del Conselvano
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 21 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
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del Conselvano
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 21 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Tribano, il caso Preoccupazione fra i lavoratori della Pu.ma pag.
Agna, ambiente Mini discariche, caccia a chi inquina
Due Carrare Inquinamento luminoso, ecco come contenerlo
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EDITORIALE
lavori ai canali per la sicurezza
La crisi dietro la protesta di Alessandro Abbadir*
Partiti a dicembre 2011 sono ormai prossimi alla conclusione i lavori di sistemazione e rifacimento delle sponde del canale Altopiano, con messa in sicurezza sia dell’argine sia delle mura del cimitero, a rischio cedimento. Ancora qualche mese di attesa e l’intervento in centro paese sarà portato a termine. pag. 8
bovolenta aiuta i giovani a restare
Finalmente una risposta certa a chi ha deciso di metter su famiglia a Bovolenta. Il comune ha infatti individuato sul territorio alcuni lotti dove potranno essere realizzati delle nuove residenze. La novità è siglata dal Pat che oltre ad individuare nuovi lotti che potranno soddisfare le esigenze di alcuni giovani. pag. 11
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Sanità nel Conselvano arrivano le conferme
Partenza positiva per il centro “Anchise” l’Uls 17 completa i lavori al monoblocco
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n servizio a favore non solo dei pazienti ma anche delle loro famiglie. E’ più che positivo il bilancio dei primi due mesi di attività del centro “Anchise” per anziani malati di Alzheimer, aperto nella palazzina ristrutturata accanto all’ingresso dell’ospedale. In passato lo stabile ospitò un ospizio, oggi è un moderno servizio che permette di accogliere tutti i giorni feriali gli anziani malati di Alzheimer o con altri disturbi simili. “Dei quindici posti disponibili dieci sono occupati, - hanno spiegato i responsabili
Radames Biondo e Cinzia Bacchin - e siamo in contatto con i comuni del territorio per far conoscere questa opportunità. Qui gli anziani possono trascorrere la giornata, pranzano insieme, fanno attività fisica, parlano con gli operatori e gli altri pazienti e mantengono in esercizio la mente”. Presente alla cerimonia anche il direttore generale dell’Uls 17 Giovanni Pavesi, che si è soffermato sul futuro della sanità locale ribadendo che “è di servizi come questo che abbiamo bisogno per dare una risposta
CONSELVE
Via Matteotti, 95 - Tel. 049 9501541 - 049 9501537
alle esigenze della collettività. Non abbiamo interesse a costruire grossi centri ricovero ma a mantenere la continuità del rapporto familiare. Servono più strutture diurne, in accordo con i privati come in questo caso, dove la gestione è affidata alla cooperativa sociale Bramasole. Queste iniziative costano meno, favoriscono il percorso assistenziale e sono di aiuto alle famiglie”. Pavesi è intervenuto anche sul futuro dell’ospedale conselvano, continua a pag. 3 con un certo ottimismo per la Riabilitazione. pag. 6 *alessandro.abbadir@gmail.com
L’Intervento
049 9501541 CONSELVE: RESIDENCE S. AGOSTINO Nella centralissima area “Ex Consorzio Agrario”, a 50 mt dal Duomo, di fronte ai giardini pubblici, ancora disponibili in vendita: negozi, uffici, garage ed appartamenti di varia metratura e tipologia.
alle urne del 24 e 25 febbraio scorso emerge una situazione davvero inestricabile, o perlomeno difficilmente risolvibile. Un caos politico che rischia di portare spediti a nuove consultazioni. Proprio quello che non ci voleva in una situazione economica del genere, caratterizzata da una recessione a cui dal 2008 non si vede fine. Il ciclone o tsunami (come lo definisce il suo capo Beppe Grillo) del Movimento 5 Stelle, si è abbattuto sui partiti, anche in Veneto, con una potenza per molti versi davvero inaspettata. Nella nostra regione però, quello che sorprende più che il boom dei grillini (che è stato un evento generalizzato su tutto il territorio italiano), è il crollo verticale di partiti che hanno caratterizzato la vita politica delle nostre terre da 20 anni a questa parte: il Pdl prima Forza Italia e la Lega Nord. Due partiti che fino a due anni fa avevano totalizzato oltre il 60% dei consensi con l’elezione di Luca Zaia a governatore del Veneto. La Lega crolla dal 35% a poco più del 10% di questa ultima tornata elettorale. Il Pdl dal 2008 perde 10 punti e si assesta sotto il 20%.
Benedetto Papa…
di Don Angelo Busetto*
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ome tanti e forse come tutti, sono rimasto senza parole! Lo sbigottimento e anche lo smarrimento di fronte al pronunciamento del Papa che dichiara di ritirarsi è stato totale e per molte ore non mi ha permesso alcun commento che non fosse la ripetizione di qualche luogo comune. *Parroco Chioggia
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
La crisi dietro la protesta
Coinvolti 5 poli scolastici
per i giovani lezione pratica di legalità
Due giornate speciali che hanno permesso agli studenti di approfondire gli argomenti legati alla violenza, alla responsabilità e all’etica del quotidiano. Sono stati cinque i poli scolastici della provincia coinvolti (Este, Monselice, Cittadella e due di Padova) e un migliaio di studenti delle superiori protagonisti. Le giornate rientrano nel progetto “Officina della Legalità”, realizzato dall’assessore provinciale al Rapporto con gli Enti, dall’Università di Padova, dal Centro Servizio per il Volontariato di Padova e dalle forze dell’ordine. Gli incontri erano rivolti soprattutto al confronto sulle norme che consentono di vivere in una comunità democratica.
Dietro lo smottamento del centrodestra il problema di fondo: la crisi economica devastante, le fabbriche del Nord Est che chiudono ad una ad una, operai ed imprenditori disperati, e sullo sfondo la marea montante della rabbia per un sistema politico sprecone che viene percepito come solo produttore di tasse e inefficienze. Non è un caso che Grillo con la sua offerta politica antisistema abbia pescato a piene mani fra le categorie che sono state più bastonate dalla crisi: da un lato gli operai e dall’altro imprenditori e lavoratori autonomi. Un tempo votavano proprio Pdl e Lega. Il richiamo dei “Vaffa day” si è fatto via via più forte, nel momento in cui tutti i partiti invece di dare l’impressione di capire il momento che stavano passando famiglie, giovani e pensionati, hanno continuato in un logoro teatrino, percepito ormai come dannoso e fuori tema. Sul territorio la grande delusione, l’ennesima grande occasione mancata (peraltro annunciata), è stato il risultato del Pd e dei suoi alleati. Ancora una volta il partito di Bersani ha dimostrato in Veneto di essere poco radicato, a parte Padova, Rovigo e soprattutto Venezia (dove tra l’altro i grillini hanno fatto il pieno dei voti). Ancora una volta il centrosinistra interpreta con difficoltà le dinamiche di una regione che fino a pochi anni fa era la locomotiva d’Italia e ora è ferma. Bloccata anche dal suo stesso modello di sviluppo fatto di piccole e piccolissime imprese, che si sono rivelate e più vulnerabili con la crisi. Ora per uscire da questa impasse, ci vuole lo sforzo di tutti partiti e soprattutto dei cittadini. Un voto ravvicinato rischia di complicare ancora di più la situazione. Votare chi fa promesse facili insomma può dare una momentanea sensazione liberatoria, ma alla fine i problemi rimangono e adesso vanno affrontati realisticamente, se non si vuole andare a fondo tutti insieme. di Alessandro Abbadir
VIAGGIO NELLA TERRA DEI VENETI ANTICHI
l’industria rallenta la caduta
L’annuncio del ministro
lavoro in carcere padova fa scuola
Nel giro di poche settimane Paola Severino, mininistro della Giustizia, dimostrando di non sentirsi per nulla a fine mandato, ha recuperato 16 milioni di euro, vincolandoli solo al lavoro carcerario. Lo ha annunciato al centro congressi di Padova “Papa Luciani”, nella città in cui aveva fatto la formale promessa, ha portato con sé il testo del decreto della presidenza del consiglio dei ministri in cui i 16 milioni forse meglio investiti dall’attuale governo sono stati reindirizzati all’obiettivo giusto, a favore del recupero dei detenuti.
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Conselvano conselve, il caso
anno accademico
Registro tumori, i dubbi nel territorio per i tanti casi pag. 6
terrassa, cultura
La genesi del Santuario rivive in una commedia dell’ex sindaco pag.
bagnoli, petizione
venetiantichi.it
Provincia
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Dalla giornata delle donne l’appello per i bus festivi pag. 16
ambiente
Raccolta rifiuti quanto ci costa la differenziata e quanto paghiamo pag. 19
mondo scuola
Reportage degli studenti sullo stato degli edifici pag.
Regione occupazione
L’allarme del rettore dell’Università di Padova pag. 18
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sacchetti di plastica da rottamare Per dare una mano ai commercianti che hanno ancora in magazzino molte shopper di plastica, ormai inservibili, i commercianti padovani potranno “rottamare” le vecchie shopper non compostabili portandole all’isola ecologica Aps in Corso Australia dove in cambio riceveranno un buono utile per acquistare shopper “etiche” di Novamont. “Stiamo lavorando perché Padova diventi sempre più una città smart e questo è dato da una molteplicità di azioni. Una di queste che punta sulla sostenibilità” ha sottolineato il vicesindaco di Padova Ivo Rossi.
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Domande entro il 15 aprile
Padova / Palazzo della Ragione
Un freno al calo produttivo
Nel quarto trimestre 2012 l’indice della produzione industriale padovana registra una flessione del -5,8% rispetto allo stesso periodo del 2011 (dopo il -7% nel terzo trimestre), che nella media del 2012 porta il calo della produzione al -4,7%. La contrazione riguarda tutti i comparti del manifatturiero, secondo i dati Confindustria.
1
Ecco il Veneto giovane delle “Start Up” pagg.
L’Università di Padova, per promuovere l’attività sportiva tra i suoi studenti, indice la prima edizione del Premio “Giovanni Dan”, riservato a studenti iscritti ai suoi corsi di laurea che si siano distinti sia nello studio che nelle attività sportive. Il Premio “Giovanni Dan” 2012 è del valore di 2.500 euro. Domanda di partecipazione entro il 15 aprile. Il bando è sul sito dellUniversità. Rivolta a chi ha più di 55 anni
“dote lavoro” per i disoccupati
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voci da palazzo Comuni in fuga verso le provincie autonome pag. 34
cultura
L’influenza di Wagner nelle arti tra ‘800 e ‘900 pag.
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Una “dote-lavoro” destinata ai lavoratori disoccupati di età superiore ai 55 anni e privi di ammortizzatori sociali per incentivare le aziende all’assunzione. È quanto prevede il protocollo d’intesa firmato tra la Provincia di Padova e il Comitato di gestione del Fondo Straordinario di Solidarietà, iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, insieme alla Diocesi, all’Amministrazione provinciale, alla Camera di Commercio e alla Fondazione Antonveneta. Il protocollo ha l’obiettivo di incentivare l’inserimento lavorativo di persone disoccupate con maggiori difficoltà di ricollocamento.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl
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Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 febbraio 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese EFFETTI DELLA CRISI In Veneto circolano circa 3 milioni di veicoli dei quali, il 3,8% viaggerebbe senza assicurazione, cioè quasi 115 mila veicoli. Le province in cui vi è il più alto rapporto tra auto circolanti ed abitanti, sono Treviso e Vicenza con 62 auto ogni 100 abitanti. Sono seguite da Verona e Rovigo con 61, Belluno e Padova 60 ed infine Venezia con 52 di Alessandro Abbadir
A Verona nel 2012 sono stati 34 i multati perchè non avevano alcuna copertura assicurativa
In Italia è previsto un Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada gestito dalla Consap
L
Sempre più auto senza a
a crisi provoca un fenomeno inaspettato e pericoloso: sulle strade della nostra regione circolano sempre più auto prive di copertura assicurativa e con la revisione scaduta. Il fatto è certificato dai controlli fatti dalle forze dell’ordine sul territorio e anche in altre parti del territorio italiano. Di fatto in circolazione ci sono auto che sono delle vere e proprie mine vaganti sia dal punto di vista della sicurezza (vengono fatte circolare nonostante non abbiano passato la revisione), sia da punto di vista giuridico (senza assicurazione: se si fanno incidenti o si paga in proprio i danni o si rischia di provocare danni a terzi non risarcibili). In Veneto la percentuale dei veicoli trovati senza la classica Rc auto non è altissima rispetto ad altre zone d’Italia, ma comunque in costante aumento rispetto a 5 anni fa, quando le auto senza assicurazione si stimava fossero solo qualche decina di migliaio, insomma un dato che da decenni era fisiologico. Ora l’impennata, la gente non ha soldi e rischia viaggiando senza assicurazione. I veicoli che circolano in Italia senza assicurazione obbligatoria Rc auto sono aumentati rispetto ai tre milioni stimati dall’Aci nel 2011. Lo confermano i primi dati della Polizia stradale, che ha avviato controlli mirati su tutto il territorio nazionale. Sono stati fatti posti di blocco con 160-170 pattuglie schierate contemporaneamente in alcune regioni. Nelle prime due operazioni della Polizia stradale, svolte
gli obblighi della legge: revisione
Ogni quanto va fatta
O
ltre alla questione dell’assicurazione c’è quella della revisione del mezzo nei centri autorizzati o alla Motorizzazione. Revisione delle auto, insomma, ogni quanto farla? La prima revisione è obbligatoria dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, entro il termine del mese di rilascio della carta di circolazione. I successivi controlli devono essere effettuati invece con scadenza biennale e sempre entro il mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l’ultima revisione. Queste scadenze si applicano per autovetture, autocaravan, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale di massa complessiva non superiore ai 3.500 Kg e dal 2003 motoveicoli e ciclomotori. La revisione è invece obbligatoria con cadenza annuale per le autovetture adibite al servizio taxi, noleggio con conducente, per gli autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose e i rimorchi di peso complessivo superiore ai 3.500 Kg, gli autobus, le autoambulanze e i veicoli atipici (ad esempio, le auto elettriche leggere da città). Va prestata attenzione poi che con il “Decreto Liberalizzazioni di Monti” anche il controllo dei gas di scarico delle auto è reso obbligatorio solo in concomitanza della revisione e non più con cadenza annuale. In sintesi per le autovetture nuove l’obbligo scatta solo dopo 4 anni in occasione del primo controllo e successivamente ogni due.
il 20 dicembre 2012 e il 31 gennaio scorso, la percentuale dei mezzi risultati scoperti si aggira su una percentuale a livello nazionale del 6-7%. Applicando questa percentuale all’intero parco circolante italiano (49,2 milioni di veicoli), si ottengono cifre sui 3,4 e 3,5 milioni. Ci sono dati come quelli della Sicilia con il 14 % e la Calabria con il 13% davvero preoccupanti. Ma ci sono anche regioni del sud virtuose, come la Puglia con il 2,7% delle auto senza assicurazione. In Veneto circolano circa 3 milioni di veicoli circolanti (dati ufficiali del 2010) dei quali, dalle stime della Polizia e dell’Aci, il 3,8 % viaggerebbe senza assicurazione, cioè quasi 115 mila veicoli. Le province in cui vi è il più alto rapporto tra auto circolanti (e quindi potenzialmente anche più ad alto rischio che circolino senza assicurazione) ed abitanti sono Treviso e Vicenza (62 auto ogni 100 abitanti), seguite da Verona e Rovigo (61), Belluno e Padova (60) ed infine da Venezia (52). Ci sono dati che emergono dai controlli specifici nelle singole provincie che fanno riflettere. A Verona ad esempio nel corso del 2012, i vigili hanno scoperto 481 veicoli sprovvisti di assicurazione, un vero e proprio record negli ultimi cinque anni. Nell’anno precedente le violazioni accertate erano state 428 e nel 2010 solo 385. Nel 2012 sempre a Verona quindi sono stati 34 i conducenti multati per la mancata copertura assicurativa a seguito di sinistro stradale. Multe
decisamente “salate”, perché il codice della strada prevede sanzioni fino a 3.366 euro con il sequestro del veicolo. I dati dimostrano che la guida senza assicurazione insomma si è radicata anche in una città veneta tra le più forti a livello economico. Ma i disagi non mancano nemmeno a quegli automobilisti in regola che, loro malgrado, si trovano coinvolti in incidenti con altri veicoli sprovvisti di copertura assicurativa. Cosa fare in questi casi? A rispondere è Carlo Pognici avvocato della Federconsumatori di Venezia.“In Italia -spiega Pognici - è previsto un Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada gestito dalla Consap (Concessionaria per i Servizi Assicurativi Pubblici) predisposto per risarcire tutti coloro che hanno subito un incidente con un veicolo non assicurato. Il Fondo di Garanzia prevede risarcimenti nel caso in cui avvenga un sinistro con veicoli in circolazione contro la volontà del proprietario o con mezzi spediti nel territorio italiano da un altro Paese dell’Unione europea. È prevista una copertura assicurativa anche nel caso in cui avvenga un incidente con un veicolo estero con targa non corrispondente”. In ognuno di questi casi il danneggiato deve inoltrare richiesta di risarcimento con raccomandata alla Consap e all’impresa designata. Info www.consap.it, insieme ad un modulo per la domanda. In quarant’anni di attività il Fondo di Garanzia ha versato risarcimenti per oltre sei miliardi di euro relativi a 1,3 milioni d’indennizzi.
Argomento del mese 5 Il fenomeno a Padova e provincia
assicurazione sulle strade Risparmio I dati tendenziali in Veneto
Comparazioni dei prezzi on line, è boom di Alessandro Abbadir
C
spalla pag 5 per padova
omparare i prezzi on line delle assicurazioni permette di fare scelte più oculate in tempo di crisi. A rendere chiara la situazione nella nostra regione sono i dati che sono arrivati con il rinnovo delle assicurazioni nelle prime settimane di gennaio. Dai primi dati tendenziali, il numero degli automobilisti veneti che si sono rivolti ai comparatori online per trovare una nuova polizza Rc Auto, è aumentato del 31%. Chi ha cercato una nuova compagnia online ne ha tratto notevole beneficio, garantendosi un risparmio fino al 50% rispetto alla polizza con cui circolava l’anno prima. “Rispetto a quanto accadeva in altre nazioni – sostiene Mauro Giacobbe, Responsabile business unit assicurazioni di www.facile.it – nel nostro Paese erano ancora pochi gli automobilisti che cercavano una nuova compagnia allo scadere della polizza. Stando ai primi numeri, sembra che lo scopo di incentivare gli italiani ad essere più attenti alle reali offerte del mercato, che era alla base del provvedimento del Governo, sia stato ottenuto”. Secondo l’analisi, che ha preso in considerazione oltre 45.000 preventivi compilati in Veneto nelle prime tre settimane di gennaio 2013, l’incremento del ricorso ai comparatori è stato più sostenuto che in molte altre regioni. Nel dettaglio: la provincia di Padova ha visto un vero e proprio boom con un incremento che ha sfiorato il 38% rispetto al 2012, ma sono altissime anche le percentuali di aumento registrate nelle province di Vicenza (+32,5%), Venezia (+30,1%), Treviso (+29,7%) e Verona (+26,4%); al di sopra della media nazionale anche Rovigo (25%) e Belluno (22,4%). Chi sono le persone che hanno deciso di utilizzare lo strumento on line per la comparazione? Sono per la maggior parte imprenditori, pensionati e artigiani.
Casi più che triplicati
“Accanto ai furbi le vittime della crisi” N
ei consueti bilanci di inizio anno stilati dalla polizia stradale e dalle polizie municipali spicca, tanto a Padova come in provincia, l’aumento sempre più consistente di automobilisti fermati con l’assicurazione scaduta. Un’infrazione che se in passato non destava preoccupazioni oggi invece è una spia che testimonia come ci siano famiglie che non hanno risorse sufficienti nemmeno per pagare l’indispensabile assicurazione. A Padova città le infrazioni sono più che triplicate solo nell’ultimo anno e in provincia il trend è più o meno lo stesso. E alla classica spiegazione “l’avevo scordato” si aggiunge, con sempre maggior frequenza questa “non ho pagato perché non ho i soldi per farlo”. Una scusa come le altre? No, a sentire gli addetti ai lavori, preoccupati da un fenomeno che sta assumendo contorni inquietanti. “Fino a qualche anno fa erano l’eccezione, oggi invece le multe per assicurazione scaduta sono la regola”: a parlare è un agente di polizia locale della provincia di Padova, da quasi trent’anni ogni giorno “in prima linea” sulle strade, alle prese con la quotidianità del traffico, dei controlli ad automobilisti e camionisti, delle infinite discussioni per i parcheggi e per i posti delle bancarelle al mercato. Ma il fenomeno delle assicurazioni scadute è figlio della crisi, sostiene l’agente, tanto che negli ultimi anni ha conosciuto una preoccupante escalation. “Se fino a tre – quattro anni fa riscontravamo automobili con l’assicurazione scaduta in mano per lo più ad extracomunitari – aggiunge l’agente – oppure a cittadini italiani con problemi più di carattere sociale che economico, oggi invece troviamo persone di ogni età, quasi tutti italiani, sia uomini che donne, molto spesso madri e padri di famiglia, alcuni dei quali disoccupati o cassaintegrati, che usano l’automobile tutti i giorni per andare al lavoro, e se l’anno perso per cercarlo, e per accompagnare i figli. Non mi riferisco alle banali dimenticanze, a chi viene multato perché l’assicurazione è scaduta da un mese o poco più. Stiamo parlando di gente che viaggia “scoperta” anche da più di un anno. E quando li fermiamo ci sentiamo rispondere che non hanno pagato perché non ce la fanno, non hanno i soldi e non arrivano a fine mese. Ma girare con l’assicurazione scaduta è un rischio ben più elevato, non solo per la multa salata ma soprattutto per le gravi conseguenze che ci possono essere in caso di incidente. Girare senza assicurazione è un gesto da irresponsabili, questo deve essere chiaro, e non c’è scusa che tenga”. La Polizia Stradale impegnata tutti i giorni sulle strade di Padova e provincia rileva anche un incremento di automobili che viaggiano con la revisione scaduta e ricordano che è previsto, oltre alla multa, il sequestro del libretto. Ma le assicurazioni non pagate sono in netta maggioranza e non mancano anche i veri e propri casi di truffa attraverso tagliandi contraffatti. Per scovare i furti nella Bassa Padovana, la polizia locale di Este, Monselice e dintorni ha organizzato dei corsi di formazione per gli agenti, in modo da prepararli adeguatamente a riconoscere i falsi tagliandi esposti sul parabrezza. Perché accanto a chi effettivamente non ce la fa a pagare c’è anche chi pensa di farla franca ricorrendo ai trucchi di computer e stampante. Ma i comandi padovani si sono dotati di strumenti e di competenze in grado di individuare con sempre maggior velocità e precisione i falsi.
6 Conselve Servizi Sanitari Positivo il bilancio dei primi due mesi di attività
Un aiuto per gli anziani
Il centro diurno “Anchise” assiste gli ammalati di Alzheimer e offre un sostegno alle famiglie di Nicola Stievano
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n servizio a favore non solo dei pazienti ma anche delle loro famiglie. E’ più che positivo il bilancio dei primi due mesi di attività del centro “Anchise” per anziani malati di Alzheimer, aperto nella palazzina ristrutturata accanto all’ingresso dell’ospedale. In passato lo stabile ospitò un ospizio, oggi è un moderno servizio che permette di accogliere tutti i giorni feriali gli anziani malati di Alzheimer o con altri disturbi simili. “Dei quindici posti disponibili dieci sono occupati, - hanno spiegato i responsabili Radames Biondo e Cinzia Bacchin - e siamo in contatto con i comuni del territorio per far conoscere questa opportunità. Qui gli anziani possono trascorrere la giornata, pranzano insieme, fanno attività fisica, parlano con gli operatori e gli altri pazienti e mantengono in esercizio la mente”. Presente alla cerimonia anche il direttore generale dell’Uls 17 Giovanni Pavesi, che si è soffermato sul futuro della sanità locale ribadendo che “è di servizi come questo che abbiamo bisogno per dare una risposta
il pubblico all’inaugurazione del Centro Diurno “Anchise” alle esigenze della collettività. Non abbiamo interesse a costruire grossi centri ricovero ma a mantenere la continuità del rapporto familiare. Servono più strutture diurne, in accordo con i privati come in questo caso, dove la gestione è affidata alla cooperativa sociale Bramasole. Queste iniziative costano meno, favoriscono il percorso assistenziale e sono di aiuto alle famiglie”. Pavesi è intervenuto anche sul futuro dell’ospedale conselvano: “Mentre l’ospedale unico si occuperà dei pazienti acuti, a Conselve concentreremo i servizi per affrontare la fase della cronicità. Fra questi c’è la piastra della Riabilitazione, per la quale abbiamo fatto degli investimenti
importanti. Il servizio c’è e funziona, abbiamo ormai completato i lavori al monoblocco che ci permetteranno di aggiungere altri posti letto. Ora aspettiamo la conferma dalle schede regionali”. Il sindaco Antonio Ruzzon ha ricordato, dal canto suo, che “il territorio ha già pagato un alto prezzo in termini di servizi sanitari spostati altrove, ma negli ultimi anni la rotta è stata invertita. Nel 2014 aprirà l’ospedale unico, che sarà l’ultimo del genere costruito in Veneto. Continuiamo a sollecitare l’Uls per attivare i servizi territoriali perché abbiamo le professionalita per migliorare. Il centro diurno è per noi un’occasione di orgoglio e un incoraggiante punto di partenza”.
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“Parco inclusivo, meglio se in centro” Trasferire il progetto del Parco inclusivo dalla frazione di Palù al centro di Conselve, vicino alle scuole. La proposta arriva dal Movimento 5 Stelle dopo l’assemblea pubblica convocata proprio per discutere dell’opera messa a punto dalla giunta Ruzzon. “Com’è nel nostro stile - spiega Luca Martinello - abbiamo coinvolto la gente e, dopo la discussione, votato per alzata di mano. Siamo favorevoli al Parco inclusivo, però non al Palù, meglio se vicino al complesso scolastico. Altrimenti l’opera sarà una cattedrale nel deserto, non funzionale al Paese, uno spreco di risorse e denaro”
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Opere pubbliche, la pista ciclabile lungo la provinciale Conselvana, la ricostruzione dei marciapiedi e la manutenzione straordinaria di alcune strade comunali assorbiranno gran parte dei 2,8 milioni di euro di investimenti previsti per quest’anno. 220 mila euro verranno spesi per i lavori di ristrutturazione statica e funzionale del solaio al primo piano della scuola elementare “Da Vinci”, un intervento atteso per mettere in sicurezza l’edificio. Completare la pista ciclabile lungo via Padova e via Palù, alle due estremità di Conselve, costerà un milione e 950 mila euro e i lavori dureranno per due anni.
La bellezza del terrorio con il Ctg Gli animatori culturali e ambientali del Centro Turistico Giovanile hanno scelto Conselve per il convegno regionale . Proprio nel conselvano il Ctg ha organizzato diverse iniziative per far conoscere le bellezze del territorio, coinvolgendo soprattutto le scuola. Tema dell’incontro la bellezza e la scuola, per l’appunto. Ad aprire gli interventi il presidente regionale Giuseppe Marangoni.
REGISTRO TUMORI, COSA SUCCEDE?
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ncora la salute in primo piano a Conselve, soprattutto quando si parla di implicazioni legate all’ambiente. “La gente ha il diritto di sapere se i tumori sono in aumento nel Conselvano e qual è l’incidenza dell’inquinamento ambientale sulla nostra salute”. A sollevare una questione sulla quale gli interrogativi girano con una certa insistenza è il gruppo consiliare ci centrosinistra “Insieme per il bene comune”, che si fa portavoce di una preoccupazione sempre più diffusa. Di recente proprio nel Conselvano hanno impressionato le notizie della morte per tumore di alcuni bambini, oltre che di altre persone adulte. La gente si chiede se si tratta di una sfortunata coincidenza oppure di un segnale preoccupante da non sottovalutare. Però, come sottolinea Maria Luisa Nucibella nella sua interrogazione, non ci sono dati recenti o studi scientifici sull’incidenza dei tumori nel Conselvano. Tutti fanno riferimento ad un vecchio rapporto degli anni Novanta in cui si davano in aumento i casi di tumore proprio nei centri vicini alla zona industriale. Ora la notizia del probabile trasferimento del Registro Tumori da Padova a Thiene è un ulteriore segnale di allarme. “E’ uno spostamento imposto solamente dalle logiche spartitorie tra Lega e Pdl afferma Nucibella - che però ci preoccupa, perché c’è bisogno di ricerca, a partire dal nostro teritorio. Chiediamo al sindaco, in qualità di tutore della sanità pubblica locale, se esistono studi statistici sulle patologie tumorali nel nostro territorio e dove possia-
Nucibellla e Martinello mo trovare questi dati. Sarebbero opportuni anche studi sulla situazione ambientale del Conselvano ed in particolare sul rapporto fra attività industriali e aumento delle patologie. E se esistono, perché non sono mai stati resi noti? Fino ad oggi questi temi sono stati trascurati, invece ora dovremo affrontarli anche convocando una commissione che si faccia carico di raccogliere le informazioni”. Anche il Movimento 5 Stelle solleva lo stesso problema, attraverso una nuova interrogazione. “L’estate scorsa - ricorda il portavoce Luca Martinello - avevamo chiesto al sindaco che si attivasse in merito all’aggiornamento del registro tumori oramai fermo ai dati del 2002. Su questo punto il Sindaco ha risposto di “attivarsi per inviare una richiesta all’ulss 17 ritenendo un aspetto doveroso da assumere, di chiedere un aggiornamento sui dati riportati in mozione”. Con questa nuova interrogazione chiediamo quali iniziative siano state fatte dall’amministrazione e quali risposte, eventuali, abbia ricevuto”.
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8 Cartura L’Intervento
Territorio Sicurezza idraulica L’intervento interessa anche la zona centrale del paese
Lavori anti allagamenti di Francesco Sturaro
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artiti a dicembre 2011 sono ormai prossimi alla conclusione i lavori di sistemazione e rifacimento delle sponde del canale Altopiano, con messa in sicurezza sia dell’argine sia delle mura del cimitero, a rischio cedimento. Ancora qualche mese di attesa e l’intervento, che interessa la zona centrale del paese, realizzato dal Comune di Cartura, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo, sarà ultimato. Al momento restano da completare il parapetto/ringhiera lungo via Vivaldi, la sistemazione della sponda e la messa in sicurezza/rispristino in diversi punti delle sponde del canale Altipiano, che con il tempo e il deflusso delle acque hanno ceduto in vari punti. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 490.000 euro. “Questa cifra comprende tutto l’intervento di via Vivaldi – precisa il sindaco Massimo Zanardo - tutti le operazioni straordinarie eseguite di consolidamento delle sponde del canale Altipiano, di sistemazione delle sponde dietro al cimitero, che era in pericolo di cedimento, e gli altri interventi eseguiti dal Consorzio. La Regione Veneto, con decreto della Direzione Difesa del Suolo ha affidato in concessione al Consorzio Adige Euganeo l’esecuzione delle opere di consolidamento delle sponde del canale Altipiano, che attraversa il centro del nostro comune, opere che sono state dichiarate urgenti e indifferibili, ponendo la relativa spesa che ne deriva a carico del bilancio regionale e in parte a carico del comune di Cartura”. La spesa dell’opera è stata ripartita tra il Comune di Cartura per il 35,7% e il Consorzio di Bonifica Adige Euganeo per il 64,3%, percentuali che tradotte in cifre ammontano a 175 mila euro a carico dell’ente locale e 315 mila euro del Consorzio, impegno economico quest’ultimo coperto con contributo regionale.
cultura
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Quasi mezzo milione di euro di spesa per l’opera in collaborazione tra il Comune e il Consorzio di Bonifica I mezzi del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo al lavoro lungo le sponde del canale Altipiano
“I lavori si sono suddivisi principalmente in due parti – prosegue il sindaco Zanardo - una più tecnica a difesa della sponda inferiore, con la messa in opera di una idonea palificazione lignea e massicciata di pietrame in funzione di rinforzo spondale e l’altra a difesa della sponda superiore con la messa in opera di una strada nel tratto cimiteriale e di un nuovo marciapiede nel tratto di Via Vivaldi, in sostituzione di quello esistente completamente dissestato dalle radici dei pini marittimi, che erano presenti”. I pini marittimi, considerati i responsabili del disfacimento della precedente banchina pedonale di via Vivaldi, nel frattempo sono stati abbattuti, sol-
levando le proteste del locale Movimento 5 stelle, che aveva lanciato anche una petizione per salvare gli alberi, e sostituiti da 20 essenze arboree (14 alberelli di Ligustro “Ligustrum Japonicum” e 6 alberelli di Gleditsia “Gleditsia triacanthos Sunburst”), piantumate nei mesi scorsi. “Il viale alberato è stato scelto a mezzo referendum tra i ragazzi delle scuole primaria e secondaria di primo grado di Cartura, che hanno scelto tra 4 proposte – conclude il primo cittadino - Riteniamo importante che a scegliere siano stati i ragazzi, i quali rappresentano il futuro del nostro paese e, pertanto, era doveroso da parte nostra dare a loro questo compito”.
Benedetto Papa…
di Don Angelo Busetto* segue da pag.
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Poi si è andato affermando in modo sempre più evidente il senso di una perdita, come chi è stato abituato fin da fanciullo ad avere sotto gli occhi la figura paterna del Papa. La solennità ieratica di Pio XII, l’amabilità audace di Giovanni XXIII, l’intelligenza e la decisione di Paolo VI, la semplicità di Giovanni Paolo I, l’irruenza multiforme di Giovanni Paolo II, e infine la squisitezza umana di questo Papa, Benedetto XVI. Con ciascun Papa, in tempi diversi della vita, è avvenuta una sorta di immedesimazione, non solo nei riguardi dei contenuti e delle modalità della funzione papale, ma anche per un apprezzamento dello stile personale di ciascuno. Un Papa, un nome: ciascun Papa con il suo nome, il suo volto, la sua anima. Con Benedetto è fiorito un rapporto certamente speciale. Ben prima che fosse Papa l’avevo frequentato come limpido teologo, capace di entrare nelle questioni della modernità con uno sguardo alla storia svolto in un’esposizione piana e scorrevole; un teologo che si poteva leggere con immediata scioltezza, senza dover ansimare dietro concetti involuti o frasari complicati. Ne ricavavo soddisfazione per l’intelletto e feconda apertura per l’esperienza, nella scoperta di questioni attuali o nella nuova ripresa di tematiche tradizionali. Egli affrontava tutto nell’orizzonte di una fede incarnata nel tempo, nel contesto di una ragione aperta e viva. Quando questo teologo è diventato Papa, il suo insegnamento è stato proclamato nella barca di Pietro e dalla riva della Chiesa incrociando folle attente in tutto in mondo, soprattutto attraverso gli Angelus festivi, le omelie, le udienze del mercoledì, i dialoghi diretti con bambini o sacerdoti. Papa Benedetto si è proposto con la sua figura tenue e lieta, decisa ma non arrogante, e persino con il suo accento così caratteristico. Un uomo timido, meravigliato di trovarsi nella piazza del mondo, e nello stesso tempo così desideroso di ‘cercare Dio’, a imitazione dei monaci nel silenzio. Un uomo di Chiesa, che ama Gesù e riconosce in Lui, per sé e per tutti, l’attrattiva e lo specchio della felicità. Quante volte notavo che diceva con profondità e chiarezza le cose che mi sarebbe piaciuto dire e quelle che mai avrei immaginato di pensare e di dire. Ero tentato di trascrivere interi brani delle sue omelie, fissando perle di concetti e di linguaggi. Ora ho quasi l’impressione che un grande tesoro venga sepolto, senza più questa possibilità di proseguirne l’annuncio e il prezioso dialogo con il mondo. O forse si tratta di una paternità divenuta una semente che, a suo tempo e come vorrà il Signore, può ancora germogliare per tutti. *Parroco Chioggia
Un successo la rassegna teatrale “Andiamo in scena” organizzata in queste settimane
dall’omaggio a verdi alle commedie brillanti fra gli applausi
i è conclusa nei giorni scorsi la rassegna teatrale “Andiamo in scena”, promossa per cinque sabati consecutivi, tra fine febbraio e il mese di marzo, dall’assessorato alla cultura del Comune di Cartura. Cinque gli appuntamenti in cartellone, ospitati nel teatro parrocchiale. La rassegna è stata inaugurata dalla serata lirica e classica “Omaggio a Giuseppe Verdi”, di cui quest’anno ricorrono i duecento anni dalla nascita. L’evento, curato dall’associazione “Musica Major
mundi” in collaborazione con l’associazione musicale Piccolo coro di Cartura, ha visto esibirsi i soprani Meris Banzato e Tiziana Faccio, il tenore Andrea Cioetto, con Antonio Camponogara al pianoforte e Chiara Arzenton al violino e con il tenore Renato Zuin ospite d’onore. La kermesse dedicata al teatro è proseguita con la commedia di Camillo Vittici “Ti sposerei ma mi costi troppo”, rappresentata dalla compagnia “Fac-simile” di San Pietro Viminario. Per il terzo appuntamento in
cartellone, la compagnia teatrale “Allegra officina” di Selvazzano Dentro ha proposto lo spettacolo “Ciò che vide il maggiordomo” di Joe Orton. Nel quarto sabato di programmazione, il gruppo teatrale “Brutti ma buoni” di Arre ha portato sul palco del teatro “Na casa sensa na dona...” di Nicoletta Bauce. La rassegna teatrale si è chiusa con la commedia di Bruno Capovilla “L’osteria dal corno d’oro”,della compagnia “Amici del teatro veneto” di Cartura. F.S. Gli artisti sul palco durante l’omaggio a Verdi
Terrassa 9 Originale ricostruzione Tutto esaurito alla prima rappresentazione
La genesi del Santuario L’ex sindaco Antonio Gobbato scrive e dirige una commedia legata alla storia del paese di Cristina Lazzarin
Il Santuario della Vergine della Misericordia
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l piccolo comune di Terrassa Padovana continua a stupirci per le frizzanti iniziative che lo animano; una tra le ultime riguarda la nascita di una compagnia teatrale di paese che è riuscita nei mesi scorsi a mettere in scena con grande successo una rappresentazione. “Mutolo dalla nascita” è stato il titolo dell’opera presentata da questa compagnia di attori locali che ha tenuto incollati alle sedie, per circa due ore, un numeroso pubblico affascinato dalle vicende storicoreligiose intorno agli eventi che hanno
Sociale
portato alla nascita del santuario della Beata Vergine della Misericordia di Terrassa Padovana. L’interesse dei presenti è stato tale che si è dovuto ricorrere ad una replica per accontentare il numeroso pubblico accorso dal paese e dalle zone limitrofe: il risultato è senz’altro apprezzabile visto che da più parti è stata auspicata una ulteriore replica. Le offerte raccolte (che ammantano a circa mille euro) sono state devolute alla scuola materna. La commedia in quattro atti è stata
“Mutolo dalla nascita” riprende la vicenda del giovane Nani e di un miracolo scritta da Antonio Gobbato, ex sindaco dii Terrassa e narra la vicenda del giovane Pasquale Contiero (Nani), che privo della parola, ad un certo punto della sua vita come mandriano di porci, incontra una Signora che scoprirà poi essere la Madonna. Da lì il racconto si snoda in una serie di situazioni
rinnovato il direttivo auser adriano lazzaro presidente
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ria di novità all’Auser di Terrassa Padovana dove è stato da poco rinnovato il direttivo che risulta ora composto da: Adriano Lazzaro, presidente, Marcellino Vendramin, Giuseppe Soncin, Tiziano Albertin, Antonio Ruzzon, Francesca Peraro, Carla De Marchi, Giovanni Bertin, segretario Antonio
ORGANIZZA: DOMENICA
e di fatti che porteranno alla nascita del santuario di Terrassa come testimonia la tradizione popolare. “Non sappiamo quando e come il fatto sia avvenuto- dice il regista e scrittore, Antonio Gobbato- ma riteniamo lecito pensare che qualcosa di eccezionale sia accaduto, perché un Santuario di tale importanza ed una tradizione popolare che dura da secoli, non nascono dal nulla”. La commedia è senza tempo e senza date precise, infatti si snoda tra il 1500 e la fine del 1800. Il racconto è pervaso da
Gobbato. Ma la novità più importante riguarda l’allargamento del numero degli autisti volontari che ora risulta composto da ben undici persone: Tiziano Albertin, Giovanni Bertin, Raffaele Biasin, Pierino De Marchi, Adriano Lazzaro, Giovanni Salmistraro, Biagio Scognamiglio, Armando Soffiato, Giuseppe Soncin, Giuseppe Olmino, Marcellino Vendramin. Come accompagnatrici, in caso di bisogno ci saranno anche Clorinda Maisto e Silvana Marcaccio. Grazie a queste persone il servizio sarà mantenuto
una certa dose di spiritualità e di fede ma non mancano personaggi umoristici. Naturalmente il finale è a sorpresa. Alcuni situazioni traggono spunto da riferimenti storici documentati e altro è frutto della fantasia dello scrittore. Per chi volesse apprezzarla è in programma a breve un’altra replica a cura della stessa compagnia teatrale. Sarà anche l’occasione per conoscere e approfondire la storia locale legata al simbolo del paese, quel Santuario meta ogni anno di affollati pellegrinaggi.
e in qualche modo potenziato. Si rinnova anche il servizio di centralino dove si alterneranno: Antonio Serain, Carla De Marchi, Claudia Bissacco, Amelia Maria Bisello, Antonio Ruzzon, Giovanni Resini, Francesca Peraro. La dirigenza si propone di continuare tutti i servizi fin qui offerti migliorando in qualche modo e instaurando un rapporto ancora più stretto di collaborazione con l’amministrazione comunale, avendo come unico fine il bene della comunità. C.L.
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10 Tribano Lavoro L’azienda leader in Italia e all’estero ha ordini importanti da evadere
Pu.ma appesa ad un filo
Crisi di liquidità, lavoratori in cassa integrazione corsa contro il tempo per salvare la produzione di Cristina Lazzarin
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’ tra le aziende più grandi e competitive della zona artigianale industriale di Tribano, ma il futuro di questa importante realtà è appeso ad un filo. Si tratta della PU.ma, ditta che realizza in viale Germania impianti per lavorazioni industriali e da’ lavoro solo in questa sede ad oltre duecento persone. L’azienda che è leader mondiale nella progettazione e costruzione di impianti produttivi, e conta una struttura imponente in grado di soddisfare l’esigenza anche delle industrie russe e cinesi e che dispone di personale specializzato nel dare risposte a Paesi molto diversi dal nostro, è cresciuta in modo esponenziale negli anni dando lavoro a centinaia di persone. Il problema sta nel fatto che la ditta gode di un portafoglio ordini per oltre 30 milioni di euro ma non ha la possibilità di evadere gli ordini perché non ha liquidità per comprare le materie prime. Nelle settimane scorse per i dipendenti è scattata la cassa integrazione, in attesa che le banche eroghino un prestito all’azienda. Una banca
neWs Impianto all’avanguardia
nuove caldaie per le scuole
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uone notizie per le scuole di Tribano dove nei mesi scorsi sono stati ultimati i lavori per la sostituzione delle vecchie caldaie a gasolio con moderne apparecchiature a gas. Grazie al contributo speciale a fondo perduto di 60 mila euro, erogato dalla regione per interessamento della consigliere regionale Arianna Lazzarin, oltre alle caldaie sono state sostituite le pompe, le valvole e tutto ciò che serve per la messa a norma degli impianti. Sia per le scuole medie che per la palestra sono stati previsti dei moduli pre-assemblati funzionanti a gas-metano, con caldaie a cascata che permettono di avere rendimenti elevati sia a carichi ridotti (inizio stagione invernale) che a carichi elevati. Nel dettaglio le caldaie di ultima generazione a condensazione hanno una potenza termica che varia da un minimo di 8,8 kw ad un massimo di 480 kw. “E’ un intervento che ci rende orgogliosi- spiega l’assessore Denis Berto- perché ci garantirà un risparmio energetico annuale del 15%, equivalente a 7 mila euro l’anno, a cui andranno a sommarsi i minori costi di manutenzione. Inoltre le nuove caldaie assicureranno minori emissioni di anidride carbonica nell’ambiente, rispetto alle caldaie di prima”. C.L.
I lavoratori della Pu.ma preoccupati per il futuro dell’azienda padovana si è detta disponibile a valutare l’ipotesi di concessione di nuova finanza ponte, vale a dire di liquidità, “in presenza di garanzie da parte della società o di terzi garantiti”, anche alla luce della domanda di concordato. Dal canto loro i sindacati, per gestire il periodo tra la presentazione del concordato e l’erogazione di liquidità per proseguire l’attività produttiva, chiederanno l’attivazione della cassa integrazione ordinaria con pagamento diretto da parte dell’Inps, in modo da dare una forma di sostegno al reddito dei lavoratori che avanzano tre stipendi arretrati
senza appesantire la critica situazione finanziaria in cui versa l’azienda. “Il nostro obiettivo» dichiara Nello Cum della Uil padovana - è quello di usare uno strumento utile per salvaguardare i posti di lavoro. L’azienda fra dipendenti diretti e indotto coinvolge circa 500 persone a Tribano e dintorni. E’ importante che anche le banche abbiano la consapevolezza che l’azienda è leader mondiale del settore e che è sarebbe corretto sostenere l’impresa per farla ripartire con la produzione”. Si dichiara fiducioso l’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison.
Dibattito Il comitato: “opera indispensabile”
Sottopasso sulla Regionale tanti nodi da sciogliere
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l sottopasso pedonale di attraversamento della Monselice-Mare a Tribano sembra difficilmente realizzabile. E’ quello che si è capito durante l’incontro di febbraio organizzato dal gruppo consigliare regionale dell’Udc. Nel corso dell’assemblea l’architetto Massimo Cavazzana, membro della Commissione Lavori Pubblici della Regione Veneto e Consigliere Comunale di Tribano ha messo in evidenza l’aumento di traffico conseguente al proliferare delle zone produttive e della strategia dei nuovi collegamenti stradali programmati da Regione e Provincia, non previsto al momento della sua ideazione nel lontano 1978. Tutto ciò è dimostrato dalla diversa tipologia della strada Regionale 104 che presenta una zona protetta e interclusa ai passi carrai soltanto sul nuovo tratto da Monselice – Carceri, completato due anni fa, mentre permangono i molteplici problemi nel tratto Correzzola - Pozzonovo. Si è evidenziato inoltre come esiste una disparità tra le soluzioni adottate per i punti neri di Pozzonovo e Conselve che oggi presentano interventi sicuri, realizzati con sovrappassi che separano la viabilità regionale dalla locale provinciale garantendo una via privilegiata per il transito ciclo-pedonale. In una sala gremita il sindaco Piergiovanni Argenton ha difeso il progetto della sua amministrazione che prevede una rota-
toria a raso e un attraversamento pedonale con chiamata semaforica, affermando che tutto ciò garantirebbe una adeguata sicurezza. Poco possibilista il consigliere regionale dell’Udc, Stefano Peraro che ha messo in evidenza la mancanza attuale di risorse per questa progettualità e la scarsa possibilità di introdurlo nel bilancio triennale Regionale 2013-2015. Claudio Meneghetti, rappresentante del Comitato “Un sottopasso vale più di una vita” ha fatto presente la semplicità con la quale sono state raccolte in breve tempo più di settecento firme a sostegno del sottopasso, indice di grande interesse e sensibilità per una risoluzione totale del punto nero. Solo un sottopasso potrebbe infatti garantire il flusso ciclo – pedonale con la separazione del traffico regionale da quello locale provinciale come già avviene a Conselve e Pozzonovo. Il comitato ha poi sottolineato ancora una volta che il progetto dovrebbe essere interamente finanziato da Regione e Provincia come è già avvenuto per le altre opere. Il Consigliere Cavazzana ha concluso chiedendo che l’intervento venga realizzato in tempi rapidissimi vista la “modesta” entità dell’importo dei lavori presunti pari a circa 1.300.000 €, riservando la priorità rispetto ad altri interventi che stanno per partire quali la complanare di Monselice dal costo complessivo di circa 16.0000.000. C.L.
attualita’ L’esponente del Pdl ha pubblicato anche i compensi
nuovo sito internet e comunicazione Web per il consigliere roberto bazzarello
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uovo sito internet per il consigliere comunale di opposizione del PDL, Roberto Bazzarello, che ha deciso di scendere in rete per sfruttare a fondo le opportunità offerte da internet nel dialogo con i cittadini, per questo il sito sarà integrato con i maggiori social network come Twitter e Facebook. Nel sito internet sarà possibile seguire la sua attività di consigliere a Tribano, il suo lavoro in Regione e nella consulta giovani amministratori di Anci Veneto. “Sarà possibile vedere il mio compenso, il risultato del mio lavoro, ma anche presenze ed assenze. Ricordo che sono stato tra i primi a pubblicare su Facebook il mio compenso pari a 147,40 euro in due anni. E poi risponderò a tutte le richieste che mi verranno inviate dai concittadini”. In totale sono stati erogati 6.200 euro
trentasette studenti eccellenti premiati con una borsa di studio
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n riconoscimento ai ragazzi che hanno raggiunto buoni risultati a scuola, con la consegna delle borse di studio ai trentasette studenti meritevoli. Eccoli: Alessandra Biasin, Margherita Toffanin, Francesca Silvan, Gioi Spinello, Veronica Breda, Greta Trovò, Cecilia Calore, Anna Marega, Linda Prandato, Filippo Temporin, Ilaria Trovò, Alessia Zagato, Nicole Christine Cavazzana, Oussama Id Bahmane, Dario Comunian, Alberto Pulin, Giada Nauva, Giorgia Loreggian, Rachele Puozzo, Manuel Cavendi, Nicola Disarò, Giulia Calicchia, Nicola Belluco, Giulia Comunian, Veronica Riello, Gloria Loreggian, Matteo Tessari, Matteo Belluco, Erica Randi, Michael Trovò, Christian Furlan, Caterina Cara, Thomas Vigato, Martina Tessari, Alessia Brunoro, Lorenzo Giacometti, Simone Limuti. In totale sono stati elargiti ben 6 mila e 200 euro. C.L.
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’attenzione per le esigenze delle famiglie continua ad essere prioritaria per questo nelle scorse settimane la nuova dirigente scolastica Lorenzina Pulze ha convocato un incontro per illustrare l’offerta formativa dell’istituto di Tribano ai genitori dei bimbi che nel prossimo settembre faranno il loro ingresso alla scuola primaria. Proprio in questa occasione, l’assessore e vicesindaco Monia Caremi ha parlato ai genitori evidenziando che è giunta da un nutrito numero di genitori la richiesta legittima e condivisibile di avviare l’iter della richiesta di autorizzazione a organizzare il tempo-scuola anche in “tempo pieno”. Considerata la particolare difficoltà economica e sistemica in cui il mondo della scuola, come la maggior parte dei comparti della società, si trova a operare, dovendo sopportare la riduzione dei finanziamenti senza poter né voler rinunciare a educare e istruire, l’amministrazione ha fatto sapere che qualora non fosse rilasciata l’autorizzazione suddetta, si impegnerà per favorire l’attivazione del servizio di doposcuola facoltativo rivolto agli alunni della scuola primaria e finalizzato a garantire loro assistenza professionale e competenza nella esecuzione dei compiti e negli auspicabili momenti di socializzazione nonché verifiche puntuali con gli insegnanti dell’istituto concernenti rendimento, benessere ed eventuali, personali problematiche. Nella stessa riunione sono stati anche elencati i costi per l’attivazione del servizio di doposcuola: ogni mese, tre rientri pomeridiani settimanali, dalle ore 12.40 alle
L’assessore Monia Caremi ore 16.00, hanno un costo di 115 euro (l’importo a carico della famiglia scende a euro 70 grazie all’intervento comunale che, purtroppo, non è detto sia garantito e tantomeno in egual misura per l’anno a venire; detto importo scende ulteriormente, nel caso di frequenza bisettimanale, rispettivamente a euro 50). A questo costo si devono aggiungere i 4 euro per il buono pasto che sono totalmente a carico delle famiglie. Mentre il servizio di trasporto comunale non è attivo. L’assessore Caremi ha confermato che entro poche settimane sarà già possibile stabilire costi certi per l’attivazione del doposcuola. “L’offerta formativa del nostro istituto scolastico riuscirà sicuramente ad interpretare le esigenze delle famiglie nell’ottica del prioritario benessere psico-fisico degli alunni in quanto” bambini”- ha detto Caremi- come amministratori cercheremo di dare aiuto a coloro che si troveranno in difficoltà nel gestire tempi lavorativi e cura C.L. dei propri figli”.
Bovolenta 11 Urbanistica Approvato il Piano degli Interventi con accordi fra pubblico e privato
Nuova casa per i figli adesso è possibile di Cristina Lazzarin
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inalmente una risposta certa a chi ha deciso di metter su famiglia a Bovolenta. Il comune ha infatti individuato sul territorio alcuni lotti dove potranno essere realizzati delle nuove residenze. La novità è siglata dal nuovo Pat che oltre ad individuare questi nuovi lotti che potranno soddisfare le esigenze di alcuni giovani, va ad insistere anche sul recupero residenziale di alcuni annessi rustici non più funzionali alla conduzione del fondo. Per favorire la crescita del comune, l’amministrazione guidata da Vittorio Meneghello ha approvato tre accordi pubblico-privati per aree di espansione. In particolare è stato approvato l’accordo per un’area perequata in parte a destinazione commerciale e in parte a destinazione residenziale con la possibilità in cambio di realizzare un’opera pubblica del valore di 450 mila euro e acquisire un’area di 33 mila mq. “L’approvazione di questo piano- spiega il vicesindaco Emiliano Baessato- darà risposte certe a molte famiglie di Bovolenta e a molte attività, bloccate da anni per mancanza dello strumento urbanistico. Il PI sblocca anche l’iter di approvazione della nuova zona commerciale il cui futuro sarà ovviamente nelle mani degli investitori privati. Noi speriamo decolli, l’area farà parte di un accordo pubblico privato con dei vantaggi per la collettività. Oggi, la crisi economica, i tagli ai comuni fatti dallo stato centrale, e ricordiamolo il patto di stabilità che dal 2013 è entrato in vigore anche a Bovolenta, ingessano il comune che sta facendo sforzi enormi per continuare a realizzare le opere promesse ed avviate. Pertanto la possibilità di ottenere finanziamenti privati per opere pubbliche è indispensabile”. Seppur nelle contingenti situazioni di gravi tagli imposti dalle minori entrate, va avanti la sistemazione di Piazza Matteotti e del piazzale palestra (con difficoltà per la tipologia di finanziamento della Cassa depositi e prestiti di vecchi mutui) e la pratica del forno crematori. Contemporaneamente proseguono i “piccoli interventi”come l’impianto di videosorveglianza del ponte azzurro per la sicurezza del transito e per rilevare incidenti, danni al patrimonio o altro. Prosegue anche l’implementazione di corpi illuminanti della pubblica illuminazione a led (nel parco Salvo d’Acquisto quelli esistenti sono stati acquistati perchè erano in prova, si tratta di un’area molto estesa) e si sta lavorando con il bilancio di previsione sul programma opere pubbliche per i nuovi interventi di quest’anno (ex sala eden, interventi a Fossaragna di manutenzione-realizzazione pubblica illuminazione, sistemazione strade ecc..) adeguamento antisismico edifici scolasti-
Sbloccato anche l’iter per la nuova zona commerciale, ora la parola passa agli investitori
Dopo il Pat arriva il piano degli investimenti che permetterà di ampliare o edificare accanto alle abitazioni esistenti ma a condizioni ben precise per agevolare i residenti
ci dove c’e’ già un primo finanziamento Regionale; sistemazione cimitero loculi famiglia e interventi manutentivi. Nel corso dell’anno dovrebbero terminare i lavori di restauro dell’ex cinema Eden; si tratta di un primo stralcio di intervento per la realizzazione all’interno dello stabile, in centro al paese, di una nuova biblioteca e uno spazio ricreativo per i giovani, una sala per anziani, ed una sala civica per le associazioni e le attività. Ultima bella notizia riguarda l’attivazione dell’ADSL un po’ su tutto il territorio comunale. “Dopo numerosi solleciti - spiega Baessato - da parte dell’amministrazione comunale ora quasi tutte le famiglie possono navigare in internet in modo veloce (a Nord, via Chiesa, via Roncaolo, via Cà Dolfin, via Conche , Ca’ Molin, San Lorenzo, via Argine sinistro dopo incrocio con via Sant’Antonio Abate, a Sud, esclusa Fossaragna, via Caneva e via Argine Destro dopo incrocio con via Caneva, parte finale di via Navegauro, fino alla Paltana).
arre Il 22 marzo in palestra
due orchestre grande concerto
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rande spettacolo musicale con due orchestre di richiamo internazionale. Sul palco saliranno più di cento giovani musicisti con un ricco programma sinfonico, corale e folk. Torna anche Arre, L’international Music Meeting 2013 per la sua XXIII edizione per il prestigioso appuntamento del concerto inaugurale che vedrà ospite la Montgomery High School Orchestra and Choir dal New Jersey e L’orchestra Giovanile del Veneto “Sesta in re”, dirette rispettivamente da Kawika Kahalehoe e Jeffrey Woodworth e José Angel Ramìrez Ragoitia. Il concerto si terrà venerdì 22 marzo alle ore 20.45 in Palestra Comunale in via Roma 103 e sarà ad ingresso gratuito. Sarà anche l’occasione per vedere sul palco un prestigioso concittadino, poiché il direttore dell’orchestra giovanile del Veneto José Angel Ramìrez Ragoitia vive ad Arre. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi all’Orchestra Giovanile del Veneto, tel. e fax 049 630786. C.L.
12 Due Carrare Novità Le iniziative per ridurre l’impatto dei punti luce e il loro consumo energetico, dimezzato in appena due anni
Inquinamento luminoso, c’è il piano Censimento per i 2.435 lampioni del paese Vason: “cerchiamo di dare il nostro contributo” di Francesco Sturaro
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l Comune di Due Carrare ha ottenuto un finanziamento di 8.650 euro dalla Regione finalizzato alla predisposizione del Piano Illuminazione Comunale e Inquinamento Luminoso (Picil). Sono stati 125 i comuni veneti che hanno avuto accesso a questo contributo, destinato a coprire il 50% della spesa sostenuta per la redazione del Picil. Il piano della luce, che dovrebbe essere approvato a breve dall’amministrazione comunale, si compone di un censimento di tutti i punti luce presenti sul territorio comunale, che ammontano a 2435, e delle diverse tipologie di lampade; lo studio rappresenta la base da cui partire per programmare interventi mirati, volti a ridurre l’inquinamento luminoso e a ottenere al contempo un risparmio energetico. Da alcuni anni il Comune di Due Carrare ha avviato l’operazione di progressiva sostituzione dei corpi illuminanti più vetusti della propria rete di illuminazione pubblica, soprattutto delle lampade a vapori di mercurio, rimpiazzate da lampade a led che, a parità di intensi-
Bambini dai 3 mesi ai 3 anni
tà luminosa, garantiscono un consistente risparmio energetico e una riduzione dei costi di manutenzione: in due anni la bolletta della luce per la pubblica illuminazione è passata da 180 a 150 mila euro l’anno, tenendo conto che in questo biennio il costo dell’energia elettrica è aumentato. “Siamo un Comune lungimirante in campo energetico – spiega il vicesindaco Claudio Garbo - Da qualche anno abbiamo investito nel settore del risparmio energetico e della riduzione dei consumi. Siamo anche stati oggetto della visita di una delegazione europea nel 2012, costituita da rappresentanti del Politecnico di Bucarest. Questa delegazione sta operando, in sinergia con vari Paesi europei, nell’ambito del progetto Patres per poter diffondere le buone pratiche tese alla riduzione dei consumi nella pubblica amministrazione. Il tutto con un riguardo particolare alla salvaguardia dell’ambiente e della qualità della vita”. Per l’impegno nel settore del risparmio energetico e per i risultati ottenuti, il Comune di Due Carrare è
ACqUEDOTTO kO A CORNEGLIANA I residenti hanno segnalato disagi e numerose rotture della condotta
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stato invitato alla conferenza conclusiva del progetto Patres, svoltasi nei giorni scorsi a Bucarest, per relazionare sul percorso intrapreso e sulla tangibilità dei risultati ottenuti. “Ci stiamo anche impegnando, con l’adesione ad un secondo programma Europeo chiamato Conurbant – prosegue Garbo – a ridurre le emissioni climalteranti e raggiungere il 20% di minori consumi energetici, il 20% di maggiore efficienza energetica e il 20% di incremento dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2020, obiettivi contenuti nell’accordo di Kyoto”.
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cittadini della frazione di Cornegliana si trovano sempre più spesso a fare i conti con delle condotte idriche ormai vetuste e con i disagi che questa situazione comporta. Nel corso dell’ultimo anno ci sono state varie segnalazioni, da parte dei residenti, di rotture nelle tubazioni, specie in via Da Rio, nel tratto compreso tra la Sp9 via dell’industria a via Dante Alighieri. Della questione si è interessata anche l’amministrazione comunale, che ha provveduto ad inviare una comunicazione scritta al Centro veneto servizi, sollecitando l’azienda a prendere provvedimenti. “Abbiamo invitato il Cvs a provvedere alla sostituzione della condotta idrica – afferma il sindaco Sergio Vason – in quanto abbiamo riscontrato che nell’ultimo anno si è più volte rotta, probabilmente per la sua vetustà fatiscente. Abbiamo sollecitato questo intervento, anche perché abbiamo programmato l’esecuzione del rifacimento del manto stradale del tratto di strada comunale via Da Rio, di circa 200 metri. Non
vorremmo eseguire l’intervento di asfaltatura e poi assistere alla rottura della stessa strada, per aggiustare la condotta idrica, nel frattempo rottasi nuovamente”. Nel dettaglio l’intervento di rifacimento dell’asfaltatura di via Da Rio, programmato dall’amministrazione comunale per il prossimo mese di giugno, consiste nella fresatura dell’attuale manto stradale per uno spessore di 5 centimetri, nella stesura di uno strato intermedio all’asfalto e nella formazione del nuovo tappeto di usura da 3 centimetri. “Speriamo che il Cvs accolga la nostra richiesta – conclude il sindaco Vason – in quanto la suggerita sostituzione della condotta idrica esistente consentirebbe di non pregiudicare l’asfaltatura della sede stradale, oltre a comportare un vantaggio economico allo stesso Centro Veneto Servizi, che non dovrebbe farsi carico della riasfaltatura della strada, operazione che, come detto, verrà fatta eseguire dal Comune”. F.S.
il progetto La ditta costruttrice ha stipulato un accordo di programma
centro commerciale vicino al casello iniziativa sempre più concreta
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embra non ci siano più dubbi: il centro commerciale previsto a ridosso del casello autostradale di Terme Euganee, si farà. L’iter amministrativo del progetto sta proseguendo il suo corso così come i lavori di urbanizzazione dell’area in questione che, partiti un anno fa e poi sospesi, adesso sono ripresi. Il dibattito sull’insediamento in loco della grande struttura di vendita prosegue da anni a Due Carrare e nei comuni contermini, dividendo cittadinanza e associazioni di categoria in favorevoli e contrari. I primi vi hanno scorto la possibilità di generare nuove L’area interessata dal progetto opportunità di impiego in un momento di crisi generalizzata, con ricadute positive sull’economia e sul settore occupazionale, i secondi una minaccia al tessuto commerciale locale e uno sfregio ad territorio dall’alto pregio paesaggistico. In attesa di vedere se il tempo confermerà le tesi dei pro e contro il centro commerciale, stanno prendendo corpo alcuni aspetti collegati alla grande struttura di vendita. L’amministrazione comunale, infatti, sta pianificando una serie di interventi, che saranno finanziati con i 2.800.000 euro che la ditta Deda srl, titolare dell’operazione centro commerciale, ha messo sul piatto tramite accordo di programma stipulato con il Comune. La prima opera che, sovvenzionata dal privato, dovrebbe vedere la luce è la rotatoria sulla Sp 17 via Roma, davanti all’abbazia di Santo Stefano. L’iter progettuale dell’infrastruttura, del diametro di 17 metri al cui interno sarà posto il capitello devozionale ora situato all’incrocio con via Gorghizzolo, è ormai completato. Nelle intenzioni degli amministratori locali, la rotatoria, la cui spesa ammonta a 200 mila euro, oltre a ridurre la velocità di percorrenza dei veicolo lungo la Sp 17, dovrebbe razionalizzare l’accesso all’abbazia. Con i fondi messi a disposizione da Deda, il comune dovrebbe coprire anche le spese delle piste ciclabili di via San Pelagio e di via Campolongo, che ammontano rispettivamente a 450 mila euro e a 300 mila euro (parte del costo di questa seconda opera sarà coperto dalla Regione Veneto, che ha stanziato ad hoc 100 mila euro). F.S.
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14 Agna Ambiente Controlli costanti in tutto il territorio, a partire dalle zone più critiche
Lotta al malcostume
Rifiuti abbandonati, una piaga da estirpare “cittadini, segnalate e denunciate chi inquina” di Cristina Lazzarin
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ontinua la lotta del comune di Agna contro l’abbandono selvaggio di rifiuti. Nel 2012 alcuni responsabili erano stati individuati e multati dalla polizia locale, ma purtroppo il fenomeno continua a ripetersi periodicamente. L’amministrazione comunale ovviamente continua nella propria azione di monitoraggio per individuare i “furbetti” che continuano a gettare la spazzatura a bordo strada e nei fossi. La tipologia di rifiuti abbandonati è proveniente sia da abitazioni e privati sia da scarti di lavorazione e cantieristica (es. cartongesso, legno, poliuretano, etc.). “Questo è uno dei fronti – commenta l’assessore alla sicurezza e vigilanza Gianluca Piva – dove serve la linea dura da parte del nostro comune. Non possiamo essere buonisti con chi abbandona rifiuti per strada o dove capita. Ogni volta che troviamo dei sacchi abbandonati – continua Piva – dobbiamo rovistare alla ricerca di qualche traccia. L’ultimo caso accertato è di pochi giorni fa quando in centro paese, è stata abbandonata una notevole quantità di rifiuti a pochi passi dalla fermata dell’autobus.
Il Comune a caccia dei responsabili dell’abbandono dei rifiuti Altra area spesso colpita dal problema è in via Cimitero e la zona ai confini con Rottanova di Cavarzere. “Questi comportamenti – continua Piva – sono estremamente incivili e selvaggi, e altresì sono sanzionabili in base al nostro regolamento di polizia rurale. Saremo inflessibili nell’applicare le sanzioni previste e alcun sconto ci sarà per chi, senza scrupolo, abbandona i propri rifiuti causando un grave danno all’intera comunità. Percorsi di sensibilizzazione sono già
in corso nei nostri istituti scolastici in collaborazione con il Bacino PD3, e con la Protezione Civile che sarà impegnata in maggio in una giornata di “pulizia civile”. In ogni caso oltre al nostro controllo e alla nostra sorveglianza sul territorio – conclude Piva – chiediamo una collaborazione responsabile e attiva della nostra cittadinanza, con segnalazioni e qualsiasi informazione possa essere utile ad individuare ulteriori trasgressori”.
politica La visita di Tosi prima del voto e le polemiche con il Pdl
centrodestra in testa nonostante grillo ma e’ scontro con la lega nord locale
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e elezioni politiche decretano la vittoria del Pdl, incalzato però dal Movimento 5 Stelle che fa incetta di voti e punisce il centrosinistra e la Lega Nord. E dopo la chiusura delle urne è polemica proprio nel centrodestra in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. Durante la campagna elettorale aveva fatto notizia la visita del segretario nazionale veneto della Lega Flavio Tosi, con incontro dei candidati locali e giro al mercato fra la gente. Piva, Tosi e Scarabello “La nostra sezione – spiega Gianluca Piva segretario locale – che vanta oltre una cinquantina di tesserati, sta lavorando già per le prossime elezioni comunali del 2014. L’obiettivo è di continuare l’esperienza molto positiva che stiamo vivendo attualmente in amministrazione. Di sicuro l’esperienza accumulata in questo mandato ci permetterà di presentare un programma credibile e realistico, senza promesse inutili e slogan che lasciano il tempo che trovano”. Ma il risultato elettorale riaccende la polemica con il Pdl. Dai banchi dell’opposizione il consigliere Alberto Moretto va all’attacco del Carroccio. “La sconfitta della Lega Nord presente con un direttivo nel nostro paese, ha servito in primis a dare gran sfogo al Movimento di Grillo che al momento non ha nessun esponente nel paese. Questo la dice lunga sul fatto che non serve avere uomini di punta per un partito, anzi! Ora sono curioso di vedere quanti saliranno sul carretto del vincitore, si perché ovunque e pure ad Agna probabilmente succederà questo, prima si lascia lavorare gli altri a livello nazionale e poi quando si prospetta l’opportunità si prende il bus, un po’ quello che è già successo con la Lega e abbiamo già visto com’è finita, speriamo non succeda lo stesso con il Movimento 5 Stelle. Nel frattempo sarò ben felice di vedere volti nuovi, giovani che si avvicinano al movimento, facce pulite, finora delusi e malcontenti che vorranno fare qualcosa per il nostro paese. Starò molto attento ad illuminare altri nomi che provengono dai vecchi partiti, contravvenendo la prima regola dei Grillini che vieta di far parte del movimento se si è già precedentemente tesserati”.
neWs Alberi caduti e rami spezzati, la Protezione Civile in campo con i vigili del fuoco.
settimane impegnative per la doppia emergenza neve, numerosi gli interventi
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’inverno di quest’anno sarà sicuramente ricordato anche per le numerose nevicate a bassa quota che si sono verificate nelle nostre zone, comportando spesso notevoli disagi. A quanto sembra le amministrazioni hanno dovuto fare i conti anche con numerosi danni, è questo quello che si è verificato ad Agna dove gli interventi di ripristino della viabilità hanno comportato esborsi da parte del comune. La nevicata di febbraio - rispetto a quella dell’ 8-9 dicembre – ha comportato meno problemi: la neve, seppur copiosa, non ha attecchito a terra a causa della temperatura al suolo sopra lo zero e i problemi sono stati così minori. In dicembre, invece, la nevicata aveva in effetti fatto cadere più ramaglie e rami, addirittura a Frapiero due alberi erano stati tagliati dai vigili del fuoco (vedi foto) e così pure in via Mingoni. Sono caduti alcuni rami anche in zona Municipio e scuola materna e anche all’interno del cimitero. Il problema sembra legato alla tipologia di piante molto diffusa nel nostro territorio: i pini marittimi. Anche ad Agna ve ne sono molti e quando nevica il peso della neve spezza facilmente i rami. “Una scelta va fatta, anche se dolorosa- spiega il vicesindaco, Gianluca Piva- e comporterà un piano di manutenzione e abbattimento delle piante più a rischio. Con i volontari della protezione civile, le aree interessate dalla cadute sono state prontamente circoscritte in attesa dell’intervento delle
ditte specializzate”. La difficoltà è legata alla pulizia in tempi rapidi delle strade e dei quartieri. Durante quelle giornate di neve, per le due provinciali che attraversano Agna (Sp. 3 e Sp.5), sono stati all’opera i mezzi della provincia e diversi mezzi locali per la pulizia di piazzali e quartieri comunali. Ci sono state alcune segnalazioni per gli accumuli di neve laterali, specialmente dopo che erano passati i mezzi spazzaneve. “Operare in queste situazioni di emergenza – spiega l’assessore alla protezione civile Gianluca Piva – è sempre difficoltoso, soprattutto se la neve continua a cadere fitta. I mezzi usciti hanno liberato le arterie principali e anche le strade minori, asportando i cumuli di neve più consistenti. Mi spiace del disagio subito dai nostri cittadini – prosegue Piva – e sottolineo che ad ogni nevicata l’ente deve sborsare migliaia di euro tra costi diretti e indiretti. E’ buona norma che i cittadini provvedano alla pulizia di accessi e passi carrai, rispettando i contenuti delle ordinanze del nostro Sindaco”. C.L.
16 Bagnoli Gli eventi Al “Goldoni” spettacoli ed appuntamenti culturali di primo piano per tutto il mese di aprile
Teatro di primavera declinato al femminile di Cristina Lazzarin
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ontinua il fitto calendario di appuntamenti al teatro comunale Carlo Goldoni di Bagnoli di Sopra che oltre agli spettacoli per adulti, previsti nelle ore serali, continua ad ospitare nelle mattinate numerose scolaresche per proporre delle interessanti programmazioni. Il 23 marzo la compagnia “La filodrammatica” di Cavarzere propone “Le baruffe di famegia” di G. Gallina. Si prosegue poi ad aprile con la Compagnia teatrale “Benvenuto Cellini” che il 6 aprile propone “Le allegre comari di Windsor”, adattamento da Shakespeare e regia di Serena Florio. Il 13 aprile si terrà invece una rappresentazione teatrale il cui ricavato andrà in beneficienza. Il 14 aprile, a cura della Fondazione Cassa di Risparmio si terrà lo spettacolo “La semplicità ingannata”, satira per attrice e pupazze sul lusso d’essere donne, spettacolo con Marta Cuscunà liberamente ispirato alle opere di Arcangela Tarabotti e alle vicende delle Clarisse di Udine. In questa seconda tappa del suo percorso di ricerca l’attrice ci parla di un’altra stagione di resistenza femminile, quella della monacazione forzata delle figlie nel Cinquecento. Alcune di queste donne, già allora, cercarono di opporsi al sistema. Sarà sicuramente d’effetto vedere questa giovane donna sola sul palco insieme ai suoi pupazzi, a ripercorrere la memoria di un tempo in cui le donne-bambine venivano incanalate in un percorso che ineluttabilmente le avrebbe portate alla clausura. Sostituendo alla fastidiosa retorica che spesso sottende questo genere di teatro un puntuale umorismo, Cuscunà mette in scena grazie a una magistrale padronanza della parola e della mimica, un parallelismo con la contemporaneità impossibile da non cogliere. Infine il 20 aprile, “Flamenco puro”, musica ritmi e colori. Passione e forza, ritmo e sentimento: un viaggio nell’universo flamenco, una serata alla ricerca di sensazioni ed emozioni attraverso la sua profondità, leggerezza, forza e passionalità. Musiche, ritmi, balli, emozioni assicurate per toccare con mano i colori dell’anima flamenca. Assai apprezzata dal pubblico “Camere da letto” di Alan Ayckboum, presentata dalla compagnia teatrale “Camerini con vista” il 9 marzo scorso. Come spesso accade con Ayckbourn, dietro al ritratto comico dell’ordinario esplodono conflitti latenti, nevrosi e incomunicabilità. In “Camere da letto” sotto la lente d’ingrandimento finisce l’istituzione del matrimonio e la sua reale precarietà: la storia si sposta, in una notte, tra tre camere da letto e quattro coppie scoprendo nell’apparente normalità un malessere di fondo. L’indagine delle complesse dinami-
Protagoniste soprattutto le donne, in scena Marta Cuscunà e le sue “pupazze”, spazio anche al flamenco
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Marta Cuscunà in scena con le sue “pupazze”, comprimarie dello spettacolo teatrale
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che dei rapporti familiari fa emergere nodi irrisolti, equilibri assai precari, all’interno di un generale disagio originato da una sessualità irrisolta e da riti privi di senso. Con grande maestria Ayckbourn tira le fila delle diverse trame intrecciate, con uno humor e una comicità non priva di trovate ed effetti.
sociale Iniziativa dell’associazione “Moraro”
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i è trattato di un evento del tutto nuovo quello che l’associazione “Il Moraro” e la bottega equosolidale “Millesoli” hanno organizzato il 9 marzo scorso intitolata “Festa delle donne del mondo”. In occasione della festa della donna, le associazioni hanno infatti pensato di ben interpretare il nuovo corso della storia organizzando un evento che coinvolgesse tutte le donne anche quelle che non sono di origine italiana. La festa era aperta a tutte e a tutti, proprio come occasione di incontro anche con le donne immigrate che si prendono cura dei nostri anziani e a tutti i cittadini del mondo presenti nel territorio. Durante la festa ha funzionato un punto ristoro ed erano presenti banchetti con prodotti artigianali di diversi paesi. Ai presenti è stato chiesto di firmare una petizione per chiedere il ripristino delle corse del trasporto pubblico per Padova, servizio indispensabile per le donne immigrate. Assai ricco il buffet che è partito da un aperitivo preparato da Marcela, la barista del paese, e poi tanti assaggi di piatti del mondo (cucina ucraina, iraniana, moldava, rumena, marocchina, del Chirghistan). Nel pomeriggio non sono mancate le musiche e i balli dei balcani e dintorni con il gruppo Ande cante e bali accompagnati da Giorgio alla fisarmonica con musiche moldavo-rumene, Koster alla fisarmonica e Giovanni al sax con musiche turco-bulgare. C.L.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA
Il nuovo anno accademico Alla cerimonia inaugurale dura presa di posizione
PADOVA
Università: “Vergognosi tagli al diritto allo studio”
Un momento dell’apertura dell’anno accademico all’Università di Padova
Il rettore Zaccaria denuncia l’impoverimento progressivo degli atenei e torna sull’ospedale di Emanuele Masiero
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on è più tempo di fastose cerimonie e ricche parate, nemmeno all’Università di Padova, costretta a fare i conti con i tagli alla ricerca e le ristrettezze di bilancio. Così anche l’inaugurazione dell’Anno Accademico numero 791 è stata più sobria e breve del solito, con il merito di portare in primo piano i problemi legati al diritto allo studio e alla ricerca. Applausi e consensi dal folto pubblico presente al Bo per il discorso del Rettore Giuseppe Zaccaria, che ha centrato il suo discorso è stato proprio sui tagli al budget universitario. “I vergognosi tagli al diritto allo studio - ha detto - e il fatto che il costo totale per laureato sia in Italia inferiore del 31% rispetto a quello europeo, comportano il rischio concreto che l’Italia cancelli in pochi anni le conquiste dei padri fondatori della Repubblica in tema di diritto allo studio, portando ad una istituzione universitaria per pochi e non per tutti i capaci e meritevoli. Nel corso di quest’anno - ha aggiunto il Rettore - molti atenei italiani non avranno i soldi per pagare gli stipendi ai loro dipendenti e per loro si sta già ponendo in modo drammatico il problema della sopravvivenza. Ma anche noi, che grazie al bilancio perfettamente in ordine degli ultimi anni e alla cospicua capacità di autofinanziarci, non solo continueremo a vivere, ma non opereremo alcun taglio alla ricerca, alla didattica, all’internazionalizzazione e ai servizi agli stu-
denti, poco avremo di che rallegrarci. Infatti, ci è precluso Luca Zaia, ma il suo vice Marino Zorzato. “Alla riunione di crescere, impedendoci di correre più speditamente, come del comitato tecnico sul nuovo ospedale Regione, Comune, vorremmo e sapremmo fare, se solo ci fosse riconosciuta la Provincia, azienda ospedaliera e università hanno la possibilità di dare il via definitivo all’iter che dovrebbe portare alla quota premiale che ci siamo meritati. La nostra Regione mostra capacità di resistere alla cri- fase progettuale delle strutture del nuovo ospedale policlisi, ma senza un potenziamento delle reti formative e di nico. Siamo fiduciosi che dal Governo arrivino gli impegni di spesa utili a passare rapidamente ricerca, senza una strategia che ponga alla fase propriamente progettuale e al centro dei progetti le università nella “La costruzione successivamente al cantiere di questa loro sinergia e convergenza collabora- del nuovo grande opera fondamentale non solo tiva non vi potrà essere una politica di Policlinico è indispensabile per Padova ma per tutto il Veneto in sviluppo del territorio”. maniera da arrivare ad una casa della Non poteva mancare l’accenno per l’eccellenza” medicina che mantenga di assoluta ecall’ospedale e al progetto del nuovo nosocomio oggetto di un lungo confronto con la Regione. cellenza europea a nostra sanità regionale”. Al termine della cerimonia, come da tradizione, hanno “C’è una priorità , del tutto fondamentale, affinchè Padova mantenga la tradizione di eccellenza dei propri studi: quel- fatto simpatica irruzione nell’aula magna i goliardi che, con la della costruzione del nuovo ospedale-policlinico. È una uno studente di origini africane al seguito travestito da Papa struttura di cui l’Ateneo, la scuola di medicina, la città e la nero, hanno donato al rettore Zaccaria la tradizionale gallina regione hanno sempre più vitale bisogno per continuare a padovana, bianca, ribattezzata “papale” per l’occasione. La essere competitivi in quell’integrazione delle funzioni for- goliardia ha portatao una ventata di buonumore che però mative, scientifiche ed assistenziali che è il ’proprium’ della non è bastata a stemperare la tensione per lo stato di samedicina universitaria. Attendiamo dal presidente Zaia una lute dell’università padovana che, pur confermandosi tra gli parola definitiva, che ci garantisca la realizzabilità di que- atenei d’eccellenza a livello europeo, deve fare i conti con sto progetto così fondamentale per Padova”. A rispondere il progressivo impoverimento di risorse per gli studenti, per i in aula magna non era presente il presidente del Veneto docenti e per chi fa ricerca.
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO FINOTTI RESTERà IN SELLA FINO A 89 ANNI
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a Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, istituzione che ogni anno finanzia progetti e iniziative culturali e sociali sul territorio per decine di milioni di euro, sceglie la continuità e affida nuovamente il timone al presidente Antonio Finotti. Ad 84 anni d’età è stato riconfermato infatti alla guida della Fondazione per altri cinque anni, probabilmente un record nel panorama delle fondazioni bancarie e non solo. Il Consiglio Generale della Fondazione Cariparo ha confermato con voto palese e all’unanimità Antonio Finotti alla presidenza dell’Ente per il prossimo quinquennio. Il nuovo mandato decorrerà dal 14 aprile, giorno successivo alla scadenza dell’attuale mandato, e si concluderà, come previsto dallo Statuto, il 13 aprile 2018.
Finotti, classe 1928, ricopre dal 2003 la carica di presidente della Fondazione di cui è stato, dal 1997, segretario generale. Attualmente è componente del consiglio e del Comitato di presidenza dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa). Nel 2007 l’Università di Ferrara gli ha conferito la laurea honoris causa in giurisprudenza. Già direttore generale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, della Cassa di Risparmio di Verona e di Unicredito, ha fatto parte di diversi consigli di amministrazione di società bancarie (Mediovenezie, Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone). È stato inoltre sindaco effettivo della Cassa depositi e prestiti. Adesso ha davanti a se altri cinque anni a capo di una delle più importanti fondazioni bancarie italiane. E.M.
La voce degli studenti
“poche prospettive per i ricercatori”
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nche la rappresentante degli studenti universitari Chiara De Notaris non ha nascosto, nel suo intervento all’apertura dell’anno accademico, la preoccupazione per il futuro della ricerca. “Purtroppo i tagli e la riforma universitaria stanno producendo i loro effetti anche per quanti fanno della ricerca la loro professione. - ha detto - Ci riferiamo a dottorandi e assegnisti che assieme costituiscono ormai ben più del 50% del personale che ogni giorno contribuisce a mantenere questo Ateneo ai suoi elevati livelli nella ricerca. Solo il 7% degli attuali assegnisti, però, potrà ambire a un posto stabile nella nostra Università, percentuale in linea con quelle nazionali. Questo a causa dei tagli degli scorsi anni e del blocco del turnover a cui gli atenei sono ancora sottoposti. Ci sembra evidente l’enorme sproporzione di queste cifre. E.M.
Spazi Spazi Aperti aperti 13 19 I dati dell’Arpav La spesa per abitante è più “leggera” nei piccoli comuni, ache se non mancano alcune eccezioni
Differenziata, ma quanto ci costi... Nei Comuni più grandi il prezzo medio pro capite supera i 100 euro mentre nei paesini si scende sotto i 60 euro
Ad incidere sui prezzi anche la presenza o meno di aree industriali
di Emanuele Masiero
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iccolo è bello? A volte si e a volte no, dipende dalla faccia della medaglia. Possiamo riassumere così la situazione costo per abitante della tariffa rifiuti in provincia di Padova. Un dato che premia quasi sempre i Comuni più piccoli dove la gestione è più semplice, ma dove spesso mancano anche servizi aggiuntivi. In ogni caso il primato di Comune “più economico” è conteso tra Barbona e Villa Estense che vantano la minor spesa per abitante nella raccolta e nella gestione dei servizi legati ai rifiuti solidi urbani. Con 57,24 euro (il dato è dell’Arpav riferito al 2011) Villa svetta nella speciale classifica provinciale. Barbona perde il podio per un soffio con i suoi 57,88 euro: 62 centesimi di differenza motivati tuttavia da un curioso servizio aggiuntivo. Ogni utente di Barbona si vede consegnare a casa, prima dell’inverno, un sacco di sale da 25 chili, per disgelo neve. Al terzo posto per economicità spiccano Grantorto (60,85), Santa Giustina in Colle (64,01) e Trebaseleghe (64,18). Rimanendo nella Bassa, si difendono bene Ospedaletto Euganeo (64,55), Terrassa Padovana e Vescovana (65,34), Cartura (66,73), Sant’Urbano (67,69), Saletto (68,95), Anguillara Veneta (70,41),
Pozzonovo (70,97). I costi sono decisamente più alti nelle città con più abitanti (Conselve 96,97, Montagnana 112,59, Monselice 120,17), anche se spiccano i bassi costi di Este, che spende “solo” 84,03 euro. “E’ un risultato frutto di un sistema di raccolta differenziata collaudato - ha commentato il sindaco Giancarlo Piva - che conferma la diminuzione di costi all’aumentare del riciclaggio. E poi la presenza di Sesa ci sgrava dalla spesa dei servizi accessori, che la società offre alla città in cambio del disagio per la sua permanenza, peraltro ridotto al minimo in questi anni”. Già, perché tra i fattori che fanno aumentare la spesa ci sono anche i servizi legati alla gestione dei rifiuti: a Barbona, per esempio, la raccolta del secco non riciclabile avviene una volta ogni due settimane, mentre in altri Comuni (come ad esempio Monselice) la stessa raccolta viene fatta quattro volte ogni due settimane. Sempre a Barbona mancano servizi aggiuntivi su chiamata come raccolta oli, toner esausti e indumenti usati, così come manca un ecocentro, la cui attività si ripercuote sulle spese di gestione. Anche l’assegnazione dell’impianto di smaltimento della frazione secca crea una forte disparità: conferire
PROSSIMA STANGATA CON LA TARES
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assando da “costo per abitante” a “tariffa per abitante” i conti cambiano alla grande. E il confronto extra provinciale diventa doveroso, mettendo in luce un risultato sorprendente: la bassa padovana è un territorio virtuoso. Nonostante le differenze territoriali e morfologiche, la gestione nella Bassa rappresenta un’eccellenza nazionale, garanzia di risparmio per i cittadini e rispetto per l’ambiente. I dati non mentono: la tariffa del Bacino Padova Tre per abitante è di 58,69 euro, minore rispetto ai 67,97 euro di Etra (alta padovana), ai 66,52 di Acegas-Aps (Padova e cintura), ai 72,33 di Veritas (provincia di Venezia), ai 69,55 di Ecogest (provincia di Rovigo) e ai 78,01 del Consorzio Priula (provincia di Treviso). Per i responsabili dei Bacini Padova 3 e Padova 4 il dato è ancora più eclatante se considerate le differenze morfologiche del territorio preso in esame: “pensare che ci sia un risparmio rispetto alla provincia di Rovigo, ma anche rispetto alla città di Padova, è un dato che porta ad una sola conclusione: nonostante le differenze territoriali e morfologiche (da vaste aree rurali a zone ad alta concentrazione industriale), la gestione nella bassa padovana rappresenta un’eccellenza nazionale, garanzia di risparmio per i cittadini e rispetto per l’ambiente”. Per il futuro però bisognerà fare i conti con la nuova arrivata Tares che ha definitivamente mandato in pensione Tia e Tarsu. Secondo la logica dell’ex Governo Monti, il nuovo tributo dovrebbe garantire maggiore equità e far pagare in base all’effettiva pro-
La raccolta differenziata rappresenta una voce di spesa tutt’altro che trascurabile per le famiglie padovane alle prese con continui aumenti delle tariffe. nella discarica di Sant’Urbano ha un costo di 101 euro a tonnellata, mentre portare il secco nella discarica di Este comporta un costo di 139. Altro dato sensibile è la presenza o meno di zona industriale. Prendendo due comuni di pari abitanti, ovvero Limena e Loreggia, nel primo il costo per abitante è quasi il doppio del secondo: la zona industriale di un Comune come Limena incide forte. Degna di nota, nella stima del costo, è poi la presenza di flussi turistici: i 162,27 euro spesi per abitante da Abano Terme sono dovuti in parte anche allo smaltimento delle immondizie lasciate dai turisti e dallo spaz-
zamento più frequente delle strade. In ogni caso bisogna tenere presente che il dato fornito è il costo per abitante e non la spesa che ogni abitante deve sostenere. Quindi prendere quel valore e moltiplicarlo per il numero di componenti di una famiglia è un’operazione assolutamente senza senso. E’ importante inoltre considerare la macro suddivisione tra utenze domestiche e non domestiche che rappresenta la garanzia di una tariffa più equa possibile: è chiaramente più elevato il costo di gestione dei rifiuti legati alle attività produttive. Pertanto sarebbe idealmente molto meglio avere il maggior numero di utenze domestiche nel proprio Comune.
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Raccolta dei rifiuti duzione di rifiuti. Nella realtà invece, non si sono ancora visti questi effetti e la riscossione della Tares è stata rinviata a luglio 2013. Nell’importo della bolletta sarà infatti inclusa una maggiorazione (che andrà dai 30 ai 40 centesimi di euro per mq) che servirà a coprire i servizi “indivisibili” ovvero illuminazione pubblica, verde pubblico e simili. Resta comunque certo che non sarà ancora possibile ottenere la pesatura dei rifiuti che produciamo. Ad oggi infatti non esistono sistemi di pesatura omologati e trasportabili, senza contare che sarebbero comunque operazioni impossibili da fare a bordo strada dai mezzi che quotidianamente effettuano il servizio porta a porta. L’unica ipotesi credibile resta la creazione di piccoli ecocentri di quartiere, ma questa soluzione creerebbe almeno due problemi. In primis non si effettuerebbe più la raccolta porta a porta e le abitudini dei cittadini dovrebbe mutare radicalmente. In secondo luogo, in centri di grandi dimensioni, i problemi logistici sarebbero più che evidenti. E.M.
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20 Mondo scuola L’esperienza All’Euganeo di
“La scuola crepa”, gli studenti in piazza Non solo muri scrostati e soffitti invasi dalla muffa ma anche pericolose fessure sulle pareti e amianto sui tetti di Emanuele Masiero
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he la maggioranza degli edifici scolastici si presenti alquanto malridotta non è una novità. A Padova e provincia, tranne alcune eccezioni ed esclusi i nuovi stabili, gran parte delle scuole mostra il segno degli anni e avrebbe bisogno di interventi di restauro anche per mettere in sicurezza le migliaia di studenti che ogni giorno le frequentano. Stavolta a lanciare l’allarme sono proprio gli studenti padovani, che il primo marzo hanno esposto le immagini del reportage fotografico “La Scuola crepa” in piazza Antenore, di fronte alla sede della Provincia. Una carrellata impietosa sebbene sia limitata ad alcuni istituti cittadini, ma che rende l’idea dello stato di salute degli edifici scolastici padovani. Il Coordinamento Studentesco di Padova ha consegnato le immagini alla Provincia e all’Ufficio Scolastico, chiedendo di non perdere altro tempo e di intervenire almeno nei casi più gravi. Infiltrazioni e crepe, tetti in amianto sulle palestre e le pensiline per le bici, soffitti scrostati, servizi igienici da sistemare, scale antincendio poco sicure: la lista potrebbe continuare, spiegano gli stessi studenti. “Ogni giorno continuiamo ad andare a scuola in luoghi fatiscenti, totalmente insicuri, pericolanti e non conformi alle leggi! Non si può risparmiare sulla sicurezza dei ragazzi che ogni giorno attraversano un luogo pubblico che dovrebbe essere adeguato ad accogliere centinaia di persone. Per questo, dopo aver raccolto le foto delle malridotte scuole padovane, abbiamo deciso di richiamare l’attenzione su questo problema tramite una mostra fotografica davanti la provincia, proprio l’organo preposto ad occuparsi della “struttura scuola”. Non abbiamo più intenzione di guardare le crepe che si allargano nei muri, le porte che si staccano dai cardini o i tetti in amianto che aspettano ancora di essere rimossi. Vogliamo che ci venga garantita la sicurezza nelle scuole che dobbiamo vivere tutti i giorni. Non si può rischiare la vita a scuola: il nostro è un urlo rabbioso che vogliamo far arrivare fino ai vertici delle strutture amministrative, affinché sia tutelata la vita stessa degli studenti, e non tanto i profitti che ne derivano. Ci riprenderemo tutto: le scuole che
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crollano sono la rappresentazione più chiara di quello che è lo smantellamento totale del nostro futuro”. Il reportage fotografico si concentra su alcuni istituti padovani: il liceo MarchesiFusinato (centrale, sedi Arcella, Bronzetti e via Divisione Folgore) e gli istituti San Benedetto da Norcia, Valle, Ruzza, Belzoni e Severi. Spiccano, immortalate dall’obiettivo, le tante magagne strutturali: crepe di oltre un metro, tubi corrosi, muri e soffitti scrostati. Preoccupa, poi, la sinistra presenza di amianto all’agrario San Benedetto da Norcia. Al Marchesi-Fusinato sono in amianto alcune tettoie per biciclette, mentre nella sede dell’Arcella manca la scala antincendio. Al Valle una curiosità: l’ufficio tecnico è stato ricollocato addirittura in bagno, dove ogni giorno è costretta a lavorare una persona in mancanza di spazi adeguati. Insomma, ce n’è per tutti i gusti, e non va certo meglio in provincia dove, pur non mancando diversi nuovi istituti, ci sono edifici che richiederebbero interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza. Gli studenti affermano che questo è solo il primo passo e si dicono pronti a tornare nuovamente in piazza se non vedranno segnali concreti da parte delle istituzioni.
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Il comune di B Il Sindaco Vittorio Meneghello a metà del suo mandato
Ci spiega i progetti realizzati e quelli in cantiere fino al 2015 Ad esattamente metà del suo mandato abbiamo sentito il sindaco di Bovolenta Vittorio Meneghello, 68 anni, sposato, tre figli anche loro sposati. E’ stato eletto primo cittadino Bovolenta per due volte. Il primo mandato è iniziato a giugno 2009 e si è concluso a gennaio 2010. Nel marzo dello stesso anno è stato rieletto col doppio dei voti sul suo competitor e questo secondo mandato si concluderà nel 2015. A lui abbiamo chiesto lumi su quanto fatto dalla sua amministrazione in questi due anni e mezzo:”Inizio col dire che per valutare il lavoro di un’amministrazione comunale non bisogna soffermarsi solamente alle opere pubbliche, che in ogni caso sono importanti, ma ci sono anche altri passaggi obbligati come i PAT (Piano Riassetto del Territorio), la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), il Piano delle Acque, mettere a fuoco il quadro conoscitivo generale e il Piano degli Interventi. Questi sono passaggi molto importanti per un comune perché molti si intersecano con gli interessi e le esigenze di altri comuni limitrofi, provincia ecc. Inoltre nel mezzo di tutte queste incombenze c’è da inserire la gestione dell’alluvione che ha messo in seria difficoltà il comune, sindaco
amministratori e personale occupato ma soprattutto i cittadini colpiti, quindi posso dire che in questi due anni e mezzo non siamo rimasti certamente con le mani in mano”. Per quanto riguarda le opere pubbliche cosa avete fatto? “Abbiamo messo in essere la Bretella Sud, sistemato piazza Mazzini ed il ponte Azzurro, via Dannunzio, e le altre vie Valli, S.Lorenzo, e Ca’ Molin, e molte altre opere che trovate anche riportate in dettaglio in questa informativa, quindi abbiamo eseguito uno studio sulla salute dei ragazzi”. Ora ha a disposizione altri due anni e mezzo cosa pensa di fare? “Abbiamo in scaletta la sistemazione della piazzola degli impianti sportivi, renderla agibile e questo è un progetto già finanziato. Quindi ci dedicheremo anima e corpo per il completo recupero della sala Eden (ex cinema), poi ci dedicheremo all’area commerciale di via madonna che porterà al comune la realizzazione da parte del privato di una nuova rotatoria tra via Madonna e via d’Annunzio (opera da 400 mila euro) e la cessione al comune di 35 mila metri quadrati di area per servizi. Poi ci dedicheremo alla messa in sicu-
rezza dell’argine destro del Bacchiglione, un progetto da 3,5 milioni di euro per evitare di dover evacuare di 250 abitanti di quella zona in caso di pioggia consistente così come ci occuperemo di piazza Matteotti con lavori per 192mila euro, quindi faremo la pista ciclabile in via S.Gabriele”. Il progetto del nuovo forno crematorio sta facendo discutere molto. “Questo progetto con altri ci impegna moltissimo, c’è da convincere gli investitori privati sulla bontà dell’operazione e credere su Bovolenta, il nostro impegno, comunque, è sempre rappresentato al raggiungimento dello scopo di migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini. La realizzazione del forno crematorio ad esempio, frutterà al comune 25mila euro all’anno per 30 anni. Per questo sono molti i comuni che vorrebbero avere nel proprio territorio un forno crematorio, ma ci sono delle precise prescrizioni circa il suo collocamento che deve essere all’interno del cimitero che non deve essere troppo a ridosso delle abitazioni e Bovolenta queste peculiarità le ha tutte e siamo intenzionati inoltre a dotare i cimiteri delle frazioni di Brusadure e Fossaragna di una serie di loculi di famiglia.
Il Sindaco di Bovolenta Vittorio Meneghello Non mi parla della nuova Casa di Riposo? “Sarà sicuramente il nostro fiore all’occhiello, un progetto di privati che potrà ospitare 120 anziani e provocare un positivo impatto circa l’indotto di posti di lavoro, Inoltre vicino abbiamo un progetto per creare ambulatori specialistici che ci servono molto considerata la posizione geografica defilata di Bovolenta rispetto agli ospedali, contiamo di posare la prima pietra della nuova Rsa per la prossima primavera”. Come si definirebbe lei come primo cittadino? “Io non mi faccio vedere al bar o in piazza, ma accolgo sempre i miei cittadini nella loro casa che è il comune e mi rendo sempre disponibile al massimo per aiutarli e venire incontro alle loro esigenze”.
PARLIAMOCI CHIARO Approfondimenti a cura dell IL PERSONALE COMUNALE Il comune di Bovolenta ha attuato continui risparmi nel corso degli ultimi anni in tema di personale. Quest’anno con la nuova convenzione tra comuni avremo un ulteriore risparmio, condividendo personale con altri comuni e riducendo l’ammontare delle indennità di responsabilità. Già in questo 2013 il ragioniere responsabile si è spostato principalmente in una altro comune, lavorando solo part-time a Bovolenta con un consistente risparmio per il nostro comune. Le polemiche diffuse ad arte dalle opposizioni in consiglio comunale sono state pertanto pretestuose, confrontando cifre e dati in modo arbitrario per attaccare l’amministrazione comunale. Il tutto senza tenere conto il danno di immagine nei confronti delle persone che lavorano sodo nel nostro comune, con impegno e professionalità. I risparmi e le economie di scala si stanno facendo. Il comune di Bovolenta sta facendo salti mortali per risparmiare garantendo servizi adeguati ai cittadini.” Quando si parla di fondo di produttività si intende un fondo costituito sia da risorse previste dal contratto nazionale che da quelle derivanti dalla contrattazione decentrata. La costituzione del fondo di produttività è prevista dal contratto collettivo nazionale del lavoro e l’importo è sempre stato aggiornato in base alle disposizioni previste dai contratti nazionali. Per l’anno 2012 l’importo del fondo è di 72.831,43 euro, al lordo delle ritenute fiscali e previdenziali, ma è erroneo dire che ai dipendenti viene riconosciuta una produttività pari a tale importo. Nell’importo di tale fondo sono inserite obbligatoriamente delle voci del contratto nazionale del lavoro che non dipendono dalla produttività ma che sono fissate dal contratto stesso.
Tali importi riguardano: - INDENNITÀ DI COMPARTO: è una indennità prevista del contratto che ne stabilisce l’importo (differenziato per livello retributivo) e che deve essere finanziata con il fondo di produttività. Per il 2012 l’importo è di 7.178,28 euro. - PROGRESSIONE ORIZZONTALE. La retribuzione di ogni dipendente corrisponde al livello di inquadramento previsto dal contratto nazionale. Al momento della prima assunzione il livello è quello base, corrispondente a seconda delle funzioni, ai livelli B1, B3, C1, D1 e D3. Nel corso degli anni sono state effettuate progressioni orizzontali in base a quanto previsto dal contratto decentrato. La differenza fra l’importo del livello di partenza e quello dell’ultimo inquadramento, derivante dalla progressione orizzontale, deve essere imputata, per norma, sempre nel fondo di produttività. L’importo della progressione è stabilito dal contratto nazionale. Per il 2012 l’importo è di 39.850,72 euro. L’importo della produttività soggetta a contrattazione decentrata è pertanto complessivamente di 25.082,40 euro e viene ripartita con l’attribuzione di indennità di rischio, disagio, maneggio valori, responsabilità di procedimento, specifiche responsabilità e produttività. La produttività vera e propria legata alla valutazione per il 2012 è di 4.972,43 euro. Quindi il fondo complessivo di 72.831,43 euro per il 2012 viene così suddiviso: indennità di comparto 7.178,28 progressione orizzontale 39.850,72 indennità varie 20.830,00 produttività 4.972,43 TOTALE 72.831,43
CONCLUDENDO LA CONTRATTAZIONE A LIVELLO LOCALE RIGUARDA 25.802.43 euro E LA VERA E PROPRIA PRODUTTIVITA’ E’ COMPLESSIVAMENTE DI 4.972,43 euro. GLI ALTRI IMPORTI RIGUARDANAO PARTE DELLA RETBUZIONE DEL PERSONALE, STABILITA A LIVELLO NAZIONALE. Dal 1.1.2013 Il capo settore Quarantin è dipendente del comune di Due Carrare. E’ previsto un comando presso il comune di Bovolenta a 15 ore settimanali fino al 30.04.13 e poi a 9 ore settimanali fino al 31.12.13. Risparmio previsto per il 2013 è di circa 30.000 euro. L’IMPIANTO DI BIOMASSA L’impianto di biomassa che sta sorgendo in via san Gabriele è privato, è di piccole dimensione ed ancora in fase di start-up. Non ci sono problemi di inquinamento, questi impianti sono spinti da unione europea e dal trattato di Kyoto, l’impianto è autorizzato dalla regione Veneto ed è sottoposto a controllo dell’ARPAV., inquina meno delle canne fumarie di un condominio, non comporta una variante urbanistica quindi viene autorizzato d’ufficio con la prescrizione (ovviamente) che rispetti le norme di legge. Assieme all’impianto il proprietario aprirà in loco una stalla a norma di legga di medie dimensioni capace di ospitare 187 capi. La stalla e l’impianto di biomassa non sono soggetti ad una valutazione politica, non si può vietare l’apertura di una azienda agricola, in zona agricola. E’ nel pieno diritto del proprietario ed è tutelata dalla legge.” FORNO CREMATORIO Realizzazione di strutture ed impianti nel cimitero di
pagina a cura del comune
BOVOLENTA informa Elenco dei principali lavori ed interventi ex novo nel 2012 Opere di urbanizzazione piazzale campo sportivo: A seguito di convenzione con azienda privata, sono stati ultimati i lavori di sistemazione e costruzione ex novo delle opere di urbanizzazione nel piazzale ex campo sportivo di via G. D’Annunzio. L’intervento faceva parte di una convenzione urbanistica che prevede appunto la successiva realizzazione di nuovi edifici ad uso commerciale – abitativo. OPERE PUBBLICHE ATTIVATE –ESEGUITE NEL 2012. Marciapiedi di Via G. D’Annunzio: per quanto riguarda questo intervento, di sistemazione ed allargamento di via G. D’Annunzio con la formazione di piste ciclo-pedonali , sono stati eseguiti ed ultimati in tempo utile al fine dell’ottenimento dell’erogazione dei contributi regionali e provinciali che hanno permesso la realizzazione di quest’opera impegnativa ed importante per l’ingresso del paese di Bovolenta, il tutto con esito soddisfacente. Come citato si è ottenuto il finanziamento definitivo da parte della Regione e anche da parte della Provincia che hanno coperto per buona parte il costo dell’intervento. Sistemazione muretti e paracarri di Via Mazzini E’ stato realizzato l’intervento della zona di via Mazzini comprendente la sistemazione dei paracarri e dei muri d’ala del csd. Ponte azzurro; l’intervento è stato eseguito riposizionando gli elementi esistenti recuperando le murature in
mattoni ed inserendo un nuovo guard rail in legno-metallo che si inserisce nel contesto ambientale del centro storico. I lavori sono assistiti dal contributo regionale, contributo da parte di aziende private (alluvione) e con mezzi proprio di bilancio. Completamento impianti sportivi piazza Umberto I° zona palestra e limitrofe” E’ stato reperito il completo finanziamento di €. 130.000,00 per la sistemazione del piazzale palestra e zone attigue prospicienti gli edifici scolastici ed è proseguito l’iter della progettazione per l’esecuzione dei lavori relativi è prevista nell’anno 2013. Cimitero di via S. Antonio Abate E’ proseguito il completamento del finanziamento per la realizzazione di due tombe di famiglia e l’iter della progettazione esecutiva per l’esecuzione dei lavori relativi previsti nell’anno 2013. Per i privati invece, a seguito della individuazione delle aree per la costruzione di cappelline di famiglia, hanno già provveduto alla costruzione di una tomba di famiglia. Sistemazione piazza Matteotti Nell’ambito dei lavori finalizzati a ristabilire le normali condizioni ante alluvione sono stati finanziati e sono in corso di progettazione i lavori per il recupero e sistemazione di Piazza Matteotti, ubicata nel cuore del paese, particolarmente degradata; gli interventi di progettazione proseguiranno per l’esecuzione dell’inter-
vento nell’anno 2013. Interventi di minore entità Intervento di Manutenzione per miglioria dei dossi rallentatori q.re S. Marco. A seguito di varie richieste dei cittadini residenti in via S. marco, q.re S. Marco e vie limitrofe, sono stati eseguiti i lavori di raccordo e miglioria dei dossi rallentatori del traffico esistenti in tale zona, con esito soddisfacente per i cittadini ivi residenti. Asfaltatura zona artigianale Nell’ambito dei lavori di ripristino post alluvione sono stati eseguiti alcuni lavori di asfaltatura ex novo e riasfaltatura della zona artigianale di Via Padova, con sistemazione dell’ingresso in cattive condizioni e formazione di nuovi parcheggi asfaltati parallelamente a via Padova, a servizio dell’utenza e delle attività ivi ubicate. Segnaletica stradale: sono stati eseguiti cospicui lavori di rifacimento della segnaletica stradale orizzontale comprendendo anche le strade provinciali all’interno del centro abitato. Pubblica illuminazione: sono stati rifatti alcuni quadri elettrici in precarie condizioni (Via S. Antonio Abate), inoltre si e’ proceduto all’incarico per l’esecuzione di alcuni punti luce a led per in alcune zone del paese (Via Padova, Via Conche) per le quali si stanno espletando le ultime pratiche amm/ve, i cui interventi sono da realizzarsi nei primi mesi del 2013.
Interventi per arcostruttura di Piazza Umberto I° per “polivalenza“: dopo la costruzione dell’arcostruttura si è individuata la necessità di eseguire interventi per rendere polivalente la struttura per riunioni, eventi ecc.. Dopo ottenuto il parere dei Vigili del Fuoco, sono già stati eseguiti alcuni interventi ritenuti più importanti quali l’inserimento di nuove uscite di sicurezza esterne (lato campo calcetto) e la realizzazione di altre uscite di sicurezza; nel 2012 è stato realizzato l’impianto antincendio “ad anello”; gli interventi proseguiranno e verranno conclusi per ottenere la polifunzionalità, in base alle disponibilità finanziarie di bilancio. INTERVENTI PER I QUALI SONO PRESENTATE ISTANZE DI FINANZIAMENTO Sono stati presentati in Regione vari progetti in relazione ai bandi di finanziamento attivati e/o in fase di attivazione ed in particolare : progetto di realizzazione marciapiedi e piste pedonali via S. Gabriele, la realizzazione di percorsi ciclabili e naturalistici in ambito fluviale, l’adeguamento sede municipale alla normativa vv.ff. la realizzazione di pubblica illuminazione con nuove tecnologie (lampade a led), il potenziamento dell’ecocentro, l’istanza per il recupero della ex sala Eden, ecc. Per le suddette richieste si provvederà ad esperire gli opportuni contatti presso gli Uffici Regionali, al fine di un positivo riscontro alle istanze presentate.
l’Assessore alla Comunicazione Emiliano Baessato via S. Antonio Abate (forno crematorio) E’ iniziato e proseguito l’iter con un promotore privato per la realizzazione di costruzione e gestione di una struttura ed impianti da ubicarsi nel cimitero comunale di Via S. Antonio Abate (forno crematorio) i cui oneri sono da porsi in capo interamente al privato. La procedura per la realizzazione proseguirà nell’anno 2013 al fine di addivenire al definitivo affidamento. “La collocazione dell’impianto è idonea e risponde alle norme di legge, il forno sorgerà in zona cimiteriale e sarà all’avanguardia tecnica per fornire i massimi standard di sicurezza di rispetto dell’ambiente ed antinquinamento. Dovrà essere autorizzato dalla Provincia di Padova. Il forno crematorio sarà soggetto a costante monitoraggio e controllo da parte dell’ARPAV. Disporrà di una doppia camera di combustione e quindi non usciranno fumi. Per quanto concerne invece la preoccupazione per il traffico è assurda in quanto si prevede che a massimo regime accederanno al forno 4 o 5 mezzi al giorno! Il comune di Bovolenta ha molto a cuore la salute della propria cittadinanza. Faremo tutti i controlli previsti per legge ed imporremo tutte le prescrizioni previste per tutelare le persone e l’ambiente. E’ giusto che i cittadini si informino, le preoccupazioni sono comunque infondate. La realizzazione del forno comporterà creazione di lavoro ed un ritorno economico in termini finanziari e di servizi per la popolazione di Bovolenta. In città ci sono forni crematori (comunque di concezione più vecchia) che sono in mezzo alle case, qui l’abitato più vicino è a 700 metri, non sussistono in ogni caso motivi di preoccupazione alcuna anche per chi abita vicino”.
CASE POPOLARI VILLAGGIO DA ZARA Sono state finalmente ristrutturate le case popolari che erano state colpite dall’alluvione. Tutti gli alluvionati che erano rimasti senza casa sono in corso di sistemazione e potranno a breve ritornare nelle loro case. Sono stati sistemati 6 appartamenti per un costo di circa 300 mila euro di cui 200 mila pagati dalla Regione veneto e 100 mila dal comune attraverso l’assicurazione contro danni al patrimonio. Sono stati ammodernati (avevano più di 50 anni) è un patrimonio pubblico recuperato (nuovi impianti infissi ecc). E’ stato fatto da poco il bando di assegnazione degli alloggi liberi. CRISI: INTERVENTI A FAVORE DEI DISOCCUPATI Spiega l’assesore Tangianu: “Abbiamo preso la decisione di destinare gli 8 mila euro in più raccolti con l’IMU, per aiutare i LAVORATORI DISOCCUPATI SENZA AMMORTIZZATORI SOCIALI. Con i tempi di crisi che stiamo attraversando abbiamo pensato che il comune di bovolenta debba fare il possibile per aiutare i propri cittadini in difficoltà.” A questa iniziativa si aggiunge un accordo con la Fondazione cassa di risparmio per l’impiego di lavoratori socialmente utili (senza lavoro). In caso specifico verranno impiegati per la sistemazione della parte di murazzo in trachite appena fatto emergere dalla terra grazie ai lavori in Via D’annunzio. LAVORI RISTRUTTURAZIONE SALA EDEN Nel corso del 2012, è stato finanziato e realizzato un primo stralcio dei lavori di recupero dell’ex sala Eden, comprendente la messa in sicurezza del tetto, grondaie, pluviali, capriate,
coibentazione termica ecc.. e di altri interventi finalizzati ai successivi stralci, il tutto per un importo complessivo di progetto di €. 150.000,00. I lavori sono stati assistiti da contributo regionale, da contributo di privato (Fondazione Cassa di Risparmio) e mezzi propri di bilancio (avanzo di amministrazione e oneri). Sono già state inoltrate altre istanze presso la Regione ed altri Enti per la richiesta di ulteriori contributi finalizzati alla realizzazione degli stralci successivi, previsti per il 2013. Ecco cosa dice l’assessore Baessato “Finalmente arriveremo alla realizzazione di opera importante, socialmente utile, che ravviverà il centro del paese. Un opera attesa ormai da vent’anni.”
24 16 Personaggio Psicoterapeuta Dopo un intenso percorso universitario opera nel padovano
“Disagio psicologico da non sottovalutare”
Eleonora Florio si è laureata in neuropsicologia a Trieste e specializzata a Padova e Verona, è stata ricercatrice a Trento
Eleonora Florio: “Il mio cuore batte per la ricerca mi dedico ai giovani, serve capacità di ascolto” di Emanuele Masiero
A
32 anni vanta già un curriculum invidiabile: laurea all’università di Trieste in neuropsicologia, scuola di specializzazione a Padova in psicoterapia cognitivo comportamentale, medicina delle dipendenze a Verona e ricercatrice all’università di Trento. E’ Eleonora Florio, psicoterapeuta di Este che del curare i giovani della bassa padovana ne ha fatto il suo “piatto forte”. La ricetta del suo successo? Sguardo penetrante e un’infinita capacità di ascoltare. Non c’è che dire, hai un bel curriculum. Ma paroloni a parte, come descriveresti il tuo lavoro? “Il mio cuore batte per la ricerca, ma dal 2011 ho dovuto abbandonare quella strada a causa delle riforme che hanno tagliato i fondi...”. Quindi? “Ho trovato altre strade per continuare
ad esercitare questa professione, mantenendo nel contempo una vocazione di sperimentazione e ricerca, calata nel territorio della bassa padovana”. E’ stato un percorso difficile? “A tratti si. La figura della psicoterapeuta è vista come una persona che “cura i matti”...”. Ah... lo pensavo anch’io. Non è così? “Assolutamente no. Io aiuto a risolvere i problemi della gente”. Ad esempio? “Beh, il disturbo d’ansia è il più comune, ma in generale intervengo quando c’è un disagio psicologico”. Ah beh allora... “Non è una questione su cui essere superficiali. La mente è molto potente e il disagio psicologico deve essere preso in considerazione tanto quanto quello fisico.
In entrambi i casi bisogna rivolgersi ad uno specialista”. Quindi come vado dal dermatologo dovrei anche andare dal psicologo? “Certo. Se trascurati i disturbi della mente rischiano di cronicizzarsi, mentre se presi per tempo c’è un’altissima probabilità di risolverli e maggiore efficacia della terapia”. Ma non è una tematica da telefilm americano? Insomma, nella bassa soffriamo di crisi d’ansia? “Tanto quanto Padova o altri capoluoghi. Le difficoltà della vita non fanno sconti in base alle differenze morfologiche del territorio”. Qual è l’identikit del paziente tipo? “Seguo tantissimi giovani. Dai 18 ai 40 anni. Ma questo perchè i più giovani non hanno pregiudizi e capiscono che si va dallo psicoterapeuta per risolvere i problemi”. Uhm... e se invece i giovani fossero
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“viziati”? Una volta non c’erano questi problemi. “E’ sbagliato pensarla così. Una volta i problemi c’erano eccome, ma non si curavano e magari chi soffriva di qualche disturbo a 50 anni non usciva più di casa”. Ok voglio crederti. Ma come si fa a capire quando serve l’aiuto dello specialista? “Ci sono vari segnali, ma in generale quando hai un disagio che ti limita nella vita quotidiana. Insomma quando non riesci più a fare quello che vorresti”. E come ci si deve comportare? “In prima battuta è bene essere fiduciosi perchè i problemi si possono risolvere. Le persone sono un po’ scoraggiate. Non sempre c’è l’informazione necessaria”. E lo specialista come entra in gioco? “Io chiedo alle persone come posso aiutarle. Interpreto le loro parole per capire
quali sono i problemi e poi definisco insieme il percorso migliore”. E quali sono i disagi più comuni? “Paura di parlare in pubblico, uscire di casa, affrontare delle persone o fare brutta figura...”. Come ci si organizza poi? “Di solito due o tre incontri servono per capire il problema e poi si definiscono gli obiettivi della terapia”. Provo a fare il tuo lavoro... dimmi due passioni e due aspetti del tuo carattere... “Passioni, tango argentino e politica. Del carattere... a volte timida, ma determinata”. Chiudiamo svelando un tuo segreto... hai mai sofferto d’ansia? “Certamente. Per un periodo della mia vita ho avuto attacchi di panico. Non c’è nulla da vergognarsi”.
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Cultura provinciale 27 17 L’esposizione Dal 20 aprile al 15 luglio la mostra antologica ai Musei Civici di Padova
L’alba del ‘900 nell’arte di Valeri Fratello del poeta Diego, Ugo è stato definito il Toulouse Lautrec italiano, cantore della modernità di Laura Organte
P
adova dedica una mostra antologica unica nel suo genere al Toulouse Lautrec italiano, Ugo Valeri. All’indomani del centenario della morte che ne troncò la vita a trentasette anni, quando cadde da un balcone di palazzo Pesaro a Venezia, la Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco (sua città natale) e il Comune di Padova, propongono al grande pubblico la sua opera, in mostra dal 20 aprile al 15 luglio 2013 ai Musei Civici, sotto la curatela di Virginia Baradel e Federica Luser e con la direzione di Davide Banzato. Un’occasione unica per conoscere questo “straordinario interprete del gusto della modernità che inebriò la nascita del XX secolo”, come lo definisce l’assessore alla cultura, Andrea Colasio. Caparbio e ribelle, il fratello del poeta Diego Valeri visse al di fuori degli schemi preordinati del mondo artistico, seguendo la propria indole insofferente che lo costrinse a una vita raminga alla ricerca di quei gruppi di artisti, definiti all’epoca “scapigliati”, con
eventi e mostre
cui condivideva lo stesso stile di vita. Padova, Venezia, Bologna, un breve soggiorno a Napoli, poi Milano e quindi nuovamente Venezia, sono le tappe fondamentali della sua vita artistica. Divenne il poeta della strada che dipinse senza veli, attingendo a un campionario di uomini e donne assolutamente variegato: le sartine, i dandies, i ricchi borghesi, i frequentatori di teatri, le ballerine, tutti immersi nel proprio mondo fatto di feste popolari, rappresentazioni teatrali, case di tolleranza. Disegnatore abilissimo si lasciò trasportare dal proprio estro, affidando alla linea il ruolo di protagonista, una linea che costruisce i corpi, li fa volteggiare e avvitare ai limiti della caricatura. Un gusto grafico che lo portò a essere uno dei maggiori illustratori italiani, sue opere apparvero nel primo decennio del 1900, su riviste quali “La Lettura”, “Illustrazione Italiana”, “Varietas”, “Secolo XX”, “Italia Ride” e libri di Marinetti, Neera, Cavicchioli, Notari. Negli spazi espositivi dei Musei civici le sue opere – oltre un centinaio, tra cui degli inea cura di Laura Organte
MARCO PAOLINI “ITIS GALILEO” In scena al Teatro Geox il 12 aprile Marco Paolini con lo spettacolo “Itis Galileo”. L’obbiettivo dell’attore veneto in questo spettacolo teatrale è quello di coinvolgere nel ragionare, non solo nel raccontare, arrivare a una situazione in cui il pubblico non sia seduto tranquillo, sapendo di dover fare lo spettatore e basta. Va in scena a teatro un dialogo, anche se non proprio sopra i massimi sistemi, ma almeno su di un “minimo comune e multiplo”.
IL SASSOFONO NORVEGESE DI GARBAREK Il famoso sassofonista norvegese Jan Garbarek sarà a Padova il 13 aprile, in esclusiva per il Nord Italia, nella suggestiva sede del Salone più grande e famoso d’Europa, per un concerto internazionale con il quartetto vocale “The Hilliard Ensemble”, evento dalla rara spiritualità e dal forte potere emozionale. “Officium novum” – questo il titolo del progetto – “unisce il sacro e il sassfofono”, come ha sottolineato il New York Times, offrendo atmosfere uniche.
ELIO E PROSSEDA AL VERDI IL 22 MAGGIO Dopo il successo a Sanremo, con la “Canzone mononota” Elio apre a Padova il tour del suo recital con il pianista Roberto Prosseda. Lo spettacolo “Bianchi, Rossini e Verdi”, in scena al teatro Verdi mercoledì 22 maggio, è un divertente, originale e raffinato viaggio nella musica italiana da Verdi a Rossini, ai brani degli anni Trenta e Quaranta di Gabriele Bianchi e alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che vedranno Elio interprete del “Rigoletto” e del “Barbiere di Siviglia”.
Un dettaglio di uno dei quadri di Ugo Valeri, “In salotto” diti - saranno messe a confronto con quelle degli altri protagonisti della pittura italiana a cavallo tra Ottocento e primo decennio del Novecento, stagione di cui Valeri fu effervescente protagonista. Provenienti da istituzioni museali e collezioni private, le opere in mostra evidenziano come elemento principe il suo segno rapido e corsivo che suscita con formidabile destrezza i moti delle figure: la linea diventa una serpentina che costruisce
i corpi, li fa volteggiare e contorcere fino al limite della caricatura, con un ritmo sfrenato che si diluisce d’un tratto, per effetto dell’acquarello, in un’atmosfera rarefatta. Differente il risultato invece negli splendidi dipinti a olio che hanno un respiro più simbolista, più largo e pacato, anche se non cancellano la veemenza tipica del suo stile come in Autunno e Primavera, La Sagra e La Popolana.
venetKens Le antiche radici della terra veneta
L
e antiche radici del territorio veneto saranno oggetto della mostra Venetkens, aperta al pubblico dal 6 aprile al 17 novembre 2013 a Palazzo della Ragione. “Nel percorso espositivo – afferma Leandro Comacchio, assessore provinciale alla Cultura e identità veneta – saranno esposti complessivamente quasi duemila oggetti, provenienti da indagini archeologiche recenti e da scavi del passato, custoditi nei Musei di diverse regioni o nei depositi della Soprintendenza archeologica del Veneto”. L’esposizione è finalizzata a presentare la cultura dei Veneti antichi su base scientifica, ma con grande attenzione all’aspetto emozionale che deve accompagnare il visitatore lungo il percorso; di qui le suggestioni sonore e vocali, le postazioni multimediali interattive e le ricostruzioni fisiche e virtuali delle principali evidenze archeologiche. L.O.
Università Al via le lezioni, anche on line, della “Schola del Bo”
La cultura non va in pensione ex docenti del Bo in cattedra I l Bo apre le porte alla cittadinanza e invita appassionati, curiosi e amanti della cultura ad assistere ad uno straordinario ciclo di lezioni tenuto da una squadra di docenti che, conclusa l’attività didattica istituzionale ha deciso di mettere a disposizione della città le proprie competenze. “E’ un’occasione che fa crescere la città – afferma il rettore Giuseppe Zaccaria nel presentare la “Schola del Bo” – e che consente a ciascuno di approfondire, di cogliere il senso di ciò che siamo contro l’involuzione culturale imperante”. La “Schola del Bo” intende proporre a tutta la cittadinanza un ciclo di lezioni interdisciplinari – dal cinema alla fisica, dal diritto alla medicina, dall’arte all’astronomia – con un’ampia gamma di argomenti, per disegnare un percorso di cultura originale che consenta a molti di coltivare e approfondire interessi e passioni da cui trarre nuovi stimoli di ricerca e di riflessione, non filtrati dai media, ma vissuti in prima persona. Per raggiungere questo scopo, il progetto, coordinato da Saveria Chemotti, Umberto Curi, Walter Pisent e Giorgio Tinazzi, si avvale dell’alto profilo professionale offerto da un gruppo di docenti dell’Università di Padova che, pur avendo concluso la loro attività didattica
Il Teatro Ruzante di Padova ospita le lezioni il sabato mattina istituzionale, si rendono volontariamente disponibili a divulgare e condividere il loro prezioso bagaglio di ricerca e la loro lunga esperienza di studiosi. L’amministrazione comunale ha aderito con entusiasmo a questa importante iniziativa del nostro Ateneo, a conferma dell’intensa collaborazione tra le due istituzioni collaborando alla realizzazione dell’evento. Tutte le lezioni saranno registrate dal servizio del Centro multimediale di Ateneo e collocate nel sito http://www.unipd-cmela.it/no-
vita/lascholadelbo/ a disposizione degli interessati, dove si potrà consultare anche il programma dell’evento. Il ciclo di lezioni si svolgerà ogni sabato mattina tra il 2 marzo l’8 giugno 2013, dalle ore 10 alle 12, presso il Teatro Ruzante in Riviera Tito Livio a Padova. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, senza alcuna limitazione per età o di titolo di studio. All’inizio di ogni lezione sarà possibile iscriversi al Corso per poter ricevere informazioni utili alla partecipazione. L.O.
28 18
LO ciclismo
SPORT in PRIMO PIANO este biKe al femminile sQuarcina campionessa
Basket Brillano per risultati la squadra di Este e quella dei Boars di Baone
Redentore a tutta birra
di Nicola Cesaro
B
Gli atleti del team Este Bike con Lorenzo Rubini andata in scena al ristorante Leon d’Oro di Este la presentazione ufficiale della squadra femminile allestita dal team Este Bike. Elisa Cappellari, Luisa De Lorenzo Poz, Elisa Barina, Loredana Gandolfi e Marina Donò capitanate dalla pluricampionessa Monica Squarcina sono sfilate, in una serata frizzante, tra i numerosi appassionati presenti tra cui Stefano Agujari Stoppa, vice sindaco estense, Fabrizio Brugin assessore allo sport e Giuseppe Andreose delegato Acsi. Presentata anche la squadra maschile che avrà in Luca Selmin il capitano affiancato dai confermati: Gianni Amorosi, Michele Sandri, Massimiliano Pigato, Andrea Losi, Riccardo Bonato, Orlando Ferraretto, Giancarlo Parolo ed Enrico Grigoletto, ai quali si sono aggiunti i nuovi arrivati Fabio Capuzzo, Maurizio Borsato e Gianni Manfrin. Presente al gran completo tutto il direttivo giallorosso con in testa il presidente Renzo Zordan, il suo vice Lorenzo Rubini e i consilieri: Ilario Merlin, Francesco Menesello, Gianni Manfrin, Luciano Buoso, Giorgio Roman, Gianni Amorosi e Giovanni Scavazza. Nel programma del team la partecipazione a tutte le gare più importanti del calendario della mountain bike, con un occhio di riguardo alla Coppa Colli Euganei-Wilier Triestina. W.l.
E’
asket in salute nell’Estense. Le due prime squadre del territorio, il Redentore Este e i Boars Baone, viaggiano a vele gonfie verso gli obiettivi di stagione. Il Redentore, squadra che milita nel campionato di Promozione (il massimo provinciale), vanta un ruolino di marcia di 17 vittorie e 5 sole sconfitte. Nonostante un periodo barcollante (tre sconfitte in quattro gare), il quintetto allenato da coach Silvio Limena non è mai sceso dal podio del campionato. Per settimane è rimasto incollato alla capolista Roncaglia, salvo poi essere scalzato dagli esperti avversari della Piovese. Il terzo posto non pare essere messo in discussione, visto che l’inseguitrice Thermal Olympia si trova a sei punti di distanza. Dalla dirigenza atestina c’è fiducia: “Un calo di rendimento all’interno di una stagione ce lo si deve aspettare, meglio ora che più avanti. Il raggiungimento dei playoff non è comunque in discussione. Agli allenamenti la presenza e l’impegno sono sempre
Settimane ricche di ottimi risultati per la pallacanestro estense garantiti da parte di tutti. Ora aspettiamo il rientro degli infortunati e soprattutto mi attendo dai veterani una pronta reazione e maggiore concentrazione in partita. Ce la possiamo giocare alla pari con tutti e molte partite non le hanno vinte gli avversari, le abbiamo perse noi”. Le altre buone notizie del basket seniores nostrano arrivano dai Boars Baone, che
i playoff di Prima Divisione li hanno invece già guadagnati: il terzo posto nella fase a gironi (alle spalle del Campo San Martino e a pari punti con Chioggia) ha permesso alla squadra guidata da Eglis Venturin di ambire da protagonista al salto di categoria. Nella seconda fase i “cinghiali” di Baone dovranno vedersela con Arcella, Camposampiero, Qui Basket e Virtus Duomo.
CONSELVANO. Al via la stagione numero 57
cartura nalin schiera i suoi migliori atleti per un 2013 ricco di successi
F
esta alla Cartura Nalin per la presentazione ufficiale di atleti e programmi per la nuova stagione. Cerimoniale rigidamente nel solco della tradizione iniziata nel 1956 e che si rinnova per la 57ma stagione consecutiva: messa dell’atleta, ufficiata da Don Valerio che con la benedizione della maglia dai colori sociali biancorossi ha portato gli auguri al team: “auguro una stagione ricca di traguardi”, quindi la foto ufficiale di fronte alla Banca Credito Cooperativo di Cartura, che con l’amministazione comunale, la Despar collegata a Giorgio Nalin, la Tiesse abbigliamento di Giancarlo Sanavio e la calcestruzzi Donà sono gli sponsor che sostengono la società, di seguito conviviale presso il ristorante Distellerie clan-destine nella zona industriale di Cagnola. “Veniamo da un 2012 ricco di vittorie e piazzamenti – ha detto il presidente Enzo Rango durante il convivio- e vogliamo confermare la nostra struttura nazionale e regionale, che fa del nostro team un vivaio appezzato e invidiato”. Di qualità il parterre ospiti presentati da Flavio Milani, ex vicepresidente vicario Fci nazionale e socio fondatore del club: Raffaele Carlesso, neo presidente comitato regionale del Veneto, Gianfranco Bardelle presidente regionale Coni, Stefano Carletto presidente Fci padovana e Franco Gandini, gloria locale campione olimpico su pista a Melborne 1956. In rappresentanza della comunità presente il primo cittadino Massimo Zanardo e il suo vice Romano
Terrassan. Le livree biancorosse saranno ai nastri di partenza in tutta la trafila prevista dal settore giovanile: Giovanissimi, esordienti e allievi, in questo contesto molto atteso l’esordio tra gli esordienti di Giovanni Sergiano, 10 vittorie su strada e una nel ciclocross la scorsa stagione, mentre tra i secondo anno ci si aspetta la conferma del velocista Ivan Berto, 2 successi nel 2012. Tra gli allievi, partiti Eros Sturaro e Stefano Grassi, accasatisi al Vc Mirano il gruppo è stato completato con Emanuele Barison, ex campione provinciale esordienti, Matteo Masola e Alessandro Riato velocista prelevato dall’EsteBosaro. Attiva anche in campo organizzativo la società organizzerà per il 7 aprile il Gp Banca Credito Cooperativo di Cartura, riservato agli esordienti, per i giovanissimi è confermata l’effettuazione del Gp Eurotermoidraulica in calendario il 5 maggio nello splendido circuito delle ex distillerie di Cagnola, per la categoria allievi la società collaborerà con i cicloamatori del Conselvano all’organizzazione del Gp Città di Conselve in programma nel mese di aprile. Walter Lotto
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Partire con una buona idea
Ecco il Veneto giovane delle “start up”
La tecnologia e il web protagonisti delle iniziative imprenditoriali under 35 di Nicola Stievano
L
a passione per lo sport e la musica abbinata all’informatica, l’amore per il proprio territorio veicolato sul web, l’ingegno dell’inventore abbinato alle nuove tecnologie. Non si può certo dire che ai giovani veneti le idee manchino, soprattutto quando si tratta di svilupparle sfruttando le potenzialità di internet e i progressi quotidiani dell’informatica. Ora otto di queste buone idee hanno trovato anche l’occasione di spiccare il volo grazie a “Rebound” iniziativa rivolta agli aspiranti imprenditori veneti under 35 messa a punto da Confindustria Padova e Camera di Commercio per favorire l’incontro con la finanza privata. Sono state ben 76 idee d’impresa nei servizi digitali, mobile e tlc, marketing, web e social network, presentate da oltre 170 giovani, che hanno scelto anche di giocare in squadra. Gli 8 finalisti hanno seguito un percorso di formazione e consulenza affiancati da esperti di sviluppo d’impresa per trasformare le idee in business plan completi di analisi dei costi, mercati e concorrenza. C’è il software che sintetizza la voce riproducendo le emozioni, la web-utility per costruire il viaggio ideale, la piattaforma social sui sentieri escursionistici, l’ambiente web per condividere appunti e lezioni tra studenti, le riprese foto-video aeree dal pallone a elio. E poi un portale wiki-based per le squadre minori di basket, prodotti a km 0 a por-
tata di touch, un web music store per vendere offline la musica di band underground. Le idee migliori hanno potuto svilupparsi sulla piattaforma web di Ban Veneto, il network coordinato dal Parco Scientifico Galileo. “Rebound conferma che il Veneto pulsa di energie creative nei settori innovativi - sottolinea Gianni Potti, vice presidente di Confindustria Padova -. Si tratta di coltivarle e indirizzarle perché possano diventare nuove imprese, linfa per la crescita. Il vero tema è però farle decollare e resistere nel tempo. Affiancare le start up con esperienza e metodo per emergere in un mercato iper selettivo, è
Dalle riprese con il pallone ad elio ai prodotti a “km 0” scelti con il tocco delle dita quello che noi imprenditori dobbiamo fare per coglierne le opportunità. Il vero premio è stato l’affiancamento a questi giovani di professionisti di sviluppo d’impresa. L’altro tema cruciale è l’accesso al credito per le buone idee d’impresa”. Fra le più interessanti spicca Crevel,ora in faste di test con il sostegno di H Farm, ideata da Claudio Floreani, 34 anni, appassionato di informatica, dopo aver organizzato un viaggio tra amici da Monaco a Berlino. Ne è nata una utility web-based che permette di esprimere preferenze di viaggio
e tradurle in progetti da condividere con gli amici. Tutte le informazioni vengono interpretate, localizzate e organizzate su una mappa, collaborando con i compagni di viaggio, operatori e agenzie turistiche. Dalla passione per le escursioni di Thomas Bertani e Giovanni Masarà, 22 anni, studenti di ingegneria e filosofia del collegio Don Mazza di Padova, è nata una piattaforma web per consultare dati geografici sui sentieri e condividere itinerari. Pensata per appassionati, enti locali e chiunque si occupi di promozione turistica, ne esiste già un prototipo con dati forniti da Trentino Alto-Adige e Friuli Venezia-Giulia. Moku promette invece di rivoluzionare il “mondo” degli appunti. Gli studenti potranno organizzare in un ambiente web gli appunti di lezioni e le registrazioni, condividendoli con amici e colleghi e rendendone possibile l’aggiornamento in ogni luogo e momento. L’idea è di Simone Pozzobon, 27 anni, trevigiano e di tre amici ingegneri e designer ed è già entrata nella scuderia di H-Farm. Da un’intuizione maturata al liceo, il team dei vicentini Matteo Scapin, Tommaso Grotto, Maria Cristina Malavolta, Luca Guglielmi - età media 28 anni - ha sviluppato un’applicazione web di supporto alle band indipendenti per distribuirne la musica in formato digitale durante i concerti. Alberto e Riccardo Tentori, 33 e 28 anni, di Camposampiero, un ingegnere e un
Otto i giovani vincitori del progetto Rebound pronti a mettersi in gioco laureato in economia, hanno creato Playbasket.it, portale web dedicato alle categorie agonistiche minori del basket in Italia con 35.000 visitatori unici al mese. I veronesi Nicola Galetto, Marco Grumo-
lato, Alessandro Vaccaro, 27 anni, hanno messo a punto un’applicazione mobile dedicata a tutte le piccole e medie imprese che vogliano vendere cibi a km 0 direttamente ai clienti finali scavalcando la distribuzione. Infine Stefano Pagur, 24 anni, ha ideato un sistema per riprese foto-video sopraelevate con pallone ad elio. Il prototipo è già realizzato con costi competitivi e la possibilità di fare riprese particolari in movimento.
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Il Veneto in primo piano 31 9 Duemila agricoltori in Rete, ecco la “community della zappa”
Duemila agricoltori in Rete, ecco la “community della zappa” di Nicola Stievano
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La Regione mette a punto una piattaforma on line che permette lo scambio di idee
avide e Daniela, giovani pastori dell’Alpago, usano il pc e internet per avere informazioni tecniche, Stefano viticoltore della Valpolicella, vende in internet le sue bottiglie di Amarone d’alta quota, ma anche Sara allevatrice di Cortina si sta attrezzando per presentare ai consumatori i prodotti della sua azienda, mentre il neo pescatore Gabriele del Cavallino lo utilizza per programmare le consegne porta a porta dei frutti di mare freschi, senza dimenticare Alinor che dal Bangladesh a Chioggia coltiva ortaggi per destinarli alle famiglie della sua terra d’origine trasferite a Londra e a Parigi.
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Alcuni esempi che si moltiplicano ogni giorno e che grazie alla nuova piattaforma informatica potranno essere visibili e compresi non solo da tutti gli avventori dei social network ma anche dagli addetti ai lavori: protagonisti e spettatori di un nuovo modo di praticare l’attività agricola. È per loro e per altri duemila giovani agricoltori veneti che la Regione ha messo a punto la “community della zappa”, sul portale www.piave.veneto.it., una piattaforma on line per raccontarsi, scambiarsi esperienze, per conoscere le strategie politiche, per incidere sul sistema economico. Il “tesoretto”
dell’agricoltura che ha fatto del Veneto la regione leader nella geografia agroalimentare nazionale, per numeri e qualità, si integra sempre di più nel web all’insegna della bellezza della campagna come scelta professionale e di vita. “Grazie alla piattaforma informatica – spiega Sandra Chiarato di Coldiretti Veneto, che segue da vicino proprio i giovani agricoltori – le esperienze imprenditoriali potranno essere visibili e compresi non solo da tutti gli avventori dei social network ma anche dagli addetti ai lavori: protagonisti e spettatori di un nuovo modo di praticare
l’attività agricola. Che cosa accomuna questi ragazzi ? La scommessa di un futuro nei campi che deve fare i conti con opportunità di investimenti, con misure comunitarie ambientali, l’accesso al credito, le nozioni di finanza, ma anche solo per scambi di esperienze che possono diventare una partecipazione attiva alle decisioni politiche o addirittura solo per fissare un appuntamento al mercatino a kmzero o semplicemente un aperitivo “tra colleghi” che sanno divertirsi con impegno responsabile”.
La sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova mette a punto un vademecum che presenta a 50 dirigenti scolastici
A partire dal 1° ottobre 2012, l’Autorità per l’energia hacon disposto l’alternanza scuola-lavoro le aziende diventano “imprese formative” un rincaro sul gas dell’1,1%. n Italia più di uno su tre dei giovani attivi è disoccupato. Uno su 4 non studia e non dere una metodologia didattica in cui l’azienda diventa, anche formalmente, “impresa “è il quarto rincaro consecutivo dall’iniziolavora dell’anno le bollette per unper totale di oltre 2energetiche” milioni di giovani Neet (not in education, employment, formativa” in grado di stipulare convenzioni con le scuole, proporre percorsi formativi e (La Repubblica - ottobre 2012) training). Negli altri Paesi europei gli studenti che alternano studio e lavoro sono una orientamento, formare risorse interne come tutor per gli studenti. media del 20-30%, in Italia solo 3 su 100. Da qui anche la realizzazione di un vademecum per le imprese su come stringere “Considerando il consumo di 1.400 metri cubiInvertire di una famiglia tipo, per equanto riguarda questa tendenza permettere ai giovani di acquisire competenze subito questo “patto” didattico con gli istituti. il Gas, il rincaro della spesa annua nel 2012 sarà pari a 136 del Euro in più rispetto allo spendibili nel mondo lavoro è l’obiettivo del progetto ASL Alternanza Scuola lavoro Il progetto è stato presentato a 50 dirigenti scolastici e imprenditori nel corso dell’inscorso anno (+ 11,9%). realizzato dalla Sezione Metalmeccanici di Confindustria Padova in collaborazione con contro “Alternanza scuola-lavoro: il ruolo attivo delle imprese” organizzato dalla Sezione Gli effetti di tali aumenti si percepiranno soprattutto nell’inverno che sta per arrivare, la Camera di Commercio di Padova. L’iniziativa, nata nell’ambito del protocollo d’intesa Metalmeccanici di Confindustria Padova fine gennaio. determinando una spesa record pari a 1.297 Euro.“ tra Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale e Confindustria Veneto, punta a diffon-
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32 10 Il Veneto in primo piano Turismo religioso
Il Veneto propone quattro itinerari nell’Anno della Fede
I quattro percorsi veneti presentati alla Bit di Milano
le radici cristiane si respirano in ogni angolo del veneto
L’assessore veneto al Turismo Marino Finozzi con Monsignor Andreatta. In basso gli itinerari
La via del Santo, quella dei Papi, le “Grandi Rogazioni” e gli itinerari di Valpolicella sono i 4 percorsi regionali di Giovanni Giovetti
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n turismo religioso e devozionale, fatto di itinerari di fede che coniugano spiritualità, tradizione ma anche cultura e arte. Nell’ Anno della Fede il Veneto si colloca tra i protagonisti degli itinerari regionali, con ben quattro differenti proposte. Il primo comprende la Via del Santo e i Santuari Antoniani, da Camposampiero a Padova, lungo il percorso terreno di sant’Antonio. Si tratta di un pellegrinaggio votivo che tocca i principali santuari antoniani in provincia di Padova, ma che si inserisce in un più lungo percorso sui passi della vita itinerante di frate Antonio da Lisbona: dall’eremo di Montepaolo, dimora iniziale di frate Antonio in Italia, alle strade dell’Italia settentrionale e del sud della Francia, sino ai giorni di Padova e Camposampiero dal 1221 al 1231. La seconda proposta è stata battezzata
la “Via dei papi”: ripercorre gli antichi itinerari di pellegrinaggio lungo la Via Francigena Orientale, da Feltre a Lorenzago di Cadore e Canale d’Agordo, passando per Belluno. I luoghi interessati hanno dato i natali a tre Papi (Papa Luciani, Giovanni Paolo I; Papa Cappellari, Gregorio XVI; Papa Sarto, Pio X) ed hanno ospitato papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI nei diversi soggiorni estivi . Sono costellati di numerosi santuari, con-
venti, abbazie e chiese. Le “Grandi Rogazioni” dell’Altopiano di Asiago rappresentato il terzo itinerario. Si tratta di un antico cammino di fede che da più di tre secoli si ripete il giorno prima dell’Ascensione e che si snoda lungo un circuito di 33 chilometri, percorso a partire dall’alba dai residenti ma anche da fedeli provenienti da paesi lontani. Nell’Anno della Fede sono stati inseriti gli itinerari religiosi di Valpolicella, strade che collegano gli insediamenti di più antica origine, fino a porre tra loro i luoghi di fede testimoni della prima evangelizzazione del territorio. In luoghi suggestivi sorgono bellissimi santuari come la la Chiesa di Santa Maria di Valleverde, la Chiesa Vecchia di Cavalo, la Chiesa di Santa Maria del Degnano, la Chiesetta di San Pietro a Torbe, la Pieve di San Giorgio VIII, l’Oratorio di San Zeno in Poja, la Pieve di San Floriano.
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quattro percorsi veneti, protagonisti degli “Itinerari regionali nell’Anno della Fede” sono stati presentati alla Borsa internazionale del Turismo a Milano lo scorso febbraio. Gli itinerari sono stati oggetto di un’intesa sottoscritta tra l’Opera Romana Pellegrinaggi e la Regione Veneto finalizzata a valorizzare l’Anno della fede e a diffondere la conoscenza dei tantissimi luoghi della fede disseminati nel territorio ragionale. “Attraverso questi progetti – ha dichiarato infatti monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Orp – l’Opera Romana Pellegrinaggi favorisce uno strumento di conoscenza e di approfondimento partendo dalla premessa fondamentale che il cristianesimo ha innervato profondamente la storia la cultura e l’arte di questo paese. In particolare, gli itinerari proposti per la Regione Veneto sono foca-
lizzati sulla storia di spiritualità mariana di cui questa regione è intrisa e ovviamente sulle tracce di grandi santi quali Sant’Antonio da Padova”. “Gli itinerari della fede non sono solo un’occasione per conoscere i luoghi percorsi dai viandanti che si recavano a Roma – gli ha fatto eco l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi – ma anche motivo di consolidamento dei rapporti e di amicizia tra le genti. Le radici cristiane del territorio si respirano in ogni angolo del Veneto, dalle grandi chiese di Venezia alle croci in cima alle vette più alte delle Dolomiti. La tradizione dell’accoglienza ai pellegrini si rinnova ancora di più grazie a questi quattro percorsi, quattro “Itinerari nell’Anno della Fede”, indetti in occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II”.
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l Castello Carrarese a Padova, il Giardino Jacquard a Schio, Villa Serego a Veronella, la Chiesa di San Giovanni a Bassano del Grappa, l’Oratorio Santa Maria delle Grazie a Fontaniva nel Padovano sono i cinque siti veneti segnalati alla sesta edizione de “I luoghi del cuore”, il censimento del Fondo Ambiente Italiano promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Giunta alla sesta edizione l’iniziativa, che quest’anno ha registrato la partecipazione di un milione di italani, ha lo scopo di segnale luoghi in pericolo, da tutelare o semplicemente da non dimenticare, sollecitando una testimonianza diretta per aiutare le località indicate e raccomandate a sopravvivere o, in alcuni casi, a tornare a vivere. Avviato l’ultimo censimento lo scorso maggio, nel Veneto ha raccolto 15.611 segnalazioni, posizionandosi al 15° posto della graduatoria nazionale il Castello Carrarese (in foto) a Padova. Nato come semplice muro in pietra e terrapieno, diventò un vero e proprio castello all’epoca di Carlo Magno. Conobbe il suo periodo di maggior splendore nel XIV secolo con la dinastia dei Carraresi, decaduta la quale iniziò la fase di degrado: divenne dapprima caserma, quindi deposito dei Veneziani e, infine, carcere su iniziativa dei Francesi nel 1807. Oggi il Castello è chiuso ad eccezione della Torre della Specola, un osservatorio affidato all’Università di Padova. L’edificio è comunque al centro di numerosi progetti di valorizzazione e restauro che hanno come obiettivo di renderlo fruibile.
Al 18° posto con 11.144 voti il Giardino Jacquard a Schio nel Vicentino. Nacque per volontà dell’industriale Alessandro Rossi che, nel 1860, fece trasformare l’area di fronte al lanificio Francesco Rossi in uno splendido giardino tardo-romanico aperto agli operai dell’opificio. Oggi il Giardino è chiuso al pubblico e apre soltanto in occasione di eventi. Il desiderio della cittadinanza è che venga reso fruibile in modo costante. Villa Serego, detta “Corte Grande” a Veronella ha ottenuto, posizionandos al 19° posto, 10.920 segnalazioni. Progettata da Andrea Palladio nel 1565 è un importante esempio di villa veneta. Dal 1996 è iscritta nelle Liste del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, insieme alle altre ville palladiane del Veneto. La Corte Grande versa oggi in condizioni di abbandono: è chiusa da circa 10 anni, pericolante, e in stato di degrado. La Chiesa di San Giovanni Battista a Bassano del Grappa si colloca al 43° posto della classifica nazionale con 5.784 segnalazioni e al 131° posto con 928 preferenze si colloca l’ultimo luogo del cuore segnalato in Veneto, l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie a Fontaniva. G.G.
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Veneto in primo piano 11 34 Il Veneto in primo Ilpiano La scelta dei quattro governatori Fronte comune fra Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia
Maroni “inaugura” la macroregione del Nord “Legittima difesa contro Roma che ci porta via tre quarti delle tasse. Lo Stato è debole ma il Nord ha un governo forte”
neWs Gruppo europeo
di Nicola Stievano
fra veneto, friuli e carinzia nasce a Klagenfurt euroregio senza confini
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opo il terremoto elettorale la Lega guarda al nuovo sogno, la “macroregione” del Nord, un patto che va da un estremo all’altro del settentrione, accomunato dalla bandiera del Carroccio che, nonostante tempeste e “tsumani” alle urne, sventola sui palazzi delle Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto. Il Friuli, governato dal pidiellino Tondo, ha accettato di buon grado l’invito, anche in qualità di “ponte” verso l’Austria e la Slovenia, coinvolte in un altro progetto di collaborazione di cui si parla molto in questi giorni, la “macroregione la sconfitta? Un po’ di fumo per celare le dimensioalpina” insieme alla Baviera. La conferma che la ni del tracollo della Lega? Si verdrà, intanto però macroregione non è stata una delle tante trovate i quattro governatori tirano dritto, come avevano elettorali è arrivata da Roberto Maroni, subito dopo annunciato a Sirmione, due settimane prima del la vittoria delle regionali. Da neo presidente della voto, lanciano il patto fra le quattro regioni. MaroLombardia Maroni ha dichiarato ni, ancor prima di diventare che l’alleanza a quattro è cosa Pur ridotta al 4% governatore, aveva definito fatta. “Mentre a Roma si fanno su base nazionale la “macroregione” una sorta i conti con un governo debole - la Lega tiene saldo di ‘’sindacato territoriale. Se sono state le prime parole del il timone nei palazzi qualcuno ha un problema la neo governatore leghista - il delle Regioni del nord macroregione si muove per Nord ha un governo forte. Si risolverlo e penso sia utile apre una fase nuova, con un progetto strategico”. soprattutto per le autonomie locali, e i sindaci per L’accordo elettorale con il Pdl, digerito a fatica, le questioni che li toccano direttamente, come ad dalla base leghista, serviva a questo, ad arrivare esempio il patto di stabilità. Pretendiamo che i a conquistare la Lombardia e, con essa, fare delle nostri soldi, che derivano da una buona gestione regioni settentrionali un fronte comune, del quale della cosa pubblica, li possiamo spendere come i governatori saranno i protagonisti. Davanti alle vogliamo. Questo non è un accordo tra i vertici, tra macerie lasciate dallo “tsunami 5 Stelle” e dal i presidenti delle Regioni, ma riguarda tutti. Parte crollo del “popolo della Padania”, ridotto al 4 per una sfida che si allarga a tutte le componenti delle cento su base nazionale, la Lega aveva già messo a Regioni’’. Ancora più esplicito il presidente del Vepunto il “piano B”, spostando l’asse del confronto neto Luca Zaia, anche se adesso dovrà fare i conti politico sulla questione settentrionale declinata in anche con i malumori della Lega in casa propria chiave europea. Una astuta mossa per mascherare dopo la batosta elettorale, ‘’Basta Sud, basta
Roma. Nella mia Regione ho difficoltà a spiegare ai veneti che abbiamo il rating della Baviera ma siamo trascinati nell’oblio da chi non ha voglia di lavorare. Napolitano dice che il federalismo non è più una scelta ma una necessità, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: il Nord lavora, gli altri sprecano. Io non so più cosa dire ai 160mila disoccupati veneti. Come faccio a spiegare che ogni anno ben il 75 per cento delle nostre tasse, qualcosa come 18 miliardi, prende la via di Roma e non torna più indietro? Questo è un patto d’attacco, di legittima difesa contro la cialtronaggine nazionale. Perché una siringa nei nostri ospedali costa 6 centesimi e al Sud 25? Queste discrepanze assurde vanno colmate. Con l’applicazione dei costi standard avremmo un risparmio nazionale di oltre 28 miliardi. Il progetto lo abbiamo lasciato sul tavolo del governo Monti, dopo i nostri decreti sul federalismo”. Dunque avanti tutta, anche se al vertice della Lega Nord veneta tira già aria di resa dei conti. Ma Zaia, problemi interni a parte, non intende fermarsi e per il prossimi mesi continuerà a muoversi tra il fronte del nord e il patto “alpino” già sottoscritto in Carinzia.
n burocratese si chiama “Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale” (Gect) ma per i giornali e le tv è stata ribattezzata “Euregio Senza Confini”. Luogo di nascita: Klagenfurt, “capitale del Land austriaco della Carinzia che insieme a Veneto e Friuli Venezia Giulia ha formalizzato la nascita del gruppo, nominando come suo primo presidente il governatore veneto Luca Zaia. Impossibile non cogliere il parallelismo con la macroregione del nord Italia, anche se in questo caso si tratta di uno strumento previsto dalla legislazione europea. “Sono orgoglioso di ricoprire questo incarico prestigioso per i prossimi tre anni – ha dichiarato – e ringrazio per la fiducia accordatami dai colleghi delle altre due regioni che compongono oggi Euroregio, una realtà destinata ad allargarsi, ampliando così anche il suo potenziale e la sua forza in ambito comunitario. Con questa scelta celebriamo definitivamente la chiusura di un capitolo durato 34 anni, quello di Alpe Adria, un organismo che già da tempo ha esaurito il suo compito, e avviamo questa nuova esperienza che si caratterizza per la concretezza delle azioni che possiamo avviare insieme. E’ il caso del Corridoio Baltico Adriatico, il progetto principe ad oggi di questa alleanza, che consentirà di collegare il nostro mare e i nostri porti a quelli del nord Europa”. Nel dettaglio il “Gect”, è uno strumento dell’Unione Europea creato nel 2006 per definire un quadro legislativo unico per le Euroregioni. Grazie al riconoscimento della personalità giuridica, permette a territori regionali e locali di diversi Paesi dell’UE di avviare forme di collaborazione superando gli ostacoli derivanti da differenti strutture giuridiche, contabili e di gestione. I membri di un gruppo, ad esempio, potranno concorrere a bandi di finanziamento europeo congiuntamente, favorire l’integrazione dei sistemi di trasporto, cooperare in ambito turistico e per fornire servizi pubblici e locali. Per la prima volta vi partecipa una regione a statuto ordinario come il Veneto. Il prossimo passo potrebbe essere l’allargamento del gruppo alla Slovenia e all’Istria croata.
Aria di “secessione”. Il Consiglio veneto si mobilita e chiede più poteri alla Regione
pioggia di milioni sui comuni di confine pronti a fare le valigie
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on ci sono solo i progetti “macro” ed “euro” che guardano ben oltre i confini regionali. Il Veneto in casa propria deve fare i conti anche con le spinte secessioniste dei Comuni di confine che, in più occasioni, hanno manifestato la volontà di passare dall’altra parte, vale a dire in Trentino - Alto Adige o in Friuli, regioni a statuto speciale considerate più generose e attente verso i propri cittadini e imprese. Così, tra la chiusura delle urne e lo spoglio elettorale, il Consiglio Regionale del Veneto si è riunito per prendere posizione e dare una risposta politica ma anche istituzionale. Ecco allora la risoluzione, presentata dalla Lega e votata a maggioranza (contrario il Pd) che impegna la Giunta regionale ad “attivarsi presso il Governo e il Parlamento affinché
si dia alla Regione Veneto l’autonomia fiscale, amministrativa e legislativa necessarie ad attuare adeguate e più efficaci politiche perequative a favore dei territori di confine, al fine di ridurre le attuali differenze con Trentini Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e arrestare così l’emorragia delle comunità venete”. Tradotto, più poteri al Veneto, con una ulteriore proposta - provocazione. Il Consiglio chiede infatti a Roma di dare il via libera alla “secessione” dei Comuni di confine, dall’Altopiano di Asiago all’Ampezzo, che hanno sancito con un referendum la volontà di passare in Trentino. Intanto arriva anche la risposta istituzionale, su iniziativa della giunta veneta. L’assessore Roberto Ciambetti ha messo a punto il protocollo d’intesa per attuazione del “Fon-
do per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale”. Si tratta di recuperare quasi 39 milioni e mezzo di euro di risorse statali e investirli per migliorare le condizioni di vita dei residenti in questi territori di confine, vincolando l’utilizzo del fondo al finanziamento di progetti volti allo sviluppo economico e sociale. I Comuni veneti che hanno presentato istanza di finanziamento sono 63. L’assessore al bilancio Roberto Ciambetti: “Sono intervenuto per consentire ai Comuni di incamerare queste somme nei propri bilanci e spenderle utilmente a favore delle comunità amministrate senza che vi siano problemi connessi con i limiti determinati dal patto di stabilità”.
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36 Voci da palazzo
Voci da palazzo 13
Enti locali Niente quorum a Rocca Pietore, Canale, Cesiomaggiore, Falcade, Feltre, Gosaldo e Arsiè
L’opinione
Comuni in fuga verso le province autonome “H
Dario Bond, Popolo delle Libertà
“segnale politico forte e ineQuivocabile a roma”
Il referendum dei comuni bellunesi è fallito ma la Regione incalza il Governo per l’autonomia fiscale, amministrativa e legislativa
o votato a favore delle mozioni referendarie, perché, in un momento Dario Bond storico come questo, era importante dare un messaggio forte e inequivocabile a Roma. Non c’è storia: il nuovo Parlamento dovrà tenere in considerazione questo nostro grido d’allarme. E’ il momento giusto per parlare di autonomia e attuazione concreta del federalismo. In questi ultimi mesi le autonomie locali sono state attaccate su più fronti, adesso dobbiamo riscattarci. Sono convinto che una presa di posizione chiara e netta metta il Parlamento con le spalle al muro. Adesso sarà più difficile per Roma non mettere mano alle disparità di trattamento tra Regioni a statuto speciale e Regioni ordinarie. La Regione del Veneto si è assunta la propria responsabilità con questo atto coraggioso, il Parlamento dovrà fare altrettanto”.
di Fortunato Marinata
Federico Caner, Lega Nord
“le risorse di bolzano attraggono le nostre aziende oltre confine”
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iancarlo Galan, nel 2005 non l’aveva presa bene la decisione di Lamon di staccarsi dal Veneto. L’allora governatore del Veneto era arrivato a scontrarsi con la sua stessa Giunta. A minacciare le dimissioni, per giunta. Con veemenza si era scagliato contro il parere favorevole espresso della Commissione bicamerale per le questioni regionali al disegno di legge costituzionale sul distacco del piccolo comune bellunese dalla Regione del Veneto. “Se il Parlamento dovesse approvare il provvedimento legislativo con il quale si consentirà l’effettivo distacco di Lamon dal Veneto, la Regione – spiegava Galan - impugnerà la legge di fronte alla Corte Costituzionale e questo perché, in buona sostanza, noi riterremmo il provvedimento basato sulla più plateale violazione delle regole costituzionali che disciplinano la distribuzione delle risorse nell’ambito della Repubblica”. Come andò lo sappiamo tutti, lo scorso settembre (dopo sette anni dal referendum) la Camera ha rinviato in commissione la proposta di legge costituzionale per il passaggio del comune dalla provincia di Belluno a quella di Trento. Il Governo della crisi sollevò dubbi sulla copertura economica dell’operazione e al piccolo comune diventato famoso, oltre che per i fagioli, per essere stato il primo fra i comuni bellunesi a percorrere la strada del referendum, non è rimasto altro che vedere andare in fumo ogni aspirazione separatista. La strada però era aperta e con il governo regionale sensibile al secessionismo deve essere parsa addirittura quasi in discesa. Del resto il tema delle risorse per i comuni di montagna della provincia bellunese è un tema di sopravvivenza che da sui nervi appena guardano oltre il confine regionale. Le stesse pietre e le stesse difficoltà, infatti, ottengono ben altra considerazione nelle vezzeggiate province autonome di Trento e di Bolzano dove la maggiore disponibilità di risorse e contributi, garantiti costituzionalmente, consente alla popolazione di montagna l’erogazione di quei servizi pubblici oggi indispensabili per mantenere vive le loro comunità. Su questo punto ogni volta si apre il dibattitto se sia ancora necessario mantenere immutate le prerogative speciali di cui godono Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige e Friuli ma in mancanza di risposte convincenti (non c’è stato altro oltre al parziale recupero delle Regioni a statuto ordinario consentito dalla modifica del Titolo V della Costituzione che ormai risale al 2001) rimangono comunque in molti a volerne beneficiare. Lamon non è stato l’unico. Lo scorso mese Rocca Pietore, Canale D’Agordo, Cesiomaggiore, Falcade, Feltre, Gosaldo e Arsiè hanno aperto i seggi per consentire una consultazione referendaria tra i propri cittadini, sull’opportunità di cambiare provincia e passare al trentino. Ma non c’è stato un plebiscito. Tutt’altro: in nessuno dei comuni al voto è stato raggiunto il quorum. Un peccato per il governatore Luca Zaia che invece aveva sperato in una partecipazione molto forte e sufficientemente agguerrita da richiamare sull’argomento l’attenzione del Governo, ammesso che ce ne sarà uno. L’occasione, tuttavia, è stato presa come una palla al balzo dal Consiglio Regionale che ha portato al voto, poi approvata, una risoluzione con la quale è stato chiesto l’impegno della Giunta regionale ad “attivarsi presso il Governo
e il Parlamento affinché la Regione Veneto ottenga quelle prerogative necessarie ad attuare adeguate e più efficaci politiche perequative a favore dei territori di confine, al fine di ridurre le attuali differenze con Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e arrestare così l’emorragia delle comunità venete”. Nella stessa occasione, inoltre, la Giunta è stata invitata ad attivarsi presso il Parlamento nazionale affinché sia possibile procedere, come stabilito dall’articolo 132 della Costituzione, all’esame e all’approvazione di una legge che definisca il passaggio dei Comuni di Lamon, Sovramonte, Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo, Cortina d’Ampezzo, Colle Santa Lucia, Livinallongo del Col di Lana e Pedemonte dal Veneto al Trentino Alto Adige, accogliendo così la richiesta inequivocabile delle popolazioni locali. Avvincente è stato il dibattito tra gli scranni di Palazzo Ferro Fini. Il capogruppo leghista Federico Caner ha osservato che le motivazioni che hanno spinto al referendum i Comuni, in prevalenza bellunesi, sono di ordine culturale - identitario ma anche economico. Secondo Sergio Reolon del Partito Democratico al centro dell’attenzione sarebbe dovuta essere posta l’intera questione alpina perché i referendum sono stati una scelta di sopravvivenza di una montagna veneta altrimenti destinata ad una morte annunciata. A suo giudizio il vero obiettivo è realizzare il rafforzamento dell’autonomia delle province montane così come stabilito dall’art. 15 del nuovo Statuto veneto. Per Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra e firmatario di uno dei documenti in discussione la politica delLA Regione Veneto, dal 2005 non ha saputo dare risposte convincenti. “Non serve - ha detto - inseguire il mito della Provincia di Belluno, ma decentrare agli enti locali di tutta le zone montane competenze e risorse affinché possano garantire servizi essenziali in sanità e nell’istruzione”. Secondo il vicepresidente leghista del Consiglio Matteo Toscani non si può dire di no alla volontà liberamente espressa dai cittadini dei Comuni che hanno organizzato i referendum, recuperare il tempo perduto e dare attuazione allo Statuto. Antonino Pipitone di Italia dei Valori ha invitato ad analizzare il fenomeno dei referendum osservando inoltre che non è normale per una Regione accettare l’amputazione del proprio territorio. Le disparità con le Regioni limitrofe sono indubbie - ha concluso - l’assemblea veneta deve, quindi, legiferare per dare le giuste risposte alla montagna a partire dal bilancio di previsione 2013. Stefano Fracasso del Pd ha ribadito che l’obiettivo deve essere l’autonomia differenziata per la montagna previsti dalla Costituzione e dallo Statuto veneto per garantire i servizi ai cittadini di queste aree. Mariangelo Foggiato di Unione Nordest invece si è detto convinto che qualsiasi documento non servirà a nulla. “Passando la palla al Parlamento nazionale - ha concluso - il Parlamento veneto abdica al proprio diritto-dovere di legiferare in queste materie”.
focus Quasi 40 milioni di euro per i comuni confinanti
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a Giunta veneta ha recentemente approvato lo schema di protocollo d’intesa che disciplina i rapporti tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione del Veneto in riferimento agli adempimenti previsti per l’attuazione del “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le Regioni a statuto speciale”. “Si tratta di un fondo istituito nel 2007 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ammonta a 39 milioni e 408 mila euro. I Comuni veneti che hanno presentato istanza di finanziamento sono 63 e già da alcuni mesi hanno la disponibilità le risorse loro assegnate per la realizzazione dei relativi progetti: 16 milioni e 221 mila euro sono andati alla macroarea confinante con il Trentino Alto Adige (34 Comuni, di cui 14 della provincia di Belluno, 12 della provincia di Vicenza, 8 della provincia di Verona) e 23 milioni 187 mila euro alla macroarea confinante con il Friuli Venezia Giulia (29 Comuni, di cui 14 della provincia di Belluno, 8 della provincia di Treviso, 7 della provincia di Venezia).
“L
Federico ’aver votato in Consiglio la nostra risoluzione, dopo che proprio la Lega Caner è riuscita a far convocare una seduta straordinaria sul tema dei Comuni secessionisti, è un passo fondamentale per l’autodeterminazione di quei cittadini di montagna che hanno scelto con referendum il passaggio al vicino Statuto Speciale. La risoluzione impegna chiaramente il Governo e il Parlamento ad approvare definitivamente l’iter di secessione: in questo modo diamo una risposta forte a quelle popolazioni che da troppi anni la attendono. Mentre le giuste rivendicazioni dei nostri Comuni secessionisti sono impaludate nelle Commissioni parlamentari, Luis Dürnwalder usa le risorse della propria Autonomia per attrarre le nostre aziende venete oltre confine. Questo dimostra anche che lo Statuto speciale non serve più, come 60 anni fa, per colmare un gap di una minoranza rispetto al resto del Paese, ma per attivare politiche economiche fortemente competitive verso aree limitrofe a specificità ridotta. E’ necessario perciò rivedere queste discrasie. Se il modo scelto dalle popolazioni di confine è il passaggio alla Provincia o Regione vicina, non bastando più neanche l’elemosina del Fondo Brancher, la Lega Nord appoggia la loro scelta ed oggi conferiamo alla Giunta un mandato forte per portare a Roma le istanze di queste genti di montagna. La subalternità rispetto alle Autonomie speciali e le ingiustizie quotidiane che gli abitanti della nostra montagna vivono sulla propria pelle, devono trovare una risposta e una soluzione anche da parte del Veneto. Ben si comprende quindi la loro voglia di passare dall’altra parte, una scelta che per le 16 comunità referendarie significherebbe più risorse, più agevolazioni, meno imposte locali. C’è sicuramente una ragione culturale ma anche una economica che non è meno importante. Come Lega, pur non contenti che i confini territoriali si sfaldino, siamo convinti che questa causa referendaria porterà a Roma il dibattito sulla necessità di autonomia di tutto il Veneto, regione che versa 17 miliardi di residuo fiscale l’anno ma che è ultima in Italia per trasferimenti statali pro-capite”.
Matteo Toscani, Lega Nord
“il veneto ha fatto la sua parte, il parlamento non ha più alibi”
“L
a Lega Nord ha fatto bene a chiedere la convocazione straordiMatteo naria del Consiglio Regionale. Se non lo avesse fatto, i ComuToscani ni referendari sarebbero ancora in attesa, e chissà per quanto tempo ancora, di una risposta. Il Consiglio non può che scusarsi per gli anni trascorsi senza affrontare lo scottante argomento. Tuttavia, la risoluzione della Lega Nord approvata, seppur tardivamente, è un capitolo importante nel rapporto tra Regione e territorio. Il Veneto ha fatto la sua parte, ha adempiuto al suo dovere: ora Governo e Parlamento non avranno ulteriori alibi per tenere bloccate le aspettative di migliaia di cittadini espresse con regolari e partecipati referendum consultivi. I temi della parità di condizioni delle Regioni, con il ‘livellamento’ verso l’alto della carenza di risorse della nostra Regione e l’applicazione dell’art. 15 dello Statuto per la provincia di Belluno e la montagna veneta, sono oltremodo attuali e sentiti. Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra
“occorre decentrare alle zone montane competenze e risorse”
“N
on serve - ha detto - inseguire il mito della Provincia di Belluno, ma decentrare agli enti locali di tutta le zone montane competenze e risorse affinché possano garantire servizi es- Pietrangelo Pettenò senziali in Sanità e nell’Istruzione”.
Mariangelo Foggiato, Unione Nordest
la regione ha abdicato al parlamento
“Q
ualsiasi documento non servirà a nulla. Passando la palla al Parlamento nazionale il Parlamento veneto abdica al proprio diritto-dovere di legiferare in queste materie”.
Mariangelo Foggiato
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Cultura veneta 39 17 Grandi mostre A Palazzo Fortuny fino all’8 aprile
L’influenza di Wagner ante e post mortem nelle arti tra ‘800 e ‘900 di Alain Chivilò
L
a mostra “Fortuny e Wagner. Il wagnerismo nelle arti visive in Italia” a Venezia presso Palazzo Fortuny fino all’8 aprile onora il bicentenario della nascita di Richard Wagner (Lipsia 1813 – Venezia 1883) partendo da una constatazione di base: in Italia, terra della musica lirica e di Giuseppe Verdi, è esistita un’influenza tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 del wagnerismo nelle arti visive. Il luogo scelto per dimostrare tale tesi è la dimora di Mariano Fortuny che in questi anni ha unito, in numerose mostre, contemporaneità con ambiti del Simbolismo e del Liberty. Anche in questa esposizione si possono scorgere lavori di Antoni Tàpies, Bill Viola, Anselm Kiefer e Joan Brossa ma in tale sede non sono il soggetto principale. Infatti le oltre 150 opere, composte da dipinti, sculture, disegni, incisioni, cartoline, illustrazioni, riviste e libri evidenziano la vasta diffusione in Europa, tra Simbolismo e Art Nouveau, di tematiche quali per esempio Parsifal, Sigfrido, Tristano, le valchirie e le così chiamate fanciulle-fiore.
In mostra i lavori di Antoni Tàpies, Bill Viola, Anselm Kiefer e Joan Brossa Un fascino che partì dal movimento del Romanticismo e soprattutto dalle sinfonie di Wagner. Una continua evocazione a vari livelli visivi, che tramite un’iconografia istituzionale e una compenetrazione di diversi significati ha trovato un’assimilazione in fasi artistiche, quali il movimento culturale simbolista e del Jugendstil. In questo periodo pervade dunque una sensualità musicale che coglie le remote radici dell’essere. Ecco che Mariano Fortuny (Granada 1871 – Venezia 1949), a livello postumo come anni del suo agire, trova in tutte queste influenze una base di partenza, per elaborare nel suo cammino artistico un ciclo di lavori prettamente wagneriani. Come un predestinato, quando Wagner morì a Venezia il 13 febbraio 1883, Mariano all’età di dodici anni era con Giovanni Boldini a Parigi che poneva le basi a quei semi di passione per il teatro e per le scenografie che si svilupperan-
In Italia, terra della musica lirica e di Giuseppe Verdi, è esistita un’influenza tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 del wagnerismo nelle arti visive
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no successivamente in abbinamento ad altre arti. Fu l’incisore e scultore spagnolo Rogelio de Egusquiza a trasmettere al giovane l’adorazione per la musica di Wagner, prendendo corpo nell’ultimo decennio dell’ottocento con i viaggi a Monaco di Baviera e Bayreuth. I primi lavori di Mariano abbandonano dunque l’accademismo iniziale per entrare in area simbolista associando luoghi e personaggi del compositore tedesco. Ulteriori disamine lo conducono a elaborare la “Cupola”, ossia una nuova concezione dell’illuminazione scenica che innova i fondali dipinti che campeggiavano nei teatri dell’epoca. Così affermava: “Tutto quello che vidi e sentii, mi accese maggiormente nel desiderio di realizzare nuovi mezzi, forme e nuovi aspetti per accrescere gli effetti generali del teatro. Ricordo ancora qualche particolare della scena dell’Oro del Reno che scontentava la mia fantasia giovanile. L’effetto del fiume in lontananza mancava di efficacia per un gioco di luce non bella”. Dunque Palazzo Fortuny, visitabile nella sua completa interezza data dalle stanze aperte, crea percorsi di dialogo tra le opere di Mariano e altri artisti quali per esempio Eugenio Prati, Adolfo Wildt, Gaetano Previati e Lionello Balestrieri. Un’esposizione complessa ma godibile, che permette d’iniziare una disamina di quel percorso dell’Ottocento che ha trovato nei primi decenni del secolo successivo elementi d’influenza e di rimandi.
40 Cultura veneta
Cultura veneta 15
Iniziativa della Regione I martedì al Cinema dal costo del biglietto volutamente contenuto
a treviso
Due euro per il cinema d’autore
omaggio a carmelo zotti
Coinvolte tutte le province venete con una programmazione distribuita su 14 sale per tutto il mese di marzo di Vesna Maria Brocca
F
orti del successo delle precedenti edizioni ritornano, dal 5 al 26 marzo, gli appuntamenti con “La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità – La Regione ti porta al cinema con due euro - I martedì al Cinema”. L’iniziativa coinvolge tutti i martedì (5, 12, 19, 26) di marzo delle provincie venete che ospiteranno nelle 14 sale d’essai aderenti dislocate sul territorio Veneto, proiezioni di pellicole molto spesso alternative ai circuiti commerciali, con produzioni indipendenti, distribuite con difficoltà ma di grande qualità artistica. Per promuovere il cinema d’autore, il costo del biglietto, volutamente contenuto, è di due euro. Le sale cinematografiche che aderiscono al progetto sono: Cinema Italia a Belluno; riguardo, però, si può accedere al link www.spettacoloMultisala PortoAstra e Lux a Padova; Multisala Cinergia a veneto.it/cinema, cliccare sul banner de “I martedì al Rovigo e Multisala Politeama a Badia Polesine; Multisala Cinema” e accedere, in questo modo, alle pagine che riportano la programmazione delle Corso a Treviso, Multisala Italia a sale. L’aggiornamento viene fatto Montebelluna e Cinema Cristallo a Per conoscere i entro il giovedì che precede il marOderzo; Cinema Dante a Mestre, film in proiezione tedì di proiezione. La promozione Cinema Teatro Mirano a Mirano accedere al link è aperta a tutti. Rimanendo ancora e Multisala Verdi a Cavarzere; Ci- www.spettacoloin tema di cinema, ricordiamo che nema Alcione a Verona; Cinema veneto.it/cinema Araceli a Vicenza e Multisala Meormai è alle porte la quarta ediziotropolis a Bassano del Grappa. Non è possibile conoscere ne del Vittorio Veneto Film Festival (Teens and Kids Intercon anticipo i film che saranno in programmazione; a tal national Film Festival), che si terrà dal 17 al 20 aprile.
Dal 17 al 20 aprile si terrà il Vittorio Veneto Film Festival. 1.000 ragazzi in giuria
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Organizzato dall’associazione no profit “400colpi”, si rivolge ad una fascia d’età compresa fra gli 8 e i 21 anni e agli studenti universitari. Il festival si presenta organizzato in sezioni diverse e autonome. 1.000 ragazzi della giuria, provenienti dall’Italia e dall’estero, condivideranno quattro giornate immersi nel mondo del cinema, visionando 15 lungometraggi nazionali ed internazionali. Novità di quest’anno è la giuria degli “+Alti”, composta cioè da giurati tra i 28 e i 100 anni e che avrà il compito di premiare il miglior film tra quelli loro proposti. Info: www. vittoriofilmfestival.com
a città di Treviso, dal 21 aprile al 30 giugno, dedica al Maestro Carmelo Zotti (Trieste 1933- Treviso 2007) una mostra antologica, nell’anno in cui avrebbe compiuto ottant’anni. Si tratta della ricomposizione di un universo intimo di figure, gesti, colloqui. Una cinquantina di opere su tela e carta, di ingente mole e di complessa, variegata narratività che troveranno momentanea casa al Museo civico di Santa Caterina. Si tratta di un percorso che unisce gli echi espressionistici nei ritratti dei primi anni Cinquanta alla narrazione fitta di geometrie dense di figurativismo e colore, per giungere negli anni Settanta alla maturazione dei simboli-marchio della sua poetica, forti di campiture di acceso cromatismo. Del successivo ventennio, fino agli esordi del Duemila, verrà esposta una selezione di tele tra le più intime e enigmatiche della sua opera, incentrate sul dialogo/gesto tra figure, ossessione e meraviglia di tutta la vita. Nella Galleria del Liceo Artistico di Treviso, affacciato sulla piazzetta del Museo, dal 3 al 25 maggio 2013, inoltre, verrà esposta una sezione di opere su carta: una trentina di lavori di piccolo formato insieme alla grande carta “Figure e putto” del 1986 (151x273 cm.).
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