La Piazza del Conselvano - 2012ott n133

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del Conselvano

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 133 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Conselve, il caso Lavori alla “Da Vinci”, il giallo dei fondi pag.

Due Carrare Crivellaro espulso dalla giunta comunale

6

pag.

www.lapiazzaweb.it

Agna, co-parroco Don Luca arriva in parrocchia con la mini-moto

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pag.

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EDITORIALE

Nuovo Veneto firmato Monti

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

tribano, firme per il nuovo sottopasso

Depositate le firme per la mozione “un sottopasso vale ben più di una vita” a Regione Veneto, Provincia di Padova, Veneto Strade per la realizzazione del sottopasso sulla strada Monselice Mare nei pressi dell’incrocio. La richiesta è stata promossa dal gruppo consigliare di opposizione “Voi + Noi” . pag. 10

per l’ex cinema eden è l’ora del restauro

Finalmente, dopo vent’anni si mette mano all’ex cinema Eden in centro storico. Per ora, quest’autunno, si partirà con un primo stralcio d’opera del costo di 120 mila euro per la messa in sicurezza della struttura, tetto e muri, così da renderla di nuovo agibile e ricavare una sala civica, per le associazioni. pag. 11 CONSELVE e limitrofi

di Nicola Stievano

P

Servizi in condivisione altri Comuni insieme

Dopo l’Unione del Conselvano la risposta di Cartura, Due Carrare, Bovolenta

D

opo l’unione del Conselvano altri Comuni scelgono la strada della collaborazione. In osservanza dell’obbligo di legge che impone agli enti locali, inferiori ai 5.000 abitanti, di esercitare in forma associata i propri servizi principali tramite le formule delle unioni o delle convenzioni con altre municipalità, i comuni di Bovolenta, Cartura, Due Carrare, Pernumia e San Pietro Viminario hanno deciso di convenzionarsi tra loro. La prima funzione che i 5 comuni hanno deciso di esercitare in convenzione è

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che si turneranno alla presidenza dello stesso comitato”. A questa prima convenzione ne seguiranno altre 2 entro la fine dell’anno, mentre altre funzioni saranno gestite in forma associata nel 2013. “Perché queste Convenzioni portino risultati positivi, è necessario mettere assieme tra gli stessi comuni tutte le funzioni, al fine di evitare frammentazioni – continua Zanardo - L’approvazione delle convenzioni potrebbe, portare a ricevere pag. 8 degli incentivi economici.”

L’Intervento

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quella di Polizia municipale e amministrativa locale, tanto che a tale scopo sarà costituito un apposito ufficio collegiale. “Il ruolo di ente capofila sarà svolto da Due Carrare – precisa il sindaco di Cartura Massimo Zanardo - ma presso ogni Comune aderente sarà attivo uno sportello con funzioni di front-office e di presidio del territorio, al fine di garantire la presenza nei singoli comuni. Questa convenzione sarà amministrata da un comitato di coordinamento formato dai sindaci o loro delegati,

oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, decine di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, concitati, giorni che hanno preceduto il decreto sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Zanonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto mettendo in subbuglio decine di sindaci e costringendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3

Non toccate l’Imu

di Giuseppe Bortolussi*

I

n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. *Segretario CGIA di Mestre

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Nuovo Veneto firmato Monti Battaglia fra i genitori

bambino conteso un dramma che divide

Hanno fatto discutere a lungo e suscitato un’ondata emotiva senza precedenti a Padova le immagini del bambino prelavato in una scuola di Cittadella come stabilito da un’ordinanza del giudice che ha affidato il ragazzino al padre. Il filmato racconta solo l’ultimo e più eclatante capitolo di una battaglia legale che da anni contrappone i due genitori e coinvolge in prima persona il bambino. Le immagini, trasmesse dalle reti nazionali, hanno colpito per la loro drammaticità e hanno diviso le opinioni fra chi riconosce le ragioni del padre o quelle della madre. A Cittadella è stata organizzata anche una fiaccolata per chiedere il ritorno a casa del bambino. Padova, Camera di Commercio

la giunta si taglia lo stipendio del 25%

Dopo le polemiche dentro e fuori il palazzo della Camera di Commercio sui compensi percepiti dagli amministratori, la giunta dell’ente camerale ha deliberato un’auto riduzione che ben oltre ai criteri di calcolo più restrittivi previsti dalle ultime circolari ministeriali. Per l’indennità del Presidente l’ipotesi prevede un tagio sarà superiore al 25 %. Faccia a faccia con gli esperti

open day donna impresa in rosa

Un successo il primo Open Day Donna, un evento ideato dal Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Padova, presieduto da Stefania Brogin. Le donne che ambiscono ad avviare una attività imprenditoriale, o che sono già imprenditrici, nella fase iniziale di start up, hanno potuto consultarsi gratuitamente sugli adempimenti necessari. Messa a disposizione una task force di oltre 30 esperti, scelti tra funzionari della Camera, addetti allo sviluppo di nuova impresa, esperti delle Associazioni di categoria professionali.

In questa fine del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la firma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia. Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fine anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni. C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modificare lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fino ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specificità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso contrario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio. di Nicola Stievano

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Conselvano conselve, il caso Biogas, no del Tar alla richiesta di sospensiva pag.

tribano, polemica Attiva perde la causa con il Comune

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Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

Provincia

lotta al pm 10, stop alle vecchie auto Dal 12 novembre entrano in vigore i provvedimenti per ridurre l’emergenza Pm10. In particolare: la limitazione del traffico infrasettimanale, giornate di sensibilizzazione delle quali ancora non è stata decisa la data, l’istituzione di zone a velocità limitata nei quartieri, l’estensione della Ztl alla domenica. Per quanto riguarda le limitazioni del traffico infrasettimanale dal 12 novembre al 14 dicembre dalle 8.30 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18, saranno bloccate le auto Euro 0 e 1 diesel e benzina, le Euro 2 diesel, i ciclomotori a 2 tempi immatricolati prima del Duemila.

Economia, giovani idee crescono, ecco 10 start-up pag. 18

mondo scuola

Mancano i finanziamenti, materne paritarie a rischio pag. 22 SecondoMè Fest, Soldini a Padova pag.

videosorveglianza all’avanguardia

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Regione politica

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Una mostra ripercorre come eravamo a scuola pag.

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Sperimentazione a Padova

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

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27

Entro la primavera 2013

Il Veneto laboratorio delle prossime elezioni pagg. 30-31

economia

La green economy nel futuro della regione

cultura

E’ in fase di sperimentazione un innovativo sistema di controllo del territorio tramite videosorveglianza a Padova, messo a punto da un pool di aziende venete che vede insieme ne-t by Telerete Nordest, Videotec, Ngengineerign, 4-Noks e Disys, con il supporto dell’Università di Padova. Si tratta di una delle innovazioni per la gestione della sicurezza e della mobilità.

pag.

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Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere pag. 38

arte alla fermata del tram padovano

Al via la nuova fase di decorazione artistica delle pensiline del tram che attraversa Padova, frutto della collaborazione tra il Comune, Aps Holding e il liceo artistico Modigliani. Ad ideare le nuove pensiline artistiche gli studenti del liceo, che hanno realizzato una serie di oltre 20 bozzetti che saranno selezionati da una apposita giuria ed entro la primavera del prossimo anno diverranno parte integrante delle vetrofanie plastificate sulle pareti delle fermate del tram nei quartieri Guizza e Arcella. “Comunichiamo alla città le potenzialità creative dei nostri studenti”, sottolinea il preside del Modigliani Roberto Borile.


4 Argomento del mese L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICA Il 17 dicembre scade il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche l’aliquota sulla prima casa

Ansia da Imu per

di Ornella jovane

Padova, Venezia, Treviso e Vicenza mantengono l’aliquota sulla prima casa allo 0,4 per cento

Il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base entro il 10 dicembre prossimo

A

nsia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto definita la situazione e di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calcolati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fissate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno definito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli stabilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cento delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato

beni della chiesa

Imu dal 2013

B

eni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Veneto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fini sociali e commerciali. A certificarlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profitto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che commerciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà definito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si definiranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualificare come svolte con modalità non commerciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelievo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Veneto è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fissata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stangata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fino al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono amministrazioni - anche in Veneto - che “infieriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un

totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i proprietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’aumento delle aliquote - che alla fine hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cittadini del Carroccio che si rifiutavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.


Argomento del mese 27 5 La scelta della maggioranza dei Comuni Padovani

famiglie e imprese L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale

“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti” di Alessandro Abbadir

S spalla per padovane

ulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifici di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifici tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono beneficiare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affitto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.

Aumentano le aliquote per seconde case, negozi e fabbriche

Imu in salita arriva la stangata O

rmai sono già più della metà i Comuni padovani che hanno ritoccato, ovviamente verso l’alto, la tanto temuta Imu, ma sicuramente prima il numero di enti locali che avranno imboccato questa strada sarà cresciuto ancora. Pertanto per la maggioranza dei padovani la rata del 17 dicembre sarà la più temuta perché la più pesante, un bel regalo natalizio. Probabilmente quasi 3 Comuni su 4 metteranno mano alle aliquote dell’imposta sugli immobili per recuperare almeno in parte le risorse erose dalla “spendig review” che ha tagliato con l’accetta i trasferimenti dello stato agli enti locali. La maggior parte andrà a ritoccare l’aliquota sulle seconde case e gli altri edifici, compresi quelli commerciali e produttivi, portandola addirittura oltre l’1 per cento. Altri invece metteranno mano anche alla percentuale sull’abitazione principale, sostenendo che le detrazioni non penalizzeranno le fasce più deboli. Chi invece sceglie di mantenere le aliquote di base rimanda ogni eventuale modifica al prossimo anno, con il bilancio in mano. La scelta che fa più discutere è quella del comune di Padova che ha portato l’imposta sulle seconde case e edifici produttivi e commerciali all’1,02 per cento. “L’aliquota sulle seconde case non è fra le più alte – ribatte Umberto Zampieri, la In alcuni Comuni scelta di fondo è di non toccare la prima l’aliquota supera casa”. Stesso ragionamento fatto da la soglia dell’1%, qualche altra decina di amministratori e un salasso sindaci padovani che hanno preso più o per le imprese meno la stessa decisione. Preoccupate non solo le famiglie, alle prese con un nuovo esborso, ma anche commercianti, artigiani e industriali, visto che gli aumenti più consistenti riguardano proprio i fabbricati produttivi o commerciali. “Si andrà a pescare nelle solite tasche - è l’amaro commento di Ferdinando Zilio, numero uno dell’Ascom - quelle dei commercianti, facendo morire il commercio cittadino. Oltre ad aver sempre pagato le tasse si troviamo ad affrontare la concorrenza sleale del commercio abusivo che non paga l’Imu. E i tanti centri o bancarelle cinesi cosa pagano?”. Preoccupata anche Confindustria, che ha calcolato un aggravio del 75 per cento per le imprese padovane, che si troveranno a sborsare quasi 103 milioni di euro, 44 milioni in più rispetto alla vecchia Ici. “Insomma si profila una super tassa di fine anno per le imprese, - commenta il presidente Massimo Pavin - che allunga la spirale dei rincari - dai carburanti alle addizionali Irpef, a elettricità e gas - e incrementa il prelievo tributario, con il rischio di provocare un ulteriore avvitamento della crisi. L’aliquota media dell’8,15 per mille per i fabbricati produttivi è il risultato delle elaborazioni condotte su un campione di 25 Comuni della provincia di Padova, a maggiore densità di imprese o dove insistono aree produttive a valenza provinciale. Il saldo Imu presenterà un conto salato alle imprese, alzando un livello di tassazione già ai limiti della sostenibilità. Così si mette a dura prova la resistenza delle imprese, specie le più piccole, già in sofferenza in un contesto di recessione e crisi di liquidità, e si spinge chi può farlo a spostare in altri Paesi le produzioni, per sopravvivere”.


6 Conselve Il caso Maggioranza e opposizione ai ferri corti sui lavori di messa in sicurezza

“Da Vinci”, è polemica

Nucibella scopre un finanziamento “fantasma” Movimento 5 Stelle: “Denaro ormai perduto” di Nicola Stievano

N

on si placano le reazioni intorno ai lavori alla scuola elementare “Da Vinci”, da tempo bisognosa di un radicale intervento, intorno al quale si sta consumando una battaglia politica che contrappone la maggioranza all’opposizione, senza esclusione di colpi. La scorsa primavera i dubbi sulla sicurezza della scuola e il “mistero” delle relazioni tecniche, il mese scorso le proteste dei genitori per l’avvio delle lezioni fra i lavori di ristrutturazione con l’atrio diviso in due dall’impalcatura e altri disagi. Adesso un nuovo “giallo”, legato ad un finanziamento stanziato due anni fa dal Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica, su richiesta del Ministero dell’Istituzione. A sollevare il caso è Maria Luisa Nucibella, del gruppo di opposizione “Insieme per il bene comune”. che ha trovato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 settembre 2010 l’avviso su un contributo da 150 mila euro per la scuola “Da Vinci”. Il finanziamento, riconosciuto a poco più di 1.700 istituti su

In breve Folla alla “disfida di Aldobrandino” Folla alla ricostruzione della “disfida di Aldobrandino” proposta dal gruppo culturale Aldobrandino domani in Prato Comunale. Lo spunto è la storia di Aldbrandino, un soldato conselvano arruolato nell’esercito dell’imperatore Federico Barbarossa, che nel 1177 sfidò e vinse a duello un ufficiale tedesco che aveva offeso gli italiani. ALa giornata si è aperta con i giochi medievali per i bambini, le passeggiate a cavallo, la mostra delle armi medievali, dei rapaci e dei prodotti tipici. Ak pomeriggio la sfilata della corte del Barbarossa e il seguitissimo duello con le prove di abilitù. Un successo di pubblico.

235 cani di 65 razze in Prato

Lavori alla elementare “Da Vinci” all’inizio dell’anno scolastico 6.900 richieste, era stato concesso nell’ambito del piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. “L’intervento doveva essere realizzato - spiega Nucibella - dopo aver stipulato una convenzione tra Stato ed ente proprietario che aveva 60 giorni di tempo per provvedere. Che ne è stato di questo denaro? Come mai il sindaco e gli altri assessori non ne hanno mai fatto parola? Ma poi è stato effettivamente incassato?” Una prima risposta arriva da Mariano Zilio del “Movimento 5 Stelle”: “Quella somma non è mai arrivata a Conselve per-

ché i nostri amministratori non hanno inoltrato la richiesta nei tempi previsti. Al punto che quando la questione è stata posta in consiglio comunale il sindaco è caduto dalle nuvole e ha chiesto alla consigliere Nucibella i dati precisi dello stanziamento. Eppure il sindaco in carica era sempre Ruzzon, che nei mesi scorsi ha approvato un preventivo di 266 mila euro per la ristrutturazione della scuola”. Dal canto suo l’amministrazione ha messo a punto un piano di interventi di consolidamento statico già completato. Il secondo stralcio riprenderà l’estate prossima, al termine dell’anno scolastico.

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Per la prima volta la tredicesima mostra cinofila è stata organizzata dal centro addestramento Shafferhunde di Olmo di Tribano con il patrocinio del comune di Conselve. Le aspettative non sono state deluse, i cani iscritti sono stati 235, divisi in ben 65 razze, dai chihuahua agli Irish Wolfhound, passando per i pastori tedeschi e rottweiler, ecco alcune razze valutate dai giudici professionisti di valenza nazionale: Mauro Andrioli, Domenico Maduri, Piero Bidoia, Giovani Dazzan e Giuseppe Miglioranza. Il centro Shafferhunde e i suoi collaboratori hanno premiato tutti i cani presenti.

Antonio Bottaro Ufficiale della Repubblica Antonio “Toni” Bottaro, della storica ditta “Bottaro Combustibili” è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale” al merito della Repubblica Italiana, consegnata in municipio dal sindaco Antonio Ruzzon. 77 anni, sposato da quasi mezzo secolo con Udina Sguotti, padre di due figli, Loretta e Claudio, Toni fin dal dopoguerra ha lavorato nella storica ditta di combustibili di famiglia

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Prende forma il cantiere dell’impianto di biogas in via Olmo

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volta nella battaglia legale contro il biodigestore di via Olmo, contro il quale alcuni residenti hanno presentato ricorso al Tar quasi un anno fa. Il Tribunale amministrativo veneto ha negato la sospensiva del provvedimento contestato. Quindi, in attesa che i giudici si pronuncino nel merito, la concessione edilizia rilasciata dal Comune nell’agosto del 2011 resta in vigore e i lavori di costruzione del biodigestore possono proseguire. La seconda sezione del Tar veneto ha respinto la richiesta di sospensione specificando che “ad un primo esame proprio nella fase cautelare, l’impianto appare rientrare nella disciplina applicabile alla cosiddetta piccola generazione, che consente la realizzazione mediante denuncia di inizio attività degli impianti di potenza inferiore ai 3 megawatt”. Il progetto di via Olmo prevede un biodigestore della potenza di circa un megawatt da alimentare con liquami in arrivo

da allevamenti zootecnici della Bassa Padovana. Inoltre il Tar ritiene ammissibile la costruzione di questo genere di impianti in zona agricola. “In conclusione - scrivono i giudici - non sussistono i presupposti anche per quanto attiene il periculum”, vale a dire il rischio di perdita di un bene primario. Il ricorso, presentato da 13 residenti sostenuti dal Comitato dell’Olmo, si soffermava in particolare sull’iter che ha portato al via libera da parte del Comune e su alcuni passaggi nella presentazione dei documenti e nel rilascio delle autorizzazioni. Una procedura giudicata “irrituale” in una nota ufficiale spedita dalla Regione alla Provincia, perché un simile intervento avrebbe richiesto una conferenza dei servizi fra tutti i soggetti coinvolti. Altro aspetto controverso è la sicurezza di via Olmo, strada stretta e poco adatta al traffico pesante. Soddisfazione in Comune e delusione fra i comitati, ma non è ancora detta l’ultima parola.


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8 Cartura L’Intervento

Territorio Servizi in forma associata. Cartura, Bovolenta, Due Carrare, Pernumia e S. Pietro Viminario

Convenzione fra 5 Comuni di Francesco Sturaro

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n osservanza dell’obbligo di legge che impone agli enti locali, inferiori ai 5.000 abitanti, di esercitare in forma associata i propri servizi principali tramite le formule delle unioni o delle convenzioni con altre municipalità, i comuni di Bovolenta, Cartura, Due Carrare, Pernumia e San Pietro Viminario hanno deciso di convenzionarsi tra loro. La prima funzione che i 5 comuni hanno deciso di esercitare in convenzione è quella di Polizia municipale e amministrativa locale, tanto che a tale scopo sarà costituito un apposito ufficio collegiale. “Il ruolo di ente capofila sarà svolto da Due Carrare – precisa il sindaco di Cartura Massimo Zanardo - ma presso ogni Comune aderente sarà attivo uno sportello con funzioni di front-office e di presidio del territorio, al fine di garantire la presenza nei singoli comuni. Questa convenzione sarà amministrata da un comitato di coordinamento formato dai sindaci o loro delegati, che si turneranno alla presidenza dello stesso comitato”. A questa prima convenzione ne seguiranno altre 2 entro la fine dell’anno, mentre altre funzioni saranno gestite in forma associata nel 2013. “Perché queste Convenzioni portino risultati positivi, è necessario mettere assieme tra gli stessi comuni tutte le funzioni, al fine di evitare frammentazioni – continua Zanardo - Oltre al rispetto di un obbligo di legge, l’approvazione delle convenzioni potrebbe, fondi permettendo, portare a ricevere degli incentivi economici dalla Regione Veneto per l’avvio delle stesse convenzioni, pari a 10.000 euro per Comune aderente e a ulteriori 2 euro per abitante. Oltre a questo ci potrà essere una compartecipazione delle spese di investimento”. A detta degli amministratori dei comuni convenzionati, la gestione in forma associata della funzione di polizia locale, oltre a rispettare un obbligo di leg-

neWs

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La Polizia amministrativa e locale è la prima funzione condivisa, entro l’anno ne saranno inserite altre due Il consiglio comunale di Cartura ha deliberato la convenzione con gli altri quattro comuni per la gestione in forma associata di alcuni servizi

ge, permetterà di migliorare il servizio di vigilanza del territorio. “L’obiettivo – spiega Zanardo - è trovare quelle economie di scala che possano permettere di garantire e migliorare il servizio anche a fronte dei continui tagli nei trasferimenti e le continue riduzioni di personale, che i comuni continuano a ricevere. Si è scelto la forma della Convenzione e non dell’Unione in quanto la si ritiene, almeno in una prima fase, una modalità più snella, che non comporta la costituzione di un nuovo ente come è l’Unione e permette, al contempo, di mantenere l’autonomia soprattutto economica dei singoli comuni aderenti. La messa in

convenzione delle funzioni è un passaggio obbligato, ma fondamentale, per la stessa sopravvivenza degli enti, che si vedono assegnati sempre più competenze e problematiche da gestire, ma al contempo ricevono sempre meno trasferimenti statali, anzi si vedono costretti ad aumentare le tasse locali per far fronte, da un lato ai minori trasferimenti e dall’altro ai pagamenti dei debiti dello Stato. Siamo chiamati come amministratori ad un compito sempre più difficile: gestire le risorse comunali, facendo sì che quello che paghiamo a livello locale sia gestito nel miglior modo possibile, al fine di soddisfare le esigenze dei nostri concittadini”.

Non toccate l’Imu

di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.

Un record assoluto. I contribuenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno. Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato. Per raggiungerlo si è agito prevalentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.). La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro. Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che vedrà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni figlio convivente. Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a confluire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi. Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti. L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante amministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli. Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così difficile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita. *Segretario CGIA di Mestre

Condividere in compagnia un semplice ma salutare esercizio fisico

gruppi di cammino, passeggiate Quattro volte la settimana

ull’esempio di altre realtà comunali, dove l’iniziativa viene promossa ormai da qualche anno, ai primi di ottobre anche a Cartura sono partiti i “gruppi di cammino”, ossia gruppi di persone adulte, che si ritrovano regolarmente per camminare insieme all’aperto, lungo le strade del proprio paese. Il progetto, realizzato in collaborazione tra il servizio di educazione e promozione alla salute di Ulss 17, Comune di Cartura e Uisp (Unione italiana sport per tutti) di Pado-

va, consente ai cittadini non più giovanissimi di fare attività fisica, divertendosi in compagnia. Studi scientifici hanno, infatti, appurato, che il camminare regolarmente e in maniera corretta migliora la qualità della vita delle persone e previene gli effetti dannosi legati alla sedentarietà e, inoltre, rappresenta un’attività motoria efficace, semplice, economica, salutare e alla portata di tutti. I gruppi di camminino, la cui partecipazione è libera e gratuita, effettuano la loro passeggiata quattro

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volte la settimana: il lunedì e mercoledì dalle 17 alle 18 e il martedì e giovedì dalle 20 alle 21, con partenza dalla palestra comunale. Il camminare in gruppo, insieme a più persone, oltre ad avere effetti positivi sulla salute, favorisce l’aggregazione tra i partecipanti e la loro socializzazione. Per maggiori informazioni sul gruppo di cammino si può contattare l’ufficio anagrafe del Comune di Cartura, telefono 049.9555569, email anagrafe@comune.cartura.pd.it. F.S. Camminare insieme, l’idea piace


Terrassa 9 Cultura La presentazione durante la rassegna teatrale dedicata al dialetto

Memoria sempre viva

Ristampato il volume firmato da Ivano Cavallaro che ripercorre secoli di storia di Terrassa di Cristina lazzarin

Il Santuario di Terrassa, uno dei simboli del paese

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erminata la stagione delle fiere estive paesane e prima delle festività di fine anno, l’amministrazione comunale di Terrassa Padovana in collaborazione, tra gli altri, con l’Accademia del Teatro in lingua Veneta, ha programmato una serie di tre rappresentazioni teatrali con spettacoli aperti a tutti, ad ingresso libero. Il filo conduttore che lega i tre avvenimenti è la tradizionale recitazione nel nostro dialetto. Ecco in dettaglio gli appuntamenti. Domenica 18 novembre, alle ore 17.00, presso la palestra comunale di via

Cantiere

Vivaldi, si potrà assistere a “Le donne gelose”, commedia in due atti di Carlo Goldoni rappresentata dalla compagnia teatrale “Sottosopra” di Bagnoli di Sopra. Domenica 9 dicembre, alle ore 15.30, presso la palestra comunale di via Vivaldi, va in scena “A storia del sior intento (tanto, tanto tempo fa storie vere di vita vissuta… o quasi)” uno spettacolo per bambini e famiglie alla riscoperta della grande tradizione del filò con Laura Cavinato e Valerio Mazzucato. Sabato 15 dicembre, alle ore 20.30,

presso la sala teatrale parrocchiale di via Roma: “Mutolo dalla nascita” storia di miserie materiali e grandezze spirituali in Terra Arsa e dintorni, commedia in quattro atti nel dialetto rustico della bassa padovana intorno alle vicende del pastorello muto miracolato, a cura dell’ex sindaco Toni Gobbato con la partecipazione del Gati (Gruppo Amatoriale Teatro Incoscienti di Terrassa Padovana). All’apertura del primo spettacolo del 18 novembre ci sarà l’occasione per la presentazione della nuova ristampa (la

da inizio anno tutto pronto alla scuola dell’infanzia

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rocedono con un buon ritmo i lavori di ristrutturazione e ampliamento della scuola dell’infanzia “Maria Immacolata” della parrocchia S.Tommaso di Terrassa Padovana, iniziati alla fine della scorsa primavera. Il nuovo edificio, progettato e costruito nel rispetto di tutte le vigenti normative sulla sicurezza

terza per la cronaca dopo quelle del 1981 e del 2001) del libro storico riguardante il comune “Terrassa Padovana, storia e vita in un comune della Bassa” scritto dal prof. Ivano Cavallaro con una memoria introduttiva del prof. Paolo Sambin. L’opera è stata realizzata raccogliendo informazioni e testimonianze sulla storia del comune a partire dal Medioevo, passando per la bonifica benedettina per arrivare all’ultimo dopoguerra. Sono stati portati alla luce dati storici di primissimo piano che hanno reso l’opera di notevole

offrirà da gennaio prossimo, a quasi 70 bambini, nuovi ambienti confortevoli con ampi spazi, sia interni che esterni, dedicati alle varie attivitá, ai laboratori, al gioco ed al riposo. “Oltre al progetto fisico, che darà esteticamente un volto nuovo alla scuolaspiega il parrocco, don Romolo Morello- quest’anno si giungerà alla fase finale di un importante processo di cambiamento che dará anche una nuova anima, ovvero un programma didattico innovativo e moderno, grazie alla disponibilità di una coordinatrice

pregio. Il libro è arricchito da documentazione fotografica d’epoca ulteriormente ampliata con questa ultima ristampa. “La ristampa del volume e la messa in scena della commedia teatrale- spiega l’assessore alla cultura Vittoria Banzato- sono state possibili grazie al quasi totale contributo finanziario ottenuto attraverso la Regione Veneto con un bando riguardante la tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto promosso dall’assessorato alla cultura ed identità Veneta”.

esterna altamente qualificata e specializzata nella formazione del personale docente operante nelle scuole dell’infanzia, il tutto per rilanciare e riqualificare una realtà che, al pari di altre scuole, rischia di non essere al passo con i tempi moderni e di non poter dare ai nostri bambini un’adeguata formazione prescolastica”. La nuova scuola è organizzata con sezioni eterogenee e con unità di apprendimento e laboratori, basata sulle moderne conoscenze della psicologia infantile. C.L.

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10 Tribano L’opposizione Il consigliere del Pdl Roberto Bazzarello chiede spiegazioni

Nuova polemica su Attiva Il Comune ha vinto la causa contro la Spa in merito alla discussa compravendita di Trasporti Ecologici di Cristina lazzarin

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a sentenza della vittoria del Comune di Tribano contro Attiva Spa ha fatto il giro del paese solo dopo che il consigliere di opposizione del Pdl, Roberto Bazzarello, lo ha fatto sapere. Si tratta della discussa compravendita di Trasporti Ecologici, per cui ora si è sentenziato che non ci fu alcuna intenzione dei soli Comuni di arricchirsi a scapito della Cosecon (ora Attiva) attraverso una perizia gonfiata. “L’esito della sentenza è una grande vittoria per il comune di Tribano e per i cittadini - ha dichiarato Bazzarello- perché finalmente mette fine ad una vicenda tanto discussa in questi anni dalla nuova maggioranza che si ritrova ad incassare oltre 470 mila euro per una causa iniziata e portata avanti dalle precedenti amministrazioni, tanto criticate. Ho già presentato una interrogazione al sindaco Argenton per capire se ha dato mandato all’avvocato del comune di mettere in esecuzione la sentenza e come mai l’abbia tenuta nascosta in queste settimane, forse ha paura di dover smentire tutta la propaganda fatta in campagna elettorale e che porta avanti ancora oggi,

neWs Raccolti 700 euro

l’auser si mobilita per l’unicef

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l mese scorso i soci Auser sono stati primi attori nell’iniziativa di vendita delle orchidee promossa dall’Unicef in tutte le piazze italiane. Angela Picelo, Antonia Buson e Zita Trovò, da anni colonne portanti del locale circolo, hanno allestito e presidiato con tenacia e simpatia il banchetto Unicef, per la distribuzione delle orchidee per raccogliere fondi a supporto della lotta alla mortalità infantile nell’Africa occidentale e centrale. Nello specifico, con i fondi raccolti, l’Unicef si impegnerà a erogare interventi diretti alle comunità locali africane per prevenire carenze igienicosanitarie, malattie... Angela, Antonia e Zita, preparate, sorridenti e convinte si sono impegnate a fondo per spiegare ai passanti, soprattutto fedeli all’uscita dalle messe, lo scopo umanitario dell’iniziativa e sono state ripagate con tanta disponibilità. Le piantine di orchidee sono andate a ruba e la somma raccolta è andata oltre ogni più rosea previsione: sono stati inviati alla sede centrale di Treviso più di settecento euro. Soddisfatto e grato l’assessore Monia Caremi. “Ancora una volta, un bell’esempio di volontariato autonomo ed efficacie nel concorrere a determinare il benessere della collettività”. C.L.

La sede di Attiva a Bagnoli, contenzioso con Tribano incolpando le precedenti amministrazioni di aver lasciato il paese in ginocchio. Non vorrei che il guardare indietro di questa amministrazione sia solo un alibi per non sapere guardare avanti, come del resto dovrebbe fare un’amministrazione lungimirante che ha a cuore il bene dei propri cittadini. Mi aspetto dalla maggioranza una risposta che mi dimostri che il comune ha dato mandato al legale per la messa in esecuzione della sentenza, al fine di ottenere al più presto i soldi che avanziamo da Attiva”. La stessa sentenza del 31 maggio scorso ha deliberato

che anche il comune di Anguillara Veneta, con oltre 28 mila euro, e Bagnoli di Sopra, con oltre 28 mila euro, vengano risarciti come da loro richiesto. Nei giorni scorsi Bazzarello ha presentato all’ufficio del sindaco un’altra interrogazione chiedendo la motivazione per la quale il segretario Filippo Pagano, dopo solo due mesi, ha sciolto la convenzione con il comune. “In tre anni l’amministrazione è riuscita a cambiare ben tre segretari comunali. Anche il personale è in continuo cambiamento, probabilmente non viene dedicato abbastanza tempo all’attività amministrativa”.

Istituto Comprensivo Tribano, Pozzonovo, S. Pietro V.

Baraldo lascia la presidenza al suo posto Lorenzina Pulze

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ambio alla guida dell’istituto comprensivo Don Paolo Galliero che ricomprende i plessi di Tribano, Pozzonovo e San Pietro Viminario. Dopo oltre quindici anni di apprezzato impegno, il prof. Giovanni Baraldo, ha colto l’opportunità del ritiro dall’attività lavorativa e dal settembre scorso il suo ruolo dirigenziale è stato assunto con altrettanta professionalità dalla dott.ssa Lorenzina Pulze. L’assessore all’istruzione del comune di Tribano, Monia Caremi, ammette di essere stata colta impreparata alla notizia comunicatale con ufficiosa delicatezza, da persona vicina al dirigente e, poco dopo, confermata dalla stampa locale.”Ho inteso fin da subito che fosse volontà del dirigente congedarsi dal proprio ruolo senza clamore alcuno, con discrezione e generosità. E’ fuori di dubbio che ciò abbia giovato all’istituto, a chi vi lavora e alle famiglie degli alunni perchè all’esterno non si è percepita la benchè minima sensazione di discontinuità ed è stato possibile consegnare, dal 1 settembre, una organizzazione amministrativa e didattica di qualità alla dottoressa Pulze Lorenzina che gli è succeduta.Terrò del dirigente uscente il ricordo di una figura autorevole e rigorosa, ma anche, vivace e aperta alle nuove sfide e, per questo, interlocutore sempre stimolante. Come amministrazione comunale troveremo il modo di esprimergli pubblicamente la gratitudine per

il prezioso servizio reso al nostro istituto e vedremo di rispettare i limiti, che ci risultano stargli a cuore, della sobrietà e delle istituzioni. Ho la sensazione che dal mandato di assessore all’istruzione mi deriverà un bagaglio assai ricco di confronti e collaborazioni con culture di rilevante spessore come sono quelle dei dirigenti Baraldo e Pulze”. Sulla nuova dirigente l’assessore dice: “Confermo di aver percepito immediata disponibilità, attenzione all’ascolto e grande senso pratico. La collaborazione scuola-comune prosegue fitta, tesa, innanzi a tutto, a garantire l’attuazione del diritto allo studio previsto dalla Costituzione in un momento di grande crisi in cui nulla è facile o scontato”. I sindaci Argenton, Girotto, Fortin, Rasi e Polo, rispettivamente di Tribano, Pozzonovo, San Pietro Viminario, Bagnoli e Anguillara, considerato che la dott.ssa Pulze è fresca di nomina all’istituto Don Paolo Galliero, ma è pure titolare della reggenza all’Istituto Marconi di Anguillara, stanno con prudenza e, al contempo, con convinzione, scendendo in campo per la partita del dimensionamento scolastico, con l’auspicio di giungere al risultato dell’accorpamento dei suddetti istituti scolastici sotto la medesima dirigenza. A breve l’assessore all’istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, per recuperare le informazioni basilari circa tempi e metodi di prosecuzione. C.L.

attualita’ Questione Attiva, la replica dell’assessore Denis Berto

“altro che vittoria, il nostro comune in Quell’operazione ci ha solo rimesso”

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’è poco da esultare, l’operazione Trasporti Ecologici ci è costata oltre due milioni di euro”. A rispondere a Bazzarello è l’assessore Denis Berto, Lega Nord, che siede anche nel consiglio d’amministrazione di Attiva e quindi ben conosce la difficile situazione finanziaria della Spa. “Il consigliere del Pdl è un po’ distratto oppure non si ricorda che della sentenza del tribunale abbiamo informato i capigruppo in via informale ancora prima della pubblicazione e in seguito il consiglio comunale. Specificando di aver incaricato i legali di procedere con la richiesta di rimborso. Ricordo però, come abbiamo ripetuto più volte in consiglio comunale, se Bazzarello avesse ascoltato, che ad oggi non abbiamo ancora finito di incassare le cedole sugli interessi delle obbligazioni, e si parla di 20 mila euro l’anno. Non so quando vedremo questi 400 mila euro, intanto quel che è certo è che fino al 2025 continueremo a pagare le rate di due mutui contratti dagli ex amministratori, politicamente vicini a Bazzarello, per 1,8 milioni di euro di denaro pubblico”. la domanda va presentata al Comune entro il 23 novembre

borse di studio agli studenti di medie e superiori con buoni voti

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cade il 23 novembre prossimo la possibilità di inoltrare domanda in comune per richiedere l’assegnazione della borsa di studio per merito, riservata quest’anno a studenti residenti della scuola secondaria di primo grado, studenti della scuola secondaria di secondo grado e diplomati. L’importo della Borsa di Studio compreso tra centocinquanta e 250 euro, sarà erogato in relazione alla votazione conseguita. Per l’ammissione l’aspirante: non dovrà essere in ritardo nella carriera scolastica di oltre un anno, dovrà provare di essere iscritto per l’anno scolastico 2012/2013 ad una scuola secondaria di secondo grado; dovrà presentare domanda di ammissione al concorso indirizzata al sindaco del Comune di Tribano sul modulo disponibile in municipio. La cerimonia di consegna delle borse di studio si terrà il 22 dicembre. C.L.

RACCOlTA FIRME PER Il SOTTOPASSO

Il semaforo sulla Monselice mare sarà sostituito dalla rotonda

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ono state depositate il 20 settembre scorso le firme raccolte dal comitato “Un sottopasso vale ben più di una vita” a Regione Veneto, Provincia di Padova, Veneto Strade per la realizzazione del sottopasso sulla strada Monselice Mare nei pressi dell’incrocio del Comune di Tribano. La richiesta è stata promossa dal gruppo consigliare di opposizione “Voi + Noi” secondo il quale il progetto attuale prevede solamente una rotatoria carrabile senza nessuna sicurezza per i pedoni e tanto meno per i ciclisti che attraversano la strada regionale. “La cosa è tanto più grave se si considera che la strada regionale taglia in due il paese lambendo il centro. Il 26 giugno 2012 il comitato ha incontrato i vertici di Veneto Strade valutando la disponibilità di risolvere concretamente il problema. In agosto si è avuta l’ennesima vittima. Successivamente in data 25 settembre

si sono incontrati i responsabili della viabilità e dell’urbanistica della Provincia di Padova. Il 1 ottobre il comitato è stato convocato dal vice prefetto di Padova, dottoressa Iacontini Francesca, che ha manifestato la sua solidarietà e il suo impegno per la risoluzione del problema. Ora il comitato chiede concretamente all’amministrazione comunale di attivarsi in tempi brevi per inviare il progetto esecutivo del sottopasso che deve essere realizzato in contemporanea alla rotatoria e si chiede agli Enti Regionali e Provinciali di dare una risposta concreta in tempi brevissimi. L’intervento per il sottopasso è quantificabile in circa 400.000 euro ben poca cosa rispetto ai 15 milioni di euro che Regione e Provincia finanzieranno per la realizzazione della complanare di Monselice e del raccordo stradale, non previsto nel progetto originale, del nuovo Ospedale. C.L.


Bovolenta 11 Bilancio di metà mandato Confronto fra gli amministratori e i cittadini

Via libera al restauro tanto atteso del cinema di Cristina lazzarin

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metà mandato l’amministrazione comunale di Bovolenta fa il punto sul suo operato con una riunione pubblica, nel corso della quale ha evidenziato i cambiamenti che sono in atto. Innanzitutto, finalmente, dopo vent’anni si mette mano all’ex cinema Eden in centro storico. Per ora, quest’autunno, si partirà con un primo stralcio d’opera del costo di 120 mila euro per la messa in sicurezza della struttura, tetto e muri, così da renderla di nuovo agibile. Poi è intenzione dell’amministrazione trasferire dentro una sala civica, per le associazioni e gli anziani, e i giovani, nonché la biblioteca e si sta valutando anche il trasferimento di alcuni uffici comunali. Sempre in centro si provvederà, sempre nei prossimi mesi, alla sistemazione di piazza Matteotti. Contestualmente va segnalato che l’amministrazione si è prodigata per far dragare il canale portando il barcone Tiepolo per gite domenicali a Venezia, fino alla punta di Bovolenta. L’anno prossimo si dovrebbe riuscire a sistemare anche il viale di arrivo al porticciolo. Come promesso nel corso della campagna elettorale da Meneghello, anche quest’area è stata rivitalizzata. Entro fine anno si completerà l’iter di messa in sicurezza e di conversione ad uso polivalente dell’arcostruttura. Dal 2013 sarà possibile avere una struttura ad uso delle associazioni, non solo sportive ma anche ricreative e culturali del paese. E’ stato poi spiegato ai cittadini che il comune di Bovolenta ha aderito alla convenzione di servizi (per ora riguarderà solo i vigili ma entro l’anno prossimo saranno tutti) con i comuni di Cartura, Pernumia, San Pietro Viminario e Due Carrare. “Abbiamo deciso di non aderire all’Unione dei Comuni promossa da Conselve – spiega il vicesindaco, Emiliano Baessato - perchè a nostro avviso è troppo rischioso e prematuro creare delle sovrastrutture come l’unione dei comuni, i rischi per l’amministrazione sono troppi e anche i costi col tempo potrebbero sfuggire di mano. I nostri comuni non hanno mai avuto esperienze di unione e là dove è stata fatta, l’esperienza si è rivelata un disastro. La convenzione ci sembra sicuramente più flessibile e gestibile”. Nel corso della serata, il sindaco Vittorio Meneghello ha spiegato ai presenti che ad ottobre si è approvato il piano degli interventi o piano del sindaco, che permetterà di dare attuazione alle direttive segnate nel Pat (piano di assetto del territorio) e dare risposta ai cittadini su tante questioni sia abitative che di sviluppo commerciale che erano rimaste sospese da alcuni anni. Qualche chiarimento anche in merito al forno crematorio: Meneghello ha spiegato

Altri inteventi in centro storico mentre a Brusadure dovrebbe arrivare il forno crematorio

Un angolo del centro storico di Bovolenta: sindaco e assessori hanno illustrato in un incontro pubblico i principali interventi previsti nei prossimi mesi per riqualificare tutta l’area

che verrà costruito sul terreno di proprietà comunale di quasi quattromila metri quadrati a fianco del cimitero di Brusadure, e costerà 3,3 milioni di euro. Tutti a carico del privato con il sistema del project - financing. Sarà dotato di due forni e potenzialmente copre un vasto bacino d’utenza che abbraccia tutta la Bassa Padovana e parte delle province di Venezia e Rovigo. Del resto gli impianti simili più vicini si trovano a Padova e Spinea. Per il sindaco si tratta di un buon investimento: “Noi mettiamo a disposizione il terreno e in cambio della concessione trentennale incassiamo 30 mila euro l’anno, con una progressiva rivalutazione che farà salire il canone e gli introiti. L’area è in aperta campagna e l’impianto è sicuro e rispettoso dell’ambiente. Costa molto perché le emissioni in atmosfera sono ridotte a zero. Il comune baderà bene a chi si candiderà perché non vogliamo che qualcuno possa speculare su questo servizio”.

neWs Alluvione, due anni dopo

tornano a casa gli sfollati

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ornano ad essere abitabili le sei case popolari del Villaggio da Zara sommerse dall’alluvione. Gli alloggi dell’Ater lungo via Padova sono stati rimessi a nuovo, all’interno, con i soldi della Regione e del Comune, e ora le famiglie che vivono nei container in zona artigianale o provvisoriamente in alloggi in affitto possono fare ritorno a casa. Invase da oltre un metro e mezzo d’acqua per una settimana, le sei abitazioni al piano terra del Villaggio da Zara erano state dichiarate inagibili. La primavera scorsa lo stanziamento di un contributo regionale ha permesso di avviare la ristrutturazione dei sei alloggi. Il Comune ha aggiunto altri 100 mila euro recuperati dagli indennizzi assicurativi e prima dell’estate sono partiti i lavori. Le abitazioni sono state ristrutturate da cima a fondo, dai pavimenti all’impiantistica agli allacciamenti. Il sindaco precisa che non si tratta di denaro stanziato dal commissario per l’alluvione. C.L.


12 Due Carrare La polemica Ritirate le deleghe alle attività produttive e alla sicurezza, epilogo di un rapporto ormai logorato da tempo

Crivellaro espluso dalla giunta Vason Il divorzio si è consumato dopo l’ennesima divergenza, ora l’ex assessore è all’opposizione di Francesco Sturaro

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naspettata per molti cittadini e inevitabile per quelli più addentro alle dinamiche amministrative, nei giorni scorsi si è consumata una frattura insanabile all’interno della maggioranza. Il sindaco Sergio Vason ha espulso l’assessore Giampietro Crivellaro dalla giunta comunale, ritirandogli le deleghe alle Attività produttive e alla Sicurezza. È questo il traumatico epilogo di un rapporto di fiducia iniziato nel 2005, all’epoca del primo mandato Vason, durante il quale Crivellaro ha svolto le funzioni di consigliere delegato alle attività produttive, referato confermatogli, con l’aggiunta di quello alla sicurezza, dopo la vittoria bis nelle elezioni del 2010. Ma qual è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, sancendo la definitiva rottura tra il sindaco e il suo assessore? Nel decreto di revoca, con cui Vason ha ufficializzato il ritiro delle deleghe a Crivellaro, si legge: “L’assessore Crivellaro ha interrotto i lavori della Consulta per le attività produttive (radunata per discutere

2 ordini del giorno: l’organizzazione delle festività natalizie e l’esame preliminare della circonvallazione nord ndr), per la presenza del Sindaco non formalmente invitato…tale atteggiamento contraddice le norme del vigente regolamento comunale delle commissioni consiliari”. Conosciuta la ragione della rottura tra Vason e Crivellaro, quali cause hanno portato a questo epilogo

Giampietro Crivellaro

della vicenda? “Tante potrebbero essere le giustificazioni su un’interruzione anticipata di una qualsiasi collaborazione – commenta Crivellaro - ma quanto ha motivato il nostro Sindaco, è semplicemente una forma oligarchica di potere, lontanissima dal mio modo di interpretare la parola democrazia. Comunque non sono convinto che il suo atteggiamento nei miei confronti sia di sua iniziativa personale, ma piuttosto, una semplice necessità di ubbidienza nei confronti di alcune forti personalità che bene o male impartiscono ordini, condizionando ogni scelta amministrativa”. Tra le righe si intuisce che qualcosa si era rotto tra Crivellaro e il resto della giunta. “Non ho cercato di indugiare con altre mediazioni per mantenere una sedia, sia pure scomoda – conclude Crivellaro - Sono sereno: ho cercato per quanto mi sia stato possibile di realizzare una parte del mio programma, di farmi portavoce in maggioranza del mondo economico cui appartengo e rappresento”.

lE REAZIONI lA REPlICA DEl SINDACO “Crivellaro con il suo atteggiamento non poteva più far parte della giunta”

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l “divorzio” tra la giunta e l’assessore Giampietro Crivellaro segna la conclusione di un rapporto di fiducia, che da alcuni mesi dava inequivocabili segnali di crisi. Lo scorso giugno, per esempio, Crivellaro, che nel frattempo ha annunciato la decisione di terminare il mandato nelle file dell’opposizione, si era astenuto dal votare l’approvazione del bilancio di previsione 2012, dando adito alla supposizione che in seno alla maggioranza ci fosse maretta. Le motivazioni, con cui il sindaco Sergio Vason ha giustificato l’allontanamento di Crivellaro dalla squadra di governo, sono sintetizzate nel decreto di revoca degli assessorati alla Sicurezza e alle Attività produttive: “In numerose occasioni, pur appartenendo al gruppo di maggioranza consiliare, di fatto, non ha manifestato corresponsabilità nelle decisioni assunte dall’attività del gruppo cui appartiene. All’interno della giunta comunale assume continui ingiustificati atteggiamenti di diffidenza nei confronti di regolari procedure”. La re-

voca delle deleghe all’assessore Crivellaro, secondo il primo cittadino, ha rappresentato la soluzione estrema ad una situazione divenuta ormai ingestibile. “Era da un anno che il consigliere Crivellaro cercava con azioni e comportamenti di causare la decisione che alla fine è stata presa – commenta il sindaco Sergio Vason, che si è preso in carico le deleghe alla Sicurezza e alle Attività produttive, ritirate a Crivellaro – Il consigliere non ha tenuto un atteggiamento consono ad una squadra di governo. Non discuto sul fatto che una persona abbia la propria opinione sui vari argomenti e sulle diverse questioni, ma le discussioni devono essere fatte all’interno del gruppo di maggioranza, per poi prendere decisioni comuni, sulle quali tutto il gruppo deve convergere dimostrandosi compatto e coeso. Abbiamo sempre cercato di trovare un punto di incontro – conclude il primo cittadino – ma il consigliere Crivellaro non ha mai dato dimostrazione di appartenere ad un gruppo”. F.S.

neWs Stanziati 40 mila euro per migliorare la staticità dell’edificio

finalmente il finanziamento ministeriale per i lavori alla primaria di terradura

B

uone notizie per le scuole della provincia. Il governo ha approvato il programma straordinario nazionale per la messa in sicurezza degli edifici scolastici (circa un migliaio i plessi interessati), stanziando 2 milioni di euro a favore di 31 istituti del padovano. Tra i beneficiari dello stanziamento figura anche la scuola primaria di Terradura, destinataria di un La scuola di Terradura contributo di 40 mila euro. “La cifra verrà impiegata per eseguire un intervento volto a migliorare la staticità dell’edificio – precisa il sindaco Sergio Vason – i lavori inizieranno con ogni probabilità la prossima estate, così da non interferire con l’attività didattica”. Sul tetto dello stesso plesso scolastico di Terradura, l’amministrazione comunale vorrebbe collocare un impianto fotovoltaico, per sfruttare i raggi del sole per produrre energia elettrica. Il costo dell’intervento, il cui progetto è stato inviato al ministero dell’Ambiente per ottenere un finanziamento a fondo perduto, ammonta intorno ai 40 mila euro. “Stiamo aspettando di ottenere risposta alla nostra richiesta di contributi prima di iniziare a procedere – spiega l’assessore all’Ambiente, Claudio Garbo – Speriamo di poter far partire l’opera con l’anno nuovo. Nel frattempo stiamo portando avanti un altro progetto di riqualificazione energetica, che riguarda lo stabile delle scuole medie”. L’intenzione dell’amministrazione comunale è di dotare il plesso scolastico di cappotto termico esterno e interno e di infissi a taglio termico, così da abbattere del 30% la dispersione di calore; una soluzione che consentirebbe di risparmiare circa dieci mila euro l’anno di riscaldamento. La spesa preventivata dell’intervento è di 420 mila euro. “Abbiamo presentato domanda di finanziamento al ministero dell’Ambiente anche per questo progetto – prosegue Garbo – Siamo entrati nella graduatoria e stiamo aspettando la conferma per accedere al finanziamento che dovrebbe essere di 350 mila euro”. Dal 2008 le scuole primaria e medie del capoluogo sono riscaldate dal calore prodotto da un cogeneratore ad oli vegetali, che garantisce un risparmio di circa 15 mila euro l’anno. F.S.


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14 Bagnoli La ricostruzione Il teatro Goldoni si è trasformato in una grande aula di un tempo

Amarcord in classe la scuola dei nonni di Cristina lazzarin

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nche quest’anno, in occasione dei festeggiamenti per la Sagra del Rosario, il comune di Bagnoli di Sopra, in particolare l’assessorato alla Cultura con la Biblioteca, ha allestito la consueta mostra fotografica in collaborazione con la Compagnia “Sottosopra”e il curatore Sergio Fante. Per il 2012 il tema era la scuola negli anni passati: “Tutti in classe – frammenti di vita scolastica”. Il Teatro, per quattro giorni, si è trasformato in una grande aula, con tanto di banchi, cattedra, cartine geografiche e tutto quello che poteva servire ad uno studente negli anni ’40. La creazione della mostra è iniziata con una raccolta certosina di fotografie inerenti alla vita scolastica della comunità di Bagnoli fin dal 1910. I bagnolesi, oramai allenati alla ricerca di fotografie nei loro album privati, hanno portato in Biblioteca frammenti dei loro ricordi più cari. Ad accompagnare gli scatti, si sono raccolti anche vari oggetti della scuola passata, che hanno documentato l’evoluzione della scuola nel tempo. E’ stata una vera emozione vedere come la comunità di Bagnoli si riconosceva nelle immagini organizzate per anni, e come si fermava a spiegare ai più piccoli l’uso di taluni pennini o di particolari apparecchiature per le diapositive. Si poteva effettivamente avere un quadro dettagliato della scuola nel suo percorso fino ad oggi. In grandi teche, sono stati raccolti svariati strumenti e oggetti di vita scolastica del tempo: pennini, quaderni, cartelle, colletti di grembiule, libri di testo, registri scolastici, pagelle, alfabetieri, etc. Grande curiosità hanno suscitato le scarpe del tempo, usate dai ragazzini per andare a scuola. La sera dell’inaugurazione si è voluto sottolineare l’importanza del lavoro di alcune maestre “storiche” di Bagnoli. Si è voluto omaggiare, con spazi appositi e con ricca documentazione il loro operato. Questo perché nei ricordi della comunità riecheggia sempre il loro nome e vari aneddoti che sono stati ripresi, nella serata inaugurale, dalla Compagnia “Sottosopra” e da alcuni alunni della scuola primaria del Comune. Nei giorni di apertura, l’afflusso di visitatori è stato veramente elevato. La curiosità nel vedere l’allestimento di quest’anno e la sorpresa nel poter osservare la rappresentazione di una vera classe di una volta, ha portato non solo gli adulti ma soprattutto i giovani a girare negli spazi espositivi. L’assessore alla cultura, Maria Teresa Bortolato Finco siè dichiarata sorpresa per l’affluenza soprattutto dei giovani. La scuola è stata e rimane la base per la crescita dei ragazzi, la mostra ha voluto essere uno sguardo verso il passato, perché il passato ha sempre qualcosa da insegnare. L’attività del Teatro “Carlo Goldoni” continuerà con gli appuntamenti del mese di novembre: il 16 novembre: “Edith Piaf”, ore 21.00; il 24 novembre: “La Traviata” , ore 21.00. Per informazioni: Biblioteca Comunale Tel. 049 9579124; biblioteca@comune. bagnoli.pd.it.

La mostra fotografica e l’esposizione di oggetti hanno restituito un pezzo di storia che affascina

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Una vecchia cattedra con gli oggetti che circolavano in classe qualche decennio fa. A Bagnoli una mostra fotografica restituisce uno spaccato di vita quotidiana

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Dal pane cotto a legna alla pizza

“dire fare gustare” all’azienda “el tamiso”

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i chiam a “Dire, fare, gustare” il ciclo di incontri promosso dall’Azienda Agricola Diego Boscarolo e dallo Spaccio “El tamiso” di Bagnoli di Sopra. Il rpimo incontro si è tenuto agli inizi di novembre e ha fornito consigli utili e piccole ricette biologiche per bambini da 6 mesi a 3 anni. La serata è stata curata da Carmen Bellin, educatrice alimentare dell’associazione La Biolca di Battaglia Terme. Martedì 20 novembre si parlerà di “pizza biologica”: dalla scelta delle farine alla realizzazione di una buona pizza fatta in casa. La serata sarà tenuta da Lorenzo Rizzato della pizzeria “Il pizzaiolo magico” di Brusegana, Padova. Martedì 15 gennaio si parlerà invece di “cereali” e si prepareranno ricette gustose con cereali in chicco. La serata sarà guidata da Adele Benetollo, insegnante di tecnologie alimentari al Centro di Formazione Professionale. Martedì 5 febbraio si parlerà di “pane”: panificazione con pasta madre, prodotti da forno, cottura in forno a legna. Serata curata da Claudio Ceroni di “El Forno a Legna”, di Mira. Domenica 10 febbraio si parlerà de “La pasta sarda fatta in casa: i culungiones” con AliReza Ashgari, chef della “Piccola Trattoria” Padova. Tutti gli incontri si svolgeranno in via Colombo 3 a San Siro di Bagnoli di Sopra. Quelli del martedì sera con orari dalle 20.45 alle 23.15. La partecipazione deve essere prenotata allo 049.5344047 oppure isabellaragazzo@virgilio.it ogni incontro si concluderà con una degustazione dei prodotti realizzati. Il contributo richiesto è di 7 euro. Per l’incontro della domenica, orario dalle ore 11.00 alle 14.30 con degustazione della pasta preparata e di altri prodotti sardi. Contributo euro dodici. Lo spaccio dei prodotti biologici è aperto il venerdì dalle 9.00 alle 19.00 e il sabato dalle 9.00 alle C.L. 14.00.



16 Agna Crisi economica, quali prospettive L’analisi del primo cittadino Scarabello

“Sindaci senza potere” Garantiti i servizi e pagate le opere pubbliche tra mille difficoltà, con l’obbligo di incassare di Cristina lazzarin

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a condizione economica anche nel nostro territorio del conselvano sembra sempre più critica. Se l’edilizia è stato il comparto che ha subito le conseguenze più gravi (da quasi due anni il settore è sostanzialmente fermo) ora le conseguenze si stanno estendendo anche a tutti quei settori satelliti del comparto costruzioni: ad esempio ceramiche per pavimenti e rivestimenti, produzione di infissi, arredamento, e cosi via. Abbiamo cercato di capire qual è la situazione nel comune di Agna che, pur non vivendo la realtà industriale in casa, ha una dinamica attività commerciale che un tempo poteva contare soprattutto sulle vendite domenicali, con un mercato settimanale che attira visitatori da ogni dove. “Da noi –spiega il sindaco, Giannicola Scarabello- non è presente il settore industriale quindi verifico soprattutto casi di miei cittadini, passati alla cassa integrazione o peggio rimasti senza lavoro. Le imprese artigiane del paese resistono perché di piccole dimensioni se non a conduzione familiare. Tutta questa situazione si riverbera negativamente nel settore dei consumi”. Sembra infatti, che il mercato domenicale, pur mantenendo

il caso

una certa vivacità, abbia visto scendere, a detta degli operatori, il volume di vendita. “Come amministrazione- continua il sindaco- oltre agli interventi sociali nei casi di emergenza, abbiamo tenuto aperto cantieri per opere pubbliche, anche se con grandi difficoltà e con critiche, proprio per cercare di aumentare l’effetto leva che deriva da tale settore e attivare quelle aziende che, in qualche modo, beneficiano di un effetto trascinamento dei lavori edilizi e delle opere stradali. Purtroppo i vincoli che ormai ci impone l’amministrazione centrale dello Stato sono tali da bloccare anche queste iniziative. Siamo relegati al ruolo di esattori, quasi fossimo gli “sceriffi di Nottingham” di uno Stato centrale impegnato a salvaguardare solo aspetti finanziari e bancari prendendo dai poveri per salvare i ricchi”. Secondo Scarabello la drammaticità della situazione che si sta vivendo dipendend dalla mancanza di una prospettiva per il futuro. Amara la riflessione finale: “Condivido la necessità di tenere sotto controllo la spesa pubblica (forse era il caso di farlo tanto tempo fa), di eliminare gli sprechi, le porcherie di una classe politica che non ha più legami con la realtà italiana, di razionalizza-

Giannicola Scarabello re un apparato amministrativo farraginoso: tutto giusto. Ma mi chiedo qual è l’obiettivo finale. Ci dicono che dobbiamo recuperare la fiducia dei mercati finanziari, ridurre lo spread con i bund tedeschi, ma queste non sono motivazioni che possono ridare slancio imprenditoriale, voglia di ripartire, voglia di fare. Sono fatti lontani dalla gente comune, quella abituata a lavorare anche dodici, quattordici ore al giorno, quella che ha reso possibile il mito del nord-est. Forse l’obiettivo è proprio far sparire questo modo di essere e di lavorare, di farci diventare tutti dipendenti di qualche multinazionale con sede in paradisi fiscali. In qualche modo i nuovi schiavi dei grandi poteri economici”.

sociale Cooperativa Giovani e Amici, Servizio Crescere, Aifo e Comune

genitori, famiglie e diritti dei bambini incontri per capire e riflettere insieme

L

’amministrazione comunale di Agna in collaborazione con la Cooperativa Giovani e Amici e il Servizio Crescere di Conselve, prosegue nel ciclo di incontri rivolti alle famiglie di Agna, dando la possibilità di compiere un percorso educativo su tematiche molto importanti e delicate. Si tratta di una serie di seminari gratuiti per sensibilizzare la cittadinanza verso alcune problematiche dell’infanzia che condiziona- Un ciclo di appuntamenti no la qualità della vita del bambino stesso e ad Agna su famiglie e bimbi hanno un impatto rilevante sulla famiglia e sulla scuola. Gli incontri hanno finalità informativa e formativa ed orientano nella scelta degli interventi possibili per aiutare il bambino in difficoltà. Già il maggio scorso si è tenuto un incontro sulla pratica psicomotoria come accompagnamento alla crescita del bambino. “Con questo ciclo di seminari – commenta l’assessore alle Politiche Sociali Gianluca Piva promotore dell’iniziativa – si vuole sensibilizzare e coinvolgere i cittadini offrendo la possibilità di comprendere e approfondire le proprie conoscenze sul mondo dell’infanzia. Ringrazio il dott. Andrea Trevisani Andrea e la d.ssa Elisa D’Amato per la disponibilità e professionalità, dimostrando fattiva collaborazione con il nostro Comune”. Il prossimo incontro è previsto per il giorno 8 novembre prossimo nella sala polivalente di via Roma, e la serata verterà sulle difficoltà comportamentali: comunicazione efficace, gratificazioni e punizioni, con la relatrice d.ssa Veronica Pastorello. Un altro incontro rivolto alle famiglie e ai bambini si è tenuto lo scorso 25 ottobre in collaborazione con l’associazione Aifo e l’associazione Auser di Agna. Durante l’incontro saranno trattate tematiche legate ai diritti dell’infanzia spesso violati. Il relatore sarà Antonio Stasolla, responsabile Aifo del Basso Veneto; è prevista una introduzione della presidente Auser, Francesca Tocchio. “Altre serate si terranno tra febbraio e aprile 2013 – informa Piva –sulla crescita e l’infanzia, ma anche sulla terza età. E’ in previsione anche un incontro sulla sclerosi multipla assieme all’associazione Aism”. Il calendario completo è disponibile al sito del Comune www.comune.agna.pd.it. C.L.

Segue con gli altri sacerdoti l’Unità Pastorale di Agna, Frapiero, Prejon e Borgofore. E’ stato vice parroco a Montegrotto

DON lUCA BOARETTO ARRIVA IN MINI MOTO, FESTA A PREjON PER Il SACERDOTE-BIkER

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on a molti sarà capitato di accogliere nella propria comunità un nuovo prete e vederlo sopraggiungere in una scattante moto Guzzi; è quello che invece è capitato a Prejon, frazione di Bagnoli di Sopra, lo scorso ottobre. E’ stato proprio il gruppo motociclistico di Agna Asa Motoclub ad andare a prendere don Luca Boaretto – nuovo co-parroco dell’Unità Pastorale - a Montegrotto e lo ha accompagnato fino a Prejon assieme agli altri suoi amici motociclisti della parrocchia di partenza. Almeno cinquecento le persone presenti alla calorosissima accoglienza. E’ arrivato pure un pullman da Montegrotto. La Protezione civile di Agna e Anguillara e la polizia locale di Bagnoli di Sopra hanno coordinato l’intera L’arrivo di don Luca in sella ad una viabilità e il parcheggio dei numerosi fedeli accorsi. mini moto fra gli applausi della gente

Molto partecipata la messa celebrata dallo stesso don Luca Boaretto che ha letto la bolla di nomina, scritta dal vescovo Antonio Mattiazzo. Erano presenti le amministrazioni di Agna, Bagnoli di Sopra e Anguillara con i rispettivi Gonfaloni. E’ toccato al sindaco di Bagnoli, Mario Rasi, il compito di fare un discorso a nome delle tre amministrazioni comunali, augurando un buon cammino pastorale al neo parrocco don Luca, sottolineando come la sua figura possa diventare punto di riferimento per i giovani del territorio. La Messa, celebrata da don Luca, ha contato la presenza del parroco don Daniele, di don Piero, vicario foraneo e di altri parroci di Montegrotto. La chiesa, gremita ogni oltre misura, non è riuscita ad accogliere tutti i fedeli, così che molti hanno assistito alla cerimonia dal piazzale.

Da evidenziare che erano presenti anche i familiari di don Luca, molti suoi amici seminaristi, il consiglio pastorale e molti fedeli della varie parrocchie dell’unità pastorale. La cerimonia si è tenuta al Prejon anche per il fatto che la chiesa di Agna è ancora interdetta a seguito del sisma dello scorso mese di maggio, in attesa della messa in sicurezza. Alla fine grande festa sotto lo stand allestito per l’occasione, con la possibilità per i fedeli di scambiare due parole con il neo parroco. Chi l’ha conosciuto lo definisce una figura carismatica, che utilizzando il linguaggio dei giovani saprà sicuramente fare leva su di loro. Da notare che al suo arrivo si e’ presentato, simpaticamente, con una mini-moto Guzzi e questa trovata simpatica gli ha permesso di far breccia nel cuore di tutti i presenti. C.L.



18 8

VIAGGIo IN

PRoVINCIA PADoVA

OnSpace Messe a disposizione dieci postazioni per altrettanti nuovi progetti

Giovani idee crescono ecco le dieci start-up A due mesi dal debutto arrivano i primi risultati Al via il corso di comunicazione nel mondo web I giovani che animano OnSpace e stanno mettendo a frutto le iniziative imprenditoriali

di Emanuele Masiero

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nche la provincia di Padova ha il suo incubatore per le start-up del territorio. Il progetto si chiama “On Space” ed è stato fortemente voluto dalla Presidente Barbara Degani e dall’assessore provinciale Fabio Conte. In concreto si tratta di dieci postazioni dedicate ad altrettante idee imprenditoriali, wifi gratuito, sala riunioni e cucina dedicata. In questi spazi, i giovani che hanno partecipato, hanno la possibilità di sviluppare le loro idee per vedere se possono concretizzarsi in soluzioni imprenditoriali. A un paio di mesi dall’avvio di On Space, i risultati stanno già arrivando. A novembre prende il via infatti un corso realizzato da uno dei partecipanti, Erika de Bortoli. L’evento è molto particolare e coniuga la comunicazione con il mondo del web: “scrivere per i motori di ricerca, gestire contenuti, e promuoverli con i Social Network, strumenti concreti per fare informazione e giornalismo nel Web”. Un’idea quindi estremamente innovativa, quasi pioneristica, che tenta di abbandonare completamente la carta stampata per passare definitivamente al web. Una soluzione questa che sta prendendo piede all’estero, ma che in Italia fa fatica ad attecchire. Il corso ha l’obiettivo di rendere visibili efficacemente i propri contenuti su Google e si discuteranno le nozioni per rendere un articolo appetibile per i motori di ricerca, correlate da esercitazioni pratiche. Ma il corso tratterà

anche la fase successiva alla pubblicazione degli articoli: un momento in cui l’economia sta vivendo uno dei peuna volta scritto, un testo online va promosso attraverso riodi più difficili, puntiamo ad investire sull’innovazione, strumenti come social news, comunicati stampa e arti- sulle tecnologie e su persone che abbiano energie e idee cle marketing, i Feed e molti altri. Insomma, una sorta per sviluppare nuove forme di business”. Durante i primi di “Giornalismo 2.0” per promuovere i propri contenuti sei mesi le start-up verranno monitorate nei loro progressi anche su Facebook. Il progetto OnSpace ha sede in Corso e “accelerate” attraverso una serie di attività formative Stati Uniti a Padova. Proprio in questi giorni si dovrebbe e di mentoring: individuazione della forma giuridica più appropriata, redazione del busiinsediare un comitato di supporto ness plan, attività di promozione, che a titolo gratuito, darà supporto Alla base incontro con attori economici ai coworker nella loro idea imprendi- c’è il concetto pertinenti al business (istituzioni, toriale. “Questi sono gli spazi ideali del “co-working” associazioni di categoria, impren– ha detto la presidente Barbara della condivisione ditori, potenziali clienti). “OnspaDegani – per creare un lavoro e per di esperienze ce è un progetto unico, nel quale crearsi un’azienda. È un progetto in cui la Provincia crede moltissimo in un momento in cui una Provincia per la prima volta investe sulle potenzialità l’economia sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili. di nuove idee imprenditoriali nei mercati innovativi - ha L’amministrazione aveva a disposizione questi spazi che dichiarato la Presidente della Provincia - L’obietto è creare aveva pensato di alienare: in due mesi, invece, li ha tra- un ambiente dinamico, con rapido turn over e con una sformati in una delle aree dell’innovazione padovana”. continua comunicazione e ricezione di richieste di parteciAlla base di On Space c’è il concetto di co-working, la con- pazione. Non vi è nessuna sovrapposizione o concorrendivisione degli spazi in grado di far sviluppare progetti ed za con gli altri soggetti esistenti, anzi la collaborazione e idee. “Si tratta di un’esperienza davvero bella che siamo il network che creeremo sarà un beneficio per gli ospiti convinti saprà portare ottimi risultati a questi giovani che di Onspace”. Per seguire in diretta gli sviluppi dei nuovi vogliono crearsi un lavoro e un’azienda – ha continuato progetti imprenditoriali è possibile visitare il sito www. la presidente Degani – Noi ci abbiamo creduto perché, in onspace.org.

News

“anche fido arriva a tuttinfiera”

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abato 17 dalle ore 9.30 Gruppo Cinofilo “Balla con i lupi” con Esibizioni di: mobility dog, rally o adestramento di base. Dalle ore 16.00 “La compagnia degli animali” intratterà i vostri bambini con giochi, trucca bimbi e attività con i cani. Domenica 18 dalle ore 10:00 Sfilata coreagrafica in abiti dell’ 800 del Gruppo dei bovari del bernese; dalle ore 16:00 Gruppo Cinofilo “Dog in bloom”con Esibizioni di: agility, adestramento di base, simulazioni di salvataggio in acqua.

concorso “mani in auto”

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adovaFiere e Auto SuperMarket in occasione della 29esima edizione di Tuttinfiera, dal 17 al 18 novembre 2012, metteranno in palio un’auto, e non solo, a chi resisterà di più! Come funziona il concorso? Sarà soprattutto una prova di resistenza e non sarà semplice come bere un bicchiere d’acqua. Saranno 10 gli sfidanti che dovranno semplicemente appoggiare la propria mano sull’auto e si aggiudicherà l’Alfa Romeo Mito chi la toglierà per ultimo (tempo massimo previsto: circa 35 ore consecutive). Tutte le info su http://www.autosupermarket.it/maniinauto.html. Inoltre per i 10 finalisti ci sarà in premio una valigia Roncato mod.Roncato Uno.

TUTTINFIERA 40.000 VISITATORI ATTESI PER UN WEEk END DI AFFARI E OCCASIONI

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entinaia di proposte tra collezionismo, antiquariato, modellismo, enogastronomia, sport e divertimento. Questi tra gli ingredienti della 29esima edizione di Tuttinfiera, da 17 al 18 novembre 2012, in Fiera a Padova. Una formula, quella di Tuttinfiera, in pista da ben 29 edizioni, di grande successo che propone oltre alla varietà e alla tradizionale offerta espositiva, anche settori che esprimono le tendenze del momento e che attirano un pubblico complementare a quello tradizionale che affolla i padiglioni

della fiera. Si parte dal padiglione Mito America e con tutto ciò che è il vivere Made in USA (http://www.tuttinfiera. it/settori/mitoamerica.html): dalle scintillanti Cadillac alle esuberanti muscle cars, i “mostruosi” Big Food, le auto e le moto che fanno a tutt’oggi la storia americana. Ma non solo, Mito America è tutto quello che circonda questo mondo. Con i suoi sport come rollerblade, skateboarding, surfing che sono nati proprio lì, con il suo food tra big burger e hot dog, l’abbigliamento in pelle in tessuto, la sua musica e

danza Rock and Roll, Country, Breakdance fino all’arte di writers e aerografisti. E ancora il settore vintage americano: dall’abbigliamento all’arredamento con juke box, auto trasformate in divani, pompe di benzina convertite in distributori di bevande o porta cd per abbellire il salotto. E ancora! L’ASI (Alleanza Sportiva Italiana) riporta all’interno di Tuttinfiera la convention di Fitness (http://www.tuttinfiera. it/Pdf/CONVENTION%202012%20ARANCIONE.pdf) che per anni ha richiamato in città nel mese di novembre un

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Spazi Spazi Aperti aperti 19 9 La protesta nella sede di Este Ultimatum della Coldiretti agli amministratori e ai consiglieri regionali: “Risolvete i problema o dimettetevi”

Cinghiali, agricoltori assediano il Parco Primo blitz di un centinaio di produttori stanchi delle scorribande degli ungulati tra vigneti e coltivazioni sui Colli Euganei

Marco Calaon: “Stavolta siamo pronti a tornare se non avremo delle risposte”

di Emanuele Masiero

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arà la crisi economica. O forse la siccità dell’estate. Ma questa volta gli agricoltori sono veramente infuriati. La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è da imputare alle scorribande dei cinghiali che stanno letteralmente distruggendo le coltivazioni della zona. “La nostra pazienza è finita, la prossima volta che ci vedrete in questa sala non ce ne andremo se l’emergenza cinghiali non verrà affrontata seriamente. Non siamo disposti a tollerare ulteriori tentennamenti: il problema va risolto alla radice, basta con le chiacchiere”. Come promesso Coldiretti Padova ha scelto di passare dalle parole ai fatti. Alcuni giorni fa, un nutrito gruppo di agricoltori si è presentato a sorpresa di fronte ai cancelli della sede del Parco Colli a Este chiedendo di incontrare il presidente Gianni Biasetto. Le perdite finora sono rimaste per la stragrande maggioranza a totale carico delle imprese agricole vista l’esiguità dei risarcimenti. Nella sala del Parco, affollata dagli agricoltori che pretendono non più parole ma fatti, il presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon ha ricordato che la misura è colma. “Sono anni che giriamo attorno al

problema e finora le contromisure non hanno portato a nulla di concreto. Negli ultimi cinque anni al Parco Colli abbiamo assistito ad una serie infinita di vacue dichiarazioni. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio. La nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento. Se gli amministratori non riusciranno a mettere in atto quello che chiediamo, se non riusciranno a trovare le risorse per salvaguardare l’economia agricola dei Colli Euganei faranno bene a dimettersi. Noi fra un mese saremo di nuovo qui e occuperemo la sede del Parco”. Dai vertici della Coldiretti arriva un ultimatum. “Se non potete impegnarvi in quello che chiediamo - concludono - confermando così l’assenza di atti concreti di questo ente negli ultimi dieci anni, siano essi nella pianificazione, nello sviluppo del territorio attraverso indirizzi ed azioni per la crescita ed il consolidamento delle aziende che qui operano, nella promozione, nella tutela del paesaggio, vi invitiamo a dimettervi, autodenunciando l’inutilità degli organi e dell’Ente Parco”. Intanto, il Presidente del Parco Colli Gianni Biasetto ha annunciato

“RIPENSARE Il PARCO PER Il TERRITORIO”

“S

e si continua così, il Parco Colli sarà demolito”. Non lascia spazio a dubbi il parere di Giancarlo Piva, sindaco di Este, da anni impegnato nelle battaglie a sostegno dell’Ente Parco. In questo periodo si sta infatti discutendo una proposta di legge regionale che di fatto svuoterebbe completamente il Parco dei suoi poteri, soprattutto quelli urbanistici, rimandando le decisioni ad ogni singolo Comune. In pratica resterebbe un parco solo sulla carta e la cabina di regia sarebbe affidata ad un “super direttore” scelto tra i dirigenti della Regione Veneto. “E’ vero che il Parco sta affrontando un periodo di trasformazione e ci sono alcuni problemi da risolvere – ha commentato Piva – ma non è tutto perduto. Anzi, proprio ora dobbiamo crederci e procedere nel modo inverso”. Oltre al problema cinghiali, gli ultimi mesi hanno fatto emergere criticità importanti: le cementerie, le antenne e la scarsa fruibilità del potenziale naturalistico. Per questo il primo cittadino di Este lancia una proposta che suona anche come una provocazione. “Invece di svuotare il Parco del suo ruolo – continua – rendiamolo molto più rilevante. Costruiamo una cabina di regia dove sono i Comuni a decidere. E soprattutto iniziamo subito a costruire un percorso di valorizzazione del “marchio Parco Colli”, come già avevamo iniziato a fare: pensiamo alla crescita in termini economici garantita dagli sforzi degli agricoltori che in questi anni hanno dato vita a prodotti di qualità unica esportabile in tutto il mondo. Certo non si possono

Il sindaco di Este Giancarlo Piva propone di cambiare fisionomia all’ente pretendere risultati dall’oggi al domani, ma se mai iniziamo a pensare in modo unitario, come una squadra, mai riusciremo ad uscire da questo momento di stasi”. La parte più preoccupante resta comunque la gestione urbanistica. Lasciare le scelte ai singoli Comuni porterebbe a soluzioni completamente diverse. “Come faremo poi a spiegare che in un Comune non si può allargare un garage e invece in quello vicino si può costruire un grattacielo? - tuona Piva – ci sono due aspetti importanti da tenere presenti: primo, i cittadini non vogliono sentirsi presi in giro e chiedono una gestione “giusta”; secondo, la tutela dell’aspetto ambientale non può venire meno. Il patrimonio naturalistico dei Colli Euganei, è imprescindibile in ogni Comune che insiste nell’area del E.M. Parco, senza se e senza ma”.

l’inserimento nel bilancio 2013 di un capitolo di spesa di 270 mila euro per contrastare l’invasione degli ungulati. Il Parco spenderà 270 mila euro, dai quali bisogna stornare qualche decina di migliaia di euro per la sistemazione dei sentieri: 100 mila euro arriveranno dalle sanzioni, il resto dall’alienazione di proprietà. “Gli agricoltori dell’area euganea hanno ragione su tutta la linea, ma le istituzioni hanno sostanzialmente le mani legate – ha commentato Daniele Stival, assessore all’attività venatoria del Veneto - vi sono da una parte leggi e regolamenti che impediscono ogni possibile e ragionevole intervento, dall’altra casse vuote per ristorare i danni. Questo fa sì che l’assessorato alla caccia sia totalmente impotente di fronte a questo flagello. I cinghiali non c’erano quando venne istituito il parco; arrivarono dopo e, come specie alloctona, avrebbero

Due immagini del blitz degli agricoltori della Coldiretti nella sede del Parco Colli Euganei di Este per chiedere fatti concreti di fronte all’emergenza cinghiali

dovuto essere eliminati. In un parco naturale ciò però non è possibile. I fondi per il ristoro dei danni sono alimentati con le tasse pagate dai cacciatori, il cui numero diminuisce per le continue restrizioni e polemiche che investono questa attività”.


Noi e gliaaltri noi 20 10 Intorno L’iniziativa della Provincia Percorso gratuito di formazione per i giovani

Con il “cuore in mano” primo soccorso a scuola di laura Organte

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on è materia di insegnamento nelle scuole ma sono tanti ormai i corsi di primo soccorso pomeridiani e facoltativi promossi dai vari licei ed istituti, che spesso riscuotono un buon successo di partecipazione. Con il progetto “Cuore in mano”, un percorso gratuito realizzato dalla Provincia di Padova in collaborazione con il Servizio di Pronto soccorso generale dell’Azienda ospedaliera, questa realtà prende una forma concreta: “L’obiettivo di “Con il cuore in mano” – ha spiegato l’assessore Gilberto Bonetto - è quello di entrare nel mondo della scuola per giungere, in pochi anni, a diffondere la conoscenza delle basilari e indispensabili pratiche di pronto intervento nella popolazione. Le statistiche dicono infatti che nel caso di arresto cardiaco è fondamentale intervenire entro i primi quattro minuti, dunque con questa iniziativa noi ci auguriamo, nel giro di un decennio, di aumentare il numero delle persone capaci di fare le giuste manovre per salvare il maggior numero possibile di vite umane”. Docenti e ragazzi saranno guidati nell’apprendimento delle manovre salvavita, in modo da essere in grado, se necessario, di intervenire tempestivamente nelle situazioni di emergenza. Operativamente la formazione si rivolge in primis a circa sei insegnanti di ciascun istituto che aderirà all’iniziativa. I docenti verranno accompagnati all’acquisizione del protocollo per attuare le manovre previste dalla comunità scientifica per la BLS (supporto vitale di base dell’arresto cardiorespiratorio secondo le linee guida dell’AHA – American Heart Association).

Lo scopo è quello di formare la popolazione scolastica nel giro di pochi anni “Alla fine del superamento del periodo formativo – ha spiegato Franco Tosato - i docenti diverranno a loro volta formatori di Bls certificati dall’American Heart Association e si dedicheranno a insegnare le procedure apprese agli studenti di volta in volta individuati. A loro volta, i ragazzi saranno supervisionati dagli insegnanti tutor e monitorati dal personale medico e infermieristico. Nel giro di pochi anni, quindi, verrà formata tutta la popolazione scolastica”. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Ufficio scolastico territoriale che si è attivato per trasmettere il progetto a tutte le scuole che potranno così migliorare la qualità dell’offerta formativa. La Provincia di Padova ha acquistato 105 manichini, di cui 100 versione studenti e 5 versione docenti, per le esercitazioni che saranno messi a dispo-

Il servizio ospedaliero padovano si occuperà di corsi facoltativi e pomeridiani in licei e istituti

la firma del protocollo tra l’assessore provinciale al Rapporto Con gli Enti Gilberto Bonetto e il responsabile del Servizio di Pronto soccorso ospedaliero Franco Tosato

Collabora anche l’Esecito Iitaliano, il Lions Club di Padova coprirà le spese sizione di tutte le scuole. Altri due enti che hanno assicurato il patrocinio sono l’Esercito italiano, che ha garantito la collaborazione del proprio personale sanitario dando così un’impronta di rigore e scientificità al progetto, e il il Club Lions Padova Antenore, che sosterrà invece il servizio di pronto soccorso supportando le spese vive. Tra gli istituti che hanno aderito subito al progetto ci sono Marconi e Natta, Bernardi, Scarcerle, Ruzza, Girardi e Meucci.

neWs Associazione Valentina Penello

affrontare il lutto con il mutuo aiuto

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iprendono a Padova gli incontri del gruppo di auto mutuo aiuto per il lutto, un punto di ascolto, un’occasione per condividere emozioni ed esperienze, per capire come reagire di fronte alla perdita di una persona cara. L’iniziativa, giunta al secondo anno, è promossa dall’Associazione Valentina Penello Onlus di Padova. L’appuntamento è ogni mercoledì sera, dalle ore 20.30 alle 22.30 il presso la Casa del Fanciullo (zona Pontecorvo): gli incontri sono aperti a tutti e gratuiti. “Il lutto per una persona cara - spiegano i responsabili dell’associazione - è un momento particolarmente delicato e doloroso, spesso vissuto in solitudine, accompagnati da una sensazione di smarrimento. Attraverso l’ascolto delle narrazioni altrui, la condivisione reciproca, ogni partecipante ai nostri incontri settimanali può riuscire a fare chiarezza su tutti quei sentimenti e pensieri, spesso confusi, che nascono dalla crisi del lutto e provocano sofferenza. Questo passaggio permette di riscoprire dentro di sé le risorse e le strategie per affrontare le difficoltà legate alla perdita”. L.O.


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22 Mondo scuola

Mondo Scuola 11

Taglio ai finanziamenti Il grido d’allarme di Ugo Lessio, president della Federazione italiana scuole materne

“Materne paritarie a rischio chiusura” di Manuel Glauco Matetich

“L

a situazione in questo ultimo anno è molto peggiorata, – afferma Ugo Lessio, presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne non statali) di Padova e del Veneto – molte scuole materne sono a rischio di una chiusura immediata per mancanza di fondi pubblici, e non sappiamo come poter riuscire a superare tali avversità”. Le parole del Presidente della Fism sono secche, decise ed inequivocabili. Descrivono senza mezzi termini la drammatica condizione attuale che le scuole parrocchiali dell’infanzia sono costrette ad affrontare ogni giorno. I finanziamenti pubblici previsti per l’anno scolastico 2012-2013 sono stati ridotti più del 35% dal Ministero italiano della Pubblica Istruzione, dalla Regione Veneto e dai vari comuni, ove hanno sede le diverse scuole dell’infanzia presenti nel territorio. La Fism, che opera in ambito provinciale, è nata dalla necessità e con lo scopo di collegare e servire le Scuole dell’Infanzia non statali con direttive di ordine generale, svolgere un’attività di mediazione con Comuni, Regione, Ministero della Pubblica

Istruzione, e creare specifici servizi alle scuole: Punto Fism, Servizio Assicurativo, Aggiornamento del Personale. L’associazione delle Scuole Materne della Provincia di Padova è sorta il 27 settembre 1973. Vi aderiscono le Scuole dell’Infanzia di ispirazione cristiana di tutto il territorio padovano. 14 mila sono i bambini che solo a Padova frequentano le scuole d’infanzia paritarie, quelle che conosciamo tutti come gli asili parrocchiali. Un tempo si portavano i bambini dalle suore, oggi invece il 70% del personale, maestre, ausiliari e cuoche, è laico e assunto con regolare contratto di lavoro del settore. Una presenza diffusa, che mette a disposizione delle famiglie il 68% dei posti disponibili in tutto il Veneto, distribuiti in 1.182 scuole ed organizzati in quasi 4.000 classi. Questo sistema sussidiario alla scuola pubblica e da sempre integrato nella società veneta è messo oggi in discussione non dal dibattito, mai cessato e nel quale non mancano pregiudizi, compresi quelli ideologici, ma dal mancato, ridotto o rallentato finanziamento pubblico. La situazione è “fluida” nel senso che mancano conferme e certezze. Si tratta, comunque, di una situazione drammatica di cui sono

Gli istituti garantiscono quasi il 70% dei posti disponibili per la scuola dell’infanzia, un servizio insostituibile consapevoli le organizzazioni delle scuole e la CEI, ovvero la Comunità Episcopale Italiana. La preoccupazione per lo stato delle cose è colta anche dalle istituzioni locali e dall’ANCI, l’associazione dei comuni. Numerosi politici hanno dichiarato il loro personale impegno a sostenere la “battaglia” per una sistemazione nel bilancio 2013 dello Stato per le “paritarie” di importo pari almeno a quello del 2012. I prossimi due mesi saran-

no determinanti per decidere quali azioni intraprendere per fare valere il giusto diritto al finanziamento di un importante segmento del servizio scolastico nazionale (la scuola paritaria in particolari quella dell’infanzia) e quindi della sopravvivenza di scuole popolari, patrimonio di civiltà e di socialità soprattutto nella Regione del Veneto, che realizzano, peraltro, un grande risparmio per la finanza pubblica. “Ci sono frazioni che, per la prima vol-

ta dopo decenni, rimarranno senza scuola materna, - afferma Ugo Lessio - altre che si salveranno tagliando qualche sezione. La Fism è in ginocchio. Il governo vorrebbe inoltre attuare un provvedimento che prevede un taglio di circa il 50% dei contributi alle scuole materne. Se si aggiunge un numero sempre più alto di genitori insolventi e di rette non pagate, si comprende molto bene perché gli asili parrocchiali padovani siano già in una profonda crisi.”

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Cultura provinciale 27 13 SecondoMé Fest Dal 21 al 24 novembre la rassegna dedicata al regista di “Pane e tulipani”

Il cinema di Soldini a Padova

musica

omaggio anche a Ettore Scola:un ideale collegamento tra padri e figli della commedia all’italiana di laura Organte

T

orna dal 21 al 24 novembre il SecondoMé Fest, l’evento costruito attorno ai gusti, alle passioni e ai desideri dei protagonisti del cinema italiano. Dopo il successo della scorsa edizione, dedicata a Pupi Avati, quest’anno sarà Silvio Soldini, a condividere con la città i suoi gusti e tutto ciò che l’ha ispirato nella sua opera. Dal cinema alla letteratura, dalla musica all’enogastronomia: una specie di monografia a 360 gradi e in 4 giorni che quest’anno mette al centro uno dei più grandi registi italiani, impostosi a pubblico e critica con film come “Pane e tulipani”, “Agata e la tempesta” o “Giorni e nuvole”, e in uscita con il nuovo lavoro “Il comandante e la cicogna”. L’edizione 2012 renderà omaggio anche ad un altro gigante del cinema italiano, Ettore Scola, anche per costruire un ideale collegamento tra padri e figli della “commedia all’italiana”. Con una anteprima mercoledì 14 novembre dedicata ai capolavori di Soldini e Scola proiettati al Cinema Lux, da mercoledì a venerdì al Mul-

La pianista e cantautrice

In programma anche una lezione del regista all’Università aperta a tutti tisala MPX è in programma una maratona cinematografica di grandi classici scelti da Soldini e da Scola. Tornano dunque sul grande schermo “L’enigma di Kaspar Hauser” di Herzog, “Pickpoket” di Bresson, “Alice nelle città” di Wenders, “Dersu Uzalà” di Kurosawa ed altri grandi capolavori in pellicola provenienti dalle maggiori cineteche nazionali. Venerdì alle 21.00, Soldini sarà al MPX con uno dei suoi attori e lo sceneggiatore del suo ultimo film, il padovano Marco Pettenello. A seguire, la proiezione di uno dei più importanti film diretti da Soldini. Inoltre, in programma ci sono una lezione del regista all’Università, aperta a tutti, e poi viaggi tra i suoi libri e autori preferiti, incontri con

eventi e mostre

a cura di Laura Organte

PATRIZIA VALDUGA LEGGE RABONI Domenica 16 dicembre alle 17 nell’Auditorium del Centro Altinate, Intersemble propone un incontro con Patrizia Valduga, una delle personalità più originali della poesia contemporanea, la quale legge liberamente versi propri e di Giovanni Raboni, che fu compagno della poetessa. I solisti dell’Interensemble accompagnano l’incontro con musiche di autori contemporanei appositamente scritte o scelte per l’occasione da Bernardino Beggio.

“AMICI MIEI” AL CENTRO ALTINATE Torna la rassegna comica “Amici miei”al centro Altinate: sull’onda del successo riscosso con la passata trascorsa edizione, il nuovo progetto del Cabaret Patavino “Amici Miei”, vuole continuare a dare visibilita ai comici locali affiancandoli ai cabarettisti piu blasonati. Dopo un primo appuntamento il 4 di novembre, il 23 dicembre date circa 20 comici locali si esibiranno con artisti del circuito Zelig o Colorado Cafe. A far da sfondo, come di consueto, la solidarietà con un’attenzione all’Avis e il bisogno di sangue sempre maggiore.

LA VOCE DELLE STELLE Per i più piccoli, ma non solo, in esposizione fino al 2 dicembre nella Sala della Gran Guardia le tavole originali del libro”La voce delle stelle”, di Laura Walter e Valentina Salmaso, un percorso, attraverso l’albo illustrato, alla scoperta della figura che ha rivoluzionato i cardini della Scienza: Galileo Galilei. Durante l’apertura della mostra, il pubblico potrà partecipare a serate di reading e musica in presenza delle due autrici e di artisti padovani.

Debora Petrina presenta l’album

D Il regista Silvio Soldini protagonista del Festival padovano critici che si sono occupati della sua opera, concerti con le musiche scelte da lui. La Galleria del Sottopasso della Stua ospiterà una mostra di Fabio Govoni e Stefano Fioresi, che hanno creato un percorso espositivo dedicato proprio al cinema di Soldini e Scola. E ancora, i piatti preferiti da Soldini nelle osterie della città e un menu tratto dai film di Scola, pranzi con gli artisti, e

un incontro per le scuole dedicato al tema dei diritti dei lavoratori con la proiezione, sabato, di “Giorni e Nuvole”, e a seguire un incontro-dibattito a cura della CGIL. Insomma, un’occasione di approfondimento e conoscenza, di discussione e di scoperta, che vuole essere anche una forma di aggregazione per la città. Gli incontri sono ad ingresso libero, alcune proiezioni sono a pagamento (4 euro).

i ritorno dalla sua partecipazione al Jazz Festival di Madrid, la cantautrice e pianista Debora Petrina presenta, in esclusiva per i padovani, un’anteprima del nuovo album di imminente uscita con ospiti quali David Byrne (leader dei Talking Heads) e John Parish (produttore e chitarrista di P.J. Harvey). Sabato 8 dicembre alle 21 al Centro Altinate, accompagnata da alcuni fra i musicisti padovani più affermati nelle scene del rock, jazz e musica popolare, Petrina, alla voce e tastiere, solcherà in lungo e in largo lo spazio offerto dalla forma canzone, fra nursery rhymes e grooves elettronici. Non mancherà un piccolo omaggio alla musica contemporanea: Debora suonerà alla chitarra elettrica, strumento per lei nuovo, un personale arrangiamento di un brano per voce sola di John Cage, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita. L.O.

Fino all’1 dicembre. Per la prima volta a Padova una ricca collezione

Gli affreschi di Pompei in mostra all’Orto Botanico G emme, avori, sculture e, per la prima volta a Padova, gli affreschi di Pompei: in mostra all’Orto Botanico fino al 1 dicembre il mito romano raccontato attraverso vicende mitologiche divenute eterne. La mostra, dal titolo “Metamorfosi. Miti d’amore e di vendetta nel mondo romano” è sostenuta dalla Regione del Veneto e dal Comune di Padova e nasce come tappa conclusiva di un progetto di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Ateneo: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha selezionato nell’ambito dell’edizione 2008-2009 del “Bando Progetti di Eccellenza”. Soggetto dell’esposizione sono Apollo e Dafne, Narciso, Achille, Giove e Io, Niobe, Dedalo, Icaro e molti altri episodi di amore, inseguimento, rapimento, arroganza tra dèi e mortali. Vicende che, nate nel mondo greco-romano e celebrate nelle Metamorfosi, la più importante opera del poeta latino Ovidio, hanno attraversato medioevo e rinascimento per giungere ai giorni nostri. “Protagonista è il mito – spiega Francesca Ghedini, responsabile scientifico della mostra – di cui si illustra il ruolo nella società romana, ma protagonista è anche il tema immortale della metamorfosi, del cambiamento, del corpo che si trasforma per diventare altro, tema che ha acceso la fantasia e la penna di artisti e scrittori di ogni epoca. E protagonista è la bellezza, espressa dalle straordinarie capacità artistiche e tecniche di pittori, scultori e incisori. Proprio per riuscire ad attrarre l’attenzione del maggior numero possibile di visitatori abbiamo curato in modo particolare gli aspetti didascalici e la scenografia degli allestimenti”. La ricerca scientifica si apre al grande pubblico, rendendo fruibili a tutti i risultati, le scoperte, i passi avanti: “L’inaugurazione di questa mostra è il segno tangibile – dice Marino Zorzato vice-

Un particolare dell’affresco pompeiano di Polifemo e Galatea presidente della Regione Veneto- che da questa crisi si può uscire investendo in cultura. Ringrazio quindi l’Università di Padova che con il contributo della Regione Veneto, s’impegna con l’attività scientifica e di ricerca nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, consentendone la conoscenza e fruizione da parte di un ampio pubblico. Sono certo che anche questa volta non mancheranno positivi riscontri”. L.O.


28 14

Lo intervista

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SPoRT in PRIMo PIANo tarcisio stefani: “cartura nalin promette bene”

on la gara disputata a Cento di Ferrara va in archivio la stagione ciclistica per gli allevi della Cartura Nalin del diesse Tarcisio Stefani, abbiamo avvicinato il tecnico per avere una chiave di lettura veritiera e competente sui risultati ottenuti dalla truppa biancorossa. Stefani che stagione è stata per i ragazzi allievi della Cartura Nalin? “Direi sostanzialmente positiva, è mancata la vittoria o il piazzamento di prestigio, ma abbiamo ottenuto 17 Il ds Tarcisio Stefani piazzamenti nei primi dieci, e chi sa di ciclismo capisce il valore di questo risultato”. Tre dei tuoi ragazzi passeranno nella prossima stagione tra gli juniores, come vedi il loro futuro? “Bene, Alessio Magarotto ha messo in mostra doti di corridore completo che si difende su tutti i percorsi, se sarà più attento si ritaglierà spazi importanti anche nella categoria superiore, stesso discorso per Claudio Mazzucco, scalatore puro, penso che brillerà nelle gare più dure e impegnative, mi aspetto tanto anche da Domenico Scantamburlo, stilisticamente perfetto in bici, lui deve imparare a vivere le gare con maggiore intensità”. Dei ragazzi che rimangono in categoria cosa ne pensi? “Sarà l’anno della consacrazione di Stefano Grassi, che se saprà contenere la sua esuberanza potrà essere un atleta vincente, inoltre ci sono altri ragazzi interessanti ai quali si aggiungerà Emanuele Barison, un bel talento che quest’anno si è laureato campione provinciale tra gli esordienti”. Sarai ancora tu a guidarli? “In questa realtà mi trovo bene, e ho dato la mia disponibilità, incontrerò la dirigenza e se troveremo unità di intenti sarò ben lieto di continuare qui il mio lavoro”. W.l.

Bagnoli Campioni Nazionale Ginnastica e folla Siglato alla competizione l’accordo connazionale il consorzio e al Euganeo trofeo interregionale

Tennis & pattinaggio Campionesse alle Terme

Cristina Glauco lazzarinMatetich di Manuel

LG

’eleganza, are intensela algrazia primo etorneo la femminilità nazionale delle “Gimi”di campionesse tennis mondiali riservato dia ginnastigiocatricaciritmica di seconda trovano casa categoria alle Terme femminile Euganee. organizzato L’area didal Abano Tennis - Montegrotto Club di Bagnoli. è stataA scelta Bagnoliinfatti nelle dalla strutture Federazione del tennisGinnastica club sono come state quartier impegnate generale ben trentasei per la preparazione atlete di cadelle tegoria atlete, pre-professionistica firmando un accordo provenienti con il Conoltre sorzio che daltermale. Veneto,Adasancire Liguria, il nuovo Toscana, sodalizio Emilia sono Romagna, arrivate Friuli alcune Venezia delleGiulia “fargfalle” e Lombardia. della Nazionale La finale che di Ginnastica ha visto laRitmica, vittoria della tre volte giocampionesse vane Lisa Bastianello mondiali (cat. e bronzo 2.5) alle di Vicenza ultime Olimpiadi su Giulia diSquadrin Londra, (cat. che hanno 2.5) diincontrato Padova, gli dopo studenti un’appassionatissima dell’Istituto Alberti finale di Abano. giocata Elisa a visoSantoni apertoed (il Elisa prossimo Blanchi, anno entrambe le due già contendenti argento ad si ritroveranno Atene 2004,aAnzhelika giocare nello Savrayuk stesso eclub Romina ovveroLaurito il Plebiscito hanno diintrattenuPadova) to peri 6.4 giovani - 6.3, raccontando ha avuto una gli aspetti buonissima salienti afdelle fluenza lorodi carriere pubblicoper tra poi tifosicondurli e appassionati. nel loro habitat Grazie all’impegno naturale, la dipalestra, tutta la società dove hanno ed al ripetuto sostegnoalcuni degli pezzi sponsor, dei loro l’organizzazione esercizi più celebri dell’intera tra gli settimana applausie dei l’accoglienza ragazzi. Quindi delle siatlete sonoèaggiunte stata ottima le duecon compagne premi indidenaro squadra e trofei MartaperPagnini le tenniste ed Andreea prime Stefanescu, classificate.

Soddisfatto il presidente del tennis Club, Tiziano Franzolin: “E’ stato il primo torneo nazionale di seconda categoria organizzato dalla nostra società, dopo quattrio anni di tornei di terza categoria, che ha fatto fare un ulteriore passo in avanti al nostro club.” Grande partecipazione di atleti e pubblico anche al pattinodromo comunale di Bagnoli, dove si è svolto l’annuale Trofeo interregioLa ginnastica ospite alle Terme Euganee nalenazionale di pattinaggiodiinline su strada. ManifeMatteo stazioneMorandi, ancora una bronzo voltaagli impeccabile anelli a Londra sotto Sorridente il Presidente del Consorzio La premiazione delle tenniste Euganee, Mauro Voltolina: “Una 2012, l’aspettola organizzativo: campionessa oltre del mondo trenta società 2006 Terme Vanessa del triveneto Ferrarie equasi Alberto trecento Busnari, i pattinatori entrambi volta in più i benefici delle nostre acque e per ringraziare termali vengono tutto loriconosciuti staff che ha da curato chi di quarti agonisti classifi presenti cati alle di ultime tutte Olimpiadi le categorie rispeted fanghi l’organizzazione se ne intende. nei Vedere minimicosì particolari, tanto integli tivamente età: giovanissimi al corpo esordienti libero e cavallo ragazziconallievi ma- salute sponsor verso e lalapartecipazione possibilità di soggiornare dell’amministraalle niglie. junior eCon senior, loro con tuttilaglipartecipazione atleti componenti di atlela resse zione comunale”. Euganee neiPerperiodi informazioni “calmi”suidella corsi delegazione ti di caraturaFGI internazionale nella spedizione e circa londinese: ottanta Terme attivati dalle agonistica Societàper di tennis ricaricare e pattinaggio, le batterie Enrico “cuccioli”, Pozzo, giovanissimi Paolo Ottavi, talenti Flavio pre-agonisti, Cannone, stagione rigenerare diverse mente sezioni edi corpo corsa, èartistico un segnale e hoJulieta bambiniCantaluppi, dell’asilo e della Erika prima Fasana, elementare. Giorgia enelle ckey, oraridele fatto attività cheinlogenere sport di delle altoAssocialivello Campana “Questa straordinaria ed Elisabettapartecipazione Preziosa, presa- d’ascom- tangibile zioni, il miglior visitaremotore i siti www.tcbagnoli.it di una vacanzae attiva www. salto mentadalil pubblico presidente delleGuerrino giovanissime Maggiograzieè sia pattinatorisansiro.it, vogliamo proporreo ainviare tutta laun’email nazione ea alla il premio popolarità alla nostra televisiva incessante raggiunta attività con oril che reality mai piùdi che Mtv trentennale. “Ginnaste - Vite Colgo parallele”. l’occasione anche info@pattinatorisansiro.it. all’estero”. CAlCIO A 5. la rosa dei calciatori composta da giovani preparati

nasce la asd monselicense: in serie d per portare vittorie sotto la rocca

La formazione della Asd Monselicense

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ell’emergente panorama del calcio a 5 è nata, a Monselice, una nuova società denominata Asd Monselicense. A darne notizia e illustrare progetti ed ambizioni è il presidente Mosè Boron: “Un’ avventura che nasce da un progetto per il futuro, puntando a diventare nel tempo una realtà importante per Monselice e paesi limitrofi in questo bellissimo sport. La rosa dei calciatori è composta da giovani di esperienza che prima dovevano spostarsi a km di distanza per giocare e che ora formano un gruppo compatto e giocano nel loro comune di residenza”. La neonata società che vestirà i colori biancorossi sta partecipando al campionato di serie D della Figc, lega nazionale dilettanti inserita nel girone I, e ha fissato

il suo quartiere generale presso il palazzetto dello sport di via Carrubio, dove al venerdì sera con inizio alle 21.30 giocherà le gare interne. Per informazioni: asdmonselicense @gmail.com- pagina facebook: monselicense saint germain La società. Presidente Mosè Boron; direttore geneale Nicola Gugliucci; dirigenti accompagnatori: Mario Menesello, Tiziano Risi, Gianluca Agnolon, Guido Bertazzo, Miro Donato. La Rosa. Luca Michelon, Andrea Fortin, Nicola Donato, Federico Giarin, Enrico Delon, Chriss Celestino, Gianluca Borio, Marco Baraldo, Andrea Silvestrin, Jacopo Zorgati, Claudio Baldan, Nicola Boetto, Samuele Manin, Matteo Littamè, Piercarlo Berloco, Alex Sartori. Allenatore Luca Dal Compare. Walter Lotto


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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad” Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, provando i tipici rituali termali dell’epoca romana - naturalmente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amore!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garantiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO: TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.

Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicatamente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applicazione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiro

In questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piacevole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali liberano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relax

Un piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti iniziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’organismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

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I nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

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“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chiamavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tutto

Liberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spalle la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIA I bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magicamente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, troverete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici. • Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping natalizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini. • Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno. • Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loipersdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline innevate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

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Fatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti. La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

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30 6

IL VENETo

in PRIMo PIANo

Primarie Da sinistra a destra

Dal Veneto verso la guida dell’Italia

Stop ai politici calati da Roma. ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese di Germana Urbani

P

er le politiche 2013 scende in campo chi monta i gazebo del Pd la mattina presto il Veneto, nel vero senso della parola. della domenica e, nonostante la disaffezioSì perchè da qui parte addirittura una ne di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta candidatura alla premiership del Paese. la mia candidatura alle primarie, chiede una Laura Puppato, Capogruppo Pd in con- firma perchè anche io, sconosciuta ai più e siglio regionale ed eletta con quasi 27mila ignorata completamente dalla stampa navoti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila zionale, possa prendere parte alle primarie firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti del centrosinistra. La sua è stata un’impre- questi italiani volonterosi in questi giorni sa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. la Puppato. In pochi credevano che ce l’aSarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola vrebbe fatta a raccogliere in una settimana e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, di Centrosinistra che, in larga parte sono a ringraziare tutta la state caratterizzate da “gente di buona vo- Puppato, Galan, partenze e passaggi lontà, che non smette Tosi. Ma anche importanti nella nostra mai di sperare che la Renzi e Bersani regione. politica possa essere partono da qui per Il giovane Renzi, anche altro rispetto a raggiungere il Paese sindaco di Firenze e quello che vediamo rottamatore per ecceloggi”. lenza, ha iniziato la sua campagna a metà “E’ un’onda lunga – racconta Lau- settembre partendo da Verona, cuore della ra Puppato – che preme con la forza dei nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simtantissimi che oggi in Italia credono ancora bolica per lanciare un messaggio a quanti, nella democrazia partecipativa, nella capa- nell’ex compagine di centrodestra non sono cità di cambiare le cose partendo dal basso, più disposti a votare il Pdl e le forze padane. dalla gente comune, da chi si prende una Il fiorentino è sicuro di far breccia sui delumattinata di ferie dal lavoro per fare un si dagli scandali e dalle ruberie del cerchio banchetto di raccolta firme al mercato, da magico di Bossi e figlio, dalle razzie laziali

Da sinistra: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda. Lui, con una campagna tutta americana guidata mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone. Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il suo arrivo il pubblico era numeroso

e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido. Ma la grande novità di fine ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “ Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere

da destra uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed efficiente della Lega che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fida e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.

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Il Veneto in primo piano 31 7 Voto cattolico cercasi

Il centro si muove di Germana Urbani

Pierferdinando Casini e Beppe Grillo. Sotto Marco Paolini

Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

A

nche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai

la curiosita’

ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, figlio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tutti ex Pd. “E’ tempo di

cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e preparata, possibilmente senza partiti ma con un programma credibile”. Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos,

marco paolini per laura puppato

“C

orre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a

volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”

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commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.

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32 8 Il Veneto in primo piano Solo un problema culturale?

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici! Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti di Germana Urbani

M

entre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermitana di 17 anni, pugnalata mentre difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato che non accettava la fine della relazione. La settimana prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno. Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confermano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due giorni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra società: chi uccide non sono le mafie, i delinquenti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’arma mortale sono mariti ed ex fidanzati che non accettano la fine di una storia d’amore.

A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estrema conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non sei libera di vivere senza di me”. Ma le donne morte sono solo la punta di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fisiche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate. Lo sanno bene i centri antiviolenza sparsi in tutto il territorio nazionale e Veneto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in grado di intervenire. Nella nostra regione, se-

condo l’ultimo studio presentato dall’Osservatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state protagoniste questo triste fenomeno: 36 omicidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma anche pochi visto che pochissime donne arrivano a denunciare i propri “carnefici” visto che spesso coincidono con la persona che dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dicono lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che

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stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema. Ma per fermare tutto questo è necessario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il fem-

minicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non basta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.

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Questo libro è stato scritto in un periodo particolare della mia vita. Separazione, depressione, perdita ingiusta della libertà, frustrazione, rimorsi, rimpianti e non vuol ferire nessuno ma solo condividere un percorso doloroso che può tornare utile a chiunque. Va letto immedesimandosi nell’autore e scoprire tra le righe quanto le sofferenze ci inducano a guardarci dentro e ad avvicinarsi all’unico bene immenso che tutti noi abbiamo: Gesù Cristo. Racconta attraverso un fitto scambio di lettere la storia di un uomo che ad un certo punto della sua vita apparentemente normale e felice si è perso ed ha cercato rifugio, amore e conforto sbagliando spesso strada.

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O

ggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di

Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.



Veneto in primo piano 9 34 Il Veneto in primo Ilpiano Non solo rinnovabili

La green economy nel futuro del Veneto Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l´Italia dalla crisi

Una regione abbastanza green: i dati

di Germana Urbani

E

coinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia. “La green economy – ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”. Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tradizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’utilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risultato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti finali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo, dalle risorse primarie alle emissioni finali, prodotti inclusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’innovazione di prodotto, puntando sull’efficienza energetica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali innovativi, sull’adozione di una logica produttiva ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un momento di crisi economica come quella attuale. “Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comitato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green

Il Veneto si distingue per l’elevato ricorso alla raccolta differenziata e per la densità di piste ciclabili

S

Conferenza onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita” economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Occorre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al risparmio energetico, dalle filiere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”. Sono molte in Italia le persone che credono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono ancora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato confermato che la green economy è lo strumento giusto

per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone. Una tendenza che va per la maggiore anche in altri Stati che finanziano questa visione economica. Secondo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale. Forse un po’ di coraggio in più per guardare la futuro e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre povere tasche.

econdo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Impresa, occupa la decima posizione nella classifica italiana della green economy in virtù delle ottime performance nel settore rifiuti: si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifiuti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% delle famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifiuti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale). La nostra regione si colloca in posizioni elevate anche per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superficie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheggi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici (6,7 ogni 1000 abitanti). Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’agricoltura biologica (17° con 1,9% di superficie biologica su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecniche biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infine, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).


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36 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con Verona Aspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review di Mauro Gambin

P

arole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quelle che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era protratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risultato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indicato, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme quanto non hanno più le caratteristiche per giustificare Padova e Treviso come pure Verona norme speciali ed enormi stanziamenti che determi- e Rovigo ma la previsione è quella nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad di creare due aree metropolitane immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova già state indicate come “da unificare”, da “accorpare” e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun- le carte di un accorpamento annunciato solo su base to e l’altrettanto superflua precisazione di mantenere numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’ala delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile rea termale aveva espresso la volontà di far parte della nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richiesei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra- sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che preso la riorganizzazione della loro natura visto che, con questa unione avrebbe avuto una grande provincia secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio province dovrebbero rimanere enti di primo grado con dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione i consigli eletti a suffragio univer“in fieri” che troverà perfeziosale. Insomma carta straccia che Avevano chiesto namento in futuro. I comuni, ha lasciato al Governo Monti la accorpamenti, infatti, avranno altri 60 giorni massima libertà di riordinare il è stato dato di tempo per decidere del loro Veneto a proprio piacimento. Del l’assenso per destino e anche la Regione verresto da Roma avevano chiesto un ente in più rà chiamata nuovamente ad di indicare in quale senso operaesprimersi. Intanto i parametri re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno della spending review sono salvi con 86 province scese avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le creazione di due province “metropolitane” composte Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla al centro della regione, il mantenimento della provincia di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con- sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha compresi in una determinata provincia. Come anticipaavuto successo, in quanto la loro proposta di abolire to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse previsione della futura creazione di due aree metropo- verranno pesante in base all’importanza del Comune litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orgaVerona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli di Venezia che diventerà città metropolitana e salva ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il coper il momento anche la provincia di Vicenza ma con la ordinamento e la pianificazione territoriale, la viabilità prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area e le scuole di secondo grado.

L’opinione Diego Bottacin, Verso Nord

“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane

I

l riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Diego Bottacin Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane, favorendo la definizione dei confini seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”.. lucio Tiozzo, Partito Democratico

“la scelta del governo ci soddisfa ma serviva piÙ coraggio”

“D

al governo arriva un segnale inequivocabile di semplificazione degli enti locali per una maggiore efficienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci Lucio Tiozzo soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza RegioneAutonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplificazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infine riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”. Matteo Toscani, lega Nord

“belluno, salvato l’ente ma soprattutto i servizi”

Marco Toscani

“L

a decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramente una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”. Costantino Toniolo, Popolo della libertà

“meno burocrazia e’ un punto del nostro programma”

“L

a provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appreso i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confini, ma il ruolo dell’amministrazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fine è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specificità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fine è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!” Costantino Toniolo


10 Intorno a noi

Intorno a noi 37

Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia

Leonardo vittima di una guerra di carte bollate Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella

A

molti devono essere rimaste negli occhi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Italia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi apertamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura. Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fin dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Appello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immediato del bambino dalla casa materna e suo affidamento al padre. Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tribunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il figlio. Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustificatamente respinto al mittente sostenendo che fosse Leonardo a non

Pas: sindrome per la quale i bambini rifiutano il genitore non convivente volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un grave disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli possono diventare vittime dei grandi. Una patologia Genitoriale, infatti l’ha definita il dottor Giuseppe Dimattia, psicologo psicoterapeuta, esperto in psicopatologia forense, “E’ il fenomeno per cui i bambini, figli di genitori separati in situazione di conflitto grave – ha spiegato - sviluppano un rifiuto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei figli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifiuto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni

Il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del figlio

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fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopatologici anche della Pas”. Un problema grave, dunque, difficile da rimediare quando l’alienazione si è stabilizzata. Il medicina più efficace sarebbe la prevenzione, con l’informazione preliminare della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il conflitto. Se non è possibile, il genitore rifiutato dovrebbe mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del figlio, ma il tutto resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente efficiente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allontanamento temporaneo dei figli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”. Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia. “L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio assetto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a seguito dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori. L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze. Non v’è dubbio – prosegue il legale che i provvedimenti che dispongono l’allontanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed attenzioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.


38 12 Cultura veneta Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s di Alain Chivilò

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opo cinque anni di sapienti restauri la Basilica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale. Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e finanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo complessivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fine di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso Autunno gran d’Arte teatro veneziano

torni vivace con rimpianti da un lato e conten- voluto rintracciare le radici del ritratto psicolotezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre gico tipico del Novecento tra i capolavori del portano un indotto non indifferente alla città passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Beato Angelico, che apre ospitante, soprattutto la mostra, con Freud per aree non così bat- La chiave di lettura e Bacon, su cui idealtute dai flussi turistici è il confronto, mente si chiude, hanno tradizionali. L’originalità l’assonanza qualcosa che li unisce. di questa esposizione è e il rimando tra Quattro sono le sezioni: l’assenza di un catalogo pittori e soggetti il sentimento religioso, normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e libro che traccia linee guida e approfondimenti il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen- lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

geox

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

nuova stagione teatrale 2012-2013

I

l Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal vivo, tra grandi spettacoli ed innovazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata ldo Rossi. dalla Teatri”Zed!, presso il Ma- sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnicaazienda leader gazzinodeldelsettore Sale neled “Emilio mente furono dipinti su pannelli asimmetrici in Nord-est, Vedova. con la presenza Lacerazione. di un Plurimi/ legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando Binari ricco parterre ‘77/’78”di presso ospiti, l’ex tra cui squero delle così una composizione in movimento. A Palazzo Fortuny al 19 novembre è di scena Zattere, l’imprenditore laboratorio Mario del Maestro: Moretti Polegato, sono le due il sindaco Flaviofino Zanonato, la presidente dellail consueto autunnale con e4 gli armostre provincia organizzate Barbara Degani, dalla Fondazione il rettore Emilio dell’Università di appuntamento Padova Giuseppe Zaccaria, Zanella (Padova 1966), deeartisti Annabianca Umberto Vedova Tozzi,fino Michi al 25 dei novembre. Rossi, Micheletisti. BonAnnamaria de Le Orme e Baz. signernuova di gioielli, propone esemplari che Dell’architetto Il Gran Teatro designer Geox Rossi festeggia (Milanol’apertura 1931) della stagione artistica dopounici essersi superano l’oreficeria grazie allo studio e ricerca sono imposto esposti nelper mondo la prima dellovolta spettacolo 15 progetti con atla forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori (Ginevra 1956) con traverso in tre stagioni 120 tra studi, ne hanno schizzifatto architettonici, uno dei diprimi di5 metalli. teatri inBéatrice Italia, Helg il primo per numero di segni, spettacoli modelli e per di concorsi, media dioggetti pubblico di scena per tutti data. le sue fotografie atemporali nello spazio, luce e materia. MaurizioGeox Donzelli (Brescia 1958) riguardanti Ad inaugurare il tema teatrale. la stagione Si pone 2012-13, dunque anche il Presidente Mario Moretti Pogli acquerelli, specchi,hai tappeti in lana e l’accento legato: “Per sulle scenografi noi, essere e per parte opera integrante e ballettodi unconprogetto comegliquesto un significato Geoxprogettate è oggi una multinazionale setaopera del Nepal, a livello gli arazzi globale Jacquard ma è tutti consapeappoeparticolare: sulle architetture e costruite. “Par- che volePadova, dell’importanza del radicamento locale esitamente della necessità in sintonia di sostenere con la storiala del cultura. luogo.IlI ma, Pavia, Piacenza, Reggio e ancoTeatroMilano Geox, econ la programmazione suoi specchi internazionale sono intesi che“come attraeun unoggetto pubblicoin raGran Venezia, tutte le capitali padane artistica trasversale unaluci sintesi quella stessochereinventato è oggi la filosofia nell’immagine del Gruppo”. da lenti dove il teatrorappresenta accende le sue nella perfetta nebbia di se prismatiche, che rendono l’idea dell’eccellendi un ipotetico La nuovafrase stagione del Gran Teatro un calendario all’insegna persistente”, che testimonia l’amoreGeox di offre Franco Vimercati za, proponendo un progettati cartellonefiin spiccano ilmiraggio meglio nell’osservatore”. della musica italiana e straniera, Rossi per quei teatri nocui al Teatro (Milanoquali 1940 – 2011) conFrankestein le sue fotogradella danza, del cabaret e deiscala musical Titanic, Grease, Jr, del Mondo, ricostruito in grande per più l’oc-acclamati casione. Il Vizietto, Invece FulllaMonty, secondaShrek mostrae La alloSirenetta. Spazio fie d’oggetti comuni e seriali per esempio le le dove sveglie, zuppiere. Lail vero fotografi Vedova presenta perGeox la prima volta i cicliunII, teatro III bottiglie, Il Gran Teatro è realmente a 5 stelle, è lole spettatore pro-a lui è tutto, perché l’oggetto parlaattivati con la etagonista IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e al per della serata. Per venire incontro pubblico da quest’anno sono stati e essa stessa l’oggetto. lanuovi passione delper disagio esistenziale dell’artistaunafotografi servizi raggiungere la struttura: navettaagratuita da e parla per ilcon centro città, e verso una vitataxi, umanamente A queun servizio collegato autentica. direttamente con il teatro. M.G.M. Al.Ch.

“A

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mostra diversi periodi storici. I nomi sono altisonan- due opere della fine del Quattrocento, utile a ti e in una carrellata si passa da Mantegna, far capire come il tema riguardante la distanza Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, fra l’ambito toscano/fiorentino legato al diseCaravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, gno e quello veneziano unito al colore, possa Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, talvolta avere un punto di contatto molto inteRenoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine a Matisse. Volti e figure”. L’apertura sarà dal contemporanea. Il percorso è molto vario 2 febbraio fino al 1 di aprile con nuove opere e ritmato e per farlo comprendere meglio il che sostituiranno quelle rientranti nei musei curatore mette a paragone, per esempio, il d’appartenenza. Come anticipazione ci saranCristo risorto di Botticelli con il Cristo porta no anche Antonello da Messina, Van Eyck e croce di Bellini. Quindi un accostamento, di Memling.

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

I

l Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafisica e al surrealismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matura. La libertà e la gioia nel dipingere propongono tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai interiore e metabolizzato da una lunga riflessione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Mestre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica. Surrealismo, metafisica. Un mix “intrigante”? “A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafisica mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Raramente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemente tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente delle esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osservatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco troppo fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Questo è quello che m’interessa di più rispetto alla superficie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”. Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare? “Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fino ad oggi attraverso il dettaglio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pennello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della figurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal confrontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quello che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”. Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare? “Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’isola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifugio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: Al.Ch. l’essere un luogo della mente”.


Cultura veneta 39 Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori

“Veneto: Spettacoli di Mistero” Vesna Maria Brocca

S

ul filo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e figure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spettacoli di Mistero” che anche quest’anno affida la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresentazioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal significato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand gastronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lunghe gallerie sotterranee che passano proprio sotto alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove

Riproposte le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei filari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispettosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la misteriosa fanciulla del Malopera” grazie allo spettacolo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi filò di fine Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e situazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www.spettacolidimistero.it

185 appuntamenti in programma fino al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto

PULISECCO ROSANNA Qualità e professionalità

mostra agli eremitani e a palazzo zuckermann 115 libri illustrato del settecento

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A

Padova una mostra che si configura come una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Palazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 aprile 2013 si potranno ammirare oltre 115 volumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collaborazione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafica delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffinatezza, ammirati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversificati e privilegiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografico e tematico. V.M.B.


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24 Sì, viaggiare

Sì, viaggiare 41

GERMANIA

Va dove ti porta il Riesling

VIAGGIO LUNGO LE ROMANTICHE RIVE DELLA MOSELLA E DEL RENO TRAPUNTATE DI VIGNETI DORATI CHE REGALANO UNO DEI VINI PIÙ FAMOSI AL MONDO L’OCCASIONE PER CONOSCERE PITTORESCHI BORGHI MEDIEVALI DALLE CARATTERISTICHE CASE A GRATICCIO CASTELLI E CITTÀ D’ARTE COME LA TREVIRI DI COSTANTINO E KARL MARX E LA MAGONZA DOVE NACQUE JOHANN GUTENBERG LE STELLE DI BECKER E ALTRE SORPRESE Con i voli lowcost di Germanwings su Colonia-Bonn arrivare nella Mosella è facile e veloce. Alcune soste gourmet sono imperdibili. A Treviri (Trier) c’è il ristorante Becker’s, 2 stelle Michelin. Wolfgang Becker è un creativo dallo spiccato gusto artistico, i cui piatti (nella foto) coniugano sapientemente un’estetica raffinata ad un equilibrio di sapori. Molto bello anche il locale di stile minimal sui toni naturali dell’ardesia. A Oberwesel vale una sosta il Restaurant Wienhaus Weiler con la sua gustosa cucina regionale. A Bacharach una piacevole sorpresa si è rivelato Andrea Stuber del Rhein Hotel (non rinunciate alla Weinsuppe al Riesling). Cena in mezzo ai vigneti al ristorante Baiken di Etville am Rhein, ricorda certe vecchie locande sempre affollate e vocianti. A Nierstein in centro c’è il piccolo ma grazioso Weinrestaurant Civitas di Martina Herzog. Prosit!

C

’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fratelli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni casa ti aspetteresti di veder spuntare il Pifferaio Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. La Mosella tedesca, un territorio che sembra fermo nel tempo con i suoi borghi dalle pittoresche case a graticcio, i suoi castelli e i suoi vigneti, che a perdita d’occhio coprono i pendii aggettanti sul fiume, deve la sua celebrità ai suoi straordinari paesaggi e all’eccellenza dei suoi vini, il Riesling su tutti. Un viaggio nella Mosella tedesca è anche un viaggio nella storia, perchè il territorio custodisce gelosamente testimonianze di ogni epoca. Romane soprattutto, perchè qui gli imperatori di Roma e i loro governatori hanno lasciato grandi segni di civiltà, compresa la stessa coltivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle. L’ideale itinerario alla scoperta della Mosella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germania che sottomessa da Cesara nel 50 a.C., divenne colonia sotto Augusto nel 15 d.C. Ma fu con l’imperatore Costantino, quello che nel 313 dopo tante persecuzioni sdoganò il Cristianesimo rendendolo la religione dell’impero, che Treviri divenne il massimo centro romano oltre le Alpi. Di quel periodo aureo rimangono sommi monumenti, a partire dalla Porta Nigra, la più grande porta del mondo romano. E poi l’attuale Basilica protestante che un tempo fu l’antica Aula Palatina costantiniana: la sua solennità e i suoi volumi lasciano a bocca aperta. Bombardata durante

NELLA FOTO GRANDE GRUPPO DI AMICI BRINDANO IN UNA DELLE PIAZZETTE DI BACHARACH. A DESTRA IN ALTO VIGNETI SULLE RIVE DELLA MOSELLA IN AUTUNNO. PIÙ SOTTO: LA PORTA NIGRA DI TRIER-TREVIRI, TRE GIOVANI MISS DEL VINO AL CASTELLO DI JOHANNISBERG, MIMMO E IMMACOLATA CALABRESE, IL TITOLARE DELL’ENOTECA PHILIPPS-MUHLE. A DESTRA: PAESAGGI SUL RENO E SULLA MOSELLA.

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al seconda guerra mondiale, oggi ospita anche un interessante museo. Poco lontano sorgono il duomo e la Liebfrauenkirche. Il primo è uno scrigno di tesori, fra cui l’Heiliger Rock, ovvero la Tunica di Cristo che secondo la pia tradizione fu raccolta dai soldati romani ai piedi della croce. Viene esposta assai di rado, due volte nell’ultimo secolo. La Liebenkirche, capolavoro del gotico è famosa per la sua pianta a forma di rosa (Rosa Mystica) e per il portale ricamato di pietra. Appena fuori dalla città sorgono l’anfiteatro, uno dei dieci più grandie della romanità, e le terme imperiali di Barbara. A Treviri è nato Karl Marx e la sua casa-museo oggi è meta di visite da tutto il mondo, molte comitive arrivano persino dalla Cina. Il barbone bianco del padre del Comunismo campeggia anche nei bus rossi del City Tour: è diventato icona turistica.

La valle della Mosella, lungo la strada che conduce a Coblenza, è un susseguirsi di piccoli paesi dalla caratteristica architettura medieva.. le. A Krov la cantina Staffelter Hof è attrezzata per le visite e offre anche qualche tipica .. pietanza.I paesi di Losnich e Bernkastel-Kues sono uniti da una bella pista ciclabile, costanta.. mente affacciata sul fiume. A Urzig imperdibile il vigneto-museo di Oster: la famiglia gestisce pure una Gastehaus in posizione panoramica. Pochi chilometri e si passa nella valle del Reno, il grande fiume che nasce sul San Gottardo in Svizzera e sfocia sul mare del Nord in Olanda: un’autostrada d’acqua, percorsa a tutte le ore da battelli turistici e grandi chiatte da trasporto dirette al porto di Rotterdam. Anche vigneti sospesi fra cielo e terra, anche qui Riesling preziosi e keller da visitare. A Loreley c’è il famoso sperone dove, secondo la legganda,

una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ammaliava i naviganti distraendoli fatalmente e in quel punto le correnti del fiume sono particolarmente pericolose. A Oberwesel il paese sembra fermo nel tempo. Rocche a castelli accompagnano la vista dei naviganti. A St. Goar c’è la modernissima enoteca di Philipps .. Muhle. Bacharach è la sosta più romantica: case a graticcio, osterie, rovine di un castello e di una cattedrale gotica. Per conoscere ogni segreto di questo fiabesco borgo renano basta rivolgersi alla Gelateria Italia 76, famosa per il suo gelato al Riesling: Mimmo Calabrese, che vive nel borgo da tanti anni con la moglie Immacolata, è un appassionato della storia locale. Suo figlio Vincenzo due anni fa vinse il concorso “Il bello d’Italia” nella trasmissione di Frizzi. Fra le enoteche da segnalare quella di Fritz Bastian. Il castello di Johannisberg

con le sue cantine ricorda come i fasti del vino qui affondino le radici nella storia. Ad HeltivilleHattenheim Balthasar Ress sotto il suo storico palazzo ha creato la Wine Bank dove molti collezionisti da tutto il mondo conservano i loro tesori enologici. Un’ultima tappa la merita Magonza, capoluogo del Palatinato, la città che ha dato i natali a Johann Gutenberg, colui che inventò la stampa con i caratteri mobili e cambiò la storia della cultura e dell’informazione. Un museo ripercorre la sua vicenda umana e le sue creazioni, fra cui una copia della famosa BIbbia riprodotta in 180 pezzi, 48 dei quali sono stati conservati fino ad oggi. Nella chiesa di Santo Stefano si resta ammaliati dalla bellezza delle vetrate di Chagall. Nei pressi della città c’è Nierstein, altro borgo .. vinicolo dove opera Kai Schatzel, una delle cantine emergenti.


non convivente con il minore risponda al preminente interesse di quest’ultimo a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con lo stesso. E’ in sintesi il diritto del figlio a ricevere anche dall’altro genitore cura, educazione ed istruzione oltre che assistenza morale e materiale, così come sancito anche dall’art. 155 c.c. e riconosciuto a livello costituzionale nell’art. 30 I comma, laddove si prevede il diritto-dovere di entrambi i genitori. A detto diritto del figlio corrisponde il dovere del genitore all’adempimento del

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unilaterale. Il mancato esercizio del diritto di visita da parte del genitore non convivente dà diritto al risarcimento dei danni? E se si, chi può validamente ottenere lo stesso? Va preliminarmente precisato che nessun rimedio al mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non affidatario viene previsto come concretamente attuabile da parte del nostro ordinamento. NON esiste dunque la possibilità giuridica di imporre al genitore inadempiente di esercitare il suo diritto di visita.

nella compromissione della crescita sana ed equilibrata, nella sussistenza di psicopatologie legate a detta privazione. Del resto, per essere genitori non basta avere avuto la capacità di procreare, attitudine che appartiene anche al mondo animale, ma occorre, altresì, assumersi gli oneri derivanti da questa splendida, ancorché gravosa, scelta di vita contribuendo in via solidale con l’altro genitore a mantenere, educare, istruire i propri figli. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono

capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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MESSAGGIO PUBBLICITARIO

AFFARI DI FAMIGLIA L’ARCHITETTO

Il futuro: la casa in legno? Mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non convivente con il figlio minore.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Diritto di visita = Diritto del figlio. Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Care lettrici e lettori, facendo seguito alla diritto di visita – da intendersi anche quale A fronte di detta ingiustificata violazione dei rubrica del meseCavazzana scorso che aveva per espressione della solidarietà di entrambi doveri genitoriali, consegue tuttavia la magra Dott. Massimo Architetto Tel. 049-9585333 oggetto il mancato versamento dell’assegno i genitori degli oneri verso i figli-, cui può consolazione del figlio, e secondariamente Italia la casa inin legno è la tradizione costruttiva nell’ipotesi in legno ha un’ottima resistenza al fuoco ed è attuale” per la diIn mantenimento favoreforse del non figlio minore conseguire, inadempimento, dell’altro ad ottenere il ristoro ha buonedi proprietà termoisolanti anche ( =0,12 W/mK)genitore, e permette principale, ma ormai non in moltieconomicamente paesi d’Europa è una tendenza buona resistenza ai sismi, sia perché è solitamente costruita e/o maggiorenne la decadenza della potestà genitoriale danni subiti e subendi lesione dei l’accoppiamento con grossi ai strati dei termoisolanti. Così in invernoper la sua autosuffi questa tratterò del sensi dell’art. 330 c.c. e l’integrazione loro diritti fondamentali. che sta ciente, prendendo semprevolta più piede, sostituendo le costruzioni su piattaforme di cemento che “galleggiano” sul terreno, sia mentre le case costruite tradizionalmente hanno un’ inerzia delicatissimo il quindi mancato della fattispecie di reato prevista e punita Occorre, tuttavia, dimostrare la rilevanza tradizionali in problema cemento e inerente mattoni! E’ il legno, materiale perché è dei elastica. In Emilia ed in Abruzzo si stanno costruendo termica notevole, gli edifici in legno si riscaldano più facilmente. rispetto del diritto/dovere del figlio dall’art. 570 c.p. (violazione degli obblighi danni causati dall’assenza del genitore non “primitivo”, il futuro? Molti dilovisita sostengono, poiché per certi molte case antisismiche in legno. La nota dolente è decisamente L’isolamento termico riduce infine in maniera significante le minore da parte del genitore non collocatario di assistenza familiare). affidatario. aspetti ha delle prestazioni maggiori. Quali? Innanzitutto non è il costo! Difatti i costi possono salire dai 1.200 Euro al metro di riscaldamento e di conseguenza le emissioni CO2 prevalente coincidente, per lo più, con la Dunque, il diritto spese di visita deve essere inteso Danni che in linea digenerale ben possono più come un tempo: gli edifi ci in legno realizzati con tecniche quadrato in su (molto dipende dalle finiture), così molti ritengono nell’atmosfera. Le reti impiantistiche possono essere inserite figura del padre. quale diritto indisponibile ovvero come un consistere nel mancato corretto sviluppo costruttive moderne si permettono altezze superiori due piani; questiperdita sistemi ancora troppo cari. Si stima che i costi siano dal all’interno non di appositi cavedi già della predisposti nella struttura, così Senza preamboli può certamente dire ai diritto di cui il soggetto può disporre personalità del minore, nella inoltre la casa legnodanon ha più alpina, neppure 15 al 30 % superiori alle tecniche tradizionali e visto i tempi di che il diritto di in visita parte del l’aspetto genitoredi baita e dunque rinunciare in modo i cavi. della Laserenità e sicurezza personale, da alloggiare opportunamente ditte specializzate in dato convivente che ad essere in legno sono le risponda strutture e gliunilaterale. interni, ma non ci sono troppi margini per queste innovazioni. Ma la non con il minore nella compromissione costruzioni in legno difatti offrono un ottima consulenza dalla dellacrisi crescita alintonaco, preminente interesse Il mancato del diritto di visita da sana ed equilibrata, nella sussistenza di “cappotti” e finiture di non siquest’ultimo differenziano affatto ai più esercizio legge del mercato insegna che qualora i costruttori e committenti progettazione all’intero processo di costruzione e l’esecuzione amoderni mantenere rapportoCome equilibrato parte del genitore non convivente dà diritto psicopatologie legate a detta privazione. edifici un tradizionali. materiale edi costruzione il iniziassero a richiedere maggiormente questi sistemi, i prezzi pulita in cantiere è garantita da previsioni esatte. continuativo con lo stesso. al risarcimento dei danni? E se si, chi può Del resto, per essere genitori non basta avere di conseguenza, per via dei maggiori volumi di legno è eccezionale! Perché può essere trattato facilmente, ad scenderebbero Altra lonota positiva è la “salubrità” delle case in legno che capitate e sulle quali, magari, necessitate E’ in sintesi il diritto del figlio a ricevere validamente stesso? avuto la capacità di procreare, attitudine che uso multiplo, di facile combinabilità e nella direzione di crescita ottenere mercato. Visti poi prezzi dei delucidazioni, consumi energetici bisogna farsi di i ottenere autorizzandomi hannoprecisato un buon equilibrio tra l’umidità dell’aria. Difatti al il legno anche dall’altro genitore cura, educazione Va preliminarmente che nessun appartiene anche mondo animale, ma ha una grande resistenza. 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favorito paragonato ad altri materiali di costruzione. Difatti la struttura porosa del legno con le sue cellule piene d’aria

L’ARCHITETTO

legno può ancora essere riciclato, cosi non inquina l’ambiente. Infine a parità di cubatura richiede una parete esterna meno larga, con un guadagno del 5% di superficie interna. La casa

ulteriore 50%, ossia dalle 5.000 abitazioni censite in Italia nel MESSAGGIO PUBBLICITARIO 2010 alle circa 7.500 del 2015!

Il futuro: la casa in legno?

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 In Italia la casa in legno forse non è la tradizione costruttiva principale, ma ormai in molti paesi d’Europa è una tendenza che sta prendendo sempre più piede, sostituendo le costruzioni tradizionali in cemento e mattoni! E’ quindi il legno, materiale “primitivo”, il futuro? Molti lo sostengono, poiché per certi aspetti ha delle prestazioni maggiori. Quali? Innanzitutto non è più come un tempo: gli edifici in legno realizzati con tecniche costruttive moderne permettono altezze superiori ai due piani; inoltre la casa in legno non ha più l’aspetto di baita alpina, dato che ad essere in legno sono le strutture e gli interni, ma intonaco, “cappotti” e finiture non si differenziano affatto ai più moderni edifici tradizionali. Come materiale di costruzione il legno è eccezionale! Perché può essere trattato facilmente, ad uso multiplo, di facile combinabilità e nella direzione di crescita ha una grande resistenza. La prefabbricazione degli elementi, dalle pareti alla copertura, è indipendente dalle condizioni metereologiche e facilita la realizzazione di prodotti “su misura” di ottima qualità. Il tempo di costruzione con elementi prefabbricati è notevolmente ridotto ed i lavori sono quasi limitati al montaggio delle componenti: molte ditte assicurano l’opera finita dai quattro ai sei mesi! L’isolamento termico del legno è favorito paragonato ad altri materiali di costruzione. Difatti la struttura porosa del legno con le sue cellule piene d’aria

ha buone proprietà termoisolanti ( =0,12 W/mK) e permette l’accoppiamento con grossi strati termoisolanti. Così in inverno mentre le case costruite tradizionalmente hanno un’ inerzia termica notevole, gli edifici in legno si riscaldano più facilmente. L’isolamento termico riduce infine in maniera significante le spese di riscaldamento e di conseguenza le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Le reti impiantistiche possono essere inserite all’interno di appositi cavedi già predisposti nella struttura, così da alloggiare opportunamente i cavi. La ditte specializzate in costruzioni in legno difatti offrono un ottima consulenza dalla progettazione all’intero processo di costruzione e l’esecuzione pulita in cantiere è garantita da previsioni esatte. Altra nota positiva è la “salubrità” delle case in legno che hanno un buon equilibrio tra l’umidità dell’aria. Difatti il legno è un materiale naturale, che “respira” mantenendo l’umidità dell’aria all’interno ad un valore ottimo, inoltre è libero da agenti allergizzanti, non ha carica statica, emissioni o radiazioni. E’ anche un materiale ecosostenibile perché dal punto di vista ecologico Il legno risparmia materia prima dato che cresce in natura e si rinnova permanentemente. Dopo l’ utilizzazione il legno può ancora essere riciclato, cosi non inquina l’ambiente. Infine a parità di cubatura richiede una parete esterna meno larga, con un guadagno del 5% di superficie interna. La casa

in legno ha un’ottima resistenza al fuoco ed è attuale” per la sua buona resistenza ai sismi, sia perché è solitamente costruita su piattaforme di cemento che “galleggiano” sul terreno, sia perché è elastica. In Emilia ed in Abruzzo si stanno costruendo molte case antisismiche in legno. La nota dolente è decisamente il costo! Difatti i costi possono salire dai 1.200 Euro al metro quadrato in su (molto dipende dalle finiture), così molti ritengono questi sistemi ancora troppo cari. Si stima che i costi siano dal 15 al 30 % superiori alle tecniche tradizionali e visto i tempi di crisi non ci sono troppi margini per queste innovazioni. Ma la legge del mercato insegna che qualora i costruttori e committenti iniziassero a richiedere maggiormente questi sistemi, i prezzi scenderebbero di conseguenza, per via dei maggiori volumi di mercato. Visti poi i prezzi dei consumi energetici bisogna farsi due conti in tasca, dato che la casa in legno ha di solito un risparmio energetico del 90 % sui costi di gestione! Difatti si stima che per uno spazio abitativo di 100 mq la spesa si aggiri sui 300 euro contro i 1.000 - 1.500 euro spesi mediamente per riscaldare un abitazione tradizionale. In ogni caso le prospettive di sviluppo sono sicuramente positive: entro il 2015 le ricerche di mercato stimano che le abitazioni in legno aumenteranno di un ulteriore 50%, ossia dalle 5.000 abitazioni censite in Italia nel 2010 alle circa 7.500 del 2015!

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I nostri esperti 43 DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

A cura di Lorenzo Sartiè

Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente finiti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fino ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fidano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fidate un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fidano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfida è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti

sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare

su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro

aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non significa solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo presidenza@consorziovenetocostruttori.it

opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.


44 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) UNISCI I PUNTINI

info@azzurraedizioni.com SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

AMATO - ATTORE - BALLARE BELLO - CASA - FIGLIA - FILM LAVORO - MALAGA - MAMBO SHREK - STATI UNITI - THE CODE TRAMPOLI Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VE AIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEO ALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDEN EROS - NEON - ODOR - ONDA - PIER PAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIO SVASATO - ADESIONE - OLITORIA The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese

I Colmi • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per un poeta? Rispondere a qualcuno per le rime. • Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire. • Qual è il colmo per un pedone? Essere investito da una vettura di cortesia. • Qual è il colmo per una patata? Andare a farsi friggere. • Qual è il colmo per una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per una regina? Essere bassa e farsi chiamare altezza. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per un vegetariano? Mangiarsi il fegato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per un facchino? Avere un peso sullo stomaco. • Qual è il colmo per un falegname? Mangiare tronky. • Qual è il colmo per un fantasma? Avere i bollenti spiriti. • Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine. • Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt. • Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata. • Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola. • Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio. • Qual è il colmo per un’elettricista? Fare una carriera brillante. • Qual è il colmo per un eschimese? Prendere delle decisioni a caldo. • Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi. • Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

BILLION (miliardo) EIGHT (otto) ELEVEN (undici) FIFTEEN (quindici) FIVE (cinque) FORTY (quaranta) FOURTEEN (quattordici) HUNDRED (cento) MILLION (milione) NINE (nove) ONE (uno) SEVENTY (diciasette) SIX (sei) TEN (dieci) THIRTEEN (tredici) THOUSAND (mille) THREE (tre) TWELVE (dodici) TWENTY (venti) TWO (due)

CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................

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• Il segreto è quella cosa che si racconta ad una persona alla volta. • Se stasera farete qualcosa di cui domattina vi pentirete, dormite fino a tardi.

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A tavola 45 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

IL CARMIGNANO D.O.C.G.

U

LTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN

VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’ ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO. IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGONO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE. IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SANGIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ. UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA. DENISMENEGHINI@ALICE.IT

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