La Piazza del Delta - 2012sett n114

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del Delta OCCHIOBELLO

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 114 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

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Alla Dentalcoop, il mese della prevenzione ed estetica dentale.

Visita di prevenzione senza impegno

In questo mese, presso la sede DENTALCOOP di Occhiobello, telefonando allo 0425 750481, puoi prenotare una visita di controllo e prevenzione dentale.

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fondendo la cultura di una corretta igiene orale. Poiché individuare precocemente le patologie orali permette al medico di risolvere il vostro problema con interventi poco invasivi. Al contrario, trascurare una semplice carie, un’infiammazione gengivale o un dente mancante può, nel corso degli anni, portare alla perdita dell’elemento dentale cariato, ad una parodontite cronica o al collasso dell’intera arcata. Importanti ricerche dimostrano che i pazienti regolarmente sottoposti a visite di controllo annuali giungono alla 6°-7° decade di vita con le funzionalità masticatorie in piena efficienza.

PREVENZIONE “PRIMARIA”

La prevenzione primaria è rappresentata da tutto quello che possiamo fare “prima” che una patologia si instauri. Un esempio di prevenzione primaria è sapere che il fumo di sigaretta è dannoso e quindi decidere di non iniziare a fumare. In odontoiatria prevenzione primaria significa sapere che l’accumulo di placca batterica è dannoso per denti e gengive, che una corretta igiene orale rimuove la placca batterica, quindi denti e gengive rimarranno in salute.

PREVENZIONE “SECONDARIA”

La prevenzione “secondaria” si attua per prevenire l’aggravarsi di una patologia. In odontoiatria un esempio di prevenzione secondaria è il trattamento di una carie dentale nella sua fase precoce in modo da non farla progredire.

Chi fa prevenzione?

Possiamo pensare che la prevenzione debba essere fatta da personale specializzato, questo è sicuramente vero, ma siamo noi il vero fulcro della “nostra” prevenzione. Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione. Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consigli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri artefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.


del Delta la risposta più giusta per la tutela dei tuoi diritti PORTO VIRO (RO) Piazza Garibaldi, 3 - Tel. 0426 631947 www.infortunisticablu.com

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Porto Viro Pronto soccorso rimasto senza risorse pag.

Porto Tolle Centrale, si riaccende la speranza

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Rosolina Nessun indirizzo per il riordino degli enti locali

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EDITORIALE

L’etica e la politica

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

tribunale. severino intransigente Continua a tener banco l’ormai decretata decisione di chiudere la sede adriese del tribunale. L’ultima azione di massa dei sindaci e consiglieri dei paesi coinvolti, risale al 1° settembre quando un corteo di 150 persone ha sfilato lungo le vie della città etrusca pag. 8

maratonina, edizione dei record La 12esima edizione della Maratonina di Albarella si è conclusa con diversi record, quello del vincitore innanzi tutto, Daudi Liokitok Makalla che con il tempo di un’ora sei minuti e quarantacinque secondi ha concluso l’intero percorso, ma il primato più importante forse riguarda la partecipazione pag. 25 pubbliredazionale

Dal 13 al 21 Ottobre www.ottobreblu.it pag. 29

di Ornella Jovane

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Riapre la caccia, cinque giorni su sette

Autorizzato il prelievo ad ottobre e novembre. Boschetti: “E’ come tornare indietro”

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e doppiette hanno iniziato a sparare lo scorso 16 settembre ma anche quest’anno è la stessa stagione venatoria ad essere sotto il tiro non solo degli ambientalisti ma anche del Governo e del Tar. Alcune leggi partorite dalla Regione, infatti, paiono alquanto dubbie e non manca chi, tra le fila dei difensori della natura, vede nelle scelte di Palazzo Balbi facili concessioni rivolte ad accontentare la potente e numerosa lobby dei cacciatori. Comunque sia la Corte Costituzionale ha impugnato la legge n. 25 del

6 luglio che riguarda le nuove disposizioni per la realizzazione dei capanni di caccia e degli appostamenti, la seconda disposizione contestata, invece, riguarda il calendario venatorio sul quale il Tar Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dall’associazione vittime della caccia sulla parte che prevede due giornate aggiuntive settimanali di caccia (da 3 a 5) da appostamento nei mesi di ottobre e novembre. “Tali decisioni – commenta Eddy Boschetti, del Wwf polesano – rappresentano solo la volontà della

Regione di tornare indietro rispetto a scelte che in passato avevano già dato buoni frutti. Le giornate di caccia da appostamento, infatti, erano cinque ma con intelligenza poi era stato dimostrato che con tre la caccia avrebbe ottenuto esiti più certi, in quanto è abbondantemente documentato che i prelievi sono più abbondanti là dove l’attività venatoria è meno frequente. Con questa intensità si otterrà l’unico risultato di allontanare le specie dalla zona deltizia... pagg. 27

a una parte il mondo reale. Gli imprenditori che cercano nuove ricette per recuperare in competitività e trovare il bandolo della matassa nel tentativo di interpretare le trasformazioni del sistema produttivo in atto, accelerate vertiginosamente dalla crisi economica. Una platea di lavoratori che manifesta – in vario modo - tutta la propria disperazione nel difendere con dignità e coraggio il proprio posto di lavoro, già a rischio o che minaccia di diventarlo. Poi c’è il popolo dei precari, quello dei disoccupati, inoccupati o scoraggiati, giovani, molte donne e persone di mezza età che, in tutti i casi, fanno fatica a collocarsi nel mondo produttivo. Dall’altra parte la politica con i suoi scandali, gli sprechi, gli sperperi di denaro pubblico e le sue analisi cavillose e non sempre credibili sulla necessità di cambiare registro, di trovare nuove formule ed efficaci risposte alle sollecitazioni che vengono dal mondo reale. In mezzo una domanda: a cosa servono le elezioni politiche della prossima primavera? continua a pag.

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L’Intervento

In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più di Giuseppe Bortolussi*

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ell’ultimo decennio le Regioni italiane hanno speso 89 miliardi di euro in più. Di questi, oltre la metà sono stati “assorbiti” dalla sanità (49,1 mld di euro). A fronte di un aumento dell’inflazione che nel periodo preso in esame ha toccato il 23,9%, la crescita della spesa è stata del 74,6%. *Segretario CGIA di Mestre

continua a pag.

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EDITORIALE

L’etica e la politica Porto Viro

dramma alla caserma

Forse rimarrà avvolto nella coltre delle ipotesi il motivo che ha portato l’appuntato Renato Addario a uccidere il proprio superiore Antonio Zingale e la moglie Ginetta Giraldo lo scorso 1 ottobre. Gli inquirenti infatti non sono ancora riusciti a dare una giustificazione dell’incredibile gesto conclusosi con il suicidio dello stesso Addario, visto che nessuno ha mai riscontrato tensioni tra i due membri dell’Arma. ‘’Un attimo di follia – ha definito quanto è successo il tenente colonnello Enrico Marzonetto, comandante facente funzioni di Rovigo - un gesto folle e isolato che non ha alcuna giustificazione. E’ una tragedia, l’intento e la priorità comune di tutti i colleghi è stare vicino alle due famiglie e dare il massimo conforto e sostegno ai congiunti delle vittime’’. Centrale

il ministero ha riattivato la via

segue da pag.

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La parentesi del governo tecnico non aveva solo la funzione di prendere l’Italia per i capelli e allontanarla dal baratro in cui rischiava di cadere ma anche di concedere alla classe politica un periodo di tempo per recuperare la sua funzione primaria di attività volta al bene comune, di ritrovare motivazioni e finalità etiche e responsabili nei confronti di un popolo e di un paese che si sentiva abbandonato a se stesso nell’affrontare l’urto violento della crisi economica e le sue amare conseguenze. Il tempo è trascorso: la prossima primavera è vicina e con essa anche la scadenza elettorale. Ma la politica è cambiata? Non è giusto generalizzare ma sono talmente tanti i singoli casi di “mele marce” che è difficile non pensare che sia necessario riflettere sulla cesta che le contiene tutte. Non si tratta di approfondire il singolo caso ma di capire che questo sistema, così com’è, continua a minare nel vivo il nostro Paese, il quale non potrà essere credibile e affidabile agli occhi di investitori stranieri e non offrirà strumenti e chances per competere a giovani motivati che hanno voglia di provare e a imprenditori che tutti i giorni rischiano in proprio e continuano a crederci, un Paese che non darà a se stesso opportunità di crescita e di sviluppo e la speranza di una maggiore giustizia sociale. Da Venezia, il presidente di Confindustria Squinzi agita la causa della questione settentrionale, a Padova il presidente della Camera Fini sollecita gli imprenditori ad attivarsi in prima persona perché la politica ha bisogno di forze civili e partecipazione per trovare nuove energie e linfa vitale. I politici devono tornare a governare ma gli elettori hanno il diritto di poter scegliere fra persone oneste e capaci, entusiaste e altruiste. Perché l’impegno politico è un servizio che si offre alla collettività. Non solo in teoria… Ornella Jovane

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Delta ‘’E’ stato riattivato il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) del progetto di conversione a carbone pulito della centrale termoelettrica di Porto Tolle, sospeso nel marzo 2012’’. E’ quanto rende noto il Ministero dell’Ambiente nel question time in commissione Ambiente della Camera, dopo una interrogazione urgente degli esponenti della Lega Nord. “Con tale decisione - si legge nella nota degli esponenti della Lega Nord si potra’ consentire l’ultimazione delle procedure necessarie alla realizzazione della innovativa centrale a carbone di Porto Tolle, condivisa e richiesta da tutti a livello locale, dalla Regione Veneto, dalla Provincia, dal Comune, dal sindacato e dalle associazioni’’.

consviPo Un milione di euro per la pesca

Porto tolle

Provincia

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Politica a meno di sei mesi dal voto

taglio di Po

Provincia

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Illuminazione, se ne occupa la Simet pag.

economia

Edilizia in Polesine, tante ombre e qualche luce

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Regione sociale

Riordino degli enti locali. Niente campagna acquisti pag. 26

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teatro sociale

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Al via la 197° stagione: lirica, prosa, concerti e balletto pag. 31

Cooperazione in ginocchio, un taglio del 5% pagg. 32-33

immigrazione

Regolarizzazione, bassi i numeri della sanatoria 2012

cultura

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Presidi h24 nei Periodi di allerta Sarà estesa anche al “servizio di piena” la collaborazione con i gruppi comunali di volontariato di protezione civile operanti sull’intero territorio polesano. A Palazzo Celio è stata presentata la proposta di convenzione fra l’Aipo, l’agenzia interregionale per il Po e la Provincia per assicurare la presenza di personale volontario in forma continuativa compresi giorni festivi, prefestivi e ore notturne durante i periodi di allerta del Po. “Anche i gruppi comunali che non gravitano lungo il Po – ha ricordato l’assessore Caludio Bellan – andranno in supporto per il monitoraggio sugli argini”. Il servizio Protezione Civile, in collaborazione con i coordinatori distrettuali ed i Comuni, provvederà, sulla base delle richieste inoltrate dall’ Aipo e della disponibilità e dei dati in suo possesso, ad individuare i gruppi di volontariato ed i mezzi assegnati, da destinare ai diversi presidi territoriali idraulici, contattandone i rispettivi responsabili.

Adotta una strada

Ideanotte di Monica Passarella

S.S. per Rovigo - entrata da via Ragazzi del ‘99

Piene del Po

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A Ca’ Pesaro le opere di Castellani e Gunther Uecker pag. 38

informazioni sulla Pericolosità delle strade Provinciali Sono oltre 500 i chilometri di strade provinciali sui quali dal web sicurezzastradale. provincia.rovigo.it sarà possibile per ogni automobilista, pedone, ciclista o camionista inviare indicazioni sullo stato del manto stradale, sui pericoli, sui fattori di rischio, sull’illuminazione. “I cittadini vivendo sul territorio ogni giorno – ha osservato l’assessore di Palazzo Celio Giorgio Grassia – possono fornire informazioni fondamentali sui fattori di rischio e mantenere aggiornata la conoscenza delle condizioni infrastrtutturali delle strade provinciali”. Il piano costato circa 500 mila euro, 200 dalla Regione e 300 propri della Provincia, ha coinvolto pure l’università Iuav di Venezia e s’inquadra in “uno scenario più ampio, condiviso e coordinato a partire dai livelli europeo e nazionale per la riduzione dell’incidentalità ed alla mitigazione dei fattori di rischio”.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl edito da GIVE EMOTIONS Srl

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Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 promomedia@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2012 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese L’ANALISI DI FEDERCONSUMATORI L’associazione di categoria ha messo in evidenza che i servizi in stazione e nei treni sono sempre più rivolti ad un’utenza ricca. Ad esempio esistono comode e accessoriate sale d’attesa per gli affiliati al club Freccia Rossa mentre per gli altri gli spazi, quando ci sono, sono quasi sempre fatiscenti di Alessandro Abbadir

Il presidente della regione Luca Zaia punta a costituire a breve una rete di Ferrovie Venete

Stop ai doppioni con bus alle linee ferroviarie, in province come Vicenza, Belluno e Rovigo

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ervizio ferroviario in Veneto, un servizio sempre più di classe, ma non inteso come qualità, ma come differenza di censo fra chi si può permettere servizi efficienti e li può pagare e chi (la maggioranza) pur avendo sempre più bisogno di servizi pubblici per muoversi a causa della crisi (pendolari e studenti), invece li trova scassati. A fare il quadro della situazione è Federconsumatori con il suo responsabile regionale in tema di trasporti Ivano Mometti. “In Veneto come nel resto d’Italia - dice Mometti - si va per volontà di Trenitalia verso delle ferrovie in cui ci sono i nuovi sistemi di trasporto Freccia Rossa (alta velocità), freccia Argento (soluzione intermedia) e Freccia Bianca, per capirci i vecchi espressi. Poi esistono le ferrovie regionali e i treni interregionali”. Monetti mette subito il dito sui problemi. ”La soluzione strategica su cui con la Regione Veneto c’è una comune visione – dice – è quella di creare un servizio integrato fra gomma e rotaia. Non è più possibile ad esempio che esistano in province come Vicenza, Belluno e Rovigo dei doppioni con bus a linee ferroviarie. Va introdotto per le corse, l’orario cadenzato. E’ vero che il cotto dei biglietti è basso rispetto al resto d’Europa, mala qualità in rapporto è scadente”. Nel dettaglio il progetto studiato da Sistemi Territoriali società interamente controllata dalla Regione Veneto, e Trenitalia vede convogli che

Petizione degli amici della bicicletta

Assicurazione per chi va al lavoro

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Treni, servizi scadenti, po

l pericolo corre sulle due ruote: lo sa bene chi sceglie di muoversi in bicicletta, compiendo un gesto di responsabilità nei confronti dell’ambiente ma affrontando anche dei rischi concreti. Chi va al lavoro in bicicletta dovrebbe essere coperto da assicurazione contro eventuali infortuni lungo il tragitto, analogamente a quanto avviene per chi si reca al lavoro a piedi o con il mezzo pubblico o con mezzi privati, qualora non ci siano mezzi pubblici che coprono il tragitto. La petizione che la Fiab (Federazione degli amici della bicicletta) rivolge al Parlamento italiano e che ha già raccolto migliaia di firme, è stata sottoscritta anche dal Consiglio regionale del Veneto. Su iniziativa dei capigruppo del Pd Laura Puppato, di Verso Nord Diego Bottacin, della Sinistra veneta Pietrangelo Pettenò, di Italia dei Valori Gustavo Franchetto, del Pdl Dario Bond e della Lega Federico Caner, l’assemblea veneta chiede al Parlamento che la norma che ha introdotto nella legislazione all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro il cosiddetto “infortunio in itinere”, sia estesa anche a chi sceglie la due ruote come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro. La mozione sollecita il Parlamento ad approvare al più presto la modifica di legge proposta, introducendo inoltre la disposizione per cui l’uso della bicicletta è comunque coperto da assicurazione, anche nel caso di percorsi brevi o di possibile utilizzo del mezzo pubblico. Una tutela per chi si serve della bicicletta e affronta rischi quotidiani lungo strade sempre più caotiche e trafficate.

saranno “cadenzati” ad orari fissi: ogni 15’, 20’ e 30’ nelle linee a più alta frequenza. Sarà possibile offrire un sistema di trasporto rapido, che non dovrà più seguire gli orari di Trenitalia, ma saprà esattamente a quali minuti transiteranno i treni. Il nuovo orario dovrebbe partire dalla metà di giugno 2013. Per questo servizio si utilizzeranno i nuovi treni Stadler acquistati da poco da Sistemi Territoriali. “Siamo pronti a dare – spiega il presidente di Sistemi Territoriali Gian Michele Gambato – un contributo decisivo per migliorare l’efficienza della rete ferroviaria Veneta”. Federconsumatori parla degli interventi da fare subito “Serve subito raddoppiare i binari – dice – sulla linea Bassano- Venezia. E’ inutile potenziare il servizio con più treni se poi su certe tratte i convogli si rallentano perché esiste un solo binario e devono aspettare di far passare altri treni”. Federconsumatori con il presidente regionale Ermes Coletto e Monetti affrontano anche il problema delle sale d’attesa. “E’ l’emblema – dice – della società che cambia. Nelle stazioni più importanti, cioè nei capoluoghi di provincia, ci sono quelle per gli utenti del club Freccia Rossa, si accede con tessera elettronica: hanno aria condizionata e confort. Per gli altri, le sale d’attesa se ci sono, non sono encomiabili per igiene e servizi offerti. Nelle piccole stazioni sono quasi tutte chiuse. Insomma si investe su servizi desti-

nati a chi i soldi li ha, mentre pendolari studenti ed anziani avranno treni che funzioneranno sempre meno”. Il presidente della regione Luca Zaia punta a creare “una società indipendente che gestisce la nostra rete ferroviaria, che appartiene a tutti i cittadini. Sapremo dimostrare di saper gestire meglio di altri anche i treni”. Per“ Ferrovie venete” e il modello che potrebbe essere seguito è quello emiliano, dove, la società regionale Tper (Trasporto passeggeri Emilia Romagna), con 2500 addetti gestisce 350 chilometri di strade ferrate, circa il 30% del traffico ferroviario regionale. Intanto arriva l’analisi dell’Osservatorio sulla spesa del Consiglio regionale, che ha presentato il monitoraggio sulle risorse nel decennio 2000-2010 per il settore ferroviario nella regione. Il problema più grande evidenziato dall’Osservatorio, sono le risorse: nella ripartizione nazionale il Veneto è storicamente penalizzato perché ha ricevuto in dote il 7,33 per cento dei trasferimenti nazionali (in quota assoluta 86,6 milioni di euro), pari a 5,93 euro per chilometro, a fronte di una media nazionale di 8,12 euro. Le vicine Lombardia e Piemonte ricevono trasferimenti chilometrici di 8,54 e 8,19 euro. Il Veneto ha ottenuto, quindi, 21 euro per abitante, il 40 per cento in meno della media nazionale, per la Lombardia ammontano a 35 euro, per il Piemonte a 43, per l’Emilia Romagna a 27.


Argomento del mese 5 In Polesine

oche risorse e investimenti I giovani del Partito Democratico veneto lanciano un blog per le segnalazioni dei pendolari

“Raccontate sul web la vostra odissea quotidiana” di Nicola Stievano

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’odissea quotidiana dei pendolari veneti finisce in rete con lo scopo di fare massa critica e ottenere delle azioni concrete da parte di tecnici e politici. L’idea è dei giovani del Partito Democratico Veneto che attraverso il blog www.youmove.info vogliono offrire un punto di riferimento per pendolari e viaggiatori per segnalare in tempo reale i disservizi della rete dei trasporti e raccogliere proposte “Stiamo pensando - hanno precisato i consiglieri regionali veneti del gruppo del Pd Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin - ad un testo di legge che punterà a tre obiettivi principali. Anzitutto trasformare ‘Veneto Strade’ in un ente che potrebbe prendere il nome di ‘Veneto Mobilità’, al quale affidare la gestione non solo infrastrutturale ma anche di coordinamento dei servizi sia per quanto concerne la viabilità stradale che i trasporti ferroviari. La situazione di paralisi nella quale, ad esempio, versa la realizzazione della metropolitana di superficie (Sfmr) evidenzia la necessità di dare una scossa ad un sistema decisionale troppo lento ed inefficiente”. Altro obiettivo, affrontare finalmente l’integrazione e il collegamento dei servizi tra le diverse aziende di trasporto pubblico regionale con l’introduzione del biglietto unico. “Non è un sacrilegio - aggiungono i tre esponenti democratici - se la Regione Veneto si attiva per spingere quei processi di integrazione tra i diversi scali aeroportuali così come tra quelli portuali del Nordest”. Infine Tiozzo, Pigozzo e Azzalin hanno sollevato il “cronico problema dei tagli e dei disservizi, che penalizzano in maniera inaccettabile l’utenza. “Da quando è iniziata questa legislatura chiediamo al presidente Zaia ed all’assessore Chisso di predisporre un piano strategico sui trasporti per uscire dalla situazione catastrofica che ben conoscono le migliaia di pendolari”.

Lamentele

Ingiustificato l’aumento dei prezzi S

i parla di treni. Erano oltre venti le corse tagliate lo scorso anno nella regione Veneto. Ben otto transitavano per la provincia polesana ed interessavano prevalentemete le tratte in direzione del veronese e di Chioggia. A partire dall’anno 2011, infatti, numerose sono state le proteste da parte di politici polesani (e non solo), ma anche di alcuni sindacati che videro nei tagli un’ulteriore penalizzazione dei lavoratori pendolari e degli studenti la cui situazione già era difficile. Dalla Federazione della sinistra ad al Pd, in molti hanno presidiato le stazioni ferroviare muniti di volantini e nel luglio di un anno fa fu anche presentata un’interrogazione in Regione. Ad oggi la situazione non pare cambiata ma il malcontento di alcuni viaggiatori sembra essere dovuto ad altro: scarsa comunicazione ed aumento ingiustificato dei prezzi, queste le lamentele più frequenti, in particol modo per chi utilzza la tratta Bologna-Venezia, i clienti abituali. “Per me i tagli non sono stati un problema, sono una studentessa e gli orari delle corse rispondono alle mie necessità - dice Anastasia, abbonata da quattro anni - però i treni sono sporchi e l’aumento continuo del Spesso capita prezzo dell’abbonamento non è giu- che il treno stificato”. Sembra infatti che il prezzo venga sopresso sia aumentato di circa il 10% in quattro senza alcuna anni, ma gli utenti non sembrano riscon- comunicazione trare un miglioramento del servizio. E’ vero altresì che, come spiegano gli esperti, non tutto dipende dalla gestione veneta; in molti casi, spesso quando la tratta attraversa due regioni (ma non sempre, da Venezia la tariffa regionale si applica fino a Ferrara), la tariffa ordinaria è stabilita a livello nazionale e così il suo aumento. Per quanto riguarda la mancanza di comunicazione, osserva Francesca “Spesso mi capita di arrivare in stazione e scopire che la corsa è stata sopressa”, il riferimento è al treno che transita per Monselice, che fino qualche settimana fa sembra esser stato sospeso ripetutamente. Anche Irene sale a Monselice, studia medicina allUniversità di Padova ma parla della tratta Rovigo-Chioggia, usata spesso per recarsi alla spiaggia. “Ben tre volte ho dovuto utilizzare l’autobus, sia lo scorso anno che questa estate, impiegando quasi due ore per giungere a destinazione”. Proprio per placare il malcontento degli utenti, la regione Veneto, co-finanziatrice di Trenitalia trasporti regionale, anziché “multare” l’azienda, ogni anno concorda con essa una sorta di bonus per i viaggiagtori. Ad oggi, per esempio, chi sia in grado di esibire l’abbonamento mensile di maggio usufruirà dei maggiori vantaggi: l’abbonamento dei mesi di ottobre e novembre avranno il 50% di sconto; riduzioni anche per chi acquista il trimestrale o è titolare di un annuale. “Come forma di rimborso per scusarsi dei ritardi e dei disagi - spiegano gli addetti ai lavori –“. Ogni regione decide in autonomia; l’Emilia Romagna, ad esempio, ha deciso di regalare l’abbonamento mensile a chiunque sia in grado di produrre quelli dei due mesi precedenti. Francesca De Luca


6 Territorio Sanità e posti letto Già centrato l’obbiettivo dei 140 ricoveri per 1000 residenti.

Ulss 19 già in linea con la spending review La riduzione dei ricoveri ha richiesto la collaborazione di medicina territoriale e del pronto soccorso

Il nosocomio di Adria e il direttore generale dell’Ulss 19 Giuseppe Dal Ben

di Mauro Gambin

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ociale e Sanità sotto la scure della spending review e il taglio sarà netto. Lo ha assicurato recentemente l’assessore regionale alla Sanità, Remo Sernagiotto, che nello specifico ha dato anche i numeri che dovranno essere sottratti alle disponibilità del bilancio. “400 milioni di euro verranno tolti al Veneto – ha spiegato - di questi, 6 saranno sottratti al sociale, mentre ai restanti 394 milioni rinuncerà il sanitario”. Una diminuzione di fondi non da poco, considerando che già negli ultimi anni questi servizi lasciavano a già a desiderare. Ma le regole sono queste: è necessario il ridimensionamento dei contributi statati del 5% che ineluttabilmente si tradurrà per le Ulss in tagli. Le strutture polesane l’avevano appena scampata dall’ipotesi di un accorpamento paventata dal Piano Sociosanitario ma ora probabilmente non scamperanno dall’ennesima decurtazione di risorse. La sanità, infatti, ha gia’ fatto molto nella direzione della spending review,

lo conferma il fatto che negli ultimi sei anni (dal 2005 al 2011) la crescita della spesa sanitaria corrente è rimasta al di sotto di quella primaria della Pubblica amministrazione (+15 per cento contro +18 per cento). Ma la domanda ora è: ci sono ancora margini per l’efficientamento del settore? Lo abbiamo chiesto ad direttore generale dell’Ulss 19 Giuseppe Dal Ben, insistendo sull’aspetto del ridimensionamento dei ricoveri, perché in tal proposito va ricordato che in Italia bisognerà scendere a 3,7 posti letto ogni mille abitanti (3 ospedalieri, il resto di riabilitazione o lungodegenza) e oggi la media è vicina al 4. Il tasso di ospedalizzazione, infatti, deve arrivare a 160 ricoverati per mille abitanti all’anno entro il 30 novembre facendo scomparire tra i 18 mila e i 20 mila letti, che significa circa 1.100 unità operative. Il governo, infatti, ha imposto che almeno il 40% delle degenze vengano tolte negli ospedali pubblici, il resto nelle strutture

private convenzionate. Finché non saranno fatti i tagli, “è sospeso il conferimento o il rinnovo di incarichi”. Quindi non si potranno nominare nuovi primari. “L’Azienda Ulss 19 – ha spiegato il direttore Dal Ben - ha programmato da tempo una revisione della spesa che, interessando diversi ambiti, ha già dato esiti favorevoli negli anni scorsi, e prosegue anche ora a produrre risultati positivi. Il principale obiettivo per la struttura ospedaliera nell’anno 2011 era il raggiungimento di un tasso di ospedalizzazione standardizzato pari a 140 ricoveri per 1000 residenti, come richiesto dalla programmazione regionale con la DGR 3140/2010 confermata dalla DGR 2369/2011. Il risultato è stato, in parte significativa, conseguito al termine del 2011 (con un tasso del 147 per mille, a fronte di un valore di 160 per mille misurato al 31.12.2010), a al 30 giugno 2012 può dirsi pienamente raggiunto. La riduzione progressiva dei ricoveri, per un uso

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più appropriato dell’ospedale, ha richiesto da un lato la collaborazione continua con la medicina territoriale, per la condivisione di percorsi di appropriatezza per le principali patologie, dall’altro, sul fronte ospedaliero, una maggiore capacità di filtro da parte dei medici del Pronto soccorso con un ricorso più sistematico all’osservazione breve intensiva (OBI) per effettuare in tempi rapidi la diagnosi ed il trattamento dei casi evitando, quando possibile, il ricovero. Questo risultato, più evidente nella seconda metà dell’anno 2011, si è ottenuto grazie all’aumento dei posti letto di astanteria, al rafforzamento della dotazione infermieristica del Pronto Soccorso e grazie anche alla collaborazione degli specialisti dei reparti, che hanno efficacemente collaborato con i medici del Pronto soccorso, fornendo in tempi rapidi le consulenze necessarie, e consentendo dunque che i pazienti fossero trattenuti in osservazione per il tempo strettamente necessario a chiarire la diagnosi e definire il ricovero o il rinvio a domicilio. Un altro fattore importante nel processo di riduzione del tasso di ospedalizzazione è stato l’applicazione della DGR 859/2011, che consente l’erogazione in regime ambulatoriale di molte prestazioni precedentemente effettuate mediante ricovero ospedaliero. Altre azioni che vanno nel senso di una revisione della spesa e che sono state oggetto degli obiettivi aziendali 2011, proseguendo anche nell’anno corrente, sono state l’inserimento nel nuovo Patto Azien-

dale con i medici di Medicina generale (medici di famiglia) di obiettivi sull’appropriatezza prescrittiva con un orientamento sui farmaci equivalenti a brevetto scaduto, e l’implementazione, nell’ambito del progetto DOGE, del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) basato sull’integrazione dei sistemi informativi dell’Azienda Ulss 19 con gli strumenti di cartella clinica del medico di famiglia. Sul primo fronte, a parità di servizi offerti ai cittadini, è stato possibile ottenere nel 2011, rispetto al costo sostenuto nell’anno precedente, un risparmio superiore al 9%, che ha consentito all’Azienda di conseguire abbondantemente l’obiettivo regionale di un costo procapite per il servizio di farmaceutica territoriale (calcolato su popolazione “pesata” per età) inferiore ad Euro 145 per assistito. La riduzione del costo sostenuto prosegue anche nell’anno corrente, a testimonianza dell’efficacia delle azioni intraprese dall’Azienda. Per quel che riguarda l’informatizzazione, grazie alla fondamentale collaborazione dei medici di medicina generale, è stato possibile aumentare il livello di qualità dei servizi offerti ai cittadini, rendendo immediatamente disponibili, in formato elettronico, i documenti clinici prodotti dall’Azienda (referti di laboratorio, lettere di dimissione, verbali di pronto soccorso), ed acquisendo dai medici le ricette in formato elettronico, come richiesto dal Ministero dell’Economia e dalla Regione”.

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l Comitato per la Salute del Delta è tornato a far sentire la sua voce rivolgendo l’invito alle amministrazioni, che ricadono nell’Ulss 19, di unirsi nella richiesta di chiarimenti in merito ad alcuni servizi erogati dal nosocomio adriese. Con piglio deciso il Comitato ha chiesto che la Conferenza dei sindaci discuta con i vertici della Ulss tre punti: il primo riguarda il reparto di chirurgia: Code troppo lunghe “Quale progettazione esiste ad oggi?”. Chiedono per determinate i membri del comitato. Il secondo punto, invece, tipologie riguarda i tempi d’attesa ritenuti troppo lunghi per di consulenze determinate tipologie di consulenze o visite. L’ulti- o di visite ma, ma non certo per importanza, è la questione che riguarda il finanziamento del progetto SIL, il servizio che rivolge le proprie prestazioni a tutta la disabilità adulta e ha la funzione di fornire interventi a carattere sociale, educativo, riabilitativo e assistenziale, finalizzati al raggiungimento della maggiore autonomia possibile e al potenziamento delle abilità personali per aiutare l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili tramite una borsa di studio di 200 euro mensili. “Con il cambio di regolamento di marzo – è stato spiegato nel comunicato diffuso dal Comitato - i comuni si sono trovati costretti ad organizzarsi per dare una mancia a quei ragazzi che avevano partecipato al Sil per un tempo superiore ai 10 anni, senza alcuna certezza sulla durata di questo supporto. Chiediamo dunque l’impegno alla conferenza dei sindaci di chiedere con forza una modifica al regolamento del Sil, che assicuri a tutti i ragazzi la borsa di 200 euro, senza limiti di tempo”. Ma.Ce.


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8 Territorio Tribunale Abbandonata ogni speranza. Nessun dietrofront della Severino

neWs

Si profila l’ipotesi della cittadella della Giustizia

Riordino delle poste

demandate le scelte

Un progetto ambizioso che andrebbe a trasformare Rovigo in un centro propulsore di servizi di Martina Celegato

C

ontinua a tener banco tra le discussioni della città etrusca l’ormai decretata decisione di chiudere la sede adriese del tribunale. L’ultima azione di massa dei sindaci e consiglieri dei paesi coinvolti, che partono da Adria ma coinvolgono praticamente tutta la zona est del Polesine, risale al 1° settembre, quando un corteo di 150 persone ha sfilato

In Veneto 4 sono i tribunali coinvolti: Adria, Este, Legnano e Bassano del Grappa lungo le vie cittadine chiedendo che venga ripresa in considerazione la decisione della chiusura, valutando attentamente le conseguenze a cui possa portare per quanto concerne la giustizia locale e la percezione della stessa nel territorio. La capillarità dell’azione giuridica sembra essere una delle motivazioni, ma non la sola, per cui le forze politiche locali hanno trovato un accordo.

Ma in merito alla spending review, approvata dal Governo Monti, il ministro della Giustizia Paola Severino non vuole sentir ragioni sull’ipotesi di chiudere le 22 sezioni staccate di tribunali di tutta Italia, e nemmeno per quanto riguarda Adria non ha intenzione di fare eccezioni. In Veneto 3 sono i tribunali coinvolti oltre quello di Adria, ossia quello della vicina sede di Este, la veronese Legnano e la vicentina Bassano del Grappa. Nonostante l’intervento diretto della senatrice Maria Elisabetta Casellati, che aveva portato all’attenzione nazionale la situazione adriese, il tribunale di Adria è destinato a chiudere per essere accorpato dalla sede provinciale di Rovigo. Una doppia beffa per quanto riguarda il Polesine che sembra destinato a scomparire nella sua identità se si somma alla chiusura del tribunale anche l’abolizione della provincia di Rovigo. Una dura battaglia che ha unito, come prevedibile, maggioranza e opposizione adriese anche durante il picchetto che ha sfilato tra le vie della città. Se per il Sindaco Barbujani “la speranza è l’ultima a morire” ma sicuramente è molto

L

La sede del palazzo di giustizia di Adria più realistico il progetto proposto dal Sindaco di Rovigo Bruno Piva relativo alla realizzazione di una Cittadella della Giustizia a favore di tutto il territorio coinvolto dei tagli. Un progetto ambizioso che andrebbe a trasformare Rovigo in un centro propulsore di servizi sia per il Polesine che per parte delle altre provincie limitrofe che deve essere valutato nel dettaglio soprattutto per le tempistiche di realizzazione e messa in funzione. Il progetto, caldamente sostenuto dall’onorevole Bellotti, sarà anche oggetto di un

incontro e tavolo di discussione tra il Comune di Rovigo e i suoi vertici e il presidente della commissione giustizia al Senato Edmondo Berselli. Il punto focale su cui ruota la proposta del Sindaco di Rovigo è essenzialmente quella di uniformare la giustizia in territori così simili tra loro per conformazione e densità demografica come quelli, per l’appunto, duramente colpiti dalla spendig revieiw e che quindi potrebbero far fronte comune ai tagli unendo i servizi e centralizzando la giustizia in un solo polo, non solo ideale ma anche fisico.

e valutazioni sul riordino e razionalizzazione degli uffici postali di Villanova Marchesana, Adria, Ariano e Rovigo verranno decise considerando l’intero assetto interregionale. La decisione è maturata in seno ad un incontro che si è tenuto recentemente a palazzo Celio e che ha riguardato la presidente Tiziana Virgili gli amministratori dei comuni ed il direttore provinciale di Poste Italiane. “Al fine di concordare un percorso ed arrivare ad una migliore e più funzionale servizio – ha spiegato la Presidente Tiziana Virgili - è stato chiesto un appuntamento con il responsabile triveneto dell’azienda postale. nel corso del quale è emersa la necessità dell’adozione di provvedimenti graduali, dopo le verifiche sulle riorganizzazioni, al fine di creare i minori disagi possibili ai cittadini, ribadendo che le frattempo tutto procederà normalmente.

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FIERA DEL LIBRO 2012

“LUCI E OMBRE IN TRASFORMAZIONI” I lavori di programmazione per la Fiera occasione del premio letterario. Premio tori da tutt’Italia. Merita poi ricordare che Infine, la fiera si chiuderà con un’iniziatidel Libro di Porto Viro sono ormai giunti letterario giunto alla sua III Edizione e dopo circa 8 anni di silenzio Mario Naia va assolutamente nuova “Visual Poetry” nella fase clou. Come oramai da tredici che, complice il tema proposto che pro- torna a proporre al pubblico di Porto Viro ovvero una mostra di Poesia Visiva che anni a questa parte, la Sala Eracle diven- poneva l’apocalisse e la trasformazione, le sue storie ed i personaggi della “sua” per la qualità degli artisti presenti (proterà un grande spazio espositivo mentre quest’anno ha fatto un vero e proprio Porto Viro ed ovviamente la data scelta venienti dalla Biennale Arte) farà conole ampie stanze della Biblioteca Comu- sold out di partecipazione con 150 au- sarà mercoledì 7 durante la Fiera Mata. scere Porto Viro al di là dei confini non nale ospiteranno mostre, inconsolo del Delta del Po ma di tutto tri con l’autore e convegni. Il il Veneto. “Anche quest’anno siaprogramma è come sempre ammo ai blocchi di partenza di quella XIII Edizione pissimo per quella che oramai che si può considerare una vera si afferma a pieno titolo come e propria maratona della cultura la settimana della cultura e del ovvero la Fiera del Libro – spielibro per tutto il Delta del Po e ga l’assessore alla cultura Maura in generale per tutta la provincia Veronese – un’offerta vastissima di Rovigo. L’evento si terrà dal che coinvolgerà tutta la famiglia LUCI E OMBRE IN TRASFORMAZIONE 3 all’11 novembre e la XIII edia partire dagli appuntamenti per i Sala Eracle Biblioteca Comunale ExMacello PORTO VIRO zione dal titolo “Luci e Ombre bimbi dai 12 ai 30 mesi sino agli in trasformazione” si caratteadulti. Anche per questa tredicerizzerà per l’attenzione, sempre sima edizione le biblioteche cocrescente, verso le giovani gemunali si apriranno per accogliere nerazioni. Moltissime saranno il numero più ampio possibile di le iniziative rivolte ai più piccoli lettori con iniziative che, partendo con laboratori creativi sull’uso dalla parola scritta, spazieranno Premio letterario della parola, delle immagini e in ogni forma d’arte. Confesserò Mostra mercato della manualità, corsi di scacchi, che è uno sforzo enorme quello ceramica, ricamo, fiabe animate di organizzare un’intera settimaLaboratori creativi sia in lingua italiana che strana di programmazione culturale, Incontri con l’autore niera. Ma addirittura quest’anno uno sforzo economico ma anche Fiabe animate all’interno della Sala dell’Eracle i fisico perché come non mi stanpiccoli avranno uno spazio gioco cherò mai di dire la biblioteca vive dedicato esclusivamente a loro. per lo più dell’attività dei volontari Per maggiori info e per iscrizioni ai laboratori: BIBLIOTECA COMUNALE Ad aprire la manifestazione, un che in questa manifestazione non via Navi Romane n. 8, 45014 Porto Viro (RO) e-mail: biblioteca@comune.portoviro.ro.it convegno che verterà sull’imfanno di certo sentire la loro mantel. 0426 321814 • fax 0426 324939 portanza del turismo sportivo e canza. Un grazie poi a tutti i partvedrà la presenza dell’assessoner e sponsor a partire da Adriatic Dal 3 al 11 Novembre re regionale al turismo, Marino LNG, Ente Parco Regionale Veneto Finozzi, e dal Coni regionale. Delta del Po, Provincia di Rovigo Ovviamente incontri con l’autore e Arci. Dunque, moltissimi sono Comune con Giancarlo Marinelli che arrii motivi per venire alla Fiera del ROSITA di Porto Viro verà, dopo un periodo di assenza Libro e uno per tutti è il 20 % di dal palcoscenico della Fiera, sasconto su gli oltre 10.000 titoli in Il manifesto è rinnovato dall’arte di Sara Michieli di Porto Viro, che ha inventato il topino lettore e bato 10 novembre alle ore 17 in che durante la fiera insegnerà ai più piccoli ad illustrare una storia. Fiera”.

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10 Porto Viro L’Intervento

Il caso Sanità Politica in agitazione dopo lo stralcio di un milione di euro per la casa di cura

Il Pronto soccorso è rimasto senza risorse di Elisa Cacciatori

L

Nel mirino della polemica, Mainardi, accusato di essere il principale responsabile della perdita del finanziamento

a questione dello stralcio di un milione di euro destinato al pronto soccorso della casa di cura portovirese in V Commissione Sanità ha fatto agitare non poco le forze politiche del territorio deltizio. Nel mirino della polemica, il consigliere regionale del Pdl Mauro Mainardi, accusato di essere il principale responsabile della perdita del finaziamento. “Non ho chiesto lo stralcio del famoso finanziamento di un milione di euro – si è difeso Mainardi - ma un semplice congelamento con l’impegno di un approfondimento, ci sono i margini perchè la struttura da privata diventi pubblica e si integri con gli ospedali di Adria e di Chioggia evitando qualsiasi sovrapposizione. Questo è il mio obiettivo, il resto sono soltanto strumentalizzazioni di chi sotto-sotto pensa una cosa, ma poi ne dice un’altra agitando spauracchi che non esistono”. Un comportamento incomprensibile secondo il consigliere regionale del Pd, Graziano Azzalin. “E’ il primo caso di un rappresentante di un territorio che chiede in sede regionale un provvedimento che va a danneggiare proprio il suo territorio e senza che vi sia alcun motivo plausibile con quali soldi poi dovrebbe avvenire l’acquisizione dal privato al pubblico? Il tutto condito da affermazioni di matrice statalista che sinceramente avrei difficoltà a pronunciare io stesso”. Contraria anche la Circoscrizione della Lega Nord del Bassopolesine. “Vi è tutta Nella foto, Mauro Mainardi, Graziano Azzalin, Renzo Marangon, la disponibilità di chiedere all’assessore regionale alla Nicola Marinelli e Thomas Giacon sanità Coletto – hanno spiegato i rappresentanti del Carroccio - di Marangon: sotto questo disegno? Non c’è solo frutto delle sue idee di nessun confronto con il porre in essere tutte le azioni pos- “Cosa si nasconde una logica politica”. “Sono territorio. Nessuno né a livello comunale né a livello sibili!”. Un comportamento che sotto questo rimasto letteralmente sconcer- provinciale o regionale ne sapeva nulla”. Una rottura ha destabilizzato anche l’Udc. disegno? Non c’è tato delle spiegazioni date da interna al Pdl è la spiegazione del capogruppo del Pd “La domanda che ci si pone una logica politica” Mainardi – ha considerato in portovirese Thomas Giacon.“E’ un fatto grave, si gioè perché Mainardi abbia fatto merito alla questione l’assessore ca sulla pelle dell’unica struttura del basso Polesine ma questo attacco personalizzato nei confronti della sanità portovirese alle politiche sociali Nicola Marinelli - que- ancor più grave - ha considerato - è l’attuale contraddidanneggiandola col suo comportamento incomprensi- sto signore si sente un grande statista che pensa alle zione politica interna al Pdl provinciale e portovirese”. bile – si chiede Renzo Marangon - cosa si nasconde generazioni future, e si lancia in elucubrazioni che sono

neWs

A

In dieci anni alle Regioni 89 miliardi in più di Giuseppe Bortolussi*

segue da pag.

1

Nel 2010 (ultimo dato disponibile riferito ai bilanci di previsione) le uscite complessive delle Regioni hanno superato i 208,4 miliardi di euro. Questi risultati emergono da una nostra analisi dei bilanci regionali. In una fase in cui molte Amministrazioni sono finite nell’occhio del ciclone per aver compiuto delle spese “non giustificate”, abbiamo voluto invece porre l’attenzione sull’importanza di questa istituzione, analizzandone l’andamento della spesa di ogni singola funzione. Con l’approvazione della riforma del Titolo V° della Costituzione avvenuta nel 2001 l’Italia ha assunto un assetto istituzionale decentrato. In precedenza, i poteri delle Regioni erano esplicitamente citati nella Costituzione, mentre lo Stato aveva la competenza su tutte le altre materie. La riforma del 2001 ha capovolto la situazione: lo Stato è titolare di alcune materie espressamente citate nella Costituzione - come la giustizia, la difesa, la politica estera – mentre alle Regioni sono stati attribuiti i poteri su tutte le altre funzioni non esplicitamente riservate allo Stato. Pur riconoscendo che perdurano sprechi, sperperi e inefficienze che vanno assolutamente eliminati, nell’ultimo decennio l’aumento della spesa delle Regioni è imputabile al nuovo ruolo istituzionale conferitogli e dalle nuove competenze assunte. In primis la gestione e l’organizzazione della sanità, ma anche dell’industria e del trasporto pubblico locale. Vi sono poi alcune materie nelle quali le Regioni hanno oggi una potestà esclusiva, mentre in precedenza dovevano sottostare ai limiti normativi dello Stato. Tra queste ricordo l’artigianato, l’agricoltura, il commercio, la formazione professionale, il turismo e l’ambiente. Infine, vi è una terza ragione che ha fatto impennare la spesa: mi riferisco, in particolare, ai maggiori costi socio-sanitari che le Regioni hanno dovuto farsi carico a seguito dell’invecchiamento della popolazione e per finanziare le misure a sostegno della popolazione straniera giunta nel nostro Paese. Non è un caso che nel decennio scorso la voce di spesa cresciuta di più sia stata quella riferita all’assistenza sociale (+154,4%). A livello di singola Regione, invece, la spesa pro capite più elevata si registra in Valle d’Aosta, con un importo pro capite pari a 13.139 euro. Seguono la Provincia autonoma di Bolzano, con 9.544 euro, e quella di Trento, con 8.860 euro. Le più parsimoniose, invece, sono le Marche, con 2.583 euro di spesa pro capite, la Puglia, con 2.342 euro e la Lombardia, con 2.202 euro. *Segretario CGIA di Mestre

Consvipo

un milione di euro Per andare in soccorso alla Pesca

mmonta a quasi un milione di euro la somma prevista dal Consorzio di Sviluppo a favore della pesca utilizzando i fondi provenienti da Lng Adriatic. Stamani a Palazzo Celio i presidenti della Provincia Tiziana Virgili, del Consvipo Angelo Zanellato e l’assessore alle Pesca Claudio Bellan hanno illustrato il cammino seguito per arrivare alla definizione dei vari interventi che interesseranno l’abbattimento dei costi carburante, incentivi alle opere di ripristino, fondi a progetti di ricerca, alla fidipesca per l’ammodernamento delle attrezzature e pagamento

degli interessi per il fermo pesca. “Tutte istanze – hanno ricordato il capo di Palazzo Celio e l’assessore al ramo – raccolte parlando con i diretti interessati e concertando azioni a breve e lungo periodo in un settore strategico per la nostra economia”. Ai problemi della pesca in laguna si sono sommati quelli in mare e sono uscite delle proposte che “andranno in approvazione all’Intesa programmatica d’area” come ha osservato il presidente del Consvipo Angelo Zanellato. “Con associazione e cooperativa – ha proseguito Zanellato – abbiamo considerato tutto il mondo

della pesca per una durata massima di due anni degli interventi”. Fondi andranno alla fidipesca per aumentarne il capitale al fine di concedere le fidejussioni ai pescatori per l’acquisto di attrezzature; si pagheranno fino a 18 mesi gli interessi per l’anticipo del fermo pesca (sul modello già sperimentato coi lavoratori della ex Bassano Grimeca); sarà corrisposto un 10 per cento del danno certificato sul ripristino eseguito a causa delle calamità; fondi anche per i bilancioni, per progetti di ricerca ed abbattimento di 5 centesimi per due anni sul litro consumato per l’attività di pesca.

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il giorno 27 ottobre 2012 alle ore 11:00 presso la Sala Consigliare del Comune di Adria Sede comunale, invita alla presentazione del libro:

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“Seloscopodellosviluppoèdiprovvedereaibisognisocialiedeconomici,loscopodellaconservazioneèdiassicurarelacapacitàdellaterranelmantenereepermettere talesvilupporazionaleediassicurareilmantenimento dellavita.Laconservazionevienedefinitacomegestione dell’usodellabiosfera,inmododatrarreimaggiorivantaggi,mantenendoilpotenzialeperchèpossafarfronte aibisogniedalleaspirazionidellegenerazionifuture. Quindilaconservazioneèpositivaeicludelasalvaguardia,ilmantenimento,l’utilizzazioneduratura,lariqualificazioneedilmiglioramentodell’ambientenaturale.La conservazione,comelosviluppo.èdedicataall’uomo: losviluppomiraaraggiungerefiniumanisoprattutto attraversol’usorazionaledellabiosfera,laconservazionemiraallarealizzazionedeglistessifiniassicurando

lacontinuitàditaleuso.Laconservazioneelosviluppo sonostatiassociaticosìraramentechetalvoltaappaiono,espessosonorappresentati,comedueprocessiincompatibili.”Inquestolibrol’associazionedirazionale usodellerisorseelacontinuitàdellorousonellalogica dellaconservazionedellanaturaemergonoponendola domandadicosasipuòfareperilfuturo.Quindilascelta dipubblicareilvolumenonèsolounimportantelavoro diricercastoricaedambientalemaancheunmodoper stimolareillettoreaproporredelleideeoafarpensare quantol’uomoabbiafattoperlapreservazionedelnostro Parco del Delta del Po. IL PRESIDENTE Giuseppe Geremia Gennari

(Il testo è tratto dal volume “Uomini e Parchi - autori Valerio Giacomini e Valerio Romani edizione aggiornata a cura di Walter Giuliano - Edizioni Franco Angeli.)


12 Porto Viro Gemellaggio Progetto “In bici alla ricerca delle proprie radici parlando talian”

Da Venapolis cinque ciclisti in visita Oltre alle bellezze del territorio, l’escursione è stata estesa a Trento per conoscere Francesco Moser di Elisa Cacciatori

C

inque ciclisti brasiliani, nell’ambito del gemellaggio di Porto Viro con Veranopolis, sono recentemente giunti nella cittadina deltizia alla scoperta del territorio grazie al progetto “In bici alla ricerca delle proprie radici parlando talian”. Accettando l’invito dei Free Bikers Vincenzo Mancin, Vittorio Cacciatori, Mauro Garbin, Mario Mantovan e dell’Associazione Ciclo Delta con il Presidente Gianni Mosca, i veranesi hanno così potuto toccare con mano il Delta attraverso un tour in bici alla scoperta delle bellezze del territorio dal 10 al 15 settembre. Il

Pesca

51,151, il vino con il nome del record di Moser a città del Messico nel 1984 sindaco portovirese Geremia Gennari e l’incaricato al gemellaggio Alessandro Tessarin hanno ricevuto la delegazione in occasione della Festa del Miele a Ca’ Capellino dove, durante la cena di accoglienza, è stata data lettura della lettera di presentazione del Prefetto di Veranopolis,

Waldemar de Carli, dei cinque ciclisti Alexandre Pessin, Nerceu Piccoli, Danilo Baldi, Gelson Schenato e Pedro Antonio Reginato. Oltre al tour nel Delta, i cinque hanno visitato la vicina città di Ferrara e, a coronamento del sogno di uno di loro, il gruppo si è recato in Trentino per conoscere il campione sportivo Francesco Moser visitando anche il museo dello sportivo dove sono esposte le biciclette con cui ha vinto le gare e battuto i record, le maglie con cui ha corso, le foto e il dvd con le immagini della sua lunga carriera. L’occasione è stata proficua anche per

e’ nato il gac, il gruPPo di azione costiera di chioggia delta del Po

C

on la firma dell’atto costitutivo è nato lo scorso 26 settembre ufficialmente il Gruppo di azione costiera (Gac) di Chioggia Delta del Po, organismo frutto del partenariato fra enti pubblici, associazioni di categoria della pesca e dell’acquacoltura e soggetti portatori di interesse di altri settori di rilievo in ambito socio economico ed ambientale dell’area costiera bassopolesana e chioggiotta.

La delegazione brasiliana insieme ai Free Bikers: Vincenzo Mancin, Vittorio Cacciatori, Mauro Garbin, Mario Mantovan assaggiare il vino prodotto dal celebre campione, chiamato 51,151 come il record del 1984 a città del Messico. Durante il soggiorno portovirese dei brasiliani non è mancata una lezione agli alunni delle classi terze della secondaria S. Domenico Savio su invito del dirigente scolastico Giovanni Beltrame. Dopo una rapida introduzione del gruppo, a cura del Comandante della Polizia Locale Mario Mantovan, la parola è passata

L’assemblea dei 15 soci, al municipio di Chioggia ha sottolineato con un applauso l’elezione del presidente, che è Maurizio Salvagno attuale vicesindaco del comune lagunare, ed il consiglio d’amministrazione, che è composta da: l’assessore Raffaele Crepaldi per il Comune di Porto Tolle, due riconosciuti esperti del settore come Antonio Gottardo per Lega pesca e Alessandro Faccioli per Coldiretti Impresa pesca e Unci pesca, Giovanni Vianello presidente di Bancadria in rappresentanza dei privati, oltre allo stesso Salvagno per Chioggia. Il Gac Chioggia Delta del Po gestirà le risorse stanziate dal Fondo europeo

quindi ai brasiliani che parlando in “talian” una lingua molto simile al dialetto locale portovirese, hanno raccontato la storia dell’emigrazione italiana di fine Ottocento verso il Brasile, interessando non poco gli studenti che incuriositi hanno posto diverse domande e, alcuni, con il consenso dei professori, si sono espressi in dialetto portovirese, lingua per i brasiliani molto più facile da capire rispetto all’italiano.

per la pesca (Fep) per implementare la progettualità a favore di pescatori, acquacoltori e realtà rurali costiere, secondo quanto contenuto nel Piano di sviluppo locale già approvato dalla Regione Veneto. Fanno parte del nuovo Gac i Comuni di Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina e Chioggia, le provincie di Rovigo e Venezia, tutte le associazioni della pesca e dell’acquacoltura che operano nel bassopolesine e nel chioggiotto, Bancadria, il Distretto ittico e la Fondazione della pesca di Chioggia. Il Gac Chioggia Delta del Po, insieme al Venezia orientale (Vegac) sono gli unici due Gruppi di azione locale del Veneto.

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Il Consorzio di Bonifica Delta del Po

Estate 2012 da dimenticare per l’agricoltura del Delta del Po

Dopo le estati di siccità, le magre del Po e la risalita del cuneo salino degli anni 2003, 2005, 2006 e 2007, dal 2008 al 2011 la natura aveva concesso una tregua ma non si era dimenticata di noi. Dal 2008 al 2011 le piogge “normali” e la portata “normale” nei fiumi avevano fatto dimenticare i danni subiti negli anni precedenti: • Siccità • Carenza idrica • Risalita del cuneo salino per 30 chilometri dalla foce • Perdita dei prodotti agricoli • Insalamento della falda • Microdesertificazioni Negli anni 2003 e 2006, quando i danni furono maggiori, il territorio fu oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica regionale e nazionale e, in varie sedi, furono dichiarati impegni di analisi del problema e ricerca di soluzioni. Il Consorzio di Bonifica Delta del Po produsse nel 2004 ben sei progetti esecutivi e di importi consistenti per fronteggiare, almeno in parte, il problema formulando proposte tecniche per far fronte alla risalita del cuneo salino. Solo due progetti per l’Isola di Ariano e l’Isola della Donzella che furono finanziati nel 2007 mentre altri tre, relativi a S.Anna di Chioggia, Rosolina e all’Isola di Ca’ Venier, sono stati appena finanziati dal competente Ministero. Tali progetti riguardano l’ottimizzazione della risorsa acqua e l’ampliamento delle zone irrigabili. Sulle proposte per contrastare la risalita del cuneo salino, invece, non sono previsti

finanziamenti, almeno a breve. Com’è noto gli attuali sbarramenti antisale realizzati alla foce del Po di Gnocca e del Po di Tolle sono efficaci ed efficienti se vengono rispettate le condizioni previste nel progetto, condizioni che negli anni ’80, quando la portata di progetto era di 400 metri cubi al secondo a Pontelagoscuro, non si pensava potessero essere superate. Negli ultimi anni, e in particolare nel 2006, abbiamo invece visto che le portate sono scese ben sotto i 200 metri cubi al secondo e comunque sotto i 400 per oltre 50 giorni, in pratica per tutto il periodo irriguo. Quest’anno il problema si è ripresentato e oltre all’impossibilità di irrigare le zone più estreme del Delta a causa della risalita del sale, il territorio si è trovato a fare i conti anche con la siccità: da gennaio ad agosto sono caduti millime mediamente 165 millimetri di pioggia contro i 450 millimetri che costituiscono una media storica del periodo e quindi è mancato il 65% della pioggia. Oltre a questo, a fronte di temperature estive sempre oltre i 30 gradi, da giugno ad ago-sto sono caduti solo 35-40 millimetri, meno della metà del normale. L’agricoltura sta contando i danni: perdita del mais e della soia di oltre il 70%, del 40% del riso e del 30% della barbabietola. Se siamo impotenti di fronte alla natura non possiamo però ignorare che per quanto riguarda il cuneo salino qualcosa è stato fatto anche se molto è ancora da fare. Il Consorzio, nell’estate appena trascorsa,

si è impegnato a fondo per garantire che i derivatori di monte, i grandi laghi ed i bacini montani rilasciassero più acqua nel fiume in sinergia con l’Autorità di Bacino del Fiume Po che ha coordinato gli incontri e gli scontri che si sono svolti a Parma presso la sede dell’Autorità. Grazie a ciò, nonostante l’incredibile siccità, nel fiume la portata non è mai scesa sotto i 360 metri cubi al secondo e questo ha consentito di limitare il danno. Ma serve una condivisione politica del problema tra le regioni interessate, il Ministero e la Protezione Civile anche per perché il pro problema non è solo agricolo ma anche e soprattutto dei cittadini che non rie riescono a bere l’acqua “po “potabile” salata che esce dai rubinetti, del della Natura che vede gli al alberi e gli arbusti prossimi all’acqua del fiume rinsec rinsecchirsi e della falda che si insala. Le idee progettuali ci sono, sul fiume Brenta saran nei prossimi mesi saranno appaltati i lavori di costruzione di una barriera antisale innovativa che separa l’acqua dolce da quella salata indipendentemente dalla portata e la stessa cosa deve essere fatta anche nel Delta del Po. E’ evidente che serve una forte coesione tra le varie forze politiche, economiche e sociali del Delta, un approccio partecipato e condiviso da tutti i portatori d’interesse.


14 Porto Viro Associazioni Assegnate le benemerenze a 110 soci che si sono contraddistinti

Avis, una festa per sostenere la donazione di Elisa Cacciatori

D

opo tre anni l’Avis portovirese è tornata a festeggiare i propri associati con un evento rivolto allo stare insieme e alla consapevolizzazione della necessità sociale della donazione. Così in piazza Marconi, il cuore di Donada, la sezione presieduta da Paola Cattuzzo si è riunita per una giornata alla quale hanno partecipato il presidente provinciale Massimo Varliero, il consigliere regionale Yuri Pavanello, il comandante della stazione portovirese dei carabinieri Antonino Zingale e il sindaco Geremia Gennari con l’assessore Doriano Mancin. Uniti in corteo, dopo aver reso omaggio al monumento ai caduti dove Nicola Marinelli ha intonato con la tromba il Silenzio, le autorità hanno avuto modo di discutere in merito ai risultati e alle problematiche inerenti la necessità di “sangue” nella società. “Siamo qui con le persone che tutelano il nostro comune e che ci fanno sentire al sicuro – ha spiegato la Presidente – ed è necessario che questi adulti diano un buon esempio ai nostri ragazzi. Oggi è la festa dei donatori, ma ciascuno di noi può esserlo, e ciò che serve ora è la generosità delle nuove leve, perché i donatori invecchiano e vi è la necessità di giovani”. Un pensiero e un appello condivisi dal presidente provinciale Massimo Varliero. “Il Polesine coi suoi 11.000 iscritti all’Avis ha raggiunto un ottimo risultato – ha spiegato –ma non bisogna sedersi sugli allori, servono i giovani. Di certo è che a livello provinciale la nostra Avis centra al 100% l’obiettivo con il totale delle

Consegnati i distintivi con oro e rubino a Bellan, Ferrari e Mantovan donazioni andate a buon fine”. Anche il sindaco ha voluto porgere un ringraziamento all’azione promossa dall’associazione. “Ho accettato con entusiasmo la proposta per questo evento – ha spiegato – tra le 80 associazioni portoviresi, l’eccellenza va all’Avis per il core business nel suo statuto. La donazione è segno tangibile di un grande cuore, grazie a tutti gli avisini per il loro apporto alla vita”. Le autorità hanno poi assegnato le benemerenze a ben 110 soci che si sono contraddistinti per numero di donazioni e fedeltà nel tempo all’associazione. Consegnati i distintivi con oro e rubino a Mauro Bellan, Paolo Ferrari e Angelo Mantovan e i riconoscimenti d’oro, argento dorato, argento e rame. Dopo la messa, è stata organizzata una cena in piazza sotto le stelle per i soci e i loro famigliari, accompagnata dalla musica degli Snappy Flowers e curata dal presentatore

In Polesine sono ben 11 mila gli iscritti all’associazione

La foto di gruppo dopo l’assegnazione delle benemerenze

Sono stati eletti mister Avis, Giasti Zanni, e miss Avis, Ilenia Pregnolato

GIUDITTA ABBIGLIAMENTO

Tiziano. Per l’occasione, sono stati eletti da una giuria mister Avis Giasti Zanni e miss Avis Ilenia Pregnolato, due giovani donatori che si sono contraddistinti per aver pensato uno slogan originale per dare nuova linfa all’associazione.

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Il presidente degli apicoltori Giuliano Mattiazzi

S

i è svolto in occasione della quinta edizione della Festa del Miele del Parco del Delta che da sempre ha luogo nella frazione di Ca’ Cappellino, il concorso che ha decretato “il miglior miele del Parco”. Quest’anno una giuria composta da dieci elementi esperti ha decretato vincitrici le produzioni d’acacia di Tamara Mattiazzi e di miele millefiori di Germano Benizzi. I due apicoltori, come gli altri partecipanti, appartengono all’associazione Apicoltori del Delta del Po, una realtà che attualmente vanta una quarantina di iscritti. Al concorso, come ha spiegato il presidente dell’associazione Giuliano Mattiazzi, hanno vinto qualità e gusto delle produzioni in gara. Per l’occasione, l’associazione ha incuriosito i presenti con i laboratori creativi e la mostra “il mondo delle api” oltre a far degustare le varie tipologie e i prodotti a base di miele. El.Ca.


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16 Porto Tolle Economia Il sottosegretario Tullio Fanelli ha riaperto il fronte pro-riconversione

Per la centrale si riaccende qualche speranza L’iter di Valutazione d’Impatto Ambientale è ripartito. Una notizia accolta con profonda soddisfazione dal Comitato Lavoratori dell’impianto energetico La centrale di Polesine Camerini

di Alessandro Orlandin

S

i era arrivati a luglio con la notizia del giudizio di ottemperanza del Consiglio di Stato che sbloccava per l’ennesima volta il percorso legale per la riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini. Poi in mezzo c’è stata un’estate torrida, in cui il tema è sfumato in mezzo alle altre vicissitudini portotollesi. Ora una dichiarazione del sottosegretario Tullio Fanelli riapre le speranze nel fronte pro-riconversione: il rappresentante del governo Monti infatti

Amministrazione

L’emergenza lavoro richiede tempi rapidi soprattutto in Polesine ha reso noto – durante un question time alla Camera dei Deputati – specificando che l’iter di Valutazione d’Impatto Ambientale è ripartito. Una notizia accolta con profonda soddisfazione dal Comitato Lavoratori dell’impianto energetico: “Siamo sulla stra-

da giusta. Il governo riconosce la valenza strategica della riconversione della centrale per la portata innovativa del progetto Carbon capture and Storage”. Il nuovo processo di valutazione ambientale richiederà l’aggiornamento della documentazione tecnica da parte di Enel: successivamente chiunque potrà presentare le osservazioni al progetto, per un periodo di sessanta giorni, prima che la commissione decida come procedere e quanto conservare della Via precedente. I tempi insomma

il Porto oggetto di un’interPellanza della minoranza

N

on se la passa propriamente bene il Porto di Scardovari: una passeggiata sul molo è sufficiente per constatare personalmente il degrado dei pontili che attendono di essere riposizionati (con l’evidente problematica per alcuni pescatori di poter ormeggiare la propria imbarcazione), la crescita incontrollata dell’erba

potrebbero essere non esattamente brevi. Ma i lavoratori non perdono la fiducia: “Abbiamo espresso questa speranza anche al questore Rosario Eugenio Russo che ha visitato la nostra centrale. L’emergenza lavoro richiede tempi rapidi soprattutto in Polesine, perché qui non si è mai conclusa dal 2008 a oggi e così si sono persi oltre 3.200 posti di lavoro, con i risultati più negativi proprio nel Basso Polesine”. Nelle scorse settimane anche il diretto-

e l’abbandono delle colonnine dei servizi, con tanto di fili elettrici pendenti. Le lamentele di chi frequenta il luogo si sono fatte pressanti e così la minoranza di centro destra capitanata da Mirco Mancin ha scelto di porre l’argomento all’attenzione dell’amministrazione, formulando un’interrogazione: “C’è preoccupazione – sottolinea il capogruppo - vista la mancanza di attenzione e le problematiche che questo porto ha attraversato: un anno e mezzo per scavare la bocca, i furti dei motori e le telecamere della videosorveglianza ancora spente e in attesa

re di Consorzio Polesine era tornato sull’argomento, attaccando soprattutto l’Ente Parco: “Non è accelerando l’emanazione del nuovo piano ambientale del Parco che si risolvono i problemi del territorio e dell’occupazione, anzi, più che una accelerata servirebbe un frenata a questo Parco. Se siamo ancora in attesa di un decreto per realizzare un progetto da tre miliardi di euro è proprio colpa del Parco. L’ente non dovrebbe imbalsamare un’area dove pesca e agricoltura sono di vitale importanza”.

di risveglio”. Nell’interrogazione si chiede “quando è previsto il ripristino, posizione e manutenzione, dei pontili galleggianti? E inoltre: dove andranno, vista la scelta della giunta di estrometterle dal porto, le circa trenta barche di proprietà di cittadini di Scardovari”. Mancin si chiede: “Non era possibile trovare un’alternativa che permettesse di mantenere una parte del Porto disponibile per questo tipo di imbarcazioni? Come verrà utilizzato il contributo di 50 mila euro sui 125 mila del progetto compreso nella delibera regionale del luglio 2012?”. Al.Or.

“IL SABATO DEL VILLAGGIO” MANCIN: SOLDI SPESI MALE

N

on si può negare che “Il Sabato del Villaggio”, serata di punta nel programma della 49^ Fiera del Delta abbia attirato pubblico e attenzione. Lo ha fatto anche a riflettori spenti, diventando caso politico: la spesa per l’allestimento dell’evento (25 mila euro) infatti è ritenuta esagerata dalla minoranza di centrodestra in consiglio comunale, che con un comunicato si è scagliata contro l’assessore Raffaele Crepaldi, promotore dell’idea. “Spendere 25 mila euro di soldi pubblici – si legge nella nota firmata da Mirco Mancin - per una sola serata, in questi momenti di grande crisi, di aumento delle tasse comunali e di continui tagli dei servizi, è quanto meno fuori luogo, se non di cattivo gusto”. Nella loro disamina Mancin e colleghi fanno notare come lo stanziamento di fondi sia partito nel 2009 attraverso tre delibere della giunta comunale in cui venivano approvati contributi economici al Consorzio Card del Po per un totale di 35 mila euro, il tutto subordinato alla presentazione di un progetto di marketing territoriale e dell’offerta turistica del Comune di Porto Tolle. Il marketing territoriale, a detta di Mancin, non si sarebbe affatto visto: “Quale fosse ‘l’elemento qualificante che arricchisce sia l’offerta turistica locale, sia l’aggregazione della comunità’ (come scritto nel progetto) probabilmente lo sapevano solo i cuochi presunti vip e le brasiliane che hanno allietato il pubblico, che, malgrado una pressante

Mirco Mancin

Mancin, Bortolotti e Bergantin a 360 gradi sui vuoti dell’Amministrazione campagna pubblicitaria di stampa e radio non era nemmeno molto folto. Se il clou della serata è vedere i cosiddetti vip, politici e non, cucinare del risotto e preparare il sorbetto, è sinonimo di un evento che interpreta la tipicità dei luoghi e che arricchisce l’offerta turistica e l’aggregazione della Comunità’, è meglio ripensare a questo tipo di manifestazioni magari affidandosi alla Pro Loco locale, molto più avvezza, preparata ed economica rispetto agli organizzatori attuali”. La risposta di Crepaldi non si è fatta attendere, con l’assessore a liquidare la polemica come “superficiale” e ribadendo come l’aspetto promozionale sia stato perfettamente centrato. Al.Or.


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18 Porto Tolle Politica Meno si sei mesi al voto per il rinnovo del consiglio comunale

I partiti iniziano le grandi manovre di Alessandro Orlandin

M

La scena politica attuale è ben diversa da quella di cinque anni fa. Tra i possibili candidati circolano i nomi di Bellan e Mantovani

anca poco più di sei mesi al ritorno alle urne a Porto Tolle e come è facile intuire già da tempo gli schieramenti dello scacchiere politico hanno già iniziato a muoversi: c’è parecchio fermento dalle parti delle tre isole per capire quali alleanze andranno a definirsi da qui alla prossima primavera. Le certezze, dopo la controversa esperienza della multicolore giunta Finotti bis, non sono molte: anche quello che fino a qualche tempo fa sembrava un punto fermo – la candidatura a sindaco di Claudio Bellan nelle file del Pd – ha iniziato a traballare di fronte ai distinguo dentro e fuori al partito. Se il nome di Bellan ha ricevuto la benedizione di Angelo Zanellato e della segreteria provinciale del Partito Democratico, il resto non si può dire dell’ala socialista dell’attuale coalizione che amministra Porto Tolle: gli esponenti del Ps già da tempo rivendicano la scelta del candidato di centrosinistra attraverso il meccanismo delle primarie. La possibile candidata Silvana Mantovani glissa quando è ora di parlare della possibile corsa alla poltrona da primo cittadino e si limita a dire: “Giusto fare le primarie, se non si faranno dovremo riflettere”. I bene informati suggeriscono che il fronte delle primarie potrebbe contare anche sul supporto degli E l’asse Pd-Coppoliani – realizzato nel Finotti ex Ds all’interno del Pd: un rompicapo non da poco bis – non avrà un seguito, almeno stando alle parole in un contesto che già assomiglia a un puzzle tutto del segretario provinciale Pd Diego Crivellari: “Non da decifrare. Rispetto a quattro ripeteremo gli errori fatti in anni fa gli equilibri sono cambia- Diego Crivellari: passato a Porto Tolle e a Roti: il centrodestra sconta un fra- “Non ripeteremo solina”. zionamento senza precedenti, gli errori fatti in E poi c’è la Lega Nord. O figlio soprattutto della disputa a passato a Porto meglio, le due leghe: il Carroclivello regionale tra Maria Luisa Tolle e a Rosolina” cio vero e proprio e il gruppo Coppola e Renzo Marangon. degli Indipendenti fondato da Dalla parte della prima c’è l’assessore Raffaele Cre- Ivano Gibin e Paola Sacchetto all’indomani del loro paldi e ciò che resta del Pdl, dall’altra i fuoriusciti in addio al partito di Umberto Bossi. quota Udc capitanati dal capogruppo di minoranza Soprattutto quest’ultimo va cercando collocaMirco Mancin. mento in una possibile coalizione, non disdegnando

focus

I

neWs Capitaneria di Porto

il maresciallo alfonso ha salutato il delta, al suo Posto vito sanarica

Il municipio di Porto Tolle

C alcuna soluzione: l’attuale assessore ai lavori pubblici ha già dimostrato di poter spostare numeri consistenti e rischia seriamente di diventare l’ago della bilancia delle prossime elezioni. Infine la sinistra radicale: la Federazione della Sinistra sembra destinata a una corsa solitaria per tentare di rimanere con almeno un rappresentante in consiglio comunale. Quasi certamente l’attuale capogruppo Claudio Bortolotti cederà il posto al giovane Angelo Motta. Il leader dei comunisti di recente ha definito “inconcludenti e insignificanti” i cinque anni di amministrazione Finotti bis: “un’esperienza che non lascia traccia dal punto di vista amministrativo”.

ambia il comandante alla delegazione di spiaggia a Pila: dopo sette anni il maresciallo Ambrogio Alfonso saluta il Delta per spostarsi qualche chilometro più a nord (alla capitaneria di porto di Chioggia) e cede il posto al pari grado Vito Sanarica. Il passaggio di consegne è avvenuto il 14 settembre alla presenza del sindaco Silvano Finotti e di numerosi rappresentanti istituzionali, oltre che dei rappresentanti delle cooperative dei pescatori. Il maresciallo Sanarica, trentasettenne di Grottaglie (provincia di Taranto) di fatto esegue il percorso inverso rispetto ad Alfonso, avendo prestato servizio per quasi vent’anni a Chioggia. Il curriculum parla di una professionalità costruita interamente sul campo: tredici anni di impiego nell’organizzazione e controllo del porto commerciale di Chioggia, in seguito comandante delle motovedette di guardia della Guardia Costiera e infine addetto alla Polizia Marittima con partecipazione a missioni in acque internazionali. Rileva un’eredità importante dal maresciallo Alfonso: il trentottenne di Bari nei suoi sette anni di servizio si è distinto come un vero e proprio punto di riferimento per gli addetti ai lavori del porto peschereccio di Pila, collaborando con gli amministratori locali e associazioni di categoria e garantendo sulla professionalità del personale di Capitaneria di Porto e Guardia Costiera. Al.Or.

Festa del Riso

un successo, anche Per gli argomenti trattati

nformazione, cultura, intrattenimento: la seconda edizione della Festa del Riso a Bonelli nella Tenuta Giarette ha decisamente bissato il successo della precedente, riprendendo e ampliando i temi del 2011. Affluenza di rilievo in entrambi i giorni per la manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Porto Tolle: segno che anche in tempi di ristrettezze economiche si possono costruire momenti di condivisione importanti. A monopolizzare l’attenzione nel programma del primo giorno è stato senz’altro il convegno sui problemi legati al cuneo

salino nel Delta, un fenomeno che influisce non poco sulle colture locali. Particolarmente seguito l’intervento dell’ingegnere Giancarlo Mantovani: “Negli ultimi decenni il cuneo salino si è spinto a quasi venti chilometri dal mare, urgono interventi sul territorio in quanto stiamo perdendo ettari di campi coltivati, dai 2.200 del 2001 agli attuali 1.068. Una possibile soluzione? Si possono creare bacini di accumulo e barriere anti sale, ne sarebbe opportuna una sul Po di Pila dove passa il 50% della portata del fiume”. Non sono man-

cati i momenti gastronomici e ludici, in quella che è stata una vera e propria festa a tutto tondo. L’assessore Roberto Pizzoli ha così commentato al termine degli spettacoli domenicali: “Ho visto visitatori sia da Porto Tolle che da fuori, famiglie con bambini, un bene per il territorio. Poi in una tenuta così bella che deve esser vanto e orgoglio per Scardovari. Mi riempie di soddisfazione anche vedere tante associazioni presenti, vedo che c’è unità di intenti per far crescere il territorio e promuoverlo al meglio”. Al.Or.


Rosolina 19 Territorio Dal comune nessun indirizzo per il riordino degli enti locali

Ne’ con Venezia, ne’ con Padova Impossibile per i consiglieri prendere una decisione. Sono mancati i tempi per interpellare la cittadinanza su una questione così delicata di Elisa Cacciatori

P

adova o Venezia? A quanto pare nessuna l’aggregazione di altri territori comunali limitrofi, delle due, al momento. Dopo un incontro l’unificazione delle Province di Padova e Rovigo e tra i gruppi politici rosolinesi, i consiglieri, l’adesione del Comune di Rosolina e dell’area del rapportandosi alla richiesta del Presidente della Delta del Po al sistema della Città Metropolitana Conferenza Permanente della Regione sulle Au- di Venezia”. Impossibile per i consiglieri prendere quindi tonomie Locali per il riordino delle province, si astiene dal prendere una decisione di indirizzo una decisione del genere senza, per motivi di tempo, poter prendere in considerazione la cittadisulla questione. nanza interessata, i gruppi Presa visione dell’ordine e gli enti delle diverse redel giorno approvato dalla Vitali: “La tempistica Provincia di Rovigo con de- assegnata, incompatibile altà sociali ed economiche del territorio. “Le diverse liberazione numero 40 del con le esigenze opzioni – ha evidenziato 5 settembre 2012 e delle di partecipazione il sindaco Franco Vitale lettere dei consiglieri regio- democratica” muovono dall’esigenza di nali a sostegno dell’identità del Polesine, i politici hanno così potuto sviluppare tutelare interessi diffusi quali la valorizzazione del un confronto dal quale sono scaturite tre opzioni turismo, della promozione del territorio e della continuità territoriale, la necessità di tutelare le idenpossibili. “Nel merito – ha spiegato il sindaco Franco tità del Polesine al quale Rosolina storicamente Vitale, riportando quanto emerso dall’incontro ed appartiene, le opportunità commerciali ed imprenelencando le opzioni in consiglio comunale – sono ditoriali derivanti dall’area industriale padovana. la tutela dell’identità del Polesine anche attraverso La tempistica assegnata dal legislatore per forIstruzione Partito alla Gronchi il tempo pieno

crivellari: “il Prolungamento di orario gioverà a quei genitori che hanno esigenze lavorative”

Il primo cittadino Franco Vitale mulare una proposta alla Conferenza Permanente però appare assolutamente incompatibile con le esigenze di partecipazione democratica al processo di riordino istituzionale in questione e svilisce il ruolo fondamentale assegnato dalla Costituzione ai Comuni”. A fronte di ciò, e non avendo quindi potuto coinvolgere la cittadinanza, si è pensato di non redigere una proposta di deliberazione consiliare.

neWs Turismo

boom di lavoratori del territorio

E

’ ufficialmente volta al termine con la fine di settembre la stagione turistico-balneare di Rosolina Mare. Quest’anno, a differenza delle estati scorse, gli imprenditori hanno notato un cambiamento, riscontrando un elevata richiesta di posti di lavoro da parte delle maestranze del territorio. Si tratta di un fenomeno che sorprende gli imprenditori che fino a qualche tempo fa si ritrovavano ad assumere diversi stranieri visto e considerato che erano in diminuzione i lavoratori provenienti dal posto e dalle zone limitrofe durante il periodo estivo. Forse la crisi, che ha messo a dura prova gli italiani indistintamente ad ogni livello sociale, pare essere uno dei fattori scatenanti che hanno fatto sì che in molti abbiano indirizzato la propria scelta nei confronti del lavoro stagionale nella località turistica. Prova ne è che le persone che si sono rivolte agli imprenditori al mare sono varie, di tutte le età e d’estrazione sociale e oltre magari agli studenti e ai giovani c’è chi si è messo in gioco nel mondo del lavoro per la prima volta. Secondo alcuni imprenditori, il fenomeno dovrebbe essere considerato maggiormente. “Sarebbe necessario – spiega un imprenditore che ha la propria attività a Rosolina Mare – dar maggior voce in ambito economico e politico all’importanza di questo fenomeno che si sta facendo largo tra le famiglie del territorio e nella microeconomia. La politica in genere da poca importanza al lavoro stagionale, ma sarebbe necessario avvantaggiarlo rendendo, ad esempio, più El.Ca. flessibili i contratti a tempo determinato”.

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L’ingresso primaria Carla Gronchi

E

’ cominciato con il nuovo anno scolastico il corso a tempo pieno alla primaria Carla Gronchi di Rosolina. Il servizio, che attualmente interessa i ventuno bambini di una delle classi prime, si svolge tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16 a seguito delle richieste dei genitori che si sono registrate negli ultimi anni. Detto, fatto. Una volta raccolte le iscrizioni nei mesi di gennaio e febbraio e dopo l’approvazione della direzione scolastica provinciale che ha concesso il tempo pieno, l’amministrazione si è attivata per realizzare il servizio. Il nuovo corso è così stato introdotto dall’assessore del Comune di Rosolina con delega all’istruzione Giovanni Crivellari. “Il tempo pieno è nato per garantire un elevato livello di istruzione per gli alunni – ha spiegato - e, al contempo, per fornire un servizio importante per le famiglie, soprattutto per i genitori che hanno particolari esigenze lavorative”. Necessariamente correlato al tempo pieno

è il servizio mensa che prevede pasti preparati dalla cucina della scuola dell’infanzia Giani Rodari di Volto di Rosolina. “Il risultato ottenuto col tempo pieno – ha continuato – non è un punto di arrivo ma di inizio, che darà indubbiamente nuova forma alla struttura scolastica del nostro paese. Nei prossimi anni, infatti, occorrerà implementarne le funzionalità con l’aumentare del numero delle classi che gli alunni frequenteranno nei diversi livelli. Per coloro che rientrano nei parametri previsti è possibile ottenere inoltre l’esenzione dal costo del servizio mensa, e abbiamo previsto degli sconti su chi ha più figli che eventualmente accedano al tempo pieno”. I lavori per la realizzazione della sala mensa si sono svolti durante l’estate ed hanno interessato l’interno dell’edificio scolastico permettendo di creare, oltre alla sala mensa, anche un’aula utilizzata per lo svolgersi di attività ricreative. Si.Bo.

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22 Taglio di Po Territorio Festeggiamenti per il 408° anniversario del Taglio di Porto Viro

Il Palio è andato ad Adria

Evento clou della manifestazione, è stata la rievocazione storica del “taglio” con un’animazione teatrale a cura della compagnia di Arquà Polesine “Proposta Teatro Collettivo”

di Silvia Boscaro

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nche quest’anno, ormai come da tradizione, in a far parte dei festeggiamenti, anche se comunque in occasione del 408° anniversario del Taglio di Por- toto hanno partecipato al Palio d’la Cariola di domenica to Viro, opera fluviale che ha permesso la nascita 16. L’Amministrazione Comunale in sinergia con la Pro del Delta del Po, il Comune di Taglio di Po ha organiz- Loco e l’ente Parco Delta del Po, ha voluto sottolineare, zato tra il 6 e il 29 settembre una rassegna di eventi nell’organizzazione degli eventi, il tema musicale che culturali e di spettacolo aperta al pubblico. Tra mostre di contraddistingue il nostro paese e la storia del cinema pittura, kermesse cinematografiche, gite all’aria aperta con una mostra di locandine originali degli anni ’40 e conferenze, il calendario di appuntamenti si è rivela- di film girati nelle nostre zone appartenenti alla Collezione Nonnato di Adria e la to davvero ampio e variegato. proiezione di diversi film”. EvenAll’iniziativa hanno partecipato All’importante to clou della manifestazione è tutti i Comuni del Delta: Adria, ricorrenza Ariano nel Polesine, Corbola, Lo- hanno partecipato stata la rievocazione storica del Taglio di Porto Viro con un’anireo, Papozze, Porto Tolle, Porto tutti i comuni mazione teatrale a cura della Viro, Rosolina oltre a Taglio di del Delta compagnia di Arquà Polesine Po comune capofila. “La manifestazione, - spiega l’assessore alle attività produttive, “Proposta Teatro Collettivo” che ha messo in scena, cultura e servizi sociali Veronica Pasetto – ha coinvolto sulla base di dati storici, il conflitto tra lo Stato Pontifitutti i Comuni del bassopolesine, incentrando gli ap- cio e la Repubblica di Venezia in merito all’attuazione puntamenti sulla storia e sulle tipicità di ogni singolo del taglio. Alla rievocazione hanno partecipato anche comune, che ha partecipato con le proprie associazioni. parte degli attori della Compagnia Instabile Tagliolese Purtroppo, per problemi logistici e di tempo, non tutti e numerosi figuranti e comparse provenienti da ogni i comuni sono riusciti con una propria rappresentanza comune partecipante. Infine, si è svolto il tradizionale

Alcuni momenti della manifestazione: il corteo che ha portanto tutti sull’argine del Po e la foto finale con la consegna del palio al comune vincitore

Palio d’la Cariola che ha decretato vincitore il comune di Adria. “Il filo conduttore dell’intera manifestazione – conclude l’assessore Pasetto – è stata la nostra storia ed il conseguente tentativo di trasmetterne coscienza alle nuove generazioni”.

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un successo Per lo “sbaracchino tagliolese”

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razie alla folta partecipazione di pubblico, Taglio di Po ha vissuto lo scorso 7 settembre una serata magica. Merito dello straordinario successo della prima edizione dello Sbaracchino Tagliolese, organizzato dall’associazione La Tagliolese Produttiva. Con le vie chiuse al traffico, centinaia di persone hanno invaso via Roma, via Romea e via Marco Polo, dove sono rimaste aperte una sessantina di attività commerciali tra negozi e bancarelle, con i prodotti delle singole attività, in vendita a prezzi ribassati. Dalle ore 21, inoltre, diversi micro-eventi hanno interessato le stesse vie: un concertino acustico, una dimostrazione di danza del ventre, karaoke, un laboratorio didattico, una dimostrazione di lavorazione del tombolo e una mostra di pittura. Ad incorniciare la splendida serata una nuova tappa della selezione per il calendario Bellissime 2013, che ha decretato Marika Boscarato di Rosolina, vincitrice della selezione tagliolese. L’associazione, nata lo scorso 18 luglio, è costituita da tutte le categorie economiche del paese: “Tra i nostri scopi, riveste un ruolo principale - spiega Federica Pozzato, presidente dell’associazione – quello di tutelare gli interessi individuali e collettivi, offrendo assistenza e sviluppando iniziative, come lo Sbaracchino Tagliolese primo evento vetrina per la nostra realtà, che possano valorizzare le attività economiche locali. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato per la buona riuscita di questa prima edizione. È stata un’esperienza esaltante che ha dimostrato come insieme si possa fare molto”. Nuove manifestazioni sono in fase di programmazione: “Per le prossime festività natalizie, - conclude - stiamo concentrando i nostri sforzi sull’organizzazione di un mercatino indicativamente nei primi weekend di dicembre”. Si.Bo.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA SE NE OCCUPA LA SIMET

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ai primi giorni di settembre, grazie ad un accordo, l’Amministrazione Comunale ha affidato la gestione dell’illuminazione pubblica alla società Simet di Albignasego. In tale accordo, della durata di 9 anni, con un canone annuo di 157 mila euro, la società fornirà l’energia elettrica, i servizi di manutenzione ordinaria, la sostituzione delle lampadine e la verniciatura dei pali. Inoltre, sarà redatto un piano di illuminazione per il contenimento dell’inquinamento luminoso, L’appalto a questa ditta, - spiega Davide Marangoni assessore ai lavori pubblici – include inoltre la realizzazione di interventi importanti, quali la messa a norma degli attuali impianti, la manutenzione straordinaria e la riqualificazione energetica pari a circa 141 mila euro. L’Amministrazione Comunale può procedere con nuovi investimenti, fino ad un massimo di 282 mila euro circa ammortizzabili nei 9 anni di contratto”. “La decisione di affidare la fornitura del servizio – prosegue Marangoni – è stata presa in breve tempo, per far fronte a situazioni critiche preesistenti e per poter garantire la messa a norma, l’ammodernamento e il mantenimento dell’intero impianto di illuminazione comunale”. Da sottolineare la reperibilità 24 ore su 24 dei tecnici da parte di tutta la cittadinanza qualora si verifichino guasti o altri tipi di rotture. “Sarà possibile, - conclude Marangoni – segnalare guasti al numero verde 800 052662 al quale risponderà un ope-

Davide Marangoni

Sarà possibile segnalare i guasti al numero verde 800 052662 ratore, disponibile anche nei giorni festivi, che provvederà ad attivare il servizio di riparazione prendendo i dati identificativi del chiamante, luogo del guasto, presenza di eventuali pericoli, le attività compromesse e una descrizione sommaria del guasto per assegnare un grado di priorità. Dopodiché sarà attivato l’intervento, che sarà in codice rosso ad esempio in caso di palo, braccio o corpo luminoso abbattuto o pericolante, codice giallo se il lampione è inclinato ma non pericolante ed infine verde se riguarda, ad esempio, la presenza di una o due lamSi.Bo. pade bruciate”.


Taglio di Po 23 Eventi Una serata organizzata dall’associazione culturale Taglio di Po nel Cuore

Una notte di mezza estate con Silvana Giacobini Leandro Maggi ha intervistato l’ospite in merito al suo ultimo romanzo La Settima Anima terzo capitolo di una trilogia di Silvia Boscaro

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ella suggestiva cornice del “brolo” del bed & breakfast Manu, una magica serata è stata organizzata dall’associazione culturale Taglio di Po nel Cuore, ricca di racconti e curiosi aneddoti grazie alla straordinaria partecipazione della giornalista e scrittrice Silvana Giacobini. In una vera notte di mezza estate, i 300 spettatori presenti, hanno conosciuto la realtà mondana degli ultimi trent’anni, grazie alle numerose interviste e incontri fortuiti che la giornalista ha intrattenuto con i personaggi recenti più famosi. Conduttore della serata è stato Leandro Maggi, che ha intervistato l’ospite soprattutto in merito al suo ultimo romanzo La Settima Anima, terzo capitolo di una trilogia: “Questo La celebre giornalista di cronaca rosa Silvana Giacobini romanzo, - ha spiegato la Giacobini – contempla la possibilità della reincarnazione e difatti numerose sono e per i gialli, quindi, quella della Giacobini, confermata tà e retroscena sono stati poi svelati durante la serata le religioni che vi credono. La storia inizia a Roma, dove con la pubblicazione di questo terzo romanzo, dopo i grazie alla pluriennale esperienza di giornalista e agli Marya Grant, donna meravigliosa e chiacchierata, arri- 2 precedenti altrettanto intrisi di misteri e azione, dai incontri con i più famosi divi del cinema, dello spettava a Roma per una festa mondana mentre è in corso un quali verrà tratta una fiction televisiva. Chiamata il “re colo e di casa reale, tra i quali Sofia Loren, Liz Taylor, convegno interreligioso. Con l’alto rischio di un atten- Mida delle copie”, la Giacobini ha risollevato, quadru- Gianni Versace, George Clooney, Claudia Schiffer, i reali tato, il vicequestore Silvia Giorgini, redige un piano di plicando il numero delle vendite, la rivista Eva Express, d’Inghilterra e di Monaco. La serata si è poi conclusa sicurezza con la collaborazione dell’amica e giornalista ha diretto per vent’anni il settimanale femminile Gioia con i ringraziamenti di rito, in primis all’ospite e agli Chiara Bonelli, dotata di poteri paranormali. Due effe- preferendo la cronaca rosa al più “efferato” gossip. organizzatori della splendida serata, tra i quali Layla rati delitti di prelati vengono compiuti e le due donne Nel 1994, con l’abbandono di Gioia, crea una nuova Marangoni e i componenti dell’associazione Taglio di cominceranno ad indagare tra i segreti del Vaticano e rivista “Chi”dalle ceneri del precedente “Ecco”. Infine Po nel Cuore. l’alta società della capitale”. Una passione per il noir approda al settimanale Diva&Donna. Piacevoli curiosi-

neWs Dopo il furto

una nuova statua della vergine Per il caPitello votivo del villaggio Perla

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rande rammarico ha provocato il furto, avvenuto nella notte tra il 16 e 17 agosto scorso, della statua della Madonna presente nel capitello votivo del Villaggio Perla. Il capitello, costruito trent’anni fa, è stato sempre custodito e tenuto in ordine dagli stessi abitanti che assieme al parroco Adriano Contran hanno lanciato l’appello, rimasto inascoltato, affinché la statua venisse restituita anche in modo anonimo. Grazie soprattutto alle numerose offerte delle famiglie del Villaggio Perla, il parroco ha acquistato, durante il recente pellegrinaggio a Medjugorie, una nuova statua raffigurante la Madonna. Così, per l’occasione, sabato 8 settembre, dopo la celebrazione della Messa, una processione, presieduta dal parroco con la nuova statua, è partita dal sagrato ed è giunta al capitello votivo. Ha accompagnato il folto corteo il comandante della Polizia Locale Maurizio Finessi, i volontari della Protezione Civile e l’assessore Doriano Moschini, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. Un ambiente colorato e festoso ha accolto la processione grazie al lavoro degli abitanti del quartiere. Artefice della ristrutturazione del capitello votivo è stato Giuliano Binati che assieme a Bruno Finotello ha coordinato l’organizzazione degli addobbi per la festa. Così tra le preghiere e i sorrisi, il dispiacere per l’odioso furto, ha Si.Bo. lasciato il posto ad un clima vivace e festoso.


24 Cultura locale Stagione espositiva Illustrati i due prossimi importanti eventi promossi dalla Fondazione CaRiPaRo

Grandi mostre al Roverella

“Aria” e “La Maison Goupil e l’Italia” sono i due appuntamenti con l’arte nei rinnovati locali dello storico palazzo di Lino Segantin

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overella aperto tutto l’anno. Sarà la Fondazione direttore del Museo Diocesano di Padova, ha sottolineato Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo a garantire come “Aria”, allestita dal 27 ottobre 2012 al 13 gennaio d’ora in avanti una adeguata gestione dello storico 2013, faccia riferimento al soffio del vento, ovvero al desipalazzo. La sede della pregevole Pinacoteca dell’Accademia derio di rapportarsi con il trascendente. In esposizione opere dei Concordi e del Seminario, qualificatasi negli ultimi anni di un centinaio di artisti di tutto il mondo, illustratori di varie come eccellente riferimento per importanti mostre d’arte fedi, cristiani, mussulmani, ebrei, seguaci di culti orientali, in realizzate dalla Fondazione stessa, è stata interessata negli un’ottica interculturale. Illustrazioni che si basano su suggeultimi mesi da un opportuno intervento di manutenzione stivi voli della fantasia alla ricerca del sacro. La mostra punta in particolare ad ottenere un positivo e riorganizzazione degli spazi (costo impatto sui più giovani. Saranno Euro 300.000) per garantire un La Fondazione pertanto interessate in via prioritaria migliore utilizzo degli ambienti ed Cassa di Risparmio le scuole, con proposte di Laboratori un più idoneo percorso di visita alle di Padova e Rovigo didattici e dell’illustrazione, che afmostre. Dell’intervento migliorativo e gestirà il palazzo fiancheranno l’aspetto espositivo, in dei programmi espositivi ha parlato in per dieci anni modo da coinvolgere al meglio gli un’apposita conferenza stampa Antonio Finotti, presidente della Fondazione, che ha sottolineato alunni. Il grande evento d’arte “La Maison Goupil e l’Italia,” l’importanza della convenzione sottoscritta con il Comune si svolgerà dal 22 febbraio al 23 giugno 2013. Il curatore di Rovigo. In virtù di questo accordo la Fondazione gestirà il della mostra Paolo Serafini ha posto l’attenzione sul sottotipalazzo per dieci anni, garantendo qualificati eventi d’arte, tolo con cui si presenta l’importante esposizione “il successo nonché la valorizzazione della quadreria della Pinacoteca degli italiani a Parigi negli anni dell’impressionismo”. Un rodigina. Si comincia da subito con due importanti eventi: centinaio gli artisti italiani che dalla fine degli anni ’60 agli “Aria, rassegna internazionale dell’illustrazione”, seguita da ’80 dell’Ottocento raggiunsero Parigi avviando stretti rap“La Maison Goupil e l’Italia”. Ad illustrare le due mostre porti con la famosa Casa d’arte Goupil, famosa in Europa e sono intervenuti i rispettivi responsabili. Andrea Nante, in America per le proposte di opere di rilievo internazionale.

Nella foto qui sopra una delle opere della mostra “Aria”, Anna Castagnoli, Vento d’ottobre nelle altre due Mancini – Il piccolo scolaro e Vittorio Corcos, Le istruttrici ai campi Elisi e Aria Gli italiani rappresentarono un importante fenomeno culturale, per cui la “maison Goupil” registrò la presenza di nomi di artisti ben presto qualificatisi a livello internazionale. Cosicché, a partire dal prossimo 22 febbraio, approderanno al Roverella importanti opere di Giuseppe De Nittis, di Alberto Pasini, Giovanni Boldini, Antonio Mancini, Domenico Morelli, Matteo Corcos, tutti attratti da Parigi e dall’attivi-

smo della Casa d’arte che, accanto ai quadri dei pittori con cui raggiungeva accordi di collaborazione, spesso produceva e commercializzava riproduzioni a stampa delle più significative opere. E anche questo aspetto sarà presente nella mostra del Roverella, per cui si potranno gustare interessanti proposte grazie al reperimento di riproduzioni d’epoca.

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Invesse i a visto na stela in cielo c’la ssè impissà e subito a brilare l’à scumissià. E alora: per ringraziare el Signore d’essre sempre felici e contenti: prima i à cantà e pò i à ssupiolà. Da ch’el momento, nel’aria e in ogni via è rivà dal campanile il Divin suon del’Ave Maria. di Mario Naia

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l 29 settembre, per la giornata Europea del patrimonio, il museo archeologico ha inaugurato una nuova mostra dal titolo “Scripta manent- I documenti Bocchi per l’Archeologia di Adria”. La mostra è dedicata alla tradizione archeologica adriese e ai suoi documenti e si colloca a conclusione delle celebrazioni per il cinquantenario del Museo, iniziate il 17 settembre 2011. In esposizione alcuni documenti e disegni ottocenteschi a descrizione dei rinvenimenti, spesso accanto agli oggetti reali, preziosi reperti di ceramica greca a figure nere e rosse. Veri antesignani delle nostre fotocopie, questi disegni della famiglia Bocchi, che raffigurano più volte lo stesso oggetto per farlo conoscere ai cultori di antichità del tempo, sono all’origine del lavoro di ricerca e di riscontro condotto ancora oggi dagli archeologi. I documenti, patrimonio del comune e del museo, sono ora fruibili dopo un intervento di restauro, effettuato dal Laboratorio di Restauro del Libro dell’Abbazia di Praglia, cui hanno contribuito l’amministrazione comunale di Adria, la Fondazione Scolastica Carlo Bocchi e molte associazioni e cittadini adriesi. Durante la mostra, aperta fino al 15 marzo 2013, saranno realizzati due pomeriggi di approfondimento, l’11 e il 20 ottobre, con due con visite guidate e laboratori dedicati ad adulti, bambini e Me.Ru. famiglie.


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LO Judo

SPORT in PRIMO PIANO fregnan e moregola camPioni d’euroPa

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judoka portoviresi dell’asd Eurobody Andrea Fregnan e Stefano Moregola quest’estate si sono guadagnati a Capodistria il titolo di campioni d’Europa nella specialità katame non kata (tecniche di combattimento a terra). Prima l’argento nella categoria under relativa agli atleti sotto i 45 anni, dietro alla coppia tedesca, classificatasi al primo posto, poi l’oro nella finale Open dove Moregola e Fregnan, si sono aggiudicati il posto più alto sul podio distanziando la Germania, che per la seconda volta si è ritrovata al secondo posto nei campionati europei. Un risultato che oltre ad entusiasmare i due atleti, ha inorgoglito il loro tecnico di sempre Fabrizio Gazzignato. La coppia nel 2012 è riuscita ad ottenere quattro medaglie d’oro e un argento oltre ad aggiudicarsi per il terzo anno consecutivo, il Gran Prix nazionale kata 2012. Il sindaco Geremia Gennari e l’assessore allo sport Maura Veronese hanno voluto rendere omaggio e congratularsi con i due atleti consegnando loro una targa in segno di riconoscenza da parte di tutta la cittadinanza portovirese per i risultati ottenuti e per la costanza e l’impegno dimostrati nel tempo. Proprio in quest’ottica i due atleti hanno voluto lanciare un appello ai giovani invitandoli a non mollare e, riferendosi al judo, hanno spiegato che si tratta di una vera e propria scuola di vita che insegna il rispetto. El.Ca.

Podismo Conclusa la 12esima edizione della gara di Albarella

Maratonina dei record

450 gli atleti che si cono dati battaglia, ben mille i non agonisti. Primato di Makalla che ha chiuso con il tempo di 1h 6’ 45”

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a 12esima edizione della Maratonina di Albarella si è conclusa con diversi record, quello del vincitore innanzi tutto, Daudi Liokitok Makalla che con il tempo di un’ora sei minuti e quarantacinque secondi ha concluso l’intero percorso, ma il primato più importante forse riguarda la partecipazione, ben mille i non agonisti in gara che oltre ad una giornata all’insegna dello sport hanno potuto anche apprezzare la bellezza del territorio deltizio. 450 invece gli atleti scesi in pista con velleità di vittoria, compresa l’olimpionica Laura Fogli che pur essendo di casa ad Albarella non ha potuto nulla contro Janat Hanane, Giovanna Ricotta e Maurizia Cunico che rispettivamente si sono prese il primo, il secondo e il terzo gradino del podio. Per la vicecampionessa europea di Comacchio, invece, l’ottava piazza vale la conferma del suo ottimo stato di forma a distanza di quindici anni dall’utima Olimpiade di Atene. Tutto keniota invece il podio maschile con il già citato Makalla che ha messo uno in fila l’altro i connazionali Jospat Kimutai e Paul Kipchumba Sugut riuscendo

Campionato del mondo braccio di ferro

medagliere quasi vuoto Per l’italia

Nella foto Ermanno Marangon in compagnia di Luciana Foianesi, campionessa mondiale Italy 2009, giunta quarta ai campionati di Santos a San Paolo in Brasile

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’associazione eurobody ha partecipato al 34esimo campionato mondiale di braccio di ferro in programma a Santos a San Paolo in Brasile dall’11 al 17 settembre. “Purtroppo – fa sapere Ermanno Marangon - le aspettative non sono state rispettate, anche in virtù della pessima/scandalosa organizzazione del mondiale brasiliano sia dal punto di vista logistico che sportivo, tant’è che al meeting mondiale tutti hanno citato come esempio il mondiale italiano come il migliore di tutti i tempi e dal 2013 esempio per tutte le nazioni che si candideranno per l’organizzazione. Eloquente è stato l’abbandono, in segno di protesta, del presidente europeo Assen Hadjitodorov, dalla Bulgaria, al secondo giorno di gare dopo aver firmato una lettera di disappunto condivisa e controfirmata da tutte le nazioni europee, questo gesto la dice lunga sulla

Due ori per il bresciano Davide Kappa e un bronzo per Ermes Gasparini

pessima organizzazione del mondiale brasiliano. Le 39 nazioni presenti hanno così votato, e dal 2013 il nuovo presidente Waf sarà proprio il bulgaro Assen che succederà al canadese Fred Roy e così dal prossimo mondiale in Polonia le cose dovrebbero cambiare”. La nazionale italiana quindi ritorna dall’esperienza brasiliana con 2 medaglie d’oro per il bresciano Davide Kappa, categoria 110 master e col bronzo per Ermes Gasparini, veronese cat. 85 senior. Quarto posto invece per Luciana Foianesi, campionessa mondiale Italy 2009 Porto Viro / Rosolina. El.Ca.

nella foto il podio femminile, quello maschile e una fase della corsa (Foto tratta da “Areasport.it”)

a piagare anche il vincitore delle ultime tre edizioni Migidio Bourifa, l’italiano di origini marocchine, che per questa edizione ha dovuto accontetarsi del quinto posto. Buona anche la prova di Davide Uccellari,

giovane modenese recente azzurro ai Giochi Olimpici di Londra nel Triathlon, che ha chiuso al settimo posto con il personale.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA ROVIGO

Enti locali Il 22 di ottobre la Regione dovrà trasmettere una proposta al Governo

Intanto una certezza, il Polesine non sarà un’area vasta Il ministro Filippo Patroni Griffi ha eliminato l’idea che il Polesine possa salvarsi con una campagna acquisti condotta tra i comuni sui confini provinciali di Fortunato Marinata

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’idea condivisa, all’interno della provin- potesse salvarsi con una campagna acquisti cia di Rovigo, è che il Polesine debba condotta tra i comuni sui confini provinciarimanere unito. Nelle scorse settimane li. Il parlamentare di Trecenta, infatti, già un po’ tutti i cittadini dei 50 comuni hanno accarezzava l’idea che il Polesine potesse fatto outing esprimendo la propria prefe- allargare i confini inglobando municipalità renza in merito al futuro del territorio, e le come Menà nel veronese, Boara Pisani e ipotesi si sono letteralmente sprecate, ma Stanghella nel padovano o Cavarzere nel alla stretta del voto, come è accaduto in veneziano ma il dietrofront è arrivato dal Provincia lo scorso 20 settembre o in oc- ministro in persona spiegando che se è vero che i comuni possono casione del Consiglio attivare iniziative volte di qualche settimana Comuni in ordine al loro spostamento prima, nessuno si è sperso seguendo da una circoscrizione detto favorevole allo la politica provinciale all’altra, smembramento del della convenienza questo non comporterritorio come pure geografica terebbe comunque la all’annessione tout cout ad un’altra provincia, anche se questa salvezza della Provincia di Rovigo, anche se rimane l’ipotesi più accreditata visto che dovesse raggiungere i 350 mila abitanti e i l’intervento nel ministro, Filippo Patroni 2500 chilometri di estensione territoriale, Griffi, ha di fatto eliminato dal novero delle in quanto la fotografia valida al riordino saipotesi l’idea accarezzata dal Pd, ma anche rebbe comunque quella dello scorso 20 ludal deputato Luca Bellotti, che il Polesine glio. Dunque al Polesine restano ben poche

speranze per pilotare un destino che invece sembra già ben definito. All’orizzonte, infatti, è sempre più delineato l’accorpamento ad un’altra provincia l’annessione di Rovigo a Padova rimane l’ipotesi più accreditata. Comunque sia siamo ancora all’interno delle ipotesi, tante ipotesi che nelle scorse settimane si sono susseguite senza soluzione di continuità dimostrando che in materia tra i sindaci è mancato qualsiasi coordinamento, sia amministrativo che politico. Infatti, le segreterie dei partiti non sono riuscire a far esprimere ai rispettivi primi cittadini un’idea condivisa, cosi se per il coordinatore del Pdl, Mauro Mainardi, la scelta da perseguire sarebbe stata la fusione con Padova il sindaco di Ceregnano dello stesso colore politico, Ivan Dall’Ara, non ha condiviso il consiglio e nemmeno ad Adria la maggioranza guidata da Barbujani ha rispettato gli indirizzi di Mainardi. Tra le fila del Pd la musica è stata la stessa, comuni in ordine sperso

Palazzo Celio sede della Provincia di Rovigo

seguendo solo la politica della convenienza geografica. Intanto il tempo, comincia a stringere. La Regione dovrà trasmettere le proprie proposte al Governo entro il 22 ottobre, proposte che ancora mancano visto che in Regione è stata presentata solo una Proposta di legge per attribuire la precedenza del riordino al Consiglio regionale non

alla conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali, ritenuta inopportuna perché non elettiva. Questioni “di lana caprina”, secondo alcuni esponenti del Consiglio di palazzo Ferro Fini, che hanno solo il merito di allontanare il discorso dal cuore del problema, ossia immaginare come dovrà essere il Veneto di domani.

IL VOTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE DELLA REGIONE E DELLE AUTONOMIE LOCALI “TUTTO CAMBIA, PERChÉ NULLA CAMBI”

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entito il parere dei comuni ora la scelta passerà alla Regione che entro il 22 ottobre dovrebbe comunicare al Governo le proprie scelte. Da palazzo Balbi, tuttavia non dovrebbero arrivare novità. Un’anticipazione di quanto verrà trasmesso a Roma, infatti, potrebbe essere ravvisata in quanto la conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali ha deliberato nei giorni scorsi, ossia di non toccare alcuna provincia. In tale senso si sono espressi l’assessore regionale al bilancio e agli enti locali e presidente della conferenza, Roberto Ciambetti, il consigliere regionale, Cristiano Corazzari, i componenti dell’unione province venete, Leonardo Muraro

e Barbara Degani, i componenti di Anci Veneto, Sabrina Rampin, Francesco Pietrobon e, il rappresentante di Uncem Veneto, Ennio Vigne. Contrari solo il sindaco di Vicenza, Achille Variati, e il consigliere veneziano del PD, Bruno Pigozzo, mentre il memmbro dell’Anci Veneto, Antonio Bertoncello, non ha partecipato alla votazione. In pratica la conferenza permanente della Regione e delle Autonomie locali non ha espresso alcuna alternativa alla situazione attuale se non che la provincia di Venezia diventi città metropolitana. Non andrebbero toccate quindi le provincie di Verona, di Vicenza e di Padova e non sarebbe opportuno modificare nemmeno le piccole provincie di Belluno, confer-

mata in ragione della specificità riconosciuta dallo Statuto del Veneto, Treviso, in quanto ingrandita con l’annessione del comune di Scorzè, e Rovigo, in ragione della peculiarità territoriale del Polesine e in aderenza alle istanze provenienti dal territori. Così per dirla con le parole di Tomasi di Lampedusa ne Il gattopardo, “Tutto cambia, perché nulla cambi”. Per prendere una decisione diversa a parere dell’assessore Ciambetti sarebbe occorso più tempo. “I tempi che il governo ci ha dato per discutere di un tema delicato e complesso come quello della riorganizzazione del territorio – ha spiegato - sono troppo stretti. L’architettura istituzionale del Veneto per essere ripensata ha bisogno di analisi e

studi approfonditi che non si possono realizzare in poche settimane. Un territorio come quello veneto non può essere rivisto secondo parametri numeri, ma vanno considerate le istanze e le peculiarità dei territori a 360 gradi tenendo conto anche di fattori economici e demografici. Non siamo contrari alla riduzione della spesa - conclude Ciambetti - ma questa deve essere fatta tenendo conto dei parametri dell’efficienza e del risparmio”. Se anche il Consiglio regionale dovesse esprimere lo stesso parere è evidente che la riorganizzazione verrà fatta direttamente dal Governo che sull’argomento ha in più occasioni dichiarato di non voler indietreggiare.

Roberto Ciambetti


Spazi aperti 27 21 Stagione venatoria Corte Costituzionale e Tar mettono sotto tiro le leggi della Regione

Cresce il numero dei giorni di caccia non quello delle specie Ad ottobre e novembre due giornate aggiuntive settimanali di caccia da appostamento. Boschetti: “Questo è un modo per tornare indietro” di Mauro Gambin

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e doppiette hanno iniziato a sparare lo scorso 16 de due giornate aggiuntive settimanali di caccia (da 3 a settembre ma anche quest’anno è la stessa stagione 5) da appostamento nei mesi di ottobre e novembre. “Tali venatoria ad essere sotto il tiro non solo degli ambienta- decisioni – commenta Eddy Boschetti, del Wwf polesano – rappresentano solo la volontà della listi ma anche del Governo e del Tar. Regione di tornare indietro rispetto Alcune leggi partorite dalla Regione, Bracconaggio: infatti, paiono alquanto dubbie e non pizzicati cacciatori a scelte che in passato avevano già dato buoni frutti. Le giornate di cacmanca chi, tra le fila dei difensori del- con richiami cia da appostamento, infatti, erano la natura, vede nelle scelte di Palazzo e fucili cinque ma con intelligenza poi era Balbi facili concessioni rivolte ad non autorizzati stato dimostrato che con tre la caccia accontentare la potente e numerosa lobby dei cacciatori. Comunque sia la Corte Costituzionale avrebbe ottenuto esiti più certi, in quanto è abbondanteha impugnato la legge n. 25 del 6 luglio che riguarda le mente documentato che i prelievi sono più abbondanti là nuove disposizioni per la realizzazione dei capanni di caccia dove l’attività venatoria è meno frequente. Con questa e degli appostamenti, ravvisandovi una normativa talmente intensità si otterrà l’unico risultato di allontanare le speblanda che lascerebbe aperta la possibilità di servirsi a tale cie dalla zona deltizia, non sempre queste concessioni al scopo di strutture del tutto assimilabili a quelli dei campeggi, popolo venatorio, infatti, depongono a favore degli stessi quindi anche camper e roulotte. La seconda disposizione cacciatori”. Ma la questione sollevata da Boschetti è anche contestata, invece, riguarda il calendario venatorio sul quale un’altra. “Questa ulteriore concessione di giornate venatorie il Tar Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata non è giustificata da una presenza maggiore di specie, non dall’associazione vittime della caccia sulla parte che preve- si capisce perché si dovrebbe cacciare di più se il numero

LA RISPOSTA DELLA PROVINCIA “I CONTROLLI VENGANO FATTI”

S

econdo l’assessore provinciale alle risorse faunistiche, Claudio Bellan, i controlli ci sono, tant’è che dal 2004 ad oggi la Polizia Provinciale ha segnalato all’autorità giudiziaria 135 persone ed in 94 casi si è trattato di utilizzo di richiami acustici, sequestro di armi, selvaggina ed altri tipi di diffusori. Nella pre-apertura di quest’anno sono state fatte 4 multe e sequestrati 10 colombacci e 17 tortore mentre in quella generale sono state elevate 8 sanzioni amministrative. Fino ad oggi la Polizia Provinciale ha redatto 65 verbali di accertamento, altri 23 sono stati fatti dalle guardie volontarie e 2 dalla Forestale. “Gli appostamenti li controlliamo ogni anno a campione – ha precisato l’assessore di Palazzo Celio – con maggiori attenzioni alle aree più delicate e soggette a variazioni. Sono 317 gli appostamenti censiti che verifichiamo anche durante la stagione venatoria. Cito quello scoperto

L’assessore provinciale Claudio Bellan

Nella pre-apertura sequestrati 10 colombacci e 17 tortore fuori norma in agosto per il quale partì una denuncia alla Procura, la stessa cosa è successa per due cacciatori scoperti ad utilizzare dei richiami nella laguna Barbamarco e in precedenza altri 5 erano stati pizzicati dai nostri agenti”. Una garanzia ulteriore per la tutela del Delta e dei suoi abitanti potrebbe essere rappresentata dall’approvazione del Piano ambientale del Parco, oggi finalmente in discussione dopo più di un decennio di inazione, ma dal quale rimangono escluse ancora molte aree che sarebbero importanti alla causa degli uccelli. Ma.Ga.

Lo scorso 16 settembre è partita la stagione venatoria degli animali è sempre lo stesso. La Regione dovrebbe concentrarsi invece nella realizzazione di un piano di gestione della Zps, zone di protezione speciali designate a garantire ad alcune specie d’uccelli selvatici condizioni favorevoli per la loro tutela, è da tempo che se parla ma ancora non si è visto niente”. Il tema delle regole, infatti, è di estrema importanza per un territorio come il Delta, in parte perché esiste la necessità di creare ambiti nei quali investire in biodiversità dall’altro perché continua a sussistere la piaga mai risolta del diffuso bracconaggio. “Nel primo caso – ha specificato Boschetti – stiamo assistendo al progressivo spopolamento di specie come la pavoncella o l’allodola e le cause, in questo caso, non sono da attribuire alle doppiette ma piuttosto alle mutazioni che negli ultimi anni hanno riguardato le campagne, sono spariti gli alberi da frutto, le

siepi e quant’altro potesse fungere da riparo o da dispensa di cibo per questi uccelli. Il fenomeno dell’appiattimento ambientale è ravvisabile anche per convesso nell’aumento esponenziale di specie “opportuniste” come i corvidi: gazze, ghiandaie e appunto corvi. Il bracconaggio, invece, è un fenomeno lontano dall’essere in diminuzione, la caccia con richiami non autorizzati continua senza sosta e addirittura nelle ultime settimane sono stati fatti dei sequestri di fucili non norma. E’ evidente che la situazione è totalmente fuori controllo”. In questo caso la responsabilità è della Provincia. “So che la situazione è difficile per gli enti – ha concluso Boschetti - mancano i soldi, le risorse e le persone per un’accurata attività di controllo, non mi aspetto certo dei miracoli ma almeno che vengano sorvegliate le aree note per il bracconaggio”.


28 Mondo scuola

Mondo scuola 23

Istruzione e società Le necessità delle famiglie sono cambiate, un meeting per capire come

Il piccolo mondo chiamato asilo nido Il primo meeting nazionale dedicato agli operatori dei nidi dal titolo significativo: “Prima (l’)infanzia” di Mattia De Poli

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enitori che lavorano o cercano un’occupazione, nonni molto anziani, rapporti familiari fragili, famiglie di immigrati prive di nonni: in una società diversa dal passato e in continua evoluzione la necessità di strutture adatte ad accogliere i bambini più piccoli, quelli da tre mesi a tre anni, risultano quanto mai preziose. Alla base del percorso di formazione ed educazione scolastica, gli asili nido rappresentano un microcosmo, in cui sono protagonisti i bambini e gli educatori. Per cercare di capire come si evolve questa realtà di estrema rilevanza sociale, la cooperativa

neWs

D

Protagonisti della discussione sono le bambine e i bambini che ogni giorno crescono sociale rodigina “Il raggio verde” e l’associazione nazionale per l’animazione sociale e culturale “Associanimazione” hanno organizzato nel capoluogo polesano il primo meeting nazionale dedicato agli operatori dei nidi dal titolo significativo “Prima (l’)infanzia”. L’iniziativa programmata tra il 12 e il 14 ottobre,

incubatore di comunità e spazio d’incontro tra culture. Gli organizzatori spiegano che il meeting si è posto l’obiettivo di raccogliere “dal basso” esperienze, buone pratiche e vissuti degli operatori e, grazie all’incontro generativo con esperti di vari campi e discipline, intende rielaborarli in nuove strategie operative, capaci di rispondere meglio ai bisogni emergenti delle persone: “Se gli attori al centro della scena

sono gli operatori dei nidi, i protagonisti della discussione sono le bambine e i bambini che ogni giorno crescono, mangiano, gattonano, imparano, piangono, corrono e vivono in questi piccoli mondi che con il mondo hanno molto più a che fare di quanto non si creda”. L’evento è stato pensato anche per i coordinatori pedagogici e i pedagogisti, per gli amministratori e i funzionari pubblici e gli studenti.

Il Raggio verde

tutela e ricerca di una “cultura del sociale”

opo un lungo periodo di analisi e di riflessione, la cooperativa sociale “Il Raggio Verde” realizza in Polesine il primo meeting nazionale degli operatori dei nidi: un progetto ambizioso, che conta sulle reti e le esperienze attivate nel corso di quindici anni di esperienza e di innovazione sul campo. Nata a Rovigo nel 1996, “Il

organizza

ha ottenuto dal presidente della Repubblica la medaglia di rappresentanza quale riconoscimento di merito. Partendo dall’esperienza di quattro meeting nazionali dei centri, degli spazi e dei contesti di aggregazione giovanile, “Il raggio verde” ha elaborato un evento formativo impostato in modo innovativo che si propone di unire la ricerca scientifica e le opportunità di scambio e di aggiornamento. Interventi di prestigiosi relatori e workshop focalizzano l’attenzione su tre filoni principali: l’evoluzione dei modelli familiari, la rilevanza dei linguaggi visivi e non verbali, il nido come

raggio verde” ha inteso promuovere progetti e servizi per la persona intesa come parte integrante della comunità locale. Tra i servizi offerti, gli asili nido rappresentano per la cooperativa un sostegno indispensabile alle famiglie che hanno figli piccoli. Le innovazioni nel settore dei servizi socio-educativi permettono un’organizzazione sempre più

coerente con il bisogno di vicinanza che i genitori sentono verso i figli piccoli: il micro-nido aziendale, ad esempio, avvicina il servizio al luogo di lavoro dei genitori. “Il Raggio Verde” si è specializzata nei progetti e nei servizi per minori e giovani, oltre che nelle attività socio-culturali in genere, promuovendo anche attività di formazione,

SCACCHI A CAVARZERE

promozione, tutela e ricerca di una “cultura del sociale” attraverso l’organizzazione di eventi, e aderendo a movimenti di settore: in particolare è tra i soci fondatori di M.D.P. “Associanimazione”.

fondazione clodiense o.n.l.u.s. Fondazione Clodiense

Città di Cona

Città di Cavarzere

Sfida CAVARZERE E CONA P.zza del Duomo e P.zza del Municipio - 20 e 21 Ottobre 2012 SABARO 20 OTTOBRE dalle ore 9.00 TORNEO PER RAGAZZI Scuole Cavarzere- Cona ore 20.30 SIMULTANEA con partecipazione libera con il Maestro Xia Jie

DOMENICA 21 OTTOBRE

dalle ore 10.00 alle 19.00 IL VILLAGGIO MEDIOEVALE con i figuranti della Marcigliana antichi mestieri, esercizi alle armi, musici, streghe e danzatrici. dalle ore 20.30 SFILATA PER LE VIE DEL CENTRO con le due fazioni contendenti CAVARZERE CONA Partita a scacchi con personaggi viventi MEZZOGIORNO E SERA STAND GASTRONOMICO (solo domenica)


pubbliredazionale

• “InforMARE” - Stand informativi sulle tematiche: (Orario Apertura: 10.00/12.00 - 16.00/19.00) -

Il Terminale di Rigassificazione, a cura di Adriatic L.N.G.; Mare ed Energia Sostenibile, a cura del Comune di Chioggia - Assessorato Ambiente; Una vita per il mare, a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia; Autostrade Fluviali, a cura dell’Unione di Navigazione Interna Italiana; Un mare di libri, a cura delle librerie “Il Leggio” e “Mare di Carta”; Darsene in Blu, 1ª Esposizione di usato nautico a cura di ExpoVenice, Chioggia Yacht Group e SlowLagoon”.

ISOLA SALONI (SCALO MARITTIMO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE REGIONE del VENETO

• “Imbarcazioni da lavoro e da pesca”. Esposizione con possibilità di visita a bordo - (esclusivamente 13 e 14 ottobre); • “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00) • “Nel mare e per mare”. A cura dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana e dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00)

Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Conferenza “China salmastra” con Luca Salvagno e Rosario Santamaria: “Educare al disegno, consigli per aspiranti fumettisti ed illustratori”. Palazzo Goldoni, Chioggia

DOMENICA 14 OTTOBRE

Ore 10.00: Santa Messa per i Lavoratori del Mare: “Commemorazione 50° anniversario della scomparsa di: Dino Bullo - Edoardo Nordio - Giovanni Pagan - Giovanni Salvagno a seguito naufragio della Motonave Hedia (1962)” Piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Celebra la messa S.E. Vicario Generale Mons. Francesco ZENNA Ore 10.00: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 18.00: ClodiaComics 2012 - Premiazione opere selezionate e presentazione edizione tiratura limitata “Clodia Comics n,1”. Palazzo Goldoni, Chioggia.

LUNEDI 15 OTTOBRE

Ore 11.00: “Amare il mare”. Incontro informativo a cura della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Chioggia per gli Istituti di Scuola Superiore. 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 11.30: “Sicurezza in mare: consigli per diportisti”. Simulazioni e prove a cura della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Chioggia. Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 16.00: Apertura “InforMARE” Stand informativi in Corso del Popolo, Chioggia

• “Modellismo Navale: tecniche di costruzione”. Curatore Lorenzo Bazzo - piano terra Palazzina; (Orario apertura: 10.00/12.00 - 16.00/18.00);

MARTEDI 16 OTTOBRE

• Centro Mobile Informativo della Marina Militare (dal 19 al 21 ottobre)

PROGRAMMA “OTTOBRE BLU 2012”

Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe FEDALTO Presidente A.S.PO. - Azienda Speciale per il Porto di Chioggia Mario BORGATTI Presidente U.N.I.I. - Unione di Navigazione Interna Italiana Gian Michele GAMBATO Presidente Sistemi Territoriali S.p.A. Luigi FORTUNATO Direttore A.I.PO. - Agenzia Interregionale per il fiume Po Gianmaria GAMBACORTA Fincantieri SpA Renato CHISSO Assessore alle Infrastrutture Regione Veneto Antonio CANCIAN Deputato al Parlamento Europeo - Commissione Trasporti

SABATO 13 OTTOBRE

MERCOLEDI 17 OTTOBRE

Presso Ortomercato di Chioggia - Stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Info: 041 5543430 (dal 19 al 21 ottobre) Presso Ortomercato di Chioggia - ClodiaComics Mostra di Fumettisti emergenti (dal 20 al 21 ottobre) Presso: Club Nautico Marina di Brondolo, Corte Molin Yachting Club, Darsena Mosella, Darsena Le Saline, Marina del Sole, Porto San Felice, Romea Yachting Club e Venice Boat Service - “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato (Orario apertura: 10.00 / 18.00) Info: 041 5334850 (dal 19 al 21 ottobre)

Ore 09.00: Raduno Imbarcazioni da lavoro - Scalo Isola Saloni Chioggia Ore 10.00: Cerimonia di Apertura “Ottobre Blu 2012” Scalo Isola Saloni Chioggia Madrina: N.D. Maria Teresa BROTTO Ore 11.00: Apertura esposizione: “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”. Curatore Dalio Ballarin piano terra Palazzina Scalo Isola Saloni Chioggia Apertura esposizione: “Nel mare e per mare”. Carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana. I transatlantici dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 12.00: Conferimento XXI Barbotin d’Oro alla memoria di Alfredo Boscolo Anzoletti 1° piano Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate Veliche - Bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: ClodiaComics 2012 - Disegnatori all’opera in città e a Palazzo Goldoni. Mostra di fumetti della Delta Comics di Rovigo Ore 16.00: ClodiaComics 2012 - Performance dell’aerografista Luca Pagan. Palazzo Goldoni, Chioggia

Ore 15.30: Tavola rotonda: “Autostrade fluviali” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero)

Ore 09.30: Convegno: “Città d’Acqua” Auditorium San Nicolò, Chioggia (ingresso libero) Moderatore: Maurizio CROVATO, giornalista Relatori: Giuseppe CASSON Sindaco di Chioggia Marta MORETTI Vice Direttore Associazione “Città d’Acqua” Giuliano GALLANTI Presidente Autorità Portuale di Livorno Luciano CANEPA Presidente Autorità Portuale di Ancona Ciriaco D’ALESSIO Presidente Magistrato alle Acque di Venezia Massimo SESSA Presidente IIIª Sezione Consiglio Superiore dei LL.PP. Orazio CARPENZANO Professore Dipartimento di Architettura e Progetto Ateneo La Sapienza di Roma

GIOVEDI 18 OTTOBRE

Ore 17.00: Confronto sul tema: “Essere Comandanti ieri e oggi” Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso libero) Relatori: Eugenio Giannini 3° Ufficiale dell’Andrea Doria (1956) Domenico Comisso Comandante Giovanni Costa Armatore Paolo Pagnotella Presidente ANMI Presentazione documentario: “La cantieristica italiana” Curatore Leonardo Tiberi

VENERDI 19 OTTOBRE

Ore 10.00: Accoglienza Unità da sbarco S. Marco ed aeromobili Aviazione Navale Scalo Isola dei Saloni, Chioggia Ore 12.30: Inaugurazione “Darsene in Blu” - 1° Salone Nautico dell’Usato Sporting Club Darsena Le Saline, Chioggia - Info: 041 5334850 Ore 15.30: Convegno: “Un mare di energia” Auditorium San Nicolò, Chioggia Moderatore: Giovanni CAPRARA, giornalista Corriere della Sera Relatori: Giuseppe ZOLLINO Università di Padova e Delegato nazionale nel Comitato Energia del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea Fabrizio DUGHIERO Università di Padova Dipartimento di Ingegneria Industriale Polo Fotovoltaico della Regione Veneto Guido BORDIGNON Università di Padova Domenico COIRO Università di Napoli Federico II Giampietro RAVAGNAN Università di Venezia Andre LUYCKX Amministratore Delegato Terminale GNL Adriatiso Srl Luigi BINELLI MANTELLI Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ore 16.30: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Piazzetta Granaio, Chioggia Ore 19.00: Apertura stand enogastronomici “C’è davvero del sale in zucca” Ortomercato di Chioggia Info: 041 5543430

SABATO 20 OTTOBRE

Ore 11.00: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 14.30: Regata veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 17.00: Concerto Banda Musicale Marina Militare Auditorium San Nicolò, Chioggia Ore 21.00: “Serata OTTOBRE Blu” Hangar Nave San Marco - Scalo Isola Saloni, Chioggia (ingresso su invito)

DOMENICA 21 OTTOBRE

Ore 09.30: Cerimonia di fine lavori iniziali 200 mt Banchina A Scalo Val da Rio, Chioggia Ore 10.00: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 11.30: Consegna nuova base logistica alla Capitaneria di Porto di Chioggia Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 14.30: Regate veliche - bacino Vigo, Chioggia Ore 15.00: Evoluzioni paracadutistiche COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Esibizione Banda Musicale Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia a seguire: Appontaggio aeromobili multiruolo della Marina Militare Scalo Isola Saloni, Chioggia Ore 17.00: Premiazioni Regate Veliche Palazzina Scalo Isola Saloni, Chioggia “Domenica in BLU”: apertura pomeridiana straordinaria delle attività commerciali del Centro Storico di Chioggia

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dal 13 al 21 OTTOBRE 2012 Si ringrazia:

GLI EVENTI E GLI ORARI POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI INDIPENDENTI DALLA NOSTRA VOLENTÀ

EVENTI PERMANENTI CENTRO CITTÀ (CORSO DEL POPOLO) DAL 13 AL 21 OTTOBRE


30 24 Economia Indagine VenetoCongiuntura I dati sul settore delle costruzioni sono negativi

Edilizia in Polesine, tante ombre e qualche luce A soffrire è tutto il Veneto ma in provincia di Rovigo pesa particolarmente il calo degli ordini, -7,2 è il dato peggiore in regione

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er il settore dell’edilizia la crisi è sempre più nera e in Polesine forse si vive realtà più grave. A mettere in evidenza la situazione sono i dati raccolti nel secondo trimestre di quest’anno nell’indagine VenetoCongiuntura, promossa e realizzata da Ceav (Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, parametrati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e ai trimestri precedenti in termini di fatturato, ordini, prezzi e occupazione. La prima voce è una nota dolente per tutto il territorio, infatti per tutte le imprese di costruzioni venete, il campione ha riguardato 600 attività con almeno un dipendente, ha registrato una flessione del -4,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, in significativo peggioramento rispetto al -3,3% del trimestre

precedente. A pagare il prezzo più caro sono le imprese non artigiane che scontano una flessione del -9,3% mentre quelle artigiane resistono meglio con percentuali attorno al 3,7. Grave anche la situazione ottenuta dal rilievo sugli ordinativi, dove ancora una volta è stata registrata una sostanziale dicotomia tra imprese artigiane, in flessione del 4,2% e quelle non artigiane dove il ridimensionamento ha toccato quota -7,5%, ma è proprio su questi dati che la provincia polesana detiene il record negativo, in quanto le punte maggiormente negative sono state registrate a Rovigo (-7,2%) e Treviso (-6,2%). Il perdurare della crisi, inoltre, associato alla riduzione di ordini e all’incremento dei prezzi, a causa dell’inflazione del +2,9%, evidenzia una situazione critica e

una reale difficoltà per le imprese nei confronti del mercato dei materiali. Sul piano dell’occupazione sono le imprese di piccola dimensione ad essere in maggiore difficoltà (-3,7%) mentre è stata registrata una crescita, seppur debolissima, per quelle da 6 a 9 addetti (+0,6%) mentre le imprese di maggiore dimensione hanno fatto registrare un decremento del -0,8%. In sostanza le imprese di media dimensione e quelle non artigiane in questa fase “tengono” da punto di vista occupazionale. Varia la dinamica territoriale: crescita significativa per Rovigo, consistenti cali a Verona, Vicenza e Venezia. Insieme ai dati l’indagine VenetoCongiuntura riporta anche il commento di Alessandro Bianchi, presidente di Unioncamere del Veneto. “La situazione è davvero critica e la

nostra preoccupazione, oggi, è se e quanto potranno incidere i provvedimenti del Governo in tema di sgravi fiscali relativi alle ristrutturazioni e al rinnovo del conto energia, giunto alla quinta edizione. Non possiamo infatti dimenticare che l’unica vera riforma, che potrebbe rendere più competitivo il nostro Paese e favorire la tanto auspicata crescita produttiva, è la riduzione del livello di tassazione che sta mettendo in crisi le imprese delle aree più produttive come il Veneto e riducendo i consumi interni. Più che interventi di finanziamento delle imprese occorrono dunque politiche che rendano più attrattivi l’Italia e il Veneto: innanzitutto riduzione della pressione fiscale e subito semplificazione amministrativa, ivi compresa la velocizzazione dei tempi della giustizia”.

IMPRESA AI TEMPI DELLA CRISI QUATTRO POLESANI ALLA VETRINA DEL DESIGN IN LUSSEMBURGO

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uando si parla di design e creatività l’Italia può presentare un validissimo biglietto da visita, sostenuto dalla tradizione e dalla qualità della produzione. La crisi che sta attraversando numerosi settori si fa sentire ma non scoraggia alcuni imprenditori rodigini che, unendo le loro competenze e professionalità, con il brand “.it disegno italiano”, sono stati presenti con uno stand a Lussemburgo, a LuxExpo, decima edizione di “Italia Dimensione 2000”, salone organizzato dalla Camera di Commercio Italo-Lussemburghese e interamente dedicato alle eccellenze del Made in Italy. Allo stand Lussemburghese quattro sono state le ditte polesane presenti: Studio Atelier 99 di Paolo Mazzuccato, Fabio Cardillo decorazione e

pitture, Mhadaba, mosaici d’arte e Atmosphere di Davide Pavanello. In questo delicato contesto economico segnali incoraggianti dall’export del settore dell’arredamento made in Italy evidenziano come il design italiano, sulla scia della moda e del cibo, non appartenga più solo alla nicchia dei generi di lusso, ma stia entrando a far parte della vita di un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Di qui l’idea di una vetrina internazionale come quella offerta dalla fiera di Lussemburgo. “E’ stata un’ottima occasione per noi – ha commentato Pavanello - in fiera erano rappresentati i più importanti settori del Made in Italy tra i quali l’arredamento, il design, la moda, l’artigianato artistico, con un buon numero di partecipanti”. Cr.Ag.

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Cultura provinciale 31 25 Teatro sociale Tutto pronto per dare il via alla rassegna

Sotto l’etichetta della 197° Stagione: I lirica, prosa, concerti e balletto

sul Palco

Teatro fino ad aprile

Nella programmazione non manca il “Teatroragazzi”, l’offerta rivolta a bambini e giovani di Mattia De Poli

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er il Teatro sociale di Rovigo l’autunno è sinonimo di proveniente anche da fuori città. Il Sindaco di Rovigo, Bruno stagione lirica e anche quest’anno l’appuntamento Piva, ha sottolineato l’attività di produzione che il Teatro è stato rispettato puntualmente. Ma dietro un’appa- sociale continua grazie alla collaborazione con i teatri di rente continuità rispetto alla tradizione si nasconde una Bergamo, Savona, Padova e Bassano. E dopo l’evento di novità significativa: sotto l’etichetta della 197° Stagione apertura, il concerto lirico “Viva Verdi” del 4 ottobre, la stalirica non solo è previsto un calendario di spettacoli d’opera gione lirica prevede quattro appuntamenti: “Maria Stuarda” ma sono state accorpate anche la stagione di prosa, quella di Gaetano Donizetti (16 e 18 novembre), “Un ballo in concertistica e quella di balletto, tutto affiancato dall’ormai maschera” di Giuseppe Verdi (7 e 9 dicembre), “Don Gioconsueta iniziativa “Teatroragazzi” per l’avvicinamento al vanni” di Wolfgang Amadeus Mozart (12 e 13 gennaio) e mondo del teatro rivolta a bambini e giovani. Nella stagione “Nabucco” di Giuseppe Verdi (15 e 17 febbraio). La prima 2012-2013 si compie così quel percorso di semplificazio- data di ogni spettacolo prevede la rappresentazione serale, alle ore 20.30, mentre la seconda è ne, già prospettato in anni non molto relativa alla replica pomeridiana, alle lontani e avviato con l’accorpamen- Anna Paola Nezzo: ore 16. Il 14 dicembre, invece, alle to di stagione lirica, concertistica e “E’ nostra di balletto delle ultime edizioni: si intenzione mantenere ore 21 l’Orchestra regionale Filarmonia veneta eseguirà il concerto “Nate potrebbe a buon diritto parlare di alto il livello degli Brown & one voice”. Come in passastagione teatrale in senso onnicom- spettacoli offerti” to, il balletto sfrutterà sia il palco del prensivo. L’assessore comunale alla cultura, Anna Paola Nezzo, presentando il cartellone, ha Teatro sociale che quello del Teatro studio. Nel primo caso manifestato l’intenzione di mantenere alto il livello degli gli spettacoli inizieranno sempre alle ore 16: l’apertura è spettacoli offerti, che richiamano un pubblico numeroso affidata al New Classical Ballet di Mosca con lo “Schiac-

neWs Poesia

“il mio canto fiero”, di cesare lorefice

“I

l mio canto fiero” è il discorso del poeta alla donna amata. E’ il discorso della memoria e dell’attesa di chi ama senza essere ricambiato, anzi di chi non lo è più ma ha conosciuto l’amore. E’ il discorso della solitudine e della mancanza, della nostalgia dei marinai. “Il mio canto fiero” è il discorso della meraviglia e della ricerca perpetua e instancabile di quell’amore. Una ricerca consapevole che nulla dura per sempre – siamo “creature di un attimo” – se non l’effetto sconvolgente e totalizzante di una visione, di un incontro: “l’amore è una sfida / che inizia con un bacio / e con un bacio vince”. E se il poeta promette insistentemente di non voler desistere dalla ricerca, aggiunge la previsione di un’unione piena di tenerezza e sensualità: “ti verrò a cercare / alla corte dei sogni”, “ti arrotonderò i fianchi / con tenui carezze”, “con te imparerò a passeggiare / mano nella mano”, “snideremo dal cielo le stelle / mi cullerai nel vento”. Così, confondendo i ricordi con i sogni, la poesia assume movenze oniriche. Salta la punteggiatura, irregolare ed essenziale. I tempi e gli spazi si confondono: echi della tradizione poetica greca e latina si mescolano ai versi di un canto d’amore in siciliano, la rupe di Erice scende fino al mare di Scano Boa attraverso via Mercato vecchio di Adria con la sua Madonnina. In questa raccolta di poesie c’è ancora una volta l’essenza della vita e dell’anima di Cesare Lorefice, nativo di Modica ma residente nella città del Basso Polesine da quasi quarant’anni. M.D.P.

L’interno del Teatro sociale di Rovigo cianoci” di Tchaijkovskij (6 gennaio), seguito da “Made in Italy – I soliti ignoti” di Tocnadanza (24 febbraio), “Canto per Orfeo” di Aterdanza (10 marzo), mentre la chiusura è affidata al Balletto del Teatro alla scala che si esibirà in “Pulcinella Suite”, “Adamo ed Eva” e “Romeo e Giulietta Suite” in omaggio al coreografo Birgit Cullberg (17 marzo). Il Teatro studio, invece, il 7 febbraio alle ore 21 ospiterà l’Ersilia Danza Laura Corradi con lo spettacolo per bambini e adulti “Cappuccetto rosso”. Continuano anche le iniziative di “Teatroragazzi” con le anteprime studenti degli spettacoli lirici e di balletto e le prove aperte dei concerti, gli atelier creativi domenicali per le famiglie, la possibilità di vedere il “dietro le quinte” con gli “Incontri con l’opera”, il progetto di educazione all’ascolto “Guida all’opera” e la novità dei laboratori “Danzeducation”.

Musica

Ventiquattro appuntamenti tra classica e jazz

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opo la pausa estiva, tornano anche in Polesine gli appuntamenti con “Musikè”. La nuova rassegna, che ha avuto inizio nel mese di marzo ed è organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, si articola complessivamente in ventiquattro eventi dislocati nel territorio delle due province. Quest’anno per la prima volta alterna ai concerti di musica classica alcuni concerti di musica jazz, spettacoli di teatro musicale, teatro e danza, e vede il coinvolgimento di artisti di livello nazionale e internazionale accanto a giovani talenti e allievi dei conservatori locali. Il 5 ottobre scorso il teatro Cotogni di Castelmassa ha ospitato l’esibizione del complesso “Voci di corridoio”, legato alla tradizione dello swing italiano. Il 20 ottobre, invece, salirà sul palco del Teatro sociale di Rovigo Cristina Zavalloni e la Radar Band insieme alla Pollini Jazz Band del Conservatorio padovano. Sono in programma anche due concerti di Natale: il primo presso la cattedrale di Adria sarà eseguito l’8 dicembre dai Solisti Veneti che, diretti dal maestro Claudio Scimone, eseguiranno brani di Vivaldi, Pergolesi, Cimarosa, Rossini, Verdi; il secondo ad Occhiobello presso la chiesa di san Lorenzo sarà affidato all’Orchestra di Padova e del Veneto con la partecipazione di Enrico Casazza come violino principale e solista e di Christine Wolff come soprano, che suoneranno musiche di Bach e di Haendel. Tutti i concerti sono in programma alle ore 21.00 e l’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti. M.D.P.

nglobata sotto l’insegna della stagione lirica, la rassegna di prosa 2012-2013 del Teatro sociale di Natalino Balasso Rovigo aprirà i battenti il 24 ottobre con “Il discorso del re” di David Seidler, interpretato da Luca Barbareschi. Con un appuntamento al mese gli spettacoli si succederanno fino ad aprile e le proposte sono di sicuro interesse, sia per le opere che per gli interpreti. Natalino Balasso sarà impegnato con la rappresentazione di “Aspettando Godot” di Samuel Beckett (3 novembre), mentre Lorenzo Lavia sarà tra gli interpreti di “Colazione da Tiffany” di Truman Capote (11 dicembre). Il nuovo anno si aprirà nel segno della miglior tradizione con “Macbeth” di William Shakespeare, interpretato da Giuseppe Battiston (29 gennaio). Le risate sono garantite dallo spettacolo di Cassini, Freyrie, Guerra, Michelle Hunziker e Giampiero Solari “Mi scappa da ridere”, interpretato dalla stessa Hunziker (20 febbraio). Il Teatro stabile del Veneto e Teatri e umanesimo promuovono l’allestimento di un altro classico: “Il ventaglio” di Carlo Goldoni (7 marzo), mentre Lucrezia Lante della Rovere sarà la protagonista di “Come tu mi vuoi” di Luigi Pirandello, nel libero adattamento curato da Masolino D’Amico (10 aprile). Rimane, infine, da definire la data per la rappresentazione di “Decamerone 2013”, realizzato dalla compagnia rodigina Minimiteatri, diretta da Gabris Ferrari. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21. M.D.P.

Turismo lento ciclabile

TRA RAVENNA E KRANJSKA GORA

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a giornata recentemente svoltasi al museo regionale della bonifica di Cà Vendramin è stata un’ulteriore occasione per promuovere il territorio del Delta e per parlare di mobilità lenta sfruttando le occasioni offerte dai progetti di cooperazione che vedono coinvolti attori come il Gal Delta del Po e la Provincia. All’incontro hanno partecipato una cinquantina di cicloturisti, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero, che hanno partecipato all’evento Bicistaffetta 2012 organizzato dall’associazione ambientalista Fiab, federazione italiana amici della bicicletta. A coordinare gli interventi, che hanno visto la partecipazione dell’assessore al turismo della Provincia Laura Negri, del vice sindaco di Taglio di Po Alberto Fioravanti, Sandro Burgato, vicepresidente della Fiab di Rovigo, Antonio Dalla Venezia, presidente nazionale della Fiab e Stefano Fracasso, direttore del Gal Delta Po. “Crediamo molto - ha detto Fracasso - in un turismo lento e sostenibile per il nostro territorio e non è un caso che siamo partner di progetti di cooperazione transfrontaliera, come Slow Tourism e Interbike. Quest’ultimo, punta allo sviluppo e alla valorizzazione della mobilità sostenibile con la realizzazione di una rete ciclabile internodale denominata “AdriaBike” che collegherà Ravenna a Kranjska Gora in Slovenia, e che passerà anche nel cuore del Delta del Po polesano”. Tra gli obiettivi dei progetti in atto, c’è l’elaborazione e la realizzazione di un sistema unitario di piste ciclabili, la digitalizzazione dei dati geografici delle stesse, la promozione e la divulgazione in quattro lingue dell’offerta cicloturistica del Polesine e non per ultimo, la sensibilizzazione della popolazione locale e dei visitatoti all’utilizzo di forme alternative di mezzi di trasporto. “Siete arrivati in bici fino a qui - ha detto il presidente della Fondazione Cà Vendramin, Lino Tosini - nel simbolo del territorio deltizio, in questo manufatto idraulico storico costruito in solo quattro anni, dal 1899 al 1903. Oggi, per costruirlo, magari ci metterebbero 40 anni”. L’assessore Negri ha invitato i partecipanti della Fiab a tornare per visitare meglio il Delta e il Polesine, dopo questa breve tappa all’interno di Bicistaffetta, invito raccolto da Antonio Della Venezia. “L’Italia si deve dotare di itinerari connessi come quelli che ci sono in Austria, Germania o Svizzera e nostro compito è, oltre a quello di proporre la realizzazione dei percorsi delle rete ciclabili Cr.Ag. nazionale, anche quello di colloquiare con gli amministratori”.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Cooperazione sociale in ginocchio, ma ora la Giunta veneta ci ripensa Le Cooperazione sociali si sono viste recapitare una lettera da parte delle Asl regionali con l’ordine di mantenere inalterati i servizi a fronte di un taglio del 5% dei costi. Pena la non liquidazione della fattura di Germana Urbani

“Q

uel 5% ti tagli preferisco chia- e della gestione dei centri unici di prenotamarlo pizzo piuttosto che spen- zione delle Ulss. ding review”! Esprime così la “Un 5% in meno di fatturato - sottosua rabbia condita di umiliazione e mortifi- linea Loris Cervato, responsabile Settore cazione Nicola Boscoletto della Compagnia sociale Legacoop Veneto - si traduce inevidelle opere che sottolinea il modo brutale tabilmente in un 5% in meno sul costo del usato dalle Asl per comunicare questi tagli. lavoro, dunque meno servizi per tutti. La Nessun incontro, nessun confronto, solo una spending review va ad aggiungersi a una lettera con degli ordini e delle minacce. situazione già pesante per le cooperative, “Si sono dimostrati governanti che usa- fra mancati adeguamenti Istat e continue no la forza del potere come padri padroni e richieste di rivedere i prezzi al ribasso. A non si consultano più con nessuno”! ottobre molte coop avranno difficoltà ad Uno stile che offende e umilia il mondo applicare la seconda tranche dell’aumento delle cooperative sciali perchè non tiene contrattuale previsto dal contratto collettivo conto della qualità dei servizi che erogano nazionale di lavoro, per questo abbiamo né dell’umanità vasta a cui questi servizi domandato ai sindacati l’applicazione di sono rivolti: minori, disabili e anziani”. accordi di gradualità che ne prevedano lo I numeri in campo sono altissimi. Se slittamento”. si uniscono le realtà E poi, qualunque aderenti a Confcoope- Impossibile grantire buon padre di famiglia rative, Legacoop, Agci la medesima qualità sa che se diminuiscono e Compagnia delle senza avere le entrate le opportuniopere, tutte attive nel i soldi per pagare tà offerte non rimangocampo del sociale, il gli operatori no le stesse. quadro è davvero siCosì per i servizi gnificativo: più di 600 cooperative sociali, erogati. E’ impossibile garantire la medesioltre 25 mila soci e altrettanti lavoratori, ma qualità senza avere i soldi per pagare quasi tremila di questi svantaggiati e un gli operatori. fatturato che supera gli 800 milioni di euro. Così, secondo le stime del sistema coLe loro attività si svolgono nelle case operativo rischiano il posto di lavoro 1500 di riposo, negli asili nido, nelle comunità persone e tra queste almeno 500 sarebbero alloggio per disabili, nei ceod. persone svantaggiate inserite nelle cooperaMa si occupano anche di assistenza do- tive sociali di tipo B. E si tratta di disabili, miciliare, manutenzione del verde pubblico ex tossicodipendenti, ex alcolisti, detenuti.

Per questo il sistema della cooperazione sociale veneta chiede di tutelare l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e dei soggetti deboli, escludendo le cooperative sociali di tipo B da un lato dalla riduzione indicata del 5% della spesa, dall’altro dalla rigida applicazione delle tabelle Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che essendo riferite a costi standard non tengono conto del costo del servizio sociale di inserimento lavorativo. “Uno scenario che ci preoccupa moltissimo - ha dichiarato Nicola Boscaro - per chiunque perda il lavoro oggi, diventa un’impresa trovarne un altro, immaginiamoci per un soggetto svantaggiato! Siamo consapevoli che il Paese si trova in una situazione critica e che ciò comporta sacrifici, ma se

il contenimento degli sprechi e della spesa impegnata a fare in modo, con un prospubblica si trasforma in una mannaia per le simo provvedimento di Giunta, che i tagli fasce più deboli allora non siamo d’accordo. non penalizzino i servizi gestiti in regime Lo stesso vale per di accreditamento, vala decurtazione degli I dati: oltre 600 lorizzando, oltre alle stipendi: non si può realtà interessate, strutture accreditate, andare a colpire lavora- un fatturato anche i contratti che tori che prendono mille che supera prevedono l’inserieuro al mese, se non gli 800 milioni mento lavorativo delle cinquecento come nel persone svantaggiate caso degli svantaggiati che spesso lavorano e dei soggetti deboli. solo part time. I tagli lineari non sono la “Siamo molto soddisfatti per l’apertura risposta – ha aggiunto Boscoletto – anche e la disponibilità accordateci. - commenta perché non distinguono fra chi da tempo si Loris Cervato, responsabile del settore sta muovendo bene alla ricerca di soluzioni sociale di Legacoop Veneto, - Ora stiamo per superare la crisi e chi invece non sta fa- a vedere. In attesa del provvedimento, le cendo altrettanto”. cooperative sociali venete non accettino Ora, dopo la levata di scudi congiunta nessuna modifica peggiorativa dei contratti delle Cooperative sociali, la Regione si è in essere chiesta dalle Ulss”.


Il Veneto in primo piano 33 7 Centri diurni per disabile a pagamento

La spending review colpisce i Ceod di Germana Urbani

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a spendig review colpisce anche le famiglie con figli disabili che frequentano i Ceod. L’Assessore Sernagiotto punta alla compartecipazione delle spese l’Anfass, associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale, non intende accettare le argomentazioni di Sernagiotto. “I ceod sono un salvavita per le famiglie – ha affermato Maddalena Borigo Daniel, presidente regionale Anffas – questo è un servizio di grande utilità. Le famiglie di queste persone pagano le tasse e le rette dei centri di accoglienza in cui i disabili

focus

aggiunto - terremo conto del numero di figli rimangono anche la notte”. Sul tema della compartecipazione alla e altro. Non vogliamo perdere i servizi e i traspesa da parte delle famiglie delle persone con disabilità Sernagiotto ha sostenuto sporti che diamo ai nostri concittadini con che “rispetto al reddito ISEE di una fami- disabilità, in primis quelli con disabilità gravi. C’è un grande glia con poniamo 100 dibattito al proposito mila euro di reddito Il contributo all’interno delle stesse l’anno si possa poter della Regione contribuire dai 30 ai è differenziato tra associazioni e delle famiglie”. 100 euro al mese Ulss e Ulss “Oggi - sostiene alle spese sostenute e Ceod e Ceod ancora Sernagiotto - il dal servizio pubblico, e che rappresentano in pratica un livello contributo economico che la Regione versa essenziale di assistenza (LEA) aggiuntivo. ai Ceod vede una situazione troppo differenFaremo un ISEE a quoziente familiare – ha ziata tra Ulss e Ulss e Ceod e Ceod con una

forbice tra i 30 e i 90 euro. Questo crea un disagio notevole tra le famiglie e anche fra i sindaci. Faremo con la disabilità quanto abbiamo già fatto con la scheda SVAMA di valutazione della non autosufficienza”. “Ricordo – ha aggiunto - che tutte le Regioni hanno previsto una compartecipazione alle spese da parte delle famiglie con persone disabili. E’ un argomento molto delicato e ne sono consapevole. Nel Veneto non l’abbiamo perché nel 2009 ci fu una battaglia in consiglio regionale da parte di chi diceva no alla compartecipazione”

handicaP e costi sociali

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“È IMPOSSIBILE CHE LA MARMELLATA L’ABBIA RUBATA IO!”

Photo: Kate Holt/Eyevine/ActionAid

e associazioni che in Veneto si occupano di servizi all’handicap hanno deciso di scendere in piazza per riaffermare i propri diritti. In Veneto i ceod sono 300, ospitano ogni giorno 6.348 giovani e adulti con disabilità e assorbono 78,5 dei 146 milioni che ogni anno la regione destina alla disabilità. In provincia di Padova i ceod sono 41, di cui 39 privati. Il 70 per cento dei costi riguarda il personale. “La disabilità – spiega Anffas – è un costo della riproduzione sociale che non può ricadere completamente sulle famiglie involontariamente penalizzate da un simile grave evento. La persona con disabilità non può essere vista dalla società come un problema esclusivo della famiglia d’origine. La lotta contro questo provvedimento proposto da Sernagiotto sarà più sul piano della civiltà

che su altro”. “Purtroppo – ha detto Remo Sernagiotto - dobbiamo far fronte al taglio generalizzato del 5% imposto dalla spending review nazionale, che sta mettendo in seria difficoltà le politiche sociali in favore dei territori. Il provvedimento del Governo Monti non sta tagliando la spesa pubblica, ma i servizi. Sarà pronto a breve un progetto che mettere assieme le varie associazioni di volontariato, chiedendo ai giovani del servizio civile di guidare i pulmini con l’obiettivo di abbattere i costi di trasporto e garantire questo importante servizio alle famiglie”.

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34 8 Il Veneto in primo piano Edilizia Le nuove norme contenute nel Decreto sviluppo

Semplificazione e incentivi: ristrutturare è più facile Vantaggi fiscali e procedure più semplici per rimettere a nuovo la propria casa: sconto del 50 per cento per ristrutturazioni e risparmio energetico di Ornella Jovane

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alutate con entusiasmo dalle associazioni di categoria che rappresentano il settore delle costruzioni edili e filiera, valutate con interesse dai proprietari di case che intendono rimettere mano al proprio edificio con un’opera di restyling, le norme contenute nel Decreto Sviluppo - che riguardano il settore - raccolgono il previsto consenso. Il decreto mette “l’edilizia al centro delle proposte - sostiene il presidente di Ance veneto, Paolo Buzzetti - per rilanciare lo sviluppo economico nazionale e poggia su semplificazione burocratica e incentivi per favorire il virtuoso processo”. Semplificazioni e incentivi che sono previsti soprattutto per l’edilizia privata, attraverso una sorta di rivisitazione in termini dinamici e funzionali di quel Piano casa che finora - così com’è stato pensato - non ha dato i frutti sperati. La semplificazione burocratica. Ri-

duzione e semplificazione delle procedure rappresentano la prima forma di incentivazione. Per ristrutturare non sarà più necessaria la licenza edilizia rilasciata dai Comuni: sarà infatti sufficiente la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e quindi secondo il meccanismo del silenzio/assenso se il Comune non interverrà entro 60 giorni si potrà procedere. Più semplici anche le procedure per ottenere lo sconto fiscale delle detrazioni. Non è infatti più obbligatoria la comunicazione di inizio lavori al centro operativo delle Entrate di Pescara; non è più obbligatorio neanche riportare il costo della manodopera in fattura come voce separata; l’Agenzia delle Entrate segnala inoltre l’applicazione da parte di banche e Poste della riduzione della percentuale, dal 10 al 4 per cento, della ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati per pagare i lavori. Gli incentivi economici per le ristrut-

turazioni. Ristrutturare casa a partire dallo scorso 26 giugno, con il nuovo decreto, è più conveniente grazie al vantaggio fiscale derivante dalle detrazioni Irpef, che dal 36 per cento sono state portate al 50 per cento, con il raddoppio del tetto di spesa ammesso alla detrazione, che da 48mila euro, per ogni immobile sul quale vengono eseguiti gli interventi, è passato a 96mila euro. Un benefit che in questa misura avrà un tempo limitato per le spese sostenute fino al 30 giugno 2013 - con le ristrutturazioni che devono essere concluse entro il 31 dicembre 2012 -, ma che non avrà scadenza, in quanto alla data successiva al 30 giugno rimarrà ancora la detrazione prevista per le ristrutturazioni ma si tornerà all’aliquota del 36 per cento. L’agevolazione infatti, introdotta con la legge 449 del 1997 e più volte modificata e prorogata, non sarà più a rischio “estinzione” in quanto nell’articolo 4 del decreto legge 201/2011 se ne prevede

il suo inserimento definitivo e duraturo tra gli oneri detraibili a fini Irpef. La detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni, a partire dall’anno in cui viene sostenuta dal contribuente la spesa e in quelli successivi. A beneficiare del bonus le persone fisiche che si assumono a proprio carico gli interventi di ristrutturazione, siano essi proprietari o inquilini in affitto e usufruttuari, ma anche acquirenti (entro il 30 giugno 2013) di edifici ristrutturati da imprese di costruzione o cooperative. Tra le novità è stata introdotta la facoltà per il venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ce-

duta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente dell’immobile. Gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica. Per chi effettua interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti o di parte di essi la detrazione del 55 per cento in scadenza al 31 dicembre 2012 è stata invece protratta - ridotta al 50 per cento - fino al 30 giugno 2013, per poi essere ridotta al 36 per cento. Anche questa detrazione dalle imposte viene rateizzata in 10 anni.

Ance Veneto

buzzetti: “la riPresa economica Partirà dall’edilizia”

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2013

7 GIORNI

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iano città, incentivi per le ristrutturazioni e il risparmio energetico e project bond per le infrastrutture: le misure contenute nel documento approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 22 giugno incontrano l’approvazione degli addetti ai lavori anche in Veneto. “Rappresentano finalmente - ha commentato Paolo Buzzetti, presidente di Ance Veneto - un segnale concreto di svolta per la crescita e il sostegno non solo del settore delle costruzioni ma di tutta l’economia”. “Si tratta di importanti segnali prosegue nel commento - decisivi per la ripresa economica e che dimostrano una particolare attenzione da parte del Governo anche per progetti di grande portata e

che avranno effetti importanti per la crescita e la competitività del nostro Paese”. “Grazie a questi provvedimenti - conclude - possiamo metterci tutti al lavoro per fare in modo che già nei prossimi mesi si possa cominciare a guardare il futuro con un po’ più di fiducia e ottimismo”.

Provincia di Venezia

edilizia eco-comPatibile: sarà il futuro

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dilizia eco-compatibile al centro dell’incontro che si è svolto lo scorso 8 ottobre, promosso dalla Provincia di Venezia. “Edilizia innovativa per il Progetto 202020: il futuro è nelle nostre mani!” il titolo del seminario organizzato per la progettazione di azioni virtuose con i sindaci del Veneziano. “Una giornata - ha commentato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia - che è servita ai Comuni e al comparto economico e produttivo per conoscere meglio la sostenibilità nell’edilizia e la normativa

per il risparmio energetico non solo relativamente alle nuove costruzioni ma anche nel recupero e nell’ammodernamento edilizio”. “L’Europa ci ha imposto di cambiare - ha osservato Norbert Lanschner ideatore e fondatore di “CasaClima” -, di trasformare, iniziando dall’edilizia. Tra pochi anni non avremo più la possibilità di pagare l’energia per riscaldare o per raffreddare, quindi dopo il 2020 dovremo avere tutte case a consumo zero”.



Veneto in primo piano 9 36 Il Veneto in primo Ilpiano Stranieri in Veneto

La marcia degli immigrati verso la regolarizzazione Dai primi dati raccolti non sono altissimi i numeri della sanatoria 2012 le cui operazioni sono iniziate in questi giorni. Probabilmente non assisteremo a lunghe file

Quanti sono gli stranieri in Veneto?

di Germana Urbani

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ono circa 50 mila in Veneto gli stranieri occupati e/o presenti irregolarmente nel paese che da fine settembre hanno iniziato a presentare domanda di regolarizzazione. Molte sono badanti e, in tempi di crisi, non tutte le famiglie che danno loro un lavoro sono disposte a “metterle in regola”. E’ vero anche che dai dati emersi nell’ultimo rapporto del Veneto in merito alla presenza degli stranieri in regione si evince che l’arrivo di immigrati è più che dimezzato. Si calcola che oggi gli stranieri residenti in Veneto siano 530 mila e che il tasso degli irregolari si attesti sull’8 per cento. Certo una crescita c’è stata, pari a 25 mila unità, ma dovute in parte al fatto che sono nati 10 mila bambini da coppie straniere e ci sono stati molti ricongiungimenti famigliari. La popolazione straniera si distingue, rispetto a quella italiana, per una maggior concentrazione nelle classi centrali di età (25-44 anni): la massima incidenza degli stranieri sulla popolazione totale si osserva per le classi 25-34 anni (21%). Anche per i bambini under 5 la quota di stranieri raggiunge il 20%. Questi bambini si inseriscono bene nella società: solo lo scorso anno erano 90 mila gli stranieri iscritti a scuola, quasi 100 mila includendo la formazione professionale e le università. Rappresentavano oltre il 12 per cento del totale degli studenti (erano pari al 10 nel 2007-2008). Nella scuola dell’infanzia gli stranieri sono circa 18 mila, pari al 13,3 per cento del totale; la loro incidenza è ancora più elevata nella scuola primaria (13,6) e nella secondaria di primo grado (13,2). Gran parte di questi bambini sono nati in Italia: essi sono l’85 per cento nella scuola dell’infanzia, il 59 nella primaria; la loro quota scende al 25 per cento nella secondaria di primo grado. Le provincie con con la maggior incidenza di popolazione straniera (11,5%) ed anche la maggior consistenza in valori assoluti, dato che in entrambe gli stranieri residenti hanno superato le 100.000 unità. Sono Verona e Treviso. Anche Vicenza evidenzia un’incidenza (11,1%) superiore alla media regionale. Il valore più basso è quello di Belluno (6,4%).

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Gli immigrati presenti sono soprattutto giovani intorno ai trent’anni, molti i bambini Ma da dove arrivano queste persone? Negli ultimi tre anni la geografia da questo punto di vista è un po’ cambiata. Nella graduatoria entra un solo paese africano (il Marocco), tre Paesi asiatici (Cina, Bangladesh, India), un paese Ue (la Romania) e cinque Paesi dell’Est Europa (Moldavia, Albania, Macedonia, Serbia-Montenegro-Kosovo e Ucraina). Con il fenomeno delle badanti la distribuzione per genere della popolazione straniera residente in Veneto ha teso ad equilibrarsi. Rimangono peraltro forti differenze per nazionalità: i livelli minimi di femminilizzazione si registrano per i senegalesi (27%) i tunisini e i bengalesi (37%); viceversa i livelli massimi sono quelli degli ucraini

(82%), brasiliani (68%) e moldavi (67%). Nonostante i tristi luoghi comuni relativi al fenomeno immigrazione, queste persone per la maggior parte lavorano e rappresentano una componente rilevante del mercato del lavoro regionale. Nel 2011 gli occupati risultavano 248 mila, il 12 per cento dell’occupazione complessiva regionale (oltre il 13 se consideriamo solo i dipendenti, mentre gli autonomi si fermano al 6). I cittadini stranieri in cerca di occupazione erano 28 mila; particolarmente elevata l’incidenza degli stranieri tra i disoccupati: il 25 per cento. Le assunzioni di stranieri sono passate da circa 200 mila del 2008 a poco più di 180 mila nell’ultimo anno; rappresentano oltre un quarto dei rapporti di lavoro attivati in regione. Considerando l’intero arco di sviluppo della crisi, da luglio 2010 a giugno 2011, la contrazione delle posizioni di lavoro degli stranieri è pari a 10 mila unità.

cittadini stranieri residenti in Veneto al 31 dicembre 2011 risultavano, secondo i dati provvisori rilasciati dall’Istat a gennaio 2012, 530.000, circa 25.000 in più rispetto alla medesima data dell’anno precedente. Si tratta di un incremento del tutto analogo in valori assoluti a quello registrato sia nel 2010 che nel 2009 ma decisamente inferiore a quello osservato negli anni antecedenti la crisi economica. A fine 2011 la popolazione residente in Veneto aveva quasi raggiunto i 5 milioni di unità: perciò l’incidenza degli stranieri risultava ben superiore al 10%. Sostanzialmente tutto l’incremento demografico registrato negli ultimi 15 anni è stato determinato dalla componente straniera. Ma da dove arrivano queste persone? La componente non comunitaria è stata quella dominante i processi di immigrazione per tutti gli anni ’90 e i primi anni di questo secolo. Sul totale degli stranieri residenti i non comunitari si sono a lungo attestati attorno al 95%. Nel 2007 l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione europea ha cambiato la composizione e favorito un forte incremento dei neocomunitari. Pertanto dopo l’allargamento la quota degli stranieri non comunitari si è attestata intorno al 75%. Oltre alla crescita della componente comunitaria, un altro rilevante processo di cambiamento nella composizione della popolazione straniera è stato quello relativo al Duchenne genere: secondo i dati al 31 dicembre 2010 le donne straniere residenti in Veneto hanno leggermente superato i maschi chiudendo quindi un gap che all’inizio degli anni ’90 era molto consistente dato che i maschi, tra gli stranieri, erano quasi due su tre. Molti degli stranieri fotografati da questo rapporto sono nati qui. Nel Duchenne 2011 i nati stranieri sono aumentati, dopo la flessione registrata nel 2010, ritornando a superare quota 10.000. Sul totale dei nati l’incidenza degli stranieri ha superato il 22%. I nati con almeno un genitore straniero sono una quota ancora più elevata e stimabile attorno al 27%. Negli ultimi anni solo il 2% circa della popolazione straniera in Italia ha acquisito la cittadinanza italiana, oltre 9.500 le acquisizioni in Veneto, per un totale del del 13%. Duchenne

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38 12 Cultura veneta Mostre Alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia

Il “chiodo” che unisce due ottantenni artisti Fino al 13 gennaio “Enrico Castellani/Günther Uecker”, ancora attivi nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza di Alain Chivilò

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a mostra “Enrico Castellani/Günther Uecker”, alla Galleria In- valenza maggiormente esplosiva soprattutto per l’osservatore. Nella ternazionale d’Arte Moderna di Cà Pesaro, Venezia, fino al 13 sala del pensatore di Rodin si è accolti da grandi tele recenti di Uecker, gennaio, mette in dialogo due Maestri di ottant’anni ancora attivi in cui si ritrova la serialità dell’elemento come i sacchi di tela, le croci di nell’eseguire senza aiuti opere di una certa sostanza. Un allestimento carta, le frecce fino a giungere a due lavori degli anni ’70 con l’inseriche vede dedicato uno spazio ciascuno, intervallati tra le pareti, senza mento dei chiodi. Nella parete opposta dialoga Castellani con un trittico mai dare l’impressione di un’ipotetica gara o conflittualità. Castellani d’argento del ’66, una superficie bianca del ’68 e uno spartito del ’69. torna con una mostra in un luogo storico dopo le due Biennali del ’64 Passando per altri lavori di Uecker, si trova la I estroflessione di Castele ’66, mentre Uecker non poteva resistere al richiamo dell’amata Ve- lani eseguita nel 1959 con i semi anziché con i chiodi di colore nero e a chiudere i suoi recenti angolari d’argento, che nezia. Due sono anche le provenienze rispettive richiamo vecchi lavori ma con la capacità di catche, reciprocamente negli anni ’60, hanno avuto Se in Castellani turare la luce, assumendo forme diverse in base un dialogo: la breve vita della rivista Azimuth per il chiodo è intimo, all’irradiamento su una tela tesa a tamburo. Al Castellani in Italia e il Gruppo Zero con l’adesione perché ricoperto piano terra un’installazione di Castellani richiaper dieci anni di Uecker in Germania. Questo in- dalla tela, contro veneziano, come spiega il curatore Davide in Uecker è esplosivo ma le tensioni e gli equilibri geometrici della tela e il mulino di sabbia (sandmühle) di Uecker che Di Maggio, non è stato ideato “per rinverdire i fasti di quelle presenze, ma per rivendicare l’autonomia di cinquant’an- rappresenta il ciclo perpetuo del mondo. Una mostra equilibrata, se letni di lavoro dopo quelle adesioni iniziali”. Il visitatore passa dunque ta nella giusta ottica, anche se nei giorni della vernice i due artisti non da opere storiche a lavori eseguiti proprio nel 2012. Un elemento è hanno condiviso le sensazioni, l’esperienze e i ricordi con gli addetti comune a tutti e due gli artisti, ossia il chiodo. Se in Castellani questo ai lavori e la cittadinanza, rimanendo in hotel anche per un probabile elemento è intimo perché ricoperto dalla tela, in Uecker assume una mancato coinvolgimento da parte del curatore.

integrazione, sostenibilità e condivisione nella biennale architettura 2012

Nelle foto a sinistra una delle opere di Uecker e sopra una di Castellani

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rrata corrige: In questa stessa pagina, il mese scorso, abbiamo pubblicato l’articolo dal titolo “Banco e Orme insieme al progressive rock” la foto allegata però era sbagliata in quanto ritraeva i componenti di una reunion di qualche anno fa e non quelli che si esibiranno al Gran Teatro Geox il prossimo 20 ottobre. Ci scusiamo con i lettori e gli interessati.

Negozio Olivetti, Piazza San Marco

Adesso come allora: 50 anni di avventure “Programmate”

L’allestimento della mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche” riproposta mezzo secolo dopo

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l Terreno Comune, “Common Ground”, è il titolo della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da David Chipperfield. Le tematiche proposte, che si possono ammirare fino al 25 novembre, riguardano la continuità, il contesto e la memoria nell’ambito d’influenze e aspettative condivise. Partendo da un’apparente mancanza d’intesa tra la professione (d’architetto) e la società, il curatore, con il titolo proposto, vuole costituire “un tetto sotto il quale i partecipanti possano trovare rifugio per presentare le loro idee”. Ecco che si è voluto stimolare gli architetti “ a reagire alle prevalenti tendenze professionali e culturali del nostro tempo che danno risalto alle azioni individuali e isolate”. Dunque idee comuni e condivise per la base di una cultura architettonica con un’attenzione rivolta alla città, in collaborazione con i cittadini e i partecipanti al processo di costruzione. In sintesi Common Ground, ossia partire da singole posizioni di differenza per arrivare a idee condivise realizzabili per una base dell’architettura. Stabilite le linee guida si procede ora con una rapida disamina tra i Padiglioni. Si parte con quello Centrale dei Giardini: lo studio irlandese Grafton Architects, partendo dall’architetto brasiliano da Rocha, realizza un modello della Serra Dourada Stadium, ossia un’università come arena d’apprendimento e lavoro; The Piranesi Variations, 4 squadre che partendo dal modello del Campo Marzio re-interpretano e propongono nuovi modelli; l’artista Eliasson invece affronta la disparità d’accesso alla luce e l’elettricità come problema globale dei diritti umani; gli architetti olandesi del gruppo MVRDV pongono l’iniziative e circostanze individuali principali alla pianificazione; infine L. e M. Ortner si propongono con una collezione di dipinti con tecnica di pittura a polvere spessa per rappresentare i loro edifici immaginati e costruiti. Proseguendo, il padi-

glione della Russia, con le consuete soluzioni innovative, a piano terra I-Land propone immagini di 37 città segrete della scienza nell’ex Urss, che si scoprono attraverso dei buchi nella parete, mentre le sali superiori sono tappezzate da texture d’arredo tecnologico di codici QR-Code, che illuminandosi in modo alternato sono decifrati da Ipads consegnati all’ingresso al fine di mostrare i progetti per Skolkovo, la nuova città della scienza internazionale per il 2017. Il Padiglione Usa, con delle infografiche a carrucola, mette in rassegna 124 progetti. La Francia ripensa a una nuova zona fuori Parigi per una comunità d’immigrati con lo scopo di ridurre la povertà e favorire lo sviluppo economico. Il progetto del Giappone dona uno spazio condiviso a chi ha perso la casa durante lo tsunami. La Svizzera ha trasformato il padiglione in una grande camera oscura con un collage murale d’immagini del fotografo Zirn. Continuando presso l’Arsenale, l’esposizione ci accoglie con Gateway di Foster, Sandison e Carcas, ossia la storia dell’architettura e degli spazi pubblici uniti in una proiezione e un insieme di suoni. I nomi di grandi architetti sono sparsi sul pavimento e immagini di città, edifici e fatti contemporanei sono proiettati sulle pareti; una delle installazioni più riuscite anche se strizza molto l’occhio come concetto alle Arti Visive. Il Padiglione Italia curato da Zevi chiude questa disamina con le 4 stagioni da Olivetti al futuro, al territorio, fino al made e remade in Italy. Il tutto nel segno dell’eco-sostenibilità avvalorata anche da un giardino interno di 800 mq. In conclusione un’apoteosi dell’Architettura attraverso gruppi di lavoro che hanno proposto da un lato soluzioni ardite, dall’altro progetti sostenibili. Rimane comunque un dubbio sull’effettiva funzionalità e abitabilità interna che viene rimandata ad approfondimenti successivi. Al.Ch.

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l negozio Olivetti sito in Piazza San Marco a Venezia, di proprietà dell’Assicurazioni Generali ma dato in gestione al Fai (Fondo Ambiente Italiano), ci riporta indietro nel tempo riproponendoci la mostra “Programmare l’Arte. Olivetti e le Neoavanguardie Cinetiche”, che si tenne proprio in questa storica sede nel luglio 1962. Nell’ambito degli eventi collaterali della 13. Biennale Architettura è possibile ammirare gran parte degli oggetti che furono esposti cinquant’anni fa, in un ambiente che ancor’oggi tiene vivo lo spirito avanguardista del marchio. Infatti negli anni ’60, la mostra lagunare era la III tappa di una serie di mostre itineranti sull’Arte Programmata che fu commissionata e sponsorizzata da Olivetti attraverso Bruno Munari e altri artisti. Come ci spiega il curatore Marco Meneguzzo, “fu una sinergia tra arte e azienda privata che segnò un rapporto con il mondo dell’industria, creando un linguaggio e una diffusione dell’arte di domani. Un modo diverso di guardare l’arte e il mondo”. Nell’intreccio delle opere all’interno dell’esposizione permanente di macchine da scrivere, l’inaugurazione è anche occasione per approfondire il ritorno contemporaneo dell’Arte Programmata. Meneguzzo, che ha scritto un

libro al riguardo, afferma che è “La nostalgia per un momento in cui la tecnologia, l’arte e la sinergia con l’industria potevano pensare di risolvere i problemi dell’uomo e della società moderna. In fondo è una tecnologia banale, semplice, direi easy ma proprio in questi lavori adesso vediamo l’aspetto della proiezione nel futuro”. Alberto Biasi invece sottolinea la stranezza che “L’Arte Programmata sia stata rimossa quando aveva delle parvenze analoghe alla programmazione in campo elettronico e digitale. Influenze artistiche Statunitensi hanno avuto invece successo ma tendevano al disordine, al caos che comunque noi già programmavamo”. Grazia Varisco rileva il fatto che “Lo spostarsi della vita verso una tecnologia avanzata porta a valutare questi esperimenti elementari, comunque di basso valore tecnologico, con freschezza e autenticità che all’epoca soprattutto per noi erano scontati”. Giovanni Anceschi pone l’accento sul fatto che “La tecnologia si è messa a nostro favore come effetti e idee, perché alla fine c’è un approccio e una forte componente scientifica”. Un’occasione unica dunque per vedere materiale dell’epoca e tredici opere divise tra gli artisti del Gruppo T, Gruppo Enne oltre a Munari, Mari e Alviani. Al.Ch.


I nostri esperti 39 AFFARI DI FAMIGLIA Mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del padre. A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Care lettrici e lettori, a richiesta da parte di molte di Voi, in questa rubrica affronterò il delicato quanto frequente tema dell’omesso versamento dell’assegno di mantenimento in favore del figlio minore da parte del genitore non collocatario prevalente e/o del figlio maggiore non economicamente autosufficiente. I figli minori e quelli maggiorenni, non ancora economicamente autosufficienti, hanno diritto di essere mantenuti ( ex art. 147 e 148 del c.c.) dai genitori in misura proporzionale al proprio reddito (inteso quale patrimonio complessivo) tenendo conto delle esigenze concrete degli stessi, del tenore di vita goduto in costanza di convivenza, ancorché more uxorio, all’effettiva permanenza presso ciascun genitore e all’impegno concreto profuso da ciascuno di essi nella loro educazione e gestione giornaliera. Dato per acclarato, dunque, che l’obbligo al mantenimento dei figli incombe in egual misura anche sui genitori non legati da un vincolo matrimoniale ma da una semplice unione di fatto, ne consegue che anche le conseguenze civili e penali per l’omesso versamento dello stesso sono da intendersi parificate. Ma, in concreto, come e cosa fare se il padre naturale/separato/divorzionato omette di

versare il mantenimento del figlio minorenne e/o maggiorenne non economicamente autosufficiente? La madre, munita dell’omologa di separazione (in ipotesi di separazione consensuale) o della sentenza di separazione (in ipotesi di separazione giudiziale) o della sentenza di divorzio, o ancora del provvedimento, avente natura esecutiva, pronunciato dal Tribunale Minorile, può adire, tramite un legale all’uopo nominato, il Tribunale per far ordinare al terzo (es. datore di lavoro, banche, enti erogatori la pensione, P.A.) ex art. 156, comma 6 c.c. di versarle direttamente quanto previsto a titolo di mantenimento. Questo ordine di pagamento può essere già inserito dal Giudice, qualora ne ricorrano i presupposti (ad esempio allorquando il genitore già nel corso del procedimento di separazione o divorzio ometta e/o ritarda ingiustificatamente il pagamento del dovuto mantenimento), nella sentenza di separazione e/o divorzio o nel decreto pronunciato avanti il Tribunale minorile a seguito di procedimento ex art. 317 bis c.c.. Detta condotta assume particolare rilevanza anche ai fini della valutazione del corretto esercizio della potestà genitoriale poiché, innegabilmente, denota il pressoché totale disinteresse del genitore

inadempiente verso le esigenze primarie del figlio minore e/o maggiorenne ma non economicamente autosufficiente. Conseguentemente, potrà essere giuridicamente valutata l’incapacità genitoriale del genitore inadempiente con sua conseguente decadenza. Peraltro, la violazione degli obblighi di natura economica disposti in favore del figlio, assume rilevanza anche in ambito penale integrando detta condotta il reato di cui all’art. 570 c.p., anche nella sola ipotesi di semplice ritardato pagamento dell’assegno rispetto ai termini indicati dal Giudice. Ma il genitore inadempiente può esimersi dalle conseguenze penali della propria condotta? L’incapacità economica del genitore obbligato al pagamento dell’assegno di mantenimento assume valore esimente solo quando questi riesca a dimostrare, in maniera puntuale e precisa, il proprio incolpevole stato di indigenza. A tal riguardo non si può ritenere sufficiente il semplice stato di difficoltà economica addotta dall’inadempiente a propria discolpa come ad esempio il fatto di essere disoccupato. Di recente la Cassazione è nuovamente intervenuta sul punto ritenendo che l’impossibilità di versare l’assegno di mantenimento al figlio minore da parte

di un imprenditore non possa giuridicamente essere scusata dal fatto che la sua azienda sia in difficoltà economica, come vanamente dimostrato con la produzione in giudizio degli ultimi tre bilanci in “rosso”. La Corte di Cassazione con la medesima sentenza ha inoltre statuito il diritto al risarcimento dei danni morali conseguenti a detto comportamento omissivo. Dunque, l’omesso mantenimento dei figli minori e/o maggiorenni non economicamente autosufficienti, oltre ad essere immorale sotto un profilo umano, assume senza dubbio rilievo in ambito civile e penale con conseguente diritto, da parte dei soggetti lesi, di pretendere la giusta tutela anche sotto il profilo del risarcimento dei danni morali sofferti per tutte le difficoltà e disagi loro causati. Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’OCULISTA

Calazio e Orzaiolo Dott. Valerio Crepaldi

Tutti abbiamo avuto modo di rilevare, sia negli adulti che nei bambini, la presenza di una piccola tumefazione a forma di pallina, o esordio. Nei casi sospetti l’oculista eseguirà un esame istologico.

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova v.crepaldi@libero.it


40 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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Oroscopo L’AMORE D’AUTUNNO È UN CUORE ALIENO CHE CI PORTA IL PROFUMO OVATTATO DEL RESPIRO DELLE TERRE

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Problemi alle gengive? Non sottovalutare il problema, parlane subito al tuo dentista. Le malattie parodontali (gengiviti, parodontiti) sono molto diffuse e, se non curate in tempo, possono creare seri disturbi arrivando a causare perfino la perdita definitiva dei denti. Questo tipo di malattia è provocata da un’infiammazione batterica cronica che colpisce e danneggia in maniera grave l’osso e i tessuti molli che lo circondano e che trattengono la radice dei denti. È oramai accertato che la causa principale di questa malattia è l’accumulo indisturbato di batteri, presenti naturalmente nella nostra bocca, nel solco gengivale. Si pensi che questo tipo di malattia colpisce circa il 60% della popolazione e il 10% si manifesta in forme avanzate.

Carie dentale e malattie infiammatorie delle gengive. Queste sono le patologie che principalmente si riscontrano in odontoiatria. L’accumulo di batteri sui denti è il momento primo di queste patologie multifattoriali. Rimuovere regolarmente e con efficacia questi depositi batterici è la base di una corretta prevenzione. Anche la terapia per contrastare le malattie infiammatorie delle mucose orali si basa su questo concetto: rimuovere i depositi di placca e tartaro (placca batterica calcificata) dai denti e dalle superfici radicolari ed insegnare al paziente ad impedire un nuovo accumulo con corrette manovre di igiene orale. Anche antibiotici e antisettici possono essere utilizzati, ma il loro peso nella terapia di queste patologie è marginale. Il ruolo fondamentale è la corretta igiene orale.

Terapia fotodinamica antimicrobica. La terapia fotodinamica antimicrobica consente di eliminare microorganismi batterici singoli e organizzati in biofilms. Questo processo di disinfezione consente di integrare le comuni procedure in endodonzia, parodontologia e cariologia. Il contributo dato dalla terapia fotodinamica antimicrobica si somma alla disinfezione comunemente eseguita in endodonzia, dove una contaminazione residua del sistema dei canali radicolari è alla base di complicanze come il granuloma apicale. In parodontologia i comuni sistemi di levigatura delle radici dentali utilizzati nel trattamento delle parodontopatie hanno il significato di rimuovere i depositi batterici accumulati sulle radici dentali; la terapia fotodinamica antimicrobica aiuta la diminuzione della presenza batterica ponendo le basi per una remissione della patologia infiammatoria. La rimozione del tessuto dentinale intaccato dalla carie è basilare prima di procedere con terapie conservative alla ricostruzione dell’elemento dentale. Anche in questo caso il contributo della terapia fotodinamica antimicrobica dà il suo contributo rimuovendo una quota di batteri.

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