del Delta
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 16
È DISTRIBUITA DA
Pesca Via libera per il distretto dell’Alto Adriatico pag.
Amministrative Taglio di Po si prepara al voto. Primarie del Pd
Centrale Venerdì 13 aprile la sentenza del Consiglio di Stato
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16 e 18 EDITORIALE
Conti pubblici ora è battaglia
LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010
di Nicola Stievano
PARCO. LA SACCHETTO HA PERSO IL POSTO
Giorgio D’angelo è il nuovo vicepresidente del Parco del Delta del Po. L’incarico gli è stato conferito dal presidente Geremia Gennari dopo averlo ritirato a Paola Sacchetto. Un avvicendamento esclusivamente politico, in quanto la richiesta era pervenuta direttamente dal segretario provinciale del Carroccio pag. 3 e 13
DELTA 2000. SCONTRO AL VERTICE IL 1° APRILE
Mario Visentini sente di poter tenere testa agli arancioneroverdi nella corsa alla promozione tra i professionisti, tanto che l’appuntamento del prossimo 1 aprile con la capolista Venezia si annuncia già come un evento storico. Nel frattempo rimangono da limare cinque punti di differenza pag. 22
A
I cantieri Visentini navigano in cattive acque Mancano le commesse. A rischio il lavoro di 600 persone
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n altro colosso dell’economia Polesana si appresta a chiudere: i cantieri Visentini, ossia la realtà aziendale più grande del Polesine, occupando cinquantacinque dipendenti diretti e circa seicento lavoratori in ditte subappaltatrici. Oltre seicento persone, dunque, che rischiano di trovarsi quasi inaspettatamente senza lavoro. Il tema ha così rilevanza, e ricaduta sul territorio, che la giunta di Porto Viro ha ritenuto opportuno dedicare un consiglio comunale aperto all’argomento. Sono intervenuti i rappresentanti
del comune, assessori e consiglieri comunali; la presidente della provincia, Tiziana Virgili; la Regione, con una propria rappresentanza, e vari esponenti politici e sindacali. In una sala piena, molti oratori ma pochi lavoratori, purtroppo. Tuttavia anche alle loro istanze è stata data voce, grazie ad un paio di interventi di operai che hanno espresso tutta la propria preoccupazione. “Da Regione e Provincia – hanno spiegato – avremmo preteso maggiori rassicurazioni, impegni più concreti e non solo una fotografia di ciò che è già av-
venuto, tra l’altro sulla nostra pelle”. Anche le proposte emerse durante l’incontro, dagli interventi di consiglieri e assessori provinciali e regionali, di poter far fronte alla situazione con i fondi europei hanno avuto la bocciatura dei lavoratori. “La famiglia Visentini – hanno spiegato - non ha mai investito sull’innovazione, sul rinnovamento, ha sempre tralasciato i cantieri, preferendo occuparsi di altro, con il risultato che ora il mercato è saturo di traghetti come quelli che produciamo noi”. pagg. 4-5
gli inizi di marzo la maggioranza dei Comuni non aveva ancora approvato il bilancio 2012. Idem le Province, oltretutto alle prese con prospettive di “sopravvivenza” non ancora definite. Insomma la situazione è incerta e quantomai controversa. Quasi tutti i sindaci, alle prese con la necessità di far quadrare i conti tenendo presente il patto di stabilità, l’Imu, i minori trasferimenti dello Stato, i servizi pubblici da garantire, il personale da pagare, i cantieri da mandare avanti, i nuovi progetti, hanno scelto di prendere tempo e sperare in un “ravvedimento” del Governo. L’Anci Veneto ha lanciato una proposta - provocazione: lasciateci tutta l’Imu (e non solamente la metà, come previsto dall’esecutivo nazionale) e tenetevi i trasferimenti. Difficile che l’idea venga raccolta, anche perché la nuova tassa che va a sostituire l’Ici è stata concepita proprio con l’obiettivo di ridare ossigeno alle casse centrali, soprattutto. Comunque se ne discute, perché in gioco, ora più che mai, c’è proprio l’autonomia degli enti locali. continua a pag. 3
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EDITORIALE
segue da pag.
Conti pubblici ora è battaglia Ente Parco
D’ANGELO AL POSTO DELLA SACCHETTO Giorgio D’angelo è il nuovo vicepresidente del Parco del Delta del Po. L’incarico gli è stato conferito dal presidente Geremia Gennari dopo averlo ritirato a Paola Sacchetto. Un avvicendamento esclusivamente politico, in quanto la richiesta era pervenuta a Gennari direttamente dal segretario provinciale del Carroccio, Antonello Contiero, che dopo l’auto sospensione della Sacchetto dalla Lega, insieme al collega assessore nel comune di Porto Tolle, Ivano Gibin, ne aveva chiesto la testa. La ripartizione dei posti all’interno del direttivo dell’Ente Parco, infatti, era stato fatto con il manuale Cenecelli, ossia in riferimento al peso politico. La Sacchetto, essendosi sospesa dal Carroccio, non avrebbe più potuto esserne espressione in consiglio. Da qui la richiesta di Contiero.
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Dopo vent’anni in cui si sente parlare di federalismo, applicato in maniera più o meno maldestra, il cammino verso una reale autonomia (e non solo dichiarata sulla carta, scritta in qualche documento che nessuno legge e nessuno mette in pratica, relegata ad ordinanze che hanno più il sapore della trovata pubblicitaria) non sembra ancora cosa semplice ma piuttosto pieno di ostacoli. I sindaci, di fronte alle drastiche decisioni di Monti e i suoi ministri, affermano di avere le mani legate, di essere degradati al ruolo antipatico di “esattori”. Molti amministratori locali svolgono con passione e competenza il proprio lavoro, si spendono senza sosta per fare in modo che lo scuolabus passi tutte le mattine, che i lampioni si accendano ogni sera, che gli anziani abbiano un posto accogliente per ritrovarsi. Altri però, in questi anni, si sono limitati ad amministrare senza avere il coraggio di imporre una nuova visione, non hanno fatto altro che preservare l’esistente pur sapendo che prima o dopo non sarebbe stato più possibile mantenere certe situazioni. Nei prossimi mesi tra nuove tasse e maggiori costi le famiglie dovranno affrontare notevoli sacrifici. Anche l’amministrazione pubblica dovrà fare altrettanto, cercando di ridurre gli sprechi (e ce ne sono), di tagliare i doppioni (che non mancano), di guardare oltre il proprio particolare. Alcuni piccoli Comuni si stanno già guardando attorno, perché entro giugno dovranno condividere con altre amministrazioni almeno un servizio, come prevede la legge. E si stanno accorgendo che si può fare anche qualcosa di più per tagliare alcune spese senza per questo privare i cittadini di servizi essenziali. Anche le Province saranno costrette, controvoglia, a cambiare pelle, ad alleggerirsi di infrastrutture che, per quanto relativo, hanno un peso sui bilanci. Le prese di posizione degli amministratori provinciali, invece, pur dimostrando la volontà di essere propositivi per razionalizzare i costi, all’opinione pubblica rischiano di apparire come l’estrema, disperata difesa del proprio “particulare”. Sentir palare di passaggio di comuni per “salvare” le province più piccole non è un bel segnale. La gente si aspetta altro dalla politica. di Nicola Stievano
SCELTI I 10 FINALISTI Chi Vincerà il premio Amnesty Italia - Voci per la libertà di quest’anno? E presto per dirlo, la commissione si riunirà nelle prossime settimane e la premiazione non avverrà prima del 22 luglio sul palco di Rosolina mare. Però è possibile sapere chi si contenderà il premio. Infatti, sono stati selezionati i dieci nomi tra i quali la commissione sceglierà quello che ha maggiormente saputo suscitare riflessioni ed emozioni nel toccare il tema dei diritti umani. Si Tratta di “Sono cool questi Rom” di Assalti frontali, “Un paese cortigiano” di Bandabardò, “L’impiccata” di Cesare Basile, “Non siete Stato voi” di Caparezza, “Brigantessa” di Teresa De Sio, “Non è un film” di Fiorella Mannoia featuring Frankie Hi-Nrg, “La donna di plastica” di Simona Molinari, “Fuori controllo” di Negrita, “Crudo” di Susanna Parigi, “Io danzo” di Jovanotti.
Balneabilità delle acque
PRELIEVI ANCHE A PORTO TOLLE
Barbamarco
LAVORI ALLE BOCCHE DELLA LAGUNA Iniziati i lavori per togliere la sabbia che ostruisce le bocche della laguna di Barbamarco. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale all’ambiente, Maurizio Conte, a cui si era rivolto nei giorni scorsi l’assessore provinciale Claudio Bellan. “Il Genio Civile di Rovigo e Sistemi Territoriali, la società incaricata alla manutenzione e gestione delle linee navigabili regionali – ha precisato Conte – stanno eseguendo i lavori di dragaggio. Nel frattempo, Sistemi Territoriali ha predisposto la Vinca, Valutazione d’Incidenza Ambientale, che sarà presto esaminata dalla commissione dell’Ente Parco del Delta del Po, per consentire il deposito del rimanente materiale derivante dallo scavo all’interno della laguna di Barbamarco, come richiesto dai pescatori locali”.
Premio Amnesty Italia
Delta MALTEMPO
LAVORO
Perso tutto il raccolto di cozze
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POLITICA
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Gibin guida gli Indipendenti
TURISMO
Provincia
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Affidate le concessioni balneari pag.
LEGALITÀ
Due progetti a sostegno degli under 35 pag.
LIBERALIZZAZIONI
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Niente Imu per le paritarie senza fini di lucro
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Regione
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CULTURA
Mafia in Veneto, attraverso le imprese in crisi pagg. 30-31
TECNOLOGIA
Un piano per superamento del “digital divide”
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Sei appuntamenti nel segno della grande musica pag. 29
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VENETO STRADE
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La società partecipata e a un passo dal default pag. 34
Il monitoraggio delle acque di balneazione del Veneto per l’anno 2012 prenderà in esame due punti di prelievo in più rispetto all’anno scorso, relativi alla spiaggia delle conchiglie in comune di Porto Tolle, portando a 169 i punti di osservazione complessivi distribuiti su sette corpi idrici: 95 per il mare Adriatico; uno per lo specchio nautico di Albarella; 65 per il lago di Garda, 3 per il lago di Santa Croce, uno per il lago del Mis, 2 per il lago di Lago e 2 per il lago di Santa Maria. Quest’anno, su richiesta del comune di Porto Tolle e a seguito dell’esito favorevole delle analisi “conoscitive” effettuate nel periodo lugliosettembre 2011, sono stati aggiunti altri due punti di controllo”.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl edito da GIVE EMOTIONS Srl
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4 Argomento del mese INDUSTRIA Il colosso dell’economia polesana è a corto di commesse. A rischio il lavoro di seicento persone. I lavoratori accusano la proprietà di non aver mai investito nell’ammodernamento della produzione. “I traghetti che produciamo non li vuole più nessuno”
Cantieri Visentini pr
di Francesca De Luca
Gli esponenti di Provincia e Regione all’incontro di Porto Viro
Un anno fa a rischio il lavoro di cinquecento dipendenti della Grimeca
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utta la penisola Italiana risente della crisi economicofinanziaria che ha travolto i paesi occidentali qualche anno fa e che non accenna ad arrestarsi, anzi. La crisi, causata dalla sovrapproduzione di beni spesso superflui e dalla totale rottura tra finanza e la cosiddetta economia reale, continua a mietere le sue vittime ovunque, anche in Polesine. Il primo caso, divenuto emblematico della spietatezza di una crisi che non risparmia nessuno, è stato il “caso Grimeca” che tutti i polesani ricorderanno. In quell’occasione furono i numeri ad impressionare, infatti l’azienda di Grisignano dava lavoro a circa 850 persone, 500 delle quali si sono viste scaraventare sull’orlo della disiccupazione al passaggio di proprietà avvenuto qualche mese fa, ma andrebbero ricordate anche le centinaia di piccole aziende che una dopo l’altra negli ultimi mesi sono state costrette a chiudere i battenti. Ad oggi manca ancora una vera e propria ricetta per uscire dalla crisi, c’è chi si affida all’area di crisi, chi confida nell’Europa, chi crede sia necessario passare attraverso l’innovazione e la riconversione ambientale. Ma intanto un
GENNARI OTTIMISTA
Turiamoci il naso e confidiamo su Enel
L
e conclusioni dell’incontro in municipio sono state affidare al sindaco, Geremia Gennari, anche presidente dell’Ente Parco del Delta. Gennari ha ringraziato la presidente Virgili per la positività del suo intervento. “In quanto – ha spiegato – non si è limitata a sottolineare gli aspetti nefasti di quanto sta avvenendo, ma ha guardato al futuro con speranza. Infatti è ottimista il primo cittadino. “Le possibilità di ripresa per il territorio – ha precisato - ci sono, per questo bisogna guardare al domani con serenità”. “L’area di Portoviro è l’unica con ampi spazi e numerose possibilità di crescita. La Regione ha investito fortemente nell’incentivazione delle vie navigabili a Chioggia, ed è normale che sia così perché lì il porto è già esistente e deve essere valorizzato. Per i prossimi investimenti, però, tocca a noi”. Non ha accennato alle possibilità offerte dalla valorizzazione del Parco e dall’indotto turistico che questo creerebbe se fosse un ente realmente strutturato, al pari del vicino emiliano romagnolo, ma ha parlato della centrale di Polesine camerini “speranza per il territorio”. “Turandoci il naso - ha continuato - dobbiamo solo confidare che Enel continui ad investire qui e che il processo di riconversioni continui”. F.D.L.
altro colosso dell’economia Polesana si appresta a chiudere: i cantieri Visentini, ossia la realtà aziendale più grande del Polesine, occupando cinquantacinque dipendenti diretti e circa seicento lavoratori in ditte subappaltatrici. Oltre seicento persone, dunque, che rischiano di trovarsi quasi inaspettatamente senza lavoro. Ma con i figli da mandare a scuola, un mutuo da pagare e la prospettiva di un roseo futuro infranta. Il tema ha così rilevanza, e ricaduta sul territorio, che la giunta di Porto Viro, su sollecitazione dell’opposizione in consiglio comunale, ha ritenuto opportuno dedicare un consiglio comunale aperto all’argomento. Sono intervenuti i rappresentanti del comune, assessori e consiglieri comunali; la presidente della provincia, Tiziana Virgili; la Regione, con una propria rappresentanza, e vari esponenti politici e sindacali. In una sala piena, molti oratori ma pochi lavoratori, purtroppo. Tuttavia anche alle loro istanze è stata data voce, grazie ad un paio di interventi di operai che hanno espresso tutta la propria preoccupazione. “Da Regione e Provincia – hanno spiegato – avremmo preteso maggiori rassicurazioni, impegni più concreti e non
solo una fotografia di ciò che è già avvenuto, tra l’altro sulla nostra pelle”. Anche le proposte emerse durante l’incontro, dagli interventi di consiglieri e assessori provinciali e regionali, di poter far fronte alla situazione con i fondi europei hanno avuto la bocciatura dei lavoratori. “La famiglia Visentini – hanno spiegato - non ha mai investito sull’innovazione, sul rinnovamento, ha sempre tralasciato i cantieri, preferendo occuparsi di altro, con il risultato che ora il mercato è saturo di traghetti come quelli che produciamo noi”. E in sala, qualcuno si è domandato: “Di cosa stiamo parlando, quando parliamo di cantieri Visentini? Di una società in crisi? Di un’azienda alla quale mancano gli ordini e quindi non è nelle condizioni di poter continuare a lavorare? Di un imprenditore che ha intenzione di delocalizzare, a danno delle seicento persone alle quale dava lavoro, per poter ridurre le proprie spese ed aumentare i profitti? O di un uomo che si è semplicemente stancato del proprio lavoro? È fondamentale aver chiaro il quadro per poter dare risposte utili”.
Argomento del mese 5 La parola ai sindacati
prossimi al naufragio I suggerimenti di Provincia e Regione alla crisi del cantiere
Virgili propone i fondi Fers, Fusetti lo stato di crisi di Francesca De Luca
D
opo l’intervento dei consiglieri comunali, e prima di dar spazio agli interventi del pubblico, la parola è stata data a tre relatori: a Tiziana Virgili, presidente della Provincia; Paola Fusetti, in rappresentanza della regione e Graziano Azzalin, consigliere regionale. La presidente ha ricordato che la Provincia, suo malgrado, non ha grandi poteri. “Stiamo cercando di valutare tutte le soluzioni possibili – ha spiegato la Virgili - perlomeno per poter avere il tempo di organizzare una risposta concreta di concerto con Regione e Ministero del Lavoro. La Provincia sta provando ad accedere ai fondi Fers, fondi stanziati dall’Unione europea per aziende in difficoltà”. Il problema è che l’accesso a questo tipo di aiuto è tutt’altro che semplice, in quanto vengono erogati solo in caso di aziende che licenziano almeno cinquecento dipendenti, ad esempio causa fallimento, ed erano previsti, in ogni caso, fino al 2011. “Ma a più voci è stata chiesta una proroga - sostiene Virgili - almeno fino al 2013, dal momento che la crisi non solo non accenna a diminuire ma si inasprisce sempre più”. Paola Fusetti ha parlato dell’estensione degli ammortizzatori sociali, e della richiesta, avanzata dalla Regione, di riconoscere il Polesine area di crisi. “Purtroppo il ministro è cambiato, dunque tutto è diventato più complicato ed ha comportato ritardi indipendenti da noi - sostiene Fusetti - ma il nuovo ministro si è impegnato a continuare la strada del riconoscimento”. L’intervento di Azzalin, consigliere in quota Pd, è in linea con il documento presentato in regione da Pettenò (Fds), ha sottolineato: “E’ fondamentale chiedere con forza al Governo di investire nella cantieristica navale ed in particolar modo creare un vero e proprio polo cantieristico dell’alto Adriatico. Certo - riconosce Azzalin - il Comune può poco, ma aver il coraggio di affrontare i problemi a viso aperto serve a dare alle persone la fiducia necessaria per vedere una prospettiva oltre la crisi”.
Mancano le commesse
Il settore va sostenuto ma soprattutto ripensato A
l consiglio aperto di Porto Viro sono intervenuti anche alcuni rappresentanti politici e sindacali, dando la propria opinione in merito agli avvenimenti recenti ed individuando le possibili soluzioni. Lorenzo Feltrin, portavoce provinciale della Federazione della sinistra – rifondazione comunista, ha aperto il suo intevento stigmatizzando l’assenza della proprietà aziendale all’incontro per concentrarsi successivamente sull’interrogazione presentata in Regione dal consigliere della Fds, Pierangelo Pettenò, nella quale viene sostenuta la necessità dell’intervento da parte del Governo nella cantieristica navale. “Come avviene – ha precisato - nel resto del mondo”. L’esponente di Sinistra ha inoltre disapprovato alcune strategie operative alle quali è ricorsa la proprietà dei Cantieri . “Può solo essere definito scandaloso il ricorso al subappalto – ha spiegato Feltrin – in quanto è da considerarsi una delle cause principali della scarsa tutela di cui godono i lavoratori”. Infine ha illustrato le tre proposte di legge di iniziativa popolare che il suo partito sta portando avanti al livello regionale: “per fermare le delocalizzazioni, ottenere il reddito sociale e bloccare i licenziamenti”. Secondo Mirko Bolzoni, segretario provinciale di Sinistra ecologia e Libertà, uno dei problemi principali invece è rappresentato dal fatto che le ditte in subappalto hanno situazioni molto diverse. “C’è chi è già fallito – ha speigato - chi tergiversa, chi ha ancora speranza e prospettive di entra- La cantieristica ta”. Bolzoni ha individuato una possibile navale è espressione soluzione al problema nella “via ambien- del territorio, grave tale”. I lavoratori non hanno bisogno di errore ignorarne assistenzialismo ma di una seria politica le potenzialità di investimenti che coinvolga, per esempio, l’ambito della navigabilità fluviale o la riconversione dell’apparato navale pubblico, ormai obsoleto ed inquinante”. Per Fulvio Dal Zio, segretario provinciale della Cgil, “la cantieristica navale è espressione del territorio ed ignorarne la potenzialità è un grave errore” e sottolinea le differenze con il caso Grimeca: “quella era un’azienda fortemente in crisi, i cantieri Visentini non si trovano nella stessa situazione”. Nicola Panarella della Cisl, invece, ha invitato i colleghi a non perdere tempo in inutili confronti con gli altri stati per comprendere le origini delle difficoltà dei cantieri Visentini. “Non è rilevante capire perché altrove il settore non è in crisi – ha spiegato - bisogna invece partire dal fatto che ai cantieri mancano le commesse ed agire di conseguenza”. Sulla stessa linea è la Uil la quale ha rimarcato l’assenza di lavoro. “Non vi sono commesse sufficienti – è stato precisato - e molte delle aziende che gravitano intorno ai cantieri hanno già dovuto chiudere malgrado oltre la metà dei traghetti dovrebbe essere rottamata perché vecchia ed inefficiente. Serve dunque una comunione di intenti ed un impegno politico programmatico”. Infine anche per Paolo Zanini, segretario provinciale della Fiom, che già aveva sollevato sui giornali la mancata attenzione del mondo politico sul problema, la via di uscita è rappresentata dall’innovazione, vero volano dell’economia. “La questione non riguarda solo Visentini – ha concluso Zanini - non va trattata come se fosse personale. La ripercussione sociale delle decisioni che verranno prese sarà altissima. Non dimentichiamo che se vi fossero ammortizzatori limitati, come vorrebbe il governo attuale, avremmo F.D.L. assistito a un dramma sociale immane”.
6 Territorio Pesca Concordato un documento da inviare al Ministero
Dalle proteste alle proposte Tra le richieste delle marineria Catania ha già dato avvio al Distretto Alto Adriatico di Fortunato Marinata
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l tempo delle proteste è seguito quello dell’Iva che ha comportato l’aumento dei delle proposte per i pescatori dell’Alto carburanti e la stretta creditizia delle banche Adriatico. Dopo i dissensi manifestati alle piccole imprese ittiche, compromettendo a Montecitorio, arrivati anche allo scontro così ogni ipotesi di investimento. Questo è il fisico con le forze dell’ordine, nelle scorse disagio lamentato dalle marinerie anche a settimane gli operatori del settore hanno Chioggia, in occasione dell’incontro con gli preso carta e penna per stilare una lista di assessori regionali, al quale sono stati aginterventi da consegnare al ministro Mario giunti i timori legati al fatto che la Comunità Europea nella futura definizione degli Stock Catania. ittici e nell’applicazione Si è trattato di delle quote di pesca un vero e proprio Tre assessori possa sfavorire i piccoli “brainstorming”, una regionali consorzi a favore le tempesta di cervelli, al ambasciatori imprese multinazionali quale hanno partecipa- dei pescatori incappando di conseto anche gli assessori a Roma guenza nel concreto rial settore Primario di Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Roma- schio che possa ricrearsi una situazione simigna consci del fatto che il settore in queste le a quella delle quote latte per gli allevatori. condizioni non può più andare avanti. Infat- Preoccupazioni arrivate a Roma attraverso i ti, si parla di crisi dall’entrata in vigore della tre assessori regionali che in veste di “amnormativa europea che ha imposto il fermo basciatori” , lo scorso 16 febbraio, hanno alle imbarcazioni per la pesca a strascico incontrato il ministro Catania, riportando entro le tre miglia, situazione aggravata ul- fedelmente i punti definiti nel documento, teriormente con il recente aumento al 21% a cominciare dall’istituzione di un Distretto
Nella foto piccola l’assessore regionale Franco Manzato Alto Adriatico affinché venga riconosciuta una “macro regione”, con specificità sue proprie, che possa confrontarsi direttamente con la Commissione di Bruxelles su alcuni temi quali: le Aquadelle, i Cannolicchi, specie di piccola taglia come i moscardini, i marsioni, gli zotoli che la maglia attuale non consente di catturare. Tra gli altri punti discussi a Chioggia vi è anche l’impegno per la salvaguardia dell’eco-sistema marittimo attraverso fermi volontari su tre giorni settimanali consentendo la pesca solo dalle ore 00 del lunedì alle 18 del giovedì. E’ stato inoltre chiesto di utilizzare le risorse del Fondo europeo della Pesca per la rottamazione delle imbarcazioni e di modificare l’attuale sistema dei controlli e delle sanzioni, con-
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siderato vessatorio e punitivo in quanto colpisce direttamente le imprese di pesca, soprattutto per la burocratizzazione eccessiva che si viene a creare a seguito della loro applicazione. Interventi, inoltre, sono stati chiesti in materia di sgravi fiscali, con l’auspicio del mantenimento della Legge 30/98 che contribuisce alla “tenuta” delle imprese di pesca garantendo benefici fiscali e previdenziali, ritenendo inoltre necessaria l’applicazione di un credito di imposta al fine di fronteggiare con più strumenti i rincari dei prezzi dei prodotti petroliferi. Con un ordine del giorno parlamentare, invece, è stato chiesto al Governo un intervento affinché vi sia un allineamento rapido alle modalità di pesca attualmente in vigore nella comunità
europea da parte della Croazia, non appena entrerà a farvi parte nel 2013. Dall’incontro con il ministro Catania, intanto, un responso affermativo è stato raggiunto per il distretto di Pesca Alto adriatico al quale è già stato dato il via libera. “L’obiettivo raggiunto – ha spiegato l’assessore regionale Franco Manzato dopo l’incontro con il ministro Catania - è una tappa fondamentale lungo la strada ancora lunga che deve portare ad assicurare un futuro di certezze ad un settore economico storico e strategico per l’Alto Adriatico. I pescatori sono con l’acqua alla gola e questa riunione ha fatto da spartiacque tra la fine di una attività storica e l’avvio ad una sua rifondazione, su basi nuove e diverse”.
MALTEMPO PERSO TUTTO IL RACCOLTO DI COZZE Le forti correnti hanno staccato i bivalvi dalle “reste”, compreso il novellame per il prossimo anno
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nde alte sette metri, bora sferzante a più di centotrenta chilometri orari e l’acqua fredda diversi gradi sotto lo zero. Questa volta è stato il cattivo tempo a portare brutte notizie ai pescatori deltini. Alla prima perlustrazione dopo le giornate di mareggiate dovute al maltempo dei primi giorni di febbraio l’amara sorpresa, quasi tutta la produzione di cozze è andata perduta. Alle “reste”, i lunghi fili ai quali sono avvinghiati i mitili, è rimasto appeso solo qualche bivalve. Il resto è stato scrollato via dalla furia delle correnti: a Porto Levante, a Pila, a Scardovari, ma anche nel veneziano, a Chioggia e Pellestrina. Da una prima indagine sommaria si stima che sia andato perduto circa l’80 per cento del raccolto di cozze, per un danno di 800-900 mila euro o più. “Teniamo presente che era tutto prodotto quasi maturo – spiega Alessandro Faccioli di Impresa pesca e Unci pesca prossimo alla vendita che sarebbe avvenuta tra qualche settimana. Insieme al raccolto è stato portato via anche il novellame e questo pregiudicherà il prossimo ciclo produttivo e, dunque, il raccolto del prossimo anno”. Per far fronte all’emergenza è stato chiesto lo stato di calamità naturale tramite il comune di Porto Tolle che si è subito attivato. Solerte anche la Provincia nel rispondere all’appello ed organizzare con tempestività un tavolo della pesca per risolvere anche
Era tutto prodotto quasi maturo. La perdita ammonta a 800-900 mila euro il problema dell’ostruzione delle bocche di porto a Pila. Ancora una volta sono state le mareggiate dei giorni del grande freddo ad accumulare all’imbocco delle lagune cumuli di sabbia che non hanno permesso l’uscita dei mezzi a mare. Fortunatamente e con una certa celerità è stata individuata un’area nella quale depositare la sabbia scavata, così che il 16 febbraio il prefetto Romilda Tafuri ha potuto disporre l’avvio dei lavori più ugenti mentre per il resto dell’intervento bisognerà aspettare la fine della primavera o l’inizio dell’estate.
8 Porto Viro L’Intervento
Consiglio comunale Pianificazione urbanistica e strumenti amministrativi
Votato il Piano degli interventi Tra gli strumenti previsti dalla legge regionale 11 del 2004 oltre al Pati e al Pat c’è il “Piano del sindaco” che definisce gli interventi ammissibili a livello comunale di Elisa Cacciatori
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’ approdato in sede del Consiglio comunale, dopo mesi di discussione in Commissione territorio, il “Piano degli interventi” per l’approvazione della sua prima variante. Le discussioni che in tre occasioni sono state affrontate in Commissione territorio, hanno riguardato principalmente l’analisi e il chiarimento di alcuni punti fondamentali per l’utilizzo del Piano. Chiarito sin da subito che non è stato facile apprendere il meccanismo di questo nuovo strumento, l’argomento, di natura non poco complessa e tecnica, prima del confronto e della votazione dei consiglieri è stato illustrato dall’architetto Mario Laurenti. Il piano degli interventi, come spiegato, è lo strumento operativo che deriva dal piano di assetto del territorio già approvato, che consentirà alla città di rendere operative e concrete le previsioni di Piano. A differenza del Piano Regolatore di un tempo, sarà approvato dal Consiglio Comunale anche in più volte, con tematiche e problematiche diverse di volta in volta senza l’approvazione di grado superiore. Il Piano
degli interventi ruota principalmente attorno a tre punti cardine, gli accordi tra il comune e i privati, i crediti edilizi e le perequazione, ma sono stati due gli argomenti su cui si è focalizzato principalmente il dibattito tra le parti: lo stralcio della riduzione del limite del vincolo cimiteriale del cimitero di Donada e la modifica delle percentuali perequative. Per la loro complessità e per la necessità di un confronto tra i capigruppo, su richiesta del consigliere Roberto Tortello, la seduta è stata sospesa per alcuni minuti. La minoranza in consiglio, per voce di Thomas Giacon, ha esternato alcune perplessità sugli argomenti soprattutto per la loro difficoltà. “La maggioranza – ha spiegato il capogruppo dell’opposizione - a sorpresa, ha deciso di stralciare dal P.I. , in modo provvisorio la riduzione del vincolo cimiteriale del cimitero di Donada , dove noi per primi, avevamo a suo tempo sollevato dei dubbi nella procedura sia amministrativa che legislativa. Alla fine sembra che la ragione fosse nostra, e proprio per questo rimaniamo fermi ribadendo il fatto che per
Un momento del consiglio comunale di Porto Viro noi lo stralcio non serve perché il punto deve essere tolto in modo definitivo in quanto non ammissibile e non di competenza di noi amministratori. A conferma di questo noi già in commissione avevamo presentato un documento a sostegno della nostra posizione”. Come spiegato, inoltre, si è trattato di discutere uno strumento urbanistico che presenta molti dubbi sulla sua applicazione perché ci sono diverse novità che per la prima volta sono trattate. E’ un meccanismo non facile da apprendere, ma che modifica la conformazione urbanistica del territorio comunale. A votazione, è stata quindi poi approvata una proposta di emendamento dello stralcio territoriale del cimitero. Il punto all’ordine del giorno è stato votato con 11 voti favorevoli, 7 contrari e 3 astenuti.
BIBLIOTECA APERTO IL QUINTO PUNTO PRESTITO AL PRESIDIO OSPEDALIERO “MADONNA DELLA SALUTE”
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a biblioteca di Porto Viro ha aperto un punto prestito esterno nel reparto di medicina del presidio ospedaliero “Madonna della Salute”. Il caso, unico nel suo genere in Veneto, segna l’avvio di un sistema bibliotecario diffuso nel territorio comunale. “Ad oggi sono 5 i punti prestito esterni attivati – spiega l’assessore alla cultura Maura Veronese - abbiamo iniziato alcuni anni fa con un negozio di parrucchiere, successivamente se ne è aggiunto un secondo, quindi un negozio di estetista e il punto informativo di Porto Levante. Ora apriamo anche nella casa di cura di via
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Badaloni. Siamo il primo e unico comune in Veneto ad aver dato il via ad un sistema di consultazione diffusa dei libri. La logica del nostro progetto è di avvicinare sempre più i libri ai lettori e per questo abbiamo localizzato i punti di prestito esterni nei luoghi dove, solitamente, si attende. La proposta ben si inserisce nella politica comunale tesa a incentivare la biblioteca per raggiungere un pubblico non abituale e per facilitare nell’utilizzo dei servizi”. Un connubio che ben funziona anche per la casa di cura. “Abbiamo messo a disposizione della biblioteca civica del comune un’area
all’interno dell’unità operativa di medicina – aggiunge l’amministratore delegato del presidio ospedaliero Madonna della Salute, Stefano Mazzuccato - e abbiamo anche deciso di supportare il progetto del comune fornendo la collaborazione di una nostra impiegata per El.Ca. l’evasione e la gestione dei prestiti”.
Le sorprese delle “liberalizzazioni” di Erminio Alajmo* segue da pag.
Non può più sussistere il limite minimo di 5 ore, né quello massimo di 20 ore di apertura. Rimane l’efficacia della norma che prevede la limitazione degli orari per esigenze pubbliche. Rimane anche la preventiva comunicazione al Comune così come va fatta comunicazione sulla scelta del giorno di chiusura settimanale e delle ferie. Persiste la necessità dell’esposizione del cartello orario e chiusura, in quanto è una necessità di informazione al pubblico. Attualmente, in materia di orari, il Comune è tenuto ad emanare una disciplina degli orari degli esercizi pubblici. In attesa dei provvedimenti attuativi sulle liberalizzazioni, o altri pronunciamenti dell’Autorità preposta, riteniamo che i Comuni possano continuare ad avvalersi delle ordinanze già emesse, mantenendo la validità degli orari già comunicati a suo tempo dagli esercenti. Nel caso il titolare dell’attività di somministrazione intendesse modificare, o ampliare, l’orario di apertura, dovrà comunicarlo al Comune, che ne prenderà atto nel caso nulla-osti all’apertura prolungata o modificata, oppure, nel caso sussistano ragioni di ordine e di sicurezza pubblica, o comunque di interesse pubblico, il Sindaco potrà imporre limitazioni all’orario, in via permanente o per situazioni contingenti, com’è avvenuto finora. Intanto le linee guida regionali di programmazione restano tuttora valide e i Comuni devono continuare a predisporre la programmazione con possibilità di imporre vincoli alle nuove aperture per la tutela della salute, dei lavoratori, dell’ambiente, incluso l’ambiente urbano e dei beni culturali. Attendiamo però chiarimenti da parte dei Ministeri e le indicazioni delle Regioni. Sulle attività di somministrazione delle bevande, in una battuta “l’unica certezza è che non ci sono certezze” e restiamo in attesa dei pronunciamenti della Magistratura. Fino a quando non verrà rivista e modificata la disciplina regionale rimane uno strumento valido ed indispensabile per dare regole certe ad un settore che svolge un importante servizio al pubblico. In attesa di pronunciamenti ufficiali consigliamo di evitare fughe in avanti o prese di posizione personalistiche. *Presidente Appe Padova
Spettacolo
BUONO IL BILANCIO DELLA RASSEGNA TEATRALE “SEDUTI, PREGO”
a Rassegna teatrale “Seduti, Prego”, organizzata dall’assessorato alla cultura di Porto Viro in collaborazione con la Regione del Veneto e il Circuito Teatrale Regionale Arteven, si è conclusa con grande soddisfazione degli addetti ai lavori e con un bilancio positivo. “Se fossi chiamata a stilare un resoconto di questa XII° edizione della rassegna – ha considerato l’assessore alla cultura Maura Veronese - di certo non negherei che è una iniziativa a cui sono affezionata ma che ogni anno mi impegna parecchio. Non è facile interpretare
i gusti del pubblico e affrontare le difficoltà organizzative. In anni di sacrifici per il comparto della cultura,e non solo, avere la possibilità di portare, anche in un piccolo centro come il nostro, una programmazione tanto importante mi riempie sempre d’orgoglio. Se non avessimo investito da oltre un decennio in cultura e soprattutto nello spettacolo dal vivo non avremmo guadagnato il ruolo di centro culturale e di polo d’attrazione del territorio deltizio”. Novità della programmazione che ha visto sul palco del Palazzetto artisti quali Raffaele Paganini,
Amanda Sandrelli, Elio, Maria Amelia Monti, Gianfranco D’Angelo ed Eleonora Giorgi, è stato il grande spazio riservato alla danza e agli spettacoli musicali. “Abbiamo avuto modo negli anni di verificare come il pubblico ami molto gli spettacoli di musica e le performances di danza – ha concluso Veronese probabilmente perché a causa di mancanza di spazi adeguati a Porto Viro, non si sono mai proposti spettacoli del genere.” Apprezzata anche la politica di prevedere dei biglietti a prezzo speciale. El.Ca.
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Porto Viro 9 Il caso Due enormi parabordi hanno raggiunto la Busa di Tramontana
L’Udc si interroga sulla pericolosità del Terminal A causa delle mareggiate i galleggianti hanno rotto le catene minacciando imbarcazioni e allevamenti di cozze di Elisa Cacciatori
La piattaforma al largo di Porto Levante
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l maltempo che ha caratterizzato i primi giorni di febbraio ha creato non pochi disagi al Terminal Adriatic Lng. Dapprima, a causa del mare mosso, per alcuni giorni le navi gasiere ad attraccare e la piattaforma hanno immesso nella rete del gasdotto una quantità di gas ridotta del 50% rispetto alla normale attività. Poi, due enormi parabordi provenienti dallo stesso Terminal hanno raggiunto la Busa di Tramontana e la spiaggia di Bastimento a Pila di Porto Tolle, andandosi a spiaggiare tra i curiosi che si facevano foto-
Furti
I consiglieri provinciali Cappato e Raisi hanno chiesto chiarimenti a Palazzo Celio grafare sui due immensi “cetacei di gomma”. Le catene che li collegavano al Terminal col maltempo e il forte vento che ha soffiato per giorni, si sono spezzate e i due galleggianti sono stati trascinati sino alla spiaggia. I due eventi di febbraio, collegati dalle forti mareg-
giate, hanno recentemente fatto riflettere sulla sicurezza della piattaforma a largo di Porto Levante. Preoccupati in primis i pescatori che hanno subito controllato a bordo dei gommoni le acque per verificare eventuali danneggiamenti agli impianti di cozze col passaggio dei parabordi. In mare, a un miglio dagli scanni dove si sono spiaggiati i parabordi c’è infatti un impianto di cozze a un chilometro per due e mezzo. Ma a farsi sentire, attraverso un comunicato, ci hanno pensato anche Fiorella
RUBATI GLI ANGIOLETTI DALLO SCHIENALE DEL TRONO DELLA MADONNA DEL ROSARIO
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l 13 febbraio si è verificato l’ennesimo furto nella già più volte derubata chiesa della Visitazione di Maria Santissima in località Donada. Dopo i recenti furti di denaro delle offerte
Cappato e Michele Raisi consigliere provinciali dell’Udc chiedendo maggior chiarezza da parte della Provincia di Rovigo per l’incolumità delle imbarcazioni che in quel tratto di mare svolgono la loro regolare attività di pesca, spiegazioni di cui si è ancora in attesa. “La società Adriatic Lng – hanno domandato i due consiglieri - ha segnalato alle autorità competenti la pericolosa situazione venutasi a creare dopo lo sganciamento dei parabordi?” Ed hanno continuato nell’interrogazione chiedendo se la Provincia prenderà dei prov-
dei fedeli, seguiti agli episodi che hanno riguardato i vasi sacri e di due quadri della Madonna, stavolta è e toccato a due angeli in legno che stavano ai lati della statua in trono della Madonna del Rosario. Le due statuette, risalenti al Settecento, erano appoggiate sullo schienale del trono, il quale è stato danneggiato a sua volta dai ladri durante l’azione criminosa. E’ rimasto infatti incastrato nella spalla del trono il piede di uno dei due, cui
vedimenti. “Poiché non è il primo episodio che si registra – hanno continuato – cosa intende fare l’amministrazione provinciale di Rovigo, per far adeguare le strutture del Terminal alle turbolenze del Mare Adriatico?”. Infine, è stato chiesto se esiste un protocollo di intesa o una metodologia operativa fra la società che gestisce il Terminal e la amministrazione provinciale o altro Ente Pubblico per monitorare e segnalare tutte le situazioni di pericolo.
è stata spezzata una gamba. Secondo i carabinieri intervenuti sulla scena del crimine, si tratterebbe di un furto su commissione. I ladri, nonostante le telecamere e gli avvisi che indicano la loro attività, non si sono fatti scrupoli nel commettere l’azione criminosa. Attualmente, le riprese sono al vaglio degli esperti. El.Ca.
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10 Porto Viro Regolamento comunale Un vademecum per i cittadini e gli amici a 4 zampe
Direttive chiare per chi detiene animali domestici Al voto misure per il rispetto delle regole igienico-ambientali e quelle che tutelano gli animali di Elisa Cacciatori
Festa della donna
PARI OPPORTUNITÀ MA ANCHE TANTA SOLIDARIETÀ
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’ stato approvato il regolamento co- le, è responsabile inoltre della sua salute e munale d’igiene urbana veterinaria e del suo benessere e deve provvedere alla relativo benessere degli animali per sua sistemazione, a fornirgli adeguate cure gli animali d’affezione o da compagnia, da e attenzioni, tenendo conto dei suoi bisogni reddito in allevamento a carattere familiare, fisiologici ed etologici, secondo l’età, il sesi sinantropi, i gatti liberi, le colonie feline, so, la specie, la razza e le caratteristiche la fauna selvatica, gli allevamenti di cani e individuali. Tra gli articoli, al punto numero 7 si spegatti per attività commerciali e per il commercio di animali da compagnia. Il regola- cifica che ai fini della tutela della salute pubmento si applica inoltre agli inconvenienti blica, della salvaguardia e dell’incolumità igienico-ambientali presenti nel territorio delle persone, degli animali e dell’ambiencomunale, ossia a tutte quelle situazioni te, è vietato a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, in cui fattori di natura miscelare e abbandobiologica, chimica e fi- E’ vietato nare esche e bocconi sica determinano stati a chiunque avvelenati o contenendi disagio o rischio per utilizzare ti sostanze tossiche o la salute pubblica e esche e bocconi avvelenati nocive, compresi vetri, l’ambiente. plastiche e metalli. Fermo restando il E’ vietato, la detenzione, l’utilizzo rispetto delle norme vigenti in materia di maltrattamento di animali, chiarisce come e l’abbandono di qualsiasi alimento presia vietato abbandonare e o maltrattare parato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo qualsiasi specie di animale. Chiunque conviva o detenga un anima- ingerisce e il proprietario o il responsabile
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dell’animale deceduto a causa di esche o bocconi avvelenati deve segnalarlo alle Forze di Polizia, Sindaco, Prefetto, Servizio Veterinario dell’Azienda ULSS. I medici veterinari che abbiano il sospetto clinico e o la conferma da esami di laboratorio di casi di avvelenamento di animali domestici o selvatici, sono tenuti a segnalarli al Servizio Veterinario dell’Azienda ULSS competente per territorio, che provvederà a comunicarli al Comune.
esta della Donna sul fronte della solidarietà. La serata “Festa della Donna … e non solo” organizzata dall’Assessorato alle Pari Opportunità con l’assessore Rosita Perazzolo e in collaborazione con la Commissione omonima del Comune di Porto Viro, composta da Vanda Lionello, Martina Siviero, Cinzia Ferro, Rosalba Capato, Fiorenza Picello, Monica Fonsato e Marialaura Tessarin, ha cercato con l’occasione di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna. Il ricavato della serata di festa, alla quale ha partecipato con il proprio sketch il gruppo Le Bambole, è stato interamente devoluto al Gruppo Missionario San Giusto di Porto Viro, che aiuta le famiglie disagiate non solo di Porto Viro ma anche dei comuni limitrofi consegnando alimenti e generi di prima necessità, pannolini e
indumenti per neonati e prima infanzia, vestiario usato e in buono stato. Il gruppo agisce inoltre a sostegno delle missioni salesiane del Madagascar seguite da don Bepi Miele. Dopo un anno di lavoro che ha visto l’Assessorato e la Commissionene P.O. promuovere le politiche di genere con azioni di informazione e sensibilizzazione rivolte soprattutto alle donne, la serata è stata un’occasione diversa per socializzare, accogliendo proprio in nome della parità uomini e donne, e che, nell’occasione hanno dato prova del grande cuore dei cittadini portoviresi. El.Ca.
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12 Porto Tolle Politica I fuoriusciti dalla Lega hanno dato vita ad un nuovo gruppo
Gibin alla guida degli “Indipendenti per Porto Tolle” L’assessore ai Lavori pubblici: “Sosterremo la giunta Finotti fino al termine del mandato” di Alessandro Orlandin
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’impressione è che la resa dei conti vera e propria Nel presentare i contorni del gruppo l’attuale assessore debba ancora venire. Nel frattempo Ivano Gibin, ai lavori pubblici ha fatto sapere di sapere di voler laPaola Sacchetto e gli altri 148 ormai ex-iscritti alla vorare per Porto Tolle, sostenendo la giunta Finotti fino Lega Nord – usciti dal partito in al termine del mandato. “Tuttavia polemica con il segretario provin- Il nuovo gruppo ha rimaniamo vicini ad alcuni principi ciale Contiero - hanno dato vita a raccolto ulteriori sostenuti da persone per noi di un nuovo gruppo denominato “In- ventidue adesioni riferimento: l’onorevole Emanuela dipendenti per Porto Tolle”. Un pro- dal momento della Munerato, l’ex ministro dell’Intergetto che ha raccolto ulteriori ven- sua nascita no, Roberto Maroni e il sindaco di tidue adesioni nel momento della Verona Flavio Tosi”. Una postilla sua nascita e che di fatto segna un precedente storico importante, volta a rimarcare la distanza da Antonello passibile di ripercussioni pesanti. Gibin ha assunto la Contiero: a gennaio il segretario provinciale aveva calcarica di portavoce del gruppo, nominato all’unanimità. deggiato il passaggio all’opposizione della Lega Nord a
Iniziative
RICORDO DI GIORGIO BOCCA
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el vasto panorama di iniziative messe in piedi per ricordare Giorgio Bocca anche l’assessorato alla cultura di Porto Tolle ha voluto fare la propria parte, rievocando con una tavola rotonda i giorni in cui il giornalista e scrittore veniva premiato con il premio “Gabbiano d’Argento”. Un momento per ricordare un evento a suo modo storico, ma anche per fare un po’ il punto su tratti e prospettive della cultura locale. Rapido flashback: correva
Porto Tolle, salvo ricevere un secco rifiuto da militanti e dirigenti del partito. “Il comportamento di Contiero – ha rimarcato Gibin - si commenta da solo, basti vedere la situazione provinciale con tutti i suoi trasversalismi e le incoerenze che si stanno rivelando. Ci siamo chiamati indipendenti perché allontanati da quella linea”. Il nuovo gruppo ha nominato come responsabile organizzativo Nerino Pregnolato, fino a qualche mese fa segretario della sezione di Porto Tolle della Lega Nord, fino alle dimissioni “per ragioni personali” che al tempo apparvero quantomeno strane. Per ora di congresso non si parla, anche se Paola Sacchetto – in veste di responsabile della comunicazione per il nuovo soggetto politico – ha
l’anno 1996 quando il riconoscimento, promosso da amministrazione, biblioteca e Accademia dei Concordi, venne ripristinato dopo i fasti – pur brevi - degli anni Settanta. La giuria, composta da diverse figure di spicco della cultura polesana, scelse Bocca in virtù dei suoi lavori, che presentavano diversi aspetti umani e civili in linea con la situazione del territorio. Per l’assegnazione del premio venne scelta la motonave Venere, con cui Bocca e invitati svolsero un tour panoramico sulle acque del Po. Alla tavola rotonda erano presenti molti dei protagonisti del tempo, come l’ex sindaco Die-
Ivano Gibin lasciato intendere che i cosiddetti “ribelli” portotollesi rimarranno in attesa di novità dalle parti del Carroccio: “Per ora staremo alla finestra, spettatori verso quel che accadrà intorno, ma indipendentemente da questo, attivi per il nostro territorio”.
go Precisvalle: “La figura di Giorgio Bocca è stata forgiata dalle esperienze vissute, ed è stata per sempre accompagnata da quei luoghi e contesti storici, dalla guerra fino alla resistenza, che lui aveva provato sulla propria pelle”. Anche il professor Mazzetti, allora direttore dell’Accademia dei Concordi, ha espresso un ricordo dell’autore: “Parco di parole, ma ricco nelle sue capacità descrittive che compensavano sicuramente il fatto di apparire come una figura molto umana e consapevole del ruolo che svolgeva”. Al.Or.
ECO MUSEO QUINDICI ANNI DI CHIACCHIERE
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cancelli del vecchio zuccherificio di Porto Tolle hanno chiuso nel 1986. A ventisei anni di distanza si continua a parlarne in consiglio comunale. È accaduto lo scorso 13 febbraio, quando durante la seduta consiliare l’assessore all’urbanistica Angelo Stoppa ha fatto il punto sulla situazione del rugginoso gigante di via Matteotti: “Il progetto prevede un investimento di 1,5 milioni per il cosidetto Eco Museo, suddiviso sui due piani per un totale 1.300 metri, 650 circa per piano del corpo centrale, l’edificio più importante del complesso dell’ex zuccherificio”. Prima di dare conto delle reazioni è il caso di fare una rapida panoramica sulla vicenda dell’impianto: dopo la sua chiusura lo stabilimento fu acquistato dalla Sicev dell’imprenditore Mario Visentini a fronte della rinuncia dell’amministrazione comunale. Dopo quasi quindici anni di voci, progetti e soprattutto contenziosi legali (ben cinque pronunciamenti al Tar) si è giunti nel 2006 a formulare un piano integrato di recupero urbanistico edilizio ed ambientale (P.i.r.u.e.a.) sulla base delle disposizioni regionali in materia. In sostanza l’accordo prevede la completa riqualificazione dell’area entro dieci anni dalla firma della convenzione tra Comune e proprietario dell’area, con una possibile proroga di altri cinque. Tra gli artefici del Piano vi era Luigi Pizzo, all’epoca assessore all’urbanistica e ora vicepresidente di Consvipo. Pizzo ha criticato l’intervento di Stoppa con una nota diffusa qualche giorno dopo il consiglio comunale:
A breve scadrà il Piruea, scontro tra Luigi Pizzo e Angelo Stoppa “L’assessore ha dimenticato di menzionare che l’intervento a favore del comune dovrebbe essere consegnato entro aprile 2012, ovvero tra meno di trenta giorni. È il caso di stendere anche un velo pietoso sul fatto che solo oggi (forse) avremmo un centro per la civiltà contadina se non fosse per i quasi 200mila euro di contributo del Parco persi per inerzia della questa maggioranza. E che dire del fatto che non solo neppure un metro quadro di verde è stato consegnato alla cittadinanza, ma questa variante prevede di ridurli?”. Al.Or.
Porto Tolle 13 Centrale di Polesine Camerini Pronunciamento del Consiglio di Stato sulle sorti dell’impianto ad aprile
Venerdì 13. Horror per Enel? di Alessandro Orlandin
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NEWS Spiagge
VIA LIBERA AGLI OPERATORI BALNEARI
Accolta anche la richiesta di rinvio a giudizio per i dirigenti dell’azienda per reati direttamente correlati alla vecchia centrale a olio
a data che i sostenitori della riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini hanno segnato sul calendario è quella del 13 aprile. In quel giorno infatti da Roma dovrebbe giungere il pronunciamento del Consiglio di Stato sulle sorti dell’impianto energetico portotollese, a quasi un anno di distanza dalla clamorosa bocciatura del 2011. Nel frattempo le grane attorno a Enel sembrano non mancare mai: il giudice Alessandra Testoni del tribunale di Rovigo ha infatti accolto la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di diversi alti dirigenti dell’azienda per reati direttamente correlati alla vecchia centrale a olio. Nella fattispecie si parla di “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni sul lavoro”. Nella richiesta di rinvio a giudizio redatta dal pubblico ministero Manuela Fasolato si legge come gli imputati “ciascuno limitatamente ai periodi di competenza (…) omettevano di collocare e far collocare impianti e apparecchi destinati a prevenire disastri e/o infortuni sul lavoro consistiti nel pericolo dell’insorgenza o nell’aggravamento di malattie respiratorie, nonché di bronco reattività aspecifica, asma e rinite allergica, e malattie cardiovascolari, in dipendenza dell’ inalazione e ingestione di sostanze inquinanti”. In sostanza l’accusa ritiene che vi sia un legame diretto tra i mancati adeguamenti della centrale, le relative emissioni nell’atmo- trale di Polesine Camerini. Da parte sua l’azienda si sfera e l’aumento delle patologie respiratorie nei è limitata a un brevissimo comunicato in cui si asseminori di quattordici anni residenti in un raggio di risce di “attendere con fiducia il giudizio di merito, venticinque chilometri dall’imnella piena convinzione di aver pianto. Una tesi che porterà alla Migliorini: sempre operato nel rispetto sbarra il prossimo 24 settembre “Abbiamo vinto delle leggi e nell’interesse della nomi eccellenti come l’attuale solo una battaglia, collettività”. Ha fatto discutere amministratore delegato di Enel ma molto la scelta del comune di Porto Fulvio Conti, i predecessori Pao- significativa” Tolle e della Regione Veneto di lo Scaroni e Franco Tatò, ), l’ad non costituirsi parte civile nel di Enel Produzione Leonardo Arrighi, i manager di procedimento. Una scelta invece convinta da parte Alfredo Inesi, Antonino Craparotta, Giuseppe Antonio dei comuni di Ariano Polesine, Loreo, Porto Viro e Potestio e Sandro Fontecedro. Assieme a loro anche Rosolina, oltre che dall’Ente Parco Delta del Po. A Renzo Busatto e Carlo Zanatta, ex direttori della cen- rappresentare queste istituzioni è l’avvocato Luigi
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Il consiglio di stato è prossimo al pronunciamento sul futuro a carbone della centrale
Migliorini che ha commentato con soddisfazione il rinvio a giudizio: “Sono soddisfatto perché è stata accolta l’intera linea per gravi reati e ciò dovrebbe indurre a meditare. Ovviamente abbiamo vinto solo una battaglia, ma molto significativa, destinata ad avere effetti sotto ampi profili. Se comuni più grossi hanno preferito non costituirsi non abbiamo sentito mancanza e nostalgia”. La lista delle parti civili non si ferma ai comuni veneti: a farne parte sono anche quelli di Mesola e Goro, la provincia di Ferrara, la Regione Emilia Romagna e diversi soggetti ambientalisti come Legambiente, Italia Nostra, Wwf e Greenpeace.
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e spiagge di Porto Tolle fanno tredici e non nel senso fortunato del termine: per il tredicesimo anno consecutivo il consiglio comunale ha dato il via libera in deroga agli operatori balneari per l’installazione delle proprie attività nei lidi di Barricata e Boccasette. Una situazione che ormai rappresenta la regola, a causa dei contenziosi in corso in materia di demanialità con alcuni soggetti privati. Dal primo aprile i proprietari degli stabilimenti potranno iniziare ad allestire le proprie postazioni di lavoro, dove potranno rimanere fino al prossimo 30 settembre. La stagione balneare rischia però di essere guastata dal cattivo stato degli arenili, decisamente maltrattati dalle mareggiate invernali. Una situazione che va ripetendosi da diversi anni e che per il momento è sempre stata risolta con interventi di carattere temporaneo. L’estate 2012 non è destinata a fare eccezione: il Zaninello vicesindaco Massi- chiede interventi mino Zaninello ha al problema annunciato di aver dell’erosione già contattato il Ge- dell’arenile nio Civile di Rovigo per studiare provvedimenti a breve termine. “Eventi come quelli registrati nella prima e seconda settimana di febbraio erano stati registrati anche nel 2010 e nel 2011 – ha detto Zaninello - andando a portare seri danni agli arenili più esterni. Per salvaguardare la stagione balneare è quindi necessaria una pronta risposta che potrebbe prevedere l’attuazione di interventi mirati non solo di carattere straordinario, ma pensare ad azioni in grado di prevenire situazioni come quella attuale”. Per il momento a preoccupare maggiormente è lo stato di salute del lido di Boccasette, mentre per Barricata e annessa Spiaggia delle Conchiglie la situazione Al.Or. sembra essere meno seria.
Parco del Delta
SACCHETTO SOSTITUITA DA D’ANGELO ALLA VICEPRESIDENZA DELL’ENTE
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el dibattitto per la vicepresidenza del Parco, in più occasioni e con una certa veemenza, si era inserito Angelo Motta, consigliere in rappresentanza della Provincia ed esponenete della Federazione della Sinistra. Infatti, senza tanti giri di parole nelle scorse settimane si era rivolto al primo cittadino di Porto Tolle, Silvano Finotti, chiedendo di intervenire per sollevare l’ex esponete del Carroccio dall’incarico. “Dopo un anno di vicepresidenza dovuta ad un accordo politico tra Pdl e Lega e in conseguen-
za alla fuoriuscita dal Carroccio della consigliera, mi chiedo se questa non abbia per caso idea di dimettersi. Oltre a non rappresentare più la Lega, che comunque aveva puntato su di lei solo per le insistenze di Ivano Gibin, c’è da ricordare che nemmeno il comune di cui fa parte la voleva seduta su quello scranno”. Un dettaglio, quest’ultimo, smentito con fermezza da Finotti: “Le affermazioni fatte da Motta non corrispondono al vero quando si sostiene che il comune non hai mai voluto che Paola Sacchetto fosse la vicepresidente
del Parco. Anzi, il sottoscritto all’epoca sottoscrisse l’accordo tra i sindaci per la formazione della nuova governance del Parco. Personalmente non posso che essere soddisfatto che almeno il vicepresidente dell’ente sia di Porto Tolle”. A rimuverla dall’incarico invece è stato il presidente del Parco, Geremia Gennari, che su sollecito del segretario provinciale del Carroccio, Antonello Contiero, ha affidato la poltrona all’adriese Giorgio D’Angelo. Al.Or.
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14 Rosolina Stato di calamità Manca ancora una stima ma i danni sono molti
Orticole distrutte da vento e sabbia
Danneggiati i teli delle serre, sradicate le piantine ostruiti gli scoli ed i canali di irrigazione di Elisa Cacciatori
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a forte Bora che ha soffiato su tutto il territorio rosolinese per poco più di dieci giorni ha messo in ginocchio gli agricoltori delle zone sabbiose. Per gli ingenti i costi di ripristino è stato chiesto lo stato di calamità. La sabbia e il forte vento hanno danneggiato i teli dei campi di orticole, trascinando via le piantine e ostruendo gli scoli ed i canali di irrigazione. La denuncia è arrivata dalla Coldiretti di Rosolina che con l’amministrazione ha chiesto lo stato di calamità naturale. “Tutte le zone sabbiose di Rosolina sono state interessate – ha spiega Antonio Beltrame, presidente della sezione Coldiretti Rosolina – e dopo il forte sabbia che ha sradicato le piantine di orticole, sommerso i campi e rotto i teli. vento in cui volava la sabbia Sono state ricoperte anche dappertutto, abbiamo potuto Fenomeni alcune strade, tant’è che l’amconstatare l’ostruzione di pra- più frequenti da ministrazione è intervenuta per ticamente tutti gli scoli, i fossi, quando l’Europa i canali d’irrigazione sia privati ha proibito di fare lo sgombero. “Purtroppo – ha continua il presidente Beltrame che in gestione ai Consorzi di letamazioni – le basse temperature ci hanbonifica, e questo comporterà dei costi supplementari, ma inevitabili, di ripristino”. no impedito di azionare gli impianti di irrigazione ed Le serre hanno resistito ma le colture a terra, che arginare così il movimento di sabbia. Infatti, il gelo sono protette dai teli, sono state invase da vento e avrebbe potuto far scoppiare le tubature e danneg-
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Lo stato in cui si presentava la campagna nei giorni di maltempo giare anche gli impianti, così non siamo riusciti ad attingere acqua per irrigare i terreni coltivati e tener ferma la sabbia. Questi fenomeni di insabbiamento possono essere oggi più frequenti da quando l’Europa con la Direttiva nitrati ci ha proibito di fare letamazioni sui terreni invernali. Ma i nostri padri che conoscevano bene il territorio e avevano la saggezza dell’esperienza, spargevano il letame sui terreni d’inverno e arginavano così l’alzarsi della sabbia”.
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NEWS La bora ha sconvolto le spiagge
100.000 EURO DI DANNI
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a bora che ha soffiato incessantemente per una decina di giorni a febbraio ha provocato gravi danni e tanti disagi nella località di Rosolina Mare. Gli operatori del Cob hanno stimato danni a seguito del vento pari a 100.000 euro per le sole spiagge del consorzio. E non c’è stato un momento da perdere per sistemare le strutture danneggiate considerato che, le festività di Pasqua sono ormai alle porte e poteranno nella località balneare i primi turisti. Lo scenario prima dell’inizio dei lavori era di un paesaggio surreale con dune di sabbia alte sino a quattro metri e strutture fisse pericolanti a causa dell’erosione del vento, barriere frangivento distrutte e cabine ricoperte e danneggiate dalla sabbia. La situazione era del tutto inusuale e, in trent’anni anni non si era mai vista uno spostamento di sabbia tale con cumuli che sono arrivati alla passeggiata romantica, totalmente soffocata dalla sabbia, sino alle strade dove le caditoie sono state intasate. Gli operatori balneari si sono rimboccati le maniche procedendo con due ruspe, due scavatori e due livelle per spianare il terreno e spostare le alte dune di sabbia. La speranza diffusa era che le istituzioni si preoccupassero della situazione dando aiuti concreti agli operatori. “Siamo fiduciosi perché il Comune e la Regione ci vengano incontro con le spese – ha spiegato Leonardo Ferro per il Cob – perché siamo di fronte ad una cosa mai successa prima e speriamo che ci possa essere anche una dilazione per il pagamento del canone demaniale appena El.Ca. arrivato, magari a stagione cominciata”.
INTERREGIONALITÀ DEL PARCO IL PD CI CREDE
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’europarlamentare Debora Serrachiani è stata recentemente ospitata a Rosolina per partecipare al dibattito “Parco Delta del Po, una risorsa per il Veneto e per l’Europa”. Con lei l’assessore al marketing territoriale di Rosolina Giovanni Crivellari, il segretario provinciale del Pd Diego Crivellari, l’assessore provinciale al Turismo Laura Negri ed al consigliere regionale Graziano Azzalin. L’incontro si è focalizzato sul Parco, trovando tutti i presenti concordi sulla necessità di avviare un confronto con l’Emilia Romagna per discutere dell’interregionalità. L’onorevole Serracchiani, dopo aver affrontato il problema legato alla liberalizzazione delle concessioni demaniali, ha evidenziato la necessità di costruire un percorso comune che superi le linee di confine regionali. “Di prospettive sul turismo – ha considerato l’europarlamentare - l’Unione europea, ne offre molte. I fondi ci sono, ma manca la progettazione. Questo per il Delta vuol dire mettere insieme anche gli aspetti della navigabilità e dell’agricoltura. Sul futuro del Parco, bisognerà fare squadra e per questo offro fin da ora la mia disponibilità a promuovere un incontro con l’Emilia Romagna”. Il consigliere regionale Graziano Azzalin ha spiegato poi del recente risultato raggiunto alla commissione ambiente, con l’approvazione dell’emendamento per lo stanziamento di risorse per il ripascimento degli arenili, mentre il segretario provinciale del Pd, Diego Crivellari, ha considerato
Debora Serracchiani
Un incontro dell’europarlamentare del partito Pd per parlare del futuro dell’Ente come economia e Parco non possano essere visti come linee divergenti ma come il Parco debba recuperare la sua mission operativa, proiettandosi verso l’Europa. L’incremento del turismo, di riflesso, ha spiegato poi l’assessore comunale al marketing territoriale, Giovanni Crivellari, creerà nuovi posti di lavoro. Infine, l’assessore provinciale al turismo, Laura Negri, ha messo in luce come muoversi spingendo sull’uso delle risorse come i fondi Fas e Gal e con la sinergia tra consorzi, Cciaa e Ente Parco per creare un’organizzazione unica che si occupi di un El.Ca. prodotto turistico organizzato.
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16 Taglio di Po Amministrative Il Centrosinistra è già attivo sul fronte delle prossime elezioni
Il Pd si affida alle primarie Dalla sfida di domenica 18 marzo tra Francesco Siviero e Renato Pregnolato uscirà il candidato per il Centrosinistra di Silvia Boscaro
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ono ufficiali i nomi dei candidati, della coalizione di centro-sinistra, alla poltrona di sindaco di Taglio di Po: Renato Pregnolato e Francesco Siviero. Con una conferenza stampa appositamente organizzata sono stati presentati i due candidati, alla presenza della Capogruppo ed ex-sindaco del Comune Margaret Crivellari, di Renato Arzenton, Renzo Padoan, Doriano Moschini e Mauro Canella. “Approderemo alla elezioni amministrative il 6-7 maggio prossimo – ha esordito la Crivellari - e come area di centro sinistra, cui la lista “Insieme per Taglio di Po” fa riferimento, è stato scelto di utilizzare questo tempo nel modo più proficuo e democratico possibile. L’intenzione è quella di coinvolgere il più possibile i cittadini su temi che li interessano da vicino, fornendo informazioni e ricavando suggerimenti che serviranno alla nostra coalizione per presentare alla cittadinanza un programma realistico”. “La nostra proposta è “democratica” – ha proseguito la Crivellari - perché per la prima volta a Taglio di Po una coalizione sceglie di affidarsi alle Primarie per l’elezione del proprio candidato alla carica di Sindaco. E’ stato quindi elaborato un Regolamento e costituito un Comitato di Garanzia. Sono pienamente soddisfatta perché sono uscite due candidature interessanti, espressione di un’area politica che tiene in conto le esperienze acquisite e che considera i giovani una
grande risorsa per un reale cambiamento per il nostro paese”. Francesco Siviero, classe 1983, laureato in “Storia e Politica Internazionale” all’Università di Padova, sta conseguendo la laurea magistrale in “Politica Internazionale e Diplomazia”. Originario di Oca Marina, da sempre partecipa alla vita sociale di Taglio di Po, prima nel Comitato Fiera di Oca Marina, poi nella Pro Loco e dal 2004 in politica fino a diventare consigliere comunale di minoranza nelle elezioni amministrative del 2009. “In questo momento difficile - ha esordito Siviero – per amministrare il nostro Comune, sono necessari onestà, voglia di fare, volontà di collaborare, apertura e coinvolgimento del cittadino. E’ giunto il momento di cercare nuove vie e nuovi schemi che vadano oltre le appartenenze e i particolarismi, che hanno affossato e portato Taglio di Po al commissariamento. I tempi nuovi richiedono idee nuove e persone nuove, e insieme si può fare”. Renato Pregnolato, classe 1960, è un libero professionista, tributarista, in politica dall’80’ come consigliere, capogruppo, assessore e vice-sindaco. “Credo nella necessità di proporre un’alternativa agli anni di immobilismo dell’ex giunta Ferro culminati con il fallimento della stessa e del commissariamento del Comune. Mi metto in gioco perché credo che l’esperienza fino ad oggi maturata possa essere incisiva, ma soprattutto credo
Renato Pregnolato e Francesco Siviero nell’entusiasmo e nella redazione di programmi precisi e concreti. Il sociale sarà al primo posto, inteso non come la semplice erogazione di contributi ma come aiuto decisivo per il sostegno alle famiglie disagiate, a chi ha perso il lavoro, per gli anziani, i disabili”.”Occorrerà – ha affermato concludendo - anche un controllo serrato del bilancio e dei conti del Comune, ma soprattutto il monitoraggio delle risorse realmente disponibili. Il programma elettorale prevederà idee concrete e non progetti faraonici”. Le Primarie si terranno in sala conferenze a Taglio di Po, domenica 18 marzo, dalle ore 9.30 alle 19. A Oca Marina, lo stesso giorno presso il Circolo Acli dalle 10 alle 18 e a Mazzorno Destro presso il Circolo Acli dalle 10 alle 18.
Politica e votazioni
DAL CENTRODESTRA NESSUNO SI SBILANCIA
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l clima politico tagliolese può essere riassunto in una sola parola-chiave: incertezMarco Ferro e Layla Marangoni za. Nel momento in cui questo giornale è andato in stampa le date per il confronto elettorale, 6-7 maggio, erano note da tempo ma nemmeno l’avvicinarsi della scadenza ha dato l’impressione di smuovere gli ambienti politici tagliolesi. Poche le certezze, maggiori i “se” e i “ma”. Risicate e frammentarie anche le notizie o per meglio dire le indiscrezioni che trapelano. Non c’è certezza sulla costituzione di liste elettorali né tantomeno sulla proposta di possibili nomi papabili per la poltrona di Primo Cittadino di Taglio di Po. Il centro-destra sembra quanto mai frammentato, dopo la caduta dell’Amministrazione Ferro verificatasi il 2 dicembre scorso, con l’approvazione della mozione di sfiducia e la relativa fine anticipata dell’esperienza di Marco Ferro a sindaco del Comune. L’ipotesi più accreditata, allo stato attuale dei fatti, fa presupporre la formazione di due liste di centro-destra contrapposte: da una parte Marco Ferro e l’ex vice-sindaco Layla Marangoni con i nomi che fino al 2 dicembre 2011 hanno garantito il loro appoggio e dall’altra il PDL con i dissidenti. Secondo indicazioni più certe, la Lega Nord, sembra intenzionata a correre da sola, e questo implicherebbe il nascere di una terza lista di centro-destra. L’unica certezza arriva dal centro-sinistra, che ha fissato le primarie per il prossimo 18 marzo, data nella quale sarà possibile scegliere il candidato sindaco tra l’ex vice-sindaco della precedente Amministrazione Crivellari, Renato Pregnolato e il giovane ex consigliere di minoranza Francesco Siviero. Il panorama politico è in piena evoluzione ma ancora incerto a soli due mesi dalla data delle elezioni. Si.Bo.
“Il Sociale Prima di Tutto”
TUTTO ESAURITO AL CONVEGNO
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ala Conferenze affollata venerdì 24 febbraio per il convegno “Il Sociale Prima di Tutto” organizzato dalla lista del gruppo Consiliare di opposizione Insieme per Taglio di Po. Dopo un minuto di raccoglimento in memoria dell’ex sindaco Gian Ettore Casarotto scomparso improvvisamente nei giorni scorsi, è intervenuto il dottor Giuseppe di Trapani, medico di base, spiegando al pubblico la propria esperienza positiva nel Distretto Socio Sanitario – Utap, grazie alla collaborazione tra i medici di base associati, in grado di garantire un servizio di 12 ore al giorno ed evidenziando come l’esperienza in Utap sia stata presa ad esempio da altre realtà territoriali. È successivamente intervenuta Marina Bovolenta, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 19, spiegando le azioni promosse da piano di
zona. Infine, sono intervenuti due relatori alla guida di cooperative sociali: Massimo Mantoan dei Titoli Minori di Chioggia e Alessandro Pagliai di Attivamente di Taglio di Po. Mantoan ha evidenziato come l’impegno delle cooperative sociali sia ancora non sufficientemente riconosciuto sul territorio, una mancanza importante soprattutto in un periodo, come quello attuale, dove molti sentono il disagio di vivere in una società che non ha posto per i loro bisogni. Pagliai, infine, ha raccontato la sua esperienza, e di come, dopo l’abbandono di un posto da impiegato, scelse di impegnarsi nel sociale. Concludendo il proprio intervento ha poi rivolto l’invito alla futura Amministrazione, che sarà eletta nelle elezioni del prossimo maggio, di mettere il sociale al primo posto nel proprio programma elettorale. Si.Bo.
Taglio di Po 17 Ingegneria naturalistica Interventi alla rete di sgrondo delle acque meteoriche
Poste in sicurezza le sponde dello Scolo Veneto Ampliati gli interventi dello scorso anno nei tratti più compromessi del corso d’acqua
Concorso canoro
ALICE BULGARELLI HA VINTO LA PRIMA EDIZIONE DI “UNA VOCE NEL DELTA”
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di Silvia Boscaro
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opo il successo dell’iniziativa denominata “Ingegneria naturalistica applicata al volontariato giovanile” svoltasi nei primi giorni di aprile del 2011, il progetto realizzato durante la splendida iniziativa si concretizza. Nell’aprile dell’anno scorso era stato realizzato un cantiere didattico che aveva interessato la sponda destra dello Scolo Veneto a valle del ponte di accesso al Museo della Bonifica di Cà Vendramin e che aveva consentito di consolidare le parti in degrado con opere di presidio, utilizzando tecniche realizzazione di nuovi interventi. di ingegneria naturalistica. L’oOggi, grazie ad un finanziamenbiettivo principale del progetto, Contenute le realizzato dai Comuni di Adria, frane e i cedimenti to del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, gli interventi Porto Viro e Taglio di Po in as- nel tratto a valle messi in atto nell’aprile 2011 sociazione con lo Studio T.e.r.r.a. del Museo sono stati ampliati con la ripresa ed in collaborazione con l’Ente della Bonifica delle frane e la ricostruzione delle parco e il Consorzio di Bonifica Delta del Po, è stato quello di sensibilizzare i giovani sponde nei tratti più difficili del Canale Veneto. “Le partecipanti all’iniziativa verso la valorizzazione am- frane – spiega il direttore del Consorzio Giancarlo bientale del territorio e la consapevolezza dei valori Mantovani - si verificano lungo i canali di scolo sodell’ingegneria naturalistica per permettere lo svilup- prattutto per la presenza di uno strato limoso sotto il po di una mentalità imprenditoriale sotto un’ottica di terreno coltivato e attraverso tale strato permeabile, tutela ambientale. In quell’occasione il direttore del l’acqua di falda, alimentata dai fiumi pensili, trasporta Consorzio, Giancarlo Mantovani, aveva anticipato la le particelle di terreno e viene drenata dalla rete di
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scolo. Altre cause sono da ricercare nella presenza di nutrie e di una miriade di piccoli buchi sulle sponde dei canali a pelo d’acqua, tane del cosiddetto gambero killer o gambero americano”. Gli interventi vengono applicati nell’ambito dell’ingegneria ambientale: “Si interviene – conclude Mantovani – piantando in corrispondenza del piede della sponda da ricostruire una serie di pali; le teste dei pali vengono poi collegate da tavole di legno con la funzione di sostenere il terreno e su di esse vengono adagiate fascine con la funzione di lasciar filtrare l’acqua di falda senza il trasporto delle particelle di terreno. La difesa della sponda sarà poi realizzata con pietrame fino al livello dell’acqua per impedire erosioni”.
i è svolto in Sala Europa giovedì 2, venerdì 3 e sabato 4 febbraio, lo splendido concorso canoro “Una Voce nel Delta”, evento musicale di grande impatto, organizzato dalla neonata associazione Noi affiliata all’Oratorio San Francesco di Taglio di Po. Il concorso canoro a premi, alla sua prima edizione e aperto a tutti i generi musicali, ha ricevuto consensi unanimi e l’iscrizione di ben 46 partecipanti provenienti dalla provincia di Rovigo, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza e Ferrara. Il concorso si è articolato in tre serate: nel corso della prima serata si sono esibiti 23 concorrenti votati da una qualificata giuria in sala formata da Mario Marafante, Gildo Turolla, Marinella Smiderle, Gioia Beltrame e Guido Ballerin. I dieci più votati hanno poi avuto accesso alla terza serata. Venerdì 3 febbraio, si sono poi esibiti altri 23 concorrenti e sempre in base ai voti della giuria, i primi dieci sono passati alla serata finale. Durante la serata conclusiva, i venti finalisti si sono di nuovo esibiti. Vincitrice della kermesse è stata Alice Bulgarelli che ha interpretato il brano “Oceano” di Elisa. Al secondo posto si è classificata Pamela Bonivento con la canzone “Senza Confini” di Eramo e Passavanti. Alle prime due classificate è stato consegnato un premio in denaro. Terzo posto per Enrico Zanforlin con “Adagio” di Lara Fabbian, a cui è stata offerta la possibilità di incidere due brani su Cd. Si.Bo.
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18 Approfondimento Politica Congresso del Partito delle Libertà
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Il coordinatore del Pdl è Mainardi N
on si può certo dire che il responso uscito dalle urne del congresso provinciale del Pdl abbia riservato sorprese, visto che in lizza per il ruolo di coordinatore c’era solo Mauro Mainardi. Sorprendente è stata invece, secondo gli organizzatori, la partecipazione alla giornata di votazioni, dello scorso 18 febbraio, con più di mille persone alle urne, un terzo degli aventi diritto ad esprimersi in merito. Non hanno preso parte al voto gli esponenti di Forza Rovigo come aveva annunciato in precedenza l’assessore al Bilancio di Palazzo Nodari Luigi Paulon. “Non siamo stati chiamati a prender parte alla stesura del programma – ha giustificato così la propria latitanza alle urne l’assessore – e nulla di programmatico è stato detto durante il discorso di presentazione di Mainardi. Non vorrei che alcuni suoi progetti fossero in contrasto con le mie idee, come è noto sul futuro di Consvipo la pensiamo in maniera diametralmente diversa”. Per Mainardi infatti il consorzio andrebbe chiuso mentre per Paulon rifondato. Tra le assenze non è passata inosservata nemmeno quella di Luca Bellotti, parlamentare rientrato tra le fila del Pdl dopo una breve sortita tra gli ex compagni di An in “Futuro e Libertà”. “Una opportunità persa – per il portavoce nazionale del Pdl Daniele Capezzone, presente anche lui al congresso – in quanto il futuro del partito è all’insegna dell’integrazione superando anche quelle che erano state divergenze del passato”. Divergenze che lo stesso Mainardi non ha omesso di ricordare
Forza Rovigo si è astenuta dal voto. Paulon: “Non conosco il programma” in occasione del suo discorso, anche perché hanno fatto parte della storia recente del Pdl rodigino. “All’inizio del nostro percorso nel 2009 – ha spiegato - abbiamo dovuto risolvere diversi problemi interni ma nell’arco di questo tempo siamo riusciti a portare il numero delle amministrazioni partecipate dal Pdl da 8 a 24”. Insieme a Mainardi nel coordinamemento provinciale sono stati eletti anche Pierluigi Panizzo, in qualità di vice coordinatore, Virginia Taschini (119), Giovanni Zennaro (119), Federico Simoni (115), Giacomo Sguotti (80), Claudio Paron (77), Matteo Bronzolo (71), Daniele Beltrami (66), Renzo Aguzzoni (57), Tiziano Camisotti (50), Massimo Garzon (49), Maurizio Finessi (47), Irene Bonomi (44), Claudio Bolognesi (33), Natale Pigaiani (24), Elisa De Paoli (24).
Unico candidato ha raccolto poco più di mille voti sui tre mila disponibili
Partito Democratico
AMMINISTRATIVE, GIÀ FATTA PARTE DEL LAVORO
Il consigliere regionale e neo-coordinatore del Pdl Mauro Mainardi
Diego Crivellari
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l Pd non si presenterà impreparato alla tornata elettorale che il prossimo 6-7 maggio porterà a sedere in diversi comuni i nuovi sindaci o a riconfermare gli attuali per il secondo mandato. In netto anticipo rispetto agli avversari il partito ha già individuato le scelte da fare. A Trecenta, infatti, il Pd gioca a carte scoperte con l’appoggio della candidatura dell’esponete della Federazione della sinistra Guglielmo Brusco già vicepresidente della Provincia, mentre a Badia Polesine il Pd molto probabilmente tornerà a dare fiducia al candidato dell’Udc Gastone Fantato. Anche a Lusia, sebbene ancora manchi un candidato la lista dovrebbe coinvolgere candidati del Centro, freschi della recente acquisizione di Renzo Marangon, esule dal Pdl. Rimane molto incerta la situazione a Fratta Polesine a Giacciano con Baruchella ma soprattutto Taglio di Po, dove il Centrosinistra deve recuperare una credibilità persa negli ultimi anni con un elettorato che guarda con sempre più insistenza a Centrodestra. “ A taglio di Po verranno fatte le primarie – ha spiegato Diego Crivellari, segratrio provinciale del Pd – è ovvio che non dobbiamo fare gli errori fatti in passato con accordi trasversali che non ci hanno premiato”. Tuttavia è nella società civile, nelle associazioni e nei gruppi indipendenti che il Pd cercherà di intercettare le energie più positive per dare vita a delle liste civiche. “Tutti i comuni che andranno al voto sono sotto i 15 mila abitanti - ha concluso il segretario provinciale – e dunque è ovvio che daremo vita a liste civiche cercando la convergenza con le forze politiche del Centrosinistra, da Federazione della Sinistra all’Idv, e dove sarà possibile anche con il Terzo Polo. Ma come partito dobbiamo anche tener conto della sfiducia che a livello nazionale viene riscontrata nei confronti della politica, un sospetto che sicuramente nelle amministrative verrà mitigato dalla mancanza dei simboli e dall’orientamento del voto che spesso viene captato più dalla figura del sindaco che dall’orientamento politico ma tuttavia è necessario un rinnovamento che sarebbe importante mettere in campo già nelle prossime settimane”. Ma.Ga.
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Cultura locale 21 Pagine di storia a Taglio di Po Un evento pestilenziale alle origini della devozione mariana
Madonna del vaiolo, processione che si perpetua da 125 anni 27 gennaio 1887 tutte le persone che erano in grado di farlo, portarono lungo le vie del paese e lungo l’argine del Po la statua della Madonna. Il Vaiolo sparì di Davide Pregnolato
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ella storia di Taglio di Po e del Delta nientata da un morbo così potente? Pare che non può mancare la Madonna del Va- i germi siano stati trasmessi da un equipagiolo venerata da tutti i deltini credenti gio di un peschereccio di ritorno dalla pesca e non credenti. Il 27 gennaio di ogni anno autunnale in Turchia. Il 26 gennaio 1887 migliaia di persone si danno convegno a Ta- l’epidemia era arrivata al culmine e non si glio di Po perché è in quel giorno, di 125 registrava alcun sintomo di allentamento delanni orsono, che la Madonna della Salute, la morsa letale. La cella mortuaria era colma così si chiamava allora, fece il miracolo. Nei di cadaveri e l’ospedale, se così poteva esmesi di novembre e disere chiamato uno stancembre 1886 e genna- La cella mortuaria zone più anticamera io 1887 il paese è col- era colma della morte che luogo pito da una gravissima e l’ospedale di cura, non riusciva a e diffusa epidemia di non riusciva a contenere i malati gravi vaiolo nero. Su 2000 contenere i malati e nelle stesse case molabitanti, 358 muoiono ti vaiolosi attendevano e 8oo, seppur guariti, rimangono sempre cure urgenti che tardavano a venire. Come si segnati nel corpo dalla terribile infezione. nota esisteva una situazione di estrema peCome è stato possibile che la gente fosse an- ricolosità che avrebbe scoraggiato chiunque.
Invece il Sindaco Ulisse Casalicchio e il Parroco Don Nordio presero il coraggio a due mani e riunirono tutti i capi famiglia ancora sani. Dopo un appassionato dibattito i convenuti decisero all’unanimità di portare il giorno dopo in processione la statua della Madonna della Salute col preciso scopo di chiedere alla Vergine Maria la grazia che facesse cessare il terribile flagello. Il 27 gennaio 1887 tutte le persone che erano in grado di farlo, si recarono in chiesa e nel pomeriggio portarono lungo le vie del paese e lungo l’argine del Po la statua della Madonna. Come per incanto il vaiolo sparì e i malati cominciarono a guarire. Tutti gridarono al miracolo ed oggi, a distanza di anni, la Madonna del Vaiolo è venerata con immutata fede ed è considerata simbolo di speranza contro ogni avversità.”
Su 2000 abitanti, 358 morirono e 8oo rimasero segnati nel corpo
Un ex voto che raffigura la grazia ottenuta per la scampata morte a causa della pestilenza
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LO IN BREVE
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SPORT in PRIMO PIANO Campi da Calcio
L’IMPIANTO DI CA’ TIEPOLO PER UN ALTRO ANNO AL DELTA
l Comune di Porto Tolle deve aver pensato che “squadra che vince non si cambia”: per questo la convenzione per la gestione degli impianti sportivi di Ca’ Tiepolo e dintorni è stata rinnovata per un altro anno con il Delta 2000. In sostanza i campi da gioco e le relative strutture rimangono sotto la giurisdizione della società del presidente Visentini per quanto riguarda la gestione ordinaria: fanno parte dell’accordo i due campi di Ca’ Tiepolo (centro sportivo di via Tangenziale e comunale di via Brunetti), quello di Polesine Camerini e il campo di Ca’ Venier, attualmente casa dei Blucerchiati. “La scelta della gestione in convenzione - si legge nel provvedimento - è stata dettata dalla necessità di utilizzare al meglio gli impianti predetti, favorendo la fruibilità degli stessi da parte della collettività e incentivando la pratica e la diffusione delle discipline sportive, obiettivi non raggiungibili con le risorse a disposizione del comune, non disponendo di personale specializzato nello specifico settore di intervento”. Alla base della scelta c’è anche il rapporto di fiducia maturato negli anni tra l’amministrazione e il Delta 2000 (ora Delta Porto Tolle): “Durante il periodo di gestione, la società ha dimostrato la massima competenza, disponibilità e professionalità nel raggiungere gli obiettivi stabiliti. Affidare al Delta Porto Tolle la gestione e la custodia degli impiantì risulta vantaggioso per questa amministrazione sia sotto l’aspetto economico, sia per la garanzia di fruibilità degli impianti stessi in un orario giornaliero più ampio”. El.Ca.
Calcio dilettantistico Ci sono ancora speranze per Porto Viro, Scardovari e Loreo
Delta 2000, scontro al vertice il 1° aprile
di Alessandro Orlandin
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’avvicinarsi della stagione primaverile per le squadre calcistiche significa qualcosa di ben preciso: lo sprint decisivo per il conseguimento degli obiettivi stagionali, siano essi la promozione, un tranquillo campionato di metà classifica o una sofferta salvezza. Non fanno eccezione le squadre del Delta del Po, a partire dal Delta Porto Tolle che pare proprio determinato a rimanere fino all’ultimo momento incollato alla ruota del ben più quotato Venezia. I lagunari dalla loro parte hanno la storia, una proprietà ambiziosa e giocatori di prim’ordine. Nonostante questo la società del presidente Mario Visentini sente di poter tenere testa agli arancioneroverdi nella corsa alla promozione tra i professionisti, tanto che l’appuntamento del prossimo 1 aprile allo stadio Penzo si annuncia già come un evento storico. Nel frattempo rimangono da limare cinque punti di differenza: nell’ultimo mese su entrambi i fronti si è visto qualche piccolo segnale di stanchezza, tradito da qualche pareggio di troppo. Ogni punto da qui allo scon-
La formazione del Delta 2000 in un momento di esultanza tro diretto peserà il doppio. Speranze di gloria rimangono anche al Porto Viro nel campionato di Promozione, malgrado febbraio sia stato mese avaro di soddisfazioni: per gli uomini di mister Di Girolamo due sconfitte con Saonara e Graticolato, dirette concorrenti nella corsa ai playoff. Nello stesso girone continuano a lottare col coltello tra i denti Loreo e Scardovari. La situazione è paradossale soprattutto per i gialloblu, che hanno solo quattro punti in meno del Porto Viro (settimo in classifica al momento di andare in stampa) ma si tro-
vano in zona pericolo per via di una classifica incredibilmente corta che vede otto squadre nel giro di sei punti. Sarà una corsa emozionante fino all’ultima giornata. Meno felice la situazione del Loreo, invischiato al penultimo posto e battuto a domicilio per 2-0 nel derby con l’Adriese. In prima categoria segnali di ripresa da parte della Tagliolese, capace di cogliere quattro punti nelle sfide con Villanovese e Stientese: i giallorossi rimangono al terzultimo posto, con un margine di tre punti sull’ultima piazza.
Calcio a 5
BEACH ROSOLINA TRIONFO IN COPPA VENETO
Al centro Donadori il primo a destra è Luca Gotti
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l Beach Rosolina nel campionato di calcio a 5 di serie D, sta disputando un torneo da protagonista. Seconda in classifica, dietro ai padovani dell’Arzergrande, la formazione del presidente Marco Zanella, ha vinto, battendo proprio l’Arzergrande, la finale provinciale di Coppa Veneto, accedendo così alle fasi regionali “Siamo felicissimi di questa vittoria - dice Zanella - era un campo a noi ostico e non poteva essere più azzeccata questa occasione per battere gli amici dell’Arzergrande. Deve essere la prima di tante soddisfazioni, un mini traguardo che ci deve stimolare per arrivare a qualcosa di molto più concreto. I ragazzi stessi sanno il valore di questa squadra e credo daranno il massimo sia in coppa a livello regionale (prossimo avversario il Rivereel, formazione dell’alta padovana, prima nel girone G) che in campionato, da qui fino alla fine”. Vittoria arrivata con il risultato di 4-3 grazie ai gol di Guarnieri (2), Camuffo, Fois. Il Beach Rosolina ha chiuso il girone di andata a 31 punti, al secondo posto: squadra costruita
per un campionato d’alta classifica e finora i risultati stanno dando ragione alla squadra del presidente Marco Zanella,che a dicembre si è separata consensualmente dal Vianello. “Abbiamo valutato in maniera molto tranquilla - dice Marco Zanella - presidente dei marines, una situazione che si era creata in squadra decidendo in questo senso, senza nessuna polemica.” La gestione della partita è stata affidata proprio al presidente Zanella, mentre la parte atletica è gestita da capitan Fois. Nel girone di andata, le uniche due sconfitte sono arrivate contro il Tar Rovigo e Deserto, con un pareggio casalingo contro la Badiese, che forse, avrebbe meritato l’intera posta in palio. “Il nostro obiettivo è quello di salire di categoria - dice Zanella - la squadra, a mio avviso, ha ottime individualità e deve essere brava a gestire le situazioni: sappiamo che l’Arzergrande è una grande squadra, ma come abbiamo dimostrato nella finale di Coppa veneto, possiamo e sappiamo batterla”. Cr.Ag.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA ROVIGO
Occupazione Due progetti a sostegno della formazione degli under 35
Tirocini per sconfiggere la precarietà
Le aziende hanno ricevuto 5.500 euro per ogni giovane soggetto assunto con contratto di apprendistato per la qualifica professionale a tempo pieno
Ministero e Regione sostengono i contratti di apprendistato. Finanziamenti alle aziende che assumono tirocinanti di Melania Ruggini
Fiere Rovigo Expò
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i questi tempi la precarietà occupazio- aiuti economici pari a 5.500 euro per ogni nale giovanile è uno degli argomenti giovane soggetto assunto con contratto di più dibattuti in Italia. Per favorire l’in- apprendistato per la qualifica professionale serimento lavorativo dei giovani nelle azien- a tempo pieno, a cui si aggiunge il contribude “Italia Lavoro”, l’ente strumentale del to di 4.700 euro per ogni soggetto assunto Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con contratto di apprendistato professionaper la promozione e la gestione di azioni lizzante o contratto di mestiere a tempo nel campo delle politiche del lavoro, dell’oc- pieno. Le aziende regionali interessate a cupazione e dell’inclusione sociale, dispone “Welfare to Work” hanno tempo fino a fine anno per richiedere di 78milioni di euro il contributo per l’asper favorire contratti In Polesine sunzione dei giovani di apprendistato nelle sono stati 290 disoccupati. aziende iscritte alle i giovani A tal proposito, camere di commercio impiegati presso le aziende l’assessore provinciale italiane. alla formazione profesE’ dello scorso novembre, infatti, il pubblico avviso del Go- sionale Guglielmo Brusco ha evidenziato la verno, spinto dalla profonda crisi occupazio- coincidenza tra l’intervento di Italia Lavoro e nale, indirizzato alle imprese del panorama il programma regionale “Welfare to Work”, nazionale, chiedendo loro dei contributi fina- finalizzato all’attuazione di interventi di lizzati all’inserimento occupazionale tramite accompagnamento al lavoro corredati da il contratto di apprendistato, per incentivare un sostegno al reddito, destinati a giovani l’inserimento dei giovani under 35 nel pano- disoccupati al di sotto dei 30 anni d’età. Finora questo programma ha riscosso diversi rama lavorativo. A questo organismo si aggiunge l’attivi- consensi anche in Polesine, dato che attualtà parallela delle Regioni, tramite il progetto mente sono stati attivati circa 290 nuovi regionale “Welfare to Work“, che prevede tirocini nella sola provincia di Rovigo.
Quest’ultima ha attivamente risposto all’iniziativa tanto da collocarsi al secondo posto tra le province venete fruitrici dell’azione, grazie all’attivazione del 22,6% di tutti i tirocini disponibili per l’intero territorio regionale. Guglielmo Brusco ha quindi evidenziato un punto cruciale e altrettanto positivo per le aziende, in quanto “le aziende ospitanti i tirocinanti non devono sostenere alcun onere per i giovani che ospitano, poiché le borse lavoro sono erogate dall’Inps e le assicurazioni sono pagate dalla Provincia che, in questo momento pesante per l’economia, ha ritenuto di intervenire a tutto tondo”. Ora la speranza dell’assessore Brusco per i giovani è la conseguente trasformazione dei tirocini in stabilizzazione occupazionale, tramite un’assunzione con contratto di apprendistato al termine del periodo formativo, in grado di consentire alle aziende di usufruire del contributo. Qualora il tirocinio fosse interrotto prima della sua naturale durata per trasformarlo in assunzione, l’azienda potrebbe per l’appunto usufruire, oltre che del contributo, anche del corrispettivo residuo della borsa lavoro assegnata al giovane.
SEI FIERE E DUE CONCERTI PER RILANCIARE IL TERRITORIO
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idare nuovo smalto a Rovigo Expò è la prossima ambiziosa sfida del presidente della Camera di Commercio Lorenzo Belloni che punta al pubblico nazionale per lanciare un progetto composto da una serie di fiere di settore che partiranno nel 2012. La genesi di questo complesso lavoro di restyling ha inizio lo scorso giugno, con la realizzazione di uno staff competente di professionisti del settore, scelto dal presidente della Camera di Commercio, per effettuare l’analisi di fattibilità e dei costi, mentre i soci davano carta bianca all’avvio del progetto. Lo staff di Rovigo Expò è infatti composto da una consulente marketing (Cristina Regazzo), un ex senatore con lunga esperienza in Confesercenti (Fabio Baratella), uno studio di progettazione (Studio 4) e da un commercialista esperto di centri fiera (Luigi Fini). E’ già pronta la calendarizzazione del 2012, che in alcun modo si sovrapporrà alle altre manifestazioni del Censer. Parola d’ordine di Rovigo Expo 2012 è parlare a visitatori italiani ed esteri, mediante fiere di genere dirette ad uno specifico target e mercato, coadiuvando l’offerta con un fitto lavoro dedicato alla comunicazione strategica. La carta vincente del progetto sarà proprio il territorio locale e i propri prodotti di eccellenza, coniugando i vari settori del turismo, sport e benessere, l’agroalimentare e l’artigianato, la cultura e la natura. Sede di Rovigo Expo 2012 sarà il Censer, ove saranno realizzate le seguenti fiere aperte al pubblico: Alimentazione e salute, Ro-App, Mens sana in corpore sano e Rovigo Espone, a cui si aggiungerà Bicam, una fiera per soli operatori del settore. A coronare Rovigo Expo, infine, due eventi di importanza culturale: un concerto pop con artisti italiani di fama mondiale e il Festival Internazionale dei Giardini. “La presentazione di queste manifestazioni è frutto del lavoro quotidiano della squadra di lavoro che ha analizzato la fattibilità delle fiere e soprattutto l’analisi dei costi” - ha spiegato Belloni - le nostre analisi sono state assai pessimistiche ed alla fine ciò che andremo a realizzare, nel peggiore dell’ipotesi, creerà ugualmente profitto seppur minino”. Me.Ru.
APPUNTAMENTI AL CENSER AD APRILE LA FIERA “ALIMENTAZIONE E SALUTE”
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revisioni d’oro per Rovigo Expo 2012, che esordirà ad aprile 2012 con la fiera “Alimentazione e salute”, rivolta ai prodotti alimentari e ai prodotti specifici per i celiaci ed intolleranze affini, per tramite dei produttori locali e di settore, con convegni di esperti, medici e nutrizionisti. Giugno sarà poi dedicato allo sviluppo dei software nel design e nell’industria della comunicazione con “Ro-App”: protagonisti i produttori di software per televisione e cinema, architettura e arredamento, turismo e industria del divertimento. Per l’occa-
sione sarà allestita un’area speciale con la proiezione di video in 3D e 4D.“Bicam” si collocherà nel mese di settembre è sarà indirizzata ad attrezzature, strutture tecniche e commerciali per il commercio ambulante. Ad ottobre sarà la volta di “Rovigo Espone”, la fiera campionaria del Polesine, che coinvolgerà anche l’industria del termoarredo, il mobile e l’agromeccanica congiuntamente ad eventi serali. A novembre “Mens sana in corpore sano” si rivolgerà
Tenuta contabilità
alle ultime tendenze del benessere psicofisico. “Abbiamo realizzato il cartellone del prossimo anno con un costo di 10.000 euro per la consulenza – ha spiegato Lorenzo Belloni – e operato gratuito del sottoscritto. Nei prossimi cinque anni vorrei poter ripristinare il capitale ma soprattutto creare ricchezza da questo business. Le fiere che andremo a proporre sono tutte inedite e finalizzate a nicchie di mercato che negli ultimi anni stanno emergendo”. Me.Ru.
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Spazi aperti 17 25 Alla scoperta del territorio Badia uno dei centri del potere medioevale
Un percorso in bici in riva all’Adige Sulle sponde del grande fiume si è combattuta l’ultima battaglia tra carraresi e scaligeri di Fortunato Marinata
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on l’arrivo della bella stagione torna Castagnaro e Badia Polesine come uno “Strauna certa predisposizione al viaggio e ordinario viaggio nel Medioevo del territorio, alla scoperta dell’altrove. All’avventura, attraverso campi di battaglia, rocche, castelli anche, seppur più spesso con piglio domestico e abazie”. Potrebbe suonare un po’ forzato e a cavallo di una bicicletta. Raramente, però, ma solo all’analisi visiva, nella realtà storico, al giro su due ruote coincide il nostro concetto invece, corrisponde a verità. I pochi chilomedi viaggio, in bici più che altro si compie una tri citati, conservano ancora intatto il passato di questo territorio. A ricognizione. Qualcucominciare dal campo no, è vero, su questa Da questa forma di turismo ci sta guerra gli scaligeri di battaglia. Attendibili cronache risalenti alla scommettendo come se non rientrarono fine del XIV secolo, fosse una opportunità mai più infatti, collocano tra il economica e con buona a Verona Malopera e il Castagnaragione perché la discriminate tra viaggio culturale e ricognizione è ro, due corsi che prendevano acqua dall’Adige separata la una filo molto breve. Cos’è, infatti, oggi secchi ma un tempo importanti vie fluun viaggio? O il tempo che impieghi per co- viali del territorio, il teatro della battaglia del prire la distanza tra due luoghi oppure un’e- Castagnaro. Qui all’alba dell’11 marzo 1387, sperienza condotta verso ciò che non conosci. mentre Francesco Novello da Carrara passava Quindi se non conosci la storia del luogo in cui in rassegna il proprio esercito, dall’altra parte vivi, un giro attorno a casa rischia di essere dello schieramento si alzavano grida e strepiti entrambe le cose. Dunque potremmo rimanere accompagnati dai sordi colpi delle spade sul stupiti se un depliant turistico indicasse i 10-12 legno degli scudi: “Scala-Scala, carne, carne”. chilometri della sommità arginale dell’Adige tra Era l’inizio dell’ultima guerra del Medioevo.
ABBAZIA DELLA VANGADIZZA CHI È L’UOMO DELLA TOMBA?
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uasi mille anni sull’abitato, infatti sono da protagonista conservate due arche. denotano l’imIn una di queste riposa, portanza dell’abbazia per sue espressa volondella Vangadizza nella tà, Azzo II, insieme alla storia. Del sedimentarsi sua consorte Cunegonda dei secoli rimane il chiod’Altdorf, signora di Rastro e il portico coperto a vensburg e di altre terre vele, risalente al 1200, sveve. Citato da Dante un arco gotico in cotto L’abbazia della Vangadizza nella “Divina Comme(foto tratta da magicoveneto.it) del 1400, il refettorio, dia”, Azzo è considerail giardino dell’Abate. Della chiesa, invece, ri- to il capostipite della dinastia degli Este, è il mangono i soli muri perimetrali poiché il corpo primo ad essere definito marchese di Milano, centrale è stato demolito nel 1836 durante Genova, signore di Piacenza e Reggio, vicario il periodo di proprietà francese. Dallo sman- imperiale. Ebbe anche il titolo di marchese tellamento, per fortuna, è stato risparmiato il d’Italia. Fu mediatore per la riconciliazione fra campanile, la cui parte inferiore è costruita con l’imperatore e papa Gregorio VII nel 1077. materiale di recupero romano e ben visibile è Visse ad Este, cittadina alla quale legò il nome l’ara posta a fondamenta del campanile stesso della sua casata celebratissima poi a Ferrara con il raffinato bassorilievo della “baccante” con un regno durato fino al 1500 e fino al del I secolo d.C. Integra anche la cappella late- 1859 su Modena e Reggio Emilia, ma volle rale dell’ex chiesa dedicata alla Beata Vergine essere sepolto alla Vangadizza forse perché della Vangadizza costruita nel XV secolo, de- tanto bella ed importante da poter essere a corata con i “miracoli della Vergine” dal pitto- buon diritto il mausoleo di un uomo di rango re bresciano Filippo Zaniberti (1585 - 1636). come il marchese. Del resto ad Azzo si devono Malgrado i restauri, però, è comunque difficile le prime bonifiche del territorio rodigino e la capire che dimensioni e forme avesse l’aba- fortificazione del territorio con la costruziozia nel momento del suo massimo splendore ne delle tre torri sull’Adige. Il figlio di Azzo, e soprattutto quale peso politico detenesse Invece, Guelfo IV d’Este dopo aver preso la nelle varie epoche. Certo la sua rilevanza è via della Germania diede origine ad una delle stata desunta dall’imponete archivio, ancora famiglie più importanti della storia europea, i oggetto di studi ma al visitatore ben informato guelfi, da cui un ramo collaterale discenderà potrebbe bastare un dettaglio per recuperare il casato degli Hannover, gli attuali regnanti tali informazioni. Nelle piazzetta che affaccia d’Inghilterra. Fo.Ma.
Al segnale convenuto impartito dai più celebri capitani dei ventura dell’epoca come Giovanni Ordelaffi, Ostasio da Polenta o John Hawkwood (Giovanni Acuto di cui rimane un ritratto per mano di Paolo Uccello conservato a Santa Maria del fiore a Firenze) più di 20 mila soldati incrociarono le armi e si strapparono la vita a vicenda in un bagno di sangue come pochi altri la storia ne aveva conosciuti. Da questa battaglia gli Scaligeri non rientrarono mai più a Verona, le ultime vite dei loro soldati vennero passate a filo di lama ancor prima dell’imbrunire. Padova aveva definitivamente vinto sull’acerrimo avversario diventando signora incontrastata di un territorio che già da più di un secolo aveva cercato di fare suo. Ad averla attratta sulle rive dell’Adige era stato l’importante snodo fluviale, costituito dai già citati Castagnaro, Malopera ma soprattutto dall’Adige e dall’Adigetto, che permetteva il commercio dal mare fino al Brennero, ma soprattutto ad interessare i Carraresi era il sistema di controllo dei traffici sul fiume, costituito dalle tre torri che ancora
oggi campeggiano sugli stemmi comunali di Masi e Badia Polesine, e la centrale operativa del tempo, ossia la Vangadizza. L’abazia badiese è anche l’unico manufatto rimasto in piedi. Dal paesaggio di allora, infatti, sono spariti sia il mastio di Castelbaldo, atterrato dai veneziani nel 1694 per fortificare Legnago, che le torri sull’Adige, smontate forse per lo stesso motivo tranne che per uno spuntone sulla riva padovana visibile ancora oggi ma solo quando il fiume va in secca. Il percorso nel medioevo dunque necessariamente non può che proseguire in direzione dell’abazia badiese e della sua plurisecolare storia. La sua fondazione avvenne nel X secolo quando in piena età feudale i vassalli di Ottone I di
Germania, Almerigo da Mantova (feudatario di Rovigo) e la moglie Franca Lanfranchi, fecero edificare sulle rovine di un tempio pagano, una chiesa dedicata alla B.V. e un castello in località Wangadicia. Da quella data il centro monastico divenne sempre più importante tanto da godere del privilegio di “nullius diocesis”, ossia rispondente direttamene al Papa. Un potere tanto importante che in molti cercarono di avere. Per questo nei secoli il suo controllo fu motivo di scontro tra veronesi, gli estensi, i padovani e da ultimi e veneziani. Un’importanza finita agli inizi dell’800, quando Napoleone soppresse tutti i monasteri, e recuperata solo recentemente ma con finalità esclusivamente culturali.
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26 Mondo scuola NEWS
Mondo scuola 19
Restyling
LA SCUOLA PARROCCHIALE SAN GIOVANNI BOSCO HA RIAPERTO I BATTENTI
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sessant’anni di distanza dalla fondazione, dopo i lavori di ristrutturazione e ampliamento, il 12 febbraio scorso ha aperto i battenti la rinnovata scuola parrocchiale per l’infanzia di Borsea, intitolata a San Giovanni Bosco. Erano i giorni dell’alluvione: il 10 novembre 1951 a Borsea veniva realizzato l’asilo, fortemente
voluto dal parroco don Giuseppe Astori. Inizialmente fu gestito dalle suore Ancelle dell’amore misericordioso, poi dagli anni settanta subentrarono le suore Serve di Maria riparatrici, oggi le maestre e il personale sono persone laiche. Maria Stella Miante da bambina ha frequentato questo asilo e ricorda con affetto suor Matilde, insieme
alle consorelle Veronica, Luisa e Trinità. “Dopo l’alluvione – spiega – anche le madri dovevano lavorare nei campi per il sostentamento della famiglia: l’asilo era un luogo accogliente e sicuro per i bambini più piccoli. Inoltre c’era un refettorio e un servizio di doposcuola per i ragazzi della scuola elementare”. Era un luogo di aggregazione:
c’era un salone per i giochi, un giardino e un piccolo teatro per le recite, che erano particolarmente sentite dai bambini e costituivano appuntamenti importanti per la M.D.P. comunità paesana.
Liberalizzazioni Applicazione dell’emendamento governativo del 27 febbraio
Niente Imu per le paritarie, se non hanno finalità di lucro Per non pagare l’imposta dovranno garantire un servizio equivalente a quello delle scuole pubbliche di Mattia De Poli
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l decreto legge sulle liberalizzazioni colpisce anche le scuole paritarie? Forse. Un emendamento governativo del 27 febbraio prevede che dal 2013 l’esenzione dall’Imu, l’imposta municipale sugli immobili, sarà riservata solo alle realtà che non svolgono attività commerciale. Di sicuro le scuole paritarie saranno valutate sotto tre diversi profili. In primo luogo dovranno garantire un servizio equivalente a quello delle scuole pubbliche in termini di programmi di studio, rilevanza sociale, accoglienza di studenti disabili e applicazione dei contratti
Nel rodigino 72 istituti, fra nidi integrati e scuole dell’infanzia collettivi del personale docente e non docente. Non devono essere previste forme di discriminazione che limitino l’accesso, neppure sulla base del rendimento scolastico: presentando l’emendamento, il capo del governo Mario Monti ha sottolineato che “il servizio scolastico deve essere aperto a tutti
i cittadini alle stesse condizioni”. Ogni scuola paritaria, infine, dovrà essere organizzata in modo da non avere finalità di lucro e da destinare eventuali avanzi a sostegno dell’attività didattica. Queste novità interesseranno anche le realtà polesane: nella provincia di Rovigo le scuole paritarie sono 72, fra nidi integrati e scuole dell’infanzia, e accolgono quasi 4 mila bambini: circa il 45 per cento di quelli con età compresa fra 3 e 6 anni sono iscritti a scuole dell’infanzia non pubbliche. Il personale impiegato si aggira intorno alle 650 unità e le rette a
Una delle scuole paritarie del Polesine carico delle famiglie coprono il 60 per cento dei costi di gestione. Le scuole paritarie si trovano soprattutto in aree decentrate, nei paesi, nelle frazioni e nei quartieri periferici, e, oltre a svolgere la funzione di centri di formazione, costituiscono autentici punti di aggregazione per le realtà locali. Nonostante la situazione attuale sia preoccupante per la scarsità di risorse economiche e per le lungaggini nell’erogazione dei finanziamenti statali e regionali, c’è una piccola comu-
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nità, quella di Borsea, alle porte di Rovigo, che ha festeggiato l’inaugurazione della rinnovata scuola parrocchiale dell’infanzia San Giovanni Bosco. L’opera, che ha richiesto due anni di lavoro, è parte del progetto tecnico e infrastrutturale “Cuore Nuovo”, avviato dieci anni fa: le spese sono state sostenute grazie all’8 per mille della Cei e ai contributi della Fondazione Cariparo, della Regione, del Comune, dei parrocchiani e di alcuni sostenitori.
20 Personaggio 28 Protagonisti del passato Sue tante iniziative come la Sagra degli Aquiloni o il Ferragosto badiese
Guido Mora, un nome indelebile a Badia Fu uomo di cultura. Nel 1976 il proprietario dell’Abbazia gli consegnò l’intero “Archivio Vangadiciense”
di Denise Formigaro
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l passato è una parte fondamentale della nostra vita, che ci fa conoscere come eravamo e ci fa capire come siamo ora. Per questo le persone che dedicano la loro vita a ricostruire la storia, hanno offerto a noi e alle generazioni future un pozzo di conoscenza di inestimabile valore. Per non parlare delle persone che si adoperano per costruire una società migliore nel presente, con manifestazione ludiche e culturali per tutte le età. Assieme, queste due capacità, creano una persona unica, difficile da trovare. Ma ancora una volta, il nostro territorio ci sorprende e ci regala Guido Mora, un uomo straordinario che ha fatto molto per la sua città Natale, Badia Polesine. Nato il 26 settembre 1926, ha sempre lavorato nella sua ditta di pompe funebri che gli
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ha permesso di dedicarsi alla sua grande passione: la cultura. Presidente della Pro loco per più di trent’anni, ha realizzato e coniato molte manifestazioni che oggi per il paese sono una tradizione. Come la Sagra Nazionale degli Aquiloni che si svolge il 25 aprile fin dal 1960, il Ferragosto Badiese e la mostra mercato. Per non parlare del riconoscimento “benemeriti del lavoro”, creato nel 1969 proprio dallo stesso Mora, che premia un uomo e una donna distintisi per la loro dedizione al lavoro. In paese si è persino dedicata una via a questa cerimonia, testimonianza di come questo premio sia importante. Guido, perciò, ha sempre sviluppato con le sue idee, la culturale del paese: “Durante gli anni in cui sono stato assessore alla cultura a Badia Polesine – ricorda Paolo
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Guido Mora in due momenti tratti dalla Sagra degli Aquiloni di qualche anno fa Aguzzoni - guido mi ha sempre sostenuto e aiutato nel creare tutte le manifestazione programmate. Lui era la voce di quasi tutti gli eventi e un alleato formidabile, perché con le sue conoscenze siamo riusciti a realizzare grandi cose”. Oltre alla cultura, si è dedicato anche al commercio, partecipando attivamente per trent’anni all’associazione commercianti Ascom, dapprima come responsabile e poi come vice presidente provinciale dell’Alto Polesine. Ma Guido, assieme agli amici Giovanni Beggio e Camillo Corrain, ha anche avuto il merito di avviare la ricerca storica a Badia, partita dalla creazione del Sodalizio
Vangadiciense. Nel 1970, infatti, iniziano i convegni chiamati “Studi Vangadiciensi”, che raccontano le varie ricerche effettuate dai membri del Sodalizio. Mora, presidente operativo dell’associazione, aveva il compito di organizzare gli incontri e di trovare fondi per l’opera che lui e i suoi soci svolgevano. Nel 1976, arriva una donazione da parte del proprietario dell’Abbazia della Vangadizza, che consegna a Guido l’intero “Archivio Vangadiciense”. “La sua passione per la storia, ma soprattutto per l’Abbazia – continua Aguzzoni- lo porta a conservare le pergamene donategli dal conte De Rostolan nelle bare che lui possedeva, visto che non
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esisteva ancora la sede dell’associazione”. Il sogno di tutti i soci, però, era di poter riportare un giorno l’archivio all’interno della Vangadizza. Questo desiderio si realizza nel 1996, quando l’archivio viene inaugurato. Ma, nonostante tutte queste soddisfazioni, al Sodalizio arriva anche un grande dolore: Guido viene a mancare improvvisamente il 12 gennaio 1999, stroncato da un malore proprio davanti all’Abbazia che aveva tanto amato. Il Sodalizio Vangadiciense ha reso omaggio al suo grande fondatore intitolandogli la sede dell’Archivio Storico Vangadiciense.
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Cultura provinciale 21 29 Concerti Fino a novembre la rassegna organizzata dall’associazione “Polifonico città di Rovigo”
Sei appuntamenti nel segno della grande musica Domenica primo aprile De Poli e Altieri al museo dei Grandi Fiumi suoneranno sulle note di Schubert
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ei concerti per sei edizioni: e’ ripartita domenica 19 febbraio la rassegna concertistica organizzata dall’associazione “Polifonico città di Rovigo”, che si protrarrà fino a novembre per un totale di 6 appuntamenti. La prima data, intitolata Bach’s Abend, ha debuttato al Conservatorio Venezze e ha visto come protagonisti Cristiano Contadin (viola da gamba) e Michele Barchi (clavicembalo). Le location, oltre al Conservato- I protagonisti della rassegna concertistica rio, saranno le sale del Museo dei Grandi fiumi e il salone della prefettura Palazzo Salvadego-Sgarzi, nel mese Altieri. Dieci anni di concerti fanno dell’associazione gio percorsi musicali molto diversi per epoche e stili, di ottobre, con un concerto di organo e flauto dolce. Il una realtà consolidata, caratterizzandosi per la volontà svolgendo un’apprezzata attività concertistica in Italia e calendario proseguirà domenica primo aprile con Fran- di presentare aspetti particolari del repertorio musicale all’estero, affermandosi anche in diversi concorsi naziocesco de Poli e Maddalena Altieri al museo dei Grandi internazionale. Vittorio Zanon, presidente dell’associa- nali ed internazionali. Dal 1999 al 2002 il Polifonico Fiumi che suoneranno sulle note di Schubert, “un liuto zione, si è detto particolarmente entusiasta del calen- Città di Rovigo ha coordinato l’attività didattica dell’Istied uno zufolo...”. Il 15 aprile Pietro Prosser farà scopri- dario di quest’anno abbinato al coinvolgimento degli tuto diocesano di Musica Sacra Santa Cecilia di Rovigo. Dal 2000 al 2002 ha promosso la rassegna allievi del conservatorio, veri re le differenze tra calichon e chitarra professionisti del settore. “La concertistica “Concerti a Palazzo Campo”, mentre dal romantica. Dopo la pausa estiva la Nezzo: “Uno rassegna riprenderà il 30 settembre dei nostri obiettivi rassegna– ha detto l’assesso- 2003 promuove al Museo dei Grandi Fiumi la rasre Paola Nezzo – rappresenta segna concertistica“I Concerti del Polifonico”. Motivo alla sala Flumina dei Grandi Fiumi è di valorizzare un momento atteso da tutti. di orgoglio dell’associazione è la “Nuova accademia con Marco Scavazza e la Nuova le risorse Il Polifonico città di Rovigo da degli addormentati”, ensemble vocale attivo per iniaccademia degli addormentati. Il 18 del territorio” anni opera nel nostro territorio ziativa del direttore artistico Marco Scavazza, che racottobre le sale della residenza del prefetto apriranno le porte per il concerto d’organo di con iniziative di qualità e ricerche in campo musicale, coglie le voci più giovani del Polifonico, riscuotendo Birgit Pircher e Vittorio Zanon. Infine il 18 novembre spaziando tra tradizione e innovazione. Uno dei nostri già consensi e proponendo numerose esibizioni in Itala rassegna si cocluderà ai Grandi Fiumi con “Folclore, obiettivi è di valorizzare le risorse del territorio”. Il diret- lia, mediante programmi musicali di rara esecuzione. esoterismo e contrappunto, il linguaggio di Vaughan tore Zanon ha tracciato la storia dell’associazione: nata I concerti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento Williams e Holst” con Marco Scavazza e Maddalena nel 1979, ha sempre affrontato con impegno e corag- dei posti disponibili.
La tersa età e oltre Man man che i giorni i passa e la salute la resta, a basta on fià d’fantasia e na spiera d’sole e per la tersa età l’è sa na festa. L’ansianità l’è la strada d’la vechiaia; andando pian pian e sensa magagne s-va luntan Ormai superare i novant’ani la-n’è più na novità e el so valore umano e cristiano l’è presioso ad ogni età. A ss-è sentì da la television che na dona l’è riva a sent’e do ani; l’à guidà la machina senza far malani, l-à rispetà i segnali con precision, l’à mai ciapà na contravission, l’à risevù el premio da l’assicurassion. L’è on bel traguardo poderghe arivare magari a piè ma cumissiando a pregare tacà a la speransa e con santa pasiensa, e se Dio el vorà, a-ssè slungarà l’esistensa di Mario Naia
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illy Malaman torna ad esporre le sue opere. L’occasione è rappresentata da una mostra dedicata alle arti pittoriche nell’arredamento che lo scorso 17 marzo ha preso il via a e Santa Maria Maddalena esponendo una trentina di quadri del celebre artista polesano dipinti su pelle di cavallo. Una tecnica che lo stesso ha brevettato e che in passato gli è costata la feroce critica delle associazioni ambientaliste. Un rimprovero che ha profondamente toccato la sensibilità dello stesso Malaman, tant’è che in un passaggio del documentario girato recentemente da Ferdinando de Laurentis sulla sua vita, ha esplicitato che il suo intento è opposto rispetto a quello che gli viene contestato. “Io amo profondamente gli animali, ad una cavalla addirittura devo due volte la mia stessa vita. La genesi della mia tecnica nasce proprio da questo episodio: dopo la sua morte ho recuperato la pelle per trasformarla in qualcosa che potesse accompagnarmi per il resto dei miei giorni. La natura mi commuove, davvero, non farei nulla per nuocerle. Riciclare le pelli per me significa salvarle dalla distruzione e permettere loro di rimanere testimonianza della vita”. Lo spazio espositivo si trova in via Bassa al civico 29, i quadri resteranno in esposiMa.Ga. zione fino al 17 maggio.
Cultura alimentare
E’ nata l’Accademia delle Verdure Dopo l’atto costitutivo una apprezzatissima cena con gli ortaggi di Lusia. Prossimo obiettivo: la creazione di una “strada del gusto” in Polesine
C
resce in Polesine la consapevolezza dell’originalità del territorio tra i due fiumi e si fa sempre più strada l’obiettivo di promuoverne le peculiarità. Ultima iniziativa in ordine di tempo, la costituzione dell’ “Accademia delle verdure dell’Adige”. Istituita allo scopo di diffondere la cultura della terra, nell’ottica di valorizzare in particolare i prodotti orticoli della zona rivierasca dell’Adige, l’Accademia intende diffondere una opportuna cultura alimentare nonché accreditare un’immagine turistica della zona, giungendo in un prossimo futuro ad identificare una strada del gusto in Polesine. La nascita dell’Accademia ha avuto luogo giovedì 16 febbraio presso la trattoria al Ponte di Lusia, con la registrazione dello statuto e la firma da parte dei soci fondatori. I quali hanno poi eletto presidente Renato Maggiolo, personaggio carismatico nell’ambito della produzione orticola veneta, che da anni si occupa della valorizzazione culinaria delle verdure, nell’ottica di sposare il gusto e la salute, promuovendo nel contempo lo sviluppo del settore orticolo, storicamente rilevante dal punto di vista economico per la zona che gravita su Lusia.
A festeggiare la nascita dell’Accademia delle Verdure sono convenuti presso la trattoria al Ponte oltre cento commensali, facenti parte del gruppo Amici dell’Arte di Rovigo con la presidente Gianna Mazzetto e dell’Accademia del Tartufo del Delta col proprio presidente Dimer Manzolli. Una cena gustosissima: manicaretti a base di verdure sapientemente preparati dalla famiglia Rizzato che da generazioni gestisce la storica trattoria. Locale ben noto, che nel tempo ha subito una costante evoluzione nel campo dell’accoglienza e delle proposte culinarie, dedicando sempre massima attenzione al territorio con particolare impegno a valorizzarne i prodotti locali. Il significato della nascita dell’Accademia delle verdure è stato esplicitato in particolare da Adriano Buoso, presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo e animatore di varie iniziative di valorizzazione turistica del Polesine, mentre il neo presidente Renato Maggiolo, dopo aver parlato dell’opportunità di riappropriarsi della cultura della terra, sposando saperi e sapori, è passato ad illustrare il menù della serata, dando indicazioni non solo sul procedimento di preparazione delle varie portate, ma
anche delle calorie di ogni piatto, informazioni utili per la salute a tavola. Ottimo l’abbinamento con i vini della Lessinia forniti dall’azienda Marcato, rappresentata proprio da Lino Marcato, apprezzato produttore vinicolo, che con la sua presenza ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa.
Hanno portato i loro saluti e gli apprezzamenti per l’iniziativa il sindaco di Rovigo Bruno Piva, l’ex sindaco Paolo Avezzù, il presidente del Conservatorio rodigino Ilario Bellinazzi e il giornalista Sergio Garbato che ha parlato del rapporto Polesine e cinema. Lino Segantin
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
La Giornata della Legalità Una risposta corale alla criminalità organizzata
La mafia in Veneto attraverso le piccole imprese in crisi
di Ornella Jovane
L
a presenza della criminalità organizzata in Veneto, le infiltrazioni della malavita nel tessuto imprenditoriale, le iniziative di istituzioni, mondo economico e società civile per arginare il fenomeno e contrastarlo. Lo scorso 9 marzo ha preso il via il processo ai 27 dell’organizzazione riconducibile al clan dei Casalesi che prestava a piccoli imprenditori veneti in crisi denaro a usura costringendoli alla lunga a cedere loro la propria attività o altri beni. Il tema è faticoso e impegnativo ma l’impellenza dell’attualità detta la necessità di dare segnali visibili di un impegno consapevole, vigile e attivo. E un segnale concreto è anche quello che la Camera di Commercio di Venezia, insieme con Provincia e Prefettura, ha voluto lanciare lo scorso 23 febbraio a Mestre: un’intera giornata - destinata a diventare un appuntamento annuale - dedicata al tema della legalità scandita in due passaggi salienti, il primo educativo riservato ai ragazzi del quinto anno delle scuole superiori, il secondo “operativo” con la firma del protocollo di legalità tra Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, l’associazione di Don Luigi Ciotti che dal 1995 è impegnata contro le mafie, e Unioncamere Veneto. In due momenti diversi sono stati chiamati a testimoniare il proprio impegno il mondo delle imprese e dell’econo-
mia, della scuola, le istituzioni e la politica, ciascuno a fare la propria parte nella lotta alla mafia. Un cancro che ha attaccato anche il tessuto economico veneto, diagnosi che non può più essere taciuta nè sottovalutata e che con delicatezza ma schiettezza è lo stesso don Luigi Ciotti a formulare nel corso del suo primo intervento davanti a circa 300 studenti presenti all’auditorium della Provincia di Venezia - ente che nella prima parte dell’evento ha fatto gli onori di casa - e un’altrettanto affollata platea di ragazzi in collegamento streaming dalle scuole superiori del territorio provinciale. Una diagnosi che il sacerdote originario di Pieve di Cadore ha ribadito nel corso dell’incontro pomeridiano con gli imprenditori, le associazioni di categoria e il mondo dei consumatori. Si rifà all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia don Ciotti e cita proprio i circa 50 piccoli imprenditori e commercianti di Venezia, Padova, Treviso, Belluno, Vicenza e Verona caduti vittime dell’organizzazione vicina ai Casalesi, quella dell’inchiesta Veneto Gomorra del processo appena iniziato. Altro caso eclatante quello di Treviso dove, attraverso un’impresa attiva nel settore degli appalti pubblici intestata alla moglie del figlio di un prestanome del boss Bernardo Provenzano, operava un’organizzazione mafiosa dedita alle attività
Un momento della Giornata della Legalità alla quale ha preso parte Don Luigi Ciotti il presidente dell’associazione Libera
Firmato un protocollo della Legalità tra Libera, l’associazione di Don Ciotti, e Unioncamere Veneto di riciclaggio e reimpiego del denaro sporco. Due casi noti ma non isolati, come potrebbe invece sembrare dal numero esiguo di inchieste, di una realtà - quella dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale veneto - molto più capillare, più estesa di ciò che appare. Del resto la fragilità delle imprese, in crisi di liquidità e in difficoltà di accedere al credito in questo periodo di recessione economica rappresenta un fattore di debolezza che facilita la penetrazione delle organizzazioni malavitose. E l’inquietante silenzio delle vittime non aiuta, anche se denuncia un’assordante situazione di disagio che spesso emerge soltanto nei casi più tragici dei numerosi suicidi di imprenditori disperati. Il quadro del resto è inequivocabile: il Veneto è al sesto posto per i beni confiscati alla mafia, al quinto per operazioni finanziarie sospette, al decimo per il traffico di droga. E poi c’è il fenomeno della contraffazione. E di fronte a questo panorama la risposta non può
che essere corale e trasversale. Questo il senso della Giornata della Legalità che da parte delle Camera di Commercio che insieme con la Provincia e la Prefettura ha organizzato l’evento, intende essere anche un segnale di incoraggiamento verso gli imprenditori a non sentirsi soli. “Ci sono le istituzioni, le forze dell’ordine, le associazioni di categoria - scrive il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta agli imprenditori - che guardano, aiutano e sostengono in particolar modo le imprese che hanno maggiori difficoltà rispetto alle altre”. La firma del protocollo di legalità prevede, tra i vari impegni, la promozione del progetto “Sos giustizia” che è un servizio di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità organizzata. Sarà gestito da Libera - che oggi è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base distribuiti nel territorio nazionale-, operativo presso le sedi delle Camere di Commercio aderenti e che realizzerà anche attività di mappatura e monitoraggio dei beni confiscati alle mafie nel Veneto, avrà a disposizione dal sistema camerale dati e informazioni di carattere economico e statistico per studiare il fenomeno della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio.
I COMMENTI LA LEGALITÀ, UN’IMPEGNO ORDINARIO DI MOLTI
“E
’ tempo di andare avanti, non più confidando sull’impegno straordinario di pochi, ma con l’impegno ordinario di tutti”. Il presidente di Unioncamere Veneto, Alessandro Bianchi, sceglie le parole di Giovanni Falcone per esprimere lo spirito dell’iniziativa che ha portato alla firma del protocollo di legalità e suggellato l’impegno a collaborare con l’associazione Libera per unire le forze in un’azione congiunta per la legalità. “Coerenza, responsabilità, cultura - osserva - questi i principi cardine cui si richiama la nostra azione per la legalità, convinti che sia compito fondamentale delle Camere di Commercio tutelare la fiducia alla base
del mercato”. “Quella di oggi è stata una giornata fondamentale - è il commento del presidente Giuseppe Fedalto e del segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - per il messaggio che è stato lanciato alle scuole e alle imprese in ordine alla necessità di rispettare sempre le regole e la legalità e di mettere al centro del proprio operato la persona, nella vita di ogni giorno come nella conduzione di un’attività economica”. Rivolgendosi agli studenti don Luigi Ciotti ha parlato dell’impegno per la legalità e della lotta alle mafie promossi attraverso l’associazione Libera. Ed ha espresso l’auspicio e
l’invito affinché “garantire il rispetto delle regole sia impegno di tutti perché si arrivi alla giustizia come obiettivo principale, e alla responsabilità come testimonianza, come esperienza”. “Il nostro impegno su questo tema - ha assicurato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto - è costante e senza sosta. Fra le inizative cito i controlli per la sicurezza sulle spiagge effettuati dai nostri agenti di polizia provinciale, con il sequestro e la sanzione per il commercio di merce contraffatta, ed il progetto collegato di educazione all’acquisto consapevole, La firma del protocollo realizzato con la prefetura e le scuole, “Giovani originali”. della Legalità
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Il Veneto in primo piano 31 7 Etica e legalità La lezione di Don Luigi Ciotti, una sveglia per le coscienze
“Siamo qui per costruire giustizia” di Ornella Jovane
Don Luigi Ciotti durante il suo intervento
“S
iate coraggiosi: vivete e non lasciatevi vivere”. In questa esortazione - esordio e chiusura del suo discorso - c’è tutto il senso dell’intervento che don Luigi Ciotti ha rivolto ai giovani delle scuole superiori nel corso della “Giornata della legalità”. Parole espresse con passione e calore, che hanno catturato una platea di ragazzi rimasti attoniti di fronte all’autorevolezza e alla credibilità di quel sacerdote esemplare, che ha fatto della lotta alle mafie la propria ragione di vita. In religioso silenzio, prima stupiti e poi conquistati, erano lì intenti a seguire il ragionamento e poi a riflettere sul messaggio del fondatore di Libera. “La legalità è un mezzo e non un fine - andava spiegando il sacerdote -, è tuttavia uno strumento indispensabile che serve a raggiungere l’obiettivo vero, la giustizia. Questo è il fine, il valore cui dobbiamo
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ambire. Questo è il motivo perchè siamo qui: per costruire giustizia”. Ma - sottolineava - non vi è legalità senza la responsabilità di ciascuno e di tutti, intesa come impegno collettivo e condiviso al rispetto delle regole. Le regole vanno rispettate per il bene comune, e per questo devono garantire il principio di uguaglianza e quindi i diritti di tutti. Ai giovani don Ciotti ha raccomandato di essere intellettualmente attrezzati per potersi con efficacia assumere questa responsabilità alla legalità. “Continuate ad approfondire, - ripeteva - siate curiosi, abbiate coscienza critica, indispensabile per poter distinguere e quindi reagire a ciò che non è giusto. E’ la cultura che dà la sveglia alle coscienze”. Una sveglia che è necessario far suonare in un contesto di generale “coma etico - lo ha definito il presidente di Libera - che esiste nel nostro Paese”.
Il riferimento è a quelle zone grigie della società, dove il confine tra ciò che è legale e ciò che non lo è sfuma pericolosamente, diventando fertile terreno per la mafia. “La forza della mafia - ha denunciato don Ciotti - è fuori dalla mafia, si alimenta in quelle connessioni ambigue tra corpo sociale, tra segmenti del mondo della politica, e criminalità”. Di qui l’invito a diventare professionisti dell’etica, per assumere ciascuno la propria responsabilità a portare un contributo al cambiamento di un sistema sbagliato e diffuso che, attualmente, si fonda su un pericoloso concetto di “legalità sostenibile”. Una legalità malleabile, di convenienza che non di rado tracima nella non legalità, di fronte alla comune e passiva accettazione o quantomeno colpevole indifferenza sociale. La professione dell’etica richiede invece coerenza morale, una risposta in prima persona di cia-
scuno e di tutti. L’etica è una condizione da cui non può prescindere alcun tipo di sviluppo, compreso quello economico. “Ogni forma di sviluppo - ha concluso don Ciotti - è impossibile senza persone rette e se non è finalizzato al benessere sociale; qualsiasi forma di benessere è a tempo determinato senza il rispetto dei diritti di tutti”. Vivete e non lasciatevi vivere dunque è l’esortazione ad essere professionisti dell’etica, a unire le forze e le energie migliori della società per costruire percorsi concreti della speranza di un mondo più giusto. Un messaggio che è un balsamo per le coscienze ancora acerbe degli adolescenti in crescita, e uno scossone per le coscienze degli adulti spesso distratte dalla effimera lotta per la sopravvivenza di ogni giorno. Sopravvivenza, appunto, che non è vivere.
LIBERA CELEBRA LA “GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE”
’è una giornata in cui, una dopo l’altra, le vittime innocenti delle mafia vengono ricordate, una ad una. Gli oltre 900 nomi vengono pronunciati nel corso di un appuntamento che da 17 anni si rinnova. E’ la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia” promossa dall’associazione Libera che si celebra il 21 marzo. Una data emblematica, il primo giorno di primavera, a simboleggiare quella speranza che attraverso il sacrificio di quelle vittime innocenti trova il contenuto di un impegno concreto, vitale e rigoglioso. Vengono nomi-
nati, in un lungo elenco, i 900 semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché hanno compiuto il loro dovere. In questa occasione i famigliari si ritrovano e insieme rinnovano il loro impegno a trasformare il loro dolore in un comune e coraggioso percorso di ricerca di una giustizia vera e profonda, in uno strumento concreto di impegno e azione di pace. Quest’anno l’appuntamento è a Genova, per motivi organizzativi il 17 marzo.
Veneto in in primo primo piano piano 32 8 Il veneto Nuove forme di comunicazione Dal prossimo anno scolastico obbligo di testi digitali
Occupazione e istruzione, il futuro è on line Linkedin, Facebook, Twitter creano opportunità di lavoro, ma bisogna fare attenzione ai dati sensibili
Circa il 40 % delle famiglie è sprovvisto di Pc. Ancora meno quelle con e-book e IPad
di Alessandro Abbadir
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nternet, IPad, Twitter, Facebook, ma anche libri digitali e curriculum digitali. I nuovi sistemi di comunicazione, che regolano la vita di tutti e tutti i giorni, vedono un futuro solo on line. Fra le novità per il prossimo anno scolastico vi è l’introduzione del libro digitale nelle scuole, mentre nella ricerca del lavoro, un buon curriculum on line è già indispensabile. Veniamo alla scuola. Con una circolare inviata ai dirigenti scolastici regionali a febbraio sul sito del Miur, il ministero dell’Istruzione ricorda l’imminente scadenza: “Per l’anno scolastico 2012/2013 non possono più essere adottati né mantenuti in adozione testi scolastici esclusivamente cartacei”. È già dal 2008-2009 che “i libri di testo in adozione devono essere sostituiti da testi in forma mista o scaricabili da internet”. Ma ora, ribadisce la circolare 18, tutti i libri (vecchi e nuovi) dovranno avere una versione digitale. Il problema maggiore è quello delle famiglie che non hanno ancora un collegamento internet e, quindi, delle scuole che dovrebbero farsi carico di procurare agli studenti i libri digitali. In Italia e in Veneto, le famiglie senza Pc e internet sono in media il 40 %. Molte meno poi quelle dotate di Ipad o lettori e-book. L’obiettivo della
legge di fatto è la scomparsa dei libri di carta, ma dovrebbero esserci delle deroghe alla scadenza 2012-2013. In Veneto per rispettare questa circolare, stanno lavorando alacremente all’Ufficio Scolastico Regionale, le varie direzioni didattiche ed istituti comprensivi di tutto il territorio. Un altro settore dove le forme veloci di comunicazione dovranno diventare la regola, è quello della ricerca del posto di lavoro, soprattutto in tempo di crisi. Una questione che è stata affrontata nelle scorse settimane anche dall’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan a Padova, all’Archivio Antico dell’Università Palazzo del Bo’. La Donazzan è intervenuta al convegno nazionale dal titolo: “Lavori di qualità per laureati: analisi e proposte per migliorare formazione e mercato”. “Dobbiamo immaginare i futuri scenari del lavoro quando facciamo politiche di istruzione formazione professionale e lavoro - ha detto la Donazzan. Se guardassi al solo dato statistico del Veneto, direi che non c’è da preoccuparsi. Siamo in un momento di crisi, certamente, tuttavia il 65% della popolazione veneta è occupata mentre la disoccupazione si attesta al 5,2%. Ma il dato preoccupante sta nei profili professionali. Oggi
I loghi dei più conosciuti social network
dobbiamo pensare più alla qualità che della quantità. Il problema c’è, e lo dimostra il fatto, che sul mio tavolo si presentano due situazioni contestuali: da un lato la mancanza di futuri lavoratori qualificati, dall’altro l’arrivo di tantissimi curriculum di neolaureati in cerca di impiego”. L’assessore regionale spiega come i tempi sono radicalmente cambiati rispetto a 5 anni fa. “Nel 2007- ha detto la Donazzan - la disoccupazione nel Veneto era al minimo storico e quei pochi che non trovavano lavoro erano aiutati dalle istituzioni. Oggi, bisogna partire dai posti di lavoro che sono richiesti dal mercato, puntando a dare a ciascuno, secondo i propri talenti e competenze, la miglior occupazione possibile”. Un fatto su cui hanno posto l’accento gli esperti nell’ultimo periodo, è anche la questione di come cambia il modo di selezionare i curri-
culum da parte delle aziende e datori di lavoro. E quindi per mostrare sempre di più i propri talenti, è necessario saperli descrivere on – line. Ormai le ricerche vengono effettuate via web. Dati che arrivano dal Politecnico di Milano spiegano come grazie a siti come LinkedIn, usato dal 30% dei direttori delle Risorse umane, con un altro 30% che pensa di usarlo entro il 2012, curare la propria identità in rete sia diventata la regola numero uno per trovare lavoro. E poi il social network Facebook: in Europa ha determinato la nascita di 230 mila posti di lavoro, 34 mila dei quali in Italia. Ma c’è il rovescio della medaglia. Bisogna stare attenti ai dati che si lasciano on line. Internet ha una memoria di elefante e qualcuno, i dati sensibili (foto compromettenti, opinioni politiche nette, ecc.) potrebbe usarli anche per scartare profili.
A MESTRE UN PROGETTO DI LEGGE DAL GRITTI
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’è una classe, e 25 studenti delle scuole superiori di Mestre (Venezia) che si stanno distinguendo per acume analitico e proposte, in tema di nuova comunicazione e regolamentazione delle problematiche che sorgono on-line. E’ la 3ª B dell’istituto tecnico per il turismo Gritti di Mestre. Sono andati anche a far visita al Senato della Repubblica a fine febbraio. La classe del Gritti ha superato una decina di istituti nel progetto nazionale promosso dalla Camera dei deputati, dal Senato della Repubblica e dal Ministero della Pubblica istruzione che punta a far fare un progetto di legge con tanto di emendamenti ad una scuola. Hanno scelto come tema vista l’attualità internet e le nuove forme di comunicazione. I ragazzi hanno presentato un loro disegno di legge dal titolo “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori”. I ragazzi hanno provato a mettere a punto dei paletti contro i rischi di internet, social network, soprattutto a tutela dei minori. A fare da guida nell’elaborazione di concetti giuridici ancora non compiutamente espressi, è stato il professor Ernesto Brun, docente di Diritto al Gritti. Un concetto chiave di quelli enunciati da questi giovani di 16 anni è questo: “I nativi digitali non hanno coscienza della diversità tra mondo reale e mondo virtuale, per costoro non c’è differenza tra web dentro e fuori”. Tradotto: i ragazzi nati con l’era dell’informatica, cioè dalla metà degli anni 90’ in poi sono persone più fragili da un certo punto di vista di chi internet nascendo non sapeva cos’era. Sono ragazzi, che in rete si svelano
Un bambino davanti al Pc senza segreti, non considerando che a volte in internet si celano dei veri e propri orchi. Ecco che l’obbiettivo principale del nuovo disegno di legge fatto proprio dai ragazzi è quello di imporre delle regole sull’uso sempre più massiccio che fanno i giovani di Internet. Si chiedono regole precise a famiglie, scuola, Stato. I rischi per insegnanti e alunni della classe del Gritti sono molti: dipendenza tecnologica e psicologica. Per questo si propongono tempi massimi da trascorrere davanti a schermo e tastiera. E poi: corsi di formazione per docenti e assistenti tecnici, un codice etico, la massima informazione possibile sull’argomento, ma c’è il terribile problema della pedopornografia. Per gli orchi l’oggetto del loro desiderio malato e criminale è a portata di mano con chat e social network. Non è la prima volta che la scuola di Mestre vince concorsi nazionali. Aveva già collezionato vittorie nel 2007 e nel 2009. A.A.
34 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Società partecipate L’Ad Vernizzi ha dichiarato lo stato di dissesto
Veneto Strade ad un passo dal default Secondo i bene informati si tratta di un regolamento di conti tra Lega e Pdl
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a una parte c’è chi annuncia il via alla te in merito si è espresso l’assessore alla realizzazione di grandi arterie viarie Viabilità Roberto Chisso secondo il quale come la Nogara-mare o la Pedemon- la chiusura dei rubinetti da parte dell’Ente tana, dall’altra chi dice che non c’è un soldo non pregiudicherebbe le grandi opere. “Annemmeno per tappare le buche dell’asfalto. che se l’ultima parola spetta all’assessore In mezzo, gli increduli che fanno fatica a al bilancio - ha osservato Chisso - credo ci capire come mai dalla Regione possano siano i margini per poter intervenire e troarrivare voci così contrastante. Eppure è vare i mezzi necessari all’attività di Veneto stato lo stesso amministratore delegato Strade” Anche infrastrutture come la Pededi Veneto Strade, Silvano Vernizzi, nelle montana e la Nogara Mare non dovrebbero scorse settimane a dare la notizia che la correre rischi, secondo l’assessore alla viabisocietà partecipata da Regione, Provincie e lità, in quanto per la loro realizzazione le diverse società autostradali e che si occupa risorse sono già state accantonate. Ma sebdella manutenzione e degli investimenti sui bene il bilancio previsionale debba essere 2 mila chilometri di rete viaria veneta, è ad ancora approvato l’assessore competente, un passo dal dissesto. Roberto Ciambetti, ha già, annunciato che le “Se la Regione confermerà l’azzera- disponibilità non ci sono. Era stato un altro mento dello stanziamento per il 2012 e so- consigliere della maggioranza, Dario Bond, prattutto se le banche a porre come condiziodovessero chiedere il A rischio ne per l’approvazione rientro dei prestiti – ha gli interventi del previsionale lo spiegato – la società pianificati. Salve stanziamento 100 miandrebbe in default”. Pedemontana lioni di euro a Veneto Illustrando la criticità e Nogara-mare Strade. “Il bilancio è della situazione per la fortemente ingessato società, Vernizzi ha ricordato che le risorse – è stata la risposta dell’assessore – e al regionali per gli investimenti sono passate limite dell’indebitamento”. da 116 milioni di euro del 2009 a 40 del Ma ce chi dice anche che per salvare 2011, mentre le opere appaltate sono Veneto Strade basterebbero dieci milioni di passate dai 208 milioni del 2009 a solo 2 euro e chi ritiene la soglia dei 40 milioni milioni del 2011. posa essere ritenuta sicura per il proseguo L’ad ha anche precisato che il finanzia- delle attività. mento della Provincia di Belluno, in dissesto Ma dietro le difficoltà della società c’è finanziario, è stato ridotto di circa il 70%, chi intravede anche il clima di tensione passando dai 15 mln a 4,5, cifra che con- interna alla maggioranza, con una Lega sente appena il pagamento degli stipendi disposta a prosciugare i fondi ai colleghi di del personale fino ad aprile. Quale futuro, coalizione. dunque, per la viabilità veneta la cui gestioProva ne è l’accorato appello laciato dal ne compete a Veneto Strade? E per quelle capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e opere annunciate la cui realizzazione sareb- il suo vice Piergiorgio Cortelazzo al capobe dovuta avvenire a breve, come nel caso gruppo della Lega Federico Caner: “Probadella Tangenziale ovest di Adria o il Passan- bilmente sono in atto strategie e pressioni te Nord a Rovigo? Secondo lo stesso Verniz- per porre fine all’esistenza di Veneto Strade zi se questa situazione dovesse permanere, - dichiarano - ma chiediamo a te e alla Lega sarebbero a rischio molti nuovi cantieri se di guardare oltre e lavorare perchè le buche non addirittura la manutenzione ordinaria sulle strade di oggi non diventino i crateri alla rete viaria. Decisamente più rassicuran- di domani. Ci appelliamo, con la stima di Unione di Centro
PERARO: “LA LEGA RIDIMENSIONA CHISSO”
“C
redo - ha evidenziato il consigliere dell’UdC Stefano Peraro - che con il no di Bond a questo bilancio Stefano siano finalmente emersi i problemi dell’allePeraro anza PdL e Lega. Anche lo scorso anno gli stanziamenti per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Sopra Renato Chisso e l’amministratore delegato di Veneto Strade, Silvano Vernizzi. Sotto il progetto della Pedemontana
sempre, al tuo realismo e al tuo senso di responsabilità. Azzoppare Veneto Strade, nata come esperienza concreta di federalismo stradale, è un’operazione deleteria per tutti”. Convinto che si tratterebbe di un regolamento di conti lo si è detto anche il consigliere dell’Udc Stefano Peraro che nel taglio di risorse nel capitolo che compete a Chisso vede la marcata volontà di contenerne l’azione. “Anche lo scorso anno gli
stanziamenti - ha evidenziato Peraro - per la viabilità erano ridotti all’osso ed è quindi chiara la strategia della Lega di svuotare le competenze dell’assessore Chisso. Mi chiedo - ha proseguito - se la mobilità è o no una priorità per la Regione, mentre la cosa certa è che tutte le nuove opere saranno realizzate con il project financing, ovvero a pagare saranno sempre i cittadini”.
Partito delle Libertà
APPELLO ALLA LEGA: NON AFFONDATE LA SOCIETÀ
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eneto Strade deve poter andare avanti con dignità - affermano il capogruppo del Pdl in Regione Dario Bond e il suo vice Piergiorgio Cortelazzo - e con la stessa Dario Bond energia che fino a oggi ha permesso di conseguire grandi rie Piergiorgio Cortelazzo sultati. Condannare a una lenta eutanasia una società, fiore all’occhiello della nostra Regione fino all’altro ieri, non conviene davvero a nessuno”. Bond e Cortelazzo, che per primi avevano sollevato il problema delle casse vuote nella società regionale, minacciando di non votare il bilancio regionale di previsione per il 2012 nel caso la giunta confermasse l’intenzione di non stanziare nessuna risorsa per Veneto Strade, hanno lanciato un appello al capogruppo della Lega Federico Caner: “Probabilmente sono in atto strategie e pressioni per porre fine all’esistenza di Veneto Strade ma chiediamo a te e alla Lega di guardare oltre e lavorare perchè le buche sulle strade di oggi non diventino i crateri di domani”.
L’opinione Laura Puppato, Partito Democratico
“UNO SCENARIO DA INCUBO. ACCERTARE LE RESPONSABILITÀ”
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ino ad oggi la Lega ed il PdL ci hanno raccontato un sacco di bugie, hanno Laura Puppato mentito sapendo di mentire. Sono persino arrivati al punto di promettere, pochi giorni fa, l’avvio di una serie di opere. Col risultato che oggi non solo si rischia il blocco totale di quelle in corso di realizzazione, ma addirittura il fallimento di Veneto Strade”. Ad affermarlo, in una nota, sono i consiglieri regionali del Pd Laura Puppato, Lucio Tiozzo, Franco Bonfante, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin. “Il fatto che questa realtà di cruciale importanza per il Veneto abbia accumulato un’esposizione bancaria di 90 milioni è di enorme gravità - affermano i consiglieri Pd - il problema è tutto di gestione politica, di fronte al quale Lega e PdL non possono pensare di giocare allo scaricabarile reciproco. Va fatto un approfondimento immediato per individuare, uno per uno, i responsabili di questo disastro dai contorni oscuri”. Gli esponenti democratici evidenziano con preoccupazione i dettagli emersi nel corso dell’audizione: “Se si considera che, secondo le previsioni di bilancio, gli investimenti sul fronte della viabilità saranno pari a zero, vuol dire che non sarà realizzato alcun appalto nel 2012 e che le opere già in cantiere da tempo potrebbero essere bloccate per mancanza di fondi. Di fatto non c’è un euro per la manutenzione ordinaria e per le situazioni di emergenza, dalle frane ai ponti pericolanti: uno scenario da incubo”.
Antonio Pipitone, talia dei Valori
PIPITONE: “MANCANO SOLDI? CI SONO QUELLI DEL CAV”
“P
er Veneto Strade siamo passati da 240 milioni a zero – ha spiegato Antonino Antonio Pipitone, consiPipitone gliere regionale dell’Idv - con 30 milioni la società potrebbe sopravvivere ma ce ne vorrebbero almeno 80 per un’attività decente A questo punto chiediamo di usare i soldi della Cav, la società per azioni costituita il primo marzo 2008 da Anas Spa e Regione Veneto e che gestisce il passante di Mestre. L’anno scorso ha fatturato 40 milioni di euro, di cui almeno 20, al netto delle tasse, dovrebbero essere disponibili per essere reinvestiti nelle infrastrutture venete, come aveva stabilito l’allora ministro Antonio Di Pietro. Dove sono questi soldi? A cosa sono destinati?“.
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10 Intorno a noi
Intorno a noi 37
L’appello Intervengono associazioni e consiglieri regionali
“Servono più aiuti ai malati di Sla” La consigliera Arianna Lazzarini ha protocollato una interrogazione. Difficoltà per i permessi dell’Inps di Alessandro Abbadir
I
malati di Sla del Veneto e i loro famigliari si sentono abbandonati a se stessi e chiedono aiuto alle istituzioni. A salire alla ribalta delle cronache delle ultime settimane sono stati diversi casi in tutta la regione. Fra i motivi del disagio: scarsa assistenza sanitaria ad hoc e scarse possibilità date dall’Inps di assentarsi dal lavoro ai famigliari dei malati. I fondi stanziati per affrontare questa malattia sono troppo pochi, e spesso neanche le Ulss riescono a comprendere le reali esigenze di queste persone. Ma cosa è la Sla? La Sclerosi Laterale Amiotrofica, è una malattia di tipo degenerativo che interessa il sistema nervoso e che colpisce i motoneuroni (neuroni di moto) sia centrali che periferici. E’ stata descritta per la prima volta nel 1860 dal neurologo francese Jean Martin Charcot. Le conseguenze sono: la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione, dell’articolazione della parola e del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può avere un’estensione variabile fino a portare alla morte. La Sclerosi Laterale Amiotrofica non altera le funzioni cognitive. Il malato, resta lucido e cosciente fino alla fine, perfettamente in grado di capire cosa avviene intorno a lui ma impossibilitato a intervenire. Di fronte ad una tragedia del genere e alle sue conseguenze, è intervenuta la consigliera regionale della Lega Nord, la padovana Arianna Lazzarini che ha fatto propria la battaglia dall’associazione Asla (Associazione contro la sclerosi laterale amiotrofica) riguardo a delle vicende di mancati permessi da parte dell’Inps ai famigliari dei malati. Situazioni che sono state riscontrate nei territori delle province di Padova, Venezia e Treviso. Di fatto il problema principale è che i famigliari dei malati di Sla non hanno abbastanza congedi dal lavoro per poter seguire i loro cari, o almeno quanti ne servono per far fronte alle emergenze dettate dall’evolvere della malattia. Concretamente, molti dipendenti rischiano di essere licenziati se si assentano oltre ai permessi stabiliti per legge. L’esponente del Carroccio ha protocollato una interrogazione alla giunta regionale chiedendo un intervento sulla vicenda del difensore civico dell’ente. Un’ altro caso che ha fatto scalpore, è stato quello di Vittorio Bisso esponente veneziano dei Comunisti Italiani ed ex assessore a Dolo(Ve), che ha ammesso di essere malato di Sla, ma ha anche denunciato gli scarsi aiuti ricevuti, chiedendo che su di lui, con il procedere della patologia, non vi sia accanimento terapeutico. La Regione comun-
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que, almeno dal punto di vista legislativo non è rimasta a guardare negli ultimi mesi L’impegno a sostegno dei malati di Sla residenti in Veneto è stato aumentato con la delibera regionale del 9 dicembre 2011. Cosa prevede? Punta ad nuova organizzazione del percorso assistenziale condiviso tra i numerosi servizi e livelli medici coinvolti, la completa informatizzazione e l’autorizzazione all’erogazione di particolari ausili. Ma ci sono delle difficoltà. A sottolinearle è il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo. “La quantità di risorse messe a disposizione dalla Regione con la nuova delibera – dice Pigozzo - va a scontrarsi con un aumento delle esigenze dei malati e quindi si rischia spesso di dare solo risposte parziali”. Insomma i soldi previsti non bastano proprio,o bastano solo in parte.
NEWS Iniziativa Ail
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nche quest’anno non mancheranno nei giorni di Pasqua in Veneto , le iniziative dell’Ail in tutte le principali piazze della regione. Saranno distribuiti dai banchetti dei volontari locali, quasi in ogni comune i banchetti che vendono “Uova di Pasqua” di cioccolato in favore dei malati di Leucemia “Ogni piccolo passo che la ricerca effettua - spiegano gli organizzatori - è merito di un piccolo gesto e le uova, in questi anni, sono diventate un simbolo di solidarietà al quale la gente dà, il suo appoggio. Tutta questa “escalation” che ha permesso di finanziare i progetti di ricerca, è data dall’impegno dei volontari e del loro aiuto non solo nelle manifestazioni nazionali e locali, ma per tutto ciò che riguarda il rapporto diretto con i pazienti. Loro sono la vera “anima” dell’Ail e senza di loro sicuramente non avremmo avuto tutti i risultati che l’Associazione è riuscita ad ottenere. Acquistare un uovo di cioccolato dell’Ail non contribuisce solamente ad addolcire la Pasqua; grazie al vostro aiuto molti pazienti potranno usufruire di cure sempre migliori e potranno guarire in un numero sempre maggiore”. Per ogni informazione si può visitare il sito www.ail.it. A.A.
12 Cultura veneta 38 Arte Padova ha ospitato due mostre del Maestro dei manifesti lacerati
Lo strappo “padovano” di Villeglé Ha fatto parte del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany insieme a Klein, Tinguely, Dufrene e Hains
di Alain Chivilò
E
’ ancora in essere il vasto eco creato dalle due mostre che la Città di Padova ha dedicato al Maestro dei manifesti lacerati Jacques Mahé de la Villeglé. L’edizione 2011 di Ram, diminutivo di Ricerche Artistiche Metropolitane ossia il contenitore culturale di eventi e manifestazioni che coinvolge diverse sedi cittadine, chiude con le mostre al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, “Jacques Villeglé – Lettere e frammenti. Un percorso nella scrittura di Jacques Villeglé” e alla Galleria C.D. Studio d’Arte “Jacques Villeglé 1960 – 1998”. Inoltre una videoproiezione 3D sulle facciate di Palazzo del Capitano di Piazza dei Signori, “videomapping 3D omaggio a Villeglé”, ha creato un interessante contorno coinvolgente per la cittadinanza, composto dagli affiches lacerati e dai grafismi attraverso un’animazione del suo stile. Come segno di gratitudine l’artista, presente alle due inaugurazioni, ha donato un’opera grafica espressamente dedicata alla città di Padova. “Villeglé un’artista - come afferma l’Assessore alla cultura Andrea Colasio - di fama internazionale, che proprio nella ricerca dei linguaggi urbani a lui contemporanei ha posto il fulcro della sua attività artistica, elaborando in modo creativo e originale un alfabeto di lettere e segni di estrema modernità”. Di origine bretone, nato nel 1926 a Quimper, vive e lavora a Parigi. Villeglé è conosciuto anche per l’appartenenza al movimento del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, con gli artisti Hains, Arman, Dufrene, Klein, César, Spoerri, Tinguely e il nostro Rotella. Nel 2008 la Francia gli rende il giusto tributo con una retrospettiva al Centre
Pompidou di Parigi. Jacques Villeglé insieme a Raymond Hains elabora una nuova forma di linguaggio partendo dallo strappo di manifesti pubblici. La ricerca di Villeglé fin dagli inizi è partita da manifesti che avessero un grafismo caratterizzato da segni linguistici e accenti fonici che creassero un equilibrio di sillabe e lettere. Il manifesto per Villeglé è un frammento caleidoscopico che può rigenerare il mondo, attirare l’inconscio collettivo e individuale fino a illustrare il panorama sociologico moderno. Un manifesto strappato come opera d’arte, che porta il nome della strada di provenienza, o il titolo della pubblicità originaria, al fine di ricreare la città e la strada stessa in un tutt’uno all’interno di un lavoro di archeologia urbana. I messaggi dei manifesti perdono lo scopo iniziale per cui sono statti creati, in quanto la casualità dello strappo e del relativo accostamento di colori e slogan determinano una poetica vivace, estetica spesso fuori dalla realtà. L’armonia non è contemplata, ma Villeglé ricerca nell’insolito e nel stupore una società piena di messaggi anche contradditori. L’illeggibilità che ne deriva, a forza di lacerazioni, è importante perché crea un amalgama a sorta di cacofonia lessicale, fino a determinare un ultra linguaggio che va al di là della poesia e della pittura. Villeglé non firma le opere per la loro logica costruttiva, rispettoso “del collettivo, creatore e anonimo”. Dagli anni 2000 il Maestro abbandona gli strappi per passare a un personale alfabeto costituito dai “segni socio-politici”, che compongono una variazione di frasi lapidarie, di racconti criptati, a volte difficili da decifrare e
di slogan pseudo anarchici. Una declinazione infinita di segni in una revisione grafica del suo lavoro con gesti, che collegano il lacerato dei manifesti con l’esecuzione stessa di questo alfabeto. Jacques Villeglé è dunque un archeologo contemporaneo della città che ha analizzato il linguaggio delle strade, dando testimonianza della sua evoluzione in un archivio mai esaurito. Nell’ambito delle inaugurazioni delle mostre padovane, grazie al coordinamento dei curatori Carlo Silvestrin e Dominique Stella, è stato possibile anche incontrare l’ottantacinquenne Maestro Villeglé, che si è reso disponibile a delle domande in modo cordiale e disponibile. In una società sempre più globalizzata cosa possono dire oggi i segni “socio – politici”? “E’ un’estrapolazione della società, del mondo politico e della finanza usando questi segni per creare una scrittura tipica del periodo in cui viviamo. Parlano di temi contemporanei nati dalla scrittura e dall’utilizzo stesso del segno come può essere il simbolo del dollaro, dell’euro e di altri. E’ un mix tra simbologia e linguaggio”. Com’è nata l’idea di strappare i manifesti dalla strada? “Il periodo era il dopo guerra e tutto quello che si stava sviluppando proveniva dalla liberazione appena ottenuta. Nel 1947 nella spiaggia di Saint Malo ho pensato di utilizzare il fil di ferro per i miei primi lavori. Il mio scopo era di ricreare un’arte che partisse dal recupero
Jacques Villeglé al Centro Culturale Altinate, nella foto piccola uno dei manifesti lacerati e insieme all’assessore Colasio con l’opera ragalata alla città di oggetti del quotidiano. Nel periodo bellico in Francia non c’era stato nessun segnale per quanto riguarda l’arte e di conseguenza rimanevano maestri come Picasso e Matisse per esempio. Ecco che diventava fondamentale superare questi artisti con un gesto diverso. Mi sono ispirato partendo dai concetti del Futurismo e da sceneggiature che vidi rappresentare nei teatri, concentrandomi in sintesi sul quotidiano. Il tutto è stato spontaneo”. A distanza di una decade dagli ultimi strappi come li interpreterebbe oggi? “Ho abbandonato gli strappi per ragioni fisiche in quanto era troppo difficile strapparli dalla strada. L’azione stessa era diventata faticosa. Oggi come allora la rappresentazione non cambierebbe. C’è comunque un’evoluzione con il nuovo ciclo. Gli strappi sono anonimi perché l’autore dei manifesti è sconosciuto, ora invece con i segni socio – politici sono diventato autore. Molti segni che utilizzo non sono però inventati da me e continuano a mantenere una sorta di anonimato. Ad ogni modo recupero questa simbologia con un gesto pittorico che crea, diventando ora io stesso autore. Mantengo una distanza perché faccio
Saturno Buttò al Padiglione Veneto di Villa Contarini e una sua opera di quest’anno “Baccanti e Dioniso bambino”
A Bassano fino al 20 aprile
Dolore ed estasi nell’arte di Saturno Buttò
L
’innata sensualità del corpo e della sua profonda spiritualità sono le chiavi di lettura delle opere si Saturno Buttò, unite a un conflitto tra erotismo e dolore, trasgressione e estasi. Nel corso della mostra di Bassano del Grappa presso La Piccola Galleria Arte Contemporanea, fino al 20 aprile, il Maestro ci ha accolto nel suo universo. Partendo dall’idea di un soggetto fino alla realizzazione, come nasce e si sviluppa una sua opera? “La figura è il soggetto a cui mi piace lavorare, senza una particolare idealizzazione ma con un riscontro autentico. Il ritratto mi permette proprio questo. I soggetti che compongono i dipinti nascono da incontri che avvengono nella mia vita. Trovo insieme a loro una tematica da sviluppare in base alla psicologia che nel contempo percepisco. Un’altra scelta avviene secondo la tematica che voglio sviluppare attraverso dei soggetti che archivio in un mio book, dalla mitologia, dalla religione fino ad arrivare all’oggi. Per fare un esempio, in questi giorni sto progettando a una rivisitazione del sacrificio di Isacco e su questa tematica sto cercando dei modelli che possono andare bene nei ruoli di padre, di figlio e angelo. Un altro aspetto è l’utilizzo della fotografia che diventa si-
curamente indispensabile sia per velocizzare il lavoro, ma anche per rendere maggiormente contemporanea l’opera. La utilizzo in sostituzione dei disegni preliminari e degli schizzi. Una volta stabilito quello che mi serve, sempre in base alle mie idee, scatto delle foto per evidenziare i tratti somatici e i dettagli anatomici, che riporto poi nell’immagine che creo su tavola. Le scene e i costumi così come si vedono non sempre sono presenti durante gli scatti fotografici. Con il disegno, partendo dai soggetti e avvalendomi di ulteriori dettagli sviluppo ciò che manca dalla fotografia iniziale. Come nella rappresentazione di gruppi di figure, nella maggior parte dei casi, prendo i soggetti singolarmente per poi assemblarli insieme con il disegno”. Un’interpretazione dell’arte sacra “europea” con una tecnica pittorica che rimanda, in chiave attuale, a periodi storici passati. “L’aspetto religioso, nello specifico il cristianesimo, è una costante nella mia pittura, perché è legato alla figura. Fisico e spirito sono due componenti di completezza dell’immagine umana. Quando contempli una figura, anche in chiave erotica, inevitabilmente c’è la possibilità di
delle interpretazioni enciclopediche”. Klein, Arman e Rotella, che ricordo ha di questi autori? “Il mio percorso artistico è diverso da questi autori. Io ho iniziato nel 1947 e loro sono venuti poco dopo. Arman ha esposto alla I Biennale di Parigi nel 1959 con lavori di dripping, quindi una pittura di fondo utilizzata. Klein aveva avuto delle influenze dal Giappone. Rotella ha avuto un’origine pittorica nel suo agire artistico e ricordo che staccava interamente il manifesto dal supporto della strada per strapparlo successivamente in studio, ponendo a differenza di me la sua firma nelle opere. Il mio pensiero invece è di recupero. Il Nouveaux Realisme è un movimento breve associato a Pierre Restany e non era molto legato ai lavori dei singoli artisti. Infatti i singoli autori si distinguono molto nelle loro filosofie creative”. Considerata la brevità, cosa ha rappresentato per lei il Nouveaux Realisme? “L’esposizione del 1960 fatta insieme a Klein, Tinguely, Dufrene, Hains. Il movimento è nato e morto li”.
una lettura anche spirituale. Nella grande arte della cultura occidentale c’è una rappresentazione energica della figura umana, io continuo questa tradizione con la speranza però di non essere visto come passatista”. Erotismo, dolore, trasgressione e estasi. Come intende e equilibra questo mix? “Le sensazioni e le pulsioni del corpo determinano l’azione. Anche in questo caso l’influenza della nostra religione gioca un ruolo importante. Di fatto sessualità e religione, estasi mistica ed estasi del corpo non sono poi così distanti tra loro. Vedi per esempio le vicende di alcuni santi e martiri che in preghiera estatica subiscono una trans fisica, data anche da passaggi dolorosi. Queste situazioni poi sono rapportate nel mio lavoro, a una sorta di contemporaneità che non è religiosa ma diame-
tralmente opposta. Esiste una pratica estrema come il sadomasochismo che parte da esperienze dolorose per arrivare al piacere o almeno ad una forma di piacere. Idealmente la affianco a pratiche religiose, più o meno in voga, mi riferisco al paradosso dell’astinenza sessuale, alla castità forzata, con costrizioni di vario genere (a seconda delle epoche) inflitte per mantenere puro il corpo, non trovate una similitudine con alcuni rituali SM dove si contempla una mortificazione della carne? Paradossalmente la religione con le sue regole è erotica! Lo è almeno a mio modo di vedere: dalla possibilità di mostrare i corpi nudi in estasi o in afflizione esibiti un po’ in tutte le chiese, all’imposizione di limiti e taboo che altro non fanno se non liberare l’immaginazione, non mi mancano certo spunti creativi. Ma in definitiva fondere insieme spiritualità e fisicità mi viene naturale”. Al.Ch.
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Arte Padova ha ospitato due mostre del Maestro dei manifesti lacerati
Lo strappo “padovano” di Villeglé Ha fatto parte del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany insieme a Klein, Tinguely, Dufrene e Hains di Alain Chivilò
E
’ ancora in essere il vasto eco creato dalle due mostre che la Città di Padova ha dedicato al Maestro dei manifesti lacerati Jacques Mahé de la Villeglé. L’edizione 2011 di Ram, diminutivo di Ricerche Artistiche Metropolitane ossia il contenitore culturale di eventi e manifestazioni che coinvolge diverse sedi cittadine, chiude con le mostre al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, “Jacques Villeglé – Lettere e frammenti. Un percorso nella scrittura di Jacques Villeglé” e alla Galleria C.D. Studio d’Arte “Jacques Villeglé 1960 – 1998”. Inoltre una videoproiezione 3D sulle facciate di Palazzo del Capitano di Piazza dei Signori, “videomapping 3D omaggio a Villeglé”, ha creato un interessante contorno coinvolgente per la cittadinanza, composto dagli affiches lacerati e dai grafismi attraverso un’animazione del suo stile. Come segno di gratitudine l’artista, presente alle due inaugurazioni, ha donato un’opera grafica espressamente dedicata alla città di Padova. “Villeglé un’artista - come afferma l’Assessore alla cultura Andrea Colasio - di fama internazionale, che proprio nella ricerca dei linguaggi urbani a lui contemporanei ha posto il fulcro della sua attività artistica, elaborando in modo creativo e originale un alfabeto di lettere e segni di estrema modernità”. Di origine bretone, nato nel 1926 a Quimper, vive e lavora a Parigi. Villeglé è conosciuto anche per l’appartenenza al movimento del Nouveaux Réalisme, teorizzato da Pierre Restany, con gli artisti Hains, Arman, Dufrene, Klein, César, Spoerri, Tinguely e il nostro Rotella. Nel 2008 la Francia gli rende il giusto tributo con una retrospettiva al Centre
Pompidou di Parigi. Jacques Villeglé insieme a Raymond Hains elabora una nuova forma di linguaggio partendo dallo strappo di manifesti pubblici. La ricerca di Villeglé fin dagli inizi è partita da manifesti che avessero un grafismo caratterizzato da segni linguistici e accenti fonici che creassero un equilibrio di sillabe e lettere. Il manifesto per Villeglé è un frammento caleidoscopico che può rigenerare il mondo, attirare l’inconscio collettivo e individuale fino a illustrare il panorama sociologico moderno. Un manifesto strappato come opera d’arte, che porta il nome della strada di provenienza, o il titolo della pubblicità originaria, al fine di ricreare la città e la strada stessa in un tutt’uno all’interno di un lavoro di archeologia urbana. I messaggi dei manifesti perdono lo scopo iniziale per cui sono statti creati, in quanto la casualità dello strappo e del relativo accostamento di colori e slogan determinano una poetica vivace, estetica spesso fuori dalla realtà. L’armonia non è contemplata, ma Villeglé ricerca nell’insolito e nel stupore una società piena di messaggi anche contradditori. L’illeggibilità che ne deriva, a forza di lacerazioni, è importante perché crea un amalgama a sorta di cacofonia lessicale, fino a determinare un ultra linguaggio che va al di là della poesia e della pittura. Villeglé non firma le opere per la loro logica costruttiva, rispettoso “del collettivo, creatore e anonimo”. Dagli anni 2000 il Maestro abbandona gli strappi per passare a un personale alfabeto costituito dai “segni socio-politici”, che compongono una variazione di frasi lapidarie, di racconti criptati, a volte difficili da decifrare e
di slogan pseudo anarchici. Una declinazione infinita di segni in una revisione grafica del suo lavoro con gesti, che collegano il lacerato dei manifesti con l’esecuzione stessa di questo alfabeto. Jacques Villeglé è dunque un archeologo contemporaneo della città che ha analizzato il linguaggio delle strade, dando testimonianza della sua evoluzione in un archivio mai esaurito. Nell’ambito delle inaugurazioni delle mostre padovane, grazie al coordinamento dei curatori Carlo Silvestrin e Dominique Stella, è stato possibile anche incontrare l’ottantacinquenne Maestro Villeglé, che si è reso disponibile a delle domande in modo cordiale e disponibile. In una società sempre più globalizzata cosa possono dire oggi i segni “socio – politici”? “E’ un’estrapolazione della società, del mondo politico e della finanza usando questi segni per creare una scrittura tipica del periodo in cui viviamo. Parlano di temi contemporanei nati dalla scrittura e dall’utilizzo stesso del segno come può essere il simbolo del dollaro, dell’euro e di altri. E’ un mix tra simbologia e linguaggio”. Com’è nata l’idea di strappare i manifesti dalla strada? “Il periodo era il dopo guerra e tutto quello che si stava sviluppando proveniva dalla liberazione appena ottenuta. Nel 1947 nella spiaggia di Saint Malo ho pensato di utilizzare il fil di ferro per i miei primi lavori. Il mio scopo era di ricreare un’arte che partisse dal recupero
Jacques Villeglé al Centro Culturale Altinate, nella foto piccola uno dei manifesti lacerati e insieme all’assessore Colasio con l’opera ragalata alla città di oggetti del quotidiano. Nel periodo bellico in Francia non c’era stato nessun segnale per quanto riguarda l’arte e di conseguenza rimanevano maestri come Picasso e Matisse per esempio. Ecco che diventava fondamentale superare questi artisti con un gesto diverso. Mi sono ispirato partendo dai concetti del Futurismo e da sceneggiature che vidi rappresentare nei teatri, concentrandomi in sintesi sul quotidiano. Il tutto è stato spontaneo”. A distanza di una decade dagli ultimi strappi come li interpreterebbe oggi? “Ho abbandonato gli strappi per ragioni fisiche in quanto era troppo difficile strapparli dalla strada. L’azione stessa era diventata faticosa. Oggi come allora la rappresentazione non cambierebbe. C’è comunque un’evoluzione con il nuovo ciclo. Gli strappi sono anonimi perché l’autore dei manifesti è sconosciuto, ora invece con i segni socio – politici sono diventato autore. Molti segni che utilizzo non sono però inventati da me e continuano a mantenere una sorta di anonimato. Ad ogni modo recupero questa simbologia con un gesto pittorico che crea, diventando ora io stesso autore. Mantengo una distanza perché faccio
Saturno Buttò al Padiglione Veneto di Villa Contarini e una sua opera di quest’anno “Baccanti e Dioniso bambino”
A Bassano fino al 20 aprile
Dolore ed estasi nell’arte di Saturno Buttò
L
’innata sensualità del corpo e della sua profonda spiritualità sono le chiavi di lettura delle opere si Saturno Buttò, unite a un conflitto tra erotismo e dolore, trasgressione e estasi. Nel corso della mostra di Bassano del Grappa presso La Piccola Galleria Arte Contemporanea, fino al 20 aprile, il Maestro ci ha accolto nel suo universo. Partendo dall’idea di un soggetto fino alla realizzazione, come nasce e si sviluppa una sua opera? “La figura è il soggetto a cui mi piace lavorare, senza una particolare idealizzazione ma con un riscontro autentico. Il ritratto mi permette proprio questo. I soggetti che compongono i dipinti nascono da incontri che avvengono nella mia vita. Trovo insieme a loro una tematica da sviluppare in base alla psicologia che nel contempo percepisco. Un’altra scelta avviene secondo la tematica che voglio sviluppare attraverso dei soggetti che archivio in un mio book, dalla mitologia, dalla religione fino ad arrivare all’oggi. Per fare un esempio, in questi giorni sto progettando a una rivisitazione del sacrificio di Isacco e su questa tematica sto cercando dei modelli che possono andare bene nei ruoli di padre, di figlio e angelo. Un altro aspetto è l’utilizzo della fotografia che diventa si-
curamente indispensabile sia per velocizzare il lavoro, ma anche per rendere maggiormente contemporanea l’opera. La utilizzo in sostituzione dei disegni preliminari e degli schizzi. Una volta stabilito quello che mi serve, sempre in base alle mie idee, scatto delle foto per evidenziare i tratti somatici e i dettagli anatomici, che riporto poi nell’immagine che creo su tavola. Le scene e i costumi così come si vedono non sempre sono presenti durante gli scatti fotografici. Con il disegno, partendo dai soggetti e avvalendomi di ulteriori dettagli sviluppo ciò che manca dalla fotografia iniziale. Come nella rappresentazione di gruppi di figure, nella maggior parte dei casi, prendo i soggetti singolarmente per poi assemblarli insieme con il disegno”. Un’interpretazione dell’arte sacra “europea” con una tecnica pittorica che rimanda, in chiave attuale, a periodi storici passati. “L’aspetto religioso, nello specifico il cristianesimo, è una costante nella mia pittura, perché è legato alla figura. Fisico e spirito sono due componenti di completezza dell’immagine umana. Quando contempli una figura, anche in chiave erotica, inevitabilmente c’è la possibilità di
delle interpretazioni enciclopediche”. Klein, Arman e Rotella, che ricordo ha di questi autori? “Il mio percorso artistico è diverso da questi autori. Io ho iniziato nel 1947 e loro sono venuti poco dopo. Arman ha esposto alla I Biennale di Parigi nel 1959 con lavori di dripping, quindi una pittura di fondo utilizzata. Klein aveva avuto delle influenze dal Giappone. Rotella ha avuto un’origine pittorica nel suo agire artistico e ricordo che staccava interamente il manifesto dal supporto della strada per strapparlo successivamente in studio, ponendo a differenza di me la sua firma nelle opere. Il mio pensiero invece è di recupero. Il Nouveaux Realisme è un movimento breve associato a Pierre Restany e non era molto legato ai lavori dei singoli artisti. Infatti i singoli autori si distinguono molto nelle loro filosofie creative”. Considerata la brevità, cosa ha rappresentato per lei il Nouveaux Realisme? “L’esposizione del 1960 fatta insieme a Klein, Tinguely, Dufrene, Hains. Il movimento è nato e morto li”.
una lettura anche spirituale. Nella grande arte della cultura occidentale c’è una rappresentazione energica della figura umana, io continuo questa tradizione con la speranza però di non essere visto come passatista”. Erotismo, dolore, trasgressione e estasi. Come intende e equilibra questo mix? “Le sensazioni e le pulsioni del corpo determinano l’azione. Anche in questo caso l’influenza della nostra religione gioca un ruolo importante. Di fatto sessualità e religione, estasi mistica ed estasi del corpo non sono poi così distanti tra loro. Vedi per esempio le vicende di alcuni santi e martiri che in preghiera estatica subiscono una trans fisica, data anche da passaggi dolorosi. Queste situazioni poi sono rapportate nel mio lavoro, a una sorta di contemporaneità che non è religiosa ma diame-
tralmente opposta. Esiste una pratica estrema come il sadomasochismo che parte da esperienze dolorose per arrivare al piacere o almeno ad una forma di piacere. Idealmente la affianco a pratiche religiose, più o meno in voga, mi riferisco al paradosso dell’astinenza sessuale, alla castità forzata, con costrizioni di vario genere (a seconda delle epoche) inflitte per mantenere puro il corpo, non trovate una similitudine con alcuni rituali SM dove si contempla una mortificazione della carne? Paradossalmente la religione con le sue regole è erotica! Lo è almeno a mio modo di vedere: dalla possibilità di mostrare i corpi nudi in estasi o in afflizione esibiti un po’ in tutte le chiese, all’imposizione di limiti e taboo che altro non fanno se non liberare l’immaginazione, non mi mancano certo spunti creativi. Ma in definitiva fondere insieme spiritualità e fisicità mi viene naturale”. Al.Ch.
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Le Terme di Loipersdorf i luoghi del benessere
In piena Stiria, le Terme di Loipersdorf attrezzate per bambini. Gli scivoli hanno dispensano benessere, relax e caratteristiche diverse, ma un comun divertimento in una cornice di pace denominatore: lasciarsi andare. e natura, profumi e colori annessi. Le Le recenti new entry hanno arricchito il Terme di Loipersdorf sono un resort con preesistente parco acquatico esterno numeri da primato europeo: 35 piscine e e le piscine interne dell’area definita 23 saune, due ristoranti, cinque hotel, un Terme da vivere (Lebenstherme), la più centro conferenze, un campo da golf e un grande del complesso con tanti e diversi centro fitness per un totale di 35 mila mq ambienti adatti a ogni età ed esigenza. di superficie e 600 mila ospiti all’anno. Nessuno escluso. Decisamente più intimo Ma al di là di ogni cifra la prerogativa più e raccolto lo Schaffelbad, spazio che il evidente è l’offerta trasversale con cui il resort riserva alla distensione e alla cura resort termale può coprire ogni tipo di di sé in una cornice di raffinato design. vacanza. Meta di turismo congressuale, è una destinazione perfetta per Le Terme di Loipersdorf il divertimento formato sono un resort con numeri famiglia e allo stesso da primato europeo tempo oasi esclusiva di remise en forme. Ci sono spazi e angoli In 8.500 mq distribuiti su quattro piani per tutti, a partire dal nuovo acquafun si trovano biblioteca, terrazze relax con aperto lo scorso novembre con nove affaccio sul lago, 14 piscine (tra cui la scivoli (tra cui in anteprima europea vasca-catino Schaffel, che dà il nome uno doppio da competizione) e aree all’area) e altrettante saune. Qui ci si può
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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 44
AMARE - DE SICA - DORA - LUCA MADRE - MARIA - MARINA - OLGA - OSCAR - PARTI - ROMA - SUORE FRANCESI - ZAMPA - ZIE
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3 lettere APE - IAN - LEO OHE - PST - RIC SFO - TAU 4 lettere GANA - MAGO MOAB 5 lettere AVRAI - CUOCO LAICO - SOREL TECLA - THETA 6 lettere
CADUTO TILOMA TUCANO 7 lettere VOLPOCA 8 lettere CASTAGNE ORTAGLIA 9 lettere ESATONALE INERRANTE
RODOMONTE TRAVEDERE 10 lettere RISALUTARE 11 lettere LATTESCENTE 14 lettere RIAVVOLGIMENTO
Soluzioni:
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li trovate su Puzzle Zero, tutti i mesi in edicola!
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Giochi e tanto divertimento:
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pirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande
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• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non ca-
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Aforismi
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INTARSIO Inserite nello schema le parole elencate
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non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)
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ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI
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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
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Chiave (4) - Il nome ………...........
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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
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SOPRA E SOTTO
100 pagine solo € 1,20
A tavola 43 CUCINA
VINO
I VINI DELLA VALTELLINA
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VALTELLINA È DA SEMPRE TERRA DI VINI E MOLTO PROBABILMENTE SI TRATTA DELLA PATRIA DELL’UVA RETICA RICORDATA VIRGILIO. GIÀ PRIMA DEL MILLE ERA UN PRODOTTO MOLTO APPREZZATO. IN EPOCA MEDIEVALE LA PRODUZIONE AUMENTÒ, GRAZIE ALL’OTTIMA QUALITÀ, TANT’È CHE LA VALLE DIVENNE BEN PRESTO IL CENTRO DI SMISTAMENTO DEL VINO NELLA PIANURA PADANA E NELLA PARTE CENTRALE DELLE ALPI, DALLE VALLI BERGAMASCHE ALLE BRESCIANE, A QUELLE DEL TRENTINO E AUSTRIACHE, MA SOPRATTUTTO A QUELLE DELLA SVIZZERA. ALLA FINE DEL ‘700 OLTRE 150.000 ETTOLITRI DI “VELTLINER”ATTRAVERSARONO LE ALPI. DOPO UNA FASE DI CRISI DOVUTA ALLE AVVERSITÀ CHE COLPIRONO I VIGNETI, NELL’OTTOCENTO E ALL’INIZIO DEL SECOLO SUCCESSIVO, LA PRODUZIONE RIPRESE VIGORE E LA QUALITÀ RITORNÒ MOLTO ALTA. I VINI PER LO PIÙ ROSSI PRODOTTI DA QUESTA TERRA SONO OTTENUTI DA UVE NEBBIOLO, DELLA VARIETÀ CHIAVENNASCA, UN VITIGNO NOBILE DALLA MATURAZIONE TARDIVA, CHE NEL CORSO DEI SECOLI HA SAPUTO DARE UN VINO IMPORTANTE COME LO “SFORZATO”O “SFURZAT DELLA VALTELLINA”, A
DA
IL CUI NOME NASCE DALLA TRADIZIONALE PRATICA DI APPASSIMENTO DELLE
QUESTO VINO VIENE OTTENUTO LASCIANDO APPASSIRE LE UVE MIGLIORI SU GRATICCI DI LEGNO, IN UN LOCALE BEN AREATO CHIAMATO “FRUTTAIO” PER ALMENO 110 GIORNI FINO ALLA FINE DI GENNAIO. DURANTE QUESTO PERIODO INVERNALE IL CLIMA DELLA VALTELLINA FAVORISCE L’APPASSIMENTO DEI GRAPPOLI. IL RISULTATO È UNA PERDITA DEL 40% DEL PESO DELL’ACINO E UNO SVILUPPO DI SOSTANZE AROMATICHE CONCENTRATE ED ESTREMAMENTE INTENSE. POI L’UVA VIENE PIGIATA E FATTA FERMENTARE E FATTA MATURARE PER ALMENO 24 MESI. SEMPRE DA VITIGNO NEBBIOLO NASCE IL VALTELLINA SUPERIORE, SUDDIVISO IN CINQUE SOTTODENOMINAZIONI: INFERNO, GRUMELLO, SASSELLA, VAGELLA E MAROGGIA, CHE SI FREGIANO DI BUON MERITO DELLA DOCG AL PARI DELLO SFORZATO.
ALLONTANANDOCI UN PO’ DALLA TRADIZIONE TRENTINA ABBIAMO PENSATO DI RICREARE I CANEDERLI UTILIZZANDO GLI SPINACI: UNA VERDURA SEMPRE DI STAGIONE E CHE PIACCE PROPRIO A TUTTI. PER UN EFFETTO PIÙ RUSTICO E CROCCANTE, ABBIAMO VOLUTO IMPANARE I NOSTRI CANEDERLI CON PANE GRATTUGIATO, FARINA DI MAIS ED UN MIX DI SEMI VARI. IL MODO SCELTO PER SERVIRLI È MOLTO LEGGERO, MA VOLENDO SI PIÙ PENSARE AD UNA MORBIDA E DELICATA BESCIAMELLA DI ACCOMPAGNAMENTO, OPPURE L’UTILIZZO DELL’UVETTA SULTANINA AL POSTO DEI PINOLI, PER UN TOCCO DOLCE. INGREDIENTI PER 15 CANEDERLI: 340G PANE ROMANO RAFFERMO
1 KG SPINACI FRESCHI
2 CUCCH FORMAGGIO PARMIGIANO GRATTUGIATO FARINA
UVE.
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FARINA DI MAIS PANE GRATTUGIATO SEMI VARI (SESAMO, LINO, PAPAVERO)
2 UOVA
OLIO EVO
260ML LATTE CANNELLA NOCE MOSCATA PINOLI AGLIO IN POLVERE
DENISMENEGHINI@ALICE.IT
SALE, PEPE BIANCO
PROCEDIMENTO: SBATTERE LE UOVA CON IL LATTE. TAGLIARE IL PANE E AMMOLLARLO IN UNA CIOTOLA CON LE UOVA SBATTUTE, ED INSAPORIRE CON SALE E PEPE. AGGIUNGERE IL FORMAGGIO GRATTUGIATO, MESCOLARE BENE E LASCIAR RIPOSARE PER CIRCA 30 MINUTI (DEVE RISULTARE MORBIDO E UMIDO, SENZA PERÒ DISFARSI) LESSARE GLI SPINACI E STRIZZARLI BENE PER PRIVARLI DELL’ACQUA. AMALGAMARE IL PANE CON GLI SPINACI, UNIRE I PINOLI, L’AGLIO, LA CANNELLA E LA NOCE MOSCATA. AGGIUNGERE QUALCHE CUCCHIAIO DI FARINA 00, PER OTTENERE UN COMPOSTO PIÙ COMPATTO. FORMARE LE PALLINE (BAGNARSI LE MANI PER RIUSCIRE A LAVORARE MEGLIO IL COMPOSTO) E PASSARLE IN UN PIATTO CON LA FARINA DI MAIS, MESCOLATA AL PANE GRATTUGIATO ED I SEMI. CUOCERE I CANEDERLI IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SARANNO PRONTI QUANDO VENGONO A GALLA. PER VEDERE SE SONO BEN COMPATTI FARE LA PROVA CON UN CANEDERLO, SE NON VIENE A GALLA AGGIUNGERE ALTRA FARINA. SERVIRE BAGNANDO CON UN FILO D’OLIO.
MANUELA E SILVIA BIZZO
SPIZZICHI E BOCCONI B
CORSI FORMAZIONE 2012 PER DIRIGENTI E VOLONTARI DI ASSOCIAZIONI
COSTITUIRE UN’ASSOCIAZIONE TUTTO IN ORDINE CON L’AMMINISTRAZIONE FORMAZIONE PER VOLONTARI DELL’ACCOGLIENZA IL LAVORO NELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO: CO.CO.PRO, VOUCHER E BORSE LAVORO GENERARE FIDUCIA PER LA RACCOLTA FONDI CONTABILITÀ E BILANCIO DELLE ASSOCIAZIONI ACCOGLIERE GIOVANI VOLONTARI
5 PER MILLE: PROMOZIONE, ISCRIZIONE E RENDICONTAZIONE REALIZZARE IL SITO WEB DELL’ASSOCIAZIONE FARE VOLONTARIATO ALL’ESTERO FAR CRESCERE L’ASSOCIAZIONE: PROGETTARE, RACCOGLIERE FONDI, ACCOGLIERE VOLONTARI ASSICURARE I VOLONTARI SEMINARIO SULLA SICUREZZA DLGS. 81/2008 SOCIAL NETWORK PER IL VOLONTARIATO: FACEBOOK E TWITTER
> I CORSI SONO GRATUITI MA È NECESSARIO ISCRIVERSI ANTICIPATAMENTE. > IL PROGRAMMA COMPLETO E IL MODULO D’ISCRIZIONE SONO DISPONIBILI SUL SITO.
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Denis Meneghini
CANEDERLI TRENTINI AGLI SPINACI
44 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04
DAL
FASCINO ASCOLTATE LA PARTE DI VOI PIÙ TRADIZIONALISTA PERCHÉ I PIANETI VI SPINGERANNO NELLA CONTINUITÀ DEI RAPPORTI INTRAPRESI · SALUTE CAMBIA LA STAGIONE E PORTA CON SÉ ANCHE LA PIGRIZIA. BANDITE IL DIVANO E SCEGLIETE MUSICA ADATTA A LUNGHE PASSEGGIATE
TORO DAL 21/04 AL 20/05
FASCINO SARETE A L POSTO GIUSTO NEL MOMENTO GIUSTO. SAPRETE ESSERE PRESENTI PER CHI AMATE NEL MODO PIÙ DOLCE E OPPORTUNO · S ALUTE ADOTTANTE UN’ALIMENTAZIONE CON INTEGRAZIONI MACROBIOTICHE, VI AIUTERÀ CON IL PESO E, SE DOVETE SCEGLIERE, DATEVI ALLA DANZA
Oroscopo APRILE NON TI SCOPRIRE... LA PRIMAVERA ENTRA NEL VIVO E I SENSI SI RISVEGLIANO E RITROVANO VIGORE. E’ IN ARRIVO UN MESE CHE PORTA CON SÉ PASSIONE PER LA VITA
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10
FASCINO L’EROS IN VERTIGINOSO AUMENTO VI SPINGE IN UNA CACCIA SENZA FRONTIERE. ATTENTI A COME VI MUOVETE PER NON FERIRE NESSUNO · S ALUTE AVETE BISOGNO DI FARE UN’ATTIVITÀ LEGGERA MA CONTINUATIVA, CHE POSSA RESTITUIRVI UNA SENSAZIONE DI BENESSERE GENERALE
SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11
FASCINO SARETE VITTIMA DI SPINOSI SOSPETTI ANCHE PERCHÉ NON MANCHERETE DI MISURARVI IN SCHERMAGLIE AMOROSE. CALMA!· S ALUTE CERCATE L’EQUILIBRIO FISICO ED EMOTIVO. NON VI FARÀ MALE UNO SCREENING MEDICO CON ATTENZIONE ALL’APPARATO RIPRODUTTIVO
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12
FASCINO EVITATE DI ESSERE TROPPO CRITICI E, SOPRATTUTTO IN COPPIA, PREDILIGETE IL SILENZIO. ASCOLTARE I BISOGNI DELL’ALTRO VI FARÀ BENE · S ALUTE DOVETE RECUPERARE CENTRALITÀ E SALDEZZA, FATELO SEGUENDO I CONSIGLI DI UN PERSONAL TRAINER E IMPONENDOVI LA CALMA
IN ALCUNI MOMENTI VI SENTIRETE PRIGIONIERI DELL’AMORE DI CHI VI STA VICINO. SCAPPARE NON AIUTA, SIATE INVECE SPENSIERATI · S ALUTE DEDICATEVI A UN REGIME DEPURATIVO CHE REGALERÀ SOLLIEVO A FEGATO E APPARATO DIGESTIVO. NON DIMENTICATE DI RIPOSARE FASCINO
LA CASA METTE RADICI
CANCRO
CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01
DAL 22/06 AL 22/07
FASCINO SIETE STRETTAMENTE CONNESSI CON CHI AMATE PERCIÒ OGNI OBIETTIVO È POSSIBILE. ATTENZIONE ALLE GAFFES IN AGGUATO · SALUTE FORMA MUSCOLARE ED ESTETICA INVIDIABILE, ACCOMPAGNATA, PERÒ, DA UN NERVOSISMO CHE POTREBBE SCARICARSI SULLE ARTICOLAZIONI O SULLA SCHIENA
LEONE DAL 23/07 AL 23/08
FASCINO USATE MAG-
GIORE CAUTELA PERCHÉ IL PARTNER POTREBBE MOSTRARSI INTRANSIGENTE E POCO INCLINE A SOPPORTARE LE VOSTRE TIRITERE· S ALUTE ABBIATE COSTANZA E SCEGLIETE UN PROGRAMMA DI FITNESS SOLIDO E PROGRESSIVO, SIA CHE SI TRATTI DI ESERCIZI IN PALESTRA O DI ALTRO
VERGINE DAL 24/08 AL 22/09
FASCINO VI ATTENDONO OCCASIONI PICCANTI: FATE ATTENZIONE PERÒ, CHI È IN COPPIA RISCHIA GROSSO, ANCHE FISICAMENTE!· S ALUTE BUONA LA TONICITÀ MUSCOLARE. APPROFITTATENE SCEGLIENDO SPORT COME LA BICICLETTA, L’EQUITAZIONE O LA CORSA
Sottomarina in Viale Mediterraneo zona PEEP
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alloggi di nuova costruzione con impianti di geotermia e fotovoltaico per un microclima ideale e risparmio energetico minimo del 50% anche per i costi condominiali
cell. 389 45 24 145 Il sistema fotovoltaico trasforma i raggi solari in corrente elettrica necessaria a far funzionare l’ascensore, l’illuminazione dei vani comuni, l’apertura dei cancelli... e soprattutto al funzionamento delle pompe geotermiche che ricavano energia (entalpica) dal sottosuolo a mezzo di sonde, questa energia viene distribuita agli alloggi d’inverno per riscaldare, d’estate per raffrescare a mezzo di un impianto radiante a pavimento. Un sistema di deumidificazione consente di vivere in un microclima, da te personalizzato, risparmiando il 50% (minimo) sulle spese di riscalmamento, raffrescamento, acqua calda sanitari, energia elettrica e sulle spese condominiali.
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FASCINO DEDICHERETE ALL’AMORE VERO UNO SPAZIO CONSISTENTE: MOSTRATEVI GIOCOSI E APPASSIONATI ASSECONDANDO IL CORPO · SALUTE IL QUADRO PSICOFISICO GENERALE SARÀ PIÙ CHE SODDISFACENTE MA SCEGLIETE LA GINNASTICA PASSIVA, LO YOGA O IL PILATES
ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02
CONCENTRATEVI SULLA PARTE PROGETTUALE DEI SENTIMENTI, LA STABILITÀ È UN SOLIDO PUNTO D’APPRODO RISPETTO A MOLTE VOSTRE DERIVE· S ALUTE I PIANETI DISSONANTI POTREBBERO CAUSARE QUALCHE SOMATIZZAZIONE A CARICO DELLO STOMACO. PROVATE A RISOLVERE CON LA FITOTERAPIA FASCINO
FASCINO IL
PESCI DAL 20/02 AL 20/03
DIALOGO E L’INTESA VIAGGERANNO IN TOTALE ARMONIA, LA FORTUNA ASSISTERÀ I SINGLE CHE OSERANNO USCIRE DALLE LORO TANE S ALUTE ANCHE PER VOI LA DANZA POTREBBE ESSERE L’ATTIVITÀ CHE PIÙ SI ADDICE PER ACCOMPAGNARVI IN QUESTO PERIODO DI PIACEVOLI SORPRESE