La Piazza di Chioggia mag2022

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MAGGIO 2022

Periodico d’informazione locale - Anno XXIX n.87

di Chioggia

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Chioggia porta a casa la nona Bandiera blu Confermato il riconoscimento che premia la qualità dei servizi offerti dalle spiagge

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SOCIALE

Un mediatore culturale per i bimbi ucraini ECONOMIA

Il futuro del porto di Chioggia IL CASO POLITICO

Abolizione esenzione Irpef TAVOLO TECNICO

Tutti vogliono il recupero del Forte San Felice PREMIO

Pietro Boscolo Zamelo è il Clodiese dell’anno

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li ambulatori e le corsie si svuotano: mancano medici di base, negli ospedali le carenze di organico sono sempre più evidenti. I numeri che girano sono preoccupanti e restituiscono le dimensioni di un fenomeno che parte da lontano che ora, nel Veneto delle eccellenze sanitarie, si concretizza con ampi vuoti, sia sul fronte della medicina territoriale che di quella ospedaliera. Il tutto ovviamente a scapito dei Co nta pazienti, soprattutto dei più fragili.

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Un mediatore culturale per aiutare i bambini giunti dall’Ucraina T

ra le azioni proposte a favore delle persone straniere presenti nel territorio del Comune di Chioggia, si è di recente attivato il servizio di mediazione culturale linguistico per il finale dell’anno scolastico 2021/2022, per rispondere in particolare alla situazione causata dal conflitto in corso in Ucraina e al conseguente esodo di persone e nuclei familiari con figli in età scolare. La figura del mediatore culturale scolastico ha un ruolo di ponte e facilitatore all’interno del contesto scolastico tra gli alunni stranieri, le relative famiglie e gli insegnanti. Contribuisce, insieme con docenti e genitori, al superamento del disagio che gli allievi possono vivere in maniera anche drammatica, a causa, in particolare, del trauma vissuto nel caso particolare da fuga da un conflitto o da situazioni a rischio. La figura è di accompagnamento agli alunni nel nuovo percorso scolastico, agevolando ed aiutando nell’orientamento nel nuovo contesto. Concretamente il servizio, affidato alla cooperativa sociale REM - già attiva nel coordinamento delle azioni di accoglienza - ha potuto raccogliere i bisogni delle scuole del territorio, valutare con le insegnanti le priorità e attivare un’equipe di mediatori e mediatrici culturali per affiancare gli alunni segnalati. “Sono 17 le segnalazioni già pervenute di bambini e ragazzi che attualmente frequentano le scuole, di cittadinanza ucraina, e non solo – spiega l’assessore alle Politiche sociali Sandro Marangon – 3 alla scuola dell’infanzia, 9 alla scuola primaria, 5 alla secondaria di primo grado. Diversi altri alunni ucraini continuano, al momento, a svolgere le lezioni online, grazie alle piattaforme per la didattica a distanza”.

di Chioggia

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Attivato il servizio per i 17 bambini e ragazzi provenienti dalle aree della guerra

I numeri, dicevamo. Partiamo dai medici di famiglia. Attualmente le sedi vacanti in Veneto sono circa 570. Ma nel giro di tre anni, stando alle proiezioni dei pensionamenti, mancheranno all’appello altri 800 medici. Lo sappiamo bene noi che seguiamo e raccontiamo le vicende dei territorio, che ci occupiamo delle province. Sono sempre più numerosi i piccoli Comuni che ormai si trovano a fare i conti con la mancanza di quello che un tempo si chiamava medico di famiglia e che era un’istituzione irrinunciabile. Oggi invece sono sempre più numerosi gli assistiti che devono spostarsi, anche di parecchi chilometri e con non pochi disagi, per raggiungere l’ambulatorio del medico di base. E’ un problema soprattutto per gli anziani soli, per le persone fragili, per chi non può contare su una rete di protezione familiare. Stiamo parlando di migliaia di persone per le quali l’accesso alla medicina territoriale, la prima linea fra il sistema sanitario e il paziente, sarà sempre più difficile e problematico. Ora si sta correndo ai ripari con la scuola di Sanità pubblica della Regione, che entro il 2025 preparerà 713 medici di base. Ma intano c’è da gestire un presente sempre più incerto e ricco di disagi, al quale si farà fronte con l’innalzamento del numero degli assistititi assegnati ai medici in formazione. I dettagli sono oggetto di un impegnativo confronto in seconda commissione regionale, anche con i rappresentanti sindacali. Anche per far fronte alla carenza di medici negli ospedali, dove mancano più di 1.100 professionisti, la strategia è quella di ingrossare le fila degli specializzandi, soprattutto nei pronto soccorso, direttamente in prima linea. Già con la pandemia abbiamo assistito all’incremento del ricorso agli specializzandi per far fronte all’emergenza. D’altra parte, però, questi giovani medici non possono essere mandati allo sbaraglio, dovranno essere adeguatamente seguiti e messi nelle condizioni di poter lavorare con tutte le necessarie tutele, sia per i pazienti che per sé stessi. Una soluzione va trovata, ma bisogna fare attenzione alle scorciatoie.

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Carta, Web, Audio: dentro il territorio nel cuore della gente

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina e per un numero complessivo di 13.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il 13 maggio 2022


Chioggia

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Territorio. Riconfermato il prestigioso riconoscimento alle spiagge

A Chioggia sventola la bandiera blu per la nona volta

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lidi di Chioggia si riconfermano Bandiera Blu. Anche quest’ anno potrà sventolare all’ingresso delle spiagge di Sottomarina l’ormai inconfondibile bandiera che attesta qualità delle acque di balneazione e servizi offerti dalle località costiere del continente europeo. Il riconoscimento arriva in terra clodiense per il nono anno consecutivo, segno che il lavoro fatto per rendere migliore l’arenile e la permanenza in città dei “foresti” non è passato inosservato. Non può che essere soddisfatto il sindaco Mauro Armelao, che sin dai primi giorni di insediamento in Comune ha dedicato tempo ed energie per la valorizzazione del territorio e per “seminare” tra le coscienze dei cittadini la cultura del rispetto. “L’amore per la nostra città passa anche dalla cura che ab-

biamo per le nostre spiagge ed il nostro mare – racconta Armelao poco dopo la riconferma – siamo soddisfatti di aver rinnovato questo “sigillo di qualità”, assegnato da una giuria nazionale, che sventolerà ancora nel nostro litorale ad indicare a cittadini ed ai tanti turisti che ci visitano ogni anno, che qui è garantita la qualità dei servizi e l’attenzione per l’ambiente”. La vocazione “green” della città si è tradotta per numerosi week end invernali e primaverili in iniziative di pulizia delle spiagge, che hanno visto la partecipazione di mondo del volontariato e Associazioni di categoria. “Siamo felici del risultato – aggiunge Serena De Perini, assessore al Demanio turistico – è senza dubbio un premio all’impegno che vede in prima linea le strut-

ture alberghiere, i servizi d’utilità pubblica sanitaria, la gestione rifiuti, la depurazione delle acque reflue, la regolamentazione del traffico veicolare, informazioni turistiche, segnaletica aggiornata e l’educazione ambientale». La Bandiera Blu, giunta al 36esimo anno di età, come detto non certifica esclusivamente una buona qualità delle acque, ma anche aspetti legati alla gestione ed educazione ambientale, servizi e sicurezza fino ad arrivare alla mobilità ambientalmente sostenibile. Un “approccio integrato” che anche in molte altre località è da anni una realtà consolidata (in Veneto saranno Bandiera Blu anche i Lidi di Venezia, San Michele al Tagliamento, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti, Rosolina e Porto Tolle), per questo

è importante sapersi “spingere oltre”, come riconosce l’assessore all’ambiente Massimiliano Tiozzo Caenazzo: «Come amministrazione siamo consapevoli e lavoreremo sempre di più nell’ottica di valorizzazione della vocazione naturalistica e ambientale delle nostre spiagge”. Connessione ed ampliamento dell’offerta di piste ciclabili, manutenzione dei

giardini esistenti ed eventuale realizzazione di nuove aree verdi, pedonalizzazione di parti del centro cittadino con contestuale apertura di parcheggi dove poter lasciare l’auto sono temi all’ordine del giorno tra i banchi del consiglio comunale; segno che, in generale, la transizione ecologica delle città è già iniziata.

2006, aprivano il cantiere in canal Vena, interrandolo prima a sud e poi a nord, da un lato per la realizzazione del “Baby Mose” e dall’altro per il rifacimento della rete dei sottoservizi e riqualificazione urbana. Il risultato, dopo un paio d’anni di cantiere, fu che nessuno più passeggiava in riva, gli esercenti avevano sempre

meno clienti, si spegnevano sempre più vetrine e il degrado iniziava gradualmente a prendere forma. Oggi, a distanza di anni dalla fine del cantiere, è tutto diverso. Nuovi bacari, nuovi negozi, molti esercenti abbelliscono e illuminano la riva, non più oggetto di degrado, ma location per turisti e cittadini”. (l.r.)

Luca Rapacciuolo

Riva Vena, la passeggiata ideale per gustare il “cichetto” Sembra definitivamente decollata l’idea di rilanciare Riva Vena trasformandola in caratteristica passeggiata dove poter gustare il “cicchetto” veneziano. Ormai l’offerta dei prelibati “bocconcini” accompagnati da un piccolo bicchiere di vino è diversificata (due nuovi locali aperti durante il mese di aprile) e di qualità; apprezzata dai cittadini come da turisti. L’impressione di questi primi week end primaverili è che la città abbia trovato il modo di “convivere” con questa forma di attrattiva “slow” tanto apprezzata quanto “rischiosa”; in ragione del possibile consumo incontrollato di alcool e conseguenti

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schiamazzi. Niente di tutto ciò si è visto lungo la fondamenta che, anzi, è sembrata “impreziosita” dal connubio di dialetti e lingue diversi (non pochi gli stranieri che già si vedono per le calli). Raccontare del contest “Migliore cicchetto di Riva Vena del 2022” (per la cronaca vinta dal Bacaro Fryto, con “la Ciosetta”: polpetta con stecco da passeggio composto da sarde, radicchio rosso, bossolà e accompagnato dalla Birra Rossa di Chioggia ) fa sembrare lontani anni luce i tempi in cui da queste parti si parlava di degrado, microcriminalità, malintenzionati. “Ho partecipato alla premia-

zione del “Miglior Cicchetto – Riva Vena 2022” – racconta dai propri canali social il Presidente del Consiglio Comunale Beniamino Boscolo - bella iniziativa degli amici esercenti ubicati in uno dei più bei scorci di Chioggia. Complimenti per l’iniziativa, all’amico Luigi Ranzato e al comitato di Riva Vena, per la bellissima iniziativa, che fino a qualche anno fa era impensabile. Lo stesso Presidente non dimentica le ragioni che avevano determinato il lento declino di questo scorcio cittadino recentemente finito tra le pagine del New York Times. “Il Consorzio Venezia Nuova, Magistrato alle Acque, Comune, nel

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Chioggia

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Economia. Le leve per lo sviluppo di Chioggia al workshop dell’Autorità di Sistema Portuale

Valorizzazione, sostenibilità ambientale, itinerari turistici: il futuro del porto e della città

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assato, presente e futuro della portualità clodiense passa attraverso la tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico, sociale e culturale e dell’identità marittimo portuale. Il workshop organizzato a Palazzo Grassi a Chioggia dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale e dal Comune di Chioggia - Museo civico della laguna Sud, in collaborazione con Confindustria Venezia-Rovigo, il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova e the Propeller Club Port of Venice nell’ambito del progetto UE Remember (“REstoring the MEmory of Adriatic ports sites. Maritime culture to foster Balanced tERritorial growth”) finanziato dal programma di cooperazione europeo Italia-Croazia, ha fatto emergere le leve per lo sviluppo futuro di Chioggia e soprattutto del suo porto sempre più votato alla funzione turistica (diportistica e crocieristica) e rafforzato nella sua vocazione commerciale. Alcuni dei progetti presentati dall’Autorità di Sistema Portuale di Venezia e Chioggia in sinergia con le istituzioni locali e la portualità veneta rientrano nell’azione pianificatoria dell’Ente subordinata alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma con il Comune di Chioggia: la

valorizzazione della parte portuale relativa all’Isola dei Saloni da destinare alle funzioni crocieristica e diportistica, dell’area dell’Ex Cementificio, delle aree private nella sezione portuale di Val Da Rio con l’obiettivo di integrare le funzioni previste dal vigente Piano Regolatore con quelle logistiche e di diporto e, infine, la rigenerazione del waterfront portuale a partire proprio da Val da Rio. Una attenzione sarà rivolta anche alla sostenibilità ambientale con gli interventi di bonifica e recupero funzionale del Fabbricato demaniale 900 all’Isola dei Saloni e quelli di bonifica e riqualificazione ambientale delle aree per la realizzazione delle banchine A-B del terminal fluvio marittimo in Val da Rio. Saranno inoltre attivati nuovi itinerari turistici e l’opportunità di accedere, a partire dal mese di giugno 2022, al Museo Virtuale dei Porti di Venezia e Chioggia, grazie ad un’ampia collaborazione con attori pubblici e privati del territorio e non solo, fra cui il Museo della Laguna Sud e il Comune di Chioggia. “Intorno al Porto di Chioggia oggi c’è un interesse crescente - ha commentato Fulvio Lino Di Blasio, Presidente di ADPSMAS - sia per la parte commerciale che per la parte turistica. Come già definito nel Piano Operativo

Triennale 2022-2024, abbiamo il compito di creare un modello innovativo e sostenibile di portualità. Abbiamo cominciato col dare un forte impulso al perfezionamento dell’unificazione demaniale dei Porti di Venezia e Chioggia. Ora apriamo una importante fase di pianificazione lavorando fianco a fianco con l’Amministrazione comunale per porre le basi condivise per lo sviluppo del porto e delle interrelazioni porto/città. Anche l’inserimento dell’area portuale nella Zona Logistica Semplificata è un passo significativo per aumentare la propensione degli operatori a investire nello scalo clodiense. Pianificazione, impulso alla ZLS, compatibilità con il Mose, progettualità in materia di accessibilità, cultura e sostenibilità, valorizzazione della pesca e della sua flotta, interazione città-porto sono le chiavi per lo sviluppo del Porto di Chioggia. Ci stiamo impegnando per far in modo che Val da Rio continui a svolgere la sua primaria funzione commerciale e logistica mentre per l’Isola dei Saloni puntiamo a far crescere la sua vocazione turistica e crocieristica”. “La collaborazione istituzionale con AdSP e Capitaneria di Porto - ha dichiarato il sindaco di Chioggia Mauro Armealo - è partita immediatamente, per

superare insieme le problematiche al fine di portare la crocieristica media e piccola in città: un settore che è certamente un valore aggiunto, senza se e senza ma. Siamo pronti ad accogliere e ospitare i crocieristi, perché Chioggia ha una vocazione turistica e anche le categorie si sono rese disponibili e sono parte attiva del rilancio della città, che ha un potenziale enorme. In questo senso il vertiporto è un’ulteriore opportunità che vogliamo sfruttare per rilanciare il futuro di Chioggia; un futuro che deve ricomprendere nel porto il settore crociere all’isola dei Saloni (area di possibile espansione della città con una vocazione a parcheggio), ma anche il porto commerciale». (e.f.)

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Amministrazione. Polemiche sul bilancio previsionale

L’abolizione dell’esenzione dell’Irpef scatena lo scontro

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asse e politica. Queste due parole che da lustri viaggiano “a braccetto” sono per molti comuni lavoratori la causa di non pochi mal di pancia. Chiunque eserciti l’azione di governo (sia esso locale, regionale o nazionale) deve per forza di cose scontrarsi con l’esigenza di “mettere mano alle tasche” dei cittadini. Non fa eccezione Chioggia e la sua nuova Amministrazione che, capitanata dal sindaco Mauro Armelao, ha portato all’attenzione del Consiglio Comunale la proposta, per il nuovo bilancio previsionale, di abolizione dell’esenzione dal pagamento dell’addizionale comunale Irpef per i redditi sotto i 17000 euro. Situazione che interpretata con gergo calcistico, somiglia ad un rigore a porta (quasi) vuota per innescare polemiche e prese di posizione. Tra la minoranza in consiglio, il più agguerrito è sembrato Daniele Secco del M5S, che dichiara “dopo tante promesse elettorali la resa dei conti è arrivata. Tutta la minoranza è stata compatta per evidenziare lo sbaglio dell’amministrazione a non trovare le risorse necessarie per mantenere l’esenzione dell’addizionale comunale Irpef per i redditi sotto i 17.000”. Lo stesso Stecco, che rivendica l’iniziativa di cercare di evitare l’aumento durante le prossime se-

La proposta portata all’attenzione del Consiglio comunale dal sindaco riguarda i redditi al di sotto dei 17mila euro

dute, punta il dito anche contro la potenziale abolizione di un’agevolazione Imu per terreni edificabili. “La giunta ha tolto la riduzione del 30% per i terreni edificabili fuori dall’area del consolidato e la scusa data in consiglio è poco convincente” chiosa l’esponente pentastellato, che chiude con un laconico: “Per chi ha promesso mari e monti si è trovato l’amara verità”. Non tarda ad arrivare a stretto giro la presa di posizione dell’Amministrazione, con lo stesso Armelao che si sofferma proprio su quest’ultimo punto. “In realtà la giunta non ha fatto altro che decidere di non confermare una misura che sin dall’inizio era temporanea – precisa Armelao, che poi aggiunge - si legge, infatti, nel deliberato del provvedimento giuntale n. 118/2019 con

il quale è stata decisa per la prima volta la misura agevolativa, che la riduzione del 30% del valore venale di (solo) alcune delle aree edificabili del Comune avrebbe avuto efficacia dal 1° gennaio 2019 al 31/12/2019, poi prorogata, senza alcuna giustificazione, di anno in anno sino al 2021”. Il Sindaco puntualizza come la previgente agevolazione tributaria fosse palesemente arbitraria, destinata solo ad alcune aree e come la circostanza fosse nota e segnalata anche dagli stessi contribuenti. “Da qui la scelta di riportare ad equità le misure tributarie in questione nella consapevolezza di avere agito nel rispetto dell’interesse pubblico ad una corretta e proporzionale ripartizione del gettito fiscale”. Luca Rapacciuolo

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Ciao Venezia

Tiozzo: “Si aumentano le tasse per i redditi bassi” Rossi: “Periodo difficile anche per le amministrazioni” Da registrare anche la posizione del PD, che per bocca di Lucio Tiozzo dichiara: “La prima scelta da segnalare (in merito alla discussione di bilancio, ndr) è che si aumentano le tasse per addizionale Irpef per i redditi bassi. Si dice di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, ma a Chioggia lo si fa e proprio con le fasce più fragili della città, in una fase come questa a cui si aggiunge il caro bollette. Le prime azioni della giunta Armelao sono aumentare le tasse”. Tiozzo aggiunge quindi che il PD presenterà una manovra emendativa per “ritornare, come successo l’ anno scorso, all’esenzione fino a 17000 euro”. Non manca la stoccata finale al Primo cittadino: ”C’era uno sconto del 30% per Imu di alcuni terreni

edificabili, che viene tolto. Anche lì si aumenta la pressione fiscale. Se questi sono i segnali, siamo in controtendenza con ciò che fa Zaia e ciò che si chiede a livello nazionale. Faremo ogni azione emendativa per evitare che la pressione fiscale aumenti”. Toni sicuramente più “morbidi”, moderati quelli di Energia Civica, con Roberto Rossi che confida come “C’è una difficoltà oggettiva nella predisposizione del bilancio, do-

vuta ad una “coda dell’emergenza pandemica” che non è ancora finita e una situazione europea e mondiale che non lascia poco spazio all’ottimismo”. Rossi ammette l’esistenza di un’oggettiva difficoltà nel redigere il bilancio ordinario, con numerose famiglie su cui si devono dirottare importanti risorse. Schermaglie, dichiarazioni, prese di posizioni: tasse e politica, una storia che da sempre si ripete. (l.r.)

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Chioggia

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Transizione ecologica. Recupero e rivitalizzazione di aree verdi nel territorio

Chioggia, sempre più green e sostenibile C

hioggia sarà una città più “green” e sostenibile. La transizione ecologica di cui tanto si discute a livello nazionale interesserà anche il territorio clodiense; anche in virtù dell’approvazione statale di un progetto presentato il 12 aprile scorso che prevede un finanziamento di 5.227.656 euro per il recupero e la rivitalizzazione di aree verdi della città. L’intervento maggiore riguarda, infatti, un’area con estensione di circa 35.000 mq, situata nella zona centrale di Sottomarina, tra via del Boschetto, via Tirreno e via Perseo. Ma sono coinvolti altri 17.000 mq di aree verdi tra Isola Verde, Valli e Sant’Anna di Chioggia (in prossimità delle zone urbanizzate e lungo le arterie principali) e circa 15.000 mq di pertinenze delle scuole comunali, comprese le frazioni. I contenuti degli interventi sono stati concordati dai vari assessorati con il mondo del turismo, del Terzo settore e della scuola. Non può essere che soddisfatto il sindaco Mauro Armelao, che come promesso in campagna elettorale dichiara di volere prestare particolare attenzione ai cittadini che soffrono di specifiche forme di disagio. “Abbiamo pensato anche ai più fragili – dichiara il primo cittadino - con spazi pensati e specificatamente attrezzati per

L’intervento annunciato dal primo cittadino riguarda un’area di 35mila mq nella zona centrale di Sottomarina, ma sono coinvolti altri 17mila mq tra Isola Verde, Valli e Sant’Anna persone che soffrono di varie malattie mentali e/o deficit cognitivi: dall’ Alzheimer alla demenza senile, dall’autismo alla sindrome di Down e per persone con disabilità fisiche. Per il prosieguo della progettualità sarà fondamentale continuare a coltivare il dialogo con le associazioni di volontariato, sportive e, ovviamente, con le scuole”. Parlare di sostenibilità significa anche ripensare la mobilità urbana che, soprattutto nei mesi estivi, appare un vero e proprio Tallone d’Achille da svariate Amministrazioni. Tradotto in altre parole: potenziare e ripensare le piste ciclabili cittadine. “Città molto più piccole della nostra hanno messo in campo soluzioni importanti da questo punto di vista – racconta Roberto Rossi di Energia Civica - siamo un po’ in-

dietro. Abbiamo qualche pista ciclabile ma non interconnessa. C’è un turismo sempre più “massiccio” che arriva con biciclette e che si trova “spaesato”; soprattutto a Brondolo. Noi abbiamo presentato una proposta, un progetto di idee da mettere nero su bianco e formalizzare, per interconnettere tutto il territorio comunale. E’ stato fatto avere al Sindaco. Ricordiamoci che i progetti possono essere finanziati con il Pnrr. C ‘è bisogno di un nucleo operativo, professionale, che riesca a costruire in maniera organica e a presentare le richieste” Luca Rapacciuolo

In arrivo i buoni spesa di solidarietà alimentare Verranno erogati a partire dalla metà del mese di maggio i buoni per i beni di prima necessità a cui hanno diritto i nuclei familiari che hanno subito ingenti riduzioni di reddito a causa della pandemia o reddito Isee inferiore a 6 mila euro. Il formato in cui verrà erogato il sussidio sarà quello della carta prepagata o della spesa a domicilio, come già sperimentato in passato. A fare “rumore” è sempre il numero delle richieste pervenute agli uffici comunali: 837. “E’ in corso l’istruttoria da parte degli uffici dei Servizi Sociali, per verificare l’ammissibilità di tutte le domande e il possesso dei requisiti per l’accesso al beneficio” spiega l’assessore alle Politiche Sociali e Sussidiarietà, Sandro Marangon, che assieme ai delegati al controllo delle richieste dovrà valutare il numero degli aventi diritto al sussidio. Nello specifico è previsto un buono spesa massimo di 150 euro per una persona, 300 euro per 2 persone , 450 euro per 3 persone,

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11 GIUGNO 2022

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dalle 14.30 alle 17.30 DOLO

Via Brenta Bassa, 39 Tel: 041/41.30.56 E-mail: dolo@enaip.veneto.it

IeFP DGR 695-696-697-698 -699-735 del 5/2021 - DGR 2029 del 12/2017 – DGR 1799 DEL 11/2018 - DGR 1768 del 11/2019

NOALE

Via A. de Pol, 6 Tel: 041/44.01.60 E-mail: noale@enaip.veneto.it

600 euro per 4 persone e 750 euro per tutti gli altri casi. Possibilità di aumento di ulteriori 150 euro mensili per i nuclei familiari su cui grava un canone di locazione superiore a 150 euro. Nel 2021 le domande totali ammesse furono 581 (49 i dinieghi); per un importo di 165.200 euro erogati. I numeri dunque inducono a una riflessione; con un aumento di richieste pari al 30% rispetto ai dodici mesi precedenti. Da registrare infine come anche per quest’anno sarà garantita l’attiva collaborazione delle associazioni di volontariato di Chioggia “Caritas Diocesana” e “Centro di Solidarietà Anna Dupuis” per la consegna. (l.r.)


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Sanità. Per le urgenze di residenti e di turisti e anche gratuito per i bambini e i ragazzi al di sotto dei 14 anni

Nasce il Pronto soccorso odontoiatrico a Chioggia Si prevede un afflusso di circa 4mila pazienti l’anno. Il servizio prende in carico gratuitamente anche bambini e ragazzi under 14 e pazienti con difficoltà economica o sociale

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na bella notizia arriva dal versante della sanità pubblica. A Chioggia è nato il Pronto soccorso dentistico. Si tratta di un servizio che risolverà le urgenze odontoiatriche di residenti e turisti, ma cura e prende in carico gratuitamente anche i bambini e i ragazzi under 14 e i pazienti con povertà economica o sociale. E i dati in arrivo per il pronto soccorso odontoiatrico di Chioggia sono rilevanti. L’Ulss3 Serenissima infatti prevede un afflusso di circa quattromila pazienti l’anno con un servizio ambulatoriale che visita da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 15, per le attività programmate. Le urgenze sono invece garantite ventiquattrore al giorno.

Il Pronto soccorso odontoiatrico, oltre a curare le urgenze, eroga prime visite maxillo facciali e odontostomatologiche, prestazioni ambulatoriali di routine, consulenza per i pazienti dei reparti che ne necessitano e monitoraggio di bambini e ragazzi in età evolutiva. Ma non solo. Il nuovo servizio gratuitamente prenderà in carico nel tempo bambini e ragazzi sotto ai 14 anni, pazienti con vulnerabilità sociale e pazienti con vulnerabilità sanitaria. I pazienti grandi e piccoli vengono indirizzati al Pronto soccorso dentistico anche dal reparto del Pronto soccorso dell’ospedale A tutti i piccoli pazienti di pediatria, da viene offerta di default anche una prima

visita e una seduta completa di igiene dentale. Massima attenzione ci sarà anche nei confronti dei pazienti disabili, che godono di una strumentazione odontoiatrica dedicata alla disabilità mo-

toria. Soddisfazione fra i medici che gestiscono il servizio e i vertici dell’Ulss 3. “In questa strumentazione di primo livello - ci sono anche le

nuove poltrone dedicate, che consentono agevolmente il trattamento del paziente in carrozzina, con sollevamento e inclinazione nella massima sicurezza” spiega il primario di Chirurgia maxillofacciale Michele Franzinelli, a capo della rete dei Pronto soccorso odontoiatrici di tutta l’Ulss 3. Poi per i turisti: “Quanti di noi si sono trovati con il mal di denti improvviso in momenti particolari della vita senza sapere dove andare? Questo Pronto soccorso odontoiatrico risponde allora in modo iperspecializzato e immediato ai problemi odontostomatologici dei cittadini, ma anche dei turisti di Chioggia - spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima Edgardo Contato -. Offriamo quindi servizi che possano accompagnare serenamente anche l’utente che passa le vacanze qui”. Alessandro Abbadir

Il Leo Club dona un tablet di ultima generazione al reparto di Medicina dell’Ospedale Un tablet di ultima generazione è stato donato dal Leo Club di Chioggia al reparto di Medicina dell’Ospedale di Chioggia. I Leo Club sono l’associazione giovanile del Lions Clubs International, formata da giovani tra i 12 e i 30 anni che dedicano il proprio tempo libero ad attività di servizio per la comunità dando un contributo fattivo a sostegno delle realtà più fragili della nostra società, condividendo ideali di amicizia, generosità e solidarietà. Il tablet è stato consegnato dal presidente del Leo Club Stefano

Penzo e dai suoi collaboratori al dott. Giorgio Cavallarin, primario di Medicina, alla presenza dell’assessore Sandro Marangon, del dott. Andrea Tiozzo, primario del Pronto Soccorso, e di altri rappresentanti del personale ospedaliero. Il Leo Club di Chioggia ogni anno partecipa alla campagna nazionale di vendita in piazza di pandorini natalizi e di uova Pasquali per la raccolta fondi destinata al “Leo for Safety & Security” organizzata in tutta Italia. Il progetto è destinato al potenziamen-

to degli equipaggiamenti e delle attrezzature messe a disposizione degli Enti di Primo Soccorso Italiani, dei dispositivi di sicurezza e primo soccorso di strutture pubbliche e private, e per sensibilizzare sull’importanza di una corretta e variegata disposizione dei sistemi antincendio e di sicurezza al fine di rendere l’ambiente ed il personale pronti a fronteggiare correttamente le emergenze, con un’attenzione particolare in questo periodo alla tragica situazione della guerra in Ucraina. (e.f.)

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Il tavolo tecnico per la valorizzazione. La seconda riunione all’inizio di maggio

Forte San Felice, tutti vogliono il recupero

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o scorso 2 maggio si è tenuta, in sala consiliare del Municipio, la seconda riunione del 2022 del tavolo tecnico per la razionalizzazione e la valorizzazione di Forte San Felice. Tanti gli enti coinvolti: dal Ministero della Difesa – Task Force immobili Energia Ambiente, a Difesa Servizi SpA (società in house del Ministero); dalla Marina Militare, al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia; dalla Direzione musei regionali Veneto, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio; dall’Istituto italiano dei Castelli, al Comitato Forte San Felice. Presenti per l’amministrazione comunale, oltre al sindaco di Chioggia Mauro Armelao, gli assessori Elisabetta Griso (Lavori Pubblici); Massimiliano Tiozzo Caenazzo (Urbanistica e Ambiente) ed Elena Zennaro (Cultura e Demanio). Collegamento online, invece, con l’Agenzia del Demanio, con il Consorzio Venezia Nuova, da cui dipendono le ditte appaltate, e con il direttore

dei lavori. A seguire, nel pomeriggio, si è svolto un sopralluogo presso l’area del Forte San Felice. Da tutti i partecipanti al tavolo è emersa la chiara volontà di ripartire al più presto con i lavori, se possibile in parallelo, tra l’area da destinarsi ad uso pubblico (definita come area blu, in riferimento alla mappa allegata) e l’area di prevista valorizzazione da parte del Ministero della Difesa (area rossa). In questo ultimo periodo, la Soprintendenza Archeologia e belle arti ha concluso le indagini in corrispondenza del blockhouse austriaco e quelle conoscitive in relazione alla polveriera veneziana, che hanno permesso il recupero di dati utili per l’affinamento del progetto esecutivo di questi due edifici. Il Provveditorato ha, inoltre, ricordato che sono 7 i milioni di euro che sono stati individuati per il recupero del compendio, nell’ambito del piano delle compensazioni del Mose: 2,3 milioni di lavori in corso (che comprendono anche il Portale del Tirali, già cantierizzato) e 4,7 milioni di

I vari attori coinvolti confermano la chiara volontà di ripartire al più presto con i lavori. Il sindaco Armelao: “Si prevede di concludere tutto entro 4-5 anni” prossima attivazione, che comprendono, ad esempio: la riqualificazione ambientale nell’oasi al di fuori del forte; le indagini, messa in sicurezza e progettazione definitiva del castello centrale

(da mettere in sicurezza per la vegetazione incombente) e il piano di caratterizzazione dell’area. Il Provveditorato conta, inoltre, di incaricare a breve la realizzazione dei due pontili (sia di ingresso al compendio; che da lato portale del Tirali, danneggiato dal maltempo del 2019) perché entrambi funzionali agli accessi alle strutture. “È stata una giornata positiva, - è il commento del sindaco Mauro Armelao - che ci ha visti impegnati, ciascuno per le proprie competenze, verso l’obiettivo

condiviso di riqualificare e valorizzare il Forte San Felice. Tutti uniti per riavviare e accelerare i tempi dei restauri e per restituire questo magnifico bene alla città e ai cittadini. È stata ridefinita una programmazione, che vedrà la riapertura dei cantieri nei prossimi mesi e la riqualificazione dell’area verde dell’oasi entro il 2023. Si prevede di concludere il tutto, con la riapertura al pubblico del compendio, entro 4-5 anni, ma è parso, però, chiaro che, oltre ai 7 milioni per le opere di compensazione del Mose, ne serviranno altri 5 per portare a compimento il recupero del complesso, castello della Luppa compreso. Come è stato detto, sfrutteremo tutte le possibilità perché recupero non venga effettuato in tempi biblici, perché non possiamo deludere le attese dei cittadini. Per dare la giusta continuità ai lavori, mi chiedo se il Ministro Franceschini darà seguito alle promesse dello scorso settembre, cioè che i fondi per il Forte San Felice ci saranno. Gli scriverò una lettera in tal senso”.


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Il premio cittadino. Vince la settima edizione

Pietro Boscolo Zamelo è il Clodiense dell’anno P

ietro Boscolo Zemelo, fumettista, disegnatore e autore di storie per la Disney, è il “Clodiense dell’anno 2021”. E’ stato scelto tra la cinquina dei finalisti di questa settima edizione che comprendeva Luca Cavallarin, ideatore della barca bio-ecologica; Eleonora Fersino, giocatrice della Nazionale di Pallavolo; Sebastiano Melis per la pubblicazione del poderoso volume “Chioggia dipinta nel Mondo”; Giuseppe Penzo, coordinatore del gruppo promotore “Chioggia Capitale della Cultura 2024”. La cerimonia di premiazione si è svolta a fine aprile all’Auditorium comunale di Chioggia alla presenza del sindaco Mauro Armelao, che ha consegnato il Leon d’Oro al vincitore Pietro Boscolo, e di vari rappresentanti delle autorità religiose, civili e militari. La presidente del Comitato del premio “Clodiense dell’anno” Stefania Lando ha ringraziato la stampa e i giornalisti per l’importante funzione sociale del loro operato e per il contributo utile per le segnalazioni da parte della cittadinanza per la scelta dei finalisti. Nel corso della manifestazione sono state consegnate delle targhe di riconoscimento a mons. Adriano Tessarollo, vescovo emerito di Chioggia per la sua attività pastorale per oltre 12 anni nella diocesi clodiense, a Carlo Alberto Tesserin, decano della Regione Veneto, Primo Procuratore di San Marco e ambasciatore della Città di Chioggia”, ed alla Banca Patavina, nella persona del presidente Leonardo Toson, per l’attenzione alle esigenze sociali e culturali del territorio. Molto apprezzata è stata l’esibizione del piccolo Davide Bellemo che ha cantato il brano “Mozart è stato gestito male” proposto al 63° Zecchino d’oro, classificandosi nella rosa finale dei primi dieci partecipanti. Il “Clodiense dell’anno 2021” Pietro Boscolo Zemelo è sposato con una ucraina e da qualche tempo viveva e lavorava in quella

Fumettista, disegnatore e autore di storie Disney, viveva in Ucraina, paese d’origine della moglie, ma a causa della guerra è dovuto rientrare a Chioggia

nazione, ma a causa della terribile guerra è stato costretto a ritornare a Chioggia. Il Comitato del premio sta già lavorando per la prossima edizione. Le segnalazioni per il “Clodiense dell’anno 2022” potranno essere inviate con una e-mail a “comitatoclodiensedellanno@gmail.com”, o all’indirizzo postale a “Comitato Clodiense dell’Anno” c/o Studio Albertini - Viale Venezia 1, Chioggia, entro il 31 dicembre 2022. Le premiazioni si terranno nella primavera del 2023. Eugenio Ferrarese

Ucraina. Un impegno comune per assicurare aiuti e accoglienza Ucraina, in questi mesi il Comune di Chioggia, in collegamento con Prefettura di Venezia e Città Metropolitana, ha condiviso un tavolo di lavoro con Diocesi di Chioggia, Protezione Civile comunale e associazioni del Terzo Settore, proprio per gestire al meglio sia gli aiuti da inviare, sia l’arrivo dei profughi. “Voglio sottolineare – ha detto l’assessore alle Politiche sociali Sandro Marangon – la grande sensibilità e attenzione dimostrata dalla rete istituzionale in questa circostanza. Da quando è scoppiata l’emergenza Ucraina, l’amministrazione comunale si è attivata, assieme agli altri enti, cooperative e associazioni del territorio, per monitorare insieme una situazione in costante divenire e per essere pronti a gesti-

re in modo unitario quella che, sembra essere, purtroppo, una situazione che non si risolverà nel breve periodo. Alloggio, lavoro, scuola e mediatori culturali sono alcuni aspetti dell’accoglienza e dell’integrazione, che vanno gestiti in coordinamento e non lasciati al fai da te dei singoli, seppur mossi da buona volontà”.


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Aree navigabili regionali. La Regione Veneto ha impegnato 2 milioni di euro

Cavanella fulcro della gestione delle conche dei canali nel Veneziano e nel Padovano L

a sala controllo di Cavanella d’Adige, nel Comune di Chioggia, di Infrastrutture Venete diventa il centro, il fulcro della gestione delle conche dei canali nel Veneziano e Padovano. Ha preso avvio infatti con questo mese la gestione da remoto delle conche del Naviglio Brenta di Moranzani, Mira e Dolo, ad opera di Infrastrutture Venete, che ha diretto le operazioni di manovra proprio dalla sede altamente potenziata nella frazione di Chioggia. L’attivazione fa parte di un ampio progetto di riqualificazione delle linee navigabili regionali condotto dalla Regione Veneto e rivolto in particolare alle linee regionali del Veneziano e Padovano, che prevedono da un lato importanti investimenti per la manutenzione straordinaria delle conche (vanno in questa direzione il completamento dell’ammodernamento strutturale della conca di Stra e l’intervento presso la conca di Battaglia Terme, in corso di realizzazione), dall’altro interventi di revamping di automazione delle conche: dopo Moranzani,

non sarà più legata allo spostamento dell’operatore sul posto. “Le opere in corso – commenta la vicepresidente Elisa De Berti della Regione – dimostrano come la Regione Veneto creda fortemente nello sviluppo del settore turistico in una porzione di territorio, quello che unisce la laguna di Venezia. La Regione ha impegnato oltre 2 milioni euro tra il 2021 ed il 2022, prontamente utilizzati da Infrastrut-

ture Venete, per gli interventi descritti, a cui farà seguito nel corso dell’anno un ulteriore finanziamento di 700.000 euro per ulteriori interventi di riqualificazione e miglioramento della navigabilità di queste tratte regionali, che consentiranno di proseguire con la sistemazione di pontili, l’eliminazione di punti critici e l’approfondimento dei fondali”. Alessandro Abbadir

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Un ampio progetto di riqualificazione che prevede investimenti per la manutenzione straordinaria e interventi di revamping di automazione delle conche Mira e Dolo saranno infatti interessate da analoghi interventi anche le conche di Stra, Voltabarozzo, Noventa Padovana, le cui attivazioni avverranno nel corso dell’estate, e, a seguire, la stessa conca di Battaglia. Gli interventi di automazione porteranno significativi benefici all’utenza, consentendo di estendere l’utilizzo delle vie navigabili 7 giorni su 7 e per tutte le 24 ore. Il presidio continuo della sala di controllo di Cavanella d’Adige migliora infatti la precedente gestione che prevedeva un orario più limitato e la possibilità di transito notturno esclusivamente su prenotazione. L’automazione consentirà inoltre di ridurre considerevolmente i tempi d’attesa per la “concata” che

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A fianco Elisa De Berti

La Regione mette a disposizione 7 milioni per una decina di chilometri di canalette Un progetto per migliorare la gestione dell’acqua e ridurre il rilascio di azoto e fosforo in Laguna. La competente commissione regionale ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, sui lavori di trasformazione della rete irrigua nel bacino di Trezze, tra la frazione di Conche e Valli di Chioggia. La Regione mette a disposizione quasi 7 milioni di euro per la sostituzione di una decina di chilometri di canalette a cielo aperto con un impianto di distribuzione irrigua tubato in bassa pressione per fornire acqua alle aziende agricole in maniera più efficiente. “La crisi idrica che stiamo attraversando impone la ricerca - afferma Paolo Ferraresso, presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione - di soluzioni per risparmiare acqua e garantire comunque un efficiente servizio irriguo. Sono molto soddisfatto che la Regione abbia finanziato questo progetto. E’ un intervento fondamentale per una zona con un elevato numero di aziende agricole. Grazie a quest’opera si potranno risparmiare circa 900 mila metri cubi d’acqua all’anno. Non solo, questo intervento è importante anche dal punto di vista ambientale perché contribuirà al disinquinamento della laguna, riducendo l’apporto di azoto e fosforo in eccesso. Ora non ci resta che attendere il decreto regionale di approvazione e la fine della stagione irrigua per dare il via ai lavori”. Per quanto riguarda la rete irrigua del bacino Trezze, il consorzio Bacchiglione ha già provveduto a realizzare un primo importante intervento: il rifacimento del ponte canale della roggia Barene, sul canale Montalbano, che ha permesso di aumentare la portata d’acqua per l’area di Valli di Chioggia. (a.c.)



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Corse non competitive. La manifestazione sportiva e turistica riprende ed è un successo

Tremila appassionati hanno Caminà per Ciosa e Marina dopo due anni E

rano circa 3000 gli appassionati podisti arrivati da varie parti del Veneto e non solo che hanno partecipato domenica 1 maggio alla 37a Caminà per Ciosa e Marina, manifestazione sportiva organizzata da A.S.D. Marathon Cavalli Marini, associazione presieduta da Paolo Zennaro, con la collaborazione dell’amministrazione comunale e la Proloco Chioggia Sottomarina. I molti appassionati di queste corse non competitive si sono cimentati nei due percorsi, uno di 7 km e un altro di 14 km, che hanno consentito ai partecipanti di ammirare la varietà e l’unicità del territorio clodiense: il centro storico, il lungo laguna del Lusenzo, la diga, la spiaggia di Sottomarina e il suo Lungomare. Nel percorso più lungo era previsto anche un tratto in spiaggia. Dopo una pausa di due anni a causa della pandemia, questa nuova edizione edizione della “Caminá per Ciosa e Marina” è stata una giornata di divertimento, amicizia, tanti sorrisi e soprattutto tanta voglia di ricominciare e di riprendere l’attività sportiva.

Organizzata da A.S.D. Marathon Cavalli Marini, in due percorsi ha consentito ai molti appassionati, provenienti da varie parti del Veneto, di ammirare le bellezze del territorio La “Caminá per Ciosa e Marina” è anche l’occasione per promuovere i prodotti tipici del territorio chioggiotto, in particolare il radicchio, che è stato offerto ai gruppi partecipanti insieme ai “bossolai” e alle “bissiole”, e il turismo, dando la possibilità alle numerose persone presenti di visitare il nostro centro storico e il litorale, e di assaggiare il nostro pesce fermandosi anche a pranzo e proseguire la giornata in spiaggia. “Un ringraziamento va all’amministrazione comunale - sottolineano i Cavalli Marini - che ha sostenuto e promosso questo evento sportivo e in particolare al sindaco Mauro Armelao e al vicesindaco Daniele Tiozzo Brasiola presenti alla manifestazione”. Sono 150 gli iscritti fra agoni-

sti ed amatori alla società sportiva “Marathon Cavalli Marini Chioggia”. Nonostante le restrizioni dovute alla pandemia che ha costretto a cancellare o limitare varie competizioni, la ripresa dell’attività podistica ha permesso la partecipazione dei soci a numerose manifestazioni: la mezza maratona di Treviso, la Quasi Night Run di Venezia, la Copertina Dobbiaco Run, la mezza maratona di Cittadella, la maratona di

Venezia, la mezza di Napoli… E tra le competizioni internazionali a cui parteciperanno alcuni dei Cavalli Marini vi è anche la maratona di New York. Tra le iniziative promosse dai Cavalli Marini vi è anche la “Corri per Ciosa e Marina”, un allenamento ludico-motorio, corsa e camminata con varie andature proposto ogni giovedì con partenza da piazzale Europa alle 19.30. Eugenio Ferrarese

Pittura. La mostra di Nella Talamini dedicata alla città di Chioggia

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Mostra di Nella Talamini alla Galleria G1 a Chioggia in calle s. Giacomo. La pittrice, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia in Scultura e laureata in Storia dell’Arte a Padova, da molti anni espone sia in Italia che all’estero. Nel mese di aprile ha partecipato ad una collettiva d’arte a Venezia. L’artista in questa nuova mostra personale

allestita dal 16 al 31 maggio (orari dalle ore 10 alle 12 e dalle 17 alle 19) propone nuove opere dedicate alla città di Chioggia: acquerelli che raffigurano i tipici pescherecci della nostra zona, tramonti e temi vari ed acrilici con una serie di tanghi e un ciclo dedicato alle donne al caffè. Con queste opere la pittrice vuole affettuosamente scherzare sull’uso locale di sedere al bar per chiacchierare e spettegolare. Ai primi visitatori della mostra la pittrice donerà un pesce in legno, materiale trovato in riva al mare, che ha scolpito e successivamente dipinto tornando alla sua antica passione per la scultura. (e.f.)


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Eventi. Nelle scorse settimane a Palazzo Ducale a Venezia, il ritorno dopo due anni di stop

Eccellenze nelle arti e nelle professioni riconoscimenti dal Premio San Marco D

opo due anni di pandemia è tornato nelle scorse settimane in occasione della Festa della Liberazione e del patrono di Venezia, il consueto appuntamento con il “Premio San Marco”. Giunta alla sua IV edizione, l’iniziativa è stata ospitata come da tradizione nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale. La giornata è stata voluta dal Comune per onorare quei cittadini o quegli enti che hanno saputo portare prestigio alla Città di Venezia e a tutto il territorio metropolitano con opere concrete nelle scienze e nelle arti, nell’industria o nell’artigianato, nel lavoro, lo sport, la scuola, la sicurezza o con iniziative di carattere sociale, assistenziale, filantropico. A questi riconoscimenti si sono aggiunti quest’anno altri speciali legati alle celebrazioni dei 1600 anni della città a cui hanno contribuito non solo i Comuni del territorio, ma anche enti, città italiane e straniere che hanno fatto parte della Serenissima Repubblica, stilisti, cantanti, artisti e un gruppo di lavoro formato da giovani studenti e laureati grazie ad una collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ad aprire la manifestazione nella Sala del Maggior Consiglio le note del coro del Teatro La Fenice, diretto dal Maestro Alfonso Caiani. “Dopo un periodo di stop dovuto alla pandemia, la ripresa del Premio San Marco rappresenta il ritorno del rapporto diretto di Venezia con la sua città e i suoi cittadini e il suo territorio – ha detto il primo cittadino Luigi Brugnaro - abbiamo deciso di riprendere

Brugnaro: “abbiamo deciso di riprendere questa manifestazione per ringraziare coloro che, nonostante le tante difficoltà, hanno sempre lavorato per dare prestigio alla nostra città”

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questa manifestazione per dare un riconoscimento a coloro che, nonostante le tante difficoltà, hanno sempre lavorato per dare prestigio alla nostra città e al nostro territorio metropolitano”. I sindaci o delegati dei Comuni della Città metropolitana hanno consegnato un riconoscimento a singoli, enti o associazioni meritevoli di aver dato lustro alla città con impegno quotidiano, valorizzando il territorio metropolitano e costituendo un esempio di tenacia, determinazione, generosità e preparazione. Spazio, poi è stato dato, anche alle categorie economiche, rappresentate da Confcommercio, Cna, Confartigianato, Coldiretti, Confesercenti, Confindustria e alle eccellenze dello sport che hanno visto in primo piano la squadra Reyer femminile e il Venezia Calcio. Un riconoscimento anche agli operatori dell’Ulss 3 Serenissima e

dell’Ulss 4 che si sono spesi con impegno e dedizione durante il lungo periodo pandemico, a professionisti che hanno rivitalizzato e restaurato aree strategiche di Venezia e, in ambito culturale, alla cantante Gloria Campaner e all’artista Anish Kapoor. Premi sono stati dati ai rappresentanti delle forze dell’ordine (Esercito reggimento lagunari Serenissima, Marina Militare, Capitaneria di Porto, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, vigili del Fuoco, carabinieri) impegnati quotidianamente per proteggere e servire i cittadini e a realtà di beneficenza e dell’associazionismo cittadino. Un riconoscimento poi è stato dato anche alla memoria di Maurizio Calligaro, recentemente scomparso, per il suo amore e instancabile impegno per la città. Premiato anche il comandante della Polizia Locale, Marco Agostini.

Il format Venezia 1600 per celebrare l’anniversario Il sindaco Luigi Brugnaro ha voluto ricordare nell’occasione l’impegno profuso nel format “Venezia 1600” pensato per celebrare i 1600 anni della nascita di Venezia. “Venezia 1600, è stato un format vincente e per questo motivo abbiamo deciso di consolidarlo con un progetto di narrazione sui social che continui a raccontare anche i prossimi 1600 anni della Città, in prospettiva delle sfide future, come la candidatura a Capitale mondiale della sostenibilità – ha detto Brugna-

ro. Questa iniziativa è stata un punto di partenza importante per costruire la Venezia che vogliamo lasciare alle future generazioni. Luogo di tradizione e di innovazione, Venezia e tutto il suo territorio sono stati raccontati coinvolgendo lo “Stato da Mar e Stato da Tera”. Il claim “la più antica città del futuro” ci accompagna ormai quotidianamente ed è diventata la nostra mission per rendere Venezia la Città delle occasioni. Ringrazio per l’impegno e la disponibilità

dimostrata i componenti del comitato ufficiale di indirizzo, della Commissione tecnico-scientifica e tutte le persone che, a vario titolo, hanno lavorato per creare, comunicare e promuovere le iniziative. A Palazzo Ducale ho voluto anche i sindaci “da mar” di Rovigno, Pirano, Cherso e quelli “da tera” di Castelfranco Veneto, Vicenza, Crema e Bergamo, per omaggiarli per l’impegno dimostrato a rinsaldare il nostro legame storico, culturale e popolare”.

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Sanità. Inaugurata la nuova sede dei veterinari dell’Ulss 3 in un’area attigua al parco San GIuliano a Mestre

Un ospedale “speciale” che si occupa della salute degli animali da compagnia Spazi ampi e organizzati per gestire le emergenze: dai cani recuperati per strada, agli interventi chirurgici urgenti, per traumi più o meno gravi

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na nuova sede per i veterinari “speciali”, quelli dell’Ulss 3 Serenissima. E’ stata costruita con un importante finanziamento regionale ed è attiva da alcune settimane in un’area attigua al grande parco di San Giuliano. E’ un po’ canile, un po’ ospedale a Mestre, un po’ sede amministrativa. “Ogni animale domestico – spiega il dottor Carmine Guadagno, Primario dei Veterinari Area C dell’Ulss 3 - ha il suo veterinario, che poi è lo specialista privato a cui il “padrone” si affida per la normale gestione del proprio animale di compagnia. La funzione dei veterinari dell’Azienda sanitaria, quindi, non è quella di seguire nel normale iter sanitario il cane o il gatto o comunque l’animale che vive in un’abitazione. Piuttosto, di emergenza, quando un cane fugge dal domicilio, o si perde, o addirittura subisce un incidente. In questo caso ci attiviamo per recuperare l’animale, per custodirlo in attesa che il proprietario possa tornarne in possesso, e se necessario pratichiamo gli interventi anche chirurgici che risultano urgenti. Non a caso, questa nostra sede serve a custodire gli animali recuperati, ma anche a praticare loro le prime cure necessarie”. “Nella nostra moderna area attrezzata a box, - prosegue - ma anche nelle gabbie interne utili a custodire animali che necessitano di un ambiente riscaldato, si potranno trovare i cani recupera-

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ti per la strada, che sono in attesa di rientrare presso il proprietario; oppure i cani “morsicatori” che sono allontanati dall’abitazione di provenienza a seguito di un episodio cruento, e sotto sequestro per disposizione dell’autorità giudiziaria. In questo senso la nostra nuova sede può essere definita “canile”. E poi può essere definita “ospedale” perché qui i veterinari dell’Azienda sanitaria svolgono tutta la parte ambulatoriale; e ora, negli spazi più ampi e dotati di un doppio tavolo operatorio, praticano tutta una serie di interventi: dagli esami di laboratorio e radiologici, per cui hanno a disposizione attrezzature di ultima generazione, all’osservazione in caso di disagio e malattia, fino alla sterilizzazione dei gatti delle colonie feline: e ora che possiamo praticare anche la sterilizzazione dei cani, svolgiamo circa 800 interventi annui. E a questi si sommano gli interventi per i traumi minori, quando serve. Nella sede di Parco San Giuliano sono state trasferite anche tutte le attività amministrative dei Veterinari dell’Ulss 3 Serenissima: “Si svolgono qui una serie di funzioni - sottolinea il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato - al servizio di tutti coloro che condividono la propria vita con un animale domestico e in particolare al servizio dei possessori di un cane o di un gatto. Quando facciamo questa scelta, ci assumiamo

una responsabilità importante, riconosciuta e normata, e i Veterinari dell’Ulss 3 Serenissima si propongono, come punto di riferimento: svolgono funzioni differenti da quelle dello specialista privato, ma altrettanto importanti poiché è presso di loro che i proprietari di animali di compagnia formalizzano l’iscrizione all’Anagrafe Sanitaria, che è un passaggio obbligatorio per i cani. Ed è sempre presso questo servizio che si chiedono e si ottengono i documenti necessari per il proprio animale in caso di viaggio all’estero, oltre che per ogni pratica affidata al servizio veterinario dell’Ulss 3”.

L’assessore regionale Manuela Lanzarin: “La tutela della salute degli animali è fondamentale” L’apprezzamento per il lavoro dei Veterinari dell’Ulss 3 Serenissima, e più in generale dei Veterinari del Veneto, è giunto dall’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che, in occasione dell’inaugurazione, ha voluto visitare la struttura insieme ai vertici dell’Azienda sanitari.“Nel più vasto impegno della prevenzione - ha sottolineato - anche il lavoro svolto in questo ambito risulta prezioso, puntuale, sempre attento. La tutela della salute degli animali da compagnia è fondamentale, e altrettanto fondamentali

sono le azioni di controllo e di prevenzione svolte nell’ambito ambientale, e sugli animali da

allevamento e sugli alimenti. Tutto concorre a garantire una salute migliore per i cittadini”.

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Cultura

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L’intervista. Phil Mer e il musical sulla Serenissima e sul seduttore veneziano

“Vi racconto Casanova, l’opera pop di Red Canzian”

P

hilipp Mersa, in arte Phil Mer, è uno dei batteristi contemporanei più significativi nel panorama della musica italiana ed europea. Ha suonato per artisti come Pino Daniele, Malika Ayane, Michele Zarrillo, Enrico Ruggeri, Francesco Renga, i Pooh e molti altri. Oltre ad aver collaborato con noti programmi tv, nell’ultimo anno nel ruolo di arrangiatore ha dato vita, assieme a Red Canzian, a Casanova Opera pop. Phil, chi è Casanova e come nasce questo progetto. “Casanova opera pop è un progetto molto ambizioso. Nasce completamente dalla volontà di Red di mettere in scena questo spettacolo unendo le due sue più grandi passioni: quella della musica e quella per il musical. Ma la gestazione di Casanova non è stata breve. Questo perché non riusciva a trovare la storia giusta per poter fare uno spettacolo. Poi, quando si è imbattuto nel romanzo di Strukul Giacomo Casanova. La sonata dei cuori infranti, ha trovato finalmente l’ossatura narrativa per poter essere messo in scena”. Red Canzian, Miky Porru, Matteo Strukul: grandi professionisti. Com’è stato lavorare al loro fianco? “Loro sono straordinari, non c’è alcun dubbio, ma un ringraziamento va a tutte le persone che sono state coinvolte in questo progetto: dai coreografi al regista al fonico agli attori. La fortuna di questo progetto è stata quello di lavorare con tantissimi professionisti e persone straordinarie”. Quali sono stati i tuoi ruoli in questo progetto? “Mi sono occupato di tutti gli arrangiamenti dei brani composti da Red e in alcune parti, oltre a riarrangiare, ho anche completato alcune parti strumentali, dei sottofondi, degli intro, delle atmosfere. Poi ho seguito tutta la fase di realizzazione delle musiche, convocando musicisti, suonando molti strumenti come batterie, percussioni, tastiere. Infine, anche quella di orchestrare, di seguire il mixaggio, il mastering e poi, durante lo spettacolo, quello di fare la direzione musicale.” Dal palco con la batteria a dietro le quinte, con il musical. Era la prima volta?

Uno dei batteristi più significativi nel panorama della musica italiana ha affiancato il musicista dei Pooh nell’ambizioso progetto che in autunno inoltrato debutterà anche all’estero

“Assolutamente sì. Era la prima volta che mi trovavo a seguire uno spettacolo così complesso da dietro le quinte. Mi era capitato di fare arrangiamenti, di scrivere per orchestra, la direzione musicale. Ma qui parliamo di due ore di musica, di uno spettacolo molto ambizioso. Infatti, il musical si confronta con tutti gli altri spettacoli fatti prima. Diciamo che inevitabilmente hai una responsabilità. E, devo dirti la verità, visto che mi sono divertito molto, mi auguro che non sia l’ultima.” Un viaggio pop che si è concluso a Torino il 13 marzo scorso. È previsto un altro tour in autunno? “Certo. A Torino abbiamo concluso la prima parte di tournée, che è stata soprattutto una presentazione ufficiale del lavoro. A partire da novembre faremo sicuramente altre date, nelle quali saremo ospiti anche di teatri che abbiamo già toccato con la tournée appena conclusa, con l’ambizioso progetto di portare Casanova all’estero.” Tornando a Phil Mer: nell’officina artistica c’è qualche altro lavoro? “Le cose in cantiere sono molte, visto anche gli anni di pandemia che ci hanno accompagnato. In particolare, sto preparando i Tour estivi, alcuni programmi televisivi e un metro per batterie che dovrebbe uscire nel corso di questo autunno. L’importante è non fermarsi mai e recuperare il tempo che abbiamo perso negli ultimi due anni.” Samuele Contiero

Il libro. “Una luddista per amica” cizie sbagliate, una figlia avuta da Annamaria, studentessa di lingue qualcuno, un tormentato amore per all’università di Urbino, negli anni un galeotto, un nuovo amore… novanta parte per Hull, in Inghilterra, una esperienza ancora inusua“Sono arrivata ad Hull coi miei le per una giovane ragazza italiana golfini e le mie abitudini da italiana nell’ambito del progetto Erasmus di provincia - ci spiega Annamaria quando ancora non c’era la “Brexit” Mariotti - anche un po’ schizzinoe non c’erano nemmeno i telefonisa. Strada facendo ho imparato a ni. Ed è lì che incontra la sua ami- L’autrice Annamaria Mariotti conoscere altri modi di vivere e a ca, Lora, scozzese di madre e norvegese di padre, che rispettarli, ho capito che cos’è la tolleranza. Ho capito parla varie lingue e apprende in fretta anche l’italiano, che essere amici non significa necessariamente essere un’infanzia complicata e la capacità di attirare guai. simili, che si può condividere esperienze importanti Annamaria Mariotti è docente d’inglese in un istituto anche con chi è molto diverso da noi”. La sua amisuperiore di Chioggia, ma è anche diplomata al Con- ca Lora viene definita una “luddista” per il suo odio servatorio in canto jazz. Talvolta racconta “storie” a nei confronti della tecnologia, come gli operai che teatro, ma questa volta ha voluto prendere in mano la 200 anni fa volevano opporsi all’introduzione delle penna per narrare la storia vera di una amicizia iniziata macchine nelle fabbriche e poi si scontrarono con una trentina di anni fa. Nel suo libro “Una luddista per un progresso inarrestabile. “Questa storia di amicizia amica” (Youcanprint e Amazon edizioni) nel rispol- - aggiunge Mariotti - mi ha insegnato molto sull’imverare questi ricordi ritroviamo il mondo giovanile di portanza di uscire dal proprio mondo per potervi fare allora, la famiglia, le vicende che hanno segnato anche ritorno avendo capito chi si è e cosa si desidera essedrammaticamente la vita della protagonista con ami- re”. (e.f.)

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Sport

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Nuoto. Risultati importanti per il Riviera Nuoto ai campionati primaverili di Riccione

Coccato è campione italiano nei 50 farfalla Giovanni Carraro ha guadagnato il bronzo nei 100 stile libero, abbinandolo con il settimo posto nella distanza doppia

L

a società Riviera Nuoto di Dolo si conferma fucina di nuotatori di alto livello nazionale. Rimarcando le gesta di atleti che hanno vinto titoli nazionali ed internazionali ed hanno partecipato alle olimpiadi ed ai campionati europei e mondiali come Simone Cercato, Alessandro Terrin, Christian Galenda e Mattia Nalesso, risultando a lungo una delle società più titolate a livello nazionale, ha gioito per gli ottimi risultati ottenuti dai propri atleti ai campionati italiani primaverili svoltisi dal 28 al 30 marzo allo stadio del nuoto di Riccione. Nella seconda giornata degli assoluti, infatti, Tommaso Coccato, si è laureato campione italiano nei 50 farfalla con il grandissimo tempo di 24,22” bissando il successo nei 100 metri dello stesso stile. Soddisfatto il tecnico Nicola Giordan e molto partecipe è stata anche tutta l’amministrazione comunale dolese con in primis l’assessore allo Sport Cristina Nardo che ha accolto al rientro Giordan.

Hanno partecipato ai campionati Italiani giovanili primaverili, dopo la qualificazione per tempi limite a tale evento (i migliori 30 in Italia per categoria), ed hanno affrontato questo evento nazionale con risultati di tutto rispetto, per il team Dario Guzzonato (classe 2007 ), Andrea Giacomin ( 2006 ), Giovanni Carraro ( 2002 ) e Tommaso Coccato ( 2004). A trionfare è stato Tommaso Coccato con due medaglie d’oro nei 50 e 100 delfino mentre Giovanni Carraro ha conquistato la medaglia di bronzo nei 100 stile libero. Le “matricole” hanno concluso le loro gare migliorando il loro personale. Dario Guzzonato è giunto all’11° posto nei 100 rana con il tempo 1’06’’93 mentre Andrea Giacomin si è classificato sesto classificato nei 200 rana col tempo di 2’19’’65. Tommaso Coccato, oltre ai due primi posti ha ottenuto anche il quinto posto nei 50 stile libero con 22”87 ed il nono nella distanza doppia. Da parte sua Giovanni Carraro al bronzo nei

100 stile libero ha abbinato il settimo posto nella distanza doppia. “Congratulazioni a tutti gli atleti per i risultati raggiunti a Riccione- ha detto l’assessore dolese allo sport Cristina Nardo. L’esito ottenuto è frutto di un duro lavoro, di sacrificio, reso più complicato anche dal perdurare della pandemia che questi giovani ragazzi hanno saputo tradurre in

vittorie, anche personali, nei campionati Italiani 2022. Complimenti alla competenza degli allenatori, a tutto lo staff e alla Riviera Nuoto che si dimostra, da sempre, fucina di talenti in questa importante disciplina”. Tommaso Coccato e Giovanni Carraro rappresentano la punta di un iceberg che vede molti altri giovani pronti ad imporsi.

Tommaso Coccato premiato

Lino Perini

Tennis, a Venezia il torno Rodeo riaccende i riflettori sugli atleti Con l’arrivo della bella stagione iniziano a svolgersi anche le prime manifestazioni che coinvolgono i tennisti. In laguna si è svolto il primo torneo Rodeo sui campi del Tennis Club Venezia che fra tabellone maschile e femminile ha raccolto l’adesione di 45 atleti. La gestione è stata affidata al giudice arbitro Matteo Rossetto che alla fine ha decretato le vittorie di Edoardo Lanza Cariccio e Carlotta Donaggio. Nonostante le iscrizioni siano state numerose, la classifica ha imposto un tabellone che si è sviluppato solo nella parte bassa con tutti atleti di terza catego-

ria. Nella parte alta è stato inserito il solo Edoardo Lanza Cariccio, del Tc Venezia, che approdato direttamente in finale da prima testa di serie non ha avuto grossi problemi a imporsi sul numero due Alessio Citton; l’altro semifinalista è stato Nicolò Lazzari. Nel tabellone femminile Carlotta Donaggio (Tc Venezia) ha sconfitto in finale Alessandra Garagnani (Tc Venezia); semifinaliste Giulia Demin e Anna Bianchini. Intanto, a partire da questo mese, inizia il campionato nazionale tennistico di serie B. A rappresentare il movimento tennistico veneziano

il Ca’ del Moro. La società lidense, presieduta da Franco Panada, si avvale dei maestri Andrea Morucchio e Luca Panada e partecipa al girone 4 della B1 maschile nazionale assieme a Pavia, Ragusa, Pontedera, Maglie, Tc Pharaon Tc Gaeta. Dopo l’ultimo acquisto, il trentino Giovanni Oradini che ha dato il cambio a Marco Speronello. Il team schiera: Giovanni Oradini, Alberto Orso, Oleksandr Ovcharenko ucraino, Mauro Comisso , Piotr Lukasz Pawlak polacco, Jasza Bronislaw Szajrych polacco, Lorenzo De Col , Riccardo Marchesan,e Edoardo Massarotto. (l.p.)

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Se la schermaglia è finita presto, con qualche battuta nel giro di un paio di giorni, andare a scavare dietro quelle affermazioni potrebbe portare a interessanti riflessioni. Il riferimento è alle frasi di Enrico Letta pronunciate di recente quando è giunto nel Veneto a sostenere le candidature del centrosinistra alle elezioni amministrative: “L’èra Zaia volge al termine – ha spiegato Letta – Lui ha interpretato il suo ruolo come governatore-uomo solo al comando. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni, ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare”. Queste le frasi riportate nell’intervista a “La Piazza”, che potete leggere nella pagina successiva. Legittimo, naturalmente, che un esponente po-

#Regione Il Punto

Dopo di lui... di Antonio Di Lorenzo

litico veda per sé e il suo schieramento un futuro roseo e altrettanto comprensibile che lavori per raggiungere questo obiettivo. A rispondere al segretario del Pd è stato il giorno dopo Roberto Ciambetti, che lo ha ironicamente rassicurato: “Caro Enrico, non ti preoccupare, ci siamo noi a governare il Veneto”. Come dire: non ci sarà nessun vuoto da colmare nel 2025, quando Zaia lascerà palazzo Balbi. E dal punto di vista dei numeri le sue ragioni le ha. Alle elezioni il governatore ha ottenuto il 77% di gradimento. È stato lo stesso

Massimo Cacciari a ricordare che perfino suoi amici di sinistra, non sospettabili di simpatie leghiste, lo avevano votato. Potenza dell’immagine di buongoverno che Zaia s’è costruito in questi anni e ormai sono 17 che è in Regione. Ma davvero senza Zaia il bottino elettorale del centrodestra si sgonfierà come un soufflè? Davvero dopo di lui sarà il diluvio? Certamente il governatore ha un appeal personale ben maggiore dei partiti che lo sostengono. Ma vale la pena di ricordare che la Lega dal 1992,

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quando vinse a sorpresa le elezioni, e poi assieme a Forza Italia dal 1994, ha fatto man bassa di consensi in quel “centro” che era cresciuto per decenni alla scuola dei dorotei della Democrazia Cristiana e che, tanto per restare in tema regionale, aveva espresso alla presidenza prima il veronese Angelo Tomelleri e quindi Carlo Bernini. Davvero questi voti di centrodestra sono pronti a spostarsi in massa verso un faro di centrosinistra al punto da garantire al Pd veneto una vittoria elettorale tale da ribaltare l’andamento di trent’anni di votazioni? Lo scopriremo solo vivendo. Certamente l’elettorato veneto è moderato e il Pd da qui al 2025 dovrà ispirare a questi ceti, da sempre distanti dalla sua filosofia, tanta fiducia per intercettarli. Ma tanta.

L’intervista. Federico Caner, assessore regionale al turismo, agricoltura, commercio estero e fondi UE

“Torniamo alla normalità, ora serve stabilità” Assessore Caner, per il turismo possiamo finalmente parlare di ritorno alla normalità? “Il turismo in Veneto in epoca pre Covid segnava 18 miliardi di fatturato annui con 72 milioni di presenze turistiche, dimostrandosi di fatto la prima industria regionale, e permettendoci di arrivare al primo posto tra le regioni italiane per attrazione turistica. È chiaro pertanto che il settore merita ogni attenzione possibile ed è all’ordine del giorno di ogni sforzo per la ripresa economica. Il grande lavoro di squadra tra istituzioni e operatori ha permesso di rispondere alla sfida della pandemia offrendo servizi in linea con le rinnovate esigenze di sicurezza: gli indicatori hanno confermato, infatti, che i flussi del 2021 sono più che raddoppiati, con un +51,6% di presenze nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al 2020”. Dal suo osservatorio come valuta questi mesi di decisa ripresa? “L’Osservatorio del Turismo Regionale Federato del Veneto (https://osservatorioturismoveneto.it/) è nato per monitorare l’andamento e valutare i dati relativi al movimento turistico delle destinazioni turistiche regionali. L’esperienza dell’Osservatorio è stata resa possibile grazie al maestoso lavoro di

squadra tra diversi stakeholders del mondo delle istituzioni e delle imprese e ci permette di avere in tempo reale non solo dati previsionali sulle prenotazioni ma anche la loro ricaduta economica e il sentiment del turista. La vera sfida è dare valore ai dati per costruire un’offerta sempre più in linea con le richieste del momento”. Ha affermato che la sostenibilità è la chiave per lo sviluppo consapevole del turismo, cosa intende? “Il turista vuole godere di un’esperienza naturale, a misura d’uomo, più accessibile e sicura, ed è disposto a spendere per averla. La sostenibilità rappresenta dunque l’elemento chiave per uno sviluppo consapevole del turismo. La sfida è proporre al turista nuove esperienze di fruizione del territorio che da un lato soddisfino queste nuove esigenze e che allo stesso tempo siano capaci di valorizzare tutti quei luoghi meno noti del territorio regionale, al di fuori delle mete più ricercate”. La stagione balneare apre con gli interrogativi sulla direttiva Bolkestein, cosa devono aspettarsi gli operatori del settore? “Alla scadenza mancano meno di due anni e il nemico, non solo per coloro che fanno

impresa ma anche per i Comuni chiamati di fatto a bandire le gare, resta ancora l’incertezza. È necessario intervenire con una normativa unica in grado, da un lato di tutelare le imprese di un comparto fondamentale per l’economia turistica nazionale e regionale e dall’altro di spingere a un continuo miglioramento del servizio offerto.

Sono sempre più convinto che tutti i Comuni balneari devono essere messi nelle condizioni di riconoscere ai concessionari uscenti gli investimenti fatti e di introdurre una premialità alle imprese che intendano investire in interventi di tutela e sicurezza delle aree costiere. Il Governo, in aperto confronto con l’UE, dovrebbe fare in modo che que-

sta transizione avvenga senza arrecare danno ai nostri gestori. In Veneto esistono già esempi virtuosi di consorzi e operatori locali che attraverso progetti di investimenti infrastrutturali hanno ottenuto concessioni con durata anche ventennale”. Da assessore all’agricoltura, di cosa ha bisogno il settore primario oggi? “Dopo le turbolenze c’è bisogno soprattutto di stabilità, per consentire ai nostri imprenditori di fare bene il loro lavoro. Il settore primario è sì più resiliente di altri in caso di crisi generalizzata ma è anche quello che ha tempi di ritorno degli investimenti più lunghi. In questo quadro va dato il giusto peso a due questioni fondamentali: l’innovazione da un lato e l’adattamento/contrasto agli effetti del cambiamento climatico dall’altro. Ritengo inoltre che serve urgentemente una legge che protegga le nostre eccellenze agroalimentari dalle falsificazioni”. Agricoltura e turismo, il binomio è vincente? “Certo che lo è! Dove si mangia e si beve bene ci si torna volentieri. Il Veneto offre solo l’imbarazzo della scelta in questo senso. Agricoltura e turismo significa anche slow tourism, un modello di fruizione del territorio a misura d’uomo”.


Regione

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Centrosinistra. Il segretario del Pd Enrico Letta

Centrodestra. Raffaele Speranzon, Fratelli d’Italia

Segretario Letta, quali sono le previsioni per il voto alle amministrative in Veneto? “Sono molto fiducioso per Padova, Sergio Giordani è stato un grande Sindaco in questi cinque anni, ha dato stabilità, tranquillità e molti investimenti alla città. Non ho mai dovuto mettermi a sanare conflitti interni, questo è merito di Sergio Giordani. Un ottimo candidato con un fortissimo profilo civico, che noi vogliamo rilanciare e rendere ancora più evidente. Padova è nella parte felice della mia Moleskine. Ci sono le città per le quali tocca ogni volta cercare di mettere insieme le persone. Poi, c’è una pagina con tante città nelle quali, invece, si lavora bene. Ecco, Padova è una di queste.” Quali sono le prospettive e il ruolo del Partito Democratico in vista delle regionali 2025? “Il nostro giudizio sulle sue amministrazioni è noto per il lavoro che facciamo in consiglio regionale. I cittadini veneti hanno dato negli anni un giudizio diverso e più positivo del nostro. Ma il tempo di Zaia come governatore e come Presidente del Veneto è un tempo che sta per terminare. Zaia ha interpretato il ruolo di un governatore un uomo solo al comando, insostituibile. Una scelta che gli sarà anche servita in questi anni ma credo lascerà per il centrodestra in Veneto un punto interrogativo enorme per il futuro e un vuoto che noi abbiamo intenzione di colmare. Se non si è protagonisti in Veneto non si può ambire a governare il Paese”. Come affrontare la crisi economica innescata dal conflitto ucraino? “Ci aspettiamo dal governo interventi sulle bollette elettriche, sul costo dell’energia, sui carburanti e sulle bollette per le famiglie. La nostra proposta è un assegno energia che sia in grado di compensare sia le imprese sia le famiglie e crediamo sia necessario pagarlo con una tassa pesante sugli extraprofitti che le aziende petrolifere

C

“Il Veneto è centrale per il nostro Paese” ed energetiche hanno fatto in questo periodo. Accanto a questo insistiamo molto per un intervento a sostegno dei salari. i salari italiani sono tra i più bassi d’Europa, se il costo della vita cresce a dismisura, con quei salari non si regge il costo della vita. Questa è l’equazione su cui c’è bisogno di intervenire: o si abbassano i salari o si abbassa il costo della vita o si fanno entrambe le cose. Sono convinto che il governo saprà cogliere questo grido di dolore dal Paese e sia in grado di intervenire per far sì che non esploda la recessione. Non si può intervenire a incendio divampato, perché i costi sarebbero dieci volte superiori”. Gli eventi delle ultime settimane hanno reso più evidente come Giorgia Meloni si sia chiaramente candidata a premier. Qual è la vostra posizione? “Abbiamo una grande responsabilità. Non vorrei che il nostro Paese si mettesse in scia con i paesi dei premier che l’hanno sostenuta a Milano: quelli di Polonia e Repubblica Ceca. L’Italia è un paese che pensa ad altro. Deve andare in un’altra direzione che non è la direzione della destra Euroscettica, ma di un pese che lavora per un’Europa forte, integrata solidale, per la pace. Lavoriamo per essere all’altezza della sfida che Giorgia meloni ha lanciato a Milano e per batterla nelle urne”. In che modo? “Lo facciamo con un partito più unito possibile rilanciando il lavoro di democrazia partecipativa che attraverso l’Agorà democratica sta dando degli ottimi risultati. L’unità interna del nostro partito è uno dei risultati di cui sono più soddisfatto di questo anno di segreteria. Ma l’obiettivo più importante è quello di convincere i giovani che il nostro partito è il partito che si occuperà di loro. Il partito del futuro dei giovani che cerca di dare all’Italia un futuro europeista, solidale, democratico e progressista”.

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“Noi impegnati a costruire l’alternativa di governo”

Sara Busato

entrodestra unito, per governare le città venete e affrontare le elezioni politiche del 2013. Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, delinea la strategia del partito. Cosa vi aspettate dal voto nelle città venete? “Anzitutto dobbiamo constatare che in questi anni Fratelli d’Italia ha registrato un trend di costante crescita, anche per questo abbiamo anche abbiamo alcun candidati sindaci più. Ci aspettano le sfide importanti nelle grandi città, a partire da Verona dove ci presentiamo con un nostro candidato, sostenendo la rielezione del sindaco uscente Federico Sboarina. Con la stessa determinazione e con la volontà di ottenere risultati importanti sosterremo Peghin a Padova e De Pellegrin a Belluno con le nostre liste. Nel veneziano attenzione anche a Jesolo dove corre il nostro candidato De Zotti. L’unità del centrodestra è sempre il nostro obiettivo di governo. Fratelli d’Italia non tradirà mai il patto con i propri elettori e si porrà sempre come alternativa al Pd e al Movimento 5 Stelle. Dobbiamo creare le condizioni affinché i nostri alleati naturali concorrano con noi a costruire un’alternativa vincente”. Quale il vostro ruolo nella maggioranza in Regione? “In consiglio e in giunta abbiamo cercato di portare la voce delle imprese e delle famiglie, non solo a spingere l’amministrazione regionale a fare quanto nelle sue possibilità ma anche a pretendere dal governo nazionale delle risposte su temi come il caro bollette, sul quale ancora non vediamo scelte rassicuranti rispetto nei confronti di imprese e famiglie. Non otterremo nulla di buono finché buttiamo 8,8 miliardi di euro l’anno nel reddito di cittadinanza. L’unico mondo per combattere la povertà è creare lavoro”. Come va con la Lega in Veneto? “Con la Lega c’è un rapporto leale, che si sta anche evolvendo nel tempo, il nostro

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obiettivo è di accrescere la nostra rappresentanza anche a livello parlamentare, oltre che nei consigli regionali. I parlamentari veneti devono fare interessi dei veneti, come hanno dimostrato in occasione delle elezioni per il presidente della Repubblica, votando per il trevigiano Carlo Nordio”. Come vi preparate alle elezioni politiche del 2023? “Fra un anno i cittadini dovranno avere la possibilità di scegliere un governo senza ministri e sottosegretari di Pd e 5 Stelle. C’è bisogno di un fronte unito che comprenda le forze di centrodestra, la nostra è una condivisione di valori alternativi. I governi che ci sono stati in questi anni non saranno rimpianti dal popolo italiano perché non avevano un indirizzo politico chiaro e non hanno prodotto grandi risultati e scelte utili per la comunità. Un governo tra forze affini che hanno molti punti in comune diventa più efficace per realizzare le richieste degli elettori. Chi vota per un partito di centrodestra non credo sia contento di vedere ministri del Pd. L’elettore di centrodestra che sceglie Fratelli d’Italia mette il voto in cassaforte”. Cosa aspettarci sul fronte Covid? “Noi diciamo basta alla sottrazione di diritti costituzionali, basta al Green pass. Abbiamo adottato le misure più restrittive in Europa ma questo non ha portato ad un risultato migliore di altri Paesi”. Infine, che dire della guerra in Ucraina? “Dobbiamo agire a livello europeo, rafforzare il peso dell’Europa all’interno della Nato, dove invece oggi conta ancora troppo poco. Un’Europa più forte sulla scena internazionale va anche a beneficio dell’Italia. Intanto i danni provocati dalle sanzioni alla nostra economia dovranno essere compensati finanziariamente. E’ giusto mettere le sanzioni ma è altrettanto giusto che non siano gli italiani a pagarne le conseguenze”. Nicola Stievano

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L’anniversario. Il Presidente della Repubblica Mattarella: “La presenza sul territorio è un capitale prezioso”

Poste Italiane, 160 anni di storia per costruire il futuro T

aglia il traguardo dei 160 anni Poste Italiane la cui storia va a braccetto con quella dell’Italia unita. Un compleanno speciale, celebrato insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato il percorso compiuto in più di un secolo e mezzo di storia accompagnando la crescita del Paese con spirito di servizio, slancio innovativo, vicinanza al territorio e inclusione di tutte le comunità. Una vocazione sociale confermata anche durante la pandemia, quando Poste Italiane ha garantito i servizi essenziali ai cittadini ed ha contribuito alla campagna di vaccinazione nazionale con la distribuzione di più di 30 milioni di dosi di vaccino e la realizzazione di una piattaforma informatica a disposizione delle Regioni per le prenotazioni. Quello della presenza capillare sul territorio italiano “è un capitale prezioso per il quale va ringraziato Poste Italiane: l’azienda ha accompagnato

la trasformazione economica e sociale del paese, queste trasformazioni le ha vissute e fatte proprie” ha detto Mattarella, in occasione dell’evento per i 160 anni, ringraziando con riconoscenza “pubblica tutte le donne e gli uomini di Poste Italiane che ogni giorno sono al servizio del Paese”.

In Veneto sono attivi oltre mille uffici postali con 9.200 dipendenti, 1.100 neo assunti negli ultimi due anni In Veneto Poste Italiane conta 1035 uffici postali, 577 sportelli Postamat; 154 centri di recapito; 9.200 dipendenti in maggioranza (58%) donne; oltre 1.1000 assunzioni a tempo indeterminato dal 2020 ad oggi; 3 milioni di vaccini consegnati in Veneto durante la pandemia. In 160 anni Poste Italiane si è evoluta anche così: se prima erano

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solo lettere e telegrammi oggi ci sono i pacchi dell’e-commerce, il wi-fi gratis in 500 uffici postali, e le 2,7 milioni di carte Postepay. Nel prossimo futuro della azienda c’è il progetto Polis che porterà i servizi digitali della pubblica amministrazione nei Comuni più piccoli e coinvolgerà 4.800 uffici postali in Italia, 368 in Veneto. “È un progetto molto ambizioso, il Governo ha allocato 800 milioni di euro, è partito con l’approvazione del fondo complementare al Pnrr, sono già partiti i bandi e le gare di appalto,- ha detto l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante. - L’azienda ha trasformato i suoi asset logistici e la sua rete di prossimità per rispondere con successo ai cambiamenti globali, ha sviluppato i servizi digitali di pagamento e comunicazione, conservando il suo ruolo di tutore del risparmio degli italiani”. Grazie alla sua infrastruttura capillare e unica, e ben prima dell’av-

vento di internet e delle comunicazioni digitali, Poste Italiane ha saputo mettere in rete l’Italia intera, grandi città, piccoli Comuni, borghi montani e isole. Ha favorito la coesione sociale aiutando gli italiani a parlare la stessa lingua e ha legato il Paese con un filo lungo e robusto che passava dai suoi uffici postali, i suoi portalettere, i suoi servizi logistici e di telecomunicazione. “Credo di poter affermare che nessuna azienda conosce e vive il Paese come noi – ha aggiunto la Presidente di Poste Italiane, Maria Bianca Farina – e posso confermare che continueremo ad

essere vicini agli italiani. Poste ha coniugato tradizione e innovazione, adeguando continuamente la sua missione ai tempi, ed ha saputo modernizzarsi per rispondere al meglio al suo compito”. “Ringrazio e rivolgo il mio augurio a tutte le 121.000 persone di Poste che ogni giorno mettono la loro professionalità e la loro esperienza al servizio degli italiani – ha concluso Giuseppe Lasco, Condirettore Generale di Poste Italiane – Stiamo parlando di donne e uomini che rappresentano un inestimabile patrimonio di umanità e competenza”.

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Il protocollo d’intesa. Sinergia fra Confindustria Venezia, Hydrogen Park e Stazione sperimentale

Il vetro di Murano punta sull’idrogeno verde Al via il progetto per la conversione dei forni L’impennata dei costi del gas metano e la delicata situazione geopolitica attuale hanno accelerato la transizione energetica delle aziende artistiche dell’isola

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e vetrerie di Murano si stanno preparando alla transizione energetica e puntano ad alimentare le proprie fornaci con miscele variabili di idrogeno e gas metano. Solo una sperimentazione, per ora, ma la tutela del Pianeta, i costi del gas e il conflitto in Ucraina stanno accelerando l’urgenza di un cambiamento anche in quella che è una delle produzioni artistiche più conosciute e apprezzate al mondo. A fine aprile è stato dato il via al progetto, siglato con un protocollo d’intesa fra la sezione Vetro di Confindustria Venezia, Hydrogen Park di Porto Marghera e la Stazione sperimentale del vetro. “L’impennata dei costi dell’energia e l’incertezza dettata dai nuovi scenari geopolitici stanno portando le aziende del vetro a individuare e utilizzare combustibili da fonti rinnovabili come l’idrogeno verde. La firma del protocollo d’intesa rappresenta un importante passo in questo senso”, ha affermato Martina Semenzato, presidente della sezione Vetro degli industriali veneziani, che ha spiegato come lo studio in fase di avvio permetterà di valutare la fattibilità di una transizione tecnologica ed energetica all’interno delle fornaci muranesi, “per poter tornare a guardare il futuro con fiducia”. Una fiducia che nei mesi scorsi era stata minata dall’impennata del prezzo del gas metano: il Governo è intervenuto – grazie

all’approvazione in Parlamento di un emendamento con il deputato veneziano dem Nicola Pellicani come primo firmatario – calmierando il prezzo, oltre che per le imprese fortemente energivore, anche alle piccole realtà come le vetrerie di Murano. L’obiettivo del progetto è la conversione dei forni fusori. La collaborazione prevede il testing e lo sviluppo su scala industriale di tecnologie che portino al passaggio dall’utilizzo di idrocarburi all’idrogeno verde. A tal fine saranno eseguiti dei test qualitativi sui prodotti in vetro artistico realizzati durante la sperimentazione. Alla Stazione sperimentale del vetro il compito di condurre lo studio del prototipo e di seguire l’intero percorso di trasferimento tecnologico sul piano industriale: dovrà essere costruito e messo in opera un forno di prova e successivamente verificare quantitativamente le performance di un forno a scala produttiva. L’individuazione di un’impresa disponibile alla prima fase del progetto spetta a Confindustria Venezia. I test sul campo a scala produttiva saranno effettuati su una o più imprese. La gestione della materia prima, ovvero l’idrogeno verde, è affidata a Hydrogen Park, pronto a mettere a disposizione le proprie conoscenze e competenze nell’implementazione del vettore energetico nei processi e il supporto tecnologico dei propri

partner nella gestione, nella consegna e nell’esercizio industriale dell’idrogeno verde, totalmente derivante cioè da fonti rinnovabili e a impatto ambientale zero. Per Andrea Bos, presidente di Hydrogen Park, con quest’intesa “si valorizza la capacità produttiva e artistica di Venezia, applicando la strategia energetica europea e mettendo a frutto il know-how del Consorzio per l’idrogeno”. Un cammino verso la trasformazione del tessuto economico locale che “al tem-

po stesso preserva la specificità dei processi industriali e l’antica tradizione vetraia veneziana, favorendo la decarbonizzazione e la sostenibilità del settore”. Secondo il direttore generale della Stazione sperimentale del vetro, Stefano Manoli, “la produzione di vetro artistico muranese si trova oggi di fronte a una sfida di portata epocale: gli elevati costi dell’energia, l’attuale congiuntura economica e geopolitica e, non ultimi, gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e di neu-

tralità climatica assunti a livello europeo stanno portando le fornaci dell’isola verso un bivio competitivo ed evolutivo cruciale”. Ecco che traghettare le vetrerie artistiche di Murano verso un futuro pienamente sostenibile “sarà possibile solo attraverso uno sforzo congiunto tra realtà produttive, istituzioni del territorio e centri di ricerca, volto a promuovere l’adozione di tecnologie green, come la combustione di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili”. (s.s.)


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La fondazione. Il nuovo ente partecipato sarà aperto a partenariati pubblico-privati senza scopo di lucro

Comune di Treviso, Unipd e Ca’ Foscari insieme per le buone pratiche ambientali

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Alessandro Manera (assessore all’ambiente): “Fare squadra con il mondo accademico può portare nuovi elementi di visione”. Le linee guida sono già state approvate dal consiglio comunale Quando i senati dei due atenei avranno deliberato si passerà alla redazione dello Statuto

Alessandro Manera

Sara Salin

La trevigiana Da Ros nuova vicepresidente di Confindustria con delega ad ambiente e sostenibilità

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neto, che realizza 180 miliardi di Pil con le sue 600mila imprese primeggiando nell’export. Con questa nomina è stato riconosciuto il ruolo importante che gli spetta”. Il presidente degli industriali di

Padova e Treviso, Leopoldo Destro, ha voluto ricordare che l’esperienza di Katia Da Ros è iniziata in Unindustria Treviso: “Il suo percorso associativo e la sua attiva presenza nell’educazione e la cultura rappresentano una risorsa significativa per tutto il nostro sistema d’impresa ed è garanzia di continuità”. Destro, a nome di tutti gli associati, ha voluto ringraziare Piovesana “per la forza e convinzione nel suo impegno in questo biennio in Confindustria, punto di arrivo in una storia di rappresentanza per le imprese e il territorio che rimarrà di esempio anche per il futuro”. (s.s.)

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Katia Da Ros è la nuova vicepresidente di Confindustria, con delega ad ambiente, sostenibilità e cultura. Trevigiana, ad dell’azienda Irinox di Corbanese di Tarzo, Da Ros è una dei tre nuovi vice del presidente dell’associazione degli industriali Carlo Bonomi per il biennio 2022-2024 e succede a un’altra trevigiana, l’ex presidente di Assindustria Venetocentro Maria Cristina Piovesana, che si è dimessa dalla carica. “Il Veneto è ben rappresentato nella nuova squadra dirigente ed è in buone mani. Da Ros – ha commentato il presidente della Regione Luca Zaia – è una grande esponente dell’orgoglio ve-

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per mettersi nuovamente in gioco. Soprattutto, però, sarà il punto di partenza per un nuovo modo di pensare al presente e al futuro del territorio. La parola d’ordine della fondazione sarà “partecipazione”. Quindi apertura totale verso il partenariato pubblico-privato senza scopo di lucro e un patrimonio destinato al raggiungimento di un obiettivo predefinito e invariabile fissato nell’atto costitutivo. Una struttura aperta a tutti i soggetti che ne condividano gli scopi nella ricerca scientifica, nella raccolta di dati, informazioni e conoscenze nel campo ambientale, nella produzione di energie rinnovabili, nel monitoraggio e nella salvaguardia delle risorse naturali, nei processi di gestione e pianificazione del territorio e le misure da adottare in relazione alla presenza di agenti inquinanti, oltre che per l’informazione e la sensibilizzazione delle varie componenti sociali.

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d’Europa sono risultate l’olandese Winterswijk e la portoghese Valongo, ma Treviso è arrivata comunque sul podio delle cinque più virtuose ed era la prima volta per un’italiana. “Durante quell’esperienza, grazie al confronto con gli amministratori e i tecnici delle più importanti città europee, abbiamo compreso come anche in campo ambientale sia tanto importante quanto necessario fare squadra con il mondo accademico, che può portare ulteriori elementi di visione”, spiega Alessandro Manera, assessore trevigiano all’ambiente. “La nuova fondazione – continua l’amministratore – ci permetterà di essere ancora più efficaci nella condivisione delle buone pratiche che uniranno non solo l’ambiente ma anche la mobilità e le politiche comunitarie”. La città ha già deciso di partecipare all’edizione 2023 dell’iniziativa, che si terrà a Grenoble, e la fondazione sarà utile a riunire progettualità, opportunità di ricerca e buone pratiche

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na fondazione per sviluppare le buone pratiche ambientali della città. Nasce a Treviso e ha come partner fondatori il Comune e i due atenei che danni hanno le proprie sedi distaccate nel capoluogo della Marca, le Università di Padova e di Ca’ Foscari. Il consiglio comunale ha già espresso parere favorevole alle linee guida approvate dalla giunta guidata dal sindaco Mario Conte e ipoteticamente per l’estate – dopo che i due senati accademici avranno deliberato – sarà redatto lo statuto, sarà deciso il nome e si inizieranno ad aprire le porte ai soggetti economici e istituzionali che vorranno farne parte. L’obiettivo è la costituzione di un ente capace di favorire percorsi partecipati che, da qualunque angolazione si ragioni, abbiano al centro la sostenibilità. Ambiente, natura e paesaggio, ma non solo. Tutto deve convergere: urbanistica, edilizia, economia. E tutto deve avere una visione che parte dall’ambito locale, ma si sviluppa a livello nazionale e internazionale. L’idea è nata quando alla fine della scorsa estate Treviso ha partecipato a Lahti, in Finlandia, all’European Green Leaf 2022, premio per la sostenibilità ambientale promosso dalla Commissione Europea che valuta i risultati raggiunti dai comuni fra i 20mila e i 100mila abitanti basandosi su una serie di dodici indicatori ambientali e sulle progettualità che vengono messe in campo dalle amministrazioni locali. Le città più verdi

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MAGGIO 2022

Salute Il vademecum

Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere

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Frutta e verdura, il decalogo per vivere meglio Vuoi mettere in evidenza il tuo Studio o la tua Attività Sanitaria? Fallo con laPiazza Salute Contattaci su commerciale@givemotions.it

i avvicina la bella stagione e si moltiplicano le varietà di frutta e verdura che consentono di realizzare piatti appetitosi e insieme sani per aumentare così il carico salute di una corretta alimentazione. Consumare ogni giorno almeno 5 porzioni di frutta e verdura migliora infatti sensibilmente la qualità della vita, contribuendo anche alla riduzione della mortalità di alcune malattie croniche come ictus, diabete, tumori e tantissime malattie cardiovascolari Il Ministero della Salute ha messo a punto un decalogo proposto proprio per il consumo di frutta e verdura, un vademecum che l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha ripreso e riproposto nella sua pagina Facebook per sensibilizzare gli utenti. Il primo punto è forse tra i più noti, ma non sempre messo in atto. Si tratta del numero di porzioni di frutta e verdura da consumare al giorno, almeno 5 sono le indicazioni, compresa quella pronta al consumo, senza sale e/o zuccheri aggiunti.

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Salute una Rubrica autorevole di Educazione Sanitaria


Salute

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Una corretta igienizzazione è indispensabile per evitare gravi infezioni, ce lo porta la pandemia negli ultimi due anni

L’importanza delle…mani pulite

Il consumo abituale previene e riduce la mortalità di malattie croniche

Di tutti i tipi e di tutti i colori: un carico di salute e benessere E’ consigliabile variare anche la scelta dei colori e orientarsi nella scelta verso la stagionalità dei prodotti. Il consiglio numero 2, invece, è quello di avere sempre una scorta, ben in vista in frigo e nel surgelatore, di frutta e verdura, in modo da poter tenere sempre a portata di mano ciò che serve. E’ da sfatare, e questo è il terzo punto, il luogo comune che vuole le verdure solo come contorno, in realtà finocchi, carote, sedano, pomodorini e tanti altri ortaggi possono essere consumati come snack, validissimi per mettere a posto la sensazione di fame in modo salutare. Il quarto punto ribadisce l’apporto in termini di energia che deriva dal consumo di frutta fresca che consente a chi lavora o studia di ripartire con la giusta carica. Le verdure come condimento per un bel primo è il quinto punto del decalogo. Si possono realizzare gustosi piatti e consumare così una delle due o tre pozioni giornaliere di verdure consigliate. Sì ai peccati di gola, anche se con Dall’Uls 2 Marca moderazione, e soprattutto, perché Trevigiana alcuni utili no, con il ricorso alla frutta. Un bel dolce fatto in casa con aggiunta di consigli per le abitudini alla preparazione di frutta sarà più quotidiane, è importante gustoso e saziante. Punto numero 7: non si butta via poi dare il buon esempio niente! Il consiglio è di usare ogni ai più giovani parte dei prodotti vegetali. Con i gambi della verdura si possono cucinare saporite zuppe o anche il brodo. Dal frullatore o dall’estrattore si possono recuperare i residui della frutta o della verdura e aggiungerli alla bevanda preparata, consentiranno di assorbire non solo vitamine ma anche le fibre della verdura. Un piatto unico, proposto un paio di volte a settimana, è l’ottavo suggerimento utile per stare in forma mangiando sano. Una zuppa a base di cereali e legumi rappresenta un’ottima proposta. La verdura non va cotta troppo, croccante dà il meglio di sé, perché mantiene i suoi nutrienti e aumenta la sensazione di sazietà. Il buon esempio, infine, rappresenta sempre la carta vincente per educare i più piccoli alle buone pratiche in modo credibile e convincente.

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na corretta igienizzazione delle mani, oltre a garantire un’adeguata igiene personale, serve ad impedire la quotidiana trasmissione di germi. Un gesto semplice e veloce, basta un minuto, che ci permette di essere protetti e sicuri. Negli ultimi due anni la pandemia ce lo ha insegnato: si tratta di una pratica semplice ma fondamentale nella prevenzione delle infezioni trasmissibili. Un concetto ribadito più volte anche nel corso della Giornata Mondiale dedicata all’igiene delle mani, celebrata lo scorso 5 maggio. E’ importante lavarsi le mani, prima e dopo aver mangiato, prima e dopo aver avuto un contatto con un malato, prima di toccare le zone più sensibili del proprio corpo (occhi, naso e bocca) e dopo essere stati in luoghi pubblici. L’utilizzo delle soluzioni alcoliche, frizionando il palmo con il dorso della mano per almeno 30 secondi, è utile se le mani non sono visibilmente sporche, altrimenti è indispensabile lavarle con acqua e sapone. Attraverso le mani passa dunque anche la salute, lo ha voluto ricordare ai più piccoli il Servizio Controllo e Prevenzione Infezioni dell’Ospedale di Camposampiero (Ulss 6 Euganea) che, grazie alla sinergia e al supporto delle educatrici e del personale della pediatria, ha coinvolto – attraverso il progetto “L’igiene delle mani comincia da piccoli” - i giovani e i giovanissimi pazienti dell’Unità

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Operativa di Pediatria e i bambini frequentanti il nido aziendale. L’obiettivo è quello di far capire fin dai primi anni di vita, attraverso l’approccio sensoriale, stimolo importante per l’apprendimento, quanto sia importante il lavarsi correttamente le mani. Lo scorso 5 maggio, all’asilo i bambini durante il gioco si sono “contaminati” le mani di colore e di terra e sono stati invitati a descrivere la sensazione di “sporco” e successivamente è stato chiesto loro di lavarle, vedere come “cambiavano” e descrivere la sensazione del “pulito”. Ai bambini della Pediatria, ricoverati, è stato chiesto di creare un disegno che richiami l’igiene delle mani. Tutti i bimbi coinvolti hanno ricevuto, da parte della Direzione Medica, un attestato di partecipazione e un simpatico “Manopoli”.

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L’iniziativa dell’Ospedale di Camposampiero

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Salute

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Abuso di alcol. I dati dell’Ulss 3 Serenissima fotografano una situazione allarmante

Saliti dal 25 al 37 per cento i consumi problematici di alcolici Tra i più a rischio i maschi giovani, con scolarità elevata e senza problematiche sociali evidenti. L’abuso di alcol, oltre che essere dannoso e rischioso, è ormai un’emergenza di sanità pubblica

Mascherine e nuove regole dal 1° maggio

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anno tra i 18 e i 24 anni, una scolarità avanzata e non presentano evidenti difficoltà sociali o economiche: sono i soggetti che, secondo il Servizio Dipendenze dell’Ulss 3 Serenissima, risultano più esposti alla sempre maggior diffusione di modalità di consumo di alcool esagerate o comunque problematiche. Il SerD, che ha fatto il punto in occasione del’”Alcohol Prevention Day” che si è svolto lo scorso 6 maggio all’Ospedale dell’Angelo a Mestre, evidenzia come il fenomeno sia preoccupante anche nelle nostre città. “I dati dell’indagine ‘Passi’ sugli stili di vita – ha sottolineato la dottoressa Laura Suardi, responsabile scientifico dell’evento - hanno evidenziato anche nel nostro territorio un significativo incremento del consumo problematico di alcool, specie tra i giovani: dal 25,1% nel 2019 al 36,91% nel 2020. E riguarda una percentuale maggiore di maschi, in età 18-24 anni, con una scolarità elevata, senza evidenza significativa di problematiche sociali o economiche”. “Il consumo dannoso e rischioso di alcol – ha spiegato - rappresenta un importante problema di sanità pubblica, responsabile in Europa di circa il 4% di tutte le morti e di circa il 5% degli anni di vita persi per disabilità. E in Italia circa 800.000 minorenni e 2.600.000 ultra sessantacinquenni sono da considerare a rischio per patologie e problematiche alcol-correlate. Ciononostante, il consumo di bevande alcoliche viene spesso percepito come una normale e sana consuetudine e i problemi legati al bere non sono debitamente percepiti e vengono decisamente sottovalutati”. Nel 2020, l’anno segnato dalla pandemia e dal lookdown, hanno evidenziato gli operatori del SerD, i notevoli cambiamenti nelle abitudini e nello stile di vita degli Italiani ha portato alla luce molteplici criticità. “Una di queste ha riguardato il consumo rischioso e dannoso di alcol. L’isolamento ha incrementato il consumo incontrollato di bevande alcoliche, il mercato ha rafforzato nuovi canali alternativi e meno controllati anche rispetto al divieto di vendita a minori. I dati Istat riferiti al 2020 confermano la tendenza negli ultimi anni dell’aumento dei consumi di bevande alcoliche fuori dai pasti. Si è registrato negli ultimi dieci anni un progressivo incremento della quota di donne consumatrici”. Tra i più a rischio, ci sono i giovani. “Il consumo di bevande alcoliche tra i giovani – ha sottolineato la dottoressa Annarosa Pettenò, psico-

loga del SerD e organizzatrice scientifica dell’evento -permane una criticità, e i comportamenti a rischio sul consumo di alcol nella popolazione giovanile sono particolarmente diffusi nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni: tra queste il binge drinking, ossia il consumo di cinque o più drink alcoolici in pochissime ore, rappresenta l’abitudine più diffusa e consolidata, in progressivo aumento. Nel 2019 infatti riguardava il 16% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, cioè il 20,6% dei maschi e l’11% delle femmine. Nel 2020 il fenomeno ha riguardato il 18,4% dei giovani tra i 18 e i 24 anni di età, nel dettaglio il 22,1% dei maschi e il 14,3% delle femmine. A fronte di tali evidenze epidemiologiche e in occasione del Mese della Prevenzione Alcologica, lo scorso aprile, la Rete Alcologica Territoriale ha realizzato diverse iniziative finalizzate a sensibilizzare sulla tematica le istituzioni/agenzie, pubbliche e private, deputate al benessere della popolazione, come pure i singoli cittadini. Sono stati offerti momenti di informazione/formazione e di conoscenza dei programmi alcologici territoriali in essere sia nell’ambito della prevenzione come del prendersi cura delle persone e famiglie con una sofferenza legata al consumo di alcol. “L’Alcohol Prevention Day - sottolinea il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima - non rappresenta l’evento conclusivo del Mese della Prevenzione Alcologica, ma intende sottolineare che è necessario continuare a prestare attenzione al fenomeno dell’alcol per promuovere scelte di salute responsabili e stili di vita sani. L’obiettivo è diffondere una fotografia del fenomeno del consumo di bevande alcoliche e dei problemi alcolcorrelati da diverse angolature, offerte dal Dipartimento Prevenzione, l’UOSD Laboratorio di Tossicologia Clinica e Forense, dal Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 3 e dalla Polizia Stradale di Venezia. E’ stato ed è importante dare conto delle progettualità e degli interventi territoriali utili a garantire livelli elevati di tutela della salute e di sicurezza, individuali e collettive, e dare conto dell’integrazione e della sinergia tra soggetti pubblici: Azienda sanitaria, Scuola, Enti Locali, uniti al privato, come le autoscuole, al privato sociale e al mondo del volontariato, in una progettazione trasversale che possa efficacemente affrontare la complessità di una problematica così impattante sulla salute pubblica”.

al 1° maggio sono cambiate le regole sull’uso della mascherina, che non è più obbligatoria ma è raccomandata nei luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico. L’utilizzo della FFP2 o della mascherina chirurgica rimane invece obbligatorio fino al 15 giugno per prendere i mezzi di trasporto pubblici locali e a lunga percorrenza, per partecipare a eventi e competizioni sportive al chiuso; per partecipare a spettacoli al chiuso; per accedere a strutture sanitarie, sociosanitarie e socio assistenziali e per frequentare la scuola (fino alla fine dell’anno scolastico).


SaluteSalute

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La professoressa Patrizia Burra ha spiegato i sintomi e le possibili cause dell’infezione che sta colpendo soprattutto il Regno Unito, in Italia la situazione è sotto controllo

L’equipe dei chirurghi pediatrici di Padova salva la vita al piccolo Kirill

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Ildell’Ospedale Paese dicolpito finora di zone più sensibili zone piùdelsensibili proprio del corpo proprio (occhi, corpo tanti (occhi, il nidotanti aziendale. il nido L’obiettivo aziendale. è quello di piùdell’Ospedale Camposampiero è il Regno Unito dove sono statiCamposampiero registrati 114 naso e bocca) nasoe edopo bocca) essere e dopo statiessere in luoghi stati infar luoghi capire fin fardai capire primifin anni daidiprimi vita,anni attraverso di vita, attraverso episodi (da gennaio 2022 al 25 aprile 2022) su pubblici. pubblici. l’approccio l’approccio sensoriale, stimolo sensoriale, importante stimolo importante per per un totale di 169 a livello globale. L’utilizzo delle L’utilizzo soluzioni delle alcoliche, soluzionifrizionanalcoliche, frizionanl’apprendimento, l’apprendimento, quanto sia importante quanto sia importante il lail laL’epatite è un’infiammazione del fegato caudo il palmo con do ililpalmo dorso con dellail mano dorso per dellaalmeno mano per varsi almeno correttamente varsi correttamente le mani. sata le mani. spesso da un virus, che coinvolge il siste30 secondi,30 è utile secondi, se leè mani utile non se lesono manivisinon sonoLovisiscorso 5Lo maggio, scorso all’asilo 5 maggio, i bambini all’asilodui bambini du-segnale che evidenza ma immunitario. Il primo bilmente sporche, bilmente altrimenti sporche,èaltrimenti indispensabile è indispensabile rante il gioco rante si sono il gioco “contaminati” si sono le manidell’infezione di le mani di è l’aumento di circa la “contaminati” presenza 10-15stati il valore delle transaminasi nel sanlavarle con acqua lavarleecon sapone. acqua e sapone. colore e di terra coloree esono di terra statieinvitati sono avolte descriinvitati a descriDal punto di vista della sintomatologia, Attraverso le Attraverso mani passa le mani dunque passa anche dunque la anche vere lala sensazione vere la sensazione di “sporco”gue. die “sporco” successivae successival’epatite acuta si manifesta salute, lo ha salute, voluto lo ricordare ha volutoairicordare più piccoli ai piùmente piccoliè stato mente chiesto è stato lorochiesto di lavarle, loro vedere di lavarle, vedere generalmente con sintomi gastrointestinali, il Servizio Controllo il Servizioe Controllo Prevenzione e Prevenzione Infezioni Infezioni come “cambiavano” come “cambiavano” e descrivere e la descrivere sensala sensa-dolori addominali, e in bambini alcuni casi conPediatria, colorito giallastro della cute, dell’Ospedale dell’Ospedale di Camposampiero di Camposampiero (Ulss 6 Eu- (Ulss 6 Euzione del “pulito”. zione del Ai “pulito”. bambini Ai della Pediatria, della nausea e febbre. L’aumento più grande è avganea) che,ganea) grazie che, alla sinergia grazie alla e alsinergia supporto e al supporto ricoverati, èricoverati, stato chiesto è stato di creare chiesto undidisegno creare un disegno venuto nelle prime tre settimane di aprile. Si è delle educatrici delle eeducatrici del personale e del della personale pedia-dellache pediarichiamiche l’igiene richiami delle l’igiene mani.visto delleche mani. più del 50% dei casi guarisce spontatria, ha coinvolto tria, ha –coinvolto attraverso – attraverso il progetto il progetto Tutti i bimbi Tutti coinvolti i bimbihanno coinvolti ricevuto, hanno daricevuto, da è stato necessario il neamente, ma in altri casi “L’igiene delle “L’igiene delle comincia mani dacomincia piccoli” da -quani piccoli” i Il professor parte -della parte Direzione della Direzione un Medica, attestato diattestato di VidaMedica, ra a casa conmani la mamma ed un fratellino trapianto diun fegato. mostra la scheggia giovani e igiovani giovanissimi e id’artiglieria giovanissimi pazienti sull’abitazione. dell’Unità pazienti dell’Unità partecipazione partecipazione e un simpatico e un“Manopoli”. simpatico “Manopoli”. In Azienda Ospedale Università di Padova do è caduto il colpo estratta sono stati affrontati due casi di epatite acuta: La donna ed il fratello sono morti, lasciando Kirill, un bambino di due mesi e un ragazzo di dieci 11 anni, solo. È stato il padre, rientrato nell’abitaanni. Entrambi curati e guariti dall’infezione. zione, a trovarlo e portarlo verso un ospedale da “Dobbiamo ricordare che per quasi due anni campo Ucraino, che ha prestato le prime cure. La i bambini sono rimasti chiusi a casa a causa scheggia è penetrata nel collo, tranciando alcuni della pandemia, meno esposti a nessun virus o vasi, fermandosi nei pressi del cuore. possibile infezione. Adesso che stanno riprenRicoverato in gravi condizioni presso l’Azienda dendo la loro vita normale, non è da escludeOspedale-Università di Padova lo scorso 18 aprile, re che siano diventati più suscettibili ai virus. il bambino è stato sottoposto ad una complessa Questa è solo una delle ipotesi che si stanno e delicata operazione chirurgica per rimuovere la studiando. – ha spiegato la profesorressa Patrizia Burra, direttrice dell’Unità per il Trapianscheggia di mortaio, che si è protratta per sette to Multivescerale dell’Azienda Ospedale-Uniore, sotto la guida del Prof. Vladimiro Vida, diretversità di Padova - L’aumento dei casi a livello tore dalla cardiochirurgia pediatrica dell’ ospedale. internazionale per ora non sembra riguardare Il bambino è stato trasferito, al termine dell’atto l’Italia. Allarma invece, guardando all’estero, il chirurgico, presso la terapia intensiva e nei giorni numero dei piccoli costretti al trapianto: diesuccessivi i medici hanno provveduto a ridurre la ci bambini inglesi sono stati costretti a fare il sedazione ed a estubare il paziente. Le condizioni trapianto, in linea con i trapianti internazionali di Kirill sono apparse buone, ed il piccolo ha potuto che sono stati 17 su 169. Il trapianto di fegaparlare anche con il papà, che l’aveva accompato nei bambini è davvero molto raro perché si gnato nel lungo viaggio verso il Veneto. tratta di un organo capace di rigenerarsi da solo” .

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La professoressa Burra è in contatto con il Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, dove ha lavorato e dove attualmente si stanno conducendo degli studi sul fenomeno in corso. “Le indagini inglesi hanno visto che il 40% dei bambini aveva l’Adenovirus, solo in 10% il Covid e in percentuali più basse altri virus. Dunque hanno diviso le settimane dal primo gennaio ad aprile e si è edotto che è accaduto qualcosa nelle prime tre settimane di aprile”. “La conclusione degli inglesi, - aggiunge - dice che non si sa esattamente cosa abbia causato l’infezione. Ci troviamo, come spesso accade in scienza, di fronte ad ipotesi: può essere che i bambini per due anni siano stati isolati a casa per la pandemia, non sono andati all’asilo, in alcuni casi hanno tenuto sempre la mascherina, dunque potrebbero essere rimasti a tal punto isolati da non avere avuto infezioni e, adesso che si riespongono, lo stesso Adenovirus può causare questa malattia. In ultima analisi la prima ipotesi degli inglesi è che i bambini siano diventati più suscettibili. La seconda ipotesi è che si tratti di pazienti che sono stati prima contagiati dal Covid e che l’infezione epatica sia un effetto secondario o che sia l’ennesima variante del Coronavirus. La terza ipotesi è che siamo di fronte alla combinazione esplosiva dei due virus insieme (Adenovirus e Covid) che hanno questo effetto esplosivo”. Un invito all’attenzione, per quanto riguarda i cittadini del nostro Paese, arriva dal direttore generale dell’Azienda Ospedale-Università di Padova, Giuseppe Dal Ben: “L’invito è di stare attenti e non trascurare i piccoli segnali, che potrebbero essere il campanello d’allarme dell’infenzione che si sta sviluppando. Noi, come Ospedale, facciamo il nostro lavoro di cura e ricerca, cercando di monitorare la situazione epidemologica territoriale. Ricordiamo che nei primi 81 casi il 50% dei pazienti inglesi è guarito spontaneamente, il 47% era ancora in ospedale, solo 10 sono stati trapiantati, comunque un numero molto elevato rispetto alle statistiche tradizionali”.

La professoressa Burra e il direttore generale Dal Ben al convegno organizzato dall’Azienda OspedaleUniversità di Padova


A tavola

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Idee in cucina, tra gusto, sapori del territorio e creatività

Rubrica a cura di

Sara Busato

Con il mese di maggio le nostre abitudini alimentari iniziano a cambiare: i piatti caldi e impegnativi si trasformano in ricette leggere e semplici da preparare Quiche alle zucchine, fiori di zucca e mozzarella

Risotto al pesto di gamberi Il pesto è spesso associato alla pasta, in modo particolare alle trofie. In questa ricetta il riso dimostra di essere un alimento estremamente versatile capace di adattarsi a qualsiasi abbinamento. Un piatto semplice ma molto appetitoso e invitante. Ingredienti: 350 gr Riso Carnaroli; 500 gr Gamberi; 3 cucchiai Pesto alla Genovese; 1 Scalogno; Vino bianco secco; Brodo vegetale; Olio extravergine d’oliva; Sale e Pepe nero Preparazione: Spuntare e lessare i fagiolini e tagliarli a pezzetti. Frullare le foglie di basilico con i pinoli, uno spicchio di aglio e un pizzico di sale e l’olio, poi trasferire il composto in una ciotola e mescolatelo con la grana. Scaldate sul fuoco una casseruola versate il riso e tostatelo per un minuto; proseguite la cottura con il brodo vegetale bollente, versandone poco alla volta. Il risotto sarà pronto al dente in 16-17 minuti. Nel frattempo, sgusciate le code di gambero, dividetele in due per il lungo, saltatele in padella con un filo d’olio. Aggiungete i fagiolini e le code di gambero, tagliandone alcune a pezzetti; completate con una macinata di pepe.

Una ricetta dai sapori delicati e facile da preparare. Perfetta in questa stagione con l’arrivo delle prime zucchine e i fiori di zucca. Ottima soluzione come antipasto o come piatto unico. Per un sapore un po’ più intenso utilizzate la mozzarella di bufala. Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda; 500 g di zucchine scure; 250 g di mozzarella; 100 g di parmigiano reggiano grattugiato; 2 uova; 6 fiori di zucca; spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe Preparazione: Affettare le zucchine a rondelle sottili. In una padella antiaderente spadellate per dieci minuti con olio e spicchio d’aglio. Aggiungete sale, pepe e fate raffreddare. Nel frattempo, in una ciotola con una frusta sbattere le uova insieme al parmigiano. Aggiungere le zucchine cotte e mescolare fino ad amalgamare il composto appena ottenuto. Prendere la pasta sfoglia e versate il composto con le zucchine. Aggiungere la mozzarella tagliata a fette e i fiori di zucca privati di pistillo e gambo. Cuocere in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti.

Pancake ai frutti di bosco Le tradizionali frittelle dolci di tradizione americana sono la perfetta colazione della domenica ma anche per il brunch o come merenda dei bambini. Il gusto dolce del pancake si sposa bene con il sapore acidulo dei frutti di bosco. Ingredienti: per circa 8 pancake: 220 gr farina 00 per dolci; 200 gr Latte; 30 gr, Zucchero; 6 gr di lievito 2 Uova; pizzico di Sale; Olio di semi | Ingredienti per fare la salsa ai frutti di bosco: 250 grammi di Frutti di bosco vari; 2 cucchiai di Zucchero a velo e succo di mezzo limone Preparazione: Per la salsa ai frutti di bosco, in una pentola con i bordi alti inserire i frutti scelti e fateli cucinare a fiamma bassa. Aggiungere lo zucchero e mescolare in modo deciso con la frusta fino a far diventare una cremina omogenea. Spegnere la fiamma e setacciare la crema ottenendo una salsa senza semi. Per la preparazione dei pancake: in una ciotola rompere le uova, aggiungere zucchero, latte, farina e lievito, mescolare fino ad ottenere un impasto non troppo liquido, omogeneo e senza grumi. In una pentola antiaderente versare un mestolo di composto e cuocetelo a fiamma non troppo alta. Quando il fondo sarà ben dorato e in superficie si formeranno delle bollicine servendovi di una spatola, giratelo sull’altro lato e cuocete finché anche questo lato non si sarà ben colorito.

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Ariete Vi serve un po’ di grinta e determinazione per affrontare gli impegni che vi aspettano. La motivazione vi guida

Toro

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Maggio, fioriscono novità e buon umore

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