laPiazza di Chioggia - Maggio 2024

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Le facce del dado

Come spesso accade in Italia, le elezioni diventano il termometro per valutare altre temperature politiche. Il primo interrogativo, citando Sordi e Manfredi, è secco: riusciranno i nostri eroi e ritrovare i voti misteriosamente scomparsi ai seggi? Siccome la partecipazione non è la libertà di Gaber, è facile che si fermi attorno alla metà degli aventi diritto. Comunque la risposta all’interrogativo di cui sopra farà sorridere soltanto pochi. Il partito di Giorgia, ormai la chiamiamo solo con il nome come vuole lei, ha solo il problema di capire di quanto salirà oltre il 30 per cento, visto che è già attorno al 32, e ha doppiato la Lega. Il risultato servirà a rinforzare con il peso dei numeri le ambizioni a guidare la Regione, visto che su un punto Giorgia ed Elly Schlein sono d’accordo: il terzo mandato ai governatori non arriverà. Se la Lega ha ormai la metà dei voti di Fratelli d’Italia, nonostante le polemiche e i distinguo di molti, perfino del presidente Zaia, è assai probabile che la candidatura del generale Vannacci porti comunque voti alla Lega. Del resto, il parà della Folgore esaspera concetti che circolano non solo nel Veneto. Il partito vive un’esplicita fronda da parte dei leghisti veneti, che finora hanno sopportato Salvini solo perché era vincente e ha portato il partito nazionale da un misero 4 per cento al 34 delle europee scorse. Ma la resa dei conti è giunta.

segue a pag. 5

POLITICA, ENERGIA

CIVICA GARANTISCE ALLA MAGGIORANZA I NUMERI PER GOVERNARE

Si rompe tra polemiche l’alleanza tra FdI e Lega. Armelao apre “a chi ha a cuore il bene della città” e procede col rimpasto di Giunta. “Ora – dice – serve tranquillità per centrare gli obiettivi del programma elettorale”

Servizi alle pagg.6, 8 e 9

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UListe d’attesa, sanità al bivio

Nicola Stievano

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Amministrazione

ELEZIONI EUROPEE, CI SIAMO: ECCO I CANDIDATI VENETI

Delicato test per tutti gli schieramenti, il centrodestra cerca conferme dal centrosinistra una nuova sfida

Servizio a pag.25

IL VENETO E L’AUTONOMIA PER L’EVOLUZIONE DIGITALE

L’assessore regionale Calzavara: “Sulla strada dell’innovazione maggiori servizi a portata di tutti i nostri concittadini”

n nostro lettore, commentando di recente alcuni servizi dedicati ad un importante forum sulla sanità, al quale hanno partecipato esperti da tutto il mondo, ci ha chiesto perché non dedicavamo più spazio all’annoso problema delle liste d’attesa per esami e visite specialistiche. Perché dare conto dei progressi in campo medico e sul fronte della ricerca internazionale e non dare voce ai cittadini alle prese con le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie pubbliche? segue a pag. 5

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di Chioggia
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Calcio. L’Union Clodiense Sottomarina in serie C, una città in festa

E’ arrivata ed è stato come il finale di un bel film. La promozione in serie C dell’Union Clodiense Sottomarina è storia; con una data (14 aprile 2024) che non verrà dimenticata facilmente.

I tre punti decisivi vengono raccolti a Feltre, con un 2-1 proprio sul campo del Dolomiti Bellunesi (unica compagine del girone C serie D che ancora poteva insidiare la vittoria dei granata). Grandi festeggiamenti in città, con la squadra accolta da centinaia di tifosi all’ Aldo e Dino Ballarin.

Emozionato il presidente Ivano Boscolo Bielo, che ricorda come il risultato in realtà elevi l’intera città di Chioggia più che solo una squadra di calcio. Un obiettivo posto e inseguito con il lavoro, merito della società, dello staff, del mister e chiaramente dei tifosi. Questi ultimi due è indubbio siano stati gli ingredienti “chiave” del successo.

Il mister, Antonio Andreucci, si è dimostrato tecnico saggio, equilibrato, concentrato sul lavoro e capace di isolare la squadra dalle pressioni di una piazza “calda” come Chioggia. La cultura del lavoro e della serietà prima o poi ripagano sempre. Molti meriti vanno a lui.

Sorrisi, cori a non finire, tour su pullman scoperto e tanto entusiasmo per un traguardo che si attendeva da troppo tempo.

Una festa per rendere onore alla squadra e al suo presidente anche con la presenza del primo cittadino Mauro Armelao, al campo sportivo, con tanto di fascia tricolore, a fianco proprio di Ivano Boscolo Bielo

Ora c’è da pensare subito ai lavori di ristrutturazione dello stadio, che andrà adeguato per rispondere ai requisiti richiesti dalla nuova categoria (tra gli altri verrà rifatta la copertura della tribuna est, aumenta la capienza settore ospiti, oltre che lavori su spogliatoi).

Allo studio anche la possibilità di un nuovo parcheggio presso l’attuale area deposito pullman.

L’Union Clodiense Sottomarina è in serie C dopo 47 anni. Speriamo sia solo l’inizio di una nuova epopea calcistica locale e che sia vero, come dice una celebre canzone di non troppi anni fa, che...”il meglio deve ancora venire”.

Il presidente Ivano Boscolo Bielo:

“Il risultato eleva l’intera città di Chioggia e non solo la squadra di calcio”

Le facce del dado

di Antonio Di Lorenzo

Forza Italia ha ritrovato una sua identità post berlusconiana (anche se la famiglia mantiene salde le redini) e spera di aver ritrovato anche la forza elettorale, almeno quella per diventare il secondo partito della coalizione di centrodestra. Nel Veneto ha già dimostrato di aver fatto crescere le iscrizioni. Nel centrosinistra, la sfida tra Pd e Cinque Stelle che a livello nazionale li vede testa a testa, non ha campo: il Pd è sul 16 per cento e i seguaci di Conte attorno al 6. Le elezioni europee saranno il banco di prova per vedere se le strategie di Schlein, unico caso di un’esterna giunta a guidare un partito, letta come il frutto di un Opa ostile nei confronti del Pd, e quella dell’avvocato che ha letteralmente sfilato il movimento a Grillo, sono comunque vincenti. Le altre formazioni hanno il problema di superare la soglia di sbarramento del 4 per cento: più facile per Renzi, che conta sui voti di Bonino, meno per Calenda e l’Alleanza Verdi Sinistra. Tutti hanno lanciato il dado e aspettano di vedere (non di nascosto, per usare la frase di Enzo Jannacci) la faccia che fa.

Liste d’attesa, sanità al bivio

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Non è la prima volta che ci arriva questa sollecitazione e non è infrequente che a fronte di un intervento o una notizia di carattere sanitario appaia l’immancabile osservazione “sì, ma le liste d’attesa...”. Premesso che a questo argomento abbiamo dedicato decine di servizi in tutte le nostre edizioni e continueremo a farlo, il fatto che i cittadini continuino a richiedere attenzione su questo fronte è un segnale da non sottovalutare. Cerchiamo però di non cadere nella tentazione del luogo comune dei lunghi tempi di attesa della sanità: non è sempre così e non lo è per tutti i casi, in particolare per le prestazioni urgenti e indifferibili, pur con qualche eccezione che giustamente fa notizia. Ciò non toglie che ogni giorno migliaia di cittadini si trovino a fare i conti con tempi d’attesa ancora lunghi nella sanità pubblica. Una recente inchiesta di Altroconsumo rivela che su 1.100 italiani interpellati ben 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame nel corso dell’ultimo anno. Così molti si vedono costretti a rivolgersi ai privati, affrontando costi elevati, oppure a rinunciare a alle cure. Per molti, poi, è impossibile rispettare i tempi suggeriti dal medico e c’è chi è costretto a lunghi spostamenti pur di avere l’appuntamento. A farne le spese sono soprattutto i più deboli, chi ha meno disponibilità economiche, gli anziani. In Veneto si cerca di correre ai ripari. Anche di recente la Regione ha annunciato importanti stanziamenti, l’ultimo da 40 milioni per superare il problema delle liste d’attesa e ha reclutato specialisti per smaltire le agende. Ma si tratta di un aspetto strutturale che va affrontato alla radice, rafforzando proprio la sanità pubblica, pagata dai cittadini.

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ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime elezioni europee e amministrative messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

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Chioggia Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotog ra fa i l QR code e a scolta l’u lt i mo Not i z ia r io
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Periodico
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Rimpasto di Giunta. Colpo di scena: Roberto Rossi e Maria Rosa Boscolo Chio sostengono Armelao

Crisi politica, Energia Civica garantisce i numeri per governare

Finisce nel peggiore dei modi il sodalizio con FdI, con Armelao che punta il dito sulla “guerra personale” messa in piedi da Matteo Penzo (segretario FdI Chioggia) e che ha determinato il rischio di elezioni anticipate

L a crisi politica che per mesi ha bloccato i lavori del Consiglio Comunale viene superata con un “colpo di scena”. A supportare il primo cittadino, garantendo i numeri necessari per la prosecuzione del mandato, ci sono i rappresentanti di Energia Civica: Roberto Rossi e Maria Rosa Boscolo Chio. Gli eletti per la lista civica clodiense, dunque, hanno appoggiato Armelao, pertanto l’operato di Lega Nord e Forza Italia. Non viene citata Fratelli d’Italia perché la sezione locale del partito, fino ad oggi in maggioranza ma da settimane in aperto contrasto con il sindaco, ha deciso di prendere le distanze dalla coalizione. Un vero e proprio “rimpasto”, quello a cui si è assistito, che ha portato alla nomina di due nuovi assessori: Riccardo Griguolo di Chioggia Protagonista e Maria Rosa Boscolo Chio stessa. In aggiunta Elena Zennaro abbandona Fratelli d’Italia ma resta in carica come vicesindaco.

Il nuovo Consiglio Comunale risulta pertanto il seguente: Maria Rosa Boscolo Chio Maria Rosa assessore all’Urbanistica, Decoro urbano, Legge speciale per Venezia, Progetti Strategici, Riconversione area ex deposito GPL, V-Gate, Trasporti, Viabilità e parcheggi, Mobilità; Riccardo Griguolo Riccardo, assessore al Turismo, Eventi, Manifestazioni, Marketing Territoriale, Commercio, Attività Produttive, SUAP, Sport; Elena Zennaro, vicesindaco, assessore alle Pari

Opportunità, Cultura, Demanio, Agricoltura, Privacy, Trasparenza, Giudice di Pace, Avvocatura Civica e Affari Istituzionali, Patti di Amicizia e Gemellaggi; Paola Orlando, assessore al Bilancio, Finanze, Tributi, Partecipate, Personale, Informatizzazione e Innovazione, Transizione digitale, Patrimonio; Sandro Marangon, assessore alle Politiche Sociali e Sussidiarietà, Politiche della Residenza e della Casa, Welfare in materia sanitaria, Associazionismo e Volontariato, Terzo Settore, Politiche Giovanili, Pubblica Istruzione, Politiche del Lavoro; Angelo Mancin, assessore ai Lavori Pubblici, Edilizia Privata, Edilizia Scolastica, Rapporti con le Frazioni, Servizi Manutentivi, Pnrr, Rigenerazione Urbana; Serena De Perini, assessore al Demanio Turistico, Servizi Demografici, Politiche Comunitarie e Regionali, Portualità, Ambiente, Verde Pubblico, Ecologia.

Armelao riesce dunque a proseguire il proprio mandato nella maniera più “inaspettata”; con l’appoggio di quella parte del consiglio che fino a pochi giorni prima delle nomine protestava davanti al Comune per l’immobilismo della Giunta. Finisce nel peggiore dei modi il sodalizio con FDI, con Armelao che punta il dito sulla “guerra personale” messa in piedi da Matteo Penzo (segretario FDI Chioggia) e che ha determinato il rischio di elezioni anticipate. Non si sono fatte attendere le

reazioni delle opposizioni (PD, M5S, Obiettivo Chioggia), compatte nel ritenere inammissibile l’opera di mediazione che ha ridisegnato la squadra di governo della città. Si potrebbe discutere per ore (senza trarre conclusio-

ni sensate) sulla scelta di “unire poli opposti”: mero interesse personale o volontà di fare il bene della città? Una risposta la dovrebbero dare i fatti.

Già i fatti! E su questo punto la strada sarà comunque in

salita. Il neo assessore Boscolo Chio, per esempio, avrà l’onore e onere di dare risposte sul destino del deposito GPL, la mobilità cittadina, i parcheggi, V Gate. Chiudere anche solo un paio di queste questioni garantirebbe di essere ricordati per parecchi lustri. E poi c’è il tema degli assessorati e incarichi, che durante il mandato (tra revoche, dimissioni e sostituzioni) sono stati affidati a persone che, per le più svariate ragioni, non hanno ripagato la fiducia accordata. Il tempo e la volontà per fare bene sembrano esserci. Il consiglio comunale torna al lavoro.

Luca Rapacciuolo

Maria Rosa Boscolo Chio: “Il bene della città di Chioggia, presupposto della collaborazione col sindaco Armelao”

La nomina di Maria Rosa Boscolo Chio come nuovo assessore di Giunta è quella che ha fatto più “rumore”. Con referati su Urbanistica, Decoro urbano, Legge speciale per Venezia, Progetti Strategici, Riconversione area ex deposito GPL, V-Gate, Trasporti, Viabilità e parcheggi, Mobilità, Boscolo Chio inizia il proprio percorso con l’intento di migliorare Chioggia.

“Mettere in primo piano il bene comune, la città di Chioggia, è stato il presupposto per instaurare la collaborazione con il sindaco Mauro Armelao” dichiara il neo assessore.

“Sono stati importanti gli incontri con i rappre-

sentanti di Forza Italia, Lega e Lista civica Chioggia Protagonista, - aggiunge - per discutere e riflettere su questa nuova fase di governo della città, ritenuti positivi da tutto il gruppo di lavoro di Energia Civica”.

Maria Rosa Boscolo sottolinea come il “patto di governo” sia legato alla condivisione di obiettivi programmatici prioritari, metodi di lavoro partecipati, azioni definite e verifiche periodiche del grado di raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

“Contiamo sul contributo di tutti i cittadini per fare di Chioggia una città sempre più moderna, competitiva e solidale” conclude. (l.r.)

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Il caso politico
Maria Rosa Boscolo Chio

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Il rimpasto. Griguolo, il volto nuovo della Giunta Comunale

“Grazie al sindaco che mi ha dato fiducia. Non vi deluderò”

Il giovane avvocato rappresenta il volto nuovo, a lui vanno referati importanti: Turismo, eventi, manifestazioni, marketing territoriale, commercio, attività produttive, SUAP e sport

Riccardo Griguolo è il volto nuovo della Giunta comunale. Nato a Chioggia, classe 1991, da gennaio del 2020 il neoassessore è avvocato dello Studio Griguolo. Motivazione e voglia di mettersi al lavoro traspaiono dalle prime dichiarazioni concesse alla stampa. “Ho accettato l’incarico di assessore del Comune di Chioggia con delega al Turismo, eventi, manifestazioni, marketing territoriale, commercio, attività produttive, SUAP e sport” dichiara Griguolo.

“Ringrazio il sindaco per la fiducia accordatami, la collega di lista civica “Chioggia Protagonista” Marcellina Segantin e chi due anni fa ha voluto concedermi la sua fiducia votandomi come consigliere comunale”.

La giovane età, in un gruppo consiliare eterogeneo in termini di esperienza, può essere un valore aggiunto, soprattutto in riferimento ai compiti affidati. “Dopo due anni di impegno e di crescita, rimanendo fedele alla lista civica ed al mandato elettorale, - commenta - ho accettato la proposta del sindaco che mi ha premiato per quanto in parte già dimostrato. Ora ho anche altre deleghe impegnative per cui darò massima cura e professionalità: commercio, sport ed in generale lo sviluppo produttivo e turistico della nostra città. Grazie ancora a tutti i concittadini, non vi deluderò”.

Luca Rapacciuolo

Il sindaco Armelao: “Un rinnovamento nella continuità grazie all’appoggio di Energia Civica”

“Un rinnovamento nella continuità grazie all’appoggio della lista civica Energia Civica che ha dimostrato un grande senso di responsabilità, un accordo programmatico per il bene della nostra città” commenta il primo cittadino Mauro Armelao, tirando un sospiro di sollievo.

“La maggioranza ora ha bisogno della tranquillità necessaria per portare avanti gli obiettivi che ci siamo prefissati – prosegue - anche nel programma elettorale. Poi alla fine del nostro mandato i cittadini sapranno valutare il nostro operato”.

“Adesso – conclude - chiedo le dimissioni dei tre componenti delle partecipate in quota Fratelli d’Italia in SST, Ipab e Veritas”.

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Mauro Armelao Riccardo Griguolo

Ztl. Il pre-esercizio è stato prorogato al 15 settembre ma le telecamere sono attive

L’amministrazione ricorda: sono previste sanzioni per chi non rispetta le regole

Zona a Traffico Limitato in centro storico a Chioggia, sanzioni a chi non rispetta le regole. Se il pre-esercizio è stato prorogato fino al 15 settembre prossimo, l’amministrazione ribadisce alla cittadinanza che, per i trasgressori, le sanzioni vengono comminate a tutti gli effetti direttamente dagli agenti di Polizia locale.

E’ bene ricordare che attualmente sono attivi i varchi elettronici che rilevano il passaggio delle auto non autorizzate.

La Ztl è in vigore, con le telecamere attive quindi, nei giorni feriali dalle 11.00 alle 4.00; di domenica e festivi dalle 9.00 alle 4.00, per il periodo che va dal 1° aprile al 31 ottobre. Dal 1° novembre al 31 marzo, invece, saranno attive dalle 11.00 alle 20.00 nei giorni feriali e dalle 9.00 alle 20.00 domenica e festivi.

In questi orari, il transito all’interno della Ztl è consentito ai soli titolari di permesso rilasciato da Sst spa. Coloro che non hanno ancora provveduto alla richiesta di autorizzazione sono invitati a chiedere l’inserimento del proprio veicolo nel database elettronico presso gli uffici di Sst Spa ovvero accedendo al portale Ztl. Il pre-esercizio attualmente in essere prevede che a coloro che

accedono alla Ztl senza averne l’autorizzazione non vengano recapitate le multe, nonostante le telecamere rilevino i trasgressori. Questo avverrà fino al termine del periodo di pre-esercizio (per ora fissato al 1 5 settembre ma prorogabile). Al termine di questa fase le violazioni verranno contestate da remoto - eventualmente su strada - e, quindi, recapitate ai trasgressori.

“Del resto, la fase preparatoria – fa sapere l’amministrazione - è essenziale al corretto funzionamento della Ztl, lo prevede anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le linee guida ministeriali che disciplinano la materia sono molto chiare: le Ztl vanno attivate in maniera ufficia-

le solo dopo numerosi passaggi, verifiche e sperimentazioni. Ecco perché la richiesta di proroga del pre-esercizio è arrivata direttamente anche dal Comandante della Polizia Locale di Chioggia, dott. Luca Sattin, che ha al suo attivo la gestione di Zone a Traffico Limitato di grandi città come Padova e Trento”.

Detto ciò è importante ricordare ai cittadini che la circolazione di veicoli che non abbiano diritto di accesso o non registrati pur avendone diritto viene considerata abusiva e, pertanto, possono essere contestate immediatamente su strada dagli agenti accertatori.

“Come Amministrazione –commenta il primo cittadino Mauro Armelao - stiamo organizzando un incontro pubblico proprio sulla Ztl, per dare informazioni direttamente ai cittadini sulle modalità di ingresso in centro storico. Nonostante questo sia un progetto che la nostra Amministrazione ha ereditato da chi ci ha preceduto, dobbiamo abituarci a ragionare per il bene della nostra città. Le Zone a traffico limitato sono ormai diffuse in tutta Italia e anche qui a Chioggia, superata la fase iniziale, sono certo che ne apprezzeremo tutti il valore”.

Politica. La Lega risponde a Fratelli d’Italia, sull’attività del padre del segretario del Carroccio

Si infiamma la polemica politica. Ad alimentare lo scontro è stata anche la questione del mancato rispetto del piano di rientro debitorio legato all’attività del padre del segretario della Lega, Gaetano Doria, attività di cui però lo stesso segretario politico non è più titolare. Il problema è stato sollevato da Fratelli d’Italia nelle scorse settimane. Fratelli d’Italia chiedeva come e perché non si sia agito con metodi coattivi per far saldare un debito di oltre 50mila euro nei confronti del Comune per canoni non pagati di una macelleria in locali del piano terra di Palazzo Moroni che si trova in Corso del Popolo, un palazzo di proprietà del Comune di Chioggia. Una macelleria avviata dal padre del segretario della Lega nel 2005. Si tratta di un debito che era stato

rateizzato con un piano di rientro che non è stato rispettato, come accertato da una recente delibera di giunta.

A far chiarezza sulla vicenda allontanando ogni insinuazione è la sezione locale della Lega Nord di Chioggia. “A seguito del comunicato stampa di Fratelli d’Italia dei giorni scorsi, riguardante il recupero dei crediti del patrimonio comunale - spiega la nota di risposta della Lega - e l’insensata allusione a reati da parte di nostri amministratori comunali, cogliamo l’occasione per fare chiarezza. Vogliamo precisare che il segretario locale Gaetano Doria non è più titolare della macelleria del padre e da 5 anni non lavora più nella medesima attività. Si denota ancora una volta l’incapacità politica da parte degli amministratori locali

di Fratelli d’Italia che non tengono in considerazione la delibera di giunta n.48 del 7 marzo 2024, che dimostra da parte dell’amministrazione comunale la massima trasparenza nell’indicare l’elenco delle attività che non hanno ancora ottemperato alle liquidazioni dei canoni di affitto, locazione o concessione nei confronti dell’ente. Esattamente, proprio una delibera ad hoc per mettere in evidenza le risorse che devono essere riscosse. Faremo egualmente per le altre imposte riscosse dall’ente, Tari in primis”. “La Lega – conclude la nota - si riserva di agire nelle sedi opportune per tutelare il suo nome e l’onorabilità dei suoi amministratori. Sulla legalità e trasparenza della Lega non si scherza, chi accusa dovrà risponderne”. (a.a.)

Coloro che non hanno ancora provveduto alla richiesta di autorizzazione sono invitati a chiedere l’inserimento del proprio veicolo nel database elettronico presso gli uffici di Sst Spa ovvero accedendo al portale Ztl

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La polemica. Baldin e Stecco polemici sulle celebrazioni del 25 Aprile

“Il mercato andava spostato: lungo Corso del Popolo dovevano esserci le istituzioni”

Alzabandiera e celebrazioni si sono svolte a Sant’Anna di Chioggia. “Non vengano a dire – è il commento - che lo fanno per valorizzare le comunità periferiche, perché i fatti li smentiscono”

L a celebrazione del 25 Aprile ha suscitato polemiche e prese di posizione non solo a livello nazionale, ma anche per il Comune di Chioggia. In particolare, non è stata gradita a tutti la scelta dell’amministrazione di non spostare il mercato settimanale del giovedì; circostanza che ha determinato l’assenza di una cerimonia formale nel centro cittadino. Alzabandiera e celebrazioni si sono svolte a Sant’Anna di Chioggia, tra piazza Baldin e la chiesa della frazione clodiense.

“Armelao valorizza le frazioni a giorni alterni: uno sì, duecento no” commenta Erika Baldin del Movimento 5 Stelle, che puntualizza come il Comune avesse l’onere di spostare però il tradizionale mercato.

“Non è certo uno scandalo aver portato la cerimonia del 25 Aprile a Sant’Anna – puntualizza - specie nell’80° anniversario dall’eccidio dei Baldin e di Narciso Mantovan. Ma il Comune non doveva abdicare al corteo istituzionale lungo il corso del Popolo, rinunciando invece all’evitabile mercato settimanale”. Sulla stessa linea di pensiero Daniele Stecco, capogruppo M5S in Consiglio comunale: “Quando eravamo in amministrazione e si è presentata l’ipotesi di una concomitanza, non abbiamo esitato un attimo a scegliere la cosa giusta da fare. Si vede che altri non hanno la stessa sensibilità: ma non vengano a dire che lo fanno per valorizzare le comunità periferiche, perché i fatti li smentiscono”.

La Baldin puntualizza come da Armelao non siano arrivate risposte alle richieste dei comitati civici riguardo il semaforo, il sottopassaggio, la ciclabile di Sant’ Anna. I pentastellati suggeriscono inoltre l’organizzazione di momenti ricreativi e culturali, anche d’estate (servendosi delle compagnie locali) nelle piazze di tutte le frazioni, comprese Valli, Ca’ Bianca e Ca’ Lino.

La più grande mostra di opere realizzate con i mattoncini Lego® dal 30 aprile al centro «Le barche» di Venezia Mestre

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G20s, i sindaci ribadiscono: Fondamentale il riconoscimento giuridico dello “Status di Comunità Marine”

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le battaglie più conosciu

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il mall più grande d’italia

La mostra arrivaal Centro Le Barche per far divertire un pubblicoeterogeneo dopoilgrandesuccesso ottenutoaOriocenter con oltre 160.000 ingressi in poco più di 5 mesi.

La società Brick Show srl, ideatricee promotricedell’iniziativa, ha costruito appositamente perl’esposizione alCentro

Le Barcheil modello Venice Postcard, un modello che racchiude i più famosi simboli del-

che la possibilitàdi guardare all'interno e vedere la vita che si svolge sulla stessa.

Il Duomo di Milano

La facciata delDuomo di Milano èstata costruitainteramente con mattoncini, preservandoi piùpiccoli dettagliarchitettonici del Duomo in scala 1:24, e per costruirla sono stati utilizzati oltre100.000 mattoncini LEGO®. Oltre alla facciatastessa, èstataparzial-

funzionanti. Attualmente il galeone originale è ormeggiato per la visita nell'antico porto di Genova. Il modelloèlungo 170cm,alto 130 cm e largo 50 cm.

Erebor

la Montagna Solitaria

La grandefortezza diEreborMontagna Solitariaè stata mappata sul modello. È uno dei principali luoghidi azione dello Hobbit.

foto in uno scenario 3D.

Sindaci delle aree balneari a confronto. Si è tenuto nelle scorse settimane nella cornice della Cantina di Ca’ Corniani a Caorle l’atto finale di “Maris Futuri, progettare la complessità”. Si è trattato di una tre giorni di incontri e confronti durante i quali i sindaci delle destinazioni balneari hanno potuto discutere e condividere idee sullo sviluppo sostenibile del turismo costiero, esplorando soluzioni innovative e strategie efficaci per affrontare le sfide del futuro.

A questo incontro ha preso parte il sindaco di Chioggia Mauro Armelao che esprime una posizione condivisa. “È fondamentale – afferma - ottenere un riconoscimento giuridico dello “Status di Comunità Marine” ed avere così finalmente a disposizione strumenti efficaci per la gestione delle nostre città. Di fronte alle crescenti difficoltà nell’amministrare i nostri territori con i criteri della sostenibilità sociale ed ambientale, ci impegniamo con coerenza e responsabilità nel supportare le nostre comunità e gli imprenditori locali nel loro ruolo di accoglienza dei visitatori. Tuttavia, nei prossimi anni, potremmo essere costretti a prendere azioni decise, anche drastiche, per garantire la sicurezza delle nostre comunità: potremmo limitare alcuni flussi, per proteggere i nostri residenti e garantire la sicurezza di tutti”. (a.a.)

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Da sinistra Erika Baldin e Daniele Stecco, sopra due immagini della celebrazione del 25 aprile

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CANDIDATO VENETO AL PARLAMENTO EUROPEO CIRCOSCRIZIONE NORD ORIENTALE

(Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia)

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nell’Unione Europea; • rivedere il Green Deal scrivendo in maniera precisa come finanzieremo gli obiettivi di transizione energetica.

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In consiglio comunale. Alessandra Penzo di “Obiettivo Chioggia” chiede chiarimenti

Terminal V-Gate e Romea, le opposizioni incalzano la Giunta

Nel primo caso rinnova la richiesta sulla possibilità di costituire una commissione di vigilanza, considerata l’importanza dell’opera; sulla viabilità esprime il timore legato all’incremento del traffico con la bella stagione

Dopo il raggiungimento di un nuovo assetto in Giunta Comunale, sale la pressione delle opposizioni sui temi importanti che riguardano Chioggia e il suo territorio e che attendono risposte da anni.

Alessandra Penzo di “Obiettivo Chioggia”, in particolare, si focalizza su V-Gate e Romea; lo fa attraverso un’interpellanza (domanda che richiede chiarimenti su uno specifico tema) e una mozione (proposta di iniziative) presentate al Consiglio Comunale e al sindaco Mauro Armelao. Sul V- Gate (terminal portuale d’altura da costruirsi di fronte al litorale, a pochi chilometri dalla costa) la Penzo ricorda come da

tempo si attenda di sapere se sarà possibile costituire una commissione di vigilanza, considerata l’importanza dell’opera.

“Durante il consiglio del 18 maggio 2023 ho posto un’interpellanza al sindaco – ricorda l’esponente di Obiettivo Chioggia, che aggiunge - e il 28 marzo 2023 ho presentato un Odg nel quale si chiedeva l’impegno del sindaco a istituire il prima possibile una commissione di vigilanza composta da membri di minoranza, maggioranza, tecnici e dirigenti che abbia l’intento di riunirsi con scadenza mensile per monitorare le fasi di avanzamento progettuale. Votato dal consiglio comunale in modo positivo, questo Odg

non ha mai avuto seguito. Chiedo se le intenzioni dell’assessore siano quelle di istituire questa commissione e visto l’attesa di

oltre un anno dal voto positivo del consiglio, chiedo quale siano le tempistiche precise per l’ avvio della commissione di indagine”.

L’incontro pubblico. Difendere la laguna da plastiche e idrocarburi

In collaborazione con l’associazione “Laguna Pulita” e la Darsena le Saline, “Amico Giardiniere” ha promosso il 12 aprile un incontro sul tema “Difendiamo la nostra laguna: Come lottare contro plastiche e idrocarburi dispersi insieme ad Amico Giardiniere” con lo scopo di sensibilizzare e agire per preservare questo prezioso ecosistema.

E’ stata l’occasione per presentare le molte iniziative organizzate da “Amico Giardiniere” (scambio di semi, pulizie della barena, del parco degli orti con “Laguna Pulita”, del forte San Felice, dei canali di Chioggia

con la barca “Cuore di Laguna”, la benedizione della statua di san Michele, l’ortodidattica alla scuola Caccin…) e per discutere e condividere strategie efficaci per affrontare le sfide ambientali che minacciano la laguna e sul ruolo del volontariato nella tutela ambientale. All’incontro sono intervenuti la biologa Carmen Losasso, il Marina manager della Darsena Le Saline Marco Boscolo Buleghin, il direttore della Banca della Marca di Sottomarina dott. Michele Bertoncello, Nino Gobetti di “Laguna Pulita”, Francisco Panteghini e Pietro Penzo (presidente e vicepresidente di

Per quanto riguarda la questione Romea (SS309), i problemi si trascinano da anni e la soluzione non è certo dietro l’angolo. Con l’approssimarsi della stagione estiva e del prevedibile incremento del traffico sulla statale è possibile che aumenti la probabilità di incidenti. “È noto che la stragrande maggioranza dei mezzi pesanti che la percorrono sono solo di attraversamento e non sono diretti nel nostro territorio – osserva Alessandra Penzo, che precisa – da anni proponiamo che questa tipologia di traffico venga dirottata verso le vicine autostrade, naturalmente con un incentivo al pedaggio. Proponiamo inoltre che questa pericolosissima arteria stradale venga attrezzata di sistemi di controllo e informazione all’utenza, e possa essere gestita e monitorata, informando sulle reali situazioni della viabilità”.

“Amico Giardiniere”), l’ing. Samuele Colombo del gruppoVeritas, e in video collegamento il presidente provinciale Acsi Gian Michele Logiurato. Nel corso dell’evento è stato anche presentato l’Ocean Cleaning Kit per recuperare olio e benzina dall’acqua, un prodotto innovativo che consente ai diportisti di recuperare ogni piccolo sversamento provocato, contribuendo alla tutela delle acque e dell’ambiente. Uno di questi kit è stato donato dalla darsena Le Saline all’associazione Amico Giardiniere. Tra i presenti anche il neoassessore al Turismo Riccardo Griguolo. (e.f.)

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“La Caminà per Ciosa e Marina”. L’appuntamento del 1 maggio ha riscosso un grande successo

Più di 3mila persone in marcia

La 39esima edizione organizzata dal gruppo

podistico Asd Marathon Cavalli Marini ha avuto adesioni da tutto il Veneto

L a “Caminà” del primo maggio: una festosa marcia per più di tremila persone di ogni età con la partecipazione di oltre 50 gruppi provenienti da tutto il Veneto - il più numeroso quello della scuola media “Galilei” di Sottomarina - con la possibilità di scegliere tra tre diversi percorsi di 6, 13 e 18 chilometri che hanno consentito ai podisti di transitare per le calli, i ponti e altri punti caratteristici del centro storico di Chioggia, la pista ciclabile del Lusenzo, la spiaggia e la diga di Sottomarina: da una parte la laguna sud di Venezia e dall’altra il mare Adriatico.

Organizzata dal gruppo podistico Asd Marathon Cavalli Marini di Chioggia con la collaborazione dell’Amministrazione comunale, Proloco Chioggia Sottomarina, di varie associazioni di volontariato (Avis, Uildm…), il sostegno di

numerosi sponsor e l’ospitalità concessa dalla scuola professionale Enaip la “Caminà per Ciosa e Marina”, un evento ludico-motorio a passo libero aperto a tutti, anche a persone con disabilità, è giunta alla sua 39a edizione.

L’Isola dell’Unione, punto di partenza e di arrivo della competizione, ospitava il ristoro finale dove i partecipanti alla manifestazione hanno potuto anche degustare le “Bevarasse in cassopipa” pescate e cucinate direttamente dai pescatori chioggiotti. La “Caminà per Ciosa e Marina” anche quest’anno conferma di essere una delle iniziative podistiche più partecipate e apprezzate del Veneto. A tutti i gruppi è stata consegnata una cesta con i prodotti tipici del territorio.

L’Asd Marathon Cavalli Marini conta circa 150 iscritti che nel corso dell’anno si cimenta-

no nelle più svariate competizioni agonistiche e ludiche in Italia (le maratone e mezze maratone di Roma, Reggio Emilia, Firenze, Padova, Venezia, Torino, Dogi…), all’estero (Parigi,

Barcellona, Valencia…) e qualcuno anche nei trail e ultratrail in collina e montagna.

L’associazione di podisti chioggiotti ha corso il 19 aprile una delle tappe della staffetta

Run4Hope che si snoda in tutta Italia il cui ricavato quest’anno sarà destinato a favore di Ail per la ricerca contro leucemielinfomi e mieloma. Eugenio Ferrarese

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Chioggia reincontra Shiogama

Dodici rappresentanti di questa città giapponese situata a Nord di Tokyo, sorprendentemente simile a Chioggia, sono giunti per riprendere gli scambi culturali avviati nel 2015

Èiniziata con una visita ai ciliegi in fiore al Sagraeto di Chioggia, il giardino a fianco della Cattedrale, l’incontro della delegazione della città di Shiogama che comprendeva esperti di pesca, di cucina tradizionale e cultura del cibo, produttori di sake di pregio ed esperte di Origami.

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Il 3 e 4 aprile scorso dodici rappresentanti di questa città giapponese situata a Nord di Tokyo, sorprendentemente simile a Chioggia e colpita pesantemente dal disastroso terremoto-tsunami del 2011, sono giunti a Chioggia per riprendere gli scambi culturali avviati nel 2015 (e tra questi scambi anche quei ciliegi poi piantumati nel 2016 proprio nel Sagraeto).

L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione di Amicizia fra le due città che ha organizzato questo secondo incontro che si sarebbe dovuto tenere nel 2020, annullato a causa della pandemia.

di mare. Il 4 aprile la delegazione giapponese ha incontrato gli studenti della Scuola Professionale Enaip di Chioggia per raccontare gli aspetti particolari e sorprendenti dell’origine del Sushi poi seguiti da assaggi di alcune specialità tradizionali delle due città.

La nostra Falegnameria, nata nel 1961, fornisce prodotti di alta qualità garantita dalla pregiata materia prima, il legno, da noi selezionato a magazzino, arieggiato per non alterare la qualità originale del legno.

L’accoglimento ufficiale si è svolto nella Sala Lampadari del Palazzo Comunale alla presenza del sindaco Mauro Armelao e del consigliere delegato Riccardo Griguolo dove sono state illustrate storia e attività dell’Associazione di Amicizia mettendo in evidenza le peculiari, e per alcuni versi sorprendenti, somiglianze fra le due città, per quanto poste a oltre diecimila km di distanza. E’ stata letta e consegnata al sindaco Armelao una lettera di saluto dal suo collega giapponese augurando sempre maggiori scambi culturali, turistici ed economici fra le due città

A Palazzo Grassi, nell’aula magna di Biologia marina dell’Università di Padova, ha avuto luogo un convegno aperto a cittadinanza ed esperti sul “Ripristino dell’habitat a ostriche”, tema di grande attualità che ha visto a confronto

gli esperti dei due paesi. È infatti in corso in sette diversi siti adriatici, tra i quali uno in prossimità delle Tegnùe di Chioggia, un esteso programma su fondi Pnrr per il ripristino dell’habitat a ostriche piatte native. Questo habitat, praticamente scomparso nel XVIII secolo, era molto diffuso in Europa e in particolare in alto Adriatico ed è considerato di enorme pregio ambientale, sia per i servizi ecologici che fornisce che per la biodiversità associata.

Eugenio Ferrarese

Il bacaro “80 Fame & Sete” vince il concorso “Cicchettando

Il Bacaro “80 Fame & Sete”, gestito da Chiara e Francesca Veronese insieme a Carolina Paternostro, ha vinto la terza edizione del concorso gastronomico “Cicchettando per Ciosa”. La proclamazione è avvenuta nella cena di gala alla Scuola di Formazione Professionale Enaip Veneto di Chioggia. All’edizione 2024 dell’evento, ideato dall’Associazione Riva Vena in collaborazione con l’Istituto Enaip e il sostegno del Consorzio Lidi di Chioggia, Ascot, Confesercenti, Associazione Albergatori, Chioggia Ortomercato, Mercato Ittico, Lattebusche e patrocinato dal comune di Chioggia, hanno partecipato 17 bacari che sono stati valutati dalla giuria, presieduta dal ristoratore Felice Tiozzo, composta da Luigi Ranzato (presidente Associazione Riva

Vena), Stefano Cicigoi (direttore Enaip Chioggia), Elena Nata Boscolo (presidente Consorzio Lidi di Chioggia), Maurizio Drago (giornalista enogastroturista e promotore di guide gastronomiche), Giusi Greco (Unione Cuochi Veneto), Gabriele Cavallo ed Elisabetta Boscolo Zemello (Assocuochi Serenissima), Gianfranco Ferrarese (associazione sommelier Ais) e gli alunni Enaip di Chioggia Federico Stefani e Riccardo Bullo. Il bacaro “Do

per Ciosa”

Ombre” si è classificato al secondo posto, mentre “Bacaro Fryto”, vincitore delle prime due edizioni di “Cicchettando”, è giunto terzo. Un attestato di partecipazione è stato consegnato a tutti i bacari che si sono cimentati in questa competizione che promuove le attività enogastronomiche del centro storico di Chioggia, come ha sottolineato Luigi Ranzato, presidente dell’Associazione Riva Vena. Il direttore di Enaip Chioggia Stefano Cicigoi ha evidenziato la crescita nelle attività della ristorazione, ma anche la carenza di personale. Beniamino Boscolo, presidente del Consiglio comunale di Chioggia, ha espresso la propria soddisfazione per questa riuscita iniziativa, un auspicio per far diventare la città un polo di attrazione turistica di qualità. (e.f.)

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Gemellaggi. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione di Amicizia fra le due città
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Alcune immagini dell’iniziativa

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L’incontro. Nella sede del Panathlon Club di Chioggia

Il diporto e la nautica: il prezioso ruolo della Guardia Costiera

Il Capitano di Fregata Alessio Palmisano ha raccontato le molteplici attività delegate alla Guardia Costiera che non si limitano al soccorso marino, ma spaziano in campi disparati

Nel proseguo dell’attività sociale, lo scorso 23 aprile, si è tenuta presso la sede del Panathlon Club di Chioggia una interessante serata presieduta dal Capitano di Fregata Alessio Palmisano attuale comandante della Guardia Costiera di Chioggia.

Considerato, che la Guardia Costiera oltre all’area di Chioggia ha giurisdizione anche per le aree di Rosolina e Porto Tolle, alla serata sono stati invitati i tre sindaci delle città. Hanno partecipato quindi il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, il collega di Rosolina Michele Grossato. Il primo cittadino di Chioggia invece non ha potuto partecipare. C’era anche il presidente della Lega Navale di Chioggia Luciano Penzo che è venuto a raccontare la bella iniziativa della regata “la chioggiolana”, giunta quest’anno alla sua seconda edizione.

I due sindaci presenti hanno sottolineato la necessità di fare sistema tra persone, tra città, ed enti, ritenendo che questo sia il modo per poter affrontare problemi che da soli non si riuscirebbe ad affrontare.

Il comandante Palmisano ha raccontato le molteplici attività delegate alla Guardia Costiera che non si limitano al soccorso marino, ma spaziano in campi disparati; pratiche burocratiche, presidio delle coste, supporto e controllo alla pesca, archeologia subacquea, tutela del patrimonio artistico, sicurezza portuale, attività di contrasto al terrorismo ed ai traffici illegali, senza tralasciare l’aspetto legato ai controlli sanitari e tante altre attività di estrema utilità generale.

Il comandante Palmisano ha raccontato che il corpo della Guardia Costiera si compone di 11.000 uomini e donne costantemente dedicati alla tutela del mare, delle persone e dei mezzi che in esso transitano.

Sono stati proiettati due video istituzionali, il primo dei quali ha illustrato le attività svolte dal corpo, il secondo ha documentato il salvataggio di alcuni nau-

fraghi effettuato in condizioni meteo marine assolutamente proibitive, a dimostrazione dello spirito di servizio e dell’abnegazione dei militari coinvolti. La serata si è conclusa con le foto di gruppo tradizionali alle quali nessuno dei presenti ha voluto mancare.

Il libro. “Cannibali silenti” , i mostri interni della natura umana

Personaggi e scenari diversi si mescolano nel romanzo “Cannibali silenti” di Mario Della Loggia che diventano espressione della varia natura dell’uomo. Ci troviamo ancora una volta ad “Anugal”, l’antica e misteriosa laguna di Clugia, già visitata nel suo primo romanzo “Anugal, come il glicine nell’acqua” dove avvengono una serie di episodi, momenti di vita e accadimenti in epoche diverse e diverse realtà anche oltre il confine umano.

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Il protagonista Aner intraprende un viaggio, una lunga odissea che inizia quand’era ancora un ragazzo per poi diventare man mano un uomo, spingendosi sempre più in là, nello spazio e nel tempo, in una realtà nuova e ancora da scoprire.

Per raggiungere questi obiettivi dovrà combattere anche contro quei “Cannibali silenti”, i “mostri” che talvolta si nascondono dentro di noi. Ma la speranza non abbandona Aner che potrà contare anche su qualche amico e un inaspettato aiuto.

Mario Della Loggia ha lavorato per molti anni nel presidio ospedaliero di Chioggia, specialista in ecografia diagnostica e medicina interna. Tra le opere già pubblicate vi sono anche altri due romanzi, “La sindrome della marionetta”, “Eskimo & Lacoste” e le commedie “Da strimboli a stramboli” e “Rolling in the deep”. (e.f.)

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Eventi
Il Capitano Alessio Palmisano durante l’incontro

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punto di riferimento per gli appassionati della navigazione, rinnovando il profondo legame tra Venezia e il mare, nella città che da sempre celebra lo sposalizio con le sue acque. La manifestazione – realizzata da Vela spa per conto del Comune di Venezia e in collaborazione con la Marina Militare Italiana per la straordinaria apertura dell’Arsenale – è appoggiata da Governo e Regione del Veneto, che l’ha riconosciuta come un evento di carattere internazionale.

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un importante intervento di infrastrutturazione del compendio dell’Arsenale e uno spazio espositivo indoor di 5.000 mq.

Tra gli espositori si confermano Ferretti Group, Azimut Benetti, , Sanlorenzo ,So-

e attività didattiche per bambini e famiglie. Sono previsti oltre 50 eventi culturali e di approfondimento tra convegni e talk show, la maggior parte dei quali dedicati al tema della sostenibilità, alla salute del mare e

di cui era stato presentato il prototipo proprio al Salone Nautico del 2022 e, a seguire, dal 17 al 19 maggio, la Lagoon escapade, evento annuale che raccoglie i catamarani Lagoon prodotti dal gruppo Beneteau. SCARICA L’APP RADIO VENETO24

Nell’anno in cui vengono celebrati i 700 anni dalla morte di Marco Polo, che ha per primo esplorato il mercato “orientale”, ora bacino naturale di riferimento a cui si rivolge tale manifestazione, Venezia, anche con

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Salute. Rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2024-2027

L’associazione “Cuore amico” conferma il suo presidente Renzo Morato

L’impegno ventennale dell’associazione è rivolto nella promozione della prevenzione delle malattie cardiache attraverso la sensibilizzazione e l’informazione sui fattori di rischio e sui corretti stili di vita

N el rinnovare le cariche sociali per il triennio 2024-2027 l’associazione di volontariato “Cuore Amico” di Chioggia ha confermato quale presidente Renzo Morato che si avvarrà della collaborazione di Lory Zanotti (vicepresidente), Giacinto Pesce (segretario), Eolo Bullo (tesoriere) coadiuvato da Marco Bertotto, Antonio Cazzolla (responsabile delle sede e gestione volontari), Moreno Bellan (organizzazione screening), Lauro Bello e Sergio Ravagnan (consiglieri per i rapporti esterni). “Cuore Amico” si occupa di prevenzione e cura delle malattie cardiovascolari. L’impegno dell’associazione è rivolto nella promozione della prevenzione delle malattie cardiache attraverso la sensibilizzazione della popolazione e l’informazione sui fattori di rischio e sui corretti stili di vita, collaborando con le istituzioni sanitarie e le autorità locali per promuovere la prevenzione e la cura delle malattie cardiovascolari e migliorare la qualità dei servizi sanitari a disposizione della popolazione. Nei vent’anni di attività nel territorio grazie a Cuore Amico sono stati effettuati scree-

ning a migliaia di persone (nel corso dello scorso anno 1500 visite). Durante il 2024 sono già stati organizzati 3 screening - rivolto ai soci dell’Università Popolare “G. Oselladore”, a Pila, al Seminario Vescovile di Chioggia - ma se ne prevedono una ventina nel corso dell’anno. Gli screening, effettuati in maniera del tutto anonima, impegnano gli infermieri del reparto di Cardiologia dell’ospedale di Chioggia che, coordinati dal Primario dottor Roberto

Valle, eseguono i test con grande professionalità mettendo a loro agio tutti i partecipanti. Queste visite consentono di rilevare sesso, età, altezza, diabetico in terapia o no, iperteso in terapia o no, colesterolo, fumatore, familiarità, pressione, ritmo cardiaco. Il box dell’associazione “Cuore Amico” è presente tutto l’anno nell’atrio dell’Ospedale Civile di Chioggia dal lunedì al venerdì al mattino dalle 10.00 alle 12.00. Eugenio Ferrarese

754 scout si sono ritrovati a Chioggia

754 scout provenienti da tutta la Zona Agesci PadovaColle Mare si sono ritrovati a Chioggia nelle giornate di sabato 20 e domenica 21 aprile per l’evento San Giorgio, che ha visto riuniti tutti gli scout Agesci, dai 12 ai 16 anni con i loro capi. Si sono radunati in spiaggia, alle Tegnue Beach. “I ragazzi partecipanti – ha commentato il sindaco Mauro Armelao – durante l’evento, hanno avuto occasione di celebrare il proprio santo patrono con la gioia e l’entusiasmo che contraddistingue lo spirito scout, attraverso i valori della condivisione e dell’avventura”. “Gli scout – racconta ancora il primo cittadino - hanno ringraziato il Comune di Chioggia e lo stabilimento balneare per la grande accoglienza e disponibilità dimostrate”.

18 www.lapiazzaweb.it La vettura raffigurata è indicativa della gamma Kodiaq e può contenere equipaggiamenti opzionali a pagamento. Consumo di carburante di prova combinato (Min-Max) (l/100 km) 6,3-6,6. Emissioni CO2 ciclo di prova combinato (Min-Max) (g/km) 166-173. Dati riferiti a Škoda Kodiaq Style 7 posti 2.0 TDI 142kW (193 CV) DSG 4x4. I valori indicativi relativi al consumo di carburante e alle emissioni di CO2 sono rilevati dal Costruttore in base al metodo di omologazione WLTP (Regolamento UE 2017/1151 e ss.mm.ii.). Eventuali equipaggiamenti aggiuntivi, lo stile di guida e altri fattori non tecnici, possono modificare i predetti valori. Per ulteriori informazioni sui predetti valori, vi invitiamo a rivolgervi ai Concessionari Škoda, dove è disponibile gratuitamente presso ogni concessionaria una guida relativa al risparmio di carburante e alle emissioni di CO2, che riporta i valori inerenti a tutti nuovi modelli di veicoli. Sintonizzati sul futuro. Veneto24 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio perfetta. www.veneto24.it
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Territotorio. Dagli agenti immobiliari

arrivano dati che presentano delle sorprese

Miranese, mercato immobiliare in crescita grazie agli stranieri

Mercato immobiliare in crescita nel Miranese, ma soprattutto grazie agli stranieri. Sono lavoratori, spesso giovani o che hanno appena formato una nuova famiglia, al massimo o con un figlio e per la maggior parte provenienti dall’estero, con i bengalesi come comunità più ampia. Questo l’identikit, a sentire gli agenti immobiliari di questo comprensorio del veneziano, dei nuovi proprietari di appartamento che nell’ultimo anno hanno comprato casa tra Spinea e Mirano in un mercato immobiliare in leggero calo ovunque ma che proprio nel miranese trova le sue eccezioni. Nei primi mesi del 2024 tra Spinea, Mirano e gli immediati dintorni c’è stato fermento, con un aumento sia del costo del mattone che (anche se questo potrebbe ai più sembrare paradossale) delle stesse vendite, con case che restano sui siti delle agenzie per un periodo quasi mai superiore ai due mesi e, soprattutto nella zona di Spinea, affitti al contrario sempre più rari e con prezzi in aumento. “Le motivazioni sono molte - spiegano dalle agenzie del miranese - in parte la gente non si fida più ad affittare perché ci sono stati troppi casi poi di difficoltà nel mandare via l’inquilino moroso, in parte chi ha soldi e possibilità preferisce farsi un mutuo in banca e con quasi la stessa spesa mensile l’appartamento se lo compra”. Il mercato, però, è in parte cambiato e soprattutto a Spinea la metà dei compratori sono stranieri, con percentuali alte di bengalesi. “Non hanno grosse difficoltà di acquisto - continuano gli agenti - spesso hanno già soldi da parte, un lavoro fisso a tempo indeterminato, molti a Fincantieri oppure sono assunti come baristi, lavapiatti, aiuto cuochi a Venezia e hanno già parlato con le banche quando arrivano da noi. Con loro è facile concludere in poco tempo. Dopo di loro, i clienti dell’est e solo alla fine gli italiani. Questi sono quasi tutti coppie giovani appena sposati oppure con un figlio in arrivo”. Chiara anche la tipologia della casa richiesta: “la vogliono grande, con almeno due camere, vicina al centro e comoda ai servizi, meglio se con garage o posto auto privato”. I prezzi, di conseguenza, salgono data la richiesta, e gli immobili che si attestavano sui 100 mila euro appena l’ano

Fornitura di servizi per l’Usl3, salvi 400 posti di lavoro

scorso, oggi si vendono a 110-115 mila con un incremento attorno al 10 per cento in pochi mesi E la tendenza sembra essere quella di ulteriori rincari e (secondo alcuni fin troppa) nuova cementizzazione. Insomma il mercato immobiliare cambia e cambia con questo anche la tipologia di proprietari di immobili. Sempre più stranieri che si integrano nella nostra società.

Massimo Tonizzo

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Si è tenuto nelle scorse settimane l’ultimo dei tre incontri tra le organizzazioni sindacali e la Rti (Rete temporanea di imprese) composta da Cento Orizzonti Scarl - Csu Zorzetto e Anthesys Servizi Soc coop. Nelle scorse settimane è scattato il sistema per la fornitura di servizi per la Usl 3 Serenissima della Rtti aggiudicataria, con partenza della nuova composizione dall’1 maggio 2024 al 30 aprile 2027 (primo triennio), comportando il passaggio di 397 lavoratori, di cui all’inizio 17, non ricompresi nell’appalto. Dei quasi 400 lavoratori, 47 erano di derivazione Do.mi.no. ex partecipata della Ulss 3 poi convogliata in Gpi, ai quali parzialmente (27 lavoratrici e lavoratori) veniva applicato il Ccnl Tds Confcommercio. La trattativa si è concentrata sia sulla parte di lavoratori con clausole sociali previste dall’articolo 4 del Ccnl Multiservizi e dall’ articolo 37 del Ccnl Cooperative Sociali, i quali transiteranno nel nuovo appalto senza soluzione di continuità, mantenendo così condizioni contrattuali ed economiche. Per quanto riguarda, invece, quei lavoratori ai quali non era possibile l’applicazione di clausole sociali, sia quelli non ricompresi perché provenienti da servizi non in gara, sia derivanti dal Ccnl Tds se non con le sole garanzie derivanti dalla gara d’appalto, frutto di un lungo confronto tra le organizzazioni sindacali e la committenza, si è provveduto a mantenere l’anzianità convenzionale, il monte ore contrattuale, gli scatti di anzianità e Ral alla data dell’accordo dando così una risposta sia rispetto alle condizioni di lavoro che alle condizioni economiche, oltre alla tenuta dell’occupazione. I lavoratori, transiteranno tutti nella nuova compagine della RTI senza periodo di prova, prevedendo alcuni cambi di azienda dovuti a criteri funzionali e geografici. “Il confronto con la direzione della Usl 3 Serenissima e il sindacato confederaledichiarano Monica Zambon - Cgil e Dario De Rossi Cisl - ha sancito la garanzia occupazionale e il passaggio di tutti i 397 lavoratori. Rappresentando di fatto la buona riuscita di relazioni sindacali a salvaguardia non solo dei lavoratori e lavoratrici ma anche dell’indotto che ne deriva, dando a tutto il personale stabilità economica, non scontata per quei lavoratori le cui clausole si basavano sulla sola gara d’appalto”.

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Sociale. Inaugurata anche a Chioggia nella sede della compagnia dei Carabinieri

“Una stanza tutta per sé”, uno spazio dove

le donne denunciano violenze e abusi

Dalla collaborazione con Soroptimist International Italia, nasce l’iniziativa di allestire delle sale protette per incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze dell’ordine, sostenendole nel momento della denuncia

“U na Stanza Tutta per Sé” è uno spazio dedicato all’audizione delle donne vittime di violenza o abusi, realizzato con l’obiettivo di offrire un ambiente confortevole e informale per sostenere le vittime nel delicato momento della denuncia.

Questo spazio è stato inaugurato di recente nella sede della compagnia Carabinieri di Chioggia Sottomarina. È la sesta stanza, su 258 a livello nazionale, aperta in un Comando dell’Arma in Provincia dopo quelle di Mestre (2016), San Donà di Piave (2017), Venezia (2017), Tenenza di Mira (2021) e San Michele al Tagliamento (2023). All’evento hanno partecipato il Prefetto di Venezia Darco Pellos, la presidente di “Soroptimist International Italia Venezia Mestre”, Maristella Cerato, il comandante provinciale dei Cara-

binieri, Generale di Brigata Nicola Conforti, il Sindaco di Chioggia, il Vescovo di Chioggia, il sindaco dei ragazzi e i rappresentanti delle altre Forze di Polizia. L’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché ogni altra forma di violenza di genere, intervenuta in videoconferenza ha evidenziato il costante impegno su questo fronte da parte della Commissione bicamerale che presiede.

La collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e Soroptimist International Italia è stata avviata nel 2015 e sancita formalmente in un protocollo d’Intesa siglato nel 2019, che prevede l’allestimento delle sale protette con mobili donati all’arma da Soroptimist. L’obiettivo è incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze di polizia,

sostenendole nel momento della denuncia.

“Una stanza tutta per sé” vuole essere un ambiente confortevole ed informale, arredato con mobili che richiamano quelli domestici piuttosto che quelli di un ufficio, allo scopo di favorire un rapporto più empatico tra operatore e vittima per sostenere quest’ultima nel tortuoso percorso di riacquisizio-

ne della propria libertà e dignità. Il Prefetto di Venezia ha espresso parole di apprezzamento per la lodevole iniziativa, ringraziando le Forze di Polizia ed il terzo settore per le specifiche e delicate attività svolte a tutela delle donne vittime di violenza e sottolineando l’importanza di svolgere un’attenta attività di prevenzione, fondamentale per individuare e

cogliere quegli indicatori di rischio che possano consentire l’adozione immediata di misure di protezione efficaci, scongiurando in tal modo il verificarsi di tragici epiloghi. La tutela delle vittime di violenza di genere rappresenta un’assoluta priorità per l’Arma dei Carabinieri - come ha sottolineato nel suo intervento il generale Conforti - impegnandosi sia in termini di prevenzione, sia sul piano dell’attività repressiva, necessaria laddove la prima non raggiunga gli effetti sperati. Le recenti novità legislative, introdotte alla fine dello scorso anno, hanno fornito alle Forze di Polizia ulteriori strumenti operativi, anche di natura amministrativa, per tutelare in modo tempestivo ed ancora più efficace le vittime di violenza. La collaborazione con gli altri operatori sul territorio (centri antiviolenza, assistenti sociali, presidi ospedalieri, Enti locali) è fondamentale per realizzare un fronte comune per contrastare l’odioso fenomeno della violenza di genere. Eugenio Ferrarese

Cavarzere, Città Martire: il sindaco chiede al presidente Mattarella il riconoscimento per la distruzione bellica nel ‘45

In occasione del 79esimo Anniversario della Liberazione di Cavarzere dal nazifascismo, avvenuta il 27 aprile 1945, il sindaco Pierfrancesco Munari ha rinnovato chiaramente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la richiesta di dichiarare Cavarzere Città Martire. Una richiesta che il sindaco ha consegnato al Prefetto di Venezia, Darco Pellos.

Il bilancio dei bombardamenti alleati su Cavarzere fu di 102 morti fra i civili e 300 case distrutte solo nel 1944 e altre decine nel 1945. I cavarzerani, terrorizzati, fuggirono dalla città per mesi rifugiandosi nelle campagne circostanti per evitare la morte. Poi l’epilogo finale a pochi

giorni dalla resa della Wehrmacht: tra il 23 e il 27 aprile del 1945, in una serie di bombardamenti alleati venne distrutto il

Duomo del paese di cui rimasero in piedi solo poche rovine e fu distrutto anche un terzo della struttura del municipio. Cavarzere con Cassino è gemellata da diversi anni.

Anche il ponte sull’Adige venne distrutto poco prima della Liberazione.

Tantissimi i morti dei bombardamenti alleati, ovviamente anche fra i tedeschi in fuga.

Il Duomo fu poi ricostruito nei primi anni del dopoguerra, ma al contrario: una volta ricostruito, l’entrata non avrebbe

più guardato a nord verso il fiume Adige, ma a sud verso il centro del paese. “Un grande ruolo nella Liberazione di Cavarzere lo ebbe nel 1945 l’allora tenente Riccardo Bisognero alla testa del Battaglione Cremona, un battaglione italiano che era stato aggregato alle forze alleate liberatrici. Proprio a Bisognero Cavarzere intitolò un quartiere residenziale sorto fra la fine degli anni Novanta e il 2000. Per l’occasione fu invitato in città il figlio del liberatore del paese. L’appello del sindaco Munari: sia data a Cavarzere l’intitolazione di Città Martire o anche la medaglia d’ Oro al Valor civile.

Ornella Jovane

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Il libro. La nuova pubblicazione della musicologa cavarzerana Nicla Sguotti

“La divina Maria Callas e il maestro”

“Quella tra Tullio Serafin e la celebre cantante lirica è stata una simbiosi artistica senza precedenti, una pagina di storia che appassiona, fa nascere emozioni e invita a sognare in grande, ad ogni età e in qualsiasi epoca”

“La divina e il maestro” è storia della collaborazione tra la famosa cantante lirica, Maria Callas, e il maestro direttore d’orchestra di Rottanova di Cavarzere, Tullio Serafin, famoso a sua volta in tutto il mondo teatrale e che l’ha lanciata sulle scene internazionali.

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Il volume è opera di Nicla Sguotti, realizzato in collaborazione con Pietro Sandano, che lo ha illustrato. Edito da Apogeo Editore di Adria, narra l’inizio dell’incontro e la collaborazione tra i due artisti che risale al 1947, quando la Callas giunse per la prima volta in Italia per esibirsi nell’opera all’Arena di Verona con “La Gioconda” di Ponchielli. Quando Serafin, che aveva già oltre 50 anni di esperienza nel mondo della musica, era già un maestro affermato con successi internazionali: alla Scala di Milano, al Metropolitan di New York e all’ Opera di Roma, nonché al Colon di Buenos Aires, all’Opera di Parigi, al Quuen’s Hall di Londra ed altri teatri famosi. La Callas riuscì a suscitare la sua attenzione e il suo vivo interesse per la sua splendida voce.

Una fortuna per la cantante lirica, il cui incontro avrebbe dato vita a qualcosa di straordinario per il grande interessamento del Maestro cavarzerano sulla valorizzazione della sua voce e del suo grande talento, oltre che a quello di altre cantanti divenute pure famose, tra cui Rosa Ponselle e Joan Sutherland.

Un libro arricchito e valorizzato dalle illustrazioni di Sandano e che offre agli appassionati di musica momenti emozionanti.

La Gioconda di Ponchielli in Arena ed egli aveva alle spalle cinquant’anni di trionfi dal respiro internazionale. Iniziava così la collaborazione tra una giovane interprete dalle molteplici potenzialità e un direttore d’esperienza che incentrava il suo agire sulla valorizzazione delle voci: un binomio che avrebbe regalato al mondo qualcosa di meravigliosamente unico. Quella tra Tullio Serafin e Maria Callas è stata una simbiosi artistica senza precedenti, una pagina di storia che appassiona, fa nascere emozioni e invita a sognare in grande, ad ogni età e in qualsiasi epoca”.

Il 3 maggio scorso presso il Teatro Tullio Serafin di Cavarzere c’è stata la presentazione del libro. L’evento, promosso dal Circolo Tullio Serafin con il patrocinio della Città di Cavarzere, ha visto la partecipazione di alcune classi della Scuola secondaria di Primo grado “Aldo Cappon” e degli allievi dell’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo di Cavarzere.

Interessanti sono le parole con cui Apogeo Editore presenta i contenuti della nuova pubblicazione, in libreria sempre dal 3 maggio: “Maria Callas e Tullio Serafin si incontrarono a Verona nell’estate 1947, lei era arrivata in Italia con una scrittura per

Nicla Sguotti – musicologa e presidente dello storico Circolo Tullio Serafin – si è valsa dell’indiscutibile talento del professore Piero Sandano, che aveva già collaborato con l’autrice in “Cinque lire per un biglietto. Tullio Serafin, la musica e l’incanto”, uscito nel 2018 per la medesima casa editrice. La prefazione è firmata da Nicola Guerini, direttore d’orchestra e presidente del Festival Internazionale Maria Callas.

Samuele Contiero e Rolando Ferrarese

Teatro. Numeri da record per la stagione di prosa a Mira in Villa dei Leoni

Numeri da record per la stagione teatrale appena conclusa a Teatro Villa dei Leoni a Mira. Un teatro quello mirese che da sempre è punto di riferimento per tutta l’area del Veneziano. “Nello specifico - spiega l’amministrazione comunale di Mira - la rassegna serale al Teatro Villa dei Leoni “Mira Il Teatro fa centro”, ha riscontrato un alto gradimento da parte della cittadinanza. Si conferma una proposta di punta che ha raccolto un grande interesse da parte del pubblico con 266 abbonamenti (+ 25% rispetto all’anno precedente), nove appuntamenti praticamente quasi tutti esauriti, tra abbonati e prevendite, già dai primi giorni di apertura della prevendita. La rassegna prevedeva un mix di nomi di punta e compagnie giovani di alto livello che ha saputo soddisfare un pubblico variegato. Una rassegna teatrale di prosa con i migliori risultati di pubblico degli ultimi anni. Grandi nomi, ma non solo: diverse tematiche e varietà di stili hanno caratterizzato il percorso della rassegna”.

“Rispetto all’anno scorso è stato aggiunto uno spettacolo, raggiungendo quindi – spiegano dal Comune

- nove spettacoli complessivi, con un totale di 2.667 presenze, una media del 98,8% sulla totalità dei posti. Gli spettacoli si possono definire, praticamente, tutti sold out. Per questo un ringraziamento da parte dell’Amministrazione comunale di Mira per il risultato ottenuto va ad Arteven per la direzione artistica e a La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per la gestione del Teatro”. Il Comune, visti i successi di questa edizione, è intenzionato a portare avanti anche il prossimo anno una rassegna di grande qualità e per questo si sta già lavorando. (a.a.)

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Sociale. Inaugurata anche a Chioggia nella sede della compagnia dei Carabinieri

“Una stanza tutta per sé”, uno spazio dove le donne denunciano violenze e abusi

Dalla collaborazione con Soroptimist International Italia, nasce l’iniziativa di allestire delle sale protette per incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze dell’ordine, sostenendole nel momento della denuncia

“U na Stanza Tutta per Sé” è uno spazio dedicato all’audizione delle donne vittime di violenza o abusi, realizzato con l’obiettivo di offrire un ambiente confortevole e informale per sostenere le vittime nel delicato momento della denuncia.

Questo spazio è stato inaugurato di recente nella sede della compagnia Carabinieri di Chioggia Sottomarina. È la sesta stanza, su 258 a livello nazionale, aperta in un Comando dell’Arma in Provincia dopo quelle di Mestre (2016), San Donà di Piave (2017), Venezia (2017), Tenenza di Mira (2021) e San Michele al Tagliamento (2023). All’evento hanno partecipato il Prefetto di Venezia Darco Pellos, la presidente di “Soroptimist International Italia Venezia Mestre”, Maristella Cerato, il comandante provinciale dei Cara-

Cavarzere,

Martire:

binieri, Generale di Brigata Nicola Conforti, il Sindaco di Chioggia, il Vescovo di Chioggia, il sindaco dei ragazzi e i rappresentanti delle altre Forze di Polizia. L’onorevole Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio nonché ogni altra forma di violenza di genere, intervenuta in videoconferenza ha evidenziato il costante impegno su questo fronte da parte della Commissione bicamerale che presiede.

La collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e Soroptimist International Italia è stata avviata nel 2015 e sancita formalmente in un protocollo d’Intesa siglato nel 2019, che prevede l’allestimento delle sale protette con mobili donati all’arma da Soroptimist. L’obiettivo è incoraggiare le vittime a rivolgersi alle forze di polizia,

In occasione del 79esimo Anniversario della Liberazione di Cavarzere dal nazifascismo, avvenuta il 27 aprile 1945, il sindaco Pierfrancesco Munari ha rinnovato chiaramente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la richiesta di dichiarare Cavarzere Città Martire. Una richiesta che il sindaco ha consegnato al Prefetto di Venezia, Darco Pellos.

Il bilancio dei bombardamenti alleati su Cavarzere fu di 102 morti fra i civili e 300 case distrutte solo nel 1944 e altre decine nel 1945. I cavarzerani, terrorizzati, fuggirono dalla città per mesi rifugiandosi nelle campagne circostanti per evitare la morte. Poi l’epilogo finale a pochi

sostenendole nel momento della denuncia.

“Una stanza tutta per sé” vuole essere un ambiente confortevole ed informale, arredato con mobili che richiamano quelli domestici piuttosto che quelli di un ufficio, allo scopo di favorire un rapporto più empatico tra operatore e vittima per sostenere quest’ultima nel tortuoso percorso di riacquisizio-

giorni dalla resa della Wehrmacht: tra il 23 e il 27 aprile del 1945, in una serie di bombardamenti alleati venne distrutto il

Duomo del paese di cui rimasero in piedi solo poche rovine e fu distrutto anche un terzo della struttura del municipio.

Cavarzere con Cassino è gemellata da diversi anni.

Anche il ponte sull’Adige venne distrutto poco prima della Liberazione.

Tantissimi i morti dei bombardamenti alleati, ovviamente anche fra i tedeschi in fuga.

Il Duomo fu poi ricostruito nei primi anni del dopoguerra, ma al contrario: una volta ricostruito, l’entrata non avrebbe

ne della propria libertà e dignità. Il Prefetto di Venezia ha espresso parole di apprezzamento per la lodevole iniziativa, ringraziando le Forze di Polizia ed il terzo settore per le specifiche e delicate attività svolte a tutela delle donne vittime di violenza e sottolineando l’importanza di svolgere un’attenta attività di prevenzione, fondamentale per individuare e

più guardato a nord verso il fiume Adige, ma a sud verso il centro del paese. “Un grande ruolo nella Liberazione di Cavarzere lo ebbe nel 1945 l’allora tenente Riccardo Bisognero alla testa del Battaglione Cremona, un battaglione italiano che era stato aggregato alle forze alleate liberatrici. Proprio a Bisognero Cavarzere intitolò un quartiere residenziale sorto fra la fine degli anni Novanta e il 2000. Per l’occasione fu invitato in città il figlio del liberatore del paese. L’appello del sindaco Munari: sia data a Cavarzere l’intitolazione di Città Martire o anche la medaglia d’ Oro al Valor civile.

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23 www.lapiazzaweb.it A cura di Micaela Faggiani
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#Regione

L’analisi. Definite anche le ultime candidature ecco gli scenari in Veneto

Elezioni europee: una sfida tante sfide

Le elezioni europee in programma il prossimo 8 e 9 giugno, si sa, al momento non sembrano scaldare troppo l’opinione pubblica. Nonostante il ruolo sempre più predominante delle politiche comunitarie, infatti, il nostro Paese fatica a appassionarsi a questa competizione elettorale considerandola, certamente in modo improprio, come distante.

Eppure dall’Europa, mai come in questa fase storica, dipendono i destini di tutti gli Stati nazionali e il programma Next Generation EU, tradotto in Italia come PNRR, ha reso possibili moltissimi progetti che, fino a poco tempo fa, sembravano possibili solo come elenco da libro dei sogni. Come se non bastasse l’inflazione, sempre più galoppante, può essere contenuta soltanto attraverso una politica europea forte e autorevole.

Tant’è che nel nostro Paese più che alle politiche e ai programmi europei ci si appassiona ai derby elettorali e, anche su scala veneta, ce ne sono, da questo punto di vista, di assolutamente gustosi.

FRATELLI D’ITALIA CERCA IL PRIMATO

Il primo, e certamente più interessante per gli osservatori politici, è da ricercare dentro Fratelli d’Italia. Che il partito della premier Meloni si confermi come primo anche in Veneto non è in dubbio, quello che sarà interessante osservare, per chi si interessa di politica e intende preconizzare scenari futuri, è quanto i meloniani siano in grado di confrontarsi con i grandi numeri. Mai nella giovane storia di questo partito, e neppure dalle formazioni politiche che hanno dato vita a FDI, la dirigenza politica si è mai dovuta misurare con un consenso tanto ampio. Sarà interessante capire come se la caveranno con il determinante, almeno per le Europee, gioco delle preferenze: da un lato c’è da capire se l’elettorato al quale si rivolgono sia sensibilizzato a scrivere la preferenza oltre a barrare il simbolo e se tra i candidati ci saranno giochi di accoppiamento, o addirittura di terzine visto che in queste elezio-

ni è possibile esprimere, pur con alternanza di genere, tre “preferiti”.

DERBY LEGA – FORZA ITALIA

Il secondo elemento di grande interesse soprattutto in salsa veneta è il derby tra la Lega, ancora a forte matrice salviniana, e Forza Italia di Tajani e Tosi. Non è un mistero, infatti, che la base del fu Carroccio è in grandissimo fermento e la candidatura del controverso generale Roberto Vannacci sembra aver ulteriormente esasperato gli animi, tanto che il suo nome nel collegio Nordest finisce al 14mo posto. Ai leghisti veneti questa mutazione genetica del proprio partito proprio non piace e la scelta di Salvini di candidare il cantore del “Mondo alla rovescia” costituisce l’ennesima frattura. A esprimere tutto il proprio malcontento ci hanno già pensato il presidente della Regione Friuli, Fedriga, per molti indicato come possibile leader proprio al posto del Capitano, il Sindaco di Treviso Mario Conte, che ormai non nasconde più le proprie ambizioni per il dopo Zaia e l’idolo della base e custode dell’ortodossia, l’assessore regionale Roberto Marcato. Come prevedibile, il Presidente Zaia non si è espresso pubblicamente, ma il suo pensiero è decisamente molto noto. Di tutto questo vorrebbe approfittare Forza Italia che sta cercando in ogni modo il sorpasso in modo da posizionarsi al meglio in vista delle prossime elezioni regionali. Già perché quello che interessa di più di queste Europee sembra proprio essere la “vista” sulle prossime regionali quando il Presidente Zaia, al quale non sembra arriverà dal Parlamento la sorpresa del terzo/quarto mandato, non potrà più ricandidarsi. La competizione per le Europee, dunque, indicherà la “griglia di partenza” per i tavoli di trattativa interni agli schieramenti: in caso di sorpasso di Forza Italia sulla Lega, gli Azzurri potrebbero chiedere al socio di maggioranza delle coalizione, FDI, la presidenza. E per questo, già pronto a scattare dai blocchi di partenza, ci sarebbe proprio Flavio Tosi. Ecco perché il derby

FI – Lega acquisisce un valore di prospettiva estremamente interessante.

AZIONE – ITALIA VIVA, CHI LA SPUNTERÀ?

Occhi puntati su Azione e Italia Viva – Stati Uniti D’Europa. Calenda e Renzi, come noto, dopo il tentativo di coalizione alle politiche del 2022, hanno rotto in modo estremamente fragoroso. Il primo ha accusato il secondo, di fatto, di averlo usato per superare il quorum e conquistare l’accesso al Parlamento, ma poi di averlo, di fatto, “fregato”. Calenda gustava già la “rivincita” in chiave europee correndo da solo: tutti i sondaggi lo davano sopra la soglia di sbarramento del 4%, mentre IV annaspava molto sotto con poche chances di avere una rappresentanza europea. Ma Renzi lo ha fatto ancora: attraverso un accordo con Emma Bonino, che per molti versi ha dell’incredibile, ha varato la lista “Stati Uniti d’Europa”; risultato? A leggere i sondaggi oggi Renzi sarebbe dentro e Calenda fuori. In Veneto dove proprio Calenda fu eletto, quella volta con il PD, a furor di popolo, sarà interessante vedere come si posizioneranno i due partiti.

IL PD VENETO PUNTA

SULL’ALTERNATIVA

La quarta interessante sfida sarà rappresentata dalla misurazione dello “stato di salute” del Partito Democratico. Cinque anni fa i Dem elessero quattro rappresenti nel collegio, tra loro la veneta, Alessandra Moretti raggiunta in un secondo momento, dopo le dimissioni di Calenda, dall’altro vicentino, Achille Variati primo dei non eletti. Per riprovarci i Dem schiereranno come capolista il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.

Parlando di sfide nelle sfide in casa democratica saranno interessanti da osservare due confronti a distanza: quello tra l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan e il generale Vannacci e quello tutto vicentino proprio tra Alessandra Moretti e l’assessore Regionale, Elena Donazzan, donna forte di Fratelli d’Italia.

I CANDIDATI VENETI

Lega Nord

Il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte (Verona e Venezia), la deputata e sindaca di Pozzonovo Arianna Lazzarini, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli e Morena Martini, prima cittadina a Rossano Veneto.

Partito Democratico

L’europarlamentare Alessandra Moretti, l’alfiere dei diritti civili, Alessandro Zan, il consigliere regionale noto nel mondo ambientalista, Andrea Zanoni e l’ex Segretario dello SPI – CGIL, Ivan Pedretti. Fratelli D’Italia

A correre ci saranno l’assessore regionale Elena Donazzan, i consiglieri regionali Daniele Polato e Lucas Pavanetto, il veterano Sergio Berlato, già eurodeputato, la deputata veronese Maddalena Morgante, il sindaco di Villa del Conte nel padovano Antonella Argenti e la segretaria provinciale del partito a Rovigo, Valeria Mantovan. Azione

Il nome forte in campo è quello di Carlo Pasqualetto, segretario regionale del Partito e consigliere comunale padovano eletto nella Lista Giordani. Carlo Calenda è capolista, tra i candidati il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello, insieme a Elena Bonetti, Laura Bisin, Carlo Pasqualetto e Silvia Fattore.

Forza Italia

Con il capolista Antonio Taiani i candidati veneti sono sei: Flavio Tosi di Verona, Isabella Dotto di Vicenza, Giampiero Avruscio di Padova, Arianna Corroppoli di Rovigo, Deborah Onisto di Venezia e Cristina Andretta di Treviso.

Movimento 5 Stelle

Il vicentino Andrea Bardin, classe 1968, già candidato alle Europee nel 2019 e alle politiche del 2022 per il Senato, insieme a Maria Angela Ferri, trevigiana di Oderzo.

Verdi - Sinistra

Capolista è la consigliere regionale Cristina Guarda, insieme al trevigiano Stefano Dall’Agata e alla veneziana Alessandra Mion.

Stati Uniti d’Europa (+Europa - Italia Viva)

Il veronese ed ex deputato Davide Bendinelli, la veneziana imprenditrice Gabriella Chiellino, il veronese Giorgio Pasetto, già candidato al Senato nel 2022, il veneziano Luigi Giordani, socialista.

Libertà

La lista di Cateno De Luca raccoglie le voci del dissenso e schiera i veneti Sara Cunial e Vito Comencini.

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Alessandra Moretti Alessandro Manera Elena Donazzan Carlo Pasqualetto

L’intervista/1. Il parlamentare padovano del Pd

Zan corre per le europee:

“Democrazia, solidarietà e diritti”

Alessandro Zan, parlamentare del Partito Democratico, padovano, è candidato alle elezioni europee.

Come è arrivato alla decisione di scendere in campo in prima persona?

È stata una decisione per me importantissima, presa insieme alla segretaria Elly Schlein, che voglio ringraziare per la fiducia e il supporto. Ma non solo: ho ascoltato la richiesta di tanti militanti della mia comunità politica, il Partito Democratico, e di tanti esponenti della società civile che chiedono un impegno in più, in prima persona, per rendere l’Unione Europea sempre più democratica, solidale e baluardo di diritti. E soprattutto chiedono di arginare chi oggi minaccia il sogno europeo del manifesto di Ventotene, scritto da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni. Quale minaccia?

È evidente che c’è un tentativo di una ultadestra sovranista di mettere le mani sulle istituzioni europee, che dobbiamo scongiurare. Vediamo come sta andando in Italia, con il governo Meloni: occupano “manu militari” la TV pubblica (la Rai ormai è diventata Tele-Meloni), censurano giornalisti antifascisti come Antonio Scurati, attaccano i diritti delle donne, tagliandone le pensioni con l’eliminazione di Opzione Donna e di fatto smantellando la legge 194 sull’aborto, trascinano in tribunale le famiglie arcobaleno come fossero criminali, mettono in ginocchio la sanità pubblica in favore di quella privata. C’è una chiara deriva verso il modello Orbàn: l’Ungheria ormai è una “democratura”, una sorta di ibrido tra democrazia e dittatura. Per non parlare degli alleati di Meloni e Salvini in Europa: un gruppo di estremisti di destra che guardano all’Europa dei muri e degli egoismi nazionali, che sappiamo bene quali tragedie hanno prodotto nel passato.

E la vostra idea di Europa, invece? Le enormi e difficili sfide globali che abbiamo davanti, come la guerra in Ucraina, la drammatica crisi in Medio Oriente, la gestione dei flussi migratori, il contrasto al cambiamento climatico,

sono tutte sfide che l’Italia può affrontare in un contesto europeo sempre più unito, solidale, democratico e sicuro. Davanti a player internazionali come USA, Cina, India, come possiamo competere come singoli stati nazionali europei? Al contrario della destra, noi vogliamo rafforzare le istituzioni europee, rendere l’Europa davvero sociale, giusta e promotrice di un Green Deal che tenga per mano tutte le persone nella sfida della transizione energetica. L’interesse italiano deve trovare spazio tra chi crede nella solidarietà europea: gli amici di Meloni e Salvini, come Orbàn, Zemmour e gli altri nazionalisti hanno già dimostrato di essere nemici dell’Italia, lasciandoci soli e votando contro un maggiore sostegno al nostro Paese, ad esempio sulla gestione dei flussi migratori.

Nel collegio del Nord-Est andrà in scena la sfida Zan-Vannacci, due visioni completamente all’opposto di valori, società, politica. Cosa pensa della sua candidatura?

Penso che annunciare la candidatura di Vannacci il giorno della Festa di Liberazione sia stato un ulteriore schiaffo ai valori antifascisti da parte di Salvini. Stiamo parlando di una persona che considera Mussolini uno statista, che vuole la segregazione nelle scuole per i bimbi con disabilità, che ritiene non normali le persone omosessuali e considera l’etnia come un elemento qualificante. Sono orgoglioso di rappresentare, in questa campagna elettorale, l’esatto opposto. (r.r.)

L’intervista/2. Il coordinatore veneto Tosi

“Forza Italia può crescere ancora, candidati espressione
I

l coordinatore regionale di Forza Italia Flavio Tosi ha chiuso la partita delle candidature alle europee. Ci stiamo avvicinando ad un significativo appuntamento con il voto, anche dal punto di vista degli equilibri. Come si sta preparando Forza Italia in Veneto? La nostra squadra è rappresentativa di tutto il Veneto, con sei candidati che provengono da sei province. Il collegio è molto grande, copre 23 province in tutto, e sui 15 posti disponibili siamo riusciti a rappresentare sei province venete. Il sottoscritto da Verona, Isabella Dotto da Vicenza, Giampiero Avruscio da Padova, Arianna Corroppoli da Rovigo, Deborah Onisto da Venezia e Cristina Andretta da Treviso. Mettiamo in campo professionisti, imprenditori, persone con esperienza nella pubblica amministrazione. Antonio Tajani è capolista in tutta Italia e sarà affiancato da candidati che sono espressione del territorio veneto. Non si tratta di candidature calate dall’alto, abbiamo chiesto ai direttivi delle varie province di affiancarci nella scelta delle persone, in modo da avere una squadra compatta e coesa, gradita dai nostri amministratori sul territorio. Ci siamo chiamati fuori da determinate logiche che hanno imperato in tempi non troppo lontani. Qual è l’obiettivo mimino che vi siete posti?

In questo collegio contiamo di avere almeno due eurodeputati. Oggi Forza Italia viene data in crescita in tutti i sondaggi, e dopo la progressione alle politiche del 2022, quando avevamo quasi raddoppiato i consensi rispetto alle regionali del 2020, possiamo ragionevolmente contare di andare oltre il 10 per cento, quindi la prospettiva di esprimere due eletti è a portata di mano. Secondo lei l’esito delle elezioni Europee in qualche modo potrebbe spostare gli equilibri anche a livello locale, a partire dalla Regione Veneto?

del territorio”

In conclusione la domanda più scomoda. Ha dichiarato apertamente che la candidatura del generale Vannacci nelle file della Lega non le va giù. Perché?

Secondo me forse farà guadagnare qualche volto populista, estremista e oltranzista ma farà anche perdere parte dell’elettorato moderato che crede nei valori fondanti della Lega. Se poi devo dare una valutazione da cittadino, che vuole vedere rappresentata l’Italia in Europa dalla classe dirigente migliore possibile, io penso che una persona che ha fatto certe affermazioni non faccia bene al nostro Paese neanche come candidato”. (r.r.)

Ormai è certo che non ci sarà un terzo mandato per la presidenza della regione, su questo si è già espressa la maggioranza del Parlamento, seppure con posizioni differenti. Quindi ci sarà un candidato governatore del centrodestra. Vorrà dire che Antonio Tajani, Giorgia Meloni e Matteo Salvini dovranno decidere chi candidare in Veneto come futuro governatore. Come lo faranno? L’anno prossimo andranno al voto nove regioni contemporaneamente e si dovrà decidere chi candidare. E’ chiaro che l’esito del voto per l’Europa darà anche il peso rispetto alle prossime regionali. Chi fa meglio nelle varie regioni, cha otterrà i risultati più significativi è anche più probabile che possa esprimere il prossimo candidato governatore. Se toccasse a noi di Forza Italia il candidato, come già proposto da Taiani, sarà Flavio Tosi e quindi il voto per il sottoscritto e per il nostro partito nella tornata elettorale delle europee ha anche questo significato, nella prospettiva delle prossime elezioni regionali.

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Regione
Alessandro Zan Flavio Tosi

Francesco Calzavara. L’assessore alla programmazione, bilancio, patrimonio e agenda digitale

“L’autonomia

permetterà al Veneto di essere interprete della trasformazione digitale”

“Quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita”

Un Veneto al passo con i tempi, sempre più digitale, sempre più autonomo. È questo il ritratto della regione dipinto da Francesco Calzavara, assessore alla Programmazione e all’attuazione del programma, al Bilancio e al Patrimonio e all’Agenda digitale della Regione Veneto.

A proposito di agenda digitale, a che punto è lo sviluppo di un Veneto in dimensione smart?

“L’agenda digitale è un processo che la Regione del Veneto sta portando avanti con determinazione. L’obiettivo per il 2025 è rendere l’ente sempre più digitale e smart, nei servizi e nelle connettività. Per far questo riteniamo che, ad esempio, la Regione debba essere sempre più una piattaforma di raccolta dati che, una volta elaborati, possano essere restituiti alle amministrazioni e ai cittadini. ‘Veneto data platform’, uno dei program-

mi che stiamo portando avanti all’interno dell’agenda digitale, diventa in questo senso l’elemento caratterizzante di questa legislatura. Sempre in materia di agenda digitale ricordo gli ‘Innovation lab’, i centri di facilitazione digitale dove i cittadini possono essere guidati nell’utilizzo di questi strumenti, facilitando il rapporto tra la pubblica amministrazione e cittadini”.

Assessore, l’autonomia in che modo può dare stimolo al processo di sviluppo digitale?

“L’agenda può trovare delle forme di accelerazione verso i processi a cui facevo riferimento prima e chiaramente avere più risorse ci permetterà anche di investire di più.

Per innovare il paese è necessario costruire piattaforme digitali che semplifichino la vita di cittadini e imprese e facilitino il rapporto con la pubblica amministrazione. Ecco, crediamo che

in futuro, a parità di risorse stanziate, l’autonomia possa permettere al Veneto di essere interprete di questa trasformazione digitale e di affrontare quelle sfide che ci attendono, specialmente nel rapporto con l’intelligenza arti-

ficiale”.

Un altro tema molto caldo in Veneto è quello dello stop al Superbonus 110%.

La regione ha attivato un progetto per sostenere le persone che sono state coinvolte, come?

“Abbiamo cercato di essere pragmatici, come è tipico dei veneti, offrendo la possibilità di utilizzare una nostra piattaforma – realizzata in collaborazione con la Camera di Commercio e con l’Ordine dei commercialisti del Veneto –per dare subito delle risposte, in particolar modo alle famiglie con un Isee inferiore ai 30mila euro. In sostanza stiamo cercando di far sì che la liquidità possa tornare nelle tasche dei veneti attraverso l’utilizzo di società che hanno le caratteristiche per poter scontare i crediti d’imposta”.

Alcuni mesi fa avete lanciato l’app “Vivi Veneto”. Come sta andando?

“Tecnicamente si definisce una ‘super app’, perché è la sommatoria di una serie di app che

la Regione aveva già sviluppato, dal turismo alla sanità ai servizi legati alla mobilità. Abbiamo creato un contenitore che mettesse assieme tutti questi servizi, per dare l’idea della pluralità dei servizi digitali che la Regione ha messo in campo e che continua ad attivare. Qualche mese fa abbiamo inserito il tema del portafoglio per i celiaci (un budget di spesa a propria disposizione che viene automaticamente accreditato ogni mese, ndr) e ormai siamo pronti a inserire un altro servizio legato al contrasto alla violenza sulle donne. Aggiungo che il Veneto è il terzo ente in Italia e la prima Regione in Italia per i pagamenti digitali attraverso pagoPa, a dimostrazione che quando si creano dei servizi efficienti i veneti li utilizzano per semplificare la loro vita. Sono convinto che questa sia la vera funzione e vocazione dell’innovazione digitale, cioè cercare attraverso nuovi processi di semplificare il percorso quotidiano”. (r.r.)

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Francesco Calzavara

Economia. Il direttore generale Claudio Bertollo commenta il bilancio 2023

Banca del Veneto Centrale, vola l’utile netto

“Fusione con BRV Banca operazione strategica”

Il credito cooperativo ha solide radici e una lunga storia nella nostra regione. Risale al 1 896 la nascita di Banca del Veneto Centrale, oggi operativa in quattro province venete, Vicenza, Padova, Treviso, Rovigo, oltre a Ferrara. Fa parte del Gruppo Cassa Centrale Banca e da oltre 125 anni è testimone e protagonista dello sviluppo economico del nostro territorio e del sistema cooperativo. Al direttore generale Claudio Bertollo chiediamo un commento sul bilancio d’esercizio 2023.

Direttore, quali sono i dati principali a bilancio?

Banca del Veneto Centrale ha chiuso con un utile netto di oltre 34 milioni di euro (il 69% in più rispetto all’anno precedente), un risultato molto importante se si considera l’approccio da sempre molto prudente della banca. Infatti i nostri crediti deteriorati sono coperti al 99 per cento. Anche lo scorso anno è continuata la strategia di riposizionamento del nostro portafoglio titoli. In

sostanza abbiamo venduto titoli a basso rendimento per acquistare gli stessi titoli o titoli equivalenti a rendimento maggiore. Questo per garantire flussi di rendita negli anni a seguire. E sempre nel 2023 abbiamo anche spesato un accantonamento importante a sostegno di nuove assunzioni. Due dati di bilancio per quanto riguarda le masse amministrate che sono oltre i 5 miliardi, di cui 3,5 miliardi di raccolta complessiva e un 1 ,6 miliardi di impieghi netti alla clientela. Per chiudere i fondi propri salgono a 234 milioni con l’indice Cet1 (ossia il capitale primario su attività di rischio ponderate) al 23,74%, nettamente al di sopra della media del sistema bancario italiano.

In occasione dell’approvazione del bilancio 2023 il presidente Gaetano Marangoni lo ricordiamo ha detto “siamo cresciuti e continueremo a crescere e vogliamo continuare a crescere a supporto delle famiglie e delle imprese”. Quali saranno le direttrici di questa crescita?

Le direttrici come detto dal presidente, saranno rivolte sempre ai nostri territori di competenza, quindi alle famiglie, ai giovani che vogliono acquistare casa, accedere ad un mutuo ipotecario, alle imprese che vogliamo sostenere anche nel mondo impieghi e dare supporto anche alle nuove direttive magari 5.0 per sostenere gli investimenti delle piccole e medie imprese operanti nel territorio.

Nella prossima assemblea dei soci, oltre che del bilancio d’esercizio, si discuterà anche del nuovo progetto di fusione tra Banca del Veneto Centrale e BVR (Banche Venete Riunite) Banca. Cosa rappresenta per voi questa operazione e cosa cambierà per i soci ed i clienti?

In effetti è un’operazione strategica che porta all’aggregazione tra due banche sane e ben strutturate sotto il profilo patrimoniale.

L’obiettivo è quello di portare un efficientamento operativo e una crescita dimensionale, oltre che

consentire benefici interni per nuove opportunità di carriera per i colleghi ma soprattutto per offrire servizi e consulenza maggiore ai nostri soci e clienti.

Di fatto ci sarà la nascita di una “nuova” banca di assoluto rilievo e di primaria importanza, ancora

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più solida e innovativa, capace di incrementare la fiducia di soci e clienti, di supportare più efficacemente la crescita dei territori di competenza e soprattutto in grado di affrontare le sfide sempre più impegnative che ci attendono”.

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Da sinistra il presidente Gaetano Marangoni e il direttore generale Claudio Bertollo La sede della Banca del Veneto Centrale

Sviluppo della rete e investimenti in crescita

Continua il percorso di consolidamento di Despar Nord (Aspiag Service), la concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, che ha chiuso il 2023 con un fatturato al pubblico di 2,71 miliardi di euro (+6,3%). Allo sviluppo ha contribuito un significativo programma di investimenti, pari a circa 68 milioni di euro, che l’azienda ha destinato al consolidamento e all’espansione della rete vendita con l’apertura di 9 negozi (di cui 2 a gestione diretta e 7 di imprenditori affiliati) che hanno fatto salire a quota 554 i punti vendita complessivi (250 diretti e 304 affiliati) e che hanno comportato un incremento dei livelli occupazionali con 405 nuove assunzioni che portano a 9.285 il numero di collaboratori nelle cinque regioni di competenza. Inoltre, sono state cinque le ristrutturazioni di negozi tra diretti e affiliati nei diversi territori presidiati dall’azienda, nell’ottica di migliorare l’esperienza di spesa e favorire uno sviluppo del network secondo sempre più elevati standard di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.

Il prodotto a marchio ha continuato a essere un elemento strategico per Despar Nord, rappresentando il 31% dell’intero fatturato dei punti vendita diretti, un dato in crescita rispetto al 29,5% registrato nel 2022. Particolarmente significativo nell’ambito private label è stato l’apporto

di S-BUDGET, la linea di primo prezzo di Despar Nord che alla convenienza abbina elevati standard di qualità, che nel 2023 ha registrato una crescita del fatturato del +18%.

Centrale nella strategia di sviluppo di Despar Nord è poi la valorizzazione delle filiere corte e dei micro-localismi, un progetto con il quale l’azienda intende evidenziare le produzioni dei piccoli produttori dei territori, portando nei punti vendita anche quelle micro-produzioni a chilometro zero che non potrebbero altrimenti trovare spazio nel canale della GDO.

A questo si è affiancata un’in-

tensa attività al fianco dei territori che nel 2023 ha visto Despar Nord destinare oltre 1 milione di euro a supporto di centinaia di iniziative in tutte le regioni di riferimento come raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni sportive e culturali. Nell’ambito dell’impegno sociale, inoltre, è proseguito e si è sviluppato ulteriormente “Le Buone Abitudini”, il programma di educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita rivolto alle scuole primarie, che in Veneto ha visto attivare una sinergia con l’Assessorato al lavoro, formazione e istruzione della Regione per favorire lo sviluppo e la diffusione del progetto didattico

in tutte le scuole primarie della Regione attraverso il coinvolgimento dei Provveditorati agli Studi provinciali. E’ inoltre continuato l’impegno per il contrasto agli sprechi alimentari che vede Despar Nord in prima linea da oltre dieci anni al fianco di Last Minute Market e Banco Alimentare. In Regione questa collaborazione ha permesso di raccogliere 563 tonnellate di prodotti alimentari rimasti invenduti nei punti vendita a gestione diretta che, grazie ad una rete di oltre 170 enti e Onlus, hanno permesso la preparazione di quasi 1,2 milioni di pasti destinati ai nuclei familiari più in difficoltà.

In Veneto un anno ricco di iniziative a sostegno del

Essere un motore economico, ma anche un attore attivo nel promuovere pratiche sostenibili e solidali nel tessuto delle comunità in cui l’azienda opera è da sempre uno dei tratti caratterizzanti dell’insegna che nel 2023 ha continuato anche in Veneto a promuovere iniziative concrete per essere vicino al territorio. Sul fronte della valorizzazione dei prodotti locali, Despar Nord ha proseguito nel suo impegno attraverso il progetto “Sapori del Territorio”, un marchio che identifica il legame profondo con i territori raccontando i migliori prodotti della tradizione italiana regionale e i loro artigiani produttori. Nel solo Veneto sono 772 i prodotti contraddistinti da questo marchio a scaffale che arrivano da oltre 120 produttori della regione. Sempre nella prospetti-

va di valorizzare le filiere corte e le produzioni agroalimentari regionali, è continuata e si è rafforzata la sinergia di Despar Nord con le istituzioni locali per l’implementazione di protocolli regionali: in Veneto è attivo “Veneto – The Land of Venice”, che punta a valorizzare i prodotti locali e certificati DOP, IGP e STG, sostenendo i prodotti regionali dalla produzione fino alla commercializzazione e sviluppando

una filiera corta “dal campo alla vendita”.

Per quanto riguarda l’impegno sociale, nel 2023 sono stati oltre 277 mila euro i fondi destinati da Despar Nord per sponsorizzazioni sportive e culturali, raccolte fondi, e donazioni in Regione. Il 2023 ha visto crescere ancora l’impegno di Despar in favore del mondo del volontariato veneto, in particolar modo attraverso due iniziative di rac-

Crescere insieme al territorio, al fianco dei clienti

territorio

colta fondi, che hanno coinvolto migliaia di clienti: la prima destinata alla raccolta di fondi indirizzati alla ricerca e la cura dell’endometriosi, che sono stati devoluti all’associazione no profit ISSA School (International School of Surgical Anatomy) dell’IRCSS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Valpolicella (VR); la seconda volta invece a supportare la Fondazione Città della Speranza - Onlus, che da trent’anni opera in Italia ed Europa finanziando la ricerca scientifica nel settore pediatrico. Oltre a queste due importanti raccolte fondi, sono state numerose le attività di charity portate avanti dal marchio dell’abete, così come i diversi progetti di carattere sociale, come ad esempio l’attività di sensibilizzazione sulla guida sicura portata avanti al fianco della Polizia di Stato.

Nonostante il fenomeno inflazionistico abbia generato forte incertezza sugli acquisti, incidendo ancora molto sui consumi, la nostra azienda ha proseguito nel percorso di crescita in tutti i territori in cui siamo presenti. Qui abbiamo continuato nei nostri programmi di investimento che hanno portato a un ulteriore sviluppo della nostra rete di vendita e a un contestuale incremento dei livelli occupazionali, con oltre 400 nuovi collaboratori assunti. Parallelamente abbiamo continuato a essere motore di sviluppo per la crescita del tessuto economico in cui ci inseriamo, consolidando sempre di più il rapporto di partnership con gli imprenditori affiliati e potenziando quello con i nostri fornitori all’interno di progetti di valorizzazione delle filiere corte, delle produzioni agroalimentari regionali e dei prodotti micro-locali. Particolarmente importante nel nostro percorso di sviluppo è stato poi il prodotto a marchio che ha registrato un’ulteriore crescita nelle vendite rispetto ai dati 2022 e che raccoglie ampio consenso da parte della nostra clientela per l’ottimo rapporto fra qualità e prezzo. Tutti questi elementi ci hanno consentito di diventare sempre di più un punto di riferimento per i territori in cui siamo presenti, una mission di vicinanza che da sempre ci contraddistingue e che vogliamo continuare a perseguire portando valore aggiunto alle persone e alle comunità in cui ci inseriamo, restituendo loro parte di quello che riceviamo.

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L’analisi. Consolidamento sui territori, prodotto a marchio e impegno sociale nel 2023 di Despar Nord
di Christof Rissbacher Presidente del Comitato di Gestione di Despar Nord (Aspiag Service) IL PUNTO

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Città della Speranza, la ricerca raddoppia col contributo di tutti

Brumotti a Padova per aiutare la ricerca a correre ancora più veloce

Evviva i ricercatori, evviva Città della Speranza che non si accontenta del primato raggiunto – il suo Centro di ricerca sui tumori pediatrici è fra i più grandi del mondo e sicuramente il primo in Europa, come racconta il suo ideatore e fondatore Franco Masello – ma ambisce a raddoppiare le forze, le strutture e le energie per centrare l’unico grande condiviso obiettivo di curare i bambini che si ammalano. Per farlo servono 18 milioni di euro. E come accadde a partire dal 1994, quando l’Istituto di Ricerca Pediatrica nella Torre e quindi il Reparto di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedale Università di Padova presero forma, l’appello viene rivolto a tutti i cittadini che vogliono contribuire alla realizzazione del raddoppio della Torre della ricerca in Corso Stati Uniti a Padova.

Un invito che il famoso inviato di “Striscia la notizia”, Vittorio Brumotti, da anni accanto alla Fondazione Città della Speranza, ha subito fatto suo andando a trovare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto di Oncoematologia, per “portarli” in tv. Brumotti li ha salutati tutti, uno ad uno, Marco, Davide, Giovanni, Alex e tanti altri ancora e poi ha sfidato in bici la piccola Ginevra, che non si è fatta intimorire dalla celebrità dell’avversario e ha tagliato il traguardo per prima, in una divertente gara che si è svolta lungo le corsie.

Il conduttore televisivo ha poi incontrato la professoressa Alessandra Biffi, primario del reparto e P.I. dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che ha sottolineato l’importanza del legame diretto tra l’azienda ospedaliera di Padova e il prezioso lavoro svolto dai ricercatori dell’istituto.

“Città della Speranza – ha raccontato la professoressa – è nata per dare un’accoglienza, uno spazio, una casa ai bambini con tumore che arrivavano a Padova e poi ha cercato di continuare a dare loro un’aspettativa e una possibilità di cura”.

Si parte dalle diagnosi e si arriva alla Torre all’Istituto di Ricerca, dove i campioni utili a formulare le diagnosi sono utilizzati per cercare nuove terapie.

Nella Torre vi lavorano circa 300 ricercatori e ricercatrici, ma non bastano: ne servono ancora di più ed è per questo motivo che verrà costruita una seconda torre, ha annunciato Franco Masello, fondamentale per accelerare la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e sulle malattie rare pediatriche.

Tutto quello che è stato realizzato fino ad oggi, sottolinea il suo fondatore, non è opera di un grande imprenditore o di chissà quale gruppo imprenditoriale ma è stato reso possibile grazie alla sensibilità della gente.

“Credo – ha detto Masello – che questo sia uno dei pochi esempi in Italia dove la gente si mette in gioco per fare qualcosa di veramente importante: un centro di ricerche che oggi è fra i più grossi al mondo e sicuramente il primo in Europa e che consente ai ricercatori, invece di andare all’estero, di rimanere qua e lavorare per i nostri bambini”.

“In 10 anni i miglioramenti in termini di cure sono stati enormi - ha dichiarato - grazie ai nuovi test di diagnostica e allo sviluppo di terapie sempre più personalizzate. Ma abbiamo bisogno di incrementare i nostri laboratori e i gruppi di ricerche e per questo è necessario e fondamentale costruire una seconda torre accanto a quella esistente, che ci permetterà di arrivare a quel 100% di guarigione che tutti insieme sogniamo e per il quale tutti insieme lavoriamo”.

Il ringraziamento, quindi, va a Vittorio Brumotti, che da anni è vicino e risponde agli appelli della Fondazione - per la quale ha compiuto più sfide con la sua bicicletta - e che ora lancia pubblicamente questa nuova sfida che vede coinvolti tutti e alla quale tutti possono dare il loro contributo, anche attraverso una firma per il 5 per mille, e continuare ad alimentare così quel sogno meraviglioso di poter un giorno non molto lontano far guarire tutti i bambini che si ammalano di tumore.

MAGGIO 2024 on-line: /category/salute/

Formazione. Collaborazione tra Ulss 3 e Scuola di Medicina dell’Università di Padova

A Chioggia il corso di laurea in Infermieristica

Avrà sede negli spazi messi a disposizione

dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare

Adriatico Settentrionale

Un nuovo Corso di Laurea in Infermieristica a Chioggia a partire dall’anno accademico 2024/25 che si terrà negli spazi messi a disposizione nel Porto clodiense: lo ha annunciato con grande soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato, “La nostra Ulss – ha sottolineato - è orgogliosa di insediare, al servizio del territorio vasto, un nuovo percorso formativo di livello universitario, che nasce grazie alla collaborazione con la Scuola di Medicina dell’Università di Padova e alla lungimiranza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Ancora una volta possiamo dire che porta i suoi frutti una delle lezioni più importanti che ci ha lasciato in eredità la pandemia, e cioè la necessità e l’utilità di fare sistema tra enti e istituzioni: è solo attraverso questa collaborazione, che l’Ulss 3 può portare anche a Chioggia l’attività formativa per le professioni sanitarie che già svolge con l’ateneo padovano a Venezia, a Mestre e a Mirano. Apriamo insieme per i giovani del territorio un canale per accompagnarli fino ad una professione che in ambito sanitario oggi è ricercata e riconosciuta”.

“Il sistema sanitario si fonda sulle persone che lavorano nei servizi e nelle strutture - ha sottolineato, in occasione della presentazione ufficiale del corso di Laurea, l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin - ed è fondamentale che queste persone mettano in campo non solo la loro dedizione, ma anche la loro alta professionalità. Così l’avvio di questo nuovo corso di laurea è un segno importante, e non solo

per il territorio che lo ospiterà: formare infermieri è una necessità, e farlo decentrando i percorsi significa rispondere a questa necessità non solo a parole ma con iniziative concrete e di prospettiva”.

“Funzione sociale e operativo portuale possono convivere e contribuire allo sviluppo del territorio – ha dichiarato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale Fulvio Lino Di Blasio –. Una collaborazione che qualifica ancora una volta la nostra presenza nella città clodiense. A partire dall’anno accademico 2024-2025, l’edificio demaniale in nostra gestione che dal 2022 aveva già ospitato il centro vaccinale, potrà accogliere il nuovo corso universitario di Infermieristica. Dopo aver perfezionato l’iter di concessione degli spazi all’Ulss 3 e grazie al lavoro congiunto con tutti gli Enti coinvolti, una parte del fabbricato 950, con i suoi oltre 600mq, verrà riadeguato per contenere aule per la didattica frontale, laboratori e uffici amministrativi. Si tratta per noi di un’ulteriore occasione di apertura e integrazione del porto con la città

Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione dell’Ulss 6 Euganea ha compiuto 20 anni. Vent’anni durante i quali lo staff, composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi e diretto dalla dottoressa Mariagrazia D’Aquino, grazie a un’organizzazione fiore all’occhiello a livello regionale, si è occupato, e continua ad occuparsi, di persone senza fissa dimora, donne e minori stranieri, profughi,

grazie allo svolgimento di attività di carattere formativo compatibili, per caratteristiche e flussi, con il contesto operativo portuale e soprattutto che consentiranno agli operatori portuali pubblici e privati, attraverso l’attivazione di convenzioni, di poter beneficiare di strumenti conoscitivi oggi fondamentali allo svolgimento dell’attività portuale perché legati alla salute e quindi anche alla sicurezza, da sempre al centro della nostra azione”.

Il presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Padova, Angelo Paolo Dei Tos, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, hanno espresso grande soddisfazione. Il primo cittadino ha quindi voluto evidenziare come il nuovo canale formativo dell’Ulss 3 Serenissima offrirà già dall’autunno una prospettiva importante per i 50 giovani che vorranno aderire, e che potranno formarsi alla professione infermieristica senza doversi spostare dalla città di Chioggia, trovando la città ospitale per il loro percorso di studio.

Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione da 20 anni opera per la salute degli invisibili

immigrati, richiedenti asilo, donne vittime di violenza, minori stranieri non accompagnati, aiutando tutti a destreggiarsi nelle complessità burocratiche, cercando e trovando risposte di salute. Si occupa, tra l’altro, di formare il personale e di realizzare innumerevoli progetti, con l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili, straniere o che vivono in condizioni di marginalità sociale. Quattro lustri di un’attività profondamente radicata e organizzata, che dal 2004 ha aiutato migliaia di persone grazie ad un grande lavoro di rete interistituzionale.

Solo nel 2023 il Servizio, che opera nella sede distrettuale di via Scrovegni a Padova, ha prodotto 175 certificazioni sanitarie rilasciate alla Questura di Padova per l’espulsione di clandestini nei C.P.R; 1526 accessi di persone, cooperative, associazioni per pratiche amministrative e sanitarie; assistenza sanitaria a 545 minori; emissione di 2334 impegnative per visite specialistiche/esami diagnostici per richiedenti asilo accolti nei CAS, per pubblico spontaneo o inviato da enti istituzionali e non. Il Servizio Alta Professionalità Immigrazione si è occupato inoltre di 602 visite mediche eseguite a richiedenti asilo, 45 casi ospedalieri di particolare complessità amministrativo giuridica, assistenza sanitaria a

492 ucraini richiedenti asilo, 572 utenti inviati e seguiti per accordi con la Fondazione Nervo Pasini ex CEP.

“La nostra mission è aiutare il prossimo, anche coloro che non hanno nulla e questo - rileva la dottoressa Maria Grazia D’Aquino - è una grande conquista per un ente pubblico. Un lavoro enorme, il nostro, nel quale continuiamo a credere”.

Per il direttore generale Paolo Fortuna il servizio “è la garanzia di una sanità universale. Di fronte all’aumento della povertà e degli immigrati, il nostro compito è garantire il miglior stato di salute possibile”.

“Lo staff - si è complimentato il direttore del distretto socio sanitario Padova Bacchiglione, Fabio Verlato - svolge un lavoro grandioso per gli ultimi, i vulnerabili, i fragili”.

“Il nostro lavoro è molto impegnativo e delicato e mi sento il dovere di ringraziare la Direzione Strategica per l’appoggio e il supporto fornito a questo servizio che ci incoraggia a perseguire l’obiettivo di tutelare la salute delle persone, soprattutto di quelle più fragili e vulnerabili o che vivono in condizioni di marginalità sociale”, osserva D’Aquino, dirigente medico a capo dello staff composto da due infermieri, un oss, un ausiliario specializzato e tre amministrativi.

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La novità. Si può accedere con impegnativa dopo la valutazione del proprio medico di base

A Piove di Sacco un ambulatorio veglia sul sonno Le dieci regole d’oro per un riposo di qualità

Un buon sonno è un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ecco qualche utile consiglio dagli esperti.

Il sonno, un’attività fondamentale per la salute con il quale spesso, anche a causa di una vita troppo frenetica e qualche cattiva abitudine, capita di trovarsi a fare i conti.

A Piove di Sacco, nel Padovano, presso la Neurologia dell’Ospedale Immacolata Concezione, dallo scorso anno, è attivo un ambulatorio di secondo livello, seguito dal dottor Marco Volpe (in foto), che si occupa proprio dell’inquadramento e la cura dei disturbi neurologici del sonno.

Per accedervi, dopo la valutazione del medico di Medicina Generale, l’utenza, con impegnativa opportunamente redatta, può scrivere a ambulatorio.neuro.piove@aulss6.veneto.it

Un buon sonno è comunque un obiettivo che tutti dovremmo porci anche se non sempre è facile da raggiungere. Ci sono tuttavia delle regole che possono aiutare.

Il dottor Edoardo Mampreso, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’ospedale di Piove di Sacco, passa in rassegna il decalogo AIMS - Associazione Italiana Medicina del Sonno -per un riposo notturno di buona qualità. Ecco, dunque, le regole del buon riposo. In primo luogo, è bene utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire:

sono da evitare attività quali lo studio, l’utilizzo del computer o del televisore nella camera da letto. La stanza in cui si dorme dev’essere confortevole e adatta al sonno, sufficientemente buia, silenziosa e con una temperatura ottimale. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande e cibi stimolanti (caffè, tè, cioccolata…). Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto proteico. Evitare gli alcolici e il fumo di tabacco nelle ore serali. Non abbandonarsi a sonnellini diurni, anche se è ammesso un breve riposo dopo pranzo: è però assolutamente deleterio per il sonno notturno un sonnellino dopo cena, ad esempio sul divano davanti al televisore. Non intraprendere attività

impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (studio, lavoro al computer, videogiochi, etc.): anche l’attività fisica intensa – ad esempio, la ginnastica in palestra – sarebbe da evitare nelle ore serali. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi la sera e di alzarsi al mattino a orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno anche nei fine settimana e nei giorni di riposo o di vacanza. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire: in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza.

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I risultati dello studio. Ha coinvolto 14 gruppi di ricerca italiani coordinati dall’Università di Padova

L’uso regolare dell’acido acetilsalicilico a basse dosi può contrastare il cancro del colon-retto

Un gruppo di ricercatori ha scoperto un meccanismo d’azione con cui sembra attivare un effetto di sorveglianza immunitaria

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DDa parecchio tempo è noto che l’uso quotidiano a lungo termine dell’acido acetilsalicilico a basse dosi, la cosiddetta “aspirinetta”, limita i rischi di malattie cardiovascolari, e sembra che possa anche ridurre l’incidenza e la mortalità dovuta al cancro del colon-retto. Non erano però conosciuti tutti i possibili meccanismi d’azione dell’effetto antitumorale.

Sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, lo studio ha l’obiettivo di valutare l’effetto dell’acido acetilsalicilico sul microambiente tumorale, sull’immunità sistemica e sulla mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto. Il farmaco, comunemente assunto a basse dosi per ridurre la probabilità di alcune patologie cardiovascolari, sembra attivare una risposta immunitaria contro il cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio Immunoreact 7 sul meccanismo d’azione dell’aspirina si riferiscono a soggetti presunti sani o comunque con carcinogenesi precoce, non naturalmente su pazienti con stadi avanzati di cancro.

ricercatori hanno anche evidenziato che nei pazienti con cancro del colon-retto, chi assumeva acido acetilsalicilico aveva livelli di proteina CD80 più elevati nel tessuto rettale sano, suggerendo così che il farmaco induca un effetto di sorveglianza immunitaria.

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“Nella prima parte dello studio abbiamo analizzato retrospettivamente campioni e dati di pazienti con diagnosi di cancro al colon-retto operati tra il 2015 e il 2019 presso l’Azienda Ospedale Università di Padova – spiega il dottor Scarpa –. Abbiamo quindi studiato, sempre in campioni ottenuti dai pazienti, l’espressione dell’mRNA dei geni associati alla sorveglianza immunitaria nelle cellule primarie di cancro del colon-retto di pazienti che assumevano acido acetilsalicilico. Inoltre, abbiamo replicato queste misurazioni sperimentalmente, con animali di laboratorio, presso l’Università di Padova e dell’Istituto Oncologico Veneto. Infine, abbiamo ulteriormente studiato il microambiente immunitario della mucosa sana che circonda il cancro del colon-retto in campioni ottenuti da un ampio sottogruppo di pazienti che ha partecipato al progetto in rapporto alla assunzione cronica di acido acetilsalicilico”. Rispetto ai campioni di tessuto di pazienti che non assumevano il farmaco, quelli ottenuti da pazienti che lo assumevano hanno mostrato una minore diffusione del cancro ai linfonodi e una maggiore infiltrazione di cellule immunitarie nel tumore. Nelle analisi sulle cellule tumorali di colon-retto in laboratorio, l’esposizione di tali cellule all’acido acetilsalicilico ha causato un aumento della proteina CD80, un modulatore della funzione immunitaria. Tale incremento sembra avere migliorato la capacità delle cellule di allertare altre cellule di difesa sulla presenza di proteine associate al tumore. A sostegno di questa scoperta, i

“I nostri dati – continua Scarpa – mostrano che il trattamento con acido acetilsalicilico può far aumentare l’espressione di CD80, migliorando la capacità delle cellule di cancro del colonretto di presentare attivamente i propri antigeni tumorali ai linfociti T. Questi ultimi sono le cellule delle nostre difese deputate, tra le altre cose, a eliminare le cellule cancerose, una volta riconosciuti i loro specifici antigeni. Va anche aggiunto che, nei pazienti con cancro del retto, sia la concentrazione di proteina CD80 nelle cellule epiteliali, sia il rapporto tra linfociti citotossici e linfociti T totali erano più alti tra coloro che assumevano acido acetilsalicilico. Ciò suggerisce che l’acido acetilsalicilico assunto a lungo termine eserciti un effetto di sorveglianza immunitaria già sulla mucosa normale e non solo all’interno del tumore”. I risultati dello studio mostrano dunque che l’acido acetilsalicilico, oltre al suo classico meccanismo farmacologico che comporta l’inibizione dell’infiammazione, possa anche agire a favore della prevenzione e della cura del cancro del colon-retto. Le osservazioni dello studio sono state oggetto di pubblicazione, l’articolo “Immunoreact 7: Regular Regular aspirin use is associated with immune surveillance activation in colorectal cancer” è stato pubblicato sulla rivista “Cancer”.

“Se vogliamo sfruttare i suoi effetti contro il cancro del colonretto, - conclude Marco Scarpa - dovremmo pensare a come garantire che l’acido acetilsalicilico raggiunga il tratto colonrettale in dosi adeguate per essere efficace”.

Un controllo gratuito, per il quale non è necessaria l’impegnativa del medico di Medicina Generale. L’Azienda Ulss 5 Polesana sta invitando i polesani che hanno compiuto 50 anni - classe 1974 – a partecipare allo screening cardiovascolare promosso dal Piano Regionale della Prevenzione. La comunicazione, inviata ai cittadini che non sono seguiti per patologie, per mezzo di una lettera spedita a domicilio, propone un appuntamento prefissato (ma modificabile) nei 2 nuovi ambulatori istituiti presso l’Ospedale Vecchio di Adria e l’Ospedale di Trecenta.

Questo screening, realizzato e progettato dall’Unità Operativa di Igiene e sanità Pubblica viene proposto gratuitamente ai cittadini neo cinquantenni, è iniziato nel settembre scorso e sta ricevendo feedback molto positivi dalla popolazione. L’Azienda Ulss 5,

tra le prime della Regione a partire con lo screening denominato Cardio50, è attore protagonista nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio e l’ictus, che sono la causa più frequente di morte e invalidità nella nostra popolazione. Lo screening prevede una chiamata attiva con invito agli utenti di 50 anni che non sono già affetti da ipertensione arteriosa, diabete, ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari con un appuntamento prefissato presso gli ambulatori del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.

Durante la visita, il professionista sanitario valuta, attraverso un colloquio approfondito, gli stili di vita - fumo, sedentarietà, alimentazione - ed effettua una misurazione del peso, dell’altezza, del girovita, della pressione arteriosa e di glicemia e colesterolemia attraverso l’esame di una goccia di sangue. Ulss 5 Polesana. Screening cardiovascolare, visite gratuite per i neo 50enni

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Tramonti, i 13 campanili nel regno magico

della “pizza nera”

Sopra Amalfi, nel Parco regionale dei Lattari, la Costiera diventa “Montiera”: una distesa di castagni, limonaie e viti secolari che cela un mondo di bellezza, di gustose bontà e di valori da scoprire. Di cui i maestri pizzaioli tramontani sono ambasciatori nel mondo

Quattromila anime e quasi duemila pizzaioli sparsi per il mondo. Tramonti è la parte più nascosta (e più intima) della Costiera Amalfitana, quella che ha come sfondo le creste severe dei Monti Lattari e il mare lo vede dall’alto e da lontano. Come una visione di Fata Morgana. Il mare di Maiori, Tramonti lo scorge tra i limoni “sfusati” delle sue limonaie terrazzate - così gialli, grossi e profumati da renderli unici - o da sotto i tralci delle sue monumentali viti secolari. Anzi ultrasecolari, specie quelle a piede franco di uva Tintore, che non hanno mai conosciuto la filossera e i cui giganteschi ombrelli mostrano ancora i legacci con i rami di salici di una volta, intrecciati da mani sapienti. Qui tutto è archetipo, tutto riconduce a un mondo arcaico, impastato di pane e valori, impreziosito da una natura madre che domina e accarezza al tempo stesso. “Qui siamo in Montiera - ama dire Vincenzo Savino, che di Tramonti è il vicesindaco – ovvero la Costiera di montagna. Un altro mondo, seppur stessa terra e stessa anima. Qui sono diversi i valori, tutto ruota intorno all’agricoltura. Quella fatta di sacrificio e ostinazione. Guardateli i nostri terrazzamenti. Sono quelli dove ogni giorno sgobbavano le “formichelle” che portavano pesanti sacchi di limoni fino a Maiori. Sono le terrazze dove prosperano le nostre viti antiche, che ci regalano il Tintore e altri sinceri vini di Costiera”.

Sì, qui a Tramonti il paesaggio è sovrano. Si schiude a 650 metri di altezza, oltre il valico di Chiunzi. Sembra una conca, un grande anfiteatro verde. E’ una distesa di castagni, viti e olivi. Il Parco regionale dei Monti Lattari era un’istituzione doverosa per salvaguardare questo lembo montano di Costiera Amalfitana: un arcipelago di tredici frazioni, perché Tramonti in realtà non esiste. Esistono i suoi borghi, svettano i suoi campanili che di sera accendono un presepe di luci fiabesche, galleggianti sul mare scuro della montagna. Illuminate pure le chiese e i tanti capitelli ai crocicchi delle strade, tutti con

un fiore fresco davanti all’effigie del santo di turno o della Vergine. Ogni frazione ha una storia da raccontare, come quella della Madonna delle Galline: ricorda il ritrovamento di un’icona della Vergine portata via dalle acque a Tramonti e ritrovata a Pagani grazie al razzolare delle pennute. Dopo Pasqua genera una festa religiosa, partecipatissima e sospesa in un sincretismo fra sacro e profano che qui è humus per il mantenimento di tante tradizioni vitali. Metti quella della pizza. I tramontani (che un tempo si chiamavano tramontini) ne vanno fieri, sia per quella moltitudine di mastri pizzaioli sparsi per l’Italia e per il mondo, sia perché qui l’arte della pizza ha connotati di originalità che pure i napoletani riconoscono. Tramonti vanta la sua “pizza nera”, che ancora è rito d’obbligo il 2 novembre, il giorno dei defunti. Pizza fatta con la farina integrale, il cui colore richiama quello del lutto. Ma la simbologia è plurima: il grano è simbolo di rinascita e quindi di vita. Un tempo la pizza nera veniva consumata anche all’uscita del cimitero. La tradizione della pizza con farina integrale si mantiene viva a Tramonti. “Qui da noi tutti i locali ogni giovedì la propongono - dice Federica Caso, dell’agriturismo Il Tintore di Capitignano – qui spesso ci viene ordinata anche per il week end: margherita o marinara, dove oltre al nostro pomodoro sono d’obbligo le alici di Cetara. Di integrale qui, con il maestro Carmine Nasti, facciamo anche il panbiscotto”.

A Tramonti la pizza è il centro di tutto: vi è nata anche un’Academy che quest’anno ha richiamato un folto gruppo di maestri pizzaioli, maestri pasticcieri come Sal De Riso e giornalisti per una jam session di confronto fra le varie scuole. Incontro che vuole diventare un appuntamento fisso, dato che Tramonti ha la fortuna di avere una “Casa del gusto”. “Fu un’intuizione di Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore e presidente della Comunità Montana – sottolinea Vincenzo Savino – Noi adesso con l’Associazione Pizza Tramonti e con l’Academy daremo un

ruolo di volano a questo spazio. Tramonti è il paese della pizza, la prima De.Co. è nata qui, la patria del fiordilatte, che è prodotto da nove caseifici artigianali locali. Siamo anche città del vino e dei castagni”. Un tempo terra di emigrazione, appunto (oltre i tanti pizzaioli, l’anagrafe di Tramonti registra fra i partenti anche Immacolata Giordano, la mamma di Mario Cuomo, a lungo governatore dello Stato di New York), oggi questa terra rivendica la sua parte nell’ambito di un turismo nuovo, consapevole e lento. Attento alla bellezza e alle bontà del territorio. Polo di attrazione di un turismo green lo è già: “La scelta fatta con la mamma di

I pregiati limoni sfusati della Costiera e una pergola di viti in un paesaggio di montagna: siamo a Capitignano di Tramonti all’agriturismo “Il Tintore”. Sotto: un’immagine notturna nella conca di Tramonti, visto dalla “Putechella” nel borgo di Novella; a destra la potatura di storici vigneti della Cantina Tagliafierro a Campinola di Tramonti. Più sotto: Carmine Nasti mostra una “pizza nera” con farina integrale. A destra. raffinate dolcezze prodotte da Rosa Simeone del “Frescale”

trasformare il vecchio casale di famiglia in un luogo di accoglienza – dicono Rosa e Alfonso Simeone del Frescale, in contrada Polvica – ci ha regalato la gioia di poter incontrare tante persone, spesso stranieri, che apprezzano la passione con cui ancora coltiviamo viti e fiori, prepariamo le torte, i succhi e le marmellate”. “La nostra limonaia – gli fa eco Ruben Giordano, dell’azienda Le Formichelle – è diventata un luogo di socialità. Far merenda sotto queste 150 piante con davanti un panorama così, raccontando anche la fatica delle portatrici di un tempo, sbalordisce i nostri ospiti”. “Degustare sotto la pergola i nostri vini frutto di piante di 250

anni e dopo una passeggiata fra queste viti patriarca – dicono Raffaele e Valentina Tagliafierro – fa emozionare chiunque. Anche noi che le proponiamo”. Qui è ancora attivo qualche vecchio cestaio che costruisce le sue opere con i polloni dei castagni. La magia e l’arte dell’intreccio. Ecco, Tramonti è un intreccio di valori. E’ la dimostrazione del vecchio assunto: il turismo balneare in Costiera Amalfitana è un equivoco. Non esisterebbe senza il lavoro e la resilienza di chi lavora la terra e, proteggendo questo territorio, bellissimo e fragile nel contempo, trasmette saperi che non tramonteranno mai. Tanto meno a Tramonti…

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A cura di Riccardo Sandre
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CAMPANIA

Lavoro. Confartigianato Imprese Veneto promuove i percorsi professionalizzanti

Tirocinio con i maestri artigiani in 433 aziende

Li hanno chiamati “gli influencer” dell’artigianato, di fatto sono degli autentici “maestri artigiani”, una figura riconosciuta in Veneto con una legge regionale approvata ancora nel 2018. E sempre nella nostra regione lo scorso autunno sono stati consegnati gli attestati a questi alfieri dell’artigianato, in grado di trasmettere il proprio “saper fare” anche ai più giovani, attraverso degli specifici tirocini. Il “maestro artigiano”, infatti, come ricorda la legge regionale, è colui che, “disponendo di un’adeguata e documentata esperienza imprenditoriale aziendale, possiede elevate conoscenze e abilità manageriali con un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere”. Oggi all’albo regionale sono iscritti ben 433 maestri artigiani. La legge regionale riconosce, inoltre, le “botteghe scuola”, cioè le imprese nelle quali il maestro artigiano svolge la propria attività e trasmette le proprie competenze. Proprio per favorire la formazione e la trasmissione dei saperi Confartigianato Imprese Veneto, che conta circa il 60 per cento dei maestri artigiani riconosciuti

dalla Regione, insieme a CNA e Casartigiani, attraverso i propri enti di formazione, promuove i tirocini per i giovani che vogliono fare un’esperienza professionalizzante e di valore a fianco dei maestri artigiani accreditati dalla Regione Veneto. L’attività è rivolta ad aspiranti artigiani che intendono inserirsi nel settore grazie ad una esperienza di tirocinio di inserimento/reinserimento presso la Bottega di un Maestro Artigiano: sono quindi numerose le opportunità per un giovane, ma non solo, anche per chi vuole mettere a frutto le proprie a abilità, di individuare l’azienda presso cui fare il tirocinio.

Si tratta di un’opportunità anche per gli stessi maestri artigiani già inseriti nell’Elenco della Regione Veneto, che entro l’anno potranno ospitare un tirocinante per due mesi e poter misurare così le opportunità di nuove future collaborazioni.

Per poter ospitare un tirocinante il Maestro Artigiano può contattare l’Ente di Formazione provinciale dell’Associazione di categoria di riferimento o l’Istituto Veneto per il Lavoro.

“Il concetto di Maestro Arti-

giano – osserva il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto- è sempre stato inscindibilmente legato a quello di relazione; una relazione che si sviluppa all’interno di una bottega e che si basa sulla trasmissione delle competenze e dei mestieri. Un modello che oggi conosce una nuova attualità: nella bottega artigiana così come nei laboratori delle imprese più innovative la differenza la possono fare solo le persone, le competenze e le relazioni”.

Per diventare Maestro Artigiano, spiega Confartigianato Imprese Veneto, le strade che un’impresa artigiana può intraprendere sono due: da una parte il percorso professionalizzante

per titoli, che prevede un’anzianità lavorativa qualificata nel medesimo settore dell’artigianato di almeno 10 anni, competenze manageriali e un’elevata attitudine all’insegnamento del mestiere. Dall’altra, per chi non possiede i requisiti per titoli, c’è appunto l’opportunità di intraprendere un percorso formativo obbligatorio che permette l’acquisizione delle competenze manageriali e didattiche necessarie, preceduto da un periodo di attività lavorativa qualificata

nel settore di riferimento di almeno 5 anni. I percorsi professionalizzanti per titoli vengono presentati in autonomia dagli aspiranti Maestri Artigiani o meglio ancora con il supporto delle associazioni di categoria come Confartigianato. Il percorso formativo è invece organizzato dall’Istituto Veneto per il Lavoro, Ecipa e dagli enti di Formazione provinciali delle Associazioni di categoria di riferimento, attraverso un progetto finanziato dalla Regione Veneto.

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Continuate a fare programmi a lungo termine e a investire le vostre risorse per obiettivi futuri che sono ambiziosi ma che volete raggiungere a tutti i costi.

Non prendete decisioni affrettate in questo periodo perché l’entusiasmo potrebbe giocarvi dei brutti scherzi. Procedete sempre con realismo e concretezza.

Maggio

Maggio, il mese dei colori e dei sapori intensi

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