La Piazza del Delta - 2012ott n128

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Province Rovigo con Verona aspettando la Vi-Ve-Ro

Porto Viro Confermato il finaziamento per la casa di cura

Imposte Imu, il 17 dicembre il saldo. Ovunque rincari

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26 e 32 EDITORIALE

Nuovo Veneto firmato Monti

LO NAZ/19/2010/CT

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Pesca. da Bruxelles Per caPire i ProBlemi

La visita della delegazione europea della pesca a Venezia e Chioggia dello scorso 11 ottobre sembra avere aperto la porta a un’ipotesi di “regionalizzazione” della pesca in alto Adriatico. Hanno toccato con mano le problematiche che il mondo della pesca deve affrontare pag. 16

calcio. il delta non e’ Partito molto Bene

di Nicola Stievano

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Nuovi capi d’imputazione per i vertici Enel La Pm Fasolato ha inserito nell’accusa anche il reato di disastro colposo

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Dopo aver mancato la promozione nella scorsa stagione la corazzata del presidente Visentini si è ripresentata al nastro di partenza con un organico rinnovato e di qualità, per riprovare il salto tra i professionisti. L’avvio di stagione non è stato dei migliori pag. 25

el parlare della Centrale Enel di Polesine Camerini bisogna ormai procedere a una distinzione preliminare: si parla dell’impianto in sé o della sua dimensione legale? Destini inesorabilmente incrociati, ma con sbocchi diversi: se da una parte il vecchio gigante rugginoso vive un’esistenza precaria, dall’altra le vicende burocratiche vivono un periodo di vivacità. Ha infatti preso il via, con un notevole colpo di scena iniziale, il processo ai dirigenti Enel accusati di violazioni alle norme di sicurezza della Centrale durante

il periodo tra il 1998 e il 2009. Il pubblico ministero Manuela Fasolato infatti ha aggiunto ai capi d’imputazione già presenti anche quello di disastro colposo: una scelta che ha obbligato il giudice Silvia Varotto a rinviare l’udienza e a trasferire il processo al tribunale di Rovigo. Questo perché il reato in questione prevede pene comprese tra tre e dodici anni di reclusione e per le infrazioni superiori ai dieci anni è necessario il giudizio di un tribunale in composizione collegiale. Nello specifico andrà stabilito se è sussistita

o meno “l’omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni sul lavoro”: in sostanza l’accusa ritiene che vi sia un legame diretto tra i mancati adeguamenti della centrale, le relative emissioni nell’atmosfera e l’aumento delle patologie respiratorie nei minori di quattordici anni residenti in un raggio di venticinque chilometri dall’impianto. Si ricomincerà quindi il prossimo 24 gennaio, alla presenza degli illustri imputati. pagg.

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oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, decine di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, concitati, giorni che hanno preceduto il decreto sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Zanonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto mettendo in subbuglio decine di sindaci e costringendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3

L’Intervento

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n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere.

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EDITORIALE

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Nuovo Veneto firmato Monti Caccia

tar ha revocato la sosPensiva

In questa fine del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la firma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia. Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fine anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni. C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modificare lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fino ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specificità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso contrario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio. di Nicola Stievano

Alla luce delle modifiche al calendario venatorio apportate stamane della giunta regionale, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha ritenuto di revocare l’ordinanza di sospensiva adottata in seguito a un ricorso presentate da alcune associazioni ambientaliste. “Questo significa, in buona sostanza – ha affermato l’assessore regionale alla caccia Daniele Stival – che da sabato prossimo la caccia può riprendere sulla base delle nuove regole definite oggi”

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Il crossodromo verrà spostato in zona Mea pag.

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Avviati i lavori all’attracco fluviale di Ca’ Tiepolo

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Buoni i risultati dalla raccolta differenziata pag.

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Regione Politica

“Concorsone”, precari sul piede di guerra pag.

Personaggio

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Ubertone, un talento scoperto da Mogol pag.

cultura

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Il Veneto laboratorio delle prossime elezioni pagg. 32-33

cultura

Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere

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Rassegna “Aperture”, appuntamenti fino a dicembre pag. 31

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Pesca

distretto alto adriatico Il Distretto Alto Adriatico, nato lo scorso febbraio, potrebbe essere il primo distretto europeo ad avere le piene potenzialità per gestire in modo autonomo ed efficiente le proprie acque, grazie al comune intento delle Regioni interessate (Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia) di costituire un organo sovraordinato, con la possibilità di creare un’attività coordinata con la Slovenia e la Croazia, che a breve entrerà a far parte ufficialmente dell’Unione Europea. “Chiediamo al Ministero – ha continuato Manzato – la possibilità di operare in autonomia, con la creazione di appositi piani di gestione che vengono dal basso, da coloro che operano in mare, che lo conoscono e sanno come dialogarci”. Questo permetterebbe di evitare decisioni calate dall’alto che non tengono conto delle caratteristiche dell’Adriatico permettendo agli operatori del settore, ai loro rappresentanti e alle Istituzioni di mantenere le proprie specificità e le tradizioni degli antichi mestieri di mare.

Scuole superiori

esPerienze in Banca

Partirà da gennaio e si potrà fino ad aprile la possibilità per le classi quinte delle scuole superiori polesane di unire alla didattica esperienze pratiche in materia finanziaria. Infatti grazie ad un accordo siglato tra l’assessore alla Pubblica istruzione Leonardo Raito, Giovanni Pontara dell’Ufficio scolastico ed il vice presidente della Cassa di Risparmio del Veneto Fabio Ortolan i “maturandi” polesani avranno la possibilità di visitare le filiali dell’istituto di credito per unire una parte pratica a quella teorica sviluppata in aula entrando in contatto con la tipologia delle operazioni e la gestione degli strumenti finanziari.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

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REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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28 4 Argomento del mese PRESSIONE FISCALE La tanto contestata Imposta municipale unica torna di attualità in quanto entro il 16 dicembre si dovrà pagare il conguaglio. I comuni hanno avuto tempo fino al termine di ottobre per modificare le aliquote ma quasi nessuno le ha abbassate

Imu: tra acconto e s

di Francesca De Luca

I sindaci temono di non riuscire a soddisfare le aspettative ministeriali

Solo Rovigo, tra i capoluoghi di Provincia, ha posto dall’inizio aliquote al massimo

E 2011...

i Nuoto Beni al Mattino della chiesa ro Omaggio!!!

e nel mese di frequenza nuoto libero

I

mu, Imposta Municipale Unica, sostanzialmente la vecchia Ici mascherata, sta facendo piangere lacrime amare a chi è già vessato dalla mancanza di lavoro e dal peso della crisi. La prima rata a giugno, la seconda a settembre, ora ci si prepara al conguaglio finale, previsto per dicembre. Come si calcola l’Imu? In effetti i conti non sembrano essere così semplici. Come tutti ormai sanno, i comuni hanno la possibilità di decidere l’aliquota da applicare all’interno di un intervallo, che varia in base all’immobile considerato: dallo 0,2% allo 0,6% per le prime case, da 0 a 0,4% per i fabbricati rurali, dallo 4,6% al 10,6% per le seconde case e altri tipologie di beni. L’imposta interessa tutti gli immobili e si calcola, come avveniva per l’Ici, moltiplicando la rendita catastale per centocinque aggiungendo però per l’Imu, il 60% (moltiplicando dunque il tutto per 1,6). Sono previste alcune detrazioni: per la prima casa abituale (ovvero dove il proprietario dimora abitualmente e risiede anagraficamente) è possibile chiedere la riduzione di duecento euro, più cinquanta euro per ogni figlio a carico che abbia meno di ventisei anni. Una

deroga ai pagamenti dell’Imu è stata prevista nei comuni oggetto del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna (e qualche comune del Polesine) nello scorso maggio; il pagamento della prima e seconda rata è stato infatti sospeso fino al 30 novembre. Per quanto riguarda i Comuni capoluogo di Provincia della regione Veneto, la scelta è stata quella di applicare (per il pagamento dell’Imu sulla prima casa) l’aliquota dello 0,4% ad eccezione di Belluno e Rovigo che hanno applicato, rispettivamente, quella dell 0,5% e quella dello 0,6%. Tra questi, il comune in cui mediamente il cittadino sembra dover pagare di più è quello di Verona, seguito a ruota da Padova; entrambi sembrano essere tra i dieci comuni d’Italia dove l’Imu incide maggiormente nelle tasche dei contribuenti (seconde solo a città come Roma, Milano, Torino, Bologna, Rimini). Questa imposta è stata pensata dai legislatori come una fonte di introiti per i Comuni, costantemente oggetto di tagli ai finanziamenti da parte dello Stato centrale ma, in effetti, non moltissimo rimane nelle casse comunali. Allo Stato è riservata la metà delle entrate calcolate applicando l’aliquota base (ovvero

lo 0,76%), a tutti gli immobili al di là dell’abitazione principale. I comuni avevano tempo fino al termine di ottobre per variare le aliquote di riferimento: quasi tutti i Comuni le hanno mantenute o addirittura alzate. Diversi primi cittadini infatti, temono di non riuscire a soddisfare le aspettative ministeriali e non rispettare le previsioni. Non aiuta la Corte dei Conti che ha stabilito la diretta responsabilità del primo cittadino per eventuali danni erariali causati dall’errato calcolo delle tasse comunali. Così, onde evitare di sbagliare, i sindaci sono portati a tenere alte le aliquote. In Veneto, tuttavia, solo Rovigo (tra i capoluoghi di Provincia) ha posto dall’inizio le aliquote al massimo anche per l’abitazione principale. A dicembre, entro il giorno 16, il contribuente dovrà versare il saldo sulla base delle aliquote definitive come deliberate dal comune. In altre parole, sarà necessario ricalcolare il debito Imu annuo sulla base delle aliquota decise dall’ente locale, sottrarre gli acconti pagati a giugno e a settembre (per i contribuenti che hanno scelto di suddividere i versamenti in tre rate) e versare a saldo la differenza.

Imu dal 2013

B

eni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Veneto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fini sociali e commerciali. A certificarlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la bocciatura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profitto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che commerciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà definito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si definiranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualificare come svolte con modalità non commerciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

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Argomento del mese 29 5 Chi cala e chi cresce l’imposta

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Aliquote nei comuni

La Cgia di Mestre ha preso in esame 81 capoluoghi di Provincia

Solo sei comuni in tutta Italia hanno abbassato l’aliquota di Francesca De Luca

I

dati della Cgia di Mestre parlano chiaro: all’interno di un campione d’esame corrispondene ad 81 capoluoghi di Provincia, nelle grandi città un Sindaco su due (precisamente il 49,4% del campione preso in esame) ha deciso di non aumentare l’aliquota base dell’Imu sulla prima casa. Altri 35 primi cittadini (pari al 43,2%), invece, hanno deciso di alzarne l’aliquota, mentre ci sono 6 realtà comunali (pari al 7,4% del totale) che faranno sicuramente felici i proprietari che vivono in quelle città, dal momento che hanno deciso di abbassare l’aliquota. Le delibere prese in esame dalla Cgia sono state recuperate nel sito internet del Ministero delle finanze. Per una abitazione di tipo civile A2 (vale a dire una tipologia abitativa media che si interpone tra gli immobili economici e quelli signorili) i più “colpiti” dall’Imu sulla prima casa saranno i torinesi: la seconda rata costerà mediamente 718 euro che farà salire l’imposta complessiva annua a 1.055 euro. Segue Genova, con una seconda rata pari a 561 euro che porterà l’imposta complessiva annua a toccare i 902 euro. Sul terzo gradino dei più tartassati dall’introduzione dell’Imu troviamo i proprietari di prima casa di Bologna: pur versando una seconda rata di 440 euro, il versamento complessivo raggiungerà gli 879 euro. Al di là degli aumenti di aliquota apportati da queste Amministrazioni comunali, sull’importo da pagare incide molto la rendita catastale media presente in queste città. Quest’ultima, strettamente legata al valore economico dell’immobile, è quel parametro che determina la base imponibile sulla quale si applica l’Imu. Non è però ancora detta l’ultima parola: il Governo si è riservato la facoltà di variare l’aliquota base addirittura entro il 10 dicembre 2012.

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Adria fa spendere meno per le seconde case E

nel Polesine come si comportano i Comuni? Portoviro, ad esempio, mantiene le medesime aliquote, confermando quanto stabilito con la delibera di giugno: lo 0,5% sulla prima casa, lo 0,8% su tutti gli altri tipi di fabbricati al di là di quelli rurali, per i quali vale l’aliquota dello 0,2%. L’incasso, calcolato con l’aliquota base è stato, ad ora, di un 1 milione e 270 mila euro, di cui 188 mila e cinquecento circa dal pagamento della tassa sulle abitazioni principali; 111 mila e seicento circa dal pagamento sui terreni agricoli; 134 mila e quattrocento circa dalla aree edificabili e quasi seicento mila per quanto riguarda la tassazione sui beni di altro genere (ad esempio le seconde case). Novità ad Adria, invece, che, con una delibera di giunta datata 30 ottobre, ha stabilito un abbassamento dell’aliquota (dall’ 1,6% allo 0,96%) per i proprietari di seconde case nel caso in cui in queste vi risiedano stabilmente ed anagraficamente un genitore o un figlio (un parente in linea diretta). “Tutti noi avremmo preferito non pagare l’Imu e non farlo pagare ai cittadini - sostiene l’assessore Federico Simoni - ma dobbiamo essere realisti e credibili. Il governo continua a tagliare i fondi agli enti locali e per gli amministratori è veramente difficile riuscire a garantire i servizi. Solo nel 2012 - continua Simoni - lo Stato ha tagliato un milione e trecentomila euro, ma noi Chiudere l’anno vogliamo continuare a mantenere apercon l’ennesimo te le delegazioni frazionarie e tutto ciò sacrificio, è un peso che ci consente di esser vicini ai cittaper moltissime dini, nostri datori di lavoro e clienti al famiglie tempo stesso; dobbiamo continuare a rispondere ai loro bisogni”. Se Adria ride, Rovigo piange, nel capoluogo, infatti, monta la polemica in seguito ad uno studio pubblicato dal Sole 24 Ore, in cui si evidenzia una differenza del + 500% tra quanto versato dai cittadini a giugno come acconto, e quanto dovranno pagare invece con il saldo di dicembre. Se, ad esempio, un cittadino rodigino ha versato 25 euro come prima rata, a dicembre dovrà pagarne 150. La causa è facilmente individuabile: se la prima rata è calcolata tenendo conto dell’aliquota base stabilita dal Ministero (lo 0,4% per le prime case e lo 0,76% per gli altri immobili), a dicembre sarà invece effettuato un ricalcolo in base alle aliquote stabilite a livello comunale (nel caso di Rovigo lo 0,6% per le prime case e l’ 1,6% per le altre proprietà). “Questa è una polemica inutile, e fuorviante - sostiene l’assessore Stefano Bellinazzi - posta in questi termini sembra vi siano stati enormi rincari e che i cittadini di Rovigo siano tra i più tartassati di Italia. Così non è per capire quali sono i cittadini che spendono di più non si devono guardare le aliquote ma le rendite catastali sulle quali si basano i calcoli per il pagamento”. Le rendite catastali di Rovigo, in effetti, sono basse. Così, anche se a Rovigo l’aliquota è al massimo a differenza, per esempio, di Venezia (in cui è allo 0,4% con ulteriori detrazioni per nuclei familiari con componenti disabili), un rodigino proprietario di un appartamento di 100 metri quadrati a Rovigo pagherà molto meno. In ogni caso chiudere l’anno con l’ennesimo sacrificio, è un peso per moltissime famiglie, continuo oggetto di una crisi che non accenna ad arrestarsi. F.D.L.

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6 Territorio Pesca Una proposta avanzata dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine

“Rottamiamo i pescatori over 75”

L’ ipotesi nasce per favorire l’ingresso di persone giovani nel settore ma ha trovato l’ostruzione degli interessati che con la pesca rimpinguano le scarse pensioni di Alessandro Orlandin

la replica di Bellan

I

l settore della pesca è un settore da tempo in difficoltà. Gli allevatori di mitili, sia che si tratti di vongole o cozze, ogni anno devono affrontare le difficoltà derivanti dalla scarsa vivificazione delle lagune e la conseguente perdita del raccolto, l’estate eccessivamente calda e scarsamente piovosa ha riproposto di recente il fenomeno sottolineando, una volta in, più l’urgenza di interventi mirati e il più possibile risolutivi. Per la pesca in mare, invece, ad essere d’impaccio sono alcune norme europee che impongono l’uso di reti poco consone alla tipologia dei fondali e quindi alla cattura delle specie che da sempre sono finite sui banchi dei mercati locali e non. Entrambe le circostanze hanno dato luogo a momenti di protesta, anche energici, vista anche l’importanza che la pesca ricopre nell’economia locale e il numero di persone coinvolte nel settore. Ma recentemente una nuova reazione ha animato i pescatori locali che ancora una volta si sono sentiti oggetto di un’iniziativa poco condivisa. Un proposta

Occupazione

“Questi lavoratori sono da elogiare”

“Q

Le proteste sono state rivolte all’assessore provinciale Ballan di “rottamazione” – potremmo definirla mutuando un termine in voga nel mondo della politica – avanzata dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine per togliere il diritto di pesca agli over 75 per sopraggiunti limiti di età ha dato luogo, infatti, ad un ampio e vivace dibattito. Da una parte la

volontà di favorire l’ingresso di persone giovani in questo complesso mercato, dall’altro le rivendicazioni di una categoria sfavorita dall’attuale situazione economica e costretta a lavorare per sopperire a pensioni scarsissime. I pescatori chiamati in causa dal possibile provvedimento hanno protestato con l’assessore provinciale alla pesca Claudio Bellan, facendo notare che per far entrare i giovani pescatori senza pensionare i vecchi si potrebbe razionalizzare il vasto garbuglio di permessi e regolamenti per l’affido delle lagune.

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uando si parla di pesca di vongole a Porto Tolle significa parlare di un Consorzio pescatori fra i più importanti a livello nazionale, significa parlare di oltre 1500 addetti senza contare l’indotto, in sostanza della principale fonte economica del territorio. Inoltre le nostre lagune, se fatti gli investimenti necessari, possono offrire al territorio nuove opportunità ai pescatori di ogni età. Fatta questa doverosa premessa voglio prendere spunto dall’articolo apparso qualche giorno fa sulla questione dei settantacinquenni in rivolta, ai quali rivolgo tutta la mia solidarietà e stima per la volontà e attaccamento al lavoro dimostrato che sia da esempio per i giovani, questi hanno ragione a lamentarsi e preoccuparsi, prima di tutto per sottolineare il fatto che purtroppo sono costretti a lavorare fin che la salute li sorregge in quanto la pensione percepita non permette loro una vecchiaia dignitosa, dopo una vita spesa a lavorare in un impegno fisico pesante e con redditi non certo esaltanti, e questo è molto triste perché la situazione pensionistica dei pescatori oggi, alla pari purtroppo di molte altre categorie, e a dir poco scandalosa con pensioni di poco più 400 euro al mese e quindi sfido chiunque oggi a sbarcare il lunario con un reddito cosi basso e direi anche umiliante. In seconda battuta però dico che questi pescatori sono da elogiare, io ho la fortuna di conoscerne alcuni e hanno un entusiasmo, una volontà, un attaccamento al loro lavoro che è ammirevole e io che sono di Porto Tolle sono orgoglioso di essere loro concittadino. Quindi mi sento di dire a questi pescatori di stare tranquilli che fin la salute gli permetterà di andare a pescare nessuno vorrà metterli in discussione, sicuramente non la provincia di Rovigo e tanto meno il sottoscritto. Detto questo però mi preme sottolineare che la situazione dei pescatori di vongole che fanno capo al Consorzio è alquanto problematica e direi anche imbarazzante per certi aspetti, con situazioni conclamate di deroghe alla pesca che sta mettendo in crisi tutto il sistema procurando privilegi e iniquità conclamate fra pescatori a tal punto da rasentare la legittimità dell’attività stessa. Quindi compito della Provincia è quello vigilare e di concertare con il Consorzio pescatori le modalità per sfruttare al massimo il bene pubblico (lagune) attraverso i diritti esclusivi di pesca e fare in modo che questa opportunità sia sempre in crescita affinché molti altri, soprattutto giovani, possano avere opportunità di poter operare e lavorare sfruttando questa importante risorsa naturale. Quindi mi trovo d’accordo con il pescatore Arcadio di 75 anni, che è ora di intervenire in modo consistente nel sistema di gestione dei permessi di pesca e purtroppo servirà tempo per correggere tutti gli errori fatti in passato, la strada è stata intrapresa ed è dura e difficile però sono convinto che alla fine prevarrà il buon senso e i furbi avranno vita dura perché non intendo assolutamente lasciare che l’anarchia prevalga sulle regole. Abbiamo una importante risorsa naturale invidiata da molti noi però dobbiamo fare in modo che questa risorsa possa essere la vera chiave di sviluppo del nostro Delta, con una gestione intelligente e lungimirante non solo per i 1500 addetti attuali ma, soprattutto, per i giovani e per le future generazioni, fare in modo che il reddito pro capite aumenti e sia adeguato al costo della vita. Per far questo dobbiamo, in concerto con il Consorzio, mettere mano ai regolamenti, organizzare in modo più razionale la vigilanza e valorizzare un prodotto straordinario e unico delle nostre lagune. La Provincia da tempo ha aperto una discussione con il Consorzio pescatori per arrivare a definire un regolamento di gestione della pesca delle vongole che possa centrare gli obiettivi suddetti, però mi sono reso conto che è più difficile del previsto per vari motivi, certamente non ultimo le resistenze di quelli che oggi beneficiano di norme che sono poco chiare e di difficile applicazione da parte del Consorzio, pertanto dobbiamo trovare il modo con il dialogo, e sottolineo dialogo, di rivedere il regolamento pesca del Consorzio pescatori di Scardovari”.


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8 Porto Viro L’Intervento

Il caso

Non toccate l’Imu

Finanziamenti La Giunta Regionale ha recepito il parere della V Commissione

Riconfermato il milione di euro per la casa di cura di Elisa Cacciatori

E

Gennari: “Motivazioni incomprensibili quelle di Mauro Mainardi” che ne aveva proposto lo stralcio

’ stata riconfermata la disponibilità del milione di euro destinato al servizio per la messa a disposizione di posti letto di terapia intensiva dedicati al sistema Suem 118 per il pronto soccorso della casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro. Una questione che, nel periodo successivo alla proposta di stralcio, ha interessato l’intera area dei comuni bassopolesani colpiti dalla decisione presa in V Commissione consiliare regionale. Tutto è cominciato a luglio, momento in cui la Giunta Regionale ha votato all’unanimità la delibera n. CR 73, che assegnava 9.500.000 euro a diverse strutture sanitarie private, tra le quali la Casa di Cura di Porto Viro per 1.000.000 euro. A settembre la V commissione consiliare, nell’esprimere il proprio parere favorevole, ha ritenuto di dover approfondire le motivazioni per le quali sono state assegnate risorse a Porto Viro e ha precisato che la somma sarebbe stata stralciata e accantonata, in attesa di queste precisazioni da parte delle competente struttura regionale. Il 17 ottobre, la Giunta Regionale ha recepito il parere della V Commissione con lo stralcio del milione a favore di Porto Viro rispetto alle preoccupazioni espresse dai punto all’ordine del giorno che esortava al ripristino Consigli Comunali ed ha ripristinato il finanziamento della somma. Lo stesso ordine del giorno è stato difatdi 1.000.000 euro a favore della Casa di Cura. Ora la ti presentato e concordato da diverse amministrazioni delibera proseguirà per il parere della V commissione comunali del territorio deltizio interessato dal raggio e concluderà il suo naturale iter. Anche a Porto Viro, d’azione del pronto soccorso bassopolesano. Il “colpo come accaduto a Rosolina, Porto Tolle e Taglio di Po, basso inferto alla sanità bassopolesana” come è stanell’ultimo consiglio comunale, to più volte chiamato lo stesso tenutosi il 16 ottobre nella sala “Inammissibile stralcio, è riuscito a porre sulla consiliare del palazzo munici- un eventuale stessa linea indistintamente tutti pale, è stata infatti discussa a cambio di rotta i consiglieri, che si sono schierati lungo la questione dello stralcio della struttura all’unanimità auspicando al redel milione di euro votando un da privata a pubblica” cupero della somma. Il sindaco

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Il Primo cittadino Geremia Gennari

Geremia Gennari ha parlato di motivazioni incomprensibili e farneticanti, riferendosi alla presa di posizione del consigliere Mauro Mainardi che in V Commissione ha proposto lo stralcio, così come è risultata inammissibile, secondo il sindaco, anche l’argomentazione di un eventuale cambio di rotta della struttura da privata a pubblica. La speranza condivisa dai consiglieri intervenuti al consiglio era che il finanziamento potesse essere recuperato e il punto che auspicava alla necessità del ripristino del fondo ha così ottenuto l’unanimità schierando sullo stesso fronte i 19 consiglieri presenti e favorevoli al punto.

di Giuseppe Bortolussi* segue da pag.

Un record assoluto. I contribuenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno. Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato. Per raggiungerlo si è agito prevalentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.). La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro. Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che vedrà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni figlio convivente. Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a confluire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi. Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti. L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante amministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli. Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così difficile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita.

Natalità

nel 2011: 110 cicogne, 60 femmine e 50 maschi

i è svolta a ottobre la consueta cerimonia con la quale l’amministrazione comunale dà il benvenuto ai nuovi nati portoviresi del 2011. Nella cornice della sala Eracle ha avuto luogo la “festa degli alberi”, un evento che a Porto Viro si tiene ormai da quindi anni prendendo spunto dalla legge 113 del 1992 che prevede che il Comune ponga a dimora un albero per ogni neonato dopo la registrazione anagrafica. A ogni nuovo nato dal primo gennaio al 31 dicembre 2011, vengono così

conferite una pergamena ed una piccola piantina di leccio, atta quest’ultima a simboleggiare un augurio di longevità e di forza proprio perché la specie appartiene alla famiglia delle querce. Nel 2011, che come evidenziato per l’occasione dall’assessore alla cultura Maura Veronese, è stato uno degli anni più prolifici a Porto Viro, sono stati 110 i nuovi nati: 60 femmine, 50 maschi, tre coppie di gemelli e l’11% dei neonati è composto da bambini di nazionalità straniera. “Anche quest’anno – ha esordito nel dare il ben-

1

venuto ai neonati e alle loro famiglie - come accade da 15 anni a questa parte, l’amministrazione invita i nuovi nati a questo evento coi loro famigliari per donare un simbolo di forza e longevità rappresentato dalla piantina di leccio”. Con Veronese per l’occasione a conferire i doni vi erano l’assessore Nicola Marinelli, una rappresentanza del Gruppo iniziativa per l’ambiente, l’associazione che gestisce l’Oasi dei Volta Grimana e il vicecomandante della Polizia Locale Franco Bressan. El.Ca.

*Segretario CGIA di Mestre


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10 Porto Viro Associazioni Iniziative e progetti per i prossimi mesi

La Casa dei Polesani e Veneti nel mondo diventerà ostello Nata per volontà di don Valentino Tonin, è l’unica presente in Regione. Ospita prevalentemente giovani e anziani. Lo scorso anno ha accolto profughi libici e senegalesi di Elisa Cacciatori

L

a Casa dei Polesani e Veneti nel mondo di Ca’ Cappello, facente capo all’associazione Polesani nel mondo di Rovigo, ha chiuso un anno di attività ospitando un gruppo di giovani di origine veneta provenienti dall’Uruguay. “Nel corso del solo 2012 – spiega il vice presidente Marco Di Lello – abbiamo ospitato delegazioni di polesani e veneti dall’Argentina, Brasile, Romania e ora dall’Uruguay. Il nostro lavoro per riqualificare l’attività associativa è sempre più orientato verso l’estero dove abbiamo moltissimi contatti grazie alle persone che soggiornano qui da noi sul Delta e poi diffondono la

News

possibilità di soggiornare alla Casa dei Polesani e Veneti nel mondo quando tornano nei rispettivi paesi. La Casa non è una struttura commerciale ma un luogo nato con specifiche prerogative di accoglienza sociale. Nata per volontà di don Valentino Tonin, oggi la struttura è l’unica presente nella rete dei Veneti nel mondo in Regione. Ospita prevalentemente giovani e anziani e lo scorso inverno la struttura è stata destinata, per un periodo di circa 6 mesi, all’ospitalità di profughi extracomunitari provenienti dalla Libia, Senegal e Costa d’Avorio su segnalazione della Prefettura di Rovigo. “Siamo in attesa

associazione umana avventura in visita all’aBBazia di PomPosa

C

irca 100 persone tra famiglie, anziani e ragazzi si sono radunate grazie all’associazione culturale Umana Avventura, in occasione dell’apertura dell’anno sociale, all’Abbazia di Pomposa. Il piccolo popolo è stato accolto dal parroco Don Stefano

che l’Amministrazione comunale di Porto Viro completi le ultime formalità catastali – spiegano dall’Associazione Polesani nel Mondo – e poi la Casa diventerà un ostello”. Dopo il necessario cambio di rotta a sette anni dalla sua inaugurazione, la struttura è oggi gestita direttamente dalla Polesani nel mondo che punta verso progettualità non solo turistiche ma anche formative, rivolte ai veneti nel mondo dall’estero ma anche dall’Italia. “Il 2013 sarà un anno ricco di appuntamenti – spiega il vice Di Lello – soprattutto nell’ambito della promozione turistica del Delta del Po. Abbiamo già una

Gigli, monaco della congregazione dei “Ricostruttori nella Preghiera”, che ha spiegato brevemente la storia dell’Abbazia e gli affreschi prima del racconto dell’esperienza di quattro persone provenenti dalle zone terremotate della provincia di Modena, un momento toccante e di forte condivisione. Davide, di Rovereto sulla Secchia, il paese nel quale si è recato il Papa, ha raccontato del pranzo che la sua famiglia è stata chiamata a fare insieme al pontefice. Cecilia e Mariasara, studentesse delle

prima pianificazione per i mesi di aprile e maggio con richieste dal Brasile, Argentina e Sudafrica”. La struttura sarà sede di un corso di formazione regionale, riservato per la rete dei Veneti nel mondo, sull’enogastronomia polesana e veneta, al quale parteciperanno giovani oriundi provenienti da Brasile, Australia, Argentina, Venezuela, Uruguay, Svizzera, Argentina, Canada e Sudafrica in collaborazione con la Regione Veneto. Saranno inoltre avviate iniziative anche con il Comune di Ariano nel Polesine e con altri Comuni che lavoreranno in rete con la struttura.

scuole superiori hanno descritto la loro estate trascorsa nelle tendopoli e di come questa esperienza le abbia fatte crescere al punto di affrontare il nuovo anno scolastico con un gusto nuovo anche per le materie e i professori più ostici. Lucia, insegnate delle scuole superiori, ha raccontato del progetto promosso assieme ad alcuni colleghi che si sono recati nelle tendopoli per andare a trovare uno ad uno gli studenti terremotati. El.Ca.

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12 Porto Tolle Impianti sportivi Proteste di cittadini di Porto Tolle per l’eccessivo rumore

Il crossodromo verrà spostato in zona Mea di Elisa Cacciatori

I

l crossodromo di Porto Viro sarà spostato in un’altra sede. Situato in via Argine Po, entro l’alveo del Po di Venezia in una zona golenale, da almeno trent’anni è gestito dall’associazione sportiva Moto Club Porto Viro che qui ha creato la pista utilizzata sia per le attività di prova delle motociclette sia per l’allenamento sia per le gare di motocross a livello regionale e nazionale. La zona in cui sorge il crossodromo è definita dal 2007 come zona di protezione speciale (Zps) e si trova all’interno del Parco Regionale Veneto del Delta del Po e, come specificato sulla Gazzetta Ufficiale, qui vi è divieto dello svolgimento di attività di circolazione motorizzata. Certo è che l’attività del Moto Club era in essere da diverso tempo prima dell’entrata in vigore delle normative di carattere ecologico e ambientale ed è sempre stata svolta col consenso del Comune senza mai creare problemi. Recentemente c’è stato però un esposto da parte dei cittadini di Taglio di Po, lamentando un eccessivo rumore proveniente dall’impianto sportivo. Se si considera che nella posizione del crossodromo in diversi anni, per mesi, le acque del fiume in piena hanno impedito l’attività sportiva si capisce che la posizione non è delle più ottimale. Dopo un incontro con l’amministrazione, il Moto club Porto Viro ha così manifestato la volontà di spostare le attività sportive dall’attuale ubicazione in un’altra parte del territorio comunale. Preservando quindi la zona zps in cui è attualmente ubicato il crossodromo, l’attività sarà spostata

Le spese per l’acquisto dell’area saranno a carico dell’Amministrazione in un’altra parte del territorio comunale. Come riferimento principale in termini di individuazione della nuova pista per il motocross sarà preso il Piano di Classificazione Acustica vigente nel Comune di Porto Viro, indirizzando la scelta del nuovo sito nelle aree di tipo misto con limiti di imissione di 50 dBA notturno e 60 dBA diurno e di emissione 45 dBA notturno e 55 diurno. E’ stata individuata in zona Mea un’ampia estensione agricola con raggio orientativo di circa 1,5 km con centro ubicato all’incrocio tra via Mea e via del Giunco, le cui spese per l’acquisto dell’area saranno a carico dell’amministrazione, nella quale entro 6 mesi saranno individuati i mappali interessati dalla nuova progettazione dell’impianto sportivo per le attività motoristiche con particolare riferimento al motocross. In proposito sarà incaricato un esperto in materie ambientali per lo studio preliminare del Vin-

In questo modo verrà preservata anche la Zps nella quale si trova l’attuale pista L’attuale circuito sarà concesso in deroga in funzione del regolamento sul rumore

GIUDITTA ABBIGLIAMENTO

ca per la valutazione d’incidenza ambientale e il nuovo impianto di pubblica utilità sarà oggetto di un accordo tra pubblico e privato. Nel frattempo, nell’attesa di attuare quanto pianificato, sarà concessa una deroga in funzione del regolamento sul rumore che permetterà l’utilizzo del crossodromo in un numero limitato di giorni annuali.

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“autunno sulle dune”

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L

’associazione culturale “Le dune” presieduta da Dismo Milani si è posta come intermediario tra la natura del territorio e gli alunni portoviresi attraverso un progetto alla sua prima edizione che prende il nome di “Autunno sulle dune” rivolta alle scuole primarie di Porto Viro. Con alcuni soci dell’associazione e col presidente Wwf provinciale Eddi Boschetti, i piccoli alunni hanno così potuto immergersi nei colori e nei paesaggi autunnali del loro territorio naturale venendo a conoscenza delle bacche raccolte per l’occasione e delle specie di piante presenti nell’ambiente tramite i loro frutti. Fulcro del progetto sono state le visite guidate nel percorso didattico naturalistico per conoscere il bosco e i colori che l’autunno regala, senza tralasciare gli ambienti naturalistici e storici delle dune fossili. Inoltre, i frutti, posti nei contenitori con il nome di appartenenza sono stati illustrati di volta in volta a seconda delle loro caratteristiche. El.Ca.



14 Porto Tolle Opere pubbliche Cantieri aperti e ancora da aprire nelle frazioni

Avviati i lavori all’attracco fluviale di Ca’ Tiepolo Il costo dell’intervento e di 1,5 milioni di euro. Gibin assicura: “Presto verrà realizzato anche il parco giochi di Polesine Camerini” di Alessandro Orlandin

I

n questi tempi di continui tagli e ridimensionamenti ai fondi pubblici è difficile poter vedere cantieri aperti nel territorio comunale: a fare da eccezione in questo periodo ci sono i lavori nel cuore di Ca’ Tiepolo tra Largo Europa e l’attracco fluviale che fino a poco più di un decennio fa era utilizzato dal traghetto. Lo scopo dell’opera è quello di valorizzare l’area, rendendola un punto di partenza per la visitazione turistica del Delta: il piazzale e la darsena verranno collegati da un percorso pedonale e da una scala arginale in prossimità del municipio in

Tromba d’aria

Un’area del pontile ospiterà le imbarcazioni delle forze dell’ordine piazza Ciceruacchio. La parte più evidente del lavoro riguarda però l’attracco sul fiume che verrà riqualificato per ospitare diverse imbarcazioni delle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale) e altre da diporto, come le motonavi dedicate ai

turisti. I costi dell’intervento sono quasi interamente coperti da fondi esterni, come spiegato dall’assessore ai lavori pubblici Ivano Gibin: “Con le difficoltà economiche che i Comuni affrontano quotidianamente, riuscire a dare alla collettività un’opera tanto attesa, per un importo totale di 1,5 milioni di euro, di tale portata e utilità non può che rendermi estremamente felice. Ringrazio la Regione Veneto per l’importante contributo concesso di oltre un milione di euro e informo che 200mila euro, sono stati finanziati da Adriatic Lng

sPavento e danni

U

na vera e propria tempesta ha scosso la placida tranquillità della frazione di Scardovari lo scorso 15 ottobre: quello che sembrava un normale temporale autunnale è infatti degenerato in una tromba d’aria che ha causato diversi danni – seppure non gravi – e messo non poca paura agli abitanti del luogo. Tre persone in particolare sono dovute ricorrere alle cure

attraverso il Consorzio di sviluppo. Solo 77mila euro sono a carico dell’amministrazione comunale”. A fronte dei lavori iniziati rimangono ovviamente quelli da iniziare: nella fattispecie quelli riguardante il nuovo parco giochi di Polesine Camerini, da tempo nei piani dell’assessore ma ancora bloccato. Alle sollecitazioni dei cittadini della frazione Gibin ha risposto con toni di rassicurazione: “Siamo in ritardo, è vero, ma il parco giochi sta per arrivare: comprendo perfettamente il loro stato d’animo perché è da tempo che aspettano l’opera, ma ci sono

del pronto soccorso all’ospedale di Porto Viro, colpite da oggetti sollevati in volo dalle forti raffiche di vento. Più evidenti i danni alle abitazioni, con tegole dei tetti crollate al suolo, antenne sradicate, rami di alberi sparsi qua e là. La tromba d’aria ha interessato inizialmente la zona di Barricata, con conseguenze ben visibili, per poi assumere contorni estremamente minacciosi nel tardo pomeriggio: è servito l’intervento dei Vigili del Fuoco per riportare la situazione alla normalità. Inevitabile lo shock per le persone coinvolte: “All’im-

L’assessore ai lavori pubblici Ivano Gibin state delle reali difficoltà e rallentamenti forzati che l’amministrazione ha dovuto affrontare. Prevedo che entro un mese i lavori potranno prendere il via”.

provviso il vento si è gonfiato – racconta una testimone - e la pioggia scendeva fortissima. Abbiamo sentito un rumore frastornante. È stato spaventoso. Gli alberi erano piegati a metà, e se dico a metà non esagero. Il vento ha portato via tutto, tutto tranne gli alberi”. L’amministrazione comunale, per mezzo del consigliere Vilfrido Siviero, ha assicurato il proprio sostegno alle attività e ai cittadini danneggiati dall’evento. Al.Or.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2013 DUE GRUPPI POLITICI GIà IN LIZZA

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Porto Tolle proseguono le manovre degli schieramenti politici verso l’appuntamento delle elezioni comunali, previsto per la primavera del 2013. Nell’ultimo mese due nuovi soggetti si sono affacciati pubblicamente sulla piazza: “Progetto Civico per Porto Tolle” e “Adesso per Porto Tolle”. Soggetti di natura diversa, ma che finiranno per influenzare inevitabilmente la corsa elettorale. Progetto Civico per Porto Tolle vede coinvolte alcune personalità legate all’area moderata di centro destra, tra cui l’attuale capogruppo di minoranza Mirco Mancin e il consigliere Alberto Bergantin. Tuttavia nel momento di presentarsi il nuovo gruppo chiarisce di non voler essere incasellato politicamente: “Progetto Civico per Porto Tolle nasce dalle idee di un gruppo di persone, che con entusiasmo e serietà credono fortemente nel rilancio e nella crescita del nostro Comune. L’obiettivo principale del progetto è di non identificarsi come un soggetto politico, ma diventare uno strumento in mano alla comunità, per favorire lo sviluppo del territorio, per incoraggiare le persone a riunirsi, per favorire le iniziative necessarie alla crescita. Secondo noi, le persone devono sentirsi parti attive nella gestione del paese, devono sentirsi orgogliose di voler fare qualcosa per la comunità, devono sentirsi libere di non condividere delle scelte

Uno strumento in mano alla comunità per favorire la crescita e poter proporne di nuove”. Per certi versi simili i propositi di “Adesso per Porto Tolle” il comitato nato a sostegno della candidatura di Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra: secondo il suo coordinatore Giacomo Bovolenta l’associazione “nasce dalla volontà di alcuni giovani che hanno deciso di prendere in mano il loro futuro senza attendere indicazioni dall’alto. Siamo pronti a correre per Renzi e per i nostri concittadini perché crediamo sia indispensabile un rinnovamento a tutti i livelli nelle forme e nelle persone, apportando quell’entusiasmo nuovo che deve appartenere alla nuova clasAl.Or. se dirigente”.


Porto Tolle 15 Centrale di Polesine Camerini Rinviata l’udienza e trasferito il processo al tribunale di Rovigo

Dirigenti Enel alla sbarra di Alessandro Orlandin

N

Il pubblico ministero Manuela Fasolato ha aggiunto ai capi d’imputazione, già presenti, anche quello di disastro colposo

el parlare della Centrale Enel di Polesine Camerini bisogna ormai procedere a una distinzione preliminare: si parla dell’impianto in sé o della sua dimensione legale? Destini inesorabilmente incrociati, ma con sbocchi diversi: se da una parte il vecchio gigante rugginoso vive un’esistenza precaria, dall’altra le vicende burocratiche vivono un periodo di intenso. Ha infatti preso il via, con un notevole colpo di scena iniziale, il processo ai dirigenti Enel accusati di violazioni alle norme di sicurezza della Centrale durante il periodo tra il 1998 e il 2009. Il pubblico ministero Manuela Fasolato ha aggiunto ai capi d’imputazione già presenti anche quello di disastro colposo: una scelta che ha obbligato il giudice Silvia Varotto a rinviare l’udienza e a trasferire il processo al tribunale di Rovigo. Questo perché il reato in questione prevede pene comprese tra tre e dodici anni di reclusione e per le infrazioni superiori ai dieci anni è necessario il giudizio di un tribunale in composizione collegiale. Nello specifico andrà stabilito se è sussistita o meno “l’omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni sul lavoro”: in sostanza l’accusa ritiene che vi sia un legame diretto tra i mancati adeguamenti della centrale, le relative emissioni nell’atmosfera e l’aumento delle patologie respiratorie nei minori di quattordici anni residenti in un raggio di venticinque chilometri dall’impianto. Si ricomincerà quindi il prossimo 24 gennaio, alla deciso di costituirsi in questo processo: in testa a presenza degli illustri imputati: tre amministratori tutti ci sono i ministeri dell’Ambiente e della Saludelegati dell’azienda come te, i comuni di Porto Tolle, Franco Tatò, Fulvio Conti e Pa- Pene comprese Taglio di Po, Corbola, Ariano, olo Scaroni; gli ex presidenti di tra tre e dodici Rosolina, Porto Viro, Loreo, Enel Produzione, Alfredo Inesi, anni di reclusione. Mesola e Goro; l’Ente Parco Antonino Craparotta, Giusep- In aula il 24 Delta del Po Veneto e il suo pe Antonio Potestio e Sandro gennaio omologo emiliano; la Regione Fontecedro; Renzo Busatto e Emilia-Romagna; le province di Cario Zanatta, ex direttori della centrale e Leonardo Rovigo e Ferrara e un corposo gruppo di associazioni Arrighi, responsabile del progetto di riconversione a ambientaliste. La presenza nella lista del Comune carbone dell’impianto di Polesine Camerini. Lunga, di Porto Tolle potrebbe indurre in confusione, visto lunghissima, anche la lista le parti civili che hanno che l’amministrazione locale è da anni impegnata in

neWs

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Il pubblico ministero Manuela Fasolato

un sostegno convinto al progetto di riconversione a carbone dell’impianto. Tuttavia il sindaco Silvano Finotti ci ha tenuto a ribadire la sua posizione: “Oggi si sta ponendo molta attenzione sul tema ambientale ma non deve essere tutto demonizzato, la questione ambientale è sacrosanta, quella della salute intoccabile e dobbiamo conciliare il tutto con il diritto al lavoro, allo sviluppo e alla crescita economica. Se ci sono state aziende che non sono state attente nel condurre l’impresa credo sia sacrosanto che questi imprenditori siano chiamati a rispondere e motivare davanti all’organo competente”.

Cinema e territorio

“delta d’autore” aPPuntamento con il grande schermo

i è aperta lo scorso 25 ottobre la quinta edizione della rassegna cinematografica “Delta d’Autore”, ormai divenuto un appuntamento di tradizione dell’autunno portotollese. Fedele all’assunto per cui “squadra che vince non si cambia” l’associazione Magnacharta ha ripresentato la formula di successo sperimentata nell’ultimo lustro: quattro serate dedicate alla proiezione di filmati, cortometraggi ed opere cinematografiche legate al

territorio del Polesine ed in particolare del Delta del Po. L’inaugurazione della rassegna, come al solito in una sala della musica discretamente affollata, è stata affidata a “Tutti a casa”, classico del 1960 firmato da Luigi Comencini. Gli altri appuntamenti in calendario: 8 novembre “Gli Occhiali d’Oro” di Giuliano Montaldo (tratto da un romanzo di Giorgio Bassani); 15 novembre “Lagunemine”, presentato personalmente dal giovane registra veneziano Nico-

la Piovesan e infine 29 novembre con una serata dedicata a Michelangelo Antonioni, in occasione del centenario della nascita. Ospite d’onore sarà Elisabetta Antonioni, nipote del grande regista e presidente dell’associazione a lui intitolata. Durante la serata saranno forniti contributi e filmati dedicati a Michelangelo Antonioni e al suo lungo sodalizio con il cinema a partire dalle prime opere girate lungo il Po. Al.Or.

focus Per il futuro dell’impianto

Quattro ProPoste di mancin

M

entre tra palazzi romani e tribunali veneti si gioca la partita burocratica, a Porto Tolle si continua a fare ipotesi sul destino della Centrale di Polesine Camerini. Ci prova ancora una volta la minoranza in consiglio comunale a riaprire il dibattito con un intervento del capogruppo Mirco Mancin: “La centrale di Polesine Mirco Mancin Camerini in questo momento è un monumento al passato, con le ex unità produttive 1 e 2 ormai semi smontate, e la 3 e 4 molto vicine ad esserlo. Conclusione semplicistica: consorzi e aziende costrette a chiudere e licenziare”. Quindi l’affondo nei confronti dell’attuale amministrazione guidata da Silvano Finotti: ““Di appelli e proposte ne abbiamo lanciati molti, ma siamo convinti che senza una concreta strategia politica territoriale aggiunta ad un po’ di coraggio da parte dei governanti, non si possa andare lontani. La stanchezza e l’immobilità di fine legislatura da parte della Finotti bis non possono essere una scusante e in attesa che questa finisca noi proponiamo quattro proposte che riteniamo realistiche e fattibili”. Mancin snocciola un piano in quattro punti per provare a sbloccare la situazione: “Uno, chiedere un incontro con i Ministri Passera e Clini, rispettivamente titolari di Sviluppo economico e Ambiente, per avere risposte certe e trasparenti sull’iter, sulle tempistiche e sulle procedure in atto. Due, i Ministri dovrebbero aprire un tavolo sulla questione Porto Tolle, che è grave non meno di quella di molte zone d’Italia. Tre, scrivere al più presto una convenzione portotollese dove Enel presenti un cronoprogramma di interventi, con dati, modalità e investimenti garantiti. Quattro, spingere sulla demolizione e sullo smantellamento delle strutture non più utilizzabili come i gruppi 1 e 2. Questo darebbe lavoro a decine di aziende e a centinaia di lavoratori, dando respiro e nuova linfa al territorio”. Al.Or.


16 Porto Tolle Pesca Una delegazione di parlamentari europei nell’alto Adriatico

Da Bruxelles per capire i problemi La prossima programmazione comunitaria darà risalto alla regionalizzazione della Pesca. La politica europea attuale fa riferimento a un’area adriatica che va da Trieste a Bari

L

a visita della delegazione europea della pesca a Venezia e Chioggia dello scorso 11 ottobre sembra avere aperto la porta a un’ipotesi di “regionalizzazione” della pesca in alto Adriatico. Grazie all’iniziativa dell’europarlamentare italiano Guido Milana, Struan Stevenson, Marek Józef Gróbarczyk, Dolores Garcia-Hierro Caraballo, Pat the

Ascoltati i pescatori e le associazioni di categoria del settore Cope Gallagher e Ulrike Rodust, delegati di Bruxelles, hanno potuto toccare con mano le problematiche legate alle dinamiche comunitarie che ogni giorno il mondo della pesca locale si trova ad affrontare. I parlamentari si sono soffermati ad ascoltare i pescatori e le associazioni di categoria del settore, dopo aver realizzato un tour per la città, organizzato in collabo-

razione con Antonio Gottardo di Lega Pesca, accompagnati dai sindaci di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano Striuli, dal vicesindaco di Chioggia, Maurizio Salvagno, dall’assessore alla pesca di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi, dai presidenti nazionali di Agci Agrital Giampaolo Bonfiglio, di Lega Pesca, Ettore Ianì, dal direttore di Federcoopesca Gilberto Ferrari, dall’ammiraglio Tiberio Piattelli, comandante della Capitaneria di porto di Venezia, da Andrea Conte, Comandante della Capitaneria di porto di Chioggia e dai rappresentanti di Guardia di finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale. I delegati hanno visitato un centro di lavorazione dei molluschi e il mercato ittico, mentre i pescatori di un motopeschereccio hanno mostrato le metodologie, con le reti attualmente utilizzabili, spiegando l’incompatibilità del loro utilizzo nella pesca del latterino (acquadella), come prevedono le attuali norme comunitarie. La prossima programmazione comunitaria di pesca (Feamp) 2014 – 2020 darà

focus Associazioni di categoria

gottardo e ferrari: “soddisfazione Per il risultato ottenuto”

G Con le reti attualmente utilizzabili impossibile la pesca del latterino molto risalto alla regionalizzazione della materia, intesa come attenzione a un’area di pesca omogenea. Per contro, la politica europea attuale fa riferimento a un’area adriatica (Gsa 17) che va da Trieste a Bari, comprendendo sia la parte poco profonda del nord che quella più pelagica del sud. L’Adriatico inteso dunque in senso puramente “geografico”, non rappresenta una comunanza

complessiva di pescato e di modi di pesca. Nel corso della tavola rotonda, a palazzo Grassi, si è quindi fatta largo l’ipotesi della “regionalizzazione” che in termini più semplici significa riconoscere le peculiarità di un’area omogenea, ma anche salvaguardare il prodotto ittico, razionalizzare lo sforzo di pesca a garanzia delle risorse alieutiche maM.Bo. rine e lagunari.

rande soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Gottardo di Lega Pesca “per le aperture da parte dei membri della commissione e della relatrice al nuovo fondo per la pesca (feamp) sia al riconoscimento delle specificità dell’Alto Adriatico”. Anche il direttore di Federcoopesca Gilberto Ferrari ha espresso un grande apprezzamento nei confronti dell’azione che la commissione pesca del parlamento europeo condurrà sull’Adriatico “ impegnandosi a verificare – sostiene Ferrari - l’impatto che le norme del reg. 1967/2006 sul mediterraneo stanno avendo sulle nostre imprese, sui nostri pescatori e sulle tradizioni delle nostre Mi.Vi. terre”.

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promosse dal Liceo di Adria

Il Laboratorio di attivitˆ teatrale, da ben diciotto anni, propone e cerca di realizzare un progetto di sperimentazione didattica che mira a cercare nuovi modi di imparare. Il percorso che gli studenti compiono, guidati da docenti preparati, ha come meta conoscere se stessi, le proprie capacitˆ espressive e sviluppare lÕ abitudine a lavorare insieme. Scambi culturali e Progetti Europei (Iniziative di cooperazione europea, Progetti Comenius, Scambi di classi). Il Liceo di Adria fa parte di due reti di scuole che promuovono e coordinano diversi progetti e network nazionali ed europei: Polo Europeo della conoscenza (sede a Verona) e Eur.Adi.Po.Net (sede ad Adria). NellÕ ambito del Progetto sullÕ educazione alla salute nel Liceo di Adria, il C.I.C. (Centro di Informazione e Consulenza) • il luogo di ascolto degli studenti che, anche per problemi diversi da quelli esplicitamente legati al rendimento, ne fanno richiesta. I docenti del Liceo di Adria, per favorire il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici degli studenti, dedicano particolare attenzione alle strategie finalizzate al recupero e al sostegno. Il Liceo promuove iniziative educative e didattiche sia curricolari che extracurriculari finalizzate allÕ approfondimento dei contenuti disciplinari ed alla valorizzazione delle potenzialitˆ individuali degli studenti. Il Liceo prevede lÕ effettuazione annuale di viaggi di istruzione in Italia e allÕ estero, considerata la valenza formativa, culturale, linguistica e pedagogica di queste esperienze.


18 Rosolina Raccolta differenziata a Rosolina Mare Un primo bilancio a qualche mese dall’attivazione

Risultati incoraggianti per secco, umido, vetro e cartone Crivellari guarda al futuro auspicando a una fase in cui anche i privati potranno essere coinvolti

Dopo l’abbattimento delle cavane

si Procede con la riQualificazione della località moceniga

di Elisa Cacciatori

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opo la fase che ha interessato l’abbattimento delle cavane abusive, prosegue la riqualificazione degli ambienti naturali umidi rosolinesi. In proposito si sta procedendo con l’iter burocratico per la riqualificazione della località Moceniga a Rosolina. Il progetto che interesserà l’area sarà realizzato grazie alla sinergia tra il Comune rosolinese e il Genio Civile che ha visto impegnati in prima linea il responsabile Adriano Camuffo con i suoi collaboratori. Il programma si riferisce ad alcuni interventi che comprenderanno l’area adiacente alle cavane dei pescatori professionisti e che saranno effettuati attraverso un progressivo miglioramento della fruibilità della zona. Si procederà innanzitutto con l’ampliamento della strada preesistente e si creeranno diverse aree di sosta. In questo modo si mira ad dare maggior respiro a chi si rapporta con la zona quotidianamente, quali gli addetti ai lavori che avranno così possibilità di intervento negli spazi operativi necessari

A

qualche mese dall’attivazione della raccolta differenziata a Rosolina Mare, i rappresentanti di Ecoambiente hanno incontrato la giunta rosolinese per stilare un primo bilancio in merito all’attività svolta per la prima volta nella località balneare. Ciò che è emerso è nel complesso un dato soddisfacente. Da giugno, mese in cui è partita la differenziata, durante tutto il periodo estivo, sono state raccolte all’incirca 800 tonnellate di spazzatura che sono finite direttamente nel secco, un buon 20% in meno rispetto ai dati raccolti nello stesso periodo nel 2011 in cui le tonnellate erano 1000. Molto significativa anche la raccolta dell’umido che dai 6000 chilogrammi è passata ai 45.000, mentre sono positivi ed incoraggianti anche i risultati della raccolta di vetro e cartone. Nella prima fase, La raccolta differenziata nella zona balneare è partita solo lo scorso giugno la raccolta differenziata ha interessato le sole attività commerciali ti – ha spiegato Crivellari riferendosi all’estate compresi i campeggi e gli stabilimenti balne2012 – soprattutto se si considera che siamo ari dove veniva effettuata la raccolta porta a Non sarà facile porta con un servizio a frequenza quotidiana riuscire a trovare al primo anno della raccolta. Questo di certo sarà il primo passo per il progetto i cui volumi di per umido e vetro, oltre a quello ogni due un modo per raccolta, si spera, potranno aumentare pensangiorni per cartone e secco. Ma come confer- gestire il flusso do e ottimizzando un metodo per la raccolta mato dall’assessore all’ambiente Giovanni turistico differenziata obbligatoria che coinvolga anche Crivellari, si guarda già al futuro del progetto auspicando a una fase in cui anche i privati potranno essere coinvol- le attività domestiche”. Dall’incontro della giunta comunale con Ecoti. Di certo sarà non poco complesso riuscire a trovare un modo in ambiente è emerso inoltre che presto sarà attivata anche una nuova grado di gestire il flusso turistico che d’estate popola la località, ma strategia informativa per ridare slancio alla differenziata nel centro la cosa è in fase di studio. “Abbiamo ottenuto degli ottimi risulta- di Rosolina che necessita di maggior attenzione.

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durante lo svolgimento della loro professione di pesca. Saranno così realizzate e messe in sicurezza diverse zone di sosta per i mezzi. Inoltre, si procederà con la creazione di un tratto di pista ciclabile che consentirà ai turisti di poter visitare in modo più agevole ed eco friendly il territorio naturale. Grazie al nuovo tratto percorribile nei due sensi in bicicletta, sarà quindi possibile per il sempre maggior numero di turisti che scelgono le due ruote per visitare il territorio deltizio, immergersi nel paesaggio in tutta sicurezza e senza El.Ca. danneggiare l’ambiente.

Antenna a Volto, preoccupazione per i residenti

il comitato sPontaneo si è rivolto al sindaco Per avere delucidazioni in merito ad un eventuale regolamentazione delle installazioni

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’ in fase d’installazione in località Volto un impianto per la telefonia che negli ultimi tempi ha ricevuto molto I ON E IZ interesse ed è stato fonte di preoccupazioD ne da parte della comunità delle frazione, O T E allertata per la distribuzione sempre più VEN capillare degli impianti. Il comitato spontaL S P E C I A neo dei residenti si è rivolto al sindaco per avere delucidazioni in merito ad un eventuale regolamentazione delle installazioni. Grazie alla lettera scritta dai cittadini ed TIM YOUNG indirizzata al sindaco, agli amministratori e ai responsabili del settore urbanistica e ambiente si è attivata anche il gruppo consiliare di minoranza con un’interpellanza atta a conoscere i provvedimenti che il sindaco intendesse prendere per regolare quelle antenne dall’impatto ambientale elevato per la loro bruttezza, piazzate nei centri dei paesi, dove vivono le famiglie e che portano ad una svalutazione del valore delle case. Un problema rappresentato quindi dalla mancanza di un regolamento che ne tuteli il posizionamento e dalla mancata conoscenza di controlli sugli impianti e sulle relative emissioni eletScegli TIM YOUNG XL, solo per under 30. Ed è solo per te che vivi in Veneto. In più CUBOMUsICa è incluso. tromagnetiche. Il sindaco a seguito della segnalazione ha incontrato la delegazione Ti aspettiamo nel Negozio TIM di Adria (RO) e il consigliere del gruppo consiliare di Piazzale Rovigno, 1/41 - C/O C.C. “Il Porto” - Tel. 0426 480088 minoranza Rosolina Moderna, Marco SacL’offerta TIM YOUNG XL in edizione speciale per il Veneto è disponibile in promozione a 12€/mese anche per i nuovi Clienti TIM per i primi 6 mesi. Al termine del periodo coman, a seguito della segnalazione, che promozionale il costo previsto è pari a 18€/mese. L’offerta prevede max 300 SMS verso TRE e gli operatori virtuali che utilizzano la sua rete. I minuti/SMS gratuiti inclusi nell’offerta non concorrono al raggiungimento di soglie di sconto e bonus legati ad altre offerte. Al raggiungimento della soglia mensile di 1GB sino al successivo rinnovo dell’offerta, la velocità di navigazione si riduce a 32 Kbps senza costi ha raccolto un centinaio di consensi attraaggiuntivi. Per ulteriori info sulle condizioni e limitazioni, visita www.tim.it o chiama il 119. verso le firme dei residenti. “Siamo attenti

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alla tutela della salute dei nostri cittadini – ha spiegato il sindaco Franco Vitale – e anche in questo frangente siamo a fianco dei rosolinesi a fianco del comitato spontaneo dei cittadini per una questione sentita e che sta a cuore all’amministrazione”. Il sindaco si è quindi attivato contattando Arpav che ha chiarito che l’installazione e la modifica di apparati per telecomunicazioni è regolata a livello nazionale dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche che determina che non sono previste norme che preservino il rispetto di distanze minime tra gli impianti e gli insediamenti urbani. Per quanto riguarda Rosolina hanno ricevuto parere favorevole da Arpav, le due nuove proposte in via Valentino Brigato e in via Venezia per l’installazione dove saranno eseguiti controlli strumentali prima El.Ca. e dopo l’installazione.


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22 Taglio di Po Viabilità cittadina Dopo due anni di sperimentazione

Eliminata la rotatoria tra via Garibaldi e Kennedy Il rondò era troppo stretto, creava situazioni di pericolo. Quattro gli incidenti in un anno di Silvia Boscaro

P

er due anni, numerosi sono stati i pareri spesi sull’utilità o meno della rotatoria sperimentale installata nell’incrocio tra via Garibaldi e viale Kennedy. A favore le opinioni di chi individuava nella rotatoria uno snellimento del traffico, da sempre critico in tale punto. Contrario l’avviso di chi indicava come la rotatoria creasse confusione date le numerose precedenze spesso non rispettate. Oggi, dopo due anni esatti, la rotatoria è stata definitivamente abbandonata e l’Amministrazione Siviero ha proceduto quindi con la rimozione delle strutture sperimentali. Una decisione presa in accordo con la Polizia Locale come sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Davide Marangoni: “La rotatoria sperimentale – ha spiegato – era stata realizzata con l’utilizzo di nuovi segnali è da sottolineare il fatto che lo spazio percorristradali e di new jersey per indicare il senso Le difficoltà della rotatoria, e con una modifica della segna- di attraversamento bile dalle vetture attorno alla rotonda era troppo limitato; un eventuale allargamento della letica stradale. La rotatoria era stata realizzata dell’incrocio soprattutto per ovviare alla pericolosità stessa permangono, dato carreggiata sarebbe stato possibile ma avrebbe significato l’esproprio di terreno privato”. Le dell’incrocio, particolarmente affollato soprat- l’elevato traffico difficoltà di attraversamento dell’incrocio cotutto in determinati orari, tra i quali quello in coincidenza con l’uscita degli alunni dalla vicina scuola elementare. munque permangono, dato l’elevato traffico quotidiano: “Sono al Purtroppo, nel periodo di sperimentazione, si sono verificati diversi vaglio diverse proposte per sistemare definitivamente il problema, incidenti stradali, per la precisione quattro in un anno, senza con- - ha commentato infine Marangoni – e con lo studio di fattibilità di tare quelli risolti attraverso la semplice constatazione amichevole. recente approntato, si pensa di poter concretizzare una soluzione Inoltre, il fatto che la scuola elementare limitrofa abbia chiuso, ha per la primavera del prossimo anno”. evitato il quotidiano problema delle numerose auto in sosta. Infine,

neWs Università popolare

avviato l’anno accademico

S

i è svolta in una sala consiliare gremita l’inaugurazione ufficiale dell’università Un momento della cerimonia popolare. Presenti il sindaco Francesco di inaugurazione Siviero, l’assessore alla cultura e servizi sociali Veronica Pasetto, il presidente dell’Università Popolare Berto Meneghetti e la coordinatrice tagliolese Donata Fischietti. Ha aperto la serata l’assessore Pasetto: “Le università popolari sono nate nell’800 così da permettere che la cultura fosse alla portata di tutte le menti, e che il libero pensiero e la conoscenza potessero svilupparsi per una democrazia piena e responsabile. L’università popolare, qui a Taglio di Po, riveste il ruolo di strumento, capace di far socializzare le persone, condividere momenti di formazione e pensieri”. Dopo i ringraziamenti del presidente Meneghetti e del sindaco Siviero si è esibito il coro Voci del Delta che intrattenuto il pubblico con cinque meravigliosi brani tipici del loro repertorio: “Questa sera si è parlato di cultura, - ha affermato il presidente Luciano Corradin – e posso dire che la cultura passa anche attraverso il canto. Questo coro intende mantenere e trasmettere il bagaglio di cultura del nostro territorio attraverso musiche che parlano di storie passate”. Di seguito il programma dei corsi iniziati il 30 ottobre scorso: “Grandi Storie d’Amore” prof.ssa Anna Volpe, “Autori Italiani del ‘900: A. Moravia” prof.ssa Marina Bovolenta, “Incontri con la Musica” prof. Mario Marafante, “Medicina Alternativa” dott.ssa Wilma Milani, “Architettura” arch. Davide Marangoni, “Lungo il Po: da Melara a Stienta – da Occhiobello a Papozze – Il Delta: il paesaggio e l’intervento dell’uomo” prof. Lino Segantin, e “Corso di Fotografia” Matteo Barbon. E inoltre previsto un corso di inglese. La chiusura dell’anno accademica sarà il 30 aprile 2013 con la consegna degli attestati. Si.bo.

In consiglio

un voto Per salvare la Provincia

A

nche il Comune di Taglio di Po ha preso posizione in merito al mantenimento o meno della Provincia di Rovigo. Luogo deputato della “sentenza” è stato il consiglio comunale del 17 ottobre scorso, durante il quale agli amministratori e ai consiglieri di maggioranza e minoranza è stata chiesta l’approvazione del documento “Specificità del Polesine”. Tale dichiarazione, da presentare in Regione Veneto a difesa della Provincia di Rovigo, riporta le specificità e le ricchezze del territorio, con l’intento di proteggere la Provincia di Rovigo dalla soppressione indicata dalla legge 135/2012 sul riordino delle provincie. “Il nostro territorio è unico, - ha affermato nel suo intervento il sindaco Francesco Siviero - compreso tra due fiumi e caratterizzato da un delta del Po pregiato. L’atto politico che vi chiedo di approvare richiede una posizione netta su questo specifico tema”. Precisa la risposta di Monica Moro, consigliere di minoranza: “Come rappresentante del Pdl, - ha affermato – sono per l’abolizione di tutte le provincie. Numerose provincie, in bilico come la nostra, hanno caratteristiche specifiche meritevoli di considerazione. È bene ricordare, oltretutto, che l’identità dei cittadini non si basa sull’istituzione provincia. Se si mantengono le provincie allora è necessario salvarle tutte”. Forte la presa di posizione del capogruppo di maggioranza Margaret Crivellari: “Tutti siamo contrari agli sprechi e alla corruzio-

Il municipio di Taglio di Po ne, - ha esordito – e numerosi sono gli amministratori onesti, ma è chiaro che ogni territorio ha una sua specificità e con la loro abolizione, non viene colpita la fascia debole, ma viene incrementato il risparmio. In questo senso, tutte le provincie andrebbero abolite”. In accordo per la firma del documento per il sostegno alla provincia tutti gli assessori e i consiglieri di maggioranza Dario Altieri e Gaia Di Giangiacomo: “La nostra provincia – ha affermato poi Siviero – necessita di più considerazione. La mia proposta parte dal presupposto di pretendere più voce in capitolo per dare un segnale a chi decide sopra le nostre teste”. Contrari alla firma il consigliere di maggioranza Margaret Crivellari e i consiglieri di minoranza Monica Moro, Marco Ferro e Layla Marangoni. Iniziativa che è risultata del tutto superflua, vista la successiva scelta governativa di unire il Polesine alla provincia di Verona Si.Bo.


Taglio di Po 23 Amministrazione Assemblea pubblica “Bilancio – Problemi e Prospettive

Braccio di ferro

emanuele Pavanello torna tricolore

Finanze incerte, pesano errori e debiti con Italgas L I trasferimenti sono decurtati anche a causa un di uno sbaglio di calcolo compiuto dal Ministero dell’Interno di Silvia Boscaro

U

n numeroso pubblico ha partecipato all’assemblea pubblica “Bilancio – Problemi e Prospettive” organizzata dall’Amministrazione Comunale. Ad aprire la serata l’intervento del sindaco Francesco Siviero, che ha illustrato con precisione la situazione economica di Taglio di Po e le prospettive all’orizzonte: “Questa prima assemblea pubblica – ha affermato – vuole essere

Le uscite di spesa corrente sono 4.386.000 euro. Pari ad 1 milione il taglio statale l’inizio di un percorso da condividere con la cittadinanza. Accetteremo volentieri ogni tipo di critica costruttiva”. “Le uscite di spesa corrente, - ha proseguito Siviero - per il 2012 sono pari a 4.386.000 euro, cifra che racchiude i costi dell’intero funzionamento della macchina amministrativa e i servizi offerti. Purtroppo sono diminuite le entrate previsionali derivanti da

trasferimenti statali, di quasi un milione di euro da aprile ad agosto 2012”. Complice della marcata riduzione, la diminuzione del contributo ordinario spettante ai singoli enti, con un ipotizzato taglio di 40.000 euro sugli stipendi, un taglio di 160.000 euro in base alla ripartizione dell’Imu a livello territoriale e la sanzione di 138.000 euro per lo sforamento del Patto di Stabilità. “Ma a creare le maggiori difficoltà, - ha proseguito Siviero – ci ha pensato un taglio di 427.551 causato da un iniziale errore di calcolo compiuto dal Ministero dell’Interno. Infatti, nel 2010, secondo lo Stato Italiano, il Comune di Taglio di Po ha percepito 300.000 euro in meno di Ici. Oggi, sempre secondo quei calcoli, gli importi di Imu introitati quest’anno sono maggiori del reale fabbisogno e di conseguenza, viene “preventivamente” tolta a Taglio di Po la differenza derivante da tale calcolo. Abbiamo avvisato il Ministero dell’Interno, interessato il prefetto e siamo andati a Roma con i conti alla mano per dimostrare il calcolo errato. Ad oggi, il Ministero non ha corretto tale calcolo e Taglio di Po si ritrova di nuovo con una decur-

Il sindaco Siviero in occasione della serata dedicata al bilancio comunale tazione ingiustificata. Probabilmente si dovrà attendere febbraio 2013 per avere un nuovo conteggio”. È stata poi affrontata la questione Italgas, società pubblica con la quale il Comune si trova indebitato per circa 1.800.000 euro. Motivo dell’indebitamento, una serie di migliorie operate dalla società prima della sua sostituzione con l’ente delle Autorità d’Ambito. Tali migliorie mai pagate, risultano oggi un debito che se non dovesse essere risolto, provocherebbe l’avvio della procedura di dissesto, con la quale l’Amministrazione dichiara “fallimento” e gli amministratori sono accompagnati nella

gestione straordinaria da delegati del Ministero per ripianare i debiti. “Il percorso intrapreso – ha concluso Siviero - è quello di ridurre le spese con la razionalizzazione delle risorse a nostra disposizione e la diminuzione delle spese mantenendo comunque un buon livello qualitativo dei servizi. Sapevamo a cosa saremmo andati incontro quando ci siamo candidati alle elezioni ed ora vi assicuro che le tenteremo tutte consapevoli di dover dire purtroppo parecchi no”. La serata, dopo un approfondimento dell’assessore Veronica Pasetto, si è conclusa con i numerosi interventi del pubblico presente in sala.

’atleta tagliolese Emanuele Pavanello si è riconfermato campione nazionale al recente Campionato di Braccio di Ferro, svoltosi a Riviera (Bs) il 20 – 21 ottobre scorso. Dopo un periodo di stop forzato per problemi alle spalle e ai gomiti, Pavanello, già pluricampione nazionale ed internazionale, ha vinto la competizione riservata alla categoria 80 kg senior destra per la quinta volta. “Sono davvero soddisfatto della mia prestazione, - ha commentato Pavanello – grazie alla vittoria netta. Ritengo inoltre buona la mia performance nella categoria di peso superiore, con un settimo posto sinceramente guadagnato. Purtroppo la gara con il braccio sinistro non è stata altrettanto ottima”. Soddisfazione doppia quest’anno per Pavanello, dati i buoni risultati di due suoi allievi tagliolesi presenti alle gare: Federico Duò di 24 anni e Sonny Suffer di 16. “Federico si è classificato secondo nella categoria 75 kg senior sinistro e primo nella categoria 75 kg esordienti, mentre Sonny, ha raggiunto il primo posto nella categoria 60 kg junior. Entrambi hanno di certo le potenzialità per arrivare a risultati sempre migliori”. Presente alle gare anche Andrea Fonso, compagno di allenamento di Pavanello, arrivato terzo nella categoria 70 kg senior. Si.Bo.


24

LO

SPORT in PRIMO PIANO

Nuoto di fondo Nel freddo e agitato mare di Cagliari

Elena Lionello incoronata regina del trofeo Ugo Goffi Prima nella 20 chilometri, seconda il giorno dopo nella mezzofondo e ancora prima nella 7,5 chilometri

D

opo l’esaltante finale del campionato di Promozione Triveneto, che ha visto Adria Nuoto conclude al primo posto e conquistare la storica promozione in serie C, un altro risultato importante nel nuoto di fondo ha chiuso la stagione 2011-12. Elena Lionello, infatti, ha concluso il circuito nazionale di gare previsto dalla “Fin” con una faticosa prova nel freddo e agitato mare di Cagliari: 20km nel tratto di mare tra Sant’Elia, la città di Cagliari e la spiaggia del Poetto. La gara, complicata dalla bassa temperatura dell’acqua ma soprattutto dalle pessime condizioni del mare, ha visto parecchi ritiri e atleti anche di livello internazionale. Ma nonostante alcuni problemi metabolici che hanno costretto la Lionello a nuotare più di 15km senza integrazione energetica e idrosalina, è riuscita a gestire al meglio le proprie forze adeguandole alle difficili condizioni del mare e conquistando il primo gradino del podio in 5ore e 49minuti. “Quando siamo

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partiti il mare non era piatto ma sicuramente gestibile – ha analoghe e sulle spalle degli atleti che avevano gareggiato spiegato Elena - ma solo 2 km dopo le onde hanno iniziato anche il giorno prima pesava ancora la gara di granfondo. a prendere il sopravvento. Confesso di aver avuto più volte Elena ha chiuso al secondo posto in 58minuti e 25secondi. La giovane adriese ha commentato: paura quando in balia delle correnti le “Sapevo che non era una gara a me onde mi hanno spinta a ridosso delle “Confesso di aver scogliere dei promontori cagliaritani. avuto paura quando congeniale perché basata più sulla Facevo fatica a gestire la bracciata e le correnti mi hanno velocità. In più io e il mio gruppetto abbiamo sbagliato leggermente la sapevo già dal quinto km di non poter spinto a ridosso rotta, allungando un po’ il percorso, più contare sull’integrazione energeti- delle scogliere” così non ho visto la ragazza davanti a ca per problemi di stomaco, avevo crisi di freddo ma non dovevo perdere la concentrazione perché me. Ma va bene lo stesso, piccoli errori che servono per fare volevo arrivare infondo. E’ stata durissima a livello fisico ma esperienza”. Il trittico sardo si è poi concluso con la gara di ancora di più a livello mentale”. Poche ore per riprendersi e fondo (7,5km) con partenza da Sant’Elia e arrivo a Poetto. alle 11 del giorno seguente gli atleti erano ancora in acqua “Ero stanca continua la Lionello - ma era l’ultima gara della per la gara di mazzofondo (4,2km) che si è svolta tra Ca- stagione, dovevo metterci tutta me stessa, e così ho fatto. Ho lamosca e Poetto. Le condizioni del mare erano purtroppo cercato di sfruttare al massimo la scia dei maschi del gruppo

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di testa, sapevo che erano più forti di me ma la mia sfida era non mollarli, soprattutto quando per scremare il gruppo degli inseguitori hanno aumentato il ritmo di gara”. Elena è andata così a conquistarsi non solo il primo posto in 1ora e 31minuti, ma anche la vittoria nella combinata delle 3 gare aggiudicandosi il trofeo Ugo Goffi insieme ad Andrea Bondanini (terzo nella 7,5km). “Esperienza dura ma meravigliosa, volevo testare le mie condizioni fisiche e psicologiche in un contesto molto stressante come questo. Mi è servita per una conferma a livello mentale, per ritrovare quel pizzico in più di fiducia in me stessa che avevo perso nel corso della stagione, per poter dimostrare che anche nelle condizioni più estreme la mia testa c’è. Complessivamente sono soddisfatta della mia stagione ricca di emozioni ed esperienze nuove. Adesso un po’ di pausa dall’acqua per recuperare fisicamente per poi ricominciare al meglio una nuova ed agguerrita stagione”.

Basket

loreo mette in camPo tutte le under

S

ono state presentate le formazioni del basket Loreo che quest’anno, grazie all’arrivo di giovani da Adria e Porto Tolle, mette in campo tutte le under disponibili, dalla 13 alla 19, passando per la 15 e la 17. Presente l’assessore allo sport Tiziano Camisotti e tutto lo staff dirigenziale, presieduo da Gabriele Veronse. Bello il colpo d’occhio in chiesa con i ragazzi, nelle nuove divise bianche, che riempivano i primi posti, mentre un inedito Don Roberto palleggiava con il pallone sull’altare e impo- La formazione dell’Under 15 e tutti gli atleti in chiesa stava il proprio sermone tra lanci di palla e riflessioni religiose. Dopo la messa, Severino Bissacco, coach dell’under 15, ha presentato uno ad uno i cestisti fino alle foto di rito. Centotrenta i tesserati in tutto, con lo staff tecnico composto, oltre al già citato Bissacco, da Emanuele Pozzati, da Alessandro Rossetti e Gilberto Ferro. Gli allenamenti si tengono nella palestra di Loreo, per le partite si spazierà invece su tutto il territorio deltino, da Adria a Porto Viro. “Doveroso ringraziamento - dicono in società - per lo sponsor principale, Lng Adriatic che ormai da qualche anno sostiene con fervore le iniziative di questo sport e tutti coloro che collaborano per portare avanti i programmi di un gruppo che ormai nel territorio è un punto di riferimento”. Intanto l’Under 17 del Loreo ha cominciato bene l’avventura in campionato: la squadra allenata da Alessandro Rossetti, ha centrato due vittorie contro il Viltosa e contro gli Aviatori Padova: la squadra è formata da Mahmud, Sivieri, Greguoldo, Vanzelli, Dal Pra’, Azzalin, Favaron, Stocco, Picello, Sicchiero e da capitan Danieli. Cr.Ag.


Sport 25 Calcio Al via i campionati per le squadre bassopolesane

Partenza sprint per tutte tranne per il Delta di Alessandro Orlandin

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on il mese di ottobre sono entrati nel vivo i campionati calcistici: come da tradizione andiamo a fare il punto della situazione per le squadre bassopolesane impegnate nelle varie categorie. Si parte sempre dalla cima, con il girone C della serie D che vede tra le sue protagoniste il Delta Porto Tolle: dopo aver mancato la promozione nella scorsa stagione la corazzata del presidente Visentini si è ripresentata al nastro di partenza con un organico rinnovato e di qualità, per riprovare il salto tra i professionisti. L’avvio di stagione non è stato dei migliori, a maggior ragione se confrontato con quello di un anno fa, quando i bianco blu infilarono un filotto di sette

Blucerchiati: per la formazione del presidente Bresciani un netto 5-1 contro il Bottrighe vittorie. Al momento di andare in stampa i ragazzi di Zuccarin occupano il sesto posto in classifica, a cinque punti dalla vetta occupata da Virtus Vecomp e Pordenone. Non essendoci alcuna rappresentante del Delta del Po in Eccellenza, si passa direttamente alla Promozione: buono l’inizio di stagione dello Scardovari che nelle prime sei giornate ha messo insieme nove punti, cedendo solo al Mestrino nel secondo turno. Più travagliato il percorso del Porto Viro che dopo tre sconfitte consecutive ha dato il benservito a mister Girolamo Di Pasquale

Un anno fa un filotto di sette vittorie, quest’anno solo quinti malgrado l’organico rinnovato Un’immagine dei giocatori dello scorso campionato

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Speedway. Conclusa la stagione

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Scardovari nelle prime sei giornate ha messo insieme nove punti. Battuto solo dal Mestrino rimpiazzandolo con Gino Bovolenta: cura a quanto pare riuscita con quattro punti nelle due uscite col nuovo allenatore. Ondivaghe Tagliolese e Loreo nel girone D di Prima Categoria: per i giallorossi due vittorie nette nelle prime due (contro Pontecorr e Castelbaldo), poi qualche balbettio; mentre i secondi hanno sostituito il tecnico Terenzio Rauli dopo il fiacco inizio di stagione. Fatale per Rauli la doppia sconfitta con Boara Pisani e Fiessese. Al suo posto Pino Augusti, già sulla panchina del Loreo due stagioni fa. Infine la Seconda Categoria a cui prendono parte i Blucerchiati: per la formazione del presidente Bresciani partenza sprint con un netto 5-1 contro il Bottrighe prima della sconfitta (3-0) in casa del San Pio X. Le due vittorie di misura con Pettorazza e Boara Polesine hanno poi fatto da preludio alla pesante debacle esterna contro la capolista Badia (5-0).

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on l’arrivo della stagione fredda si spengono i motori dello speedway e dopo l’aggiudicazione del titolo mondiale al giovanissimo australiano Chris Holder sono stati assegnati anche i titoli nazionali. Nello stadio di Terenzano, in provincia di Udine, lo scorso 21 ottobre si è corsa l’ultima prova per il titolo individuale open vinto da Guglielmo Franchetti che ha staccato nella classifica finale, dopo sei prove, di soli due punti l’italoargentino Nicolas Covatti mentre sul gradino più basso del podio ci è salito il rodigino Marco Gregnanin, in virtù di una stagione che dopo tanta sfortuna è sembrata sorridergli. Il “Gregna” è finito secondo invece, facendo binomio proprio con Franchetti, nel campionato internazionale a coppie il cui titolo è stato assegnato lo scorso 23 settembre ad un altro polesano: l’inossidabile Andrea Maida che ha difeso i colori della “Favorita di Sarego” in coppia con Covatti e Cristian Carrica. Il terzo Posto è andato a Mattia Carpanese e Nicolas Vicentin. Per quanto riguarda gli internazionali a squadre ancora una volta i due polesani si sono divisi i primi due gradini del podio: Maida su quello più alto, insieme a Cristian Carrica, Miroslaw Jablonski, Nicolas Covatti e Krzyszof Jablonski per il team della Favorita, mentre sul secondo è salito Gregnanin con l’Hellas speedway di Franchetti, Jonatha Seren, Mariusz Staszewski e Alessandro Novello. Ultima piazza per il Lonigo di Mattia Carpanese, Aleksander Conda, Johannes Flala, Nicolas Vicentin e Alssandro Milanese. Fo.Ma.


16 26

PROVINCIA

VIAGGIO IN

ROVIGO

Riordino degli enti locali Approvato il decreto “Nuova Italia”

Rovigo e Verona, un’unica provincia Il Consiglio dei Ministri con il voto di fine ottobre ha stravolto tutte le ipotesi fatte in precedenza

Il ministro per le riforme della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi

di Fortunato Marinata

I

l futuro del Polesine sarà con Verona. Il Consiglio dei ministri ha il riordino – ha spiegato il ministro in un’intervista a La Stampa - non approvato nel decreto “Nuova Italia” l’accorpamento della Provincia è che si potesse attendere la naturale scadenza della consiliatura prodi Rovigo con quella di Verona e la Provincia di Padova con quella di vinciale. Fatta la riforma bisogna partire con il nuovo assetto quanto Treviso, non tenedo in minimo conto la richiesta di autonomia espressa prima”. Tanta speditezza secondo il ministro sarebbe autorizzata dalla dal Consiglio provinciale e da diversi comuni del rodigino. Salva Bel- decisione della I sezione del Tar del Lazio, di respingere le richieste di luno, per la quale è stata riconosciuta la peculiarità di area montana, sospensione del riordino pretesa dalle Province di Lecco, Lodi, Treviso salva Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento e Rovigo perché ritenuta incostituzionale. “Le provincie sono previste Vicenza in previsione di un futuro riordino per aree metrolitane che dalla Costituzione – è quanto sostenuto dagli enti locali ricorrenti – e dovrebbe mettere insieme Verona, Vicenza e Rovigo (Vi-Ve-Ro) e la loro natura non può essere modificata per decreto”. Il Tar su questo dall’altra parte del Veneto Padova, Treviso, Venezia (Pa-Tre-Ve). I pa- non è intervenuto, la decisione presa è stata quella di non decidere. rametri per allargare gli ambiti provinciali erano già stati designati con Anziché rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, il Tar del Lazio si è limitato a rilevare che, “impregiudicata ogni il decreto Salva Italia, indicando alle provincie questione di carattere pregiudiziale”, non sono con popolazione inferiore ai 300 mila abitanti e Ancora ombre ravvisabili i paventati profili di immediata lesività con una superficie al di sotto di 2500 chilometri sulla sentenza dell’atto impugnato. La delibera del Consiglio dei quadrati, la necessità di rivedere il proprio “as- del Tar. Ministri, secondo i giudici amministrativi costitusetto istituzionale”. Un indirizzo sarebbe dovuto Avrebbe deciso isce infatti il primo segmento di una sequenza arrivare dai comuni, dalle stessa Provincia, dalla di non decidere procedimentale destinata a concludersi con un Conferenza autonomie locali e dalla Regione. Tutte le delibere tuttavia hanno indicato un sostanziale mantenimento provvedimento di natura legislativa. Il Tar, dunque, non ha deciso aldello “status quo” e quindi, senza un sostanziale orientamento da cunché sui ricorsi; ha semplicemente negato la richiesta di sospensione parte degli enti locali la scelta è spettata al Consiglio dei Ministri. Da cautelare dell’efficacia della deliberazione del 20 luglio senza decidere parte sua il ministro competente Filippo Patroni Griffi ha dimostrato l’in- nel merito. Comunque sia il ministro ha colto l’occasione per premere tenzione di procedere speditamente all’accorpamento delle Provincie, in profondità sul pedale dell’acceleratore del riordino delle province. indicando nella data del giugno 2013 il commissariamento di tutte le “Sarà un’occasione per ridisegnare la presenza pubblica sul territorio Province. Addio presidenti, dunque, ancor prima che decorrano i ter- e riordinare la presenza dello Stato – ha spiegato - perché quando anmini del mandato elettorale. Dal 2014 poi le province diventeranno dremo a ridisegnare le province rivedremo anche questure, Prefetture, enti di secondo grado e non ci saranno più elezioni ma nomine per uffici scolastici e via dicendo”. Accelerazione che non è piaciuta per comporre il consiglio e individuare il presidente. La giunta sparirà. “Per niente alla presidente della Provincia, Tiziana Virgili.

Palazzo Celio

la rePlica della Presidente al ministro

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l ricorso al Tar ha rappresentato per la Provincia rodigina l’unica possibilità di sottrarsi dalla mannaia del Governo. Del resto, con Belluno, non centrava nessuno dei due parametri indicati per mantenere l’autonomia, estensione territoriale e numero di abitanti erano ben al di sotto della soglia da raggiungere e non è servito nemmeno giacare la carta della peculiarità dell’area deltizia visto che per il Governo non è paragonalbile alle Dolomiti. L’ombra dell’incostituzionalità del decreto “Salva Italia”, tuttavia non è ancora del tutto tramontata visto che per decreto, in via teorica, non si potrebbe procedere nei confronti di enti previsti dalla Costituzione. Servirebbe invece una legge costituzionale. Un punto sul quale la presidente, Tiziana Virgili, ha incentrato la sua battaglia e sul quale ha impostato la lettera che prima dell’accorpaneto delle provincie aveva inviato al ministro Patrini Griffi. “La prima applicazione dell’articolo 1 della Costituzione è proprio l’esercizio del diritto di voto col quale i cittadini scelgono chi li amministra mentre l’art. 133 prevede un riordino in netto contrasto con quello in corso”. “Date le premesse e quanto sta succedendo, credo che il commissariamento delle Province costituisca un’umiliazione della Costituzione e una mina per l’assetto democratico del nostro paese”. Anche in merito al mancato pronuciamento del Tar nell’ambito costituzionele del decreto, la Presidente ha fatto sapere come la pensa. “Mi permetto di precisare – ha chiosato la presidente della Provincia rodigina - che sul ricorso presentato dalle Province di Treviso, Lodi, Lecco e Rovigo, il Tar del Lazio si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva dell’efficacia della delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio, pertanto, il ricorso non è per il momento partita chiusa, non essendo ancora entrato nel merito della costituzionalità o meno dell’atto governativo e della sua legittimità”.

PROPOSTA ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA CONSVIPO IL TRAINO DELL’ECONOMIA POLESANA DOPO LA FUSIONE CON VERONA

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e associazioni di categoria in rappresentanza della piccola e media impresa polesana hanno avanzato l’idea di trasformare il Consvipo in un’agenzia per lo sviluppo del Polesine, facendolo così diventare motore di traino per l’economia e garanzia di finanziamenti europei, anche dopo la stretta delle Province. Un progetto che è piaciuto agli otto presidenti e per questo hanno immediatamente siglato un documento volto a suggerire un piano per il riordino del Consorzio di Sviluppo modificandone la missione e il modello di governance. A stringersi in sinergia

sono Confartigianato, Coldiretti, Confesercenti, Cna, Ascom, Confcooperative, Cia e Upa Casartigiani. Grandi assenti Unindustria, Legacoop e Confagicoltura. A fare il punto il presidente di Confartigianato Rovigo Marco Marcello: “Siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo, alla luce delle modifiche degli assetti istituzionali della nostra provincia. E’ fondamentale, dunque, avere un’idea chiara di quale può essere l’elemento aggregante dello sviluppo economico del nostro territorio. Una soluzione è proprio il riordino del Consvipo. Troppo si è discusso dal punto di vista

politico. Non è questione di porsi pro o contro il Consorzio di sviluppo, ma decidere di innescare un dibattito virtuoso su quello che può rappresentare ora per il Polesine”. Bisogna puntare, secondo Mauro Giuriolo di Coldiretti su “filiere locali, turismo, agricoltura. Non perdere di vista il territorio. Siamo aperti a un confronto. Agire, ora, senza perdere altro tempo è quello che ci chiedono i nostri associati”. Allo stesso tavolo anche Alessia Zaninello presidente della Cna e Daniele Andreotti di Casartigianti: “E’ esemplare che tutte e tre le associazioni di categoria dell’artigianato siano unite in

questo percorso. Ciò vuol dire che le piccole medie imprese lanciano un grido d’aiuto. E’ ora di agire concretamente”. Sandro Lavezzo di Ascom è convinto che Consvipo sia “una struttura virtuosa, capace di attivare un volano importante per l’economia locale”.

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IL DIRITTO DI CAMBIARE


Spazi aperti 27 17 Folklore e antiche leggende Una rassegna che toccherà 71 località con 185 eventi

Anche in Polesine gli “Spettacoli di Mistero” Due gli appuntamenti: a Trecenta con con la “Storia di Marinelle, la misteriosa fanciulla del Malopera”, e a Canaro con Bombasin

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al 21 ottobre al 2 dicembre prossimi torna in Veneto “Spettacoli di Mistero”, il Festival diffuso sul territorio promosso dalla Regione e dalle Pro Loco del Veneto, ideato e diretto dallo scrittore Alberto Toso Fei, che di mistero si occupa da anni. La manifestazione, che interesserà 71 diverse località e presenta un cartellone di ben 185 eventi, ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le figure storiche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresentazioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal significato magico ed esoterico. “Tanti luoghi e località di pregio, tante rappresentazioni che ripercorrono una storia e una cultura che si perde nella notte dei tempi – ha detto Stival – costituiscono una straordinaria occasione di affermazione di un’identità alla quale il Veneto tiene molto. Definirei questa manifestazione una risposta identitaria veneta alla finzione e alle plastiche artificiali di Halloween. E non è un caso che Spettacoli di Mistero si tenga da noi nello stesso periodo”. Molti degli

La locandina dell’iniziativa eventi di Spettacoli di Mistero saranno accompagnati anche dalla presenza di stand gastronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici, che permetteranno di promuovere un altro spetto fondamentale del Veneto turistico, qual è l’enogastronomia. Due gli eventi rimasti in cartellone che riguarderanno il Polesine: a Trecenta il prossimo 24 novembre con la “Storia di Marinelle, la misteriosa fanciulla del Malopera”, un racconto che risale ai filò di fine Ottocento, una storia d’amore tra un pittore e patriota veneziano ed una affascinante

fanciulla, dalle particolari facoltà, che ha avuto come ambientazione una casa misteriosa sulla via di Canda e l’esile fiume Malopera, che lambisce ad est il territorio di Pissatola, vicino a Trecenta. Una storia vissuta nella seconda metà dell’Ottocento, che era stata dimenticata e che solo recentemente, attraverso un piccolo quaderno dalla copertina consunta ha ritrovato lo splendore di una luce nuova. Il secondo e ultimo appuntamento invece si terrà a Canaro, con una serata dedicata a El Bombasin’, un personaggio del folklore mediopolesano. Era una maschera paurosa le cui origini sono nate nel comune di Villadose e dintorni. Operava nei giorni tra Capodanno e Carnevale. La testa era ricavata da un teschio di toro o di maiale. Aveva la gobba fatta con un cuscino imbottito di piume: per questo si chiamava el Bonbasin. Portava al collo sonagli e in testa corna di toro. Il vestito era fatto con un lenzuolo sbrindellato. Passava per le vie con alcuni accompagnatori che lo frustavano nelle gambe. Uno suonava la tromba. Lo scopo era di ricavare l’elemosina di qualsiasi tipo.

Ente Parco

rinnovato il comitato tecnico scientifico

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’ stato recentemente rinnovato il comitato tecnico scientifico dell’Ente Parco Delta del Po presieduto da Geremia Gennari. L’organismo, che si avvale tra i suoi membri di esperti delle discipline che caratterizzano il territorio deltizio e che mirano alla valorizzazione e alla tutela dell’ambiente, svolge un ruolo molto importante per quanto concerne le attività Il presidente compiute sia dal direttivo sia dal consiglio del parco Marco dell’ente. Tra le azioni essenziali svolte Gottardi dal Comitato vi è l’espressione del parere obbligatorio sul Piano ambientale, sul Piano pluriennale economico-sociale e sul regolamento. Il comitato, inoltre, può essere sentito a richiesta degli organi di gestione del Parco, in riferimento a qualsiasi altra questione che abbia particolare rilevanza nell’ambito di svolgimento dell’attività dell’ente. L’organico dell’ultimo comitato scientifico, facendo riferimento ai dati diffusi dall’Ente Parco Veneto il 18 settembre 2012, è composto, tra gli altri, da Marco Gottardi, che attualmente ricopre la carica di direttore dell’ente. Tra i membri vi è il direttore del Consorzio Bonifica Delta Po – Adige Giancarlo Mantovani, l’esperto di discipline attinenti la cultura quali l’ecologia, l’economia e la sociologia Adriano Mazzetti, l’esperto in tutela del territorio e difesa e valorizzazione dell’ambiente con particolare riferimento all’urbanistica Maurizio Callegari, l’esperto in discipline attinenti la pesca Remigio Rossi, l’esperto in tutela del territorio e difesa e valorizzazione dell’ambiente Giovanni Battista Scarpari, l’esperto in discipline attinenti la difesa e la salvaguardia del territorio con particolare riferimento alla tutela della salute dell’uomo Marco Bondesan, l’esperto in discipline attinenti la cultura Gian Antonio Cibotto e l’ esperto in discipline attinenti la tutela, la difesa e la El.Ca. valorizzazione dell’ambiente Gustavo De Filippo.

LIBRI DA LEGGERE

POLESINE TURISMO PER TUTTI I GUSTI Il Consvipo alla 12esima edizione del Tti –Travel Trade Italia - di Rimini per promozionare le bellezze del territorio

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l Polesine è una terra bellissima, peccato che in pochi lo sappiano. Forse potrebbe essere proprio questa sorta di forzato isolamento a rendere alcuni suoi scorci così pieni di fascino, tuttavia il Turismo è uno dei settori ritenuto tra i trainanti per uscire dallo stato di crisi degli ultimi anni. Anche per questo il Consvipo, in accordo con la Provincia di Rovigo, la Cciaa, le Associazioni di categoria e i Consorzi Turistici, ha deciso di presentare il nostro territorio al più importante workshop che promuove l’offerta turistica italiana nel mondo. Il Consorzio per lo Sviluppo, infatti, ha avuto uno spazio espositivo alla 12° edizione del TTI –Travel Trade Italia- di Rimini, che si è svolto dal 18 al 20 ottobre scorso. Un evento fondamentale e molto atteso dall’industria turistica del nostro Paese che desidera presentare le nuove proposte ai 600 tour operator internazionali presenti al workshop e provenienti da 60 paesi considerati strategici per la vendita del prodotto Italia. Questo evento, perciò, è una sorta di piazza di incontro tra domanda e offerta di viaggi in tutte le possibili formule: week end, long week end o settimanali. Tutto questo per il nostro territorio si traduce nella possibilità di avviare nuove relazioni professionali e vendere il prodotto Polesine a tutti i buyers nazionali e internazionali mettendo in rilievo sia le peculiarità che la nostra zona possiede ma anche la forma di turismo è più adatta

per esperirle. Nella fattispecie, si prestano alla visita del Polesine sia i viaggi individuali che quelli di gruppo, è valido per il soggiorno sia il week-end quanto i periodi più lunghi e tra le offerte non mancano proposte culturali, balneari o naturalistiche. “L’idea di partecipare a questo importante evento – ha spiegato Angelo Zanellato, presidente del Consvipo- è scaturita dalla necessità di trovare un accordo e un coordinamento sulla commercializzazione delle offerte turistiche del Polesine, anche in base alle richieste che ne derivano dal mercato nazionale e internazionale”. Ma questo evento è importante anche per un altro motivo: “Questa azione dà, anche, l’opportunità al nostro territorio di presentarsi ai buyers, ai tour operator e alle agenzie turistiche in maniera unitaria con proposte certe e concordate – continua Zanellato. Questo è l’unico modo per affrontare in maniera condivisa le sfide che il mercato del turismo lancia”. Insomma, tutte le associazioni polesane si sono unite per far rivivere il territorio con un’azione di marketing territoriale preparata e studiata ad hoc per realizzare un pacchetto di offerte che veramente possa piacere a tutti i futuri turisti e sia in accordo con le nuove tendenze del mercato. Prepariamoci, allora, a un futuro ricco di nuove offerte, nuovi turisti e, speriamo, nuova vita per quello che è un territorio tutto da scoprire. De.Fo.

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28 Mondo scuola

Mondo scuola 19

Posti e cattedre L’arruolamento degli insegnanti non è un’impresa semplice

“Concorsone”, precari sul piede di guerra Gli abilitati sfornati da tutte le Ssis d’Italia sono stati 100 mila e solo il 30% è stato assunto. Perché bandire posti che potrebbero essere coperti da queste persone? di Mattia De Poli

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n tempo di crisi economica il posto di lavoro è un bene prezioso. E se i posti disponibili sono addirittura 11.542, allora si potrebbe pensare di aver trovato il mitico Eldorado. Solo in Veneto sono previste 509 nuove assunzioni, ripartite tra l’anno scolastico 2013-2014 e il successivo. Eppure di fronte al decreto dello scorso 25 settembre, che ha bandito così tanti posti a cattedra, i precari della scuola sono scesi sul piede di guerra. Un assurdità? Solo in

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parte. Rimettere in movimento le procedure per l’arruolamento degli insegnanti non è un’impresa semplice: l’ultimo concorso risale al 1999 e le scuole di specializzazione per l’insegnamento superiore sono state chiuse nel 2008. A fatica e tra mille incognite stanno ripartendo i corsi di formazione (il tirocinio formativo attivo), ed ora è la volta del nuovo concorso. Una questione particolarmente controversa è legata al numero di posti banditi: sono tanti e la prospettiva do-

vrebbe essere allettante ma tra gli aspiranti concorrenti regna il malumore. Uno dei titoli di accesso al concorso è il diploma della Ssis ma gli ex “sissini” hanno già sostenuto un esame abilitante che li ha collocati in una graduatoria per l’immissione in ruolo. Quella graduatoria oggi è “ad esaurimento”, non prevede cioè nuovi inserimenti, ma in molte regioni e per molte discipline non è ancora esaurita: secondo l’Anief, un’associazione di categoria particolarmente attenta ai pro-

blemi dei precari, nell’ultimo decennio gli abilitati sfornati da tutte le Ssis d’Italia sono stati 100 mila e solo il 30 per cento è stato assunto. Perché bandire posti che potrebbero essere coperti da queste persone, ritardando la loro stabilizzazione lavorativa? In effetti in Veneto per alcuni insegnamenti, ad esempio per francese nella scuola secondaria sia di prima che di secondo grado, non è stato bandito a concorso alcun posto, mentre per altri, ad esempio per latino e greco

nei licei classici o matematica e fisica nella scuola secondaria di secondo grado, il numero è irrisorio, rispettivamente 1 e 7. Uno degli obiettivi dichiarati per questo concorso è lo svecchiamento del corpo docente ma chi è riuscito a fare la Ssis si è laureato al massimo entro giugno 2007 e il requisito alternativo al diploma abilitante per accedere al concorso è la laurea, solo se conseguita entro il 2002.

Crisi scuola

“un’iniziativa intemPestiva. la montagna ha Partorito un toPolino”

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urante un’assemblea organizzata dalla Cisl scuola di Rovigo lo scorso ottobre la segretaria provinciale Stefania Botton ha manifestato perplessità e riserve rispetto al “concorsone” degli insegnanti: “Siamo pubblicita_2012-3_pubblicità-2012 29/10/12 16:14 stati colti alla sprovvista. Le anticipazioni rilasciate ad agosto sono state smentite dal testo finale del decreto”.

Ma il concorso non è soggetto a contrattazione sindacale e, secondo Botton, è necessario fare il possibile per renderlo comunque un’opportunità. A sua volta Roberto Calderola1 della segreteria regionale ha bollato il concorso Pagina come un’iniziativa intempestiva: “Si basa su norme che risalgono al 1998, oggi superate. La montagna ha par-

torito un topolino”. In generale si ha l’impressione che il Ministero, pur di riavviare la macchina per l’arruolamento dei docenti, abbia agito in modo superficiale e frettoloso: l’esclusione dal concorso dei professori che sono già di ruolo è suscettibile di incostituzionalità. M.D.P.

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30 22 Personaggio Marcello Ubertone Cantautore rodigino che recentemente si è imposto a “Senza Etichetta”

Un talento scoperto da Mogol Tanta passione per la musica fin dalla più tenera età: Jovannotti, Queen ed Eminem tra gli idoli. Poi un anno di studi all’estero, la solitudine e la “vena” cantautorale di Denise Formigaro

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ire che il Polesine è una culla della musica e del bel canto potrebbe essere un’affermazione piuttosto audace ma, invece, il nome di Katia Ricciarelli è lì a testimoniarlo. E se non bastasse la stella fulgente della celebre soprano, che ormai da diversi anni illumina il panorama musicale, va detto che nuove luci si accendono continuamente. Tra queste, la più promettente, è forse quella di Marcello Ubertone, trentenne cantautore rodigino che recentemente si è imposto a “Senza Etichetta”. Un concorso ideato da Mogol che da quindici anni costituisce una grande opportunità per i musicisti privi di contratto discografico e audaci al punto da mettersi alla prova confrontando le loro capacità con quelle di altri musicisti, al fine di ottenere i favori di un importante e ambito palcoscenico che da sempre è ritenuto un vero baluardo della promozione musicale nazionale dei nuovi talenti. Noi lo abbiamo intervistato per sapere da dove viene questo talento ma soprattutto da dove arriva la passione per la

Molto rumore per nulla. “Forse per coerenza col nostro nome, non suonammo mai” musica. “Il mio amore per la musica è iniziato con Jovanotti, a sei anni – racconta Marcello - ogni pomeriggio dopo la scuola, alzavo lo stereo a palla e cantavo le sue canzoni a squarciagola saltando sui divani. L’album era “La mia moto” e i miei genitori per Natale mi regalarono una moto elettrica. Ricordo che mi misi una camicia hawaiana e degli occhiali da sole verde fosforescente solo per fare il giro dell’isolato e mettere in pratica i versi: “Mi guardo quando passo sui vetri dei negozi/ mi accorgo che con lei mi sento proprio Fonzie”. Ma a Jovanotti ben presto si aggiunsero altri cantanti e gruppi musicali: “Alle elementari mi infatuai dei Queen, degli 883, alle medie degli Oasis e degli Articolo

31, alle superiori dei Nirvana, degli Smashing Pumpkins, dei Verdena e di Eminem”. Passioni condivise della maggior parte dei giovani, quand’è che invece sei passato alla tua musica...insomma allo scrivere canzoni e cantarle? “Alle superiori, quando trascorsi l’anno scolastico negli Stati Uniti, e dovendo passare molto tempo da solo, iniziai a scrivere quelle che potremmo definire le prime canzoni. Al mio ritorno fondai con il mio compagno di banco un gruppo grunge, i Molto rumore per nulla. Forse per coerenza col nostro nome, non suonammo mai nemmeno un concerto. Ma in quegli anni ci divertimmo un sacco. Le prove erano in una saletta ricavata dallo spogliatoio degli arbitri di un vecchio campo da calcio. Dato che in quel campo non si giocavano più partite ufficiali, uno spogliatoio per gli arbitri non serviva più. Era davvero figo. Dopo il nostro scioglimento ho continuato per conto mio, per forza di cose, con la chitarra acustica”.

Marcello con la sua chitarra acustica E come sei venuto a conoscenza del concorso di Mogol? “È stata mia madre a convincermi. Io passo molto tempo a scrivere canzoni e poco a darmi da fare perché la gente le ascolti. Mia mamma mi sprona spesso in questa direzione e per fortuna l’ha fatto anche in quella circostanza. Bisognava passare tre selezioni per arrivare tra i sedici finalisti che si sarebbero esibiti davanti a Mogol. Non mi aspettavo di vincere anche perché in finale il livello era molto alto: per me era già tanto essere arrivato lì, ricevere poi i complimenti direttamente da Mogol è stata una vera emozione. In quel momento mi sono detto “Se lui pensa che valgo qualcosa come autore, di quello che possono dirmi gli altri mi interessa davvero poco”. Grazie al premio ricevuto, ti è stata

data la possibilità di trascorrere tutta l’estate al Cet, l’accademia musicale fondata in Umbria da Mogol, dove ha potuto non solo seguire le lezioni di grandi professionisti come Giuseppe Barbera, Giuseppe Anastasi, Carlotta Scarlatto e dello stesso Mogol, ma hai avuto anche la possibilità confrontarsi con musicisti professionisti e con autori molto capaci. Insomma un sogno a occhi aperti? “Il mio progetto più importante per il futuro è quello di migliorare in quello che faccio e possibilmente farlo arrivare a più gente possibile”. Come? “Non lo so ancora bene, ma chissà che qualche lettore de La Piazza non si incuriosisca e condivida sul suo profilo Facebook qualche mia canzone!”.

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Cultura provinciale 31 23 Appuntamenti Al via una rassegna culturale itinerante

“Aperture” fino a dicembre

In diversi centri del Polesine si parlerà di religione, storia, fisica, filosofia, economia, letteratura di Mattia De Poli

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eligione, storia, fisica, filosofia, economia, lette- discussione sulle prospettive del welfare in tempo di ratura: sono questi i temi che saranno presentati crisi. Venerdì 23 Vera Negri Zamagni sarà ospite dell’ine dibattuti nell’ambito della rassegna “Aperture” contro condotto da Francesco Gennaro presso il circolo che attraverserà diversi centri del Polesine, da Porto Viro Unione di Adria sul tema “L’economia e la famiglia”, a Lendinara passando per Adria, Ceregnano e Rovigo, ovvero sul difficile rapporto tra vita lavorativa e vita fafino al prossimo 18 dicembre, sempre con inizio alle miliare. Martedì 27 Davide Dainese condurrà l’incontro ore 21. con Silvano Petrosino in programma a Ceregnano presso Non un festival a tema, non un ciclo di lezioni, la sala consiliare sul tema “Felicità denaro”: come uno ma un percorso nel territorio alla scoperta di questioni strumento per raggiungere la felicità diventa oggetto del di profonda attualità con lo scopo di aprire un dibattito desiderio fine a se stesso. sulla contemporaneità. Nei primi due incontri di ottobre L’Accademia dei concordi di Rovigo ospiterà infine, a Rovigo si è discusso dell’essenza del Cristianesimo e venerdì 30, Goffredo Fofi e Claudio Luciano che ricostrudel Dio “debole” che muore trafitto in croce ed è stata iranno la figura e la “lezione di Aldo Capitani”, uno dei presentata la “Antologia della resistenza dalla marcia su “maestri irregolari” del secondo dopoguerra italiano. Gli Roma al 25 aprile”. Novembre è ultimi due appuntamenti, dedicati il mese in cui si concentra il mag- La chiusura è affidata alla letteratura, proseguiranno gior numero di appuntamenti, sei a Guido Santato che nel mese di dicembre, entrambi dei dieci complessivi. Si comincia 8 interverrà presso l’Accademia dei Concordi. lunedì 5 a Porto Viro presso la nell’incontro “Pier Giovedì 13 è di scena la poesia sala Ex macello con l’intervento di Paolo Pasolini oggi” di Pascoli: l’incontro condotto da Massimo Teodorani che, insieme Sergio Garbato prevede l’intervena Giorgio Cosco, illustrerà i fenomeni fisici che carat- to di Silvio Ramat, docente universitario e a sua volta terizzano il sole e i loro effetti sulla terra. Venerdì 29 poeta, il quale analizzerà come lo scrittore romagnolo presso l’Accademia dei concordi di Rovigo Paolo Zorzato veniva letto nelle scuole di un tempo e di come la critica discuterà con Diego Fusaro della crisi economica attuale a partire dal 1955 ne abbia proposto un’immagine decie insieme proporranno una riflessione sul capitalismo e samente diversa, pienamente novecentesca: la lettura di sulle vie alternative ad esso. Storia ed attualità saranno alcuni versi sarà affidata all’attore rodigino Paolo Rossi. protagoniste dell’incontro “Ieri e domani. Il socialismo La chiusura è affidata a Guido Santato, docente univerumanitario all’inizio del ‘900”, che venerdì 16 a Lendi- sitario rodigino, che martedì 18 interverrà nell’incontro nara presso la Sala del consiglio comunale coinvolgerà condotto da Paolo Zorzato su “Pier Paolo Pasolini oggi. Andrea Tincani, Marcello Mazzo e Giulio Marcon in una Una nuova monografia sulla sua opera”.

in Breve Spettacoli

lendinara osPita Balletto e musica

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ra prosa, danza e musica, nel mese di novembre Lendinara si conferma all’altezza della sua storia con numerose iniziative culturali. Il teatro comunale Ballarin ha ospitato la terza rassegna di teatro amatoriale, mandando in scena la compagnia “Proposta teatro collettivo” di Arquà Polesine, con uno spettacolo liberamente ispirato a lavori La chiesa di Santa Sofia di Carlo Goldoni, “Briciole d’arte” di Canaro, con “Il letto ovale” di John Chapman e Ray Cooney, mentre la chiusura è toccata ai padroni di casa de “La tartaruga” con lo spettacolo “Stella e firmamento”, liberamente tratto da un testo di Aldo De Benedetti. Lunedì 19 novembre, invece, in due orari, alle 18 e alle 21, il sipario si aprirà sulle note dello “Schiaccianoci” di Petr Ilic Tchaikovsky, eseguito da Anna Ivanova e dal suo “Balletto russo”. Ma a novembre nel centro altopolesano terminano anche gli appuntamenti con il festival “Il suono e gli strumenti di Domenico Montagnana”, dedicato al liutaio lendinarese e giunto all’ottava edizione. Due le date in calendario, entrambe presso il duomo di Santa Sofia alle ore 21: l’Orchestra di Padova e del Veneto, dopo aver accompagnato il 12 ottobre scorso Enrico Bronzi nell’esecuzione di opere di Franz Joseph Haydn e di Franz Schubert, sarà diretta e accompagnata al violoncello da Alexander Rudin in un programma che prevede brani di Arcangelo Corelli, Giuseppe Tartini, Gioacchino Rossini e Luigi Boccherini. M.D.P.

La locandina dell’iniziativa

Illustrazione per l’infanzia

“castelli Per aria”

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opo l’ottimo riscontro ottenuto a Rovigo nella sala della Gran Guardia, in occasione della 530° Fiera d’ottobre, dal 15 al 25 novembre prossimi la mostra di illustrazione per l’infanzia “Castelli per aria. Città di Rovigo” farà tappa a Badia Polesine, presso la “Antica rampa libreria caffè”. In un territorio provinciale ricco di professionalità artistiche, spesso sconosciute o sottovalutate, è nata l’idea di riunire attorno alle opere di Paolo Domeniconi le tavole di undici giovani illustratori. Giulia Antonello, Giulia Boari, Sofia Boccato, Veronica Cestari, Laura Ferracioli, Silvia Fiocco, Sara Michieli, Marta Padovani, Ilario Saltarello, Angela Sbandelli e Carlotta Tognin, oltre a esporre i loro disegni, proporranno attività ludiche e laboratori destinati ai bambini. Negli eventi in calendario sono coinvolti anche Sandra Trambaioli, autrice del volume “Un sogno da Leoni” e l’attore Morris Furegato. Questa inedita iniziativa culturale, dedicata al mondo magico delle illustrazioni per bambini, è nata dalla collaborazione tra la casa editrice Alberto Brigo editore, impegnata a creare occasioni di incontro tra adulti e bambini, il Comune di Rovigo e lo studio Web graffiti di Porto Viro ed è stata sostenuta dall’Accademia dei Concordi, dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione della Provincia di Rovigo e dall’Ufficio scolastico territoriale. “Castelli per aria” si propone come mostra itinerante e chiunque volesse ospitarla nella propria città può scrivere a: info@castelliperaria.it. M.D.P.

museo di adria “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”

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ll’interno del Museo archeologico nazionale di Adria dal 17 settembre 2011 si sono succedute diverse iniziative volte a celebrare il cinquantesimo anniversario dalla sua istituzione. Per concludere non poteva mancare un riconoscimento al suo nucleo fondante: la collezione privata della famiglia Bocchi. Dal 29 settembre scorso fino al 15 marzo 2013 è visitabile la mostra “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”. Vi sono esposti alcuni volumi manoscritti del catalogo del “domestico museo” di famiglia e dei registri dei visitatori e non mancano le curiosità: spiccano i nomi di Francesco Carlo d’Austria e del famoso epigrafista e storico Theodore Mommsen. Inoltre, sono presenti alcuni tomi della prima redazione dell’inventario, iniziata da Francesco Antonio Bocchi nel 1868, che l’elenco dei reperti talvolta corredati da schizzi e note. Accanto al disegno di una coppa a figure nere della prima metà del quinto secolo avanti Cristo, realizzato dal canonico Bocchi, si legge che essa fu donata nel 1809 all’imperatore Francesco I d’Austria. Nel corso dell’Ottocento gli oggetti “disotterrati in Adria”, soprattutto il vasellame di provenienza attica, iniziarono ad essere riprodotti e questa sorta di “fotocopia” o di “fotografia” in bianco e nero era destinata a studiosi per cercare di raccogliere maggiori informazioni. La mostra propone in alcuni casi la possibilità di confrontare il reperto archeologico con la sua riproduzione. I documenti, deteriorati da anni a causa delle ricerche effettuate da diversi ricercatori, sono stati ora recuperati grazie al lavoro svolto dal Laboratorio di restauro del libro dell’abazia di Praglia: essi testimoniano la fama internazionale raggiunta dalla collezione privata e la precoce tensione M.D.P. della famiglia Bocchi alla ricerca scientifica.

Teatro Sociale di Rovigo

stagione di musica Jazz

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opo la musica lirica e sinfonica, oltre alla prosa e al balletto, il Teatro sociale di Rovigo completa il quadro delle sue nuove proposte culturali con la stagione di musica jazz, realizzata grazie alla collaborazione con il Rovigo jazz club. Dopo il concerto d’esordio che lo scorso 23 ottobre ha visto protagonista Luma Heloisa Lourenço con il suo quartetto, tra novembre e dicembre sono in programma altre quattro date. Tutti gli appuntamenti sono ospitati nel Ridotto del teatro in orario serale: dalle 20.45 alle 21.10 l’accesso è riservato ai soci del Rovigo jazz club e per loro l’ingresso è gratuito, mentre dalle 21.10 alle 21.30 possono entrare fino ad esaurimento dei posti i nuovi iscritti e chi acquista una tessera serale del costo di 8 euro. Nel mese di novembre, quindi, il calendario prevede per martedì 6 “Ivan Tribolla trio” che eseguirà “Bisconce”, “musica per trio e amico immaginario”, mentre martedì 27 sarà protagonista della serata l’apprezzato complesso rodigino “The ukulele lovers”, che suoneranno “My one and only uke”. Martedì 4 dicembre gli allievi del dipartimento Jazz del Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo si succederanno nella “Jam session di fine anno”, aperta a tutti gli “amici” musicisti. In prossimità del Natale torna l’appuntamento con il “Delta gospel choir”, diretto dal maestro Luca Bertasi. Le collaborazioni con le realtà locali e la valorizzazione dei talenti polesani permettono di offrire proposte culturali nonostante le ristrettezze delle casse pubbliche. M.D.P.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Primarie Da sinistra a destra

Dal Veneto verso la guida dell’Italia

Stop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese di Germana Urbani

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er le politiche 2013 scende in campo chi monta i gazebo del Pd la mattina presto il Veneto, nel vero senso della parola. della domenica e, nonostante la disaffezioSì perchè da qui parte addirittura una ne di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta candidatura alla premiership del Paese. la mia candidatura alle primarie, chiede una Laura Puppato, Capogruppo Pd in con- firma perchè anche io, sconosciuta ai più e siglio regionale ed eletta con quasi 27mila ignorata completamente dalla stampa navoti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila zionale, possa prendere parte alle primarie firme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti del centrosinistra. La sua è stata un’impre- questi italiani volonterosi in questi giorni sa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è spero di farcela!”. E ce l’ha fatta. la Puppato. In pochi credevano che ce l’aSarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola vrebbe fatta a raccogliere in una settimana e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, di Centrosinistra che, in larga parte sono a ringraziare tutta la state caratterizzate da “gente di buona vo- Puppato, Galan, partenze e passaggi lontà, che non smette Tosi. Ma anche importanti nella nostra mai di sperare che la Renzi e Bersani regione. politica possa essere partono da qui per Il giovane Renzi, anche altro rispetto a raggiungere il Paese sindaco di Firenze e quello che vediamo rottamatore per ecceloggi”. lenza, ha iniziato la sua campagna a metà “E’ un’onda lunga – racconta Lau- settembre partendo da Verona, cuore della ra Puppato – che preme con la forza dei nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simtantissimi che oggi in Italia credono ancora bolica per lanciare un messaggio a quanti, nella democrazia partecipativa, nella capa- nell’ex compagine di centrodestra non sono cità di cambiare le cose partendo dal basso, più disposti a votare il Pdl e le forze padane. dalla gente comune, da chi si prende una Il fiorentino è sicuro di far breccia sui delumattinata di ferie dal lavoro per fare un si dagli scandali e dalle ruberie del cerchio banchetto di raccolta firme al mercato, da magico di Bossi e figlio, dalle razzie laziali

Da sinistra: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda. Lui, con una campagna tutta americana guidata mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone. Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il suo arrivo il pubblico era numeroso

e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido. Ma la grande novità di fine ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “ Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere

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da destra uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed efficiente della Lega che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fida e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.

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Il Veneto in primo piano 33 7 Voto cattolico cercasi

Il centro si muove di Germana Urbani

Pierferdinando Casini e Beppe Grillo. Sotto Marco Paolini

Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

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nche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai

la curiosita’

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ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, figlio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tutti ex Pd. “E’ tempo di

cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e preparata, possibilmente senza partiti ma con un programma credibile”. Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos,

commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.

marco Paolini Per laura PuPPato

orre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a

volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”

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34 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con Verona Aspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review di Mauro Gambin

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arole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quelle che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era protratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risultato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indicato, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme quanto non hanno più le caratteristiche per giustificare Padova e Treviso come pure Verona norme speciali ed enormi stanziamenti che determi- e Rovigo ma la previsione è quella nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad di creare due aree metropolitane immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova già state indicate come “da unificare”, da “accorpare” e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun- le carte di un accorpamento annunciato solo su base to e l’altrettanto superflua precisazione di mantenere numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’ala delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile rea termale aveva espresso la volontà di far parte della nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richiesei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra- sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che preso la riorganizzazione della loro natura visto che, con questa unione avrebbe avuto una grande provincia secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio province dovrebbero rimanere enti di primo grado con dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione i consigli eletti a suffragio univer“in fieri” che troverà perfeziosale. Insomma carta straccia che Avevano chiesto namento in futuro. I comuni, ha lasciato al Governo Monti la accorpamenti, infatti, avranno altri 60 giorni massima libertà di riordinare il è stato dato di tempo per decidere del loro Veneto a proprio piacimento. Del l’assenso per destino e anche la Regione verresto da Roma avevano chiesto un ente in più rà chiamata nuovamente ad di indicare in quale senso operaesprimersi. Intanto i parametri re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno della spending review sono salvi con 86 province scese avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le creazione di due province “metropolitane” composte Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla al centro della regione, il mantenimento della provincia di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con- sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha compresi in una determinata provincia. Come anticipaavuto successo, in quanto la loro proposta di abolire to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse previsione della futura creazione di due aree metropo- verranno pesante in base all’importanza del Comune litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orgaVerona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli di Venezia che diventerà città metropolitana e salva ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il coper il momento anche la provincia di Vicenza ma con la ordinamento e la pianificazione territoriale, la viabilità prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area e le scuole di secondo grado.

L’opinione Diego Bottacin, Verso Nord

“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane

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l riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Diego Bottacin Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane, favorendo la definizione dei confini seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”.. Lucio Tiozzo, Partito Democratico

“la scelta del governo ci soddisfa ma serviva PiÙ coraggio”

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al governo arriva un segnale inequivocabile di semplificazione degli enti locali per una maggiore efficienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci Lucio Tiozzo soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza RegioneAutonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplificazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infine riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”. Matteo Toscani, Lega Nord

“Belluno, salvato l’ente ma soPrattutto i servizi”

Marco Toscani

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a decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramente una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffici territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffici su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”. Costantino Toniolo, Popolo della Libertà

“meno Burocrazia e’ un Punto del nostro Programma”

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a provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appreso i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confini, ma il ruolo dell’amministrazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fine è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specificità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fine è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!” Costantino Toniolo



36 12 Cultura veneta Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s di Alain Chivilò

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opo cinque anni di sapienti restauri la Basilica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale. Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e finanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo complessivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fine di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso

torni vivace con rimpianti da un lato e conten- voluto rintracciare le radici del ritratto psicolotezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre gico tipico del Novecento tra i capolavori del portano un indotto non indifferente alla città passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Beato Angelico, che apre ospitante, soprattutto la mostra, con Freud per aree non così bat- La chiave di lettura e Bacon, su cui idealtute dai flussi turistici è il confronto, mente si chiude, hanno tradizionali. L’originalità l’assonanza qualcosa che li unisce. di questa esposizione è e il rimando tra Quattro sono le sezioni: l’assenza di un catalogo pittori e soggetti il sentimento religioso, normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e libro che traccia linee guida e approfondimenti il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen- lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mostra diversi periodi storici. I nomi sono altisonan- due opere della fine del Quattrocento, utile a ti e in una carrellata si passa da Mantegna, far capire come il tema riguardante la distanza Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, fra l’ambito toscano/fiorentino legato al diseCaravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, gno e quello veneziano unito al colore, possa Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, talvolta avere un punto di contatto molto inteRenoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine a Matisse. Volti e figure”. L’apertura sarà dal contemporanea. Il percorso è molto vario 2 febbraio fino al 1 di aprile con nuove opere e ritmato e per farlo comprendere meglio il che sostituiranno quelle rientranti nei musei curatore mette a paragone, per esempio, il d’appartenenza. Come anticipazione ci saranCristo risorto di Botticelli con il Cristo porta no anche Antonello da Messina, Van Eyck e croce di Bellini. Quindi un accostamento, di Memling.

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

Autunno d’Arte veneziano

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

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ldo Rossi. Teatri” presso il Magazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/ Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fino al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti attraverso 120 tra studi, schizzi architettonici, disegni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografie per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Parma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e ancora Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fino al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’occasione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-

sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnicamente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palazzo Fortuny fino al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 artisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), designer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’oreficeria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografie atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appositamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotografie d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografia per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografia e essa stessa parla con l’oggetto. Al.Ch.

l Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafisica e al surrealismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matura. La libertà e la gioia nel dipingere propongono tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai interiore e metabolizzato da una lunga riflessione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Mestre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica. Surrealismo, metafisica. Un mix “intrigante”? “A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafisica mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Raramente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemente tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente delle esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osservatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco troppo fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Questo è quello che m’interessa di più rispetto alla superficie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”. Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare? “Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fino ad oggi attraverso il dettaglio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pennello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della figurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal confrontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quello che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”. Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare? “Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’isola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifugio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: Al.Ch. l’essere un luogo della mente”.



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info@azzurraedizioni.com SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

AMATO - ATTORE - BALLARE BELLO - CASA - FIGLIA - FILM LAVORO - MALAGA - MAMBO SHREK - STATI UNITI - THE CODE TRAMPOLI Chiave (7) - Il nome.................................. ................................................................

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome. AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VE AIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEO ALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDEN EROS - NEON - ODOR - ONDA - PIER PAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIO SVASATO - ADESIONE - OLITORIA The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese

I Colmi • Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco. • Qual è il colmo per un robot? Essere svitato. • Qual è il colmo per un poeta? Rispondere a qualcuno per le rime. • Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire. • Qual è il colmo per un pedone? Essere investito da una vettura di cortesia. • Qual è il colmo per una patata? Andare a farsi friggere. • Qual è il colmo per una radice? Essere quadrata. • Qual è il colmo per una regina? Essere bassa e farsi chiamare altezza. • Qual è il colmo per uno scultore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre. • Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi. • Qual è il colmo per un vegetariano? Mangiarsi il fegato. • Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate. • Qual è il colmo per un facchino? Avere un peso sullo stomaco. • Qual è il colmo per un falegname? Mangiare tronky. • Qual è il colmo per un fantasma? Avere i bollenti spiriti. • Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”. • Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti. • Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode. • Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo. • Qual è il colmo per un geometra? Allenare una squadra. • Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situazione. • Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro. • Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo. • Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine. • Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt. • Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata. • Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola. • Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio. • Qual è il colmo per un’elettricista? Fare una carriera brillante. • Qual è il colmo per un eschimese? Prendere delle decisioni a caldo. • Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi. • Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

BILLION (miliardo) EIGHT (otto) ELEVEN (undici) FIFTEEN (quindici) FIVE (cinque) FORTY (quaranta) FOURTEEN (quattordici) HUNDRED (cento) MILLION (milione) NINE (nove) ONE (uno) SEVENTY (diciasette) SIX (sei) TEN (dieci) THIRTEEN (tredici) THOUSAND (mille) THREE (tre) TWELVE (dodici) TWENTY (venti) TWO (due)

CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................

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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad” Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, provando i tipici rituali termali dell’epoca romana - naturalmente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amore!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garantiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO: TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.

Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicatamente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applicazione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiro

In questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piacevole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali liberano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relax

Un piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti iniziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’organismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vita

I nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima

“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chiamavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tutto

Liberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spalle la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIA I bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magicamente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, troverete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici. • Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping natalizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini. • Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno. • Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loipersdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline innevate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

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PORTO LEVANTE: appartamento monolocale al primo piano, in discreto stato, con ampia veranda e posto auto. Ideale per gli amanti della barca, della natura e della tranquillità. Prezzo veramente stracciato � 33.000 CLASSE ENERGETICA “G”.

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Ufficio di Rosolina Piazza G. Albertin 1 - 45010 Rosolina (RO) Tel/Fax 0426 340100 - Cell. 328 2879545 andrea@immobiliarecasini.it Ufficio di Porto Viro Corso Risorgimento 37/A – 45014 Porto Viro (RO) Tel. 0426 323870 - Fax 0426 364528


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