i servizi sulla base dell’efficienza e della capacità di spesa: “Se ci sono strutture che non hanno le caratteristiche tali per essere ospedali non devono essere mantenute così come sono. Si tratta di trasformare i posti letto per acuti in altro”. Dal canto suo Balduzzi assicura altri tagli ai trasferimenti in campo sanitario anche se non sono ancora stati quantificati.
SALDI
alla valorizzazione dei collaboratori, alla soddisfazione degli utenti e al rispetto dei vincoli di budget. L’attuazione del piano è ora affidato alla schede di programmazione ospedaliere e territoriali, che dovranno indicare, azienda per azienda, numero e organizzazione dei presidi, specialità, reparti, posti letto, day-hospital, strutture intermedie e servizi ambulatoriali. La Giunta dovrà presentare le schede entro gennaio 2013 e sottoporle al parere obbligatorio e vincolante della commissione, che avrà quindi ampio margine di intervento. In sede di votazione del nuovo Piano l’aula ha approvato a larga maggioranza
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Rendez vous
>> Intervista a Wanda Moretti
Il sogno di Icaro… la danza in verticale E
di Germana Urbani
sistono nei nostri paesi degli spazi storico-architettonici che ci rappresentano. Hanno altezze imponenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e riflessioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale. Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi ballerini in aria perché danzino in verticale? “Il mio interesse è l’architettura, e attraverso questa la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati ufficialmente alla danza per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, significa ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la poesia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”. Quanto conta la musica nei vostri spettacoli? “Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Marco Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografia. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastanza in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimentazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifici rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità, dell’aspetto acustico dello spazio. Marco suona sempre davanti all’architettura su cui facciamo la performance e l’archittettura assorbe lo spazio e lo rilancia. Perciò
Lei è una veneziana eccezionalmente creativa ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfida alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico
Foto tratte dal sito www.ilposto.org
è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono finestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profilo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confini dei luoghi”. E’ riduttivo dire che la vostra è un po’ una disciplina artistico-sportiva che ricorda anche l’arte circense?
“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul significato del movimento, sui miei temi e le mie poetiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fine. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presentiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca e affrontiamo tematiche che nulla hanno a che spartire con la tecnica”. Ma come è iniziata questa avventura? Ha avuto
un grande maestro? “Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimentare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arrampicata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento. Non esistono scuole di danza verticale. Nel mondo esistono compagnie e artisti che la praticano e ognuno continua alla pag. seguente
Rendez vous
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>> Intervista a Wanda Moretti 20 Rendez vous >> Intervista a Wanda Moretti
Il sogno di Icaro… la danza in verticale E
di Germana Urbani
sistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet storico-architettonici che ci rappresentano. Hanno altezze imponenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e riflessioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale. Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi ballerini in aria perché danzino in verticale? “Il mio interesse è l’architettura, e attraverso questa la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati ufficialmente alla danza per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, significa ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la poesia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”. Quanto conta la musica nei vostri spettacoli? “Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Marco Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografia. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastanza in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimentazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifici rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità,
Lei è una veneziana eccezionalmente creativa tanto da essere ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfida alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico
Compagnia Il Posto/Wanda Moretti + Marco Castelli Small Ensemble -www.ilposto.org
è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono finestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profilo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confini dei luoghi”.
“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul significato del movimento, sui miei temi e le mie poetiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fine. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presentiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca
un grande maestro? “Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimentare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arrampicata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento.
continua dalla pagina precedente
Ognuno produce delle cose che ha nel cuore e nella testa
produce delle cose che ha nel cuore e nella testa. C’è chi si riferisce di più ad aspetti acrobatici, chi si riferisce ad ambiti d’arte contemporanea, in America c’è un filone, oppure ci sono compagnie outsider come le Cirque du Solei, che usa il verticale per raccontare una fiaba che sappia meravigliare gli occhi con magie prodotte grazie a giochi di luci, proiezioni, costumi e altro. Diciamo che la danza verticale ha degli sperimentatori nel mondo, in Italia c’è la nostra compagnia”. E’ dunque una pioniera di questa bellissima arte in sospensione, o sbaglio? “Si può dire di sì. E’una storia lunga. Io danzavo e per caso ho incontrato degli artisti con cui ho fatto delle performance particolari. Lavorai con un’attrice che recitava sul palcoscenico di un teatro mentre io danzavo sospesa su di una grossa ragnatela in corda che stava tra lo spettatore e il palco. Ero una sorta di filtro in controluce, affascinante! Anni dopo lavorai alla Biennale con Jana Sterbak un’artista canadese che aveva bisogno di una performance per la sua opera Remote Control: grandi crinoline di metallo molto alte che lei muoveva con telecomando mentre io stavo sospesa. Grazie a queste esperienze artistiche ho sperimentato il lavoro in sospensione, ballavo senza poggiare i piedi. Queste cose mi piacevano sempre di più, finché non è arrivato il momento determinante che mi ha fatto decidere definitivamente di dedicarmi solo a questo. Durante un festival di poesia, lavorai come performer con Alda Merini e lei mi ha detto: “Io ho tutto un mondo parallelo, il mio mondo parallelo non ha i piedi qua, non ha lo stesso orizzonte”. Questo mi ha convinta e non sono più tornata a terra. Mi sono innamorata completamente di questo Icaro che è in noi e non ho più lavorato come danzatrice tradizionale. Ho continuato il lavoro in parete sviluppando moltissimo la mia ricerca: dall’uso della corda corta al lavoro su corda lunghissima, da un lavoro molto piccolo a un lavoro nell’archittettura e agli spazi grandi”. Condurre una compagnia con queste caratteristiche non deve essere facile. “Si, mi occupo di molte cose. La compagnia è composta da me e Marco Castelli, e dalle due ballerine Elena Annovi e Simona Forlani. I danzatori li formo personalmente e appositamente per le coreografie che realizzo. Mi occupo della loro sicurezza grazie ad un brevetto specifico facciamo due giorni di residenza nei luoghi, valutiamo legato a montaggio di lavori temporaneamente in quota le variabili e adattiamo i pezzi coreografici, li riproviache ho ottenuto appositamente per occuparmi di ancorag- mo, togliamo qualcosa e allunghiamo qualcos’altro. gi e scelgliere dove posizionare le corde sui monumenti Cerchiamo, cioè, di entrare in un luogo adattando e come farlo. Inoltre, siccome spesso ci esibiamo su mo- tutto”. Dal punto di vista numenti storici mi occupo dei La danza verticale artistico da dove le venrapporti non sempre facili con gano le idee? la Sovrintendenza per la tutee’ armonia poetica “L’ultimo spettacola dei beni culturali che deve di suono movimento lo, Atto Bianco, nasce a rilasciare i nulla osta”. e architettura partire da un pensiero sui Poi però la parte artimigranti, un pensiero lonstico-creativa la ripaga di tano. La mia idea era queltutto! “Naturalmente. Il mio lavoro parte sempre dallo spa- la della migrazione e di come mettere insieme l’identità zio: studio le architetture e gli edifici, un po’ entro nel con- dei luoghi e invece l’indole delle persone di andare testo delle città in cui ci esibiamo, nell’identità dei luoghi. altrove, di muoversi, di spostarsi. Per arrivare oggi, a Lavoriamo sempre per commissione: ci chiamano gli distanza di quasi un anno (perché questo è un work in organizzatori di un festival e ci indicano il luogo dove vor- progress iniziato quasi un anno fa) a riflettere sul tema rebbero che facessimo lo spettacolo. Nella maggior parte di un’arca là dove le architetture su cui saliamo e dandei casi le performance sono site-specific, cioè vengono ziamo rappresentano delle arche che sono chiuse perriadattate nel luogo stesso in cui andiamo in scena. Noi ché l’archittettura è un’imposizione dal punto di vista
del movimento, l’arca è chiusa perché non accetta più migranti: chi c’è c’è, chi è dentro è dentro, chi è fuori resterà fuori. Ci sono poi temi legati all’ambiente, c’è un diluvio che è legato a ciò che succede oggi all’ambiente. Spero che ad ottobre avrò terminato quest’esplorazione per presentare il lavoro in forma compiuta”. Quali sono le piazze che vi hanno visto protagonisti e vi attendono a breve? “La nostra Compagnia è l’unica in Italia ad essersi specializzata in progetti site specific di spettacolo in relazione alle architetture e allo spazio urbano, ed è proprio per questa caratteristica che da molti anni la nostra attività si sviluppa anche all’estero. Siamo appena tornati da Zagabria dove eravamo in programma al Festival Internazionale di Zagabria il 31 maggio. Fin dal 2005 abbiamo realizzato spettacoli e workshop all’estero incrociando la collaborazione tra Festival e Istituti di Cultura Italiani. In particolare quest’anno faremo uno spettacolo in collaborazione con l’Ambasciata Italiana a Bangkok il 28 e 29 luglio, parteciperemo con lo spettacolo agli eventi previsti per Maribor Capitale Eu-
ropea della Cultura 2012 come rappresentanza per l’Italia nel mese di agosto. Faremo un altro spettacolo in Grecia il 20 settembre, dove la nostra danza verticale sarà sulla magnifica White Tower al centro di Salonicco per l’apertura del Festival Demetria. Saremo presto anche in Veneto, dove comunque facciamo molti spettacoli, ma la data non è confermata ancora”. Qual è il suo sogno nel cassetto? “Ne ho tantissimi, ma uno in particolare. Vorrei realizzare delle performance sulle torri dell’acqua. Ho una vera passione per l’archittettura di questi manufatti: non ce n’è uno uguale all’altro e sono utili, servono le città. L’idea di usare la danza verticale come mezzo di arte pubblica, se si può dire, mi piacerebbe, per focalizzare l’attenzione poetica anche nell’utilizzo sociale della performance in relazione a queste torri dell’acqua. Ho moltissime foto di torri dell’acqua del Veneto. Vorrei realizzare un itinerario, una performance che si dislocasse sulle 7 province nell’arco di una stagione”. Chissà, forse è più facile realizzare i sogni per chi è abituato al volo!
10 L’intervista >> Intervista a Maurizio Galimberti
Frammenti d’autore
Da impresario edile è diventato uno dei maggiori esponenti della fotografia d’autore italiana riconosciuti all’estero. Tutto con la Polaroid di Alain Chivilò
L
a mostra da poco conclusa presso lo Spazio Paraggi di Treviso, “New York, new works” ottimamente organizzata da Treviso Ricerca Arte, è stata l’occasione per incontrare Maurizio Galimberti (Como 1956) uno dei maggiori esponenti della fotografia d’autore italiana riconosciuti all’estero. Il suo credo è la tecnica Polaroid che permette quell’istantaneità impossibile con lo sviluppo tradizionale. Il particolare e il dettaglio, che si sviluppano lungo un ipotetico asse del soggetto prescelto, creano i suoi mosaici nei quali si apprezza una sorta di cineticità che fa muovere lo sguardo dell’osservatore da punti non prefissati, ma scelti proprio dall’occhio dell’usufruitore. Frammenti d’immagine che si ricompongono nello stile Galimberti. A questi, foto Polaroid dipinte si sovrappongono su immagini esistenti come lenti d’ingrandimento atte ad evidenziare una nuova realtà. Gli inizi sono stati nel settore edile di famiglia. Invece, nei primi anni novanta, qual’ è stata la scintilla che ha fatto passare in modo professionale alla fotografia? “La scintilla vera e propria parte da una mostra che feci a Vicenza nel 1988 quando incontrai il communication manager di Polaroid, Achille Abramo Saporiti, che m’invitò nella sede aziendale ad Arcisate. Nacque un’amicizia e iniziarono
le collaborazioni. Fu però in occasione del lancio della Polaroid Pro Cam con grandangolo che serviva oltre a un utilizzatore del sistema fotografico Polaroid, io usavo l’Image, un conoscitore dei cantieri. Di conseguenza come impresario edile andavo benissimo e iniziò questo rapporto. Nel 1991, per questioni amministrative, m’invitarono a diventare fotografo con partita iva. Parlai prima con la mia famiglia e poi con Franco Fontana, che non nasceva fotografo in quanto vendeva mobili fino a 40 anni, decidendo alla fine di passare a tempo pieno alla
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fotografia lasciando l’attività edile. Che fascino riceve dal sistema della Polaroid? Cosa vuol dire avere nell’immediato ciò che si decide di fermare nel tempo? “Essenzialmente vivi il tuo progetto in diretta, avendo azzerato i tempi d’attesa ed è molto bello. Sei più concentrato, vivi in diretta e sei maggiormente all’interno del progetto che svolgi. Inoltre sei più diretto con lo sguardo e con l’azione di cattura dell’immagine. Ho sviluppato un occhio molto forte perché il vedere subito quello che vuoi impressionare fa si che riesci a captare l’angolatura giusta. Guardando subito l’immagine che ho deciso di scattare, capisco se ho fatto bene o male. Imparo ad essere molto diretto perché guardando le immagini automaticamente correggo le imperfezioni e la volta dopo miglioro. Effettivamente questo è un grande vantaggio. Il volume Polaroid Pro Art. Sono gli anni 1994/95, senza dubbio è un must per gli appassionati di polaroid per le molte informazioni presenti. E’ stato importante perché ho avuto la possibilità di avere materiale da sperimentare e da utilizzare nelle mie ricerche. Inoltre la stima dell’azienda è stata fondamentale a livello culturale e mentale. Questo volume ha accompagnato il mio agire facendomi conoscere al pubblico e agli appassionati di fotografia, storicizzando di conseguenza il mio lavoro”. Che modelli di Polaroid utilizza? Sono originali dell’epoca o del nuovo Impossible Project? “Utilizzo le fotocamere 600 e la linea Image, Pro e 2. Queste Polaroid integrali che utilizzo non sono più prodotte dal 2008. Utilizzo quindi fotocamere di quel periodo o precedente avendone molte. Per le pellicole uso sia quelle originali dell’epoca, avendo fatto una
grossa scorta, sia le nuove Impossible Project che dopo alcuni problemi iniziali si sono perfezionate molto. Con la nascita di Impossible Project sono garantiti ancora ulteriori anni di fotografia e di ricerca implementando e migliorando il sistema Polaroid. Un mosaico di particolari d’immagini che assemblati forniscono uno spaccato del reale. I miei mosaici riguardano i soggetti dei ritratti e delle architetture. I ritratti non consistono nel fotografare una persona, bensì nel metterla in uno specchio in modo che fra vent’anni rivedendosi si emozioni per il tempo che è passato. Succede anche nella fotografia tradizionale ma con la mia tecnica, la forza del rapporto 1:1, del macro hanno una componente emotiva per la qualità e la composizione dell’immagine ottenuta sia sulle persone, sia su di me. Una persona è spiazzata nel rivedersi tanto che all’inizio fa fatica a capire perché è diventata così, però successivamente realizzando il tutto, si emoziona pensando a come fosse. In sintesi uno specchio. Come affermava Henri Cartier-Bresson: la zanzara pungente che arriva e in un colpo cattura la persona e la invia ai posteri per ulteriori emozioni. Invece le architetture sono molte volte meno Duchampiane ma più cinetiche. Non sono banali perché l’architettura è affascinante se scattata con rispetto di te stesso e del paesaggio che fotografi. Una realtà dilatata che ti sorprende sempre in modo intimo. In sintesi il concetto consiste nel suonare la musica con lo spazio. Il movimento e il ritmo che ne deriva ha anche affinità con il ritratto. Ad ogni modo, in tutti i miei progetti è importante la sinergia tra Umberto Boccioni, quindi imprimere agli oggetti linee di forze dinamiche con prolungamenti dei ritmi dove da un punto vai a un altro ossia sali e scendi, con continua alla pag. seguente
L’intervista 11
Marcel Duchamp dove nel movimento il soggetto è fermo ma con i suoi effetti gli da una scansione. In che cosa consistono i lavori con tecnica Lambda. Può spiegare il processo? “Partendo dalla foto Polaroid scattata ne esegui una scansione ottenendo così un file. Questo è stampato su lambda sotto plexi o su carta cotone. La lambda è un tipo di stampa più contemporanea anche se preferisco la stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, come per esempio con l’Epson Digigraphie di cui sono tra l’altro testimonial. Si ottengono delle bellissime stampe, che eseguo dai miei files, con inchiostri e carte certificate fornendo professionalità e tutela ai collezionisti. Qui si può sperimentare e trovare
forme di stampa alternative, mentre la lambda è più affascinante, oserei dire ruffiana, per la lucidità e trasparenza, dando di conseguenza un maggiore valore alle immagini”. Tra le varie personalità mondiali fotografate, quale le ha dato più fascino nell’atto dello scatto? “Sono sicuramente i vecchi, le persone anziane. Più che uno direi un pool. Norberto Bobbio, Fulvio Branco, Mario Monicelli, Ettore Sottsass, Dario Fo. Persone che mi hanno dato emozione anche per le parole dette durante gli scatti, come per esempio Monicelli che mi chiedeva che cosa cercassi in questo scheletro di uomo vecchio. Invece trovo banali i calciatori”.
Maurizio Galimberti attuale e futuro: quali nuovi confini da esplorare? “Sto preparando un libro su New York e sull’Italia. Ho anche un progetto futuro per Parigi e sulla valorizzazione dei ritratti eseguiti fin d’ora. Per quanto riguarda la tecnica è difficile stabilire a tavolino dei nuovi modi, perché se ti capita la sensazione la segui. In questo lavoro non puoi uscire con un processo mentale prestabilito su quello che dovrai fotografare. Esci libero e quando sei in giro in base all’odore, al rumore che senti e alle tue sensazioni decidi il modo e il soggetto da fotografare. Non ci sono progetti sul mio modo di lavorare perché sono situazioni istintive”.
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Intervista a Maurizio Ebano Direttore dell’associazione “Artigianato Padovano”
L’artigianato al tempo della crisi Se qualche anno fa qualcuno poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fiume, oggi è assoldata la consapevolezza che per uscirne è necessario imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente
L
a crisi. Quando è arrivata non l’aspettava nessuno e ora che c’è si fa fatica ad immaginare quando possa andare via. Sono troppi, infatti, i punti fragili dell’economia che non consentono aspettative positive a riguardo del futuro. In questi mesi la colpa dell’attuale stato di “empasse” è stata spalmata su un lungo elenco di colpevoli: dalla politica, incapace di fornire al Paese infrastrutture aggiornate ai tempi e una burocrazia diversa da quella bizantineggiante in cui ci troviamo impelagati oggi, alle banche, diventate improvvisamente di “manica stretta” dopo anni passati a dispensare “derivati”, crediti e rateizzazioni. Gli strali non hanno risparmiato l’Europa, e la sua fragilità politica, e sotto accusa è finito anche l’Euro. Sopra il direttore dell’associazione Maurizio Ebano Insomma se qualche anno fa qualcuno poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fiume, oggi è assoldata la consapevolezza che per uscirne è necessario invece imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente. Un cambio di direzione che sarebbe legittimo attendersi dalle Pmi, (piccole e medie imprese), e dal mondo dell’artigianato visto che le redini dell’economia veneta, e soprattutto padovana, è da sempre nelle loro mani e loro sono anche coloro che di questa crisi patiscono le fitte più forti. “Una delle strade nuove – spiega il direttore dell’associazione “Artigianato Padova- consociati erogando prestazioni per quanto nel padovano all’interno del quale possa trovano”, Maurizio Ebano – non può che essere riguarda i servizi tributari, amministrativi, di re posto un asilo nido, una materna corredata quella di migliorare ulteriormente la qualità consulenza del lavoro, legali, previdenziali e del servizio di doposcuola. Ma per tornare alla delle nostre produzioni, in modo da met- assistenziali, sindacali ma recentemente si è crisi economica, con la quale avevamo iniziato terci al riparo dalla concorrenza di chi si sta resa anche protagonista per dei progetti rivolti l’intervista al direttore Ebano, eravamo rimaarricchendo di valore culturale e professionale al risparmio energetico e all’offerta educativa sti al “Cambio di mentalita”. “Come detto in copiandoci. Chi produce, inoltre, deve saper per i più giovani. precedenza – prosegue il Direttore – è nefar fruttare ogni possibilità di risparmio orgaNel primo caso si tratta del “Progetto cessario intervenire su ciò che si realizza. Un nizzativo aziendale e di energia” condotto in tempo i piccoli artigiani erano alle dipendenze accesso al credito propo- “Oggi dovrebbe sinergia con il “Patto dei grandi gruppi e producevano in funzione nendosi diversamente essere l’artigiano dei sindaci”, ossia con alle commesse che ricevevano. Oggi dovrebbe nei confronti delle ban- a capire ciò i primi cittadini che essere l’artigiano a capire ciò che serve sul che. In più serve anche che serve hanno aderito all’ini- mercato o al più cercare quel mercato nel quauna consapevolezza sul mercato” ziativa promossa dalla le il suo prodotto possa trovare più favorevole maggiore per la tutela Comunità europea per il collocazione. Ciò implica una formazione ed è del territorio, costruire oltre è superfluo. taglio entro il 2020 delle emissioni di gas da per questo che come associazione seguiamo Occorre costruire ciò che serve veramen- effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli anche il progetto per una scuola di artigianato te”. I progetti che l’associazione “Artigianato del 1990, l’incremento dell’uso di energie artistico. E’ necessario collegare il “sapere al Padovano” sta portando avanti, infatti, riassu- rinnovabili (eolica, solare, biomassa) sino a saper fare” e soprattutto aumentare il numero mono quanto esposto dal suo Direttore, segno raggiungere il 20% della produzione totale di di quegli artigiani che possono tornare a svolche non si tratta di iniziative sporadiche ma di energia (il livello attuale è pari all’8.5%) e la gere lavori molto remunerativi: immaginiamo una proposta sistemica che poggia su una pre- diminuzione del 20% dei consumi di energia i restauratori dei mobili antichi ad esempio, cisa filosofia. Certo, la principale funzione che rispetto a quelli previsti grazie ad una migliore non ce ne sono più! Sarebbe inoltre imporl’associazione svolge si concretizza con l’assi- efficienza energetica. Nel secondo caso invece tante migliorare, sempre dal punto di vista stenza sindacale e nell’assistenza dei propri si tratta del progetto per un centro polivalente della formazione, il rapporto scuola-impresa.
I settori del tessile, del mobile e metalmec- die Imprese Artigiane e Commerciali, mentre canico non sono morti. Serve però un rilancio la Regione Veneto opta a finanziare Veneto per quanto riguarda le tipologie dei prodotti Sviluppo e si dimentica dell’importanza dei da produrre”. Ma oggi più che altro si parla di Consorzi Fidi come tutela e garanzia per le problemi di liquidità, le banche non concedo- Piccole e Medie Imprese Artigiane e Commerno credito alle aziende. “Infatti, è importante ciali nei confronti delle Banche. Voglio ricordanon affidarsi totalmente alle banche. Loro re l’importanza che hanno avuto in questi 40 sono state le principali responsabili dell’attua- anni i Consorzi Fidi mutualistici a difesa delle le situazione e dunque Aziende nei confronti è il caso di non ripetere “Sarebbe delle Banche”. Anche gli errori del passato. Ri- importante l’aspetto dei pagamenti tengo che chi oggi vuole migliorare ha la sua importanza, aprire bottega lo debba il rapporto sono molte le aziende fare con risorse proprie scuola-impresa” che aspettano pagae lo stesso debba essere menti dagli enti per fatto per i progetti a breve periodo. Il ricorso lavori già svolti da tempo, però i bilanci degli alle banche, tutt’al più, dovrebbe avvenire per enti a loro volta sono ingessati dal patto di investimenti a lungo termine. C’è poi l’aspetto stabilità. “Ma non è l’unico esempio anche tra delle agenzie di sviluppo che possono concor- impresa appaltante e fornitrice serve più chiare nel finanziamento di alcuni progetti o alla rezza. I pagamenti non possono andare oltre i certificazione del credito. In questo caso però, 30 giorni. Per uscire da questa crisi serve una mi duole dirlo ma è la verità, troppo poco si nuova mentalità e mettere in moto realtà più investe nelle piccole aziende. Poniamo l’e- solide, più organizzate e più consapevoli del sempio di Veneto Sviluppo: finanzia le solite proprio potenziale. Ognuno deve fare la sua Grandi Imprese e non finanzia le Piccole e Me- parte, gli artigiani la faranno senz’altro”.
per l’adeguamento provvisorio delloDelta sbarramento antisale foce del fiume Adige Il Interventi Consorzio di Bonifica del Poallaha ottenuto I progetti del Consorzio Deltadella del qualità Po contro le certificazioni di gestione la crisi e la risalita del cuneo ISO 9001idrica e di gestione ambientale ISOsalino 14001
sbarramento antisadell’alveo in corrisponIlLoComitato di Approvazione di TÜV ha reIL CONSORZIO IN CIFRE le che si trova alla foce denza dello sbarramento; centemente autorizzato il rilascio del nuovo dell’Adige è stato finan• Attività di monitoragCertificato di Qualità secondo la norma UNI SUPERFICIE COMPRENSORIALE 62.780 HA EN ISO a9001:2008 che avrà valenza fino ziato metà degli anni gioViro; delIsolasistema alleTolle varie Unità territoriali: S.Anna; Rosolina; Porto di Ariano; Porto all’11.06.2014 e il nuovoRegione certificato di SisteTerreni bonificati ed aree litoranee 45.295 ha al fine di valutare Novanta dalla portate ma di Gestione Ambientale secondo la norValli da pesca 8.641 ha Veneto su progetto dell’alla possibilità di ridurre ulLagune 8.844 ha ma UNI EN ISO 14001:2004, valevole sino al lora Consorzio di Bonifica teriormente la portata di 24.05.2014, al Consorzio di Bonifica Delta del Delta Po Adige, ora Delta funzionamento; GESTIONE IDRAULICA Po. Canali di scolo 650 Km Po, che si è eoccupato • Attività di guardiania Idel certificati ISO 9001 ISO 14001 indicano Impianti idrovori n. 39 e controllo anche della realizzazione che il Consorzio di Bonifica Delta del Po provAcqua sollevata ed espulsa dagli impianti idrovori in undella anno nuova struttura al fine di modudella struttura. Si tratta di 400.000.000 mc vede a garantire una serie di servizi e di atPotenza impegnata 18.000 kw tività rispetto delle procedure di legge sia lare la posa delle struttuuna nelbarriera mobile che Energia consumata 10.200.000 Kwh per riguardafisicamente i servizi che per quanto re integrative in funzione nonquanto separa riguarda Tali attività delle esigenze e gestione l’acquala gestione dolce ambientale. dall’acqua IRRIGAZIONE sono: Canali, canalette e tubazioni 200 Km delle nuove strutture intesalata ma, in quanto bar• l’erogazione di servizi relativi alla bonifica, Impianti irrigui n. 24 grative fino al 2015. riera dinamica, sfrutta la Impianti pluvirrigui n.4 alla difesa del territorio e all’irrigazione; L’intervento non interessa minima storica di Potenza impegnata 1.176 Kw •portata la gestione, la manutenzione e l’esercizio Energia consumata 2.200.000 Kwh solamente il territorio del 90 mc/s della sezione di delle opere relative alla rete di bonifica ed irBoara Pisani (portata fisrigazione, delle opere complementari e degli DITTE CONSORZIATE: n. 32.000 Consorzio ma è funzioimpianti di sollevamento acqua; nale anche a tutti gli enti sata dal Magistrato alle •Acque la progettazione e l’esercizio di opere idrauche, in Regione del Vecon voto n. 159 liche e di vivificazione )ambientale. neto, derivano acqua dal del 3/10/1964) al fine di Avere ottenuto il Certificato di Qualità ISO fiume. Tali enti in caso di contrastare la risalita del 9001 è fonte di soddisfazione per gli ammicrisi idrica devono infatti cuneo salino attraverso nistratori e i dipendenti del Consorzio perché ridurre le portate derivate varchi da flaps indica cheregolati l’Ente è organizzato per e garantire e al fine di garantire la porvarchi liberi di didimensioassicurare un servizio qualità. Il Consorzio è tata minima a Boara Pini tarate alla enti portata diaver intrainfatti uno dei pochi pubblici ad preso tale percorso ed aver ottenuto l’imporsani. Con la realizzazione monte che sono funziotante Per natanil raggiungimento del progetto si assicura nali riconoscimento. al transito di di obiettivo il Consiglio di Amministraun’ulteriore portata di 50 ti,questo al passaggio di corpi zione del Consorzio, che ha appoggiato tale mc/s derivabile a monte galleggianti e semisominiziativa informato dal Direttore del rilascio anche in caso di crisi idrimersi ( tronchi , carcasse dei certificati del sistema di qualità, intende ca. La Giunta Regionale di animali immonringraziare tuttomorti, il personale dipendente per del Veneto, nella seduta dizie e quant’altro) eddimostrata al la professionalità e l’efficienza dudel 15 maggio, ha delitransito della fauna ittica. rante le visite ispettive e per l’impegno profuso nel garantire il superamento di tutti gli berato di autorizzare gli Negli anni 2003, 2005, step necessari, puntualizzando interventi “estremamen2006 e 2007 a Boara che Pi-il risultato ottenuto va a beneficio di tutti i consorziati. te urgenti” dichiarando sani sono state raggiunte In Veneto solo i consorzi di bonifica polesani il provvedimento immee mantenute per settimahanno raggiunto l’obiettivo e l’aver ottenuto diatamente esecutivo. Il ne portate molto basse, tali certificazioni è sicuramente un punto di Consorzio si è quindi atdell’ordine deii requisiti 35 mc/s, arrivo. Certo è che dimostrati detivato per la realizzazione che essere hanno reso inofficioso vono mantenuti e migliorati nel tempo delle opere principali che, sbarramento antisale, eloa tale proposito, il Consorzio sarà soggetto ahanno periodiche visite ispettive da parte di TÜV fatti salvi imprevisti, si doimpedito la derivaITALIA che dovrà l’Ente periodiche crisi idriche antisale che consistono di fondazione a seguito vranno concludere entro zione S.r.l. irrigua, ma verificare ciò cheche le abbia le carte in regola per grave, mantenere le cerpresentano tempi di ritor- principalmente nelle se- delle ulteriori e maggiori 60 giorni. E’ evidente che appare ancor più tificazioni di qualità. sollecitazioni causate dal- gli interventi non possono hanno impedito la deriva- no di 2 anni, il consorzio guenti attività: L’importanza dell’ottenimento della certificadi Bonifica Delta Po Adige • Riduzione delle dimenla riduzione dei varchi; avere carattere definitivo. zione di acqua ad uso pozione di qualità è stata poi evidenziata dal ha predisposto il 24 aprile sioni dei varchi e sopralzo • Implementazione delle E’ necessario ricercare litabile D.lgs a S.Anna Chiog- “Regolavigente n.207 deldi05.10.2010 il “Progetto esecutivo dedellasecondo struttura fine di al consorziato. stazioni diCreare misura della sa- nee finanziarie funzionali gia, all’Isola di attuazione Albarella mento di esercizio ed del decreto un sidimostrato di essere organizzato le chealsi promette gli interventi urgenti per garantirne l’officiosità e linità a vari livelli a per la realizzazione di una e nel territorio di Rosolilegislativo 12.04.2006 n.163”, recante “Codice norme internazionali di riferimento. Un orga- stema di qualità di certo non è cosa semplice monte dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e per ogni ente e dello deve essere conismo esternoprovvisoindipendente, opportunamente l’efficienza finoperché alla varia portae valle sbarramento nuova barriera antisale, na Mare. La recente crisi l’adeguamento forniture in attuazione direttiva 2004/17/ caso per caso, adattando i meccanismi autorizzato, ha certificato applicario dello sbarramento an- la corretta ta di 40 mc/s struito alla sezione con trasmissione dei dati sullo schema di quella in idrica del mese della di marzo CE e 2004/18/CE” che, nel casoandi programmi di controllo al dellasistema qualità alle zione foce della norma. tisale alla del fiume di Boara Pisaniinterni utilizzando dirichieste telecontrol- corso di approvazione alla 2012 ha evidenziato, redatti da progettisti interni come nel caso del Organizzare l’azienda secondo la norma signi- della norma. cora una volta, il proble- Adige” dell’importo di € strutture mobili modulari lo consorziale ed agli enti foce del fiume Brenta per Consorzio, consente che la validazione possa fica implementare il sistema di gestione della Il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, ma. Al fine di garantire il 1.600.000,00. Tale pro- da porre in opera senza la interessati alla gestione evitare lo spreco di acqua essere fatta dagli stessi uffici tecnici qualora qualità dei servizi e della gestione ambientale uno dei pochi enti pubblici ad aver ottenuto prevedeuninterventi necessità di tali smontaggio risorsa idrica; dolce che in momenti di contrasto del cuneo l’ente sia dotato di un sistema saliinterno digetto con- attraverso riconoscimenti, della ringrazia tutto il personale insieme documentato di procestrutturali adeguamendella struttura esistente; • Adeguamento della dicrisi idrica viene persa in no anche portate trollo di qualitàcon secondo la normainUNI EN ISO dure ediistruzioni Sopra il Consiglio d’Amministrazione, a fianco di comportamento tali da es- dipendente per la professionalità e l’efficienza le certificazioni ISO 9001 e Iso 14001 dell’esistente barriera • Rinforzo delle strutture fesa spondale e del fondo mare. feriori, che a seguito del- del to 9001 e il Consorzio di Bonifica Delta Po ha sere certi di ottenere in termini di qualità ciò dimostrata.
14 Luoghi da scoprire >> Solo onde e gabbiani
Angoli di paradiso, le nostre spiagge selvagge In Veneto vi sono molti gioielli della natura che rappresentano il meglio di quel che è rimasto ancora intatto e poco frequentato dai turisti
C
di Germana Urbani
’è chi ama il mare e la spiaggia pieni di gente, feste e attività sportive e c’è chi preferisce stendersi al sole possibilmente in mezzo al niente, sentendo solo il rumore delle onde infrangersi sul canto dei gabbiani. La nostra regione offre moltissime possibilità ad entrambe queste categorie di persone ma se appartenete alla seconda specie vi regaliamo delle idee davvero originali. Se amate la natura selvaggia di un paesaggio antico il vostro primo itinerario dovreste costruirlo sul Delta del Po. Spingendovi a sud, verso il ferrarese, e seguendo il Po di Gnocca, potete raggiungere l’attracco per l’isola del Bacucco, un luogo selvaggio e incantato dove l’unica forma di civiltà è rappresentata dal faro e dal ristorante che vi si trova. Il resto è spiaggia e mare… tronchi abbandonati e lavorati dalle onde, capanne costruite dai bagnati e poco altro. E per chi ama camminare è possibile raggiungere la terraferma attraverso un percorso nel verde.
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Anche Isolaverde, pur con le sue strutture turistiche, in spiaggia mantiene un certo tratto selvaggio
Restando in terraferma, vi consigliamo di godervi il sole in una delle spiagge di Porto Tolle, un comune immerso nel Delta del Po, totalmente abbracciato dalle acque del grande fiume e del Mare Adriatico. I vari rami del Po ne ricamano e ne solcano il territorio formando tre isole distinte, su cui si distribuisce il centro: sono l’isola di Cà Venier, l’isola della Donzella e d’isola di Polesine Camerini. Qui meritano una gita le spiagge di Boccasette e di Barricata, che grazie alle distese ampie di sabbia soffice e ai fondali morbidi e bassi, che digradano a poco a poco, sono molto amate e frequentate dai rodigini. Tutt’intorno lo scenario è incantevole, pronto ad essere scoperto
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con le gite giornaliere in barca o in battello che partono dalle sponde del fiume, accanto al Municipio. Se però volete proprio soggiornare in questi luoghi scegliete Villaggio Barricata, situato proprio nel cuore del Parco Naturale del Delta del Po. Si tratta di una struttura organizzata ma al contempo oasi di pace e relax. Anche a Rosolina esistono spiagge poco battute dal turismo di massa dove sotto capannine di paglia è possibile rilassarsi come non mai, basta avere fiuto e cercare. Se non ci siete mai stati vi consigliamo, inoltre, di raggiungere in auto le foci dell’Adige e per farlo basta seguirne l’argine dalla cittadina di Cavarzere. Vi troverete immersi in un piccolo angolo d’altri tempi che regala tranquillità e bellezza. E prima che finisca l’estate non dimenticate di recarvi almeno una volta a Chioggia. Passeggiate sotto i portici battuti dalla brezza e poi al porto prendete un vaporetto verso Caroman e Pellestrina. La prima è un’oasi Lipu e qui, gli appassionati, potranno fare bellissime foto di uccelli di passo e non, oltre a fare il bagno. L’isola di Pellestrina, invece, è un borgo incantato e costituisce in certo modo il prolungamento dell’isola del Lido verso sud, con caratteristiche simili: lunga come il Lido (più di 10km) e ancor più stretta. Di fatto l’isola è una sottile striscia di terra a ovest del Murazzo che la protegge dalle mareggiate; a est del Murazzo fino a qualche anno fa era solo una scogliera; ora il Consorzio Venezia Nuova vi ha realizzato una ampia spiaggia intervallata da pennelli trasversali, come ulteriore protezione dalle mareggiate, così che la superficie dell’isola è quasi raddoppiata. Qui la spiaggia è selvaggia e bella, l’acqua quasi sempre limpidissima.
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BEACH&ART l’estate all’alexander museum palace hotel A Pesaro torna la vacanza tra ombrelloni e grandi eventi culturali. Si alloggia nell’Art Hotel dove il mare decora pareti e porte delle stanze
Tra mare, cinema, musica, arte sta per cominciare l’estate 2012 di Pesaro, affascinante città del litorale marchigiano, che anche quest’anno inanella una nutrita serie di eventi di prim’ordine, tra cui spiccano il la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (25 giugno - 2 luglio), il notissimo Rossini Opera Festival (10- 23 agosto). E proprio interpretandone l’anima più autentica, l’Alexander Museum Palace Hotel (noto Art Hotel, annoverato fra le opere d’arte della Biennale di Venezia, sponsor dei maggiori eventi pesaresi) propone soggiorni Beach&Art, ritempranti e tonificanti sia per il corpo che per lo spirito, che permettono di abbinare arte e cultura alla tradizionale vacanza al mare, e di godere a pieno lo spirito cosmopolita che anima i grandi eventi pesaresi. Beach&Art, dunque, godendo della lunga spiaggia di finissima arena su cui si affaccia l’Hotel, delle preziose opere d’arte che contiene e delle rassegne d’arte che, ogni 15 giorni, ruotano nei suoi spazi espositivi. In occasione dei grandi eventi Pacchetti con programmi particolari sono proposti in occasione Quando il mare è anche…in camera Non solo. Gli ospiti hanno la possibilità di dormire fra sculture di sirene e animali marini, o tra enormi conchiglie multicolori. Oppure possono inseguire il sogno del calamaro gigante, immersi nel blu profondo di pareti, pavimento e soffitto; o ancora riposare in una suite tutta marinara, Luci del mare, con mobili liberty e quadri di Oscar Piattella fatti di sabbia e fossili, materiali naturali e antichi, autentici elementi della natura; o tuffarsi allegramente, come nella stanza firmata da Regina Stechow, in un mondo di fantasia tra uomini che nuotano con pinne e maschera. Infatti molte delle 63 stanze - decorate da 75 artisti - hanno come tema il mare. Lo stesso tema è ripreso anche
sulle porte, che anticipano lo stile degli interni e conferiscono ai corridoi un effetto museo: le si può scorrere virtualmente sul sito www.alexandermuseum.it e scegliere la camera preferita. Il mare entra prepotente anche nella living room, con le spumeggianti onde create da Davide Dall’Osso, che incorniciano la vista sul mare, ed è un panorama incomparabile da godere a 180 gradi dalla grande terrazza che occupa l’ultimo piano dell’hotel, ombreggiata da un gazebo, dove gli ospiti fanno colazione o, la sera, gustano dolci in abbinamento a selezionati vini e pregiati liquori. Beach&Art _ Pacchetti weekend e settimanali In maggio e giugno: Weekend a partire da 129€ a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a partire da 450€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese). In luglio: Weekend a partire 160 € a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a partire da 560€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese). Dedicato all’Educazione il PREMIO D’ARTE RAFFAELLO 2012 Si può esprimere l’educazione con un’opera d’arte? Certamente sì! Ne è convinto Alessandro Marcucci Pinoli, proprietario dell’ Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, che ha dedicato proprio all’Educazione il PREMIO RAFFAELLO 2012, invitando gli artisti ad esprimere la loro creatività attorno a questo tema. “Educazione in tutte le sue forme – spiega - Dall’educazione civica a quella artistica, dalle più sofisticate forme di bon ton al loro opposto, la maleducazione, l’ineducazione e l’inciviltà pura. In una realtà quale è quella attuale in cui regnano maleducazione e volgarità, si sente la necessità di ritrovare il senso della misura, i comportamenti realmente (e non formalmente) educati, il piacere di conversare civilmente, la vera eleganza che non è il lusso ma è determinata dal senso del gusto e del bello.” Cinque le sezioni in cui è articolato il Premio: Scultura, Pittura, Fotografia, Poesia, Racconti brevi o Pièces teatrali. Le premiazioni si terranno nel primo weekend di luglio. Il fine settimana dal 6 all’8 sarà tutto dedicato al binomio Arte&Educazione, con esposizione delle opere in concorso, premiazione dei vincitori di ciascuna sezione, performance. I vincitori saranno ospiti, mentre a tutti gli artisti partecipanti sarà riservato un pacchetto soggiorno a prezzo particolare.
Alexander Museum
Palace Hotel E’ l’unico albergo italiano nella classifica Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa ed è stato inserito fra le Opere d’arte non trasportabili della Biennale 2011. Una “performance permanente”, come ama definirlo il suo proprietario - il Conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso. Nove piani di arte contemporanea, 63 camere firmate da 75 artisti diversi e le parti comuni decorate da altri 25, per un totale di 100 fra pittori e scultori. Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sé stante, realizzata con diversi materiali (dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al découpage). Ad essere decorate non sono solo le pareti, ma anche i mobili, i soffitti, i pavimenti e i bagni. Le porte, che anticipano lo stile delle stanze, conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo. Davanti all’hotel spicca una stele di Enzo Cucchi di 16 metri e al suo interno si trova una grande collezione di sculture e quadri dei principali protagonisti dell’arte contemporanea, quali Sandro Chia, Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Primo Formenti, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Simon Benetton, Mauro Brattini, Gino Marotta, Loreno Sguanci.
Informazioni Alexander Museum Palace Hotel Viale Trieste 20, Pesaro tel 0721 34.441 e mail: alexander@viphotels.it www.alexandermuseum.it
16 Sì, viaggiare SVEZIA
Stoccolma
ora c’è più gusto LA CUCINA SCANDINAVA È LA NUOVA AVANGUARDIA EUROPEA VIAGGIO NELLA CAPITALE SVEDESE ALLA SCOPERTA DI TRE CHEF (MATHIAS DAHLGREN, NIKLAS EKSTEDT E L’ITALIANO STEFANO CATENACCI) CHE SONO FRA GLI INTERPRETI DI QUELLO STILE NATURALE CHE HA CONQUISTATO LA CRITICA ANCHE CUCINANDO A LEGNA IL SONTUOSO BANCHETTO CHE SI TIENE NELLA SALA GRANDE DEL MUNICIPIO DI STOCCOLMA IN OCCASIONE DELL’ASSEGNAZIONE DEI PREMI NOBEL. SOPRA: UNA VEDUTA DI STOCCOLMA E DUE PIATTI DI GUSTO CONTEMPORANEO. SOPRA: LE NOZZE DELLA PRINCIPESSA VICTORIA CON DANIEL WESTLING E PRODOTTI NATURALI. SOTTO, NELL’ORDINE: NIKLAS EKSTEDT, MATHIAS DAHLGREN E STEFANO CATENACCI. POI LA CUCINA A LEGNA E UN ASTICE DEI MARI FREDDI
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assi il controllo all’aeroporto di Arlanda e ti trovi di fronte le gigantografie di Greta Garbo, Alfred Nobel, Ingmar Bergman, Bjorn Borg... La Svezia è orgogliosa di presentare il meglio di sè, anche se per effetto di quel concetto di democrazia davvero “orizzontale” (in base al quale tutti i cittadini sono uguali, re Carlo XVI Gustavo compreso, tant’è che non è raro incontrarlo a fare shopping mimetizzato fra la gente) lo fa senza enfatizzare troppo la cosa. Abita qui, oggi, proprio nel paese che ha fatto del suo welfare un modello di stato sociale imitato in tutta Europa, anche l’uomo più ricco del mondo, quell’Ingvar Kamprad che ha fondato l’impero Ikea, ormai ramificato in tutti i continenti. Segno che si può diventare ricchissimi anche rispettando certe regole, forti soprattutto delle proprie idee vincenti. E di queste la Svezia sembra partico-
larmente prodiga, visto che in questo momento fa parlare di sè anche per la propria gastronomia, originale e nuova, basata soprattutto sulla valorizzazione di prodotti locali naturali e selvatici. Dalle carni (come ad esempio l’alce, l’agnello, il germano) ai pesci di acqua dolce e a quelli di acqua salata, agli ortaggi, ai frutti di bosco. Gli chef di questa nuova avanguardia stanno guardando con curiosità all’indietro per riscoprire le origini della cucina ancestrale svedese e rivisitarla in chiave contemporanea. Il risultato di questa ricerca e di questo processo anche etico è una cucina leggera, rispettosa dei sapori primari, attenta al “naturale” e quindi basata su prodotti biologici. E poi attenta anche alle tecniche. Alle tante attrezzature (utili, ma senza dubbio “invadenti” per l’eccessivo utilizzo che ne è stato fatto), i cuochi svedesi di quest’ultima generazione hanno contrapposto il ritorno al CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE
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18 Sì, viaggiare SVEZIA
Svezia
Stoccolma
ora c’è più gusto
Stoccolma
La cucina scandinava è La nuova avanguardia europea viaggio neLL neLL LLa a capitaL capitaLe svedese aLL LLa a scoperta di tre chef (Mathias dah ahL Lgren, nik eL L’ita ’itaLiano stefano catenacci) che sono fra gL gLi interpreti di queLL queLL LLo o stiL stiLe natura che ha conquistato La critica anche cucinando a Legna il sontuoso banChetto Che si tiene nella sala grande in oCCasione dell’assegnazione dei premi nobel. due piatti di gusto Contemporaneo ontemporaneo. sopra: le nozze daniel Westling e prodotti naturali. sotto, nell poi la CuCina
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assi il controllo all’aeroporto di Arlanda e ti trovi di fronte le gigantografie
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larmente prodiga, visto che in questo mo mento fa parlare di sè anche per la propria
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fuoco a legna. Da cui si possono ricavare cotture e tecniche semplici ma di grande efficacia. In questo senso basta entrare nel nuovissimo ristorante Ekstedt (minimal post moderno) per vedere come Niklas Ekstedt, cuoco giovane e carino, reso famoso da una fortunata trasmissione televisiva tipo “La prova del cuoco”, ha impostato la sua batteria di fuochi (forno, focolare, cucina economica e affumicatore) in una cucina a vista davvero spettacolare. Dove i cibi prendono forma come per magia, proponendosi in sapori schietti, arricchiti dai profumi di certi legni e arbusti di bosco. Trovi il raro granchio reale dell’Artico con una salsina di erbette, mandorle e pomodorini confit o il petto d’anitra soavemente affumicato con foie gras e verdurine. Il governo svedese sta dando una mano per promuovere all’estero l’immagine di questa nuova Svezia “golosa”, di questa geniale generazione di nuovi cuochi. D’altronde lo dicono le classifiche inter-
nazionali che la cucina scandinava è oggi la nuova frontiera. La novità a cui la critica europea guarda con maggiore interesse, specie dopo che Renè Rezdepi, allievo danese-macedone di Ferran Adrià, ha portato il suo ristorante “Noma” di Copenhagen sul tetto del mondo. Mathias Dahlgren del Dahlen Matbaren (ristorante, ma anche bistrot all’interno del fiabesco Grand Hotel), forse il più affermato dei cuochi svedesi vista la sua decennale confidenza con le stelle Michelin, s’è messo anche a produrre birra artigianale al ginepro, non filtrata. Oltre ad aver dato
alle stampe un libro gettonatissimo. La sua cucina ha solidi fondamentali, è grande nella sua semplicità. Ti trovi l’involtino di salmone con il caviale e l’erba cipollina oppure l’aringa marinata, con uova, patate e nocciole tostate. Il bello del menu è che è diviso in piatti svedesi, piatti di altri paesi, vegetariani... “Abbiamo una storia giovane in cucina - ama dire Mathias - e quindi non siamo prigionieri della tradizione”. Fra i tanti chef di successo non va dimenticato uno dei “numeri uno” che ci sta più a cuore, non fosse altro perchè è italiano: Stefano
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a c’è più gusto
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Catenacci. E’ il cuoco preferito dalla casa reale, lo scorso anno ha curato anche il banchetto per le nozze della principessa Vittoria. Con il fratello Sandro ha costruito una holding del gusto e dell’ospitalità, che comprende tanti alberghi e ristoranti, anche se la vetrina di maggior prestigio è lo storico Operakalleren. Locale sontuoso, d’altri tempi, dove il gusto classico si fonde con una cucina innovata con misura e sapienza.
Affacciato sul palazzo reale e “riscaldato” da un caminetto sempre acceso. I piatti di Catenacci coniugano i prodotti svedesi con le eccellenze internazionali. Alta cucina. Tutti i grandi chef svedesi di grido hanno un occhio di riguardo per i vini francesi, ma c’è pure un po’ di Germania e di... Italia. Paese a cui tutti guardano come a una stella polare del gusto e della qualità.
Andare a Stoccolma è più facile con il moltiplicarsi dei voli low cost. La stessa compagnia scandinava Sas propone allettanti offerte. Trovare sistemazioni a buon mercato poi non è difficile, vedi la catena locale Scandic. Andare nella capitale svedese d’estate significa innanzitutto vivere il fascino delle notti bianche. La città si muove 24 ore su 24. Tantissime le cose da vedere, come la fascinosa città vecchia, il Palazzo Reale (e relativo cambio della guardia), la casa di Alfred Nobel, il municipio nella cui sala vengono allestiti i ricevimenti per l’assegnazione dei premi Nobel, il Museo Nazionale, lo storico mercato coperto di Ostermalmshallen, quello di Hotorgshallen. E ancora il Museo all’aperto Skansen (il più antico del mondo), quello della fotografia e dello spirito, la Waldemarsudde (casa del Principe Eugenio), i giardini di Rosendal, il Junibacken o museo delle favole. Ma soprattutto il Vasa Museum: l’incredibile esposizione costruita intorno alla nave reale da guerra Vasa (nella foto), affondata nel 1628 subito dopo il varo e il cui relitto integro è stato recuperato nel 1961, ben 333 anni dopo. Con tutto il suo carico, ovvero mobili, suppellettili, oggetti, monete, vestiario. Ma anche i cannoni (parte dei quali era stata recuperata già nel ‘600), le ricche decorazioni di prua, persino i resti della cinquantina di marinai che non riuscirono a salvarsi. Uno straordinario viaggio indietro nel tempo, uno spaccato della vita quotidiana di allora. Un filmato illustra l’emozionante recupero del vascello. Info: www.visitsweden.it
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20 Giardinaggio >> Rampicanti estivi e appassionati
Bougainville e Passiflora, giardini da mille e una notte La passiflora durante il periodo estivo produce grandi fiori di colore bianco, lilla, blu o rosa, dalla forma molto particolare così come le coloratissime bougainville
I
di Germana Urbani
l fiore della passione non può mancare tra quelli del vostro angolo verde che d’estate è desinato ad esplodere proprio grazie alla generosità di certe rampicanti coloratissime. Le passiflore, inanzitutto, piante rustiche e dallo sviluppo vigoroso adattissime ad ornare siepi, pergolati e angoli romantici del vostro giardino. In Italia, la specie più diffusa è la Passiflora Cerulea, che si caratterizza per i fiori di colori che variano dal bianco al celeste e dal celeste al rosso porpora; questi fiori, che possono raggiungere anche un diametro di 7 cm, compaiono per tutta l’estate da luglio alla fine di settembre. Per una crescita migliore va ricordato che questa pianta predilige posizioni ben luminose e soleggiate, ma si sviluppa senza problemi anche a mezz’ombra. Se l’avete piantata da poco o la tenete in vaso, ricordate di innaffiare abbastanza regolarmente mentre se la pianta è a dimora da tempo in genere si accontenta delle precipitazioni, se non si verificano prolun-
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Possono essere coltivate anche in vasi e vasche da serra, d’inverno è meglio ripararle bene gati periodi di siccità. I fiori della passione sono spesso oggetto di attacchi indesiderati: le cocciniglie, i ragni rossi e i pidocchi. Per salvare la pianta è consigliabile utilizzare prodotti specifici o pulire le foglie con alcool o con una spugnetta e del sapone, strofinando delicatamente e facendo bene attenzione e risciacquarle adeguatamente onde evitare residui. Nei mesi primaverili ed estivi, bisogna concimare la pianta ogni settimana, e farlo con un concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione, diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla confezione. Si consiglia di non esagerare con l’Azoto se si vuole avere una pianta con una bella fioritura: poiché questo elemento farà sviluppare le parti verdi della pianta, più che i fiori; al contrario alte dosi di Potassio incoraggiano la fioritura. Altra pianta ornamentale e rampicante è l’affascinante bougainville che si distingue per la particolarità delle sue infiorescenze;
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queste ultime si compongono di brattee (foglie mutate), di vari colori e tonalità che circondano il fiore vero e proprio di color giallo-bianco. Il periodo della fioritura va da giugno alla fine dell’autunno regalando all’ambiente del giardino macchie colorate davvero uniche e che ricordano i giardini incantanti delle Mille e una notte. Eppure questa pianta è originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’America Meridionale e anche il suo nome arriva da lontano. Louis Antoine de Bougainville era un navigatore francese, che durante i suoi lunghi viaggi scoprì questa bellissima pianta e ne divenne grande appassionato. Questa pianta viene tranquillamente coltivata all’aperto nelle zone a clima temperato caldo, mentre in quelle dove le temperature, soprattutto durante la stagione invernale, sono più rigide è necessario ripararle e, a seconda della situazione, ritirarle all’interno. Meglio dunque tenerle in vaso qui da noi che piantarle a terra. Quanto all’esposizione tenete conto che la loro posizione ideale è il pieno sole mentre le annaffiature devono essere più frequenti durante il periodo della fioritura e diminuire gradatamente al termine della stessa. In estate è bene somministrare una volta alla settimana un fertilizzante liquido. Per le piante in vaso si consiglia di procedere al rinvaso ogni anno nei mesi di febbraio e marzo.
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22 Benessere >> Sul tapis roulant anche sotto la capannina
Fitness, un benefit-vacanza ormai irrinunciabile di Germana Urbani
Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si spostano dalle palestre agli stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie
E
state, vacanze e fitness sono sempre più un mix inscindibile presente nei pacchetti turistici più d’avanguardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque, di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici. Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasferiscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico. Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mondo delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style. Se la Zumba è definito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografie incorporano movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono insieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere anche i più seri e composti. Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobica con le arti marziali e gli sport da combattimento, sono attualmente le più richieste in tutto il mondo e le previsioni di crescita prevedono un esplosione ancora maggiore. Un caso addirittura clamoroso è rappresentato senza dubbio da una di queste discipline che, fatto unico nella storia dello sport, è nata in occidente e si è diffusa in oriente, facendo registrare il più alto tasso di crescita mai registrato nel fitness: si tratta della Fitboxe. Dai più
importanti centri fitness e palestre oggi è scoppiata una Gli esercizi che si possono svolgere con questo atvera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di trezzo sono studiati per tutte le età compresa quella una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, degli anziani e dei bambini. divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo sucUn programma rivoluzionario che permette di ridurcesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen- re drasticamente i tempi di allenamento con programmi tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise trasforma le tecniche di combattien forme. Una vacanza così mento in una disciplina sfrenata. La Thai fit è un format nato Il Walkexercise è, invece, un dalla fusione di tecniche di sport vi permetterà di programma ideato da Nazzareno da combattimento da ring e musiraggiungere uno speciale che ritmiche. La Thai fit è l’evoluMarongiu e ha come caratteristica l’utilizzo di uno degli attrezzi zione della tradizionale Fit-Boxe. equilibrio psicofisico più usati in palestra ossia il tapis roulant non elettrico bensì meccanico che permette di Coinvolge e stimola anche la mente, invece, la nuosimulare una vera e propria camminata, corsa o l’ap- vissima disciplina Thai fit che cura la tecnica in maniere plicazione degli esercizi di preatletismo. La disciplina approfondita, avvicinando gli allievi all’arte marziale sfrutta l’energia del corpo per muovere un Tapis Roulant ma senza uscire dalle linee guida del fitness. Il format con una inclinazione impostata di 15° alleviando il ca- di solito comprende una fase di riscaldamento, una fase rico alla colonna vertebrale. tecnica a vuoto e al sacco e una fase streching.
Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sottofondo si sentirà lo sciabordare delle onde. E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepotente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente efficace e completo di 60minuti si bruciano fino a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonificazione muscolare e stretching per definire, tonificare e allungare i muscoli grazie a coreografie create sulle musiche più attuali del momento. E per i ragazzi, soprattutto, ma anche per non poche ragazze, sarà possibile provare lo Strike Zone, il programma che aiuta i “maci” a scolpire in modo favoloso la propria tartaruga! Si tratta di una nuova metodologia di allenamento di origine italiana, brevettata e diffusa dal trainer Enrico Olivieri. Nel gioco del bowling lo strike è il lancio che ottiene il massimo continua alla pag. seguente
24 Benessere >> Sul tapis roulant anche sotto la capannina >> Sul tapis roulant anche sotto la capannina
Fitness, un benefit-vacanza ormai irrinunciabile
Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si sostano dalle palestre agli
di Germana Urbani
stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie
E
state, vacanze e fitness sono sempre più un mix inscindibile presente nei pacchetti turistici più d’avanguardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque, di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici. Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasferiscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico. Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mondo delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style. Se la Zumba è definito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografie incorporano movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono insieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere anche i più seri e composti. Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobi-
importanti centri fitness e palestre oggi è scoppiata una Gli esercizi che si possono svolgere con questo at atvera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di trezzo sono studiati per tutte le età compresa quella una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, degli anziani e dei bambini. divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo sucUn programma rivoluzionario che permette di ridurcesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen- re drasticamente i tempi di allenamento con programmi tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise trasforma le tecniche di combattien forme. Una vacanza così mento in una disciplina sfrenata. La Thai fit è un format nato Il Walkexercise è, invece, un dalla fusione di tecniche di sport vi permetterà di programma ideato da Nazzareno da combattimento da ring e musi-
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Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sot tofondo si sentirà lo sciabordare delle onde. E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepo tente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente efficace e completo di 60minuti si bruciano fino a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonificazione muscolare e stretching per definire, tonificare e allungare i muscoli grazie a coreografie create sulle musiche più attuali del
continua dalla pagina precedente
La migliore forma fisica in spiaggia
punteggio a seguito dell’abbattimento di tutti i birilli; nel caso dell’allenamento in questione, invece, si tratta di massimizzare il lavoro sul core, la zona centrale del corpo per costruire una parete addominale invidiabile sia sotto il profilo estetico che sotto quello funzionale. Lo Strike Zone miscela diverse tipologie di esercizio, tutte finalizzate a creare un fisico forte ma allo stesso tempo elastico. Quando si parla di lavoro addominale, si pensa inevitabilmente ad una serie di esercizi fisici, monotoni e ripetitivi, che coinvolgono in maniera mirata la zona in questione. Nel caso dello Strike Zone, la combinazione di esercizi dinamici in piedi, esercizi di forza a terra, posizioni di yoga ed esercizi di balance per allungare e ridare la giusta postura, vuole rappresentare una formula per allenarsi in modo efficace ma allo stesso tempo coin-
Fondete tra loro un’alimentazione fresca, tipica dell’estate, e il movimento quotidiano volgente e stimolante. Nella seduta di Strike Zone, la musica scandisce i ritmi della lezione ed il tipo di esercizio. Ogni movimento deve essere armonioso e legato al successivo da un flusso ritmico continuo. Il passaggio da una fase all’altra del programma deve essere effettuato con estrema fluidità senza troppi strappi o intervalli. Gli esercizi dinamici derivanti dalle arti marziali, devono lasciare armoniosamente il passo ai movimenti di forza eseguiti prevalentemente a terra. Successivamente si passerà all’esecuzione delle Asana Yoga ed a fine lezione dovrà esserci sempre il tempo di effettuare dei movimenti più dolci di balance e stretching mirati a riequilibrare la struttura generale, guadagnare equilibrio allungando e distendendo tutti i fasci muscolari del corpo. Ma la vera e propria festa sarà rappresentata dalle opportunità, offerte dai migliori stabilimenti, di scatenarsi verso il tramonto in vertiginosi balli caraibici. Entrambe meravigliose, la salsa cubana e quella portoricana, (in questo momento ai vertici della top teen del gradimento
tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. Quella cubana si caratterizza come danza del “popolo”, di gente povera che usa la musica come sfogo e generatore di allegria, perciò è caratterizzata da figure in rotazione, con accentuazioni del bacino per la donna e delle spalle per l’uomo: “Cuban motion”. La salsa portoricana è invece considerata “salsa d’elite”, con figure in linea, impostate su una postura perfetta e su pochi movimenti corporei se non delle braccia e delle gambe. Nonostante le differenze nel ballare sono splendide tutte e due, anzi la portoricana / new york style aiuta chi la pratica a fare più allenamento ed è caratterizzata da continui giri multipli, molto belli da sviluppare. Per gli appassionati del fitness in riva al mare un appuntamento su tutti sarà imperdibile: il Bibione Beach Fitness, che dal 14 al 16 settembre mette in campo oltre 5.000 mq di pedane allestite direttamente sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di istruttori davvero stellare! Si tratta di un contenitore di eventi uniti da un denominatore comune: divertimento e qualità. Un’idea che nasce da chi ama lo sport e il benessere, da chi ha saputo mettere insieme una squadra speciale capace di raccontare l’evento con l’entusiasmo che merita: i guru e le stelle nascenti del fitness, le magiche star dell’hip hop scritturate Cruisin®, il team del Group Cycling® capitanato da Alfredo Venturi e gli amici della Fit&Boxe®, un palco dedicato al fenomeno Zumba® Fitness; una serie di eventi nell’evento: Walkexercise®, Thai Fit®, Jazzercise®, Strike Zone® e il mondo delle danze caraibiche con lo Stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style. Un lungo weekend di sport e vacanza al mare immersi nella musica, nella danza, nell’apprendimento e nel divertimento. Una lezione, un tuffo in piscina, una puntata all’hammam del vicino complesso termale, un momento shopping, un happy hour a base di spritz… e tutto rigorosamente on the beach! foto tratte dal sito www.beachfitness.it
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26 Consigli di bellezza >> Prodotti salvatesta
Che meraviglia di capelli! di Germana Urbani
D
urante la bella stagione i capelli sono sottoposti ad aggressioni esterne come il sole, il vento, il cloro e l’acqua salata e hanno bisogno di cure particolari rimanere sani e belli. Perciò è molto importante prendersene cura in modo particolare dedicando alle vostre chiome tempo e cure. Proprio come accade per la pelle anche i capelli devono essere protetti adeguatamente dal sole che, come pare confermato da diversi studi penetra nella fibra dei capelli e ne distruggerne i componenti. Le chiome sottoposte a tanto stress diventano secchi, crespi e si spezzano facilmente. In aggiunta al sole, i capelli sono stressati anche a causa dei bagni in piscina o nell’acqua salata del mare e dei lavaggi frequenti a cui sono sottoposti. Ecco perché in estate è bene curare in maniera speciale i capelli. La prevenzione è essenziale, perciò prima di tutto procuratevi un bel cappello per proteggervi dai raggi del sole. Poi, al mare o in piscina utilizzate una protezione apposita, sotto forma di olio protettivo o di spray. Questi prodotti si possono trovare tranquillamente in farmacia, in profumeria o al supermercato. E se siete decise a impegnarvi allora prendete in considerazione il fatto di effettuare tre applicazioni: un olio protettivo solare, un olio nutriente e lucidante e un olio ultra nutriente 10 minuti prima dello shampoo per ricostituire il film idrolipico. Ricordate che i capelli vanno coccolati e nutriti, per evitare di arrivare alla fine dell’estate con capelli crespi e rovinati. Perciò non lesinate sull’impegno e gli sforzi
Le alte temperature colpiscono i capelli in modo profondo. In piena estate è opportuno, dunque, intensificare le cure necessarie a proteggerli e a nutrirli Regalate alle vostre chiome una maschera ogni tanto: li nutre e li lucida in modo sorprendente
per avere chiome seduttive. Tra i consigli utili, se siete in vacanza al mare o andate spesso in piscina, c’è sicuramente quello di sciacquare i capelli dopo ogni bagno, in modo da eliminare i residui di sale e cloro. Ricordate che i capelli colorati e trattati sono i più esposti alle aggressioni esterne: i
capelli tinti, infatti, sono più deboli e più sensibili dei capelli al naturale e necessitano di cure maggiori anche durante l’anno per non seccarsi o spezzarsi. In estate possono essere soggetti anche ad un cambio di colore a causa del sole, quindi è bene prendere delle contromisure aggiuntive per preservare la brillantezza e il colore
utilizzando un prodotto solare prima di ogni esposizione al sole. Questi prodotti vanno applicati prima dell’esposizione solare e durante la giornata, fungerà anche da schermo per il vento. Se volete creare dei prodotti in casa, ricordate che il burro di karitè puro e l’olio di jojoba contengono dei filtri solari naturali, quindi sono utili sostituti dei prodotti più classici. Da ultimo non dimenticate di applicare frequentemente delle maschere nutrienti per i capelli, in modo da ristrutturarli e nutrirli in profondità. La maschera per i capelli va tenuta un minimo di 3 minuti, evitando le radici dei capelli, e libera il suo potenziale se i capelli vengono avvolti in una salvietta calda. Continua alla pag. seguente
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28 Crucilibro
La rivincita del destino I luoghi, scrive Abate, “esigono fedeltà assoluta”: impossibile sfuggire alla “storia segreta che ti lega a loro”
Michela
Carmine
Francesca
Marco
Murgia
Abate
Melandri
Missiroli
Eroe - Eroina
Maurizio, dieci anni
Paolo Orsi, grande archeologo italiano
Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace
Pietro, il nuovo portinaio di un condominio
Alter Ego
L’identità collettiva
Il Novecento attraversato da 4 generazioni
Paolo, ex professore di filosofia con un peso nel cuore
Il dottor Martini, un giovane medico
Location
Crabas, un paesino in Sardegna
Una Calabria atavica e favolosa
Un’isola su cui sorge un carcere
Milano
Il marito assassino di lei, il figlio terrorista di lui
La devozione verso tutti i figli, al di là dei legami di sangue
Co-Protagonisti
Moltissimi personaggi e in Alcuni coetanei e un nuovo parroco particolare la terra, custode di ogni memoria
Intrigo
Maurizio ha dieci anni e non vede l’ora che comincino le vacanze. Per lui l’estate significa stare dai nonni a Crabas: lí ogni anno ritrova Franco e Giulio gli amici di avventure
Orsi viene a cercare i resti della città greca di Krimisa, mentre Rino ricostruisce le vicende della famiglia Arcuri, il cui orgoglio unisce i destini dei personaggi
Luisa e Paolo non si conoscono ma condividono spesso il viaggio verso il carcere sull’isola. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel dolore
Pietro era prete fino a poco tempo prima, ora è custode taciturno di chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini
Finale
Nell’estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia. Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova parrocchia per incrinare antichi rapporti
Il libro si sviluppa su due linee del tempo, uno scavo archeologico nella memoria, il disvelamento, strato dopo strato, di segreti nascosti
Li scorta Nitti, un agente carcerario che cela un’inaspettata verità. Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più le stesse
Il segreto che li unisce scava nel significato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco. Una ragazza all’origine di tutto
Un racconto insieme comico e Una vicenda dal sapore epicoprofondo, un’appassionata storia elegiaco che percorre, attraverso la di formazione in cui il protagonista guerra e il fascismo, un secolo di scopre - insieme al lettore - cosa storia italiana significa dire noi.
Un romanzo che recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non essere degne di compassione
Tra le pagine di questo bel libro la ricerca di un antidoto alla solitudine dei nostri tempi, verso una libertà di scelta, e di sacrificio
Francesca Melandri Più alto del mare Rizzoli, pp. 240 € 17.00
Marco Missiroli Il senso dell’elefante Guanda, pp. 238 € 16.50
Cosa dire del libro
Leggere… Leggere
Michela Murgia L’incontro Einaudi, pp. 112 € 10.00
Carmine Abate La collina del vento Mondadori, pp. 260 € 17.50
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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo
Matrimoni fra omosessuali e famiglie gay. Diritto al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero
Gent.li Lettrici e Lettori, di sempre maggiore attualità il tema sopra indicato atteso che le coppie omosessuali negli ultimi anni sono nettamente aumentate ovvero sono uscite, com’è giusto che sia, allo scoperto facendo quello che nelle cronache mondane viene definito come auting. Recentemente anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità Fornero ha preso posizione sull’argomento ritenendo che non si possa di fatto arrivare ad equiparare le famiglie di fatto (etero-omosessuali) a quelle fondate sul matrimonio auspicando, tuttavia, la necessità di tutelare i diritti dei singoli che richiedono un riconoscimento della loro situazione di fatto. Sulla scia di questa sempre maggiore necessità di tutela e
parità di trattamento, è intervenuta, nell’inerzia politica, la Corte di Cassazione che con la sentenza 4184/2012 ha rigettato il ricorso di due cittadini italiani omosessuali che, dopo aver contratto matrimonio all’estero, avevano richiesto la possibilità, negata per contrarietà all’ordine pubblico, a che lo stesso venisse trascritto nello stato civile dell’anagrafe di appartenenza. La Corte di Cassazione, tuttavia rigetta il ricorso della coppia gay per un motivo diverso dall’ordine pubblico e si spinge sino a riconoscere un vero e proprio diritto alla vita familiare indipendentemente dal sesso dei conviventi. Ma vi è di più in quanto il matrimonio contratto tra persone dello stesso sesso non è più affetto da inesistenza per carenza di uno dei suoi presupposti fondamentali
ma è solo inidoneo a produrre nel nostro ordinamento, che non lo prevede, un qualsiasi effetto giuridico. Dunque per la Cassazione anche una coppia omosessuale può legittimamente formare una famiglia basata su una stabile convivenza e “nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia” godere di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata” precisando, tuttavia, l’impossibilità giuridica attuale (perché non prevista ancora dal nostro ordinamento) a che la stessa possa validamente contrarre matrimonio o pretendere la trascrizione di quello contratto all’estero. Ciò essenzialmente vuol dire che nel caso in cui una coppia omossessuale si senta discriminata
rispetto ad una eterosessuale che ha contratto matrimonio potrà adire il Giudice Italiano per vedere tutelato il proprio diritto violato. Ora la questione passa, o almeno
dovrebbe passare per amor di parità e giustizia al vaglio della politica che da sempre omette di intervenire concretamente sul punto.
Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
L’ARCHITETTO
D.L. Sviluppo: ristrutturazioni con detrazione al 50%
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333
Alla fine è arrivato! Il tanto discusso “Decreto sviluppo” (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106) che dovrebbe fare ripartire i motori economici dell’Italia in vari settori. Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha proposto un chiaro segno positivo per quanto riguarda il capitolo della casa e del rilancio dei lavori di ristrutturazione, destinato a produrre un trampolino di lancio per l’intero settore edilizio e non solo. Adesso c’è da sperare che, oltre alle scelte degli italiani di rinnovare casa, anche le banche facciano la propria parte, dopo i crolli dei finanziamenti anche nel settore casa, e diano una maggiore liquidità a famiglie ed imprese. Il nuovo decreto parla chiaro: il bonus di detrazione è aumentato di circa 14 punti PASSANDO DAL 36% AL 50%, e RADDOPPIANDO IL TETTO DI SPESA AGEVOLATA DA 48.000 EURO A 96.000 EURO. L’ambito è appunto quello delle detrazioni dell’Irpef per le ristrutturazioni ma anche per le manutenzioni straordinarie, di restauro di immobili residenziali. La detrazione è valida anche per le manutenzioni ordinarie di parti comuni dei condomini. La durata? Un anno, infatti TERMINERÀ TUTTO IL 30 GIUGNO 2013! Ma alla fine fa tutto parte del “gioco”, perché scadenze troppo lunghe per incentivi e detrazioni non producono una buona risposta economica a breve, che è proprio quello che il governo cerca di ottenere con questo decreto per il settore edile.
C’è però da osservare che per eseguire i lavori di ristrutturazione nei condomini un anno non è poi molto, calcolato che inizieranno solo dopo l’accordo dei condomini tra preventivi, delibere, raccolta dei fondi. Quindi prima si inizia meglio è! C’è anche un particolare fondamentale: per chi stava già per avviare i lavori conviene aspettare che entri in vigore la norma per effettuare i pagamenti alle imprese costruttrici. Perché per le detrazioni si fa naturalmente riferimento alla data di effettuazione delle spese sostenute e quindi dei bonifici bancari. Si rischia quindi per pochi giorni di non poter usufruire di un bonus fiscale del 13.88% di risparmio in più! Comunque per fortuna sembra che chi ha già lavori in fase di esecuzione, per le spese future potrà comunque avere l’agevolazione del 50 % e , a quanto pare in prima analisi, anche potere usufruire del tetto raddoppiato a 96.000 euro. L’importo si può detrarre nel corso di 10 annualità. Attenzione: questo norma, da oggi sino a fine 2012, non leva la possibilità di continuare ad usufruire della detrazione del 55% di spese sostenute per “interventi di riqualificazione energetica”, ma alla condizione che siano molto precisi e che assicurino il vincolo del 20% del risparmio energetico, ossia a condizioni molto più stringenti. Poi invece tra il 1° gennaio 2013 e fino al 31 dicembre 2013 cambiano anche le detrazioni Irpef al 55% per interventi di risparmio energetico per cui, il bonus in questione scenderà di 5 punti percentuali, attestandosi
sul 50% e provocando così un allineamento tra le due tipologie di detrazione Irpef. Il nuovo Dl Sviluppo quindi per le opere di “riqualificazione energetica completa”, che prevedono la riduzione del 20% del fabbisogno di energia primaria, prevede una detrazione del 50% su un importo massimo di 200.000 euro su cui chiedere la detrazione. Nel nuovo Dl Sviluppo sono riportati anche altri casi interessanti per le detrazioni. Per quanto riguarda i pannelli solari per la produzione di acqua calda sono in detrazione del 50% dall’Irpef o dall’ Ires le spese di installazione, con un tetto di 120.000 euro su cui si può chiedere l’agevolazione. Prevede inoltre lo sconto del 50% per chi sostituisce impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e con messa a punto del sistema di distribuzione, l’importo massimo di spesa che si potrà detrarre in tal caso è di 60.000 euro. Così dopo l’IMU, piombato così pesantemente sulle nostre abitazione, il messaggio ora è chiaro e forte: per fare ripartire l’economia del nostro amato Paese non sono sufficienti le tasse, ma misure propositive. Si può quindi e si deve ripartire dalla casa, il bene primario delle famiglie italiane. Rivolgendovi, prima di iniziare i lavori, ad un vostro tecnico di fiducia, geometra, ingegnere o architetto ed al commercialista potrete pianificare l’intervento intraprendendo la giusta strada per ottenere le agevolazioni per il vostro caso.
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it
30 I nostri esperti L’OCULISTA
Occhio e occhiali da sole Dott. Valerio Crepaldi
Estate, tempo di vita all’aperto, di sport, di sole. Il consiglio degli esperti è di proteggere gli occhi dai raggi solari. Attenzione però: senza protezione delle lenti si può danneggiare la vista con conseguenze sia immediate, sia a lunga scadenza. In ogni caso usare occhiali di scarsa qualità può provocare danni ancora più gravi. Siamo i maggiori produttori d’occhiali e forse anche i maggiori utilizzatori. Secondo gli esperti per la salute degli occhi in spiaggia le lenti blu non sono adatte; al contrario, per filtrare i raggi nocivi, l’ideale sono lenti che vanno dall’ambra al marrone. Spesso noi oculisti mettiamo in guardia dall’eccessiva invadenza della moda nel settore, a discapito di quella che dovrebbe essere la funzione principale dell’occhiale: proteggere i nostri occhi dai raggi dannosi. Quando ci si avvicina all’acquisto di un paio di occhiali vanno seguite regole precise a partire proprio dal colore delle lenti, per passare poi alle classi di filtro e alla forma. Dobbiamo imparare a capire che le lenti hanno il colore della quota di raggi solari che lasciano passare. Per questo quelle da evitare senza ombra di dubbio sono le lenti azzurre e blu che lasciano filtrare proprio i raggi “blu” che, insieme a quelli ultravioletti, sono quelli più dannosi per la retina (degenerazione maculare senile). Bocciatura totale
anche per le lenti specchiate poiché la specchiatura serve solo a ridurre la quantità di raggi senza garantire l’incolumità dell’occhio. Al contrario si devono considerare tra le migliori lenti quelle che vanno dal giallo ambra al marrone perché filtrano proprio i raggi solari pericolosi senza alterare la percezione dei colori e quindi la visione. Tra questi due estremi esiste poi una grandissima varietà, che troviamo in ogni negozio di ottica, di lenti verdi e grigie che danno una buona protezione. Le lenti gialle sono indicate in presenza di nebbia perché aumentano la percezione dei contrasti. Le lenti arancione assorbono bene i raggi dannosi per la retina, ma se un po’ troppo scure rendono difficile la guida dell’auto. Le lenti rosa si possono definire totalmente voluttuarie e cioè con funzione puramente estetica e in nessun caso protettiva. Oltre ai colori va tenuta presente anche la classe di “filtro”. La classificazione del filtro corrisponde alle caratteristiche tecniche dell’occhiale. Gli occhiali in classe 0 e 1 sono riposanti e non proprio da sole, con filtro leggero. E’ passando alle classi 2 e 3 che si ha un vero e proprio occhiale da sole che filtra oltre il 50% dei raggi solari. Ed è la classe 4 che assorbe quasi il 100% dei raggi e che va bene sia per chi va sulla neve sia per chi va in barca in mare
aperto. Un aiuto può arrivare dalle lenti polarizzanti che eliminano i riflessi, soprattutto in spiaggia o sulle strade assolate. Altra cosa sono le lenti fotocromatiche che variano da sole il potere filtrante in funzione della quantità di irradiazione solare. Il giusto occhiale da sole assorbe le radiazioni negative e cioè raggi ultravioletti UVA e UVB, radiazioni violette/blu, senza disturbare la visione. La scelta dell’occhiale deve essere conforme alle disposizioni CE. Bisogna verificare la marcatura CE indelebile sulla montatura, la presenza della nota informativa che contiene le caratteristiche della montatura e delle lenti, le eventuali limitazioni d’uso, l’indicazione del grado di protezione dagli
UV. D’estate occhiale da sole anche per i bimbi. I più piccoli ancora in culla e fino ad un anno di vita non devono essere esposti alla luce del sole. Quando iniziano a camminare dovrebbero essere protetti da cappellino e occhiali. Non si deve trattare di occhiali “giocattolo” ma di lenti che rispondono ai requisiti delle norme europee. Vanno evitati acquisti al di fuori dei negozi specializzati (bancarelle, cartoleria, edicole, ecc.) perché trattasi di occhiali non conformi alle prescrizioni di legge, che presentano grossi difetti, tali da provocare danni alla vista. Per cui attenzione a non cadere nella trappola del basso prezzo.
DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it
I nostri esperti 31 DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA Lorenzo Sartiè
A cura di Lorenzo Sartiè
E' ora di guardare oltre la porta di casa
Leggo quotidianamente gli articoli riguardanti il settore delle costruzioni o dei servizi. Talvolta sono interessanti ed appropriati, più spesso non sono un sistema di comunicazione per rendere pubbliche le difficoltà del settore, ma per cercare dei colpevoli. Si sente dire che è colpa delle banche, della crisi, dei patti di stabilità, della concorrenza sleale, della globalizzazione. Anche, ma non solo. Poi solitamente si leggono le parti su quanto questa o quella organizzazione hanno fatto per i loro associati o iscritti, ma anche per trovare delle scuse su di una situazione che pare non avere apparentemente vie d’uscita. Ho un grande amico che dice spesso che bisogna guardare il mondo, in questo caso il mercato, con occhi e prospettive diverse per poterne cogliere le opportunità in modo nuovo e diverso. Tutto nasce da un nuovo modo di porsi nel mercato degli operatori, con concezioni di marketing innovative, con la costituzione di gruppi di imprese serie, il cui unico fine non sia un’azione predatoria. Ne è scaturito che mentre molte aziende falliscono o sono costrette a ritirarsi dal mercato, con quei risvolti drammatici che purtroppo conosciamo, alcune proprio per i modelli che offrono sono state contattate per
partecipare all’estero in programmi e progetti per costruire strutture, infrastrutture, organizzare ed erogare servizi. Quel modo di pensare ed agire, oltre ad essere stato notato anche qui, è stato notato e valutato positivamente da quelle strutture che propongono azioni all’estero, a cominciare dai paesi del bacino del mediterraneo fino ai Balcani. Sono passati dalla cultura del saper fare a quella del conoscere e proporre. Competenza, qualità, versatilità, agilità, logistica e grandi capacità nel problem solving sono cose che non passano inosservate in paesi che pretendono questi requisiti per poter lavorare con loro. Avevamo un primato mondiale nel settore delle costruzioni che ci invidiavano tutti e che abbiamo perduto non solo per la concorrenza, ma anche e soprattutto per incapacità innovativa imprenditoriale. Hanno aggiunto anche la produzione, la formazione, le consulenze ed i servizi complementari. Stanno faticosamente risalendo la china in un contesto di concorrenza molto più forte di noi ed in un momento di forte contrattura del mercato a causa della crisi finanziaria. I fatti ed i risultati, perché sono quelli che contano, gli dicono che sono sulla strada giusta. Aver costruito una
struttura organizzata in quel modo non deve essere stato facile. Mancano la cultura nel settore imprenditoriale e la capacità di farla funzionare in un contesto produttivo polverizzato all’inverosimile, a volte sleale e che non trova un minimo di unità aggregativa per lavorare insieme se non per speculazione, finalizzato unicamente a produrre utile a discapito di qualcun altro. E’ come pescare a strascico. Peschi ma distruggi tutto. Per non parlare della incapacità interlocutoria o di proporre modelli organizzativi ed imprenditoriali nuovi. Ma ce la stanno facendo. I nostri concorrenti in un simile panorama hanno avuto facilmente la meglio, allontanandoci da un mercato che invece non vuole assolutamente questo. Anche perché le loro banche, a differenza delle nostre svolgono, azioni commerciali partecipando al business ed al rischio, finanziando in buona parte i progetti e gli investimenti. Da noi no. Il sistema Italia non esiste e non va oltre le dichiarazioni di intenti. Quindi? Hanno coraggiosamente azzerato tutto, imposto un cambiamento di mentalità, organizzato dei modelli imprenditoriali ed aziendali nuovi, invertito la rotta e siamo ripartiti. Organizzazione, coordinamento, sinergie, disciplina imprenditoriale e qualità
morali ci hanno permesso di conseguire questi obiettivi. E’ stata costruita una nuova base sociale ed imprenditoriale per lavorare insieme, provocando una quasi svolta epocale nel settore facendo uscire molti dalla mentalità da bottegaio di paese, per riuscire a far ripartire i piani di sviluppo. E ci stanno riuscendo. La crescita interna passa di sicuro attraverso il rilancio delle esportazioni, non solo del manifatturiero, ma anche attraverso quello delle costruzioni e dei servizi per andare alla riconquista dei mercati perduti e nell’inserimento di quelli nuovi. Il tutto in un panorama come quello italiano, afflitto da nanismo imprenditoriale e bancario non solo per dimensioni, ma anche soprattutto per cultura. Tutti avanti da soli, in disordine e possibilmente in ritardo. Siamo dietro a Francia, Inghilterra, Germania ed ora anche ai Turchi. E’ ora di guardare oltre la porta di casa e riprenderci il posto che meritiamo…
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LE OMBRE Trova l’ombra corretta
A
SOPRA E SOTTO
B
Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
ARTE - CHIAVE - DIZIONE GENOVA - GIOVANE - GRECI IAGO - KEAN - LA CENA MORO - PAOLA PERFEZIONISTA - PISA - SALE SCIA - SPOT Chiave (8) - Il nome.............................
D
C
Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
AN - CD - GE - IO - LO - MO - PA PD - PO’ - RE - TI - ALT - ASI ICS - LEA - NIT - ORO - RAI RIC - RIN - SOS - STA - STO TAO ANSA - IOLE - MIEI - MORO SCIA - SPOT - TRII - SMISE ATEISMO - OMONIMO The colours (i colori) Impariamo l’inglese
CHIAVE (9) - Un colore............................................................................................................. Aforismi sull’amore
Soluzioni:
• Più si vuol stare lontani dall’amore, più si soffre perché non lo si sente. • L’amore: poche lettere dettate da un gran cuore, una minuscola parola che dà tanto calore.
corretta: B LE OMBRE:
• Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • “Cosa ci fa un cucchiaino sulla cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’autostrada.” • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!” • Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi hanno detto che e’ una Beretta.” • Un carabiniere al mercato nota un ambulante aprire delle mele per estrarne i semi e gettare via il resto, incuriosito chiede informazioni e l’ambulante gli spiega che i semi di mela hanno delle proprietà notevoli per cui possono far migliorare l’intelligenza. Un po’ incredulo e un po’ incuriosito
decide di provare due semi e li paga due euro, li mangia ed osserva: “Però con 2 euro avrei potuto direttamente comprare delle mele ed avrei potuto disporre di molti più semi.” Allora l’ambulante gli fa notare che i semi funzionano e che effettivamente aveva fatto un ragionamento intelligente. Al che, il carabiniere entusiasta, estrae una moneta da due euro: “Ha ragione, mi dia subito altri due semi.” • Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Carabiniere in negozio: “Vorrei un portafoglio impermeabile.” “Perché?” “Per metterci il denaro liquido.” • Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.” • Istruttore dei carabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, riproviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!” • Carabinieri: “Appuntato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!”
trova l’ombra
I Carabinieri
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A tavola 33 CUCINA
VINO
Denis Meneghini
I VINI DELLA LIGURIA
HO UNA CONFESSIONE DA FARE: NON HO ANCORA AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI DEGUSTARE I VINI DELLA LIGURIA. REGIONE MOLTO AFFASCINANTE, STRETTA TRA IL MARE E I MONTI, SENZA ALCUNA ZONA DI PIANURA, TOTALMENTE INADATTA ALL’ AGRICOLTURA ESTENSIVA E ALL’ALLEVAMENTO, MA MOLTO PORTATA PER LA COLTIVAZIONE DI ORTI E FIORI, DI ULIVI E DI VITI, GRAZIE ANCHE AI RILIEVI CHE OFFRONO UN VALIDO RIPARO AI VENTI FREDDI DEL NORD. FIN DAI TEMPI ANTICHI I VINI LIGURI GODONO DI UN’OTTIMA FAMA, DECANTATI, IN PARTICOLARE, DA FRANCESCO PETRARCA E DAL PAPA PAOLO III FARNESE, MOLTO ATTRATTI ENTRAMBI DAI VINI DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA DI PONENTE. LA NATURA DEL TERRENO IMPONE UN SISTEMA DI ALLEVAMENTO A TERRAZZAMENTI. SI POTREBBE DIRE TRANQUILLAMENTE CHE IN LIGURIA SI PRATICA UNA VITICOLTURA “EROICA”. DA LEVANTE A PONENTE LA LIGURIA HA SUBITO L’INFLUENZA DELLE REGIONI LIMITROFE, E CIOÈ RISENTE L’INFLUSSO PIEMONTESE E TOSCANO. A PONENTE,CIOÈ VICINO AL PIEMONTE, I VITIGNI A BACCA ROSSA CHE SI POSSONO TROVARE SONO IL” ROSSESE” E L’”ORMEASCO”(VARIANTE LIGURE DEL DOLCETTO), E IL “PIGATO”A BACCA BIANCA. NEL LEVANTE, QUINDI VICINO ALLA TOSCANA, I VITIGNI CHE LA FANNO DA PADRONE SONO IL “SANGIOVESE”, IL “CANAIOLO”, IL “TREBBIANO” E LA “MALVASIA”. IL “VERMENTINO INVECE VIENE COLTIVATO IN TUTTA LA REGIONE. I VINI LIGURI PIÙ CONOSCIUTI NEL MONDO SONO IL ROSSESE DI DOLCEACQUA, MOLTO APPREZZATO TRA L’ALTRO DA NAPOLEONE, IL PIGATO E IL CINQUETERRE SCIACCHETRÀ, VINO LIQUOROSO PREZIOSO E MOLTO RARO. I VINI DELLA LIGURIA QUI DA NOI NON SI TROVANO MOLTISSIMO, E MI DISPIACE DAVVERO MOLTO NON AVERE AVUTO IL PRIVILEGIO DI BERNE ALCUNI SOPRATTUTTO PER CAPIRNE L’ESSENZA E IL DURO LAVORO DELL’UOMO. MA CERCHERÒ DI NON FAR PASSARE MOLTO TEMPO, PERCHÉ SONO DELL’OPINIONE CHE IN OGNI CANTINA CHE SI RISPETTI, SIA ESSA BEN FORNITA O NON MOLTO FORNITA,DEBBANO ESSERE PRESENTI I VINI DELLA LIGURIA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT
CAKE DOLCE ALLE VERDURE CANADESE UNA CAKE DI ORIGINE CANADESE, LA CUI VERSIONE TRADIZIONALE PERÒ È DOLCE: FORSE MOLTO PIÙ ZUCCHERO E MIELE NELL’IMPASTO, ED UNA CREMA MONTATA CON FORMAGGIO E ZUCCHERO A VELO PER SERVIRE. NOI ABBIAMO VOLUTO RIADATTARE LA RICETTA AI NOSTRI GUSTI, TRASFORMANDOLA IN UN ORIGINALE ANTIPASTO O UN CONTORNO DIVERSO. NATURALMENTE ANCHE NEL NOSTRO CASO SI TRATTA DI UNO SFORMATO DAI TONI QUASI DOLCI E RIMANE L’ACCOMPAGNAMENTO CON UNA CREMA AGRUMATA, MA MENO SIMILE AD UNA GLASSA PER GUARNIRE LA SUPERFICIE. UN INGREDIENTE CHE ABBIAMO APPREZZATO PARTICOLARMENTE È STATA LA PUREA DI MELE: SEMPLICE E NATURALE, HA CONFERITO QUELLA CONSISTENZA QUASI BAGNATA, ED ALLO STESSO TEMPO QUELLA NOTA ZUCCHERINA CHE CI HA PORTATO A RIDURRE LA QUANTITÀ DI DOLCIFICANTI. PUÒ ESSERE SERVITO A SPICCHI, ACCOMPAGNANDO CON LA CREMA FRESCA DI FORMAGGIO, OPPURE CON LE FETTE GIÀ SPALMATE DI CREMA.
INGREDIENTI PER 5 PERSONE: 178G ZUCCHINE; 117G CAROTE; 100G PUREA DI MELE; 18G FRUTTA SECCA (MANDORLE SALATE E GHERIGLI DI NOCE); 2 UOVA; 100G FARINA AUTO LIEVITANTE; 80G FARINA 00; 3 CUCCH ZUCCHERO; 1 FIALETTA VANIGLIA; ZENZERO; 55ML OLIO DI SEMI; 6G LIEVITO PER TORTE SALATE PER LA CREMA: 125G FORMAGGIO SPALMABILE; SUCCO E SCORZA DI LIMONE; 3 STELI ERBA CIPOLLINA PROCEDIMENTO
MONDARE E GRATTUGIATE LE VERDURE, MESCOLARLE CON LO ZENZERO, LA VANIGLIA, LA FRUTTA SECCA E LA PUREA DI MELE. SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO ED AGGIUNGERLE ALLE VERDURE. SBATTERE LE UOVA CON LO ZUCCHERO E L’OLIO, QUINDI UNIRLE AGLI ALTRI INGREDIENTI. AMALGAMARE BENE E VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE. PREPARARE LA CREMA MESCOLANDO IL FORMAGGIO CON IL SUCCO E LE SCORZETTE DI LIMONE, PROFUMANDO CON L’ERBA CIPOLLINA SMINUZZATA. CUOCERE IL CAKE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, ALZARE LA TEMPERATURA A 200° E CUOCERE PER ALTRI 5 MINUTI. SFORMARE IL CAKE, TAGLIARLO A FETTE E SERVIRE CON LA CREMA. MANUELA E SILVIA BIZZO
SPIZZICHI E BOCCONI B
34 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO ALCUNE DISPUTE VI RENDONO AGGRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · S ALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PROPRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE
TORO
DAL 21/04 AL 20/05
F
A S C I N O
L’EROS
È L’ELEMENTO CHE VI INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRONTATE · S ALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI
Oroscopo PERCHÉ LA REALTÀ SIA PIÙ
SIMILE AI TUOI SOGNI AFFIDATI ALL’ISTINTO PIÙ CHE AL CUORE
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
FASCINO ACCETTATE OGNI SFIDA E SIATE AUDACI. VINCERETE SU TUTTI I CAMPI DA GIOCO IN CUI VI CIMENTERETE AMMALIANDO CHIUNQUE · S ALUTE SIETE PRESI DA UNA STRANA RILASSATEZZA CHE PERÒ NON DOVRÀ SPINGERVI A UNA GESTIONE IRRAZIONALE DELLE ENERGIE
CANCRO DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO SE SIETE AMANTI DELLE SITUAZIONI PASSIONALI E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON ATTENZIONE · SALUTE UNA VISITA A UN CENTRO BENESSERE SARÀ UN TOCCASANA PER EVENTUALI PATOLOGIE O DISTURBI AI BRONCHI O ALLE ARTICOLAZIONI
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
FASCINO GRANDI
OCCASIONI PER I SINGLE, MA ANCHE PER CHI RIUSCIRÀ A RECUPERARE DIALOGO E INTESA CON IL PARTNER · S ALUTE SARETE CURIOSI DI PROVARE TUTTE LE ULTIME NOVITÀ IN FATTO DI TERAPIE ALTERNATIVE E DI ESERCIZI DI FITNESS
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO NON
ATTRIBUITE ALLA FORTUNA UN VALORE DETERMINANTE. ATTENETEVI AI FATTI E SARETE SORPRESI DEI RISULTATI · S ALUTE VOLONTÀ ED ENERGIA NON VI FARANNO DIFETTO. ALTERNATE GLI ESERCIZI DI POTENZIAMENTO A MOMENTI DI ATTIVITÀ PIÙ LEGGERA
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO ARRIVA LA LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOGNARE, ANCHE SOLO DI SINTONIZZARVI SU ATMOSFERE DIVERSE · S ALUTE FAVORITE LE DISCIPLINE CHE CREINO UN PONTE TRA IL MOVIMENTO FISICO E L’INTERIORITÀ: TAI-CHI, KARATE, YOGA
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO PREFERITE I LEGAMI PIÙ CEREBRALI ALLE UNIONI BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · S ALUTE I PIÙ CORAGGIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ESTETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
L’AUTOSTIMA VA A PICCO E CIÒ NON VI FAVORISCE IN AMORE. CERCATE DI FREQUENTARE PERSONE DIVERTENTI E LEGGERE · S ALUTE NON BUTTATEVI GIÙ PER QUALCHE DÉFALLIANCE: AVETE SOLO BISOGNO DI RIPOSO. SCEGLIETE UNA BELLA PINETA LUNGO IL MARE FASCINO
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FASCINO CERTI RAPPORTI SONO ORMAI LOGORI COME UNO STRACCIO USATO. APRITE PORTE E FINESTRE E USCITE, FUORI C’È NUOVA VITA · S ALUTE SIETE TONICI COME MELE COTTE! SMETTETE CON I BAGORDI DELL’WEEKEND E VIVETE DIMENSIONI PIÙ SANE E DISINTOSSICANTI
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