La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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di Chioggia

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 127 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Tribunale La “battaglia” di Chioggia contro la chiusura pag.

La storia I ragazzi del Cfp cucinano per il Papa

Turismo Apre una nuova sede dello Iat per turisti e operatori

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EDITORIALE

Nuovo Veneto firmato Monti

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

Primarie: comitati Pro bersani e Pro renzi

La sfida è tutta all’insegna dei giovani, ci sono quelli che si sono organizzati e hanno dato vita al Comitato a sostegno del rottamatore Matteo Renzi e coloro che invece appoggiano con il loro Comitato il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani. pagg. 18-19

tegnue, trovata ancora romana

di Nicola Stievano

P

Pesca, la Commissione Ue riflette sulle specificità A Chioggia la delegazione europea si dice orientata verso la “regionalizzazione”

L

Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle Tegnue è stato scoperto dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto. pag. 36

o scorso 11 ottobre la città ha ospitato la delegazione di parlamentari della commissione europea della pesca giunta a Chioggia grazie all’impegno dell’europarlamentare italiano Guido Milana. Nel corso dell’incontro che si è svolto a Palazzo Grassi i pescatori e le associazioni di categoria del settore hanno esposto le principali problematiche che minano un settore considerato un tempo tra i più redditizi per il nostro territorio. In primis è stato evidenziato come il

regolamento sul Mediterraneo del 2006 ha imposto delle forti limitazioni alla flotta peschereccia come ad esempio la pesca entro le tre miglia dalla costa fino ad arrivare ai limiti imposti alle draghe idrauliche che non consentono di fatto di effettuare la raccolta di cappelonghe. Sono state inoltre mostrate direttamente ai vicepresidenti Guido Milana e Struan Stevensono, Marek Jòsef Gròbarczyk, Dolores Garcia-Hierro Caraballo, Pat The Cope Gallagher, Marek Josef Grobarczyk e Ulrike Rodust le reti utilizzate

secondo le norme comunitarie che rendono impossibile la pesca del latterino. All’incontro erano presenti i sindaci di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano Striuli, il vicesindaco del comune di Chioggia, Maurizio Salvagno, l’assessore alla Pesca di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi, i presidenti nazionali di Agci Agrital Giampaolo Bonfiglio, di Lega Pesca Ettore Iani, di Federcoopesca Gilberto Ferrari con loro rappresentanti locali e le autorità militari. pagg. 8-9

oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, decine di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, concitati, giorni che hanno preceduto il decreto sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Zanonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto mettendo in subbuglio decine di sindaci e costringendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3

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n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. continua a pag.

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EDITORIALE

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Nuovo Veneto firmato Monti Mira

coltivava marjuana nel giardino della nonna

Coltiva marjuana nel giardino della nonna. Brutta scoperta fatta dai carabinieri ad Oriago di Mira. Un giovane coltivava piante di “marijuana” nel giardino di casa della nonna: è stato arrestato nelle scorse settimane dai militari della locale stazione. Il giovane aveva coltivato, nel giardino della nonna una anziana di 84 anni, a sua insaputa, 20 chili di piante da marijuana in serra e all’aperto. E’ stata trovata anche mezzo chilo di droga già essiccata e pronta per essere venduta.

In questa fine del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la firma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia. Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fine anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni. C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modificare lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fino ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specificità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso contrario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio. di Nicola Stievano

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Provincia di Venezia

il Piano triennale delle oPere Pubbliche La giunta provinciale ha approvato l’adozione del programma triennale delle opere pubbliche 2013-2015 e del piano annuale 2013. “In questa fase delicata abbiamo scelto di privilegiare - spiega l’assessore Emanuele Prataviera - la manutenzione dell’esistente, sia del patrimonio edilizio sia della viabilità provinciale. Le risorse disponibili le impegneremo soprattutto per la manutenzione delle strade”. Chioggia

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commercio

lavoro

eventi

17

Grande edizione di “Ottobre blu”

cultura

Provincia

pag.

Rovigo e Verona, un’unica provincia pag.

Personaggio

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Giulia Gennari, ha costruito la casa della cultura

25

La stagione di prosa e il cabaret pagg.28-29

Regione Politica

La crisi ha ridotto gli infortuni

pag.

35

14° edizione del concorso letterario Seriola pag.

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cultura

cultura

registri unioni civili, Petizioni Continuerà fino a fine anno, in Riviera del Brenta e Miranese, la raccolta di firme per l’istituzione dei Registri delle unioni civili. Ha raggiunto nel primo mese circa 900 sottoscrizioni. A coordinare l’iniziativa è Alfeo Babato per il comitato “Una volta per tutti”. Babato nelle scorse settimane aveva scritto una lettera a tutti i primi cittadini della zona in cui erano stati allegati l’ordine del giorno e le delibere di quei Comuni con le quali si istituiscono i registri. Il 50% dei cittadini in Riviera e Miranese non si sposa più né in chiesa né in Comune.

ener.gi, Progetto Per il volontariato

a partire da soli

Chioggia

Riviera del Brenta

Mestre

PELLETS AUSTRIACO

Ascom, dopo 14 anni Perini lascia pag.

La troupe di Patrizio Roversi sul campanile di Sant’Andrea. Il conduttore romagnolo, instancabile “turista” per il mondo e per l’Italia, ha fatto tappa a Chioggia, domenica scorsa 21 ottobre, fermandosi sulla torre per documentare il funzionamento dell’orologio da torre più antico del mondo. Le riprese andranno in onda su Mediaset in un nuovo programma dedicato ai viaggi, condotto assieme all’attrice Syusy Blady.

1

pag.

Chioggia

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Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere

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E’ stato presentato a Meste il progetto Ener.gi – Giovani Energie Responsabili, di cui la Provincia di Venezia è capofila, nell’ambito del programma Azione ProvincEgiovani 2012. Il programma mira a spingere i giovani ad avvicinarsi al mondo del volontariato, a diventare protagonisti, attraverso l’impegno civico, solidale e politico. Coinvolgerà, nel 2012-2013, 9.000 ragazzi tra i 16 e i 25 anni delle due province di Venezia e Rovigo.

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giovani arbitri cercansi

Fare l’ arbitro è uno stile di vita, la possibilità di diventarlo è offerta gratuitamente a tutti i ragazzi e le ragazze, dai 15 ai 35 anni, dalla sezione arbitri calcistici di Chioggia. La sezione Clodiense organizza l’abituale corso e invita a raccogliere tutte le informazioni consultando il sito : www. aiachioggia.it <http://www.aiachioggia. it> . Un gruppo affiatato farà apprezzare il piacere di collaborare alla direzione degli incontri di uno degli sport più belli del mondo.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

ConCessionaria

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Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICA Il 17 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche l’aliquota sulla prima casa

Ansia da Imu per

di Ornella Jovane

Padova, Venezia, Treviso e Vicenza mantengono l’aliquota sulla prima casa allo 0,4 per cento

Il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base entro il 10 dicembre prossimo

A

nsia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto definita la situazione e di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calcolati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fissate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno definito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli stabilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato

l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelievo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Veneto è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fissata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stangata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fino al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono amministrazioni - anche in Veneto - che “infieriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un

beni della chiesa

Imu dal 2013

B

eni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Veneto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fini sociali e commerciali. A certificarlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profitto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che commerciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà definito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si definiranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualificare come svolte con modalità non commerciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

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con il patrocinio del

totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i proprietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’aumento delle aliquote - che alla fine hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cittadini del Carroccio che si rifiutavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.

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Argomento del mese 5 26 Argomento del mese L’Imu nel veneziano

famiglie e imprese L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale

“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti” di Alessandro Abbadir

S spalla per veneziane

ulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifici di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifici tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono beneficiare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affitto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.

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Gli aggiustamenti dei comuni

L’imposta vira verso l’aumento I

mu, i principali comuni del veneziano vanno in ordine sparso , ma puntano decisamente al rialzo dell’aliquota, in modo contenuto per la prima casa, in modo sostanzioso per la seconda. Partiamo da Venezia comune capoluogo e “capitale” anche della futura Città Metropolitana. Il sindaco Giorgio Orsoni chiarisce che è sua intenzione mantenere il livello dell’Imu 4 per mille sulla prima casa e del 10,6 sulla seconda. ”Non vorremmo ritoccare le aliquote - ha detto Orsoni - ma…c’è un ma. Chi a Roma sta facendo i calcoli per la ridistribuzione del gettito, basato sull’Ici pagata nel 2009, avrebbe scoperto che avremmo ricevuto più di quanto ci spettava e vorrebbe ora darci meno sul previsto. Insomma sono pronti a farci brutte sorprese. Per ora, comunque, in vista della variazione di bilancio, confermiamo le aliquote annunciate”. Nel totale delle nuove entrate introdotte con l’imposizione, l’88,54 per cento però rimane a Roma. Orsoni ha chiarito che la tanto decantata richiesta di uscita dal Patto di Stabilità “se permetterebbe al Comune di attingere alla “dote” degli accantonamenti, lo esporrebbe a conseguenze pesantissime dal prossimo anno, con l’impossibilità, ad esempio, di accendere anche un solo nuovo mutuo e il blocco totale delle assunzioni”. Passando agli altri comuni come ad esempio Chioggia che è il secondo della provincia per popolazione, l’aliquota dell’Imu è stata portata al 10.6 per mille ad esclusione delle prime case e degli edifici rurali. Il rincaro colpisce prevalentemente le seconde case o di immobili e uffici ad uso commerciale. La manovra economica è servita a ripianare la mancanza di un milione di euro nelle entrate, dovuta a nuovi tagli e trasferimenti statali e a minor incassi di Imu e oneri di urbanizzazione rispetto a quanto ipotizzato nel bilancio di previsione. Anche a San Donà si va nella direzione del rialzo: sarà 4,5 per mille per le prime case e l’8,7 sugli altri immobili. L’obiettivo ha ribadito il sindaco Francesca Zaccariotto in consiglio è non penalizzare le prime case e le famiglie già gravate da spese di ogni genere e dalla crisi. Altro importante comune del litorale: Jesolo. Anche qui la stangata è sulle seconde case. Sulla prima il comune azzera l’Imu. Il 2 per mille inizialmente previsto sulle prime case sarà infatti azzerato. L’Imu sarà al 9,6 per mille per le attività produttive e al 10,6 per mille per le seconde case, che costituiscono una larga parte delle abitazioni nella città balneare. Il Comune di Cavallino-Treporti grazie all’imposta di soggiorno ed alla Ztl non aumenterà l’Imu che rimarrà invariata al 4 per mille per la prima casa e al 7,6 per mille per le seconde case e le attività produttive. A Caorle aliquota al 3 per mille sulle prime case e al 9,5 per le seconde. In Riviera del Brenta il caso Mira, il comune più popoloso del comprensorio guidato dalla giunta grillina del sindaco Alvise Maniero. L’imposta sulla prima casa passerà dal 4 per mille al 4,4 per mille. Fra le misure “sociali” messe in atto dalla giunta del Movimento 5 Stelle, la riduzione, dall’8,2 al 6 per mille, per le abitazioni date in affitto a canone concordato, mentre si è inasprita fino al 10 per mille la tassazione per quelle sfitte. Nel comprensorio del Miranese, a Mirano, l’imposta è scesa per la prima casa dal 5,5 al 5,3, per gli altri immobili dal 10 al 9,8 per mille. A Spinea sale, dal 4,5 per mille si passa al 5 per mille, innalzamento che comporta per i circa 9.200 contribuenti per la prima casa un aggravio medio di circa 40 euro. Nessuna modifica infine alle aliquote Imu per i cittadini di Salzano. Sulla prima casa sarà applicato lo 4 per mille e il 7, 6 per mille sulla seconda ma se dovesse essere sfitta, si sale all’10,6 per mille, ancora una volta il massimo. Questo per favorire anche qui la politica degli affitti in favore di chi non ha i A.A. requisiti per accedere ad un mutuo.


6 L’approfondimento Il caso La spending review e la Giustizia

No alla soppressione del tribunale I ComunI di Chioggia, insieme a Cavarzere e Cona sono disponibili a farsi carico delle spese di gestione per mantenere la sede distaccata di Miriam Vianello

S

ono circa dieci anni che la nostra città ha il privilegio di ospitare la cittadella della Giustizia, sede prestigiosa e unica per il numero di presenze annue. Infatti sono circa 10.000 i visitatori tra professionisti, cittadini, forze dell’ordine, avvocati e magistrati che si recano nel luogo deputato a risolvere i conflitti di difficile risoluzione. Ma la nostra città sta assistendo alla perdita di un polo unico per la giustizia e l’inizio di questa triste vicenda avviene con l’emanazione della legge delega dell’allora Ministro Nitto Palma che prevedeva il riordino delle realtà giudiziarie attraverso la “soppressione ovvero la riduzione delle sezioni distaccate, anche mediante accorpamento ai tribunali limitrofi” (convertito in legge n. 148 del 14 settembre 2011). Quindi in sostanza l’idea di fondo era quella non soltanto di sopprimere, ma di contenere i costi, eventualmente eliminando quelle sedi vetuste o ubicate in posti poco strategici. Un periodo successivamente di stand by ha permesso di intervenire nelle

La sede distaccata di Chioggia sedi opportune, per ribadire la grave perdita derivante dalla soppressione di una sezione così cruciale per il territorio di Chioggia, Cavarzere e Cona. Il 31 luglio 2012 la commissione Senato ritiene che non debba essere soppressa la sezione distaccata di Chioggia, previo accorpamento con quella di Dolo, così da raggiungere un numero adeguato di residenti e sopravvenienze, visto anche l’elevato tasso di criminalità, ritenuto quest’ultimo in co-

stante aumento per i furti o lo spaccio. Purtroppo però nonostante il segnale positivo del Senato, il Ministro Severino, in linea con la spending review attuata da Monti, il 13 settembre 2012 ha stabilito di sopprimere le 220 sedi distaccate (tra cui Chioggia), i Giudici di Pace e conseguentemente il giudice di prossimità. Il risparmio, così come annunciato dal ministro, derivante da tale manovra non interessa però il nostro Tribunale, le cui spese di gestione e mantenimento

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sono completamente a carico del Comune. Non si comprendono perciò le ragioni di tale disposizione, dal momento che sono troppi i disagi e i costi da sostenere per raggiungere la nuova sede di riferimento. Inoltre Venezia, non ubicata in terraferma, non ha una sede unica e questo comporta di dover spostarsi da un posto all’altro con il conseguente impiego di personale insufficiente come le forze dell’ordine. Inoltre, dato per nulla da sottovalutare, i tempi della giustizia saranno destinati ad allungarsi e non sarà più privilegiato il contatto umano fondamentale per supportare ogni genere di utenza. Un anno di tempo è stato concesso per poter applicare quanto disposto dal Ministro, ma il Comune di Chioggia ha già pubblicamente annunciato di essere disponibile insieme ai sindaci di Cavarzere e Cona, di farsi carico delle spese di gestione per mantenere la sezione distaccata di Chioggia. Una battaglia che è solo all’inizio, ma che si preannuncia importante per preservare Chioggia dall’isolamento.

neWs Trasmissioni radiofoniche

a Pin’occhio l’aPPello “salviamo il tribunale”

P

roprio la battaglia del Comitato per salvare la sede distaccata di Chioggia del Tribunale è stato il tema della prima puntata della nuova serie di Pin’Occhio che è andata in onda lo scorso 4 novembre su Radio Clodia alle ore 10. Condotta da Pino Penzo, la trasmissione radiofonica si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche di interesse generale. La formula è quella consolidata dello scorso anno: intervento in studio di personaggi che hanno svolto un ruolo speciale nella città, ovvero persone che esprimono posizioni o competenze specifiche in alcuni settori di largo interesse per il territorio come la pesca, il turismo, la nautica, il commercio. Nel corso della prima puntata sono intervenuti in studio Bruno Rossetti e Giovanni Sambo, i promotori della raccolta di firme “Salviamo il tribunale di Chioggia”. Oltre alla diretta della domenica, è possibile scaricare le puntate dal sito www.radioclodia.it

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opo l’iniziale sconforto derivante dalla della sede distaccata di Chioggia. Il presinotizia della chiusura della sezione di- dente del Comitato Bruno Rosetti con tenastaccata di Chioggia per le disposizio- cia sta lottando da mesi e ora sta raccoglienni del Ministro della Giustizia, è sorto il 21 do i frutti; sono molti infatti i commercialisti, settembre 2012 il Comitato Spontaneo che gli studi tecnici, i commercianti e i semplici sta raccogliendo un elevato numero di con- cittadini che hanno partecipato alle riuniosensi a sostegno del mantenimento della ni indette a sostegno della causa e che si cittadella di Giustizia. stanno prodigando a Anche il sindaco, Molti i commercialisti, ciò mediante l’installazione di gazebo o avvocato Giuseppe i tecnici, mettendo a disposiCasson, ha accolto i commercianti con entusiasmo tale e i cittadini che hanno zione le proprie sedi. E’ partita in questi iniziativa poiché “è sposato la causa giorni la raccolta di indispensabile che tutti continuino a muoversi: società civile, firme rivolta ai maggiorenni contro la chiumagistratura, avvocatura e dipendenti del sura della sede distaccata del Tribunale di ministero della Giustizia - afferma il primo Chioggia. Chiunque volesse dare il proprio cittadino - per tutelare la nostra sede giu- apporto può contattare il seguente indirizzo di posta elettronica: bruno.rosetti0@alice. diziaria”. Lo scopo è di sensibilizzare l’opinione it o inviare un sms al 3358059321 per pubblica in ordine alle problematiche conse- proporre iniziative e per reperire i moduli in guenti la chiusura e di condurre una campa- distribuzione per la raccolta firme. gna efficace per consentire la permanenza M.V.


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8 Chioggia L’Intervento

Il caso

Non toccate l’Imu

Pesca Una delegazione della Commissione europea della Pesca a Chioggia

Adriatico, si insiste sulla specificità di Miriam Vianello

L

Nel corso dell’incontro è emerso che la normativa Europea è inadeguata per il territorio, con vincoli eccessivamente restrittivi

o scorso 11 ottobre la città ha ospitato la delegazione di parlamentari della Commissione europea della Pesca giunta a Chioggia grazie all’impegno dell’europarlamentare italiano Guido Milana. Nel corso dell’incontro che si è svolto a Palazzo Grassi i pescatori e le associazioni di categoria del settore hanno esposto le principali problematiche che minano un settore considerato un tempo tra i più redditizi per il nostro territorio. In primis è stato evidenziato come il regolamento sul Mediterraneo del 2006 ha imposto delle forti limitazioni alla flotta peschereccia come ad esempio la pesca entro le tre miglia dalla costa fino ad arrivare ai limiti imposti alle draghe idrauliche che non consentono di fatto di effettuare la raccolta di cappelonghe. Sono state inoltre mostrate direttamente ai vicepresidenti Guido Milana e Struan Stevensono, Marek Jòsef Gròbarczyk, Dolores Garcia-Hierro Caraballo, Pat The Cope Gallagher, Marek Josef Grobarczyk e Ulrike Rodust le reti utilizzate secondo le La delegazione della Commissione europea della Pesca a Chioggia norme comunitarie che rendono impossibile la pesca del latterino. All’incontro erano presenti i sindaci e degli stock attuando una razionalizzazione dello vamente restrittivi, e sproporzionata alle specificità di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano sforzo di pesca a garanzia delle risorse alieutiche del mare Adriatico”. Grande soddisfazione è stata Striuli, il vicesindaco del comune di Chioggia, Mau- marine e lagunari. Un incontro fruttuoso è quello espressa anche da Antonio Gottardo di Lega Coop rizio Salvagno, l’assessore alla Pesca di Porto Tolle, concluso poi a Venezia, ora non resta che attendere Veneto Pesca “per le aperture da parte dei membri Raffaele Crepaldi, i presidenti per consentire la ripresa di un della commissione e della relatrice - spiega Gottarnazionali di Agci Agrital Giam- Soddisfazione è settore che attende con ansia do - al nuovo Fondo per la pesca (feamp) sia al paolo Bonfiglio, di Lega Pesca stata espressa un segnale di cambiamento. riconoscimento delle specificità dell’Alto Adriatico”. Ettore Iani, di Federcoopesca dagli addetti ai I commenti. “L’incontro Anche il direttore di Federcoopesca Gilberto FerraGilberto Ferrari con loro rap- lavori per l’apertura è stato estremamente positivo ri esprime una grande apprezzamento nei confronti presentanti locali e le autorità dimostrata – commenta il vicesindaco ed dell’azione che la commissione pesca del parlamenmilitari. assessore alle Attività Produtti- to europeo condurrà sull’Adriatico “ impegnandosi a Dal tavolo di concertazione è emerso che il ve, Maurizio Salvagno - I regolamenti dell’Unione verificare – sostiene Ferrari -l’impatto che le norme mare Adriatico ha una sua specificità e si è ipotizza- Europea a volte penalizzano in maniera pesante il del reg. 1967/2006 sul mediterraneo stanno aventa una “regionalizzazione” delle norme sulla pesca, territorio. La normativa Ue sulla pesca è stata rite- do sulle nostre imprese, sui nostri pescatori e sulle ovvero attraverso la salvaguardia del prodotto ittico nuta concordemente inadeguata, con vincoli eccessi- tradizioni delle nostre terre”.

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di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.

Un record assoluto. I contribuenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno. Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato. Per raggiungerlo si è agito prevalentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.). La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro. Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che vedrà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni figlio convivente. Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a confluire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi. Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti. L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante amministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli. Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così difficile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita.

Un tavolo tecnico con la partecipazione del Ministero e le tre regioni dell’Alto Adriatico

la Pesca alla ricerca di nuove idee

a pesca ha bisogno di idee nuove che sappiano coniugare la salvaguardia delle risorse naturali con la tutela del reddito e dell’occupazione”. Con queste parole pronunciate dall’assessore alla Pesca della Regione Veneto Franco Manzato si sono aperti i lavori del workshop “Nuove strategie di gestione della pesca” organizzato con la collaborazione del Ministero delle politiche agricole e delle Regioni del Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia nella prestigiosa aula dell’Università Cà Foscari di Venezia lo

scorso 9 ottobre. Sono emerse nel corso del tavolo tecnico molte possibilità di confronto tra le tre regioni e la necessità di coordinarsi per migliorare il settore ittico in termini di efficacia ed efficienza integrando il documento di programmazione 2014-2020. Un convegno che è stato dedicato ad una persona come Enzo Fornaro, presidente di Federcoopesca Veneto, recentemente scomparso che ha dedicato la sua vita, così come ricordato dai professori accademici, al mondo della pesca

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da lui tanto amato. Ricordi personali e aneddoti sono quelli narrati dai partecipanti al workshop, tra cui Massimo Coccia presidente nazionale di Federcoopesca che hanno voluto rendere omaggio a chi credeva nella formazione dei pescatori attraverso un raccordo diretto con il mondo accademico. Sono state consegnate alla famiglia (in foto) come segno di riconoscimento la targa da parte dell’assessore Manzato e la pergamena sottoscritta dagli accademici per ringraziare del lavoro svolto con grande dedizione e umanità. M.V.

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10 Chioggia Pesca Il prossimo passo sarà a Bruxelles

Si apre la porta all’ipotesi della “regionalizzazione” La prossima programmazione comunitaria (2014-2020) di pesca darà attenzione alle aree di pesca omogenee rispetto all’attuale che fa riferimento ad un’area Adriatica da Trieste a Bari

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a visita della delegazione europea della pesca a Venezia e Chioggia dello scorso 11 ottobre sembra avere aperto la porta a un’ipotesi di “regionalizzazione” della pesca in alto Adriatico. I parlamentari si sono soffermati ad ascoltare i pescatori e le associazioni di categoria del settore, dopo aver realizzato un tour per la città, organizzato in collaborazione con Antonio Gottardo di Lega Pesca, accompagnati dai sindaci di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano Striuli, dal vicesindaco di Chioggia, Maurizio Salvagno, dall’assessore alla Pesca di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi, dai presidenti nazionali di Agci Agrital Giampaolo Bonfiglio, di Lega Pesca, Ettore Ianì, dal direttore di Federcoopesca Gilberto Ferrari, dall’ammiraglio Tiberio Piattelli, comandante della Capitaneria di porto di Venezia, da Andrea Conte, Comandante della Capitaneria di porto di Chioggia e dai rappresentanti di Guardia di finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale. I delegati hanno visitato un centro di lavorazione dei molluschi e il mercato ittico, mentre i pescatori di un motopeschereccio hanno mostrato le metodologie, con le reti attualmente utilizzabili, spiegando l’incompatibilità del loro utilizzo nella

pesca del latterino (anguela), come prevedono le attuali norme comunitarie. La prossima programmazione comunitaria di pesca (Feamp) 2014 – 2020 darà molto risalto alla regionalizzazione della materia, intesa come attenzione a un’area di pesca omogenea. Per contro, la politica europea attuale fa riferimento a un’area adriatica (Gsa 17) che va da Trieste a Bari, comprendendo sia la parte poco profonda del nord che quella più pelagica del sud. L’Adriatico inteso

dunque in senso puramente “geografico”, non rappresenta una comunanza complessiva di pescato e di modi di pesca. Nel corso della tavola rotonda, a palazzo Grassi, si è quindi fatta largo l’ipotesi della “regionalizzazione” che in termini più semplici significa riconoscere le peculiarità di un’area omogenea, ma anche salvaguardare il prodotto ittico, razionalizzare lo sforzo di pesca a garanzia delle risorse alieutiche marine e lagunari. “La presenza eccezionale in pochi mesi di due delegazioni europee è la prova dell’attenzione e del lavoro incessante dell’amministrazione su temi importanti per il territorio, quali il porto e la pesca – ha spiegato il sindaco Giuseppe Casson – Le indicazioni ricevute dall’Europa, che inizia ad impegnarsi per tenere nel debito conto le specificità dell’alto Adriatico e delle sue caratteristiche, è una notizia di straordinaria importanza. Il percorso iniziato troverà continuità a Bruxelles. La delegazione della commissione europea della Pesca si è infatti impegnata a riceverci in audizione, assieme al sindaco di Caorle, per verificare lo stato dell’arte e le prospettive future del settore”. M.Bo.

neWs federcoopesca Veneto

marco sPinadin nuovo Presidente

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arco Spinadin, chioggiotto, 49 anni, è il nuovo presidente regionale di Federcoopesca. L’elezione è avvenuta all’unanimità lo scorso 23 ottobre, in occasione della riunione del Consiglio regionale a Porto Viro. Marco Spinadin succede a Enzo Fornaro, prematuramente scomparso, che il neo presidente ha vouto ricordare e ringraziare nel suo discorso di esordio. “Occorre impostare - ha quindi osservato soffermandosi ad evidenziare le varie problematiche che attanagliano il settore - un buon lavoro, con impegno di tutti i consiglieri e di tutte le marinerie per tutelare efficacemente gli interessi dei pescatori associati come e più di prima”. “Con questa nomina - ha concluso il presidente nazionale Coccia - siamo convinti che la Federcoopesca rgionale ha ritrovato una forte unità interna che saprà tornar utile per affrontare le impegnative sfide a cui saremo chiamati in questo periodo”.


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12 Chioggia Turismo La cerimonia di inaugurazione

Nuova sede Iat per valorizzare la promozione di Chioggia S

abato 27 ottobre 2012, a Palazzo Ravagnan, a Chioggia, gli assessori provinciali Giorgia Andreuzza (Turismo) e Lucio Gianni (Attività produttive), il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e il direttore generale dell’Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Venezia, Tullio Galfrè, hanno inaugurato la nuova sede dell’ufficio Informazione e Accoglienza Turistica (Iat). Il palazzo, con splendido affaccio sul canal Vena, poco distante dal museo civico e dall’area transitabile per gli autobus turistici, è di proprietà del Comune, che ha stipulato una convenzione con l’Azienda promozione turismo per alcuni locali che prima venivano gestiti dal Magistrato alle Acque. “E’ importante riuscire a fare rete tra istituzioni – ha dichiarato il sindaco – soprattutto in quest’epoca di restrizioni e tagli. Quello di oggi è un grande risultato”. Al sindaco ha fatto eco Gianni: “Si parlava di questo ufficio ancora quando ero assessore al Turismo della città. Ora siamo riusciti a raggiungere il risultato lavorando in sinergia, senza guardare al colore politico dei diversi attori”. “Le risorse dell’Apt sono state quasi dimezzate in due anni – ha precisato Andreuzza – abbiamo dovuto ripensare la logica dei nostri uffici e sacrificare quelli meno efficienti, valorizzando alcuni principi per noi fondamentali, come le città d’arte”. L’Apt si dovrà occupare dell’allestimento, sosterrà i costi di gestione e garantirà il servizio statistico e di informazione ai turisti. Sarà così possibile offrire accoglien-

L a nuova sede è destinata a dare risposte ai visitatori ma anche agli operatori del settore za e informazione di qualità, necessarie in una città di alto valore artistico e storico, come Chioggia. La nuova sede colma un vuoto di oltre quarant’anni ed è destinata a dare risposte non ai soli visitatori, ma anche agli operatori del settore turistico della città. In questo modo si può puntare non solo sul turismo balneare, ma anche su quello storico-artistico o enogastronomico, che permettono di allungare la stagione turistica. “Devo ringraziare soprattutto i dipendenti, che hanno reso possibile un trasferimento veloce ed efficiente” ha precisato Lucio Carisi, presidente dell’Apt di Chioggia, che tanto si è speso per l’apertura della nuova sede. L’ufficio, uno dei sedici della Provincia, conta cinque dipendenti, adeguatamente formati per fornire informazioni in lingua straniera (fino a tre lingue), selezionati sulla base di conoscenze relative a tutto il

Sarà possibile offrire accoglienza e informazioni in una città di alto valore artistico e storico. Si può puntare così alla promozione della città d’arte

L’assessore Andreuzza e il sindaco Casson tagliano il nastro alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede Iat territorio regionale, non solo della provincia di Venezia, che pure è la prima in Italia per numero di accesso di utenti nelle Apt. Infatti anche l’ufficio Iat di Chioggia è inserito nel programma Regio.Iat, la rete regionale degli uffici provinciali di Informazione e accoglienza turistica. L’ufficio è aperto sette giorni su sette, anche nelle festività. Anche la sede di Sottomarina continuerà a restare aperta con carattere di stagionalità da Pasqua a M.Bo. ottobre.

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Focus Un bilancio del 2012

in calo gli italiani, Più tedeschi e olandesi

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l 2012 ha registrato un calo di visitatori rispetto all’anno precedente, ma va detto che il 2011 era stato un anno particolare, con le primavere arabe e la crisi greca che avevano finito col favorire la costa settentrionale del Mediterraneo. A Chioggia si è passati da 1.900.000 a 1.500.000 circa. In calo soprattutto gli italiani, mentre sono incrementate le presenze di tedeschi e olandesi che forse, per effetto della crisi, hanno riscoperto le nostre spiagge, a loro più vicine. In calo soprattutto le richieste di camere in affitto, mentre hanno registrato una buona tenuta gli hotel e i camping. La tendenza del visitatore medio è quella del short break, un soggiorno di circa quattro giorni. Come fa presente Carisi, il volume d’affari maggiore è quello fatturato dalla spiaggia, con i suoi servizi e divertimenti, anche se una buona fetta di indotto, più difficilmente registrabile, è dovuto alla gastronomia, che in questi anni sta prendendo piede a Chioggia con professionalità. Del resto bisogna pensare che il mare della provincia di Venezia attrae il 40% di tutto il turismo regionale, ben più delle maggiori città d’arte, Venezia M.Bo. e Verona.


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14 Chioggia Il caso “Sabbia e sale” il progetto di un centro benessere che sfrutta le potenzialità del territorio per promuovere il turismo tutto l’anno

Il Cestari vince con le... “sabbiature” Gli studenti della 5B Igea dell’istituto tecnico commerciale di Chioggia premiati anche a livello nazionale nel concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale” di Eugenio ferrarese

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n’idea imprenditoriale per rilanciare il turismo di Chioggia, Sottomarina e Isola Verde premiata a Roma. Il compito assegnato dal concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale” prevedeva lo sviluppo di un progetto legato al territorio con valenza sociale e sostenibile per quanto riguardava l’aspetto finanziario ed economico. Gli studenti della classe 5B Igea (indirizzo giuridico economico aziendale) Igea dell’Istituto tecnico commerciale “D. Cestari” di Chioggia si erano già distinti nella selezione provinciale del concorso promosso dal consorzio bancario Pattichiari e dalla Cassa di Risparmio di Venezia ricevendo il primo premio il 22 maggio scorso nella sede della Carive in via Torino a Mestre, ma sono risultati vincitori di ben due premi anche nella fase nazionale che si è conclusa con la premiazione a Roma il 5 ottobre. Il progetto presentato dagli studenti del Cestari intende sviluppare il business plan “Sabbia e Sale”, con la creazione di un centro benessere attento al cliente, rispettoso dell’ambiente e inteso a valorizzare il territorio. Quali i servizi offerti? La psammototerapia (sabbiature), la talassoterapia, grotta di sale con cromoterapia e stanza con bagno turco, che sfruttano

La classe 5B Igea dell’Itcs Cestari le proprietà benefiche della sabbia da realizzare nella zona demaniale dell’arena di Sottomarina. Una proposta di questo tipo non poteva non incontrare l’incoraggiamento degli operatori turistici di Chioggia e Sottomarina che hanno contribuito all’investimento iniziale tenendo conto del ritorno economico legato all’aumento delle presenze turistiche e al miglioramento di tutto il comparto: sempre di più si avverte la necessità di proporre un’offerta turistica per tutto l’anno e non solo nella stagione estiva. Gli studenti in soli quattro minuti – era questo il

tempo a disposizione per la presentazione nella finale di Roma – dovevano illustrare i loro progetti. E proprio per realizzare questa breve “rappresentazione teatrale” la classe 5B si è avvalsa dell’esperienza della maestra Franca Ardizzon, esperta attrice e regista del Piccolo Teatro Città di Chioggia, e della collaborazione della docente del Cestari Stefania Daniele. Il progetto del Cestari di Chioggia è stato seguito dai docenti Roberto Scarpa e Carla Boscolo e sostenuto dalla dirigente professoressa Antonella Zennaro che ha accompagnato gli studenti sia in occasione della premiazione della selezione provinciale sia nella fase finale nazionale dove ha ricevuto due prestigiosi premi: la Targa per il progetto più votato nel sito www.economiascuola.it e una seconda Targa per la miglior presentazione. Alla finale nazionale del concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale”, una sfida che guarda all’Europa per il miglior business plan erano presenti a Roma 19 classi che hanno coinvolto 50 docenti e 450 studenti di ogni regione italiana. Per gli studenti della classe 5B del Cestari di Chioggia la partecipazione a questa iniziativa costituisce un’ottima palestra per acquisire le competenze per diventare i nuovi imprenditori del futuro.

neWs la protesta di Insieme Arte Amare Chioggia

si riducano le nuove Paline Piantate in canal vena

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i leva la protesta per le nuove paline piantate in canal Vena. L’associazione Insieme Arte Amare Chioggia e il suo territorio ha espresso la sua contrarietà all’infissione di circa 800 pali per l’attracco delle imbarcazioni che presto torneranno nel canale. “Non paghi dello stravolgimento del Sagraeto, dell’abbattimento di alberi a Sottomarina e all’Isola dell’Unione, dell’abbandono al degrado del centro storico di Chioggia che implode tra sporcizia, calli dissestate, ponti rotti, case abbandonate, ora assestano il colpo di grazia al Canal Vena” scrivono le fondatrici dell’associazione. “Quella Vena (come si chiamava un tempo) cuore pulsante della città, su cui si affacciano i palazzi più belli, su cui lo spettacolo dell’infilata dei ponti che si specchiano nell’acqua, ci riempie di gratitudine per il destino di vivere in un luogo così bello. Dobbiamo incalzare i nostri amministratori affinché intervengano per ridurre drasticamente il numero di tali pali e per rendere quelli piantati meno indecorosi, abbassandone l’altezza (ora 1,50 m sopra il livello della riva), scortecciandoli, e affinandone la punta”. I proprietari delle imbarcazioni attendono il termine dei lavori per l’assegnazione effettiva, che verrà effettuata dall’ufficio Commercio alla conclusione delle operazioni, che dovrebbe avvenire a metà novembre, dopo il termine dei lavori di sistemazione della rete fognaria. Alla fine di ottobre inizieranno anche i lavori per la realizzazione della passerella per disabili, in corrispondenza della calle Filippini, che dovrebbe essere consegnata, indicativamente, entro la fine di marzo. M. Bo.

la città nel sito Unesco “Venezia e la sua laguna”, il nuovo piano di gestione

un Percorso storico, turistico e gastronomico e uno con imbarcazioni tiPiche: i Progetti Per chioggia

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al 1987 Chioggia è inclusa, con Venezia e le altre isole, nel sito Unesco “Venezia e la sua laguna”. Il sito individua un contesto territorialmente abbastanza omogeneo, ma assai ampio e articolato per quanto riguarda l’immenso patrimonio storico-culturale e paesaggistico-ambientale che lo rende Patrimonio dell’Umanità. Si tratta di un’area che rappresenta “un valore universale eccezionale”, compresa tra le foci dei fiumi Brenta e del Sile, con una popolazione pari a 432.789 abitanti, con 193.034 famiglie italiane e 40.730 straniere. Con il nuovo piano di gestione del sito 2012-2018, presentato a ottobre, si prevede lo sviluppo di forme organizzative di coordinamento tra gli enti responsabili, nel rispetto delle competenze e ruoli istituzionali di ciascuno di essi. E’ stato avviato un processo di consultazione e coinvolgimento tra i soggetti responsabili, per poter assumere decisioni condivise e azioni comuni. Il piano persegue ben tredici obiettivi strategici di conservazione e valorizzazione dei beni patrimoniali del sito, attraverso quattro macro piani di azione: tutela e conservazione del patrimonio; fruizione sostenibile del sito; comunicazione, promozione e formazione, conoscenza e condivisione. Tra i progetti specifici assegnati al Comune di Chioggia vi è la realizzazione

di una Card musei ed edifici storici della città, di un percorso turistico/ambientale/ gastronomico fino all’area lagunare “Piovini” e di un percorso turistico/ambientale/culturale con imbarcazioni tipiche tra le valli da pesca. Si tratta di due itinerari acquei che condurranno i visitatori alla scoperta dei “casoni” tipici e della flora e fauna tra le velme e le barene, caratteristiche dell’ecosistema lagunare. “Il metodo di lavoro che si è voluto adottare per l’elaborazione del piano di gestione è esemplare – ha spiegato il sindaco Giuseppe Casson – Si parte dall’esaltazione delle particolarità delle realtà del territorio per valorizzare l’identità dell’intero sito E’ un metodo di lavoro di assoluto interesse, che offrirà grande visibilità, anche in termini promozionali, alla città di Chioggia. Questo approccio metodologico è una palestra anche per le future azioni nella costituzione della Città Metropolitana: esaltare le singole entità per valorizzare l’intero insieme. Ben venga, quindi, un parallelismo tra la filosofia del sito tutelato dall’Unesco e la Città Metropolitana, realtà che vedranno entrambe Chioggia svolgere un ruolo da protagonista”. Presenti alla presentazione del nuovo piano di gestione 2012-2018 anche l’assessore all’Urbanistica, Mauro Mantovan, e il presidente del consiglio comunale DaM.Bo. niel Tiozzo.


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Chioggia 17 Il caso Cambio al vertice nell’associazione dei commercianti

Ascom Confcommercio, dopo 14 anni Perini lascia D

opo quattordici anni Giorgio Perini lascia la presidenza di Ascom Confcommercio. Era il 10 maggio 1998 quando venne eletto la prima volta. Da allora l’associazione si è ingrandita e ha assunto un’identità forte e caratterizzata. Il nuovo statuto, approvato in data 25 settembre 2012, prevede che il presidente possa rimanere in carica non per più di due mandati consecutivi: anche se lo statuto è entrato in vigore meno di un mese fa, Perini ha ritenuto, per una questione etica, di lasciare sin da quest’anno la presidenza di Ascom. Tra le cose rilevanti che l’Ascom ha realizzato in questi anni, sotto la guida di Perini, vi è certamente l’acquisizione della prestigiosa sede di 500 mq in pieno centro storico. E’ inoltre riuscita a bloccare il sorgere del centro commerciale Coop a Brondolo, unico caso nella Regione Veneto, intervenendo con cause legali ancora in corso, per difendere gli interessi delle piccole e medie imprese non solo dell’Ascom ma dell’intero territorio. In questi anni inoltre Ascom ha sponsorizzato un gran numero di eventi, non solo nella stagione estiva, ma anche in inverno: musica, spettacoli, sfilate di moda, feste di fine anno, luminarie a Natale, sempre attenti alla promozione della città, anche attraverso la stampa, nel 2005, della prima guida “Curiosando Chioggia”.

La sua presidenza è stata caratterizzata da una gestione sempre attenta alla promozione della città

Il presidente uscente di Ascom Confcommercio Giorgio Perini non ancora concluse, come ”Chioggia Live” l’idea di Chioggia e Sottomarina centri commerciali naturali, la guida alla ristorazione, il sito delle aziende del territorio. Lascio l’associazione perché ritengo giusta l’alternanza, ma rimango sempre disponibile, con la conoscenza acquisita, la professionalità che da sempre mi ha contraddistinto, in quanto commerciante e agente di commercio, e soprattutto una visione delle imprese del territorio come motore trainante dell’economia locale e non solo. Ringrazio tutti quelli che hanno sempre collaborato al mio fianco condividendo le delusioni e i successi. Sarò sempre a disposizione perché il cuore Confcommercio, l’idea sindacale, rimarrà sempre dentro di me”. M.Bo.

neWs Maratona a Monaco di Baviera

tutti al traguardo i cavalli marini

Il blocco del centro commerciale e l’acquisizione della nuova sede, alcuni dei risultati ottenuti con la guida Perini Oggi Confcommercio è un’associazione con più di quindici dipendenti e numerose collaborazioni esterne, proprietaria di una società di capitale che fornisce servizi di qualità a 360 gradi al mondo delle imprese, contabilità, paghe, sicurezza sul lavoro, formazione - spesso gratuita -, haccp, consulenza finanziaria. In questi anni Ascom è diventata interlocutrice di riferimento per le varie amministrazioni comunali, per la Provincia e per la Regione, sottoponendo problemi diversi, combattendo l’abusivismo commerciale ma anche gli studi di settore quando presentavano incongruenze o contrastando l’applicazione della Tia. “Lascio l’associazione sicuro di aver fatto del mio meglio, di avere dato tutto me stesso – ha detto Perini - nel compito, spesso difficile, di rappresentare una grande realtà come la nostra. Oggi lascio quest’associazione con un po’ di tristezza, non sarei sincero con voi se non lo esternassi, ma la lascio anche nella certezza che chi verrà dopo di me saprà continuare il percorso tracciato, le tante cose messe in moto e

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ono arrivati tutti al traguardo i 36 atleti dell’Asd Marathon Cavalli Marini Chioggia-Sottomarina che domenica 14 ottobre hanno partecipato alla maratona (42 km), mezza maratona (21 km) e 10 chilometri per le strade di Monaco Baviera. I percorsi si snodavano tra i parchi e il centro storico della città tedesca con circa 15mila persone che hanno preso parte alle tre competizioni. Nella sfida più impegnativa erano 24 gli atleti al via e 10 hanno corso i 42 chilometri in meno di 4 ore. Da rilevare il secondo posto assoluto nella sua categoria per il 75enne Carlo Vani che ha terminato la gara in 4 ore e 24 minuti e le 3 ore e 54 minuti di Valeria Bullo, unica donna chioggiotta in gara. Otto atleti hanno partecipato alla 21 km che partiva da metà tracciato della maratona, 4 alla 10 km. Emozionante l’arrivo all’interno dello stadio olimpico con gli ultimi metri da correre sulla pista.


18 Chioggia Politica Partito democratico, primarie del 25 novembre

neWs

Nasce il Comitato pro Renzi

lega Nord-liga Veneta

dolFin segretario di chioggia-cavarzere e cona

Sono tutti giovani under 35, tra questi Marco Tiozzo, Laura Bonaldo, Umberto Zanellato e Luca Alfiero

C

resce il fermento intorno alle primarie del centro-sinistra e anche nella zona sud della provincia di Venezia nasce il comitato pro Renzi Chioggia-Cavarzere. I fondatori del Comitato sono tutti giovani under 35, iscritti e non al Partito Democratico. Tra questi vi sono Marco Tiozzo, dottorando di ricerca, Laura Bonaldo, studentessa, Umberto Zanellato, del Partito Democratico di Cavarzere e Luca Alfiero, membro della segreteria comunale del PD di Chioggia. Il comitato mette in rete una vasta area della Provincia di Venezia e si ripromette di creare un network di idee per promuovere un nuovo modo di far politica, che trova le sue basi su internet e sui nuovi mezzi di comunicazione. Tra i principi del gruppo ci sono i tre concetti fondamentali già espressi da Renzi all’avvio della sua campagna per le primarie: futuro, Europa e meritocrazia. “Una realtà che come la nostra vive un profondo senso di isolamento, anche fisico, dal resto del territorio veneto, ha bisogno di uno sguardo e una visione d’insieme della politica, proiettata in Europa, con modelli

di selezione efficienti della classe dirigente condizione patrimoniale del Sindaco, dei – scrivono i fondatori del gruppo - Merito- componenti della Giunta, di ciascun eletto crazia e proiezione verso il futuro sono gli al Consiglio Comunale e dei nominati dal elementi fondamentali da cui noi vogliamo Consiglio Comunale o dalla Giunta ovvero partire. Questa classe dirigente ha già falli- dal Sindaco, in società partecipate, in enti to. Più volte. Noi pensiamo che chi ha fatto pubblici e privati, ovvero di tutti coloro la cui politica per 20-30 anni possa anche fare nomina sia comunque attribuita al Comune un passo indietro, sedersi in panchina e da di Chioggia, compatibilmente con il rispetto allenatore, “allenare” le nuove “leve” della delle vigenti disposizioni legislative e regopolitica. Siamo altresì consci che lo spazio lamentari. Per il comitato politico va conquistato occorre garantire ai con il merito e la pre- “Meritocrazia e cittadini la possibilità parazione. Sosteniamo proiezione verso di poter accedere con Renzi perché promuo- il futuro sono gli facilità all’attività svolve una visione del Pa- elementi da cui ta dai vari enti e ai dati ese che ha coraggio di vogliamo partire” che permettono di vaaccettare le molteplici sfide della politica europea, proponendo lutarne la qualità, rendendo consultabili atti anche un rinnovamento istituzionale”. e informazioni. Si vuole dare al cittadino Il Comitato Adesso! Per Matteo Renzi la possibilità di conoscere l’operato di ogni sta ora promuovendo una proposta di inizia- singolo consigliere e assessore comunale, tiva popolare: la creazione di una Anagrafe comprese le presenze e assenze in Consiglio Pubblica degli Eletti in cui siano rese pubbli- Comunale, per capire in che modo lavorano che e consultabili sul sito www.chioggia.org e se effettivamente lavorano. Del resto già il sindaco Giuseppe Casson tutte le informazioni relative all’attività, alla

E’

Matteo Renzi aveva proposto, tra i punti della campagna elettorale, il “Patto con la città” che recitava: “Al fine di esercitare il potere di indirizzo e di controllo del Consiglio Comunale si rende opportuno e necessario agevolare il diritto di accesso e di informazione dei consiglieri e dei cittadini sugli atti amministrativi come presupposto indispensabile alla garanzia di trasparenza e di buona amministrazione. Per questo l’Amministrazione Comunale si impegna a far approvare dal Consiglio Comunale di Chioggia l’ “Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati”. Si stanno ora raccogliendo le firme necessarie perché la proposta venga discussa nel Consiglio Comunale di Chioggia. M.Bo.

s t a t o eletto il nuovo segretario di Circoscrizione della Lega Nord–Liga Veneta. Venerdì 19 ottobre, alla presenza dei responsabili della Segreteria Provinciale (PizzolatoFurlanetto ), dopo la votazione interna, è stato scelto Marco Dolfin (in foto), già consigliere comunale, che diventa segretario della Circoscrizione di Chioggia-Cavarzere-Cona. “Si tratta di un impegno importante, che mi è stato attribuito a dimostrazione della fiducia e della stima che i votanti hanno nei miei confronti. In un momento in cui la politica sembra aver smarrito i propri ideali, l’idea di servizio al cittadino, ci si deve rimboccare le maniche e ritornare a parlare con la gente, tra la gente” ha dichiarato il nuovo segretario. I 5 punti del programma perseguono l’indipendenza del Veneto e della Padania, l’unità delle sezioni e della circoscrizione, la selezioni dei militanti e l’apertura di una nuova sezione della M.Bo. Lega a Cona.

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Chioggia 19 Politica Partito democratico, primarie del 25 novembre

Risponde il comitato pro Bersani Una campagna promossa da giovani under 40. Daniel Tiozzo: “Le primarie non devono dividere ma valorizzare l’intero Pd”

Pier Luigi Bersani

È

partita il 4 novembre presso il kursaal di Sottomarina la campagna del comitato Pro Bersani di Chioggia. A promuoverla sono i giovani del Partito Democratico, tutti under 40: Daniel Tiozzo, Jonatan Montanariello, Cristian Boscolo Papo, Romina Tiozzo, Alessandro Boscolo, Massimo Crosara, primi firmatari del comitato nonché pagina nuova del PD locale. Sostengono tutti Pierluigi Bersani alle primarie, nella speranza che possa diventare Presidente del Consiglio della prossima legislatura, convinti che, per esperienza, autorevolezza e capacità, sia la migliore garanzia per il ritorno dei riformisti alla guida del paese, condizione imprescindibile per l’equità, la crescita e il risanamento della società. Proprio per andare nella direzione della trasparenza, nel consiglio comunale del 7 novembre, i consiglieri che aderiscono al comitato per Bersani hanno portato un documento per la creazione di una Anagrafe pubblica degli eletti, al fine di rendere pubbliche e consultabili tutte le informazioni relative all’attività e alla condizione patrimoniale degli amministratori della città, compatibilmente con il rispetto delle vigenti disposizioni legislative e regolamentari. In realtà già da tempo il Pd sta lavorando per raggiungere questo risultato, previsto sin dalla campagna elettorale del sindaco Casson. Si

Daniel Tiozzo fra i giovani del Comitato Pro Bersani trattava però di apportare una modifica al regolamento del Consiglio Comunale, considerando che non esiste un riferimento legislativo in tal senso a livello nazionale. L’iter promosso dal presidente del Consiglio Comunale, Daniel Tiozzo, è già ad uno stato avanzato. “Non è sufficiente criticare o demonizzare – spiega Daniel Tiozzo, informato del fatto che anche il Comitato pro Renzi voleva proporre un analogo documento – le scelte si fanno nelle sedi opportune”. E ricordando che si tratta di un unico grande partito, Tiozzo ripercorre le tappe della modifica del regolamento del partito da parte di Bersani per garantirne il pluralismo: diversamente da prima, ora alle primarie di

coalizione si possono presentare anche candidati diversi dal segretario del partito. Questo ha permesso a Renzi piuttosto che a Puppato, di proporsi. “I contenuti devono venire prima delle beghe da bottega – continua Tiozzo - le cose che ci uniscono prima delle polemiche sterili, il merito e il valore prima dell’invidia sociale e della demagogia. Siamo un comitato aperto e proiettato sul confronto interno e non su rese di conti illegittime ed estranee al mondo democratico. Siamo convinti che attraverso l’impegno e la condivisione si possano ottenere risultati importanti”. Insomma il Pd è un partito dalla lunga tradizione, un grande contenitore che può presentare anche voci diverse. “Siamo un partito plurale, ma la campagna di Renzi è molto giocata su suo ruolo personale e ricorda alcune modalità del berlusconismo. Tant’è vero che ai suoi comizi il simbolo del Pd spesso manca. Tutti devono sentirsi coinvolti e protagonisti, primi tra tutti i tanti militanti e simpatizzanti, ma al contempo bisogna riconoscere l’importanza del collettivo a discapito dell’individualità. Per questo non siamo per una campagna delle primarie che divida, ma che anzi sappia valorizzare l’intero Pd.” Il Comitato Pro Bersani è stato in prima linea nel coltivare l’idea che la nascita di un ambito metropoli-

intervista

tano può diventare una sfida lungimirante nella quale Chioggia deve giocare da protagonista. Sostiene la partecipazione del Paese all’Europa, senza spirito corporativo, senza cedere agli interessi dei più arroganti. “Questo è il momento di decidere cosa vogliamo diventare – continua Tiozzo - Quale ruolo dare a una nazione con la nostra tradizione, situata nel cuore di un Mediterraneo che le rivolte giovanili stanno trasformando come mai era accaduto. Il prossimo Parlamento e il governo che gli elettori sceglieranno avranno tre compiti decisivi: guidare l’economia fuori dalla crisi, ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione e rilanciare, in un gioco di squadra con le altre nazioni, l’unità e l’integrazione politica dell’Europa. Cerchiamo un patto con le forze politiche democratiche, progressiste e di una sinistra di governo, con movimenti e associazioni, con amministratori, con ogni persona che voglia contribuire a un progetto per uscire da una crisi senza eguali nella nostra memoria”. La campagna ha già fissato nuovi appuntamenti l’11 e il 18 novembre con l’operazione 100 piazze per Bersani, un’iniziativa coordinata a livello provinciale. M.Bo.

in breve

GIUSEPPE BOSCOlO PAlO: “VOGlIAMO DARE Al MERCATO UNA STRUTTURA MODERNA E ATTRATTIVA”

“Arte a tavola” si è chiusa con successo la rassegna

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Economia ed eventi. Il presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto dopo i primi bilanci “C’è davvero dl sale in zucca!”

empo di primi bilanci per “C’è davvero del sale in zucca”, il progetto di promozione della zucca marina di Chioggia giunto alla terza edizione. Una serie di eventi, organizzati da Chioggia Ortomercato del Veneto, che hanno visto protagonista questo ortaggio tipico per tutto il mese di ottobre e che si concluderanno a fine novembre con il coinvolgimento dei ristoranti della città. Giuseppe Boscolo Palo, alla presidenza del mercato ortofrutticolo clodiense dal 2009, racconta questa nuova sfida. Rilanciare un prodotto orticolo, come la zucca marina, che era quasi scomparso dai banchi del mercato, non è semplice. Quali azioni sono state intraprese? “Era necessario far riprendere contatto agli agricoltori diretti con un prodotto quasi sparito e ricreare le condizioni di un circuito redditizio per la commercializzazione della zucca marina. Oggi questo prodotto è tornato ad essere coltivato nei nostri campi e iniziamo a vedere i primi segnali di interesse da parte della catena distributiva”. Perché una terza edizione di “C’è davvero in sale in zucca”? “Bisogna continuare a riproporre e a far conoscere la zucca marina al consumatore, facendo parlare di questo ortaggio tipico per tutto l’autunno e mostrando l’offerta gastronomica. Le passate edizioni sono state efficaci sul fonte promozionale e quest’anno abbiamo voluto potenziare il programma. Abbiamo portato la zucca marina a Padova in occasione della manifestazione “Abbraccio tra pane e pesce” e a Sottomarina alla sagra di san Martino. Al mercato ortofrutticolo di Brondolo abbiamo de-

Giuseppe Boscolo Palo dicato a questo ortaggio tre giorni di festa, in occasione di Ottobre blu e Darsene in blu, con una serie di eventi complementari. Inoltre i ristoratori della città si stanno misurando da ottobre in una gara gastronomica a colpi di forchetta con specialità a base di zucca marina, con una giuria qualificata di giornalisti da tutto il Triveneto e l’Emilia Romagna. E’ importante stabilire un rapporto di collaborazione tra il mercato e i media. I primi riscontri sono senza dubbio positivi”. Quale il prossimo passo? “Stiamo cercando di creare una sinergia con il mondo dell’artigianato per la toelettatura della buccia. Questo prodotto ha bisogno di essere trasformato e finito per essere offerto alla grande distribuzione contrariamente ad altri tipi di zucca”. Come si inserisce il progetto di valorizzazione di colture tipiche come la zucca marina o il radicchio di Chioggia IGP, con quello complessivo di rilancio del mercato ortofrutticolo di Brondolo nel Veneto e a li-

vello nazionale? “Il mercato deve possedere una struttura moderna e attrattiva per l’impresa agricola, in grado di fornire servizi di qualità ai produttori e in grado di operare in piena trasparenza. Nonostante la situazione di bilancio pesante, ci siamo mossi su tre fronti per il rilancio del mercato ortofrutticolo di Brondolo, attraverso la riqualificazione dei servizi, attraverso il dialogo con le istituzioni per la tutela del prodotto orticolo ed attraverso la promozione, del mercato stesso e dei suoi prodotti, che rientra quindi a pieno titolo nel progetto. Sono idee emerse dal confronto e dal dialogo con tutte le componenti del mondo agricolo”. Ci potrebbe fornire alcuni esempi concreti? Quali i risultati del lavoro finora svolto? “In corso di ristrutturazione del mercato abbiamo deciso di far inserire una piattaforma logistica moderna con postazioni frigo per realizzare il polo agroalimentare, abbiamo permesso ai produttori di entrare dai cancelli 24 ore su 24, abbiamo rivisto il regolamento del mercato datato al 1994, a cui mancano tuttavia dei passaggi istituzionali, stiamo lavorando per l’anagrafe orticola e abbiamo creato assieme al mondo dell’artigianato, della ristorazione e dell’imprenditoria dei nuovi prodotti di qualità ed eventi come il gelato alla zucca, la birra al radicchio, le fiere o le serate enogastronomiche per la promozione dei prodotti, del mercato orticolo e del territorio stesso. Siamo pensando inoltre ad altri progetti da sviluppare sul fotovoltaico o sul mercato al dettaglio. Oggi parecchi produttori hanno deciso di rientrare in mercato e dobbiamo continuare a lavorare per la modernizzazione e l’attrattività della nostra struttura”. Stefano Bellemo

i è svolto il 2 settembre, al ristorante Il Brigantino di Cavanella D’Adige, il terzo e ultimo incontro legato alla rassegna “Arte a tavola“ organizzata dal circolo culturale “Ignazio Silone“ in collaborazione con “La Dragaggi“ di Luciano Boscolo Cucco e il patrocinio del Comune di Chioggia. Arte e alimentazione si sono amalgamate per valorizzare i prodotti del territorio e dare la giusta dimensione alla cultura del cibo attraverso pittura e poesia. Hanno recitato le proprie composizioni Alfredo Barbieri, Maria Paola Giraldo, Maurizio Masiero, Giorgia Pollastri, Nella Talamini, Paola Tiozzo Pagio, Gerardo Melchionda e Renzo Ranzato Varisco particolarmente elogiato dal conduttore Marco Lanza per la lettera di ringraziamento ricevuta a firma di Leone Gueron, responsabile archivi del museo storico di Nizza. A capitanare la collettiva dei pittori è stata la presidente del circolo, Elena Zampieri, che, assieme a Giorgia Pollastri e Nella Talamini, ha illustrato le opere di Tarquinio Bullo, Silvana Maddalosso e Ruggero Pieruz. L’ organizzazione artistica di Giancarlo Fuolega ha fatto sì che non fosse trascurata neppure l’abilità canora del soprano Ornella, di Elda Russo e della stessa artista Nella Talamini. Significativi gli interventi della presidente dell’associazione “Progetto Donna Oggi “ Mara Bertini, del vicepresidente del circolo, Dino Sfriso, dell’ex assessore alla Cultura Francesco Lusciano, della consigliera comunale Romina Tiozzo e dell’ambasciatore chioggiotto nel mondo Luciano Boscolo Cucco. M.L.


20 Chioggia Gli studenti del Cfp Hanno collaborato all’allestimento del pranzo per Benedetto XVI e 50 Vescovi

Per un giorno “cuochi” del Papa di Giovanna Bellemo

Alfabetizzazione informatica

la “settimana Web” Fa il bis con aPProFondimenti su internet, Posta elettronica certiFicata e gestione immagini

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Il pranzo con i 50 Vescovi

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ragazzi del Cfp di Chioggia “conquista- rina”, un piatto realizzato con una mousse no” la cucina del Papa. I giovani cuochi di mozzarella con scampi accompagnata da e camerieri del Centro di formazione ad un panetto di nero di seppia – spiega – indirizzo alberghiero hanno avuto la possibi- In quell’occasione abbiamo ricevuto le lodi lità di dimostrare la loro abilità, venerdì 12 dello chef Sergio Dussin, che ha promesso ottobre, in Vaticano davanti ad una platea di portarci nelle cucine del Santo Padre”. Detto, fatto. I quindici ragazzi della speciale, il Papa e cinquecento Vescovi riuniti per il cinquantesimo anniversario dell’a- terza A e B, otto cuochi e sette camerieri di sala, guidati dal dirigente Nicola Boscarato pertura del Concilio Vaticano II. e dai professori Marino L’occasione è nata da un incontro dei gio- Carpaccio di tonno, Concon e Lorenzo Movani allievi con il cuo- risotto al radicchio retto, si sono ritrovati alla volta di Roma e co bassanese Sergio e zucca, pesce Dussin, responsabile spada con verdure: della Santa Sede per del servizio catering di il menù per il Papa affrontare questa particolare avventura. Dopo fiducia in Vaticano. A raccontare la straordinaria esperienza Chri- aver viaggiato per tutta la notte, senza aver stian Nordio, studente e cuoco provetto quasi chiuso occhio, alle 7.30 della mattina tra i quindici ragazzi che hanno partecipato la compagnia, assonnata ed emozionata, è entrata in Vaticano dalla porta di servizio. all’evento. Una volta indossate le divise, i camerie“Durante il Festival delle cucine delle scuole alberghiere, lo scorso aprile, a Villa ri allievi si sono apprestati ad apparecchiare Contarini a Piazzola sul Brenta abbiamo i cinquanta tavoli allestiti in sala Nervi e i vinto il primo premio con “neve a Sottoma- cuochi allievi si sono diretti in cucina per

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neWs

preparare il menù sconosciuto fino a quel momento: un antipasto di carpaccio di tonno su un letto di insalatina verde, come primo un risotto di radicchio trevigiano e di zucca chioggiotta, per secondo un trancio di pesce spada con verdure, per dolce strudel e per digestivo un grappino. “Ero alla postazione risotti – continua Christian – affiancato da uno chef molto bravo e abbiamo lavorato intensamente”. I ragazzi dopo un breve break alle 11.00, hanno smesso di lavorare solo alle 15.00 quando sono saliti in pullman per il ritorno a casa. “Abbiamo incontrato Benedetto XVI alla fine del servizio. Il Papa, dopo essere uscito dalla sala da pranzo, è entrato in cucina, ci ha salutati e ci ha ringraziati. Poi con il fotografo ufficiale abbiamo scattato una foto ricordo – continua il diciassettenne cuoco provetto – E’ stata un’ esperienza faticosa, ma la rifarei volentieri”.

a Settimana Web 2012 raddoppia. La Provincia di Venezia, promotore dell’iniziativa in collaborazione con il Comune di Chioggia, assessorato alle Politiche Culturali, ha deciso di organizzare una seconda settimana dedicata all’alfabetizzazione informatica. Per la prima settimana di corso, infatti, i posti disponibili sono stati letteralmente bruciati ben prima del termine ultimo valido per l’iscrizione. Il corso è gratuito e rivolto a tutte le fasce d’età, per avviare all’uso dell’informatica chiunque ne avesse bisogno. La maggior parte degli iscritti rappresenta una fascia di persone prive di preparazione ad affrontare le basi per l’uso ormai irrinunciabile del web. Le lezioni previste, di tre ore ciascuna, si tengono presso il laboratorio di informatica dell’Istituto Tecnico Righi di Borgo San Giovanni. Visto il grande successo dell’iniziativa e il grande numero di richieste inevase da un unico corso, l’amministrazione ha chiesto e ottenuto dalla Provincia di Venezia la possibilità di poter svolgere nel mese di novembre ulteriori approfondimenti su Internet, la posta elettronica certificata e la gestione delle immagini. Il successo dell’iniziativa fa confidare nella possibilità di ripetere l’esperienza il prossimo anno. Del resto la Provincia dal 1999, coinvolge i Comuni e altri soggetti del territorio veneziano in una non-stop di incontri, corsi, seminari, approfondimenti sulla conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo della Società dell’Informazione attraverso la diffusione sul territorio della cultura telematica con adeguate politiche di alfabetizzazione e di non esclusione. In un momento di grande crisi economica l’investimento culturale diventa strategico e importante per poter affrontare un’epoca che sempre più dovrà confrontarsi con il web, anche per ottenere semplicemente informazioni utili in tempo reale. M.Bo.

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Ottobre 2012

Informa

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Ulss 14

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997

L’équipe di Cardiologia e Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia ha formato gli allenatori laureati in Scienze Motorie

LA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA SBARCA NEL TERRITORIO La riabilitazione cardiologica sbarca nel territorio. L’équipe di Cardiologia e Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia ha addestrato gli allenatori di alcune palestre del territorio di Chioggia e Sottomarina che possedevano, come requisito, la laurea in Scienze Motorie. Grazie alla formazione conclusasi recentemente, entro metà mese, le palestre risultate idonee saranno in grado di accogliere pazienti che hanno necessitato di riabilitazione cardiologica (pazienti ischemici, rivascolarizzati, post chirurgici con by pass, post chirurgici con valvole, affetti da scompenso cardiaco) per continuare il trattamento aerobico in tutta sicurezza fuori dall’ospedale. Infatti, non solo queste strutture mettono a disposizione personale formato in maniera appropriata dai sanitari, ma hanno in dotazione anche un defibrillatore. I fondi per realizzare tutta questa operazione provengono da un progetto regionale promosso dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 che si chiama “Guadagnare salute”. “Ormai è dimostrato in letteratura – ha

dichiarato il responsabile della riabilitazione cardiologica Luca Oselladore – che i pazienti affetti da patologie cardiache, qualora vengano trattati con la riabilitazione e sposino successivamente uno stile di vita corretto (fatto dal binomio sana alimentazione e movimento), non solo migliorano qualitativamente la loro vita, ma vedono ridursi di circa il 27% i casi di morbilità e mortalità”. La riabilitazione cardiologica è sbarcata all’ospedale clodiense nel 2011 grazie alla collaborazione tra i reparti di Cardiologia e Fisioterapia. “Quest’anno – ha detto Oselladore – abbiamo assistito ad un incremento del 30% dei pazienti: da 60 siamo passati a trattarne un centinaio con la riabilitazione. Soprattutto uomini con un’età tra i 65 e 70 anni”. Ma come si accede alla riabilitazione cardiologica? “In pratica – ha spiegato Oselladore – i pazienti ricoverati che ci sembrano dei potenziali candidati per la riabilitazione, dopo un mese dal fatto acuto, vengono valutati con un ecocardiogramma e un test da sforzo. Qualora risultino idonei, vengono inviati al sesto pia-

L’equipe di Cardiologia e fisioterapia

no in Fisioterapia dove intraprendono un ciclo di trattamento aerobico in palestra. Lì svolgono numerose attività che vanno dall’utilizzo della cyclette alla passeggiata sul tapis roulant; inoltre fanno esercizi di respirazione. Alla fine, il trattamento è utile per questi pazienti perché imparano a dosare in maniera corretta lo sforzo e a controllare la frequenza cardiaca”. Tutto procedeva bene finché non terminava il ciclo di riabilitazione, dopodiché c’era il rischio che i pazienti fossero nuovamente tentati dallo scorretto stile di vita. Ecco da dove nasce l’idea del progetto “post” riabilitazione. “E’ facile ricadere nelle cattive abitudini – ha continuato Oselladore – quindi tornare

ad una vita sedentaria. Per questo motivo abbiamo siglato una convenzione con quelle palestre che rispondevano a determinati requisiti, abbiamo organizzato un corso ad hoc per il loro personale e gli abbiamo fornito un defibrillatore”. Il progetto non si ferma qui. “Queste palestre non saranno lasciate sole in questo percorso – ha detto ancora Oselladore – né tantomeno i nostri pazienti verranno mai abbandonati. Infatti il progetto prevede che noi sanitari ci confrontiamo in maniera costante con gli allenatori di queste strutture sportive e che periodicamente visitiamo i pazienti che hanno intrapreso questa nuova avventura”.

AL VIA LA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE 

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A partire dal 9 novembre p.v. sarà disponibile, presso gli studi dei Medici di Famiglia, dei Pediatri di libera scelta e degli ambulatori vaccinali del Servizio Igiene Pubblica, il vaccino antinfluenzale per la stagione 201213. L’influenza è una malattia causata da diversi virus influenzali. I sintomi più comuni sono febbre alta, spossatezza, inappetenza, dolori alle ossa e ai muscoli, mal di testa, faringite e tonsillite. Questi virus hanno la caratteristica di modificare molto spesso la loro struttura e per questa ragione ogni anno viene preparato un nuovo vaccino contro l’influenza. L’immunità, cioè la capacità indotta dal vaccino di contrastare l’infezione, dura per pochi mesi ed è perciò necessario vaccinarsi ogni anno con il vaccino appositamente preparato. In Italia, ogni anno, l’influenza causa circa 8000 decessi, il 10% circa dovuti alla polmonite da influenza e gli altri dovuti alle complicazioni correlate alla patologia di base (diabete, cardiopatie, broncopatie,

etc…) e comunque per l’80% in soggetti oltre i 65 anni di età. La trasmissione da uomo a uomo del virus avviene attraverso le goccioline di saliva di chi tossisce o starnutisce ma anche attraverso il contatto con le mani contaminate dalle secrezioni respiratorie; per questo una buona igiene delle mani e delle secrezioni può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza. Le raccomandazioni sono quindi di coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e di lavarsi quindi le mani, usare mascherine in presenza di sintomi influenzali, quando ci si trova in ambienti sanitari. Una circolare del Ministero della Salute indica le categorie di soggetti per cui la vaccinazione antinfluenzale viene offerta gratuitamente: - soggetti di età pari o superiore a 65 anni - soggetti in età infantile ed adulta affetti da: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa la malattia asmatica), circolatorio, uropoietico ovvero altre severe condizioni patologiche che aumentino il ri-

schio di complicanze b) malattie degli organi emopoietici c) diabete ed altre malattie dismetaboliche d) sindromi da malassorbimento intestinale e) fibrosi cistica f) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, inclusa l’infezione da HIV g) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici - bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva che richiede prolungata somministrazione di acido acetilsalicilico e a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. La Circolare, indica, inoltre, l’opportunità di vaccinare, ai fini dell’interruzione della catena di trasmissione, alcune categorie quali: - personale sanitario di assistenza - contatti familiari di soggetti ad alto rischio - addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo quali: a) insegnanti scuole dell’infanzia e dell’obbligo

CAMPAGNA D VACCINAZION ANTINFLUENZA 2012 - 13

A PARTIRE DAL 09 NOVEMBRE RIVOLG AL TUO MEDICO


9 GITI

Ottobre 2012

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

EFFETTUATO A CHIOGGIA UN INTERVENTO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE PER LA RICOSTRUZIONE PLASTICA DI UNA MAMMELLA Dg Dal Ben: Promuoviamo la prevenzione. Prima viene diagnosticato il tumore, più garanzie ci sono per la guarigione Scoprire di avere un tumore a quarant’anni e, che dopo aver subito un intervento di mastectomia, nulla è cambiato, o quasi. E’ la storia di una donna di Chioggia che ha dovuto subire più interventi chirurgici per contrastare la ricomparsa del tumore ed è stata costretta a sottoporsi più volte a radioterapia. Un via vai in diversi ospedali durato circa dieci anni. Oggi che la malattia è regredita, la signora ha potuto sottoporsi ad un ultimo intervento di alta specializzazione, questa volta di ricostruzione della mammella, che è stato effettuato all’ospedale di Chioggia. Una novità assoluta per il territorio clodiense in quanto l’operazione non è di routine; perché sia stato possibile effettuarla nell’ospedale di Chioggia, infatti, ci sono voluti due anni di preparazione che hanno visto nascere un comitato scientifico multidisciplinare (costituito dall’oncologo, il chirurgo, il ginecologo, l’urologo, il radiologo il patologo, l’internista, il radioterapista ed il geriatra); il costituirsi di un’équipe specialistica con la collaborazione dei chirurghi plastici Marco Lorenzini ed Emilio Danielli provenienti dall’area veneziana; il potenziarsi del servizio senologico grazie all’arrivo di nuove apparecchiature e un’attenzione particolare alla diagnostica che, accanto ad esami di routine come la mammografia e l’ecografia, ha accostato un esame di approfondimento come la risonanza magnetica. “Con l’intervento di lunedì scorso – hanno dichiarato il primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello e il chirurgo senologo Maria Flora Romano - possiamo affermare che a Chioggia abbiamo una senologia di eccellenza. Interventi che fino a ieri erano possibili solo in grossi centri qualificati del Veneto, oggi

il rimedio contro l’influenza è semplice come bere un bicchiere d’acqua

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L’equipe del primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello

possono essere effettuati con successo anche in un ospedale periferico come quello di Chioggia”. In pratica, questo tipo di intervento non si è limitato all’applicazione di una protesi, ma visto il caso specifico e complesso della signora si è dovuto praticare un trasferimento dal dorso di un lembo muscolare. L’operazione è durata quattro ore e si è conclusa con successo. La signora, rientrata a casa, ora verrà sottoposta ad una riabilitazione della spalla. Il tutto organizzato dal reparto di Chirurgia in collaborazione con il servizio di Fisioterapia. “Chioggia è allineata ai protocolli internazionali – ha sottolineato il primario Ramuscello – che prevedono l’abbandono, nella cura, di un approccio unico (cioè con un solo medico) per un approccio di tipo multidisciplinare”. Una volta alla settimana, infatti, in ospedale si riunisce il comitato scientifico oncologico per discutere tutti i casi. Grazie a questo tipo di orga-

b) addetti poste e telecomunicazioni c) dipendenti pubblica amministrazione e difesa d) forze di polizia incluso polizia municipale e) volontari servizi sanitari di emergenza f) personale di assistenza case di riposo Infine, il personale che, per motivi occupazionali, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali: a) detentori di allevamenti b) addetti all’attività di allevamento c) addetti al trasporto di animali vivi d) veterinari pubblici e libero-professionisti Il vaccino va somministrato per iniezione intramuscolare, preferibilmente nel muscolo deltoide (muscolo della spalla); in genere un’unica dose è sufficiente negli adulti e nelle persone che hanno già avuto precedenti vaccinazioni influenzali mentre nei bambini mai vaccinati prima contro l’influenza è rac-

nizzazione, ora la diagnosi e il percorso di cura in tutte le malattie tumoralivengono definite nell’arco di una settimana, in accordo con la paziente. “Purtroppo – ha evidenziato la dottoressa Romano – l’età media delle donne operate al seno quest’anno è scesa molto: da 70 anni a 58. Credo sia importante rilanciare il tema della prevenzione. Quando un tumore viene diagnosticato presto, quindi si tratta di un tumore piccolo che non supera il centimetro, la guarigione è garantita per il 90% dei casi. Se invece viene diagnosticato tardi, perché la signora non ha aderito allo screening mammografico o, comunque, non si è interessata a farsi i controlli (mammografia ed ecografia), sale il rischio che il tumore sia già grande e più complicato quindi a contrastarlo”. A Chioggia, dall’inizio dell’anno, sono state operate ben 70 donne di cancro al seno, rispetto ad una sessantina nel 2011.

comandata una seconda dose di vaccino, da somministrare dopo almeno 4 settimane dalla prima. Il vaccino antinfluenzale è in genere ben tollerato; talora però possono comparire disturbi quali: gonfiore e rossore nel punto di iniezione; febbre stanchezza, debolezza o dolore muscolare. Per la vaccinazione rivolgersi al proprio medico di fiducia. Orari degli ambulatori vaccinali del Servizio Igiene Pubblica ai fini della vaccinazione antinfluenzale: CAVARZERE giovedì 15, 22, 29 NOVEMBRE dalle ore 10.00 alle ore 12.00 CHIOGGIA sabato 10, 17, 24 NOVEMBRE dalle ore 09.00 alle ore 11.00 I pazienti devono presentarsi con certificazione attestante la patologia, per i soggetti di 65 anni ed oltre è sufficiente un documento di identità.

Ulss 14 informa

DI NE ALE

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Chioggia 25 Ottobre blu Il bilancio a conclusione di una splendida quarta edizione

di Eugenio ferrarese

Oscar Nalesso: “La rassegna si propone di diventare una manifestazione leader” della Capitaneria di Porto e Guardia Costiera, dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, di associazioni culturali locali e istituti scolastici, quest’anno ha scelto come tema “Il mare fonte di energie”. E proprio attorno a questo tema si sono sviluppati discussioni e confronti relativi agli sbocchi di lavoro, nel sociale, per il turismo, per lo sport, con un occhio all’ambiente e alla cultura, ma soprattutto allo sviluppo del porto di Chioggia che lo scorso anno ha festeggiato i cento anni dall’inizio dei lavori per la diga foranea e che sta vivendo una reale espansione con l’intento di prendere il largo definitivamente con lo sviluppo dell’indotto crocieristico. Indubbia attrazione di “Ottobre Blu 2012” - oltre alle mostre allestite all’interno del Centro Polifunzionale all’isola Saloni

Mistero sul cartello che invita i proprietari a pulire le deiezioni dei propri cani

vetrine taPPezzate, esercenti aPProvano l’iniziativa ma non se ne conosce l’autore

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li esercenti di Chioggia dichiarano guerra ai cani che sporcano davanti ai negozi. Le vetrine dei centri storici di Chioggia sono state tappezzate in questi giorni di volantini che promuovono il buon costume, invitando i padroni a pulire gli escrementi lasciati per terra dai migliori amici dell’uomo. “Non sappiamo chi sia il promotore di questa trovata – spiegano alcuni commercianti di Riva Vena – Ci siamo visti recapitare, assieme ai soliti volantini che pubblicizzano gli eventi e le iniziative in città, questo simpatico cartello e lo abbiamo subito attaccato”. Nel cartello di divieto, rosso su sfondo bianco è disegnato un cane ripreso nell’atto di sporcare. Nella parte sottostante l’invito rivolto ai proprietari: “I cittadini ne hanno le scarpe piene! Pulisci dove il tuo cane sporca e potrai andare a testa alta!” L’iniziativa, semplice ma efficace è stata accolta di buon grado dai commercianti che hanno approfittato del “dono”

“Nel mare e per mare”, dedicata a carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare, e “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”, realizzata dallo storico Dalio Ballarin con modellini, foto e video che ripercorrono l’evoluzione dell’attività marittimo peschereccia del novecento - la presenza nel fine settimana della nave San Marco che imbarca insieme agli elicotteri e a mezzi anfibi anche i reparti speciali, quali sono i fucilieri del Reggimento San Marco e gli uomini del Comsubin e che è stata visitata tra sabato 20 e domenica 21 ottobre da oltre 2000 persone. La cerimonia conclusiva proprio nell’hangar di Nave San Marco ha avuto quali ospiti anche il Sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri, e il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli che hanno espresso apprezzamento all’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia e alla Camera di Commercio di Venezia per l’organizzazione

dell’evento. E una stretta di mano ha rinnovata la collaborazione tra Aspo e Marina. “La rassegna è cresciuta – ha aggiunto Oscar Nalesso - e adesso si pone a diventare una delle manifestazioni leader, grazie al prestigio e al peso crescente dell’indotto veneziano nel campo della cantieristica nautica, a importanti investimenti strutturali e a partnership di prestigio, tra le altre, appunto, quella della Marina Militare che ha sempre presenziato con uomini e unità e ci auguriamo che continui a farlo”. Nel corso della serata di gala, presentata da Benedetta Rinaldi, sono stati assegnati vari riconoscimenti: la Galea d’Oro a “Hugo Trumpy”, la più antica agenzia marittima d’Italia, per aver portato la prima nave da crociera nel nuovo porto di Chioggia, la FTI Berlin, nel giugno scorso - un evento che ci si augura sia da apripista per il rilancio dello scalo clodiense - a cui si aggiungono le targhe di ringraziamento anche ai cantieri De Poli, per aver dato lustro alla cantieristica navale italiana, alla Scuola Navale Militare

“Francesco Morosini”, per formare i futuri leader del mare, quindi alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Chioggia per la campagna “Bimbi sicuri”. La quarta edizione di Ottobre Blu si è chiusa in grande stile domenica 21 ottobre con l’inaugurazione dei primi 200 mt della Banchina A di Val da Rio e la consegna ufficiale della nuova base logistica, a Isola Saloni, alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera. E nel pomeriggio tutti col naso all’insù per ammirare la destrezza degli elicotteristi della Marina Militare e le capacità operative degli Incursori venuti giù dal cielo con il paracadute. Infine al tramonto la cerimonia dell’ammaina bandiera sulla Nave San Marco, accompagnata dalla Banda musicale della Marina Militare. Lo sguardo è già rivolto al nuovo appuntamento per ottobre 2013 con “Chioggia dipinta di blu”: si parlerà di Idrografia, Immersioni e Idraulica. Ma sono stati anche annunciati quali saranno i temi delle edizioni a seguire: “Donne a mare” nel 2014, “Le polene” nel 2015.

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Uno dei cartelli con cui gli esercenti hanno tappezzato la città e le vetrine dei negozi del cartello esponendolo nei luoghi più visibili, persino vicino agli strilloni dei giornali nelle edicole, nelle macchine erogatrici di palline gioco per bimbi e nelle vetrate. “La trovata è sicuramente bella – incalza un altro commerciante di una macelleria in Corso del Popolo – Certo servirebbero altri cartelli anche contro chi utilizza motorini senza targa, biciclette o sedie nelle calli per tenere i posti auto”. Il metodo funziona? “Non tutti i proprietari hanno recepito il messaggio, forse qualcuno fa finta di non notarlo, ma è positivo che tutti si mobilitino per il decoro e la pulizia della città – ribattono i commercianti di Riva Vena - soprattutto nelle zone dove sono più difficili i controlli, perché più isolate e dove è l’educazione e il senso civico dei cittadini che deve prevalere ”. Continua il mistero sull’ideatore dell’iniziativa di sensibilizzazione, ma a quanto pare nessuno se ne cura. Giovanna Bellemo

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ttobre Blu” ovvero un esempio per come si può e si deve promuovere il territorio, come ha sottolineato Oscar Nalesso, consigliere delegato dell’Aspo, l’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia. Nata nel 2009 in occasione della consegna della bandiera da combattimento al sommergibile Todaro, “Ottobre Blu”, in tre anni di vita è diventato la vetrina dell’identità della portualità e della cultura marinaresca, chioggiotta, legata al mare, ma anche alla navigazione fluviale. In quattro edizioni – l’ultima si è conclusa il 21 ottobre scorso dopo un’intensa settimana di incontri, mostre e iniziative di vario tipo – ha dimostrato l’avvio di un cammino per coniugare insieme business, passione, interattività ed eventi. La manifestazione, organizzata dall’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia e dalla Camera di Commercio di Venezia, con la collaborazione anche del Comune della Città di Chioggia, della Provincia di Venezia, della Regione Veneto, della Marina Militare,

La serata conclusiva di Ottobre blu nell’hangar di Nave San Marco

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26 Cultura locale Il progetto Un ciclo di incontri con associazioni, istituzioni pubbliche e scuole

Il Rotary Club di Chioggia lancia la sua “Sfida educativa”

Riparte a novembre Etnica

tornano gli incontri con viaggiatori-scrittori

di Eugenio ferrarese

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fida educativa”, incontri con associazioni, istituzioni pubbliche, scuole, è il progetto del Rotary Club di Chioggia inserito nel programma proposto dall’attuale presidente avvocato Michele Panajotti. Il primo di questi incontri, svoltosi in una sala dell’Hotel Grande Italia all’inizio del mese di ottobre, ha avuto quali protagonisti Piergiorgio Bighin, presidente dell’Opera Baldo, e don Marino Callegari, responsabile della Caritas dioceana di Chioggia. L’Opera Baldo, come ha spiegato il professor Bighin, è stata costituita da più di un decennio e grazie al caritatevole impegno di numerosi volontari, professori, maestri, mamme e studenti riesce a realizzare vari progetti di vita reale: cooperative di lavoro, associazioni sportive e culturali e la gestione della residenza “Domus Clugiae”. Si organizzano incontri con i minori delle scuole elementari, medie e superiori che hanno difficoltà in ambito scolastico e famigliare. Si tratta non solo di un semplice sostegno nell’apprendimento e nello studio, ma un aiuto a diventare grandi e affrontare in modo sereno le difficoltà dell’età giovanile, offrendo ai ragazzi anche valide prospettive per il graduale inserimento nel mondo del lavoro. La “Domus Clugiae” è l’ostello situato nel cuore della città, gestito da una cooperativa sociale che si occupa, tra l’altro,

Al primo incontro di inizio ottobre sono intervenuti, ospiti del presidente Michele Panajotti, don Marino Callegari e Piergiorgio Bighin dell’inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio. Tale progetto educativo si ispira agli insegnamenti umani, caritatevoli, culturali di Carmen Baldo, l’instancabile signorina che fino agli anni Settanta ha speso tutta la sua vita a sostegno e alla protezione dei bambini abbandonati. L’“emergenza educativa nei confronti degli adulti” è la sfida che la Caritas diocesana affronta cominciando da alcune particolari situazioni: l’educazione linguistica per gli immigrati che provengono da paesi in guerra o da situazioni esistenziali insostenibili. La padronanza della parola, ha sottolineato don Marino Callegari, è il primo, forse per il momento anche l’unico, vero strumento integrativo che viene offerto a questi migranti. Altro campo d’intervento educativo della Caritas riguarda gli adulti che hanno commesso gravi infrazioni al codice della stra-

da perché trovati alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per costoro sarebbe opportuno sostituire la sanzione pecuniaria o detentiva con lavori socialmente utili. La terza emergenza educativa riguarda la difficile situazione dei padri separati in grande difficoltà a vivere il rapporto con i figli, assai spesso un grave disagio per il genitore isolato a cui la Caritas propone incontri di aiuto e condivisione. Un altro campo d’intervento della Caritas e dei suoi volontari riguarda lo stato di bisogno di quanti, per varie ragioni, non possono rivolgersi alle banche per ottenere un prestito. Talvolta si tratta di persone che hanno scarsa cognizione nella gestione del danaro, quindi occorre intervenire attraverso strumenti educativi e, se necessario, ricorrere al Microcredito ben gestito.

neWs Scacchi. Il VII Open Internazionale “Città di Chioggia 2012”

GRANDI MAESTRI E GIOVANI TAlENTI SANCISCONO Il SUCCESSO

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n importante appuntamento scacchistico ha animato dal 12 al 14 ottobre scorso le sale del Centro Congressi di Sottomarina. Il VII Open Internazionale “Città di Chioggia 2012” è stato un successo di partecipazione – oltre settanta scacchisti suddivisi nel torneo A con 44 iscritti a cui si aggiungono gli altri 28 del torneo B – ma anche di qualità per l’alto livello dei giocatori coinvolti: una dozzina di maestri della categoria mondiale Fide e tra questi anche un Grande Maestro, scacchisti provenienti dalle Filippine, dall’Argentina, dalla Serbia, da tutte le città del Veneto, dalle regioni vicine, ma anche dalla Toscana. Il torneo principale ha avuto quale protagonista il Grande Maestro filippino Joseph Sanchez che ha concluso imbattuto con 4,5 punti su 5 turni di gioco. Ricordiamo che ogni partita prevedeva 100 minuti (e 30 secondi di

incremento a mossa) per ciascun giocatore, il che significa che una partita poteva anche durare oltre le quattro ore di gioco. Al secondo posto il giovane studente universitario Xia Gie di Montebelluna seguito da Ivano Ceschia. Positiva anche la prova complessiva del giovanissimo chioggiotto Lorenzo Lodici che conferma il progresso di questo neo campione italiano under 12 e più giovane giocatore del torneo di Chioggia. Il giovane Martino Aprile si è segnalato per la brillante combinazione vincente nell’ultimo dei 5 turni di gioco. Nel torneo B grande soddisfazione per tutto il Circolo Clodiense grazie alla vittoria del socio Ampelio Boscolo a coronamento della sua lunga carriera scacchistica; sul podio anche Luca Giancristoforo, secondo, e un altro chioggiotto, Paolo Ranzato, classificatosi al terzo posto. Un premio anche per Amleto Penzo, primo tra i giocatori over 60.

impresa

Il maestro filippino Sanchez, vincitore del torneo A Federico Boscolo, che nel corso dell’estate si è aggiudicato sia il titolo italiano under 16 e successivamente ha vinto anche il titolo under 18, sarà a Maribor in Slovenia nel mese di novembre per disputare il campionato mondiale giovanile. L’attività del Circolo Scacchistico Clodiense proseguirà ora con il torneo sociale, la partecipazione ai Campionati di serie A2 e C e con l’organizzazione di una delle tappe regionali del Gran Prix giovanile under 16. Eugenio Ferrarese

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La locandina della rassegna

nche quest’anno torna Etnica, la rassegna di incontri mensili con viaggiatori e scrittori di viaggio, promossa dalla Biblioteca della scuola Galilei. La rassegna è stata voluta per offrire un’occasione, un ” luogo” fisico e metaforico nel quale raccontare, narrare, testimoniare con sensibilità, emozione, competenza, la magia del viaggio. Il 21 novembre sarà presente a Chioggia il ferrarese Rodolfo Ridolfi, autore di “Il Mediterraneo lasciato a poppa”. Si tratta di un navigatore in senso “classico”, skipper ed esploratore se non di nuove terre - ormai “tutte già scannerizzzate” nel pianeta -, senz’altro di una narrazione sul tema ad hoc. Zigzagando per zigzagare nel web infatti si riscopre un certo archetipo, che viene dalla storia umana dell’esplorazione in generale. Esito di un viaggio in un certo senso della vita, il Mediterraneo lasciato a poppa, è una sorta di cartografia psicologica minimale. Brevemente: Ridolfi avrebbe forse potuto inventarsi e scrivere nel web in un blog a puntate il suo viaggio e sarebbe stato comunque ammirevolmente persuasivo. Il 12 dicembre poi sarà a Chioggia Elena Dak, autrice di “Sana’a e la notte”. Elena Dacome, veneziana, è fotografa, viaggiatrice e scrittrice. Per anni ha viaggiato come guida nei deserti d’Africa, ma anche in Medioriente e Asia. Collabora ininterrottamente dal 1998 con Kel12, operatore di turismo per viaggiatori molto speciali. In “Sana’a e la notte” l’autrice racconta un luogo di grande bellezza, stritolato tra arretratezza e tradizione da un lato, e voglia di modernità dall’altro, tra il rispetto della convenzioni sociali e l’anelito alla trasgressione. Uno sguardo ad un paese la cui capitale raccoglie tutte le contraddizioni e la bellezza che ovunque regna sovrana. A gennaio sarà presente a Chioggia Gian Antonio Stella, per presentare il suo ultimo lavoro “Vandali”, seguito da Gianni Ballestrin, autore di “Sotto tiro”, A febbraio è prevista una serata dedicata a Emergency, a sostegno dei progetti della Ong di Gino Strada. A marzo vi sarà Marina Girardi, autrice di “Appennino”, ad aprile Giorgio Boatti, giornalista e scrittore, e a maggio Ilaria Buitoni Bortletti, presiM.Bo. dente del Fondo Ambiente Italia.

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Cultura locale 27 Spettacoli Il cartellone da novembre fino al prossimo febbraio

in breve

Acque Altr3, ovvero teatro, musica e danza

Argentino Boscolo Chio, l’artista che fa parlare la pietra

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di Eugenio ferrarese

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eatro, musica e danza ovvero “Acque Altr3”. Il Gianni Cinelli, Maria Di Blase, Katia Follesa, Corrado teatro don Bosco di Chioggia e l’Auditorium comu- Nuzzo, Marco Silvestri, Marta Zoboli diretti da Gioele nale San Niccolò ospiteranno tra novembre 2012 e Dix nello spettacolo scespiriano “Sogno di una notte di febbraio 2013 un ricco cartellone di appuntamenti che mezza estate”; il 22 novembre “Open day” con Angeavrà per protagonisti nomi di grande rilievo della scena la Finocchiaro e Michele Mauro; il 4 dicembre “A piedi nazionale e internazionale. E questo nonostante la crisi nudi nel parco” di N. Simon con Valeria Ciangottini, e con uno spettacolo teatrale in più rispetto alla prece- Gaia De Laurentiis, Stefano Artissunch e Libero Sansovini; il 14 dicembre sarà protagonista lo stesso Gioele dente edizione. La nuova stagione di “Acque Altr3” è promossa dal- Dix in “Nascosto dove c’è più luce”. Il primo spettacolo la Città di Chioggia e dall’assessorato alla Cultura della del 2013, il 18 gennaio, sarà affidato alle clownerie provincia di Venezia, con l’organizzazione del circuito di David Larible ne “Il clown dei clown”; seguirà il 6 febbraio “Stasera non escort” con regionale Arteven e la collaborazione di VenetoJazz, dell’Associazio- Un cartellone che avrà quattro attrici comiche Alessandra Faiella, Margherita Antonelli, Claune Lirico Musicale Clodiense e del come protagonisti nomi di grande rilievo dia Penoni e Rita Pelisio”. La XIX Centro Formazione Danza. stagione teatrale di “Acqua Alta” si “La cultura non è un “acces- e uno spettacolo in sorio” – ha sottolineato il sindaco più nonostante la crisi chiuderà il 28 febbraio con “Cercasi tenore” interpretata da Gianfranco Giuseppe Casson nel presentare queste proposte che combinano insieme teatro, musica Jannuzzo. “Già 500 persone – ha spiegato l’assessore alla e danza – ma uno degli indici di una città. E Chioggia è una città culturalmente viva. Ecco perciò il nostro ‘sì’ Cultura Pierluca Donin, che è anche direttore di Arteven ad ogni iniziativa che mantenga viva l’offerta culturale” – sono in possesso della Carta Cultura che viene conIl sipario del teatro don Bosco si è aperto il 6 no- cessa gratuitamente a chi acquista almeno un biglietto vembre 2012 con i comici di Zelig Alessandro Betti, o un abbonamento. E tutti costoro potranno ottenere in

La locandina degli spettacoli seguito delle riduzioni. Inoltre, grazie al servizio e-mail, sono continuamente aggiornati sulle proposte culturali della nostra città. Questo ha senz’altro favorito anche un circolo virtuoso tanto da avvertire un graduale aumento delle presenze in altri settori passando dal teatro alla musica e alla danza…”. La XII stagione di Chioggia Danza prevede 4 spettacoli in abbonamento, e tra questi la riproposta de “L’Isadorabile” che aveva ottenuto un grande successo nella passata edizione. Il programma della XXI Stagione concertistica dedicherà l’apertura, com’è tradizione, ad un concerto gospel quest’anno affidato alla voce della cantante statunitense Elisabeth ‘Liz’ Yancey e sarà poi caratterizzato dalla presenza di importanti jazzisti e musicisti di fama internazionale. Per informazioni www.eventi.chioggia.org.

l parlare della pietra” è il titolo dell’esposizione di Argentino Boscolo Chio, che si è tenuta presso la chiesa di San Martino a ottobre. Si tratta della sintesi di un lavoro di diversi anni, da quando nel 2008 è passato dalla sua antica passione, la pittura, alla ricerca scultorea. Per vent’anni Boscolo si è dedicato infatti ai dipinti, in tutti quei ritagli di tempo che il suo lavoro di capitano marittimo gli lasciava. Poi ha deciso di avvicinarsi alla scultura con un corso presso l’Istituto Veneto per i Beni Culturali, per perfezionarsi poi presso San Giorgio in Valpolicella. Qui ha indagato le potenzialità della trachite, roccia di origine vulcanica, che gli ha ispirato la creazione di Veneri dal sapore preistorico, con i ventri gravidi di vita. Altri blocchi di marmo bianco diventano figure che sgusciano fuori dalla materia per diventare forma, viva e ambulante, o elementi architettonici: infilate di archi a tutto sesto che rimandano agli archi dei matronei romanici piuttosto che agli acquedotti romani. La sensibilità tattile di Boscolo Chio gli permette di ottenere forme pure e perfette, che pur nella loro finitezza lasciano spazio al viaggio dell’immaginazione. M.Bo.

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28 Cultura locale L’evento Il prossimo 17 novembre la presentazione

“Il segreto nello sguardo”, un libro su Rosalba Carriera

Una iniziativa organizzata dall’associazione Insieme Arte amare Chioggia e il suo territorio con il Comune: la studiosa Valentina Casarotto racconta la prima pittrice d’Europa

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arà presentato il prossimo 17 novembre alle 17, presso il Museo civico di Chioggia il libro “Il segreto nello sguardo. Memorie di Rosalba Carriera prima pittrice d’Europa”, di Valentina Casarotto. L’evento, organizzato dall’associazione Insieme Arte amare Chioggia e il suo territorio, in collaborazione con il Comune di Chioggia, offrirà l’occasione per parlare della pittrice veneziana del Settecento, la cui famiglia fu legata per un certo periodo alla città di Chioggia. Il libro di Casarotto ci trascina nel mondo di questa donna straordinaria, che osò sfidare le convenzioni di un ruolo sociale: essere moglie e madre oppure, in alternativa, cortigiana. Rosalba non fu nessuna delle due e con grande autodeterminazione riuscì a entrare a far parte dell’Accademia di San Luca a Roma, a primeggiare come ritrattista nelle corti di tutta Europa e ad entrare all’Accademia reale di Francia. Rosalba Carriera si discostò decisamente dallo stereotipo femminile, tuttora imperante nell’immaginario collettivo, della dama settecentesca tutta frivolezze, tanto che ella stessa creò una sorta di circolo a cui appartenevano personaggi illustri nell’ambiente artistico letterario e che era frequentato anche da altre pittrici come le pittrici Felicita Sartori e Marianna Carlevarjis. Dalle tabacchiere minuziosamente decorate ai ritratti a pastello di principi, cantanti, uomini illustri dell’età dei Lumi che riuscivano a far emergere gli aspetti più intimi della personalità del soggetto, le opere della pittrice erano ricercatissime dalla classe dirigente di tutta Europa e dai collezionisti. Attraverso il racconto autobiografico, sfila davanti agli occhi del lettore una galleria di personaggi, come Luigi XV di Francia, Federico IV di Danimarca, i pittori Canaletto, Marco e Sebastiano Ricci, il collezionista Smith, il caricaturista Anton Maria Zanetti., Antoine Watteau. Il racconto della Casarotto, docente e storica dell’arte vicentina, gioca sul crinale tra finzione e realtà storica: la finzione dei sentimenti, la realtà degli eventi, attentamente tratti dagli studi storico artistici e dalle testimonianze e le lettere raccolte per anni da Bernardina Sani. M.Bo.

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na rassegna dedicata al cabaret nazionale con Comici & Comici. L’edizione 2012/13 propone il meglio del panorama Italiano in quattro serate di divertimento proposte dai comici di Zelig e Colorado. Artisti che hanno fatto divertire milioni di telespettatori e riempito i teatri di tutta Italia. Sarà la sala Teatro del Kursaal di Sottomarina ad ospitare la rassegna che prenderà il via il 15 dicembre prossimo e si chiuderà ad aprile. L’iniziativa ha il patrocinio della Città di Chioggia ed è organizzata dall’Associazione culturale Teatro&Musica. Per consentire a tutti di prendere parte agli spettacoli, in particolare al pubblico “giovane”, i costi dei biglietti e degli abbonamenti sono stati ridotti e contenuti. Inoltre, grazie alla convenzione stipulata tra l’associazione Teatro & Musica e la Coop Adritica, tutti i soci Coop beneficeranno di una riduzione pari al 15 per cento sul costo del biglietto o dell’abbonamento. Si comincia dunque il 15 dicembre con Marco Marzocca e il suo spettacolo “Ciao Signò” per poi proseguire con Baz e il suo Baz “Revolution” il 2 febbraio prossimo. Il 3 marzo Marco Della Noce in recital, ovvero: “Le cronache di Ernia”. Si chiude il 13 aprile con Giuseppe Giacobazzi in “Apocalypse”. Tutte e quattro le serate di cabaret cominceranno alle ore 21. Info 0415541740, teatro_musica@libero.it, www.comiciecomici.it


Sport locale 29 Triatlon Gli atleti di Chioggia e Piove di Sacco impegnati in Spagna al 4° Challenge Barcelona-Maresme

Ironman, sfiniti ma raggianti alla meta

Mauro Boscolo Nata ha festeggiato la sua decima gara con il primato personale di 10 ore 26 minuti e 34 secondi per percorrere 4 km a nuoto, 180 km in bici e 42 km a piedi di Eugenio ferrarese

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vete mai provato a nuotare per quasi quattro chilometri? O a percorrere 180 chilometri lungo un tragitto con un dislivello di 800 metri? E infine vi siete mai cimentati in una maratona di oltre 42 chilometri? Ecco, allora sommate queste tre competizioni, alquanto impegnative anche singolarmente, insieme e nello stesso giorno: il risultato è l’”ironman”, un triathlon “super lungo”. Quest’anno un gruppo di atleti della Delfino Triathlon Chioggia si sono dati appuntamento in Spagna a Calella, una località nelle vicinanze di Barcellona, per partecipare il 30 settembre scorso al 4° Challenge Barcelona-Maresme, gara che valeva anche per l’assegnazione dei titoli nazionali di “Triatlon de Larga Distancia”. Alla partenza sulla spiaggia di Calella alle ore 8,30 del mattino ben 1400 atleti e tra questi anche i 15 sportivi del gruppo Delfino, la maggior parte di Chioggia e qualcuno di Piove di Sacco. In realtà vi era anche un altro partecipante già iscritto che ha dovuto

Il gruppo del Delfino Triatlon Chioggia che ha partecipato alla competizione spagnola rinunciare una settimana prima per ragioni di salute. L’ironman è nato quasi come una sfida nel 1977, una gara assai impegnativa, che mette a dura prova la sopportazione fisica, ma anche quella mentale. La preparazione è fondamentale ed inizia praticamente l’anno prima. L’allenamento per gli atleti della Delfino Triathlon ha compreso nei mesi precedenti la partenza in Spagna la partecipazione alla maratona di Treviso e a quella di Roma, alle

Kick boxing. Campionati mondiali cadetti juniores Wako

ottimi Piazzamenti e medaglie Per i nove atleti di chioggia

La nazionale cadetti

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iccardo Albanese nuovo campione mondiale di Kick Boxing. Grande prova di maturità per i giovani atleti di Chioggia nella settimana dedicata al mondiale Kick Boxing. Dall’8 al 15 settembre scorso si sono svolti a Bratislava in Slovacchia i campionati mondiali cadetti juniores della Wako (World association kickboxing organizations), alla quale è associata la Federazione Italiana, riconosciuta dal Coni, della Fikbms (Federazione italiana kick boxing muai). All’appuntamento mondiale non potevano mancare anche i giovani talenti della Fire Generation di Chioggia, che non hanno disatteso le aspettative. I nove atleti di Chioggia a scendere sul tatami sono stati Riccardo Albanese, Sadellah Salah, Riccardo Bellemo, Gloria Boscolo Chio, Silvia Doria Giulia Penzo, Michele Padoan, Marina Varagnolo e Mattia Boscolo Meneguolo. I giovani combattenti non si sono risparmiati in grinta e coraggio anche contro atleti

di ottimo livello come esperienza e fisicità. Ed i risultati parlano chiaro. Riccardo Albanese ha conquistato infatti il titolo di campione mondiale cadetti nella categoria 13/15 anni + 69 kg, al termine di un entusiasmante percorso che lo ha visto superare un atleta croato ai quarti, un bulgaro in semifinale, mentre nella finalissima è riuscito a battere il compagno di nazionale Giuseppe Angelino. Inoltre Riccardo Albanese ha vinto la medaglia d’oro a squadre sempre nella categoria cadetti. Hanno raggiunto la medaglia di bronzo Marina Varagnolo, Giulia Penzo, Michele Padoan e Mattia Boscolo Meneguolo nelle rispettive categoria del Point Fight, mentre Silvia Doria ed ancora Giulia Penzo hanno ottenuto un ottimo terzo posto nel Musical Forms. Degne di nota le prestazioni di Sadellah Salah, Riccardo Bellemo e Gloria Boscolo Chio, che pur non salendo sul podio hanno meritato i complimenti dei presenti al palazzetto. Stefano Bellemo

competizioni “70.3” di Pescara e Barberino del Mugello ovvero un ironman a metà: quasi due chilometri a nuoto, 90 chilometri in bicicletta e 21, a cui aggiungere qualche gara in bicicletta e molti percorsi sui Colli e Monti Veneti per abituare gambe e fisico. Non dobbiamo pensare però che questi sportivi siano atleti professionisti, ma nel gruppetto che è andato in Spagna vi erano operai, pescatori, commercianti, docenti universitari, autisti, impiegati, qualcuno con famiglia e figli, qualcuno già nonno, con età

dai trenta ai cinquant’anni. Nel “Challenge Barcelona-Maresme” il mare calmo, nonostante il giorno precedente si sia scatenato un mezzo uragano, ha favorito la partenza della gara di nuoto. Qualche complicazione nella frazione in bicicletta, che ha costretto al ritiro uno del gruppo chioggiotto per una rottura del copertone, e un vento fastidioso nel tragitto sotto costa, stando anche attenti a non incorrere in penalità o addirittura nella squalifica poiché è vietato rimanere nella scia

dell’avversario davanti. E quando la fatica comincia a farsi sentire, l’ultimo tratto di corsa per 42 chilometri e 195 metri per arrivare al traguardo finiti, ma raggianti per aver completato la gara. Mauro Boscolo Nata, un veterano di queste competizioni – ma anche altri atleti della Delfino Triathlon, Lucio Perini, Ettore Furlan, Massimiliano Baldan hanno un curriculum di tutto rispetto con 9, 8, 7 gare per ‘ironman’ – ha festeggiato la sua decima partecipazione con il primato personale di 10 ore 26 minuti e 34 secondi. Una festa condivisa con tutto il gruppo chioggiotto e in particolare con Claudia Sfriso, unica donna della comitiva in Spagna, giunta all’arrivo in 15 ore e mezza. Il primo classificato al Challenge – Ironman di Barcelona-Maresme ha impiegato otto ore e mezzo e la prima classificata fra le donne poco meno di nove ore, ma si tratta di super-atleti professionisti…


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VIAGGIO IN

PROVINCIA VENEZIA

Anmil La 62° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro nel Veneziano

Meno infortuni per effetto della crisi, ma più malattie professionali Molto c’è ancora da fare nell’ambito della prevenzione e per garantire maggiore sostegno agli infortunati e agli invalidi

Il tavolo delle autorità alla Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

di Giovanni Giovetti

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li infortuni sul lavoro sono in calo ma si tratta di un trend su cifre che non possono lasciarci indifferenti. Nel nostro Paese manca cui incide in maniera significativa la crisi occupazionale che ha ancora una solida cultura della sicurezza sul lavoro che invece deve investito in questi anni il tessuto produttivo nazionale e anche diventare un valore condiviso” ha detto Ghion, che ha espresso preocprovinciale. Comunque se ne contano ancora tanti e sono in aumen- cupazioni legate alla crisi, per il pericolo di un abbassamento dei livelli to le malattie professionali. Si è svolta lo scorso 14 ottobre a Ma- di sicurezza nelle imprese e per i tagli allo stato sociale. “Capiamo la erne, per la provincia di Venezia, la 62esima Giornata nazionale per complessità dell’attuale situazione, - ha detto - ma l’Amnil non cederà le vittime degli incidenti sul lavoro promossa dall’Anmil (450mila terreno sulle rivendicazioni per il miglioramento delle prestazioni a garanzia dei livelli di tutela di cui hanno diritto invalidi e mutilati sul lavoro in Italia e 6.500 infortunati e invalidi”. nel Veneziano, tra gli associati). In Italia quasi 800mila L’istituto riceve di premi assicurativi due Hanno partecipato, oltre alle autorità, il lavoratori s’infortunano, presidente provinciale Anmil, Lino Ghion, e il 40mila restano invalidi, miliardi all’anno in più di quelli che eroga, “ma stiamo facendo di tutto affinché questi direttore dell’Inail di Venezia Giuseppe Mu- quasi un migliaio perde soldi non finiscano in Cassa Depositi e Prestiti sto. Gli infortuni denunciati a Inail sono passati la vita ogni anno ma siano reinvestiti per diminuire i premi e dal milione e 23mila del 2001 ai 725mila del 2011, meno 29.1%: il calo è rimasto su livelli contenuti fino al 2008, migliorare le prestazioni che in diversi casi sono inadeguate” ha spieper poi segnare decrementi più sensibili (meno 9,7 nel 2009, meno gato Musto, che ha sottolineato le numerose azioni attuate dall’Inail, 1,8 nel 2010, meno 6,6 nel 2011). Stesso dicasi per gli infortuni anche provinciale, sulla prevenzione (iniziative nelle scuole e contributi mortali, passati dai 1.546 del 2001 ai 920 del 2011, meno 40,5%. alle imprese per il miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavoPer contro, negli ultimi anni è esploso l’aumento delle denunce di ro) e nella presa in carico, nel recupero lavorativo e nel re-inserimento malattie professionali (specie di natura osteo-articolare e muscolo- sociale delle vittime di infortunio. A conclusione della giornata Musto ha consegnato il distintivo d’onore a 26 lavoratori della provincia rimatendinea), dalle 26.750 del 2006 alle 46.558 del 2011. “Quasi 800mila lavoratori ogni anno si infortunano, più di due- sti gravemente invalidati nell’ultimo anno. mila al giorno, 40mila restano invalidi e un migliaio perdono la vita:

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accordi con l’inail Per maggiori controlli

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li imprenditori hanno a cuore la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è abbassando gli standard di sicurezza o il costo del lavoro che l’economia locale potrà ripartire”. A spiegarlo è Pierorlando Roccato direttore di Apindustria Venezia, una associazione di datori di lavoro molto attiva sul territorio con oltre 500 associati e protagonista della recente resurrezione della “Unitrans”, una azienda di Pianiga che costruisce cassoni frigoriferi per camion che era stata chiusa alcuni mesi Azienda che grazie ad una cordata di imprenditori capitanati proprio da Apindustria, è stata riacquistata ed è ripartita(con il nome di Transuni) utilizzando per ora 25 dipendenti su 53, con l’accordo di farli tornare tutti al lavoro entro due anni. Roccato ricorda come una economia come quella italiana e veneta non abbiano certo bisogno di abbassare il costo del lavoro per essere competitivi. “Bisogna ritornare al manifatturiero di qualità – spiega Roccato – questa è la nostra vocazione imprenditoriale, anche in Veneto, anche a Venezia. Non possiamo certamente competere sul campo dell’abbassamento del costo del lavoro con paesi come Cina o India. Meno che mai è ammesso che si deroghi alla sicurezza. Si deve puntare sull’innovazione tecnologica con massicci investimenti per vincere le sfide del mercato. Come associazione di categoria ci siamo sempre battuti perché le aziende investano sulla sicurezza. Siamo all’interno dell’ Oprc, organismo paritetico regionale di controllo, e puntiamo ad un accordo con l’Inail per aumentare il monitoraggio e prevenire gli infortuni”. A.A.

I SINDACATI “CON lA CRISI NON SI ABBASSI lA GUARDIA”

“L

’invito ai lavoratori è quello di denunciare sempre in ogni momento, se sono violate le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Non va accettata l’idea che, perché ci si trova in tempi di crisi, si possa chiudere un occhio sulle condizioni della sicurezza nei luoghi di lavoro”. A dirlo sono Giuseppe Minto e Angelo Pagan funzionari provinciali della Fiom – Cgil (metalmeccanici) e Fillea - Cgil (edili). Un invito a cui si associa anche Riccardo Coletti segretario provinciale della FilcemCgil (chimici) una categoria che con la presenza del petrolchimico di Porto Marghera è sempre stata importante nell’area di Venezia. “Nonostante i cantieri edili siano sempre meno - sottolinea Pagan - c’è il rischio che molte imprese per poter stare sul mercato abbassino i costi tagliando sulla sicurezza e puntino sempre più sul lavoro nero. Fenomeni che vanno combattuti. Gli infortuni sul lavoro oltre a

distruggere la vita delle persone e rovinare le famiglie sono un costo per tutta la collettività”. La tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro insomma è uno degli obiettivi prioritari, sottolineano i sindacalisti, che la Cgil da sempre intende perseguire. I decreti legge 626/1994 e 81/2008 prevedono l’elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) in tutti i luoghi di lavoro, ed hanno ampliato gli spazi per un intervento partecipato e consapevole alla prevenzione dei rischi lavorativi. Esiste perciò lo Sportello Sicurezza Cgil, che si propone di contribuire ad affermare la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro fornendo apporti e orientamenti agli Rls, e Rsu, alle lavoratori, e alle lavoratrici. Lo sportello si trova al 1° piano della sede di Via Ca’ Marcello n.10 a Mestre ed è aperto ogni martedì dalle 16 alle 18.30. Informazioni a sicurezza.venezia@veneto.cgil.it. A.A.


Spazi aperti 31 3 Territorio Nelle provincie di Venezia e Padova

Finanziamenti dal Gal per lo sviluppo rurale

A Rio San Martino di Scorzè

IN fESTA COl RADICChIO ROSSO

A

di Alessandro Cesarato

I

l Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” conferma la sua centralità nello sviluppo rurale locale. Il primo semestre dell’anno si è chiuso, infatti, con una pioggia di finanziamenti per i territori dei tredici comuni padovani e veneziani (tra cui Mira, Campolongo, Campagna Lupia, Chioggia, Cavarzere e Cona) che fanno parte dell’associazione. A seguito dei sette bandi pubblicati finalizzati alla realizzazione di agriturismi e fattorie plurifunzionali, all’imboschimento e ai miglioramenti paesaggistico - ambientali, al recupero e alla riqualificazione del patrimonio rurale, sono state ricevute ventisette domande di contributo con una richiesta complessiva di oltre 1,3 milioni di euro. Grande interesse è stato riscosso soprattutto dai bandi volti al recupero del patrimonio rurale. A tali finanziamenti si aggiungono altri 800 mila euro di contributi destinati alle Province di Venezia e Padova per la realizzazione di percorsi e itinerari ciclabili nel territorio dell’Antico Dogado. Nei prossimi mesi si svolgeranno le commissioni Avepa-Gal per l’approvazione delle graduatorie delle domande ammissibili. “Non possiamo che

Pier Luigi Parisotto esprimere soddisfazione - commenta Pier Luigi Parisotto, presidente del Gal - per gli esiti positivi ottenuti sul territorio con i contributi che abbiamo elargito. Il Gal sta svolgendo un ruolo essenziale per la crescita e lo sviluppo del mondo rurale e contribuisce ad aiutare gli operatori a uscire da un momento particolarmente difficile per la crisi economica”. L’attività tuttavia non si ferma qui. Sono appena stati aperti, infatti, i bandi per incentivare le attività turistiche con interventi sull’accoglienza, l’informazione e l’integrazione dell’offerta turistica. Sono rivolti agli enti locali territoriali, alle associazioni agrituristiche, ai consorzi di promozione turistica e alle Pro loco. Inoltre il Gal ha di recente avviato i progetti di cooperazione, che consentono di avviare collaborazioni con gli altri Gal veneti,

di altre regioni italiane ed estere. Tra questi, interessante è il progetto “Rural emotion” che si propone di promuovere una serie di itinerari e mete culturali per mezzo di un’opera fumettistica per la quale sarà indetto un apposito concorso nei prossimi mesi. Con il progetto “Tur rivers”, invece, si intende captare e indirizzare il turismo classico attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli itinerari di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie. Infine il Gal punterà a sostenere l’offerta turistica rurale attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali nell’ambito del progetto “Open market”. Per informazioni: info@galdogado.it, www. galdogado.it e 041 461157.

l via nella frazione di Rio San Martino a Scorzè (nel Miranese) alla trentunesima edizione della Festa del Radicchio. Ad organizzare l’evento che partito il 9 si svolgerà fino al 25 novembre è la Pro Loco con un calendario ricco di appuntamenti, fra cultura e solidarietà, sport e divertimento. “Con più di 200 volontari e più di 70.000 ospiti – spiegano gli organizzatori – la nostra è una delle più grandi feste del Veneto dedicate ai prodotti agricoli. Il turismo rurale e la cucina vegana sono i temi principali di questa edizione che saranno al centro di mostre, pubblicazioni, ed eventi gastronomici”. Sarà allestito un “Palaradicchio” con esposizioni del prodotto di decine di aziende dell’area del miranese e trevigiano. Nel calendario fra i vari appuntamenti ricordiamo il 14 novembre alle 20,30 “Gala di San Martino” serata gastronomica a tema, in collaborazione con gli Istituti Alberghieri “Varnelli” di Cingoli (Macerata), detentore del premio San Martino challenge 2011, e “Maffioli” di Castelfranco (Treviso). Il 23 novembre infine la Rassegna Enogastronomica “La Strada del Radicchio e il Consorzio di tutela incontrano…I prodotti tipici Regionali”. In serata “Certo…è vero”, talk show sulla certificazione del prodotto. Partecipa Moreno Morello. Informazioni info@prolocoscorze.it A.A.

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32 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Superiori La Provincia programma l’offerta formativa per il prossimo anno

Nuovi indirizzi e accorpamenti di Giovanni Giovetti

P

rogrammazione della rete scolastica e offerta formativa per l’anno 2013-14. Si introducono nuovi indirizzi di studio, si accorpano gli istituti: la giunta provinciale ha voltato lo scorso 25 ottobre la delibera. E’ il risultato di un percorso che la Provincia, nello specifico l’assessorato all’Istruzione, ha compiuto nel corso delle commissioni che hanno posto a confronto l’Ufficio scolastico territoriale con chi - sindaci o delegati, e dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria superiore - rappresenta il territorio nell’intento di fornire un servizio confacente alle esigenze dell’utenza. Nell’ambito di questa riorganizzazione è stato dunque deciso il dimensionamento. A Mirano l’Istituto Lorenz è stato accorpato con l’8 Marzo, ad eccezione dell’indirizzo Tecnico Meccatronico dell’Istituto Tecnico per l’agricoltura Lorenz che invece sarà compreso nell’accorpamento dell’Istituto Levi con il Ponti. A Chioggia l’Istituto Righi è stato accorpato con il Cestari, il Liceo Veronese con l’Ipsia Marconi di Cavarzere. Il Liceo Bruno di Mestre verrà accorpato con il Franchetti, mentre a Venezia il Liceo artistico con il liceo Polo e il Benetti con il

Tommaseo. “Questo atto - ha commentato l’assessore provinciale Claudio Tessari - è il risultato di un importante lavoro di confronto e coordinamento fra i vari soggetti interessati a questa riorganizzazione della proposta formativa, che si fonda sul rispetto della normativa vigente in materia. Il dimensionamento è stato attuato tenendo conto delle diverse situazioni e delle peculiarità degli istituti scolastici, andando incontro alle esigenze espresse dalle amministrazioni locali”. Una soluzione che alla fine, almeno nell’area sud del Veneziano, ha accontetato un po’ tutti. “Questa proposta - confermano i consiglieri provinciali di Chioggia

e Cavazrere Beniamino Boscolo Capon, Claudio Bullo, Riccardo Tosello e Michael Valerio - ci ha trovato tutti d’accordo, poiché da un lato salvaguarda la territorialità dell’unico istituto cavarzerano, e inoltre garantisce una continuità nella programmazione scolastica, rispondendo alle esigenze degli studenti e delle famiglie”. Per quanto riguarda l’attivazione di nuovi indirizzi a Dolo il Galilei proporrà il Liceo Sportivo mentre l’Istituto Musatti offrirà l’opzione “Prodotti dolciari artigianali indiustriali”. L’istituto Righi a Chioggia nell’Indirizzo Trasporti logistica si arricchisce dell’articolazione “Conduzione del mezzo navale”. L’Ipsia Marconi a Cavarzere è attivato con l’indirizzo Elettronica Elettrotecnica l’articolazione Elettrotecnica. A Portogruaro l’Istituto d’Alessi attiverà l’opzione Manutenzione mezzi di trasporto. L’Istituto Cornaro di Jesolo, convitto annesso. Il liceo Guggenheim a Venezia avrà l’indirizzo Scenografia. A Mestre l’Istituto Luzzatti avrà il Corso serale Servizi socio-sanitari, lo Zuccante attiverà l’articolazione “Automazione”, il Morin attiverà il Liceo sportivo.

Uscita Il dirigente scolastico dell’Istituto di Maerne pone il caso

Chi deve riaccompagnare i ragazzi a casa da scuola?

C

hi deve riaccompagnare a casa i ragazzi da scuola? E se rientrano da soli, di chi è la responsabilità? Una questione non da poco e uscita nelle scorse settimane all’istituto Comprensivo Matteotti di Maerne (nel Miranese), ancora sotto choc per quanto successo il 7 giugno quando una sua studentessa di 13 anni, rimase coinvolta in un pauroso incidente stradale mentre rincasava dopo le ore di lezione. Alla fine, i bambini delle elementari dovranno essere prelevati da un adulto, mentre alle medie, i ragazzi possono arrangiarsi in modo autonomo. Intanto si lavorerà per sviluppare il Pedibus. Insomma, il neo dirigente scolastico Marisa Zanon si è subito trovato a gestire la spinosa questione, che ha sottoposto ai genitori i quali sono rimasti perplessi, abituati ad una consuetudine acquisita da anni. La professorssa Zanon ha deciso di prendere in mano la situazione, convocando i genitori per discutere delle uscite dopo le lezioni. Niente più moduli per quei papà e mamme che, già dalla quarta elementare, potevano permettere ai loro figli di uscire dalla scuola in modo autonomo. La preside aveva portato l’esempio di diverse sentenze della Corte Costituzionale, dove si stabiliva che i minori siano affidati agli adulti. Questo

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per evitare problemi in caso dovesse succedere qualcosa di strano. Ma qualche mamma aveva storto il naso. “Ho un figlio grandicello ormai – raccontava una di queste preferendo restare anonima – e se la scuola gli impedisse di rientrare a casa da solo, per me sarebbe un grosso problema. Io e mio marito siamo via tutto il giorno per lavoro e non riusciremmo a prelevarlo. Poi abitiamo a mezzo chilometro dalla scuola. Che senso ha tutto questo?”. Alla fine si è trovato un compromesso, con i bambini della scuola primaria che per uscire dall’edificio devono essere “prelevati” dai genitori e da delegati. I ragazzini delle medie potranno rientrare anche da soli. Ma il problema resta, tanto che i papà e le mamme dovranno essere parte attiva nell’educazione dei figli e nello sviluppo del Pedibus. Alessandro Ragazzo

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Personaggio 35 Giulia Gennari A trent’anni, chioggiotta di adozione, con tante idee ed entusiasmo

Ha “costruito” la casa della cultura e degli artisti Abita nella residenza che fu di Rosalba Carriera e di Carlo Goldoni, qui ospita eventi, corsi e manifestazioni di Eugenio ferrarese

A

bita nella casa dove vissero nel Settecento due illustri veneti, famosi in tutto il mondo: la pittrice Rosalba Carriera e il commediografo Carlo Goldoni. Sono ricordati nella facciata del piano nobile dello storico Palazzo Poli, ma ormai ora noto a tutti come “Casa Goldoni”. L’idea del nonno, che aveva dato inizio ormai parecchi anni fa al complesso restauro di questa antica abitazione nel centralissimo Corso del Popolo assai vicino alla Cattedrale di Chioggia, era di trasformare l’intero edificio in un laboratorio-atelier di pellicceria con sale riservate alle sfilate di moda, riservando uno spazio per la propria abitazione all’ultimo piano… “Ma poi i lavori si sono tirati per le lunghe – spiega la nipote Giulia Gennari, trentenne, originaria di Porto Viro, ma da sette anni residente a Chioggia – e l’ipotesi della pellicceria si è trasformata in quella di un Bed&Breakfast gestito insieme ai miei genitori, mentre le sale superiori sono state destinate a convegni, meeting, alla celebrazione di matrimoni civili, a riunioni di lavoro. E l’ultimo piano è davvero diventata la nostra abitazione”.

Il nonno voleva creare un laboratorio-atelier per realizzare pellicce e organizzare sfilate Una laurea in scienze dell’educazione all’università di Bologna e molte passioni nel cassetto, Giulia ha recentemente creato l’agenzia Momenti, responsabile degli eventi di palazzo Goldoni. Da alcuni anni, oltre ai ricevimenti e ai matrimoni civili, è riuscita ad organizzare una serie di manifestazioni e incontri culturali di vario tipo fin dall’inaugurazione con la compagnia teatrale di Baricetta che ha interpretato la commedia goldoniana “La casa nova”. Nell’estate 2009, durante la Sagra del Pesce, con la collaborazione degli artisti austriaci del gruppo Kultura Klub è stata allestita la mostra “Il colore del mare” con la partecipazione di artisti del fuoco; l’anno successivo “Laguna. Lacrima del mare” con la presenza del gruppo Chaos ‘intuitive jazz’ di Treviso e dell’austriaco Gebbard Schatz, anch’egli artista del fuoco.

Giulia Gennari in una foto scattata dal fotografo Massimo Fabris, sotto Casa Goldoni

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L’anno scorso con “Tracciati” in collaborazione con Kromeidon di Marcon è stato proposto il tema del viaggio con la presenza di artisti locali e internazionali: fotografia, pittura, arti performative e la recitazione di Francesco Panteghini, un artista che ha recentemente risalito il Piave a piedi e quest’anno un po’ a piedi un po’ in kajak ha percorso tutto il fiume Brenta, il gruppo musicale M’Safir ed anche le “Insolite note”, un gruppo di una quindicina di donne che cantano ‘a cappella’ dirette da Angelo Fabris. “Casa Goldoni è un luogo che si presta molto a questo tipo di iniziative – sottolinea Giulia. – E quando passa un periodo in cui non viene organizzato nulla, mi pare che la casa sia in ‘sofferenza’. I gruppi musicali, le associazioni culturali, i vari artisti che sono giunti qui sono stati contattati da me oppure mi sono stati consigliati dai numerosi amici che sostengono questo tipo di iniziative”. Nel corso dell’estate 2012 è ‘nata’ Clodia Comics da un gruppo di appassionati che intendeva far conoscere la città di Chioggia sotto nuovi punti di vista grazie anche alla presenza degli esperti Rosario Santamaria e Luca Salvagno: un successo di partecipazione e di pubblico con grande attenzione per il concorso esordienti. E le offerte raccolte dai disegnatori sono state poi devolute al progetto della casa famiglia ‘Muraless’. Clodia Comics è stato anche inserito tra le manifestazioni di ‘Ottobre Blu’ prima a casa Goldoni e poi anche nei padiglioni dell’Ortomercato di Brondolo nell’ambito dell’iniziativa “C’è davvero del sale in zucca”. A tutto questo si aggiungono anche i seminari sulla Floriterapia, i corsi di Ikebana, il ciclo sulla Geomanzia… “E cominceremo anche a cercare qualche altro sponsor”, aggiunge Giulia Gennari.


36 Cultura provinciale

Cultura provinciale 7

Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profiondità danno i primi sorprendenti risultati

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Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue

Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco

Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori

G

di Giovanna Bellemo

U

n ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabilmente da un’imbarcazione di pescatori. Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scansione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografica “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse programle, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e mati con l’imbarcazione “Tegnue I”. I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra- rende difficoltosa l’immersione del subacqueo”. Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’ancobiologica che potrebbe portare alla scora con la rottura della cima. perta di nuove specie come già avve“Era prevedibile che un lavoro di Mescalchin: “Siamo ricerca sistematico fatto sull’immensa solo agli inizi ci vorranno nuto nel passato e l’individuazione di area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 molti mesi per indagare nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo kmq) portasse alla scoperta di reperti tutta l’area. In arrivo subacqueo. archeologici. Siamo solo agli inizi, ci un robot subacqueo” “Constatiamo purtroppo che sono vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggioche agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna- re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai

Dolo Il concorso letterario

La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi

La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione

L’

ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsiasi età, che vogliano cimentarsi con l’esperienza della scrittura di un racconto breve. E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provincia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante. I racconti, dunque, che saranno in concorso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-

mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”. I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno superare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie. Ulteriori informazioni si potranno raccogliere presso la Biblioteca in Villa Concina – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email biblioteca@comune.dolo. ve.it. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclamazione ufficiale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30. O.J.

Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno pescatori e rifiuti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a flora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e finisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”. L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.

rande festa di compleanno per il decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in collaborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Francesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più significative dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini. Marco Lanza

A Mestre

TEATRO TONIOlO. lA RASSEGNA DEI COMICI

I

l teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica. Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assurdo, valida occasione per una riflessione divertente sulla società attuale. Un altro nuovo spettacolo sarà quello firmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresentazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile. A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per riflettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013. Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio. Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spettacolo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso. “I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e finire su un palcoscenico a fianco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-

La facciata del Teatro Toniolo dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici. Ironico e riflessivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo. Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia riflessiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finocchiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i figli moderni. Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it Roberta Pasqualetto


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LO ciclismo

SPORT in PRIMO PIANO Paolo simion trionFa

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uccesso di prestigio per il ciclista veneziano Paolo Simion che lo scorso ottobre ha vinto la classifica finale dell’Omniun durante la prima tappa di Coppa del Mondo di ciclismo su pista svoltasi nel velodromo di Cali in Colombia. Il corridore, tesserato per la formazione trevigiana della Zalf Euromobil Desiree Fior, è stato il più forte dopo le sei prove che compongono questa disciplina olimpica: giro lanciato, corsa a punti, eliminazione, inseguimento individuale, scratch Paolo Simion vince la gara e chilometro da fermo. La gara dell’Omnium per la sua durata, spalmata in due giorni, e per la sua durezza viene considerata come il Decathlon dell’atletica leggera ed è molto ambita. Paolo Simion, che ha preceduto in classifica lo spagnolo David Muntanera e allo svizzero Loic Perizzolo, nella varie prove ha conquistato un secondo posto nello scratch e nell’eliminazione, e buoni piazzamenti in tutte le altre specialità. Grazie a questa vittoria Paolo Simion ora è anche il leader di specialità in Coppa del Mondo dopo la prima prova. Questa per il ciclista originario di Martellago è l’ottava vittoria stagionale dopo i trionfi su strada conquistati con la Zalf Euromobil Desireé Fior. I prossimi appuntamenti per Paolo Simion sono stati i Campionati Europei su Pista svoltisi in Lituania dal 19 al 21 ottobre mentre le prossime tappe della Coppa del Mondo su Pista lo vedranno impegnato a Glasgow in Scozia dal 16 al 18 novembre ed a Aguascalientes in Messico dal 17 al 19 gennaio. G.P.

Tiro con l’arco Sempre più iscritti alla società “Arcieri del Doge”

Arcieri, un successo veneziano di Roberta Pasqualetto

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a società sportiva Gli Arcieri del Doge è stata fondata nel 1986, da Vittorino Venanci e altri 4 soci, gli atleti si allenano a Mestre. E’ in continua crescita e conta più di 50 atleti iscritti di cui 20 nelle classi giovanili. Da due anni le classi giovanili partecipano ai giochi della gioventù portando quest’anno ben due atleti alla fase nazionale e un primo posto nel campionato Regionale Fita. L’allenatore e vice presidente, Vittorini Venanci, segue gli atleti nelle strutture comunali. I risultati sportivi sono molti: in campo nazionale nelle classi giovanili arco olimpico con 1 titolo Italiano Fita e con partecipazione ai mondiali; nella classe senior femminile arco olimpico con 3 titoli Indoor, con 2 titoli Italiani squadre Indoor, 1 titolo italiano Fita squadre, 1 partecipazione agli Europei Indoor; nella classe maschile arco olimpico con un 1 titolo Italiano Indoor. “Abbiamo tutte le fasce di età che partecipano a questo sport – dice Vittorino Venanci – con ragazzini di 7 anni fino a una signora iscritta che ha 77 anni. Io consiglio sempre di fare una prova prima di decidere se praticare questo sport perché, bisogna essere portati, abbiamo notato che chi non ha mai fatto sport trova difficoltà nel praticare il tiro con l’arco”. Nel mese di luglio si è svolta a Varese la fase finale dei Giochi della Gioventù. Dopo un’equlilibratissima competizione, il Piemonte ha sconfitto la Lombardia con il distacco di soli 3 punti, mentre il Veneto, in testa per buona parte della gara, ha dovuto accontentarsi del terzo gradino del podio Giochi della Gioventù - Finali

Un momento della premiazione nazionali. In settembre si sono svolti i campionati regionali a Santa Maria di Sala sulla distanza 70 m + Olimpic Round. L’atleta Patrizia Ferretti, nella fase di qualificazione, ha ottenuto il terzo posto nella categoria Seniores F. Nei seguenti scontri diretti, validi invece per gli Assoluti, Patrizia non è stata sorretta dalla buona sorte e un paio di frecce non molto brillanti le sono costate l’eliminazione al primo turno. Gli allenamenti si tengono fino a marzo nelle palestre Bissuola L. Da Vinci per gli adulti e nella Virgilio per i ragazzini; da aprile a settembre ci si sposta all’aperto nel campo tiro del centro sportivo di Zelarino in via Castellana. Info segreteria@arcierideldoge.org o visitare il sito www.arcierideldoge.org

Reyer femminile

camPionato oK, taliercio Pronto

• Costruzioni civili • Ristrutturazioni

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d ottobre si è tenuta la prima trasferta per l‘Umana Reyer Basket femminile A2 che sfida l’esperta formazione del Sanga Milano sponsorizzata da Lops Arredi. Il risultato finale di questa partita fuori casa è stato Lops Arredi Milano - Umana Reyer Venezia è stato 55 a 59; i pronostici davano la squadra veneziana come favorita per la vittoria finale. Un altro passo importante per la squadra in questo periodo è il ritorno della società Reyer al Palasport Taliercio di Mestre i lavori di ristrutturazione e adeguamento sono pressoché completati. E’ con soddisfazione quindi che la società Reyer è lieta di annunciare che il basket di serie A, a distanza di diciotto anni dall’ultima volta, é ormai prossimo a tornare in città. I tecnici che stanno seguendo i lavori per conto della Reyer hanno preso contatto con la Commissione Pubblici Spettacoli del Comune di Venezia, che il Palasport Taliercio e i suoi 3.506 posti è definitivamente pronto. Tornando alla trasferta milanese la squadra milanese forte delle veterane Gottardi, Sta-

bile e Frantini (tutte ex giocatrici di Serie A1) in questa stagione si è arricchito anche di Emanuela Zanon ex atleta della nazionale italiana e del Geas. Coach Liberalotto è partito con Carangelo, Melchiori, Pertile, Mandache e Vian, mentre Milano schiera Stabile, Gottardi, Frantini, Calastri e Pastorino. L’Umana Reyer si è subito imposta dopo i primi tentativi infruttuosi di Carangelo e Pertile. Reyer sbanca il Pala Giordani raggiungendo S.M.Lupari, sale l’aggressività difensiva reyerina. I punti segnati dalla squadra di Milano sono: Gusmaroli, Pastorino 7, Gottardi 6, Stabile 15, Pulvirenti, Lepri 8, Zanon 13, Frantini 2, Montuori, Calastri 3; quelli dalla Reyer: Melchiori 10, Carangelo 9, Pertile 4, Peresson, Botteghi 5, Scaramuzza, Meneghel, Nicolodi 11, Vian 6, Mandache 14. L’Umana Reyer è soddisfatta del risultato milanese anche se la vittoria si è raggiunta solo sugli episodi finali. Ma le difficoltà non mancheranno con il proseguo della stagione con avversarie sempre agguerrite in A2. R.P.

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Riordino degli enti locali Approvato il decreto “Nuova Italia”

Province, c’è ancora chi confida nel Tar Secondo Treviso, Rovigo, Lodi e Lecco il Tribunale amministrativo si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva

Il ministro per le riforme della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi

di fortunato Marinata

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l futuro del Polesine sarà con Verona. Il Consiglio dei ministri ha approvato nel decreto “Nuova Italia” l’accorpamento della Provincia di Rovigo con quella di Verona e la Provincia di Padova con quella di Treviso, non tenedo in minimo conto la richiesta di autonomia espressa dal Consiglio provinciale e da diversi comuni del rodigino. Salva Belluno, per la quale è stata riconosciuta la peculiarità di area montana, salva Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento Vicenza in previsione di un futuro riordino per aree metrolitane che dovrebbe mettere insieme Verona, Vicenza e Rovigo (Vi-Ve-Ro) e dall’altra parte del Veneto Padova, Treviso, Venezia (PaTre-Ve). I parametri per allargare gli ambiti provinciali erano già stati designati con il decreto Salva Italia, indicando alle provincie con popolazione inferiore ai 300 mila

Patroni Grffi: “Non potevamo aspettare fino alla fine del fine del mandato” abitanti e con una superficie al di sotto di 2500 chilometri quadrati, la necessità di rivedere il proprio “assetto istituzionale”. Un indirizzo sarebbe dovuto arrivare dai comuni, dalle stessa Provincia, dalla Conferenza autonomie locali e dalla Regione. Tutte le delibere tuttavia hanno indicato un sostanziale mantenimento dello “status quo” e quindi, senza un sostanziale orientamento da parte degli enti locali la scelta è spettata al Consiglio dei Ministri. Da parte sua il ministro competente Filippo Patroni Griffi ha dimostrato l’intenzione di procedere speditamente all’accorpamento delle Provincie,

indicando nella data del giugno 2013 il commissariamento di tutte le Province. Addio presidenti, dunque, ancor prima che decorrano i termini del mandato elettorale. Dal 2014 poi le province diventeranno enti di secondo grado e non ci saranno più elezioni ma nomine per comporre il consiglio e individuare il presidente. La giunta sparirà. “Per il riordino – ha spiegato il ministro in un’intervista a La Stampa - non è che si potesse attendere la naturale scadenza della consiliatura provinciale. Fatta la riforma bisogna partire con il nuovo assetto quanto prima”. Tanta speditezza secondo il ministro sarebbe autorizzata dalla decisione della I sezione del Tar del Lazio, di respingere le richieste di sospensione del riordino pretesa dalle Province di Lecco, Lodi, Treviso e Rovigo perché ritenuta incostituzionale. “Le provincie sono previste dalla Costituzio-

ne – è quanto sostenuto dagli enti locali ricorrenti – e la loro natura non può essere modificata per decreto”. Il Tar su questo non è intervenuto, la decisione presa è stata quella di non decidere. Anziché rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, il Tar del Lazio si è limitato a rilevare che, “impregiudicata ogni questione di carattere pregiudiziale”, non sono ravvisabili i paventati profili di immediata lesività dell’atto impugnato. La delibera del Consiglio dei Ministri, secondo i giudici amministrativi costituisce infatti il primo segmento di una sequenza procedimentale destinata a concludersi con un provvedimento di natura legislativa. Il Tar,

dunque, non ha deciso alcunché sui ricorsi; ha semplicemente negato la richiesta di sospensione cautelare dell’efficacia della deliberazione del 20 luglio senza decidere nel merito. Comunque sia il ministro ha colto l’occasione per premere in profondità sul pedale dell’acceleratore del riordino delle province. “Sarà un’occasione per ridisegnare la presenza pubblica sul territorio e riordinare la presenza dello Stato – ha spiegato - perché quando andremo a ridisegnare le province rivedremo anche questure, Prefetture, uffici scolastici e via dicendo”. Accelerazione che non è piaciuta per niente alla presidente della Provincia, Tiziana Virgili.

Palazzo Celio

lA REPlICA DEllA PRESIDENTE DEllA PROVINCIA DI ROVIGO Al MINISTRO

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l ricorso al Tar ha rappresentato per la Provincia rodigina l’unica possibilità di sottrarsi dalla mannaia del Governo. Del resto, con Belluno, non centrava nessuno dei due parametri indicati per mantenere l’autonomia, estensione territoriale e numero di abitanti erano ben al di sotto della soglia da raggiungere e non è servito nemmeno giacare la carta della peculiarità dell’area deltizia visto che per il Governo non è paragonalbile alle Dolomiti. L’ombra dell’incostituzionalità del

decreto “Salva Italia”, tuttavia non è ancora del tutto tramontata visto che per decreto, in via teorica, non si potrebbe procedere nei confronti di enti previsti dalla Costituzione. Servirebbe invece una legge costituzionale. Un punto sul quale la presidente, Tiziana Virgili, ha incentrato la sua battaglia e sul quale ha impostato la lettera che prima dell’accorpaneto delle provincie aveva inviato al ministro Patrini Griffi. “La prima applicazione dell’articolo 1 della Costituzione è proprio

l’esercizio del diritto di voto col quale i cittadini scelgono chi li amministra mentre l’art. 133 prevede un riordino in netto contrasto con quello in corso”. “Date le premesse e quanto sta succedendo, credo che il commissariamento delle Province costituisca un’umiliazione della Costituzione e una mina per l’assetto democratico del nostro paese”. Anche in merito al mancato pronuciamento del Tar nell’ambito costituzionele del decreto, la Presidente ha fatto sapere come la pensa.

“Mi permetto di precisare – ha chiosato la presidente della Provincia rodigina - che sul ricorso presentato dalle Province di Treviso, Lodi, Lecco e Rovigo, il Tar del Lazio si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva dell’efficacia della delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio, pertanto, il ricorso non è per il momento partita chiusa, non essendo ancora entrato nel merito della costituzionalità o meno dell’atto governativo e della sua legittimità”.

Tiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo


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40 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con Verona Aspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review di Mauro Gambin

P

arole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quelle che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era protratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risultato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indicato, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme quanto non hanno più le caratteristiche per giustificare Padova e Treviso come pure Verona norme speciali ed enormi stanziamenti che determi- e Rovigo ma la previsione è quella nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad di creare due aree metropolitane immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova già state indicate come “da unificare”, da “accorpare” e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun- le carte di un accorpamento annunciato solo su base to e l’altrettanto superflua precisazione di mantenere numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’ala delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile rea termale aveva espresso la volontà di far parte della nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richiesei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra- sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che preso la riorganizzazione della loro natura visto che, con questa unione avrebbe avuto una grande provincia secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio province dovrebbero rimanere enti di primo grado con dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione i consigli eletti a suffragio univer“in fieri” che troverà perfeziosale. Insomma carta straccia che Avevano chiesto namento in futuro. I comuni, ha lasciato al Governo Monti la accorpamenti, infatti, avranno altri 60 giorni massima libertà di riordinare il è stato dato di tempo per decidere del loro Veneto a proprio piacimento. Del l’assenso per destino e anche la Regione verresto da Roma avevano chiesto un ente in più rà chiamata nuovamente ad di indicare in quale senso operaesprimersi. Intanto i parametri re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno della spending review sono salvi con 86 province scese avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le creazione di due province “metropolitane” composte Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla al centro della regione, il mantenimento della provincia di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con- sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha compresi in una determinata provincia. Come anticipaavuto successo, in quanto la loro proposta di abolire to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse previsione della futura creazione di due aree metropo- verranno pesante in base all’importanza del Comune litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orgaVerona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli di Venezia che diventerà città metropolitana e salva ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il coper il momento anche la provincia di Vicenza ma con la ordinamento e la pianificazione territoriale, la viabilità prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area e le scuole di secondo grado.

L’opinione Diego Bottacin, Verso Nord

“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane

I

l riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Diego Bottacin Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane, favorendo la definizione dei confini seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”.. lucio Tiozzo, Partito Democratico

“la scelta del governo ci soddisFa ma serviva Più coraggio”

“D

al governo arriva un segnale inequivocabile di semplificazione degli enti locali per una maggiore efficienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci Lucio Tiozzo soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza RegioneAutonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplificazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infine riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”. Matteo Toscani, lega Nord

“belluno, salvato l’ente ma soPrattutto i servizi”

Marco Toscani

“L

a decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramente una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”. Costantino Toniolo, Popolo della libertà

“meno burocrazia e’ un Punto del nostro Programma”

“L

a provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appreso i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confini, ma il ruolo dell’amministrazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fine è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specificità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fine è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!” Costantino Toniolo


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Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia

Leonardo vittima di una guerra di carte bollate Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella

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molti devono essere rimaste negli occhi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Italia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi apertamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura. Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fin dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Appello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immediato del bambino dalla casa materna e suo affidamento al padre. Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tribunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il figlio. Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustificatamente respinto al mittente sostenendo che fosse Leonardo a non

Pas: sindrome per la quale i bambini rifiutano il genitore non convivente volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un grave disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli possono diventare vittime dei grandi. Una patologia Genitoriale, infatti l’ha definita il dottor Giuseppe Dimattia, psicologo psicoterapeuta, esperto in psicopatologia forense, “E’ il fenomeno per cui i bambini, figli di genitori separati in situazione di conflitto grave – ha spiegato - sviluppano un rifiuto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei figli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifiuto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni

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Il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del figlio fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopatologici anche della Pas”. Un problema grave, dunque, difficile da rimediare quando l’alienazione si è stabilizzata. Il medicina più efficace sarebbe la prevenzione, con l’informazione preliminare della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il conflitto. Se non è possibile, il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del figlio, ma il tutto resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente efficiente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allontanamento temporaneo dei figli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”. Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia. “L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio assetto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a seguito dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori. L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze. Non v’è dubbio – prosegue il legale che i provvedimenti che dispongono l’allontanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed attenzioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.


42 12 Cultura veneta Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s di Alain Chivilò

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opo cinque anni di sapienti restauri la Basilica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale. Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e finanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo complessivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fine di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso

torni vivace con rimpianti da un lato e conten- voluto rintracciare le radici del ritratto psicolotezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre gico tipico del Novecento tra i capolavori del portano un indotto non indifferente alla città passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Beato Angelico, che apre ospitante, soprattutto la mostra, con Freud per aree non così bat- La chiave di lettura e Bacon, su cui idealtute dai flussi turistici è il confronto, mente si chiude, hanno tradizionali. L’originalità l’assonanza qualcosa che li unisce. di questa esposizione è e il rimando tra Quattro sono le sezioni: l’assenza di un catalogo pittori e soggetti il sentimento religioso, normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e libro che traccia linee guida e approfondimenti il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen- lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mostra diversi periodi storici. I nomi sono altisonan- due opere della fine del Quattrocento, utile a ti e in una carrellata si passa da Mantegna, far capire come il tema riguardante la distanza Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, fra l’ambito toscano/fiorentino legato al diseCaravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, gno e quello veneziano unito al colore, possa Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, talvolta avere un punto di contatto molto inteRenoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine a Matisse. Volti e figure”. L’apertura sarà dal contemporanea. Il percorso è molto vario 2 febbraio fino al 1 di aprile con nuove opere e ritmato e per farlo comprendere meglio il che sostituiranno quelle rientranti nei musei curatore mette a paragone, per esempio, il d’appartenenza. Come anticipazione ci saranCristo risorto di Botticelli con il Cristo porta no anche Antonello da Messina, Van Eyck e croce di Bellini. Quindi un accostamento, di Memling.

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

Autunno d’Arte veneziano

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

I

“A

ldo Rossi. Teatri” presso il Magazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/ Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fino al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti attraverso 120 tra studi, schizzi architettonici, disegni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografie per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Parma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e ancora Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fino al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’occasione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-

sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnicamente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palazzo Fortuny fino al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 artisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), designer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’oreficeria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografie atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appositamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotografie d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografia per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografia e essa stessa parla con l’oggetto. Al.Ch.

l Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafisica e al surrealismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matura. La libertà e la gioia nel dipingere propongono tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai interiore e metabolizzato da una lunga riflessione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Mestre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica. Surrealismo, metafisica. Un mix “intrigante”? “A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafisica mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Raramente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemente tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente delle esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osservatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco troppo fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Questo è quello che m’interessa di più rispetto alla superficie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”. Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare? “Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fino ad oggi attraverso il dettaglio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pennello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della figurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal confrontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quello che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”. Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare? “Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’isola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifugio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: Al.Ch. l’essere un luogo della mente”.


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44 Cultura veneta

Cultura veneta 13

Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori

mostra

“Veneto: Spettacoli di Mistero”

agli eremitani e a Palazzo zucKermann 115 libri illustrato del settecento

185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto

A

Vesna Maria Brocca

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ul filo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e figure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spettacoli di Mistero” che anche quest’anno affida la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresentazioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal significato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand gastronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di

Riproposte le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero

Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lunghe gallerie sotterranee che passano proprio sotto alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei filari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispettosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la misteriosa fanciulla del Malopera” grazie allo spettacolo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi filò di fine Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e situazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www. spettacolidimistero.it

gran teatro geoX

Padova una mostra che si configura come una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Palazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 aprile 2013 si potranno ammirare oltre 115 volumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collaborazione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafica delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffinatezza, ammirati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversificati e privilegiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografico e tematico. V.M.B.

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nuova stagione teatrale 2012-2013

I

l Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal vivo, tra grandi spettacoli ed innovazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz. Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data. Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Polegato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un significato particolare: Geox TROVARCI è oggi una multinazionale PUOI A:che opera a livello globale ma è consapevole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran • Teatro Geox, con la programmazione artistica attrae1237671 un pubblico SPINEA via Roma, 84internazionale - Cell. che 370 trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la filosofia del Gruppo”. FOSSÒ •nuova Roma, 3 un- calendario Cell. 348 7553423 La stagione delvia Gran Teatro Geox offre all’insegna dell’eccellenza, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, SOTTOMARINA vialequali Mediterraneo, della • danza, del cabaret e dei musical più acclamati Titanic, Grease, Frankestein227 Jr, - Cell. 370 Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta. • PROZZOLO di Camponogara via C. Battisti, 43 Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero protagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati Cell. 327 8811442 nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro. M.G.M.

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alle pagg. 5-6-7

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici pag.

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Cultura

La padronanaza della forma, omaggio a Eugenio Da Venezia pag.

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Sì, viaggiare Va dove ti porta il Riesling

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’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. continua a pag.

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Vacanze invernali a Kranjska Gora Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. Quando la romantica valle delle Alpi viene ricoperta dal manto nevoso, Kranjska Gora si trasforma in una fiaba invernale dedicata a tutti gli appassionati dello sport e a chi, anche d'inverno, ama godersi la natura.

Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione le presentiamo qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest anno NOVITÀ: sci di fondo notturno!), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata. E dopo tutta la giornata fuori, puo godere dei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora, dove provvederemo al totale relax del vostro corpo. Il centro acquatico Larix comprende piscine, il mondo delle saune e nel centro Vita, potete concedervi trattamenti di bellezza e massaggi. Il centro relax dell’Hotel Kompas di piscina e massaggi in un’atmosfera un po’ più intima. Il mondo dei piaceri acquatici Špik con le sue piscine si estende su una superficie di 250 m2 con una piscina per rilassarvi, piscina con controcorrente e piscina per bambini. Il mondo delle saune dispone della sauna finlandese, sauna alle erbe e il bagno turco, di grotta ghiacciata e piscina rinfrescante in cui si svolgono quotidianamente diversi programmi. Nel Centro benessere Alpino Špik si nasconde l’inimitabile offerta del nostro centro benessere. L’ambiente alpino e il mondo di colori, aromi e suoni nelle cinque stanze a tema vi aiuteranno a dimenticare le preoccupazioni della vita quotidiana e a dedicarvi a voi stessi. Il Centro estetico Špik vi offre una gamma di massaggi e servizi estetici. Tutti i servizi hanno un forte legame con l’ambiente alpino. Alcuni desiderano semplicemente godere della natura e ricreazione al aperto, altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento. A Kranjska Gora ogni staggione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano. Venga quindi a Kranjska Gora e scopra le sue magie invernali!

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RUBRICHE NEWS - SI VIAGGIARE - SALUTE E BENESSERE - TENDENZE - ESPERTI & PROFESSIONISTI - OROSCOPO E CRUCIPIAZZA

Dal Veneto verso la guida dell’Italia

www.lapiazzaweb.it

Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese di Germana Urbani

P

er le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candidatura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consiglio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è la Puppato. In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori “E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppato – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta firme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia

candidatura alle primarie, chiede una firma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione. Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottamatore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex compagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane. Il fiorentino è sicuro di far breccia sui delusi dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e figlio, dalle razzie laziali di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda. Lui, con una campagna tutta americana gui-


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Attualità

>> Primarie: da sinistra e da destra

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Dal Veneto verso la guida dell’Italia

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Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Pese di Germana Urbani

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er le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candidatura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consiglio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è la Puppato. In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori “E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppato – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose

candidatura alle primarie, chiede una firma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione. Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottamatore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex compagine di centrodestra non sono più disposti a

segue dalla pagina precedente

data mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone. Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il

Nella pagina precedente: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Nelle pagine in seguito Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato

suo arrivo il pubblico era numeroso e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido. Ma la grande novità di fine ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. continua alla pag. seguente

Voto CattoliCo CerCasi. il Centro si MUoVe

A

nche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, figlio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Se si votasse oggi Andrea Causin e Diego Bottacin, tutil 27% dei cattolici ti ex Pd. “E’ tempo di cambiare la non voterebbe. Solo uno classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, su tre confermerebbe uno dei tre coordinatori regionali il suo voto al – con una nuova e preparata, poscentrodestra e il 14% sibilmente senza partiti ma con un voterebbe Grillo programma credibile”. Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos, commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.


Attualità

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la CUriositÀ: MarCo paolini per laUra pUppato

“C

Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere da destra

uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed efficiente della Lega

che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fida e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.

orre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla apprezzare anche da chi (come me) aveva politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi come suo candidato possibile alle primarie il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe a fare una campagna dal basso per farla politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo conoscere. Le primarie sono un’occasione tenendo sempre più gente lontana dai seggi per dare un po’ di sostanza e speranza alla a meno che non si cominci a cambiare le democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generaregole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò va soprattutto emigranti e donne di servizio che è diventato regola a volte è sbagliato per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioe va cambiato. La candidatura a presidente della Ansel- ni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblimi non venne presa sul serio dalle regole Duchenne della politica. La proposta di candidarsi co tenace, senza soggezione verso chi è più o n l u s alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è potente di lei, capace di farsi apprezzare anuna candidatura seria, capace di motivare che da elettori di campo avverso. “Brava!”

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Attualità

>> Non solo rinnovabili

La green economy nel futuro del Veneto Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi di Germana Urbani

E

coinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia. “La green economy – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”. Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tradizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’utilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risultato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti finali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo,

dalle risorse primarie alle emissioni finali, prodotti inclusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’innovazione di prodotto, puntando sull’efficienza energetica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali innovativi, sull’adozione di una logica produttiva ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un momento di crisi economica come quella attuale. “Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comitato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Oc-

Conferenza Onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita”

continua alla pag. seguente

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Attualità

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>> Non solo rinnovabili 20 >> Non solo rinnovabili

La green economy nel futuro del Veneto Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi di Germana Urbani

E

coinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia. “La green economy – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”. Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative

continua dalla pagina precedente

corre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al risparmio energetico, dalle filiere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”. Sono molte in Italia le persone che credono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono ancora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato confermato che la green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone.

Una tendenza che va per la maggiore anche in altri Stati che finanziano questa visione economica. Secondo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale. Forse un po’ di coraggio in più per guardare la futuro e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre povere tasche.

Una regione aBBastanZa green: i dati

S

econdo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Impresa, occupa la decima posizione nella classifica italiana della green economy in virtù delle ottime performance nel settore rifiuti: si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifiuti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% delle famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale). La nostra regione si colloca in posizioni elevate anche per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superficie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheggi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (6,7 ogni 1000 abitanti). Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’agricoltura

biologica (17° con 1,9% di superficie biologica su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecniche biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infine, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).

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Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici! Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti

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di Germana Urbani

entre scrivo, la cronaca racconta la sei libera di vivere senza di me”. morte di una ragazza palermitaMa le donne morte sono solo la punta na di 17 anni, pugnalata mentre di un iceberg che conta migliaia di vittime difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato di violenze fisiche e psicologiche talmente che non accettava la fine della relazione. La dolorose da non venir neanche denunciate. settimana prima moriva a Padova un’altra Lo sanno bene i centri antiviolenza giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, sparsi in tutto il territorio nazionale e Vepugnalata dell’ex compagno. neto che ascoltano il loro grido di aiuto e Tutto questo, anche se non ha nulla sono in grado di intervenire. Nella nostra a che fare con noi, purtroppo ci riguarda regione, secondo l’ultimo studio presenda vicino perchè questi fatti atroci confer- tato dall’Osservatorio nazionale violenze mano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne persone, soprattutto donne, sono state prouccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre tagoniste questo triste fenomeno: 36 omigiorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni cidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi due giorni. Numeri che fotografano una (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ distorsione aberrante del rapporto uomo- impennata nel 2011, con 23 aggressioni e donna e che emerge sempre più forte dalla 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati nostra società: chi ucanche i 1224 episodi A ottobre moriva cide non sono le madi violenza domestica fie, i delinquenti, ma denunciati nel solo a Padova Erika, nell’85% dei casi ad semestre del 28 anni, pugnalata primo impugnare un’arma 2011: tanti, ma andall’ex compagno mortale sono mariti ed che pochi visto che ex fidanzati che non pochissime donne arriaccettano la fine di una storia d’amore. vano a denunciare i propri “carnefici” visto L’escalation del fenomeno è talmente che spesso coincidono con la persona che forte che ormai si parla di femminicidio, dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti cioè omicidio di genere, fatto per scelta, che il 2012 ha già fatto registrare la dicol’estrema conseguenza delle molteplici no lunga sulla ‘’mattanza che non può più forme di violenza degli uomini contro le essere possibile in un Paese civile’’, come donne. Un atto che lancia un messaggio ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri spaventoso: “se non vuoi essere mia, non Moscatelli, presidente nazionale di Telefono

Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema. Ma per fermare tutto questo è necessario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il femminicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non basta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.

Case segrete per donne in periColo

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ggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è parttime e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.


12 Luoghi da scoprire >> Con un libro sottobraccio

Parchi letterari, come stare dentro ad un romanzo La voce di molti scrittori si riverbera nei luoghi che li hanno ispirati e che sono descritti nelle loro narrazioni e poesie

A

di Germana Urbani

mate la letteratura e vi piacerebbe fare un viaggio all’interno della pagine del vostro romanzo preferito? Oggi è possibile grazie all’istituzione dei Parchi letterari, luoghi in cui i diversi autori sono nati, vissuti e hanno preso ispirazione per scrivere i loro testi migliori. In Italia ce ne sono una trentina, poi esistono le città simbolo: Recanati, per esempio, o Collodi, meta di gite scolastiche tutto l’anno. In Veneto stanno pian piano nascendo e strutturandosi, tra questi il parco letterario di Petrarca, Rigoni Stern, Hamingwey, Buzzati ma non solo. Uno in particolare è riconosciuto dall’Associazione nazionale ed è il Parco Letterario di Ippolito Nievo che tra Veneto e Friuli ambientò bellissime pagine del romanzo Le confessioni di un italiano. Si sviluppa lungo il corso di un piccolo, leggiadro fiume, il Venchieredo. E’ un vero orto

Si incontra l’insieme reale, evocato o comunque possibile, la fonte d’ispirazione di un autore della mente, con alberi, prati, uccellini, acque e storia. Seguendo l’itinerario mentale di Nievo è possibile costruire il nostro viaggio fuori porta tra le pagine delle Confessioni. Le prima tappa consigliata è Portogruaro, una cittadina, nata in pieno medioevo e sviluppatasi in pieno dominio veneziano. Le due strade urbane parallele al fiume Lemene, sono collegate da ponti ed affiancate da maestosi palazzi gotici e rinascimentali. La passeggiata nel centro storico consente di cogliere l’originaria struttura fortificata del borgo medievale, con fossati, mura e torri portaie, e di immaginare la vita lussuosa che i ricchi mercanti conducevano nei propri palazzi, grazie ai privilegi ed alle agevolazioni fiscali assicurate dal Governo della Serenissima. Come scriveva il Nievo “Le case grandi e spaziose col triplice finestrone nel mezzo, s’allineavano ai due lati delle contrade, in maniera che

soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia”. La seconda tappa del nostro itinerario è l’abitato di Fratta, dove è stato effettuato un intervento di restauro e di ripristino ambientale connesso alle citazioni del Nievo. Qui si trovava il castello in cui Carlino Altoviti, il protagonista del romanzo, trascorse l’infanzia e la giovinezza. Oggi il piccolo borgo è dominato da un edificio padronale rurale, divenuto sede del Museo Nieviano.Sicuramente più pittoresco Cordovado, un borgo fortificato racchiuso all’interno di un fossato e di una cerchia muraria. Il Nievo in particolare citò nel romanzo l’antica pieve, dedicata a Sant’Andrea e ubicata fuori dalle mura castellane. Interessanti si rivelano gli affreschi rinascimentali dell’area presbiteriale dei quali si conservano ancora cospicue tracce. Ippolito Nievo cita più volte nel romanzo i prati della Madonna che tuttora si estendono davanti al Santuario di Santa Maria delle Grazie, un gioiello dell’architettura barocca friulana. Spostandosi di circa un chilometro si trova la località di Venchieredo, una modesta borgata rurale resa celebre dalla presenza della fontana descritta dal Nievo: “Tra Cordovado e Venchieredo, a un miglio dai due paesi, v’è una grande e limpida fontana, che ha anche voce di contenere nelle sue acque molte qualità refrigeranti e salutari…. Sentieruoli nascosti e serpeggianti, sussurrio di rigagnoli, chine dolci e muscose, nulla le manca tutt’intorno”. La fontana è davvero particolare e merita una sosta per l’immaginazione. Prima di ripartire concedetevi una piacevole passeggiata attraverso la movimentata campagna della bassa friulana, e raggiungete la località di Stalis, nota per la presenza di due antichi mulini di recente restaurati. Un sito estremamente interessante oltre che per il valore storico e letterario, anche per la valenza naturalistica, visto che i mulini si inseriscono in un ambiente caratterizzato dalla presenza di limpide e fresche acque e da una vegetazione tipica estremamente rigogliosa.


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14 Sì, viaggiare GERMANIA

Va dove ti porta il Riesling

VIAGGIO LUNGO LE ROMANTICHE RIVE DELLA MOSELLA E DEL RENO TRAPUNTATE DI VIGNETI DORATI CHE REGALANO UNO DEI VINI PIÙ FAMOSI AL MONDO L’OCCASIONE PER CONOSCERE PITTORESCHI BORGHI MEDIEVALI DALLE CARATTERISTICHE CASE A GRATICCIO CASTELLI E CITTÀ D’ARTE COME LA TREVIRI DI COSTANTINO E KARL MARX E LA MAGONZA DOVE NACQUE JOHANN GUTENBERG NELLA FOTO GRANDE GRUPPO DI AMICI BRINDANO IN UNA DELLE PIAZZETTE DI BACHARACH. A DESTRA IN ALTO VIGNETI SULLE RIVE DELLA MOSELLA IN AUTUNNO. PIÙ SOTTO: LA PORTA NIGRA DI TRIER-TREVIRI. NELLE PAGINE SEGUENTI TRE GIOVANI MISS DEL VINO AL CASTELLO DI JOHANNISBERG, MIMMO E IMMACOLATA CALABRESE, IL TITOLARE DELL’ENOTECA PHILIPPSMUHLE. A DESTRA: PAESAGGI SUL RENO E SULLA MOSELLA.

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C

’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. La Mosella tedesca, un territorio che sembra fermo nel tempo con i suoi borghi dalle pittoresche case a graticcio, i suoi castelli e i suoi vigneti, che a perdita d’occhio coprono i pendii aggettanti sul fiume, deve la sua celebrità ai suoi straordinari paesaggi e all’eccellenza dei suoi vini, il Riesling su tutti. Un viaggio nella Mosella tedesca è anche un viaggio nella storia, perchè il territorio custodisce gelosamente testimonianze di ogni epoca. Romane soprattutto, perchè qui gli imperatori di Roma e i loro governatori hanno lasciato

grandi segni di civiltà, compresa la stessa coltivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle. L’ideale itinerario alla scoperta della Mosella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germania che sottomessa da Cesara nel 50 a.C., divenne colonia sotto Augusto nel 15 d.C. Ma fu con l’imperatore Costantino, quello che nel 313 dopo tante persecuzioni sdoganò il Cristianesimo rendendolo la religione dell’impero, che Treviri divenne il massimo centro romano oltre le Alpi. Di quel periodo aureo rimangono sommi monumenti, a partire dalla Porta Nigra, la più grande porta del mondo romano. E poi l’attuale Basilica protestante che un tempo fu l’antica Aula Palatina costantiniana: la sua solennità e i suoi volumi lasciano a bocca aperta. Bombardata durante al seconda guerra mondiale, oggi ospita anche

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16 Sì, viaggiare GERMANIA

Sì, viaggiare

Va dove ti porta il Riesling

haraCh. orta astello di hilippsosella.

Va dove ti porta

grandi segni di civiltà, compresa la stessa coltivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia

L’ideale itinerario alla scoperta della Mosella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germa

segue dalla pagina precedente

un interessante museo. Poco lontano sorgono il duomo e la Liebfrauenkirche. Il primo è uno scrigno di tesori, fra cui l’Heiliger Rock, ovvero la Tunica di Cristo che secondo la pia tradizione fu raccolta dai soldati romani ai piedi della croce. Viene esposta assai di rado, due volte nell’ultimo secolo. La Liebenkirche, capolavoro del gotico è famosa per la sua pianta a forma di rosa (Rosa Mystica) e per il portale ricamato di pietra. Appena fuori dalla città sorgono l’anfiteatro, uno dei dieci più grandie della romanità, e le terme imperiali di Barbara. A Treviri è nato Karl Marx e la sua casa-museo oggi è meta di visite da tutto il mondo, molte comitive arrivano persino dalla Cina. Il barbone bianco del padre del Comunismo campeggia anche nei bus rossi del City Tour: è diventato icona turistica. La valle della Mosella, lungo la strada che conduce a Coblenza, è un susseguirsi di piccoli paesi dalla caratteristica architet.. tura medievale. A Krov la cantina Staffelter Hof è attrezzata per le visite e offre anche .. qualche tipica pietanza.I paesi di Losnich e

Bernkastel-Kues sono uniti da una bella pista ciclabile, costantamente affacciata sul fiume. .. A Urzig imperdibile il vigneto-museo di Oster: la famiglia gestisce pure una Gastehaus in posizione panoramica. Pochi chilometri e si passa nella valle del Reno, il grande fiume che nasce sul San Gottardo in Svizzera e sfocia sul mare del Nord in Olanda: un’autostrada d’acqua, percorsa a tutte le ore da battelli turistici e grandi chiatte da trasporto dirette al porto di Rotterdam. Anche vigneti sospesi fra cielo e terra, anche qui Riesling preziosi e keller da visitare. A Lo-

reley c’è il famoso sperone dove, secondo la legganda, una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ammaliava i naviganti distraendoli fatalmente e in quel punto le correnti del fiume sono particolarmente pericolose. A Oberwesel il paese sembra fermo nel tempo. Rocche a castelli accompagnano la vista dei naviganti. A St. Goar c’è la modernissima .. enoteca di Philipps Muhle. Bacharach è la sosta più romantica: case a graticcio, osterie, rovine di un castello e di una cattedrale gotica. Per conoscere ogni segreto di questo fiabesco borgo renano basta rivolgersi alla Gelateria


Sì, viaggiare 17

a il Riesling SEGUE DALLA PAGINA PRECENDENTE

Italia 76, famosa per il suo gelato al Riesling: Mimmo Calabrese, che vive nel borgo da tanti anni con la moglie Immacolata, è un appassionato della storia locale. Suo figlio Vincenzo due anni fa vinse il concorso “Il bello d’Italia” nella trasmissione di Frizzi. Fra le enoteche da segnalare quella di Fritz Bastian. Il castello di Johannisberg con le sue cantine ricorda come i fasti del vino qui affondino le radici nella storia. Ad Heltiville-Hattenheim Balthasar Ress sotto il suo storico palazzo ha creato la Wine Bank dove molti collezionisti da tutto il mondo conservano i loro tesori enologici. Un’ultima tappa la merita Magonza, capoluogo del Palatinato, la città che ha dato i natali a Johann Gutenberg, colui che inventò la stampa con i caratteri mobili e cambiò la storia della cultura e dell’informazione. Un museo ripercorre la sua vicenda umana e le sue creazioni, fra cui una copia della famosa BIbbia riprodotta in 180 pezzi, 48 dei quali sono stati conservati fino ad oggi. Nella chiesa di Santo Stefano si resta ammaliati dalla bellezza delle vetrate di Chagall. Nei pressi della città c’è Nierstein, altro borgo vinicolo .. dove opera Kai Schatzel, una delle cantine emergenti.

LE STELLE DI BECKER E ALTRE SORPRESE Con i voli lowcost di Germanwings su Colonia-Bonn arrivare nella Mosella è facile e veloce. Alcune soste gourmet sono imperdibili. A Treviri (Trier) c’è il ristorante Becker’s, 2 stelle Michelin. Wolfgang Becker è un creativo dallo spiccato gusto artistico, i cui piatti (nella foto) coniugano sapientemente un’estetica raffinata ad un equilibrio di sapori. Molto bello anche il locale di stile minimal sui toni naturali dell’ardesia. A Oberwesel vale una sosta il Restaurant Wienhaus Weiler con la sua gustosa cucina regionale. A Bacharach una piacevole sorpresa si è rivelato Andrea Stuber del Rhein Hotel (non rinunciate alla Weinsuppe al Riesling). Cena in mezzo ai vigneti al ristorante Baiken di Etville am Rhein, ricorda certe vecchie locande sempre affollate e vocianti. A Nierstein in centro c’è il piccolo ma grazioso Weinrestaurant Civitas di Martina Herzog. Prosit!

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Giardinaggio 19 >> Non è tempo di dormire

Potature e nutrimento del terreno necessari prima del gelo La potatura o il controllo della vegetazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare. Se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un esperto

P

di Germana Urbani

ioggia e freddo potrebbero indurre chiunque a pensare che i lavori in giardino siano sospesi, invece guanti alla mano si continua a stare all’aria aperta. I lavori da fare, specie prima delle gelate sono tantissimi e tutti molto importanti. Le nostre piante, arbusti, rosai e alberi da frutto hanno bisogno delle cure giuste in modo da predisporli alla prossima vegetazione primaverile in gran spolvero. La potatura o il controllo della vegetazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare e se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un nonno o da un giardiniere esperto... Così, almeno per cominciare. Gli alberi non sono tutti uguali. Per esempio il melograno va potato a fondo perchè la fioritura uscirà dai rami nuovi mentre la Spirea arguta va solo sfoltita un po’ perchè i fiori nascono sui rami vecchi. Per regolare i vostri lavori guardate alla luna, importantissima per chi ha davvero il pollice verde. Se fin da oggi sapete quali alberi o piante metterete a dimora a primavera, in questi giorni, in fase calante, preparate le buche da lasciare aperte fino al momento dell’impianto per facilitare l’ossigenazione e la disgregazione del terreno. Ricordate che questo è anche il tempo per zappare i filari delle siepi e cospargendo poi il terreno con terra mista e letame maturo. Anche le rose producono i fiori sulla vegetazione nuova che uscirà dal taglio di questi giorni, sia che si tratti di roseti a

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a concimazione di base è fondamentale per le piante. Si tratta del fertilizzante necessario a tutte le piante perché possano essere alimentate durante l’intero anno vegetativo senza scompensi. C’è chi preferisce usare il vecchio letame e chi la cornunghia e farina d’ossa, disponibile pellettata e confezionata e di facile distribuzione. Questo fertilizzante incomparabile per il nutrimento che apporta e per la persistenza nel terreno è distribuibile su qualunque tipo di pianta a radice legnosa.

cespuglio, tappezzanti o rampicanti. Più si taglia meglio è. Ma se avete ancora spazio e pensate di mettere a dimora qualche altro bell’esemplare allora fatelo adesso. Scegliete la tipologia di rosa da piantare in base all’angolo in cui volete che cresca o alle piante che saranno a suo fianco. Fatevi guidare dal vostro piacere estetico, immaginando il risultato finale. Il passo successivo è la corretta messa a dimora e l’autunno è uno dei periodi migliori per farla, evitando i terreni gelati. Fondamentale è l’esposizione in pieno sole, in terreni pesanti e ben ricchi di sostanza organica, con un drenaggio ottimale. Preparate il terreno ricordando di scavare una buca piuttosto grande e profonda. Spargetevi del letame maturo o un fertilizzante granulare completo, oltre a torba e humus per migliorare la struttura del terreno. Eliminate eventuali rami rotti, accorciandoli a tre-cinque gemme e spuntando radici sofferenti anche se al momento dell’acquisto i rosai sono spesso già pronti per l’impianto. Distendete le radici facendole aderire alle pareti della buca e coprite il tutto con parte del terriccio comprimendo bene, poi annaffiate aspettando che l’acqua venga tutta assorbita, completate il riempimento della buca, comprimendo ancora per evitare sacche d’aria, e irrigate ancora. Sistemate un cumulo di terra, che andrà poi rimosso gradualmente, attorno al colletto, per proteggere la pianta fino al suo germogliare.

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uesto è il periodo giusto per le disinfezioni o trattamenti invernali. Alle rose, dopo la potatura, va eseguito il trattamento con la fatidica poltiglia bordolese, speciale per bloccare l’insorgere di malattie fungine a primavera come la ticchiolatura. In tal senso è bene irrorare anche il terreno sottostante le piante, in quanto il depositarsi delle foglie ticchiolate durante l’autunno procura un letto di spore che a primavera con l’evaporazione del terreno rischia di riportare sulla nuova vegetazione questa fastidiosa malattia.


20 Consigli di bellezza >> Chiome alla moda

La nuova stagione dei tuoi capelli Dalle sfilate arrivano molti spunti e suggerimenti per styling particolari: con coda di cavallo, sciolti, iper-lisci, ondulati. Biondi o scuri. Gonfi e voluminosi oppure piatti di Germana Urbani sempre che spesso basta un piccolo dettaglio, magari accordato cromaticamente con il trucco o il vestito, per caratterizzare un look o un make up, quel piccolo tocco in più capace di fare la differenza. Non si tratta nemmeno di grandi cose, semplici accorgimenti che necessitano di un pizzico di attenzione. Gli stilisti lo sanno bene e infatti anche nelle loro proposte non mancano gli elementi decorativi: fiori o cerchietti con pietre e strass proposti da Rodarte e Dolce & Gabbana, che possono anche essere sostituiti da una treccina realizzata con gli stessi capelli posta di sbieco sulla testa. O anche treccine che trattengono un semiraccolto, come le figlie dei fiori negli anni ‘60. A questo proposito molto d’effetto e direi romantico, il semiraccolto di Gucci e di Dries van Noten. Quanto al colore da scegliere ce n’è davvero per tutti i gusti con una prevalenza, però per le sfumature bicolor abbastanza visibili. Sicuramente futuribili le lunghe chiome proposte da Prada che partono con una nuance e finiscono con tutt’altra. Meno marcate altre scelte, con sfumature più integrate tra loro. Ma non manca, e per fortuna, il classico bon ton di Jil Sander, Christian Dior e Bottega Veneta. Ma sul colore si sa, ogni donna più o meno vuol dire la sua, alla faccia della moda e del bon ton!

“È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!”

Fare la differenza: piccole idee che renderanno il vostro look più spumeggiante e meno scontato

Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid

A

d ogni cambio di stagione soprattutto le donne sentono l’impulso a cambiare la propria “testa” con tagli e colori all’ultima moda. Molte le proposte emerse dalle sfilate autunno- inverno 2012-13, dalle quali, però, non emerge un trend deciso e univoco, ma idee che spaziano dalle più futuristiche, come il bicolore di Prada, a quelle più classiche. Se state pensando di dare una bella sforbiciata alle vostre lunghe chiome, non fatelo! Le lunghezze maxi vanno per la maggiore con styling che spaziano dal super liscio al mosso. I capelli lunghi esaltano la femminilità e la sensualità di ogni donna: seducenti, opulenti, che si esprimono in lunghezze mosse oppure lisce senza la minima imperfezione, con la frangia che torna ad incorniciare i volti oppure con righe centrali o casuali. C’è di tutto insomma, ma soprattutto con lunghezze dalle spalle in giù. La creatività poi, vi aiuterà a cambiare continuamente forma alla vostra chioma. Il trend che va per la maggiore è il capello raccolto, specie per le occasioni speciali, come suggeriscono moltissimi stilisti: una bella coda di cavallo, chignon alti o bassi e numerosi raccolti in perfetto stile vintage come li portavano in passerella le modelle di Detacher, Carolina Herrera, Jenny Packham e Derek Lam. Davanti allo specchio ricordate

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Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

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Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

Data e luogo Firma

ActionAid Via Broggi 19/A, 20129 Milano - Tel. 02 742001 E-mail: richieste@actionaid.org - www.actionaid.it



22 Consigli di bellezza >> Chiome alla moda

La nuova stagione dei tuoi capelli

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Prevenire la perdita dei capelli

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na bella chioma deve essere innanzitutto sana. Attenzione dunque, soprattutto in autunno, perchè è facile che il clima e le cattive abitudini agiscano negativamente sui vostri capelli che di conseguenza perdono volume, spessore e lucentezza. E poi cadono inesorabilmente! I prodotti nati apposta per sostenere le vostre chiome e prevenirne al caduta sul mercato non mancano, anzi. Per prima cosa sarà necessario scegliere shampoo e balsamo che già sotto la doccia assolvano a questo compito, aggiungere una fiale da massaggiare o aiutarsi con degli integratori alimentati. Si tratta di un concentrato di principi attivi e nutrienti che rafforzano l’azione degli alimenti e andando a supplire La Papaya è chiamata dai cubani “fruta de bomba” grazie al suo elevato contenuto di Vitamine A e C, minerali, oligoelementi ed enzimi: un pool di elementi per sentirsi meglio

a mancanze più o meno gravi. Sono disponibili in più forme: capsule, pillole, soluzioni in polvere da inghiottire o sciogliere in acqua. Per il Ministero della Salute si tratta di veri e propri prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico. Nutrirsi bene è essenziale anche per i capelli. (La scelta dei prodotti per questa pagina è a cura di Germana Urbani)

(La scelta dei prodotti per questa pagina è a cura di Germana Urbani)

Una squadra di principi attivi selezionati in grado di combattere fragilità e diradamento eccessivo dei capelli contribuendo a preservarli più forti e voluminosi

La Cronobiogenina, (brevetto depositato Giuliani) contribuisce alla corretta funzionalità dell’orologio biologico del capello. L’azione di micronutrienti lo rendono più sano e forte


Lo stile di vita americano, quello che ha accompagnato la crescita di molte generazioni e rappresentato nei vecchi film americani, ora si potrà toccare con mano. A Padova, dal 17 al 18 novembre 2012, si svolgerà la 3a edizione di Mito America, nell’ambito della manifestazione TuttinFiera. L’edizione 2011 con le sue 50.000 presenze, ha confermato l’interesse del pubblico verso gli usi e costumi americani. In Mito America il visitatore potrà immergersi in una realtà ricostruita in perfetto stile USA. Al suo interno sarà presente un’eccezionale esposizione di auto e moto americane curata da Route 66 American Cars Club, che faranno da coreografia al lifestyle Usa. Sarà possibile gustare piatti tipici, assistere a spettacoli musicali, esibizioni sportive, acquistare abbigliamento rockabilly e country, arredamento vintage, gadget e molto altro ancora.


24 Cultura >> La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da Venezia

La padronanza della Forma. Omaggio a E Nel ventennale della sua morte, alla scoperta di un artista che scelse di essere anacronistico di Alain Chivilò

V

ent’anni fa, esattamente l’8 settembre 1992, si spegneva nella sua casa del sestiere di San Marco il Maestro Eugenio da Venezia (1900 – 1992). Per i famosi corsi e ricorsi la data è legata spesso, nell’immaginario collettivo italiano, all’armistizio che Pietro Badoglio annunciò e firmò nel 1943 con le forze anglo-americane e tra il 1941 e ’45 ad altri avvenimenti bellici europei. Alla guerra, la I vissuta in reparti lontani dal fronte e la II da civile, si contrappone però una pittura del Maestro che si dipana tra pace e armonia con un legame stretto con la tradizione coloristica veneta. Il tutto nasce dall’Impressionismo Francese e dalla I generazione della così detta Scuola di Burano (Pio Semeghini, Umberto Moggioli e Gino Rossi). Due poli nei quali l’interpretazione pittorica di Da Venezia parte per una personale evoluzione successiva. La XIX Biennale di Venezia del 1934 segna l’incontro con Pierre Bonnard che gl’impartisce il concetto chiave della poetica pittorica, ossia una volta assodata e interiorizzata una certa padronanza della forma, immediatamente bisogna distruggerla con la grande qualità di colorista dimostrata. In sintesi una predisposizione interiore al post-impressionismo di derivazione francese unita al consiglio di Bonnard all’interno del contesto della Scuola di Burano, che portano Eugenio Da Venezia a dipingere all’aperto con tonalità mai accese e chiassose. Una pittura “magra” sulla tela, dal tocco appena accennato ma nel contempo deciso e non esitante. Una dote innata che gli permette di partecipare a nove edizioni de La Biennale di Venezia tra il 1932 e ’56, più una fuori cadenza per il XL

anniversario della storica istituzione lagunare. Nel frattempo, a livello mondiale, le avanguardie avanzano e l’Arte da moderna passa a contemporanea. Un nuovo contesto artistico, non interiorizzato dal Da Venezia, tanto da criticarlo con toni accessi difendendo e continuando fino alla sua morte l’amato percorso figurativo. Probabilmente un limite che invece superò per esempio Giuseppe Santomaso suo amico negli anni iniziali. La critica del tempo si è molto focalizzata nell’esaltare il periodo artistico del maestro tra ante e post II guerra mondiale, ma non dimenticherei gli ultimi venti, trent’anni della sua produzione nei quali ha prodotto opere molto interessanti con un tocco maggiormente marcato e vitale tendente a richiami espressionisti, pur in un equilibrio di forma e colore che sempre lo contraddistinguono. A distanza di anni, oggi riprendo alcune sue riflessioni personali all’interno di domande che pongo in modo virtuale. Della città di Venezia porta il cognome. “Venezia m’incanta e mi sembra un paese di sogno. I suoi canali, i magnifici palazzi, le sue chiese, quella di San Marco con i suoi mosaici, il Palazzo Ducale, la laguna con le sue isole sparse, con le sue barene. Tutte cose che mi danno la sensazione di vivere in un mondo irreale, un mondo d’incanto. Venezia ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l’Arte, infondendomi l’ardente desiderio d’approfondire sempre di più lo studio della pittura. I grandi Maestri della pittura veneziana dal ‘400 al ‘700 mi ammaliano, come pure mi affascina la pittura dell’ultima metà dell’800 rappresentata dai pittori di grande valore. Dovrei scrivere un intero volume per spiegare le sensazioni, le emozioni, che tutte queste bellezze ambientali suscitavano in me, o per ricordare gli artisti che in tale ambiente

avevano operato. Erano certamente il colore e la poesia che emanavano dalla loro arte le cose che più sentivo e m’attraevano. La pittura Veneziana è essenzialmente colore. Questo è stato dimostrato dai nostri grandi Maestri del passato quali i Bellini (specie Giovanni), Giorgione, Tiziano, Veronese, Tiepolo e tutto il ‘700 Veneziano con Canaletto e Guardi. Questo fu anche capito dagli Impressionisti Francesi da Manet, Renoir, ecc. Dunque in questo ambiente, dove l’acqua emerge ed avvolge tutte le forme dalle case ai palazzi alle architetture alle barche alle gondole, in un’atmosfera soffusa di luce si crea un incantesimo poetico in un’armonia e sinfonia di colore. La pittura aveva bisogno di riformare alla luce e vitalizzarsi emergendo nella natura, perché solo dalla stessa natura si può trovare nuova linfa e nuova vita. Ha trovato il modo di esprimersi e di mostrare tutta la sua grandezza e bellezza. E in questo ambiente dove l’acqua, il cielo, la luce a contatto con le architetture e le varie forme creano un labirinto pittorico di colori. Per Lei Maestro, cosa significa la parola Arte? “L’Arte è un dono di pochi e a essa si arriva soltanto quando un’artista la sente come una vocazione; è una forza che deve nascere dall’Io interiore, è una febbre che brucia e quando si sente questo impulso a esprimere si deve farlo in qualsiasi ora di giorno, di notte, da sano o ammalato. Si avverte l’impossibilità di sottrarsi al suo influsso: ecco perché sostengo che l’Arte non sia una professione, un mestiere, ma una vocazione meglio un dono superiore, ossia divino! Sento la pittura come una musica dolcissima e poetica che assume talvolta accenti drammatici, avverto come una sensazione fantastica ed irreale ricolma di risonanze arcane. Tutta questa musica che sgorga dalla profondicontinua alla pag. seguente


Cultura 25

Eugenio Da Venezia tà del mio io deve essere trasformata dalla percezione visiva del colore. Spesso mi accorgo che basta una pennellata inesatta, non corrispondente a questa armonia sentita, per rovinare, distruggere il lavoro intrapreso; proprio come una nota stonata nell’esecuzione musicale può rovinare una bellissima sinfonia di un grande musicista”. Se le nomino la parola Astratto, cosa pensa? “Solo i grandi artisti hanno toccato e raggiunto con la loro arte il mistero della natura. Penso che questo sia il vero “Astratto”. Né viene di conseguenza che per molta critica io non sia un pittore moderno, attuale, avveniristico, con tutti gli ….ismi, ossia un’artista tradizionalista forse già superato. Tutto può essere, ma posso dichiarare che più di qualche pittore, così detto “Astrattista”, ha ammirato la mia pittura perché la sentiva viva e attuale, come la percepisco io, che mi sento nel mio tempo, in quanto seguo tutte le manifestazioni, le invenzioni, della cultura di adesso. La mia sensibilità è sempre aperta a tutte le più varie e disparate conquiste, sia nell’arte sia nella scienza: certo che oggi viviamo in un’epoca confusionaria, in cui in arte tutto è

permesso e non esiste più alcun controllo. Sono prodotti del tempo in cui viviamo, sia per le guerre, la politica, che per le grandi conquiste della scienza, ma l’Arte è al di sopra di tutte le avvertenze e le cose umane. Pierre Bonnard un Maestro o meglio quasi un “padre”. “Ammirò le mie opere durante le Biennali di Venezia del ’32 e ’34. Lo conobbi tramite il Duc de Trèvise - Sauvegarde de l’Art Francais. Un incontro emozionante nel 1934. Ricordo ancora le sue parole: “a un artista come lei, dotato d’importanti qualità e grande sensibilità di colore, il consiglio che mi permetto dare è di approfondire lo studio della forma, per poterla padroneggiare e alle volte anche apparentemente distruggere”. Cosa

che appresi, a dire il vero, anche da Gino Rossi, “non si costruisce col colore: si costruisce con la forma”. Ho tenuto questi consigli come la cosa più preziosa che ho avuto dai miei Maestri”. La base per impadronirsi della forma partì dagli studi anatomici. “E’ vero e mi unii al grande amico ed artista Marco Novati per trascorrere due anni, nei mesi invernali, nella sala anatomica dell’ospedale civile. Forniti anche di qualche bottiglietta di grappa, eravamo pieni di entusiasmo e disegnavamo dal vero pezzi anatomici per approfondire sempre più la conoscenza del corpo umano, cioè della forma. Ritengo senza alcun dubbio che questo studio fu il più importante e redditizio per impadronirmi di essa”.

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26 Cultura

Cultura provinciale 7

Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profiondità danno i primi sorprendenti risultati

neWs

Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue

Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco

Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori

G

di Giovanna Bellemo

U

n ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabilmente da un’imbarcazione di pescatori. Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scansione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografica “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse programle, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e mati con l’imbarcazione “Tegnue I”. I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra- rende difficoltosa l’immersione del subacqueo”. Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’ancobiologica che potrebbe portare alla scora con la rottura della cima. perta di nuove specie come già avve“Era prevedibile che un lavoro di Mescalchin: “Siamo ricerca sistematico fatto sull’immensa solo agli inizi ci vorranno nuto nel passato e l’individuazione di area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 molti mesi per indagare nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo kmq) portasse alla scoperta di reperti tutta l’area. In arrivo subacqueo. archeologici. Siamo solo agli inizi, ci un robot subacqueo” “Constatiamo purtroppo che sono vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggioche agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna- re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai

Dolo Il concorso letterario

La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi

La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione

L’

ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsiasi età, che vogliano cimentarsi con l’esperienza della scrittura di un racconto breve. E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provincia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante. I racconti, dunque, che saranno in concorso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-

mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”. I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno superare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie. Ulteriori informazioni si potranno raccogliere presso la Biblioteca in Villa Concina – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email biblioteca@comune.dolo. ve.it. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclamazione ufficiale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30. O.J.

Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno pescatori e rifiuti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a flora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e finisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”. L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.

rande festa di compleanno per il decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in collaborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Francesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più significative dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini. Marco Lanza

A Mestre

TEATRO TONIOLO. LA RASSEGNA DEI COMICI

I

l teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica. Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assurdo, valida occasione per una riflessione divertente sulla società attuale. Un altro nuovo spettacolo sarà quello firmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresentazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile. A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per riflettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013. Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio. Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spettacolo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso. “I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e finire su un palcoscenico a fianco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-

La facciata del Teatro Toniolo dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici. Ironico e riflessivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo. Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia riflessiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finocchiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i figli moderni. Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it Roberta Pasqualetto


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Cultura provinciale 23

Appuntamenti Al via una rassegna culturale itinerante

“Aperture” fino a dicembre

In diversi centri del Polesine si parlerà di religione, storia, fisica, filosofia, economia, letteratura di Mattia De Poli

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eligione, storia, fisica, filosofia, economia, lette- discussione sulle prospettive del welfare in tempo di ratura: sono questi i temi che saranno presentati crisi. Venerdì 23 Vera Negri Zamagni sarà ospite dell’ine dibattuti nell’ambito della rassegna “Aperture” contro condotto da Francesco Gennaro presso il circolo che attraverserà diversi centri del Polesine, da Porto Viro Unione di Adria sul tema “L’economia e la famiglia”, a Lendinara passando per Adria, Ceregnano e Rovigo, ovvero sul difficile rapporto tra vita lavorativa e vita fafino al prossimo 18 dicembre, sempre con inizio alle miliare. Martedì 27 Davide Dainese condurrà l’incontro ore 21. con Silvano Petrosino in programma a Ceregnano presso Non un festival a tema, non un ciclo di lezioni, la sala consiliare sul tema “Felicità denaro”: come uno ma un percorso nel territorio alla scoperta di questioni strumento per raggiungere la felicità diventa oggetto del di profonda attualità con lo scopo di aprire un dibattito desiderio fine a se stesso. sulla contemporaneità. Nei primi due incontri di ottobre L’Accademia dei concordi di Rovigo ospiterà infine, a Rovigo si è discusso dell’essenza del Cristianesimo e venerdì 30, Goffredo Fofi e Claudio Luciano che ricostrudel Dio “debole” che muore trafitto in croce ed è stata iranno la figura e la “lezione di Aldo Capitani”, uno dei presentata la “Antologia della resistenza dalla marcia su “maestri irregolari” del secondo dopoguerra italiano. Gli Roma al 25 aprile”. Novembre è ultimi due appuntamenti, dedicati il mese in cui si concentra il mag- La chiusura è affidata alla letteratura, proseguiranno gior numero di appuntamenti, sei a Guido Santato che nel mese di dicembre, entrambi dei dieci complessivi. Si comincia 8 interverrà presso l’Accademia dei Concordi. lunedì 5 a Porto Viro presso la nell’incontro “Pier Giovedì 13 è di scena la poesia sala Ex macello con l’intervento di Paolo Pasolini oggi” di Pascoli: l’incontro condotto da Massimo Teodorani che, insieme Sergio Garbato prevede l’intervena Giorgio Cosco, illustrerà i fenomeni fisici che carat- to di Silvio Ramat, docente universitario e a sua volta terizzano il sole e i loro effetti sulla terra. Venerdì 29 poeta, il quale analizzerà come lo scrittore romagnolo presso l’Accademia dei concordi di Rovigo Paolo Zorzato veniva letto nelle scuole di un tempo e di come la critica discuterà con Diego Fusaro della crisi economica attuale a partire dal 1955 ne abbia proposto un’immagine decie insieme proporranno una riflessione sul capitalismo e samente diversa, pienamente novecentesca: la lettura di sulle vie alternative ad esso. Storia ed attualità saranno alcuni versi sarà affidata all’attore rodigino Paolo Rossi. protagoniste dell’incontro “Ieri e domani. Il socialismo La chiusura è affidata a Guido Santato, docente univerumanitario all’inizio del ‘900”, che venerdì 16 a Lendi- sitario rodigino, che martedì 18 interverrà nell’incontro nara presso la Sala del consiglio comunale coinvolgerà condotto da Paolo Zorzato su “Pier Paolo Pasolini oggi. Andrea Tincani, Marcello Mazzo e Giulio Marcon in una Una nuova monografia sulla sua opera”.

in BreVe Spettacoli

lendinara ospita Balletto e MUsiCa

T

ra prosa, danza e musica, nel mese di novembre Lendinara si conferma all’altezza della sua storia con numerose iniziative culturali. Il teatro comunale Ballarin ha ospitato la terza rassegna di teatro amatoriale, mandando in scena la compagnia “Proposta teatro collettivo” di Arquà Polesine, con uno spettacolo liberamente ispirato a lavori La chiesa di Santa Sofia di Carlo Goldoni, “Briciole d’arte” di Canaro, con “Il letto ovale” di John Chapman e Ray Cooney, mentre la chiusura è toccata ai padroni di casa de “La tartaruga” con lo spettacolo “Stella e firmamento”, liberamente tratto da un testo di Aldo De Benedetti. Lunedì 19 novembre, invece, in due orari, alle 18 e alle 21, il sipario si aprirà sulle note dello “Schiaccianoci” di Petr Ilic Tchaikovsky, eseguito da Anna Ivanova e dal suo “Balletto russo”. Ma a novembre nel centro altopolesano terminano anche gli appuntamenti con il festival “Il suono e gli strumenti di Domenico Montagnana”, dedicato al liutaio lendinarese e giunto all’ottava edizione. Due le date in calendario, entrambe presso il duomo di Santa Sofia alle ore 21: l’Orchestra di Padova e del Veneto, dopo aver accompagnato il 12 ottobre scorso Enrico Bronzi nell’esecuzione di opere di Franz Joseph Haydn e di Franz Schubert, sarà diretta e accompagnata al violoncello da Alexander Rudin in un programma che prevede brani di Arcangelo Corelli, Giuseppe Tartini, Gioacchino Rossini e Luigi Boccherini. M.D.P.

La locandina dell’iniziativa

Illustrazione per l’infanzia

“Castelli per aria”

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opo l’ottimo riscontro ottenuto a Rovigo nella sala della Gran Guardia, in occasione della 530° Fiera d’ottobre, dal 15 al 25 novembre prossimi la mostra di illustrazione per l’infanzia “Castelli per aria. Città di Rovigo” farà tappa a Badia Polesine, presso la “Antica rampa libreria caffè”. In un territorio provinciale ricco di professionalità artistiche, spesso sconosciute o sottovalutate, è nata l’idea di riunire attorno alle opere di Paolo Domeniconi le tavole di undici giovani illustratori. Giulia Antonello, Giulia Boari, Sofia Boccato, Veronica Cestari, Laura Ferracioli, Silvia Fiocco, Sara Michieli, Marta Padovani, Ilario Saltarello, Angela Sbandelli e Carlotta Tognin, oltre a esporre i loro disegni, proporranno attività ludiche e laboratori destinati ai bambini. Negli eventi in calendario sono coinvolti anche Sandra Trambaioli, autrice del volume “Un sogno da Leoni” e l’attore Morris Furegato. Questa inedita iniziativa culturale, dedicata al mondo magico delle illustrazioni per bambini, è nata dalla collaborazione tra la casa editrice Alberto Brigo editore, impegnata a creare occasioni di incontro tra adulti e bambini, il Comune di Rovigo e lo studio Web graffiti di Porto Viro ed è stata sostenuta dall’Accademia dei Concordi, dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione della Provincia di Rovigo e dall’Ufficio scolastico territoriale. “Castelli per aria” si propone come mostra itinerante e chiunque volesse ospitarla nella propria città può scrivere a: info@castelliperaria.it. M.D.P.

MUseo di adria “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”

A

ll’interno del Museo archeologico nazionale di Adria dal 17 settembre 2011 si sono succedute diverse iniziative volte a celebrare il cinquantesimo anniversario dalla sua istituzione. Per concludere non poteva mancare un riconoscimento al suo nucleo fondante: la collezione privata della famiglia Bocchi. Dal 29 settembre scorso fino al 15 marzo 2013 è visitabile la mostra “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”. Vi sono esposti alcuni volumi manoscritti del catalogo del “domestico museo” di famiglia e dei registri dei visitatori e non mancano le curiosità: spiccano i nomi di Francesco Carlo d’Austria e del famoso epigrafista e storico Theodore Mommsen. Inoltre, sono presenti alcuni tomi della prima redazione dell’inventario, iniziata da Francesco Antonio Bocchi nel 1868, che l’elenco dei reperti talvolta corredati da schizzi e note. Accanto al disegno di una coppa a figure nere della prima metà del quinto secolo avanti Cristo, realizzato dal canonico Bocchi, si legge che essa fu donata nel 1809 all’imperatore Francesco I d’Austria. Nel corso dell’Ottocento gli oggetti “disotterrati in Adria”, soprattutto il vasellame di provenienza attica, iniziarono ad essere riprodotti e questa sorta di “fotocopia” o di “fotografia” in bianco e nero era destinata a studiosi per cercare di raccogliere maggiori informazioni. La mostra propone in alcuni casi la possibilità di confrontare il reperto archeologico con la sua riproduzione. I documenti, deteriorati da anni a causa delle ricerche effettuate da diversi ricercatori, sono stati ora recuperati grazie al lavoro svolto dal Laboratorio di restauro del libro dell’abazia di Praglia: essi testimoniano la fama internazionale raggiunta dalla collezione privata e la precoce tensione M.D.P. della famiglia Bocchi alla ricerca scientifica.

Teatro Sociale di Rovigo

stagione di MUsiCa JaZZ

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opo la musica lirica e sinfonica, oltre alla prosa e al balletto, il Teatro sociale di Rovigo completa il quadro delle sue nuove proposte culturali con la stagione di musica jazz, realizzata grazie alla collaborazione con il Rovigo jazz club. Dopo il concerto d’esordio che lo scorso 23 ottobre ha visto protagonista Luma Heloisa Lourenço con il suo quartetto, tra novembre e dicembre sono in programma altre quattro date. Tutti gli appuntamenti sono ospitati nel Ridotto del teatro in orario serale: dalle 20.45 alle 21.10 l’accesso è riservato ai soci del Rovigo jazz club e per loro l’ingresso è gratuito, mentre dalle 21.10 alle 21.30 possono entrare fino ad esaurimento dei posti i nuovi iscritti e chi acquista una tessera serale del costo di 8 euro. Nel mese di novembre, quindi, il calendario prevede per martedì 6 “Ivan Tribolla trio” che eseguirà “Bisconce”, “musica per trio e amico immaginario”, mentre martedì 27 sarà protagonista della serata l’apprezzato complesso rodigino “The ukulele lovers”, che suoneranno “My one and only uke”. Martedì 4 dicembre gli allievi del dipartimento Jazz del Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo si succederanno nella “Jam session di fine anno”, aperta a tutti gli “amici” musicisti. In prossimità del Natale torna l’appuntamento con il “Delta gospel choir”, diretto dal maestro Luca Bertasi. Le collaborazioni con le realtà locali e la valorizzazione dei talenti polesani permettono di offrire proposte culturali nonostante le ristrettezze delle casse pubbliche. M.D.P.


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Spesso, a parafrasarli i sogni si alterano. Svaporano La realtà porta con sé sorpresa e delusione ed in essa la vita di ognuno rifiorisce improvvisa e inaspettata oppure soccombe

Stefano

Margaret

Romana

Liane

Benni

Drabble

Petri

Moriarty

Martin, professore universitario

Rosamund, studentessa

Ofelia, Margarida e Maria do Ceu

Alice, 39 anni

Alter Ego

Catena, poeta morto in manicomio

L’incapacità di lasciarsi coinvolgere dalla vita

La dittatura che finirà solo con la rivoluzione del 1974

Alice, 29 anni

Location

Un paese ameno, lontano dalla città

Londra, anni sessanta

Lisbona dalla bellezza magica

La vita di tutti i giorni

Michelle, attrice e ballerina

I ragazzi con cui esce

Manuel, Carlos e Tiago

Il marito di Alice

Eroe - Eroina

Co-Protagonisti

Intrigo

Martin è un anziano professore rifugiatosi nella solitudine, disinteressato alla vita. Lì però incontra Michelle, molto più giovane di lui, che gli ricorda un giovane amore

Finale

Grazie alla confidenza con la ragazza Martin torna a fare gesti da tempo abbandonati: frequenta la gente e torna a ballare. Poi le confida il suo grande segreto

Con la nascita di Octavia, le sue convinzioni personali saranno messe in discussione. Improvvisamente la realtà entra con prepotenza nella sua vita

La tre eroine incontreranno Manuel, Carlos e Tiago gli uomini che, dopo le false speranze, le porteranno verso il dolore, il sacrificio e l’annientamento

Alice di oggi ha una scarsa complessità emotiva, le tracce di chi era diventata non le piacciono più e l’amore ritorna vivo

Cosa dire del libro

Una storia d’amore e di affetti che non ci aspetteremmo da Benni che qui stempera la consueta espressività giocosa e ritrova nella scrittura la tenerezza

Il libro è una sorta di autoconfessione; raccontato in prima persona, è il percorso di una ragazza attraverso la sua volontà di sottrarsi a quanto si pensa sia obbligatorio per una donna

Con una grande narrativa di stampo realista, Romana Petri dipinge l’affascinante affresco di un Portogallo chiuso, dolente e tragicamente arretrato

Una commedia romantica in stile hollywoodiano dove lo scopo dell’intreccio narrativo e di rimettere insieme la coppia. Un successo del passaparola

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La ragazza non si concede mai ma Le tre donne sono le protagoniste Alice ha 39 anni, tre figli e un uscendo una sera con George, un di una travolgente saga familiare matrimonio alla soglia del divorzio. ragazzo che forse le piace davvero, che parte negli anni Quaranta e Poi cade in palestra, perde la ci finisce a letto e rimane incinta. finisce ai giorni nostri. Sullo sfondo memoria e si risveglia convinta di Cosa fare? Tenere il bambino? Da la dittatura avere 29 anni sola?

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32

i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA

Mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non convivente con il figlio minore.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Diritto di visita = Diritto del figlio. Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Care lettrici e lettori, facendo seguito alla rubrica del mese scorso che aveva per oggetto il mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente, questa volta tratterò del delicatissimo problema inerente il mancato rispetto del diritto/dovere di visita del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente coincidente, per lo più, con la figura del padre. Senza preamboli si può certamente dire che il diritto di visita da parte del genitore non convivente con il minore risponda al preminente interesse di quest’ultimo a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con lo stesso. E’ in sintesi il diritto del figlio a ricevere anche dall’altro genitore cura, educazione ed istruzione oltre che assistenza morale e materiale, così come sancito anche dall’art. 155 c.c. e riconosciuto a livello costituzionale nell’art. 30 I comma, laddove si prevede il diritto-dovere di entrambi i genitori. A detto diritto del figlio corrisponde il dovere del genitore all’adempimento del

diritto di visita – da intendersi anche quale espressione della solidarietà di entrambi i genitori degli oneri verso i figli-, cui può conseguire, nell’ipotesi di inadempimento, la decadenza della potestà genitoriale ai sensi dell’art. 330 c.c. e l’integrazione della fattispecie di reato prevista e punita dall’art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare). Dunque, il diritto di visita deve essere inteso quale diritto indisponibile ovvero come un diritto di cui il soggetto non può disporre e dunque neppure rinunciare in modo unilaterale. Il mancato esercizio del diritto di visita da parte del genitore non convivente dà diritto al risarcimento dei danni? E se si, chi può validamente ottenere lo stesso? Va preliminarmente precisato che nessun rimedio al mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non affidatario viene previsto come concretamente attuabile da parte del nostro ordinamento. NON esiste dunque la possibilità giuridica di imporre al genitore inadempiente di esercitare il suo diritto di visita.

A fronte di detta ingiustificata violazione dei doveri genitoriali, consegue tuttavia la magra consolazione del figlio, e secondariamente anche dell’altro genitore, ad ottenere il ristoro dei danni subiti e subendi per la lesione dei loro diritti fondamentali. Occorre, tuttavia, dimostrare la rilevanza dei danni causati dall’assenza del genitore non affidatario. Danni che in linea generale ben possono consistere nel mancato corretto sviluppo della personalità del minore, nella perdita della serenità e sicurezza personale, nella compromissione della crescita sana ed equilibrata, nella sussistenza di psicopatologie legate a detta privazione. Del resto, per essere genitori non basta avere avuto la capacità di procreare, attitudine che appartiene anche al mondo animale, ma occorre, altresì, assumersi gli oneri derivanti da questa splendida, ancorché gravosa, scelta di vita contribuendo in via solidale con l’altro genitore a mantenere, educare, istruire i propri figli. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono

capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. MESSAGGIO PUBBLICITARIO

L’ARCHITETTO

Il futuro: la casa in legno?

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 In Italia la casa in legno forse non è la tradizione costruttiva principale, ma ormai in molti paesi d’Europa è una tendenza che sta prendendo sempre più piede, sostituendo le costruzioni tradizionali in cemento e mattoni! E’ quindi il legno, materiale “primitivo”, il futuro? Molti lo sostengono, poiché per certi aspetti ha delle prestazioni maggiori. Quali? Innanzitutto non è più come un tempo: gli edifici in legno realizzati con tecniche costruttive moderne permettono altezze superiori ai due piani; inoltre la casa in legno non ha più l’aspetto di baita alpina, dato che ad essere in legno sono le strutture e gli interni, ma intonaco, “cappotti” e finiture non si differenziano affatto ai più moderni edifici tradizionali. Come materiale di costruzione il legno è eccezionale! Perché può essere trattato facilmente, ad uso multiplo, di facile combinabilità e nella direzione di crescita ha una grande resistenza. La prefabbricazione degli elementi, dalle pareti alla copertura, è indipendente dalle condizioni metereologiche e facilita la realizzazione di prodotti “su misura” di ottima qualità. Il tempo di costruzione con elementi prefabbricati è notevolmente ridotto ed i lavori sono quasi limitati al montaggio delle componenti: molte ditte assicurano l’opera finita dai quattro ai sei mesi! L’isolamento termico del legno è favorito paragonato ad altri materiali di costruzione. Difatti la struttura porosa del legno con le sue cellule piene d’aria

ha buone proprietà termoisolanti ( =0,12 W/mK) e permette l’accoppiamento con grossi strati termoisolanti. Così in inverno mentre le case costruite tradizionalmente hanno un’ inerzia termica notevole, gli edifici in legno si riscaldano più facilmente. L’isolamento termico riduce infine in maniera significante le spese di riscaldamento e di conseguenza le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Le reti impiantistiche possono essere inserite all’interno di appositi cavedi già predisposti nella struttura, così da alloggiare opportunamente i cavi. La ditte specializzate in costruzioni in legno difatti offrono un ottima consulenza dalla progettazione all’intero processo di costruzione e l’esecuzione pulita in cantiere è garantita da previsioni esatte. Altra nota positiva è la “salubrità” delle case in legno che hanno un buon equilibrio tra l’umidità dell’aria. Difatti il legno è un materiale naturale, che “respira” mantenendo l’umidità dell’aria all’interno ad un valore ottimo, inoltre è libero da agenti allergizzanti, non ha carica statica, emissioni o radiazioni. E’ anche un materiale ecosostenibile perché dal punto di vista ecologico Il legno risparmia materia prima dato che cresce in natura e si rinnova permanentemente. Dopo l’ utilizzazione il legno può ancora essere riciclato, cosi non inquina l’ambiente. Infine a parità di cubatura richiede una parete esterna meno larga, con un guadagno del 5% di superficie interna. La casa

in legno ha un’ottima resistenza al fuoco ed è attuale” per la sua buona resistenza ai sismi, sia perché è solitamente costruita su piattaforme di cemento che “galleggiano” sul terreno, sia perché è elastica. In Emilia ed in Abruzzo si stanno costruendo molte case antisismiche in legno. La nota dolente è decisamente il costo! Difatti i costi possono salire dai 1.200 Euro al metro quadrato in su (molto dipende dalle finiture), così molti ritengono questi sistemi ancora troppo cari. Si stima che i costi siano dal 15 al 30 % superiori alle tecniche tradizionali e visto i tempi di crisi non ci sono troppi margini per queste innovazioni. Ma la legge del mercato insegna che qualora i costruttori e committenti iniziassero a richiedere maggiormente questi sistemi, i prezzi scenderebbero di conseguenza, per via dei maggiori volumi di mercato. Visti poi i prezzi dei consumi energetici bisogna farsi due conti in tasca, dato che la casa in legno ha di solito un risparmio energetico del 90 % sui costi di gestione! Difatti si stima che per uno spazio abitativo di 100 mq la spesa si aggiri sui 300 euro contro i 1.000 - 1.500 euro spesi mediamente per riscaldare un abitazione tradizionale. In ogni caso le prospettive di sviluppo sono sicuramente positive: entro il 2015 le ricerche di mercato stimano che le abitazioni in legno aumenteranno di un ulteriore 50%, ossia dalle 5.000 abitazioni censite in Italia nel 2010 alle circa 7.500 del 2015!

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


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famiglie in affitto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano

loro dinamica. Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il

rubrica. A presto.

I nostri esperti 33

Assistente Sociale Laura Traversi

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LAVORO

A cura di: Matteo Barizza

“Il nuovo articolo 18 dello statuto dei lavoratori: cosa cambia – prima parte” 1. Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge n. 92 del 2012, contenente la riforma del mercato del lavoro denominata Fornero. 2. Tra le tante novità introdotte, senz’altro quella più rilevante è la nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, se non altro perchè viene ad incidere significativamente su di una normativa vigente da oltre quarantanni, vero pilastro del diritto del lavoro. 3. Per meglio comprenderne la portata, analizzeremo in più riprese i singoli commi del nuovo articolo 18, partendo, oggi, dai primi tre, disciplinanti le conseguenze del licenziamento cosiddetto discriminatorio. 4. Il nuovo comma 1 dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, afferma che è nullo il licenziamento: - discriminatorio, perchè intimato per ragioni di credo politico, o fede religiosa; - discriminatorio, perchè determinato dall’appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali, ipotesi, queste e quelle del punto che precede, entrambe previste dall’art. 4 della legge n. 604 del 1966; - discriminatorio, perchè diretto a subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale, ovvero cessi di farne parte; - discriminatorio, perchè diretto a recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero; - discriminatorio, perchè diretto a fini di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età, o basato sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali, ipotesi, queste degli ultimi tre punti, previste dall’art. 15 dello Statuto dei Lavoratori; - intimato in concomitanza con il matrimonio, come previsto

dall’art. 35 del D. Lgs. n. 198 del 2006; - intimato alle lavoratrici nel periodo compreso dall’inizio della gravidanza, fino al termine dei periodi di interdizione dal lavoro; - causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore; - intimato al padre lavoratore per la durata del congedo di paternità, fino al compimento di un anno di età del bambino; - intimato in caso di adozione e di affidamento, ipotesi, queste degli ultimi quattro punti, previste dall’art. 54, commi 1, 6, 7 e 9 del D. Lgs. n. 151 del 2001; - riconducibile ad altri casi di nullità previsti dalla legge; - determinato da un motivo illecito determinante, ai sensi dell’art. 1345 c.c. 5. Nulla da dire circa le ipotesi di nullità del licenziamento espressamente previste dal comma 1 dell’art. 18, se non che il legislatore ha, finalmente, espressamente disciplinato l’ipotesi del licenziamento determinato per motivo di ritorsione, ossia il licenziamento posto in essere dal datore di lavoro per vendetta, riconducendolo – ma così era anche in precedenza per unanime interpretazione giurisprudenziale – al licenziamento discriminatorio in quanto determinato da motivo illecito ex combinato disposto degli articoli 1345 e 1418 c.c. 6. Con l’unica osservazione, però, che mentre la giurisprudenza era unanime nel ricondurre il licenziamento ritorsivo alla fattispecie (ed agli effetti) del licenziamento discriminatorio, alla condizione che il motivo ritorsivo fosse, oltre che determinante, anche esclusivo, così come previsto proprio dall’art. 1345 c.c. (cfr. ex pl. Cass., sez. lav., 9 marzo 2011, n. 5555; Cass., sez. lav. 1 dicembre 2010,

n. 24347), tale secondo requisito non viene espressamente menzionato dal nuovo comma 1 dell’art. 18. 7. Tuttavia, dal momento che tale disposizione rinvia proprio alla norma codicistica, a parere di chi scrive non sembrano esserci dubbi che i requisti richiesti per l’applicazione della disciplina in questione continuino essere entrambi, come in precedenza insegnato dalla giurisprudenza di legittimità. 8. Passando ora agli effetti dei licenziamenti che potremmo tutti definire discriminatori, i commi 1 e 2 dell’art. 18 prevedono cumulativamente che: - il datore di lavoro sia condannato alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro (comma 1); - il datore di lavoro sia, altresì, condannato al risarcimento del danno subito dal lavoratore nella misura pari ad un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra (comma 2); - da tale risarcimento debba essere dedotto quanto eventualmente percepito (aliunde perceptum) nel periodo di estromissione dal lavoratore per lo svolgimento di altre attività (comma 2); - la misura minima di tale risarcimento sia pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto (comma 2); - il datore di lavoro sia condannato al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il medesimo periodo (comma 2). 9. Anche in questo caso valgano alcune considerazioni: - anzitutto la disciplina di cui sopra trova applicazione anche nelle ipotesi di licenziamento inefficace perchè intimato verbalmente, come previsto dall’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 18; - le ipotesi di licenziamento c.d. discriminatorio comportano la condanna alla reintegra ed al conseguente risarcimento

560 KM

del danno altresì nelle ipotesi in cui il datore di lavoro occupi, al proprio interno, meno di quindici dipendenti (comma 1 del neo art. 18). Tale conclusione del resto, era unanimemente accolta dalla giurisprudenza di legittimità (cfr, ex pl., Cass., sez. lav., 27 ottobre 2010, n. 21967), in ragione della nullità del recesso datoriale in quanto riconducibile ad un motivo illecito; - la norma di cui al comma 2 dell’art. 18 deduce dalla misura del risarcimento riconoscibile al lavoratore (soltanto) l’aliunde perceptum e non (anche) l’aliunde percipiendum, ossia quanto il lavoratore sarebbe stato in grado di guadagnare se si fosse diligentemente attivato per la ricerca di una nuova occupazione. A parere di chi scrive tale previsione legislativa, distinta dalla disciplina espressamente prevista, invece, nelle ipotesi di licenziamento disciplinare illegittimo (comma 4), è il frutto di una precisa scelta operata dal legislatore, che ha voluto sanzionare in modo più significativo le ipotesi di recesso del datore di lavoro dettate da motivi più che altro ideologici. 10. Il comma 3 dell’art. 18 prevede in ogni caso la facoltà in capo al lavoratore di optare per un’indennità sostitutiva all’ordine di reintegrazione dettato dal giudice, sostituendo il posto di lavoro con un’indennità pari a quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, non assoggettata a contribuzione previdenziale, alla quale va aggiunto il risarcimento del danno come sopra descritto. 11. Sul punto il legislatore ha previsto, similmente alla precedente formulazione della norma, che il lavoratore ha trenta giorni di tempo dalla comunicazione del deposito della sentenza, o dall’invito del datore di lavoro di riprendere servizio, se anteriore, per esercitare l’opzione, pena la risoluzione del rapporto di lavoro.

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34 I nostri esperti DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

A cura di Lorenzo Sartiè

Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente finiti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fino ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fidano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fidate un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fidano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfida è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti

sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare

su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro

aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non significa solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidenza@consorziovenetocostruttori.it

LIBRI DA LEGGERE

DOMENICO MAISTO

Mi sono perso… ma ho trovato Dio STORIA D’AMORE, CATENE, TRADIMENTI E POESIE

Questo libro è stato scritto in un periodo particolare della mia vita. Separazione, depressione, perdita ingiusta della libertà, frustrazione, rimorsi, rimpianti e non vuol ferire nessuno ma solo condividere un percorso doloroso che può tornare utile a chiunque. Va letto immedesimandosi nell’autore e scoprire tra le righe quanto le sofferenze ci inducano a guardarci dentro e ad avvicinarsi all’unico bene immenso che tutti noi abbiamo: Gesù Cristo. Racconta attraverso un fitto scambio di lettere la storia di un uomo che ad un certo punto della sua vita apparentemente normale e felice si è perso ed ha cercato rifugio, amore e conforto sbagliando spesso strada.

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opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.


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I nostri esperti 35 L’OCULISTA

Retinopatia diabetica Dott. Valerio Crepaldi

Un’indagine eseguita in Italia ha stimato in circa 2.000.000 il numero dei pazienti diabetici presenti nel nostro paese. A questa cifra deve essere poi aggiunto il numero di persone che sono affette da diabete senza saperlo (probabilmente più di 1.000.000). La malattia si può manifestare: come diabete mellito tipo 1 o insulino-dipendente legato alla marcata diminuzione o assente secrezione insulinica (10%); come diabete mellito tipo 2 caratterizzato dalla associazione di ridotta secrezione pancreatica di insulina e resistenza periferica alla sua azione (90%). E’ dimostrato in maniera inconfutabile che una iperglicemia cronica porterà allo sviluppo della malattia e alle sue complicazioni principali che sono la retinopatia diabetica, la nefropatia diabetica, la neuropatia diabetica. Ci soffermiamo sulla retinopatia diabetica che rappresenta la prima causa di

perdita di vista in età lavorativa nei paesi industrializzati. Tutti i medici che seguono pazienti diabetici devono essere consapevoli di questa minaccia e delle procedure altamente efficaci che possono essere messe in atto per prevenire i danni permanenti della funzione visiva. Qualunque medico deve sapere che il problema clinico, è che la retinopatia diabetica, anche avanzata, non produce sintomi visivi. Quando il paziente inizia a lamentare disturbi alla vista è troppo tardi per intervenire efficacemente e quasi mai è possibile scongiurare il danno fatto. E’ necessario intervenire con diagnosi precoci per poter identificare la retinopatia in uno stadio asintomatico o iniziale. L’ esame del fondo oculare, che qualsiasi oculista è in grado di effettuare ambulatorialmente, è l’esame principe per riconoscere una retinopatia diabetica dalla sua forma primitiva a quella più evoluta. Se riconosciuta in uno stadio iniziale,

il paziente è indirizzato presso un centro diabetologico per eseguire regolari controlli della glicemia, della emoglobina glicosilata, della dieta, della terapia ipoglicemizzante orale, dell’insulina. Allo stesso modo vanno controllati tutti quei fattori che potrebbero contribuire a peggiorare la situazione retinica, come l’ipertensione arteriosa, fumo, dislipidemie. Se la retinopatia diabetica, all’esame del fondo oculare, è in fase conclamata ed ha raggiunto un grado tale da richiedere un intervento terapeutico, la laser terapia è l’unico presidio in grado di rallentarne la progressione, con lo scopo di non farla peggiorare ulteriormente. Il laser, in questo caso, non restituisce la vista come molti pazienti si illudono. La terapia va eseguita trattando aree di retina sofferenti che si identificano sottoponendo i pazienti ad una fluorangiografia, cioè ad un esame che permette la mappatura della

retina. Nei casi più gravi, cioè in presenza di emorragie importanti e processi cicatriziali coinvolgenti retina e vitreo, va presa in considerazione la vitrectomia chirurgica. La prevenzione e la terapia della retinopatia diabetica si avvale della collaborazione del medico e dello specialista. La conoscenza della malattia in tutti i suoi aspetti da parte del primo e la precoce diagnosi con strumenti semplici da parte del secondo può scongiurare danni gravi e irreversibili a carico dell’occhio.

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it

INFORMAZIONE SOCIALE

Conoscere i servizi alla persona Dott. Laura Traversi

Gent.li lettori, con questo primo articolo inizia la mia collaborazione con il periodico di informazione “La Piazza”, inaugurando questa nuova rubrica di approfondimento di tematiche in ambito sociale e sociosanitario. Vi è già capitato di entrare nell’ufficio di un Assistente Sociale? Ricordate di cosa avevate bisogno? Probabilmente sapete che l’Assistente Sociale è una figura professionale che lavora in un Comune all’interno di un settore generalmente denominato “servizi sociali” o “servizi alla persona”; per la maggior parte dei cittadini non è chiaro di che cosa si occupi e spesso lo si scopre solo nel momento in cui c’è un bisogno che riguarda la nostra vita molto da vicino: il nostro genitore anziano non riesce più a prepararsi da mangiare da solo; abbiamo saputo dai giornali che potremmo aver diritto ad una agevolazione per la nostra famiglia numerosa; abbiamo trovato un lavoro e non abbiamo più tempo di accompagnare Assistente Sociale Laura Traversi

a scuola nostro figlio disabile... L’elenco sarebbe lungo e questo dà il senso della complessità del sistema dei servizi sociali italiani. Ciò che è complesso innanzitutto è che esso si compone di tanti snodi : dal 2000 esiste una legge quadro (la legge 328, da non leggersi “trecentoventotto” ma bensì “tredueotto”, un piccolo suggerimento per sembrare non del tutto estranei al settore) che indica i principi entro cui deve muoversi la materia e diverse altre leggi nazionali che si occupano di bisogni specifici (per esempio per la disabilità la legge 104 – qui invece dite “centoquattro” - così apprenderete da subito che nel nostro settore una volta imparata una strada, non è mai per sempre..); in materia di servizi sociali poi dicono la loro tutte le istituzioni locali: le Regioni, che principalmente stanziano denaro per contributi di varia natura (per anziani non autosufficienti, per le famiglie in affitto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano

contributi ai bambini riconosciuti da un solo genitore o promuovono iniziative per la terza età; infine i Comuni, che nel settore dei Servizi Sociali sono responsabili - in quanto titolati per legge ad esserlo - della maggior parte degli interventi in materia, investendo risorse proprie per la loro costruzione e gestione (servizi di tutela, servizi domiciliari, asili nido, in alcuni ambiti con il supporto economico statale o regionale); cosa più importante i Comuni rappresentano l’istituzione più vicina al cittadino e al suo bisogno, dunque con un compito di promozione di altri servizi e di sostegno alle risorse locali che possono essere utili a ciascuno di noi per affrontare i cambiamenti della vita che “inceppano” lo scorrere ordinario delle nostre giornate, cambiamenti che sopraggiungono per ordine naturale ma che sono pronti a trasformarsi in “difficoltà” o “disagio” se non adeguatamente accompagnati nella loro dinamica. Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il

corpo di quei soggetti privati come le cooperative, le associazioni, le fondazioni che raccolgono i bisogni di un territorio e rispondono secondo il loro mandato sociale.… e anche qui l’elenco sarebbe lungo. Se questi soggetti e questi servizi funzionano e si intrecciano in alcune aree, possiamo dire che rappresentano le basi di una città sociale, nella quale i cittadini possono trovare un sicuro sostegno in qualsiasi momento critico della loro vita. In questa rubrica mi propongo di fornirvi maggiori informazioni su alcuni di questi temi, con l’intento di approcciarli dal vostro punto di vista, come se già domani aveste bisogno di capire come funzionano le cose o come potreste meglio farle funzionare. Se avete domande specifiche, richieste o temi di vostro interesse, suggeritele scrivendo a laura@percorsi.pd.it: potrebbero diventare oggetto di questa rubrica. A presto. www.percorsi.pd.it


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AMATO - ATTORE - BALLARE BELLO - CASA - FIGLIA - FILM LAVORO - MALAGA - MAMBO SHREK - STATI UNITI - THE CODE TRAMPOLI Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VE AIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEO ALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDEN EROS - NEON - ODOR - ONDA - PIER PAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIO SVASATO - ADESIONE - OLITORIA The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese

I Colmi • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per un poeta? Rispondere a qualcuno per le rime. • Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire. • Qual è il colmo per un pedone? Essere investito da una vettura di cortesia. • Qual è il colmo per una patata? Andare a farsi friggere. • Qual è il colmo per una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per una regina? Essere bassa e farsi chiamare altezza. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per un vegetariano? Mangiarsi il fegato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per un facchino? Avere un peso sullo stomaco. • Qual è il colmo per un falegname? Mangiare tronky. • Qual è il colmo per un fantasma? Avere i bollenti spiriti. • Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine. • Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt. • Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata. • Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola. • Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio. • Qual è il colmo per un’elettricista? Fare una carriera brillante. • Qual è il colmo per un eschimese? Prendere delle decisioni a caldo. • Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi. • Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

BILLION (miliardo) EIGHT (otto) ELEVEN (undici) FIFTEEN (quindici) FIVE (cinque) FORTY (quaranta) FOURTEEN (quattordici) HUNDRED (cento) MILLION (milione) NINE (nove) ONE (uno) SEVENTY (diciasette) SIX (sei) TEN (dieci) THIRTEEN (tredici) THOUSAND (mille) THREE (tre) TWELVE (dodici) TWENTY (venti) TWO (due)

CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................

Aforismi Divertenti

Soluzioni:

• Il segreto è quella cosa che si racconta ad una persona alla volta. • Se stasera farete qualcosa di cui domattina vi pentirete, dormite fino a tardi.

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A tavola 37 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

IL CARMIGNANO D.O.C.G.

U

LTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN

VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’ ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO. IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGONO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE. IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SANGIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ. UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT

CALAMARI RIPIENI ALLE ZUCCHINE CON GHERIGLI DI NOCE CROCCANTI UN PIATTO DI MARE LEGGERO E FRESCO: DEI SEMPLICI CALAMARI FARCITI CON ZUCCHINE E NOCI. LA ZUCCHINA UTILIZZATA GRATTUGIATA PERCHÈ MEGLIO “LAVORABILE” E SCENOGRAFICA; LE NOCI INVECE HANNO SPEZZATO LA MORBIDEZZA DEL RIPIENO ED INSOLITO INGREDIENTE NELLE RICETTE DI PESCE, RISPETTO AI PIÙ COMUNI PISTACCHI O PINOLI. PER ADDENSARE UN RIPIENO UN PÒ TROPPO BAGNATO, OLTRE AL CLASSICO PANE GRATTUGIATO, UN PRODOTTO SANO E NATURALE QUALE IL GERME DI GRANO, CHE TANTO FÀ BENE AL NOSTRO ORGANISMO. QUESTI SFIZIOSI CALAMARI COSÌ FARCITI SI PRESTANO AD OGNI STAGIONE; INOLTRE PICCOLI CALAMARI SI RIVELANO PERFETTI PER UN ANTIPASTO, MA IN MAGGIORE QUANTITÀ E DIMENSIONI SONO OTTIMI ANCHE COME SECONDO PIATTO COMPLETO.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:

400G CALAMARI (12 CIRCA); 1 ZUCCHINA; 2 ACCIUGHE SOTT’OLIO AL PEPERONCINO; 4 GHERIGLI DI NOCE; 1 CUCCH GERME DI GRANO TOSTATO; 1 CUCCH SEMOLA; 3 CUCCH PANE GRATTUGIATO; 1 UOVO; 1/2 LIMONE SUCCO; VINO BIANCO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE; PEPE NERO MACINATO

PROCEDIMENTO

PULIRE I CALAMARI E PRIVARLI, DEI TENTACOLI, DA FRULLARE POI CON METÀ DELLA ZUCCHINA GRATTUGIATA E LE ACCIUGHE; UNIRE I GHERIGLI DI NOCE E L’UOVO QUINDI AZIONARE NUOVAMENTE IL FRULLATORE. ADDENSARE IL COMPOSTO CON IL GERME DI GRANO, LA SEMOLA ED IL PANE GRATTUGIATO, INSAPORENDO CON AGLIO E SALE. AIUTANDOSI CON LA SAC À POCHE FARCIRE I CALAMARI CON IL RIPIENO E DISPORLI IN UNA TEGLIA UNTA CON UN PÒ D’OLIO. COPRIRE CON LA RIMANENTE ZUCCHINA GRATTUGIATA E BAGNARE CON IL VINO BIANCO. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA 32 MINUTI BAGNANDO, A METÀ COTTURA, CON IL SUCCO DI LIMONE. PRIMA DI SERVIRE, SPOLVERARE CON IL PEPE NERO MACINATO. MANUELA E SILVIA BIZZO

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38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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FASCINO VI ATTENDONO NUOVE CONOSCENZE, SE AMORE REGALERÀ PIÙ SODDISFAZIONI ALLE COPPIE DI LUNGA DURATA · SALUTE LA STAGIONE VI OFFRE OTTIMO CARBURANTE AL SISTEMA MUSCOLARE E CIÒ FARÀ LA DIFFERENZA ANCHE NELL’IMPEGNO IN PALESTRA

TORO AL

DAL 21/04 20/05

ASCINO APPROFITTATE DEL FATTO CHE VENERE SAPRÀ TENERE ACCESO IL FUOCO DELLA PASSIONE: NON RISPARMIATE NESSUNA ENERGIA · S ALUTE VI CIMENTERETE CON SUCCESSO IN EVENTUALI TORNEI, SIA A LIVELLO PROFESSIONALE CHE AMATORIALE PERCHÈ SIETE IN FORMA

Oroscopo LA LUCE SI FA PIÙ FIOCA E L’UMORE CAMBIA: SCEGLIETE COLORI VIVACI PER I VOSTRI CAPI D’ABBIGLIAMENTO E REGALATEVI DEI BOM-BOM

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FASCINO EROS FARÀ IN MODO DI ACCENDERE L’INTERESSE PER UNA CONOSCENZA DI LUNGA DATA. TENETE A FRENO QUALCHE TESTARDAGGINE · S ALUTE FARETE IL GIRO DI TUTTI I CENTRI FITNESS DELLA CITTÀ PER SCOVARE QUELLO PIÙ ATTREZZATO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO. FORZA!

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FASCINO UN ECCESSO DI NERVOSISMO POTRÀ RISULTARVI DANNOSO, O COMPROMETTERE RAPPORTI, CHE COSÌ USURATI FORSE NON ERANO · S ALUTE NON DISPERDETEVI IN MILLE ATTIVITÀ E CURATE IL RISPOSO E L’ALIMENTAZIONE NONOSTANTE IL CORPO ABBIA RISERVE EXTRA

IL PARTNER PONE QUALCHE PALETTO IN TERMINI DI REGOLARITÀ: FORSE SI SENTIRÀ TRASCURATO E RICHIEDERÀ UNA PRESENZA PIÙ CONCRETA · S ALUTE CURATE L’ALIMENTAZIONE E FATE ATTENZIONE ALLE CORRENTI D’ARIA IMPROVVISE: LA GOLA È IL VOSTRO PUNTO DEBOLE FASCINO

CANCRO 22/06 22/07

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

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STELLE METTERANNO IN CIRCOLO UN RINNOVATO DESIDERIO DI STABILITÀ CHE FARÀ MOLTO BENE. COMUNICATE I VOSTRI BISOGNI · SALUTE CALMA E LUCIDITÀ SARANNO GARANTITE DAL RILASSANTE SESTILE DI VENERE, CHE GARANTIRÀ LEGGEREZZA E COCCOLE

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LEONE 23/07 AL 23/08

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FASCINO NON

È UN BUON PERIODO, SEMBRA CHE LA FORTUNA SIA GIRATA IN TUTTI I SENSI. SE POTETE RIPIÙ PRESTO · S ALUTE GLI ACCIACCHI NON MANCANO A CAUSA DELL’UMIDITÀ STAGIONALE: PER LA SCHIENA NON DISDEGNATE DI METTERE LA PANCERINA

FASCINO AVRETE

UNA FERREA DETERMINAZIONE A MANTENERE IL CONTROLLO NELLE RELAZIONI. APPROCCIATE ALLA PASSIONE CON DISINVOLTURA · S ALUTE SARETE MOLTO CAPARBI NELL’ANDARE ALLA RICERCA DELLE CAUSE DI ALCUNE PROBLEMATICHE DI SALUTE, ACCETTATE ACCERTAMENTI L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

*dottore oculista

L

Campolongo

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO VI

CHIEDONO IL MASSIMO DELL’AUTONOMIA DEL REALISMO: NON INGIGANTITE EVENTUALI DIVERGENZE, RELAZIONI APPAGANTI · SALUTE ADOTTATE UNO STILE DI VITA SANO, RICORRENDO ANCHE, SE SARÀ IL CASO, AD EVENTUALI INTEGRATORI ENERGETICI

L’ECOMOBILE PER RIFIUTI INGOMBRANTI

e devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono difficili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fiumi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale finge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. Xdci^cjV YV eV\# 1

professionalità risultati

E’ in funzione da gennaio a Campolongo Maggiore (In Riviera del Brenta) un nuovo servizio chiamato ecomobile. Potranno essere conferiti rifiuti ingombranti come mobili ed elettrodomestici. Sarà possibile conferire i rifiuti ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo sportivo).

relax

LA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia. venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

igiene

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

Territorio

AMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Chioggia

Sanità

TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA L’influenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle complicazioni. Nel Veneziano si è registrato anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle scuole del territorio considerato il picco atteso per fine mese.

cortesia

Economia

Provincia

CONRIBUTO AFFITTI

PRIMO PIANO

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INTORNO A NOI

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Sanità X]Z edgiV Va aVkdgd eV\# 16 eV\# 30 Ulss 14 e osped CULTURA ale, quale destin8^cV Z 8]^d\\^V/ o ^cXdcigd Y^ YjZ per Chioggia? XjaijgZ

eV\# 41

Il caso Intoppi per la riscossione dei bonus gas

MOSTRE A PADOVA

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eV\# 22 eV\\#

10-14

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eV\# 34

Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emissioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di finanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali finalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

di Chioggia

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SCUOLA

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VELA

Regione

POLITICA

6XXdaid ^a ,% eZg XZcid YZaaZ YdbVcYZ eV\# 14

SOLIDARIETÀ

www.lapiazz

aweb.it

Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto

eV\# 14

eV\# 26

“TOLÉLE” IN MOSTRA DI CHIOGGIA A CATTOL ICA

EDITORIALE

Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione

Gli ex voto fanno patrimonio di Fede parte di quel e di cultura che comunemente si chiama devozione pietà popolare. o La “pietà può essere ignorata, popolare non ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II. eV\# 21

PARENTOPOLI NEL VENEZIA NO

di Alessand

Elezioni, parti politici in fermeti e gruppi nto

G

ro Abbadir

randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne

Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante Mestre (con le di opere Parentopoli, dopo sistema Metropolitan complementari), il Roma anche Veo Ferroviario di nezia, anche se ficie (appena avviato), Superle possibili proporzioni di un eventuale altri da definire alcuni addirittura scandalo, non sembrano e solo abbozzati. certamente quelle alla Romea Commerciale Si pensi emerse nella capitale. A lanciare le accuse , alla camionabile Padova – all’amministrazione Venezia, al completamen comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta Velocità nel e la compattezza tra i diversi partiti orientale. i Veneto gruppi politici sono del partito nella e eV\# 28 2007, rendendosi iniziate da tempo. passata esperienza amministrativ Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come a. All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe di Tiozzo, “di un decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli ), il territorio della po politico grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino ra prodi Venezia. Ma l’arte parte del partito. anco- si appresta coeso, con idee ben chiare, che le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa tutti i veneti. Si su la creazione di per scheletri pensi alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3

> Xdch^\a^Zg^ gZ\ ^dcVa^ IZhh Zg^c! EYa! Z ^ckdXVcd X dZh^dc^ Vb I^dood! EY e^Z Z eZgh ! dcVa^i| Y^ h eZhhdgZ

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