di Chioggia
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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 71 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Economia In 5 anni persi in Veneto 23 miliardi di Pil pagg.
Val da Rio Mercato ittico all’ingrosso verso il trasloco
4-5
pag.
Sottomarina “Io, te e Rio”, attesi oltre tremila giovani
6
pag.
17
EDITORIALE
L’amministrazione paga iL 91,4% deLLe ditte creditrici
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano di Nicola Stievano
Il Comune di Chioggia è riuscito a svincolare i pagamenti per oltre 3,9 milioni di euro, pari al 91,4% del debito grazie al decreto “sblocca crediti”. pag. 12
Lotta aLLa contraffazione suLLe spiagge veneziane
V
Schede ospedaliere, Ulss 14 e ospedale sono stati potenziati L’Intervento
Sicurezza potenziata sulle spiagge del litorale veneziano nel periodo estivo tra il 17 giugno e il 30 agosto. Per contrastare il dilagante fenomeno del commercio abusivo. pag. 30
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Commercio, dateci una mano Le nuove schede assegnano al nosocomio di a non “spegnere” le nostre città di Nicola Chioggia 51 posti letto inRossi* più e tre nuovi primari
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Q
uasi settecento tra commercianti, sindaci Ulss delladiProvincia on nasconde la propria soddisfazioIl tutto, sottolinea l’Azienda sesta dicittà del Veneto – ha commentato Padova e numerose associazioni hanno partecipato scorso ne il direttore generale dell’Ulss 14, Chioggia, avverrà senza rinunciare all’ap- loDal Ben – nei prossimi tre anni lavoreremo primopropriatezza, luglio alla fiaccolata per illenumero vie delladei città di Padova per più attenzione al territorio e per Giuseppe Dal Ben, per quanto deciso in quanto posti per dare l’opinione dalla Giunta regionale attraverso lesensibilizzare schede letto è di 3,5pubblica per mille abitanti, in linea con garantire l’attenzione necessaria all’ospedaospedaliere, appena predisposte. i dati regionali, e in tempi certi, cioè entro le. Completeremo i lavori di riqualificazione Padova Le nuove schede potenziano*Presidente infatti Confesercenti il 2015. dell’ospedale rafforzando l’area delle emerl’ospedale “Madonna della Navicella” di “Sono grato al presidente e alla Giunta genze-urgenze grazie alla realizzazione del continua a pag. 8 Chioggia, assegnandogli cinquantuno posti per aver riconosciuto i grandi passi avanti nuovo Pronto Soccorso e del nuovo blocco letto in più e tre nuovi primari, nello speci- compiuti dal punto di vista dei servizi e operatorio, e nomineremo tre nuovi primari, INficoRETE CON NOI! Troverai giornale prima diche venga conquello nuove news che di Riabilitazione, Laboratorio analisiil enostro delle strutture dall’ospedale Chioggia e distribuito già a luglio arriverà di Pediatria”. pagg. 8-10 Pediatria. aver così disegnato un ospedale degno della
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Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città Sottomarina (VE)
ia le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più difficile dall’inizio della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese. Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembrano intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e potrebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e anche le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada. Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Comune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla finestra, anzi.
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uasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno ggia di Chio partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per sensibilizzare l’opinione pubblica...
da pag. 19 a pag. 22
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EDITORIALE
segue da pag.
Fusione tra Comuni i sindaci ci provano
Sicurezza idraulica
L’idrovia padova-venezia per evitare Le esondazioni Lo studio di fattibilità commissariato dalla Regione ha confermato l’ipotesi di poter sfruttare l’idrovia Padova-Venezia come canale scolmatore in occasione di piene eccezionali. Gli esiti dello studio hanno dato inoltre indicazioni sul completamento dell’idrovia che, oltre a favorire il deflusso delle acque e a limitare il rischio di esondazioni, sarà anche un canale navigabile. “L’ultimazione dell’idrovia - secondo l’assessore regionale alla difesa del suolo Maurizio Conte - potrà costituire un importante strumento e una garanzia contro i rischi e le criticità che si sono evidenziate nell’area padovana dopo l’alluvione del l’autunno 2010. La sicurezza idraulica è una delle priorità della Regione. Ora vanno solo trovate le risorse adeguate, non solo per il 2014, ma almeno per il prossimo quinquennio”. Chioggia
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La gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni. Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verificò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di finanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori. Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i microcomuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime. Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefici. di Nicola Stievano
inaugurato iL primo ufficio di posta privata
Nel pomeriggio dello scorso sabato1 giugno è stato inaugurato in viale Mediterraneo, alla presenza di numerosi cittadini e del vicesindaco, nonché assessore alle Attività produttive Maurizio Salvagno, il primo ufficio di posta privata a Chioggia, la CityPoste.
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PERCHÈ PAGARE DI PIÙ? ORA PUOI SCEGLIERE! Il museo di Torcello sarà rimordenizzato e riallestito con le più recenti tecnologie entro il 2014. Il progetto Open Museums, che coinvolge gallerie italiane e slovene, ha l’obiettivo di valorizzare i reperti di maggior interesse e di trasformare i musei in luoghi di cultura aperti, modernizzandoli e riqualificandoli. Torcello vedrà quindi l’installazione di pannelli multimediali, una libroteca interattiva, una vetrina espositiva con illustrazioni olografiche 3D e la realizzazione di applicazioni per smartphone e tablet. I fondi necessari, per un totale di 390 mila euro, sono già stati stanziati dalla Provincia.
e’ scomparso L’architetto carLo perini
Lo scorso 5 luglio si è spento a 70 anni, dopo una lunga malattia, l’architetto Carlo Perini. Un professionista conosciuto a Chioggia anche per il suo impegno politico. Era stato assessor nella giunta di Romano Tiozzo. Aveva per anni lavorato come consulente anche per il Comune di Cavazrere. Il sindaco di Chioggia ha voluto rendergli omaggio in un breve ricordo. “Con la sua dipartita - ha detto - Chioggia perde un professionista, seriamente impegnato nelle attività culturali ed urbanistiche per migliorare il volto della città. Desidero ricordarlo per il suo impegno politico e culturale, come assessore e come architetto. Soprattutto amo ricordarlo con affetto come professore di matematica nei tre anni di scuola media all’Istituto Cavanis, ben voluto e amato dai suoi studenti. Sottomarina
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Chioggia turismo
Provincia scuoLa
Casson: “Grandi navi, Chioggia approdo alternativo” pag.
finanza
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territorio
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Torna “Chioggia, effetto notte”, il fascino notturno della città pag. 28
un corso per tecnici deL restauro
società
Caro libri, opportunità per spendere meno
Il Veneto una delle regioni dove si sta meglio pag. 38
arte
Lotta all’evasione: accordo tra Polizia locale e Guardia di Finanza pag.
Regione
Formazione
Padiglione Italia alla Biennale di Venezia pag.
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personaggio Da Cavarzere in Cina con il dragon boat pag.
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L’Istituto Veneto per i Beni Culturali di Venezia proporrà a breve un corso triennale di formazione professionale per tecnici del restauro. Le lezioni si articoleranno in 900 ore annue, con fasi teoriche in aula e pratiche nei laboratori e stage. Gli apprendisti si specializzeranno nel restauro, conservazione e manutenzione di superfici decorate dell’architettura (materiali lapidei, marmorini, intonaci e dipinti). La qualifica professionale conseguita al termine dei tre anni sarà valida in tutta l’Unione Europea.
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Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 giugno 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese ECONOMIA In attesa di agganciare la ripresa il Veneto conta i danni della più lunga crisi economica della sua storia. I dati del 2012 e le stime per il 2013 presentati da Unioncamere del Veneto sono ancora critici. Quest’anno si registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo nel 2014 si tornerà a crescere Il 2013 continuerà a registrare contrazioni per i consumi delle famiglie pari a -2,4%
Bianchi: “Se ci sarà inversione di tendenza, sarà a fine anno grazie alle politiche per la crescita”
“I
l 2012 è stato un anno di recessione, ma anche il 2013 sarà difficile. L’economia del Veneto sta attraversando la crisi più lunga della sua storia”. Esordisce con queste parole il presidente di Unioncamere del Veneto, Alessandro Bianchi in occasione, lo scorso 18 giugno, della presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere Veneto giunto alla sua 46esima edizione. In cinque anni la crisi ha sottratto al Veneto 23 miliardi di euro di Pil e nel 2013 la flessione proseguirà con un -1,2%. In questo quadro l’aumento dell’aliquota Iva al 22% comporterebbe una ulteriore flessione dei consumi. Secondo le stime più recenti, nel 2013 il Veneto registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo dal 2014 tornerà a crescere con un +0,9%. Da traino saranno ancora le esportazioni, previste in aumento del +4,4% (+2,7% per l’Italia) quest’anno, mentre il 2014 dovrebbe riservare una crescita del +5,2%. Di contro, il 2013 continuerà a registrare contrazioni per consumi delle famiglie (-2,4%) e investimenti delle imprese (-4,6%), sebbene in ripresa rispetto ai valori 2012. Le ripercussioni sull’occupazione porteranno, nel 2013, a un calo del -1,1% delle unità lavoro, col tasso di
iL vicepresidente commissione europea antonio taJani
“Veneto cuore pulsante dell’imprenditoria, va sostenuto”
I
In 5 anni persi in Ven
l Veneto è il cuore pulsante dell’imprenditoria. E per questo va sostenuto e incoraggiato. Sono le considerazioni del vicepresidente della Commissione Europea e commissario per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani (in foto), in Veneto a inizio giugno per un tour regionale di confronto proprio con le categorie produttive. “E’ una delle regioni più industrializzate d’Europa, che rispetto ad altre possiede una caratteristica peculiare: la specificità e la qualità della sua gente, che è riuscita a trasformare in qualche decennio un territorio che viveva in condizioni economiche difficili in un territorio all’avanguardia” ha sostenuto, ospite di Unioncamere del Veneto, in occasione del tavolo di lavoro organizzato con le imprese e gli enti locali del territorio, cui hanno partecipato il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi, e il segretario generale Gian Angelo Bellati oltre all’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti. Di fronte a questa platea il vicepresidente della Ce ha sollecitato la politica a fare la sua parte. “Penso – ha sostenuto – alla riduzione della burocrazia, al ritardo dei pagamenti, al lavoro che stiamo svolgendo sulla tutela del marchio e qualità dei prodotti. Penso alla piccola e media impresa, così forte e importante, che vive però momenti di difficoltà”. G.G.
disoccupazione che salirà al 7,6%. Il Veneto ha chiuso il 2012 con una flessione del Pil del -2,3%, annullando la crescita del biennio 2010-2011 (+1,3%). La caduta è in linea con quella di Emilia Romagna (-2,4%), Piemonte (-2,3%), Toscana (-2,3%) e Lombardia (-2%). Complessivamente, dal 2008 al 2012, la crisi ha comportato una perdita di Pil pari a 23 miliardi di euro: 130 miliardi del Pil reale, senza crisi, avrebbero raggiunto i 153 miliardi. Il numero di imprese attive ha registrato una flessione del -1,2%, pari a oltre 5.600 unità (poco più di 450mila unità). Il mercato del lavoro ha registrato un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti: perdite più ingenti nelle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%). La produzione industriale ha segnato una flessione media annua del -4,3%. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%). E’ proseguita la contrazione dell’attività di prestito del sistema bancario (-2%). Continua la tendenza positiva nel turismo: nel 2012 +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8 milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4 milioni. A seguito delle manovre finanziare di austerità del biennio 2011-2012, nel 2013 il Veneto avrà una perdita di
Pil di 1,9 miliardi di euro (-1,3%). Le misure di austerity spiegano una caduta dei consumi di circa 1,3 miliardi di euro (-1,4% rispetto alla tendenza “ante manovre”) e una flessione degli investimenti di 700 milioni di euro (-2,1%). Stimando l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (ciò che resta per i consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), le famiglie venete hanno subìto un’erosione di 397 euro ciascuna. “Se l’inversione di tendenza ci sarà, - commenta il presidente Bianchi - sarà sicuramente più spostata verso fine anno e comunque legata ad auspicabili politiche per la crescita decise in ambito europeo. Finché l’Europa continuerà ad imporre solo politiche economiche volte al contenimento dei debiti sovrani e al risanamento dei conti pubblici nazionali, difficilmente potrà esserci spazio per un vero rilancio”. “Gli enti pubblici, i loro amministratori e i soggetti che muovono lo sviluppo e la crescita - ha osservato Giuseppe Fedalto, il presidente della Camera di Commercio di Venezia che ha fatto gli onori di casa ospitando la presentazione nella rinnovata sede in centro storico a Venezia - sono chiamati ad uno sforzo straordinario e a un gioco di squadra per sostenere il nostro sistema imprenditoriale”.
Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Il presidente Confindustria Padova Massimo Pavin col ministro Flavio Zanonato, sullo sfondo il presidente nazionale degli industriali Giorgio Squinzi
Nel Veneziano
foto da archivio di un impiegato
Da sx Serafino Pitingaro, Ufficio Studi Unioncamere, Roberto Furlan, Camera di Commercio di Padova, Alessandro Bianchi, Unioncamere Veneto, Giuseppe Fedalto, Camera di Venezia, Fabrizio Pezzani, professore ordinario all’Università Bocconi, Gian Angelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto
neto 23 miliardi di Pil
Gli industriali padovani in asseblea Pavin: “Daremo al governo le chiavi delle nostre imprese”
“I debiti della pubblica amministrazione vanno restituiti al più presto” di Giovanni Giovetti
L spalla pag 5 per vene-
e imprese venete sono al limite e gli imprenditori hanno perso la pazienza. Eloquente la reazione di disappunto manifestata nei confronti del ministro “di casa” Flavio Zanonato, sindaco di Padova fino a qualche mese fa e che ora si occupa del dicastero dello Svilluppo, contestato dagli industriali padovani nel corso dell’ultima Assemblea annuale, lo scorso 5 luglio. Non un attacco personale ma una manifestazione di disappunto sintomatica di un malessere profondo del Nordest che produce e che reclama risposte dalla politica. Gli imprenditori padovani di Confindustria avevano esordito in assemblea con la sfida lanciata dal loro presidente Massimo Pavin di restituire al governo le chiavi delle loro imprese in segno di protesta. Una provocazione per sottolineare la necessità che il governo ascolti la voce dell’impresa. Il decreto sblocca debiti, la riduzione della spesa pubblica, più sobrietà nella politica: questi sono i segnali che si aspettano gli imprenditori ponendo “la questione industriale” come vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa, e chiedono ora uno shock fiscale, con l’abolizione dell’Irap, meno tasse sull’occupazione e il taglio dell’Imu sui capannoni. La voglia di fare non manca, la speranza neppure, ma non si può resistere a lungo di fronte ad uno scenario di grande desolazione economica. Fra le risposte sollecitate alla politica, prioritaria risulta la necessità di rendere più efficiente la macchina pubblica e in particolare il dito è puntato sul netto ritardo del pagamento dei debiti. “I debiti scaduti della pubblica amministrazione - si legge in una nota all’indomani dell’assemblea di Confindustria Padova - sono soldi delle imprese, che vanno restituiti al più presto, rimuovendo ogni genere di ostacolo per sanare una ferita che è solo italiana”.
ziane
Gli impiegati nell’industria e nei servizi percepiscono stipendi del 3-4% superiore alla media
L’indagine sulle retribuzioni
Nel Veneziano gli stipendi più alti A
Venezia si guadagna di più che nel resto del Veneto o d’Italia. Può sembrare incredibile, e invece è davvero così: chi ha un’occupazione in provincia riceve un compenso mediamente superiore del 4,6% dei colleghi veneti e del 3,3% di quelli italiani. Tuttavia, dei 27.830 euro lordi l’anno, nel portafogli ne rimangono ben pochi. Il fisco ne assorbe tra il 27 e il 44%, a seconda della qualifica. Inoltre, la rapida inflazione sui beni ad alto consumo (4,6% nel 2012) fa diminuire ulteriormente il potere d’acquisto e, assieme alla crescita della disoccupazione (8,4%) soprattutto giovanile (uno su tre è senza lavoro), determina un quadro perlopiù negativo della nostra economia. I principali risultati del “Rapporto 2013 su lavoro e retribuzioni in provincia di Venezia”, stilato dalla Camera di Commercio, delineano chiaramente le dinamiche dell’economia veneziana, mostrando come siano ancora una volta le grandi industrie a trainare il territorio. I dipendenti delle grandi aziende (cioè con oltre 249 lavoratori) guadagnano infatti quasi il 40% in più degli occupati nelle piccole imprese (con al massimo 49 impiegati). Analizzando invece i vari settori dell’occupazione, e confrontandoli col Ma aumentano resto d’Italia, solo l’agricoltura segna i disoccupati e cala uno scarto negativo nelle retribuzioni il potere d’acquisto. (10,8%), mentre gli impiegati nell’in- La parità di genere dustria e nei servizi percepiscono sti- rimane un miraggio pendi del 3-4% superiori alla media. All’interno della regione, le differenze in termini di qualifica sono notevoli: si va dai 23.320 Euro lordi percepiti all’anno dagli operai agli oltre 84.000 dei dirigenti, passando per gli impiegati (26.900) e i quadri d’azienda (53.880). Il livello di studio è determinante per ottenere uno stipendio più alto: in genere, c’è corrispondenza tra il numero di anni di studio e la retribuzione, tranne per i laureati di 1°livello (laurea triennale). Allo stesso modo, anche l’età contribuisce a ottenere un salario maggiore. Tra l’inizio e la fine della carriera, l’aumento medio è del 55%, con un picco del 123% nel settore terziario. A livello di pari opportunità tra maschi e femmine si riscontra ancora un disavanzo notevole: il gap di genere è addirittura del 23%, contro il 12% in Italia e il 16,7% in Veneto. L’andamento di questo differenziale è rimasto pressoché simile al trend ondulatorio degli anni scorsi, senza produrre nessuna riduzione sostanziale del divario. Il rapporto della Camera di Commercio si focalizza inoltre sull’evoluzione dell’economia veneziana, segnalando come anche nel primo trimestre 2013 il numero delle imprese attive in provincia sia calato sensibilmente. Quasi 400 aziende hanno chiuso i battenti, in linea con la dinamica dell’ultimo semestre 2012. Anche nel Veneto e in Italia il trend generale è lo stesso, con un aumento della rapidità con cui le imprese sono costrette a chiudere (in Italia nei primi tre mesi del 2013 ben 11.000 imprese attive in meno, contro le 30.000 totali dell’anno scorso). Andrea Zambolin
6 Chioggia Val da Rio Ratificato l’accordo tra Comune e Camera di Commercio di Venezia-Aspo
neWs
Mercato ittico all’ingrosso avvia le pratiche per il cambio d’indirizzo F
Scongiurato il pericolo della mancata formazione della IV Ginnasio
saLvo iL Liceo cLassico di chioggia
di Sara Boscolo Marchi
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rascorsi due anni dalla presentazione del progetto di trasferimento, è stato ratificato l’accordo tra Comune di Chioggia e Camera di Commercio di Venezia - Aspo che individua l’area del nuovo mercato ittico all’ingrosso nella zona di Val da Rio, canal Lombardo esterno banchina M-N. Una zona di 37.400 mq, di cui 5.900 di capannone, 400 di tettoie e 460 m di banchine che non intralceranno i traffici e le attività portuali già esistenti e funzionanti. Questo passaggio risulta decisivo per l’avvio ufficiale della revisione del Piano regolatore del porto, ovvero dell’iter amministrativo che necessiterà dell’avvallo di Roma su presentazione del progetto definitivo. “L’attuale collocazione del mercato ittico non rispetta il centro storico e il suo spostamento diventa un’operazione indispensabile - rileva il sindaco Giuseppe Casson - Per far questo è fondamentale rivedere il piano regolatore portuale ormai obsoleto, risalente addirittura al 1981. Quest’occasione si presta perfettamente a ridisegnare le con-
L’area destinata al nuovo mercato ittico all’ingrosso. Fonte: Comune di Chioggia
notazioni dell’area portuale e a restituire l’Isola dei Saloni alla sua vocazione turistica, ricettiva e crocieristica. Inoltre potremo dare respiro al centro storico oberato dai traffici”. “Dopo un lavoro faticoso finalmente possiamo parlare della nuova location per il mercato ittico. Il progetto è agli albori, ma è ufficialmente partito il vero lavoro amministrativo – spiega il vicesindaco e assessore alle attività produttive, Maurizio Salvagno L’amministrazione comunale crede fortemente nel porto e nel suo sviluppo strategico. Infatti, l’area per il nuovo mercato e le rotte dei pescherecci in entrata ed uscita dal porto
non intralceranno minimamente i commerci e le attività esistenti”. Il nuovo Prg portuale è già in fase di studio ed una volta redatto passerà al vaglio degli enti preposti. In parallelo il sindaco si sta muovendo in prima persona per lo svincolo dei fondi necessari: 25 milioni di euro, residui della Legge Speciale, già presenti nel bilancio comunale dal laccio del Patto di Stabilità. Vista l’importanza dell’opera, l’amministrazione comunale ha in programma di confrontarsi con le attività economiche che operano all’intero del mercato ittico e l’intera cittadinanza.
inalmente confermata la formazione della classe IV Ginnasio dell’Istituto superiore Giuseppe Veronese per il prossimo anno scolastico. “Il nostro sincero ringraziamento è rivolto al dottor Domenico Martino, dirigente del Ministero dell’educazione, che ha ascoltato le nostre istanze, ed ha potuto scongiurare il pericolo della mancata formazione della IV Ginnasio. Il Liceo Classico, una scuola in grado di dare una formazione completa e valida agli studenti attraverso lo studio dell’Antico in relazione alla Modernità, ha contribuito negli anni a formare i dirigenti attuali, compreso il sottoscritto – spiega il sindaco Giuseppe Casson - e l’intera città è legata alla scuola da un senso di riconoscimento profondo. Infatti, da anni è attivo un Laboratorio Teatrale che ha ricevuto moltissimi riconoscimenti, anche a livello nazionale. Privare la città del Liceo, avrebbe significato privarla di una incommensurabile ricchezza”. Nel caso non fosse partita la classe quest’anno, si sarebbero profilate anche tutta una serie di grosse difficoltà per gli studenti e per le loro famiglie, costringendoli a spostamenti per nulla agevoli, viste le peculiarità del territorio e la mancanza cronica di collegamenti adeguati con gli altri centri in cui è presente il Liceo. S.B.M. Araldica
aLdrighetti reaLizza iL nuovo stemma deLL’anci
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’associazione nazionale comuni d’Italia della Regione del Veneto ha un nuovo stemma ed un nuovo gonfalone. E’ il nuovo lavoro del noto araldista commendador Giorgio Aldrighetti, su richiesta del dottor Dario Menara, direttore generale dell’Anci. “L’insegna, che è stata approvata all’unanimità dal consiglio direttivo dell’Anci Veneto, porta ora su campo d’oro il leone marciano, in moleca o in maestà, di colore azzurro che sostiene con la zampa anteriore destra un Comune – spiega lo studioso chioggiotto - Il comune è rappresentato attraverso torri civiche, campanili, chiese e civili abitazioni”. Aldrighetti si è avvalso per l’ideazione e le miniature dell’emblema e del gonfalone dell’araldista Enzo Parrino di Monterotondo (Roma), mentre ha curato le relative blasonature. Giovanna Bellemo
CASSON: “CHIOGGIA APPRODO ALTERNATIVO IDEALE DELLE GRANDI NAVI DA CROCIERA”
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a tempo Chioggia si propone come scalo per l’approdo delle grandi navi da crociera in alternativa a Venezia. A seguito della decisione di trasferire il mercato ittico all’ingrosso nella zona di Val da Rio e l’apertura del dibattito sulla revisione del Piano regolatore del Porto, la candidatura chioggiotta è stata ripresa seriamente in considerazione. Perché suggerire Chioggia - chiediamo al sindaco Giuseppe Casson - come scalo veneziano alternativo per le grandi navi da crociera? “La nostra è una città d’acqua, che in virtù della sua posizione a metà tra la laguna e il mare, possiede le caratteristiche ideali per intercettare il turismo proveniente dalla navigazione, proprio come Venezia. D’altronde, con il paesaggio anche la storia e la cultura legano Chioggia al capoluogo e una redistribuzione del traffico passeggeri marittimo rientrerebbe in sintonia con le tradizioni del veneziano. Non vogliamo assolutamente metterci in competizione con il Tronchetto, ma intendiamo piuttosto proporre una collaborazione tra i due porti per ottimizzare i benefici offerti da questo settore. In quale parte del porto si pensa di creare l’approdo? “Un’area per l’attracco di navi passeggeri esiste già all’Isola dei Saloni, dov’è stato realizzato dall’Aspo un edificio che potrà essere usato come parte del terminal pas-
Il sindaco Giuseppe Casson seggeri. Lo scorso anno ne è stata testata la ricettività con alcune toccate di navi da crociera, come ad esempio la tedesca Berlin. Le ex-saline di Chioggia rappresenterebbero l’area ideale per lo sbarco dei turisti, data la sua prossimità al centro storico e i numerosi insediamenti abitativi. Quindi l’Isola dei Saloni sarebbe il sito più pertinente con questo progetto, che mira ad uno sviluppo complessivo della città”. Come si sta muovendo l’amministrazione per rendere plausibile quest’ipotesi? “L’amministrazione si è già messa in moto insieme ad Aspo e Camera di Commercio. Abbiamo appena firmato gli accordi preliminari per richiedere una modifica del Piano Regolatore del Porto, in modo da permettere il trasferimento del mercato ittico all’ingrosso in Val da Rio, da una parte, e dall’altra di modificare la destinazione d’uso della Marittima da porto commerciale a turistico. Tutto dipende dalla risoluzione di queste formalità burocratiche, superate le quali la questione sarà valutata in tutte le S.B.M. sue sfaccettature”.
8 Chioggia L’Intervento
Il caso
Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città
Sanità Il direttore generale Giuseppe Dal Ben commenta le nuove schede ospedaliere
Ulss 14 e ospedale sono potenziati
di Nicola Rossi*
segue da pag.
di Nicla Sguotti
N
on nasconde la propria soddisfazione il direttore generale dell’Ulss 14, Giuseppe Dal Ben, per quanto deciso dalla Giunta regionale attraverso le schede ospedaliere, appena predisposte. Le nuove schede potenziano infatti l’ospedale “Madonna della Navicella” di Chioggia, assegnandogli cinquantuno posti letto in più e tre nuovi primari, nello specifico di Riabilitazione, Laboratorio analisi e Pediatria. Il tutto, sottolinea l’Azienda Ulss di Chioggia, avverrà senza rinunciare all’appropriatezza, in quanto il numero dei posti letto è di 3,5 per mille abitanti, in linea con i dati regionali, e in tempi certi, cioè entro il 2015. “Sono grato al presidente e alla Giunta per aver riconosciuto i grandi passi avanti compiuti dal punto di vista dei servizi e delle strutture dall’ospedale di Chioggia e aver così disegnato un ospedale degno della sesta città del Veneto – ha commentato Dal Ben – nei prossimi tre anni lavoreremo per dare più attenzione al territorio e per garantire l’attenzione necessaria all’ospedale. Completeremo i lavori di riqualificazione dell’ospedale rafforzando l’area delle emergenze-urgenze grazie alla realizzazione del nuovo Pronto Soccorso e del nuovo blocco operatorio, e nomineremo tre nuovi primari, già a luglio arriverà quello di Pediatria”. Inoltre, annuncia Dal Ben, l’Ulss clodiense intende puntare sull’assistenza territoriale per
neWs
Le nuove schede incrementano l’ospedale “Madonna della Navicella” assegnando 51 posti letto in più e tre nuovi primari: Riabilitazione, Laboratorio Analisi e Pediatria
L’entrata dell’ospedale di Chioggia dopo la ristrutturazione rispondere al meglio alla fase del post acuzie. “Sono previsti dalle schede – precisa – quarantacinque posti letto da distribuire tra hospice, ospedale di comunità e unità riabilitative territoriali, che di fatto sono tre nuovi servizi che stiamo realizzando in un percorso già avviato col Comune di Chioggia, la casa di riposo e la Cittadella sociosanitaria di Cavarzere”. Il dg conclude annunciando che la nuova programmazione verrà condivisa con la Confe-
renza dei sindaci, i sindacati e le associazioni e ricordando che, grazie alla ristrutturazione dell’ospedale e all’insediamento di nuaovi cinque primari, negli ultimi due anni l’ospedale ha riacquistato la fiducia dei cittadini di Chioggia. “Lo evidenziano i numeri – chiosa Dal Ben – se prima la mobilità passiva arrivava al cinquanta per cento, ora è scesa di dieci punti. Segnale evidente che i chioggiotti scelgono di farsi curare a Chioggia e meno altrove”.
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le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso definitivamente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato definitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertificazione a cui seguiranno mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni:la pressione fiscale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi, hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modificare le modalità di prelievo fiscale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che finalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostato partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta girare per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fiaccolata di Padova, centinaia di commercianti, hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle. *Presidente Confesercenti Padova
I commenti dei “politici”: Carlo Alberto Tesserin, Lucio Tiozzo e Massimiliano Tiozzo
“una Buona premessa ora Lavoriamo per La rete territoriaLe”
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n giudizio positivo rispetto alla proposta di schede ospedaliere uscita dalla Giunta Regionale è quello fornito dall’assessore al Sociale del Comune di Chioggia, Massimiliano Tiozzo e dai consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo. “Per la prima volta infatti – sostiene l’assessore Massimiliano Tiozzo - l’Ospedale di Chioggia è veramente trattato come quello di una delle più importanti città del Veneto; l’Asl 14 è una delle poche, se non l’unica, che vede un aumento sia dei posti letto che dei primariati. Ciò fa ben sperare per l’altro asse portante della riforma, che dovrebbe svilupparsi contestualmente all’ospedale, e cioè la rete territoriale, essa è tutta da scrivere e da realizzare. Anche su questo versante dobbiamo agire con attenzione e cura per fare le cose per bene, come è stato per l’ospedale, non con fretta, ma con ponderazione e con la condivisione della Conferenza dei Sindaci. Dovremo tenere presente che hanno la stessa dignità e meritano lo stesso rispetto i pazienti ricoverati e gli anziani a rischio, quelli fragili e parzial-
Da sx Carlo Alberto Tesserin, Lucio Tiozzo e Massimiliano Tiozzo mente non autosufficienti, gli allettati ed i malati in fase terminale”. “E’ stato fatto un gran lavoro – afferma il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin - grazie alla collaborazione dei medici dell’ospedale. La Pediatria
ha ottenuto il primariato e la struttura è stata ulteriormente potenziata grazie a nuovi posti letto. L’obiettivo è di evitare che il cittadino chioggiotto si rivolga a strutture ospedaliere ubicate fuori città. E’ necessario concentrarsi sulle schede che riguardano il territorio creando strutture in grado di accompagnare ad esempio il malato terminale. Questo implica un lavoro con tutti gli attori coinvolti, per esempio i medici di base per crescere sempre più migliorando la qualità dei servizi”. “Piena soddisfazione – osserva il consigliere regionale Lucio Tiozzo - nonostante sia stata persa un’apicalità come la psichiatria. Condivido la necessità di conoscere al più presto le schede che riguardano il territorio con le relative strutture intermedie. C’è ancora tanto lavoro da fare, non possiamo abbassare la guardia, dobbiamo infatti investire maggiormente nel personale qualificato e nei macchinari all’avanguardia per poter curare al meglio il paziente” Miriam Vianello messaggio pubblicitario
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10 Chioggia Sanità L’intervista al direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben
“Chioggia merita un ospedale di qualità” “Siamo grati alla Giunta regionale per il riconoscimento dei grandi passi avanti compiuti dal punto di viste dei servizi e delle strutture”
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tutti: entro l’anno verranno completati i lavori del monoblocco. Già ora i pazienti trovano locali completamente rinnovati nei reparti di Fisioterapia (sesto piano), Geriatria (quinto piano), Medicina (quarto piano) e Ginecologia-Ostetricia (terzo piano). Nemmeno in estate cessano i lavori di ristrutturazione che in questo momento stanno interessando il secondo piano dove c’è la Chirurgia e il primo dove è ubicato di Day Surgery”. L’Asl 14 ha recuperato la fiducia dei suoi cittadini con una diminuzione del 10% della mobilità passiva, ovvero di pazienti che venivano ospedalizzati altrove. Quali interventi hanno influito maggiormente in questo senso? “Abbiamo lavorato molto sull’accoglienza: quando un utente entra in ospedale deve sentirsi come a casa propria. Ora esiste una reception con personale dedicato, pronto a rispondere ai bisogni e ai quesiti dei cittadini. L’ampia sala d’attesa, corredata da sedie e una tv, permette di aspettare
in tutta tranquillità e col massimo confort il proprio turno per prenotare al Cup o pagare alle Casse. La ristrutturazione ha coinvolto anche il servizio di Radiologia, premiandolo con un ampliamento strutturale. Scelta che non solo ha giovato ai pazienti, ma anche al personale medico e infermieristico che oggi lavora all’interno di spazi più confortevoli”. Quali altri sono gli interventi previsti per migliorare i servizi e la soddisfazione dell’utenza chioggiotta? “A fine anno partiranno i lavori per il nuovo Pronto Soccorso e le nuove sale operatorie. Ma oltre a questi lavori che “abbelliscono” e rendono più funzionale l’ospedale, ci siamo impegnati anche per garantire personale qualificato e professionale alla direzione dei servizi. In poco più di un anno sono arrivati i nuovi primari di Anestesia, Chirurgia, Cardiologia, Urologia, Ortopedia. Dal primo luglio è giunto anche il nuovo primario di Pediatria ed entro il 2015, come è stabilito dalla programmazione regionale, vedremo arri-
Ulss 14 lancia l’app per i turisti
orari e turni sugLi smartphone
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di Sara Boscolo Marchi n un contesto generalizzato di tagli e ridimensionamenti, l’ospedale di Chioggia rappresenta un caso unico, in quanto l’Ulss 14 è l’unica realtà del veneziano ad essere stata potenziata dalle nuove schede sanitarie approvate dalla Giunta regionale. Grande la soddisfazione del direttore generale Giuseppe Dal Ben. A lui abbiamo rivolto qualche domanda in merito. Quali sono le ragioni che hanno premiato l’ospedale Madonna della Navicella di Chioggia? “L’approvazione delle schede ospedaliere è un passaggio fondamentale verso la sanità del futuro e per questo esprimiamo la nostra soddisfazione. Siamo grati alla Giunta per il riconoscimento dei grandi passi avanti compiuti dal punto di vista dei servizi e delle strutture. Chioggia merita un ospedale di qualità che sia degno della sesta città del Veneto, per i suoi abitanti e per i turisti che durante l’estate affollano le nostre località turistiche. La riqualificazione dell’ospedale clodiense è sotto gli occhi di
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Il dg Giuseppe Dal Ben vare anche il nuovo primario di Laboratorio Analisi e Riabilitazione. Il tutto per garantire sempre prestazioni efficaci ed efficienti ai nostri cittadini. Colgo l’occasione, anzi, per ringraziarli per la pazienza dimostrata in questi mesi dove i lavori di riqualificazione hanno causato, in alcuni casi, qualche disagio”.
ultima uscita in fatto d’applicazioni per smartphone è “Ulss 14”, uno strumento utile che permetterà di ottimizzare l’assistenza medica, destinata soprattutto ai turisti di Chioggia. L’idea fa parte del progetto “Vacanze sicure 2013” e all’interno si potranno trovare tutti i servizi medici estivi: dagli orari, ai numeri di telefono, fino all’indirizzo dell’ambulatorio più vicino. L’applicazione (scaricabile per Android su Google Play, per Apple su App Store o direttamente sul sito www.asl14chioggia.veneto.it) è disponibile in sei lingue: italiano, tedesco, inglese, francese, spagnolo e persino russo. Nessuno straniero troverà così alcun ostacolo nell’utilizzarla. L’Ulss 14 è la prima azienda sanitaria del Veneto ad aprirsi al mondo degli smartphone attraverso questo tipo di servizi. “I migliaia di turisti che durante i mesi estivi sono ospiti delle nostre località di villeggiatura - dicono dal gruppo ospedaliero - devono sentirsi al sicuro come a casa propria”. S.B.M.
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12 Chioggia Comune Finanziamenti, bilancio e pubbliche amministrazioni
L’amministrazione paga il 91,4% delle ditte creditrici
Il Comune è riuscito a svincolare i pagamenti per oltre 3,9 milioni di euro - i debiti totali ammontano a 4.270.000 euro - grazie al decreto “sblocca crediti”. Prima la somma, pur disponibile, era bloccata per rispettare il Patto di Stabilità
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mmontano a 4.270.000 euro i debiti del Comune di Chioggia verso le imprese che in vario modo hanno lavorato a titolo di spese di investimento. Per far fronte ai pagamenti, il Comune di Chioggia è riuscito a svincolare i pagamenti per oltre 3,9 milioni di euro, pari al 91,4% del debito grazie al decreto “sblocca crediti”. Prima del recente provvedimento statale, infatti, la somma, pur disponibile, risultava bloccata per rispettare i vincoli del patto di stabilità. Il dirigente del settore Lavori pubblici Michele Tiozzo ha infatti formalmente comunicato a ciascuna impresa creditrice che la liquidazione sarà garantita entro pochi mesi. “Il nostro 91 per cento - commenta l’assessore Riccardo Rossi – è una percentuale altissima tra le pubbliche amministrazioni in Italia. I nostri uffici, appena ne hanno la possibilità, sbloccano velocemente i mandati di pagamento. La puntualità con cui paghiamo i nostri fornitori, nonostante i mille vincoli contabili che limitano drasticamente l’attività del Comune, si riflette non soltanto sulla qualità dei servizi resi alla cittadinanza, ma ancora di più sulla solidità delle imprese fornitrici che rischiavano di essere messe in difficoltà dal patto di stabilità. Il patto, anche nel caso di amministrazioni come la nostra, che ha i conti in ordine, impediva di pagare nonostante avessimo i denari sufficienti in cassa.” Anche il sindaco Giuseppe Casson esprime soddisfazione per il risultato, pur sottolineando la grave incongruenza che caratterizza il nostro bilancio, con la presenza di residui dei finanziamenti della Legge Speciale, inutilizzabili, per oltre 40 milioni euro, che sarebbero indispensabili invece per dare uno slancio decisivo all’economia cittadina. “Come ho già detto in più occasioni” ribadisce il sindaco “la battaglia che condurrò personalmente nei prossimi mesi, per il bene della Città, sarà rivolta ad ottenere da Roma una deroga al patto di stabilità per questi fondi, già stanziati per ragioni di salvaguardia e oggi necessari, tra l’altro, per rendere possibile l’intervento strategico ed indifferibile del nuovo polo ittico in Valdario”. M.Bo.
In alto il sindaco Giuseppe Casson e l’assessore Riccardo Rossi
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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
Prevenzione contro l’abuso di alcol e droghe
con La movida estiva parte anche What’s up
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ondato nel 1980, il Poliambulatorio Vespucci si è affermato nel territorio come Centro Medico di riferimento per tutti i trattamenti di Terapia Fisica e Riabilitazione. Oggi la struttura, in un’ottica di crescita, si è ampliata per offrire ai propri Pazienti anche prestazioni polispecialistiche: sono già attive al momento le attività di Visite Specialistiche in Ortopedia, Neurologia, Angiologia, Psicoterapia e Sessuologia, Ginecologia, Urologia e Podologia; altre sono in via di attivazione. Di seguito riportiamo l'intervista rilasciata dalla Sig.ra Giovanna Quaranta, Amministratore del Poliambulatorio Vespucci. Quali sono i punti di forza del Poliambulatorio Vespucci? Il Poliambulatorio Vespucci svolge un importante ruolo nel bacino di utenza per quanto riguarda la Riabilitazione post-intervento chirurgico ortopedico e post-traumatologico, contribuendo all’abbattimento delle liste d’attesa della struttura pubblica. Importante è il servizio di Riabilitazione Neurologica con Scale di Valutazione e percorsi organizzati con la collaborazione di Medici Specialisti esterni, l’assistenza rivolta ai bambini con controlli podologici ed eventuali prescrizioni di plantari, di ginnastica posturale e ginnastica medica correttiva per scoliosi. Il servizio “Spine Center” per la cura delle malattie della colonna vertebrale, il servizio terapia ad onde d’urto elettromagnetiche per la cura di importanti patologie di ambito ortopedico. Com’è maturata la scelta di aggiungere alla fisiokinesiterapia il Poliambulatorio Polispecialistico? Chioggia è una città di 60.000 abitanti e la domanda di prestazioni specialistiche è notevole, mentre l’offerta è carente, inoltre riteniamo opportuno offrire ai nostri Pazienti-Utenti un servizio sempre più ampio ed efficace. So che il Poliambulatorio Vespucci è un centro convenzionato….. Si, il Poliambulatorio Vespucci è definitivamente accreditato con la Regione Veneto, quindi convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per quanto riguarda le Visite Fisiatriche, l’Elettromiografia e tutta la Riabilitazione, la Terapia Fisica e la Fisiokinesiterapia, mentre il Poliambulatorio Polispecialistico opera in regime privato. La struttura è dotata della certificazione di qualità ISO 9001:2008 dal 2000, e collegata al CUP (servizio unico di prenotazione) della ULSS14.
Dall'alto a destra, in senso orario, le immagini di alcuni servizi che offre il Poliambulatorio: terapie con onde d'urto, laserterapia riabilitazione, hilt terapia-tecar terapia
Via Vespucci n° 135/136 - 30015 Sottomarina di Chioggia (VE) | TEL. +39 041 490754 w w w. p o l i a m b u l a t o r i o v e s p u c c i . i t | i n f o @ p o l i a m b u l a t o r i o v e s p u c c i . i t
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nsieme alla movida estiva è partito il lavoro di What’s Up, l’unità mobile itinerante di prevenzione contro l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Un progetto avviato lo scorso anno dalla Titoli minori grazie al sostegno del Comune di Chioggia e della Fondazione della Comunità Clodiense. Quest’anno l’iniziativa si allarga con la collaborazione di Safe Night, il coordinamento veneto di prevenzione selettiva tramite unità mobili. Si è cominciato domenica 16 giugno al 7.2 all’InDiga, dove quattro unità mobili (Fuori Posto di Belluno, Tutor di Bussolengo, Blu Runner di Vicenza
Si offre la possibilità ai giovani del mondo della notte di fare alcotest e altri test gratuiti e anonimi e What’s Up di Chioggia) hanno intercettato i giovani del mondo della notte, offrendo loro la possibilità di fare alcoltest in maniera anonima e gratuita, e pure la prova del monossido di carbonio con il picometro per il fumo di sigaretta, per promuovere un divertimento sano e responsabile. “E’ un progetto valido sul quale puntiamo attraverso una modalità efficace di dialogo con i ragazzi – spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Massimiliano Tiozzo – L’amministrazione è attenta alla promozione del territorio attraverso la movida, senza trascurare il mondo giovanile”. Risultati ottenuti nel corso della prima nottata: circa 15 operatori impegnati a turno e circa un centinaio di alcoltest distribuiti. Sara Boscolo Marchi
Giugno 2013
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Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500
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nasce La prima app per iL turista una guida in sei lingue nella realtà sanitaria di chioggia Vacanze sicure diventa una App per telefonini e tablet. La campagna per la sicurezza dell’Ulss14 di Chioggia, che prevede durante l’estate il rinforzo dei servizi offerti sia alla cittadinanza che ai tanti turisti che affollano il litorale, si arricchisce quest’anno di una novità: una applicazione per dispositivi portatili, tale da rendere tutte le informazioni sempre disponibili. L’innovativo servizio on-line fa parte del progetto Vacanze Sicure, finanziato dalla Regione Veneto. “L’applicazione - spiega il primario del Pronto Soccorso Andrea Tiozzo - è stata sviluppata per fornire al turista una guida sicura e veloce nella realtà sanitaria clodiense. È possibile scaricarla per dispositivi Android e Apple (Google Play o App Store), ed è inoltre disponibile per il download sul sito dell’Ulss 14 ( www.asl14chioggia.
Informa
le Specia le Specia
Ulss 14
veneto.it). La App è disponibile in sei lingue - italiano, inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo - e guida i turisti alla scoperta dei servizi, con orari, recapiti telefonici e mappe geolocalizzate. Pensiamo in questo modo di poter raggiungere in maniere efficace e capillare i nostri pazienti”. Il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben ha appoggiato con favore l’iniziativa. “Siamo la prima azienda sanitaria del Veneto, se non d’Italia, a dotarci di una App del genere. La tecnologia è una risorsa importante nella vita quotidiana, occorre saperla utilizzare per obiettivi reali. La specificità turistica di Chioggia è per noi fondamentale: i migliaia di turisti che per alcuni mesi sono ospiti delle nostre località di villeggiatura devono sentirsi al sicuro come a casa propria”.
EMERGENZA CALDO PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE DA ELE L’Azienda ULSS n.14 di Chioggia, in ottemperanza all’ordinanza del Ministero della Salute e con riferimento alla nota regionale prot. n. 187531 del 03/05/2013, in continuità con quanto realizzato negli anni precedenti ha avviato un Protocollo Operativo per impostare interventi finalizzati a prevenire situazioni di patologia causate da ondate di calore che possono colpire soggetti fragili a domicilio. L’obiettivo del protocollo è predisporre una rete di coordinamento per assicurare azioni di prevenzione ed intervento nel periodo estivo a favore delle fasce fragili della popolazione. il protocollo permette di: - monitorare la popolazione considerata “a rischio” sia a livello comunale che distrettuale; - sensibilizzare il personale operante a vario titolo nei servizi domiciliari e residenziali socio-sanitari; - coinvolgere il privato sociale che collabora
con il tavolo tecnico del Piano di Zona per l’Area Anziani. Sulle indicazioni della Regione Veneto, si ritiene di porre particolare attenzione al cosiddetto “soggetto fragile” che sulla base delle numerose definizioni riportate in letteratura, può così essere definito: “… soggetto di età avanzata o molto avanzata, cronicamente affetti da patologie multiple con stato di salute instabile, frequentemente disabili, in cui gli effetti dell’invecchiamento e delle malattie sono spesso complicati da problematiche di tipo socio-economico….” . La patologia da calore si manifesta inizialmente con facile affaticabilità, mancanza d’appetito, insonnia, capogiri o svenimenti nella stazione eretta, crampi muscolari, palpitazioni. In presenza di questi disturbi, che possono perdurare per giorni, vi sono una serie di semplici e generali precauzioni da adottare : • Evitare di uscire nelle ore calde della gior-
nata (tra le ore 12 e le 17); • Cercare di rendere il più fresco possibile l’ambiente in cui si vive (usare con attenzione e moderazione i condizionatori e i ventilatori e coprirsi quando si passa da un ambiente caldo ad uno fresco); • Bere molto (almeno 2 litri d’acqua) anche se non se ne sente il bisogno,evitare le bibite gasate, zuccherate, o troppo fredde; • Limitare i caffè e le bevande alcoliche, che aumentano la sudorazione e la sensazione di caldo; • Preferire pasti leggeri, facili da digerire, non grassi, preferendo la pasta, frutta e verdura; meglio evitare le carni; • Vestirsi con indumenti leggeri di colore chiaro, di fibre naturali come cotone e lino; usare un copricapo quando si esce, soprattutto nelle ore con il sole più alto; • Recarsi presso strutture climatizzate (Case di riposo, Centri ricreativi per gli anziani…); • Non interrompere o modificare una cura
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Giugno 2013
Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14
per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it
IL SALTO DI QUALITÀ DELLA CHIRURGIA DI CHIOGGIA: AUMENTANO QUALITÀ, APPROPRIATEZZA, INTERVENTI E COLLABORAZIONI • Maggiore appropriatezza degli interventi, nuove dotazioni tecnologiche, un’équipe motivata e potenziata: in poche parole, la Chirurgia di Chioggia ha fatto un vero e proprio salto di qualità. • In poco meno di due anni, l’attività dell’unità operativa guidata da Salvatore Ramuscello (giunto a Chioggia nel 2011) è aumentata del 30% rispetto al 2010. • «L’aumento degli interventi più complessi – spiega il primario – è il segnale più evidente di un reparto che funziona, ma per noi è importante la qualità del lavoro, oltre che la quantità. Ad aiutarci a raggiungere questo risultato soddisfacente ha influito sicuramente la riorganizzazione tra ricoveri ordinari e quelli in Day Surgery e Week Surgery. Inoltre fondamentale è stato anche l’arrivo di nuove apparecchiature chirurgiche come ad esempio la nuova colonna video per laparoscopia ad alta definizione di ultima generazione, che ci ha permesso di aumentare il numero degli interventi eseguiti con questa tecnica nel colon retto, nella colecisti, nei difetti della parete addominale e nelle urgenze. E poi nuove protesi mammarie per la chirurgia della mammella plastica-ricostruttiva, nuovi dispositivi chirurgici per la proctologia”. • Ed in effetti, nel campo della chirurgia oncologica, le statistiche segnano una crescita esponenziale degli interventi (vedi tabella). Anno Colon retto Mammella Colecisti Stomaco, pancreas, fegato
2010 35 29 54 5
2011 67 49 63 9
2012 94 69 63 11
Variaz. % 2010-2012 168,57% 137,93% 16,67% 120%
Negli ultimi due anni il reparto di Chirurgia ha adottato un nuovo assetto organizzativo mirato alla condivisione multidisciplinare delle patologie chirurgiche più frequenti con altri specialisti sia nell’ambito delle specialità presenti nell’ospedale di Chioggia sia con altre strutture ospedaliere per quelle specialità presenti solo in ospedali di riferimento. • «L’obiettivo principale che ci siamo posti con la Direzione – conferma Ramuscello - è l’incremento della qualità delle prestazioni e quindi della sicurezza del paziente. Ciò sta a significare che il no-
stro ospedale dà garanzia di un percorso diagnostico-terapeutico idoneo. Per questo motivo non tutte le malattie chirurgiche possono essere trattate a Chioggia. In alcuni casi necessitano di competenze specialistiche e tecnologiche avanzate, disponibili solo in ospedali di riferimento con i quali in questi due anni abbiamo stabilito rapporti di reciproca fiducia e collaborazione (ad esempio con Mestre per quanto riguarda la chirurgia del pancreas, la radiologia interventistica e la medicina nucleare, mentre con Venezia per la chirurgia dell’esofago). Iter dei quali il paziente non deve preoccuparsi, perché in capo al nostro reparto». • «Siamo soddisfatti – commenta il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – del doppio binario che è riuscito a percorrere il reparto di Chirurgia: il primo è quello di una maggiore qualità degli interventi, sottolineata anche dai dati sull’appropriatezza (attualmente dell’84% contro il 60% del 2010). Il secondo è quello della sinergia con gli altri ospedali: in un’ottica di sempre maggiore specializzazione, è necessario collaborare con le altre strutture del territorio, per garantire ai pazienti il miglior trattamento possibile».
EVATA TEMPERATURA NELLA POPOLAZIONE ANZIANE DEL TERRITORIO A.ULSS 14 che si sta seguendo di propria iniziativa senza aver consultato il proprio medico; • Se possibile adottare l’abitudine di fare frequenti docce non calde senza asciugarsi. In caso di aggravamento si manifesterà un aumento della temperatura corporea con cute calda secca ed arrossata, stato di agitazione confusionale e deterioramento della coscienza, mancanza di respiro e in taluni casi anche nausea-vomito, mal di testa vertigini e ronzii alle orecchie e contrazione della diuresi. In tali casi oltre alle precauzioni da adottare, come sopra indicate, si suggeriscono le seguenti azioni: • Tenere la persona in un luogo fresco, ombroso e possibilmente ventilato; • Usare un ventilatore per favorire l’evaporazione della pelle bagnata; • Eseguire, per ridurre gradualmente la temperatura, spugnature con acqua fresca sui polsi, fronte, collo, inguine; • Porre una borsa di ghiaccio sul capo;
• Integrare i liquidi persi dando da bere acqua e sali minerali; • Raffreddare la cute con dell’acqua o avvolgere la persona colpita con un panno fresco e bagnato. In caso di necessità contattare: • Il proprio Medico di Medicina Generale o Pediatra; nelle ore notturne (20.00 – 8.00) sabato e prefestivi (dopo le ore 10.00) e festivi il servizio di Guardia Medica: sede di Chioggia 041 492224 – sede di Cavarzere 0426 316111; • Farmacie, Distretto-Cure Primarie, Ospedale, Case di Riposo, Comune, Ass. Volontariato; • in caso di stato di incoscienza, temperatura corporea>40°, gravi disturbi respiratori o cardiocircolatori chiamare il SUEM 118; • per accedere alle informazioni sulle risorse e opportunità del territorio è attivato il NUMERO VERDE REGIONALE FAMIGLIA SICURA in collaborazione con il Servizio di TelesoccorsoTelecontrollo: 800 - 462340
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Chioggia 17 L’evento Il 27 e 28 luglio a Sottomarina
“Io, te e Rio”, attesi oltre tremila giovani
In concomitanza con la Giornata mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro la città lagunare sarà invasa da una giovane folla di varie diocesi del Triveneto di Eugenio Ferrarese
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remila giovani, ma forse anche più, per un grande evento. E con loro anche 100 volontari provenienti dalle città del Veneto, Friuli, Trentino... Sottomarina per due giorni, il 27 e 28 luglio 2013 - in concomitanza con la Giornata Mondiale della Gioventù in programma in Brasile a Rio de Janeiro dal 23 al 28 luglio - sarà festosamente invasa da questa giovane folla che coinvolge insieme varie diocesi del Triveneto – Chioggia, Venezia, Vicenza, Concordia-Pordenone, Adria-Rovigo, Vittorio Veneto, Udine - ma anche Padova, Ferrara, Foligno, Roma… “Io, te e Rio” unirà virtualmente e spiritualmente i giovani che saranno presenti a Chioggia con quelli che parteciperanno alle celebrazioni di papa Francesco in Brasile. Alla presentazione dell’evento nella sala del Consiglio Comunale di Chioggia don Damiano Vianello, responsabile del Servizio di Pastorale Giovanile della diocesi di Chioggia, ha ricordato il lungo tour “promozionale” partito qualche mese fa da Jesolo e che ha già percorso 1700 km nelle città e paesi del Nordest e che avrà un’altra tappa anche il 6 luglio a Chioggia in occasione della “Notte gialla” con un momento di preghiera guidato dal vescovo di Chioggia e l’organizzazione di
molti “laboratori” di animazione. Un coinvolgimento che ha riguardato non solo le diocesi, ma anche il mondo imprenditoriale che ha sostenuto e incoraggiato la realizzazione di questa manifestazione che prenderà il via nella mattinata di sabato 27 luglio con l’accoglienza dei gruppi in piazzetta Vigo a Chioggia. Dopo le attività di catechesi nelle chiese del centro storico – che per l’occasione rimarrà chiuso al traffico automobilistico – i giovani si trasferiranno nell’ampia area riservata nello stabilimento InDiga a Sottomarina. Là proseguiranno le attività di animazione e spettacolo con la partecipazione dei Funkey Grove, del dj Alex il Pirata, del gruppo gospel Summertime, le testimonianze, la presentazione dei musical “Fate della vostra vita un dono” e “Il risorto”. Il momento clou sarà il collegamento sabato 27 luglio in diretta a mezzanotte grazie ad un megaschermo con papa Francesco e i giovani a Rio de Janeiro che sarà seguito dalla veglia fino all’alba di domenica 28 luglio quando il patriarca di Venezia cardinal Francesco Moraglia celebrerà la messa con i vescovi delle diocesi del Triveneto. Il progetto “Io, te e Rio” nasce da una intuizione di Antonia Varagnolo, fondatrice di Arena Artis e curatrice
L’iniziativa della Fondazione “Aiutiamoli a vivere”
concLusa positivamente La vacanza di risanamento di sei BamBine BieLorusse
Le bambine accolte in municipio per la consegna dello zainetto con abbigliamento e materiale scolastico
A
nche quest’anno le famiglie e i bam- la possibilità di ricevere cure pediatriche, bini bielorussi della Fondazione “Aiu- oculistiche ed odontoiatriche grazie alla tiamoli a vivere” hanno incontrato il collaborazione volontaria del dottor Giansindaco Giuseppe Casson e l’assessore ai paolo Parolini. “Siamo lieti che anche quest’anno Servizi sociali Massimiliano Tiozzo. A pochi giorni dalla conclusione della l’iniziativa di accoglienza si sia potuta loro vacanza di risanamento, iniziata il 6 effettuare – dichiara l’assessore ai Servizi giugno e che è terminata il 4 luglio, sei sociali, Massimiliano Tiozzo – Ringrazio le famiglie chiogbambine bielorusse giotte che ogni anno accompagnate dalle Durante il soggiorno loro famiglie chiog- che ha alternato mare aprono le loro case a questi bambini e giotte ospitanti sono e montagna le bimbe state ricevute in sala sono state sottoposte speriamo che questo gesto, dimostraconsiliare per ricevere a visite pediatriche tivo della generosità in dono uno zainetto contenente indumenti di prima necessità, di Chioggia, possa continuare negli anni materiale scolastico e prodotti per l’igiene a venire”. La Fondazione “Aiutiamoli a vivere”, personale. Le bambine, di età compresa tra gli presieduta da Eddi Naccari, da diversi anni 8 e i 13 anni, provengono da aree col- è attiva sul nostro territorio. Per ricevere pite dalla nube radioattiva di Chernobyl, informazioni è possibile scrivere a chioge in particolare dalle zone di Bobruisk e gia@aiutiamoliavivere.it. Lielcitz. Durante il loro soggiorno, che ha alternato mare e montagna, hanno avuto Sara Boscolo Marchi
artistica dell’evento, in forza anche dell’esperienza di due anni fa a Madrid quando in occasione della precedente Giornata Mondiale della Gioventù fu presentato il celebre musical “Il Risorto”, che sarà riproposto anche a Sottomarina. “Da questa idea è nato poi lo staff che ha condiviso questo “sogno” che ora si sta concretamente realizzando”, ha aggiunto Antonia Varagnolo. “Attraverso queste occasioni noi diamo ai giovani la possibilità di incontrare il Papa e condividere un momento di spiritualità in comune con tutti coloro che saranno riuniti a Rio”. “La nostra diocesi – ha sottolineato il vescovo di Chioggia monsignor Adriano Tessarollo – deve essere una chiesa giovane aperta ai giovani. Questo evento, che favorisce lo stare assieme dei giovani attraverso nuovi linguaggi per vivere assieme la fede cantando, discutendo e pregando, saprà offrire nuovi orizzonti”. E’ stata ricordata anche la “Carta etica” che ha lo scopo di rendere chiari e trasparenti i valori e i principi su cui si fonda questo evento e che hanno animato gli organizzatori e gli aderenti alla manifestazione interdiocesana. “Per la città di Chioggia – ha affermato il sindaco Giuseppe Casson – si tratta di un evento straordinario
La conferenza stampa di presentazione dell’evento che coinvolgerà un così grande numero di giovani. Sarà certo qualcosa che andrà anche oltre questa data del 28 luglio. E un ringraziamento va certamente espresso a tutti quanti si sono prodigati per la buona riuscita di questo incontro che porterà tra l’altro Chioggia alla ribalta mondiale”. Per l’assessore alla Cultura e Sport Narciso Girotto, tra i primi ad essere coinvolti nell’organizzazione di “Io, te e Rio” il 27 e 28 luglio “non sono un punto di arrivo, ma di partenza. Tutto quello che investiamo per i giovani sarà importante per il loro futuro”. E qualora, causa maltempo, “Io, te e Rio” non possa essere realizzata nello stabilimento InDiga, la manifestazione sarà organizzata al Mercato ortofrutticolo di Brondolo.
18 Chioggia Il caso Il presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto Marco Boscolo Bacchetto
“Sbarramento del cuneo salino, un’opera necessaria” I
l presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto, Marco Boscolo Bacchetto, prende posizione rispetto al progetto sullo sbarramento del cuneo salino sul fiume Brenta e del relativo ponte. La società che gestisce il Mercato Orticolo di Brondolo sottolinea la necessità di tale opera per preservare il territorio da un destino di desertificazione su una superficie di circa 40.000 ettari per effetto dell’aumento del tasso di salinità dei terreni agricoli, collocati non solo intorno alle frazioni di Ca’Lino e Isola Verde. Lo sbarramento contro la risalita delle acque salate dal mare in periodi di magra del fiume, sarà un vantaggio anche per migliaia di aziende di Venezia, Padova, Rovigo e per i bacini irrigui a monte, dove si liberano importanti quote d’acqua dolce che prima servivano per “ripulire” l’acqua salinizzata. Dovrebbe infatti risolvere tre problemi: la salinizzazione delle acque superficiali e di falda; la difficoltà di approvvigionamento idrico per scopi irrigui delle zone meridionali delle province di Padova e Venezia; la desertificazione del territorio. Con lo sbarramento si bloccherebbe la risalita marina su sette corpi idrici: Brenta, Bacchiglione, Gorzone, Adige, canal di Valle, canale Busiola, Canalmorto. Avrebbe inoltre effetti benefici anche sul fenomeno della subsidenza (abbassamento del terreno) che incide tra 1-3 centimetri l’anno Vi è inoltre un’altra importante urgenza che spinge verso la realizzazione dello sbarramento sul Brenta e cioè quello della sicurezza stradale per i produttori orticoli che durante il periodo di raccolta, nel caso specifico del radicchio (nove mesi all’anno), conferiscono giornalmente il prodotto al Mercato Orticolo di Brondolo con i propri mezzi agricoli (trattori, motocarri ecc.) percorrendo la trafficatissima e pericolosa strada statale Romea. Attraverso la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Brenta verrà a delinearsi un nuovo tracciato di viabilità interna che consentirà di aggirare la Romea e di raggiungere il Mercato Orticolo in piena sicurezza. “In conclusione – spiega Boscolo - a margine del dibattito sviluppatosi in città in queste ultime settimane credo che quest’opera sia un’occasione da non perdere, pena il rischio che non si ripresenti mai più”. L’opera dovrà essere cantierata entro qualche mese per non perdere il finanziamento ministeriale (15 milioni sui 22.800.000 euro totali). Nella gara di appalto sono previsti punteggi superiori per chi proporrà soluzioni che andranno a migliorare la navigabilità e l’accesso alle darsene. Il ponte sarà un metro e mezzo più alto di quello sulla Romea, quindi sotto si passerà senza problemi. Le barriere saranno abbassate solo quando il fiume è in magra ed è prevista una conca di navigazione che consentirà il passaggio delle barche. M.Bo.
La società che gestisce il Mercato orticolo di Brondolo ne sottolinea la necessità per preservare il territorio da un destino di desertificazione su una superficie di circa 40mila ettari
Il presidente Marco Boscolo Bacchetto
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l Consorzio di tutela del radicchio di Chioggia Igp ha fatto partire una serie di progetti di promozione per far conoscere, a sempre più consumatori, la qualità del prodotto che detiene il primato per superficie coltivata e quantità di produzione sia in Veneto che in Italia: il radicchio di Chioggia Igp. Il presidente del Consorzio, Giuseppe Boscolo Palo, ha riunito la stampa specializzata per una serata informativa e di degustazione, ha confermato il consolidato trend positivo del periodo elogiando la lungimiranza degli ortolani che, dal 1945, hanno continuato a credere sulla qualità di questo prodotto. Negli anni della cultura globale il radicchio di Chioggia Igp è, attraverso gli ibridi, usato a livello mondiale; continua però a costruire sinergie. “Vogliamo valorizzare il legame che il prodotto ha con il territorio, - sottolinea il presidente - attualmente il Consorzio è inserito in tre progetti con risorse messe a disposizione dal ministero dell’Agricoltura, dalla Regione Veneto e dal Gal Antico Dogado. Anche la Camera di Commercio di Venezia si è impegnata a sostenere finanziariamente la produzione di materiale informativo e promozionale. Con la Provincia di Venezia e il Gal Antico Dogado si è avviata la discussione preliminare per la realizzazione della “Strada del Radicchio di Chioggia“, è indubbio che il Consorzio stia trascinando e valorizzando tutta l’economia, stiamo coinvolgendo una trentina di aziende e ora coinvolgeremo anche quelle di trasformazione per la creazione di prodotti che utilizzino il Radicchio Igp: dopo la birra Rossa di Chioggia ci concentreremo su marmellate, sotto oli e tortelli. Cercheremo di coinvolgere Ortomercato affinchè diventi capofila del progetto, dobbiamo essere consapevoli del grande dono e del grande valore del nostro terreno sabbioso che agevola la crescita ottimale del prodotto“. Il Consorzio ha ribadito di essere uno strumento al servizio del territorio e dei produttori per poter sviluppare azioni promozionali che abbiano ricadute su tutto il sistema produttivo ed economico: un M.L. brillante 2014 li aspetta.
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Evasione fiscale Nuovo accordo tra Gdf e Polizia locale
Vita ancora più dura per i furbetti del fisco
Piccolo coro “Mariele Ventre” di Chioggia
matteo penzo, giovanissimo direttore insieme coL papà
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atteo Penzo è il più giovane direttore di coro chioggiotto. Il quattordicenne, che ha mossi i primi passi nella musica all’età di cinque anni nel Piccolo Matteo Penzo dirige il coro Coro “Mariele Ventre” di Padova, allora coro di selezione triveneto dello Zecchino d’Oro, si è lanciato in una nuova sfida canora, affiancando papà Carlo nella gestione del Piccolo Coro “Mariele Ventre” di Chioggia. Il gruppo clodiense, composto da trentaquattro voci, è nato nel 2010 grazie all’impegno di Carlo Penzo che ha voluto che anche Chioggia avesse un proprio coro unito alla grande famiglia dell’Antoniano, ispirato all’insegnamento di Mariele e che ricordasse Gianfranco Tonello, il bambino chioggiotto vincitore dell’edizione del 1963 dello Zecchino d’oro con la canzone “Non lo faccio più”. Matteo ha debuttato in grande stile come direttore domenica 16 giugno a Bologna, durante la Festa della Galassia dell’Antoniano, presso il grande parco della Montagnola, nel centro della città. Alla festa hanno partecipato quattordici gruppi provenienti da tutta Italia. Una giornata iniziata con l’incontro con il piccolo coro di Bologna e l’attuale direttrice Sabrina Simoni, con la visita al teatro ed agli studi televisivi e culminata con l’esibizione dei bambini e ragazzi chioggiotti diretti di Matteo, che hanno interpretato, dal grande repertorio dello Zecchino le canzoni, “La guerra dei mutandoni” e “Il blues del manichino”. Una nuova soddisfazione per il piccolo direttore Matteo che alterna i suoi impegni di direttore con quello di solista a livello nazionale. L’ultima sua qualificazione è dello scorso 1 giugno all’importante concorso “Vitaliano Caruso” di Concesio (BS), con il secondo posto nella categoria dei giovani. Il coro chioggiotto accoglie bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 ed i 12 anni La partecipazione è gratuita e le prove si svolgono il giovedì pomeriggio presso una sala dell’Istituto Salesiano di Chioggia. Per maggiori informazioni ed iscrizioni è possibile telefonare al 3383605521 o scrivere via mail a coro.chioggia@teletu.it Giovanna Bellemo
di Andrea Zambolin
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iglato tra la Polizia Locale e la Guardia di Finanza il nuovo protocollo che contribuirà a contrastare l’evasione fiscale nel Veneziano. L’accordo, che prende esempio dalle collaborazioni nate in molti altri comuni italiani, prevede uno scambio di informazioni più rapido e efficiente, al fine di accertare con tempestività il mancato rispetto delle norme tributarie. In particolare, gli obiettivi principali della collaborazione sono l’accertamento del prelievo della tassa di soggiorno nelle strutture ricettive (e il successivo versamento nelle casse dello Stato) e lo smascheramento delle frodi fiscali, come nei casi dei falsi invalidi. “Gdf e Polizia Locale lavorano già in sinergia per combattere l’abusivismo commerciale, – afferma il comandante della Polizia Locale, Michele Tiozzo – ora questa collaborazione si potenzia, allargandosi anche a altri ambiti. Tutto è in funzione del cittadino e al miglioramento dell’economia: il controllo fiscale non danneggia l’economia, la aiuta. Inoltre, con questo scambio di
L’accordo sottoscritto dal Comandante del Gruppo Venezia del Comando Provinciale GdF Venezia, Tenente Colonnello Andrea Tesi, e dal Comandante della Polizia Locale, Michele Tiozzo insieme in foto con il sindaco Giuseppe Casson informazioni precise e dettagliate, potremo verificare chi ha davvero necessità di prestazioni agevolate (alloggi e contributi comunali) e chi invece se ne approfitta”. Quindi, vita difficile per gli evasori fiscali, anche grazie al supporto di tutti quei cittadini responsabili che hanno spesso fatto segnalazioni di inadempimento fiscale al sindaco di Chioggia Giuseppe Casson: “Finora, purtroppo, non abbiamo avuto i mezzi per verificare subito le segnalazioni dei cittadini. Da adesso saremo in grado di contrastare davvero le frodi fiscali, colpendo
chi sfrutta benefici e agevolazioni a danno dell’intera comunità. Il nostro scopo è di mettere in primo piano il bene della collettività”. Il patto è già stato formalizzato da un atto di Giunta, e si inserisce nell’ambito di un progetto articolato, che ha in programma anche l’attivazione di un ufficio locale per il controllo tributario (gestito da Inps, Gdf e Agenzia delle Entrate), e la sottoscrizione di un accordo con l’Agenzia delle Entrate per la partecipazione all’accertamento tributario.
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Chioggia 25 “Chioggia Incontra” La rassegna organizzata dal Fondaco
Il lavoro al tempo del non lavoro Don Marino Callegari, direttore di Caritas, ha condotto il dibattito: tasse, famiglia e politiche del lavoro i temi approfonditi con gli ospiti di rilievo intervenuti
neWs Lavoratori chioggiotti a Roma lo consegnano al pontefice
iL ritratto deL papa francesco reaLizzato da neLLa taLamini
di Miriam Vianello
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n argomento quanto mai attuale e di comune interesse è quello del lavoro affrontato dai relatori che hanno partecipato alla serata organizzata dal Fondaco nell’ambito della rassegna Chioggia Incontra 2014. “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”. Con la lettura del primo articolo della Costituzione Italiana il moderatore della serata Don Marino Callegari, delegato alle politiche sociali e direttore della Caritas diocesana, ha deciso di iniziare il dibattito che ha visto la partecipazione di Giuseppe Bortolussi, presidente della Cgia di Mestre, Jacopo Girardo, presidente della Coldiretti in rappresentanza della Camera di Commercio di Venezia;. Lorenzo Verardo imprenditore, Alessandra Smerilli, docente della facoltà pontificia di scienze dell’educazione, e Claudio Sardo, giornalista. La discussione si è sviluppato attorno alla questione delle tasse che stanno mettendo in ginocchio uno Stato, come l’Italia. Il Paese infatti a differenza ad esempio della Francia, non ha introdotto il coefficiente familiare per tenere in considerazione famiglie con figli. Nello specifico effettuando un confronto con gli altri paesi europei sulle risorse utilizzate per delle politiche attente alle esigenze
Da sn l’assessore Gianni con il ritratto, a dx in alto Papa Francesco e sotto il Patriarca Moraglia consegna il dipinto
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Gli ospiti intervenuti alla serata di dibattito del mercato del lavoro emerge che la Germania investe 47 miliardi, la Spagna 41 miliardi, la Francia 50 miliardi e l’Italia solo 26 miliardi. Occorre quindi soffermarsi su quest’ultimo dato riguardo la situazione italiana e far conoscere le proprie eccellenze all’estero. Prodotti come il vino, la pasta e la pesca d’alleva-
mento sono delle risorse uniche su cui vale la pena investire. Nell’ultimo periodo infatti l’Italia ha perso il 15% del proprio potenziale produttivo e ora è necessario innovare favorendo le occasioni di incontro tra il mondo del lavoro e i giovani così da ripartire consapevoli delle potenzialità che offre la nostra terra.
’ assessore alle Attività produttive della Provincia di Venezia, Lucio Gianni, ha consegnato a Papa Francesco un acquarello della pittrice chioggiotta Nella Talamini con ritratto proprio il volto di Papa Bergoglio. L’occasione è nata grazie al “viaggio della speranza“ che ha portato in Vaticano una delegazione di operai del Veneziano oramai da tempo in crisi lavorativa, con sempre meno speranza e forza di continuare, di andare avanti. Accompagnati dal Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, i lavoratori veneziani hanno avuto modo di parlare con il pontefice ed esprimere le proprie preoccupazioni. L’assessore Lucio Gianni ha fatto dono al Papa del quadro, portando una presenza città di Chioggia nelle mani del Santo Padre. Per tutti i presenti la consapevolezza di aver portato in riva alla laguna le parole di conforto di un “angelo“ che ci sta accanto da sempre, anche se venuto dalla “fine del mondo“ come egli stesso ha riferito. M.L. messaggio pubblicitario
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Naturalisti Linneo di Chioggia
aperture pomeridiane e seraLi eXtra deLLa mostra permanente per festeggiare i 35 anni deL gruppo
E
state ricca di eventi per gli appassionati della natura. Il Gruppo Naturalisti Linneo di Chioggia, che quest’anno celebra il trentacinquesimo anniversario dalla fondazione, ha voluto coinvolgere la città nei festeggiamenti mettendo a disposizione la ricca collezione di Palazzo Ravagnan, con aperture extra pomeridiane e serali. La mostra permanente, recentemente rinnovata, ospita infatti una collezione naturalistica di oltre duemila specie fra conchiglie, pesci, crostacei, echinodermi (stelle, ricci...), spugne, celenterati (coralli, madrepore...), minerali, fossili e insetti. Un ricco patrimonio che rimarrà aperto fino alla prima settimana di settembre per tutta la stagione il mercoledì e venerdì dalle ore 17,00 alle 18,30. Il giovedì sera nei mesi di luglio ed agosto le visite saranno possibili nell’ambito dell’iniziativa “Chioggia effetto notte-Giovedì: ci vediamo al Museo!”. Altre aperture serali sono
Fusinus rostratus, una delle specie tipiche della laguna veneta, che si possono visitare alla mostra permanente previste in concomitanza con la Sagra del Pesce sabato 20 luglio e domenica 21 luglio dalle ore 21,00 alle 23,00 e nel periodo di Ferragosto domenica 11 agosto dalle ore 21,00 alle 23,00. Su richiesta sono possibili inoltre visite guidate per gruppi e scolaresche anche in altri orari. Tra le specie esposte è possibile visitare la Ocinebrina ingloria, conchiglia tipica della zona clodiense, e il Fusinus rostratus, ecomorfotipo “dalpiazi”, presente solo nella laguna veneta. La mostra è accessibile per i disabili motori (entrata alla mostra dal cortile, lato calle Ravagnan), mentre per i disabili visivi è possibile avere una visita guidata tattile. Per info e prenotazioni tel. 041.491606 o 333.2904397 e via mail all’indirizzo gn.linneo@alice.it. L’ingresso è gratuito. Giovanna Bellemo
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26 Chioggia Scuola e territorio La 17esima edizione del Premio dedicato alla memoria di Guerrino Zambonin
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i è svolta venerdì 7 giugno, nell’aula magna dell’Istituto Itis Righi, alla presenza di Luigi Zambonin, dell’assessore al Turismo Silvia Vianello e dell’assessore alla Cultura Narciso Girotto, la premiazione della diciassettesima edizione del Premio di studio dedicato alla memoria di Guerrino Zambonin, fondatore della omonima Ditta presente da molti anni a Chioggia. Oggetto della progettazione, da presentare all’esame di stato da parte degli studenti dell’ultimo anno della sezione di Edilizia, era la ristrutturazione con riqualificazione e cambio d’uso dell’area denominata “Parco dei parchi”, ubicata nella zona sud rispetto a Viale Mediterraneo a Sottomarina di Chioggia. Un’area completamente da inventare quale sviluppo di attività di interesse destinate al turismo; un turismo diverso quello immaginato dagli studenti nei vari progetti, fra i quali emergono idee che strategicamente modificherebbero la durata del soggiorno di eventuali ospiti, favorendo un prolungamento del soggiorno anche nei periodi di bassa stagione, offrendo alternative valide per una scelta dettata da interessi diversi, verso la nostra città. Gli studenti hanno immaginato, oltre che le classiche discoteche o sale bowling, anche centri di
Premiate tre proposte che puntano a rilanciare Sottomarina con nuove offerte e attività valide per tutto l’anno
I ragazzi dell’Istituto Righi che sono stati premiati aggregazione o campeggi strutturati come villaggi di pescatori, con edifici energeticamente autosufficienti costruiti come bungalow dalla forma tipica dei “casoni” presenti negli orti della zona. I più interessanti, dal punto di vista qualitativo e innovativo, sono stati i lavori sviluppati dai vincitori di questa edizione. Il terzo premio è andato a Riccardo Gianni e Davide Zennaro con un sito destinato ad “Acquario”, prevedendo per lo stesso tutta la struttura logistica, formulando un’ipotesi progettuale in linea con una offerta di turismo continua, anche nei periodi di bassa stagionalità. Il secondo premio è stato consegnato a Davide Ballarin, Nicola Boscolo Nata e Nicola Bozzato con il progetto denominato “Centro di aggregazione sociale e ricreativo”, scelto dalla Commissione per l’originalità delle varie
proposte presenti che evidenziano una sensibilità e una necessità destinata alla creazione di luoghi di aggregazione giovanile carenti nella nostra città. Ma l’attenzione massima arriva con la designazione degli studenti Nicola Ballarin e Mattia Fusco che con una scelta in linea con la vocazione turistica della città e con un intelligente recupero strategico dell’area, ad oggi sottovalutata, vincono il primo premio con una proposta di “Albeghi di lusso” che nella visione degli studenti propone indirettamente un salto di qualità che esce dal concetto stereotipo di una Sottomarina superata nell’offerta turistica da altre località. Anche loro entreranno di diritto nell’Albo d’oro del concorso. Le foto di rito hanno concluso la cerimonia fra i complimenti delle Autorità presenti e i festeggiamenti dei compagni di classe ai premiati.
a “festa dei diplomi” sta ormai diventando un appuntamento tradizionale per gli alunni delle classi quinte delle Scuole Primarie “Marchetti” e “Gregorutti” che appartengono all’Istituto Comprensivo Chioggia I. Così come è successo lo scorso anno, anche questa volta la cerimonia della consegna dei diplomi agli alunni che hanno concluso questa fase della Scuola Primaria ha caratterizzato la conclusione dell’anno scolastico 2012/13. I giovani alunni delle classi quinte mercoledì 26 giugno 2013 nella storica sala dell’Auditorium San Nicolò a Chioggia alla presenza dei propri docenti e genitori hanno uno ad uno ricevuto dal dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Chioggia I, dottoressa Giuseppina Papa, la “pagella” che contraddistingue il passaggio dalla Scuola Primaria alla Secondaria di I grado. Alla festosa manifestazione hanno preso parte anche alcuni studenti che stanno attualmente frequentando la Secondaria di Primo Grado accompagnati dai loro docenti: saranno proprio costoro ad accogliere l’ingresso dei nuovi compagni provenienti dalle classi quinte e nello stesso tempo incoraggiarli ad affrontare e superare tutte le nuove prove con cui dovranno cimentarsi. E a questi alunni che si ritroveranno tra i banchi di scuola della Seconda di primo grado è stata simbolicamente consegnata la “chiave” che permetterà loro di “aprire” le porte del cancello e li farà entrare in questo nuovo cammino educativo. Rivolgendosi agli studenti, ma anche a tutti i numerosi presenti, il dirigente scolastico Giuseppina Papa, oltre a congratularsi per aver raggiunto questo importante obiettivo educativo, ha rivolto parole di incoraggiamento e l’invito a continuare con impegno anche maggiore in questa nuova “tappa” scolastica che li aiuterà a diventare cittadini responsabili e attivi protagonisti della società di domani. Diretti dal maestro Giorgio Voltolina gli alunni delle classi quinte hanno eseguito alcuni canti; nel frattempo alle spalle scorrevano sul grande schermo le immagini delle loro classi e dei vari docenti che li hanno seguiti durante questi cinque anni nella Scuola Primaria. E.F.
Cultura locale 27 Curiosità storiche Un’usanza rimasta viva almeno fino ai primi anni dell’Ottocento
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La corrida si teneva anche a Chioggia
Pittura
manoLa de goBBi e maurizio fantoni, ricca tournÈe artistica
di Giovanna Bellemo
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a corrida a Chioggia? Un’usanza rimasta viva almeno fino ai primi dell’800. Antichi documenti ritrovati in questi mesi nell’archivio di Sant’Andrea hanno fatto riaffiorare nuovi dettagli sulla caccia chioggiotta al toro con i cani. Ogni anno il giovedì grasso in Piazza Granaio si svolgeva la gara, in ricordo della quale rimane oggi il nome della trattoria “Antico Toro”. L’usanza ha addirittura origini medievali. Nel 1200 i balestrieri chioggiotti, in soccorso alla Serenissima, avevano permesso la vittoria del doge contro il Patriarca di Aquileia. Per ricordare il successo veneziano, per mano chioggiotta, ogni anno il Giovedì Grasso a Chioggia, e in concomitanza nella sorella maggiore Venezia, si teneva il grande evento. In Piazza Granaio veniva allestito un anfiteatro in legno, e qui si svolgeva la disputa. Erano chiamati a raccolta tutti i cani addestrati del circondario che dovevano in varie prove cacciare “bovi e tori”. Ma rimane la memoria anche di un evento particolare. Nel 1774 entra nell’arena eccezionalmente un orso. L’usanza era talmente sentita che ri-
Antichi documenti attestano la pratica che ha origini medievali: si svolgeva ogni anno il giovedì grasso in piazza del Granaio CeramiChe Lumetti è un luogo creativo nel quale la voglia di cambiare si confronta con un panorama infinito di idee e proposte. Non ti diciamo come deve essere la tua casa, ti aiutiamo a capire come poterla abitare.
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Rimane memoria di un evento particolare nel 1774: nell’arena entra eccezionalmente un orso mase viva almeno fino al 1811 durante la dominazione francese. Negli avvisi pubblici di allora vengono spiegati in dettaglio le modalità di partecipazione alle varie competizioni. “Si avverte, che i cani dovranno dai rispettivi loro padroni darsi di nota presso l’uff. di Commissariato di Polizia locale, prima delle ore 10 del giorno di ogni caccia – si legge nel documento originario del 1811 – altrimenti non saranno ammessi alla caccia; e tutti cani rispettivamente arruolati per la caccia de bovi, dovranno essere esposti a quella del toro”. Il premio consisteva in denaro e naturalmente c’era una grossa differenza tra le varie competizioni. Per quella con i buoi la ricompensa si limitava a 75 lire e per quella dei tori il premio era di 200 lire. Lo spettacolo era una vera e propria occasione di festa e per esempio venivano organizzate altre manifestazioni o giochi collaterali come l’estrazione della tombola. Una nuova scommessa per le contrade del Palio della Marciliana che potrebbero trovare un modalità, magari senza animali vista la diversa sensibilità odierna, per recuperare e ricordare questa tradizione perduta.
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na ricca tournèe artistica per Manola De Gobbi e Maurizio Fantoni. I due artisti chioggiotti, che da vari anni risiedono a Verona, continuano a farsi apprezzare per la loro attività sia in campo nazionale che internazionale. Dopo le recenti mostre collettive allestite a Villa Balladoro di Povegliano Veronese (una collettiva dove ogni artista ha presentato una sua personale), “Segni di Vite” a Palazzo Gonzaga di Volta Mantovana , “Grafica Incisa” a Palazzo Terzi di Sommacampagna (Verona), “L’arte aiuta l’arte e la cultura”, mostra a favore delle zone terremotate, presso il Centro studi “L.A. Muratori” di Modena e “Osteria della Solidarietà” sempre a Modena, alla Galleria d’arte “Il faro” di Livorno, nel mese di aprile 2013 i due artisti hanno esposto a Saarbrucken (Germania) presso il Mobel Martin, dove le loro opere sono state molto apprezzate. Successivamente, dal 25 aprile al 1 maggio, hanno partecipato alla Fierarte di Modena. Attualmente è in preparazione una grande mostra personale di Manola De Gobbi e Maurizio Fantoni intitolata “Armonie di colori” che si terrà nel mese di settembre- ottobre 2013 presso l’ampio show-room “Artigiana del Parato” di Verona, ditta leader nel settore dell’artigianato veronese. Si tratta di una originale mostra antologica, molto attesa a Verona, che raccoglierà circa un centinaio di opere dei due artisti e sarà presentata da Claudio Massaro della Fond’Arte “Tono Zancanaro” Padova. Fantoni e De Gobbi hanno anche donato alcune loro incisioni alla Biblioteca Civica di Verona e figurano inoltre nel Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne del Comune di Bagnacavallo (Ravenna) c/o il Museo Civico delle Cappuccine, Catalogo on-line. Inoltre è in allestimento l’Archivio delle opere di Manola De Gobbi che documenterà e autenticherà dipinti e incisioni originali dell’artista di Chioggia, dal 1975 ad oggi, protagonista, insieme al marito Fantoni, della scena artistica internazionale. E nel futuro i due artisti apriranno al pubblico la loro nuova casa-atelier, a Vago di Lavagno (Vr), per mostre ed incontri d’arte. Eugenio Ferrarese
28 Cultura locale “Chioggia Effetto Notte” La manifestazione estiva organizzata da La Bricola
Il fascino notturno di Chioggia Da 18 anni l’associazione culturale organizza percorsi serali nel centro storico tra cultura, folklore, tradizione e curiosità da scoprire passeggiando tra calli e campielli di Eugenio Ferrarese
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a 18 anni offre la possibilità di conoscere il centro storico della cittadina lagunare e quel suo affascinante fascino serale. Dal 2 luglio è infatti ripartita la nuova edizione di “Chioggia Effetto Notte”, percorsi serali nel centro storico tra cultura, folklore, tradizioni, qualche curiosità tra calli e campielli, con la possibilità di visitare a rotazione anche le antiche chiese. La manifestazione estiva viene organizzata dall’associazione culturale La Bricola fin dal 1996 con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Chioggia, dell’Azienda di promozione turistica della provincia di Venezia e della diocesi di Chioggia e in tutte le sue edizioni ha sempre catturato l’attenzione e l’interesse dei turisti e degli stessi concittadini. Con partenza alle ore 21,15 da piazzetta Aldo e Dino Ballarin a Sottomarina nei pressi della chiesa di San martino ogni martedì fino al 3 settembre 2013 partiranno questi percorsi notturni con la possibilità di visitare oltre ai luoghi più caratteristici della città anche la Cattedrale, San Giacomo, San Domenico, la chiesa di San Francesco (Muneghette), quella dei padri Filippini e la SS. Trinità. Il tour si conclude intorno alle 23,00.
Le visite del martedì sera saranno effettuate anche per i turisti stranieri di lingue inglese e tedesca. Dal 4 luglio al 5 settembre 2013 le visite guidate del giovedì sono dedicate ai musei. Per partecipare ai “Giovedì? Ci vediamo al museo!” l’appuntamento è alle ore 21,15 allo stendardo nei pressi del Palazzo Municipale di Chioggia. Anche in questo caso, a rotazione, si potranno visitare il museo civico, il museo diocesano di arte sacra, la Torre di Sant’Andrea e il famoso orologio medievale, le collezioni del Circolo Linneo ed anche Casa Goldoni. La partecipazione è gratuita per entrambe le iniziative. Le prenotazioni si possono effettuare nelle sedi dell’Azienda di promozione turistica della provincia di Venezia a Chioggia (palazzo Ravagnan) – tel. 0418942110 – e a Sottomarina (Lungomare Adriatico) – tel. 0415540466. “Ringraziamo la collaborazione dei parroci delle varie chiese, dei responsabili dei vari musei e luoghi storici che hanno sempre incoraggiato e favorito la visita di questi importanti patrimoni artistici e culturali della nostra città – ha affermato Carla Sfriso, presidente dell’associazione culturale La Bricola -. Il ringraziamento va esteso anche a tutti i visitatori, che hanno sempre apprezzato i nostri
La locandina dell’iniziativa percorsi, ed anche a coloro che hanno sostenuto il nostro lavoro in tutte le edizioni, in particolare l’ufficio cultura del comune di Chioggia e l’Azienda di promozione turistica della provincia di Venezia presso le cui sedi si effettuano le prenotazioni”.
neWs L’iniziativa delle donne del Circolo Abbracci/Andos
pensieri e poesie per ceLeBrare L’importanza deLLe paroLe
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all’8 giugno stanno comparendo in tutta la città dei cartellini arancioni con dei versi inscritti. Si tratta di pensieri e poesie scritti dalle donne del Circolo degli Abbracci/Andos per una sorta di “festa delle parole” per ricordare a tutti la loro importanza. L’intenzione del Circolo degli Abbracci/Andos è sottolineare la insostituibilità delle parole per la bellezza della vita comunitaria e della vita creativa di tutti. Il gesto è un dono alla cittadinanza con l’augurio che diventi sempre più attenta e interessata alla cura delle parole, alla scelta di quelle che ci fanno crescere dall’infanzia alla vecchiaia, di quelle che si oppongono all’imbarbarimento della convivenza, di quelle che contengono i semi nuovi del futuro. Attraverso le parole si può infatti conoscere, dialogare, immaginare e fare ricerca. Attraverso le parole si possono raccontare le storie di cui siamo affamati. Con le parole si può dar nome alle relazioni importanti e alle nostre emozioni nel viverle. Infine sono le parole “giuste” che ci aiutano a sciogliere i nodi più intricati. Senza le parole non possiamo nemmeno giocare. “Sono molto felice che l’amministrazione e il nostro Comune siano stati coinvolti in questa bellissima iniziativa – spiega Silvia Vianello, assessore alle Pari opportunità - L’importanza delle parole e dell’uso che si fa di esse ha perso valore in questi anni ma è importante recuperare e difendere la bellezza delle parole stesse nel riscontro dialettico tra le persone e nei messaggi che esse possono e vogliono comunicare”. M.Bo.
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Cultura locale 29 Spettacoli Circonvagando d’estate
Teatro, musica e tanto altro fino a settembre Un progetto che nasce come sviluppo di “Che spettacolo in Provincia di Venezia”, ideato e organizzato da Arteven. Ricca la proposta “chioggiotta” di Eugenio Ferrarese
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ircovagando d’estate: spettacoli teatrali, musica, baruffe in calle, forum pianistico, i mangialibri…ovvero un ricco panorama di spettacoli dal vivo per tutte le età che partito il 29 giugno proseguirà fino a settembre coinvolgerà la città di Chioggia, un progetto che nasce come sviluppo di “Che Spettacolo in Provincia di Venezia”, ideato e organizzato da Arteven nell’ambito della programmazione estiva di Reteventi Cultura – Provincia di Venezia Assessorato alla Cultura per l’Accordo di programma Regione del Veneto – Province del Veneto. Si è partiti il 29 giugno con l’VIII edizione de “La Città dei ragazzi” in Piazza Italia a Sottomarina con “Viaggia con la Fantasia”, incursioni fotografiche, laboratori di costruzione di oggetti con materiali di
riciclo e travestimenti con “Scopri il Clown che c’è in te!” e “ Red busker show” del Teatro Invisibile/Acqualta Teatro/Pepinofedele, spettacolo che verte sull’utilizzo di un bus originale londinese a due piani di color rosso con cui dar vita ad un moderno carro di comici dell’arte. Sempre in Piazza Italia si è svolta la premiazione dei vari progetti che hanno caratterizzato la manifestazione “Un palco per la scuola” a cui è poi seguito lo spettacolo Carosello, parata di una allegra e sgangherata banda di uomini-animali, proposto dal Teatro Due Mondi. Domenica 30 giugno il Teatro Tascabile di Bergamo ha presentato “Sogni vagabondi”, spettacolo itinerante di danze acrobatiche sui trampoli e musiche popolari italiane suonate dal vivo.
Nei mesi di luglio e agosto ritorna al Museo di San Francesco fuori le mura la rassegna “Piccoli Inchiostri”, spettacoli per grandi e piccini, insomma per tutte le età. Dopo i “Cuccioli show” e Ifratellicaproni, il 18 e 19 luglio sarà la volta della fiaba di “Pollicino” raccontata da Diva e Cilindro; il Gruppo del Lelio il 25 e 26 luglio mette in scena le divertenti avventure del piccolo grande bambino Peter Pan; La Piccionaia – I Carrara l’8 agosto presenta L’Apprendista stregone ovvero lezioni di magia di un vero stregone al suo apprendista pasticcione; ultimo appuntamento di “Piccoli Inchiostri” il 22 agosto con I racconti di Gloria: le storie del Soldatino di Piombo, di Fagiolino e dei Liocorni tra musica, sorrisi e battiti di mani. Questi spettacoli iniziano alle ore 21.15.
Ampia la proposta riservata ai più piccoli con spettacoli programmati in luglio e agosto
Ritornano a grande richiesta le letture animate sul ponte di Vigo ovvero le Favole sul ponte
Biglietto intero 5,00 euro, ma c’è anche la “promozione famiglia”. Sempre dedicate ai più piccoli ritornano a grande richiesta le letture animate alle ore 21.15 sul Ponte di Vigo (ingresso gratuito) ovvero le Favole sul ponte. Si è cominciato l’8 luglio con “Grimm, due fratelli e una passione” con l’attore Emanuele Pasqualini e
Flavio Costa alle tastiere; il 22 luglio Storie di orchi lupi e streghe in giro per l’Italia con Pino Costalunga; il 29 luglio Pantakin da Venezia con Una fiaba ci unirà; Glossateatro il 12 agosto presenta I doni del Padreterno e altre storie venete… e il 29 agosto C’era una volta nel mondo… favole dall’Arabia, Russia e Africa.
Gli intrattenimenti di agosto e settembre
tornano in estate “Le Baruffe in caLLe”, La Buona musica e Le Buone Letture
“Le baruffe in calle”, una scena tratta dalla scorsa edizione
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itornano, e siamo già alla XVII edizione, Le baruffe in calle, spettacolo itinerante per calli, rive e campielli, ideato e realizzato da Pierluca Donin da “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni. Partenza dall’Isola di San Domenico, l’1, il 2, il 3, il 4 e il 5 agosto, alle ore 21.00. “Protagonisti” gli attori del Piccolo Teatro Città di Chioggia, musicisti locali, barche storiche e soprattutto il coinvolgimento della città come scenografia naturale. Ricco anche il programma musicale. In collaborazione con l’Associazione Lirico Musicale Clodiense/Veneto Jazz saranno proposti, tutti ad ingresso gratuito, i concerti. In Piazza Vigo il 21 luglio ore 21.30 New school all stars band con Amy London - voice, John Ellis - sax, Marco Tamburini - trumpet, Aaron Goldberg - piano, Rory Stuart - guitar, Stefano Senni - double
bass & Jeff Hirshfield - drums. In Piazza Duomo il 24 luglio ore 21.30 appuntamento con la Lincolnshire County Youth Orchestra e il 26 e 27 luglio ore 21.30 concerti finali “Summer Jazz Workshop” - Combo’s Night e Big Band’s Night. Infine il 28 agosto ore 21.15 all’Auditorium San Nicolò gran finale con The High peak string orchestra. Il mese di settembre è dedicato ai “Mangialibri”. Agli incontri condotti da Giancarlo Marinelli parteciperanno la giornalista e scrittrice Gabriella Imperatori (giovedì 5), il critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi (venerdì 6) e lo scrittore, giornalista e storico italiano Bruno Guerri (sabato 7). Per informazioni, aggiornamenti e approfondimenti: www.eventi.chioggia.org - www.arteven.it – www.culturavenezia.it E.F.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA VENEZIA
Sicurezza Potenziati i controlli sul litorale veneziano
Commercianti abusivi alle strette
Da metà giugno fino al 30 agosto gli agenti pattuglieranno le spiagge del litorale veneziano
di Andrea Zambolin
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icurezza potenziata sulle spiagge del litorale veneziano nel periodo estivo tra il 17 giugno e il 30 agosto. Per contrastare il dilagante fenomeno del commercio abusivo e per garantire la tranquillità ai vacanzieri sui nostri lidi, la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, assieme agli amministratori di Jesolo, Eraclea, Caorle, Cavallino, Chioggia, San Michele al Tagliamento e al comandante della polizia provinciale Alessio Buie, ha presentato il nuovo piano per la sicurezza estiva, realizzato in collaborazione con la polizia provinciale. È il quinto anno consecutivo che viene organizzato il servizio di potenziamento dei pattugliamenti nel litorale. Gli agenti garantiranno 54 giorni di servizio attivo, con l’ausilio di 108 pattuglie. Il progetto si inserisce nell’ambito dei
Iniziative anti-criminalità controlli di sicurezza in spiaggia e nella lotta al commercio abusivo, una vera piaga per l’economia del territorio. Come sottolineato nella conferenza stampa di presentazione, il problema del commercio abusivo è dilagato negli ultimi anni ed è condiviso da sindaci, forze dell’ordine e cittadini. È anche grazie alle segnalazioni di questi ultimi se le forze dell’ordine sono spesso riuscite a individuare e fermare i trafficanti abusivi, sequestrando le merci pronte per essere vendute illegalmente. Come sottolinea la presidente Francesca Zaccariotto “ci sono arrivati elogi anche da turisti e associazioni di categoria, soddisfatti del nostro servizio”. Solo l’anno scorso, ben 5462 oggetti sono stati sequestrati: “Cittadini e turisti si sentiranno finalmente al sicuro sulle spiagge, grazie
alla presenza e all’efficienza delle forze dell’ordine”. Dichiarazioni condivise anche da tutti gli amministratori dei comuni interessati, tra cui il sindaco di San Michele del Tagliamento, Codognotto: “È un servizio molto importante, da ampliare. Ad oggi, i turisti vengono disturbati ogni 55 secondi da un venditore ambulante che vuole costringerli a acquistare merce di dubbia provenienza. L’unico modo per fermarli è il sequestro, dato che la multa resta spesso inevasa”. Per l’assessore alla sicurezza di Jesolo, Rizzo, i controlli “serviranno a migliorare l’immagine e la sicurezza delle nostre spiagge per i turisti. In questo periodo di crisi, l’abusivismo è aumentato ancora e arreca un danno alla nostra economia: va combattuto”.
provincia in prima Linea per comBattere La contraffazione
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erminato il progetto “Giovani originali”, proposto come l’anno scorso in sei istituti superiori della provincia di Venezia. L’iniziativa, che ha visto il coinvolgimento di circa 900 studenti, si inserisce nel progetto di cultura della legalità e di lotta alla contraffazione sostenuto da Provincia, Forze dell’Ordine, Camera di Commercio e altri enti. Tra gli obiettivi del percorso formativo, la sensibilizzazione degli studenti ai molteplici effetti negativi che derivano dalla produzione e dal consumo di prodotti contraffatti per l’economia del territorio. Grande la partecipazione e la risposta dei giovani ai colloqui con gli esperti: spesso gli incontri si sono protratti oltre l’orario previsto per la quantità di domande e spunti di riflessione offerti dai ragazzi. Al termine di questi due mesi di attività in difesa del commercio locale e della sana economia del territorio, un altro progetto è stato approvato dalla Provincia per tutelare e salvaguardare i nostri prodotti. Si tratta della realizzazione di 10mila manifesti/locandine e 20mila volantini che saranno affissi e consegnati nelle zone turistiche più a rischio. Un servizio rivolto non solo ai cittadini italiani, ma anche ai turisti, i più vulnerabili all’acquisto di prodotti falsificati, come sottolinea l’assessore Gianni: “I volantini saranno tradotti in sei lingue e avranno degli slogan inequivocabili: “La contraffazione è un trucco, scegli l’originale” e “La contraffazione non ha qualità né garanzie, scegli l’originale”. Per noi, la difesa del consumatore e la tutela del nostro commercio sono delle priorità assolute”. A.Z.
SANITÀ A CHIOGGIA “VACANZE SICURE” TORNA IN SPIAGGIA
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nziani e turisti più tranquilli in spiaggia con il nuovo progetto dell’Ulss 14 di Chioggia, denominato “Vacanze sicure”. Il servizio, attivo dal 1 giugno al 15 settembre, porterà assistenza sanitaria e ambulatoriale direttamente nelle spiagge clodiensi che, nei giorni di punta dell’estate, vedono affollarsi quasi 250mila turisti, pari a cinque volte la popolazione residente. “Dopo l’esperienza dell’anno scorso – sottolinea Massimo Boscolo Nata, direttore del dipartimento di Prevenzione – abbiamo deciso di riorganizzare il servizio, incrementando la fascia oraria di attività e il personale medico e infermieristico”.
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Obiettivo principale, quindi, offrire un’assistenza sanitaria di qualità ai turisti sia dentro che fuori l’ospedale, come ha ricordato nella conferenza stampa Giuseppe Dal Ben, direttore generale del comprensorio. Tra le novità di quest’anno, il monitoraggio degli anziani in spiaggia, per scongiurare il rischio della disidratazione. Vengono inoltre riproposti gli ambulatori lungo il litorale, dislocati al “Granso Stanco” e in Zona Diga, per medicazioni semplici e il controllo della pressione arteriosa. A Isola Verde sarà invece attivato un presidio. Un ambulatorio medico, accanto al Pronto Soccorso, sarà aperto tutti i giorni e dedicato
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esclusivamente ai turisti. Sarà utile a decongestionare il Pronto Soccorso e a ridurre i tempi di attesa per i villeggiatori che, al posto di affrontare code interminabili, potranno rivolgersi all’ambulatorio apposito o a un qualsiasi medico di base del Comune di Chioggia. Verrà attivato anche un servizio di interpretariato e traduzione telefonica nei principali reparti ospedalieri, nei quali, prevedendo un maggiore accesso, è già stato potenziato il numero del personale medico. Infine, verranno distribuite 10mila brochure contenenti tutte le informazioni utili ai turisti e l’elenco dei servizi attivati dall’Ulss 14. A.Z.
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Fidas Coast to Coast: il tour dei donatori di sangue È
sbarcata anche a Chioggia l’iniziativa Fidas Coast to Coast, una sorta di tour della solidarietà che coinvolge 41 porti in 14 regioni italiane. Due barche a vela stanno attraversando l’Italia, una con partenza da Trieste, l’altra da Imperia, per incontrarsi a Reggio Calabria il 27 luglio, in occasione della 7° edizione della Traversata della Solidarietà. A Chioggia l’imbarcazione Savage è approdata il 9 luglio, accolta dal presidente regionale Fidas Fabio Sgarabottolo, il presidente Fidas di Venezia Mauro Carlo, il direttore del Crat del Veneto (il Coordinamento Regionale per le Attività Trasfusionali) Antonio Breda, il sindaco Giuseppe Casson e l’assessore al bilancio e allo sport Narciso Girotto, oltre ai tantissimi giovani presenti all’appuntamento. Era presente anche il presidente nazionale Fidas, Aldo Ozino Caligaris. La Fidas è un’organizzazione che riunisce e coordina 73 associazioni italiane per la donazione del sangue, garantendo un apporto considerevole per soddisfare il fabbisogno nazionale di emotrasfusioni. I donatori Fidas sono quasi mezzo milione ma, per poter continuare ad assicurare il contributo, è fondamentale proseguire nell’opera di sensibiliz-
Le autorità presenti all’appuntamento di Porto San Felice. All’evento hanno partecipato anche moltissimi giovani
zazione e coinvolgere sempre più volontari. Proprio questo è l’obiettivo delle tappe della traversata: attirare l’attenzione sulla realtà della donazione del sangue e diffondere il più possibile la cultura del volontariato nella popolazione. Il progetto cerca perciò di coinvolgere soprattutto i giovani: solo le nuove generazioni possono incrementare ancora l’adesione alla federazione del volontariato. Lo ricorda anche il presidente nazionale Aldo Caligaris: “In Italia l’andamento demografico sta portando a un invecchiamento generale della popolazione, che ha sempre più bisogno di interventi medici con trasfusioni. All’opposto, la bassa natalità riduce il numero di potenziali donatori giovani. È proprio per incentivare il loro approccio al volon-
MONTAGNA ALCUNI CONSIGLI PER CHI VA A FUNGHI IN VACANZA
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state, tempo di vacanza non solo al mare ma anche in montagna; sono in tanti infatti coloro che si recano al fresco dei monti. A questi turisti, in particolare a chi coltiva la passione della micologia, l’associazione A.M.B. Gruppo di ChioggiaSottomarina presieduta da Walter Boscolo Buleghin propone alcune segnalazioni affinchè si possano gustare deliziose specie evitando a priori le pericolose. Attualmente il più presente è il Boletus Edulis che tutti chiamano comunemente Porcino. E’ un fungo dal cappello brunocastano o nocciola ed ha un gambo obesoclavato dotato di fine reticolo, la parte che si trova sottostante il cappello, l’imenio, è a tuboli bianchi per poi trasformarsi in verdastra, verde oliva; la carne è bianca. E’ un fungo che cresce un po’ dappertutto ed è ottimo, commestibile, si presta benissimo per essere essicato e conservato. La Russula Dorata invece non deve essere assolutamente confusa con la Russula Emetica. La Russula Dorata ha il gambo e le lamelle con riflessi giallo solforino; la seconda, invece, ha il cappello rosso vivo, il gambo e le lamelle bianco candido ed è altamente tossica. Un altro fungo ora particolarmente presente è il Cantharellus Cibarius comunemente definito Finferlo: cresce abbondantemente nei boschi di conifere e anche in quelli di latifoglie, non deve essere confuso con il pericoloso Omphalotus Olearius che in
tariato e coinvolgerli che abbiamo disegnato Fidas Coast to Coast all’insegna dello sport e delle buone abitudini alimentari”. Il presidente regionale Sgarabottolo, soddisfatto dalla buona riuscita della manifestazione, sottolinea che “anche in questo periodo di tagli al bilancio della sanità pubblica, il sistema trasfusionale veneto sarà in grado di mantenere le performance attese. Garantiremo anche quest’anno l’autosufficienza regionale e l’apporto di 12.000 unità di sangue alle regioni carenti. Confido inoltre che quest’iniziativa, voluta fortemente da tutta la Fidas, possa contribuire a espandere in altre regioni questo modello di collaborazione”. A.Z.
Campagna Lupia in Riviera del Brenta
PIÙ INFORMAZIONI PER I TURISTI CON IL NUOVO PUNTO INFORMATICO Il cicloturismo, una delle pratiche che in Riviera del Brenta ha avuto un grande sviluppo
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a Pro Loco di Campagna Lupia ha presentato il nuovo “Punto informatico turistico Lova“, una iniziativa, in collaborazione con il Comune di Campagna Lupia, che intende informare tutti i cittadini e i turisti delle molteplici metodologie per trascorrere una gradevole vacanza nel territorio provinciale e in particolare della Riviera del Brenta. Occhio di riguardo per tutte le iniziative, gli eventi, che promuoveranno il turismo nel territorio; si vorrà dare maggiore attenzione al turismo culturale, religioso, enogastronomico e al settore collegato al cicloturismo. Proprio il cicloturismo è il fenomeno che maggiormente si è sviluppato negli ultimi anni, tutto questo non solo perchè permette di scoprire ogni angolo del territorio, ma ulteriormente è un turismo sostenibile che non inquina nella maniera più assoluta. Parole di elogio per l’iniziativa sono state elargite dall’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni, dai rappresentanti del Comune di Fossò che hanno auspicato che queste iniziative possano sempre più rinsaldare la collaborazione tra le varie “anime“ della Riviera per conseguire un unico obiettivo comune. Marco Lanza
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Da sinistra il Boletus Edulis, comunemente Porcino, di seguito il Cantharellus Cibarius, più noto come Finferlo
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alcuni casi si è rilevato mortale. Nel mese di ottobre riprenderà l’attività dell’associazione con i corsi che si terranno all’Istituto Cavanis di Chioggia. M.L.
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32 Mondo scuola
Mondo scuola 7
Istruzione Nei mercatini dell’usato si risparmia fino al 50%
Soluzioni alternative al carovita sui testi scolastici Anche supermercati, cartolerie e internet propongono offerte vantaggiose. Scambi di libri organizzati dal Comitato Genitori negli Istituti di Andrea Zambolin
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l 12 settembre ricomincerà l’anno scolastico e, anche questa volta, il consueto salasso per le famiglie al momento dell’acquisto dei libri di testo non si è fatto attendere. Il tetto di spesa, fissato dal Miur (Ministero dell’Istruzione), si aggira attorno ai 200 euro per le scuole medie, mentre per le superiori è differenziato a seconda dell’indirizzo e supera spesso i 300 euro. Esistono tuttavia delle opportunità d’acquisto a portata di tutti con la sicurezza di un risparmio considerevole. Nei mercatini dell’usato, dove il prezzo di scambio è determinato solamente dalle condizioni di usura dei libri e viene stabilito assieme al venditore, spesso si raggiungono sconti del 50%. Negli ultimi anni, probabilmente anche spinti dall’onda della crisi economica, questi mercatini si sono diffusi a macchia d’olio nella nostra Provincia e vengono organizzati per tutta l’estate sia nelle scuole (in particolare con la partecipazione del Comitato Genitori e degli studenti interessati), sia in aree predisposte dalla Provincia. Dal Comune di Venezia e dalle Municipalità viene infatti riproposta a inizio settembre, per il quarto anno consecutivo, l’iniziativa “LibrocontroLibro”, durante la quale gli studenti delle secondarie di 1° e 2° grado dell’area Venezia-Mestre potranno scambiarsi i libri usati. Per chi invece non volesse cercare nell’usato, altre offerte interessanti arrivano dalle catene di supermercati della grande distribuzione che, al posto di applicare gli sconti (di solito nell’ordine del 15-20%) direttamente sul prezzo di copertina, li tramutano in buoni utilizzabili nei giorni successivi per la spesa. Anche varie cartolerie del Veneziano hanno adottato lo stesso sistema per contrastare il carovita sui libri scolastici, dando alle famiglie la possibilità di sfruttare i buoni-spesa per comprare materiale di cancelleria. Infine, per i più tecnologici, il business della compravendita online di testi, sia nuovi che usati, ha conosciuto in questi anni una crescita rapidissima, con la comparsa di numerose bacheche online gratuite dove poter mettere il proprio annuncio. Spulciando su alcuni siti internet, si riescono a trovare sconti sui libri di nuova adozione persino fino al 35-40%, ma solo in determinati periodi dell’estate. Per le famiglie ci sono quindi moltissime opportunità per cercare di risparmiare
Uno dei tanti mercatini di libri usati nati negli ultimi anni messaggio pubblicitario
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qualche decina di euro sull’acquisto del materiale scolastico per i propri figli, in attesa di quella famigerata “riforma digitale” della scuola che, secondo le stime del Miur, dovrebbe tagliare già dal 2014-2015 i prezzi di almeno un 30%.
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a pubblicità trasmessa dai mass media è uno dei principali strumenti per introdurre vari stereotipi nelle nuove generazioni, come per esempio quelli di genere. Il progetto “Che genere di cultura”, rivolto a 550 studenti tra i 9 e i 14 anni, si pone proprio l’obiettivo di contrastare questo fenomeno, facendo sviluppare ai giovani le capacità critiche per riconoscerlo e superarlo.
Coinvolti 550 studenti tra i 9 e i 14 anni. Soddisfatte le autorità promotrici dell’iniziativa La scuola, su proposta del Miur (il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e del Dipartimento delle Pari Opportunità, riesce a svolgere al meglio il suo ruolo educativo, sensibilizzando gli alunni alle differenze di genere in qualsiasi ambito, dalla scuola alla famiglia, dalla tv al lavoro. Con gli interventi delle formatrici Daniela Rossi e Julia Di Campo, gli studenti hanno affrontato il problema del ruolo della donna nella nostra società, presentando i risultati durante il seminario conclusivo. Tra le attività proposte, anche l’analisi di alcune pubblicità trasmesse dalla tv, alla ricerca degli stereotipi che vi sono inseriti, e la compilazione di due questionari, uno prima e un altro al termine del percorso formativo. Dall’analisi delle risposte risulta come gli studenti siano riusciti a comprendere e interiorizzare gli insegnamenti più importanti del progetto. Marina Baleello, Presidente del Consiglio Provinciale, sottolinea che è stato raggiunto l’obiettivo prefissato all’inizio dell’attività, mentre ora “si auspica di poter trasformare gli elaborati degli studenti A.Z. in una pubblicità progresso”.
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Personaggio 35
6 Personaggio Diletta Finotto medaglia d’oro con la squadra dell’Università Ca’ Foscari
Da Cavarzere in Cina con il dragon boat
La storia di una sportiva poliedrica che per caso intraprende la pratica di una disciplina poco conosciuta in Italia. Un’esperienza che le ha regalato tante soddisfazioni e che l’ha portata fino all’estremo oriente Paola Teson
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La squadra di Diletta Finotto nella foto in alto
hi l’avrebbe detto che, vogando vogando, da Boscochiaro di Cavarzere si sarebbe potuti arrivare fino in Cina? Eppure è proprio quello che è successo ad una giovane studentessa dell’università Ca’ Foscari, Diletta Finotto, residente a Boscochiaro e sbarcata nella città cinese di Suzhov, gemellata con Venezia, dove assieme alla sua squadra ha disputato ben due competizioni internazionali, entrambe vinte con successo. Diletta ha sempre amato lo sport, avendo anche nel suo trascorso una brillante carriera nell’ambito calcistico, sport che ha praticato per ben 11 anni. Da un paio d’anni però, pratica lo sport del dragon boat, disci-
plina cinese che si disputa a bordo di una canoa più lunga del normale, dove vogano 10 coppie, guidate da un timoniere e da un tamburino che detta il ritmo delle vogate. Ma come è nata questa nuova e particolare passione? “Tutto è nato per caso. – racconta la giovane, iscritta alla laurea magistrale in filologia e letteratura italiana – Avevo letto un annuncio nel sito dell’università, in cui si diceva che volevano provare a creare una squadra che praticasse il dragon boat. Era un periodo in cui non stavo praticando nessuno sport, così ho deciso di provare. Poi ci hanno proposto di praticare la disciplina a livello agonistico ed ho accettato”.
Da quando Diletta fa parte della squadra denominata “Università veneziane” ha già avuto occasione di svolgere delle gare in trasferta, come a Firenze dove la squadra si è aggiudicata la Coppa Italia, ma anche a Venezia dove si è svolta la maratona sull’acqua “Voga Longa”. Ma di certo la più emozionante è stata in Cina. “Per la Cina è partita sia la squadra femminile che quella maschile. La nostra squadra è composta da studentesse universitarie e da personale docente o parascolastico. Solitamente una gara di Dragon Boat viene disputata in 20, mentre in Cina eravamo solo in 12 per imbarcazione. Dapprima
abbiamo gareggiato con altre tre squadre provenienti da tutto il mondo: Germania, America e Corea. Poi ci siamo cimentate direttamente contro la squadra di Suzhov. In entrambi i casi abbiamo vinto. Poi, ho avuto anche una particolare soddisfazione personale perché mi hanno incaricato di fare il tamburino nella squadra maschile”. Il tamburino è infatti una figura di fondamentale importanza, perché deve dare il ritmo giusto alle vogate, cosa basilare per la squadra. Cosa ti appassiona di più di questo sport, ancora poco conosciuto da noi? “Quello che amo di più di questo sport è che si sente il valore della squadra: l’esi-
to della competizione non dipende mai dal singolo, ma dal ritmo della squadra, dalla sinergia. Inoltre questo sport mi ha sempre dato l’opportunità di viaggiare e di fare esperienze che mai avrei pensato di poter vivere”. Fiera della medaglia d’oro che ha portato a casa dalla Cina, Diletta si sta già allenando per le prossime sfide, la prima delle quali sarà di nuovo a Firenze e, nel frattempo, sogna il dottorato. Non ci resta che augurarle che tutte le sue sfide terminino sempre con un posto d’onore sul podio così come è stato finora.
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36 Cultura provinciale
Cultura provinciale 9
Animazione estiva In cartellone 272 spettacoli tra giugno e ottobre
Reteventi, programma ancora più ricco Circo, cinema, danza e teatro in 36 comuni del Veneziano coinvolgeranno grandi e piccini per tutta l’estate di Andrea Zambolin
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iproposta anche nell’estate 2013 dalla Provincia di Venezia la rassegna di appuntamenti a sfondo culturale “Reteventi”, che porterà ben 272 spettacoli di musica, danza, teatro e divulgazione della cultura (come presentazioni di libri, mostre e incontri con gli autori) in 36 Comuni del Veneziano. L’offerta è ricchissima e rivolta a tutte le fasce d’età: dalle acrobazie del circo alla musica classica, dalla visione di film al teatro, tutti avranno modo di partecipare a una serata in compagnia a due passi da casa. 23 sono le associazioni che organizze- Villa Pisani, sede di “Cinema sotto le stelle“, uno degli eventi più attesi della rassegna ranno gli spettacoli, tra in cinque ville tra Mira in vista della futura candidatura di Venezia a espresso piena soddisfazione del progetto, cui Arteven (il Circuito L’assessore e Venezia, giunta alla Capitale Europea della Cultura 2019. Nasce che riesce a “rivitalizzare le piazze e dare Teatrale Regionale) e Speranzon: “Con 18° edizione, il teatro oltre 10 anni fa, limitato a alcuni comuni ai cittadini che non vanno in ferie la posAmici della Musica. Tra questo progetto in lingua veneta e, infi- della provincia di Treviso, per poi espandersi sibilità di divertirsi assieme e, nello stesso i Comuni aderenti all’i- rivitalizzeremo ne, il “Cinema sotto le in tutte le province venete. Dal 2011 anche tempo, conoscere angoli suggestivi della niziativa, e che ospite- le piazze” stelle” in Villa Pisani a Venezia ha riconosciuto l’importanza di rac- nostra realtà”. Promozione del territorio, ranno la maggior parte degli eventi, Mira, Stra, Jesolo e Chioggia. Stra. Reteventi è un progetto, sostenuto e cogliere tutti i maggiori eventi estivi sotto un cultura e coinvolgimento dei cittadini: queGli eventi, iniziati il 1 giugno, si protrarran- promosso in coordinamento con la Regione unico cartellone. Nel corso della conferenza sta la sintesi di Reteventi, da oltre 10 anni no fino al 31 ottobre. Tra le proposte più Veneto, che mira a far conoscere tutto il po- stampa di presentazione, l’assessore pro- espressione della cultura del nostro territorio attese, la serie di concerti di musica classica tenziale artistico del nostro territorio, anche vinciale alla Cultura Raffaele Speranzon ha a livello regionale.
La mostra Evento collaterale alla Biennale Internazionale d’Arte
Dall’Asia Ai Weiwei presenta Disposition
La locandina della mostra
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arà la mostra Ai Weiwei. Disposition (inaugurata il 1 giugno e aperta al pubblico fino al 15 settembre prossimo) l’evento collaterale della 55esima Biennale Internazionale d’Arte, a segnare, per Venezia e il contesto artistico e culturale internazionale in cui la città da sempre si pone, un altro momento di incontro e conoscenza con Zuecca Project Space. In un luogo storico di grande fascino – vicino al convento delle Zitelle nell’isola della Giudecca - questa istituzione senza scopo di lucro, attiva dal 2011 sotto la direzione di Alessandro Possati, si pone come un ulteriore, importante punto di riferimento a Venezia nella ricerca sull’arte contemporanea e nella produzione e promozione di eventi artistici di grande livello. L’obiettivo è proporsi come una realtà che, pur radicandosi nell’identità storica della città, sia in grado di riflettere i
continui cambiamenti che vedono Venezia protagonista del dibattito artistico, grazie all’intenso rapporto con il mondo esterno e la comunità internazionale: un luogo di confronto, occasione per scambiarsi esperienze e costruire un dialogo di civiltà, aperto sul mondo contemporaneo. Venezia è vocata alla cultura e all’arte da secoli; produrre arte contemporanea sarà sempre più la sua missione perché l’arte oggi trasmette un messaggio positivo, d’incontro tra comunità diverse nell’era della globalizzazione, veicolo di democrazia e civiltà. La mostra di Ai Weiwei, oggi forse il più interessante artista asiatico e una delle figure maggiormente riconosciute a livello mondiale per la sua libertà di espressione e la promozione dei diritti umani – mostra realizzata in collaborazione con la storica Lisson Gallery che lo rappresenta - ne è un esempio concreto.
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eventi cuLturaLi
Circovagando al nastro di partenza
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n viaggio spettacolare tra circo, danza e teatro. Così si presenta la nuova edizione di Circovagando, progetto inserito nel programma di appuntamenti estivi di Reteventi in provincia di Venezia. Promossa da Arteven (il Circuito Teatrale Regionale, da anni in prima linea per la diffusione della cultura nel nostro territorio) e dalla Regione Veneto, è lo sviluppo di “Che Spettacolo in Provincia di Venezia” e porterà performance live di moltissimi artisti, musicisti, acrobati e ballerini in 15 comuni del Veneziano, tra cui Stra, Fiesso D’Artico e Chioggia. Nel calendario, ampliato dopo il successo dell’anno scorso, ci saranno esibizioni per grandi e piccini, si andrà dai clown alle opere teatrali del Novecento, dai prestigiatori alla presentazione di libri, sempre con l’immancabile coinvolgimento del pubblico. La rassegna, iniziata a fine giugno, per oltre due mesi animerà le serate della nostra provincia, fino alla conclusione la prima settimana di settembre.
musica e cuLtura
Cultura
inviate a una mostra in friuLi 10 tavoLette Lignee deL museo di torceLLo
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pprovato dalla Giunta Provinciale il prestito di 10 tavolette lignee dipinte all’Accademia Musicale-Culturale “Harmonia” di Cividale del Friuli. Le opere, conservate al Museo di Torcello e attribuite a Bonifacio Bembo e aiuti, risalgono al Quattrocento. Raffigurano le “Storie di Giacobbe” e, molto probabilmente, facevano parte della decorazione di un soffitto. Verranno esposte nella mostra “Tabulae Pictae. Pettenelle e cantinelle a Cividale fra Medioevo e Rinascimento”, allestita a Palazzo De Nordis di Cividale del Friuli tra il 13 e il 30 luglio. Il tema principale è dedicato ai cicli pittorici friulani, finora quasi mai presentati al pubblico: oltre all’esposizione di manufatti e opere antiche, anche foto-
riproduzioni, ricostruzioni e modelli accompagneranno i visitatori nella scoperta della tradizione pittorica e iconografica locale. Le tavolette, prima dell’inizio della mostra, verranno ripulite e digitalizzate da un team di esperti. La Giunta, nelle dichiarazioni della sua delibera, afferma che “la concessione delle tavolette alla mostra rappresenta un’importante opportunità di riportarle all’attenzione di studiosi e storici, oltre a valorizzare il patrimonio artistico torcellano con la fruizione pubblica”. Anche l’assessore alla Cultura Speranzon è d’accordo sulla “necessità di tutelare e valorizzare i tesori del patrimonio provinciale e della collezione museale di Torcello, troppo spesso sconosciuti ai cittadini”. A.Z.
Le dieci tavolette che verranno esposte alla mostra di Palazzo Nordis
“Concerti in villa 2013”: la musica classica torna nelle ville venete
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ira, Martellago e Mestre: questi i Comuni che ospiteranno i cinque appuntamenti della 18° edizione di “Concerti in Villa 2013”, progetto inserito dalla Provincia di Venezia in Reteventi e organizzato dall’associazione Amici della Musica Mestre. La rassegna porterà nelle ville storiche venete artisti affermati, come il Quartetto d’archi della Scala (che suonerà delle musiche di Verdi, in onore del suo duecentenario), il mezzosoprano inglese Ida Maria Turri (accompagnata nella sua performance dal pianista Stefano Romani) e i Sonatori de La Gioiosa Marca. Anche i due giovani talenti del pianoforte Martina Consonni e Giulia Rossini, vincitrici della 30° edizione del “Premio Venezia” al Teatro La Fenice, avranno l’occasione di esibirsi in queste location suggestive. Le musiche proposte spaziano tra Chopin, Vivaldi, Beethoven, Bach e molti altri grandi autori del passato. I primi eventi si sono già tenuti a giugno nelle ville mestrine, ma la rassegna riprenderà a inizio settembre per gli ultimi due concerti. A.Z.
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SPORT in PRIMO PIANO Calcio Inizia la collaborazione con Udinese Academy
caLcio andrea pagan È iL nuovo aLLenatore deLLa prima sQuadra deLLa cLodiense
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a Clodiense calcio nella stagione 2013-14 sarà allenata da Andrea Pagan: è questa la prima decisione che il presidente Ivano Boscolo Bielo ha comunicato per poter intraprendere nel migliore dei modi la nuova stagione calcistica. Andrea Pagan, chioggiotto DOC , proviene dal settore giovanile del Cittadella nel quale, negli ultimi anni, ha diretto Allievi e Primavera. Sarà lui a sostituire Mario Vittadello, primo allenatore dell’era Clodiense e uno dei protagonisti della promozione in serie D. Il D.G. Mauro Boscolo Gallo ha presentato anche Gianluca Mattiazzi, vice allenatore, e Dario Penzo, preparatore atletico, oltre a aver confermato la continuazione del lavoro di Ivano Rossetti in qualità di preparatore dei portieri. Gianluca Mattiazzi sarà anche il nuovo allenatore della Juniores Nazionale, vista la nuova esperienza intrapresa da Ma.La. Stefano Bernardi nella panchina dello Scardovari. Esordienti
La cLodiense trionfa aL torneo fair pLaY
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n bis per i giovani campioni della Clodiense. Anche questa lunga stagione di calcio a undici, che ha preso il via a ottobre 2012 e che si è conclusa con i tornei del mese di giugno 2013, è stata segnata dalla prestigiosa vittoria dei calciatori chioggiotti, vincitori nella Fase finale del campionato Esordienti anno 2000 “Torneo Fair Play 2013”. A questa manifestazione hanno preso parte 8 squadre selezionate dalla Figc squadre sulla base dei risultati acquisiti nel corso della stagione invernale e primaverile, sul comportamento etico, morale e sportivo delle stesse. Le 8 squadre erano suddivise in due gironi: quello della Clodiense era composto anche da Edo Mestre Real S. Marco, Lupiamaggiorebojon e Calvi Noale, l’altro da Favaromarcon, Laguna Venezia 2011, Graticolato e Dolo 1909. Il 26 maggio 2013 negli impianti sportivi di Lido di Venezia la Clodiense Esordienti ha battuto in finale la squadra di Dolo con un convincente 4-0. Inoltre, dopo la conquista del titolo provinciale, i giovanissimi campioni hanno anche vinto l’8 giugno 2013 il Torneo di Boara Pisani, che vedeva coinvolte le compagini della Spal, Delta Porto Tolle, Rovigo, Abano, Montagnana, Boara Pisani ed Este, battuta in finale grazie ai calci di rigore. Il lavoro, la passione, la professionalità e la semplicità del ‘mister’ Gianluca Bullo,
che ha rafforzato il gruppo inserendo un paio di elementi che hanno aiutato a mantenere compatta ed omogenea la squadra, hanno consentito di ottenere questi splendidi risultati. I 21 ragazzi da lui allenati – i portieri Lorenzo Grego, Nicola Simion e Alessandro Zennaro, i terzini Nicola Bullo, Francesco Corrieri, Davide Famulari e Simone Naccari, i centrali Emanuele Doria, Lorenzo Ranzato e Marco Veronese, i centrocampisti Marco Alessio, Niccolò Basana, Nicola Crivellari, Matteo De Grandis e Michel Olivato, gli attaccanti Marco Bellemo, Federico e Morris Carisi, Lorenzo Fabris, Federico Iorio e Filippo Nordio - con impegno, sacrificio e senso del dovere hanno saputo combinare i momenti di doveroso studio con le sempre più intense ore di allenamento. Queste vittorie sono anche il frutto dell’impegno dei dirigenti accompagnatori Alberto Corrieri, Ermenegildo Doria e Paolo Iorio, e degli stessi genitori che nel corso del tempo hanno rafforzato la “massiccia simpatica squadra”, creando occasioni di ritrovo anche fuori dal campo. Ci si augura che il futuro di questi adolescenti si mantenga altrettanto appassionante, ricco di soddisfazioni e gratificazioni che, comunque, non dovranno fermarsi al mondo del calcio, bensì ad ogni esperienza che la vita porrà loro dinnanzi. Eu.Fe.
Momenti di gloria per i giovani atleti e il mister Gianluca Bullo
Presentato il settore giovanile della Clodiense Calcio di Marco Lanza
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a Clodiense Calcio ha presentato il suo settore giovanile e ha colto l’occasione per annunciare l’inizio della collaborazione con “Udinese Academy”. Presenti due tra i maggiori responsabili, ovvero Paolo Poggi e Davide Drascek, che avvieranno un’attività di scouting nei confronti di tutti i giocatori tesserati con i granata. Ci sarà inoltre la collaborazione fattiva tra i vari tecnici delle due società per migliorare le proprie operazioni di lavoro. In merito Paolo Poggi ha precisato “Sono amico del Presidente Ivano Boscolo Bielo e apprezzo il lavoro fatto dalla società Clodiense; ci sono dei buoni tecnici e delle brave persone: non bisogna mai dimenticare che le cose nascono dalle persone. Sono sicuro che durante la stagione faremo dei grandi passi avanti e daremo dimostrazione di appartenenza”. Il Presidente ha ribadito l’importanza del settore giovanile ed ha ricordato che proprio il primo fautore del lavoro di crescita sarà l’allenatore della prima squadra, Andrea Pagan, proveniente dalle giovanili. Davide Drascek ha evidenziato l’importanza di trovare punti di riferimento per la continuazione del progetto di crescita, ribadendo che l’Udinese assicurerà corsi di aggiornamento agli allenatori: “Crediamo molto in questo territorio dove abbiamo riscontrato grande entusiasmo e
Un momento della presentazione del progetto Udinese Academy
un ambiente sano”. Il D.G. Mauro Boscolo Gallo ha assicurato che tutti i collaboratori saranno messi in condizione di realizzare un buon lavoro, concetti riproposti anche dal responsabile del settore giovanile, Lino Mainer, e da uno dei responsabili tecnici Massimo Ranzato: “Cercheremo di costruire qualche buon giocatore, la nostra è una categoria ai limiti del professionismo e ora, con Udinese Academy, abbiamo fatto il salto di qualità auspicato. Noi e loro abbiamo la stessa filosofia”. Felice il tecnico Andrea Pagan: “Così porto avanti il mio progetto nato con il calcio giovanile, è veramente un abbinamento molto forte”. Anche l’Assessore allo Sport Narciso Girotto ha parlato di “un accordo importante che segna il valore del progetto Clodiense che punta sui giovani. È importante anche il valore sociale perché più i ragazzi fanno calcio, più sono distanti dai pericoli di una vita quotidiana lontana dai giusti principi; questo è anche il credo dell’intera Amministrazione. Ora mi auguro che allo stadio, la domenica, ci siano veramente tanti tifosi come oggi”. Presentato l’ intero staff allenatori all’insegna, anche in questo caso, delle giovani sorprese: su tutte spicca Davide Zennaro, che sarà uno dei tre tecnici dei Pulcini 2004.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Studio di Ca Foscari e Camere di commercio per andare “Oltre il Pil”
Il benessere abita qui. Ma fino a quando? Salute, reddito, relazioni sociali: il Veneto è ai primi posti in Italia. Ma scuola, sicurezza, inquinamento sono problemi ancora da risolvere
Tra Pm10 e raccolta differenziata
La deLicata partita deLL’amBiente
di Germana Urbani
I
teorici della decrescita felice, quando vogliono spiegare perché a loro il meccanismo di calcolo del Pil (prodotto interno lordo) pare un imbroglio, ricorrono a esempi come questo: sei imbottigliato in una coda chilometrica in autostrada, passi due ore col motore acceso e così sprechi un sacco di benzina per nulla. Bene, più ne consumi e più aumenti il Pil, visto che presto tornerai dal benzinaio a riempire il serbatoio. Se poi, per caso, fai un incidente, ecco che il Pil aumenterà ancora grazie al conto del soccorso auto, del carrozziere, dell’assicurazione. Insomma, fuor di metafora: non sempre spendere soldi o consumare prodotti aumenta il benessere dell’individuo e la ricchezza della società, mentre se ci si affida solo alla fredda logica delle statistiche da un ingorgo o da un incidente l’Italia sembrerebbe uscire migliore, più vicina alla ripresa dei consumi che tanto aspetta. Bene, ma come andare oltre il criterio del Pil? Al sogno di Latouche e di tanti convinti oppositori dell’attuale logica contabile cerca di dare un solido appiglio il mondo accademico e imprenditoriale veneto, con il rapporto “Oltre il Pil 2013. Misurare il benessere sociale per rilanciare lo sviluppo economico”, i cui risultati preliminari sono stati presentati recentemente a Venezia. Obiettivo del progetto – avviato nell’ottobre del 2009 e che vede insieme i ricercatori del dipartimento di economia dell’università di Venezia Cà Foscari e del centro studi delle Camere di commercio della regione – comprendere come si vive oggi in Veneto, individuando nuovi indicatori che aiutino a rendere più reale il tasso di crescita registrato dal Pil, e che consentano al tempo stesso ai soggetti economici e istituzionali della regione di disegnare politiche davvero sostenibili in tema sociale, economico, fiscale e ambientale. Ma cosa si può aggiungere ai semplici consumi materiali e agli aspetti economici, per andare “Oltre il Pil”? Secondo gli autori del rapporto, una vera “geografia del benessere” ha bisogno di prendere in considerazione ben 41 indicatori elementari e otto dimensioni: benessere materiale, salute, istruzione, lavoro, uso del tempo, sicurezza, rapporti personali e sociali, ambiente. Se lo si guarda attraverso questa particolare lente d’ingrandimento, il Veneto si conferma sì una regione ad elevato livello di benessere materiale, ma non solo. La nostra è infatti la regione italiana con minor disuguaglianza nella distribuzione del reddito e seconda per livello di reddito equivalente. Il Veneto primeggia poi anche per la salute, dove tutti gli indicatori registrano valori buoni o comunque nella media, e risultati positivi si registrano anche nell’uso del tempo e nelle relazioni personali e sociali: molto buono il tasso
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Solo in Trentino si vive meglio. Ma la crisi rischia di compromettere il benessere raggiunto di lettura, la pratica dello sport e partecipazione agli spettacoli e buona la partecipazione sociale, malgrado una bassa densità di organizzazioni di volontariato. Detto questo, non mancano però i punti critici. Il più preoccupante in prospettiva futura è forse quello che colloca il Veneto a metà della graduatoria (11°) tra le regioni italiane per scolarizzazione superiore, universitaria e abbandono scolastico mentre per l’indicatore sicurezza è 15°, con un numero di incidenti stradali tra i più alti del Paese. Anche per lavoro e ambiente il Veneto occupa posizioni di retroguardia: entrambi gli indicatori lo collocano al 5° posto, da un lato per effetto dei tassi di disoccupazione e occupazione giovanile ma con un’occupazione femminile più alta della media, dall’altro tra le peggiori per superamento del limite previsto di Pm10, pur essendo leader nella raccolta differenziata. Escluso il Trentino Alto Adige, che sulla base di tutti gli indicatori considerati sembra essere un territorio “oltre confine”, le regioni possono essere classificate in tre gruppi e il Veneto si piazza in seconda posizione,
nel primo gruppo di regioni, davanti a Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Lombardia ed Emilia Romagna. Tutto sommato, dunque, possiamo essere soddisfatti. Ma fino a quando? “La grave crisi economica e finanziaria sta colpendo duramente il Pil, ma anche il benessere del Veneto e dei veneti – commenta Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto – Se poi guardiamo alla tendenza per il futuro, dovremmo preoccuparci ancora di più e spingere il Governo a tagliare le spese inutili che si annidano in alcune regioni e nello stesso Stato al fine di favorire gli investimenti, lo sviluppo, la crescita. In altre parole, Pil e benessere possono essere interdipendenti a fronte di una tassazione sempre più impietosa che sta distruggendo il nostro tessuto produttivo e, di conseguenza, sociale». Insomma, a voler riprendere gli esempi iniziali, sbagliato immaginare che tante ore passate in coda in autostrada facciano davvero crescere l’economia e, per ciò stesso, il nostro benessere. L’uomo è un essere a più dimensioni, almeno altrettanto importanti di quella economica. Ma sarebbe sbagliato anche pensare che il vero benessere risieda in un mondo senza più autostrade trafficate. Perché dove viene meno l’impulso economico, anche gli altri indicatori di benessere peggiorano rapidamente. Qualcuno lo chiama “sviluppo sostenibile”. Ma per il momento la formula magica rimane segreta.
ensi al benessere e subito ti viene in mente il respirare a pieni polmoni. Purtroppo – a meno di non partire subito per la montagna o di vivere in campagna lontano da fonti inquinanti – uno dei principali problemi messi in luce dal rapporto sul “Benessere in Veneto” è proprio quello relativo all’inquinamento ambientale e – in modo particolare – alle alte concentrazioni di polveri PM10 presenti nell’atmosfera in tutti i principali centri urbani. Una situazione annosa, a cui sembra quasi impossibile porre rimedio. E la regione si rifiuta di lasciarsi mettere sul banco degli imputati per inadempienza. “È importante ribadire – afferma Maurizio Conte, assessore regionale all’ambiente – che purtroppo l’inquinamento dell’aria accomuna il Veneto a tutte le regioni della Pianura Padana per motivi geografici, a causa della scarsa circolazione dovuta allo sbarramento di Alpi e Appennini, e per motivi economici per la densità del tessuto produttivo. In ogni caso, dopo un calo complessivo durato un quinquennio, negli ultimi due anni la situazione si è stabilizzata». Che non significa risolta, anzi: i dati della rete Arpav hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno e Feltre, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili–PM10 di molto superiore ai 35 giorni per anno consentiti dall’Unione Europea. Ci sono però anche risultati decisamente positivi messi in luce dal rapporto di Unioncamere, come ad esempio la virtuosità nella raccolta differenziata dei rifiuti che ha raggiunto nel Veneto il 62,5% del totale (+2,2% rispetto al 2011), per una quantità pari a un milione 383 mila tonnellate. Il raggiungimento di questa percentuale consente al Veneto di superare ormai da due anni l’obiettivo del 60% dalla normativa nazionale. La provincia di Treviso con il 75% si conferma al primo posto nella classifica regionale della raccolta differenziata, segue Belluno con il 65% ma tutte le altre province, ad eccezione di Venezia (53%), hanno raggiunto o superato l’obiettivo del 60% fissato per il 2011.
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40 Cultura veneta 16 Biennale di Venezia Il percorso espositivo di Bartolomeo Pietromarchi
temporanea a venezia
Il “Vice Versa” italiano
un caffÈ nero e Bianco con omar gaLLiani
L’enorme area espositiva dello storico Padiglione Italia, all’Arsenale, è stata divisa in 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti, ciascuno espressione di un binomio di Alain Chivilò
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ll’interno della 55. Biennale di Venezia è presente lo storico Padiglione Italia che dalle ultime edizioni è sito nell’Arsenale. Ogni biennio, un curatore diverso cerca di proporre un percorso espositivo fatto di selezione e tematiche ulteriori unite in un unico contenitore. Quest’anno il prescelto in questo ruolo è il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Roma Bartolomeo Pietromarchi e la mostra ideata s’intitola “Vice Versa”. Come afferma Pietromarchi “il Padiglione Italia e il Palazzo Enciclopedico della Biennale hanno vari punti di contatto nell’idea dell’archiviazione e nella volontà di mettere le mani sulla classificazione e sul concetto di enciclopedismo. Situazione destinata comunque a fallire, come nell’opera di Benassi che con un pavimento di 10.000 mattoni paragrafa l’archivio dell’errore in parallelo alla stessa quantità di detriti in orbita attorno alla terra”. Dunque un’unione tra vecchio e nuovo con un’attitudine non storiografica e generazionale per concentrarsi sulla validità dell’opera. Si tratta come indica il curatore di
A fianco Bartolomeo Pietromarchi “un arcipelago d’isole con un tetto comune su cui vivono dialoghi e confronti di artisti dagli approcci diversi”. Nell’enorme area espositiva s’individuano così 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti ciascuno all’interno dei seguenti binomi: sistema/frammento con Gianfranco Baruchello e Elisabetta Benassi, suono/silenzio con Massimo Bartolini e Francesca Grilli, veduta/luogo con Luigi Ghirri e Luca Vitone, prospettiva/superficie con Giulio Paoloni e Marco Tirelli, corpo/storia con Fabio Mauri e Francesco Arena, concludendo in familiare/estraneo per Marcello Maloberti e
Flavio Favelli. Artisti che hanno già raggiunto un certo livello di maturità nella loro carriera, facendo sì che tale mostra diventi un punto fondamentale del personale percorso artistico. Invece molto interessante sottolineare è come il sistema arte italiano si sia unito positivamente in un’opera di crowdfunding, che ha ricevuto 180.000 euro in donazioni per finanziare l’attuale progetto espositivo. Non rimane che effettuare una visita, dalla quale ognuno potrà trovare elementi di condivisione o di lontananza nel personale approccio all’Arte.
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a XII edizione di “Temporanea. Le realtà possibili del Caffè Florian” ospita nelle prestigiose sale del più antico Caffè del mondo il Maestro Omar Galliani. Fino al 30 settembre, nella biennale edizione dell’evento, è possibile apprezzare la tecnica sopraffina della sua matita all’interno di un’esposizione site-specific intitolata “Il sogno della principessa Lyu-Ji al Florian”. Un tributo alla femminilità, attraverso un sentito atto d’amore alla donna e quindi a Venezia e alla Cina. La tecnica che ha reso famoso in tutto il mondo Omar Galliani è la grafite che nelle sue mani si trasforma in una forma indelebile di forme e di figure in atmosfere rarefatte, che si possono percepire in quella nebbia che avvolge la sua terra d’Emilia. Ne scaturisce un bianco e nero che il Professore Omar definisce “come una sobrietà, un’essenzialità che porta alla complessità”. Una fonte che emana e riflette la luce all’interno di una situazione alchemica, che paragrafa il diamante prodotto da compressioni nel sottosuolo. In tutto questo, tra le salette del Florian, il visitatore è invitato a ricercare il luogo delle opere di Galliani giungendo così al doppio ritratto della principessa Lyu-Ji: un ritratto siamese perché la parola stessa implica due, ma come indica il Maestro “in realtà sono uno, quindi la natura che riproduce se stessa attraverso un unico ventre nella maternità”. Si creano due percorribili identità, in quanto il soggetto impresso due volte ha delle differenze perché, umanamente, non può mai essere uguale nelle sue parti. Attorno al fulcro sdoppiato, in elementi tra le pareti e i tavoli, si notano impresse figure come rose, pistole, colombe, mani, tazze, tazzine, cucchiai, teschi attraverso componenti cromatiche che s’insinuano all’improvviso nello sguardo dell’osservatore per aprire simultaneamente nuovi orizzonti. Un’occasione unica per entrare in contatto e in sintonia con il massimo esponente italiano al mondo della figurazione italiana, in concomitanza con gli eventi della 55. Biennale di Venezia. Al.Ch.
Tintoretto e Vedova
Guggenheim fino all’8 settembre
COLLAGE D’ARTE PER MOTHERWELL
Il dialogo mai interrotto alla Scola di San Rocco
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obert Motherwell: i primi collage” è un’interessante mostra, dedicata al lavoro pioneristico eseguito negli anni ’40 sui papiers colleés, presso la sede della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia fino all’8 settembre. Un esordio artistico di Motherwell (Aberdeen, Washington 1915 – Cape Cod, Massachusetts 1991) che venne proprio incoraggiato dalla stessa Peggy. Si creò così un effetto catalizzante per il successivo sviluppo pittorico dell’artista. Infatti nel 1943 nella galleria newyorkese Art of this century, di proprietà Guggenheim, il giovane Maestro espose i primi collage. Sotto anche la tutela di Roberto Sebastian Matta Echaurren, Motherwell pose in questi primi lavori le basi di un percorso che lo porterà a essere uno tra i massimi esponenti dell’Espressionismo Astratto americano.
Quarantotto opere si liberano tra azione compositiva spontanea, pure astrazioni, figure indefinite e influenze surrealiste. Un connubio che si manifesta all’interno di temi inerenti alla lotta umanitaria e a una violenza simbolica insiti nella società di quegli anni. Nelle composizioni appaiono inglobati slogan della resistenza, frammenti di mappe militari, figure stilizzate ferite o morte e sbarre di prigione all’interno di un’azione espressiva che l’artista paragona a un “uccidere”. Pezzi di carta coagulati all’interno di una gestualità innovativa per quegli anni. Un percorso espositivo interessante, che porta il visitatore a entrare in contatto con una produzione artistica primigenia, fonte di collegamento tra Motherwell e Peggy Guggenheim magnate e collezionista. Al.Ch.
e mie opere non sono creazioni, ma terremoti. Non sono pitture, ma soffi”. Ecco in poche parole una possibile sintesi di Emilio Vedova espressa proprio dal Maestro in alcune dichiarazioni. La forza del gesto, l’irrequietezza compositiva, la fisicità fuori ogni limite, la drammaticità poetica colta a opera compiuta, fino a un utilizzo sonoro del colore fanno parte di chiavi di lettura per le dirompenti opere di Vedova. Alcune di questi lavori sono posti, fino al 3 novembre all’interno della Scuola Grande di San Rocco di Venezia, in un interessante dialogo che da titolo al percorso espositivo: “Vedova Tintoretto”. Un progetto curatoriale di alto livello ideato da Germano Celant e Stefano Cecchetto, che hanno pensato di rendere partecipe il visitatore attraverso l’atmosfera e l’attrazione che unì artisticamente Vedova con Jacopo Robusti detto Tintoretto, a partire dalla Sala Terrena tra le colonne della navata centrale. Era il 1936 e a diciassette anni il giovane Emilio avvertiva quell’angoscia che Jan Paul Sartre indicava successivamente nel suo saggio: “lo squarcio giallo del cielo al di sopra del Golgota, il Tintoretto non lo ha scelto per significare l’angoscia, né tanto meno per provocarla; è angoscia e, insieme, cielo giallo. Non cielo d’angoscia, né cielo angosciato; è un’angoscia fatta cosa, è un’angoscia trasformata in squarcio giallo del cielo …” Parole, tratte dall’analisi degli anni ’50, che nascono dalla crocifis-
Nelle foto piccole l’autoritratto del Tintoretto, oggi al Louvre, e un ritratto fotografico di Emilio Vedova, nell’ altra foto la mostra che rimarrà aperta fino al 3 novembre sione di Cristo posta nella Sala dell’Albergo della Scola, la cui essenza è avvertita un decennio prima anche da Vedova. Frasi, tratte da due estratti che il Maestro scrisse nel 1991, quali “Tintoretto è stato una mia identificazione” e “Quella, regia a ritmi, sincopati e, cruenti magmatici di energie, di fondi interni di passioni, di emotività commossa” ben delineano tale simbiosi. Dunque un’esposizione che probabilmente, da un lato a sette anni dalla scomparsa del maestro fa si che la non forma pittorica italiana risenta della sua impossibilità ad avere una guida per le nuove leve al fine di tracciare, con il suo tipico carattere verace, nuove possibili vie aderenti al suo credo, dall’altro profonde analisi e raffronti condurranno i visitatori, italiani e internazio-
nali, ad avvicinarsi a quel meccanismo che permetta di comprendere come inquietudini intellettualmente artistiche possano creare contenuti di alta profondità. Tele di Vedova, come “Ciclo ’62 (B3)”, le serie degli “Oltre” assieme a studi e interpretazioni di tempere e oli, s’innestano nelle atmosfere magiche della Scola creando personalissimi piani diversi dimensionali di raffronto, studio ed emozione con i lavori di “Mosè”, “Ultima cena”, “La strage degli innocenti”, “La visitazione” fino a “La crocifissione” di Jacopo Robusti. Dunque un progetto culturale che in “San Rocco Contemporaneo: in dialogo con Tintoretto” avvicinerà dopo Vedova altri artisti e tematiche cui i due curatori Cecchetto e Baldo stanno già Al.Ch. lavorando.
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42 Cultura veneta 18 Grandi eventi Il 10 agosto 1913 venne messa in scena per la prima volta L’Aida
Cento anni di lirica all’Arena di Verona
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rischio finanziario di promuovere in Arena una grandiosa manifestazione lirica per il centenario della nascita di Giuseppe Verdi: il 10 agosto 1913 va in scena Aida, con lo stesso Zenatello nel ruolo di Radamès ed Ester Mazzoleni come Aida; sul podio Tullio Serafin e lo scenografo Ettore Fagiuoli. Il successo è strepitoso, decretato da un pubblico proveniente da tutto il mondo. Fra gli ospiti più illustri figurano Arrigo Boito, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Ildebrando Pizzetti, Riccardo Zandonai, Massimo Gorki e Franz Kafka. Da quell’evento l’Arena di Verona diventa il primo teatro lirico italiano all’aperto, nonché il più grande del mondo: un primato che mantiene ancora oggi. Il 2013 è l’anno del festival del centenario, che celebra il primo secolo del Festival lirico all’Arena di Verona ed inaugura i prossimi 100 anni all’insegna della grande opera. Dal 14 giugno all’8 settembre, 58 appuntamenti con 6 titoli d’opera e 4 serate di gala compongono la 91esima edizione dedicata al grande compositore Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario della nascita. Per questo eccezionale avvenimento il Festival
PROVACI... diventeremo
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Giovanni Zenatello indicando l’Arena: “Ecco, questo è il teatro che io cerco
a Chioggia e Sottomarina
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’inaugurazione del Festival lirico, a metà giugno, da quasi un secolo rappresenta un importante evento mediatico e culturale per la città di Verona e per tutti gli appassionati di opera nel mondo. Nel 2013 si festeggeranno i 100 anni dalla prima rappresentazione di Aida in Arena, con un programma ricco di eventi ed ospiti internazionali, a coronare cent’anni di successi ed inaugurare i prossimi cento. “Mio padre era seduto a un tavolino del Löwenbrau, - racconta Nina Zenatello Consolaro, figlia del tenore Giovanni Zenatello - insieme al maestro Tullio Serafin, a Ferruccio Cusinati, a Ottone Rovato e alla cantante Maria Gay. Naturalmente parlavano di musica, di opera lirica e di Giuseppe Verdi. A un tratto mio padre addita l’Arena e con accento di trionfo dice: Ecco, questo è il teatro che io cerco. Qui si potrebbero fare delle rappresentazioni uniche al mondo”. Il tenore Zenatello e l’impresario teatrale Ottone Rovato si assumono quindi il
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del Centenario 2013 vedrà Plácido Domingo in qualità di Direttore Artistico Onorario. Inaugura il Festival il nuovo allestimento della celeberrima Aida, per l’attesissima regia della Fura dels Baus. Aida, titolo areniano per eccellenza, viene riproposta dal 10 agosto anche nella “rievocazione” del 1913 a cura di Gianfranco de Bosio. Dal 15 giugno sempre per la regia di De Bosio in scena il dramma di Nabucco, accanto alla trilogia popolare verdiana composta da La Traviata (dal 22 giugno) per la regia di Hugo de Ana, Il Trovatore (dal 6 luglio) nell’allestimento di Franco Zeffirelli e Rigoletto (dal 9 agosto) per la regia di Ivo Guerra. Ritorna in cartellone dal 31 agosto Roméo et Juliette di Charles Gounod, titolo stabile del repertorio areniano, per la messa in scena di Francesco Micheli. Ancora Verdi con la Messa da Requiem il 13 luglio: diretti da Myung-Whun Chung Orchestra e Coro dell’Arena di Verona insieme a Orchestra e Coro del Teatro La Fenice di Venezia. Al compositore di Busseto sarà ancora intitolato il gala del 17 luglio. Quest’anno si festeggia anche il compositore tedesco Richard Wagner. A lui e a Verdi sarà dedicata la serata di gala del 15 agosto. Completa il programma il gala del 20 agosto, dove Daniel Oren dirigerà il maestro Domingo e i vincitori delle ultime edizioni del concorso Operalia.
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L’intervista
Marc Quinn d’annata a Venezia
pagg.
8-9
Luoghi da scoprire
Un giardino del ‘700 tra i più belli d’Italia
Crisi, incidenti sul lavoro in calo
pag.
Salute
La diminuizione delle morti bianche è proporzionale alla occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di difficoltà attuale che di una migliore sicurezza sul lavoro
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Il benessere che comincia dai piedi
pag.
21
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hi ha la fortuna di averla visitata durante l’èra sovietica, o negli anni immediatamente successivi alla dichiarazione di indipendenza (20 agosto 1991), oggi rischia di non credere ai propri occhi. Sì, perchè oggi l’Estonia, la più settentrionale delle tre repubbliche baltiche, è tutta un’altra cosa. Cancellato il grigiore di quel periodo cupo e ritrovata l’agognata libertà, il piccolo paese in riva al Baltico, nel frattempo (2004) entrato anche nell’Unione Europea, si presenta oggi come una delle realtà più dinamiche del continente. Basta vedere i grandi passi avanti fatti negli ultimi vent’anni. continua a pag. 13-14-17
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Crisi, incidenti sul lavoro in calo
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La diminuizione delle morti bianche è proporzionale alla occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di difficoltà attuale che di una migliore sicurezza sul lavoro di Alessandro Abbadir
I
nfortuni sul lavoro in Veneto, in calo grazie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco. Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduatoria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellunese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono registrati 2 infortuni mortali (un lavoratore italiano di 22 anni fulminato e un albanese di 49 investito da un automezzo di lavoro), a fronte dei 7 dell’intero 2012 e dei 9 registrati nel 2011. Si tratta però esclusivamente in questi casi di morti sul lavoro deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro (fabbrica, ufficio,
Riabilitazione, accoRdo siglato con la Regione e ulss
U
n accordo specifico fra Regione Veneto ed Inail è stato siglato nelle scorse settimane per affidare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da malattie professionali. Questi ultimi, fino ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano. Grazie all’accordo fra Regione ed Istituto Nazionali Invalidi sul Lavoro, presto potranno rivolgersi direttamente ai centri specializzati che sono attivi nel Veneto che sono a Motta di Livenza, Santorso, Zevio e Garda. Con questi accordi le aziende ospedaliere venete ricaveranno un gettito stimato in circa 5 milioni l’anno senza incremento di costi. L’ente di assicurazione sugli infortuni ha optato per questa
soluzione dopo aver cercato di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una soluzione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di elevata qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’ Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A che risultato si vuole arrivare? L’obiettivo immediato, a partire da settembre, è quello di abbattere i tempi d’attesa dei pazienti, ammortizzare con più efficacia i costi di macchinari onerosi, che richiedono costante aggiornamento e, in termini di mercato, diventano “convenienti” solo in presenza di un volume di prestazioni consistenti.
campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste statistica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali riconducibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario. Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. Insomma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifico. Vediamo le cause specifiche di morte indicate proprio nel rapporto Inail nel triennio 2010-2012. Le cause sono determinate dal: ribaltamento del veicolo/mezzo in movimento (dal 21 al 27% dei casi), caduta dall’alto di oggetti (dal 16 al 25%) ed infine caduta di persone dall’alto (dal 18 al 24%). Poi quella relativa ai settori dove si muore di più che rimangono l’agricoltura (44%
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Attualità
>> Sicurezza. I dati Inail e Vega Engineering danno la dimensione di un fenomeno nuovo
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Crisi, incidenti sul lavoro in calo
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La diminuizione delle morti bianche è proporzionale alla occupazione, il risultato è più figlia dello stato di difficoltà che di una migliore sicurezza di Alessandro Abbadir
I
nfortuni sul lavoro in Veneto, in calo grazie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco. Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infat infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduatoria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellunese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono
Riabilitazione, accoRdo siglato con la Regione e ulss
U
n accordo specifico fra Regione Veneto ed Inail è stato siglato nelle scorse settimane per affidare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da malattie professionali. Questi ultimi, fino ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano.
soluzione dopo aver cercato di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una soluzione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di elevata qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’ Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A
campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste statistica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali riconducibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario. Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. Insomma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifico. Vediamo le cause specifiche di mor-
segue dalla pagina precedente
dei casi, media triennio) e le costruzioni (dal 20% del 2010 al 12% del 2012, segno evidente della crisi del settore). Tuttavia, nel corso del 2012, in tutta Italia sono aumentate le ispezioni e le irregolarità riscontrate: controllate 22.950 aziende, 2mila in più del 2011, l’87% è risultato irregolare. Regolarizzati 53.734 lavoratori (+10% sul 2011), di cui 45.679 irregolari e 8.055 in nero (+7,3%). E’ chiaro perciò che la guardia deve restare alta. Che tipologia di inquadramento hanno le persone colpite da incidente sul lavoro? Va rilevato in questo caso che sono tante le vittime non lavoratori dipendenti: tra i morti nelle costruzioni ci sono molti artigiani edili e tra quelli in agricoltura spesso si tratta di
anziani coltivatori diretti. Anche i dati sui primi mesi di quest’anno sono incoraggianti. A decretarlo ancora una volta, la più recente indagine dell’Os dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering secondo la quale nel primo trimestre del 2013 gli incidenti mortali ve verificatisi in Italia sono stati 74, mentre nel 2012 erano 110, con una variazione pari al – 32,7 per cento. Su questo fenomeno è chiaro il presidente Dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, l’ingegner Mauro Rossato, per il quale “questi dati non indicano che bisogna abbassare la guardia e che l’emergenza si possa considerare risolta, ma possiamo almeno considerare la flessione della mor mor-
talità di questo primo trimestre anche come conseguenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sul fronte della prevenzione da parte dei media e da parte di tutti coloro che operano per la sicurezza nei luoghi di lavoro”. Insomma per Rossato, non è solo la mancanza di lavoro che fa diminuire gli incidenti, ma anche la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che sembra finalmente essersi radicata anche nel territorio del Veneto. Un atteggiamento che negli anni scorsi in pieno boom edilizio non era certamente seguito con scrupolo da operatori ed imprenditori del settore. Speriamo sia seguito anche in caso di ripresa economica.
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Attualità
>> Società. La Cgil invita a non abbassare la guardia
“Coinvolti sempre più precari e n Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro” di Alessandro Abbadir
“S
e la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno nuovo che vede come principali vittime della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confederale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia. Nel 2012 sono state 745mila le denunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e
-23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe complessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60). Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infine, tra le denunce di legate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi denunciati nell’anno, 348 hanno messaggio pubblicitario
avuto esito mortale. “Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella parte relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’efficacia dell’azione dell’istituto. Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla statistica degli infortuni e va fatta una riflessione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente
insicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni hanno, infatti, un’incidenza diretta sull’organizzazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”. Sulla stessa linea si colloca anche Roberto Montagner segretario della Cgil di Venezia. Negli anni scorso la cementificazione e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza
Attualità
non regolarizzati”
aRtigianato. nasce il fonto integRativo sani.in.veneto
E’
“Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peg-
gioramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”
stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integrativa a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani. In.Veneto (acronimo di Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipendenti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea possa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e
Pro Loco Venezia: Lasciati incantare dal loro amore volumetto della quarta edizione del Premio letterario, che raccoglie le poesie e la sintesi dei racconti che hanno vinto lo scorso anno i due settori del premio. Alla Presenza dell’Assessore Comunale Narciso Girotto, dell’Assessore Provinciale Lucio Gianni e del Padrino Edizione 2012 Luca Ginetto è stato presentato il tema della 5^ edizione anno 2013 e cioè “Chioggia: le silenziose presenze dell’acque nelle lingue del territorio”; la scadenza del bando, sia per la poesia che per la narrativa, sarà il 30 Ottobre prossimo. E’ questo un importante concorso, che ha in pochi anni raggiunto dimensioni nazionali, attirando l’attenzione su Chioggia e promuovendola, allo stesso tempo. PALIO DI NOALE: Ancora un grande successo della Pro Loco di Noale nonostante le sempre più limitate risorse a disposizione degli Enti Pubblici! Il 16 Giugno migliaia di persone si sono tuffate a piè pari nel Medioevo assiepando le strade del centro storico. Noale si è vestita a festa ed ha vissuto giornate indimenticabili tra arcieri, donzelle, nobili ma anche popolani, concubine, appestati e l’immancabile boia. Il palio è stato vinto dalla Contrada della Cerva con Francesca Smiderle e Diego Avon ma il momento più atteso da turisti ed ospiti è stato il maestoso corteo storico che ha attraversato tutta la città per la gioia di adulti e bambini! PREMIO LETTERARIO CITTA’ DI CHIOGGIA: Sempre il 16 Giugno, a Chioggia, è stato presentato il
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MANIFESTAZIONI IN PROGRAMMA, DA NON PERDERE: • SCORZE’: dal 19 al 29 luglio Festa del Pomodoro • SPINEA: 21 Luglio Festa del Redentor • SALZANO: dal 23 al 27 Agosto Sagra di San Bortolo • MARTELLAGO: 04 Agosto a Maerne Festa degli uccelli • PELLESTRINA: dal 27 Luglio al 04 Agosto -
collaboratori compresi) e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fine potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplificazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Consiglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo. Informazione pubblicitaria
Festa della madonna dell’Apparizione • PORTOSECCO DI PELLESTRINA: dal 10 al 15 Agosto - Sagra di Santo Stefano • DOLO: dal 09 al 19 Agosto Festa di San Rocco e Fiera del Bestiame • CHIOGGIA: dal 12 al 21 Luglio Sagra del Pesce • CAMPONOGARA: 08 Agosto Cena sotto le stelle • CAORLE: 25 LUGLIO - Griglie Roventi • SAN DONÀ DI PIAVE: 7 AGOSTO Festa Medioevale Patto d’Amistà (Informazioni inviate da LUCIO GIANNI, ass. Provinciale Pro Loco)
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L’intervista
>> Arte. Fino al 29 settembre in esposizione all’isola di San Giorgio le opere dell’artista inglese
Marc Quinn d’annata a Venezia Nella mostra sculture e pitture dall’alto spessore concettuale tracciano un’esplorazione spirituale nell’uomo e nella natura che ci circonda
A
di Alain Chivilò
ll’isola di San Giorgio, presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia fino al 29 settembre, si tiene una delle più importanti esposizioni dedicate all’artista britannico Marc Quinn. Quindici nuovi lavori, per un totale di cinquanta, segnano, come afferma l’artista stesso, “un’esplorazione del rapporto con il nostro corpo e il mondo fisico e culturale che ci circonda, ossia evidenziare cosa significa vivere in un mondo che è reale e virtuale allo stesso tempo”. Londinese del 1964, Quinn crea lavori dall’alto spessore concettuale con installazioni, sculture e pittura. Temi come sessualità, morte, vita, religione uniti a materiali quali marmo, vetro, ghiaccio, bronzo tracciano un’esplorazione spirituale all’interno di una metamorfosi insita nell’uomo e nella natura che lo circonda. Lungo il percorso antologico, ecco una testimonianza di Marc Quinn. Arrivando nell’isola di San Giorgio lo spettatore ha di fronte una scultura d’impatto. “Sì, qui inizia la mostra. L’opera si chiama “Breath” ed è una versione della scultura di Alison Lapper, una donna nata senza braccia e con gambe corte. Si tratta di una persona realmente esistente. Nel 2005 ho realizzato una sua scultura alta 3 metri che è stata esposta in Trafalgar Square a Londra per due anni. L’anno scorso mi hanno chiesto di realizzare una scultura per la cerimonia di apertura delle Paraolimpiadi. Doveva trattarsi necessariamente di un’opera grande, in grado di riempire lo sta-
dio e mi hanno suggerito di realizzare una scultura gonfiabile. La tecnologia è cambiata radicalmente: ora si scansiona l’oggetto e si taglia ogni pezzo di tessuto in modo da mantenere la forma originale, quindi non è proprio come una piscina gonfiabile. Originariamente questo è stato fatto per motivazioni tecniche, ma una volta realizzata ho capito che quando qualcosa diventa parte di una cultura, la sua immagine e la cosa reale si separano completamente. Perciò, da una parte abbiamo la scultura di Alison Lapper, dall’altra l’idea di essa che volevano per le Paraolimpiadi. Si tratta della scultura di un’idea, non di un oggetto reale, come per esempio la scultura di Kate Moss che non rappresentava Kate come persona ma l’idea collettiva della Moss. L’in- stallazione qui a San Giorgio è alimentata da un impianto d’aria quindi, come per la scultura di ghiaccio, se la scolleghiamo si dissolve. È un’opera monumentale temporanea: esiste in quanto parte di una cultura ma potrebbe anche non esistere. È come un’allucinazione”. Quando l’ha realizzata, aveva in mente il messaggio positivo che poteva nascere? “Sì, il messaggio è positivo poiché non ci si aspetta che Alison, una disabile, abbia un figlio. Questo ci mette a confronto con l’idea di persone disabili che s’innamorano, fanno sesso, si riproducono: pensieri taboo, in un certo senso. Inoltre, essendo incinta, è anche un monumento al futuro. Il futuro dell’umanità appartiene ai bambini e la sua collocazione a Trafalgar Square la poneva in contrasto con monumenti di generali che hanno conquistato il mondo, come Nelson. È un monumento al futuro perché si trova in opposizione: è femminile, non maschile e celebra un diverso tipo di corpo,. La nozione di bellezza è molto ristretta e quest’opera celebra
modi diversi di essere belli”. La serie delle conchiglie è sempre una rappresentazione d’impatto. “Abbiamo preso una vera conchiglia e l’abbiamo digitalizzata in uno scanner 3D per poi riprodurla con una stampante ad alta risoluzione. Perciò questa non è una scultura realizzata da persone ma da un computer. È qualcosa che non si sarebbe potuto fare cinque anni fa. Una scultura di una conchiglia avrebbe sempre avuto l’aspetto di un oggetto di scena. Per me le conchiglie sono interessanti perché è come se fossero state create all’inizio del mondo da una creatura senza cervello. È come l’archeologia della scultura: rappresenta la bellezza, la simmetria del mondo e non qualcosa creato semplicemente da mano umana. Inoltre per me è come una scultura del tempo, quindi da un lato abbiamo i cerchi come segno del passaggio del tempo, come quando si taglia un albero e si contano gli anelli, dall’altro c’è quest’area frontale liscia che rappresenta il presente. Quindi è sempre “ora” perché è uno specchio, un modello del presente nel presente. Inoltre è un po’ come la nascita di Venere o altre immagini di donna come origine del mondo. Tutto ciò si trova in natura, non ho apportato alcun cambiamento eccetto la scala e la finitura. Quando si realizza una scultura non è necessario cambiarne la forma. Cambiando forma o materiale si cambia completamente qualcosa. Questi sono dei mezzi, come le forme stesse. Quindi non è sempre necessario cambiare forma. Sono collegate all’essere umano? “Sì, ci siamo evoluti da creature molto più semplici di queste. Si tratta della nostra connessione con il mondo in un certo senso. È l’evoluzione. È come trovarsi all’inizio della vita, trovando creature senza un cervello che continua alla pag. seguente
L’intervista
realizzano splendide sculture e questo dà ispirazione all’artista. Fare arte è in qualche modo parte profonda del mondo, non solo una decorazione o qualcosa di triviale. Sono allo stesso tempo architettura, in quanto case della creatura e scheletri perché sono l’osso di essa stessa. Quindi hanno diversi significati”. Nella sala centrale della mostra vive la scultura. “I visitatori possono vedere una serie di sculture che non sono state realizzate allo stesso momento. Le otto opere al centro sono state prodotte tra il 1998 e il 2000, mentre due nel 2010. Le prime sculture sono le originali da cui ho preso ispirazione per quella di Alison Lapper. Rappresentano persone che sono nate senza arti, o che li hanno persi per incidente, malattia o altro. Quando mi trovavo al British Museum vedevo persone che guardavano i marmi di Elgin e al Louvre persone che ammiravano la Venere di Milo esclamando “Sono così belle!”. Allora ho pensato che se qualcuno, con un corpo mutilato come questo, entrasse nella sala forse i turisti avrebbero la reazione
opposta. Ho realizzato che fosse molto interessante il fatto che tale situazione sia accettabile in arte ma non nella vita reale. Di conseguenza ho pensato di realizzare una scultura di una persona il cui corpo fosse realmente così, nato senza braccia e gambe. Quando ho creato la scultura ho capito che, come per tutte le opere d’arte, prima la sviluppi e successivamente essa stessa ti dice che cos’è. Quindi una volta ultimata è diventata una scultura che celebra ogni tipo di corpo e un diverso tipo di perfezione. Il fatto di utilizzare un idioma neoclassico, il quale è basato sulla perfezione, ti dà una visione differente di ciò che potrebbe essere un corpo normale. Senza dubbio queste persone quando chiudono gli occhi si vedono uguali a noi. La tua immagine interiore non cambia quando la tua immagine esteriore cambia. C’è questa idea di interiore ed esteriore. Poi, dieci anni dopo, ho realizzato sculture di persone che avevano trasformato il loro aspetto esteriore per farlo diventare come l’interiore, quindi
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l’opposto di queste persone, in un certo senso. Questa donna, ad esempio, si è fatta impiantare delle enormi protesi al seno, ma non ha cambiato il proprio viso. È come un’allucinazione. Ora con i progressi della medicina e della tecnologia, le persone stanno trasformando il loro aspetto esteriore. La cultura ha preso possesso della biologia, in un certo senso. È una diversa modalità di evoluzione”. Perché si è ispirato a dipinti che hanno come soggetto la carne? “La carne è un materiale di raffigurazione ma diventa immediatamente un’astrazione. A livello pratico è un’azione in cui si compra un pezzo di agnello, si taglia, si effettua una fotografia e si dipinge con pittura a olio. Il tutto è allo stesso tempo bello e disgustoso. Sono repellenti e attraenti, sono astrazioni ma sono raffigurazioni. Per me comprendono tutti questi aspetti ed è proprio questo che trovo interessante”. messaggio pubblicitario
10 Luoghi da scoprire >> A poca distanza dalla città di Padova, nel parco dei Colli Euganei
Monastero del Venda, patrimonio da recuperare A
poca distanza dalla città di Padova, nel parco dei Colli Euganei, sulla sommità del Monte Venda ma si trovano le vestigia del complesso monastico olivetano di S. Giovanni Battista, la cui fondazione risale al Basso Medioevo. Attivo per più di cinque secoli, è stato definitivamente chiuso dalla Repubblica di Venezia nel 1771. Fu meta di anacoreti, ma la solitudine dei luoghi attrasse anche l’ex abate di Santa Giustina, Stefano, che col compagno Alberico ingrandì il piccolo oratorio intitolandolo a San Giovanni Battista. Il monastero da loro costruito fu poi aggregato a quello di Monte Oliveto. Interessante notare l’esistenza sin dal 1260 di una fraglia intitolata a San Giovanni Battista, forse stimolata dalla fama dei miracoli della reliquia miracolosa del dito del Battista che una pia tradizione voleva colà trasportata. E così il 24 giugno (natività del Santo) ed il 29 agosto (decollazione) la cima del Venda si riempiva di gente a cui l’ospitalità benedettina elargiva pane vino e pesce. Oggigiorno le uniche due S. messe celebrate nella cripta completamente restaurata, celebrano questi due precisi anniversari. L’accesso alla sommità del Monte
Esiste un progetto di recupero dell’antico luogo sacro a carico della fondazione Monte Venda che può contare esclusivamente su contributi privati di Vesna Maria Brocca costituisce sicuramente uno dei sentieri escursionistici tra i più suggestivi dei Colli Euganei. I luoghi si presentano però al pellegrino odierno in uno stato di degrado che non depone a favore dell’importanza del luogo. Del complesso monastico sussistono i muri perimetrali della chiesa, la torre campanaria e, parzialmente, i tracciati dei chiostri. L’area – ubicata in un ambito boschivo non particolarmente curato e attigua ad un comprensorio dismesso dell’Aeronautica militare (la base militare del Venda è chiusa, cosa che ha reso più facile l’accesso al monumento) – è di proprietà di un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus), la Fondazione Monte Venda. Esiste inoltre un progetto di restauro e recupero del Monastero
Olivetano; il finanziamento è a carico proprio della Fondazione Monte Venda, che conta esclusivamente su contributi privati. Atteso l’estremo valore storico e artistico e il legame millenario, di fatto mai cessato, con il territorio, la Fondazione intende recuperare integralmente il complesso monastico di San Giovanni Battista del Venda mediante la ricostruzione, per fasi successive, delle antiche strutture, nel rispetto dei vincoli artistici e architettonici nonché dei criteri fissati dalla competente Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Veneto Orientale, che in merito ha già espresso la propria approvazione agli elaborati di progetto presentati. È inoltre desiderio del consiglio di amministrazione della
Ogni anno vengono celebrate due messe: il 24 giugno ed il 29 agosto Fondazione e dei componenti del comitato storico-scientifico di far rivivere anche le antiche tradizioni monastiche reintroducendo in futuro la coltivazione per esempio del vitigno di uva “schiava”. L’idea è poi anche quella di realizzare una cantinetta dove poter dar corso alla lavorazione dell’uva prodotta per ottenere il tipico vino rosato, leggermente acidulo, di bassa gradazione alcolica, da servire ai fedeli, insieme con i gamberoni di fiume fritti, durante le celebrazioni delle feste di San Giovanni Battista. Il complesso monastico del Venda è senz’altro un ottimo esempio di “ricchezza” del patrimonio monumentale del veneto, per cui merita l’attenzione di tutti al fine di salvaguardarne il suo prezioso valore storicoartistico.
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Programma MAB e riserve della biosfera Il Programma MAB è promosso da UNESCO
Che cos’è una “Riserva della Biosfera”? Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazionale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.
L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utilizzata una denominazione più adatta a dimostrare le qualità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po. Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno parzialmente. La Riserva deve includere diverse zone indipendenti? Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone interdipendenti, e precisamente: •Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno. •Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi. •Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-
Che cos’è l’UNESCO?
È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.
Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?
Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).
toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente. Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello normativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer prevedono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sottoposte a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva. Che funzioni hanno le aree della Riserva? Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conservazione, sviluppo e supporto logistico. •Funzione di conservazione: contributo alla conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche. •Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo sviluppo sostenibile. •Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale. Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un miglioramento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evidenza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria diffusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.
L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione. I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 20142020, ad esempio, considerano appositi canali di finanziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il sostegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riserva della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile. Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione. Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Come funziona la candidatura? Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promotori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi. In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppano ed iniziano ad implementare il progetto per la gestione della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il riconoscimento. Possono le comunità locali concorrere alla creazione della Riserva? Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il
proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.
Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
2007-2013
Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?
cooperazione territoriale europea programma per la cooperazione transfrontaliera
Italia-Slovenia
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12 Luoghi da scoprire >> L’eccellenza nel verde fiorito
ESTONIA
Un giardino del Settecento Tallinn, Medioevo Live tra i più belli d’Italia Immersa nello splendido paesaggio della Valpolicella, Villa Mosconi Bertani è un gioiello dal sapore forte e antico
U
no dei giardini storici più belli d’Italia si trova in Veneto e più precisamente ad Arbizzano di Negrar, in provincia di Verona. Tanto prezioso e ben curato che quest’anno è entrato a far parte di una delle guide più prestigiose in tema: Grandi giardini italiani che segnala al suo interno appena una novantina di parchi. Si tratta del giardino settecentesco di Villa Mosconi Bertani, che pur essendo privata apre le sue porte a turisti di tutto il mondo proponendo visite guidate complete di cene e degustazioni di prodotti tipici locali. Volendo fare una gita fuori porta garantendosi al contempo il piacere del palato e il fresco di un giardino, questa villa in Valpolicella è un’ottima meta. La sua storia è strettamente connessa a quella della Villa costituita da un edificio principale con due ali basse avanzate, terminanti in due facciate simmetriche. Sopra l’ala orientale si erge il campanile della cappella (consacrata a San Gaetano), mentre da ambo le parti due cancelli danno accesso ai rustici e alle cantine dove la storia vuole che sia nato lo storico Amarone classico della Valpolicella. La costruzione di tutto l’impianto, ossia il corpo centrale della villa, la cappella e le cantine, avvenne nella prima metà del Settecento, ad opera dell’architetto veronese Adriano Cristofali su commissione del primo proprietario della tenuta Giacomo Fattori, che la fece erigere su un nucleo abitativo pre-esistente del Cinquecento. Il giardino, invece, risale alla fine del Settecento, quando, anche a Verona cominciarono a diffondersi complessi naturalistici che richiamavano gli stilemi del Romanticismo. La moda prediligeva
luogo di Poeti e letteRati
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di Germana Urbani
u una sponda del laghetto si trova uno chalet costruito su suggerimento proprio dal poeta Pindemonte, il quale era rimasto colpito da alcune fonti e praterie viste in Francia, dove era solito trascorrere periodi di vacanza ospite di amici, Jean-Jacques Rousseau tra gli altri. Nel pomeriggio era usato per leggere, magari al ritorno dalle passeggiate, mentre la sera si prestava per i giochi di società come gli scacchi o per momenti allietati dal suono dell’arpa, suonata dalle figlie della contessa Mosconi.
Questo angolo di preziosa frescura ispirò anche il pittore veronese Angelo Dall’Oca Bianca
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il giardino all’inglese con piante esotiche, viali, luoghi isolati e angoli con finti ruderi archeologici. Tutt’altro rispetto al giardino italiano, prevalentemente verde e regolare. Così anche per Villa Mosconi Bertani si definì un progetto di parco romantico anche con l’intervento di Ippolito Pindemonte a cui si devono alcune influenze di origine inglese. Vennero sistemati i terreni retrostanti alla villa, dando loro una duplice destinazione, di giardino e di bosco. Si costruì il laghetto, alimentato dalle sorgenti presenti nella proprietà e l’isoletta al centro su cui, ancor oggi, si ergono alti Taxodium. La romantica isola ospita da allora la casa per il caffè ispirata a simili costruzioni nord europee ed vi si accede mediante un ponticello di legno. A parte le piante di carattere esotico dell’isoletta e qualche cedro del Libano, gli alberi presenti sono quelli più consoni con le tipologie di bosco. Nel 1820 il Persico descrisse un “giardino variato da piante esotiche” che ispirò anche il pittore veronese Angelo Dall’Oca Bianca. Il parco ospita la classica ghiacciaia ed è arricchito da una piccola fontana zampillante, statue e sedute. L’ampia area cintata da un muro, posta alle spalle della villa, non solo racchiude il giardino ma anche un vasto vigneto tanto da dare al complesso paesaggistico il respiro di un giardino-campagna.
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ll’interno della villa il salone delle Muse è splendidamente affrescato, comprende in altezza i tre piani. Nelle nicchie dipinte sono racchiuse le statue monocrome che rappresentano le Muse delle Arti e nella parte superiore si trovano architetture fantastiche a trompe l’oeil, che danno una connotazione prospettica all’insieme. Mentre le quattro stagioni e quindi lo scorrere del tempo rappresentano il tema principale dell’affresco sul soffitto.
Sì, viaggiare 13 ESTONIA
Tallinn, Medioevo Live
LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2011 AFFACCIATA DOLCEMENTE SUL MAR BALTICO GUARDA AL FUTURO PUNTANDO SUL SUO PASSATO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ TUTELATO DALL’UNESCO IL CENTRO STORICO RISPOLVERA LE SUE VESTIGIA E LE FA RIVIVERE ATTRAVERSO LOCALI E ANIMAZIONI IL GRIGIORE SOVIETICO LASCIA IL POSTO AL COLORE E IL WI-FI FREE È SIMBOLO DI LIBERTÀ E SVILUPPO NELLE ISOLE DI SAAREMAA E MUHU TANTA NATURA MULINI A VENTO E IL LAGO CREATO DA UN METEORITE L’ARIA È LA PIÙ PULITA AL MONDO
LA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2011 AFFACCIATA DOLCEMENTE SUL MAR BALTICO GUARDA AL FUTURO PUNTANDO SUL SUO PASSATO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ TUTELATO DALL’UNESCO IL CENTRO STORICO RISPOLVERA LE SUE VESTIGIA E LE FA RIVIVERE ATTRAVERSO LOCALI E ANIMAZIONI IL GRIGIORE SOVIETICO LASCIA IL POSTO AL COLORE E IL WI-FI FREE È SIMBOLO DI LIBERTÀ E SVILUPPO NELLE ISOLE DI SAAREMAA E MUHU TANTA NATURA MULINI A VENTO E IL LAGO CREATO DA UN METEORITE L’ARIA È LA PIÙ PULITA AL MONDO
SOPRA: UN’IMMAGINE DELLA PIAZZA DEL MUNICIPIO SEMPRE ANIMATA. IN ALTO: I MULINI DI ANGLA, UNA VEDUTA DI TALLINN E TORRI
SOPRA: UN’IMMAGINE DELLA PIAZZA DEL MUNICIPIO SEMPRE ANIMATA. IN ALTO: I MULINI DI ANGLA, UNA VEDUTA DI TALLINN E TORRI
LUNGO LE MURA DI CINTA DELLA CITTÀ VECCHIA. PIÙ SOTTO LA TORRE DELLA TELEVISIONE INAUGURATA NEL 1972. NELLE ALTRE PAGINE UN BANCHETTO MEDIEVALE E UN GIOCOLIERE IN COSTUME D’EPOCA. PIÙ A DESTRA IL CASTELLO DI KURESSAARE, IL SOMMERGIBILE LEMBIT E IL CRATERE FORMATO QUATTROMILA ANNI FA A KHAALI DA UN GRANDE METEORITE.
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hi ha la fortuna di averla visitata durante l’era sovietica, o negli anni immediatamente successivi alla dichiarazione d’indipendenza (20 agosto 1991), oggi rischia di non credere ai propri occhi. Sì, perchè oggi l’Estonia, la più settentrionale delle tre repubbliche baltiche, è tutta un’altra cosa. Cancellato il grigiore di quel periodo cupo e ritrovata l’agognata libertà, il piccolo paese in riva al Baltico, nel frattempo (2004) entrato anche nell’Unione Europea, si presenta oggi come una delle realtà più dinamiche del continente. Basta vedere i grandi passi avanti fatti negli ultimi vent’anni. Un percorso di crescita che, dopo aver subito un rallentamento nel 2008 (in Estonia la crisi ha colpito prima, ma ora è soltanto un ricordo), ha portato il paese verso lo sviluppo di un terziario avanzato, che fa leva sui passi avanti fatti nel settore delle nuove tecnologie. In Estonia il wi-fi è free anche per strada, sui mezzi pubblici, in tutti i locali, i musei, gli edifici pubblici. Una vera e propria rivoluzione, un grande segno di civiltà. Gli estoni votano on line e usufruiscono di molti altri servizi digitalizzati. Sono appena 1.300.000, di cui un terzo russi rimasti dopo la dissoluzione dell’Urss. Un popolo pacifico, che ha ottenuto l’indipendenza nel 1991 manifestando in modo originale: formando una lunga catena umana di persone che cantavano. Una catena che ha raggiunto anche la Lettonia e la Lituania. Singing Revolution, rivoluzione cantata, l’hanno chiamata. Un popolo che ha grandi motivazioni per guardare al futuro con fiducia. La lingua estone appartiene al ceppo ugro-finnico, lo stesso del finlandese. Ed è proprio la Finlandia il
paese a cui l’Estonia è tornata a rapportarsi costantemente, sotto il profilo economico ma soprattutto culturale. Gli estoni amano in modo particolare la natura, per questo il loro piccolo territorio sembra quasi un’oasi naturalistica. Vanta il primato dell’aria più pulita del mondo. La capitale Tallinn, principale approccio all’Estonia arrivando con l’aereo o con la nave, già Capitale europea della cultura nel 2011, è un concentrato di Medioevo. Il suo
SANITY
LUNGO LE MURA DI CINTA DELLA CITTÀ VECCHIA. PIÙ SOTTO LA TORRE DELLA TELEVISIONE INAUGURATA NEL 1972. NELLE ALTRE PAGINE UN BANCHETTO MEDIEVALE E UN GIOCOLIERE IN COSTUME D’EPOCA. PIÙ A DESTRA IL CASTELLO DI KURESSAARE, IL SOMMERGIBILE LEMBIT E IL CRATERE FORMATO QUATTROMILA ANNI FA A KHAALI DA UN GRANDE METEORITE.
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hi ha la fortuna di averla visitata du- paese a cui l’Estonia è tornata a rapportarsi rante l’era sovietica, o negli anni im- costantemente, sotto il profilo economico mediatamente successivi alla dichiara- ma soprattutto culturale. zione d’indipendenza (20 agosto 1991), Gli estoni amano in modo particolare la oggi rischia di non credere ai propri occhi. natura, per questo il loro piccolo territorio Sì, perchè oggi l’Estonia, la più settentrio- sembra quasi un’oasi naturalistica. Vanta nale delle tre repubbliche baltiche, è tutta il primato dell’aria più pulita del mondo. un’altra cosa. Cancellato il grigiore di quel La capitale Tallinn, principale approccio periodo cupo e ritrovata l’agognata libertà, all’Estonia arrivando con l’aereo o con la il piccolo paese in riva al Baltico, nel frat- nave, già Capitale europea della cultura nel tempo (2004) entrato anche nell’Unione 2011, è un concentrato di Medioevo. Il suo Europea, si presenta oggi come una delle realtà più dinamiche del continente. Basta vedere i grandi passi avanti fatti negli ultimi vent’anni. Un percorso di crescita che, dopo aver subito un rallentamento nel 2008 (in Estonia la crisi ha colpito prima, ma ora è soltanto un ricordo), ha portato il paese verso lo sviluppo di un terziario avanzato, che fa leva sui passi avanti fatti nel settore delle nuove tecnologie. In Estonia il wi-fi è free anche per strada, sui mezzi pubblici, in tutti i locali, i musei, gli edifici pubblici. Una vera e propria rivoluzione, un grande segno di civiltà. Gli estoni votano on line e usufruiscono di molti altri servizi digitalizzati. Sono appena 1.300.000, di cui un terzo russi rimasti dopo la dissoluzione dell’Urss. Un popolo pacifico, che ha ottenuto l’indipendenza nel 1991 manifestando in modo originale: formando una lunga catena umana di persone che cantavano. Una catena che ha raggiunto anche la SPACCIO DI FABBRICA: VIA DEL COMMERCIO, - ROVIGO Lettonia e la 12 Lituania. Singing Revolution,FABBRICA: Loc. BORSEA AREA COMMERCIALE LA FATTORIA TEL. 0425 474954 rivoluzione cantata, l’hanno chiamata. UnVIA A. GRANDI, 13 dormiflex.rovigo@dormiflex.it popolo che ha grandi motivazioni per guar-SANTA MARIA DI SALA (VE) dare al futuro con fiducia.(VE) La lingua estoneTEL. 041 5730800 SPACCIO DI FABBRICA: VIA BRUNACCI, 10/C MARGHERA ZONA PANORAMA TEL. 041 922692 appartiene al ceppo ugro-finnico, lo stesso marghera@dormiflex.it del finlandese. Ed è proprio la Finlandia ilwww.dormiflex.it
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14 Sì, viaggiare ESTONIA Medio Evo Live i e animazioni
ago creato da un meteorite
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Tallinn Medio Evo Live
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hi ha la fortuna di averla visitata durante l’èra sovietica, o negli anni immediata mente successivi alla dichiarazione di indi pendenza (20 agosto 1991), oggi rischia di non credere ai propri occhi. Sì, perchè oggi l’Estonia, la più settentrionale delle tre repubbliche balti
costa estone. Tallinn è un gioiello medievale perfettamente conservato, tanto che sullo sfondo di torri di guardia, mura, palazzi e case dalla facciata molto appuntita (nello stile architettonico in voga nel Medio Evo da queste parti) la città ha costruito il suo brand turistico. Facendo rivivere il Medio Evo attraverso minuziosi restauri, animazioni di strada, locali a tema (l’Olde Hansa, forse il più famoso, ha persino riprodotto stoviglie, bicchieri e altri oggetti dell’epoca utilizzati nel ristorante per venderli ai turisti come originale souvenir). Il centro storico di Tallinn, dove persino durante l’era sovietica sono stati girati molti film (una settantina), va raccontato palazzo per palazzo, chiesa per chiesa (c’è persino una cattedrale ortodossa), leggenda per leggenda. Il punto più ambito della città è il belvedere da cui durante le notti bianche (che durano fino a Ferragosto) si può ammirare il porto stagliato nella luce color indaco dell’infinito crepuscolo baltico. Un’immagine di struggente bellezza. Tanti sono i luoghi che stregano il visitatore a Tallinn: dalla Torre Margherita
aria . La capitale Tallinn, principale approccio all’Estonia arrivando con l’aereo o con la nave, già Capitale europea della cultura nel 2011, è un concentrato di Medio Evo. Il suo centro storico è patrimonio dell’umanità tutelato
segue dalla pagina precedente
centro storico è patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco. Già città della fiorente Lega Anseatica, che dal XII secolo all’Era Moderna raccoglieva tutte le più ricche città commerciali del Baltico, Tallinn (che tradotto significa “città dei danesi”, ovvero i suoi fondatori) ha costruito le sue fortune sui cereali. Questo persino durante gli ultimi anni del “soviet time” (come chiamano qui il periodo di occupazione sovietica), quando proprio a Tallinn venne costruito il grande terminal per farvi confluire il frumento americano e canadese destinato a sfamare le repubbliche dell’Urss in difficoltà di approvvigionamenti. Sempre nello stesso periodo (1980), Tallinn ospitò le gare di vela dei Giochi Olimpici di Mosca, quelle boicottate da molti paesi occidentali per l’invasione sovietica dell’Afghanistan. E a quel periodo risale la costruzione più alta della città: la torre della televisione, 170 metri. Dalla sua sommità, che ospita un ristorante panoramico, si può godere di un’impagabile vista della
all’ingresso della città, alla piazza del municipio, ai palazzi di Toompea, la collina che domina la città con il suo castello. La chiesa di Sant’Olav, con la sua guglia, è stata fino al 1625 l’edificio più alto del mondo. Da non perdere la chiesa di San Nicola dove è conservata l’unica bibbia del mondo per analfabeti. Ma sono belli da vedere anche anche i quartieri periferici, alcuni dei quali (come Kalamaia) conservano le antiche case di legno. Sembra sia nata a Tallinn nel 1441 l’usanza dell’albero di Natale. Da visitare anche l’interessante Museo Navale, dove si può salire a bordo del sommergibile Lembit. E si respira futuro nella galleria Art Design che raccoglie le opere creative di numerosi giovani artisti e designer. Una tappa ineludibile per gli amanti di storia contemporanea è il Patarei, il museo delle ex carceri, dove sono stati rinchiusi anche i dissidenti del regime sovietico e dove l’ultima esecuzione risale al 1991. Un viaggio in un inferno dantesco... E tanto per rimanere in tema va visto il Museo del Kgb allestito all’Hotel Viru: si entra nella stanza dove i sovietici ascoltavano tutte le registrazioni delle conversazioni dei clienti stranieri
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Sì, viaggiare 17 segue dalla pagina precedente
carpite attraverso “cimici” nascoste nelle camere dell’albergo internazionale. Un sistema di sofisticato spionaggio attivo dal 1972 al 1991. In Estonia sono meta turistica anche le isole. Muhu è famosa per il suo villaggio etnografico Koguva, un museo all’aperto fatto di vecchie case tradizionali con tetti di paglia tuttora abitato da pescatori. Anche a Saaremaa la natura è incontaminata. La capitale Kuressaare è una cittadina linda piacevole da girare in bicicletta, dominata da un castello che ospita un interessante museo sulla storia antica e recente dell’Estonia. Da vedere i grandi mulini a vento di Angla, simili a quelli olandesi: venivano utilizzati per macinare le granaglie. A Khaali si rimane a bocca aperta davanti alle dimensioni del cratere provocato dalla caduta di un meteorite quattromila anni fa. Il peso dell’asteroide era l’equivalente di otto tonnellate di ferro. Una visita la merita anche la fattoria Good Kaarma dove una giovane coppia inglese produce saponi naturali. E infine non bisogna dimenticare di fare un salto alle terme. Quelle estoni sono rinomate e ripropongono la ritualità che ha reso celebri quelle finlandesi. Per altre informazioni sull’Estonia: www.visitestonia. com
I CASTELLI DEI GOURMET Uno dopo l’altro stanno risorgendo tutti gli splendidi manieri estoni. Alcuni hanno legato la loro fama all’alta cucina. Nell’isola di Muhu, il Pädaste Manor, elegante maniero in riva al mare restaurato dal suo nuovo proprietario, l’olandese Martin Breuer, e trasformato in un resort di alto livello, vanta in cucina il cuoco numero uno dell’Estonia. Quel Peeter Pihel che è stato anche fra i relatori di Identità Golose a Milano. Il ristorante si chiama Alexander. Pihel è sostenitore di quella cucina nordica che sta andando per la maggiore, basata su cibi semplici, verdure dell’orto, selvaggina, pescato locale. Elaborati però con grande talento. Un’altra sosta gourmet ospitata in un’aristocratica residenza è il Kau Manor, che si trova a un’oretta d’auto da Tallinn, in direzione del porto di Virstu. Appartiene a un diplomatico in corsa per diventare sindaco di Tallinn, Eerik Niiles. Il ristorante, di ambientazione esotica per via delle riproduzioni dei disegni a carbonicino fatti dal grande esploratore Otto Von Kotzebue (a cui il maniero apparteneva), si chiama Eight Legs. Propone la cucina virtuosa del russo Artur Ovchinnikov, già finalista russo al Bocuse d’Or. Anche il Kau Manor dispone di bellissime camere e suites.
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18 Giardinaggio >> Fiori secchi, come fare?
Un giardino fiorito in casa anche d’inverno Se sognate di abbellire la vostra casa con delle composizioni di fiori secchi utilizzando quelli del vostro prato o del bosco, pensateci ora
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di Germana Urbani
ose, peonie, lavanda, salvia, dalie, achillea, iris, zinnie, celosia, sollidago, graminacei, setaria, limonium e ortensia. Sono tantissime le qualità che potranno essere raccolte in questi mesi e, opportunamente essiccate, arredare con gusto qualche angolo di casa vostra. Se, per esempio, quest’anno le vostre ortensie sono di una bellezza abbagliante e volete conservare nel tempo la gioia che vi hanno regalato in questi mesi, allora potreste davvero pensare di raccoglierle al momento giusto, farle seccare, disporle in un vaso o un cesto e far loro spazio su uno dei tavoli più belli di casa. Così, anche a gennaio, uno scampolo d’estate vi farà l’occhiolino dal suo angolo. E poi i fiori essiccati sono davvero romantici: i colori tenui e smorzati, le linee e forme create dal caso e i profumi che conservano, regalano loro una seduzione particolare. E per il nostro sguardo sono una carezza, l’illusione di poter salvare la bellezza dalla decadenza certa. Se non avete un giardino da cui raccogliere steli e boccioli, approfittate di qualche passeggiata in montagna, documentandovi prima sulle piante protette della zona. Vi potrà essere utile fare un salto all’ufficio turistico della zona o alla sede della forestale più vicina. Comunque sia, ricordate che anche nel caso delle piante non protette, la raccolta non deve essere indiscriminata. Non serve a nulla raccogliere tutti i fiori di una stessa pianta e quando si inizia a tagliare rami o foglie bisogna farlo in modo da aiutare la pianta a rigenerarsi e quindi seguire dei criteri di potatura e non sforbiciando a casaccio. Tenete conto anche delle condizioni climatiche: le giornate asciutte e le ore più calde sono ottime per il vostro scopo. La rugiada, per esempio, può rovinare il fiore durante il tempo di essiccazione. Prima di partire nello zaino ricordate di mettere un coltello, una cesoia e dei fogli di giornale in cui avvolgerete il materiale da seccare. Ricordate che non deve trascorrere troppo tempo tra la raccolta e l’inizio del processo perciò è meglio raccogliere poco materiale per volta in modo da non sprecarlo. Fiori e foglie devono essere in perfette condizioni, prive di imperfezioni, muffe,
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malattie e segni vari. I fiori debbono essere colti in fase di sviluppo prima della completa maturazione. Quindi rose in boccio, corolle aperte da pochi giorni e, nel caso dei fiori a spiga, prima che l’ultimo fiore sia sbocciato. Le foglie, invece, dovranno essere in piena maturazione perché se troppo vecchie si staccheranno dal ramo e se troppo giovani nel seccarsi raggrinziranno. Nel caso di piante particolarmente delicate come il capelvenere o la felce è opportuno mettere le foglie tra due fogli di giornale prima di arrivare a casa, in modo che non si accartoccino. Così per i rampicanti che vanno avvolti attorno ad un ramo o un tutore di legno anche durante l’essiccazione. Una volta tornati a casa i fiori vanno preparati e puliti. Occorre togliere foglie e spine se ci sono e legare insieme piccoli gruppi a diverse altezze in modo che le corolle non siano vicine tra loro. La corolla è il punto con più acqua e mettendone insieme molte si rischia che marciscano. La legatura dei mazzetti va fatta con un elastico perché il fiore seccando si restringe. Disponete poi i mazzetti a testa ingiù nella stanza scelta, che dev’essere buia e asciutta. E se vi è possibile metteteli in alto, vicino al soffitto, perché è la zona solitamente più calda.
oRtensie seccHe
L
’ortensia deve essere raccolta alla fine della sua fioritura quando i petali sembrano carta velina. È quello il momento migliore per la raccolta. Mettetela in un vaso con pochissima acqua e lasciatela essiccare naturalmente al buio. In questo modo l’ortensia mantiene tutto il suo vigore, un buon colore ed evita di rovinarsi. Se volete modificare un pochino la tinta, aggiungete un bicchierino di vino rosso all’acqua. Passato un buon mese, prendete un bel vaso e create la vostra composizione.
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Benessere 21 >> Terapie olistiche
Il benessere che comincia dai piedi La riflessologia plantare è una terapia alternativa che si pratica seguendo la mappa geografica degli organi interni disegnata sotto i piedi
di Germana Urbani
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’è un mondo sconosciuto ai più che di benessere psichico e fisico. opportunamente stimolato e massagLa riflessologia plantare viene attualgiato regala benessere a corpo, mente mente impiegata per trattare una vasta e spirito. È il mondo segreto che ci portiamo gamma di malanni comuni, tra i quali l’anappresso, solitamente costretto dentro le sia, i dolori alla schiena, la lombalgia e la scarpe e svelatoci da tempo dalla sapienza sciatalgia, i problemi digestivi e mestruali, orientale. l’emicrania e gli effetti negativi dovuti allo A introdurla tra le terapie alternative stress. del nostro mondo fu l’otorinolaringoiatra Se il vostro problema è l’ansia, la presamericano William Fitgerald, nel XX secolo, sione dovrà essere esercitata sulla pianta che credeva fermamente che la pressione del piede, al centro della parte più larga, delle dita su determinati punti dei piedi po- durante la fase espiratoria. In questo modo tesse correggere i flussi energetici di tutto il si dà energia al plesso solare, allentando corpo e anestetizzare il dolore. le tensioni e riportando la respirazione ai La riflessologia plantare, infatti, come normali livelli. moltissimi trattamenti orientali, ha come Per trovare sollievo ad emicrania e scopo ultimo quello di riportare il corpo ad cervicalgia, invece, si dovrà lavorare sull’aluna condizione di equilibrio tra i tre piani luce, portando benefici anche sugli apparati che compongono l’essere umano che, se di eliminazione delle tossine: sistema linfasbilanciati, possono dare origine a males- tico e fegato. Il massaggio é in grado di sere e malattia. allentare lo stress, spesso responsabile di Chi la pratica agisce attraverso la digito- questi disturbi. pressione con la quale si stimolano deterBasta praticare sul tallone dei massagminati punti energetici rimuovendo i blocchi gi circolari, in senso antiorario, e troverete che causano il disturbo psichico o fisico che immediato sollievo ai dolori mestruali menaffligge il paziente. tre per i disturbi alla circolazione occorre Va detto che questa disciplina ha una massaggiare con il pollice (senso orario) la forte valenza preventiva: il suo campo pianta del piede sinistro, appena al di sotto specifico sono gli squilibri energetici che del terzo e del quarto dito. Queste sono insi manifestano con piccoli disturbi e il suo fatti le zone riflesse del cuore. intervento riattiva le potenzialità di autoLa riflessologia aiuta anche a comguarigione dell’organismo. In particolare, battere la fastidiosa buccia d’arancia. Alla la riflessologia riduce lo stress e migliora la cellulite si pone rimedio stimolando opcircolazione. portunamente il Riattiva le potenzialità Quindi non sistema linfatico, si può dire che concentrandosi di autoguarigione chi si sottopone parte supedell’organismo, riduce lo stress sulla a questa pratica riore del piede, e migliora la circolazione guarisca da ciò un poco avanti che l’affligge ma rispetto al mallecertamente troverà sollievo. olo esterno, in corrispondenza della cisterCon questo massaggio, infatti, verran- na linfatica toracica (tra primo e secondo no rimossi i probabili depositi di tossine metatarso). che stanno probabilmente all’origine del Occorre praticare un movimento di scidisturbo, tanto che la circolazione sanguina volamento, dalle dita verso la caviglia. dovrebbe migliorare e gli organi depurarsi. Il mal di schiena e i dolori reumatici Come tutti i massaggi, inoltre, l’effetto im- sono certamente problemi complessi. Le mediato è il rilassamento, fonte principale pressioni vanno esercitate lungo l’arco plan-
tare, collegata alle vertebre, e sul tallone per un sollievo ai crampi delle gambe e delle ginocchia. In caso di artriti, reumatismi e sciatica si preme il cosiddetto “punto sciatico inferiore”, posto lateralmente al tallone. Non è semplice individuare il punto giusto su cui praticare la pressione ed è sempre meglio, quindi, affidarsi ad un esperto che avrà certamente conseguito un diploma e conosce la fisiologia e l’anatomia umana. Spesso questa figura professionale affianca il medico nella prevenzione e cura di certi disturbi. Le sedute di riflessologia plantare durano 40-50 minuti; un ciclo completo è costituito da circa 10 sedute: tempo normalmente indicato per ottenere benefici durevoli contro il dolore non cronico. Certamente la riflessologia non è in grado di curare ogni male. Qualora siano presenti dei sintomi più o meno gravi bisogna comunque affidarsi alle cure del medico o di uno specialista. E visto che l’estate lo permette, regalatevi un piacevole benessere praticando da voi stessi l’automassaggio naturale. Liberatevi delle scarpe e correte a piedi nudi sull’erba soffice, camminate su sentieri acciottolati, attingete energia attraverso il contatto primario con la natura. In questo modo riattiverete la circolazione ed il flusso delle correnti di energia nell’intero organismo. E se avete sotto mano una pallina da tennis: fatela rotolare sotto la pianta del piede: è un’ottima terapia in caso di gonfiori e pesantezza agli arti inferiori.
una teRaPia cHe aRRiva da lontano
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econdo la letteratura sull’argomento, le origini della riflessologia plantare sono antichissime. I primi trattamenti terapeutici basati sul massaggio dei piedi risalirebbero al 5.000 a.C. e sarebbero stati effettuati in Cina e in India. Paesi in cui si praticavano anche altri tipi di terapia basati sulla pressione delle dita per correggere i campi di energia dell’organismo: la digitopressione, l’agopuntura o lo shiatsu. Da un affresco di una tomba di circa 4.300 anni fa, ritrovata a Saqqara, a sud del Cairo, sembra che anche gli antichi Egizi utilizzassero una forma di riflessologia plantare. In Occidente, però, fu introdotta solo nel XX secolo da un otorinolaringoiatra statunitense, William Fitzgerald che elaborò un metodo, definito terapia zonale, che consisteva nell’esercitare una pressione in certi punti del corpo, sia con le mani che con strumenti speciali. Secondo le sue teorie il corpo è diviso in dieci zone lungo le quali fluisce l’energia vitale, dagli alluci fino alla testa. Seguendo questa mappa egli riuscì, in certi casi, a ottenere un effetto anestetico per contrastare la presenza del dolore in una determinata zona. Questa forma di riflessologia introdotta da Fitzgerald fu adottata da diversi dentisti, ma fu un medico di New York, Edwin F. Bowers, a diffonderla nel resto del Paese citandola in diversi suoi trattati. Negli anni ‘30, Eunice Ingham, terapeuta americana, proseguì le ricerche dei suoi predecessori, pubblicando alcuni libri sulla riflessologia plantare come “Le storie che i piedi potrebbero raccontare” e “Storie raccontate dai piedi”, concentrandosi esclusivamente sulla digitopressione legata ai piedi. La riflessologia plantare venne infine introdotta in Europa a partire dagli anni ‘50 e oggi viene praticata da numerosi operatori e fisioterapisti, assieme ad altre tecniche manuali, sia diagnostiche che terapeutiche.
22 Consigli di bellezza >> Sole e make up
Luminose e abbronzate anche senza spiaggia Non è per nulla realistico dire che una terra vale l’altra, anzi! In polvere, crema o gel, occorre scegliere il prodotto più adatto alla propria pelle di Germana Urbani
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on molti anni fa solo con l’abbinamento estetista-sole si potevano carnagione è dorata non occorre eccedere! Per evitare macchie nell’applicaottenere una radiosa abbronzatura su una pelle perfetta dalla lumino- zione del bronzer è necessario scegliere il prodotto giusto. Per la pelle mista e sità tridimensionale. Oggi, invece, i progressi della cosmetica portano grassa sono consigliate le terre in polvere o compatte, per la pelle secca sono il sole e le cure estetiche direttamente nel beauty case di ogni donna che ideali i bronzer cremosi che non enfatizzano screpolature o zone disidratate. La terra è sicuramente il must di stagione e le formule migliori hanno voglia sentirsi bella e vedersi abbronzata senza passare dal bagnasciuga. Le particolarissime textures vellutate e impalpabili permettono di creare in- una struttura e una granulometria con una consistenza tale da assorbire finiti effetti scolpiti dal finish ambrato su guance e zigomi. Docilissime al all’istante tutto il sebo della superficie della pelle, depositandosi in modo pennello, si fondono con la pelle idratandola e Chi ha la pelle secca può omogeneo, senza generare macchie o discromie. E se volete l’effetto naturale, nello stendere il prodotto con il proteggendola grazie a formule arricchite dai migliori prodotti vegetali. Le nuove terre abbronzanti, scegliere di usare la terra pennello disegnate un tre da ciascun lato del viso: dalla spesso disponibili in diverse colorazioni a seconda fluida, un prodotto ibrido fronte alle guance e dalla mascella verso il mento. Poi si ripassano con un tocco le famose zone hot, maso, dell’effetto che si vuole ottenere, sono perfette in e innovativo zigomi, mento. Chi ha la pelle secca e teme che la terra ogni situazione. In città regalano uno spettacolare la disidrati troppo può orientarsi sulla terra fluida, un effetto-vacanza mentre al mare enfatizzano il colore deliziosamente sun-kissed. Occorre però scegliere con cura il bronzer e prodotto ibrido davvero innovativo o giocare con gli effetti dei gel illuminanti. I primi sono prodotti che stanno nel mezzo tra il liquido e la polvere, diffidare dai prodotti un po’ troppo low cost da bancarella. Non è per nulla realistico dire che una terra vale l’altra, anzi! Anche gli abbronzanti seguono ricchi di oli volatili che evaporano dopo l’applicazione regalando alla pelle un le mode dettate dai make up artists e difatti, per l’estate 2013 il top è un colore satinato e trasparente. I gel, invece, vanno applicati dopo il fondotinta colorito finale sano e luminoso che si ottiene usando tonalità miele, biscotto e solo in alcune zone, perchè accendono il colorito di riflessi dorati. Una vera e caramello. Quindi se avete nel cassetto terre dalle nuance aranciate o color arma di seduzione se stesi di sera sul décolleté lasciato scoperto da un abito mattone intenso, effetto anni ottanta, buttatele pure nel cestino. Quando la sexy!
Consigli di bellezza 23 >> Sole e make up
Luminose e abbronzate anche senza spiaggia
Terra abbronzante 3D di Collistar regala un finish ambrato e luminoso grazie alla sua formula idratante come crema che si applica con un pennello
La RochePosay propone la terra abbronzante Toleriant Teint, un trio di tonalità calde da miscelare a piacere
Un bell’effetto: sfumare le zone giuste
I
l trucco si sa, può regalare bellezza o suscitare il riso se, invece di farvi assomigliare ad una diva vi appiattisce come una maschera di scena. Occorre dunque applicare il bronzer al meglio se vogliamo ottenere l’effetto giusto. Se il prodotto è in crema vi suggeriamo di utilizzare un flat kabuki. Prelevate poco prodotto alla volta e sfumatelo con attenzione sull’epidermide. Concentratevi nella famosa zona T: guance, fronte e mascella. Sul collo fate attenzione ad applicare una quantità minima di prodotto e lavoratelo finché non si amalgama con l’epidermide.
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Il bronzer in polvere va applicato con un pennello da cipria o da blush a seconda delle vostre preferenze. Il prodotto si stende partendo dalle tempie e scendendo verso le guance e il mento. Se volete scolpire il viso più che scaldare l’incarnato utilizzate un pennello da blush con forma ovale e un bronzer marrone freddo. E per non apparire piatte, scurite i lati del naso, gli zigomi, i lati della fronte e la mandibola.
(La scelta dei prodotti è a cura di Germana Urbani)
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Terra Bronzing di Naj-Oleari ha un “effetto bronzing modulabile”: applicandone un velo, il viso si ritrova il suo colore “benessere”, sovrapponendo più applicazioni ci si abbronza
Fluid effet ensoleille Yves Rocher regala colore immediato al viso mimetizzando le piccole imperfezioni. Arricchito dall’estratto di fiore di Tiaré
24 Crucilibro
Drammi personali e sociali nell’Italia in chiaro-scuro “È successo che eravamo felici. Sembravamo volare sopra le nostre vite, così meravigliosamente incoscienti. Poi, in un istante qualunque, siamo precipitati”
Simona Sparaco
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Luce, giornalista free lance
Guido Marchisio, un brillante dirigente
Tommaso, broker finanziario
Emilio e Germano, due fratelli nati dallo stesso padre
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Un passato sconvolgente
Il denaro che comanda e deforma
Un padre granitico
Location
Le contraddizioni della Sanità del nostro paese
La Torino industriale della crisi
Le zone grigie dell’Italia
Roma
Co-Protagonisti
Pietro, il marito figlio di un grosso industriale
Gli operai di ieri e di oggi
La mafia e gli intrighi con la politica
Le due madri e i nonni
Intrigo
Luce e Pietro stanno finalmente aspettando un bambino a lungo cercato ma durante una delle ultime ecografie, scoprono che il piccolo Lorenzo è affetto da una forma di displasia scheletrica che gli impedisce la crescita
Guido, dirigente intraprendente ha il compito di elaborare le liste a cui attingere per licenziare o mettere in cassa integrazione gli operai della Multinazionale che deve delocalizzare. Ma scopre di non essere chi crede di essere
Tommaso Aricò è un ragazzino tutto ciccia e cervello, figlio di povera gente in odore di mafia. Quando il padre finisce in carcere, “sponsor” potenti gli permettono di studiare e di diventare un broker finanziario di successo
Giovanni, scomparso da tempo, era il padre di Germano ed Emilio, nati da madri diverse: Edda, la moglie, e Costanza, l’amante che, scopertasi incinta, non ha voluto rinunciare alla sua creatura
Quarant’anni prima altre liste simili I due si trovano davanti ad una alle sue provocarono gli scontri scelta terribile: l’aborto terapeutico di piazza degli anni ‘70, dove, che la legge oramai non consente. durante un inseguimento della La decisione metterà a dura prova polizia i suoi veri genitori trovarono il loro legame la morte lasciandolo orfano
Tommaso ottiene con i soldi sporchi tutto quello che vuole, ma, nonostante le vittorie, sente di non potersi affrancare dalla sua condizione di uomo manovrato dall’altrui volontà
I due, divisi da storie diverse ma parallele, spesso rivali negli affetti si rincontrano a Roma. Hanno così la possibilità di scegliere se ricomporre i ricordi di un passato andato in frantumi e poi guardare al futuro
Eroe - Eroina
Finale
Cosa dire del libro
Leggere… Leggere
L’autrice descrive il dolore intimo di una madre e di un padre di fronte ad una scelta resa ancora più lacerante dalla chiusura mentale dei rappresentanti della sanità italiana
Un romanzo avvincente e sociologico, capace di fondere storia e noir e che restituisce una continuità a una storia che finora sembrava spezzata in due
Siti prefigura un aldilà della democrazia: un inferno contro natura che chiede di essere guardato e sofferto con lucidità prima di essere (forse e radicalmente) negato
Un romanzo magistrale nell’uso dei tempi che si sovrappongono, nella narrazione di storie che tendono a farsi palinsesti, nel dialogo tra luci e ombre, tra amori e risentimenti
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Concerti e e non non solo solo 26 Concerti
Mille e ancora mille...
1065
E
Pagina a cura di graziano edi corazza
un viaggio sPettacolaRe tRa ciRco, danza e teatRo in PRovincia di venezia PeR tutto luglio 2013
’ partito CIRCOVAGANDO, progetto che nasce come sviluppo di “Che Spettacolo in Provincia di Venezia”, ideato e organizzato da Arteven nell’ambito della programmazione estiva di Reteventi Cultura – Provincia di Venezia Assessorato alla Cultura per l’Accordo di programma Regione del Veneto – Province del Veneto. L’edizione 2013 grazie alla collaborazione con le rispettive Amministrazioni Comunali porterà cultura per il turismo, svago e divertimento nelle città di CAMPONOGARA, CAVARZERE, CHIOGGIA, CONA, FIESSO D’ARTICO, FOSSALTA DI PORTOGRUARO, MARTELLAGO, MIRANO, NOALE, SAN STINO DI LIVENZA, SCORZÈ, SPINEA, STRA, TORRE DI MOSTO e VIGONOVO. A luglio i quindici Comuni coinvolti ospiteranno un nutrito calendario di performance dal vivo che animeranno l’estate di grandi e piccini, cittadini e turisti con spettacoli dal circoteatro internazionale alla commedia, dalla musica alla danza contemporanea. Circovagando 2013 è su www.arteven.it e www. culturavenezia.it. Nello specifico: FOSSALTA DI PORTOGRUARO. Il 25 luglio la rassegna si chiude con Compagnia Naturalis Labor in NOCTURNO TANGO Spettacolo di tango, danza y musica dal vivo. CHIOGGIA. PETER PAN (25 e 26 luglio). Per i più piccoli il 22 luglio STORIE DI ORCHI LUPI E STREGHE IN GIRO PER L’ITALIA, 29 luglio UNA FIABA CI UNIRÀ. SPINEA. Primo appuntamento all’Oratorio Santa Maria Assunta il 22 luglio alle ore 21.15 con la COMPAGNIA LA SCATOLA ROSSA che presenta LUX progetto vincitore del concorso Cantieri di Strada 2013 – Sezione “Di Piazza in PIazza” Premio Giovanna Bolzan indetto da FNAS Federazione Nazionale Artisti di Strada. Nell’Arena Villaggio dei Fiori - ingresso gratuito - il 24 luglio ore 21.15 appuntamento con la COMPAGNIA ALDES ROBERTO CASTELLO in SCENE DA UN MATRIMONIO performance di una stralunata e divertente festa di nozze. CAVARZERE - Piazza del Donatore 19 luglio ore 21.15 Compagnia Città Murata ARSENICO E VECCHI MERLETTI Commedia brillante di Joseph Kesserling regia di Ermanno Reffo con Sara Favero, Ermanna Terzo, Roberto Scodro, Enrico Pegoraro, Ottavio Di Leoni, Nicola De Palma, Davide Bregolato, Paolo De Santi, Stefano Sbrignadello, Nicola Perin e Armando Marcolongo. MARTELLAGO – Piazza Giotto di Maerne 19 luglio ore 21.15 Teatro Necessario CLOWN IN LIBERTÀ Concerto interrotto da divagazioni comiche o spettacolo di clownerie con musica di e con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori. SPINEA – Oratorio Santa Maria Assunta 22 luglio ore 21.15 Biblioteca Comunale - Parco Di Villa Simon
Compagnia La Scatola Rossa LUX progetto vincitore del concorso CANTIERI DI STRADA 2013 Sezione “Di Piazza in Piazza” Premio Giovanna Bolzan indetto dalla FNAS Federazione Nazionale Artisti di Strada scrittura scenica e regia di Valentina Rosati con Juriy Longhi, Giulia Piermattei elementi scenici e costumi di Marianna Peruzzo. FIESSO D’ARTICO - Piazza Marconi 23 luglio ore 21.15 Milo e Olivia KOLÒK I terribili vicini di casa… Spettacolo di teatro tra il comico e il poetico di e con Olivia Ferraris e Milo Scotton regia di Philip Radice. SAN STINO DI LIVENZA - Piazza Aldo Moro 24 luglio ore 21.15 La Piccionaia – I Carrara Teatro Stabile di Innovazione DUE ALLEGRI VAGABONDI Stupore fame e fantasia ai tempi della Grande Crisi progetto teatrale di e con Igi Meggiorin e Marco Artusi testo di Maril Van Den Broek, Igi Meggiorin e Marco Artusi regia di Maril Van Den Broek. SPINEA – Arena Villaggio dei Fiori 24 luglio ore 21.15 Compagnia Aldes Roberto Castello (danza) SCENE DA UN MATRIMONIO Performance di una stralunata e divertente festa di nozze progetto di Roberto Castello con Roberto Castello/Fabio Pagano, Alessandra Moretti/Irene Russolillo, Mariano Nieddu. CAVARZERE – Piazza del Donatore 25 luglio ore 21.15 Ensemble Vicenza Teatro LA LOCANDIERA Commedia brillante di Carlo Goldoni libero adattamento e regia di Roberto Giglio con Irma Sinico, Claudio Manuzzato, Roberto Giglio, Alessandro Bonollo, Franco Zamberlan e Fabio Festival. FOSSALTA DI PORTOGRUARO – Villa Mocenigo 25 luglio ore 21.15 Compagnia Naturalis Labor NOCTURNO TANGO Spettacolo di tango, danza y musica dal vivo regia e coreografie di danza di Luciano Padovani musiche di Piazzolla, Di Sarli, De Angelis, Pugliese, Stamponi, Bardi, musica dal vivo de Trio Lumière de tango. CHIOGGIA – Chiostro Museo San Francesco 25 e 26 luglio ore 21.15 Il Gruppo del Lelio PETER PAN
Le divertenti avventure di un piccolo grande bambino di Angelo Lelio - da J. M. Barrie musiche di Michele Gregori con Angelo Lelio, Fabia Ceccon, Floriana Libassi, Paolo Bertoncello. STRA – Piazza Marconi 26 luglio ore 21.15 Nando e Maila SCONCERTO D’AMORE Spettacolo di gags, acrobazie aeree, giocoleria e prodezze musicali di e con Ferdinando D’Andria e Maila Sparapani, collaborazione artistica Marta Dallavia, Carlo Boso, regia di Luca Domenicali. CAMPONOGARA - Piazza Salvo D’Acquisto 26 luglio ore 21.15 Nicola Cazzalini e Nemo CUBO Un mondo in…scatola di Nicola Cazzalini, scenografie di Riccardo Bianchi - musiche originali di Umberto Bellodi. MIRANO - Piazza Vittorio Emanuele II 27 luglio ore 19.00 Ca’ Luogo d’Arte L’INEVITABILE SFIDA DI DON CHISCIOTTE E SANCHO PANZA Incontro con il cavaliere dalla triste figura e il suo scudiero testo di Marina Allegri con Alberto Branca e Massimiliano Grazioli regia di Maurizio Bercini. SCORZÈ - Piazza Aldo Moro 30 luglio ore 21.15 Ca’ Luogo D’Arte LA DRITTA VIA La divina commedia in sidecar testo di Marina Allegri con Francesca Grisenti, Alberto Branca e Piergiorgio Gallicani regia di Maurizio Bercini. FIESSO D’ARTICO - Piazza Marconi 31 luglio ore 21.15 Teatro Due Mondi CAROSELLO Parata di una allegra e sgangherata banda di uomini - animali con Mario Barzaghi, Monica Camporesi, Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori regia di Alberto Grilli - musiche originali e direzione musicale di Antonella Talamonti
tRe date estive 2013 nel veneto PeR niccolo’ fabi niccolò fabi candidato ai “nastri d’argento 2013” con il brano “il silenzio”
A
conferma di un anno artistico molto importante, arriva per Niccolò Fabi anche la candidatura ai Nastri D’Argento con “Il Silenzio”, brano scritto con i Mokadelic per il film “Pulce non c’è”, in lista come Miglior Brano Originale. “Il Silenzio” fa parte della colonna sonora di “Pulce Non C’è”, film tratto dall’omonimo libro di Gaia Raineri. Scritto e diretto da Giuseppe Bonito (candidato come miglior regista esordiente), sarà nelle sale cinematografiche dopo l’estate e, partendo da una storia vera, tratta il delicatissimo tema dell’autismo. “Il silenzio è una canzone che è nata dentro il film. E’ la naturale continuazione della colonna sonora originale scritta dai Mokadelic, gruppo con cui ho suonato per molti anni. - dice Niccolò Fabi -. Non è un brano tirato fuori da un cassetto, ma una canzone che è nata naturalmente, ascoltando la storia ed entrandoci dentro. Il film è molto bello ed ho pensato ci potesse essere una chiave interessante anche per raccontarlo con una canzone.” Mercoledì 31 Luglio 2013 Verona – Verona Folk Festival Parco Castello di Zevio Piazza Castello, Zevio (Verona) Giovedì 1 Agosto 2013 Treviso – Suoni di Marca Festival Giovedì 22 Agosto 2013 Noventa di Piave (VE) – McArthurGlen Outlet Via Marco Polo, 1
superaffollamenti e strade intorno nel caos del traffico
i gRandi conceRti all’aPeRto PeR ventiMila PeRsone e RiPeteRli PiÙ volte coMe si fa con Quelli teatRali
C
hi ha visto più di qualche live all’aperto con cinquantamila o centomila o centocinquantamila persone ha vissuto una esperienza unica. Si parte al mattino per giungere presto là e prendersi dei posti sul prato; possibilmente il più vicino al palco. Si arriva là prima anche perché bisogna disperatamente guardarsi intorno per vedere dove parcheggiare l’automobile; dove ci sono i “park auto” con lì pronti i bus-navetta. Per chi viaggia in treno e non ha particolari problemi per il giorno dopo, la ferrovia è il mezzo di trasporto più valido per andare ai concerti all’aperto dove si attendono migliaia di persone. Una volta giunti alla stazione d’arrivo, c’è sempre un ottimo servizio di bus di linea o i bus-navetta che conducono fino alla vicinanza del campo erboso. Il penultimo grosso concerto all’aperto al quale
sono andato in macchina è stato a Mestre: il Jam Festival - parco San Giuliano, tre anni fa. L’ultimo: quello del 31 maggio 2013: Bruce Springsteen a Padova - stadio Euganeo. Il caos del traffico circostante la zona del concerto è stato anch’esso unico. Macchine ed autobus: a passo d’uomo... a passo di formica... Bus-navetta strapieni... Sorvolo il problema di dove e come ho parcheggiato e vado a motivare una idea che mi è venuta tornando a casa da quest’ultimo concerto all’aperto. Va bene il Festival Rock od il “Big Concert” allo stadio, ma sarebbe da organizzarli con ripetuti concerti-replica, come si fa per le stagioni teatrali o per alcuni concerti nei palazzetti dello sport. Ovvio che la “star” dovrebbe ridursi il cachet... Ma ne godremmo tutti meglio... Ricordo un concerto degli U2 a Reggio Emilia 15 anni fa...
150 mila persone... e Bono Vox, per chi lo vedeva da lontano, alto 1/4 di mignolo... Già prima di uscire dall’autostrada... una coda... che non vi dico... In effetti le grandi città sono già in crisi dal punto di vista della viabilità e mal sopportano carichi di altre vetture in loco ed affollamenti di decine di migliaia di persone. Si potrebbero, dunque, sì fare i concerti all’aperto, ma ripetendo l’evento durante l’arco della settimana con gli stessi artisti; per esempio: dal giovedì alla domenica; così come si fa per gli eventi teatrali. Al Festival Rock all’aperto potrebbero assistervi: faccio un numero: fino ad un massimo di ventimila persone per giornata. Mettere in piedi un live-concert così non sconvolgerebbe il traffico delle grandi aree urbane e premierebbe gli spettatori con una visione pi ravvicinata dei propri idoli del Rock.
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28 Concerti e non solo
i nostri Esperti affari Di famigLia L’architetto
L’equa in riparazione perseguel’irragionevole Le costruzioni legno (Parte seconda; dal numero precedente)
Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto
durata dei processi
I pannelli, che hanno una funzione strutturale, A cura dell’AVVOCATO vengono fissati con staffe in acciaio alla FULVIA FOIS fondazione in calcestruzzo, ottenendo un Cari lettrici lettori,leinnormative questo numero vorrei sistema che erispetta antisismiche affrontare con Voi una questione che, senza (foto 1). Alla base dei pannelli viene posta dubbio alcuno, tenuto conto anche dei recenti una guaina o un materassino in gomma per rinvii al 2014 di moltissime cause gestiti dalle evitare l’umidità per risalita; la parte esterna sezioni distaccate dei Tribunali, tocca gli del pannello, a contatto con la fondazione, interessi di molti tra coloro che sono coinvolti deve essere protetta dall’umidità la posa in procedimenti davanti l’autorità con giudiziaria di una guaina impermeabilizzante. ovvero l’irragionevole durata dei processi e la Anche i solai sono in legno con tutela risarcitoria previstacostruiti dalla legge. struttura in travi a vista, con elementi scatolari Come recentemente rilevato dall’OCSE (Organizzazione per pannelli la Cooperazione lo oppure ancora con multistratoecon Sviluppo Economico), la durata di luci un spessori compresi tra 12,5 e 16media cm. per processo civilemetri. in Italia - al termine del terzo fino a cinque grado di giudizio in quasi annie Il tetto, di solito,- sièattesta costruito conotto travi contro la media europea di 788 giorni, cioè tavolato a vista ed è coibentato con pannelli poco più di 2 anni. in fibra di legno (foto 2); tra il manto di E’ chiaro che le ragioni di una tale macroscopica copertura e l’isolante si realizza la “camera divergenza sono molte e questa non è la sede per di ventilazione” migliorare le prestazioni affrontarle. Tuttaviaper vorrei porre l’attenzione sulle termo igrometriche del pacchetto tetto. misure che l’ordinamento riconosce ai soggetti Ultimato ilda grezzo si provvede alla costruzione interessati processi per tutelarli, almeno in della coibentazione esterna (foto 3); parte, dalla eccessivatermica durata degli stessi. L’Italia infatti, complici anche numerose condanne da sono da preferire la fibra di legno, il sughero parte della Corte Europea Diritti dell’Uomo, o materiali analoghi, condeiuna certa massa, ha introdotto,al con la Legge 89/2001 c.d. permeabili vapore, che n.hanno un buon Legge Pinto, un sistema per ottenere un’equa comportamento anche dal punto di vista riparazione in caso di violazione del termine di acustico; sono sconsigliati materiali leggeri o ragionevole durata del processo. rigidi di origine sintetica. La finitura esterna deve essere realizzata con intonaci traspiranti o con una facciata ventilata. Particolare attenzione va posta alla tenuta all’aria di tutto l’involucro esterno (pareti e tetto); la presenza di eventuali infiltrazioni
che cos’é il diritto all’equa riparazione e cosa prevede la legge n. 89/2001? Il diritto ad una ragionevole durata del processo, specificazione del diritto ad un equo processo, è espressamente riconosciuto tanto nella Costituzione Italiana (Art. 111 Costituzione) quanto nella Convezione Europea dei Diritti dell’Uomo. Foto 1: Fissaggio dei pannelli x-lam alla fondazione A sua volta, il diritto all’equa riparazione altro non è che il diritto ad essere risarciti per le lungaggini patite in un qualunque tipo di processo, sia esso civile, penale, amministrativo o di altro tipo ed indipendentemente dall’esito finale della controversia. In tal senso la Legge n. 89/2001 prevede il diritto di richiedere allo Stato un’equa riparazione per il danno, sia patrimoniale che non patrimoniale, sofferto per l’irragionevole durata di un processo.
indipendentemente quindi dalla dimostrazione di un danno da parte del ricorrente.
Lo scorso anno il procedimento delineato dalla Legge Pinto è stato profondamente mutato ad opera del decreto legge n. 83/2012, c.d. decreto sviluppo del governo Monti, e ciò al fine di agevolare e rendere più efficace l’accesso al 3: coibentazione termicaed a cappotto in fibra legno giudizioFoto di equa riparazione ottenere in ditempi più rapidi il giusto risarcimento.
L’autorità competente a decidere è sempre la Corte d’Appello ma non più in composizione collegiale bensì in composizione monocratica; inoltre è prevista una nuova procedura, semplificata rispetto alla precedente.
Quando la durata del processo diventa irragionevole? Qual è il procedimento previsto dalla Tra le novità introdotte dal c.d. decreto sviluppo vi è anche l’individuazione di un legge Pinto? Nella sua formulazione originaria la legge Pinto limite, superato il quale, la durata del processo facendo così sorgere prevedeva un ricorso straordinario Corte di diventa Foto 2: Coibentazione del tetto in fibra di legno alla e predisposizione Foto 4:“irragionevole” intercapedine coibentata con alloggiamento impianti ile riparazione. processo infatti Appello, in composizionedella collegiale, nei casi diritto all’equa “camera di ventilazione” contro parete con doppioIlpannello di cartongesso è svolto in etermini ragionevoli quando in cui un procedimento i non comporta maggiori giudiziario consumisuperasse per la giunzioni dei teli dei pannelli devono essere durata di tre anniadesivi in primo termini di ragionevole durata che doveva eccede climatizzazione ed durata; il rischio di formazione sigillatelacon appositi nastri pergrado, evitare essere determinata secondo i parametri elaborati di due anni in secondo grado, di un anno nel di condensa all’interno delle strutture col le infiltrazioni d’aria fra le giunzioni. In tutti i dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, giudizio di legittimità. In ogni caso il giudice,
manifestarsi di fenomeni di marcescenza. Allo scopo, per il tetto, si usano teli particolari con la doppia funzione di freno vapore e di tenuta all’aria, mentre le pareti multistrato, se a cinque o più strati, garantiscono già la tenuta all’aria; all’occorrenza si usa un apposito telo posto verso l’interno. Tutte le
Lo sPazio DeLL’etica
sistemi costruttivi, sia in muratura sia in legno, deve essere sigillata la zona di contatto tra il falso telaio delle finestre e la parete e tra il falso telaio e le finestre con appositi nastri sigillanti ed espandenti, sempre per evitare il rischio di formazione della condensa. All’interno le pareti ed i soffitti possono
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essere in legno a vista oppure rivestiti con pannelli di cartongesso o simili per formare un’intercapedine coibentata nella quale nell’accertare la gliviolazione, dovrà sono alloggiati impianti (foto 4). valutare anche la complessità del caso, l’oggetto del Le murature divisorie interne, generalmente, procedimento, il comportamento delle parti e delad vengono realizzate in cartongesso fissato giudice durante il procedimento. un’orditura in listelli di legno o in profili di acciaio con interposto materiale idoneo per Per calcolarne la durata il processo si considera l’isolamento acustico. iniziato con il deposito del ricorso introduttivo del Per il nostro nellacazione costruzione giudizio, ovvero clima, con la notifi dell’attodelle di case in legno sia a pannelli multistrato citazione e la domanda di equa riparazione cheed ancoressere più per quelle a pena telaio,disidecadenza, deve avere dovrà presentata, l’accortezza realizzare strutture con una entro sei mesididalla sentenza che defi nisce il buona giudiziomassa in viainterna, definitiva dal c.d.di conovvero la funzione passaggio in di giudicato. “serbatoio energia”, per accumulare calore Infi ne si rileva che, inche accordo di durante l’inverno, vienealla poilogica rilasciato semplifi care le procedure ed assicurare una per irraggiamento, e per assorbirlo durante tutela effettiva, sono stati puntualmente fissati gli l’estate, “scaricandolo” con la ventilazione importi per gli indennizzi, commisurati in una durante le ore più fresche della giornata, somma di denaro, non inferiore a 500,00 euro in 1.500,00 entrambe euro le condizioni, e migliorando, non superiore ad per ciascun il comfort interno.di anno superiore a sei mesi, anno, o frazione Pereccede ottenere buoni di risultati è opportuno che che il termine ragionevole durata del la platea di fondazione sia all’interno della processo. coibentazione posando l’isolante, che dovrà Se lo desiderate i Vs resistere casi e/o le avere un’idoneasegnalatemi densità per alla Vs questioni di maggiore interesse compressione, tra il massetto di all’indirizzo calcestruzzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com magro a contatto col terreno ed il getto di autorizzandomi espressamente anche interne alla calcestruzzo della platea. Le pareti riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. possono esser costruite con tramezze in argilla intonacate con lo stesso materiale. L’argilla, infatti, ha una elevata capacità termica e ben si presta come massa per di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com) l’accumulo di energia. (Segue nel prossimo numero)
Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it
La vignetta
Il lavoro pionieristico del professor Josef Roetzer, iniziato 70 anni fa, ha un valore inestimabile, perché promuove il dialogo della coppia, si basa sui dati scientifici inerenti ai segni della fertilità femminile, rispetta la natura dell’uomo e della donna, dà valore al bambino nascituro e nato, è ecologico, è economico. Con tutti questi valori ed esperienze promuove quindi un benessere sociale; se stanno bene le famiglie, c’è più speranza e solidarietà. Il successore scientifico di Roetzer, il medico Rudolf Ehmann, scrive degli aspetti medici e di salute della donna risultanti dalla RNF, presa come un’ATTITUDINE di vita. L’osservazione del ciclo (il lasso di tempo dall’inizio delle mestruazioni fino al giorno che precede le mestruazioni successive) è un punto di PARTENZA per: 1. Cercare una gravidanza. 2. Posticipare, evitare una gravidanza.
Fare squadra...
3. Rilevare una situazione di infertilità. 4. Intervenire in modo mirato, rispettando le fasi del ciclo, sia per gli esami sia per le cure. 5. Comprendere l’inizio della premenopausa / climaterio. Questi medici, innumerevoli nel nostro Paese, promuovono e appoggiano la conoscenza del ciclo femminile, invece di sopprimerlo con la chimica. Le registrazioni del ciclo forniscono i punti di riferimento per la normalità, quindi anche le deviazioni da questa. I punti di riferimento standard sono: la qualità del muco cervicale, la fase di temperatura bassa che caratterizza la fase preovulatoria, sintomatologia ovulatoria, la fase di temperatura alta che introduce e caratterizza la fase postovulatoria, la tensione mammaria. Poi ogni donna ha le sue esperienze personali da integrare in questo allo scopo di avere un quadro chiaro
della sua fertilità. I cicli corti ma con una fase di temperatura alta normale (da 10 Fare squadra, significa entrare a far parte di un gruppo coeso interagendo e influenzandosi a 16 giorni) possono essere fecondi, solo reciprocamente. Succede anche nella via di che il concepimento può avvenire presto neltutti i giorni. Un gruppo affiatato crea consensi e trova anche al dilunghi fuori del nucleo, perché i suoi partecipanti sono convinti di ciclo.appoggi Parimenti i cicli ma proprio con una dare il meglio di sé e perché desiderano essere fase di temperatura alta normale ( da 10 a accettati e approvati gli uni dagli altri. Sentirsi stimati ci stimola ad agire sempre meglio quando non si concorda su tutto, ci si rivolge a chi 16) giorni possono essere fecondi, soloeche ailcreato la squadra (allenatore, datore di lavoro) concepimento può avvenire tardi nel ciclo. o un compagno scelto dallo stesso gruppo e che darà i suggerimenti risolvere la controversia. Ho chiesto un’opinione a Serenella Nella scuola di Roezer adeguati ci sono learegistrazioni Il professor Josef Roetzer Salomoni, psicoterapeuta, se vale la di sacrificarsi sul lavoro per fare squadra: “Il sacrificio dei cicli, nei quali il concepimentopena avvenne suldopo lavoro non serve a nulla” dice Serenella, “credo che sia sempre importante il 100 giorno del ciclo. La fase di tardiva, grazie alle registrazioninell’ambiente del ciclo si ditemperatura lavoro fare qualcosa che crei vantaggio a te stesso”. Nel mondo del lavoro ci vuole molta alta, chiaramente accorciata può avere la data indicativa del parto. In autostima, un pizzico di cattiveria e dire senza paura qual è la cosa che più ti serve. Nello (da 9 giorni a meno), può servire come questo modo si evitano inutili induzioni del sport, importanti sono i ruoli, e bisogna riuscire a mantenere il proprio ruolo. Fare squadra serve indicazione di una insufficienza luteinica parto col rischio di parto prematuro. anche a quello, non è necessario avere simpatie. La natura ci insegna che nei gruppi dove non (insufficienza della fase luteale IFL ). Questa La registrazione del ciclo, in modo coerente esiste empatia né volontariato si vince di più, per esempio tra le scimmie o i l lupi, tra loro c’è anomalia significa che l’utero non fa in secondo unavantaggio! scuola, non solo l’obiettivo di vincere usando strategie sì, ma esolo a proprio Un una buonconfusione allenatore tempo a “preparare” lo spessore adatto di scuole, ha importanza anche nell’epoca sa usare gli individualismi a vantaggio della squadra anche quelli negativi, purché servano alla all’annidamento dell’embrione. E’ possibile dell’ecografi a. Essa arende la in donna piùe squadra. Ci sono molte squadre piene di amici che vanno al ristorante mangiare allegria quindi intervenire dal momento all’interno consapevole; la aiuta a orientare in modo poi non vincono. ciclono! in La cuinostra scattaèilfatta decorso anomalo. liberoRAGAZZI!! le sue scelte e la rende un aiuto Rugby per il Ladel nostra di amici vincenti GRAZIE (Dedicato al Marchiol Nel caso dei cicli lunghi e con un’ovulazione suo medico. Mogliano)
della malattia sulle nostre relazioni; nostro marito non si fida più di noi, è convinto che sia colpa nostra se non riesce più a trovare le
partecipando a momenti di informazione specifici: la conoscenza è importante per affrontare le difficoltà quotidiane (e abbiamo
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di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
Natural Family Planning – La Regolazione Naturale della Fertilità (4) Il lavoro pionieristico del professor Josef Roetzer, iniziato 70 anni fa, ha un valore inestimabile, perché promuove il dialogo della coppia, si basa sui dati scientifici inerenti ai segni della fertilità femminile, rispetta la natura dell’uomo e della donna, dà valore al bambino nascituro e nato, è ecologico, è economico. Con tutti questi valori ed esperienze promuove quindi un benessere sociale; se stanno bene le famiglie, c’è più speranza e solidarietà. Il successore scientifico di Roetzer, il medico Rudolf Ehmann, scrive degli aspetti medici e di salute della donna risultanti dalla RNF, presa come un’ATTITUDINE di vita. L’osservazione del ciclo (il lasso di tempo dall’inizio delle mestruazioni fino al giorno che precede le mestruazioni successive) è un punto di PARTENZA per: 1. Cercare una gravidanza.
2. Posticipare, evitare una gravidanza. 3. Rilevare una situazione di infertilità. 4. Intervenire in modo mirato, rispettando le fasi del ciclo, sia per gli esami sia per le cure. 5. Comprendere l’inizio della premenopausa / climaterio. Questi medici, innumerevoli nel nostro Paese, promuovono e appoggiano la conoscenza del ciclo femminile, invece di sopprimerlo con la chimica. Le registrazioni del ciclo forniscono i punti di riferimento per la normalità, quindi anche le deviazioni da questa. I punti di riferimento standard sono: la qualità del muco cervicale, la fase di temperatura bassa che caratterizza la fase preovulatoria, sintomatologia ovulatoria, la fase di temperatura alta che introduce e caratterizza la fase postovulatoria, la tensione mammaria. Poi ogni donna ha
le sue esperienze personali da integrare in questo allo scopo di avere un quadro chiaro della sua fertilità. I cicli corti ma con una fase di temperatura alta normale (da 10 a 16 giorni) possono essere fecondi, solo che il concepimento può avvenire presto nel ciclo. Parimenti i cicli lunghi ma con una fase di temperatura alta normale ( da 10 a 16) giorni possono essere fecondi, solo che il concepimento può avvenire tardi nel ciclo. Nella scuola di Roezer ci sono le registrazioni dei cicli, nei quali il concepimento avvenne dopo il 100 giorno del ciclo. La fase di temperatura alta, chiaramente accorciata (da 9 giorni a meno), può servire come indicazione di una insufficienza luteinica (insufficienza della fase luteale IFL ). Questa anomalia significa che l’utero non fa in tempo a “preparare” lo spessore adatto all’annidamento dell’embrione.
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E’ possibile quindi intervenire dal momento all’interno del ciclo in cui scatta il decorso anomalo. Nel caso dei cicli lunghi e con un’ovulazione tardiva, grazie alle registrazioni del ciclo si può avere la data indicativa del parto. In questo modo si evitano inutili induzioni del parto col rischio di parto prematuro.
La registrazione del ciclo, in modo coerente e secondo una scuola, non una confusione di scuole, ha importanza anche nell’epoca dell’ecografia. Essa rende la donna più consapevole; la aiuta a orientare in modo libero le sue scelte e la rende un aiuto per il suo medico.
30 I nostri esperti affari Di famigLia
Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, senza dubbio alcuno, tenuto conto anche dei recenti rinvii al 2014 di moltissime cause gestiti dalle sezioni distaccate dei Tribunali, tocca gli interessi di molti tra coloro che sono coinvolti in procedimenti davanti l’autorità giudiziaria ovvero l’irragionevole durata dei processi e la tutela risarcitoria prevista dalla legge. Come recentemente rilevato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), la durata media di un processo civile in Italia al termine del terzo grado di giudizio - si attesta in quasi otto anni contro la media europea di 788 giorni, cioè poco più di 2 anni. E’ chiaro che le ragioni di una tale macroscopica divergenza sono molte e questa non è la sede per affrontarle. Tuttavia vorrei porre l’attenzione sulle misure che l’ordinamento riconosce ai soggetti interessati da processi per tutelarli, almeno in parte, dalla eccessiva durata degli stessi. L’Italia infatti, complici anche numerose condanne da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ha introdotto, con la Legge n. 89/2001 c.d. Legge Pinto, un sistema per ottenere un’equa riparazione in caso di violazione del termine di ragionevole durata del processo. che cos’é il diritto all’equa riparazione e cosa prevede la legge n. 89/2001? Il diritto ad una ragionevole durata del processo, specificazione del diritto ad un equo processo, è espressamente riconosciuto tanto nella Costituzione Italiana (Art. 111 Costituzione) quanto nella Convezione Europea dei Diritti dell’Uomo. A sua volta, il diritto all’equa riparazione altro non è che il diritto ad essere risarciti per le lungaggini patite in un qualunque tipo di processo, sia esso civile, penale, amministrativo o di altro tipo ed indipendentemente dall’esito finale della controversia. In tal senso la Legge n. 89/2001 prevede il diritto di richiedere allo Stato un’equa riparazione per il danno, sia patrimoniale che non patrimoniale, sofferto per l’irragionevole durata di un processo. Qual è il procedimento previsto dalla legge Pinto? Nella sua formulazione originaria
la legge Pinto prevedeva un ricorso straordinario alla Corte di Appello, in composizione collegiale, nei casi in cui un procedimento giudiziario superasse i termini di ragionevole durata; durata che doveva essere determinata secondo i parametri elaborati dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, indipendentemente quindi dalla dimostrazione di un danno da parte del ricorrente.
Lo scorso anno il procedimento delineato dalla Legge Pinto è stato profondamente mutato ad opera del decreto legge n. 83/2012, c.d. decreto sviluppo del governo Monti, e ciò al fine di agevolare e rendere più efficace l’accesso al giudizio di equa riparazione ed ottenere in tempi più rapidi il giusto risarcimento. L’autorità competente a decidere
è sempre la Corte d’Appello ma non più in composizione collegiale bensì in composizione monocratica; inoltre è prevista una nuova procedura, semplificata rispetto alla precedente. Quando la durata del processo diventa irragionevole? Tra le novità introdotte dal c.d. decreto sviluppo vi è anche l’individuazione di un limite,
superato il quale, la durata del processo diventa “irragionevole” facendo così sorgere il diritto all’equa riparazione. Il processo infatti non è svolto in termini ragionevoli quando eccede la durata di tre anni in primo grado, di due anni in secondo grado, di un anno nel giudizio di legittimità. In ogni caso il giudice, nell’accertare la violazione, dovrà valutare anche la complessità del caso, l’oggetto del procedimento, il comportamento delle parti e del giudice durante il procedimento.
© Foto di Erika Crosara
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
L’equa riparazione per l’irragionevole durata dei processi
Per calcolarne la durata il processo si considera iniziato con il deposito del ricorso introduttivo del giudizio, ovvero con la notificazione dell’atto di citazione e la domanda di equa riparazione che dovrà essere presentata, a pena di decadenza, entro sei mesi dalla sentenza che definisce il giudizio in via definitiva ovvero dal c.d. passaggio in giudicato. Infine si rileva che, in accordo alla logica di semplificare le procedure ed assicurare una tutela effettiva, sono stati puntualmente fissati gli importi per gli indennizzi, commisurati in una somma di denaro, non inferiore a 500,00 euro e non superiore ad 1.500,00 euro per ciascun anno, o frazione di anno superiore a sei mesi, che eccede il termine di ragionevole durata del processo. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
I nostri esperti 31 informazione sociaLe
Dott. Laura Traversi
Alzheimer, una sfida non solo per la persona malata
Quando a un nostro familiare (genitore, nonno, fratello), viene diagnosticata la Malattia di Alzheimer non siamo mai abbastanza preparati; non ne sappiamo molto dal punto di vista medico (quali sono i sintomi? Quali sono i disturbi più importanti? Quali farmaci sono a disposizione?) e non siamo pronti a prendere coscienza di ciò che potrà succedere: alcune persone non accettano la malattia e continuano ad attribuire le sempre più frequenti dimenticanze e confusioni all’età anziana, o rimangono convinti che i frequenti sbalzi di umore siano “perché è il suo carattere”; chi da tempo invece si era accorto che qualcosa non andava, ora con una diagnosi medica che mette nero su bianco la (dura) realtà sente che questa certezza non allevierà le fatiche quotidiane che affronta chi si prende cura di un malato di Alzheimer, perché la medicina non ci spiega come noi, mogli, figli, nipoti possiamo affrontare “equipaggiati” gli effetti della malattia sulle nostre relazioni. Nostro marito non si
fida più di noi, è convinto che sia colpa nostra se non riesce più a trovare le sue chiavi di casa; il nonno non può fare a meno di entrare e uscire dalle stanze senza lasciarci una tregua; la mamma è sempre più testarda e aggressiva, si arrabbia con niente e dice cose che non aveva mai detto a noi figli… La malattia di Alzheimer insomma, per la sua natura di patologia cronica e pervasiva, “si attacca” anche alla vita di chi si prende cura delle persone malate e a volte senza accorgersene, le trascina in situazioni di ansia, di sofferenza, di solitudine e di esclusione, cosicchè anche la loro vita non è più la stessa di prima. Le persone più coinvolte nella cura del loro congiunto (i “caregivers” in linguaggio tecnico: il marito per la moglie, la figlia per il padre ecc.) sono anche quelle che con più difficoltà riescono ad avere consapevolezza del carico smisurato che stanno portando e a riconoscere di aver bisogno, in alcuni momenti, di sostegno. Possiamo aiutarli invitandoli a conoscere
più da vicino la malattia, partecipando a momenti di informazione specifici: la conoscenza è importante per affrontare le difficoltà quotidiane (e abbiamo sempre tante domande in testa). Diverse associazioni promuovono tutto l’anno iniziative rivolte ai familiari per dar loro un sostegno e uno spazio di confronto con altri caregivers (spazi di ascolto, gruppi di auto mutuo aiuto); non ultimi, i servizi socio-sanitari sono a disposizione per accompagnare gli anziani lungo il percorso evolutivo della malattia. L’invito è quello di non chiudersi e non ripiegarsi sulle proprie difficoltà; di credere che la malattia richiede un cambiamento che può essere affrontato e che può dischiudere altre possibilità; di cercare anche soluzioni creative per promuovere benessere nelle nostre famiglie, nonostante la malattia; infine di continuare a vivere accanto ai nostri cari sicuri che la nostra relazione con loro abbia ancora tanto da darci e che nulla sia perduto se accettiamo la sfida.
Assistente Sociale Laura Traversi
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Beyoncé Knowles • Era così sofisticata che guidava con le gambe accavallate. • Fra due amiche: “Non c’è niente da fare, non ci capiamo. Pensa che gli ho detto che non volevo più vederlo!” “E lui?” “Ha spento la luce!” • Una ragazza si lamenta con un’amica: “Incredibile come guidi la gente! Anche oggi ho tamponato tre auto!” • Un camionista si ferma ad un semaforo rosso. Da una macchina dietro di lui scende una bionda che si avvicina al finestrino e gli dice: “Buongiorno, volevo avvertirla che lei sta seminando il suo carico lungo la strada.” In quel momento il semaforo diventa verde e il camionista riparte. Ma al semaforo successivo la scena si ripete. E anche a quello dopo, a quello dopo e a quello dopo ancora. Finché
l’uomo esasperato risponde: “Buongiorno a lei signorina. Mi chiamo Giorgio, siamo in inverno e questo è uno spargi sale.” • La maga ad una giovane ragazza: “Lei sposerà presto un uomo meraviglioso, bello, simpatico e intelligente.” La cliente allora domanda: “E del mio fidanzato cosa ne faccio? • Tra amiche: “Voglio provare a entrare nell’ambiente del cinema!” “Allora c’è una sola cosa che tu devi fare.” “Quale?” “Comprarti un biglietto!” • Sulla spiaggia un ragazzo dice ad una ragazza: “Perché non fai il bagno?” La ragazza: “Ho le mie cose.” E lui risponde: “Vai, che te le tengo io.” • Chi è il portiere della squadra femminile di calcio più forte del mondo? Sara Cinesca.
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VERGINE 24/08 22/09
FASCINO PIÙ CHE ALL’EROS
BRUCIANTE, SARETE MOLTO ATTENTI ALLE AFFINITÀ ELETTIVE, ALLA COMPLICITÀ, ALL’ALCHIMIA MENTALE · S ALUTE TENDERETE AD ESSERE NERVOSI E POCO FLESSIBILI, SIA MENTALMENTE CHE FISICAMENTE: NON FORZATEVI O RISCHIERETE STRAPPI
NON SIATE PRECIPITOSI, VALUTATE ATTENTAMENTE ANCHE GLI ASPETTI EMOTIVI DELLE RELAZIONI, NE GUADAGNERETE IN COMPLETEZZA S ALUTE CHI DESIDERA SOTTOPORSI A MASSAGGI LINFODRENANTI O STIMOLANTI PER LA CIRCOLAZIONE, SORTIRÀ EFFETTI STREPITOSI FASCINO
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