Conselvano giu2013 n77

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del Conselvano

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 77 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Cartura, viabilità Via libera al nuovo tratto di pista ciclabile pag.

Bagnoli, cultura Aurora Soranzo esplora le strade della storia

Bovolenta Stop al forno crematorio, non alle polemiche

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EDITORIALE

bilancio di tribano scontro aperto

Fusione tra Comuni i sindaci ci provano di Nicola Stievano

Ormai è scontro aperto fra l’amministrazione e il consigliere Roberto Bazzarello, in quota Pdl, in riferimento all’allarme lanciato nelle settimane scorse dal sindaco che parlava di mancanza di liquidità anche per far fronte a spese decise da amministrazioni precedenti. Per Bazzarello la situazione è diversa. pag. 12

due carrare avrà il nuovo palasport

La giunta comunale ha recentemente approvato il progetto preliminare del nuovo palazzetto polivalente, che l’amministrazione intende realizzare nell’area scolastica del capoluogo. L’impianto sarà contiguo all’attuale arcostruttura “Azzurri d’Italia” e potrà ospitare eventi sportivi e manifestazioni. pag. 14

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Troppi debiti e perdite Attiva in liquidazione

Atto finale per la società dopo una lunga storia e le traversie dell’ultimo decennio

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’ultima assemblea dei soci ha messo la parola fine su quasi mezzo secolo di storia, dall’ex Consorzio per lo sviluppo del Conselvano alla Cosecon fino all’attuale Attiva e al tracollo finanziario inarrestabile. I sindaci soci fondatori, di fronte ai drammatici dati di bilancio, con una perdita di 14 milioni di euro nel 2012 e quasi un altro milione nei primi tre mesi dell’anno, hanno scelto di mettere in liquidazione la società. Azzerato il capitale sociale che 7-8 anni fa ammontava a ben 30 milioni di euro, fallito

il piano di ristrutturazione del debito messo a punto due anni e mezzo fa, ai soci non restava altro che staccare la spina. “Questa era l’unica strada percorribile - spiega Antonio Ruzzon, sindaco di Conselve nonché consigliere d’amministrazione - ci spiace per l’assenza in assemblea delle banche proprio in questa fase così delicata nella quale andavano prese delle decisioni importanti. Così è toccato interamente alla parte pubblica nominare il collegio di liquidatori, tre commercialisti, che avranno al massimo dieci

anni per liquidare la società. Stiamo parlando di un patrimonio considerevole che andrà amministrato con attenzione e competenza. Auspichiamo che i tempi possano essere anche più brevi”. I tre liquidatori sono i commercialisti Luca Corrò, Enrico Guzzoni e Filippo Piazzon. Il compenso complessivo annuo non potrà superare i 60 mila euro di spesa stanziati per il consiglio d’amministrazione. Ad affiiancare i tre professionisti sarà l’attuale direttore di Attiva Simone De Poli. pag. 6

ia le Province, tutte, via i piccoli Comuni, il più possibile. Nell’estate 2013, forse la più difficile dall’inizio della crisi, le parole d’ordine sono tagliare, razionalizzare, fare economia, contenere le spese. Anche a Nordest, dove il campanile è sacro, dove l’identità locale è radicata nella storia ma anche nelle abitudini quotidiane, ci si interroga sul destino degli enti locali. Mente la battaglia per la “sopravvivenza” delle Province, i cui amministratori sembrano intenzionati a non cedere e a sfruttare tutti gli strumenti per mettere i bastoni fra le ruote al governo, si gioca più che altro sul piano politico nazionale, la partita che riguarda i Comuni si tiene in casa e potrebbe portare a novità interessanti già in questi giorni. Da una parte c’è la Regione che incoraggia le Unioni dei Comuni e anche le fusioni stanziando dei contributi alle amministrazioni che intraprendono questa strada. Dall’altra ci sono i sindaci che, pur avendo presente la forte identità del Comune che guidano, devono anzitutto far quadrare i conti. Non si può certo dire che siano rimasti alla finestra, anzi. continua a pag. 3

L’Intervento

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*

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uasi settecento tra commercianti, sindaci della Provincia di Padova e numerose associazioni hanno partecipato lo scorso primo luglio alla fiaccolata per le vie della città di Padova per sensibilizzare l’opinione pubblica *Presidente Confesercenti Padova

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EDITORIALE

segue da pag.

Fusione tra Comuni i sindaci ci provano

Amico dell’Ambiente

gia’ raccolte 103 tonnellate di tappi

La raccolta dei tappi in plastica sostenuta dal progetto Amico dell’Ambiente ha già registrato nel primo semestre 2013 l’eccezionale risultato di 103 tonnellate, ottenuto con il prezioso contributo di associazioni, scuole e di molti privati. La media calcolata è di 500 mila tappi al giorno, cinquantamila in più rispetto al 2012. Si è stimato che con il numero raccolto lo scorso anno si sarebbero potuti riempire 46 vagoni di un treno merci, ma le previsioni per quest’anno si preannunciano ancora più straordinarie. La possibilità di ricevere un compenso per ogni chilogrammo di tappi raccolto permette di contribuire attivamente al recupero e al riciclo. Prima città nel Veneto

donne imprenditrici padova e’ “capitale” In crescita del numero di imprenditrici attive nella Provincia di Padova, che ha toccato quota 38.647 aumentando dello 0,4% ,in piena controtendenza con le chiusure generalizzate. Padova è la nona città in Italia per numero di imprenditrici, la prima nel Veneto con 20,4 donne imprenditrici su 100, tra le più alte in Italia, nonostante la crisi. Istituto Zooprofilattico Venezie

bilancio in utile per due milioni

Nonostante la crisi l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, con sede a Legnaro, non solo tiene i Conti in ordine, ma chiude il bilancio del 2012 con un utile che supera i 2 milioni di euro. Non è un risultato di poco conto se si considera il difficile momento economico vissuto anche dalla pubblica amministrazione. Oltre due milioni di utile rappresentano infatti, in termini percentuali, il 5% del valore della produzione complessiva, rendimento molto simile a quello di un’industria e che fa dell’Istituto un centro d’eccellenza.

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La gestione in forma associata dei servizi fra i piccoli Comuni è stato solo il primo passo, perché diverse amministrazioni hanno scelto la forma dell’Unione fra Comuni, che dovrebbe garantire ulteriori economie e qualche risorsa in più. Ma c’è chi si sta spingendo oltre e pensando alle vere e proprie fusioni, fra due o più Comuni. Non dimentichiamo che quasi vent’anni fa proprio in Veneto si verificò una della prime fusioni, con la nascita del Comune di Due Carrare su iniziativa dei sindaci di Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano. La scelta si è rivelata lungimirante, racconta ora l’attuale sindaco, e ha permesso di accedere a nuove opportunità di finanziamento, a contare su maggiori risorse per realizzare opere e garantire servizi migliori. Una strada da seguire, dunque, lungo la quale si stanno avviando altri Comuni del Veneto, dalla montagna bellunese alla bassa padovana, al rodigino, dove sei comuni hanno già deciso il loro futuro nome: Civitanova Polesine. Fusioni che non riguardano solo i microcomuni, visto che anche Este, che conta quasi 17 mila abitanti, sta portando avanti il progetto di fusione con Ospedaletto Euganeo, centro di otre 5 mila anime. Il “matrimonio” porterebbe un dote qualcosa come 9 milioni di euro per i prossimi dieci anni, una cifra che permetterebbe, raccontano gli amministratori, di gestire con maggiore tranquillità il bilancio comunale. E non importa se ce si sarà un solo Comune, con un nuovo nome, per non far torto a nessuno, ciò che conta è che rimangano i servizi, si possano asfaltare le strade, far giocare i bambini nei parchi pubblici, evitare che piova dentro le scuole. Fusione, unione o convenzioni: ciascun Comune sta cercando la soluzione ideale, non senza fatica, ma con la speranza di ottenere dei benefici. di Nicola Stievano messaggio pubblicitario

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conselve, SINDACALE Rientra lo stato di agitazione dei 100 dipendenti comunali pag. 6

TERRASSA, SOCIALE

L’impegno dell’Avis per le donazioni e le attività a favore della comunità pag. 10

agna, terza età

Soggiorno estivo in montagna e piano anti caldo pag.

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Regione sicurezza

Nuove schede ospedaliere, cosa cambia a Padova pag. 22

ambiente

Al via la Bonifica della “C&C”, bomba ecologica da “disinnescare” pag. 23

Avviata un’inedita collaborazione tra la Fondazione Teatro La Fenice, il Consorzio Terme Euganee ed il Consorzio di Promozione Turistica di Padova. Attraverso questo accordo sarà possibile fornire ai numerosi ospiti italiani e stranieri delle località termali e patavine la possibilità di assistere agli spettacoli del Festival estivo “Lo spirito della musica di Venezia”. Fino al 26 settembre

Morti bianche in calo perchè è calato il lavoro pagg. 32-33

arte

Padiglione Italia alla Biennale di Venezia

estate giovane

Centri estivi per tutte le età, tra sport e avventura pag. 24

Anche quest’anno la Provincia di Padova firma la convenzione per tenere aperti sul territorio gli “sportelli CISI”, i centri di formazione e servizi agli immigrati. Il servizio è stato attivato per la prima volta nel 1998 in collaborazione con l’associazione Migranti Onlus, consentendo alle persone straniere e italiane di avere dei punti di informazione per il disbrigo delle pratiche burocratiche. I primi sportelli furono aperti nel 1999 nei Comuni di San Giorgio in Bosco, Camposampiero e Monselice. I risultati positivi permisero di aprire lo sportello anchea a Padova.

turisti di terme e padova alla fenice

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Conselvano

La Provincia rinnova l’accordo

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summer run, 12 serate.... di corsa

Fino al 26 settembre si corre con la Summer Run, terza edizione dell’iniziativa organizzata dall’ A.S.D. Boomerang Runners con il patrocinio del Comune di Padova. Dodici serate per i runners, sempre al giovedì, con partenza alle 20.30: percorsi di circa 8 chilometri, alla scoperta di sette comuni padovani: Ponte San Nicolò, Rovolon, Piove di Sacco-Arzergrande, Galzignano Terme, Poverara, Maserà di Padova, Casalserugo-Bovolenta, con possibilità di concludere la serata, con tuffo o meno, in piscina. La corsa è gratuita, la serata in piscina costa 3 euro.Info www. www.boomerangrunners.com.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato Editore

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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

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Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 giugno 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese Economia In attesa di agganciare la ripresa il Veneto conta i danni della più lunga crisi economica della sua storia. I dati del 2012 e le stime per il 2013 presentati da Unioncamere del Veneto sono ancora critici. Quest’anno si registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo nel 2014 si tornerà a crescere Il 2013 continuerà a registrare contrazioni per i consumi delle famiglie pari a -2,4%

Bianchi: “Se ci sarà inversione di tendenza, sarà a fine anno grazie alle politiche per la crescita”

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l 2012 è stato un anno di recessione, ma anche il 2013 sarà difficile. L’economia del Veneto sta attraversando la crisi più lunga della sua storia”. Esordisce con queste parole il presidente di Unioncamere del Veneto, Alessandro Bianchi in occasione, lo scorso 18 giugno, della presentazione del rapporto “La situazione economica del Veneto”, curato dal Centro Studi Unioncamere Veneto giunto alla sua 46esima edizione. In cinque anni la crisi ha sottratto al Veneto 23 miliardi di euro di Pil e nel 2013 la flessione proseguirà con un -1,2%. In questo quadro l’aumento dell’aliquota Iva al 22% comporterebbe una ulteriore flessione dei consumi. Secondo le stime più recenti, nel 2013 il Veneto registrerà una flessione del Pil pari al -1,2% e solo dal 2014 tornerà a crescere con un +0,9%. Da traino saranno ancora le esportazioni, previste in aumento del +4,4% (+2,7% per l’Italia) quest’anno, mentre il 2014 dovrebbe riservare una crescita del +5,2%. Di contro, il 2013 continuerà a registrare contrazioni per consumi delle famiglie (-2,4%) e investimenti delle imprese (-4,6%), sebbene in ripresa rispetto ai valori 2012. Le ripercussioni sull’occupazione porteranno, nel 2013, a un calo del -1,1% delle unità lavoro, col tasso di

Il vicepresidente Commissione europea Antonio Tajani

“Veneto cuore pulsante dell’imprenditoria, va sostenuto”

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In 5 anni persi in Ven

l Veneto è il cuore pulsante dell’imprenditoria. E per questo va sostenuto e incoraggiato. Sono le considerazioni del vicepresidente della Commissione Europea e commissario per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani (in foto), in Veneto a inizio giugno per un tour regionale di confronto proprio con le categorie produttive. “E’ una delle regioni più industrializzate d’Europa, che rispetto ad altre possiede una caratteristica peculiare: la specificità e la qualità della sua gente, che è riuscita a trasformare in qualche decennio un territorio che viveva in condizioni economiche difficili in un territorio all’avanguardia” ha sostenuto, ospite di Unioncamere del Veneto, in occasione del tavolo di lavoro organizzato con le imprese e gli enti locali del territorio, cui hanno partecipato il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi, e il segretario generale Gian Angelo Bellati oltre all’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti. Di fronte a questa platea il vicepresidente della Ce ha sollecitato la politica a fare la sua parte. “Penso – ha sostenuto – alla riduzione della burocrazia, al ritardo dei pagamenti, al lavoro che stiamo svolgendo sulla tutela del marchio e qualità dei prodotti. Penso alla piccola e media impresa, così forte e importante, che vive però momenti di difficoltà”. G.G.

disoccupazione che salirà al 7,6%. Il Veneto ha chiuso il 2012 con una flessione del Pil del -2,3%, annullando la crescita del biennio 2010-2011 (+1,3%). La caduta è in linea con quella di Emilia Romagna (-2,4%), Piemonte (-2,3%), Toscana (-2,3%) e Lombardia (-2%). Complessivamente, dal 2008 al 2012, la crisi ha comportato una perdita di Pil pari a 23 miliardi di euro: 130 miliardi del Pil reale, senza crisi, avrebbero raggiunto i 153 miliardi. Il numero di imprese attive ha registrato una flessione del -1,2%, pari a oltre 5.600 unità (poco più di 450mila unità). Il mercato del lavoro ha registrato un saldo occupazionale negativo di oltre 15mila posti: perdite più ingenti nelle costruzioni (-20,1%) e industria (-17,5%). La produzione industriale ha segnato una flessione media annua del -4,3%. Crolla l’andamento delle vendite al dettaglio (-5,8%). E’ proseguita la contrazione dell’attività di prestito del sistema bancario (-2%). Continua la tendenza positiva nel turismo: nel 2012 +0,3% degli arrivi, pari a oltre 15,8 milioni di visitatori, mentre scendono del -1,7% le presenze, pari a 62,4 milioni. A seguito delle manovre finanziare di austerità del biennio 2011-2012, nel 2013 il Veneto avrà una perdita di

Pil di 1,9 miliardi di euro (-1,3%). Le misure di austerity spiegano una caduta dei consumi di circa 1,3 miliardi di euro (-1,4% rispetto alla tendenza “ante manovre”) e una flessione degli investimenti di 700 milioni di euro (-2,1%). Stimando l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (ciò che resta per i consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), le famiglie venete hanno subìto un’erosione di 397 euro ciascuna. “Se l’inversione di tendenza ci sarà, - commenta il presidente Bianchi - sarà sicuramente più spostata verso fine anno e comunque legata ad auspicabili politiche per la crescita decise in ambito europeo. Finché l’Europa continuerà ad imporre solo politiche economiche volte al contenimento dei debiti sovrani e al risanamento dei conti pubblici nazionali, difficilmente potrà esserci spazio per un vero rilancio”. “Gli enti pubblici, i loro amministratori e i soggetti che muovono lo sviluppo e la crescita - ha osservato Giuseppe Fedalto, il presidente della Camera di Commercio di Venezia che ha fatto gli onori di casa ospitando la presentazione nella rinnovata sede in centro storico a Venezia - sono chiamati ad uno sforzo straordinario e a un gioco di squadra per sostenere il nostro sistema imprenditoriale”.


Argomento del mese 5 Il presidente Confindustria Padova Massimo Pavin col ministro Flavio Zanonato, sullo sfondo il presidente nazionale degli industriali Giorgio Squinzi

Camera di Commercio di Padova

Da sx Serafino Pitingaro, Ufficio Studi Unioncamere, Roberto Furlan, Camera di Commercio di Padova, Alessandro Bianchi, Unioncamere Veneto, Giuseppe Fedalto, Camera di Venezia, Fabrizio Pezzani, professore ordinario all’Università Bocconi, Gian Angelo Bellati, Segretario Generale di Unioncamere Veneto

neto 23 miliardi di Pil

Gli industriali padovani in asseblea Pavin: “Daremo al governo le chiavi delle nostre imprese”

“I debiti della pubblica amministrazione vanno restituiti al più presto” di Giovanni Giovetti

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spalla pag 5 per padova

e imprese venete sono al limite e gli imprenditori hanno perso la pazienza. Eloquente la reazione di disappunto manifestata nei confronti del ministro “di casa” Flavio Zanonato, sindaco di Padova fino a qualche mese fa e che ora si occupa del dicastero dello Svilluppo, contestato dagli industriali padovani nel corso dell’ultima Assemblea annuale, lo scorso 5 luglio. Non un attacco personale ma una manifestazione di disappunto sintomatica di un malessere profondo del Nordest che produce e che reclama risposte dalla politica. Gli imprenditori padovani di Confindustria avevano esordito in assemblea con la sfida lanciata dal loro presidente Massimo Pavin di restituire al governo le chiavi delle loro imprese in segno di protesta. Una provocazione per sottolineare la necessità che il governo ascolti la voce dell’impresa. Il decreto sblocca debiti, la riduzione della spesa pubblica, più sobrietà nella politica: questi sono i segnali che si aspettano gli imprenditori ponendo “la questione industriale” come vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa, e chiedono ora uno shock fiscale, con l’abolizione dell’Irap, meno tasse sull’occupazione e il taglio dell’Imu sui capannoni. La voglia di fare non manca, la speranza neppure, ma non si può resistere a lungo di fronte ad uno scenario di grande desolazione economica. Fra le risposte sollecitate alla politica, prioritaria risulta la necessità di rendere più efficiente la macchina pubblica e in particolare il dito è puntato sul netto ritardo del pagamento dei debiti. “I debiti scaduti della pubblica amministrazione - si legge in una nota all’indomani dell’assemblea di Confindustria Padova - sono soldi delle imprese, che vanno restituiti al più presto, rimuovendo ogni genere di ostacolo per sanare una ferita che è solo italiana”.

Fernando Zilio nuovo presidente

“Dobbiamo aiutare le imprese in difficoltà” “C

i attendono 5 anni di impegni gravosi, e dobbiamo lavorare tutti uniti, nella piena trasparenza e raccogliendo tutti i nostri sforzi per aiutare le imprese padovane sempre più in difficoltà a causa della crisi. Dobbiamo dare un messaggio di forza e speranza, perché la Camera di Commercio è la casa delle imprese”. Con queste parole Fernando Zilio ha esordito come presidente della Camera di Commercio di Padova, in rappresentanza di oltre 100.000 imprese. Il numero uno di Ascom-Confcommercio Padova, nonché portavoce provinciale di Rete Imprese Italia è stato vicepresidente dell’ente camerale stesso nel precedente quinquennio. Imprenditore nel campo dell’abbigliamento, titolare della ditta Cipa Padova Srl, Zilio è presidente dell’Ascom-Confcommercio Padova dal 2005. Attualmente è anche presidente di Infocert, società Spa specializzata nella progettazione e sviluppo di soluzioni informatiche ad elevato valore tecnologico per la dematerializzazione dei processi documentali. Il neo presidente è stato eletto alla terza votazione, con 18 voti su 32. “Ringrazio tutti e non nascondo un po’ di preoccupazione per questo nuovo impegno. – ha aggiunto Zilio - Ci attendono 5 anni molto difficili e avrò bisogno di lavorare con tutti i consiglieri. Sarà un Consiglio camerale impegnato, perché fuori da queste mura la crisi è sempre più aggressiva e le imprese chiedono risposte urgenti. Questa Camera è da sempre una delle più importanti d’Italia, per questo dobbiamo portarla rapidamente ai livelli che merita. Il mio obiettivo immediato è sviluppare un programma che coinvolga tutti e con un Consiglio intero che si incontra frequentemente, anche in via non ufficiale, se serve. La Camera di Padova rappresenta più di 100.000 imprese appartenenti al mondo produttivo, dei servizi, dell’agricoltura, delle cooperative e di tutti gli altri settori dell’economia, per questo dobbiamo mettere insieme tutte queste componenti nell’interesse di tutti”. Poi Zilio ricorda che fuori c’è chi ancora si toglie la vita a causa della crisi: “Non posso non pensare che ci sono imprenditori che si uccidono, anche se in questi ultimi anni ho ricevuto in Ascom soci arrivati alla disperazione. Non sarò un presidente che accumula cariche, ma il presidente trasversale della Camera di Commercio, in grado di rappresentare tutti e non una singola categoria”. Uno sguardo quindi al passato per tracciare però il binario futuro: “Quanto fatto nel precedente quinquennio non è da buttare, anzi. Ringrazio anche il presidente Roberto Furlan e ricordo il Numero Verde Anticrisi, i 3,5 milioni per le imprese alluvionate, i 5 milioni sul credito. E anche i 18 milioni erogati per la realizzazione del futuro Centro Congressi. E’ una Camera che ha fatto cose concrete, e da lì bisogna ripartire nella totale e completa trasparenza, puntando a creare un ente nuovo, innovativo, diverso. Insieme, insomma, saremo sopra le parti, guardando sempre all’interesse della città e del Sistema impresa”. Per il neo presidente è importante perciò puntare al “bene del territorio, con le categorie economiche al centro dell’azione per portare Padova fuori dal guado”.


6 Conselve Economia Ultimo atto dopo oltre quarant’anni dalla fondazione del Consorzio

In breve

Cala il sipario su Attiva

Bilancio in rosso per 14 milioni, debiti per 90 i soci avviano la procedura per la liquidazione di Nicola Stievano

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’ultima assemblea dei soci ha messo la parola fine su quasi mezzo secolo di storia, dall’ex Consorzio per lo sviluppo del Conselvano alla Cosecon fino all’attuale Attiva e al tracollo finanziario inarrestabile. I sindaci soci fondatori, di fronte ai drammatici dati di bilancio, con una perdita di 14 milioni di euro nel 2012 e quasi un altro milione nei primi tre mesi dell’anno, hanno scelto di mettere in liquidazione la società. Azzerato il capitale sociale che 7-8 anni fa ammontava a ben 30 milioni di euro, fallito il piano di ristrutturazione del debito messo a punto due anni e mezzo fa, ai soci non restava altro che staccare la spina. “Questa era l’unica strada percorribile - spiega Antonio Ruzzon, sindaco di Conselve nonché consigliere d’amministrazione - ci spiace per l’assenza in assemblea delle banche proprio in questa fase così delicata nella quale andavano prese delle decisioni importanti. Così è toccato interamente alla parte pubblica nominare il collegio di liquidatori, tre commercialisti, che avranno al massimo dieci

Riabilitazione è salva ma fa litigare Il reparto di Riabilitazione è salvo. Il servizio, da oltre un decennio fiore all’occhiello della sanità locale, resterà al monoblocco di Conselve. Le schede regionali confermano l’ospedale conselvano come polo riabilitativo dopo mesi di incertezze e di polemiche. Polemiche che non si spengono nemmeno di fronte alla notizia positiva. Da una parte il centrosinistra rivendica la paternità del risultato come frutto della mobilitazione delle ultime settimane, dall’altra il sindaco di Conselve ricorda che la conferma di Riabilitazione era già definita da tempo, ben prima degli spauracchi delle ultime settimane.

E.On chiude lo sportello informazioni

La sede di Attiva in centro a Bagnoli di Sopra anni per liquidare la società. Stiamo parlando di un patrimonio considerevole che andrà amministrato con attenzione e competenza. Auspichiamo che i tempi possano essere anche più brevi”. I tre liquidatori sono i commercialisti Luca Corrò, Enrico Guzzoni e Filippo Piazzon. Il compenso complessivo annuo non potrà superare i 60 mila euro di spesa stanziati per il consiglio d’amministrazione. “I tre professionisti - aggiunge Massimo Zanardo, sindaco di Cartura e componente del Cda di Attiva - dovranno gestire una lunga fase in cui la società continuerà ad essere operativa e saranno affiancati dall’attuale

direttore, Simone De Poli”. Non è ancora chiaro quale sarà il destino dei 14 dipendenti: alcuni di loro saranno impiegati anche nella fase della liquidazione ma difficilmente il posto di lavoro potrà essere garantito a tutti. Durante l’assemblea da registrare le astensioni di quattro comuni soci storici: Tribano, Bagnoli, Anguillara e Candiana. I primi tre vantano dei crediti nei confronti di Attiva, in particolare Tribano. “La società ci deve oltre 2,1 milioni - ha dichiarato prima del voto il sindaco Piergiovanni Argenton e non c’è nulla da “concordare”, la somma deve essere restituita integralmente”.

Dalla fine di giugno ha chiuso i battenti l’ufficio di via Boito gestito direttamente dalla E.On. Una decisione che ha sollevato più di qualche malumore a Conselve, dove in questi anni l’ufficio era un punto di riferimento, soprattutto per chi non ha dimestichezza con telefono e internet, e quindi per gli anziani. Così l’amministrazione comunale ha deciso di trovare un compromesso per garantire l’apertura di uno sportello per due mattine la settimana, nell’ufficio usato dal Bacino Padova 3 in piazzetta Bersaglieri, dove i clienti di E.On potranno rivolgersi per chiedere informazioni o sbrigare le pratiche.

Un successo “Il Trovatore” in piazza La grande lirica protagonista in piazza Dante, un successo storico la rappresentazione de “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, con solisti di fama internazionale, coro e figuranti, oltre 60 persone sul palcoscenico. “E’ la prima volta che a Conselve e dintorni - spiega Pierluigi Baldon, organizzatore della serata insieme al tenore Tiziana Faccio - viene messa in scena un’opera lirica con un simile dispiegamento di forze. Oltre a Tiziana Faccio nella parte dl Leonora abbiamo avuto sul palco solisti affermati. Massima cura nelle scenografie e nei costumi medioevali della contrada San Giacomo di Monselice”.

rientra l’agitazione nei 6 comuni

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BIRRA ARTIGIANALE

ALLA SPINA

ientra lo stato di agitazione dei cento dipendenti dei sei Comuni dell’Unione del Conselvano dopo l’incontro in Prefettura tra i rappresentanti sindacali e Antonio Ruzzon, sindaco di Conselve e presidente dell’Unione. Dopo le proteste per l’incertezza che ha accompagnato questa prima fase nei municipi di Conselve, Arre, Agna, Candina, Bagnoli e Terrassa, il viceprefetto Alessandro Sallusto ha convocato l’incontro per raggiungere una prima intesa. Ruzzon, anche a nome degli altri sindaci, ha garantito che entro settembre discuterà con i rappresentanti sindacali la riorganizzazione degli uffici e dei servizi per gettare le basi per il piano operativo. “Finalmente iniziamo un percorso di visione d’insieme - afferma Franco Maisto della Cisl - della nuova forma di gestione di risorse umane e materiali e per dar vita al nuovo organigramma dell’Unione, attraverso l’analisi delle professionalità dei dipendenti per inserirli nei nuovi servizi di rete.Siamo stati soddisfatti del confronto a Padova. Con il Presidente dell’Unione dei Comuni del Conselvano Antonio Ruzzon si è raggiunto l’accordo per rivederci entro la fine di settembre. Nel frattempo si ferma lo stato di agitazione per poter consentire la più idonea analisi delle professionalità dei dipendenti ed inserirli nei nuovi servizi di rete dell’Unione. Il fine delle esigenze di parte pubblica e delle parti sindacali è proprio quello di garantire l’efficienza dei servizi erogati ai cittadini”. “Nessuna iniziativa verrà intrapresa - aggiungono Paolo Manfrin e Michele Magrini

della Uil - senza che prima se ne sia discusso con i sindacati. Il sindaco si è impegnato a coinvolgerci nella riorganizzazione. E’ un processo impegnativo ma necessario anche per migliorare il servizio ai cittadini”. Vinicio Capuzzo della Cgil conclude: “Da parte nostra continueremo a vigilare, intanto abbiamo ripristinato le corrette relazioni sindacali. Il piano ancora non c’è, continueremo a pretendere chiarezza”. Le settimane scorse i dipendenti dei sei Comuni avevano protestato per la mancanza di in-

Vertice sindacati e sindaco di Conselve dal Prefetto, intesa sul programma formazioni sulla nuova Unione e la conseguente gestione dei servizi. Si tratta di un centinaio di dipendenti che hanno reclamato il diritto di sapere come verrà organizzato il loro lavoro in vista della scadenza di fine anno, quando tutti i servizi dovranno essere gestiti in forma associata. La prima mossa era stata la richiesta ai sindaci del cronoprogramma delle attività da mettere in rete e se sono state valutate le possibili strategie per migliorare i servizi ai cittadini, dall’apertura del polisportello all’uniformità di orario. “Vogliamo capire quali sono le idee degli amministratori, - avevano dichiarato - ammesso che ci siano, perché il tempo stringe e rischiamo di trovarci ad agire in fretta e male”.



8 Cartura L’Intervento

Il progetto Lungo la Conselvana. Nel territorio di Cartura ricadono circa 400 metri

Ciclabile, l’ultimo tratto di Francesco Sturaro

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a pista ciclabile, che corre da nord a sud lungo la strada provinciale 92 “Conselvana”, sarà completata. Per ultimare la ciclo-pedonale, realizzata dall’amministrazione Bazza tra il 2003 e il 2005, manca ancora un tratto di circa 400 metri, compreso tra via Cà Orologio a via Sabbioni, al confine con Conselve. Il costo dell’intervento ammonta a 200 mila euro, di cui 15 mila a carico del Comune di Cartura. La spesa restante sarà sostenuta con i fondi messi a disposizioni dal Ministero dello Sviluppo economico tramite l’Ipa (Intesa programmatica d’area) della Bassa Padovana, organismo istituito dalla Regione Veneto per favorire la pianificazione e la concertazione di azioni e interventi, mirati a favorire lo sviluppo del territorio di riferimento. Il contributo ministeriale, concesso tramite l’Ipa, ammonta a 750 mila euro e servirà a cofinanziare, oltre al tratto carturano della pista ciclabile, anche una parte della ciclopedonale che verrà realizzata sul territorio del Comune di Conselve, per collegarsi poi con quella di Cartura. L’opera complessiva, attualmente in fase di progettazione definitiva congiunta, cioè portata avanti insieme dai comuni di Conselve e Cartura, dovrebbe essere cantierabile per l’anno prossimo. “Il Direttivo dell’Ipa - spiega il sindaco Massimo Zanardo - sotto la guida del presidente della Provincia di Padova, Barbara Degani, ha stabilito di riservare ai comuni di Conselve e Cartura il contributo di 750.000 euro a titolo di quota di cofinanziamento dei lavori di prolungamento della pista ciclabile sulla SP 92. A tal fine i due comuni, in qualità di soggetti attuatori dell’intervento infrastrutturale, hanno inviato all’Ipa il progetto definitivo dei lavori, che poi sarà inviato al Ministero per l’ottenimento concreto del finanziamento. Il progetto definitivo approvato in questa fase ammonta a 1.250.000 euro. Con

SCUOLA

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Contributo ministeriale da 750 mila euro a Cartura e Conselve tramite l’Intesa Programmatica della Bassa Un tratto dell’attuale pista ciclabile a Cartura, ora con il contributo tramite l’Ipa sarà possibile completare il percorso lungo la provinciale fino a Conselve

questo primo importante progetto – prosegue il primo cittadino - si prevede, qualora fosse confermato il contributo di 750.000 euro, che venga realizzato l’intero tratto insistente nel Comune di Cartura da via Cà Orologio a via Sabbioni, in tal modo gli utenti della pista ciclabile di Cartura potranno raggiungere Conselve anche per via Sabbioni, e un tratto insistente sul territorio del Comune di Conselve in continuità a quello esistente nel centro abitato in direzione Cartura”. Il contributo ministeriale dovrebbe coprire il 60% del costo totale della pista ciclabile Conselve-Cartura; mentre la spesa restante dovrebbe essere sostenuta

dalle due municipalità (15 mila euro la quota a carico di Cartura). “Se, come auspichiamo – afferma il sindaco Massimo Zanardo – verrà confermato questo finanziamento, con questo importante intervento faremo un sostanzioso passo in avanti nel completamento della pista ciclabile tra Cartura e Conselve, rimanendo da realizzare solo un tratto residuale, per il quale auspichiamo di trovare le risorse mancanti. Questo intervento si prefigge l’obiettivo, da un lato, di collegare sempre più i comuni tra loro e, dall’altro, di aumentare la sicurezza dei cittadini che si spostano in bicicletta o a piedi”.

Commercio, dateci una mano a non “spegnere” le nostre città di Nicola Rossi*

segue da pag.

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le forze politiche e sociali attorno ai problemi delle imprese commerciali e del ruolo che svolgono nel contesto delle nostre città. La situazione economica generale accompagnata da alcuni provvedimenti di deregolamentazione, ha fatto si che nei primi 4 mesi del 2013 a livello nazionale abbiano chiuso definitivamente i battenti 19.729 imprese commerciali, nel Veneto 1.336 mentre a Padova e provincia sono 137 quelle che hanno abbassato definitivamente le loro serrande in questi 4 mesi (3 al giorno).Il risultato è che intere aree nei nostri centri storici e nei centri urbani stanno velocemente subendo fenomeni di desertificazione a cui seguiranno mancanza di servizi e degrado con conseguenti costi a carico della collettività. Del resto basta ricordare che in questi ultimi 5 anni: la pressione fiscale è sensibilmente aumentata, il credito a favore di imprese e famiglie si è ridotto drasticamente, il lavoro è diventato sempre più costoso, i provvedimenti ‘Salva Italia’ anziché dare linfa ad occupazione e consumi hanno depresso l’economia, il reddito degli italiani è calato di 9.700 euro per ogni nucleo familiare. In altri termini, le misure drastiche varate nel recente passato non hanno dato nessun frutto positivo: con la sola strategia del rigore si porta il Paese alla deriva. La Confesercenti dice no quindi a politiche che puntino solo a modificare le modalità di prelievo fiscale senza ridurne il peso e senza una seria politica di riduzione della spesa. Al contempo chiediamo che finalmente la politica economica del governo centrale e di quello territoriale sia impostata partendo dalle piccole e medie imprese e ad uno sviluppo economico molto legato ai centri urbani. Sono le piccole e medie imprese, in particolare del commercio, che rendono vitali e fruibili località che altrimenti non avrebbero nessuna capacità di attrazione. Basta girare per i nostri centri urbani per rendersi conto di come le piccole e medie imprese che vi operano stiano dando vita ad un enorme sforzo di innovazione sia nell’offerta che nei servizi. Chiediamo pertanto di approvare la nostra proposta di Legge di iniziativa popolare che ridà potere decisionale alle Regioni ed ai Comuni in termini di orari di apertura dei negozi. Con la fiaccolata di Padova, centinaia di commercianti hanno simbolicamente manifestato di come siamo noi che illuminiamo le nostre città. Dateci una mano a non spegnerle. *Presidente Confesercenti Padova

Consegnati il premi del concorso riservato alle scuole primarie promosso dalla Bcc

LAVAGNE INTERATTIVE MULTIMEDIALI PER LE SCUOLE VINCITRICI

ra fine maggio e inizio giugno una rappresentanza della Banca di credito Cooperativo di Cartura ha fatto visita agli alunni e agli insegnanti delle classi quinte delle scuole primarie di Due Carrare, Ponte San Nicolò, Cartura, Albignasego e Conselve per consegnare loro i premi del “Progetto Scuola 2012/2013”, messi in palio dall’ex Cassa rurale. L’istituto bancario ha donato a ciascuna scuola vincitrice delle attrezzature didattiche in ambito informatico,

quale riconoscimento per essersi distinte per modalità di esecuzione, originalità e finalità in specifici progetti didattici, tra quelli presenti nei rispettivi piani di offerta formativa, oppure nell’approfondimento di argomenti legati alla storia e all’arte del proprio territorio o al risparmio. Gli alunni hanno partecipato all’iniziativa, presentando disegni, immagini, testi descrittivi, che verranno utilizzati dalla Bcc di Cartura per realizzare il nuovo calendario scolastico 2013/2014, che sarà

poi distribuito gratuitamente a tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio di competenza della Banca di credito cooperativo. Le scuole premiate si sono aggiudicate delle lavagne LIM (lavagna interattiva multimediale su cui è possibile scrivere, disegnare, allegare immagini, visualizzare testi, riprodurre video o animazioni) e un videoproiettore, tutte attrezzature che potranno essere impiegate nella quotidiana attività didattica. F.S.

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10 Terrassa Sociale Numerose le iniziative di sensibilizzazione del gruppo comunale

Un aiuto concreto

I donatori dell’Avis in prima linea attraverso uno dei gruppi più longevi e attivi dell’intera provincia Oltre alle donazioni di sangue i volontari organizzano altre attività per coinvolhgere l’intero paese

di Cristina Lazzarin

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l gruppo Avis di Terrassa Padovana, uno dei più longevi dell’intera provincia di Padova, è attivo nel territorio comunale da molti anni, ha rinnovato il consiglio direttivo nella scorsa primavera e risulta attualmente così composto: presidente Valter Bacchin, vice-presidente Lorenzo Vanzetto, segretaria Maria Teresa Scarparo, consiglieri Vanni Barbierato, Luciano Biscaro, Mariano Peraro, Franco Scapolo, Piergiorgio Silvestrin, Sandra Zannin, Edmondo Zilio. Tutti, in rappresentanza di oltre un centinaio di donatori e donatrici, ringraziano il precedente direttivo,

Biblioteca

in prima persona l’ex presidente Silvano Vanzetto, per il proficuo lavoro svolto negli anni passati, e si impegnano a proseguire con entusiasmo portando nuove idee e cercando di coinvolgere e sensibilizzare soprattutto i giovani a “donare”, rafforzando il contributo alla donazione da Terrassa. La prima uscita ufficiale del nuovo direttivo è stata effettuata partecipando alla “Pedalata per la solidarietà 2013”, organizzata dall’amministrazione comunale lo scorso 25 aprile. Concordando con tutte le altre associazioni di volontariato del comu-

ne, lo scopo della manifestazione era quello di raccogliere preziosi fondi per contribuire a ridurre disagi sociali presenti nel territorio e, in parte, per sostenere le piccole spese delle scuole dell’infanzia. Il gruppo Avis ha organizzato il ristoro di metà percorso presso il parco di un agriturismo di Candiana collaborando fattivamente all’ottima riuscita della manifestazione: oltre trecento iscritti ed un ricavato netto finale di oltre mille cinquecento euro. “In futuro, come del resto è sempre stato il nostro obiettivo principale - riferisce

volontaria di servizio civile fra libri e formazione

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’ iniziato il 3 giugno scorso il nuovo progetto di servizio civile regionale presso la biblioteca comunale di Terrassa Padovana. Si tratta di un progetto cofinanziato dal comune e dalla Regione del Veneto e realizzato con la collaborazione dell’Università degli studi di Padova.

il nuovo presidente Valter Bacchin - cercheremo di consolidare la nostra presenza in rappresentanza delle persone che si sentono di donare con generosità. Per qualsiasi chiarimento non esitate a chiederci informazioni presso i nostri banchetti allestiti di volta in volta nelle manifestazioni o ricorrenze, o scrivendoci all’indirizzo di posta elettronica qui indicato: avis.terrassa@gmail.com”. Passando dal volontariato alla cultura, quella di quest’anno sarà la terza edizione della rassegna teatrale nata dalla collaborazione tra l’Accademia del teatro in lingua

La volontaria selezionata quest’anno per tale progetto è una ragazza di Terrassa, Valentina Rasi, che si occuperà dell’apertura della biblioteca e di tutti i servizi correlati: prestito interbibliotecario informatico, consulenza sui periodici e gestione banche dati. Il periodo di servizio civile regionale dura un anno ed è un’opportunità per il selezionato di turno di entrare in contatto con le realtà bibliotecarie del territorio padovano grazie alla formazione che viene assicurata in parte dall’Università ed in

veneta e i diciassette comuni della Bassa Padovana coinvolti nella rete culturale che partecipa al macro cartellone di RetEventi organizzato dalla Provincia di Padova e dalla Regione del Veneto. Il Comune di Terrassa avrà il suo spettacolo il prossimo venerdì 2 agosto alle ore 21.00 e si svolgerà come ormai consuetudine nel caratteristico parco di Villa Sartori in via Rena. La rappresentazione messa in scena dai “Papu” (Andrea Appi e Ramiro Besa) per la regia di Antonio Galuzzi, ha per titolo “Far Est Live” un caleidoscopio di quindici quadri.

parte dallo stesso sistema bibliotecario Saccisica – Conselvano con capofila la biblioteca “Diego Valeri” di Piove di Sacco. Il progetto di quest’anno è denominato “Il lungo viaggio della mia vita: rievocazioni storiche in chiave moderna con i nonni del paese”, - spiega l’assessore Vittoria Banzato - e consentirà di realizzare momenti di riflessione sul valore della “vita vissuta” e contemporaneamente si ripromette l’obiettivo di far scoprire l’importanza della lettura di un quotidiano o di un libro. C.L.

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12 Tribano Conti pubblici Il consigliere di opposizione del Pdl critico su tutti i fronti

“Debiti fuori controllo” Bazzarello contesta le scelte dell’amministrazione “Mutui ormai alle stelle e opere non così urgenti” di Cristina Lazzarin

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empre presente alle convocazioni consiliari, Roberto Bazzarello, in quota Pdl anche se nelle file della minoranza, ha attaccato il sindaco Argenton, accusandolo di mentire con la stampa. Si fa riferimento all’allarme lanciato nelle settimane scorse dal sindaco che parlava di mancanza di liquidità anche per far fronte a spese decise da amministrazioni precedenti. “Argenton e la sua giunta, dopo quattro anni, crede di raccontare ancora ai Tribanesi che è colpa delle amministrazioni precedenti se oggi il comune potrebbe avere problemi di liquidità, quando la sua stessa amministrazione dal 2009, anno in cui ha vinto le elezioni, ad oggi ha aumentato i mutui per oltre 1 milione e 700 mila euro. La Corte dei Conti ha più volte richiamato il comune riscontrando irregolarità sui bilanci di previsione, in modo particolare l’esistenza di debiti superiori al 150% delle entrate già a partire dal 2010”. Sembra che tra i mutui in essere vi sia il blocco della piscina dove per scelta politica si sono paga-

STRADE Lunga attesa per la rotonda

incrocio in centro teatro di incidenti

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’ennesimo incidente sulla Monselice – mare avvenuto il mese scorso ha mobilitato ancora una volta il comitato “Un sottopasso val bene una vita”. L’incidente ha visto lo scontro tra due autovetture: una Peugeot 206 e una Ford Fiesta che si è capovolta. Coinvolti due giovani, fortunatamente non si sono avute gravi conseguenze per i conducenti. Stando alle prime valutazioni pare che una delle due auto sia passata con il rosso. La cittadinanza e le persone presenti lamentano da tempo il malfunzionamento del nuovo semaforo che pare presenti tempi di attesa alquanto anomali. Gli incidenti continui testimoniano l’alta pericolosità dell’incrocio che si spera venga risolta con la realizzazione della rotatoria. Da mesi un comitato si mobilita anche per la realizzazione, in contemporanea, di un sottopasso pedonale. Lo stesso comitato sta pensando di organizzare una manifestazione in Regione al fine di porre fine all’unico pericoloso punto nero ancora esistente sulla Strada Regionale 104. Il semaforo di Tribano è uno dei peggiori “punti neri” della Monselice - mare, teatro di diversi incidenti, alcuni dei quali mortali. Da mesi si attende il via ai lavori di costruzione della rotatoria che sostituirà il semaforo. C.L.

ti oltre 261mila euro di penale che aggiunti ai 250mila euro per il parcheggio della nuova area feste fanno oltre mezzo milione di euro. Altri 300 mila euro sono stati spesi per la pista ciclabile di Olmo. Quasi 350mila euro circa per la sistemazione di strade comunali. Secondo Bazzarello questi mutui sono stati contratti per opere non del tutto urgenti per i Tribanesi . “Ancora una volta la giunta Argenton non ha pensato di risolvere i problemi di bilancio tagliando gli sprechi ma bensì chiedendo un altro mutuo alla Cassa Depositi e prestiti del valore di circa 80mila euro per pagare i fornitori. Un mutuo che ha la durata di 30 anni e che finiremo di pagare nel 2042. Mi fa sorridere invece che il sindaco abbia parlato di una riduzione dei costi per 350 mila euro: mi farebbe piacere che Argenton mi spiegasse che calcolatrice ha usato, probabilmente era una solare e si è spenta durante la somma, dato che né a me né all’ufficio ragioneria risultano cifre simili”. Secondo Bazzarello già nei prossimi

Roberto Bazzarello giorni i cittadini dovranno fare i conti con delle novità, poco piacevoli, deliberate dalla giunta nel maggio scorso. Tra queste la possibilità di inserire un costo per chi usa i mezzi comunali (come ad esempio l’associazione Auser per il trasporto degli anziani); la riduzione dei buoni mensa per la scuola materna, il doposcuola comunale a pagamento; la revisione dei canoni dei loculi cimiteriali; la limitazione dei contributi alle associazioni con l’istituzione delle tariffe per chi utilizza l’area festeggiamenti.

L’appello Cavazzana, ufficio territorio Udc Padova

“Le aziende costruttrici vanno esonerate dall’Imu”

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a situazione economica stagnante si è manifestata ancora più pesante in questi primi sei mesi dell’anno quando anche nel conselvano parecchie aziende hanno lanciato segnali di crisi. In questa circostanza così recessiva per le imprese risulta alquanto difficile ottemperare a tutte le tassazioni imposte dallo stato e anche l’Imu viene interpretata come l’ennesima tegola sulla testa. Per questo nelle settimane scorse il consigliere comunale di Tribano e responsabile dell’Ufficio Territorio e Ambiente Udc della Provincia di Padova, Massimo Cavazzana, ha deciso di inviare una lettera al neo ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato. Nella lettera l’architetto parla della situazione delle imprese che operano nell’edilizia convenzionata, che secondo lui, dovrebbero essere esonerati dal pagamento dell’Imu sui fabbricati di proprietà. “Queste imprese, spiega Cavazzana, hanno operato con i comuni, con la Provincia, con la Regione, si sono impegnate a fronte di regole certe con impegni bancari, accordi di programma Regionali, Comunali, Provinciali, con un accordo di squadra tutti insieme al fine di garantire prezzi di locazione inferiori al 30 – 40% rispetto al mercato, salvaguardando le potenzialità di quelle famiglie di frontiera che non possono permettersi un alloggio a prezzo di mercato ma non possono neppure accedere ad alloggi popo-

Massimo Cavazzana lari. Per rendere possibile questo i comuni hanno determinato un regime Ici agevolato al fine di contribuire alla costruzione di un canone sostenibile. Ora quelle famiglie si sono moltiplicate e la richiesta si è triplicata. Ma la situazione si è deteriorata: l’introduzione dell’Imu ha completamente stravolto la situazione delle imprese dalla sera alla mattina, i bilanci a lungo termine si sono stati appesantiti dai nuovi oneri straordinari introdotti e la situazione nel suo insieme non è più supportabile nei confronti degli istituti bancari che, in non pochi casi, hanno richiesto rapidi rientri riferibili ai fidi correnti, a questo si sono aggiunti tempi biblici per i pagamenti da parte degli C.L. Enti Pubblici”.

LA REPLICA Sindaco Argenton e assessore Berto al contrattacco

“da anni facciamo i conti con il disastro lasciato da chi ha amministrato prima”

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a socio fondatore di Cosecon e Te e proprietario di un consistente pacchetto di azioni, il Comune di Tribano si trova ora a vantare crediti per oltre 2,1 milioni di euro. Una somma che pesa come un macigno sul bilancio, soprattutto di questi tempi. Il sindaco Piergiovanni Argenton lo ha detto chiaramente durante l’assemblea di Attiva: “non lasceremo intentata nessuna strada, alla ricerca non tanto di responsabilità a tutti i costi, ma perchè così impone la deontologia del Il sindaco Argenton corretto ed oculato amministratore”. A settembre il Comune dovrebbe incassare più di 1 milione e mezzo di euro dalle obbligazioni rilasciate da Cosecon per la vendita di Trasporti Ecologici, oltre ad un altro mezzo milione di euro per risarcimento danni e spese legali. L’assessore Denis Berto, consigliere d’amministrazione uscente di Attiva, ricorda che gli ex amministratori di Tribano sono stati messi in mora dalla Corte dei Conti proprio per i danni causati dall’affare Trasporti Ecologici. “Il nostro comune rischia il dissesto a causa di questi personaggi - afferma Berto - e mi stupisco che chi come il consigliere Roberto Bazzarello è stato al loro fianco in campagna elettorale abbia il coraggio di lasciarsi andare ad affermazioni superficiali e infondate. Contrariamente a quanto sostiene il consigliere stiamo lavorano seriamente per rimettere a posto i conti di questo Comune. Quattro anni fa abbiamo trovato oltre 7 milioni di debiti, così abbiamo tagliato sprechi e cattiva gestione, fermato il progetto folle e fallimentare di una piscina che sarebbe costata milioni di euro. Chi sostiene l’attuale minoranza dovrebbe chiedere scusa per gli sperperi del passato e per le folli avventure societarie con i soldi della collettività. Bazzarello dovrebbe ripassare la matematica - conclude Berto - Stiamo pagando noi i debiti contratti dalle precedenti amministrazioni, milioni buttati al vento. È vergognoso che in un momento così difficile per tutto il paese tutto, anziché unirsi a noi con proposte intelligenti, l’opposizione faccia della mera propaganda per cercare di raccattare qualche consenso. Abbiamo invitato il consigliere più volte a fare proposte intelligenti, ma per ora solo il nulla”. C.L.

scontro aperto sul nuovo pat

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a notizia dell’approvazione del Pat del comune di Tribano non trova il consenso della minoranza consiliare di “Voi + Noi”. Il gruppo infatti sottolinea che la Regione ha approvato solo la Vas cioè la valutazione ambientale strategica, e non il Pat, che è invece uno strumento complementare. La valutazione ambientale strategica indica lo stato di alcuni parametri fondamentali quali clima, aria, acqua, suolo, sottosuolo, popolazione, economia, mobilità, energia e non entra nelle scelte pianificatorie, al massimo indicando delle possibili mitigazioni da mettere in atto sulle problematiche sopracitate. Il Piano ambientale strategico indica invece le strategie che per volontà dell’amministrazione vanno a modificare il territorio in primis con l’edificazione residenziale. “Questo gruppo non ha mai contestato i contenuti della Vas tanto è vero che non ha presentato osservazioni alla Vas medesima spiega il capogruppo, Massimo Cavazzana. Se vogliamo essere precisi a noi risulta che la Regione Veneto ha richiesto diverse integrazioni in relazione alla Vas tanto è vero che lo strumento presentato nel luglio 2012 è stato solo oggi approvato quando solitamente l’approvazione avviene in tre quatto mesi dalla data di presentazione. Confermiamo per quanto riguarda le scelte del Pat avvallate dal sindaco, la proposta di un piano irreale che propone per Tribano 337 mila nuovi metri quadri edificabili, circa 176 mila mq di nuova edificazione che si andranno ad aggiungere ai 147 mila mq oggi esistenti ma non realizzati nell’attuale Piano

Regolatore Generale”. La minoranza ricorda che tra il volume esistente da Prg e quello previsto dal Pat si prevede un incremento di popolazione in dieci anni di 1846 abitanti, forse anacronistico considerando che negli ultimi due anni Tribano ha avuto un saldo di popolazione negativo. Ai consiglieri di “Voi + Noi” non è piaciuto neppure l’atteggiamento poco collaborati-

Il gruppo di minoranza “Noi+Voi” non condivide l’entusiasmo vo dell’amministrazione: “Come può essere definita concertazione la convocazione di sole due assemblee pubbliche, una tenuta il 18 novembre 2011 alle ore 10.00 riservata ad enti, professionisti e associazioni e una tenuta lunedì 29 novembre riservata alla cittadinanza? Non c’è stata trasparenza verso i cittadini, i professionisti, l’associazionismo e gli enti. Confermiamo che tale piano non è adeguato all’attuale situazione del nostro territorio, essendo in netto contrasto con le nuove linee in tema di sviluppo urbanistico dettate dalla Regione Veneto. Confermiamo la carenza di un lungimirante piano attento al recupero del patrimonio esistente, proteso ad incentivare le energie rinnovabili e sostenibili. Invitiamo il sindaco a non confondere le buone intenzioni della Vas con le scelte fuori scala dettate da una strategia che di fatto è C.L. morta e sepolta”.


Bovolenta 13 Il caso Il consiglio comunale respinge la mozione presentata dalla minoranza

Progetto “congelato” ma restano le divisioni di Cristina Lazzarin

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a vicenda della realizzazione del forno crematorio a Brusadure di Bovolenta, è continuata nelle scorse settimane tra proteste del comitato “Aria Pulita”, polemiche incrociate tra comitato, minoranza consigliare e sindaco e convocazione per intervento del Prefetto di un consiglio comunale alle 15 del pomeriggio del 27 giugno scorso. Nel corso di un alquanto “accaldato” pomeriggio, nessuno si è sognato di far mancare il numero legale, soprattutto la minoranza che aveva richiesto questa convocazione per presentare una nuova mozione e chiedere il ritiro definitivo del progetto sul forno e non la semplice sospensione già decretata dal sindaco con un’ordinanza. Nel corso della seduta la maggioranza ha confermato la linea del sindaco Vittorio Meneghello, per cui l’iter progettuale è stato sospeso “sine die”, senza invece far passare la delibera con la quale l’opposizione di “Bovolenta Democratica” e “Bovolenta Viva” voleva che l’iniziativa fosse ritirata una volta per tutte. Sono state così respinte le mozioni delle opposizioni tra i fischi e le proteste del pubblico, una sessantina

Suman: “prima di prenderere qualsiasi altra decisione ne riparleremo” di persone, compresi i rappresentanti dei comitati dei paesi vicini. La maggioranza ha votato compatta per il no alla mozione, ribadendo che un paio di settimane fa il sindaco ha emanato un’ordinanza che sospende l’iniziativa finché non saranno stati acquisiti tutti i pareri degli enti sovracomunali. “Siamo ancora allo studio di fattibilità e all’istruttoria preliminare - ha spiegato la capogruppo Sandra Suman - ma non possiamo fermarci a prese di posizioni preconcette e a semplici affermazioni generiche. Prima di qualsiasi altra decisione se ne dovrà discutere in consiglio”. Ancora battaglieri i consiglieri di minoranza tra questi Anna Pittarello di “Bovolenta Viva” che continua a ribadire che la maggioranza non tiene conto né della volontà popolare, contraria al forno crematorio, e nemmeno degli studi sull’impatto ambientale. Simone Del Pizzol di “Bovolenta Democratica” sottolinea che tutti gli altri comuni hanno preferito abbandonare l’idea di costruire un forno. Già il 22 giugno scorso, il comitato aveva organizzato in piazza Accademia una rumorosa protesta, perché l’ordinanza di sospensione dell’iter del forno crematorio, in attesa di altri pareri, viene letta dagli oppositori del progetto come un espediente per prendere

Secondo i consiglieri basta l’ordinanza del sindaco, invece l’opposizione non ci crede

I manifestanti del Comitato Aria Pulita durante la recente protesta contro il progetto del forno creamatorio previsto a Brusadure e contro i nuovi impianti di biogas

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tempo e calmare gli animi”. Il comitato “Aria Pulita” ha dichiarato di non voler abbassare la guardia per evitare sorprese proprio nel pieno dell’estate: “E’ tipico di una certa politica - affermano gli attivisti - cercare di depistare i cittadini. Con l’apparente sospensione del progetto il sindaco sta deliberatamente ingannando i cittadini e giocando la carta dell’oblio rassicurante, per poi sferrare il colpo a sorpresa. Oggi più che mai non possiamo mollare la presa. Chiediamo all’amministrazione di fare un passo indietro abbandonando l’orgoglio per il bene del paese. Bovolenta non può essere ricordata o conosciuta come il paese dell’alluvione e del forno crematorio. Chiediamo alle quote rosa di questa amministrazione di fare due passi indietro per essere solidali verso tutte le donne di Bovolenta. Si deve pensate a tutte le mamme che hanno figli che vanno o andranno a scuola all’ombra del camino del forno crematorio e al fumo che respireranno”.

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on una mossa a sorpresa il sindaco Meneghello “congela” il progetto del forno crematorio, da mesi al centro di furiose polemiche. Lo ha fatto con un’ordinanza che stabilisce “la sospensione dell’iter amministrativo relativo all’espletamento della procedura per la scelta del concessionario per la realizzazione del forno crematorio nel cimitero di Bovolenta, fintanto che non si siano ottenuti tutti i pareri, le autorizzazioni, gli indirizzi e i nulla osta necessari da parte degli enti sovracomunali competenti”. “Le proteste non mi interessano - commenta Vittorio Meneghello - un amministratore deve essere guidato dalla legge e non dalla paura che viene alimentata dai comitati. Il progetto del forno è sovracomunale e parte da lontano. Ne parliamo da due anni ma ora sembra che tutti cadano dalle nuvole. In ogni caso il comitato mi ha fatto un piacere presentando l’esposto in Procura, così aspetteremo tutti i pareri”. C.L.


14 Due Carrare Il progetto Sorgerà nell’area scolastica del capoluogo, a fianco dell’arcostruttura “Azzurri d’Italia”

Nuovo palasport, previsti 300 posti Si potranno praticare le classiche discipline “indoor”, basket, pallavolo, calcio a 5 e tennis di Francesco Sturaro

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a giunta comunale ha recentemente approvato il progetto preliminare del nuovo palazzetto polivalente, che l’amministrazione intende realizzare nell’area scolastica del capoluogo. L’impianto sarà contiguo all’attuale arcostruttura “Azzurri d’Italia” e potrà ospitare eventi sportivi e manifestazioni di carattere culturale o aggregativo. Il palazzetto occuperà una superficie coperta complessiva di circa 1.700 metri quadrati, comprendente, oltre al campo di gioco, anche gli spogliatoi per atleti e arbitri, i servizi igienici, una tribuna per oltre 300 persone e un magazzino che servirà anche l’arcostruttura. L’edificio sarà costruito seguendo le più moderne soluzioni per il risparmio energetico e sul tetto dovrebbe essere installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia. All’interno del palazzetto si potranno praticare le classiche discipline indoor: basket, pallavolo, calcio a 5 e tennis, e tutte le altre attività sportive che non richiedono particolari attrezzature. Con questo im-

pianto, gli amministratori locali contano di soddisfare la crescente richiesta di appositi spazi provenienti dalle associazioni sportive operanti nel territorio. Il costo dell’opera ammonta a 1.500.000 euro. Il comune, tramite apposito bando, ha fatto richiesta al Ministero per gli affari regionali, il Turismo e lo Sport di poter beneficiare di un finanziamento in contro capitale. La spesa verrebbe così sostenuta facendo ricorso all’eventuale contributo ministeriale e alle risorse messe a disposizione da Deda srl, nell’ambito della convenzione-accordo siglata dalla ditta, titolare dell’intervento del centro commerciale, con il Comune di Due Carrare. In attesa di conoscere l’esito della richiesta di finanziamento ministeriale, l’iter progettuale del palazzetto è al momento sospeso. “Sono dell’avviso che l’attività sportiva – afferma il sindaco Sergio Vason - in qualsiasi forma e modo venga esercitata, favorisca il dialogo, l’aggregazione, la coesione sociale, oltre che a combattere il

riqualificazione a pontemanco Verso il completamento dell’opera realizzata due anni fa nella frazione

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Il sindaco Sergio Vason disagio sociale e a rappresentare un modello educativo integrato alla famiglia e alla scuola, favorendo la partecipazione più che la ricerca di un risultato agonistico. Certamente l’attaule momento socioeconomico non favorisce e non incentiva i comuni verso queste progettualità a causa degli altissimi costi di gestione di tali strutture; ciononostante, poiché a febbraio di quest’anno risulta emesso un Decreto Legge che favorisce interventi su impianti sportivi sia esistenti che nuovi, abbiamo ritenuto opportuno presentare una domanda di finanziamento sulla base di questo Decreto”.

distanza di due anni dal primo intervento di riqualificazione del centro storico di Pontemanco, l’amministrazione comunale ha recentemente approvato il progetto preliminare del completamento dell’opera attuata nel 2011. All’epoca i lavori nel borgo di Due Carrare, che sorge lungo il canale Biancolino, consistettero nella realizzazione di marciapiedi in lastre di trachite lungo gli edifici posti sulla riviera sud, il ponte a collegamento con l’oratorio e la riviera nord, nel rifacimento sempre in trachite della pavimentazione della piazzetta nord, della riviera sud e dello spiazzo contiguo, nella pulizia dei tratti di pavimentazione in masegne di trachite della piazzetta sud e della parte antistante l’Oratorio e Villa Grimani, e nella rimozione delle specie arboree non autoctone nel giardino pensile nel centro della frazione. “Due anni fa – dichiara il sindaco Sergio Vason - la località di Pontemanco è stata oggetto di riqualificazione ambientale atta a valorizzare il sito, sulla base di un progetto

architettonico, che ne ha stravolto completamente l’aspetto rendendolo più adatto alla sua realtà. L’intervento ha incontrato l’apprezzamento da parte di tantissime persone, sia residenti che visitatori. Con i lavori è stata realizzata una pavimentazione di pregio nella parte centrale, con relativa sistemazione dei giardini a ridosso degli antichi mulini e dell’oratorio, con un costo totale di circa 500mila euro”. Con questo secondo stralcio dell’opera, l’amministrazione comunale è intenzionata a completare la riqualificazione della pavimentazione restante con materiale di pregio. Il progetto preliminare prevede una spesa complessiva di 380 mila euro. Per coprire i costi dell’intervento, il Comune ha presentato domanda di finanziamento per l’opera, partecipando al bando pubblico per la selezione degli interventi finanziabili con le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), ex Fondo FAS, bando contenuto in una delibera della giunta regionale dello scorso 21 maggio. F.S.

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I

prossimi saranno mesi caldi per Due Carrare nel settore delle opere viarie. Nel corso dell’estate partiranno i lavori della rotonda (circa 16 metri di diametro) all’intersezione tra la strada provinciale 17 e via Gorghizzolo, nel centro di Carrara Santo Stefano. Il progetto esecutivo è già stato approvato dalla Provincia di Padova, in quanto ente su cui ricade la competenza della Sp.17. Il costo dell’opera ammonta a 200 In arrivo una nuova rotatoria mila euro e sarà a carico della ditta Deda srl, che si assumerà la spesa in relazione alla convenzione siglata con il Comune nell’ambito del progetto centro commerciale. Altra opera che dovrebbe partire entro il 2013 per proseguire nel 2014 è il prolungamento della pista ciclabile di via Campolongo, strada ad alta intensità di veicoli, che collega il centro alla Statale 16. “Lungo questa arteria si trovano diverse abitazioni i cui residenti hanno necessità di raggiungere il centro del paese in completa sicurezza – spiega il sindaco Sergio Vason – Attualmente per un breve tratto, la via è servita da una pista ciclabile realizzata qualche anno fa. Adesso c’è la necessità di continuarla fin quasi all’innesto di via Campolongo con la statale”. Il tratto da ultimare misura circa 2 chilometri. La prima parte della ciclopedonale sarà realizzata con i fondi stanziati da Deda srl (circa 350 mila euro) sempre in base all’accordo di programma per il centro commerciale; la spesa della seconda parte, pari a 230 mila euro, sarà sostenuta dal Comune, che si potrà avvalere di un contributo regionale di 100 mila euro. Nell’ambito delle opere complementari alla circonvallazione di Montegrotto Terme, la Regione Veneto ha stanziato 800 mila euro all’Anas per la realizzazione di una grande rotonda all’intersezione tra via Campolongo e la statale 16 in territorio di Due Carrare. L’infrastruttura dovrebbe risolvere i problemi di traffico, che la modifica dell’incrocio di Mezzavia, con relativa chiusura del ponte, ha comportato alla viabilità locale, riversando su via Campolongo molti dei veicoli che, provenienti dalla provinciale 92 “Conselvana”, si devono immettere sulla statale 16 per raggiungere le Terme. F.S.


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10 BUONE REGOLE DA RICORDARE Toniolo Dott.ssa Valeria

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1 Applica i prodotti solari fin dal mattino, prima di uscire. 2 La prima volta, accontentati di una mezz’ora di esposizione. 3 Quando la pelle inizia ad abbronzarsi, puoi aumentare l’esposizione al sole ma continua a proteggerti con filtri adeguati. 4 Non prendere il sole nelle ore centrali della giornata. 5 Non esporre i bambini al sole diretto, soprattutto dalle 12 alle 16. 6 Proteggi i bambini con una maglietta bianca asciutta, cappellino ed occhiali 7 Riapplica frequentemente il prodotto, specie dopo i bagni. 8 Durante passeggiate, giochi in spiaggia, quando è un po’ nuvoloso e in montagna, il rischio di scottatura è comunque alto. 9 Bevi molta acqua. 10 La sera, dopo la doccia, applica un dopo sole lenitivo e restituivo: la pelle ha bisogno di rilassarsi.

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I FOTOTIPI

L’individuazione del fototipo è il primo passo necessario per scegliere la protezione solare giusta. Fototipo I Capelli rossi, occhi chiari, lentiggini, carnagione chiara-lattiginosa. Non si abbronza mai e necessita sempre della massima protezione (SPF>30). Fototipo II Capelli biondi, occhi chiari, carnagione chiara. Si abbronza con difficoltà ed è spesso soggetta a scottature (SPF>30 nelle prime esposizioni). Fototipo III Capelli biondi o castani, occhi marroni o chiari, carnagione chiara o moderatamente scura. Si abbronza gradualmente e può scottarsi (SPF>20 nelle prime esposizioni). Fototipo IV Capelli castano scuri, occhi scuri, carnagione scura. Si Abbronza con facilità e si scotta di rado (SPF>15 nelle Prime esposizioni). Fototipo V Capelli bruni, occhi scuri, carnagione scura olivastra. Si scotta molto raramente e si abbronza intensamente in tempi rapidi (SPF>10 nelle prime esposizioni). Fototipo VI Capelli neri, occhi neri,carnagione nera. Non si scotta mai.

Protezione solare

CHI.

cosa fare:

Il fototipo conta Velocità e qualità dell’abbronzatura o la tendenza a scottarci dipendono dal nostro fototipo, legato al colore di occhi e capelli e al tipo di carnagione. Se hai pelle lattea, capelli biondi o rossi e occhi chiari dovresti prendere particolari precauzioni.

• riapplicare sempre l’antisolare dopo il bagno anche se si utilizza un prodotto waterproof • utilizzare sempre un prodotto doposole per lenire e reidratare la pelle • proteggere gli occhi con occhiali da sole e usare il cappello

cosa non fare:

QUANDO E QUANTO.

• utilizzare profumi o deodoranti prima dell’esposizione • usare prodotti abbronzanti i primi giorni di esposizione o sulla pelle chiara • esporsi senza l’adeguata protezione delle zone sensibili (contorno occhi, labbra, cicatrici recenti, etc.) e la pelle con couperose.

I tempi della tintarella È importante essere prudenti soprattutto quando la pelle non è ancora abituata al sole. Nei primi 2 giorni d’esposizione intensa usa una fotoprotezione alta e passa a una più bassa poco a poco. In ogni caso non prendere il sole nelle “ore calde”, tra le 11 e le 15.

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Paese che vai... L’SPF giusto dipende anche dalla tua meta: le caratteristiche climatiche e di ventilazione del luogo incidono sul livello di rischio. In alta montagna e ai tropici è necessario proteggersi con più attenzione. Ma anche in città non tralasciare di usare solari adeguati al tuo fototipo.

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16 Bagnoli Cultura Presentato il libro “Alla scoperta di Bagnoli di Sopra e sue derivazioni”

Aurora Soranzo completa la ricerca di Cristina Lazzarin

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lla scoperta di Bagnoli di Sopra e sue derivazioni” di Aurora Soranzo, tenutasi alla fine di giugno al Palazzetto Widdman. La giovane autrice ha avuto la soddisfazione di avere come relatori della sua opera il direttore della rivista “Quatro Ciacoe” Vittorio Ingegneri e il geometra Calore, storico appassionato del territorio. Entrambi hanno elogiato Aurora per l’impegno e la dedizione con i quali ha rielaborato gli appunti lasciati dal padre Dario Soranzo, autore della prima edizione del libro “Bagnoli. Storia e arte” . Il direttore Ingegneri ha accennato ai contenuti del libro di Aurora, ponendo poi la dovuta attenzione sulla passione e l’amore per la ricerca che richiede e sottende un lavoro del genere. L’attività di ricerca è una caratteristica importantissima che ha contrassegnato le attività del passato a livello universitario e non, ed è un bene tramandare questa curiosità letteraria e legata alle proprie origini alle generazioni future come una preziosa qualità. Calore ha invece ricordato molto la figura del padre di Aurora, Dario Soranzo, parlando per conoscenza diretta della straordinaria curiosità verso l’origine del paese di Bagnoli di Sopra e zone limitrofe, zone che hanno ospitato grandi personaggi quali Carlo Goldoni, Antonio Widmann, Ugo Foscolo. Gli interventi del sindaco di Bagnoli, Rasi Mario, e dell’assessore alla cultura, Maria Teresa Bortolato Finco, hanno introdotto la serata con accenni sull’importanza della conoscenza delle proprie origini, complimentandosi con l’autrice per avere fornito un ulteriore strumento a tal scopo utilissimo e per aver dato alla luce anche gli ultimi lavori del grande studioso Dario Soranzo, che sarebbero altrimenti rimasti nell’oblio. “Non è mai banale spendere una parola a favore della memoria storica- spiega l’assessore Maria Teresa Bortolato Finco- volta a tener vivo il ricordo di ciò che è stato per capire ciò che è diventato nel corso del tempo, poiché come ben sappiamo la storia è ciclica e ciò che è avvenuto in un territorio in termini di sviluppo può accadere successivamente in altri territori circostanti”. Attualmente Aurora Soranzo, classe 1985, collabora con diversi periodici veneti in ambito storico. E’ anche organizzatrice di eventi Culturali sulla storia veneta e collabora con Nicola Brusco per diffondere la storia locale attraverso il personaggio animato “Dino da Sandrà”, è appassionata fotografa e ricercatrice d’archivio. Nominata nel 2010 come componente della Commissione Consiliare Scuola e Cultura in qualità di “cittadino esperto” al quartiere 6 di Padova.

La giovane scrittrice ha portato a termine il prezioso lavoro iniziato anni fa dal padre Dario

La scrittrice Aurora Soranzo ha presentato a Bagnoli il libro scritto riprendendo il materiale del padre Dario messaggio pubblicitario

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EVENTO Ospitate alcune partite

RIBALTA EUROPEA ALLA REGION’S CUP

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opo quattordici anni ribalta europea per Bagnoli di Sopra che, in uno stadio “M. Sacco” tirato a lucido, ha ospitato, assieme ai comuni di Abano Terme, Piove di Sacco ed Este, le fasi finali della Uefa Regions’ Cup 2013, uno degli appuntamenti più importanti ma meno visibili del calendario Uefa, quello che celebra gli amatori. Nello stadio di Bagnoli si sono giocate tre partite: sabato 22 giugno c’è stato l’esordio con Olimp Moscow (Russia) – Yugoiztochen Region (Bulgaria), poi lunedì 24 giugno la squadra “di casa” del Veneto ha affrontato gli azeri del Qarachala (Azerbaijan) e giovedì 27 giugno ultimo match della fase a giorni con la Seleccion Catalana (Spagna) contro l’Olimp Moscow. La cronaca vuole che nella finale disputata presso lo stadio di Monteortone ad Abano Terme, il Veneto l’ha spuntata 5-4 dopo i calci di rigore sulla Seleccion Catalana, bissando così il successo del 1999. Soddisfazione per l’amministrazione: “Dopo 14 anni la Coppa Uefa è tornata a Bagnoli – dice il sindaco Mario Rasi – ed essere stati una delle sedi ufficiali dell’evento è stato per noi un motivo di grande orgoglio”. Grande l’entusiasmo anche dell’assessore Davide Bottaro: “E’ stato emozionante vedere il nostro stadio in formato “europeo”, sempre pieno di tanti appassionati e curiosi. Questo evento ha dato la possibilità di valorizzare non solo le nostre strutture, ed in particolare il nostro storico stadio comunale, ma anche di dare visibilità al territorio e alle persone, che si sono sentite coinvolte e facenti parte di un’importante manifestazione a carattere internazionale. Da questo punto di vista il riscontro è stato ottimo. A tal proposito – aggiunge l’assessore - sono doverosi e più che mai sentiti i ringraziamenti all’Asd Bagnoli Calcio 1967, che ha fornito un supporto logistico straordinario e curato tutto nei minimi particolari affinché riuscisse tutto al meglio”. C.L.


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18 Agna La campagna L’amministrazione aderisce alla carta d’intenti “365 giorni NO”

“Basta con la violenza” Il Comune si impegna a promuovere iniziative che permettano di contrastare il fenomeno di Cristina Lazzarin

L

a violenza contro le donne ha assunto proporzioni così allarmanti da richiedere di essere posta tra le priorità delle agende politiche dei comuni. Anche l’amministrazione comunale di Agna ha così deciso di mostrarsi sensibile nei confronti della problematica, sottoscrivendo la carta d’intenti dal titolo “365 giorni NO”, promossa dalla Città di Torino contro la violenza alle donne. La Campagna è rivolta in modo particolare agli uomini e intende prendere avvio dalle istituzioni, coinvolgendo in prima persona i sindaci e invitandoli a diventare testimonial, con una presa di posizione chiara e forte contro ogni forma di violenza contro le donne, ogni giorno dell’anno. La Campagna è stata lanciata il 25 novembre scorso in concomitanza con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne. L’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani – condividendo appieno gli obiettivi della campagna, ha invitato i comuni ad aderirvi. “In Italia nel 2012 sono state uccise più di cento donne – spiega l’assessore alle politiche sociali Gianluca Piva, promotore della delibera – e il fenomeno purtroppo è in crescita.

NEWS

Aderendo a questa campagna e con l’approvazione della Carta d’Intenti, abbiamo voluto dare un segnale come amministrazione in favore dei diritti delle donne e per dire no alla violenza di qualsiasi tipo sulle donne. Il nostro impegno sarà di portare avanti giorno dopo giorno la Carta d’Intenti lanciata dalla Città di Torino e già nel mese di settembre attiveremo un percorso di iniziative”. I comuni sottoscrittori, infatti, si impegnano a promuovere, anche in collaborazione con altri enti ed istituzioni e con la società civile, azioni ed iniziative volte a prevenire ogni forma di violenza contro le donne e a rimuovere le cause che possono portare ad agire e a subire violenza. Nello stesso tempo è possibile istituire e sostenere reti che coinvolgano il più ampio numero di enti, istituzioni, servizi e associazioni, per individuare modalità di intervento coordinate e condivise per prevenire le violenze contro le donne e per offrire aiuti concreti alle donne vittime di violenza. Il comune si impegna affinché sul proprio territorio siano operativi Centri Antiviolenza e Case Rifugio per donne vittime di violenza, avvalendosi anche della

collaborazione e del sostegno di altri enti e associazioni. In futuro saranno realizzati progetti volti alla diffusione di una cultura dei diritti fondamentali e della non discriminazione di genere, anche promuovendo e sostenendo iniziative di sensibilizzazione e informazione nelle scuole e nei luoghi frequentati da ragazzi e ragazze. Il comune potrà sostenere le associazioni e gli organismi impegnati a prevenire e contrastare la violenza contro le donne, organizzando, anche attraverso il coinvolgimento degli organismi di parità, corsi di informazione e sensibilizzazione, rivolti ai dipendenti e alle dipendenti e agli amministratori e amministratrici del Comune.

SOCIALE Soggiorno da fine agosto, intanto il Comune vara il piano caldo

due settimane tra i boschi di andalo per concludere l’estate in bellezza

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’amministrazione comunale assessorato alle politiche sociali ed assistenza pubblica, ha promosso anche per il 2013 i soggiorni climatici rivolti agli anziani del comune e del territorio. La località prescelta dagli stessi anziani partecipanti durante la riunione di coordinamento con l’ufficio dei servizi sociali del marzo scorso è Andalo in Trentino. Il soggiorno partirà il prossimo 31 agosto e durerà fino al 14 di settembre presso l’hotel Adler. Il comune darà un contributo sulla spesa complessiva. Il gruppo partecipante è di una trentina di persone. Uno scorcio di Andalo “Anche quest’anno abbiamo una buona partecipazione – commenta l’assessore al sociale Gianluca Piva – come per gli anni precedenti. Il gruppo storico dei partecipanti ha deciso di prenotare lo stesso albergo degli anni passati nel quale si è trovato molto bene. Andalo è una stupenda località del Trentino, ideale per stare assieme in allegria e serenità, lontani dal caldo oppressivo e dall’afa. Al gruppo - conclude Piva – saranno garantite assistenza degli animatori per tutto il soggiorno, serate danzanti, assicurazione e anche un’assistenza medico-sanitaria della locale Usl. Io li accompagnerò nel viaggio di andata, portando il saluto di tutta la nostra amministrazione. Ringrazio di cuore la nostra assistente sociale Greta Leccioli per il prezioso lavoro di organizzazione”. Intanto il gruppo comunale di Protezione Civile di Agna ha diffuso alla cittadinanza un avviso relativo all’emergenza caldo e alle ondate di calore tipiche del periodo estivo. Si parte da quella che è considerata la popolazione a rischio: gli anziani, i bambini da 0 a 4 anni, i diabetici, gli ipertesi, chi soffre di malattie venose, le persone non autosufficienti, chi ha patologie renali, chi è sottoposto a trattamenti farmacologici. I consigli per la prevenzione sono di evitare assolutamente di uscire nelle ore calde (tra le 12 e le 17), cercare di rendere il più fresco possibile l’ambiente nel quale si vive, anche se è consigliabile di usare con attenzione e moderazione i condizionatori e i ventilatori, e coprirsi quando si passa da un ambiente caldo ad uno fresco. Inoltre si consiglia di bere molta acqua, anche se non se ne sente il bisogno. C.L.

L’Associazione Asa ha promosso due giorni all’insegna di sport e spettacolo, notevole l’affluenza di pubblico alla manifestazione

spettacolo sotto le stelle con le atlete del pattinaggio artistico di agna

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Un momento della serata con le pattinatrici di Agna

ine settimana all’insegna dello sport e spettacolo quello proposto dall’associazione sportiva Agna Asd il 22 e 23 giugno scorsi. Sabato 22 giugno si è svolto il 18° Gran Galà di pattinaggio artistico, sport e spettacolo sotto le stelle con le atlete che hanno dato il meglio nella serata conclusiva di un anno di attività. Tra colori, luci, musiche e coreografie mozzafiato si sono esibite anche altre società intervenute a cornice di questa festa organizzata dall’A.S.A. all’interno del mese di giugno, in cui c’è anche il festeggiamento in onore di San Giovanni Battista. Da segnalare anche una notevole partecipazione di pubblico, sia di Agna che da fuori paese. Domenica 23 giugno la festa è proseguita con il “1° Motoincontroesposizione” sempre organizzato dal’A.S.A. settore “Moto-turismo” al suo secondo anno

di attività. L’evento è stato organizzato nella piazza Caduti di Nassiriya, messa a disposizione dall’amministrazione comunale, e già dal primo mattino si è visto l’arrivo di moto di tutti i tipi ed età. La partecipazione è stata di oltre centodieci moto esposte in visione al pubblico: dalla Bmw del 1934 alla Honda Goldwing 1800 cc del 2012 a tre ruote, il tutto attorniato dai custom i più modificati, alle stradali di tutti i modelli e cilindrate. Di spicco tre modelli della prestigiosa casa inglese Norton anni 50 e sei scooter elaborati per la prova di accelerazione che hanno incuriosito i più giovani. L’affluenza di pubblico è stato notevole anche per quest’evento, tanto da stupire anche gli organizzatori, che non si aspettavano di vedere gli occhi lucidi di certi bikers e visitatori nel ricordare la propria gioventù passata. Protagonisti anche l’assessore al plateatico Gabriele

Pastore e l’assessore all’associazionismo Gianluca Piva, il quale era presente in duplice veste di amministratore e di espositore con la sua Moto Guzzi “Nibbio” del 1975. I due assessori hanno rappresentato l’amministrazione comunale oltre a collaborare fattivamente per la buona riuscita dell’evento e alla premiazione finale. Altri eventi della medesima portata saranno organizzati dall’A.S.A. come ricorda il responsabile del settore moto-turismo Stefano Callegari. “Ringrazio a nome di tutta l’amministrazione comunale l’associazione A.S.A. e tutto il suo staff – afferma l’assessore Gianluca Piva – per aver organizzato questa splendida manifestazione rivolta a grandi e piccini. Auspichiamo che l’A.S.A. si ripeta a breve con altri eventi motociclistici dato il grande successo di quello appena concluso”. C.L. messaggio pubblicitario


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Programma MAB e riserve della biosfera Il Programma MAB è promosso da UNESCO

Che cos’è una “Riserva della Biosfera”? Oltre al “riconoscimento” di Patrimonio dell’Umanità, l’UNESCO può assegnare anche la qualifica internazionale di “Riserva della Biosfera” per la conservazione e la protezione dell’ambiente, nell’ambito del Programma “L’Uomo e la Biosfera” (MAB). Le Riserve della Biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali. Ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione.

L’uso del termine “riserva” è obbligatorio? No. In alcuni casi, come quello del Delta del Po, dove questo termine abbia già un significato giuridico preciso (ad esempio “Riserve naturali”, ecc.) può essere utilizzata una denominazione più adatta a dimostrare le qualità del territorio e più gradita alle popolazioni residenti. In questa prima fase, infatti, è stato individuato il titolo provvisorio “DELTA DEL PO – Uomo, natura, sviluppo” - Riserva della Biosfera del Delta del Po. Quante sono le Riserve della Biosfera, nel mondo ed in Italia? Ad oggi le Riserve della Biosfera riconosciute dall’UNESCO nel mondo sono poco più di 600, solo 9 delle quali in Italia (l’ultima è quella del Monviso) e non ve ne sono per ora in Veneto, nemmeno parzialmente. La Riserva deve includere diverse zone indipendenti? Ogni Riserva della Biosfera deve includere tre zone interdipendenti, e precisamente: •Core Area, o area centrale, sottoposta ad un regime giuridico che garantisce la protezione a lungo termine degli ecosistemi e delle specie animali e vegetali presenti al suo interno. •Buffer Zone, o cuscinetto, è adiacente o circonda l’area core e contribuisce alla sua conservazione. Le attività consentite in tale area devono riguardare principalmente le tecniche di sviluppo per l’uso delle risorse naturali che rispettino la biodiversità dell’area e favoriscano la gestione o riabilitazione degli ecosistemi. •Transition zone, o area di cooperazione, non è sot-

Che cos’è l’UNESCO?

È l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, da cui l’acronimo UNESCO); è stata fondata dalle Nazioni Unite il 16 novembre 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’istruzione, scienza, cultura e comunicazione. Sono membri dell’UNESCO 195 Paesi più 7 membri associati. Il quartier generale dell’UNESCO è a Parigi.

Il nome UNESCO è legato al “Patrimonio Mondiale”: cosa è?

Quella di Sito del Patrimonio Mondiale è la denominazione ufficiale delle aree registrate nella lista del Patrimonio Mondiale, o nella sua accezione inglese World Heritage List. La Convenzione sul Patrimonio Mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di conservare, preservare e valorizzare il patrimonio culturale e naturale anche attraverso l’identificazione e la tutela di siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. La lista è composta da un totale di 981 siti (di cui 759 beni culturali, 193 naturali e 29 misti) presenti in 160 Nazioni del mondo. Attualmente l’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (49 siti), seguita dalla Cina (45 siti) e dalla Spagna (44 siti).

toposta a vincoli giuridici e prevede attività antropica, villaggi, e complessi urbani (città) al suo interno. Le attività economiche e sociali devono essere dirette alla realizzazione di progetti modello per uno sviluppo economico sostenibile a beneficio, in particolare, della popolazione locale ivi residente. Solo l’area core richiede obbligatoriamente norme di conservazione stringenti e di solito coincide con una zona di protezione già esistente e tutelata a livello normativo, come una riserva naturale o le zone più protette di un parco nazionale o regionale. Le aree buffer prevedono un regime funzionale alla tutela dell’area core. Per le aree di transizione, invece, non si prevede un regime di tutela giuridica e non sono necessariamente sottoposte a vincoli. Lo schema di zonizzazione non è unico e può essere applicato in modi diversi in paesi diversi, a seconda dei contesti geografici o socio-culturali. La flessibilità di tale schema resta uno dei punti di forza del concetto di Riserva. Che funzioni hanno le aree della Riserva? Le aree della riserva hanno differenti funzioni di conservazione, sviluppo e supporto logistico. •Funzione di conservazione: contributo alla conservazione dei paesaggi, degli ecosistemi, delle specie e delle variazioni genetiche. •Funzione di sviluppo: incentivare e promuovere lo sviluppo sostenibile. •Supporto logistico: supporto a progetti dimostrativi, di educazione formazione, di ricerca e monitoraggio in tema di conservazione e sviluppo sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale. Quali benefici può portare il riconoscimento dell’UNESCO? La candidatura di un ambito territoriale per un riconoscimento internazionale mette in moto ed alimenta energie, interesse, partecipazione, risorse che possono oggettivamente concorrere ad un miglioramento della qualità della vita e del contesto territoriale. Dalle indagini svolte dall’UNESCO – da portare in evidenza un recente studio sul “valore del brand” - sono stati dimostrati i positivi benefici derivanti ai luoghi dove sono stati concessi i riconoscimenti internazionali. In particolare, Il 75% del campione intervistato ritiene che il marchio UNESCO sia importante nella promozione di attività, il 52% lo considera garanzia di qualità, il 40% elemento di eccellenza. UNESCO porta valore aggiunto nella tutela dei beni culturali (88%), nella promozione di beni naturalistici (86%) e in quella dei monumenti (84%). E’ stata inoltre confermata la straordinaria diffusione della conoscenza di base di UNESCO, nota al 98% del campione, cui corrisponde un elevato indice di reputazione vicino all’eccellenza, pari a 76 punti (oltre 70 è considerata area di eccellenza in valori compresi tra 0 e 100). L’Organizzazione, infatti, riscuote un livello di fiducia del 69%, è ritenuta efficace al 75% e l’80% degli intervistati considera importante la sua mission.

L’Unione Europea potrebbe finanziare progetti di sviluppo? L’inserimento di un territorio nella rete mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO potrebbe favorire l’accesso a programmi e fondi internazionali finalizzati allo sviluppo di progetti di collaborazione. I nuovi indirizzi di Politica Agricola Europea (PAC) 20142020, ad esempio, considerano appositi canali di finanziamento attraverso i Piani di Sviluppo Rurale per il sostegno ad attività agricole in ambiti di tutela ambientale e paesaggistica (già oggi nei siti della Rete Natura 2000) o comunque in aree interessate da progetti di valenza sovra locale, come appunto potrebbe essere una Riserva della Biosfera, anche al fine di affrontare e risolvere potenziali conflitti tra attività agricole e zootecniche ad elevato impatto ambientale e attività di agriturismo e turismo sostenibile. Che cosa può comportare, in definitiva, il riconoscimento? La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di strumenti gestionali nonché l’accesso a progetti, programmi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo, tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione. Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e risolvere, con la partecipazione della popolazione, i problemi locali ed i relativi possibili conflitti in una dimensione globale. Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’assegnazione di un “logo”, bensì come assunzione di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno. Come funziona la candidatura? Il dossier di candidatura va presentato dagli Enti promotori al Comitato Nazionale del Programma MAB presso il Ministero dell’Ambiente, il quale provvederà in seguito a trasmetterlo alla Segreteria del Programma MAB presso la sede dell’UNESCO a Parigi. In attesa del riconoscimento, gli enti promotori sviluppano ed iniziano ad implementare il progetto per la gestione della riserva, con gli impegni che dovranno essere assunti da ciascuno per poterla attuare. Tale progetto sarà attivato quando l’UNESCO avrà assegnato il riconoscimento. Possono le comunità locali concorrere alla creazione della Riserva? Certamente sì! Anzi, tutti dovrebbero poter portare il

proprio contributo, la propria idea. Per questo sono stati programmati alcuni incontri pubblici di presentazione e sono stati aperti degli spazi (anche virtuali) di confronto.

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

2007-2013

Cosa significa candidare un’area a Riserva della Biosfera all’interno del Programma MAB (Man and the Biosphere – L’Uomo e la Biosfera) dell’UNESCO?

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12 22

VIAGGIo IN

PRoVINCIA

Sanità Dopo 17 anni riorganizzata la rete dei servizi sul territorio

PADoVA

Piano socio sanitario cosa cambia a Padova L’ospedale di Piove di Sacco paga il prezzo più alto a causa della vicinanza con il Sant’Antonio di Martina Celegato

H

a finalmente preso una forma definitiva la tanto attesa riforma sanitaria del Veneto. Con l’approvazione da parte della Giunta Regionale lo scorso 18 giugno delle schede ospedaliere sembra proprio che il Piano Socio Sanitario Regionale stia prendendo forma anche se ora spetta la Consiglio Regionale l’approvazione finale. La riforma giunge dopo mesi di discussioni che hanno suscitato anche molte polemiche da parte di provincie che si sentivano, o prevedevano di essere, “declassate” a favore di altre. I dettagli del Piano si andranno a definire nelle prossime settimane ma sicuramente tutti gli allarmi che erano stati lanciati da diverse voci politiche e cittadine si sono placati una volta ottenuti i numeri. In particolare molte erano le tensioni che si erano create per le tre strutture più a rischio ossia Piove di Sacco, Conselve e Montagnana, ognuno dei quali rischiava di perdere il suo ruolo sul territorio con conseguente calo dei servizi e dismissione degli stabili. In salvo Conselve, che manterrà un ruolo da protagonista nella riabilitazione, e Montagnana che continuerà a elargire servizi come ad oggi, la struttura che senza dubbio ha risentito di più della riforma è stata Piove di Sacco a causa della vicinanza con il Sant’Antonio. Proprio per preservare l’ospedale e il suo ruolo nel territorio nelle settimane successive all’approvazione delle schede ci sono stati incontri fra i vertici e manifestazioni a difesa della struttura che hanno

portato in luce non solo le necessità del territorio ma anche primato che ci rende orgogliosi e che con questa riforma rafforzeremo, avendo come stella polare la miglior cura il legame stretto fra politici locali e cittadini. La riforma tecnicamente andrà a ristrutturare tutto da offrire ai nostri cittadini”. Anche Coletto, Assessore alla l’assetto socio sanitario regionale che è stato riprogettato Sanità del veneto ha rilasciato alcuni commenti a riguardo prendendo ad esempio i modelli più avanzati in Europa. del Piano Socio Sanitario Regionale “Tre anni fa eravamo “Una riforma epocale” ha commentato il presidente della davanti ad una montagna attraverso la quale andava costruito un traforo. Oggi è caduto l’ultimo Regione Luca Zaia, ”non solo perché diaframma e vediamo la luce dall’altra viene dopo 17 anni dal precedente Pia- Confermate parte. Grazie a tutta la squadra dal no Sociosanitario, ma perché disegna le strutture della un’organizzazione sanitaria moderna e Bassa Padovana, presidente Zaia ai colleghi assessori, capace di essere efficiente per vari anni a Camposampiero dal segretario Mantoan ad ognuno dei il traumatologico direttori generali, che nel tempo ha a venire.” portato il proprio contributo. Tre sono i grandi ambiti che si anAdesso guardiamo avanti con fiducia e con la voglia di dranno a rivedere, in particolare per il loro ruolo nel territorio e nella gestione della salute dei cittadini anche in casi di mettere a disposizione dei veneti una macchina sanitaria emergenza: l’assistenza territoriale, l’assistenza ospedalie- moderna ed efficiente. Questa è anche la risposta conra e la rete di urgenza. Per ciascuna di queste tre macro aree creta di una Regione virtuosa come il Veneto ai pesanti è stata definita una forma e un bacino di utenza, parametri tagli finanziari che arrivano da Roma: loro tagliano e noi che dovrebbero aiutare a gestirla al meglio mantenendo i rilanciamo con più efficienza, ancora minore costosità, una servizi di eccellenza nel territorio se non aumentandoli. qualità di cure intatta ed anzi migliorata grazie al poderoso “Già oggi” ha aggiunto Zaia nel comunicato che ha rafforzamento dell’offerta di cure sul territorio”. Il Piano si seguito l’approvazione da parte della Giunta delle schede struttura essenzialmente in tre macro aree di intervento che ospedaliere “siamo il sistema sanitario più qualitativo e andranno ad essere ridimensionate e riviste sia per quanto meno costoso d’Italia, con una durata media di ricovero di riguarda le competenze sia per quanto riguarda la capillarità 7 giorni contro i 30 in altre Regioni ad altre latitudini. Un del servizio.

NuOVO OSPEDALE LA PRIMA PIETRA ENTRO IL 2015, L’ACCORDO NERO Su BIANCO

E

ntro il 2015 la prima pietra del nuovo ospedale di Padova. La promessa è nero su bianco nell’accordo che definisce la tabella di marcia per la realizzazione del nuovo ospedale di Padova. Il costo totale dell’investimento è stimato in oltre 643 milioni di euro, di cui 318 milioni di finanziamento pubblico, anche utilizzando i fondi Cipe per l’edilizia sanitaria. Rispetto al totale, 410 milioni costituiranno il costo di costruzione, 132 milioni il costo per attrezzature e attivazione, a 55 milioni le spese generali, più Iva. Per quanto riguarda le procedure per la realizzazione della struttura, l’accordo prevede che si valuti la proposta di project financing a iniziativa privata già pervenuta, per l’eventuale dichiarazione di pubblico interesse. “Poniamo una pietra miliare, - ha sottolineato Zaia -

perché da oggi si parte per realizzare un Policlinico Universitario di livello europeo, grazie al quale saremo attrezzati per rispondere alla sfida della libera mobilità dei pazienti in Europa. Due anni e mezzo fa siamo partiti da zero, senza una carta sul tavolo. Abbiamo seguito tutte le procedure di legge, ci siamo affidati ad un tavolo tecnico importante”. “Questa firma – ha spiegato la presidente Degani – rappresenta un importante passo avanti e conferma che il nuovo ospedale è fondamentale per tutti gli enti padovani. In un momento economico come questo la Regione ha fatto una scelta difficile, ma lungimirante perché a breve saranno aperte le frontiere europee anche in campo sanitario. Il nuovo ospedale sarà in linea con i moderni standard di un polo d’eccellenza europeo”. M.C.

I servizi dell’uls 17

“salvi” conselve e montagnana

R

imangono nella mappa della Sanità veneta Conselve e Montagnana, le due strutture più a rischio per dimensioni e per bacino d’utenza. Conselve in particolare manterrà il suo ruolo d’eccellenza nel campo della riabilitazione, che alcuni mesi fa’ era stata oggetto di intense discussioni con i vertici locali, con una vocazione non solo locale ma anche extra provinciale. Tecnicamente il Presidio Ospedaliero rimarrà in mano al polo di Este-Monselice nel nuovo ospedale unico e i posti letto saranno così ridistribuiti: 100 per Medicina Generale, 20 per Neurologia, 159 chirurgia con 5 primariati di riferimento, 48 materno infantile (Ginecologia, Ostetricia, Patologia Neonatale e Pediatria) e Terapia Intensiva. Montagnana diventerà una struttura mono specialistica con un primariato e 45 posti letto. M.C.


Spazi Spazi Aperti aperti 23 13 Emergenza ambientale Siglata la convenzione tra Comune e Bacino Padova 3 tra notevoli difficoltà burocratiche

Verso la bonifica nella fabbrica dei veleni Al via l’indagine per classificare i rifiuti presenti nello stabilimento della “C&C”, 52 mila tonnellate di materiale tossico

Il sito di Pernumia è una bomba ecologica anche per Due Carrare e Monselice

di Emanuele Masiero

5

2 mila tonnellate di rifiuti pericolosi. Esattamente 2 tonnellate per abitante se consideriamo Pernumia, Battaglia Terme e Monselice, ovvero i Comuni più vicini alla C&C. La fabbrica dei veleni continua a fare paura. Ma la firma di un accordo tra Comune di Pernumia e Bacino Padova 3 sembra dare il via alla definitiva bonifica di questo sito ormai tremendamente famoso. LA SITUAZIONE. Quando nel 2005 venne a galla il problema della C&C non era nemmeno immaginabile che si trattasse di una massa di rifiuti di tali proporzioni. Con l’aiuto di Provincia e Regione si è giunti ad un piano di caratterizzazione dei rifiuti nel 2007 che ha permesso di avere un quadro generale della portata del problema: da una stima dei costi per la bonifica è emersa una cifra di 12 milioni di euro. I RIFIUTI. La situazione è tutt’altro che banale o di semplice soluzione. Il motivo principale non è tanto la natura pericolosa dei rifiuti, quanto la loro commistione indiscriminata che rende davvero ardua una selezione. Dalle prime analisi risulta evidente che i 2/3 dei rifiuti possono essere classificati come rifiuti pericolosi per la

presenza fuori norma di idrocarburi. Le analisi hanno altresì evidenziato che non c’è possibilità di recuperare i rifiuti perchè superano i limiti di cloruri, fluoruri, solfati, cromo, nichel e rame, richiedendo quindi un pretrattamento. Smaltire questo tipo di rifiuti richiede un costo finale di circa 200 euro a tonnellata. Motivo per cui la bonifica totale dell’ex fabbrica si aggira intorno ai 12 milioni di euro. DISASTRO IMMINENTE. Il materiale stivato all’interno dei capannoni sta premendo con forza sulle pareti della struttura: questa situazione anomala unita alla mancanza di manutenzione, al deterioramento delle strutture portanti e alla stessa copertura, potrebbe causare il collasso degli edifici. Un’ipotesi agghiacciante che significherebbe una dispersione nel suolo e nell’aria dei rifiuti. Per questo è più che fondamentale agire sulla struttura e mettere in sicurezza i capannoni: se oggi il problema della C&C è complesso, ma gestibile, domani potrebbe diventare un disastro ambientale di proporzioni neanche immaginabili. LA CONVENZIONE. L’accordo è il risultato di un percorso durato un anno e mezzo, segnato da enormi

FLAGELLO CINGHIALI ALLARME NEI CAMPI

E

mergenza cinghiali sui Colli Euganei, un fenomeno che ormai è sfuggito di mano e che sta mettendo in ginocchio centinaia di imprese agricole. Vigneti e uliveti, ma anche campi di mais, ortaggi e frutteti: non c’è coltivazione che si salvi dalla razzia incontrollata e sistematica di questi animali, un vero e proprio flagello che sta causando danni ingenti alle imprese e compromettendo anche quest’anno la stagione. L’allarme del mondo agricolo è stato al centro del recente incontro in Prefettura con i rappresentanti di Coldiretti Padova, Confederazione Italiana Agricoltori Padova e Confagricoltura Padova. Il Prefetto Ennio Mario Sodano ha ascoltato con attenzione gli interventi di Ettore Menozzi Piacentini e Walter Luchetta per Coldiretti, Claudio D’Ascanio e Maurizio Antonini per la Cia, Leonardo Granata e Gianfranco Simonetto per Confagricoltura, che si sono fatti portavoce del grave disagio degli imprenditori alle prese con un’emergenza finora rimasta senza una soluzione apprezzabile. Le contromisure adottate in questi anni, hanno osservato i rappresentanti delle tre organizzazioni agricole padovane, si sono dimostrate del tutto insufficienti ad arginare un fenomeno che cresce di anno in anno. Ormai i cinghiali scendono regolarmente dalle colline per razziare ogni genere di coltivazioni, causando danni irreparabili, sia alle produzioni che di tipo strutturale e idrogeologico, di fronte ai quali, tra l’altro, gli agricoltori hanno scarse possibilità di accedere ad indennizzi o parziali rimborsi.

Vertice con gli agricoltori in Prefettura a Padova per una soluzione Al termine dell’incontro gli esponenti di Coldiretti, Cia e Confagricoltura Padova hanno espresso soddisfazione per la forte sensibilità dimostrata dal Prefetto che si è impegnato a valutare con gli organi preposti le iniziative da adottare e ad individuare concrete soluzioni per dare una risposta ad un problema avvertito dagli imprenditori agricoli come una vera e propria calamità. Le organizzazioni agricole, ringraziando il Prefetto per l’attenzione dimostrata, ribadiscono la piena disponibilità a collaborare per il bene dell’agricoltura padovana e di un territorio naturale da preservare, messo a E.M. dura prova dai cinghiali.

Nei cappannoni della C&C sono stoccate decine di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici

difficoltà burocratiche e amministrative. Inizia così la seconda fase con il Bacino Padova 3 che dovrà redigere un’indagine ambientale per la caratterizzazione dell’area e garantire la messa in sicurezza del capannone dove sono visibili crepe e bombature dovute alla spinta esercitata dalla massa di rifiuti depositati addosso alle pareti. Questa fase è stata finanziata dalla Regione Veneto con 500 mila euro. Ma presto potrebbero essere disponibili altri 200 mila euro, di cui è beneficiaria la Provincia. Le operazioni della fase 2 si concluderanno entro fine anno. Nei primi 7 giorni dalla consegna delle aree del sito dovrà essere avviata l’attività di indagine compresa la caratterizzazione dei rifiuti. Entro 30 giorni saranno individuate le modalità di messa in sicurezza e

saranno eseguite conseguentemente. I COMMENTI. “Per il nostro Comune è una data storica – hanno affermato Luciano Simonetto sindaco di Pernumia e l’Assessore Marco Montin – Si tratta di un rischio ambientale che grava sul centro della bassa padovana a ridosso del Parco Colli Euganei. Senza contare il rischio idraulico: davanti alla C&C scorre il canale Vincenzone che poi confluisce nel Bacchiglione fino ad arrivare in laguna. Provate a pensare cosa significherebbe un inquinamento di queste acque”. “Il problema della C&C è una bomba ecologica complessa – ha commentato Simone Borile, Commissario del Bacino Padova 3 – La nostra esperienza nella gestione dei rifiuti ci permette di garantire un impegno proficuo per mettere la parola fine alla questione C&C”.


24 Mondo scuola

Mondo scuola 15

Centri estivi nel padovano Viaggio tra le proposte più originali e divertenti

Tra gioco e avventura è l’estate dei ragazzi

Attività sportive e all’aria aperta per tutte le età, sui Colli Euganei gare di orienteering ed escursioni Attività all’aria aperta e proposte per ogni età ai centri estivi promossi da istituzioni e associazioni nel padovano

di Emanuele Masiero

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a giugno a settembre, con rette e vamente private che offrono soluzioni con offerte diverse: sono i centri estivi fasce di prezzo diversificate. Passando al organizzati ormai in tutta la provincia, territorio provinciale l’offerta diventa estredalle parrocchie ma anche dai Comuni. In mamente eterogenea: A Teolo per esempio, principio si chiamavano “colonie estive”, il Comune ha aperto le iscrizioni ai centri estivi per bambini e un luogo organizzato ragazzi dai 3 ai 14 dove mandare i bam- Il Grest ormai anni offrendo attività bini mentre i genitori è un fenomeno sportive (calcio, bmx, lavoravano. Erano i di massa che volley, basket, danza, primi esperimenti di coinvolge migliaia pattinaggio) creative e centri estivi, nati nel di giovanissimi artistiche (pittura, sculdopoguerra, insieme al boom economico. Oggi la situazione è tura creazione oggetti, canto e percussioni, completamente diversa e il Grest come vie- ricicleria) e ludicomotorie. A Baone invece il nucleo anti-falsi done chiamato, è diventato un fenomeno di massa, spesso una sostituzione alla scuola cumentali della polizia Megliadina ha pornel periodo estivo per tenere occupati i pro- tato competenze e strumentazioni al centro pri figli nell’orario di lavoro. A Padova città estivo Sportiviamoci. I ragazzi di elementari sono 19 le strutture consigliate dal settore e medie hanno provato a scovare un docuservizi scolastici del Comune. Tutte esclusi- mento contraffatto, una banconota falsa

e un certificato fasullo. L’agente Riccardo atelier artistico a cielo aperto, una libreria Evangelista ha insegnato ai ragazzi del sull’albero. A completare l’offerta in provincentro ricreativo come si usano ultravioletti, cia di Padova ci sono le uscite al parco avfotocamere a infrarossi, microscopi con tele- ventura e ai musei provinciali: destinazioni camera per smascherare documenti e soldi perfette per scatenare l’energia di bambini e ragazzi, con coinvolfalsi. I ragazzini hanno genti attività. Al parco scoperto dispositivi di Al Castello avventura è possibile sicurezza di patenti e di Cervarese sperimentare le proprie passaporti come la fi- c’è la “street qualità fisiche sospesi ligrana, gli ologrammi, archeology” stile tra gli alberi. l’ultravioletto, la micro- Indiana Jones scrittura. Nella zona A Villa Beatrice va dell’alta padovana va ancora meglio: a Fon- in scena l’orienteering: orientarsi nell’amtaniva vengono accolti bambini e ragazzi da biente circostante utilizzando gli indizi messi uno a 14 anni in uno spazio innovativo in a disposizione dalla natura. Ci sarà inoltre la grado di ospitare attività estive. Si tratta di sfida a cerbottane: con le armi di un tem4.500 mq, di cui 450 al coperto, con ampie po, dando il via ad una battaglia di diverzone gioco in erba e in sabbia, due pisci- timento. Per finire, sempre a Villa Beatrice, ne con acqua riscaldata, una pista ciclabile si possono programmare anche escursioni che lo attraversa in tutta la lunghezza, un alla scoperta degli “abitanti” dei boschi. A

Cava Bomba invece si può organizzare la caccia dei fossili: armati di martelli e scalpelli i bambini andranno alla ricerca di fossili in giro per il museo. Ma non è finita: vista la presenza dell’antica fornace, le cooperative Terra di Mezzo ed Ecofficina che gestiscono il museo, organizzano itinerari tra le mura degli edifici in cerca di indizi e tracce lasciate dagli ultimi cavatori e operai che lavoravano la roccia. Parola d’ordine avventura anche al Castello di San Martino a Cervarese Santa Croce: grazie alla “street archaeology” si potrà scoprire il mondo di Indiana Jones immersi nella terra da capo a piedi. Tra le varie offerte non poteva mancare la caccia al fantasma: un tesoro da scoprire e innumerevoli ostacoli da superare. Gran finale con la giornata nell’antichità sperimentando la vita antica immergendosi nei secoli della preistoria, dell’età romana o del Medioevo.

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LUNEDI’ 19 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI “MO.VI.MENTE DANZA” Spettacolo di danza presentato dall’Associazione “Mo.vi.mente” MARTEDI’ 20 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Spettacolo “METAFISICA” ed esibizione “IRON DOJO TEAM” MERCOLEDI’ 21 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Concerto Rock con “RETROMARCIA BAND” Serata proposta dal Bar “new style” di Conselve GIOVEDI’ 22 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI CONCERTO TRIBUTO PINK FLOYD Serata proposta dal Bar/Birreria Fontana di Conselve VENERDI’ 23 AGOSTO ORE 20.00 APERTURA FIERA (programma da definire) con la partecipazione delle città gemellate e della Banda “G. Verdi”. MOSTRA ARTIGIANATO E DEL COMMERCIO ATTIVITA’ PRODUTTIVE E PRODOTTI AGRICOLI Allestite dall’UPA, CNA, ASCOM, CONFAGRICOLTURA, CIA, COLDIRETTI CONFESERCENTI. ORE 21,00 P.zza C. Battisti Spettacolo con l’Orchestra “Fiorella e Denis” SABATO 24 AGOSTO ORE 18,30 – DUOMO SAN LORENZO – MESSA SOLENNE – con il coro Città Gemellata di Jaszbereny;

Tel. 049 5384119

ORE 23,30 ESTRAZIONE TRADIZIONALE TOMBOLA DI EURO 2.200 E MONTEPREMI DI EURO 3.000 ORE 24,00 SPETTACOLO PIROTECNICO DOMENICA 1 SETTEMBRE ORE 15.00: PRA’ COMUNALE RASSEGNA CINOFILA ORE 18.00 P.ZZA C. BATTISTI – esibizione di ginnastica ritmica, società “ARDOR CONSELVE” ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Spettacolo con il duo “Sabrina e Giampietro”

ALTRI EVENTI

DOMENICA 1 SETTEMBRE ORE 16.00 MANIFESTAZIONE STOCK CAR CROSS in Via Olmo

ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI: Serata di musica con Gruppo acustico “7 DAYS TO SUNDAY”

PRA’ COMUNALE:

ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Spettacolo con l’Orchestra “GIANLUCA BERARDI”

Via Aldobrandino, 2 CONSELVE (PD)

ORE 21.00 P.ZZA XX SETTEMBRE “SAN MARTINO FESTIVAL 2013”

DOMENICA 25 AGOSTO Mercatino delle “Cose d’altri tempi” nelle vie e piazze del centro.

MERCOLEDI’ 28 AGOSTO FIERA DI S. AGOSTINO Esposizione e vendita prodotti- macchine agricole ed attrezzature per le attività produttive

Mercoledì sera chiuso

ORE 19,00 – PRA’ COMUNALE – Esibizione arti marziali “DRAGON DOJO A.S.D.”

ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Spettacolo con l’Orchestra “Roberta Blue Night”

MARTEDI’ 27 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Serata con “MARLEN CLUB ASDS” e “DJ DENNY DELLA VALLE”

di Barattin Alberto

SABATO 31 AGOSTO ORE 9,00-19,00 – PRA’ COMUNALE – Manifestazione “TRIATHLON DEL BOSCAIOLO”, organizzata da Ferramenta Milan di Conselve

MERCOLEDI’ 28/08/2013 ORE 11,00 – DUOMO CONSELVE - Solenne celebrazione eucaristica alla quale sono invitati i sacerdoti religiosi e religiose nativi di Conselve o che qui hanno svolto il loro ministero

LUNEDI’ 26 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Spettacolo con l’Orchestra “New Blue Night”

ORARIO: da Lunedì al venerdì 12.00-14.30 dal lunedì alla domenica 18.30-01.00

GIOVEDI’ 29 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI spettacolo con l’Orchestra “PAPAYA SHOW” VENERDI’ 30 AGOSTO ORE 21.00 P.ZZA C. BATTISTI Serata di musica con D.J.

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Il personaggio 26 16 Personaggio Intervista Simone Felice, un giovane padovano che ha trovato lavoro a Sydney

The Australian dream

Con un diploma di maturità scientifica in tasca, nel luglio 2008 ha lasciato l’Italia per inseguire il sogno: lavorare come creatore di effetti e animazioni digitali cinematografici di Manuel Glauco Matetich

P

adova - Sydney solo andata. Può sembrare solamente un fantomatico biglietto aereo (anche se a Padova non esiste un aeroporto internazionale), ma in realtà è il radicale cambio di vita di un giovane studente padovano. In questi ultimi anni l’Australia sembra essere diventata la nuova terra promessa, e molti giovani italiani lasciano il nostro belpaese, carichi di speranze e aspettative, in cerca di un futuro migliore nella Terra dei canguri. E questa è la storia di Simone Pietro Felice. Con un diploma di maturità scientifica in tasca, nel luglio 2008, Simone, ha preso l’ardua decisione di partire per la capitale del Nuovo Galles del Sud, Sydney. Qui il giovane padovano è riuscito ad inseguire il sogno di una vita: lavorare come creatore di effetti e animazioni digitali cinematografici. “Sono molto soddisfatto della scelta

Nonostante sia ancora uno stagista, ha ricevuto l’offerta di un vero contratto di lavoro che ho fatto, e credo senza il minimo dubbio che la rifarei altre mille volte – ci racconta al telefono Simone -. Qui a Sydney le possibilità di trovare un posto di lavoro, specie nel mio settore riguardante le “Digital Media” (animazioni digitali, ndt) sono numerose e, anche se c’è abbastanza competizione tra i vari candidati, non si può fare assolutamente un paragone con le prospettive lavorative che ci sono attualmente in Italia. Ora sto terminando un tirocinio agli Studio 20th Century della casa di produzione cinematografica americana Fox, ove creo effetti speciali e animazioni digitali per i film che poi

vengono proiettati nei cinema. Nonostante sia ancora uno stagista, i miei supervisori mi hanno già comunicato che, una volta terminato il periodo di prova, dovrei ricevere un’offerta di un vero contratto di lavoro, e ciò mi fa ben sperare”. Una delle questioni più controverse in Australia riguarda il riconoscimento di un titolo di studio, ad esempio una laurea, ottenuta nel proprio paese di provenienza. “Io ho avuto una grande fortuna, – confessa lo studente padovano – ed è stata quella di avere il pieno sostegno da parte dei miei genitori che mi hanno permesso di frequentare, non certamente senza sacrifici, una delle migliori università di Sydney. Mi sono laureato da poco più di un anno e ho trovato immediatamente un posto di lavoro tramite l’ateneo. Altri miei connazionali, invece, che giungono in Australia con la sola

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Nell’immagine Simone Pietro Felice

laurea italiana non riescono il più delle volte a sfruttare le conoscenze acquisite durante gli studi universitari, e sono costretti quindi a fare i più disparati lavori per sbarcare il lunario. Non è tutto oro quel che luccica”. Conclude Simone: ”Mi è dispiaciuto davvero molto essere stato costretto a lasciare l’Italia ma se fossi rimasto a Padova non avrei di sicuro avuto la possibilità di arrivare dove sono adesso, e di lavorare non solo per dovere, ma soprattutto per passione”. Secondo i dati dell’Australian Education International (Aei) il numero delle richieste di visti studenteschi da parte di cittadini

italiani che già si trovavano nel Paese dei canguri è aumentato del 42,8% in appena 12 mesi, dal dicembre 2011 al dicembre 2012. Un aumento maggiore è stato registrato per i visti rilasciati a studenti italiani per un corso intensivo di inglese, detto “Elicos”: nello stesso periodo di tempo, i nostri connazionali che hanno ottenuto un visto studentesco temporaneo (il “570”) sono aumentanti del 15,4% (dato relativo alle richieste provenienti da persone situate al di fuori dell’Australia) e del 51,3% (dato relativo alle richieste di coloro che si trovavano già nel continente).


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Cultura provinciale 29 17 La rassegna Fino al 15 luglio protagonista Euganea Film Festival tra proiezioni ed eventi in cantina

Cinema, musica, vino sui Colli Cortometraggi in concorso, concerti e spettacoli nelle piazze e tra le bellezze del territorio di Laura Organte

M

usica, cinema, teatro, arte, letteratura e molto altro nella suggestiva cornice dei Colli Euganei. Nasce quest’anno Euganea Festival, un progetto a cura di Marco Segato, Marco Trevisan, Roberto Tombesi, Vasco Mirandola e Franco Zanovello, che ospita al suo interno eventi già riconosciuti e consolidati, come Euganea Film Festival, giunto alla dodicesima edizione, e realtà nuove, come il festival Paesaggi con vista, quest’anno al suo esordio. Un’iniziativa nata dall’associazione Euganea Movie Movement, per dare forma concreta alle tante sinergie artistiche e organizzative che si sono raccolte intorno all’Euganea Film Festival in questi dieci anni. Ma anche una risposta alla necessità per associazioni e amministrazioni di comunicare e promuovere il territorio e i suoi eventi in modo organico e economicamente sostenibile. Euganea Festival 2013 si snoda nell’arco di 8 settimane, dal 28 giugno al 15 agosto. Novità di quest’anno è il progetto

eventi e mostre

Cinema in cantina, con il coinvolgimento di alcune tra le più importanti cantine e aziende agricole dei colli. Negli spazi messi a disposizione verranno proiettati film legati a temi ambientali ed enogastronomici. Per ogni serata sarà possibile degustare il vino della cantina e godersi il film. La musica è vera co-protagonista della rassegna grazie alla partecipazione dell’ensemble acustico degli Zephyros (14 luglio), all’evento Venetian Women in Blues (27 luglio), e alle suggestioni dell’Orchestra Popolare delle Dolomiti (12 agosto) tutti e tre presso l’Anfiteatro del Venda a Galzignano. Alla prima edizione anche Paesaggi con vista a cura di Vasco Mirandola e Roberto Tombesi: quattro giorni (dal 12 al 15 agosto), di performance musicali, tetarali, spettacoli di danza e molto altro. Questa innovativa esperienza chiuderà il Festival con la Notte Bianca del 14 agosto, un ‘occasione unica in cui i direttori artistici invitano amici, pensatori, camminanti, naturalisti, artisti, musicisti, attori di varie a cura di Laura Organte

CATERINA, STREGA DEL ‘500 L’attrice padovana Lucia Schierano sarà in scena sabato 20 luglio con lo spettacolo “Caterina, una strega del Cinquecento”, alla Loggia e Odeo Cornaro. Ricostruita sulle testimonianze dei processi per stregoneria, la vicenda di Caterina, ambientata in un villaggio della Valcamonica dove nel 1518 furono bruciate diverse “streghe”, porta alla luce una realtà di cui c’è traccia nei documenti ma che gli inquisitori vollero occultare o travisare. La strega non è quella descritta da una lunga tradizione, bensì la saggia che, depositaria di un sapere trasmesso al femminile, cura con le erbe e con la parola. Caterina, l’adolescente scontrosa e ribelle, ci propone un’altra accezione di stregoneria.

CROSBY, STILLS E NASH INSIEME Arriva l’atteso live delle leggende Crosby, Stills e Nash, che sarà in concerto il 20 luglio al Piazzola Live Festival. Dopo più di 4 decadi dalla prima volta in cui i CSN hanno armonizzato le loro voci a Laurel Canyon e hanno suonato il loro primo concerto come un trio al leggendario Woodstock Festival, i suoi membri continuano quella che è una delle più lunghe ed influenti partnership creative della scena musicale. La musica dei CSN è divenuta una pietra angolare del Rock ‘n roll a partire dall’ omonimo album d’esordio del 1969, inserito da Rolling Stone nei 500 migliori album di tutti i tempi.

“THE WALL” CON ROGER WATERS Venerdì 26 luglio lo stadio Euganeo ospita un evento che è già entrato nella leggenda del rock. Il ritorno della produzione “The Wall”, annunciato da Roger Waters, il co-fondatore e principale autore dei Pink Floyd, farà tappa a Padova dopo essere stato messo in scena in 192 spettacoli in tutto il mondo davanti a più di 3,3 milioni di fans facendone uno dei tour di maggior successo della storia del rock.

Una proiezione all’Euganea Film Festival generazioni per raccontare insieme le bellezze e le contraddizioni di questo territorio. Notte ricca di contributi: racconti, leggende, musiche, documenti video, visioni, ricordi, riflessioni, esplorazioni notturne. La “nottata” vedrà alternarsi: Calicanto, la Piccola Bottega Baltazar, Giuliano Scabia,

Vasco Mirandola, Giulio Mozzi, Toni Mazzetti, Loris Contarini, Stefano Pettenella, Alessandro Tombesi, Alberto Campagnaro, Bruno Donà, Alessandra Viola, Franco Zanovello, Piero e Piera Brombin. Il programma completo del Festival è consultabile sul sito: http://www.euganeafilmfestival.it

musei civici La “Maddalena” di Pietro Damini

V

ent’anni fa Padova dedicava un’importante rassegna nel Palazzo della Ragione a Pietro Damini, il pittore più rappresentativo del primo Seicento Il dipinto esposto padovano, al quale è dovuto a Padova un rinnovamento in senso barocco dell’arte in città sulla scia dei dettami in materia d’arte del Concilio di Trento. Negli ultimi anni sono apparsi suoi dipinti inediti sul mercato dell’arte. Alcuni, usciti dal nostro paese ancora nell’Ottocento, sono rientrati grazie ad acquisti compiuti da privati raccoglitori. Proprio una di queste tele, una intensissima Maddalena, sarà ospitata per un lungo periodo nella sale del Museo. Con l’occasione, sarà allestita fino al 25 agosto una piccola mostra che presenterà anche alcuni importanti dipinti di proprietà privata - e dunque sconosciuti al pubblico - nelle sale per esposizioni temporanee dei Musei Civici. L.O.

Cent’anni di esperanto

La lingvo de la estonteco la lingua del futuro L

a lingua del nuovo millennio è l’Esperanto. Parola di Adamo Vallese, padovano doc e convinto sostenitore di una lingua internazionale ai più sconosciuta. “Faccio parte del gruppo esperantista padovano da oltre 35 anni – ci racconta Adamo - il nostro obiettivo principale è diffondere la conoscenza dell’esistenza della lingua ausiliare internazionale dell’esperanto. L’associazione padovana è nata nel 1913 e quest’anno festeggeremo il centenario assieme alla cinquantina di gruppi esperantisti presenti in tutta Italia. A Padova circa una ventina di persone parlano già l’esperanto”. L’Esperanto è una lingua pianificata nata tra il 1872 e il 1887 in Polonia dall’ideatore Ludovico Lazzaro Zamenhof. Le radici di questa lingua affondano in un ambito culturale e un periodo storico abbastanza particolari, caratterizzate dall’avanzare di una crisi a livello comunicativo sopraggiunta tra le classi colte europee con la decadenza e poi il graduale abbandono del latino. “L’esperanto è una lingua costruita ad arte e sta iniziando a costruirsi parallelamente una sua storia identificativa, anche a livello locale. Anche Google ha iniziato a parlare esperanto, e questo spinge noi esperantisti a portare avanti il nostro ideale, che vede l’esperanto come seconda lingua per tutti gli essere umani”.

“Siamo ben consci che l’inglese è la lingua effettivamente più parlata al mondo, soprattutto perché viene usata negli scambi economici e commerciali, ma il futuro è l’esperanto. L’esperanto vuole essere una lingua internazionale, e a differenza delle altre lingue, ad esempio l’inglese e il cinese, non ha un background nazionale, ma nasce con l’intento di essere un mezzo di comunicazione internazionale, una cultura comune, e quindi usufruibile da tutti”. Quali sono allora i tre buoni motivi per imparare l’esperanto? Ecco come ci risponde un vero esperan-

A fianco Adamo Vallese

tista: “Innanzitutto, l’esperanto è una lingua regolare e facile, ha un alfabeto con solo 28 lettere e non ha suoni foneticamente complessi. Oltre alla semplicità del linguaggio, anche l’apprendimento è davvero alla portata di tutti. Se questa lingua venisse adottata nelle scuole, credo che in circa 1 anno gli studenti sarebbero in grado di parlare l’esperanto perfettamente. Inoltre, l’internazionalità della lingua dell’esperanto permette la condivisione di una cultura internazionale, abbattendo magari nazionalismi e stupidi xenofobismi, ma mantenendo pur sempre vive e preservate le lingue e i saperi di ogni nazione”. M.G.M.


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Lo carrarese

ginnastica ritmica, gran galà sotto le stelle

Casale di Scodosia Al Trofeo Canova Sport oltre 200 atleti di 7 società

Conselve Nuoto trionfa di Nicola Cesaro

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iuscitissimo “Gran galà di ginnastica ritmica sotto le stelle”a sigillo di una stagione esaltante, quello andato in scena nella piazza del municipio a Due Carrare, sotto gli occhi del presidente Pgs Patrizio Casumaro, dell’assessore alla cultura Roberta Amati e di una cornice di pubblico numerosissima. Tra coreografie e musiche incantevoli le eleganti ginnaste carraresi, orchestrate con maestria dalla insegnanti Giorgia Passarin, Ylenia Destro, Virginia Tarantino e dalla coordinatrice Elena Favarin hanno suscitato l’entusiasmo dei presenti ripetendo gli esercizi che in questa annata hanno portato ad esaltanti vittorie. Su tutte va ricordato l’argento di squadra conquistato al campionato nazionale Acse da: Isabella Ernesti Moro, Emma Banzato, Letizia Crivellari, Gaia Parisotto e Martina Fasolato, altri due successi di squadra sono arrivati dal quartetto composto da: Biasia, Zuppa, Guidolin e Pescante che si sono imposte in due gare regionali Uisp. Individualmente hanno brillato Isabella Ernesti Moro e Letizia Crivellari, vincitrici di gare regionali Acse categoria Joy. “Chiudiamo la stagione soddisfatte – ha detto la coordinatrice Favarin- e questa bellissima serata è un grazie pubblico a tutte le persone che ci seguono e ci danno sostegno”. Walter Lotto

stato il quinto “Trofeo Canova Sport” a suggellare l’entusiasmante stagione agonistica degli Amatori Nuoto Casale di Scodosia. Alla manifestazione dello scorso 16 giugno hanno partecipato 200 atleti di sette società, dai 7 ai 50 anni. I nuotatori di casa si sono misurati con avversari da Conselve, Sottomarina, Pieve di Soligo, Villorba e Lonigo. A trionfare, nella graduatoria assoluta, è stato il gruppo del Conselve Nuoto, che per un solo punto – 166 a 165 – ha prevalso sulla Free Time di Lonigo. Il vero exploit degli atleti casalesi è avvenuto però al meeting di Confsportitalia a Pescara, a inizio giugno. La squadra padovana ha raccolto anche un oro con la più piccola atleta del gruppo: Eleonora Crema, classe 2007, si è meritata il primo gradino nei 25 stile Giovanissimi. In saccoccia sono poi finiti un bronzo nei 100 misti con la solita Alyson Spigolon , alcuni quarti posti a pochi decimi dal podio e tante altre prestazioni di ottimo livello. Tutti gli atleti hanno migliorato i pro-

Le premiazioni al termine delle gare del Trofeo Canova pri personali, anche grazie alle ottime piscine (nella vasca da 50 metri nel 2009 la Pellegrini stabilì il record sui 400 stile ). Al termine della competizione, gli Amatori di Casale hanno raccolto il diciottesimo posto assoluto, nonostante il numero ridotto di atleti (alcune squadre di Roma erano presenti con oltre 50 atleti). Degne di nota sono state anche le prestazioni degli atleti delle categorie Assoluti e Master con con miglioramenti netti dei tempi personali, ottimi risultati individuali in vasca da 50 metri esterna, quarti posti e due Medaglie master,

che hanno portato la squadra Senior tra le prime undici, decisamente meglio dell’ultimo posto dell’anno scorso. Commentano dalla società: “Questi ultimi due appuntamenti estivi sono stati il coronamento ed il finale di una stagione iniziata ad ottobre con 14 atleti e terminata a giugno con una squadra lievitata a 35 atleti agonisti, in continua crescita nonostante l’handicap di doversi allenare da ottobre ad aprile in una vasca ridotta nelle sue dimensioni. In questo l’amministrazione comunale purtroppo non ci sta aiutando”.

SANT’uRBANO. Promozione Triveneto - Emilia Romagna

acQuambiente domina la pallanuoto e conQuista l’accesso in serie c

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na promozione inaspettata ma più che meritata. La società Acquambiente di Sant’Urbano ha vinto il campionato di pallanuoto Promozione Triveneto/ Emilia Romagna, conquistando l’accesso al campionato nazionale di serie C che si disputerà il prossimo anno. Un successo da incorniciare per “le orche assassine, come vengono ribattezzati gli atleti del gruppo. “The killer whales”, per dirla all’inglese, si sono garantite il salto di categoria con una giornata d’anticipo, grazie alla vittoria interna contro la compagine modenese del Vignola. La squadra, al primo anno di partecipazione, è composta da ragazzi provenienti dalla vicina piscina di Este che, alla ricerca di un allenatore esperto e di una società che li sostenesse, hanno trovato nel coach Roberto Ravenna e nella famiglia Badiali le basi per la loro cavalcata trionfale. Dopo la vittoria sul Vignola è arrivato inevitabilmen-

te il tuffo in piscina di giocatori, dirigenti e tecnici, ben lieti di bagnarsi da capo a piedi per festeggiare. “E’ stata un’impresa che non era certamente in preventivo ad inizio stagione - spiegano dalla giovane società frutto del lavoro appassionato dell’esperto tecnico e seguito alla perfezione da una squadra affiatata e molto determinata, che ha affrontato il campionato con grande umiltà e una costante voglia di migliorare”. Ecco la rosa completa dei neopromossi: Davide Aghi, Matteo Andolfo, Michele Bello, Marco Bertolini, Federico Crivellaro, Giovanni Fadigati, Mattia Fongaro, Carlo Liverani, Carlo Alberto Mantovani, Luca Pasquale, Andrea Quadarella, Alberto Puato, Riccardo Rigon, Giovanni Romito, Emanuele Sacchetto, Alessandro Sguotti, Daniel Tresoldi, Elia Visentin, Riccardo Zampollo. La società Acquambiente sta vedendo crescere anche il proprio settore giovanile e quello femminile. N.C.


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32

IL Veneto

in primo piano

Sicurezza I dati Inail e Vega Engineering danno la dimensione di un fenomeno nuovo

Crisi, incidenti sul lavoro in calo

La diminuizione delle morti bianche è proporzionale all’occupazione, per questo il risultato forse dipende più dallo stato di difficoltà attuale che dalla maggiore sicurezza di Alessandro Abbadir

I

nfortuni sul lavoro in Veneto, in calo grazie alla crisi e a settori come quello edile che sono andati letteralmente a picco. Sia i dati riferiti al 2012 che quelli inerenti il primo trimestre del 2013 sono chiari. Il calo dal 2009 ad oggi è costante. Vediamo nel dettaglio. L’Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering ha denunciato nei mesi scorsi infatti 42 infortuni mortali nel 2012. Tre in meno dell’anno precedente, dieci in meno rispetto al 2010. Sempre secondo l’Osservatorio nel 2012 la provincia che ha registrato il maggior numero di casi è stata Verona con 11 morti, una cifra che l’ha collocata al 47° posto della graduatoria nazionale per indice di incidenza degli infortuni mortali sul numero degli occupati (26,9 per milione di occupati). Ma ben più letale si è rivelato, in proporzione, il bellunese: 7 morti, con una incidenza del 75% e il 4° posto nella graduatoria nazionale: una triste posizione da cui la provincia veneta di montagna non riesce a schiodarsi: 5° posto nel 2011, 3° posto nel 2010. Al posto più basso, quindi con maggior sicurezza, nel 2012 Vicenza e Padova (ognuna con 5 incidenti mortali che le posizionano all’81° e all’83° posto). Per la provincia di Venezia ci sono dati ad hoc e recentissimi Qui nel primo quadrimestre di quest’anno si sono registrati 2 infortuni mortali (un lavoratore italiano di 22 anni fulminato e un albanese di 49 investito da un automezzo di lavoro), a fronte dei 7 dell’intero 2012 e dei 9 registrati nel 2011. Si tratta però esclusivamen-

te in questi casi di morti sul lavoro deceduti a causa di un incidente sul luogo di lavoro (fabbrica, ufficio, campi, cantieri, ecc.). L’Inail invece include in questa triste statistica anche i morti sul lavoro collegati al percorso casa lavoro, e quelli connessi alla circolazione stradale. I casi mortali riconducibili a queste due tipologie sono da anni a volte superiori a quelli capitati nell’ambiente di lavoro ordinario. Ciò emerge chiaramente nel Rapporto 2011 per il Veneto dell’ Inail: 37 su 83 eventi nel 2010, 50 su 83 nel 2011. Insomma l’ambiente più pericoloso in Veneto (ma anche nel resto del Paese) rimane la strada. Per capire di più occorre andare nello specifico. Vediamo le cause specifiche di morte indicate proprio nel rapporto Inail nel triennio 2010-2012. Le cause sono determinate dal: ribaltamento del veicolo/ mezzo in movimento (dal 21 al 27% dei casi), caduta dall’alto di oggetti (dal 16 al 25%) ed infine caduta di persone dall’alto (dal 18 al 24%). Poi quella relativa ai settori dove si muore di più che rimangono l’agricoltura (44% dei casi, media triennio) e le costruzioni (dal 20% del 2010 al 12% del 2012, segno evidente della crisi del settore). Tuttavia, nel corso del 2012, in tutta Italia sono aumentate le ispezioni e le irregolarità riscontrate: controllate 22.950 aziende, 2mila in più del 2011, l’87% è risultato irregolare. Regolarizzati 53.734 lavoratori (+10% sul 2011), di cui 45.679 irregolari e 8.055 in nero (+7,3%). E’ chia-

ro perciò che la guardia deve restare alta. Che tipologia di inquadramento hanno le persone colpite da incidente sul lavoro? Va rilevato in questo caso che sono tante le vittime non lavoratori dipendenti: tra i morti nelle costruzioni ci sono molti artigiani edili e tra quelli in agricoltura spesso si tratta di anziani coltivatori diretti. Anche i dati sui primi mesi di quest’anno sono incoraggianti. A decretarlo ancora una volta, la più recente indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering secondo la quale nel primo trimestre del 2013 gli incidenti mortali verificatisi in Italia sono stati 74, mentre nel 2012 erano 110, con una variazione pari

al – 32,7 per cento. Su questo fenomeno è chiaro il presidente Dell’Osservatorio Vega Engineering di Mestre, l’ingegner Mauro Rossato, per il quale “questi dati non indicano che bisogna abbassare la guardia e che l’emergenza si possa considerare risolta, ma possiamo almeno considerare la flessione della mortalità di questo primo trimestre anche come conseguenza di una sempre maggiore sensibilizzazione sul fronte della prevenzione da parte dei media e da parte di tutti coloro che operano per la sicurezza

nei luoghi di lavoro”. Insomma per Rossato, non è solo la mancanza di lavoro che fa diminuire gli incidenti, ma anche la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro che sembra finalmente essersi radicata anche nel territorio del Veneto. Un atteggiamento che negli anni scorsi in pieno boom edilizio non era certamente seguito con scrupolo da operatori ed imprenditori del settore. Speriamo sia seguito anche in caso di ripresa economica.

Riabilitazione. Verranno ridotti costi e tempi di attesa per gli infortuni sul lavoro

Accordo siglato tra la regione veneto e l’inail

U

n accordo specifico fra Regione Veneto ed Inail è stato siglato nelle scorse settimane per affidare alle cure della sanità regionale i pazienti reduci da infortuni sul lavoro che hanno la necessità di trattamenti integrativi e riabilitativi o affetti da malattie professionali. Questi ultimi fino ad adesso erano destinati alla medicina privata (tramite rimborso) o ai servizi extraregionali dell’Istituto - in particolare a Bologna e a Budrio. Ma adesso le cose cambiano. Grazie all’accordo fra Regione ed Istituto Nazionali Invalidi sul Lavoro, presto potranno rivolgersi direttamente ai centri specializzati che sono attivi nel Veneto, dislocati a Motta di Livenza, Santorso, Zevio e Garda. Con questi accordi le aziende ospedaliere venete ricaveranno un gettito stimato in circa 5 milioni l’anno senza incremento di costi. L’ente di assicurazione sugli infortuni ha optato per questa soluzione dopo aver cercato

di dar vita ad una propria rete riabilitativa nel Veneto. Una soluzione che è stata scartata in quanto si è valutato l’elevato costo dell’operazione sia in termini di personale e macchinari e anche per un altro fattore. Si è concordato infatti come ci sia l’elevata disponibilità sul nostro territorio di strutture di alta qualità, capaci di garantire un servizio concorrenziale a prezzi ragionevoli. Quello con il Veneto è il secondo accordo-quadro stipulato dall’Inail dopo quello sottoscritto con l’Emilia-Romagna. A che risultato si vuole arrivare? L’obiettivo immediato, a partire da settembre, è quello di abbattere i tempi d’attesa dei pazienti, ammortizzare con più efficacia i costi di macchinari onerosi, che richiedono costante aggiornamento e, in termini di mercato, diventano “convenienti” solo in presenza di un volume di prestazioni consistenti. A.A. messaggio pubblicitario

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Il Veneto in primo piano 33 Società La Cgil invita a non abbassare la guardia

“Coinvolti sempre più i precari e non regolarizzati” di Alessandro Abbadir

“S Montagner: “Vanno potenziati gli organismi di controllo come Spisal e ispettori del Lavoro”

e la crisi da un lato ha diminuito gli incidenti sul lavoro, è anche vero che si assiste al fenomeno nuovo che vede come principali vittime della mancata sicurezza sui luoghi di lavoro precari e lavoratori non regolarizzati. Su queste realtà servono maggiori controlli”. A fare questa denuncia dopo i dati forniti dall’Inail è la Cgil con i suoi rappresentanti nazionali Fabrizio Solari segretario Confederale e locali Roberto Montagner per la Cgil di Venezia. Nel 2012 sono state 745mila le denunce di infortuni (-9% rispetto al 2011 e -23% in riferimento al 2008). Quelli mortali accertati sono stati 790, un nuovo minimo, a fronte di 1.296 denunce. Si avrebbe com-

Artigianato

E’

plessivamente un calo del 6% sul 2011 e del 27% sul 2008. Il maggior numero di incidenti si è registrato nelle regioni del Nord ovest (212) seguite da quelle del Nord est (202), dal centro (149), dal Sud (167) e dalle isole (60). Le vittime under 30 sono state 94, 100 quelle over 60. Infine, tra le denunce di legate all’amianto, protocollate nel 2012, ne sono state riconosciute 1.540: dei casi denunciati nell’anno, 348 hanno avuto esito mortale. “Abbiamo apprezzato la relazione dell’ Inail soprattutto - ha detto Solari - nella parte relativa al nuovo sistema di gestione e di diffusione dei dati infortunistici secondo il sistema “open data”, che costituisce un

positivo passo avanti nella trasparenza per valutare l’efficacia dell’azione dell’istituto. Restano da approfondire la questione dell’incidenza della disoccupazione e cassa integrazione sull’analisi dei dati sulla statistica degli infortuni e va fatta una riflessione in direzione dei nuovi rischi legati alle forme di lavoro precarie e alla crescente insicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, dovuta alla persistente crisi economica e alle nuove tipologie di contratti. Queste condizioni hanno, infatti, un’incidenza diretta sull’organizzazione aziendale e sulle condizioni della prestazione, oltre che un effetto a lungo termine in ambito sanitario”. Sulla stessa linea si colloca anche Roberto Montagner segretario della Cgil di

Venezia. Negli anni scorso la cementificazione e la febbre da capannone ha investito le province di Padova e Venezia, ma anche Verona , Treviso e Vicenza “Il rischio forte nel veneziano e in tutte le province venete – dice il segretario della Cgil di Venezia – è che in mezzo a questa crisi economica per restare competitive, le aziende taglino proprio sugli standard di sicurezza provocando di fatto un peggioramento delle condizioni all’interno dei cantieri. Per evitarlo i controlli dello Spisal non possono diminuire e gli stanziamenti agli organi ispettivi vanno potenziati e non diminuiti”

Nasce il fondo integrativo Sani.In.Veneto

stato costituito nelle scorse settimane il Fondo per l’assistenza sanitaria integrativa a favore del mondo del lavoro artigiano. L’accordo è stato siglato da Cgil, Cil e Uil e dai rappresentanti di categoria. Si chiamerà Sani.In.Veneto (acronimo di Sanità Integrativa Veneto). Erogherà prestazioni assistenziali per gli oltre 135 mila dipendenti delle aziende artigiane del Veneto (ad esclusione di quelle edili). Tutto è stato fatto senza alcun costo aggiuntivo a carico delle imprese. Lo Statuto prevede che la platea possa allargarsi anche ai loro familiari, agli stessi imprenditori (soci e collaboratori compresi)

e poi ai familiari di questi ultimi. Il Fondo che sarà arrivo dal primo agosto 2013 alla fine potrebbe rispondere a quasi un milione di persone, un veneto su 5, immigrati compresi L’accesso alle prestazioni sarà aiutato da un sistema di assistenza alla compilazione delle domande dei lavoratori interessati, distribuito in modo capillare nel territorio. Ed anche per le imprese è prevista una semplificazione degli impegni burocratici a loro carico. Il Consiglio di amministrazione, nella sua prima convocazione, procederà a tutte le operazioni necessarie a dare piena operatività al fondo.

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34 Il Veneto in primo piano 12 Presentato il piano di ristrutturazione voluto dalla giunta, ora tocca al consiglio regionale esprimersi

Meno ospedali più territorio. Ecco la nuova sanità Calano i posti letto, aumenta l’offerta per i malati cronici. Un solo centro di riferimento per provincia, ma gran parte delle strutture sono ancora sulla carta di Germana urbani

F

orse, per capire come sta per cambiare la sanità veneta, invece di affrontare il quadro generale è meglio partire da un dettaglio. Nel prossimo futuro, una persona necessaria di cure mediche dovrà fare riferimento alla Centrale operativa territoriale. Questa nuova struttura, che ogni Ulss dovrà attivare, sarà messa in moto su richiesta del medico o dei familiari e avrà il compito di prendere in carico il paziente, garantendogli la risposta più efficace da parte degli ospedali o delle altre strutture presenti nel territorio. È questo il cuore strategico del nuovo modello di assistenza territoriale, attraverso cui il Veneto tenta di superare quel sistema ospedale-centrico su cui si è fin qui imperniata la sanità, con un moltiplicarsi di doppioni, sprechi e costi ormai insostenibili. Al suo posto, promettono il presidente Zaia e l’assessore alla sanità Coletto, avremo in futuro un sistema articolato in più livelli, ognuno dei quali sarà chiamato a

ogni Ulss si doterà di una centrale operativa territoriale che dovrà farsi carico del paziente intervenire per specifiche richieste. Andando dall’alto in basso, ecco lo schema: due centri d’eccellenza a livello europeo (le aziende ospedaliere di Padova e Verona) che si occuperanno di alte specialità e avranno un ruolo centrale nella didattica e nella ricerca; un ospedale di riferimento per ogni provincia (Mestre, Treviso, Rovigo, Vicenza, Belluno); altri poli sanitari minori che dovranno dare assistenza ciascuno a un bacino di circa 200 mila abitanti (Mirano, Chioggia, Este, Adria, Alta Padovana giusto per fare qualche esempio). Accanto a loro, una serie di strutture intermedie come gli ospedali di comunità, destinate a quei pazienti (malati cronici,

anziani) che non hanno bisogno di cure intensive ma non possono essere riportati a casa. E poi una rete destinata alle emergenze che avrà un coordinamento regionale e una centrale operativa per ogni provincia con l’obiettivo di garantire l’arrivo dei soccorsi entro 20 minuti nel 90 per cento dei casi. Infine, team di medici, pediatri, specialisti, assistenti sociali che dovranno imparare sempre di più a lavorare insieme a servizio del cittadino. “È una riforma epocale – esulta il presidente Luca Zaia – non solo perché viene dopo 17 anni dal precedente Piano Sociosanitario, ma perché disegna un’organizzazione sanitaria moderna e capace di essere efficiente per vari anni a venire. Siamo già molto più avanti di altri in giro per l’Italia, perché il nostro tasso medio di ospedalizzazione è di 7 giorni contro i 30 di alcune altre Regioni, e con questa riforma manterremo la leadership nazionale”. Ma è tutto

oro quel che luccica? Numeri alla mano, il piano prevede che i posti letto in ospedale per acuti passino da 18.667 a 17.440, con un calo di 1.227 unità. Un taglio significativo ma non dolorosissimo, tanto è vero che la presentazione delle schede è stata accolta da proteste molto minori di quelle di vent’anni fa. Anzi, se si mettono nel conto i 1.263 posti degli ospedali di comunità e degli hospice da attivare, il saldo è perfino positivo. Ma qui, a conti fatti, viene il problema vero. “Mentre si riducono i posti letto negli

ospedali – denunciano i consiglieri del Pd Lucio Tiozzo e Claudio Sinigaglia – contemporaneamente non si dice come e dove collocare le strutture intermedie, dagli ospedali di comunità ai centri alzheimer, agli infermieri per l’assistenza domiciliare». Come dire: i tagli sono concreti, gli investimenti per avere una sanità più vicina ai cittadini nel territorio per ora sono solo sulla carta. Nei prossimi mesi, concluso l’iter in consiglio regionale, i cittadini veneti capiranno che sanità li attende davvero.

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D

ella nuova sanità veneta sarà un tassello fondamentale, uno dei due centri d’eccellenza a livello europeo assieme a Verona. Ma la strada per il nuovo ospedale di Padova è ancora lunga, e disseminata di punti di domanda. Quando lo vedremo? Lo scorso 2 luglio, alla firma del pre-accordo tra regione, provincia, comune, università, istituto oncologico e azienda ospedaliera, il presidente Zaia ha promesso la posa della prima pietra entro il 2015 e auspicato che la struttura sia pronta per il 2020. Non è domani, ma non è nemmeno un tempo lunghissimo se davvero sarà rispettata la tabella di marcia. Il primo problema, però, rimane quello dei soldi. Progetti alla mano, per vedere l’ospedale in funzione ci vogliono 410 milioni di euro per la costruzione, 132 per le attrezzature, 55 per le spese generali. In totale, una volta aggiunta l’Iva, fanno 643 milioni e spiccioli a cui, tra l’altro,

bisognerà aggiungerne altri 27 per espropriare i terreni nella zona di Padova ovest su cui sorgerà la grande struttura da 970 posti letto. Per questi ultimi la speranza è che la fondazione Cariparo scelga di metter mano al portafoglio, sostenendo l’ospedale invece dell’auditorium cittadino. Per il resto, la regione ha in cassa 318 milioni, e dalla vendita delle aree su cui sorgono le attuali strutture il comune calcola di ricavarne un’altra quarantina. Ne mancano all’appello poco meno di 300, «ma stiamo per avanzare una richiesta ufficiale di finanziamento al governo – sottolinea Zaia – perché si faccia carico dell’intera opera visti i 18 miliardi di tasse che il Veneto paga ogni anno. Rimane poi sempre la strada dei finanziamenti privati, specie se vogliamo fare in fretta». L’importante sarà però fare anche bene: i costi che si stanno pagando ai privati per l’ospedale di Mestre sono una ferita che brucia ancora e che non sarà facile da rimarginare.


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Da 12 anni sul mercato delle energie alternative Davide Lando installa un impianto fotovoltaico domestico da 3 kwp. a soli 6.600 euro chiavi in mano

DIMAT energia offre trasparenza, qualità e professionalità Il titolare: “Chiamatemi, vi aiuterò a risparmiare, assicuriamo un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore” “Io lavoro per passione e la soddisfazione più grande è la felicità del cliente nel vedere l’energia gratuita prodotta dal loro impianto e quindi il risparmio nelle bollette. Consiglio il cliente verso una soluzione personalizzata del proprio impianto fotovoltaico che poi seguo continuamente attraverso visite cicliche. Purtroppo le spese sostenute nel bilancio familiare sono pesanti e in costante crescita, risparmiare fa bene a tutti rendendo così la nostra vita più tranquilla. Io consiglio a tutti di investire nella propria abitazione, che sia più salutare per la propria famiglia e più autosufficiente per riscaldarsi e per raffrescarsi. Se fate due conti su quanto spendete all’anno di energia elettrica e per riscaldamento, poi lo moltiplicate per 20 anni, ne vengono fuori numeri da capogiro. Chiamatemi vi aiuterò a risparmiare!” Così esordisce Davide Lando, 43 anni, papà di due gemelli di 12 anni titolare della DIMAT energia con sede in via Palladio 5/c a Vigorovea di Sant’Angelo di Piove. A tutt’oggi vanta l’installazione di oltre 500 impianti fotovoltaici su aziende e case private. DIMAT energia è un’azienda costituita nel 2001, dopo l’esperienza acquisita nel settore degli impianti elettrici si è evoluta seguendo la via delle fonti energetiche rinnovabili, con l’obbiettivo di fornire soluzioni e sistemi completi ad ogni tipo di esigenza. “Il nostro obiettivo – precisa Davide- è fornire soluzioni e sistemi completi “chiavi in mano” DIMAT energia dopo essersi presa cura di eseguire al meglio l’installazione di un impianto, è in grado di programmare la manutenzione e pulitura dei moduli fotovoltaici, offrendo garanzie sugli elementi costitutivi dell’impianto. La manutenzione consiste in: ispezione visiva per verificare danneggiamenti, deteriora-

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mento ed eventuale pulizia degli elementi (soprattutto dei vetri); controllo della cassetta di terminazione e del quadro elettrico, per verificare i serraggi dei morsetti, la formazione di umidità e l’integrità degli elementi, in particolare della siliconatura; utilizzo di un multimetro per controllare l’uniformità delle tensioni elettriche nelle stringhe fotovoltaiche; controllo dell’inverter, per verificare eventuali malfunzionamenti. Un altro obiettivo che da sempre si pone DIMATenergia è quello di realizzare impianti senza mai scendere a compromessi sulla qualità dei servizi e dei prezzi. Perché una famiglia dovrebbe rivolgersi a Lei per installare un impianto fotovoltaico? “Perché io offro un contatto diretto, senza alcuna intermediazione, così il cliente ha un unico interlocutore che lo segue durante tutto l’iter, i nostri prezzi sono trasparenti e comprendono anche il lato amministrativo, vale a dire le autorizzazioni, domande di allacciamenti, richieste per ottenere l’incentivo statale e per avere la detrazione fiscale”. DIMAT energia la considera concorrenziale rispetto al mercato? “Certamente, noi offriamo un impianto fotovoltaico capace di erogare 3 KWP per il consumo domestico al prezzo finito di 6,600 euro chiavi in mano, che comprende prodotti europei di prima qualità e tutta l’assistenza futura. Per azzerare completamente la bolletta proponiamo sistemi di accumulo dell’energia prodotta dal fotovoltaico, di giorno si caricano le batterie dal sole per poi utilizzare di notte energia gratuita. Per qualsiasi problema i clienti sanno che possono chiamarmi al 329.917.0033 e io sono sempre pronto a rispondere. il cliente può contattarmi via mail info@dimatenergia.it o consultare il sito www.dimatenergia.it”.

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16 Cultura veneta

Cultura veneta 39

Biennale di Venezia Il percorso espositivo di Bartolomeo Pietromarchi

Il “Vice Versa” italiano L’enorme area espositiva dello storico Padiglione Italia, all’Arsenale, è stata divisa in 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti, ciascuno espressione di un binomio di Alain Chivilò

A

ll’interno della 55. Biennale di Venezia è presente lo storico Padiglione Italia che dalle ultime edizioni è sito nell’Arsenale. Ogni biennio, un curatore diverso cerca di proporre un percorso espositivo fatto di selezione e tematiche ulteriori unite in un unico contenitore. Quest’anno il prescelto in questo ruolo è il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Roma Bartolomeo Pietromarchi e la mostra ideata s’intitola “Vice Versa”. Come afferma Pietromarchi “il Padiglione Italia e il Palazzo Enciclopedico della Biennale hanno vari punti di contatto nell’idea dell’archiviazione e nella volontà di mettere le mani sulla classificazione e sul concetto di enciclopedismo. Situazione destinata comunque a fallire, come nell’opera di Benassi che con un pavimento di 10.000 mattoni paragrafa l’archivio dell’errore in parallelo alla stessa quantità di detriti in orbita attorno alla terra”. Dunque un’unione tra vecchio e nuovo con un’attitudine non storiografica e generazionale per concentrarsi sulla validità dell’opera. Si tratta come indica il curatore di

A fianco Bartolomeo Pietromarchi “un arcipelago d’isole con un tetto comune su cui vivono dialoghi e confronti di artisti dagli approcci diversi”. Nell’enorme area espositiva s’individuano così 7 ambienti che ospitano opere di 2 artisti ciascuno all’interno dei seguenti binomi: sistema/frammento con Gianfranco Baruchello e Elisabetta Benassi, suono/silenzio con Massimo Bartolini e Francesca Grilli, veduta/luogo con Luigi Ghirri e Luca Vitone, prospettiva/superficie con Giulio Paoloni e Marco Tirelli, corpo/storia con Fabio Mauri e Francesco Arena, concludendo in familiare/estraneo per Marcello Maloberti e

Guggenheim fino all’8 settembre

COLLAGE D’ARTE PER MOTHERWELL

Flavio Favelli. Artisti che hanno già raggiunto un certo livello di maturità nella loro carriera, facendo sì che tale mostra diventi un punto fondamentale del personale percorso artistico. Invece molto interessante sottolineare è come il sistema arte italiano si sia unito positivamente in un’opera di crowdfunding, che ha ricevuto 180.000 euro in donazioni per finanziare l’attuale progetto espositivo. Non rimane che effettuare una visita, dalla quale ognuno potrà trovare elementi di condivisione o di lontananza nel personale approccio all’Arte.

temporanea a venezia un caffÈ nero e bianco con omar galliani

L

a XII edizione di “Temporanea. Le realtà possibili del Caffè Florian” ospita nelle prestigiose sale del più antico Caffè del mondo il Maestro Omar Galliani. Fino al 30 settembre, nella biennale edizione dell’evento, è possibile apprezzare la tecnica sopraffina della sua matita all’interno di un’esposizione site-specific intitolata “Il sogno della principessa Lyu-Ji al Florian”. Un tributo alla femminilità, attraverso un sentito atto d’amore alla donna e quindi a Venezia e alla Cina. La tecnica che ha reso famoso in tutto il mondo Omar Galliani è la grafite che nelle sue mani si trasforma in una forma indelebile di forme e di figure in atmosfere rarefatte, che si possono percepire in quella nebbia che avvolge la sua terra d’Emilia. Ne scaturisce un bianco e nero che il Professore Omar definisce “come una sobrietà, un’essenzialità che porta alla complessità”. Una fonte che emana e riflette la luce all’interno di una situazione alchemica, che paragrafa il diamante prodotto da compressioni nel sottosuolo. In tutto questo, tra le salette del Florian, il visitatore è invitato a ricercare il luogo delle opere di Galliani giungendo così al doppio ritratto della principessa Lyu-Ji: un ritratto siamese perché la parola stessa implica due, ma come indica il Maestro “in realtà sono uno, quindi la natura che riproduce se stessa attraverso un unico ventre nella maternità”. Si creano due percorribili identità, in quanto il soggetto impresso due volte ha delle differenze perché, umanamente, non può mai essere uguale nelle sue parti. Attorno al fulcro sdoppiato, in elementi tra le pareti e i tavoli, si notano impresse figure come rose, pistole, colombe, mani, tazze, tazzine, cucchiai, teschi attraverso componenti cromatiche che s’insinuano all’improvviso nello sguardo dell’osservatore per aprire simultaneamente nuovi orizzonti. Un’occasione unica per entrare in contatto e in sintonia con il massimo esponente italiano al mondo della figurazione italiana, in concomitanza con gli eventi della 55. Biennale di Venezia. Al.Ch.

Tintoretto e Vedova

Il dialogo mai interrotto alla Scola di San Rocco

“L

e mie opere non sono creazioni, ma terremoti. Non sono pitture, ma soffi”. Ecco in poche parole una possibile sintesi di Emilio Vedova espressa proprio dal Maestro in alcune dichiarazioni. La forza del gesto, l’irrequietezza compositiva, la fisicità fuori ogni limite, la drammaticità poetica colta a opera compiuta, fino a un utilizzo sonoro del colore fanno parte di chiavi di lettura per le dirompenti opere di Vedova. Alcune di questi lavori sono posti, fino al 3 novembre all’interno della Scuola Grande di San Rocco Nelle foto piccole l’autoritratto del Tintoretto, oggi al Louvre, di Venezia, in un interessante dialogo che e un ritratto fotografico di Emilio Vedova, nell’ altra foto obert Motherwell: i primi colla- Quarantotto opere si liberano tra azione da titolo al percorso espositivo: “Vedova la mostra che rimarrà aperta fino al 3 novembre ge” è un’interessante mostra, compositiva spontanea, pure astrazioni, Tintoretto”. Un progetto curatoriale di alto dedicata al lavoro pioneristico figure indefinite e influenze surrealiste. livello ideato da Germano Celant e Stefano sione di Cristo posta nella Sala dell’Albergo nali, ad avvicinarsi a quel meccanismo che eseguito negli anni ’40 sui papiers colleés, Un connubio che si manifesta all’interno Cecchetto, che hanno pensato di rendere della Scola, la cui essenza è avvertita un permetta di comprendere come inquietudini presso la sede della Collezione Peggy Gug- di temi inerenti alla lotta umanitaria e a partecipe il visitatore attraverso l’atmosfera decennio prima anche da Vedova. intellettualmente artistiche possano creare OGGI ANCHE genheim di Venezia fino all’8 settembre. una violenza simbolica insiti nella società e l’attrazione che unì artisticamente Vedova Frasi, tratte da due estratti che il Ma- contenuti di alta profondità. Tele di VedoUn esordio artistico di Motherwell (Aber- di quegli anni. Nelle composizioni appaiocon Jacopo Robusti detto Tintoretto, a par- estro scrisse nel 1991, quali “Tintoretto è va, come “Ciclo ’62 (B3)”, le serie degli tire dalla Sala Terrena tra le colonne della stato una mia identificazione” e “Quella, “Oltre” assieme a studi e interpretazioni di deen, Washington 1915 – Cape Cod, no inglobati slogan della resistenza, framwww.dacia.it navata centrale. Era il 1936 e a diciassette regia a ritmi, sincopati e, cruenti magma- tempere e oli, s’innestano Massachusetts 1991) che venne proprio menti di mappe militari, figure stilizzate nelle atmosfere anni il giovane Emilio avvertiva quell’angoincoraggiato dalla stessa Peggy. Si creò* ferite o morte e sbarre di prigione all’intici di energie, di fondi interni di passioni, magiche della Scola creando personalissimi ** scia che Jan Paul Sartre indicava successi- di emotività commossa” ben delineano piani diversi dimensionali di raffronto, stucosì un effetto catalizzante per il successi- terno di un’azione espressiva che l’artista vamente nel suo saggio: “lo squarcio giallo tale simbiosi. Dunque un’esposizione che dio ed emozione con i lavori di “Mosè”, vo sviluppo pittorico dell’artista. Infatti nel paragona a un “uccidere”. Pezzi di carta coagulati all’interno di una gestualità innodel cielo al didisopra del Golgota, il Tintoretto 1943 nella galleria newyorkese Art of this probabilmente, da un 8.000 lato a€; sette dalla€ comprensive “Ultimadicena”, “La strage * Dacia Lodgy 1.6 85CV, prezzo chiavi in mano, IVA inclusa, IPT e contributo PFU esclusi. ** Esempio finanziamento “Dacia Way”: anticipo 1.900 €, importo totale del credito 36 rateanni da 188,94 Finanziamento Protetto degli e Pack innocenti”, TAN 6,99% Serviceilagiova699 € che comprende 3 anni di Assicurazione Furto & Incendio (in caso dinon adesione). Importo totale dovuto dal consumatore 10.465 €;scomparsa TAN 6,99% (tasso fisso); TAEGfa9,82%; Valore Futuro Garantito € 3.663 (rata finale);fispese di “La gestione vativa per quegli anni. 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Non cielo d’angoscia, sibilità ad avere una guida per le nuove leve culturale che in “San Rocco ContemporaEchaurren, Motherwell pose in questi primi artistica primigenia, fonte di collegamento né cielo angosciato; è un’angoscia fatta al fine di tracciare, con il suo tipico carattere neo: in dialogo con Tintoretto” avvicinerà ESTE (PD) Atheste, 40/Dtrasformata - Tel. 0429 600677 ma- Viacosa, lavori le basi di un percorso che lo porte- tra Motherwell e Peggy Guggenheim è un’angoscia in squarcio verace, nuove possibili vie Vieni aderenti alasuovisitare dopo Vedova artisti e tematiche cui i il altri nuovo LEGNAGO (VR) Via Mantova, 16/A Tel. 0442 rà a essere uno tra i massimi esponenti gnate e collezionista. giallo del cielo …” Parole, tratte dall’anali- 24800 credo, dall’altro profonde analisi e raffronti due curatori Cecchetto SHOW ROOM di Este!e Baldo stanno già www.autoteam.it info@autoteam.it dell’Espressionismo Astratto americano. Al.Ch. 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Cultura veneta 41 17 Celebrazioni Il Papa di Riese, Giuseppe Melchiorre Sarto, si spense il 20 agosto 1914

Un anno di eventi nel centenario della morte di San Pio X Il 12 giugno sono state aperte ufficialmente le celebrazioni. La piccola casa natale del pontefice, diventerà meta di continui pellegrinaggi di Vesna Maria Brocca

Nella chiese di Riese e al santuario delle Cendrole si potrà ottenere l’indulgenza plenaria

Nelle due foto Giuseppe Melchiorre Sarto, San Pio X, e la sua casa natale a Riese di Maria Sarto (1846-1930), sorella del papa, la piccola casa natale del pontefice, alla quale ha giustapposto nel centenario della sua nascita un museo ricco di molti cimeli e provenienti da numerosi lasciti. Già nei primi anni seguenti alla morte di Pio X, ma soprattutto dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1954, il complesso è meta di continui pellegrinaggi. Nota per i pellegrini: per celebrazioni eucaristiche, confessioni, momenti di preghiera è possibile contattare la parrocchia di Riese Pio X (tel.

0423 483105) che mette a disposizione la chiesa parrocchiale, il santuario delle Cendrole e la cappella San Pio X presso la casa natale. Gli orari delle messe feriali sono: 8.00 - 18.00. Gli orari delle messe festive sono: 7.30 - 9.00 10.45 - 18.00 (quest’ultima presso il santuario delle Cendrole). La chiesa parrocchiale di San Matteo e il santuario delle Cendrole sono aperti tutti i giorni dalle 8 alle 12 e dalle 15 alle 19. Ulteriori informazioni: Fondazione G. Sarto: tel. 0423.483929 - 0423.483050. messaggio pubblicitario

SOLO DA ASPORTO

“La resurrezione di Cristo” di Lorenzo Perosi. Si ricorda infine che nelle chiese di Riese Pio X, cattedrale di Treviso, santuario delle Cendrole si potrà ottenere l’indulgenza plenaria per tutto il periodo. Riese è talmente legata alla memoria del suo figlio, divenuto una delle figure più eminenti della Chiesa cattolica, da aver aggiunto al proprio il suo nome, ribattezzandosi Riese Pio X. Adagiata tra Castelfranco ed Asolo, la piccola cittadina che nel 1835 diede i natali a papa Sarto, conserva dal 1926, a seguito della donazione

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monia a Cima Grappa con sfilata delle borgate storiche di Riese Pio X e inaugurazione del busto dedicato al papa veneto. E ancora, mercoledì 21 agosto (ore 20.45) proprio nel giorno della Festa di S. Pio X, nella chiesa parrocchiale del paese natio, si svolgerà la celebrazione eucaristica presieduta da Corrado Pizziolo, vescovo di Vittorio Veneto e seguirà una processione lungo le vie del paese con la proiezione di immagini raffiguranti la vita del santo. Nel corso della serata verrà inoltre presentata la “mappa del pellegrino” sui luoghi di San Pio X, realizzata dal comitato diocesano, con collaborazione del Gruppo Fotografico Vallà - Filò Multivisioni. Le celebrazioni del centenario termineranno giovedì 24 ottobre 2014 con l’esecuzione dell’Oratorio

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apa San Pio X, di origini trevigiane, è morto il 20 agosto 1914. Nel centenario della morte, il vescovo di Treviso, Gianfranco Agostino Gardin, ha aperto la Casa dei ricercatori, il Centro Studi San Pio X, con sede nel Seminario di Treviso. Dal Centro Studi prenderanno origine le celebrazioni per il centenario e il progetto per mettere in rete luoghi e devozioni che sono intitolati a San Pio X nel mondo. Il 12 giugno sono state aperte ufficialmente le celebrazioni del centenario e per l’occasione il cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica papale di San Pietro e vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano, ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica. Tra i molti eventi in cartellone, si segnala per sabato 20 luglio al Teatro Margherita a Riese, la proiezione del film sulla vita di San Pio X “Gli uomini non guardano il cielo”; regia di Umberto Scarpelli, produzione Cinelia, realizzato nel 1952 e di recente digitalizzato dalla Filmoteca Vaticana. Domenica 4 agosto sarà la volta poi di una ceri-


42 I nostri esperti

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L’ARCHITETTO

Le costruzioni in legno (Parte seconda; segue dal numero precedente)

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

I pannelli, che hanno una funzione strutturale, vengono fissati con staffe in acciaio alla fondazione in calcestruzzo, ottenendo un sistema che rispetta le normative antisismiche (foto 1). Alla base dei pannelli viene posta una guaina o un materassino in gomma per evitare l’umidità per risalita; la parte esterna del pannello, a contatto con la fondazione, deve essere protetta dall’umidità con la posa di una guaina impermeabilizzante. Anche i solai sono costruiti in legno con struttura in travi a vista, con elementi scatolari oppure ancora con pannelli multistrato con spessori compresi tra 12,5 e 16 cm. per luci fino a cinque metri. Il tetto, di solito, è costruito con travi e tavolato a vista ed è coibentato con pannelli in fibra di legno (foto 2); tra il manto di copertura e l’isolante si realizza la “camera di ventilazione” per migliorare le prestazioni termo igrometriche del pacchetto tetto. Ultimato il grezzo si provvede alla costruzione della coibentazione termica esterna (foto 3); sono da preferire la fibra di legno, il sughero o materiali analoghi, con una certa massa, permeabili al vapore, che hanno un buon comportamento anche dal punto di vista acustico; sono sconsigliati materiali leggeri o rigidi di origine sintetica. La finitura esterna deve essere realizzata con intonaci traspiranti o con una facciata ventilata. Particolare attenzione va posta alla tenuta all’aria di tutto l’involucro esterno (pareti e tetto); la presenza di eventuali infiltrazioni comporta maggiori consumi per la climatizzazione ed il rischio di formazione di condensa all’interno delle strutture col manifestarsi di fenomeni di marcescenza. Allo scopo, per il tetto, si usano teli particolari con la doppia funzione di freno vapore

Foto 1: Fissaggio dei pannelli x-lam alla fondazione

Foto 3: coibentazione termica a cappotto in fibra di legno

Foto 2: Coibentazione del tetto in fibra di legno e predisposizione della “camera di ventilazione”

e di tenuta all’aria, mentre le pareti multistrato, se a cinque o più strati, garantiscono già la tenuta all’aria; all’occorrenza si usa un apposito telo posto verso l’interno. Tutte le giunzioni dei teli e dei pannelli devono essere sigillate con appositi

Foto 4: intercapedine coibentata con alloggiamento impianti e contro parete con doppio pannello di cartongesso

nastri adesivi per evitare le infiltrazioni d’aria fra le giunzioni. In tutti i sistemi costruttivi, sia in muratura sia in legno, deve essere sigillata la zona di contatto tra il falso telaio delle finestre e la parete e tra il falso telaio e le finestre con appositi

nastri sigillanti ed espandenti, sempre per evitare il rischio di formazione della condensa. All’interno le pareti ed i soffitti possono essere in legno a vista oppure rivestiti con pannelli di cartongesso o simili per formare un’intercapedine coibentata nella quale sono alloggiati gli impianti (foto 4). Le murature divisorie interne, generalmente, vengono realizzate in cartongesso fissato ad un’orditura in listelli di legno o in profili di acciaio con interposto materiale idoneo per l’isolamento acustico. Per il nostro clima, nella costruzione delle case in legno sia a pannelli multistrato ed ancor più per quelle a telaio, si deve avere l’accortezza di realizzare strutture con una buona massa interna, con la funzione di “serbatoio di energia”, per accumulare calore durante l’inverno, che viene poi rilasciato per irraggiamento, e per assorbirlo durante l’estate, “scaricandolo” con la ventilazione durante le ore più fresche della giornata, migliorando, in entrambe le condizioni, il comfort interno. Per ottenere buoni risultati è opportuno che la platea di fondazione sia all’interno della coibentazione posando l’isolante, che dovrà avere un’idonea densità per resistere alla compressione, tra il massetto di calcestruzzo magro a contatto col terreno ed il getto di calcestruzzo della platea. Le pareti interne possono esser costruite con tramezze in argilla intonacate con lo stesso materiale. L’argilla, infatti, ha una elevata capacità termica e ben si presta come massa per l’accumulo di energia. (Segue nel prossimo numero)

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

L’OTTICO

Questioni di Giustizia Dott. ssa Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Buongiorno Avvocato, sono titolare di una tinto lavanderia e ho ricevuto una contestazione da parte di una cliente in merito ad un lavaggio di una fodera di una testata di un letto macchiata di nero. Premetto che la fodera ci venivi erano degli aloni gialli, che non sussistevano dopo il lavaggio e mi chiede i danni. Nel mio negozio vi è un cartello che indica chiaramente che i reclami devono esser fatti entro 8 giorni dalla restituzione. Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it

Gentile sig. Paolo, la cliente ha incaricato una persona che ha agito quale pervenuta tardivamente che per possibile interazione di altri fattori dopo la consegna della federa che da soli avrebbero potuto determinare un danno.

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I nostri esperti 45

24 INFORMAZIONE SOCIALE

Alzheimer, una sfida non solo per la persona malata Assistente Sociale Laura Traversi

Quando a un nostro familiare (genitore, nonno, fratello), viene diagnosticata la Malattia di Alzheimer non siamo mai abbastanza preparati; non ne sappiamo molto dal punto di vista medico (quali sono i sintomi? Quali sono i disturbi più importanti? Quali farmaci sono a disposizione?) e non siamo pronti a prendere coscienza di ciò che potrà succedere: alcune persone non accettano la malattia e continuano ad attribuire le sempre più frequenti dimenticanze e confusioni all’età anziana, o rimangono convinti che i frequenti sbalzi di umore siano “perché è il suo carattere”; chi da tempo invece si era accorto che qualcosa non andava, ora con una diagnosi medica che mette nero su bianco la (dura) realtà sente che questa certezza non allevierà le fatiche quotidiane che affronta chi si prende cura di un malato di Alzheimer, perché la medicina non ci spiega come noi, mogli, figli, nipoti possiamo affrontare “equipaggiati” gli effetti della malattia sulle nostre relazioni. Nostro marito non si fida più di noi, è convinto che sia colpa nostra se non riesce più a trovare le sue chiavi di casa; il nonno non può fare a meno di entrare e uscire dalle stanze senza lasciarci una tregua; la mamma è sempre più testarda e aggressiva, si arrabbia con niente e dice cose che non aveva mai detto a noi figli… La malattia di Alzheimer insomma, per la sua natura di patologia cronica e pervasiva, “si attacca” anche alla vita di chi si prende cura delle persone malate e a volte senza accorgersene, le trascina in situazioni di ansia, di sofferenza, di solitudine e di esclusione, cosicchè anche la loro vita non è più la stessa di prima. Le persone più coinvolte nella cura del loro congiunto (i “caregivers” in linguaggio tecnico: il marito per la moglie, la figlia per il padre ecc.) sono anche quelle che con più difficoltà riescono ad avere consapevolezza del carico smisurato che stanno portando e a riconoscere di aver bisogno, in alcuni momenti, di sostegno. Possiamo aiutarli invitandoli a conoscere più da vicino la malattia, partecipando a momenti di informazione specifici: la conoscenza è importante per affrontare le difficoltà quotidiane (e abbiamo sempre tante domande in testa). Diverse associazioni promuovono tutto l’anno iniziative rivolte ai familiari per dar loro un sostegno e uno spazio di confronto con altri caregivers (spazi di ascolto, gruppi di auto mutuo aiuto); non ultimi, i servizi socio-sanitari sono a disposizione per accompagnare gli anziani lungo il percorso evolutivo della malattia.

LA VIGNETTA

Fare squadra...

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L’invito è quello di non chiudersi e non ripiegarsi sulle proprie difficoltà; di credere che la malattia richiede un cambiamento che può essere affrontato e che può dischiudere altre possibilità; di cercare anche soluzioni creative per promuovere benessere nelle nostre famiglie, nonostante la malattia; infine di continuare a vivere accanto ai nostri cari sicuri che la nostra relazione con loro abbia ancora tanto da darci e che nulla sia perduto se accettiamo la sfida.

Fare squadra, significa entrare a far parte di un gruppo coeso interagendo e influenzandosi reciprocamente. Succede anche nella via di tutti i giorni. Un gruppo affiatato crea consensi e trova appoggi anche al di fuori del proprio nucleo, perché i suoi partecipanti sono convinti di dare il meglio di sé e perché desiderano essere accettati e approvati gli uni dagli altri. Sentirsi stimati ci stimola ad agire sempre meglio e quando non si concorda su tutto, ci si rivolge a chi a creato la squadra (allenatore, datore di lavoro) o un compagno scelto dallo stesso gruppo e che darà i suggerimenti adeguati a risolvere la controversia. Ho chiesto un’opinione a Serenella Salomoni, psicoterapeuta, se vale la pena di sacrificarsi sul lavoro per fare squadra: “Il sacrificio sul lavoro non serve a nulla” dice Serenella, “credo che sia sempre importante nell’ambiente di lavoro fare qualcosa che crei vantaggio a te stesso”. Nel mondo del lavoro ci vuole molta autostima, un pizzico di cattiveria e dire senza paura qual è la cosa che più ti serve. Nello sport, importanti sono i ruoli, e bisogna riuscire a mantenere il proprio ruolo. Fare squadra serve anche a quello, non è necessario avere simpatie. La natura ci insegna che nei gruppi dove non esiste empatia né volontariato si vince di più, per esempio tra le scimmie o i l lupi, tra loro c’è solo l’obiettivo di vincere usando strategie sì, ma solo a proprio vantaggio! Un buon allenatore sa usare gli individualismi a vantaggio della squadra anche quelli negativi, purché servano alla squadra. Ci sono molte squadre piene di amici che vanno al ristorante a mangiare in allegria e poi non vincono. La nostra no! La nostra è fatta di amici vincenti GRAZIE RAGAZZI!! (Dedicato al Marchiol Rugby Mogliano)


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FASCINO SCIOLTEZZA NELLE RELAZIONI, EROS CORROBORANTE NELLA SECONDA METÀ DEL MESE, E ANCHE UN PIZZICO DI FORTUNA · SALUTE PUÒ DARSI CHE AGOSTO RIPORTI A GALLA QUALCHE PROBLEMA CIRCOLATORIO, DIGESTIVO O MUSCOLARE. VOGLIATEVI BENE

Oroscopo INTRIGANTI, TRASGRESSIVI,

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO LE RELAZIONI GIÀ AVVIATE POTRANNO CONTARE SU UNA RITROVATA INTESA. I SINGLE AVRANNO MODO DI RILANCIARSI SENZA DIFFIDENZE · S ALUTE SIETE TRA I SEGNI FAVORITI DEI MESI ESTIVI, PERVASI DA UNA LEGGERA EUFORIA CHE PREANNUNCIA UNO STATO DI BENESSERE EVIDENTE

SCOMMETTERE SU SE STESSI

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO IL DISIMPEGNO DELLE RELAZIONI VI GARANTIRÀ UN ALTO TASSO DI FASCINO PERSONALE. PORTE APERTE ALLA SOCIALITÀ · S ALUTE LA SALUTE, GRAZIE A VENERE, DOVREBBE MANTENERSI SU STANDARD OTTIMALI, ATTENZIONE SOLO A NON AFFATICARVI TROPPO

NON SIATE PRECIPITOSI, VALUTATE ATTENTAMENTE ANCHE GLI ASPETTI EMOTIVI DELLE RELAZIONI, NE GUADAGNERETE IN COMPLETEZZA S ALUTE CHI DESIDERA SOTTOPORSI A MASSAGGI LINFODRENANTI O STIMOLANTI PER LA CIRCOLAZIONE, SORTIRÀ EFFETTI STREPITOSI FASCINO

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