Chioggia feb2015 n14

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di Chioggia

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 14 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Febbraio 2015

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Amministrazione Il primo consiglio comunale, gli assessori si presentano

La testimonianza Lucio Tiozzo racconta: “Come abbiamo eletto il Capo dello Stato”

Primo Piano Turismo e grandi navi, Chioggia sta arrivando

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+300% di visitatori www.lapiazzaweb.it

L’informazione locale è sempre con te: centri storici alla riscossa col centro commerciale naturale

Il benessere torna a splendere in veneto

Gli interventi di tendenza contro la crisi cominciano dal trasformare i centri storici in veri e propri centri commerciali naturali. Ascom Confcommercio Chioggia crede da sempre in questo tipo di azione. pag. 12

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. pagg. 20-21

maltempo del 5 e 6 febbraio, chioggia conta i danni

La campagna elettorale entra nel vivo

Scatta il censimento dei danni causati dal maltempo dello scorso 5 e 6 febbraio. L’amministrazione comunale ha deciso di avviare una ricognizione di stima per quantificare i danni. pag. 13

Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 25

All’interno del giornale

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A nimali 35

Monsignor Tessarollo accusa la politica di troppa litigiosità e con la metafora di una filastrocca li ammonisce

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dei nostri amici

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Il Vescovo striglia i politici locali: “Ci rimette la città” l vescovo striglia la classe politica locale. La massima autorità religiosa della diocesi rompe il silenzio e, dopo la crisi di maggioranza, entra nel teatro della politica, bacchettando la coalizione di governo che ha governato sino alla fine del 2014. Non sceglie un passo del Vangelo per esternare il suo pensiero, bensì una semplice poesia, imparata alle elementari, in grado quindi di far capire anche ai più piccoli “ i problemi dei grandi”. Intervento inaspettato dalla classe politica,

che è stato poi accolto con scontata eleganza e disponibilità a confrontarsi con il presule. “Cattivo è stato lui! Cattiva è stata lei! M’ha preso i miei giocattoli! E lei m’ha preso i miei! M’ha rotto la mia bambola! M’ha dato un pizzicotto! E il mio cavallo a dondolo ha il naso tutto rotto…! Ora in castigo subito dovete entrambi andare, e così imparerete a pensarci prima di litigare. Era una piccola poesia che narrava la lite tra una sorellina e un fratellino. Una serie di accuse e controaccuse che ognuno

rivolgeva all’altro. Naturalmente nessuno dei due riconosceva le sue colpe o ammetteva i propri soprusi o dispetti! Il tutto comunque si concludeva con l’intervento del genitore che, riconoscendo le colpe di entrambi, metteva in castigo tutti e due!”. È stata questa la poesia ricordata da monsignor Adriano Tessarollo, in un editoriale apparso nel quinto numero del settimanale diocesano “Nuova Scintilla”. pag. 6

Editoriale

“Io sto con il benzinaio”

“I

di Ornella Jovane*

o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.

*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.

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aspettando la biennale di venezia Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. pag. 26

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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino! seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo. seguici su www.facebook.com/ lapiazzaweb

EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO:

Digitali, ma col cuore tra la gente vera Ad un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfida: un rapporto diretto con la comunità dei lettori

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o scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri dicono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite sono quadruplicate, con un significativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media. Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affiancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondimenti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamente il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fin dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta. I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assieme. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di rimanere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche notizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci

anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet. I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di video secondo le statistiche guarda il filmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber. Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e protagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica redazioneweb@givemotions.it per inviare fotografie, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!

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Il direttore nel suo blog si chiede se la sicurezza sia davvero un’emergenza oppure no. Se sia meglio spendere soldi in mille telecamere che registrano immagini che forse non guarda nessuno o se non si possa fare altro. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/

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REDAZIONE: REDAZIONE: Direttore responsabile (ad interim) Direttore (ad interim) G ermana responsabile Urbani direttore@lapiazzaweb.it GERMANA URBANI direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso Chiuso in in redazione redazione ilil 15 16 febbraio febbraio 2015 2015 C Centro ENTRO S Stampa TAMPA:: R Rotopress OTOPRESS IInternational NTERNATIONAL LLoreto ORETO,, via VIA breccia BRECCIA (A (AnN))

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4 Argomento del mese AMBIENTE Le ventisette pagine della Commissione Via di fatto demoliscono l’intera relazione presentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi di scavo del nuovo canale Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Il Comune di Venezia, aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare. Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme

Grandi navi, si cerca una alt

di Alessandro Abbadir

Da un convegno del Pd è arrivata la richiesta di valutare ipotesi alternative

Resta da valutare “Venice Cruise 2.0” di Cesare De Piccoli con una nuova Marittima al Lido

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randi navi, quasi tutti sono convinti che vanno spostate dal bacino di San Marco, ma su come fare le soluzioni sono ancora aperte. Partiamo dal dato di fatto principale e cioè dalla bocciatura del progetto di scavo del canale Contorta arrivata al Ministero dell’ambiente dalla commissione Via. Il progetto che è stato affossato a fine gennaio per intenderci è quello che è stato presentato dall’Autorità Portuale guidata dall’ex sindaco di Venezia Paolo Costa. Critiche al Contorta erano arrivate da tutte le parti a dire la verità e contro lo scavo del canale si erano mobilitati anche grandi nomi del jet set internazionale. La Commissione ha stolato così ventisette pagine che di fatto demoliscono l’intera relazione presentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Ma andiamo nel dettaglio e vediamo le contestazioni avanzate dai tecnici del ministero. La prima riguarda la verifica della compatibilità dell’intervento con i piani urbanistici (Ptrc, Prg) e con il Piano regolatore portuale. Cioè riguarda i sedimenti e gli effetti che lo scavo avrebbe sulla laguna centrale. La commissione Via chiede d quindi “di realizzare una nuova e approfondita campagna di caratterizzazione dei sedimenti”. Questo perché, secondo tecnici del Ministero dell’Ambiente, “la caratterizzazione del proponente non

LA PETIZIONE

Raccolte 104 mila firme contro i colossi del mare

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pettacoli appelli e raccolta di firme. Oltre ai tecnici e agli esperti contro le grandi navi nel bacino di San Marco sono mobilitati personaggi dello spettacolo e comitati cento quattromila firme infatti sono state raccolte contro le grandi navi a San Marco. La petizione on line era stata lanciata dal regista Gabriele Muccino. La petizione è stata consegnata Il regista Gabriele Muccino a Roma al ministro per l’Ambiente Luca Galletti dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Il ministro raccogliendo la petizione ha assicurato che il tema delle grandi navi a Venezia è all’attenzione costante del governo. Adesso il Porto dovrà rispondere al Ministero entro il 21 febbraio. Per l’attore Gabriele Muccino occorre risolvere al più presto l’emergenza e lo scavo di un nuovo grande canale non sembra la soluzione migliore. Intanto anche durante il Carnevale il tema non ha mancato di presenziare. Barche allegoriche contro le grandi opere e le grandi navi hanno infatti sfilato portando musica e colore tra i canali. Il corteo, organizzato dal Comitato No Grandi Navi e da Laguna Bene Comune, è partito da Rio di Cannaregio, il centro del Carnevale popolare, per arrivare in Pescheria a Rialto, il cuore di Venezia, passando per Fondamenta della Misericordia. Tanti visitatori arrivati per vedere il classico Carnevale di Venezia sono stato sensibilizzati così su questa tematica. A.A.

coincide in alcun modo con le campagne già svolte in laguna”.Paradossalmente si tratta di una osservazione che era già stata fatta . In questo caso l’osservazione era stata fatta dal Comune di Venezia, che aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare. Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme. Secondo la Commissione è necessario avviare una attività di monitoraggio e di valutazione dell’impatto sull’equilibrio lagunare, e anche sulla flora e la fauna, sui limiti di inquinamento e sui rumori prodotti dal cantiere. E poi una considerazione che appare un epitaffio allo studio del Porto. L’impatto ambientale secondo i tecnici del ministero, è maggiore di quanto ipotizzato nello studio del proponente. I dati forniti dal Porto per sostenere l’ipotesi di scavo insomma non soddisfano la commissione. Che adesso ha rinviato al mittente il progetto, chiedendo nuovi studi. E sul progetto di scavo del canale Contorta, dopo la stroncatura della Commissione Via a fine gennaio, è arrivata una pioggia di critiche. Un convegno dal titolo “La verità sul Contorta” si è tenuto a Venezia a febbraio coordinato da Andreina Zitelli, docente Iuav con il “Gruppo di Lavoro” del Pd “Venezia-Città – Laguna”,è stato chiarissimo. Il convegno è arrivato a una conclusione lampante e cioè che: “nell’interesse della città il progetto di scavare il Contorta

va ritirato, puntando su progetti compatibili e non distruttivi. E il governo deve emanare un nuovo decreto di tutela paesaggistica che vieti il passaggio delle grandi navi in attesa di soluzioni alternative”. Osservazioni che sono state spedite al premier Matteo Renzi. Ma il il presidente dell’autorità Portuale Paolo Costa non la pensa così e continua a ritenere che il progetto sia percorribile. “Non ritiriamo il progetto Contorta - ha spiegato - Forniremo tutti i chiarimenti richiesti nei termini previsti e andiamo avanti”. Secondo il presidente del Porto, insomma, la partita non è chiusa. Costa informa che gli uffici dell’Autorità portuale sono già al lavoro per fornire le integrazioni richieste. Sul tavolo della commissione Via restano comunque gli altri progetti: il nuovo terminal passeggeri a Marghera proposto da Roberto D’Agostino, il Venice Cruise 2.0 di Cesare De Piccoli e della società genovese Duferco che prevede una nuova Marittima al Lido. E poi il progetto di piattaforme rimovibili, anche questo al Lido, fuori della laguna, firmato da Stefano Boato e Maria Rosa Vittadini con il contributo dell’ingegnere Vincenzo Di Tella, autore del progetto alternativo al Mose denominato “Paratoie a gravità”. Ora però chiedono comitati e cittadini, bisogna far presto, bisogna lasciare le grandi navi fuori dal bacino di San Marco e intanto la questione infiamma anche il dibattito politico fra i candidati sindaci al comune di Venezia.

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Argomento del mese 5 Chioggia

ternativa al canale Contorta Teconologie verdi Esposizione alla Stazione Marittima

Energia pulita in mostra con “Green Mobility Show” di Alessandro Abbadir

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n anticipo dell’Expo in direzione dell’economia verde, anche nel settore marittimo. Questo il senso della seconda edizione del “Green Mobility Show” la fiera internazionale in programma il 6 e 7 marzo prossimi. Un fine settimana aperto gratuitamente a tutti, con possibilità di sperimentare la “potenza silenziosa” dei motori, sia in versione automobilistica che acquatica. La mostra si terrà al Terminal della Stazione marittima di Venezia. “Il Green Mobility Show – spiegano gli organizzatori - è una mostra congresso incentrata sul tema della mobilità sostenibile intesa come capacità di spostamento a basso impatto ambientale ed energetico, con mezzi e servizi, tesa ad offrire alle imprese ed agli operatori una vetrina qualificata. E’ caratterizzata da una vasta sezione espositiva e da un programma di convegni che vuole coinvolgere le istituzioni, le aziende produttrici di tecnologie innovative e di servizi in questo campo, le associazioni di categoria e il mondo della ricerca”. Ci saranno così in esposizione modelli di ultima generazione di motori di Bmw, Renault, Citroen e molti altri colossi dell’automobile Per quanto riguarda la nautica le innovative imbarcazioni a propulsione ibrida di Kite Alike e di Torqeedo si potranno sperimentare di persona sui 120 mila metri quadrati di acqua attualmente liberi dal passaggio delle grandi navi. Si vedranno i motori della “Vicking Star”, la prima nave oceanica da crociere (200 metri di larghezza e 300 passeggeri a bordo) a gas naturale liquido. E’ stata realizzata alla Fincantieri di Porto Marghera e partirà da Venezia verso le isole greche ad aprile. I motori saranno visibili nel Fabbricato 103. In mostra anche il primo vaporetto alimentato a idrogeno a emissioni zero, frutto della ricerca che da anni sta conducendo l’Hydrogen Park di Marghera. Collegherà l’Aeroporto di Venezia al centro storico della città.

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Il sindaco Giuseppe Casson, il presidente Aspo Giuseppe Fedalto

Porto e turismo

Crocieristica, Chioggia sta per partire L

o sviluppo della crocieristica al porto di Chioggia sta per concretizzarsi. Manca davvero poco all’apertura dello scalo clodiense. Chioggia riuscirà presto ad accogliere le navi passeggeri di media stazza (fino a 2mila persone) offrendo un’alternativa a Venezia. Lo sviluppo della città, quindi, passerà anche attraverso questo importante settore turistico, assai considerevole in termini di indotto. Ormai è quasi tutto pronto e, adesso, si guarda ai lavori di scavo dei canali, per permettere la navigazione delle navi in piena sicurezza. Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e di Aspo, fa il punto della situazione. “Il porto di Chioggia potrà presto dare il benvenuto alle navi fino a 60mila tonnellate di stazza – spiega – nel mese di marzo si darà corso all’escavo di parte di canal Lombardo Esterno. Questo per permettere alle navi di entrare in totale sicurezza. Solo dopo questo lavoro potremo programmare gli arrivi con una certa frequenza”. Lo scalo, infatti, per accogliere importanti compagnie di navigazione deve risultare perfettamente funzionale. “Bisogna essere certi di poter adempiere agli impegni con gli armatori – chiarisce Fedalto – e la priorità, adesso, è quella dell’escavo”. Nel contempo si stanno affrontando tutte le problematiche relative all’assetto societario dell’azienda che gestirà lo scalo: la neocostituita Chioggia Terminal Crociere srl. Società definita utile per una “collaborazione e complementarietà con Venezia”. La Camera di Commercio sta procedendo ad apporti di capitale per permettere a questa nuova azienda a partecipazione pubblica di poter partire. Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, si mostra molto ottimista e illustra le tappe che hanno permesso di giungere a degli ottimi punti di partenza. Secondo il primo cittadino, il suo impegno a promuovere lo scalo clodiense come alternativa a Venezia, avrebbe portato al riconoscimento del “sistema crocieristico della laguna di Venezia”. “In base a ciò – spiega Casson -dovranno essere valorizzati nuovi scali lagunari, con particolare riferimento a Chioggia, evitando la concentrazione del traffico delle navi da crociera sulla sola Venezia. L’avallo del Comitatone ha rappresentato un primo fondamentale passo al fine di ottenere, quanto prima, che il mercato delle crociere possa interessare anche Chioggia: molto, peraltro, resta ancora da fare, con principale riferimento alla necessità di realizzare opere di scavo dei fondali per consentire anche ai cosiddetti “giganti del mare” di entrare nel nostro porto. Il limite al quale è indispensabile arrivare, comunque sufficiente allo scopo, è quello dei “meno 11”. Confido che quanto prima sia possibile iniziare i lavori predetti; peraltro, lo scorso settembre, con l’arrivo di una nave da crociera di medie dimensioni (circa 40.000 tonnellate con 1.600 passeggeri), Chioggia ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche per essere un porto crocieristico all’altezza delle aspettative e dei tempi”. Andrea Varagnolo


6 Chioggia Politica e società Dopo la crisi di Giunta intervento inaspettato della massima autorità religiosa della diocesi

Il vescovo striglia i politici di Chioggia con una poesia Monsignor Adriano Tessarollo ha utilizzato l’immagine della lite tra fratelli per sottolineare le colpe di entrambi gli schieramenti e la necessità dell’intervento di un genitore per mettere in castigo tutti e due! di Andrea Varagnolo

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l vescovo striglia la classe politica locale. La Una serie di accuse e controaccuse che ognuno massima autorità religiosa della diocesi rom- rivolgeva all’altro. Naturalmente nessuno dei pe il silenzio e, dopo la crisi di maggioranza, due riconosceva le sue colpe o ammetteva i entra nel teatro della politica, bacchettando la propri soprusi o dispetti! Il tutto comunque si coalizione di governo che ha governato sino concludeva con l’intervento del genitore che, alla fine del 2014. Non sceglie un passo del riconoscendo le colpe di entrambi, metteva in Vangelo per esternare il suo pensiero, bensì castigo tutti e due!”. È stata questa la poesia ricordata da monuna semplice poesia, imparata alle elementari, in grado quindi di far capire anche ai più piccoli signor Adriano Tessarollo, in un editoriale apparso nel quinto numero del “ i problemi dei grandi”. Intervento inaspet- Constato con rammarico settimanale diocesano tato dalla classe politica, che la risposta ai bisogni “Nuova Scintilla”. Il vescovo ha scelto che è stato poi accolto e ai problemi sarà questa forma, quasi sarcon scontata eleganza rimandata e il danno e disponibilità a confron- ricadrà sulla cittadinanza castica, per punzecchiare e dare una strigliata a tarsi con il presule. “Cattivo è stato lui! Cattiva è stata lei! tutta la classe politica che governa la città di M’ha preso i miei giocattoli! E lei m’ha preso i Chioggia. La dialettica dello scaricabarile, delle etermiei! M’ha rotto la mia bambola! M’ha dato un pizzicotto! E il mio cavallo a dondolo ha il ne contrapposizioni, dei veti incrociati e - parole naso tutto rotto…! Ora in castigo subito dove- del vescovo – degli interessi di parte: questi gli te entrambi andare, e così imparerete a pensar- aspetti sotto accusa. Parole schiette, inequivoci prima di litigare. Era una piccola poesia che cabili, che hanno fatto capire a molti il ruolo di narrava la lite tra una sorellina e un fratellino. sentinella della Chiesa e che, in qualche modo,

Monsignor Adriano Tessarollo l’hanno ulteriormente avvicinata al pensiero della gente comune, in piena sintonia con lo stile francescano del Pontefice. “Talvolta – ha scritto il presule - si ha l’impressione che l’esercizio della democrazia abbia la sua migliore espressione nell’ostacolarsi reciprocamente tra le parti che hanno avuto dal

popolo l’incarico di governare la città con criteri di bene comune. È così impossibile trovare una convergenza sulle cose buone e utili da fare per la città, o prevale così tanto il conflitto degli interessi di parte, per non riuscire a proseguire il governo della città fino alla conclusione della legislatura?”.

Ecco quindi il passo più importante del ragionamento di don Adriano. “Constato con rammarico che le soluzioni dei problemi, la risposta ai bisogni e alle urgenze numerose saranno continuamente rimandate, e il danno ricadrà naturalmente sulla cittadinanza, che ora non ne avrebbe alcun bisogno. Non è certamente bello vedere che in una città, di meno di cinquantamila abitanti, non si riesce a individuare ciò che davvero giova al bene dei cittadini. Forse sarà bene smettere lo stile dell’accusa. Invocare l’intervento del popolo come giudice, attraverso le elezioni, difficilmente risolve le cose. Quindi poi ritorneranno comunque in campo ‘quelli di prima’ che, dopo qualche tempo, ricominceranno a litigare, sempre in nome della democrazia e del bene comune!”.

La risposte Pd: “Noi ci abbiamo provato”, Casson: “meglio così per il bene della città” Il segretario del Pd Christian Boscolo Papo e il sindaco Giuseppe Casson

“I

l Partito Democratico si riconosce in quanto detto dal vescovo Adriano Tessarollo, perché il bene comune è nel dna dei democratici. Crediamo che il bene comune debba corrispondere con il bene della cittadinanza e che debba essere difesa e ricercata la trasparenza, nell’interesse della collettività”. Sono queste le parole del Partito Democratico dopo la bacchettata del presule ai politici chioggiotti. Il vescovo è intervenuto sulla recente crisi di maggioranza, tirando le orecchie a tutte le parti in causa e spronando la classe politica a farsi un esame di coscienza. Presa di posizione forse inaspettata, a cui le forze politiche non hanno potuto fare orecchie da mercante. Una reazione molto pacata, ma che non ha nascosto la realtà dei fatti. “Il Pd non ha più potuto tollerare le posizioni irrispettose di una figura che dovrebbe essere garante del bene comune, ma che così non è - si legge in un comunicato diffuso dai democratici -. Concordiamo con il vescovo quando afferma che Chioggia merita di essere governata e che si debba lavorare

assieme: noi ci abbiamo provato come si fa in un matrimonio che sino all’ultimo si cerca di salvare e non ci siamo riusciti. È questo il nostro errore? Averci voluto credere per il bene di Chioggia? Se così è siamo orgogliosi di aver sbagliato, perché noi abbiamo accettato la sfida, peccato che qualcun altro non ci abbia creduto”. Anche il primo cittadino ha risposto alla massima autorità religiosa della Diocesi, offrendo il suo punto di vista, ovviamente stridente rispetto alle affermazioni del Pd. Giuseppe Casson ha sottolineato che la rottura col Pd, pur potendo apparire un gesto brusco e non giustificato, è stata frutto di una “riflessione lunga e meditata”. Secondo il sindaco quel rapporto è stato interrotto proprio per preservare il bene comune. Per Casson la rottura con i democratici ha permesso di dare il via a un nuovo corso della politica locale, al fine di portare avanti un programma concreto. Il sindaco, infine, ha assicurato che con il vescovo è in atto un dialogo fattivo e continuo. A.V.


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8 Chioggia Editoriale

La testimonianza A Roma Il consigliere regionale veneto insieme al governatore Zaia e al presidente del consiglio veneto Clodovaldo Ruffato

Lucio Tiozzo: “Vi racconto come abbiamo eletto il Capo dello Stato”

di Andrea Varagnolo

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’era anche un politico chioggiotto alla fine di gennaio a Montecitorio, quando il parlamento è stato convocato in seduta comune, assieme ai grandi elettori, per scegliere il nuovo presidente della Repubblica. Lucio Tiozzo, consigliere regionale del Pd, ha viaggiato fino a Roma, assieme al governatore del Veneto Luca Zaia e al presidente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato. Una chiamata arrivata il 21 gennaio, per Tiozzo, quando il consiglio regionale ha designato i suoi rappresentanti per l’importantissima elezione. “La scelta della mia persona come delegato regionale per l’elezione del Capo dello Stato – afferma Tiozzo – è stata una grande soddisfazione. Mi è stato così riconosciuto un ruolo di equilibrio e impegno in seno al consiglio regionale. Basti pensare che sono stato votato anche da qualche consigliere della maggioranza”. Il sogno si è trasformato in realtà otto giorni dopo quando è iniziata, in parlamento, l’elezione per il successore di Giorgio Napolitano. Tiozzo svela retroscena e curiosità di questo viaggio molto particolare. “Arrivati a Roma – spiega Lucio Tiozzo - il premier Matteo Renzi ha riunito i 430 grandi elettori del Pd e, in quel contesto, ha presentato all’assemblea la candidatura di Sergio Mattarella. Appena ha proposto questo nome c’è stato subito un applauso caloroso e spontaneo. Io ho capito immediatamente che eravamo nella strada giusta, considerando le grandi qualità e la storia dell’illustre giudice costituzionale”. Si è quindi palesata la prospettiva di un’elezione rapida del nuovo Capo dello Stato. “Renzi si è giocato bene le sue carte – continua Tiozzo – la candidatura di Mattarella ha permesso di unire tutte le correnti del Pd: da subito si è rivelato una figura in grado creare una forte coesione”. Ma com’è stata vissuta, a livello emotivo, una “missione” di questo valore? Ed entrare da protagonisti nei palazzi del potere dello Stato centrale? “Vedere da vicino e incontrare le personalità di spicco della politica italiana – continua Tiozzo – emotivamente è un’esperienza molto forte. Anche la presenza capillare Sulla scelta di Mattarella, Tiozzo non ha dubbi che si dei media nazionali e internazionali sia trattato di una grande vittoria impressiona e aumenta la frenesia. “In parlamento ci sono di Renzi e del Pd. Durante la trasferta, ogni mattina ci tante donne e tanti “Renzi ha ripetuto con forza arrivavano, via cellulare, le indicazioni giovani. Posso dire - continua Tiozzo – che il patto di voto e, quando si procedeva alla vo- che è in atto un del Nazareno non riguardava tazione, ci cronometravano i tempi di ricambio generazionale” l’elezione del Capo dello Stato. attesa per capire se lasciavamo scheda Berlusconi ha solo usato la scusa bianca o meno”. del mancato accordo sul presidente per percorrere un’altra

Appena Renzi ha proposto il nome di Sergio Mattarella ai 430 grandi elettori del Pd c’è stato un applauso caloroso e spontaneo. Si è capito immediatamente che eravamo sulla strada giusta

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Alcune immagini scattate da Lucio Tiozzo nei giorni frenetici dell’elezione del Capo dello Stato strada. Il premier ha capito che c’era voglia di rompere con il passato e Mattarella era proprio il candidato inviso all’ex primo ministro”. Infine qualche curiosità. “Giorgio Napolitano è venuto sempre a votare e, ogni volta che entrava, veniva sempre accolto con calorosi applausi”. Per Tiozzo la trasferta romana è stata molto significativa e, sulla politica italiana, afferma: “In parlamento ci sono tante donne e tanti giovani. Posso dire che è in atto un ricambio generazionale”.

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“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*

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Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gioielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”. Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha definito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” . Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebook a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente efficaci? E’ giusto che i cittadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto efficaci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportunità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine? E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ultime maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.

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10 Chioggia Politica Il primo consiglio comunale lo scorso 30 gennaio

Amministrazione, via al nuovo corso

Matteo Penzo è il nuovo presidente del Consiglio comunale La nuova maggioranza è targata Udc, Forza Italia e Sel di Andrea Varagnolo

È

partito il nuovo corso dell’amministrazione di Giuseppe Casson, con il rimescolamento degli equilibri che lo sostengono. Nessun cambio di casacca, ma solo della coalizione. Il primo consiglio comunale post crisi di maggioranza, che si è svolto il 30 gennaio, ha visto la nuova variopinta coalizione, targata Udc, Forza Italia e Sel, alle prese con un nuovo copione, tutt’altro che semplice. Primo, fondamentale passaggio, che ha decretato il cambio di direzione dell’amministrazione comunale, è consistito nell’elezione del presidente del consiglio. Questo, come si vociferava da giorni, è stato scelto nella persona di Matteo Penzo, nota personalità del panorama politico chioggiotto. Poliziotto, già presidente dell’Ipab di Chioggia, Penzo siedeva sui banchi di Forza Italia e, da gennaio, è passato a sostenere

Il nuovo presidente del Consiglio comunale Matteo Penzo la nuova giunta Casson per questo importante ruolo super partes. “Al sindaco e alla giunta – ha affermato Penzo – va il mio ringraziamento per l’impegno profuso nell’interesse della città. Il mio impegno politico, con questa carica, assume un significato diverso. Assumo infatti un ruolo di responsabilità che mi onora e mi gratifica e che rivestirò con onestà intellettuale, scrupolosità e spirito di sacrificio.

Il mio essere espressione di una precisa parte politica non sarà certo di ostacolo ad essere imparziale, al fine di garantire una democratica dialettica fra tutti i consiglieri comunali”. Dopo l’elezione Penzo ha assunto immediatamente le sue funzioni, prendendo il posto del vicepresidente del consiglio, Dario Fornaro.

FOCUS Marco Dughiero, il nuovo assessore al Bilancio, alle Attività produttive e alla Pesca

si parte con una buona notizia: “con i Parametri più allentati del patto di stabilità ci saranno più risorse da spendere per le casse comunali”

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arco Dughiero (in foto) è il nuovo assessore nominato dal sindaco con delega al Bilancio, che porta con sé una buona novella per le casse del Comune: “La nuova legge di stabilità prevede un allentamento dei parametri imposti alle amministrazioni italiane dal Patto di Stabilità. Ne consegue la possibilità per il comune di Chioggia di disporre di maggiori risorse, che negli anni scorsi rimanevano vincolate dal Patto”. Una quasi ventennale esperienza in ruoli dirigenziali nel mondo delle cooperative e aziende di pesca, hanno valso a Dughiero anche il compito di occuparsi di questo settore, su cui ha già cominciato a lavorare insieme agli operatori. “Ci troviamo di fronte alla necessità di dover ricostruire un nuovo scenario della pesca, ormai in crisi – afferma – Il vecchio Fondo Europeo per la Pesca (FEP) è stato già completamente sfruttato e ogni sua risorsa esaurita. Ora sarà la Regione a gestire i fondi che arrivano da Bruxelles attraverso il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca) e che passerà i finanziamenti ai singoli progetti redatti dai Gruppi di Azione Costiera, che nel caso di Chioggia sarà il GAC Chioggia-Delta del Po”. Saranno dunque gli enti costituiti da amministrazioni comunali, operatori e associazioni di categoria a coordinare le iniziative legate alla pesca cui verranno versate le risorse europee. Tuttavia, sui progetti di gestione del sistema costa, fermo pesca compreso, Dughiero dichiara di essere pronto a chiedere un’armonizzazione della regolamentazione europea perché venga applicata allo stesso modo anche sulla sponda opposta dell’Adriatico, perché dice:“È assurdo che i nostri pescatori rispettino il fermo biologico, mentre in Croazia, nelle zone dello stesso mare, non è così”. Riguardo il settore delle attività produttive di sua responsabilità, Marco Dughiero è pronto ad attuare, insieme alle associazioni di categoria, tutti gli interventi necessari ad arginare la morìa di attività economiche che ha colpito Chioggia in questi anni di crisi, specialmente nel centro storico. “E’ stato riesumato anche il piano di riassetto urbanistico tracciato 10 anni fa - dice - e che potrebbe dare un volto nuovo ai luoghi storici e all’economia della città”. Sara Boscolo Marchi

I nuovi assessori Elena Segato e Luigi De Perini

si procede in “Continuità con i programmi redatti dai predecessori”

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ontinuità con i programmi redatti dai predecessori”. Questa la linea di condotta che i nuovi assessori manterranno durante il loro mandato “tecnico” fino al 2016. Nella distribuzione degli incarichi stabiliti a gennaio da Giuseppe Casson, torna dopo anni la delega alle frazioni, affidate all’imprenditrice turistica Elena Segato, già assessore all’ambiente, al demanio (turistico e patrimonio), all’innovazione e alle politiche comunitarie. “Il ripascimento delle spiagge di Sottomarina e Isola Verde, insieme al controllo sull’avanzamento dei lavori per la diga soffolta, in questo momento sono le priorità del mio lavoro - afferma Segato e sulle critiche al grande progetto di sbarramento e ponte sul fiume Brenta, commenta – Sono a rischio molti ettari di terra a causa del cuneo salino, perciò è doveroso guardare oltre gli interessi di pochi ed essere lungimiranti per la collettività – e aggiunge - Sarebbe un peccato perdere una struttura che ci viene regalata. Il ponte rivitalizzerà le frazioni, che godranno di un collegamento diretto con il centro, e abbasserà le probabilità di incidenti sul percorso della Romea”. Il rilancio della città è anche tra i progetti dell’attuale vice sindaco, Luigi De Perini, che sulla sua delega al turismo commenta: “Il turismo è la leva strategica della nostra realtà, non solo dal punto di

vista economico. Vogliamo recuperare e rilanciare la fama di cui godeva Chioggia negli anni Sessanta. Per farlo, serve una strategia globale, che permanga agli interventi episodici”. Dal punto di vista amministrativo, De Perini dovrà occuparsi del recepimento della nuova legge regionale n.11/2013 che, di fatto, sostituisce le vecchie APT con Organizzazioni per la Gestione della Destinazione. Le OGD avranno lo scopo di creare un tavolo permanente tra amministrazioni comunali e operatori del comparto per migliorare la commercializzazione di ogni destinazione regionale. “Chioggia verrà inserita in una rete di servizi turistici con il logo Venezia Turismo – spiega De Perini – all’interno del quale proporremo le nostre peculiarità. Puntiamo a sviluppare un’offerta turistica a tutto tondo, che comprenda percorsi naturalistici, mare, arte, cultura e tradizioni locali, da troppo tempo considerate solo folkloristiche, ma degne di essere giustamente valorizzate per la loro importanza socio-antropologica.” S.B.M.


Chioggia 11 Lavori pubblici Incontro per discutere sui lavori della maxi condotta che da mesi sta interessando il Lungomare di Sottomarina

Mega tubo, entro il 15 giugno la chiusura dei lavori

Attività produttive. Suap

Trentacinque pratiche telematiche in meno di due mesi

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Gli operatori turistici sono preoccupati, l’assessore assicura il suo impegno per anticipare la fine del cantiere a Pasqua. Si discute anche dell’assetto del Lungomare dopo i lavori Riccardo Rossi e sotto Luciano Serafini

di Sara Boscolo Marchi

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resce la preoccupazione delle associazioni di categoria riguardo i lavori sulla maxi condotta che sta interessando da mesi il Lungomare Adriatico di Sottomarina e che dovrebbe risolvere i problemi idraulici della zona. Dalla riunione svoltasi il 2 febbraio tra amministratori, responsabili dei lavori e operatori turistici, si profila il 15 giugno quale data di chiusura dei cantieri. Tuttavia, l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Rossi, promette di tentare di anticiparne la conclusione per Pasqua ed evitare, così, di congestionare il traffico dei primi afflussi turistici in città. “Certamente chiuderemo entro la metà di giugno - spiega Rossi - ma capiamo le esigenze degli operatori e faremo davvero di tutto per finire prima, entro Pasqua magari. In questi giorni la ditta partirà con i doppi turni proprio per accelerare le tempistiche. Speriamo di farcela”. Gruppo Turismo parla di incontro po-

Rossi: “In questi giorni la ditta partirà con i doppi turni proprio per accelerare le tempistiche” sitivo, ma rimane insoddisfatto sulla previsione della data di chiusura dei cantieri, ancora troppo incerta. “Apprezziamo la collaborazione che ci sta dando l’amministrazione comunale – afferma Luciano Serafini, portavoce del Gruppo – c’è consapevolezza sul fatto che il turismo è fondamentale per questa città e non bisogna danneggiarlo. Ciononostante, il cantiere va continuamente monitorato: è necessario fare di tutto per essere pronti entro il 15 aprile. Sappiamo che sono lavori importanti, ma è necessario stopparli il prima possibile e riprenderli a settembre”. Durante la riunione, oltre al calendario del cantiere, si è discusso anche il tema, finora solo accennato, di come verrà rifatto il Lungomare una volta inserito il megatubo. “Stiamo racimolando qua e là altre risorse - assicura Riccardo Rossi - per sistemare le zone del Lungomare più degradate e per inserire alcune rotonde che miglioreranno la viabilità e la sicurezza. D’ogni modo, rimangono ancora margini per intervenire sull’arredo urbano e sul verde”. Intanto, è già stato fissato per marzo un nuovo appuntamento tra categorie.

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rentacinque pratiche telematiche in meno di due mesi. Sono i numeri del Suap, lo sportello unico per le attività produttive, attivo a Chioggia dal primo dicembre ed entrato ormai a pieno regime. “Avviato in tempi record, il Suap si sta dimostrando un ottimo strumento, nonché un esempio di buona prassi in rete – commenta l’assessore alle Attività economiche e produttive, Marco Dughiero - Abbiamo semplificato in maniera notevole l’iter per le imprese offrendo un servizio all’avanguardia per il territorio”. L’attuale legge italiana fa del Suap l’unico soggetto pubblico territoriale cui rivolgersi per avviare procedimenti riguardanti l’esercizio di attività produttive e prestazioni di servizi, oltre all’avvio di pratiche relative ad azioni di localizzazione, realizzazione, trasformazione, ristrutturazione o riconversione, ampliamento o trasferimento, cessazione o riattivazione. Il Suap assicura al richiedente una risposta telematica unica e tempestiva e sostituisce sostanzialmente gli altri uffici comunali e tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte nel procedimento, comprese quelle preposte alla tutela ambientale, paesaggistico–territoriale, del patrimonio storico–culturale o alla tutela della salute e della pubblica incolumità. D’ora in poi, ogni autorizzazione, nulla osta, parere o atto di consenso (anche se negativo) indirizzato al richiedente, sarà trasmessa esclusivamente dal Suap. Gli altri uffici comunali e le amministrazioni pubbliche interessate, non potranno più trasmettere al richiedente alcun tipo di comunicazione, ma anzi, saranno tenute a trasferire immediatamente al Suap tutta la documentazione eventualmente ricevuta dal richiedente, informando anche l’interessato. “Lo Sportello Unico per le Attività Produttive favorisce la creazione di nuove imprese e la valorizzazione del tessuto imprenditoriale già esistente – continua Dughiero – Unifica e semplifica la complessità degli adempimenti amministrativi e dei vincoli burocratici a carico degli imprenditori. Il suo scopo è promuovere lo sviluppo locale attraverso il coordinamento dei vari referenti, sia interni che esterni, interessati al procedimento – e conclude – In ogni caso, vogliamo assicurare economicità ed efficienza dell’azione amministrativa, secondo principi di professionalità e responsabilità”. S.B.M.


12 Chioggia Commercio Il progetto di riqualificazione urbanistica dei centri di Chioggia e Sottomarina realizzato da Ascom

Centro commerciale naturale, dalla Regione 161 mila euro

NEWS Centri storici

Beniamino Boscolo al sindaco: “sia approvato il piano particolareggiato dei centri storici”

di Sara Boscolo Marchi

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li interventi di tendenza contro la crisi cominciano dal trasformare i centri storici in veri e propri centri commerciali naturali. Ascom Confcommercio Chioggia crede da sempre in questo tipo di azione, tanto da aver preparato un progetto che spazia dalla riqualificazione urbanistica dei centri di Chioggia e Sottomarina, alla formazione del personale dei negozi, passando per la proposta di manifestazioni. Il progetto è piaciuto alla Regione, che ha deciso di finanziarlo con 161 mila euro. In pratica, l’ente regionale coprirà parte delle spese, ma solo se verranno fatti degli investimenti da parte dell’amministrazione comunale, che riguardino nuovi arredi urbani o manifestazioni. Complessivamente il

L’ente regionale coprirà parte delle spese solo se verranno fatti degli investimenti da parte dell’amministrazione

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centri storici rappresentano il patrimonio culturale di ogni città e riflettono il contesto ambientale e sociale originario da cui si è sviluppata l’identità della sua comunità. Tuttavia, oggi queste aree sopportano con più fatica rispetto ad altre il periodo di crisi economica e Chioggia non è da meno. “Mancano parcheggi, verde pubblico e molte case e negozi sono sfitti. Le strade sono congestionate e le calli piene di auto – afferma Beniamino Boscolo, consigliere di Forza Italia Chi vuole apporre dei correttivi edilizi per migliorare la propria qualità di vita nel centro storico, si scontra con molte difficoltà burocratiche e a volte diventa impossibile trasformare magazzini in garage, oppure costruire altane panoramiche, accorpare abitazioni confinanti, rendere le mansarde abitabili o, ancora,

Da Re: “E’ un’occasione da non perdere. Il Comune dovrebbe pensarci attentamente e collaborare” progetto assume il valore di 335 mila euro: 161 mila dalle casse della Regione, 60 mila dal Comune e 114 mila provenienti da finanziamenti di privati. “E’ un’occasione da non perdere – afferma il presidente di Ascom Alessandro Da Re – Il Comune dovrebbe pensarci attentamente e collaborare. Quando ricapiterà la possibilità di poter fare interventi migliorativi nei centri storici cittadini spendendo solo la metà dei soldi necessari? – e continua - Contiamo molto anche sulla collaborazione dei nostri commercianti. Il progetto dà la possibilità di riqualificare la propria attività commerciale e analizzarla. Capire se una vetrina è ben preparata o se il personale deve migliorare qualche aspetto dell’accoglienza è fondamentale per aumentare il successo della propria attività”. Un progetto vasto e articolato, che coinvolge il centro storico e chi vi lavora. A febbraio in programma l’incontro per spiegarlo ai possibili partner. “I tempi per agire sono stretti – conclude Da Re – anche se c’è comunque la possibilità di ottenere delle proroghe dalla Regione. L’incontro di febbraio è importantissimo per spiegare il progetto ai tanti partner che devono e possono diventare parte attiva”.

Beniamino Boscolo Capon

“Sono trascorsi ormai 15 mesi dalla sua adozione in Giunta. Il sindaco non ha più scuse” restaurare immobili notificati”. Secondo l’esponente di Forza Italia, tutti i centri storici dovrebbero prevedere strutture in grado di garantire l’accessibilità ad ogni tipo di servizio per tutti, nonché assicurare alcuni standard di arredo urbano. “Dopo varie occasioni di confronto – continua Beniamino Boscolo - ho sollecitato il sindaco, con delega all’Urbanistica, affinché venga approvato tempestivamente dal Consiglio Comunale il “Piano Particolareggiato dei Centri Storici”, dato che sono trascorsi ormai 15 mesi dalla sua adozione in giunta”. Un monito particolare è poi speso in favore delle frazioni: “Casson non deve dimenticare d’incaricare l’Ufficio Pianificazione alla redazione dei piani del centro storico di Ca’ Bianca e Sant’Anna, esclusi dal Piano in oggetto – e conclude Boscolo - Oggi il sindaco non ha più scuse, perché non è più ostaggio del Pd. La delega all’Urbanistica è nelle sue mani e può invertire la tendenza all’immobilismo, leitmotif degli ultimi tre anni e mezzo della sua amministrazione”. !

S.B.M.


Chioggia 13 Maltempo Dopo la pioggia e il vento dello scorso 5 e 6 febbraio

Scatta il censimento dei danni, si spera nei risarcimenti

L’amministrazione precisa che l’operazione è di tipo ricognitivo; il rimborso dei danni non sarà automatico ma si avvierà solo nel caso in cui verranno stanziate risorse dagli enti preposti

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catta il censimento dei danni causati dal maltempo dello scorso 5 e 6 febbraio. L’amministrazione comunale ha deciso di avviare una ricognizione di stima per quantificare i danni al patrimonio privato e alle attività economiche, causati dagli eventi atmosferici che hanno devastato la città. È partito quindi l’avviso ai cittadini, che hanno tempo fino a mezzogiorno del 23 febbraio per effettuare le segnalazioni. La documentazione dovrà essere consegnata al Protocollo Generale del Comune di Chioggia, Corso del Popolo n. 1193 o spedita tramite posta con raccomandata A/R o ancora tramite PEC all’indirizzo, chioggia@pec.chioggia. org. Sul sito istituzionale del comune, alla pagina Albo Pretorio, sono scaricabili i moduli di tre tipo (modulo per i privati, modulo per

le imprese e modulo enti non commerciali e attività sociali) da compilare. Il richiedente dovrà utilizzarne soltanto uno, riferito alla categoria di appartenenza. Alle schede dovrà essere allegata la fotocopia di un documento di identità in corso di validità e dovrà essere specificato un recapito telefonico. L’amministrazione comunale precisa che l’operazione è esclusivamente a scopo ricognitivo. Il rimborso dei danni non sarà automatico, ma si avvierà solo nel caso in cui verranno stanziate risorse dedicate da parte degli enti preposti. Ha creato non pochi danni, in effetti il vento e l’acqua eccezionali dello scorso 5 e 6 febbraio che hanno messo in ginocchio Chioggia. Spiaggia erosa dalle mareggiate, centri storici sott’acqua e allagamenti a Punta Gorzone. Il sindaco Casson chiede lo stato di crisi. L’onda

di marea eccezionale, spinta dalla forza del vento, è arrivata a toccare la punta massima di +1,45 - 1,50 nella notte tra il 5 ed il 6 febbraio ed ha invaso completamente i centri storici di Chioggia e della zona vecchia di Sottomarina. Nella mattina del 6 Febbraio si è verificato un ulteriore episodio di alta marea che ha interessato Chioggia. La fortissima mareggiata inoltre ha eroso l’intero arenile di Sottomarina ed Isola Verde. Precipitazioni intense ed abbondanti e venti molto forti hanno interessato tutto il territorio comunale, mentre ci sono state esondazioni di canali in zone rurali e nelle frazioni esterne. Il sindaco ha quindi inviato alla Regione la richiesta dello stato di crisi per calamità naturale per l’intero territorio del Comune.

Spiaggia daneggiata dalle mareggiate Il coordinatore Vincenzo Boscolo

“Forza italia, oltre 100 nuovi tesseramenti a chioggia”

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ltre 100 nuovi tesseramenti per il movimento di Forza Italia a Chioggia. Chiuso il periodo delle iscrizioni 2014, è ora di tirare le somme. Il direttivo azzurro di Calle Olivi, insieme al Club Forza Silvio Chioggia-Sottomarina, entrambi coordinati da Vincenzo Boscolo, esprimono enorme soddisfazione per il risultato ottenuto. “Non si è sicuramente trattato di una passeggiata - commenta il coordinatore, Vincenzo Boscolo - in una stagione nella quale molti cittadini, compresi i nostri elettori, sono sfiduciati e non vogliono più andare a votare, proporre l’adesione ad un partito o a un movimento politico, non è cosa facile. Tuttavia, il tesseramento è diventato un mezzo importante di contatto con le persone, le loro proposte, i loro problemi e le loro lamentele”. La campagna di tesseramento 2014 ha rappresentato per Forza Italia Chioggia anche un momento di riflessione e autocritica. “Il nostro movimento è sempre stato il partito dell’ascolto e del fare in città – continua Vincenzo Boscolo - e il termometro per misurare la risposta è il risultato: 100 persone hanno aderito al nostro progetto politico”. Ciononostante, il vicecoordinatore provinciale, Beniamino Boscolo, è convinto che non ci sia il tempo di adagiarsi sui risultati ottenuti: “Il vero lavoro inizia proprio adesso. Questo piccolo esercito azzurro chioggiotto andrà ad aggiungersi e ai numerosi altri piccoli eserciti di altri comuni della provincia di Venezia, con cui agiremo in sinergia e massimo coordinamento – e conclude - Le riunioni del 2015 saranno improntate alla stesura di un documento programmatico su quelle che saranno le idee di Forza Italia e le cose da fare per Chioggia. Dobbiamo prepararci al meglio alle elezioni regionali 2015 e alle elezioni amministrative di Chioggia nel 2016”. S.B.M.

Messaggio politico a pagamento a cura del Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

Riforma Enti Locali Bruno Pigozzo, PD: “Città metropolitana: la Regione faccia la sua parte” Si avvicina a grandi passi l’avvio della Città Metropolitana: con le prossime elezioni di maggio2015 il sindaco di Venezia sarà anche il sindaco metropolitano ed avrà il compito di avviare insieme ai sindaci dei 44 comuni veneziani la costituzione di questo nuovo ente che andrà e sostituire la vecchia Provincia assumendo nuove funzioni, oltre a quelle ulteriori che la Regione potrà assegnarle, per ottimizzare i servizi ai cittadini. Di fatto però, ad oggi, la regione Veneto non ha ancora provveduto a definire queste funzioni per le Province, né per la Città Metropolitana. Inoltre il Veneto è l’unica regione italiana che deve ancora istituire il Consiglio delle Autonomie Locali previsto dall’articolo 123 della Costituzione e dal nuovo Statuto regionale. A fronte di questa inerzia, il Gruppo Consigliare del PD, già ad ottobre 2012, ha presentato una proposta di legge a firma di Bruno Pigozzo, componente della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, “Nuove norme in materia di conferimento di funzioni amministrative al sistema delle Autonomie Locali”. Questi i contenuti essenziali: 1. La Regione cede ai Comuni tutte le funzioni di gestione amministrativa e tiene per sé le funzioni legislative, di programmazione e di individuazione dei livelli minimi di efficienza e di standard qualitativi nella gestione amministrativa; 2.Le Province esercitano funzioni che richiedono un esercizio unitario di coordinamento,

dalla tutela dell’ambiente alla gestione dell’edilizia scolastica e delle strade provinciali; 3. Alla Città Metropolitana vengono assegnati i seguenti compiti: partecipazione alla programmazione ed alla pianificazione di livello regionale; pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali portuali, aereoportuali, e logistiche; gestione e organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale come Sanità e Trasporti; gestione interventi di difesa del suolo e del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti; interventi per lo sviluppo economico: i poli fieristici, le attività turistiche e le reti di servizi materiali ed immateriali alle imprese (banda larga, innovazione e ricerca); sviluppo culturale e sociale in sinergia con le istituzioni culturali e universitarie. A giugno 2014 il PD ha presentato, sempre a firma di Bruno Pigozzo, la proposta di legge “Disciplina del Consiglio delle Autonomie Locali” per rendere più efficiente il rapporto tra la Regione, i Comuni e il territorio. Anche questa proposta non è stata finora accolta. Sollecitiamo Zaia e la sua maggioranza a procedere con urgenza a queste riforme, ritenendole un processo indispensabile per la modernizzazione del Veneto e per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese.

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14 Chioggia Sicurezza sulle strade Lungo la Statale Romea

Nuovi autovelx sulle strade di Chioggia

FOCUS Riceviamo e pubblichiamo

Da anni il comitato lotta per mettere in sicurezza il centro di sant’anna. questi autovelox non servono

di Andrea Varagnolo

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rrivano gli autovelox sulle strade del Comune di Chioggia. Rivoluzione epocale all’orizzonte per la viabilità clodiense. Automobilisti e centauri abituati a spingere eccessivamente sull’acceleratore avranno presto la vita molto difficile. Il Prefetto di Venezia ha esteso, anche alla parte della strada statale Romea, posta a sud del Comune di Chioggia, la possibilità di installare ed utilizzare dispositivi e mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza della velocità. Tappa burocratica, questa, fondamentale all’attivazione dei dispositivi di controllo della velocità, annunciati da molti anni. I tratti interessati riguardano la statale dal Km. 84+500 al Km. 88+000 in direzione Ravenna e dal km. 83+000 al Km 86+600 in direzione Venezia. Queste tratti non includono la parte di statale in corrispondenza del centro abitato di Sant’Anna, ma riguardano percorsi posti a nord del limite del centro abitato. Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, ha espresso viva soddisfa-

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zione per questo importante risultato. E infatti dal 2002 che si aspettava l’assenso del Prefetto. Più volte, infatti, la popolazione di Sant’Anna - dopo i numerosissimi incidenti stradali mortali - ha richiesto l’installazione degli autovelox. Questo tratto di strada, che risulta essere tra i più pericolosi d’Italia, è stato teatro di grandi tragedie familiari, in quanto, a causa di comportamenti irresponsabili di chi si è messo alla guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di psicofarmaci o premendo troppo sull’acceleratore, ha causato la morte di molti innocenti. E basta rileggere le pagine dei giornali locali degli ul-

timi decenni per fare la conta degli incidenti, che risulta inclemente. Il sindaco, fin dal suo insediamento, si è attivato nei vari enti competenti, quali la Prefettura, la Polstrada e l’Anas per portare avanti le pressanti richieste dei cittadini. Ma quando vedremo concretamente gli autovelox all’opera? Bisognerà anzitutto attendere l’espletamento delle necessarie procedure amministrative per provvedere all’installazione dei sistemi elettronici di velocità e, successivamente, la fase operativa per dar corso all’effettiva installazione e attivazione.

eve essere certamente uno scherzo di carnevale, non vogliamo credere che il nostro Sindaco non sappia dove si trova Sant’Anna. Sono anni che il comitato cittadino di Sant’Anna lotta per mettere in sicurezza il centro abitato di Sant’Anna e veniamo presi in giro in questo modo? L’autorizzazione per mettere l’autovelox va dal km 84,500 al km 88 in direzione Ravenna (cioè dal cavalcavia di B.S.Giovanni a pochi metri dopo il fiume Brenta) e dal Km 83 al km 86,600 in direzione Venezia (cioè da fuori centro abitato fino al cavalcavia di Brondolo centro commerciale). Il Sindaco non sa che il centro di Sant’Anna parte dal Km 80,000 al Km 82,000. Ci possono spiegare a cosa servono mettere gli autovelox in questi tratti per Sant’Anna? Siamo veramente amareggiati per questi annunci “elettorali”, fanno male solo agli abitanti si Sant’Anna che sempre più perdono la fiducia nelle istituzioni. Il Comitato Cittadino, che sta, da alcune settimane, raccogliendo firme per una petizione al Sindaco per la messa in sicurezza dell’incrocio di Sant’Anna (ne abbiamo già raccolto più di 250) sarà ancora più “incazzato” al fine di ottenere ciò che i cittadini hanno il diritto di avere, la sicurezza di vivere in un paese sicuro. COMITATO CITTADINO DI SANT’ANNA il presidente Valterino Baldin

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Due incontri proposti da Andos

Alimentazione: miti e luoghi comuni da sfatare sui cibi ritenuti indispensabili, i cibi che invece sono curativi

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ono ciò che mangio? Qual è il nostro approccio con l’alimentazione? I due incontri sul cibo proposti dall’Andos (associazione nazionale donne operate al seno) di Chioggia hanno avuto quali relatori Giuditta Boscolo, Psicologa Psicoterapeuta, e Alice Gamba, Nutrizionista. Considerata l’affluenza già nel primo incontro, svoltosi il 17 novembre 2014 nella sala convegni del Distretto Socio-Sanitario di Chioggia, l’interesse dimostrato dalla popolazione locale è stato davvero notevole. Fin dalla tenera età l’alimentazione non può essere vista come il solo ingerire del cibo. Il bambino molto piccolo ha bisogno della propria mamma per nutrirsi: infatti la sua prima forma di soddisfazione e di relazione avviene in quella che viene definita la fase “orale” freudiana attraverso la bocca. Ma cosa mangiamo? Quando e quanto? Spesso, quasi quotidianamente, ci alimentiamo in modo sbagliato, anche se in molti casi, inconsapevolmente. Le relatrici hanno contribuito a sfatare molti luoghi comuni riguardo ad alcuni cibi ritenuti indispensabili, complici le credenze popolari e il marketing, e tra questi anche il latte e i suoi derivati. Per favorire una maggior partecipazione visto l’interesse suscitato, il secondo incontro è stato organizzato nella più capiente sala parrocchiale della Chiesa di Borgo San

Giovanni il 15 dicembre 2014. Quali sono gli ingredienti degli alimenti che noi abitualmente acquistiamo? E, soprattutto, quali sono i cibi che ci fanno bene, sono curativi, preventivi e ci permettono di variare la nostra alimentazione? Gli agrumi (arancia, mandarino, pompelmo, limone) aiutano a ridurre le infiammazioni; cibi vegetali integrali, uva (in particolare quella nera) riducono il rischio di metastasi; curcuma; crucifere (cavolfiore, cappuccio, verza, broccoli) aiutano ad evitare la mutazione cellulare e riducono le recidive; cipolla, cipollotti, scalogno, porri; olive e olio extra vergine di oliva sono la fonte principale di grassi monoinsaturi e vitamine; i legumi aiutano a frenare la crescita di cellule maligne; frutta secca e semi oleosi… Occorre comunque tener presente, hanno sottolineato le due relatrici, che una sana alimentazione va supportata da un appropriato stile di vita: attività all’aria aperta, moderata esposizione al sole, pratica regolare di uno sport. Eugenio Ferrarese


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Il radicchio di Chioggia sempre più internazionale Il presidente del Consorzio tutela radicchio di Chioggia Igp: “Ci stiamo organizzando con una cordata di consorzi veneti per garantire una presenza costante dei prodotti con i marchi Igp e Dop del Veneto” di Andrea Varagnolo

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“Siamo andati al Fruit Logistica di l radicchio di Chioggia piace sempre di più. E gli chef locali giocano con la fantasia per Berlino – spiega Giuseppe Boscolo Palo, proporre abbinamenti nuovi e succulenti in presidente del Consorzio tutela radicchio di grado di unire questo delizioso ortaggio ad altre Chioggia Igp – per portare la nostra eccelpietanze, per dar vita a qualcosa di originale e lenza. All’estero il radicchio di Chioggia è in grado di rappresentare la cucina chioggiotta molto apprezzato e l’indicazione geografica protetta è il marchio di garanzia. I buyer nel mondo. Ne sono un esempio gli abbinamenti internazionali fanno molto affidamento su questo. Allo stand di creati dalla fantasia di Berlino abbiamo preLuigi Bissacco e Cristi- Boscolo Palo: sentato il prodotto e il na Ghirardon, chef del “Questo potrebbe “Tavernino”. Entrée di essere un seme per territorio di produzione e indicato delle ricette benvenuto con invol- creare la “Strada della gara gastronomitino di radicchio cotto del Radicchio” ca “Il Principe Rosso”. al vapore al sapore di baccalà, antipasto con mazzancolle in sa- Ma adesso si guarda all’Expo”. “Ci stiamo organizzando con una ore di radicchio accompagnato da baccalà mantecato al radicchio, primo piatto bigoli al cordata di altri consorzi veneti – continua ragù di baccalà e radicchio. Sono solo alcuni Palo – in modo da garantire una presenrisultati della fantasia degli chef locali che, za costante dei prodotti con i marchi Igp e adesso, potranno approdare all’Expo, dopo Dop del Veneto. Attraverso questo prodotto le tante opportunità già colte, come un’im- auspichiamo che venga valorizzato il nostro territorio, in maniera tale da creare un richiaportante fiera internazionale.

Giuseppe Boscolo Palo nello stand a Berlino In alto la famosa “rosa di Chioggia” mo anche per il comparto turistico. Questo potrebbe essere il seme per creare la “Strada del radicchio”, un’entità tra privati e amministrazioni pubbliche che organizzerebbe la promozione del territorio partendo dalle specificità produttive del radicchio. Mi augu-

ro che il nostro radicchio Igp, garantito dal marchio europeo, continui ad essere proposto sulle tavole della ristorazione anche oltre la tempistica della gara. Infatti, nella prospettiva dell’Expo 2015, stiamo predisponendo un depliant nel quale, presentando il

Il progetto: Vivere la città e farla conoscere curando i piccoli spazi verdi

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ivere la propria città e farla conoscere anche curando i piccoli spazi verdi a disposizione. E’ questo il progetto promosso da Nerella Volpin, dell’Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) di Chioggia e madre di un ragazzo speciale, che ha subito incontrato la collaborazione dell’associazione Amico Giardiniere. Da metà febbraio 2015 Francisco Merli Pantegheni e 3 apprendisti giardinieri molto speciali si prenderanno cura settimanalmente del piccolo verde di Chioggia Marina. Se avete una fioriera che non riuscite a curare, uno spazio per ospitare del verde in luogo pubblico, ma temete di non cavarvela, oppure siete stufi di raccogliere le immondizie depositate dai passanti, potete darli in ‘adozione’ gratuitamente a quanti si occupano di questo progetto “Vivo la mia città e la faccio conoscere”. “Noi vogliamo una città più verde, accogliente e solidale – sottolinea Francisco Merli Panteghini - Vogliamo dimostrare che ogni persona, anche la più speciale, può essere una risorsa per la nostra comunità”. Per partecipare a questa iniziativa ci si può rivolgere a Francisco cell. 328 7021253 o Nerella cell. 330 463880. E per saperne di più basta visitare il sito www. AmicoGiardiniere.it o Facebook cercando “Amico Giardiniere”. Questa associazione ha inoltre proposto il concorso “Gnomi da giardino”. Basta realizzare un essere di natura – uno gno-

mo, un nano, un elfo… - custode degli elementi, nel proprio giardino, terrazza o casa, usando i materiali che ognuno preferisce, possibilmente naturali, poi collocarlo in servizio e scattare 3 fotografie da diverse angolazioni. Di quanto creato si dovrà inviare una e-mail a info@amicogiardiniere. it oppure postarlo sulla pagina Facebook di Amico Giardiniere entro il 10 marzo 2015. Questi i premi messi a disposizione dall’Azienda Amare la Terra appena fondata a Marcon (VE) per diffondere il giardinaggio biologico: primo premio il libro “Dialoghi con gli esseri elementari”, ed. Novalis e consulenza gratuita di un giardiniere biologico nel proprio giardino; secondo premio il libro “La forma dell’acqua” di Francisco Panteghini e consulenza gratuita di un giardiniere biologico nel proprio giardino; terzo premio la consulenza gratuita di un giardiniere biologico nel proprio giardino. Eugenio Ferrarese

visita il nostro sito:

www.moroserbatoi.com

Radicchio di Chioggia Igp e il suo territorio di produzione, riproponiamo le ricette in gara, indicando i locali dove andare a degustarle”.


18 Cultura locale Libri La rassegna CELiBRI

Scrittori dal vivo alla Sabbadino Il 28 febbraio prossimo Tiziano Scarpa presenterà il suo libro di avventure “Come ho preso lo scolo”

NEWS Musica

Il coro popolare chioggiotto in trasferta a mantova per il gemellaggio

di Sara Boscolo Marchi La serata organizzata da Stefano Spagnolo insieme con Mario Pistacchio e Laura Tofanello Ultimo degli appuntamenti finora confermati nel calendario di CELiBRI, è l’incontro con Maurizio Torchio, che in “Cattivi” (Einaudi) racconta di sentimenti schiacciati dalla cattività e descrive, senza mai giudicare, i fili invisibili che legano carnefici e vittime. Tutti gli incontri si terranno sempre ad ingresso gratuito presso la Sala Espositiva del Museo Civico della Laguna Sud di Chioggia alle ore 18. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook dedicata a CELiBRI o rivolgersi alla Biblioteca Civica “C. Sabbadino” di Chioggia.

Il Coro Popolare Chioggiotto a Mantova

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l Coro Popolare Chioggiotto si è esibito lo scorso 8 febbraio presso il teatro di Guidizzolo (Mantova), alla presenza di un folto e caloroso pubblico. Diretti dal Maestro Loris Tiozzo, i cantanti chioggiotti, hanno ricambiato la visita del Coro Polifonico dei Colli Morenici, diretto dalla Maestra Valentina Bellemo, che durante le festività natalizie si era esibito insieme agli autoctoni presso la Chiesa dei Filippini di Chioggia, riscuotendo un notevole successo di pubblico. Tale “gemellaggio” si è concretizzato con l’esibizione nel teatro di Guidizzolo, una moderna e curata struttura, messa a disposizione delle numerose realtà musicali e non del territorio. Il coro chioggiotto è stato accolto dal sindaco del posto Sergio Desiderati, dal presidente dell’Ente Filarmonico di Guidizzolo, Franco Marchesini, dal presidente del Coro Polifonico dei Colli Morenici, Renato Azzini, e dalla direttrice del coro stesso, Valentina Bellemo, che ha dato il benvenuto a tutti. Dai vari interventi succedutisi, è emersa la grande considerazione in cui sono tenute le molte realtà musicali del territorio, supportate dagli enti pubblici, una vera e propria rarità di questi tempi. Terminati i saluti di rito con lo scambio di numerosi e graditi doni alla presidente del Coro Popolare Chioggiotto, Chetti Buseghin e al Maestro Loris Tiozzo, si è passati all’esibizione dei due cori, che hanno trovato l’unione nel commovente canto finale “Signore delle cime”, eseguito insieme tra gli applausi del numeroso pubblico intervenuto. S.B.M.

Scuola. IIS Cestari-Righi

C.O.N.I. - F.I.S.E.

S

i è aperta il 31 gennaio la seconda edizione di “CELiBRI. Scrittori dal vivo alla Sabbadino”, rassegna d’incontri con gli autori organizzata da Stefano Spagnolo per conto della Biblioteca Civica “C. Sabbadino” di Chioggia. La serata inaugurale si è svolta in compagnia di Mario Pistacchio e Laura Tofanello, che hanno presentato “L’estate del cane bambino” (66thand2nd), loro romanzo Giuseppe Culicchia, che accompagnato dalla d’esordio ambientato a Brondolo. Le approfondite ricerche in loco dei clownattrice Federica Mafucci, si esibisce in due scrittori su luoghi e storie popolari un’originale antipresentazione del suo romanzo di culto, ora chioggiotte, hanno aggiornato, “Tutti dato vita ad una fa- Gli incontri sono giù per terra – remivola nera nella quale ad ingresso gratuito fantasia e realtà si presso la Sala Espositiva xed” (Mondadori). A seguire, il 28 confondono e i cui del Museo Civico della febbraio Stefano protagonisti sono un Laguna Sud di Chioggia Spagnolo introdurgruppo di bambini che vivono la misteriosa scomparsa di un rà l’ospite Tiziano Scarpa e il suo libro di loro compagno di giochi durante l’estate del avventure sulle esperienze vissute per aver 1961. Il secondo appuntamento, invece, pubblicato i suoi libri, “Come ho preso lo si è svolto sabato 14 febbraio insieme a scolo” (Effigie).

La Quarta C Edilizia testa la piattaforma e-twinning per comunicare in inglese con le scuole europee

Ragazzi si cimentano con la piattaforma

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-twinning, una piattaforma che consente di mettere in comunicazione, in inglese, le scuole europee. Si tratta di un progetto che sta coinvolgendo da qualche mese gli studenti della classe 4 C dell’IIS Cestari-Righi di Chioggia indirizzo edilizia e il loro docente di inglese il professor Mauro Vido. All’origine di questo progetto c’era la necessità, nel reparto edilizia del Righi, di confrontare gli studi sulla città di Chioggia con altre in Europa: tradizioni, usi, costumi e soprattutto il modo di vivere dei giovani chioggiotti con quello di altri giovani europei. Ancora una volta l’istituto industriale di Chioggia si dimostra attento alla innovazione e sperimentazione di nuovi metodi didattici e dell’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica anche per eseguire compiti tradizionali. Questo progetto E-twinning ha interessato oltre al Righi di Chioggia anche istituti turchi, francesi, greci e polacchi: in Turchia ad Instanbul l’istituto tecnico religioso

ALEMDAG ANADOLU IMAM HATIP LISESI, Cekmekoy, e il docente di inglese Emel Bodur; in Francia il Liceo di Bazas e il docente di storia Jean Vincent Raimbault; in Grecia l’istituto secondario di Echedoros e l’insegnante di matematica Evangelia Papapetrou; in Polonia istituto tecnico Zespół Szkół Elektronicznych di Zdunska Wola e il docente di inglese Katarzyna Kaczorowska. Al progetto che ha per titolo: “Differenze e analogie di città europee” hanno così partecipato oltre 80 studenti che hanno lavorato sia in orario scolastico che extrascolastico usando anche le tecnologie informatiche sempre più diffuse tra i giovani come Skype e Hangout, servendosi delle webcam per scopi “professionali”: lo scambio e lo studio dei dati geografici, storici e sociali fra vari gruppi di studenti raggruppati non per nazionalità, ma per l’argomento da confrontare e che porteranno alla realizzazione di un blog internazionale. E.F.


Cultura locale 19 Teatro Il progetto del Liceo Veronese

“La via del cielo”, una drammatica riflessione sulla Shoah

Iniziato qualche anno fa, il progetto è stato ripreso dallo scorso anno dal Centro Formazione Danza e Teatro di Eugenio Ferrarese

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a via del cielo” (Himmelweg) parte da un progetto teatrale iniziato qualche anno fa con un gruppo di studenti del Liceo Veronese di Chioggia e che è stato poi ripreso dall’anno scorso dal Centro Formazione Danza e Teatro affinché questi giovani potessero dedicare più tempo alla loro passione per la scena teatrale. Si tratta di un libero adattamento del testo del commediografo spagnolo Juan Mayorga che offre una drammatica riflessione sul più tragico evento della storia del Novecento: la Shoah. Racconta di una messinscena per camuffare la realtà, per nascondere l’orribile verità. Un commissario della Croce Rossa, insospettito dalla presenza dei vari lager, chiede ed ottiene il permesso dell’alto comando nazista di visitarne uno. Questo avvenne nel corso della

Nei giorni precedenti all’arrivo del commisSeconda guerra mondiale. E così il comandante tedesco del campo di concentramento architet- sario della Croce Rossa si susseguono prove di ta la trasformazione del lager in un villaggio varie scene di vita felice sotto il controllo del modello che avrebbe lo scopo di sperimentare comandante del campo; alla fine il commisla vita ideale per la comunità ebraica. Il coman- sario subirà questa colossale manipolazione e dante nazista diventa così il regista di questo non potrà far altro che scrivere ciò che ha visto in questo campo, digigantesco dramma e ventando suo malgrado i prigionieri del campo Lo spettacolo complice del massacro sono costretti a recitare è stato arricchito le varie parti dello spet- dalla testimonianza di un popolo. Il testo di Mayorga tacolo: i bambini che del compositore ci offre anche una grangiocano con i palloncini e pianista Lotoro de quantità di suggestioe i pupazzi, i due fidanzati seduti sulla panchina del parco, gli artigiani ni sulla realtà e la sua manipolazione, ma soche lavorano, il ristorante dove ci si ritrova per prattutto ha un grande valore di conservazione mangiare e conversare… tutto finto e tutti gli della memoria, utile in particolare a un pubblico ‘attori’ ebrei finiranno anch’essi poco tempo giovane: per non dimenticare. dopo nelle camere a gas. Appassionante e coinvolgente l’interpreta-

Alcuni momenti dello spettacolo. La testimonianza del pianista Lotoro zione offerta dai giovanissimi attori e danzatrici: Alvise Renier, Benedetta Fornaro, Dario Penzo, Francesca Perini, Gaia Naccari, Giacomo Zampaolo, Giorgia Boscolo Sassariolo, Gloria Bondesan, Laura Bonaldo, Marina Alfiero, Martina Raule, Martino Boscolo Brusà, Marta Vianelli. La regia e coreografia sono state curate da Patrizia Aricò e Francesca Serafini, il Make Up è stato affidato a Sara Scarpa. Lo spettacolo, presentato il 30 gennaio 2015 all’Auditorium comunale di Chioggia al mattino alle scuole superiori e alla sera a tutta la cittadinanza, è stato arricchito anche dalla

testimonianza del compositore e pianista Francesco Lotoro noto per la sua attività di ricerca e recupero delle musiche della Shoah – i prigionieri erano riusciti a scrivere intere partiture musicali utilizzando anche stoffa, carta igienica… che poi dovevano necessariamente nascondere perché altrimenti i nazisti avrebbero distrutto anche quello. E proprio per questa encomiabile iniziativa il musicista Lotoro è stato insignito nel 2013 del titolo di Chevalier de l’ordre des Artistes et des Lettres dal Ministero della Cultura Francese.

musica. il primo videoclip a 360 gradi. E’ opera della band chioggiotta Matriàl e del rapper cris the real. Insieme hanno lanciato il progetto inedito #solounoccasione

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l primo videoclip musicale a 360 gradi è opera di un gruppo di ragazzi chioggiotti. La pop band Matriàl, insieme al rapper Cris The Real e allo studio creativo the pinch, hanno voluto investire su una tecnologia ancora inedita in Italia per lanciare il progetto #solounoccasione. Per la prima volta, chi guarda potrà scegliere il suo punto di vista su ciò che accade durante il video, semplicemente muovendo il proprio Ipad o spostando l’inquadratura con il mouse. Infatti, i nuovi software, gli strumenti e le tecniche di ripresa consentono all’osservatore di sentirsi parte del videoclip insieme agli altri protagonisti di “Solo un’occasione”. “Eravamo tutti motivati dall’ambizione di realizzare e condividere un progetto unico nel suo genere e assolutamente inedito – afferma Cristiano Carugati, creativo di thepinch – La lavorazione è durata sei mesi, perché non è semplice realizzare un video a 360 gradi, ma ancor più complicato è stato pubblicarlo sul web trovando una formula che permettesse di visualizzarlo su più dispositivi possibili”.

Per la prima volta chi guarda potrà scegliere il suo punto di vista su ciò che accade durante il video, semplicemente muovendo il proprio Ipad o spostando l’inquadratura con il mouse

Attualmente non esistono piattaforme dedicate a queste produzioni d’avanguardia. I ragazzi chioggiotti sono arrivati sul web addirittura prima di Youtube, che

sta aggiornando in questi mesi i suoi canali per lanciarne uno interamente dedicato a video girati in piano sequenza a 360 gradi.

Serramenti in legno, alluminio, pvc e porte interne

“L’idea del progetto #solounoccasione è nata dalla stima reciproca e dall’amicizia che ci legava ai ragazzi di thepinch – racconta Mattia Campanaro, voce dei Matriàl – A loro piaceva molto il messaggio fresco e giovane del nostro pezzo, che è diventato un’occasione d’incontro tra artisti differenti, ma motivati dalla stessa voglia di mettersi in gioco – e continua- Vorremmo che questo video sperimentale diventasse il mezzo per raggiungere il maggior numero di persone possibili con la nostra canzone e viceversa. Ciò che cantiamo è quello in cui crediamo: le cose belle, prima o poi trovano la loro strada. Siamo convinti che #solounoccasione sia una di quelle”. Online dal 25 dicembre sul sito www.solounoccasione.it, il video ha totalizzato finora 7000 visualizzazioni. Tuttavia la pubblicazione del clip rimane solo il punto di partenza di questo progetto innovativo, che promette ancora nuovi sviluppi. Chi volesse tenersi aggiornato su #solounoccasione può farlo anche attraverso la pagina Facebook o Twitter. Sara Boscolo Marchi

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il Veneto seconda regione in Italia nella classificaa del benessere, tante luci ma qualche ombra Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore FOCUS

di Ornella Jovane

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uovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifiche rivisitate e fotografie più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fine gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della classifica del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete. In definitiva nel 2014 il Veneto si conferma una regione in cui si continua a vivere ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istruzione e sicurezza. Nello specifico Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-

ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifica delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete. Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione. Per quanto riguarda il benessere materiale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equivalente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosiddetti Neet, coloro che non studiano né lavorano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppure il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei. Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali. Si riduce il tempo dedicato alla lettura e

alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “partecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B. Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differenziata dei rifiuti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazionale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcuni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media. In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella classifica italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.

Oltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionali

UNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE PER CREARE NUOVE STRATEGIE DI SVILUPPO

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soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esemplificare il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”. “Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo definisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha finito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni. L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”. Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifiche sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema economico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fisico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”. O.J.

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IL DIRITTO DI CAMBIARE


Il Veneto in primo piano 21 1 Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca

Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro di Ornella Jovane

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veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica categoria in flessione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ventunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, superiore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.

NEWS

Le province più ricche si confermano Padova e Belluno, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro

con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scorso anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale. I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).

Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumi

I GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO

“S

copro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sintetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occasione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fluttuanti e instabili, alle tappe pianificate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un

bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo fornisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa. Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considerano di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio difficile da realizzare che quindi

nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorativa e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le difficoltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di acquisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping. O.J.

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4 Il Veneto in primo piano 22 Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano” di Miriam Vianello

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onne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mercato del lavoro. “Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove professioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni. Fra le tante storie, abbiamo scelto quella di Chiara Schiavon, una giovane di Chioggia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi verso nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attività nella sua città. “Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Giovanni Paolo II alle donne per introdurre l’intervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’estero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfida poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”. Chiara, guardando indietro c’è qualcosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata?

“Guardando indietro non cambierei nulla della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto. Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fine sia inutile pensarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori. Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così difficile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!” Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato finora? “La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fidanzato e che tutt’ora continua a supportarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

Chiara Schiavon ogni tanto mi frullano in testa. Ovviamente anche la mia famiglia è stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”. Da cosa è nata la tua passione per l’hand made? “La mia passione per l’handmade credo di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avuto molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far comprendere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”. Hai qualche desiderio per il futuro? “Il mio desiderio per il futuro sarebbe quello di realizzare qualcosa che mi identifichi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

Messaggio politico a pagamento a cura del Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: Servizi sociali “I veneti ci credono, questa IL DOPPIO DEGLI UOMINI Regione no”. Il parere di Bruno Pigozzo consigliere regionale nche la disoccupazione colpisce di più PD

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il sesso debole. In Sociali regionedi Veneto le L’integrazione dei Servizi competendonne senza lavoro sono il doppio deza dei comuni con quelli sanitari di competenglizauomini nellaè stata stessa condizione. dell’ULSS la principale caratteristica Le cause sono molteplici e moltoveneto. spesdel modello organizzativo del sistema so,Il Piano ancheSocio culturali. La fi gura femminile è Sanitario Regionale approvato ancora, talvolta, legata a stereotipi che non nel 2012, pur ribadendo a parole tale modello, consentono realizzazionecoerente, profesnon ha poi una avutopiena una elaborazione sionale. provocando al settore Sociale progressive reAccade in Italia un che po’ cominciano anche nel strizioni di risorse e dima servizi resto d’Europa. L’Unione europea, infatti,e a far vedere i loro effetti deleteri per famiglie presenta oggi il tasso di disoccupazione gio-il Comuni. “Se guardiamo gli stanziamenti per vanile più elevato rispetto a qualsiasi altra Sociale nei bilanci regionali dal 2010 ad oggi, area al mondo, se si escludono il Nord - sottolinea il consigliere regionale Pd Africa Bruno e Pigozzo, il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra componente Commissione Sanità leeragazze l’incidenza della quota di inattive Sociale - emerge una situazione disperata. inAzzerati Italia èi fondi più alta all’Europa ed è per rispetto gli investimenti in struttupari al 49%, in pratica una su due, con pun-le re, quelli per le politiche per la famiglia, per tedipendenze, del 65-70%perneli minori sud Italia. Quel che e per i giovani.preNel occupa davvero, però, è la distanza di del20dato 2015 scompare il fondo indistinto midellioni nostro Paese rispetto nazioni per i Comuni a favorealle dellealtre persone con europee sviluppate: +22/23 percendisabilità: ogni Comune, per punti mantenere gli tuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e stessi servizi del 2014, dovrà trovare nel prospagnole, +17% rispetto alle francesi. prio bilancio nuove risorse. Analogamente, Dati sostegno che secondo imnessun vieneglipiùanalisti erogatosono a favore putabili sia alla cultura prevalente che alla dell’associazionismo o delle imprese sociali famiglia per l’influenza esercitata sui comper l’inserimento lavorativo delle persone con portamenti e le attitudini delle ragazze n disabilità o svantaggiate: ciò aumenterà ilfididaisagio primisociale”. anni diSe vita. da un lato può consolare il Anche percorso delle ragazze fatto che ilil Fondo perdilastudi non autosufficienza appare più accidentato: le ragazze non venga decurtato rimanendo appaiono a 717 mifortemente penalizzate soprattutto lioni di euro, dall’altro non aumentaladdove il valore ladelle famiglia origine haperdiffi coltà finanziarie quotedi sanitarie non-autosufficienti o ospitati le speseinper scolastica siano casela difrequenza riposo; dal momento che

i costi di gestione sono aumentati, queste si vedranno così costrette a chiedere un aumento della retta alle famiglie. “E’ dal 2010 elevate. 12% deilemaschi abbandona che Zaia Solo non ilaggiorna quote sanitarie – la scuola per queste ragioni, a fronte aggiunge il consigliere regionale Pd Brunodel 25-27% ragazze. E l’incidenza Pigozzo –delle ed oggi inserire un anzianotrainle ragazze sale addirittura al 67% durante casa di riposo può costare alla famiglia più il corso degli studi universitari, rispetto al 58% di 2000 euro al mese!” Anche quest’anno i dei ragazzi. per le scuole paritarie (42 mil. finanziamenti Grandi coltà per le ragazze per asili nidodiffi e scuole d’infanzia) sonoanche imquando cercano un lavoro coerente con il propriamente nel Fondo della Sanità e quindi proprio percorso di studi: fronte di un 18% non saranno erogati finchéa non arriveranno dei maschi che non ha trovato un impiego i soldi del Fondo Sociale Nazionale. Per quecoerente con il proprio ambito di studi, sto motivo oggi le scuole paritarie stannola percentuale sale diquanto oltre dieci puntiloro percenancora aspettando spettava nel tuali nel caso delle femmine. Colpa degli 2014. Inoltre, mancano 5 milioni per i corsiindirizzi universitari privilegiati dalle di primascolastici formazione professionale, una graragazze che, secondo gli studiosi del fenovissima riduzione che metterà in ginocchio meno, risultano essere spessodella disallineati il sistema dell’offerta educativa nostra rispetto alle opportunità offerte dal mondo Regione. “Infine, - conclude Pigozzo - siccodel lavoro. me la Regione non ha ancora definito quali Se poi sidelle analizzano gli stipendi si nota competenze nuove Province gestirà in come sin dalla prima esperienza di stage proprio, sta mettendo a rischio la continuità edeitirocinio, le femmine servizi sociali a favorevengono dei ciechiretribuite e sordi meno della metà rispetto colleghi maschi che frequentano le scuole, aioltre a creare un eproblema soffrono occupazionale di una maggiore instabilità lavoper gli operatori. rativa (l’incidenza contratti precari pertra le Leggendo il bilanciodei 2015 ci chiediamo: donne di 15-24 anni è del 51% rispetto ché Zaia sta smantellato i servizi sociali? E’al 40% questodegli cheuomini). i veneti si meritano?”


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24 1 Voci da palazzo

L’opinione

Manovre di fine mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio

Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerlo “E

Clodovaldo Ruffato, Ncd

“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”

Veneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione di Maria Pavan

P

eccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare. “C’è una società consortile che si chiama Veneto Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la finalità positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”. Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Veneto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costituzione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.

“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico direttamente dagli uffici regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadisce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle funzioni conferite. Per quanto riguarda la norma finanziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantificare le minori spese in

Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega

“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”

“U Costantino Toniolo 350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate immediatamente per incrementare il capitolo di bilancio finalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.

DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATE

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“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende produttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografiche protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salvaguardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”. Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in continuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.

n ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati, perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole farmacie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario efficiente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.

Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV

“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”

Agroalimentare

tanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche del settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affidata ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fine di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”. L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che definisce “di primaria importanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e finanze lontane dal territorio e dalle sue esigenze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affidamento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”

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Franco Manzato

n Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fibra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fibra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fibre spontaneamente per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e operatori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.

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Voci da palazzo 25 1 Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza

COMMENTI

Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescita “T Province

DISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO

Centro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori finora in campo

di Maria Pavan

I

l lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero coalizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i riflettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifica e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,

Alessandra Moretti e Luca Zaia continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i figli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pagarsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i figli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi

giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project financing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fiera opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’ufficio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arresto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’ufficio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’ufficio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso. Messaggio

ra le conseguenze nefaste del mancato riordino delle competenze da parte della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fino ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendimento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A beneficiare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servizio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”. S.B.M.

politico a pagamento a cura del

Gruppo Consiliare Regionale Partito Democratico Veneto

Intervista a Bruno Pigozzo PD, vicepresidente Commissione Regionali Trasporti

Trasporto pubblico: “Un diritto che non va tradito” Molti i problemi dei pendolari del Veneto. Un servizio maltrattato che va riorganizzato perché funzioni meglio In questi anni, per conto del Gruppo Consigliare PD, lei si è occupato di Trasporti. Come valuta la situazione di questo settore? “Dall’analisi dei dati risultati è evidente in Veneto un netto incremento della domanda di mobilità da parte cittadini. Un fenomeno sociale dovuto non solo alla crisi, ma anche ad un cambio culturale della popolazione, convinta che il trasporto pubblico sia più conveniente sotto l’aspetto economico ed ambientale per una migliore qualità della vita. Ma mentre i cittadini vorrebbero essere più avanti, le politiche dei trasporti della Regione sono pesantemente in ritardo, ancorate a criteri sorpassati”. Ci può fornire qualche numero? “In un periodo di crisi economica, con l’aumento del costo dei carburanti e le difficoltà crescenti per le famiglie nell’utilizzare il mezzo privato, la Regione Veneto ha saputo fare solo tagli al trasporto pubblico. Nel 2010 il trasporto su gomma e navigazione poteva contare su un finanziamento annuo di 283 milioni di euro. Oggi quelle risorse sono scese a 256 milioni riducendo così i servizi. I 150 milioni destinati annualmente al trasporto ferroviario risultano palesemente insufficienti a rispondere alle esigenze dei pendolari. Eppure, l’orario cadenzato doveva inaugurare una

nuova stagione della mobilità in grado di connettere “a rete” territori densamente abitati e di garantire i servizi essenziali anche alle popolazioni più periferiche. Ma non è andata così, e i presupposti c’erano già tutti”. Quali sono stati gli errori e le responsabilità? “Come si dice di solito, “il problema sta nel manico”. A nostro avviso le cause vanno ricercate in questi tre fattori: strategia, gestione coordinata, organizzazione”. Che cosa è mancato? “Partiamo dalla strategia. Il primo Piano Regionale Trasporti risale al 1990. Il secondo, adottato dalla Giunta nel 2005, non è arrivato al voto del consiglio regionale, cioè non è mai diventato legge. La regione in questi anni ha navigato a vista, privilegiando interventi stradali ed autostradali a scapito della ferrovia. L’unico obiettivo “raggiunto” è il Passante di Mestre, ma mancano molte opere complementari. Le statistiche parlano di un Veneto con due primati opposti: fanalino di coda per investimenti sul trasporto ferroviario, primo per aumento dei pedaggi autostradali. I veneti sono cornuti e mazziati: costretti ad usare l’auto, devono anche sobbarcarsi i costi aggiuntivi di una gestione inefficiente”. E l’orario cadenzato dei treni? “Questo è un problema di organizzazione. Il cadenzamento, in teoria, è un sistema ottimale per programmare

i propri spostamenti in città, da una città all’altra, dalla periferia ai centri urbani e viceversa, potendo usare un unico biglietto per salire su mezzi diversi come l’autobus, il treno, il tram, il vaporetto, grazie ad un “orologio” che li fa muovere in modo coordinato. Ma in pratica ciò non è possibile”. Perché non funziona? “Perché il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, priorità infrastrutturale del Veneto, è ancora un miraggio: è da completare la Fase 1 e mancano completamente le altre tre fasi, con tratte ancora a binario unico, non elettrificate e sottopassi stradali non realizzati. Il cadenzamento non potrà funzionare finché permangono queste condizioni. A differenza di altre regioni, il Veneto non aggiunge un euro in più al Fondo nazionale del trasporto: i tagli penalizzano le aree periferiche e le fasce orarie mattutine e notturne con impossibilità dei pendolari di raggiungere il posto di lavoro o di studio. Le restrizioni sulle manutenzioni causano guasti ai convogli, ritardi a catena, affollamenti insopportabili”. Lei accennava anche ad un problema di gestione… “Certo, senza strategia la gestione è caotica. Nel trasporto su gomma il Veneto ha 30 enti affidanti e 40 soggetti gestori. I bacini territoriali ottimali stabiliti dalla Giunta coincidono con i confini provinciali. Nel trasporto ferro-

viario, si mantiene un gestore come Sistemi Territoriali accanto a Trenitalia. Nelle autostrade ci sono ben 5 concessionari diversi. Ma dove vogliamo andare con questa visione miope? La frammentazione è di per sè un ostacolo all’integrazione efficiente dei servizi: aumentano i costi e le diseconomie. Nonostante la definizione dei servizi minimi e dei costi standard del trasporto su gomma del 2013, i vari sistemi camminano ancora ognuno per conto proprio, non integrati, in sovrapposizione o con scoperture di servizio, con evidenti disagi per gli utenti”. Che fare dunque? “Nonostante i nostri appelli continui, ora i nodi sono arrivati al pettine. I cittadini stanno pagando errori e negligenze programmatorie dai quali Zaia e la sua giunta non possono sfuggire. Se la mobilità è un diritto il Veneto lo ha interpretato in modo distorto. Per poter superare i problemi quotidiani del trasporto occorre un cambio di passo, rimuovendo le cause di queste anomalie”.


Cultura veneta 26 1 Cultura La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato

da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo di Alain Chivilò

L

’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slongo ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte figurativa del pittore contamina a livello culturale la filosofia aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fiori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una figurazione originale di stampo impressionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa. L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

passati fino a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curatore Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edizione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sorto durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Carrà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafisiche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una figurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

A

nna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’ottimismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

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’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mondiale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infiniti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali ufficiali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal considerare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumulatesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esaminarla e articolarla? I cambiamenti radicali verificatisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, compositori e musicisti. Riconoscendo tale condizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che riprende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da filtro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore passionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografico Piero Slongo fin dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

MUSEO DEL VETRO

Parafrasando le titolazioni alle opere esistenti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realizzando nuove sculture, film, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un imponente progetto bibliografico elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verificare se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, mettendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito. A.C.

I

UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

n un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare flussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografico totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddoppiati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che definisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofinanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.


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Diritto penale

Apologia di reato

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recenti tragici fatti di Parigi e le successive deliranti frasi che A.M.H. un immigrato di origini marocchine da 12 anni residente in Polesine ha scritto sulla sua pagina di Facebook, offrono lo spunto per alcune considerazioni sull’apologia di reato, delitto previsto dal terzo e quarto comma dell’art. 414 del codice penale. Sotto il profilo soggettivo affinché sussista il reato è necessario che l’azione criminosa sia accompagnata dalla coscienza e volontà di fare apologia mentre sotto il profilo oggettivo l’interesse tutelato è l’ordine pubblico ossia il regolare andamento del vivere civile garantito dallo Stato attraverso norme spesso di rilevanza penale, che debbono essere inderogabilmente osservate da tutti i consociati. Inoltre, l’apologia deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico ad esempio in una piazza, durante una trasmissione radiofonica o televisiva, mediante la stampa, attraverso internet ed i vari social networks. Il codice penale non fornisce una nozione di apologia di reato che è stata elaborata da dottrina e giurisprudenza per le quali essa consiste nel tenere pubblicamente un comportamento criminoso attraverso scritti o discorsi apparentemente leciti, diretti ad esaltare, giustificare un fatto o

Avv. Carmelo Sergi

il suo autore con l’intento di spronare altri all’imitazione o di eliminare la ripugnanza verso tale fatto o verso l’autore di delitti. Nel nostro ordinamento oltre alla norma generale dell’art. 414 c.p vi sono specifiche fattispecie di reato che sanzionano l’apologia quali, ad esempio, la propaganda che possa comportare il pericolo della ricostituzione del partito fascista sanzionata dalla legge 20.6.1952 n. 645; la legge 13 ottobre 1975, n. 654 che punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi. Sulla base di una lettura superficiale dell’art. 414 c.p., si potrebbe concludere che costituisce reato la mera condotta di colui che si limita a manifestare ed esaltare pubblicamente la correttezza di atti ritenuti illeciti e gravemente sanzionati dall’ordinamento giuridico quali ad esempio l’omicidio o che contesti la legittimità di alcune leggi. Tale interpretazione, in linea con l’ideologia imperante nel 1930, anno al quale risale l’entrata in vigore del codice penale, è stata costantemente seguita dalla Corte di Cassazione fino all’intervento della Corte Costituzionale con

sentenza del 4.5.1970 n. 65. La Consulta, infatti, nel dichiarare infondata la questione di illegittimità costituzionale sollevata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Rovigo per contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che tutela il diritto alla libera manifestazione del pensiero, ha affermato che l’art. 414 terzo comma c.p., deve essere interpretato nel senso che esso punisce solo le condotte che per le loro modalità integrano comportamenti concretamente idonei a provocare la commissione di delitti. La giurisprudenza che ne è seguita si è allineata a tale orientamento per cui è stata ad esempio esclusa l’apologia di reato nel caso di un volantino sul quale, a commento dell’omicidio del commissario Calabresi, erano state scritte le seguenti parole “ognuno ha ciò che si merita”. Per concludere, l’accertamento del concreto pericolo della commissione di un reato in conseguenza di una condotta apologetica, deve essere di volta in volta valutato dal giudice attraverso elementi quali la personalità, la condotta dell’autore dell’apologia, la sua capacità di persuasione verso terzi e la propensione di questi ultimi a recepire le sue parole. Tali elementi sono stati considerati evidentemente insussistenti nei confronti di A.M.H. contro

il quale la Procura della Repubblica di Venezia risulta abbia deciso di non procedere nonostante le sue parole abbiano ricevuto messaggi di approvazione e condivisione nel web. Nel contempo, però, la notizia risale a qualche settimana fa, a Torino lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per incitamento al sabotaggio avendo dichiarato nel corso di un’intervista: “La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti”. Il rinvio a giudizio ha suscitato forti e vibrate proteste da parte di chi considera invece tale iniziativa una violazione della libera manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 della Carta Costituzionale. In Francia, invece, il comico francese Dieudonné è stato arrestato per apologia del terrorismo per il solo fatto di avere scritto su Facebook, con riferimento al terrorista islamico ucciso in un negozio kosher di Parigi, “mi sento come Charlie Coulibaly”. Tale frase è stata così commentata dal premier francese Manuel Valls con le seguenti condivisibili parole, “Il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia del terrorismo non sono opinioni, sono reati; bisogna essere implacabili nel battersi contro il terrorismo, certamente, ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”.

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diritto di famiglia

infortunistica

Il mantenimento dei figli maggiorenni Avv. Alberta Garbin

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uello del mantenimento dei figli maggiorenni dentro sato al genitore con cui il figlio convive; egli infatti anticipa o fuori del matrimonio è un tema di grande attualità per il figlio tutte le spese e pertanto ha diritto al rimborso di che continua ad essere fonte di conflittualità giuri- quanto dovuto dall’altro genitore. Per contro nell’ipotesi in dica. Il dovere di mantenere i figli maggiorenni (e non) cui il figlio viva già da solo sarà lui a dover avanzare richieè sancito in primis dalla nostra costituzione che ne ha po- sta di mantenimento ad entrambi i genitori. L’assegno sto il dovere in capo ad entrambi i genitori e dal 2006 durerà all’infinito? Con il raggiungimento della magè espressamente previsto anche dal codice civile. Quali giore età il figlio non perde il diritto al mantenimento che spese sono contemplate nell’assegno di man- però non si protrarrà all’infinito. Tale dovere viene meno tenimento? L’obbligo del mantenimento del figlio ha un con il raggiungimento di un’autosufficienza economica contenuto molto ampio, ricomprende al suo interno sia le del figlio tale da garantirgli di soddisfare le sue esigenze spese ordinarie della vita quotidiana (vitto, abbigliamento di vita. Da tempo il concetto autosufficienza economica ecc), sia quelle relative all’istruzione tra cui rientrano le corrisponde a quello di reperimento di un lavoro stabile e spese per i testi scolastici, l’iscrizione universitaria, sia le non precario. Altresì l’obbligo al mantenimento viene meno spese per uno sport o un’altra attività di svago come ad qualora il figlio rifiuti ingiustificatamente un’offerta di lavoro esempio il canto o il ballo. Come viene quantificato o sia del tutto inerte nella ricerca dello stesso; viene altresì l’assegno di mantenimento? Il Giudice nel quantifi- meno qualora il figlio studente proroghi oltremisura gli studi care l’assegno di mantenimento farà riferimento al tenore senza un rendimento. Tale requisito non sussiste in ipotesi di vita goduto dai figli durante la convivenza con i genitori, di un semplice ritardo nella fine del percorso di studi come altresì vaglierà il tempo che il figlio trascorrerà con ciascun ad esempio il dover ripetere un anno scolastico o alcuni esagenitore. Altro parametro è il reddito goduto dal genitore mi universitari. Qualora sussistano i presupposti che fanno obbligato. A chi dovrà essere versato l’assegno cessare l’obbligo al mantenimento tutelatevi rivolgendovi di mantenimento? E ancora pacifico che l’assegno per ad un legale per modificare il provvedimento del Tribunale il mantenimento del figlio maggiorenne dovrà essere ver- che prevede il vostro obbligo. Via Roma 9/a 35026 Conselve (PD) - Tel. 0495385502 - Mail a.garbin@tin.it

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Incidente stradale: il colpo di frusta viene ancora risarcito?

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egli ultimi vent’anni, in Italia, oltre il 50% delle persone che ha subito un sinistro stradale ha riportato danni permanenti da distrazione del rachide cervicale. Tale dato, di gran lunga superiore rispetto alle percentuali registrate nel resto d’Europa, ha obbligato il nostro Legislatore a promulgare delle norme in grado di arginare detto fenomeno. Difatti, è innegabile che gli esborsi sopportati dalle Compagnie di Assicurazione per il cd. “colpo di frusta” erano oramai divenuti insostenibili, soprattutto perché molte persone, in virtù della facilità con cui si potevano ottenere delle cospicue somme, se ne sono approfittate simulando i sintomi di un danno che non avevano per nulla patito. Ovviamente, tale malcostume ha colpito un po’ tutti noi perché ha determinato, nel corso degli anni, un costante aumento del costo delle polizze RC Auto. Così, con la L. n° 27 del 24.03.12, art. 32 comma 3 ter e 3 quater, è stato stabilito che “le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accertamento clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente” e che “il danno alla persona è risarcito solo a seguito di

riscontro medico legale da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Quindi, considerando che il colpo di frusta è difficilmente accertabile attraverso i raggi, la risonanza magnetica o la TAC, vale ancora la pena di richiederne il risarcimento? La risposta è sì, soprattutto per coloro che hanno realmente subito un pregiudizio alla propria salute. Difatti, in particolare nel Nord Italia, sono molti i Giudici di Pace, dal Piemonte al Friuli, passando per la Lombardia, il Trentino ed il Veneto, che reputano doveroso un accertamento, oltre che strumentale, anche clinico del danno subito. Tale atteggiamento, che le Assicurazioni non possono più ignorare neppure nella fase stragiudiziale, mira a garantire una corretta applicazione della sopraccitata legge, in maniera che non risulti violato il diritto alla salute garantito all’art. 32 della Costituzione italiana. Pertanto, se si è in possesso di certificati medici che attestino in modo chiaro e scrupoloso la sussistenza dei sintomi tipici del “colpo di frusta”, non bisogna temere la resistenza delle Compagnie Assicurative e occorre invece formulare, in modo corretto e attento, la legittima istanza risarcitoria.

Adria, C.so Vittorio Emanuele II n.10/a – tel.042623583 - Porto Viro, Via N. Fregnan n. 14/i - tel. 0426322267 e-mail: mulasluca@libero.it - www.infortunisticamulas.it

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L’Editoriale IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce*

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o partecipato nei giorni scorsi, invitato quale rappresentante della Professione Medica dal dott. Cristiano Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa sociale Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”. Il gruppo nasce, promosso dall’ Associazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra comunità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verificare e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul significato,sulle iniziative e sulle prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco sostegno che Cristiano Draghi così ci racconta:

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo Continua a pag.

Omeopatici: farmaci di serie A o farmaci di serie B? Continua a pag. 31

Ritrova il piacere di sentire bene.

Mal di schiena e posizioni del sonno

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Paura del dentista? Mai provato l’Analgesia Sedativa? Continua a pag. 31

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L’Editoriale Segue da pag.

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IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA di Francesco Noce* “Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimensione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene. *Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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L’intervento dentisti: come cambia la professione

di Dott. Bruno Noce*

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a professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale. Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli imprenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie. Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere prestazioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo stracciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi. Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di correttezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le proprie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti. *Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

Prevenire le malattie e curarsi al meglio è una buona regola. Il consiglio giusto? Rivolgersi a medici esperti vicini a casa nostra 049 8704884 - info@givemotions.it


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Il Poliambulatorio Vespucci ha attivato l’Ambulatorio Polispecialistico e il servizio di Diagnostica Strumentale

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engono attualmente effettuati i seguenti esami diagnostici: Ecografia: ecografia del collo: capo e collo, tiroide, ghiandole salivari, linfonodi del collo, paratiroidi; ecografia parti molli: cute-sottocute, lipoma/cisti, neoformazioni, borsiti; ecografia muscolo-tendinea scheletrica: tendini-cisti tendinee, muscoli-ematomi-strappi, articolazioni caviglia-polso-spalla-gomito-ginocchio; ecografia dell’addome: completa, arto superiore, arto inferiore; ecografia pelvica: reni, vescica, utero, ovaie, prostata; ecografia sovrapubica; ecografia testicolare; ecografia senologica. Infiltrazioni ecoguidate all’anca; Ecocolordoppler vascolare; Elettromiografia arti superiori, arti inferiori, tronco e facciale. L’ambulatorio polispecialistico offre le seguenti specialità: Angiologia - Chirurgia vascolare: visite specialistiche, scleroterapia, ecocolordoppler. Chirurgia e Medicina Estetica: Trattamenti medico - estetici ambulatoriali: riduzione delle rughe del viso con l’ausilio di: acido ialuronico, botulino, acido polilattico; aumento degli zigomi, delle labbra, delle guance, con acido ialuronico e polilattico. Trattamenti laser: per attenuare le piccole rughe; migliorare il tono e la trama dei tessuti; attenuare le macchie omogeneizzando il colore della pelle;

rimozione tatuaggi. Trattamenti medico - estetici chirurgici: otoplastica, rinoplastica, blefaroplastica, lifting collo, braccia, viso, minilifting, ginecomastia, mastoplastica additiva o riduttiva, addominoplastica, liposcultura. Dermatologia: visite specialistiche, mappatura nei, rimozione nei, peduncoli, macchie della pelle. Ginecologia: visite specialistiche infantili, adolescenziali e adulti, pap test, colposcopia, percorso menopausa. Nutrizionista: consulenze nutrizionali. Ortopedia e Traumatologia: visite specialistiche ortopediche, visite super specialistiche chirurgia vertebrale, terapia con onde d’urto, mesoterapia, mobilizzazioni vertebrali, infiltrazioni articolari, infiltrazioni ecoguidate all’anca, artrocentesi, perizie medico-legali. Osteoporosi - diagnosi, prevenzione, terapia

dell’osteoporosi in particolare post menopausa. Podologia: prevenzione e cura dei piedi nei pazienti diabetici, reumatici, arteriopatici, neuropatici; alterazioni biomeccaniche strutturali e funzionali, trattamenti pre e post-operatori, ulcerazioni trofiche; trattamento podologico dell’unghia incarnita: non invasivo; trattamento podologico delle unghie ipertrofiche, micotiche; trattamento di tilomi e iperacheratosi plantari e digitali; trattamento dei calli e verruche. Psicoterapia e Sessuologia: diagnosi e cura dei disturbi psicosomatici; psicoterapia individuale (sia dell’età evolutiva pediatrica, adolescenziale e dell’adulto); psicoterapia di coppia; dieta psicosomatica; consulenze sessuologiche; consulenze nei disturbi dell’apprendimento in età pediatrica.

Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui

si concentra il peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le Il dr. Alessandro ginocchia”. Giraldo Per dormire osteopato e fisioterapista bene quali scelte si devono fare? “Con gli attuali materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it

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Parliamo un po’ di artrosi Indicazioni utili per una malattia che, più di tutte, peggiora la qualità di vita

“D

all’artrosi non si guarisce”, “Chi ce mentali che possono portare alla manifestal’ha se la tiene” e “Si finisce in zione dell’artrosi. Questi fattori sono: attività sedia a rotelle” sono alcune delle lavorative e non che siano particolarmente credenze popolari (parzialmente vere, peralusuranti per le articolazioni, la sedentarietà e tro) che accompagnano una delle malattie più soprattutto l’obesità. importanti della nostra epoca: l’osteoartrosi E’ quindi possibile evitare l’insorgenza (detta comunemente artrosi). Pur non essendell’artrosi (o almeno ritardarne l’evoluziodo una patologia che pone il paziente a rischio ne) seguendo regole di buon senso (non auper la vita, si dimostra la malattia che, più di Il dr. Luca Penzo mentare di peso, evitare attività di particolare tutte, peggiora la qualità di vita delle persostress per le articolazioni) e soprattutto pratine che ne sono affette, particolarmente in un’era come cando esercizio fisico in maniera regolare, soprattutto per la nostra, in cui anche ai soggetti meno giovani vengono quei soggetti che presentano una predisposizione familiare richieste prestazioni sempre superiori (l’allungamento della per la malattia. vita lavorativa, il ruolo di nonni sempre più presenti). Da un Nel caso in cui l’artrosi si sia già manifestata, è copunto di vista medico, l’artrosi è una degenerazione di una munque possibile intervenire per ritardarne l’evoluzione, parte importante delle nostre articolazioni: la cartilagine, grazie all’esecuzione di esercizi fisici mirati (meglio se cioè quella parte che ha effetto di attutire il carico, assor- seguiti da personale sanitario) ed all’applicazione di terabendolo parzialmente. pie fisiche che combattano l’infiammazione e tutte le sue L’usura a cui va incontro la cartilagine si evidenzia conseguenze (dolore e limitazione funzionale su tutte). come una riduzione dello spessore della cartilagine stessa, La prescrizione delle terapie fisiche dev’essere effetfino alla sua scomparsa. In questo modo, le ossa sono tuata da un medico (meglio se specialista della branca) sottoposte ad un carico maggiore all’interno delle articola- o da un fisioterapista, poichè queste figure sono quelle in zioni che quindi si presentano con tutti i segni dell’infiam- grado di indicare la terapia più adatta in base al soggetto mazione: il gonfiore, il calore, il dolore, l’arrossamento e ed al tipo di presentazione della malattia artrosica. la riduzione della funzionalità. Questi segni si traducono in Dott.Luca Penzo - Specialista rigidità articolare (più evidente dopo il riposo), in dolore duin Medicina Fisica e Riabilitazione rante l’attività ed in limitazione nella capacità di eseguire le Direttore Sanitario di Fisiocenter normali attività di vita quotidiana. Corte Beggiolini, 7 Cavarzere (VE) L’artrosi non è una malattia genetica, ma esiste una Tel. e Fax 0426.53600 predisposizione su base genetica (più spesso ereditata dalemail: fisiocenter@tin.it le mamme) alla quale si aggiungono altri fattori comporta-


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Anche tu hai paura del dentista? Hai mai provato l’Analgesia Sedativa? Da noi la paura del dentista non esiste più! La paura del dentista è molto comune e colpisce l’80% delle persone sia uomini che donne, adulti o bambini. Non per questo bisogna trascurare di andare dal dentista perche avere denti sani e belli previene i problemi di salute e migliora le relazioni sociali. Fortunatamente oggi la moderna tecnologia mette a disposizione dell’Odontoiatra strumenti e procedure specifiche per eliminare il dolore, l’ansia e la”paura del dentista”. LA PAURA DEL DENTISTA NEI BAMBINI Spesso convincere il proprio figlio piccolo ad andare dal dentista è un problema che coinvolge tutta la famiglia. Un bambino spaventato diventa difficile da trattare. Per questo nei nostri studi abbiamo predisposto degli spazi e dei servizi specifici per il bambino, e adottato un particolare approccio comportamentale, perché quella dal dentista sia una esperienza piacevole. La nostra missione è quella di ottenere la collaborazione alle cure, eliminando il trauma emotivo e lo stress. Un “brutto ricordo” che può condiziona

i futuri rapporti con il dentista. La paura dei dentisti negli adulti Spesso i pazienti adulti, a causa di precedenti esperienze negative, avvenute magari da bambini, provano ansia o paura nel sottoporsi alle cure odontoiatriche. Questo li allontana dal dentista e provoca un aggravamento della salute orale. La sedazione è un formidabile mezzo per eliminare questi stati emotivi rendendo la seduta piacevole e gratificante E’ un trattamento che serve per rilassare, calmare e tranquillizzare agendo sulla componente emotiva che provoca ansia e paura. L’Analgesia Sedativa si ottiene respirando una miscela composta da Ossigeno e Protossido d’Azoto. MA COSA FA IL PROTOSSIDO D’AZOTO? • Toglie ansia,paura,stress,disagio. • Innalza la soglia del dolore e desensibilizza le mucose orali (di grande aiuto durante la pulizia del tartaro e l’esecuzione di impronte delle arcate dentali). • Potenzia l’effetto dell’anestetico.

• Minimizza la percezione del trascorrere del tempo (importante durante gli interventi di implantologia o le sedute lunghe). • Induce una sensazione di piacevole benessere psico-fisico e lascia un ricordo positivo COME VIENE USATO? Bisogna semplicemente respirare da una mascherina posta sul naso. Sono sufficienti 3-5 minuti per ottenere una completa sedazione. Terminate le cure, dopo pochi minuti l’effetto del protossido d’azoto scompare. E’ SICURA? E’ usata da più di 70 anni in tutto il mondo su milioni di persone. E’ la tecnica più utilizzata dai dentisti proprio per la facilità e sicurezza di utilizzo. CI SONO RISCHI? Fino ad ora non è stata segnalata allergia al Protossido d’Azoto che non viene metabolizzato ma eliminato con la respirazione; non è irritante né tossico. CONTROINDICAZIONI: Primi tre mesi di gravidanza; Persone con gravi problemi polmonari; malattie acute bronco polmonari; impossibilità a respirare con il naso.

Omeopatici: farmaci di serie A o farmaci di serie B? Molti dicono che l’omeopatia non fa niente,altri la usano regolarmente e ne sono contenti. Ma cos’è l’omeopatia e qual’è la verità.Cerchiamo di capire meglio con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.

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lla base della medicina omeopatica c’è la legge di similitudine, similia similibus curentur, concetto già espresso da Ippocrate molti secoli prima e da Paracelso, ma sperimentato direttamente da Hahnemann.Ma non spaventatevi del latino ,le cose sono molto semplici ed un esempio pratico potrà chiarire ogni dubbio.Rhus tox(sommaco velenoso), o edera velenosa, è una pianta,il cui contatto provoca gravi eruzioni cutanee.Ebbene in omeopatia, Rhus tox si usa nelle dermatiti,quali varicella,herpes simplex e,in generale,in tutte le dermatiti con piccole vescicole. Ma come è possibile? Prima provoca gravi dermatiti e adesso li cura? Non sorprendetevi,ma è proprio così.Similia similibus curentur ovvero “i simili curano i simili”. Questo è possibile perchè il nostro rimedio è diluito centinaio di volte fino quasi a sparire.Ecco quindi la grande intuizione del fondatore dell’omeopatia: una sostanza assunta a dosi ponderali(che si possono

pesare)può provocare in un individuo sano sintomi e segni patologici(una malattia) mentre la stessa sostanza somministrata in dosi infinitesimali, può guarire una persona malata con gli stessi sintomi(guarigione). E qui i detrattori dell’omeopatia contestano il fatto che non può funzionare un farmaco se c’è una quantità di principio attivo quasi inesistente ,o meglio se ce ne è una dose infinitesimale.In pratica dicono che non c’è niente e quindi non essendoci niente non può funzionare. Riassumendo: se ci basiamo sulle attuali conoscenze farmacologiche l’omeopatia è una pura invenzione,se invece accettiamo il fatto che molte volte funziona e che ci sono milioni di persone che si curano con essa,forse c’è qualcosa che non si spiega scientificamente o forse ci sono aspetti che ancora non conosciamo. I critici sostengono che l’omeopatia sia solo un effetto psicologico,ma allora come si spiega che l’omeopatia si usa con successo anche sugli animali? In venti anni di esperienza

consiglio l’omeopatia quasi ogni giorno e ho potuto riscontrare con mia sorpresa che molte volte funziona anche dove i farmaci allopatici falliscono e questo avviene soprattutto senza dare effetti collaterali ed avere interferenze con altri farmaci. La mia speranza è che un giorno l’omeopatia trovi il giusto riconoscimento che merita e che non venga più considerata medicina di serie B. Nella

Dott. Giuseppe Lo Curzio

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Fisioterapia Osteopatia

Mira a riarmonizzare la struttura scheletrica, al fine di permettere all’organismo di poter trovare equilibrio e benessere

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i occupiamo della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite in ambito neuro-muscolo-scheletrico e viscerale attraverso molteplici interventi terapeutici quali: terapia fisica, terapia manuale/manipolativa, massoterapia, terapia posturale, chinesiterapia e altre. L’Osteopatia rappresenta inoltre un approccio dolce ai problemi strutturali e meccanici di tipo muscoloscheletrico. Il suo ruolo è quello di eliminare gli “ostacoli” alle vie di comunicazione dell’organismo. L’osteopatia mira a riarmonizzare la struttura scheletrica, al fine di permettere all’organismo di poter trovare equilibrio e benessere. Accogliamo il cliente in modo funzionale in una struttura di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione con approcci in grado di adeguare medicina tradizionale e alternativa alle necessità

e sensibilità del singolo. Ogni cliente può disporre di un servizio di consulenza-orientamento. Ci avvaliamo di un’equipe di specialisti altamente qualificati,: medici-specialisti, chirurghi, ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, massofisioterapisti e osteopati, che professionalmente riconoscono la centralità del cliente. Applichiamo quindi all’interno di un programma terapeutico, sotto la nostra responsabilità nell’esecuzione delle stesse, tecniche di base e speciali di esercizio terapeutico e di rieducazione funzionale, metodiche massoterapiche, la fisioterapia strumentale, avvalendoci di macchinari qualificati e innovativi come: Human Tecar – Magnetoterapia – Tens – Interferenziali – Elettrostimolazione – Compex – Diadinamica – Ionoforesi – Ultrasuono – Laserterapia – Infrarossi

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dei nostri amici

A nimali

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

L’ESPERTO

IL VETERINARIO

A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

A cura del Dottore Andrea Feliciati

Sterilizzazione: perché consigliarla

Anche regole, non solo coccole

Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendono all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione. Sicuramente c’è molta differenza tra adottare un cucciolo o un soggetto adulto, proveniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cercando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reciproca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragione mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione

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Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Cani e gatti fanno sempre più parte integrante delle famiglie italiane per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino torna grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veterinario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso maldigerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifichino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veterinario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli: - Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce

viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto. Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capita di perdere l’entusiasmo iniziale e di conseguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la mancanza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono problemi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo. E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.

ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano abbandonati aumentando così il randagismo; - Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, specialmente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede intervento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi; - Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta; - Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno frequente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie. Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allargare le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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ADOTTAMI Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione assieme. Cerchiamo adozione in coppia. Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fratelli. Taglia medio-piccola, circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori. Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un canile. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.

Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata, taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada. Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che vogliono un’amica di gioco instancabile.

Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.

Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia. Sabbia Maschio, taglia piccola, meno di kg.10. Circa 4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tranquillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una nuova famiglia.

Per le adozioni: Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus - Tel. 3289620233

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Turbo Maschio giovane, circa 1-2 anni, taglia medio-contenuta, circa kg.10-12. Turbo è dinamico. Ha un portamento fiero ed è un cane orgoglioso. Questo mix di caratteristiche sono rare e molto ricercate. Adora giocare con la pallina e aspetta una famiglia che gli insegni cosa vuol dire essere amato. Mango Cocker maschio di due anni circa. E’ stato adottato 8 mesi fa, ma per problemi di organizzazione familiare è ritornato al canile. Ha solo due anni, non facciamolo rimanere a lungo dentro al canile.

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STORIE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE.

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Gli Amministratori di Condominio Gabetti sono in grado di: • Risolvere qualsiasi problematica relativa alla gestione dell’edificio e dell’abitazione • Effettuare interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica • Fornire servizi assicurativi e servizi all’immobile • Garantire la massima trasparenza dell’attività svolta Con gli Amministratori di Condominio Gabetti ogni storia è a lieto fine. Anche la tua. Se desideri anche tu una storia • Risolviamo qualsiasi problematica relativa alla gestione dell’edificio e dell’abitazione lieto fine, rivolgiti agli Amministratori interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica •aEffettuiamo servizi assicurativi e servizi all’immobile •diForniamo Condominio Gabetti! • Garantiamo la massima trasparenza dell’attività svolta Gabetti Condominio Viale Venezia 25 2/a-a20100 Sottomarina di Chioggia (VE) - Tel. 041 3180316- fax 041www.gabetticondominio.it 8505188 Via Roma Milano mail: adria@gabetticondominio.it - www.gabetticondominio.it Tel. 00 00000000 xxx@gabetticondominio.it


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