di Chioggia
Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 113 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD
Primo piano I trasporti nel Veneto, vecchi e nuovi problemi pagg.
Bilancio Aumenta l’Imu sulla seconda casa all’1,06%
4-5
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Eventi “Ottobre blu” celebra il mare, fonte di energie
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EDITORIALE
L’etica e la politica
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
Bacino del lusenzo, al via i lavori
di Ornella Jovane
D
Stanno per partire i lavori per il risanamento delle acque del bacino del Lusenzo. Gli interventi sono stati decisi nell’ambito dell’accordo di programma fra il commissario delegato per l’emergenza idraulica del settembre 2007, il Magistrato alle acque di Venezia, il Ministero dell’Ambiente. pag. 12
Chioggia entra nella Città metropolitana
più della metà positivo all’alcol-test Il consumo e l’abuso di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante e in aumento anche a Chioggia. Un dato su tutti inevitabilmente conferma l’emergenza: il 52 per cento delle persone sottoposte a controllo, per lo più giovani, risulta positivo all’alcol-test. pag. 17
In Consiglio comunale prevale la linea del sindaco che sostiene il progetto: “E’ un’opportunità per la città”
C
hioggia ha detto sì alla Città Metropolitana di Venezia. A deciderlo, confermando quanto previsto dalla Legge 135, la cosiddetta Spending Review, è stato il consiglio comunale nella seduta del 17 settembre scorso. Passa, con i voti della maggioranza, la proposta che vede l’adesione della città di Chioggia al nuovo ente, così come richiesto dalla normativa nazionale che, nell’ambito della contrazione dei costi della pubblica amministrazione, prevede un progressivo
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smantellamento delle province. La legge in questo senso parla chiaro: sopravvivono solo le province con un territorio di almeno 2500 chilometri quadrati e una popolazione non inferiore a 350.000 abitanti. Le altre devono organizzarsi attraverso accorpamenti. I tempi sono ristretti: entro il 23 ottobre la Regione dovrà inviare una proposta di riorganizzazione al Governo. Il percorso tuttavia non sembra facile. Tra chi chiede deroghe alla normativa, chi
una dilatazione dei tempi e chi invoca il referendum popolare, sono molte le voci discordanti. Chioggia in questo senso non fa eccezione. Lunga e accesa la discussione in sala Maggiore che si è comunque risolta senza troppe sorprese: Chioggia resterà legata al suo capoluogo. Bocciata la petizione popolare (1.035 le firme) presentata da Pino Penzo che chiedeva di considerare l’adesione alla città di Padova. pagg. 6-8
a una parte il mondo reale. Gli imprenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e trovare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del sistema produttivo in atto, accelerate vertiginosamente dalla crisi economica. Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria disperazione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo. Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giovani, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo. Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed efficaci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale. In mezzo una domanda: a cosa servono le elezioni politiche della prossima primavera? continua a pag.
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ell’ultimo ll’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliardi di euro in più.Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento dell’inflazione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è *Segretario stata del 74,6%.CGIA di Mestre continua a pag. 8
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• “InforMARE” - Stand informativi sulle tematiche: (Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00) -
Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.; Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente; Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia; Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana; Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”; Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice, Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.
ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE REGIONE del VENETO
• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre); • “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00) • “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)
Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra” con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”. Palazzo Goldoni, Chioggia
DOMENICA 14 OTTOBRE
Ore 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare: “Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagno a seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)” Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Celebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”. Palazzo Goldoni, Chioggia.
LUNEDI 15 OTTOBRE
Ore 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore. 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia. Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 16.00: Apertura “InforMARE” Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia
• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”. Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);
MARTEDI 16 OTTOBRE
• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)
PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”
Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe FEDALTO Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti
SABATO 13 OTTOBRE
MERCOLEDI 17 OTTOBRE
Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre) Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre) Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella, Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice Boat Service - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)
Ore 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012” Scalo Isola Saloni Chioggia Madrina: N.D. Maria Teresa BROTTO Ore 11.00: Apertura esposizione: “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni Chioggia Apertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan. Palazzo Goldoni, Chioggia
Ore 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)
Ore 09.30: Convegno: “Città d’Acqua” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero) Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe CASSON Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma
GIOVEDI 18 OTTOBRE
Ore 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi” Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero) Relatori: Eugenio Giannini 3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi
VENERDI 19 OTTOBRE
Ore 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850 Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia” Auditorium San Nicolò, Chioggia Moderatore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della Sera Relatori: Giuseppe ZOLLINO Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Piazzetta Granaio, Chioggia Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430
SABATO 20 OTTOBRE
Ore 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare Auditorium San Nicolò, Chioggia Ore 21.00: “Serata OTTOBRE Blu” Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)
DOMENICA 21 OTTOBRE
Ore 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A Scalo Val da Rio, Chioggia Ore 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 17.00: Premiazioni Regate Veliche Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia “Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia
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dal 13 al 21 OTTOBRE 2012 Si ringrazia:
GLI EVENTI E GLI ORARI POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLENTÀ
EVENTI PERMANENTI CENTRO CITTÀ (CORSO DEL POPOLO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE
EDITORIALE
L’etica e la politica Dolo
prostituzione: Blitz dei caraBinieri Prostituzione: i Carabinieri di Dolo e della Compagnia di Chioggia hanno stroncato a settembre in Riviera del Brenta un fiorente mercato del sesso a pagamento con una serie di blitz che hanno portato ad un arresto per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, a due denunce a piede libero, alla chiusura di tre “case di piacere” (Pianiga, Dolo e Mirano) e di un centro massaggi a Cazzago di Pianiga che forniva prestazioni sessuali a pagamento.
• Tutto per il giardinaggio • Attrezzi agricoli e concimi per l’agricoltura • Piccola ferramenta
i BamBini disegnano i giochi di una volta Sono rimasti esposti fino al 12 ottobre scorso i disegni realizzati dagli alunni della scuola primaria “G. D’Annunzio” di Pegolotte sul tema “I giochi di una volta”. La mostra allestita presso la Biblioteca comunale nel Centro civico di Pegolotte è stata organizzata dalla scuola “G. D’Annunzio” insieme con l’Associazione genitori L’Anfora e l’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune.
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Chioggia sanità Meno ospedali, più territorio
scuola
enti locali
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L’inaugurazione della media “Silvio Pellico”
cultura
Provincia
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Gli inglesi studiano l’orologio di S. Andrea pag.
noi e gli altri
Un sostegno per famiglie in temporanea difficoltà
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arte
Regione edilizia
La città metropolitana veneziana prende forma pag. 32
Semplificazioni e incentivi, ristrutturare è più facile pag. 40
cultura
A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker
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Le Gallerie dell’Accademia, il Tiziano mai visto pag. 38
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Mira
visite in villa dei leoni Nasce il progetto “La Vita in Villa”, che raccoglie un ciclo di attività culturali, realizzate in collaborazione con l’amministrazione comunale di Mira, in Villa dei Leoni a Mira. Da ottobre appuntamento con la visita guidata della villa (alle ore 10, 11, 15, 16 e 17). Per i più piccoli, invece, ripartono gli appuntamenti con i laboratori didattici. Appuntamento dalle ore 15. Si va avanti fino a dicembre. Noale
nuovi interventi all’oasi del wwf
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Istituti tecnici
La mostra a Cona
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La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e finalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze. Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è difficile non pensare che sia necessario riflettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese, il quale non potrà essere credibile e affidabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale. Da Venezia, il presidente di Confindustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria… Ornella Jovane
Quattro scuole con un solo dirigente
Riorganizzazione degli istituti scolastici. Si profila l’ipotesi di un’unica dirigenza scolastica per gli Istituti Cestari, Itis RighiCini di Chioggia e Marconi di Cavarzere. E’ una proposta che la Giunta comunale di Chioggia ha formulato per allinearsi alle indicazioni della Provincia con l’intento di salvaguardare l’attività di programmazione nell’ambito della riorganizzazione, inevitabile stando ai numeri. Allo stato attuale l’istituto Cestari conta 602 studenti iscritti, il Righi-Cini 515 e 378 l’Ipsia Marconi di Cavarzere. Per ora si tratta di una proposta che l’amministrazione insieme alle dirigenze sta valutando.
segue da pag.
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Oasi Cave di Noale: si fa il punto della situazione e si prevedono nuovi lavori. Fra Wwf e Provincia saranno valutate ad ottobre le novità e gli aggiornamenti che riguardano direttamente un’area importante per il suo valore naturalistico. Gli interventi portati a termine questa estate hanno riguardato la parte più occidentale dell’intera area occupata dalle ex Cave, denominata primo stralcio. E’ in via di elaborazione il progetto relativo al secondo stralcio che riguarderà la parte est del fiume Draganziolo. Economia veneziana
il censimento sul non profit
Al via il nono censimento sull’industria, servizi e istituzioni non profit. Per la provincia di Venezia saranno coinvolti un campione di circa 4mila imprese e 6mila 800 istituzioni. Ad inizio settembre sono stati distribuiti i questionari. La data di riferimento per rispondere ai quesiti del questionario, che fotograferà la situazione alla fine dello scorso anno, è il 31 dicembre 2011. Entro il 20 ottobre prossimo i questionari compilati dovranno essere restituiti tramite il sito internet http://censimentoindustriaeservizi.istat. it, oppure mediante consegna presso gli uffici postali o presso l’Upc (Ufficio Provinciale di Censimento) presso la Camera di Commercio di Venezia (sede di Mestre Via Forte Marghera 151).
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl
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Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORI L’associazione di categoria ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca. Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa per gli affiliati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi, quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti di Alessandro Abbadir
Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete di Ferrovie Venete
Stop ai doppioni con bus alle linee ferroviarie, in province come Vicenza, Belluno e Rovigo
S
Treni, servizi scadenti, po
ervizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi efficienti e li può pagare e chi (la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubblici per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mometti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzione intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel dettaglio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che
saranno “cadenzati” ad orari fissi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per migliorare l’efficienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsumatori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-
nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo dimostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffico ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha presentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande evidenziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.
petizione degli amici della Bicicletta
Assicurazione per chi va al lavoro
I
l pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabilità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto. La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di firme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parlamento ad approvare al più presto la modifica di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e trafficate.
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Argomento del mese 5 Servizi
oche risorse e investimenti I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari
“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana” di Nicola Stievano
L
’odissea quotidiana dei pendolari veneti finisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info vogliono offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affidare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superficie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed inefficiente”. Altro obiettivo, affrontare finalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infine Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disservizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofica che ben conoscono le migliaia di pendolari”.
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Nel Veneziano
Strade, tram e tagli ai bus, nodi da sciogliere T
rasporti ed infrastrutture, le novità in programma nei prossimi anni nel veneziano. Se da un lato si discute di nuove grandi opere come la Romea Commerciale (dall’Emilia Romagna fino al Passante), l’Autostrada del mare (nel Veneto Orientale), l’idrovia Padova- Venezia (dalla Riviera verso la città del Santo); dall’altro restano aperti i problemi dell’attivazione di nuovi servizi pubblici come la conclusione delle linee del tram nel comune di Venezia e dei tagli alle corse degli autobus Actv, sia urbane che extraurbane. Partiamo dalle infrastrutture nel Veneto Orientale. L’assessore ai Trasporti Renato Chisso promette l’avvio della realizzazione dell’”Autostrada del Mare” entro la fine del 2013. L’autostrada del Mare per chi non lo sapesse, è la superstrada a pagamento che collegherà l’A4 a Meolo con Jesolo. In questi giorni la delibera del Cipe è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Vediamo passaggio per passaggio dal punto di vista viario. La strada potrà essere completata per il 2015. Il casello di Meolo invece sarà pronto entro 2 mesi. Per la prossima estate Jesolo, potrà conterà su uno snodo completamente nuovo. Ciò separerà i flussi di traffico dal Cavallino. Ma non solo. Seguirà la realizzazione della circonvallazione di Jesolo verso piazza Torino. Infine l’autostrada verrà realizzata da privati che si assicureranno il guadagno derivante dai pedaggi con 270 milioni di euro. Si tratta di fatto, di un project financing che potrà prevedere un allargamento con altre 2 corsie eliminando il problema delle code a Jesolo. Quest’opera è fondamentale per il transito dei veicoli dei turisti alle spiagge e fa il paio con la realizzazione dell’altra opera fondamentale, la Romea commerciale, che consentirà di completare la viabilità della costa veneziana da Chioggia a Bibione. Passando ora dalle opere in cantiere all’analisi dei trasporti pubblici, nel capoluogo, a Venezia la discussione in questi mesi è anche sul potenziamento dell’uso del tram. Tram che ora da Mestre arriva su rotaia a Piazzale Roma. Recentemente proprio il consiglio comunale del capoluogo ha discusso confermandola, la presenza del tram all’entrata della città lagunare. Ci saranno ovviamente dei cambiamenti nel corso del tempo. Con l’entrata in esercizio della linea tramviaria molti bus non arriveranno più a piazzale Roma. Ci saranno meno autobus sul ponte della Libertà. A Piazzale Roma liberato da molte linee di autobus, ci sarà più spazio. Il capolinea sarà al centro al piazzale, tra il nuovo hotel Santa Chiara in costruzione, e i giardini Papadopoli. I lavori cominceranno già ai primi di novembre, una volta ultimata la posa della rotaia che le imprese hanno portato a termine in tempo di record sulla corsia est del ponte della Libertà. I grandi pali per l’illuminazione non saranno reinstallati, ma sostituiti con nuovi led ecologici. Il costo della tratta è di 14 milioni di euro, tutto finanziato. Restano sul tappeto invece nel resto della provincia i problemi dei tagli alle linee Actv che erano stati annunciati con l’inizio di settembre. Con l’azienda, i sindaci del comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese ad esempio, sono riusciti a mediare e in paesi come Martellago, Mira e Dolo a ripristinare corse che sembravano definitivamente soppresse. “Come Actv - spiega il consigliere di amministrazione Luca Scalabrin abbiamo cercato di mantenere soprattutto le corse nelle ore di punta per pendolari e studenti, tagliando quelle che sono poco frequentate nel corso della giornata. Per A.A. spiegare i tagli abbiamo anche fatto delle assemblee con i cittadini”.
6 L’approfondimento Il caso Il Consiglio comunale si esprime
Sì alla città metropolitana Bocciati due ordini del giorno, prevale la linea del sindaco: Chioggia resterà legata al suo capoluogo di Martina Maniero
C
hioggia ha detto sì alla Città Metropolitana di Venezia. A deciderlo, confermando quanto previsto dalla Legge 135, la cosiddetta Spending Review, è stato il consiglio comunale nella seduta del 17 settembre scorso. Passa, con i voti della maggioranza, la proposta che vede l’adesione della città di Chioggia al nuovo ente, così come richiesto dalla normativa nazionale che, nell’ambito della contrazione dei costi della pubblica amministrazione, prevede un progressivo smantellamento delle province. La legge in questo senso parla chiaro: sopravvivono solo le province con un territorio di almeno 2500 chilometri quadrati e una popolazione non inferiore a 350.000 abitanti. Le altre devono organizzarsi attraverso accorpamenti. I tempi sono ristretti: entro il 23 ottobre la Regione dovrà inviare una proposta di riorganizzazione al Governo. Il percorso tuttavia non sembra facile. Tra chi chiede deroghe alla normativa, chi
una dilatazione dei tempi e chi invoca il referendum popolare, sono molte le voci discordanti. Chioggia in questo senso non fa eccezione. Lunga e accesa la discussione in sala
Maggiore che si è comunque risolta senza troppe sorprese: Chioggia resterà legata al suo capoluogo. Bocciata la petizione popolare (1.035 le firme) presentata da Pino Penzo, ex Presidente del consiglio comunale, che chiedeva di considerare l’adesione alla città di Padova, rimandando la decisione ad una consultazione popolare. Parere negativo anche per l’ordine del giorno presentato da Gilberto Boscolo (M5S) che ha proposto di subordinare l’ingresso alla Città Metropolitana ad alcune modifiche di legge (tra queste l’elezione del sindaco, la rappresentatività di tutti i comuni al consiglio metropolitano e la competenza dei comuni in campo urbanistico). Al termine di un lungo e partecipato confronto ha prevalso la posizione della maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Casson che ha riconosciuto maggiori opportunità nel mantenere un filo diretto con Venezia.
news Gilberto Boscolo (Movimento 5 stelle)
“l’amministrazione ha aderito frettolosamente alla città metropolitana senza porre vincoli”
R
imettere la decisione al risultato di una consultazione referendaria è una proposta condivisa, in buona parte, anche dai gruppi consiliari di minoranza. In primis da Gilberto Boscolo (Movimento 5 Stelle) che ha presentato un ordine del giorno chiedendo di subordinare l’ingresso di Chioggia alla Città Metropolitana ad alcune modifiche di legge. “L’amministrazione ha aderito frettolosamente e in modo incondizionato a questa proposta, senza porre di fatto alcuna vinco- Gilberto Boscolo lo – ha dichiarato il consigliere – i cittadini non sono stati sufficientemente coinvolti ed informati ed è gravissimo che il sindaco Casson abbia dichiarato di non voler prendere in considerazione la possibilità di un futuro referendum popolare”. “Date le modalità di confronto della maggioranza, che ha discusso a senso unico a vantaggio dell’entrata di Chioggia nella Città Metropolitana – ha spiegato – è molto probabile che tanta fretta sia da attribuire a logiche legate ai collegi elettorali e utile, in gran parte, al fine di preservare l’attuale bacino elettorale di esponenti politici regionali chioggiotti. Un’adesione alla provincia di Padova infatti avrebbe modificato radicalmente anche le circoscrizioni elettorali e, di conseguenza, anche il loro bacino elettorale sarebbe venuto meno”. “Porteremo avanti tutte le iniziative necessarie per dare ai cittadini la possibilità di esprimere le loro preferenze attraverso un referendum – ha fatto sapere Boscolo - ricordo infatti che nei programmi elettorali alle elezioni comunali del 2011 nessuno schieramento si era mai espresso in merito ad una potenziale adesione alla città Metropolitana, motivo in più per chiedere una consultazione popolare”. M.M.
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a decisione del Governo Monti di ridurre il numero delle Province ha innescato un ampio dibattito sul futuro delle città coinvolte. Tra le ipotesi anche quella di cambiare Provincia. Ad avanzarla Pino Penzo, ex presidente del consiglio comunale nell’amministrazione Guarnieri, che ha presentato una proposta di iniziativa popolare (1.035 firme in pochi giorni) per il passaggio di Chioggia alla provincia di Padova. Il documento, approdato al tavolo del consiglio il 17 settembre scorso, chiedeva la possibilità di vagliare l’ipotesi di aggregazione alla città del Santo ed eventualmente rimandare la decisione al risultato di una consultazione referendaria. “Un’occasione storica” secondo Penzo “che avrebbe dato la possibilità ai cittadini di Chioggia di stringere un patto con l’area patavina ed entrare in una nuova logica di area vasta del Veneto Centrale comprendendo Padova, il Polesine e la Riviera del Brenta”. A margine della riunione consiliare sono
Giuseppe Penzo molti i dubbi sollevati da Penzo sulla validità della scelta della maggioranza: “E’ stato votato un documento “a scatola chiusa” senza sapere quali conseguenze avrà, in concreto, sui servizi ai cittadini. Tutt’ora non si conosce il ruolo dei singoli comuni all’interno dell’ente, molti dei quali non vogliono pensare ad un futuro in una posizione di subalternità rispetto a Venezia che, già da sola, basta a fagocitare tante risorse”. “Solo conoscendo lo statuto - ha evidenziato – si sarebbero potute valutare le migliori prospettive per una scelta responsabile a favore territorio. L’amministrazione ha invece dato ai cittadini una risposta scontata, nella quale hanno prevalso interessi di parte”. Ma la battaglia non finisce qui. “La discussione non si è assolutamente conclusa con il voto del consiglio – fa sapere – il movimento, espressione della società civile, controllerà, vigilerà e promuoverà incontri e dibattiti tra le categorie economiche e i cittadini”. M.M.
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8 L’approfondimento L’Intervento
Il caso
In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più
Città metropolitana Il sindaco Giuseppe Casson sostiene il progetto
“Dobbiamo costruire sistemi territoriali ampi” di Martina Maniero
“U
Il primo cittadino pensa al recupero del progetto PaTreVe. Quanto a Chioggia egli s’impegna: “La città avrà il ruolo che merita”
nica soluzione possibile l’ingresso di Chioggia alla Città Metropolitana”. Lo sostiene il sindaco Giuseppe Casson che in questa fase di riordino territoriale e istituzionale delle amministrazioni periferiche dello Stato, vede nel nuovo ente “un’occasione da cogliere con spirito di cooperazione per realizzare una struttura che funzioni al meglio per lo sviluppo del territorio”. La Città Metropolitana si configura, almeno negli intenti, come un nuovo ente di governo, che dà piena responsabilità alle autonomie comunali sulla pianificazione territoriale e delle reti infrastrutturali, nei sistemi di gestione dei servizi pubblici, mobilità, viabilità e nel coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Restano alcune perplessità sulla legge di istituzione. In primis i confini della Città che “ricalcano” quelli della Provincia. Limiti che il primo cittadino confida di superare attraverso la stesura di uno statuto incisivo, così come inteso dal legislatore, che preveda accordi tra i Comuni e le Province limitrofe, in vista di futuro sione con i grandi sistemi urbani. allargamento. “Ecco perché definisco “battaglia di retroguar“In quest’ottica – spiega Casson – si creereb- dia” il tentativo di passare ad altre province, in quebero le condizioni favorevoli al sto caso Padova, ammesso che recupero del progetto della Pa- Il sindaco invita a restino e non vengano invece TreVe (Padova Treviso Venezia) superare i localismi: ridotte nelle competenze. Sono che andrebbe allargato alla pro- “E’ questa la strada convinto – aggiunge Casson – vincia di Rovigo. Solo così si po- giusta per rilanciare che il legislatore abbia invece trebbe parlare di una vera area il terriotrio” inteso la Città Metropolitana metropolitana, in grado di fare come motore di sviluppo del sistema e che risponda ai criteri di razionalizzazione paese, inserendo tra i principi l’affermazione effettidelle spese e di ottimizzazione dei servizi”. va e concreta del federalismo fiscale, prevedendo la Fattori di sviluppo del territorio che, secondo reperibilità di risorse attraverso la compartecipazione Casson, dipenderanno sempre più dalla sua connes- al gettito Irpef prodotto sul territorio amministrato,
news
V
Il sindaco Giuseppe Casson che resterà in parte all’interno della stessa Città”. Il sindaco invita “a superare le frammentazioni, i localismi e gli schieramenti, per andare a costruire, insieme, sistemi territoriali più ampi. E’ questa la strada principale da percorrere per rilanciare il nostro territorio”. “E’ chiaro – conclude il primo cittadino – che dovranno esserci delle attenzioni per Chioggia, in particolare per quanto riguarda il settore dei collegamenti. In questo senso, in fase di redazione dello statuto, mi assumo la responsabilità di far avere alla Città il ruolo di primo piano che merita”.
di Giuseppe Bortolussi*
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Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono finite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustificate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importanza di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capovolto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamente citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscendo che perdurano sprechi, sperperi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente. Infine, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per finanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’assistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro. *Segretario CGIA di Mestre
I contrari
donin (pdl): “una legge fatta male”, dolfin (lega): “era necessario un confronto”
oto contrario (e personale) alla proposta di maggioranza quello del capogruppo in quota PdL, Renzo Donin che, sostenendo le ragioni dei sottoscrittori della petizione popolare per il passaggio a Padova, aveva chiesto di rimandare la decisione ad un confronto con gli elettori. “Una legge fatta male e approvata troppo in fretta, senza una discussione preventiva con i cittadini – ha evidenziato Donin – altri Comuni hanno
condizionato l’entrata ai contenuti dello statuto, noi invece ci siamo limitati a copiare l’ordine del giorno di Portogruaro, anche se il sindaco sostiene che sia uguale solo perché va condiviso”. Sulla necessità di un maggior confronto con la cittadinanza, le categorie economiche e le rappresentanze politiche insiste anche il capogruppo Lega Nord, Marco Dolfin. “Un confronto tanto più necessario se si considera che l’argomento non è stato
trattato nei programmi elettorali delle precedenti elezioni amministrative – ha spiegato l’esponente del Carroccio – ad oggi infatti è stato votato il passaggio in un ente istituzionale di cui non si conosce il contenuto dello statuto e di cui non si ha alcuna certezza sui riflessi positivi o negativi che avrà per Chioggia. Chi ha avallato il passaggio alla Città Metropolitana si troverà di fronte ad una grande responsabilità nei confronti dei cittadini”. M.M. Da sinistra Renzo Donin, Marco Dolfin
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10 Chioggia Bilancio Manca quasi un milione di euro
L’Imu sulla seconda casa sale all’1,06% Manovra correttiva: riviste al rialzo alcune aliquote. Girotto e Casson: “Abbiamo deciso di tutelare comunque le fasce più deboli” di Martina Maniero
N
essun ritocco all’aliquota prima casa, stabile allo 0,4%. Ma un aumento dello 0,73% per tutti gli altri immobili (agricoli esclusi). Sale così da 0,87% a 1,06% (il massimo applicabile per legge, a fronte di una percentuale di base voluta dallo Stato dello 0,76%) l’aliquota Imu sulla seconda casa. Una manovra correttiva, dopo quella di agosto, approvata in tempo per rispettare gli equilibri di bilancio e sanare le casse del Comune. Manca all’appello infatti quasi un milione di euro. “Nessun buco di bilancio dovuto all’incapacità di governare – ha chiarito l’assessore al Bilancio, Narciso Girotto – esiste invece una tragica situazione economica che sta mettendo a dura prova tutti i Comuni d’Italia”. Una scelta obbligata, quella di rivedere al rialzo le aliquote, che l’assessore Girotto ha dimostrato numeri alla mano. A cominciare dai tagli ai trasferimenti statali che dal mese di giugno ad oggi sono costati
a Chioggia ben 550.000 euro in meno. A pesare sulle entrate anche il gettito Imu, calcolato su dati ministeriali, risultato poi inferiore rispetto alle previsioni. E ancora le entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione (meno 450.000 euro) e la tassa di soggiorno che, come l’Imu, viene calcolata su dati “presunti”.
“Solo quest’anno – ha ricordato Girotto – pagheremo oltre 2 milioni di euro per la condanna del Comune sulla vicenda San Felice, somma che pesa come un macigno sul bilancio comunale insieme ad un altro contenzioso da 13 milioni con Actv che pende sul capo del Comune come la spada di Damocle”. “Pur nel momento di difficoltà –
L’assesore al Bilancio Narciso Girotto
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ha concluso l’assessore – abbiamo deciso di confermare la tutela delle fasce più deboli, ragion per cui non si mette mano all’addizionale Irpef e non si tocca la prima casa”. Di “momento difficile” parla anche il sindaco Giuseppe Casson: “una situazione aggravata dai mancati finanziamenti alla Legge Speciale per Chioggia e Venezia che negli anni ha contribuito alla realizzazione di numerose opere pubbliche. Pur in assenza di risorse dobbiamo garantire le attività minimali del Comune senza smantellare il sociale”. “Non è mai un fatto positivo mettere mano alla leva fiscale – ha evidenziato il sindaco – ed è anche per questo motivo, in considerazione del momento particolarmente difficile che stiamo attraversando, che invito a mettere da parte le ostilità tra maggioranza e opposizione. Non solo per dare un segnale politico ma anche perché ritengo debba tornare in auge la regola del fare fronte comune per superare al meglio le difficoltà”.
news Urbanistica
il complesso adriadocks è compatiBile col paesaggio
R
iconosciuta la compatibilità paesaggistica al complesso residenziale che si sta realizzando negli spazi dell’ex agenzia marittima Adria Docks. Ad accertarla il dirigente del Settore del territorio del Comune di Chioggia. L’atto amministrativo dello scorso 20 settembre chiude dunque una vicenda che si era aperta lo scorso agosto quando parte del complesso era stato sequestrato perché altri uffici comunali, a seguito di verifiche, ne avevano denunciato difformità mettendo in discussione la legittimità dell’intervento urbanistico. Soddisfazione è stata espressa da parte della società Eco House-Garda che si occupa della realizzazione dei duecento appartamenti con relativi garage previsti nell’area, dei tecnici che hanno seguito i lavori e degli acquirenti che temevano il peggio.
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12 Chioggia Territorio L’intervento affidato al Consorzio di Bonifica Bacchiglione
Al via i lavori per la salvaguardia del bacino del Lusenzo S
tanno per partire i lavori per il risanamento delle acque del bacino del Lusenzo. Gli interventi sono stati decisi nell’ambito dell’accordo di programma fra il commissario delegato per l’emergenza idraulica del settembre 2007, il Magistrato alle acque di Venezia, il Ministero dell’ambiente, la Regione Veneto, Veritas, il Comune di Chioggia e il Consorzio di bonifica Bacchiglione. Si opererà per disinquinare la laguna del Lusenzo con l’obiettivo di ridurre l’attuale condizione di rischio idraulico e di salvaguardare l’ambiente attraverso il potenziamento e la ristrutturazione della rete fognaria e il miglioramento generale della rete di bonifica. Il tutto per un investimento complessivo di 22 milioni di euro di cui oltre 10 milioni di euro finanziati dal Ministero dell’Ambiente. La parte di competenza del Consorzio Bacchiglione comprende un nuovo canale di bonifica e il potenziamento dell’attuale impianto idrovoro di Brondolo, in modo da garantire il deflusso delle acque piovane verso il fiume Brenta (e quindi direttamente nel mare Adriatico) invece che nella laguna del Lusenzo come avviene oggi. Il costo di questa parte del progetto sarà di 3 milioni di euro. Il nuovo canale di scolo, della lunghezza di 2 km, seguirà il tracciato della nuova viabilità prevista dal Piano regolatore del Comune di Chioggia (nel Parco degli Orti) situandosi a sud di Sottomarina, al di fuori dall’area residenziale. Partirà dall’area dei campeggi e confluirà nella zona di Brondolo. Il primo stralcio dei lavori prevede inoltre l’ampliamento dell’ esistente
Verrà realizzato un nuovo canale di bonifica e il potenziamento dell’attuale impianto idrovoro di Brondolo, per un importo totale di 3 milioni di euro
lagunare. I lavori del Consorzio verranno eseguiti per stralci esecutivi e la loro ultimazione è prevista nei primi mesi del 2014. M.Bo.
news Biblioteca
giraliBro: l’avventura di leggere
L
I lavori verranno eseguiti per stralci esecutivi e si concluderanno nei primi mesi del 2014 impianto idrovoro di Brondolo - che si trova lungo l’argine sinistra del Brenta, vicino via Foscarini – per raggiungere una portata di 6,6 m³/s . Il potenziamento dell’impianto si otterrà infatti con il posizionamento di un nuovo gruppo elettrogeno e di 4 pompe idrovore di 1,5 m³/s che consentiranno di sollevare e scaricare nel fiume Brenta un totale di 6.000 litri di acqua al secondo. La configurazione del nuovo canale del Lusenzo, grazie alla presenza di golene laterali lungo l’intero sviluppo del collettore, consentirà sia di aumentare la capacità di invaso del collettore sia di garantire la massimizzazione del beneficio ambientale atteso. L’aumento dei tempi di residenza delle acque favorirà infatti i naturali processi di fitodepurazione, con una consistente diminuzione degli apporti di nutrienti che attualmente invece vengono riversati in laguna, a vantaggio dell’intero ecosistema
A sinistra l’idrovora di Brondolo, in alto la conferenza stampa di presentazione
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14 Chioggia Sanità Il presidente della Quinta Commissione regionale spiega le linee conduttrici del Piano sociosanitario
Meno ospedale, più territorio
news Scrive al sindaco: “Miglioriamo lo sport”
edoardo fasolin premiato per la sua partecipazione
Padrin: “Saranno ospedalieri solo i servizi che non si possono erogare a livello territoriale. Dal 2014 la sfida della libera circolazione sanitaria in Europa” di Martina Maniero
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eno posti letto per i malati acuti in ospedale e più posti letto “territoriali”; nomina del direttore generale della sanità affidata al consiglio per un incarico triennale (non più quinquennale) e non rinnovabile; obbligo per tutte le strutture sanitarie, sociali o socio-sanitarie di rendere pubblici i propri bilanci annuali, per le parti inerenti il finanziamento pubblico. Sono solo alcune delle novità contenute nel nuovo Piano socio-sanitario 2012-2016 della Regione Veneto che dovrà programmare il sistema delle cure e dell’assistenza nel territorio della Regione da qui al prossimo quinquennio. L’obiettivo del provvedimento è di ridefinire la programmazione in base alla sostenibilità economica, all’integrazione tra sanità e sociale, all’innovazione tecnologica e alle esigenze di potenziare l’assistenza territoriale. “Il Veneto si prepara a raccogliere la sfida della sostenibilità economica, di un sistema che vale 8 miliardi e 600 milioni di spesa annua, 20 mila posti letto ospedalieri e conta 60 mila dipendenti diretti” ha dichiarato il presidente della V commissione Sanità e Sociale della Regione Veneto, Leonardo Padrin. La previsione di partenza è di ridurre le 21 Usl attuali sulla base di un bacino compreso tra i 200 mila e i 300 mila abitanti. L’altro
Il tavolo dei relatori nella serata sulla Sanità che si è svolta a Piove di Sacco
obiettivo è di è di spostare il baricentro delle cure dall’ospedale al territorio. Tra gli aspetti centrali e innovativi del nuovo piano, Padrin ha evidenziato l’introduzione della figura del direttore generale della sanità. “La sua nomina resta di competenza del presidente della Regione – ha spiegato – ma l’incarico è stato ridotto a tre anni. I dirigenti delle Ulss saranno soggetti annualmente alla valutazione sul loro operato da parte della giunta, consiglio e dall’assemblea dei sindaci”. Altra novità importante è l’introduzione delle schede ospedaliere, che dovranno specificare il numero di posti letto e reparti, strutture da dismettere, riconvertire o aggregare e le schede territoriali, ossia la valutazione oggettiva delle necessità di posti letto e assistenza dei pazienti cronici. “Saranno ospedalieri solo i servizi che non si pos-
sono erogare a livello territoriale – ha spiegato Padrin – per quanto riguarda i posti letto ospedalieri, rientriamo già nei parametri stabiliti dal Patto della Salute con meno di 4 posti letto per 1000 abitanti. L’idea è di ridurre a 3 per 1000 abitanti i posti letto per acuti e aumentare quelli territoriali a 1,5 per 1000 abitanti, tra hospice, ospedali di comunità e strutture intermedie, cui saranno destinati i malati acuti che escono dall’ospedale ma non ancora in condizione di tornare a casa e i malati cronici”. “L’altra sfida che ci aspetta – ha concluso Padrin - è la liberalizzazione della circolazione sanitaria all’interno dell’unione europea, prevista dal 2014. La nuova frontiera che abbiamo davanti è la concorrenza che il Veneto dovrà sostenere nell’offerta di cure e servizi a confronto con le altre realtà europee”.
Edoardo Fasolin con sindaco e parte della Giunta
È
stato premiato il dodicenne che a inizio estate ha scritto al sindaco una carrellata di proposte per valorizzare e implementare lo sport in città, in particolare il rugby. La lettera ha lasciato il segno se la Giunta ha deciso di premiare Edoardo Fasolin per il suo impegno civile: non è da tutti pensare che ciascuno di noi potrebbe cambiare la realtà in cui vive ed esporsi in prima persona per farlo. Il sindaco e l’assessore allo Sport, Narciso Girotto, hanno così incontrato a fine settembre il ragazzo per poter accogliere ufficialmente le sue proposte e per fargli conoscere la realtà del rugby a Chioggia. Sin dallo scorso anno infatti gli atleti della palla ovale si allenano negli impianti sportivi di Ca’ Bianca. “Grazie all’utilizzo di questi spazi la squadra locale, l’A.S.D Rugby Leoni Chioggia ha potuto dare sistematicità agli allenamenti e iscriversi al campionato amatoriale” ha spiegato l’assessore Girotto. A Fasolin sindaco e assessore hanno regalato una maglietta con le firme di tutti i M. Bo. giocatori dell’A.S.D Rugby Leoni Chioggia.
Crisi lavorativa, l’iniziativa del Centro e Banco di Solidrietà Anna Dupuis
un tramite tra richiesta e offerta lavorativa: la rete del passaparola
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l Centro e Banco di solidarietà Anna Dupuis in prima fila per combattere la crisi. L’associazione clodiense, attiva da anni nel territorio, si ingegna per aiutare le persone che hanno perso il lavoro a causa della difficile congiuntura economica. Da qualche mese è infatti attivo un numero telefonico (3485110777) al quale ci si può rivolgere per ottenere i riferimenti di chi ha specifiche competenze professionali per ottenere delle prestazioni lavorative. “La proposta è nata da un’esigenza reale che abbiamo raccolto direttamente dalle famiglie in grosse difficoltà a causa della perdita del lavoro – commenta il responsabile del Centro e Banco di Solidarietà Anna Dupuis, Moreno Marcon - Abbiamo pensato così di creare una rete basata sul passaparola. Il Centro fa solo da tramite, poi la contrattazione avviene direttamente tra le parti. Non vogliamo sostituire nessuna agenzia interinale o centro di collocamento, ma vogliamo offrire una possibilità in più a tante voci disperate”. Il Centro e Banco di Solidarietà Anna Dupuis segue ogni mese, attraverso la consegna del pacco della spesa, 305 nuclei familiari, per un totale di circa 900 persone. E’ quindi a contatto diretto e costante con storie e situazioni di indigenza e povertà reale. Il sistema è semplice. Il centro segnala, a chi lo richiede, alcune persone
disoccupate a causa della crisi, che avendo dei requisiti e delle capacità specifiche, offrono servizi professionali. Un modo concreto per aiutare chi è in seria difficoltà a rientrare nel mondo lavorativo . Sono tre i settori proposti. Professioni: addetto montaggio e riparazione (attrezzature elettriche ed idrauliche, arredamenti), manutentore computer, imbianchino, addetto traslochi e facchino, contabile, commesso e magazziniere, giardiniere, addetto copri tetti impermeabilizzatore, piccoli lavori edili, addetto montaggio prefabbricati, saldatore. Attività sociali: assistente domiciliare (pagamento bollette, spesa a domicilio, lavapiatti, pulizie) e autista domiciliare. Tempo libero: organizzatore di serate musicali e tecnico strumenti musicali e luci. Per informazioni è possibile rivolgersi al numero telefonico 3485110777. Giovanna Bellemo
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Chioggia 17 Il caso Uso e abuso di alcol
Nei controlli più della metà è positivo all’alcol-test di Giovanni Giovetti
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l consumo e l’abuso di alcol fra i giovani e gli adolescenti è un fenomeno preoccupante e in aumento anche a Chioggia. Un dato su tutti inevitabilmente conferma l’emergenza: il 52 per cento delle persone sottoposte a controllo, per lo più giovani, risulta positivo all’alcol-test. Tira le somme il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 14, Massimo Boscolo Nata, che ha promosso il progetto “Guadagnare salute... rendere facili le scelte salutari”- con l’adesione anche del Comune - condotto nel corso dell’estate, in concomitanza con la stagione turistica, attraverso una serie di controlli mirati nel corso di manifestazioni di rilievo, test alcolimetrici e controlli stradali. In campo agenti della Polizia locale e operatori dell’Asl 14 hanno “contattato” complessivamente quasi mille e cinquecento persone, con lo scopo di sensibilizzare i giovani sul problema dell’abuso di sostanze alcoliche e sulla guida in stato di ebbrezza. Oltre mille e duecento giovani si sono sottoposti ai test alcolimetrici preventivi, su base volontaria, mentre sono stati effettuati controlli su oltre duecento veicoli, condotti da persone che provenivano da eventi di pubblico spettacolo in spiaggia e nei locali di Sottomarina. Nel corso dei servizi, oltre alle diverse sanzioni amministrative per violazione al Codice della Strada, sono stati contestati 13 casi per guida in stato di ebbrezza. I dati più eclatanti sono emersi nelle tre serate estive animate da eventi che hanno
Casson: “I comportamenti di consumo, comuni tra i giovani, richiedono particolare attenzione” richiamato un nutrito pubblico di giovani. A inizio luglio si sono sottoposti al controllo dell’alcol-test volontario 140 persone (68 maschi e 72 femmine), 82 delle quali (il 58 per cento) sono risultate positive. A inzio agosto 91 persone si sono sottoposte all’alcol-test volontario (47 maschi e 44 femmine), 10 di esse (l’11 per cento) sono risultate positive. Il giorno di Ferragosto sono risultate positive all’alcol-test l’85 per cento delle 90 persone controllate (50 maschi e 40 femmine), in tutto 76. Dunque, facendo una media, dei 321 alcol-test effettuati nei tre giorni clou (48 per cento su femmine, 52 per cento su maschi), il 52 per cento è risultato positivo. Si tratta per lo più di maggiorenni ma sono stati accertati casi di consumo di alcol anche da parte di quattordicenni e quindicenni. “L’uso dell’alcol con finalità di sballo
A ferragosto era l’85 per cento. Allarme: molti i giovani, tra questi anche casi di quattordicenni
Controllo con alcol-test
Michele Tiozzo: “Registrati anche da noi casi di di coma etilico in ragazzi sotto i 14 anni”
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e ricerca dell’ubriachezza è diffuso - ha commentato i dati il sindaco Giuseppe Casson - visto anche il basso costo e la grande disponibilità di alcune bevande alcoliche. I comportamenti di consumo, comuni tra i giovani, richiedono una particolare attenzione e adeguati interventi, per la possibilità di gravi implicazioni in ambito non solo sanitario ma anche psico-sociale. Non dobbiamo sottovalutare la facilità con cui l’abuso di alcol viene associato ad altri comportamenti devianti, come l’uso contestuale di stupefcenti, con un alto rischio di sinistri stradali, di assenze e riduzione delle prestazioni scolastiche e lavorative, di aggressività e di violenza, oltre alle possibili influenze negative sulle abilità sociali sullo sviluppo cognitivo ed emotivo”. “Gli eccessi di questa natura possono portare a condizioni patologiche estreme come l’intossicazione acuta alcolica o l’alcol dipendenza. Ed ancora più grave è il fatto che, secondo le statistiche nazionali dell’Istituto Superiore di Sanità, circa uno su cinque dei casi di intossicazione acuta alcolica che giungono al Pronto Soccorso riguardano ragazzi al di sotto dei 14 anni – commenta il Comandante della Polizia Locale, Michele Tiozzo – Circostanze che purtroppo, come hanno testimoniato recenti fatti di cronaca, si verificano anche nel nostro territorio. L’attenzione del Comune e dell’Asl 14 sulla particolare problematica è massima. Proseguiranno quindi, anche in futuro, varie forme di collaborazione finalizzate alla prevenzione di ogni forma di abuso di sostanze alcoliche, specialmente tra i minori, facendo intervenire ove necessario la Polizia Locale per l’applicazione della sanzioni di rito”. L’iniziativa si unisce ad altri interventi analoghi, sostenuti dal Comune di Chioggia, svolti quest’estate dalla cooperativa Titoli Minori e dal Sert di Chioggia e nati con lo scopo di fornire informazioni ai giovani sulle conseguenze dell’assunzione di alcolici.
18 Chioggia Eventi Partita il 12 la kermesse proseguirà fino al prossimo 21 ottobre
“Ottobre blu” celebra il mare, fonte di energie L’edizione 2012 si caratterizza per la presenza dei “Top Gun” della Marina Militare che decolleranno dal ponte di volo della nave “San Marco” di Eugenio Ferrarese
I
l mare: fonte di energie. La quarta edizione di “Ottobre Blu” che iniziata il 12 si terrà a Chioggia fino al 21 ottobre prossimo prevede un ricco programma di appuntamenti per questa manifestazione che comprenderà tavole rotonde, eventi sportivi, esposizioni, intrattenimenti tutti dedicati al mare e che ha coinvolto nelle sue precedenti edizioni migliaia di visitatori. Nella sala “Vespucci” della sede dell’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia lo scorso 11 settembre il Capitano Oscar Nalesso, Consigliere Delegato dell’Azienda e Presidente del Comitato Organizzatore di Ottobre Blu, alla presenza del Capitano di Fregata Andrea Conte, Comandante della locale Capitaneria di Porto, del Capitano dei Carabinieri Antonello Sini e del Delegato Nazionale Anmi per il Veneto Orientale Cav. Alessandro Mazzolo, ha riunito tutti i partner che hanno contribuito al successo dell’edizione 2011 ripercorrendo, grazie al video riassuntivo, le tappe di questa straordinaria avventura: venti minuti di immagini e di mu-
siche che hanno saputo regalare brividi ed emozioni a tutti nel rivivere quanto realizzato grazie alla collaborazione di coloro che hanno sempre sostenuto l’Aspo in questa significativa manifestazione. Questa nuova edizione 2012 sarà caratterizzata in particolare dalla presenza dei “Top Gun” della Marina Militare che decolleranno dal ponte di volo della nave “San Marco”, unità da sbarco che stazionerà a Chioggia dal 19 al 21 di ottobre. Il tema di quest’anno sarà sviluppato in tre significativi convegni “Autostrade Fluviali”, “Città d’Acqua” e “Un Mare di Energia” con la presenza di prestigiosi ed esperti relatori: Antonio Cancian, deputato del Parlamento Europeo, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, Sig. Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Renato Chisso, Assessore alle Infrastrutture della Regione Veneto, Massimo Sessa, Presidente della III Sezione del Consiglio Superiore dei LL.PP., Ciriaco D’Alessio, Presidente del Magistrato alle Acque di Venezia, lo stimato architetto Paolo Portoghesi.
La locandina dell’edizione 2012, in alto la presentazione dell’evento e la consegna degli attestati Eccezionale anche la presenza del Comandante Eugenio Giannini, III Ufficiale della nave “Andrea Doria”, che sul tema “Essere comandanti ieri e oggi” si confronterà con l’Ammiraglio Paolo Pagnottella, Presidente Nazionale A.N.M.I., e racconterà quella funesta sera in cui, trovandosi di guardia in plancia comando, vide nella nebbia lo Stockholm avvicinarsi fino a speronarli, causando il successivo affondamento dell’”Andrea Doria” mentre nel 1956 si stava dirigendo a New York. “Ottobre blu 2012” coinvolgerà anche il centro storico di Chioggia con l’allestimento di stand informativi lungo il Corso del
Popolo, mostre tematiche ed esposizioni di barche da lavoro e da pesca presso lo scalo marittimo di Isola dei Saloni realizzate con la collaborazione di Adriatic LNG, della Capitaneria di Porto di Chioggia, dell’Assessorato all’Ambiente di Comune di Chioggia, dell’Unione di Navigazione Interna Italiana, delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”, della Banda Musicale e del Centro Mobile Informativo della Marina Militare. Tra le iniziative in programma anche il concorso indetto da ClodiaComix “Crea una storia che reinterpreti un luogo chiave di Chioggia”, “Darsene in Blu”, prima esposizione di usato nautico, e stand gastronomici
presso l’Ortomercato con la manifestazione “C’è davvero del sale in zucca”. Al termine della presentazione l’Aspo ha consegnato il simbolico “Attestato di Benemerenza Ottobre Blu” alle società, enti, privati e club service – ed anche a La Piazza di Chioggia – che hanno contribuito al successo dell’edizione 2011 di “Ottobre Blu” con l’auspicio di contare anche in futuro su questo prezioso apporto per far accrescere sempre di più lo scalo portuale clodiense attraverso la continua e costante azione di promozione che da trent’anni contraddistingue l’operato dell’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia.
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Chioggia 19 Scuola La cerimonia di inaugurazione lo scorso 8 settembre
Nuova sede per la “Pellico” La scuola media del centro storico è stata trasferita nei locali ristrutturati che furono dell’ex Liceo Veronese
E’
stata inaugurata l’8 settembre la nuova sede della scuola media Silvio Pellico. La secondaria di primo grado si trasferirà nei locali che furono dell’ex liceo Veronese, nel quartiere Tombola. La storica scuola Pellico, che sin dal 1954 è l’unica scuola media del centro storico lascia la vecchia sede che fu già convento, per trasferirsi nel nuovo edificio ristrutturato, proprio di fronte alla scuola elementare Marchetti. Con questa primaria condivide la dirigenza, affidata, dopo il pensionamento di Erminio Boscolo Bibi, a Giuseppina Papa. Come ha ricordato l’assessore Vianello, il trasferimento della scuola media è stato promosso e sostenuto sin dal 2006 dal costituito comitato di genitori, che ha finalmente ottenuto un nuovo edificio scolastico adeguato alle moderne esigenze dell’insegnamento. I lavori di ristrutturazione, interamente finanziati dalla Legge Speciale per Venezia per un importo di oltre due milioni di euro, sono stati eseguiti su progetto dell’ingegner
Giuseppe Boscolo Lisetto e del geom. Nazzareno Gradara, che è stato anche direttore dei lavori. Si è realizzato un edificio dotato di dodici aule di insegnamento e due di sostegno, quattro aule musicali, un’aula per l’educazione artistica e una per le scienze, una sala riunioni biblioteca e un’aula informatica, oltre ai locali dedicati agli uffici e ai servizi. Dopo le scosse di terremoto di maggio e giugno, si è deciso di adottate anche misure antisismiche. E’ stata inoltre ottenuta la certificazione acustica dell’edificio ed è stata rispettata la normativa europea di riqualificazione ed efficacia energetica negli edifici scolastici circa l’abbattimento dell’emissione di anidride carbonica. L’edificio è stato inoltre dotato di impianto d’allarme con telecamere esterne e sistemi antintrusione. Un secondo stralcio di lavori è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche e prevede la sistemazione della palestra e degli spazi scoperti. “La scuola Pellico è stata per anni non solo luogo di attività didattica, ma anche
La cerimonia del taglio del nastro con il sindaco Casson, gli assessori Vianello e Rossi, l’assessore provinciale Gianni e le autorità centro di promozione culturale – ha spiegato il sindaco Giuseppe Casson all’inaugurazione – dove si è formata a lungo la classe dirigente della città. Tra i professori che vi hanno insegnato ci sono nomi illustri come i professori Mangini, Walter Pregnolato, Anton Maria Scarpa, Luigi Tomaz e tanti altri. I lavori sono stati iniziati dalla precedente amministrazione, poi a gennaio abbiamo preso l’impegno di portare a termine i lavori e così abbiamo fatto, per garantire alla popolazione scolastica del centro storico la migliore qualità possibile”. M.Bo.
news Araldica
un sigillo universitario e un nuovo stemma vescovile per giorgio aldrighetti
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n sigillo universitario e un nuovo stemma vescovile. Sono gli ultimi prestigiosi incarichi ricevuti dal noto araldista chioggiotto Giorgio Aldrighetti. Lo studioso chioggiotto è stato infatti investito di un nuovo compito da parte del Dipartimento di storia, filosofia e teologia dell’università statale degli studi del Danubio Me-Il sigillo realizzato per l’Università ridionale di Galati (Romania). Indegli studi del Danubio Meridionale questi mesi, inoltre, Aldrighetti hadi Galati in Romania e lo stemma curato l’ideazione, la blasonatura edel presule monsignor Cerrato l’esegesi dello stemma del nuovo vescovo di Ivrea, monsignor Edoardo Cerrato. L’emblema elaborato per l’università romena raffigura una civetta, simbolo di sapienza secondo la mitologia greca. Nel sigillo è inoltre presente la riviera, termine araldico per indicare il fiume che rappresenta il Danubio. Lo stemma del presule monsignor Cerrato raffigura invece una torre, una stella a otto raggi e il busto della Madonna vallicelliana. La stella a otto raggi, simboleggia l’astro del mattino, la Madre di Dio, e le otto beatitudini evangeliche, mentre la torre rappresenta l’animo forte che resiste ai pericoli ed alle avversità della vita. I merli alla guelfa della torre, invece, sono simbolo della Chiesa e i mattoni che la compongono evocano il riferimento alle “pietre vive della Chiesa”. Il busto della Madonna vallicelliana posto nel capo dello scudo, richiama il dipinto ad olio realizzato tra il 1606 ed il 1608 dal pittore Pieter Paul Rubens (1577-1640), presente nell’altare maggiore della Chiesa Nuova di Roma, della Congregazione dell’Oratorio, la Madonna di tutti i sodali di san Filippo Neri. Entrambe le miniature degli stemmi sono state elaborate da Enzo Giovanna Bellemo Parrino di Monterotondo.
Scuola primaria
con la consegna dei diplomi ai suoi ragazzi il dirigente erminio Boscolo BiBi ha concluso la sua lunga carriera
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na significativa cerimonia ha concluso l’anno scolastico 2011/2012 degli alunni delle classi quinte delle Scuole Primarie “Principe Amedeo”, “Marchetti” e “Gregorutti” che appartengono tutte all’Istituto Comprensivo Chioggia I. Alla fine del mese di giugno 2012 nella storica sala dell’Auditorium comunale alla presenza dei propri insegnanti e dei genitori i giovani studenti sono saliti uno alla volta per ricevere dal dirigente scolastico Erminio Boscolo Bibi la “pagella”, una calorosa stretta di mano di congratulazioni per aver completato questa fondamentale tappa educativa e un augurio per il loro importante passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di Primo Grado. Ad accogliere questi “passaggi” e questi nuovi compagni di scuola erano presenti alcuni studenti che frequentano le classi terze della secondaria di primo grado per incoraggiarli e rassicurarli nel proseguire questo cammino educativo, questa nuova avventura della vita. “Gli anni della scuola primaria – ha affermato il dirigente Erminio Boscolo Bibi – sono fondamentali nella vita di ognuno non solo per i saperi essenziali appresi (leggere, scrivere e far di conto), ma soprattutto perché ci si apre alla vita, alle esperienze extra-famiglia, a nuove amicizie”. Ha quindi incoraggiato i giovani studenti ad un maggior impegno nello studio
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Il dirigente scolastico Erminio Boscolo Bibi che sarà più approfondito e articolato nei successivi tre anni della scuola secondaria di primo grado e poi ancor di più in quella superiore, ma ha anche ricordato che loro stessi saranno i cittadini e protagonisti della società di domani. E quindi ha chiesto a tutti di impegnarsi per migliorare il mondo. Dopo la consegna dei diplomi gli alunni e tutte le persone presenti sono stati invitati a cantare insieme l’inno nazionale. Per il dirigente dell’Istituto Comprensivo Chioggia I si è trattato di uno dei suoi ultimi interventi in qualità di dirigente visto che Erminio Boscolo Bibi proprio al termine dell’anno scolastico 2011/2012 ha concluso la sua lunga e significativa carriera di educatore e direttore scolastico. Eugenio Ferrarese
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20 Chioggia Da sx, il presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto, Giuseppe Boscolo; il vicesindaco di Chioggia, Maurizio Salvagno; l’assessore all’Agricoltura Provincia di Venezia, Lucio Gianni
Agricoltura e turismo “C’è davvero del sale in zucca!”, la terza edizione
Ritorna la Zucca marina
Da ottobre e per tutto novembre iniziative, cene e mostre in un contenitore di eventi organizzato da Chioggia Ortomercato del Veneto di Giovanni Giovetti
L
a zucca marina di Chioggia protagonista assoluta dell’autunno, con una serie di eventi e manifestazioni che iniziate lo scorso 10 ottobre si protrarranno per tutto il mese di novembre e con qualche appendice anche a gennaio. E’ la terza edizione di “C’è davvero del sale in zucca!” la fortunata iniziativa promossa da Chioggia Ortomercato del Veneto e patrocinata dal Comune di Chioggia per restituire il giusto onore ad uno dei prodotti tipici di questa terra, una delle eccellenze locali, espressione di quell’agricoltura che si pratica tra terra e acqua e che proprio per la sua peculiarità conferisce alle sue produzioni un gusto ed una specificità incomparabili. Per via del peso e della pezzatura - impegnativa - oltre allo spessore della buccia che ne rendono difficoltosa la preparazione, questo prodotto nel tempo era stato trascurato e la sua coltivazione, di conseguenza, era andata progressivamente riducendo, fino a rimanere confinata in sporadici e piccoli appezzamenti attorno ai “casoni” degli ortolani “marinanti”. La zucca marina di Chioggia dunque era diventata una rarità apprezzata da pochi intenditori, gastronomi e qualche nostalgico della cucina di un tempo. Ad invertire le sorti di una produzione che rischiava davvero di estinguersi proprio l’attenzione dei produttori locali di
Chioggia Ortomercato che, grazie all’iniziativa di sensibilizzazione e valorizzazione messa in piedi tre anni fa e cresciuta di edizione in edizione, sono riusciti nell’intento di riportare negli orti la coltivazione di questa varietà localissima e pregiata. “Questo primo risultato raggiunto con la Zucca Marina - lo spiega il presidente di Ortomercato del Veneto, Giuseppe Boscolo Palo - ci spinge a proseguire, in un’ottica di stagionalità legata al territorio, il percorso di recupero della gamma delle coltivazioni orticole locali, da abbinare ai prodotti del mare e della laguna, e da integrare nei prodotti alimentari artigianali tradizionali ed innovativi, in modo da creare per ospiti, visitatori ed anche residenti, un’offerta di “turismo del territorio” forse unica nel suo genere grazie all’unione sinergica delle specificità degli orti “marinanti” con quelle della pesca e dell’itticoltura clodiensi”. La ricaduta turistica dell’iniziativa è infatti il secondo risultato importante perseguito nel tempo. “Abbiamo volentieri dato il patrocinio, oltre che la collaborazione organizzativa - ha detto il sindaco Giuseppe Casson - in quanto questa kermesse dedicata alla zucca marina rientra nel progetto complessivo dell’amministrazione comunale, di rilancio della nostra località.
Il nostro slogan è “Il prodotto promuove il territorio”. “Siamo in forte sintonia con gli obiettivi di iniziative come questa dedicata alla zucca degli orti di Chioggia - ha insistito sul concetto l’assessore provinciale Lucio Gianni - che valorizzano le specificità del territorio e delle produzioni veneziane”. “E’ una scommessa che sta già iniziando a fruttare - ha aggiunto l’assessore alle Attività produttive Maurizio Salvagno - grazie al ritorno della zucca marina nei nostri orti, recuperando una cultura storica che rischiava di scomparire, seguendo la strada della qualità. Il coinvolgimento, oltre che della filiera agroalimentare anche della ristorazione locale, vuole dare un ulteriore impulso al percorso di valorizzazione di questa specialità nelle nostre tavole”. Il ricco calendario di eventi in effetti propone una serie di cene, “I mercoledì della zucca” che, partite il 10 ottobre, si svolgeranno a cadenza settimanale per tutto l’autunno nei ristoranti della città e dintorni. Ricette tradizionali e menù sul tema insieme alle notizie sulla città sono state quindi pubblicati sull’opuscolo informativo “C’è davvero del sale in zucca!” realizzato per promuovere la manifestazione che è stato distribuito anche a Padova a inizio ottobre.
Oltre alle cene i ristoratori che hanno presentato la loro ricetta sulla pubblicazione informativa saranno chiamati a confrontarsi in una “Gara gastronomica” nel corso della quale saranno giudicati da una giuria di giornalisti esperti che li premierà in sala consiliare il prossimo 20 novembre. Nel fine settimana dal 19 al 21 ottobre prossimo, nei padiglioni coperti del Mercato orticolo di Brondolo, si svolgerà “Zucca per tutti”, con stand gastronomico e una serie di intrattenimenti ed esposizioni collegati alla manifestazione “Darsene in Blu” quali le mostre fotografiche “Il territorio del Radicchio di Chioggia Igp”, “Paesaggio Veneto, luoghi persone e prospettive” e “Chioggia, immagini e suggestioni”, la rassegna di vignette “Fumetti che parlano di Chioggia”, l’esposizione della Zucca Marina di Chioggia e una mostra micologica, l’esibizione di intagliatori di zucca. Dal 9 all’11 novembre, infine, in Piazza Todaro ci sarà la “Zucca di San Martino”, collegata alla festa patronale di Sottomarina, con stand espositivi, degustazioni e animazioni. Presso l’attigua scuola elementare Salvatore Todaro saranno esposti i lavori delle scuole di Sottomarina e Sant’Anna.
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Settembre 2012
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500
Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997
il dg dal Ben ha nominato il nuovo primario di ortopedia dell’ospedale di chioggia: è gian paolo ferrari, già direttore dell’u.o. ortopedia di Jesolo Con la nomina del nuovo primario di Ortopedia, l’ospedale di Chioggia non ha più apicalità scoperte. Fin dal suo insediamento, infatti, il Direttore Generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben non ha perso tempo per restituire al territorio clodiense quella dignità sanitaria che meritava da tempo, sia a livello strutturale (l’ospedale è in via di ristrutturazione) che dal punto di vista della qualità dei servizi erogati dove fondamentali sono sia le apparecchiature che il personale qualificato. Non è quindi un caso che il nuovo direttore dell’Unità Operativa Ortopedica Gian Paolo Ferrari arrivi dopo la nomina dei quattro primari di Chirurgia, Anestesia e Rianimazione, CardiologiaUtic e Urologia. E’ sufficiente scorrere il suo curriculum per intuire che si tratta di una nomina prestigiosa: dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova nel 1979 col massimo dei voti e la Lode, Ferrari ha ottenuto le specializzazioni in Ortopedia e Traumatologia, in Medicina dello sport, in Chirurgia e Microchirurgia della mano; è inoltre professore a contratto presso l’Università di Padova ed è stato dirigente medico presso la Clinica Ortopedica Universitaria dell’Azienda Ospedaliera di Padova.
Informa
le Specia le a i c e p S
Ulss 14
il nuovo primario di ortopedia, il dottore gian paolo ferrari
Successivamente, dal 2010 fino alla recente nomina nell’Ulss 14, ha ricoperto il ruolo di primario presso l’Ulss 10 di San Donà di Piave. Ha maturato inoltre importanti esperienze all’estero: due anni presso “l’Institut de chirurgie du membre superior” di Parigi, ha frequentato corsi di “traumatologia apparato scheletrico” in Svizzera e negli U.S.A. Per quanto riguarda il suo percorso formativo e assistenziale, Ferrari ha presta-
to particolare riguardo alla Traumatologia nel suo insieme e all’Ortopedia e Traumatologia pediatrica, per interessarsi successivamente all’Ortopedia e Traumatologia dell’arto superiore con particolare attenzione alla chirurgia del polso e della mano. Negli ultimi venticinque anni, inoltre, ha completato la sua preparazione chirurgica dedicandosi alla Traumatologia dell’apparato scheletrico, maturando una importante esperienza
sul trattamento delle fratture degli arti. Infine, Ferrari non ha tralasciato la Chirurgia Protesica, dando particolare rilievo alle protesi dell’anca, spalla, polso, mano e ginocchio. “Auguro buon lavoro al neo primario – ha commentato il Dg Dal Ben – con l’auspicio che i cittadini di Chioggia possano presto raccoglierne i frutti in termini di prestazioni efficaci, efficienti e di qualità”.
Settembre 2012
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Ulss 14 informa
le Specia le Specia
Strumentazione di ultima generazione nella Radiologia di Chioggia Dg Dal Ben: “Un vantaggio per gli operatori che lavoreranno meglio in una struttura così riorganizzata, ma anche per gli stessi cittadini che vi accederanno certi di ricevere prestazioni di qualità” Sono partiti da tempo i lavori di ristrutturazione e ampliamento della Radiologia dell’ospedale di Chioggia e già si pensa a rinnovare le apparecchiature tecnologiche. I primi di settembre il primario di Radiologia Alberto Tregnaghi ha tenuto a battesimo una strumentazione di ultima generazione che si utilizza per esami radiologici standard, ma non solo. “Si tratta di un apparecchio multifunzione con digitalizzazione diretta delle immagini – ha detto il primario – che ci consentirà uno studio dinamico e preciso dei segmenti ossei, torace, apparato digerente e urinario”. La macchina radiologica è ubicata in una nuova stanza, studiata appositamente per lei, con tutte le caratteristiche del caso: un ambiente ergonomico capace di favorire un ingresso facile anche per quei pazienti che non sono autonomi (perché costretti in barella o in una sedia a rotelle). Il locale è climatizzato ed è dotato di uno spogliatoio e dei servizi igienici. Il nuovo arrivo fa parte di quel progetto di informatizzazione che l’Ulss di Chioggia ha sposato da qualche mese e che prevede, tra le altre cose, di mettere in “soffitta” le vecchie lastre e i referti su carta. Grazie alla digitalizzazione delle immagini, infatti, ora l’archivio è virtua-
le nel senso che tutti gli esiti degli esami radiologici vengono salvati e conservati nel server aziendale. “In questo modo – ha aggiunto Tregnaghi – è possibile recuperare velocemente gli esami precedenti (ad esempio quando il referto è andato perduto oppure nel caso in cui il radiologo necessiti di un confronto con un esame più recente) e trasmettere l’immagine via internet per valutazioni a distanza”. Intanto la Radiologia sta rapidamente cambiando volto. La ristrutturazione prevede l’ampliamento dell’attuale sala di attesa per gli utenti esterni e la nascita di una nuova per i pazienti ricoverati. I lavori in corso permetteranno il riordino di tutta la diagnostica: la Tac (la nuova apparecchiatura arriverà nel 2014) ver-
rà così spostata nella medesima area in cui è ubicata la Risonanza magnetica in modo da concentrare il personale tecnico e infermieristico dedicato. Inoltre verranno completamente rinnovati gli ambienti che interessano la Senologia, prevedendo il mammografo e l’ecografo in due locali attigui. “Entro fine ottobre - ha commentato il Dg Giuseppe Dal Ben - consegneremo alla città la nuova Radiologia. Un’area di 1.165 metri quadrati finalmente funzionale con una logica nella distribuzione dei servizi. Un vantaggio per gli operatori che lavoreranno meglio in una struttura così riorganizzata, ma anche per gli stessi cittadini che vi accederanno certi di ricevere prestazioni di qualità”.
TRATTAMENTO DI GRUPPO PER SMETTERE DI FUMARE Il giorno 17 ottobre 2012, alle ore 19.00, inizierà il secondo Trattamento di Gruppo per Smettere di Fumare organizzato dall’ULSS 14 di Chioggia in collaborazione tra l’Ambulatorio per Smettere di Fumare, il Dipartimento per le Dipendenze e il Dipartimento di Prevenzione di Chioggia. Il Trattamento è aperto a tutte le persone che intendano smettere di fumare. Si realizzerà con incontri mirati a evidenziare gli effetti negativi
del fumo, nonché gli aspetti positivi che si ottengono immediatamente e nel tempo con lo smettere. Verranno offerte le indicazioni per allontanarsi dalla sigaretta secondo tecniche che hanno dato finora ottimi risultati. Il Trattamento prevede complessivamente 9 incontri, tre nella prima settimana (mercoledì-giovedì-venerdì) e altri 6 distribuiti nell’arco di un mese e mezzo. Gli incontri dureranno due ore, dal-
le 19.00 alle 21.00, e si terranno presso la Sala Riunioni del Distretto Socio Sanitario, via A. Vespucci, Sottomarina. Il trattamento è gratuito e prevede un colloquio preliminare da effettuarsi prima dell’inizio del trattamento gruppale. Per iscriversi al Trattamento di Gruppo o chiedere informazioni le persone interessate possono rivolgersi al Ser.T. di Chioggia (Villa Verde) telefonando a 041 5534475 (dal lunedì al venerdì dal-
le ore 8.30 alle ore 13.00). Si ricorda inoltre che dal mese di febbraio è attivo presso il Poliambulatorio dell’ULSS 14 l’Ambulatorio per smettere di Fumare che sta già dando risposta a una richiesta importante da parte dell’utenza.
per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
24 Chioggia Il Raduno Città di Chioggia La quattordicesima edizione de “Il Macinino”
Auto storiche in passerella a Chioggia Le auto partecipanti erano state costruite prima del 1970, grande curiosità per alcuni modelli degli anni Trenta, ancora in ottima forma di Eugenio Ferrarese
C
hioggia città d’arte splendida cornice per un appuntamento ormai diventato una tradizione: il raduno di autostoriche “Città di Chioggia” promosso da “Il Macinino” giunto già alla sua 14a edizione. L’iniziativa, organizzata da Stefano Sambo col patrocinio della Città di Chioggia, la collaborazione del Circolo patavino autostoriche, delle Vespe del Bosco di Sant’Anna di Chioggia e del RREC/B (Rolls-Royce & Bentley Club), per due giorni, sabato 8 e domenica 9 settembre, ha coinvolto svariati equipaggi, alcuni per l’occasione anche in abiti d’epoca. Le auto partecipanti, come previsto dal regolamento (salvo eccezioni), erano tutte costruite entro il 1970, ma qualcuna ha destato l’interesse dei molti appassionati e curiosi non solo per l’onorevole età – vi erano vetture degli anni ’30, in circolazione da oltre settant’anni – ma anche per l’indubbio fascino e la cura rigorosa dei particolari, delle rifiniture e talvolta delle curiose personalizzazioni sempre d’epoca. Dopo il ritrovo dei partecipanti sabato
Alcuni momenti del raduno di Auto storiche 8 settembre nel pomeriggio le auto hanno sostato lungo il Corso del Popolo. I partecipanti hanno poi effettuato una escursione in barca fino all’isola di Pellestrina e successivamente al ritorno hanno sfilato con le loro vetture lungo le strade del centro storico. L’esposizione delle auto storiche è pro-
seguita domenica 9 settembre al mattino con l’arrivo di altri equipaggi provenienti da varie parti d’Italia e non solo. Nel pomeriggio le storiche vetture sono state descritte dall’esperto giornalista Renzo De Zottis che ha illustrato tutti i particolari fornendo anche qualche notizia curiosa sui
singoli modelli. Un’apposita commissione durante la mostra ha selezionato le automobili per il concorso di eleganza tenendo conto del restauro eseguito, del grado di conservazione, dell’anzianità. Questo concorso è stato vinto dall’Alfa
Romeo 1900 C SS coupè super sprint del 1955 di Patrizio Faustini. L’auto, che era stata prodotta nel 1955 in 536 esemplari, era stata venduta nel 1956 a Barcellona in Spagna; è stata personalizzata con fregi particolari e tornata in Italia nel 2009. Al secondo posto troviamo la Jaguar XK120 del 1949 con carrozzeria in alluminio di Gianfranco Vedovato, terza classificata la Mercedes 220 se ponton cabrio del 1960 di Giuseppe Baggi, quarta la Dodge de luxe sedan coupè six del 1944 di Giuseppe Salvin e infine al quinto posto di questa speciale iniziativa la Big seven sport del 1938 di Danilo Vanin. Il raduno di Chioggia è da segnalare anche per la presenza di altri modelli prestigiosi: la Rochdale GT 6 del 1970, auto da gara su strada costruita in soli tre esemplari, due soli esistenti; la Leyland Moke Californian del 1978 costruita per essere lanciata dagli aerei militari; la Simca ariane taxi americano del 1960 e la Volkswagen tipo 11 del 1961.
news Importanti risultati per il Circolo Scacchistico Clodiense
I GIOVANI SCACChISTI ChIOGGIOTTI SI AGGIUDICANO TRE TITOLI ITALIANI
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re titoli italiani per i giovanissimi giocatori del Circolo Scacchistico Clodiense. Federico Boscolo è riuscito a imporsi ancora una volta nei campionati italiani giovanili che si sono svolti quest’anno dal 30 giugno al 7 luglio in Sicilia vincendo il torneo riservato agli under 16. Un successo sorprendente è stata anche l’affermazione dell’ancor più giovane scacchista chioggiotto Lorenzo Lodici in questa XXV edizione del Campionato Italiano Giovanile vincitore del titolo riservato agli under 12. Dopo 9 turni di gioco i due scacchisti chioggiotti sono riusciti a sbaragliare gli avversari senza perdere alcuna partita ed entrambi hanno chiuso il loro torneo con 7,5 su 9. Nel torneo under 16 vi erano complessivamente 91 giocatori assai agguerriti e le sorprese non sono mancate. L’anno scorso Federico aveva sfiorato la
vittoria raggiungendo il secondo posto in classifica pur essendo uno dei più giovani concorrenti dell’under 16. Il torneo under 12 vedeva in gioco ben 117 scacchisti; Lorenzo Lodici, collocato nel numero 4 del tabellone di partenza, proprio all’ultimo turno ha superato i più titolati avversari e ha così vinto il titolo italiano della sua categoria. L’edizione siciliana del Campionato Giovanile Italiano ha registrato una presenza complessiva di 548 scacchisti. I successi estivi degli scacchisti chioggiotti sono poi proseguiti nel torneo di Acqui Terme organizzato dal 23 luglio al 29 luglio 2012. Vi erano in palio i titoli giovanili italiani under 20 e under 18. E proprio quest’ultimo titolo è stato vinto da Federico Boscolo al termine di una sfida molto equilibrata perché la vittoria comples-
siva di Simone De Filomeno di Prato, nuovo campione italiano under 20, è stata aggiudicata solo per mezzo punto di spareggio tecnico: infatti sia Simone che Federico avevano concluso i turni di gioco entrambi con 6,5 punti su 8. Questo nuovo importante risultato consentirà a Federico Boscolo di partecipare ai Campionati Mondiali Under 18 che si svolgeranno quest’anno a Maribor in Slovenia dal 7 al 19 novembre 2012. Il mese di agosto è stato caratterizzato dalla partecipazione di Lorenzo e Federico ai Campionati Europei Giovanili organizzati a Praga dal 17 al 25 agosto 2012. Per Lorenzo Lodici si è trattato di un esordio in campo internazionale concluso con 5 punti su 9 turni di gioco (in classifica 50° su 152 partecipanti provenienti da tutta l’Europa). Federico Boscolo ha chiuso il torneo
Federico Boscolo e Lorenzo Lodici della sua categoria con un soddisfacente 21° posto su 114 iscritti, record personale nelle competizioni internazionali con 6 punti su 9. Gli scacchisti dei paesi dell’Est ancora una volta si sono dimostrati troppo forti rispetto ai giocatori occidentali. Il mini torneo lampo disputato al Point Break di Sottomarina il 10 settembre ha segnato la ripresa delle attività sociali del Circolo Scacchistico Clodiense. E.F.
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Sguardo a Cavarzere 25 Amministrazione Il sindaco Henri Tommasi revoca gli incarichi a tre assessori
Piazzon, Zulian e Bettinelli fuori dalla Giunta
Il primo cittadino: “Pur avendo dimostrato capacità ciascuno per il proprio referato non hanno saputo instaurare un buon rapporto tra loro e con il sindaco” di Melania Ruggini
news
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opo un’estate costellata da pause chi non l’avesse ancora avvertita, della crisi di riflessione e da un clima rovente, interna della giunta Tommasi. Il sindaco commenta: “Il provvedimennonostante la calma apparente, la decisione del sindaco Henri Tommasi: re- to si è reso necessario per porre fine ad un vocati gli incarichi a ben tre assessori, Otello clima di tensione che sta caratterizzando ormai da troppo tempo i lavori della giunta Piazzon, Fabrizio Zulian ed Ezio Bettinelli. Già da tempo il clima che si respirava comunale”. Nonostante ciò, non mancano nella maggioranza era piuttosto teso, tanto le parole di ringraziamento di Tommasi nei da parlare di una convocazione dei partiti confronti degli assessori uscenti per il lavoro e di varie riunioni interne per trovare la svolto, augurandosi d’altronde la loro comprensione verso le raquadra. Una crisi tuttavia che sembra essere Tommasi: “La scelta gioni della decisione. La revoca dipenstata vissuta con discre- è l’esito di zione e ben riflettuta, un’attenta riflessione. derebbe dal rapporto dei tre diretti protagotramite le opportune Me ne assumo nisti della vicenda nei verifiche interne, nono- le responsabilità” confronti della restanstante le svariate voci di paese e alcune illazioni che urlavano alla te maggioranza, come le parole di Tommasi revoca degli incarichi a tutti gli assessorati. fanno intendere. “Purtroppo gli assessori I quali smentivano categoricamente questa revocati – spiega - pur avendo dimostrato ipotesi. Per ora dovrà attendere chi paventa- capacità di operare ciascuno per il referato di va questo destino piuttosto infausto, anche competenza, non hanno saputo instaurare se il provvedimento diretto ai tre assessori con il sindaco, tra di loro e con gli altri compone numerosi interrogativi e conferma, per ponenti della giunta comunale un rapporto
Dall’opposizione
parisotto: un errore le due “sBerle” al pd
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Il sindaco Henri Tommasi di serena dialettica e collaborazione”. Si tratterebbe dunque di una mancata intesa nella cooperazione interna della giunta, che ha condotto il primo cittadino dapprima al tentativo di mediazione tra le parti, “cercando di ripristinare – secondo le sue stesse parole - il rapporto di sintonia sia all’interno della giunta comunale che nei rapporti con la maggioranza consiliare, avendo di mira esclusivamente il bene del comune e della nostra comunità”. Tuttavia,
il provvedimento è stata vagliato, secondo il sindaco, dopo la consultazione di tutte le forze politiche di maggioranza e risulta perciò essere “l’esito di una attenta riflessione, al termine del quale ho ritenuto doveroso assumermi la responsabilità di scegliere tra le diverse opportunità”. A breve Tommasi dovrà nominare i tre nuovi assessori, anche se c’è chi scommette che le acque non si calmeranno.
n errore che potrebbe anche essere fatale al sindaco: dall’opposizione il capogruppo del Pdl, Pier Luigi Parisotto, critica aspramente la decisione del primo cittadino Henri Tommasi, di “licenziare senza giusta causa - egli sostiene - tre assessori su cinque”. L’ex sindaco definisce “grottesco” il modo in cui la questione della crisi di Giunta è stata portata in Consiglio comunale lo scorso 27 settembre, la prima uscita ufficiale dopo la “bufera politica”, e accusa Tommasi di essersi fatto condizionare nelle sue scelte dall’assessore Renzo Sacchetto fino al punto da - sono le dichiarazioni di Parisotto - sferrare due “sberle” al Pd, suo “maggior azionista”, che potrebbero essergli fatali politicamente parlando”.
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26 Sguardo a Cavarzere Il caso Nuovi assetti amministrativi
Cavarzere e Cona nella città metropolitana Le due amministrazioni aderiscono al progetto che considerano come una opportunità di Nicla Sguotti
I
l Consiglio comunale di Cavarzere ha dato il proprio assenso al progetto Città metropolitana di Venezia con prese di posizione diverse da parte dei gruppi consiliari. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale a fine settembre i consiglieri sono stati chiamati a esprimersi in merito con un ordine del giorno dedicato ma, prima di questo appuntamento, l’argomento era stato più volte affrontato dalla Prima commissione consiliare, promotrice di una conferenza che si è svolta a Palazzo Danielato il 22 settembre scorso. All’assemblea hanno partecipato diversi consiglieri comunali, i rappresentanti delle associazioni produttive e delle organizzazioni sindacali di Cavarzere e al tavolo dei relatori erano seduti Carlo Alberto Tesserin e Bruno Pigozzo, della Conferenza permanente Regioneautonomie locali, la presidente della prima commissione consiliare Marzia Tasso e i sindaci di Cavarzere e Cona. Dettagliati gli interventi
A Cavarzere la Lega è contraria: schiacciante il potere di Venezia sugli altri Comuni L’assemblea pubblica a Cavarzere lo scorso 22 settembre di Pigozzo e Tesserin, i quali hanno tracciato un quadro preciso di quello che è il progetto, evidenziandone le peculiarità e l’importanza ma anche i punti critici, riservandone la risoluzione alla fase di stesura dello statuto, che sarà ad opera di tutti i Comuni che aderiranno. I vari interventi sono stati quasi tutti improntati non tanto sull’opportunità di aderire o meno al progetto da parte di Cavarzere e Cona, vista anche la mancanza di un’alternativa altrettanto
valida, ma piuttosto sulle modalità di attuazione del progetto, che secondo i convenuti deve avvenire nell’ottica della più ampia collegialità e in favore di uno sviluppo che non sia solo a beneficio del comune capoluogo, bensì in grado di valorizzare le potenzialità di tutto il territorio. Anche a Cona si è discusso del tema in un’assemblea pubblica, nella serata del 25 settembre, dalla quale è emersa una chiara volontà di aderire al progetto da parte della
Turnover Parrocchie
Monsignor Fabrizio Fornaro ha lasciato il duomo
A
lla notizia del trasferimento dell’arciprete monsignor Fabrizio Fornaro dal duomo di Cavarzere, Alcide Benito Crepaldi, esponente politico di rilievo da oltre cinquant’anni in città in rappresentanza dei Democratici Cristiani, ha fatto pervenire una nota di stima e di commiato ringraziandolo per l’operato. “A nome di tutti i fratelli di questa comunità - ha dichiarato Crepaldi - esprimo la mia gratitudine e con tutto il cuore dico: don Fabrizio, io, noi, tutti, siamo onorati di averti conosciuto”. “In tante occasioni – prosegue Crepaldi - chi in un modo chi in un altro, gli abbiamo dimostrato il nostro affetto, ricambiando forse in minima parte quanto invece lui ha dato a noi. Grazie di aver svolto il tuo mandato in mezzo alla gente, con semplicità. Di essere sempre stato disponibile al dialogo con tutti, senza badare al credo religioso, al ceto sociale o al conto in banca. Grazie di avere fatto fino in fondo il tuo dovere, rispettando chi non la pensava come te. Di aver dato con determinazione ai nostri figli gli insegnamenti religiosi. Grazie per l’impegno, la dedizione profusa in tante attività. Soprattutto grazie per essere stato capace, nonostante le difficoltà di questi tempi, a mobilitare la gente, soprattutto i giovani, a far emergere da ciascuno la parte migliore di sé, e di essere stato capace
di tenere unita la comunità facendo superare i motivi di disaccordo tra le persone che la compongono”. Nel frattempo, in diverse parrocchie di Cavarzere e del territorio limitrofo continua Monsignor l’avvicendamento dei parroci Fornaro e dei vicari parrocchiali, che nel mese di ottobre avverrà secondo un calendario piuttosto fitto. Il 7 ottobre don Achille De Benetti ha salutato Spirito Santo e don Fabrizio Fornaro è entrato come parroco nell’Unità pastorale di Ca’ Tiepolo, Donzella, Oca Marina, Ivica e Gorino Sullam; sarà coadiuvato dai vicari parrocchiali don Alberto Ferro e don Angelo Lazzarin, che nella circostanza sono stati presentati ufficialmente alle comunità. Il 14 ottobre don Achille De Benetti fa il suo ingresso come parroco nell’Unità pastorale di San Mauro, Passetto e Ca’ Briani. Il 28 ottobre don Antonio Chiereghin e don Matteo Scarpa vengono presentati rispettivamente come parroco e vicario parrocchiale della parrocchia di Spirito Santo, che va a costituire un’unità pastorale con quella di Buon Pastore. Melania Ruggini
Gran Stile
di Ilenia
Oltre le solite taglie
PER UOMO E DONNA
maggioranza consiliare. Per quanto riguarda Cavarzere, favorevoli all’ingresso nella città metropolitana si sono dimostrati il Partito democratico e il Popolo della libertà mentre la Lega Nord ha da sempre palesato la propria contrarietà, ufficializzata con un voto contrario. Per il Pd, come espresso dal capogruppo Marzia Tasso, l’entrata di Cavarzere nella Città metropolitana di Venezia è da attuare in accordo alle sue radici storiche e può
rappresentare l’occasione per uno sviluppo che sappia mettere da parte quel vittimismo avvertito troppo spesso nel lembo sud del Veneziano. A ribadire la posizione del Pdl sulla questione è intervenuto Riccardo Tosello, consigliere comunale ma anche, in quanto consigliere provinciale, membro della Comissione provinciale sulla Città metropolitana. Tosello ha definito conveniente sotto ogni punto di vista l’appartenenza di Cavarzere alla Città metropolitana, per un progetto unico di sviluppo e quindi un beneficio in termini di servizi e infrastrutture. Per la Lega Nord, il voto contrario è stato motivato da Clara Padoan, la quale ha espresso molte perplessità sulla normativa che disciplina la formazione del nuovo ente. Secondo il Carroccio sono troppo pochi i dodici consiglieri previsti e il vero pericolo che i comuni aderenti correranno sarà quello di essere annullati dal troppo potere del sindaco di Venezia.
E’ PARTITA L’UNIVERSITà POPOLARE
L’
Università popolare di Cavarzere ha aperto ufficialmente nella mattinata di domenica 7 ottobre il suo anno accademico con la lezione inaugurale “Coxartrosi: malattia degenerativa dell’anca – Etiologia e trattamento” a cura del dottor Bruno Scarante. La prolusione si è tenuta, come di consueto, nella sala convegni di Palazzo Danielato alle 10,30 ed è stata la prima di un ricco calendario di lezioni che si articolerà da ottobre ad aprile. Come ormai è tradizione, le lezioni si terranno nei pomeriggi del martedì e del venerdì – a tema “Dalla resa del movimento alla scultura cinetica: partire dalle 15,30 – e si divideranno in aree tematiche. i Mobiles di Alexander Calder”. Alcune insegnanti della I vari percorsi formativi offerti quest’anno spaziano da scuola primaria hanno tenuto invece la lezione di venerdì Archeologia e storia a Storia dell’arte, da Musica a Filo- 12 intitolata “L’Adige spiegato ai bambini”. La seconda sofia e religione, senza tralasciare Letteratura, Medicina settimana di lezioni si apre martedì 16 con il professor e psicologia e Tradizioni popolari venete. Saranno inoltre Graziano Bazzan che parlerà di Leopardi e del suo “Canto notturno di un pastore errante”, trattati percorsi relativi a Turismo e mentre venerdì 19 ottobre sarà a geografia astronomica e Storia del Le lezioni si Palazzo Danielato la dottoressa cinema con un totale di cinquantu- terranno fino no lezioni, quattro visite guidate e al prossimo aprile Chiara Tasso per descrivere Pechino e i segreti della città proibita. Marcentotrentasei ore complessive. La nei pomeriggi di prima uscita sarà nella giornata martedì e venerdì tedì 26 si terrà la seconda lezione del professor Bazzan, stavolta su di mercoledì 24 ottobre per una gita turistico-culturale a Cremona, gli studenti andranno “La ginestra” di Leopardi, e venerdì 26 la professoressa poi a Ferrara il 12 dicembre e a Reggio Emilia il 20 Elisa De Piccoli tratterà di felicità nel pensiero filosofico. marzo. L’ultima uscita sarà a Bassano e Asiago il 15 Conclude le lezioni di ottobre martedì 30 la dottoressa maggio. Dopo la prolusione del 7 ottobre, nel pomerig- Nicla Sguotti con una lezione sull’opera lirica e il grande gio di martedì 9 a tenere la prima lezione pomeridiana schermo, che propone un viaggio nei film musicali del è stata la dottoressa Irene Moretto che ha trattato il Novecento.
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Cultura locale 27 Chioggia all’estero Prestigiosi studiosi di orologeria antica riuniti a convegno
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“arte in movimento” ricomincia... da zero
L’orologio di Sant’Andrea oggetto di studio in Inghilterra di Giovanna Bellemo
Foto di gruppo della compagnia
L’
orologio di Sant’Andrea conquista l’Inghilterra. Il meccanismo medievale da torre più antico del mondo è stato, lo scorso 11 settembre, al centro di un interessante congresso alla biblioteca del British Horological Institute ad Upton Hall, in Inghilterra. La riunione di studio ha visto impegnato un gruppo ristretto degli appassionati di orologeria da torre dell’Antiquarian Horological Society inglese, la più importante associazione di studiosi di orologeria antica del Regno Unito, con migliaia di soci iscritti in tutto il mondo. A tenere la conferenza sull’orologio, attribuito alla famiglia Dondi, è stata invitata Marisa Addomine, presidente del Registro Italiano Orologi da Torre e membro del consiglio direttivo di Hora, associazione italiana cultori di orologeria antica. La specialista milanese ha seguito ed ha studiato fin dagli esordi la vicenda del ritrovamento del capolavoro di ingegneria medievale di Chioggia e ne è diventata ambasciatrice in Europa. L’intervento della Addomine è stato seguito con interesse e curiosità, vista anche la ricca documentazione archivistica a supporto del manufatto clodiense che ne ha permesso la datazione al 1386, anno in cui l’orologio già esisteva ed era funzionante. Resta ancora un mistero invece la data esatta della sua realizzazione.
Turisti da tutto il mondo visitano ogni anno la torre campanaria di Sant’Andrea e l’orologio. Fra gli ospiti famosi anche Vittorio Sgarbi
La foto di gruppo scattata in occasione del convegno inglese “La presentazione è stata accolta con grande favore dagli amici britannici – spiega il maestro Aldo Bullo, esperto locale in marchingegni medioevali descrivendo la foto del convegno - Il simpatico signore con la barba bianca che regge con visibile orgoglio la bandiera di Chioggia è Chris McKay, massimo esperto britannico in materia e pochi anni fa direttore dei lavori del restauro del Big Ben. La foto è stata scattata sulla gradinata di ingresso del British Horological Institute”. L’orologio, ospitato nel museo verticale della millenaria torre campanaria di Sant’Andrea di Chioggia, con-
tinua ad essere ogni anno meta di centinaia di turisti da tutto il mondo. Sono cinquantuno le nazionalità presenti nel registro delle firme della torre tra agosto 2011 ed agosto 2012, con presenze dall’Australia, dal Giappone, dalla Cina, dal Sud America, dall’Isola di Timor (Indonesia) e persino dalla Transnistria, stato non riconosciuto dall’Onu, tra Russia e Moldavia. Tra gli ospiti famosi che hanno visitato l’orologio anche Vittorio Sgarbi.
“A
rte In Movimento” è la compagnia fondata da Roberto Lavezzo, coreografo/ ballerino della scuola DanzaSì di Chioggia, che per tutta l’estate si è esibita con successo nel territorio del nord est, in particolare a Verona, Venezia, Ferrara, Rovigo… con lo spettacolo “Ricomincio da Zero”. Non si è trattato solo di un semplice tributo al famoso cantante Renato Zero, ma di un evento emozionante e coinvolgente. Lo spettacolo, ideato da Alberto Greggio assieme a Roberto Lavezzo, ha permesso alla voce solista di Alberto di fondere magicamente musica e danza, creando uno show capace di differenziarsi da quanto già presente nello scenario attuale. L’intera carriera di Zero diventa così un viaggio temporale che passa, con totale dinamismo, tra le sue più celebri canzoni. Le note musicali, rigorosamente live, il corpo di ballo, l’interpretazione energica di Greggio uniti alla direzione artistica di Lavezzo ed a incalzanti cambi di costume insieme a delle videoproiezioni, hanno permesso di realizzare uno spettacolo unico nel suo genere, assolutamente da vedere e da vivere. Eugenio Ferrarese
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28 Cultura locale Bilanci “Chioggia effetto notte” e “Giovedì?Ci vediamo al Museo”
Chioggia “notturna” piace ai turisti Soddisfazione per l’associazione La Bricola che anche quest’anno ha organizzato le visite culturali nelle serate estive di luglio e agosto
XVII
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Io edIz
chioggia effetto notte 2012
di Eugenio Ferrarese
C
hioggia? Una città affascinante, soprattutto la notte. Non a caso da ben 17 anni le visite serali proposte dall’associazione culturale La Bricola continuano ad incontrare il consenso dei moltissimi turisti, ma anche degli stessi concittadini alla scoperta o riscoperta dei luoghi più caratteristici del centro storico di Chioggia, passeggiando talvolta anche nei percorsi meno frequentati e che catturano la curiosità degli attenti visitatori. L’edizione 2012 di “Chioggia Effetto Notte” ha così confermato i già brillanti risultati delle precedenti edizioni e così anche l’altra iniziativa collegata “Giovedì? Ci vediamo al museo”, giunta alla sua terza edizione, che ha consentito di poter visitare, sempre accompagnati dai membri dell’associazione La Bricola, i musei della città: il museo civico di San Francesco fuori le mura, la Torre campanaria di Sant’Andrea e il suo antico e famoso orologio, la pinacoteca della
SS. Trinità, il prezioso museo diocesano nei pressi della Cattedrale, le piccole, ma ricche sale del museo dei padri Filippini allestito dietro l’abside della chiesa. Le visite notturne guidate sono state proposte tutti i martedì dei mesi di luglio e agosto. Ogni passeggiata comprendeva un percorso di un paio d’ore, dalle 21,15 con partenza dalla piazzetta Aldo e Dino Ballarin a Sottomarina nelle vicinanze della chiesa di san Martino e si concludevano intorno alle 23,15 in centro a Chioggia, di solito in piazza Granaio. Sempre nello stesso periodo di luglio e agosto il giovedì spazio ai musei con partenza ancora alle 21,15, ma in questo caso dallo stendardo vicino al palazzo Municipale di Chioggia. “Il nostro centro storico – ci spiega Carla Sfriso, presidente dell’associazione culturale La Bricola – ha un fascino particolare che cattura subito l’attenzione del visitatore per gli scorci caratteristici, per
l’importante ricchezza artistica e storica di alcuni palazzi e chiese. Grazie alla collaborazione delle parrocchie del centro storico, i visitatori hanno così potuto visitare l’interno della Chiesa di San Domenico, della Cattedrale, della chiesa di San Giacomo, quella dei padri Filippini e tutto ciò è stato particolarmente apprezzato. Più discontinua la partecipazione dei turisti stranieri, ma comunque apprezzabile. Quest’estate non è stato possibile visitare il museo Olivi che raccoglie importanti collezioni di biologia marina e il grande squalo imbalsamato. Ci auguriamo nel futuro anche di poter visitare la chiesa di Santa Caterina, un piccolo gioiello che meriterebbe una riapertura almeno temporanea o occasionale, e la chiesa di San Francesco vecchio dentro le mura meglio nota come chiesa delle Muneghette (monache). Ringraziamo per la collaborazione dei parroci delle varie chiese, dei responsabili dei vari musei e luoghi storici che hanno fa-
Città di Chioggia Assessorato alla Cultura
ViSiTA noTTuRnA AL CenTRo SToRiCo di ChioggiA
A CurA dell’AssoCiAzione CulturAle “lA BriColA”
Giovedì?
le visite verranno effettuate dal 3 luglio al 28 agosto tutti i martedì. Per partecipare alla visita guidata, ritirare il “coupon” presso gli uffici dell’APT di Sottomarina entro le ore 13. on tuesdays a guided tour in english will be available for foreign tourists.
Per informazioni tel. 041.5500783 - 041.403984 (ore pasti) - www.sottomarina.net/effettonotte.htm
PeRCoRSi neLLA SToRiA e TRAdizi oni di ChioggiA
Ci vediamo al Museo!
La locandina dell’iniziativa proposta anche questa estate con successo vorito la visita di questi importanti patrimoni nuto e incoraggiato le nostre iniziative, in artistici e culturali, ed anche dei gestori di particolare l’ufficio Cultura dell’amministraCasa Goldoni, che hanno sempre accolto le zione comunale e l’Azienda di promozione Visita guidata gratuita ai Musei del centro storico di Chioggia nei mesi di luglio e agostocon 2012 - Solo suturistica prenotazione persone)presso i nostre visite, seppur occasionali, grande della (massimo provincia 100 di Venezia Ritrovo alle ore 21.15 allo stendardo nei uffici pressididel Palazzo Municipale cortesia e attenzione. Il ringraziamento va cui Sottomarina erano effettuate le Per informazioni e prenotazioni: APT - Tel. 041401068 ovviamente esteso aCulturale quanti hanno sosteprenotazioni”.- 041.403984 (ore pasti) Associazione La Bricola - Tel. 041.5500783 PITTURA. La recensione della mostra
la chioggia di dario Ballarin, alla ricerca della semplicità delle linee pure e dell’essenza dele cose
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na lama di luce tra le calli, lenzuola a stendere come macchie bianche ricavate in negativo, muretti che dividono in due l’orizzonte. È questa la Chioggia di Dario Ballarin, pittore di Chioggia che ha esposto i suoi acquerelli dal 15 al 30 settembre presso la chiesa di San Martino a Chioggia. Una quarantina di opere, realizzate tra il 2011 e il 2012, tutte o quasi dedicate a Chioggia: sono il prodotto di un lavoro sistematico, di una ricerca volta con sempre maggior decisione alla stilizzazione. Dario Ballarin sembra indagare, attraverso questi lavori, l’essenza delle cose, ancorandosi con blandi riferimenti alla realtà per poi trasfigurarla nella ricerca di linee pure, prevalentemente orizzontali e verticali, di segni incisivi, quasi chirurgici, che nella loro semplicità non perdono l’eloquenza dell’evocazione. È così che la chiesa di San Domenico, il Lusenzo o gli “squeri” affacciati sulle rive dei canali mantengono la loro riconoscibilità senza diventare didascalici: Ballarin riesce a sfrondare il paesaggio di tutto ciò che è inessenziale per esaltarne la purezza. Il caos dei gabbiani attratti dal cibo, lo stridore dai becchi, lo sbattere d’ali viene risolto con pochi segni e quasi per sottrazione di colore. In altre vedute la grana della carta si compenetra al colore ed è essa stessa opera. Acqua e luce, evocati nel motto dell’e-
sposizione, sono studiati con sovrapposizione di pennellate, tenendo a mente che il colore non è qualità assoluta, ma sempre relativa: lo stesso bianco su uno sfondo chiaro risalta in maniera diversa rispetto a quando si staglia su uno sfondo scuro. Si tratta quasi di prove empiriche di psicologia della Gestalt, del riconoscimento di fenomeni percettivi che furono già alla base della ricerca impressionista, della quale però poco rimane in questi acquerelli che si imparentano semmai ai risultati più sintetici della pittura di Turner. Non ci sono solo vedute nelle opere di Ballarin: toccanti sono le rose secche di “Antenati”, accanto alle quali sta la farfalla morta racchiusa in una bustina, o il vaso di “Necessità”, dove la composizione si risolve in problemi di massa e ombra. Presente all’inaugurazione il professor Gabbris Ferrari, noto pittore, grafico e scenografo rodigino, che ha illustrato il percorso artistico dell’autore offrendo una lucida e profonda lettura delle sue opere. M.Bo.
29
LO
SPORT in PRIMO PIAnO
Volley, squadre premiate
Chioggia Triathlon sprint
L’assessore provinciale allo Sport Raffaele Speranzon ha premiato nelle scorse settimane le squadre: Gielle – Publimed San Donà, medaglia di bronzo under 14 Fipav (Federazione italiana pallavolo). Service Med San Donà, medaglia di bronzo under 16 Fipav. Esse Costruzioni Musile, campione d’Italia under 14. San Donà Piave Volley, campione d’Italia under 18 juniores.
Trofeo Lucarda, un successo 164 atleti in rappresentanza di 16 società venete hanno partecipato sul Naviglio al Campionato Regionale Veneto di Canoa Discesa Sprint valevole per l’assegnazione del VII° trofeo “Lucarda Cav. Giuseppe”. E’ arrivata primo il Canoa Club Oriago, al secondo posto la Remiera Peschiera e al terzo posto il Canoa Club Pescantina. Sono state festeggiate con una torta gigante, raffigurante il tricolore, le due atlete di casa sul podio ai campionati Europei Junior 2012: Cristina Favaretto e Vanessa Zampese.
Uc Mirano nuovo titolo Tredici titoli italiani in cinque anni nelle competizioni ciclistiche giovanili. l’Uc Mirano ha festeggiato al ristorante “Il Burchiello” la conquista del tricolore con Andrea Zorzetto nella Velocità Squadre Allievi. Il ciclista, al terzo titolo italiano in tre anni, ha ottenuto anche un argento della Velocità Individuale Allievi. Un’altra annata insomma da mettere ancora in cornice.
Vincono gli olimpionici C
onclusione quasi scontata per la dodicesima edizione del triathlon sprint a Chioggia: con la partecipazione di due olimpionici il podio era già ipotecato. Alessandro Fabian e Annamaria Mazzetti hanno infatti scelto di partecipare alla gara clugiense che si sta guadagnando sempre più ottima fama e grande risonanza, sia per la splendida location, sia per l’impeccabile organizzazione. Fabian, dopo aver vinto l’aquathlon dell’8 settembre, il giorno seguente ha preceduto sul traguardo Facchinetti e Secchiero nel triathlon. La Mazzetti, dopo aver fatto gara con Chmet e Orla fino alla bici, le ha staccate in corsa aggiudicandosi la gara. La gara, tecnicamente di altissimo livello, si è svolta in sicurezza e in una giornata fortunata con pochissimo vento, che ha consentito un nuoto e una bici particolarmente veloci. Sono state oltre 450 le iscrizioni per il triathlon, quasi un centinaio in più rispetto lo scorso anno. La suggestiva competizione, che prevede 750 m di nuoto seguiti da 20 km di bicicletta e 5 km di corsa, ambientata tra mare e laguna, si conferma come una tra le più suggestive del Paese. L’evento infatti attira
Gli atleti del triathlon con i ragazzi dell’associazione Il sorriso e la speranza sportivi da diverse parti d’Italia ed Europa e costituisce ormai un punto di riferimento nel nord Italia per uno sport tra i più completi e duri. Il triathlon non attira solo gli sportivi, ma anche le loro famiglie, che per qualche giorno, pernottano nel nostro lido costituendo un indotto non trascurabile in chiusura di stagione. Alla riuscita della manifestazione, che coinvolge l’intera città, hanno contribuito, con il loro sostegno, insieme alla Fondazione della Comunità Clodiense, agli sponsor e al Comune di Chioggia, tutte le attività economiche e turistiche di Chioggia, alle quali va il ringraziamento della Delfino triathlon,
A Marghera
il cricket punta sui giovani
L
’Associazione Venezia Cricket Club nasce nel 2006 con i ragazzi del Bangladesh che giocavano nel parco di via Cavour a Marghera. L’ASD (associazione sportiva dilettanti) cricket Venezia nel 2007 si è aggiudicata la promozione in serie C e, dal 2008, gli atleti giocano in serie B. Il settore giovanile è quello che ha maggiori risultati: dal 2008, hanno vinto 8 titoli Italiani giovanili, quest’anno hanno vinto l’Under 15 (campioni dal 2010) e l’Under 17. Nel 2009, un giocatore dell’associazione è stato convocato in Nazionale Under 15 e ha vinto gli Europei di categoria, quest’anno i ragazzi hanno partecipato alla Nazionale per gli Europei in Danimarca, Under 17, e sono arrivati secondi. Il cricket è il padre del baseball, ha bisogno di spazi grandi e si gioca all’aperto. La palla, battuta dal battitore, può essere scagliata anche a 80 metri dal punto d’impatto con la mazza per cui i campi devono essere larghi. Solitamente si gioca da aprile a metà ottobre; l’inverno con il suo clima rigido e umido renderebbe complicato il gioco anche perché una partita dura dalle tre alle sette ore, a seconda dei minuti degli overs. La Federazione sta promuovendo anche il settore femminile. E’ un gioco tipicamente britannico e diffuso nei paesi asiatici a influenza inglese.
L’associazione di Venezia ha un settore giovanile di circa 40 ragazzi, 1 ragazza e una ventina di seniores. Il club è iscritto alla Federazione Cricket Italiana e alla Uisp. Gli allenamenti si fanno a Marghera sul campetto verde della parrocchia San Pio X (vicino alla questura) e sulla piastra Uisp adiacente alla palestra Einaudi dove si trova una struttura mobile adeguata a questo sport. “Per il futuro puntiamo a consolidare la nostra presenza in città - dice Alberto Miggiani presidente dell’associazione Cricket Venezia - a fine settembre è venuta la Nazionale Italiana con il club più prestigioso del pianeta cricket (Marylebone Cricket Club) creatore di questo sport; motivo di grande orgoglio per la nostra provincia e non solo. Inoltre ci piacerebbe migliorare il nostro campo a Campalto in via Chiarin”. La stagione agonistica del 2012 terminerà il 16 ottobre. Tra le competizioni: il Campionato Nazionale e i gironi degli Under 15, 17 e 19; la Coppa Italia e le amichevoli Nazionale Italiana / Marylebone Cricket Club di Londra. Gli allenamenti si tengono a Marghera nella palestra della scuola Einaudi, il sabato pomeriggio, i costi annuali sono 30 euro per i ragazzi e 100 per i seniores. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.veneziacricket.eu R.P.
società organizzatrice della manifestazione. Lodevole anche l’aiuto dei numerosi volontari, delle forze dell’ordine e delle società sportive locali, fondamentale per lo svolgimento della gara e per garantirne la sicurezza. Una parte della quota ricavata dalle iscrizioni è stata devoluta all’associazione “Il sorriso e la speranza”, con la quale i triatleti della Delfino Triathlon già collaborano durante l’anno, affiancando i ragazzi diversamente abili dell’associazione nelle ore di acquaticità. “Lo sport di fa in 3 per la solidarietà” è stato il motto sotto quale, in questa edizione, tutti hanno vinto. M.Bo.
30 Sport locale Eventi Tre diverse manifestazioni lo scorso 29 e 30 settembre per promuovere lo sport
La vela protagonista per un interno week end Anche Chioggia si inserisce così nel circuito delle grandi kermesse del nord Adriatico: Trofeo Bernetti, la Barcolana di Trieste e la Veleziana
T
re diverse manifestazioni dedicate alla vela in un week end, pensate per coinvolgere e appassionare anche il pubblico a terra. Il 29 e 30 settembre le acque di Chioggia hanno ospitato la prima edizione di Chioggiavela, promossa da Circolo Nautico Chioggia con il sostegno del Comune di Chioggia, la collaborazione di Portodimare e Lega Navale Padova, l’appoggio logistico di Chioggia Yacht Club. Sabato 29 pomeriggio vi è stata Sopraiventi, una regata in mare per barche con più di 20 anni di età: una sorta di seconda vita per moltissime imbarcazioni presenti nelle nostre darsene che spesso vengono lasciate in banchina. Le imbarcazioni si sono confrontate in un percorso a triangolo davanti alla spiaggia di Sottomarina. Nel tardo pomeriggio la laguna si è popolata di imbarcazioni Meteor al crepuscolo, una regata lagunare per la classe meteor, con arrivo a piazza Vigo. Poi, domenica 30 settembre il trofeo Chioggia Vela, per le Open da regata e da crociera che si sono confrontate in un percorso tecnico in mare con classifica overall in tempo reale e classifiche per categorie metriche, che si è concluso con una parte spettacolare all’interno delle
Barche e navigazione torneranno con Ottobre blu e il Campionato invernale dighe del porto di Chioggia. Ma di vela si è parlato anche sabato 29 sera in auditorium, con filmati e racconti diretti sulle esperienze dei velisti veneti che hanno partecipato alle campagne di Coppa America dai tempi di Marco Schiavuta (Moro di Venezia 1992) a quelli di Enrico Zennaro (Venezia World Series 2012), che si è da poco aggiudicato il secondo posto al Campionato Italiano Assoluto di Altura come timoniere del Grand Soleil 42 Race Cronos 2 di Valerio Battista. Con questa manifestazione anche Chioggia si inserisce nel circuito delle grandi manifestazioni del nord Adriatico, con il trofeo Bernetti (7 ottobre), la Barcolana di Trieste (14 ottobre), la Veleziana. A Chioggia poi barche e navigazione torneranno protagoniste con Ottobre Blu e con il Campionato invernale che terrà occupato il calendario fino alla fine di noM.Bo. vembre.
La locandina della manifestazione “ChioggiaVela”
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rande successo di partecipazione per “Pallanuoto senza frontiere”, l’evento sportivo per la promozione della pallanuoto realizzato dall’ Asd Water Polo Submarine con il patrocinio del Comune di Chioggia presso la piscina comunale Aqua, con il sostegno di ben 22 sponsor. Centosette nuotatori di ogni età, divisi in dieci squadre di livello diverso si sono sfidati in 35 incontri fino alle 3 del mattino dello scorso 7 settembre. Il torneo è riuscito a mettere insieme ragazzi inesperti con giocatori di talento che fino a qualche anno fa solcavano le acque del campionato di A1. Per regolamento ogni squadra ha avuto l’obbligo di tenere sempre in campo almeno una quota rosa e un giocatore inesperto. “Dal principiante al professionista, ognuno ha trovato il proprio spazio in acqua, nelle partite così come nei match disputati ai rigori” ha spiegato Cristina Caldin, allenatrice e presidente. Soddisfatto l’assessore allo sport Narciso Girotto: “Il Comune, provvedendo all’acquisto delle porte regolamentari, ha permesso la realizzazione di questa manifestazione e ha contribuito alla promozione di una disciplina olimpica, ancora poco praticata nel nostro territorio”. Visto il grande successo della manifestazione, una seconda edizione è già M.Bo. prevista per il 2013.
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PROVInCIA
Nuovi assetti I Comuni votano in ordine sparso
VEnEZIA
La Città metropolitana veneziana prende forma U
L’onorevole Forcolin presenta
una proposta per “camBiare” la legge sulla città metropolitana
Prevalgono i sì. Fiesso, Mira, Dolo contrari. Vigonovo vuole passare con Padova, Scorzè guarda a Treviso
di Alessandro Abbadir e Ornella Jovane
C
ittà Metropolitana , i Comuni votano in ordine sparso anche se prevalgono nettamente i sì, spesso condizionati. Ci sono poi anche posizioni attendiste , cioè quelle di Comuni che hanno deciso di non votare nè sì nè no, come Fiesso D’Artico (in Riviera del Brenta), ma che hanno deciso di non votare. All’interno del dibattito che in questi ultimi giorni si è sviluppato, hanno assunto connotati clamorosi , le prese di posizione ad esempio in Riviera del Brenta dei due principali Comuni del comprensorio, Mira e Dolo che con due maggioranze diverse , una grillina e l’altra leghista, hanno detto no all’adesione alla Città Metropolitana. Per il sindaco di Mira Alvise Maniero, il no è motivato anche dal fatto che “aderendo alla Città Metropolitana, Mira e altri paesi della Riviera potrebbero doversi accollare gli ingenti debiti di Venezia”. Fra le altre critiche quella di una scarso coinvolgimento partecipativo delle comunità. A Mira però, sebbene richiesto dalle opposizioni , il referendum consultivo non è stato concesso perché per i grillini “era ininfluente e non previsto dallo statuto” . Vigonovo al confine con il Padovano ha fatto
un referendum che ha sancito la richiesta di passaggio con la Provincia della Città del Santo. Sempre in Riviera hanno detto sì invece tutti gli altri. Anche quelli che pareva dicessero no . Campagna Lupia ad esempio ha fatto un’inversione a U e il sindaco di centrodestra Fabio Livieri, ha votato un sì condizionato insieme con il Pd. Sì hanno votato anche Pianiga, Fossò Campolongo e Stra che sono da sempre vicine geograficamente a Padova. Nel Miranese hanno votato sì la maggioranza dei Comuni ad eccezione di Scorzè che senza referendum con il sindaco Giovan Battista Mestriner ha deciso di chiedere l’accorpamento alla Provincia di Treviso. Noale ha deciso di rinviare la decisione. Molti sì anche dal Veneto Orientale, a parte San Donà, che ha deciso di rinviare la decisione, Cinto Caomaggiore che ha chiesto il passaggio al Friuli, Meolo che ha detto no all’adesione e Fossalta di Piave che chiede il passaggio a Treviso. I Comuni del Basso Veneziano hanno aderito alla Città metropolitana anche se non sempre la decisione è stata facile. Assai vivo il dibattito a Chioggia dove alla fine, nel consiglio comunale dello scorso 17 settembre, sono prevalse le ragioni del sì, care alla maggioranza e al sindaco Giuseppe
Casson, da sempre sostenitore del progetto e favorevole, anzi, a riprendere in considerazione il vecchio disegno sulla PaTreVe, allargando l’orizzonte ad un’area ben più vasta della città metropolitana. Lo sviluppo di ampie entità territoriali e istituzionali, egli sostiene, saranno il punto di partenza di una rinnovata crescita anche economica. Da parte sua, il sindaco si impegna ad assicurare a Chioggia l’importanza e la visibilità cui essa ambisce e che “merita”. Non sono mancate le posizoni critiche: in primo luogo quella di Giuseppe Penzo, l’ex presidente del consiglio comunale nella giunta Guarnieri, che si è presentato in consiglio comunale con una raccolta di oltre 1000 firme a sottoscrizione della proposta di passare con Padova. Ma anche Gilberto Boscolo, Movimento 5 stelle, Renzo Donin, PdL, e Marco Dolfin, Lega, hanno manifestato dissenso veso una decisione presa - secondo loro - troppo in fretta e senza garanzie per la Città di Chioggia. Cavarzere e Cona invece aderiscono al progetto. Le due amministrazioni comunali considerano la Città metropolitana un’opportunità di sviluppo per il territorio. Perplessa a Cavarzere la Lega che teme come una minaccia il peso schiacciante di Venezia sugli altri Comuni.
CITTà METROPOLITANA IL MONDO ECONOMICO E DELL’UNIVERSITà GUARDA OLTRE
L
a città metropolitana che mantiene i confini della provincia di Venezia rischia di essere già “troppo stretta” alle categorie economiche, mondo imprenditoriale e del commercio, ma anche alle università e ai cittadini comuni che già nella loro condotta di vita quotidiana hanno dimostrato di essere metropolitani in senso lato. Vivere a Venezia, lavorare a Treviso e andare a teatro a Padova: è già una fotografia realistica di
chi vive in questa fetta di territorio. L’invito dunque e quello di allargarsi fin da subito a Padova e Treviso. E’ quanto emerso a fine settembre dal convegno “Neopolis. Verso la città metropolitana” , promosso dalla Camera di Commercio di Venezia, organizzato insieme all’associazione “Venezia città metropolitana”con la collaborazione delle Università degli studi Ca’ Foscari di Venezia e quella di Padova. Il dibattito è stato
l’occasione per stringere un patto fra Camere di Commercio, categorie economiche e università finalizzato ad estendere i confini della città metropolitana, oltre a Venezia, anche a Padova e Treviso con l’obiettivo di creare una rete metropolitana nell’area centrale del Veneto, che sia realmente funzionale allo sviluppo di questo territorio nel futuro prossimo. O.J.
na proposta di legge per cambiare il decreto della spending review in merito all’istituzione delle Città metropolitane. Lo scorso 1 ottobre l’onorevole e sindaco di Musile Gianluca Forcolin (Lega Nord) La presidente Zaccariotto - sostenuto dal presidente con l’onorevole Forcolin della Provincia di Venezia e primo cittadino di San Donà Francesca Zaccariotto - ha presentato alla stampa la sua proposta con l’obiettivo di “introdurre alcune correzioni all’impianto normativo, eliminando le più rilevanti criticità presenti nell’articolo 18, specie sotto il profilo costituzionale, in modo da favorire il processo di istituzione dei nuovi governi metropolitani”. In particolare, la proposta di legge introduce tre gruppi di modifiche. Il primo riguarda i tempi della soppressione delle Province. Si chiede che l’istituzione delle Città metropolitane decorra alla data della cessazione o scioglimento del consiglio provinciale in carica. Si introduce, inoltre, l’elezione a suffragio diretto ed universale degli organi della città metropoliZaccariotto: “Con la tana: sindaco e consiglio. Il città metropolitana secondo gruppo di modififotocopia dell’attuale che è invece finalizzato a Provincia non si va rafforzare la partecipazione da nessuna parte” delle comunità territoriali interessate, con la previsione di un termine più ampio per l’esercizio da parte dei Comuni interessati della scelta fra città metropolitana e altra provincia limitrofa. Infine, la proposta prevede di attribuire la responsabilità del governo transitorio della città metropolitana al presidente della Provincia nel caso di mancata approvazione dello stesso statuto. “Al di là di chi si è espresso finora per il sì o per il no, - è il commento della presidente Zaccariotto - in tutti gli atti dei consigli comunali appare chiara la richiesta di operare delle modifiche alla spending review relativamente alla città metropolitana”. “Oggi anche il mondo economico - prosegue - chiede quello che come Provincia affermavamo tre mesi fa: con la città metropolitana, concepita come fotocopia dell’attuale Provincia, non si va da nessuna parte. Ciò che invece va fatto - è l’invito - è lavorare con gli elementi che uniscono i territori, per quanto riguarda i servizi e l’economia”. Il presidente Zaccariotto ha dunque rivolto ai sindaci un invito a lavorare insieme, al di là del colore politico di ciascuna amministrazione. “In questo pecorso - ha concluso - chiedo la partecipazione del sindaco Orsoni, che deve prendere atto di quella che è la posizione del territorio”. O.J.
Spazi aperti 33 3 Mercato enologico Cala la produzione del 30 % nelle 4 cantine consorziate a causa della siccità
Doc della Riviera, vino ad alta qualità Pierantonio Angeli: “Quest’anno produrremo 60 mila ettolitri. Fra i doc: pinot bianco, pinot grigio, merlot, cabernet” di Alessandro Abbadir
A Marcon
I
che quest’anno – spiega Angeli - avranno una gradazione elevata che non avrà bisogno di una particolare procedura di innalzamento del grado di alcol, con il trattamento dei mosti, che di solito si fa nelle annate più piovose”. Non si supererà comunque i 1213 gradi di gradazione. Ma cos’è il doc della Riviera? L’area del Brenta è stata inclusa nel programma legislativo nazionale delle specifiche zone di produzione vitivinicola a ”Denominazione d’Origine Controllata”. Dall’unione delle cantine più prestigiose del territorio ( le 4 citate) è sorto il “Consorzio Tutela Vini D.O.C. ”Riviera Del Brenta” con lo scopo di incentivare e valorizzare i vini ottenuti nella zona e far crescere e sviluppare il turismo del vino, inteso come espressione delle bellezze naturali, produttive e culturali. La recente ristrutturazione delle cantine con l’inserimento anche di bottaie, barricaie e tecniche innovative, garantiscono prodotti conformi a standard qualitativi elevati. La denominazione d’origine controllata “Rivie-
vini della Riviera del Brenta? Meno produzione ma più alta qualità. A parlare della vendemmia 2012 delle 4 cantine “consorziate” della Riviera e del Miranese che dal 2004 producono un vino doc, è Pierantonio Angeli presidente delle cantine “Riviera del Brenta (Dolo)”. Partiamo dalla produzione. “Quest’anno - dice Angeli - la produzione delle quattro cantine di Dolo, Premaore di Camponogara, Noale e Campodarsego è stimata intorno ai sessanta mila ettolitri. Si calcola una perdita di produzione rispetto all’anno precedente del 30%. Le motivazioni? Soprattutto la gran siccità che non è mai diminuita per tutto il periodo estivo unita ad un gran caldo”. Nel dettaglio: a Noale saranno prodotti 10 mila ettolitri, a Premaore 20 mila, a Dolo (Sambruson) 10 mila e altri 20 mila a Campodarsego. Fra queste produzioni i vini doc della Riviera e gli Igp si aggirano sui 10 mila ettolitri. Il calo di produzione si accompagna però ad aumento del grado di alcol. “Si tratta di vini
ra del Brenta” è un marchio di qualità ottenuto dalle produzioni del comprensorio dal 2004. “Si tratta – conclude Angeli - non di vini impegnativi, elaborati ed aristocratici, che la natura dei suoli e il clima non potrebbero dare con costanza, ma un prodotto che soddisfi una larga esigenza di mercato e legati alle tradizioni enogastronomiche del territorio. Il doc della Riviera del Brenta prodotto nelle quattro cantine consorziate ormai si difende bene ed è conosciuto nel mercato nazionale ed estero si tratta di : tocai, chardonnay, pinot bianco, pinot grigio, merlot, cabernet, cabernet franc, cabernet sauvignon, Igp il raboso e refosco dal peduncolo rosso. Vanno bene anche i vini da tavola che sono il resto e la maggioranza della produzione. Fra i fenomeni più interessanti vi è il sempre maggio interesse dei residenti per i vini di qualità. Preferiscono insomma recarsi in cantina ed acquistarli li che al supermercato.
calici d’autunno, un successo
“C
alici d’Autunno”. E’ questo il titolo dell’evento enogastronomico e culturale che si è svolto a ottobre a in Piazza Mercato a Marcon finalizzato alla promozione dei prodotti enogastronomici del territorio Veneto ed in particolare del veneziano, attraverso le sue eccellenze più rappresentative. E’ stato un evento che ha visto l’arrivo di migliaia di persone e si è articolato in una serie di appuntamenti per adulti e bambini, per gli appassionati di enogastronomia, di cultura e di sport con banchi di assaggio e la presenza degli stessi produttori, con intrattenimenti per le famiglie e laboratori ludici per bambini. La manifestazione è stata promossa dal Comune di Marcon, dall’Associazione Culturale WineLab con il Consorzio del vino Brunello di Montalcino, la Strada dei Vini Doc di Lison Pramaggiore, il Consorzio di tutela del pane di Matera, il Consorzio di tutela della soppressa Vicentina Dop. Ha coinvolto anche numerose realtà locali che hanno contribuito attivamente all’organizzazione. “Calici d’Autunno” ha voluto essere una nuova occasione per animare il centro cittadino di Marcon con una manifestazione capace di coinvolgere un pubblico variegato proveniente da tutte le parti della provincia. “Calici d’autunno – dicono Dana Rubsan e Massimiliano Masini, rispettivamente presidente e consigliere dell’associazione WineLab promotrice dell’iniziativa – è nato proprio dalla volontà di creare momenti d’aggregazione e di convivialità valorizzando il vino come collante tra le persone, come strumento d’incontro. Il nostro obiettivo è proprio quello di diffondere ed educare alla cultura enologica e al “bere consapevole”. Perché dentro ad ogni bottiglia ci sono mille racconti, ci sono passione e speranza che narrano del rapporto tra l’uomo e la terra: elementi attraverso i quali è possibile recuperare un legame antico fatto di valori e tradizione”. L’evento ha dato la possibilità agli intenditori di degustare ben 150 tipologie di vini italiani, sloveni ed ungheresi.
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Centro per l’affido e la solidarietà familiare L’affido: interessa i minori fino a 17 anni
Un sostegno per famiglie in temporanea difficoltà Il Comune di Venezia propone iniziative di sensibilizzazione. nel capoluogo lagunare nel 2011 sono stati attivati 78 nuovi affidi di Alessandro Ragazzo
S
ono 78 i nuovi affidi attivati nel 2011 nel Comune di Venezia, mentre il totale è stato di 188. Numeri importanti, che arrivano dal Centro per l’Affido e la solidarietà familiare del capoluogo lagunare. Lo scorso anno, il totale di affidi di minori è stato di 96, dei quali 53 a parenti e gli altri 43 a eterofamiliari. Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, sono stati 92, di cui 64 a parenti e i restanti 28 a eterofamiliari. Dunque si è vicini a quota 200 e il Comune di Venezia ha intenzione di sensibilizzare sempre più i cittadini. L’affido può essere di diversi tipi,
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a seconda del tempo necessario alla famiglia affidataria solo alcuni momenti, di breve durad’origine per recuperare la capacità di pren- ta quando il bimbo o il giovane, passa solo un dersi cura del figlio. Può essere residenziale, periodo definito con gli affidatari. Gli affidati possono essere neonati, quando il bambino o il bambini di 2 o 3 anni, ragazzo vive in modo L’affido può essere possono frequentare stabile con gli affida- residenziale o tempol’asilo, l’elementare o tari, pur mantenendo raneo, non sono la media ma possono dei rapporti periodici richiesti requisiti di con la sua famiglia ma reddito o titoli di studio essere anche più grandi e avere fino a 17 anni può essere diurno, nel caso in cui trascorra solo parte della giornata compiuti. Possono essere italiani o stranieri. con gli affidatari e la sera torna a casa. C’è il Di solito le famiglie hanno bisogno di essere parziale, quando si trascorrono con la famiglia aiutate e sostenute, a livello temporaneo,
Il prossimo 18 ottobre in Villa Groggia a Venezia
la giornata della solidarietà
A
ppuntamento per giovedì 18 ottobre in Villa Groggia a Venezia (sestiere di Cannaregio) con la terza edizione della Giornata della solidarietà. Si tratta di un evento nato per incontrare e sensibilizzare i cittadini sulla possibilità di aprirsi all’accoglienza e a forme di solidarietà, oltre a fornire l’accompagnamento e supporto a quei
bambini e ragazzi, ma anche minori stranieri non accompagnati della città che, con le loro famiglie, si trovano a vivere una condizione di temporanea difficoltà. L’iniziativa è realizzata dal Tavolo cittadino per la promozione dell’affido e della solidarietà familiare. Il programma prenderà il via alle 16, con un pomeriggio solidale con laboratori di
In tre giornate un’iniziativa per incontrare e sensibilizzare i cittadini su questa forma di accoglienza dei minori nelle proprie funzioni educative e affettive, perché hanno una situazione di difficoltà. I problemi più frequenti sono di tipo sanitario, di separazione o contrasto dei genitori, di non essere adeguati a educare. E per accogliere
giochi, musica e animazione per bambini e ragazzi della città, che si potranno divertire per un paio d’ore. Tutto questo sarà proposto dalle associazioni (Arcobalena, Pinocchio, La Gabbianella e gli altri animali, AiBi Amici dei bambini, Terre di mezzo) Fondazione mamma Maria e Polisportiva Terraglio), dai volontari, dalle famiglie affidatarie e dagli operatori dei Servizi sociali del Comune. Alle 18 si terrà uno spettacolo teatrale per adulti e bambini che chiuderà la giornata. Inoltre, l’attività prevede anche la presenza di mostre di disegno, video proiezioni di filma-
basta essere coppie con o senza figli, sposate o conviventi, singole persone e anche famiglie immigrate. Non sono richiesti requisiti di reddito, né limiti d’età né avere determinati titoli di studio.
ti e stand informativi. Per informazioni ci si deve rivolgere al Centro per l’Affido e la solidarietà familiare al numero di telefono 041-5420384, oppure inviare una e-mail all’indirizzo centroperlaffido@comune.venezia.it. A.R.
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Personaggio 37
Salute Il primario nel reparto di Ortopedia traumatologia di Dolo si racconta
Paolo Esopi, il medico dello sport
Il dottor Paolo Esopi
Una delle innovazioni più riuscite è un nuovo tipo di protesi all’anca e al ginocchio di Roberta Pasquletto
P
aolo Esopi è medico primario nel reparto di Ortopedia traumatologia di Dolo, dove lavora da quattro anni. E’ una persona semplice che ama fare sport nel tempo libero che gli concede il lavoro. Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’università di Trieste, poi ha preso la specializzazione in Ortopedia, durante il suo percorso formativo ha lavorato anche in Germania e negli Stati Uniti. Il dottor Esopi ha iniziato a lavorare a Trieste nel 1990 dove è rimasto fino al 1993, in seguito, dal 1993 al 2008, come medico strutturato. Poi si è trasferito nella provincia di Treviso, dove ha lavorato come libero professionista. Sempre nel 2008 ha vinto il concorso pubblico che selezionava il primario di Ortopedia Traumatologia di Dolo, dove tutt’ora lavora. Durante la sua carriera medica ha pubblicato moltissimi articoli, ha scritto delle relazioni sulla protesica dell’anca e ha partecipato a convegni nazionali e internazionali.
Nel tempo libero è un appassionato di sport: corsa, bicicletta e lo sci. Il mestiere del medico richiede una vocazione? “Dico sempre anche ai miei colleghi che questo lavoro l’ho scelto perché mi piace e perché mi da moltissime soddisfazioni. Mi è sempre piaciuta l’anatomia e la biologia, mi sono iscritto all’università poi ho visto che potevo continuare. Ho scelto di prendere questa strada non perchè spinto dai miei genitori che anzi provengono da settori lavorativi completamente diversi”. Quando si parla di lei, si menzionano tecniche innovative. “Non è la tecnica che è innovativa ma il tipo di protesi utilizzato per l’intervento all’anca. Mi dedico alla traumatologia all’anca e al ginocchio e per l’anca, assieme a una ditta italiana, abbiamo progettato delle protesi che sono meno invasive. Abbiamo quindi trovato
una soluzione più vantaggiosa per gli ammalati. A Dolo abbiamo già fatto una cinquantina di interventi, tutti riusciti perfettamente”. Come si è concretizzata la sua idea? “L’idea è nata nell’ottobre del 2009, poi assieme a degli ingegneri abbiamo concretizzato e, nel marzo del 2011, abbiamo messo il primo impianto”. Quindi L’innovazione sta nella forma della protesi. “L’innovazione sta nella forma e nel rivestimento. Queste protesi si chiamano biologiche perché si integrano meglio con l’osso”. Tecnologie create all’estero? “Dall’idea al progetto è tutto Made in Italy. L’ idea è mia, il progetto è realizzato con un ingegnere di Udine e la ditta che ha realizzato l’impianto è di Bologna. L’obbiettivo di questa protesi è di durare più a lungo possibile una volta inserita nel paziente, poi è importante dire
che, per questo intervento, l’età non è importante ho operato una ragazza di ventun anni e una signora di novantacinque”. Come nasce l’idea di una protesi alternativa? “L’idea nasce dall’esperienza, dall’interesse e dalla passione. Ho pensato a delle soluzioni logiche e pratiche, ovviamente confrontandomi con il mio staff e con i miei due giovani colleghi: Stefano Viale e Silvia Pini. Oggi questo tipo di intervento si esegue a Monaco di Baviera, in Australia e in Polonia”. Le piacerebbe che i suoi figli seguissero le sue orme? “Il mio ragazzo più grande studia ingegneria e il più piccolo è al liceo scientifico. Non ho la mentalità che debbano seguire le mie orme preferisco che scelgano da soli la loro strada”. Soddisfazioni? “Tantissime, di recente sono stato convoca-
to al congresso nazionale polacco poi ho parlato a congressi nazionali e internazionali”. Quindi non è vero che per ottenere dei risultati in medicina si deve andare all’estero. “Qui a Dolo sono venuti chirurghi da tutto il mondo per vedere le tecniche che utilizziamo, e anch’io sono andato tante volte negli Stati Uniti. Nell’ambito ortopedico mi sento di dire che il medico italiano è una forza e la sua manualità non ha eguali, negli Usa hanno più risorse e più etica. Personalmente mi farei operare in un ospedale americano ma con un medico italiano”. Progetti per il futuro? “Per il futuro si deve puntare a migliorare sempre. Nel mio caso lavorare bene significa avere il supportato di una equipe valida come quella che in effetti ho, io sono responsabile ma da solo non potrei fare niente”.
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Cultura provinciale 7
Pittura Straordinaria mostra alle Gallerie dell’Accademia a Venezia fino al 2 dicembre
La fuga in Egitto. Il Tiziano mai visto
news Cavarzere: il mercatino di collezionismo, vecchie cose e curiosità
Dopo 12 anni di resturo dell’imponente telero, la straordinaria occasione di poterlo ammirare esposto insieme agli altri grandi pittori veneti di Giovanni Giovetti
“L
a Fuga in Egitto”, il primo capolavoro di Tiziano, giunto direttamente dall’Inghilterra alle Gallerie dell’Accademia a Venezia per una preziosissima mostra che rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 2 dicembre. Dopo 12 anni di accurati restauri al museo Ermitage, tornano a trionfare in tutto il loro splendore i colori, la luce, i particolari
Il primo capolavoro di Tiziano dopo 250 anni esce per la prima volta dalla Russia e giunge a Venezia che segnarono in questa strordinaria rappresentazione con forza rivoluzionaria un nuovo modo di intendere e rappresentare la natura e il paesaggio naturale nella pittura del Rinascimento. Imponente per dimensioni, il capolavoro di Tiziano diventa fulcro di un percorso che avvicina al dipinto circa venti opere dei grandi maestri veneti e oltremon-
Dall’Ermitage di San Pietroburgo La fuga in Egitto è arrivata a Venezia tani che, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, hanno contribuito ad innovare lo sguardo sulla natura, attraverso un nuovo modo di intendere il rapporto tra uomo e paesaggio: tra questi Giovanni Bellini (con “Allegoria sacra”), Giorgione (“Tempesta” e “Tramonto”), Cima da Conegliano (“San Girolamo”), Sebastiano del Piombo
(“Nascita” e “Morte di Adone”) fino alla “Fuga in Egitto” di Albrecht Durer e ai trittici di “Santa Liberata e degli Eremiti” di Hieronymus Bosch. “Il Tiziano mai visto. La Fuga in Egitto e la grande pittura veneta” è la mostra curata da Giuseppe Pavanello e Irina Artemieva e promossa dalla Soprintendenza speciale per il Patrimonio storico, artistico e
Marghera Alimentazione e salute, un ciclo di conferenze
“Il futuro nel cucchiaio”, lezioni sui corretti stili di vita A
dottare corretti stili di vita a partire dal..cucchiaio. E’ questa la finalità del ciclo di cinque conferenze dal titolo “Il futuro nel cucchiaio” che, inaugurate lo scorso 5 ottobre, si terranno per altri quattro venerdì, fino al prossimo marzo. L’iniziativa, quest’anno alla seconda edizione, è organizzata da Airis, Margherattiva, in collaborazione con Il Comune di Venezia assessorato all’Ambiente, alle Politiche giovanili e alla Municipalità di Marghera. L’obiettivo dei relatori quest’anno è di ampliare gli orizzonti e di trattare altri temi, oltre all’alimentazione, collegati al concetto più generale di stili di vita. Il benessere psicologico, il prendersi cura di sè e l’uso di cosmetici naturali sono i temi che verranno approfonditi. Si tenterà di coniugare una corretta informazione con la riscoperta delle buone pratiche casalinghe, nell’intento di valorizzare la cultura domestica. Il tutto attraverso le cinque conferenze nel corso delle quali verranno fornite informazioni sia di tipo medico-scientifico, sia di tipo pratico, ma anche tramite approfiondimenti pratici, guidati da esperti, e incontri conviviali per permettere a chi vorrà di condividere saperi, ricette e assaggi. Anche i prossimi incontri si terranno presso la Sala Consiliare di Piazza Municipio 1, a Marghera, sempre a partire dalle 20.30. Il prossimo 9 novembre la biologa nutrizionista Michela Trevisan terrà una conferenza sul tema “A tavola non s’invecchia, però...”; il 18 gennaio ancora Michela Trevisan affronterà la questione “Alimenti e cancro, una prevenzione possibile”; il 22 febbraio la psicologa e psicoterapeuta Nakissa Amir Golestani parlerà di benessere psicologico con la relazione dal titolo “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei”. Infine il 22 marzo la biologa, docente di Chimica cosmetologica, Laura Gregnanin approfondirà il tema dei cosmetici naturali con una conferenza dal titolo “Amici per la pelle”.
etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, dal Museo statale Ermitage Italia, l’esposizione alle Gallerie dell’Accademia, e prodotta da Venezia Accademia e Villaggio globale Internazional. Rappresenta un’occasione unica e straordinaria per ammirare l’imponente capolavoro del Tiziano, opera che ha lasciato per la prima volta la Russia dal 1768 e che dopo il 2 dicembre (data di chiusura della mostra) rientrerà all’Ermitage da dove, hanno già annunciato, sarà impossibile possa allontanarsi in futuro. L’esposizione è visitabile lunedì, dalle 8.15 alle 14, da martedì a domenica, con orario pieno dalle 8.15 alle 19.15. Il costo del biglietto è di 14 euro intero (e comprende oltre alla visita alla mostra anche quella alle Gallerie dell’Accademia e a Palazzo Grimani), e 11 euro ridotto. Info e prenotazioni allo 0415200345, o www.gallerieaccademia.org, info@galleriaaccademia.org
“L
’arte e l’antico”. E’ partito lo scorso 2 settembre e si terrà ogni prima domenica del mese il mercatino di collezionismo, vecchie cose e curiosità, organizzato a Cavarzere dalla Pro loco insieme con il Comune. Fino al prossimo novembre l’iniziativa, che si svolge nelle piazze del centro cittadino, è sperimentale poi, se le cose andranno bene come sembra dalle prime uscite, sarà un appuntamento fisso di ogni prima domenica del mese. La speranza degli organizzatori è che il mercatino dell’antiquariato e del collezionismo di Cavarzere decolli ed entri a buon diritto nel circuito dei più rinomati appuntamenti del genere. Info proloco@cavazere.it, oppure 347.1493246, 329.4143617, 389.1011702
eventi e mostre
VISITE GUIDATE A PALAZZO GRIMANI Altri tre appuntamenti in programma per il mese di ottobre a Palazzo Grimani a Venezia con l’iniziativa “Inseguire immagini” ovvero le visite guidate proposte dal personale per approfondire aspetti particolari sulle decorazioni del palazzo e sulle opere d’arte della collezione. Il 16 ottobre dalle ore 15.30 inizierà l’itinerario curato da Andrea Belgrado dal titolo “Nel sonno di muse: sui camerini ad Callisto Psiche Apollo”; il 23 alle ore 11.30 prenderà il via la visita al “Giardino dell’alchimista. Emblemi, simboli e rebus nella sala a fogliami” a cura di Silvia Zoico; alle 15.30 “Le visioni dell’aldilà di Hieronymus Bosch” a cura di Valeria Ferraro. Una doppia proposta che verrà ripresentata il 30 ottobre, con orario invertito. Info e prenotazioni allo 0412411507.
VENEZIA IN PIAZZA. MOSTRA FOTOGRAFICA
La locandina del ciclo di conferenze Ogni incontro sarà seguito nei giorni succesivi da momenti di approfondimento pratico con gli esperti Linda Busato, cuoca in un asilo che da anni si occupa di cucina naturale e menù sani pensati anche per i più piccini, e Fabrizia Scantamburlo che si occupa di rendere felicemente commestibili “la cucina vegetariana, biologica e salutista”. Info da lunedì a venerdì dalle 18 alle 20 al numero 3337060405. G.G.
Presso l’atrio dell’Ospedale San Raffaele Arcangelo (Fatebenefratelli) è allestita fino al 28 ottobre prossimo la mostra fotografica “Venezia in piazza. Istantanee di una storia italiana 1866-2011” di importanti riproduzioni riguardanti gli avvenimenti storici salienti di Piazza San Marco, ma anche di Piazza Ferretto, tra Otto e Novecento, provenienti da prestigiosi archivi veneziani pubblici e privati, tra i quali: Anpi Mestre, Graziano Arici, della Comunicazione e Centro Donna del Comune di Venezia, Cgil, Laboratorio Mestre’900, Luigi Ferrigno, Ire, Carlo Montanaro, Iveser, Fondazione Gianni Pellicani, Ufficio Stampa del Comune di Venezia. L’esposizione è curata dall’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia e dall’Iveser, e organizzata in collaborazione con la direzione sanitaria e la direzione amministrativa dell’Ospedale San Raffaele Arcangelo (Fatebenefratelli) di Venezia. La mostra è aperta al pubblico da lunedì a domenica, dalle 8 alle 20 con ingresso libero. Info 041 5287735; info@iveser.it
L’Ente Parco del Delta del Po
il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:
LE VALLI DEL DELTA DEL PO
Parco Regionale Veneto del Delta del Po Via Marconi, 6 45012 Ariano nel Polesine (RO) Tel. 0426 372202 Fax 0426 373035 info@parcodeltapo.org www.parcodeltapo.org
“Seloscopodellosviluppoèdiprovvedereaibisognisocialiedeconomici,loscopodellaconservazioneèdiassicurarelacapacitàdellaterranelmantenereepermettere talesvilupporazionaleediassicurareilmantenimento dellavita.Laconservazionevienedefinitacomegestione dell’usodellabiosfera,inmododatrarreimaggiorivantaggi,mantenendoilpotenzialeperchèpossafarfronte aibisogniedalleaspirazionidellegenerazionifuture. Quindilaconservazioneèpositivaeicludelasalvaguardia,ilmantenimento,l’utilizzazioneduratura,lariqualificazioneedilmiglioramentodell’ambientenaturale.La conservazione,comelosviluppo.èdedicataall’uomo: losviluppomiraaraggiungerefiniumanisoprattutto attraversol’usorazionaledellabiosfera,laconservazionemiraallarealizzazionedeglistessifiniassicurando
lacontinuitàditaleuso.Laconservazioneelosviluppo sonostatiassociaticosìraramentechetalvoltaappaiono,espessosonorappresentati,comedueprocessiincompatibili.”Inquestolibrol’associazionedirazionale usodellerisorseelacontinuitàdellorousonellalogica dellaconservazionedellanaturaemergonoponendola domandadicosasipuòfareperilfuturo.Quindilascelta dipubblicareilvolumenonèsolounimportantelavoro diricercastoricaedambientalemaancheunmodoper stimolareillettoreaproporredelleideeoafarpensare quantol’uomoabbiafattoperlapreservazionedelnostro Parco del Delta del Po. IL PRESIDENTE Giuseppe Geremia Gennari
(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)
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IL VEnETO
in PRIMO PIAnO
Edilizia Le nuove norme contenute nel Decreto sviluppo
Semplificazione e incentivi: ristrutturare è più facile Vantaggi fiscali e procedure più semplici per rimettere a nuovo la propria casa: sconto del 50 per cento per ristrutturazioni e risparmio energetico di Ornella Jovane
S
alutate con entusiasmo dalle associazioni di categoria che rappresentano il settore delle costruzioni edili e filiera, valutate con interesse dai proprietari di case che intendono rimettere mano al proprio edificio con un’opera di restyling, le norme contenute nel Decreto Sviluppo - che riguardano il settore - raccolgono il previsto consenso. Il decreto mette “l’edilizia al centro delle proposte - sostiene il presidente di Ance veneto, Paolo Buzzetti - per rilanciare lo sviluppo economico nazionale e poggia su semplificazione burocratica e incentivi per favorire il virtuoso processo”. Semplificazioni e incentivi che sono previsti soprattutto per l’edilizia privata, attraverso una sorta di rivisitazione in termini dinamici e funzionali di quel Piano casa che finora - così com’è stato pensato - non ha dato i frutti sperati. La semplificazione burocratica. Riduzione e semplificazione delle procedure rappresentano la prima forma di incentiva-
zione. Per ristrutturare non sarà più necessaria la licenza edilizia rilasciata dai Comuni: sarà infatti sufficiente la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e quindi secondo il meccanismo del silenzio/assenso se il Comune non interverrà entro 60 giorni si potrà procedere. Più semplici anche le procedure per ottenere lo sconto fiscale delle detrazioni. Non è infatti più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al centro operativo delle Entrate di Pescara; non è più obbligatorio neanche riportare il costo della manodopera in fattura come voce separata; l’Agenzia delle Entrate segnala inoltre l’applicazione da parte di banche e Poste della riduzione della percentuale, dal 10 al 4 per cento, della ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati per pagare i lavori. Gli incentivi economici per le ristrutturazioni. Ristrutturare casa a partire dallo scorso 26 giugno, con il nuovo decreto, è più conveniente grazie al vantaggio fiscale derivante dalle detrazioni Irpef, che dal 36
per cento sono state portate al 50 per cento, con il raddoppio del tetto di spesa ammesso alla detrazione, che da 48mila euro, per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi, è passato a 96mila euro. Un benefit che in questa misura avrà un tempo limitato per le spese sostenute fino al 30 giugno 2013 - con le ristrutturazioni che devono essere concluse entro il 31 dicembre 2012 -, ma che non avrà scadenza, in quanto alla data successiva al 30 giugno rimarrà ancora la detrazione prevista per le ristrutturazioni ma si tornerà all’aliquota del 36 per cento. L’agevolazione infatti, introdotta con la legge 449 del 1997 e più volte modificata e prorogata, non sarà più a rischio “estinzione” in quanto nell’articolo 4 del decreto legge 201/2011 se ne prevede il suo inserimento definitivo e duraturo tra gli oneri detraibili a fini Irpef. La detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni, a partire dall’anno in cui viene sostenuta dal contribuente la spesa e in quelli successivi. A beneficiare del bonus le persone fisiche che si assumono a
Ance Veneto
Buzzetti: “la ripresa economica partirà dall’edilizia”
proprio carico gli interventi di ristrutturazione, siano essi proprietari o inquilini in affitto e usufruttuari, ma anche acquirenti (entro il 30 giugno 2013) di edifici ristrutturati da imprese di costruzione o cooperative. Tra le novità è stata introdotta la facoltà per il venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto
edilizia eco-compatiBile: sarà il futuro
E
cominciare a guardare il futuro con un po’ più di fiducia e ottimismo”.
Gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica. Per chi effettua interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti o di parte di essi la detrazione del 55 per cento in scadenza al 31 dicembre 2012 è stata invece protratta - ridotta al 50 per cento - fino al 30 giugno 2013, per poi essere ridotta al 36 per cento. Anche questa detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni.
Provincia di Venezia
P
iano città, incentivi per le ristrutturazioni e il risparmio energetico e project bond per le infrastrutture: le misure contenute nel documento approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 giugno incontrano l’approvazione degli addetti ai lavori anche in Veneto. “Rappresentano finalmente - ha commentato Paolo Buzzetti, presidente di Ance Veneto - un segnale concreto di svolta per la crescita e il sostegno non solo del settore delle costruzioni ma di tutta l’economia”. “Si tratta di importanti segnali - prosegue nel commento - decisivi per la ripresa economica e che dimostrano una particolare attenzione da parte del Governo anche per progetti di grande portata e che avranno effetti importanti per la crescita e la competitività del nostro Paese”. “Grazie a questi provvedimenti - conclude - possiamo metterci tutti al lavoro per fare in modo che già nei prossimi mesi si possa
all’acquirente dell’immobile.
dilizia eco-compatibile al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 8 ottobre, promosso dalla Provincia di Venezia. “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” il titolo del seminario organizzato per la progettazione di azioni virtuose con i sindaci del Veneziano. “Una giornata - ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - che è servita ai Comuni e al comparto economico e produttivo per conoscere meglio la sostenibilità nell’edilizia e la normativa per il risparmio energe-
L’incontro promosso dalla Provincia di Venezia con i sindaci del territorio lo scorso 8 ottobre tico non solo relativamente alle nuove costruzioni ma anche nel recupero e nell’ammodernamento edilizio”. “L’Europa ci ha imposto di cambiare - ha osservato Norbert Lanschner ideatore e fondatore di “CasaClima” -, di trasformare, iniziando dall’edilizia. Tra pochi anni non avremo più la possibilità di pagare l’energia per riscaldare o per raffreddare, quindi dopo il 2020 dovremo avere tutte case a consumo zero”.
Voci da palazzo 41 11 Governo del Veneto Due proposte firmate Pdl e Lega
Macro-regione o indipendenza? Nessuna delle due Formigoni e Zaia ambiscono al trattamento fiscale del Friuli ma le strade sono diverse e non convergono
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Claudio Sinigaglia
“il progetto secessionista era di veneto stato”
“I
l progetto secessionista, naufragato sul nascere, ha in Veneto Stato - ribattezzato in questioni giorni Indipendenza Veneto - il suo principale alfiere. È stato il segretario del movimento, l’economista di Ca’ Foscari Lodovico Claudio Pizzati – spiega il consigliere del Pd, Claudio SiSinigaglia nigaglia - a consegnare a Zaia una petizione corredata da 20 mila che firme che sollecitavano il referendum. Al termine dell’incontro, svoltosi nella sede della giunta regionale il 22 maggio scorso, Pizzati si mostrò estremamente ottimista circa l’esito dell’iniziativa: “Otterremo l’indipendenza a furor di popolo, la vuole la stragrande maggioranza di veneti, è solo questione di compiere i passaggi istituzionali richiesti dalla comunità internazionale. Sarà questo consiglio regionale a indire il referendum e sarà Luca Zaia il primo presidente pro tempore della nuova Repubblica Veneta che dovrà organizzare un’assemblea costituente subito dopo la vittoria del sì”. A conforto delle sue tesi, Pizzati citò le “norme internazionali previste dal Patto di New York del 1977 che sanciscono il diritto inalienabile dei popoli all’autodeterminazione”. Ma i giuristi dell’amministrazione veneta - dove pure, accanto al tricolore, sventola la bandiera di San Marco - sono stati di diverso avviso.
“C
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e quello della Lombardia, Roberto Formigoni da Stato regionale qual’è attualmente, dovrebbe trasformarsi in un’altra tipologia di Stato. Ipotesi, tuttavia, che richiederebbe quanto meno un procedimento di revisione costituzionale nelle forme previste dall’articolo 138 della Costituzione, non essendo sufficiente una consultazione popolare limitata al territorio regionale del Veneto per modificare l’intero ordinamento costituzionale”. Verdetto incassato dal presidente che con un certo aplomb da politico “scafato” ha comunque rilanciato sulla questione confermando di essere pronto ad inoltrare al Governo una proposta rivolta a trattenere in Regione una parte più cospicua del prelievo fiscale. “Con la costituzione vigente – ha ammesso Zaia – parlare di indipendenza del Veneto e un modo per pungolare il Governo. La situazione tuttavia è grave e richiede un intervento che da parte nostra è stato individuato nel progetto varato dalla commissione Antonini. Il dossier è pronto, aspettiamo il momento giusto per presentarlo, di poter ragionare a bocce fredde col governo. Il modello scelto dalla commissione è quello del Friuli, con i sei-decimi delle tasse che restano nel territorio, perché in base alle norme attuali è il massimo che si può ottenere. Io, però, dico che con tutto quel che abbiamo pagato al resto del Paese fino a questo momento, meriteremmo l’autonomia dell’Alto Adige: otto-decimi di tasse in Veneto e stop alle competenze concorrenti con lo Stato”.
Piergiorgio Cortelazzo, Pdl
“nord italia omogeneo nella gestione dei servizi”
“N
Clodovaldo Ruffato, Pdl
perseguiremo l’autonomia attraverso altre strade
di Mauro Gambin ue idee, finite entrambe nel cestino. Sarà l’avvicinarsi posizionata ad arte per avvicinare l’ex alleato leghista, sendelle elezioni politiche di primavera o la stretta della cri- sibile a cause di questo genere. Il carroccio tuttavia non ha si che tra le tante cose impone nuove scelte anche nel abboccato e il nuovo segretario; Flavio Tosi, ha ricordato che riordino degli enti locali ma nelle scorse settimane ben due le comunicazioni potrebbero riprendere solo se in gioco ci fosipotesi hanno balenato per un attimo nel cielo del governo se la presidenza della Lombardia. Più diplomatico, invece, si è del Veneto, lasciando comunque disatteso il desiderio di chi le dimostrato il presidente della Regione veneto, Luca Zaia, che aveva espresse. Aspirazioni, sogni appunto finiti sul nascere. con toni meno politici, anche per recuperare l’equilibrio dopo Il primo riguarda la fusione delle regioni del Nord ed è stato un mezzo inciampo che lo aveva visto protagonista in merito espresso dal governatore della Lombardia, Roberto Formigo- alla richiesta di un referendum per l’indipendenza del Veneto, ni, in occasione di un “super vertice” del Pdl tenutosi recente- ha dato la sua visione in merito. “La macro Regione – ha mente a Verona e partecipato anche dagli ex-ministri Ignazio spiegato - così come è stata tratteggiata, ossia come una La Russa e Maria Stella Gelmini, oltre che dal vicepresidente semplice fusione ex articolo 132 tra le Regioni del Nord, madella Regione Marino Zorzato e dal capogruppo dei pidiellini gari a trazione lombarda, non ha alcuna speranza di vedere di Palazzo Ferro Fini, Dario Bond. “Una macro-regione – ha la luce e non servirebbe ad un bel nulla. Sì, forse si ridurrebbe spiegato il numero uno del Pirellone – formata da Lombar- il numero dei consiglieri, degli assessori, ci sarebbe qualche dia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ma estendibile ufficio in meno, si creerebbero delle economie di scala ma anche a Emilia e Liguria, dotata di un’autonomia almeno pari non si realizzerebbe alcuna autonomia. Senza contare che a quella di cui gode il Friuli”. L’idea, dunque, sarebbe quella come veneti non possiamo accettare di finire schiacciati dai di togliere di mezzo i rispettivi consigli nostri vicini di là del Garda”. Ma insieme regionali, dando luogo a economie di In Alto Adige alla prima proposta è morta anche la sescala e formare un unico consiglio ma otto decimi conda ossia quella dello stesso Zaia che soprattutto ambire al trattamento fisca- delle tasse qualche tempo fa aveva chiesto al presile di cui gode la regione a stato specia- rimangono dente del consiglio regionale - il pidiellino le. In Friuli, infatti, viene trattenuto nel- alla Regione Clodovaldo Ruffato - di fornire alla giunta le casse delle Regione circa il 60-70% un parere giuridico circa la possibilità del prelievo fiscale. “Non si tratta di un progetto secessionista di indire un referendum consultivo sull’indipendenza della – ha spiegato Roberto Formigoni, citando gli studi di Miglio regione. Possibilità decaduta dopo che la direzione assistenma anche quelli della Fondazione Agnelli e perfino quelli del za legislativa del Consiglio regionale ha espresso la propria Pci ai tempi di Guido Fanti – ma di realizzare una realtà che contrarietà in quanto la nascita di un nuovo Stato non solo non avrebbe niente da invidiare alle regioni più innovative, esula dalle competenze del Consiglio regionale, ma contrasta produttive e ricche d’Europa”. La strada a parere dello stesso anche con i principi di sovranita’, unita’ e indivisibilita’ della presidente lombardo sarebbe percorribile oggi stesso, seguen- Repubblica sanciti dagli articoli 1 e 5 della Costituzione. ”Nel do la via Costituzione vigente e applicandone fino in fondo caso di specie – hanno ricordato gli esperti di palazzo Ferrol’articolo 116, oppure intraprendendo il percorso della riforma Fini - la formazione di un nuovo Stato potrebbe derivare da della Costituzione magari inserendoci anche l’elezione diretta un mutamento territoriale dello Stato italiano, a seguito di del Presidente della Repubblica, come ha auspicato Ignazio smembramento, oppure da una modificazione della struttura La Russa. Insomma più che una proposta è parsa un’esca interna e dell’organizzazione politica dello Stato italiano che,
L’opinione
on ci possono essere diversi modelli di gestione in settori cruciali come, ad esempio, i trasporti e la sanità in una realtà omogenea come quella del Nord Italia. Piergiorgio Basta solo guardare a cosa succede sul Cortellazzo fronte ferroviario, dove in Veneto i disagi sono all’ordine del giorno, mentre in Lombardia si è trovata una soluzione con una società ad hoc dedicata ai servizi interni. Adesso dobbiamo essere operativi, per questo ci siamo già messi all’opera consultando dei legali”. Ad affermarlo, in una nota è stato Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Veneto. “Abbiamo già sentito il parere di alcuni legali istituendo un tavolo operativo sono convinto che in un momento di profondi cambiamenti sia giusto premere sull’acceleratore delle riforme, cominciando dal rendere più efficienti i livelli di governo soprattutto all’interno di un ambito omogeneo come quello del Nord. Il Veneto ha tanto da insegnare sul fronte delle buone pratiche ma ha anche tanto da imparare”.
Dario Bond, Pdl
“sÌ a un’autonomia eQua e responsaBile”
“S
ì all’autonomia, no ai privilegi. Il modello che la macroregione del Nord deve seguire è quello del Friuli VeDario nezia Giulia, un’autonomia Bond responsabile ed efficiente”. Lo ha affermato - in una nota del gruppo Pdl di palazzo Ferro-Fini - il capogruppo Dario Bond intervenendo a Verona nel corso di una riunione dei gruppi del Pdl del Nord. “Sono contento che si sia affrontato questo tema in una riunione così importante - sottolinea Bond - è ora che le regioni del Nord prendano posizione sulla evidente disparità di trattamento che c’è tra i cittadini che vivono in buona parte del Nord Italia e le zone autonome. Noi non siamo contro l’autonomia, ma contro quei privilegi non più giustificabili che troviamo in Trentino-Alto Adige. Un altro conto è il Friuli Venezia Giulia, dove troviamo un’autonomia equa e responsabile
he il Consiglio regionale non avesse nessuna facoltà di indire un referendum consulClodovaldo tivo sulla questione Ruffato in esame era ampiamente scontato. Ritenendo tuttavia la questione di una più ampia autonomia regionale un elemento imprescindibile per il futuro economico e sociale della nostra istituzione - avverte il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato - è ora necessario più che mai lavorare per raggiungere questo obiettivo”. “Abbandoniamo quindi - precisa il presidente del Consiglio - l’illusione di strade impercorribili e concentriamoci sugli strumenti istituzionali e politici che i nostri ordinamenti ci mettono a disposizione. Solo così saremo in grado di rispondere alle aspettative della nostra gente”. Laura Puppato, Partito Democratico
“zaia, dovreBBe semplicemente dimettersi”
“L
’esito della consultazione sarebbe stato una sconfitta per Zaia – ha dichiarato la capogruppo del Pd in Consiglio Laura Puppato regionale Laura Puppato, in merito all’ipotesi prospettata da Zaia di una consultazione referendaria sull’autonomia del Veneto e a quanto dichiarato dal presidente del Veneto – perché anche nell’ipotesi che avesse vinto la fronda indipendentista sarebbe stata comunque una bocciatura del modello di Regione che per quasi vent’anni PdL e Lega hanno governato e che, per molti versi, si è dimostrato addirittura più centralista dello stesso Stato. Basti pensare all’arroganza con la quale il centrodestra ha trattenuto competenze di gestione, persino sottraendole ai Comuni, col risultato di produrre una sostanziale paralisi o inefficacia d’azione. A questo va sommata l’incapacità di legiferare in modo innovativo in materie di pressoché esclusiva competenza regionale come i trasporti, l’urbanistica, il turismo, la formazione, il commercio, i rifiuti e l’energia. Zaia per questo dovrebbe fare le valigie e dovrebbe farle anche se l’ipotetico referendum fosse stato vinto dai sostenitori di una Regione nell’alveo costituzionale in quanto ha dimostrato di non credere in questo modello e di certo non ha contribuito, in tutti questi anni, a renderlo più vicino alle aspettative dei veneti”.
42 12 Cultura veneta Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia
Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza di Alain Chivilò
L
a mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In- valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fino al 13 sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento carta, le frecce fino a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseriche vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o conflittualità. Castellani d’argento del ’66, una superficie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estroflessione di Castele ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve- lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che nezia. Due sono anche le provenienze rispettive richiamo vecchi lavori ma con la capacità di catche, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto Se in Castellani turare la luce, assumendo forme diverse in base un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per il chiodo è intimo, all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione perché ricoperto piano terra un’installazione di Castellani richiaper dieci anni di Uecker in Germania. Questo in- dalla tela, contro veneziano, come spiega il curatore Davide in Uecker è esplosivo ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an- rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se letni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una mancato coinvolgimento da parte del curatore.
integrazione, sosteniBilità e condivisione nella Biennale architettura 2012
Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani
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rrata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.
Negozio Olivetti, Piazza San Marco
Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”
L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo
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l Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfield. Le tematiche proposte, che si possono ammirare fino al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’influenze e aspettative condivise. Partendo da un’apparente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tendenze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in collaborazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realizza un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli architetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze individuali principali alla pianificazione; infine L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifici immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-
glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superiori sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fine di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografiche a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gateway di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifici e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visive. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fino al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attraverso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondimenti successivi. Al.Ch.
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l negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tempo riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli eventi collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Programmata che fu commissionata e sponsorizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Marco Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguaggio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’esposizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per approfondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un
libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavori adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analoghe alla programmazione in campo elettronico e digitale. Influenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e autenticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a nostro favore come effetti e idee, perché alla fine c’è un approccio e una forte componente scientifica”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani. Al.Ch.
44 14 Cultura veneta Solidarietà Il bilancio d
“Fratture”, storie di crisi
Un testo letterario e “filosofico” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere. Ma si rinasce ogni giorno e così si supera la crisi di Vesna Maria Brocca
Nelle foto l’autore del libro e la prima di copertina
“F
ratture” è il nuovo romanzo dello scrittore mestrino Massimiliano Nuzzolo per Italic/PeQuod, autore già apprezzato in Italia per i suoi romanzi e racconti, ma non solo. Tra le sue varie attività c’è anche la produzione di dischi con Jost Multimedia (associazione ed etichetta che riunisce svariati artisti), tra i quali “L’esperienza segna” dei Soluzione su cui appaiono Mao, Garbo e Federico Fiumani dei Diaframma. Concentriamoci ora su “Fratture”, un testo letterario e “filosofico” in cui ironia, drammaticità degli eventi e personaggi si susseguono in una parade avvolgente evidenziando l’assurdo di ciò che chiamiamo vivere e mettendo in campo uno spirito combattivo, la forza e la volontà di rinascere ogni giorno, superando le Crisi. Capiamone di più con l’autore. Quali sono queste “Crisi” con la “C” maiuscola che racconti? “La parola “Crisi”, oltre che al Tg, mi fa pensare al mio primo romanzo, “L’ultimo disco dei Cure”, in cui ne riportavo la definizione: Fase di perturbazione, di dubbio, di incertezza nell’equilibrio di una persona o di una collettività. Di squilibrio più o meno grave in campo economico e sociale… La crisi, sostanzialmente, mette a nudo le cose. Le crisi di cui parlo in “Fratture” sono numerose. A partire da quelle dei due protagonisti Thomas che a causa di un incidente perde la memoria, la sua “conoscenza”, l’habitat su cui ha costruito la propria esistenza, una “crisi” clinica, ma pure culturale. La co-protagonista, Elisa invece fa della ricerca e dell’esperienza il suo modus operandi compiendo un percorso vitale non sempre positivo che la porta sull’orlo del precipizio, ad un altro tipo di crisi, la definirei emozionale”. Da quale realtà quotidiana e da quale città hai preso spunto per il tuo libro? “La realtà quotidiana messa in scena è la vita di due giovani “umani” (un termine caro a M. Houellebecq), uno programmatore di videogiochi e realtà virtuali, l’altra studentessa universitaria molto colta con la passione per la fotografia e per la musica. Un evento drammatico che può accadere a chiunque e che stravolge l’esistenza di quella persona. Le città sono sicuramente quelle che conosco meglio e che amo: Mestre (e il Nordest), città nella quale sono nato e cresciuto e in cui attualmente abito,
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e Roma, la Capitale, dove si trova l’ombelico del Mondo, ma che è pure ricca di altri significati. Inoltre a Roma vive buona parte dei miei amici. Ci vivono anche Massimo, carissimo amico d’infanzia, anche lui mestrino, che ho inserito nel romanzo per divertimento, e soprattutto ci vive mio fratello Luca, cantante e compositore dei Soluzione”. Come lo vedi il mondo dei giovani di oggi e qual è secondo te la “frattura” più grande? “Non vorrei apparirti nichilista, non lo sono. Anzi temo di essere un inguaribile ottimista, ma il Mondo dei Giovani lo vedo difficile. Anche quello dei grandi sia chiaro, ma quello dei giovani è più “critico”. Senza un passato da ricordare o su cui posare basi solide, e soprattutto senza un futuro. E probabilmente senza la possibilità di chiedere aiuto alle generazioni precedenti troppo prese dalla corsa per riuscire a “sopravvivere”. Quasi tutte le certezze sono svanite. Il concetto di Famiglia ha perso consistenza. Le identità si sono smarrite. Le ideologie sono cadute, le religioni si sono ridimensionate brutalmente. L’economia è allo stremo. É difficile dire quale sia la frattura più grande, sono tante. Di sicuro occorre fermarsi, respirare profondamente, rallentare il battito del cuore e pensare un attimo a come ripartire. Ho fiducia nel genere umano. Forse però sbaglio…”.
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Stranieri in Veneto
La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione pagg.
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Ambiente
Cooperazionesociale
in ginocchio ma ora la giunta
Nel Delta del Po cresce il numero dei giorni di caccia pag.
veneta ci ripensa
Eventi
Le Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura
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Sì, viaggiare Polesine, mosaico tra terre e acque
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’ultimo in ordine di tempo a rimanerne incantato è stato Paolo Rumiz, scrittore e giornalista. Il suo viaggio in barca lungo il corso del Po, raccontato a puntate su “Repubblica” nell’agosto scorso, ha vissuto le tappe finali in Polesine e lì lo scrittore triestino è rimasto stupito nel notare come questa terra abbia conservato la sua anima schietta e ruvidamente autentica. Quindi luoghi naturali di una bellezza struggente che proprio la plurisecolare presenza dell’uomo rende più veri e costantemente sospesi fra poesia e prosa. Fra lirica e disincanto. continua a pag. 12-14-15
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Il G.A.L. Antico Dogado, perno dello sviluppo rurale
Il G.A.L. Antico Dogado a Campagna Lupia
Il primo semestre 2012 si è chiuso con una pioggia di finanziamenti promossi dal G.A.L. Antico Dogado per la valorizzazione del territorio veneziano e padovano. Andiamo nel dettaglio. Grazie ai sette bandi pubblicati per la realizzazione di agriturismi e fattorie plurifunzionali, per l’imboschimento e i miglioramenti paesaggistico-ambientali, il recupero
Novità
e la riqualificazione del patrimonio rurale, sono state ricevute 27 domande di contributo per una richiesta complessiva di oltre 1,3 milioni di euro. Grande interesse è stato riscosso soprattutto dai bandi volti al recupero del patrimonio rurale. A questi finanziamenti si aggiungono 800 mila euro di contributo destinati alle Province di Venezia e Padova per la
SEMINARI DI FORMAZIONE SULLA STRATEGIA “EUROPA 2020”
SEMINARIO DI CODEVIGO DEL 18.07.2012: a sinistra il dott. Pietro Cecchinato (Dirigente della Direzione Piani e Programmi del Settore Primario della Regione del Veneto), a destra il sig. Eugenio Zaggia (Presidente del Coordinamento dei G.A.L. Veneti, del Consorzio di Bonifica Bacchiglione e del G.A.L. Patavino)
Si sono conclusi a settembre i seminari di formazione sulla strategia “Europa 2020” organizzati dai G.A.L. del basso Veneto: G.A.L. Antico Dogado, Bassa Padovana, della Pianura Veronese, Patavino, Polesine Delta Po, Polesine Adige e Terra Berica. I seminari, rivolti agli amministratori locali e ai rappresentanti delle categorie economiche e sociali del territorio, hanno illustrato i prossimi scenari di sviluppo territoriale e locale su cui punta la Comunità Europea nel periodo 2014-2020 in tutti i 27 paesi membri. Tra questi: l’innovazione digitale, la Green-economy, la promozione dell’occupazione e la mobilità dei lavoratori. Una sfida di grande importanza per lo sviluppo dell’Europa in cui i G.A.L. possono diventare protagonisti.
realizzazione di percorsi e itinerari ciclabili nel territorio dell’Antico Dogado. Nei prossimi mesi si svolgeranno le Commissioni AvepaG.A.L. per l’approvazione delle graduatorie delle domande ammissibili. Tanta la soddisfazione al G.A.L. per i risultati raggiunti: “Non possiamo che esprimere soddisfazione – commenta Pier Luigi Parisotto, Presidente del G.A.L. – per gli esiti positivi ottenuti sul territorio. Il G.A.L. sta svolgendo un ruolo essenziale per la crescita e lo sviluppo del mondo rurale e contribuisce ad aiutare gli operatori ad uscire da un momento difficile per la crisi economica. Auspichiamo, inoltre, che la finanziabilità di tutte le domande presentate permetta al nostro G.A.L. il raggiungimento
dell’obiettivo di spesa fissato dalla Regione pari al 75% entro il 31.03.2012”. L’attività del G.A.L. è in continuo fermento. A ottobre 2012 usciranno i bandi per incentivare le attività turistiche con interventi sull’accoglienza, l’informazione e l’integrazione dell’offerta turistica. I bandi saranno rivolti agli enti locali territoriali, alle associazioni agrituristiche, alle associazioni per la gestione delle Strade del vino e dei prodotti tipici, ai Consorzi di promozione turistica e ai Consorzi di associazioni Pro Loco. Info G.A.L. Antico Dogado allo 041 461157, e-mail info@galdogado.it. L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 previo appuntamento telefonico.
Incontri - Ospiti stranieri al G.A.L. Diversi gruppi di stranieri hanno fatto visita al G.A.L. negli ultimi mesi. Il 6 luglio scorso un gruppo di giovani polacchi è arrivato nell’ambito del progetto europeo “Connect4green-youth in action”. Questo scambio ha interessato 20 giovani (10 dalla Polonia e 10 dall’Italia) che per 8 giorni hanno sviluppato un programma indicando gli aspetti di maggior interesse nell’ambito delle sfide ambientali globali e cambiamento climatico. Il programma è stato basato su un mix di visite, discussioni ed incontri informali con giovani esperti nei vari settori. Lo scambio è avvenuto a Campagna Lupia e ha coinvolto 10 ragazzi residenti con 10 ragazzi del comune polacco di Gora Kalwaria (cittadina a 20 km da Varsavia con 24 mila abitanti). Il 30 agosto una delegazione formata dai rappresentanti dei G.A.L. estoni è stato accompagnato nel territorio alla scoperta delle eccellenze naturalistiche presenti. Il gruppo ha dimostrato interesse nel conoscere la metodologia Leader in Italia e le strategie attuate in collaborazione degli stakeholder locali, per lo sviluppo del territorio attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari.
G.A.L. Antico Dogado Via C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086 mail: info@galdogado.it | PEC: galdogado@pec.it | www.galdogado.it
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Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensa
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Le Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura di Germana Urbani
“Q
uel 5% ti tagli preferisco chiamarlo pizzo piuttosto che spending review”! Esprime così la sua rabbia condita di umiliazione e mortificazione Nicola Boscoletto della Compagnia delle opere che sottolinea il modo brutale usato dalle Asl per comunicare questi tagli. Nessun incontro, nessun confronto, solo una lettera con degli ordini e delle minacce. “Si sono dimostrati governanti che usano la forza del potere come padri padroni e non si consultano più con nessuno”! Uno stile che offende e umilia il mondo delle cooperative sciali perchè non tiene conto della qualità dei servizi che erogano né dell’umanità vasta a cui questi servizi sono rivolti: minori, disabili e anziani”. I numeri in campo sono altissimi. Se si uniscono le realtà aderenti a Confcooperative, Legacoop,
Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori Agci e Compagnia delle opere, tutte attive nel campo del sociale, il quadro è davvero significativo: più di 600 cooperative sociali, oltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, quasi tremila di questi svantaggiati e un fatturato che supera gli 800 milioni di euro. Le loro attività si svolgono nelle case di riposo, negli asili nido, nelle comunità alloggio per disabili, nei ceod. Ma si occupano anche di assistenza domicilia-
re, manutenzione del verde pubblico e della gestione dei centri unici di prenotazione delle Ulss. “Un 5% in meno di fatturato - sottolinea Loris Cervato Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Veneto - si traduce inevitabilmente in un 5% in meno sul costo del lavoro, dunque meno servizi per tutti. La spending review va ad aggiungersi a una situazione già pesante per le cooperative, fra mancati adeguamenti Istat e continue richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A ottobre molte coop avranno difficoltà ad applicare la seconda tranche dell’aumento contrattuale previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, per questo abbiamo domandato ai sindacati l’applicazione di accordi di gradualità che ne prevedano lo slittamento”. E poi, qualunque buon padre di famiglia sa che se diminuiscono le entrate le opportunità offerte non rimangono le stesse. Così per i servizi erogati. E’ impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori. Così, secondo le stime del sistema cooperativo rischiano il posto di lavoro 1500 persone e tra queste almeno 500 sarebbero persone svantaggiate inserite nelle cooperative sociali di tipo B. E si tratta di
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Attualità
>> Spending review alla veneta
RUBRICHE News - si Viaggiare - salute e BeNessere - teNdeNze - esperti & professioNisti - oroscopo e crucipiazza
Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensa
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Le Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura di Germana Urbani
“Q
uel 5% ti tagli preferisco chiamarlo pizzo piuttosto che spending review”! Esprime così la sua rabbia condita di umiliazione e mortificazione Nicola Boscaro della Copagnia delle opere che sottolinea il modo brutale usato dalle Asl per comunicare questi tagli. Nessun incontro, nessun confronto, solo una lettera con degli ordini e delle minacce. “Si sono dimostrati governanti che usano la forza del potere come padri padroni e non si consultano più con nessuno”! Uno stile che offende e umilia il mondo delle cooperative sciali perchè non tiene conto della qualità dei servizi che erogano né dell’umanità vasta a cui questi servizi sono rivolti: minori, disabili e anziani”. I numeri in campo sono altissimi. Se si uniscono le realtà aderenti a Confcooperative, Legacoop,
Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori Agci e Compagnia delle opere, tutte attive nel campo del sociale, il quadro è davvero significativo: più di 600 cooperative sociali, oltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, quasi tremila di questi svan
re, manutenzione del verde pubblico e della gestione dei centri unici di prenotazione delle Ulss. “Un 5% in meno di fatturato - sottolinea Loris Cervato, responsabile Settore sociale Legacoop Vene Veneto - si traduce inevitabilmente in un 5% in meno sul costo del lavoro, dunque meno servizi per tutti. La spending review va ad aggiungersi a una situazione già pesante per le cooperative, fra mancati adegua adeguamenti Istat e continue richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A ottobre molte coop avranno difficoltà ad applicare la seconda tranche dell’aumento contrattua contrattuale previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, per questo abbiamo domandato ai sindacati l’applicazione di accordi di gradualità che ne prevedano lo slittamento”. E poi, qualunque buon padre di famiglia sa che se diminuiscono le entrate le opportunità offerte non rimangono le stesse. Così per i servizi erogati. E’ impossibile garantire
segue dalla pagina precedente
disabili, ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti. Per questo il sistema della cooperazione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle tabelle Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo. “Uno scenario che ci preoccupa moltissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per
I dati: oltre 600 chiunque perda il d’accordo. lavoro oggi, diventa Lo stesso vale realtà interessate, un’impresa trovarne per la decurtazioun fatturato che un altro, immaginiane degli stipendi: supera gli 800 milioni non si può andare moci per un soggetto svantaggiato! Siamo a colpire lavoratori consapevoli che il Paese si trova in una si- che prendono mille euro al mese, se non cintuazione critica e che ciò comporta sacrifici, quecento come nel caso degli svantaggiati ma se il contenimento degli sprechi e della che spesso lavorano solo part time. I tagli spesa pubblica si trasforma in una mannacontinua alla pag. seguente ia per le fasce più deboli allora non siamo CENTRI DIURNI PER DISABILI: A PAGAMENTO
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a spendig review colpisce anche le famiglie con figli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto. “I ceod sono un salvavita per le famiglie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – questo è un servizio di grande utilità. Le famiglie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili rimangono anche la notte”. Sul tema della compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie delle persone con disabilità Sernagiotto ha sostenuto che “rispetto al reddito ISEE di una famiglia con poniamo 100 mila euro di reddito l’anno si possa poter contribuire dai 30 ai 100 euro al mese alle spese sostenute dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. Faremo un ISEE a quoziente familiare – ha aggiunto - terremo conto del numero di figli e altro. Non vogliamo perdere i servizi e i trasporti che diamo ai nostri concittadini con disabilità, in primis quelli con disabilità gravi. C’è un grande dibattito al proposito all’interno delle stesse associazioni e delle famiglie”. “Oggi - sostiene ancora Sernagiotto - il contributo economico che la Regione versa ai Ceod vede una situazione troppo differenziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosufficienza”. “Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipazione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili. E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbiamo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”
Attualità
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>> Spending review alla veneta
HANDICAP E COSTI SOCIALI lineari non sono la risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche perché non distinguono fra chi da tempo si sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni per superare la crisi e chi invece non sta facendo altrettanto”. Ora, dopo la levata di scudi congiunta delle Cooperative sociali, la Regione si è impegnata a fare in modo, con un prossimo provvedimento di Giunta, che i tagli non penalizzino i servizi gestiti in regime di accreditamento, valorizzando, oltre alle
strutture accreditate, anche i contratti che prevedono l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e dei soggetti deboli. “Siamo molto soddisfatti per l’apertura e la disponibilità accordateci. - commenta Loris Cervato, responsabile del settore sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo a vedere. In attesa del provvedimento, le cooperative sociali venete non accettino nessuna modifica peggiorativa dei contratti in essere chiesta dalle Ulss”.
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e associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La
lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà che su altro”. “Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizzato del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria difficoltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta tagliando la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.
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Attualità
>> Stranieri in Veneto
La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe file di Germana Urbani
S
ono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fine settembre hanno iniziato a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le famiglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”. E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immigrati è più che dimezzato. Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Veneto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari. La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la massima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%. Questi bambini si inseriscono bene nella società: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappresentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nella scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro incidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secon-
Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini
daria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado. Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vicenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%). Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografia da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina, Bangladesh, India), un paese Ue (la Romania) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania, Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distribuzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Rimangono peraltro forti differenze per nazionalità: i livelli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi continua alla pag. seguente
Attualità
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>> 20 >> Stranieri in Veneto
La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe file di Germana Urbani
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ono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fine settembre hanno iniziato a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le famiglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”. E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immigrati è più che dimezzato. Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Veneto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari. La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la massima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per
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(37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini (82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%). Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro regionale. Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regionale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6). I cittadini stranieri in cerca di occupazione erano 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento. Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione. Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazione delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.
QUANTI SONO GLI STRANIERI IN VENETO
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cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risultavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto analogo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fine 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza degli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografico registrato negli ultimi 15 anni è stato determinato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunitari si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componente comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Molti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la flessione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%. Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizioni in Veneto, per un totale del del 13%.
attenzione, da timone sarebbe intera
10 Luoghi da scoprire >> Tra forti e trincee
In montagna scoprendo la Grande guerra A due anni dal centenario apre il primo ecomuseo della grande guerra a cielo aperto e insiste sui monti dell’Altopiano, sul Pasubio e Novegno
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di Germana Urbani
uesta è la stagione giusta per apprezzare i colori della montagna veneta e inoltrarsi là dove la storia incontra la natura e parla all’uomo di altri uomini, giovani morti per la patria. A due anni dall’anniversario dell’inizio della Grande guerra è stato inaugurato sull’Altipiano di Asiago a metà settembre il primo ecomuseo della grande guerra a cielo aperto. Un risultato venuto dopo anni di lavoro portato avanti dai responsabili del “Progetto per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico della prima guerra mondiale sugli altipiani vicentini” che ha riportato alla luce manufatti e campi di battaglia della prima guerra mondiale sull’Altopiano dei Sette comuni e nei monti circostanti (Pasubio e Novegno in primis). Le montagne vicentine, infatti, hanno visto cadere migliaia di vite e i segni di quella strage sono testimonianza e monito per chiunque. I quattro centri visita che fungono da porte di accesso al museo sono i punti nevralgici di questo ecomuseo e si consiglia di partire da uno di questi prima di avventurarsi sulle montagne. Uno è ad Asiago e uno a Foza, ultimo nato e tecnologicamente avanzato. Ci sono poi quelli di Fusine, nei pressi di Posina, e Tonezza del Cimone. Qui potrete recuperare cartine e informazioni. Lungo i diversi chilometri di sentieri che innervano l’ecomuseo sono state piazzate più di 350 bacheche in italiano e in tedesco, in corrispondenza dei luoghi più significativi. Ognuna descrive i fatti accaduti nel luogo e la funzione dei manufatti visibili. I testi sono frutto di ricerche d’archivio condotte da alcuni studiosi a Roma, al genio
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ià due anni fa è nato in Veneto il Comitato regionale centenario grande guerra che si occupa di preparare le celebrazione previste per il 2014. Si sta lavorando per progettare e trovare i finanziamenti per le celebrazioni. E’ al lavoro anche un comitato scientifico che cura i diversi progetti attorno alla Grande guerra, e un comitato dei soci partecipanti (enti, associazioni e privati cittadini) che propongono progetti e interventi e mettono a sistema tutto quanto verrà realizzato.
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tiamo lavorando in ottica di futuro – afferma il vicesindaco e assessore al turismo, Roberto Rigoni – L’obiettivo è quello di creare dei pacchetti turistici rivolti principalmente alle famiglie che prevedano visite nei luoghi più significativi durante il soggiorno, penso per esempio ai forti Lisser e Corbin o alle trincee di monte Zebio. Il problema principale in questo momento è la viabilità: i luoghi recuperati sono raggiungibili solamente attraverso strade bianche, occorre trovare le soluzioni per risistemarle e creare una maggiore accessibilità”.
civile, e a Vienna, ritrovando foto, documenti, schizzi austriaci, ma pochi progetti originali di fortezze e altre costruzioni. Particolarmente interessanti sono le bacheche disseminate lungo i sentieri delle Melette di Foza in cui vengono riportate numerose citazioni dal celebre romanzo Un anno sull’Altipiano di Emilio Lussu che combatté proprio qui. Tra gli interventi più importanti ultimati grazie al progetto vanno annoverati quelli sulle fortezze tra cui si può citare il forte Campolongo, costruito completamente in cemento armato. L’edificio, preservatosi durante la guerra, era stato consumato dal tempo, quindi è stato ricostruito, conservando le parti distrutte da due granate, studiando le foto d’epoca e il forte gemello di Colico, rimasto intatto con tutte le attrezzature originali. Poi ci sono stati parecchi interventi in campo aperto tra cui vanno citati l’Ortigara e il Pasubio. Qui non si è ricostruito nulla, laddove rimanevano esclusivamente macerie ci si è limitati a ripulire e mettere in sicurezza. Questo è accaduto per le trincee, ma anche al forte Verena dove è stato creato un percorso di visita alle rovine. Sul forte Interrotto invece il recupero ha permesso la creazione di un contenitore per manifestazioni culturali, grazie alla bellissima piazza d’armi. Tutte le informaioni sul sito internet (www.ecomuseograndeguerra.it).
12 Sì, viaggiare VENETO
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DAI PAESAGGI DEL DELTA DEL PO COSÌ CARICHI DI SUGGESTIONI E CELEBRATI ANCHE DAL CINEMA AD ADRIA E ROVIGO CITTÀ RICCHE DI ARTE E CULTURA IL TERRITORIO RACCHIUSO DAI DUE GRANDI FIUMI RISERVA TANTI ALTRI PICCOLI TESORI DA SCOPRIRE SENZA FRETTA COME LE VILLE DI FRATTA O IL MUSEO DELLA GIOSTRA ALLESTITO A BERGANTINO TIPICO PAESAGGIO DEL DELTA DEL PO. IN ALTO: UN CASONE E IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ADRIA. NE: IL PONTE DI BARCHE DI SANTA GIULIA, IL MUSEO DEI GRANDI FIUMI DI ROVIGO, A DESTRA TRAMPOLIERI IN VOLO E IL MUSEO DELLA GIOSTRA DI BERGANTINO. PIÙ SOTTO: VILLA BADOER DI FRATTA POLESINE
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’ultimo in ordine di tempo a rimanerne incantato è stato Paolo Rumiz, scrittore e giornalista. Il suo viaggio in barca lungo il corso del Po, raccontato a puntate su “Repubblica” nell’agosto scorso, ha vissuto le tappe finali in Polesine e lì lo scrittore triestino è rimasto stupito nel notare come questa terra abbia conservato la sua anima schietta e ruvidamente autentica. Quindi luoghi naturali di una bellezza struggente che proprio la plurisecolare presenza dell’uomo rende più veri e costantemente sospesi fra poesia e prosa. Fra lirica e disincanto. In particolare il delta ha colpito Rumiz, con le sue osterie frequentate dai pescatori (osannato il piatto di spaghetti alle vongole mangiato a Boccasette, uno dei villaggi più colpiti dalle varie alluvioni), i canneti, i ponti di barche. Ma anche il ricordo lontano della malaria, le zanzare, i silenzi... E poi i casoni di valle, gli isolati e irraggiungibili scani, mete ambite soltanto dagli escursionisti
più ardimentosi. Rumiz non è stato colpito dal delta da depliant, insomma. Ma dal delta vero, quello che non a caso ha fatto da sfondo a indimenticati film del neorealismo italiano. Sofia Loren costruì la sua icona posando all’ombra del faro di Pila in occasione del lancio del film “La donna del fiume” di Mario Soldati (1955). Da quando c’è il Parco naturalistico del Delta del Po è cresciuto l’interesse per questi luoghi, non più meta privilegiata dei soli birdwatcher armati di cannocchiali, che da tempo sanno bene quanto sia unico questo ambiente naturale, ricco com’è di oltre 300 specie di fauna acquatica. Meta per tutti, per turisti normali, compresi i gitanti del week end o della domenica. E’ destinato anche a loro il Museo regionale della bonifica nella restaurata idrovora di Ca’ Vendramin, lungo la strada fra Taglio di Po e Porto Tolle. Per i turisti più sensibili all’ambiente è stato istituito
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più ardimentosi. Rumiz non è stato colpito dal delta da depliant, insomma. Ma dal delta vero, quello che non a caso ha fatto da sfondo a indimenticati film del neorealismo italiano.
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il Giardino botanico di Caleri, e sono state moltiplicate le escursioni naturalistiche in barca, in bicicletta, in canoa, a cavallo e a piedi. E poi si è sviluppato il pescaturismo, soprattutto nella pescosa Sacca di Scardovari. Attività sostenute da una fitta rete di agriturismi e semplici osterie, dove ci si può rifocillare a prezzi modici e venendo a contatto con la gente del luogo. Anche qualche villa offre ospitalità, naturalmente di charme. E’ il caso di Ca’ Zen di Taglio di Po, dove dimorò anche il Byron. L’osteria Arcadia di Santa Giulia, dove c’è il ponte di barche più noto del Polesine, affitta camere e organizza diverse uscite per conoscere il tessuto naturale più intimo del Delta. Come la vicina Locanda degli Antichi sospiri, poi riesce a far apprezzare anche i prodotti tipici di questo ambiente di laguna. I mitili, le anguille, i crostacei... Ma anche il riso pregiato delle risaie vallive. E così anche l’umile Santa Giulia ora è meta turistica. L’isola di Albarella, un piccolo paradiso turistico ora di proprietà Marcegaglia, e le vicine spiagge di Rosolina Mare, rappresentano invece l’alter-
nativa di chi il turismo lo intende in modo più convenzionale, mettendo la spiaggia e il sole al primo posto. Racchiuso fra Adige e Po, il Polesine è anche una terra ricca di storia. Adria era importante già in epoca etrusca e conobbe il suo massimo splendore in epoca romana. Il suo Museo archeologico è una meta irrinunciabile per conoscere il passato remoto della città e del Polesine. Un apparato didattico di recente impostazione rende i tesori del museo fruibili da chiunque. Adria, cittadina adagiata fra i navigli, conserva un fascino vagamente demodè, presenta scorci pittoreschi e atmo-
sfere languide. Stesse piacevoli sensazioni di quando ci si siede a tavola dello storico ristorante dell’albergo Molteni, a gestione familiare. L’apertura del nuovo autodromo, che ospita manifestazioni motorische a livello europeo, ha dato una scossa adrenalica forte alla città. Rovigo, invece, è più salottiera e più vivace, con le sue piazze di epoca veneziana e i suoi portici dove si affacciano tanti locali frequentatai dai giovani. ma la cultura non è affatto in second’ordine. Basta visitare il Museo dei grandi fiumi o le mostre temporanee ospitate a Palazzo Roverella per renderse
Sì, viaggiare 15
ndata d’acque SEGUE DALLA PAGINA PRECENDENTE
conto. A Fratta Polesine è imperdibile il percorso delle ville, a cominciare dalla palladiana Villa Badoera. A Badia Polesine c’è l’antica abbazia della Vangadizza, a Lendinara c’è il Museo del Risorgimento più due santuari. A Villadose uno spazio espositivo dedicato alla Centuriazione Romana, ad Ariano Polesine la chiesetta di San Basilio. L’Alto Polesine, la parte che confina con la Lombardia e con l’Emilia, presenta invece altri connotati. Melara, Bergantino e Castelmassa sono famosi per la costruzione di giostre e la produzione di fuochi d’artificio, tanto che a Bergantino è sorto il Museo della giostra, dedicato all’artigianato del luna park. A tavola dominano i profumi di zucca e le contaminazioni della cucina mantovana e reggiana. Ma sono tanti i prodotti tipici del Polesine, vedi ad esempio la bondola di Fratta Polesine e le verdure di Lusia (una delle capitali nazionali dell’orticoltura e del commercio del settore), sostenuti da tantissime fiere paesane e da una ristorazione da sempre attenta alla conservazione e alla valorizzazione delle tradizioni locali. Info: www.polesineterratraduefiumi. it www.parcodeltapo.org www.rovigoturismo. it www.deltapocard.it
AMOLARA, L’IDROVORA ORA OSTELLO E MUSEO DELLA BONIFICA Alle porte di Adria un’antica idrovora è diventata un accogliente ostello e un museo sulla storia della bonifica. Si tratta dell’Amolara (nella foto), frutto di un’intelligente opera di recupero e di riuso di una pregevole struttura di archeologia industriale. L’ostello propone anche una ristorazione ispirata alla tradizione e ai piatti tipici della zona ed è il punto di partenza di tante attività. Una parte dell’edificio che ospitava l’idrovora è stato trasformata in museo, il “Septem Mària Museum”, ovvero museo della terra dei sette mari. Septem Mària nasce da una citazione di Plinio il Vecchio ispirata alla zona. In sala da pranzo un affresco realizzato da Elvio Mainardi illustra il territorio di Adria antica. Un luogo di grande suggestione. www.amolara.it
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18 Ambiente Stagione venatoria Corte Costituzionale e Tar mettono sotto tiro le leggi della Regione
Nel Delta del Po cresce il numero dei giorni di caccia non quello delle specie Ad ottobre e novembre due giornate aggiuntive settimanali di caccia da appostamento. Boschetti: “Questo è un modo per tornare indietro” di Mauro Gambin
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e doppiette hanno iniziato a sparare lo vembre. “Tali decisioni – commenta Eddy scorso 16 settembre ma anche quest’an- Boschetti, del Wwf polesano – rappresentano è la stessa stagione venatoria ad no solo la volontà della Regione di tornare inessere sotto il tiro non solo degli ambienta- dietro rispetto a scelte che in passato avevano listi ma anche del Governo e del Tar. Alcune già dato buoni frutti. Le giornate di caccia da leggi partorite dalla Regione, infatti, paiono appostamento, infatti, erano cinque ma con alquanto dubbie e non manca chi, tra le fila intelligenza poi era stato dimostrato che con dei difensori della natura, vede nelle scelte tre la caccia avrebbe ottenuto esiti più certi, in di Palazzo Balbi facili concessioni rivolte ad quanto è abbondantemente documentato che accontentare la potente e numerosa lobby dei i prelievi sono più abbondanti là dove l’attività cacciatori. Comunque sia la Corte Costituzio- venatoria è meno frequente. Con questa intensità si otterrà l’unico nale ha impugnato la risultato di allontanare legge n. 25 del 6 luglio Bracconaggio: che riguarda le nuove pizzicati cacciatori le specie dalla zona deltizia, non sempre disposizioni per la rea- con richiami queste concessioni al lizzazione dei capanni e fucili popolo venatorio, infatdi caccia e degli appo- non autorizzati ti, depongono a favore stamenti, ravvisandovi una normativa talmente blanda che lascereb- degli stessi cacciatori”. Ma la questione solbe aperta la possibilità di servirsi a tale scopo levata da Boschetti è anche un’altra. “Questa di strutture del tutto assimilabili a quelli dei ulteriore concessione di giornate venatorie campeggi, quindi anche camper e roulotte. non è giustificata da una presenza maggiore La seconda disposizione contestata, invece, di specie, non si capisce perché si dovrebbe riguarda il calendario venatorio sul quale il cacciare di più se il numero degli animali Tar Veneto ha accolto la richiesta di sospen- è sempre lo stesso. La Regione dovrebbe siva avanzata dall’associazione vittime della concentrarsi invece nella realizzazione di un caccia sulla parte che prevede due giornate piano di gestione della Zps, zone di protezioaggiuntive settimanali di caccia (da 3 a 5) ne speciali designate a garantire ad alcune da appostamento nei mesi di ottobre e no- specie d’uccelli selvatici condizioni favorevoli
Lo scorso 16 settembre è partita la stagione venatoria per la loro tutela, è da tempo che se parla ma ancora non si è visto niente”. Il tema delle regole, infatti, è di estrema importanza per un territorio come il Delta, in parte perché esiste la necessità di creare ambiti nei quali investire in biodiversità dall’altro perché continua a sussistere la piaga mai risolta del diffuso bracconaggio. “Nel primo caso – ha specificato Boschetti – stiamo assistendo al progressivo spopolamento di specie come la pavoncella o l’allodola e le cause, in questo caso, non sono da attribuire alle doppiette ma piuttosto alle mutazioni che negli ultimi anni hanno riguardato le campagne, sono spariti gli alberi da frutto, le siepi e quant’altro potesse fungere da riparo o da dispensa di cibo per questi uccelli. Il fenomeno dell’appiattimento ambientale è ravvisabile anche per convesso nell’aumento esponenziale di specie “opportuniste” come i corvidi: gazze, ghiandaie e appunto corvi. Il bracconaggio, invece, è un fenomeno lontano dall’essere in diminuzione, la caccia con richiami non autorizzati continua senza sosta e addirittura nelle ultime set-
La risposta deLLa provincia “i controLLi venGano fatti”
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econdo l’assessore provinciale alle risorse faunistiche, Claudio Bellan, i controlli ci sono, tant’è che dal 2004 ad oggi la Polizia Provinciale ha segnalato all’autorità giudiziaria 135 persone ed in 94 casi si è trattato di utilizzo di richiami acustici, sequestro di armi, selvaggina ed altri tipi di diffusori. Nella pre-apertura di quest’anno sono state fatte 4 multe e sequestrati 10 colombacci e 17 tortore mentre in quella generale sono state elevate 8 sanzioni amministrative. Fino ad oggi la Polizia Provinciale ha redatto 65 verbali di accertamento, altri 23 sono stati fatti dalle guardie volontarie e 2 dalla Forestale. “Gli appostamenti li controlliamo ogni anno a campione – ha precisato l’assessore di Palazzo Celio – con maggiori attenzioni alle aree più delicate e soggette a variazio-
ni.
Sono 317 gli appostamenti censiti che verifichiamo anche durante la stagione venatoria. Cito quello scoperto fuori norma in agosto per il quale partì una denuncia alla Procura, la stessa cosa è successa per due cacciatori scoperti ad utilizzare dei richiami nella laguna Barbamarco e in precedenza altri 5 erano stati pizzicati dai nostri agenti”. Una garanzia ulteriore per la tutela del Delta e dei suoi abitanti potrebbe essere rappresentata dall’approvazione del Piano ambientale del Parco, oggi finalmente in discussione dopo più di un decennio di inazione, ma dal quale rimangono escluse ancora molte aree che sarebbero importanti alla causa degli uccelli. Ma.Ga.
L’assessore provinciale Claudio Bellan
Nella pre-apertura sequestrati 10 colombacci e 17 tortore
timane sono stati fatti dei sequestri di fucili non norma. E’ evidente che la situazione è totalmente fuori controllo”. In questo caso la responsabilità è della Provincia. “So che la situazione è difficile per gli enti – ha conclu-
so Boschetti - mancano i soldi, le risorse e le persone per un’accurata attività di controllo, non mi aspetto certo dei miracoli ma almeno che vengano sorvegliate le aree note per il bracconaggio”.
Eventi 19 Stagione espositiva Illustrati i due prossimi importanti eventi promossi dalla Fondazione CaRiPaRo
Grandi mostre al Roverella
“Aria” e “La Maison Goupil e l’Italia” sono i due appuntamenti con l’arte nei rinnovati locali dello storico palazzo di Lino segantin
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overella aperto tutto l’anno. Sarà la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo a garantire d’ora in avanti una adeguata gestione dello storico palazzo. La sede della pregevole Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario, qualificatasi negli ultimi anni come eccellente riferimento per importanti mostre d’arte realizzate dalla Fondazione stessa, è stata interessata negli ultimi mesi da un opportuno intervento di manutenzione e riorganizzazione degli spazi (costo Euro 300.000) per garantire un migliore utilizzo degli ambienti ed un più idoneo percorso di visita alle mostre. Dell’intervento migliorativo e dei programmi espositivi ha parlato in un’apposita conferenza stampa Antonio Finotti, presidente della Fondazione, che ha sottolineato l’importanza della convenzione sottoscritta con il Comune di Rovigo. In virtù di questo
La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo gestirà il palazzo per dieci anni accordo la Fondazione gestirà il palazzo per dieci anni, garantendo qualificati eventi d’arte, nonché la valorizzazione della quadreria della Pinacoteca rodigina. Si comincia da subito con due importanti eventi: “Aria, rassegna internazionale dell’illustrazione”, seguita da “La Maison Goupil e l’Italia”. Ad illustrare le due mostre sono intervenuti i rispettivi responsabili. Andrea Nante, direttore del Museo Diocesano di Padova, ha sottolineato come “Aria”, allestita dal 27 ottobre 2012 al 13 gennaio 2013, faccia riferimento al soffio del vento, ovvero al desiderio di rapportarsi con il trascendente. In esposizione opere di un centinaio di
Nella foto qui sopra una delle opere della mostra “Aria”, Anna Castagnoli, Vento d’ottobre nelle altre due Mancini – Il piccolo scolaro e Vittorio Corcos, Le istruttrici ai campi Elisi e Aria artisti di tutto il mondo, illustratori di varie fedi, cristiani, mussulmani, ebrei, seguaci di culti orientali, in un’ottica interculturale. Illustrazioni che si basano su suggestivi voli della fantasia alla ricerca del sacro. La mostra punta in particolare ad ottenere un positivo impatto sui più giovani. Saranno pertanto interessate in via prioritaria le scuole, con proposte di Laboratori didattici e dell’illustrazione, che affiancheranno l’aspetto espositivo, in modo da coinvolgere al meglio gli alunni. Il grande evento d’arte “La Maison Goupil e l’Italia,” si svolgerà dal 22 febbraio al 23 giugno 2013. Il curatore della mostra Paolo Serafini ha posto l’at-
tenzione sul sottotitolo con cui si presenta l’importante esposizione “il successo degli italiani a Parigi negli anni dell’impressionismo”. Un centinaio gli artisti italiani che dalla fine degli anni ’60 agli ’80 dell’Ottocento raggiunsero Parigi avviando stretti rapporti con la famosa Casa d’arte Goupil, famosa in Europa e in America per le proposte di opere di rilievo internazionale. Gli italiani rappresentarono un importante fenomeno culturale, per cui la “maison Goupil” registrò la presenza di nomi di artisti ben presto qualificatisi a livello internazionale. Cosicché, a partire dal prossimo
22 febbraio, approderanno al Roverella importanti opere di Giuseppe De Nittis, di Alberto Pasini, Giovanni Boldini, Antonio Mancini, Domenico Morelli, Matteo Corcos, tutti attratti da Parigi e dall’attivismo della Casa d’arte che, accanto ai quadri dei pittori con cui raggiungeva accordi di collaborazione, spesso produceva e commercializzava riproduzioni a stampa delle più significative opere. E anche questo aspetto sarà presente nella mostra del Roverella, per cui si potranno gustare interessanti proposte grazie al reperimento di riproduzioni d’epoca.
Giardinaggio 21 >> Lavori d’autunno
Prato da rifare e piante da salvare in serra Questo è tra i periodi più laboriosi per chi ha il pollice verde. Quello che si fa oggi darà i suoi frutti già a febbraio. Pensare a riparare le piante è la prima cosa
L
LIBRI DA LEGGERE
di Germana Urbani
’autunno ci investe con i suoi colori caldissimi ma in giardino bisogna far presto. E’ tempo di prepararsi al freddo invernale e di pensare alla primavera che verrà. Molti i lavori da fare. Se il prato, stressato dal caldo tremendo dell’estate scorsa, si presenta dissestato in vari punti, con erba secca e mancante è meglio riseminarlo. E per avere in primavera un tappeto folto e rigoglioso è bene lavorare adesso. E’ importante scegliere il seme giusto considerando due fattori importanti: l’ utilizzo a cui destinare il prato, e la zona climatica in cui ci troviamo, senza tralasciare quanto del nostro tempo siamo
DOMENICO MAISTO
STORIA D ’ AMORE , CATENE TRADIMENTI E POESIE
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Questo libro è stato scritto in un periodo particolare della mia vita. Separazione, depressione, perdita
Prato: miscelate i semi di diverse specie così da garantire al tappeto i pregi di differenti erbe disposti a dedicargli. La famiglia di erbe più diffusa da prato è quella delle graminacee, perfette da utilizzare come prato poiché le loro caratteristiche le rendono veloci nello sviluppo, resistenti a tagli frequenti e rasi nonché ben resistenti al calpestio. Non scegliete un’unica specie di erba da semina, miscelate i semi di diverse specie così da garantire al tappeto i pregi di differenti erbe. Infatti ci sono specie adatte a zone ombreggiate, altre che resistono all’esposizione in pieno sole, ed alcune che tollerano il calpestio o che sono adatte ai tagli rasi. Non dimenticate di utilizzare Lolietto, una delle specie più conosciute ed utilizzate, con la temperatura ideale germina in 5-6 giorni e se mescolata ad altre specie permette loro una crescita più lenta. Se non avete l’impianto d’irrigazione forse è il momento giusto per pensarci. Tenete conto che La quantità di acqua di cui necessita il prato giornalmente è differente secondo le zone climatiche, mediamente serviranno circa 5 litri d’acqua per ogni metro quadro della superficie del prato. Per un piccolo prato può essere sufficiente un tubo e un po’ di pazienza per annaffiarlo manualmente, mentre per superfici più grandi dovremo dotarci di un maggior numero di irrigatori da posizionare nei vari angoli. Seminare adesso ci faciliterà il lavoro
Mi sono perso… ma ho trovato Dio
ingiusta della libertà, frustrazione, rimorsi, rimpianti e non vuol ferire nessuno ma solo condividere un percorso doloroso che può tornare utile a chiunque. Va letto immedesimandosi nell’autore e scoprire tra le righe quanto le sofferenze ci inducano a guardarci dentro e ad avvicinarsi all’unico bene immenso che tutti noi abbiamo: Gesù Cristo. Racconta attraverso un fitto scambio di lettere la storia di un uomo che ad un certo punto della sua vita apparentemente normale e felice si è perso ed ha cercato rifugio, amore e conforto sbagliando spesso strada.
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Se costruite una serra fatelo prevedendo una finestra, arieggiare è importante perchè il clima fresco e le piogge autunnali ci aiuteranno a far germinare al meglio le sementi. Chi non deve riseminare si ricordi di non saltare la concimazione, con concime organico o con concime granulare a lenta cessione. E’ questo il momento di pensare a riparare dal freddo le piante che non possono rimanere all’aperto esposte ai ghiacci. Le piante da terrazzo, non necessitano di grandi protezioni, basta avvicinarle ad un riparo, ad esempio ad una parete della casa, e coprirle con tnt (tessuto non tessuto), in modo che non vengano spazzate dai freddi venti invernali. Oppure potete comprare delle mini serre già predisposte ad accogliere i vasi. Durante l’inverno però, non dimenticate di controllare le piante perchè insetti e malattie possono attaccarle. Il clima troppo secco o troppo umido delle serre favorisce spesso l’insorgere di malattie fungine o lo sviluppo di insetti. E’ importante arieggiare spesso la serra, per aumentare il ricambio d’aria. Quindi progettando un riparo per le piante ricordate di approntare almeno una finestra, in modo da poter arieggiare spesso, soprattutto durante le giornate di sole: talvolta anche in gennaio la temperatura all’interno di una piccola serra può raggiungere i 30°C, causando svariati danni alle piante in riposo vegetativo che si annaffiano con parsimonia.
22 Consigli di bellezza >> Nuove tendenze
Trucco: parola d’ordine semplicità di Germana Urbani
S
Gli ombretti si richiamano tutti ‘al naturale’, per disegnare sguardi che ricordano eroine del cinema, giovani Lolite femminili e un tantino maliziose
ono diverse le tendenze trucco da seguire per essere veramente cool quest’autunno. Tutte però puntano sulla semplicità, sull’effetto naturale, a tratti nude. Naturalmente lo stile resta sempre l’orizzonte a cui tendere, quindi bando ad ogni sciatteria. Dalle passerelle milanesi si è colto sicuramente un ritorno dei look romantici che si basano sulla luce, sulle tinte pastello, sullo stile underground, prediligendo sfumature del tono color rosso corallo su un look volto molto chiaro. Altri colori must della terra o di texture glam e chic. Per scegliere cos’è meglio per sono sicuramente il viola, già anticipato nelle sfilate di stagione noi è opportuno tener conto sia delle tonalità della pelle sia delle e oggi protagonista per Pupa Milano con China Doll dove è rivisiproprie preferenze. I trends che vanno per la maggiore si richiama- tato in chiave orientale, per Estée Lauder con la collezione Violet no tutti ‘al naturale’, per disegnare sguardi che ricordano eroine del Underground, un nome che la dice lunga sulle tonalità misteriose cinema, giovani Lolite, femminili e un tantino maliziose. La ricetta amate dalla maison, per la collezione Milano di Collistar e si insembra semplice: un pò di mascara e un travede nelle texture rock e glitteTrend semplici e chic: ombretto chiaro sopra uno strato di fonrate di Acoustic Colors di Givenchy. dotinta leggero. Dalla passerella di Gucci motivi grafici creati grazie Rosso è il colore preferito invece di arriva quello che diventerà il must d’auGuerlain che per i prossimi mesi ha all’eyeliner, smocky eyes tunno: l’eyeliner bianco applicato sulla creato una doppia collezione Femdiscreti parte interiore e inferiore dell’occhio per me d’Amour, dalle nuance tenui, illuminare il volto. I toni di questo make e Femme Fatale, contraddistinta up nude sono il pesca, ma anche beige, rosati e fard aranciati, da sfumature sanguigne. E se gli occhi devono essere perfetti ideali da indossare tutti i giorni. Poco nero che viene sostituito da in quanto specchio dell’anima le mani non possono essere da tutte le tonalità del grigio abbinate a bocche naturali o al massimo meno, sono il biglietto da visita di una donna. In fatto di smalti rosate. Certo non mancano i rossetti sanguigni che spezzano il le novità di questo autunno 2012 sono moltissime e non omolook nude, ma niente di esagerato, solo un altro modo per far genee: dai colori freddi ai glitterati, dalle nuances sgargianti ai risaltare gli occhi. Certo, nonostante la semplicità del nude vada per perlati. L’elemento comune a tutti è la brillantezza e la luce anche la maggiore alle sfilate milanesi si è visto anche altro. Occhi come sui colori scuri. Scompare quasi del tutto il mat anche se i colori opere d’arte con eyeliner usato come fosse un pennello con cui sono quelli tipici della stagione invernale, e tra questi il marrone disegnare doppie linee e segni grafici con una macchia di ombretto e l’oro la faranno da padroni.
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Consigli di bellezza 23 >> Prodotti salvatesta
Labbra al bacio dalle passerelle dell’alta moda
Guerlain lancia Rouge G L’Extrait, Luxure Fondente per labbra levigate e un effetto mat
Elizabeth Arden porta in passerella Ceramide Ultra Lipstick, Rouge. E’ dedicato alle pelli medie e olivastre
Clinique propone i Chubby Stick sono una deliziosa alternativa il rossetto classico. Balsami in stick supernutrienti
Le tonalità
P
aiono labbra nude e invece non è affatto così. Sono sempre le passerelle dell’alta moda a dettare la linea: le labbra di quest’autunno si vestono di beige, cipria e tortora per un risultato naturale ed estremamente raffinato. L’effetto è nude adatto a bilanciare il trucco occhi che a volte è estroso altre è minimal e sofisticato. Sono mille i sottotoni e le sfumature dei colori della terra che poi danno l’effetto nude: dalle tonalità più calde, adatte alle carnagioni beige e dorate, a quelle più fredde per le pelli rosate. Certo
Il Nude di Dolce & Gabbana si colloca esattamente al centro tra i nude beige e quelli rosati. Si tratta di un classico senza tempo: color carne caldo
non mancano dalle sfilate i toni del rosso, un classico soprattutto di quelle collezioni che guardano ad oriente dove l’elemento culturale conta ancora molto. Basti pensare al rituale del trucco delle geishe: un pilastro della storia della bellezza nipponica famoso in tutto il mondo. Certo è che il rossetto rosso esprime in ogni parte del mondo passione e dunque è irrinunciabile nella trousse di una donna. (La scelta dei prodotti per questa pagina è a cura di Germana Urbani)
Labbra da diva con Pupa: la collezione Diva’s Rouge offre una gamma di colori glamour e dalla straordinaria coprenza
E’ un colore-balsamo Rouge Dior Nude, Illusion, Dior. Si abbina a ogni incarnato
24 Design >> American Design
Usa: il periodo d’oro A
lla fine del 1920, “streamlined” è diventato il termine usato per descrivere nuovi modelli che erano più facili da produrre così come quelli che ha incontrato meno resistenza vendite rispetto ai vecchi prodotti. Un periodo d’oro in cui grandi designer hanno risposto al richiamo del business - Walter Dorwin Teague, Norman Bel Geddes, Henry Dreyfuss e Raymond Loewy i più noti tra loro - sono stati dei veri pionieri immaginando un mondo, un ambiente, che doveva essere più pulito, efficiente e armonico. Questi designer hanno avuto il grande merito di aver introdotto la lavorazione di nuovi materiali - cromo, acciaio inossidabile, plastica Bakelite - che hanno creato uno stile “bello, snello e facile” espressione del superamento degli anni della Depressione. Con questi pionieri è nato il contributo specifico dell’industrial designer che sa enfatizzare quegli aspetti del prodotto o del sistema che si pongono direttamente in relazione con le caratteristiche, i bisogni, e gli interessi dell’uomo esaltando i criteri relativi alla visione, tattilità, sicurezza e utilità dell’utilizzatore. L’industrial designer era ed è attento agli aspetti pratici dei processi tecnici e alle specifiche produttive,
La lampada da tavolo Deskey è stata progettata nel 1937 da Donald Deskey, considerato uno dei grandi pionieri americani del design industriale che ha disegnato, tra gli altri, gli interni per la Radio City Music Hall.
La serie dinnerware “Fiesta” è opera dell’architetto inglese Frederick Hurten Rhead nel 1936 e più volte rifatta tanto che si contano oltre 10 milioni di pezzi di questa serie.
opportunità di mercato, vincoli economici, vendita, logistica e manutenzione. Di fronte alla diminuzione delle vendite negli anni della Depressione, i produttori si rivolsero ai migliori progettisti industriali chiedendo loro di dare ai prodotti un aspetto moderno che potesse piacere ai consumatori.
Caratterizzati da linee orizzontali e forme arrotondate, i nuovi oggetti di design di uso comune differivano completamente dalla stravaganza decorativa del 1920. Il design evocava un senso di velocità e di efficienza, proiettando un’immagine di progresso e benessere. L’interesse dei consumatori in un design
Norman Bel Geddes ha creato nel 1939 per Emerson Radio Phonograph “Patriot”, una radio racchiusa all’interno di una forma inconfondibilmente patriottica a stelle e strisce esaltando così la supremazia della tecnologia americana.
Un disco metallico dipinto di nero. 12 sfere in ottone che segnano le ore sono i principali componenti dell’orologio inventato da Gilbert Rohde per Herman Miller sviluppando anche una vasta linea di arredi che combinava idee funzionali e semplicità di forma con dettagli decorativi che erano tipicamente modernisti.
moderno ha continuato ad aumentare dopo la seconda guerra mondiale, quando le rivoluzioni tecnologiche delle fabbriche hanno permesso la produzione di beni di consumo a basso costo sfruttando economici nuovi materiali come plastica, vinile, cromo, alluminio e legno compensato. Al lavoro di questi innovativi designer le Poste statunitensi hanno dedicato nel luglio
2011 una collezione di 12 francobolli che commemorano altrettanti grandi nomi della magica stagione americana del design industriale, dagli anni ’30 agli anni ’60. Vi compaiono praticamente tutti i grandi nomi dell’epoca e come le loro opere sono destinati a non scadere mai e verranno venduti a 44 centesimi di dollaro.
Benessere 25 >> Sinusiti, raffreddori, bronchiti
Eucalipto, la natura contro i malesseri autunnali di Germana Urbani
V
a sempre più di moda scegliere rimedi nella prevenzione e cura delle malattie da naturali ed entrare in erboristeria piut- raffreddamento. In Europa è sempre stata tosto che affidarsi come si è sempre utilizzata per questo scopo e somministrafatto alla chimica tradizionale da banco far- ta, in forme apposite, anche ai bambini. maceutico. E’ una scelta che fanno in molti Ora, secondo un comunicato della Irish Mesenza però curarsi troppo di verificare bene dicines Board (IMB), l’uso dell’echinacea ciò che stanno assumendo. Pare ormai in erboristeria è vietato ai bambini di età assodato che non solo le terapie tradizio- inferiore ai 12 anni perché potrebbe essere nali possono avere effetti indesiderati ma causa di effetti collaterali e allergie. Per le anche quelle alternative. A quanto apre, organizzazioni degli erboristi questa misura infatti, l’aggettivo naturale non è sinonimo precauzionale presa dall’IMB non sarebbe di innocuo. E’ consigliabile sempre evitare giustificata, e anzi avvertono come il viesempre il fai da te e informarci presso uno tare l’uso di questa pianta possa favorire il consumo di antibiotici specialista soprattutto Importante leggere le di sintesi a causa del se la persona che deve correlato aumento assumere il prodotto etichette e acquistare delle infezioni – che è un bambino, un prodotti confezionati invece l’echinacea malato cronico o una piuttosto che l’erba sfusa potrebbe prevenire. Il donna in dolce attesa. divieto comunque è È inoltre importante imparare a leggere le etichette e acquistare rimasto. prodotti confezionati piuttosto che l’erba Tra i rimedi naturali consigliati per afsfusa, questo da più sicurezza sul dosaggio frontare i malanni autunnali c’è l’eucalipto che, con il suo aroma inconfondibile, può da assumere. Un esempio che di recente ha preoccu- curare numerosi disturbi. A noi Occidentali pato non poco chi si cura con rimedi natu- ricorda sicuramente l’Australia e difatti è lì rali è il caso echinacea, una pianta offici- che è stato scoperto quest’albero che può nale le cui radici si utilizzano in fitoterapia raggiungere fino ai 150 metri d’altezza.
Tosse e mal di gola sono in cima alla lista dei malanni di questa stagione. Prevenire si può ma anche scegliere di curarsi senza usare la chimica
Pare che l’olio essenziale ricavato dai fiori di questa pianta si ricco di efficacissime proprietà antisettiche e usato in presenza di febbre stimola la sudorazione abbassando la temperatura. L’eucaliptolo, che abbiamo imparato a conoscere attraverso la pubblicità dei mesi invernali è utilizzato in innumerevoli prodotti contro tosse, sinusite, raffreddore bronchite, ecc. grazie alle proprietà balsamiche e antisettiche. Le sue proprietà disinfettanti invece possono costituire un validissimo aiuto nella cura della cistite e di tutte le infezioni localizzate nell’apparato urogenitale. Anche il mal di testa trova un acerrimo nemico nell’eucaliptolo. Infatti è possibile, con questa sostanza, curare l’emicrania grazie alle proprietà analgesiche e antinevralgiche. Chi soffre di disturbi respiratori può portare sempre con sé le caramelle a base di eucaliptolo che possono essere un ottimo calmante nei momenti di crisi. E se non siete raffreddati, ricordate che questa sostanza è indicatissima anche per la cura delle piaghe, delle ferite o anche delle piccole ustioni, grazie alle sue riconosciute proprietà cicatrizzanti.
TISANE E INALAZIONI
S
e amatele tisane e volete provare a realizzare da voi degli ottimi rimedi casalinghi eccovi qualche ricetta.Tritate 3 grammi di foglie di eucalipto, pressappoco a mezzo cucchiaino, e mettetele in100 ml d’acqua. Fatele bollire per circa 10 o 20 minuti in un recipiente coperto. Terminata la fase di cottura, il tutto va filtrato con attenzione mediante uno scolino. Se volete una tisana con proprietà disinfettati e battericide allora unite all’eucalipto del timo. La tisana va preparata facendo bollire una tazza d’acqua, cui vanno aggiunti un cucchiaino di foglie di timo ed uno di eucalipto. Dopo un’infusione di circa 15 minuti bisogna filtrare il tutto col colino e aggiungere una goccia di limone e di miele (meglio se anch’esso di eucalipto). Il miele d’eucalipto infatti non farà altro che amplificare l’effetto benefico di questa tisana. Ma potete usare questa sostanza per fare delle inalazioni facendo bollire le foglie in mezzo litro d’acqua ottenete un vero toccasana per le vie respiratorie.
26 Crucilibro
Vivere è un atto di coraggio La vera magia si nasconde nella vita “normale”, irreversibile, complicata, felice e infelice
Steven
Vladimir
Dacia
Sveva
Amsterdam
Pozner
Maraini
Casati Modignani
Una famiglia particolare
Roman Nikolas Max von UrgernSternberg
Donne vittime di violenza
Sveva, 5 anni
Alter Ego
Il mondo del possibile
Le vittime della furia sanguinaria
Uomini che amano e uccidono
La guerra
Location
Una casa, la vita di tutti i giorni
Il cuore dell’Asia centrale
L’Italia sorda a questo dramma sociale
Milano 1943
Co-Protagonisti
Gioie e dolori dell’amore, le fatiche del crescere, il mistero della morte
Un esercito di demoni
Il presunto amore, la seduzione, un irretimento dai confini nebulosi
Le ricette di famiglia
Intrigo
Una famiglia di sette persone vive una vita normale a cui si aggiunge un elemento apparentemente destabilizzante: ogni membro di questa famiglia possiede un superpotere
Il barone sanguinario è un condottiero considerato il più disinteressato degli assassini, il più metodico dei carnefici, un essere che sembra sospeso tra Paradiso e Inferno
Otto storie agghiaccianti in cui si descrive l’abbattersi di tutto il potere più becero, tutto il dolore che un uomo è in grado di provocare ad una donna
È il 1943. Milano è sotto le bombe degli alleati, nei pressi di via Padova una bambina, un po’ timida, ma incredibilmente curiosa, sta iniziando il suo apprendistato alla vita
Finale
I superpoteri servono per distrarsi dai problemi quotidiani, ma la storia è avvincente grazie ai racconti del quotidiano: i dolori, le dinamiche dei rapporti personali, gli stati d’animo dei personaggi
Ben prima di Hitler, ha l’idea dei progrom. Scatena la soldataglia contro gli ebrei, più odiati dei bolscevichi. Getta prigionieri nelle fornaci delle locomotive e inventa la “tortura del topo”
Dacia Maraini racconta di un Sono anni di fame, di mercato nero mondo diviso fra coloro che e di succedanei, ma per la piccola vedono nell’altro una persona da Sveva il cibo non manca. Le donne rispettare e coloro che considerano di famiglia dispiegano tutta la l’altro un oggetto da possedere e loro creatività in piatti nutrienti e schiavizzare appetibili
Cosa dire del libro
Un romanzo dalla grazia straordinaria in cui l’autore mette a nudo le fragilità del vivere, la difficoltà delle relazioni famigliari e indicando nelle illusioni la via per alzarsi in volo
Una ricostruzione storica senza precedenti che si tiene alla larga dalla fredda saggistica. Un lavoro duro di ricerca condotto da uno scrittore e giornalista di grande pregio
Queste storie vere colpiscono a Le accurate descrizioni di persone, fondo, parlano di una battaglia sapori e paesaggi ci restituiscono antica e sempre attuale di donne contro gli uomini amati che sempre un mondo, non così lontano, di cui stiamo perdendo ogni memoria più spesso si dimostrano incapaci di ricambiarle
Steven Amsterdam Ritratto di famiglia con superpoteri Isbn, pp. 309 € 16.90
Vladimir Pozner Il barone sanguinario Adelphi, pp. 320 € 22.00
Eroe - Eroina
Leggere… Leggere
Dacia Maraini L’amorerubato Rizzoli, pp. 208 € 15.00
Sveva Casati Modignani Il diavolo e la rossumata Mondadori, pp. 169 € 14.90
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Enologia 27
Trofeo Schiava dell’Alto Adige 2012
La Schiava è il più diffuso e popolare vino dell’Alto Adige. Si esprime con profumi fragranti e fruttati (frutti rossi freschi ma maturi), spesso con note di viola e di mandorla. Il corpo non è mai troppo sostenuto, così come la trama tannica: si tratta infatti di un vino leggero e fruttato, dai tannini morbidi, che favorisce un consumo facile, piacevole ed appagante. La grande famiglia della Schiava comprende 8 denominazioni di cui 4 sono le più importanti nel panorama ampelografico dell’Alto Adige: Santa Maddalena, Lago di Caldaro, Meranese, Schiava.
U
n uno scenario magico, con vista sulle Dolomiti e nella quiete più assoluta dell’indimenticabile Vigilius Mountain Resort sul Monte Vigilius di Lana, il vino Schiava è stato il protagonista assoluto della nona edizione del Trofeo Schiava dell’Alto Adige. L’idea, lanciata dal patron del Vigilius Mountain Resort, l’imprenditore Ulrich Ladurner e grande sostenitore di questo vitigno autoctono, nasce per l’appunto otto anni fa. Da allora la Schiava ha puntualmente dimostrato, ad una giuria di esperti, le sue enormi potenzialità dovute alla sua tipicità, fragranza e bevibilità. Anche quest’anno, in varie degustazioni, una selezionata giuria di giornalisti, enologi, sommelier ed esperti provenienti dall’Italia e dalla Germania, ha scelto tra 94 campioni le “Schiave dell’anno”. Per focalizzare le diversità delle varie Schiave i vini sono stati degustati e valutati, sempre alla cieca, ma seguendo le varie denominazioni. Il momento culminante dell’evento è stato il Galà della Schiava del 15 maggio, durante il quale è stata ampiamente provata la capacità di questo vino di abbinarsi piacevolmente
con la cucina, in particolare con le prelibatezze del Vigilius Mountain Resort. “Abbiamo abbinato la Schiava alla cucina internazionale - ha sottolineato Othmar Kiem, giornalista enogastronomico e organizzatore del Trofeo Schiava dell’Alto Adige - e abbiamo dimostrato con successo la sua grande versatilità. La Schiava è un vino della tradizione che oggi è sempre più moderno per le sue caratteristiche di leggerezza e piacevolezza.” Complimenti agli organizzatori che stanno portando l’attenzione su questo vitigno dalla lunga storia di tradizione in Alto Adige, purtroppo nel tempo abbandonato e poco valorizzato dagli stessi produttori. E invece merita di essere conosciuto per la sua qualità attuale anche fuori dall’Alto Adige. “La Schiava - hanno testimoniato alcuni produttori accorti e sensibili alle intrinseche potenzialità del vino - è espressione di un modo di vivere che va raccontato. Questa gioia di vivere che esprime è il nostro valore aggiunto più importante.” Avanti tutta, siamo d’accordo con voi, brindiamo insieme alla giovialità della Schiava e al suo futuro!
I Premi Come “Schiava dell’anno” sono state premiate: nella categoria AA Lago di Caldaro: · Alto Adige l Ago di CAldAro ClAssiCo 2011 - Cantina Cortaccia · Alto Adige l Ago di CAldAro ClAssiCo greifenberg 2011 - Produttori Caldaro nella categoria AA Schiava e Schiava Grigia: · Alto Adige sChiAvA MissiAner 2011 - Cantina San Paolo · Alto Adige sChiAvA gentile Pfeffersburger 2011 nAlles MArgè nella categoria AA Meranese e AA Val Venosta: · Alto Adige MerAnese 2011 - Franz Pfeil, Tenuta Kränzel nella categoria AA Santa Maddalena: · Alto Adige sAntA MAddAlenA ClAssiCo 2011 - Cantina Produttori Santa Maddalena · Alto Adige sAntA MAddAlenA 2011 – Franz Gojer, Glögglhof · Alto Adige sAntA MAddAlenA gröbnerhof 2011 – Erste & Neue nella categoria Schiava Diversa (Che rAggruPPA tutti i vini di AnnAte Più veCChie e quei vini Che non entrAno negli sCheMi delle doC): · Alto Adige sAntA MAddAlenA ClAssiCo 2010 - Christian Plattner, Tenuta Waldgries.
Il Vintage Extra Brut 2005
delle tenute La Montina nella terna dei premiaticon l’Oscar del Vino 2012
l
l Franciacorta DOCG Vintage 2005 Riserva Extra Brut delle Tenute La Montina di Monticelli Brusati nelle terna dei premiati con l’Oscar del Vino 2012 nelle sezione Miglior Vino Spumante, dedicata agli spumanti italiani che hanno conquistato i lettori di Bibenda per qualità, eleganza e grande piacevolezza. La candidatura è stata espressa dal mondo degli appassionati, lettori di Bibenda, e della Sommelerie e da un’Accademia di esperti. “Uno spumante straordinario che fin dai primi instanti della degustazione colpisce per ricchezza e complessità, affermandosi come una delle più rappresentative espressioni di questa denominazione. Il lavoro dei fratelli Bozza e del loro staff ha portato negli ultimi anni le Tenute La Montina ai vertici della qualità del nostro Paese, grazie a una produzione che rispecchia in pieno le caratteristiche peculiari dell’area nord orientale della Franciacorta, caratterizzata da terreni collinari calcarei e argillosi e da un clima mitigato dai benevoli influssi del vicino Lago d’Iseo” recita la motivazione. “Siamo molto orgogliosi della nomination per que-
sta nostra Riserva che ci sta dando grandissime soddisfazioni, aggiundicandosi quest’anno i 5 grappoli della guida dell’AIS, i 3 bicchieri della Guida del Gambero Rosso, le 5 sfere della Guida Sparkle - commenta Michele Bozza, direttore commerciale e marketing dell’azienda - Per il Vintage abbiamo selezionato le particelle di vigneto e le migliori uve, abbiamo individuato i legni con le tostature più equilibrate. Quasi maniacalmente, dopo la fermentazione in bottiglia, lo abbiamo degustato per avere la conferma dell’eccellenza della vendemmia. Lo abbiamo poi fatto maturare lentamente in bottiglia per almeno 60 mesi sui lieviti.” Le premiazioni si sono tenute il 28 maggio, all’Hotel Rome Cavalieri di Roma, nel corso della Serata degli Oscar del vino 2012, appuntamento di punta e di assoluto rilievo per l’enologia italiana che - giunto alla sua 14° edizione - si fregia della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica. A ritirare il premio dalle mani di Franco Ricci, patron dell’evento, c’era Michele Bozza. Per l’occasione, era stata organizzata una Cena di gala, affidata a Gianfranco Vissani, nel corso della quale è stato degustato anche il Vintage 2005.
Le Tenute La Montina sono fra le aziende storiche della Franciacorta. Si sviluppano su di una superficie vitata di circa 72 ettari, dislocati in 7 Comuni della Franciacorta. Vigneti, con giacitura preminentemente collinare, impiantati su terreni calcarei e limo-argillosi con una resa circa di 100 quintali per ettaro con densità di 5.400/7.000 ceppi per ettaro. La cantina si estende per 7.450 m2 sotterranei, il che garantisce tutto l’anno la minore escursione termica possibile (attorno ai 13°-16°) e condizione ottimale per la giusta maturazione dei Franciacorta. La produzione media è di 450.000 bottiglie annue. Info: La Montina Tel. 030 653 278 · comunicazione@lamontina.it · www.lamontina.it
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i nostri Esperti L’ARCHITETTO
Vertigine visiva Valentino Micaglio
La vertigine può essere definita come una sensazione di instabilità ed è un sintomo, non una malattia, di disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazione di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla guida diventerebbe di estremo pericolo. Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppure di instabilità visiva causata da una non corretta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio.
D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli -articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse).
Le vertigini si possono avere per altri motivi, quali : problemi otologici, stress emotivi, gli stati di tensione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. l’insufficienza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.
BIBLIOGRAFIA: www.gruppootologico.it
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it
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AFFARI DI FAMIGLIA Mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del padre. A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso
Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del figlio maggiore non economicamente autosufficiente. I figli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, hanno diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera. Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei figli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parificate. Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/separato/divorzionato omette di
versare il mantenimento del figlio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente? La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione o divorzio ometta e/o ritarda ingiustificatamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c.. Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fini della valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore
L’ARCHITETTO
inadempiente verso le esigenze primarie del figlio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente. Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del figlio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice. Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta? L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere sufficiente il semplice stato di difficoltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato. Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al figlio minore da parte
di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in difficoltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo. Dunque, l’omesso mantenimento dei figli minori e/o maggiorenni non economicamente autosufficienti, oltre ad essere immorale sotto un profilo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profilo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le difficoltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Il tempo stringe per le unità immobiliari che, come previsto dalle novità introdotte nel nuovo Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 26 Luglio 2012, possono essere iscritti al catasto, tra quelli rurali destinati ad abitazione e quelli strumentali all’esercizio dell’attività agricola (diversi da quelli in categoria D/10). I soggetti interessati devono presentare le DOMANDE DI VARIAZIONE CATASTALE relative fabbricati iscritti al catasto urbano (Ceu) entro il 1° ottobre 2012, mentre le DICHIARAZIONI DI AGGIORNAMENTO CATASTALE relative ai fabbricati iscritti al catasto terreni (Ct) che devono essere iscritti al catasto edilizio urbano, entro il 30 novembre 2012. Restano comunque valide le domande presentate in base alle regole (abrogate) del D.L. n. 70/2011 dopo il 30 settembre 2011 e fino al 1° ottobre 2012. L’agenzia del Territorio ha previsto due tipologie di modulistica: la tipologia di DOCUMENTO 1 per la presentazione delle domande di variazione, e la tipologia di DOCUMENTO 2, per la presentazione delle dichiarazioni di aggiornamento catastale. In altre parole la prima tipologia, è utilizzata per le dichiarazioni di fabbricati di nuova costruzione od oggetto di interventi edilizi, per i quali sussistono i requisiti di ruralità. La seconda tipologia di documento, è utilizzata per le dichiarazioni al Ceu di fabbricati rurali già censiti al Ct, purché costituenti unità immobiliari che, nello stato attuale, sono di per sé atti a produrre un reddito. Per
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entrambi le procedure, devono essere presentate anche le relative delle attività agricole. Perciò ai fini fiscali, e in particolare ai fini autocertificazioni, utilizzando i moduli B (per le unità abitative) e dell’Ici non è più necessaria l’attribuzione delle categorie catastali C (per le unità strumentali), allegati al Dm 26/07/2012. Tra le A/6 e D/10. In altre parole il riconoscimento del carattere di novità è stata introdotta anche una nuova causale di variazione, ruralità edilaun immobile è bambino indipendente dalla categoria catastale Per ricevere materiale informativo cartellina di un compila il coupon e spediscilo denominata “RICHIESTA DI RURALITÀ”, da utilizzare conall’indirizzo la attribuita, ma solo dai requisiti. domande e le02autocertifi cazioni in bustasolo chiusa indicato sotto; oppure invialo viaLefax al numero 2953 7373 o tipologia di documento 1. Questa causale consente caso chiamaciinallo 02 di 742 001.possono essere presentate mediante consegna diretta all’ufficio unità già censite nel gruppo di categoria D (esclusa la D/10), la competente, posta raccomandata, fax o PEC. Inoltre possono presentazioni di VARIAZIONI SEMPLIFICATE, perNome cui sono necessari essere presentate dai titolari dei diritti reali, da tecnici incaricati solo i dati identificativi dell’unità. Fino al 30 novembre 2012, i (ingegneri, geometri, agronomi, architetti) o tramite le associazioni soggetti interessati potranno continuare a servirsi della procedura di categoria degli agricoltori. Ricapitolando le dichiarazioni di Cognome Docfa già in uso. aggiornamento dovranno avvenire entro il 30 novembre 2012, in Ma già a decorrere dal 4 settembre 2012, è disponibile la nuova Via caso di inosservanza scatta l’accertamento conn° sanzioni da 1.032 versione della procedura automatica “Docfa 4.00.1”. Sul sito a 8.264 euro. Naturalmente gli uffici provinciali dell’Agenzia del Tel. Cell. dell’agenzia del Territorio (www.agenziaterritorio.gov.it) è quindi Territorio verificheranno la documentazione presentata. Quindi possibile compilare la domanda con modalità informatica. E’ anzi l’esisto della verifica dei requisiti di ruralità potrebbe essere anche e-mail consigliabile utilizzare la procedura on-line, che consente subito negativo, in caso di mancanza dei requisiti. In particolare in sede l’assegnazione dell’identificativo numerico, con la possibilità di controllo è necessario attribuire il classamento alla categoria del Prov. oggettive del di trasmettere successivamente, ma non oltre ilCap 1 ottobre 2012, Cittàgruppo “A” più appropriata in base alle caratteristiche tutta la documentazione all’Ufficio provinciale dell’Agenzia. Con fabbricato e apporre ove possibile, la corrispondente annotazione Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è del il dott. carattere Marco De Ponte, presso c) i Suoi dati sarannoche trattatinon (ancheèelettronicamente) il Dm 26 luglio 2012, i fabbricati per i quali sussistono i requisiti didomiciliato ruralità. E’AA;chiaro infatti possibile il soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di ruralità, già censiti al Ceu e oggetto delle dinuove dei requisiti per fabbricati che hanno caratteristiche solidarietà domande, e beneficenza svolte da AA;riconoscimento d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi mantengono la categoria attribuita e gli altri dati di classamento, categorie A/1 A/8 o per le modificati, abitazioni con all’indicato responsabile per conoscere i appartenenti Suoi dati, verificare lealle modalità del trattamento, ottenereeche i dati siano integrati, cancellati, ovvero per all’esercizio opporsi al trattamento degli caratteristiche stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati. siano essi a destinazione abitativa o strumentale di lusso. ZLP12 Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it Data e luogo
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Catasto: per i fabbricati rurali contano solo i requisiti
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333
Il tempo stringe per le unità immobiliari che, come previsto dalle novità introdotte nel nuovo Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze 26 Luglio 2012, possono essere iscritti al catasto, tra quelli rurali destinati ad abitazione e quelli strumentali all’esercizio dell’attività agricola (diversi da quelli in categoria D/10). I soggetti interessati devono presentare le DOMANDE DI VARIAZIONE CATASTALE relative fabbricati iscritti al catasto urbano (Ceu) entro il 1° ottobre 2012, mentre le DICHIARAZIONI DI AGGIORNAMENTO CATASTALE relative ai fabbricati iscritti al catasto terreni (Ct) che devono essere iscritti al catasto edilizio urbano, entro il 30 novembre 2012. Restano comunque valide le domande presentate in base alle regole (abrogate) del D.L. n. 70/2011 dopo il 30 settembre 2011 e fino al 1° ottobre 2012. L’agenzia del Territorio ha previsto due tipologie di modulistica: la tipologia di DOCUMENTO 1 per la presentazione delle domande di variazione, e la tipologia di DOCUMENTO 2, per la presentazione delle dichiarazioni di aggiornamento catastale. In altre parole la prima tipologia, è utilizzata per le dichiarazioni di fabbricati di nuova costruzione od oggetto di interventi edilizi, per i quali sussistono i requisiti di ruralità. La seconda tipologia di documento, è utilizzata per le dichiarazioni al Ceu di fabbricati rurali già censiti al Ct, purché costituenti unità immobiliari che, nello stato attuale, sono di per sé atti a produrre un reddito. Per entrambi le procedure, devono essere presentate anche le relative autocertificazioni, utilizzando i moduli B (per le unità abitative) e C (per le unità strumentali), allegati al Dm 26/07/2012. Tra le novità è stata introdotta anche una nuova causale di variazione, denominata “RICHIESTA DI RURALITÀ”, da utilizzare solo con la tipologia di documento 1. Questa causale consente in caso di unità già censite nel gruppo di categoria D (esclusa la D/10), la presentazioni di VARIAZIONI SEMPLIFICATE, per cui sono necessari solo i dati
identificativi dell’unità. Fino al 30 novembre 2012, i soggetti interessati potranno continuare a servirsi della procedura Docfa già in uso. Ma già a decorrere dal 4 settembre 2012, è disponibile la nuova versione della procedura automatica “Docfa 4.00.1”. Sul sito dell’agenzia del Territorio
(www.agenziaterritorio.gov. it) è quindi possibile compilare la domanda con modalità informatica. E’ anzi consigliabile utilizzare la procedura online, che consente subito l’assegnazione dell’identificativo numerico, con la possibilità di trasmettere successivamente, ma non oltre il 1 ottobre 2012, tutta
la documentazione all’Ufficio provinciale dell’Agenzia. Con il Dm 26 luglio 2012, i fabbricati per i quali sussistono i requisiti di ruralità, già censiti al Ceu e oggetto delle nuove domande, mantengono la categoria attribuita e gli altri dati di classamento, siano essi a destinazione abitativa o
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L’APPARECCHIO DEI BAMBINI E’ molto frequente che i genitori si preoccupino della dentatura dei bambini e si chiedano quale sia il momento migliore per iniziare un trattamento ortodontico, ossia un trattamento che porti i denti ad allinearsi e ad avere una forma regolare e d armonica. I miglioramenti che si possono ottenere sono molteplici: l’estetica facciale, il sorriso, la pulizia più accurata e la maggiore prevenzione di carie e tartaro. Ma vi sono dei vantaggi altrettanto importanti dal punto di vista scheletrico; specifici apparecchi detti intercettivi risolvono con semplicità le malocclusioni dovute alla forma particolare della mandibola e del mascellare superiore se sono trattate nell’età puerile, momento in cui le ossa sono più facilmente malleabili. In età adulta invece la questione può diventare più seria in quanto il palato ogivale (stretto) e altri problemi di malocclusione necessitano di una cura mediamente più lunga. L’ortodonzia intercettiva può cominciare già dai 5 anni, anche se sono presenti ancora dei denti da latte; è questo il momento in cui si possono già diagnosticare le malocclusioni e correggerle in tempo.
strumentale all’esercizio delle attività agricole. Perciò ai fini fiscali, e in particolare ai fini dell’Ici non è più necessaria l’attribuzione delle categorie catastali A/6 e D/10. In altre parole il riconoscimento del carattere di ruralità di un immobile è indipendente dalla categoria catastale attribuita, ma solo dai requisiti. Le domande e le autocertificazioni possono essere presentate mediante consegna diretta all’ufficio competente, posta raccomandata, fax o PEC. Inoltre possono essere presentate dai titolari dei diritti reali, da tecnici incaricati (ingegneri, geometri, agronomi, architetti) o tramite le associazioni di categoria degli agricoltori. Ricapitolando le dichiarazioni di aggiornamento dovranno avvenire entro il 30 novembre 2012, in caso di inosservanza scatta l’accertamento con sanzioni da 1.032 a 8.264 euro. Naturalmente gli uffici provinciali dell’Agenzia del Territorio verificheranno la documentazione presentata. Quindi l’esisto della verifica dei requisiti di ruralità potrebbe essere anche negativo, in caso di mancanza dei requisiti. In particolare in sede di controllo è necessario attribuire il classamento alla categoria del gruppo “A” più appropriata in base alle caratteristiche oggettive del fabbricato e apporre ove possibile, la corrispondente annotazione del carattere di ruralità. E’ chiaro infatti che non è possibile il riconoscimento dei requisiti per fabbricati che hanno caratteristiche appartenenti alle categorie A/1 e A/8 o per le abitazioni con caratteristiche di lusso.
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Sotto lÕ Alto Patronato del Presidente della Repubblica Si ringrazia con il patrocinio di
Si ringrazia UNAPROA, promotrice dell’iniziativa.
34 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO SONO IN ARRIVO PIÙ SODDISFAZIONI ALLE LUNGA DURATA CHE AI SINGLE. NUOVI INCONTRI FAVORISCONO L’EROS · S ALUTE ATTENZIONE PARTICOLARE PER IL BENESSERE A TUTTO TONDO: MOLTI INTRAPRENDERANNO UNA DIETA O UN ALIMENTAZIONE SANA
TORO AL
DAL 21/04 20/05
Oroscopo L’AMORE D’AUTUNNO È UN CUORE ALIENO CHE CI PORTA IL PROFUMO OVATTATO DEL RESPIRO DELLE TERRE
A S C I N O
ARETE QUALRIFLESSIONE SULLE RELAZIONI IN GENERALE E ANCOR PIÙ SU QUELLE SENTIMENTALI. EVITATE STERILI RIMUGINAZIONI · S ALUTE IL BUON TONO ENERGETICO GENERALE VI REGALERÀ ENTUSIASMO E METODO IN OGNI ATTIVITÀ, POTRETE PUNTARE SULLA COMPETITIVITÀ
ARATE ACCAREZZATE DALLE PRIME NEBBIE
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
BILANCIA 2 3/09 AL 22/10
FASCINO LIBERATE IL VOSTRO LATO PIÙ ROMANTICO E FANTASIOSO, I PIANETI FAVOREVOLI VI RENDERÀ, QUESTO MESE, PARTICOLARMENTE IDEALISTI · S ALUTE DALLA CROMOTERAPIA ALLA RIFLESSOLOGIA, PASSANDO PER YOGA E SHIATSU: SIATE APERTE A TUTTE LE POSSIBILITÀ DI BENESSERE
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO L’EROS SI FARÀ MENO PASSIONALE E PIÙ CEREBRALE E LE RELAZIONI SI BASERANNO SU AFFINITÀ INTELLETTUALI E INTERESSI CONDIVISI · S ALUTE INFORMATISSIMI SULLE NOVITÀ IN FATTO DI DIETE E TRATTAMENTI ESTETICI: LA MOTIVAZIONE SARÀ AI MASSIMI LIVELLI. APPROFITTATENE!
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO PREVISTI TUONI E FULMINI NELLE RELAZIONI AMOROSE: AVETE VOGLIA DI DARE UN BELLO SCOSSONE A RELAZIONI CHE SI STRASCINANO · S ALUTE L’ENERGIA SARÀ BALLERINA, O AL DI SOTTO DELLO STANDARD ABITUALE E I RIFLESSI SI FARANNO PIÙ LENTI. EVITATE GRANDI PERFORMANCE
IL DESIDERIO DI AVVENTURA E DI CONQUISTA AUMENTERÀ IN MANIERA ESPONENZIALE. INSOFFERENZA VERSO CHI VI SOFFOCA· S ALUTE GESTITE IN MANIERA SAGGIA LE GRANDI RISORSE DI CUI SARETE PROVVISTI: SCEGLIETE SPORT CHE FACCIANO APPELLO ALLA RESISTENZA FASCINO
CANCRO 22/06 AL 22/07
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO AVRETE UN DIALOGO COSTRUTTIVO E COSTANTE CON VI STA ACCANTO. RECUPERERETE UNA DIMENSIONE DI PIACEVOLE INTIMITÀ · SALUTE CORSI COLLETTIVI E ATTIVITÀ DI SQUADRA COME LA PALLAVOLO O IL TENNIS VI AIUTERANNO A CANALIZZARE LE ENERGIE
FASCINO I SINGLE IRRESISTIBILMENTE SOSPINTI VERSO TERRE LONTANE, ATTRATTI DA PERSONE INSOLITE DI CONTESTI CULTURALI DIVERSI · S ALUTE L’ENERGIA SARÀ INTERMITTENTE, INTEGRATE LA PALESTRA CON RILASSAMENTO ORIENTALE, O CON DISCIPLINE TIPO TAI CHI O QI GONG
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
QUALCHE POSSIBILE EQUIVOCO NELLA COMUNICAZIONE, CHE SARÀ IMTONI PIÙ SOMMESSI E CONFIDENZIALI · S ALUTE E’ TEMPO DI FARE CONTROLLI MEDICI DI ROUTINE, COME UNA VISITA DENTISTICA: PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE! FASCINO
FASCINO SARETE
ATTRATTI DA PERSONE MISTERIOSE E NON FACILMENTE DECIFRABILI. MANTENETE IL CONTROLLO NELLE RELAZIONI · S ALUTE SIETE AGILI, PERCIÒ VI CIMENTERETE IN UNA MIRIADE DI ATTIVITÀ: DAL PARACADUTE ASCENSIONALE L’INTERVENTO
Grandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir
*dottore oculista
L
Campolongo
VERGINE 24/08 22/09
FASCINO VI
ATTENDONO CONOSCENZE DAVVERO MOLTO INTERESSANTI, PURCHÉ SIATE PIÙ FIDUCIOSI NEI CONFRONTI DELLE NOVITÀ · S ALUTE DEDICATEVI TUTTO IL TEMPO NECESSARIO A STAR BENE. L’ATTENZIONE PER L’ESTETICA, L’IGIENE E LA SALUTE È CONSIGLIATA
L’ECOMOBILE PER RIFIUTI INGOMBRANTI
e devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono difficili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fiumi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale finge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. Xdci^cjV YV eV\# 1
professionalità risultati
E’ in funzione da gennaio a Campolongo Maggiore (In Riviera del Brenta) un nuovo servizio chiamato ecomobile. Potranno essere conferiti rifiuti ingombranti come mobili ed elettrodomestici. Sarà possibile conferire i rifiuti ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo sportivo).
L’influenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle complicazioni. Nel Veneziano si è registrato anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle scuole del territorio considerato il picco atteso per fine mese.
relax
LA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia. venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011
igiene
Territorio
AMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ
Chioggia
Sanità
TORNA A COLPIRE L’INFLUENZA SUINA
cortesia
Economia
Provincia
CONRIBUTO AFFITTI
POLITICA
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PRIMO PIANO
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SOLIDARIETÀ
INTORNO A NOI
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Sanità
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Il caso Intoppi per la riscossione dei bonus gas
MOSTRE A PADOVA
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10-14
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eV\# 34
Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emissioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di finanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali finalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.
di Chioggia
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SCUOLA
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VELA
Regione
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aweb.it
Il viaggio Da Chioggia alla Mongolia in moto
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“TOLÉLE” IN MOSTRA DI CHIOGGIA A CATTOL ICA
EDITORIALE
Grandi opere, i veneti chiedono partecip azione
Gli ex voto fanno patrimonio di Fede parte di quel e di cultura che comunemente si chiama devozione pietà popolare. o La “pietà può essere ignorata, popolare non ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II. eV\# 21
PARENTOPOLI NEL VENEZIA NO
di Alessand
Elezioni, parti politici in fermeti e gruppi nto
G
ro Abbadir
randi opere, il Veneto e i veneti, interrogano e si chiedono più partecipazione alle scelte infrastrutturali determineranno che il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti sono molti. ce ne
Alcuni già conclusi come la Pedemontan o da completare, a e il Passante Mestre (con le di opere Parentopoli, dopo sistema Metropolitan complementari), il Roma anche Veo Ferroviario di nezia, anche se ficie (appena avviato), Superle possibili proporzioni di un eventuale altri da definire alcuni addirittura scandalo, non sembrano e solo abbozzati. certamente quelle alla Romea Commerciale Si pensi emerse nella capitale. A lanciare le accuse , alla camionabile Padova – all’amministrazione Venezia, al completamen comunale e alle dell’Idrovia Padova municipalizzate Venezia, all’elettrodotto veneziane era stato to Dolo-Camin, a campagna elettorale il sindacato Usb. al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, te e le consultazioni è ormai alle por- l’impegno l’alta e tra la compattezza Velocità i diversi partiti e nel Veneto orientale. i gruppi politici del partito nella eV\# 28 passata esperienza sono iniziate da 2007, rendendosi amministrativa. tempo. Il partito più corteggiato Sono opere che disponibile come All’interno del Pdl le candidato possibi- come insistono e hanno al momento si attende l’esito sembra l’Udc, quasi terminale ultimo, delle centrodestra. sindaco per una coalizione conteso tra centrodestra consultazioni per capire di le province attraversando e centrosinistra nella passata amministrazise i consiglieri che . Ma i tempi non di Padova Si tratta, a detta sono maturi per una della Commerciale e Rovigo (nel caso one erano rimasti www.lapiazzawe di Tiozzo, “di un decisione e l’Udc ancora fino alla fine fedeli ), il territorio della po politico grup- vincia al mandato, siano b.it ha imparato cittadino ra prodi Venezia. Ma l’arte parte del partito. anco- si appresta coeso, con idee ben chiare, che le ricadute sono Il gruppo smentisce puntare su un’alleanzadella mediazione. A ora ad iniziare a testa tutti i veneti. Si su la creazione di per scheletri pensi alta e senza una lista civica negli armadi l’imminente sia il Pd, che prende con l’Udc sarebbero e attende pletamento dell’Idrovia ad esempio al com:cigV ^c GZiZ X separata alcune risposte campa- L’opera Padova – Venezia. veneziana di Orsoni, a modello l’esperienza dai vertici del Pdl. gna elettorale”. dc cd^ cominciata negli Certa è invece in coalizione con anni 60 è stata la discesa in campo titi di centro, sia realizzata solo i par- Romano il Pdl, che ha nella parte iniziale di Tiozzo con apprezzato a ridosso della laguna di rata, esattamente una lista civica sepaVenezia, ed è sempre come aveva fatto considerata un’opera stata nel mastodontica inutile costosissima da eV\\# 4-8 e finire. 8dci^cjV V eV \# 3
> Xdch^\a^Zg^ gZ\ ^dcVa^ IZhh Zg^c! EYa! Z ^ckdXVcd X dZh^dc^ Vb I^dood! EY e^Z Z eZgh ! dcVa^i| Y^ h eZhhdgZ
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