La Piazza del Delta - 2013gen n2

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Messaggio elettorale

del Delta

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 2 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD

Elezioni politiche Tutti i candidati del Polesine a Camera e Senato pag.

Sanità Annunciati tagli agli ospedali della provincia

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EDITORIALE

L’aspirazione di diventare un paese normale

LO NAZ/19/2010/CT

01 04 2010

Al viA lA rAssegnA “seduti, prego” Dal palco della sala Eracle prenderà il via il prossimo 24 febbraio la rassegna teatrale “Seduti, prego”. Tanti anche quest’anno gli ospiti di grande prestigio a partire dal duo Mario Zucca e Marina Thovez che apriranno il ciclo di appuntamenti con lo spettacolo“L’insostenibile leggerezza dell’essere” pag. 10

sono i polesAni i più vecchi del veneto

di Mauro Gambin*

L

Andrà al Governo l’Imu della centale?

Per il Comune un mancato introito che creerà un buco di circa 4,5 milioni

D Rovigo è la provincia che ha la popolazione con l’età media più elevata, 45,9 anni, tra le province venete, seguono Belluno con 45,5 anni; Venezia con 44,7; Padova 43,2; Verona 42,8; Treviso 42,5 ed ultima Vicenza con l’età media più bassa 42,2 anni pag. 18

a almeno un decennio la Centrale Enel di Polesine Camerini è in cima agli argomenti di discussione di inizio anno, quando si stilano propositi e programmi. Il 2013 non ha riservato eccezioni, con il tema della riconversione a carbone che sarà ancora al centro del dibattito verso le elezioni comunali. Il Comune però oltre ai programmi di inizio anno deve fare anche i conti per i dodici mesi a venire e pare che a causa della Legge di Stabilità 2013 (quella che una volta si chiama Finanziaria) questi siano destinati

Messaggio elettorale

a non tornare, complice proprio la posizione della Centrale. A metterci lo zampino c’è lei, l’Imu, l’ormai famigerata imposta sugli immobili varata dal governo di Mario Monti: infatti tra le disposizioni della legge è previsto che il gettito derivanti dagli immobili a uso produttivo (appartenenti alla categoria catastale D) finisca nella case dello Stato e non in quelle del Comune, fatta eccezione per una piccolissima parte. Questo mancato introito è destinato a causare un buco di circa 4,5 milioni di euro a cui l’amministrazione dovrà

far fronte in sede di bilancio. Una prospettiva che allarma non poco i rappresentanti della politica locale, indistintamente dal colore politico. “Si tratta di un buco gravissimo per il nostro bilancio – ha osservato il capogruppo di minoranza Mirco Mancin - visto che stiamo parlando di ulteriori minori introiti per milioni e milioni di euro. È inimmaginabile pensare di tagliare 4,5 milioni di euro sui circa 19 totali del bilancio comunale”

L’Intervento

In condizioni disastrose e senza mezzi

CAMERA VALORE ALLE PERSONE

SENATO Comm. resp.: Antonio Magnan

di Franco Maccari*

U

n cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)

continua a pag.

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’Italia della crisi, cioè quella repentinamente scopertasi tra i paesi con più difficoltà in Europa per occupazione ed economia, pareva aver maturato la consapevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che finalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, competente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’unica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla burocrazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creatività, figlia dell’antichità classica e del Rinascimento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confini nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insomma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria. continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it

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EDITORIALE

segue da pag.

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L’aspirazione di diventare un paese normale

Iniziative in Parlamento

un progetto di legge per i confini polesAni

Parere favorevole della Commissione Affari Istituzionali al Progetto di Legge che prevede la determinazione dei confini storici per il Polesine. La proposta di legge intende sottolineare la differenza tra il Polesine e il rimanente territorio regionale, con l’obiettivo, in particolare, di valorizzare i prodotti locali. Il testo richiede di individuare i confini storici del territorio e di prevedere apposite iniziative volte a conservare le tradizioni, il folclore, le specificità culturali, turistiche ed eno-gastronomiche, i comuni ricadenti nell’area possano delimitare il territorio con segnaletica contenente la denominazione geografica, storica e culturale, e che gli enti pubblici e privati possano utilizzare la denominazioni ‘Polesine’ o l’aggettivo ‘polesano’ per la promozione di iniziative culturali, turistiche, economiche e sociali Infrastrutture

lA bAndA lArgA sui trAlicci

E’ stato sottoscritto un importante accordo quadro tra il Consorzio per lo Sviluppo del Polesine e Sistemi Territoriali Spa per l’utilizzo di tralicci realizzati dalla Regione Veneto al fine della diffusione di servizi a banda larga. La decisione di condividere le infrastrutture pubbliche presenti sul territorio per ottimizzarne l’uso, presa da Sistemi Territoriali Spa, renderà possibile, tramite l’azione di Consvipo e della sua controllata Polesine TLC, l’attivazione di ulteriori servizi a beneficio di imprese, P.A. e cittadini residenti nel territorio polesano ancora non adeguatamente servito dagli operatori privati di telecomunicazione. “Quest’accordo”, spiega il Presidente del Consvipo Angelo Zanellato, “dimostra che quando c’è la volontà di lavorare a favore del proprio territorio si riescono a creare sinergie importanti”. “La disponibilità di Sistemi Territoriali, previo assenso regionale – ha affermato invece il Presidente Gian Michele Gambato - va nella direzione di sostenere tutte le iniziative tese a migliorare e potenziare quei servizi che generano sviluppo e attrazione al nostro territorio”.

Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e fatto. L’Italia aveva dato prova di poter accettare anche la stagione dell’austerity, pur di diventare normale. Pensioni, lavoro, Imu. Un dolore dietro l’altro ma avanti, pur di essere finalmente come gli altri. Basta con le promesse, i proclami, i contratti con gli italiani. No, no basta, non ci saremmo più cascati. Anzi fosse la politica a darsi una regolata: troppi scandali, troppi ladri, in troppi sia alla Camera che al Senato. Con le elezioni politiche tutto sarebbe cambiato. Questa sarebbe dovuta essere la campagna elettorale all’insegna del nuovo corso dell’Italia, la nuova stagione della politica. La crisi, lo imponeva. Si sarebbe dovuto parlare del domani, delle nuove pieghe da dare all’economia, delle speranze per i giovani: il lavoro, la scuola, i servizi. Il momento storico lo richiedeva. Invece, la politica non ce l’ha fatta a resistere e forse nemmeno gli italiani. Dopo appena un mese dall’apertura della sfida per il governo del Paese la tentazione di promettere quattro milioni di posti di lavoro è stata troppo forte, come pure il desiderio di togliere l’Imu dopo che già l’abolizione dell’Ici i era stata una vera e propria catastrofe per comuni, rimasti senza risorse per gli scuolabus, polizia locale, asili e scuole elementari. Difficile anche non lasciarsi andare al bisogno fisiologico dei condoni. E il reddito di cittadinanza? Che dire del reddito di cittadinanza. Meravigliosa l’ipotesi che per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a fine mese ci sia un assegno da mille euro ad aspettarli, se non fosse che siamo in Italia e sai quanti oggi lavorano per uno stipendio con un importo che vale molto meno? E sai quanti davanti ad un prospettiva del genere prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di diventare disoccupati a tempo indeterminato? E poi va a dimostrare che non ne hanno diritto. Dovremmo essere in un paese normale per poterlo fare. Cioè servirebbe una burocrazia che funziona, dei funzionari che si fanno rispettare, enti e uffici gestiti in modo ineccepibile ma siamo l’Italia, il Made in Italy, e sono cinquant’anni che parliamo di cultura, di patrimonio artistico di turismo come settori strategici per il rilancio dell’occupazione e dell’economia. Peccato non sentirne mai parlare durante le campagne elettorali, forse perchè riesce più facile convincerci che è possibile ridurre le tasse. di Mauro Gambin

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18

Ambiente

Stop al fotovoltaico a terra di Pincara, Fiesso e Adria

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pag.

Arte

Regione occupAzione

Le osservazioni di palazzo Celio al piano di Enel pag.

Apre la mostra al Roverella dedicata a Goupil pag.

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Il lavoro si conferma un nodo critico da sciogliere pagg. 26-27

sAnità

Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori

Arte

Provincia, aziende Ulss 18 Rovigo e Ulss 19 Adria, Camera di commecio, Croce Verde di Adria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Unindustria, Confcooperative, Confagricoltura, Cia, Legacoop, Upa e le segreteria di Cigl, Cisl e Uil, per prevenire situazioni di disagio e comportamenti autolesivi di lavoratori ed imprenditori, hanno reso possibile l’attivazione dell’iniziativa “una telefonata non cambia la vita. La può salvare”. All’800180950, dalle 8 alle 20 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 13 il sabato il servizio sarà in funzione.

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Intervista a Piero Slongo, esordiente a 80 anni pag. 30

Dopo essere stato interrotto nel 2009, riparte il progetto Rui – Reddito ultima istanza. Si tratta di una serie di interventi economico-assistenziali per persone a rischio di esclusione sociale e l’istituzione di un Tavolo permanente che coinvolge associazioni imprenditoriali e di categoria e cooperative sociali. Un’iniziativa, che vede coinvolti il Comune di Rovigo, la Regione Veneto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e 19 Comuni della Conferenza dei sindaci, rivolta a contrastare la povertà e l’emarginazione attraverso la possibilità di avere un contributo economico temporaneo e di iniziare un progetto di inserimento lavorativo o sociale. Il progetto si rivolge alle persone in assoluto più deboli, siano esse singoli o famiglie. Circolazione

il bollino blu non serve più

Non si rende necessaria l’applicazione del bollino blu sul parabrezza del veicolo in quanto ufficialmente l’esito della revisione periodica che attesta la regolarità o meno del veicolo in tema di inquinamento ambientale è riscontrabile sulla carta di circolazione, da parte delle autorità”.

Venezia Padova Rovigo Treviso

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese ELEZIONI POLITICHE Appuntamento con il voto i prossimi 24 e 25 febbraio. In Veneto sono 4 milioni gli elettori. Lente d’ingrandimento puntata sulla nostra regione, il risultato che uscirà dalle urne potrebbe concorrere in maniera determinante a garantire la governabilità in Senato. Lavoro e tasse i temi più “battuti” in campagna elettorale

Il Veneto verso le elezio

di Giovanni Giovetti

Le nuove facce della politica non rimuovono dubbi e scoramento

Attese risposte per far ripartire la locomotiva del Nord Est dopo la recessione

E 2011...

D

a anni laboratorio politico sotto osservazione nazionale, il Veneto in questa tornata elettorale del 24-25 febbraio si trova sotto la lente di ingrandimento, insieme a Lombardia, Campania e Sicilia, a causa del peso determinante del risultato che uscirà dalle urne venete ai fini della stabilità di governo. Il Veneto infatti è una di quelle regioni che “pesano”, con il sistema elettorale del Porcellum, nell’assegnazione dei seggi in Senato. Non quanto la Lombardia, definita l’Ohio di casa nostra per l’apporto decisivo che può portare con il suo premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma comunque il suo contributo non è per nulla trascurabile. Un interesse, del resto, manifestato nel corso della campagna elettorale da partiti e coalizioni che hanno monitorato con attenzione l’andamento e l’evoluzione giornaliera di sondaggi e previsioni sulle intenzioni di voto dei potenziali 4 milioni di elettori di casa nostra. La sfida tra Bersani (centrosinistra), Berlusconi (centrodestra) e Monti passa anche per il Veneto dunque, frequentatissimo fin dalle prime settimane di campagna elettorale dai big nazionali, affiancati da quelli locali in corsa. In tutto

in Veneto i candidati sono 1600 distribuiti in 75 liste (altre 10 erano da valutare), si contendono 24 seggi al Senato e 51 alla Camera. Il lavoro e le tasse: sono tutti economici i temi clou che hanno ispirato anche da noi gli interventi dei politici in tour, chiamati a Nordest a convincere una platea di elettori piuttosto critica e distaccata. In particolare il mondo produttivo della piccola e media impresa, che nel Veneto rappresenta il tessuto portante, provata dalla recessione ha manifestato segni di insofferenza e di sfiducia verso i partiti e la politica accusata di scarso pragmatismo, mancanza di visione strategica e di moralità. Si aspettavano di capire come far ripartire l’economia e con essa la locomotiva del Nordest, dopo la crisi ancora più sofferente a causa del frazionamento in tanti piccoli distretti produttivi di fronte alla irrisolta sfida della globalizzazione. Le facce nuove messe in campo, in ambito della promessa di rinnovamento fatta un po’ da tutti i partiti alla vigilia della campagna elettorale, non sembrano sufficienti a rimuovere i dubbi e lo scoramento. Anche perché poi non sono molte.

Il Pdl, che insieme alla Lega secondo le previsioni dovrebbe riuscire a “mantenere” il suo primato in Veneto, schiera i suoi pezzi migliori e, per questo, volti già consolidati e noti. La Lega Nord, che con queste elezioni si conta dopo le recenti vicissitudini che l’hanno portata al nuovo corso, quello 2.0, presenta il maggior sforzo di discontinuità col recente passato, imposto non senza tensioni interne dal segretario Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha quindi lasciato a casa per lo più i veterani - avvicinabili alla precedente gestione bossiana del partito - per fare spazio ai “suoi”. Il Partito democratico insieme con Sel, che non demordono e che fino all’ultimo continuano a credere possibile anche in Veneto il sorpasso dopo un ventennio di dominio del centrodestra, si sono affidati alle primarie per la compilazione delle liste. Monti ha invece optato in Veneto per le eccellenze di spicco in ambito scientifico ed economico. Puntano, con fondate aspettative, ad intercettare anche in Veneto le preferenze dei delusi dai partiti tradizionali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Fare per fermare il declino di Oscar Giannino e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.

i Nuoto vAdemecum al Mattino ro Omaggio!!!

Come si vota

e nel mese di frequenza nuoto libero

E

lezioni politiche, si vota domenica 24 febbraio, dalle 8 alle 22, e lunedì 25 dalle 7 alle 15. Possono votare per l’elezione della Camera dei Deputati gli elettori che hanno compiuto 18 anni, mentre per il Senato della Repubblica gli aventi diritto al voto che hanno compiuto 25 anni entro il primo giorno della votazione (il 24 febbraio). Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Senato della Repubblica l’elettore esprime la propria preferenza tracciando un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Non è possibile esprimere un “voto di preferenza”: la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, i nomi sono presentati seguendo un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa, che non è presente sulla scheda elettorale. I parlamentari risulteranno eletti in base al medesimo ordine, a seconda dei seggi ottenuti dal rispettivo partito. Per la Camera il premio di maggioranza del 55 per cento viene assegnato su base nazionale. Diversamente la legge elettorale attuale prevede per il Senato un premio di maggioranza sempre del 55 per cento dei seggi ma calcolato regione per regione. Poichè il numero dei seggi è proporzionale a quello degli abitanti, di conseguenza il premio di maggioranza acquista maggior peso nelle regioni più grandi. In Lombardia dunque si assegnano 49 seggi, in Veneto 24, in Campania 29 in Sicilia 25.

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Argomento del mese 5 Tutte le promesse per alleggerire il fisco

oni fra previsioni e sfide L’analisi Dalla Cgia di Mestre previsioni poco confortanti per il 2013

“Quasi 12 mila euro di tasse a testa, dal 1980 più che raddoppiate” di Nicola Stievano

A

ltro che meno tasse per tutti. Mentre le forze politiche fanno a gara giocando al ribasso sul fisco alla Cgia di Mestre gli analisti hanno messo in ordine i numeri e le previsioni sono poco confortanti. Secondo le elaborazioni del centro studi nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in piu’ di quanto pagato nel 1980 (5.215 euro pro capite).125%. Il 2013, dunque, si presenta con un “carico” di tasse di 585 euro in più per ciascuna famiglia. Al netto di quanto riusciranno a concretizzare i nuovi governati nei primi mesi di governo, i contribuenti dovranno intanto fare i conti con l’introduzione della Tares sui rifiuti, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni (imposta particolarmente dolorosa nel Veneto delle duemila zone produttive su 581 comuni), gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. “Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i figli a carico - spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - la pressione fiscale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%”. Un piccolo spazio di manovra comunque ci sarebbe. “Con l’Imu l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni. - aggiunge Bortolussi - Si tratta di risorse sufficienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’ aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fiscale sulle famiglie”. Speriamo.

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Dall’Imu alle aliquote sui redditi

“Le nostre tasse restino in Veneto” Candidati convinti M

eno tasse per i veneti, più risorse al Veneto. In campagna elettorale, si sa, le promesse fioccano generose e la riduzione della pressione fiscale è sempre un cavallo di battaglia al quale nessuno schieramento vuole rinunciare, pur con i dovuti distinguo. Ma mai come in questa tornata elettorale si è parlato tanto di tasse e tributi, soprattutto a Nordest, dove per tessuto economico e sociale il gettito è particolarmente elevato e il tema sta a cuore a chiunque. A maggior ragione dopo un anno durante il quale famiglie e imprese sono state spremute per bene, con la prospettiva di continuare su questa china anche nei prossimi mesi. A meno che i vincitori non tengano fede a ciò che hanno promesso con gran fragore in queste settimane. Il governatore del Veneto Luca Zaia dall’accordo Lega - Pdl, fatto digerire non senza qualche difficoltà alla base, si aspetta che “il 75 per cento dei soldi pagati dai veneti resti nella nostra regione”, perché, aggiunge, è stanco di vedere “anche quest’anno 18 miliardi di tasse dei veneti resteranno dirigersi verso Roma per non tornare mai più nei nostri territori”. Piatto forte del Pdl è la “proposta choc” della restituzione dell’Imu 2012, oltre all’azzeramento dell’aliquota per la prima casa. Per il veneziano Renato Brunetta, che prospetta anche due aliquote fisse dell’Iperf, la promessa di Berlusconi potrà essere mantenuta: “I 4 miliardi di restituzione dell’Imu diventano consumi immediatamente, - spiega l’ex ministro dell’economia - a cui si aggiungono altri 4 miliardi di euro per la cancellazione strutturale dell’Imu per la prima casa. Sono 8 miliardi di euro, mezzo punto di Pil, è molto probabile che diventino consumi”. In modo particolare in una regione come il Veneto dove le realtà commerciali e produttive sono preponderanti. Una tesi che il Partito Democratico liquida come pura fantasia, proponendo invece la detrazione di 500 euro per l’Imu sulla prima casa. E poiché in Veneto la stragrande maggioranza dei cittadini possiede la propria abitazione di residenza il risparmio sarebbe concreto, argomenta il senatore veneziano Marco Stradiotto. “E’ ora di smetterla di raccontare balle agli italiani. afferma riferendosi alla proposta del Pdl - Con la nostra misura l’80% dei proprietari di prima casa saranno esentati da questa tassa. Non si tratta di una generica abolizione, ma di una redistribuzione commisurata alla reale ricchezza. Dall’analisi dei numeri emerge come sia necessario introdurre alcune misure per rendere il sistema fiscale più equilibrato”. Sulle tasse il premier uscente Mario Monti ha scelto come platea proprio il Veneto. Da Padova infatti ha annunciato: “È possibile e necessario avere una graduale riduzione dell’Irpef e dell’Irap già dal 2013 e non è necessario avere aumenti dell’Iva”, aggiungendo di non aver mai avuto l’intenzione di applicare la patrimoniale. E proprio dalle piazze piene all’inverosimile di Padova, Mestre, Treviso e Rovigo Beppe Grillo ha confermato di voler cancellare l’Imu ed Equitalia e di recuperare risorse mettendo un tetto alle pensioni più alte. Quanto all’Agenzia delle Entrate il fondatore del Movimento 5 Stelle propone un patto: “Serve un fisco facile e giusto - ha tuonato dal palco - che mi dica con precisione quanto devo pagare senza farmi perdere intere Ni.St. giornate. E poi aboliamo l’Irap, la tassa - rapina sulle imprese”.


28 6 Approfondimento Elezioni politiche Manca pochissimo al voto. Acceso lo scontro tra i partiti in lizza

La via del “candidato” è lastricata di buone intenzioni Alle spalle un campagna elettorale di un mese nella quale è già successo di tutto di Francesca De luca

In Polesine

E

lezioni politiche 2013, manca pochissimo. Alle spalle abbiamo poco più di un mese di campagna elettorale in cui è già successo di tutto, anche se nelle premesse, a tener il banco delle tribune elettorali, sembrava dovessero essere esclusivamente i temi del rinnovamento, del cambio di rotta, dell’addio definitivo ad quel certo modo di fare politica, fondato sulle promesse e sui proclami. L’Italia della crisi, infatti, sembrava consapevole del bisogno dell’austerità, ma anche della necessità del rilancio in termini di occupazione e consumi. Lavoro e imposte più umane è quanto i cittadini domandano per se stessi mentre alla politica è stata chiesta maggiore moralità e rinnovamento, ed è forse su quest’ultimo punto che le segreterie hanno lavorato di più. Così, al fianco del vecchio partito, ma rinnovato nello “spirito e nei volti”, in lizza sono scesi i partiti “nuovissimi” con programmi e progetti altrettanto innovativi, stretti, a volte, in alleanze meno nuove per consolidare la vecchia e solita aspirazione, entrare in Parlamento. Sulla scheda elettorale, dunque, ci saranno i simboli

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Alcuni dei simboli dei partiti in lizza per le prossime elezioni

Alla politica è stata chiesta maggiore moralità e rinnovamento dei noti (Pd, Lega, Sel, Udc), ma anche delle new entry: Rivoluzione civile, Fare per fermare il declino, Fratelli d’Italia, Centro Democratico. Una vera impresa cercare di non dimenticare nessuno come, del resto, lo è capirci qualcosa. Tra i meno attenti al mondo della politica, infatti, non è raro il riassuntivo commento

“i politici sono tutti uguali” anche se invece per differenziarsi sembrano mettercela tutta. Insomma, il rischio che il partito di maggioranza sia quello degli astenuti mai è stato così reale, sul disimpegno politico pesa la scarsa informazione ma saranno molti anche quelli che giustificheranno con la disaffezione e della disillusione la loro scelta di marinare il seggio. In Polesine la situazione non è stata meno burrascosa: dopo le “liti” interne al Pd, per la candidatura di Crivellari con conseguente accusa di “tradimento” da parte del padre politico, Spinello; la scarsa presenza di candidati polesani nelle liste del Pdl (perlomeno in posizioni favorevoli); la mancata candidatura di Contiero nelle file del Carroccio, hanno creato vivaci battibecchi all’interno degli stessi partiti. Forse un po’ di chiarezza, almeno sugli schieramenti e sulle liste dal percorso più travagliato, potrebbe aiutare. Anche perché, sia alla Camera che al Senato, i candidati di origine polesana sono numerosi, e per alcuni l’ipotesi di poter sedere in Parlamento, è vicina al concretizzarsi.

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tutti i cAndidAti A cAmerA e senAto

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er rispondere agli elettori che comprensibilmente hanno perso qualche passaggio decisionale, ed ora non riescono più a decifrare le coalizioni, a comprendere chi vi sia dietro ai nuovi simboli, a stabilire serenamente se e chi andare a votare, abbiamo pensato di fare un sintetico e chiaro riepilogo, riproponendo i partiti e le coalizioni che hanno tra i propri candidati militanti polesani nelle liste per Camera e Senato. Partendo da destra, incontriamo Il Popolo della Libertà, il partito dell’ex Presidente del consiglio. I pdl non ha grossi riscontri in termini di candidature territoriali: alla Camera nessun polesano figura tra i primi dieci posti; dodicesima è l’assessore di Villadose Ilaria Paparella seguita da Federico Simioni, Monica Moro e Andrea Bimbatti. Il grande escluso è indubbiamente il coordinatore di Rovigo, Giuseppe Sacaramozzino. Al Senato, che vede come capolista Silvio Berlusconi, il Polesine è rappresentato da Bartolomeo Amidei, all’undicesimo posto e Alessandro Ferlin ventiduesimo. Dopo il Pdl la Lega Nord, per Maroni Presidente. Il carroccio schiera sei polesani: Dante Vascon (17esimo) e Giuseppe Donin (19esimo) per il Senato; Stefano Falconi (nono), Pietro Fin (24esimo) e Liliana Bonaguro (31esima) per la Camera; oltre all’onorevole uscente, Emanuela Munerato, in quarta posizione per il senato, con ottime possibilità di essere nuovamente eletta. Fli – Futuro e libertà, il partito fondato da Gianfranco Fini, concorre con una lista propria alla Camera e con la lista “Con Monti per l’Italia”, in accordo con Udc, per il Senato. I candidati polesani sono: Giacomo Labarbuta, Alessandro Caberlon e Monia Trevisan per la Camera e Marco Trombini al Senato. Per Fratelli d’Italia, movimento interno al centrodestra fondato da Giorgia Meloni (capolista alla Camera) e Ignazio La Russa e Guido Crosetto (capolista al Senato), il candidato polesano alla camera è il consigliere comunale di Adria, Michele de Bellis. Avvicindandosi al centro, ecco comparire la lista Scelta civica per Monti, in sostegno al professore, che alla Camera presenta i polesani Franco Berti e Lorenza Breda. Al Senato, invece, si presenta in una coalizione unica con FLI e Udc, proponendo (in quota UDC) Fiorella Cappato. Per il partito di Casini, alla Camera si schierano quattro polesani: Stefania Tescaroli, Giovanni Braggion, Renzo Smolari (13esimo) e Andrea Prandini (17esimo). Nel centrosinistra. Per quanto riguarda il centro-sinistra e la sinistra, tra i muovi attori politici compare Centro Democratico, lista fondata da Massimo Donadi e Bruno Tabacci, alleato di Pd e Sel, i candidati polesani sono: Fabio Osti e Beppe D’Alba, rispettivamente al decimo e 21esimo posto della lista per un seggio a Montecitorio. Massimo Zanella è al settimo posto per palazzo Madama; sono diversi i fuoriusciti dall’Idv che, in disaccordo con la decisione del partito di aderire al nuovo progetto “Rivoluzione civile”, hanno aderito a Centro democratico. Alfiere del centrosinistra è ovviamente il Partito Democratico, per Bersani Presidente. Tra le molte polemiche e vari attriti, il PD polesano è riuscito a candidare in ottima posizione alcuni dei suoi fiori all’occhiello: Diego Crivellari (già coordinatore provinciale), Laura Negri, Raffaela Salmaso e Chiara Boaretto a montecitorio; Angelo Zanellato, al Senato. A differenza del Pdl, nelle liste del Pd vi è una buona rappresentanza territoriale che i candidati vedono come chiave di volta per la vittoria. Altro alleato del Pd, è il partito di Nichi Vendola, il governatore pugliese. I candidati per Sinistra ecologia e libertà sono: Cinzia Sivier (sesta) e Walter Sigolo (24esimo) per palazzo Madama; Francesco Gennaro (ottavo), Ilenia Mazzoni (nona) e Fabio Moretto (27esimo) per Montecitorio. Infine, la lista che riunisce le forze alternative al Partito Democratico, di una sinistra e di un movimento sociale che dice di voler governare, ma non a qualunque condizione, è Rivoluzione Civile per Antonio Ingroia Presidente. La lista è sintesi di anime diverse, unite da un progetto comune, che si distanzia dai provvedimenti di ispirazione montiana. Gli attori sono: Italia dei Valori, Movimento arancione (promosso da De Magistris), Rifondazione Comunista, Verdi e parte della società civile (persone non aderenti ad alcun partito ma attive in varie associazioni per la legalità e la pace). Sei, i polesani candidati nella lista a sostegno dell’ex magistrato antimafia: Paolo Coeli (15esimo), Tommaso Rossi (17esimo) e Shahnaz Sahngiri (28esima), neo cittadina italiana, alla Camera; Cristiano Pavarin (15esimo), Giovanna Pineda (18esima) e Oscar Tosini (20esimo) sono invece candidati al Senato.

Ne’ a Destra, ne’ a Sinistra. Nel novero di chi non si schiera ne’ a destra, ne’ a sinistra, abbiamo Veneto Stato, il partito indipendentista veneto, che sfoggia due nomi: al quarto posto per il Senato è Eraldo Barcaro, coordinatore provinciale di Veneto Stato di Rovigo e, al 15esimo per la Camera, l’ex candidato sindaco Mattia Giolo. Vede in Monti un possibile interlocutore Oscar Giannino, il giornalista economico fondatore del movimento Fare per fermare il declino. Giannino è capolista alla Camera nella circoscrizione Veneto 1 mentre i candidati locali sono: Alessandro Carraro e Andrea Bedendo alla Camera, Alessandro Grego e Antonio Monesi al Senato. In buona posizione i candidati per il Movimento cinque stelle al Senato; Giovanni Endrizzi figura in terza posizione, a seguire Annalisa Marani e Vittorio La Paglia nona e 23esimo. p. Giuseppe Dalpasso, Massimo Dall’aglio e Bruno Turri sono ottavo, 23esimo e al 26esimo per la Camera. F.D.L.


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30 8 Approfondimento Focus su nomi e partiti Al voto il prossimo 24-25 febbraio

Le interviste ai protagonisti dei sei schieramenti in lizza coalizione pdl, fratelli d’italia, la destra, lega nord

coalizione pd, centro democratico, sel, bersani premier

bartolomeo Amidei

beppe D’Alba

“bisognA dAre impulso All’idroviA”

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econdo Bartolomeo Amidei, sindaco di Loreo in quota PDL, gli elettori dovrebbero accordargli fiducia soprattutto perché la sua posizione di sindaco gli consente di conoscere davvero da vicino i problemi della gente e lo obbliga, anche moralmente, a risponderne. “Troppe volte si assiste a politici incapaci di dare risposte efficaci alle criticità reali; perché non le vivono, pertanto le ignorano”. Per quanto riguarda il Polesine, l’attenzione è posta verso il traffico di merci: “dovremmo portare al livello nazionale l’importanza del prolungamento della Nogara Mare. In parallelo bisogna portare a termine il passante Nord, creando così un crocevia importante. D’altro canto bisogna dare impulso all’idrovia, con la riqualificazione e la giusta importanza a Ca’ Cappello e Portolevante”. Primo provvedimento dell’eventuale prossimo governo? “Restituire l’Imu”. Manuela Munerato

dA sempre A fAvore dellA riconversione dellA centrAle

S

e si dice Lega Nord in Polesine si dice Munerato, già onorevole nello scorso governo, ora in lizza per poter sedere a Palazzo Madama. Il voto per la Lega Nord? E un voto per il carbone. Così ha ribadito Munerato, fiera che il suo partito possa vantare di essere stato l’unico a schierarsi, da sempre, in favore della riconversione della centrale di Polesine Camerini. Dialogare con Enel affinchè continui a credere nel progetto, è uno dei cardini di ciò che al livello nazionale si può fare per il promuovere istanze locali, perché “La centrale Enel è un tema nazionale che riguarda il nostro territorio. Il nostro Polesine”, sostiene. coalizione che fa riferimento a mario monti premier Fiorella Cappato

il polesine È un territorio terrificAntemente sottovAlutAto

P

er quanto riguarda l’area di centro destra abbiamo intervistato Fiorella Cappato, ex Pd ora in Udc e candidata al Senato nella lista unica “pro Monti”, insieme a Fli (il partito di Fini). Che farà se sarà eletto? “Cercherò di svolgere al meglio il mio ruolo con impegno, come ho sempre fatto. Milito da moltissimi anni e mi sono sempre spesa per la politica; è quello che vorrei continuare a fare, portando a Roma i problemi della gente”. Il Polesine è un territorio terrificantemente sottovalutato; “abbiamo infinite risorse agricole, ittiche, turistiche. Il nostro bellissimo Parco del Delta merita di essere valorizzato e promosso al livello nazionale”. Monia Trevisan

trA le priorità lA fAcilitAzione All’ Accesso Al credito

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onia Trevisan, candidata con FLI, mette come priorità la facilitazione “all’ accesso al credito per giovani, famiglie e aziende e l’incremento di posti di lavoro tramite agevolazioni alle aziende”. Il politico deve rispondere al cittadino, per questo Trevisan si impegna, in caso di elezione, a stilare un report mensile con gli obiettivi raggiunti.

morAlità e rivAlorizzAzione AmbientAle

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osa pensano i candidati polesani? Quali sono i provvedimenti urgenti per il paese? Perché la candidatura e quali sono le rivendicazioni e le proposte per un Polesine diverso che questi porteranno avanti una volta giunti a Roma? Queste sono le domande che abbiamo posto ad alcuni esponenti rappresentativi delle aree, centro-sinistra, centro-destra, società civile – sinistra, né sinistra né destra. lista fermare il declino Alessandro Carraro

“eliminAre gli sprechi nellA pubblicA AmministrAzione”

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l di là degli schieramenti “classici” c’è chi si autodefinisce “nè di destra, né di sinistra”. E’ il caso di liste come quella promossa da Oscar Giannino. “Gli italiani saranno stufi di promesse vuote e proposte irrealizzabili. E’ tempo di Fare cose concrete per risollevare il Paese”. Così Alessandro Carraro, candidato alla Camera dei Deputati per Fermare il Declino, commenta l’ultima “promessa da campagna elettorale” del Pdl sulla restituzione dell’Imu. Per quanto riguarda la spesa pubblica l’esponente del partito di Giannino invoca “l’acquisto delle forniture e dei servizi, eliminando così gli sprechi nella pubblica amministrazione e in politica, aumentando al contempo i servizi”. veneto stato Eraldo barcaro

“vAlorizzAre lA culturA”

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er Eraldo Barcaro, candidato nelle liste di Veneto Stato “bisogna battersi per la valorizzazione del territorio polesano e la valorizzazione della cultura e di eventi culturali connessi, anche con un buon lavoro di coordinamento di ciò che già il territorio offre”. Infine è importante cercare di creare posti di lavoro per i giovani.

B

eppe D’Alba è candidato nella lista Centro Democratico. Secondo D’Alba, per il Polesine è importante concentrarsi sullo “sviluppo di processi di ricerca per attività del territorio, ovvero artigianato, pesca ed agricoltura”. “E’ necessario avvalersi di nuove tecnologie, come le nanotecnologie che stanno diventando sempre più importanti per la nostra vita”. L’Italia, secondo il candidato, “ha bisogno di essere ripulita: moralmente e fisicamente”, necessita di persone che operino con onestà e di qualcuno che si occupi della rivalorizzazione ambientale e paesaggiastica. Diego Crivellari

rilAncio delle imprese e dell’occupAzione

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er Diego Crivellari, dal 2010 coordinatore provinciale del Partito Democratico, il voto al PD “è utile perché siamo gli unici che potrebbero governare ed avere le potenzialità che consentono di eleggere degli esponenti polesani”. Per quanto riguarda le misure per il territorio, afferma “le priorità è la salvaguardia dell’autonomia, il rilancio dell’imprese, e dell’occupazione; il sostegno a scuole e università: in Polesine abbiamo il Cur, polo universitario che attrae anche studenti fuori provincia e che merita di essere promosso”. Per quanto riguarda i provvedimenti urgenti la risposta è secca: “meno tasse sul lavoro, - sostiene - recuperando i fondi con una seria lotta all’evasione fiscale e una tassa sui grandi patrimoni immobiliari”. Cinzia Sivier

“bAstA devAstAre il terreno A fAvore del cemento”

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er Cinzia Sivier, candidata di Sel, “chi ha voglia di una sinistra di governo, dovrebbe votare noi. Abbiamo dimostrato, con l’esperienza di Vendola, che i temi cari alla sinistra possono esser portati avanti, anche governando”. Sivier fa della tutela del territorio la sua bandiera: “Basta devastare il terreno a favore del cemento”. La nostra terra va riqualificata” gli investimenti, dunque, non devono dimenticare che qui c’è il Parco del Delta che deve essere valorizzato”. La priorità del prossimo governo? “Il sostegno alle famiglie e a chi è in difficoltà”. rivoluzione civile, Antonio ingroia premier

movimento cinque stelle Giovanni Endrizzi

“reddito di cittAdinAnzA, finAnziAto con le pensioni d’oro”

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no dei rappresentanti del Movimento a Rovigo è Giovanni Endrizzi. “Siamo incensurati – ha spiegato - abbiamo la mente sgombra da schemi preconcetti, le mani libere da alleanze tossiche; capacità di analisi, idee e progetti orientati al futuro. Insomma Abbiamo un programma che ora stanno copiando un po’ tutti, ma non possiamo sperare che lo realizzeranno davvero”. Tra le istanze da portare a Roma Endrizzi non ha dubbi: “Il marchio di qualità Polesine per agricoltura, piscicultura, agriturismo; attività ad alto valore aggiunto e elevato richiesta di manodopera. La politica dovrebbe impegnarsi per bloccare le grandi opere inutili in finanza di progetto e spostare la spesa su microprogetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, a vantaggio di piccole e medie imprese locali”.

Shahnaz Jahangiri

“persone Al servizio di tutti, soprAttutto dei più poveri”

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nfine vi è Rivoluzione civile, lista civica che unisce partiti e mondo associativo. Le proposte per il Polesine sono chiare: “Occorrono politiche industriali pubbliche per promuovere investimenti per un grande piano nazionale per il lavoro e l’ambiente, in cui anche il Polesine abbia la propria parte di investimenti (es. riqualificazione e riconversione ecologica delle aziende in difficoltà, adeguamento e potenziamento della via navigabile, incentivi e finanziamenti per l’edilizia in termini di riqualificazione, ristrutturazione, riduzione dei consumi, messa in sicurezza antisismica degli edifici”. Secondo Shahnaz Jahangiri, presidente del circolo Arci di Adria, neo cittadina di origini iraniane, il voto a Rivoluzione Civile è un voto “per chi si occupa di tutela dei diritti, di tutti, soprattutto dei deboli”. “Le persone della nostra lista sono persone che si sono sempre messe a servizio del paese, con onesta e passione, a partire da Ingroia”, continua. Un provvedimento per il Polesine? “riqualificazione e valorizzazione di una delle zone più belle d’Italia, il Parco del Delta del Po”.


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10 Porto Viro Istruzione Nelle ultime settimane molto si è parlato dei due plessi comunali

Ancora incerto il destino delle scuole di Fornaci e Donada Manca il numero minimo di iscritti. Una decisione arriverà dopo la chiusura del periodo di iscrizione

Nella foto i plessi scolastici di Fornaci e di Taglio di Donada

di Elisa Cacciatori

S

i è parlato tanto, negli ultimi mesi, del- raccolta delle adesioni – ha spiegato - saranno la possibile chiusura dei plessi scolastici poi valutate le eventuali situazioni. Solo in quel che ospitano le primarie di Fornaci e di caso saranno interpellati i genitori per capire Taglio di Donada, a causa dell’esiguo numero quali scelte compiere”. Si tratta di circa 120 di alunni. Una risposta definitiva, è ovvio, ar- bambini che il prossimo anno cominceranno a riverà solo al termine del periodo necessario frequentare le primarie e i loro genitori fino al per le iscrizioni alle classi prime per il prossimo 28 febbraio avranno tempo per iscriverli con il anno scolastico ma intanto diversi sono stati gli nuovo sistema on line al plesso di preferenza. incontri che hanno coinvolto i genitori, gli am- Attualmente, la struttura di Fornaci conta 29 ministratori e la dirigenza scolastica per capire bambini, 4 in prima, 4 in seconda, 4 in terza, 8 in quarta e 9 in quinta, quale sarà la giusta stramentre a Taglio di Donada da scegliere e come Giacon: “Per le da gli alunni sono 35: 1 procedere una volta due strutture in prima, 2 in seconda, avuta conferma dell’ef- già decise 7 in terza, 16 in quarta fettivo numero di iscritti altre destinazioni e 9 in quinta. Il fatto che nell’anno 2013/2014. d’impiego” i due plessi non saranno In merito, il preside dell’istituto comprensivo Giovanni Beltrame ha chiusi se si raggiungeranno i numeri utili iscritti recentemente voluto chiarire che ogni famiglia è una realtà confermata anche dal sindaco di deve sentirsi libera di decidere a quale scuola Porto Viro Geremia Gennari e dall’assessore iscrivere i propri figli in base alle proprie valuta- all’istruzione Doriano Mancin. Per niente convinto che i due amministrazioni, senza sentire il peso di pressioni esterne. “E’ necessario valutare i bisogni della propria tori manterranno l’impegno dato, invece, si famiglia e, una volta chiusa la prima fase di è detto il capogruppo di minoranza, Thomas

in breve Giacon, secondo il quale invece esisterebbe per l’Assessorato all’istruzione e la Giunta un disegno politico ben preciso che già prevede di ricavare una casa delle associazioni dall’edificio scolastico di Fornaci e un ufficio caccia e pesca, con la possibilità di ospitare mostre di pittura e di cinematografia veneta, in quello di Donada. Secondo lo stesso consigliere un vero impegno rivolto al mantenimento dei due plessi scolastici dovrebbe sostanziarsi con incentivi per aumentare le iscrizioni: con scuolabus gratuiti agevolati, sconti sulla tariffa d’iscrizione, borse di studio, attività di laboratorio doposcuola attraverso fondi comunali e sponsorizzazioni di aziende importanti, coinvolgendo anche il Parco del Delta con progetti mirati al turismo e con i genitori protagonisti.

Spettacoli

Al viA lA rAssegnA teAtrAle “seduti, prego”

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al palco della sala Eracle prenderà il via il prossimo 24 febbraio la rassegna teatrale “Seduti, prego”. Tanti anche quest’anno gli ospiti di grande prestigio in cartellone a partire dal duo Mario Zucca e Marina Thovez che apriranno il ciclo di appuntamenti con lo spettacolo tratto dal celebre romanzo di Milan Kundera “L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Venerdì 8 marzo, invece, sarà il celebre duo Cochi e Renato a calcare la ribalta con lo spettacolo “Quelli del Cabaret”, ossia un’antologia sui cinquant’anni di carriera che Ponzoni e Pozzetto hanno alle spalle, con le migliori canzoni, le battute e le surrealistiche storie che li hanno resi famosi. Terzo appuntamento all’insegna del sorriso con Vito. Il 15 marzo potremo conoscere la storia del suo “Se Garibaldi scende da cavallo”. Un monologo tra storia e comicità in cui lo stralunato comico bolognese prova a mettersi nei panni di un redivivo Garibaldi 150 anni dopo i fatti che l’hanno visto protagonista. Dedicato al teatro in lingua veneta l’appuntamento del 22 marzo con le “Le donne de casa soa” di Carlo Goldoni interpretato dagli attori veneziani de Il teatro dei Pazzi. Ancora Veneto il 4 aprile, la Verona di “Romeo e Giulietta” raccontata da William Shakespeare e interpretata dal Teatro Stabile di Verona. La chiusura della rassegna sarà affidata a due signori del teatro italiano: Paolo Ferrari e Valeria Valeri. Per rimanere nell’ambito dei classici il duo Ferrari – Valeri ci presenterà quello che, dopo anni di repliche, è divenuto il loro rodato e divertente cavallo di battaglia: “Gin Game”. Una commedia in due atti, scritta da Donald Lee Coburn nel 1976, e divenuto un classico del teatro americano, al punto da meritare nel 1978 il Premio Pulitzer per la Drammaturgia. Ro.Gi.

INAuGuRATO Il CENTRO PER AIuTARE I bAMbINI NEll’APPRENDIMENTO

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n centro specialistico di pedagogia e psicologia a Porto Viro per affrontare le difficoltà dei più giovani che presentano problemi con l’apprendimento. La struttura, di recente inaugurazione in via XXIV Maggio, fa capo a L’approdo s.c.s., realtà sociale nata dall’associazione Opera Baldo di Chioggia che ha collaborato con l’università di Padova e con Daniela Lucangeli, mettendo a disposizione il lavoro svolto nelle I tre insegnanti dell’istituto comprensivo scuole nel territorio veneto. Il centro portovirese za clinica familiare e il sostegno alla genitorialità aiuterà i bambini con difficoltà di apprendimen- mediante approccio sistemico-relazionale della to, le loro famiglie e i loro insegnanti, attraverso dottoressa Elisa Bovolenta. Alla serata inaugural’applicazione di una metodologia mirata, ba- le, oltre alla responsabile del Polo apprendimensata sulla ricerca scientifica, sulla prevenzione, to, Lucia Micheletto, che ha considerato come sul potenziamento e sulla riabilitazione delle quello portovirese sia il primo centro specialistico disarmonie dello sviluppo e delle difficoltà e affiliato ad essere inaugurato, vi erano l’assesdisturbi di apprendimento. L’equipe di Porto sore ai servizi sociali Nicola Marinelli e Luciana Viro si avvale della co-presenza di Silvia Girardi, Milani, referente Dsa dell’istituto comprensivo di dottoressa in scienze dell’educazione esperta Porto Viro che ha sottolineato come la collaboin psicopatologia dell’apprendimento, di Mara razione con l’equipe di Approdo in questi anni Gazzi psicologa dell’età evolutiva e della psico- abbia raggiunto traguardi importanti per il lavoro patologia dell’apprendimento, con la consulen- verso i minori. El.Ca.


Porto Tolle 11 Bilancio Allarme per i conti a causa della Legge di Stabilità 2013

Al Governo l’Imu della Centrale Il mancato introito da parte del Comune è destinato a causare un buco di circa 4,5 milioni di euro di Alessandro Orlandin

D

a almeno un decennio la Centrale Enel di Polesine Camerini è in cima agli argomenti di discussione di inizio anno, quando si stilano propositi e programmi. Il 2013 non ha riservato eccezioni, con il tema della riconversione a carbone che sarà ancora al centro del dibattito verso le elezioni comunali. Il Comune però oltre ai programmi di inizio anno deve fare anche i conti per i dodici mesi a venire e pare che a causa della Legge di Stabilità 2013 (quella che una volta si chiama Finanziaria) questi sia-

Ecocentro

“È inimmaginabile un taglio del genere sui circa 19 milioni di euro totali del bilancio” no destinati a non tornare, complice proprio la posizione della Centrale. A metterci lo zampino c’è lei, l’Imu, l’ormai famigerata imposta sugli immobili varata dal governo di Mario Monti: infatti tra le disposizioni della legge è previsto che il gettito derivante dagli immobili a uso produttivo (appartenenti alla

categoria catastale D) finisca nella case dello Stato e non in quelle del Comune, fatta eccezione per una piccolissima parte. Questo mancato introito è destinato a causare un buco di circa 4,5 milioni di euro a cui l’amministrazione dovrà far fronte in sede di bilancio. Una prospettiva che allarma non poco i rappresentanti della politica locale, indistintamente dal colore politico. “Si tratta di un buco gravissimo per il nostro bilancio – ha osservato il capogruppo di minoranza Mirco Mancin - visto che stiamo parlando di

nessunA dAtA certA per l’Avvio dei lAvori di AmmodernAmento

N

on è difficile prevedere che il tema dell’Ecocentro di via Po di Gnocca a Porto Tolle farà parte della vasta gamma di temi sollevati nell’imminente campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. In particolare nelle ultime settimane si è registrato uno scambio di vedute a distanza tra l’assessore Gianluca Fattorini

ulteriori minori introiti per milioni e milioni di euro, con conseguenze negative ed inevitabili per i servizi offerti alla cittadinanza, destinati purtroppo, se non si trovano rapide alternative, a diminuire in maniera drastica. È inimmaginabile pensare di tagliare 4,5 milioni di euro sui circa 19 totali del bilancio comunale. Riteniamo che questa scelta governativa porti come conseguenza immediata l’affossamento definitivo di ogni nostra legittima speranza di crescita e sia una penalizzazione ai danni di un territorio che per

e il capogruppo di minoranza Mirco Mancin. Prima di entrare nel merito vale la pena di ricordare i fatti: dal febbraio 2011 l’Ecocentro è stato chiuso in attesa di essere ristrutturato e ammodernato. La chiusura doveva durate pochi mesi, ma ha subito continui slittamenti, tali da provocare disagi per lo smaltimento dei rifiuti. Disagi su cui ovviamente Mancin ha fatto leva: “Fattorini afferma che non ha risposte sulla data di inizio dei lavori da chi deve costruire l’Ecocentro. La cosa mi pare abbastanza allucinante, sintomo forse dell’ennesima scarsa

anni si è messo al servizio del sistema Italia ospitando, con tutti i pro e i contro, questo imponente complesso industriale”. La scelta è stata avallata a suo tempo anche dall’Anci (Associaziona Nazionale Comuni Italiani), istituzione a cui il sindaco Silvano Finotti intende rivolgersi per provare a trovare un compromesso: “Secondo l’accordo ai Comuni rimaneva l’Imu ‘normale’ e lo Stato in cambio si è presa quella dei fabbricati del gruppo D. Ho già anticipato che sarà mia cura chiedere all’Anci una riunione del comitato dei Comuni sedi di centrali elettriche”.

considerazione a livello provinciale del Comune di Porto Tolle”. Per l’assessore la situazione è sotto controllo: “Sui tempi di realizzazione dell’opera posso solo ribadire che la ditta Ecoambiente, subentrata a Ecogest, aveva garantito verbalmente e più volte al sottoscritto e al sindaco, che l’inizio era previsto entro i primi di fabbraio. Ed è stata mia premura, non avendo ancora nessuna notizia, inviare una richiesta specifica al presidente di Ecoambiente, per ottenere formalmente l’esatta tempistica sulla realizzazione dell’opera”. Al.Or.

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12 Taglio di Po Ambiente Convegno organizzato dal Comitato Promotore Emas Polesine

Un territorio certificato per un turismo sostenibile di Silvia boscaro

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a promozione del turismo sostenibile e le tematiche inerenti la qualità ambientale e l’efficienza energetica sono stati gli argomenti cardine del convegno tenutosi a Taglio di Po, lo scorso 22 gennaio. L’incontro, organizzato dal Comitato Promotore Emas Polesine, è stato il primo di quattro tenutisi poi a Lendinara, Fratta Polesine, Bergantino e Occhiobello. Partner tecnico – scientifico Ambiente Italia con la collaborazione de La.Terra e Iuav di Venezia. Presenti al convegno diverse operatori del turismo, del commercio, dei servizi e aziende agricole oltre a diversi specialisti del settore. Il convegno, aperto da Roberto Cariani di Ambiente Italia, è stato organizzato con il tentativo di diffondere le buone pratiche in materia di sostenibilità nel distretto turistico polesano e di coinvolgere gli operatori economici locali nel progetto Emas Polesine: “Il Comune di Taglio di Po, - ha affermato Cariani – è stato il primo a livello provinciale a ricevere la certificazione Emas. Si tratta un ottimo traguardo utile come esempio per i Comuni dell’area interessati anch’essi al raggiungimento di tale certificazione”. Presente per il Comune di Taglio di Po l’assessore all’ambiente Alberto Fioravanti: “Taglio di Po ha deciso di intraprendere la strada della certificazione perché anche i Comuni devono porsi una prospettiva futura attuabile con azioni concrete, come l’impegno per un minor impatto ambientale”. Presenti all’incontro anche Giovanni Crivellari e Rosita Perazzolo, assessori all’ambiente rispettivamente dei Comuni di Rosolina e Porto Viro: “Rosolina, - ha commentato Crivellari, - rappresenta il 90% del flusso turistico dell’intera

A Rosolina la raccolta differenziata nel periodo estivo è bloccata al solo 15% provincia e siamo sulla buona strada per diventare il secondo Comune della Provincia ad ottenere la certificazione Emas. Il percorso non è facile dato che la nostra maggiore difficoltà ricade nella percentuale di raccolta differenziata, soprattutto nel periodo estivo bloccata al solo 15% nelle località di mare”. Anche Porto Viro ha intrapreso la strada per la certificazione Emas: “Quando si parla di ambiente – ha commentato la Perazzolo – è inevitabile il tanto rumore, ma il percorso da noi avviato è a stretto contatto con le realtà locali e l’iter per la certificazione ha coinvolto in primis il settore economico locale”. Entrando nell’ambito prettamente turistico Cariani ha poi spiegato come il turista preferisca visitare le località dove sono garantiti determinati standard ambientali; la crisi economica attuale ha oltretutto obbligato ad una revisione degli stili di vita. Alle imprese di conseguenza conviene seguire la strada della sostenibilità anche per una riduzione dei

Scopo dell’incontro: diffondere le buone pratiche in materia di sostenibilità nel distretto turistico e di coinvolgere gli operatori

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costi d’esercizio: “Il sistema di qualificazione ambientale del sistema turistico del Delta del Po proposto, - ha affermato Cariani – è rivolto alle piccole e medie imprese funzionali alla filiera dell’offerta turistica interessate ad approfondire gli impatti ambientali delle loro attività, migliorare la gestione ambientale e favorire l’aumento di domanda turistica”. Filippo Magni dello Iuav di Venezia ha infine esposto l’inter procedurale per l’adesione al Patto dei Sindaci che prevede la riduzione del 20% delle emissioni di Co2 entro il 2020, già sottoscritto dal Comune di Taglio di Po. Infine è intervenuta Maria Adelaide Avanzo, presidente sezione Turismo Unindustria Rovigo, portando l’esperienza delle realtà turistiche locali. una Voce nel Delta

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a buona affluenza di pubblico e cantanti ha confermato, per questa seconda edizione consecutiva, il successo de Una Voce nel Delta, concorso canoro organizzato dall’associazione Noi, affiliata all’Oratorio San Francesco di Taglio di Po, tenutosi in sala Europa dal 31 gennaio al 2 febbraio scorso. Tra le finalità degli organizzatori spiccano la volontà di valorizzare i giovani talenti presenti nel panorama musicale locale e di completare, grazie agli introiti della manifestazione, le attrezzature necessarie per l’oratorio. Sul palco si sono esibiti 45 cantanti, suddivisi nelle prime due serate, valutati da una giuria tecnica composta dalla presidente Federica Pozzato e dai docenti di musica e canto Gildo Turolla, Mario Marafante, Marco Ruzza, Marinella Smiderle, Chiara Parolo. Conduttore della serata Tiziano Tessarin, alias Mister Sherif affiancato da Elena Milani e Federica Ferro. Vincitore della kermesse musicale Alessandro Fiorentin, con il brano Gethsemane tratto dall’opera Jesus Christ Superstar; secondo Emmanuel Valente con il brano Stand Up for Love delle Destiny’s Child aggiudicatosi anche il premio della giuria popolare. Si.Bo.


Sguardo ad Adria 13 Sanità Piano sociosanitario e schede tecniche

Nell’aria c’è profumo di “tagli”

Si parla in via ipotetica ma oltre alla riduzione dei posti letto sarebbero a rischio i reparti “nursery” di Adria e Trecenta di Mauro Gambin

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ul futuro della Sanità polesana si allungano minacciose le ombre dell’incertezza. Con una certa attendibilità si sa che a breve ci saranno dei tagli, annunciati dal Piano sociosanitario elaborato dalla Regione e confermati in via teorica dalle schede tecniche che riguardano ogni nosocomio. Schede delle quali, però, al momento si è persa ogni traccia. Per saperne di più abbiamo rivolto qualche domanda all’assessore provinciale alla Sanità, Guglielmo Brusco. Partiamo dalle nomine dei nuovi direttori generali: Pietro Girardi ad Adria e Arturo Orsini a Rovigo. Il primo chiamato nel difficile compito di sostituire il suo predecessore Dal Ben senza dare luogo a rimpianti, il secondo (l’unico in quota Pd tra i 22 nominati da Zaia) reduce da esperienze difficili a Chioggia e Mirano. In tal senso, infatti, a molti, e soprattutto tra l’utenza dell’Ulss 13, è balzato all’occhio il fatto che Orsini sia stato il direttore generale al quale più di tutti è stata fatta pesare la stagione dei tagli. Questo la preoccupa visto che su Rovigo la mannaia è appesa ad un filo già da diverso tempo? “Per quanto riguarda Pietro Girardi, che ho incrociato qualche volta quando lavorava all’Ulss 18, io l’avevo trovato persona gentile e non ho dubbi si sia mantenuto tale. Valutazioni sul suo operato le farò quando avrò

focus

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dati sufficienti per farlo. Per quanto riguarda il Dr. Orsini, su sua cortese richiesta l’ho incontrato e l’ho trovato persona disponibile e non credo che presterà al ruolo di boia per gli ospedali pubblici e altri servizi dell’Ulss 18. In caso di tagli non condivisi, sono certo partiranno denunce alla procura per interruzione di pubblico servizio e ricorsi al TAR, che non risparmieranno certo la Regione Veneto, né dal punto di vista del personale politico, né da quello degli alti responsabili tecnici”. Proprio in merito ai tagli, da tempo, per il Polesine si parla di 270 posti letto in meno, è un perdita che il sistema sanitario polesano può permettersi? e soprattutto, a suo avviso, sarà l’unico che il Polesine subirà? Nelle “nursery” di Adria e Trecenta, ad esempio, nascono meno di 500 bambini l’anno, questi reparti a suo avviso sono a rischio chiusura? “Io, proprio all’inizio del 2013 ho trasmesso anche alla Regione, una comparazione tra il piano Balduzzi e il Piano Regionale Socio-Sanitario. Se in Regione volessero coniugare il rispetto della legge e le necessità della cittadinanza, potrebbero farlo senza tagliare 270 posti letto, bensì da un minimo di 30 ad un massimo di 74. Sarebbero tagli comunque dolorosi, ma gestibili. Per quanto riguarda i punti nascite, credo sia un’offesa al buon senso tagliare ad Adria o a Trecenta.

So per certo che nel territorio di riferimento amministrativo del San Luca nascono circa 700 bambini, di cui però solo circa 400 all’ospedale di Trecenta. Vogliamo farne emigrare altri 400 o far ritornare nel loro ospedale i 300 che adesso forzatamente nascono in atri nosocomi?”. Era stato detto che le schede tecniche sarebbero state redatte insieme alle istituzioni del territorio, è andata cosi? Zaia aveva detto che sarebbero state approvate prima di fine anno, ma lo disse diversi mesi fa. Secondo lei sono state messe, momentaneamente, da parte per non inficiare la campagna elettorale? Se fosse così sarebbe legittimo pensare che le misure contenute saranno parecchio impopolari... Lei che dice? “In tal proposito abbiamo avuto rassicurazioni dal presidente della V commissione Leo Padrin, dall’assessore Isi Coppola, dall’assessore Coletto e dal consigliere Corazzari che le schede ospedaliere saranno discusse, decise e condivise con le istituzioni e le popolazioni locali. Fino ad oggi nessuna di queste promesse è stata mantenuta. Conto però che lo sia, altrimenti questi signori non meriterebbero neanche un briciolo del rispetto e del credito che sono stati a loro fino ad oggi concessi”. La Regione ha appena esultato per-

ché è riuscita ad ottenere 130 milioni di euro da destinare all’edilizia ospedaliera, ad Adria per la nuova palazzina sono stati spesi 10 milioni di euro, a Chioggia si è speso per l’ingresso del nosocomio e per il Cup e a Schiavonia, nella Bassa Padovana, il nuovo ospedale marcia a grandi passi verso il taglio del nastro...ma perché ci sono così tante risorse per l’edilizia mentre per i servizi si è arrivati a tagliare i contributi alle famiglie con anziani o disabili a carico? Spero non risponda “perché nei cantieri gira il business mentre negli ambulatori no”... significherebbe affermare che in un settore importante e delicato come la Sanità c’è spazio solo per chi persegue interessi di arricchimento personale e si andrebbe ad alimentare ulteriormente la rete di chi nutre sfiducia nella politica... “Vede, se io sapessi che nei cantieri gira il businnes, avrei già avvisato la Corte dei Conti (anche se fino ad oggi, altre mie infor-

mative non hanno ancora prodotto risultati da me verificabili). Credo che però a lei sia sfuggita qualche puntata della mia catena di denunce sugli sprechi della sanità polesana e veneta. Io ho mandato conteggi in Corte dei Conti a Venezia per spese discutibilissime, per una cifra vicina ai 250 milioni di euro. Non ha prodotto ancora niente. Io vedo notizie della giustizia che colpisce giustamente chi ha rubato le mele, il signore marocchino che ha rubato in una discarica una biciclettina per la propria bambina, chi ha qualche sacchetto di patatine scadute. Per questo ho speranze che la giustizia mi sappia anche spiegare se un certo uso di centinaia di milioni di euro dati alla sanità privata del veneto, è stato legittimo, economico ed efficace. Se una mano a queste storie, la fornisse anche la stampa, facendo apparire più articoli di inchiesta sulle pagine dei giornali, forse le cose andrebbero meglio e si potrebbe difendere con più efficacia gli interessi veri dei nostri cittadini”.

Deliberato il piano provvisorio 2013 del riparto sociosanitario

zAnetti: “AdriA penAlizzAtA”

ia libera in commissione Sanità alla deliberazione della Giunta regionale per l’assegnazione provvisoria alle Aziende sanitarie del Veneto delle risorse finanziarie per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) per il triennio 2013/2015. Si tratta di un provvedimento necessario per garantire alle aziende le risorse minime per programmare le attività, stante l’eccezionalità della situazione contingente a livello di Ministero, che non ha ancora definito le quote di spettanza delle regioni. Il riparto provvisorio per il 2013 ammonta a complessivi 7.831.764.483 euro. Nel corso della discussione il Segretario regiona-

le per la Sanità, dopo aver confermato per il 2013 il taglio di 200 milioni di euro di finanziamenti statali, ha annunciato l’assegnazione al Veneto di un finanziamento di 42 milioni di euro, che consentiranno, come ha sottolineato il Presidente della Commissione, Leonardo Padrin, una copertura importante delle prestazioni extra LEA per il 2013, in particolare per quanto riguarda gli assegni di cura. “Al di la delle polemiche - ha poi dichiarato Padrin – verranno garantiti a tutti i cittadini veneti gli stessi servizi di cui hanno goduto nel 2012”. Non è dello stesso avviso il consigliere del Pd adriese Caterina Zanetti che sulla

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questione invece a ribadito la forte penalizzazione di cui sarà oggetto il Polesine. “Il taglio complessivo di 200 milioni di euro, penalizzerà oltremisura il territorio polesano e in particolare la Ulss di Adria – ha precisato - con una drastica sforbiciata di 4.343.328 euro, pari al 3,19% in meno. A rischio, dunque, non ci sono solo gli ospedali e interi reparti di eccellenza, ma anche quella integrazione tra servizi sociali e sanità, che da sempre è stata il vero biglietto da visita del Veneto (servizi per disabili, contributi alle famiglie che assistono non autosufficienti ecc.) e che oggi sembra essere sulla via dello smantellamento”. Ma.Ce.

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14 Sguardo ad Adria L’Intervento

Impresa Presentato il progetto di riconversione dell’ex stabilimento Ajinomoto Bioitalia

Mater-Biotech, nel 2014 l’avvio della produzione

In condizioni disastrose e senza mezzi di Franco Maccari* segue da pag.

di Roberto Marangon

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ntro i primi mesi del prossimo anno dovrebbe iniziare la produzione nel riconvertito stabilimento ex Bioitalia Ajinomoto che Novamont, multinazionale piemontese, attraverso la controllata società Mater-Biotech, ha acquisito dalla famiglia Altoè, nella zona industriale di Bottrighe. Il progetto del nuovo impianto, a seguito di bonifica e riqualificazione dell’intero sito, è stato presentato alla cittadinanza nel corso di un incontro svoltosi nella sala polivalente di piazza Libertà, alla presenza dell’ingegnere Antonino Maltese, direttore dello stabilimento e del suo staff. Il primo cittadino, insieme al delegato locale e all’assessore competente, hanno salutato soddisfatti l’arrivo di Novamont che porterà prestigio e posti di lavoro in zona. A regime, gli addetti saranno una sessantina, più un largo indotto, come ha spiegato il dottor Ivano Mantovani dirigente dell’azienda. Attraverso la proiezioni di immagini è stato quindi illustrato il processo di lavorazione della fabbrica. La EAmbiente di Porto Marghera, per conto della proprietà, ha presentato l’iter burocratico regionale per l’ottenimento dell’autorizzazione unica ambientale. Novamont è società leader nel campo della chimica green, meglio definita “chimica vivente per la qualità della vita”. Si tratta di produzioni nate dall’integrazione tra chimica, agricoltura e ambiente, percorrendo la strada dello sviluppo sostenibile, utilizzando le materie prime vegetali, fonti rinnovabili di anno in anno, trasformandole in bioplastiche per applicazioni specifiche a basso impatto ambientale, avendo, infatti, tutte le proprietà d’uso dei materiali tradizionali e la possibilità di essere completamente biodegradabili. Tra queste la denominata Mater-bi, bioplastica proveniente da lavorazioni vegetali. Novamont, nata come centro di ricerca Montedison (ex Montecatini), ha scelto una nuova filosofia industriale cercando di risolvere i tanti problemi di inquinamento, attraverso lo sviluppo di produzioni derivanti da materie prime rinnovabili di origine agricola. A Bottrighe, si produrrà dunque il Bio-Bdo, ovvero il butandiolo, componente principale per la produzione delle bioplastiche, sinora ottenuto solo da fonti fossili, scarsamente disponibile rispetto alla domanda. In ciò, Novamont avrà come partner la californiana Genomatica che fornirà il ceppo madre ed il sito di Bottrighe, già dotato di un impianto di fermentazione ad altissima tecnologia, sarà il primo stabilimento al mondo di butandiolo. Per i svariati prodotti biodegradabili, quali sportine per la spesa, bottiglie, tessuti elasticizzati, connettori auto, scocche dei telefonini eccetera, il butandiolo è componente fondamentale. Per quanto riguarda infine le emissioni della fabbrica di via Gramsci, secondo quanto assicurato dai tecnici, saranno ben al di sotto dei limiti permessi dalla legge ed avrà quindi un bassissimo impatto ambientale.

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Sarà il primo impianto al mondo per la produzione di butandiolo, componente principale delle bioplastiche per la produzione di sportine per la spesa, bottiglie, tessuti elasticizzati

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L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato. E così che vanno dunque le cose quando gli operatori della sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargimento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturatori da seguire… Però! Ma se tutto fila liscio che gusto c’è? Molto meglio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo intervento che gli capita, dove può sempre far lavorare la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa .Devono pensarla certamente così i nostri governanti e amministratori che si ostinano a non fornire ai poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi operatori e tutti gli altri? E perché mai? Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa? Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri. E poi se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guadagnarci l’immancabile etichettatura di violenti che abusano che va forte… soprattutto quando alle porte ci sono le elezioni? *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)


publiredazionale cura del comune

PORTO VIRO INFORMA

RASSEGNA TEATRALE “SEDUTI, PREGO” 2013 La stagione dei grandi ritorni a Porto Viro Torna anche quest’anno la RASSEGNA TEATRALE “SEDUTI, PREGO”. Anche per quest’edizione partners dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Porto Viro saranno la Regione del Veneto ed il Circuito Teatrale Regionale Arteven. Una lunga attesa, quella che ha accompagnato la programmazione di quest’anno, che trova giustificazione nell’accurata ricerca degli spettacoli da proporre oltre che nella necessità di mutare nuovamente la sede degli eventi. Ad ospitare “Seduti, prego 2013” sarà lo spazio della Sala dell’Eracle che, con le sue dimensioni raccolte, permetterà al gentile pubblico di apprezzare “da vicino” gli artisti che calcheranno il nostro palco. Tredici anni di teatro ci hanno fatto comprendere come il nostro affezionato pubblico ami gli spettacoli di compagnia, perciò l’offerta di quest’edizione sarà interamente dedicata a questo genere, attingendo a piene mani da testi classici ma non tralasciando, però, la ricerca e la passione per le proposte originali. Ed il 24 febbraio ad inaugurare la Stagione sarà una coppia già apprezzata a Porto Viro: Mario Zucca e Marina Thovez che porteranno in scena, per la prima volta nella storia della drammaturgia europea, una storia di amore per la libertà come “L’insostenibile leggerezza dell’essere” tratto dal celebre romanzo di Milan Kundera. Ma non sarà l’unico gradito ritorno. Infatti l’8 marzo sarà la volta di un duo che, in Italia, ha segnato la storia del Cabaret: Cochi e Renato. Ed evocativo è pure il titolo del loro spettacolo che con “Quelli del Cabaret” racconteranno cinquant’anni di canzoni, battute e storie con l’eleganza e la leggerezza che caratterizza la loro arte. Terzo appuntamento all’insegna del sorriso con un altro comico di razza: Vito. Il 15 marzo potremo conoscere la storia del suo “Se Garibaldi scende da cavallo”. Un monologo tra storia e comicità in cui lo stralunato comico bolognese prova a mettersi nei panni di un redivivo Garibaldi 150 anni dopo i fatti che l’hanno visto protagonista. Il 22 marzo la scena sarà interamente dedicata al teatro in lingua veneta con “Le donne de casa soa” di Carlo Goldoni secondo l’interpretazione degli attori veneziani de Il teatro dei Pazzi. Quinto appuntamento con una delle storie d’amore più celebri e rappresentate nella storia del

CITTÀ DI PORTO VIRO ASSESSORATO ALLA CULTURA

2013 RASSEGNA TEATRALE SALA ERACLE DI PORTO VIRO CORSO RISORGIMENTO DOM 24 fEBBRAIO

MARINA THOVEZ MARIO ZuCCA L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA

LA PRIMAVERA DI PRAGA di Marina Thovez voce di Dubcek di Maurizio Scattorin

VEN 8 MARZO

COCHI & RENATO

QuELLI DEL CABARET regia di Renato Pozzetto

VEN 15 MARZO

VITO

SE GARIBALDI SCENDE DA CAVALLO monologo di Maurizio Garuti regia di Silvio Peroni

VEN 22 MARZO

Teatro dei Pazzi LE DONNE DE CASA SOA di Carlo Goldoni

adattamento e regia di Giovanni Giusto

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Seduti, prego. TuTTI GLI SPETTACOLI INIZIANO ALLE ORE 21.20

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RINNOVO ABBONAMENTI dall’ 11 al 16 febbraio 2013 NuOVI ABBONAMENTI dal 18 al 23 febbraio 2013 e la sera del primo spettacolo presso la Sala Eracle fino ad un massimo di 200 abbonamenti.

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teatro: “Romeo e Giulietta”. Il testo di William Shakespeare, che trova la sua ispirazione e la sua ambientazione nella splendida Verona di fine ‘500, non poteva non trovare un adeguato interprete nella regia di Paolo Valerio con il Teatro Stabile di Verona. Uno spettacolo poliartistico che porta in scena la capacità degli attori, la musica dal vivo e la pittura e che avrete il piacere di apprezzare il 4 aprile. “Seduti prego” si chiuderà il 10 aprile con due signori del teatro italiano: Paolo Ferrari e Valeria Valeri. E proprio per rimanere nell’ambito dei classici il duo Ferrari – Valeri ci presenterà quello che, dopo anni di repliche, è divenuto il loro

luogo a ciò deputato (un teatro) non è facile e, indubbiamente, lo diventa ancor meno quando si hanno 13 anni di edizioni “spettacolari” come quelle che hanno caratterizzato Seduti, prego. Ecco perché questa la potrei definire la stagione dei grandi ritorni....il ritorno alla Sala Eracle ma pure il ritorno di un duo che ha per qualità e affluenza di spettatori ha “fatto storia” a Porto Viro (e non solo) ovvero Cochi e Renato. Una stagione con nomi e titoli di grande effetto e pregio e che, con un ulteriore sforzo organizzativo, il Comune di Porto Viro è riuscito a proporre a prezzi vantaggiosi arrivando a diminuire il costo dell’abbonamento. Un impegno importante che spero venga compreso e premiato con la partecipazione.” Ultima novità infatti per quest’edizione di “Seduti, prego” è il prezzo dell’abbonamento che diminuirà a € 65; uno sforzo che l’Assessorato alla Cultura ha voluto fare per ringraziare e premiare tutti gli spettatori che, con la loro fedeltà, hanno permesso alla Rassegna di crescere negli anni. I rinnovi d’abbonamento saranno possibili dall’11 al 16 febbraio, presso la Biblioteca Comunale - Ex Macello, in Via Navi Romane 8, dalle ore 9,30 alle ore 12,30 (escluso domenica). Mentre, i nuovi abbonamenti saranno disponibili dal 18 febbraio 2013. Per ulteriori informazioni rivolgersi all’Ufficio Cultura del Comune di Porto Viro (Tel. 0426-325733/ 34), alla Biblioteca Comunale (Tel. 0426-321814) o al Servizio di biglietteria ( 348-0417218).

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rodato e divertente cavallo di battaglia: “Gin Game”. Una commedia in due atti, scritta da Donald Lee Coburn nel 1976, e divenuto un classico del teatro americano. Al punto da meritare nel 1978 il Premio Pulitzer per la Drammaturgia. “Seduti prego ritorna. Ritorna con una nuova formula che non è più quella dei grandi eventi, che tanta soddisfazione e successo ci hanno dato nello spazio del palazzetto dello sport – spiega l’assessore alla cultura Maura Veronese – ma che è comunque di grandissima qualità e, come sempre, con un’attenzione particolare ai gusti degli spettatori. Certo organizzare una rassegna in un territorio senza un

Maura Veronese Assessore alla Cultura


16 Sguardo a Rovigo Infrastrutture Chiesti chiarimenti in merito alla discarica di Villadose

Taglietto 1, servono risposte prima di procedere L’assessore regionale all’Ambiente da tempo sostiene che non sono più necessari inceneritori e discariche. Nel Piano dei rifiuti solo un sito per lo smaltimento dell’amianto

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aglietto uno, la discarica di Villadose, è diventata og- specificato che non sarebbe possibile devolvere a terzi, in getto di un’interrogazione in Consiglio Regionale. Della nessuna forma, la somma per il completamento della discarealizzazione del nuovo impianto di stocaggio di rifiuti rica e si sancisce che la realizzazione della nuova discarica urbani si parla da tempo ed è già stato deciso che ad occu- è necessaria al fine di garantire l’autosufficienza dello smalparsi dell’appalto sarà Ecoambiente alla quale è stato ac- timento dei rifiuti solidi urbani a livello di ambito territoriale ottimale, provvedendo così a dare atto cordato un sostanzioso finanziamento. che il Consorzio provvederà all’appalto In Consiglio regionale però si continuerà Differenziata, dei lavori di bonifica della discarica di a parlare dell’opportunità di dare luogo Rovigo il primo ‘Taglietto 1’ e di realizzazione della al nuovo impianto, e alla maggioran- tra i municipi nuova discarica Bacino”. Un’affermaza di Palazzo Balbi è stato chiesto di al sopra i 50mila zione che secondo il consigliere cozza prendere in esame se quanto disposto abitanti con quanto sostenuto dall’assessore per l’impianto Taglietto 1 di Villadose sia coerente con quanto è già stato affermato in merito al regionale all’Ambiente, Maurizio Conte, che parlando del “Piano regionale dei rifiuti” prossimo ad essere adottato. Le Piano regionale dei rifiuti, aveva asserito che per il Veneto ultime novità legislative, infatti, impongono la considerazio- non erano necessarie altre discariche. “L’inutilità di nuovi ne dell’intero territorio regionale come ambito territoriale impianti – ha precisato Azzalin – sembrerebbe essere ottimale. “Proprio per questo - ha spiegato il consigliere confermato anche dal rapporto “Produzione e gestione Graziano Azzalin, autore dell’interrogazione - bisogna capire dei rifiuti urbani nel Veneto” dell’Osservatorio regionale bene il senso della delibera che il Consorzio Rsu di Rovigo rifiuti dell’Arpav, visto che le quantità di rifiuto urbano sono ha inviato ai Comuni consorziati per l’approvazione, nella andate progressivamente riducendosi grazie alla raccolta quale si sostiene che il Consorzio è beneficiario di un con- diferenziata”. Il rapporto, infatti, per il 2011 la quantità tributo comunitario a fondo perduto di euro 2.828.433,91 di 188mila tonnellate di rifiuto urbano smaltite nelle 10 diconcesso dalla Regione. Nella stessa delibera, inoltre, viene scariche attive in Veneto, il 18,1% in meno rispetto all’anno

neWs Progetto

“inter green – ecologiA interculturAle”

L

precedente e l’andamento dal 2002 al 2011 evidenzia una diminuzione complessiva del 61% (-76,1% considerando i soli rifiuti urbani). Un trend positivo al quale si accoda anche il comune di Rovigo che con i suo 60,32% di rifiuti differenziati risulta essere il primo tra i municipi al sopra i 50mila abitanti”.

’integrazione passa anche attraverso la condivisione di abitudini culturali, quotidiane e domestiche. Ancora meglio, se a questo aggiungiamo un occhio di riguardo all’ambiente. Sono questi i punti sui quali si basa il progetto “Inter Green – ecologia interculturale”, promosso recentemente da Legambiente Veneto, finanziato dal Centro di servizio per il volontariato e patrocinato dal Comune di Rovigo. Collaborano anche Fiab, Caritas, Cooperativa Porto Alegre, Cinegap e il Laboratorio territoriale LA.TERR.A. della Provincia di Rovigo. L’obiettivo – spiega la responsabile del progetto Ilaria Boldrin - è promuovere l’ambientalismo all’interno delle mura domestiche, favorire l’interazione delle comunità straniere nel nostro territorio. Il percorso formativo si sviluppa su queste tematiche: l’acqua, i rifiuti, l’energia, la pulizia della casa, l’alimentazione stagionale e la mobilità, che verranno affrontate con un approccio semplice e concreto”.

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20 18

VIAGGIO IN

PROVINCIA ROVIGO

Ambiente Depositata lo scorso 30 novembre la domanda di compatibilità per la riconversione

Osservazioni della Provincia al piano di Enel Il responso dovrà arrivare dal Ministero dell’Ambiente. Luzio ha annunciato che nel caso fosse positivo i lavori partirebbero entro l’anno di Fortunato Marinata

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La centrale Enel di Polesine Camerini ufficio Statistica di Palazzo Celio

a una parte l’agricoltura insieme al turismo e dall’altra la produzione di energia. Stiamo parlando dei due blocchi contrapposti che contengono le “vocazioni” economiche del Polesine. Il futuro. Due “nature”, potrebbero essere definite, spesso cavalcate dai rispettivi sostenitori come strade sicure per uscire dalla crisi, tanto che la loro causa viene perorata contando i posti di lavoro. Si tratta, è evidente, di impieghi ipotetici, ipotesi che potrebbero essere confermate nel caso l’una o l’altra trovassero implementazione e forse è per questo che, per il momento, si guarda alla tutela e alla valorizzazione del territorio per la qualificazione di un turismo di visitazione e un’agricoltura d’eccellenza con gli stessi occhi con i quali si piange il ritardo sul ruolino di marcia della riconversione a carbone per la centrale di Polesine Camerini. Eppure tra i due punti di vista c’è tanta distanza che a volerli far convergere sullo stesso asse si rischia lo strabismo. Oppure la schizofrenia. La Regione ne ha dato prova in occasione dell’approvazione dei progetti per la realizzazione dei “parchi” di pannelli fotovoltaici a terra che riguardano i comuni di Castelgugliemo, Pincara, Fiesso, Canaro e Adria. Nella fattispecie per gli impianti di Castelguglielmo e a Pincara, (rispettivamente di 12,99 ettari per la potenza di 4.462 kWp e di 7,74 ettari per 3.069,6 kWp,) collegati da un mega elettrodotto di sei chilometri che attraverserà letteralmente quasi 50 proprietà private, la Direzione Urbanistica di Palazzo Balbi ha avviato l’esproprio sui terreni interessati dopo che lo scorso 7 agosto la giunta ha approvato una delibera per impedire il consumo di suolo agricolo con impianti solari. Di più: recentemente è stata votata all’unanimità dalla terza commissione consiliare e dal Consiglio regionale una delibera che fermerà definitivamente la coltivazione di pannelli solari nei campi agricoli. Qualcuno potrebbe rimanere basito ma va precisato che ciò che veramente manca, e il Veneto è l’unica regione che ne

è sprovvista, è un “piano energetico”, ossia una programmazione che preveda quali e quanti impianti possano o debbano essere destinati in una determinata provincia. In assenza di ciò è ovvio il permanere in una situazione di incertezza e confusione. A tal proposito è quanto meno fuori luogo anche parlare in termini fiduciosi della riconversione a carbone della Centrale di Polesine Camerini. Il responsabile dei grandi progetti di Enel, Giuseppe Luzio, intervenendo ad un recente consiglio comunale a Porto Tolle, ha sì confermando l’intenzione di Enel di procedere con il progetto a carbone ma la domanda di compatibilità per il progetto di riconversione, depositata lo scorso 30 novembre, deve ancora essere vagliata dal giudizio el Ministero dell’Ambiente. Dopo le sentenze del consiglio di Stato e alla modifica della legge istitutiva del Parco Delta del Po, infatti, si è reso necessario un nuovo passaggio autorizzativo da parte del Ministero al quale si sono aggiunte, di recente, anche le osservazioni della Provincia. Nell’ufficio dell’assessorato all’Ambiente infatti, sono stati individuati 13 punti del Piano di Enel che non esaudiscono appiano le aspettative dell’assessore competente. A mancare sarebbero alcune specifiche in materia di emissioni, sia in riferimento alle combustioni dell’impianto, sia relative all’indotto, visto che per l’approvvigionamento del carbone e lo smaltimento delle ceneri vi sarà un massiccio ricorso a chiatte a camion. “E’ inoltre di fondamentale importanza – spiegano a Palazzo Celio – avere più chiarezza per quanto riguarda le emissioni di metalli pesanti e il consumo d’acqua in quanto un eccessivo rifornimento potrebbe compromettere il normale regime del Po”. Luzio ha annunciando l’avvio dei lavori già entro l’anno, nel caso dal Ministero arrivassero buone notizie, ma è evidente che la natura di tale risposta molto dipenderà dal ministro che andrà a sedere a palazzo Chigi dopo le votazioni del prossimo 24-25 febbraio.

in polesine lA popolAzione più vecchiA del veneto

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ovigo è la provincia che ha la popolazione con l’età media più elevata, 45,9 anni, tra le sette province venete, seguono Belluno con 45,5 anni; Venezia con 44,7; Padova 43,2; Verona 42,8; Treviso 42,5 ed ultima Vicenza che risulta la provincia con l’età media più bassa 42,2 anni. Il dato elaborato dall’ufficio Statistica di Palazzo Celio, prendendo in esame i dati forniti dall’Istat sul censimento 2011, evidenzia poi tutta una serie di altri elementi che confermano come il Polesine sia la provincia “meno giovane” del Veneto. Rispetto al dettaglio delle classi di età, il Polesine è il territorio con la più bassa percentuale di persone con meno di 14 anni: 11,4%, a seguire Belluno 12,7; Venezia 13,2; Padova 14,1; Verona 14,7; Treviso 15,2 ed infine Vicenza, che ha la percentuale più elevata con un 15,3%. Infine, analizzando l’indice di vecchiaia, il rapporto percentuale tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 14, Rovigo si piazza sempre al primo posto con l’indice più elevato 203,2%; ciò significa che per ogni persona con meno di 14 anni ce ne sono 2 con più di 65 anni. Per le altre province venete dopo Rovigo troviamo Belluno 185,7%; Venezia 169,1; Padova 143,8; Verona 137,7; Treviso 128,3 e Vicenza 126,8% che conferma, anche con questo indice, la composizione più giovane della popolazione residente.

PIANO DEGlI INTERVENTI QuANTIFICATI IN 27 MIlIONI DI EuRO I DANNI DEl SISMA

A

quasi un anno dal terremoto che ha messo in ginocchio l’Emilia e parte del Veneto, la Regione, la Provincia e i Comuni interessati hanno dato il via libera al Piano degli interventi urgenti. Si tratta di un documento nel quale sono specificate le priorità e la percentuale massima di finanziamento per quanto concerne i danni subiti da enti pubblici ed enti non commerciali, compresi i beni ecclesiastici. Nello specifico viene spiegato che per quanto

riguarda gli interventi agli immobili adibiti ad uso scolastico, educativo per la prima infanzia e strutture universitarie verrà accordato il 100% di contributo su un danno totale di circa 1 milione 755 mila euro, già spesi, mentre per gli interventi di ripristino su edifici municipali il finanziamento potrà arrivare fino al 90 per cento del contributo richiesto; il danno segnalato ammonta a circa 1,717 milioni di euro. Ancora: per gli interventi di ripristino degli immobili adibiti ad uso

scolastico, educativo per la prima infanzia e strutture universitarie verrà corrisposto fino all’80% del danno che nello specifico ammonta a quasi 2,563 milioni di euro. Stessa percentuale di indennizzo, 80%, per gli interventi di ripristino su chiese e altri immobili di proprietà di enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, formalmente dichiarati di interesse storico-artistico, il cui danno è stato calcolato in quasi 7,936 milioni di euro. Il 60%, invece, è stato riconosciuto agli edi-

fici ad uso pubblico, il cui danno ammonta a 1,5 milioni e ancora il 60% è stato accordato per la copertura dei quasi 10,5 milioni di euro che sono stati necessari per il ripristino delle opere di difesa del suolo e infrastrutture e impianti di bonifica per la difesa idraulica e per l’irrigazione.


Spazi aperti 19 21 Delibera del Consiglio regionale Bloccati gli impianti superiori a 6 kw nelle aree con produzioni di qualità

Stop al fotovoltaico di Pincara, Fiesso, Castelguglielmo ed Adria Soddisfatto il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo: “Ora blocchino le procedure di esproprio”

Report agricoltura

2012, un Anno dA non buttAre viA

I

“E

’ finita l’era dei grandi impianti fotovoltaici su terreno agricolo e delle speculazioni collegate al consumo indiscriminato di suolo col paravento delle energie rinnovabili, che tanti problemi hanno creato in Polesine: dall’aumento dei costi dei terreni coltivabili, alla deturpazione del paesaggio rurale, all’impermeabilizzazione di intere campagne, senza, peraltro, portare benefici concreti ai cittadini in termini di risparmio sulle spese di energia”. Il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, ha commentato così l’approvazione definitiva (con 28 sì, due no e un astenuto) da parte del Consiglio regionale veneto, del 31 gennaio, della delibera che individua come non-idonee alla costruzione di impianti solari fotovoltaici con potenza superiore a 6 KW le aree interessate da produzioni agricole di qualità (tutti i territori ricompresi nei disciplinari Dop e Igp), biologiche e tradizionali, oltre alle aree di elevata utilizzazione agricola secondo il Ptrc (Piano territoriale regionale di coordinamento). “E’ una delibera ampiamente sollecitata e fortemente voluta dalla Coldiretti – aggiunge Giuriolo – alla quale siamo arrivati dopo l’ennesimo

Nella foto a lato il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo tentativo di invasione del nostro territorio, con gli impianti solari previsti nei comuni di Pincara, Fiesso, Castelguglielmo ed Adria, per i quali la Direzione urbanistica della Regione Veneto era partita addirittura con le procedure di esproprio che hanno, giustamente, sollevato la protesta degli agricoltori coinvolti. Ma la parte governativa della Regione – spiega Giuriolo – ha finalmente voluto difendere l’agricoltura, imprese agricole, quelle che vivono di reddito agricolo e che usano la terra come strumento di lavoro: uno strumento che non è un vuoto sulle carte geografiche, ma è

ambiente, tradizione, conservazione del territorio, cibo sano per tutti”. “Ora ci auguriamo – conclude Giuriolo - che gli uffici regionali, che sono stati così solleciti ad avviare le procedure proprio prima delle festività natalizie, dando trenta giorni ai coltivatori interessati per rendersi conto della situazione e poter reagire, nonostante tutte le festività che ci stavano in mezzo; ci auguriamo che questi uffici, ora siano altrettanto solleciti nel bloccare quelle stesse procedure”.

l 2012 verrà ricordato nel mondo dell’agricoltura come l’anno della siccità, oltre che della crisi. Eppure questo parere condiviso potrebbe non essere del tutto realistico. I dati elaborati dalla IV commissione della Regione Veneto, infatti, restituiscono un’annata dove ci sono state più luci che ombre, confermando che il settore agricolo e quello agroalimentare sono stati capaci di creare lavoro e reddito. Il settore ittico è il primo ad aver dato esiti positivi con un aumento del 5,7% delle imprese acquicole, anche se calano del 3,8% le imprese di pesca. Positivi, inoltre, sono i fatturati dei mercati di pesca polesani che registrano a Porto Tolle un più 4,3% e a Porto Viro un più 7,4% in controtendenza rispetto alle altre località venete. Per quanto riguarda l’agricoltura: il valore della produzione nel 2012 è di 5,27 miliardi di euro, lo 0,5% in più rispetto al 2011. La redditività, però, si è ridotta a causa dell’aumento dei costi, a cominciare da quello del gasolio. Il problema maggiore resta ancora quello del mais, prima una diminuzione del raccolto del 35%, nonostante un aumento della superficie coltivata del 10%; poi il problema delle aflatossine che hanno reso quasi invendibile il grano veneto e polesano, come ha denunciato Coldiretti. De.Fo.

Il “ROSA” ED Il “ROSSEllO” DI luSIA Presentati agli amanti della cucina del territorio due nuove varietà di radicchio. Un’apprezzata iniziativa promossa dall’Accademia delle Verdure dell’Adige

E

’ noto come spesso dalle difficoltà nascono nuove idee, volte a superare le situazioni complesse. Ciò vale anche per Lusia, la “capitale degli orti”, che negli ultimi anni, stante il perdurante stato di crisi, ha visto nascere iniziative finalizzate a migliorare le produzioni per dare vita ad eccellenze in grado di smuovere i mercati. E’ così che, tra gli ortaggi estivi, si è imposta l’ “Insalata di Lusia” - frutto di incessanti cure in un terreno unico - che ha ottenuto il prestigioso marchio Igp. Analogo sforzo si sta registrando nell’ambito delle produzioni invernali con la creazione di nuove varietà di radicchio in grado – si spera – di farsi apprezzare dai consumatori per il sapore ma anche sotto il caratterizzante aspetto visivo. Due i radicchi particolarissimi che si stanno ponendo all’attenzione degli esperti: il “rosa di Lusia” e il (chiamiamolo così perché ancora non c’è un nome ufficiale) “rossello di Lusia”. Due varietà, frutto di amorevoli cure e attente selezioni recentemente presentate ad un nutrito gruppo di appassionati dall’Accademia delle Verdure dell’Adige, presieduta da Renato Maggiolo, che nell’occasione ha proposto ai convenuti un breve excursus sulla storia e le particolarità delle due orticole appartenenti alle produzioni del radicchio invernale, definito “di busa” perché tolto dai campi dopo le prime brinate e quindi trapiantato in ambienti

ElectricSheeps.com I T S O LU T I O N S & W E B D E S I G N in grado di sviluppare tepore. Nello specifico si è appunto parlato del “rosa di Lusia” - proposto dal produttore Giordano Aglio - già sul mercato da qualche anno, nato da selezioni partite dall’ormai inflazionato “variegato di Lusia” e orientate al raggiungimento di una cromia rosata delle foglie e al giusto equilibrio gustativo tra dolce e amaro. Ben più vigoroso, invece, il colore del “rossello” – selezionato e proposto da Antonello Rosselli – dalle foglie di un rosso fiammeggiante e la forma assimilabile ad una rosa che sta per sbocciare alla quale corrisponde un gusto e una fragranza e decisamente persistenti. Li.Se.

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22 Mondo scuola 20 Primaria Sichirollo Da cinque mesi adottato un nuovo modello di scuola

“A scuola senza zaino”, avanguardia nell’Istruzione di Fortunato Marinata

I

nnovazione è una parola d’ordine di questi tempi ma anche un’utopia. Infatti, è largamente condivisa la convinzione che sia lo strumento migliore per reagire al periodo di regressione che sembra inghiottire il futuro dell’Italia investita dalla crisi. L’innovazione è attesa nel modo del lavoro, nel modo di produrre e, come abbiamo visto di recente, anche nel mondo della politica. Nel mondo della scuola, invece, parlare d’innovazione necessita lo sforzo di superare un paradosso. Malgrado i nostri studenti siano quelli che pagano un ritardo formativo significativo nei confronti dei loro colleghi europei, anche se andrebbe detto che tale ritardo si consolida dalle medie in poi, l’innovazione tra i banchi di scuola, molto spesso, rappresenta una difficoltà. A forza di tagli, taglietti, accorpamenti, pluriclassi, la scuola di oggi assomiglia a quella dell’Ottocento. E’ evidente, tuttavia, che per andare avanti l’unica cosa da tagliare è il traguardo dell’avanguardia che nel pur malconcio mondo dell’Istruzione rimane un orizzonte realistico solo grazie al quotidiano impegno profuso di dirigenti, maestri e professori o alla bontà di un progetto. In quest’ultimo caso va citata la scuola primaria Sichirollo di Rovigo dove da qualche mese è stato adottato il metodo “A scuola senza zaino”, ossia un nuovo modello di scuola, dove il sapere si fonda su una nuova interazione tra alunni, docenti e spazio circostante. Se nell’aula tradizionale tutte le spiegazioni o le interrogazioni si svolgono dalla cattedra, nell’aula Senza Zaino le attività sono distribuite nello spazio, supportate da arredi e sussidi. In questo ambiente, dove ogni angolo è connotato in

Nelle classi non ci sono banchi e cattedre ma di banchi di lavoro base alle attività, i ragazzi possono muoversi liberamente. “Un progetto bellissimo di cui la città è orgogliosa – ha detto il sindaco Bruno Piva, affiancato dall’assessore all’Istruzione Anna Paola Nezzo - rivolgiamo il nostro plauso a questa iniziativa innovativa per una scuola che si pone all’avanguardia e che auspichiamo sia di esempio per altre realtà”. La scuola che accoglie bimbi dai 3 mesi ai 14 anni, è stata completamente rinnovata di recente e anche nella didattica ha deciso la via dell’innovazione per le sue tre classi primarie. “La scuola non è fatta di banchi e cattedre – ha spiegato la dirigente scolastica Patrizia Granata - ma di banchi di lavoro”. Abbandonare lo zaino significa rendere la scuola ospitale, aperta alla dimensione della comunità, della responsabilità, facendo del bambino e del ragazzo i primi artefici del processo formativo. Sono previsti laboratori di scienze, musicale, artistico e in più, ogni bimbo ha a disposizione l’I-Pad che trova direttamente

Nuovi spazi e per ogni bimbo a disposizione un I-Pad A forza di tagli e taglietti la scuola di oggi assomiglia a quella dell’Ottocento

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a scuola. L’innovazione però, come hanno precisato le maestre che seguono e attuano il progetto, Anna Busolli e Tiziana Folto, non deve far perdere i contenuti tradizionali e la voglia di trasmettere l’amore per il sapere.

neWs “Racconti a diecimila mani”

stAffettA di scuole per scrivere un libro

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a diverse edizioni alla scuola primaria Angelo Milan, di Grignano Polesine, la Fondazione Banca del Monte di Rovigo mette in campo il progetto “Leggere è magia” che quest’anno si arricchisce di una nuova azione: “Racconti a diecimila mani”. Si tratta di una staffetta di scrittura che coinvolge classi quarte e quinte di molte scuole primarie di tutta Italia, comprendendo anche la scuola italiana di Barcellona. Della scuola di Grignano sono coinvolti oltre cinquanta bambini. In pratica scolaricoinvolti nel progetto nazionale contribuiscono alla stesura di un unico libro, un capitolo per ciascuna classe. L’incipit, per le classi quinte, viene dato dal volume “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando dedicato al giudice Falcone e, per le classi quarte, “Sei Stato tu” di Anna Sarfati, collaboratrice di Gherardo Colombo, sulla Costituzione. Mentre si cimentano con la lettura e la scrittura gli alunni, sotto la guida degli insegnanti, discutono in classe sui temi di cittadinanza e di consapevolezza, di rispetto delle regole e di bullismo. Il primo capitolo è stato avviato in ottobre da una scuole elementare di Torino e, seguendo le tappe di un calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico, la staffetta è arrivata a Grignano a febbraio. Gli alunni polesani avranno il compito, tempo 15 giorni, di scrivere il 6° e il 7° capitolo. Il progetto assume pertanto molteplici valenze educative, fondamentali per l’esperienza formativa delle giovani generazioni.



Relax e svaghi primaverili a Kranjska Gora Kranjska Gora che giace nella parte sud-occidentale della Slovenia, al confine fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. D´inverno si copre di un candido mantello che si riflette in una cornice romantica, d´estate invece la parola d´ordine è la frescura. Durante tutto l´anno la località ospita ospiti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventurose sfide. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie, manager che creano progetti futuri e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni desiderano fare shopping nei centri commerciali dei paesi limitrofi (Italia, Austria) altri invece decidono di sfidare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machine dei centri del gioco ed intrattenimento.

Foto: archivio LTO Kranjska Gora

A Kranjska Gora ogni staggione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano. Grazie al clima mite e fresco, Kranjska Gora d’estate diventa una piacevole valle verde dove agli ospiti vengono offerte innumerevoli possibilità di svago con ottimi punti di partenza per le diverse attività sportive, sport estremi o anche soltanto per un tranquillo break in compagnia.

Pasqua a Kranjska Gora Sci a Kranjska Gora Kranjska Gora d'inverno offre attività sportive, ricreazione, divertimento ed il piacere di stare in compagnia. È una meta molto gettonata dalle giovani famiglie e da tutti coloro che desiderano imparare a sciare. Alcune delle possibilità di svago o ricreazione sono presentate qui di seguito ma tante altre attendono di essere scoperte da voi: sci alpino e snowboard (30 km di piste perfettamente attrezzate che garantiscono neve artificiale e sci notturno), sci di fondo (su circa 40 km di piste ben mantenute, da quest´ anno anche di notte), discese in slitta nelle zone previste o sulle apposite piste attrezzate, di giorno e di notte al lume delle fiaccole, gite in motoslitta sulla pista circolare di Kranjska Gora oppure meravigliose escursioni panoramiche in compagnia di una guida, fuoripista e sci estremo in compagnia di una guida alpina, arrampicata sulle cascate ghiacciate per principianti ed arrampicatori esperti, pattinaggio su piste di pattinaggio naturali ed artificiali di fronte al hotel Kompas dove quest'attività è praticabile anche di sera, fiaccolata, giro con slitta trainata da renne per i bambini. Venga quindi a Kranjska Gorae scopra le sue magie primaverili!

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23.1.2013 12:07:00


Cultura provinciale 23 25 Cinema Intervista al regista Christian Battiferro

Il Delta protagonista di “Oltre il fiume” A maggio partiranno le riprese del nuovo film ambientato in Polesine di Denise Formigaro

A

l lento scorrere dell’acqua del Po o tollo. I due si incontrano e assieme iniziano ai filari di pioppi che scolorano verso a costruire una torre vedetta. In questo terril’orizzonte sono stati dedicati lunghi torio quasi magico, sospeso tra sogno e real“piani sequenza” che nel tempo sono di- tà, cominciano, però, a riaffiorare i ricordi e ventati l’iconografia di un territorio. Se pensi le diversità. “L’idea di questo film è nata in alla “Gente del Po” è difficile non pensare a modo spontaneo – racconta Battiferro - un Michelangelo Antonioni, se pensi alla natura giorno andai a trovare i miei genitori in un è difficile non pensare a “Lungo il fiume” di piccolo paese davanti al fiume Adige e pasErmanno Olmi. La lista dei film che hanno il seggiando lungo l’argine rimasi a osservare Polesine come set è lunga, ma forse il Pole- il paesaggio e l’isolotto al centro del fiume. sine non è solo un set, un luogo di posa, è Ero da solo ed era tutto molto silenzioso, invece un vero protagonista da inserire tra anche lo scorrere dell’acqua si sentiva a i personaggi e le loro storie, per renderle malapena. Inoltre, le isole che si formano autentiche, concrete. Quando Pasolini am- nei fiumi mi hanno sempre affascinato. bientò la sua Medea tra Immaginavo che ci i Sassi di Matera, cer- Dalla pellicola sparirà vivesse qualcuno o cava un surrogato della l’intervento umano che ci fosse qualche Colchide, un luogo che per lasciare posto al rifugio segreto e che riuscisse a contenere la paesaggio naturale, esplorarle sarebbe bellezza e la crudeltà di vivo, magico stato come entrare un mondo antico come in un altro mondo”. quello in cui è ambientata la tragedia di Euri- Insomma, il paesaggio ha stregato talmente pide. Non cercava un luogo, quindi, cercava tanto Christian da decidere di farne un persoun concetto. E altrettanto concettuale è la naggio. “La natura avrà un ruolo importante scelta di Christian Battiferro che nelle pros- nel film. Mi piace pensare al Delta come a sime settimane inizierà le riprese, tra Porto un immenso teatro, un contenitore naturaTolle, Scanno Boa e Ca Zuliani, del suo thril- le di storie, uno spazio vuoto da riempire. ler psicologico “Oltre il fiume”, prodotto da L’unico difetto è causato dall’umanità, che Studio Scialpi in coproduzione con Filmina ha da sempre deturpato e offeso la natura. Scan, Cronos Film, Videonoir, Dolce Mare Dovrò, perciò, escludere, nella pellicola, Productione e con il contributo della Regio- l’intervento umano sul territorio a favore ne Veneto. Il Thriller psicologico, narra la di un paesaggio naturale, vivo, magico. Ho vicenda di Luca, rozzo proprietario terriero di sempre sofferto, infatti, la progressiva canun’isola in mezzo al Po, e di Michele, un gio- cellazione della campagna nella zona da cui vane ragazzo che si perde e approda sull’a- provengo. Ogni volta che si toglieva spazio

A sinistra in basso, la locandina del film, nelle altre immagini alcuni frammenti delle riprese e respiro alla vista con la costruzione di un edificio, era come se venissero cancellati alcuni ricordi e avevo la sensazione che un pezzo del mio passato e della mia infanzia scomparissero improvvisamente, come una mutilazione. Ecco cosa mi spinge in questa direzione: nel film il “vuoto” del territorio sarà più importante di tutto il resto”. Le

riprese, che inizieranno a maggio, si svolgeranno in tutta la zona del Delta in location diverse come l’isola Volta Vaccari o la campagna circostante a Cà Bonelli. Inoltre, per dare ancora più importanza al territorio, ci saranno anche molti attori e comparse della zona polesana: “Abbiamo già scelto gli interpreti principali del film, come Vitaliano

Trevisan e Paolo Ottoboni e qualche comparsa che proviene proprio dalle zone del Delta; ma stiamo ancora ultimando i casting. Ora stiamo cercando attori e comparse straniere, di origine nord africana, indiana e cinese. Chiunque fosse interessato a proporsi può mandare una e-mail a casting.oltreilfiume@ gmail.com”.

in breve Appuntamenti al Museo di Adria

lA donnA nelle società Antiche

L

o scorso 26 gennaio il Gruppo Archeologico Adriese, in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Adria, ha dato il via ad un ciclo di conferenze dedicato al tema della donna nelle società antiche. Si tratta di una serie di convegni, con cadenza mensile, in occasione dei quali cinque specialiste relazioneranno sull’attuale stato delle conoscenze in merito alla condizione femminile in età etrusca, paleoveneta, greca, romana e medievale. Come detto, il primo appuntamento, dedicato al tema “La donna medievale”, si è tenuto lo scorso 26 gennaio con la conferenza tenuta dalla dottoressa Sandra Bedetti, mentre rimangono in programma “La donna etrusca”, a cura della dottoressa Milella Robino alle ore 17.00 del prossimo 23 febbraio, “La donna romana”, della quale parlerà la dottoressa Cinzia Tagliaferro alle ore 17.00 del 23 marzo, “La donna greca”, il 20 aprile alle ore 17.30 con la dottoressa Federica Wiel Marin mentre concluderà la rassegna il 25 maggio, sempre alle 17.30, la dottoressa Mariangela Ruta con il tema “La donna veneta”. Tutti gli appuntamenti si terranno al Museo Archeologico Nazionale di Adria.

Palazzo Roverella dal 23 febbraio al 23 giugno

“il successo degli itAliAni A pArigi negli Anni dell’impressionismo: lA mAison goupil”

V

errà aperta al pubblico proprio in questi giorni la mostra di Palazzo Roverella dedicata agli artisti italiani che lavorarono per la famosa Galleria Goupil di Parigi. Si tratta di un’esposizione dedicata ad uno dei momenti di svolta dell’arte contemporanea dovuto alla definitiva uscita dell’aristocrazia e dell’alto clero dal novero dei committenti d’arte e l’affermazione della borghesia alla guida della società della seconda metà dell’Ottocento. La via dell’industrializzazione e i valori della Rivoluzione francese che non poterono essere bloccati dagli argini della Restaurazione, portarono sulla scena europea un certo numero di “parvenu” che avevano un gusto decisamente diverso rispetto a chi li aveva preceduti e Adolphe Goupil fu il primo a fiutare il cambio di rotta, cavalcando con spregiudicata capacità il nascente capitalismo. I “borghesi” avevano gusti decisamente più semplici rispetto agli aristocratici e soprattutto disponibilità economiche ridotte rispetto ai patrimoni che furono dei patrizi, quindi le loro scelte si orientarono verso opere di piccolo formato, di grande impatto, piacevoli e di facile comprensione: scene di vita quotidiana e di genere, ambientate in eleganti interni o in giardini ombrosi, scena in costume, pompeiano o settecentesco. Più economiche ancora erano le loro riproduzioni fotografiche o a stampa ed è su queste che Goupil costruì il suo impero. Acquistava un’opera, la riproduceva con le più diverse tecniche e la diffondeva ovunque, rendendola popolare nel mondo. Gli italiani nel genere andavano per la maggiore e a loro è dedicata la mostra al Roverella. Un’esposizione che propone una serie di opere che nessuno, se non i diretti proprietari, ha mai avuto modo di ammirare da molto, molto tempo. Opere ritrovate in collezioni spesso lontanissime dall’Italia, inseguite dal curatore della mostra nei loro infiniti passaggi di mano, dal momento del loro acquisto presso la Galleria Goupil ad oggi. Basti dire, ad esempio, dello Sposalizio in Basilicata di Giacomo Di Chirico, ritrovato in Messico e qui esposto per la prima volta al pubblico dopo 136 anni. O Rhea di Raffaello Sorbi o Suonatrice di lira di Giovanni Boldini, opere mai prima esposte. Ma furono molti coloro che contribuirono con le loro opere al nascere del nuovo gusto artistico: da Giuseppe De Nittis ad Alberto Pasini, da Giovanni Boldini a Francesco Paolo Michetti e ancora Raffaello Sorbi, Antonio Mancini, Rubens Santoro, Alceste Campriani, Domenico Morelli.


24 26

LO focus

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SPORT in PRIMO PIANO mArco bonvento È il nuovo delegAto del coni di rovigo

arco Bonvento, quarantatre anni rodigino, presidente della Rhodigium team che svolge attività di triathlon e atletica leggera, è il nuovo delegato del Coni di Rovigo. E’ stato nominato dal presidente regionale Gianfranco Bardelle. Due le domande che erano pervenute presso la sede del comitato regionale: quella di Bonvento, appunto, e quella di Filippo Carlin, di Porto Viro, commercialista e consigliere provinciale. “Sono molto contento di questa nuova nomina, anzi Marco Bonvento sono onorato – dice il neo delegato - mi dimetterò dalla carica di presidente della Rhodigium, proprio per affrontare con tutte le mie forze questa nuova avventura. Ringrazio il presidente Bardelle che mi ha scelto: mi impegnerò al massimo per questo nuovo incarico.” Il consiglio nazionale del Coni ha ratificato i nomi dei nuovi delegati provinciali. “Non è stata una scelta difficile, - dice il numero uno del Coni regionale Gianfranco Bardelle. Marco Bonvento fa parte attivamente del mondo sportivo ed è una persona molto operativa e disponibile. Siccome il nuovo delegato dovrà essere una persona operativa che si dovrà rapportare con lo staff regionale entrando a far parte di una squadra dinamica, la scelta è andata proprio in suo favore. Ho analizzato, ovviamente, anche la candidatura di Filippo Carlin e ho notato subito i tanti suoi impegni, oltre che lavorativi e politici, in vari consigli di amministrazione, se non sbaglio sette, e quindi, siccome il delegato, ribadisco, deve essere molto operativo, è stato quasi automatico optare per Marco Bonvento.” Cr.Ag.

Associazioni sportive Cambio al vertice della federazione

Dopo 36 anni Piva lascia la presidenza della Fidal di Cristiano Aggio

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opo 36 anni di presidenza provinciale della Fidal, la federazione di atletica leggera, Provino Piva, ha detto addio. Il 2 febbraio, all’assemblea elettiva, alla quale hanno partecipato le cinque società provinciali (Assindustria Rovigo, Rhodigium, gruppo podisti Avis Taglio di Po, Podisti Adriesi e Salcus S.Maria Maddalena), è stato eletto Sergio Pascucci, attuale presidente onorario del gruppo Atletico Assindustria e unico candidato. Ma non c’è stata unanimità nell’elezione: delle cinque società aventi diritto al voto, tre hanno dato la preferenza al candidato Pascucci, Assindustria Rovigo, gruppo podisiti Avis Taglio di Po e gruppo podisti Adriesi e due, la Rhodigium, presieduta fino alla settimana scorsa da Marco Bonvento, neo nominato delegato del Coni di Rovigo (ora dimessosi dalla carica di presidente della Rhodigium) e la Salcus di Santa Maria Maddalena, hanno presentato scheda

LA SOLIDARIETA’ PER TUTTE LE TASCHE

Il nuovo direttivo della Fidal bianca. “E’ un fatto che mi dispiace molto – ha commentato Provino Piva - e soprattutto che non era mai successo”. Una Fidal “spaccata” quindi, sotto gli occhi di Paolo Valente, presidente regionale della federazione, che ha coordinato i lavori dell’assemblea dove sono eletti i consiglieri Paolo Fantinato, Roberto Gasparetto del gruppo Atletico Assindustria e Maurizio Preti dell’Avis Taglio di Po. Appare quindi già problematico dar consistenza al programma del neopresidente, dove alla voce metodo c’è scritto che “si dovrà aprire un più costruttivo e costante canale di comunicazione fra il territorio e il comitato; a tal fine saranno organizzate anche

in via informale consultazione delle società in occasione della stesura dei calendari provinciali dell’ attività sia in pista, sia su strada. Il dialogo costruttivo e costante dovrà essere ricercato in ogni occasione e con tutti i soggetti interessati, condividendo con loro le scelte al fine di ottenere il migliore risultato possibile in vista del raggiungimento degli obiettivi prefissati. Le cose che faremo diventeranno via via progetti che saranno costantemente comunicati alle società affiliate per ottenerne la condivisione. Sarà inoltre importante favorire e agevolare i rapporti fra comitato provinciale, società e tutte le istituzioni sportive e amministrative del territorio”.

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I due campioni deltini sul gradino più altro del podio

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’ un 2013 cominciato in vetta per gli atleti Andrea Fregnan e Stefano Moregola che al Gran prix kata judo di Giaveno a Tornio hanno dato degna prova di essere i numeri uno nel circuito internazionale per il katame no kata, competizione in cui hanno partecipato i migliori atleti del circuito kata judo provenienti anche dal Giappone e dalla Svizzera. Si tratta solo dell’ultimo traguardo raggiunto dalla coppia che già nel 2012 aveva collezionato importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. I due atleti sono vincitori indiscussi nel 2012, del Gran prix kata – katame no kata per il terzo anno consecutivo, del Gran prix kata trofeo Città di Giaveno, della gara kata Circuito athena di Portogruaro, dell’Eju kata di Bruxelles, del

Campionato italiano kata di Pordenone e del trofeo kata di Villanova. Secondi classificati a Reggio Emilia al memorial Otello Bisi e a Capodistria al 5° campionato europeo kata judo “under 45”. Campioni d’Europa e primo posto al campionato kata judo open e al Gran prix judo kata alle Isole Lipari. Bronzo al campionato del mondo kata di Pordenone e a novembre oro a Grisignano per la gara regionale pre esame – ju no kata. Fregnan e Moregola che, come conferma il loro allenatore Fabrizio Gazzignato, sono alla continua ricerca della perfezione, hanno già ricominciato con la preparazione in vista della gara internazionale Eju international kata che si terrà a marzo a Pordenone. El.Ca.


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26 8

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Economia Lavoro e produzione

Una fioca luce in fondo al tunnel

L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici: non risparmia settori che avevano sempre “tirato” nè gli stranieri che ritornano nei Paesi d’origine di Ornella Jovane

L

a produzione fa registrare qualche segnale di ripresa, ma sempre in un contesto di contrazione, e la situazione del mercato del lavoro resta preoccupante. Le recenti indagini degli organismi veneti più accreditati certificano le pesanti ripercussioni della crisi anche in Veneto. Da VenetoCongiuntura, l’analisi congiunturale sul manifatturiero di Unioncamere Veneto su un campione di 2.826 imprese della regione con almeno 2 addetti, emerge che nel terzo trimestre 2012 la produzione industriale ha fatto segnare una nuova flessione, del -4,9%, sullo stesso periodo del 2011. La variazione congiunturale destagionalizzata, tuttavia, è stata del -1,1%, “ed un segnale di decelerazione della contrazione. In una situazione ancora difficile per il manifatturiero – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto – vanno colti i sintomi che potrebbero portare a un’inversione di tendenza, come le previsioni degli imprenditori, che lasciano intravvedere una fioca luce in fondo al tunnel”. L’andamento negativo della produzione continua a interessare per lo più le microimprese (2-9 addetti), con un -7%. A seguire le piccole (10-49) e medie imprese (52249), con una flessione del -5,1% e -4,1%, e le grandi imprese (oltre 250 addetti), con un -3,6%. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del marmo, vetro e ceramica (-7%), legno e mobile

(-6,9%) e mezzi di trasporto (-6,6%). L’unico settore stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Il trend negativo è confermato dal -4,8% del fatturato su base annua e dal -4,6% degli ordinativi: anche qui ad andare peggio sono le micro imprese. L’occupazione è segnata da una flessione del -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa principalmente le medie imprese (-1%). Il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa

Imprenditori orientati per future assunzioni a privilegiare contratti a termine (-2,5%). Gli unici settori con dinamiche positive sono macchine ed apparecchi meccanici e metalli e prodotti in metallo (+0,7% e +0,5%). In miglioramento, ma sempre negative, le previsioni degli imprenditori per gli ultimi tre mesi 2012, con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, di poco, la fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro -35,1 p.p.) e degli ordini, specie dal mercato estero (-12,3 p.p. contro -19,2). Cresce invece la sfiducia in un recupero dell’occupazione

(-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente). L’occupazione si conferma uno dei nodi più critici. Non risparmia settori che avevano sempre “tirato”, come l’industria del divertimento, si veda il caso di Gardaland che ha posto in mobilità 63 dipendenti, né gli stranieri, come evidenzia un’indagine della Fondazione Moressa su 600 imprese venete con meno di 20 addetti: i lavoratori stranieri delle piccole imprese venete provengono per lo più da Paesi europei non comunitari (41,3%), come Albania (16,6%) e Moldavia (8,4%), e comunitari (31,9%), specie dalla Romania (29,8%), ma significativa è anche la presenza degli africani (16,8%); per la maggior parte ricoprono mansioni non qualificate (56,4%). L’occupazione straniera nelle piccole imprese venete ha fatto registrare nel primo semestre 2012 un calo del -0,8% rispetto ai sei mesi precedenti. La riduzione riguarda in particolare l’edilizia (-2,9%), il comparto che fa più ricorso alla manodopera straniera: su 100 imprese edili, 52 annoverano lavoratori stranieri. Le previsioni per la seconda parte del 2012 segnalano l’intenzione delle piccole imprese di non investire molto in nuove assunzioni, invariate per gli autoctoni. Va però rimarcato che l’unico aumento è stato previsto proprio per le assunzioni degli stranieri, pari all’1%, specie nel settore della produzione (4,0%) e dell’edilizia (4,1%).

Va anche precisato che, se finora la gran parte degli stranieri (84,5%), come il totale degli occupati (85,3%), era inquadrato con contratti a tempo indeterminato, per le future assunzioni gli imprenditori dichiarano di voler privilegiare forme a termine per la manodopera straniera (78,9%) e quella complessiva (60%). Le 14.670 assunzioni previste nel periodo estivo in Veneto, di cui 2.757 di stranieri, hanno contribuito ad alleviare marginalmente le difficoltà degli ultimi anni, ma occorrerà aspettare ancora del tempo per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.

I 28mila stranieri ancora senza lavoro in Veneto rischiano di diventare clandestini se non trovano una nuova occupazione, con le relative conseguenze. Non a caso, a fronte di tutte queste problematiche, il segretario generale del Veneto della Cgil, Emilio Viafora, ha voluto dedicare larga parte dell’assemblea regionale, tenutasi il 18 dicembre a Vicenza, alla presentazione del Piano del Lavoro elaborato dalla Cgil nazionale, con proposte mirate a dare una risposta di sistema alla grave crisi del Paese e un futuro ai giovani.

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Il Veneto in primo piano 27 9 La proposta parte dalla Provincia di Padova Appello dell’assessore Barison

“Staffetta” fra generazioni per salvare l’occupazione di Nicola Stievano

Massimiliano Barison

I

l lavoratore “anziano” e più esperto, passa gradualmente il testimone ad un giovane apprendista che si affaccia sul mondo del lavoro e che ha bisogno di essere adeguatamente formato. L’idea della “staffetta” fra generazioni è stata lanciata da Padova ma piace in tutta la Regione e ha trovato anche l’apprezzamento dell’allora ministro al Welfare Fornero. L’assessore provinciale al lavoro Massimiliano Barison si augura che l’iniziativa possa essere ripresa dal governo che uscirà dalle elezioni e partire in via sperimentale

neWs

quanto prima proprio dal Veneto. In pratica, si tratta di un accordo di solidarietà tra generazioni con sgravi fiscali previsti da diverse finanziarie (l’ultima quella del 2007), ma mai attuate. “Questo meccanismo – spiega Barison - consentirebbe una “staffetta” tra lavoratori che diventerebbe uno strumento prezioso soprattutto per la realtà produttiva del Nord-Est, caratterizzata da imprese di piccola dimensione e forte know-how. I giovani, infatti, seppur in possesso di un’ottima preparazione teorica, hanno ancora forti difficoltà di inserimento stabile in azienda e

necessitano di una sorta di tutor che possa trasmettere le esperienze e le abilità acquisite nei processi lavorativi. Si tratta di una sorta di “apprendistato del terzo millennio” che da una parte garantirebbe nuove assunzioni, dall’altra consentirebbe di mantenere occupati i lavoratori prossimi alla pensione. E’ necessario, infatti, anticipare un problema che sta emergendo in seguito all’allungamento dell’età pensionabile a 67 anni e cioè motivare le aziende a mantenere l’occupazione nella fascia d’età tra i 55 e i 67 anni”. Da tempo il Consiglio provinciale, su

proposta del Presidente della Terza commissione Pietro Giovannoni, ha approvato un ordine del giorno che prevede un incentivo erogabile sia al lavoratore sopra i 55 anni di età, che all’azienda. Il contributo era ottenibile nel momento in cui il lavoratore “anziano” avesse trasformato in tempo parziale il proprio contratto di lavoro e, contemporaneamente, l’azienda avesse assunto (per la differenza tra l’orario parziale e il tempo pieno) un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o a 29 se laureato.

la coppia padovana ha messo a frutto una lunga esperienza lA pAssione per i viAggi trAsformAtA in impresA

V

iaggiare costa e ormai sta diventando un lusso per molti. Ma c’è chi è riuscito a trasformare questa passione in un solido lavoro, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Si tratta di Francesco Canton e Nicoletta Dainese: la coppia di a Due Carrare, in provincia di Padova, ha creato una speciale agenzia di viaggi on line che organizza vacanze inedite, al di fuori dal soliti schemi, sfruttando anni di esperienze e contatti in giro per il mondo. Francesco, dopo aver prestato consulenza in uno dei più importanti tour operator online italiani, ha deciso di mettersi in proprio insieme alla moglie Nicoletta, con la quale condivide la passione per i viaggi. E’ nato così “Racconti di viaggio”, che sfrutta come meglio non si potrebbe il web. “Vogliamo offrire ad ognuno

la possibilità di fare il viaggio dei sogni. - spiega Canton - Per qualcuno il sogno può essere una settimana in un villaggio turistico, per altri può essere un trekking nella foresta amazzonica, per altri ancora una settimana di vacanza-lavoro in una masseria siciliana o un’avventura nelle praterie del far West”. Per far questo nell’operazione si è unito un gruppo di una quindicina di “consulenti” che mettono disposizione di tutti i frequentatori del sito www.raccontidiviaggio.it le loro proposte e le loro offerte. C’è chi è specializzato nell’Africa del Sud, chi nella Sicilia, chi ancora nella Grecia o nella Micronesia. “Il nostro valore aggiunto sta nella “creazione” di viaggi su misura e proprio per questo non entriamo in diretta concorrenza con i grandi nomi del turismo internazionale”.

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10 Il Veneto in primo piano 28 Osservatorio Findonestic Banca

La crisi economica si riflette anche sui beni durevoli Tranne l’informatica si contraggono tutti i principali settori. Auto, motoveicoli, mobili ed elettromestici: i veneti preferiscono rinviare gli acquisti

di Ornella Jovane

L

a crisi non ha risparmiato l’acquisto dei beni durevoli, con flessioni sensibili per auto e moto, mobili, elettrodomestici ed elettronica di consumo: tiene solo l’informatica. E’ quanto emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Veneto, presentato il 22 gennaio a Padova. In un contesto di fragilità socio-economica, anche la spesa delle famiglie venete nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile e la contrazione della spesa è intervenuta nonostante la riduzione della propensione al risparmio. Nel 2012 la flessione del reddito disponibile pro capite nella regione è stata di poco più ampia della media nazionale (-2,5% contro -2,3%); l’indicatore si è attestato sui 19.426 euro pro capite, valore più

Nel 2013 ci si attende un’ulteriore contrazione della domanda anche se in moderato calo elevato della media nazionale per 1.772 euro per abitante, ma più basso di 850 euro per abitante rispetto a quella del Nord-Est. Questa stretta sul reddito disponibile si è riflessa in maniera consistente sulla spesa familiare destinata ai durevoli, la tipologia di beni più sacrificata e il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessario, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie: l’indicatore veneto si è attestato sui 2.307 euro, con un calo del 14,8% (-14,1% in Italia, -14,5% nel Nord-Est). Analizzando i principali settori, le auto

nuove, usate e i motoveicoli hanno evidenziato una contrazione, rispettivamente, del -20,4%, -13% e -19%, anche se più contenuta rispetto alla media nazionale (- 22,2% - 12% e -20,4%). Nel 2012 si sono immatricolate 106.264 auto nuove, 82.842 da parte delle famiglie, il resto da parte delle aziende, e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Per i motoveicoli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro. In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, nel Veneto si sono invece registrate flessioni più ampie della media nazionale, -7,3% rispetto al -6.8%: la spesa complessiva è passata dai 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa da 735 a 666 euro.

Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato anche gli acquisti di elettrodomestici, che hanno visto una flessione del 8,7% contro quella nazionale del 6,8% (gli acquisti si sono contratti da 366 a 334 mln di euro; la spesa media è scesa da 177euro a 160 euro), e soprattutto sull’elettronica di consumo, la cui flessione in Veneto, del -17,8%, è risultata ben più marcata rispetto alla media dell’Italia (-11,8%). I consumi sono passati da 274 a 225 mln di euro e la spesa per famiglia da 133 a 107 euro. Si salva solo il comparto della Informa-

tion Technology, che ha registrato in regione un incremento del +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 a 194 mln di euro e quella media da 92 a 93 euro a famiglia. Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora condizionate dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con un’attenuazione rispetto al 2012, la domanda di beni durevoli resterà in moderato calo, non riuscendo a imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.

Il DETTAGlIO PER PROVINCIA

N

el 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termini di reddito (19.987 euro) che in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito disponibile si configura al di sotto della madia nazionale. Relativamente al mercato automobilistico, Padova resta in testa alla classifica delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Venezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifica delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del comparto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro. Nel settore dei mobili, Padova e Vicenza si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifica. Andamento simile per il settore degli

elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzialmente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro. Classifica pressoché invariata per i consumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vicenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro). Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifica l’andamento dei consumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Venezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e O.J. Belluno (8 mln euro).


LISTE NOZZE - BOMBONIERE ARTICOLI DA REGALO


14 Cultura veneta 30 Treviso, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben Fino al 3 marzo “IX Mediterranei”

Il sottile colore ad acqua di Cano Isole del “Mar nostrum” esplorate attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici di Alain Chivilò

L

’acquarello è una tecnica non facile per il margine di errore compositivo e di stesura che deve essere pari a zero e per la capacità di rendere atmosfere, accostamenti e nuance di colori che solo questa riesce a rendere. Un Maestro, tra gli artisti di livello internazionale, che interpreta con maggiore efficacia la tecnica del colore ad acqua è Pedro Cano. Spagnolo di Blanca, classe 1944, espone cinquantaquattro tavole negli spazi della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben, di Treviso fino al 3 marzo. “IX Mediterranei” è il titolo della mostra personale che raffigura un viaggio attraverso le tre isole di Sicila, Patmos, Maiorca e le sei città di Venezia, Napoli, Spalato, Istanbul, Alessandria d’Egitto e Cartagena. Un bacino territoriale, unito idealmente dal mare, che viene esplorato da Cano attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fisici. Ne deriva una rappresentazione introspettiva, originale e non banale. Ecco che le bricole della città lagunare per antonomasia si rarefanno in un clima umido, in cui si respira la salsedine lacustre. Escono da una sorta di nebbia

Alcune opere presenti alla mostra

magica o d’improvvisa illuminazione solare o oscurità notturna. Invece in Alessandria d’Egitto, la storia si fa protagonista con pagine di libri riecheggianti la biblioteca perduta e paesaggi che rimandano, in chiave attuale, a rappresentazioni d’ottocentesche memorie. A Cartagena i pesci in essicazione assumono un aspetto metafisico e le anfore scandiscono verticalmente il ritmo dell’opera. Particolari di Istanbul, come i minareti e la cupola di Santa Sofia, sono d’effetto e si stagliano in uno sfondo informale. Le ghirlande di frutta, come l’uva e i limoni, sono di caravaggiesche armonie ed evidenziano una solarità insita in Patmos. La Sicilia archeologica,

Arte in breve

POKER DI CITTÀ PER 6 MOSTRE

I

n questa sede si propone una rapida carrellata di eventi in corso o che hanno tracciato un interessante percorso espositivo. A Treviso presso la prestigiosa sede di Casa dei Carraresi, a contorno degli eventi collaterali alla mostra “Tibet”, fino al 7 marzo si susseguono due mostre collettive d’arte in ambito figurativo, “Confessioni artistiche” e non figurativo, “Avventure mentali”. Una disamina che mappa lo stato dell’arte di due metodologie espressive ormai in dialogo. A Padova invece, presso la Galleria Cavour “Bernard Aubertin” e al Centro Culturale S. Gaetano “Cesare Berlingeri”. Il primo svolge il suo concetto artistico partendo dall’azzeramento dei canoni espressivi tradizionali, captando da un lato il colore del fuoco e della nera cremazione in combustioni di oggetti diversi e dall’altro il colore rosso all’interno di monocromi come da incontro con Yves Klein. Nell’altra mostra, dedicata a Berlingeri, viene tracciato il percorso compositivo attraverso le piegature nate da un lampo creativo, che parte da un’interiorizzazione dell’infanzia, quando vedeva sua madre indossare al petto un piccolo involucro piegato per esorcizzare il malocchio e dal teatro, in qualità di scenografo, osservando dei macchinisti raccogliere un cielo stellato da una scena. Ci spostiamo ora a Bassano del Grappa con “Novecento italiano. Passione e collezionismo”. Qui si traccia attraverso artisti di chiara fama, con opere di pregio, il passaggio dell’Arte nazionale da moderna a contemporanea, ossia dal secolo scorso a oggi. Concludendo il viaggio, approdiamo a Venezia dove ha aperto Officina delle Zattere, un nuovo spazio utilizzato precedentemente dall’Istituto degli Artigianelli come officina e poi come laboratorio didattico e artigianale dall’Accademia di Belle Arti. Nelle varie sale a tema, hanno esposto Giorgio Merigo in “Sintetiche visioni, sound digital art”, Veronica Croce, Massimo Donà e Raffaella Toffolo in “Il suono delle cose”, Giorgio Faletti in “Da quando ad ora” e Emanuel Dimas De Melo Pimenta in “John Al.Ch. Cage 100 anni. Silenzio”.

in un lontano sapore di Magna Grecia, è tracciata da sculture giunte a noi danneggiate dal corso del tempo, dove una mano umanizzante tiene dei lembi di una veste. A Maiorca, delle grate di finestre riparano da atmosfere esterne di luce e indefinite vegetazioni. A Napoli c’è la smorfia, ma non quella tradizionale perché si tratta di un dolce ritratto di bimba, mentre una Spalato romanica ritorna a parlare veneziano con una biancheria penzolante dalle corde. Dunque un Mediterraneo che Pedro Cano indica come “lo scenario nel quale ho trascorso gran parte della mia vita e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,

tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei percorsi. Un viaggio sentimentale saltando attraverso l’immenso specchio azzurro, il cui nome, secondo lo scrittore croato Predrag Matvejevic, trae origine dal fatto di essere situato tra le terre. In queste sono nate le più grandi civiltà occidentali, dove la diversità culturale, linguistica ed etnografica le rende un luogo unico al mondo”. In conclusione, alcuni esempi di una sorta di frammenti di paesaggio che, con acqua e colore, rappresentano il vero percorso e significato della figurazione contemporanea: una visione che esula dal luogo stesso.

Intervista a Piero Slongo

“Il mio paesaggio interiore” Due anni fa la partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011. Un esordiente di 80 anni

C

on un “era ora !!!” il pittore nativo di Mogliano Veneto, classe 1928, Piero Slongo, a quasi due anni dalla sua partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011, rimarca con fierezza quella presenza che l’ha posto nelle cronache dell’Arte italiana. Come disse Vittorio Sgarbi, durante l’inaugurazione del Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta, “… da Mogliano e precisamente dallo studio di un ottantenne pittore pieno d’entusiasmo è oggi qui tra noi, come esordiente a questa manifestazione, Piero Slongo. Un’artista che voglio onorare portandolo a Venezia, perché sono curioso di scoprire una persona come Slongo piuttosto che imporre, nelle sale espositive, un nome di mio piacimento”. Dunque una vera e propria legittimazione, che Sgarbi convalida e porta all’attenzione dopo aver conosciuto le opere di Slongo in anni passati durante precedenti incontri. C’è da sottolineare, a onore del vero, che Piero ha sempre dipinto. Però, solo grandi eventi fanno “riscoprire” talenti nascosti. Non dovrebbe essere proprio così, ma il sistema dell’Arte in Italia funziona con la logica che l’apprezzamento e il riconoscimento debbano giungere dopo una lunga stagionatura, come in una tradizionale cantina. Piero Slongo, come autodidatta, si avvicina al mondo dell’Arte dipingendo con discrezione e con una forte capacità di apprendere i segreti dei grandi maestri storici. Lui parte da una cultura paesaggistica storica, che a Venezia aveva trovato terreno fertile nelle prime due generazioni di pittori figurativi appartenenti alla così chiamata Scuola di Burano. Tra questi, per esempio, Umberto Moggioli e Gino Rossi come primi e Eugenio

Da Venezia e Fioravante Seibezzi come secondi. Senza dubbio, alcune generazioni erano passate da questi maestri, ma la ferrea volontà di portare avanti questa tradizione lo fa divenire oggi l’ultimo testimone del paesaggio romantico, in contrapposizione a tutto quello non figurativo della nostra contemporaneità. Il ragazzo Piero, ma per favore non chiamatelo Maestro, ha un segreto che consiste nella “voglia di conoscere sempre cose nuove e d’interessarsi sempre di tutto, stando sempre presente informandosi”. Questo si traduce in una costante pittura fresca, che nasce da uno spirito sempre giovane. Un importante momento pittorico avvenne proprio da una visione diretta delle opere di Gino Rossi, durante una storica mostra di Treviso, in cui ebbe inizio un’autentica viva e rinnovata intensità espressiva. Il suo focus è dato dalla tematica del paesaggio, che permette a Slongo d’evidenziare una

grande capacità nel dipingere l’interiorità, attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. Una tecnica tendente all’opaco, pastosa e di verve coloristica che trova in Chaim Soutine il secondo suo grande maestro di riferimento. Le stagioni venete sono così ritratte in modo vitale e luminoso, in un confine tra Impressionismo e Espressionismo. Spesso i ciliegi in fiore gli permettono d’inserire punti luce naturali che equilibrano la scena. Colori caldi, tipici di una terra amata e vissuta. Le sue tematiche si completano anche con soggetti quali fiori, nature morte e ritratti. Piero Slongo vuole esplorare “di tutto e di più” e in questo viaggio incarna una pittura veneta, in cui è riuscito a rendere la tematica del paesaggio vicina a noi, trasformando a livello percettivo una natura mai uguale. Ecco che il saper rendere la comprensione dell’ambiente che ci circonda, mai standardizzato, è la chiave del paesaggio attuale. Al.Ch.



i nostri Esperti 32 I nostri esperti AFFARI DI FAMIGLIA

Adescamenti di minori in internet = reato di Groming

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

E' finalmente reato

Care lettrici e lettori, in questo mese di febbraio Vi aggiorno sul nuovo reato di adescamento di minori in internet detto anche GROOMING. L’Italia ha, infatti, di recente ratificato e dato esecuzione, precisamente con la L. 172 del 1 ottobre 2012, entrata in vigore il 23.10.2012, alla Convenzione del Consiglio d’Europa siglata a Lanzarote il 25 ottobre 2007, pubblicata sulla Gazz. Uff. 8.10.2012 n. 235, per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, nonché ha introdotto norme di adeguamento dell’ordinamento interno onde correttamente recepirne i contenuti. Questa legge ha introdotto, tra le altre cose il reato di adescamento di minori in internet chiamato anche reato di GROOMING. Ma cosa si intende per GROOMING? Con questo termine di origine inglese (mantenere la pulizia ed igiene personale) si va ad identificare quel comportamento, essenzialmente tenuto da parte di diversi primati, tra i quali gli scimpanzé, in cui un animale è intento a pulire dai parassiti un suo simile. E’, tra gli esseri umani l’esplicazione del medesimo comportamento mediante una tecnica/metodo particolare con cui una persona adulta, potenziale abusante, si prende “cura” di un minore ovvero della potenziale vittima, conquistandone gradualmente la sua fiducia con tecniche di manipolazione

psicologica, entrando in confidenza/intimità con lo stesso onde superare le iniziali resistenze al prestarsi all’invio di foto e filmati erotici/pornografici e/o ad un incontro offline e convincerlo così a compiere atti di natura sessuale. MA COME VIENE MESSO IN ATTO QUESTO REATO? Il GROOMING viene messo in atto attraverso internet con chat line, e messaggi istantanei. Al riguardo giova evidenziare ed avvertire che le informazioni sulle potenziali vittime (età, sesso, dati personali ed altro..) circolano in rete con estrema facilità ed anche superficialità (chat, social network, programmi di istant messaging, forum, sms, mms, skype, …) diventando così immediatamente appetibili per i soggetti adulti deviati. QUAL’E’ IL FINE DI QUESTO REATO? Purtroppo il fine è sempre lo stesso ovvero quello di convincere il minore-potenziale-vittima a ritenere come normali i rapporti sessuali con un adulto. MA DAL PUNTO DI VISTA PENALE QUAL’E’ IL COMPORTAMENTO DELL’ADULTO CHE CONCRETAMENTE ASSUME RILEVANZA? Per integrare la fattispecie prevista e punita (con una pena da 1 a 3 anni di reclusione) dall’art. 609 undecies c.p. occorre che l’adulto ponga in essere una condotta attiva consistente in “qualsiasi atto volto

a carpire la fiducia del minore attraverso artifici, lusinghe e minacce” al fine di commettere i reati di pedofilia e pedopornografia. Tuttavia l’ampiezza della definizione di adescamento, poc’anzi citata, può porre dei dubbi sulla tassatività dei comportamenti che assumono rilevanza ai fini della concretizzazione del reato e per limitare questo rischio la novella ha cercato di rendere più concreto e specifico il pericolo per il bene giuridico tutelato richiedendo che la condotta cosciente e volontaria dell’adulto venga posta in essere allo scopo di commettere i delitti di pedofilia e pedopornografia di cui agli artt. 600, 600-bis, 600-ter e 600-quater, anche se relativi al materiale pornografico di cui all’articolo 600-quater.1, 600-quinquies, 609-bis, 609-quater, 609-quinquies e 609- octies. MA IL MINORE ADESCATO IN INTERNET QUALE ETA’ DEVE AVERE PER POTERSI RITENERE PENALMENTE RILEVANTE LA CONDOTTA POSTA IN ESSERE DALL’ADULTO? Dal tenore dell’art. 609 undecies c.p. emerge di come il legislatore abbia voluto limitare questa fattispecie ai casi in cui i minori adescati abbiano un’età inferiore ai sedici anni. Dunque rimangono fuori dal campo di applicazione i ragazzi e le ragazze di 16 e di 17 anni, ritenendo il legislatore, probabilmente a torto, che solo i

minori infrasedicenni, siano maggiormente esposti al pericolo di essere adescati. Questa scelta legislativa è da ritenere discutibile anche sotto un altro profilo consistente nel fatto che la maggior parte dei reati cui è indirizzata la condotta dell’adulto con l’adescamento del minore (praticamente tutti tranne quelli previsti dall’art. 609 quater e 609 quinquies c.p.) possono essere commessi nei confronti di minori di qualsiasi età. Ciò, anche dal punto di vista pratico comporterà non pochi problemi allorquando dinnanzi ad un medesimo comportamento illecito ci si dovrà determinare normativamente in maniera diversa a seconda dell’età del minore. Non v’è dubbio, che la previsione del reato di adescamento di minori in internet assuma una rilevanza importante sia dal punto di vista giuridico che sociale, tenuto conto dell’odiosità ed insidiosità del reato stesso. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi. MESSAGGIO PUBBLICITARIO

L’ARCHITETTO

“Conto termico” e incentivi

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 Il 2013 è iniziato con interessanti novità per gli incentivi energetici! Infatti il 2 gennaio 2013 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il DM 28 dicembre 2012, recante “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”. Il provvedimento, denominato “CONTO TERMICO”, si propone il duplice obiettivo di dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling) e di accelerare progetti di riqualificazione energetica anche degli edifici pubblici. La somma a disposizione è di circa 900 milioni di euro l’anno per migliorare le prestazioni di energia rinnovabile degli edifici esistenti, attraverso un sistema di incentivi efficace e semplice per il cittadino e la Pubblica Amministrazione (PA). Nello specifico la dotazione per i privati è di 700 milioni di Euro, e per la PA di 200 milioni di Euro! L’obiettivo è di promuovere l’efficienza energetica, per le riqualificazioni dei fabbricati della PA, e la produzione e l’auto-consumo di energia termica verde per i soggetti privati. Il nuovo provvedimento è quindi in linea con il panorama delle leggi incentivanti per le energie rinnovabili, ossia con il “CONTO ENERGIA” già in vigore per il solare fotovoltaico, e crea anche in questo ambito una valutazione di tipo prestazionale, premiando le soluzioni effettivamente produttive. Vi sono però delle differenze: nel vecchio “conto energia”, viene pagato l’incentivo solo sull’energia elettrica generata dai pannelli fotovoltaici, misurata realmente con contatori «bidirezionali» installati presso gli

impianti. Nel nuovo “conto termico”, invece, le produzioni annue (o i risparmi) vengono solamente stimate. Gli incentivi si concentrano su due tipi di intervento: nel primo caso è prevista la posa in opera di sistemi di efficientamento energetico su pareti e coperture per la sola PA, nel secondo caso gli impianti di produzione di energia termica rinnovabile per le PA ed i privati. In parte il decreto è in sovrapposizione con i procedimenti di “detrazione fiscale del 55%”, ma mentre per le PA la strada del conto termico è l’unica, per i privati fino al 30 giugno 2013 è possibile ancora scegliere la “detrazione fiscale del 55%”. Ma cosa prevede l’incentivo? E’ importante specificare che il nuovo incentivo, a differenza di quello che prevede la “detrazione fiscale del 55%”, permette la ricezione di un contributo in rate annuali DIRETTAMENTE SUL PROPRIO CONTO CORRENTE. Inoltre con il conto termico si potrà più comodamente sostenere l’investimento per installare nuovi impianti grazie a un incentivo che coprirà mediamente un rimborso pari al 40% e che sarà erogato in soli 2 anni per gli interventi di taglia domestica, oppure in soli 5 anni per gli interventi più onerosi, rispetto ai dieci anni della “detrazione fiscale del 55%”. Già ora è possibile effettuare i lavori, a condizione che le relative fatture siano successive al 3 gennaio 2013 (data di entrata in vigore del decreto). Ma Come presentare le domande di incentivo? La procedura avverrà esclusivamente per VIA TELEMATICA, ma si dovrà attendere la pubblicazione della “SCHEDA-DOMANDA” sul sito del GSE. Entro il 17 febbraio 2013, ENEA, predisporrà i contenuti tecnici del portale e della

scheda-domanda, compresa la modulistica e gli esempi di compilazione; entro 30 giorni e comunque entro il 4 marzo 2013, il GSE pubblicherà la “scheda-domanda” nel proprio portale (ww.gse.it). La “scheda-domanda” dovrà poi essere presentata entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell’intervento. Nel caso in cui a quella data non fosse ancora disponibile la scheda-domanda, i 60 giorni decorreranno dalla data di pubblicazione della stessa sul portale del GSE. I dati della scheda-domanda saranno sottoposti ad una verifica dei requisiti d’ intervento e di congruità dei costi. Entro il 3 aprile 2013 a completamento della verifica, verrà resa disponibile la “SCHEDACONTRATTO”. Il soggetto accederà al regime incentivante previa accettazione informatica della scheda contratto. Naturalmente le richiesta dovrà essere comprovata! Per la sostituzione di finestre, l’installazione di schermature, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e l’installazione di collettori solari termici, le richieste di incentivo dovranno essere corredate da “diagnosi energetica precedente l’intervento” e dalla “certificazione energetica successiva” quando l’intervento è realizzato su interi edifici con impianti di riscaldamento di potenza nominale totale del focolare maggiori o uguali a 100 kW. Inoltre all’istanza si dovrà allegare le schede tecniche dei componenti o delle apparecchiature installate, l’asseverazione di un tecnico abilitato, le fatture attestanti le spese sostenute e un’autocertificazione sul mancato cumulo dei bonus con altri incentivi statali.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


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UMBRIA E,

NEL VIAGGIO DI RITORNO, DECISI CHE FORSE SAREBBE

STATA UNA BUONA COSA ALLUNGARE UN PO’ LA STRADA E PASSARE PER LA TOSCANA PER BERMI UN BICCHIERE DI VINO BUONO; INTENDIAMOCI, NON È CHE IN

UMBRIA NON CI SIA IL VINO BUONO, ANZI…RICORDO CHE MI FERMAI IN UN BORGO MOLTO BELLO, MI FERMAI PER IL PRANZO, E PER ASSAGGIARE IL VINO TIPICO DI QUESTA INCANTEVOLE ZONA: LA VERNACCIA. TRA I VINI TOSCANI È QUELLO CON LE ORIGINI PIÙ INCERTE. PROBABILMENTE PRENDE IL NOME DAL LATINO “VERNACULUM”, CHE SIGNIFICA DEL POSTO, NATIVO. QUESTO SPIEGHEREBBE PERCHÉ MOLTE UVE IN ITALIA SI CHIAMANO IN QUESTO MODO. CI SONO IN ITALIA TRE D.O.C. DI VERNACCIA; LA VERNACCIA DI ORISTANO, IN SARDEGNA, LA VERNACCIA DI SERRAPETRONA, NELLE MARCHE, E LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO. INTRODOTTO DALLA GRECIA NEL XIII SECOLO, DI QUESTO VINO SI HANNO TRACCE SIN DAL 1276, IN QUANTO CITATO IN UN DOCUMENTO DEL COMUNE DI SAN GIMIGNANO. VENNE POI DIVULGATO DA LORENZO IL MAGNIFICO CHE LO FECE PIANTARE NEI SUOI POSSEDIMENTI. VIENE NOMINATO PERSINO DA DANTE ALIGHIERI NELLA DIVINA COMMEDIA. AGGIRANDOSI NEL PURGATORIO TRA I GOLOSI, INCONTRA PAPA MARTINO IV, REO DI ESSERE STATO TROPPO SPESSO VINTO DALLA VERNACCIA. LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO VIENE PRODOTTA ESCLUSIVAMENTE DAI VIGNETI SITUATI NEI TERRENI COLLINARI DI SAN GIMIGNANO, DAL VITIGNO OMONIMO ED HA UN BELLISSIMO GIALLO PAGLIERINO CHE DIVENTA DORATO NELLE RISERVE. HA UN PROFUMO MOLTO INTENSO E SI ACCOMPAGNA MOLTO BENE A PIATTI A BASE DI PESCE, PRIMI PIATTI CON SALSE BIANCHE, FRITTURE, UOVA E CARNI BIANCHE ED È MOLTO BUONO ANCHE COME APERITIVO. INSOMMA È UN VINO A 360 GRADI, MOLTO VERSATILE E SE UN GIORNO VI CAPITASSE DI ESSERE IN GIRO DALLE PARTI DI SAN GIMIGNANO NON ESITATE E ANDATE A FARVI UN BICCHIERE DI VINO BUONO. DENISMENEGHINI@ALICE.IT ERO A SAN GIMIGNANO, LA CITTÀ DELLE TORRI, NELLA PROVINCIA DI SIENA.

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36 Oroscopo

FASCINO ATTENTI AI POSSIBILI CONFLITTI. PER EVITATE DI ESSERE POSSESSIVI E PRETENZIOSI, ANCHE TRA LE LENZUOLA · S ALUTE VI STATE RIPRENDENDO A RITMO COSTANTE. SARETE PIÙ CHE MAI DINAMICI E VITALI, APPROFITTATENE PER FARE SPORT

TORO AL

DAL 21/04 20/05

ASCINO SIETE TRAVOLTI DA UN RITROVATO ROMANTICISMO CHE SPIAZZA PURE VOI STESSI. LA PASSIONE, INVECE, SI FA DESIDERARE · SALUTE I RITMI FRENETICI A CUI VI SOTTOPONETE VI TOLGONO ENERGIA. SFOLTITE L’AGENDA E RINVIATE GLI IMPEGNI MONDANI

Oroscopo L’AMORE COMINCIA MOLTO PRIMA DI QUANDO CI ACCORGIAMO CHE CI

NON RIUSCITE PROA TROVARE L’INTESA DESIDERATA E I DUBBI SI MOLTIPLICANO. EVITATE DI PROVOCARE IL PARTNER · SALUTE NONOSTANTE LE BUONE ENERGIE PSICOFISICHE, ALLERGIE E DERMATITI STANNO IN AGGUATO. PREFERITE RIMEDI NATURALI

FASCINO SIETE

TORMENTATI DA UNA INGIUSTIFICATA GELOSIA. ALLENTATE LO SPIONAGGIO INVESTIGATIVO O RIMARRETE SOLI · S ALUTE SIETE INSTANCABILI, SCATTANTI E RAPIDI. MENTE E CORPO VI REGALANO SODDISFAZIONI INCREDIBILI. APPROFITTATENE

sul futuro, non si gioca.

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

E SENTIMENTO CARATTERIZZANO IL MESE E LO TINGONO DI ROSA. ATTENTI A NON INNERVOSIRE IL PARTNER · S ALUTE POTRESTE SOFFRIRE UN PO’ A CAUSA DI UN IMPROVVISO INDEBOLIMENTO DELLE DIFESE. RIGUARDATEVI, RAFFREDDORI IN ARRIVO

FASCINO L’AMORE ALLIETA CUORE E SENSI CON UNA RICETTA FATTA DI TENEREZZA E SENSUALITÀ. SIATE APERTI E IN ASCOLTO DELL’ALTRO · S ALUTE L’ATTIVITÀ NON VI ATTIRA PER NULLA, A MENO CHE NON SI SVOLGA SULLA POLTRONA CHE PREFERITE. LA PIGRIZIA LA FA DA PADRONA

FASCINO ARDETE DAL DESIDERIO DI TRASGRESSIONE CHE POTREBBE PORTARVI SULLA VIA DELL’INFEDELTÀ. CHIEDETEVI SE NE VALE LA PENA · S ALUTE SEDENTARIETÀ AL BANDO: È TEMPO DI MOVIMENTO PER ESSERE IN FORMA SIN DALLA TARDA PRIMAVERA. PISCINA CONSIGLIATA

PERIODO DI TENSIONE CHE STATE PASSANDO METTE IN FUGA ROMANTICISMO . DATE UNA STERZATA · S ALUTE SE FATE MOLTO SPORT LIMITATE GLI IMPEGNI. DOSATE MEGLIO LE ENERGIE O POTREBBERO RISENTIRNE SCHIENA E ARTI INFERIORI

FASCINO ENTUSIASMO

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO IL

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO RIUSCIRETE FINALMENTE A RICOMPORRE UN CONTRASTO CON LA PERSONA DEL CUORE. PUNTATE SU DIALOGO E ASCOLTO · S ALUTE A TAVOLA È TEMPO DI MODERAZIONE E ANCHE NELLO SPORT SARÀ BENE NON SPINGERE TROPPO. SIETE UN PO’ DEBOLI, RIGUARDATEVI

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO I RAPPORTI D’AMORE SONO MOLTO POSITIVI, DECOLLA UNA VERA LOVE STORY. ATTENTI PERÒ AL PESO DELLA ROUTINE · S ALUTE ABBIATE GRANDE CURA DEL VOSTRO CORPO CHE SIA IN SINTONIA CON LA LEGGEREZZA DELLO SPIRITO. SE ESAGERATE A TAVOLA: SMALTITE!

ASCINO

FASCINO L’EROS È ALLE STELLE, GLI ORMONI SCATENATI. L’INTESA, PERÒ, A VOLTE COMPLICATA. FATE SPALLUCCE E GODETEVI IL RESTO · S ALUTE QUESTO È IL MOMENTO DI ENTRARE IN PALESTRA E SCATENARE L’ENERGIA VULCANICA CHE PREME DENTRO DI VOI. BRUCIATE CALORIE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

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CANCRO 22/06 22/07

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� 60.000,00.

PORTO VIRO – TAGLIO DI PO E LIMITROFI

Villa singola di 200 mq nella prima periferia di Porto Viro con ampio scoperto sui quattro lati. Abitazione principale al piano rialzato con scalinata esterna e porticato, luminoso soggiorno, sala da pranzo, cucinino, disimpegno, 2 camere da letto matrimoniali e una cameretta; al piano terra appartamento bilocale da adibire a taverna e camere degli ospiti, bagno, lavanderia, ripostiglio, vano caldaia e garage di circa 50 mq. Ideale per famiglie numerose o due nuclei famigliari ma soprattutto per chi ama l’indipendenza, la natura e la tranquillità. A 4 km da tutti i servizi e dalla SS Romea. � 180.000,00 – Cl. Energetica F (193.20 Kwh/mq anno)

PORTO VIRO: Villa in zona residenziale molto tranquilla, disposta tutta su un unico livello accostata ad una costruzione remota da un lato e libera sugli altri tre, casa di circa 130 mq, recente e realizzata con materiali di qualità. Ingresso, soggiorno, cucina separata con predisposizione per il caminetto, due bagni con doccia, camera da letto matrimoniale, camera da sbrigo, e altra matrimoniale con originale soppalco in legno e tetto in travi a vista. INFO IN AGENZIA – Cl. Energetica C (79.30 Kwh/mq anno)

TAGLIO DI PO: Appartamento al piano terra, in pieno centro, composto da soggiorno con cucina, due grandi camere da letto, bagno, garage comunicante e poggiolo. Curato nei dettagli. 113.000. Cl. En. “D”.

TAGLIO DI PO: in pieno centro casa singola disposta tutta su un piano composta da ampio corridoio d’ingresso centrale, soggiorno, cucina separata, due camere da letto matrimoniali e bagno. A fianco garage, tavernetta con camino e secondo bagno. Ampio scoperto sui quattro lati. Parzialmente ristrutturata ed abitabile da subito. � 130.000 trattabili. Cl. En. “G”.

LOC. GRILLARA DI ARIANO NEL POLESINE: A 5 km da

PORTO VIRO: appartamento bilocale in zona centrale con posto auto coperto all’interno del cortile. Completamente arredato e con due terrazze che affacciano su una delle vie principali del paese. Comodo alla SS Romea. Piccola palazzina senza spese condominiali. � 390 mensili. – Cl. Energetica F (203.70 Kwh/mq anno)

PORTO VIRO: affacciato su Via Roma, attico al secondo piano di palazzina di soli 4 appartamenti senza spese condominiali; ingresso su originale sogg. con angolo bar in marmo e cristallo, caminetto a legna e vasca idromassaggio; cucina separata con penisola e lavastoviglie, camera da letto matrim., ripostiglio, bagno con doccia idromassaggio e ampia terrazza. Rifinito con materiali di prima scelta: parquet, spatolato, impianto dolby surround, climatizzatore e molto altro... Garage nel cortile.Ideale per chi cerca l’esclusività e l’originalità. � 450 mensili. Cl. Energetica F (212.83 Kwh/mq anno).

Taglio di Po, in ottima posizione fronte strada, casa singola di 170 mq, da ristrutturare, su due livelli, con oltre 3500 mq di terreno. Garage doppio in corpo staccato. Prezzo molto interessante: � 68.000. Cl. En. “G”

AFFITTI

ROSOLINA: Appartamento al piano terra, arredato e

ROSOLINA: Appartamento di recente costruzione,

rifinito con cura e qualità, composto da soggiorno,

di 90 mq, completamente arredato, con ampio

cucina abitabile, camera matrimoniale, bagno, ter-

soggiorno, due camere matrimoniali, due ampi

razzo e garage comunicante. Inserito in tranquillo

terrazzi e garage doppio.

contesto residenziale. � 400 mensili. Cl. En. “D”.

� 450 mensili. Cl. En. “C”.

LOREO: casa accostata di circa 100 mq nel centro storico ristrutturata a nuovo tre anni fa, parzialmente arredata e con garage comunicante. Piano terra: soggiorno, cucina, bagno, garage e ripostiglio; primo piano tre camere di cui la padronale con cabina armadio, secondo bagno con box doccia da 120 cm. Finiture pregiate. � 450 mensili. – Cl. Energetica E (143.24 Kwh/mq anno)

www.immobiliarecasini.it


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