La Piazza del Delta - 2013apr n44

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del Delta PORTO VIRO (RO) Piazza Garibaldi, 3 - Tel. 0426 631947 www.infortunisticablu.com

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 44 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Porto Viro Giudice di Pace, il Comune si defila

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Sport Il Delta promosso tra i professionisti del calcio

Porto Tolle Sulla Centrale intesa di Zaia e Zanonato

8-9

13 e 39

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22 e 24 EDITORIALE

rosolina , approvata la tassa di soggiorno

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere di Nicola Stievano

L’imposta di soggiorno diventa realtà. “Abbiamo deciso di introdurre l’imposta di soggiorno – spiega il sindaco Franco Vitale - convinti della necessità di integrare le risorse a disposizione al fine di garantire il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini ed ai turisti” pag. 16

visite ospedaliere di notte per ridurre le liste d’attesa

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atto il Governo, archiviata - almeno così pare - la lunga e tormentata stagione di impasse politico che ha segnato questa prima fase dell’anno, elaborato il duro responso delle urne che ha confermato come l’Italia sia un paese diviso, che nutre scarsa fiducia nei suoi rappresentanti istituzionali e nella politica, che è stanco, dopo cinque lunghi anni di recessione, di non vedere risultati apprezzabili per rimettere in carreggiata il sistema - Paese, che non ne può più della “casta”, così lontana dalla realtà e così concentrata sul proprio “particolare”. La nascita del nuovo esecutivo non è stata impresa delle più semplici e anche il suo ’elezione del successore di Silvano Finotti rati” per creare una lista antagonista con Pizzoli “Porto Tolle a Sinistra”, lista che vede il giovane percorso sarà accidentato e non privo di rischi, si annuncia come un rompicapo di difficile candidato sindaco e che può contare sul sup- Angelo Motta come candidato sindaco. Quinto breve o lungo che sia. Non troppo breve però, risoluzione: nei dieci anni di mandato del porto del Pdl dell’assessore Raffaele Crepaldi, incomodo, si fa per dire, il Movimento Cinque perché la voglia di tornare alle urne è poca e, sindaco uscente il panorama politico si è fatto oltre che del Partito Socialista e di un gruppo Stelle con il candidato Massimiliano Battiston: soprattutto con questa legge elettorale, non è più frazionato e inquieto, tanto che alle elezioni di transfughi Pd comePorto* l’assessore Angelo i grillini hanno fatto il pieno di voti in occasio- detto che dal voto possa emergere un’indicadi del franca dei prossimi 26 e 27 maggio saranno cinque Stoppa e Dino Ravara. Una vera e propria scis- ne delle elezioni politiche (arrivando a quota zione più chiara. Adesso è tempo del fare, più le liste a disposizione della scelta dei cittadini che ha causato le ireiscritti, di Bellan, a Cisl delsione Veneto, oltre 400mila più tanto della da metà 1.800) tra i la- e puntano a giocare la parte degli out- che di lanciarsi in vuote campagne elettorali portotollesi. Sulla falsariga di quanto accaduto a bollare come “attoil disuo miseria sider di lusso nella competizione portotollese. ma anche in sterili braccio di ferro (compresi voratori indurlo dipendenti, ha celebrato 11° politica” congresso regionaa Roma, anche a Porto Tolle il Partito Demola scelta di Parlamento Pizzoli e Mantovani. Attorno al Pd Con lo scenario attuale è difficile pensare a una quelli in streaming, falsati dalla presenza delle le nei giorni in cui e i rappresentanti delle Regioni vittoria al primo turno di uno degli schieramenti telecamere), è il momento di mettere mano cratico è andato in frantumi alla prima conta gravitava il renziano Giacomo della Bovolenta erano impegnati nellaanche elezione del presidente Repubblica... utile: il partito, già indebolito dalle polemiche che assieme a un gruppo riconducibile a Sini- in campo: l’eterogenea coalizione di Claudio con una buona dose di pragmatismo alla tasscaturite con le primarie nazionali, è piombato straVeneto Ecologia e Libertà ha messo in piedi la lista Bellan, comprendente Pd, Udc e gruppi civici sazione senza uscire dai parametri di bilancio *segretaria Cisl nel caos all’indomani delle primarie continua di coali- “Adessoaperpag. Cambiare”: 8 Bovolenta non ha pre- riconducibili al centro, viene data per favorita, imposti dall’Europa, ma anche di favorire quei zione che hanno sancito la vittoria di Claudio so parte alle primarie di coalizione, preferendo ma sconta inevitabilmente l’indebolimento processi che finalmente possano far ripartire Bellan. I contendenti sconfitti, Roberto Pizzoli e fin da subito l’opzione personale. Gli elettori di provocato dalle uscite eccellenti dei suoi ex l’economia o, quantomeno, arrestarne il deINSilvana RETE CON NOI! Troverai giornale che venga con nuove news checlino. riguardano il tuo territorio compagni di viaggio. Mantovani, hanno scelto a sorpresail dinostro centrosinistra avrannoprima quindi l’imbarazzo della distribuito pagg. 4-5-6 abbandonare il “Patto dei progressisti e mode- scelta, a maggior ragione con la presenza di continua a pag. 3

Cinque nomi per il municipio Battiston, Motta, Pizzoli, Bovolenta e Bellan

L’Intervento

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Il progetto, illustrato alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere, prevede l’apertura degli ospedali anche nella fascia oraria notturna, che inizia alle ore 20 e termina alle ore 24, per quattro giorni a settimana pag. 18

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EDITORIALE

segue da pag.

1

Dall’Imu alla crescita non c’è tempo da perdere

Rosolina parcheggi

valida la tessera dello scorso anno

L’amministrazione comunale di Rosolina informa i suoi cittadini che le tessere rilasciate per accedere al servizi delle spiagge negli anni precedenti, sono da ritenersi valide anche per la stagione 2013. Le tessere danno diritto al parcheggio gratuito tutti i giorni. Per chi ne fosse sprovvisto e volesse richiederla è necessario recarsi all’Ufficio Turismo - primo piano - Palazzo Municipale in Viale Marconi 24 presentando un documento d’identità ed il libretto di circolazione dell’autovettura in uso. Verrà rilasciato apposito contrassegno che dovrà essere apposto ben visibile.

Prendendo a prestito lo slogan del movimento meteora, “Fare per fermare il declino” è proprio quello che occorre in questo momento, è proprio ciò che la gente si aspetta. Non basta continuare ad urlare contro “la politica” come se fosse una cosa che non ci appartiene, visto che è sempre stata ed è tutt’ora lo specchio fedele del nostro Paese. I tagli ai privilegi, la riduzione dei mille privilegi, la trasparenza nei confronti degli elettori su spese e rimborsi sono un obbligo, vanno fatti senza tante discussioni o ripensamenti, ma non può essere questo l’unico punto di discussione politica, non è questo che ci aiuta a ripartire. Meglio lasciar perdere la gara a chi urla più forte, a chi raccoglie più gente in piazza, a chi realizza più contatti sul web. La nuova compagine governativa avrà vita dura ma è nata proprio con l’intento di trovare dei punti condivisi per non fermare la deriva. A partire dall’Imu, una tassa che va rivista sia per la prima casa che per gli immobili produttivi e commerciali, come ha sottolineato il ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato. Proprio all’ex sindaco di Padova spetta una delle imprese più delicate, vale a dire favorire l’inversione di rotta e trovare la ricetta per la crescita della nostra economia, per la salvaguardia del lavoro e della capacità imprenditoriale delle nostre aziende. Allentare la morsa del fisco è solo il primo passo, serve una visione più ampia che abbracci il sistema del credito, le politiche del lavoro, la preparazione dei giovani, l’attenzione alla formazione. Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, è il momento di agire. di Nicola Stievano

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Nel sito del comune di Porto Viro viene ricordato che è attivo il servizio di segnalazione guasti e disservizi agli impianti di illuminazione pubblica mediante Call Center raggiungibile con numero verde 800-052662. Al Call Center risponderà un operatore 24 ore su 24 compresi i festivi che attiverà il servizio di riparazione secondo la seguente procedura di intervento: dati identificativi del chiamante; luogo del guasto; effetti evidenti del guasto; presenza di eventuali situazioni di pericolo; attività compromesse dal guasto nelle aree interessate; descrizione sommaria del guasto al fine di valutarne il grado di priorità. Pesca sportiva

Fino al 30 giugno stop al carpFishing

Dall’8 maggio, a seguito delle precipitazioni che hanno allagato le golene, habitat naturale delle carpe ora nel periodo riproduttivo, gli uffici Pesca di Palazzo Celio hanno disposto lo stop che durerà fino al 30 giugno. Con l’allagamento delle golene si è verificata una forte concentrazione della specie ittica e per tutelare il normale ciclo vitale, visto pure il parere del biologo, è scattata l’integrazione del divieto della pesca alla carpa in tutti i corsi d’acqua provinciale, ivi comprese appunto le golene.

E’ un marchio registrato. srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONE e

ConCessionaria

di

L’inaugurazione di Piazza Largo Europa era prevista per sabato 11 maggio. La cerimonia però è steta rinviata ad una prossima data da destinarsi. “Spiace informare – spiega l’amministrazione - che per problemi tecnici organizzativi dovuti alle attuali avversità atmosferiche, non è stato possibile consegnare alla collettività l’opera nel tempo previsto”.

Quarta edizione del concorso letterario

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Delta porto viro Un campo per l’addestramento cinofilo pag.

diocesi

10

Il vescovo Lucio ha incontrato papa Francesco

cultura

Provincia palazzo celio

pag.

17

Un forum per fare il punto sui servizi pag.

scuola

Le ocarine diventano attrazione, si pensa ad un festival pag. 21

Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

territorio

Regione economia

29

Boom di iscrizioni negli istituti tecnici, in calo nei licei

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Editore

inaugurazione rinviata

Porto Viro

Illuminazione pubblica a Porto Viro

un numero verde per segnalare i guasti

Porto Tolle. Piazza Largo Europa

pag.

32

Il vivere e il mangiar sano raccolti in una guida del territorio pag. 35

Decrescita per virtù e per necessità pagg. 36-37

turismo

Dalla montagna al mare, dal lago alle terme, prenotazioni in calo pag. 38

arte

A Palazzo Ducale, Manet e il Rinascimento pag.

40

Ci sarà tempo fino al prossimo 26 luglio per partecipare alla quarta edizione del Concorso Letterario Nazionale Città di Porto Viro dal titolo “L’incontenibile fluire della goccia al mare” per opere inedite di poesia in lingua italiana. Il tema di quest’anno, come specificato nel titolo, è l’acqua una scelta non casuale in quanto il 2013 è stato proclamato dall’ONU “Anno Internazionale della Cooperazione per l’Acqua”. Porto Tolle

“la pesca una tradizione, una cultura”

Scade il prossimo 8 giugno il bando di partecipazione al 21esimo concorso per le scuole del comune di Porto Tolle dedicato al tema “La pesca una tradizione, una cultura”. Ai partecipanti è chiesto di presentare degli elaborati che abbiano come una ricerca della storia, dei proverbi, delle filastrocche e dei ricordi che hanno seguito e accompagnato la vita delle famiglie dei pescatori. Possono partecipare tutti gli studenti residenti nel Comune di Porto Tolle e frequentanti le scuole dell’Infanzia, Primarie, Medie e Ipsia del territorio comunale. Ciascuna classe, o anche un singolo studente, può partecipare con elaborati scritti, grafici o in qualsiasi altra forma espressiva.

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REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 aprile 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Elezioni a Porto Tolle Elezioni amministrative il 26 - 27 maggio

La successore di Finotti si annuncia come un rompicapo Cinque liste si presentano al voto, lo scenario politico è molto frazionato. Difficile immaginare una vittoria al primo turno Lista “Adesso per Cambiare”

al centro del programma la “rinascita” del territorio

L

i hanno chiamati “Renziani” e “Rottamatori”, loro preferiscono qualificarsi come la vera anima del centrosinistra portotollese. La lista “Adesso per Cambiare” nasce dall’unione tra il comitato pro-Renzi nato nell’ottobre 2012 e il gruppo “Futuro in Cantiere” che riunisce diverse anime del progressismo portotollese. La squadra capitanata da Giacomo Bovolenta punta su un età media di trentacinque anni e vede la presenza di sei donne. Il preambolo del programma depositato all’ufficio elettorale espone subito con chiarezza la visione proposta ai cittadini: “La nostra idea di futuro è legata alla nostra terra e non si limita a volerne la sopravvivenza, ma ne rivendica la rinascita. E’ per questo che abbiamo deciso di porre al primo posto del nostro programma il lavoro. La consapevolezza delle problematiche del nostro territorio, ci porta a riflettere sulla portata dell’impegno che intendiamo assumerci, ma allo stesso tempo ci spinge a credere che la perseveranza unita al lavoro è l’unica strada da perseguire. Il periodo di sfiducia e incertezza che viviamo ci porta a riflettere sulle conseguenze che la crisi di valori e il calo del potere d’acquisto delle famiglie hanno sul tessuto sociale”. Sui temi caldi Enel e Parco la lista si mantiene su posizioni non lontane da quelle dell’amministrazione uscente: avanti con i propositi di riconversione della Centrale (“Tempo di iniziare una nuova stagione di confronto con l’azienda”) e risolutezza nei confronti dell’Ente Parco (“La legge regionale 36/97, così com’è non può essere accettata; la perimetrazione va rivista in maniera consistente”). Accenti importanti anche sui temi sociali, come il contrasto all’emigrazione, la valorizzazione dei poli scolastici e la costruzione della casa di riposo (di cui si parla da almeno un decennio). Di seguito i nomi e l’età dei candidati consiglieri: Mirco Avanzo (39), Steve Azzalin (30), Silvia Boscolo (34), Elena Bovolenta (32), Enrico De Bei (29), Desirée Finotti (32), Dyana Finotti (30), Milo Mancin (34), Stefano Mancin (39), Arianna Mazzocco (33), Beniamino Pavanati (58), Marco Pavanati (35), Luca Rosestolato (33), Cristian Siviero (31), Silvano Vanzelli (55), Federica Al.Or. Vidali (24).

Progressisti e moderati per il rinnovamento

“70 motivi per dare una svolta”

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i tengono a precisare che il loro candidato sindaco è l’unico riconosciuto dal Pd, e che per scegliere tra lui, Roberto Pizzoli e Silvana Matovani (che si sono poi allontanati dalla coalizione) alle primarie del 7 aprile scorso si sono mosse oltre 2000 persone, un record nazionale. Si tratta dei “progressisti e moderati per il rinnovamento Bellan Sindaco”, ovvero l’altra faccia del Pd portotollese. Con i loro “70 motivi per dare una svolta” evidenziano, in primo luogo, gli impegni che si intendono prendere nei confronti del settore della pesca. Tra questi, spicca la risoluzione della demanialità delle lagune oltre all’attenzione per la vivificazione e la navigabilità delle bocche portuali e marittime. Attenzione per il settore dell’agricoltura, del turismo, dell’artigianato, dell’industria e del commercio, settori che necessitano di una spinta al decollo. Per quanto riguarda la questione della Centrale Enel di Polesine Camerini, il programma di Bellan prevede un’azione mirata per il rilancio del progetto della riconversione e della demolizione degli impianti. Le politiche che si intendono invece seguire in merito all’Ente Parco mirano ad una rappresentatività gestionale e alla prosecuzione dell’azione che è già in atto con l’amministrazione uscente. Tra gli obiettivi da perseguire sul fronte delle opere pubbliche, il completamento delle aree portuali e un bando per la realizzazione del centro polifunzionale per anziani, oltre alle opere di manutenzione e ad interventi mirati da attuarsi nelle frazioni. L’impegno per il sociale mira al sostegno nei confronti delle famiglie e alla valorizzazione delle convenzioni con le associazioni di volontariato. Saranno eliminate le barriere architettoniche, potenziata la Protezione civile e attivati progetti di solidarietà, oltre a una maggior attenzione per gli spazi verdi dedicati ai bambini. Si vuole, inoltre, favorire l’imprenditorialità giovanile e femminile oltre alla riqualificazione del patrimonio dell’edilizia scolastica e al sostegno alle materne paritarie. I 16 candidati consiglieri che appoggiano Claudio Bellan sono Francesca Beltrame classe 1981, Alberto Bergantin 1967, Salvatore Binatti 1970, Beatrice Cattin 1989, Gianluca Fattorini 1964, Achille Fecchio 1956, Michela Ferrarese 1957,Valerio Gibin 1966, Katiuscia Grandi 1973, Leonarda Ielasi 1973, Mirco Mancin 1964, Paola Sacchetto 1971, Vilfrido Gilberto Siviero1967, Damiano Tessarin 1985, Enrico Zanellati 1985 e Alex Zanellato 1984. El.Ca.

giacomo Bovolenta, “adesso per camBiare”

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iacomo Bovolenta con i suoi trentuno anni (è nato il 5 giugno 1981 ad Adria) è il secondo candidato più giovane tra quelli in corsa per la carica di sindaco di Porto Tolle. Residente nella frazione di Donzella, Bovolenta ha avviato il suo percorso politico portotollese lo scorso settembre 2012 quando ha fondato il comitato di supporto a Matteo Renzi in occasione delle primarie del Partito Democratico. Tuttavia, nonostante il ragguardevole risultato conseguito a livello locale, non ha mai aderito ufficialmente al partito, preferendo proseguire autonomamente il suo percorso. Non senza polemiche. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza all’Università di Ferrara ed esercita la professione di avvocato libero professionista. È fidanzato e ha come hobby la musica, in particolare la chitarra classica. Non pratica alcuno sport, ma segue il calcio da appassionato, con una simpatia per l’Inter. Tuttavia non è raro vederlo assistere a eventi sportivi locali, soprattutto quelli che vedono protagonisti il Delta Porto Tolle e gli amatori del Donzella. Un paio di curiosità: il suo piatto preferito è risultato essere gli spaghetti con le vongole, mentre in campo musicale ha una predilezione per Vinicio Capossela. Ama viaggiare soprattutto in Italia e ha come film preferito “Non ci resta che piangere” di Roberto Benigni e Massimo Troisi. Neanche a dirlo, afferma di avere come politico ideale il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Al.Or.

Bellan, progressisti e moderati per il rinnovamento

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laudio Bellan è nato a Porto Tolle, il Comune dove tutt’ora risiede con la famiglia, 54 anni fa. Sposato dal 1984, è padre di due figlie di 15 e 21 anni. Dopo il diploma conseguito nell’anno scolastico 1978/79 con la qualifica di perito agrario presso l’istituto di Sant’Apolinare di Rovigo, il suo primo impiego è stato quello di tecnico presso la Coldiretti. Ex segretario della Margherita, Bellan attualmente è assessore della Provincia di Rovigo con delega alla caccia, alla pesca, all’agricoltura, alla vigilanza e alla Protezione civile, dal luglio 2009. Come spiega, il suo ideale di politico è Alcide De Gesperi “per il coraggio avuto nell’intraprendere riforme innovative che sono risultate decisive per la sopravvivenza del nostro territorio, come la riforma agricola e l’interruzione delle trivellazioni per il metano”. Amante del mototurismo, Bellan confida di essere un tifoso del calcio e di seguire il Milan ma, soprattutto, di essere un tifoso del Delta Porto Tolle. E’ uno sport, quello del calcio, che racconta di amare sin dalla giovane età, periodo in cui lo praticava, così come il rugby. Tra le sue passioni, la musica del gruppo The Queen e a tavola non rinuncia mai ad un buon piatto di spaghetti. Il ricordo del viaggio che gli ha lasciato il segno, spiega, “sarà sempre il viaggio di nozze, a Parigi”. Il libro che in questi giorni tiene sul comodino è “cuori allo specchio” del giornalista Massimo Gramellini. El.Ca.

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Elezioni a Porto Tolle 5 dove, come e Quando si vota

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n totale sono 8.786 i cittadini di Porto Tolle chiamati alle urne per rinnovare il consiglio comunale ed eleggere il nuovo sindaco. I dati del censimento 2011 per certi versi tengono momentaneamente il comune al riparo dal ridimensionamento dei suoi organi rappresentativi: infatti l’ultima rilevazione ha attestato a quota 10.058 il numero dei residenti, un dato che vale sedici consiglieri oltre ovviamente al sindaco. Tuttavia i dati

più recenti registrati dall’ufficio anagrafe del Comune testimoniano per la prima volta la preoccupante discesa sotto quota diecimila: a marzo 2013 infatti i residenti sono risultati essere 9.984. Il grattacapo demografico sarà solo uno dei tanti che il nuovo sindaco dovrà affrontare: le urne saranno aperte domenica 26 e lunedì 27 maggio. La domenica si vota dalle ore 8 alle 22, mentre il lunedì dalle 7 alle 15. Nel caso nella serata di

lunedì non dovesse essere decretato un vincitore si terrà il ballottaggio, in programma domenica 9 e lunedì 10 giugno. Saranno quindici le sezioni elettorali: tre a Ca’Tiepolo, due a Scardovari, quindi Donzella, Santa Giulia, Ca’ Mello, Tolle, Polesine Camerini, Bonelli, Ca’ Venier, Ca’ Zuliani, Pila e Boccasette. Al.Or.

N

on si era mai visto. E’ boom di candidati elettorali a Mira. Di pretendenti alla poltrona di sindaco per queste comunali a Mira ce ne sono ben 8 con 15 liste in corsa, un vero e proprio record. Saranno chiamati alle urne 31.545 elettori su 39.141 residenti. Fra questi 15.386 uomini e 16.159 donne. Vediamo il panorama politico che si è delineato: si ricandida a sindaco, il primo cittadino uscente Michele Carpinetti, 45 anni, ex sindacalista della Cgil che è arrivato alla ricandidatura attraverso le primarie. Carpinetti è appoggiato dalle liste Pd, Sel, Fds, e dalla lista Civica “Nuova Mira” di Roberto Martano e dall’Udc (che ha aderito a primarie concluse). Gli sfidanti sono molti. Primo fra tutti l’ex vicesindaco Paolino D’Anna, 45 anni, ora assessore al Lavoro della Provincia di Venezia. D’Anna corre con il Pdl, e appoggiato dalla lista civica “La voce delle frazioni”. La Lega Nord va in solitario il candidato sindaco è Mario Borella, 63 anni, restauratore e allevatore di cavalli. Nel centrodestra ma in polemica con il Pdl c’è Vanna Baldan, 50 anni, dipendente dell’Asl 13, fu la candidata sindaca contro Carpinetti nel 2007, è appoggiata da “Gente di Mira” e dalla lista “Insieme per Mira”. Marilena Fusco, 50 anni, dipendente in Regione, ha dato vita alla lista “Mira che cambia”, una formazione che punta a pescare voti trasversalmente e candida come capolista Katia Ricciarelli. Fra le novità “Mira Fuori del Comune”, appoggiata da Cat e associazioni cittadine, ha candidato il leader dei comitati Mattia Donadel, 40 anni, dipendente in Comune a Venezia. Alvise Maniero, 26 anni, studente, laureando in Scienze politiche, è il candidato del Movimento a 5 Stelle, i “grillini”. “Noi per Mira”, la civica voluta e ideata dall’ex sindaco Roberto Marcato che ha scelto Alessio Bonetto, 32 anni, consigliere comunale uscente, geologo e direttore di un impianto di smaltimento rifiuti a Fusina. A Mira si vota il 6-7 maggio con il sistema del doppio turno. Se nessuno dei candidati riuscirà a raggiungere il 50 % dei voti si va al ballottaggio 15 giorni dopo.

Porto Viro

coperte o 2013

Civica “Movimento 5 Stelle

trasparenza, partecipazione e attenzione all’amBiente

I

www.

adria

l programma della lista civica “Movimento 5 Stelle – beppegrillo.it” è stato realizzato in forma partecipata col contributo dei cittadini che agli incontri e ai banchetti con questionari o in rete, hanno esposto le priorità per il Comune. Primo obiettivo tra tutti, nel rapporto tra cittadini e amministrazione, la necessità di trasparenza e d’informazione, la partecipazione diretta ai servizi e alle scelte d’interesse pubblico. Il Comune dovrà ricorrere alle risorse professionali interne, valorizzandole e formandole adeguatamente, utilizzando solo in maniera marginale le consulenze esterne. Assegnazioni dirette di lavori pubblici di piccola entità in trasparenza e pubblicizzate con tutti i mezzi a disposizione, coinvolgendo a rotazione le imprese presenti sul territorio e facendo attenzione al reperimento di fonti partecipando a bandi regionali, nazionali, europei e finanziamenti pubblici. Riduzione, recupero e riciclo dei rifiuti attraverso un monitoraggio della destinazione finale della differenziata per generare risparmio. L’acqua dovrà essere sempre intesa come un bene pubblico, quindi no alla privatizzazione. Dovranno essere ridotti i consumi di energia per produrre meno inquinamento ambientale e, di conseguenza, migliorando la qualità della vita incentivando l’autosufficienza energetica. Per quanto riguarda la centrale Enel, vi è la pretesa di avviare in tempi rapidi la demolizione delle strutture obsolete e non più utilizzabili dell’impianto, bonificare il sito in previsione di una riconversione a gas o promuovendo un progetto che preveda di trasformare tutta l’area dismessa in un centro di studio e ricerca sulle energie alternative, compatibili con l’ambiente e a sostegno delle attività di allevamento mitili, pescicoltura, florovivaismo e agro-industria. E’ prevista la tutela, il miglioramento e la valorizzazione del territorio deltizio. Attenzione e cura per il settore turistico, quale chiave di volta per il rilancio economico del territorio, così come per l’agricoltura e la pesca; settori alla base delle attività economiche di Porto Tolle. Tra gli obiettivi vi è inoltre la predisposizione di un piano per la promozione della riconversione verso settori innovativi e in crescita e per la creazione di posti di lavori collegati alla green economy. Attenzione anche per le diverse esigenze dei giovani, delle famiglie, degli anziani e delle associazioni, e per l’eliminazione delle barriere architettoniche per i disabili, oltre alla creazione di un sistema di collegamento tra il centro e le frazioni per abbassare l’impatto del traffico e per favorire lo sviluppo socio-culturale. Di seguito i nomi che fanno parte della lista e la loro età: Stefano Fonsato 38 anni, Paola Crepaldi 46 anni, Pierluigi Veronese 41 anni, Veronica De Stefani 40 anni, Enrico Zerbin 34 anni, Alex Starna 37 anni, residente a Porto Tolle, Vanessa Rossi 20 anni, Gianluca Corradin 45 anni, Diego Bertante 38 anni, Loris Pavanati 49 anni Alessandro Trombin 44 anni, Sara Finotti 27 anni, Federica Stoppa 42 anni, Luca Negri 47 anni, Cinzia Cattin 37 anni, Valterina Zanellati 48 anni.

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“movimento 5 stelle Beppegrillo.it” massimiliano Battiston

I

l candidato sindaco della lista “Movimento 5 stelle Beppegrillo. it” è Massimiliano Battiston. Quarantunenne, Battiston risiede a Porto Tolle dal 2005. Laureato in economia e commercio presso l’Università degli studi di Bologna, attualmente è amministratore di una società che si occupa di servizi alle imprese nell’ambito amministrativo, gestionale e dell’elaborazione di dati contabili. Nato e cresciuto a Porto Viro, Massimiliano Battiston da diversi anni ha scelto di vivere a Porto Tolle. Fin da giovanissimo è stato attivo nei gruppi giovanili salesiani e di volontariato parrocchiale e da qualche anno è impegnato nell’ambito del sociale, organizzando e partecipando a numerose iniziative promosse dalle diverse realtà associazionistiche no-profit all’interno del territorio comunale e provinciale. Come racconta, le sue grandi passioni sono il cinema e il teatro passione quest’ultima che viene vissuta in prima persona da Battiston che è attore in una compagnia teatrale amatoriale. La decisione di attivarsi nel nuovo gruppo del Movimento 5 stelle di Porto Tolle è giunta con il nuovo anno, contando sulla partecipazione di un nutrito gruppo di persone con le quali condivide lo stesso progetto di rinnovamento per quello che potrà far divenire Porto Tolle “un Comune virtuoso, della cui crescita ogni cittadino sia partecipe, e non passivo spettatore”. El.Ca.


6 Elezioni a Porto Tolle i candidati sindaci si presentano Lista Porto Tolle a sinistra

pesca, parco e per la centrale un piano B

Q

uella messa insieme dal candidato sindaco Angelo Motta è la lista più giovane tra quelle in corsa, con un età media di poco superiore ai ventinove anni. Il fervore della giovane età è facilmente riscontrabile nel programma presentato ai cittadini, in cui viene utilizzato con disinvoltura il termine “Rivoluzione”: “Viviamo in un paese ormai vecchio, di periferia, dimenticato da tutto e da tutti. Siamo rimasti fermi a dieci anni fa anche se il mondo attorno a noi è andato avanti. C’è bisogno di volontà, di passione, di gente comune, di tante idee e noi siamo qui per questo. Abbiamo messo assieme alcune idee, alcuni progetti da realizzare insieme ai cittadini. Non lo chiamiamo programma elettorale, quello serve solo per vincere le elezioni: lo chiamiamo programma amministrativo perché il nostro compito, il nostro dovere, è quello di amministrare Porto Tolle”. La ricetta di Motta e dei suoi compagni di avventura passa prima di tutto dal proposito di valorizzazione delle principali risorse locali: pesca e turismo. “Il settore ittico – si legge nel programma - è la Ferrari del Polesine, la fabbrica più grande e non vogliamo che faccia la fine della Grimeca. Lo scopo per cui è nato il consorzio pescatori è quello della gestione collettiva delle nostre lagune, perché tutti avessero di cui vivere. Tutti, non qualcuno, non il più fortunato”. Ovviamente non mancano accenni ai due temi più spinosi della campagna elettorale: la posizione in merito al Parco del Delta del Po e il futuro della Centrale Enel di Polesine Camerini. Sul primo

punto Motta e compagni sono categorici: “Porto Tolle deve tornare ad avere voce in capitolo, deve prendere atto che il Parco esiste ed è ora di finirla con la logica Parco sì/Parco no: bisogna portare a casa più contributi possibili”. Sul secondo altrettanta sicurezza: “Da oltre un decennio la politica ha creduto a qualsiasi promessa fatta dall’Enel, senza pensare a un piano B. Occorre intimare subito ad Enel lo smantellamento dell’impianto, per garantire un buon livello occupazionale per qualche anno, in attesa che la crisi economica si attenui e che il mercato del lavoro riparta”. La

rosa dei nomi scelti dal ventottenne Motta è la seguente, tra parentesi l’età: Fabio Azzalin (29), Antonio Benazzi (23), Martina Bortolotti (27), Alessandro Finotti (20), Serafino Finotti (53), Marta Pizzo (32), Igor Saggia (35), Davide Siviero (27), Genni Siviero (38), Alessio Vallati (27), Elisa Zanellati (31), Nicole Zanellato (22). Al.Or.

angelo motta, porto tolle a sinistra

A

ngelo Motta è il candidato più giovane alla poltrona di sindaco di Porto Tolle con i suoi ventisette anni. È nato il 21 novembre 1985 a Contarina. Figlio di pescatori, è cresciuto a Scardovari e ha conseguito un diploma di ragioniere e programmatore all’ITC Maddalena di Adria. Ha svolto diversi lavori (centralinista, operaio nel settore logistica, operatore balneare) prima di trovare posto come impiegato in un istituto di credito. In contemporanea frequenta un corso universitario in Scienze Politiche. Ha iniziato il suo percorso politico nella Federazione della Sinistra, all’ombra di Claudio Bortolotti e Luigi Pizzo e da due anni ricopre la carica di consigliere (di nomina provinciale) all’interno dell’Ente Parco Delta del Po. Una posizione che spesso lo ha portato sotto i riflettori dell’arena politica visti i noti contrasti tra l’Ente e il Comune di Porto Tolle. Oltre a essere un appassionato di cinema ha il particolare hobby del collezionismo di cartoline: ne possiede più di tremila. In ambito sportivo simpatizza per la Juventus, ma non pratica sport a livello agonistico. Tuttavia non disdegna di correre da solo o con gli amici dalle parti di Scardovari. Guida una Fiat Bravo e ha come piatto preferito gli gnocchi al ragù. Sul piano musicale predilige la musica italiana e in particolare i Negramaro. Allo stato attuale il suo libro sul comodino è “L’Ultimo Giorno” di Glenn Cooper.

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Lista civica Roberto Pizzoli sindaco

lavoro, riForma del parco, e valorizzazione del turismo

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uella messa insieme a sorpresa dal candidato sindaco Roberto Pizzoli è senz’altro la lista più chiacchierata della campagna elettorale: sia perché è nata da una scissione dal centrosinistra portotollese, sia perché comprende al suo interno personalità già di spicco all’interno del sistema politico locale. Il patto trasversale tra Partito Socialista, transfughi Pd e Pdl ha prodotto una squadra eterogenea, in cui le donne giocano un parte rilevante. Ad accompagnare l’attuale assessore Pizzoli ci sono ben tre colleghi di giunta: Silvana Mantovani (assessore alla cultura, alla scuola e alle politiche sociali), Raffaele Crepaldi (assessore alla pesca e all’agricoltura) e Angelo Stoppa (assessore esterno all’urbanistica). In lista anche un rappresentante di quella che negli ultimi è stata la minoranza in consiglio comunale, Virginio Tugnolo. Pizzoli e Mantovani contano di mettere a frutto il discreto risultato ottenuto nelle primarie di coalizione di aprile (rispettivamente 692 e 461 preferenze sui duemila voti totali) e giocare così un ruolo fondamentale nella corsa verso piazza Ciceruacchio. Sulle polemiche scaturite dalla sua uscita dal Pd Pizzoli ha voluto mettere una pietra sopra: “Non siamo usciti dal Pd, abbiamo fatto questa scelta non perché siamo impazziti o per bramosia di potere ma perché avevamo chiesto meritocrazia e pari dignità e ciò non è avvenuto”. Curiosamente il programma presentato da Pizzoli è il più scarno tra quelli depositati all’ufficio elettorale, con sole due pagine divise in punti. Alla base dell’alleanza vi sarà “Una leale collaborazione fra persone di buona volontà che con spirito di servizio intendono adoperarsi per la difesa degli interessi della comunità”. Le priorità? Lavoro, riforma dell’Ente Parco, tavolo di confronto con Enel, valorizzazione del turismo e trasparenza amministrativa. La lista completa dei candidati consiglieri, tra parentesi la loro età: Stefania Avanzo (27), Nicola Bertaggia (33), Camilla Bruschi (24), Silvia Canella (27), Raffaele Crepaldi (37), Alessio Ferrara (44), Sonia Fonsati (39), Carla Girotti (44), Silvana Mantovani (46), Mattia Marchesini (25), Cosetta Nicolasi (31), Niky Penini (30), Elisa Precisvalle (28), Dino Paolo Ravara (57), Angelo Stoppa (52), Virginio Tugnolo (50). Al.Or.

roBerto pizzoli, lista civica

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T

ra i candidati in corsa a Porto Tolle, Roberto Pizzoli è uno di quelli che può vantare il curriculum politico più lungo, a dispetto dei soli trentanove anni d’età. Originario di Polesine Camerini, ha iniziato giovanissimo nelle file dei giovani della Democrazia Cristiana per poi seguire tutto il percorso di metamorfosi del partito a livello locale, con i passaggi al Partito Popolare, la costituzione de La Margherita e infine la nascita del Partito Democratico. È stato eletto consigliere comunale nel 2008 con la lista civica Finotti Sindaco e dal 2009 ricopre la carica di assessore all’agricoltura, alla sicurezza e ai rapporti col mondo venatorio. È sposato con un figlio ed è dipendente della Grimeca. È attivo nel campo del volontariato e contribuisce alle attività del comitato frazionale di Polesine Camerini, ma la sua grande passione è il calcio: tifoso dell’Inter, ed è uno dei soci fondatori del Delta Porto Tolle appena promosso in Lega Pro. Dopo aver archiviato una brevissima carriera da giocatore oggi è lo speaker del Delta in diretta sulle frequenze di Delta Radio. Nelle primarie di coalizione dell’aprile 2013 che hanno visto prevalere Claudio Bellan, Pizzoli è giunto secondo con 692 preferenze. Poco dopo la scelta di correre autonomamente, assieme all’altra sfidante delle primarie Silvana Mantovani.


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8 Porto Viro L’Intervento

Servizi Il comune si è defilato dalla proposta di convenzione con gli altri municipi

Giudice di pace, il no dell’amministrazione

Il lavoro è vita, anche per il Veneto di franca Porto*

di Elisa Cacciatori

segue da pag.

L

Il sindaco Gennari ha motivato la scelta: “Le risorse sempre più limitate impediscono di fronteggiare necessità essenziali dei cittadini”

a giunta comunale di Porto Viro ha dato parere negativo al mantenimento del Giudice di pace di Adria a fronte delle spese che i Comuni avrebbero dovuto sostenere per salvarlo. Presa in esame la questione inerente la proposta di manifestazione di interesse, con allegato il “protocollo d’intesa” per il mantenimento dell’ufficio di Adria, la giunta comunale come ha fatto sapere il sindaco Geremia Gennari, non ha potuto in via preliminare verificare la portata della riforma della geografia giudiziaria voluta dal legislatore, che si traduce in 31 tribunali e le procure soppressi, 220 sezioni distaccate di tribunale cancellate (tra le quali Adria), 667 uffici dei giudici di pace soppressi (tra i quali Adria). “Non vi è dubbio che questi numeri testimoniano l’intento di una riforma che va ben al di là del dato locale – ha motivato Gennari - e si traduce in una razionalizzazione delle risorse destinata a durare e dare i suoi frutti nel tempo” Inoltre, la Giunta Comunale, unanime, ha rilevato che una condizione necessaria per l’adesione all’iniziativa era che tutti i 10 Comuni interessati approvassero senza riserve il protocollo d’intesa e si impegnassero a sostenere la spesa di competenza. “Così non appare – prosegue il sindaco - posto che un Comune ha negato l’assenso, un altro ha genericamente promesso il versamento di una somma a titolo di contributo, altri hanno condizionato la loro adesione alle effettive disponibilità dei loro bilanci, da verificare ad attuali problematiche degli enti approvazione dei medesimi. La 31 tribunali, 220 locali hanno inoltre contribuito quota parte di spesa per abi- sezioni distaccate a rafforzare il diniego. “E’ tante da assumere a carico dei e 667 uffici inutile soffermarsi sulle ben Comuni non solo non è certa, dei giudici di pace note difficoltà nelle quali le ma addirittura viene indicata verranno soppressi pubbliche amministrazioni e, contraddittoriamente ora in per primi, i Comuni, si dibatto1.80 euro per abitante nella proposta della camera no quotidianamente – asserisce - le risorse sempre degli avvocati, ora in 1.20 euro dalle informazioni più limitate impediscono di fronteggiare necessità trasmesse dal Comune di Adria, e, comunque, tale essenziali dei cittadini, sempre più pressati da una quota sarà certamente superiore a quanto ipotizzato crisi economica che attanaglia la nostra, come le in origine, a causa delle defezioni di cui sopra”. Le altre, realtà, e che è ben lungi dal trovare soluzione.

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U

Il sindaco Geremia Gennari Porto Viro, in tal senso, non fa eccezione, dovendo operare tagli e ridimensionare servizi essenziali, pur evitando il più possibile di aumentare la pressione dei tributi locali”. In conclusione, non sono state reperite disponibilità finanziarie nelle pieghe del bilancio di previsione 2013 se non a scapito di ulteriori tagli a poste contabili già ridotte all’osso. La giunta comunale, pur valutando l’utilità del mantenimento dell’ufficio giudiziario del giudice di pace in ambito locale, ha ritenuto che l’iniziativa non rientrasse tra le priorità dell’amministrazione comunale, tale da giustificare la destinazione delle risorse richieste.

...si stava prendendo atto della impossibilità che dalle elezioni politiche, anticipate, si potesse arrivare alla costituzione di un nuovo governo, dunque, elezioni inutili. Il buio della politica sul buio della crisi. A ridare vita alla politica è stata la rielezione di Giorgio Napolitano, l’uomo che oggi più rappresenta nel nostro Paese, per la sua storia personale, la dignità della politica e la imprescindibilità delle istituzioni democratiche. Ridare vita, darsi una direzione per uscire dalla crisi, anche quella economica, sono stati gli obiettivi di fondo anche del nostro congresso regionale che ha avuto il suo baricentro nel tema del lavoro, il valore che più rappresenta la dignità della nostra regione ed è imprescindibile dalla sua vita sociale e civile. Esplicito il suo titolo “Il lavoro è vita, lo sai”, una citazione di John Lennon, che prosegue richiamando anche il suo contrario “senza quello esiste solo paura ed insicurezza”. Una verità, drammaticamente confermata dalla serie di atti disperati, suicidio compreso, di imprenditori e lavoratori che stanno segnando questi anni di crisi. Per riportare occupazione in Veneto, arginare la disoccupazione e recuperare quei 100mila posti di lavoro bruciati da 5 anni ininterrotti di crisi, abbiamo messo sul piatto non solo le richieste, in qualche modo scontate, verso l’alto (il governo nazionale e regionale) e verso gli altri (i politici, gli amministratori e gli imprenditori) ma anche le nostre prerogative e responsabilità di sindacato. Abbiamo precisato che per riprendere a produrre ricchezza (e quindi a ripartirla nei termini di occupazione e reddito) il sistema produttivo Veneto deve mantenere il suo cuore nel settore manifatturiero, invertendone la corsa al declino ricreando (perché c’era e non c’è più) un contesto “amico delle imprese” che sono competitive, innovative, inclusive e sostenibili. A questi obiettivi vogliamo indirizzare la contrattazione sindacale nelle singole aziende come nel livello territoriale. Si tratta, ad esempio, di estendere gli strumenti della bilateralità (dove già eccelliamo: basti pensare alle esperienze di Solidarietà Veneto e di EBAV, tanto per citare) e di valorizzare il rapporto tra retribuzioni e competitività, una questione fondamentale questa anche per i lavoratori pubblici e la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione. In parallelo intendiamo operare per rinnovare il sistema delle tutele sociali: quel welfare che nella nostra regione poggia su quattro mura perimetrali: il servizio pubblico (in primis il servizio Socio-Sanitario), l’azione del volontariato, la mutualità collettiva, il privato. Nel primo si deve intervenire per eliminarne distorsioni e ritardi che, ogni giorno di più, ne limitano l’efficacia, l’equità, la capacità di intervenire sui nuovi disagi e povertà. Servizi per l’infanzia e applicazione della legge regionale n.30 sulla non autosufficienza ne sono, per noi, le priorità.

Arte e beneficenza

una mostra a Favore di teleFono azzurro

na collettiva a favore di Telefono azzurro. Si tratta solo dell’ultima iniziativa promossa dal gruppo degli Artisti del Delta che si è svolta ad aprile ed è stata organizzata in concomitanza con l’associazione benefica. In mostra c’erano una ventina di artisti fra soci “anziani” e allievi del corso di 30 ore che si è da poco concluso e che ha visto un buon risultato di lavoro grazie anche all’impegno e alla passione che mette nell’ insegnamento il professor Ottavio Girardello. La mostra inaugurata alla pre-

senza degli assessori Mancin e Luppi, ha avuto un buon successo. Per l’occasione, chi ha lasciato una donazione, ha ricevuto le piantine di calancola messe a disposizione d Telefono azzurro e, una mattinata è stata dedicata agli alunni della scuola primaria Aldo Moro in visita con le loro insegnanti. I bambini erano molto interessati alle opere in esposizione e hanno fatto domande sia sulle tecniche di esecuzione sia sul significato che gli artisti espositori intendevano dare ai loro dipinti e sculture. “Speriamo che

1

le nuove generazioni possano amare l’arte anche se in questo momento di crisi generale è sempre più difficile riuscire ad ammirarla visto anche i costi dei biglietti dei musei - ha considerato la presidentessa del sodalizio Gabriella Dumas - come associazione cerchiamo sempre di essere presenti nel territorio organizzando incontri, mostre e laboratori di pittura sia per bambini sia per adulti e speriamo che nel tempo questo possa portare la nostra terra ad essere sempre territorio di cultura”. El.Ca.

*segretaria Cisl Veneto


Porto Viro 9 Giustizia Dopo il tribunale un’altra autorità giudiziaria rischia la chiusura

Tescaroli: “Auspico un ripensamento” L’avvocato e consigliere comunale di Adria è convinta che per il bene del territorio sarebbe opportuno che comuni trovassero un’intesa. A rischio un servizio importante per tutti di Martina Celegato

S

empre più a rischio sembra essere la presenza dice e rappresenta un’importante risorsa per il nostro del Giudice di pace ad Adria che dopo lo scos- territorio, che è molto esteso.” All’interno della nota sone dello scorso anno, in tema di giustizia, in merito Tescaroli sottolinea come sia fondamentale sembra perdere i tasselli fondamentali per garantire il ruolo di Adria nella costituzione di un servizio conla presenza a livello territoriale della giustizia e dei sorziato fra i dieci comuni del Delta coinvolti e come servizi basilari ad essa correlati. “E’ doveroso darsi da il sindaco Barbujani sia chiamato a prendere le redini fare a tutti i livelli politici da parte del Comune di Adria della situazione dettando tempi e modalità di azione e di tutti i 10 Comuni del Delta affinché la Giustizia anche assumendosi gli oneri finanziari per completare sia considerata una priorità. Non bisogna arrendersi e le operazioni relative alla convenzione con il Ministero combattere fino all’ultimo per impedire che un servi- della Giustizia. “Dispiace constatare che non tutte le L’avvocato Tescaroli zio essenziale, come il Giudice di Pace di Adria, venga forze politiche ed i Comuni del Basso Polesine (da ultolto alla cittadinanza.” Queste sono state le parole timo la recente decisione del Comune di Porto Viro di di peggioramento progressivo per tutto il territorio. non destinare la propria quota “Siamo convinti che certe battaglie debbano essere del consigliere Stefania Tescaparte per il mantenimento del portate avanti con convinzione da parte degli ammiroli a corredo del rischio che la “L’eleminizazione servizio, che auspico cambi la nistratori e delle forze politiche e dai rappresentanti città perda le proprie istituzioni dell’ufficio sua decisione) sono realmente di categoria, e con altrettanto forte coinvolgimento preposte all’autorità giudizia- comporterà ria. “Non dobbiamo dimentica- un peggioramento convinti della necessità di atti- di tutti i cittadini, altrimenti il rischio veramente gravarsi stanziando le modeste ve è il totale depauperamento del nostro territorio, re – ha proseguito - che tale dei servizi” cifre necessarie per mante- come purtroppo pare stia avvenendo, a partire dalla istituzione copre un territorio molto vasto, comprendendo tutti i dieci comuni del nere gli uffici del Giudice di Pace.” Ha precisato la soppressione del Tribunale, poi magari dell’Ulss, delle Basso Polesine, e ne usufruiscono oltre agli avvocati, i Tescaroli, sottolineando come l’eliminazione di questo scuole, del servizio postale”. cittadini, testimoni, i periti di parte e nominati dal Giu- importante servizio porterebbe a delle conseguenze

TRIbuNALE IN AffANNO TuTTO RICADE Su ROVIgO Nel caso il Giudice di pace non rimanesse ad Adria l’utenza dovrà raggiungere il Capoluogo. Il tribunale, intanto, è in difficoltà a causa degli accorpamenti

I

l tribunale di Rovigo soffre una situazione critica: la considerazione arriva niente meno che dalla nuova presidente Adalgisa Fraccon, che si trova a fare i conti con problematiche e strascichi su più fronti. A partire dai 14.000 procedimenti pendenti: e così, nel campo civile, molte sono le cause congelate per dare spazio a quelle più urgenti. Per ora il criterio applicato è rispondere ai casi che possano creare allarmi sociali. Una lacuna scottante è infatti la mancanza di personale, a partire dalla figura di un dirigente amministrativo e dello staff di coordinamento nel settore civile. “Inoltre l’ispezione ministeriale ordinaria, che è effettuata ogni sei anni nei tribunali, sta assorbendo risorse” spiega la presidente. Senza contare che gli ultimi due bandi fatti dal tribunale di Rovigo per tre e quattro posti, non hanno avuto concorrenti. Secondo la presidente la città dovrebbe invece essere inserita tra le sedi disagiate, mediante un incoraggiamento economico a quei magistrati che scelgono di lavorare nel capoluogo. Altra questione da risolvere nell’immediato è la prossima estensione della competenza del tribunale di Rovigo fino a Este, in vigore dal prossimo 13 settembre, con un incremento calcolato sul tribunale di via Verdi di circa un terzo degli utenti. L’espansione territoriale comporterebbe una mole maggiore di lavoro per il capoluogo polesano, a cui però non corrisponderebbe il potenziamento dell’organico e della struttura. “Su 15 posti da magistrato disponibili – ha spiega-

to la presidente Fraccon - solo 8 sono coperti. Peraltro due di loro sono in proroga fino al 30 giugno prossimo, ma dall’1 luglio andranno in un’altra sede. E questo perché non ci sono magistrati di Rovigo e quelli che hanno l’incarico, prima o poi, chiedono l’avvicinamento a casa. Ho segnalato le problematiche alla Corte d’Appello di Venezia e si sta studiando un modo per risolverle. Ora vedremo quanti me ne concederanno, rispetto ai 388 dell’ultimo concorso, ma comunque arriveranno nel febbraio del 2014”. Altro tasto dolente che il tribunale deve affrontare riguarda le sedi, dal momento che Adria sta per essere accorpata a Rovigo, così come gli uffici dei giudici di pace. Entro il 13 settembre dovranno essere operativi i cambi anche se rimangono cinque anni di tempo per riflettere sulle sedi. Rovigo si troverà a fare i conti con il personale di Este, con giudici di Pace e con possibili nuovi magistrati, senza tuttavia avere lo spazio materiale per ospitare i nuovi arrivi. La presidente Fraccon non ha perso tempo e cerca una soluzione strategica, di concerto con il sindaco, che lei ha già contattato per un confronto con l’ordine degli avvocati, il procuratore della Repubblica e il giudice di pace di Rovigo. Ro.Gi.

a rovigo Problemi di spazio

il sindaco piva in cerca di soluzioni

B

runo Piva non si tira indietro e chiede a sua volta alla neopresidente del tribunale di pianificare l’arrivo del personale da Este e dal Basso Polesine. Dopo il rifiuto del sindaco di Porto Viro, Geremia Gennari, nel contribuire alle spese degli uffici del giudice di pace ad Adria, si è creata una profondissima frattura tra i due comuni del Delta, incrementando i problemi sull’area di Rovigo. Dura la reazione di due avvocati adriesi presenti nel consiglio comunale della città, ossia Stefania Tescaroli e Lorenzo Maltarello; quest’ultimo non ha mezzi termini e grida al caos completo nel caso in cui l’ufficio del giudice di pace di Adria sia soppresso, dato che il tribunale di via Verdi ad oggi non sembrerebbe essere in grado di sostenere l’accorpamento. Secondo le parole dell’assessore Maltarello, tutti i sindaci del Delta, alla fine, avrebbero accolto positivamente la proposta di addossarsi il costo di 90mila euro annui per il mantenimento dell’ufficio del giudice di pace. Il personale impiegato sarebbe stato recuperato da alcuni dipendenti dei comuni appositamente formati dal Ministero. Maltarello precisa che la cifra sarebbe stata divisa in base al numero di abitanti dei 9 comuni. “L’ultimo a rispondere è stato Porto Viro, che avrebbe dovuto pagare 18mila euro”. Ma dal sindaco Gennari arriva il secco rifiuto alla trattativa, che avrebbe stoppato ogni speranza di manovra. Oltre all’utilità del servizio di Adria, secondo la capogruppo del Nuovo Polo di Adria, Stefania Tescaroli “il rischio veramente grave è il totale depauperamento del nostro territorio, come purtroppo pare stia avvenendo, a partire dalla soppressione del tribunale, poi magari dell’Ulss, delle scuole, del servizio postale”. Il primo cittadino di Rovigo nel frattempo lancia l’idea di instituire un gruppo di lavoro per pianificare un via d’uscita. “Una soluzione ci potrebbe già essere - afferma Piva - allo stesso prezzo di affitto dei locali del giudice di pace di via Boscolo avremmo un altro immobile con molti più spazi ma non posso di certo io decidere di trasferire tutto senza sapere di quando effettivo spazio serva”. Me.Ru.


10 Porto Viro Associazioni Inaugurato recentemente alla presenza delle autorità locali

Un campo di addestramento cinofilo per la Protezione civile L’area si trova nei pressi del centro sportivo Luca Doni di via Sette mari. Presto potrebbe arrivare anche una nuova sede di Elisa Cacciatori

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a Protezione civile di Porto Viro I gruppi nari, l’assessore Maura Veronese, il si può ora avvalere di un campo di Rosolina, comandante dei Carabinieri Emanuele di addestramento cinofilo per Loreo, Adria e Porto Salvagnin con il vice Davis Casadei i cani da soccorso, la nuova specia- Viro compongono e il comandante della Polizia locale lizzazione del gruppo del neocoor- il distretto Ro1 Mario Mantovan, oltre ai volontari dei dinatore Paolo Galli affiancato da gruppi di Protezione civile di Rosolina, Renato Paganin e da Emanuele Fabbris. L’area che si trova Loreo e Adria che con la squadra di Porto Viro compongono nei pressi del centro sportivo Luca Doni di via Sette mari, è il distretto Ro1. Con i gruppi locali, hanno portato il loro stata inaugurata recentemente alla presenza delle autorità sostegno e supporto anche alcuni membri del gruppo di civili, militari ed ecclesiastiche. Oltre all’assessore delegato Lagosanto e Lorenzo Frigato del gruppo provinciale. Il camDoriano Mancin, erano presenti il sindaco Geremia Gen- po, benedetto dal parroco don Agostino Pieretti, è attrez-

“Insieme agli angeli”

zato per permettere l’addestramento dei cani del gruppo cinofilo affiliato all’unità cinofile italiane cani da soccorso e per l’occasione è stato teatro di una dimostrazione a cura dell’addestratrice Monica Perazzolo coadiuvata da diversi altri volontari. Come ha espresso il sindaco Geremia Gennari in veste di presidente del gruppo coordinato da Galli, subito dopo la consegna degli attestati dei corsi portati a termine da alcuni volontari, è possibile che molto presto il sodalizio portovirese che ora dimora al palazzo delle associazioni di piazza Matteotti potrebbe avere una nuova e più adeguata sede per lo svolgimento della propria attività. “Pare che a

il successo riscontrato porta a pensare zione comunale in collaborazione con l’istituto alberghiero e gli sponsor Veneta Pesca e Beltrame bevande. L’evento, primo in grande per il prossimo anno

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’ un’iniziativa appena nata e che dopo il successo della prima edizione punta già in alto mirando ad accogliere le associazioni e i ragazzi provenienti da tutto il territorio del Delta. Si tratta di “Insieme agli angeli”, la conviviale a scopo solidale tenutasi a Porto Viro radunando oltre 200 persone grazie all’organizzazione di Gelindo Franzoso e Loris Sarto per la realizzazione avvenuta col contributo dell’amministra-

nel suo genere a Porto Viro, è riuscito a coniugare, creando un importante momento di aggregazione tra i ragazzi diversamente abili, la cooperativa sociale Titoli minori onlus e le associazioni Down Rovigo, Barriere invisibili e Luce sul mare. Con i ragazzi, i familiari e i direttivi, erano presenti il sindaco di Porto Viro Geremia Gennari, gli assessori alle politiche sociali Nicola Marinelli e alle associazioni Doriano Mancin e la responsabile del servizio handicap adulto e Sil dell’Ulss 19,

fronte della problematica della mancanza di una sede adeguata – ha asserito - sia stato avviato fruttuosamente il rapporto con l’Aipo per ottenere i locali di via Argine Po, in linea con lo svolgimento delle attività del gruppo. Presto ci sarà un sopralluogo all’interno delle strutture che potrebbero divenire il nuovo punto di riferimento della Protezione civile”.

Maria Chiara Paparella. Il ricavato della giornata, pari a 435 euro, è stato devoluto al comitato “Alessia vuole vivere”. Al termine della conviviale, curata dai volontari dell’associazione Apsp, il gruppo folkloristico i Bontemponi ha animato con balli e canti l’atmosfera. L’evento è piaciuto a tal punto al sindaco, che la proposta è stata quella di fare le cose in grande il prossimo anno coinvolgendo anche i territorio circostanti del Delta e creando una giornata in cui i giovani possano condividere un importante momento di socializzazione. El.Ca.

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12 Porto Viro Investimenti Il Comune è capofila nel programma integrato di riqualificazione commerciale

Rilancio del commercio, sinergia fra 4 comuni

Circa 400.000 euro per la sistemazione di piazze e strade a servizio del commercio urbano o adeguamento di edifici funzionali a molteplici attività economiche e culturali di Elisa Cacciatori

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orto Viro è Comune capofila nel “programma integrato di riqualificazione commerciale delle aree urbane centrali di Loreo, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po”. Nello specifico, si tratta di un progetto che sta per essere messo a punto tra i Comuni in questione, al fine di valorizzare dal punto di vista commerciale ed economico i centri urbani da presentare a valere sul bando regionale approvato con DGR n.2741 del 24/12/2012. In proposito si è già svolta una riunione tra i rappresentanti dei quattro centri per sancire con i rappresentanti provinciali di Ascom e Confesercenti. Oltre alla quattro amministrazioni comunali che si stanno coordinando per dar vita al progetto, sono infatti state coinvolte le associazioni provinciali del commercio in quanto rappresentano gran parte delle aziende dei settori interessati e possono contribuire, grazie all’esperienza e alla capacità di coinvolgimento delle aziende loro associate, ad apportare valore aggiunto sia nella progettazione che nella realizzazione delle iniziative che nel corso del

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°

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Dal

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al Giugno STREET SOCCER

3 vs 3

Il progetto coinvolge le amministrazioni di Loreo, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po biennio verranno promosse a favore del tessuto economico locale. In linea con gli obiettivi del bando, il programma che ammonterà a complessivi circa 400.000 euro prevederà sia interventi strutturali (come ad esempio sistemazione di piazze e strade a servizio del commercio urbano o adeguamento di edifici funzionali a molteplici attività economiche e culturali al fine di garantire e migliorare la fruibilità e la vivibilità dei centri urbani da parte della cittadinanza e anche dei turisti) sia interventi di marketing e promozionali, come ad esempio forme coordinate di promozione del territorio e corsi di formazione specifici rivolti agli operatori economici operanti nei quattro centri urbani. Volontà delle amministrazioni comunali coinvolte, e cosa apprezzata da Ascom e Confesercenti, è la creazione di sinergie tra il commercio e il turismo in un’ottica sia di destagionalizzazione dei flussi turistici rispetto alla stagione balneare che caratterizza ad esempio Rosolina, sia di integrazione delle varie attività al fine di promuovere uno sviluppo coordinato e consapevole del territorio attraverso le sue molteplici attività. In questa ottica si è già lavorato nella fase di ricerca dei partner, coinvol-

4

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gendo fin da subito aziende che si occupano di turismo locale con le quali, se il progetto verrà approvato e cofinanziato dalla Regione Veneto, si potranno portare avanti idee di accoglienza turistica più allargata. Tra i partner istituzionali vi sono la Provincia di Rovigo, l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, il Consvipo e la Camera di Commercio di Rovigo, a cui si aggiunge l’Associazione provinciale per l’artigianato CNA e diversi soggetti privati operanti sul territorio comprese le associazioni Pro Loco e le associazioni dei commercianti locali.

neWs A Veranopolis

una palazzina intitola a porto viro

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orto Viro diventa una residenza in Brasile. Il nome della cittadina è stato infatti scelto per indicare una palazzina di recente costruzione che è sorta nella gemellata Veranopolis, nello stato del Rio Grande do Soul in Brasile. L’inaugurazione, avvenuta qualche settimana fa, ha visto in prima linea al taglio del nastro il sindaco Carlos Alberto Spanhol con diverse autorità locali. Nello specifico, si tratta di un complesso residenziale che al suo interno potrà ospitare 36 nuclei familiari disposti in altrettanti appartamenti, nato a seguito di un progetto ha avuto inizio nel 2011 ai tempi della giunta di Waldemar De Carli. La scelta del nome vuole omaggiare la cittadina polesana con la quale la i residenti di Veranopolis, centro popolato per lo più da discendenti dei veneti che migrarono in Brasile in cerca di fortuna, è gemellata dal 2002 per un legame che affonda le radici nella cultura e nella storia che accomuna le due realtà. El.Ca.


Porto Tolle 13 Centrale di Polesine Camerini Sulla riconversione parte del Pd prende le distanze dal suo ministro Zanonato

Nessun progetto di Enel fino al 2017 Fulvio Conti: “La riconversione non può essere cantierata perché sono necessarie tre condizioni: le autorizzazioni, le condizioni di mercato e la chiusura di un procedimento” di Alessandro Orlandin

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e dichiarazioni pro-riconversione della Centrale di dalla crisi, aggiorni i suoi punti di vista”. Al di là delle diPolesine Camerini formulate dal neo ministro per lo chiarazioni incrociate, le perplessità sulle reali intenzioni del Sviluppo Flavio Zanonato hanno ridato improvviso colosso energetico nazionale permangono. Non c’è traccia vigore al dibattito ormai decennale sul futuro dell’impian- del progetto Polesine Camerini nel piano industriale 2013to energetico polesano. Il sindaco di Padova si è infatti 2017, un indizio abbastanza preoccupante per i sostenitori espresso favorevolmente al progetto di conversione a car- della causa. Anche perché nella migliore delle ipotesi, ovvebone proposto da Enel e attualmente al vaglio della nuova ro un semaforo verde dalla Commissione Via nella seconda metà di quest’anno, il cantiere commissione per la Valutazione di non aprirebbe prima del 2014. Impatto Ambientale. La presa di Anche con l’ok posizione di Zanonato ovviamente dalla Commissione Tuttavia l’amministratore delegato dell’azienda Fulvio Conti ha ribadito ha scatenato plausi (in primi quello Via, il cantiere l’importanza della riconversione per del governatore Zaia) e polemiche, non aprirebbe Enel a margine di una cerimonia e addirittura ha innescato il fuoco prima del 2014 pubblica: “La centrale a carbone di amico all’interno della sua stessa maggioranza in parlamento. Infatti critiche sono arrivate Porto Tolle è un impianto strategico, ma al momento non dal presidente della commissione Ambiente alla Camera, può essere messa in cantiere perché mancano le autorizzaErmete Realacci: “Il ministro Zanonato ha dichiarato che zioni. Ci vogliono tre condizioni: le autorizzazioni che ancola centrale a carbone di Porto Tolle va realizzata, cosa che ra non ci sono, le condizioni di mercato e la chiusura di un non pensa più neanche l’Enel. Mi auguro che Zanonato, procedimento. La Procura di Rovigo ha aperto un’inchiesta che forse adesso sta facendo dichiarazioni più per la cultura su di un impianto che non è in funzione. Ma per noi Porto che aveva che per quella che bisogna avere oggi per uscire Tolle è un progetto strategico di lungo periodo”. L’allusione

fINOTTI uLTIMO gESTO PRO CENTRALE

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on le elezioni amministrative ormai alle caso contrario il rischio è che “fra qualche anno la porte il mandato di Silvano Finotti è agli Centrale sarà un inutile ed inservibile ammasso sgoccioli. Ma ciò non toglie che abbia vo- di ferro vecchio”. Nelle due pagine della lettera luto sfruttare la sua posizione di primo cittadino è ribadita la convinzione di Finotti: “In un moper inviare diverse lettere riguardanti la questione mento storico in cui sono prioritarie le politiche Enel. Quattro i destinatari: il ministro allo Svi- di investimento ed occupazione per il rilancio luppo Economico Flavio Zanonato, il ministro dell’economia, questa è un’occasione unica. all’Ambiente Andrea Orlando e i deputati polesa- Enel è disposta e mettere sul piatto 2,5 miliardi ni Diego Crivellari (Partito di euro per riconvertire un impianto termoeletDemocratico) ed Ema- “In attesa delle trico creando in questo nuela Munerato (Lega autorizzazioni, modo investimento, ocNord). Nella missiva il si proceda cupazione e generando sindaco uscente ricorda ai con la energia ad un prezzo suoi interlocutori gli sforzi manutenzione” molto competitivo da dell’amministrazione comunale nel chiedere a Enel l’avvio “di importanti offrire al mercato. Chiediamo il vostro urgente manutenzioni straordinarie che ogni caso andreb- ed autorevole intervento non solo per accelerare bero fatte. Tali manutenzioni, che non compor- le attività ministeriali relative alla valutazione del terebbero oneri particolari per l’Enel, darebbero progetto ed al rilascio dei prescritti pareri di autoluogo ad una significativa occupazione attraver- rizzazione, ma anche per permettere all’azienda so imprese locali e nazionali specializzate per l’esecuzione degli interventi di manutenzione almeno due-tre anni, in attesa del rilascio delle straordinaria sull’impianto, indipendentemente autorizzazioni ministeriali al nuovo impianto”. In dall’iter autorizzativo”. Al.Or.

Nella foto la centrale di Polesine Camerini alle condizioni di mercato non passa inosservata: viene da chiedersi se un investimento da quasi tre miliardi di euro sia consigliabile in un periodo in cui l’uscita dalla recessione non sembra propriamente dietro l’angolo. Ovviamente i sostenitori della riconversione dicono di sì, vista la necessità di creare occupazione in una zona che ogni giorno di più sta pagando gli effetti della crisi economica. Ovviamente su questa lunghezza d’onda è anche il comitato lavoratori della Centrale: “Produrre energia pulita e a prezzi inferiori rispetto agli attuali è un interesse collettivo”.

Ennesima perdita per la Pesca

moria di vongole, le cause sono sempre le stesse

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a definizione più lapidaria sull’impressionante moria di vongole che ha interessato le acque della laguna del Canarin l’ha data Maurizio Crepaldi, presidente del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine di Scardovari: “È come se una fabbrica di medie dimensioni chiudesse di colpo, senza dare alcuna prospettiva ai propri dipendenti”. Ancora una volta sono i capricci della natura a colpire duramente le tasche dei lavoratori: l’inusuale moria di molluschi è dovuta agli effetti negativi della piena del fiume Po, che porta in dote un abbassamento sensibile della salinità delle acque delle lagune in cui le vongole vengono allevate. A rischio un mercato che impiega ogni giorno 350 persone. Il Consorzio già nel mese di aprile aveva avvisato la Prefettura di Rovigo del problema e di recente è tornata a invocare aiuto: “È un disastro – ha dichiarato il presidente Crepaldi - assistiamo ancora una volta ad un evento straordinario che sta distruggendo in maniera irreparabile tutte le colture”. Tuttavia secondo lo stesso Crepaldi non c’è solo l’imprevedibilità della natura ad aver portato all’attuale emergenza: “Per quanto la piena del Po possa dirsi di notevole entità, essa in realtà va ad aggravare una situazione ambientale già compromessa. Purtroppo le cause di questo ennesimo dramma sono sempre riconducibili al progressivo aggravarsi del degrado ambientale e dalla mancata esecuzione dei necessari interventi idraulici di vivificazione delle lagune per mancanza dei finanziamenti da destinare al miglioramento ambientale. Questi ambienti, se abbandonati, tendono ad un inesorabile interramento, le bocche di comunicazione con il mare si chiudono e tutta l’area si trasforma in un bacino d’acqua stagnante e paludosa. La morte delle vongole a questo punto è inevitabile”. Al.Or.


14 Rosolina Spettacoli Secondo meeting innovation in fireworks

Migliaia di persone con il naso in su La stagione turistica ha preso il via tra i fuochi d’artificio. Anche quest’anno l’iniziativa ha incontrato una grande partecipazione di pubblico di Cristiano Aggio

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l secondo meeting innovation in fireworks, svoltosi a Rosolina Mare, ha avuto un gran successo di pubblico. Uno spettacolo pirotecnico che ha attirato migliaia di persone, tutte con il naso all’insù ad ammirare i nuovi artifici scenografici. Un meeting che ha visto la presenza di 50 ditte italiane e una decina di buyers provenienti da tutt’Europa e non solo. Un meeting che già lo scorso anno riscosse un notevole successo di partecipazione. “In un certo senso – dice “Le aziende pirotecniche sono una delle reMichele Grossato della Pro Loco di Rosolina altà di eccellenza dell’imprenditoria veneta e in particolare, e – con quest’avvenimento abbiamo anticipato l’aper- Coppola: “Le aziende sono orgogliosa di sottolinearlo, tura stagionale con alberghi pirotecniche, polesana, in grae strutture ricettive pronti eccellenze do di attirare folle ad ospitare i partecipanti dell’imprenditoria di persone con la del meeting e a far vede- polesana” sua arte centenaria re anche le sue bellezze naturalistiche.” Turismo ed economia, un bi- che, incontrastata, rende da sempre speciale nomio evidenziato dall’assessore regionale ogni manifestazione. Lo abbiamo visto l’anIsi Coppola alla presentazione del meeting. no scorso, in occasione del primo meeting,

Nella foto due passaggi dello spettacolo pirotecnico e sono orgogliosa di averlo potuto ripetere quest’anno, grazie alla disponibilità delle ditte Martarello, Pyrodigit e Suono Immagine”. “Siamo contenti - dice Ermes Martarello - che la serata sia stata apprezzata da così tante persone. Con questo meeting siamo riusciti a venire in contatto con buyers internazionali, in particolare austriaci, inglesi che non solo hanno apprezzato le nostre tecnologie ma si sono dimostrati interessati anche ad alcuni nuovi prodotti studiati dai nostri tecnici, come l’evoluzione della spo-

letta, una miccetta “particolare” che detta i tempi ai fuochi”. In che maniera si è evoluta l’arte pirotecnica? “Tecnicamente negli ultimi anni sono stati fatti notevoli passi avanti. Non solo in ambito di materiali, sempre più sofisticati, ma anche e soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione e la gestione dello sparo dei fuochi. Tutto è divenuto informatizzato, dalle figure grafiche fino al lancio, programmato a distanza tramite un sistema di telecomando. E in effetti, ha sbalordito tutti la dinamicità dello spettacolo,

in virtù del fatto che non esistono momenti di non-spettacolo in un piromusicale: i rari attimi di non-fuoco, imposti dal senso della musica, contemplano l’elemento musicale in modo che il pubblico è continuamente coinvolto nello spettacolo, apprezzando la sincronia musicale; ad un crescendo musicale, corrisponde un’intensificazione del ritmo dei fuochi. Uno spettacolo che a Rosolina Mare ha lasciato a bocca aperte migliaia di persone.

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16 Rosolina Turismo Via libera da Commissione e Consiglio comunale

Approvata la tassa di soggiorno

Il sindaco: “Le tariffe saranno estremamente contenute; tuttavia rimaniamo convinti che occorrano risorse aggiuntive per riqualificare la zona balneare” di Elisa Cacciatori

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’imposta di soggiorno diventa realtà. Dopo la riunione della commissione consiliare e dopo l’approvazione in consiglio comunale, è stato approvato lo schema di regolamento che ne regola l’istituzione. “Abbiamo deciso di introdurre l’imposta di soggiorno – spiega il sindaco Franco Vitale - convinti della necessità di integrare le risorse a disposizione al fine di garantire il mantenimento e il miglioramento del patrimonio e del decoro urbano volazioni per coloro che effettuano pernottamenti e dei servizi offerti ai cittadini ed ai turisti. Sentite le di durata prolungata oltre il quindicesimo giorno. Abbiamo dedicato particolare associazioni rappresentative attenzione alle unità abitative delle strutture ricettive ope- La tariffa non classificate prevedendo un ranti sul territorio, abbiamo si aggira intorno recepito alcune osservazioni, a 0.30 centesimi importo forfettizzato legato al cercando di migliorare l’im- ma non è ancora singolo contratto di affitto, per venire incontro alle esigenze di pianto del regolamento sulla definitiva snellimento delle procedure a base degli appunti ricevuti, come ad esempio l’aver definito il periodo di validità carico del soggetto passivo”. La tariffa prevista, che dell’imposta dal 15 giugno al 15 settembre. Sono si aggira intorno a 0.30 centesimi a persona al giorpreviste nel regolamento agevolazioni ed esenzioni, no, dovrà essere ancora definita del tutto. “Siamo tra cui: esenzione per i minori fino al dodicesimo consapevoli delle difficoltà del momento – continua anno di età e i portatori di handicap, oppure le age- Vitale - e per questo le tariffe saranno estrema-

Nella foto una panoramica delle spiagge di Rosolina

mente contenute; tuttavia rimaniamo convinti della necessità di investire nella località turistica, credendo che il turismo sia lo sbocco principale per la ripresa economica, e che, per questo, occorrano risorse aggiuntive necessarie a riqualificare la zona balneare, rendendola più competitiva rispetto alle realtà marittime confinanti del litorale veneto (realtà che peraltro hanno tutte indistintamente applicato l’imposta di soggiorno)”. Contrari in sede consiliare, la minoranza e il consigliere di maggioranza Pierangelo Avanzi che aveva altresì chiesto di poter rinviare alla stagione turistica 2014 il provvedimento, per una maggior preparazione degli operatori interessati dall’imposta.

ascom di rosolina La nuova presidente è Mita Boccassini

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ita Boccassini, giovane imprenditrice titolare del Bagno Azzurro di Rosolina Mare, è la nuova presidentessa dell’ascom di Rosolina. Nell’aprire i lavori dell’assemblea, la presidente provinciale Elena Grandi ha ringraziato i soci presenti illustrando alcune iniziative che Ascom ha messo in cantiere, soffermandosi in particolare sulla necessità di realizzare interventi formativi per permettere alle imprese del comparto turistico di essere aggiornate e competitive anche al fine di affrontare al meglio la Nella foto da sinistra Mita Bocassini ed Elena Grandi crisi economica che si è fatta sentire pesantemente anche a Rosolina. Mita Boccassini ha inoltre sottolineato la necessità di un fronte comune fra imprenditori, istituzioni, Comune, Provincia e Regione per ricercare soluzioni condivise per il rilancio turistico e commerciale di Rosolina. “Occorre da subito affrontare con serietà e cognizione di causa – ha chiosato Boccassini - le problematiche relative alle concessioni demaniali, che riguardano in particolare gli operatori balneari del litorale di Rosolina Mare”. Nel corso dell’assemblea sono inoltre emerse altre questioni quali il problema legato alla raccolta dei rifiuti, la disparità nell’applicazione dell’Iva pari al 10% per alberghi e campeggi e al 21% per gli stabilimenti balneari e la necessità di un maggiore coordinamento fra enti per promuovere il turismo a Rosolina. I soci hanno inoltre eletto il nuovo consiglio direttivo comunale composto da Ferdinando Ferro, Antonio El.Ca. Ghezzo, Seila Crivellari, Orazio Lazzarin e da Fiorella Zennaro.

IMu AbASSATE LE ALIquOTE Il prelievo sulla prima casa passa dal 4 al 2 per mille, sui terreni agricoli e sugli immobili ad uso produttivo dal 8,6 al 7,6 per mille. Diminuita l’imposta anche sulle seconde case dal 9,8 al 9,1 per mille

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l consiglio comunale di Rosolina ridetermina le aliquote Imu. “Abbiamo deciso di dare un segnale forte alla cittadinanza – spiega il sindaco Franco Vitale - intervenendo in maniera drastica per abbassare l’Imu a tutte le categorie soggette a questa tassa. In particolare, abbiamo ridotto al minimo l’Imu sulla prima casa, che passa dal 4 al 2 per mille, e abbassato di un punto quella sui terreni agricoli e sugli immobili ad uso produttivo dal 8,6 al 7,6 per mille. Abbiamo inoltre deciso di abbassare l’imposta sulle seconde case dal 9,8 al 9,1 per mille. Con questa proposta, vogliamo portare la prima casa al minimo consentito dalla legge, non potendo abbassare ulteriormente l’aliquota del 2 per mille, e lo stesso facciamo con le attività produttive, che abbiamo abbassato al minimo previsto dalla legge statale. In questo periodo di difficoltà economica, con la crisi che mette in sofferenza famiglie e imprese, ci sembrava importante dare un segnale da parte dell’amministrazione comunale a queste realtà, cercando di alleggerire il più possibile la tassazione, tenuto conto della solidità del bilancio”. Riduzioni anche per la seconda casa e ulteriori detrazioni e agevolazioni. “Abbiamo anche abbassato di 0,7 punti l’Imu sulle seconde case – continua - per venire incontro all’aumento delle rendite catastali previsto dalla legge nazionale, che aveva portato ad un

Il primo cittadino Franco Vitale

Il sindaco: “In questo momento di crisi è importante dare un segnale” consistente aumento dell’imposta sulla casa a causa della quota statale. Pensiamo inoltre di introdurre ulteriori benefici: 100 euro che si aggiungono a quelli previsti dalla vigente normativa, per le unità immobiliari che comprendono un nucleo familiare con portatori di handicap, con invalidità pari o superiore al 74%; 50 euro ulteriori di detrazione per ogni figlio a carico con età massima di 26 anni purchè dimorante e residente nella stessa unità immobiliare; un’aliquota agevolata, ridotta al 7,6, sulle seconde case concesse in uso gratuito a parenti in linea retta di primo grado”. El.Ca.


Diocesi 17 Diocesi “Visita ad Limina Apostolorum”, ricevuta la delegazione del Triveneto

Il vescovo Lucio ha incontrato Papa Francesco E’ stata presentata la situazione sociale, culturale e religiosa della diocesi e le iniziative pastorali promosse nella Chiesa locale

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l Vescovo della Diocesi di Adria e Rovigo è stato recentemente a Roma per incontrare papa Francesco. Insieme ai Vescovi del Triveneto è stato invitato alla “Visita ad Limina Apostolorum”, cioè a un incontro straordinario con il Papa e con le Congregazioni o Dicasteri della Santa Sede, nella settimana dal 15 al 19 aprile 2013: una visita programmata già alla fine di novembre dal papa Benedetto XVI e confermata dal papa Francesco quest’anno. “Con questa visita – ha spiegato il vescovo Lucio Soravito De Franceschi - abbiamo vissuto in modo intenso il rapporto che lega le nostre Chiese particolari o diocesi con la Chiesa universale e abbiamo contemplato con attenzione particolare il ruolo della Chiesa di Roma nei confronti delle Chiese particolari: in una parola, noi vescovi del Triveneto, a nome delle nostre diocesi, abbiamo vissuto una forte esperienza di comunione con la Chiesa universale, guidata dal Successore di Pietro: il Papa. Per noi vescovi, è stata una gioia grandissima, in questa Visita, incontrare il papa

Francesco. L’abbiamo incontrato ogni giorno, per una settimana intera, nella Casa “S. -Marta”, una casa vicina alla Basilica di S. Pietro, dove eravamo ospiti assieme al Papa e a molti collaboratori della Santa Sede. Infatti il papa Francesco, dopo la sua elezione, anziché andare ad abitare nel terzo piano del Palazzo Apostolico (dove hanno vissuto i Papi in questi ultimi secoli), ha deciso di vivere (almeno per ora) nella Casa “S. Marta”. E noi Vescovi del Triveneto abbiamo pranzato e cenato vicino a lui. Il 15 aprile alcuni di noi, Vescovi del Triveneto, siamo andati a incontrarlo nel secondo piano del Palazzo Apostolico - dove il Papa tiene le udienze “ufficiali” - per partecipare all’udienza prevista dalla “Visita ad Limina” (cioè la Visita sulla “porta della casa” degli Apostoli). In questo incontro ci siamo trattenuti con il Papa per più di un’ora. Innanzitutto l’abbiamo salutato uno a uno, presentandoci e descrivendo la diocesi che è stata affidata alla nostra cura pastorale. Poi ci siamo seduti in cerchio attorno a lui e ogni Vescovo ha presentato in modo

Il vescovo Lucio Soravito De Franceschi

sintetico la situazione sociale, culturale e religiosa della propria diocesi e le iniziative pastorali che sta promovendo nella sua Chiesa locale. Il Papa ci ha ascoltati uno a uno con grande attenzione, come un padre buono e un fratello accogliente, guardandoci negli occhi e mettendoci tutti a nostro agio. Ha dedicato a questo ascolto attento ben cinquanta minuti. Alla fine dei nostri interventi il papa Francesco ha espresso la sua stima e la sua gratitudine per il lavoro pastorale che stiamo facendo nelle nostre diocesi, assieme ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli laici. Ci ha invitati ad amare sempre di più le nostre Chiese e a ricordare ai fedeli che la Chiesa è nostra Madre, il “grembo che genera la nostra fede”. Ci ha invitati a guardare la nostra società non con l’occhio del sociologo o dello psicologo, ma con lo sguardo di Gesù, cioè con gli occhi della fede, per cogliere i segni positivi dell’azione dello Spirito che ci sono in essa e per collaborare con lo Spirito, che opera con amore nella nostra realtà umana, a far crescere i germi

di bene che ci sono in essa. Ci ha invitati ad annunciare l’amore di Dio senza stancarci: Dio non si stanca mai di starci vicino e ci aiuta a vivere la nostra vita con fiducia e con speranza. Grazie al suo amore, la nostra vita è ricca di Dio ed è aperta verso un futuro migliore. Ci ha chiesto quanti sono nelle nostre diocesi i giovani che si stanno preparando a diventare sacerdoti e, dopo averli contati con la collaborazione di ciascun Vescovo, ci ha invitati ad avere una cura particolare per i giovani e per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Infine ci ha invitati a promuovere una partecipazione attiva dei cristiani alla vita della comunità civile, per salvaguardare e promuovere quei valori che rendono la vita degna di essere vissuta e favoriscono una corretta e costruttiva coesione sociale. È stato un incontro bello, sereno, gioioso, che ci ha caricati di entusiasmo e di speranza. E alla fine dell’incontro abbiamo pregato insieme, perché il Signore aiuti noi Vescovi a essere nelle nostre Chiese particolari portatori di gioia e di speranza”.

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1) Trovarsi in un numero massimo di 15 amici. 2) Evitare fabbricati da ripristinare. 3) Preferire una località dentro ad un parco con quota compresa tra gli 800 e 1000 metri. 4) Scegliere un lotto di terreno urbanizzato di recente con strade asfaltate, lluminazione pubblica, fognature. 5) Il lotto deve venire recintato ed isolato da altre proprietà (tipo residence). 6) Le case devono essere del tipo singola o massimo abbinata con garage e giardino di pertinenza. 7) Ogni alloggio dovrà avere una veduta paesaggistica particolare. 8) Tutti i materiali messi in opera dovranno essere certificati. 9) I costi per l’edificazione dovranno essere inferiori del 30% di quelli del mercato attuale. 10)Non dovranno esserci spese comuni o di condominio.

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18 Territorio Sanità Una decisione della Regione per snellire le liste di attesa

Ospedali aperti anche di notte

Dal primo di settembre si potranno fare visite in fascia notturna: lunedì, mercoledì, sabato e domenica

Dalle 20 alle 24 si potranno fare visite. Soddisfatto Orsini: “Il nuovo orario agevolerà i lavoratori” di francesca De Luca

È

la “rivoluzione culturale” veneta, come l’ha definita il governatore Luca Zaia. Si tratta della novità in ambito sanitario, presentata lo scorso aprile dallo stesso Zaia, congiuntamente all’assessore alla sanità Luca Coletto e al segretario regionale per la sanità Domenico Mantoan. Il progetto, illustrato alle direzioni strategiche delle Ullss e Aziende Ospedaliere, prevede l’apertura degli ospedali anche nella fascia oraria notturna, che inizia alle ore 20 e termina alle ore 24, per quattro giorni a settimana: lunedì, mercoledì, sabato e domenica, con l’aggiunta di festivi e prefe-

La replica di Azzalin

L’intera operazione verrà finanziata con circa 30 milioni di euro stivi. Si tratta di un sperimentazione avviata lo scorso febbraio presso l’ospedale All’Angelo di Mestre, durata due mesi, al fine di valutarne l’impatto. Alla luce del buon riscontro ottenuto, con gran convinzione da parte di Zaia, la sperimentazione verrà estesa, a partire da settembre 2013, a tutto il territorio regionale,

divenendo prassi. L’idea è quella di riuscire ad eliminare, o quanto meno “snellire” in maniera consistente, le lunghe liste d’attesa, almeno per quanto riguarda i servizi ambulatoriali e soprattutto radiologici. I grandi macchinari, come tac e risonanze magnetiche, infatti, vengono utilizzate in regime minimo, mediamente 3-4 ore al giorno, quando potrebbero essere utilizzate oltre 10 ore, consentendo un notevole ammortamento delle spese. “E’ una nuova filosofia, una vera rivoluzione, ha detto Zaia, che si rivolge prima di tutto ai 5 milioni di veneti, che sappiamo curare molto bene,

“i macchinari sono Fermi anche di giorno”

“I

l presupposto di far funzionare di più i macchinari per gli esami è sacrosanto, la decisione di aprire gli ospedali di notte è invece un tentativo di guadagnarsi spazio sui giornali senza voler davvero risolvere i problemi”. A passare ai raggi X la proposta lanciata dal presidente della Regione è stato il consigliere del Pd Graziano Azzalin che bolla il tutto come l’ennesima operazione mediatica. “Innanzitutto – spiega il consigliere – i primi fruitori della diagnostica e dei servizi

ma che ci chiedono tempi più veloci per gli esami e le visite. Avviciniamo la sanità alla gente, rendiamo più efficiente l’intero sistema, creiamo una vera e propria rete di presa in carico del paziente che, attraverso i Centri Unici di Prenotazione, troverà non solo assistenza per la prenotazione singola, ma anche per la definizione del percorso di controlli ed esami dopo una fase acuta passata in ospedale”. Ai direttori generali delle Ulss spetterà il compito della gestione e dell’organizzazione, del rispetto dei contratti sindacali, e della valutazione in merito a possibili nuove assunzioni.

ambulatoriali sono anziani ed è bene mettere in risalto che, forse, una nonnina ottantenne non ha tanta voglia di andarsi a fare una Tac a mezzanotte. Non solo, ma dire che gli ospedali vanno aperti di notte dimostra una scarsa conoscenza del funzionamento della realtà sanitaria territoriale, dove vi sono macchinari che giacciono inutilizzati anche durante il giorno. Per fare un esempio concreto, all’ospedale San Luca di Trecenta la Tac lavora solo mezza giornata. Forse, sarebbe più utile risolvere il problema di personale che impedisce un servizio giornaliero completo, invece di scimmiottare Maroni riempiendosi la bocca con la

L’intera operazione verrà finanziata con la messa a disposizione di circa 30 milioni di euro, da destinare alle spese di gestione del personale e a quelle organizzative. Arturo Orsini, direttore dell’Ulss 18, si è detto assolutamente favorevole all’iniziativa in quanto questa consentirà di “ampliare le possibilità diagnostiche nei giorni prefestivi e festivi, con snellimento delle liste d’attesa e maggior soddisfazione del cittadino” con particolare attenzione al cittadino lavoratore che non può permettersi di chiedere dei permessi per effettuare le visite.

parola ‘h24’. Anche a Rovigo diversi macchinari sono sottoutilizzati per mancanza di personale. Piuttosto che impiegare risorse per gli straordinari del lavoro notturno, sarebbe più utile risolvere i problemi di organico esistenti. Inoltre chiedo: gli esami che vengono prescritti sono davvero tutti necessari? E’ stata fatta una ricognizione, valutando seriamente l’aspetto dell’appropriatezza del ricorso agli esami medici e responsabilizzando ulteriormente i medici di base, facendoli interagire maggiormente con le Ulss? Le liste di attesa, infatti, si allungano anche perché vengono prescritti più esami”.

bRuSCO: “LE LISTE D’ATTESA SONO LuNghE PERChé gLI OSPEDALI SONO IN SOTT’ORgANICO”

L

’organizzazione dei nuovi orari ambulatoriali saranno di competenza dei direttori generali delle Ulss, ossia ogni ospedale deciderà come procedere e rendere attuativa la riorganizzazione all’interno della propria Usl, rispettando i contratti aziendali. A tal proposito la Regione avrebbe messo un plafond di circa una ventina di milioni di euro su base annua. Come si comporterà l’Ussl 19 di Adria? Per ora tutto tace, mantenendo il riserbo ai piani alti. L’assessore provinciale alla Sanità, Guglielmo Brusco, ci tiene tuttavia a precisare: “Si tratta di un’indicazione per ora!” mentre alla domanda sull’efficacia del servizio, risponde: “se non c’è proprio altro di meglio…”. Secondo l’assessore il vero problema non risiede tanto nel numero delle ore giornaliere effettuate ma dal numero presente negli ospedali pubblici dei dipendenti e dei tecnici preposti al funzionamento di tali macchine specialistiche, in forte deficit. “Faccio solo un esempio; all’ospedale San Luca di Trecenta la macchina della densitometria ossea viene utilizzata mezza giornata alla settimana, davvero pochissimo”. Brusco dunque propone di incrementare il numero del personale specializzato preposto a questi specifici esami, piuttosto che aumentare le ore del servizio e punta l’indice sulla maniera in cui si distribuiscono le risorse economiche per la sanità privata, che a suo parere avviene “in modo molto discutibile”. “Anziché utilizzare 20 milioni di euro per questi incentivi che

Guglielmo Brusco

A Rovigo ci sono 286 dipendenti in meno rispetto alla pianta organica mettono l’accento sugli orari, si potrebbe puntare piuttosto sull’aumento del personale pubblico di tipo tecnico, infermieristico e medico, ad esempio assumendo 500 unità in più, ed elargendo meno finanze alla sanità privata”- le sue parole. “A Rovigo, solo per restare in casa, ci sono attualmente 286 dipendenti in meno rispetto alla pianta organica, da cui deriva il vero motivo delle lunghe liste d’attesa. Manca dunque personale, e quello presente si trova ad essere oberato, stressato, per colpa di un limite insostenibile. I dipendenti ospedalieri sono donne e uomini coraggiosi – conclude – a loro va il mio riconoscimento”. Me.Ru.


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Cultura locale 21 Musica Ad Ariano Polesine il primo concerto del “Gruppo ocarinistico di Grillara”

Ocarine, emozioni della terra Invitate le istituzioni a riflettere sulla possibilità di organizzare un festival come a Budrio

Un momento del concerto dello scorso 20 aprile

di Lino Segantin

T

ra Taglio di Po ed Ariano Polesine esiste una località caratterizzata da vaste campagne, denominata Grillara. Terra dei grilli, come suggerisce il nome, perché in effetti la zona si presenta tuttora priva di ogni intrusione industriale. E se di giorno l’unico rumore connaturato ai lavori campestri è quello di qualche trattore o altro attrezzo agricolo, nelle notti estive sono i grilli con le loro serenate alle stelle a parlarci di una vita agreste che ancora oggi si evolve al ritmo delle stagioni. Ma a Grillara, in verità, non infrequentemente possiamo essere attratti anche da altre melodie, diffuse da strumenti costruiti in loco, piccoli manufatti in terracotta, denominati “ocarine” (in altre località, specie nell’alto Veneto “cuki”), che qui vengono modellati con l’argilla del Po, cotti e poi suonati. Ed è proprio nell’azienda agricola denominata “L’ocarina” che troviamo il fulcro di questa tradizione che negli intervalli dei lavori della terra trova dei cultori appassionati. Una tradizione avviata negli anni trenta del secolo scorso dall’ormai ultracentenario Idelmo Fecchio, vero patriarca della comunità, ed oggi continuata

dal figlio Benvenuto che promuove in azienda momenti didattici rivolti alle scuole e happening di appassionati del suono degli strumenti in terracotta. Ed è così che, esperienza dopo esperienza, si è giunti a creare ocarine sempre meno improvvisate e sempre più affidabili sotto il profilo della sonorità, tanto che un gruppo di appassionati ha recentemente dato vita ad una specifica “band”: il “Gruppo ocarinistico di Grillara”, che si è esibito in pubblico la prima volta sabato 20 aprile alla fattoria didattica “L’ocarina di Benvenuto Fecchio” di Ariano, suonando esclusivamente strumenti modellati dalle mani del titolare dell’azienda. Un folto pubblico e tutte le rappresentanze istituzionali comunali (i sindaci di Ariano e Taglio di Po), provinciali (gli assessori Negri, Mantovani e Bellan) e perfino regionali (c’era il consigliere Cristiano Corazzari in prima fila) hanno raggiunto Grillara per salutare l’evento intitolato “Le emozioni della terra”. E’ stato un vero tripudio di emozioni, sulle note fresche e ritmate della terracotta, che scendevano vibranti fino ai cuori per aprire i volti ai sorrisi. A partire dal brano “Il mio fiume”, scritto appositamente

per Fecchio da Fabio Galliani, maestro ocarinista, nientemeno che organizzatore del celebre Festival biennale internazionale dell’ocarina di Budrio. Tante le novità annunciate dallo stesso Fabio Galliani e da Emiliano Bernagozzi, maestro e maggiore arrangiatore per ocarina d’Italia, i quali si sono esibiti in due strepitosi pezzi evocativi di altrettanti film epocali: “La vita è bella” e “Gabriel’s oboe” (da: Mission). “Possiamo dire che Benvenuto Fecchio – ha dichiarato il primo – è diventato uno dei migliori costruttori di ocarine d’Italia”; “Colgo l’occasione della presenza di tutte le istituzioni – ha sottolineato il secondo - per invitarle a promuovere anche qui nel Delta del Po di un festival dell’ocarina, come si tiene a Budrio: avete i musicisti, il costruttore, lo stupendo paesaggio del Delta e noi vi possiamo assicurare il nostro supporto”. L’evento, applauditissimo, è stato organizzato dalla fattoria didattica/ museo L’Ocarina di Benvenuto Fecchio, con Coldiretti Rovigo cui l’azienda è associata ed il patrocinio di Provincia di Rovigo, Parco del delta del Po, Comune di Ariano, Città della musica e Comitato cittadino Grillara.

Il gruppo ocarinistico

i sette proFessionisti hanno già prodotto un cd

S

ono sette musicisti professionisti, perciò si parla di “settimino”, in quanto suonano sette strumenti diversi accordati tra loro. Si sono definiti dei “Musicanti di Brema”, un po’ raffazzonati in fretta e furia, ma la passione che hanno messo nel provare e riprovare ha portato a risultati eccellenti. Suonano tutti ocarine firmate Fecchio. Sono: all’ocarina settima, Andrea Smiderle, nella vita trombettista; all’ocarina Sol sesta Gildo Turolla, violinista e insegnante, simpatico portavoce del gruppo; alla Do settima cinque il sassofonista Paolo Andreolli, che prima di unirsi al gruppo teneva un’ocarina sul comodino; alla Sol quattro Milena Fusetto, cantante; alla Do tre il clarinettista Mario Marafante, direttore della banda di Taglio di Po; alla Sol due Silvia Camisotti, flautista, unica musicista di Ariano mentre tutti gli altri sono di Taglio di Po; alla Do uno la clarinettista Chiara Parolo. Membro supplente la flautista Paola Bellettato di Adria; presidente onorario factotum Tiziano Milani; pianista Gessica Reddi.Il repertorio va dal brano originale “Il mio fiume” di Galliani, a “Reginella campagnola” di Veroli, ad “Elisir d’amore” di Donizetti, a “Noble polka” arrangiata da Bernagozzi, a “Chiaccherina” di Lucchini. “E siccome abbiamo voluto strafare – ha concluso il portavoce Gildo Turolla – abbiamo anche pronto un cd con le nostre incisioni”. Li.Se.

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22

LO

SPORT in PRIMO PIANO

Calcio I ragazzi di Zuccarin in Lega Pro con una giornata d’anticipo

Festa nel Delta per la promozione L’incontro con il Pordenone rimarrà nella storia: 3-0 con doppietta di Gherardi e gol di Conti di Cristiano Aggio

S

ettantacinque punti finali, promozione in Lega Pro (la vecchia serie C2) con una giornata d’anticipo, una festa con quasi due mila persone che hanno vestito di biancoceleste il comunale di Porto Tolle, e ancora, una finale di Coppa Italia da disputare (il 19 maggio) allo stadio Renato Curi di Perugia contro la Turris Neapolis. E la ciliegina che è arrivata dalla juniores regionale che ha vinto il proprio girone. Un’annata a dir poco strepitosa per la formazione presieduta da Mario Visentin, allenata da Fabrizio Zuccarin e da uno staff collaudato con un gruppo di giocatori affiatato e soprattutto forte, tanto. E poco importa che l’ultima partita del campionato sia andata male (4-2 in quel di Belluno). C’era ancora, forse, negli occhi e nelle menti dei boys di Zuccarin la partita di sette giorni prima che, contro il Pordenone di mister

Tra i professionisti allenandosi come i dilettanti al pomeriggio Fabio Rossitto (ex giocatore di Udinese), aveva regalato la storica promozione in serie C2, ci piace ancora chiamarla così: 3-0 con doppietta di Gherardi e gol di Conti. A Belluno hanno segnato Zanardo e Djodjevic. L’ultima giornata ha anche emesso i verdetti play off e play out. Per i play off, sarà un derby veronese fra Sambonifacese e Virtus Vecomp mentre il Real Vicenza, con la vittoria per 4-1 contro la già retrocessa Union Quinto farà gli spareggi per i play off. Ai play-out vanno Montebelluna e Giorgione, mentre salutano la serie D, Sanvitese, Kras e

Union Quinto. Contro il Pordenone il Delta non voleva sbagliare la partita. La trama di questo film, in tanti l’avevano pensata e tanti hanno voluto vederla. Così il comunale presentava un colpo d’occhio impressionante, con i tifosi del Pordenone (bella l’amicizia tra le due tifoserie) presenti in 250 unità e, ovviamente, sovrastati dal tifo assordante dei supporter deltini che hanno sempre, durante il campionato, incitato la squadra di Zuccarin. Il Pordenone è apparso a tratti intimorito e la supremazia del Delta è apparsa evidente da subito, come ammesso a fine partita anche da mister Rossitto. “Ci sono stati superiori in tutti i reparti. Una vittoria meritata dal Delta, senza ombra di dubbio”. Una squadra, quella del Delta Porto Tolle, che centra la promozione tra i professionisti, allenandosi, come i dilettanti di un tempo,

La formazione che con settantacinque punti finali è riuscita nell’impresa del salto di categoria vale a dire al pomeriggio, per consentire ai giocatori che lavorano e allo stesso mister di esser al campo dopo aver timbrato il cartellino. Proprio come una volta, quando il calcio era sicuramente più bello, più vero, senza tante star. E qui a Porto Tolle sono riusciti a ricreare quell’ambiente bello e sano, dove, per carità non è che siano state sempre rose e fiori, però alla fine il risultato è sotto gli occhi di tutti. Intanto, guardando all’immediato futuro, vale a

dire la prossima stagione, saranno 2 i gironi di Seconda Divisione a 18 squadre: le prime otto in classifica di ciascuno dei due gironi restano in Lega Pro mentre le ultime sei di ciascun girone retrocedono in serie D. La nona, decima, undicesima e dodicesima classificata di ciascuno dei due gironi si affronteranno per gli spareggi che servono a decretare altre due retrocessioni in serie D.

Intervista a mister Zuccarin

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Stefania Rocca p er ActionAid - Foto: Francesco Alesi

e Stefania Rocca

da 14 anni sulla panchina del tolle

F

abrizio Zuccarin è lo “storico” allenatore del Delta Porto Tolle. Non per l’età, ha 51 anni, ma perché il tecnico di Bonelli, frazione di Porto Tolle, è dal 1999 che siede su una panchina di una squadra di Porto Tolle. Il 1999 è l’anno della fusione di tre società bassopolesane che hanno portato alla formazione prima del Delta 2000, sempre con Zuccarin alla guida e poi del Delta Porto Tolle: in quest’arco di tempo mister Zuccarin, ha centrato quattro promozioni e ottenuto due secondi posti. Poi il grande salto. Cosa vuol dire per lei di Bonelli, portare tra i professionisti la squadra del suo comune? “E’ una soddisfazione personale grandissima, che ho condiviso con i miei familiari. Qui ci si conosce tutti, dai più anziani del paese ai più giovani che frequentano le nostre spiagge di Barricata e Boccasette e quindi aver messo la firma su un appuntamento storico fa enorme piacere”. Che percentuale si dà per questa promozione? “Meno del trenta per cento. Ma non per falsa modestia, perché è la verità. Prima vengono i giocatori e prima ancora il presidente. Se non hai un presidente che vuole, e può, arrivare non si va da nessuna parte. Qui, c’è stata la volontà di arrivare tra i professionisti e ci siamo riusciti”. Si è mai sentito in bilico?

“Assolutamente no, in nessuno di questi anni alla guida del Delta Porto Tolle. Con il presidente ho un rapporto che dire personale è poco e quindi c’è sempre stata massima trasparenza in tutto”. Ha mai sentito la pressione del vincere a tutti i costi? “Lo scorso anno siamo arrivati secondi dietro alla corazzata Venezia. Quest’anno all’inizio della stagione ci siamo detti, tutti quanti, una sola cosa: l’obiettivo è quello di migliorare la posizione dello scorso anno… E mi pare che ci siamo riusciti”. C’è stato un momento difficile della stagione? “Quando, in casa, arrivavano pareggi e non vittorie. La gente mugugnava, borbottii vari nei bar, qui è così. Ma non era mica per demeriti nostri: gli avversari venivano da noi e alzavano delle barricate insormontabili”. Che ruolo ha avuto nella campagna acquisti? “Abbiamo sempre fatto in accordo con la società le scelte dei giocatori. Anche se, ogni tanto, il presidente mi diceva: “ti ho fatto un regalino”, e arrivavano un paio di giocatori. Averne di presidenti così!” Quanta psicologia ha dovuto usare nel gestire il gruppo Delta Porto Tolle? “Tanta, devo dire tanta. Per fortuna ho avuto un ottimo stratega tattico, oltre che preparatore atletico, che di nome fa Cr.Ag. Luca Tiozzo”.


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Nel 1999 la fusione tra Portotollese, Polesine Camerini e Ca’ Venier. Qualcuno all’epoca era scettico ora è il Delta Porto Tolle aPRENOTA recitare la parte della principale squadra polesana. In meno SUBITOi bianco blu hanno messo la freccia e sono riusciti di un decennio LA TUArealtà storiche come Adriese e Rovigo a sorpassare

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OCCHIOBELLO Promozione in Lega Pro Via Germania, 1 I commenti del presidente Mario Visentini

Mario ette anni fa il Delta 2000 era una normale Visentini squadra di Prima Categoria e più di qualcuno (Foto all’epoca si interrogava se la fusione, risalente tratta al 1999, tra Portotollese, Polesine Camerini e Ca’ dal sito www. occhiobello@dentalcoop.it Venier fosse effettivamente stata una buona idea Venetogol.it) in termini di competitività. Poi le cose cambiarono: la proprietà della squadra venne rilevata da Mario ire che se lo aspettavano magari è eccessivo, di sicuro UNITÀ LOCALI Visentini DENTALCOOP: Visentini e il Delta salì sull’ascensore. diperò non è stata una sorpresa. I tifosi del Delta Porto Tolle chiarò, in tempi non sospetti, che si poteva arrivare d’altronde hanno maturato una certa abitudine ai festegtra i professionisti. Un sogno che sembrava semplicegiamenti, considerato che hanno visto la loro squadra scalare • BERGAMO tel. 035 348111 mente irrealizzabile. E invece campionato dopo camquattro categorie nel giro di sette anni. Per quanto la vittoria • BRESCIA 3545278 pionato, si è giunti al 2013 tel. con 030 il Delta Porto Tolle della serie D e il conseguente passaggio tra i professionisti fosse a recitare la parte della principale squadra apertura polesana. nei piani, Porto Tolle ha celebrato lungamente e rumorosamente • CAGLIARI Prossima In meno di un•decennio i bianco blu hanno messo la storica promozione in Lega Pro. In occasione della decisiva CALTANISSETTA tel. 0934 598922 la freccia e sono riusciti a sorpassare realtà storiche partita casalinga contro il Pordenone quasi 1.800 persone han• CHIOGGIA (VE) tel. 041 5540222 come Adriese e Rovigo. Ora per Visentini e per tutto no assistito alla gara e almeno duecento sono dovute rimanere • CREMONA 0372 431881 l’ambiente portotollese si apretel. un’ulteriore e affa- sembra preoccupato: “Sappiamo delle difficoltà per farle. C’è stata una buona preparazione, abbiamo fuori per la raggiunta capacità massima dello stadio comunale. DARFO BOARIO TERME (BS) 0364 531905 il prossimo anno. L’impegno che abbiamo messo a cercato di non sbagliare nulla. E quando le cose non Al fischio finale caroselli, balli, canti e cori fino a notte fonda e scinante nuova• fase, la sfida del professionismo. Il tel. dalla Prima Categoria continuerà a esserci, sono andate come volevamo, ad esempio infortuni Ca’ Tiepolo invasa dalle bandierine bianco blu che ancora oggi Delta Porto Tolle entra in Lega Pro proprio(PN) alla vigilia • FONTANAFREDDA tel.0434partire 997994 anzi ne metteremo ancora di o partite storte, abbiamo cercato di capire l’errore possono essere viste in diversi angoli del paese. E i tifosi hanno della storica riforma dei campio-Prossima apertura • GROSSETO nati: ciò significa che la stagione La stagione prossima più. Senza tralasciare nulla al per non commetterlo più. Questo però senza spac- ancora appetito: nel mese di maggio il Delta avrà la possibilità di • JESI tel. 0731 209406 2013-2014 sarà l’ultima della sarà l’ultima caso. Restiamo fedeli al pro- care lo spogliatoio o creare problemi all’interno, ma centrare una storica doppietta disputando la finale di Coppa Italia • LEGNANO (MI)della tel. 0331Seconda 440011 Seconda Divisione, poi nascerà posito alla base dell’unione prendendosi ognuno le proprie responsabilità e am- contro la Turris, nella storica cornice dello stadio Renato Curi di MANTOVA 0376 245687 poi un’unica del 1999: l’aggregazione, mettendo di aver sbagliato quando bisognava farlo. Perugia. Non solo: i bianco blu di Zuccarin avranno anche la posun’unica terza• serie. E per di-tel. Divisione, minuire gli organici ben nove terza specialmente nello sport, è Questo è il segreto: esasperare gli animi o cambiar sibilità di cucirsi sul petto il tricolore, disputando la poule scudetto • MARTINSICURO (TE) tel.serie 0861 711647 squadre verranno relegate in indispensabile”. La ricetta l’allenatore, dal mio punto di vista, non serve a nul- contro le vincitrici degli altri gironi della serie D. Gli scatenati tifosi • MIRANO (VE) tel. 041 410052 serie D. Per questo Visentini è chiamato a un altro per il successo? Visentini non ha dubbi: “Le cose la, è il confronto che fa crescere”. Al.Or. portotollesi sono già pronti all’esodo. • MODENA tel. 059 303190 sforzo assieme al suo staff. L’imprenditore però non vanno fatte seriamente, altrimenti è meglio non • MOGLIANO (TV) tel. 041 5903586 • MONTEBELLUNA (TV) tel. 0423 303291 Sguardo(MC) aglitel. altri campionati • MONTECASSIANO 0733 290556 promosso loreo, • OCCHIOBELLO (RO) tel. 0425 750481 salve scardovari e porto viro e tagliolese appesa al Filo • PADOVA tel. 049 8751943 vviamente non c’è solo il Delta Porto Tolle a scaldare i vezza guadagnata con una giornata d’anticipo per lo Scardovari tica la situazione della Tagliolese, relegata al tredicesimo posto • PERUGIA apertura cuori degli sportivi delProssima Basso Polesine: sono diverse le di mister Maistrello: il punto della certezza aritmetica è giunto e costretta a giocarsi la permanenza in Promozione attraverso lo PIETRA (SV) tel. 019 squadre• che a inizioLIGURE maggio hanno chiuso la 610294 stagione nella penultima giornata sul campo del Campodarsego, ma spareggio contro il Castelbaldo Masi. Un gradino più sotto, in Senelle rispettive• categorie, diverse di loro sono riuscite (proprio sono state le vittorie del mese di aprile contro Solesinese e Alto- conda Categoria, i Blucerchiati di mister Bortolotti hanno chiuso REGGIO EMILIA tel. 0522 305583 come i bianco•blu) a raggiungere i propri obiettivi stagionali. Nel polesine a permettere ai gialloblu di guadagnare la permanenza con un buon sesto posto in classifica, non lontani dalla zona plaSALERNO tel. 089 381723 girone C del campionato di Promozione Scardovari e Porto Viro in categoria. In prima categoria c’è da registrare la festa grande yoff. In Terza Categoria stagione piuttosto anonima per lo Zona SAN DONÀdiverse DI P.tra(VE) tel.ma 0421 307034 del Loreo che ha conquistato la vittoria nel girone D, salendo in Marina, in grado di mettere assieme ventisei punti in ventidue erano partite •con aspettative di loro, entrambe • SAVONA 019richiesto. 807545Il Porto Viro ha Promozione. La squadra di mister Augusti ha sbaragliato la con- gare, bilancio che vale un ottavo posto. Rapido sguardo anche al hanno conseguito il minimo tel. risultato chiuso la stagione al settimo posto classifica, a ridosso della correnza accaparrandosi tutti i record possibili: migliore attacco, calcio amatoriale: Donzella e Portotollese fanno parte del club di • SEDICO (BL) tel.in 0437 853391 zona playoff grazie a una seconda parte di campionato in cre- migliore difesa, migliore differenza reti e maggior numero di undici squadre ancora in corsa per il primato provinciale. • SPRESIANO (TV) tel. 0422 881130 scendo. Di certo una buona base per la prossima annata. Sal- vittorie conquistate, ben diciassette. Decisamente più problemaAl.Or. • TORINO tel. 011 2462107 • TREVISO tel. 0422 421927 • UDINE Prossima apertura • VERONA tel.045 500108 • VIGEVANO (PV) tel. 0381 78587 • VILLAFRANCA (VR) tel. 045 6302199

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PROVINCIA ROVIGO

Iniziative A Palazzo Celio lo scorso 22-23 aprile

Due giorni di Forum del sociale Coinvolgendo il mondo delle associazioni e degli enti è stato fatto il punto sui servizi e la loro erogazione di fortunato Marinata

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ociale a 360 gradi. Il forum dedicato al settore ha impegnato per due giorni Palazzo Celio. L’iniziativa voluta per fare il punto sullo stato dell’arte in Polesine, per quanto riguarda i servizi e la loro erogazione, ha toccato anche la difficile situazione economica e problemi legati al lavoro. La presidente della Provincia Tiziana Virgili, ha iniziato proprio da qui, presentando una serie di dati che hanno fotografato la provincia rodigina a cominciare dalla sua popolazione registrata in calo. Secondo il censimento del 2011, infatti, il numero degli abitanti è sceso a 242.349. Cresce invece l’età media della popolazione, nel rapporto percentuale tra chi ha più di 65 anni e chi ne ha meno di 14, Rovigo occupa il primo posto in Veneto con l’indice più elevato 203,2%; ciò significa che per ogni persona con meno di 14 anni ce ne sono 2 con più di 65 anni. Un primato non certo incoraggiante ma c’è di peggio: la disoccupazione, il 9,3% dei rodigini è senza lavoro. Nel 2012 erano ben 1.933 gli iscritti nelle liste di mobilità divisi in 859 donne e 1.074 uomini. Le conclusioni della presidente, Tiziana Virgili, sono sta-

Il numero degli abitanti è sceso a 242.349, aumenta l’età media te chiare: “Il perseguimento del benessere dei cittadini polesani, in un contesto come quello attuale di crisi, deve costituire un preciso impegno”. Sottointeso, ma neanche tanto, che l’impegno deve essere recepito come un obbligo al quale associazioni ed enti del sociale devono sentirsi vincolati, trovando sinergie e collaborazioni non sempre raggiunte in passato. Nel contesto è stato fatto l’esempio delle due Ulss, chiamate a superare la logica dell’appartenenza e ad erogare le loro prestazioni sociali in una dimensione territoriale. Tra gli obbiettivi della due giorni, inoltre, vi è stato il tentativo di far incontrare la scuola, i comuni, il terzo settore, i sindacati, il mondo del volontariato, i centri per l’impiego, il “pubblico” e il “privato” con l’intento e lo scopo di avviare un fattivo confronto sulle modalità di erogazione dei servizi. In poche parole l’a-

nalisi che ne è uscita ha toccato, nelle sue linee generali, l’attuale stato sociale della provincia, che in parte andrà riorganizzato ma anche difeso nello specifico degli aspetti che riguardano i servizi e i ruoli, con una Provincia consapevole del suo compito di coordinamento vista presenza di diversi soggetti istituzionali. Quattro, inoltre, le aree tematiche di cui si sono occupati altrettanti gruppi di lavoro, a partire dalla famiglia, l’handicap, il disagio sociale e l’immigrazione. Per quanto riguarda la famiglia è stata espressa la speranza che rientri nel 2015 il termine per la realizzazione di un centro diurno per non autosufficienti, il quale permetterebbe agli anziani di superare lo scoglio del ricovero nelle strutture e di restare in famiglia anche in presenza di patologie difficili legate all’età senile. Durante il dibattito inoltre è stata espressa la necessità di condividere progetti comuni tra le associazioni, in quanto questo garantirebbe un più facile accesso ai fondi europei per finanziare il sociale, dato che sul volontariato si appoggia anche il servizio pubblico. La parola poi è passata al gruppo dell’immigrazione

Palazzo Celio sede della Provincia che non ha mancato di sottolineare anche in questo caso la presenza di fondi europei “per il rimpatrio assistito” oltre a tutte le trasversalità che si collegano dalla famiglia, ai giovani, all’infanzia alle dipendenze. Dal gruppo sul lavoro sono usciti i dati del disagio provocato dalla crisi, gli accessi ai centri per l’impiego, per esempio, passati da 14 mila nel 2006 agli oltre 24 mila dello scorso anno e sull’attivazione dell’anticipo

uNIONE PROVINCE ITALIANE VIRgILI MEMbRO DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE SuLLA fAMIgLIA

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a presidente della Provincia Tiziana Virgili è stata nominata dalla presidenza del Consiglio dei Ministri quale componente in rappresentanza dell’Upi nell’assemblea dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia. Nomina e decreto sono arrivati nel pomeriggio di martedì 24 aprile a Palazzo Celio con una nota dell’Unione Province d’Italia, che aveva girato analoga comunicazione all’altro rappresentante dell’Upi Francesco Scitulli. L’organismo che rientra nelle funzioni del ministero per la cooperazione internazionale, l’in-

tegrazione e Politiche per la famiglia risulta composto da una quarantina di persone in rappresentanza dei ministeri, delle regioni, dei comuni, delle province, dei sindacati, confindustria, coldiretti, forum delle associazioni familiari e terzo settore e dura in carica 3 anni. L’assemblea stabilisce gli orientamenti generali del Piano delle attività dell’Osservatorio, la cui attuazione è demandata al Comitato tecnico-scientifico, assicura lo sviluppo delle funzioni di analisi e studio della condizione e delle problematiche familiari, anche attraverso la

realizzazione di un rapporto biennale sulla condizione familiare in Italia finalizzato ad aggiornare le conoscenze sulle principali dinamiche demografiche, sociologiche, economiche e di politica familiare, promuove iniziative ed incontri seminariali, coordina le proprie attività di ricerca e documentazione con quelle dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, con quelle degli Osservatori regionali e locali. Risale poi al 10 marzo del 2009 il decreto sull’istituzione e funzionamento del nuovo osservatorio.

cassa integrazione che ha interessato 440 lavoratori per oltre 2 milioni di euro. Infine la disabilità con la progettazione sul territorio, le esperienze specifiche d’integrazione scolastica, ricordando l’Essagi di Badia, gli inserimenti lavorativi, il sostegno alle famiglie e la “grande molteplicità dei gruppi di volontariato, tantissimi, che coprono spazi importanti.



Spazi aperti 31 23 Turismo rurale La Coldiretti presenta le offerte delle aziende associate

Una guida per il vivere e il mangiar sano Un volumetto con le proposte delle aziende aderenti a Terranostra a Punto Campagna amica e le Bottega di Campagna amica di Gavello

Toffoli: “Un messaggio positivo, le aziende continuano a rilanciarsi nonostante la crisi”

di Lino Segantin

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na bella ventata di ottimismo è quella che si è respirata lo scorso 18 aprile presso la sede rodigina della Coldiretti, dove è stata presentata la nuova guida turistica “Agriturismi, mercati e botteghe nel territorio di Rovigo”. Il volumetto, che fa parte di un cofanetto contenente l’intera offerta di turismo rurale della Coldiretti nelle sette province del Veneto, presente sia le aziende agrituristiche aderenti a Terranostra che quelle a vendita diretta, certificate Punto Campagna amica, per finire con l’originale Bottega di Campagna amica di Gavello. “Un messaggio positivo – ha introdotto il direttore di Coldiretti Rovigo, Adriano Toffoli – dato dalle azienda agricole continuano a rilanciarsi nonostante la crisi generale”. “Una guida – ha spiegato Stefania Rasi, presidente di Terranostra Rovigo (associazione degli agriturismi di Coldiretti) – che costituisce la prima vetrina di tutte le nostre imprese agricole che, in questi anni, si sono impegnate per offrire agli ospiti e ai consumatori la qualità certificata di prodotti agroalimentari che nascono in azienda, vengono lavorati in azienda e lì possono essere direttamente consumati. Oggi le persone sempre

di più chiedono la qualità nel piatto ed il contatto con un ambiente sano come indici di una migliore qualità della vita: in questo volumetto abbiamo raccolto e reso facilmente fruibile tutto questo”. Sulla genuinità e sicurezza dei prodotti offerti si è soffermato anche Domenico Zanotto, presidente dell’Agrimercato (associazione delle aziende a vendita diretta di Coldiretti) che ha sottolineato come le persone hanno ormai riscoperto la stagionalità ed imparato a distinguere tra prodotti standard e prodotti di qualità. Piena soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dall’assessore provinciale al Turismo Laura Negri, che ha osservato come nella crisi generale che stiamo vivendo, le iniziative di offerta turistica legate al mondo rurale segnino un apprezzabile trend positivo. “Sempre di più le persone chiedono di vivere esperienze vere – ha sottolineato l’assessore - che avvicinino al territorio e che solo il turismo rurale può offrire. Sono i rapporti umani che le aziende agricole riescono a creare il vero valore aggiunto più apprezzato e ricercato dai loro ospiti e dai consumatori”. Il vice presidente di Coldiretti Mauro Visentin ha

La copertina della pubblicazione e l’assessore Laura Negri durante la presentazione concluso ponendo l’accento sulla continua progettualità dell’organizzazione. “Insieme alle istituzioni – ha detto – la nostra associazione, pur in tempi difficili, continua ad aiutare e valorizzare le nostre imprese con nuove opportunità e con l’attenzione costante anche alla difesa della gente comune, che consuma il cibo che produciamo”. In occasione della presentazione della nuova guida turistica, hanno raccontato la propria esperienza anche alcuni responsabili delle imprese: da Giovanna Gioli

della bottega di Campagna amica che ama dire “dietro ogni prodotto agricolo c’è una famiglia e non una ditta”; Benvenuto Fecchio dell’Ocarina di Ariano che ha ricordato la tradizione dei fischietti di terracotta: “Una volta non c’era il tablet e bastava un po’ di fango per fabbricarsi un giocattolo, che mio padre mi ha tramandato come fischietto ed io ho continuato trasformando in strumenti musicali”; a Domenica Zanotto che consegna a domicilio i pacchi di carne formato famiglia.

PRODOTTI TIPICI IL TARTufO ECCELLENZA POLESANA A S. Apollinare messi a dimora venti nuovi alberi micorizzati con il tartufo bianchetto “Tuber borchii”

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pprofittando della stagione piovosa le associazioni naturalistiche Sagittaria e Elysium Ranch in collaborazione con gli Amici del Tartufo Polesano, che ha la propria sede a S. Apollinare di Rovigo, hanno messo a dimora venti nuovi alberi micorizzati con il tartufo bianchetto “Tuber borchii” una varietà di tartufo che da buoni risultati di crescita con queste piante. “Questa operazione - spiega l’esperto biologo Enrico Vicentini - nasce con il triplice intento di divulgare le conoscenze su questo straordinario fungo ipogeo, di favorire il più possibile il suo sviluppo e tutela e di ampliare l’espansione di nuove zone boscate, futuro polmone verde del nostro vituperato territorio”. Gli alberi scelti appartengono alle tipiche essenze delle pinete litoranee del Delta, zone da tartufi per eccellenza: farnie, roverelle, pini marittimi e qualche nocciolo, anche se quest’ultima piana è tipica della zona collinare e montana. Le piante sono state messe a dimora lungo la fascia territoriale del Canalbianco, zona vocata per i tartufi, con la speranza che il prezioso bianchetto possa diffondersi ed utilizzare proprio questa asta fluviale come corridoio di spostamento ed espansione. Lungo il Canalbianco, infatti, sono ancora presenti interessanti fasce boscate, nuclei residui delle più vaste foreste che un tempo ammantavano il Polesine. Il tartufo bianchetto, o tartu-

Un cesto di tartufi

Individuato nel Canalbianco il corridoio di espansione del fungo ipogeo fo marzuolo, ha scorza esterna solitamente giallo ocra, ed ha periodo di maturazione invernale-primaverile. Questo tesoro ipogeo è una delle diverse varietà che assieme al tartufo bianco pregiato ed al nero invernale si sviluppano nel territorio del delta del Po e del Polesine. Un’ iniziativa importante dal punto di vista naturalistico e ambientale che gli appassionati contano di poter continuare a promuovere, coinvolgendo le istituzioni, soprattutto le amministrazioni comunali, i consorzi di bonifica e la provincia di Rovigo. Ro.Ma.

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32 Mondo scuola

Mondo scuola 25

Iscrizioni In provincia di Rovigo dati in controtendenza rispetto al resto del Veneto

Calano le matricole nei licei, boom degli istituti tecnici L’Agraria “Munerati” di Sant’Apollinare ha quasi raddoppiato le matricole: da 35 nel 2012 a 67 nel 2013 di Mattia De Poli

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l Polesine è in controtendenza rispetto al resto del Veneto e del Paese: nelle iscrizioni alla prima classe delle scuole secondarie di secondo grado del prossimo anno calano le preferenze per i licei, aumentano quelle per gli istituti tecnici e rimangono sostanzialmente stabili quelle per gli istituti professionali. Si prevede che a settembre di quest’anno in Italia le matricole iscritte ai percorsi liceali saranno leggermente superiori rispetto a quelle del 2012 (+1,4%): se in Veneto l’aumento dovrebbe aggirarsi addirittura intorno a +3%, nella provincia di

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Sono in lieve flessione tutti i licei scientifici, tengono i licei linguistici e classici Rovigo il calo si dovrebbe attestare a -2,8%. Sono in lieve flessione tutti i licei scientifici, dove gli iscritti all’indirizzo di scienze applicate aumentano rispetto a quelli dell’indirizzo tradizionale in linea con la tendenza nazionale, mentre tengono i licei linguistici e classici. Nel 2012 l’istruzione professiona-

le in Veneto aveva attirato molti più giovani (27,9%) che nel resto d’Italia (21,6%): in ambito regionale le iscrizioni per il prossimo settembre sono crollate al 19,8%, azzerando il divario rispetto al resto del Paese. Se nella media nazionale si è registrato comunque un calo contenuto (-1,6%), in Polesine al contrario l’istruzione professionale sale dal 27,2% al 29%. L’istituto alberghiero di Adria si conferma in vetta alle preferenze con 280 neo-iscritti, confermando il dato dell’anno scorso, mentre il balzo in avanti di questo percorso scolastico (+1,8%) è

legato soprattutto al successo dell’indirizzo odontotecnico del “Colombo” di Adria, che passa da 12 matricole nel 2012 a 35 nel 2013. L’aumento delle iscrizioni è maggiore negli istituti tecnici, sia in Polesine che in Veneto. Su scala nazionale l’incremento è quasi impercettibile (+ 0,2%), mentre nella provincia di Rovigo si attesta su una percentuale più elevata (+1,0%), per quanto lontana dal dato regionale (+4,3%).

La variazione più sensibile nelle iscrizioni è stata registrata dall’istituto tecnico per l’agricoltura “Munerati” di Sant’Apollinare, che ha quasi raddoppiato le matricole da 35 nel 2012 a 67 nel 2013, mentre l’istituto “Einaudi” di Badia passa da 66 neo-iscritti del 2012 a 89 nel 2013 con un incremento equamente distribuito nei due indirizzi di amministrazione, finanza e marketing e di chimica, materiali e biotecnologie.

Progetto “Adotta uno scolaro”

impegnati cinQuanta docenti, seguiti oltre trecento allievi

rosegue anche quest’anno il progetto “Adotta uno scolaro”, promosso dalla Caritas diocesana di Adria e Rovigo in collaborazione con l’assessorato alle Pari opportunità della Provincia. L’iniziativa, avviata nel 2005, ha lo scopo di supportare studenti stranieri o in grave difficoltà grazie alla disponibilità e all’impegno di maestri e insegnanti che operano come volontari. All’inizio dell’anno scolastico l’ex preside Antonio Zordan ne raccoglie le disponibilità e li coordina: ciascun volontario, su indicazione degli insegnanti della scuola, adotta uno o più bambini che verranno seguiti per alcune ore alla settimana durante tutto

l’anno scolastico. Dal 2005 ad oggi gli insegnanti in pensione hanno offerto un servizio prezioso, soprattutto in attività di prima accoglienza e scolarizzazione dei bambini extracomunitari, e il loro numero è più che raddoppiato. I risultati migliori sono stati raggiunti in quelle scuole che hanno saputo creare rapporti e ambienti accoglienti e favorevoli o in quelle parrocchie in cui la Caritas è particolarmente attiva. L’iniziativa ha ottenuto maggiori riscontri nell’alto e nel medio Polesine: nel 2013 sono stati impegnati cinquanta M.D.P. docenti volontari e sono stati seguiti oltre trecento allievi.

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Cultura provinciale 35 29 Museo dei Grandi Fiumi Prossimo il completamento del percorso espositivo

Presto un’ala dedicata al Rinascimento

arte, scultura Operazione memoria per Virgilio Milani

Il nuovo allestimento verrà incentrato sulla produzione di ceramiche e sulle carte geografiche di Mattia De Poli

G

razie all’Europa il museo dei Grandi Fiumi si avvia a completare il proprio percorso espositivo: il lungo viaggio attraverso le epoche della storia polesana, dalla preistoria al medioevo attraverso l’età romana, sarà completato dalla sezione dedicata al Rinascimento. Come partner del progetto “Openmuseums” finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma per la cooperazione transfrontaliera tra Italia e Slovenia, la Provincia di Rovigo ha colto l’occasione per realizzare quest’opera tanto attesa. Il progetto internazionale, che si concluderà a maggio del prossimo anno, promuove interventi per migliorare, riqualificare e valorizzare attraverso tecniche innovative il patrimonio storico e culturale conservato dai musei: l’allestimento della intende aprire il museo al pubblico, rendendolo uno sezione rinascimentale del museo dei Grandi fiumi è spazio sempre più vivo e partecipato. L’allestimento uno degli undici progetti pilota previsti in altrettanti della nuova sezione è stato ideato dall’architetto musei coinvolti, da Ravenna a Gorizia, da Ferrara a Sofia Nicoli. Raccogliere un ricco patrimonio in due Udine, da Torcello ad Aquileia stanze e in mezzo corridoio non fino a Caporetto, Pirano, Ca- Il piatto di Ero e è stata un’impresa semplice. Gli podistria e Lubiana. Ethel Gui- Leandro di Xanto oggetti saranno collocati in vedi, funzionario della Provincia sarà esposto in trine e spazi evocativi: il piatto di Ferrara che è capofila del una teca di forma di Ero e Leandro di Xanto Avelli progetto “Openmuseums”, ha di forno sarà esposto in una teca di forsottolineato il comune obiettima particolare, che richiamerà vo di riscoprire la storia locale e di migliorare la frui- il forno in cui venivano cotte le ceramiche, mentre zione delle collezioni, adottando standard qualitativi sulle pareti della stanza verranno collocati dei pancomuni e incentivando l’abbinamento cultura e turi- nelli serigrafati con elementi che caratterizzavano gli smo. Gli assessori alla cultura della Provincia e del studioli rinascimentali. Come nel resto del museo, Comune di Rovigo, Laura Negri e Anna Paola Nezzo, non mancheranno gli apparecchi multimediali ma hanno espresso soddisfazione per un’iniziativa che saranno limitati per evitare il rischio di una rapida

Il Chiostro del Monastero degli olivetani, sede del museo

obsolescenza: due schermi racconteranno la tecnica di realizzazione delle ceramiche e presenteranno le immagini di altri piatti di Xanto Avelli. La seconda stanza sarà dedicata alle carte geografiche: Raffaele Peretto, responsabile tecnico-scientifico del nuovo allestimento, ha ricordato che Venezia, dopo la scoperta dell’America, inizia a perdere il primato commerciale e a spostare il proprio baricentro verso la terraferma. Nascono così i conflitti tra Veneziani ed Estensi e il Polesine si trova in una posizione strategica. Il rinascimento è il periodo di fioritura delle corti e dei palazzi: nel corridoio il cono visivo sarà interrotto da un pannello che richiamerà la struttura di palazzo Roverella, ma la struttura dello stesso convento olivetano, costruito in quell’epoca storica, contribuirà a proiettare il visitatore nel rinascimento.

Focus

Mostre

L’EgITTO IN VENETO

Arte figula. Xanto nel mondo

D

in un catalogo virtuale censite circa 400 opere dell’artista rinascimentale nato a rovigo

“X

anto nel mondo”. E’ la nuova importante tappa del processo di valorizzazione del prestigioso artista rinascimentale - attivo in particolare ad Urbino al tempo della signoria di Francesco Maria della Rovere - che nei suoi dipinti, su piatti e formelle in maiolica, volle evidenziare la sua origine polesana firmandosi “Xanto da Rovigo”. Dopo l’importante acquisto - perfezionato quattro anni fa dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo col concorso del Comune e della Provincia - del piatto istoriato “Ero e Leandro” datato 1540, è giunta a conclusione la nuova iniziativa consistente nella attivazione di un catalogo virtuale delle opere dell’artista rinascimentale, rintracciate presso vari musei e collezionisti privati in Italia e all’estero. Una realizzazione questa, voluta con determinazione ancora una volta dalla Fondazione Banca del Monte presieduta da Adriano Buoso il quale, a pochi giorni dalla conclusione del suo mandato, nel presentare il lavoro di ricerca e catalogazione presso il Museo dei Grandi Fiumi (dove è conservato il prestigioso piatto)

L

a fondazione “Banca del monte” di Rovigo continua a scommettere sull’opera dell’artista rodigino Virgilio Milani. Lo scorso aprile il presidente uscente Adriano Buoso ha annunciato che la Fondazione ha acquisito da un collezionista fiorentino per 1.500 euro una pregevole formella in terracotta, realizzata dallo scultore nel 1947: si tratta del bozzetto presentato nell’ambito di un concorso per la costruzione di un monumento pubblico. Il pezzo è particolarmente raro perché lo stesso scultore negli ultimi anni della sua vita, preso dallo sconforto, distrusse molte delle suo opere e dei lavori preparatori. Dieci anni fa la Fondazione aveva promosso la realizzazione di una mostra dedicata a Virgilio Milani, allestita presso il museo dei Grandi fiumi in collaborazione con il Comune di Rovigo: erano state riunite le sculture concesse in comodato d’uso gratuito da privati e doveva trattarsi di una mostra permanente. Ma oggi di quella iniziativa sotto i portici del chiostro degli Olivetani rimane solo una targa tirata a lucido, monumento all’incoerenza e alla miopia degli amministratori locali. Il professor Marco Lazzarato, docente presso l’Accademia delle belle arti di Bologna e membro del consiglio di amministrazione della Fondazione, ha ricordato che lungo le vie e le piazze della città di Rovigo sono disseminate numerose sculture di Virgilio Milani: da questa semplice constatazione è nato il progetto “Percorso Milani”. Da piazza della Riconoscenza, davanti alla stazione ferroviaria, fino al cimitero apposite targhe segnaleranno le opere dello scultore polesano e saranno realizzate alcune cartoline dedicate ai siti di interesse. Il percorso sarà disponibile sul sito internet della Fondazione che ha in programma di realizzare anche una ricognizione completa delle sculture di Milani presenti in città. M.D.P.

ha manifestato la sua grande soddisfazione per il raggiungimento dell’obiettivo, fondamentale tappa di conoscenza dell’importante operato dell’artista rodigino. Un lavoro svolto con perizia dalla dott.ssa Chiara Gallian, che ha censito circa 400 opere (consultabili nel catalogo virtuale della Fondazione) la maggior parte corredate la foto, ed in ogni caso descritte in schede analitiche. E la ricercatrice, nel presentare il risultato della propria attività, ha indicato alcuni aspetti cronologici fondamentali della vita di Xanto, del quale non è stata però ancora rintracciata la documentazione né della nascita né della morte. Ma l’interruzione improvvisa e definitiva del suo operato nel 1542 fa pensare che l’apprezzato maliolicaro sia deceduto proprio in quell’anno, mentre è ormai ampiamente condivisa dagli studiosi l’ipotesi che sia venuto alla luce nel 1487, a Rovigo come egli sempre indicò apponendo alla sua firma il nome della città di provenienza. Un personaggio poliedrico Xanto, non solo pittore, ma anche poeta ed erudito, in grado di rifarsi nelle sue rappresentazioni alle narrazioni

Il piatto acquistato quattro anni fa dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo col concorso del Comune e della Provincia decorato con il mito di “Ero e Leandro” datato 1540 contenute nelle Metamorfosi di Ovidio e talvolta di indicare il soggetto effigiato con versi del Petrarca. Piena soddisfazione per la realizzazione è stata espressa dall’assessore alla cultura Paola Nezzo, che ha sottolineato come ancora una volta sia da sfatare il pregiudizio del Polesine terra di scarse risorse culturali, dato che in ogni epoca storica sono rintracciabili personalità di rilievo che hanno lasciato una importante traccia nella storia d’Italia. Li.Se.

a diversi anni ormai la collezione egizia dell’Accademia dei Concordi di Rovigo non è più accessibile al pubblico. Essa è costituita in gran parte dai reperti donati dal rodigino Giuseppe Valsé Pantellini tra il 1878 e il 1879: intorno alla metà dell’Ottocento l’imprenditore si trasferì in Egitto, dove gestì diverse strutture alberghiere, ma continuò a mantenere i contatti con la sua città natale e dalla terra d’Africa inviò cinque casse contenenti circa cinquecento reperti. Ad essi si aggiunsero altri oggetti, frutto di varie donazioni difficilmente ricostruibili: anche la città di Rovigo costituì così la propria collezione archeologica. Trentacinque pezzi, alcuni particolarmente pregevoli per la conservazione dei colori, sono stati appena restaurati e sono di nuovo visibili al pubblico in alcune sale attigue al museo dei Grandi fiumi, dove rimarranno esposti fino al 16 giugno nell’ambito dell’iniziativa “L’Egitto in Veneto”. Il progetto, finanziato dalla fondazione Cariparo, travalica i confini polesani: un unico biglietto, infatti, dà accesso alle esposizioni allestite nell’ambito della stessa iniziativa anche a Padova, presso tre diverse sedi: l’Orto botanico, il museo degli Eremitani e il palazzo Liviano. A Rovigo il Cedi organizza su prenotazione laboratori didattici per le scuole dedicati ai geroglifici e tutte le domeniche realizza laboratori per le famiglie. I visitatori della mostra potranno beneficiare inoltre di una riduzione sul biglietto del museo dei Grandi fiumi e della mostra di palazzo Roverella. M.D.P.


10 36

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Sfide al colosso liberal-produttivista

Decrescita per virtù e per necessità

Stop al cemento, avanti la riconversione con la tutela del verde e delle campagne. A parlare non è Legambiente ma la Regione Veneto di germana urbani

E

’ possibile in un momento storico in cui Già lo scorso anno, infatti, Confcomin Italia non si fa che invocare la cresci- mercio, Confartigianato, Confindustria e ta perchè l’economia possa riprendere, Confcooperative Veneto hanno lanciato una il Pil a salire e i disoccupati trovare lavoro campagna il cui slogan è “basta sprecare considerare seriamente l’utilità delle teorie territorio!”. L’obiettivo era proprio impee pratiche della Decrescita felice? gnare la Regione ad affermare un modello Soprattutto in un territorio come il Ve- di sviluppo basato non più sul consumo di neto che, solo pochi anni fa, ha realizzato suolo, ma sulla valorizzazione e rivitalizzala propria fortuna con una rete di piccole zione delle città e dei territori. e medie imprese famigliari, la questione “Come denunciato da Cia-Confederazioè ancora più difficile. Sull’altare del pro- ne italiana agricoltori – spiega la senatrice gresso, della produzione e della ricchezza del Pd Laura Puppato – nel nostro Paese i veneti, laboriosi e creativi, hanno sacrifi- il settore primario ha dovuto rinunciare solo cato tutto: dal territorio all’agricoltura. Poi, negli ultimi dieci anni a quasi 2 milioni di in pochissimo tempo, hanno visto franare ettari, una superficie pari all’intera regione il miracolo economico che avevano costru- del Veneto. Terra che assorbiva acqua piovaito: la famosa locomotiva del Nord-Est si è na che oggi scivola invece veloce su km di bloccata sul binario e asfalto e cemento, per non riparte nonostante Negli ultimi poi fermarsi da qualtutto. Difficile accetta- 10 anni che parte con un urto re che probabilmente cementati tremendo e produce non ripartirà mai più, tanti ettari quanto disastri. In Veneto, poi, almeno così come l’a- l’intero Veneto si è costruito ovunque vevano conosciuta. e oggi il vero obiettivo In molti stanno ragionando su quale po- è, prima di tutto fermare lo scempio e poi trà essere il modello di sviluppo del futuro e riconvertendo ciò che c’è. Se si continua a in questo modello sono tante le parole in cui costruire ai ritmi odierni tra vent’anni farela Decrescita può essere intesa e coniugata. mo i conti con un consumo di suolo superioPer esempio la tutela del territorio è re ai 70 ettari al giorno, mettendo a rischio una di queste e addirittura le associazioni di un patrimonio paesaggistico di inestimabile categoria la invocano, proprio loro che solo valore e rischiando la non autosufficienza pochi anni fa chiedevano più terra per i loro alimentare”. capannoni. E’ talmente grave la situazione che

esattamente un anno fa li Parlamento Europeo ha approvato la relazione “Stop Cemento 2050”, con cui ha previsto di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050. In linea con quanto detto, la giunta regionale ha adottato un Piano del Territorio denso di vincoli che prevede che in campagna venga dato il via libera solo a ristrutturazioni mentre la città avrà la possibilità di svilupparsi in altezza. Un piano all’insegna della decrescita tanto che Marino Zorzato, assessore regionale all’Urbanistica riconosce che se avesse “presentato un piano di sviluppo come questo prima della crisi economica mi venivano a prendere a casa”! Il nuovo piano di sviluppo guarda in prospettiva tenendo condo della futura e sperata ripresa economica. “Allora – assicura Zorzato - sarà molto più semplice riutilizzare le vecchie strutture industriali dismesse e più difficile consumare nuovo territorio”. Il Movimento per la Decrescita Felice del Veneto ha accolto con favore le iniziative delle associazioni di categoria che hanno spinto per questo risultato. “La interpretiamo come un segno dei tempi – hanno spiegato in una nota - La Campagna lanciata dalle associazioni degli industriali, commercianti, artigiani e cooperative del Veneto, regione disseminata di capannoni industriali e in cui molte zone sono state rovinate e stravolte dalla speculazione edilizia, è il

Da sinistra: Laura Pieppato e Marino Zorzato segno che una nuova consapevolezza sta maturando e forse siamo di fronte a quel cambio di paradigma culturale cui come MDF stiamo lavorando da anni”. Il movimento per la decrescita pensa anche al lavoro e propone al mondo imprenditoriale e politico di spostare la priorità della crescita del Pil alla crescita di occupazione in lavori utili. “E’ una proposta concreta – dicono dal MDF - Bisogna solo cambiare le priorità partendo dalla consapevolezza che è convenienza di tutti investire subito le poche risorse disponibili in molte migliaia

di piccoli e micro cantieri e solo successivamente, eventualmente, in grandi opere infrastrutturali. I micro cantieri dovrebbero riguardare in primo luogo l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati, le bonifiche ambientali e la messa in sicurezza del territorio rispetto agli eventi catastrofici. In progetti come questi potrebbero venire impiegati migliaia di lavoratori che aumenterebbero il loro reddito. Con una grande opera, invece, magari finanziata con il debito, guadagnerebbero molto le solite grandi imprese di costruzione”.

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Il Veneto in primo piano 37 11 Decrescita non significa recessione

Saremo felici con l’equilibrio uomo-natura di germana urbani

“I

l progetto di decrescita non propone una semplice riduzione dei consumi, ma un nuovo modo di intendere i rapporti tra gli esseri umani e tra questi e il loro ambiente, con particolare attenzione alla gestione delle risorse naturali, esauribili o comunque alterabili. Quando queste risorse sono indispensabili per la vita di ogni essere umano, vanno considerate “beni comuni” non privatizzabili, per garantirne l’accesso a tutti, come applicazione del diritto alla vita”. A dirlo è Gianni Tamino, biologo padovano e presidente dell’Associazione per la decrescita del triveneto che spiega così alcuni dei principi cardine del movimento per la Decrescita. Secondo gli studiosi e gli economisti che credono nella necessità di rallentare e cambiare stile di vita questa crisi ha come origine proprio l’economia del consumismo, che porta inevitabilmente all’esaurimento delle risorse. Occorre svoltare e scegliere la via della sostenibilità per creare nuovi

esperienze

posti di lavoro e nuova economia. E in Veneto sono già tanti coloro che l’hanno capito. Un dato su tutti deve far pensare. La facoltà universitaria che cresce di più in numeri di iscrizione è agraria. Perché il mondo dell’agricoltura è oggi in grande fermento, soprattutto in Veneto. Sono moltissime, infatti, le aziende agricole che stanno puntando su qualità dei prodotti, spesso abbracciando il biologico, e vendita al dettaglio di frutta e verdura. Alcune vanno talmente bene, anche in questi tempi di crisi, che cercano disperatamente della terra in cui espandere la propria attività e non la trovano facilmente! Anche l’esperienza dei gruppi d’acquisto solidali cresce sempre di più nella nostra regione: la gente ordina al contadino gli ortaggi che gli servono risparmiando. Allo stesso tempo il contadino guadagna molto di più che vendere la verdura all’ingrosso. Sono scelte virtuose che, guidate da associazioni come le Acli o la Coldiretti, stanno prendendo piede ad un ritmo impensa-

bile fino a qualche anno fa. Altri fenomeni molto interessanti, sempre legati all’agricoltura, sono ad esempio le associazioni che cercano, piantano, scambiano i semi antichi e si battono per la tutela della biodiversità. In Veneto è molto attiva Rete semi rurali ( semirurali.net) e la bellunese Coltivarcondividendo (coltivarcondividendo.blogspot.it) che organizzano fiere di sementi antiche, mostre-scambio e seminari di studio. Certo l’agricoltura di qualità va tutelata, soprattutto dalle multinazionali a cui la Decrescita non va proprio a genio. Qualche mese fa una sentenza della Corte Europea, unitamente a una fortissima pressione svolta dalle multinazionali sementiere sugli organi comunitari, ha di fatto dato “via libera” alla coltivazione di alcune varietà di Organismi Geneticamente Modificati (le famigerate sementi Frankenstein) anche in quelle Nazioni in cui erano banditi. “Abbiamo esposto alla regione Veneto – riferisce il portavoce del Gruppo Coltivare Condividendo – le

Alexander Langer, il padre del pensiero ecologista diceva che “La conversione ecologica potrà affermarsi solo se apparirà socialmente desiderabile” forti preoccupazioni legate al rischio che fra poche settimane anche la nostra Terra venga stuprata da semine di mais OGM Monsanto. Cio’ metterebbe a serio rischio il nostro patrimonio di biodiversità. Infatti è acclarato che gli OGM contaminano le altre varietà di mais, e quindi le varietà tipiche di mais Sponcio, Storo, Cinquantino, Fiorentin, Marano, Bianco Perla e molte altre sono in serio pericolo. Ci ha molto rincuorato sentire che la Regione e l’assessore sono decisamente contrari agli ogm e si sono già attivati, nella conferenza Stato Regioni per chiedere l’adozione della clausola di salvaguardia”.

dal riFiuto al lavoro: l’idea giusta contro la crisi

C’

è già chi, con grande ingegno, ha trovato tra i principi della decrescita l’idea giusta per un’impresa economicamente vantaggiosa e allo stesso tempo green. A Padova, l’intuizione ecologica di un gruppetto di giovani universitari ha dato vita ad una avviata officina ciclomeccanica dove riparano biciclette, insegnando anche a cambiarsi da sé un pedale, un freno, una ruota. Qui le biciclette arrivano in tre modi: “Abbiamo una convenzione con l’Esu – spiega Matteo Lenzi dell’associazione che gestisce l’impresa – che, a fine anno accademico, ci permette di fare pulizia nelle rastrelliere delle residenze universitarie recuperando le carcasse abbandonate dagli studenti che, altrimenti, andrebbero al macero. Inoltre, chi co-

nosce la ciclofficina sa che ogni tipo di rottame è bene accetto e, al momento di svuotare garage e cantine, si ricorda di noi. Infine, la cooperativa Mani tese, con le sue periodiche raccolte del ferro, ci tiene da parte i materiali più utili senza smaltirli”. Nel tempo il gruppetto è cresciuto e ha pure diversificato e ampliato la propria attività offrendo anche corsi: dalla sartoria all’artigianato creativo. Alla base di tutto sta l’idea del riutilizzo intelligente. “Con il nostro lavoro pensavamo di contribuire a ridurre i rifiuti – racconta Lenzi – ma poi le cose sono maturate da sole e, in questo momento di difficoltà economiche, molti partecipano alle iniziative della Mente comune per imparare a risparmiare attraverso il riutilizzo e le riparazioni fai da te”. Esiste da anni

ormai, sempre a Padova, un progetto che mette insieme informatica e disabilità e che si basa sul recupero e riutilizzo di vecchi computer definiti “obsoleti” dall’utenza consumer e l’utilizzo degli stessi con software liberi tipo Linux. Le macchine recuperate sono messe a disposizione di persone disabili che ne abbiano la necessità. Il progetto coniuga solidarietà e decrescita ma non solo. Gli obiettivi sono molteplici e oltre al recupero e al riutilizzo è meritoria l’attività di formazione di persone con disabilità all’uso autonomo della tecnologia informatica, spaziando su più sistemi operativi e su diversi software applicativi di editoria elettronica e la creazione di un punto d’incontro accessibile (Compupoint Disabili) dove trovare alcuni computer per le proprie attività.

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38 Il Veneto in primo piano 12 Tempo di vacanze

Turismo allo stremo: prenotazioni in forte calo Stesso copione dalla montagna al mare, dal lago alle terme. La villeggiatura quando c’è dura poco e i pernottamenti sono in strutture a basso costo di germana urbani

S

Tra le nuove tendenze c’è il ritorno a far visita ai parenti lontani con buona pace della privacy La situazione rispecchia un andamento generale che investe tutta l’Italia: l’andamento dei pernottamenti del primo trimestre 2013 segna -4,4%, per gli stranieri +3,7% con una flessione complessiva dell’1%. A fronte di tale scenario Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto, ha lanciato un appello ai primi cittadini delle località turistiche e ha chiesto di “riconsiderare la tassa di soggiorno in questo ‘annus horribilis’ del turismo italiano”. “Si registra una situazione ampiamente prevista, dove l’assenza degli italiani si fa sentire - commenta Michielli - Dobbiamo considerare che non esiste azienda al mondo che possa riposizionare sul mercato il 50% della propria clientela in 2 anni. Un plauso va ai colleghi delle spiagge che

stanno lavorando sul fronte della promozione e della fidelizzazione dei propri clienti, ma i miracoli purtroppo non li fa nessuno. L’altro dato assolutamente preoccupante e’ che le strutture partiranno con almeno 2-3 unita’ di lavoratori in meno ciascuna in attesa di vedere gli sviluppi della stagione. Quindi, dati i circa 1000 alberghi della costa, si possono considerare fra le 2 e le 3mila le unita’ lavorative che non troveranno occupazione almeno a inizio stagione, con le conseguenze che si possono immaginare”. Una tendenza che si registra in tutta Italia dove nei primi tre mesi del 2013 l’occupazione negli alberghi e’ calata del 4,7%. Nel 2012 il dato finale e’ stato pari al -3% ma quest’anno andrà peggio. Già nel primo trimestre del 2013 i lavoratori a tempo indeterminato sono diminuiti del 3,8% e quelli a tempo determinato del 6,1%. Eppure gli imprenditori fanno la loro parte abbattendo i prezzi e mantenendo i servizi di sempre, creando indotto e mettendosi in gioco ogni giorno sul piano organizzativo con idee

dejavu.it

econdo gli ultimi dati diffusi dall’Istat circa un milione di famiglie in Italia sono completamente prive di reddito. Molte altre, invece, vivono l’incertezza del momento, vittime dell’instabilità economica generale che impedisce loro di fare progetti a lunga scadenza. Per tutti questi motivi, probabilmente, sono molti coloro che a tutt’oggi non hanno ancora prenotato le vacanze. Mancano all’appello anche gli stranieri che se non prenoteranno nei prossimi giorni, per il turismo veneto potrebbe essere davvero un anno orribile. Gli albergatori della costa veneziana, infatti, lanciano un grido d’allarme molto serio. Secondo una stima prudenziale, infatti, se il trend delle prenotazioni alberghiere resterà simile a quello dei primi tre mesi dell’anno, a fine stagione si potrebbe registrare un -15% sull’anno scorso in tema di prenotazioni alberghiere complessive. Un dato preoccupante riguarda le prenotazioni dei turisti italiani che fino a metà aprile erano quasi pari allo zero.

nuove che possano attrarre nuova clientela. A Bibione, per esempio, quest’anno apriranno i «Pet hotel», dedicati agli animali da compagnia che avranno accesso all’albergo, spazi verdi dedicati, tappetino e ciotola in spiaggia. La politica dei prezzi, poi, iniziata già con le vacanze di Pasqua, sta dando qualche risultato solo nei centri storici maggiori e città d’arte come Venezia e Verona, mentre Treviso e Padova, dove gli alberghi risultano, in base a uno studio di Hotel Price Index, i meno cari d’Italia, le prenotazioni sono state pochissime. Pasqua e ponti primaverili non sono stati all’altezza delle aspettative neanche per il lago di Garda, dove si è perso circa il 50-60% di presenze rispetto alla Pasqua degli anni scorsi e così negli hotel delle località termali di Abano e Montegrotto. Se l’estate rispecchierà queste tendenze anche uno dei pochissimi settori che finora aveva retto almeno in parte alla grande depressione. E’ vero però che non bisogna disperare perchè, se dall’estero occorre prenotare vacanze con largo anticipo, gli italiani spesso si decidono all’ultimo momento, specie di questi tempi. Inoltre, spiace dirlo per il settore alberghiero, sempre più spesso scelgono di pernottare in B&B, appartamento o campeggio dove i soggiorni risultano in genere molto più lunghi. Secondo i dati dell’osservatorio regionale, negli alberghi al mare si permane

in media quattro notti che diventano nove per l’extralberghiero; anche in montagna il periodo si raddoppia da circa quattro a otto notti, ma si notano notevoli differenze anche nelle località affacciate sul lago di Garda (da 3,6 a 6,4) e nelle città d’arte (da 2 a 3,5). Alle terme la situazione si presenta invece ribaltata con una notte in più per la permanenza media negli alberghi, complici le rilassanti Spa. Torna poi di gran moda la vacanza “in famiglia”, molto in voga negli anni del dopoguerra e abbandonata man mano che il benessere riempiva i portafogli. Sono moltissime le persone che, non volendo rinunciare alla villeggiatura, scelgono di visitare qualche parente che abita in altre regioni e che, magari, ha una bella camera per gli ospiti. Un favore che poi si ricambia volentieri rinunciando ad un po’ di libertà e di privacy per godersi per un po’ un orizzonte diverso da quello di casa. E val la pena di approfittare di amici e conoscenti con case vacanza che fino ad oggi rimanevano chiuse per la maggior parte dell’anno. Oggi – a fronte di un piccolo un contributo per pagare l’Imu sulla seconda casa - potrebbero volentieri darvi le chiavi per godere dei loro beni.

uN TuRISTA Su SEI SCEgLIE IL VENETO

I

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l turismo è uno dei settori economici più importanti sia a livello regionale che a livello nazionale. Operatori e politici veneti sono concordi sul fatto che attuare strategie di crescita sia necessario non solo per il settore in sé ma anche per dare una mano al Paese. Secondo un’indagine del Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica (Ciset) di Ca’ Foscari relativa al 2011, il turismo ha generato in Veneto un fatturato di 11 miliardi di euro e rappresenta l’8,2% del Pil regionale, il 13% dei consumi interni e mezzo milione di unità di lavoro. Si tratta di un fatturato che vale tre volte e mezzo quello dell’agricoltura, tre volte e mezzo quello dell’alimentare, tre volte il fatturato del tessile e abbigliamento, il 54% dell’intero fatturato regionale del commercio. Ma non è tutto. In termini di occupazione, il turismo dà lavoro in Veneto al 15% sul totale degli occupati e copre il 10,5% di tutti gli addetti al turismo d’Italia. Va anche sottolineata la trasversalità del turismo rispetto all’economia veneta, dove il Pil turistico è dato da una molteplicità di settori, non dai soli alberghi e ristoranti. Questi ultimi, infatti, rappresentano il 30% del Pil turistico, dove il commercio incide per il 17,1%, la locazione di fabbricati il 15,3% l’agroalimentare il 9,5%, l’artigianato il 7,7% le attività culturali e ricreative il 6,7%, i trasporti il 6,5%. “Il Veneto conserva il suo appeal mondiale come regione ospitale e terra del bello, del buono e dell’accoglienza - sottolinea Marino Finozzi, assessore regionale al turismo che, nel corso della Borsa Italiana del Turismo, ha salutato con orgoglio il primato del Veneto tra le regioni italiane proprio in questo settore. Nel 2012, nonostante la crisi generale, la regione si è confermata prima Regione turistica d’Italia con 62.351.657 presenze, delle quali il 64,8% di ospiti stranieri, e 15.818.525 arrivi, dei quali il 64,7% stranieri. “Anche se, in questo quadro sostanzialmente luminoso per un’annata critica come quella trascorsa, i numeri confermano la pesante crisi economica che morde sempre più gli italiani, che si riflette sulla capacità di spesa delle famiglie. Perciò, per far ripartire il settore occorre che gli operatori diminuiscano i prezzi”.


Voci da palazzo 39 15 Politica Ha fatto molto discutere il recente incontro del neo ministro con il governatore

Zaia e Zanonato vedono lo sviluppo nella centrale Tre le priorità concordate, la riconversione a carbone dell’impianto di Polesine Camerini, l’ospedale di Padova e la defiscalizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili” di Mauro gambin

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l nuovo governo Letta parte dal veneto per il rilancio dello nomi spiccano quello dell’amministratore delegato, Fulvio Conti e sviluppo economico. Un’origine inevitabile visto che il ministro quelli degli ex Franco Tato’ e Paolo Scaroni assieme ad altre sette competente è Flavio Zanonato. Appena ottenuto l’incarico, persone tra funzionari Enel ed ex direttori della centrale polesana. infatti, l’ex sindaco di Padova, esponente del Partito Democrati- Insomma la centrale negli anni ha fatto parecchio discutere nel co, ha deciso di cominciare proprio dalla sua regione per prendere Polesine che tra le altre ambizioni coltiva anche quella turistica, i primi appunti e segnarsi le priorità da inserire nell’agenda per i visto che qui lo sbocco a mare dei due più grandi fiumi italiani ha prossimi mesi. “Il veneto – ha spiegato il neo ministro – è anco- creato un paesaggio da fotografare e un Ente Parco che finalmenra la locomotiva d’Italia e se continuerà a trainare, sicuramente te sembrerebbe in animo di farsi tutore del territorio. A proposito: contribuirà a portare fuori dalla crisi il Paese. Quindi, fare gli inte- è ancora sotto giudizio l’approvazione del Piano ambientale, ressi dei veneti non significa fare gli interessi di una parte degli arrivata dopo 15 anni dall’istituzione del Parco. Il tempo, del italiani, è invece un modo per prendere in mano il destino dell’I- resto, in spazi così aperti come quelli del Delta sembra scorrere talia”. Dal canto suo il presidente Luca Zaia durante l’incontro più lentamente ma tutto questo tempo il neo ministro non ce ci ha messo un attimo a tradurre in veneto ciò che significa fare l’ha, il governo Letta è appeso ad un filo e molti di coloro che ne gli interessi dei veneti, ossia tornare a produrre. “La locomotiva fanno parte non hanno fatto mistero di essere disposti ad usare d’Italia – ha spiegato – deve avere il carburante per funzionare. le forbici con disinvoltura. L’esecutivo in carica non è stato fatto Chiamatelo gas, chiamatelo carbone ma per durare e il navigato Zanonato sa serve energia alle aziende”. Energia che Greenpeace: che in questi casi è opportuno centrare secondo il governatore potrebbe arriva- “Investendo 2,5 obbiettivi significativi per rendere visire direttamente da Porto Tolle e da qui miliardi sulle rinnovabili bile il proprio operato. L’ex sindaco di l’appello rivolto al neoministro, affinché l’occupazione Padova, dunque, non ha battuto ciglio interceda presso l’Enel per sbloccare la sarebbe tripla” all’invito di Zaia di adoperarsi per la situazione. Che avrebbero fatto desistere riconversione a carbone e si è detto Enel dall’investire in Polesine. In proposito, infatti, va ricordato ben disponibile ad intercedere presso l’Enel. Tra le altre priorità che per l’impianto polesano esiste da qualche anno un progetto concordate con Zaia c’è anche l’ospedale di Padova e la defiscadi riconversione a carbone, un investimento di circa 2,5 miliardi lizzazione delle opere pubbliche immediatamente “cantierabili”, che secondo i vertici del colosso dell’energia creerebbe diverse tuttavia è sulla centrale che sono arrivate le maggiori critiche ai migliaia di posti di lavoro, almeno per tre anni. La specificazione due politici veneti, soprattutto, era facile prevederlo, dagli amtemporale è riferita al fatto che nel novero dei lavori da svolgere bientalisti. c’è anche lo smantellamento dell’attuale impianto a oli vegetali Secondo Greenpeace, infatti, la volontà di rilanciare il progete la costruzione del nuovo, con il funzionamento a regime inve- to della conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle ce, per il quale in via ipotetica sono previsti tre anni, i posti di ‘’e’ sbagliata e regressiva e dimostrerebbe la perfetta continuità, lavoro scenderanno. Il progetto tuttavia ha incontrato non poche in materia d’energia, dell’attuale governo con gli esecutivi Berdifficoltà, soprattutto lungaggini legate alle autorizzazioni che lusconi e Monti. E’ la spia - spiega l’associazione - di una strainevitabilmente sono legate all’impatto ambientale. Certo è che tegia industriale vecchia, che non modernizzerà il Paese e che, alla causa non ha sicuramente giovato il rinvio a giudizio dal Gup semmai, ne consoliderà la dipendenza energetica. Una centrale di Rovigo, Manuela Fasolato, di alcuni esponenti di primo piano a carbone a Porto Tolle vorrebbe solo dire un ulteriore peggioradi Enel per “omissione dolosa di cautele contro disastri e infortuni mento della qualità dell’aria nella Pianura Padana, già oggi l’area sul lavoro, in concorso”. Il rinvio a giudizio ha investito in pieno più insalubre in Europa, con gravi costi sanitari, enormi emissioni i vertici della centrale in servizio tra il 1998 ed il 2009. Tra i di gas serra e, non ultimo, benefici occupazionali largamente

Nella foto il presidente della Regione Luca Zaia e il neo ministro Flavio Zanonato inferiori a quelli che si otterrebbero con uguali investimenti in energie pulite’’. Greenpeace stima che investendo i 2,5 miliardi di euro previsti da Enel per il carbone a Porto Tolle su un mix di fotovoltaico ed eolico si avrebbero ricadute occupazionali almeno 3 volte superiori. Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace ha ricordato che il progetto di riconversione è stato già bocciato dal Consiglio di Stato. “Se ancora se ne parla – ha precisato – è perché è stato recuperato grazie a ben due leggi ad “aziendam”, una di Berlusconi e una di Zaia, frutto delle opache attività di lobby dell’Enel’’. Greenpeace ha affermato di essere pronta a dimostrare, ‘’dati dell’Universita’ di Stoccarda alla mano, come quel progetto causerebbe, su base annua, danni economici fino a 240 milioni di euro e una mortalità prematura stimata in 85 casi’’. Come sempre più spesso accade, se su uno dei due piatti della bilancia c’è la salute, oppure l’ambiente sull’altro c’è il lavoro. ‘’Siamo 220 lavoratori e almeno 2.000 famiglie che aspettano il progetto Enel a carbone: queste sarebbero senza la riconversione le reali ‘morti premature’, non l’algoritmo di Greenpeace che non ha nessuna prova sanitaria’’. E’ stato il commento provenuto dal comitato dei lavoratori. ‘’Greenpeace dimostra di non sapere niente sulla formazione del prezzo dell’energia elettrica e sulla necessita’ per l’Italia di ridurre i prezzi per imprese e famiglie, che sono superiori rispetto a quelli degli altri Paesi europei che usano quote di carbone doppie rispetto all’Italia e che in più hanno anche il nucleare’’. Quale futuro, dunque, per la centrale? Finora sono state prese decisioni come si prendono gli schiaffi.

Cristiano Corazzari, Lega Nord

Pietrangelo Pettenò, Partito della Rifondazione Comunista

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“N

“ottima convergenza zaia-zanonato”

a convergenza tra Zaia e Zanonato riguardo Porto Tolle è la miglior notizia per il Polesine e il Veneto, dando ragione a chi fin dall’inizio si è speso per l’attivazione di questa centrale pur con tutte le tutele del caso per il nostro fragile ambiente deltizio”. In questa partita la gente polesana ancora una volta Cristiano dimostra grande senso di responsabilità, accollandosi Corazzari il peso di un impianto impattante in un’area delicata quale il Delta del Po. Ci tengo a sottolineare in modo particolare che l’accordo di intenti tra Zaia e Zanonato zittisce chi per anni ha attaccato il governatore, che da parte sua ha operato in ogni sede per ottenere un risultato fondamentale per l’intero territorio regionale, anche modificando la legge istitutiva del Parco del Delta per superare tutti gli ostacoli di ordine legale e giuridico alla realizzazione dell’impianto. Che oggi anche il ministro, rappresentante autorevole del Pd veneto, definisca il progetto di Porto Tolle ‘un traguardo interessante ed affascinante che vogliamo centrare”.

“za&za, moderne BeFane che vogliono regalarci carBone”

egli anni si sono aggirate leggi, cambiate normative nazionali e regionali e sempre e tutto a favore dell’Enel, che tutto ha dimostrato fuorché di essere un’azienda che ha a cuore occupazione e salute. L’approvazione in Consiglio regionale della modifica dell’art. 30 della legge regionale n. 36 del 1997, che istituiva il Parco del Delta del Po e che sembrava essere la causa del blocco dell’avvio della Pietrangelo centrale a carbone, risale al luglio del 2011, ma finora non c’è stato nulla Pettenò di nuovo, anzi, a due anni di distanza permane la bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato e pare che Enel, nel frattempo, abbia abbandonato definitivamente il progetto. Ora si riparla del rilancio della “locomotiva nord est” ma, se questa dovrà essere alimentata a carbone, come succedeva un secolo fa, nutriamo seri dubbi che possa assicurare sviluppo sostenibile e duraturo alla nostra Regione. Forse - conclude Pettenò - il ministro Zanonato e il presidente Zaia sembrano più dei “moderni befani” ansiosi di regalarci tanto carbone più che degli innovatori in campo produttivo economico in grado di rilanciare economia, lavoro e occupazione in sintonia con la tutela dell’ambiente e la salute. È passato il tempo in cui credevamo alla befana e soprattutto non vogliamo più regali di questo genere”.

L’opinione Stella bianchi, responsabile ambiente del Pd

“le centrali non aumentano l’occupazione”

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uspico che il ministro comprenda appieno come, per ogni potenziale posto Stella Bianchi di lavoro in una centrale così inquinante, se ne perdano decine di altri in settori altrettanto importanti per l’economia. Certamente ci vuole uno sviluppo forte per dare maggiore autonomia energetica, ma la strada da prendere è quella dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che proprio nella Regione Veneto avevano e mantengono una consistente base produttiva. Non si comprende neppure bene – ha aggiunto - l’utilità di una centrale di quelle dimensioni quando la potenza gia’ installata nel nostro paese è pari al doppio della domanda registrata nel momento di picco massimo. L’Italia ha bisogno di politiche industriali, ma queste devono essere orientate alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del nostro maggiore patrimonio’’.

Antonio Pipitone, Italia dei Valori

“la centrale non È una priorità per veneto”

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on è

un’emergenza per il Veneto. Non è questo di cui hanno bisogno Antonio Pipitone le nostre aziende e il nostro terziario. Ha fatto bene Zanonato a dire che vuole esaminare la questione e parlarne con i vertici dell’Enel. L’azienda che, lo ricordiamo, forse anche per il surplus energetico attuale (l’Italia dispone di energia in eccesso, vista la crisi economica, ed aumenta le sue riserve) ha congelato gli investimenti per Porto Tolle: non c’è una domanda di energia tale da giustificare l’urgenza dell’operazione. Noi siamo per lo sviluppo e per l’innovazione, dobbiamo guardare al futuro, sostenibile e responsabile. Chiediamo al ministro Zanonato di dare immediate risposte alle emergenze di adesso, non certo di perseguire un progetto trito e ritrito, che darà qualche limitato e temporaneo frutto, fra anni. Sulla questione - conclude Pipitone - abbiamo sempre ritenuto che la riconversione a carbone della centrale fosse una scelta sbagliata, che darà un colpo mortale al territorio. Sarà inutile per rilanciare l’economia veneta e tantomeno quella del basso Polesine, che avrebbe invece bisogno di investire su pesca, turismo, agricoltura tipica. Quelle sì scelte giuste per creare sviluppo duraturo e nuovi posti di lavoro, non quelli effimeri per i cantieri del carbone”.


16 Cultura veneta 40 Grandi mostre A Palazzo Ducale fino al 18 agosto

Manet e il richiamo artistico rinascimentale italiano Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese vide e effettuò una copia dell’opera di Tiziano, da quella copia derivò l’Olimpia

Nelle due foto l’Olimpia di Manet a confronto con “Venere di Urbino” che Tiziano dipinse trecento anni prima. A destra il Palazzo Ducale

di Alain Chivilò

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l percorso espositivo di “Manet. Ritorno a Venezia”, allestito a Palazzo Ducale fino al 18 agosto, ha lo scopo di proporre attraverso riscontri diretti l’importanza dell’influsso dell’arte italica nel pittore francese, svincolandolo dall’influenza spagnola alla quale è stato maggiormente accreditato. Un’anima italiana che si evince dal confronto e dall’accostamento a opere di artisti rinascimentali, dalle quali si presume in modo più o meno certo un dialogo. Una mostra che partendo dai tre viaggi, divisi tra Venezia, Firenze e Roma del 1853, 1857 e 1874 traccia, tra le varie sale, un iter di ricerca nell’arte di Manet allontanandosi dai canonici cliché, che stanno vedendo in questi anni rassegne di quadri impressionisti, o percorsi curatoriali che uniscono diversi secoli di storia dell’arte. Di conseguenza, il ritmo espositivo cresce nel corso della visita perché è inframmezzato, vive e fa riflettere il raffronto con l’arte italiana, a dimostrazione che spunti importanti dell’una hanno trovato interpretazione nella maturazione pittorica di Manet. Già

dalla III sezione, il visitatore è coinvolto nell’e- di Olympia. Una donna fredda, imperscrutabile e vento principe che mette a fianco gli oli su tela priva di sensualità dove il bianco tende a racchiudella “Venere di Urbino” di Tiziano eseguita nel dere il rosa pallido del carnato della modella e il 1538 con “Olympia” del 1863. Quest’ultima, vestito della donna di colore, ambedue in primo per la prima volta in esposizione fuori dal terri- piano rispetto allo sfondo scuro. Elementi distintivi sono: un viso comune torio francese, permette ritratto in modo reale un dialogo che mette Velázquez, Goya con la mano che blocca insieme la visione inter- ed El Greco con decisione la visione pretativa di Manet che, tra i riferimenti del pube, la presenza di a tre secoli di distanza, del padre inserisce una figura fem- degli impressinisti gioielli con pantofole e minile contemporanea a un gatto nero di rimanlui in un contesto di cambiamento di costumi. do per il nascente Chat noir di Montmartre a Nel suo soggiorno a Firenze, l’artista francese Parigi. Invece, Tiziano nel Rinascimento riesce a vede e effettua una copia dell’opera di Tiziano trasmettere nella Venere di Urbino una sorta di che a distanza di sei anni permette l’ideazione eroticità dallo sguardo languido, con una mano

delicatamente posta sull’intimo, la luce calda e un cagnolino simbolo di fedeltà per la donna ritratta, che l’artista cadorino dipinge come quadro nuziale. Continuando nell’esposizione, la sezione V indaga l’influenza di Velázquez, Goya e El Greco con un ispanismo espresso per esempio nel ritratto “Lola Melea” (di Valenza) restaurato per l’occasione e “Le fifre”. La sala successiva si sofferma nella tematica tra musica e teatro, vertendo sull’ipotesi di un’influenza in Manet, determinata dalla visione dell’opera di Vittore Carpaccio “Due dame veneziane” del 1495 circa, per la realizzazione dell’opera “Le balcon” tra il 1868/69. Uno spaccato di vita borghese in cui i tre soggetti in primo piano sono ritratti in piani dimensionali a se stanti senza

dialogare. Una situazione sospesa che i curatori hanno avvertito nelle dame veneziane assorte nei loro pensieri. Un accostamento discutibile che però deve essere apprezzato, per la presunzione didattica e culturale appurata e proposta lungo questa mostra. Le ultime sale, passando per un azzeccato accostamento tra il “Ritratto di giovane gentiluomo nello studio” di Lorenzo Lotto con il “Ritratto di Émile Zola”, individuano come Manet dipinga la società con opere quali “Sur la plage” e “Berthe Morisot à l’eventail”. Un percorso espositivo che, grazie alla sinergia del Musée d’Orsay, permette al visitatore di capire come il Rinascimento italiano in primis e l’arte spagnola poi siano fondamenti nel cammino per l’impressionismo di Édouard Manet.

Palazzo Grassi

querini Stampalia di Venezia

L’ARZANÀ DELLA SERENISSIMA

Rudolf Stingel: il sottile filo tra figurativo e informale

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a Fondazione Querini Stampalia di Venezia dedica la sala museale, sopra la storica biblioteca, alle celebrazioni del cinquantenario di vita del Centro Internazionale della Grafica, sito nella città lagunare, attraverso una mostra che prende spunto dal volume, redatto da Guglielmo Zanelli, “Navi, squeri, traghetti da Jacopo dé Barbari” che per l’occasione diventa anche il titolo della stessa esposizione. Un libro, tipicamente artigianale nell’impaginazione, che evidenzia i particolari della celebre pianta prospettica di Venezia che Jacopo dé Barbari ideò nel Cinquecento, della quale due esemplari sono custoditi rispettivamente nel Museo Navale e nella Querini stessa. La mappa della Fondazione diventa così il fulcro del percorso che il visitatore si trova di fronte. Dal punto di vista tecnico, si tratta di una straordinaria xilografia, composta di 6 tavole, che complessivamente raggiunge i 3 metri di lunghezza creando una delle più efficaci, minuziose e verosimili rappresentazioni di una cinquecentesca Venezia. E’ possibile scorgere nei dettagli le genti, gli orti, il campanile di San Marco privo di cuspide con un tavolato

che chiude la cella campanaria, le barche nel Canal Grande, i mercantili nei pressi della Dogana e l’Arsenale. Proprio in quest’ultimo, che i veneziani chiamavano Arzanà, si scorgono le mura perimetrali, i velieri, i bacini, le tese e le torri. Una veduta a volo d’uccello che il visitatore può godere in diretta trovando il personale particolare d’effetto. Alla mappa, nella stessa e unica sala si sviluppano, tra libri e stampe, la sezione dedicata all’Arsenale e al rapporto della famiglia Querini con il mare. Si inizia con una delle prime raffigurazioni di una buzonavis di forma circolare dal Capitulare Nauticum del XIV secolo e con il canto XXI dell’Inferno di Dante Alighieri che cita proprio l’Arzanà. Proseguendo immagini di navigli, un settecentesco rilievo a colori dell’Arsenale di Filippo Rossi con tutti i settori di attività del cantiere, fino alla documentazione cartacea del rapporto tra i Querini e la marineria. Al.Ch.

ntrando in Palazzo Grassi la prima situazione che colpisce, già dall’ingresso, è la presenza di un tappeto contemporaneo che dai disegni antichi avvolge il visitatore. Un’installazione che, dall’inizio alla fine della mostra, accompagna le opere dell’artista altoatesino Rudolf Stingel (Merano 1956) poste in un continuum lungo i due piani espositivi, prima volta nella gestione François Pinault. Lavori provenienti non solo dalla collezione del magnate francese, ma anche da collezioni private e dall’artista stesso. Un allestimento sitespecific di 7500 metri quadri che si dipana in un tappeto che sembra non avere fine. Una ricerca dell’artista, utilizzata in altre mostre, che fonda il suo fulcro nella percezione attraverso una vera e propria sensazione tattile data dal calpestio e dal tocco sulla superficie stessa, unita a un costante dialogo con l’architettura ospitante, che si arricchisce di colore, accoglienza e umanità. Il richiamo all’antico e quindi a un vissuto, che segna l’incedere e lo scorrere del tempo, traccia da un lato il legame tra la storia di Venezia e la cultura orientale, dall’altro l’ambiente unico dello studio viennese di Sigmund Freud in cui i tappeti erano predominanti. Un viaggio introspettivo, al quale ogni visitatore è invitato ricercando una personale riflessione e dimensione spazio temporale, convalidato dalle ultime sale del primo piano che portano al successivo senza la presenza di opere dell’artista, attraverso la sola presenza della moquette. Un equilibrio espositivo che rimane in bilico tra informale e figurazione, dove i due

piani della mostra dialogano e si rimandano vicendevolmente. Interessante notare che nella seconda mostra personale in un museo italiano, dopo quella del 2001 al Mart di Rovereto, Stingel pone il suo ritratto nell’ingresso, in posizione semi-nascosta dalle colonne poggiando sul muro che delimita il negozio interno, per dare spazio nella sala centrale del primo piano al ritratto dedicato all’amico scomparso Franz West. Questa è l’unica opera figurativa di questa sezione in cui regna l’informale. Le opere presenti, create tra Merano e New York, sono dipinte attraverso la stesura di un colore alluminio, argenteo che irregolarmente ricopre il medium con lampi di luce di colore bianca in un sottile gioco d’irraggiamento naturale e artificiale. L’astrazione non è presente perché siamo nell’area della non forma. Salendo al

piano successivo la visione diventa intima con la presenza di opere figurative dal piccolo formato. I dipinti rappresentano sculture lignee dal chiaro riferimento alla tradizione scultorea del Trentino Alto Adige, caratterizzate da fotografie e illustrazioni in bianco e nero personalizzate ed elaborate su tela con colori ad olio da Stingel. Ritratti di sculture che, uscendo dalla parete, vogliono parlare all’osservatore. Una personale che permette al pubblico italiano e internazionale di approfondire l’arte di un’artista nazionale conosciuto anche come mercato maggiormente all’estero. Un percorso visitabile fino al 31 dicembre che, eccetto qualche eccezione, contiene una sola opera per sala, arrivando a quell’optimum curatoriale che spesso è inseguito ma non così facilmente Al.Ch. raggiunto.


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Cultura veneta 43 17 Spazi dell’area Scarpa della Fondazione Querini Stampalia Dal 28 maggio

Indagine sulla persistenza genetica dei Matta Roberto Sebastian e i suoi figli Gordon Clark e Pablo Echaurren. Tre nomi, tre storie, e un unico comun denominatore: l’arte

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n’indagine sulla persistenza genetica, potrebbe con la figura paterna ed attraverso l’arte entrambi hanno essere definita così la mostra che dal 28 maggio cercato un dialogo concettuale - impossibile nella vita priverrà allestita negli spazi dell’area Scarpa della vata - con Matta attraverso le loro opere pur maturando Fondazione Querini Stampalia, di Venezia. In concomi- entrambi, ed ognuno a suo modo, linguaggi singolari e tanza con la 55. Biennale di Venezia, la Galleria d’Arte differenti. Se l’affinità con Matta-Clark è riconducibile a Maggiore – G.A.M. di Bologna, propone un’indagine tra un livello formale, estetico-architettonico, in Echaurren le idee e i pensieri che si sono tramandati – attraverso l’affinitudine è da ricercarsi nel carattere più propriamenle generazioni, il tempo e la geografia – da Roberto Se- te concettuale. Il filo conduttore della loro opera a livello critico sarà svelato da Danilo Eccher bastian Matta ai suoi figli Gordon solo pochi giorni prima dell’apertura Matta-Clark e Pablo Echaurren Sia Gordon che Matta. Tre nomi, tre storie, e un Pablo hanno avuto al pubblico, ma ad una prima lettura emerge già come la socialità, la unico comun denominatore: l’arte. un rapporto continua ricerca di un rapporto non La mostra, curata da Danilo Eccher, conflittuale con solo di partecipazione del fruitore, prende origine dall’opera di Rober- la figura paterna ma di un suo coinvolgimento diretto to Sebastian Matta ed attraverso le opere dei suoi protagonisti percorre mezzo secolo di o indiretto, fisico o mentale, culturale o sociale, interno o storia dell’arte, vissuta in tre paesi differenti: la Francia, esterno all’opera sia presente nell’opera dei tre. Non è un gli Stati Uniti e l’Italia. Lo spaccato che ne deriva non è caso infatti se alcuni definiscono le figure antropomorfe delimitato dalla loro storia familiare, per quanto eccezio- di Matta sia in pittura, sia in scultura, come “morfologie nale, ma amplia i propri confini all’ambiente culturale e sociali”, come una trasfromazione di passaggio tra i paepolitico in cui questi artisti sono stati profondamente coin- saggi interiori e il mondo esterno. Per Gordon la socialità volti. Figli dello stesso padre, ma di madri differenti, sia è un fattore ancora più evidente, essendo la sua effimera Gordon che Pablo hanno avuto un rapporto conflittuale arte basata sulla performance, sui “building cuts”, gli

edifici tagliati, trasformazioni sculturali di architetture preesistenti dove lo spettatore è invitato ad entrare per muoversi fisicamente ed emozionalmente in quegli spazi. Nella sua opera Matta-Clark crea un rapporto diretto con il fruitore, spesso basato sulla fiducia che costui deve devolvere all’operato dell’artista che come in Matta ha fondamenti architettonici. Mentre per quanto riguarda Pablo tutta la sua vita artistica è immersa nella socialità, nella sua esistenza quotidiana. E se è vero che le sue tele riportano al mondo dei fumetti, della musica, della street

art, alla cultura di massa, è attraversando la sua iconografia Pop fatta di contiminazioni di generi che dialogano ora con il Dadaismo, ora con lo stesso Surrealismo, che l’artista propone con ironia attraverso l’apparizione di una natura familiare ed allo stesso tempo inquietante una critica diretta alla società dei consumi. Proprio come sembrano suggerire le figure antropomorfe e primitive presenti nei dipinti del padre. Non a caso l’opera di Matta mira anche a una riflessione sull’impatto che la tecnologia ha sull’esistenza umana.

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I nostri esperti 45 AFFARI DI FAMIGLIA

Cari lettrici e lettori, in questo edizione affronterò una questione che si pone sempre più di frequente in una realtà economica, quale è quella del Nord – Est, caratterizzata dalla presenza di numerose imprese di dimensioni più o meno piccole, generalmente a gestione familiare, ovvero tratterò del passaggio generazionale dell’impresa. Questa fase rappresenta un momento particolarmente importante e delicato della vita di un’azienda che, se mal gestito, potrebbe addirittura pregiudicarne la prosecuzione. Per far fronte a tali difficoltà, il legislatore, con Legge del 14.02.2006 n. 55 ha introdotto nel Codice Civile l’istituto del Patto di Famiglia disciplinato dagli artt. 768 bis e seguenti.

che cos’è il patto di famiglia? Ai sensi dell’art. 768 bis c.c., il patto di famiglia è “il contratto con cui, compatibilmente con le disposizioni in materia di impresa familiare e nel rispetto delle differenti tipologie societarie, l’imprenditore trasferisce, in tutto o in parte, l’azienda, e il titolare di partecipazioni societarie trasferisce, in tutto o in parte, le proprie quote, ad uno o più discendenti”. Il patto di famiglia costituisce una deroga espressa al divieto di patti successori, così come previsto dall’art. 458 c.c. A questo contratto plurilaterale inter vivos ad effetti reali, a titolo gratuito, prendono parte, necessariamente, il titolare dell’impresa o delle partecipazioni societarie, in qualità di disponente, il beneficiario scelto tra i suoi discendenti, nonché il coniuge e coloro che sarebbero considerati legittimari all’apertura della successione. Dunque, i predetti soggetti devono essere tutti presenti ed esprimere unanimemente il loro consenso al patto di famiglia, considerato che questo loro consenso determina in via anticipata l’attribuzione a favore del beneficiario della quota di legittima. a cosa serve? La finalità del patto di famiglia

è pertanto quella di assicurare, dunque, la continuità nella gestione dell’impresa, preservando l’integrità della stessa senza dover ricorrere a strumenti quali la donazione o consimili che rendono più difficile ed oneroso il trasferimento della ricchezza. In tal modo si vanno ad escludere, inoltre, in via anticipata, possibili liti ereditarie che si

verificherebbero all’apertura della successione con il rischio evidente di disgregare il patrimonio aziendale. Questo perché i futuri legittimari espressamente rinunciano, con la sottoscrizione del patto di famiglia, a partecipare alla successione ed alla divisione ereditaria sui beni formanti oggetto dell’azienda o sulle quote sociali.

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come si attua? Tramite contratto che ai sensi dell’art. 768-ter deve essere concluso per atto pubblico a pena di nullità. Si attua in concreto con l’individuazione di uno o più discendenti (figli, nipoti) dell’imprenditore ritenuti idonei alla gestione dell’impresa ai quali viene disposto il trasferimento

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della stessa, o di partecipazioni societarie, realizzando così una specie di “anticipata successione” a titolo particolare. Data la delicatezza ed importanza degli interessi oggetto del patto di famiglia è opportuna, in sede di stipula notarile, la presenza dei testimoni e ciò per scongiurare le conseguenze derivanti da un’eventuale conversione del contratto in esame come donazione. Quali gli obblighi/oneri del beneficiario? Ai sensi dell’art. 768 quater, comma 2 c.c., gli “assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni societarie sono tenuti a liquidare, in denaro od in natura, gli altri partecipanti al contratto, a meno che questi ultimi non vi rinunzino in tutto od in parte, con il pagamento di una somma”. Il patto di famiglia può essere modificato o sciolto? Ai sensi dell’art. 768-septies c.c. il patto di famiglia può essere sciolto o modificato, fino alla data di apertura della successione del disponente, ad opera delle medesime persone che lo hanno concluso e ciò può avvenire mediante un nuovo e diverso contratto oppure con il recesso, solo se espressamente previsto nel patto di famiglia.

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Il patto di famiglia: come gestire responsabilmente il passaggio generazionale di un’azienda

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Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.


46 I nostri esperti INFORMAZIONE SOCIALE

Dott. Laura Traversi

Millesime attenzioni

L’articolo di oggi affronta un argomento leggero e propiziatorio come la primavera. Leggero perché non costa nulla: in questo momento a voi solo la breve fatica di leggere fino in fondo questo contributo; propiziatorio perché un vostro semplice e consapevole gesto può portare linfa vitale, nutrimento e speranza a tanti progetti già attivi nel nostro territorio. Ciò che vorrei approfondire riguarda la reale possibilità per tutti i cittadini contribuenti di utilizzare in modo più efficace e intelligente risorse già disponibili, avendo maggior consapevolezza di processi che seppur piccoli e circoscritti possono portare risultati importanti. E’ tempo di presentare la dichiarazione dei redditi e sono iniziate ormai da mesi le campagne pubblicitarie di organizzazioni ed enti che ci sensibilizzano ad apporre, in loro favore, la firma per il 5 per mille, attraverso la quale una parte di imposte da ciascuno di noi versate allo Stato viene destinata ad enti che svolgono attività socialmente rilevanti, senza che ciò comporti per il cittadino

contribuente un maggiore onere: non si tratta di una donazione, ma di un finanziamento attraverso cui al cittadino viene garantita una piccola ma importate sfera di sovranità ed egli stesso può teoricamente decidere a chi destinare parte della ricchezza con cui contribuisce alle spese pubbliche (art. 53 Costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche...). Lo Stato definisce che gli enti beneficiari del 5 per mille possono essere le associazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale, le associazioni e le fondazioni di promozione sociale, gli enti di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, i comuni e le associazioni sportive dilettantistiche e che promuovono attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici: tutte devono tuttavia risultare regolarmente iscritte in un apposito Albo nazionale aggiornato annualmente. Mi interessa segnalare che è possibile destinare questa somma al proprio Comune di residenza per le sue attività sociali e che in linea generale può essere compiuta una

scelta a favore di realtà no profit già attive promotrici di azioni di benessere per la nostra comunità locale. Allo stesso tempo, rivolgendomi alle organizzazioni che chiedono il sostegno, invito a considerare che il cittadino certamente gradisce poter conoscere quali progetti potrebbero essere sostenuti grazie al suo contributo ed essere tenuto informato dei progressi del caso. Ecco dunque il mio invito a non disperdere nel mare magno del gettito fiscale ciò che può tornare indietro al nostro territorio, alla nostra comunità attraverso i tanti rivoli della scelta del 5 per mille: sostenete l’associazione sportiva a cui è iscritto vostro figlio, l’associazione di volontariato che vi sembra abbia sempre delle buone idee e progetti per la città, finanziate la ricerca scientifica se vi sta a cuore, insomma non perdete questa opportunità di decidere cosa è importante per voi. Quando il vostro commercialista o il vostro Centro di assistenza fiscale ve lo chiederà, siate pronti con il codice fiscale dell’ente

Assistente Sociale Laura Traversi

scelto e apponete la vostra firma. Sappiate che con la propria scelta non si versa concretamente il 5 per mille del proprio gettito personale: lo Stato infatti calcola l’importo totale delle entrate dovute all’Irpef e solo successivamente calcola gli importi dovuti; ma la firma è importante perché lo Stato calcola il totale delle firme pervenute per ogni destinazione e in base alla percentuale attribuisce ai vari enti il 5 per mille. In questo modo tutte le firme hanno lo stesso peso, indipendentemente dal reddito. Infine non abbiate dubbi sul fatto che la firma per il 5 per mille non esclude e non si sovrappone in alcun modo alla più conosciuta scelta dell’8 per mille: possono essere compiute entrambe ed entrambe valere. Infine fate sapere con una e-mail o una telefonata all’Associazione interessata che vi siete adoperati per loro e se proprio volete farla fino in fondo, chiedete di essere tenuti informati sull’utilizzo dei finanziamenti ricevuti. Anche così si costruisce un pezzo di comunità. www.percorsi.pd.it

LO SPAZIO DELL’ETICA

La pillola anticoncezionale come interferente endocrino Dagli anni 80 gli scienziati hanno la consapevolezza che i farmaci, anche di Castello maurizio e thomas se assunti in modo corretto, iniziano una “carriera”nell’ambiente, una volta espulsi dall’organismo. Con la contraccezione ormonale, specie con un alto consumo della pillola (nel mondo industrializzato ce ne sono 140 MILIONI di utilizzatrici della pillola “anticoncezionale”), avviene una considerevole immissione degli agenti inquinanti nelle acque POTABILI. Gli eco – tossicologi trovano nelle acque FILTRATE l’intero spettro di medicine e naturalmente il principio attivo della pillola “anticoncezionale”. Nel manuale di “ECO – TOSSICOLOGIA” scritto da Karl Fent (Stuttgart 2007), il principio attivo di TUTTE le pillole denominato “etinilestradiolo (EE2)”, viene collocato tra i più dannosi interferenti endocrini. Gli INTERFERENTI ENDOCRINI sono sostanze chimiche artificiali che si intromettono nel sistema endocrino di chi ci viene ESPOSTO anche involontariamente, agendo sulle sue ghiandole endocrine e combinando delle modificazioni di varia entità Da una parte ci sono sostanze biotossiche usate dall’agricoltura nella lotta antiparassitaria, dall’altra parte ci sono prodotti

di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)

chimici usati dall’industria e nel bel mezzo ci sono gli ormoni artificiali femminili, i quali derivano dai contraccettivi ormonali assunti nelle case private. Tutti queste sostanze ad alta potenza estrogenica contaminano le acque; il bene comune. L’inquinamento ecologico dovuto alla pillola viene negato nei mass media oppure sminuito. Ciò non di meno i pesci subiscono le sostanze capitate nell’acqua. Le ripercussioni più estese sulla loro sessualità e generalmente sulla conservazione della specie sono da attribuire agli interferenti endocrini e particolarmente agli ormoni steroidei della pillola anti – baby. Essi comportano nei pesci i seguenti danni: 1.pesanti squilibri di popolazione (più femmine che maschi, comparsa degli ermafroditi, cioè pesci sia con gli organi sessuali maschili sia quelli femminili). 2. squilibri nel comportamento riproduttivo ( i maschi non si interessano delle femmine). 3. gravi malformazioni degli organi sessuali ed aumento di sterilità. Il problema è evidente nella formazione di una proteina, detta vitellogenina (VTG) anche nei maschi. Questo è dovuto all’esposizione agli ormoni femminili artificiali. La VTG si forma

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naturalmente solo nel fegato delle femmine ed rinunciare ai farmaci in generale ed abbracciare è un marcatore biologico di “effeminatezza”. la fitofarmacia ma è quello di promuovere una Rudolf Ehmann, un ginecologo svizzero, riporta riflessione circa un’INUTILE assunzione di un nel suo articolo medico “Effetti distruttivi della farmaco in presenza di tante valide alternative. La riflessione racchiude una rivalutazione : pillola anti – baby” uno studio effettuato a Berlino, ConCordataria Carrozzeria 1 della FERTLITA’ della donna che potrebbe secondo il quale i maschi di persico cresciutile Campagne Con tutte assiCurative nelle acque depurate producono non solo la essere scoperta come una condizione di riparazioni auto grandinate VTG ma maturano le cellule uovo all’interno dei salute da CONOSCERE e rispettare. A questo servizio autoscopo di Cortesia esistono ingratuito Italia i centri dove vengono testicoli. Le concentrazioni tossicologiche rilevanti di EE2 si trovano non solo nelle acque filtrate insegnati i metodi basati sulla “fertility awarness” riparazione e sostituzione Cristalli ma sono presenti nelle acque di superficie. Gli (consapevolezza della fertlità). gestione pratiChe 2.della assiCurative SESSUALITA’umana che potrebbe essere effetti indesiderati di questo ormone della pillola una realtà fondamentalmente non si limitano a nuocere alla ripristiniamo vita acquatica, vissuta CerChicome in lega agli embrioni nel grembo materno, alle donne positiva, quindi da tutelare attraverso diagnosi e riparazione sCoCChe su banCo un’EDUCAZIONE affettiva, relazionale, che usano la contraccezione ormonale. Risulta spirituale. Lappg persona umana, per natura, è che nemmeno gli uomini escano da di questo CiClo verniCiatura La sua a memoria, circolo vizioso senza sconfitte, perché ormoni educabile. Con gli CertifiCato garanzia vita la sua sessualità, il tornano nel circolo attraverso l’acqua POTABILE. suo appetito … sono educabili. servizio perizie interno 3.della relazione di COPPIA che potrebbe Siccome in tante regioni delle moderne essere Con promossa non omologate come qualcosa di civilizzazioni è stato rilevato ilosCurazione livello di EE2 vetri pelliCole così alto da provocare l’ermafroditismo nelle precario, scontato ed immediato ma come un ripristino parabole proiettori usurati trote, come si può continuare ad ironizzare sul PROGETTO, un processo di crescita graduale possibile rapporto causa/effetto tra l’interferente e solidale. endocrino EE2 e la sterilità e l’aumento delle Il primo passo in questa riflessione è comunque Z.A. Via Mattei, 2 Tel.il e Fax 0426 ACCOGLIERE progetto d’Amore 54154 che Dio ha malattie degli organi riproduttivi -negli umani? Cell. 335non 6216486 per ogni sua creatura. L’obiettivo di quest’articolo è quello di - carrozzeria.castello@inwind.it

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L’ARCHITETTO

Gli edifici energeticamente efficienti e la corretta progettazione I costi di realizzazione e di gestione di un edificio a basso consumo energetico sono in diretta relazione con il progetto: un progetto accurato assicura il risparmio di energia ed un ritorno economico. Lo standard costruttivo di edifici a basso consumo energetico non richiede la scelta di predeterminati tipi di costruzione; l’edificio può essere una costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo, oppure una costruzione massiccia in legno oppure una costruzione leggera a telaio. Nella costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo i materiali hanno una massa elevata; sono caratterizzati da una buona capacità di accumulo dell’energia, conferendo alla costruzione un’ottima condizione di confort sia d’inverno, con l’irraggiamento di calore verso gli ambienti interni, sia d’estate quando, con la ventilazione nelle ore più fresche, si “scaricano” dell’energia accumulata durante le ore più calde, contribuendo così ad abbassare la temperatura interna degli ambienti. La costruzione massiccia in legno, costituita da pannelli in tavole incollate, chiodate o impilate per pareti, coperture e solai, si comporta allo stesso modo con effetti un po’ attenuati rispetto la costruzione massiccia in laterizio o calcestruzzo. In entrambi i casi, per raggiungere gli standards di efficienza energetica richiesti, la costruzione viene coibentata con un isolamento termico continuo sul lato esterno degli elementi costruttivi, che può essere realizzato con materiali sintetici o naturali come vedremo prossimamente. La costruzione leggera è caratterizzata dal sistema portante a telaio in legno o acciaio e pannelli di irrigidimento e chiusura sui due lati; in questo caso l’isolante è situato all’interno degli elementi costruttivi. Quasi sempre, ed in particolare se il telaio portante è in legno, si tratta di edifici ad elementi prefabbricati, già completi degli impianti, costruiti in stabilimento su progetto del cliente, che in poco tempo vengono montati in cantiere. Per questi edifici, con

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

poca massa, è necessaria l’installazione di un sistema di riscaldamento che reagisca in poco tempo alle variazioni di temperatura esterna per garantire una temperatura interna costante di confort; per l’estate deve essere progettato con cura il sistema di ombreggiamento e l’edificio va ventilato adeguatamente per evitare il surriscaldamento. Nelle costruzioni leggere a telaio si devono adottare opportuni accorgimenti per evitare la formazione di condensa all’interno degli elementi costruttivi (pareti, solai, tetto) che pregiudicherebbe la durabilità dei materiali. Si può dire che la progettazione accurata di un edificio energeticamente efficiente inizia già dalla scelta dell’area: se possibile, infatti, è opportuno costruire l’edificio in siti adatti per sfruttare al meglio l’energia gratuita offerta dal sole e per ridurre le dispersioni termiche. Una posizione favorevole ottimizza il comportamento energetico dell’edificio col conseguente risparmio di energia, che si traduce in una riduzione delle emissioni nell’ambiente ed in risparmio economico. Gli aspetti che devono essere considerati sono l’orografia del luogo (orientamento, quota e pendenza del terreno nelle zone collinari e montuose) e la presenza di ostacoli (rilievi, edifici, alberature considerando anche le evoluzioni future) che possono limitare l’irraggiamento solare utilizzabile per il riscaldamento dei locali, per la produzione di acqua calda con i pannelli solari e per la produzione di energia elettrica con i pannelli fotovoltaici. Per limitare, quindi, le dispersioni termiche durante l’inverno vanno evitate le posizioni esposte al vento e quelle dove può accumularsi aria fredda con aumento dell’umidità e formazione di nebbie e foschie che riducono la radiazione solare. L’orientamento dell’edificio è di particolare importanza per determinare la sua efficienza energetica: è ottimale esporre ampie superfici vetrate verso sud per captare l’energia solare. Durante l’inverno

l’irraggiamento è contenuto ma la bassa inclinazione sull’orizzonte garantisce comunque un flusso di energia significativo; per contro in l’estate, quando l’irraggiamento solare è intenso, l’inclinazione sull’orizzonte è elevata ed i raggi solari sono quasi radenti alla facciata sud, limitando così gli apporti di calore all’interno. In ogni caso, per l’estate, devono essere previsti idonei sistemi di schermatura. Nelle aree geografiche con clima temperato la forma migliore degli edifici è quella allungata in direzione est ovest con una variazione di più o meno 20°; ciò consente di disporre i locali principali (soggiorno, pranzo, studio ecc.) verso sud per godere della migliore esposizione al sole, mentre quelli di servizio dovrebbero essere disposti sugli gli altri affacci. A nord l’ampiezza delle finestre dovrà essere la minima necessaria per contenere le dispersioni termiche; ad est ed ovest le superfici finestrate dovranno essere limitate ed opportunamente schermate per evitare il surriscaldamento estivo per il fatto che, su questi orientamenti, l’irraggiamento è intenso ed incide sulle superfici vetrate per la bassa inclinazione dei raggi solari rispetto l’orizzonte. Una buona soluzione, da valutare comunque attentamente, è quella di prevedere la piantumazione di essenze a foglia caduca che d’estate consentano un buon ombreggiamento mentre d’inverno, per essere spoglie, assicurano comunque lo sfruttamento dell’irraggiamento solare. Una diversa disposizione dell’edificio rispetto la direttrice est ovest comporta un bilancio energetico sfavorevole poiché aumentano le dispersioni termiche e diminuiscono gli apporti solari gratuiti; in questo caso si dovranno adottare opportuni accorgimenti ad esempio ruotando le superfici vetrate rispetto l’allineamento di facciata con la costruzione di bow-window, usando vetrate più performanti, aumentando lo spessore del materiale isolante del cappotto, usando

pannelli isolanti con una minore conducibilità termica ecc. Una condizione importante per la corretta progettazione di un edificio a basso consumo energetico è la previsione di una forma possibilmente compatta per ridurre le superfici disperdenti a parità di volume costruito; la condizione è espressa dal rapporto tra le superfici disperdenti ed il volume: minore è il rapporto più l’edificio è compatto, minori sono le dispersioni termiche e minore sarà il fabbisogno di energia. Un edificio ad un solo piano consumerà di più di un edificio a due piani a parità di volume, così pure unità abitative isolate consumeranno di più di un edificio a schiera o a blocco sempre a parità di volume; un edificio a torre disperde di più di un edificio a schiera, a parità di rapporto tra la superficie disperdente ed il volume, poiché l’edificio a torre ha più superficie disperdente verso l’esterno mentre l’edificio a schiera ne ha di più verso il terreno ove le dispersioni sono minori. Nella progettazione di un edificio energeticamente efficiente si devono considerare altri due criteri importanti: la tenuta all’aria e la ventilazione; nel primo caso vanno presi tutti gli accorgimenti necessari per evitare le infiltrazioni d’aria dall’esterno con l’uso di guarnizioni espandenti negli attacchi delle finestre, con la posa di teli a tenuta all’aria nelle strutture in legno e nei sistemi costruttivi a secco, con l’uso di nastri sigillanti, con la corretta intonacatura degli edifici in laterizio, ecc.; nel secondo caso è opportuno prevedere un sistema di ventilazione meccanica controllata con scambiatore di calore anziché la ventilazione naturale; ciò consente di recuperare l’energia nello scambio termico tra l’aria immessa proveniente dall’esterno e quella espulsa dagli ambienti interni. La ventilazione degli edifici è determinante per l’efficienza energetica; trattandosi di un argomento importante sarà oggetto di una prossima e specifica trattazione.

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it


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The Weather (il clima) • Un appuntato va da maresciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!” • Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?” • Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!” • Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il barista gli risponde: “E’ già in macchina.” “Ah, allora torno la.” • “Come si fa a far impazzire un carabiniere?” “E’ semplice. Basta dirgli: ma va la, vieni qua!” • Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi

hanno detto che e’ una Beretta.” • Istruttore dei carabinieri rivolgendosi alle reclute: “Su, riproviamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!” • Carabinieri: “Appuntato, accendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!” • Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinieri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!” • Un carabiniere: “Mi sono comprato un gommone” “Perché hai tanto da cancellare?” • Carabinieri rischiano di affogare nel lago di Garda: gli si era spento il motoscafo ed erano scesi per spingerlo.

Impariamo l’inglese

AUTUMN (autunno) DARK (scuro) FOG (nebbia) HOURS (ore) HURRICANE (uragano) LIGHT (chiaro) MISTY (nebbioso) MOMENT (momento) PERIOD (periodo) RAIN (pioggia) SNOW (neve) SPACE (spazio) SPRING (primavera) SUN (sole) THUNDERSTORM (temporale) TIME (tempo) TROPICAL (tropicale) WEATHER (clima) WINTER (autunno) CHIAVE (7) - Un evento atmosferico............................................................................. Aforismi divententi

Soluzioni: 1) Teatro della scala; 2) Duomo; 3) galleria; 4) stadio San Siro.

Sui carabinieri

• Non dite mai ad un uomo che è intelligente. Finirebbe col crederci. • Ad una festa ho portato la mia dolce metà: 60 chili di profiteroles.

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CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA. IN UNA CIOTOLA MESCOLARE GLI SGOMBRI SMINUZZATI CON LA MOZZARELLA A PEZZETTI MOLTO PICCOLI, LE ACCIUGHE, LA BOTTARGA ED IL PREZZEMOLO, CONDIRE IL TUTTO CON L’OLIO DEGLI SGOMBRI. SCOLARE LA PASTA AL DENTE E VERSARLA NELLA CIOTOLA CON IL CONDIMENTO, UTILIZZARE IL LIQUIDO DELLA MOZZARELLA PER AMMORBIDIRE. SERVIRE GUARNENDO IL PIATTO CON ALTRO PREZZEMOLO FRESCO.

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