Chioggia marz2014 n29

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di Chioggia

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 29 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Economia Turismo antidoto alla crisi. Chi ci crede? pag.

Infrastrutture Il Ministro Lupi a Chioggia per vedere il Baby Mose

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pag.

www.lapiazzaweb.it

Edilizia scolastica Il sindaco Casson indica a Renzi il plesso Caccin-Galilei

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pag.

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EDITORIALE

Il mercato ittico sbarca nella rete

Buon compleanno La Piazza! di Valeria Marcato

Il Mercato Ittico di Chioggia sbarca on line. Il sito www.chioggiapesca.it ha l’obiettivo di valorizzare, commercializzare e promuovere il prodotto ittico locale di Chioggia. pag. 12

Turismo, dal bilancio regionale tre buone notizie

Con l’approvazione di una serie di emendamenti, presentati dal capogruppo del Pd, Lucio Tiozzo finanziato un pacchetto di interventi per Chioggia e il suo territorio. pag. 14 10%

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Chioggia si candida come polo crocieristico per navi “medie” Il sindaco Casson per il Comune, il presidente Fedalto per la Camera di Commercio: “Ci poniamo in sinergia con Venezia”

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a notizia ufficiale è stata data sabato 29 marzo nella prestigiosa sala del Consiglio Comunale dal presidente della Camera di Commercio di Venezia, Giuseppe Fedalto e dal sindaco del Comune di Chioggia, Giuseppe Casson. Nella primavera del 2015 infatti l’Isola dei Saloni diventerà il polo crocieristico per navi di medie dimensioni. Un sogno iniziato nel luglio 2012 con l’arrivo della nave da

crociera Berlin che ha attraccato nelle banchine dei Saloni. Una nave medio-piccola che non superava le 96.000 tonnelate di stazza, visto il limite dei fondali, con a bordo circa 400 passeggeri austriaci e tedeschi. “E’ stato in quell’occasione - afferma con entusiasmo l’amministratore delegato di Aspo, Oscar Nalesso - che abbiamo capito di potercela fare. Grazie ad un lavoro di

squadra con la Regione del Veneto è stato possibile sviluppare la zona della Val da Rio”. Circa il 95% del traffico commerciale si è spostato in Val da Rio, a luglio sarà disponibile lo studio di verifica dell’architetto Orazio Carpenzano, docente universitario all’Università La Sapienza di Roma, per la variante al Piano regolatore del porto che darà un nuovo assetto ai Saloni”. pag. 6

anni. Un traguardo raggiunto, una scommessa vinta, una soddisfazione per tutti noi. Ma anche un punto di partenza e di crescita ulteriore. 20 anni fa La Piazza nacque grazie all’intraprendenza ed alla caparbietà del fondatore, Giuseppe Bergantin, e da allora ad oggi La Piazza ogni mese dell’anno di questi 20 anni è nelle case di voi lettori delle nostre 14 edizioni venete. Da 20 anni La Piazza vi racconta il vostro territorio, approfondisce temi di estrema importanza per la vostra vita quotidiana, rimane sempre fedele al motivo per cui è nata: portare l’informazione locale anche dove i “grandi” giornali non arrivano, colmare quel vuoto di informazione che da sempre esiste nelle provincie venete. Ma nel frattempo anche La Piazza è diventata “grande”, di età ma anche di quantità. Oltre 250.000 famiglie ogni mese ricevono il nostro giornale nelle loro case, oltre 350 attività commerciali ogni mese rinnovano la loro fiducia in noi, scegliendo La Piazza come strumento di comunicazione pubblicitaria e che ringrazio di cuore per averci sempre dato fiducia; più di 1.200 articoli ogni mese vengono redatti dagli oltre 150 collaboratori che da tutto il Veneto seguono per noi le notizie dei circa 100 comuni raggiunti dalle 14 edizioni de La Piazza. continua a pag. 3

L’Intervento

Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi di Franco Scantamburlo*

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e novità introdotte dal Governo in materia di riforma di mercato del lavoro e ammortizzatori sociali, sono un banco di prova su cui si misurerà la credibilità del presidente del Consiglio Matteo Renzi. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”

continua a pag.

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L’ edificio è posto sulla punta estrema dove il canale San Domenico s’ immette sulla laguna. E’ formato da dieci appartamenti ai quali si possono abbinare il garage e il posto barca.

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CONTATTI

La palazzina è un elegante punto di riferimento per chi proviene dal mare e costeggia Chioggia fino alla piazzetta Vigo. E’ composta da otto appartamenti con la possibilità di avere garage e posto barca direttamente sotto casa.


EDITORIALE

segue da pag.

Buon compleanno La Piazza!

Censimento nel Veneziano

oltre 11 mila alberi in 500 km di strade

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Questo è oggi il giornale La Piazza e da qui partiamo per costruire il suo futuro. Nel 1994 c’era ancora la lira, il telefono fisso e le lettere erano gli strumenti di comunicazione più diffusi. In questi 20 anni tutto si è evoluto, soprattutto la comunicazione e l’informazione. Anche La Piazza si è evoluta negli anni, qualitativamente e tecnologicamente, ma per il suo ventesimo compleanno e per il suo futuro vuole farlo ancora di più, puntando maggiormente sulla velocità e sulla capacità di interazione del web e dei social network. Siamo convinti che il nostro format attuale sia il più apprezzato e non intendiamo cambiarlo, ma crediamo nei tanti lettori che preferiscono l’informazione veloce e sempre a disposizione, data da internet e dalle sue tante applicazioni. A breve nascerà sul web La Piazza 2.0, più ricca di informazione e soprattutto fruibile in ogni istante e da ogni dove. Sarà una vera e propria piazza virtuale, proprio come la piazza nella quale condividiamo la nostra vita sociale e politica nei nostri comuni. Sarà un luogo di aggregazione, di approfondimento rispetto all’edizione cartacea, di commento e confronto. Ancora più a breve le edizioni cartacee de La Piazza saranno scaricabili e sfogliabili anche attraverso una moderna App, dalla quale anche poter interagire, con le vostre segnalazioni dal territorio e con quelli che secondo voi dovrebbero essere argomenti da approfondire. Tanti modi per rimanere informati con La Piazza dunque, senza tuttavia modificare la nostra peculiarità, la nostra forza, il motivo per cui in tantissimi ci leggete e ci apprezzate, il nostro modo di fare informazione locale. di Valeria Marcato

Patrimonio arboreo, la Provincia ha censito 11mila 141 piante che sono distribuite nei circa 500 chilometri di strade provinciali che si esendono nel territorio. Si tratta di quasi la metà delle piante presenti nel 2001, quando se ne contarono 22mila 600. Il 75 per cento delle piante censite è costituito da platani, seguono tigli, ippocastani e pioppi. La rilevazione è stata realizzata per ottimizzare e programmare gli interventi del patrimonio arboreo, su invito del Servizio forestale regionale e del decreto Salva Italia, che obbligava le Province al censimento dei propri beni. A gennaio è stato avviato il servizio dell’appalto per la manutenzione del patrimonio arboreo, che si concluderà a fine gennaio 2015. Il costo complessivo per la manutenzione delle strade provinciali dell’area nord (da San Donà di Piave a Portogruaro) è di 191mila 780, dell’area sud (da Mestre a Chioggia/ Cavarzere) è di 177mila 400 euro. Il convegno

come trovare lavoro nel mercato che cambia

“Come creare o trovare il proprio lavoro nel mercato che cambia”, un tema di grande attualità al quale i giovani, ai tempi di percentuali sempre crescenti sulla disoccupazione giovanile, dimostrano grande sensibilità. E proprio i contenuti di questo tema sono stati oggetto di un convegno che si è svolto lo scorso 17 marzo per iniziativa della consigliera di Pari opportunità della Provincia, Annalisa Vegna, che ha invitato una serie di esperti a dare preziosi consigli agli studenti dell’ultimo anno, circa un centinaio, dell’Istituto Vendramin di Venezia.

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Chioggia Territorio

Salute

Cannabis, aumenta il consumo diminuisce l’età del primo spinello pag.

personaggio

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Agnese Bighin, cantante di successo del web pag. 20 È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 87048840 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 marzo 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

TIME PORZIONI. Classe energetica “B”. € 350.000 tratt.

Provincia Inquinamento

Chioggia, Cavarzere e Cona: Patti territoriali, si può partire coi lavori pag. 17

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Cultura Mostre

Patto dei sindaci, 40 mila kg in meno di Co2 pag. 24

Carlo Saraceni celebrato a Venezia

25

La Festa del popolo Veneto, un trionfo per le scuole pag. 31

pag.

32

Ciclismo. Coppi Gazzera, Fucina di Campioni pag.

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Sport

Primi passi “verdi” per i nuovi nati fin dai primi giorni di vita e per le loro famiglie che dal Comune di residenza e dalla Provincia di Venezia vengono invitati a vivere questo meraviglioso momento in chiave... eco-sostenibile. Sarà distribuita a tutte le famiglie “in attesa” una pubblicazione dal titolo “Kit baby famiglia per i primi passi verdi”. Il progetto, che rientra nell’ambito delle iniziative previste dall’accordo del patto dei sindaci, in coerenza col progetto europeo 202020, intende promuovere fra le famiglie un comportamento attento all’ambiente, all’insegna del riciclo, del riuso e del recupero oltre che del risparmio, anche nella particolare circostanza di una nuova nascita. Un esempio efficace è quello dell’uso dei pannolini lavabili che permetterebbero un risparmio di 1000 euro per famiglia nell’arco di un anno. Una scelta che aiuterebbe i Comuni a diminuire la spesa per la raccolta dei rifiuti, che solo di pannolini usa e getta ammontano a 179 kg pro capite. L’opuscolo è stato realizzato dall’Associazione Abitare la terra, con il supporto della Provincia di Venezia. La grafica è stata curata dai giovani del carcere minorile di Treviso, coordinati dalla professoressa Christine Gaiotti.

L’acqua, risorsa da garantire

In 20 anni quadruplicati gli uccelli acquatici pag.

Primi passi “verdi” per le famiglie in “attesa”

Aquae 2015

Laguna di venezia

Concorsi

L’opuscolo che sensibilizza

Aquae è l’iniziativa che si articola , in vista di Expo 2015, in un ricco programma di fiere, esposizioni, attività e convegni che si terranno a Venezia tra maggio e ottobre del prossimo anno, in concomitanza della prossima Giornata Mondiale dell’acqua, il 22 marzo, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Per ribadire che l’acqua non è sostituibile e che non può essere prodotta come il cibo e l’energia e che è necessario garantirne la sicurezza è in programma una prima giornata il prossimo giugno.


I nostri vent’anni Aprile 1994 - Aprile 2014

Compleanni Era l’aprile 1994 quando il primo numero de La Piazza è stato distribuito ai lettori. Nato da un’idea di Giuseppe Bergantin, da vent’anni è il giornale che si occupa dell’informazione locale e dell’approfondimento. Tagliato l’importante traguardo la testata si appresta a vivere una nuova stagione editoriale

Da 20 anni, dentro al Da “quattro amici al bar” a un’azien gente.

di Giuseppe Bergantin

Q

uesta storia potrebbe cominciare come le prime note di una celebre canzone di Gino Paoli, “Quattro amici al Bar”. Il bar in questione era un bar di

Cavarzere, la città da dove è partito tutto questo, si chiamava Bar Lincetto, ed era il ritrovo mio e dei miei amici dopo il lavoro. I discorsi di quegli anni non erano tanto diversi da quelli dei giovani di oggi, “qui non succede mai niente”, “non c’è alcuna possibilità”, “questa citta è morta”… e via così. Questo tipo di approccio alla vita mi ha sempre dato sui nervi, ora come allora, ed è da questa semplice repulsione che è nata la nostra avventura. Un giornale che finalmente raccontasse le nostre comunità dal basso e che arrivasse a tutti gratuitamente e permettesse così di partecipare alla vita della propria città. La sfida folle fu quella di proporre un

giornale che arrivasse a casa di tutte le famiglie in territori considerati, per dirla elegantemente, poco interessanti dai giornali e dalle tv locali di quei tempi. Tra quegli amici del Bar Lincetto, ne trovai uno, Mauro Badiale, oggi brillante dirigente, che condivise con me questa pazzia, lui scriveva e io trovavo la pubblicità. Partì così questa avventura. Questi vent’anni sono stati costellati da grandi successi e cocenti difficoltà, ho conosciuto gente straordinaria come Elisa Conselvan, la prima collaboratrice della Piazza, tuttora con noi, Nicola Ballerin, Cristian Binato e Alessandro Zanierato, talenti unici che hanno contribuito in ma-

niera determinante al progetto, giornalisti come Irene Lissandrin e Ornella Jovane che hanno curato lo sviluppo nazionale del progetto e ho avuto la fortuna di incontrare Valeria Marcato che, come nel tipico sogno americano, è arrivata come una giovanissima venditrice desiderosa di imparare ed è diventata, dopo 15 anni, proprietaria di questa meravigliosa testata. In tanti anni ho conosciuto e cercato di insegnare il lavoro a centinaia di giovani, fare il lavoro che ti appassiona non ha prezzo… ricordatevelo sempre. Vorrei chiudere ricordando il motto di Steve Jobs, “siate folli, siate sempre affamati”.

La piazza di Cavarzere

20 anni fa, in quel bar, questo ha fatto la differenza. Tanti auguri La Piazza!

I dIrettorI responsabIlI che sI sono avvIcendatI In vent’annI dal 1994 al 2003

P

ietro Conforto Pavarin guidò la Piazza dagli albori fino al 2003. Scrittore e pubblicista fu tra i primi a credere in questo progetto. articolo beppe

dal 2003 al 2009 Irene lissandrin

Q

uanti ricordi... la mia prima intervista da collaboratore a Massimo Barbujani, commerciante di Adria, sempre con qualcosa da dire. La prima coordinazione di edizione: Adria, che è diventata poi la mia città per quattro anni. La chiamata di Padova, il lavoro di direzione dalla redazione di corso Stati Uniti. Sette anni, dal 2002 al 2009, per uscire dal Veneto e aprire otto edizioni a Roma, nove nel ferrarese, nove a Bologna, cinque a Firenze, dieci a Torino, nove a Milano. Quanto lavoro, quanti collaboratori, che gioie e sofferenze per dirigere un gruppo arrivato a distribuire oltre 1 milione e mezzo di copie al mese. E per tutto questo la mia immutata stima e riconoscenza per l’incredibile occasione vissuta grazie al “mio” editore Giuseppe Bergantin.

dal 2009 al 2010 Germana Urbani

L

a Piazza compie 20 anni in un momento storico molto particolare. L’informazione oggi è globale e raggiunge un lettore in ogni luogo e momento della giornata. Grazie alle nuove tecnologie in molti hanno smesso di recarsi all’edicola e guardare i telegiornali: basta accendere il telefono un attimo, digitare una parola e la notizia che si stava cercando appare. Tutto sembra più semplice e godibile, eppure è così solo in apparenza. Di tutto ciò che “consumiamo in rete” rimane pochissimo dentro di noi. La Piazza, invece, è un’altra cosa. Viene a trovarti a casa, parla del tuo paese, della gente che conosci e resta per un buon caffè. La Piazza è di famiglia. Così è stato per me quando sono stata direttore: mi sentivo in famiglia e di famiglia. E la famiglia erano tutti i cittadini dei paesi veneti e dei quartieri delle città italiane di cui raccontavamo mese dopo mese. E credo che proprio in questo stia il segreto di questo free press e la sua grande potenzialità: non cercare di raccontare il mondo intero minuto per minuto. Ma raccontare col gusto dell’approfondimento ciò che accade a casa nostra. Personalmente sono stata fiera di firmare questa testata e di riceverla a casa mia.

dal 2010 al 2014, Mauro Gambin

M

i ricordo che un giorno Germana Urbani tirò fuori dalla borsetta una copia del giornale La Piazza. “Ecco - disse questo è il giornale che fa al caso nostro, perché è un giornale dedicato al locale. Potremmo cercare di aprire un’edizione nel Montagnanese. Che dite?”. La domanda era rivolta a me e a Guglielmo Frezza, oggi direttore della Difesa del Popolo. Ci convinse, a dire il vero non ci volle molto, perché al tempo cercavamo di fare i giornalisti ma soprattutto cercavamo di essere utili al nostro territorio. Del Montagnanese non si occupava nessuno, qualche riga di tanto in tanto nei quotidiani locali, prevalentemente incidenti stradali, nonni centenari, qualche sagra paesana, niente altro. Cercavamo invece qualcosa in più: pagine da poter dedicare alle tante persone che in questo fazzoletto di terra lavoravano duramente, volevamo parlare dei nostri sindaci, delle associazioni che con poche risorse erano in grado di fare cose straordinarie, degli artigiani e delle difficoltà che già incontravano al tempo. Nacque così La Piazza del Montagnanese ed ebbe esordio anche la mia carriera giornalistica. Scrivere della mia gente, del posto in cui sono nato e cresciuto mi parve un privilegio. Dopo quasi 10 anni sono ancora qui.


Aprile 1994 - Aprile 2014

La Piazza oggi

l territorio nel

enda che da 20 anni fa informazione Vent’anni di informazione

E’ cambiato come si scrive una notizia e come la si riceve di Mauro Gambin

1994

OGGI

Negli ultimi vent’anni l’informazione è cambiata più di quanto non lo abbia fatto negli ultimi cent’anni. Pur senza scomodare Gutemberg, pare semplice constatare che dal ’94 il modo di comunicare le notizie e di riceverle è cambiato in modo profondo. Vent’anni fa Internet non era ancora così diffuso e dalla redazione, per un’intervista telefonica o per fissare un appuntamento, si usava il telefono fisso. Le foto si scattavano con la macchina fotografica. Tutto qui: esisteva il lavoro quotidiano di approvvigionamento delle notizie, una tastiera con cui trasformarle in articoli e la carta che le avrebbe portate a destinazione. Oggi mail, blog, facebook, twitter sono un proliferare di informazioni, basta accendere il computer per essere investiti da una valanga di messaggi tra i più disparati: dall’invettiva contro l’ennesimo scandalo, che ha come protagonista la politica, al fatto di sangue accaduto in Polinesia, dalle rubriche su come voler bene agli animali esotici, alla dieta a base di seitan, fino alla cura del giardino zen. Le nuove tecnologie stanno imponendo dei mutamenti radicali. Oggi il me-

stiere del giornalista più che con il verbo “scrivere” fa i conti con il verbo “cliccare”, sulla tastiera, con l’acronimo www, dietro al quale si apre un mondo nuovo on line: giornalismo on-line, ufficio stampa on-line quasi ogni cosa che attinente al sapere è on-line tanto che viene messo in dubbio il futuro della carta. Bene per gli alberi, ma che dire di come cambierà il modo di percepire il mondo là fuori? Quanto deve essere vicina una notizia per ritenere che ci riguardi? E quante notizie è necessario ricevere ogni giorno per consideraci informati? Qui a “La Piazza” ce lo siamo chiesti convenendo che se da un lato il progresso tecnologico ha permesso di comunicare di più, fornendo più mezzi e più opportunità per mettersi in contatto con altre persone, ha creato però anche una situazione in cui le comunicazioni sono sempre più a distanza e sempre più silenziose. Per quanto ci riguarda, pur non avendo nulla contro le nuove tecnologie che anzi implementeremo, continueremo ad occuparci del locale, dell’approfondimento perché siamo convinti che la gente veramente informata viva meglio.

Con i suoi vent’anni di storia, di notizie e di pubblicità, La Piazza oggi è presente in circa 100 comuni delle provincie di Venezia, Padova e Rovigo. La redazione e la sede centrale sono da poco nella nuova sede di Via Lisbona 10, a Padova, da dove si realizzano ogni mese le 14 edizioni distinte del giornale. La preparazione di ogni uscita coinvolge centinaia di persone, che, con passione e dedizione, ogni giorno lavorano al massimo affinché il giornale risulti interessante e piacevole da leggere, ben confezionato, con pubblicità accattivanti e del territorio, puntuale nelle case delle famiglie dei comuni raggiunti. Il giornale che ogni mese trovate nella cassetta della posta è il risultato sinergico dell’impegno di tantissime professionalità: giornalisti, corrispondenti, commerciali, grafici, amministrativi, marketing, telemarketing, distributori, supervisori, stampatori e confezionatori. Tutti, interni o esterni, contribuiscono quotidianamente ad ognuna delle oltre 250.000 copie de La Piazza. Come ogni azienda, Give Emotions, società editrice de La Piazza, è fatta di persone, tutte coinvolte ed appassionate al proprio lavoro. Per questo La Piazza oggi sono tutti loro, una squadra, una famiglia. E per questo ci tengo a ringraziare tutti loro, per l’impegno, la fiducia e anche per i sacrifici che, come in ogni famiglia, anche nella nostra si sono fatti e si faranno. Ci tengo a ringraziare uno ad uno tutti… perché senza di voi La Piazza sarebbe “solo” un giornale. Grazie a Giuseppe Bergantin, fondatore e colonna portante del giornale, per la sua grinta e la sua determinazione. Grazie a Mauro Gambin, direttore responsabile, e a Ornella Jovane, redattore capo, che ogni mese, assieme a Nicola Stievano, Alessandro Abbadir e Germana Urbani, coordinatori, tutti i giorni tessono le fila di ogni articolo e di ogni notizia. Grazie alla rete commerciale e quindi a Carmen Turatti, Gabriele Bullo, Gianni Patella, Leonardo Crema, Marco Lanza, Alessandro Rigato e Giulia Dal Degan: senza di loro e dei loro tanti clienti La Piazza non prenderebbe forma. Grazie a Monica Motta, Giada Manfron, Elisa Conselvan e Chiara Colò, che ogni giorno gestiscono il reparto amministrativo con responsabilità e senza mai far mancare un sorriso. Grazie a Manola Rado, Katia Zanuso e a Massimo Mattiello, che impaginano ogni articolo e che realizzano e gestiscono ogni bozzetto pubblicitario pubblicato su La Piazza, trovando sempre soluzioni e gestendo sempre al meglio le inevitabili emergenze. Grazie a Fabio Vallese che ogni mese lotta contro il tempo e contro i kilometri per seguire la produzione. Grazie ai corrispondenti Cristiano Aggio, Giovanna Bellemo, Silvia Boscaro, Marta Boscolo, Sara Boscolo, Maria Brocca Vesna, Elisa Cacciatori, Martina Celegato, Alessandro Cesarato, Nicola Cesaro, Alain Chivilò, Filippo De Gaspari, Francesca De Luca, Mattia De Poli, Eugenio Ferrarese, Denise Formigaro, Roberta Giacomella, Manuel Glauco Matetich, Massimiliano Granato, Susanne Humplestetter, Cristina Lazzarin, Renato Malaman, Martina Maniero, Roberto Marangoni, Nicoletta Masetto, Emanuele Masiero, Laura Organte, Alessandro Orlandin, Roberta Pasqualetto, Giacomo Piran, Alessandro Ragazzo, Melania Ruggini, Nicola Ruzza, Lino Segantin, Nicla Sguotti, Nicol Stefani Veronioca, Francesco Sturaro, Paola Teson, Silvia Tessari, Miriam Vianello, Lorenzo Zoli che ogni mese ci rappresentano nel territorio. Grazie a Rotopress, Jolly Rogers e a Tecnopak, società che insieme e da tanti anni trasformano in prodotto finito il lavoro quotidiano di tutti noi. Grazie anche a tutti i consulenti e gli studi professionali che ci seguono e che fanno parte della nostra grande famiglia. E grazie alle tantissime attività commerciali e aziende che ogni mese scelgono La Piazza per la loro pubblicità, senza il loro prezioso contributo nulla di ciò sarebbe possibile. Grazie di cuore a tutti, La Piazza oggi siete voi!

cuore della

di Valeria Marcato


4 Argomento del mese I DATI 2013 Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. Ci sono stati 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. In termini assoluti però i turisti sono aumentati sono 15.984.972 quelli che, dal resto d’Italia e da tutto il mondo hanno scelto la nostra regione

Turismo in Veneto: aumentano

di Alessandro Abbadir

Calano le prenotazioni negli alberghi da 1-2 stelle, mentre aumentano in quelli da 4 e 5 stelle

L’Anci Veneto: puntare sempre più sul turismo culturale, valorizzando il patrimonio delle ville

T

urismo in Veneto, i numeri sono davvero importanti e danno la dimensione di un settore che se potenziato e razionalizzato, può contribuire davvero ad uscire dal tunnel della crisi la nostra regione. Il settore nel 2013 ha risentito di una piccola diminuzione in termini di pernottamenti, ma in termini di presenze fisiche i turisti sono aumentati. Ma vediamo le cifre. Il Veneto è la prima regione italiana per presenze turistiche. In termini assoluti nel 2013 i turisti sono aumentati: sono 15.984.972. C’è stata una crescita dell’1,1 per cento rispetto al 2012. Sono stati invece 61 milioni e 533.281 pernottamenti registrati nelle strutture ricettive, di fatto un – 1,3%; in numeri assoluti, rispetto all’anno precedente. Cioè ci sono più turisti ma pernottano di meno e si trattengono meno giorni sul territorio. Calano gli italiani ma la loro assenza è compensata da un +2,4 per cento dei turisti stranieri, che ormai rappresentano oltre il 65,5 per cento di quelli che giungono nel Veneto. Fra gli stranieri la quota di gran lunga più alta è quella dei turisti di lingua tedesca, con la Germania che porta 2.355.590 visitatori e l’ Austria con 746.93. I turisti stranieri di lingua tedesca, rappresentano in termini di arrivi, un quinto del totale, e quasi il 30 per cento di tutti gli ospiti stranieri. Ma non ci sono solo loro. La Cina si colloca al 5° posto, con

539.373 turisti, e la Russia al 9 posto, con 315.401. Ci sono poi ovviamente arrivi da Francia, Regno Unito e Stati Uniti nella top ten. Ancora più significativa la diminuzione degli italiani in termini di pernottamenti (– 6%), dove la crescita dell’1,2 per cento dei pernottamenti stranieri non compensa la perdita complessiva. L’assessore al turismo della Regione Veneto Marino Finozzi è però soddisfatto. “Il Veneto - afferma Finozzi - conferma il suo appeal turistico per gli ospiti provenienti dall’estero, e il suo primato nell’economia italiana dell’ospitalità, arrivando ad oltre un sesto delle presenze nazionali. Serve una vera politica turistica nazionale cambiando la politica fiscale ed eliminando la burocrazia, in modo da aumentare la concorrenzialità e la redditualità delle nostre imprese turistiche”. Ma andiamo nel dettaglio delle tipologie di turismo della nostra regione. Le presenze nelle spiagge hanno subito un calo, attribuibile anche al maltempo che ha investito il Veneto fino a tutto giugno 2013: -2,8 per cento sia negli arrivi sia nelle presenze. Ottimo invece il risultato delle città d’arte che fa un +3,2% degli arrivi e +2,3% delle presenze. Ciò conferma il crescente l’appeal delle mete culturali. Anche le località termali, dopo anni di stasi e qualche declino, hanno avuto un +2,5% degli arrivi e la stabilità delle presenze. Al lago e in montagna si nota

invece una stabilità degli arrivi (rispettivamente +0,1% e -0,4%), ma una riduzione delle presenze (per il 2014 ci si aspetta invece il boom, viste le nevicate di quest’anno). In giro per turismo però ci va sempre più chi ha soldi. Pesante il calo negli alberghi a 1 e 2 stelle che piombano ad un -7,8 per cento. C’è per la prima volta un calo delle presenze in quelli a 3 stelle: -1,7. Crescono invece i 4 stelle (+ 3,6 per cento) e quelli a 5 stelle e di lusso (+2,8 per cento). Ottima performance dell’agriturismo +8,5%. L’associazione dei comuni, Anci Veneto, chiede di valorizzare di più il turismo nelle città d’arte. “Il comprensorio città d’arte in Veneto - ricorda l’Anci- genera circa 8,5 milioni di arrivi (circa 50% del totale regionale) e 18,3 milioni di presenze cioè circa 30% del totale regionale”. “I dati emersi – ha spiegato Marco Boscolo Meo, responsabile FAI in un occasione di un convegno a Torreglia(Pd) organizzato da Anci - hanno dimostrato in maniera che la cultura non solo rappresenta l’elemento necessario ad ogni individuo per la propria crescita personale, ma assieme al turismo di qualità, può costituire uno dei punti strategici e un fattore trainante di rilancio per gran parte dell’economia italiana e soprattutto della nostra regione”.

nelle provInce dI vIcenza belluno e trevIso

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D EN

Grande Guerra, itinerari per ricordare il centenario

I

l ricordo dei luoghi della Grande Guerra come meta turistica. Il tutto per farne un’occasione di rivisitazione in nome della pace, della fratellanza e dell’ospitalità dei luoghi dove si fronteggiarono gli eserciti contrapposti: Dolomiti, Altopiano di Asiago, Monte Grappa, fiume Piave. Nel territorio del Veneto persero la vita nella guerra contro l’Austria (1915-18) i soldati di 23 nazionalità diverse. Sull’altopiano di Asiago vi sono testimonianze di soldati provenienti addirittura dal Ghana. L’Italia entrò in guerra un anno dopo le potenze europee e cioè il 24 maggio 1915. Per essere pronti nel migliore dei modi all’anniversario verrà realizzato, finanziato dalla Regione un corso di specializzazione, per un totale di 45 posti disponibili, rivolto ai possessori dell’abilitazione professionale di Guida turistica, Accompagnatore turistico, Guida naturalistico – ambientale o Guida alpina, con registrazione nell’albo delle province di Belluno, Treviso e Vicenza. L’iniziativa è promossa dalla Associazione Temporanea di Scopo “Grande Guerra” (composta dai Consorzi di Promozione Turistica di Asiago, Marca Treviso, Belle Dolomiti e Vicenza ) nell’ambito del progetto regionale “Itinerari della Grande Guerra – Un Viaggio nella Storia”. L’organizzazione è affidata alla Fondazione Centro Produttività Veneto (CPV) di Vicenza. Info: www.cpv.org Insomma chi vorrà visitare i luoghi della Grande Guerra troverà personale preparato a dare spiegazioni davvero dettagliate.

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Argomento del mese 5 10 Argomento del mese Nel veneziano

Litorale

o gli stranieri, calano gli italiani A Jesolo nasce la A settembre la quinta edizione del World Heritage Tourism Expo

Da Assisi a Padova il Salone del turismo dei siti Unesco di Nicola Stievano

U spalla pag 5 per vene-

n filo rosso lega Padova ad Assisi, città unite dal genio di Giotto e dalla secolare presenza dei Francescani. Ora c’è un aspetto in più che rinsalda il legame già stretto fra le due città. E’ il World Heritage Tourism Expo, il Salone dedicato alla promozione e valorizzazione dei siti patrimonio dell’Umanità che per la quinta edizione si sposta dalla città umbra a quella del Santo. L’esposizione si terrà nella prestigiosa cornice del Palazzo della Ragione, dal 19 al 21 settembre prossimi, con l’obiettivo di dare massima visibilità agli espositori. Per Ivo Rossi, Vice Sindaco reggente della città di Padova: “Questo è un evento che rafforza il legame tra Assisi e Padova, gemellate grazie alle mani creative di Giotto e all’umanesimo francescano”. Il format non cambia: spazi espositivi aperti al pubblico con ingresso libero, convegni di approfondimento, momenti di animazione, incontri riservati agli operatori e alla stampa di settore. Già si registrano novità in termini di presenze tra gli espositori e gli operatori che si presenteranno al WTE, ma è ancora riserbo da parte degli organizzatori, che, comunque, intendono superare i numeri dell’edizione 2013, quando sono stati oltre 150 i tour operator e i buyer turistici accreditati all’Expo, provenienti da Italia, Francia, Gran Bretagna, Nord Europa, Canada, Stati Uniti, Giappone e 90 i siti Unesco presenti, tra cui, oltre ai tanti italiani, quelli di Giordania, Croazia, Malta. Per Claudio Ricci, Sindaco di Assisi e Presidente di Associazione Città e Siti italiani Patrimonio dell’UNESCO, “Il WTE si propone di creare un punto di incontro tra il mondo della cultura e quello dell’economia, con l’obiettivo di favorire la commercializzazione di prodotti turistici riguardanti i luoghi Unesco. Un dato interessante è che se il turismo mondo cresce del 5% quello italiano cala del 4.6%. Anche di questo si parlerà durante il WTE”. In contemporanea si svolgeranno anche le Giornate della Dieta Mediterranea, a Padova Fiere in concomitanza con Expobici, con presenze da Spagna, Grecia, Marocco e, da quest’anno pure Cipro, Croazia e Portogallo.

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“Casa del turismo” L

a Provincia si dà da fare per incentivare il turismo nel litorale del Veneto Orientale con il progetto “Casa del Turismo”. “Casa del Turismo” attua una cooperazione tra soggetti pubblici e privati nei servizi alla domanda e all’offerta turistica in particolare della destinazione jesolana e del litorale veneziano. La firma del protocollo d’intesa è stata condivisa tra la Provincia, il Comune di Jesolo e Apt con Aja (Associazione jesolana albergatori) e Aja Service, queste ultime promotrici della costituenda rete associativa, assieme con Fiditurismo, Federconsorzi, Consorzio di promozione e sviluppo turistico di Jesolo-Eraclea. Tra gli obiettivi del progetto c’è quello assicurare nel territorio jesolano (prima spiaggia del Veneto per presenze), con l’utilizzo collettivo degli spazi disponibili all’immobile Kursaal, in piazza Brescia, l’esercizio coordinato delle attività associative, promozionali, di supporto e di servizio al turista e alle imprese turistiche locali, oltre a costituire un unico polo operativo, con sostanziali benefici socio-economici, non solo per l’utenza turistica ma anche per tutti gli operatori del settore. La durata del progetto, che prevede l’assegnazione in sub-concessione alla rete associativa degli spazi e dei locali, per 400 mq al primo piano del Kursaal, è di 3 anni con possibilità di proroga. Un’altra finalità è inoltre quella di promuovere la diffusione del modello anche in altri ambiti del territorio provinciale. Il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia è chiaro: “Abbiamo aderito - dice - da subito con convinzione al progetto che apre per Jesolo una nuova strada da percorrere che in futuro potrà essere avviata anche in altre località. Occorre fare squadra per dare risposte alle esigenze di turisti e operatori. Ben vengano le sinergie, da parte nostra continueremo a collaborare alla riuscita del progetto. L’amministrazione comunale sta valutando l’ipotesi di trasferire gli uffici del turismo presso questa sede”. Il presidente dell’Aja Massimiliano Schiavon: “A livello europeo il tema del turismo si rapporta con la tecnologia, l’innovazione, l’ambiente. Abbiamo preso Friburgo come modello di buone pratiche nell’applicazione di politiche di rispetto ambientale e di riduzione delle emissioni nocive, con impianti solari, edilizia a basso consumo e energia pulita. Abbiamo voluto introdurre questi parametri anche a Jesolo per dare nuove linee di indirizzo alla nostra realtà; per questo abbiamo pensato di fare della “Casa del turismo” un modello che, rendendosi autosufficiente dal punto di vista energetico con il minieolico e i pannelli solari, possa sensibilizzare sull’importanza dell’impiego delle fonti energetiche a basso impatto ambientale. Il nostro obiettivo è sviluppare il mercato turistico cercando di dare nuovi impulsi”. Per il presidente di Fiditurismo Alessandro Rizzante: “E’ nostra intenzione che Jesolo diventi una città green; il progetto che abbiamo proposto è ambizioso e può essere sperimentato con il coinvolgimento degli enti e degli operatori. Creare le condizioni di fattibilità è un’opportunità per modelli di sviluppo attenti alla questione ambientale e alle nuove forme di turismo che si presentano”. Intanto arrivano altre buone notizie : Venezia risulta essere la seconda città italiana come meta scelta nel portale degli hotel “Trivago” nel periodo che va dal primo aprile al 31 maggio 2014. Il turista però non cerca più soltanto la laguna come luogo prescelto per godere i primi giorni di caldo sole, ma sceglie anche Mestre, e il Lido. Gli arrivi per primavera 2014 si confermano da paesi vicini come l’Austria e la Francia, in crescita del 27%, Belgio e Svizzera con un aumento del 26%, Germania e Olanda con un + 21%. In Veneto si registrano altre due new entry fra le mete prenotate negli hotel: Desenzano del Garda e Limone sul Garda. Nella top ten si trovano nell’ordine: Roma, Venezia, Firenze, Milano, Bologna, Napoli, Sorrento, Pisa, Verona e Mestre. I dati vengono estrapolati dal sito web che ospita 721.444 hotel presi da 200 siti web di tutto il mondo ed è seguito da 1,6 milioni di persone su Facebook. A Venezia sono registrati 1470 hotel, i primi tre che appaiono per popolarità sono l’Hotel Liassidi al Ponte dei Greci, seguito A.A. dall’Hotel Bauer e dal Molino Stucky della Giudecca.


6 Chioggia Turismo La candidatura della città parte dal sindaco di Chioggia e dal presidente della Camera di Commercio

Chioggia, polo crocieristico per navi di medie dimensioni

“Ci poniamo in sinergia con Venezia per costituire un sistema crocieristico lagunare” di Miriam Vianello

L

a notizia ufficiale è stata data sabato pito di potercela fare. Grazie ad un lavoro 29 marzo nella prestigiosa sala del di squadra con la Regione del Veneto è Consiglio Comunale dal presidente della stato possibile sviluppare la zona della Val Camera di Commercio di Venezia, Giuseppe da Rio”. Circa il 95% del traffico commerciale si Fedalto e dal sindaco del Comune di Chiogè spostato in Val da Rio, a luglio sarà digia, Giuseppe Casson. Nella primavera del 2015 infatti l’Isola sponibile lo studio di verifica dell’architetto Orazio Carpenzano, dei Saloni diventerà il polo crocieristico per Un sogno iniziato docente universitario all’Università La Sanavi di medie dimen- nel 2012 con sioni. Un sogno inizia- l’arrivo della nave pienza di Roma, per to nel luglio 2012 con da crociera Berlin la variante al Piano rel’arrivo della nave da all’isola dei Saloni golatore del porto che darà un nuovo assetto crociera Berlin che ha attraccato nelle banchine dei Saloni. Una ai Saloni”. “La Camera di Commercio di nave medio-piccola che non superava le Venezia ha già apportato le modifiche allo 96.000 tonnelate di stazza, visto il limite statuto - ha fatto sapere il presidente Fedei fondali, con a bordo circa 400 passeg- dalto - l’iter è piuttosto chiaro, in primis è necessario che la Capitaneria di Porto rilasci geri austriaci e tedeschi. “E’ stato in quell’occasione - afferma le autorizzazioni richieste e che il Comune di con entusiasmo l’amministratore delegato Chioggia si occupi dell’atto notarile”. di Aspo, Oscar Nalesso - che abbiamo ca“Ci vogliamo porre in sinergia con Ve-

In alto il sindaco Giuseppe Casson e il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Fedalto. A fianco la nave Berlin nezia – ha affermato il sindaco Casson - per costituire un sistema crocieristico lagunare non certo in competizione con la realtà veneziana. L’obiettivo è di creare un sistema che faccia della laguna un polo crocieristico importante. Siamo pronti a costituire la società insieme a Camera di Commercio di Venezia e Aspo per gestire il traffico delle

navi”. Non si deve però dimenticare che circa il 60% delle navi da crociera che attraccano a Venezia superano le 96.000 tonnellate e le navi di piccole medie dimensioni, le sole che il nostro fondale può accogliere, sono solo il 5%, fetta esigua nel mercato. Un passo comunque in avanti per Chioggia, come

ribadito da Alfredo Calscibetta, presidente del comitato del Porto, è stato compiuto, è necessario unire le forze nell’ottica di una cultura dell’accoglienza per ospitare quanti vorranno lasciarsi conquistare dalla città da sempre soprannominata “la piccola Venezia”.

Casson, Fedalto: “strategie per prmuovere un turismo sostenibile nei porti lagunari”

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n lavoro in sinergia che il Comune di Chioggia ha portato avanti insieme con la Camera di Commercio, attraverso Aspo, l’Azienda speciale per il porto, attraverso un programma pluriennale che ha reso possibile la realizzazione di infrastrutture per la realizzazione della realtà portuale di Val da Rio. Gli obiettivi di trent’anni di lavoro che hanno consentito ad oggi il trasferimento di circa il 95 per cento del traffico commerciale in aree esterne al centro urbano, sono fondamentalmente due: incrementare l’economia e l’occupazione locale, dando opportunità agli operatori di sviluppare nuovi traffici; incoraggiare le imprese ad investire a Chioggia e nella provincia, creando un sistema nell’interesse della portualità lagunare e nazionale. “In questi mesi si sta cercando una soluzione improcrastinabile sul transito delle grandi navi da crociera nel bacino San Marco. Chioggia può offrire un’opportunità unica per la soluzione di tale problema” sostiene il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson avanzando la candidatura di Chioggia

quale terminal crociere a sostegno di una strategia per un turismo sostenibile nei porti lagunari. Lo scalo di Isola dei Saloni, nell’ambito del lavoro di riassetto urbano realizzato per creare la possibilità di nuove economie e opportunità di lavoro fatto nell’ultimo decennio da Aspo e Comune, potrebbe essere la destinazione ideale a funzioni crocieristiche. “La Camera di Commercio e il Comune di Chioggia - sostiene il presidente Fedalto - si stanno impegnando sullo scalo di Chioggia perché non vengano penalizzate ulteriormente molte imprese già sofferenti di una crisi economica mondiale, proponendo al problema delle grandi navi una soluzione basata su interventi immediati, veloci, economicamente modesti rispetto ad altre ipotesi e di bassissimo impatto ambientale”. Da qui la proposta al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi di esaminare l’opportunità che Chioggia offre per mantenere il traffico crocieristico nella gronda lagunare


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8 Chioggia L’Intervento

In primo piano La visita dello scorso 22 marzo Alla vigilia dell’ultima fase dei lavori alla Bocca di porto di Chioggia

Il ministro Lupi a Chioggia per vedere l’efficacia del Baby Mose di Melania Ruggini

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lla vigilia dell’ultima fase dei lavori alla Bocca di porto di Chioggia, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha fatto visita, lo scorso 22 marzo, al Baby Mose. Con lui c’erano anche il governatore del Veneto Luca Zaia e i sindaci Giorgio Orsoni e Giuseppe Casson in visita ai cantieri. L’iniziativa, promossa dal Magistrato alla Acque di Venezia e dal Consorzio Venezia Nuova, ha voluto palesare i risultati del Baby Mose di Chioggia, conclusosi nel 2012, e la sua efficacia nel contrastare il fenomeno dell’acqua alta. Il sistema integrato di paratoie gemelle - lunghe quasi 20 metri e larghe 3,5 metri - è collocato nel centro storico di Chioggia ed è attivato per isolare il canale Vena dalla laguna. Nel 2013 il Baby Mose è stato attivato in 93 giorni per un totale di 115 chiusure. Durante il tour, il ministro Lupi ha potuto vedere di persona, prima del definitivo affondamento, quelle che sono le componenti del cantiere della Bocca di porto di Chioggia, una delle tre in cui si realizza il Sistema Mose. La visita ha permesso di fare il punto sullo stato avanzamento lavori, che ormai hanno raggiunto oltre l’80% del completamento. In pratica, ora si è entrati nell’ultima fase dei lavori, l‘allagamento della tura, il bacino lato mare utilizzato per la fabbricazione dei cassoni sui quali alloggeranno le paratoie mobili. L’allagamento del bacino consentirà il galleggiamento dei cassoni e il loro traino in mare fino al punto stabilito nel canale della bocca di Chioggia. La giornata di visita è iniziata in Piazza Vigo alla presenza del Ministro Lupi, del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, del vice Presidente della

FOCUS

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L’iniziativa è del Magistrato alle Acque di Venezia e del Consorzio Venezia Nuova per palesare i risultati dell’opera conclusa nel 2012. La visita ha permesso di fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori che ha raggiunto l’80 per cento del totale

Alcuni momenti della visita del ministro Maurizio Lupi insieme col governatore della Regione Veneto Luca Zaia, Il vicepresindente della Provincia Mario dalla Tor e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, il collega di Chioggia Guseppe Casson Provincia Mario Dalla Tor e del Sindaco di Chioggia Giuseppe Casson. Il Ministro Lupi ha manifestato la soddisfazione nel constatare l’efficacia dell’opera, dimostrazione della sfida vinta dallo Stato nel realizzare opere in tempi certi e nella massima trasparenza. Il Presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mauro Fabris, ha sottolineato “la soddisfazione nel poter mostrare, a cinque mesi di distanza dalla visita del Ministro Lupi in occasione della movimentazione delle prime paratoie, l’avanzamento dei lavori di questa opera strategica per salvare la laguna di

Venezia dalle acque alte”. “Finora – ha aggiunto Fabris – abbiamo cercato di agire nel migliore dei modi, certamente con la massima trasparenza, operando una diligenza approfondita sulle nostre attività; rinnovando l’organismo di vigilanza, cambiando i vertici di società partecipate e abbiamo rivisto e tagliato drasticamente fonti di spesa”. C’è inoltre la disponibilità per aprire e rendere fruibile ai cittadini gli spazi della sede all’Arsenale, anche per poter comunicare direttamente quanto fa il Consorzio.

Job Acts , un tutt’uno con l’insieme delle riforme del Governo Renzi di Franco Scantamburlo*

segue da pag.

A questo si aggiunge l’ aspettativa innescata dalla promessa di ridurre la tassazione per i lavoratori con redditi inferiori ai 15 mila euro all’anno... beneficio annuo di circa mille euro netti in busta paga a partire da maggio. Serviranno alle famiglie per le necessità quotidiane. Una manovra, alla cui copertura, concorreranno i tagli della spending review. Ma la riforma generale annunciata riguarda ammortizzatori sociali in materia di sussidi di disoccupazione. Fa discutere l’introduzione del contratto unico a tutele crescenti e l’estensione del contratto a tempo determinato a tutti i settori, fino a 36 mesi senza causale. Qui il dibattito tra governo e forze sociali rischia un cortocircuito, tra chi grida alla eccessiva precarizzazione e chi invece vorrebbe affossare il metodo della concertazione. Da decenni si sono sempre previsti sacrifici per i lavoratori imprese e pensionati. Alle piccole imprese e artigiane, sta a cuore la riduzione del costo del lavoro a loro carico, anche se le politiche retributive nel mondo artigiano sono più fra le più alte. E’ dovuto alla vicinanza tra dipendente e imprenditore. Nelle imprese artigiane le retribuzioni di merito, sono riconoscimenti unilaterali per fideizzare il dipendente. Un paese che vuole difendere un minimo di Welfare, ha il dovere di armonizzare le tutele. E’ urgente una politica industriale per l’Italia manifatturiera. Su questo terreno si misurerà la forza innovatrice del Governo Renzi e cioè; sulla capacità di coniugare emergenza sociale a lotta alla disoccupazione. Nel paese c’è esasperazione, non basteranno i proclami per una Europa diversa serviranno cambiamenti incisivi perché l’Europa diventi il luogo della solidarietà e della difesa delle politiche sociali. Il Governo Renzi, dovrà dipanare dubbi sulle coperture finanziare e crescita. Il Job Acts ci porta ad esprimere un cauto ottimismo ma va misurato su ogni singolo provvedimento. Un appello al Governo: in un paese al rallentatore come l’Italia, è sì importante una nuova velocità di marcia, ma di più, arrivare alla decisione con il massimo del consenso. Non si commetta l’errore di riformare a prescindere. Quando si maneggia la Costituzione, l’attenzione deve essere massima altrimenti si dà la sensazione che la politica è tutta cattiva. Arrivare da soli non serve, meglio arrivare un giorno o un mese dopo, tutti insieme. *segretario dell’ Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta”

La decisione di realizzare l’infrastruttura e la posa della prima pietra nel 2003

Il MOse, tra storia e obiettivi

a decisione di realizzare il Mose, l’opera infrastrutturale che ha lo scopo di proteggere la laguna dalle acque alte - considerato che il fenomeno potrebbe in futuro aggravarsi per il previsto aumento del livello del mare per effetto dei cambiamenti climatici - e la posa della prima pietra sono del 2003 e concludono un lungo itinerario di

studi, sperimentazioni, dibattiti e approfondimenti durati molti anni. Si tratta di un’opra integralmente “made in Italy”. Attualmente il sistema del Mose è arrivato a uno stato di avanzamento dei lavori di oltre l’80 per cento. Il Consorzio Venezia Nuova, concessionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia, è

l’esecutore dell’opera. Il Mose completa quanto previsto nel Piano generale di interventi per la salvaguardia di Venezia e della Laguna stabiliti nella legislazione Speciale per Venezia approvata dal Parlamento a seguito dell’alluvione del 4 novembre 1966.

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10 Chioggia NEWS

Edilizia scolastica Renzi scrive il sindaco risponde

Casson indica il plesso che ospita le scuole “Caccin” e “Galilei” di Ornella Jovane

L’

elenco degli interventi di manutenzione di cui avrebbero bisogno le scuole cittadine sarebbe lungo ma, invitato a segnalare la priorità, il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson ha ritenuto di far presente il complesso scolastico in cui sono ospitate la scuola primaria “Bruno Caccin” e la secondaria di 1° grado “Galileo Galilei” con annessa palestra. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha impegnato 2 miliardi e mezzo, poi saliti a 3,7 miliardi, per l’edilizia scolastica finalizzata a mettere in sicurezza più scuole italiane possibili. Il ministro Stefania Giannini ha calcolato che, con la cifra a risale agli anni Ottanta, almeno nella sua pianta disposizione, si può mettere mano a 10mila strut- iniziale, poi ampliata a più riprese. “Fin dalla sua realizture. zazione il plesso scolastico La lista degli edifici il L’edificio risale agli anni - racconta il primo cittadino premier l’ha affidata a tutti Ottanta, si sviluppa per i sindaci d’Italia ai quali ha una superficie di circa 6mila - ha avuto un importantissimo ruolo per la frazione scritto per avere da ciascun metri quadri. Stimati Comune segnalazione di interventi per 375mila euro di Sottomarina (interessata in quel periodo da una un plesso che necessita di particolari manutenzioni. forte espansione urbana), costituendo un punto di Il primo cittadino di Chioggia ha optato per riferimento sia scolastico che per lo sport locale, l’edificio in Viale Tirreno a Sottomarina che ormai con la realizzazione di una delle prime palestre

La scuola “Caccin-Galileo” a Sottomarina della città”. L’edificio in questione sorge su un’area di circa 13mila mq, si sviluppa su due piani per una superficie complessiva di circa 6mila mq. Gli interventi di cui abbisogna riguardano il risanamento delle parti strutturali ammalorate in cemento armato, la sostituzione di parte dei serramenti delle aule e il rifacimento dell’impermealizzazione in guaina bituminosa della copertura piana con interposizione di uno strato di isolamento termico. Il costo totale stimato degli interventi è di 375mila euro.

IIS Cestari-Righi, la XI edizione

“Che idea!”, il concorso che premia le idee geniali da applicare nella vita di tutti i giorni

I

l Concorso promosso da Iis “ Cestari - Righi ” e Sambin srl di Chioggia - a cui partecipano di diritto al concorso, tutti gli allievi del corso diurno dell’Istituto Righi - è giunto già alla XI edizione. Saranno premiati lo studente o il gruppo di lavoro formato da più studenti che svilupperanno la migliore idea originale che dovrà possedere caratteristiche tecniche realizzabili, progettata per applicazioni di uso comune di qualsiasi tipo (per esempio per uso domestico, imballaggio delle merci, ecologico, design, arredo…). La redazione del progetto dovrà essere supportata da viste di insieme o schizzi, modelli di carta o plastici, realizzazioni grafiche tradizionali o computerizzate e da qualsiasi altro mezzo sia ritenuto idoneo per rappresentare l’”idea”. E’ previsto un premio di 1000 euro destinati allo studente o al gruppo che si classificherà al primo posto. Gli elaborati potranno essere presentati entro le ore 12 di lunedì 28 aprile 2014. La valutazione dei progetti presentati sarà affidata ad una commissione composta da quattro insegnanti rappresentanti le specializzazioni del triennio, dal Dirigente scolastico e da un rappresentante della ditta Sambin di Chioggia. La commissione terrà conto in particolare delle caratteristiche tecniche, completezza degli elaborati, qualità delle esecuzioni, presunta fattibilità e, in maniera particolare, originalità della scelta. La consegna del premio avverrà nell’aula magna dell’Istituto Righi nel mese di maggio. A giudizio della Commissione i progetti presentati, anche non vincitori, potranno partecipare alle selezioni dei vari concorsi nazionali, coordinati da un docente Tutor. Eugenio Ferrarese

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12 Chioggia Economia www.chioggiapesca.it il sito voluto dalla Fondazione della Pesca

Il mercato ittico on-line: in rete il prodotto, le ricette e le prorietà nutritive Un progetto che mira a mettere in rete gli operatori del mercato ittico all’ingrosso, le ditte, i negozi al dettaglio e i consumatori di Miriam Vianello

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l Mercato Ittico di Chioggia sbarca on line grazie ad un progetto voluto dalla Fondazione della Pesca, dall’assessore alla Pesca del Comune di Chioggia, Maurizio Salvagno e realizzato dalla società di comunicazione e grafica “Imaginaction” di Alessandro Boscolo in collaborazione con il consulente Federico Pesce. Il sito www.chioggiapesca. it ha l’obiettivo di valorizzare, commercializzare e promuovere il prodotto ittico locale di Chioggia. “Un portale unico nel suo genere – dichiara l’assessore Salvagno - perché mostra all’esterno la bellezza del nostro mercato ittico. Diventerà ben presto uno strumento di garanzia riguardo la freschezza e la genuinità del prodotto locale. Il nostro obiettivo principale è di creare un portale analogo anche per il mercato ortofrutticolo”. E’ il primo che mira a mettere in rete gli operatori del mercato ittico all’ingrosso, le ditte, i negozi al dettaglio (quelli che trattano il prodotto chioggiotto fuori Chioggia) quanti insomma sono accreditati presso il mercato ittico e i consumatori finali. L’unico strumento in grado di fornire gli indirizzi e i contatti dei principali stakeholders oltre che gli orari del mercato ittico. Nella homepage è possibile visionare,

Approfondimenti delle tecniche di pesca. A disposizione tutorial per le ricette in cucina in una sezione appositamente creata, le schede corredate da immagini delle specie ittiche maggiormente diffuse in determinati periodi dell’anno. Tagliata di tonno in olio, Farfalle alla mediterranea, Nostra fantasia di pesce crudo, sono solo alcune delle ricette suggerite nel sito ed inoltre, grazie alla collaborazione dei ristoratori chioggiotti, sono stati registrati alcuni tutorial messi a disposizione gratuitamente per poter apprendere al meglio l’arte culinaria. E’ possibile inoltre approfondire le principali tecniche di pesca maggiormente utilizzate per rispondere a tutte le esigenze del navigatore più esigente. Grazie al lancio di questo nuovo strumento di promozione sono molte le aziende che si stanno mobilitando per essere censite e facilmente raggiunte dall’utente interessato. Infatti sono molti i suggerimenti che gli ideatori del progetto stanno raccogliendo per migliorare e rendere

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resenza prestigiosa e raddoppiata del radicchio Igp di Chioggia al Vinitaly, Giuseppe la rassegna agroaBoscolo Palo limentare che si è svolta a Verona dal 6 al 9 aprile scorso. Il Consorzio di Tutela del Radicchio infatti di Chioggia ha partecipato a Sol&agrifood, la rassegna dell’agroalimentare di qualità, in due spazi espositivi diversi assieme agli altri radicchi veneti e ad alcuni dei più prestigiosi prodotti dell’agricoltura regionale col marchio europeo di origine protetta. In abbinamento con l’olio del Garda dop, lo si è potuto gustare ed apprezzare allo stand 7 dov’era allestita l’Osteria dell’Olio, una sorta di oil bar dallo stile conviviale e informale destinato a giornalisti, blogger e opinion leader. Insieme all’aglio bianco polesano dop, all’insalata di Lusia, al riso del delta del Po Igp e la Cozza di Scardovari, il radicchio di Chioggia ha trovato collocazione anche presso lo stand “artistico” dei prodotti polesani. “Queste iniziative ha commentato Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia - nelle quali le eccellenze con l’origine locale certificata “fanno squadra” oltre che avere l’obiettivo di valorizzare l’insieme dei prodotti, permettono anche di promuovere tutto il territorio che li interessa, dalle acque della Laguna di Venezia fino al Delta del Po, ricco di percorsi paesaggistico- ambientali e enogasrnomico-culturali, tra loro collegati in una ideale “Strada del Radicchio di Chioggia Igp”.


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14 Chioggia Turismo e ambiente Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Lucio Tiozzo:

“Dal bilancio regionale tre buone notizie per Chioggia”

La prima riguarda lo stanziamento di 500mila euro per la costruzione di una passerella sul fiume Adige che consentirà di realizzare un percorso cicloturistico che dal Delta del Po arriverà fino al Lido di Venezia. Il secondo finanziamento, di 100mila euro, è destinato alla tutela delle Tegnue. Il terzo obiettivo riguarda gli arenili: 7,5 milioni da destinare alla pulizia, ripristino e difesa di Giovanni Giovetti

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urismo e ambiente: dal bilancio regio- ciclabile e fruibile anche dai mezzi di emernale 2014 tre buone notizie per Chiog- genza, e per la messa in opera verranno sfruttati i piloni già esistenti, pensati per gia e il suo territorio. Con l’approvazione di una serie di impedire la risalita del cuneo salino. “In questo modo – spiega Lucio Tiozzo emendamenti, presentati dal capogruppo del PD, Lucio Tiozzo, è stato finanziato – sarà possibile realizzare un percorso cicloun pacchetto di interventi che coniugano turistico continuo che va dal Delta del Po a Rosolina fino al Lido la tutela e la valorizzazione ambientale Interventi che coniugano di Venezia, passando per Isola Verde, con il potenziamento la valorizzazione Sottomarina, Chiogdell’offerta per i visi- ambientale col potenziamento gia e Pellestrina. Si tatori. tratta di un intervenLa prima buona dell’offerta turistica to che a sua volta notizia è quella dello stanziamento di 500 mila euro, cui se ne consentirà di agganciare tutta la zona ad aggiungeranno altri 1,5 milioni attingendo un progetto più ampio (chiamato “VenTo” da finanziamenti europei, per la per costru- ed ideato in coincidenza con l’Expo 2015) zione di una passerella sul fiume Adige, per collegare Torino e Venezia attraverso collocata ad un chilometro dalla foce, che un’unica ciclabile. La cosa fondamentale era permetterebbe di collegare Rosolina Mare cominciare a rendere disponibili le risorse: a Isola Verde. La passerella sarà pedonale, un obiettivo raggiunto. Ora è più vicino que-

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sto traguardo per dare all’economia turistica della nostra area un’occasione di sviluppo”. Il secondo finanziamento, di 100 mila euro, chiesto ed ottenuto dal PD, verrà invece destinato alla tutela di un patrimonio ambientale prezioso come quello delle Tegnùe di Chioggia. “In questo modo vengono garantite

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le attività di informazione e controllo sulle Tegnùe. Sono due azioni fondamentali per preservare l’integrità di questo ambiente subacqueo: più persone verranno infatti sensibilizzate e più avremo risultati in termini di rispetto. Le Tegnùe, come altri luoghi di straordinaria ricchezza naturalistica, vanno adeguatamente valorizzati – sottolinea

Tiozzo - anche perché rappresentano un’attrattiva importante, a beneficio dell’economica turistica locale”. Il terzo obiettivo messo a segno dai democratici riguarda la difesa degli arenili, con l’approvazione da parte del Consiglio regionale di 7,5 milioni da destinare alle opere di pulizia, ripristino e di difesa a mare. “Con queste risorse - conclude Tiozzo - verranno realizzati interventi molto importanti, che vanno comunque implementati e completati con altre opere strutturali, come le dighe sommerse. Da tempo chiediamo alla Regione di compiere questo passaggio doveroso: se davvero si vuole tutelare l’ambiente e preservare il settore del turismo balneare dai ripetuti danni che ogni anno si verificano a causa delle ondate di maltempo non sono sufficienti i ripascimenti ma ci vogliono strutture di difesa permanenti”.

Turismo. L’indagine di Fiditurismo sugli alberghi della costa veneziana

Il settore “tiene” ma gli investimenti per la riqualificazione sono in forte calo

La presentazione dell’indagine da sx Michielli, Faloppa, Rizzante e Bratta

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l comparto alberghiero della costa Veneziana si conferma un settore “in tenuta”, grazie alla capacità di intercettare i nuovi flussi turistici, soprattutto quelli dell’est Europa. E tuttavia gli investimenti per la riqualificazione delle strutture ha fatto segnare un trend in calo. E’ ciò che emerge dall’indagine presentata da Fiditurismo lo scorso 11 marzo a Caorle nell’ambito della Fiera dell’Alto Adriatico. Negli ultimi 2 anni Fiditurismo, con la società finanziaria Scouting, ha avviato una mappatura dei bilanci delle imprese alberghiere della costa veneziana su cui la Camera di Commercio di Venezia ha commissionato un’indagine. E’ stato preso in esame un campione di 73 alberghi a tre e quattro stelle di Bibione, Caorle, Jesolo e Chioggia-Sottomarina. Con la sola eccezione degli alberghi di quest’ultima località, per i tre stelle le presenze crescono del 2,1%, per i quattro stelle invece risultano ovunque in calo. Per quanto riguarda invece la permanenza media, nel 2012 è risultata in ulteriore diminuzione in tutta la costa venezia-

na, con una riduzione più significativa per i tre stelle a Chioggia e Bibione, mentre per i quattro stelle il calo maggiore riguarda gli hotel di Jesolo (-9,3%). Passando ai dati del conto economico, nel 2012 si sono registrati fatturati sostanzialmente stabili. I ricavi dei quattro stelle sono stabili e doppi rispetto ai tre stelle, ma sui bilanci pesa la crescita del costo del personale, che comporta un progressivo deterioramento dei margini. I quattro stelle chiudono mediamente in positivo grazie ai dati degli alberghi di Jesolo e di Chioggia (in utile), mentre gli hotel di Bibione fanno segnare una perdita (-4,3%). Ciò che preoccupa è il generale calo, negli alberghi di proprietà, del capitale investito che denota una sostanziale assenza di investimenti dal 2009 al 2012. Per i tre stelle è soprattutto a Chioggia che si registra un valore molto basso di capitale investito, mentre per i quattro stelle gli investimenti risultano in calo in tutte le località, ad eccezione di Jesolo e Caorle.


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Chioggia 17 Lavori pubblici Chioggia, Cavarzere e Cona

NEWS

Patti territoriali, si può partire con i lavori

Chioggia, Cavarzere e Cona

nasce il tavolo per l’occupazione

In arrivo 3,5 milioni di finanziamento dal ministero dello Sviluppo economico per i quattro progetti definitivi, due dei quali relativi a Chioggia: la strada degli orti e il punto di sbarco di Punta Poli e la conclusione di un’infrastruttura portuale in Val Da Rio

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n arrivo 3,5 milioni di euro di finanziamenti dal Ministero dello Sviluppo economico relativi al Patti territoriali di Chioggia, Cona e Cavarzere. Nei giorni scorsi il Ministero ha girato tutta la documentazione ufficiale, accompagnata dall’autorizzazione all’erogazione per gli interventi infrastrutturali, alla Cassa Depositi e Prestiti Risorse, per cui ora si può partire. Gli Enti interessati sono stati informati dal settore Attività produttive della Provincia di Venezia, che possono procedere con la richiesta di anticipo del 10% e dare il via ai lavori previsti dai progetti definitivi. Per Chioggia i progetti approvati sono due: per il Comune la strada degli orti e il punto sbarco di Punta Poli; per Aspo (Azienda speciale porto di Chioggia) la conclusione di un’infrastruttura portuale in Val Da Rio. Uno è il progetto che interessa il Comune di Cavarzere e riguarda il Ponte “Piccoli Angeli” sul canale Gorzone; per il Comune di Cona invece è stata approvata la riqualificazione della viabilità nell’area industriale di Pegolotte. Rimangono sospesi 400mila euro richiesti in un primo tempo per il progetto, ritirato perché privo di progetto definitivo, del Comune di Chioggia relativo ai Pontili di una parte del “Marina City Park”. L’amministrazione di Chioggia dovrà comunicare quale sia la volontà relativamente a questa somma. I tempi sono stretti dal momento che l’avvio della realizzazione dell’intervento infrastrutturale finanziato dovrà avvenire entro il 21 marzo 2015, pena la revoca del finanziamento. “E’ con soddisfazione che possiamo annunciare che, finalmente, abbiamo portato nel nostro territorio le risorse che eravamo riusciti ad intercettare negli anni scorsi, con i Patti Territoriali, - ha commentato l’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni - ed entro 12 mesi dovranno essere iniziati i lavori. Ora dobbiamo definire che posizione prendere per i soldi “parcheggiati” e adoperarci per capire cosa succederà, visto che non esisterà più la Provincia, delle due rimodulazioni da 800 mila euro e da 3,7 milioni di euro che tra maggio di quest’anno e la primavera del 2015 dovrebbero essere poste a bando. Il nostro lavoro, in questi due anni, è stato eseguito con determinazione, e abbiamo proceduto seguendo “passo a passo” l’evolversi della pratica. Oggi “chiudiamo” lasciando un’eredità molto importante, in un periodo di estrema difficoltà per gli Enti pubblici”.

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nato il Tavolo permanente intercomunale per lo sviluppo economico e del lavoro dell’area di Cavarzere, Chioggia e Cona. A fondarlo i tre comuni veneziani che hanno approvato, con delibera di Giunta, un protocollo d’intesa per la sua costituzione. Il Tavolo ha funzioni propositive e consultive nei confronti delle amministrazioni comunali, in materia di sviluppo economico, politiche del lavoro e attività produttive. Il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi evidenzia che, in quanto organo consultivo e luogo di confronto tra le diverse realtà delle città partecipanti, il Tavolo ha come compito primario quello di presentare proposte e collaborare all’elaborazione delle politiche di sviluppo economico, promosse dalle amministrazioni comunali inerenti le tematiche dello stesso. Esso si propone inoltre di cooperare con gli enti e gli organismi, esistenti e di futura istituzione, che a livello comunale e sovracomunale sono coinvolti nella definizione degli interventi di politica del lavoro, orientamento scolastico e professionale, sviluppo economico e attività produttive. “Proporrà incontri e dibattiti pubblici di informazione sui temi attinenti il suo fronte d’azione e fornirà impulso ed eventuale supporto alle amministrazioni comunali – precisa il sindaco – al fine di effettuare studi e indagini conoscitive sulla situazione del mercato del lavoro e sulle economie locali”. Aggiunge che il Tavolo ricercherà e divulgherà forme di finanziamento per la promozione dell’attività delle piccole medie imprese. Nel Tavolo permanente ogni ente locale è rappresentato dall’assessore delegato allo Sviluppo economico e alle Attività produttive, insieme al dirigente del servizio competente. Dello stesso fanno parte anche i rappresentanti di confederazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni di categoria dei commercianti, dei produttori, dei coltivatori diretti e produttori agricoli e della pesca, industriali, degli artigiani. Questa nuova realtà è già operativa e si è svolta una prima assemblea dei partecipanti, all’inizio di marzo a Pegolotte di Cona, presso il centro civico. Nicla Sguotti


18 Chioggia Il ser.D. dell’Ulss 14 lancia il monito Anche Chioggia segue il trend nazionale

Cannabis, aumenta il numero di consumatori, diminuisce l’età del primo spinello A Chioggia su 260 studenti, il 20 per cento ha dichiarato di aver provato la cannabis. L’invito del Ser.D. ai genitori: “Osserviamo i nostri figli e collaboriamo” di Miriam Vianello

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hioggia purtroppo non è immune dal problema delle dipendenze, soprattutto tra i più giovani. Il Servizio per le dipendenze dell’Ulss 14 perciò invita i genitori ad osservare i propri figli poiché l’uso di cannabis, come per il trend nazionale, anche a Chioggia fa registrare un aumento del numero di consumatori e soprattutto l’anticipo, ad un’età sempre più giovane, dell’esperienza del primo spinello. “Perché l’immagine del nostro Servizio – spiega il dottor Ermanno Margutti, responsabile del Servizio dipendenze

Sono sempre di più i genitori che si rivolgono al Ser.D. per parlare dei propri figli

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amplia il servizio con l’ambulatorio polispecialistico Il Poliambulatorio Vespucci, di Sottomarina, centro noto a livello regionale per la terapia fisica riabilitativa, certificato qualità ISO 9001 ed Accreditato con la Regione Veneto per la branca di terapia fisica e riabilitazione, ha attivato, da gennaio 2014, alcuni nuovi servizi, per ampliare e migliorare l’offerta all’ utenza: Poliambulatorio polispecialistico, già attive le seguenti specialità: ortopedia, angiologia, urologia, dermatologia, ginecologia, chirurgia estetica, chirurgia generale, endocrinologia, reumatologia, dietologia, psicoterapia, podologia. Spine center per la cura del mal di schiena, sia medica fisioterapica che con la chirurgia mini invasiva. Servizio assistenza fisioterapica domiciliare, per pazienti operati fintantochè non sono in grado di raggiungere la struttura (viene eseguita una visita fisiatrica per stendere il piano terapeutico e poi inviato il terapista a domicilio per la sua esecuzione). Servizio riabilitazione: neurologica, ortopedica, pre-post operatoria, reumatologica, dello sportivo, pediatrica, posturale, senologica, respiratoria, urologica perineale, funzionale globale di mantenimento in piccoli gruppi. Servizio terapie infiltrative articolari: si eseguono infiltrazioni articolari antalgiche, lubrificanti con acido ialuronico, mesoterapiche, con fattori di crescita (cellule staminali). Servizio infiltrazioni all’ anca eco guidate.

dell’Ulss 14 – si è evoluta, ci si fida di noi. Siamo riconosciuti non solo come luogo di cura, ma anche di ascolto, confronto, informazione. Ed aumenta il numero di genitori che si rivolgono a noi per parlare dei propri figli”. Oggi a fare uso di cannabis ci sono i ragazzi tra i 13 e 14 anni, qualche anno fa invece ad usarla per la prima volta erano i ventenni. Il Ser.D clodiense, infatti, nel 2013 ha seguito 192 tossicodipendenti e di questi, ben il 23% per uso di cannabis. “Per fortuna – aggiunge Margutti - le famiglie sono più sensibili al problema e sempre più spesso è proprio la mamma o persino entrambi i genitori ad accompagnare il figlio qui da noi. Il Ser.D ha predisposto uno spazio solo per gli adolescenti e i propri genitori a cui si può accedere su appuntamento per chiarire, essere supportati e aiutati. Accanto alla prevenzione scolastica e territoriale

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l’ambulatorio Ser.D rimane un luogo di estrema importanza”. In collaborazione con il Coges di Mestre è stato somministrato un questionario anonimo, riguardo l’uso della cannabis tra gli studenti delle scuole superiori. Nel territorio clodiense il 20% di 260 studenti ha dichiarato di aver provato la cannabis. “Il problema – continua Margutti – è che chi fuma uno spinello poi è tentato di passare anche all’utilizzo di altre droghe come la cocaina e l’eroina. Come lo ha evidenziato più volte il Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, la cannabis è “una droga ponte”, ovvero fa da apripista nell’utilizzo di altre droghe, non è infatti, come erroneamente si pensa, una droga “leggera”. E’ pericolosa proprio perché viene sottovalutata, anche negli effetti, che sono nocivi soprattutto tra i giovanissimi: chi fuma prima dei 21 anni, infatti, rischia danni irreversibili al cervello. Dobbiamo fare in modo – conclude Margutti - ora che anche gli adulti siano consapevoli dei possibili effetti della cannabis sugli adolescenti, così come quelli dell’alcol. Per adulti e genitori è necessario osservare i propri figli, capire il significato di repentini cambi di umore, carattere, cadute nelle prestazioni scolastiche. Molte volte la causa è l’uso di sostanze”. A volte un semplice consulto rivolgendosi al Ser.D può essere una efficace prevenzione”.


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20 Chioggia Agnese Bighin Da Chioggia a Internet

La “cantante” di successo del web

Autrice della canzone e del video caricato su Youtube diventa inaspettatamente un vero e proprio fenomeno della “rete” Miriam Vianello

E

’ diventata in breve tempo un vero e proprio fenomeno della “rete” dove circola da qualche tempo il video della sua canzone, visitatissimo dagli appassionati del web. E così la giovane studentessa di Chioggia, Agnese Bighin si trova a fare i conti con un inaspettato successo, scoprendo che la sua canzone “White paper” piace davvero molto. Agnese, un po’ per gioco, un po’ per passione ha scritto il testo della canzone e ha realizzato il video. Il risultato è davvero interessante. La ragazza, solare e determinata, si gode questa improvvisa fama. Da dove nasce questa tua dote canora? In famiglia non mancano di certo le belle voci, studi canto? “In realtà sapevo solo di “saper cantare”! Mi piaceva cantare assieme agli amici oppure sotto la doccia ma mai avrei pensato

di registrare una canzone, specialmente la mia. Non studio canto, ma mi piacerebbe approfondire, sebbene mi vergogni ancora molto a cantare in pubblico”. La canzone “White Paper” da cosa nasce? “Le parole di questa canzone sono legate ad un sacco di cose, ma principalmente a due. La prima: veder star bene una mia amica. In quel periodo ho provato in tanti modi a farla sorridere, e mi mancava solo di scrivere una canzone. L’ho fatto! Le due strofe infatti parlano di questo, parlano del mio desiderio di volerla “tirare su” di morale da quella brutta situazione, “I’ll try to pick you up” e “I’ll try to give you a smile”. La seconda invece fa riferimento al ritornello e in modo chiaro anche al video sempre da me realizzato in un secondo momento. L’idea è nata infatti da

un disegno, dove erano state “scaricate” un sacco d’emozioni e di pensieri tramite una penna su un foglio che prima era bianco. Ed è proprio questo che voglio dire con la canzone, evitando di stare male per troppo tempo senza sfogarsi, a volte una cosa semplice come un foglio bianco riempito di mille colori e mille emozioni può far star bene e in ogni caso, si ha sempre la possibilità di cancellarlo, la possibilità di strappare tutto e di ricominciare, la possibilità d’averne un altro di nuovo”. Spiegami la scelta della parte video e perché hai voluto diffonderlo su youtube. “A me piace un sacco creare video da zero! Il mio scopo principale era far sentire la canzone ai miei amici, dato che era stata riarrangiata e registrata seriamente assieme a Mattia Campanaro un po’ per gioco. Pensavo che il video sarebbe stato visto da massimo

Aveva scritto questa canzone per aiutare un’amica in difficoltà a tirarsi su. Ogni giorno il numero di visualizzazioni cresce sempre più 30 persone e invece le visualizzazioni continuano a crescere giorno dopo giorno con mia grande sorpresa. Il video rappresenta su carta ciò che dice la canzone. Ho fatto qualche prova per il disegno, ho trovato come realizzarlo e in un pomeriggio l’ho finito e ho deciso di caricarlo. Non c’è un vero perché, far successo con la musica non è tutt’ora lo scopo della mia vita. Ma è una grande soddisfazione vedere un proprio lavoro, vedere le proprie emozioni diffondersi tra la gente senza aver premeditato tutto”. Hai qualche progetto futuro? “Ho scritto “White paper” quasi un

La studentessa di Chioggia Agnese Bighin

anno fa esatto e ho sempre continuato a suonare la chitarra per quanto poco lo sappia fare. Ho scritto altre due canzoni dopo di quella, ed un’ultima in occasione del venticinquesino di mamma e papà ed approfitto per ringraziarli di tutto quello che hanno fatto per me. Non ci resta che ascoltare e guardare il suo video cliccando su youtube Agnese Bighin White paper! La canzone ha proprio una bella musicalità e non smetterete mai di canticchiarla… Provare per credere!

Territorio

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scursioni di primavera” edizione 2014: è partito a marzo il programma del calendario allestito da Hyla, naturalisti associati, in collaborazione con Veneto Agricoltura e wwf Oasi. In tutto sono 6 le uscite pianificate. Dopo “I rapaci notturni a Valle Averto”, del 22 marzo scorso, e “Lo scrigno verde” del 6 aprile, il prossimo appuntamento con la natura è fissato per il 13 aprile con l’uscita dedicata a “Marina vecia”, escursione guidata alla scoperta del centro storico di Sottomarina. L’itinerario verrà percorso in 2 ore, dalle 10 alle 12,30. Il costo d’iscrizione è di 5 euro. Si prosegue quindi il 4 maggio con “Bosco Nordio”, una mezza giornata - dalle 9,30 alle 12,30 - di attività fisica con l’assistenza di un istruttore nel piacevole ambiente della

Riserva naturale integrale di Bosco Nordio. Il costo dell’uscita è di 10 euro. Il 18 maggio prossimo si partirà dall’Arena di Sottomarina per “Meditazione a Bosco Nordio”, un’esperienza meditativa guidata a contatto sensoriale con l’ambente del bosco con lo scopo di affinare la percezione dell’unità ecosistemica. L’uscita si svolgerà in tre ore, dalle 10 alle 13. Il costo è di 10 euro. L’appuntamento conclusivo è in programma per il 14 giugno prossimo, dalle 20,30 alle 22. Si tratta di una suggestiva proposta su “I pipistrelli a Bosco Nordio”, lezione ed escursione con un esperto di chirotteri e l’identificazione delle specie con bat-detector. Il costo dell’uscita è di 10 euro. Per tutte le uscite è obbligatoria la prenotazione al 3381755614.


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Chioggia 23 Territorio “Pianeta giovani”, Lions Club di Chioggia e il Rotary dedicano una serata al tema dello sport

I giovani e lo sport, risorsa educativa per crescere La testimonianza di due campioni di successo, Manuela Levorato, atletica, e Simone Cercato, nuoto, per ribadire l’importanza nella crescita formativa e culturale dello sport. Appello di Alberto Elia, presidente del Panathlon Club, per sostenere la candidatura alle Olimpiadi del 2016 della velista Silvia Zennaro di Eugenio Ferrarese

P

ianeta Giovani. I presidenti Lions Club di Chioggia, Alessandro Vianello, e del Rotary, Carlo Albertini, hanno dedicato il programma di questo anno sociale ai molteplici aspetti delle problematiche giovanili e in particolare l’incontro svoltosi nel mese di marzo - in interclub col Panathlon ed i club dei giovani Leo e Rotaract - per trattare un argomento di grande importanza per la crescita educativa dei nostri ragazzi: “I Giovani e lo Sport”. Protagonisti di questa serata due campioni olimpici: la centometrista Manuela Levorato, campionessa di atletica, e un campione di nuoto, Simone Cercato. I due famosi sportivi, alla presenza dell’assessore della Regione Veneto, Massimo Giorgetti, e dell’assessore allo Sport di Chioggia Narciso Girotto, hanno raccontato l’esperienza di vita sportiva nella propria disciplina. Per Manuela Levorato l’attività agonistica comincia un po’ per caso a 17 anni con la vittoria nel titolo allieve sui 100 metri a Torino. Seguono anni di successi e vittorie culminati con il nuovo record italiano sui 100 metri in 11”14 stabilito a Losanna nel Istituto Cavanis

il 18 maggio c’è la “festa della famiglia”

Sostenere lo sport nelle scuole: è l’impegno dell’assessore regionale Giorgietti e di quello comunale Girotto

Un momento della serata “I Giovani e lo sport” corso della stagione 2000-2001. Qualche altro successo, ma anche qualche infortunio. Poi si riprende e ritorna a vincere. “La vita è così - dice Manuela - lo Sport a me ha insegnato tutto: sono partita bambina e sono cresciuta diventando donna e mamma”. Simone Cercato ha debuttato alle Universiadi quando aveva già 22 anni ed è arrivato poi sul podio dei campionati italiani

solo 1998. Nello stesso anno partecipa come staffettista ai mondiali di Perth e nuota nella finale della 4×100 m stile giunta ottava con Lorenzo Vismara, Mauro Gallo e Massimiliano Rosolino. Nel 2004 giunge anche la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 con Emiliano Brambilla, Massimiliano Rosolino e Filippo Magnini. “Siamo arrivati terzi, ma primi fra i normali, dietro ad autentici mostri del nuoto”, ha

raccontato Cercato. Infatti in quella Olimpiade furono primi gli Stati Uniti con Michael Phelps, Ryan Lochte, Peter Vanderkaay, Klete Keller, secondi gli Australiani con Grant Hackett, Michael Klim, Nicholas Sprenger, Ian Thorpe. L’importanza dello sport nella crescita formativa e culturale di questi due campioni italiani è stata sottolineata più volte, così come l’importanza dell’attività sportiva

nella scuola. Alberto Elia, presidente del Panathlon club, ha chiesto l’impegno di tutti per sostenere la candidatura alle prossime Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro di Silvia Zennaro. A sedici anni la velista chioggiotta si laureava campionessa del Mondo Classe Europa iniziando la sua carriera velistica con gli Optimist per passare agli Europa e poi ai Laser, classe nella quale conta di poter partecipare alle Olimpiadi brasiliane. Sostenere lo sport nelle scuole: gli assessori Giorgetti e Girotto hanno ribadito la loro disponibilità ad impegnarsi, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, per ridare all’attività fisica uno spazio adeguato nell’educazione dei più giovani. “Offrire un accesso allo sport ai nostri ragazzi può essere determinante nella loro educazione sia in termine di salute fisica che di valori morali - ha concluso il Presidente del Panathlon Elia. - E il mondo della scuola chiede da tempo risposte su questo fronte. Le attendono gli insegnanti, ma soprattutto i nostri ragazzi e i loro genitori”.

NEWS La prima uscita pubblica della Lilt locale all’Ospedale di Chioggia

La corretta alimentazione per la prevenzione oncologica: semplice, leggera, varia e ricca di fibre. Il tutto sarà spiegato nei corsi che partono maggio

S

i svolgerà il prossimo 18 maggio presso il Centro di Formazione professionale “Fondazione Cavanis” di Chioggia l’annuale “Festa della famiglia” che in questa edizione si arricchisce di un significato particolare dal momento che si celebrano i 60 anni di presenza dei Padri Cavanis a Chioggia e della fondazione della scuola. L’evento ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Chioggia. La festa avrà inizio alle ore 18 e proseguirà fino alle 22 circa. Il programma prevede alle 18 la Santa messa in Cattedrale aperta a tutta la cittadinanza, alle 19 la visita ai laboratori dell’Istituto, alle 20 si procederà con le premiazioni degli allievi più meritevoli e il saluto delle autorità. La conclusione della serata è affidata al Gruppo Artistico Cavanis che presenterà, con inizio alle 21, il proprio spettacolo. Durante l’evento sarà disponibile un punto ristoro all’interno dell’Istituto.

L

a Sala d’attesa dell’Ospedale di Chioggia ha ospitato il convegno a cura della delegazione della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori di Chioggia sulla corretta alimentazione per la prevenzione oncologica. L’incontro è stato organizzato in occasione della settimana di sensibilizzazione contro la lotta al tumore; a moderare gli interventi è stata la dottoressa Lisa Salvagno, referente della Lilt Delegazione di Chioggia, che ha ripercorso in sintesi le principali tappe dell’Associazione, sorta il 15 ottobre 2013. Il principale obiettivo che si prefigge è di promuovere la cultura della prevenzione attraverso una sensibilizzazione e collaborazione con le associazioni operanti nel territorio. Le campagne nazionali che la Lilt segue in prima persona sono quattro: la corretta alimentazione per la prevenzione oncologica, la lotta al melanoma, la lotta al tabagismo e la campagna denominata “nastro rosa” contro il tumore al seno. A complimentarsi per la prima uscita pubblica della Lilt è stato il direttore del Dipartimento di Prevenzione, dottor Massimo Boscolo Nata, che ha sottolineato l’importanza dell’associazione e di come negli anni ha sempre cercato di farla conoscere nel territorio di Chioggia. E’ stato poi possibile approfondire la preziosa attività del Dipartimento di Prevenzione per la città dal momento che si occupa del monitoraggio delle abitudini alimentari dei ragazzi in età

I relatori del convegno, da sx il dottor Ramuscello, il collega Gatti, la dottoressa Lisa Salvagno e il dottor Massimo Boscolo Nata

scolare. Un dato piuttosto preoccupante a tal riguardo è che circa il 12,4% tra i 15 anni non svolge attività fisica. Spesso purtroppo, in una società sempre più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, a prevalere sono i contatti virtuali anziché quelli diretti. Diventa quindi essenziale privilegiare i giochi di squadra e la sana competizione per tornare a socializzare come un tempo. Un altro ambito inoltre su cui vale la pena potenziare la propria azione, come ribadito anche dai relatori che si sono susseguiti dottor Salvatore Ramuscello, direttore della Chirurgia, e dottor Carlo Gatti, direttore dell’Oncologia, è la campagna di sensibilizzazione per lo screening oncologico così da consentire una diagnosi precoce del cancro della mammella, del collo dell’utero e del colon retto. E’ indispensabile infatti favorire la parte-

cipazione allo screening perché attraverso ciò è possibile salvare una vita; Chioggia purtroppo risponde con più difficoltà rispetto ad altre realtà come ad esempio Cavarzere. L’Ulss 14 ha investito e continua tuttora a credere nella prevenzione educando la popolazione clodiense ad avere a cuore la propria salute. Infine la dietista Annalisa Fortin ha evidenziato come sia fondamentale una sana e corretta alimentazione per evitare l’insorgere di malattie come il cancro. Necessita pertanto una cucina leggera e semplice, ricca di fibre e varia per imparare a mangiare e vivere in modo sano. Per approfondire tali argomenti è possibile iscriversi agli incontri di gruppo su una sala alimentazione che si svolgeranno a partire dall’8 maggio contattando l’indirizzo e-mail: lilt.chioggia@gmail.com e il numero di cellulare 3271090806. Miriam Vianello


24 2

PROVINCIA

VIAGGIO IN

VENEZIA

Inquinamento Buoni risultati con azioni concertate nella gestione dei servizi degli enti locali

Patto dei Sindaci, 40mila kg in meno di Co2 Alla fine del 2013 sono state coinvolte altre 10 amministrazioni arrivando a 37 comuni nell’area del veneziano di Alessandro Abbadir

I

l Patto dei Sindaci “Promozione dello sviluppo sostenibile del territorio” per la riduzione delle immissioni di anidride carbonica, e conosciuto da tutti come 202020, in provincia di Venezia funziona. Sono stati immessi in atmosfera durante il 2013 40 mila chilogrammi in meno di Co2. A dare i dati è la presidente provinciale Francesca Zaccariotto. L’obiettivo principale era incrementare rispetto al 2012 il numero dei comuni aderenti al Patto dei Sindaci. Nel 2012 erano 27, alla fine del 2013 sono state coinvolte altre 10 amministrazioni arrivando a 37 comuni. Continua per tutti da parte della Provincia poi l’azione di coordinamento, e ampliamento dell’area di interesse, con il progetto europeo Seap - Alps finalizzato all’integrazione tra politiche di riduzione della Co2 e di adattamento ai cambiamenti climatici. Nel 2013 hanno inoltre completato il proprio Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes) 21 comuni sul totale di 44. L’analisi condotta dalla Provincia sui primi 19, ha evidenziato che complessivamente sono state programmate dai comuni 469 azioni di riduzione della Co2, con un beneficio dalla riduzione stimata di circa 500mila tonnellate all’anno da adesso al 2020. La Provincia ha anche promosso una serie di azioni per la riduzione dell’emissione di Co2 messe in atto da parte dei

servizi provinciali Trasporti, Viabilità e Edilizia. Tra queste, la sostituzione programmata di lampade di illuminazione stradale con altre a più alta efficienza che ha portato a una diminuzione di emissioni di Co2 pari a 37.926 kg, pari al 3,29%: Nello specifico la produzione in Co2 ante interventi era pari a 1.151.171 kg quella post interventi del 2013 è scesa a 1.113.245 kg. A ciò va aggiunta la riduzione dei consumi energia elettrica per gli stessi uffici provinciali (Ca’ Corner in Venezia e Centro Servizi in Mestre) sia con azioni di sensibilizzazione, sia di miglior gestione degli impianti di condizionamento. “I risultati – spiega la presidente Zaccariotto - sono stati di una diminuzione di emissioni di Co2 pari a 57.757 kg pari al 7,40 %. La produzione in Co2 prima delle azioni era di 780.504 kg dopo, 722.757 kg. E ancora, la riduzione delle emissioni di Co2 nella gestione dei servizi minimi di trasporto pubblico locale è stata possibile grazie alla loro razionalizzazione. Esigenze di riorganizzazione, a seguito di una progressiva riduzione dei trasferimenti economici regionali, hanno infatti determinato la necessità di riduzione delle percorrenze chilometriche dei mezzi pubblici. L’azione, iniziata nel 2011 e ancora in atto, ha comportato la necessità di razionalizzare i programmi di esercizio delle aziende di trasporto affidatarie, con l’eli-

minazione di corse con un numero di utenti trasportati inferiore a 5, il ripensamento degli orari di inizio e fine servizio, la revisione della programmazione nei giorni festivi, per le direttrici che presentavano numeri di trasportati poco significativi Con la riorganizzazione per la Provincia sono anche state poste le basi per favorire l’interscambio con altre linee o modalità di trasporto. Nello specifico la riduzione di 3 milioni 839 mila 826 vett*km nel triennio 2011-2013, ha comportato la diminuzione di emissioni di Co2 pari a 4 mila 685 tonnellate, pari al 13,70% delle emissioni del 2010. “Sono risultati- afferma la Zaccariotto - molto soddisfacenti. Le cifre che fotografano l’effettivo risparmio energetico e il minor impatto ambientale parlano da sole. Abbiamo messo insieme grandi opere di intervento e di coordinamento sul territorio, con piccole azioni quotidiane, per esempio nei nostri uffici, e questo metodo di lavoro sta funzionando bene. Ringrazio il gruppo di lavoro tecnico, e la giunta perché davvero l’ambiente e il “Patto dei Sindaci” sono diventati assi portanti di questo programma amministrativo in tutti le aree di competenza provinciale, e stiamo dando un contributo concreto per il recupero di una migliore qualità di vita nell’area del veneziano”.

Arrivano i dati Arpav

e’ stato sversato troppo azoto ammonIacale In laguna

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a laguna di Venezia? Ha fatto progressi in tema di risanamento rispetto ai decenni precedenti ma resta inquinata. A dirlo sono i dati del monitoraggio dell’Arpav, l’Agenzia regionale per l’ambiente che ha aggiornato il piano direttore per la prevenzione dell’inquinamento e il risanamento delle acque del bacino scolante, che risaliva al 2000. La Legge Speciale per Venezia, aveva fissato l’obiettivo di sversare ogni anno in laguna un carico massimo di 3 mila tonnellate di azoto e 300 di fosforo. Ebbene se il carico di fosforo nei dieci anni successivi e fino ad oggi ha più o meno centrato l’obiettivo, il carico di azoto è stati ben 5 mila tonnellate all’anno, con una punta di 7300 toccate nel 2010. Il monitoraggio ha messo in evidenza che a portare l’azoto sono i corsi d’acqua e i canali agricoli che scaricano in laguna. Dal monitoraggio compiuto dall’Arpav nel triennio 20102012 è emerso che i parametri particolarmente critici sono l’azoto ammoniacale e a seguire l’azoto nitrico e il fosforo. A.A.

ALL’AuDITORIO DI MESTRE IL DOSSIER SuL TERRITORIO

E

’ stata presentata nelle scorse settimane al centro servizi di Mestre nell’auditorio della Provincia la pubblicazione curata da Nicoletta Benatelli, dal titolo “Agenda metropolitana: Ambiente, tutela del suolo e legalità: proposte per una nuova governance del territorio”. Il volume è scaricabile in pdf dal portale della Provincia al link http://www.politicheambientali. provincia.venezia.it/pubblicazioni e propone: studi geologici completi, messa a punto di un data base sulla situazione idrogeologica del sottosuolo veneziano, il coordinamento dei 44 comuni veneziani a supporto della stesura dei piani per l’energia e delle acque per prevenire il rischio e le emergenze idrauliche, i tavoli per la sicurezza e la legalità contro i crimini ambientali con i

rappresentanti delle forze dell’ordine e delle agenzie di settore. Il tutto all’interno del progetto europeo 202020 e del patto dei sindaci, a cui la Provincia ha aderito come capofila nel 2010. Il presidente Francesca Zaccariotto spiega che: “Abbiamo raggiunto in quasi 5 anni buoni risultati in materia di tutela del paesaggio, difesa del suolo, prevenzione del rischio idraulico e utilizzo di fonti energetiche a minor impatto ambientale. Un lavoro con i rappresentanti del territorio, le università, le forze dell’ordine, istituti di ricerca italiani ed esteri che hanno portato questa Provincia fra le prime cinque a livello nazionale per la “pagella ecologica”. L’obiettivo è ottenere il finanziamento dei 50 milioni dalla Bei per supportare i sindaci nella difesa dell’ambiente.

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Spazi aperti 25 3 Ambiente Arrivano i dati del ventiduesimo censimento effettuato dalla Provincia

Laguna di Venezia, in 20 anni quadruplicati gli uccelli acquatici Sono ben 425 mila e 509 i volatili che preferiscono questa zona del nostro territorio. Sono ricomparse alcune specie rare

Coldiretti

NASCE A LIETTOLI LA “bOTTEgA FIORITA”

di Alessandro Abbadir

L

a laguna di Venezia è al primo posto in classifica nazionale tra le aree umide di gradimento per gli uccelli acquatici, animali che l’hanno scelta per svernare da settembre a febbraio. E i numeri parlano chiaro. Sono infatti ben 425 mila e 509 gli uccelli acquatici che preferiscono questa zona del nostro territorio: il dato emerge dal ventiduesimo censimento effettuato dalla Provincia di Venezia lo scorso gennaio, e relativo agli uccelli acquatici svernanti nel territorio lagunare. Ma vediamo il dettaglio: 39 mila e 77 uccelli sono stati censiti in laguna di Caorle (dato che si mantiene stabile) e 387 mila e 598 uccelli censiti in laguna di Venezia (dato che registra un leggero calo). In quest’ultimo censimento è emerso che c’è stato un leggero calo soprattutto di anatre, che con l’inverno mite che sta per concludersi hanno scelto altre aree del centro Europa. Dal 1993, anno del primo censimento, i volatili che frequentano quest’area sono quasi quadruplicati. Dall’ultimo censimento risulta che sono ricomparse alcune specie rare: sono stati infatti censiti tre esemplari di aquile anatraia maggiore e un falco pescatore. Soddisfatto dei risultati il vicepresidente della provincia Mario Dalla Tor. “Sono soddisfatto

di commentare - dice dalla Tor - per il quinto anno consecutivo, i risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti nelle zone umide della provincia di Venezia. La Provincia ha saputo creare nel tempo uno strumento di analisi del territorio serio e significativo, grazie anche alla fondamentale collaborazione con diversi soggetti qualificati, che ogni mese di gennaio dal 1993 si ritrovano a percorrere in lungo e in largo le lagune veneziane. Mi riferisco ai ricercatori dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ai tecnici dell’Associazione Faunisti Veneti, al personale delle aziende faunistico venatorie vallive, agli agenti del corpo di Polizia Provinciale”. Dalla Tor va nel dettaglio. “Il quadro che emerge - continua il vicepresidente - è quello di un patrimonio naturalistico di straordinaria importanza, sicuramente di grandissimo rilievo per tutto il bacino del Mar Mediterraneo, con presenze regolari che negli ultimi quattro anni hanno sempre superato il valore di 300 mila esemplari, sfiorando nel 2014, le 400 mila unità. Anche la laguna di Caorle si conferma di notevole importanza a livello nazionale e internazionale, avendo ospitato un numero di uccelli acquatici di poco inferiore ai 40

ADOTTAMI Biscotto. Maschio, circa 1 anno, simil beagle. Taglia medio-piccola, circa kg.10-12. Carattere buono ed equilibrato. Attualmente dentro un recinto del rifugio a.p.a. Biscotto arriva dalla strada, quella strada che avrebbe potuto ucciderlo. Questa creatura è un ennesimo abbandono. Paco. Maschio, 4 anni, labrador puro. Aveva un grande recinto dove era libero di correre e giocare poi, per necessità, è stato spostato in un recinto più piccolino. Paco ha iniziato ad essere sofferente, vuole correre. Ora è un ospite a.p.a. Ha bisogno di spazio di attenzioni, ma solo di persone esperte. Baby. Femmina, taglia piccolina, circa kg.8, ha 1 anno. Recuperata in campagna con cucciolata. Aveva partorito in mezzo al fango, senza riparo né cibo. Baby ha un buon carattere, cerchiamo per lei una casa per farle capire che l’essere umano non è sempre crudele. Ciro. Maschio, taglia piccola, circa kg 10, età di circa 6-8 anni. Carattere equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sanitario. Per lui, poi, si sono aperte le porte del canile. Dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia amorevole che possa accoglierlo come un figlio. Asia. Quasi 2 anni, femmina, sterilizzata, circa 20 kg. Adottata circa un anno fa, riportata in rifugio. Il dolore e il trauma è stato grande. Ora Asia si trova dentro un recinto. Cerchiamo per lei una famiglia definitiva. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

U

mila esemplari. Viene confermata, pertanto, la tendenza al forte incremento delle popolazioni di uccelli acquatici registrata negli ultimi anni, in particolare per molte specie di anatidi di interesse venatorio, a dimostrazione che una corretta ed efficace gestione del territorio, non solo è compatibile con le attività legate alla caccia e alla pesca, ma spesso viene favorita dal coinvolgimento diretto dei fruitori del patrimonio naturalistico”.

na bella novità con l’arrivo della primavera. Coldiretti è partita da Liettoli di Campolongo per avviare in Veneto il progetto di Campagna Amica. Il presidente di Coldiretti Venezia Iacopo Giraldo, ha rivoluzionato la sua serra che si trova nella frazione di Campolongo in via Trentino 21, creando una ”Bottega di Campagna Amica”. E’ stato aperto così il primo Garden di Campagna Amica del Veneto, trasformato e ampliato anche al food. Uno spazio dove accanto alle piante, si possono acquistare prodotti alimentari della filiera agricola. Tutti prodotti di origine in primis del territorio locale, provenienti direttamente dal circuito delle aziende agricole accreditate alla Rete di Campagna Amica. Il negozio si chiama “Bottega fiorita” ed è gestito dal titolare Iacopo Giraldo e dal suo staff. L’azienda, ha circa 22 ettari, è principalmente ad indirizzo vivaistico, ma anche vasti spazi coltivati a cerealicolo e ora orticolo. Da parecchi anni l’azienda florovivaistica è specializzata nei servizi di allestimento e manutenzione giardini, senza contare esperienze come l’allestimento di importanti fiere, l’allestimento della “Machina” per la regata storica di Venezia, e la preparazione del Teatro della Fenice in importanti occasioni. “Ho creduto nel progetto di Campagna Amica – dichiara Iacopo Giraldo – e da imprenditore ho cercato di investire in un nuovo ma già consolidato progetto che mette a diretto contatto produttori e consumatori, offrendo il meglio del prodotto italiano, convinto di portare un valore aggiunto anche alla precedente attività di vivaista già avviata e conosciuta”. A.A.


26 Cultura locale Pittura Nel mese di marzo l’esposizione del pittore chioggiotto al Museo Civico della Laguna Sud a Chioggia

Omaggio alle donne, con la mostra di Veneziani L’immagine femminile risulta una costante del suo intenso cammino artistico. Vittorio Sgarbi nel 2003 esaltava in particolare “i blu di Veneziani, colori profondi come il mare, brillanti come il cielo, riposanti nel loro apparirci così soavemente distesi...” di Eugenio Ferrarese

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a oltre quarant’anni è una importante presenza artistica testimoniata dalle sue esposizioni nelle maggiori gallerie nazionali ed europee. Nato a Chioggia nel 1940, Cinzio Veneziani ha cominciato a presentare le sue opere nel 1973. E una scelta della sua attività pittorica si è potuta ammirare nella sala espositiva del Museo civico della Laguna Sud a Chioggia dal 21 al 30 marzo 2014 con la mostra “Le donne dipinte da Cinzio Veneziani”. L’immagine femminile risulta una costante del suo intenso cammino artistico. L’attenzione del pittore è rivolta a cogliere la donna quasi in momenti di intimità mentre compie gesti quotidiani: pettinarsi, vestirsi, guardarsi allo specchio o mentre posa, in varie posizione, come modella oppure conversando con le amiche. Il corpo è solo accennato, il tratto rimane indefinito e allusivo… Nel 2003 critico Vittorio Sgarbi cura un catalogo antologico. “Indimenticabili, in particolare, i blu di Veneziani, - scrive Sgarbi - colori profondi come il mare, brillanti come il cielo, riposanti nel loro apparirci così soavemente distesi, in grado di diffondersi in ogni an-

La mostra fa parte delle iniziative in programma “8 marzo e dintorni - Festa internazionale della donna”

Uno dei dipinti di Cinzio Veneziani esposto alla mostra golo del dipinto, comunque mai incapaci di smuoversi; blu che nella loro pienezza, nella loro autosufficenza quasi trascendentale non possono non farci presumere

la conoscenza di Yves Klein, malgrado l’abissale distanza che separa l’arte di Veneziani da quella del maestro francese, ma anche la luminosità e la trasparenza dei

vetri di Murano”. Veneziani, pur avventurandosi per strade autonome alla ricerca di nuove suggestioni, rimane legato all’ambiente lagunare pur evitando i cliché del paesaggio locale e riesce ad elaborare uno stile personale con richiami all’espressionismo, alla pop art, ad un raffinato gusto estetico. Gli scorci del paesaggio diventano creazioni nuove illuminate da luci fantasmagoriche con una pennellata decisa, colori che diventano quasi materia: una visione della realtà problematica e nello stesso tempo fantasiosa. La mostra “Le donne dipinte da Cinzio Veneziani” fa parte delle iniziative del programma “8 marzo e dintorni – Festa internazionale della donna” promosso dall’assessorato per le Pari Opportunità di Chioggia che comprende anche fino al 13 aprile 2014 - ancora nella sala espositiva del Museo civico - la mostra fotografica “Clickami gli occhi!” di Laura Lorenzutti, Gianna Penzo e Tiziana Tiozzo.

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28 Cultura locale Libri L’opera di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto

Il mondo degli ortolani di Sottomarina nel ‘900

Il libro

“Chiara... che si mangiò il lupo”

Una quindicina di racconti, alcune poesie accompagnate da disegni e opere pittoriche per raccontare una storia che inizia autobiografica e si allarga fino a diventare a testimonianza di un territorio di Eugenio Ferrarese

T

erra, mare, sale e sudore. Una quindicina di racconti, alcune poesie accompagnate da una serie di disegni e opere pittoriche sono raccolte in un volume che presenta il mondo degli ortolani di Sottomarina nel corso del Novecento. L’opera di Gianfranco Tiozzo Netti, Il sale del sudore. Ortolani marinanti del Novecento, a cura di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, parte da ricordi e considerazioni autobiografiche, ma si allarga ad altre esperienze che riguardano anche il boom turistico degli anni Settanta e poi giungere fino alle più recenti vicende segnate da fasi che alternano momenti di crisi ad altri di sviluppo e modernizzazione del settore. Classe 1943, Gianfranco Tiozzo Netti ha sempre vissuto negli orti fin da bambino, imparando a trasformare le dune in orti sabbiosi capaci di far produrre quelle primizie - patate, cipolle, carote… e soprattutto il famoso radicchio rosa di Chioggia – esportate in tutta l’Europa. La fatica del duro lavoro e le trasformazioni di questo mestiere che ha caratterizzato generazioni di “marinanti” raccontate nell’opera di Tiozzo ci invitano a riflettere su questo modo di vivere, segnato dal ritmo del tempo e delle

Fin da bambino ha imparato a trasformare le dune in orti sabbiosi capaci di produrre quelle primizie - patate, cipolle e carote esportate in tutta Europa La copertina del libro di Gianfranco Tiozzo Netti, “Il sale del sudore. Ortolani marinanti del novecento”, a cura di Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, art&print ed., Chioggia 2013 stagioni, sull’attaccamento alla propria terra, sull’imprevedibilità degli eventi naturali, così come è stato sottolineato nella relazione di mons. Dino De Antoni, arcivescovo emerito di Gorizia, in occasione della presentazione dell’opera avvenuta il 22 marzo 2014 all’Auditorium comunale di Chioggia. Sono inoltre intervenuti il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e il vicesindaco Maurizio Salvagno, il presidente dell’Ortomercato di Brondolo Marco Boscolo Bachet-

to – il mercato rappresenta per l’ortolano uno degli anelli fondamentali della filiera orticola – il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco Leonardo Toson, che ha ricordato l’origine del suo istituto bancario nato nelle parrocchie per portar aiuto proprio agli agricoltori in difficoltà – e Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, direttore della collana “Profilo di una comunità” (il libro di Gianfranco Tiozzo Netti è il quinto di questa collana).

NEWS Pittura. A verona fino al 30 aprile prossimo

personale di opere scelte, nel segno della primavera e della rinascita

“A

rmonie di colori” dà inizio ad una nuova stagione artistica di Manola De Gobbi che presenta una personale di opere scelte, esposte fino al 30 aprile 2014 nell’elegante Atelier di “Artigiana del Parato” a Verona. La pittrice chioggiotta si caratterizza per un lavoro accurato e raffinato accompagnato da una originale elaborazione cromatica. La scelta dei soggetti spazia dalla campagna alle vedute di mare e agli ormai immancabili gatti, furbescamente sonnacchiosi, che spesso caratterizzano le sue composizione pittoriche; a questi si aggiungono anche ritratti di bambini e della figlia Eleonora inseriti in un equilibrato cromatismo che esalta la luce e la vitalità. Gli steli dei papaveri sembrano essere mossi da un vento invisibile che piega anche i girasoli, scuote l’erba e i prati pieni di variopinti fiori. Manola De Gobbi vanta una lunga esperienza artistica che risale alle sue prime partecipazioni ai Concorsi Giovanili nel 1967. Dal 1975 alterna l’attività di pittrice con quella

di incisore e nel 1976 allestisce la sua prima personale a Verona. Da allora sono seguite oltre trecento mostre personali e collettive in Europa (Germania, Francia, Spagna, Norvegia, Svezia…), ma anche oltreoceano: Stati Uniti, Giappone, Messico e Corea. Collabora per vari anni insieme con il marito Maurizio Fantoni, anch’egli pittore ed incisore, alla realizzazione delle copertine della rivista internazionale missionaria “Nigrizia”, ma firma anche manifesti e locandine per spettacoli e concerti. Il suo stile rimane inconfondibile e, pur non mutando nella forma, ha via via arricchito il bagaglio espressivo. Questa ultima mostra allestita nell’atelier veronese nasce da un connubio con le sorelle Loretta e Graziella Leprotti. La composizione di scelte cromatiche, lo studio di accostamenti equilibrati nelle tele dipinte di Manola o nei raffinati tessuti creati appositamente da maestri “Comensi”, su richiesta e disegno delle due sorelle Loretta e Graziella, genera un riuscito sodalizio fra donne artiste che

Manola De Gobbi con l’opera che ha ricevuto la menzione speciale al Premio Internazionale “Vicini a Papa Francesco” Palazzo del Vaticano- Roma 2013 inizia con il tema della primavera come auspicio di una rinascita. In questa atmosfera un po’ magica sono presentate una trentina di opere della pittrice chioggiotta che ci fa respirare un’aria nuova, unica, fresca e ci guida in un mondo incantato per farci assaporare la poesia della vita. E.F.

E’ nelle librerie e nelle cartolerie il romanzo di Antonella De Bei

I

l diario di una bambina di dieci anni. Inizia a scrivere quando la famiglia è ancora felice e armoniosa, ma le difficoltà cominciano presto. I genitori finiscono per lasciarsi e Chiara vive tra due case: il monolocale del padre e il loft del nuovo compagno della madre. Incomprensioni, distrazioni, egoismi diventano una triste routine. Chiara cresce, il suo corpo si trasforma, arrivano i primi amori, le prime esperienze ed anche le attenzioni del “lupo”… ma la giovane Chiara imparerà a difendersi con coraggio e determinazione.

Il romanzo ha vinto il premio letterario “Città di Castello 2013” Il romanzo di Antonella De Bei, vincitore del premio letterario “Città di Castello 2013”, selezionato tra 129 opere partecipanti giunte da ogni parte d’Italia, ma anche dall’estero, è ora disponibile nelle librerie ed edicole di Chioggia. Antonella De Bei vive e lavora a Chioggia, docente della scuola primaria “Gregorutti”. La passione per la scrittura risale solo a qualche anno fa, ma le sue prove artistiche hanno subito incontrato i favori di critica e pubblico conquistando anche premi e segnalazioni nelle varie edizioni del “Premio letterario Città di Chioggia” ed anche al concorso per autori emergenti promosso dalla casa editrice Demito nel 2010. Il libro “Chiara… che si mangiò il lupo” è stato pubblicato dalla casa editrice “LuoghInteriori”. E.F.


Cultura locale 29 La mostra Dall’11 aprile in tre diversi ambienti: nel Museo diocesano, nella biblioteca diocesana e nella Chiesa-Pinacoteca “Santissima Trinità”

L’ingegno multiforme di Aristide Naccari Fu architetto, disegnatore e studioso di antichità. A 100 anni dalla morte allestito un suggestivo percorso per riscoprire i tesori artistici della città filtrati attraverso i suoi occhi. Interessanti laboratori pensati per le scuole di Eugenio Ferrarese

A

rchitetto, disegnatore, studioso di antichità. La presenza di Aristide Naccari, nato nel 1848 e scomparso cent’anni fa nel 1914 quando in Europa si stava scatenando la tragica prima guerra mondiale, ha segnato a lungo la storia culturale della città di Chioggia. Dall’11 aprile il Polo Culturale della diocesi di Chioggia ha avviato una serie di iniziative progettate dalla Fondazione “Santi Felice e Fortunato” fin dallo scorso anno: una Mostra del materiale elaborato dall’artista, un volume sulla sua vita e la sua opera, un pacchetto di proposte legate al progetto di didattica museale per la scuola primaria. La mostra è dislocata in tre ambienti. Nel Museo diocesano nei pressi della Cattedrale di Chioggia i visitatori troveranno le ricostruzioni grafiche dell’architettura sacra (antiche chiese di Chioggia, campanile e altar maggiore di S. Giacomo, Urna dei Patroni) e una ventina di ritratti; nella vicina Biblioteca diocesana viene dato risalto alle ricostruzioni di architetture civili (palazzi di

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A maggio verrà presentato anche il corposo volume sull’opera di Aristide Naccari Venezia, Melfi, Palazzo pretorio di Chioggia, ecc.), alle tavole anatomiche e alla cantieristica; infine nella Chiesa-Pinacoteca “Santissima Trinità” sono esposte in teche materiale vario relativo alla stessa chiesa, ritratti, vedute e imbarcazioni, disegni provenienti soprattutto dalla collezione Filippini e da qualche altra collezione privata. Il volume sulla vita e la produzione del Naccari (270 illustrazioni), intende esaltare l’ingegno multiforme di questo noto artista e offrire le coordinate per interpretarne l’originalità nel contesto artistico e culturale dell’epoca. Alla realizzazione della corposa opera hanno collaborato vari esperti in settori specifici: l’ampia prefazione è curata da Sergio Ravagnan; Ruggero Donaggio presenta la vita e le opere, Dino Memmo la ritrattistica, Luciano Scarpante i paesaggi e costumi, Gina Duse l’ambiente sociale e antropico, Giorgio Vianello le architetture, Paolo Padoan gli studi anatomici, Sergio Piva la cantieristica, Pierluigi Bellemo le illu-

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L’antica chiesa di San Giacomo Disegno di Aristide Naccari strazioni su riviste. Questo libro su Naccari sarà presentato all’inizio di maggio. La proposta della didattica museale intende offrire agli alunni delle scuole un aiuto per leggere, soprattutto attraverso le tavole ricostruttive delle chiese e del Palazzo Pretorio, il volto più antico e bello della città di Chioggia; il laboratorio rivolto agli alunni dai 6 agli 11 anni (formella o disegno, quaderno attivo e proiezione di un power point) consentirà – sotto gli occhi dei piccoli e anche attraverso le loro mani – di “ricostruire” le forme e le figure di Aristide Naccari. Nell’Archivio diocesano, che conserva il deposito più cospicuo della produzione del Naccari, metterà in esposizione le parti significative di questo genio schivo ma pur straordinario. “Il genio di un credente – ha sottolineato don Giuliano Marangon, direttore del Museo diocesano. - Penso che tutti, rivisitando le opere del Naccari, saremo aiutati a capire meglio com’eravamo un tempo, ad apprezzare di più i tesori artistici della Città filtrati dai suoi occhi, a crescere nel rispetto delle stesse architetture. E questo attraverso le chine acquerellate, il calore cromatico e l’onda melodica di uno dei grandi di Chioggia”.


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Cultura provinciale 31 9 Eventi A San Giovanni Evangelista lo scorso 25 marzo oltre 300 ragazzi di 116 istituti alla cerimonia di premiazione

La Festa del popolo Veneto, un trionfo per le scuole veneziane Grande successo di partecipazione dei ragazzi al concorso che promuove la riscoperta di lingua, tradizione e storia veneta. Ben 11 dei 37 premiati erano progetti presentati da classi della provincia di Venezia di Ornella Jovane

L

e scuole del Veneziano in grande evidenza alla Festa del Popolo Veneto, che si è svolta lo scorso 25 marzo alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, vincitrici con ben 11 progetti al concorso regionale “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”. La Festa del Popolo Veneto è stata istituita tre anni fa con legge regionale e si celebra il 25 marzo, con chiaro intento di ricordare la data della fondazione di Venezia avvenuta nel 421. E’ una festa all’insegna della riscoperta della storia, delle tradizioni, della lingua veneta, delle fiabe e delle leggende centenarie che la Regione del Veneto insieme con l’Unione delle Pro loco regionali organizzano coinvolgendo anche l’Ufficio scolastico regionale. La ricchezza e la varietà dell’espressione linguistica, le realizzazioni artistiche, le leggende ed i misteri, l’enogastronomia, sono i molteplici ambiti che il Comitato Pro loco Unpli Veneto insieme con l’assessorato regionale all’Identità veneta infatti hanno esortato nell’opera di valorizzazione coinvolgendo in particolare le scuole del territorio. Lo hanno fatto attraverso un concorso, “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto”, che anche per questa edizione ha riscosso un grandissimo successo di partecipazione. Hanno aderito 116 istituti,

eventI e mostre

La sala gremita di ragazzi. In prima fila da sx il presidente Follador, l’assessore Stival e la dottoressa Gianna Marisa Miola di diverso ordine e grado, presentando ben 150 progetti didattici. Particolarmente nutrita la compagine delle scuole veneziane che hanno concorso in 25 (il gruppo più numeroso), le veronesi sono state 24, 17 gli istituti bellunesi coinvolti, 13 i padovani, 11 quelli di Treviso, altrettanti i vicentini, 6 le scuole partecipanti da Rovigo. Hanno aderito all’iniziativa anche 7 scuole croate e 2 slovene. I lavori presentati sono stati valutati da una giuria che ne ha selezionati 37, divisi per ambito specifico, che poi sono stati premiati appunto lo scorso 25 marzo alla Scuola Grande di San Rocco. I ragazzi delle scuole premiate sono stati accolti

a cura di Ornella Jovane

TEATRO LA FENICE, LA STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 2014-2014 La Fondazione Teatro La Fenice ha presentato la Stagione lirica e di balletto 20142015, che proporrà diciotto titoli da novembre 2014 a ottobre 2015: Simon Boccanegra e La traviata di Giuseppe Verdi, I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, Il signor Bruschino di Gioachino Rossini, L’elisir d’amore e Don Pasquale di Gaetano Donizetti, Alceste di Christoph Willibald Gluck, Madama Butterfly di Giacomo Puccini, Norma di Vincenzo Bellini, Juditha triumphans di Antonio Vivaldi, La scala di seta di Gioachino Rossini, Otello di Giuseppe Verdi, Il ponte sulla Drina di Dejan Sparavalo, Terza sinfonia di Gustav Mahler di John Neumeier, Tosca di Giacomo Puccini, La cambiale di matrimonio di Gioachino Rossini, Il medico dei pazzi di Giorgio Battistelli e Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart. La stagione sarà costituita da nove nuovi allestimenti, otto lavori di repertorio e un balletto ospite per complessive 128 recite – tutte serali o pomeridiane, escluse le antimeridiane per le scuole –, confermando il balzo di produttività che ha portato dalle 68 recite della stagione 2010 alle 103 della stagione 2011 alle 118 della stagione 2012-2013. La stagione è stata presentata lo scorso 27 marzo a Milano dal vicepresidente della Fondazione Teatro La Fenice Giorgio Brunetti, dal sovrintendente Cristiano Chiarot e dal direttore artistico Fortunato Ortombina.

SALZANO CELEBRA IL CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN PIO X Entra nel vivo della programmazione il calendario, avviato a lo scorso 14 dicembre, di iniziative messo a punto dal Comune e dalla Parrocchia di Salzano in collaborazione con i gruppi e le associazioni del territorio per celebrare il centenario della morte di Giuseppe Sarto, dal 1867 al 1875 parroco della piccola comunità del Veneziano, al secolo papa Pio X, poi proclamato santo nel 1954. Fino al prossimo 24 agosto sono previsti numerosi incontri con ospiti illustri e autorevoli, spettacoli teatrali e concerti, oltre alla mostra di pittura cui è abbinato anche un concorso, l’opera vincitrice sarà raffigurata su cartolina nell’annullo speciale delle Poste italiane. Tutte iniziative finalizzate a ricostruire nella sue varie sfaccettature la figura di un uomo, già definito santo in vita per via di alcune guarigioni a lui attribuite e inspiegabili, che con il suo operato ha lasciato un segno profondo dal punto di vista religioso ma anche civile.

dall’assessore regionale all’Identità veneta Daniele Stival, il presidente dell’Unpli Giovanni Follador, la dirigente dell’Ufficio scolastico del Veneto Gianna Marisa Miola e il curatore scientifico del concorso, il professor Paolo Scapinello. In un clima gioioso e frizzante hanno avuto modo di presentare sul palco un estratto dei loro lavori, prima di ricevere il premio che complessivamente è di 25mila euro, destinati ad essere investiti in attività didattiche. Per l’Ambito 1, del Teatro, le veneziane premiate sono state quattro: la scuola primaria “B. Caccin” - IC Chioggia 5, con il suo lavoro dal titolo “... e a Chioggia, invece...”, la primaria “G. Parini” di Borbiago di Mira - IC Mira2, per

“Voci lontane”, la primaria “N. Sauro” - IC Matteotti di Maerne di Martellago, per “Viva Venexia col so carnival”, la primaria “Carducci” - IC Turranio Concordia Sagittaria per “La storia di Concordia, dal Cristianesimo alla scoperta dell’America”. Due su tre le scuole veneziane premiate nell’ambito relativo alla Musica. Si tratta della secondaria “S.D. Savio” di Fossalta di Piave IC Meolo che ha partecipato con “...Da na panocia” e della scuola dell’infanzia “M.T. di Calcutta” IC Chioggia 5 con “Cantiamo insieme con il coro popolare chioggiotto”. Due scuole veneziane hanno vinto nella sezione dedicata alla Ricerca storica: si tratta della scuola secondaria di primo grado IC “C. Goldoni” di Martellago che ha concorso con il progetto dal titolo “Per non aver la zucca vuota... mettiamo nella zucca le nostre tradizioni!” e dell’Istituto professionale alberghiero “Musatti” di Dolo che ha presentato “Alla scoperta di Tiepolo, tra Venezia e Padova”. Infine per l’ambito speciale “Leggende e misteri” le veneziane premiate sono state la scuola media IC Goldoni di Martellago per “La cappelletta della strega”, quella di Camponogara “A. Gramsci” per “Il gobbo dei molini di Dolo” e l’ITT “F. Algarotti” di Venezia per “Bianca Savorgnan e i misteri di San Servolo”.

La mostra Dall’11 aprile in tre diversi ambienti

L’ingegno multiforme di Aristide Naccari A rchitetto, disegnatore, studioso di antichità. La presenza di Aristide Naccari, nato nel 1848 e scomparso cent’anni fa nel 1914 quando in Europa si stava scatenando la tragica prima guerra mondiale, ha segnato a lungo la storia culturale della città di Chioggia. Dall’11 aprile il Polo Culturale della diocesi di Chioggia ha avviato una serie di iniziative progettate dalla Fondazione “Santi Felice e Fortunato” fin dallo scorso anno: una Mostra un volume del materiale elaborato dall’artista, sulla sua vita e la sua opera, un pacchetto di proposte legate al progetto di didattica museale per la scuola primaria. La mostra è dislocata in tre ambienti. Nel Museo diocesano nei pressi della Cattedrale di Chioggia i visitatori troveranno le ricostruzioni grafiche dell’architettura sacra (antiche chiese di Chioggia, campanile e altar maggiore di S. Giacomo, Urna dei Patroni) e una ventina di ritratti; nella vicina Biblioteca diocesana viene dato risalto alle ricostruzioni di architetture civili (palazzi di Venezia, Melfi, Palazzo pretorio di Chioggia, ecc.), alle tavole anatomiche e alla cantieristica; infine nella Chiesa-Pinacoteca “Santissima Trinità” sono esposte in teche materiale vario relativo alla stessa chiesa, ritratti, vedute e imbarcazioni, disegni provenienti soprattutto dalla collezione Filippini e da qualche altra collezione privata.

A maggio verrà presentato anche il corposo volume sull’opera di Aristide Naccari

L’antica chiesa di San Giacomo Disegno di Aristide Naccari Il volume sulla vita e la produzione del Naccari (270 illustrazioni), intende esaltare l’ingegno multiforme di questo noto artista e offrire le coordinate per interpretarne l’originalità nel contesto artistico e culturale dell’epoca. Alla realizzazione della corposa opera hanno collaborato vari esperti in settori specifici: l’ampia prefazione è curata da Sergio Ravagnan; Ruggero Donaggio presenta la vita e le opere, Dino Memmo la ritrattistica, Luciano Scarpante i paesaggi e costumi, Gina Duse l’ambiente sociale e antropico, Giorgio Vianello le architetture, Paolo Padoan gli studi anatomici, Sergio Piva la cantieristica, Pierluigi Bellemo le illustrazioni su riviste. Questo libro su Naccari sarà presentato all’inizio di maggio. La proposta della didattica museale intende offrire agli alunni delle scuole un aiuto per leggere, soprattutto attraverso le tavole ricostruttive delle chiese e del Palazzo Pretorio, il volto più

antico e bello della città di Chioggia; il laboratorio rivolto agli alunni dai 6 agli 11 anni (formella o disegno, quaderno attivo e proiezione di un power point) consentirà – sotto gli occhi dei piccoli e anche attraverso le loro mani – di “ricostruire” le forme e le figure di Aristide Naccari. Nell’Archivio diocesano, che conserva il deposito più cospicuo della produzione del Naccari, metterà in esposizione le parti significative di questo genio schivo ma pur straordinario. “Il genio di un credente – ha sottolineato don Giuliano Marangon, direttore del Museo diocesano. - Penso che tutti, rivisitando le opere del Naccari, saremo aiutati a capire meglio com’eravamo un tempo, ad apprezzare di più i tesori artistici della Città filtrati dai suoi occhi, a crescere nel rispetto delle stesse architetture. E questo attraverso le chine acquerellate, il calore cromatico e l’onda melodica di uno dei grandi di Chioggia”. EugenioFerrarese


veneta 14 Cultura Veneta 32 Gallerie dell’Accademia Fino al 29 giugno, un interessante percorso in 70 opere

Carlo Saraceni celebrato a Venezia

Un artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600, tra Roma e l’Europa”

di Alain Chivilò

L

e Gallerie dell’Accademia di Venezia si pongono “in antitesi” tradizione coloristica veneta fatta di vive e pure cromie è la chiave agli attuali eventi culturali dai nomi di sicura affluenza, pro- di successo che attecchisce nell’ambiente artistico romano. La mostra comprende una sessantina di opere, tra cui non mancano ponendo una mostra per la primavera veneziana dedicata a un’artista poco conosciuto che visse a cavallo tra il 1500 e ‘600. le principali commissionate al pittore da alcune tra le più influenti famiglie “Carlo Saraceni. Un veneziano tra Roma e l’Europa” è il primo romane, come il Riposo dalla Fuga in Egitto dell’Eremo dei camaldolesi, omaggio che la città della Serenissima dedica al Maestro nella sua eseguito per la famiglia Aldobrandini che aveva portato al soglio pontificio storia. Fino al 29 giugno, un interessante percorso permette di com- (dal 1592 al 1605) un suo esponente, Clemente VIII e i dipinti eseguiprendere l’arte di Carlo Saraceni. Nato a Venezia verso il 1579, da ti per alcune delle più importanti congregazioni ecclesiastiche straniere, come quella iberica di Sant’Adriano in Vaccino e una famiglia bolognese di mercanti di seta, si quella tedesca di Santa Maria dell’Anima per la trasferisce all’età di vent’anni, alla fine del Cin- La tradizione quale dipinse due autentici capolavori presenti in quecento, a Roma per trascorrere il resto della coloristica veneta mostra. L’ordine espositivo è cronologico e parte sua vita. A livello artistico più che legarsi alla è la chiave dalla produzione di piccoli raffinati dipinti su rame, tradizione veneziana di Tintoretto, Veronese, di successo che Palma il Giovane e Jacopo da Bassano si lega attecchisce a Roma la cui novità maggiore sta nella predominanza data al paesaggio rispetto al racconto mitologico agli artisti tedeschi e fiamminghi operanti in laguna quali Hans Rottenhammer, Adam Elsheimer, Gaspar Rem e e biblico. Inoltre sono presenti alcune opere quali il disegno raffigurante Pietro Mera. Di conseguenza seguendo l’orientamento degli artisti Andromeda del Cavalier d’Arpino, conservato nell’Accademia di Venezia, nordici, lo spostamento a Roma non può che essere naturale. Il posto a confronto con il piccolo dipinto giovanile di Saraceni di analogo giubileo del 1600 diviene così fulcro per un nuovo fervore artistico soggetto, lo splendido San Rocco della Galleria Doria Pamphilj accostato che si propaga per i successivi decenni. Nuove tendenze si affianca- al San Girolamo di Jacopo Bassano dell’Accademia stessa e il dipinto della no al tardo manierismo del Cavalier d’Arpino e di Federico Zuccari Maddalena penitente della Pinacoteca Civica di Vicenza accostato nelle per le nuove ricerche di Annibale Carracci e Caravaggio. Proprio di sue due versioni. Una mostra piacevole per un’artista lagunare noto a quest’ultimo, Saraceni diviene uno dei più importanti interpreti dan- Roma come il “Veneziano”. do originalità rispetto a Orazio Borgianni e Orazio Gentileschi. La

Sostegno per giovani artisti

Museo Correr di Venezia, fino al 15 giugno

IL TIZIANO RITROVATO

I

l percorso espositivo storico del Museo Correr di Venezia, fino al 15 giugno, si arricchisce di una nuova mostra: “Tiziano, un autoritratto. Problemi di autografia nella grafica tizianesca”. Un’occasione importantissima per ammirare il recentemente ritrovamento di un affascinante autoritratto a disegno di Tiziano Vecellio. “Questo disegno è il singolare prodotto di Tiziano, il quale nella sua epoca godeva la reputazione di sommo ritrattista ed eccelso pittore. L’ineguagliata qualità dell’immagine e della sua esecuzione sono le ragioni che ci spingono a ritenere il ritratto opera originale del maestro. La scelta stessa del supporto è curata: una carta elaborata e tagliata (soprattutto lungo il bordo inferiore) in modo da somigliare a un foglio di durevole e costosa pergamena, solitamente utilizzata per redigere gli statuti corporativi, le cronache e le lettere diplomatiche della Repubblica di Venezia” sono le parole iniziali attraverso le quali gli studiosi internazionali David Rosand e Luba Freedman, primi ad avvalorare e confermare tale attribuzione, iniziano la loro tesi dimostrativa. Giunto quasi all’età di ottant’anni, Tiziano con il suo autoritratto indica all’Europa che è ancora attivo sia come persona, sia come artista. Una rappresentazione vitale per le corti che lo celebrano e acclamano. Il disegno, dall’inconfondibile e familiare profilo del Maestro, cattura per la straordinaria immediatezza, restituendo tutta la consapevole dignità conseguita dalla sua impareggiabile Arte della pittura. Concentrato nel

Nelle foto alcune delle opere in mostra: Andromeda incatenata liberata da Perseo, La Fuga in Egitto, Maddalena penitente e Madonna con il Bambino e Sant’Anna

Nuovi borsisti alla Bevilacqua La Masa

S profilo della testa col solo accenno del ricco collo di pelliccia e della cuffia, il rapido e sicuro tratto della matita nera, sempre mobile e vibrante, diventa insolitamente preciso e analitico. Il disegno è stato concesso generosamente in prestito da una collezione statunitense dopo la recente mostra presso la Fondazione Cosso (San Secondo di Pinerolo), mentre era già stato esposto per la prima volta nel 2007 a Belluno. Una mostra che costituisce dunque “un’importante sede di dibattito e approfondimento sul non facile campo della produzione grafica tizianesca, specie degli anni maturi” come indica il direttore Mu.Ve Gabriella Belli. Al.Ch.

ono entrati in azione i nuovi borsisti della Fondazione Bevilacqua La Masa, storica istituzione veneziana che trova le sue radici nel 1901, anno della sua creazione. Anche quest’anno la BLM continua a mantenere la missione originale di sostegno per giovani artisti, con residenza e attività nel Triveneto, attraverso l’assegnazione annuale di 12 Atelier. Dopo una selezione avvenuta nei mesi passati i nomi usciti sono i seguenti: Giuseppe Abate e Paola Angelini, Anemoi (gruppo), Marko Bjelancevic, Saverio Bonato, Pamela Breda, Samuele Cherubini, gli Impresari (gruppo), Graziano Meneghin e Jacopo Trabona, Fabrizio Perghem, Fabio Roncato, Caterina Erica Shanta, Eleonora Sovrani. Questi assegnatari sono attivi nei diversi ambiti delle arti visive (pittura, performance, arte relazionale, installazione, arte digitale, fotografia, video arte) e ora iniziano a lavorare per dodici mesi negli studi collocati presso Palazzo Carminati a San Stae e nel Chiostro dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca. In questo lungo soggiorno, un fitto calenda-

rio di appuntamenti ha inizio con gli Artists’ Talk & Open Studios, durante i quali gli artisti presentano al pubblico a Palazzetto Tito le loro ricerche e i progetti futuri aprendo ai visitatori gli studi appositamente allestiti. A giugno invece si rinnova l’impegno degli artisti durante la Notte Bianca dell’Arte, che li vedrà confrontarsi con le importanti sedi della Fondazione Musei Civici di Venezia. Ulteriori momenti espositivi si terranno in occasione del Premio Stonefly Cammina Con l’Arte e la mostra di fine residenza, che dal 2008 è accompagnata da una preziosa pubblicazione edita da Moleskine. A questi momenti istituzionali si affiancano le iniziative organizzate dagli stessi assegnatari, nonché le studio visit grazie alle quali curatori, critici e galleristi italiani e stranieri possono conoscere privatamente le singole ricerche artistiche. Un anno tutto da vivere nel quale ogni singolo artista è conscio che l’opportunità ottenuta è da far fruttare positivamente nell’ambito di una costante ricerca. Al.Ch.


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ontinua senza soste l’attività agonistica del gruppo master nuotatori della società sportiva S.S.D.G.P. nuoto di Mira. Nella prima parte della stagione agonistica gli atleti hanno gareggiato per i trofei di Rovigo e Vicenza, poi a febbraio con i campionati regionali che si sono svolti a Lignano, dove la squadra si è distinta piazzandosi al nono posto su 55, società partecipanti. Nella competizione del 16 marzo, trofeo Città di Trento, i master hanno guadagnato un quarto posto finale su 49 società iscritte. “Gli obiettivi stagionali sono sicuramente la vittoria del Grand prix Veneto, una speciale classifica riservata alle squadre della Regione, e partecipare ai campionati italiani che si svolgeranno a Riccione a fine giugno, dove contiamo di portare qualche atleta sul podio - dice Nicola Canton, allenatore dei master di Mira – la squadra sta crescendo anche grazie all’innesto di nuovi atleti che vanno a sommarsi a una rosa già ampia di nuotatori storici”. Il circuito master di nuoto, cresce di anno in anno, aumentano gli iscritti alle varie competizioni che si svolgono in giro per l’Italia, e per il mondo con una partecipazione altissima. Quest’anno, i campionati mondiali di categoria, saranno di scena a Montreal in Canada e si svolgeranno in agosto. Tanti atleti sfruttano queste opportunità per fare vacanza e, allo stesso tempo, praticare il loro sport preferito. Grazie ai lavori di ristrutturazione dell’impianto di via Giuseppe di Vittorio, terminati lo scorso anno, tutti gli atleti della piscina di Mira hanno uno spazio esterno dove potersi allenare nel periodo estivo. A livello dirigenziale, la squadra master di Mira, è seguita da Michela Vomiero con la presidenza di Marino Vanzan, una persona che ha sempre creduto nei Master e che si può definire il vero e proprio padre fondatore della disciplina. R.P.

Ciclismo Presentata la squadraneWs per le prossime competizioni Nuoto grand prix Veneto

Ciclis

Coppi Gazzera, fucina di campioni Co s.s.d.g.p. mIra pronto a vIncere

di giacomo piran

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a storia del ciclismo guarda al futuro”. Queste sono le parole pronunciate da Renato Marin, presidente della Us Fausto Coppi Gazzera Videa 2014, durante la presentazione svoltasi nell’auditorium della Cassa di Risparmio di Venezia. La società ciclistica mestrina gareggia nelle categorie Elite – Under23. “Possiamo farlo solo grazie agli sponsor - ha proseguito Marin - che anche in questo difficile momento, ci hanno confermato la propria fiducia permettendoci di allestire una formazione competitiva e decisamente ben assortita. Nelle prime gare della stagione, abbiamo dovuto fare i conti con un po’ di sfortuna ma siamo comunque riusciti a conquistare tre ottimi piazzamenti a Belricetto, Pianzano e Montecassiano e ora guardiamo ai prossimi impegni con fiducia”. A fare da punti di riferimento per il giovane team mestrino saranno, Mattia De Marchi e Michele Gazzara che, insieme a Matteo Malucelli, Flavio Feltrin, Alvise De Marchi, Maurizio Damiano e Giovanni Campagnolo formano il gruppo dei

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ontinua senza soste l’attività agonistica del gruppo master nuotatori della società sportiva S.S.D.G.P. nuoto di Mira. Nella prima parte della stagione agonistica gli atleti hanno gareggiato per i trofei di Rovigo e Vicenza, poi a febbraio con i campionati regionali che si sono svolti a Lignano, dove la squadra si è distinta piazzandosi al nono posto su 55, società partecipanti. Nella competizione del 16 marzo, trofeo Città di Trento, i master hanno guadagnato un quarto posto finale su 49 società dialogoprix e con tantauna voglia di fare riconfermati cui va stagionali aggiunta sono la fantasia del ladisponibili iscritte. “Gliaobiettivi sicuramente vittoria delal Grand Veneto, speciale bene”. Questa la formazione Fausto venezuelano Luis Antonio Gomez Le e partecipare classifica riservata alle squadre dellaUrosa. Regione, ai campionati italiani della che siUS svolgeCoppi Gazzera Videasul2014: Brundo, nuove sonoa fiGiovanni arrivo di portare rannopedine a Riccione ne giugno,Longo dove in contiamo qualche atleta podio -Paolo dice Nicola Giovanni Campagnolo, Damiano,di AldalCanton, Team Brilla Bike, Riccardo Ghezzo cresciuto allenatore dei master di Mira – la squadra sta crescendo ancheMaurizio grazie all’innesto DediMarchi, De IlMarchi, tranuovi le filaatleti del Team Bibanese, Emanuele Favero che vanno a sommarsi a una rosa già vise ampia nuotatoriMattia storici”. circuito Emanuele master Favero, Feltrin, Giovanni Fornasiero, dalla Petrolicresce Firenze, il siciliano Brundo gli iscritti di nuoto, di anno in anno,Paolo aumentano alleFlavio varie competizioni che si svolgono Luca Gatto, Michele Gazzara, Riccardo Ghezdalla Ciclistica Malmantile i due debuttanti in giro per l’Italia, e per ile mondo con una tra partecipazione altissima. Quest’anno, i campionati Antonio Gomez Urosa, Longo glimondiali under 23, Luca Gattosaranno e Giovanni Fornasiero. di categoria, di scena a Montrealzo,in Luis Canada e si svolgeranno in Giovanni agosto. Tanti e e, Matteo Malucelli. Marin I quattordici ciclistiqueste saranno guidati daperFiorenzo atleti sfruttano opportunità fare vacanza allo stesso tempo,Direttivo: praticareRenato il loro sport Favero cheGrazie sostituirà lo storico direttore spor(presidente), Roberto Fuin (vicepresidente), preferito. ai lavori di ristrutturazione dell’impianto di via Giuseppe di Vittorio, terminati tivo Renatoanno, Bonso. me della si tratta di una sportivo), lo scorso tutti“Per gli atleti piscina di Mira Fiorenzo hanno unoFavero spazio(direttore esterno dove potersi Renato allegrande responsabilità - haA sottolineato Favero la squadra Bonso master (direttore tecnico), Silvano Polesel e nare nel periodo estivo. livello dirigenziale, di Mira, è seguita da Michela -. Vomiero Renato Bonso per tutti noidi èMarino sempre stato unaPaolo Baldan Previti con la presidenza Vanzan, persona che ha(collaboratori), sempre credutoOrazio nei Master une che punto di riferimento e sono convinto (medico e Ennio si può definire il vero e proprio padreche fondatore della sociale), disciplina.Massimo Mamprin R.P. continuerà ad esserlo. Ho trovato dei ragazzi De Marchi (meccanici).

umana Reyer lancia un appello

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“la raI segua Il basket”

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mana Reyer Basket lancia un appello perché questo sport abbia maggiore visibilità nei canali Rai. Le sedici società di serie A rivendicano, tutte assieme, una maggiore visibilità del basket perché unanimi non approvano che il “servizio pubblico” svolto dalla Rai, non tratti questo sport nei Tg e nelle trasmissioni d’intrattenimento sportivo e generalista. Per questo motivo la maschile di Serie A più Legadue, riguardo la dal 1960 società ha inviato una lettera agli ammini- stagione 2012/2013, sono stati mediamenstratori e ai Direttori Responsabili della Rai e te 3.000 (4.000 Serie A, 2.000 Legadue, agli organi di governo e Vigilanza portando fonte Siae), rispetto alla media di 14.800 dati numerici relativi al pubblico che segue spettatori della Serie A più Serie B di calcio questo sport. “(…) Allo stato attuale, infatti, (24.700 Serie A e 4.900 Serie B, fonte non vi è alcuna corrispondenza tra il rilievo Lega Calcio A e B). Da questo dato risulta sociale, culturale e ovviamente sportivo della che nel 2012/2013 gli spettatori paganti pallacanestro e la visibilità data dalla R.A.I. della pallacanestro sono stati pari al 20% nella propria programmazione e nel proprio degli spettatori paganti del calcio. Un altro palinsesto. Sia consentito ricordare come il aspetto che è stato riportato nella lettera, è D.Lgs. 177/2005 individui specifici compiti quello del valore positivo di questo sport che e obblighi di pubblico servizio che la socie- ha pochi costi per la sicurezza degli spettatori tà concessionaria è tenuta ad adempiere, diretti poiché vi è una tifoseria organizzata. nell’ambito della sua complessiva program- Fattore da tenere in considerazione anche mazione, “al fine di favorire l’istruzione, la per l’aspetto sociale: la pallacanestro è uno crescita civile e il progresso sociale” (art. 7, sport per famiglie, come tale veicolo di valori comma 4, del D.Lgs. 177/2005), tra i quali positivi. La lettera conclude con la richiesta di compiti, in particolare, vi è quello di garantire incontrare i responsabili della programmazio“un numero adeguato di ore di trasmissioni ne e i Direttori dei canali e delle testate Rai per VIA DELL'ARTIGIANATO 3 televisive e radiofoniche dedicate all’educa- esporre più compiutamente le richieste e ga30014 CAVARZERE zione, all’informazione, alla formazione, alla rantire un’informazione corretta(VE) e pluralista. promozione culturale” (art. 45)” (…). La Nel caso0426 non vi fosse risposta, il presidente TEL-FAX 311342 lettera ha messo in luce dati ufficiali relativi della Reyer Luigi Brugnaro, dichiara di essere alle percentuali di pubblico pagante del basket intenzionato a procedere con altri metodi. Per alessio@falegnameriacrepaldi.it rapportandoli a quelli del calcio: gli spettatori chi volesse sostenere la causa è stato creato il R.P. paganti presenti alle partite di pallacanestro sito www.piubasketinrai.it.

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maschile di Serie A più Legadue, riguardo la stagione 2012/2013, sono stati mediamente 3.000 (4.000 Serie A, 2.000 Legadue, fonte Siae), rispetto alla media di 14.800 spettatori della Serie A più Serie B di calcio (24.700 Serie A e 4.900 Serie B, fonte Lega Calcio A e B). Da questo dato risulta che nel 2012/2013 gli spettatori paganti della pallacanestro sono stati pari al 20% degli spettatori paganti del calcio. Un altro aspetto che è stato riportato nella lettera, è quello del valore positivo di questo sport che ha pochi costi per la sicurezza degli spettatori diretti poiché vi è una tifoseria organizzata. Fattore da tenere in considerazione anche per l’aspetto sociale: la pallacanestro è uno sport per famiglie, come tale veicolo di valori positivi. La lettera conclude con la richiesta di incontrare i responsabili della programmazione e i Direttori dei canali e delle testate Rai per esporre più compiutamente le richieste e garantire un’informazione corretta e pluralista. Nel caso non vi fosse risposta, il presidente della Reyer Luigi Brugnaro, dichiara di essere intenzionato a procedere con altri metodi. Per chi volesse sostenere la causa è stato creato il R.P. sito www.piubasketinrai.it.

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di Chioggia Periodico d’informazione locale. Anno XXI XIX n.29 n.85 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it www.lapiazzaweb.it

Trasporti Ferrovie, interviene l'Autorithy

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Luoghi da scoprire Il volto liberty di Chioggia

I veneti vogliono l’indipendenza?! I cittadini chiedono più autonomia fiscale. Gli indipendentisti, invece, proclamano l’addio a Roma a colpi di referendum e di terrorismo

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di Renato Malaman

’Agro Pontino evoca l’epopea della grande bonifica, della “redenzione” (per dirla con il linguaggio dell’epoca) di quelle terre paludose a sud di Roma dal flagello secolare della malaria. Un’epopea raccontata mirabilmente in un libro, “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi vincitore del Premio Strega 2010, e che rivive nei trentamila metri quadri di un grande parco tematico realizzato alle porte di Latina da un privato. Il parco si chiama “Museo Piana delle Orme”... Continua a pag. 11-14-15

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I veneti vogliono l’indipendenza?

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I cittadini chiedono più autonomia fiscale. Gli indipendentisti, invece, proclamano l’addio a Roma a colpi di referendum e di terrorismo di Germana Urbani

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oro, gli indipendentisti a capo del movimento, hanno già vinto. Con quella che definiscono rivoluzione democratica, evoluta e digitale sono riusciti ad accendere i riflettori sul nuovo movimento politico del Veneto e soprattutto sui suoi leaders, per nulla sprovveduti, anzi. Basta navigare nel loro sito, agevole, organizzato; osservare con quanta dovizia danno e commentano informazioni; basta osservare le loro capacità di diffondere notizie sui social network per capire che saranno proprio loro a dare del filo da torcere a Grillo, almeno in Veneto. Dopo il referendum on line di fine marzo, passato quasi sotto silenzio, il gruppo indipendentista si è riunito a Treviso per dichiarare l’indipendenza sancita, a detta levato. loro, dai 2.360.235 sì espressi dai veneti chiamati sul Così, nel giro di pochi giorni la commissione Affari web ad esprimersi. istituzionali del Consiglio regionale del Veneto ha apSe i dati fossero reali, e non sono stati ancora verifiprovato, a maggioranza, entrambi i progetti di legge da cati, l’89,10% dei residenti vorrebbe staccarsi dall’Italia un anno in discussione che chiedono una consultazione e fare da sé. popolare dei veneti su indipendenza e autonomia della Che un malessere reale sia diffuso in regione è vero Regione. Il progetto di legge 342 di Stefano Valdegame a dirlo sono altri dati, quelli di beri è passato con i voti di Lega, Secondo il sondaggio un recente sondaggio di Demos Forza Italia, Ndc, Futuro popolacondotto su un campione rapprere e Unione Nordest. La commispiù della metà dei sentativo. Secondo il sondaggio sione ha dato il via libera anche veneti vorrebbero oltre la metà degli elettori veneti ad un secondo progetto di legge, l’indipendenza (55%) si dicono d’accordo con presentato da Costantino Toniolo l’obiettivo, sollevato dal referene da Carlo Alberto Tesserin, endum, dell’indipendenza veneta. Anche se è concepita, trambi del Nuovo Centrodestra, che affida al presidente soprattutto, come maggiore “autonomia”, maggiore della Regione il compito di negoziare maggiori condicapacità rivendicativa nei confronti di Roma. In parte, zioni di autonomia per il Veneto e, in appoggio al negonella maggiore qualità dei parlamentari e della classe ziato istituzionale, di indire un referendum popolare nel politica. quale i veneti possano esprimersi sul Veneto regione a statuto speciale, dotata di autonomia fiscale, sino a Ma gli indipendentisti hanno vinto perchè sono riutrattenere in loco l’80 per cento del gettito fiscale. sciti a far mettere in agenda ai politici che siedono nel Se questi referendum si dovessero fare costerebbeparlamentino regionale l’urgenza di dare una risposta ro alla Regione 14 milioni di euro e, per ora, nessuno più o meno concreta all’istanza che essi avevano sol-

ha detto da dove salterebbero fuori. E’ soddisfatto Valdegamberi che ammette che solo un anno fa questa proposta non sarebbe passata. “Il superamento degli Stati nazionali ottocenteschi – spiega il consigliere e la rivalutazione dei territori che sono omogenei per storia, pensiero ed economia, come il Triveneto – conclude Valdegamberi - deve essere la base per un nuovo federalismo europeo dei popoli. Il Veneto è pronto a competere con i modelli della Mitteleuropa, che sono ben lontani da ‘Roma capitale’”. Ma non tutti sono di quest’idea, anzi. i consiglieri di Forza Italia per il Veneto, ad esempio, hanno esposto uno striscione dai balconi di palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto con la scritta:“Noi veneti, come Bolzano sì, come Crimea no”. Tutto questo mentre in aula consiliare si svolgeva la seduta dedicata alla revisione della Costituzione e alla presa di posizione del Veneto che chiede di diventare Regione a statuto speciale “Con questa azione abbiamo voluto ribadire il no all’indipendenza, ma il nostro sì a forme di autonomia uguali a quelle del Trentino-Alto Adige”, hanno dichiarato Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo insieme agli assessori Massimo Giorgetti e Maria Luisa

Coppola. “Vogliamo un Veneto forte e autonomo in una Italia unita che prenda il Veneto ad esempio. Le forze di maggioranza sembrano aver idee diverse e, perchè no, seguire anche gli umori delle piazze. E il presidente Luca Zaia, dal canto suo, si può dire che tentenna. Sin dal giorno dopo la proclamazione dell’indipendenza da parte dei referendari 2.0, ha sostenuto frenato sulla questione. Tanto che commentando le decisioni della Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale che si è pronunciata con un doppio sì per la consultazione sull’indipendenza e sull’autonomia ha detto che la sua “road map per l’indipendenza del Veneto è la stessa della Catalogna; ci si dà l’obiettivo e si praticano, giorno dopo giorno, con pazienza, tutti i passaggi giuridici. E’ un voto, questo, che permetterà ai consiglieri regionali di discutere di questi due provvedimenti. E già il dibattito è importante. Io mi auguro che si arrivi rapidamente all’approvazione della legge per l’indizione del referendum, dopodiché inizieremo il nostro confronto giuridico a livello nazionale”.


Attualità

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>> ITosi: “Fatti che sono più da bar che non da banda armata

Un nuovo carroarmato pronto a sparare alle tasse! di Ornella Jovane

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a notizia gira per l’Italia, sui media e in rete, come sono più da bar che non da banda armata’’. ‘’Spiace che fosse una barzelletta:l’azione di alcuni “bontempo- queste persone vengano massacrate dalla giustizia, per ni” che non volevano far nulla di male. E ad avva- non aver fatto nulla, perché quella del carroarmato, che lorarla arrivano anche le dichiarazioni di politici di calibro e’ un trattore con sopra tre lamiere, fa ridere’’ ha concluso come quella di Flavio Tosi. “Fin da subito, quando mi il sindaco veronese. Sarà. Eppure per la Procura di Brescia hanno raccontato questa vicenda, pensando all’entità non ci sono dubbi: erano disposti a tutto pur di spingere delle cose contestate mi e’ venuto da sorridere, perchè all’indipendenza del Veneto. Anche ad azioni clamorose. L’indagine ha portato a sono degli arresti per nulla’’. Minimizza l’accaduto il segretario nazionale della Liga Veneta e sindaco di Verona, ventiquattro arresti nelle provincie di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona. In carceFlavio Tosi, commentando l’arresto Busato: “Solidarietà a re, tra gli altri, l’ex parlamentare dei 24 ‘’secessionisti’’ veneti che e sottosegretario Franco Roccheta Casale Di Scodosia stavano cochi ci avrebbe aiutato ta, fondatore della Liga Veneta e struendo un nuovo mezzo d’assalto nella prossima mossa: tra i promotori del referendum per e sono stati accusati di associazione la secessione del Veneto. Stesso con finalità di terrorismo, eversione la rivoluzione fiscale” provvedimento per Lucio Chiavedell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. Accuse pesanti, gato, il leader del Movimento 9 dicembre, i Forconi, di eppure, la gran parte degli uomini del carroccio sottolinea Verona e protagonista del presidio nei pressi del casello che si è trattato solo di “un gioco”.’’Fa rattristare il fatto dell’autostrada A4, già presidente della Life, la Libera Asche venga fatto del male a delle persone - ha continuato sociazione degli imprenditori veneti. Carcere anche per il Tosi - perché finire in galera per una persona che non ha suo braccio destro, Patrizia Badii, anche lei tra i promotori mai fatto nulla per finirci, e’ ingiusto e sproporzionato; del presidio verosese dei forconi. In galera, inoltre, Luigi quindi si sono sperperate centinaia di migliaia di euro per Faccia, mentre ai domiciliari è finito Flavio Contin: questi indagini, pedinamenti, intercettazioni per dei fatti che ultimi due sono personaggi già noti alle forze dell’ordine

e alle cronache perché fecero parte del gruppo dei Serenissimi che nel 1997occuparono piazza San Marco a Venezia a bordo di un blindato sempre costruito a Casale di Scodosia. “Arrestateci tutti” - ha detto Gianluca Busato, leader di Plebiscito.eu, apostrofando come notizie ridicole e indecenti le notizie che riportavano gli arresti di quelli che lui ha definito “patrioti veneti”. “Sono questi gli ultimi rantolii dello stato italiano criminale, ladro e violento – ha detto Busato - Esprimo la mia totale solidarietà e vicinanza a Franco Rocchetta, Lucio Chiavegato, Luigi Faccia, Flavio Contin e a tutti i patrioti arrestati questa notte con accuse che appaiono fin d’ora risibili. Prepariamoci per una mobilitazione di Popolo, civile, composta, pacifica e democratica a sostegno della Repubblica Veneta. E in ogni caso ringraziamoli, perché non potevamo sospettare di avere un aiuto così grande per applicare con successo l’esenzione fiscale totale”. Il prossimo passo verso cui muovono gli indipendentisti, infatti, è la rivolta fiscale: nessuno paghi più le tasse! E’ questo il cuore del programma politico del movimento che si appresta a raccogliere le firme degli imprenditori pronti alla rivolta fiscale. La motivazione è presto detta: liberarsi dall’oppressione “del peggior inferno fiscale del pianeta”.

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Flavio Tosi e Gianluca Busato

Tiozzo, Pd “I fatti degli ultimi giorni segnano il fallimento del Veneto leghista”

“Z

aia e la Lega hanno fallito l’occasione storica di ottenere una reale e maggiore autonomia del Veneto e ora corrono ai ripari schierandosi accanto ai secessionisti”. Per Lucio Tiozzo e Stefano Fracasso, capogruppo e vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, c’è aperta contraddizione tra le dichiarazioni di Zaia a sostegno del fronte indipendentista e secessionista e l’operato politico nei suoi incarichi di vicepresidente e presidente della Regione e di ministro della Repubblica. “Prima ancora di guidare la Regione, Zaia è stato vicepresidente del Veneto e poi ministro. Eppure, malgrado i proclami e le promesse, lui e il Carroccio non hanno mai fatto compiere al Veneto quel salto in termini di rafforzamento delle competenze e di ampliamento degli spazi di autonomia anche fiscale. Non sono stati in grado di far tesoro dell’onda del consenso elettorale con il quale hanno assunto la guida della Regione”. “Anzi – proseguono Tiozzo e Fracasso – il presidente Zaia che ora si schiera dalla

Lucio Tiozzo parte degli indipendentisti è lo stesso che in questi anni ha rafforzato il centralismo regionale. L’esempio più lampante è il mancato riconoscimento dell’autonomia della provincia di Belluno, che continua ad essere negata malgrado lo Statuto la preveda. Questa è stata la storia ingloriosa del Veneto leghista, che ora cerca riscatto nei sogni di gloria irredentista”.



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Attualità

>> Trasporti su rotaia Avviata un’indagine conoscitiva sulla qualità del servizio offerto

Ferrovie, interviene l’Autorithy di Alessandro Abbadir

L’infrastruttura in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; sono 164 le stazioni esistenti

S

e la rete autostradale e stradale è nel mirino dei residenti e degli utenti, non se la passa bene nella nostra regione neanche la rete ferroviaria. L’infrastruttura ferroviaria in Veneto si estende complessivamente per 1.800 chilometri di linee; 164 le stazioni esistenti. Ci sono tratte a lunga percorrenza sull’asse Milano-Venezia, Venezia-Bologna o Udine- Venezia, e ci sono linee meno strategiche ma essenziali per le comunità locali come quelle gestite da Sistemi Territoriali o quelle nell’area del bellunese e rodigino. In queste ultime settimane la serie di tagli agli orari con l’introduzione dell’orario cadenzato, ha scatenato le proteste degli utenti, soprattutto quelle dei pendolari, che i treni li utilizzano ogni giorno. Fra le preoccupazioni c’è anche ormai la certezza che il Sistema Metropolitano Ferroviario di Superficie, non verrà completato neanche durante questo mandato. Ecco che nelle scorse settimane l’Authority dei trasporti ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva sulla circolazione ferroviaria in Veneto per accertare la qualità del servizio offerto dai treni regionali finiti nell’occhio del ciclone per la lunga serie di ritardi e i disservizi che affliggono i 200 mila pendolari nostrani. Il presidente dell’Autorithy dei Trasporti Andrea Camanzi ha fatto sapere che l’inchiesta coinvolgerà anche altre regioni e si estenderà ai collegamenti aeroportuali. In calendario, le audizioni dei principali soggetti coinvolti: da Trenitalia ai sindacati delle ferrovie, dagli amministratori locali ai rappresentanti dell’utenza. La finalità principale dell’Authority, consiste nel ridefinire le regole del gioco, assicurandone il rispetto, a cominciare dalla definizione degli schemi dei bandi di gara, di sua diretta competenza. Nello specifico, il caso è quello della gara europea per l’assegnazione delle corse regio-

nali conseguente alla disdetta del contratto a Trenitalia da parte della Regione Veneto. La gara è di quelle sostanziose: vale 150 milioni di euro l’anno e sarà proprio l’autorità garante a definire, in via preliminare, i criteri del bando, ispirati a standard di qualità, rispetto dei princìpi della libera concorrenza, salvaguardia dei servizi minimi essenziali e vantaggi economici per la collettività. L’auspicio è che a farsi avanti siano i colossi ferroviari di Svizzera, Austria e Germania. In una nota il governatore della Regione lo ha chiarito. “Abbiamo rinunciato a prolungare il contratto con Trenitalia - dice Zaia nella nota - per bandire una gara rivolta a società di spessore europei in grado di competere con Rfi nell’offrire un servizio all’altezza: parlo delle ferrovie svizzere, austriache, tedesche, inglesi, non certo dei candidati provinciali dell’ultima ora”. Per rendere più “abbordabile” l’operazione, non si esclude la suddivisione della mappa ferroviaria veneta in lotti da appaltare singolarmente. A frenare le candidature c’è il vantaggio di cui, gode Trenitalia: costola di Rfi, dispone in partenza di tratte, convogli, personale, depositi, officine, materiali. Non mancano le polemiche. Per il senatore del Pd Lodovico Sonego, ”la proposta è ambientalmente e socialmente insostenibile e serve solo a nascondere il proposito reale di non fare nulla. La nuova ferrovia ad Alta Velocità e Alta Capacità del Corridoio Mediterraneo è una primaria necessità del Friuli Venezia Giulia per diventare quella piattaforma logistica che da sempre desidera essere, ma il quadruplicamento è il modo migliore per non realizzarla. Il quadruplicamento significa collocare due ulteriori binari in stretto affiancamento ai due esistenti attraversando una catena di centri abitati nei quali le abitazioni sono vicinissime ai binari che ci sono già”.

Innovazione “in servizio da settimane i nuovi etr elettrici

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aia e la Lega hanno fallito l’occasione storica di ottenere una reale e maggiore autonomia del Veneto e ora corrono ai ripari schierandosi accanto ai secessionisti”. Per Lucio Tiozzo e Stefano Fracasso, capogruppo e vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, c’è aperta contraddizione tra le dichiarazioni di Zaia a sostegno del fronte indipendentista e secessionista e l’operato politico nei suoi incarichi di vicepresidente e presidente della Regione e di ministro della Repubblica. “Prima ancora di guidare la Regione, Zaia è stato vicepresidente del Veneto e poi ministro. Eppure, malgrado i proclami e le promesse, lui e il Carroccio non hanno mai fatto compiere al Veneto quel salto in termini di rafforzamento delle competenze e di ampliamento degli spazi di autonomia anche fiscale. Non sono stati in grado di far tesoro dell’onda del consenso elettorale con il quale hanno assunto la guida della Regione”. “Anzi – proseguono Tiozzo e Fracasso – il presidente Zaia che ora si schiera dalla parte degli indipendentisti è lo stesso che in questi anni ha rafforzato il centralismo regionale. L’esempio più lampante è il mancato riconoscimento dell’autonomia della provincia di Belluno, che con-

tinua ad essere negata malgrado lo Statuto la preveda. Questa è stata la storia ingloriosa del Veneto leghista, che ora cerca riscatto nei sogni di gloria irredentista”.

Le richieste dei sindacati Servono 27 milioni di euro per il trasporto pubblico

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e la Regione ha le idee chiare su come intende sistemare la rete ferroviaria nei prossimi anni, idee chiare su quanti soldi servono per questa infrastruttura le hanno anche i sindacati: servono almeno 27 milioni di euro in più per il trasporto pubblico locale, di cui 15 per garantire l’orario cadenzato dei treni e 12 per i servizi di bus e vaporetti. Le richieste sono quelle dei sindacati dei trasporti pubblici (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl trasporti, Faisa Cisal, Fast e Orsa) che le hanno presentate alla commissione Bilancio del Consiglio Legambiente ha fotografato la questione. Se messo a confronto con le altre regioni negli ultimi dieci anni il Veneto ha investito nei treni regionali 6,7 euro pro capite, 3 euro in meno dell’Emilia Romagna, la metà della Lombardia, un sedicesimo di quanto spende la Provincia autonoma di Bolzano. I lombardi ogni giorno hanno a disposizione il triplo degli 800 treni che corrono in Veneto, nonostante la popolazione veneta sia solo la metà di quella lombarda. Ma non mancano problemi sulle strade. Per la manutenzione dei 2000 chilometri gestiti da Veneto Strade secondo i sindacati bisognerebbe che Regione e province stanziassero nel 2014 almeno 10 milioni, invece nel bilancio di previsione ce ne sono solo 3,8. Ciò significa che continueremo ad avere strade “groviera”, piene di buche.

I sindacalisti, infine, hanno lanciato un appello specifico per la viabilità nel Bellunese, la provincia dolomitica deve affrontare una spesa aggiuntiva di oltre 5 milioni di euro per ripristinare i collegamenti viari dopo le nevicate eccezionali.



10 Luoghi da scoprire >> Il pittore Giuseppe Cherubini porta in città il nuovo stile

Il volto liberty di Chioggia

Tracce del nuovo linguaggio si possono ritrovare lungo il Corso del Popolo in palazzo Ravagnan e all’interno della chiesa di S. Andrea

Luoghi Sì, viaggiare da scoprire 11

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LAZIO

Agro Pontino

la bonifica si racconta

di Germana Urbani

I

n molti si sono chiesti per quali vie il Novecento artistico sia approdato in una città come Chioggia, fortemente caratterizzate dal punto di vista artistico architettonico. Ebbene, la risposta si è trovata nelle cronache dei giornali locali del tempo che raccontano di una realtà in grande fermento. Ma le novità non arrivano via mare, stavolta, ma sullo schermo del cinematrografo la cui sala, riportano fedelmente i giornalisti, è sempre affollata. E lì vengono affascinati dalle immagini delle capitali europee che si aprono sullo schermo, ma vedono anche i manifesti che pubblicizzano prodotti quali macchinari e ritrovati per l’igiene e la bellezza. Insomma, attraverso il grande schermo sbarca nella città lagunare il mondo intero e tutte le nuove tendenze, come diremmo oggi. Così, se vi trovate a Chioggia in una di queste belle giornate di primavera, non dimenticate di esplorare questa pagina storico-artista molto curiosa seguendo un itinerario davvero curioso. Chiedendo ai residenti di indicarvi il palazzo delle figure, come viene definito, potrete ammirare palazzo Brusomini-Naccari. Architettonicamente risale al ‘700, come la maggior parte dei palazzi chioggiotti, ma gli affreschi che lo distinguono dagli altri palazzi risalgono al 1929, quando la proprietà era già passata alla famiglia Ravagnan a cui restò fino a pochi anni fa. Prima di allora ebbe un proprietario eccellente. Nell’800, infatti, diede i natali ad Antonio Naccari, primo sindaco di Chioggia libera dal “giogo” Veneziano nel 1867. Certamente la storia nobile di questa dimora ha fatto in modo che anche i futuri proprietari volessero lasciare un segno importante del loro gusto estetico. Ed ecco che scelsero il pittore veneziano Giuseppe Cherubini per far affrescare una facciata del palazzo secondo il gusto estetico più in voga in Europa. Soprattutto le due figure femminili ritratte in trono, quasi fossero due pale d’altare, donano una certa magnificenza all’opera ma è tutta la scena, compresa in un delicato reticolo floreale, a ricordare la nobiltà della famiglia Ravagnan e delle sue vaste proprietà terriere. Anche all’interno la moderità fa mostra di sé in modo importante: una grande vetrata in cui sono raffigurate le quattro stagioni e un notevole affresco sul soffitto del salone centrale ritrae figure allegoriche e lavori tipici della città all’inizio del Novecento. Un altro bel tassello del liberty a Chioggia

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si può ammirare sul soffitto della chiesa di Sant’Andrea, sempre ad opera di Cherubini. La storia racconta che le confraternite, elemento fortemente caratterizzante nella storia della città, grazie ad un forte impegno economico, resero possibile il progetto di restauro e riqualificazione della chiesa così come lo pensò il parroco Giuseppe Veronese con tanto di decori e affreschi. I temi trattati, dicono gli storici, sarebbero stati influenzati proprio dalle confraternite che pagavano. Infatti il Cherubini si ispirò alle “tolete” votive della tradizione chioggiotta per alcune scene come quella dell’invocazione di Sant’Andrea sui “Murazzi” per salvare l’imbarcazione tormentata dalla tempesta. Probabilmente i pescatori d’alto mare versarono molto viste anche le importanti decorazioni dedicate a Sant’Andrea nella cappella a loro dedicata. E così fu per la confraternita dei Fornai e per quella dei Bombardieri che ebbero le loro immagini sacre di riferimento affrescate in luoghi particolari della chiesa.

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’ curioso notare come la moda di inizio Novecento entri di gran passo a Chioggia anche attraverso il gusto per i regali che riceve una coppia di sposi, rampolli di due famiglie molto ricche. Un articolo sulla “Gazzetta di Venezia” del 24 febbraio 1909 racconta delle nozze di Mitzi Lisetto, della dinastia dei Boscolo Lisetto, commercianti di derrate alimentari di Sottomarina, con Beppino Penzo, rampollo della ricca e potente famiglia Penzo di Chioggia, ma soprattutto dà evidenza alla lunghissima lista di regali ricevuta dagli sposi. E per la maggior parte, gli oggetti ricevuti sono rigorosamente in stile liberty, alcuni dei quali arrivati direttamente da Parigi, Bruxelles e Praga, città interessate al giro d’affari dei Lisetto. Ma la notizia vera sta nel fatto che il gusto cittadino, grazie ai contatti con l’Europa, nel Novecento si sprovincializza e accoglie favorevolmente le novità del momento.


11 Sì, viaggiare

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LAZIO

Agro Pontino

la bonifica si racconta AL GRANDE PARCO-MUSEO “PIANA DELLE ORME” RIVIVE L’EPOPEA DEL RISANAMENTO DELLA VASTA PALUDE MALARICA A SUD DI ROMA UN’OPERA COLOSSALE CHE HA IMPEGNATO NEGLI ANNI ‘20 CINQUANTAMILA OPERAI HANNO COSTRUITO CANALI E BORGHI RURALI POI ABITATI DA COLONI SOPRATTUTTO VENETI NEI 14 PADIGLIONI DELL’AREA VICINO A LATINA SONO ESPOSTI ANCHE RARI PEZZI MILITARI COME IL CARRO ARMATO UTILIZZATO NEL FILM “LA VITA È BELLA” DI ROBERTO BENIGNI O IL CACCIA USA CURTISS RECUPERATO IN MARE

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’Agro Pontino evoca l’epopea della grande bonifica, della “redenzione” (per dirla con il linguaggio dell’epoca) di quelle terre paludose a sud di Roma dal flagello secolare della malaria. Un’epopea raccontata mirabilmente in un libro, “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi vincitore del Premio Strega 2010, e che rivive nei trentamila metri quadri di un grande parco tematico realizzato alle porte di Latina da un privato. Il parco si chiama “Museo Piana delle Orme” e il privato che lo ha realizzato è Mariano De Pasquale, di origini siciliane (ora scomparso), la cui famiglia come migliaia di altre famiglie italiane trovò nell’Agro Pontino un’opportunità di lavoro. Il parco è articolato in 14 grandi padiglioni dove dentro non è esagerato dire che è ospitata la storia. La storia della grande

AL GRANDE PARCO-MUSEO “PIANA DELLE ORME” RIVIVE L’EPOPEA DEL RISANAMENTO DELLA VASTA PALUDE MALARICA A SUD DI ROMA UN’OPERA COLOSSALE CHE HA IMPEGNATO NEGLI ANNI ‘20 CINQUANTAMILA OPERAI HANNO COSTRUITO CANALI E BORGHI RURALI POI ABITATI DA COLONI SOPRATTUTTO VENETI NEI 14 PADIGLIONI DELL’AREA VICINO A LATINA SONO ESPOSTI ANCHE RARI PEZZI MILITARI COME IL CARRO ARMATO UTILIZZATO NEL FILM “LA VITA È BELLA” DI ROBERTO BENIGNI O IL CACCIA USA CURTISS RECUPERATO IN MARE

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bonifica della zona innanzitutto. Opera che negli anni Venti del secolo scorso impegnò cinquantamila operai, reclutati soprattutto per scavare a mano in milioni di ore di lavoro i grandi canali spina dorsale della bonifica e per costruire successivamente i vari borghi rurali dove si insediarono diverse migliaia di coloni. In prevalenza agricoltori veneti, chiamati a coltivare quelle nuove terre strappate alla palude e alla malaria. Furono gli anni in cui a tempo di record fu costruita Latina (allora Littoria, in omaggio al Fascismo) e le altre città ispirate pure allo stile architettonico razionalista: Pontinia, Sabaudia, Aprilia. Città che hanno conservato il fascino dell’epoca e sono tuttora un museo a cielo aperto per chi ama la storia dell’architettura contemporanea. Il Museo della Piana delle Orme contie-

’Agro Pontino evoca l’epopea della grande bonifica, della “redenzione” (per dirla con il linguaggio dell’epoca) di quelle terre paludose a sud di Roma dal flagello secolare della malaria. Un’epopea raccontata mirabilmente in un libro, “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi vincitore del Premio Strega 2010, e che rivive nei trentamila metri quadri di un grande parco tematico realizzato alle porte di Latina da un privato. Il parco si chiama “Museo Piana delle Orme” e il privato che lo ha realizzato è Mariano De Pasquale, di origini siciliane (ora scomparso), la cui famiglia come migliaia di altre famiglie italiane trovò nell’Agro Pontino un’opportunità di lavoro. Il parco è articolato in 14 grandi padiglioni dove dentro non è esagerato dire che è ospitata la storia. La storia della grande

bonifica della zona innanzitutto. Opera che negli anni Venti del secolo scorso impegnò cinquantamila operai, reclutati soprattutto per scavare a mano in milioni di ore di lavoro i grandi canali spina dorsale della bonifica e per costruire successivamente i vari borghi rurali dove si insediarono diverse migliaia di coloni. In prevalenza agricoltori veneti, chiamati a coltivare quelle nuove terre strappate alla palude e alla malaria. Furono gli anni in cui a tempo di record fu costruita Latina (allora Littoria, in omaggio al Fascismo) e le altre città ispirate pure allo stile architettonico razionalista: Pontinia, Sabaudia, Aprilia. Città che hanno conservato il fascino dell’epoca e sono tuttora un museo a cielo aperto per chi ama la storia dell’architettura contemporanea. il patrocinio Il Museo dellacon Piana delle Ormedi contie-

coNtiNua pagiNa continua daalla pag. 14

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Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria: solo 1 volta su 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

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Marzo 2014

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 www.asl14chioggia.veneto.it call center: 848 800 997

CONCORSO FOTOGRAFICO “DONARE BENESSERE”: IL VINCITORE È IL GIOVANE CHIOGGIOTTO FEDERICO PADOAN CON L’OPERA “VOLO A MARE”

Informa

Ulss 14

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La città di Chioggia unita in Ospedale nella premiazione del concorso fotografico “Donare Benessere” E’ il chioggiotto Federico Padoan, classe ’76, idraulico di professione, il vincitore della prima edizione del concorso fotografico “Donare Benessere”, organizzato dall’Ulss 14 insieme all’associazione Progetto Ossigeno. L’opera intitolata “Volo a mare” è stata scelta per come il fotografo è riuscito a sintetizzare lo “spirito chioggiotto”: nella motivazione che ha accompagnato la targa di riconoscimento, infatti, si legge “che il volo del gabbiano che esce dal muro di reti descrive le caratteristiche della tipica pesca a strascico”. Alla premiazione, avvenuta sabato 15 marzo scorso, hanno partecipato più di cento persone, tutte raccolte nella sala di attesa del Poliambulatorio dell’Ospedale di Chioggia. Durante la premiazione, si sono svolti un paio di intermezzi musicali a cura degli insegnanti della scuola media musicale “Silvio Pellico”. Presenti, oltre al direttore generale Giuseppe Dal Ben, anche il sindaco Giuseppe Casson e il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin. Il concorso è partito un anno fa con il

doppio scopo di sensibilizzare i cittadini di Chioggia alla passione per la fotografia e per acquisire un numero di foto sufficienti per abbellire gli spazi del monoblocco, freschi di ristrutturazione. Al concorso hanno aderito 35 cittadini, qualcuno fotografo per professione, altri per passione ed hobby. In Azienda sono pervenute 130 fotografie ed in ognuna di esse

c’è il richiamo più o meno esplicito a Chioggia e Sottomarina: il mare, la sabbia, la laguna, il pesce, le reti, le calli. Nella selezione delle fotografie che sono arrivate in Azienda sono state predilette quelle che non solo documentassero la città di Chioggia ed il suo territorio, ma anche che avessero la capacità di trasmettere sensazioni piacevoli, indurre uno sta-

to psico-fsico di benessere, non tralasciando comunque gli aspetti tecnici e creativi. A tutti i partecipanti è stato consegnato un attestato, mentre i primi venti classificati hanno ricevuto anche una targa di riconoscimento. “Sono anche eventi di questo tipo – ha evidenziato durante l’evento il Dg Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - che possono unire una città. Emozionante constatare quanta mobilitazione ci sia stata attorno a questa iniziativa da parte del personale interno all’Ospedale e dei cittadini, oggi presenti più che mai in una esplosione di entusiasmo vivo e genuino. Un grazie di cuore a tutta la squadra Ulss capitanata da Pino Penzo con la collaborazione di Tiziana Dona’, Antonella Padoan, Cristina Longhin. Si ricorda che prima di posizionare le foto all’interno dei reparti ristrutturati, è possibile ammirarle nell’atrio dell’Ospedale dove è stata allestita una mostra temporanea delle prime ventiquattro foto classificate, ognuna riprodotta per l’occasione in grandi pannelli. La mostra è ad entrata libera.

TABACCO E PROBLEMI CARDIOVASCOLARI È ormai noto che le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morbilità e di mortalità in tutti i paesi sviluppati ed emergenti, legata a sfavorevoli variazioni dello stile di vita, tali da favorire la malattia aterosclerotica coronarica. Il decorso delle malattie cardiovascolari è in genere di lunga durata con fasi di instabilità non sempre prevedibili. Da tutto ciò diventa di fondamentale importanza ridurre o abolire tutti i fattori di rischio responsabili della progressione della malattia. Con il raggiungimento e il mantenimento della stabilità clinica, atta a ridurre l’incidenza di successive recidive e le disabilità conseguenti, sarà possibile garantire la ripresa e/o la conservazione

del proprio ruolo nella società. Alcuni dei fattori di rischio più importanti sono legati ad uno stile di vita poco salutare: il fumo di tabacco, la sedentarietà e l’alimentazione scorretta in qualità e quantità. Il fumo è stato riconosciuto come uno dei più importanti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Le evidenze in letteratura sono ormai numerose sia per quanto riguarda la patologia ostruttiva coronarica che per le arteriopatie periferiche, le malattie cerebrovascolari e tutte le altre manifestazioni cliniche che riconoscono alla loro origine un’alterazione vascolare in genere. A questo proposito ci sembra utile dare alcuni dati relativi al nostro territorio rile-

vati con il Sistema di Sorveglianza PASSI (2011). Rispetto al fumo i dati ci dicono che nella Azienda ULSS 14 il 20,4% degli adulti 18-69 anni fuma sigarette. Il 22,2% è invece ex fumatore e il 57,3% non ha mai fumato. L’abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne (rispettivamente 22% e 19%), nei 25-34enni (32%), nelle persone con una scolarità media-superiore (24%) e in quelle con molte difficoltà economiche riferite (28%). Se teniamo in considerazione tutti questi fattori, capiamo come mai da settembre 2013 l’Ambulatorio Trattamento Tabagismo della nostra Azienda ULSS 14 si trova dentro l’U.O. Cardiologia del nostro Ospedale, con la quale collabo-

ra. Ma attenzione: all’Ambulatorio possono accedere tutti fumatori che desiderino o debbano smettere, non solo le persone con problemi cardiovascolari. È aperto tutti i giovedì pomeriggio e per accedervi è sufficiente essere in possesso dell’impegnativa e prenotare la visita al CUP. Chiedi al tuo medico, saprà darti tutte le informazioni necessarie. È importante ricordare che esistono anche dei farmaci che possono aiutare il fumatore a smettere, e se affiancati ad un trattamento psicologico le possibilità di successo aumentano notevolmente. Smettere di fumare richiede un impegno personale, ma si può fare e sicuramente ne vale la pena!


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Marzo 2014

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

VIA LIBERA AGLI ASSEGNI DI CURA PER 912 FAMIGLIE L’ULSS 14 IN LINEA CON LE DIRETTIVE REGIONALI Via libera agli assegni di cura per 912 famiglie, l’Ulss 14 in linea con le direttive regionali: Via libera alle impegnative di cura domiciliare, i cosiddetti “assegni di cura”, per le famiglie di Chioggia, Cavarzere e Cona. Martedì 18 marzo, in buon anticipo rispetto alla data stabilita dalla delibera di giunta regionale 164 del 20 febbraio 2014 entro la quale concludere la fase istruttoria (28 marzo), l’Ulss 14 ha eseguito il mandato di pagamento ai Comuni per la liquidazione dei beneficiari, ben 912 famiglie (488 a Chioggia, 374 a Cavarzere e 50 a Cona). In questo modo i Comuni, non appena verificate le modalità indicate dalle famiglie stesse, saranno in grado di erogare i contributi, fino a 1.500 euro al mese a famiglia, Nello specifico, l’Ulss ha accreditato ai Comuni 1.534.780,00, di cui 902.760,00 a Chioggia, 533.900,00 a Cavarzere e 98.120,00 a Cona. In sintesi: COMUNE Quote spettanti Anno 2013 Beneficiari Chioggia 902.760,00 488 Cavarzere 533.900,00 374 Cona 98.120,00 50 Totale 1.534.780,00. Si ricorda alla cittadinanza che la Regione del Veneto ha recentemente innovato le modalità di erogazione dei contributi per le cure domiciliari per le persone non autosufficienti. Dal 2013, infatti, l’assegno di cura è sostituito dall’impegnativa di cura domiciliare (abbreviata con la sigla ICD). La nuova procedura ha predefinito gli importi dei contributi e le modalità di assegnazio-

ne, basata su graduatorie per gravità di bisogno assistenziale e situazione economica rilevata con l’ISEE. Entro l’anno si confida di poter corrispondere tale contributo con cadenza mensile o trimestrale. Per il 2013, invece, ciò avverrà in un’unica soluzione. “Cure appropriate, assistenza efficace ed efficiente, servizi di qualità, aiuti tempestivi – dice il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – questo significa mettere al centro le persone fragili e le famiglie che accudiscono i loro cari in difficoltà”.

SCREENING ONCOLOGICI, L’ULSS 14 PUNTA SU UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE Da una decina di anni, infatti, sono attivi gli screening oncologici per una diagnosi precoce del cancro della mammella, del collo dell’utero e del colon retto Il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 punta a creare una cultura della prevenzione nei comuni di sua competenza: Chioggia, Cavarzere e Cona. Da una decina di anni, infatti, sono attivi gli screening oncologici per una diagnosi precoce del cancro della mammella, del collo dell’utero e del colon retto. Si ricorda che la diagnosi precoce riduce in modo significativo la mortalità per tumore grazie alla maggiore efficacia del trattamento terapeutico applicato in fase iniziale, ottenendo in alcuni casi anche la completa guarigione. “L’anno scorso – spiega Maria Luisa Polo, referente aziendale per gli screening – abbiamo lavorato nei comuni di Cavarzere e Cona con un grande risultato per quanto riguarda lo screening mammografico. Qui, infatti, l’adesione è stata buona, raggiungendo l’80,7% con 6 neoplasie maligne diagnosticate. Per quanto riguarda, invece, lo screening del colon retto, ha risposto all’invito solo il 49,5%: è auspicabile che l’adesione aumenti di qualche punto percentuale ed è per questo che abbiamo dato la possibilità di poter consegnare il campione di feci fino al 30 aprile prossimo”. L’adesione corretta agli screening, secondo le indicazioni regionali, è: l’80% per il mammografico, il 65% per il colon retto e, infine, il 60% per il citologico. Intanto, tra due mesi ripartiranno a Chioggia gli screening mammografico e del colon retto (vengono

eseguiti ogni due anni). “Nel 2012 – continua la dottoressa Polo – l’adesione allo screening mammografico è stata solo del 58% e, nonostante ciò, sono state diagnosticate 30 neoplasie maligne. Poca partecipazione anche per l’altro screening, quello colorettale, dove solo il 40% dei soggetti ha risposto all’invito e, nonostante l’adesione sia stata così bassa, sono state diagnosticate 17 neoplasie maligne”. Si ricorda che gli screening oncologici sono gratuiti. Per lo screening mammografico e citologico i soggetti ricevono a casa una lettera d’invito nella quale è indicato l’appuntamento per effettuare la mammografia o il pap test; per lo screening del colon retto, invece, il cittadino riceve a casa una lettera con la quale può presentarsi ad una delle farmacie del territorio comunale e ritirare gratuitamente il contenitore per la raccolta delle feci. Quando l’esame è negativo, l’utente riceve la

comunicazione tramite lettera; nel caso, invece, il referto non sia negativo, l’interessato viene contattato e gli vengono proposti esami di accertamento. “Gli esami di accertamento – conclude la dottoressa Polo - seguono un percorso all’interno dello screening, pertanto non necessitano di impegnativa da parte del medico di famiglia. Facciamo in modo che il paziente non si senta solo, ma protetto e accompagnato in questo nuovo percorso”. La segreteria della Centrale Operativa degli Screening Oncologici si trova all’interno del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Chioggia- Borgo San Giovanni 1183/C. “Non finirò mai di lanciare appelli alla popolazione – dichiara il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – affinché partecipi sempre a queste iniziative di prevenzione. Con lo screening e la diagnosi tempestiva, salviamo la vita”.

Ulss 14 informa

le Specia le Specia


12 Sì, viaggiare 14 UMBRIA

Agro Pontino la bonifica si racconta segue dalla pagina precedente

ne così tante meraviglie che è difficile elencarle tutte. Basti pensare che nei padiglioni “militari”, dove sono conservate testimonianze della seconda guerra mondiale (che nella zona visse episodi cruenti durante l’offensiva alleata contro i tedeschi conseguente allo sbarco di Anzio), c’è persino il carro armato Sherman M4 utilizzato da Benigni sul set de “La vita è bella” e la Jeep fatta esplodere nel film “Il paziente inglese”, pure degno dell’Oscar. Nel parco-museo trova posto anche il mezzo anfibio Sherman DD, uno dei tre esistenti al mondo. Fu costruito dagli americani per il centro di addestramento di Battipaglia e poi affondato. E’ stato recuperato al largo di Salerno nel 2002. C’è anche l’aereo (un caccia P40 Curtiss) recuperato in mare dopo che era stato abbattuto durante una battaglia aerea: il suo pilota americano, appresa la notizia,

ha voluto recarsi al museo per rivederlo facendo vivere ai responsabili di “Piana delle Orme” un momento toccante. L’aereo, dopo il restauro, è stato esposto nel padiglione dedicato allo sbarco di Anzio. Un altro padiglione è riservato alla battaglia di Cassino, con il bombardamento del mo-

nastero benedettino con la distruzione del suo inestimabile patrimonio artistico. Effetti speciali fanno rivivere i terribili momenti di quell’episodio bellico. Nella grande esposizione allestita dalla famiglia De Pasquale nella campagna pontina di Borgo Faiti c’è spazio anche per i

vecchi giocattoli (allora quasi tutti costruiti in latta o in legnoi, per vecchi apparecchi radio e oggetti che documentano la storia delle telecomunicazioni, ci sono tantissimi mezzi agricoli fra cui le preziose trattrici Pavesi Tolotti P4 e tanti tipi di carretti. E poi attrezzi di ogni genere. Altri padiglioni

illustrano la vita nei campi e la civiltà rurale del tempo.Il fondatore Mariano De Pasquale, imprenditore agricolo nel settore florovivaistico, non amava chiamare questa oasi della memoria “museo”. Ci teneva a sottolineare che in realtà coNtiNua alla pagiNa segueNte continua da pag. 11


Sì, viaggiare 13 15

si tratta di un’attività agrituristica con centro di documentazione. Diversi i percorsi tematici a disposizione. La visita completa richiede circa quattro ore, ma c’è chi fa sera tranquillamente, perchè lo stupore davanti agli allestimenti del centro di documentazione è continuo.

Molto suggestive alcune ambientazioni d’epoca. L’area, ombreggiata da centinaia di eucalipti (la pianta tipica dell’Agro Pontino, introdotta durante la grande bonifica) è servita da un’accogliente area pic nic, utilizzata soprattutto dalle numerose scolaresche che in primavera si recano in gita a Piana

delle Orme. C’è poi un servizio di ristorazione rustica, un negozio e altri servizi. Ma la cosa più bella di questo singolarissimo parco-museo è rappresentata dalle suggestioni che le sue ambientazioni creano. All’interno dei padiglioni e fuori. Sembra di rivederle all’o-

pera quelle vocianti squadre di contadini e operai mandati da Mussolini a bonicare l’area paludosa in cambio della promessa di un fazzoletto di terra da coltivare. L’orario di apertura da aprile a ottobre va dalle 9 alle 18 (chiusura museo ore 20), prefestivi 9 - 18,30. D’inverno chiusura anticipata ri-

spettivaamente alle 16 e alle 17. Biglietti: intero 12, ridotto 10, ridotto junior 8. L’area ospita durante l’anno numerosi eventi. Info: tel. 0773 258708, info@pianadelleorme.it; www.pianadelleorme.it Piana delle Orme si trova in via Magliara 43,5 a Borgo Faiti (Latina).


16 Giardinaggio

Giardinaggio 21

>> Ottimo per l’estate: è un antizanzare naturale

Gelsomino: fioriture generose e prolungate E’ una specie rampicante molto apprezzata in parchi, giardini, terrazzi. Semplice da coltivare perché poco esigente

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di Germana Urbani

amminando lungo i viali dei nostri paesi capita spesso in primavera ed estate di fermarci a naso in su sedotti da un profumo dolce che ci arriva da una siepe o da un poggiolo. Spesso a colpirci il cuore passando dalle narici, è il gelsomino è una pianta perenne della famiglia delle Oleaceae in pratica è un “parente” dell’ulivo. Il suo nome deriva dal termine arabo yasmin, che significa “dono di Dio”, e in moltissime culture questa pianta è simbolo di purezza e femminilità. Si tratta di una pianta versatile e resistente che può essere utilizzata per formare siepi, rivestire cancellate e muretti oppure per ricoprire pergolati e graticciati visto che può raggiungere un’altezza di cinque o sei metri. Ma se non disponete di tanto spazio non disperate: il gelsomino può essere coltivato con successo sia in piena terra che in vaso, anche se in quest’ultimo caso si consiglia di utilizzare dei tutori per supportare la pianta che tende a crescere molto. Esistono molte specie di gelsomino che fioriscono anche in periodi diversi dell’anno. Per scegliere quella più adatta al vostro giardino o terrazzo occorre che teniate conto dell’esposizione, e se intendete coltivarla in vaso le migliori specie sono senza dubbio Jasminum primulinum e Jasminum grandiflorum. Le rampicanti da giardino più consigliate sono invece: Jasminum officinale e Jasminum x stephanense. Le piante di gelsomino all’aperto devono essere collocate in un luogo ben soleggiato e luminoso mentre per quelle che vivono in appartamento la collocazione migliore è in prossimità di una finestra esposta ai raggi solari. Possono essere considerate buone anche condizioni di mezz’ombra, a patto che la pianta riceva almeno qualche ora di luce diretta. Tenete conto del fatto che il gelsomino non tollera il vento eccessivo, perciò, potendo, deve essere messo al riparo dalle zone più ventose del giardino. Quando deciderete di porre a dimora la vostra pianta dovrete tener conto di poche cose in quanto il gelsomino è una pianta con poche pretese che si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno. Il meglio di sé lo dà tuttavia quando il substrato è ricco in sostanza organica, soffice, fertile e ben drenato: se il terreno fosse troppo compatto o di composizione prevalentemente argillosa, si può aiutarlo aggiungendo sabbia e argilla espansa allo scopo di migliorarne la capacità di drenaggio. Per le piante da coltivare

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Le zanzare lo odiano! Fatelo crescere vicino alle vostre finestre in vaso si può preparare un buon terreno di crescita semplicemente mescolando terriccio universale da giardino, torba e sabbia. E se vi dimenticate di annaffiarlo fa lostesso…per un po’. Gli esperti consigliano di annaffiare una volta ogni 10-15 giorni perché il gelsomino non è una pianta particolarmente esigente in termini di irrigazioni, dal momento che può sopportare senza problemi anche periodi di siccità più o meno prolungati. Va detto, però, che anche se non strettamente indispensabili per la sopravvivenza della pianta, le irrigazioni stimolano la crescita e la fioritura, pertanto sono consigliate sia in primavera che in estate e per tutta la durata della stagione vegetativa. E ricordate: le zanzare lo odiano, quindi se decidete di metterlo in giardino studiate la disposizione più utile di sedie e panchine.

PIanTaTe ora I gladIolI

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o n o bulbose molto apprezzate nei giardini perché sono poco esigenti e di coltivazione. Piantati i bulbi a primavera i fiori sbocciano entro luglio e settembre a seconda del periodo di piantagione. La fioritura dura circa due settimane con colori svariati, pastello o vivo. Il consiglio è di interrare i bulbi in un luogo soleggiato e riparato dai venti che possono piegare gli steli. Occorre preparare il terreno con una buona vangatura per togliere i sassi e le radici delle erbacce e, se necessario, aggiungete un concime speciale per bulbi. L’idea giusta potrebbe essere quella di scaglionare le piantagioni dei bulbi per ottenere una fioritura prolungata piantando i bulbi a distanza di una quindicina di giorni. Il bulbo di gladiolo va interrato a circa 10/12 cm di profondità, in linea o in gruppo da 10 a 20 bulbi. Annaffiare leggermente dopo la piantagione. Ricordate di mettere subito un tutore per le varietà più alte.


Protagonisti a Nordest

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L’ha fondata Giorgio Simoni oltre 40 anni fa che si avvale della collaborazione dei figli Piergiorgio, Massimo, Sonia e Monia

BICA S.P.A una potenza nella produzione di sedie e mobili per giardino Su 100 mila mq coperti su 4 unità produttive lavorano 140 operai con 30 presse di ultima generazione attive sulle 24h Parlare della Bica S.p.a. ai giorni nostri significa riferirsi a Giorgio Simoni il fondatore Giorgio e, con lui, i figli Piergiorgio 27 anni, Massimo 42 anni, e le due figlie Sonia e Monia. Una vera e propria potenza familiare che ha portato la BICA S.p.a. ad essere leader mondiale nello stampaggio di prodotti per la casa e giardino con un fatturato annuo di 25 milioni di cui l’80% con l’estero ( in 15 Paesi europei e nel mondo) e il 20% in Italia. Nel lontano 1962 Giorgio Simoni ha iniziato l’attività a Pontelongo dando così l’imput all’attuale costituzione del Gruppo Simoni che negli anni 80 ha compiuto un forte salto di qualità nella realizzazione dei primi mobili in resina che si sono affiancati alla storica produzione di quelli da giardino e campeggio in acciaio. Attualmente BICA S.p.a. annovera nel suo interno 140 dipendenti che lavorano in 100 mila mq coperti nelle quattro realtà produttive. A Candiana (Pd) sono posizionate le 30 presse robotizzate

che lavorano su 24h e che sfornano mobili da giardino in resina nelle linee Panther e Trendy. A Pontelongo (Pd) dove avviene il taglio, piegatura e assemblaggio degli articoli da giardino in acciaio, a Villa del Bosco invece vi è la produzione di stendibiancheria in acciaio. La BICA è stata una delle prime aziende ad ottenere la certificazione ISO 9001. Per la stagione estiva 2014 l’ufficio ricerca e sviluppo della BICA ha ideato una nuova collezione di salottini per arredare il giardino, la casa, bar e ristoranti, le linee B:RATTAN e BICADESIGN sono progettate per durare nel tempo. L’attenzione della BICA S.P.A. sempre rivolta verso l’innovazione e l’evoluzione del mercato completano l’immagine di un’azienda che non si ferma al successo già ottenuto ma guarda allo sviluppo futuro e pone nella ricerca di nuove soluzioni la chiave per una ulteriore crescita.

BICA S.p.a. fattura 25 milioni e commercializza con 15 Paesi europei e mondiali

In alto la Sede della BICA S.p.a.


18 8 Benessere >> Dalla bacheca di Facebook alla scrivania del direttore dell’Inps di Padova

Pensioni di invalidità anche per malattie rare Si chiama Caterina Simenon la padovana che ha convinto l’Inps ad impegnarsi nella schedatura delle malattie genetiche rare di Germana Urbani

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a sua prima grande conquista la gridata provinciale Dario Buonomo - ci faremo portaattraverso un video postato sulla sua voce a tutti i livelli interni, regionale e naziopagina Facebook: “È un risultato stra- nale, della soluzione adottata. D’altronde la ordinario, una bomba, davvero fantastico”. sede Inps di Padova è stata la prima in Italia E sempre su Facebook lei, venticinquen- a farsi spontaneamente carico delle revisioni ne padovana affetta da ben 4 patologie sanitarie di invaliditá di competenza dell’Asl genetiche rare, aveva proposto all’Inps di 16, la più grande del Veneto, solo ed esclu“aggiornarsi”, per così dire, consultando il sivamente per evitare il disagio ai cittadini Registro Veneto Malattie Rare, per riuscire che, spesso, erano costretti a far la spola tra ad avere dei parametri certi su cui basare le Asl e Inps. Semplicemente ascoltando cerloro valutazioni a fini pensionistici. chiamo di dare un piccolissimo contributo per Non era mai venuto in mente a nessu- alleviare le procedure e ridurre le difficoltà”. no, o se era successo, nessuno l’aveva mai Secondo le stime del Centro nazionale spedito al mittente l’idea. L’ha fatto lei, Ca- dell’Istituto superiore di sanità sarebbero cirterina, dal suo letto provvisto di ossigeno e ca 1 milione e mezzo i colpiti in Italia da una così, ora sta per cambiare tutto. malattia rara, sebbene siano solo 110mila Fino a un paio di mesi fa le persone le persone censite a livello nazionale. Nel affette da malattie rare, nella maggior parte corso della Giornata mondiale dedicata a dei casi, dovevano fare una gran fatica a queste malattie il ministero della Sanità si farsi riconoscere una pensione d’invalidità o è impegnato ad aggiornare l’elenco delle d’accompagnamento. E l’iter a cui dovevano malattie rare, fermo oggi a 485 patologie, sottoporti era davvero impegnativo. per gran parte rappresentate da malattie di Ma da un mese a questa parte, presso origine genetica. Lo stesso Inps, nelle sue la sede di Padova, è partito un confronto linee guida per il riconoscimento delle invalitra l’Istituto di previdenza e il “Registro dità, fino ad ora ha preso in esame i deficit delle malattie rare“. Un contatto ufficiale funzionali di solo 7 malattie rare. Per tutte tra pubbliche amministrazioni che si pone le altre patologie indicava ai propri medici l’obiettivo di superare gli ostacoli che hanno di procedere alle relative valutazioni “in via impedito finora una giusta tutela previden- analogica”. ziale alle persone affette da malattia rara. Nasce così il progetto della previdenza In realtà, fino ad oggi non ci aveva pen- del Veneto, che sarà esteso a tutte le altre sato proprio nessuno a mettere in contatto Regioni, di predisporre, in accordo col Regiquesti due enti che viaggiavano su binari stro nazionale, schede sintetiche di valutaseparati senza mai zione per ciascuna Le persone interessate patologia rara. Atincontrarsi. A fine febbraio, traverso questi supda malattie rare però, è avvenuta la porti, le Commissioni in Veneto sono svolta grazie all’idea Usl potranno disporre circa 13.000 e alla testardaggine di elementi utili a dedi Caterina Simonsen, terminare in modo che ha proposto all’INPS di appoggiarsi al adeguato la percentuale di invalidità. Registro Veneto Malattie Rare per un corretL’attenzione verso questo tipo di mato riconoscimento delle percentuali di invali- lattie che colpiscono in Veneto circa 13mila dità da assegnare ai pazienti affetti da mr. cittadini, è in costante crescita e, sempre di La soluzione di ciò che sembrava im- più si ragiona in termini di prevenzione. possibile l’ha trovata lei e l’Inps di Padova, E avviene lo stesso per le malattie mericonoscendone la validità, si è immediata- taboliche. Per questo la Giunta regionale del mente attivato in tal senso, per rispondere Veneto ha approvato lo scorso fine anno all’appello di Caterina. Un risultato salutato l’adozione dello screening neonatale metada tutte le persone affette da mr come rivo- bolico allargato e avviato già dal 1 gennaio luzionario. 2014. “Si tratta però di una prestazione – “Adesso – ha affermato il direttore spiega il Dott. Alberto Burlina, Direttore della

QuanTI malaTI sono InTeressaTI dalle malaTTIe rare?

E Struttura Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova – che le singole ASL sono libere di offrire o meno: di fatto ogni ASL dovrà stipulare un contratto con l’Azienda Ospedaliera per poter attivare il servizio. Il costo dello screening per ogni neonato è stato stimato intorno ai 55 euro: praticamente nulla se si considera che un paziente affetto da malattia metabolica non immediatamente diagnosticata può riportare gravissimi danni neurologici, invalidità totale e necessiterà frequenti ricoveri ospedalieri durante tutta la vita”.

sistono malattie rare “più frequenti” che colpiscono qualche migliaio di pazienti in Italia; tra queste la sclerosi laterale amiotrofica, le distrofie muscolari, l’emofilia, per citare qualche esempio. Per altre si può stimare che i pazienti affetti siano qualche centinaio; per altre ancora non esistono studi di prevalenza, ma solo descrizioni in letteratura di singoli casi. Di queste malattie si possono registrare meno di dieci persone affette in un Paese come l’Italia: è il caso della progeria, una malattia che comporta invecchiamento precoce, di molte sindromi genetiche o sequenze malformative complesse. In generale si può affermare che queste malattie, pur potendo essere singolarmente poco frequenti, non sono rare, se considerate nel loro complesso. Il numero dei malati, pur non essendo così rilevante rispetto ad altre condizioni con le quali il medico di medicina generale quotidianamente si confronta, è comunque globalmente consistente. Per stabilire l’entità del fenomeno è necessario premettere alcune considerazioni. È difficile stabilire con esattezza quante siano le malattie rare, si parla di un numero compreso tra 5.000 e 7.000. Quanto numerosi sono i malati dipende poi dalla definizione di malattia rara alla quale si fa riferimento. Il criterio comunemente adottato è un criterio di prevalenza, cioè quanti sono gli affetti da una particolare condizione sul totale della popolazione. È da precisare che in Paesi diversi vengono adottati limiti differenti, per cui non esiste una lista unica e unanimemente condivisa a livello mondiale. A livello europeo una malattia è considerata rara se colpisce meno di 5 persone su 10.000 abitanti. Eurordis, l’organizzazione europea nata nel 1997 che riunisce più di 260 associazioni dedicate alle malattie rare che operano in almeno 30 Paesi, ha stimato che queste condizioni colpiscano circa il 6% della popolazione europea, percentuale corrispondente a circa 27 milioni di persone nell’intera Unione Europea.


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20 14 Consigli di bellezza >> Il must di primavera sarà il bronde, per capelli come baciati dal sole

Nuove colorazioni per capelli da passerella E’ il “pink hair” il colore che per questa stagione è il più venduto su ebay al mondo. Ma chi non se la sente può virare verso il sunshine splashlights di Germana Urbani

C

erto nella vita di una donna è sempre primavera e quando arriva il momento di cambiare bisogna rinnovare e basta. Specie se si tratta di capelli. Le tendenze di questa primavera parlano chiaro: le colorazioni più “in” riguardano tutto ciò che è ombreggiato all’altezza delle radici e dal tono simile al naturale. Dunque fa bene chi decide per colori ondeggiati, a schiariture orizzontali e ai colori come accessori moda, da cambiare come e quando si vuole in abbinamento al proprio umore, al makeup o alla nail art. Decisamente aut il bi-color netto, radicipunte da supermercato, la ricerca spasmodica di coprire in modo netto i capelli bianchi creando così “barrature” antiestetiche specie sui contorni frontali. La moda del momento suggerisce di scegliere il Sunshine Splashlights, un effetto luce che, come fosse un raggio laser, colpisce

i capelli. Si tratta di una decolorazione parziale, che interessa solo una fascia di capelli in orizzontale e a metà lunghezza, tra le radici e le punte, come un trompe-l’œil che illumina i capelli. La versione chic del sunshine splashlights è un trionfo gioioso di pennellate di luce, dai biondi miele-oro ai rossi fragola che sfumano su punte più scure, anche nere. Certo non si può scegliere a caso la nuance, è importante seguire sempre la regola di “a ciascuno il suo”. E’ pur sempre questione di pelle, di feeling con l’incarnato. Il colore “amico” rende lo sguardo luminoso, morbido e vibrante al tempo stesso senza stress eccessivi di makeup giornaliero. Va detto che sulle passerelle si sono visti biondi e rossi veramente camaleontici e “multi-taglio”. I biondi magnificano le scalature-spiumature su tutte le lunghezze e ai corti donano ariosità e leggerezza. I rossi donano ricchezza e intensità ai capelli ricci e mossi. I toni scuri

e compatti invece meglio valorizzano capelli lisci e preferibilmente medi e medio corti. Ideali per i carrè, dunque. E per le ragazze più audaci il colore del momento è il “pink hair”: uno sfumato che va dal delicato pastello rosa al vibrante fuxia, interpretato anche e solo con qualche accento giocosi qua e là che può essre un fuxia su basi dark, o un rosa su fondi chiari. Tanto trendy da essere oggi il colore più venduto su ebay al mondo! Ma chi non se la sente di avere una testa color fragola segua l’esempio delle bellissime Jessica Biel e Jennifer Aniston che indossano il must di questa primavera: il bronde. Si tratta di uno sfumato sunshine-shatush, un biondo e bruno, beige-oro e moka fusi insieme fino a creare una nuova tonalità bronzea. La bella notizia è che questa tonalità così sfumata su lunghezze e punte sta bene e piace quasi a tutte.

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IL DIRITTO DI CAMBIARE


22 20 Crucilibro

La matematica non è mai la chiave con cui leggere il mondo “Il mondo vuole di più e per quello si dispera”, persino la vita (persino la morte) non è sempre un’equazione facilmente risolvibile quando ha come incognita principale l’amore

Natalia SanMartin Fenollera

Stefano Sgambati

Chiara Valerio

Aldo Nove

Prudencia Prim, una donna d’altri tempi

Gaspare, Un uomo anziano dai modi fini e studiati

Alessio Medrano, uomo dalla mente matematica

Piccardo, un bambino

Alter Ego

Il desiderio di scappare dalla quotidianità

Irene, la figlia di Gaspare

Elena Invitti, una donna bellissima

Lo zio Francesco

Location

Sant’Ireneo di Arnois, una colonia di esiliati dal mondo

Roma

Il mondo dell’alta finanza

Assisi al tempo del Medioevo

Co-Protagonisti

Uomini e donne che cambiano la loro vita

Matteo, un libraio

La matematica e l’amore

La fede di un uomo grande

Eroe - Eroina

Intrigo

Finale

Cosa dire del libro

Leggere… Leggere

Gaspare, durante un classico gioco A trentaquattro anni Alessio era Piccardo è un ragazzo che pur avendo Prudencia vorrebbe scappare dalla della verità al termine di una cena diventato un esperto broker, uno zio tanto famoso non lo ha vita dell’ufficio, da quelle lunghe tra amici racconta un segreto che dirigeva il comparto Life Settlement mai conosciuto. Nessuno ne parla e scialbe giornate tutte uguali. riguarda sua moglie, il cui cadavere ed era specializzato nell’“acquisire in famiglia, se non come tabù, ma Quando vede l’annuncio di un fu trovato nel Tevere anni prima. La le polizze sulla vita di chi decide ovunque si raccontano storie sullo posto di lavoro come bibliotecaria verità è talmente sconvolgente che di non onorarle più” i cosiddetti zio Francesco, sullo scandalo e sul a casa di un gentiluomo coglie la routine di due commensali va in “death bond” e creare un fondo disonore, e sulla santità, sull’amore che l’occasione per cambiar vita crisi per averla ascoltata d’investimenti redditizio invade chiunque gli si avvicini La protagonista arriva così in Chi non è al corrente di come Un bel giorno Alessio incontra nel A Piccardo le chiacchiere non luogo in cui si susseguono una sono andati i fatti è invece Irene, suo ufficio Elena Invitti, donna bastano: lui vuole sapere, vuole serie infinita di stranezze che la ragazza affascinate e problematica bellissima e più vecchia di sua risposte, vuole conoscere zio aiuteranno a intraprendere un di cui si innamora il libraio Matteo, mamma, che vuole rivendere una Francesco e, sfidando a sua volta il cammino di crescita personale deciso a tutto pur di portarla verso di quelle polizze di vita che lui padre, si mette in cammino verso che la porterà molto più lontano una relazione stabile, persino a tratta. E anche Alessio s’innamora la Verna, verso l’inospitale grotta di quanto avesse immaginato e le scoperchiare la terribile verità che follemente dimora di Francesco d’Assisi daranno la forza di aprirsi all’amore circonda la morte di sua madre Il romanzo è un nuovo manifesto femminile per tutte le donne che, insoddisfatte della propria vita, desiderano riappropriarsi del proprio tempo con dolcezza e stupore Natalia SanMartin Fenollera Il risveglio della signorina Prim Mondadori, pp. 264 € 16.50

Una storia oscura e sensuale, che Aldo Nove non scrive un romanzo Questo libro ripercorre la vita di un mescola giallo, eros e romanzo di di formazione, nemmeno uomo che prende come misura dei formazione, popolata da paure, un’agiografia, ma fa molto di più. sentimenti umani l’alta finanza per desideri e speranze che pulsano Ci porta nel Medioevo, nelle piazze poi scoprire che la forza dell’amore sotto l’apparente normalità di tutti di Assisi, in una grotta fredda e ce supera ogni calcolo possibile noi ne fa uscire al momento giusto

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Programma del 17 Aprile 2014


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Salute

Viaggio nella terapia alternativa, il mal di schiena Il mal di schiena è un problema sentito da molte persone delle più diverse età. Per mal di schiena si intende generalmente una affezione dolorosa che colpisce la zona bassa della schiena: la zona lombare. Non c’è una età precisa per avere mal di schiena. Il dolore lombare può prendere anche i bambini e gli adolescenti. Capita di sentir dire “ sei troppo giovane per avere mal di schiena” oppure “ va là che sei deboluccio, quando ero giovane io...”. Purtroppo quando i nostri nonni erano giovani le posture viziate che ci sono in questa epoca storica forse non c’erano. Ma andiamo con ordine. Cos’e il mal di schiena (lombare)? È un dolore che si localizza alla zona bassa della schiena solitamente alle vertebre lombari basse e all’inizio del sacro. Le sue cause possono essere le più varie. Tra le più comuni c’è uno sforzo che causa un conflitto tra le faccette articolari delle vertebre (una delle articolazioni tra due vertebre) che porta ad infiammazione e quindi ad una contrattura antalgica della muscolatura. Questa contrattura che non è la causa ma una forma di difesa del corpo, serve a bloccare la zona dolorosa e permettere all’uomo

di muoversi ugualmente. Altra causa di dolore lombare può essere la presenza di una patologia a carico dei dischi intervertebrali, il famoso anulus. Stiamo parlando in questo caso di tutto quell’insieme di patologie ortopedico/ neurologiche che sono le protrusioni, i bulging, le ernie vere e proprie. Questi quadri degenerativi sono diversi gradi di degenerazione del disco. A seconda che ci si trovi di fronte ad un caso o all’altro si possono a loro volta avere diversi tipi di dolore. Altro aspetto da tenere presente è la distinzione tra 3 figure distinte di mal di schiena date dalla presenza o meno di irradiazione del dolore agli arti inferiori: la lombalgia, la sciatalgia, la lombosciatalgia. La distinzione tra i tre tipi sarà oggetto di un altro articolo. Come si fa a far passare il mal di schiena? Questo dipende molto dall’approccio che si vuole utilizzare. Nel campo medico c’è la prescrizione di farmaci. Nel campo fisioterapico si utilizzano terapie fisiche come laser, tens, magnetoterapia, ecc. assieme a massaggi, terapia manuale decontratturante e rieducazione posturale. A fianco a tutti questi metodi

esiste anche l’OSTEOPATIA che qui in Italia è una terapia alternativa che sta solo ora cominciando ad avere l’attenzione che merita. L’OSTEOPATIA parte invece da un altro presupposto e cioè che bisogna trovare la vera causa del problema e ridare la possibilità al corpo di muoversi e muovere la zona compromessa la quale, in termini osteopatici, si definisce in “disfunzione fisiologica”. La vita è movimento quindi bisogna permettere al corpo di muoversi. Non sempre la causa di un problema è quella più evidente. Se per anni ho fatto lo stesso movimento senza problemi e senza avvertire dolori, perché in questa occasione ho avuto dolore? Perché l’ernia si è fatta sentire o si è prodotta? L’osteopata, attraverso una serie di test specifici, andrà alla ricerca di questa causa e cercherà di porvi rimedio, riportando il corpo in equilibrio, aiutando così il corpo a guarirsi. Questa ricerca coinvolgerà non solo l’aspetto muscolo scheletrico e neurologico (l’interessamento delle branche nervose) ma anche i visceri e l’aspetto craniale. Anche una disfunzione viscerale può portare a problemi ben distanti

dal viscere stesso. Questo perché il viscere (ad esempio il fegato, il rene, ecc.) è collegato da più strutture agli altri organi e al resto del corpo, ed è innervato. Quindi la sofferenza di un organo, e parliamo di disfunzione, non di patologia, può dare sintomatologie distanti dette riferite, o causare problemi a strutture distanti. Tutto questo senza considerare anche aspetti più tecnici e complicati come l’aspetto ormonale e della circolazione sanguigna. Come agisce l’osteopata? Dopo un colloquio con il paziente, procederà con una analisi per mezzo di una serie di test allo scopo di evidenziare i problemi, individuati i quali agirà sul corpo del paziente con tecniche osteopatiche. Le tecniche a disposizione dell’osteopata

sono molte, possono essere soft o più intense, ma mai invasive. L’osteopata userà solo la sua conoscenza e le sue mani. Anche chi pratica il massaggio o lo shatsu usa le mani ma non bisogna confondere il massaggio e lo shatsu con l’Osteopatia, perché sono cose completamente diverse con funzioni e tecniche diverse. L’importante, quando si parla di problemi di salute, anche per un semplice massaggio, è di rivolgersi sempre a personale qualificato; a maggior ragione con le tecniche più avanzate come l’Osteopatia. dott. Federico Cavallin, dott. in Fisioterapia Osteopata D.O.

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i nostri Esperti 26 I nostri esperti aFFaRI DI FaMIGlIa

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

La violenza di genere

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, purtroppo, occupa sempre più le prime pagine dei giornali ed i servizi di apertura dei telegiornali ovvero il fenomeno della violenza di genere. Che cos’è la violenza di genere? Il fenomeno della violenza di genere, ancorché risalente nel tempo, è stato solo di recente oggetto di studi più approfonditi che hanno consentito una sua qualificazione e, quindi, una maggior presa di consapevolezza e responsabilità da parte della nostra società civile. Il concetto di violenza di genere, elaborato nei primi anni duemila, è utilizzato per differenziare la violenza comune da quella che si esplica in danno di individui o gruppi in ragione del loro “genere” o sesso di appartenenza. La violenza di cui ho appena riferito consiste essenzialmente in una serie distinta di azioni fisiche, sessuali, di coercizione economica o psicologica che hanno come destinatario una persona “scelta” sulla base del suo genere o sesso. Con specifico riferimento alla violenza sulle donne, deve rilevarsi come questa costituisca un fenomeno culturale assai complesso che interessa ogni sfera sociale e le cui conseguenze non

ricadono solo sulle donne vittime di violenza ma anche sui loro figli che diventano testimoni indiretti della stessa. La violenza sulle donne trova, peraltro, un espresso riconoscimento nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne datata 1993 che, all’art. 1 definisce la violenza contro le donne come “Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare un danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata”. Rilevanti nel breve e lungo periodo i danni subiti dalle vittime di violenza sia sul piano fisico che su quello psicologico, morale ed esistenziale. Quali forme può assumere la violenza di genere? La violenza di genere è per sua natura un fenomeno proteiforme in quanto può esplicarsi in modi assai vari e diversi tra loro per tipologia, intensità di violenza e gravità degli effetti. Vi è una violenza fisica e morale ravvisabile in tutte quelle condotte dirette a far più o meno male alle persone con atti lesivi volontari. Vi è poi una violenza psicologica posta in essere dai partner o ex partner attraverso una serie di

atteggiamenti intimidatori, minacciosi e offensivi anche reieterati e prolungati. All’interno di questa categoria si ricomprendono condotte assai diverse tra loro quali i ricatti, gli insulti verbali, le umiliazioni di vario genere anche pubbliche. Ed ancora la violenza economica che rappresenta una forma subdola di violenza in quanto finalizzata ad impedire che il partner possa raggiungere l’indipendenza economica. In tal modo la vittima non potrà rendersi indipendentemente dal suo carnefice che eserciterà sulla stessa un controllo indiretto ma efficace. In tal senso mi limito a segnalare tutti quegli atteggiamenti diretti ad impedire la ricerca di un lavoro od ancora un ferreo controllo dello stipendio o utilizzo del denaro percepito ad esempio solo dal marito-compagno. In particolare, la donna straniera è spesso vittima di ricatti da parte del compagno che, nell’impedirgli la regolarizzazione dei documenti, preclude alla stessa la ricerca di un regolare lavoro. Infine, tra le forme più gravi ed odiose di violenza vi è quella sessuale rappresentata dall’insieme delle condotte che attengono alla sfera sessuale della persona e che ne compromettono la libertà di esplicazione. Tra le forme più diffuse di violenza sessuale vi sono le molestie sessuali, la costrizione

lO SPaZIO Dell’etICa

Analisi di aonale Anselm Zurfluch, docente incaricato presso l’Università di Avignone analizza in “Empfängnisverhütung”(hänssler 2000) alcuni motivi che re la speranza all’umanità è Gesù e il Suo buon senso, di cui il Vangelo sovrabbonda.

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

ad avere rapporti sessuali o, addirittura, a prostituirsi. Fenomeni quest’ultimo dell’induzione alla prostituzione per nulla distanti anche dalla ns realtà locale dove si registrano interventi delle forze dell’ordine volti a contrastare proprio suddetto reato. I reati connessi alla violenza di genere Le violenze sopra riferite integrano, il più delle volte fattispecie penalmente rilevanti. I reati che, statisticamente, sono maggiormente associati a fenomeni di violenza di genere sono: il reato di maltrattamenti verso familiari e conviventi, disciplinato all’art. 572 c.p. e di recente modificato; il reato di atti persecutori, comunemente detto stalking, introdotto nell’ordinamento italiano nel 2009 con l’art. 612 bis c.p.; la violenza sessuale di cui all’art. 609 bis c.p., nonché le fattispecie, apparentemente meno gravi, ancorché rilevanti sul piano umano, di minacce, lesioni e molestie. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)


I nostri esperti 27 29 l’aRCHItettO

La riqualificazione energetica degli edifici esistenti (parte quarta)

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

L’isolamento del tetto il legno e del solaio verso un vano non riscaldato. L’isolamento del tetto in legno può essere realizzato sia tra le travi della struttura portante sia sopra di essa. Nel primo caso (Foto 1) l’isolante, di solito fibra di legno o cellulosa, viene posto tra le travi e se l’altezza di queste non è sufficiente per ottenere lo spessore di isolante voluto la si aumenta con una listellatura. Sia le travi sia la listellatura integrativa rappresentano dei ponti termici dovuti alla discontinuità del materiale del pacchetto coibente; è sempre opportuno, pertanto, realizzare un strato interno continuo di materiale isolante. Verso l’interno, tra lo strato di finitura del soffitto ed il materiale isolante, va posto un freno al vapore per regolare la migrazione dello stesso verso l’estero con lo scopo di evitare la formazione di condensa; sulla superficie

Foto 1: Isolamento di un tetto esistente con fibra di legno posta tra le travi.

esterna della falda, sotto il manto di copertura, va posto un telo impermeabile all’acqua ed aperto alla diffusione del vapore. Se è possibile aumentare lo spessore della falda e se si vuole mantenere a vista la struttura in legno del tetto, si provvede all’isolamento sopra di essa; in questo caso l’isolante va interposto ad una listellatura di contenimento, con l’avvertenza che l’ultimo strato di materiale isolante deve essere continuo.

Sopra l’isolante si realizza una camera di ventilazione ed il tavolato per la posa del manto di copertura. Anche in questo caso si porrà in opera il freno vapore verso l’interno, tra il tavolato a vista ed il materiale isolante, ed il telo impermeabile sotto il manto di copertura. Qualora si sia in presenza di un sottotetto non praticabile si può usare un materiale isolante soffice in due strati incrociati posto sopra l’orditura del soffitto, come ad

Foto : Cellulosa

esempio la cellulosa (Foto 2), la fibra di legno oppure quella minerale. Generalmente non c’è la necessità di impiegare barriere o freni al vapore. Se il sottotetto è praticabile, perché usato come soffitta, nello spessore dell’isolante si costruisce una listellatura per fissarvi i pannelli calpestabili. Nei tetti piani è opportuno prevedere l’isolamento verso l’esterno con materiali non igroscopici come il vetro cellulare

o il polistirene estruso. Nel caso di un solaio verso lo scantinato non riscaldato l’isolamento va realizzato o soffitto avendo cura di prolungarlo per almeno 50 centimetri lungo le pareti perimetrali e quelle interne per attenuare il ponte termico; non c’è la necessità di utilizzare barriere o freni al vapore poiché l’isolante è posto verso la zona fredda come avviene per l’isolamento a cappotto esterno. Qualora l’edificio sia privo di scantinato, nel caso degli edifici esistente, l’isolamento va fatto sopra la platea di fondazione; si usano materiali non igroscopici (vetro cellulare, polistirene estruso) e se l’altezza dei vani al piano terra non consente la realizzazione di un isolamento di spessore adeguato, si possono usare pannelli sottovuoto sottili con una bassa conducibilità termica.

(Segue nel prossimo numero)

Per1quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it wood_architecture_adv_lapiazza_270x167_Layout 1 19/03/14 18.23 Pagina

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Salute

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Viaggio nella terapia alternativa, il mal di schiena (5° puntata) playstudiografico.it

Il mal di schiena è un problema sentito di muoversi ugualmente. Altra causa esiste anche l’OSTEOPATIA che qui da molte persone delle più diverse di dolore lombare può essere la in Italia è una terapia alternativa che età. Per mal di schiena si intende presenza di una patologia a carico dei sta solo ora cominciando ad avere generalmente una affezione dolorosa dischi intervertebrali, il famoso anulus. l’attenzione che merita. che colpisce la zona bassa della Stiamo parlando in questo caso di tutto L’OSTEOPATIA parte invece da un schiena: la zona lombare. Non c’è una quell’insieme di patologie ortopedico/ altro presupposto e cioè che bisogna età precisa per avere mal di schiena. neurologiche che sono le protrusioni, i trovare la vera causa del problema e Il dolore lombare può prendere anche bulging, le ernie vere e proprie. Questi ridare la possibilità al corpo di muoversi i bambini e gli adolescenti. Capita di quadri degenerativi sono diversi gradi e muovere la zona compromessa la quale, in termini osteopatici, si definisce di degenerazione A seconda sentir dire “ sei troppo giovane per avere BIO REALIZZAZIONI ABITAZIONIdel/disco. GAZEBO / DEHORS / CASETTE / COPERTURE mal di schiena” oppure “ va là che sei che ci si trovi di fronte ad un caso o in “disfunzione fisiologica”. deboluccio, quando ero giovane io...”. all’altro si possono a loro volta avere La vita è movimento quindi bisogna dal viscere stesso. Questo perché il Purtroppo quando i nostri nonni erano diversi tipi di dolore. Altro aspetto da permettere al corpo di muoversi. Non viscere (ad esempio il fegato, il rene, giovani le posture viziate che ci sono in tenere presente è la distinzione tra 3 sempre la causa di un problema è ecc.) è collegato da più strutture agli questa epoca storica forse non c’erano. figure distinte di mal di schiena date quella più evidente. Se per anni ho fatto altri organi e al resto del corpo, ed è Ma andiamo con ordine. Cos’e il mal dalla presenza o meno di irradiazione lo stesso movimento senza problemi e innervato. Quindi la sofferenza di un di schiena (lombare)? È un dolore che si del dolore agli arti inferiori: la lombalgia, senza avvertire dolori, perché in questa organo, e parliamo di disfunzione, non localizza alla zona bassa della schiena la sciatalgia, la lombosciatalgia. La occasione ho avuto dolore? Perché di patologia, può dare sintomatologie distanti dette riferite, o causare problemi solitamente alle vertebre lombari basse distinzione tra i tre tipi sarà oggetto di l’ernia si è fatta sentire o si è prodotta? L’osteopata, attraverso una serie di test a strutture distanti. Tutto questo senza e all’inizio del sacro. Le sue cause un altro articolo. possono essere le più varie. Tra le più Come si fa a far passare il mal di specifici, andrà alla ricerca di questa considerare anche aspetti più tecnici comuni c’è uno sforzo che causa un schiena? Questo dipende molto causa e cercherà di porvi rimedio, e complicati come l’aspetto ormonale conflitto tra le faccette articolari delle dall’approccio che si vuole utilizzare. riportando il corpo in equilibrio, e della circolazione sanguigna. Come vertebre (una delle articolazioni tra due Nel campo medico c’è la prescrizione aiutando così il corpo a guarirsi. Questa agisce l’osteopata? Dopo un colloquio vertebre) che porta ad infiammazione di farmaci. Nel campo fisioterapico ricerca coinvolgerà non solo l’aspetto con il paziente, procederà con una e quindi ad una contrattura antalgica si utilizzano terapie fisiche come muscolo scheletrico e neurologico analisi per mezzo di una serie di test P R I M A delle V Ebranche R A nervose) 2 0 1 allo 4 scopo di evidenziare i problemi, della muscolatura. Questa contrattura laser, tens, magnetoterapia, ecc. (l’interessamento CASETTA IN LEGNO 250x180 cm che non è la causa ma una forma di assieme a massaggi, terapia manuale ma anche i visceri e l’aspetto craniale. individuati i quali agirà sul corpo del F I N O una A D disfunzione E S A U R viscerale I M E N Tpaziente O con tecniche osteopatiche. e rieducazione Anche difesa del corpo, serve a bloccare la decontratturante DISPONIBILE GRIGIA O TINTA LEGNO tutti questi metodi può portare a problemi ben distanti Le tecniche a disposizione dell’osteopata zona dolorosa eEpermettere C O Iall’uomo T A L I posturale. A N IADfianco E Aa S

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5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fonda-

commercio si trova una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che

libero professionista che come Medico ospedaliero, a partire dal 2012 presso la ULSS 13 di Mirano (VE) quindi in qualità di Dirigente medico di I livello presso l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ULSS 17 di Este-Monselice. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com

cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tu-

I nostri esperti 29 Il DIRIttO PeR Il CIttaDINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Dal 1° gennaio 2014 una nuova tassazione immobiliare

L’onda lunga del Governo Monti fa sentire i suoi (non benefici) effetti anche a distanza di qualche anno. Infatti, dal 1° gennaio 2014 si è assistita a una vera e propria rivoluzione quanto agli atti di vendita di immobili, quelli cioè che scontano le imposte di registro, ipotecarie e catastali. Le vecchie aliquote di registro (quelle del 3%, 7%, 8%, 15% ecc.) sono sostituite sostanzialmente da tre: del 2% per gli acquisti di prima casa; e del 12% per i terreni agricoli; del 9% per tutto il resto (es. seconda casa, terreni edificabili, fabbricati strumentali ecc.). Le nuove aliquote del 2% e del 9% e del 12%, si portano dietro sempre una conseguenza

molto importante: a titolo di imposte ipotecaria e catastale, si pagano due importi fissi da 50 euro ciascuno, che assorbono il bollo, la tassa per la voltura e quella per la trascrizione. Fino a qui tutto sembra molto più vantaggioso di prima, se non fosse per una “sorpresa” finale: e cioè il fatto che l’imposta minima di registro è comunque dovuta nella misura minima di 1000,00 euro. Quindi se in seguito alla tassazione di una prima casa con l’imposta del 2% mi vien fuori un risultato, per esempio, di 350,00 euro, la tassazione sarà comunque di 1000,00 euro più i 100 eurocomplessivi di quelle ipotecarie e catastali (totale

minimo, dunque, sempre almeno di 1100,00 euro). Nelle zone in cui le rendite degli immobili sono piuttosto basse (come sono in genere quelle nei paesi di provincia e di campagna) difficilmente ciò potrà concretizzarsi in un risparmio di spesa; mentre ciò è indubbiamente più vantaggioso, rispetto a prima, per l’acquisto di prime case in zone con rendite alte. Fuori dai casi appena visti, le imposte fisse ipotecarie e catastali (una volta di 168 euro) sono state aumentate a 200 euro. Infine, sono stati modificati i requisiti per discriminare una casa di lusso da una non di lusso e quindi per chiedere le agevolazioni prima casa. In

precedenza ci si riferiva a dei parametri molto precisi fissati da un Decreto Ministeriale del 1969; oggi, invece, la casa

è non di lusso per definizione per il sol fatto di essere accatastata in categoria A diversa da A1/A8/A9.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it


30 I nostri esperti Salute

Dott.ssa Eleonora Leotta, Specialista in Ginecologia ed Ostetricia

Pubertà e adolescenza: da bambina a donna. Perché scegliere una ginecologa per il primo appuntamento La pubertà è il periodo che segna, con l’arrivo del primo ciclo mestruale, il passaggio dall’infanzia all’età adulta , durante la quale si raggiunge la maturità sessuale e la capacità riproduttiva. Compaiono i caratteri sessuali secondari e tutto ciò porta a grandi trasformazioni fisiche che determinano un notevole coinvolgimento anche della sfera psichica, cui si possono associare alterazioni del comportamento alimentare (anoressia e bulimia) che più frequentemente si manifestano in questo periodo di insicurezza della donna. L’adolescenza è inoltre caratterizzata dalla scoperta dell’altro sesso. Le ragazze, così come i coetanei maschi, sono confuse riguardo al sesso e alla sessualità e sempre alla ricerca di risposte corrette. E’ quindi importante che possano trovare persone con cui poterne parlare: genitori, insegnanti, consultori familiari. Molte indagini sul comportamento adolescenziale hanno evidenziato nel nostro paese una realtà complessa caratterizzata da: 1. Relativa precocità di inizio dell’attività sessuale, entro i 16 anni; 2. Informazioni generiche raccolte attraverso canali non istituzionali; 3. Difficoltà a gestire in modo responsabile la propria sessualità; 4. Interruzione o uso saltuario del contraccettivo e di mezzi di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili; 5. Alto numero di gravidanze nelle adolescenti con notevole ricorso all’interruzione volontaria della gravidanza. Il primo contatto con il ginecologo in adolescenza è fondamentale non solo per una valutazione fisica, ma in quanto egli può diventare il punto di riferimento per molti dubbi sulle relazioni con l’altro sesso: il ginecologo aiuterà a capire i rischi dei primi rapporti sessuali, a scegliere il miglior tipo di contraccettivo e insegnerà come prevenire le malattie a trasmissione sessuale. Il primo appuntamento può spesso essere fonte di ansia per una ragazzina sia da un punto di vista relazionale che per senso del pudore: è evidente che in questo caso la scelta di un ginecologo donna aiuterà un processo di identificazione che consentirà una comunicazione più efficace. E’ indubbio come la disponibilità, la riservatezza, l’atteggiamento non giudicante né frettoloso, siano utili per una buona relazione medico-paziente, fondamentali per far sì che la ragazza riesca con facilità a rivolgersi a noi, piuttosto che a coetanei o a figure non in grado di fornire risposte corrette. Una consulenza contraccettiva efficace richiede un lungo colloquio che dia ampio spazio, oltre che all’evidenzia-

zione di problematiche di salute presenti, anche agli elementi di tipo personale e relazionale che incidono sulla scelta contraccettiva o che possono determinare resistenze o paure verso specifici metodi. Oggi esistono diversi contraccettivi: ormonali, di barriera, meccanici e naturali. Noi ginecologi riteniamo che il metodo contraccettivo realmente efficace in una giovane donna sia quello ormonale (pillola contraccettiva), di cui in commercio si trova

una notevole varietà, sia per dosaggio che per tipo di estrogeno e progestinico usato, che ci consente di indirizzare la giovane nella scelta di quello che massimizza l’ efficacia riducendo al minimo rischi ed effetti collaterali. Da qualche anno sono in commercio altri due tipi di contraccettivi ormonali, oggi sempre più usati proprio dalle giovanissime, che hanno lo stesso meccanismo di azione e parità di efficacia della pillola: il cerotto e l’anello vaginale. La

differenza più importante sta nella sede di assorbimento del farmaco: l’apparato gastroenterico per la pillola, la cute per il cerotto e la mucosa vaginale per l’anello. I contraccettivi ormonali sono inoltre terapeutici per alcune problematiche tipiche dell’adolescenza: acne, aumento della peluria, irregolarità del ciclo. Tra i metodi anticoncezionali meccanici ricordiamo il preservativo perché è l’unico che, se usato correttamente,

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protegge dalle malattie sessualmente trasmissibile e dall’HIV (AIDS). Ricordiamo che oltre a malattie sessualmente trasmissibili che compromettono seriamente la salute quali AIDS, epatite B, epatite C, sifilide, ne esistono altre batteriche, funginee e parassitarie, molto più frequenti, che possono compromettere la fertilità futura. Le adolescenti dovrebbero quindi usare sia il contraccettivo ormonale, l’unico che garantisce la copertura contraccettiva, sia il preservativo per proteggersi dalle malattie infettive. Tra le malattie a trasmissione sessuale di cui oggi si parla molto, vi è quella da Papilloma Virus Umano (HPV). A questa famiglia appartengono più di 100 tipi virali diversi: alcuni causano infezioni della cute (le comuni verruche) ma oltre 30 sono responsabili di infezioni delle mucose genitali. Tra questi 13 sono ad alto rischio oncogeno, ossia possono favorire lo sviluppo di tumori del collo dell’utero. L’infezione da HPV può presentarsi con piccole lesioni delle mucose (condilomi) o può non dare sintomi. Il test HPV, che si esegue come un semplice tampone vaginale, consente di rilevare la presenza e il tipo di virus e, se positivo, di programmare controlli regolari. Il PAP Test consente invece di rilevare le lesioni già presenti causate dall’HPV. Da alcuni anni esiste un vaccino che previene l’infezione da HPV: il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione, che è gratuita per tutte le ragazze al compimento dell’undicesimo anno di età, e venduto ad un prezzo molto contenuto per le donne fino a 26 anni. In conclusione, per una adolescente il primo incontro con un ginecologo dovrebbe consistere fondamentalmente in una lunga chiacchierata in cui esporre liberamente e senza alcuna vergogna tutti i dubbi e le domande su sessualità, contraccezione e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La visita vaginale con la palpazione di utero e ovaie, l’ecografia pelvica, l’HPV test e il Pap test verranno eseguito solo dopo e solo se la ragazza è già sessualmente attiva. Tutto ciò presuppone una grande disponibilità e reperibilità del ginecologo di fiducia, che se è una ginecologa potrà offrire anche una maggiore spontaneità di relazione “da donna a donna”. Dott.ssa Eleonora Leotta, dal 2008 Specialista in Ginecologia ed Ostetricia. La Sua esperienza professionale si sviluppa sia come libero professionista che come Medico ospedaliero, a partire dal 2012 presso la ULSS 13 di Mirano (VE) quindi in qualità di Dirigente medico di I livello presso l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ULSS 17 di Este-Monselice.


I nostri esperti 31 35 RuBRICa CINeMatOGRaFICa, l’ItalIa CHe CaMBIa

Fantozzi andava in pensione, oggi è un’utopia

Al giorno d’oggi, complice la crisi sempre più pressante, persino andare in pensione diventa un’utopia, come il posto fisso: molti addirittura, pur vedendo vicina la tanto agognata pensione vengono costretti a lasciare il lavoro anzitempo perché le varie aziende non riescono a supportare i costi. Molti anni fa la situazione era ben diversa: l’impiegato medio arrivata tranquillamente ai 65 anni godendosi la sua pensione: il problema semmai era come sentirsi utile in seguito, perché cresceva il sentimento dell’ essere messo “da parte“: nel contesto di allora, cinematograficamente parlando il discorso non può che cadere su Fantozzi, celebre maschera del nostro cinema. Per il pubblico di over 35, Paolo Villaggio rimarrà per sempre identificato nel personaggio più celebre da lui inventato oramai quarantasei anni fa. Era infatti il 1968 quando l’attore lo portò in scena nel programma televisivo “Quelli della domenica“, trasmesso in Rai da Gennaio a Giugno dello stesso anno. Fantozzi divenne poi protagonista di alcuni racconti nella rivista ”L’Europeo“ per poi essere tradotto in film dal 1975 al 1999. “Fantozzi va in pensione“ è la quinta pellicola dedicata al ragioniere più famoso d’Italia e racchiude in sé, nonostante qualche momento comico, una

grande amarezza. Si, perchè la maschera fantozziana in questo caso, è tesa a cercare di nascondere la grande tristezza di essere messi da parte dalla società ma soprattutto dal nuovo che avanza. Per Fantozzi si apre l’occasione di una nuova vita ma si rende conto progressivamente che senza lavoro non è più tale: mai più levatacce né corse sfrenate per timbrare in tempo, né scherzi con i colleghi o sorteggioni in sala mensa, o soprattutto letture di straforo della pagina sportiva quando i superiori girano lo sguardo. Con questo film Neri Parenti sembra mettere il dito su questa categoria di pensionati vista come piaga sociale, come intralcio, come oggetto divenuto inutile e ormai messo da parte. Il nostro ragioniere tenta di rendersi utile comunque: ma il nucleo familiare non gli è congeniale, specie perchè lo ha trascurato quando lavorava e ora si trova incapace di rientrarvi; tenta poi di costruirsi degli interessi, ma gli esiti sono disastrosi. La breve gita a Venezia è emblematica del messaggio che il regista ci vuole consegnare: i pensionati, che si radunano quasi per farsi forza l’uno con l’altro, vengono trasportati in condizioni disumane all’aeroporto di Venezia e costretti non ad usufruire dell’aereo ma di

un pullman che dopo 18 terribili ore li porterà nel capoluogo veneto. Le situazioni alle quali andrà incontro la comitiva di pensionati sono realizzati ad arte dal regista per esprimere il tragico destino che attende Fantozzi dopo il lavoro, una situazione come si diceva prima, di persona inutile alla società, che lo lascia al suo inevitabile destino. Quando la fine sembra vicina, si vede arrivare il riscatto, un’occasione per tornare a vivere, dopo un’illusione data da un concorso dove il ragioniere si presenta truccato da giovane per poter superare la selezione e tornare così alla vita di prima. Sarà la moglie che di nascosto lo aiuterà a tornare a vivere, quando stava per lasciarsi andare definitivamente. Rispetto alle pellicole precedenti e successive, “Fantozzi va in pensione“ è più amaro, fa molto riflettere anche attraverso qualche gag che strappa il sorriso. Ma l’abilità di Neri Parenti sta proprio nel raccontare lo status tipico del pensionato che arriva fino all’estremo e cioè nel chiedere addirittura alla megaditta dove è stato sempre vessato e schiavizzato di essere riassunto per sentirsi utile, e facente parte di un organigramma. Un film che visto adesso, rappresenta un paese che non c’è più, dove le pensioni rimangono attualmente, per le

A cura di Massimiliano Granato

nuove leve lavorative, una chimera: offre però un interessante spunto di riflessione sulla condizione del pensionato di fine anni ‘80. Se Fantozzi vivesse adesso, non sentirebbe la mancanza del lavoro ma sarebbe in prima fila a chiedere la tanto agognata pensione, a costo anche di finire crocifisso per i propri diritti.


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più pauroso stuntman giapponese? Kipaga Simoru. • Come si chiama la più grande avicoltrice italiana? Chiara Dellovo. • Come si chiama il più grande orafo italiano? Pietro Prezioso. • Come si chiama il più grande assenteista italiano? Renato Stanco. • Come si chiama il più famoso cantante latino? Ovidio Marequantebello. • Come si chiama il più assiduo suonatore di citofono vietnamita? Vien Po Ju. • Come si chiama il più grande campione sciistico vietnamita? Ocho Al Pin. • Come si chiama il più grande industriale dolciario vietnamita? Men Tin. • Come si chiama il più abile scultore italiano? Oscar Pello. • Come si chiama il più astuto poliziotto anglo-italiano? Sir Pico.

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INGREDIENTI PER 15 CROCCHETTE: 500g FoNDi carcioFo, 1 patata (95g lessata), 110g paNe Di segale, 2 cuccH aracHiDi salati, 1 uoVo MeNta secca, preZZeMolo, aglio iN polVere, succo Di liMoNe, iNsaporitore a base Di ViNo eD erbe aroMaticHe, paNe grattugiato, olio eVo, olio Di seMi Di Mais, sale. per la salsa: 170 gr Yogurt greco 0%, succo Di liMoNe, olio eVo, MeNta secca, preZZeMolo, aglio iN polVere, sale alle erbe aroMaticHe Di MoNtagNa, sale cuocere i FoNDi Di carcioFo iN peNtola a pressioNe, coN il cestello per la cottura a Vapore, per circa 10 MiNuti Dal FiscHio Della peNtola. speZZare il paNe e aMMollarlo coN uN po’ Di acQua Di cottura Dei FoNDi; Mescolarlo coN i carcioFi e la patata, eNtraMbi scHiacciati coN uNa ForcHetta. coNDire il coMposto coN l’olio eVo, il succo Di liMoNe e l’iNsaporitore a base Di ViNo eD erbe aroMaticHe; uNire gli aracHiDi tritati coN il coltello, e proFuMare coN la MeNta, l’aglio eD il preZZeMolo, QuiNDi aggiustare Di sale. iMpastare gli iNgreDieNti coN uN uoVo, e ForMare Delle paliNe coN le MaNi (Meglio se bagNate). passare le croccHette iN uN MiX Di paNe grattugiato e sale, poi lasciarle riposare per circa 20 MiNuti. preparare la salsa: Mescolare lo Yogurt coN il succo Di liMoNe e l’olio eVo, QuiNDi proFuMare coN la MeNta, il preZZeMolo, l’aglio eD iNsaporire coN il sale alle erbe; se Necessario regolare Di sale. otteNere uNa creMa MorbiDa, alluNgaNDo coN QualcHe cuccHiaio Di acQua Di cottura Dei FoNDi Di carcioFo. cuocere le croccHette Di carcioFi iN paDella coN l’olio Di seMi, rigiraNDole per Far colorare. serVire accoMpagNaNDo coN la salsa Di Yogurt. 2 spiccHi aglio, DragoNcello, caNNella, olio eVo, sale

DeDicato aD aDria iN Fiore cHe si sVolgerÀ DoMeNica 27 aprile 2014 aD aDria. si prepara DirettaMeNte Nel biccHiere olD FasHioN 1/2 liMe a cubetti, 7/10 giN boMbaY, 2/10 coNtreau, 1/10apricot braNDY, 3 gocce Di bitter caMpari, 8 gocce Di KirsH. si guarNisce coN Frutti Di bosco e uN Fiore Di loto. PAOLO MARANI

CuCINa

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FASCINO DaVaNti a prospettiVe coNFuse Meglio esercitare paZieNZa e luNgiMiraNZa, seNZa partire alla carica · SALUTE coNtrollate l’aliMeNtaZioNe, il soNNo e curate eVeNtuali allergie coN proDotti terMali

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DAL 21/04 AL 20/05

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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

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arriVo MoMeNti Di graNDe ViVacitÀ e uN appeal irresistibile. ottiMe prospettiVe per i siNgle · S ALUTE lo stoMaco e la DigestioNe potraNNo DiVeNtare bersagli Di eVeNtuali teNsioNi. riposate

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FASCINO l’alto tasso erotico e uN’ecceZioNale iNtuiZioNe, Vi perMetterÀ Di NoN FarVi iMbrigliare e soFFocare · SALUTE coNsigliati eserciZi all’aria aperta e percorsi aliMeNtari DisiNtossicaNti, pelle e Fisico Ve lo cHieDoNo Da Molto

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teNDerete a ViVere iN uNa bolla protettiVa per ripararVi Dalle teNsioNi eMotiVe per seNtirVi MeNo coNFusi. · S ALUTE potrete essere pigri e DeMotiVati taNto Da accuMulare teNsioNi e aDipe. ForZa, la priMaVera È giÀ Qui FASCINO

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO il

Mal D’aMore Vi reNDerÀ piuttosto scoNtrosi o iN pereNNe attesa Di coNFerMe · S ALUTE possibile Malessere legato al caMbio Di stagioNe, atteNti a scHieNa, articolaZioNi e si-steMa NerVoso

Oroscopo IL BUON UMORE VIEN CANTANDO, L’AMORE, INVECE, PAZIENTANDO

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO Vi presterete VoleNtieri a supportare iN tutto e per tutto l’oggetto Del Vostro aMore · S ALUTE Muscoli scattaNti e uNa certa teNDeNZa aD aNDare oltre il coNsueto FairplaY, coN QualcHe eXploit

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FASCINO uN bel Mese per cHi saprÀ coNiugare passioNe e progettualitÀ, per cHi aMa sFiDare l’iMpossibile · S ALUTE siete iN ForMa, QuiNDi bellissiMi, speriMeNterete uN auMeNto Del carisMa persoNale

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

uNa VeNere poco iN siNtoNia coN i Vostri slaNci eNtusiasti potrÀ ralleNtare le Vostre coNQuiste S ALUTE Fate atteNZioNe a ciÒ cHe Metterete iN taVola, a cibi troppo grassi o proteici e agli alcolici FASCINO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

speriMeNtate Fasi Di NerVosisMo, coN uN probabile calo Del DesiDerio aNcHe Verso il partNer · SALUTE NoN sFiDate gli sbalZi Di teMperatura e NoN caricate oltre Misura scHieNa e articolaZioNi FASCINO

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