La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

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del Conselvano Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 105

www.lapiazzaweb.it



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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 105

Arre, la festa Gemellaggio con i francesi a gonfie vele

La polemica Commercianti in rotta con il sindaco

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Sport, Olimpiadi Arzercavalli esulta per la prova di Fabian

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EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

MAIS PER IL BIOGAS IL CASO DI BAGNOLI Il granoturco di Bagnoli ormai si coltiva quasi esclusivamente per “alimentare” gli impianti di biogas concentrati sul territorio. Da settimane il raccolto finisce direttamente nei biodigestori per la produzione di energia elettrica, anziché essere destinato all’alimentazione e alla produzione di mangimi zootecnici. pag. 6

100 MILA EURO AD AGNA PER LE STRADE SICURE

Non saranno poi molti, ma con i tempi di crisi che corrono e le spese sempre più esose i 100 mila euro che il comune di Agna è riuscito ad ottenere dalla Regione, costituiranno una boccata d’ossigeno. I soldi serviranno a finanziare la messa in sicurezza dell’incrocio tra le vie Bosco e Stanga. pag. 8 pubbliredazionale

Terme e sordità rinogena in età pediatrica pag. 7

CONSELVE e limitrofi

di Nicola Stievano

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Conselve e la Fiera. Folla ma affari in calo Riuscita la dieci giorni di manifestazioni tanta gente in centro, acquisti contenuti

T

anta gente, tanto interesse per la Fiera ma acquisti e affari in calo. La crisi si fa sentire anche sulla manifestazione clou di fine estate che porta a Conselve migliaia di persone e ne fa per dieci giorni un formidabile polo d’attrazione. Quest’anno il bel tempo ha favorito il bagno di folla sia il giorno della Fiera vera e propria che nelle altre sere, ma la propensione a mettere mano al portafoglio è stata più limitata negli anni precedenti. Nelle bancarelle si spende di meno e davanti alle “betoe” con le speciali-

CONSELVE

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microcriminalità in centro come nei quartieri residenziali, con pattuglie per strada fino a notte inoltrata. Costante anche la presenza fra le bancarelle, nei giorni di mercato, e nella vasta area divertimento ed esposizione in Prato Comunale. Attenzione anche al rispetto degli orari per il volume delle attrazioni. A parte un infortunio il giorno dell’inaugurazione su una giostra non si sono registrati altri particolari problemi e tutto è andato per pag. 6 il meglio.

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L’Intervento

049 9501541 CONSELVE: RESIDENCE S. AGOSTINO Nella centralissima area “Ex Consorzio Agrario”, a 50 mt dal Duomo, di fronte ai giardini pubblici, ancora disponibili in vendita: negozi, uffici, garage ed appartamenti di varia metratura e tipologia.

tà enogastronomiche ci sono state code ben più corte delle passate edizioni. Interesse per l’esposizione dei prodotti dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato “Città di Conselve in mostra”, ottime le presenze, numerose le richieste di informazioni. Poi si vedrà se si trasformeranno in affari e opportunità concrete per le imprese. Il giorno della Fiera migliaia di persone hanno preso d’assalto, in maniera ordinata, la città fin dalle prime ore del mattino. Intesa l’attività di controllo e prevenzione della

opo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali commerciali - residenziali, spuntate accanto ad ogni campanile, dopo l’ubriacatura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modificare per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri figli. Ad aprire la discussione è stato, a sorpresa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così. È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È assurdo continuare ad approvare nuove lottizzazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore.

Riforma mancata di Luca Scalabrin*

E

’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologiche, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere. *Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

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un mix di movimenti derivati dalle arti marziali al tempo di musica, utilizzando come bersaglio un apposito sacco. Gli obiettivi della fit-boxe sono la prevenzione delle malattie cardiovascolari, lo scaricamento della tensione accumulata durante le giornate di studio o lavoro, l’apprendimento di alcuni movimenti specifici utili anche nella difesa personale.

scoli che aiutano cioè a tenere il corpo bilanciato e che sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. un’attività sportiva adatta a tutte le età e a tutte le esigenze. Può essere adottato per mantenere lo stato di benessere, per coadiuvare e integrare un programma dimagrante, per

la riabilitazione post-traumatica e post-fisioterapica e per la pre-

nale. Gli allenamenti si basano su un’attenta preparazione fisica, con particolare riguardo al riscaldamento ed alla tecnica libera per un maggiore sviluppo dell’equilibrio dell’agilità e velocità di esecuzione dei colpi.

STRETCHING TONE: indica

un’attività sportiva fatta di esercizi finalizzati al miglioramento muscolare. Gli esercizi di stretching coinvolgono muscoli, tendini, ossa e articolazioni e in gran parte consistono in movimenti di allungamento. Lo stretching tone consiste in esercizi mirati alla tonificazione generale e rivolti a migliorare la flessibilità e la mobilità articolare,

WALKING:

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un sistema di allenamento fisico il cui scopo è non solo quello di potenziare e tonificare i muscoli in modo non aggressivo (e senza farne aumentare il volume), ma anche di ottenere un generale benessere psicofisico. Il programma di esercizi si concentra sui mu-

venzione delle patologie correlate all’invecchiamento. Nel Walking Program® il connubio tra esercizio e musica trasforma il semplice gesto della camminata e gli esercizi ad essa associati in un programma di allenamento avvincente e entusiasmante.

KICK-BOXING: una disciplina sportiva tecnicamente ispirata alle arti marziali orientali, adeguata nello stile per fini agonistici. Oltre che per la tonificazione e lo sviluppo della coordinazione motoria, questo tipo di allenamento è estremamente utile ed efficace come strumento di difesa perso-

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anche per mezzo dell’utilizzo di piccoli attrezzi ginnici.

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Con il termine “Salsa” vengono denominati vari ritmi popolari nell’America latina. La Salsa che si balla nei locali di tutto il mondo è una mezcla di tanti generi diversi: non dimentica la tradizione, ma strizza un occhio alla Rumba, al Timba e alla musica Afro, al Reggaetón e al Pop. Per farvi muovere al ritmo di questo adrenalinico mix Eros è pronto a insegnarvi il suo stile, uno stile innovativo ed originale.

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ZUMBA GOLD®: il programma Zumba Gold® si rivolge specificamente agli adulti over 50. Usa la formula Zumba® e ne modifica i movimenti abbassando il ritmo, lasciando invariati gli elementi per cui sono noti gli Zumba fitness-party: l’entusiasmante musica latino-americana, i movimenti divertenti e facili da seguire e l’atmosfera tonificante e festosa. Zumba Gold® è l’allenamento perfetto ed è la scelta ideale per le persone che stanno iniziando un percorso verso una vita in forma e salutare.

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EDITORIALE

segue da pag.

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta

Bagnoli, l’anniversario

NOZZE DI DIAMANTE PER PRIMO E ANSELMA

Nozze di diamante per Primo Suman e Anselma Cavallaro che il mese scorso hanno festeggiato i 60 anni di vita insieme. Si sono sposati nel lontano 23 agosto del 1952 e hanno ricordato quel momento felice insieme ai parenti e agli amici. A fine agosto Primo ha compiuto 90 anni mentre la moglie Anselma ha spento 89 candeline lo scorso 26 giugno. Festa in famiglia.

Una riflessione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo ventennio. Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. Più di qualcuno mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture. Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e urbanisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano. Nicola Stievano

SPURGO FOGNATURE - POZZI NERI - VIDEOISPEZIONI

102 CANDELINE PER NONNA ADELE

Conselve, sit-in del Comitato

CASO DISTILLERIA RACCOLTA DI FIRME

Una raccolta firme per bloccare il progetto di ampliamento e riqualificazione della Distilleria Bonollo. Mentre continua il presidio ad oltranza davanti allo stabilimento di via Padova, tutti i giorni dalle 8 alle 20, il Comitato “Lasciateci Respirare” apre anche un nuovo fronte e avvia la sottoscrizione per chiedere al Comune di fare marcia indietro sull’ok all’ampliamento della distilleria e individuare delle ipotesi alternative da condividere con la cittadinanza. Gli attivisti annunciano anche una diffida a tutti gli enti coinvolti nel progetto.

TERRASSA PADOVANA Sapori e tradizioni in piazza, tre giorni di manifestazione pag. 8

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Protezione civile impegnata sulla frana a Borca di Cadore pag.

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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE E

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Disco verde al Pat, ora le assemblee pubbliche pag. 9

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

Appuntamento ogni sabato mattina con il mercato degli agricoltori sul piazzale della Cantina. Le aziende agricole proporranno le tipicità di stagione e del territorio a prezzi convenienti. La presenza di un mercato di vendita diretta all’interno della Cantina è un segnale forte che gli imprenditori agricoli vogliono dare ai consumatori. Il debutto è stato più che positivo, ora ogni sabato mattina il nuovo farmer’s market di Conselve sarà un appuntamento fisso. A conclusione della Fiera di Sant’Agostino, Coldiretti Padova ha proposto un ulteriore appuntamento.

Regione

RISPARMIO

SCUOLA

Luci a basso consumo per il caro estinto pag. 17 NOI E GLI ALTRI 12 Cultura

Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato pagg. 22-23 veneta

Ancora aperte le iscrizioni al corso di formazione per baby sitter ad agna, organizzato dalla coop sociale Sos Educazione con il patrocinio del comune di agna. “Il corso di una quarantina di ore, si svolgerà presso la sala polivalente adiacente alle scuole medie e partirà il 13 settembre. Una bella iniziativa“. spiega l’assessore alle politiche sociali e familiari Gianluca Piva. Cadoneghe, verde pubblico

ARCHEOLOGIA

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa Sos servizio civile,spedite 2500 Rinvenuti tre insetti cartoline Un gruppo di ricercadi oltre 230 milioni internazionale ha scoperto anni fa in ambra i più antichi artropodidi mai inglobati pag. 20

CENTO NUOVI ALBERI IN PAESE

Nuovi alberi per Cadoneghe: nei mesi autunnali l’Amministrazione ha in programma l’impianto di circa 100 nuove essenze nel territorio comunale. Impianti che, sommati a quelli già Banco e Orme insieme al progressive rock realizzati nella scorsa primavera, daranno quindi un’impronta ulteriormente “verde” al paese. Si tratta di specie arboree come carpini, tigli, aceri. Ad agosto intanto sono rimossi alcuni alberi morti o pericolosi perché fortemente lesionati o marcescenti, in particolare alcuni pioppi molto vecchi e a rischio caduta. Abbattuti anche alcuni platani lungo la Regionale 307. Musica Gran Teatro Geox

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

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Conselvano

Conselve, mercato agricolo

Agna, al via a settembre

PRONTO INTERVENTO 24h su 24h

Conselve, la festa

Ha tagliato il traguardo dei 102 anni nonna Adele Girotto, circondata dai figli Luciano, Maurelio e Paolo Degan, con cui vive da molti anni in via Trieste. Si sono uniti alla festa anche i sei nipoti, i pronipoti ed i parenti, insieme al sindaco. Vedova di Ottorino Degan, Adele ha dedicato la sua vita alla famiglia e ad aiutare il prossimo in anni difficili.

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CULTURA

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ue acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila piccole gocce di ambra finora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i croNella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi- in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se- di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di Padova - prima del presente studio, ricerche. “È sorprendente come la conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime però, le più vecchie inclusioni di or- Nel Triassico morfologia di tali acari triassici sia piante con fiore, quindi, questi artropodi modificarono ganismi animali in ambra risalivano esistevano organismi simile a quella delle specie odierne le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento a circa 130 milioni di anni fa: la animali persistenti appartenenti alla famiglia Erio- ambientale hanno superato le grandi estinzioni al terminuova scoperta sposta quindi le anche a cambiamenti phyoidea - prosegue Guido Roghi ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i lancette indietro nel tempo di ben enormi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co- ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si 100 milioni di anni rispetto a ogni muni - corpo lungo e segmentato, erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di precedente ritrovamento di organismi inglobati in am- due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre- quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organidue dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe- piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

Sul grande chermo l’emigrazione veneta pag. 23

pag.

A

ll’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Teatro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assieme sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu proclamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un finale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band storica della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appuntamento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Museo Correr

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

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ynn Davis è considerata una delle più raffinate fotografe della scena americana. Allieva di Berenice Abbott, un mito della fotografia, e amica di Robert Mapplethorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffinate raccolte di grandi fotografie, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, figure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotografa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il senso dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio significato: le fotografie non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffinati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

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Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

I raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fisico di Lynn Davis trova finalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografica, diventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre state”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

n occasione del terzo centenario della nascita di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in precedenza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra, allestita nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un itinerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qualitativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di figura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua originalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fino alle splendide vedute di Venezia degli anni della maturità, dove il suo stile

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785 personalissimo si fa sempre più libero e allusivo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzione familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvviso quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografia di valore scientifico. Negli anni successivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezionisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.


4 Argomento del mese AGRICOLTURA Settembre è per tradizione il mese della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo: “Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori e le perdite più gravi registrate tra Venezia, Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti per salvare le nostre imprese agricole”

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ranai vuoti, filari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è drammatico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensibile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà difficile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

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enaro contante per dare fiato alle aziende agricole alle prese con l’emergenza siccità e le difficoltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei beneficiari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Europea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infine, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifico sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Veneto a secco, crollo de prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 3040 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superficie interessata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello nazionale, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vincoli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fine stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’anticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre iniziative accessorie di carattere fiscale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avversità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.


Argomento del mese 5 Nel Padovano si contano i danni

della produzione agricola Censimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del reddito di Nicola Stievano

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l bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti alle nuove forme di business. Se la superficie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superficie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/ pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superficie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale. I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminativi risentono di una lieve flessione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superficie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’allevamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

Vendemmia Amara

Dove non c’è acqua la campagna è un deserto D

ai campi della Bassa Padovana si leva la polvere e le crepe che si aprono sul terreno fanno capire come l’acqua sia ormai un miraggio da diversi mesi. Il caldo di luglio e agosto ha fatto il resto, cuocendo letteralmente le colture, dai cereali agli ortaggi, dalla frutta al vino. Anche sui Colli Euganei la siccità sta condizionando la vendemmia, anticipata nei filari dove si è potuto irrigare con regolarità, posticipata dove l’acqua non arriva per vie artificiali. Per diversi produttori sarà una vendemmia amara, ma non tutto è perduto, specie sul fronte della qualità e del prezzo. difficile Ovviamente la produzione è data in deciso calo, soprattutto per chi non ha potuto irrigare, o lo ha fatto senza la necessaria regolarità, con una perdita media prevista che oscilla fra il 20-30%, secondo le prime stime. “I vigneti che hanno avuto disponibilità irrigua - spiega Antonio Dal Santo, presidente Consorzio Vini Doc Colli Euganei - hanno meno problemi e daranno dei vini di qualità. Ben diversa, purtroppo, la situazione per i viticoltori che si trovano nelle zone dove l’acqua non arriva, in particolare tutta la parte alta di Teolo, Faedo di Cinto, Boccon di Vo’. Qui e’ a rischio il Moscato bianco, che risente della carenza idrica. Va un po’ meglio invece per i rossi, sperando che la stagione possa ancora cambiare. Ad essere in difficoltà sono soprattutto le vigne giovani, che non possiedono un apparato radicale Dal Santo: “Sui in grado di penetrare in profondità nel Colli Euganei chi irriga terreno e trovare così un nutrimento non ha problemi, sufficiente per lo sviluppo dei grappoli. ma gli altri si trovano Almeno un quarto dei vigneti dei Colli in seria difficoltà” Euganei avranno un calo di produzione di circa il 60 per cento”. Al momento non è a rischio il moscato Fior d’arancio Docg, fiore all’occhiello dei viticoltori euganei. Ormai portare acqua anche nei vigneti più alti dei Colli è una necessità, troppo a lungo trascurata, osserva dal Santo. “Da una decina d’anni si parla di mettere a punto una rete di tubature in pressione che permetta di portare l’acqua dove non c’è. Con il Consorzio di Bonifica “AdigEuganeo” ci siamo confrontati in più occasioni, ribadendo che i viticoltori sono pronti a sostenere anche degli investimenti per risolvere il problema dell’irrigazione. Ma finché non c’è qualcosa di concreto non facciamo altro che mettere a repentaglio il lavoro di tante aziende. È il momento di darsi da fare e di partire subito con dei progetti da realizzare al più presto”. “Non tutti avranno la possibilità di trasformare la migliore uva in vino. – aggiunge Marco Calaon, viticoltore di Vo nonché presidente provinciale della Coldiretti - Il caldo, il vento e le alte temperature hanno contraddistinto questo periodo, ma sicuramente i viticoltori impiegheranno la loro massima conoscenza tecnica e naturale per aver il miglior risultato. Le condizioni climatiche, anche avverse, non sono per fortuna l’unico fattore che incide sull’annata viticola. Molto del risultato lo si deve al lavoro e all’intervento dell’uomo”. Anche in pianura la siccità incide negativamente sulla vendemmia: la Cantina Sansovino di Conselve prevede un calo di almeno il 20 per cento. Per frutteti e ortaggi la parola d’ordine è irrigare, costi quel che costi, anche giorno e notte se necessario, per non perdere il raccolto nel periodo più importante dell’anno.


6 Conselvano Conselve Tanta gente alla storica manifestazione, ma acquisti in calo

Fiera in tempo di crisi

Bagno di folla per la dieci giorni di attrazioni, in vetrina le aziende, ungheresi ospiti d’onore

di Nicola Stievano

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anta gente, tanto interesse per la Fiera ma acquisti e affari in calo. La crisi si fa sentire anche sulla manifestazione clou di fine estate che porta a Conselve migliaia di persone e ne fa per dieci giorni un formidabile polo d’attrazione. Quest’anno il bel tempo ha favorito il bagno di folla sia il giorno della Fiera vera e propria che nelle altre sere, ma la propensione a mettere mano al portafoglio è stata più limitata negli anni precedenti. Nelle bancarelle si spende di meno e davanti alle “betoe” con le specialità enogastronomiche ci sono state code ben più corte delle passate edizioni. Interesse per l’esposizione dei prodotti dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato “Città di Conselve in mostra”, ottime le presenze, numerose le richieste di informazioni. Poi si vedrà se si trasformeranno in affari e opportunità concrete per le imprese. Il giorno della Fiera migliaia di persone hanno preso d’assalto, in maniera ordinata, la città fin dalle prime ore del mattino. Intesa l’attività di controllo e prevenzione della

microcriminalità in centro come nei quartieri residenziali, con pattuglie per strada fino a notte inoltrata. Costante anche la presenza fra le bancarelle, nei giorni di mercato, e nella vasta area divertimento ed esposizione in Prato Comunale. Attenzione anche al rispetto degli orari per il volume delle attrazioni. A parte un infortunio il giorno dell’inaugurazione su una giostra non si sono registrati altri particolari problemi e tutto è andato per il meglio. La festa è stata animata anche dalla

presenza della delegazione ungherese di Jaszbereny, da molti anni città gemellata con Conselve. Gli ospiti guidati dal vice sindaco Daniel Juhasz e dal capo delegazione Mihaly Szentesi sono stati protagonisti dell’inaugurazione, con le creazioni dell’intagliatore del legno Sisa Istvan, del lattoniere Lajos Redei e del bottaio Pal Kalla, affiancati dal presidente degli artigiani Laszlo Szabo. Gli ungheresi hanno partecipato anche all’inaugurazione del punto vendita della Conselve Vigneti e Cantine.

La cerimonia di inaugurazione dell’edizione 2012 della Fiera

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LA POLEMICA L’Ascom diserta il palco delle autorità in contrasto con il sindaco

COMMERCIANTI CONTRO IL MARKET CINESE

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ommercianti in rotta di collisione l’amministrazione Ruzzon sul caso del bazar cinese di prossima apertura in zona industriale, nel capannone convertito da artigianale a commerciale. Per protesta i rappresentanti dell’Ascom hanno disertato l’inaugurazione della Fiera di Sant’Agostino, creando un caso che non ha precedenti nella storia recente della manifestazione. Un’assenza polemica che il presidente mandamentale Leo- Il capannone commerciale poldo Toffano spiega in una lettera inviata ai commercianti conselvani ricordando il braccio di ferro che da mesi sta contrapponendo l’Ascom al sindaco Antonio Ruzzon sulla questione della nuova area commerciale in zona industriale. “L’Ascom ha collaborato anche quest’anno molto attivamente nell’organizzazione della Fiera - afferma Toffano - nella convinzione che essa rappresenti un momento vitale per la valorizzazione delle eccellenze del Conselvano, che rischiano di esser messe ancora più in difficoltà dall’irragionevolezza di chi non vuole riconoscere la loro importanza e si preoccupa solo di incassare oneri di urbanizzazione. La variante che ha trasformato in commerciale un capannone artigianale è stata adottata con sorprendente velocità. Inoltre il sindaco ha opposto un netto rifiuto ad ogni tentativo di confronto. Questo inspiegabile comportamento ci ha costretti ad intraprendere un’azione giudiziaria per approfondire i molti lati oscuri del provvedimento. Ora il Tar Veneto dovrà pronunciarsi e siamo fiduciosi che verranno accolte le nostre ragioni. Anche in questa occasione abbiamo voluto dare un segnale forte - conclude Toffano - per cercare di salvaguardare le nostre imprese, poco considerate da questa amministrazione”. Il sindaco ha fatto presente che il punto vendita avrebbe comunque aperto nei paraggi, in un altro stabile o terreno già destinato al commercio.

MAIS PER BIOGAS, RECORD A BAGNOLI

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l granoturco di Bagnoli ormai si coltiva quasi esclusivamente per “alimentare” gli impianti di biogas concentrati sul territorio. Da settimane il raccolto finisce direttamente nei biodigestori per la produzione di energia elettrica, anziché essere destinato all’alimentazione e alla produzione di mangimi per gli allevamenti. A denunciare l’anomalia e a lanciare un appello alle istituzioni e alle organizzazioni professionali agricole è l’associazione “il Moraro”. “A Bagnoli abbiamo tre impianti di biogas - piega Diego Boscarolo - quest’anno ben 800 ettari di mais e frumento sono coltivati per essere distrutti, un vero e proprio insulto alla fame nel mondo, una presa in giro per tutti i contribuenti che devono quotidianamente fare i conti con la crisi economica. Questi impianti usano in maniera esclusiva cereali appositamente coltivati il cui utile economico deriva principalmente da contributi statali ed europei. Se il costo dei cereali continuasse ad aumentare, con cosa saranno alimentati gli impianti, almeno una decina, presenti solo nel Conselvano?”. L’associazione ricorda che a causa della siccità le quotazioni di mais e granoturco vengono spinte sempre più in alto anche dall’uso dei cereali per gli impianti di biogas. Senza contare che il prezzo di affitto dei terreni coltivati a questo scopo non fa che salire, mettendo però in difficoltà tutti gli altri agricoltori. A questo si aggiungono le trasformazioni del territorio. “Da mesi è in funzione un impianto di irrigazione automatizza-

Un impianto di biogas

L’associazione “Il Moraro” denuncia lo sfruttamento delle coltivazioni to - aggiunge Boscarolo - chiamato pivot, che funziona proprio nei terreni dove, nel gennaio 2005, sono stati abbattuti lo storico boschetto di San Siro e la boaria Santa Maria, entrambi un tempo tutelati con vincoli paesaggistici e storico ambientali. E l’agricoltura certo non ne guadagna visto che negli ultimi anni un terzo delle aziende agricole e zootecniche hanno dovuto chiudere per problemi economici. Cosa fanno le amministrazioni comunali e gli uffici regionali che vedono in molti casi i proprietari di impianti non rispettare regole e leggi nella costruzione degli impianti?”


Terme e Sordità Rinogena in Età Pediatrica

pubbliredazionale

La sordità in età pediatrica nell’ otite catarrale L’ otite catarrale o Otite Media Secretiva (OMS) in età pediatrica sta assumendo in questi ultimi anni la più frequente predisposizione dei processi catarrali essudativi delle prime vie aeree.

E’ una patologia molto insidiosa in quanto non da dolore ma solo un calo dell’udito

infatti in termini clinici viene anche chiamata Sordità Rinogena, che non sempre viene riportato dal bambino, il genitore o la maestra se ne accorgono in quanto vedono il bambino distratto, poco attento e che non ripete bene le parole. Presso questo centro termale ogni anno vengono trattati per OMS circa 800 bambini, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, inviati sia dagli Specialisti ORL sia dai Pediatri di base. Il trattamento termale consiste nell’eradicare le cause che maggiormente predispongono all’otite catarrale infantile attraverso tre obiettivi: 1 Riduzione del numero delle flogosi rinofaringee; Azione diretta sulla funzione tuba2

rica (Tromba di Eustachio) e sui processi infiammatori e infettivi cronici dell’orecchio medio; 3 Prevenzione delle riacutizzazioni delle flogosi delle vie aeree superiori. Tali risultati possono essere ottenuti attraverso la terapia termale; ciò lo posso affermare sia sulla base della mia esperienza clinica, sia sulla base di dati numerosi della letteratura. Il trattamento termale consiste nell’ insufflazione tubo-timpanica sempre eseguita dal Medico Specialista ORL . In alcuni casi viene utilizzato il Politzer secondo la metodica di Salimbani. Nel 90/95% dei casi si assiste ad una risoluzione del problema uditivo, molto spesso

con recupero totale e a riduzione consistente degli episodi catarrali rinofaringei durante la stagione autunno-invernale. Una revisione della nostra casistica ci permette di affermare che nei bambini sottoposti a cure termali (Inalatorie, insufflatorie) vi è stato un minor tasso di assenteismo scolastico e un minor ricorso sia a terapie mediche farmacologiche sia a terapie mediche chirurgiche. Il Direttore Sanitario Specialista ORL Dott. ChIappetta Antonio

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8 Conselvano Terrassa P.

AGNA

L’evento Torna l’atteso appuntamento con l’ottava edizione della manifestazione

Assegnati dalla Regione Veneto

Sapori & tradizioni in piazza

CONTRIBUTO DA 100 MILA EURO PER LA SICUREZZA DELLE STRADE

di Cristina Lazzarin

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i rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la tradizionale “Festa dei Sapori e delle tradizioni” giunta ormai all’ VIII edizione e che anche quest’anno avrà luogo la terza domenica di settembre, prevedendo tre giorni molto intensi di manifestazioni per un vero tuffo nel passato. L’evento, previsto il 14, 15 e 16 settembre, è organizzato dall’associazione Pro Loco Terrassa, con il patrocinio del comune di Terrassa Padovana e della Provincia di Padova e della Regione Veneto, in collaborazione con le numerose associazioni di volontariato del paese. “Come sempre l’intento è quello di sostenere e mantenere vivi i valori della nostra cultura- spiega il sindaco Ezio Betto- il lavoro nelle campagne e tutti i sacrifici che ciò comportava, nonché la promozione e la valorizzazione delle colture locali”. Presso il campo sportivo parrocchiale ed il parco comunale Giulio Gasparotto, venerdì 14 settembre, alle ore 21.00, si apriranno i festeggiamenti con il Gruppo folkloristico “Quei del Pajaro” che con i loro canti, i loro balletti e le filastrocche di una volta allieteranno il pubblico di grandi e piccini. Sabato 15, la serata si apre alle ore 21.00 con la sfilata degli abiti da sposa, e non solo, dagli anni ’20 ai giorni nostri. Si tratta di una serata ricca di emozioni, che ogni anno riscuote sempre più successo, tanto sentita dalle ragazze più giovani che con orgoglio indossano il vestito della mamma o della nonna, e con ammirazione seguono lo spettacolo tra il pubblico. In entrambe le serate e per tutta la giornata di domenica 16, funzionerà uno stand gastronomico dove verranno proposti in particolare piatti della cucina tipica della zona. Momento rievocativo con l’allestimento della grande area attrezzata sarà la giornata di domenica 16: presenti oltre trenta produttori locali con i ga-

AGNA

C

Il sindaco Ezio Betto: “E’ l’occasione per riconoscere il valore del lavoro nelle nostre campagne e per trovarci con le tante associazioni del paese” La Festa dei Sapori e delle Tradizioni richiama a Terrassa molti visitatori

zebo delle associazioni di categoria (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), il gruppo antichi mestieri di Terrassa Padovana denominato “Le Origini Contadine”, gli stand dei volontari delle associazioni del paese. In un’unica area sarà possibile ammirare la scenografia dei banchi espositori, l’area dei trattori di una volta, il lavoro artigianale; sarà emozionante, per i piccoli, vedere cose mai viste e l’entusiasmo degli anziani nello spiegare il funzionamento dei vecchi macchinari e l’organizzazione del lavoro, sottolineando le curiosità e la vita semplice di un tempo. Nel

pomeriggio della domenica ci sarà la dimostrazione dell’aratura, della battitura dei fagioli, la pigiatura dell’uva, riproposta anche per quest’anno la visita guidata all’impianto a biogas della Stalla Sociale (la visita si terrà nel pomeriggio, prenotazione obbligatoria entro le ore 17.00). Novità di quest’anno, l’allestimento, a cura dell’ex sindaco Antonio Gobbato, della mostra di documenti storici inerenti il comune di Terrassa dal titolo “Dal regno Lombardo Veneto alla Repubblica” ( spazio allestito presso P.zza Romano ).

Uno scorcio dell’incrocio di via Bosco

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on saranno poi molti, ma con i tempi di crisi che corrono e le spese sempre più esose i 100 mila euro che il comune di Agna è riuscito a portare a casa dalla Regione, costituiranno una bella boccata d’ossigeno. I soldi serviranno a finanziare la messa in sicurezza dell’incrocio tra le vie Bosco e Stanga e rientrano all’interno di un progetto regionale di sostegno ai lavori pubblici a cui la Regione Veneto pone grande attenzione, per far fronte alla crisi congiunturale che tuttora perdura nell’economia veneta. A tal proposito, infatti, l’assessorato ai lavori pubblici ha adottato un nuovo programma di finanziamento in conto capitale per la realizzazione di opere di interesse locale di competenza delle amministrazioni comunali. “In particolare, per i comuni di Brugine e Agna– dichiara l’assessore Regionale Veneto, Maurizio Conte - sono stati assegnati due contributi, rispettivamente, di euro 100 mila per la realizzazione del nuovo centro polifunzionale presso gli impianti sportivi di via Don Bosco a Brugine, a fronte di una spesa ammissibile di 154 mila euro. Per Agna invece sono stati stanziati 100 mila euro per la sistemazione e messa in sicurezza dell’incrocio tra le vie Bosco e Stanga nonché per la realizzazione dei relativi stalli di sosta, a fronte di una spesa ammissibile di 114 mila euro. Crediamo – continua Conte – che questo tipo di interventi, a fronte delle restrizioni derivanti dai parametri del Patto di stabilità, siano un aiuto tangibile che le amministrazioni locali si aspettano e che la Regione deve cercare di erogare”. Gianluca Piva, assessore di Agna manifesta il suo ottimismo: “Sono soddisfatto nel vedere che la Regione dà aiuto e sostegno ai comuni che attualmente si trovano in difficoltà per colpa dei tagli ai trasferimenti statali, ringrazio l’assessore Conte per essersi interessato anche di questa vicenda legata alla nostro territorio”. Grande soddisfazione anche per Michele Giraldo, assessore a Brugine ed il C.L. gruppo consiliarecdi maggioranza del carroccio.

Il gruppo ha ottenuto un contributo per l’acquisto di un nuovo furgone operativo

PROTEZIONE CIVILE IN MISSIONE SULLA FRANA DI BORCA DI CADORE

ontinua l’impegno del gruppo volontari della Protezione Civile di Agna che con una squadra, dall’ 1 all’ 8 settembre prossimo, sarà in servizio nel presidio di Borca di Cadore (nel Bellunese) per monitorare la frana che tre anni fa causò la morte di due persone. Dall’11 al 16 agosto scorso, in occasione della sagra dell’Assunta, presso i giardini delle scuole elementari di Agna, il gruppo della Protezione civile è sempre stato presente con un punto informa-

tivo e con un presidio antincendio. Molto apprezzata anche la mostra fotografica con l’esposizione delle foto più significative dell’Abruzzo 2009, l’alluvione 2010 e le varie esercitazioni del gruppo. Nonostante i tagli imposti dallo stato centrale, l’amministrazione comunale di Agna è riuscita ad ottenere un contributo pubblicoper il potenziamento della capacità operativa della protezione civile. Si tratta di un contributo a fondo perduto di 16.650 euro per l’acquisto del

Pick Up a marca Isuzu del valore di 22.200 euro. La differenza sarà integrata dal Comune, con decisione presa nell’ultimo consiglio comunale. “La scelta si è resa obbligatoria e necessaria – commenta Piva per sostituire l’attuale Fiat Campagnola anno 1976, inadeguata per la nostra attività e con eccessivi costi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il nuovo mezzo più performante, permetterà pertanto una razionalizzazione dei consumi e costi”. C.L.

I volontari durante un’esercitazione


Conselvano 9 ll Gemellaggio Ospitati in 57 da Warmeriville per celebrare lo storico sodalizio

Arre accoglie i francesi nel segno della solidarietà di Cristina Lazzarin

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rganizzato nei minimi dettagli come vuole la tradizione di questo comune, anche quest’anno l’appuntamento dedicato al gemellaggio con Warmeriville si è svolto nei migliori dei modi con la novità del week end della solidarietà. La manifestazione è stata organizzata con la collaborazione dell’associazione Goccia su Goccia, che si occupa di raccogliere fondi per delle missioni in Kenia. Agli inizi di agosto la comunità di Arre ha ospitato una sessantina di francesi accogliendoli con un rinfresco di benvenuto presso villa Papafava dove hanno potuto anche assistere al concerto degli “Aironi Neri”, cover dei Nomadi. La settimana è trascorsa allegramente tra bagni a Sottomarina e serate di musica collettiva presso la villa Papafava (tra i gruppi: i Velvet Dress, e gli Havana Club). Nelle settimana successiva i francesi sono stati accompagnati in visita a Venezia e a Pedavena, con la visita alla storica birreria. I 57 francesi sono stati ospitati con grande cortesia presso venticinque famiglie di Arre. Per cause di forza maggiore sono mancati all’appuntamento, per la prima volta, il Presidente storico del Gemellaggio Liesch Benoit ed il sig. Bianchi Bertand e signora Silvia. L’attività del Gemellaggio ha coinvolto, oltre ai francesi, molti italiani: centocinque alla cena del sabato sera, ottanta al pranzo della domenica, diciasette nella visita a Venezia e quarantadue per Pedavena. La collaborazione con Goccia su Goccia e la Pro Loco di Arre ha permesso di mettere in piedi un interessante e valido programma di intrattenimento, identificato dal Weekend della Solidarietà con le tre cover band di assoluto valore. Il Comitato del Gemellaggio ha ringraziato con grande riconoscenza le famiglie ospitanti, tutto lo staff di amici che si sono prodigati per la buona riuscita dell’evento, i vari sostenitori pubblici e privati, le Associazioni Goccia su Goccia e Pro Loco, la Protezione Civile e l’Amministrazione Comunale. Durante la cerimonia ufficiale di domenica 5 agosto sono state consegnate alle rispettive famiglie due targhe ricordo a due sostenitori del Gemellaggio, scomparsi recentemente: Sartori Luigino e Tasinato Danilo, la cui partecipazione nel tempo è stata fondamentale per la vita del Gemellaggio. E’ stata inoltre inaugurata, alla presenza della delegazione francese e degli autori dell’intervento, Mastellaro Mario e Favaro Ruggero, la nuova collocazione e sistemazione del monumento di Warmeriville con annessa pompa dell’acqua, su via Roma, all’ingresso della via della palestra. Il presidente del gemellaggio di Arre, Dario e il suo direttivo hanno dato appun-

L’Onlus “Goccia su goccia” ha raccolto fondi a sostegno delle missioni in Kenya

Un’immagine “storica” del gemellaggio fra Arre e Warmeriville occasione di incontro con gli amici francesci e di scambio anche con le associazioni di volontariato

tamento a tutti al prossimo anno, quando saranno gli abitanti di Arre ad essere ospitati a Warmeriville seguendo le tappe di avvicinamento che il comitato del Gemellaggio proporrà (cene, gite, incontri ed altre attività).

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ell’ultimo consiglio comunale oltre all’approvazione del bilancio di previsione 2012, e’ stato adottato il Pat del Comune di Tribano con nove voti favorevoli e quattro astenuti. Dopo ampia illustrazione dei contenuti tecnici e un ampio dibattito consigliare, e’ partito finalmente l’iter di approvazione che si spera contenuto nei tempi. L’ipotesi è che sia definitivamente approvato e pubblicato nel Bur entro il mese di aprile-maggio 2013. L’iter prevede adesso i 60 giorni dalla pubblicazione per le osservazioni e successivamente l’approvazione definitiva da parte del comune e successivo invio in Provincia. In questi 60 giorni, l’amministrazione comunale prevede di pubblicare sul sito le caratteristiche essenziali del piano dando la possibilità ai cittadini di scaricare il modulo per le eventuali osservazioni. Sono previste almeno tre riunioni pubbliche, nelle frazioni di Olmo e San Luca e nel centro. “Finalmente anche il nostro comune avrà lo strumento per poter incidere, sulle possibili espansioni/riclassificazioni delle aree residenziali- spiega il sindaco Piergiovanni Argenton- Presto inizierà anche l’iter in commissione, del regolamento Imu, che, oltre a rimodulare le aliquote IMU seconde case, per i vari soggetti e attività produttive, formulerà i nuovi valori da attribuire alle aree residenziali e C.L. produttive”.


10 Sguardo alla Bassapadovana L’Intervento

Parco Colli Antonella Buson, del Comitato Esecutivo, lancia un’idea ai 15 sindaci

“Unione di servizi locali”

Riforma mancata

di Luca Scalabrin*

di Emanuele Masiero

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ul Parco Colli Euganei si è abbattuta l’ennesima tremenda scure. Il decreto legge regionale 286 ha infatti riformato l’amministrazione dei parchi, fermando il recente processo di rinnovamento. Il Parco Colli, aveva colto la necessità di un impegno trasversale senza più distinzioni politiche tra maggioranza e minoranza e puntava a porsi come regista di un disegno di valorizzazione e di sviluppo del territorio dei 15 Comuni che lo compongono. “E’ una proposta assolutamente carente e deleteria – ha tuonato Giancarlo Piva, sindaco di Este – Si sta tentando di demolire il Parco Colli che deve essere considerato una risorsa per il territorio e non uno spreco. Di fatto si sta togliendo la gestione dell’ente da parte dei Comuni: e lo sta facendo una Regione che parla tanto di federalismo. In tempo di crisi è normale che vi sia l’esigenza di riformare, ma in questo modo non si produce un vero risparmio. Al contrario, si crea un danno per tutto il territorio. Senza contare che viene a mancare una regia sovracomunale”. E’ sulla stessa linea anche Antonella Buson del Comitato Esecutivo Parco Colli. “La nuova legge sui parchi che arriva travestita da proposta tecnica di razionalizzazione e risparmio – commenta - si rivela invece come proposta politica che incide non tanto sulla spesa, quanto su ogni profilo giuridico, funzionale ed operativo accentrando il potere gestionale e di governo nella Regione. Risulta facile dimostrare che il risparmio previsto dalla Regione non ci sarà in quanto il direttore (che è ora un dirigente già dipendente dell’Ente) e il Presidente (che non percepisce alcuna indennità) sicuramente costano attualmente di meno di quel che costeranno queste figure quando saranno nominate dalla Regione. E’ difficile giustificare il fatto che nelle previsioni di questa legge sia soppresso ogni organo deliberativo territoriale e che ogni decisione venga quindi presa in modo anti-democratico direttamente da Venezia”. Insomma, ne risulta un Parco Colli completamente svuotato della sua autorità. Una sorta di fallimento quindi, viste le lungimiranti motivazioni con cui era stato costituito anni fa. “E’ grave che al Parco vengano sottratte tutte le competenze in materia urbanistica ed in particolare l’autorizzazione paesaggistica per caricarle sui 15 Comuni che sono già in difficoltà per le scarse risorse economiche e sono spesso sforniti delle figure tecniche per risolvere tali competenze. Inoltre ci si chiede quale tutela paesaggistica sarà assicurata al nostro territorio se ci saranno 15 modi diversi di applicare le norme urbanistiche. Ritengo che la soluzione giusta sia un potenziamento del Parco, della sua regia sovra-comunale, del suo ruolo di rappresentante e promotore dello sviluppo del territorio dei Colli Euganei. In quest’ottica i Comuni del Parco, che sono tenuti dalle recenti normative nazionali a mettere in unione o convenzione i loro servizi, potrebbero trovare proprio nell’Ente Parco Colli la loro unione di servizi”. L’ente era stato costituito proprio perchè i Comuni collinari hanno caratteristiche territoriali e obiettivi strategici molto simili e la collaborazione doveva permettere

Non piace la riforma introdotta dai vertici regionali, “invece di svuotare l’ente meglio potenziarlo e farne una struttura a disposizione dei Comuni”

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segue da pag. una risoluzione dei problemi molto più celere con un notevole risparmio di risorse. Senza contare che si cercava di ottenere maggiori contributi. “Il Parco Colli potrebbe diventare il vero motore trainante di un modello di valorizzazione e sviluppo dell’area per confermare il ruolo strategico che la normativa nazionale riserva alle amministrazioni locali nei processi decisionali delle risorse del territorio – continua Buson - il Parco è una realtà che non può essere sottratta al territorio”.

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Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione delle attività produttive, nell’ambito delle diverse realtà imprenditoriali. In Veneto c’è un’ impresa ogni 12 abitanti, di cui quasi il 97% sotto la soglia dei 15 dipendenti. Un grande sforzo, dunque, su un problema che in realtà poteva essere risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazione che gli consenta di licenziare i propri dipendenti, ma al costo del lavoro, assente completamente in questa riforma. In Italia, il lavoro costa il 115% in più rispetto al salario netto spettante al lavoratore. Il problema non è quello di licenziare, ma di assumere. Fidelizzare il lavoratore con l’intento di realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occupabilità dei cittadini. Non serviva demonizzare i titolari di partita iva, che appartengono al mondo delle professioni. Non serviva stravolgere, i diversi contratti di lavoro, la giusta qualificazione del rapporto di lavoro, può avvenire con i principi giuridici già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico. Si sono introdotti nuovi adempimenti, inutili, a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le barriere ideologiche e culturali, hanno contribuito a questo scarso risultato. Quello che però rimane è un’occasione perduta con un modello senza crescita, in un Italia dove la disoccupazione per i giovani sale al 35% e la cassa integrazione segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale.

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia


Sguardo alla Bassapadovana 11 Montagnana Concerti e meeting delle famiglie per celebrare l’anniversario

Quarant’anni per l’Africa

Un’immagine dell’attività di Gma nel Corno d’Africa

La Onlus Gma vanta oltre seimila contatti di Emanuele Masiero

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l Gruppo Missioni Africa raggiunge quest’anno una tappa importantissima: i quarant’anni di storia di solidarietà con il Corno d’Africa. E per festeggiare questo importante traguardo sono stati organizzati due eventi speciali rivolti a tutta la comunità. Gma è un’organizzazione che si ispira a principi di solidarietà. Fin dalla sua nascita, nel 1972, l’intervento formativo ed educativo di Gma in Africa e in Italia è stato rivolto prevalentemente a favore dei minori con l’impegno di diffondere una cultura di solidarietà, di giustizia, di pace, di servizio e di promozione sociale verso popolazioni svantaggiate per un cammino di autosviluppo.

News

A testimonianza di un lavoro sempre impeccabile, l’associazione compie 40 anni e vanta più di 6.000 contatti. Per questo sono stati organizzati de grandi eventi: il primo sabato 8 settembre con il concerto di Simone Cristicchi e Funkoff in Piazza Vittorio Emanuele II a Montagnana e il secondo domenica 9 settembre con il tradizionale Meeting delle Famiglie in via Luppia Alberi 1 presso la sede di Gma e Istituto Sacchieri. Numerose le presenze di relatori al Meeting delle famiglie: Padre Vitale Vitali, presidente e fondatore di Gma, Sandro Calvani, Elisa Kidane, Jean Leonard Touadi, Antonio Nanni, Guido Barbera, Eugenio Melandri, Luis Badilla

IL COMUNE PROMUOVE UN CORSI DI AUTODIFESA PER LE DONNE

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onne e arti marziali. Sembrerebbe un binomio atipico, ma nella realtà non lo è. Infatti ogni anno oltre il 35% delle violenze sono perpetrati nei confronti delle donne. Parliamo di violenze psicologiche, fisiche e sessuali che solo in piccole percentuali poi vengono denunciate. Per questo il Comune di Montagnana, attraverso

Morales, Amilcare Boccuccia, Vescovo Rodrigo Mejia e Padre Lorenzo Agosti. Con l’occasione verrà presentato anche il nuovo libro di Gma: “Il villaggio della solidarietà. Un cammino di cooperazione” che mette in evidenza il percorso svolto, la filosofia del gruppo e il modo di operare, ma soprattutto apre la strada ad un futuro di solidarietà. “In 40 anni Gma è stato ricerca, confronto, crescita e non solo degli africani, ma prioritariamente la propria, quella di chi il Gma lo vive – spiegano i responsabili - Tre le domande che hanno accompagnato il percorso: che cosa possiamo fare, che senso ha per noi ciò che facciamo e che senso ha per gli Africani,

l’Assessorato allo sport, all’Assessorato ai Servizi Sociali e all’Assessorato alla Sicurezza hanno elaborato un Corso di Autodifesa ed Arti marziali. Per dar vita a questa particolare iniziativa, i tre assessorati hanno concordato nel dare mandato al Maestro Guido Frison, caposcuola del sistema Kurobushido, cintura nera 4° dan di Karate Goju Usa, 3° dan di Jujtsu, 1° dan di Hakko Ryu, ed attualmente insegnante al “Centro Studi Arti Marziali” di Montagnana del Maestro Roberto Zanini. Il corso come detto sarà riservato alle donne e sarà

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per capire forse oggi che un “noi ed un loro” non esiste, ma esiste una realtà complessa dove le dipendenze e le relazioni sono un obbligo e non una scelta”. Gma Onlus è un organismo composto da laici volontari che si richiamano ai valori umani universali di solidarietà. Fin dalla sua nascita nel 1972, Gma si ispira, al carisma del Beato padre Lodovico Pavoni. “L’intervento formativo ed educativo di Gma in Africa e in Italia è rivolto prevalentemente a favore dei minori poveri o comunque vulnerabili, con l’impegno di diffondere una cultura di solidarietà, di giustizia, di pace, di servizio e di promozione sociale verso popolazioni svantaggiate per un cammino di auto-

Non dovrete più preoccuparvi di rincorrere i vostri figli durante i pasti, dato che il ristorante è dotato di un’ ampia area giochi, miniclub RIKITITA, sicura, riscaldata e climatizzata, ed anche di un vastissimo parco esterno completamente recintato e chiuso al traffico. Il Ristorante Campagnon è il luogo ideale per una cena romantica a lume di candela, per una bella serata in compagnia, feste di compleanno, incontri aziendali, lauree e cerimonie importanti come battesimi,cresime e matrimoni da favola!! PER GRUPPI composti da almeno 10 persone, apriamo anche durante la settimana. SCONTI per menù di gruppi uguale per tutti!!

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sviluppo – spiegano - I settori di intervento di Gma nei paesi impoveriti sono sempre legati alla promozione dei diritti di base: sostegno all’infanzia, sviluppo delle zone rurali, promozione della donna e accesso all’acqua. La realtà di Gma Onlus non è circoscritta al territorio veneto, ma è ramificata in tutta Italia attraverso una ventina di rappresentanti locali volontari che, in sintonia con la sede, diffondono la cultura della solidarietà e della promozione dei diritti umani tra le famiglie italiane”. Per informazioni su Gma e sulla giornata del Meeting è possibile chiamare lo 0429.800830 oppure visitare www.gmagma.org.

gratuito. Il via delle lezioni è fissato da martedì 2 ottobre e proseguirà per 10 incontri tutti i martedì sera dalle 20.30 alle 22 all’interno della palestra “G. Mazzini” in Viale Spalato 1, fino a fine dicembre. L’età minima per partecipare è di 16 anni. Per iscriversi basta fornire nome e cognome e residenza all’Uff. Sport del Comune e contestualmente consegnare un certificato di buona salute per l’attività sportiva non agonistica, rilasciato dal medico di base. Il termine ultimo per l’iscrizione è venerdì 28 settembre. E.M. Impresa Edile F.LLI ALBERTIN snc Progettazione Costruzione Riqualificazione energetica degli edifici Tetti e Case in legno Bioedilizia Costruttore KlimaHaus CasaClima.

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12 Sguardo alla Bassapadovana Monselice La società era nata per promuovere lo sviluppo economico locale

Peem, bufera sui bilanci

Miazzi: “In 6 anni ben 435 mila euro di perdite gli amministratori costano 20 mila euro l’anno”

di Emanuele Masiero

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on si placano le polemiche che periodicamente investono la società di pianificazione euganea Este Monselice, conosciuta come Peem. Il suo obiettivo è “la diretta gestione dei servizi pubblici per la produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali ed a promuovere lo sviluppo economico e civile nell’ambito delle aree produttive nuove e da riqualificare dei territori dei Comuni soci” e le quote azionarie sono divise tra Comune di Monselice al 25,50%, con identica quota da parte del Comune di Este e con il 49% da un socio privato, la Vibrocemento Veneta Spa. “L’unica cosa concreta, realizzata da questa società, è stata la costruzione nell’area industriale di Ca’Oddo, di un edificio pubblico ad uso direzionale con spazi destinati a servizi – commenta il consigliere comunale Francesco Miazzi - i lavori di costruzione dell’edificio, del costo di 1.703.000 euro, sono stati finanziati con i fondi del Patto Territoriale Generalista della Bassa Padovana. L’agibilità dell’immobile è stata rilasciata a

fine del 2005. Il Consiglio d’Amministrazione è composto di due consiglieri nominati dal Comune di Monselice, due dal Comune di Este e due dal socio privato.

Francesco Miazzi

Il totale delle perdite in questi 6 anni è di circa 435.000 euro. Questo nonostante che il Comune di Monselice dal febbraio 2009, abbia preso in affitto un locale vuoto della Peem, per collocare i libri antichi, con un costo annuo di circa 18.500 euro. In questi anni l’edificio è stato nella sostanza inutilizzato e salvo sporadiche iniziative, la società non ha svolto alcuna attività significativa. In compenso al presidente è assegnato ogni anno un trattamento economico di euro 8.500 e ai consiglieri si attribuiscono euro 100 per ogni seduta. Poi ci sono ogni anno 2.000 euro per i due sindaci del collegio sindacale e 3.000 euro per il presidente di tale collegio. In pratica si spendono circa 20.000 euro l’anno per amministrare una società senza una struttura amministrativa-commerciale che produce solo perdite. Non intendiamo rassegnarci e chiediamo al primo cittadino di illustrare la situazione ed i propositi in atto per questa società”.

DIBATTITO Dopo le polemiche sui cementifici la proposta di Giaccarello (Pd)

“IL FUTURO E’ NELLA GREEN ECONOMY”

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orna ad accendersi la discussione su rifiuti e cementifici. Questa volta è il neo segretario cittadino del Pd a lanciare una nuova proposta. “Possiamo liberare il Parco da impianti con esso incompatibili e nel contempo rilanciare lo sviluppo e l’occupazione con l’economia verde anche a Monselice – spiega Pierluigi Giaccarello - l’Ocse parla di 5 milioni di posti di lavoro creati dalla green economy entro il 2020. Perché non favorire la nascita di un vero e proprio distretto industriale del riciclaggio formato da aziende ad Pierluigi Giaccarello alto contenuto di innovazione tecnologica proprio nella nostra città? La mia proposta nasce dentro un ragionamento che deve essere attualizzato e prospettivo al contempo: che situazione esiste oggi e quale ci immaginiamo nel futuro medio-breve. Il Veneto è la regione italiana che negli ultimi vent’anni ha conosciuto un tasso di cementificazione fra i più alti e che, di fatto, oggi mette in crisi chi produce questa materia prima, proprio per una domanda che via via si è ridotta, anche a fronte di una concorrenza internazionale spietata e ovvia su un prodotto a così basso contenuto tecnologico come il cemento”. Ma Giaccarello mette in evidenza che il Veneto si è anche distinto per un’altra eccellenza: la raccolta differenziata a cui ormai siamo tutti educati e che verrà sempre più implementata, riducendo costantemente la quantità pro capite di rifiuto secco indifferenziato e producendo quantità potenzialmente sempre più elevate di preziosa materia prima da riciclare e trasformare. “Dovremo favorire la creazione di un vero e proprio distretto industriale del riciclaggio, dove venga incentivata la nascita di aziende ad alto contenuto di innovazione tecnologica capaci di mettere a reddito queste buone pratiche a cui i nostri cittadini sono ormai abituati creando buona occupazione – continua Giaccarello - Monselice ha le carte in regola per aggiudicarsi una quantità molto più rilevante di nuovi posti di lavoro”. E.M.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

Occupazione Evento delle associazioni Speranzallavoro e Oltre Veneto

“Prima il lavoro” come uscire dalla crisi

Le autorità sul palco durante la manifestazione dedicata al mondo del lavoro ad Albignasego

Le storie delle aziende che ce l’hanno fatta all’insegna della solidarietà e dell’aiuto reciproco di Laura Organte

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a parola a chi lavoro l’ha salvato, sfidando la crisi con la tenacia e la voglia di non arrendersi di fronte alle difficoltà economiche, la capacità di fare squadra e di saper mettere a frutto anni di esperienza e di relazioni. Anche correndo il rischio di sbagliare, ma con la consapevolezza c che una soluzione va trovata. A salire sul palco è stato chi il lavoro l’ha perso ma ha saputo ritrovarlo e crearlo. Fine estate dedicata al mondo dell’occupazione con “Prima il Lavoro”, l’evento organizzato in piazza del Donatore ad Albignasego dalle associazioni “Speranzaallavoro” e “Oltre Veneto” con il patrocinio della Provincia di Padova e del Comune di Albignasego. Per la prima volta è stata organizzata una manifestazione in cui musica e intrattenimento sono stati abbinati a storie di ordinaria autogestione della crisi. Si sono alternate infatti le testimonianze dei lavoratori che ci hanno creduto e hanno portato avanti l’attività dell’azienda fallita fondando una cooperativa e gli imprenditori stranieri che hanno rilevato imprese capaci di tenere alto il nome del made in Italy nel mondo. Start up a compartecipazione pubblica nate sulle ceneri di aziende che hanno scelto di delocalizzare e società costituite da operai e manager per “riprendersi la fabbrica dall’interno”. “L’iniziativa – ha spiegato l’assessore al Lavoro della Provincia di Padova Massimiliano Barison – ha voluto evidenziare il fatto che la crisi, in tutta la sua gravità, può

essere anche e comunque un’occasione per rimettersi in particolare attenzione ai giovani. Nonostante la crisi, ci gioco e per creare nuove opportunità. In questo momento sono imprese che ce l’hanno fatta e che riescono ad andi grande difficoltà per il lavoro, l’unica strada che si può dare avanti. Abbiamo scelto di mettere sotto i riflettori le percorrere per uscire dalla crisi è quella della solidarietà e esperienze positive, ricordando che si potrebbe fare molto della collaborazione: i casi aziendali che andremo a pre- di più impegnandosi a non lasciare soli gli imprenditori sentare lunedì in questo senso sono emblematici, dei veri e i lavoratori proprio nel momento in cui avrebbero più e propri sogni che si sono trasformati in realtà. Quando bisogno di un sostegno”. Dopo il concerto degli Hell Boys il lavoro sembrava perduto, la forza seguito dall’esibizione del giovane e la determinazione delle persone e “Abbiamo scelto tenore Daniele, le testimonianze sul delle istituzioni sono riuscite a vincere di mettere sotto tema “Ripartire dal lavoro si può e si le difficoltà, dimostrando che la col- i riflettori deve”. Ecco allora la storia di Alberto laborazione tra lavoratori e istituzioni le esperienze Grolla, consigliere d’amministrazione è l’unica ricetta per uscire da questa positive” della D&C Modelleria, cooperativa di crisi”. Speranzaallavoro è l’associazione promossa da Filca Vigodarzere nata per volontà dei lavoratori in seguito al Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza fallimento della azienda in cui lavoravano. Antonio Barbieal lavoro presieduta da Laura Tamiozzo. Oltre Veneto è ro ha raccontato invece lo start up della Galileo Refrigerapresieduta da Paolo Messori e ha come presidente ono- zioni, nata sulle ceneri della delocalizzata Carrer grazie rario lo stesso Barison: è un’associazione nata lo scorso alla caparbietà di tre manager, fra i quali Barbiero, e il anno dalla spinta di tanti giovani che si incontrano e si sostegno della Provincia di Padova e di Veneto Sviluppo. confrontano nella rete e vogliono essere protagonisti di un Michele Pra e Marco Distefano, direttore dello stabilimento futuro migliore incardinato sulla meritocrazia, la partecipa- e presidente della cooperativa dei lavoratori delle Fonderie zione e il ricambio generazionale. Zen di Albignasego, hanno spiegato come sono riusciti a “Si tratta – hanno aggiunto Tamiozzo e Messori - salvare l’azienda con un innovativo esperimento societario di un’iniziativa concreta per il territorio che riserva una grazie alla collaborazione fra dirigenti e operai.

Corsa contro il tempo

RIORDINO PROVINCE ENTRO OTTOBRE

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orsa contro il tempo per il “riordino” delle Province. Anche la presidente padovana Barbare Degani ha partecipato, a Venezia, alla riunione della Conferenza permanente Regione-Autonomie Locali del Veneto per esaminare la normativa che riguarda le amministrazioni provinciali, in seguito al riordino del governo del territorio, introdotto dall’approvazione definitiva della legge sulla Spending review. “Non possiamo nasconderci le grandi difficoltà che ci attendono nel costruire una ipotesi di riordino territoriale che coinvolge di fatto tutto il sistema delle autonomie del Veneto e per di più in tempi ristrettissimi” ha sottolineato l’assessore regionale Ciambetti, ricordando che il termine entro il quale il Consiglio Regionale è chiamato a trasmettere al Governo la propria proposta di riordino delle Province è il prossimo 24 ottobre. Duchenne o

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FERRAGOSTO AMARO ALLE TERME EUGANEE MENO TURISTI DEGLI ALTRI ANNI

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state non proprio esaltante negli alberghi delle Terme Euganee, soprattutto a Ferragosto e dintorno. “Peggio delle aspettative!” il giudizio di Alessandro Borile, titolare del più lussuoso hotel della zona termale, stupito dalla diminuzione di pernottamenti e di richieste nonostante l’ottimo calendario di intrattenimenti culinari e di animazione previsti per l’intera settimana. Insoddisfatti anche alcuni titolari di hotel 3 stelle della zona pedonale di Abano che lamentano un 30% in meno di fatturato rispetto agli anni passati. Luca Tognin, invece, esprime un giudizio diverso tra la clientela aponense, costante e di buona disponibilità di spesa, che ha riempito le stanze dell’hotel di famiglia, il 4 stelle Europa, e i turisti sampietrini che hanno lasciato vuote alcune camere dell’hotel di pari categoria Terme Neroniane.

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Il Presidente dell’Assoalbergatori Gianluca Bregolin chiosa: “Abanomontegrottosì, il nostro centro di prenotazioni alberghiere ha segnalato disponibilità di stanze nella stragrande maggioranza delle strutture anche per un paio di giorni. Non serve tornare ai tanto sbandierati e felici anni ’70 per trovare una situazione ben diversa. Basta ricordare quanto anche solo nel 2008, anno di nascita del sito, in questo periodo fossimo subissati di richieste e si dovessero rifiutare le domande inferiori alle 3 notti. Non sono certo Pasqua, Capodanno, Ferragosto o i ponti che risollevano le nostre aziende. Ma il fatto di non riuscire a riempire le strutture neppure in queste occasioni è sintomatico di una situazione che ci impensierisce non poco. E, come hanno segnalato i miei colleghi, l’autunno inizia sotto i peggiori auspici.”

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Spazi aperti 15 9 Energie alternative Approda anche a Padova la campagna nazionale “VotivA+” per la riduzione dei consumi elettrici

Luci a basso consumo per il caro estinto Con le lampade a Led la bolletta dei cimiteri cala drasticamente insieme alla manutezione, Padova in prima linea

L’assessore Marcato: “Nella nostra provincia risparmi fino a 550 mila euro”

di Emanuele Masiero

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n progetto innovativo e totalmente gratuito per i Comuni per ottenere il risparmio energetico anche nelle strutture cimiteriali. Si chiama “VotivA+” ed è una campagna nazionale per il risparmio energetico che la Provincia di Padova, attraverso l’Agenzia per l’Energia, sta promuovendo nei confronti dei Comuni del territorio. Il progetto è gratuito grazie al patrocinio del Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico e consiste nella distribuzione di lampade a led per l’illuminazione votiva e di interruttori orari elettronici che dimezzano il numero di ore annue di accensione. I nuovi dispositivi a basso consumo potranno così essere installati nelle strutture cimiteriali di ciascun Comune. “Abbiamo aderito a questo progetto – ha spiegato la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani – perché il risparmio energetico oggi è fondamentale sia per la salvaguardia ambientale, sia per il contenimento delle spese sostenute dai Comuni e dagli enti locali per il funzionamento delle proprie strutture o dei servizi. Per questo siamo da tempo impegnati a dare massima diffusione territoriale a tutte le iniziative che hanno come obiettivo quello di rendere più efficienti gli edifici pubblici

e di ridurre quanto più possibile i costi delle utenze”. Secondo i calcoli dell’Autorità per l’energia nazionale, l’installazione delle lampade votive a led al posto di quelle tradizionali, comporterà un risparmio sulla bolletta cimiteriale fino a 3,07 euro per punto luce all’anno. Se si applicano anche gli interruttori orari, il risparmio arriva fino a 6,14 euro per punto luce. Si aggiungono poi le riduzioni di costo legate alla minore manutenzione visto che le lampadine a incandescenza hanno una durata non superiore a 2 mila ore, mentre i led distribuiti con il progetto “VotivA+” durano almeno 50 mila ore. Gli interventi di sostituzione necessari diminuiscono di ben 25 volte. “La nostra Agenzia per l’Energia ha elaborato i calcoli di risparmio per il territorio provinciale – ha evidenziato il vice presidente e assessore provinciale alle Politiche energetiche Roberto Marcato – È emerso che questo intervento farà risparmiare ai nostri Comuni oltre 500 mila euro l’anno. Sono soldi che rimarrebbero nelle casse degli enti locali senza contare i benefici ambientali. Questo sistema, infatti, contribuisce ad abbattere circa 1,2 milioni di chili di Co2 all’anno, l’equivalente di quello che assor-

INCENERITORE PRIMA LINEA DA CHIUDERE

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l tema inceneritore resta di scottante attualità. L’impianto di Padova è infatti l’oggetto di una discussione che prosegue da mesi sull’opportunità di chiudere la prima linea. Anche secondo l’Assessore all’Ambiente di Padova, Alessandro Zan è giunto il momento di prendere in seria considerazione la sua chiusura. Decisione che arriva in un momento tutt’altro che semplice visto che si sta consumando una fusione mastodontica tra Aps e il gruppo Hera. “E’ importante che la presa di posizione sia arrivata adesso, mentre è nel vivo il percorso per l’accorpamento di AcegasAps con Hera – ha commentato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - infatti questa fusione rischia di azzerare il potere contrattuale del nostro territorio nelle scelte della nuova azienda. Se poi aggiungiamo che il nuovo piano provinciale dei rifiuti e il Dgrv regionale del 15 maggio, di fatto sdoganano lo smaltimento in provincia di Padova dei rifiuti provenienti da fuori, c’è il rischio che per motivi puramente economicisti Padova diventi il “distretto dell’incenerimento” a partire dalla realizzazione della quarta linea. Quando invece, i numeri della raccolta differenziata ci dicono che nel giro di poco tempo si potranno chiudere tutte le discariche e basterà solo la terza linea a bruciare tutto il secco non differenziato della provincia. Pertanto ha ragione l’Assessore Silvia Clai quando chiede di inserire nel piano industriale, in vista dell’aggregazione con Hera, una clausola che prevede la chiusura della prima linea e, aggiungiamo noi

L’inceneritore a San Lazzaro

Legambiente teme che la fusione possa rallentare il percorso di Legambiente, serve anche l’impegno a non costruirne altri nel padovano”. Ma per Legambiente bisogna frenare sulla fusione per fare un ragionamento complessivo e maggiormente allargato. “Ce n’è abbastanza per frenare sull’operazione ed avviare un vero dibattito che coinvolga la città – conclude Passi - Non basta il Consiglio Comunale previsto tra settembre ed ottobre. Su un tema di tale importanza per il futuro della città andrebbe istituito un forum pubblico ad hoc, che guidi il processo decisionale, nel quale si confrontino i decisori politici con esperti del settore, categorie, associazioni e comitati ei cittadini, organizzazioni sindacali”. E.M.

Le lampade a led consentono di tagliare i costi per punto luce e di ridurre al minimo la manutenzione. Vengono fornite gratuitamente dal progetto nazionale ai Comuni che ne fanno richiesta

birebbero in un anno circa 62 mila alberi. Sono numeri davvero consistenti che non possono essere ignorati”. La Provincia ha quindi inviato una lettera ai 104 sindaci del padovano con le istruzioni per aderire a “VotivA+”. Per partecipare all’iniziativa e ricevere in omaggio le lampade votive a led, gli interruttori orari e un kit di informazioni da diffondere ai cittadini, basta compilare un modulo allegato alla missiva della Provincia. Una volta inviato il materiale l’Agenzia provinciale inoltrerà la richiesta all’Autorità nazionale e il materiale sarà consegnato all’indirizzo specificato dal Comune. I dispositivi andran-

no montati entro e non oltre 90 giorni dalla consegna che avverrà gratuitamente e con corriere espresso. Nello stesso arco di tempo, il Comune dovrà anche inviare il modulo di avvenuta installazione. L’iniziativa è finanziata dal programma d’incentivazione nazionale per l’incremento dell’efficienza energetica. Sil sito www.votiva.it è possibile reperire maggiori informazioni tecniche ed è anche disponibile un contatore dei risparmi per quanto riguarda costi e inquinamento. Inoltre, è disponibile un utile strumento per verificare l’entità di risparmio tra lampade a incandescenza e lampade a led.


16 Noi e gli altri

Noi e gli altri 11

Appello a Napolitano Parte da Padova il movimento veneto

NEWS

Sos servizio civile spedite 2500 cartoline

Premio “Gattamelata”

SOLIDARIETA’ E VOLONTARIATO

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Ampia mobilitazione dei giovani ed operatori dei diversi settori per salvare il volontariato

di Laura Organte

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a Padova parte il movimento veneto per la difesa del Servizio Civile, con un’iniziativa originale e incisiva: un’azione di “mail bombing” attuata non per via telematica ma con vere e proprie cartoline. Con questo singolare atto 2.500 giovani ed operatori di vari settori del pubblico e del privato in Veneto hanno scelto di far giungere la propria richiesta d’aiuto al Presidente del Consiglio Monti. L’idea nasce a seguito di un convegno dedicato al Servizio civile nazionale come esperienza di valore, dal titolo eloquente “Torno subito”, tenutosi l’ateneo patavino. Primo atto di una “lotta” (rigorosamente nonviolenta), portata avanti in Veneto grazie all’istituzione del coordinamento spontaneo Enti e Volontari del Veneto (il CSEV), questo convegno, che ha ospitato gli interventi di alcuni tra i massimi esperti ed esponenti del Servizio Civile in Italia, ha visto la presenza di oltre 400 giovani volontari. Una partecipazione che la dice lunga sulla preoccupazione che la critica situazione del Servizio Civile ha destato in molti, ma soprattutto nei giovani, che vedono in pericolo una grande opportunità educativa, lavorativa e di crescita personale.

Figlio della leva obbligatoria e dell’obiezione di coscienza il Servizio Civile Nazionale è un servizio volontario di 12 mesi svolto dai giovani tra i 18 ed i 28 anni che così scelgono di dedicare un periodo della propria vita impegnandosi nella difesa non armata e non violenta dello Stato. Dalla sua nascita nel 2001 sono stati circa 200 mila i giovani che hanno svolto servizio civile su tutto il territorio nazionale; si tratta di una storia ormai decennale che ha visto questi cittadini dedicarsi in settori strategici dello sviluppo delle comunità e nella promozione e preservazione del patrimonio culturale, ambientale e sociale italiano. Ma i tagli che negli ultimi anni hanno pesato sul settore sociale non hanno risparmiato neppure questa realtà: sono ormai lontani i tempi nei quali per il bando annuale venivano avviati quasi 50.000 giovani. Ad oggi, con il continuo taglio dei fondi, si assiste al contraddittorio fenomeno di un costante aumento delle domande di partecipazione a cui risponde un inversamente proporzionale taglio dei posti disponibili. Stante così le cose c’è chi parla di un futuro non troppo lontano in cui il Servizio Civile Nazionale sarà solo

L’immagine di una delle campagne di sensibilizzazione per il “reclutamento” di volontari per il servizio civile nazionale un ricordo. Ecco il perché in tutta Italia si stanno moltiplicando appelli, eventi, petizioni, proposte per salvare il servizio civile, ed ecco il perché dell’originale e creativa iniziativa nata in seguito al convegno patavino, che ha visto recapitate all’indirizzo del nostro Presidente del Consiglio 2.500 cartoline, ciascuna firmata da un giovane o da un operatore, contenenti un testo in cui si richiede di non abbandonare il servizio civile al suo destino. “La dissoluzione e l’indebolimento del servizio civile implicano il mancato supporto a realtà fondamentali di assistenza e salvaguardia della popolazione e delle bellezze del nostro Paese – afferma Niccolò Gennaro - La speranza è quella che quest’atto possa attirare l’attenzione su questa realtà e spinga ad una più oculata gestione della spesa al fine di salvare un’istituzione unica nel suo genere”.

’ giunto all’ottava edizione il “Premio Gattamelata”, nato per promuovere la cultura e la pratica del volontariato e della solidarietà. Come da consuetudine il premio consiste in un’opera ad edizione limitata o unica realizzata grazie alla collaborazione con artisti locali, per offrire nuove raffigurazioni del “Gattamelata”. Hanno collaborato finora Paolo Saetti, Francesco Lucianetti, Vico Calabrò e Vittorio Riondato. Quattro le categorie in gara, tra cui verranno scelti altrettanti soggetti che si sono distinti negli ultimi 12 mesi per l’attività di impegno sociale e di solidarietà: un volontario, un’associazione, un’impresa che abbia promosso o attivato iniziative di sostegno del volontariato e della solidarietà, un’istituzione, che si sia fatta promotrice di progetti o azioni rivolti a migliorare o salvaguardare la qualità della vita ambientale o sociale del proprio territorio. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre lunedì 5 novembre 2012 al Centro di Servizio per il Volontariato provinciale di Padova L.O.

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Cultura provinciale 19 La rassegna Tre cortometraggi raccontano l’epopea dei veneti oltre confine tra lavoro e riscatto

Storie di emigrazione al cinema di Laura Organte

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torie di emigrazione veneta sul grande schermo grazie a tre cortometraggi proiettati nelle sale del territorio padovano. Testimonianze della gente veneta che, grazie alla realizzazione dei film, prodotti dalla casa di produzione Belle Epoque, racconteranno con le immagini la storia dei nostri emigrati in Australia, Brasile, Europa. Si tratta di testimonianze della gente veneta che con il duro lavoro si è fatta onore all’estero, raggiungendo spesso posizioni di prestigio. In Australia, i tagliatori di canne da zucchero e minatori sono diventati oggi costruttori e imprenditori. In Brasile molte persone che si erano trovate costrette a sostituire gli schiavi nelle piantagioni di caffè, hanno saputo nel tempo costruire aziende leader in diversi settori come quello del vino e delle piccole forniture per la cucina. In Europa, percorrendo le classiche rotte dell’emigrazione italiana, fra le quali la Francia, il Belgio, la Germania, la Danimarca e la Svizzera, sono numerosi gli esempi di gente veneta che ha saputo distinguersi per la volontà, creatività, impegno. I film che, oltre a favorire la tutela e la divulgazione della memoria storica dell’emigrazione dei veneti nel mondo, sapranno stimolare progetti e collaborazioni di cooperazione internazionale. La prima proiezione lo scorso 8 agosto, a Piove di Sacco, in ricordo della tragedia avvenuta nella miniera di carbone di Marcinelle in Belgio l’8 agosto 1956. La seconda serata sarà venerdì 21 settembre alle 21 in sala polivalente, piazza Marconi a Villafranca Padovana, mentre l’ultima si terrà venerdì 5 ottobre alle 21 nella biblioteca comunale C. Marchesi, in piazza della Libertà a Battaglia Terme. Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato l’assessore provinciale alla Sicurezza e Immigrazione Enrico Pavanetto, il presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Aldo Rozzi Marin, l’assessore di Piove di Sacco Lorena Stevanato, l’assessore di Villafranca Padovana Guido Rebustello, l’assessore di Battaglia Terme Lucia Boaretto e il regista Tiziano Biasioli della casa di produzione “Belle Epoque” film. “L’impegno – ha detto Pavanetto – è di continuare a sostenere i veneti che risiedono all’estero, affinché il rapporto con il paese d’origine non diventi solo folklore culturale. Compito delle istituzioni è proprio quello di creare delle opportunità, favorire e potenziare, attraverso mezzi idonei, lo sviluppo dei rapporti culturali, sociali, turistici, nonché commerciali, industriali e dei servizi”. “Sono due principalmente – ha detto Rozzi Marin – i periodi storici delle emigrazioni dei veneti nel mondo. La prima tra il 1890 e il 1920 e la seconda dal 1945 al

Dopo Piove di Sacco proiezioni a Villafranca il 21settembe e a Battaglia Terme il 5 ottobre

La presentazione dei tre corti dedicati all’emigrazione padovana

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1975. Ora si parla di una nuova emigrazione dei giovani soprattutto verso l’est, ma l’esperienza ci ha dimostrato che la cultura veneta rimane viva nelle città estere e la lingua italiana continua ad essere parlata. I veneti si contraddistinguono per il loro spirito di sacrificio, la loro onestà e semplicità, valori fondamentali che vanno tramandati anche alle nuove generazioni”.

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Memorie ritrovate dall’antico convento

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opo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, la mostra “Le memorie ritrovate”, approda ora a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografici e iconografici. Dall’inizio di settembre al 18 novembre a Palazzo Zuckermann, corso Garibaldi 33, ingresso libero. Le “memorie” esposte sono state ritrovate nell’antico e perduto Convento di Santa Chiara de Cella Nova a Padova che fiorì tra il XIV e il XVIII secolo, ma che negli anni Sessanta del secolo scorso venne demolito per erigere la Questura. Nel 2000 l’indagine archeologica diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali. L.O.


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LO OLIMPIADI

SPORT in PRIMO PIANO GALIAZZO UOMO D’ORO JESSICA, MIRA DA RECORD

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a prima medaglia d’oro all’Italia l’ha conquistata l’arciere padovano Marco Galiazzo, sotto gli occhi del mondo. Il campione di Ponte San Nicolò, già medaglia olimpica nel tiro con l’arco individuale ad Atene 2004, è salito sul gradino più alto del podio assieme a Michele Frangilli e Mauro Nespoli dopo aver Messico e Stati Uniti, per una sola freccia. Ottima la prova del Robin Hood padovano che noGaliazzo e compagni esultano dopo nostante l’ultimo brivido, un 8 la medaglia d’oro a Londra su 10 che ha costretto Frangilli all’ultimo punteggio straordinario, ha messo a segno tre bei 10 regalando alla squadra una medaglia d’oro che in questa specialità mancava. Bassa Padovana in tripudio per Jessica Rossi, bolognese di Crevalcore, che si allena a Ponso, e ora ha trovato casa a Santa Margherita d’Adige. Proprio nel poligono padovano la giovane campionessa ha perfezionato la sua abilità puntando il fucile della fossa olimpica. Nella finale ha sbagliato un solo colpo su 100, agguantando medaglia e record del mondo e dedicando la vittoria ai terremotati della sua Emilia. Da non dimenticare, poi, l’impresa del padovano Ruggero Pertile, secondo al traguardo della maratona fra gli atleti europei. L’uomo di punta di Assindustria Sport ha chiuso al decimo posto la sua Maratona alle Olimpiadi di Londra, un buon risultato per Padova e per Pertile.

Triatlhon Ottimo decimo posto del carabiniere di Arzercavalli di Terrassa

Fabian, sogno olimpico A

rzercavalli, frazione di Terrassa Padovana, ha vissuto il suo sogno olimpico. L’intero paese ha fatto il tifo per il giovane compaesano Alessandro Fabian, uno dei tre atleti chiamati a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi nella specialità del triathlon. E le soddisfazioni non sono mancate visto che il giovane ha conquistato un ottimo decimo posto, il miglior risultato mai raggiunto dall’Italia in questa disciplina. I genitori Elia e Rita, insieme ai fratelli Viviano ed Eleonora, sono volati a Londra con un seguito di almeno trenta fra parenti ed amici per assistere dal vivo al coronamento del sogno di Alessandro: gareggiare con i più grandi sotto gli occhi del mondo. Alessandro, classe 1988, è già abituato alle competizioni europee ed internazionali e quest’anno ha centrato il quinto posto in una tappa del campionato del mondo. Ma le Olimpiadi sono senza dubbio l’appuntamento più importante della sua vita. Una competizione durissima che Alessandro ha affrontato con grinta, sostenuto da tutti i suoi cari. Del resto sono i fratelli Viviano ed Eleonora i

Calcio a 7 Accanto all’antica abbazia di S. Stefano di Due Carrare

Trionfa “Volontà di sapere” in campo anche vecchie glorie S

i è concluso con notevole successo di consensi l’ottava edizione del torneo di calcio a sette di San Stefano di Due Carrare. La kermesse calcistica, un significativo ritorno al passato di quando i tornei notturni di calcio erano, per gli appassionati il sale dell’estate, si è disputato nel campetto adiacente all’antica abbazia, dove tra l’altro sono conservati i resti di Marsilio da Carrara che fu signore di Padova nel 1329. In un mix di sport e cultura 16 team ( suddivisi in 4 gironi) sponsorizzati da bar e ditte varie, composti da rose di atleti in attività con squadre dilettantistiche ed ex calciatori di spessore, su tutti l’ex bomber biancoscudato Pippo Maniero, arruolato nella MB di Due Carrare, hanno regalato divertimento e spettacolo al numerosissimo pubblico che per quattro settimane ha affollato l’impianto sportivo. Dopo la scrematura delle eliminatorie, le finali hanno visto prevalere la squadra sponsorizzata dalla cooperativa “Volontà di sapere” che vince il trofeo “vivai piante Paolo Bottin” battendo nella finalissima (3-1) i campioni in carica della ZR impianti elettrici di Terrassa Padovana, a cui va la coppa “Antonio Volpin”. I vincitori hanno dedicato il successo al compagno Daniel Barzadigheanu (eletto miglior calciatore del torneo) che non ha potuto prendere parte alla partita

Alessandro Fabian ( in nero) a Londra con i familiari di Terrassa suoi “manager”, da anni al suo fianco nella dura e competitiva ascesa in una disciplina che in Italia si sta facendo conoscere. Al suo ritorno ad Arzercavalli il carabiniere è stato accolto da oltre 300 persone. “E’ stato bellissimo salutare tutti questi amici e ancor più bello trasmettere le emozioni della gara, commentando insieme il video, passo dopo passo. Quando sono arrivato non credevo ai miei occhi, tutta questa

gente ad accogliermi mi ha fatto ripensare alle fatiche fatte negli ultimi quattro anni, e qui mi è venuta ancor più voglia di festeggiare assieme a loro”. Ora, dopo questa piccola parentesi, l’attività è già ripresa a Stoccolma, dove Alessandro ha gareggiato nel circuito di World Triathlon Series, valido per il campionato del mondo, conquistando l’ottavo posto. Il sogno continua.

CICLISMO ALLIEVI. La gara sulle celebri rampe dei Colli Euganei

MEMORIAL RENZO BIONDI CONQUISTATO DAL BOLOGNESE LORENZO FORTUNATO

La salita degli atleti al Sassonero durante la competizione

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I vincitori del torneo con lo staff degli organizzatori perché colpito dal grave lutto causato dalla scomparsa della mamma poche ore prima della finale. Prima della finalissima si è disputata la gara valevole per il terzo gradino del podio, vinta dalla squadra sponsorizzata dal bar El Bàcaro di Due Carrare, a loro il trofeo “AC Termoidraulica” che ha prevalso, sull’ MB verde per 6-4 dopo l’esecuzione dei calci di rigore. Sul trono dei cannonieri è salito Marco Zamborlin (6 gol) centrocampista dell’Azzurra Due Carrare per l’occasione inglobato nel team terzo classificato, mentre la palma per il miglior portiere è stata assegnata a Emanuele Menoncin (ZR impianti). Coppa disciplina, offerta dall’impresa edile

Davide Baù, al Barracuda. Alla fine della serata premiazioni per tutti, a cura del comitato organizzatore rappresentato da Fabio Gambarato ed Andrea Moscardo, coadiuvati dall’assessore allo sport Mario Romanato. La manifestazione ha vissuto di una gustosa appendice con la disputa del tradizionale confronto tra le tifoserie di Inter, Milan e Juventus che rigorosamente addobbati con le maglie di club si sono sfidati in un triangolare. Hanno prevalso i tifosi bianconeri, vittoriosi sul Milan (2-1) e (3-0) sui nerazzurri, ai quali è andato il secondo posto grazie alla netta vittoria (5-2) nel derby. Walter Lotto

traordinario successo per il memorial Renzo Biondi e Carmine Lambertucci, gara riservata alla categoria allievi organizzata dal Gs Monselicense-Rodigino Delta del Po Colli Euganei in collaborazione con la Bici verde di Monselice. La vittoria è andata al bolognese Lorenzo Fortunato che nell’arrivo in salita posto all’interno del ristorante “il Canzoniere” di Arquà Petrarca ha preceduto Stefano Salmistraro, atleta estense del Gs EsteBosaro e altri dieci compagni di fuga con il quale si era involato sull’ultimo passaggio sullo strappo del Sassonero. Corsa d’altri tempi, condizionata dal gran caldo e da un percorso caratterizzato da continui saliscendi: prima un circuito che prevedeva il passaggio sulla salita di Arquà Petrarca per 4 volte, poi un successivo anello, da ripetere 3 volte con lo scollinamento del temibile Sasso Nero, prima dell’impennata finale con pendenze vicine al 10%. Gara subito vivace con un attacco del Bolognese Cinti,

che faceva da lepre per una decina di Km, sul fuggitivo si portavano successivamente Alessio Soster ( Scuola ciclismo di Vò) e il padovano Alessandro Barbato (Fiumicello). Il terzetto raggiungeva un vantaggio massimo di 26” con il gruppo che non si faceva sorprendere e al km 38 annullava il tentativo. Nasce a questo punto l’azione di Marco Dalle Fratte (Fiumicello) che transitava tutto solo per due volte sull’impennata del Sasso Nero, aggiudicandosi il Gran Premio della Montagna, il suo sogno di vittoria veniva infranto dalla reazione dei migliori che prima dell’ultima asperità rinvenivano annullando il generoso tentativo, e si giocavano allo sprint l’ambito trofeo. Come detto era il bolognese Fortunato ad esultare, davanti a Salmistraro, da segnalare il quinto posto di Manuel Masiero (Fiumicello) con l’atleta di casa Giacomo Lazzaro, settimo, e Alessio Magarotto (Cartura Nalin) che coglieva un buon nono posto. W.L.



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IL VENETO

in PRIMO PIANO Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio di Alessandro Abbadir

R

iparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiuti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione difficile degli edifici scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ultima volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa. Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di partenza il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno. La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte finale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab- Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nuHa protestato contro questo atteggiamento del mero delle materne statali”. Ministero l’assessore alla Pubblica Sul tappeto restano però Istruzione della regione Veneto In difficoltà anche i problemi sollevati con il Elena Donazzan. I docenti sono le materne nuovo concorsone per l’immissione complessivamente circa 45.000. parrocchiali: a ruolo degli insegnanti. In tutta Bidelli, impiegati e tecnici sono sono il 67% Italia, saranno circa 21.000 inse15.716. La Cisl si fa portabandiera del totale gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto dei problemi degli istituti paritari. “I due terzi delle scuole materne in Veneto sono il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo, parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differenza del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche molto meno numerose di quelle statali. Non si possono ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che 1500 nuovi insegnanti. I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma- Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regioterne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a favore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare prioritariamente”. Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola. La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

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rganizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifici scolastici, problemi davvero importanti nella nostra regione sul versante scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifici scolastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifici che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifico per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a norma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante riforma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata altissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia minima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infine i presidi a scavalco. “E’ un problema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” . A.A.

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Il Veneto in primo piano 23 7 Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usato di Ornella Jovane L’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

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a corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da genitori che, ancora più degli altri anni, fanno fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri figli a scuola. Da una indagine svolta dall’Assaciazione Difesa dei Consumatori Adico in collaborazione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fine agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano. Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lievitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

NEWS

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Dall’indagine condotta da Adico, sem- centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valupre nel territorio mestrino, risulta che i ge- tando la tendenza degli ultimi anni - sono nitori che hanno un figlio iscritto al primo contenuti ma inesorabili sul libro singolo, anno delle scuole superiori di Mestre dovran- ma incidono su una lista totale, raramente no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a inferiore ai 10 libri”. “Un fenomeno - è seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri I libri di testo aumentano, dunque la conclusione - nel quale è difficile di testo. La media i dizionari sono onerosi, capir dove finisca la sull’aumento del tota- il corredo scolastico legittima esigenza di le è di 20 euro, con non costa quasi mai rinnovamento e aggiorun rincaro dei prezzi meno di 100 euro namento e dove inizi sul singolo tomo che la speculazione delle case editrici. L’unica oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%. “Su un testo che l’anno scorso costava certezza è che agosto e settembre restano 30 euro - esemplifica il presidente dell’Asso- mesi neri per le famiglie, con le spese per ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co- mandare i figli a scuola a fare la parte del pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50 leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi. Insomma far studiare i propri figli rimane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è difficile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

a prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 settembre e si andrà a scuola fino al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno. Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile. E poi sarà un tour de force fino alla fine dell’anno, con le sole “interruzioni” giornaliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.


24 Voci da palazzo Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge

“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio” In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare di Mauro Gambin

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aglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.

I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la definizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico composto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge TesserinToniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spiegato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi significativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affidare la riorganizzazione dei diversi livelli istituzionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi carico di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica finalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.

Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta

Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto

L’opinione Dario Bond, PdL

“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”

A

nche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il processo di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specificità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.

Dario Bond

Piergiorgio Cortelazzo, PdL

“NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”

D

al canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la Piergiorgio questione delle province a 360 gradi”. Cortellazzo Bruno Pigozzo, PD

“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”

E

’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge presentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo- Bruno Pigozzo nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbligatoriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legislatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimostrato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”


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26 Cultura veneta Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo D

ue acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila piccole gocce di ambra finora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i crostacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esistenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di organismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente

Nel Triassico esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi ritrovamento di organismi inglobati in ambra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche nuove specie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha segnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Eriophyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche comuni - corpo lungo e segmentato, due paia di zampe invece delle quattro solitamente presenti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fiore, quindi, questi artropodi modificarono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termine del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi Musica Gran Teatro Geox

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Il Banco e le Ome, insieme alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

A

ll’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Teatro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assieme sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu proclamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un finale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band storica della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appuntamento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.



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I nostri esperti 29 DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

A cura di Lorenzo Sartiè

I giovani, la generazione invisibile Lorenzo Sartiè

Molti anni or sono ho letto un saggio universitario che parlava dei giovani, descrivendoli come una generazione invisibile. Molti vizi, non molte prospettive ed obiettivi, troppo spesso poca voglia di fare mascherata da vittimismo. Purtroppo l’argomento è tristemente d’attualità visti i dati sulla disoccupazione giovanile. Ma che rapporto c’è tra disoccupazione giovanile con l’economia ed il mercato attuali? Come sono legati tra loro questi due elementi? Alcuni economisti dicono che il mercato del lavoro è saturo ed in contrazione. Vero. Altri aggiungono che ci sono degli indirizzi formativi poco richiesti o comunque poco adeguati e che i giovani non sono stimolati. Sacrosanto. Ma sono veramente pochi quelli che hanno il coraggio di dire le cose come stanno fino in fondo. La maggior parte non si vuole piegare all’idea ed adattarsi a fare lavori cosiddetti umili. Gli istituti alberghieri stentano a formare le classi perché nessuno vuole fare il cameriere, il cuoco o l’addetto alla reception. In un paese turistico come il nostro. Fare il fornaio? L’idraulico? Il calzolaio? Il vetraio? Il muratore? Sembra che parlando con i giovani si dica una bestemmia. Meglio web manager, addetto al marketing , ecc. Quasi sempre non sanno neppure ciò che significa ma non importa. Forse a questo punto mi viene da dire che il problema potrebbe essere in un ricambio generazionale di idee e cultura che non c’è stato. I nostri nonni e poi i genitori hanno sacrificato tanto per fare e costruire, ma hanno creato un modo di pensare stagno e retrivo, per nulla propenso all’innovazione ed al cambiamento. Non hanno insomma saputo guardare oltre l’uscio di casa, impedendo spesso ai figli di vedere oltre, di fare quei sacrifici che li avrebbe traghettati nel mondo del lavoro, di lavorare sodo, con un occhio in azienda e l’altro aperto sul mondo, pensando che lo stato del mondo fosse immutabile. Mondo che è cambiato e che ha fatto cambiare il mercato. Non aver saputo cogliere questi cambiamenti ha portato tante aziende e imprese a chiudere. L’imprenditoria italiana ha sempre sofferto di due fattori altamente negativi. Il nanismo imprenditoriale e la sottocapitalizzazione. Una miriade di imprese piccole perennemente in lotta tra loro all’ultimo sangue che hanno utilizzato le banche per fare la maggior parte dell’attività d’impresa. La crisi finanziaria ha portato molte aziende ad avere grossi problemi di liquidità e non avendo capitale, si sono viste costrette a chiudere. Durante il periodo florido l’azienda va capitalizzata, durante i periodi di crisi l’azienda deve investire per proporsi con prodotti innovativi e

concorrenziali. Purtroppo il nostro tessuto imprenditoriale non ha fatto così ed i risultati sono visibili a tutti. Ed i figli di questi e molti altri imprenditori? Immensi patrimoni di know how perduti per sempre, perché i figli devono studiare per fare altro. Non è stato tramandato quasi nulla a questa generazione. Solo disoccupazione. I più accorti scappano all’estero (dove in questo sono molto più avanti di noi), molti invece vivono sotto la commiserazione protettiva dei

genitori. Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo: “Se devi andare a fare il muratore, l’operaio o l’inserviente piuttosto stai a casa”. Bell’educazione, neanche dovesse andare a lavorare in una miniera di uranio scavando con le mani (e lo facevano nell’ex U.R.S.S. nei Gulag). In compenso magari ha studiato psicologia e le prospettive di trovare lavoro in quel campo sono pari a zero, dato che l’Italia ha il più alto numero di psicologi procapite a mondo.

Poverino è disoccupato. In compenso mancano scuole per calzolaio, addetto alla sicurezza sul lavoro, sulla tutela dell’ambiente, sulle energie alternative, sartoria e design solo per citarne alcune. Si sono riformate distruggendole scuole che servivano, per renderle meno utili al mondo del lavoro e se ne sotto fatte altre che non servono praticamente a niente se non creare percorsi di studio lunghi con disoccupazione matematica. Mai una volta che chiedessero a qualcuno

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che lavora cosa serve. Ora quello che doveva essere fatto e costruito è stato fatto, che prospettive quindi potrà avere un giovane di questa generazione invisibile, che non riesce a farsi sentire? Incastrata tra passato remoto dei nonni e genitori che hanno creato un modello ormai obsoleto, ma immutabile e un futuro tutto da inventare e vivere? Tra la certezza di essere prigionieri di un sistema politico ed educativo che non li valorizza e la disperazione di non riuscire a cambiare le cose? Sicuramente bisogna costruire queste prospettive un passo alla volta, ma camminando svelti. La maturazione di un individuo avviene attraverso l’esperienza. Il lavoro ne è una componente fondamentale. Accettare la realtà che se si vuole lavorare bisogna accontentarsi almeno all’inizio, e crearsi le opportunità da soli con sacrificio ed impegno. Lo dice uno come me che ha fatto i lavori più umili e per molto tempo. Lavorando di giorno e studiando di notte. Per raggiungere l’indipendenza economica o per sfamare la famiglia non ha importanza. Sono l’ambizione personale, la dignità e l’orgoglio che stimolano la percorrenza di quella lunga corsa ad ostacoli dalla quale non ci può ritirare mai e dove si può soltanto correre che è la vita. Autostima, autodisciplina, rigore morale, senso del lavoro e di responsabilità fosse anche per fare il cameriere o il calzolaio. Sono le doti personali che non passano inosservate nel mondo del lavoro e permettono di tessere quelle relazioni dove poi andare a fare ciò che si vuole, non un titolo di studio. A costo di fare la valigie e andare all’estero. Ma con in testa progetti più grandi, e se magari piace fare un lavoro che inizialmente era solo un ripiego, allora si è anche contenti. Del resto un antico proverbio recita: ”Fai un mestiere che ami e non lavorerai neppure un giorno in vita tua”. Il lavoro fisso ormai non esiste più, quindi bisogna cercarlo o crearlo, ma con occhi nuovi, non con quelli di chi ci ha preceduto ai quali possiamo dire solo grazie, e proseguire nel mondo moderno.


30 I nostri esperti PSICOLOGIA RIVOLGITI DEL LAVORO ALL’AVVOCATO

Il mobbing Questioni di Giustizia

L’ARCHITETTO Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione

Dott. Lara Tasso Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Con il termine mobbing si fa riferimento a raccogliere prove dei comportamenti subiti. Documentare i casi di mobbing un censimento per adeguare gli insediamenti Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi una serie di molestie e violenze di carattere è, infatti, molto complesso e difficile, perché spesso la vittima è lasciata sola industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, n. di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione Michela Nuvoletto, avvocato del oForo psicologico, che sono attuate da uno più di Padova da amici e colleghi e non ci sono tracce dei soprusi subiti. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida antisismica (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi per interventi “post individui con intenti lesivi e in maniera sistematica Un luogo comune da sfatare è che il mobbing sia attuato solo da superiori per la messa in sicurezza dei capannoni terremoto”, mentre, se si fossero investiti per la progettazione di edifici in un contesto di lavoro ai danni generalmente di nei confronti di sottoposti. Questa è solo una delle tante forme del mobbing, industriali”, redatte da Protezione civile, Cni, antisismici avrebbero ampliamente evitato i crolli. Così dopo le scosse una singola persona. Negli ultimi anni il termine ma ce ne sono anche tra colleghi o di sottoposti verso i superiori. In alcuni Assobeton e Reluis chiarisce le procedure postdel 20 e 29 maggio scorso e le successive repliche in Emilia Romagna, Buongiorno Avvocato, mobbing è entrato nel vocabolario comune casi, addirittura, quello che a uno sguardo veloce può apparire il mobber, terremoto più urgenti, per conciliare sicurezza Lombardia e Veneto, si corre ai ripari! Case in muratura e capannoni sono Giulio e sono dipendente di una catena di offi cine, venivo assunto lo scorso anno e dal titolare mi veniva grazie al diffondersi di libri e film sull’argomento; si scopre poi essere la vittima.Il mobbing, inoltre, può essere attuato e rivolto e rapidità della ripresa delle attività produttive. prefabbricati le costruzioni più colpite! Dell’attività delle faglie in Emilia assicurato che il mio contratto era di tipo dipendente, a tempo pieno e indeterminato. Il titolare dopo quasi uno tutti ildalla bel film di assunzione, Francesca Comencini del non solo da e verso persone, ma può riguardare due o più individui. unsuanno mia mi convocava per indicarmi che singole è prossima la scadenza del contratto e che mi Subito i controlli per certificare l’agibilità si sapeva dal 2000, tuttavia solo dal 2003-2005 la Pianura Padana è 2003 “Mi piace lavorare” con Nicoletta Per terminare, voglio porre di l’accento sull’importanza di chiedere aiuto a darebbe la possibilitsa di un figlio, ilBraschi. titolare cerchi un modo per liberarsi me, visto che vi è un altro dipendente sismica, necessaria per la riapertura delle stata riclassificata da zona non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe Hocon l’impressione, tuttavia,mansioni, che nell’immaginario persone fidate che, secondo i casi, può membro sindacato, le mie medesime senza carichi familiari, con contratto a termine a cuiessere ha giàundetto chedel rinnoverà attività produttive, ma massima semplificazione quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri il contratto. Cosasia mi spesso consiglia? collettivo il mobbing generalizzato, e un responsabile dell’azienda o anche un consulente esterno, adeguatamente nelle procedure autorizzative di inizio lavori antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per accade sovente di sentirne parlare in riferimento formato per gestire casi di questo tipo. Sono, invece, da evitare l’isolamento ed (eventuale) delocalizzazione delle attività la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente a qualsiasi comportamento vessatorio che e l’indifferenza. per far ripartire l’economia. LE FASI SONO delle attività aziendali. Il problema è che molti dei capannoni industriali Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it avviene in ambito lavorativo, anche in merito indirizzo e-mail: lara.tasso@libero.it DUE: una prima rapida procedura di messa sono costruiti senza tener conto delle norme antisismiche, urge quindi ad un richiamo sporadico di un superiore o a in sicurezza affidata dai titolari dei capannoni Caro Giulio, comportamenti poco cortesi da parte di colleghi. ai tecnici, per verificare che l’edificio non la presenta i due ordini di problemi Perquestione parlare di mobbing, comportamenti vessatori abbia le carenze strutturali e in caso abbia tali I.S.I.S. Istituto Statale Istruzione Superiore da risolvere: il primo attieneavere alle un’elevata modalità non sono sporadici, ma devono carenze si deve prevedere interventi di ripristino di esercizioe sidello ius variandi di frequenza devono protrarre del per datore un lungo autocertificati al Comune, ma «è possibile lavoro in caso di calo del lavoro, il secondo periodo (almeno sei mesi). solo quando il danno sui principali elementi ilIl problema licenziamento mobbing del si può manifestarediscriminatorio. nell’area della strutturali sia assente o di modestissima entità». Il datore di lavoro, quando interrompendo si trova in comunicazione, per esempio La seconda fase per poter certificare l’agibilità • Lavoratori condizioni di avere ma continuamente una scarsità personadi commesse quando parla, è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO ilimpedendole pnullo per ragioni discriminatorie. (recupero studi interrotti) di esprimersi o anche attraverso DI SICUREZZA SISMICA PARI AD ALMENO continui rimproveri verbali. Il fenomeno IL 60% di quello previsto per un capannone, • Disoccupati può riguardare anche l’immagine sociale, costruito secondo la vigente normativa diffondendo voci infondate, ridicolizzando la antisismica. Entro sei mesi, dall’entrata in • Stranieri vittima o screditando le sue decisioni. La persona vigore del DL, si dovrà comunque procedere mobizzata può anche essere colpita nell’area • Pensionati a verifica di sicurezza ai sensi delle norme delle relazioni sociali, poiché può essere isolata, vigenti, e gli interventi per il raggiungimento spostata in altro ufficio lontano da tutti. Nell’area • Casalinghe della soglia del 60% dovranno essere professionale assistiamo a un eccesso di lavoro eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio assegnato o, al contrario, a una riduzione delle giugno 2014). Se per raggiungere questo mansioni, oppure compiti senza senso e umilianti, 60% serviranno interventi edilizi, basterà o anche continui cambi di attività. In alcuni casi comunicare ai Comuni l’avvio dei lavori e, la sicurezza del lavoratore è messa a repentaglio solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, in quanto deve svolgere attività che possono si dovrà «presentare la documentazione per nuocere alla salute o può essere addirittura la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica oggetto di violenza fisica. e del titolo abilitativo edilizio nonché per la Anche l’intenzionalità è importante: non si può presentazione dell’istanza di autorizzazione parlare di mobbing se non ci sentiamo a nostro sismica ovvero per il deposito del progetto agio a causa di un collega poco sensibile esecutivo riguardante le strutture». Qualora nei nostri confronti, ma non mosso da cattive si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa intenzioni. Chi attua del mobbing, infatti, lo mette «è autorizzata previa autocertificazione del in atto con l’intento di emarginare, discriminare e mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni recare danno al lavoratore oggetto delle violenze, previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le il quale è spinto in una condizione d’inferiorità aziende possono partire subito e presentare psicologica senza possibilità di difesa. la documentazione entro 180 giorni. Spetta La persona che subisce mobbing arriva spesso a ai Presidenti delle Regioni definire «priorità, interrompere volontariamente il rapporto di lavoro modalità e percentuali entro le quali possono per cessare le quotidiane violenze psicologiche essere concessi contributi nel limite delle risorse che le sono inflitte. Questo accade soprattutto allo scopo finalizzate». Le risorse sono del nelle piccole aziende, poiché non è possibile non Fondo per la ricostruzione, quantificate in 2,5 condividere il proprio ambiente di lavoro con chi MILIARDI DI EURO CERTI (500 milioni di euro è causa delle vessazioni. Così facendo, tuttavia, dall’accisa sulla benzina e 1 miliardo gli anni si realizza spesso uno dei fini ultimi del mobber, 2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa che è appunto l’allontanamento della persona statale). Da definire, invece, le somme derivanti presa di mira. Se il fatto accade in aziende di dalla riduzione dei contributi pubblici in favore grandi dimensioni, la vittima può essere spostata dei partiti politici e dal Fondo di solidarietà Ue. in altri reparti o in altri sedi. In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture Come difendersi dal mobbing? È importante per colpite in Emilia Romagna. Data l’esperienza le aziende creare un clima di lavoro positivo, appare indispensabile che la Regione Veneto individuando e gestendo le persone o i gruppi quanto prima proceda attraverso i gruppi problematici. La persona, o le persone, oggetto politici per una proposta legislativa in grado di mobbing non devono isolarsi, ma devono di incentivare il miglioramento strutturale delle cercare il sostegno sociale all’interno dei vari attività produttive. Su questa linea si stanno gruppi cui appartengono. Spesso, infatti, si già muovendo gli Ordini dei professionisti e tende a non raccontare le vessazioni subite, ci associazioni di costruttori, che però riusciranno si sente colpevoli dell’accaduto, ci si isola dalla ad avere efficacia solo con l’accorta Lezioni di informatica, inglese ed economia per 1 o 2 anni. famiglia (spesso ignara di tutto), si adottano attenzione da parte della politica e della comportamenti aggressivi, si limita la propria vita Regione del Veneto. L’orario è di la settimana dal Lunedì al Venerdì. sociale, generando un pericoloso circolo vizioso. Non di rado, infatti, chi subisce mobbing mette Sarò lieto di rispondere alle in serio pericolo anche la propria vita coniugale vostre domande inerenti gli Via A. De Gasperi, 20 - Monselice (PD) - Tel. 0429 73270 - Fax 0429 73430 articoli pubblicati od altri e familiare, a causa dei comportamenti sopra argomenti inerenti l’architettura www.iiskennedy.it - kennedy@scuolanet.pd.it citati. invece, su importante parlarearticolo di ciò che PerE’, info questo e l’ urbanistica all’indirizzo mail: m.nuvoletti@gmail.com si prova, chiedere aiuto e, se il caso lo richiede, cavazzana@tin.it

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