La Piazza del Conselvano - 2012lug n91

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del Conselvano www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 91

Sanità locale Ospedale Unico avanti tutta, lavori nei tempi

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Bilancio 2012 Imu stabile cresce invece l’addizionale Irpef

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Conselve, evento Fiera S. Agostino tante eccellenze in vetrina

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EDITORIALE

Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

CENTRO COMMERCIALE ASCOM IN GUERRA

Commercianti dell’Ascom sul piede di guerra nei confronti dell’amministrazione di Conselve per il blitz compiuto alla prima seduta del consiglio comunale, blitz al quale aveva fatto seguito il mandato allo studio legale di Padova per presentare ricorso al Tar contro il nuovo punto vendita di elettronica a Palù. pag. 8

ENERGIE RINNOVABILI GRUPPI D’ACQUISTO

Tra i gruppi d’acquisto di maggior successo c’è senza dubbio il Gas, ovvero un gruppo informale promosso dagli sportelli energia di Legambiente che offre la possibilità di acquistare impianti solari risparmiando sui costi. Ora anche per i residenti nel Conselvano c’è il gruppo d’acquisto per il pellet. pag. 15 CONSELVE e limitrofi

di Mauro Gambin*

I

Conselve si divide sul progetto distilleria Tramonta l’ipotesi del trasferimento l’azienda vara un piano di riqualificazione

L

a Distilleria Bonollo resta dov’è: accantonata l’ipotesi di un trasferimento in zona industriale o addirittura in un altro comune, ora si fa strada il progetto di “riqualificazione ambientale e archiettonica”. Si apre pertanto un nuovo capitolo nella vicenda dello stabilimento di via Padova, azienda d’eccellenza ma anche motivo di proteste da parte dei residenti per odori acri, rumori e fumi. Ora la svolta, con la doppia decisione, formalizzata il mese scorso a pochi giorni

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denziale dei siti limitrofi all’insediamento produttivo e, dall’altro, a partire dall’anno 2000, il concomitante aumento della produzione ed il mutamento del processo produttivo della Bonollo. Condizioni che hanno contribuito all’inoltro di molteplici segnalazioni, provenienti sia da privati cittadini, sia da comitati, evidenzianti, in particolare, fenomeni di percezione di inquinamento atmosferico ed acustico”. Ecco allora ipotesi di trasferimento dell’azienda, pag. 6 poi tramontata.

direttore@lapiazzaweb.it

L’Intervento

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di distanza con due delibere della giunta comunale. Nella prima l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Ruzzon dichiara la “non fattibilità” del trasferimento dello storico stabilmento di produzione della grappa dall’attuale sede alle porte della città. La giunta ricorda che la distilleria è attiva in quella zona esattamente da 60 anni ma aggiunge che “che dall’epoca dell’insediamento dell’impianto si sono verificate alcune condizioni di trasformazioni del territorio. Da un lato, lo sviluppo resi-

l clima cambia e non è più una cosa che ci può lasciare indifferenti. Qualche anno fa all’esperto in meteorologia che annunciava un brusco innalzamento delle temperature, a causa dell’effetto serra, di solito replicava lo storico climatologo sostenendo che si trattava di una cosa normale, in quanto il clima della Terra è in continua mutazione. 35 milioni di anni fa, del resto, i colli Berici e quelli euganei erano rispettivamente una barriera corallina e degli atolli che spuntavano da un mare caldo popolato da pesci tropicali. Dunque a chi dei due dare ragione? All’esperto meteorologo, perché appurato che le temperature cambiano anche noi dobbiamo cambiare. Fino a 150 anni fa una stagione siccitosa poteva innescare brutali carestie che nei piccoli comuni davano luogo ad ondate di morte per fame, è stata l’agricoltura intensiva e lo sviluppo dei commerci a rendere le emergenze meno esiziali e a dissociare dal clima le esigenze alimentari. Oggi però che su buona parte degli ettari coltivati a seminativi nella nostra regione è rimasta stecchita per il grande caldo, magari nessuno avrà percepito il pericolo della “fame”, definitivamente debellata in occidente ome la peste o il colera, ma un pensiero ai rincari che si prospetteranno credo sia passato per la testa di tutti. continua a pag. 3

Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa di Franca Porto*

I

provvedimenti del Governo di revisione della spesa pubblica che seguono quelli per la sua riduzione pongono ancora in maggior evidenza il nodo del Patto di Stabilità interno, cioè del vincolo che impone a tutti gli enti autonomi della Repubblica e non solo allo Stato centrale limiti precisi di spesa e di indebitamento. *Segretaria Cisl Veneto

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EDITORIALE

segue da pag.

Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi

Cartura, giardini Arena

CONCERTO LIRICO PIOGGIA DI APPLAUSI

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La crisi, del resto, ci ha resi molto sensibili anche agli umori di Scipione, Caronte e Minosse visto che hanno comportato perdite importanti, stimate seppur approssimativamente dalle associazioni di categorie in diversi milioni di euro. Un colpo pesante per un settore dal quale ci si aspettava molto per contenere gli effetti della crisi. Ma la siccità non si è mica vista solo sui campi, è mancata anche l’acqua. Nelle scorse settimane alcuni sindaci del bellunese hanno emesso delle ordinanze per proibirne l’uso a scopi irrigui o per lavare l’auto e le stesse ordinanze sono state auspicate da un Ulss del veneziano anche se l’acqua non è mancata, per evitare il diffondersi della salmonella, visto l’alto inquinamento registrato dall’Ulss nei canali. La crisi ci spaventa, preoccupa la penuria di denaro liquido. E la mancanza d’acqua? Dovrebbe preoccupare altrettanto. Secondo alcuni economisti dalla crisi si uscirà proprio quando la società, e non solo la politica, comincerà a correggere le conseguenze di decenni di percezioni errate nate dalla retorica di uno sviluppo imperniato sul consumo e si affermerà invece la consapevolezza che non è più possibile permettere lo spreco. Se è vero che una nuova epoca comincerà con quel cambiamento di mentalità che permetterà di ritenere opportunità quelle cose fino a ieri non lo erano mai state, forse allora sono da applaudire quegli agricoltori italiani c’è chi al posto del mais o della soia hanno iniziato a coltivare piante per le spezie, banane e manna, senza aspettare che cada dal cielo. Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

Applausi a non finire dal numeroso pubblico che il 21 luglio scorso ha assistito al concerto lirico ai giardini dell’arena di Cartura. Sul palcoscenico ben tre soprano del paese e un baritono. Ad intonare con maestria brani celebri del repertorio lirico Meris Banzato soprano lirico leggero, Tiziana Faccio soprano lirico puro e Maria Giovanna soprano lirico spinto. Insieme a loro il baritono Marco Cazzuffi, tutti accompagnati al pianoforte dal maestro Bruno Volpato e presentati da Pierluigi Baldon. Applausi scroscianti per un concerto riuscitissimo con arie tratte dalle opere più conosciute insieme a celebri duetti. Del resto gli artisti, dotati di belle voci, vantano una consolidata esperienza di palcoscenico e attività concertistica. Dagli organizzatori un grazie al Comune. Conselvano, preoccupazione

SICCITÀ RECORD COLTURE A RISCHIO

Danni irreversibili per l’agricoltura padovana, compromessi interi raccolti di colture estensive, soprattutto mais, soia, barbabietola nelle zone dove l’irrigazione è più difficile.Secondo le stime di Coldiretti Padova, la situazione resta molto critica, ben più grave del 2003, soprattutto nella Bassa Padovana. Con l’unica possibilità per le imprese di recuperare parte delle perdite attraverso l’assicurazione contro le avversità atmosferiche. Nelle campagne del Conselvano in cui l’irrigazione è più difficoltora perso anche il 100 per cento del mais.

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Conselvano LA POLEMICA Caso Bonollo: da opposizione e Comitato netta bocciatura pag.

ISTRUZIONE

PROVINCIA

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Mattei - Enaip mettono a punto idee per l’ambiente pag. 8

IL RECORD

Nonno Guerrino Botton festeggia i 105 anni pag.

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È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 luglio 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

Provincia

VACANZE

Anche Padova tra gli enti da riorganizzare pag.

ECONOMIA

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Export sopra la media, ma la crisi resiste

ESTATE

Regione

pag.

Notturni d’arte per tutta agosto pag.

Cresce il numero di chi denuncia disavventure pagg. 24-25

SOCIALE

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MOSTRE

MEMORIAL BELLONI PER I TERREMOTATI A settembre il ricavato del torneo benefico di calcio a sette in memoria Daniel Belloni, un giovane sportivo del paese tragicamente scomparso nel 2004. sarà devoluto in beneficenza alle popolazioni terremotate dell’Emilia. Ad aggiudicarsi la vittoria della manifestazione voluta dall’associazione “Non so beo, ma paro bon” la squadra del “Circolo Le Tre Piume” di Agna allenata dal “baffo” Adriano Barison, che è imposta in finale sullo studio Qemme srl di Padova. Al terzo posto l’Officina Magicar, che ha devoluto il premio ai terremotati emiliani, ed al quarto l’Autoscuola Amnia, entrambe di Agna. Come miglior giocatore è stato votato Marco Mazzoni autore anche di 6 reti nel torneo, capocannoniere Roberto Turiaco con ben 13 reti su 5 gare disputate, miglior giovane Marco Cecconello con i suoi 18 anni e come miglior portiere Leonardo Biancato, classe 1990. “Anche questo anno - commenta il Presidente dell’associazione Patrizia Vignato - l’affluenza del pubblico è stata soddisfacente ed il paese di Agna ha risposto alla nostra iniziativa con estremo calore. Ovviamente ringrazio tutti”.

Tribano, urbanistica

Cresce il numero dei casi di violenza sulle donne

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Agna, torneo benefico

pag.

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A Villa Pisani una mostra sulla nobiltà del lavoro pag. 29

ADOTTATO IL PAT ORA LE ASSEMBLEE

Dopo l’adozione da parte del Consiglio Comunale del Pat, il piano di assetto del territorio, ora la parola passa ai cittadini. Durante i 60 giorni pervisti per le osservazioni l’amministrazione comunale pubblica sul sito internet del Comune le caratteristiche essenziali del piano. I cittadini potranno così scaricarsi il modulo per le eventuali osservazioni. Previste almeno tre riunioni pubbliche, nelle frazioni di Olmo e San Luca e nel capoluogo centro. “Finalmente - afferma il sindaco Piergiovanni Argenton - abbiamo lo strumento per poter incidere sullo sviluppo del territorio”.


4 Argomento del mese SANITÀ VENETA La revisione della spesa varata dal Governo Monti impone una cura dimagrante e porta l’entità dei tagli a quasi 700 milioni di euro. Salvi tutti gli ospedali, ma ora vanno riorganizzati posti letto e singoli servizi. Anche alla luce del nuovo piano socio sanitario l’intera rete ospedaliera va rivista e sono almeno 3500 i posti letto da eliminare di Nicola Stievano

Zaia: “Il modello veneto consente già notevoli risparmi, noi avanti così”

Puppato: “Anche da noi ci sono situazioni di spreco e disparità da sanare”

L

Meno posti letto, meno d

a “cura dimagrante” per la sanità veneta costerà quasi 700 milioni e oltre 3.500 posti letto. Salvi i piccoli ospedali e i centri d’eccellenza, nella nostra regione andranno comunque ridotti i costi fissi, tagliati i doppioni, rivisto l’intero sistema di spesa. La scure della “spending review” del governo Monti si abbatte con meno violenza in Veneto perché da un paio d’anni la sanità locale ha già intrapreso il non facile cammino della razionalizzazione, sfociato nella redazione del piano socio sanitario regionale. Ad esempio, sul numero dei posti letto pro - capite il Veneto vorrebbe spingersi anche oltre le decisioni del governo, che abbassa la media da 4,2 posti per mille abitanti a 3,7, portando invece a 3,5 per mille abitanti. Anche sulla riorganizzazione degli ospedali minori la Regione ha fissato degli obiettivi nel nuovo piano socio sanitario che dovrebbero concretizzarsi in significativi ridimensionamenti per strutture che non hanno tutte le caratteristiche dell’ospedale per acuti. Tagli in vista anche per convenzioni con la medicina privata (-1% quest’anno, -2% il prossimo) con un risparmio che dovrebbe aggirarsi sui venti milioni. Ulteriori economie dovrebbero arrivare dalla nuova mappa delle aziende socio sanitarie venete, disegnata proprio per ridurre gli sprechi. Le decisioni del governo sulla revisione della spesa

LE SPESE IL CAPOGRUPPO DEL PDL DARIO BOND

“Da noi siringhe a 2-3 centesimi”

A

Luca Zaia e Laura Puppato

l Veneto l’introduzione dei costi standard non fa paura. Ne è convinto il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, il quale ricorda come nelle Uls della nostra regione il monitoraggio della spesa sia diventato trimestrale, mentre la tracciabilità dei presidi sanitari ha fatto passi da gigante. “Ho chiesto a campione dei dati ad alcune Ulss del Veneto - aggiunge il capogruppo del Pdl - e i numeri ci danno ancora una volta ragione. Una siringa monouso sterile con ago costa dai due ai tre centesimi, a seconda della tipologia, contro una spesa massima che in altre parti d’Italia arriva anche a 70 centesimi, un ago ipodermico meno di un centesimo, mentre un inserto di tibia per protesi non cementata 194 euro contro un massimo rilevato di circa 2500 euro in altre parti d’Italia. Qui da noi, poi, il costo della giornata alimentare è mediamente sotto i dieci euro. I numeri riguardanti altre realtà del Paese sono di gran lunga superiori e difficili da giustificare. Detto questo - conclude Bond - non possiamo far finta che il Veneto sia uguale alle altre regioni. I numeri parlano chiaro: per questo dobbiamo andare a Roma con gli economi delle nostre Ulss e dire che non siamo disposti a farci massacrare”.

si tradurranno in ulteriori tagli, in questo contesto? Secondo il governatore veneto Luca Zaia la nostra sanità ha già intrapreso un percorso che va nella direzione del risparmio e dell’efficienza, senza attendere le imposizioni da Roma. Zaia non ha timore di affermare che “siamo la Regione più virtuosa della sanità italiana e ci è riconosciuta la palma di Regione meno “sprecona” del paese. Abbiamo un tasso medio di ospedalizzazione di 7 giorni contro anche 30 in altre Regioni e ciò significa che nei nostri ospedali si cura presto e meglio; da due anni teniamo i conti in attivo senza avere, unici in Italia, l’addizionale Irpef sulla sanità. Non ci sottrarremo ad una spending review anche fatta di lacrime e sangue, - aggiunge Zaia - ma a condizione che venga applicato il modello veneto, quello che consentirebbe di risparmiare molto di più di quanto proposto dal Governo. Quello di Monti-Balduzzi è un piano senza visione strategica, un taglio brutale e insensato che squilibra l’intero sistema sanitario. Infatti, se non si riorganizzano i servizi territoriali, per esempio la medicina di base, si arriva a un taglio orizzontale e quindi cieco, che danneggia esclusivamente il Nord. In nessun punto del piano viene chiesta una revisione profonda del modello organizzativo. Questo comporterà l’affossamento dei modelli virtuosi che rimarranno senza

risorse. Il governo dovrebbe come media per i costi standard quella che si desume dalla sanità veneta”. Ben diversa la posizione di Laura Puppato capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che contesta a Zaia di usare due pesi e due misure. “Con il governo Berlusconi, Zaia due anni fa ha accettato senza fiatare un taglio di 400 milioni. Ora con Monti rifiuta ogni trattativa. Un atteggiamento che non possiamo accettare anche perché non è vero che nel Veneto nella sanità pubblica non vi siano differenze eclatanti. Basti pensare alla spesa pro capite, dove sappiamo che in alcune Uls è intorno ai 1400/1500 euro per persona contro i mille di altre. Anche qui, come nel resto d’Italia, vi sono situazioni a macchia di leopardo che vanno sicuramente riviste”. “Perché Zaia si scaglia così tanto contro il Governo Monti? - si chiede il capogruppo dell’Udc Stefano Valdegamberi - In fin dei conti sta introducendo nella sanità il principio dei “costi standard”, tanto auspicato anche dalla Lega, ma rimasto sempre inattuato. Pensiamo al programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Non resta che augurarci tutti che finalmente il modello arrivi anche nelle Ulss, dove troppo spesso a fare il prezzo è “l’amico dell’amico”. Le forniture sanitarie hanno rappresentato per anni un luogo privilegiato per la corruzione”.


Argomento del mese 5 Nella Bassa Padovana cantieri e conti

doppioni e più risparmio Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione

Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto di Nicola Stievano

“F

antasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chiosato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo definitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fissato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifico) specificatamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Significa che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affianca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.

Intanto il bilancio chiude con 1,3 milioni di attivo

Ospedale unico cantiere nei tempi M

entre ci si chiede dove andrà la sanità nazionale e veneta, per capire cosa sta succedendo nella Bassa Padovana è sufficiente percorrere la nuova strada regionale 10 fra Este e Monselice per notare che il cantiere di costruzione dell’Ospedale Unico dell’Uls 17 a Schiavonia sta prendendo forma. E’ l’opera più importante degli ultimi anni nella Bassa Padovana, è la struttura che dovrebbe rivoluzionare la concezione di ospedale in tutto il territorio. Il direttore generale Giovanni Pavesi in occasione dell’ultimo sopralluogo ha confermato che il cronoprogramma procede come previsto e che entro 18 mesi i lavori saranno portati a termine. Completamente terminate, infatti, tutte le opere in calcestruzzo, dai solai alle strutture in elevazione. Sono inoltre state posate le parti di carpenteria che sosterranno la copertura: è quindi già facilmente intuibile la sagoma “ad onda” che assumerà la struttura, elemento caratteristico della nuova struttura architettonica. Attualmente sono stati utilizzati 35 dei 130 milioni di euro previsti nel cantiere. Nessun problema alla struttura nemmeno dal recente terremoto, così come nel 2010 l’alluvione non creò particolari difficoltà. Intanto anche l’Uls 17 è stata coinvolta nell’operazione anti evasione del ticket condotta il mese scorso dalla Guardia di Finanza. Le Fiamme gialle incrociando i dati hanno scoperto in cinque Uls venete, fra cui quella della Bassa Padovana, ben 2.300 “falsi poveri” che usufruivano dell’esenzione dal pagamento del ticket. Ben 30 mila le prestazioni in esenzione del biennio 2009--2010 passate al setacci, e non finisce qui. Restando in tema di soldi l’Uls della Bassa ha chiuso il proprio bilancio con un utile di 1,3 milioni di euro grazie ad una incisiva operazione risparmio. Nel dettaglio, i ricavi complessivi sono stati pari a 334,7 milioni di euro, in leggero incremento rispetto al 2010 (332,5 milioni), ma con una significativa riduzione dei costi, passati dai 334,5 milioni del 2010 ai 328,7 del 2011 (-5,8 milioni): il risultato d’esercizio è stato quindi un utile di 1,3 milioni, che sarà destinato al potenziamento delle dotazioni tecniche aziendali. “Questo dato è il frutto di una duplice strategia. - spiega il direttore generale Giovanni Pavesi - In primo luogo ci siamo impegnati a incrementare le attività svolte, soprattutto grazie ad una forte azione di recupero di pazienti in servizi nei quali in passato subivamo la concorrenza di altre realtà e, in misura minore, diventando sempre più polo di attrazione anche per cittadini di altri bacini geografici in determinate specialità. Il secondo, fondamentale aspetto ha riguardato la riduzione dei costi. È importante osservare che queste due strategie sono state perseguite in modo parallelo e complementare, ad indicare che non c’è stato alcun taglio indiscriminato o penalizzazione della qualità dell’assistenza sanitaria fornita, ma al contrario un’attenta valutazione di come ottimizzare allo stesso tempo i servizi e la gestione finanziaria. Il 2012 dovrebbe riconfermare una gestione finanziaria all’insegna dell’equilibrio. Va sottolineato inoltre che il positivo bilancio non è frutto di alcuna cessione straordinaria di beni patrimoniali, al contrario abbiamo ancora la disponibilità di alcuni immobili destinati alla vendita, con un valore complessivo compreso tra i 2,5 e i 3 milioni di euro, il che ci fa guardare con fiducia al futuro”.


6 Conselvano Il caso Accantonata l’ipotesi del trasloco dal costo di 29 milioni di euro

La Bonollo non si sposta

La storica distilleria è in via Padova da 60 anni Ora il progetto di riqualificazione ambientale

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a Distilleria Bonollo resta dov’è: accantonata l’ipotesi di un trasferimento in zona industriale o addirittura in un altro comune, ora si fa strada il progetto di “riqualificazione ambientale e archiettonica”. Si apre pertanto un nuovo capitolo nella vicenda dello stabilimento di via Padova, azienda d’eccellenza ma anche motivo di proteste da parte dei residenti per odori acri, rumori e fumi. Ora la svolta, con la doppia decisione, formalizzata il mese scorso a pochi giorni di distanza con due delibere della giunta comunale. Nella prima l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Ruzzon dichiara la “non fattibilità” del trasferimento dello storico stabilmento di produzione della grappa dall’attuale sede alle porte della città. La giunta ricorda che la distilleria è attiva in quella zona esattamente da 60 anni ma aggiunge che “che dall’epoca dell’insediamento dell’impianto si sono verificate alcune condizioni di trasformazioni del territorio. Da un lato, lo sviluppo residenziale dei

Fa discutere la decisione sul futuro della Distilleria Bonollo siti limitrofi all’insediamento produttivo e, dall’altro, a partire dall’anno 2000, il concomitante aumento della produzione ed il mutamento del processo produttivo della Bonollo. Condizioni che hanno contribuito all’i-

noltro di molteplici segnalazioni, provenienti sia da privati cittadini, sia da comitati, evidenzianti, in particolare, fenomeni di percezione di inquinamento atmosferico ed acustico”. Da qui la prima ipotesi di trasferimento dell’azienda e di riqualificazione di tutta l’area. Costo previsto, circa 29 milioni di euro. Dopo mesi di discussioni e richiesta di pareri l’amministrazione ha concluso che l’idea del trasloco è difficilmente realizzabile, anche sotto il profilo urbanistico. Meglio puntare, invece, su una radicale riqualificazione e messa in sicurezza dell’impianto esistente, che può essere realizzata in tempi certi e con costi ben definiti. Quindi la seconda deliberazione, a pochi giorni di distanza, che dà il via libera al protocollo d’intesa proposto dalla Bonollo per una ristrutturazione globale dell’intera area produttiva finalizzata all’abbattimento delle emissioni e anche degli odori. Ora la parola passa ai tecnici, intanto la decisione infiamma il dibattito politico e civile in tutta Conselve.

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IL PROGETTO Per il sindaco Antonio Ruzzon è la soluzione migliore

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na soluzione andava trovata e questa è l’unica strada percorribile in tempi brevi e con risultati certi. Per il sindaco Antonio Ruzzon non c’era altro modo per risolvere il “caso Bonollo” che da anni è fonte di polemiche e di tensione con l’azienda e i cittadini. “Abbiamo valutato ogni aspetto della vicenda - spiega Ruzzon - e ogni circostanza, compresa quella del possibile trasferimento. Siamo giunti alla conclusione che la strada migliore, anche per dare una rapida risposta alla cittadinanza, è quella della riqualificazione ambientale, che va a risolvere Il camino della distilleria anche un problema di disagio sociale. L’azienda è disposta a sostenere investimenti impegnativi per risolvere una volta per tutte i problemi delle emissioni e degli odori. A questo proposito abbiamo ricevuto adeguate garanzie. Ora seguiremo con attenzione l’intera opera di riqualificazione”. Come si legge nella delibera di giunta “la Società ha programmato un insieme sistematico di opere finalizzate non solo a specializzare la capacità produttiva aziendale ma anche a migliorare l’inserimento del compendio agroindustriale nel contesto territoriale sotto il profilo ambientale, funzionale e della qualità architettonica. Inoltre la Bonollo si è assunta l’impegno di attuare i lavori infrastrutturali/ urbanizzatori afferenti all’itinerario ciclo-pedonale, previsto dallo strumento urbanistico generale, in estensione rispetto a quello esistente di livello provinciale per una lunghezza di 700 metri, a partire da via Cavour fino all’altezza del distributore Agip nella direzione Conselve capoluogo – Comune di Cartura e comunque fino alla concorrenza della somma di 415 mila euro. A garanzia di questo impegno l’azienda presenterà una fideiussione di pari importo. Allo stato attuale - conclude la giunta - il progetto necessita di maggiori indicazioni anche in riferimento alle problematiche di natura ambientale che si sono manifestate nel corso degli anni e che sono collegate al ciclo produttivo”.

OPPOSIZIONI E COMITATO IN RIVOLTA

B

occiatura senza appello da parte dell’opposizione in Consiglio Comunale. Gli sviluppi del “caso Bonollo” hanno provocato la reazione delle minoranze, decisamente contrarie al progetto. Luca Martinello e Valentina Sattin del “Movimento 5 Stelle” attaccano il sindaco Ruzzon: “Nonostante numerose e svariate segnalazioni, non ha mai preso, sia nel passato e men che meno ora, una posizione chiara e dirimente che fosse di garanzia e salvaguardia dei cittadini. Quando gli fa comodo non considera i disagi patiti dai cittadini che invece usa per giustificare l’ennesima “operazione ad personam”, quanto mai ingiusta e certamente inopportuna e miope. Ribadiamo quanto da sempre sostenuto: per tutti i casi di problematiche ambientali legate alle emissioni in atmosfera (e non solo) di industrie, quali e non solo la Bonollo, è necessario il monitoraggio costante tramite centraline fisse, con l’invio in tempo reale, dei dati rilevati on-line, per l’immediata fruizione e consultazione di quanti possano essere interessati, in segno di trasparenza e fattiva prevenzione”. “Perché Bonollo dovrebbe pagare un’opera del Comune come parte della pista ciclabile? - si chiede Maria Luisa Nucibella del gruppo “Insieme per il bene comune” - Noi chiediamo il risanamento ambientale, senza nulla in cambio! Il Sindaco, massima autorità sanitaria comunale, dovrebbe prima tutelare gli interessi della salute pubblica, e successivamente gli interessi di parte del privato. Chiediamo una maggiore trasparenza

La soluzione individuata dalla Giunta viene letta come contraddittoria e un maggiore coinvolgimento nelle scelte. Ma anche l’uso sostenibile dell’ambiente, che ne rispetti la vivibilità ora e domani, e maggiori certezze sui controlli”. Promette battaglia, intanto, il Comitato “Lasciateci Respirare”, che da anni denuncia i disagi patiti dai residenti. “Ecco l’amara sorpresa, nell’aria già da prima delle elezioni. Ruzzon ha sapientemente pianificato ogni cosa ed era cosi sicuro di essere rieletto che ha precorso i tempi concedendo quanto più poteva. Bonollo di fatto ottiene quanto voleva e ha pianificato e poi imposto al sindaco tutto ciò che più gli intereressava. Tutte le segnalazioni e le denunce dei cittadini non sono mai state prese in considerazione da Ruzzon. Se anche noi cittadini avessimo potuto contare su ingenti disponibilità finanziarie, forse una chance per evitare quanto ora è evidente l’avremmo avuta anche noi. Scorrendo le due distinte delibere vien voglia di urlare per tante incongruenze, contraddizioni e trabocchetti, il cui denominatore non è certo la chiarezza. Siamo convinti che molti particolari saranno motivo di analizi giudiziaria già dalle prossime settimane”. Il braccio di ferro è appena iniziato e sicuramente porterà un autunno “caldo” a Conselve.


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8 Conselvano Conti pubblici

LA POLEMICA

Bilancio 2012 All’insegna del contenimento della spesa e della razionalizzazione

Imu stabile, cresce l’Irpef L

’intenzione è quella di non pesare troppo sulle tasche delle famiglie e di recuperare denaro dai redditi più alti piuttosto che dalle imposizioni sulla casa. L’amministrazione quindi sceglie di non aumentare l’ex Ici mentre rivede verso l’alto l’addizionale sui redditi. Nessun ritocco, pertanto, per l’Imu che resta alle aliquote stabilite dal Governo mentre sale dello 0,15 per cento l’addizionale Irpef. Per recuperare parte del mezzo milione di euro che viene a mancare alle casse comunali l’amministrazione recuperare una parte dell’avanzo di bilancio 2011 e 190 mila euro dal via libera all’apertura del nuovo centro di articoli di elettronica in zona industriale. Un’operazione contestata dai commercianti, con l’Ascom sul piede di guerra che ha già annunciato un ricorso al Tar, la quale però porta del denaro contante a Palazzo Zen. “Rispetto all’anno scorso mancava all’appello un milione di euro - spiega il sindaco Antonio Ruzzon - con l’Imu alle aliquote “nazionali” raccoglieremo circa metà di questa somma. In questo momento non ci sembra il caso di infierire sulla proprietà immobiliare e in particolare sulle prime case, quindi abbiamo scelto di non aumentare l’imposizione. Ci sembra più equo recuperare qualcosa alzando di poco l’addizionale Irpef, che passa dallo 0,5 allo 0,65 per cento, ferma restando l’esenzione per i redditi più bassi, sotto i 7.500 euro. Questo aumento corrisponde ad un gettito di poco inferiore ai 200 mila euro. Poi aggiungiamo i 190 mila euro dalla nuova attività commerciale in zona industriale, di cui 70 mila di oneri di urbanizzazione e 120 mila come atto unilaterale per il cambio di destinazione d’uso del capannone. Si tratta di una somma importante che altrimenti avremo dovuto recuperare in altri modi. I 110 mila euro mancanti li copriamo con la parziale applicazione dell’avanzo di amministrazione. In questo modo riusciamo a tenere in piedi il bilancio senza aumenta-

SCUOLA

S

L’imposta sulla casa resta alle aliquote fissate dal governo, aumenta invece dello 0,15% l’addizionale Irpef, invariati quasi tutti i servizi erogati dal Comune Il municipio di Conselve. La giunta è alle perse con il bilancio e la necessità di non gravare troppo sulle famiglie

re troppo le tasse”. Per i servizi a domanda individuale infatti l’unico ritocco verso l’alto è quello della mensa, i cui buoni pasto passano da 3,10 euro a 3,60 euro. “Non aumentiamo invece il trasporto scolastico, pagato per il 75 per cento direttamente dal Comune. - aggiunge Ruzzon - Lo sforzo fatto dall’Amministrazione, assieme a tutta la struttura comunale, è stato quello di limitare, per quanto possibile, l’aumento del carico fiscale verso la cittadinanza, garantendo, nel contempo, il mantenimento dei servizi generali, anche grazie ad una graduale e costante razionalizzazione delle spese di funzionamento del Comune. Nella redazione del bilancio abbiamo tenuto in debita considerazio-

ne l’influsso negativo sull’economia reale del Paese generato dalla crisi finanziaria globale in atto ormai dal 2008. Fatto che continua a pesare sulla tenuta del tessuto economico del territorio. Da parte nostra ci proponiamo di mantenere gli interventi predisposti negli anni precedenti in termini di contenimento del disagio sociale. Nonostante la crisi dell’edilizia prevediamo, comunque, un trend positivo degli introiti derivanti dai permessi di costruzione, diretti a finanziare non solo gli investimenti ma anche parte delle spese correnti. Un bilancio all’insegna del risparmio e della riduzione di spesa - conclude Ruzzon - senza però incidere sulla qualità dei servizi”.

Secca replica dell’Ascom al sindaco

GUERRA SUL NUOVO CENTRO ACQUISTI IN ZONA INDUSTRIALE

Lo stabile che ospiterà il nuovo centro

“C

ome volevasi dimostrare: il sindaco di Conselve, Antonio Ruzzon, giustifica la decisione di cambiare destinazione d’uso al noto capannone da artigianale a commerciale, consentendo l’installazione di un nuovo centro elettronica, dicendo che i 190 mila euro gli serviranno per non gravare di tasse i cittadini. E’ la trama di una fiction a puntate che abbiamo già visto in altri comuni della provincia dove un giorno il centro commerciale serve per fare una palestra, un altro la grande struttura di vendita arriva come la manna dal cielo per realizzare l’asilo e a Conselve serve per non aumentare le tasse. Ma sono giustificazioni puerili che servono ad “intenerire” i contribuenti, ma che non raggiungono lo scopo”. Se prima l’Ascom Confcommercio era “arrabbiata” nei confronti dell’amministrazione di Conselve per il blitz compiuto alla prima seduta del consiglio comunale, blitz al quale aveva fatto seguito il mandato della stessa Ascom allo studio legale CiminoPizzato-Trovato-Fabbris di Padova per presentare ricorso al Tar al fine di vedere derubricata la scelta di cambiare destinazione d’uso al fabbricato, adesso l’Associazione Commercianti è a dir poco inviperita. “Il sindaco Ruzzon – dichiara Franco Pasqualetti, vicepresidente dell’Ascom delegato alle questioni attinenti le grandi strutture di vendita – sa che col ricorso rischia di vedere vanificato l’introito di 190 mila euro al quale sembra tenere tanto, ma lo mette ugualmente a bilancio con l’evidente obiettivo di dire, quando la sua partita sarà persa, che è colpa dei commercianti se dovrà aumentare le tasse. Intanto però non rinuncia a ritoccarle all’insù aumentando l’addizionale Irpef”. Insomma, la polemica non sembra scemare. Semmai sembra vero il contrario.

“Mattei” ed “Enaip” insieme per il progetto di sensibilizzazione

LA RICETTA INTELLIGENTE DEGLI STUDENTI CONSELVANI PER L’AMBIENTE

i è concluso in sala e piazza Dante il percorso, durato quasi tutto l’anno scolastico 201112, relativo al concorso “La Mia Ricetta per l’Ambiente”. I 134 cuochi del Mattei e i 10 dell’Enaip hanno preparato una varia gamma di piatti, alcuni veramente prelibati. Venti di queste ricette selezionate, tra le 39 presentate, da una commissione costituita da insegnanti di entrambe le scuole, sono state esposte durante una piccola cerimonia

a cui hanno partecipato alunni, insegnanti e autorità. Le venti ricette costituite da 4 slides ciascuna, rappresentanti la risposta alle domande: cosa faccio io per l’ambiente, cosa potrei fare (con maggior impegno), cosa farei se fossi un governante, cosa fanno oggi i nostri governanti sono rimaste esposte in biblioteca per diversi giorni. “Va sottolineato e fatto onore al Presidente Mario Sandrin - spiega Ferdinando Bozza, il docente

che ha seguito il progetto - per il concreto interesse dimostrato nei confronti dei lavori esposti e per la sua sensibilità nel dare spazio agli alunni”. Oltre alla motivazione della scelta della giuria, che ha scelto le tre ricette vincenti, durante lo spettacolo, hanno espresso il loro parere gli artefici della “ricetta”, per terminare la degustazione di prodotti locali, tipici e genuini, al motto: “un ambiente sano ha anche un L’istituto superiore “Mattei” buon sapore”.


Conselvano 9 L’evento Dal 20 agosto al 2 settembre il ricco calendario di appuntamenti

Conselve scommette sulla Fiera di S. Agostino U

n ricco calendario per accendere i riflettori su Conselve per quasi due settimane, un carnet di appuntamenti che abbraccia ogni aspetto della vita sociale ed economica del territorio: dalle categorie produttive alle associazioni di volontariato, dalla cultura allo sport, dal divertimento alla tradizioni. La Fiera di Sant’Agostino si conferma anche per l’edizione 2012 l’evento dell’anno ed è frutto dell’impegno e del lavoro di gruppi e associazioni mobilitate da mesi per mettere a punto il programma. Il tempo della Fiera vera e propria, quest’anno si allunga perché l’inaugurazione ufficiale del 24 agosto è preceduta da quattro serate, dal 20 al 23 agosto, dedicate alla musica dal vivo, alla ginnastica ritmica e alla danza. Poi si prosegue con un fitto programma di eventi fino al gran finale di sabato 1 settembre con la tombola e i fuochi e alle iniziative di domenica 2 settembre, dal mercato agricolo con i prodotti a “km 0” in piazza alla rassegna cinofila in Prato Comunale. Come ogni anno sono attese migliaia di persone soprattutto il giorno della Fiera il 28 agosto, quando oltre trecento bancarelle invaderanno le piazze e le vie principali e saranno aperte tutte le esposizioni e gli

Come ogni anno la Fiera richiama in città migliaia di persone da tutta la provincia stand. Intenso come sempre il lavoro della Pro Loco, del Comune e delle associazioni di categoria (Ascom, Upa, Cna, Coldiretti, Cia, Confagricoltura) che, insieme alla Camera di Commercio, allestiscono “Città di Conselve in mostra”, che porta in scena le eccellenze del territorio. La sera dell’inaugurazione sarà animata dalla sfilata delle macchine e delle attrezzature agricole di oggi e di ieri, con tanti mezzi d’epoca, e dalla banda cittadina “Giueppe Verdi”. Il sindaco di Conselve Antonio Ruzzon sottolinea l’impegno “corale” per questa grande manifestazione. “Nonostante le ristrettezze di bilancio siamo riusciti ad impegnare risorse sufficienti per garantire un buon livello alla Fiera, occasione unica per promuovere Conselve nel suo insieme, dalle attività economiche al volontariato sociale, culturale e sportivo. Mi auguro che la dedizione ed il lavoro di tante persone sia ricompensato con una massiccia partecipazione di pubblico. Fra le novità di quest’anno spicca la mostra collettiva di pittura degli artisti del Conselvano e l’esposizione fotografica organizzare dalla Pro Loco nell’ex negozio Berto. In Prato Comunale sarà operativa, fra le altre realtà no profit, la nuova associazione “Pronto Conselve” con un gruppo di volontari che prossimamente garantirà un nuovo servizio ambulanza. Tra

In vetrina le eccellenze del territorio, dall’artigianato e commercio all’agricoltura.Taglio del nastro e festa in Cantina

La Conselve Vigneti e Cantine inaugura il punto vendita rinnovato le curiosità spicca il “triathlon dei boscaioli in Prato il 25 e 26 agosto, con gare di taglio e di scultura sul legno. Non dimentichiamo poi le celebrazioni in Duomo per la solennità di Sant’Agostino e il concerto sacro “Lacrime di San Lorenzo” il 30 agosto. Ci sono tutti gli ingredienti per una grande Fiera”. Artigiani, commercianti e agricoltori animeranno l’esposizione in Prato, dal viale al grande stand riservato alle attività produttive, una vetrina di richiamo per il “made in Conselve” in tutte le sue declinazionbi. Domenica 26 agosto una giornata dedicata ai vini Doc e Docg della Conselve Vigneti e Cantine con l’apertura del nuovo punto vendita con spazi ampi e rinnovati e l’inaugurazione del mercato settimanale degli agricoltori, che si terrà ogni sabato mattina in Cantina.

LA FESTA

La nuova dimensione ceramica

E’ il più longevo di Conselve

105 ANNI: RECORD A GUERRINO BOTTON

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F

esta grande per il super-nonno del Conselvano: dall’alto dei suoi 105 anni Guerrino Botton ha battuto ogni record di longevità. Classe 1907, nato il 15 luglio, contadino per una vita, il “nonno” di Conselve è stato festeggiato nella sua abitazione, insieme ai tre figli, Luigi, Clara e Marina, ai tre nipoti, ai due pronipoti, ai parenti e agli amici. Partecipata anche la messa celebrata da mons. Luciano Danese alla presenza dei sindaci di Conselve Antonio Ruzzon e di Bovolenta, dove Guerrino ha vissuto per 54 anni, Vittorio Meneghello. E’ il figlio Luigi, infermiere in pensione, a prendersi cura del padre, tutti i giorni. Nonostante la veneranda età e qualche acciacco che gli impedisce di muoversi ha conservato la presenza di spirito ed il gusto per la battuta. “Ama recitare le filastrocche di una volta - racconta la figlia Marina Botton - e gli piace anche cantare. Ha conservato tutta la sua simpatia”.


10 Sguardo alla Bassa Padovana Ambiente Posizioni nettamente discordanti fra i rappresentanti politici

Cementerie, è polemica sull’impiego di rifiuti L

a questione dei rifiuti nelle cementerie è tornata di stretta attualità a seguito della richiesta della Cementeria di Monselice di utilizzare ceneri e gessi nel processo produttivo. Una notizia che ha avuto un seguito quasi da telenovela con tutto l’universo politico monselicense in totale subbuglio. Il nocciolo della questione è semplice: una parte (in primis il sindaco Francesco Lunghi) sostiene che non verranno in nessun modo utilizzati rifiuti nel combustibile che entrerà nei forni della cementeria. Ma dall’altra parte (con il consigliere Francesco Miazzi in prima linea) fanno notare che se i rifiuti o gli scarti industriali non vengono bruciati, ma finiscono “nell’impasto”, il danno c’è comunque. “Per capire come funziona la produzione del cemento, possiamo utilizzare come esempio il forno di cucina – spiega Miazzi - Per fare una torta, si prepara l’impasto e lo si versa nella teglia. Il fuoco sotto provvede alla sua cottura. Chi entra in cucina potrà sentire i piacevoli profumi rilasciati dagli ingredienti. Per fare il cemento si usano il calcare e l’argilla, si butta nella “teglia” e si scalda utilizzando vari tipi di combustibile. Lo capisce anche un profano che se al posto di calcare e argilla si inseriscono fanghi industriali, ceneri, scarti di lavorazione o rifiuti industriali, il “profumo” che si libererà nell’aria sarà ben diverso e fortemente caratterizzato da inquinanti di vario tipo. Nel 2005 a seguito del fenomeno degli “odori acri”, sulla base delle analisi Arpav, la Provincia di Padova sospese le autorizzazioni all’uso dei rifiuti nel processo produttivo, proprio alla Cementeria di Monselice. Queste cose il Sindaco di Monselice le dovrebbe conoscere, ma continua imperterri-

Il sindaco Lunghi: “I rifiuti non potranno essere usati come combustibile” to nella strategia della confusione”. Ma il primo cittadino è del parere opposto. “Dire che la Cementizillo ha chiesto di poter bruciare rifiuti è clamorosamente sbagliato – risponde Francesco Lunghi - vorrei dare ai cittadini di Monselice una rassicurazione in più: l’amministrazione che ho l’onore di rappresentare, non approverà e non permetterà mai che nei forni degli stabilimenti presenti a Monselice, vengano usati rifiuti come combustibile. Gli scarti che l’azienda chiede di poter riutilizzare nel processo produttivo, andranno a sostituire i materiali che servono per creare il cemento, riducendo così l’apporto di materie prime naturali (argilla, calcare, gesso naturale) nel processo di produzione del cemento. Si tratta di una decisione che tra l’altro è perfettamente in linea con il Testo Unico Ambientale e con le Direttive di Recupero dei Rifiuti Europee, in quanto permette una gestione virtuosa del rifiuto stesso”.

L’azienda ha richiesto di poter usare ceneri e gessi all’interno del processo produttivo, Miazzi attacca: “E’ pericoloso”

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Un magazzino di stoccaggio del cemento: a Monselice è di nuovo polemica sull’impiego nel processo produttivo di ceneri e gessi, considerati dei rifiuti

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na legge di Federalismo Economico Comunale sperimentale, della durata di 5 anni. E’ questa la proposta presentata dal sindaco Francesco Lunghi alla Regione Veneto. L’iniziativa ha preso vita a Venezia con la presenza dell’Assessore Regionale al bilancio e agli enti locali, Roberto Ciambetti, e i sindaci di Monselice, Conselve, Lozzo Atestino, Carceri. Il Sindaco Lunghi ha esposto alla Regione una proposta di federalismo comunale che ha avuto l’appoggio oltre che dei sindaci presenti all’incontro, anche dei primi cittadini del territorio: Arquà Petrarca, Cinto Euganeo, Boara Pisani, San Pietro Viminario, Piacenza d’Adige, Pernumia, Due Carrare, Tribano e Pozzonovo. La proposta presentata consiste nel richiedere alla stato centrale una legge di Federalismo Economico Comunale sperimentale, della durata di 5 anni solo per la Regione Veneto. Alla fine della sperimentazione si potrà valutare se estenderla a tutte le regioni che eventualmente lo richiedessero. “Chiediamo sostanzialmente di fare questo esperimento - dice il sindaco Francesco Lunghi - visto che la situazione attuale è del tutto insostenibile per le amministrazioni. I nostri cittadini, con l’introduzione dell’Imu, pagano più di prima e i Comuni hanno meno fondi per dare servizi. Questo perché i Comuni stessi devono versare allo stato centrale la metà dei soldi che incassano con l’Imu seconda casa. Chiediamo di eliminare quindi completamente i trasferimenti dello stato ai Comuni, ed eliminare l’obbligo da parte dei comuni di versare allo stato la metà dell’Imu”.


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12 Sguardo alla Bassa Padovana Il caso Il Governo rivoluziona il panorama della giustizia nella Bassa Padovana

Tribunale, tutti a Rovigo

Passano in Polesine non solo le competenze ma anche tutti i magistrati e i dipendenti

I

l tribunale di Este chiude ufficialmente i battenti e si sposta in Polesine. Il Consiglio dei Ministri, che ha rivoluzionato il panorama giudiziario nazionale stabilendo la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali e di 38 procure e soprattutto la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale della penisola, ha emesso il proprio verdetto per Este. Il decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie ha infatti deciso di tagliare tutte le sezioni distaccate di tribunale del Veneto, e tra queste anche Este. Un provvedimento annunciato da tempo, che tuttavia non rappresenta neppure la vera “pietra dello scandalo”. La novità eccellente è il fatto che il tribunale di riferimento per gran parte della Bassa Padovana non sarà quello di Padova, bensì quello di Rovigo. Il reset del mondo giudiziario italiano voluto dal Governo ha infatti ridisegnato tutte le competenze territoriali, facendo emigrare i nostri Comuni nel Rodigino. Si parla di 37 enti comunali. Da Montegrotto Terme a Masi, passando per Vo’ e Urbana, ora bisognerà guardare a Rovigo e non più

a Este, né tanto meno a Padova. Il passaggio delle competenze atestine al tribunale rodigino arriva in seguito ad un “effetto domino” determinato dalla soppressione del tribunale di Bassano del Grappa: questi, infatti, avrebbe dovuto accorpare la sezione distaccata di Cittadella. Senza Bassano, il Comune murato è stato dirottato verso Padova, scalzando Este e destinando la sezione atestina a Rovigo. Con il passaggio di funzioni al Polesine, emigreranno sotto le dipendenze del tribu-

nale di Rovigo anche tutti i dipendenti e i magistrati in forza ad Este. Il tribunale di Este conta 10 dipendenti, tra dirigenti, funzionari, assistenti e ausiliari. Altri 10 sono invece i lavoratori legati al Giudice di pace, per il cui futuro non c’è ancora chiarezza (anche se l’accorpamento a Rovigo è probabile pure in questo caso): 4 a Este, 3 a Monselice e 3 a Montagnana. Sulla vicenda si sono espressi in maniera negativa gran parte dei sindaci e dei politici della Bassa Padovana.

Il Tribunale di Este, da pochi anni nella nuova sede

L’Intervento

Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa di Franca Porto*

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Il Patto di stabilità italiano è una applicazione del patto sottoscritto nel 1997 ad Amsterdam tra i Paesi europei che, dopo Maastricht si accingevano a dotarsi di una moneta unica, l’euro. Il Patto interno italiano, che nasce nel 1999, si presenta con alcune caratteristiche che lo rendono poco “europeo”. Il nostro Patto è solo verticale e fissa vincoli assoluti per tutte le amministrazioni (centri di spesa pubblica), dallo Stato centrale al più piccolo dei oltre 8 mila Comuni italiani. Se il coinvolgimento di tutti è corretto e obbligato, oltre che equo, non lo è altrettanto che non si tenga conto di altri parametri come ad esempio il PIL della singola regione, il suo comporto specifico alla massa del debito pubblico, i saldi effettivi dei conti di Comuni e Province. Così se per l’Unione Europea tutti i gatti non sono grigi e i conti si fanno a saldo (tanto che ci siamo beccati una procedura di infrazione nel 2005 dopo che dal 2003 eravamo fuori dai parametri) applicando così una visione federalista e responsabilizzante di tutte le parti in gioco (governi nazionali, governo europeo, ecc.) per la versione interna la stabilità è costruita sul controllo totalizzante che azzera federalismo e responsabilizzazione. In questa situazione il Veneto, che senza enfatizzare e generalizzare, in molti casi è dentro i parametri della stabilità europea e ben concorre al prelievo fiscale determinato dall’emergenza nazionale (in percentuale, questo sì, sul proprio PIL), si trova sempre più dentro una tenaglia che stringe e comprime le sue risorse economiche e finanziarie altrimenti disponibili per la crescita. Siccome chi si occupa di politica, a meno che non sia un asino, sa bene che il rigore dei conti, crisi o non crisi, ci accompagnerà per almeno altri 10 anni, è chiaro che si devono rivedere le modalità di applicazione del Patto di stabilità interno proprio sulla logica, europeista, di federalismo e corresponsabilità. In questo modo sarà chiamato a stringere la cinghia chi (Regione, Provincia, Comune) continua a fare la cicala mentre chi è già formica potrebbe impegnarsi compiutamente a fare buoni investimenti (senza polemica va anche ricordato che spesso chi ha la spesa fuori parametro, al contrario di chi è già in regola, ha anche la maggiore evasione fiscale, in percentuale, e la minore capacità di investimenti produttivi). In caso contrario si andrà a prosciugare le risorse di chi, come il Veneto e altre regioni, può rimettere in moto la crescita. Vorremmo ricordare e sottolineare che l’accordo di Amsterdam venne chiamato, e non a caso, con il nome di “Patto di stabilità e crescita”. Non è pensabile che quello interno, italiano, sia un “Patto di stabilità e declino”. *Segretaria Cisl Veneto


CASA DI RIPOSO

“San Giorgio”

Certificato n. 11064

Centro di Servizi per il Territorio

La lungimiranza, la magnanimità e la passione per il sociale, hanno reso possibile, negli anni ’70, la creazione di una Casa di Riposo a Casale di Scodosia. Voluta dall’allora Sindaco Nevio Missaglia e da un gruppo di cittadini costituitisi in comitato promotore, ampliata e modernizzata nel corso degli anni dalle Amministrazioni che sono succedute, rappresenta oggi una realtà concreta, solida ed insostituibile. La Casa di Riposo di Casale di Scodosia, entrata in funzione nel febbraio 1983 dapprima come casa di riposo comunale e poi, da luglio 1997, per opera del Sindaco Renato Modenese, come ente autonomo (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza - IPAB) denominata Casa di Riposo San Giorgio, ha lo scopo di fornire assistenza alla popolazione anziana del territorio; è cresciuta e nel tempo si è ampliata nella struttura e nei servizi per dare risposte efficaci alle necessità delle persone anziane e a tutte quelle che versano in stato di bisogno o di emergenza sociale. Il percorso di quasi un trentennio ha richiesto impegno, passione e risorse. Volendo brevemente ripercorrere e analizzare il periodo, risulta necessario rilevare come le cose, nel tempo, siano cambiate sia a livello normativo che sociale. Nel corso degli anni vi è stata un’aumentata attenzione da parte dell’Amministrazione Regionale verso le IPAB. L’aumento della popolazione anziana e il cambiamento nel tessuto sociale, ha comportato la difficoltà di permanenza degli anziani, affetti da particolari patologie, nelle famiglie; ha reso necessario l’inserimento delle IPAB nella rete sociale, facendole diventare attori principali nell’assistenza sociale ma soprattutto sanitaria, diventando partner importante ed insostituibile del servizio sanitario; quindi si è reso necessario l’adeguamento delle stesse a livelli assistenziali definiti (rispetto di precisi standard strutturali, sanitari ed assistenziali, autorizzazione al funzionamento, accreditamento, ecc.). Oltre all’adeguamento normativo, la Casa di Riposo San Giorgio ha sempre operato affinchè il proprio servizio rispondesse a dei requisiti di qualità precisi: dal 2006 l’Ente è in possesso della certificazione di qualità ISO 9001:2008. Alla evoluzione normativa, la Casa di Riposo San Giorgio ha saputo adeguarsi, a volte anche anticipando i tempi, fornendo le

risposte attese dai cittadini, accogliendo gli obblighi imposti, onorandoli e sfruttandoli quali stimoli di miglioramento. La struttura può accogliere oggi 121 persone di cui 107 non autosufficienti di 1° e di 2° livello assistenziale e 14 autosufficienti. Gli Ospiti non autosufficienti possono fruire di camere singole, doppie, triple; gli autosufficienti di mini appartamenti situati in villette con alloggi per singoli e per coppie. Tutti i locali sono dotati di servizi igienici, climatizzazione, tv e arredi adeguati alle diverse patologie e potenzialità degli Ospiti, allo scopo di conservare la maggior autonomia in un ambiente comunque protetto e assistito. La necessità di miglioramento, secondo canoni che rispettino al tempo stesso, la salute, il gradimento e la sicurezza alimentare, ha imposto la costruzione di una nuova cucina, allestita esternamente al blocco centrale, dotata di moderne attrezzature e profondamente rivisitata nel servizio di ristorazione. Particolare attenzione è stata riservata alla socialità, alla condivisione di momenti con i familiari ed al relax, mediante la creazione di spazi comuni quali la sala bar, un giardino attrezzato e strutturato in modo che le persone con maggiori difficoltà possano accedervi con sicurezza e autonomia, oltre a spazi verdi attrezzati ad uso delle villette. Il servizio, garantito 24 ore su 24 con personale assistenziale e sanitario, vede la presenza di tutte le figure professionali necessarie a garantire un’assistenza adeguata sotto tutti i punti di vista. Al momento dell’ingresso, periodicamente o a seconda dei bisogni, l’equipe multidisciplinare (assistente sociale, psicologo, logopedista, fisioterapista, infermiere, operatore socio-sanitario, educatore-animatore, coordinatore e medico) si riunisce per valutare lo status e l’evoluzione di ciascun Ospite, appronta il piano assistenziale individualizzato che si ritiene più adeguato, verificandolo a cadenze prestabilite e modificandolo ogni qual volta se ne presenti la necessità. Questa assistenza personalizzata trova completezza nella divisione in nuclei assistenziali (nucleo rosmarino, basilico e salvia) dove l’assistenza ruota intorno alla persona, quindi centralità dell’Ospite e dei suoi bisogni, relazione con il personale diretta e priva di barriere create da tempistiche lavorative pensate per i grandi numeri. L’attenzione all’Ospite si concretizza anche in attività di gruppo che, partendo dall’aspetto puramente ludico, mira alla riabilitazione mediante interventi di stimolo e di esercizio psichico

atti a contrastare e rallentare il declino cognitivo; un esempio significativo è stata la realizzazione di una raccolta di “Storie di Vita” narrata dagli Ospiti, arricchita da foto, riassunta in un libro che racconta le varie fasi della vita. I servizi dell’ente non si esauriscono nell’attività interna alla struttura, ma si aprono anche al territorio. Il punto prelievi e l’accoglienza diurna, strutturata in varie tipologie di servizi ed orari, diversa dal semplice centro diurno, rappresentano un importante servizio per gli esterni; oltre al servizio direttamente volto all’utente, si sono voluti creare momenti di incontro e di integrazione. Il percorso di crescita della Casa di Riposo San Giorgio, la creazione di benessere e sicurezza per le persone in stato di bisogno, rappresenta la cornice di un sistema al cui centro vi è l’Ospite; nel corso degli anni la mission non è cambiata, si è arricchita, scevra da ogni fredda burocratizzazione. A testimonianza di ciò vi sono, agli atti, numerose testimonianze di Familiari e di Ospiti, alcuni dei quali hanno contribuito, nel tempo, con le loro risorse, a far crescere l’ente a beneficio di tutta la collettività. L’intreccio di tutti i fattori, le collaborazioni con altri enti, le competenze e le capacità dei singoli e dello staff in generale, contribuiscono a garantire economicità, efficienza ed efficacia; permettono una gestione corretta, rette diversificate ed adeguate alla realtà territoriale, bilanci trasparenti e di segno positivo. Pur nell’esposizione degli aspetti principali, le potenzialità della Casa di Riposo San Giorgio, per essere pienamente comprese, hanno bisogno di essere toccate con mano e verificate. Per questo motivo ci si può rivolgere all’Ente, conoscere gli Ospiti e i servizi nel dettaglio; il personale preposto, previamente contattato, è a disposizione di tutti coloro i quali, per semplice curiosità o necessità, volessero rendersi edotti della realtà brevemente illustrata, fornendo tutte le informazioni necessarie e per una visita alla struttura. Luciano Borin – PRESIDENTE

CASA DI RIPOSO “San

Giorgio”

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VIAGGIO IN

PROVINCIA PADOVA

La polemica Non piace affatto la decisione del Governo Monti

Tagli alle Province anche Padova in trincea La presidente Degani pronta a fare resistenza “Non è così che si mette mano alla spesa” di Nicola Stievano

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l Governo va giù duro e mette mano alle Province. Ma dall’altra parte del campo di battaglia, la risposta non si fa attendere e inizia uno scontro durissimo. Il punto di rottura è stato senz’altro la riunione indetta dai presidenti del nord per minacciare lo sfratto a Prefetture, Questure, comandi e caserme dei carabinieri, pompieri e persino ai Provveditori agli studi. Un’azione estrema causata dalla proposta del Governo di far sparire alcune province e di fonderne altre. La riunione “rivoluzionaria” è andata in scena a Verona con 23 presidenti su 27 province di Lombardia, Piemonte e Veneto. Senza contare che l’incontro ha messo in forte discussione anche l’autorità dell’Upi (unione delle province italiane). “Rappresentiamo il 33% della popolazione, il 32,8% del Pil e il 51% dell’export italiano – ha esordito Leonardo Muraro, Presidente della Provincia di Treviso – Siamo stanchi di fare i virtuosi ed essere trattati come le cicale. Siamo disposti a tutto, anche ad azioni clamorose”. E l’intenzione generale è proprio quella. Tra i veneti presenti al vertice, manca solo Belluno visto che la provincia è commissariata. Tanto per sottolineare che il Veneto è unito in questa lotta. Soprattutto contro il Governo che in sei mesi ha stravolto la fisionomia delle province togliendo cospicue risorse (500 milioni nel 2012, 1,5 miliardi l’anno prossimo), svuotandone le competenze, togliendo l’elezione diretta dei suoi amministratori ed infine massacrandone i confini con il doppio criterio dei

2.500 chilometri quadrati e dei 350 mila abitanti. A Padova la minaccia di sfratto riguarderebbe istituzioni di altissimo livello: la Prefettura, la Questura, il comando carabinieri in Prato della Valle, il comando interregionale dei carabinieri, le caserme dei pompieri di Este e Cittadella e il Provveditorato, che in tutto contano circa 2 milioni di euro di affitti. Ma il vertice non si è limitato a minacciare azioni clamorose. Al termine dell’incontro è stato prodotto un documento con le richieste avanzate dalle province. Al primo posto c’è una completa revisione dei criteri di accorpamento che tenga conto anche del Pil e delle infrastrutture. Ma dai presidenti di provincia arriva un monito ancora più pesante: se il Governo non fa marcia indietro non saranno garantiti nemmeno i servizi indispensabili. Insomma, a rischio c’è l’apertura delle scuole superiori, ma anche lo spazzamento delle strade innevate. I tagli più eclatanti riguardano quindi la manutenzione degli edifici scolastici di secondo grado superiore e le migliaia di chilometri di strade di competenza provinciale, spesso arrampicate in paesi di montagna dove Veneto Strade non arriva. “Ma siamo proprio sicuri che questo riordino comporti dei risparmi di spesa? - si è chiesta Barbara Degani, Presidente della Provincia di Padova – Il Veneto ha fatto molti risparmi, anche in tema di provincia: ad esempio non ha mai costituito la provincia di Bassano del Grappa. Non ci stiamo, non è così che si mette mano alla

Barbara Degani con il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi

revisione di spesa né agli assetti istituzionali”. La linea generale pertanto, è una sonora bocciatura alla spending review che sembra essere una penalizzazione per gli enti virtuosi e un premio per quelli che non hanno mai pensato a risparmiare. “La proposta del Governo per l’accorpamento delle Province deve potersi considerare solo come un indirizzo – si legge nel documento sottoscritto durante il vertice di Verona - che consenta ai Consigli delle autonomie locali e alle Regioni di operare una proposta condivisa di riduzione del numero delle Province credibile e sostenibile in tutto il Paese, anche nelle Regioni a statuto speciale”. Fuori dai palazzi delle Province, però, gli umori sono ben diversi e in pochi sembrano disposti a scendere in piazza, di questi tempi, per difendere questa istituzione. La gente chiede alla politica segnali forti, anche a costo di essere dolorosi. Da oltre un anno le Province sono nel mirino e ora di fronte alla concretezza delle misure governative se da una parte gli attuali amministratori sollevano le loro obiezioni e si dicono pronti a resistere dall’altra i cittadini si aspettanno provvedimenti ben visibili, non solo a parole. Anche a Padova il futuro della Provincia è visto come una istituzione con confini più vasti e allo stesso tempo più snella sotto il profilo della rappresentanza politica, senza comunque toccare l’occupazione.

Finanziato dalla Provincia

ESTE, NUOVO LICEO COSTATO 16 MILIONI

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onclusi i lavori per la realizzazione del nuovo Liceo Ferrari di Este e, a settembre, le aule accoglieranno gli studenti iscritti al nuovo anno scolastico. “La struttura – ha spiegato Gilberto Bonetto, assessore provinciale all’edilizia scolastica - è costata 16 milioni di euro finanziati dalla Provincia ed è stata sviluppata per realizzare un istituto scolastico in grado di rispondere alle nuove esigenze didattiche per gli indirizzi classico, scientifico, linguistico. In tutto si tratta di 34 aule didattiche normali adatte a ospitare stabilmente e senza rotazione altrettante classi per i vari indirizzi. Sono state poi ricavate altre 5 aule speciali (informatica, lingue, video-musica e due per il disegno), 3 laboratori (fisica, chimica e scienze-biologia), 4 sale lettura, una sala relax per studenti, una biblioteca dotata di aule studio e aule video.

IL FUTURO DI PADOVA INSIEME CON ROVIGO NUOVA PROVINCIA FINO AL POLESINE

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l decreto varato dal Consiglio dei ministri che ha definito i criteri per il riordino delle Province previsti dalla spending review ha affondato anche Padova. In Veneto ufficialmente salve sono solo le province di Verona e quella di Venezia (che diventerà città metropolitana). Nella restante porzione di Veneto sarà necessario modificare gli attuali confini per creare delle maxi-province. Il criterio con cui il Governo ha deciso i tagli ha lasciato tutti sorpresi per l’enorme superficialità: i nuovi enti dovranno infatti avere almeno 350 mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2.500 chilometri quadrati. Pertanto saranno 64 su 107 le Province da accorpare, di cui 50 in Regioni a Statuto ordinario e 14 in Regioni a statuto speciale. Le Province salve sarebbero dunque 43 su 107 di cui: 10 metropolitane, 26

in Regioni a Statuto ordinario e 7 in Regioni a statuto speciale. Per questo durante il vertice tra le province lombarde, venete e piemontesi è stato sottoscritto un documento che chiede al Governo di fare marcia indietro. “Oltre alla popolazione residente e all’estensione territoriale, si deve poter considerare un numero minimo di Comuni e anche parametri importanti come Pil, infrastrutturazione, peculiarità socioeconomiche e storia del territorio, che evidentemente il Governo non conosce – si legge nel documento - Il processo di accorpamento deve essere preceduto da un congruo periodo transitorio durante il quale si svolgano obbligatoriamente in forma associata le funzioni tra le amministrazioni da accorpare almeno sino alla scadenza naturale delle attuali amministrazioni democraticamente elette”-

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Spazi aperti 15 9 Energie alternative Al via il progetto di Legambiente e società Padova Tre per l’acquisto a prezzi concordati

Anche il pellet entra nel circuito dei Gas Intanto con il varo del nuovo Conto Energia riparte anche l’iniziativa per incentivare l’installazione di pannelli

Padova è la provincia con la più alta concentrazione di nuovi impianti

di Nicola Stievano

Non tutto il pellet in commercio è uguale: attenzione alle caratteristiche perché possono incidere sulla resa e sui costi di manuntenzione

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gruppi d’acquisto sono la vera rivelazione degli bientali, è anche meno costoso. “Il pellet non è tutto ultimi anni. Con l’avanzare della crisi economica, uguale – avverte Federico Gianesello, responsabile di comprare dei prodotti o dei servizi mettendosi in Legambiente e sportello energia - per questo abbiamo gruppo, si è rivelata la scelta migliore per ottenere costi selezionato solo aziende della zona in grado di fornire ridotti e qualità di alto livello. Tra i gruppi d’acquisto di pellet di qualità, certificato secondo i più alti standard imposti dalla nuova normativa euromaggior successo c’è senza dubbio pea ENplusClasse A1. La normativa il Gas, ovvero un gruppo informale L’aumento europea impone importanti stanpromosso dagli sportelli energia di del costo dard, valutando l’intero processo Legambiente che offre la possibilità dei carburanti lavorativo e la gestione sostenibile di acquistare impianti solari per la favorisce delle foreste. Inoltre consente la propria abitazione risparmiando sui le nuove fonti rintracciabilità completa, garantendo costi, accompagnati da un soggetto indipendente, con garanzie più durature, e ammortiz- maggiore trasparenza ai consumatori. Quindi pellet mizando l’investimento in tempi più brevi. Ma la vera gliore per capacità calorifica, meno impatto ambientale e sulla salute”. novità di quest’anno è senza dubbio il Gda Pellet. Insomma, chi fosse interessato all’acquisto di pellet Sempre più famiglie decidono di ridurre l’utilizzo dei vecchi combustibili fossili e di riscaldare la propria dovrà visitare il sito www.energiacomune.org/padovacasa con caldaie e stufe a pellet. Per loro è nato que- tre e scegliere il proprio Comune per vedere il prezzo sto nuovo progetto di Legambiente e Padova Tre per d’acquisto. A questo si aggiunge anche la consegna ottenere la fornitura di prodotti di qualità alle migliori a domicilio inclusa per organizzare al meglio l’ultimo condizioni. Il Pellet è semplicemente segatura in legno miglio e dare un piccolo contributo alla riduzione del pressata che, oltre ad offrire importanti vantaggi am- traffico veicolare.

Ma oltre al Gda pellet, quest’anno è stato riattivato il Gas per la quarta volta, dopo i successi degli scorsi anni (dal 2010 sono stati realizzati 214 impianti fotovoltaici per un totale di 800 kwp con un risparmio medio a famiglia di 2.600 euro). Con i prezzi del Gas Bassa Padovana, l’ammortamento di un impianto fotovoltaico è di soli 6 anni mentre il solare termico si ripaga in poco meno di 9 anni. Per il resto del tempo (altri 14-16 anni di funzionamento) ci guadagna l’ambiente e i singoli cittadini (fino a 15.000 euro con il fotovoltai-

co). “E’ possibile aderire fino al 30 settembre, ma è meglio sbrigarsi per accedere alle tariffe del quarto conto energia – continua Gianesello - non ci sono costi ne vincoli (a differenza di altri gruppi d’acquisto nati ultimamente). Si ha diritto ad un preventivo gratuito a prezzo bloccato per i prodotti selezionati. Se nel frattempo fosse emanato il quinto conto energia, il capitolato di gara prevede una ricontrattazione al ribasso del prezzo “chiavi in mano”. Come novità del 2012 abbiamo inserito la elaborazione del certificato energetico della casa (nel prezzo complessivo): un modo per far comprendere che, aldilà della produzione di energie rinnovabili, bisogna fare attenzione a sprechi e dispersioni della nostra abitazione”.

CALDO E AFA: TORNA L’ALLARME OZONO

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on l’afa estiva torna l’allarme ozono. Un pericolo che di fatto viene continuamente e sistematicamente ignorato dalle amministrazioni locali. In questo, Padova non fa eccezione. In Italia è in vigore un nuovo limite fissato a 120 microgrammi per metro cubo d’aria al giorno da non superarsi per più di 25 giorni l’anno. Ad oggi, gli sforamenti sono già più di 30, destinati ad aumentare inesorabilmente sotto il peso della calura estiva. Il motivo della concomitanza tra estate ed ozono è presto detto: l’ozono aumenta la sua concentrazione nell’aria quando gli alti livelli di radiazioni solari trasformano gli inquinanti emessi dai tubi di scappamento, nell’ozono stesso. Il “gemello diverso” dell’ozono è l’inquinamento da polveri sottili (Pm10) che si verifica nei mesi più freddi. Sono già una sessantina gli sforamenti del limite, contro i 35 ammessi per legge, anch’essi destinati ad aumentare con il ritorno del freddo negli ultimi mesi dell’anno. “Ad aggravare l’inquinamento da ozono sono i frequenti periodi consecutivi del superamento della soglia d’attenzione fissata a 180 microgrammi per metro cubo d’aria – ha spiegato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - a questi livelli di concentrazione l’ozono può causare effetti immediati: nei soggetti più sensibili, può irritare il sistema respiratorio, causando tosse, senso di irritazione in gola e nei polmoni, fino a ridurre la funzione polmonare ed ad aggravare l’asma e altre patologie respiratorie”. La causa maggiore di questo problema

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In rosso le zone critiche

“Sono sempre più numerosi gli sforamenti dei limiti di legge per la salute” è il traffico di auto e camion. Per questo risulta fondamentale potenziare e sfruttare al meglio la mobilità pubblica. “L’Amministrazione comunale non può continuare a procrastinare serie misure e politiche di contrasto – ha continuato Passi - E’ indispensabile intraprendere in modo urgente azioni strutturali sulla mobilità urbana, disincentivando seriamente il traffico privato e promuovendo modalità sostenibili di trasporto di persone e merci, a partire dal potenziamento del trasporto pubblico sostenuto dal pedaggio urbano (il cosiddetto ecopass). Solo così si potrà davvero combattere l’inquinamento atmosferico, liberare i polmoni dei cittadini e le strade delle nostre città”.

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18 12 Economia Il rapporto di Confindustria. Luci e ombre del sistema impresa padovano

Export sopra la media ma la crisi c’è ancora Pavin: “Più risparmio e investimenti, meno tasse, sfoltiamo la giunta della Camera di Commercio”

di Giovanni Giovetti

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onostante la crisi economica Padova e il Veneto continuano a guardare con fiducia ai mercati esteri, dove i risultati certo non mancano. Ma la contrazione industriale non accenna a fermarsi e fa registrare un nuovo calo. Luci e ombre del sistema impresa padovano, fotografato come ogni anno da Confindustria. Nel 2011 le esportazioni padovane sono cresciute del +15,8% (Veneto +10,2%, Italia +11,4%), pari a un volume di 8,3 miliardi di euro: lo attestano i dati del centro studi di confindustria Padova illustrati dal presidente Massimo Pavin. Non solo l’export ha completato il recupero dai minimi della recessione (5,7 miliardi nel 2009), ma ha superato il picco di attività pre-crisi (7,6 miliardi nel 2007). Nel primo trimestre 2012 le esportazioni hanno realizzato un sorprendente +11%. Il Veneto si è fermato al +2,1 (Italia +5,5%).

Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova “La contrazione della produzione industriale è del 4% su marzo 2008 siamo ancora sotto del 19% - puntualizza il presidente Pavin - I dati relativi ai primi tre mesi dell’anno in corso . Nei primi cinque mesi dell’anno abbiamo visto 132 procedure di crisi aprirsi che coinvolgono 3072 lavoratori. Quindi vuol dire che la crisi è ancora in atto ed è ben lungi dal finire: ma guardando i dati dell’export vediamo che l’industria padovana ha reagito, puntato sulla qualità, esplorato nuovi mercati. Vuol dire che non è in declino, non intende rassegnarsi alle difficoltà. Ha imboccato una selezione darwiniana durissima, ma continua ad avere opportunità di sviluppo, a determinate condizioni anche in questo contesto di crisi. La performance dell’export indica la strada: oggi si salvano le aziende che internazionalizzano. Dalla Russia alla Cina, dagli Stati

Uniti al Brasile alla Turchia: la capacità di intercettare la domanda estera è il discrimine tra sviluppo e declino”. Sulle politiche del governo Monti, Pavin ha avuto parole positive: “il governo Monti va sostenuto; si sta facendo negli ultimi mesi quello che non si è fatto per troppi tempi. Certo il carico fiscale sia per le imprese che per i lavoratori non è più sostenibile, ma si cominciano a vedere in modo oggettivo le manovre per la crescita. Un primo passo sulla riforma del lavoro si è visto, certo si può fare di più, ma guardiamo al bicchiere mezzo pieno. Vediamo con estremo favore la lotta alla evasione fiscale: è giusto riequilibrare nel nostro tessuto sociale ed economico il gap tra chi paga le tasse e chi le elude. Siamo positivi anche sulla spending review, che sembra essere un provvedimento importante, che porterà dei

risultati anche nel breve”. Pavin guarda anche a Padova e lancia una proposta: “La legge dà la possibilità di ridurre il numero dei componenti della Giunta camerale. Credo che debba essere una opportunità da cogliere al prossimo rinnovo dell’Ente padovano, come segnale di responsabilità di tutto il sistema associativo”. Proprio la razionalizzazione della spesa è un punto decisivo. Le politiche fiscali restrittive hanno avuto l’effetto di ridurre i consumi e la crescita. Hanno portato la tassazione a un livello che la stessa Banca d’Italia ha giudicato incompatibile con gli obiettivi di crescita. “Con un total tax rate del 68,5% - vale a dire il carico fiscale, contributivo e amministrativo per un’impresa medio-piccola – l’Italia supera di oltre 20 punti la Germania. - aggiunge Pavin - Siamo al 170° posto su 186 Paesi osservati! Bi-

sogna invertire la rotta. E farlo subito. A partire dal principio che il recupero di evasione deve essere “reinvestito” in un’operazione di equità finalizzata a ridurre un prelievo insostenibile. Lo stesso vale per i tagli di spesa. Occorre una riduzione coraggiosa dei 700 miliardi di spesa pubblica corrente, da tradurre – a parità di saldi – in contestuali tagli alle imposte. Perchè il loro livello le rende il primo e più aspro ostacolo alla ripresa. Dal Governo ci aspettiamo che dica che questi tagli energici vanno fatti per un dividendo comune: abbassare le tasse a lavoro e imprese e crescere tutti di più. È questo il nuovo Patto che chiedono le imprese. Solo quantificando con chiarezza agli italiani l’intervento, e in cambio della promessa di uno scambio per meno imposte a favore della crescita, è pensabile realizzare un’opera tanto energica”.

Colò Stefano

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S n

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Comune di Rosolina Assessorato al Turismo

Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica IAT

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Cultura provinciale 21 13 La novità Per tre anni si occuperanno della gestione delle strutture culturali di proprietà di Palazzo S. Stefano

A PADOVA

Musei provinciali a due Coop

Incarico a “Terra di Mezzo” ed “Ecofficina” per creare un circuito sul territorio e coinvolgere il mondo della scuola

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L’orto botanico di Padova

er i prossimi tre anni la gestione dei musei della Provincia di Padova è affidata alle cooperative “Terra di Mezzo” ed “Ecofficina”. La nuova gestione si pone l’obiettivo di valorizzare la vocazione espositiva e divulgativa del circuito museale provinciale grazie alle competenze che le due realtà hanno maturato in particolare nel mondo della scuola, con le associazioni del territorio e, soprattutto, le famiglie. “Vogliamo coniugare sempre più l’offerta dei musei con il contesto in cui sono inseriti – spiega la presidente della Provincia Barbara Degani –affidando la gestione a chi meglio riesce a far rete con tutte le espressioni territoriali. Partendo dai contenuti scientifici, il museo deve diventare un luogo dove trascorrere del tempo piacevole e apprezzare anche l’ambiente che lo circonda, magari sfruttando gli spazi esterni per il picnic o approfittando della giornata per escursioni sui Colli, percorrendo le piste ciclabili o sostando nelle strutture ricettive. Il nostro impegno è fare del museo una casa di cultura vivente capace di guidare il visitatore nei luoghi che lo ospitano”.

“Il concetto che ci proponiamo di sviluppare – aggiunge l’assessore alla Cultura Leandro Comacchio - è riassunto nello slogan ‘Musei: spazio vivo, spazio da vivere’. Questo include la capacità di soddisfare i bisogni delle più varie tipologie di visitatori, puntando soprattutto alle famiglie mettendo a disposizione spazi, proposte e stimoli adeguati. Ma oltre alla vivibilità del museo, puntiamo anche alla sua vitalità organizzando eventi culturali, rievocazioni storiche, rappresentazioni teatrali e spettacoli musicali e letterari che diventano occasioni per mettere il museo al centro dell’attenzione di un pubblico sempre più ampio”. Le due cooperative sono state scelte per la loro esperienza. “Terra di Mezzo” si occupa infatti della gestione di attività in alcuni luoghi del Parco Regionale dei Colli Euganei: il centro di educazione ambientale “Casa Marina”, l’ostello “Colli Euganei”, l’ostello di Monselice, una biblioteca e il museo dell’acqua di Valle San Giorgio. Il personale impiegato annovera anche numerose guide naturalistiche patentate, oltre a professionalità capaci di valorizzare

le specificità dei luoghi. Essendo una cooperativa sociale di tipo B, si occupa anche dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. La cooperativa sociale “Ecofficina” nasce nel 2011 ed è costituita da persone impegnate da anni in progetti finalizzati all’educazione delle giovani generazioni, alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, allo sviluppo della socialità. È una cooperativa sociale di tipo “A + B” impegnata nella promozione sociale e nell’integrazione dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi, oltre ad attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Le competenze introdotte nella gestione del circuito museale permetteranno quindi di sfruttare le strutture ricettive di appoggio (Casa Marina, l’ostello Colli Euganei e il Venetian Hostel) che la cooperativa “Terra di Mezzo” gestisce direttamente. Inoltre le professionalità educative presenti in “Ecofficina” permettono di avvalorare le proposte con un taglio non solo didattico, ma anche pedagogico e legato ad attività di doposcuola o centri estivi. Anche gli spazi interni saranno

Notturni d’arte per tutta agosto

F

Il Museo Cava Bomba a Cinto allestiti per offrire la migliore accoglienza con angoli per la lettura e l’approfondimento degli argomenti presentati dalle esposizioni, ma anche locali per i bambini dove sperimentare e giocare per scoprire i contenuti in modi a loro congeniali. Contemporaneamente, le proposte più tipicamente “museali” devono essere rinnovate per rispondere alle diverse esigenze dei visitatori, a partire dal mondo della scuola. Pertanto saranno introdotte alcune novità anche a livello tecnologico e nella presentazione delle esposizioni.

uoco, Terra, Aria, Acqua: sono i quattro elementi naturali a fare da corollario all’edizione 2012 dei Notturni d’Arte. Come sottolinea l’Assessore alla Cultura, Andrea Colasio, se da un lato, con la loro grande forza simbolica ed evocativa essi ci conducono alle nostre radici, dall’altro fanno da ponte alle proposte del RAM 2012 e in particolare alla grande mostra di Fabrizio Plessi Il flusso della Ragione, che da ottobre si aprirà al Palazzo della Ragione. I Notturni d’Arte, giunti alla XXVI edizione, si presentano pertanto con un calendario di visite e di spettacoli particolarmente ricco. Ventisei serate fino al primo settembre per conoscere monumenti e storie della città, con corredo di undici spettacoli che vanno dalla danza classica, al teatro, al flamenco, alla musica classica, al jazz per chiudere con la Civica Orchestra di Fiati di Padova. Il calendario su www.padovanet.it/padovacultura L.O.

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22 14

LO GINNASTICA

SPORT in PRIMO PIANO LE “FARFALLE” DELLA BUTTERFLY TRIONFANO ALLE NAZIONALI DI PESARO

Calcio Tutte le novità della formazione in vista del prossimo campionato

Rocca Monselice in campo

di Walter Lotto

I

Le ragazze della Butterfly si sono imposte ai campionati di Pesaro

D

opo un anno di lavoro intenso ed entusiasmante le “farfalle” della Butterfly di Cervarese Santa Croce hanno trionfato ai campionati nazionali Gtp di ginnastica ritmica e artistica. Merito della preparazione tecnica molto accurata che ha permesso alle ragazze padovane di padroneggiare sulle società più forti d’Italia. Guidata da Marianna Menocchio e dall’assistente Laura Domenichini la Butterfly si è presentata a Pesaro con la rappresentativa composta per la prima fascia da Emma Ghiotto, Emma Zovi, Martina Guarise, Allyson D’Oria, Giulia Alfonso, Giada Trevisan e Marta Tomasi che per pochi centesimi sfiorano l’entrata nella top ten delle migliori sia nella Coppa Italia che nel Sincrogym collettivo con attrezzi. Ma è pioggia di medaglie: un oro e un argento per Giulia Alfonso, un bronzo per Martina Guarise e due quarti posti per Giada Trevisan. La seconda fascia, formata anche da Giada Pattaro, conquista un bronzo alla palla con Alessandra Beccaro mentre Giulia Grussi vince un argento e un bronzo alle clavette e alla palla. Ottimo quarto posto per Alice Griggio alle clavette. Grandi soddisfazioni anche per le atlete di terza fascia: Michelle Canton, Martina Grassetto, Cecilia Carlotto, Lisa Quartesan, Vanessa Zuin e Melissa Masiero nella gara di Serie D, di altissimo livello tecnico. Per chiudere in bellezza altro bronzo con Vanessa Zuin, quarto e quinto posto per Melissa Masiero e ottimo piazzamento per Michelle Canton nella classifica assoluta su quattro attrezzi.

l comunale di via S.Filippo Neri ha ospitato la presentazione ufficiale dell’organico della Rocca di Monselice che si schiererà ai nastri di partenza nel prossimo campionato di Prima Categoria. L’avvenimento ricopriva un fatto di grande interesse per la tifoseria locale, perché la società neroverde del presidente Claudio Finesso, da sempre considerata la “seconda” squadra di Monselice, dopo la mancata iscrizione dei cugini biancorossi è di fatto l’unica rappresentante di una piazza che ha sempre vissuto il calcio in maniera straordinariamente passionale. “Abbiamo accolto con dolore la notizia della mancata iscrizione del calcio Monselice- dice Renzo Trambaioli diesse neroverde- una delle società più gloriose del calcio padovano, sentiamo forte la responsabilità di rappresentare una città abituata da sempre a vivere il calcio in maniera totale, sarà per noi un ulteriore molla per fare bene”. Poi un invito ai tifosi dell’ex squadra biancorossa: “Li aspetto numerosi al comunale per

Pallavolo. La prima divisione femminile domina i play off del girone A e B

Vision Volley guadagna la D Gaino: “Complimenti ragazze” “P

untiamo a campionati dignitosi” era stato l’annuncio a caldo, e in qualche modo anche l’auspicio, dell’ex presidente Roberto Casumaro del Me.Scu.Volley dopo la “fusione” tra Me.Scu Volley, Top Volley e Pallavolo Montagnana di un anno fa che ha dato vita alla nuova società pallavolistica della bassa padovana Vision Volley. Il nuovo assetto societario, infatti, imponeva calma e un lavoro che sarebbe dovuto partire dal settore giovanile vista anche l’abbondanza di compagini, ben 14, e le difficoltà di trovare per tutte campi consoni all’allenamento e al gioco. Invece è bastato un solo campionato per arrivare ad assaporare i primi risultati. La Prima divisione femminile, infatti, quest’anno ha tagliato l’importante traguardo del passaggio di categoria, approdando alla serie D. “Abbiamo concluso il campionato al terzo posto del girone A – ha commentato Giorgio Gaino, nome noto nell’atletica degli anni ’70 e oggi in veste di responsabile della squadra e consigliere della nuova società – ma abbiamo dominato il girone poolpromozione vincendo quattro partite su quattro. Siamo molto soddisfatti anche perché durante il percorso non sono mancate le difficoltà come l’avvicendamento dell’allenatore dopo la fase della Coppa

La squadra della Rocca di Monselice sostenere il nostro progetto”. La squadra è stata costruita con un occhio al bilancio, elemento di sopravvivenza indispensabile in tempi di crisi, vanno visti in quest’ottica gli inserimenti di Mattia Giosuato, Filippo Bottin e Riccardo Maggese giovani classe 93 promossi dalla juniores. Dal mercato sono invece arrivati i centrocampisti Enrico Rigoni, (87) ex Legnarese e Davide Viale (92) prelevato dal Mestrino. Rinforzata anche la difesa con l’ingaggio di

MUSICI E SBANDIERATORI. Pioggia di medaglie alle nazionali

MEGLIADINO SAN VITALE PIGLIA TUTTO S. MARGHERITA D’ADIGE TORNA IN SERIE A1

I gruppi di musici e sbandieratori del Montagnanese trionfano

D

La formazione della Prima divisione, da sinistra a destra: Alessia Diantini, Elena Crivellaro, Daniela Faccioli, Alice Morandi, Giulia Selmi, Nicole Dal Bello, Denise Romanello, gli allenatori Ilaria Filon e Pino Scalzotto. In ginocchio Marta Lunardi, Giovanna Cavion, Linda Galante, Francesca Businaro e Giulia Friemel Veneto o i non pochi infortuni che hanno privato la squadra di validissime atlete anche per lunghi periodi. Fortunatamente con l’inserimento di cinque ragazze dell’Under 16 (Verde) e con la bravura e la costanza degli allenatori Ilaria Filon e Pino Scalzotto si è giunti ad un risultato insperato ad inizio campionato. Quindi, davvero, tanti complimenti alle ragazze, ai loro allenatori e ai tanti che hanno permesso il conseguimento di

questa importante affermazione”. Ma il risultato ottenuto dalla Prima divisione femminile non è stato l’unico tra le squadre della Vision Volley, importanti risposte sono arrivate anche dalla serie C,D maschile e Prima divisione che hanno partecipato alla Coppa Veneto e dalla Seconda divisione che ha partecipato alla Coppa Padova. “Ora – ha concluso Gaino – è importante fare una buona preparazione in previsione dell’avvio del nuovo campionato ad ottobre. F.M.

Andrea Cavaliere (87) proveniente dal Boara Polesine. ”Pochi innesti mirati - ha aggiunto Trambaioli- che vanno ad irrobustire il gruppo che lo scorso torneo ha entusiasmato raggiungendo la salvezza con un straordinario girone di ritorno, è da li che vogliamo partire per migliorarci ancora”. Il gruppo con in testa mister Andrea Franzolin, lo scorso torneo all’Atheste, ha iniziato la preparazione il 13 agosto, negli impianti sportivi del Kennedy.

oppio successo per i gruppi locali di musici e sbandieratori: Megliadino San Vitale sbanca tutto ai campionati giovanili nazionali e Santa Margherita d’Adige ritorna invece in serie A1. Il gruppo sanvitalese ha dominato i Campionati giovanili nazionali di Rubiera (Re) laureandosi campione d’Italia, con un bottino di 5 medaglie d’oro: un record che resterà negli annali per il gruppo rossoblù. Il primo oro è quello della coppia tradizionale, raccolto da Riccardo Zaglia (11 anni) e Walter Martinelli (10 anni). Zaglia, già campione veneto, bissa il primo posto anche nella gara dei singoli, battendo la concorrenza di ben trenta coetanei. San Vitale domina pure la gara per le Piccole Squadre dove vengono valutati dalla giuria anche i musici. San Vitale pure qui era l’osservato speciale ed infatti i pronostici vengono rispettati: campioni d’Italia sia con la Piccola che con i musici. L’ultimo alloro è quello della Grande Squadra. Questi i nomi dei premiati: Riccardo Zaglia, Walter Marti-

nelli, Alessandro Malaman, Luca dal Bello, Gloria Vascon, Leonardo Faggion, Lorenzo Luise, Martina Martinelli, Silvia Barollo, Anna Filippi, Anna Adami, Letizia Chiarello, Ilaria Gaino, Sara Filippi, Giulia Rossetto, Elena Feffin, Margherita Barollo, Giorgia Dal Bello, Veronica Baratto. Ritorna in serie A1 invece Santa Margherita d’Adige, grazie al successo prestigioso nella recente “Tenzone argentea” di Oria (Br), riuscendo a portare a casa una promozione nella massima serie della Federazione Italiana Sbandieratori, che mancava ormai da diversi anni. Il risultato è arrivato grazie al quinto posto di Stefano Gaiofatto nella gara assoluta del singolo, al quarto del duo Encicliati-Gaiofatto nella coppia, al settimo nella classifica della Piccola Squadra e al quarto della Grande Squadra. Due terzi posti sono invece arrivati per i musici e per la graduatoria della coreografia. Nella combinata, Santa Margherita chiude al secondo posto alle spalle del gruppo Santo Spirito di Ferrara. Ed è promozione.


Pagina pubb 270x350Citta di Conselve in Mostra:Layout 1

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24 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Troppi problemi in ferie, troppe vacanze rovinate

Low cost o a prezzo intero, cresce il numero di vacanzieri che denunciano disavventure. Uno su 5 ha avuto brutte sorprese di Ornella Jovane

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imane ancora impresso nella memoria perché terribilmente attuale quello spot sulle vacanze: il sorrisetto “malefico” di quel tipo che accoglieva turisti maldestri in arrivo nella tanto sognata meta mentre si rendevano immediatamente conto della bufala nella quale erano incorsi. “Turisti fai da te?” Chiedeva sarcasticamente l’ometto a vacanzieri in pieno sconforto. I casi di vacanze rovinate - e non solo fai da te - continuano ad avere una consistente incidenza anche per i veneti. L’associazione consumatori Adico stima che un turista su cinque si imbatte in uno o più problemi, con la percentuale assoluta di casi di disservizi in ferie rispetto al totale delle segnalazioni estive che anche quest’anno sfiora l’1 ogni 3. In estate cioè un problema su tre è legato alle ferie. Voli in ritardo, hotel o case poco rispondenti alle aspettative, sporcizia o disservizi, fino a problemi con i documenti di viaggio che complicano se non impediscono la partenza o il rientro. I primi aneddoti cominciano a giungere presso l’associazione di Mestre. E’ accaduto ad una viaggiatrice

veneziana di avere avuto un rientro problematico dalle vacanze siciliane. La signora aveva acquistato con largo anticipo 6 biglietti di andata e ritorno da Venezia a Catania con una compagnia aerea low cost, per un valore complessivo di 948,36 euro per i voli del 22 giugno e dell’1 luglio. All’andata tutto è andato secondo i piani, i problemi si sono avuti al ritorno. “Quattro giorno prima del rientro - spiega la viaggiatrice veneziana - la compagnia ci ha inviato un sms per avvisarci che il volo delle 6.40 di mattina del 1 luglio era stato cancellato, invitandoci a prendere contatti con il loro servizo clienti per capire cosa fare”. Un’operazione - a quanto racconta la signora - non proprio così semplice tanto che è stato necessario sacrificare un’intera giornata di vacanza per arrivare a contattare l’operatore. L’alternativa proposta è un volo delle 12.50 sempre programmato per il 1 luglio. Giunti all’aeroporto l’ulteriore sorpresa con una partenza annunziata per le 15.50, ma effettivamente avvenuta alle 16.30. “Sottolineo - racconta la signora - come nel periodo

di attesa non ci sia stata fornita alcuna assistenza, e solo dopo numerose e pressanti insistenze abbiamo ottenuto 6 buoni per un panino e una bibita”. I bagagli sono rimasti a Milano, i turisti erano imbarcati in una nave per una crociera nelle isole caraibiche. E’ accaduto a fine maggio ad una coppia di Padova. I due sono partiti da Milano con un volo di 8 ore che li ha portati a Pointre A Pitre, capitale dell’isola di Guadalupa, dove si sono imbarcati per una crociera da sogno di 7 giorni ma, a loro insaputa, senza bagagli. I primi tre giorni di navigazione sono stati impiegati dai turisti padovani per recuperare le valigie, vissuti in una situazione di emergenza e disagio. “Era la nostra prima crociera - raccontano - e siamo rimasti fortemente delusi. La sera dell’arrivo e il giorno successivo abbiamo dovuto riutilizzare gli abiti usati durante il viaggio, oltre a non poter utilizzare piscine e spa perché non avevamo il costume e a bordo non ne vendevano. Abbiamo perso la visita all’Isola Martinica avendo dovuto impiegare quel tempo per cercare un centro commerciale dove acquistare ciò di cui avevamo bisogno

e per parlare con la responsabile del servizo clientela”. “Estate dopo estate - spiega il presidente di Adico, Carlo Garofolini - cresce il numero delle persone che si rivolgono a noi denunciando problemi legati alle vacanze e chiedendo assistenza legale per ottenere la giusta tutela”. L’associazione ha perciò predisposto una campagna, “vacanza informata”, che in due fasi, si propone di aiutare i cittadini a fare ferie senza intoppi. L’attenzione si concentra sui disservizi aeroportuali, ma l’associazione rimane a disposizione tutta l’estate anche per i problemi di altra natura. “La prima fase di Vacanza informata - conclude Garofolini - mira a dare ai cittadini strumenti agili e di facile consultazione relativi ai diritti che si hanno in qualità di viaggiatore, in modo da partire informati e consapevoli, e quindi in grado di far valere prima e meglio le proprie ragioni. La seconda, invece, che si attiva al ritorno, prevede un canale di assistenza privilegiato e modulistica ad hoc nel malaugurato caso in cui lo stesso cittadino si fosse imbattuto in qualche problema”.

LAST MINUTE, LOW COST COME TUTELARSI DALLA “BUFALA”

L

a caccia al last minute è diventato negli anni uno degli “sport” più praticati da chi si accinge a programmare le vacanze estive e, quest’anno in particolare, un sistema cui anche gli operatori del turismo fanno ricorso con generosità per ovviare alle defezioni dei turisti italiani che, con la loro assenza o presenza ridotta, un vuoto lo hanno lasciato. In agenzia o su internet le offerte della vacanza all’ultimo minuto si moltiplicano per un agosto un po’ “magro” di soddisfazione per gli operatori.

Le associazioni di consumatori tuttavia rinnovano l’invito alla prudenza. I siti e le vetrine sono “carichi” di offerte, gli sconti sono accattivanti, fino al 40 per cento sul prezzo di listino, ma non vanno trascurate o sottovalutate le insidie che si nascondono dietro sperticati elogi di vacanze da sogno tutto compreso a cifre incredibilmente low cost. E’ bene sapere - rimarca Aduc - che il contratto di last minute è del tutto analogo a quello tradizionale con obblighi per il turista e il tour operator. Attenzio-

ne - è l’ammonimento - alle condizioni contrattuali, ad eventuali spese non messe in sufficiente evidenza come le commissioni, i costi per i trasferimenti, le iscrizioni, le tasse aeroportuali, i supplementi e così via. Per chi preferisce percorrere la strada della ricerca e prenotazione in rete, perché più comoda, rapida e anche per il fatto di poter valutare molte più offerte, il livello di guardia dev’essere ulteriormente alzato. Quando si “viaggia” su Internet per organizzare la vacanza il suggerimento di Aduc è quello di confrontare

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innanzitutto su più siti prezzi di hotel e di voli, di cercare riscontri - per l’attendibilità delle informazioni - sui forum dei viaggiatori. Una volta individuato il sito da cui prenotare è buona cosa verificarne l’attendibilità (che sia indicata la denominazione sociale, l’indirizzo, il telefono - che vale la pena comporre - il fax). Aduc consiglia quindi di stampare sempre il contratto, la prenotazione e la risposta del venditore. Se il pagamento viene effettuato con carta di credito va verificato che il sito sia dotato di un sistema di sicurezza. O.J.

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Il Veneto in primo piano 25 7 Una stagione difficile Gli italiani non si fanno vedere, stranieri non da record

Tasse sui turisti e proposte per invogliarli a sceglierci di Ornella Jovane

A

ccesso in spiaggia a due euro per i pendolari. E’ stata la proposta del presidente di Confturismo e Federalberghi Marco Michielli che ha proposto a inizio estate l’introduzione di un ticket - misura che avrebbe potuto trovare applicazione peraltro anche a Venezia per il turismo giornaliero - da far pagare a chi non è cliente d’albergo nelle spiagge del litorale veneto. Michielli ha motivato l’iniziativa con l’opportunità di far pagare ai pendolari una serie di servizi offerti lungo gli arenili - pulizia,

CURIOSITÀ

I

soccorso e altro - pensati per i clienti degli alberghi, di cui però usufruiscono anche i turisti “mordi e fuggi”. Oltre a risultare impopolare, come del resto Michielli aveva fin da subito previsto, la proposta ha incontrato una serie di oppositori. Primo fra tutti il governatore del Veneto Luca Zaia. Ancora più convinto il no dell’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi. Si pone, invece, nella posizione dei contrari il presidente di Federalberghi

sull’applicazione della tassa di soggiorno. La stagione non va bene, si stima un 30 per cento in meno di italiani compensato in parte dagli stranieri, i cui arrivi non sono tuttavia da record. La tassa di soggiorno sarebbe dunque un ulteriore disincentivo che va ad aggiungersi alla crisi economica e alla psicosi da terremoto. Gli operatori chiedono all’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi incontri per mettere a fuoco la situazione e studiare

strategie di contrasto in tempo per la seconda metà della stagione turistica. Da Chioggia e Sottomarina, dove l’introduzione della tassa di soggiorno è stata approvata con grande disappunto delle categorie economiche del turismo, si avanzano proposte per attirare i vacanzieri. Alla Regione lanciano l’idea dei buoni benzina riservati ai turisti che vengono a villeggiare nelle coste venete.

LA CREMA SOLARE? SI RICLICLA QUELLA DELL’ANNO PRIMA

nformati, prudenti, protetti ma anche accorti e attenti a non sprecare. In tempo di crisi non si butta via niente, neanche la protezione solare avanzata dalle vacanze dell’anno precedente. E’ quanto risulta da un’indagine di Adico, l’Associazione veneta a difesa dei consumatori, condotta in territorio trevigiano alla vigilia delle prime partenze in massa per le ferie. L’obiettivo era in realtà quello di verificare la conoscenza sul corretto uso di lozioni e spray solari e invece è emerso un dato significativo e inaspettato. Oltre il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i solari avanzati dalla stagione precedente, pur sapendo - almeno nella maggior parte dei casi - che da un anno all’altro le confezioni aperte perdono parte del filtro protettivo. Di questi un 15 per cento si limita a farlo con le protezioni a fattore alto, perché - è la risposta - non riesce a consumare

l’intero flacone nell’arco di una sola stagione. C’è però un 48 per cento che, invece, finisce la confezione a prescindere dal fattore di protezione. Mentre rimangono stabili i dati relativi all’utilizzo di protezioni solari - confermando una buona consapevolezza sui rischi e le controindicazioni derivanti da esposizione al sole senza adeguata protezione - è in deciso aumento proprio la percentuale di chi utilizza creme dell’anno prima. “Un comportamento - commenta il presidente Adico, Carlo Garofolini - assai rischioso soprattutto nei primi giorni di esposizione, quando sono necessari filtri ben attivi per evitare arrossamenti ed eritemi, ma diretta conseguenza della crisi”. In virtù di questo fenomeno le case produttrici di solari sono ricorse ai ripari: si è infatti registrato il boom della vendita di mini dosi di altissima protezione. O.J.

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26 8 Il Veneto in primo piano Patrimonio architettonico L’analisi dell’istituto regionale Ville Venete

Ville venete, risorsa da valorizzare Giuliana Fontanella. ”La messa in rete del patrimonio aumenta del 20% l’economia turistica” di Alessandro Abbadir

“S

e tutte le ville del Veneto fossero messe in rete e valorizzate, come meritano l’economia turistica potrebbe fare un balzo in avanti del 20%. In Veneto abbiamo oltre 3700 ville di cui solo 1500 sono valorizzate e sono saperte alle visite“. A dare queste cifre è Giuliana Fontanella presidentessa dell’istituto Regionale delle Ville Venete, istituto attivo da decenni e che da qualche anno ha la sua sede a Mira (Venezia) in Villa Venier, nella rinomata Riviera del Brenta. In Veneto la provincia che ha più ville censite è quella di Treviso con 785, seguita Verona con 676, e poi Vicenza con 670, Padova 633, Venezia 573, Rovigo 250 e infine Belluno con 195. Giuliana Fontanella fa un’analisi della situazione partendo dalla crisi in atto. “Ci si accorge ora dell’importanza di sviluppare e recuperare il patrimonio artistico e architettonico del Veneto in cui anche le ville hanno una parte importante - spiega la Fontanellaquando per anni si è puntato tutto sullo sviluppo di aree industriale e capannoni. Solo

ora si capisce che il paesaggio insieme all’agricoltura, e alla gastronomia è una risorsa, anzi può diventare la risorsa trainante. Ora si deve recuperare il tempo perduto e certamente fare tesoro dall’insegnamento che in qualche modo arriva da questa crisi. Una crisi che ha mutato radicalmente il modo di intendere e valorizzare le risorse del territorio”. In questo momento di crisi però recuperare tutte le ville Venete e renderle visitabili è davvero un’opera impossibile è possibile però mettere in rete il sistema ville con la ricezione turistica, la gastronomia e l’agricoltura promuovendo ad esempio nei castelli del trevigiano un prodotto internazionale come il Prosecco. “Finora abbiamo creato “pacchetti” di messa in rete di ville in diverse aree del Veneto – dice la presidentessa Fontanella – che cominciano a dare i loro frutti con visite organizzate e turisti che arrivano quotidianamente. Per l’economia turistica questa messa in rete di 20-30 ville a pacchetto, porta mediamente ad un incremento dell’economia turistica

Sopra Villa Venier, a fianco Giuliana Fontanella locale del 20% ma in alcune zone come la Riviera del Brenta, già rodate a questo sistema anche del 30%. In altri paesi europei un patrimonio artistico più scarso, gli enti di promozione del territorio riescono ad attrarre un numero di turisti maggiore soprattutto investendo massicciamente nei mezzi di comunicazione più moderni”. Fra le iniziative intraprese in questi anni dall’ Istituto Regionale Ville Venete, c’è anche la formazione

di insegnanti e operatori turistici in Veneto. “Abbiamo creato dei corsi di formazione per insegnanti e anche ristoratori e operatori del settore - spiega - per dare le nozioni principali di storia locale. Il Veneto non è solo le sue bellissime città, ma soprattutto paesaggi agresti e ville che devono diventare bagaglio culturale anche scolastico e da inorgoglire”. L’istituto si occupa anche delle Ville del Friuli che sono circa 500.

NEWS Iniziative

FERRAGOSTO A VILLA VENIER

L

a sede dell’istituto Ville Venete, Villa Venier a Mira, sarà al centro delle iniziative culturali con gli appuntamenti “E_state in Villa” e “Ferragosto in Villa” che termineranno il 23 agosto. Per estate in villa è il primo appuntamento è stato con la proiezione del film “The Ripley.s game”. Un tributo della regista Liliana Cavani al patrimonio delle ville venete. Il 9 agosto alle 21 “Storie di Orchi Storie di Streghe”. Saranno lette fiabe della tradizione italiana ed europea. Il 15 agosto festa per tutta la giornata. Dalle 10 alle 22. Ci saranno visite guidate, laboratori didattici (dalle maschere in cuoio alla land art, passando per pittura e scultura), concerti e jam session, degustazione vini e prodotti tipici e danza del ventre: quest’ultima una vera e propria giornata di festa di mezza estate. Infine il 23 agosto alle 19 Pic Nic delle fate e visita al lume di candela. Insomma un esempio di come una villa veneta può diventare luogo di aggregazione per tutti. A.A.

Nel vicentino

PERCORSI DIDATTICI IN VILLA FOGAZZARO

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

“P

ercorsi culturali in Villa Fogazzaro”. Questo il progetto didattico delle 18 classi dell’Istituto Comprensivo “G. Toaldo” dei Comuni di Montegalda, Montegaldella e Grisignano di Zocco (Vicenza) che hanno aderito alla proposta dell’Istituto Regionale Ville Venete volta a sensibilizzare i più giovani all’importanza della valorizzazione del patrimonio architettonico-culturale - Di cosa si tratta? A fine anno scolastico Un momento della in quest’area del vicentino 400 alunpresentazione dell’iniziativa ni, accompagnati dai loro docenti e da tutor professionali, sono stati coinvolti in cinque percorsi didattici che interessano sia Villa Fogazzaro sia Villa Gualdo, sede del municipio di Montegalda. Nella prima, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere l’architettura della dimora privata e la storia del suo più celebre abitante, lo scrittore Antonio Fogazzaro, anche grazie alle letture animate tratte dal testo “Il folletto allo specchio”. Hanno approfondito inoltre, le caratteristiche del giardino all’italiana, considerando in particolare le diverse specie di alberi e fiori e la ricca entomofauna che abita o che si ferma in questi luoghi. Si sono accostati infine, alla musica assistendo al concerto di campanelli nel parco della villa e visitando il “Museo Veneto delle Campane”, ospitato all’interno dell’edificio. A Villa Gualdo, invece, è stato dato spazio alla storia e all’architettura della villa, alla mostra su Fogazzaro e all’itinerario a lui dedicato. La scuola insomma come la fucina in cui si trovano i cittadini del futuro e, soprattutto, come strumento privilegiato per rendere consapevoli i bambini del patrimonio, unico al mondo, che il loro territorio offre: “Il progetto dell’Istituto Toaldo- ha detto il consigliere dell’ Istituto Ville Venete Mariella Mazzetto - non è solo di tipo culturale ma anche identitario e paesaggistico. In una fase di grave crisi di identità, in cui il mercato sembra essere l’unico idolo, è giusto che i giovani trovino la loro strada anche attraverso percorsi didattici come questi, in cui sono coinvolti in maniera attiva. Per loro può essere l’occasione per conoscere le ville, gli affreschi, i modi di vivere di ogni epoca, e al contempo per individuare possibili percorsi lavorativi” L’iniziativa si ripeterà A.A. a settembre con il ritorno fra i banchi dei ragazzi


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10 Intorno a noi 28 Sociale L’analisi di Gabriella Camozzi responsabile del Centro Donna del comune di Venezia

Violenza sulle donne, è emergenza

La responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia Gabriella Camozzi

di Alessandro Abbadir

E

scalation degli omicidi e delle violenze contro le donne, ormai è emergenza. I casi sono all’ordine del giorno e i più efferati hanno interessato negli anni e mesi scorsi anche la nostra regione. A fare una analisi della situazione è la dottoressa Gabriella Camozzi, responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia, che ha da anni anche un efficiente centro antiviolenza punto di riferimento in tutta la regione. Un centro in grado di far fronte alle emergenze e dare assistenza alle donne in pericolo di fronte prevalentemente all’atteggiamento del compagno o del marito. “Gli omicidi di donne compiuti da uomini sono in netto aumento - spiega Gabriella Camozzi - anche se è stabile la richiesta di aiuto. E’ come se si fosse alzato il livello di violenza maschile che sembra non voler accettare il mutato ruolo della donna nella società e nella famiglia. Al nostro centro sono arrivate quest’anno 300 richieste di aiuto da Venezia e dintorni, ma anche da tutto il Veneto. Molte donne si rivolgono a noi anche per sfuggire ad una situazione che pensavano di poter controllare e che invece si rivela per loro ogni giorno sempre più violenta”. Gabriella Camozzi spiega che la violenza contro le donne è diffusa in ogni fascia sociale, e in tutte le età “Basti pensare – spiega – agli episodi che si sono verificati qualche anno fa in provincia di Venezia in cui un laureato sparò ad una ragazzina di 16 e si suicidò, e un professore che accoltellò la compagna in negozio. Il problema di fondo è quello di un malsano senso del possesso dell’uomo nei

“Bisogna lavorare anche sulle donne per evitare che credano di potercela fare da sole” confronti della donna. In una minoranza di persone un “no” di una donna fa scattare reazioni furibonde e in qualche caso tragiche“. I casi più efferati poi non prendono origine come si tenderebbe a credere, da contenziosi sull’affidamento dei figli, anzi a volte si tratta di coppie in cui i figli non ci sono. Come uscirne? “Ora è tempo di lavorare sulla psicologia maschile- spiega Gabriella Camozzi – con corsi nelle scuole e anche negli ambienti di lavoro e famigliari, cercando di far cambiare la mentalità e far capire che un no o un rifiuto o la fine della relazione vanno gestire in maniera matura e non aggredendo la moglie o la compagna”. Si perché tra l’altro, e non serve ribadirlo il 90 % dei casi di violenza sulle donne è fatto da compagni, mariti o persone che sono in stretto contatto con loro. C’è anche da lavorare però sulle donne stesse. “Spesso nella donna - conclude la Camozzi- c’è un errato

Il fenomeno è diffuso a tutte le età e in tutte le fasce sociali

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senso di onnipotenza, cioè la sensazione di potercela fare da sole. Impera la mentalità del “poi riesco a farlo cambiare in fondo non è un violento, ma stressato eccetera“. Niente di più sbagliato. Da sole in questi casi si riesce a fare poco, è importante invece rivolgersi ai centri donna anti violenza che sono in grado di dare domiciliarità segreta se necessario e aiuto di psicologi, avvocati e specialisti”.

NEWS Focus

CHE COS’È IL CENTRO ANTIVIOLENZA

I

l Centro Donna e Antiviolenza del Comune di Venezia è attivo dal 1995. In esso opera un équipe composta da una ventina di professioniste che offre accoglienza alle donne vittime di violenze e maltrattamenti. Ad oggi le donne accolte sono 4.000 con una media di circa 300 donne che ogni anno si rivolgono per la prima volta. Provengono dal territorio veneziano (per il 73%) ma anche dal resto del Veneto. In alcuni casi la richiesta di aiuto arriva anche da donne di altre regioni d’Italia che si rivolgono al Centro Antiviolenza autonomamente o inviate da altri Servizi e Centri Antiviolenza italiani. Nel 1996 è stata aperta la casa protetta ad indirizzo segreto dedicata all’accoglienza di donne (con eventuali figlie e figli minori) in situazione di grave rischio a causa di maltrattamenti e violenze. Le donne che si presentano al Centro coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi, anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. La percentuale di donne straniere è aumentata notevolmente negli ultimi anni: 1 donna su 5. Il centro si trova in Viale Garibaldi 155/a Mestre Si può chiamare lo 041 2690630 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Nei giorni di chiusura o in caso di urgenza chiamare il 1522 e chiedere delle operatrici del Centro Antiviolenza del Centro Donna di Venezia. A.A.


12 Cultura veneta

Cultura veneta 29

Villa Pisani Fino al 4 novembre “Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”

La nobiltà del lavoro Contro il buio di spread, default, Bund e Btp la risposta semplice del lavoro come valore morale essenziale del singolo e della collettività

C

ontinuando nel solco di una ricognizione a largo raggio sulla pittura dell’Ottocento veneto, che caratterizza da anni l’offerta espositiva del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia), la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, illustra i diversi aspetti del lavoro attraverso le raffigurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fino ai primi decenni del Novecento. In un’epoca come la nostra, preme l’esigenza di un radicale ripensamento sul senso e sul valore del lavoro. Contro il buio di spread, default, Bund e Btp, contro l’imperscrutabile economia irreale, per tornare a vedere equilibrio nella società la risposta è semplice, trasversale, globale: il lavoro che, naturalmente, è stato, è e resta valore morale essenziale che dà senso, misura e stabilità al singolo e alla collettività. Nella nostra Costituzione, all’articolo 1 si legge: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e la parola “lavoro” risuona con una intensa e cristallina carica salvifica. Da qui è nata l’idea di creare una rassegna tra Ottocento e Novecento che si concentri sui

Nelle foto alcune delle opere in esposizione: in alto “Mondine in Polesine” di Ettore Tito, Fausto Zonaro “Il sarto”, a sinistra Cesare Laurenti “La fruttivendola” e Oreste Da Molin “Barbiere rusticano” vecchi mestieri, vivi nella pittura veneta, che mostri come nell’arte a cavallo dei due secoli la potenza del lavoro sia glorificata con tutta la sua carica concreta e dinamica dai pennelli più noti del tempo. La mostra conduce il pubblico in una Venezia con campi e campielli popolati dall’animazione caratteristica dei mercati, con calli, ponti e canali percorsi dal vociante passaggio di ambulanti: arrotini, venditori di caldarroste, lustrascarpe, fiorai, carbonai, burattinai, suonatori girovaghi. Le donne lavorano accanto agli uomini come bigolanti, che al grido “acqua mo” portano, con il

La Fondazione Stépán Zavrel compie 30 anni

secchio o bigol, sulle spalle, l’acqua dolce direttamente alle case; vendono polli, fiori, frutta, sono lavandaie o venditrici di zucca, o balie, cuoche, serve a servizio delle famiglie dei ricchi borghesi o della nobiltà di un tempo. Le immagini dipinte invitano a curiosare all’interno di case o di laboratori dove sartine, ricamatrici e merlettaie sono all’opera con aghi e fili, in ambienti umili dove un notaio stipula un contratto di matrimonio, dentro le botteghe dove calzolai, sarti e barbieri sono colti nell’esercizio del loro mestiere e dove gli antiquari espongono coloratissime e preziose merci o nelle fucine

dove ferve il lavoro dei fabbri. Chiamano ad addentrarsi lungo le callette veneziane dove le impiraresse (infilatrici di perle) svolgono a domicilio, talora appena fuori dell’uscio, prolungamento dell’angusto spazio domestico, le loro attività con il pensiero ai compagni che sono sulle barche, fuori in mare, a pescare. Uscendo dalla laguna, il visitatore è accompagnato nel brio luminoso di un giorno di mercato in Piazza delle Erbe a Verona, nell’umida atmosfera di una pescheria a Chioggia, nella effervescente confusione dei mercati di Badoere e Serravalle e nelle campagne dove sono al lavoro mondine,

contadini, zappatrici, fienaiole, pastore. Attraverso una selezione di dipinti che coprono un arco cronologico di più di un secolo, dal principio dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, si compie un percorso accattivante attraverso la pittura di genere di area triveneta (con pittori friulani come Brass, Fragiacomo, Mazzoni, Rotta e Veruda), tracciando un reportage sulle attività della gente che, nell’operosità come nel travaglio, nella fatica come nella solerzia, nei gesti e negli sguardi diventa protagonista di una grande epopea, quella del lavoro, nella sua concreta, industriosa, sostanziale nobiltà.

Personale di Renato Pengo dal 14 settembre

Shock ai Musei Civici degli Eremitani

NUOVA SEDE E UNA MOSTRA IN CANTIEREEntro il 21 settembre 2012 è possibile richiedere alla Regione Veneto

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l’assegnazione di un Voucher per partecipare ai seguenti corsi del Catalogo di Alta Formazione En.A.I.P. Veneto:

L

er festeggiare la nuova sede e i trent’anni di e stagioni dell’arte non hanno date precise, vengono comuattività, la Fondazione Stépán Zavrel di Sarclassificate in base alle tendenze storiche che le CONTABILITÀ, CONTROLLO DInemente GESTIONE, BUDGETING (cod. 10848) mede ha in serbo un’edizione straordinaria contengono. Così c’è stata un’arte romana fi no a quando è Ore 250 di cui 70 ore di project work/stage presso aziende partner de “Le immagini della fantasia”. Una mostra che esistito l’impero romano d’occidente, pur essendo sopravvissute aprirà i battenti, il 27 ottobre e proseguirà fino geograficamente parte delle prerogative di quest’arte in quello Centro Servizi Formativi di Cittadella (PD), tel. 049-9402400, cittadella@enaip.veneto.it al 20 gennaio, con un tema conduttore: 30x2 , d’Oriente e temporalmente anche nell’arte successiva paleocriCentro Servizi Formativi di Porto Viro (RO), tel. 0426-634069, portoviro@enaip.veneto.it ossia gli anni di attività della fondazione per due, stiana, ed esiste un Rinascimento che comunemente viene colin totale 60 illustratori invitati nella sola sezione locato agli inizi del Quattrocento anche se la sua genesi risale, Panorama, dedicata ai libri recentemente pubblipunto di vista tecnico,EadPROGETTAZIONE un secolo prima e nei duecento TECNOLOGIE AVANZATE DIdal MODELLAZIONE INDUSTRIALE CON CAD 3D (cod. 10928) cati• ma con l’aspirazione di coinvolgerne altri, anni precedenti andrebbero cercate anche le premesse econoAttività formativa ammessa al Catalogo Ore 250 di cui 70 ore di project work/stage presso aziende partner in numero anche maggiore, insieme 2012 agli editori miche che l’hanno consentito. Insomma l’arte non volta pagina Interregionale Alta Formazione che potrà esserenell’ambito anche fruita attraverso la richiesta riunendoli di un ricco programma di di un insieme ai calendari, a volte fa una fuga in avanti rispetto ad Centro Servizi Formativi di Padova, tel. 049-8658201, padova@enaip.veneto.it del La valore massimo del costo eventiVoucher collaterali. rassegna offriràdell’80% così al suo essi ma in altre circostanze è un corpo resiliente che tenacemenCentro Servizi Formativi di Legnago (VR), 0442-21299, del corso pubblico un discorso sempre più ampio sul libro ad interventi critici d’eccellenza come quelli di Ro- te non vuoltel. saperne del mutarelegnago@enaip.veneto.it dei tempi. Oggi, per esempio, berto Denti in apertura del volume che correda la illustrato che comincerà dall’osservazione di oltre da almeno cinquant’anni sembrerebbe dare solo spettacolo di • L’assegnazione del Voucher è subordinata Mostra, di Paola Pallottino, dando nuova lettura 350 alla illustrazioni provenienti da numerosi Paesi, se stessa ed essere inconsistente come un’entità astratta che Destinatari verifica dei requisiti del richiedente e rifletterà sulle modalità di oltre 100 il- all’opera diLaureati Roberto Innocenti, di Silvia Burini, di latita nascondendosi sotto una coltre di ventagli all’immissione in espressive graduatoria. indipendentemente dalla condizione occupazionale. Diplomati sologiocattolo. se occupati. Persone in cassa integrazione e mobilità. lustratori, e 50 allievi della Scuola Internazionale Anastasia Arkhipova, di Davide Giurlando sull’opeServirebbe una riattivazione sensoriale, emotiva, il mezzo tecnologico e condel la cultura Le persone in Cigs, Cig, Cid e in Mobilità potranno fruire di un Voucherintellettuale. del valore del 100% del costo corso.mediatica contemporanea d’Illustrazione viaggiando sul filo delle parole di ra di Iurij Norstejn, accanto alla consueta presen- Secondo Renato Pengo solo uno “Shock” permetterebbe di far focalizzando la sua immagine sul cosiddetto “shock tecnologiun centinaio di libri e suggerendo infiniti spunti di tazione della Mostra a cura di Monica Monachesi ripartire il dialogo tra storicizzazione artistica e arte contempora- co”, cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del del Voucher presentare alla Con Regione Veneto il 21 Settembre sul sito dialogo che affioreranno sfogliando emozionanti e al saggio Richiesta sui racconti popolari della Russiada a cura nea. Come? la mostra che dalentro 14 settembre troverà posto 2012 televisore, chewww.altaformazioneinrete.it al tempo aveva anche suscitato l’interesse del Veneto fornisce assistenza gratuita peresposizioni la compilazione e presentazione della domanda di Voucher ai finiRestany. del rispetto deiparole criteriPengo pagine illustrate. Le immagini della fantasia pro- di Luigi DalEn.A.I.P. Cin. Sempre sulla scia delle celebranella sala delle temporanee dei Musei Civici degli celebre critico francese Pierre In poche porrà, inoltre, anche altri approfondimenti nelle zioni per il di trentennale sarà in uscita ad ottobre la Eremitani a stretto unaper scelta di dipinti pratica una sorta artistica nei Musei Civici, uno turammissibilità. Contatta il Centro Servizimettendo Formativi di tuoconfronto interesse fissare un tra appuntamento condiil intrusione nostro operatore. sue sezioni speciali: una dedicata all’ospite d’o- pubblicazione “Storyboard, come nasce un libro il Quattrocento e l’Ottocento della Pinacoteca dei Musei con le bamento appunto, collocato a metà strada tra l’arte moderna, nore Roberto Innocenti, l’altra dedicata alle fiabe illustrato”, Per doveulteriori 7 illustratori raccontano visita come il nostro tele appartenenti informazioni sito: al ciclo pittorico “Shock” degli anni Novanta e rappresentata dalle opere della Pinacoteca del Museo, e quella dalla Russia ed infine “Come nasce un libro Illu- nasce un libro illustrato, un editore ed uno stam- a elementi video realizzati dall’artista per questa personale. E’ contemporanea delle sue tele e dei video che con l’effetto neve DGR 595 del 26/07/2012 strato”, dove André Neves racconta il suo modo di patore offrono la propria esperienza e le parole di infatti a partire dagli anni Novanta che Pengo affronta nuovi am- del tubo catodico, proiettato tutt’intorno, arriva a coinvolgere lavorare. Si celebrerà il trentennale anche grazie Stépán Zavrel come ouverture. biti legati all’antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con anche il pubblico.

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“ Dove la terra non è più terra e il mare non è ancora mare”

Un territorio, le sue eccellenze e un’estate di tempo per conoscerle Ente Parco del Delta del Po ha messo la marcia della promozione del territorio e dei suoi prodotti di eccellenza. “Mai come in questo periodo - spiega infatti il presidente Geremia Gennari - c’è stata tanta carne al fuoco o, visto che quando si parla di prodotti deltizi si parla prevalentemente di specialità ittiche, di pesci al fuoco”. Cozze e vongole veraci, ovviamente, ma anche tartufi, riso, patate americane, aglio, radicchio, carote. Insomma il parco è anche grande un orto nel quale le produzioni di qualità non mancano. “Con la Regione e gli altri parchi veneti - prosegue il presidente

Gennari - stiamo lavorando ad un «pacchetto di prodotti» da promozionare nelle principali fiere internazionali, questo ci consentirà di lavorare in modo sistemico in un’offerta pluri-comprensiva capace di andare oltre alla frammentazione che ha determinato quella sorta di «nanismo» che da sempre ci impedisce di raggiungere i mercati globalizzati; ancora con la Regione stiamo lavorando, in previsione dell’Expo 2015, ad una via d’acqua che collegherà Milano a Venezia, lungo la quale verrà collocato il Delta come area del riso, del tartufo, del pesce; con la provincia di Verona stiamo costruendo

«la via del riso»; con il Gal stiamo portando avanti il Progetto Camargue per la promozione delle eccellenze gastronomiche deltizie; la Fondazione Cassa di Risparmio, inoltre, ha dato avvio insieme all’Ufficio Unesco di Venezia ad un iter programmatico per il riconoscimento del Delta come area riserva della biosfera. Stiamo lavorando tanto su scala internazionale, cercando programmazioni condivise con tutti i parchi deltizi del Mediterraneo, quanto su quella locale cercando il coinvolgimento delle scuole, siano esse l’alberghiero di Adria o lo Iuav di Venezia. E ancora: esiste il progetto per un

Visite guidate da Rosolina. Terra sospesa tra cielo e acqua Per conoscere da vicino il Parco e le sue meraviglie naturalistiche, è necessario avere uno “punto di vista” speciale, quello offerto dalla miriade di canali che danno forma e luogo all’area umida più grande d’Europa. Questa, infatti, è una terra che va vista dall’acqua. Altrove le escursioni si fanno a piedi qui invece è necessario scivolare sul pelo della corrente per conoscere i suoi abitanti: falchi anatre, aironi, cavalieri d’Italia, beccacce di mare e volpoche. Dal centro di Rosolina ogni martedì e giovedì, dal 14 giugno al 18 settembre, e possibile partecipare a due itinerari all’interno del Parco del Delta. La rotta del martedì, “Dove il fiume incontra il mare” propone un’escursione in motonave lungo il Po di Venezia fino alle foci del Po di Pila, del Po di Scirocco e del Po di Tramontana. Tre i luoghi dai quali è possibile prendere l’autobus che porta direttamente al luogo d’imbarco: Piazzale Europa ore 14.45; via delle Petunie ore 14.47, piazza san Giorgio ore 14.50. Lo sbarco è previsto a Pila verso le 17.30 circa L’itinerario del giovedì, Navigando negli orti d’acqua In questo caso l’escursione è in battello, il percorso prevede una lenta navigazione nella laguna di Caleri dove oltre agli allevamenti di vongole è possibile ammirare una fauna selvatica straordinaria ed unica. L’imbarco è previsto per le 15.30 all’attracco di Porto Caleri mentre il rientro è previsto per le 17.00 circa. Prenotazione obbligatoria per tutte le escursioni: +39 345 25 18 596

museo del miele e un museo della cinematografia girata nel Bassopolesine”. Infatti tra i prodotti del Parco non c’è solo quello che la terra produce ma anche la terra stessa e le grandi distese di acqua delle lagune, gli scanni, le barene e la secolare storia degli uomini e la loro cultura. Per questo ogni anno il Parco propone una nutrita rassegna di convegni, mostre e visite guidate dedicate al territorio rivolte alla conoscenza di questo angolo di mondo sospeso tra una terra che non è più terra e un mare che non è ancora mare.

Videoproiezioni, laboratori e degustazioni

Tra il conoscere e il sapere

Tra le offerte culturali del Parco non mancano quelle legate alle tipicità deltizie, siano esse i prodotti del territorio, i luoghi da conoscere o laboratori didattici per la scoperta di alcune produzioni locali. Fino al primo settembre, infatti, al Centro Congressi di piazzale Europa di Rosolina si terranno serate dedicate a vari approfondimenti. Lunedì 6 e 20 agosto ci sarà la serata natura, con la proposta di vari itinerari per la scoperta del territorio; lunedì 27, invece, verrà proposta una serata di videoproiezioni con le immagini più suggestive del Delta. E ancora: mercoledì 1-8-22 agosto saranno i maestri artigiani dell’argilla a tenere banco con un laboratorio didattico sulle produzioni locali, alcune davvero tipiche come le ocarine, o i “cuchi” come vengono chiamati da queste parti, delle quali esiste un bel campionario in esposizione al museo di Grillara tra quelle realizzate dal maestro centenario ma ancora attivo Idelmo Fecchio. La serata di mercoledì 28 agosto invece, sarà dedicata ai funghi con un esperto micologo che insegnerà a riconoscere le specie edibili che crescono del Delta. Nei venerdì 3-10-17-24 e 31 e nelle domeniche 5-1219-26 invece sarà attiva la Bottega del Parco con la vendita e la degustazione dei prodotti del Delta.


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I nostri esperti 33 DA CHE PARTE RIVOLGITI GIRA ALL’AVVOCATO L’ECONOMIA

Lorenzo Sartiè

La pochezzaQuestioni dei “furbetti del quartierino” di Giustizia

L’ARCHITETTO Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Spesso parlando con gli imprenditori si cade ad una trattativa contrattuale, che presuppone l’accordo delle parti, siamo Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi sempre su temi quali l’organizzazione, il di fronte a figure che pensano solo ad avere il massimo beneficio da di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualificazione Michela Nuvoletto, avvocato del Foro coordinamento, le sinergie e le alleanze, la di Padova un’opportunità a discapito di qualcun altro, costi quel che costi. Non gli antisismica (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi per interventi “post disciplina imprenditoriale e anche le qualità importa che l’altro sia un’impresa seria, corretta, affidabile che ha accettato terremoto”, mentre, se si fossero investiti per la progettazione di edifici morali. Puntualmente la discussione assume toni perché pensa e spera cha la controparte sia onesta come loro. Anzi per loro antisismici avrebbero ampliamente evitato i crolli. Così dopo le scosse Gentile Avvocato, accesi, talvolta anche introppo, in èepisodio meglio perché sanno che gli imprenditori faranno di tutto per mia far fronte Le chiedo consiglio meritodividendosi ad uno spiacevole accadutomi presso un noto ipermercato della zona.agli del 20 e 29 maggio scorso e le successive repliche in Emilia Romagna, due gruppi interessialopposti. Da di impegni presi a costo di essere rovinati. E purtroppo spesso lo sono. Meglio Lombardia e Veneto, si corre ai ripari! Case in muratura e capannoni Lemacro premetto chelatori sonodiincinta sesto mese gravidanza. Miparte recavo presso reparto delle verdure, dopo aver insacchettatopur la di verdura la frutta da acquistare, una coloro che ilstanchi della nostra classe ove,accettare un compromesso lavoraree con un rischio immane o rifimi utare prefabbricati le costruzioni più colpite! Dell’attività delle faglie in Emilia recavo economica alle bilance,edove si trova l’addetto ed al ilprezzaggio delle verdure. politica, associativa decidonoalla pesa e perdere lavoro? Il pensiero corre sempre al pane da portare in tavola, si sapeva dal 2000, tuttavia solo dal 2003-2005 la Pianura Padana è stesso dopo vista,difaceva diversi spiacevoli del tipo proprio La tonda” non di diLoinnovarsi per avermi conto loro, perseguire ma a che apprezzamenti prezzo? La coscienza detta“sei la risposta. mia mi“perché dice sempre stata riclassificata da zona non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe appoggi anche la tua anguria sulla bilancia” indicando con il dito inequivocabilmente la mia pancia, io non la strada della legalità in totale assenza di rifiutare e di continuare imperterrito a cercare altrove le opportunità di lavoro, quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri rispondevo e, dopo essermi allontanata, ad alta voce e davanti a molte altre persone, mi diceva “la tua pancia compromessi connivenze di del qualunque fino a quando trovo di fronte un imprenditore onesto e corretto. Per fortuna ce antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per pesa molto die più delle angurie supermercato”. tipo. Dall’altra coloro che ammettono che pur Posso fare qualcosa? Era presente mia madre.ne se sono ancora…e il pane arriva copioso… la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente essendo Giulia. sbagliato o non propriamente corretto, delle attività aziendali. Il problema è che molti dei capannoni industriali Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it lo comprendono e quello che è peggio che lo sono costruiti senza tener conto delle norme antisismiche, urge quindi presidenza@consorziovenetocostruttori.it giustificano pur di lavorare. Si crea quindi un Carissima pericolosissimo Giulia, asse speculazione e illegalità. ritengo che le affermazioni Il germe dell’illegalità imprenditoriale è quel sentimento morale porta una volta rivolteLe dalche purtroppo dipendente del germogliato, a perseguire comportamento supermercato sianoun molto gravi sempre più illegale e sempre più speculativo. e lesive del suo onore e della Si passa dall’analizzare il fatto costa sua dignità come donna echecome meno una sanzione che adeguare a termini di futura madre. legge una situazione, alla concorrenza sleale, La prima cosa che Le consiglio all’evasione fiscale e tributaria al non pagare i è di Purtroppo inviareciò èuno di fornitori. dettato scritto non solo dalla contestazione all’azienda pochezza morale dell’individuo, che essendo rappresentando quanto spiccatamente opportunista coglieaccaduto ogni piega richiedendo loro ilvantaggio, nominativo dele del sistema per il proprio ma anche DONNA UOMO BAMBINO dipendente soprattutto da un responsabile sistema giuridico e nonchè legale che non fa altro che al favorire tutto questo. Quante chiedendo datore di lavoro volte sentito lailfrase “tanto non gli fanno di abbiamo assumere provvedimento niente…” oppure “gli che ci guadagnano disciplinare piùuniciadeguato per sono gli avvocati perché tanto è inutile…” e via punire questo comportamento. di questo di passo. Sembra quindi che la Dopo che, Le proprio confermo che scena imprenditoriale sia dominata più dai furbi le espressioni usate nei Suoi senza scrupoli che dalle persone moralmente ed riguardi da Però questo eticamente corrette. gli strumentisoggetto per invertire siano oltremodo e la tendenza ci sono. Quali?sconvenienti Innanzi tutto la lealtà di soprattutto tra cattivo imprenditorigusto, anche semaconcorrenti, poi il sono offensive e tali da integrare fatto di rifi utare i compromessi. Il compromesso gli estremi didel reatochedinoningiuria è l’accettazione qualcosa piace, a proprio che solitamente alla di cuisvantaggio all’art. e 594 c.p. il porta quale lite. Bisogna imparare a dire di no. Non punisce la condotta di si tratta chi di un accordol’onore o di un’alleanza, dove entrambe le “offende o il decoro di una parti decidono in comune accordo una cosa e la persona presente”. portano insiemepotrà per un benefi cio comune. QuindiavantiLei senz’altro Il compromesso passivo è dettato talvolta dalla procedere sia civilmente, necessità, dal bisogno o dalla scarsa capacità chiedendo i danni, che interlocutoria. Supinamente l’imprenditore penalmente, sporgendo querela accetta clausole capestro, pagamenti non e chiedendo la punizione di congrui e dilazioni inumane. Il compromesso questo attivo invecedipendente. è quello dettato dall’opportunismo. Le Ovveroespressioni si accetta il utilizzate compromesso infatti con il preciso intento gli di andare in lite, integrano estremi delpartendo reato dal in presupposto l’opportunità nonalla è il lavoro, questionechesoprattutto luce ma il contenzioso. due si componenti dello stato in Se cuile Lei trova esi incontrano nello stesso momento (come del delicato periodo cheaccade sta di frequente) la parte passiva soccombe, affrontando, venivano dette sia in esso un un fornitore o un cliente. Ecco perché i nostri luogo pubblico, davanti ad altre imprenditori hanno bisogno di moralità, di etica EMERGENCY - Ricostruzione Capello PIGMA UP COLORE E LUCENTEZZA - Ravvivante persone erano tali daDi nessun farla e di correttezzaed e non di compromessi. OMNI PACK MEGA PACK Impacchi Ristrutturanti ABBRONZATURA ISTANTANEA - Estetica sentire offesachiaro, ed umiliata. tipo. 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Chi non ha accettato il tipo di provvedimenti compromesso camminerà a testadisciplinari alta, perché è intenderanno assumere. un imprenditore corretto, onesto e moralmente CONSELVE (PD) Via Matteotti, 221/C - tel. 049 5385750 giusto, chi invece non troverà più terreno fertile monicastudio@fastwebnet.it perPer proporre a proprioarticolo vantaggio, infocompromessi su questo m.nuvoletto@gmail.com sarà escluso dal mercato. Non siamo di fronte

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un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, n. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, redatte da Protezione civile, Cni, Assobeton e Reluis chiarisce le procedure postterremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per certificare l’agibilità sismica, necessaria per la riapertura delle attività produttive, ma massima semplificazione nelle procedure autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione delle attività per far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: una prima rapida procedura di messa in sicurezza affidata dai titolari dei capannoni ai tecnici, per verificare che l’edificio non abbia le carenze strutturali e in caso abbia tali carenze si deve prevedere interventi di ripristino autocertificati al Comune, ma «è possibile solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di modestissima entità». La seconda fase per poter certificare l’agibilità è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA SISMICA PARI AD ALMENO IL 60% di quello previsto per un capannone, costruito secondo la vigente normativa antisismica. Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque procedere a verifica di sicurezza ai sensi delle norme vigenti, e gli interventi per il raggiungimento della soglia del 60% dovranno essere eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio giugno 2014). Se per raggiungere questo 60% serviranno interventi edilizi, basterà comunicare ai Comuni l’avvio dei lavori e, solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, si dovrà «presentare la documentazione per la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione sismica ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante le strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è autorizzata previa autocertificazione del mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le aziende possono partire subito e presentare la documentazione entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni definire «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo finalizzate». Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantificate in 2,5 MILIARDI DI EURO CERTI (500 milioni di euro dall’accisa sulla benzina e 1 miliardo gli anni 2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa statale). Da definire, invece, le somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dal Fondo di solidarietà Ue. In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture colpite in Emilia Romagna. Data l’esperienza appare indispensabile che la Regione Veneto quanto prima proceda attraverso i gruppi politici per una proposta legislativa in grado di incentivare il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e associazioni di costruttori, che però riusciranno ad avere efficacia solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della Regione del Veneto. Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


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