del Conselvano
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 63 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Terrassa, scuola Il vescovo all’inaugurazione della materna pag.
Agna, ambiente Rifiuti lasciati lungo gli argini, anche amianto
Due Carrare Venti giorni di appuntamenti ed eventi
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EDITORIALE
cartura, il sindaco frena sulla fusione
Il Veneto vota una nuova identità di Mauro Gambin*
Ha fatto molto discutere la proposta avanzata dall’assessore al bilancio del Comune di Due Carrare, Graziano Burattin, di formare un unico ente locale fondendo i municipi di Due Carrare, Bovolenta, Cartura, Pernumia e S. Pietro Viminario. I cinque comuni svolgono servizi in forma associata. pag. 8
pat di tribano, ok dalla regione
Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale di Tribano che nelle settimane scorse ha ottenuto l’approvazione del PAT da parte dell’autorità ambientale regionale per la valutazione ambientale strategica. Di fatto con questo atto si può definire concluso l’iter di questo importante strumento. pag. 12
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Dipendenti di 6 Comuni sul piede di guerra
Stato di agitazione nei municipi, i sindacati chiedono di incontrare il Prefetto di Padova
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opo mesi di incertezze i 100 dipendenti comunali di Conselve, Agna, Arre, Bagnoli, Candiana e Terrassa Padovana protestano e dichiarano lo stato di agitazione. Motivo: la sostanziale stasi dell’Unione dei Comuni del Conselvano, al punto che i rappresentanti sindacali, dopo aver sollecitato più volte i sindaci, hanno chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Padova. Il mese scorso durante assemblea sindacale i dipendenti hanno dato l’incarico ai propri rappresentanti di procedere con lo
stato di agitazione e di fare pressing sui sindaci per arrivare ad un punto fermo. “Rischiamo che l’Unione si riveli una scatola vuota. - spiega Paolo Manfrin della Uil Funzione Pubblica - Ne va non solo delle condizioni lavorative dei dipendenti ma anche del servizio ai cittadini.Ci chiediamo se i sindaci hanno valutato l’ipotesi di una fusione fra Comuni, che permetterebbe davvero di migliorare i servizi e ridurre i costi”.“Il Prefetto ha potere di vigilanza sugli enti locali - spiega Salvatore Livorno della
Cgil - e ci rivolgiamo a lui perché da mesi, nonostante le nostre continue richieste, non abbiamo alcuna notizia dai sindaci sulla riorganizzazione del personale dei sei Comuni. I dipendenti hanno il diritto di sapere come verrà organizzato il loro lavoro in vista della scadenza di fine anno, quando tutti i servizi dovranno essere gestiti in forma associata. Abbiamo già chiesto ai sindaci il cronoprogramma delle attività da mettere in rete e se sono state valutate le strategie”. pag. 6
l primo partito è quello degli astenuti. Il dato macroscopico emerso dalla tornata elettorale, che tra la fine di maggio e gli inizi di giugno ha portato al rinnovo dei consigli di quarantasette comuni in Veneto, riguarda in primis le persone che non hanno esercitato il loro diritto di voto. Ovunque l’affluenza alle urne è stata al di sotto della media registrata alle amministrative precedenti, anche dove si è votato recentemente a seguito del commissariamento del municipio. Che questo larga assenza alle urne rappresenti lo scollamento della società dai suoi riferimenti politici è stato detto fino alla noia, tanto da diventare una giustificazione automatica seppur vera. Poi, per carità, anche per il Veneto, volendo, ci si può dilungare in analisi che comprovino la tenuta dei partiti tradizionali grazie alla fedeltà della propria base elettorale, la credibilità dei candidati capaci di fare risultati malgrado il momento di appannamento del proprio partito, il Pd per esempio, lo sfaldamento di quelli “personali”, come il Pdl o il M5s, e l’implosione di quelli fortemente ideologici come la Lega. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
L’Intervento
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’Iva è’ stata introdotta nel nostro ordinamento fiscale 40 anni fa: in questo periodo di tempo l’aliquota ordinaria è variata ben 8 volte raggiungendo il valore massimo del 21%, quello in vigore. *Segretario Cgia Di Mestre
continua a pag.
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EDITORIALE
segue da pag.
Il Veneto vota una nuova identità
Confindustria Padova
“luci sull’impresa” premiate le scuole
L’I-Pad da applicare al carrello per fare la spesa in modo più rapido e innovativo, il tecno-bracciale fashion che lancia l’allarme in caso di aggressione, la finestra che auto-regola l’illuminazione in casa, il cuocipasta attivabile con il cellulare ovunque ci si trovi. Sono solo alcuni dei progetti nati dalla creatività d’impresa under 18. Coltivarla e indirizzarla è l’obiettivo dell’attività di orientamento promossa dai Giovani Imprenditori di Confindustria Padova che quest’anno ha coinvolto 44 istituti della provincia e 4.000 studenti nell’ambito del progetto “Luci sull’impresa”, premio scuola in collaborazione con la Camera di Commercio.
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Tutto vero ma a mio avviso c’è qualcosa di nuovo da cogliere nel panorama politico uscito dalle recenti elezioni amministrative ed è il segno di discontinuità che questa regione è riuscita ad imprimere compiendo scelte che in precedenza parevano impossibili. E’ come se i veneti, politicamente ma forse non solo, fossero in cerca di una nuova identità. Per anni lo specchio del Veneto è stata l’idea di essere la “locomotiva del Nord Est”, ossia la macchina da soldi che funzionava bene se veniva ben oliata e soprattutto se aiutata nel proprio incedere togliendo ostacoli burocratici, lacci e laccioli. La Lega, va riconosciuto, è stato il partito più audace nel farsi interprete di queste aspettative e anzi ha contribuito a creare un’immagine fortemente identitaria di questa regione, certo magari un po’ razzista e un po’ arrogante ma ricca e questo bastava per dimostrare che il modello autarchico del “paroni a casa nostra” funzionava. Oggi queste convinzioni paiono incrinate, il Veneto soffre questa crisi nello stesso identico modo delle altre regioni, forse anche di più, il “Miracolo” è finito e i moloch della politica nostrana, come Manuela Dal Lago, a Vicenza, o Giancarlo Gentilini, a Treviso, sono stati letteralmente buttati giù dal piedistallo. Più che la loro abitudine a proporre solo e sempre se stessi, è stata la loro politica a base di parole d’ordine, ormai scaduta, a determinarne il crollo. Gentilini si aspettava una riconferma per tutto quello che aveva fatto per Treviso ma in realtà quello che conta per i trevigiani e quello che si farà a partire da domani. I volti nuovi, gli sganciati dagli apparati della politica (più che gli inquisitori della politica) sembrano essere stati considerati più credibili e persuasivi nel proporre la nuova identità per il veneto del futuro, un’identità forse meno tracotante e sprezzante e forse per questo più convincente. di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it
“run for children” battuto il record
Padova può vantare un nuovo record: l’organizzazione della “Onlus Run for children” ha infatti battuto all’ultimo respiro il Guinness del maggior numero di persone di corsa continuativamente sulla distanza dei 100 metri a staffetta in 12 ore, 2404, contro le 2400 del precedente record detenuto dalla città di Gaza. Oltre 30mila gli euro raccolti dalla onlus che sostiene la ‘Fondazione Citta’ della Speranzà, la quale si occupa di supportare la ricerca pediatrica sulla oncoematologia. La competizione disputata in Prato della Valle.
Avviata a Padova l’analisi energetica gratuita dei condomini centralizzati, promossa congiuntamente da Domotecnica Divisione Condomini e Anac Padova. A dimostrare la necessità di interventi urgenti nel territorio padovano, moltissime le diagnosi gratuite già prenotate: c’è tempo fino a luglio 2013 per iscriversi all’analisi gratuita nel territorio di Padova (per richiederla scrivere a risparmioincondominio@ domotecnica.it). Troppi edifici della provincia presentano gravi situazioni di inefficienza energetica con un eccessivo dispendio di risorse.
padova in barca dal portello
premio impatto zero per le buone prassi
Staffetta di solidarietà
condomini esosi analisi energetica
Nuovo servizio di navigazione
Giornata dell’Ambiente
Nella Giornata mondiale dell’Ambiente, il 5 giugno, ha preso il via la terza edizione del “Premio Impatto Zero”: il concorso che mira a diffondere la cultura della sostenibilità valorizzando le buone prassi ecologiche. Obiettivo è far emergere azioni, progetti o servizi ideati da cittadini, associazioni e cooperative per ridurre lo spreco di energia.
Analisi gratuita fino a luglio
Conselvano conselve, SANITà Raccolte 1.500 firme per salvare la Riabilitazione pag.
bovolenta
Provincia fondazione zancan
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Forno crematorio, assemblea di fuoco, insanabili le diverse posizioni pag. 13
bagnoli
Verso le elezioni comunali, la lista “Terra” si prepara pag. 17
Progetto Crescere mille adolescenti sotto la lente pag. 20
Regione Comuni
Progetto di prevenzione
Fusioni: molti ne parlano qualcuno lo fa pagg. 30-31
società
Cittadinaza italiana, in Veneto si parla dello Ius soli
il personaggio Alessandro Fabian racconta i suoi sogni e i suoi successi pag. 24
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Cento anni di lirica all’Arena di Verona pag.
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Musica
Al Parco Venturini-Natale di Via Ponte Ognissanti al Portello, ha preso il via “Navighiamo Padova”, un servizio di noleggio barche a remi e con motore elettrico che possono essere guidate senza patente. L’attracco è il nuovo pontile dotato di passerella e di una banchina dove le barche potranno essere noleggiate per “scoprire” il territorio da un punto di vista decisamente inedito.
prendere il sole dal verso giusto
Due campagne di prevenzione per insegnare ai bambini e agli adolescenti come prendere il sole in modo responsabile: il progetto “Sunlab for Kids” e “Provalo sulla tua pelle” insegneranno, per tutta l’estate, le regole per una corretta esposizione al sole con iniziative pensate in modo specifico per le diverse fasce di età. Questa la proposta educativa promossa su tutto il territorio della città e della provincia, lanciata dall’Associazione Piccoli Punti onlus, dal 2006 impegnata nella lotta contro il melanoma, patrocinata dall’Ufficio Città Sane del Comune e dalla Provincia.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato Editore
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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e
Concessionaria
di
Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 maggio 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese TURISMO Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. Ha 15 milioni di arrivi e 63 milioni di presenze ma la terza per spesa da parte degli stranieri dopo Lazio e Lombardia. Nel 2012 questo settore ha attirato cinquemila nuovi posti di lavoro. Senza turismo per capirci l’economia regionale perderebbe l’8,2 per cento del Pil e 500 mila posti di lavoro
Turismo, la nuova legg
di Alessandro Abbadir
Tra le linee guida della normativa c’è l’introduzione dell’ “Albergo diffuso”
Rivoluzione nella promozione del settore con la creazione di 8 sistemi turistici tematci
T
urismo, tutti i poteri alla Regione o almeno tanti di più e Pro loco sul piedistallo. Sono queste le linee guida della nuova legge quadro del turismo del Veneto, approvata a fine maggio e fortemente voluta dall’assessore Marino Finozzi. Il provvedimento legislativo, votato praticamente all’unanimità con 39 sì, tre astensioni, sono confluiti quattro diversi disegni di legge, è destinato a mettere ordine in un settore che, nella nostra regione è contrassegnato da tantissime competenze e sovrapposizioni. Qualche dato per capire di che settore si tratta: il Veneto è la prima regione turistica d’Italia. Ha 15 milioni di arrivi e 63 milioni di presenze ma la terza per spesa da parte degli stranieri dopo Lazio e Lombardia. Nel 2012 questo settore ha attirato cinquemila nuovi posti di lavoro. Senza turismo per capirci l’economia regionale perderebbe l’8,2 per cento del Pil e 500 mila posti di lavoro. “Con questa legge - ha spiegato il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato - mettiamo al centro il turista e costruiamo intorno un’offerta adeguata all’evoluzione dei profili della domanda”. Vediamo cosa prevede nel dettaglio. La nuova legge ridisegna competenze: la Regione avoca a sè le politiche turistiche, lascia poco da fare
i dati. nel 2012 gli alberghi hanno risentito della crisi
Italiani in fuga, gli stranieri salvano il Veneto
Q
uasi tutti con il segno negativo i dati relativi ai movimenti turistici degli italiani in Veneto lo scorso anno: la crisi si fa sentire soprattutto per gli alberghi e la clientela italiana, mentre tiene la presenza degli ospiti stranieri. Se la passano decisamente meglio le attività agrituristiche, le uniche a registrare, in controtendenza, un deciso incremento, sia sul fronte degli arrivi che delle partenze. La conferma arriva dai dati sui flussi turistici elaborati dalla Regione, dai quali emerge che se nel 2011 l’industria veneta del turismo era riuscita a riprendersi registrando variazioni significative nell’arco dei dodici mesi, l’anno scorso la situazione è nettamente peggiorata, in particolare per i clienti italiani, che hanno fatto registrare un calo medio del 2,9% per quanto riguarda gli arrivi e dell’8,7 per cento sul fronte delle presenze. A controbilanciare l’effetto negativo ci pensano i turisti stranieri, il 2,2% in più rispetto al 2011 per quanto riguarda gli arrivi e il 2,7% per le presenze. Maglia nera gli alberghi a due e una stella, che registrano un calo di oltre il 3,5% sugli arrivi e del 6,3% sulle presenze, unici a perdere anche clientela straniera. A seguire le altre categorie di alberghi, i campeggi e gli alloggi privati, i quali però riducono il danno grazie alla presenza degli stranieri, dall’Europa in particolare. Sorridono invece gli agriturismi, gli unici a registrare un deciso aumento, in media del 5% per gli italiani e del 12-15% per gli stranieri, in media l’8,5% in più. dopo l’ottima crescita dell’anno precedente. In valore assoluto si tratta di numeri modesti, che incidono su poco più dell’1 per cento dei flussi turistici, ma il fenomeno continuerà a crescere anche nei prossimi anni. L’anno scorso sono arrivati in veneto 5,5 milioni di turisti italiani e ben 10 milioni di stranieri.
alle Province, esclude completamente i Comuni e pone su un piedistallo le Pro loco. Tra le linee guida della normativa c’è l’introduzione dell’ “Albergo diffuso”, esperienza mutuata sulla scorta di simili fatte in Umbria, Toscana, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. L’albergo diffuso consentirà ai borghi di montagna e ai centri storici del Veneto la possibilità di gestire l’ospitalità del turismo anche in fabbricati diversi, purché non più distanti di quattrocento metri. Una misura che serve per arginare l’abbandono dei centri storici del Veneto. Sul piano delle strutture ricettive tradizionali, la nuova disciplina distingue gli alberghi, le strutture all’aperto, le strutture complementari. Supera così la storica frattura ormai anacronistica, tra strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere. Con la nuova legge la Regione intende regolarizzare campeggi e villaggi turistici. Nuove norme anche per gli Iat: avranno anche alla possibilità di prenotazioni alberghiere, di spettacoli e biglietti di trasporto. Rivoluzionati anche i Consorzi di promozione turistica: fuori gli enti pubblici, ne potranno far parte solamente soggetti privati, che tuttavia potranno presentare progetti finanziabili dalla parte pubblica. Poi la ripartizione territoriale. Sono stati infatti definiti i
sistemi turistici tematici: Venezia e laguna, Dolomiti e montagna, Lago di Garda, mare e spiagge, pedemontana e colli, Terme euganee, Po e il suo Delta, città d’arte, centri storici, forti e ville venete. Ma tutti i comuni saranno considerati comuni turistici in modo da favorire al massimo la valorizzazione del patrimonio storico artistico ambientale ed architettonico. In sede di emendamenti dell’ultima ora, si è assistito all’introduzione dei cosiddetti Dmo, tavoli di coordinamento per destinazione turistica, lo stanziamento di risorse ad hoc per la Provincia di Belluno, e la definizione dell’uscita della parte pubblica dai consorzi di promozione entro 18 mesi. Durante la discussione per l’approvazione della nuova legge quadro sul turismo è emerso come servano per rilanciare questo settore ”semplificazione, meno vessazioni burocratiche e ammodernamento del patrimonio edilizio”. Va ricordato infatti come questa industria posa diventare volano di sviluppo, essendo l’unica non delocalizzabile e che non crea danni all’ambiente. Insomma una rivoluzione normativa che nelle intenzioni dei promotori aiuterà un settore considerato sempre più strategico in tempi di crisi.
Argomento del mese 5 A Padova il dibattito fra Pro Loco e ristoratori
ge rivoluziona il settore La novità La figura, proposta da Matteo Toscani, sarà introdotta per la stagione estiva 2014
“Accompagnatore di mezza montagna” per il turismo e l’occupazione di Nicola Stievano
D
spalla pag 5 per padova
alla prossima stagione nasce la figura dell’accompagnatore di mezza montagna, una guida alpina che è anche guida turistica. Creare nuove opportunità occupazionali in zone a forte vocazione turistica come la montagna ma con dinamiche lavorative problematiche, ampliare l’offerta per gli ospiti e migliorare la sicurezza degli escursionisti. A questo punta il progetto di legge presentato dal vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani che va a modificare la legge sulla professione di guida alpina, introducendo anche in Veneto, su richiesta del territorio e degli operatori, una nuova figura: l’accompagnatore di mezza montagna. “Si tratta - spiega il consigliere della Lega Nord - di chi svolte professionalmente, anche in modo non esclusivo e non continuativo, l’attività di accompagnamento in escursioni su terreno montano, nelle zone rocciose, nei ghiacciai, nei terreni innevati e in tutti gli itinerari che richiedono l’uso di tecniche e materiali alpinistici. Inoltre illustra ai turisti le caratteristiche dell’ambiente circostante. Senza alcun costo per le istituzioni, viene fortemente qualificata l’offerta turistica, dando importanti opportunità di lavoro ai giovani che vogliono restare a vivere in queste zone e a tutte quelle figure professionali impegnate nella sola stagione invernale, come i maestri di sci. Un altro effetto positivo di questo progetto di legge è il miglioramento della sicurezza per gli escursionisti che, anche se non particolarmente esperti e avvezzi alle ostilità dell’ambiente alpino, potranno effettuare le loro uscite con serenità, proprio perché accompagnati da professionisti riconosciuti. Ci sono tutte le condizioni - afferma ancora il vicepresidente dell’assemblea regionale - affinché, per la stagione estiva 2014, la legge sia operativa e vi sia un’adeguata promozione di queste figure. Al progetto hanno dato il loro contributo il presidente delle Guide Alpine Lio De Nes con Bepi Casagrande, il Cai e il Soccorso Alpino”.
vademecum sagre “Doc”
Sicure, sostenibili, e garantite feste di paese “certificate” C
ome ogni estate torna la querelle sulle sagre e le varie feste paesane in contrapposizione con l’offerta di ristoranti e trattorie, che si sentono danneggiati dal proliferare di ogni genere di iniziative. Al punto che in tanti arrivano a chiedere controlli sulle cosiddette “false sagre?”. Per distinguere le vere “sagre doc” organizzate dalle Pro Loco dalle iniziative estemporanee volte a “fare cassa”, ora c’è il vademecum delle “3S: Sagre Sicure e Sostenibili” promosso dal Comitato Provinciale Pro Loco di Padova e dai 5 Consorzi intercomunali. Storicità, tipicità e finalità non-profit sono alcuni degli elementi distintivi. Niente più polemiche, quindi, tra ristoratori, pubblici esercizi e pro loco: è questo l’obiettivo cui l’Unpli padovana vuole arrivare, attraverso il confronto con le Associazioni di categoria. Il tema è stato affrontato in occasione della Festa delle Pro Loco padovane a Due Carrare. L’iniziativa, dedicata quest’anno al tema “Pro Loco: amUnione delle Pro Loco basciatrici dell’identità territoriale”, padovane, mano tesa ha radunato le 89 associazioni della verso gli altri operatori: provincia e gli oltre 12.000 soci a “lavoriamo insieme Due Carrare, in occasione dei festegper il turismo” giamenti per gli 800 anni dei Carraresi. Interessante il dibattito sul “Progetto 3S: una carta dei valori per le Sagre Sicure e Sostenibili”. “L’opuscolo sagre e feste con gli eventi a marchio pro loco e la carta dei valori delle 3S ha riscosso anche quest’anno grande successo di pubblico; dobbiamo usare la cultura come promozione del territorio e trovare un percorso di collaborazione con il mondo della ristorazione” ha detto l’assessore provinciale Leonardo Comacchio. “La strada intrapresa con le 3S è quella giusta. Noi siamo disposti a metterci attorno a un tavolo e sigillare l’accordo per lavorare insieme, ma dobbiamo trovare la possibilità di condivisione con le realtà economiche del territorio che ora sono in difficoltà” ha affermato il presidente Ascom Fernando Zilio.”Grazie a tutti i volontari pro loco che danno valore sociale ma anche economico al territorio. Ma bisogna far diventare le sagre valore aggiunto e contrastare le operazioni meramente commerciali. Chi vigila? Anche i Comuni devono aderire e validare le sagre doc. Siamo tutti d’accordo sul concetto che dobbiamo capire quali sono le vere sagre. Ma quali sono gli occhi sul territorio? Chi rispetta le regole deve essere premiato e incentivato” ha commentato il direttore Confesercenti Maurizio Francescon. “L’Unpli Padova con questa iniziativa ha accelerato il percorso di condivisione e avanzato una proposta concreta alle associazioni di categoria. Da oggi dobbiamo impegnarci a far rispettare la nostra carta dei valori e i Comuni, in accordo con pro loco e associazioni di categoria, devono assumersi la responsabilità di distinguere le vere sagre della tradizione da iniziative estemporanee” ha concluso il presidente Unpli Padova Fernando Tomasello. Le Pro Loco, dunque, sono protagoniste a pieno titolo nella nuova Legge Regionale sul turismo e il loro ruolo nel far emergere la cultura di un luogo e dello stare insieme è fondamentale.
6 Conselve Il caso Interessati Conselve, Candiana, Agna, Arre, Bagnoli e Terrassa
Incertezza per l’Unione 100 dipendenti comunali in stato di agitazione chiedono al Prefetto di intervenire sui sindaci di Nicola Stievano
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opo mesi di incertezze i 100 dipendenti comunali di Conselve, Agna, Arre, Bagnoli, Candiana e Terrassa Padovana protestano e dichiarano lo stato di agitazione. Motivo: la sostanziale stasi dell’Unione dei Comuni del Conselvano, al punto che i rappresentanti sindacali, dopo aver sollecitato più volte i sindaci, hanno chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Padova. Il mese scorso durante assemblea sindacale i dipendenti hanno dato l’incarico ai propri rappresentanti di procedere con lo stato di agitazione e di fare pressing sui sindaci per arrivare ad un punto fermo. “Rischiamo che l’Unione si riveli una scatola vuota - spiega Paolo Manfrin della Uil Funzione Pubblica - Ne va non solo delle condizioni lavorative dei dipendenti ma anche del servizio ai cittadini. Ci chiediamo se i sindaci hanno valutato l’ipotesi di una fusione fra Comuni, che permetterebbe davvero di migliorare i servizi e ridurre i costi”.“Il Prefetto ha potere di vigilanza sugli enti locali - spiega Salvatore Livorno della
Il municipio di Conselve, dipendenti in stato di agitazione Cgil - e ci rivolgiamo a lui perché da mesi, nonostante le nostre continue richieste, non abbiamo alcuna notizia dai sindaci sulla riorganizzazione del personale dei sei Comuni. I dipendenti hanno il diritto di sapere come verrà organizzato il loro lavoro in vista della scadenza di fine anno, quando tutti i servizi dovranno essere gestiti in forma associata. Abbiamo già chiesto ai sindaci il cronoprogramma delle attività da mettere in rete e se sono state valutate le possibili strategie per migliorare i servizi ai cittadini, dall’apertura del polisportello all’uniformità di orario. Vogliamo capire quali sono le idee degli am-
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Volontarie dell’associazione “Albero” Un riconoscimento alle donne impegnate nel volontariato da parte della Commissione Pari Opportunità, in occasione della “Giornata dedicata alle donne”. Durante la cerimonia è stata conferita un’onorificenza alle volontarie dell’associazione “L’Albero” per il lavoro svolto nelle attività di sostegno ai bambini con disagio scolastico e di supporto alle famiglie per l’integrazione. Applausi per la rappresentazione “Se nascevo maschio almeno non ero femmina”. Quattro attrici di diversa nazionalità (Brasile, Germania, Italia) lavorano insieme con il desiderio comune di parlare di donne.
Istituto Comprensivo da record
ministratori, ammesso che ci siano”. “Dopo nove mesi di lettere e contatti - conclude Franco Maisto della Cisl - siamo seriamente preoccupati per l’assordante silenzio della parte politica, che non ha ancora dimostrato quali economie derivino da questa Unione che rappresenta un nuovo Ente Locale. Mancano un regista, un progetto e soprattutto la riorganizzazione funzionale”. Intanto a Conselve il gruppo di opposizione “Insieme per il bene comune”, ha chiesto una relazione dettagliata da parte del sindaco, che è anche presidente dell’Unione, e un’assemblea pubblica.
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Quello di Conselve è uno dei più grandi istituti comprensivi della Provincia -spiega il dirigente scolastico Massimo Bertazzo - che conta 1.742 alunni, divisi in dodici scuole tra Conselve, Terrassa, Cartura e Arre, con un corpo docente di 170 insegnanti e 40 collaboratori. Abbiamo scelto la fine dell’anno scolastico per festeggiare questo traguardo che ci porta ad avere una sola realtà educativa nel territorio che abbraccia la fascia d’età dai 3 ai 14 anni. I docenti dei diversi ordini hanno possibilità di confrontarsi e lavorare in team, mettendo a disposizione così le singole competenze e professionalità”.
Strade insicure, denuncia dei 5 Stelle il Movimento 5 Stelle denuncia l’insicuressa delle strade e presenta un’interrogazione in consiglio. Luca Martinello, portavoce del 5Stelle: “La stessa richiesta era partita da molti genitori con una raccolta firme, ma allora non è stata recepita. Abbiamo messo a punto un progetto di viabilità sul quale vogliamo confrontarci con l’amministrazione in consiglio comunale. Le strade del centro sono pericolose per le biciclette e quindi soprattutto per bambini ed anziani. Probabilmente molte più persone sceglierebbero la bici, se si sentissero meno in pericolo, alleviando l’intensità del traffico, ormai un problema”.
1500 firme per salvare riabilitazione
G
iorni decisivi per le sorti della Riabilitazione di Conselve, perché sono in discussione in giunta comunale le schede sanitarie che stabiliscono quali servizi mantenere e quali togliere. Sarà una discussione molto accesa perché sono in ballo tanti aspetti locali che generano pressioni e opposizioni. Come a Conseve, dove sono state raccolte oltre 1.500 firme in meno di un mese per mantenere la Riabilitazione all’ospedale. Non solo, anche sul piano istituzionale qualcosa si è mosso trovando l’adesione trasversale di quasi tutti i consigli comunali del Conslevano. Il passo successivo sarà la mobilitazione in consiglio regionale per non perdere un servizio d’eccellenza minacciato dalla scure dei tagli. La petizione promossa dal Partito Democratico e del gruppo consiliare “Insieme per il bene comune” continua anche in questi giorni, intanto i promotori hanno presentato le 1.500 firme a Claudio Sinigaglia, consigliere regionale e vice presidente della quinta commissione sanità. E’ stata proprio la commissione a discutere le schede regionali che verso metà giugno sono state adottate in giunta, aprendo un duro braccio di ferro. “La preoccupazione resta ed è confermata dai segnali che ci sono giunti - spiega Maria Luisa Nucibella, capogruppo di “Insieme per il bene comune” - perché nei documenti il servizio di Riabilitazione di Conselve continua a risultate dismesso, come ci ha confermato Sinigaglia. Ci siamo mossi per tempo organizzando la raccolta firme, che in poche settimane ha raccolto
una massiccia adesione, e inviando a tutti i consigli comunali del territorio una mozione a difesa del servizio. Questa azione preventiva ci consente di arrivare alla discussione delle nuove schede con una posizione ben definita e i numeri che non si possono certo definire trascurabili. Tutti i comuni chiedono di mantenere riabilitazione, i cittadini fanno lo stesso. La Regione, che ha speso quasi 5 milioni di euro per ristrutturare il monoblocco, non può continuare a far finta di nulla. Il nuovo reparto è pronto da anni ormai e
Record di adesioni per la petizione, ora il confronto in Regione continua continua a restare chiuso, sarebbe veramente uno spreco di risorse se dopo questi investimenti la Riabilitazione se ne andasse da Conselve”. Il timore non è solo quello di impoverire il panorama dei servizi sanitari conselvani ma anche di perdere un reparto d’eccellenza che è stato per oltre dieci anni un punto di riferimento a livello regionale e nazionale, con un’alta qualità e risultati apprezzabili. Si è mobilitato anche il Cupla, ll’associazione che raccoglie i pensionati delle categorie produttive di agricoltori, artigiani e commerciant, organizzando un incontro dal titolo emblematico: “Dopo la chiusura degli ospedali di Conselve e Montagnana, quali altre strutture verranno meno?”
8 Cartura L’Intervento
Il dibattito La proposta Dopo la presa di posizione dell’assessore di Due Carrare e dei “5 Stelle”
Fusione? Andiamoci piano di Francesco Sturaro
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a fatto molto discutere la proposta avanzata nelle scorse settimane dall’assessore al bilancio del Comune di Due Carrare, Graziano Burattin, di formare un unico ente locale fondendo i municipi di Due Carrare, Bovolenta, Cartura, Pernumia e San Pietro Viminario. Attualmente i cinque comuni stanno svolgendo in forma associata tre funzioni amministrative: catasto, protezione civile e polizia municipale, cui ne saranno aggiunte altre sei entro la fine del 2013. Secondo l’assessore Burattin la fusione dei cinque enti locali, oltre a garantire economie di scala, darebbe vita ad un maxi comune di circa 24mila abitanti, consentendo uno sfoltimento della rosa degli amministratori e attirando contributi statali erogati ad hoc. La proposta dell’assessore Burattin è stata accolta favorevolmente dal Movimento 5 Stelle di Cartura, che ha evidenziato come l’unione dei comuni sotto i 5 mila abitanti sia un punto del programma nazionale dello stesso movimento. Più cauta, invece, la posizione del sindaco di Cartura, Massimo Zanardo: “Sposando il principio di razionalizzazione della spesa pubblica e osservando le nuove norme emanate in materia, le amministrazioni di Bovolenta, Cartura, Due Carrare, Pernumia e San Pietro Viminario hanno iniziato la strada dell’esercizio associato delle funzioni fondamentali. Tra le opzioni previste è stata individuata quella più semplice della convenzione non perché di facile sottoscrizione, ma in quanto scelta che meglio si adatta alla situazione in cui versa ogni comune convenzionato e meglio serve ad iniziare un dialogo con realtà comunali molto simili. Noi amministratori non siamo contro a priori a nessuna soluzione, né quella dell’unione né quella della fusione, ma è necessario, come stiamo facendo, verificare sia le opportunità sia le criticità che questo tipo di operazioni comporta. Difatti durante
NEWS
A
Creare un unico comune con i cinque attuali per il sindaco Zanardo è una strada difficilmente percorribile Secondo il primo cittadino è il caso di continuare sulla strada dei servizi in convenzione e di mantenere l’identità specifica di ogni Comune
gli incontri fatti tra gli amministratori, oltre alla Convenzione, si è parlato e si continua a parlare anche delle altre prospettive, perché siamo in una situazione in cui tutto è in continuo mutamento. Ogni Comune – prosegue Zanardo - oltre alla propria storia e alla propria tradizione, ha una propria struttura e una propria organizzazione con costi e benefici e ha del proprio personale dipendente. Non sono certo i piccoli municipi a prosciugare il bilancio statale, con il loro personale ridotto al minimo e le indennità percepite dagli amministratori, pienamente meritate e giustificate da concrete azioni di assunzione di responsabilità e risoluzione di problemi.
Siamo partiti dalla Convenzione tra comuni, ma questo non esclude a priori la valutazione di passaggi ulteriori come la Fusione con uno o più Comuni limitrofi; naturalmente noi amministratori stiamo lavorando affinché la scelta del processo di aggregazione tra gli enti sia quello che effettivamente risponda alle esigenze dei nostri territori e dei nostri cittadini, garantendo però la pari dignità tra tutti gli enti partecipanti, affinché nessuno possa sentirsi penalizzato rispetto ad altri. Comunque eventuali scelte verranno fatte assieme alla cittadinanza che, anche per obbligo di legge, dovrà esprimersi in merito”.
“No all’aumento dell’Iva”
di Giuseppe bortolussi* segue da pag.
Stiamo parlando dell’Iva, molto probabilmente, subirà un ulteriore incremento di un altro punto percentuale. L’ultimo ritocco è avvenuto nel 2011: nonostante l’aliquota ordinaria sia salita dal 20 al 21%, il gettito Iva, tra la metà di settembre del 2011 ed il dicembre del 2012, è diminuito di 3,5 miliardi di euro. Dall’inizio della crisi alla fine del 2012 il Pil nazionale è diminuito di 7 punti percentuali e la spesa delle famiglie di 5. La caduta di 5 punti corrisponde, in termini assoluti, ad una diminuzione media della spesa pari a circa 3.700 euro a famiglia. Se non scongiuriamo l’aumento dell’Iva previsto tra un mese corriamo il pericolo di penalizzare ulteriormente la domanda peggiorando la situazione economica delle famiglie e quella delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi che vivono di consumi interni. Nella Relazione annuale, la Banca D’Italia segnala che in termini pro capite la spesa è tornata ai valori del 1998: quella di 14 anni fa. Dal 1973 al gennaio di quest’anno, l’incremento più importante si è registrato proprio in Italia. Se nel 1973 l’aliquota era al 12% ora si attesta al 21%, con un aumento di 9 punti. Seguono la Germania, con una variazione di + 8 punti (era all’11%, adesso si attesta al 19%), l’Olanda, con un aumento di 5 punti (16% nel 1973, 21% nel 2013), l’Austria e il Belgio, con degli aumenti registrati nel periodo preso in esame rispettivamente del +4 e del +3. La Francia è l’unico paese che ha visto diminuire il peso dell’aliquota di questa imposta. Se nel 1973 era al 20%, ora si attesta al 19,6% (-0,4). Se è vero che in questi 40 anni abbiamo registrato l’incremento d’aliquota più significativo, è altresì vero che nel 1973 quella applicata in Italia era, ad esclusione della Germania, la più contenuta. Se l’aumento a luglio ci sarà, i consumatori si troveranno a subire l’aliquota Iva ordinaria più elevata tra tutti i principali paesi dell’area dell’euro. *Segretario Cgia Di Mestre
Aumentati del 10% i soci, finanziati 150 interventi di carattere sociale sul territorio
utile netto superiore a 1,2 milioni di euro per la bcc di cartura
dispetto della crisi economica, la Bcc di Cartura ha chiuso il bilancio 2012 in attivo, con utile netto di fine esercizio di 1.265.265 euro. Un risultato raggiunto grazie ad una attenta diversificazione delle attività e puntando molto sul servizio alla clientela. “La Bcc di Cartura – evidenzia il presidente Mario Sarti – ha sostenuto il ‘costo della coerenza’ necessario al mantenimento del tessuto produttivo locale, con una accresciuta incidenza delle posizioni
deteriorate, che ha portato a significative rettifiche di valore per tutte le categorie di crediti finora concessi, adeguandole così alla reale capacità di recupero”. Nel 2012 i soci dell’istituto di credito sono aumentati del +10,8% raggiungendo le 3.162 unità, mentre il numero dei dipendenti è rimasto stabile a 121. Nel corso dell’anno è stata rimodulata la rete distributiva inserendo nuovi impianti ATM evoluti e aumentando l’offerta di servizi a distanza con carte di pagamento, con-
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ti internet, documentazione online e mobile banking. Nonostante la congiuntura negativa, nel 2012 la Bcc ha proseguito l’attività di sostegno al terzo settore locale, contribuendo a finanziare oltre 150 interventi di carattere solidale. “Nel 2013 continueremo a lavorare in precise direzioni – conclude il presidente Sarti - affiancare e sostenere il territorio da un lato e irrobustire e sviluppare i fondamentali e gli equilibri patrimoniali ed economici-finanziari dall’altro”. F.S. La sede centrale della Bcc a Cartura
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10 Terrassa L’intervento All’inaugurazione del nuovo edificio c’era il Vescovo Mattiazzo
Materna “rinascita” Conclusa la prima parte della ristrutturazione gara di solidarietà per finanziare la parrocchia di Cristina Lazzarin
La festa a Terrassa con il Vescovo di Padova
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onostante il maltempo di questa pazza stagione, la festa del “Galletto alla brace”, organizzato per raccogliere fondi per l’ampliamento della scuola dell’infanzia parrocchiale, ha avuto un buon successo. Il comitato organizzatore, di circa una quarantina di volontari presieduto da Gianni De Mizio, che già si occupa dell’organizzazione dei festeggiamenti mariani al Santuario della Misericordia in calendario nei giorni intorno all’8 settembre, non ha fatto mancare il suo indispensabile apporto. Ora la scuola materna conta su tre spaziosissime e luminose aule
Scuola
costruite secondo moderni criteri antisismici, inaugurate lo scorso 16 maggio, con la partecipazione e seguente benedizione impartita dal vescovo di Padova Mons. Antonio Mattiazzo. Ma c’è ancora molto da fare: nella vecchia ala preesistente devono ancora essere ricavati la mensa, il refettorio e la sala insegnanti, mentre il salone centrale di raccordo diventerà una grande sala giochi. La manifestazione è stata organizzata proprio nel grande parco sul retro del Santuario, nelle tre sere del 31 maggio e 1 e 2 giugno. Il tipico stand gastronomico oltre a succulente grigliate di galletti ruspanti
ha proposto tutte le classiche specialità, dalle costine alle salsicce, dal musso in tocio alla straecca, che ci si aspetta di trovare in una tipica sagra paesana; ovviamente non è mancata nemmeno l’attrazione musicale e la pista per il ballo liscio. Ospiti principali della festa sono state comunque le famiglie ed ecco che gli animatori della scuola dell’infanzia hanno proposto giochi ed animazione per i bambini ed i loro genitori. La realizzazione di questa scuola dell’infanzia è stata davvero possibile solo grazie alla partecipazione dell’intera comunità. La comunità ha però voluto fare quadrato
La primaria vince il concorso “L’acqua disegna il paesaggio”
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ontinuano le soddisfazioni per le scuole di Terrassa visto che dopo la scuola dell’infanzia anche la scuola primaria ha ricevuto nelle settimane scorso un premio. Si tratta del secondo posto, nel concorso “L’acqua disegna il paesaggio” indetto da Legambiente al quale hanno partecipato rappresentanze di tutti
intorno alla preziosa istituzione, attiva fin dal 1935. Nel giro di tre anni, grazie all‘impegno soprattutto di un gruppo di genitori, si sono riportati i conti in pareggio, senza per questo penalizzare l’offerta didattica. Il via libera ai lavori di adeguamento e ampliamento dei locali, iniziati lo scorso luglio, è invece arrivato nel corso di un’assemblea aperta all‘intera cittadinanza di Terrassa. “Alle ditte che hanno eseguito i lavori, scelte in gran parte tra le imprese del territorio, anche per lanciare un segnale di ottimismo in tempo di crisi, la parrocchia ha già corrisposto acconti per 390
gli istituti ricadenti nel Bacino del consorzio di Bonifica Adige- Bacchiglione ed “Il centro di educazione ambientale della saccisica”. Così domenica 19 maggio gli alunni delle classi terza e quarta della Scuola Primaria Ippolito Nievo di Terrassa, sono stati invitati assieme ai loro insegnanti e familiari a recarsi presso l’impianto idrovoro di Ca’ Bianca per la premiazione. Il riconoscimento è consistito nella consegna di un simbolico attestato co-firmato dal presidente del consorzio Adige-Euganeo, Antonio Salvan, e dalla
mila euro –spiega don Romolo Morello-, sono soldi che in parte provengono dalla cassa parrocchiale ed in parte da prestiti a titolo gratuito concessi da privati. Tra questi ultimi, spicca quello di 50 mila euro messo a disposizione dalle religiose del monastero padovano della Visitazione di Santa Maria, proprietarie a Terrassa di alcuni terreni. Per saldare i fornitori, all’appello mancano ancora 150 mila euro, la risorsa più grande attualmente per reperirli rimane la generosità dei parrocchiani, che possono contribuire sia attraverso le offerte, sia partecipando alle numerose iniziative.
referente LegAmbiente nonché coordinatrice del concorso, Paola Fontana, ma soprattutto nell’elargizione di una somma di seicento euro da utilizzare per la scuola sotto forma di buono spesa per cancelleria. La Commissione di Valutazione, composta da un rappresentante per ciascun promotore, ha motivato l’assegnazione del premio ritenendo ampiamente soddisfatto l’obiettivo di sensibilizzare gli alunni sul rispetto del paesaggio e sull’importanza dell’acqua e delle strutture legate alla sua presenza. C.L.
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12 Tribano - Arre La polemica Bazzarello e Cavazzana chiedono l’intervento del Prefetto
Scintille in Consiglio Sotto accusa gli scontri verbali con un assessore e i tempi troppo stretti per visionare i documenti
URBANISTICA Soddisfazione da parte del sindaco, ora tocca alla Provincia
VIA LIBERA AL PIANO ASSETTO DEL TERRITORIO LA REGIONE CONFERMA: “INDIRIZZI COERENTI”
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’ennesimo episodio spiacevole e controverso manda sulle furie i consiglieri di minoranza di Tribano che hanno deciso nelle settimane scorse di inviare una lettera al sindaco e al prefetto di Padova affinché vengano presi dei seri provvedimenti nei confronti dell’assessore Paolo Girotto. La lettera fa riferimento al consiglio comunale di fine aprile quando sembra che l’assessore abbia più volte zittito il consigliere di minoranza Massimo Cavazzana usando parole pesanti ed offensive. Secondo le registrazioni in possesso l’assessore avrebbe bestemmiato e inveito contro Cavazzana senza che qualcuno intervenisse per placare gli animi. “Ci saremo aspettati che il sindaco e il segretario comunale intervenissero per richiamare l’atteggiamento violento dell’assessore - spiegano i consiglieri firmatari Roberto Bazzarello e Massimo Cavazzana - invece la scena è stata abbandonata alla peggior osteria creando una situazione umiliante per il consiglio, le minoranze e i
ARRE Con la statua dell’emigrante
FESTA IN CORTE FESTA DI SOLIDARIETà
G Il municipio di Tribano, approvato il conto consuntivo numerosi cittadini presenti”. Nella stessa lettera i consiglieri di minoranza firmatari si dicono stanchi di accettare insulti da chi ormai da mesi non partecipa regolarmente alle sedute del consiglio comunale e quando è presente vota spesso contrario alla sua stessa maggioranza (come la convenzione con il bacino Pd3, o la convenzione con la scuola materna). Diversa invece la posizione dell’assessore accusato secondo il quale le cose sarebbe andate ben diversamente: “Non ho mai bestemmiato o altro, e altri
consiglieri lo possono confermare; sono pronto a querelare chi dice il contrario. Oltretutto le registrazioni non sono ammesse in consiglio”. I consiglieri hanno poi informato prefetto e sindaco che da mesi non vengono più convocate le riunioni dei capigruppo, e che i consigli comunali vengono convocati strategicamente cinque giorni prima, non permettendo di fatto la visione completa dei documenti (sabato e domenica gli uffici sono chiusi). Per il sindaco i tempi sono più che sufficienti per documentarsi.
La polemica/2 Gruppo di opposizione “Noi+Voi”
L’area dei festeggiamenti e il ruolo della Pro Loco
rande soddisfazione per l’amministrazione comunale di Tribano che nelle settimane scorse ha ottenuto l’approvazione del PAT da parte dell’autorità ambientale regionale per la valutazione ambientale strategica. Di fatto con questo atto si può definire concluso l’iter di questo importante strumento, anche se manca ancora l’approvazione definitiva da parte della provincia. Si è certi comunque che il Pat ritornerà approvato entro l’estate, massimo entro settembre. Il rapporto ambientale conferma i criteri assunti nel documento preliminare e verifica la coerenza del Piano con questi obiettivi e con le criticità emerse in sede di analisi del territorio. Il parere conferma che il Pat contiene indirizzi coerenti con i principi della sostenibilità e della riduzione degli impianti locali comportando una complessiva ricaduta positiva sull’ambiente. Lo stesso PAT confermerebbe le previsioni del PATI e individua le azioni strategiche relative ai tematismi “residuali”. “ Mi fa piacere che anche la Regione abbia apprezzato il nostro PAT – spiega il sindaco, Piergiovanni Argenton- respingendo di fatto ogni critica e appello sollevata dalla minoranza, soprattutto dal gruppo di Voi + Noi. La minoranza non ha trovato nessuna conferma positiva da parte della Regione, che invece conferma in toto quanto approvato dalla maggioranza in consiglio comunale”. C.L.
dai colli euganei al fiume adige
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n grande evento di solidarietà si terrà ad Arre domenica 23 giugno, serata conclusiva della IX edizione della Festa in Corte, durante la quale verrà estratto il vincitore della Grande Lotteria che si porterà a casa una Peugeot 107 il primo premio. Il ricavato dei biglietti, venduti a 5 euro, andrà alla Città della Speranza a favore della ricerca oncologica infantile. Un chiusura davvero unica per la IX Festa in Corte, divenuta ormai tradizione per Arre, durante la quale si alternano manifestazioni di rievocazione storica come la Sfilata delle Carioche e la Trebbiatura in abiti d’epoca, e manifestazioni divenute ormai punto di riferimento anche per i paesi limitrofi come Cant’Arre, il concorso canoro giunto alla VII edizione si è imposto come vetrina grazie anche alla presenza di una giuria qualificata e autorevole. Divertenti anche le performance teatrali dei Brutti ma Buoni, compagnia di Arre, e dell’Associazione Culturale Fuoriposto. Da non perdere per gli amanti della birra la serata Bavarese. Durante la mattinata di domenica 23 giugno verrà anche inaugurata la Statua “L’Emigrante” realizzata e donata ad Arre da Orazio Quebella, artista emigrato dal paese durante la seconda guerra mondiale. Martina Celegato
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L’area dei festeggiamenti al centro delle polemiche
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consiglieri della stessa lista “Voi + Noi” hanno manifestato la loro contrarietà all’istituzione di un tariffario per l’utilizzo dell’area festeggiamenti. Per prima cosa i consiglieri sostengono che è improponibile, ancor più in un periodo di crisi come questo, chiedere alle associazioni cifre alte. “Operando in questo modo, non si incentiva assolutamente l’associazionismo, ma, anzi, lo si affossa ulteriormente: se l’obiettivo è quello di ridurre gli eventi, la strategia è ottima. Inoltre, è da rilevare che non è chiaro come si debbano computare i giorni indicati, né a chi vada versata la quota.
La seconda questione riguarda l’assoluta assenza di ogni menzione dell’associazione Pro Loco Tribano all’interno dell’articolato, che è invece proprietaria della stragrande maggioranza delle attrezzature e degli arredi presenti all’interno dell’area, compresa l’intera tensostruttura. Lo scopo di questo regolamento, che la Pro Loco richiede da anni, non dovrebbe essere quello di porre ostacoli all’utilizzo collettivo di spazi e oggetti, ma quello di regolamentarne l’uso e di rendere più responsabili anche gli utilizzatori occasionali”. Va precisato che la delibera per l’istituzione del tariffario è stata ritirata dal sindaco. C.L.
’ stato definitivamente approvato nelle settimane scorse il progetto finale per la realizzazione dell’itinerario storicoculturale denominato “Dai Colli Euganei al fiume Adige”. Si tratta di un percorso che attraverserà i comuni di Tribano, Pozzonovo, Pernumia, San Pietro Viminario, Anguillara Veneta e Bagnoli di Sopra. Insomma un itinerario che va a collegarsi a quei 64 km di percorso ciclabile sui colli che potranno essere in parte percorsi dal 10 al 16 giugno, quando l’Ente parco Colli promuove una settimana di animazione e promozione dell’anno ciclabile. Quello attualmente percorribile è uno straordinario percorso che abbraccia l’intero gruppo collinare e l’impareggiabile ricchezza di siti storico artistici e naturalistici. Lungo i 64 km dell’anello, che corrono prevalentemente sugli argini di storici corsi d’acqua, si susseguono paesaggi di rara bel-
lezza e di grande valenza storico-culturale, ancora profondamente contrassegnati da una attività agricola che, si può dire, continua le grandiose opere di bonifica del passato. Si incontrano straordinari centri storici, borghi caratteristici, emergenze architettoniche significative. Luoghi di ristoro e servizi per l’ospitalità si fondono con questo paesaggio storico. Possibilità che si esaltano ulteriormente se si volessero aggiungere le infinite occasioni di deviare verso l’interno o verso l’esterno dell’anello. Quello che si andrà a realizzare nei prossimi anni costituisce un progetto assai ambizioso visto che il costo complessivo sarà di un milione e 500 mila euro, di cui quasi 200 a carico del comune di Tribano (per la precisione 100 mila da contributo regionale, 50 mila da contributo provinciale, e 50 mila mediante fondi propri dell’amministrazione). C.L.
Bovolenta 13 La polemica Dura opposizione nel corso dell’incontro pubblico in palestra
Il forno crematorio “infiamma” la protesta di Cristina Lazzarin
L
a decisione dell’amministrazione di realizzare un forno crematorio accanto al cimitero di Brusadure continua a incrementare le polemiche e a dividere sempre più la popolazione tra chi non ne vuole in alcun modo sapere e chi invece comprende le ragioni di questa scelta. Nemmeno l’assemblea pubblica convocata, come promesso, nelle settimane scorse dagli amministratori è riuscita in qualche modo a placare gli animi. In una infuocata serata di maggio, presso la palestra, alcuni tecnici della Elios, la società che a Spinea gestisce il forno crematorio e che ha proposto l’iniziativa a Bovolenta, hanno cercato di dare precise rassicurazioni alle oltre trecento persone presenti, anche da paesi limitrofi. Il presidente della stessa società, Felice Scoccimarro, ha evidenziato che per impianti di questo tipo il monitoraggio è continuo, con trenta parametri diversi, senza che si sforino mai i limiti. Anche Ivano Pigato dell’Arpav e Antonio Ferro del Dipartimento di Prevenzione dell’Uls 17 hanno cercato di dare precise rassicurazioni sulla fascia di rispetto (500 metri), sui controlli alle emissioni di diossina e mercurio applicando i limiti più severi, ma il pubblico è sembrato non voler credere a quelle che ritiene solo promesse. Anzi a gran voce è stata invocata la richiesta di un referendum pubblico. Nel corso dell’incontro il sindaco, Vittorio Meneghello, ha invece ribadito più volte la volontà di proseguire nel progetto, evidenziando ancora una volta i vantaggi per il comune. Sembra infatti che l’accordo con il gestore privato dell’impianto, che a regime sopporterà un lavoro medio di circa mille cremazioni all’anno, porterà al bilancio del comune, e quindi alla cittadinanza di Bovolenta, un’entrata nelle casse comunali di circa 40 mila euro all’anno che viste le esigue risorse di bilancio non è poca cosa. Visto il muro contro muro della serata, la minoranza consigliare di Bovolenta, che appoggia i comitati contrari al forno, ha deciso di intraprendere una strada tutta sua fatta di interpellanze e mozioni consiliari. Sul tavolo del sindaco sono giunte così nelle settimane scorse mozioni e richieste di convocazione di consigli straordinari. La mozione chiede l’accoglimento dell’appello dei cittadini di Bovolenta sull’abolizione del progetto del forno crematorio nel cimitero di Brusadure. A supporto della richiesta la minoranza sottolinea che impianto sarà realizzato in una “area a deflusso difficoltoso o a periodico ristagno idrico” e a poca distanza dagli edifici scolastici e dagli impianti sportivi. Inoltre Bovolenta è un comune ad alta vocazione agricola, per cui tanti cittadini coltivano ortaggi e frutti, oltre che allevamenti di bovini e polli, destinati alla grande
Comitato e residenti sul piede di guerra, non vogliono sentir parlare del nuovo impianto
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Un momento dell’assemblea dedicata al progetto del forno crematorio: divisioni insanabili tra l’amministrazione favorevole e i contrari, in prima linea il comitato “Aria Pulita”
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distribuzione; e ancora, la fragile viabilità a Bovolenta, nonché quella che porta al sito destinato all’impianto, non potrebbe supportare una mole considerevole di automezzi per il trasporto per espletare il servizio di cremazione. Quel che più viene sottolineato è che il canone annuale da parte del soggetto promotore è sicuramente una cifra che non potrà compensare i disagi che tale impianto provocherebbe per la collettività. Meneghello sembra per ora fermo nelle sue decisioni, vedremo gli sviluppi delle prossime settimane, quando sicuramente i comitati organizzeranno nuove proteste come quella della biciclettata tra Brusadure e Polverara. Al momento comunque non è ancora stato presentato alcun progetto, come hanno confermato i dirigenti di Arpav e Uls intervenuti all’assemblea. Per le minoranze e il comitato “Bovolenta Aria Pulita” il ritorno economico non è un buon motivo per dare il via libera ad una iniziativa che incontra una così forte opposizione.
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il bacchiglione fa sempre paura
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egli ultimi anni le emergenze idrogeologiche si sono fatte sempre più frequenti e ravvicinate ma anche più difficili da gestire. Per non parlare dei danni. E’ il cado dell’ultimo allarme del mese scorso dovuto alla piena del Bacchiglione che ancora una volta ha tolto il sonno. Solo per Bovolenta servirebbero diversi milioni di euro per mettere al sicuro gli argini e le centinaia di persone che ci vivono in mezzo. Tre milioni e mezzo, per la verità, sono stati stanziati ancora tre anni fa, prima dell’alluvione. Dovevano servire per sistemare il terrapieno del Bacchiglione a nord del centro, un argine fragile che minaccia la zona centrale del paese, comprese le scuole, la chiesa, la palestra, il municipio, la caserma dei carabinieri. “Sono anni che chiedo l’inizio dei lavori - spiega il sindaco Vittorio Meneghello - e anni che mi sento ripetere di aver pazienza, perché soldi non se ne sono. Siamo stanchi e anche sfiduciati”.
14 Due Carrare Il progetto Svolta nell’iniziativa imprenditoriale che coinvolge una vasta area all’uscita dell’autostrada
Outlet dell’arredamento al casello A13 Accanto sorgerà il parco commerciale “Colli Euganei” da 25 mila metri quadrati in due fasi di Francesco Sturaro
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elle ultime settimane il progetto del centro commerciale, che dovrebbe sorgere nelle adiacenze del casello autostradale di Terme Euganee, ha conosciuto nuovi sviluppi. Infatti, adesso pare che sulla superficie di 150 mila metri quadrati non sorgerà più una tradizionale cittadella degli acquisti, bensì un outlet dedicato al design e all’arredamento affiancato da un parco commerciale. L’iniziativa imprenditoriale coinvolge tre soggetti: Deda srl proprietaria dell’area, Retailinprogress e Coimpredil Spa. In base alle ultime informazioni, il progetto dovrebbe svilupparsi in fasi successive. Per quanto riguarda il “Design outlet Italiano”, a Due Carrare sarà creato il quarto degli otto centri della catena di arredo, previsti in Italia entro il 2016. In base al cronoprogramma della struttura commerciale carrarese, l’apertura dei primi 15 mila metri quadri dovrebbe avvenire entro il primo semestre del 2014. A questo primo stralcio dovrebbe seguire la realizzazione di altri 5 mila metri quadrati di superficie coperta entro i succes-
sivi 15 mesi. All’interno di questa struttura saranno ricavati centinaia di negozi con marchi e prodotti dedicati esclusivamente all’arredo (interni, esterni, casalinghi, illuminazione, tessile) e al design, tutto “made in Italy”. Il complesso sarà dotato di ristoranti, bar e baby parking. Come detto, a fianco di questo cosiddetto “mall”, dovrebbe sorgere un parco commerciale, denominato “Colli Euganei” di complessivi 25 mila metri quadrati, da realizzare in due fasi successive: 6 mila metri quadrati saranno destinati a superficie alimentare, mentre la metratura restante sarà riservata ad attività merceologiche complementari all’intero comparto. Secondo i promotori dell’outlet del design, la struttura commerciale dovrebbe richiamare clientela residente in un raggio di oltre 90 minuti di macchina e i turisti (oltre 50 milioni) che visitano ogni anno le bellezze storico-artistiche del veronese e del veneziano. Per quanto concerne l’iter burocratico del progetto, a giorni è attesa la convocazione da parte della Regione Veneto
della Conferenza dei servizi, cui prenderanno parte, oltre alla stessa Regione, la Provincia di Padova, il Comune di Due Carrare e la Deda srl. Dopo questo passaggio, in caso di esito positivo per i proponenti, dovrebbe essere presentato il progetto definitivo della nuova struttura commerciale, temuta dalle associazioni di categoria dei commercianti per le ricadute negative, che il megacentro per gli acquisti potrebbe avere sul tessuto commerciale locale.
Un Outlet dell’arredamento
conto consuntivo tutto in ordine Nonostante i tagli e le difficoltà ridotta la spesa e mantenuti i servizi
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onti del Comune di Due Carrare in ordine. Nelle scorse settimane il Consiglio comunale ha approvato, con i soli voti favorevoli della maggioranza, il conto consuntivo relativo al 2012, che si è chiuso con un avanzo d’esercizio di 2.285,51 euro. “Questo significa che gli obiettivi programmati sono stati raggiunti e le previsioni di spesa rispettate – commenta il sindaco Sergio Vason – Nonostante i tagli ai trasferimenti statali, abbiamo garantito i servizi ai cittadini, in particolare per quanto riguarda l’assistenza agli anziani e la scuola e a far fronte alle maggiori esigenze riscontrate nel settore sociale a causa della crisi economica, che ha moltiplicato le richieste d’aiuto provenienti dalle famiglie”. Nel 2012 il Comune di Due Carrare ha introitato dallo Stato 220 mila euro in meno rispetto all’anno precedente. Inoltre, il gettito derivante dall’Imu è stato di 166 mila euro inferiore alle previsioni; a questo proposito le aliquote stabilite dall’amministrazione comunale per l’Imposta municipale unica 2012
sono state del 5,5 per mille sulla prima casa, del 9,1 per mille sulle seconde abitazioni e del 2 per mille sui fabbricati agricoli. Rimanendo in tema di imposizione fiscale il Comune ha applicato l’addizionale Irpef del 5 per mille, con soglia di esenzione a 15 mila euro. Nonostante le minori entrate, l’ente locale è riuscito a chiudere i contri con il segno positivo riducendo la spesa corrente. “L’anno 2012 siamo riusciti a concluderlo positivamente – spiega l’assessore al bilancio Graziano Burattin – sia rispettando il Patto di Stabilità, sia avendo un avanzo positivo, seppur limitato, di 2.285,51 euro. Questo risultato, quando abbiamo predisposto il bilancio 2012, destava molte preoccupazioni per tanti motivi; perché era la prima volta che si applicava l’IMU, e quindi non si sapeva come poteva essere il calcolo di queste entrate, e perché gli oneri di urbanizzazione non credevamo potessero raggiungere il valore che poi alla fine hanno raggiunto. Siamo riusciti a ridurre la spesa corrente, facendo quadrare tutti i conti senza ridurre i servizi”. F.S.
FOLCLORE Nonostante il tempo poco clemente molti i visitatori
“vivi due carrare”, oltre venti giorni di appuntamenti culturali e sociali
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e condizioni metereologiche non sono state certamente benevoli con “Vivi Due Carrare”, la consueta manifestazione promossa dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune e la collaborazione delle associazioni di categoria di artigiani, commercianti e agricoltori. La kermesse, vera e propria vetrina dell’associazionismo e dell’imprenditorialità del territorio dei Carrarresi, si è svolta dal 18 maggio al 9 giugno. Tanti gli appuntamenti sportivi, culturali, sociali in cartellone, susseguitisi nel corso di “Vivi Due Carrare”. Un momento delle iniziative Per oltre venti giorni i cittadini e i molti visitatori hanno potuto assistere e partecipare a numerose iniziative e attività come tornei di calcio e pallavolo, eventi sportivi di running e nordic-walking, mercatino di libri usati, mostre d’arte, concorso canoro promosso in collaborazione con le scuole primarie e secondarie di primo grado, letture animate per i più piccini, visita ai siti storici carraresi (mulini di Pontemanco, Abbazia di Santo Stefano, castello di San Pelagio) accompagnati da un trenino, serate danzanti, esibizione di ballo, cena delle associazioni, esposizione di prodotti tipici del territorio e degustazione di vini prodotti in loco, concerto della banda musicale di Due Carrare. Non sono mancate le iniziative di solidarietà, come la raccolta di generi alimentari e quelle a carattere storico (cena medievale, allestimento di un campo sempre medievale e sfilata dei tamburini e degli sbandieratori). Nell’ambito di “Vivi Due Carrare”, domenica 2 giugno la Casa dei carraresi ha ospitato la sedicesima edizione della Festa delle Pro Loco padovane, tradizionale momento in cui le 89 Pro loco della provincia di Padova si incontrano per scambiarsi le rispettive esperienze. Nell’occasione si è tenuto anche un convegno dal titolo “Pro loco ambasciatrici dell’identità territoriale”, in cui si è parlato del progetto “3S” relativo all’adozione di una carta dei valori comuni da attuare nell’organizzazione di sagre sicure e sostenibili. F.S.
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Bagnoli 17 Politica Manca un anno al voto ma c’è già chi si sta organizzando
Amministrative 2014 lista “Terra” si scalda di Cristina Lazzarin
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on si ferma l’azione informativa della lista Terra di Bagnoli di Sopra, che nelle scorse settimane si è già riunita per parlare delle elezioni amministrative che si terranno nella primavera del 2014. Di certo le idee chiare le stanno esprimendo da anni e nell’ultimo volantino fatto recapitare a tutte le famiglie del paese, la lista ha voluto ancora una volta prendere le distanze dalle decisioni dell’amministrazione comunale. In primis viene bocciata l’adesione all’unione dei comuni tra Bagnoli, Agna, Terrassa, Candiana e Conselve. Entro il 2013, alcuni dei servizi del comune saranno centralizzati a Conselve (economato, tutti i servizi di interesse generale, pianificazione urbanistica, edilizia scolastica). Secondo l’opposizione questa operazione non porterà alcun risparmio per i comuni in quanto è prevista l’assunzione di un direttore amministrativo, una sede, degli uffici, e spese a carico di tutti i comuni. “Di fatto questa unione limita la sovranità del sindaco e della giunta comunale e dello stesso consiglio- spiegano i consiglieri-lo stesso statuto contiene norme poco chiare che non garantiscono la trasparenza, imponendo invece ai cittadini di recarsi a Conselve per accedere a molti servizi e per risolvere i propri problemi quotidiani. Secondo noi la soluzione migliore per contenere le spese può essere solo la fusione tra comuni contigui”. Molto pressanti anche nell’analisi delle tematiche ambientali, i componenti di Terra hanno presentato al sindaco un’interrogazione scritta per richiedere un analisi sul digestato prodotto negli impianti per la produzione di energia elettrica da biogas presenti a Bagnoli. Attenti alle esigenze delle fasce più deboli, gli stessi si sono fatti promotori di una petizione alla regione veneto e alla provincia per il ripristino delle corse festive della corriere da Bagnoli verso Padova. “Ci sono state decine di licenziamenti tra i lavoratori del settore- spiegano i consiglieri- dal 2011 il prezzo dei biglietti è aumentato del 20% e sono state soppresse le corse domenicali verso Padova. Questa situazione sta creando pesantissimi disagi soprattutto nei confronti delle fasce più deboli degli utenti del trasporto pubblico, anziani, giovani e soprattutto lavoratori turnisti ed immigrati. Pensiamo ad esempio alle signore impegnate nell’assistenza degli anziani che usavano la domenica come giorno libero per andare a Padova. Tutto ciò è in contrasto anche con una sana politica di diminuzione del traffico e dell’inquinamento”.
Il gruppo di opposizione boccia l’Unione Comuni del Conselvano “non porta ad alcun risparmio”
Il Municipio di Bagnoli: l’anno prossimo si vota per il rinnovo del consiglio comunale e la lista “Terra”, oggi all’opposizione, mette i ferri in acqua in vista della campagna elettorale
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ncora tanta soddisfazione in casa Giovani 2000 che al termine di una stagione lunga ed intensa, dopo la promozione della Prima Divisione Maschile alla serie D in collaborazione con Volley Arre, vede anche i ragazzi della Terza Divisione raggiungere l’ambito traguardo di una promozione: quella in Seconda Divisione. La squadra è nata la scorsa stagione grazie alla voglia di giocare di alcuni giovani ragazzi che assieme a qualche atleta con più esperienza hanno deciso di riprendere l’attività pallavolistica, dal momento che la maggior parte di loro è tornata a calcare le scene dopo un periodo di inattività, e per questo pieni di grande entusiasmo e voglia di rimettersi in gioco. Con pazienza, sacrificio e divertimento questo desiderio ha portato i suoi risultati. “Questo risultato è frutto del lavoro in palestra e della determinazione dei ragazzi – afferma il coach Davide Bottaro - Partita dopo partita hanno saputo maturare grinta e consapevolezza nelle loro capacità, nelle quali ho sempre creduto fortemente fin dal primo momento. Sono felice per loro. Se lo meritano”. Anche Luisa Bozza, Presidente Giovani 2000, esprime la sua soddisfazione: “Ho iscritto per il secondo anno consecutivo al campionato provinciale questa squadra con la consapevolezza che la voglia di fare, l’impegno e la passione per lo sport di questi ragazzi avrebbe portato delle grandi soddisfazioni alla nostra Società. A fine stagione posso dire, con grande orgoglio personale, che il risultato ottenuto ha premiato nel modo giusto il lavoro di una squadra unita che ha lottato fino alla fine, superando ogni difficoltà e regalandoci momenti di grandi gioie ed emozioni. Sono molto felice e conto su di loro anche per la prossima stagione, che di sicuro ci regalerà un campionato di seconda divisione ricco di tante altre sorprese positive. Un grazie di cuore ai “miei” ragazzi e complimenti!”. C.L.
18 Agna L’emergenza Lotta senza quartiere a chi lascia rifiuti in giro per il territorio
Amianto abbandonato Dopo l’ultima scoperta intensificati i controlli Il Comune chiede ai cittadini le segnalazioni di Cristina Lazzarin
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ontinua la lotta del comune di Agna contro l’abbandono selvaggio di rifiuti anche dopo l’ennesimo rinvenimento avvenuto nelle settimane scorse. Questa volta la zona è quella al confine tra Agna e Cavarzere, dove state scaricate abusivamente una ventina di lastre di cemento-amianto o fibrocemento Le lastre, probabilmente scarto di qualche cantiere del territorio, invece di essere smaltite secondo le normative vigenti sono state scaricate sull’argine del canale e alcune sono scivolate in acqua. L’opera di rimozione e bonifica è avvenuta con l’intervento del Bacino Padova attivata dall’ufficio tecnico comunale e c’è stata una denuncia contro ignoti da parte del sindaco Giannicola Scarabello presso la locale Stazione dei Carabinieri. Già nel 2012 alcuni responsabili erano stati individuati e multati dalla polizia locale, ma purtroppo il fenomeno continua a ripetersi periodicamente. L’amministrazione comunale ovviamente ha continuato nella propria azione di monitoraggio per individuare i “furbetti” che gettano la spazzatura a bordo strada e nei fossi. La tipologia di rifiuti abbandonati sono sia provenienti da abitazioni e privati che da scarti da lavorazioni e cantieristica
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Le lastre di eternit abbandonate lungo il corso d’acqua (es. cartongesso, legno, poliuretano, etc.). “Questo è uno dei fronti – commenta l’assessore alla sicurezza e vigilanza Gianluca Piva – dove serve la linea dura. Non possiamo essere buonisti con chi abbandona rifiuti per strada o dove capita. Ogni volta che troviamo dei sacchi abbandonati – continua Piva – bisogna rovistare alla ricerca di qualche traccia”. Un altro caso recente è avvenuto qualche settimana fa in centro paese, ove è stata abbandonata una notevole quantità di rifiuti a pochi passi dalla fermata dell’autobus. Altra area spesso colpita dal problema è via Cimitero e la zona ai confini con Rottanova di Cavarzere. “Questi comportamenti – continua l’assessore Piva – sono estre-
mamente incivili e selvaggi, e si configurano in veri e propri reati contro l’ambiente. Queste persone che abbandonato l’eternit sono dei veri e propri criminali. Saremo inflessibili nell’applicare le sanzioni previste. In ogni caso oltre al nostro controllo e alla nostra sorveglianza sul territorio chiediamo una collaborazione responsabile e attiva della nostra cittadinanza, con segnalazioni e qualsiasi informazione possa essere utile ad individuare ulteriori trasgressori. Percorsi di sensibilizzazione sono già in corso nei nostri istituti scolastici in collaborazione con il Bacino PDTRE, e con la Protezione Civile locale di recente impegnata in una giornata di “pulizia civile” .
SOCIALE Coinvolti i bambini della materna e di prima e seconda elementare
a luglio al via i centri estivi per ragazzi promossi da “insieme per crescere”
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arà l’associazione “Insieme per crescere” ad organizzare nel mese di luglio un centro estivo per bambini della scuola dell’infanzia e di prima e seconda elementare. Il compagno di viaggio Abu, accompagnerà i bambini alla scoperta dei quattro elementi Terra, Aria, Acqua e Fuoco, attraverso giochi di gruppo, laboratori, musica, esperimenti e costruzione di oggetti. Il centro estivo, oltre che offrire un percorso ludico ed educativo, sarà prima di tutto un terreno importante per instaurare relazioni di amicizia in un contesto diverso da quello scolastico. Gli educatori non mancheranno di ricordare ai bimbi le principali regole, importante strumento educativo per crescere, giocando comunque anche molto con la fantasia e sulle relazioni interpersonali dando spazio al proprio essere, per crescere insieme, per far volare i sogni e per lasciarsi andare ad un’esperienza che arricchirà i loro cuori. L’associazione “Insieme per crescere”, affiliata Acli, da diversi anni opera a Pozzonovo e da settembre 2012 è arrivata anche ad Agna gestendo il nido integrato, in collaborazione con la parrocchia. Lo scopo dell’associazione è quello di promuovere e incentivare attività a favore e sostegno della famiglia e della crescita della persona, fin dalla loro tenera età: principio fondamentale è quello di andare avanti “passo dopo passo” cercando di crescere insieme, tirando fuori il meglio da ognuno. “Come amministrazione comunale - spiega l’assessore alle politiche sociali ed assistenza pubblica Gianluca Piva - siamo ben lieti che questa associazione operi ad Agna e si sia iscritta all’albo delle nostre associazioni e daremo il nostro supporto e sostegno per le loro attività”. Per ulteriori informazioni è possibile passare al nido integrato di Agna, dal lunedì al venerdì o telefonare al 348.4162239, dott.ssa Barbara Sturaro, presidente dell’associazione. C.L.
Visita guidata promossa dall’associazione Via Annia in vista del centenario del conflitto. La curiosa presenza della neve fuori stagione
camminata sul monte cengio fra le testimonianze della grande guerra
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i è svolta con successo la visita guidata sul Monte Cengio nell’Altopiano di Asiago organizzata il 26 maggio scorso dall’assessorato alla cultura veneta del comune di Agna e dall’associazione storico-culturale Via Annia di Agna. L’escursione storica, che ha contato la partecipazione di oltre cinquanta persone, è stata nell’area monumentale del monte Cengio scenario della Prima Guerra Mondiale. Il monte Cengio è una montagna dell’Altopiano dei Sette Comuni alta 1.354 m s.l.m. e si trova nel territorio comunale di Cogollo del Cengio. Gli avvenimenti per i quali il monte Cengio è tristemente famoso, riguardano l’estrema resistenza dei Granatieri di Sardegna all’avanzare delle truppe austro-ungariche durante l’offensiva di primavera - maggio/giugno 1916 - più nota come Strafexpedition. La tenuta di questo baluardo affacciato sulla Val d’Astico e la pianura vicentina richiese il sacrificio di oltre duemila soldati. Appena sotto la cima si trova la Chiesa votiva dei Granatieri di Sardegna affiancata da una statua fatta con schegge di granate. Successivamente il gruppo ha fatto visita al sacrario militare di Asiago, uno dei principali ossari militari della Prima Guerra
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A B La Grotta di Sale
mondiale che sorge sul colle del Leiten presso Asiago, a 1058 m s.l.m. Il sacrario venne progettato dall’architetto Orfeo Rossato e venne ultimato nel 1936. È costituito da un unico piano, a pianta quadrata con lato di 80 metri, in cui è ricavata la cripta con i loculi dei caduti disposti lungo le pareti delle gallerie perimetrali ed assiali, mentre al centro vi è la cappella votiva di forma ottagonale. Nel sacrario riposano i resti di 54.286 caduti italiani ed austro-ungarici della guerra 1915-1918 di cui oltre 33 mila ignoti e tre della guerra 1940-1945. I resti mortali di 21.491 caduti italiani ignoti e 11.762 austro-ungarici ignoti sono invece raccolti in grandi tombe comuni nelle gallerie centrali più prossime alla cappella. “Questa e’ una tappa di avvicinamento – commenta l’assessore all’identità e cultura veneta Gianluca Piva - al centenario della Grande Guerra che vedrà impegnata l’associazione e la nostra amministrazione anche in estate con una mostra presso le scuole elementari sul primo conflitto mondiale. Già nello scorso inverno avevamo organizzato un cineforum sulla Grande Guerra con la proiezione di tre film incentrati sul tremendo conflit-
Una parte del gruppo che ha partecipato alla visita sul Cengio to”. Il direttivo della Via Annia è composto da dieci soci, il presidente è Santo Corato, due vice – presidenti Nolo Ferdinando e Mastellaro Costantino. Per informazioni segretario dell’associazione Trovo’ Valerio 3482234740. C.L.
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Fondazione Zancan Parte da Padova lo studio “Crescere”
Pianeta adolescenti mille ragazzi da capire
Il gruppo di lavoro del progetto “Crescere” promosso a Padova dalla Fondazione Zancan
E’ la prima ricerca di settore di questo genere condotta in Italia, al lavoro un gruppo qualificato di Martina Celegato
E
’ ormai in piena fase operativa la rilevazione dello Studio “Crescere” proposto e realizzato dalla Fondazione Emanuela Zancan onlus e dal De Leo Fund, insieme alla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e Camera di Commercio di Padova, con la collaborazione delle Conferenze dei Sindaci e delle Ulss 15, 16 e 17. Uno studio dettagliato che punta a conoscere meglio i giovani di oggi senza pregiudizi ma attraverso delle domande approfondite e incontri mirati in diverse occasioni. Non solo bulli quindi ma persone che vivono una fase di transizione molto particolare che coinvolge diverse realtà sociali dalle amicizie alle famiglie passando per tempo libero e salute come dice lo stesso nome del progetto che non deve trarre in inganno: “Crescere” è infatti l’acronimo di Costruire Relazioni ed Esperienze di Sviluppo Condivise con Empatia, Responsabilità ed Entusiasmo. Un tour completo all’interno di un’età unica e irripetibile. “Lo studio ha l’obiettivo di monitorare le condizioni positive di crescita e di sviluppo dall’infanzia verso l’età adulta, osservando, ad esempio, come si studia, si cresce, si affrontano i compiti di sviluppo, si vive in famiglia, si gestiscono i problemi di apprendimento e di salute, come ci si prepara al lavoro, come si partecipa e si diventa grandi. L’ingresso nelle scuole medie apre una fase della vita dei ragazzi particolarmente delicata. È il momento delle scoperte, delle amicizie,
Nella provincia e nel Comune di Padova sono già partite della prima adolescenza, della voglia di crescere in fretta. Avviene in un mondo in rapida trasformazione tecnologica e le rilevazioni da parte dei ricercatori e si sta pensando anche sociale. Cosa accade ai ragazzi, nella scuola, in famiglia, nel di coinvolgere la Provincia di Rovigo per ampliare il campiogioco e nel tempo libero? La ricerca darà risposte ai genitori, ne di ragazzi e avere uno sguardo ancora più completo sulla agli insegnanti, a quanti hanno a cuore la necessità di ga- situazione. Ma come si svolgerà la ricerca? Lo studio crescere si rantire opportunità per crescere ai nostri ragazzi. Al progetto strutturerà in maniera longitudinale oscollabora la Città della Speranza, con sia i ragazzi dopo una prima rilevazione specifici approfondimenti.” Collabora anche saranno monitorati fino alla maggiore Così recita la presentazione del la “Città della età e saranno coinvolti in un percorso progetto che punta a coinvolgere un Speranza” che permetterà di “fotografare” e oscampione di circa mille ragazzi di 11 con specifici servare al meglio i cambiamenti nella anni residenti nella provincia di Padova approfondimenti vita dei giovani e quali possono essere attraverso una selezione casuale. Una grande opportunità quindi che andrà a toccare non solo i le strategie per promuovere una crescita positiva. Il team ragazzi in prima persona ma anche le famiglie fornendo che porterà a compimento questo progetto è composto da poi gli strumenti per affrontare al meglio questo periodo un comitato scientifico facente riferimento a varie discipline insieme e comprendere le forze che si scatenato all’interno dai demografi agli psicologi, da neuropsichiatri infantili fino dell’adolescente. a pedagogisti, pediatri, educatori e statistici. Un ventaglio di E’ da sottolineare che uno studio del genere non ha conoscenze molto vasto ma senza dubbio indispensabile per alcun simile in Italia essendo la prima ricerca di settore e riuscire a comprendere a 360° la realtà giovanile e tutte le che quindi l’essere contattati per l’adesione volontaria è una implicazioni ad essa legate. grande possibilità di crescita e confronto che oltre ad arricAl termine delle rilevazioni tutti i risultati saranno raccolchire ragazzi e famiglie potrà essere punto di partenza per ti e discussi con i protagonisti del progetto durante momenti tutti coloro che ne leggeranno i risultati e per le conoscenze pubblici durante i quali ci si potrà confrontare e comprendere così al meglio tutte le tematiche che emergeranno. che potranno nascere del mondo giovanile.
Gli ideatori del progetto
“opera sociale per migliorare”
“L
o studio Crescere è una grande opera sociale – ha spiegato durante la presentazione del progetto il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato -. Come per altre opere ci vuole coraggio, tempo e bisogna investire energie. I risultati si vedranno dopo e a vantaggio di tutti. Anche nel sociale dobbiamo imparare a pensare così, guardando oltre le difficoltà immediate, oltre gli utili a breve, co-investendo. Il traguardo è una socialità migliore, con più opportunità per crescere.” Il direttore del De Leo Fund, Diego De Leo, ha evidenziato che “Questo studio è una grande opportunità per osservare la crescita dei nostri ragazzi soprattutto da un punto di vista psicosociale e per valutare tra le tante determinanti di uno sviluppo “di successo”, caratteristiche che possono essere utili per comprendere le evoluzioni, le scelte professionali, le scelte relazionali.” M.C.
DESIGN MADE IN PADOvA QuANDO l’INNOvAZIONE SI fA vEDERE E CONQuISTA
A
ssegnati i Premi della seconda edizione di Design Made in Padova, presso la sede di Schüco International Italia che sono andati a conferire un riconoscimento a 8 eccellenze produttive. Un premio promosso da Confindustria Padova con il contributo di Camera di Commercio di Padova e la collaborazione di Upa, Cna, Parco Scientifico Galileo e Scuola Italiana Design. “Qualità e design sono strategici per lo sviluppo dell’economia provinciale e la forza del made in Italy”
ha spiegato in tale occasione Roberto Furlan, presidente Camera di Commercio di Padova. “L’ente camerale è fortemente convinto che questo progetto possa avere ricadute qualificanti su numerosi ambiti di promozione territoriale. L’obiettivo è stimolare l’attenzione delle imprese nei confronti dell’innovazione, aiutandole ad uscire dalla crisi facendo leva sul design come attitudine alla ricerca di valore nei percorsi di progettazione e comunicazione”. Ogni premio attribuito ha fatto riferimen-
to ad un particolare ambito di innovazione con diverse tipologie che sono andate a toccare tutti i settori di produzione industriale. Ecco le aziende premiate: Belmonte di Cervarese Santa Croce (camicia multibuttons), Bertelli di Montagnana (food design – Lardo Arrotolato), Greggio di Rubano (Argenti Presidenziali), La Palma di Cadoneghe (per lo sgabello esposto al Victoria&Albert Museum di Londra), Noema di Cadoneghe (Innovazione per il Wellness con lampada Xilema), Plasticnord
di Padova (eco-design e imballaggi ecologici frutto di materiali di riciclo) Salvan di Due Carrare (Vino Oltre il limite) e infine Tecnoeka di Camposampiero (forno touch). M.C.
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Spazi Spazi Aperti aperti 21 13 Da Padova a Carmignano Al via i lavori del nuovo itinerario ciclopedonale finanziato da Provincia, Fondazione Cariparo e Regione
Costeggiare il Brenta per 38 chilometri Lo spettacolare tracciato attraversa ben 9 comuni e costa 3,2 milioni di euro e si incrocia con la Treviso-Ostiglia
Dopo l’anello ciclabile fluviale intorno alla città e quello dei Colli Euganei
di Emanuele Masiero
P
rendono il via i lavori per il nuovo itinerario ciclopedonale lungo il fiume Brenta. Un tracciato spettacolare che parte da Pontevigodarzere nel Comune di Padova e si conclude a Carmignano di Brenta transitando attraverso gli scorci della via d’acqua a nord di Padova, fino al confine con la provincia di Vicenza. L’opera è stata finanziata dalla Provincia di Padova con un contributo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. All’inaugurazione erano presenti la presidente dell’amministrazione provinciale Barbara Degani e il presidente della Fondazione Antonio Finotti che hanno illustrato il progetto ai nove sindaci interessati dall’itinerario. “Ci troviamo in una delle aree storico naturalistiche più prestigiose del nostro territorio – ha detto la presidente Degani – Il nostro obiettivo è di farne un itinerario di livello europeo che, insieme all’anello dei Colli già percorribile e alla Treviso Ostiglia, ci collegherà a nord con Trento, a Est con Venezia, a ovest con Verona e a sud fino a Ferrara. Viene così realizzato un sistema integrato di percorsi che fa di Padova il luogo ideale per viaggiare. Una soluzione che ci sta dando grandi
soddisfazioni, basta vedere l’affluenza delle persone lungo i tratti già percorribili”. Per Antonio Finotti, presidente della Fondazione, il nuovo percorso ciclabile sarà un’occasione di avvicinare la natura ai cittadini padovani: “questa iniziativa offrirà ai padovani la possibilità di compiere uno splendido itinerario tra natura, storia e cultura. L’intervento del nostro ente rientra all’interno di un impegno più ampio volto a promuovere la salvaguardia dell’ambiente. Siamo convinti che un ambiente più sano contribuisca non solo a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma anche a determinare benefici concreti per il territorio, come dimostra ad esempio la crescente diffusione del cosiddetto turismo sostenibile”. I comuni attraversati dal percorso del Brenta sono nove: Padova, Vigodarzere, Limena, Piazzola sul Brenta, Campo San Martino, Grantorto, San Giorgio in Bosco, Fontaniva e Carmignano di Brenta. Lungo il tracciato la pista del Brenta interseca la pista ciclo-pedonale TrevisoOstiglia e va a confluire nell’anello fluviale di Padova. L’itinerario ha una lunghezza complessiva di 38 chilometri e si inserisce nel progetto unitario proposto dalla federazione italiana amici della bicicletta e approvato
L’avvio dei lavori del percorso ciclopedonale lungo il fiume Brenta, per lo più sulle sommità arginali
nel master plan della Regione Veneto per realizzare il collegamento da Venezia a Trento, passando per Bassano del Grappa e il lago di Caldonazzo. L’importo complessivo dell’opera ammonta a 3.200.000 euro di cui 1.600.000 stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, 960.000 dalla Provincia e la somma restante dalla Regione Veneto. Sotto il profilo naturalistico il corso del Brenta è interessante per la ricchezza di meandri, paleoalvei, golene boscate, zone umide e le molteplici cave abbandonate. Sotto il profilo storico culturale, s’incontrano edifici di pregio storico e architettonico, oltre a manufatti idraulici. Il percorso corre sulle sommità
arginali lungo la riva sinistra del Brenta da Padova a Limena, per poi passare nelle aree golenali della riva destra tra Piazzola sul Brenta e Carmignano di Brenta. Attualmente il tracciato lungo il percorso arginale è già fruibile, ma verrà reso conforme agli standard delle piste ciclabili europee. Poiché alcune zone golenali sono impraticabili, è necessario prevedere anche dei tratti di collegamento lungo la via ordinaria per garantire la continuità del percorso. In particolari stagioni, però, verrà data la possibilità di percorrere le varianti più belle. In coincidenza di attraversamenti con strade provinciali ad alta percorrenza sono previsti impianti semaforici a chiamata.
PEllET DI QuAlITA’ CON Il NuOvO “GAP”
I
l settore della termica da biomasse registra forti potenzialità di sviluppo offrendo una valida alternativa all’utilizzo dei tradizionali combustibili fossili per il riscaldamento. Per questo ha preso vita il progetto “Gap”, un gruppo di acquisto del famoso pellet. L’iniziativa, firmata sportello energia di Legambiente insieme a Padova Tre nasce dalla volontà di offrire qualità a buon prezzo in un settore in forte crescita e dove sono più probabili le truffe: l’Italia rappresenta il più grande mercato a livello europeo sia per quanto riguarda il consumo che l’importazione di pellet. Nel 2010 sono state importate oltre 900.000 tonnellate a fronte di una produzione locale stimata in 650.000. Il Gap della bassa padovana garantisce la certificazione Enplus A1, sinonimo di salute e rendimento: vengono verificati molti parametri e la presenza di sostanze come, zolfo, cloro, arsenico e metalli pesanti. Al bando del Gap hano partecipato 12 aziende con 20 offerte: tra queste ne sono state scelte 4 per le diverse aree territoriali della bassa. Naturalmente tutte hanno garantito la certificazione Enplus A1 e un prezzo calmierato. Complessivamente gli aderenti al Gap sono stati 72 per la fornitura di 128 bancali, corrispondenti a circa 130 tonnellate. Insomma il progetto è agli inizi ma per la prossima edizione si prospettano numeri molto interessanti. “Nei mesi successivi al Gap sono arrivate molte richieste – spiegano dallo sportello energia – Abbiamo già 150 potenziali interessati all’acquisto per il
studio avvocati e commercialisti
Giovanna Bettiato Avvocato
Monica Bozzato Avvocato
Filippo Scapinelli Bucciante La diffusione delle stufe impone una scelta attenta delle biomasse da impiegare prossimo periodo invernale, per circa 270 tonnellate di pellet”. Per il prossimo inverno quindi è facile ipotizzare che le tonnellate vendute saranno almeno 500 anche in virtù della crisi economica che non molla. In ogni caso alla base del gruppo d’acquisto sul pellet non c’è solo il risparmio sul prezzo di vendita: la vera differenza sta anche nella qualità del prodotto. In termini concreti questo si traduce nel rispetto per l’ambiente, meno manutenzione per le stufe e un potere calorico maggiore. Insomma, con un pellet di qualità, bisogna consumarne molto meno per avere gli stessi risultati. Per informazioni è possibile contattare il numero E.M. verde 800.238.389.
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22 Mondo scuola
Mondo scuola 15
Educazione alimentare Progetto “Campagna Amica” in decine di scuole
Mangiare sano e sicuro si impara in classe
Coinvolti oltre 3.500 alunni nelle iniziative alla scoperta delle eccellenze nelle aziende agricole della nostra provincia La premazione della classe seconda A della scuola media “Poloni” di Monselice durante la festa conclusiva in Fiera a Padova
di Martina Celegato
S
i è concluso in Fiera campionaria il pro- zioni sulle etichette dei cibi, visite didattiche getto di educazione alimentare delle in fattoria, incontri con genitori, percorsi scuole primarie e secondarie di primo formativi dall’uovo alla gallina nonché l’orlivello padovane promosso dalla Camera di to a scuola. Particolari e coinvolgenti sono Commercio di Padova con la preziosa colla- stati i momenti didattici di lettura animata con Stefano Marcato e borazione di Coldiretti Massimo Farina duranPadova che per tutto Premiate le l’anno scolastico ha scuole “Leopardi” te il laboratorio “Gusta anche con l’udito” e il animato le lezioni sco- di Padova laboratorio tattile con lastiche alla scoperta e “Longo” Marcella e Diana. del buono e salutare di Curtarolo Un’iniziativa molto cibo e attraverso il concorso fotografico “Scegli, scatta e… sentita dagli insegnanti che fin da subito mangia con gusto”. Un percorso che ha coin- ne hanno colto l’essenza profondamente volto ben 64 scuole della provincia per un educativa ma anche ludica in grado di cointotale di 182 e 3561 alunni e che ha mes- volgere in prima persona i ragazzi e rendere so a disposizione degli insegnati 9 percorsi tutte le attività simili ad un gioco. La concluformativi. Nel dettaglio sono state realizzate sione del progetto è stata una vera e propria attività di educazione alimentare, lezioni mattinata di festa e formazione che non ha con i comici locali “Marco & Pippo”, istru- smentito la vocazione inziale con la presen-
za delle fattorie didattiche e gli “Assaggi di ricetta locale realizzata con prodotti tipici educazione alimentare” che hanno permes- e stagionali con la descrizione dettagliata so di svolgere laboratori su prodotti come di tutti i suoi segreti che sono stati preil miele, le piante, il pane e scoprire anche miati dai dirigenti di Coldiretti e Camera di il mondo animale grazie al maneggio in Commercio che hanno scelto i progetti più innovativi e particolari. Fiera. A rendere ancoPer il concorso “Scegli, ra più coinvolgente la “Merenda ideale” scatta e…mangia giornata è intervenuto alla “Poloni” con gusto”, sezione il gruppo teatrale “Gli di Monselice e primarie il premio è Alcuni” presso la sala ricetta alla “Don Carraresi con lo spetta- Bosco” di Padova andato alla 4° B della colo “Ahi, ahi, ahi… primaria “G. Leopardi” si sciolgono i ghiacciai”, che ha scatenato di Padova coordinata dalla maestra Carla l’ilarità del pubblico, al termine del quale si Ghion che ha proposto il “Risotto con i Bruè tenuta la merenda a base di prodotti tipici scandoli”, mentre per le scuole secondarie della campagne di Padova. è stata premiata la 2° B della scuola “P.B. Ma protagonista della giornata è stata Longo” di Curtarolo coordinata dai docenti senza dubbio la premiazione del concorso Patrizia Callegaro e Vittorio Carotenuto che a cui hanno partecipato i ragazzi attraver- hanno coinvolto anche nella famiglie nel so elaborati scritti e fotografici narranti una laboratorio di cucina che ha portato alla
realizzazione di vari menù. Il premio per la “Merenda ideale” è stato attribuito alla 2° A della secondaria “Vincenza Poloni” che ha presentato “Le uova e i dieci fratelli asparagi” coordinati dalla docente Rachele Nicoluzzi mentre come “Ricetta gustosa e rispettosa dell’ambiente” sono stati scelti i “Gnocchetti di pane al pesto di erbe e fiori. Profumi di antichi sapori” della 2° B dell’Istituto “Don Bosco” di Padova coordinata da Barbara di Luzio. Il Presidente di Coldiretti Padova Federico Miotto ha affermato a riguardo “Un percorso che durante l’anno scolastico ha coinvolto ben mille alunni in più rispetto alla scorsa edizione. Ben nove le offerte formative oltre al concorso che anche quest’anno ha confermato l’entusiasmo e l’interesse dei ragazzi per le tipicità del territorio e il loro uso nell’alimentazione quotidiana.”
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Il personaggio 16 Personaggio 24 L’intervista Dopo la positiva esperienza alle Olimpiandi di Londra Alessandro continua la sua esperienza ai vertici del Triatlhon
Fabian, “il bello deve ancora venire” di Martina Celegato
S
cegliere solo due aggettivi per descrivere un atleta di caratura mondiale potrebbe essere riduttivo ma per Alessandro Fabian sarebbero sicuramente bravo e sorridente. Bravo perché con nuoto, bici e corsa, le tre discipline del Triathlon, la sua specialità, l’impegno e la costanza sono all’ordine del giorno, sorridente perché anche dopo ore di fatica quando ha superato il traguardo arrivando decimo alle scorse Olimpiadi di Londra quello stampato sul suo viso era un sorriso che esprimeva molto più della sola felicità. E riuscire a sorridere dopo uno sforzo così, non è certo da tutti. Nuoto, bici, corsa. Dire che ti piace faticare è forse riduttivo ma come l’hai trovata questa strada? “Beh ho sempre faticato e penso continuerò a farlo. Poi dico che faticare non descrive assolutamente la vita che faccio. Ormai è una filosofia di vita ed è entrata nel mio sangue. Forse perché in questa mia vita c’è una moltitudine di emozioni e sentimenti. Tutto è iniziato a 4 anni quando mi sono affacciato al nuoto finché a 18 sono entrato nel meraviglioso mondo del triathlon grazie a Leonardo Beggio e a Stefano Bortolami. Entrambi allenatori di nuoto in quel tempo
nella mia squadra”. Qual è la giornata tipo per uno sportivo come te? “Sveglia prima colazione, nuoto, seconda colazione, bici, pranzo, riposino e per finire corro. La giornata a grandi linee è questa”. Vivi di sport e per questo rappresenti un esempio per molti anche se il Triathlon non ha la stessa visibilità di altri sport. Quali sono le difficoltà più grandi che hai incontrato fino a qui? “Il poco professionismo. Per raggiungere grandi obiettivi serve serietà competenza e professionalità, non solo nel settore tecnico ma anche nel settore mediatico”. Dopo le Olimpiadi Alessandro è rimasto quello di sempre o per qualche istante ti sei lasciato andare ad un briciolo di autocompiacimento? Cosa è cambiato, se qualcosa è cambiato? “Mmm, non fa parte del mio carattere anche se dopo la linea del traguardo di Londra sentivo di aver portato a termine una missione personale. Considero il 10º posto di Londra come un buon piazzamento che mi lancia verso il “bello”, quello che deve ancora venire. Molti eventi nella nostra vita
ci cambiano, e probabilmente anche questo ha portato novità in me. Mi piace considerare il fatto di aver acquisito più consapevolezza”. Escludendo le Olimpiadi, che per ovvie ragioni scatenano delle emozioni forti, qual è la gara che più ti è rimasta nel cuore? “Lo scorso anno ad Aprile ad Eilat (Israele), campionati Europei di triathlon, in cui mi vedevano rientrare da una lungo stop. Arrivai 5º bissando il miglior risultato di sempre fatto sempre da me l’anno precedente”. Da poco hai ricevuto il premio come triatleta dell’anno. Quali sono i tuoi colleghi che stimi di più? “Alberto Casadei, mestrino, grande atleta e soprattutto grande persona”. I tuoi fratelli e la tua famiglia senza dubbio sono i tuoi primi sostenitori nonché collaboratori. Pensi che questa armonia e questo clima familiare influisca anche nei tuoi successi sportivi? “Sicuramente, la famiglia ti permette di avere un equilibrio che nessun altro ti sa donare. L’amore l’affetto il sostegno e qui la lista sarebbe infinita. Io voglio ringraziare soprattutto mio fratello Viviano e mia sorella
Alessandro Fabian, atleta olimpico padovano Eleonora sono sempre stati presenti e con me stanno costruendo un grande sogno”. Tutte le statistiche di settore confermano la tendenza da parte dei giovani ad abbandonare lo sport dopo l’adolescenza. Tu l’hai sempre praticato e continui a farlo. Qual è il valore aggiunto che lo sport ti ha dato e continua a darti visti i risultati? “Lo sport ci impone delle regole. Esse ci permettono di imparare a rispettare se stessi e chi ci sta attorno. È un insegnamento
che rimane a vita”. Nel panorama italiano forse è difficile, visto che tu sei uno dei migliori atleti di sempre nel Triathlon, ma c’è un atleta che hai preso o prendi tutt’ora ad esempio? “Josefa Idem”. A breve Alessandro parteciperà al Campionato Europeo e a vari appuntamenti internazionali ai quali sicuramente porterà il suo entusiasmo e la sua grinta per arrivare ad obiettivi sempre più alti.
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Slovenia: tradizione Wellness Green, Active and Healthy: ecco le tre parole che sono in grado di riassumere l’anima di questa terra. Quest’ ultima si riferisce anche all’antica tradizione termale slovena nata dalle proprietà terapeutiche delle acque che hanno richiamato per secoli un costante flusso di visitatori, rendendo celebri i centri termali sparsi su tutto il territorio, sia sulla costa che nell’entroterra. In un’epoca di grande attenzione per la salute psicofisica e per l’aspetto estetico del proprio corpo, cresce il numero di quanti – e si commetterebbe un errore pensando che si tratti in maggioranza di donne – si concedono una vacanza con intenti salutari. Le località termali della Slovenia, con le loro moderne attrezzature, l’elevato livello ricettivo e il buon rapporto prezzoqualità, si rivelano ideali per questo scopo. Infatti su una superficie inferiore a quella della Lombardia si concentrano ben 22 stazioni termali, di cui le 15 maggiori riunite i un’apposita associazione, con 87 diverse sorgenti, distribuite dalla riviera adriatica alle Alpi fino alla pianura pannonica ad est, con una disponibilità complessiva di 13.500 posti letto e di 37.000 m2 di superfici acquatiche, il che ne fa la nazione
con la maggior concentrazione termale. Tutte queste località sono raggiungibili in meno di due ore e mezzo d’auto da Trieste, alcune in meno di un’ora. Il livello qualitativo dei servizi specialistici offerti ed il loro costo contenuto e decisamente competitivo rispetto all’Italia, costituiscono uno dei motivi di richiamo per i turisti italiani, che ormai da anni occupano il primo posto tra i ospiti stranieri. Appare significativo il fatto che ogni tre pernottamenti in alberghi sloveni, uno di questi avvenga in strutture termali. Nel caso di Catez, Portorose e Rogaska Slatina, tre dei centri maggiori e più famosi, gli italiani rappresentano una percentuale rilevante nelle presenze straniere. Oltre alle benefiche acque minerali e termali si impiegano fanghi salutari, peloidi minerali e torba, acqua marina e salmastra. E poi ci sono innumerevoli possibilità di gite, passeggiate, avvenimenti culturali, manifestazioni, occasioni di shopping, sport e svaghi, casinò compresi. Occorre tenere presente che in Slovenia vige il concetto mitteleuropeo delle terme: non tanto un luogo di cura riservato ad invalidi, anziani ed ammalati, quanto una destinazione di vacanza, di svago e di relax dove si può fare anche qualcosa per conservare e migliorare il benessere, la forma e la salute, prevenendo i malanni. Tutte le terme slovene hanno predisposto dei programmi comuni di wellness, cioè di benessere, per puntare a stare bene sia fisicamente che mentalmente. In estrema sintesi essi si basano congiuntamente su alimentazione, movimento, riposo e trattamenti estetici. Ai margini della pianura pannonica si trovano le terme di
Radenci, famose per l’acqua minerale con i tre caratteristici cuori rossi in campo verde che già all’inizio del secolo scorso si beveva alla corte di Vienna e in Vaticano. Buon punto di partenza per visitare la regione attorno al fiume Mura sono le terme di Moravske Toplice, di Radenci e di Lendava, le prime dotate anche di campo da golf, mentre nel cuore della Stiria slovena la bellissima cittadina di Ptuj, di origine romana, ospita le terme omonime sulle rive del fiume Drava. Una tradizione ultrasecolare vantano le terme di Rogaska Slatina, la cui acqua risulta unica per l’elevato contenuto di magnesio e la purezza batteriologica, frequentate già nell’800 dalla nobiltà asburgica. Le vicine terme di Olimia possiedono una serie di piscine ben strutturate, mentre un’antica tradizione possiedono anche quelle di Dobrna e di Lasko. Le più giovani sono quelle di Zrece, collegate con il centro sciistico, sportivo ed escursionistico del monte Rogla. Sempre in collina si trovano le terme di Topolsica, interessanti per il loro clima. Ampie e diversificate strutture ricettive offrono le terme di Catez, le cui piscine scoperte e coperte formano la maggior riviera termale d’Europa; non lontane da Novo Mesto si trovano quelle di Smarjeske Toplice e di Dolenjske Toplice, poi si passa al litorale adriatico per trovare infine le terme di Strugnano e di Portorose, quest’ultima il maggior centro balneare sloveno, che eseguono la talassoterapia con l’acqua marina. Esistono poi alcuni alberghi, a 4 e 5 stelle, che dispongono al loro interno di impianti termali e di strutture per il fitness.
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10 30
IL VENETO
in PRIMO PIANO Fusioni dei comuni: molti ne parlano qualcuno lo fa
Risparmiare si può Auspicabile un saggio riordino degli enti locali
Cogliere lo spirito dei tempi non è da poco, specie se questo significa lasciarsi dietro le spalle una parte della propria storia di Germana urbani
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isparmi certi e servizi migliori. Sono questi l’assessore regionale Roberto Ciambetti - e’ che in sintesi i grandi vantaggi che ricaverebbe- si possa eleggere il nuovo Consiglio comunale ro i Comuni che decidessero di fondere i nella primavera del 2014, alla naturale scadenpropri campanili, propri uffici amministrativi e so- za del mandato delle attuali amministrazioni. prattutto i propri cittadini. Oltretutto, è stata ap- Questi ultimi passaggi chiudono un percorso provata a livello regionale una legge che garanti- iniziato anni or sono, ma che ha già portato a grandi sinergie tra rebbe loro dei contributi i due comuni con importanti da spendere A fine ottobre risultati veramente per la riorganizzazione il referendum per la di uffici e servizi ma prima fusione dei comuni importanti, ai quali mi auguro guardino con non solo. Non resta che polesani. Nascerà interesse anche altre avviare i processi ma Civitanova Polesine amministrazioni. Cito per farlo occorre che i politici siano dotati di visioni di lungo periodo e di un fatto che e’ indicatore delle opportunità che coraggio. Quello che serve per spiegare ai propri nascono dalla sinergia e dal lavorare assieme: cittadini che “perdere” una parte dell’identità Vas e Quero, grazie a una campagna comune di storica e civica garantirà loro una più alta qualità informazione e coinvolgimento della cittadinanin fatto di servizi e risparmi. Solo due mesi fa za, sono riusciti nel volgere di pochissimo tempo la Regione ha dato il via libera alla fusione di a passare dal 60 all’85 per cento di raccolta due comuni feltrini, Vas e Quero, presto divisi differenziata, un dato a dir poco nordeuropeo, solamente dal Piave. Infatti adesso la parola dimostrando un livello singolare di efficienza e ritorna ai cittadini che dovranno esprimersi con qualità”. “E’ una questione di sopravvivenza un referendum consultivo che comunque, non – afferma Andrea Biasioitto, sindaco di Vas sarà vincolante. “La mia speranza – afferma - Se la fusione dovesse saltare il futuro del no-
scelte lungimiranti
I
comuni del Veneto sono oggi 581, solo una piccola parte degli oltre 8000 sparsi in ogni angolo d’Italia. E se si vuol fare un ragionamento di un qualche peso, rispetto alla necessità di tagliare la spesa pubblica, occorre tener presente che l’Italia conta circa 60 milioni di abitanti residenti in questi 8000 comuni, per una popolazione media di circa 7000 abitanti. Ma sono moltissimi i Municipi con popolazioni ben al di sotto dei 5000 abitanti. Detto ciò, basta dare uno sguardo oltralpe per capire dove sta uno dei tanti nostri problemi:
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stro Comune è comunque a rischio. Avremmo l’elezione di un sindaco e sei consiglieri senza nemmeno la possibilità di nominare assessori. Una gestione meramente di facciata, con il rischio di non potere più erogare i servizi che finora, pur con sacrificio, siamo riusciti a fornire ai cittadini. Parlo di mensa e trasposto scolastico, servizi sociali e persino la luce pubblica”. Dalla fusione il nuovo Comune ricaverà dei risparmi ma anche fusione un sostegno economico sia dello Stato sia della Regione. Stando al decreto sulla revisione della spesa pubblica, il contributo straordinario previsto dalla normativa nazionale ai municipi che si fondono e’ pari al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti nel 2010. Non vanno poi dimenticati i contributi previsti dalla legge regionale n. 18 del 2012 predisposta pro-
prio per spingere le amministrazioni locali fino a 5.000 abitanti a concentrare uffici e risorse al fine di ottenere risparmi di scala. E sono decisi a cogliere l’opportunità anche gli amministratori di sei comuni polesani che hanno già scelto il nome del “nascituro” nuovo comune: Civitanova Polesine. I sindaci dei sei comuni, Antonio Bombonato (Costa di Rovigo), Claudio Rosa (Arquà Polesine), Ennio Pasqualin (Frassinelle Polesine), Renzo Visentini (Pincara), Valerio Galvan (Villamarzana) e Fabio Giacometti (Villanova del Ghebbo) hanno terminato a metà maggio il tour nei sei municipi di assemblee pubbliche per la presentazione ai cittadini del progetto di fusione mentre lo studio di fattibilità, che contiene lo studio sul territorio del nuovo comune e i vantaggi che ne derivano, in termini di risparmio,
Sopra l’assessore regionale Roberto Ciambetti è in fase di discussione. Il processo di fusione è talmente a buon punto che esiste già il sito internet del nuovo comune che conterà circa 12mila abitanti, su una estensione di 101 km quadrati. Nel sito viene spiegato come siano significativi i risparmi economici dovuti al taglio dei costi fissi sostenuti oggi dai singoli comuni, si dà conto della possibilità di ricevere contributi statali e regionali e si assicura che rimarrà inalterata l’identità del singolo territorio con il mantenimento del toponimo. Inoltre si manterranno i municipi in ogni comune, inclusi i servizi primari resi ai cittadini, e si svolgeranno pure le elezioni per i sei consigli di municipalità scelti dai cittadini, i cui membri eletti non percepiranno alcuna identità. Se tutto andrà per il meglio, come sembra, il referendum tra la popolazione si svolgerà ad ottobre.
ma quanto ci costano i campanili? la Germania, per esempio, ha 80 milioni di abitanti e circa 1600 comuni, per una popolazione media di circa 50.000 abitanti. L’ultima riforma degli enti locali ha tagliato il numero dei consiglieri e degli assessori comunali in modo trasversale e, paradossalmente, non ha tagliato il personale politico di altri enti che spesso appaiono più inutili e hanno bilanci di spesa ben più pesanti e grigi. Il caso Fiorito, esploso come un bubbone in seno al consiglio regionale del Lazio ha messo ben in evidenza il problema. Tornando ai comuni, però, non
sono pochi coloro che sostengono che sarebbe stato meglio che la legge obbligasse i piccoli comuni a fondersi piuttosto che tagliare il numero dei consiglieri. Se si tien conto che nel 2008 i comuni italiani hanno speso complessivamente 83,682 miliardi di euro, cioè il 10,8% della spesa pubblica totale, e di questi, quasi un terzo, 24,5 miliardi, se ne sono andati per “l’amministrazione, la gestione ed il controllo”, ossia per la mera esistenza della burocrazia comunali, ben si comprende come sia assolutamente necessario imboccare
la via maestra per la razionalizzazione della spesa pubblica locale: quella della fusione dei comuni. Questa operazione consentirebbe di sfruttare delle economie di scala per ridurre considerevolmente gli sprechi ed ottimizzare i servizi. Se si arrivasse ad avere circa 2000 comuni (di 30.000 abitanti di media) si potrebbero unificare servizi, fondere uffici, razionalizzare il personale e risparmiare diversi miliardi di euro all’anno.
Il Veneto in primo piano 31 11 Padova e provincia
Proposte concrete e frenate convinte Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo di Germana urbani
S
arà la crisi e quel che ne consegue ma non sono pochi i comuni che anche in provincia di Padova stanno parlando in modo più o meno concreto di fondersi in un unico grande comune. I più convinti in questo senso sono Este e Ospedaletto, i cui sindaci, entrambi di centrosinistra, hanno da tempo iniziato ad analizzare la fattibilità del processo e le economie di scala che ne deriverebbero e i due consigli comunali hanno approvato già un anno fa una delibera che dava ufficialmente il via alla fusione. “Verosimilmente - afferma Giancarlo Piva, sindaco di Este – potremmo arrivare al referendum già la prossima primavera”. “La fusione dei Comuni – continua Piva - rappresenta senza dubbio lo strumento migliore per consentire una maggiore capacità e celerità operativa nell’analizzare i bisogni del territorio e dare risposte adeguate ai cittadini, perché svincolata dalle sovrastrutture che le forme associative quali l’unione o la
convenzione necessariamente comportano: duplicazione di organi, apparati, luoghi di confronto e concertazione. Siamo convinti che la fusione dei comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo consentirebbe l’aumento della qualità dei servizi erogati ed una riduzione dei costi, grazie alle sinergie ed alle economie di scala che si possono realizzare. In particolare la standardizzazione dei servizi risulterebbe conveniente e strategica nei settori organici dei servizi alla persona e della promozione e sviluppo del territorio e delle attività economiche, produttive e ricettive in esso inserite”. Certo è che se l’operazione andasse a buon fine il nuovo ente locale potrebbe contare circa 23.000 abitanti, dislocati in un territorio di 54,17 Kmq. Una realtà indubbiamente significativa nel contesto di tutta la Provincia di Padova e specificatamente della bassa padovana. In questo stesso territorio era nato un dialogo per la fusione anche tra Carceri e Vighizzolo
ma ad oggi non ci sono sviluppi significativi. Tutto tace anche sul progetto di fusione che vedeva coinvolti i comuni di Boara Pisani, Barbona, Stanghella e Vescovana, per un totale di quasi 10 mila residenti. Il Comune di Boara, capofila dell’iniziativa, aveva incaricato la Consulting snc di Padova di redarre uno studio di fattibilità non ancora presentato alla collettività. Sarebbe convinto, invece, il sindaco Barison, riconfermato alla guida del comune di Albignasego, che ha più volte lanciato la proposta di fusione ai comuni di Casalserugo e Maserà. Il sogno di Barison è di creare qualcosa di grande da lasciare ai posteri: una città da 40 mila abitanti, un ente di peso che avrebbe una voce diversa qualora si tornasse a parlare concretamente di città metropolitana. I primi cittadini Nicola De Paoli, di Maserà, e Elisa Venturini, di Casalserugo, anch’essi riconfermati, pur ritenendo necessario condividere la gestione di alcuni servizi ritengo-
Piva e Barison credono molto nella necessità di fondere i comuni no sia prematuro parlare i fusione. Decisamente contrari anche i sindaci di Limena e Campodoro chiamati in causa dal sindaco di Villafranca, Luciano Salvò, il quale vedrebbe come un’opportunità imperdibile la fusione dei tre comuni. In un’altra zona della provincia la proposta per un referendum di fusione arriva, invece, da Cartura per bocca di Gessica Rostellato, neo deputata del Movimento 5stelle. “Siamo venuti a conoscenza – afferma in una nota del Movimento - che l’Assessore
al Bilancio del Comune di Due Carrare ha proposto l’idea di fondere insieme i comuni di Due Carrare, Cartura, San Pietro Vimininario, Pernumia e Bovolenta. La proposta incontra il nostro favore e lo strumento individuato per questo percorso è quello del referendum, attraverso il quale saranno i cittadini a decidere se il loro comune dovrà sciogliersi per diventare parte di un’identità più grande”. Ma la proposta ha ottenuto subito un secco no, grazie! www.renault.it
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32 Il Veneto in primo piano 12 Nuova legge regionale
Riordino del turismo: più privato più mercato
Spariscono i consorzi di promozione turistica così come li abbiamo conosciuti, snellita la burocrazia, stop a nuove strutture alberghiere Il 10% del Pil di Germana urbani
L
e potenzialità turistiche del Veneto sono note a tutti ma si può e si deve fare di più e, possibilmente con i soldi dei privati, visto che il bilancio regionale piange ma il comparto merita. Solo lo scorso anno, infatti, in piena crisi economica si sono registrate più di 16milioni di turisti per un fatturato annuo di 12 miliardi. Le imprese di settore sono 23 mila e danno lavoro a oltre 400 mila persone. I problemi però non mancano. Basti pensare che “i 12 milioni di euro di finanziamento regionale per gli Iat del 2010 si sono ridotti a 3,5 nel 2013”, ha ricordato l’assessore al turismo Marino Finozzi. Ecco dunque che i soldi, grazie alla nuova legge sul turismo dovranno arrivare per altre vie e soprattutto dovranno essere distribuiti in altro modo. Gli 87 sportelli di informazione turistica sparsi per il Veneto (Iat), sinora gestiti dalle Province con risorse trasferite direttamente dalla Regione, dovranno diventare uffici di informazione e di accoglienza, gestiti in forma associata tra pubblico e privato, sul modello europeo, nei quali i turisti potranno prenotare e
acquistare la sistemazione alberghiera, i biglietti di trasporto, l’ingresso a manifestazioni e fiere, prodotti enogastronomici. Alla Regione spetterà solo il compito di stabilire e garantire gli standard minimi dei servizi e delle prestazioni di accoglienza. L’idea di fondo della legge è dare organicità e razionalità al lavoro di promozione affidandone la regìa della Regione, che si avvarrà nella programmazione triennale (e nei piani annuali di attuazione) della consulenza del comitato regionale per le politiche turistiche (organismo composto non solo da rappresentanti di Regione ed enti locali, ma anche di tutti i diversi operatori del settore, consorzi, categorie, sistemi tematici, pro loco, associazioni) e, per l’organizzazione delle iniziative, si appoggerà al braccio operativo dell’agenzia regionale Veneto Promozione. Le singole località o destinazioni turistiche potranno promuoversi e commercializzare i propri prodotti anche in forma autonoma, creando specifiche organizzazioni pubblico-private in raccordo però con il sistema territoriale di appartenenza. La
regionale viene dall’industria del turismo vero motore dell’economia veneta
commercializzazione turistica (ricettività, iniziative di animazione, vendita di prodotti) viene affidata ai consorzi di imprese turistiche che, a differenza di quanto è avvenuto sinora, dovranno essere costituiti esclusivamente da imprese private e potranno accedere ai cofinanziamenti regionali in base ad appositi bandi. La legge conferma il ruolo delle Province affidando loro funzioni di promozione turistica e di vigilanza e controllo sugli standard dei servizi offerti dagli operatori turistici. Alla Provincia di Belluno riconosce piena competenza e relative risorse nella gestione turistica del proprio territorio, dando così una prima concreta attuazione all’articolo 15 dello Statuto regionale. Anche sulle attività di ricezione ci sono delle novità. D’ora in avanti non sarà più la provincia a giudicare le strutture alberghiere e a dar loro le famose stelline di qualità ma sarà l’albergatore stesso con un’autocertificazione ad auto-giudicarsi. Lo stesso dovranno fare anche i bed&breakfast che trovano
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Marino Zorzato e Pietrangelo Pettenò in questa nuova normativa uno stop deciso al loro proliferare indiscriminato. “Con l’abrogazione del comma 3 dell’art. 30 da me proposta - commenta il consigliere Pietrangelo Pettenò della Federazione della Sinistra - si è sventato il tentativo di coloro che volevano utilizzare alloggi destinati al mercato abitativo, trasformandoli in impropri bed & breakfast. Nella legge, però, rimangono alcuni punti critici come l’incerta normativa sull’ospitalità diffusa”. All’interno della semplificazione delle tipologie ricettive complementari (che scendono da 13 a 5) viene introdotto, infatti, l’albergo diffuso, definito come struttura ricettiva articolata in più edifici sparsi all’interno di un borgo storico, di un’area montana o di un’isola. Altra novità di rilievo è il superamento dei Sistemi turistici locali, cioè del frazionamento del Veneto in 15 aree geografiche che ha trovato espressione nella costituzione di altrettanti consorzi di promozione e commercializzazione turistica. Ai sistemi turistici locali subentrano nove sistemi tematici (Venezia e laguna, Dolomiti; montagna veneta; lago di Garda; mare e spiagge; Pedemontana e colli; Terme Euganee e termalismo veneto; Po e suo delta; città d’arte, centri storici, forti e ville venete) che dovranno promuoversi in modo unitario e organico sui mercati turistici nazio-
nali e internazionali. Contributi agevolati sono previsti per il turismo sostenibile e per favorire l’accessibilità delle strutture turistiche anche alle persone anziane e disabili. A sostegno delle imprese turistiche viene istituito, inoltre, un fondo di rotazione per finanziare investimenti e miglioramenti strutturali; al fondo si affianca il sistema di garanzie offerto dai consorzi fidi, per favorire l’accesso al credito per le imprese turistiche, e la possibilità che la Regione stessa, attraverso Veneto Sviluppo, diventi socia del capitale di rischio delle imprese. Offerta turistica, strutture recettive, sistemi tematici e tutta la ricca gamma delle iniziative turistiche e di promozione turistica si potranno avvalere del marchio regionale di qualità, che dovrà promuovere e rafforzare l’immagine unitaria del ‘sistema turistico’ veneto e coniugare il ‘brand’ Veneto con il nome “Italia”. Viene istituito, infine, l’Osservatorio regionale per il turismo, come strumento di studio e monitoraggio dell’andamento sociale ed economico del settore. Per le attività di promozione, i consorzi e il funzionamento dell’Osservatorio regionale la legge stanzia 3,2 milioni di euro per il 2013 e riserva 250 mila euro per spese di investimento per potenziare, qualificare e l’ammodernare le imprese turistiche.
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razie alla nuova legge – affermano i conisglieri Pd Lucio Tiozzo e Roberto Fasoli - che, grazie al nostro lavoro è stata emendata e ha visto accolte importanti novità, i consorzi turistici non saranno più i carrozzoni che conoscevamo e che vivevano di finanziamenti regionali ma diventeranno a tutti gli effetti soggetti privati di commercializzazione. Potranno partecipare a bandi regionali su progetti e collaborare a livello territoriale con le organizzazioni di gestione delle destinazioni, che rispetto al passato, potranno avere, più voce in capitolo nel lavoro di programmazione e di promozione della Regione”. Legge fatta punto e a capo. Ma non è proprio così. Lo sanno bene i dipendenti i dipendenti dell’Azienda speciale della Provincia di Padova “Turismo Padova Terme Euganee” preoccupati per la salvaguardia dei posti di lavoro e il futuro dei servizi di informazione e accoglienza turistica. Dei 25 dipendenti dell’Azienda speciale padovana 14 sono stati licenziati ad aprile perchè la Provincia non ha più risorse, a seguito della spending review e del taglio dei trasferimenti regionali in materia di turismo. “Ora è la Provincia di Padova ad esercitare in modo diretto le funzioni di accoglienza, promozione e assistenza turistica - ha spiegato Aldo Marturano, a nome di Cgil, Cisl e Uil - integrando nel proprio organico 11 dei 25 dipendenti dell’azienda speciale messa in liquidazione. Per gli altri 14 dipendenti, al momento, non ci sono né prospettive occupazionali, né ammortizzatori sociali”. “La nuova legge - ha assicurato il presidente Ruffato - darà una soluzione al problema, che è ben presente a tutte le forze politiche e non riguarda solo la Provincia di Padova. Intanto, Regione e Provincia di Padova dovranno concordare un intervento transitorio per accompagnare il passaggio delle aziende di promozione turistica ai nuovi modelli organizzativi dei servizi di accoglienza e orientamento turistico che la nuova legge andrà a codificare”. “In attesa dell’applicazione della nuova legge quadro - ha prospettato Stefano Peraro, Udc, - Regione e Provincia dovranno reperire le risorse e gli strumenti per non affossare il servizio e mantenere figure professionali che saranno indispensabili anche per il nuovo organismo di gestione turistica, Destination Management Organization, previsto dalla legge”. “Abbiamo già presentato un emendamento al testo in discussione domani - ha anticipato Claudio Singaglia, Pd - perché la trasformazione delle aziende di promozione turistica in consorzi misti pubblico-privati valorizzi in via prioritaria dipendenti e professionalità già esistenti. Serve ora il coinvolgimento diretto della Provincia di Padova e dell’amministratore unico dell’azienda speciale Luisa Serato per reperire le risorse necessarie e concertare con la Regione i tempi della fase transitoria”.
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Veneto in primo piano 13 34 Il Veneto in primoIlpiano Immigrati e integrazione, la ricaduta della proposta fatta dalla ministra Kyenge in uno studio della Fondazione Leone Moressa
Ius soli, il Veneto fra le regioni con il maggior numero di nuovi cittadini italiani Facendo riferimento al 2011, in Veneto sarebbero quasi 10mila: il 12,7 per cento. A Treviso e Vicenza la più alta concentrazione di Ornella Jovane
S
e lo ius soli fosse stato applicato nel 2011, in plicano lo ius soli è cittadino originario chi nasce sul terVeneto il 12,7 per cento dei nuovi cittadini italiani ritorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori”. sarebbero stati figli di genitori stranieri. Un principio, quindi, che va a cambiare l’attuale E’ quanto emerge da uno studio realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e diffuso a seguito delle legge sulla cittadinanza, la 91 del 1992, che invece “indica - si apprende ancora dichiarazioni rilasciate dalla dal sito ministeriale - il princineo ministra per l’integraIn Italia sarebbero quasi 80mila i figli di genitori pio dello ius sanguinis come zione Cecile Kyenge che, stranieri che, con l’applicazione unico mezzo di acquisto delall’indomani del suo insediadel principio dello ius soli la cittadinanza a seguito delmento nell’esecutivo Letta, sarebbero nuovi italiani la nascita, mentre l’acquisto ha espresso la volontà di automatico della cittadinancambiare la legge sulla cittadinanza, introducendo come principio che regoli la za iure soli continua a rimanere limitato ai figli di ignoti, di apolidi, o ai figli che non seguono la cittadinanza dei materia lo “ius soli”. Quel principio, vale a dire, che “fa riferimento - si genitori”. Preso come riferimento il 2011, anno cui risalgono legge sul sito del Ministero dell’Interno - alla nascita sul “suolo”, sul territorio dello Stato e si contrappone, nel i dati anagrafici più recenti disponibili, si desume che novero dei mezzi di acquisto del diritto di cittadinanza, i nuovi cittadini italiani si concentrerebbero proprio nel allo “ius sanguinis”, imperniato invece sull’elemento Nord Italia, il 67,4 per cento del totale, di cui il 29,2 della discendenza o della filiazione. Per i paesi che ap- per cento nel Nord-Est.
il dibattito
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Il Veneto, dietro alla Lombardia e prima dell’Emilia Romagna, sarebbe la seconda regione con 9.762 figli di genitori stranieri che, se venisse cambiata la legge, sarebbero nuovi cittadini italiani. Un impatto che diventa ancora più significativo se viene valutata l’incidenza dei nati stranieri a livello regionale: anche in questo caso il Veneto - come risulta dallo studio della Fondazione Moressa su elaborazione dei dati Istat - con il 21,7 per cento si colloca ai primi posti, dietro a Lombardia ed Emilia Romagna. Dettagliando ulteriormente l’analisi, le provincie venete che nel 2011 contano il maggior numero di nati stranieri, fra le prime 10 in Italia, sono Treviso al sesto posto (2.031 nati stranieri pari al 2,6 per cento), Verona che la segue a ruota (2.010 con il 2,6 per cento) e Vicenza al nono posto (1.902 pari al 2,5 per cento). Se si considera l’incidenza, invece, il maggior
numero di nuovi cittadini italiani si concentra nelle tre regioni settentrionali già prese in considerazione: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Emerge tuttavia che il maggior numero di nati stranieri, sul totale dei nuovi nati, sia concentrato nelle realtà di medie dimensioni in Veneto a Treviso con il 23,7 per cento e a Vicenza con il 23,2 per cento - piuttosto che nei grandi centri metropolitani. In tutta Italia sarebbero quasi 80mila i figli di genitori stranieri che, con l’applicazione del principio dello “ius soli”, sarebbero nuovi italiani. In percentuale sarebbero il 14,50 per cento dei nuovi cittadini italiani, un numero in crescita dal 2002 così com’è in aumento il numero dei minori stranieri - considerando anche coloro che non sono nati in Italia - la cui incidenza sul totale dei minori si aggira intorno al 10 per cento, ovvero quasi 7 punti percentuali in più rispetto al 2002.
in veneto zaia dice no, zanonato invece È favorevole
a cittadinanza italiana è un tema “caldo”, che alimenta il dibattito e spesso divide. E così anche dal Veneto, una delle regioni maggiormente interessate dal fenomeno dell’immigrazione e dalle ricadute che la nuova legge sul diritto di cittadinanza potrebbe avere sul proprio territorio, la classe dirigente e politica assume posizioni diverse, spesso contrastanti. Forte e nutrito è il coro dei no, fra i quali si colloca in prima linea la Lega Nord. La sua voce “istituzionale”, il governatore Luca Zaia, insiste che si rispetti lo “ius sanguinis” per la cittadinanza italiana agli immigrati e spiega le motivazioni del secco rifiuto alla proposta della ministra. “Continuo a sostenere - afferma il presidente della Regione - che la maggioranza dei paesi europei è nella direzione dello ius sanguinis. Difendo con forza questo aspetto: non ho questioni ostative rispetto all’integrazione degli immigrati, ma dobbiamo ricordare che l’Italia ha 5mila chilometri di coste, è facilissimo arrivare e la sanità è gratis per tutti”. “Se ci fosse uno ius soli - ha
proseguito Zaia - avremmo il rischio di avere molti cittadini nati qui solo per programmazione, che prendono un charter e poi tornano a casa, avremmo cittadini che non parlano italiano e non sanno niente dell’Italia”. Lo definisce un “tema dirompente” l’assessore regionale del Carroccio Roberto Ciambetti che imposta la questione sul piano delle opportunità. In questa fase politica tanto delicata, con un governo già minato da acute tensioni e minacciose divisioni, si rischia di avvelenare il clima introducendo certi temi tanti delicati. In questo momento - sono le considerazioni dell’esponente leghista - di fronte ad una crisi economica devastante è interesse di tutti, anche degli stranieri immigrati, concentrarsi per tentare di risovere le questioni relative ai temi del lavoro e dell’occupazione anziché introdurre nuove occasioni di contrasto come lo ius soli. Fermo anche il no del segretario veneto della Lega Nord Flavio Tosi. “E’ chiaro che su temi come quello dello “ius soli” se venisse proposto un referendum potremmo appoggiarlo” ha detto a margine del consiglio
“nazionale” della Liga Veneta a inizio maggio. “L’aspetto è di carattere molto pratico - ha commentato Tosi - in un momento pesante allargare la tutela ad una serie di persone attraverso la cittadinanza allargata è un controsenso, perché rischia di far crollare il welfare. Inoltre si crea un controsenso normativo rispetto alla Bossi-Fini, con genitori che dovrebbero rientrare nel Paese d’origine e il figlio che invece rimarrebbe in Italia”. Nel centrodestra il Pdl veneto stimola la riflessione - partendo proprio dallo studio della Fondazione Moressa - e pubblica sul proprio sito internet un sondaggio che, pur non avendo valore statistico, fa emergere una rappresentativa posizione fra i visitatori “azzurri” del web. Questi si sono dichiarati in gran parte contrari alla proposta (l’85,5 per cento ha votato per il no) del diritto di cittadinanza fondato sul principio dello “ius soli”. Nettamente opposta è la posizione del neo ministro allo Sviluppo e, fino a ieri, sindaco di Padova, Flavio Zanonato. Il ministro veneto del Pd torna a dire ciò che già aveva sostenuto un paio di anni fa sul
tema. Per Zanonato dare ai numerosi figli di immigrati la cittadinanza è necessario “affinché una comunità possa vivere bene e in pace. Chi nasce in Italia - era la conclusione - è italiano”. Erano le parole di Zanonato pronunciate da sindaco e da vice presidente Anci in occasione della presentazione del Dossier statistico Caritas-Migrantes sull’immigrazione proprio nel 2011. Affermazioni ribadite in questi giorni. “In Italia vivono 5 milioni di stranieri, dobbiamo porci il problema di come si armonizzino con il resto del sistema. E’ nel nostro interesse garantire a loro una totale integrazione. In Italia vige lo ius sanguinis perché eravamo una terra di emigranti: il messaggio che si dava era quello che si poteva rimanere italiani anche quando si lasciava la madre patria per emigrare all’estero”. Oggi le cose sono cambiate, - conclude il suo ragionamento Zanonato - siamo terra di immigrati e, come società multirazziale e multiculturale che si rispetti, anche da noi ai bambini nati nel nostro Paese deve essere riconosciuto il fatto di essere italiani. O.J.
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36 Voci da palazzo
Voci da palazzo 15
Economia-agricoltura I dati del Centro studi del Consiglio regionale
Il Veneto si accorge di aver cementificato troppo Negli ultimi 40 anni sotto al cemento è finito il 18 per cento della superficie coltivata. Si tratta di un’area grande come il Polesine
L’opinione
di Mauro Gambin
Clodovaldo Ruffato, Pdl
“in veneto È mancata la pianificazione urbanistica”
“I
n Veneto si è cementificato troppo”. Lo conferma lo studio statistico elaborato dal centro studi del Consiglio regionale del Veneto, diffuso di recente. Una constatazione arrivata fuori tempo massimo, verrebbe da dire, visto che l’eccessiva cementificazione è riscontrabile ad occhio nudo. Non servivano certo dei numeri per convincerci che le cose non funzionano. La campagna, un tempo sterminata oltre l’orizzonte, ora è ridotta a piccoli francobolli incorniciati da strade in asfalto e strisce di capannoni, in più, se non bastasse piangere per il paesaggio perduto, da valutare ci sono anche le ripercussioni portate da questa cementificazione estensiva. Sono terminate solo qualche settimana fa le piogge che hanno trasformato l’acqua da risorsa a minaccia: fiumi, laghi e pur il piccolo fossato dietro casa sono stati avvertiti come portatori di esiziali disastri. Che si tratti di grandi alluvioni o di piccoli allagamenti di scantinati, le imprecazioni sono spesso rivolte all’imponderabile ma non c’è da prendersela con i Santi, è alla modello della locomotiva del Nord-Est, modello peraltro cattiva gestione del territorio che si dovrebbero rivolge- mai teorizzato e di fatto mai esistito, era fondato sulre gli strali. Del resto se nel sottopasso dell’autostrada la diffusione della micro-industria. Non di modello si è dopo un acquazzone primaverile ci finiscono tre metri trattato ma, come ormai noto, di sostanziale assenza di d’acqua, sei carpe e due pesci siluro, non è che la colpa pianificazione per uno sviluppo sostenibile. Comunque il la si può dare al clima che negli ultimi anni è cambiato! rapporto stilato dal centro studi del Consiglio regionale Poi, per carità, non ci saranno più le mezze stagioni del Veneto, in buona sostanza, non dice nulla di più di però sul concetto di calamità occorrerebbe essere chiari, quanto Gian Antonio Stella in un suo articolo sul “Corinnanzi tutto non è per niente naturale quella che di- riere della Sera”, di ormai qualche tempo fa, avesse pende dagli uffici degli enti locali. già anticipato in forma metaforiL’accusa non suoni come l’ennesi- Modello ca: “Mettendo in fila i capannoni mo scaricabarile, però è doveroso del Nord-Est industriali e artigianali costruiti riflettere se in questi anni i cambia- fondato sulla negli ultimi anni nelle province di menti sociali siano stati supportati diffusione della Vicenza e Treviso, si formerebbe con appropriate politiche. Per ren- micro-industria un “treno” di qualche centinaio di dercene conto basta un semplice chilometri di lunghezza”. Un treno, confronto. Nel 1951 gli abitanti, in Italia, erano 47 va specificato, di cemento al quale, come sappiamo, milioni, circa, ed occupavano appena 750.000 ettari possono essere associati dei calcoli, quelli del professor urbanizzati (sui 30 milioni di ettari complessivi, pari al Rinaldo dell’Università di Padova, ad esempio, rivelano 2,5%) ma nel 1986 la popolazione cresciuta di “soli” che ad una progressiva urbanizzazione, mettiamo del 10 milioni occupava una superficie urbanizzata di oltre 20%, corrisponderebbe un aumento di portata idrica 2.100.000 ettari. Il triplo in soli 35 anni! Che cosa per il deflusso delle acque pari al 100%. Il rapporto è successo? La risposta è semplice, in questo lasso di è semplice: 1 a 5, spesso, però, è stato applicato al tempo l’Italia ha cambiato la sua economia da agricola contrario e alla crescita estensiva del cemento pari a a industriale-manifatturiera. Nel veneto tale metamor- 5, i canali di scolo sono rimasti gli stessi di 1 secolo fa, fosi è risultata essere anche più accentuata, visto che il quelli, per intenderci, delle bonifiche di fine ‘800. Dun-
“I
que, per tornare ai dati contenuti nello studio statistico del centro studi del Consiglio regionale del Veneto, non può suonare come una scoperta la constatazione che negli ultimi 40 anni sotto al cemento ci sia finito il 18 per cento della superficie coltivata. La perdita è sostanziosa, equivale all’intera provincia di Rovigo, difficile non accorgersene. Evidentemente il punto è un altro ed è fortemente connesso al momento storico che stiamo vivendo, la locomotiva traina meno a causa della crisi e oggi per tornare a crescere si prendono in esame altri modelli. Si parla di rilancio del primario di incentivare il turismo quindi dietro alla perdita del territorio agricolo e del paesaggio diventa inutile ricercarvi solo l’insulsa insistenza di cementificatori selvaggi, certo, l’anello al naso qualche amministratore locale, incline a farsi ingranaggio dell’unta macchina delle speculazioni edilizie, deve averlo avuto ma è evidente che la campagna è arretrata soprattutto per effetto della scarsa redditività. L’agricoltura ha iniziato a dissolversi esattamente nello stesso istante in cui hanno iniziato a scomparire gli agricoltori. Viene da chiedersi allora se questa regione abbia impiegato nei decenni le proprie risorse con lungimiranza e se oggi lo scoprirsi cementificati non porti un po’ di quella vergogna provata dai biblici progenitori, accortisi nudi, proprio nel momento di abbandonare il paradiso terreste.
Associazioni di Categoria
“e’ giunto il momento di fare un collettivo mea culpa”
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inalmente si prende coscienza a livello collettivo della centralità dell’agricoltura - commenta soddisfatto il presidente Coldiretti Jacopo Giraldo - unico settore produttivo che produce crescita e nuova occupazione”. “Non basta una nuova legge urbanistica - rilancia il direttore Cia, Walter Brondolin - serve un patto sociale sottoscritto da tutti per fermare l’esodo dalle campagne e dalle montagne e recuperare terreno coltivato”. “I dati del rapporto dimostrano che abbiamo sbagliato l’intera pianificazione del territorio - ha aggiunto Andrea Crestani, direttore dell’Unione veneta delle bonifiche - In Veneto ogni anno abbiamo perso quasi 5 mila ettari di superficie coltivata e siamo andati a cementificare
anche quel grande bacino sottratto dalle acque che sono i territori di bonifica, che valgono circa un terzo della superficie complessiva della nostra regione”. Per Crestani non basta favorire il recupero e la riqualificazione dell’edificato esistente, bloccando nuovo consumo del territorio: “Bisogna salvaguardare l’invarianza idraulica - avverte - altrimenti continueremo a produrre nuova cementificazione”. Anche per Adolfo Andrighetti di Confagricoltura veneto la priorità è fermare il consumo di territorio agricolo, con adeguati strumenti di legge come la proposta di legge dell’ex ministro Mario Catania. “Ma le leggi da sole non bastano - ha avvertito Franco Bonesso, vicesindaco di Trevignano e rappresentante di Anci Veneto - perchè ogni norma contiene
anche possibilità di deroga. Della distruzione del suolo coltivabile siamo tutti responsabili, anche gi agricoltori allettati dalla redditività del cambio di destinazione d’uso. Ma ora è giunto il momento di fare un collettivo “mea culpa’ e di invertire la rotta”.
l bilancio è drammaticamente in rosso in tutta Italia - ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato - nella Clodovaldo nostra penisola sono spariti 5 Ruffato milioni di ettari coltivati, una superficie equivalente a Lombardia, Liguria, Emilia Romagna messe insieme. Il Veneto non si discosta: le province di Padova e di Treviso nel 2011 risultano tra le 10 più cementificate d’Italia, rispettivamente con il 23% e il 19% del proprio territorio occupato da superfici edificate (la media italiana è del 6,7%). Le campagne coltivate sono scese dal 54 per cento al 44 per cento dell’intero territorio veneto, sfondando la soglia critica individuata dagli urbanisti. Quando il terreno coltivato è meno del 50 per cento della superficie complessiva, nelle aree di pianura è già allarme potenziale per l’equilibrio idrogeologico”. Ruffato, e rappresentanti del mondo agricolo concordano: In Veneto è mancata la pianificazione urbanistica e le ultime leggi, come la legge 11 del 2004, ha aperto il varco a troppe deroghe: “Servirebbe una moratoria di almeno tre anni per nuove urbanizzazioni e nuove costruzioni - rilancia Ruffato - e norme legislative che incoraggino il recupero dell’esistente. Bene il nuovo piano casa che consente solo di ampliare su superfici già edificate, ma serve una nuova legge quadro dell’urbanistica che riordini la selva di norme attualmente esistenti e stoppi nuove cubature e nuovo consumo del territorio”. Per Ruffato va data priorità al riuso delle superfici edificate, anche mediante la leva fiscale, e si possono incentivare le imprese agricole a fare manutenzione del suolo e del paesaggio in collaborazione con Genio civile, consorzi e enti di bonifica e enti locali, premiando il ruolo dell’imprenditore agricolo custode del territorio.
bruno Pigozzo, Pd
“la strada percorsa È stata quella sbagliata”
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n Veneto, purtroppo, la strada percorsa è stata quella sbagliata - ha sottolineato il consigliere del Pd Bruno Pigozzo - le dichiarazioni d’intenti sul consumo di Bruno Pigozzo suolo zero, che siamo pronti a rilanciare e fare nostre, non possono essere usate come un velo per nascondere i tanti punti neri ancora presenti. Si pensi alla legge sul commercio ed a quella sullo sportello unico del 2012, che sono state impugnate a livello nazionale, perché in contrasto con le norme di protezione ambientale, ma anche allo stesso Piano casa che, seppur pensato per favorire il recupero dell’esistente e ridurre le nuove costruzioni, contiene alcuni aspetti potenzialmente pericolosi. Come Pd siamo pronti a confrontarci nel merito su questo terreno, perché crediamo che giocare con le parole e rinviare ulteriormente la soluzione del problema del consumo di suolo sia colpevole”.
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Dimagrire è difficile. È una realtà che non si può negare. E che spesso rende la vita dolorosa e triste. I chili di troppo riducono la mobilità, le energie, rallentano le attività fisiche e mentali e aumentano in generale i rischi per la salute. Per non parlare della mancanza di autostima. È vero che l’obesità è un disturbo del metabolismo che può favorire l’insorgenza di numerose malattie, come ad esempio il diabete, l’invecchiamento precoce dei vasi sanguigni, l’ipertensione, un maggior rischio di ictus e infarto, malattie croniche degenerative delle articolazioni... Ma talvolta il peso in eccesso è per colpa nostra. Ciò significa che ci stiamo facendo del male da soli. Proprio per questo è assolutamente necessario affrontare il problema con decisione, per risolverlo in modo efficace. Il problema del sovrappeso viene affrontato, con risultati più o meno positivi, da molti adulti, ma ciò che preoccupa maggiormente è il numero crescente, registrato negli ultimi due decenni, di bambini obesi. Alle Terme Šmarješke Toplice ci occupiamo da oltre dieci anni dei problemi legati al moderno stile di vita. Il Centro di wellness medico Vitarium Spa&Clinique ha, infatti, iniziato la propria missione proprio con i programmi di detossificazione e dimagrimento sano. Abbiamo iniziato a rendere consapevoli le persone del fatto che, per essere protagonisti attivi della propria vita quotidiana, è necessario essere in condizioni fisiche e psichiche ottimali. Vitarium è considerato oggi uno dei servizi più completi mirati alla prevenzione delle cosiddette malattie della società moderna. Gli efficaci programmi rilassanti sono un primo passo verso la buona salute, il benessere, il rinnovamento delle energie del corpo, la bellezza esteriore e la perfetta forma fisica e mentale.
tessuti adiposi dove si accumulano generalmente i nocivi xenobiotici. Il programma di detossificazione con digiuno alimentare tiene inoltre in considerazione il benessere mentale, per questo comprende anche benefici massaggi rilassanti con oli essenziali spremuti a freddo, che riducono lo stress, e, inoltre, particolari trattamenti del corpo. Oggi possiamo affermare con certezza che il programma risulta molto convincente, non solo per le solide basi scientifiche su cui è fondato, ma anche per la varietà dell’offerta, nonché per l’entusiasmo con cui i terapisti svolgono il loro lavoro e l’evidente soddisfazione degli ospiti, che tornano sempre volentieri a sottoporsi a quello che ormai è diventato quasi un rito. Primario Tomislav Majic, dott. med., spec. medicina interna: “La detossificazione del corpo è un ottimo metodo per ristabilire l’equilibrio all’interno dell’organismo. Per evitare l’insorgere di eventuali problemi di salute, è necessario però eseguirla in modo corretto e sotto il controllo di esperti.”
Per vincere... Ma vi siete mai chiesti PERCHÉ è così difficile dimagrire? Le risposte sono, generalmente, le stesse per tutti: poca costanza, scarsa motivazione, poco tempo a disposizione, mancanza di denaro, errato approccio alla dieta. La pluriennale esperienza dei nostri esperti e i risultati ottenuti dai nostri ospiti dimostrano che i nostri programmi di dimagrimento si stanno rivelando davvero efficaci e soddisfacenti. Il comune denominatore di tutti i nostri programmi è un connubio tra attività fisica, dieta, applicazione di metodi fisici e motivazione nel raggiungimento della meta prefissata. Ci adoperiamo costantemente per risolvere i problemi metabolici e migliorare le condizioni psicofisiche delle persone che si affidano a noi per vincere la loro battaglia con i chili in eccesso.
Per iniziare... Al giorno d’oggi è molto difficile, se non impossibile, riuscire ad evitare l’introduzione di sostanze nocive nel nostro organismo, poiché ciò avviene costantemente e sfugge spesso al nostro controllo. L’insorgere delle cosiddette malattie della società moderna e delle patologie collegate – malattie cardiovascolari, cancro, malattie del metabolismo, ipertensione e obesità – è una conseguenza dello stile di vita di oggi che impone alle persone cambiamenti troppo repentini, che sovente non sono in grado di affrontare adeguatamente. Ognuno di noi può fare molto, a livello personale, per mantenere efficiente il proprio sistema immunitario, ma può essere di grande utilità affidarsi a persone esperte e sottoporsi ai nostri programmi specifici. L’esclusivo programma di detossificazione VitaDetox, eseguito sotto la supervisione di un consulente nutrizionista e un personal trainer, favorisce l’eliminazione delle sostanze nocive dal corpo e migliora l’equilibrio energetico. Parte integrante del programma è l’attività fisica personalizzata (PACE, Pilates, training in altura, cardiocross). L’esercizio fisico agisce positivamente sul funzionamento degli organi di secrezione, perché la migliore circolazione sanguigna ne favorisce le funzioni e contemporaneamente, grazie al dimagrimento, si riducono i
valori calorici e gli indici glicemici; voi dovrete descrivere il vostro attuale stile di alimentazione, le preferenze alimentari, le eventuali allergie e semplicemente fornire altre eventuali informazioni di questo tipo. In base alle abitudini alimentari e al fabbisogno energetico, il nutrizionista vi proporrà un menù contenente tutte le sostanze necessarie al vostro organismo, tenendo comunque conto degli alimenti che, per motivi di salute o personali, non volete o non potete assumere.
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Vivere una vita sana...
Un nuovo stile di vita... ... è assolutamente indispensabile se avete dei chili in eccesso e non volete più correre il rischio di essere affetti dalle tipiche malattie causate dal sovrappeso, come il diabete, l’invecchiamento precoce dei vasi sanguigni, l’ipertensione, il maggior rischio di ictus e infarto, le malattie croniche degenerative delle articolazioni. Alle Terme Šmarješke Toplice, tutti quelli che soffrono di disturbi metabolici potranno perdere peso in modo sano e iniziare a vivere meglio e in salute. Il programma Slim Fit è un insieme di attività fisiche, alimentazione dietetica, applicazione di metodi fisici e motivazionali per il raggiungimento del traguardo prefissato, finalizzato ad eliminare, a lungo termine, i disturbi metabolici e migliorare le capacità psicofisiche. Il suo vantaggio è la personalizzazione. Prima di iniziare l’attività fisica, vi sarà certamente di conforto pensare di potervi rivolgere ad un esperto che saprà consigliarvi il tipo di esercizio più adeguato alla vostra situazione. In questo programma l’istruttore, grazie ad un cardiotest, valuterà la vostra resistenza fisica, la risposta del vostro corpo a varie attività, e pianificherà, in base ai risultati ottenuti, degli obiettivi realistici, scegliendo le attività fisiche più adatte, per esercitarsi in sicurezza e senza rischi per la salute. Il fattore più importante del dimagrimento è certamente l’alimentazione, per questo abbiamo previsto anche un colloquio con un nutrizionista che vi illustrerà i modelli di alimentazione, la composizione degli alimenti, i
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Cultura veneta 17 39 Grandi eventi Il 10 agosto 1913 venne messa in scena per la prima volta L’Aida
Cento anni di lirica all’Arena di Verona Dal 14 giugno all’8 settembre, 58 appuntamenti con 6 titoli d’opera e 4 serate di gala compongono la 91esima edizione dedicata al grande compositore Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario della nascita vesna Maria brocca
L
’inaugurazione del Festival lirico, a metà giugno, da quasi un secolo rappresenta un importante evento mediatico e culturale per la città di Verona e per tutti gli appassionati di opera nel mondo. Nel 2013 si festeggeranno i 100 anni dalla prima rappresentazione di Aida in Arena, con un programma ricco di eventi ed ospiti internazionali, a coronare cent’anni di successi ed inaugurare i prossimi cento. “Mio padre era seduto a un tavolino del Löwenbrau, - racconta Nina Zenatello Consolaro, figlia del tenore Giovanni Zenatello - insieme al maestro Tullio Serafin, a Ferruccio Cusinati, a Ottone Rovato e alla cantante Maria Gay. Naturalmente parlavano di musica, di opera lirica e di Giuseppe Verdi. A un tratto mio padre addita l’Arena e con accento di trionfo dice: Ecco, questo è il teatro che io cerco. Qui si potrebbero fare delle rappresentazioni uniche al mondo”. Il tenore Zenatello e l’impresario te-
Per gentile concessione della Fondazione Arena di Verona atrale Ottone Rovato si assumono quindi il rischio finanziario di promuovere in Arena una grandiosa manifestazione lirica per il centenario della nascita di Giuseppe Verdi: il 10 agosto 1913 va in scena Aida, con lo stesso Zenatello nel ruolo di Radamès ed Ester Mazzoleni come Aida; sul podio Tullio Serafin e lo scenografo Ettore Fagiuoli. Il successo è strepitoso, decretato da un pubblico proveniente da tutto il mondo. Fra gli ospiti più illustri figurano Arrigo Boito, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni, Ildebrando Pizzetti, Riccardo Zandonai, Massimo Gorki e Franz Kafka. Da quell’evento l’Arena di Verona diventa il primo teatro lirico italiano
all’aperto, nonché il più grande del mondo: un primato che mantiene ancora oggi. Il 2013 è l’anno del festival del centenario, che celebra il primo secolo del Festival lirico all’Arena di Verona ed inaugura i prossimi 100 anni all’insegna della grande opera. Dal 14 giugno all’8 settembre, 58 appuntamenti con 6 titoli d’opera e 4 serate di gala compongono la 91esima edizione dedicata al grande compositore Giuseppe Verdi in occasione del bicentenario della nascita. Per questo eccezionale avvenimento il Festival del Centenario 2013 vedrà Plácido Domingo in qualità di Direttore Artistico Onorario. Inaugura il Festival il nuovo allestimento
della celeberrima Aida, per l’attesissima regia della Fura dels Baus. Aida, titolo areniano per eccellenza, viene riproposta dal 10 agosto anche nella “rievocazione” del 1913 a cura di Gianfranco de Bosio. Dal 15 giugno sempre per la regia di De Bosio in scena il dramma di Nabucco, accanto alla trilogia popolare verdiana composta da La Traviata (dal 22 giugno) per la regia di Hugo de Ana, Il Trovatore (dal 6 luglio) nell’allestimento di Franco Zeffirelli e Rigoletto (dal 9 agosto) per la regia di Ivo Guerra. Ritorna in cartellone dal 31 agosto Roméo et Juliette di Charles Gounod, titolo stabile del repertorio areniano, per la messa
in scena di Francesco Micheli. Ancora Verdi con la Messa da Requiem il 13 luglio: diretti da Myung-Whun Chung Orchestra e Coro dell’Arena di Verona insieme a Orchestra e Coro del Teatro La Fenice di Venezia. Al compositore di Busseto sarà ancora intitolato il gala del 17 luglio. Quest’anno si festeggia anche il compositore tedesco Richard Wagner. A lui e a Verdi sarà dedicata la serata di gala del 15 agosto. Completa il programma il gala del 20 agosto, dove Daniel Oren dirigerà il maestro Domingo e i vincitori delle ultime edizioni del concorso Operalia.
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Rubriche 41
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Flormart, grandi opportunità green Convegni dedicati al verde urbano e premiazioni. Novità di quest’anno l’ingresso gratuito riservato agli operatori del settore
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l verde, che sia passione o lavoro, è un appuntamento che di anno in anno si rinnova in fiera a Padova sotto il nome di Flormart, la fiera che oltre a costituire il punto d’incontro e di riferimento per il settore italiano del florovivaismo, con tutti i protagonisti della floricoltura e del vivaismo nazionale e internazionale, dall’altro permette di valutare dal vivo la situazione del settore, con le migliori potenzialità per instaurare nuove relazioni commerciali, per rinsaldare quelle esistenti e per porre le migliori basi per il rilancio di tutto il settore. L’importante appuntamento dedicato al “green”, che quest’anno si terrà dall’11 al 13 settembre, sarà anche momento per l’approfondimento delle tematiche di maggior attualità grazie ad un nutrito programma convegnistico e formativo. E’ il caso della gestione del verde urbano che vedrà l’espansione di quella che è l’evoluzione di T-Verde, il Salone del Verde Tecnologico che permette di far conoscere tutte le fasi di produzione dei sistemi proposti in esposizione. Inoltre, il Flormart sarà anche l’occasione di premiazioni, la tre giorni, infatti, ospiterà la cerimonia di consegna del Premio “La Città per il Verde”, iniziativa della casa editrice Il Verde Editoriale di Milano giunta alla 14a edizione. Il riconoscimento nazionale assegnato alle
amministrazioni comunali e provinciali che si sono distinte per l’incremento e la gestione del patrimonio verde pubblico si arricchisce quest’anno del premio speciale “Il Comune più organico”, dedicato agli enti che hanno attuato sul proprio territorio politiche informative e operative rivolte alla filiera riduzione-recupero-riciclo dei rifiuti biodegradabili e compostabili, patrocinato da Assobioplastiche, Cic – Consorzio italiano compostatori e Conai – Consorzio per il Recupero degli imballaggi. Aggiornamenti, approfondimenti e novità sono le chiavi di lettura di un Flormart 2013 ancora più attento e sensibile alle esigenze del settore. PadovaFiere infatti propone tariffe espositive più contenute, possibilità di pagamento dilazionato del proprio spazio espositivo grazie a diverse formule di finanziamento a condizioni agevolate. “Una Fiera come la nostra - dichiara Paolo Coin AD di PadovaFiere – ha il compito di studiare il mercato, prevederne le evoluzioni e prendere decisioni che consentano alle aziende di resistere alla turbolenze economiche a cui sono sottoposte. Ed è per questo, continua Coin, che abbiamo deciso di affiancarle, in questo momento economico, proponendo le migliori soluzioni a nostra disposizione, come il nuovo servizio di finanziamento dilazionato, che riscuote già larga approvazione”.
Paolo Coin Tempo di ferie
chi mi innaffia le piante se sono in vacanza!
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na volta bastava suonare il campanello del vicino o telefonare ad un parente e si poteva partire tranquilli: al ritorno dalle ferie le nostre piante d’appartamento sarebbero state in forza e l’orto non ne avrebbe risentito per nulla. Oggi, però, non è più così. La solidarietà tra vicini è poca, se oltretutto l’inquilino della porta accanto è costretto dalla crisi a rimandare le vacanze chiedergli questo favore potrebbe essere fuori luogo. Quindi meglio far da sé. Se partite lasciando un intero giardino a se stesso, qualche settimane prima spendete un po’ di tempo e denaro per interrare un buon impianto a goccia. E’ il metodo d’irrigazione più sostenibile sia per l’orto che per il giardino. Si tratta di un tubo per l’irrigazione, bucherellato, da distribuire accanto al solco della semina in modo che l’acqua che vi scorre venga rilasciata lungo il percorso una goccia dopo l’altra. Questo tipo di irrigazione consente al terreno di appropriarsi dell’acqua in piccole quantità, facendo tesoro di tutta quella che riceve ed evitando che evapori o vada altrove. A questo va aggiunta poi una buona tecnologia per gestire l’irrigazione in modo razionale ed efficiente. Le alternative sul mercato sono numerose e comprendono la possibilità di associare al sistema di irrigazione desiderato un pannello di controllo da tenere in casa e dal quale regolare il tempo, la durata e le zone di irrigazione. Potete anche decidere di affidarvi a sistemi di rilevazione wireless che sentono il livello di umidità nell’aria e percepiscono se è appena avvenuto un temporale o se al contrario è in procinto di scatenarsene uno. Se collegati al pannello di controllo possono ricevere informazioni dalle centrali meteo e quindi agire in modo proattivo rispetto alle previsioni. In questo modo, si evita l’irrigazione quando non necessaria o superflua perché ci ha pensato madre natura o sta per farlo. Se volete risparmiare esistono metodi fai da te con i quali una settimana o due si superano facilmente senza bisogno che nessuno vi sostituisca con l’innaffiatoio in mano. Per prima cosa ricordate di riunire i vasi in un unico punto della casa e ben illuminato e di lasciare lì vicino dei recipienti pieni d’acqua cosicché l’acqua, evaporando, creerà un ambiente umido. Se invece le piante si trovano all’esterno spostatele in una posizione meno soleggiata possibile. Se sarete assenti per più di una settimana potete garantire loro l’acqua di cui hanno bisogno usando per ognuna una grande bottiglia o un contenitore. La bottiglia dovrà essere posizionata vicino al vaso ma ad un’altezza superiore. Riempite la bottiglia d’acqua e immergetevi da 3 a 10 strisce di stoffa già bagnate e interrate l’altro capo nella terra del vaso per qualche centimetro. In questo modo l’acqua passerà dalla bottiglia alla terra con facilità.
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in veneto fAbRI fIbRA in concerto. venerdì 19 luglio 2013 ore 21:45. Hydrogen live festival - Piazzola sul brenta (PD)
anche il rap di fabri fibra sul palco dell’hYdrogen festival
Venerdì 19 luglio arriverà Fabri Fibra sul palco dell’Hydrogen Festival a scaldare i fans con il suo irriverente rap. Per la prima volta il pubblico di Piazzola sul Brenta potrà assistere all’esibizione del rapper di Senigallia che proporrà dal vivo i grandi successi del passato e gli inediti del nuovo album. Il “Guerra e Pace Tour” segna la fine della lunga attesa per i fans del rapper che potranno rivederlo in concerto dopo due anni di assenza dal live. La tappa dell’Hydrogen Festival sarà dunque un’occasione imperdibile per ascoltare brani come “Tranne Te”, “Applausi per Fibra” e il nuovissimo “Ring Ring” eseguiti sul palco con la carica e l’energia che contraddistingue Fabri Fibra. “Guerra e Pace”, il nuovo album uscito lo scorso 5 Febbraio ed anticipato dal singolo “Pronti partenza via”, ha confermato il successo del cantante e ha già conquistato il disco d’oro. “Ring Ring” invece, secondo singolo estratto e attualmente in rotazione nelle radio, è stato accompagnato dal videoclip diretto dal famoso regista Gaetano Morbelli. Sabato 31 AGOSTO 2013 vIllAfRANCA DI vERONA (vR) al Castello Scaligero
the bloodY beetroots (unico show in italia), salmo e i tre allegri ragazzi morti
eventi
primo disco da solista, The Island Chainsaw Massacre, esce nel 2011 e riscuote in poco tempo un grande successo a livello nazionale, sconvolgendo i canoni dell’attuale scena italiana grazie al suo rap sperimentale con parole che trasudano negatività ed introspezione, ritmate su beats pesanti tendenti al metal, alla drum n’bass e all’elettronica. Nel 2012 Salmo incide in una sola settimana il suo secondo disco, Death USB. “C’è vita nella musica italiana”, commenta Lorenzo Jovanotti dopo aver ascoltato l’album. Il 2 aprile è uscito Midnite su etichetta indipendente Tanta Roba (fondata da Guè Pequeno dei Club Dogo e da Dj Harsh). L’ultimo lavoro di studio debutta alla posizione numero uno nella top ten degli album più venduti in Italia sia su iTunes che da classifica Fimi-Nielsen. Il primo singolo, Russel Crowe, è salito al vertice delle classifiche. Ogni traccia di Midnite è densa di carica emotiva: tra testi rap con sonorità elettro-punk, suggestioni da horror movie, e commistione di suoni tra old school e dubstep, elettronica e punk-rock, Salmo ha destabilizzato i canoni del rap, italiano e non solo. I suoi live sono carichi, adrenalinici e visionari, grazie anche a riferimenti ai film di fantascienza e all’uso di una maschera. I TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI Nota band del panorama musicale italiano, i Tre Allegri Ragazzi Morti si sono formati a metà anni Novanta per iniziativa del chitarrista e fumettista Davide Toffolo e del batterista Luca Masseroni a cui si è poi aggiunto il bassista Enrico Molteni. Originari di Pordenone si muovono dapprima con l’autoproduzione realizzando tre dischi tra il 1994 ed il 1996, a cui fa seguito il primo LP, Piccolo Intervento A Vivo, fino alla firma con la BMG Ricordi, con cui pubblicano Mostri E Normali. Nel 2000 i TARM aprono la loro etichetta personale, La Tempesta Dischi, con la quale pubblicano i successivi album: La Testa Indipendente (prodotto da Giorgio Canali), Le Origini (raccolta dei primi tre album autoprodotti e mai stampati su CD), Il Sogno del Gorilla, La Seconda Rivoluzione Sessuale, Primitivi del Futuro (pubblicato successivamente in versione dub). Durante i live infatti la band suona dietro maschere/teschio, divenute simbolo dell’immaginario evocativo dei testi. L’ultimo album, Nel Giardino dei Fantasmi (pubblicato nel settembre 2012) vede la band avvicinarsi a strumenti finora non frequentati dal trio, come il mandolino, l’ukulele, il balafon, i cucchiai ed il cajon.
THE BLOODY BEETROOTS Con oltre due milioni di copie vendute in tutto il mondo con Romborama, il disco di debutto, più di 45 remixes realizzati in tempo record e numerossisimi live set e dj sets, torna dal vivo uno dei produttori italiani più apprezzati a livello mondiale. Dopo il live di marzo in un affollatissimo Alcatraz di Milano, nuova data italiana per Sir Bob Cornelius Rifo. Ha partecipato a numerose colonne sonore di Film, Tv Series e videogames vantando collaborazioni con CBS, Interscope, Ultra, Dim Mak , EMI e Universal. Il Primo Album “ROMBORAMA” ha venduto più di due milioni di copie nel mondo underground.
area in concerto
SALMO Nato e cresciuto in Sardegna, classe 1984, Salmo è attivo sulla scena musicale sin dall’età di 13 anni. Musicista, rapper, beat maker, writer, incide le sue prime strofe tra il 1997 ed il 1998. Dopo numerose collaborazioni (tra cui la rinomata Machete Mixtape) il
GIOVEDI’ 11 LUGLIO A CASTELFRANCO VENETO (TV), PARCO DI VILLA BOLASCO, LA LEGGENDARIA BAND-PROG ITALIANA TORNA AD ESIBIRSI DAL VIVO IN OCCASIONE DI VENETO JAZZ NELLA CORNICE SUPERLATIVA DI VILLA BOLASCO, PER UN CONCERTO SPERIMENTALE E SENZA
Giovedì 11 luGlIO 2013 - CASTElfRANCO vENETO (Tv) – PARCO DI vIllA bOlASCO
BARRIERE STILISTICHE. Gli Area sono tornati: Patrizio Fariselli (pianoforte e tastiere), Paolo Tofani (chitarra, live electronics, voce) e Ares Tavolazzi (contrabbasso e basso elettrico), ovvero tre dei componenti storici di un gruppo che ha segnato indelebilmente le vicende musicali degli anni Settanta e la cui influenza è arrivata sino a noi. Si ricollegano al loro glorioso passato e guardano con grande vitalità al presente, al futuro. La nostalgia è bandita, anche se nel cuore e nella mente non possono non mancare Demetrio Stratos (compianto leader e genio musicale assoluto) e Giulio Capiozzo, compagni di innumerevoli, entusiasmanti battaglie musicali. Lo spirito di avventura rimane dunque immutato, insieme all’ironia e all’irriverenza, che traspare anche dalla copertina del nuovo CD, Area live 2012, un doppio registrato dal vivo durante i concerti del Reunion Tour 2011/12, e pubblicato a marchio congiunto del gruppo con l’etichetta indipendente Up Art Records. Sguardo a Nordest
sigur ros: si aggiunge un’altra data al tour estivo della band islandese 23 luglio, tarvisio (ud), piazza unita’ IMMENSI, INTIMI, EMOZIONANTI. SONO RIUSCITI A CONQUISTARE IL GRANDE PUBBLICO E I MEDIA GRAZIE ALLA LORO MUSICA HANNO SCRITTO LE PAGINE PIÙ POETICHE E BIZZARRE DELL’ARTE DELLA MUSICA, CONQUISTANDO NEGLI ANNI I FAVORI E GLI APPREZZAMENTI DI STAR DEL CINEMA, DELL’ARTE, DELLA MUSICA E TV, DIVENTANDO IN POCO PIÙ DI 15 ANNI DI CARRIERA LA MASSIMA ESPRESSIONE DI QUEL ROCK CHE DIVENTA PURA ARTE A 360 GRADI. La storia dei Sigur Rós inizia nel 1994, il giorno stesso della nascita della nipote di Birgisson, chiamata per l’appunto Sigurros. Inizialmente nato come terzetto, la band si fa subito notare dalla connazionale Bjork, ma ci vorranno ancora tre anni affinchè i meriti artistici valichino i confini islandesi ed è con l’album Von che la band inizia a farsi conoscere. Nel corso degli anni è stata proprio la straordinaria capacità di creare musica emozionante a rappresentare il tratto caratteristico dei Sigur Rós, complice anche il fatto di cantare testi in islandese o, in alternativa, in un particolare linguaggio completamente inventato da Jonsi Birgisson, tra islandese ed inglese (hopelandic), accompagnati da un’incredibile forza espressiva e coinvolgente di Jónsi. A maggio 2012 è uscito Valtari, un ritorno alle origini per le sonorità della band, a cui ha fatto poi seguito il dvd The Valtari Mistery Film Experiment, la raccolta di 14 video realizzati da video maker che, commissionati dalla band, si sono lasciati trasportare ed ispirare dall’ascolto dei brani assegnati, nella massima libertà creativa. Il 18 giugno su etichetta XL Recordings e’ uscito il nuovo atteso album di studio della band. Anticipato da “Brennisteinn”, “Kveiku”r è il primo disco registrato dai Sigur Rós come trio, dopo l’abbandono del poli-strumentista Kjartan Sveinsson, e segna un decisivo cambio di rotta nelle scelte musicali della band.
eventi a nordest KISS Monster Tour 2013 lunedì 17 giugno 2013 Villa Manin - Codroipo
NICOLA CONTE COMBO Grado Festival Ospiti d’Autore 2013 martedì 9 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado
ZUCCHERO La Sesiòn Cubana World Tour sabato 20 luglio 2013 Villa Manin - Codroipo
FRANCO BATTIATO Apriti Sesamo Live domenica 28 luglio 2013 Piazza Unità - Tarvisio
SIMONA MOLINARI La Felicità in Tour sabato 22 giugno 2013 Cantera Social Club - Sistiana
RAMMSTEIN Made In Germany giovedì 11 luglio 2013 Villa Manin - Codroipo
SIGUR ROS Summer Tour 2013 martedì 23 luglio 2013 Piazza Unità - Tarvisio
DAVID GUETTA sabato 3 agosto 2013 Stadio Comunale G. Teghil - Lignano Sabbiadoro
MARIO BIONDI Sun, il tour sabato 29 giugno 2013 Diga Nazario Sauro - Grado
BENNY BENASSI Sound Of Waves Festival sabato 13 luglio 2013 Spiaggia Costa Azzurra - Grado
DEEP PURPLE Now What ?! mercoledì 24 luglio 2013 Area Concerti Festival - Majano
ROBIN MCKELLE & THE FLYTONES Ex Abbazia Benedettina Monastier venerdì 14 giugno 2013
AL DI MEOLA Plays Beatles And More mercoledì 3 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado
BRIAN MAY & KERRY ELLIS Born Free Tour 2013 martedì 16 luglio 2013 Diga Nazario Sauro - Grado
ELIO E LE STORIE TESE Sound Of Waves Festival venerdì 26 luglio 2013 Spiaggia Costa Azzurra - Grado
MANU KATCHÈ QUARTET Ex Abbazia Benedettina Monastier venerdì 21 giugno 2013
GORAN BREGOVIC Guca sul Carso 2013 venerdì 5 luglio 2013 Borgo Grotta Gigante Trieste - Sgonico
ZUCCHERO La Sesiòn Cubana World Tour venerdì 19 luglio 2013 Piazza Unità - Tarvisio
FABRI FIBRA Guerra e Pace in Tour sabato 27 luglio 2013 Area Concerti Festival - Majano
INMUSIC FESTIVAL Lago Jarun - Island Of Youth Zagabria - Croazia lunedì 24 giugno 2013
PLAVI ORKESTAR Borgo Grotta Gigante Trieste venerdì 28 giugno 2013 IRIO DE PAULA SAMBA JAZZ TRIO Ex Abbazia Benedettina venerdì 28 giugno 2013 DUBIOZA KOLEKTIV Borgo Grotta Gigante Trieste sabato 6 luglio 2013 Sgonico MODENA CITY RAMBLERS Borgo Grotta Gigante Trieste venerdì 12 luglio 2013 Sgonico MORCHEEBA Piazza Libertà sabato 13 luglio 2013 Azzano Decimo
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Silenzio, parla l’Elba
LA PIÙ GRANDE ISOLA DELL’ARCIPELAGO TOSCANO HA OSPITATO LA PRESENTAZIONE DELL’EDIZIONE 2013 DELLA GUIDA RELAIS DU SILENCE CHE SEGNALA PICCOLI HOTEL E ALTRI APPARTATI LUOGHI DI ACCOGLIENZA DOVE VIVERE LA VACANZA ALL’INSEGNA DEL CONTATTO CON LA NATURA E DEL BUON CIBO E’ STATA L’OCCASIONE PER CONOSCERE LUOGHI INCANTATI DEL TERRITORIO ELBANO COME CAPO SANT’ANDREA E L’OASI DI CAPOLIVERI NONCHÈ LE VILLE DOVE NAPOLEONE VISSE LA SUA PRIGIONIA DORATA
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le stelle stanno a guardare! I francesi, che la sanno lunga in fatto di ospitalità e di buon cibo, hanno deciso che le “stelle” non bastano più. Nè quelle che classificano gli alberghi, nè quelle che segnalano i migliori ristoranti. Intercettando quei nuovi flussi di turismo culturale che vedono nel silenzio, nelle atmosfere sintonizzate con la natura e nel buon cibo dei nuovi valori di riferimento, i francesi hanno creato una guida originale. Quella dei Relais du Silence, i relais “del silenzio”. Ovvero strutture non sempre di lusso ma che hanno il pregio di trovarsi in luoghi particolarmente incantevoli, dove si può vivere una vacanza all’insegna di un più stretto rapporto con la natura e gustando i prodotti tipici della zona. Che sono anch’essi valori di cultura materiale di un territorio. «Il silenzio è d’oro e la parola è d’argento», all’insegna di questo noto adagio si muovono i Relais du Silence della Société Européenne d’Hotellerie, di cui di recente è stata presentata all’isola d’Elba la Guida 2013. «In un ambiente propizio alla meditazione, si potrà ritrovare se stessi circondati da una natura incontaminata, rassicurante e distensiva», dice il direttore generale della Seh, Stéphane Barrand, che assicura la meticolosità nella scelta degli alberghi da associare. Alberghi, oggi sparsi un po’ in tutta Europa, che devono rispondere ai requisiti richiesti dal gruppo premiato nel 2009 con il marchio di qualità turismo su autorizzazione del Ministero del Turismo francese. Duecento le strutture associate, in dieci paesi. 22 in Italia. La presentazione della Guida 2013 dei Relais du Silence www. relaisdusilence.com, è stata organizzata con la collaborazione di Atout France Italie, l’Ente del Turismo Francese www.rendezvousenfrance. com, rappresentato dalla Responsabile per i Media, Barbara Lovato, al fine di far conoscere le strutture tutte immerse nella natura che offrono soluzioni uniche di soggiorno. La catena, nata in Francia, a Grenoble, e gradualmente sviluppatasi in tutt’ Europa, ha
NELLA FOTO GRANDE UNO SCORCIO DI CAPO SANT’ANDREA; A DESTRA IN ALTO IL GIARDINO DELL’OMONIMO ALBERGO E UN DETTAGLIO DELLA COSTA. SOTTO, DA SINISTRA IN ALTO: SCORCIO DELL’OASI DI CAPOLIVERI, IL MUSEO DELLA VILLA NAPOLEONICA VICINO A PORTOFERRAIO, UNA DELLE VILLE DELLA TENUTA DELLE RIPALTE, LO CHEF MATTEO CANTARELLO (A DESTRA) CON IL SUO AIUTO, UN PIATTO DI SAURO DEL SANT’ANDREA, LA VECCHIA MINIERA DI MAGNETITE A CAPOLIVERI, IL RISTORANTE CALANOVA E I VIGNETI DELLA TENUTA DELLE RIPALTE A CAPOLIVERI
selezionato fra i suoi soci i proprietari di case patrizie, ville, castelli, fattorie, mulini, antichi “alberghi di posta”, chalet, tutti diversi, ma tutti egualmente accoglienti e ricchi di fascino e di comfort. Ad accogliere gli ospiti all’isola d’Elba sono stati l’ “Hotel Sant’Andrea” tel. 0565908006 www.hotelsantandrea.com, già associato da qualche anno, che si trova sulla costa settentrionale dell’isola a circa 30 km da Portoferraio e la new entry, “La Tenuta delle Ripalte” di Capoliveri tel. 056594211 (www. tenutadelleripalte.it), posizionata sull’estremità sud-orientale dell’isola. La famiglia Garbati, titolare del Sant’Andrea, da 15 anni punta sull’accoglienza «perché – come ha detto Sauro, il titolare e chef del ristorante – vogliamo, più che un cliente, un amico che possa ritornare». La posizione dell’albergo è straordinaria: una finestra su un golfo dalle acque cristalline e i fondali dai mille colori. Ad aiutare Sauro in cucina è la figlia Serena mentre Elisa e la moglie Teresa si occupano dell’accoglienza. Molto amata dagli ospiti è la terrazza – giardino panoramica
che si affaccia sull’incantevole baia di Capo Sant’Andrea, che con le sue rocce granitiche ricorda scorci dell’isola di La Digue nell’arcipelago delle Seychelles. La cucina è il fiore all’occhiello di Casa Garbati, per l’elevata qualità proposta, per la creatività e per la presentazione di piatti tipici locali, tutti preparati con cura e amore così come vengono coltivate le verdure e la frutta, ricche di tutto il sole e i sapori che contraddistinguono la terza isola d’Italia. Situata nel Parco nazionale dell’arcipelago toscano è l’ampia struttura della Tenuta delle Ripalte, di proprietà oggi del veronese Paolo Ederle e diretta da Riccardo Pironi, a cui si accede dopo aver attraversato il borgo di Capoliveri percorrendo 9 chilometri di strada panoramica e sterrata che oltrepassa le miniere di Monte Calamita. La Tenuta di 450 ettari è ricca di pini, frutteti, vigne e macchia mediterranea ed è circondata da 12 chilometri di costa, con spiaggette, cale e scogliere. Nel cuore di un verde altipiano sorge la villa ottocentesca, che fu dimora estiva dal 1896 del marchese Tobler
che amava la coltivazione della vite. L’intero comprensorio, che rappresentava la più grande azienda agricola dell’Elba, fu poi abbandonato dai successivi proprietari e solo nel 1977 fu rilevata dall’attuale società “Tenuta delle Ripalte” che l’ha poi trasformata in struttura turistica. Le fattorie agricole e la villa padronale furono ristrutturate con le altre ville vicine. La Tenuta oggi può contare sui quindici ettari di nuove vigne che producono il piacevolissimo Aleatico, il passito della tradizione elbana ed il vermentino profumato e deciso, il rosso di grande carattere nonché l’ ultimo nato, il “Rosato delle Ripalte”, prodotto da uve “aleatico”. Il Ristorante Calanova, al quale si accede anche dal mare, consente di pranzare e cenare all’aperto all’ombra di antiche querce di sughero. Lo chef Matteo Cantarello, padovano di Este (ex Cipriani Londra e con all’attivo uno stage alle Calandre) ha da sette anni la responsabilità della cucina, davvero molto curata ed arricchita dalle gustose marmellate preparate da Simona con i frutti e le spezie del suo orto.
Presto la tenuta ospiterà il primo “Glamping” italiano (sta per glamour-camping): dieci tende da safari, molto grandi e dotate di ogni comodità (persino la Jacuzzi), che saranno allestite fra il verde. I turisti che arrivano dal Nord Europa vanno matti per questa soluzione di accoglienza molto “nature”. Interessante la visita alle miniere di magnetite, chiuse soltanto nel 1981, ma ancora in stand by nel piano minerario nazionale. La visita con guida permette di entrare nei cunicoli dove ancora ci sono le rotaie e i vagoncini che trasportavano all’esterno il materiale… Emozionante! Nell’occasione sono stati presentati da Enrico Ieri, Direttore per l’Italia di Seh, i tre nuovi alberghi indipendenti che faranno parte della catena Relais du Silence, tra questi proprio la Tenuta delle Ripalte, il Relais Pian delle Starze a Marina di Camerota, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano ed il Mirador Resort situato in Puglia a Laureto, una frazione di Fasano.
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L’ARCHITETTO
Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto
Le costruzioni in legno, una valida alternativa alle costruzioni tradizionali in muratura (parte prima) La costruzione degli edifici in legno si sta affermando quale valida alternativa alle costruzioni in muratura; nei paesi del nord Europa e nelle nostre zone alpine il sistema costruttivo ha già una tradizione e si sta sempre più diffondendo anche in altre regioni della Penisola con clima più caldo ed umido. La storia delle case in legno prefabbricate trae origine nel dodicesimo secolo; anche Leonardo da Vinci nel 1494 si cimentò con questi tipo di costruzioni realizzando una casa mobile nel parco della duchessa Isabella Sforza. La costruzione in serie si diffuse in America del diciottesimo secolo per la necessità che gli immigrati avevano di costruire in tempi brevi le loro case. Nel 1833 un carpentiere inglese inviò in Austria per nave i moduli prefabbricati per la costruzione di case di abitazione. Anche il famoso architetto Walter Gropius si dedicò, dal 1927, alla progettazione di case in legno e fondò, con un suo socio, una delle prime fabbriche per la produzione di elementi per la costruzione di case in legno. La crisi economica ante guerra e la seconda guerra mondiale rallentarono lo sviluppo delle costruzioni in legno; nel dopo guerra, con la ricostruzione e la ripresa economica, cresce l’esigenza di disporre di nuove abitazione; in Germania ed in Austria, spesso, vennero costruite delle semplici case di piccole dimensioni e con pareti sottili, con spessore massimo di 10 centimetri, e di scarsa qualità. Queste case provvisorie, certamente poco confortevoli, diffusero in Europa l’idea che la casa in legno fosse sinonimo di scarsa qualità. La ricerca continua, gli innumerevoli studi e la sperimentazione di nuovi materiali hanno consentito, negli anni più recenti, l’affermarsi delle costruzioni in legno grazie alla qualità abitativa, all’efficienza dell’isolamento
Foto 1: La costruzione della struttura portante di una casa in legno con pannelli multistrato
Foto 2:Pannelli multistrato x-lam
Foto 3: Costruzione a telaio con pareti prefabbricate complete di infissi ed impianti
termico ed acustico, ai requisiti statici ed alla qualità ecologica, caratteristiche che attraggono l’attenzione di chi si costruisce la casa, preferendo spesso, anche nelle
Foto 4: Sistema costruttivo a telaio
nostre zone, la costruzione in legno a quella tradizionale in muratura e calcestruzzo. In Austria e nelle nostre zone alpine una casa su tre
viene costruita con la tecnologia del legno e sempre più sul mercato vengono proposti prodotti innovativi, segno dell’interesse, anche commerciale, che il sistema costruttivo sta diffondendo. I sistemi costruttivi in legno sul mercato sono molteplici; in Italia i più diffusi sono due: il sistema a pannelli multistrato (foto 1 e 2) ed il telaio (foto 3 e 4) che, all’occorrenza, si possono integrare in un sistema misto. Il sistema costruttivo in pannelli multistrato (foto 1 e 2), conosciuto anche con la denominazione X-lam, separa la struttura portante dall’isolamento; in questo caso il pannello multistrato si sostituisce alla muratura tradizionale ed il processo costruttivo è simile nel senso che si costruisce prima il grezzo portante e, successivamente, le partizioni interne, il cappotto esterno, gli impianti e le finiture. Rispetto al telaio (foto 3 e 4), che vedremo di seguito, il sistema costruttivo in pannelli di legno multistrato è più flessibile: in corso d’opera si possono ancora apportare modifiche come ad esempio alla dimensione dei locali, alla posizione delle porte interne, all’installazione degli impianti, ecc. Potremmo dire che la flessibilità in corso di costruzione è la stessa della costruzione in muratura, con qualche limite per i pannelli delle strutture portanti e dei solai che arrivano in cantiere già col taglio dei fori grezzi per le finestre e le porte. I pannelli sono ottenuti con l’incollaggio di tavole di legno, generalmente di conifere, incrociate in 3, 5, 7 strati; per l’incollaggio si usano colle con basso contenuto o assenza di formaldeide. Sul mercato ci sono anche pannelli chiodati oppure pannelli formati da elementi in legno massiccio con giunti ad incastro ed in più strati con tasselli di legno duro che lavorano per attrito senza ricorrere a collanti. (Segue nel prossimo numero)
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Assistente Sociale Laura Traversi
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LO SPAZIO DELL’ETICA
La Regolazione Naturale della Fertilità (3) La RNF è naturale, perché CONSONA con la natura umana, intesa come un’insieme di corpo, anima e spirito. La RNF non è contraccezione con uso dei mezzi naturali. Il mio intervento è fondato sul concetto che l’uomo è un essere ragionevole e che in ogni persona è presente l’aspirazione al bene, alla dignità, alla libertà. A partire da questo è possibile costruire insieme una società dove ci sia spazio per tutti e dove le diversità sono capaci di convivere. Questa aspirazione è parte irrinunciabile della natura umana, indipendentemente dalle epoche storiche, è un valore universale. La convinzione che ci sia una legge morale naturale universale ovvero INVARIABILE nel tempo, animava Pio XII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI per indicare all’umanità una via maestra per affrontare la questione della sessualità in generale e della regolazione dei concepimenti. I papi si espressero a difesa della Vita, appoggiandosi sugli STUDI scientifici di varie discipline, i quali confermarono
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
che la RNF è in armonia con la natura umana quindi con la DIGNITA’ della persona. Mentre, come affermò Josef RÖTZER, il fondatore del primo metodo naturale sintotermico, “la pillola non è degna di noi” e non possiamo delegare la nostra RESPONSABILITA’ di conoscere il ciclo femminile a dei farmaci che lo distruggono, quindi distruggono una parte di noi (senza contare quelle donne che ci perdono la vita o diventano sterili). Papa Ratzinger scrisse in “Caritas in Veritatae”: “Non può avere solide basi una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana”. La contraccezione, a mio avviso, è una forma di disistima, perché comporta una lesione della femminilità nel corpo e nella psiche e rifiuta l’esercizio della conoscenza e della RAZIONALITA’ nei processi legati alla vita umana e alla meravigliosa avventura della
relazione di coppia basata sul dialogo. Urge quindi un cambio di mentalità; un GRADUALE passaggio dalla CATENA: contraccezione – aborto malattie veneree ( le quali comportano sterilità) – fecondazione assistita con la sperimentazione e la morte degli embrioni, uteri surrogati, eutanasia, clonazione … In questa CATENA il corpo umano ha un significato negativo di un materiale grezzo da manipolare e l’uomo diventa una massa a disposizione. Propongo invece a passare ad una visione positiva, razionale, ecologica, cristiana, dove il corpo viene vissuto come espressione di un’anima. La collana che propongo è la promozione della Vita attraverso la RNF, la genitorialità responsabile, le terapie (dove possibile) della infertilità, la crescita nel dialogo e nella mutua accoglienza. Accoglienza di un Io e di un Tu reale, non virtuale. In Italia stanno a disposizione degli interessati i centri nei quali vengono proposti questi percorsi di crescita: WOOMB (World
Organisation Ovulation Method Billings, i centri INER del professore RÖTZER e il centro ambrosiano CAMEN. Sembrano dei nomi tanto lontani ma insegnano ad osservare una realtà vicinissima, i segnali di fertilità della donne in tutte le sue tappe: la pubertà, l’adolescenza, la ricerca della gravidanza, l’allattamento, il periodo dopo il parto, la premenopausa, come osservarsi dopo la sospensione di un contraccettivo ormonale, come vivere quando non si cerca una gravidanza. Urge tornare o scoprire quella dimensione di cui parla Giovanni Paolo II nella lettera “Mulieris dignitatem” 1988( “La dignità della donna”), dove uomo e donna accolgono di essere creati ad immagine e somiglianza di Dio e che in questa somiglianza risiede il fulcro della persona e della natura umana, degna di RISPETTO. In questa dimensione c’è anche una perfetta pari dignità tra l’uomo e la donna. La donna non deve gareggiare contro l’uomo ma nel volto di Gesù scopre la sua dignità, cioè chi è.
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PODOLOGIA - LA CURA DEL PIEDE
Dott.ssa Sofia Biasioli
Il piede diabetico: l’importanza della prevenzione
Con il termine “piede diabetico” si intende quella complicanza che può interessare gli arti inferiori dei soggetti colpiti da questa malattia metabolica e che si caratterizza per l’associazione tra neuropatia distale, vasculopatia periferica e, a volte, infezione. La neuropatia diabetica coinvolge il sistema nervoso periferico e induce un’alterazione della percezione sensitiva, per cui il soggetto si accorge di avere una sensibilità anomala, soprattutto della sfera tattile e termo-dolorifica. L’arteriopatia periferica, invece, è un’ostruzione progressiva delle grosse arterie dell’arto inferiore, il sangue non fluisce dinamicamente ai piedi, per cui le gambe risultano fredde e dolenti alla deambulazione, la cute è fragile, le unghie diventano distrofiche e si può arrivare, nei casi più gravi, alla formazione di ulcere e necrosi. Da qui deriva l’importanza di fare
diagnosi precoce individuando i soggetti diabetici a rischio e, quindi, poter attuare tutti i principi di prevenzione. La professione sanitaria del Podologo è di fondamentale importanza nell’affiancare il medico diabetologo nella cura del “piede diabetico”. Il suo compito è quello di prevenire le eventuali lesioni e infezioni conseguenti alla presenza di ulcere, ma, soprattutto, quello di valutare lo stato della cute di gambe e piedi del soggetto diabetico. Per fare ciò egli effettua un esame neurologico e uno vascolare, utilizzando specifici strumenti. Nel primo caso vengono verificate la sensibilità superficiale, profonda, tattile e termo-dolorifica dell’arto inferiore tramite diverse indagini cliniche; nel secondo caso, invece, si vanno a reperire i principali polsi a livello podalico anche con l’ausilio di un mini doppler, oltre
che calcolando l’indice di Winsor (o indice caviglia-braccio), ovvero lo stadio di vasculopatia periferica. Lo scopo è quello di evidenziare e prevenire la comparsa di eventuali complicazioni, nonché di ottenere le indicazioni per indagini più approfondite. E’ molto importante educare il soggetto diabetico circa la prevenzione, dato che giocano un ruolo fondamentale anche l’età, il peso, l’altezza, eventuali patologie sistemiche, la pressione arteriosa e l’abitudine al fumo e/o all’alcol. Nel caso del Podologo, si consiglia al paziente di ispezionare giornalmente i piedi, di utilizzare calzature e plantari adeguati, di evitare l’autotrattamento, gli ambienti umidi e le temperature estreme, di controllare spesso la glicemia, ma soprattutto di effettuare visite mediche regolari e periodiche. L’informazione continua al paziente è al primo posto!
Bisogna, inoltre, prestare attenzione a tutti i livelli: non sottovalutare i traumi che ricadono sul piede, i quali possono essere meccanici, ad esempio dovuti alle scarpe inadeguate, oppure chimici, se indotti da callifughi, o agenti esterni, quali spilli, chiodini, sassolini o altri oggetti appuntiti e termici, se causati da ustioni. Alla prevenzione primaria si associa l’educazione sanitaria di gruppo dove si chiariscono tutti gli accorgimenti necessari per evitare l’instaurarsi di danni a lungo termine. Per quanto concerne la prevenzione secondaria, il Podologo effettua periodicamente il curettage dei
piedi, l’esame baropodometrico elettronico per studiare l’appoggio pressorio plantare, realizza ortesi plantari e digitali su misura, fornisce al paziente consigli utili circa le calzature più idonee al caso e cura le complicanze con dispositivi medicali e ortesici. In conclusione, si ritiene necessaria anche la figura del Podologo all’interno di un’équipe medica nel quadro clinico del “piede diabetico” al fine di individuare precocemente le anomalie della cute e delle unghie e migliorare lo stato di salute del paziente.
DOTT.SSA BIASIOLI SOFIA –Podologo e Tecnico ortopedico- Tel. 377/9982047- Chioggia (fronte ospedale)
I nostri esperti 49
58 AFFARI DI FAMIGLIA
Cari lettrici e lettori, in questo edizione vorrei affrontare la delicata questione, purtroppo portata nuovamente alla nostra attenzione anche dai recenti fatti di cronaca svoltisi a Corigliano Calabro (CS), in danno di Fabiana Luzzi, una ragazza di 16 anni che è stata orrendamente uccisa dal proprio fidanzato dopo che questa gli aveva negato, almeno così pare, di avere un rapporto sessuale con lui. Non v’è dubbio che i fatti sopra descritti sono riconducibili al fenomeno del femminicidio, espressione questa che ricomprende ogni forma di discriminazione o violenza volta ad annullare la possibilità per la donna di godere dei suoi diritti fondamentali proprio perché donna. Il termine femminicidio ricomprende, come un grande contenitore, tutti gli atti di violenza e soprusi sulle donne sino alla loro uccisione in quanto donne (femmicidio). come tutelarsi? In data 28 maggio 2013 la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità gli 81 articoli del DDL, che ora passerà al Senato per l’approvazione, dando il via libera alla ratifica della Convenzione del Consiglio di Europa su “prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, siglata ad Istanbul l’11 maggio del 2011. Questa convenzione prevede e contrasta ogni forma di violenza fisica e psichica sulle donne, dallo stupro alla mutilazione genitale, allo stalking, promuove la cooperazione internazionale tra gli Stati, nonché “la parità effettiva dei sessi rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”. In attesa che ciò venga effettivamente postoin essere, allorquando una donna fosse soggetta a maltrattamenti e/o soprusi, anche solo minacciati da parte di un uomo, ritengo primariamente importante che la stessa non rimanga in silenzio, vuoi per vergogna o nella speranza che ciò non avvenga più, e che denunci i fatti alle forze dell’ordine e all’autorità giudiziaria nonché si faccia assistere da un Centro Antiviolenza, presenti sul territorio. Come noto, questi Centri svolgono un’importante funzione nella misura in cui concorrono a determinare un’inversione della concezione della donna da vittima - soggetto passivo e debole - a soggetto forte e capace di affrontare situazioni, anche di violenza, per proteggere se stessa ed i figli. Inoltre, la ricerca di aiuto in modo formale, ovvero ricorrendo alle forze dell’ordine e all’Autorità Giudiziaria, assumono rilevanza sia sotto un profilo psicologico, in quantoconsentono alla donna di assumersi la responsabilità della propria vita oltre che di quella dei propri figli in maniera consapevole e concreta, nonché sotto un profilo
giuridico perché consentono a chi è proposto alla tutela di queste situazioni delicatissime di concretamente intervenire prima che succeda il peggio. materialmente come si fa? Una donna soggetta a molestie, maltrattamenti o violenze, anche solo minacciate, potrà rivolgersi ai Carabinieri e/o alla Polizia e sporgere denuncia- querela dei fatti subiti e/o minacciati. che cos’è la querela? La querela è quell’atto con cui la
persona offesa dal reato chiede all’Autorità Giudiziaria di procedere nei confronti dell’autore dello stesso affinché sia punito. La querela, prevista per determinati reati, è quindi lo strumento per l’avvio dell’azione penale. Questa va presentata generalmente entro 3 mesi dalla conoscenza del reato; termine che sale a 6 mesi per determinati reati (es. Violenza sessuale e Stalking). La querela dovrà essere presentata al pubblico ministero <http://it.wikipedia.org/wiki/
Pubblico_ministero> o alla polizia giudiziaria <http://it.wikipedia. org/wiki/Polizia_giudiziaria> (Carabinieri/Polizia) e potrà avere forma scritta od orale. Cosa sono gli ordini di protezione e a chi si applicano? Proprio al fine di prevenire la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, illegislatore, con legge n. 154 del 5.04.2001, ha introdotto una serie di misure contro la violenza nelle relazioni familiari che prendono il nome
© Foto di Erika Crosara
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Femminicidio, femicidio e le misure preventive contro la violenza sulle donne
di ordini di protezione contro gli abusi familiari, disciplinati dagli artt. 342 bis e 342 ter del codice civile. Gli ordini di protezione sono provvedimenti che il giudice può adottare nei confronti del coniuge o di altro convivente che tiene una condotta pregiudizievole dell’integrità psico – fisica o della libertà dell’altro coniuge o convivente. L’applicazione degli ordini di protezione non è circoscritta alla coppia ma opera, in quanto compatibile, anche nei confronti di altri membri del nucleo familiare quali figli o fratelli. Inoltre, al fine di assicurare una tutela effettiva, questi trovano applicazione anche se tra vittima ed aggressore non c’è uno stato di convivenza o se lo stesso è venuto meno. Il procedimento per l’emissione di un ordine di protezione prevede un’apposita istanza che deve essere presentata dalla parte, anche personalmente, al Tribunale del luogo di residenza o domicilio del richiedente. Il Presidente del Tribunale previa verifica ed escussione delle parti adotta alla fine del procedimento una decreto immediatamente esecutivo. La durata dell’ordine di protezione non può essere superiore ad un anno e può essere prorogata su istanza di parte solo in presenza di gravi motivi e per il tempo necessario. Con l’ordine di protezione viene prescritto al destinatario di desistere dalla condotta pregiudizievole, di allontanarsi dalla casa familiare e, ove occorra, di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dall’istante (es. luoghi di lavoro, luoghi d’istruzione dei figli della coppia). Il giudice può anche disporre, se necessario, l’intervento dei servizi sociali o di un centro di mediazione familiare nonché il pagamento di un assegno periodico a favore delle persone conviventi che, a seguito dell’ordine di protezione, rimangono privi di mezzi adeguati. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
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Alla domanda “C’è qualcosa di te che cambieresti a livello estetico?”, sicuramente ognuna di noi avrebbe la risposta pronta! E questo “qualcosa” rischia di diventare un complesso. Ricordate però che i complessi sono innanzitutto una questione di testa. Aspettiamo quindi prima di demoralizzarci o ricorrere alle mani del chirurgo estetico. Premesso che non siamo contrari a priori alla chirurgia estetica, tuttavia si vedono ragazze rifarsi il seno solo perché il loro (tra l’altro bello) era ritenuto troppo piccolo; altre gonfiarsi la bocca perdendo il loro sorriso naturale. E spesso, una volta sperimentata la prima modifica, si tende a perseguire la strada del rifacimento. La bellezza è fatta anche di dettagli: un naso pronunciato, un viso spigoloso, delle rughe di espressione, delle forme morbide… Invece di focalizzarci su ciò che non ci piace di noi, iniziamo a valorizzare i nostri punti di forza! Siamo sicure di averli individuati? Sappiamo esprimerci al meglio? La minigonna è bella, sexy, ma può diventare controproducente se non possiamo permettercela. Magari evidenziamo il nostro bel seno. Sappiamo truccarci in modo da
valorizzare dettagli del nostro viso? Perché non imparare un po’ di accorgimenti? Tra l’altro ci permetterebbero non solo di apparire più interessanti e belle, ma anche di dedicarci del tempo positivo, concentrandoci su ciò che ci piace di più di noi stesse. Si dice che una donna, quando è innamorata, diventi più bella, ed è vero, ma non perché si modifica esteticamente, bensì perché traspare dal suo viso la gioia, la serenità, le emozioni positive! Il nostro stato d’animo, la stima che abbiamo di noi stesse, la consapevolezza del nostro valore, la serenità delle nostre relazioni, tutto contribuisce a rasserenare il nostro volto, i nostri lineamenti, a donarci quella particolare luce che gli altri percepiscono. Gmb Group Academy in collaborazione il centro Estetica Senza Tempo bellezza&lifestyle, hanno pensato di unire le diverse competenze creando una giornata tutta al femminile, che vi permetta di conoscervi meglio, sia fuori che dentro. Per le lettrici de la Piazza una speciale occasione, una giornata imperdibile dedicata alla vostra bellezza, fascino ed eleganza. Un workshop messo a punto dall’Academy af-
Marta Calore mentre consiglia sul make-up durante la fiera Campionaria
finché abbiate la possibilità di trascorrere una giornata in compagnia di Marta Calore estetista/Make-up artist&Look Maker e la dott.ssa Cristina Bordin, Psicologa. I temi affrontati saranno i seguenti: • abbellimento del viso attraverso il self make up (portare la propria trousse) • come migliorare la propria immagine • come curare la propria pelle • imparare a comunicare meglio con il nostro corpo • la comunicazione non verbale • Individuare le principali caratteristiche di personalità e lavorare sui punti di forza Riconoscere le nostre principali caratteristiche di personalità per saperle valo-
rizzare, e magari lavorare su alcune aree di miglioramento che ci permettano di essere più efficaci nella comunicazione, negli approcci, nella relazioni in generale. In poche parole: diventare più seducenti! Il workshop si terra il giorno 13 luglio 2013 in Via Palestro n.32, Padova. Un’ulteriore data possibile è il 19 luglio 2013. Per l’occasione, per tutte voi lettrici di questo mensile, l’offerta è di 99,00 euro anziché 150,00! Per info e iscrizioni: www.gmbgroupacademy.it info@gmbgroup-academy. it Tel. 049/2023141. Pagine Facebook: Gmb Group Academy oppure Senza Tempo bellezza&lifestyle
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TEMPO DI USCITE E BELLA STAGIONE MA PROPRIO PER QUESTO LA GELOSIA SI FA SENTIRE MENTRE IL ROMANTICISMO CALA · S ALUTE I VOSTRI SFORZI PER UNA LINEA PERFETTA VI HANNO PREMIATI, ORA DATEVI UN PO’ DI TREGUA. PEDALATE SOTTO IL SOLE
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
Oroscopo
MINACCIOSE ALL’ORIZZONTE VI RICORDANO DI MUOVERVI CON CAUTELA SUL FRONTE SENTIMENTALE. EROS AL TOP · S ALUTE FORTI E SCATTANTI NEL CORPO E NELLA MENTE AFFRONTATE CON VIGORE LA BELLA STAGIONE. MANGIATE CON MODERAZIONE
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BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO E’ TEMPO DI CHIARIMENTI, VENERE RIPORTA IL SERENO NELLA COPPIA. OCCORRE PERÒ PENSARE ALLE COSE POSITIVE PIÙ CHE AL RESTO · S ALUTE NON AVETE VOGLIA DI FARE MOVIMENTO PERCIÒ SCEGLIETE MASSAGGI, FANGHI E CENTRI ESTETICI MA DATEVI DA FARE
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO ALLE DOMANDE DEL CUORE NON SEMPRE LA MENTE SA RISPONDERE INVECE L’ISTINTO IN QUESTO MOMENTO HA MOLTO DA DIRE · S ALUTE OCCORRE RILASSARSI PERCHÈ AVETE I NERVI A FIOR DI PELLE E SIETE MOLTO FIACCHI. ALIMENTATEVI CON PRODOTTI DI QUALITÀ
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO SCENARI
BELLICI ALL’ORIZZONTE. GLI ARMISTIZI SONO POSSIBILI MA SPESSO SOLO TRA LE LENZUOLA. SIATE CAUTI E ATTENTI. S ALUTE IN AGGUATO DOLORI MUSCOLARI CHE NECESSITANO DI UNA SERIE VISITA MEDICA E DI UN BUON MASSAGGIATORE
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
FASCINO IN ARRIVO UN VORTICE DI PASSIONE CHE RISCHIA DI TRAVOLGERVI. EMOZIONI CONTURBANTI E ORMONI A FIOR DI LABBRA · S ALUTE JOGGING E PALESTRA PIÙ CHE MAI GRADEVOLI IN COMPAGNIA DI AMICI ED AMICHE. IL DINAMISMO È NELLE VOSTRE CORDE
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PIANETI SCATENANO ANSIE DA ABBANDONO CHE PERÒ SONO LA FONTE DI MOLTI GUAI. TRATTENETE LE PAURE · S ALUTE LA VOSTRA FORMA È AL TOP E PERCIÒ BASTA PARANOIE, STATE DA FAVOLA. GODETEVI IL BUON PERIODO E FATE VACANZA
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SAN PIETRO VIMINARIO in bifamiliare in orizzontale, porzione al piano primo ristrutturata composta da ampia zona giorno, 2 camere matrimoniali, bagno, ripostiglio, poggiolo e terrazzo. Garage in annesso e scoperto privato di 2000 mq circa. � 85.000 Rif. 111059
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CONSELVE Casa singola composta da ingresso, soggiorno, cucina, ripostiglio, garage, w.c., locale c.t. al piano terra; 2 ampie camere, disimpegno, ripostiglio e bagno al piano primo. Giardino di circa 1000 mq con adiacente terreno agricolo di ulteriori 3500 mq circa. � 195.000 Rif. 121029
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