La Piazza del Delta - Aprile 2023

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Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

In questi giorni sentiamo spesso parlare di soldi, tanti soldi, i fondi del Pnrr. Miliardi di euro che l’Europa ci presta (è bene ricordarlo) per raggiungere una serie di obiettivi che permettano di gettare le basi di quella “next generation” a cui fa esplicito riferimento il piano. Due anni dopo la loro introduzione ci rendiamo conto di quanto sia arduo e incerto impiegare al meglio le generose risorse disponibili.

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Periodico d’informazione localeAnno XXX n. 71 del Delta Servizio a pag. 18
Sciolta la commissione tecnica, Pako Massaro è il primo direttore del Parco regionale del Delta del Po AMBIENTE Anche i vescovi si interrogano sulle trivelle 5 PORTO VIRO “Politiche sociali, investimenti e opere pubbliche al centro” 6 PORTO TOLLE Il 14 e 15 maggio confermata la sfida Pizzoli - Nicolasi 10 ROSOLINA Pari opportunità, arriva la nuova Commissione 13 PORTO TOLLE A Barricata il servizio spiagge sicure 12 TAGLIO DI PO Verso la dismissione della centrale di Ponte Molo 16 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE APRILE 2023
“Il Delta è una delle terre più belle d’Italia, va valorizzata”
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No alle trivelle: ora si mobilitano anche i vescovi

Il tema trivellazioni nell’Adriatico non è certo passato inosservato negli scorsi mesi: l’ipotesi di riprendere le estrazioni è stato guidato anche dal contesto della crisi energetica che la guerra russa in Ucraina ha generato. Molti sono intervenuti: chi a favore, chi in modo molto critico, preoccupato per la fragilità del nostro territorio. In questi mesi un certo silenzio è calato sulla tematica.

“Come vescovi delle diocesi che si affacciano sulla laguna ci siamo sentiti provocati da questo tema - affermano in una nota stampa apparsa sui siti delle diocesi venete i ministri della chiesa -. Ci sta a cuore questa terra, la gente che vi abita, il presente e il futuro. Abbiamo pensato di dire una parola sul tema per contribuire alla riflessione in atto. Ci è parso più corretto farlo a partire dal confronto con coloro che possono offrire seri elementi di riflessione scientifica”.

“Per questo assieme al Vescovo di Adria-Rovigo, Mons. Pierantonio Pavanello, e all’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Mons. Giancarlo Perego, abbiamo organizzato un convegno invitando persone con diverse competenze ad affrontare il tema”. Da qui l’incontro che si è tenuto lo scorso 13 aprile presso la sala Eracle di Porto Viro, dal titolo “Le trivellazioni in Adriatico: domande per il presente, responsabilità per il futuro”.

“Siamo consapevoli che il gas è una necessità e che la politica spesso deve assumersi delle responsabilità per il bene della collettività - spiegano i vescovi -, siamo consapevoli anche della necessità di valutare bene ogni intervento, tenendo conto delle peculiarità del territorio, spesso fragile, e pure delle comunità che lo abitano e lo presidiano. Siamo però contrari a ogni forma di delega ad altri dei problemi, perché ciascuno deve assumersi qualche responsabilità e fare anche dei sacrifici per il bene comune. Non è facile tenere insieme tutti questi elementi. Noi vorremmo provarci”.

Com’è difficile spendere bene

Abbiamo in mano un portafoglio pieno di soldi ma spenderli è più difficile del previsto e ormai è una corsa contro il tempo, vista la scadenza del 2026 sempre più vicina. Il governo non intende rinunciare, anche in parte, ai generosi fondi ma sta lavorando alla “rimodulazione” del piano per risolvere le criticità emerse negli ultimi mesi. L’intenzione è quella di eliminare i progetti che non potranno essere portati a termine nel 2026 e destinare le relative risorse ad altri interventi che invece potranno essere conclusi nei termini.

Confindustria non nasconde la preoccupazione e teme che senza una strategia precisa il piano possa arenarsi. Quindi ben venga la trattativa con l’Europa per la rimodulazione. “Il Commissario Gentiloni - hanno dichiarato gli industriali nei giorni scorsi - ha aperto alla possibilità di maggiore flessibilità. Un segnale certamente positivo, ma l’Italia deve comunque dimostrare di essere un Paese credibile, rispettando le scadenze. Bisognerà puntare sui progetti effettivamente realizzabili e non sugli interventi a pioggia”.

Intanto su fronte politico si alza la voce critica delle opposizioni. Il Pd ha chiesto di fare chiarezza in Parlamento: “nella maggioranza è caos totale, basta scaricabarile, basta ritardi”. Il Movimento 5 stelle ricorda che “parliamo di soldi ottenuti con estrema fatica in Europa, dopo un lungo braccio di ferro con i Paesi frugali, risorse che rappresentano un’occasione unica per il rilancio dell’Italia”.

Ditigalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute: queste le sei “missioni”, i sei pilastri del Pnrr da cui discendono gli interventi da finanziare. Ma l’Italia si scontra con delle criticità strutturali proprio nell’impiegare le risorse a disposizione. La Cgia di Mestre ricorda che “secondo la Banca d’Italia, le opere durano un’eternità. Per un intervento medio di 300 mila euro di voglio 4 anni e 10 mesi, per un investimento da 5 milioni i tempi si allungano a ben 11 anni”. Le speranze sono riposte nelle riforme della pubblica amministrazione e nel nuovo codice degli appalti. Ma quanto è difficile spendere bene. È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

5 www.lapiazzaweb.it Elezioni PER INFORMAZIONI: tel. 049 8704884 · info@givemotions.it Elezioni Amministrative 14 - 15 Maggio 2023 ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le Elezioni amministrative del 14-15 Maggio 2023 messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale. (In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).
del Delta
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Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano Polesine e Porto Tolle per un numero complessivo di 11.747 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199
“Il gas è una necessità, ma serve rispettare il territorio e chi lo abita”
via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< >www.lapiazzaweb.it< Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Redazione >redazione@givemotions.it< è una testata
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Bilancio di previsione. Il sindaco Mantovan: “Nessun

“Politiche sociali, investimenti e opere pubbliche al centro”

Politiche sociali, investimenti e opere pubbliche: sono le parti salienti del bilancio di previsione 2023 approvato recentemente e illustrato dal primo cittadino Valeria Mantovan.

“Abbiamo approvato il bilancio di previsione, il primo di questo mandato amministrativo, strumento fondamentale per poter realizzare quanto inserito nel nostro programma elettorale – ha evidenziato il sindaco – . Nonostante le difficoltà legate al momento siamo riusciti comunque a mantenere inalterati e non aumentare i costi dei servizi erogati dal Comune; potrà sembrare una banalità ma vi assicuro che non lo è, altri

Presto due nuovi bandi: uno dedicato alla seconda nascita e l’altro alle pensioni sotto i mille euro

comuni non ci sono riusciti”. Mantovan ha posto l’accento sulle fasce più deboli: “Nella voce delle spese dedicate ai servizi sociali investiremo circa 165mila euro in più rispetto a quanto veniva fatto prima, per una previsione di spesa, per il 2023, di 1.762 milioni contro i 1.6 milioni del 2022. Già da quest’anno poi - e pensavo non ci saremmo riusciti - verranno predisposti due bandi come da programma elettorale: uno legato al contributo di 500 euro per la seconda nasci-

ta e un altro per integrare le pensioni sotto i 1000 euro per sostenere le persone anziane, attivo fino al 3 maggio.Da aprile è poi possibile usufruire del pediatra, di nuovo in servizio”.

E sui lavori pubblici? “Le difficoltà non devono mai permettere di ingessarci, questo è il momento di scelte straordinarie e coraggiose per riuscire a rilanciare la nostra città e l’occupazione: abbiamo una grossa politica di investimenti in opere pubbliche tra cui spicca la piscina che mi auguro sarà operativa quest’estate, ma soprattutto completeremo la Cittadella dello Sport con un nuovo nome, DISC, Delta Inclusive Sport Center. In collaborazione con il CONI sarà infatti il primo centro sportivo totalmente accessibile in Veneto, un’attrattiva non solo nei confronti della nostra città ma che rilancerà lo sport in tutte le sue forme, venendo incontro alle varie disabilità e soprattutto creando posti di lavoro”.

Ed infine, un’altra voce di bilancio, quello delle asfaltature: “Avrei voluto farne di più quest’anno, ma saranno purtroppo limitate a circa 300mila euro. Ci concentreremo il prossimo anno nel farle e nel riqualificare in maniera importante le palestre dei nostri edifici scolastici che oggi necessitano di manutenzione”.

L’opposizione: “Un bilancio che penalizza la comunità”

Dall’opposizione, la consigliera Maura Veronese ha vagliato più punti del bilancio di previsione presentato dal sindaco Valeria Mantovan: “Nella relazione che fece il revisore del conto appena eletto veniva scritto di ponderare l’assunzione di un nuovo debito: farne uno ora di 5 milioni non espone l’amministrazione?”

Ed ancora:“Nel programma triennale delle opere pubbliche ho verificato la previsione di spesa per la manutenzione delle strade, per la cittadella dello sport e per l’efficientamento degli uffici comunali: fa specie che, leggendo le modifiche, si vedano e spuntino tre nodi principali come la sistemazione della zona dietro Sala Eracle, del quartiere Fornaci e di progetti non andati a buon fine per un totale di 8 milioni, forse non meritevoli di finanziamento?

Non ho ritrovato poi il ponte di Gramignara: se veniva lasciato a doppio senso com’era anziché a senso

unico probabilmente la gara non andava deserta. Gli unici investimenti in Pnrr sono quelli partiti precedentemente, sulla digitalizzazione”.

“Un bilancio – ha precisato ancora Veronese, nel dare il voto negativo assieme a tutta l’opposizione – che penalizza per anni la nostra comunità: il debito irrigidisce tutta la macchina amministrativa, ipotecando anni ed anni di bilancio”.

Pronta la replica della prima cittadina: “Di mutui negli anni ne sono stati accesi tantissimi, e sempre estinti: abbiamo valutato ed appurato la piena fattibilità dell’operazione per fare investimenti importanti e posti di lavoro; i servizi rimarranno invariati”. Ed ancora: “I progetti Fornaci e Sala Eracle abbiamo dovuto stralciarli perché non accettati a Roma; quello riguardo sport e periferie non fu presentato correttamente, e quello di ponte Gramignara non è nel piano perché già finanziato e a bando”. (f.p.)

6 www.lapiazzaweb.it Porto Viro
aumenta dei servizi nonostante le difficoltà”
Il sindaco Valeria Mantovan Maura Veronese

La premiazione. La Pro loco di Donada alla cerimonia in Senato

L’Agosto Donadese ora è “Sagra di Qualità”

C’era anche la Pro Loco di Donada e il suo Agosto Donadese tra le 18 eccellenze premiate a Roma con il marchio ‘Sagra di Qualità’, portando a 64 quelle complessivamente certificate (nel 2019, 2020 e 2022).

La cerimonia si è svolta in Senato, nella cornice della Sala Koch, su iniziativa del senatore Antonio De Poli che ha dichiarato: “Nelle piccole comunità la collaborazione tra amministrazioni e mondo del volontariato porta alle cose più belle che l’Italia possa fare. Voi rappresentate il turismo più bello, più vero, che racchiude le bellezze delle nostre comunità: la parte più bella dell’Italia siete voi, cuore pulsante della nazione”.

Presente in sala anche il presidente UNPLI (Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia)

Antonino La Spina: “Le Pro Loco ci mettono l’anima per raggiungere obiettivi incredibili con il lavoro di migliaia e migliaia di persone: esse rappresentano 20mila sagre, 25 milioni di visitatori, 520 milioni di indotto; durante la pandemia ricevevo decine di telefonate di chi non si voleva fermare per mettersi a disposizione di chi aveva biso-

gno. Oggi il circuito turistico vuole scoprire tradizioni, gusti ed odori che stanno nella nostra penisola, nei piccoli centri”.

All’evento, condotto da Adriana Volpe, sono intervenuti l’onorevole Angelo Rossi, consigliere del ministro delle Politiche Agricole e Sandro Pappalardo, consigliere Enit: ne è emerso come le Pro Loco siano piccoli presidi sul territorio a difesa del valore di prodotti agricoli, tradizioni e spaccati di cultura popolare (basti pensare a semplici ricette tramandate o piatti legati a riti centenari ancora oggi osservati) che rendono vivi e danno visibilitàai nostri borghi.

Della compagine portovirese, il sindaco Valeria Mantovan, la presidente del sodalizio Antonella Ferro, uno dei due vicepresidenti, la consigliera Pasqualina Esposito ed il consigliere nazionale Rino Furlan.

La prima cittadina, che qualche giorno dopo ha ricevuto l’associazione in sala consigliare per celebrarne i 55 anni, ha spiega-

to: “Un riconoscimento finora unico tra le Pro Loco della nostra provincia, che fa onore a tutti i volontari e fa conoscere a livello nazionale Porto Viro; spesso si sottovaluta la potenzialità culturale ed economica delle sagre”.

“Felicissimi per questo sogno che si corona - ha affermato poi Ferro - richiesto due anni fa e certificato dagli ispettori UNPLI l’estate scorsa proprio nei giorni in cui è mancato un nostro volontario. 55 anni di associazionismo (su 60 di vita dell’UNPLI), in cui abbiamo avuto sempre la massima collaborazione delle amministrazioni che si sono avvicendate”.

Un bando per i pensionati

L’assessore ai servizi sociali Roberto Luppi ha annunciato l’uscita di un bando per i pensionati in difficoltà, con meno di mille euro al mese.

“Come da programma elettorale, il contributo è destinato alle persone anziane che presentano una pensione inferiore a mille euro al mese e rispettano determinati requisiti – ha spiegato Luppi - Gli interessati devono avere la residenza anagrafica di Porto Viro da almeno 5 anni, avere compiuto 65 anni di età, avere un deposito bancario alla data della richiesta inferiore a 10mila euro e non avere altri redditi. L’Isee in corso di validità deve essere inferiore o uguale a 15 mila euro; l’importo disponibile per l’assegnazione del contributo è di 10mila euro e verrà erogato un contributo di 100 euro a nucleo familiare sulla base della graduatoria”.

Già dal 3 aprile scorso è stato possibile presentare le domande per la richiesta del contributo e sarà possibile farlo fino al 3 maggio prossimo, compilando la documentazione richiesta dal bando, disponibile sul sito internet del Comune di Porto Viro (www.comune.portoviro.ro.it).

“La domanda – ha aggiunto ancora l’assessore - può essere consegnata a mano all’ufficio protocollo, inviata per via telematica o presentata tramite il sistema istanze on-line. Infine, per eventuali chiarimenti, è possibile rivolgersi all’ufficio servizi sociali del Comune di Porto Viro”. (f.p.)

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Porto Viro

Autori. Lo scrittore e giornalista Roberto De Ponti ha presentato la sua ultima fatica letteraria

L’ultimo Freddie Mercury in un libro

Nell’a mbito della rassegna “Incontri con l’autore”, lo scrittore e giornalista Roberto De Ponti ha presentato nella Sala Eracle di Porto Viro, ad una vasta platea di amanti della musica e non, la sua recente fatica letteraria dal titolo “L’ultimo Freddie Mercury. 1986-1991: gli ultimi anni di vita del mito” dedicata al frontman del gruppo rock dei Queen.

Nel volume l’autore si è soffermato, in particolare, sulla persona più che sul personaggio e ha focalizzato l’attenzione sui suoi ultimi cinque anni di vita, i più sofferti ma anche i più creativi. Non a caso, alla domanda postagli dalla moderatrice Arianna Ferrari di indicare con soli tre aggettivi il re del rock nel lasso di tempo finale della sua vita, che terminerà il 24 novembre del 1991, De Ponti ha utilizzato: vitale, effervescente e distaccato, riferendosi in particolare alla sua fervida creatività malgrado il progredire della malattia, tenuta nascosta ai più fino all’ultimo, anche per fugare ogni compassione.

Lo scrittore ha poi trattato il pessimo rapporto che i Queen hanno sempre avuto con i tabloid inglesi, i quali sollevavano le accuse più disparate per smon-

tarli. Ciononostante, la band in questo periodo ha saputo comporre alcune tra le canzoni più belle e ancor oggi più celebri, prima fra tutte, a detta dell’autore, il capolavoro “Somebody to love”.

A descrivere meglio Mercury è l’epitaffio del collega Brian May, presente nel basamento della statua a lui dedicata a Montreux

L’autore Roberto De Ponti ha descritto il re del rock nella fase finale della sua vita con tre aggettivi: vitale, effervescente e distaccato

QUA LA ZAMPA!

che recita “Lover of life, singer of songs - Amante della vita, cantante di canzoni”. Durante la serata, quasi a cadenziare il percorso personale e musicale del mito Freddie Mercury, l’accompagnamento musicale dal vivo ad opera del giovane cantante locale Giovanni Gnan.

Le due “Giornate del Tartufo” ospitate alla pineta di Fornaci

Per la prima volta ad ospitare le due “Giornate del Tartufo” a Porto Viro è stata la pineta di Fornaci, cornice perfetta per la valorizzazione del prodotto locale principe nel Delta del Po, conosciuto come tartufo ‘bianchetto’ o ‘marzuolo’. Duplice la finalità dell’evento: formazione per gli studenti dell’istituto comprensivo cittadino e promozione a 360°.

Nella prima giornata sono state infatti programmate una serie di attività con visite guidate nella sede naturale del parco delle dune, mentre in quella successiva il programma ha dato spazio ad eventi competitivi ed espositivi con il coinvolgimento di un team di addestratori accompagnati dai propri cani – impegnati nella cerca e nel riporto del tartufo - e la partecipazione di espositori di prodotti locali.

La manifestazione, giunta alla quindicesima edizione, ha avuto una sua rilevanza non solo per il numero di categorie coinvolte, ben

tre, ma perché la stessa rientrava nel circuito nazionale ed era dedicata quest’anno al compianto

professor Antonio Dimer Manzolli, recentemente scomparso.

“Una persona molto apprezzata – ha fatto sapere Dismo Milani, presidente dell’associazione de ‘Le Dune ODV’- in quanto esperto

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conoscitore del territorio polesano, chiamato a ricoprire diverse cariche istituzionali, sia a livello politico che di valenza a indirizzo culturale, come quella di presidente dell’Accademia del Tartufo del Delta del Po, che aveva seguito e curato con grande interesse e passione”. (f.p.)

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Fabio Pregnolato L’autore Roberto De Ponti e la moderatrice Ariannna Ferrari Porto Viro Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario

Porto Tolle

Elezioni.

Il prossimo 14 e 15 maggio si va al voto per eleggere il nuovo sindaco

Sfida Pizzoli-Nicolasi: ecco i candidati di Porto Tolle

L a consigliera comunale Cosetta Nicolasi e l’uscente sindaco Roberto Pizzoli saranno i due candidati alle prossime elezioni comunali previste il 14 e 15 maggio. Nicolasi, classe 1982, una laurea in scienze della comunicazione, mamma, moglie e imprenditrice, dopo 5 anni all’opposizione vorrebbe provare a “rinnovare” Porto Tolle.

“Prima di accettare la candidatura ho avuto non poche titubanze legate soprattutto alla gestione famigliare e poi quella lavorativa. Ho ricevuto però un’iniezione di fiducia dal mondo civico, tante persone che mi hanno spronato a provarci – dichiara Nicolasi –. La lista punterà sull’esperienza dell’ex sindaco Claudio Bellan, della collega Silvia Siviero, e di nuove figure provenienti dalle varie realtà del nostro paese per proporre un rinnovamento, che in qualche modo vuole essere sinonimo di aggiornamento”.

A sostenere la candidata sindaca oltre a Bellan e Siviero, Lorenzo Binatti, Sara Marchesini e Roberto Finotello. “Il nostro obiettivo sarà quello di mettere il cittadino al primo posto. Riprendere il dialogo con Enel per la conversione dell’ex centrale in villaggio turistico per dare priorità al tema turistico, fondamentale per partire anche con progetti di politiche giovanili. Lotteremo per il no alle trivelle e riapriremo il dialogo nei tavoli di concertazione con Adriatic lng e riporteremo la mensa in asilo nido”.

Pizzoli, che prima del suo mandato si sindaco è stato all’opposizione per i cinque anni, solo per citare il suo ultimo decennio in politica, dichiara: “Sono stati 5 anni difficili ed intensi, abbiamo affrontato sfide che sembravano poterci mettere in ginocchio ed invece ci siamo rialzati più forti di prima. Il motto con cui ci siamo presentati nel 2018 era “Si Cambia”: credo che il nostro Paese abbia compreso lo spirito che ci animava e con questa consapevolezza, insieme ai settori produttivo, economico, sociale e turistico abbiamo contribuito a dare un volto nuovo a Porto Tolle, cogliendo anche la sfida della gestione delle emergenze per trasformarla in opportunità. Ho sempre messo il cuore per il Paese che amo scegliendo con senso di responsabilità di fare il

Polizia in classe per rendere consapevoli i più giovani

Sindaco a tempo pieno, per dare ascolto ai cittadini di Porto Tolle e rispondere alle richieste di un comune che sta dimostrando il proprio valore in settori strategici per la sua crescita. Concentrerò il mio entusiasmo e il mio impegno insieme alla mia squadra, animato dalla volontà di contribuire a migliorare il nostro comune e il territorio del Delta del Po anche per le generazioni future”.

Sono stati circa 300 gli studenti delle Scuole secondarie di primo grado di Porto Tolle, Adria, Taglio di Po e Porto Viro coinvolti nel progetto formativo riguardante i fenomeni di bullismo, cyberbullismo, baby gang e adescamento online. Gli incontri, inseriti nell’ambito del progetto “La Questura di Rovigo per le scuole”, sono stati finalizzati sia per approfondire le tematiche trattate e sia per evidenziare l’importanza del ruolo rivestito dai giovani all’interno della società: la loro partecipazione attiva rappresenta uno degli strumenti per contrastare

in maniera efficace i fenomeni sociali e criminali presenti nella realtà odierna. Il Commissario Giacomo Maggio, affiancato da alcuni agenti di polizia di stato, ha fornito suggerimenti su come affrontare gli episodi di bullismo e cyber bullismo, evidenziando al contempo le conseguenze penali e amministrative a cui si espongono gli autori di tali condotte. Si è marcata altresì la necessità di abituarsi, sin da piccoli, all’utilizzo consapevole e critico di strumenti tecnologici, web esocial network per tutelare se stessi e gli altri dalle insidie e dai rischi derivanti da un approccio imprudente e superficiale alla tecnologia. “Fondamentale in tale ambito – ha evidenziato il Commissario – la sinergia fra insegnanti, famiglie, autorità comunali e Forze dell’Ordine. La Polizia di Stato garantisce quotidianamente il sostegno alla collettività anche attraverso App e siti web qualiYouPol e Commissariato di P.S. Online che permettono ai cittadini di segnalare e denunciare reati per mezzo di smartphone e PC”. Gli eventi formativi hanno rappresentato infine l’occasione per illustrare il Progetto “PretenDiamo Legalità”, proposto dal Ministero dell’Interno in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, che vedrà competere le scuole aderenti nella realizzazione di un elaborato in materia di legalità e rispetto delle regole”. (Gu.Fe.)

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Guendalina Ferro Roberto Pizzoli Cosetta Nicolasi

Sanità.

L’attività di trasporto ambulanze in emergenza - urgenza è stato affidato alla Croce Verde di Adria

A Barricata spiagge sicure grazie al servizio di pronto soccorso

Dal primo aprile, in tutta la provincia di Rovigo, l’attività di trasporto ambulanze in emergenza - urgenza è affidata alla Croce Verde di Adria, grazie alla convenzione stilata tra Croce Verde e Azienda Sanitaria. Una collaborazione che prevede uniformità ed omogeneità dei mezzi di soccorso che saranno allestiti con tutti i materiali ed attrezzature sanitarie uguali per tutte le ambulanze e le auto mediche coordinate dalla Centrale Operativa Provinciale del SUEM 118 di Rovigo. Nel pacchetto della convenzione rientra anche il presidio di due mezzi di pronto soccorso (BLS) presso le spiagge di Barricata e di Boccasette, dal 15 giugno al 31 agosto, dalle 9 alle ore 19. Un servizio quest’ultimo che in questi anni era a carico della casse comunali del comune di Porto Tolle e che da quest’anno si aggiungerà ai dati statistici registrati nel corso del 2022, contraddistinto da 148.021

chiamate (5.458 in codice rosso, 10.210 in codice giallo, 6.720 in verde, 984 in bianco) oltre alle 23.372 le missioni di soccorso avvenute durante l’anno.

A darne notizia il direttore della centrale operativa provinciale

Andrea Poli: “Un soccorso efficiente e tempestivo può ridurre gravità di traumi e patologie improvvise e anche la mortalità pre ospedaliera, e i tempi di degenza media – spiega Poli –. Ogni giorno l’efficienza del servizio viene dimostrata nel rispetto dei tempi brevissimi di intervento, nelle competenze tecnico-professionali del personale e nell’umanità dello stesso, verso i difficili casi che si trovano a dover affrontare quotidianamente”.

L’urgenza viene gestita anche in elisoccorso, con lo scopo principale di prestare soccorso a persone in pericolo di vita, in qualunque tipo di ambiente, garantendo un’assistenza ad alto livello, con tempi di inter-

vento molto rapidi, specie in località isolate o remote, quando accade un episodio traumatico, un incidente, o è necessario trasportare tempestivamente ed efficacemente un paziente da una struttura all’altra per affidarlo a cure più avanzate e specialistiche.

Nel corso del 2022, sono sta-

Nuovo anno accademico per l’Università Popolare di Porto Tolle

Quest’anno l’anno accademico dell’Università Popolare di Porto Tolle ha raggiunto numeri importanti che traducono il bisogno di socialità post pandemia delle fasce d’età medio-alte della cittadinanza. Sono infatti 72 le persone che hanno aderito al calendario dei corsi e attività presentato ad inizio 2023, 56 gli iscritti all’Uni pop e 26 i partecipanti alle lezioni di ginnastica dolce svolte presso la palestra di via Giordano.

Tra le materie riproposte durante le lezioni, storia e storia dell’arte, filosofia, psicologia, arte-

terapia, storia del territorio, antropologia, apicoltura e letteratura. Il termine dei corsi è previsto per fine maggio, occasione in cui verranno consegnati gli attestati di partecipazione. Numeri che fanno capire quanto sia stata apprezzata l’iniziativa culturale da parte della cittadinanza.

L’iniziativa culturale, iniziata lo scorso 17 gennaio presso la Sala della Musica è frutto della collaborazione tra l’Università Popolare Polesana, l’assessorato alla Cultura e la Biblioteca di Porto Tolle. (gu.fe.)

te effettuate 162 missioni con elisoccorso, 119 per intervento diretto sul trauma e 43 per trasportare il paziente in una struttura specializzata. Grazie al contributo e alla collaborazione dei Comuni, sono state attivate nuove piazzole per l’Elisoccorso che da 9 passano a 21. “Tecnologia, professiona-

lità e abnegazione rendono la nostra Centrale Operativa un vero valore aggiunto per tutto il territorio, anche con evidenti miglioramenti dei tempi medi di intervento” afferma il Direttore Generale dell’Azienda Ulss 5, Patrizia Simionato.

Guendalina Ferro

12 www.lapiazzaweb.it Porto Tolle

Sociale. L’iniziativa mirata a valorizzare, coinvolgere e includere tutti

Pari opportunità, arriva la nuova Commissione

Si è insediata a Rosolina la nuova Commissione comunale per le pari opportunità. La prima riunione si è svolta nella sala consigliare municipale. Dopo il saluto della consigliera delegata e presidente del consiglio, Federica Concon, è intervenuto il sindaco Michele Grossato, nel portare alla nuova istituzione e ai componenti della stessa, l’augurio di un buon lavoro, “Certo che la nuova realtà saprà ben tradurre in fatti le tante iniziative pensate per la nostra comunità ed il nostro territorio nel rispetto e nella valorizzazione della più ampia partecipazione ed inclusione sociale”.Per voto palese è stato eletto vicepresidente, Enrico Finotto. Quindi, dopo l’intervento di tutti i componenti, si è proceduto a scegliere il logo che andrà a identificare la commissione, realizzato grazie ad un concorso di idee, promosso dalla Scuola secondaria locale. Questi tutti i componenti: presidente FedericaConcon; rappresentante della maggioranza consigliare, Anna Frasson; rappresentante della minoranza consigliare,

Simona Vallese; Pro loco, Elisa Salmaso; Caritas, Elisa Zanini; Rosolina shopping, IreneIngenieri; Rosolina fitness, Giulia Marangon; Rosolina soccorso, Susanna Tiengo; Istituto comprensivo, Babila Ruzza; Filarmonica “Vincenzo Bellini”, Silvia Farina; Centro culturale Rosolina, Enrico Finotto; Il melograno, CorinneManoli. Un altro importante evento per Rosolina è stata la partecipazione a Epica dell’Acqua, maratona che toccherà anche la cittadina del Delta del Po. La presentazione è avvenuta nella sede

dell’Ente Parco Delta del Po, con il sindaco Grossato giunto insieme all’assessore Alessandra Patrian. “Si tratta diuna corsa a tappe, ideata da Alberto Marchesani, che si terrà il 13-1415 ottobre, nel territorio del Delta del Po – spiega Michele Grossato - Una tre giorni della lunghezza di 100 chilometri, organizzata in collaborazione con Parco Delta del Po, Confartigianato e Isola di Albarella, che interesserà i comuni di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina, le cui Amministrazioni sono partners con il loro patrocinio all’evento. Saranno tre tappe di circa 30 chilometri ciascuna, da percorrere a piedi o a corsa, nel meraviglioso itinerario del territorio deltizio, con le bellezze naturalistiche tipiche che ne faranno da cornice.Un’occasione straordinaria di promozione turistica del territorio di cui Rosolina è lieta di essere parte”. Permaggiori informazioni e per iscrizioni, è possibile consultare il sito www.epicadellacqua.it.

Addio all’ex sindaco Gildo Ghezzo

Un malore improvviso ha strappato l’ex sindaco di Rosolina, Ermenegildo Ghezzo, da tutti chiamato Gildo, all’amore dei suoi cari, lasciando un vuoto incolmabile nei tanti amici della politica polesana, che l’hanno sostenuto sia ai tempi dell’incarico da primo cittadino, sia quando sedeva in consiglio provinciale a Rovigo. Ghezzo, scomparso il 5 aprile a 76 anni, mentre si trovava nella sua abitazione a Rosolina, lascia la sorella Maria, il cognato Carlo, i nipoti Tiziana e Gianluca, oltre agli altri famigliari Giorgio, Carlotta, Natalie, Elena e Sofia. Ermenegildo Ghezzo era stato sindaco di Rosolina per due legislature: dal 1980 al 1985 e dal 1991 al 1995.E’ stato un grande difensore del Parco regionale del Delta del Po e si era sempre battuto contro l’idea di trasformarlo in Parco nazionale. E’ stato anche il sindaco della nascita di Albarella, l’isola privata realizzata dal gruppo industriale mantovano, guidato da Emma Marcegaglia.Si è occupato di navigazione fluviale in Polesine, rivestendo l’incarico di presidente della società Saipo ed è stato anche candidato consigliere comunale alle ultime elezioni amministrative di Rosolina, svoltesi nell’ottobre 2021, che hanno visto eletto il sindaco Michele Grossato, facendo partedella lista civica del candidato sindaco Tiziano Zago. (m.s.)

13 www.lapiazzaweb.it Rosolina
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Marco Scarazzatti

Eventi. A maggio la quinta edizione dell’atteso appuntamento con tante iniziative in programma

Torna l’Abarth nel Delta: le auto del marchio in sfilata lungo le strade

Èstata annunciata la quinta edizione dell’Abarth nel Delta, previsto il prossimo 21 maggio. A darne notizia il sindaco Moreno Gasparini e il consigliere con delega agli eventi Giovanni Civiero.

L’evento di auto storiche e moderne del marchio Abarth partiranno dalla storica cittadina di Loreo, per transitare lungo le strade che costeggiano il canale navigabile che attraversa la cittadina Polesana e mette in comunicazione il fiume Adige con il Fiume Po.Un luogo che è stato il centro di intensi traffici fluviali. L’itinerario prevede il transito delle vetture per Porto Viro, il paese Natale di Maria

Antonietta Avanzo, pilota automobilistica, nota per essere stata la prima donna in Italia e in assoluto a percorrere le Mille Miglia e compagna di squadra di Enzo Ferrari.Il viaggio proseguirà lungo la strada delle Valli di Moceniga, dove è prevista una sosta con aperitivo lungo le sponde del Fiume e Adige per poi risalire sulle sponde del Fiume Po e giungere dove, geograficamente inizia Il Parco del Delta del Po, a Papozze, dove è previsto il pranzo .

“Come consigliere comunale e coordinatore delle associazio-

Civiero:

“Molto soddisfatti che ci sia sintonia nel collaborare e voler creare sempre più iniziative che valorizzino la nostra città di Loreo”

ni sono molto orgoglioso che finalmente nel nostro comune ci siano tante associazioni e gruppi volenterosi che portano avanti le nostre tradizioni, la cultura, la storia, i prodotti del nostro territorio e che tra di loro ci sia sintonia nel collaborare voler creare sempre più eventi che valorizzino la nostra città di Loreo”, conclude Giovanni Civiero.

Guendalina Ferro

Dal Comune di Loreo arriva ristoro per le famiglie: 12mila euro a sostegno dei più colpiti dalla morsa del caro energia

Le famiglie di Loreo, con un Isee inferiore ai 1 2mila euro, avranno tempo fino al 30 giugno per presentare le domande e ottenere un contributo per pagare le bollette di luce e gas che sono scadute dopo il 15 novembre 2022. Il modulo di richiesta può essere scaricato dal sito www.comune. loreo.ro.it e una volta compilato dovrà essere spedito a mezzo mail agli indirizzi protocollo@comune. loreo.ro.it, protocollo.comune. loreo.ro@pecveneto.it, oppu-

re rivolgendosi all’ufficio protocollo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle e il lunedì pome-

Le auto storiche e moderne del marchio Abarth partiranno dalla storica cittadina di Loreo, per transitare lungo le strade che costeggiano il canale navigabile che mette in comunicazione il fiume Adige con il Fiume Po

riggio dalle 15 alle 17.30. Ogni nucleo familiare potrà beneficiare del contributo per un im-

porto massimo di euro 400,00. Saranno escluse le bollette già rimborsate con il contributo ordinario trimestrale e con il precedente contributo per caro energia relativo al periodo 16 gennaio al 17 febbraio 2023. L’assessore ai Servizi Sociali Letizia Tosin, rende noto che gli uffici provvederanno ad effettuare gli opportuni controlli per attestare la veridicità delle dichiarazioni pervenute dai cittadini richiedenti il contributo relativo al caro energia. (gu.fe.)

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Loreo
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Siccità. Acquevenete al lavoro per la dismissione la centrale di Ponte Molo

“Situazione critica ma sotto controllo, per ora niente razionamento”

ATaglio di Po, causa il rischio siccità, Acquevenete ha adottato nuove misure per far fronte ai possibili scenari. La situazione è infatti più critica degli anni scorsi, ma per ora sotto controllo. Se la primavera non vedrà un intensificarsi delle piogge, potrebbe verificarsi una situazione di grave siccità come quella registrata lo scorso anno, se non peggiore. I gestori potrebbero doversi confrontare nuovamente con fenomeni quali la risalita del cuneo salino nei tratti terminali dei fiumi, in particolare sul fiume Po, il prosciugamento di alcune sorgenti montane, l’abbassamento delle falde acquifere, la riduzione dei tiranti idrici in corrispondenza delle prese sulle acque dei fiumi.

Sono due i fronti principali cui Acquevenete ha lavorato e continuerà a lavorare per contrastare i rischi legati alla siccità. Il primo riguarda la riduzione delle perdite idriche, che consentirà la diminuzione del fabbisogno di risorsa prelevato dall’ambiente. Il secondo filone è rappresentato dalla realizzazione del piano degli investimenti, il cui obiettivo primario è l’aumento del grado di resilienza del sistema acquedottistico grazie a importanti opere di interconnessione tra le fonti (tra cui la principale è la falda pedemontana veneta di ottima qualità) e alla loro messa in sicurezza.

“L’acqua è un bene comune preziosissimo ma limitato – sottolinea il presidente Piergiorgio Cortelazzo -.

Per questo va difeso, sia attraverso politiche ambientali che possano tutelarlo, sia attraverso investimenti e finanziamenti per evitare inutili sprechi. Abbiamo quasi completato le opere previste dalla Fase 1 del Piano elaborato in coordinamento con la Regione, il Ministero delle Infrastrutture e la Protezione Civile e stiamo procedendo con gli interventi previsti dalla Fase 2, per lo più opere di interconnessione delle fonti e di messa in sicurezza dei pozzi per non trovarci in primavera nelle stesse condizioni dello scorso anno”.

Tra gli interventi previsti e di imminente realizzazione, anche la realizzazione mediante l’utilizzo della tecnologia Toc (ovvero a trivellazione orizzontale controllata) di una condotta in attraversamento del Po per consentire il collegamento diretto tra la centrale di Ponte Molo di Taglio di Po e le condotte adduttrici del Savec. L’opera sarà completata entro l’estate e permet-

terà la dismissione della centrale di Ponte Molo, dove lo scorso anno si era reso necessario l’utilizzo di un impianto di dissalazione a osmosi inversa per contrastare il fenomeno del cuneo salino. Acquevenete già attua e prevede di implementare in futuro la collaborazione con altri enti e con le istituzioni per sensibilizzare la popolazione ad un utilizzo consapevole della risorsa idrica, ritenuto il primo passo concreto nella giusta direzione. “La situazione appare comunque sotto controllo e

non vi è previsione di razionamento per i prossimi mesi – conclude Cortelazzo – Se le cose dovessero peggiorare potremmo dover pensare piuttosto a una razionalizzazione dell’uso della risorsa. Cosa questo comporterebbe in concreto? Una riduzione della pressione dell’acqua e la richiesta di collaborazione ai cittadini per un utilizzo più consapevole della risorsa, limitandone l’uso per i soli fini idropotabili.

Risaie in secca

Lieve calo in Veneto nel 2022 per le superfici coltivate a riso. In provincia di Rovigo si stima un calo a causa della siccità, che ha condizionato fortemente la stagione 2022. In totale sono 600 gli ettari di superficie in Polesine. L’anno scorso, a causa della carenza di piogge e delle alte temperature, la produzione finale si è attestata su 14.100 tonnellate di riso, con una perdita di quasi il 20% rispetto al 2021. I prezzi, invece, si sono mantenuti su livelli superiori rispetto all’anno precedente, con una media di 632,3 euro a tonnellata. Pessimista per la zona del Delta del Po, Antonio Bezzi, componente della sezione risicoltori di Confagricoltura Veneto e presidente del Consorzio risicoltori polesani, che conta una decina di grandi aziende di seminativi tra Porto Tolle, Taglio di Po e Porto Viro: “La situazione è addirittura peggiore dell’anno scorso. I bacini d’acqua, a cominciare da laghi e laghetti, hanno un livello molto basso e anche le riserve di neve in montagna non fanno ben sperare. Arriviamo da un’annata disastrosa, con le risaie in asciutta, rimaste senza una goccia d’acqua per parecchie settimane. I risicoltori vicino al mare si sono ritrovati con le piante annerite e hanno detto addio al raccolto, perché la portata del Po era talmente bassa che il mare è entrato e ha salato tutto. Nel 2022 la superficie coltivata a riso, in provincia di Rovigo, è diminuita del 11,3%. Prevediamo anche per l’annata 2023 un ennesimo calo, perché in questa situazione di gravissima siccità molti agricoltori non se la sentono di spendere risorse senza la certezza di raccolto. Il dramma è che non sappiamo cosa seminare in alternativa, dato che senza la possibilità di irrigare anche il mais va in sofferenza, come si è visto l’estate scorsa”. (m.s.)

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Taglio di Po
Marco Scarazzatti

Pako Massaro è il primo direttore del Parco regionale Delta del Po

Pako Massaro è il primo direttore nella storia del Parco regionale veneto del Delta del Po. Vice sindaco di Rosolina, classe 1977, Massaro è stato eletto all’unanimità dal consiglio di amministrazione dell’Ente parco, composto dal presidente Moreno Gasparini (sindaco di Loreo) e dai consiglieri Roberto Pizzoli (sindaco di Porto Tolle), Mario Visentini, Alessandro Faccioli, Omar Barbierato (sindaco uscente di Adria). Pako Massaro non è comunque nuovo ad incarichi di una certa importanza, dato che per cinque anni è stato amministratore presso Sistemi Territoriali Spa e liquidatore del Consorzio di Sviluppo Polesine. “Spero di essere all’altezza di questo ruolo, – ha affermato Massaro – anche perché il Basso Polesine rappresenta una miniera d’oro”. Con la sua nomina si mette tra l’altro fine a tutta una serie di polemiche, legate al fatto che fino ad ora la Regione Veneto si era dovuta affidare ad una Commissione tecnica composta da tre persone. In totale sono arrivati 30 curriculum: di questi il presidente Gasparini ne ha visionati 12, ossia quelli che la Commissione ha ritenuto più rispondenti al ruolo richiesto.

Il Cda, dopo un’attenta valutazione, ha scelto Pako Massaro, da svariati anni uomo di fiducia del governatore del Veneto Luca Zaia oltre che dell’assessore regionale polesano Cristiano Corazzari, e quindi persona molto ben vista in seno alla giunta regionale, avendo maturato tanta fiducia nel mondo politico del centro destra, con particolare riferimento alla Lega Nord.

“Mi metterò subito al lavoro per rendere il Parco del Delta del Po, fruibile 365 giorni l’anno – prosegue Massaro –perché questa terra è tra le più belle d’Italia e va assolutamente valorizzata”. L’iter burocratico prevede ora che venga effettuato il decreto di nomina e che entro dieci giorni ci sia la sottoscrizione del contratto, della durata di 6 mesi, come prova. Solo in questo momento il neo eletto direttore Massaro potrà insediarsi, inizian-

do il suo lavoro. Si chiude così una ricerca che durava da anni: di fatto, il Parco non ha mai avuto un vero e proprio direttore. Con l’atto di nomina Pako Massaro ha sottoscritto tutti gli atti amministrativi e contabili, che il Cda approverà e dovrà anche organizzare il personale dell’Ente, partecipare ai bandi regionali, nazionali ed europei, indire le gare di appalto. A questo pun-

to per Pako Massaro, che ha il ruolo anche di assessore a Rosolina, potrebbe presentarsi il problema del doppio incarico: quello politico-amministrativo in uno dei nove Comuni facenti parte dell’Ente Parco del Delta del Po e al contempo quello di direttore. Non sarà di certo una scelta facile quella da fare.

Soddisfatto il presidente del Parco del Delta del Po Veneto, Moreno Gasparini: “Sta arrivando la parte più gravosa da gestire, per quello che attiene il Pnrr ed entro giugno ci sono delle scadenze molto importanti. Per questo motivo avevo bisogno di una persona che fosse presente ogni giorno nella sede del Parco e che conosca bene il territorio. Nei prossimi giorni mi incontrerò con Pako Massaro e assieme a lui capirò quello che potrà succedere da qui in avanti. Quello che è certo è che l’Ente Parco aveva assolutamente bisogno di avere un direttore che fosse operativo in tempi celeri. Ora che l’abbiamo trovato, mi sento molto più sereno e sollevato”. Il Parco regionale Delta del Po è stato istituito l’8 settembre 1997 con la legge regionale numero 36. Si prefigge di tutelare, recuperare, valorizzare e conservare i caratteri naturalistici, storici e culturali del territorio del Delta del Po, nonché assicurare adeguata promozione e tutela della attività economiche tipiche dell’area e concorrere al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali, dei territori dei comuni di Rosolina, Porto Viro, Ariano nel Polesine, Taglio di Po, Porto Tolle, Adria, Loreo, Corbola e Papozze, territori che costituiscono la quasi totalità dell’intero delta fisico del fiume Po, con tutta la più bella caratterizzazione lagunare, ambientale geomorfologica, archeologica e tradizionale. Nel frattempo, attraverso i canali social, sono giunti tantissimi messaggi da parte di personaggi politici e del mondo associazionistico bassopolesano e non solo, che si sono complimentati con Massaro per questa nomina.

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Nomine. Fino a questo momento la Regione si era dovuta affidare a una commissione tecnica di tre persone
Territorio
Pako Massaro e il Parco regionale del Delta del Po

Aggiornamenti sulla viabilità: la storia di “Tutta la Romea minuto per minuto”

Un servizio di aggiornamento in tempo reale della viabilità sulla Romea, creato dai cittadini per i cittadini. È la storia del gruppo Facebook “Tutta la Romea minuto per minuto”, creato da Matteo Tonello con l’intento di offrire un canale di informazione immediato per tutti i frequentatori della statale 309.

Quando e come nasce l’idea di creare un gruppo in cui informarsi?

“L’idea nasce nel giugno 2014. Ero in autobus ed eravamo fermi da tre ore a causa di un incidente. Mi sono detto: “Ci vorrebbe un gruppo in cui chiunque possa fare segnalazioni sulla viabilità in tempo reale”. E da lì mi sono messo all’opera per crearlo. Non avevo mai fatto nulla di questo genere prima, ma in breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio e senza alcuna sponsorizzazione o promozione, soltanto con il passaparola della gente”. C’è qualche battaglia che avete seguito?

“Abbiamo seguito parecchie battaglie negli anni. Fra queste la più importante sicuramente riguarda l’aver dato voce alle segnalazioni dei cittadini in merito alla situazione di degrado della fer-

mata sulla Romea all’altezza di Sant’Anna di Chioggia: in qualche modo siamo riusciti a giungere al cuore dell’amministrazione, perché alla fine ci ha dato ascolto e ha provveduto. Dopo vari incontri con l’Anas, non hanno semplicemente posizionato delle pensiline per la fermata, come mi sarei aspettato, ma hanno provveduto proprio a modificare la viabilità, creando anche uno spiazzo per i bus e facendo davvero un gran lavoro. È stata una grossa soddisfazione per il gruppo, perché ci ha fatto capire che possiamo fare qualcosa anche per il sociale”. Il gruppo sembra piuttosto ordinato. Come fate?

“In breve tempo la mia idea ha raggiunto moltissime persone: pensavo che saremmo arrivati a 100 e invece in 9 anni siamo arrivati a 45.380 persone. Il progetto si è esteso a macchia d’olio, soltanto con il passaparola della gente”

“Il nostro impegno è proprio tenere a bada questo tipo di individui, bloccandoli, silenziandoli o cancellando i post ripetitivi e le foto, che non sono consentite per una questione di privacy”. Quanto è impegnativo gestire un gruppo così?

“Parecchio. Fortunatamente però posso contare sul grande sostegno dell’altra amministratrice, Michela Tuzza, oltre che sul supporto dei membri che non si risparmiano dal segnalare post ed eventuali problemi. E poi c’è un grande aiuto anche da parte delle forze dell’ordine: con la polizia locale di Chioggia abbiamo un ottimo rapporto”.

Zls, Zaia scrive al Ministro per accelerare

La Zona Logistica Semplificata (ZLS) Porto di Venezia – Rodigino è stata istituita, ma non è pienamente operativa. Per questo il presidente del Veneto Luca Zaia ha inviato una lettera al Ministro per gli Affari Europei, sud, politiche di coesione e PNRR evidenziando l’urgenza dell’emanazione dei decreti attuativi per rendere effettivo il funzionamento .

“Nonostante l’adozione del Decreto istitutivo, ad oggi la completa operatività della ZLS del Veneto è preclusa dall’assenza di una chiara normativa che ne definisca le modalità di funzionamento e di governance – spiega il Governatore del Veneto – . Appare necessario, quindi, riprendere l’iter di adozione del DPCM finalizzato al riordino della vigente normativa in materia di Zone Logistiche Semplifica-

te, soprattutto per consentire, in tempi rapidi, l’insediamento del Comitato d’Indirizzo, organo politico ed amministrativo a cui, tra le funzioni riconosciute, spetterà il compito di assicurare gli strumenti che garantiscono l’insediamento e la piena operatività delle aziende presenti nella ZLS veneta, nonché la promozione dell’area verso i potenziali investitori internazionali”.

La ZLS Porto di Venezia Rodigino, va ricordato, è stata ufficialmente istituita con DPCM del 5 ottobre 2022, dopo un percorso che ha visto la Regione coordinare gli sforzi a sostegno di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e parti sociali.

“Come ribadisco da tempo –commenta l’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia che ha seguito sin dall’inizio l’i-

ter di avvio per la costituzione della ZLS – dobbiamo agire in fretta se intendiamo realizzare il principale obiettivo della ZLS che è quello di attrarre investimenti. Ciò potrà avvenire attraverso una drastica semplificazione amministrativa e la possibilità di accedere al credito d’imposta, oltre che ad un piano di interventi regionali finanziati con le risorse del PR FESR 2021-2027”.

“La ZLS è un progetto sul quale crediamo fortemente, unitamente alle categorie economiche del territorio – conclude il Presidente della Regione –. Lo abbiamo voluto per dare al Veneto uno strumento per il rilancio dei territori che stanno tra l’area del Porto di Venezia e l’intera costa rodigina. Un’opportunità di sviluppo e crescita che, siamo convinti, avrà ricadute notevoli per l’intera economia veneta”.

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L’intervista. Matteo Tonello racconta la nascita e l’evoluzione del gruppo Facebook che ha creato

I dati della Camera di Commercio di Venezia Rovigo. Esportazioni per 1,91 miliardi di euro

Corre l’export in Polesine e torna a valori pre pandemia

Corre l’export in Polesine. Tanto da recuperare e superare i livelli pre-pandemia con un +15,5%, secondo i dati diffusi oggi dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo. I valori delle esportazioni della provincia di Rovigo, nel 2022, si attestano a 1,91 miliardi di euro, in recupero del 14,2% sul 2021 e del 15,5% sul 2019. La prima voce dell’export sono gli “articoli in materie plastiche” che rappresentano il 10,3% dell’export polesano in crescita del 16,1% sul 2021 (+45,2% sul 2019).

“Non può che far ben sperare la crescita delle esportazioni - commenta Massimo Zanon, Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo - significa che l’economia, nonostante le difficoltà che stiamo incontrando, tiene e che le aziende dimostrano grande resilienza e volontà di espandersi. L’istituzione della Zls - Zona

logistica semplificata Porto di Venezia Rodigino, avvenuta ufficialmente a fine marzo, non potrà che portare ulteriori benefici ai territori interessati dando impulso alle aziende che vi investiranno. Inoltre, la ricerca e le nuove tecnologie negli ambiti dell’Industria 4.0, della produzione di energia da fonti rinnovabili e delle comunità energetiche consentiranno di aumentare l’efficienza delle imprese e di ridurre i costi”.

Crescono in Polesine anche le esportazioni di prodotti chimici di base (+33,3% e + 38,9 milioni di euro di variazione assoluta sul 2021 e + 61% sul 2019). Valori di crescita positivi anche per i settori “tubi, condotti e profilati” (+130,8% sul 2021 e +153,4% sul 2019) e per le “parti e accessori per veicoli” (+40,8% sul 2021 e +70,5% sul 2019).

Decrescono, invece, le macchine per l’agricoltura e la silvicol-

Il presidente Zanon: “L’istituzione della ZLS non potrà che portare ulteriori benefici ai territori interessati”

tura (-14,4% sul 2021); i prodotti farmaceutici di base (-8% sul 2021); i prodotti di colture agricole non permanenti (-8,4% sul 2021); gli strumenti e forniture mediche e dentistiche (-50% sul 2021); le bevande (-7% sul 2021). Per quanto riguarda le importazioni, che ammontano a oltre 9,26 miliardi di euro, crescono

i valori totali: +180% sul 2021 e +189,7% rispetto al 2019. La crescita a tre cifre percentuali nelle importazioni del rodigino è imputabile all’aumento delle quotazioni dei prodotti energetici a livello internazionale ed alla presenza del terminale Adriatic LNG al largo di Porto Levante, nel Mare Adriatico, che da solo, grazie

alla sua attuale capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi annui, copre il 10% del fabbisogno nazionale di gas naturale. Le principali destinazioni dell’export rodigino si concentrano per lo più in Europa costituendo il 78,5% delle esportazioni, per un controvalore di oltre 1,5 miliardi di euro (+8,5% sul 2021 e +27,6% sul 2019). Il 69,4% dei flussi in uscita si rivolge all’area UE 27. Seguono poi America, Asia, Africa ed Oceania e altri territori. Il Paese verso il quale Rovigo esporta di più, il 17% del valore complessivo delle esportazioni provinciali, è la Germania; il principale mercato di sbocco extra UE sono, invece, gli Stati Uniti. Rimangono stabili le esportazioni verso Spagna e Romania; crescono verso Austria, Malta, Emirati Arabi Uniti, Messico. Diminuiscono, invece, i flussi verso la Grecia.

24 www.lapiazzaweb.it Economia

Arte. La tematica comune agli artisti per il 2023 è

Torna puntuale DeltArte, il festival della street arte del Delta del Po

Rit orna DeltArte - Il Delta della Creatività, il festival itinerante nato nel Delta del Po e dedicato alla street art, all’arte pubblica, alla creatività giovanile e sopratutto al territorio. Una manifestazione che si rivolge e coinvolge artisti nazionali e internazionali, per realizzare murales in diversi quartieri delle città del territorio, creando nel corso degli anni un vero e proprio museo diffuso di arte urbana a cielo aperto.

Giunto alla sua XI edizione, il festival vede come capofila l’associazione di promozione sociale Art Flood di Rovigo. Come ogni anno, gli artisti selezionati affrontano una tematica comune: per il 2023 è “Follow your dreams - Segui i tuoi sogni”. Un invito rivolto a tutti, specialmente ai giovani. Come scrisse Oscar Wilde “Un sognatore è colui che può trovare la sua strada al chiaro di luna e vedere l’alba prima del resto del mondo.”l sogno ha un ruolo chiave anche nell’arte; un’opera d’arte ci fa sognare ad occhi aperti e riesce a mettere in moto sentimenti diversi. Come di consuetudine, il festiva ha iniziato il suo tour dalla città di Loreo, che lo ha appoggiato sin dal primo anno di vita.

L’artista invitato è il giovane Die-

go Montagner, che ha al suo attivo diverse opere murali in Veneto, tra cui varie cabine elettriche. Montagner ha studiato grafica pubblicitaria a Cittadella e realizza murales per privati, aziende, comuni e locali pubblici; ha decorato alcune navi per Fincantieri e ha realizzato delle installazioni in alcuni parchi di divertimento in Italia.

Per DeltArte l’artista ha realizzato, nel parcheggio davanti alla scuola media, in viale Stazione, una romantica ballerina dal volto sognante e al tempo stesso concentrato, determinato e carico di passione. Il messaggio che questa opera intende trasmettere è per l’appunto inseguire e realizzare i propri sogni, con determinazione

Il festival ha iniziato il suo tour dalla città di Loreo che ha invitato Diego Montagner. Il giovane artista ha realizzato un murales e coinvolto gli studenti dell’istituo comprensivo in un laboratorio

e perseveranza, fin dalla gioventù.

L’artista ha realizzato un laboratorio venerdì 14 aprile con gli alunni dell’Istituto comprensivo mentre il sabato mattina, prima dell’inaugurazione, l’assessore Sara Forzato, insegnante e ballerina, ha coinvolto le classi in un workshop di danza. La prossima tappa del festival sarà l’Istituto Colombo di Porto Viro: i ragazzi delle classi prima e seconda saranno coinvolti nella realizzazione di un’altra opera murale nella propria scuola, seguiti dall’artista polesano Fabio Maria Fedele, muralista e madonnaro molto noto nel territorio.

I talenti delle donne con il film “Finchè il destino non ci separi”

“I talenti delle donne” riscuote una grande successo di pubblico e gradimento in occasione delle celebrazioni per la festa della donna. Un pomeriggio che ha suscitato tante emozioni, non solo nei protagonisti, ma fra tutti i numerosi presenti. L’iniziativa, voluta ed organizzata dall’associazione culturale “Batticuore” di Adria, di cui è presidente la regista Anita Gallimberti, si è svolta nello chalet del parco della splendida villa Anconetta del senatore Bartolomeo Amidei. Lo stesso, nel dare il benvenuto a tutti i presenti, si è congratulato con la regista per l’iniziativa, sottolienando il valore delle donne, soprattutto, ed in molti casi, con incarichi di grandi responsabilità nel mondo. Particolarmente emozionata e soddisfatta Anita Gallimberti ha dato parola alle poetesse Anna Volpe di Taglio

di Po, con lettura di Margherita Cercolato, Marika Braggion di Adria, con lettura della sorella AnnaMaria e Silvia Mesin di Adria, con lettura di Roberto Marangoni. Poesie inter vallate dalle splendide voci delle cantanti

Lorenza Bego di Corbola, Barbara Banine AnnaMaria Braggiondi Bottrighe. Indi la proiezione del film “Finchè il destino non ci separi” dedicato proprio a storie di vita di donne, di mogli e di madri nei vari ambiti della società.

Nel finale, di nuovo sulla scena le tre cantanti con l’aggiunta, improvvisata, della voce di Anita Gallimberti, che qui si è scoperta anche in apprezzata veste canora. Interventi quindi di alcuni attori presenti: Lorella Guarnieri, Silvia Mesin, Claudio Braga, Ro-

berto Marangoni, Barbara Banin, Michele Cisotto, Velia Ganzerla e Giuliana Duò che hanno parlato della loro dilettante esperienza, sottolineando, grazie a ciò, la nascita di nuove amicizie. Per tutte, attrici, poetesse e cantanti, fiori di mimosa offerti dalla regista, mentre al senatore Amidei un’opera pittorica di Silvia Mesin. Al termine un buffet offerto dalla pasticceria Castello di Adria, dall’antico forno del Borgo di Papozze e dalle distillerie Matovani di Pincara

25 www.lapiazzaweb.it Cultura
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Eventi.

L’appuntamento è fissato per il 10 giugno e sarà un’occasione per promuovere il territorio

Rosolina è tra le tappe del Trofeo Italiano Beach Rugby 2023

Sono trenta le tappe lungo tutto il Paese del Trofeo Italiano Beach Rugby 2023, presentato dal responsabile Nazionale per il Rugby a 5 della FIR, Zeno Zanandrea. Il Polesine rientra in una di queste, con la data del 10 giugno a Rosolina. La partenza stagionale è fissata il 27 maggio nella Marche, con Senigallia ad inaugurare la fase di qualificazione del Trofeo sia maschile che femminile, mentre la new entry Vibo Valentia prosegue in entrambe le categorie nel secondo appuntamento, a calendario il 3 giugno nello splendido scenario calabrese.

Lazio,Veneto, Friuli VeneziaGiulia, Piemonte, Umbria, Puglia, Emilia-Romagna e Campania le altre regioni coinvolte per otto week-end consecutivi

che domenica 16 luglio, a Ragusa, chiuderanno il panel di qualificazione al Master Finale 2023, per ospitare il quale sono al momento al vaglio della Commissione alcune prestigiose candidature.

“Il successo della passata edizione, tornata sotto l’egida diretta della Federazione e subito

Le regioni coinvolte saranno Marche, Veneto, Lazio, Friuli, Piemonte, Umbria, Puglia, Emilia e Campagna

pronta a dare un ottimo riscontro grazie alla rete di volontari e società, ha alzato il livello di interesse nei confronti di una disciplina bellissima, spettacolare da guardare e divertente

da giocare, perfetta per fare da “ambasciatore” estivo del nostro sport, potendo sfruttare alcuni dei luoghi più belli del nostro Paese come scenario”, il commento di Zeno Zanandrea.

Il Porto Tolle 2010 è il vincitore del campionato di Terza categoria

Il Porto Tolle 2010 ha festeggiato la vittoria del campionato di Terza categoria, battendo, con un turno di anticipo, la Giovane Italia Polesella e salendo così in Seconda categoria al termine di una cavalcata incredibile da imbattuta con 22 successi in 25 gare con soli tre pareggi.

Ma il successo del Porto Tolle 2010 non si è fermato qui, perché i rossoblù di mister Piombo hanno conquistato anche la Coppa Polesine, battendo in finale l’Arianese per 1-0 con rete vincente di Lezzoli al 26’ della ripresa. È stato l’ultimo atto della 11ª Coppa Provincia di 3ª Categoria, secondo Memorial “Clelio Mazzo” (a premiare i vincitori il figlio, Marcello, ndr), che ha visto protagoniste, allo stadio di Bottrighe, Porto Tolle 2010 e Arianese, prime forze del campionato. Un secondo trofeo quindi per i portotollesi che domenica 2 aprile, allo stadio Cavallari di Porto Tolle, con gli spalti gremiti dai giovani calciatori che formano le numerose squadre

del settore giovanile della società presieduta da Piero Carnacina presenti con le famiglie per tifare la squadra allenata da Piombo, aveva festeggiato la promozione in Seconda categoria. In tribuna il sindaco Roberto Pizzoli, in veste anche di commentatore radiofonico, e l’assessore allo sport Federico Vendemiati. Contro la Giovane Italia Polesella, i deltini hanno festeggiato con una vittoria per 4-0 con i sigilli di Bertaglia, Lezzoli e bomber Trombin, all’ennesima doppietta stagionale. Sugli spalti del Cavallari c’erano anche i ragazzi dell’Under 17 che alla mattina avevano giocato, vincendo, sullo stesso campo contro il Borsea, una gara caratterizzata da uno stop di un’ora per consentire l’atterraggio dell’elisoccorso a causa di un incidente avvenuto nel Comune di Porto Tolle , quelli dell’Under 15, gli Esordienti fino ai più piccoli Pulcini. Una bella “famiglia” formata da dirigenti e formatori appassionati a disposizione dei quasi 150 giovani tesserati con la società. (c.a.)

Come lo scorso anno, tante le iniziative collaterali collegate ad ogni tappa, uno degli elementi vincenti emersi nel 2022: in stretta collaborazione con i comitati e le delegazioni regio-

nali coinvolti e con la rete di Promozione & Sviluppo, ogni data sarà infatti l’occasione per promuovere i club e le attività del territorio, attraverso il coinvolgimento del pubblico e le feste di fine tappa, veri e propri terzi tempi sulla sabbia dedicati al cibo, alla musica e al divertimento.

“Il bello del Beach Rugby è proprio questo, la perfetta coabitazione tra lo spirito agonistico, un giusto approccio goliardico e l’aspetto festaiolo, che nel nostro sport è assolutamente connaturato e sempre benvenuto”, conclude il responsabile Nazionale Rugby a 5. Come da tradizione, anche nel 2023 le tappe venete assegneranno alla fine il Trofeo dei Dogi.

26 www.lapiazzaweb.it INCOMING Sport
Cristiano Aggio

#Regione

“Dal taglio del cuneo fiscale ai bonus Il nostro aiuto a famiglie e imprese”

Il recente taglio al cuneo fiscale, che dovrebbe alleggerire il peso delle tasse per i lavoratori con i redditi più bassi, è l’ultimo dei provvedimenti adottati dal governo per fronteggiare mesi ancora impegnativi per i conti di famiglie e imprese. Sarà sufficiente? Che altro fare? Ne parliamo con il senatore veneziano Raffaele Speranzon, che a Palazzo Madama è anche vice presidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia.

Senatore, qual è il fronte più caldo che vede impegnato il governo Meloni?

Stiamo lavorando soprattutto sulla riduzione delle tasse, per questo abbiamo messo a punto una finanziaria che taglia il cuneo fiscale e aumenta la platea dei cittadini che si troveranno qualcosa di più in busta paga, partendo dai redditi medio bassi. La nostra riforma fiscale ha l’obiettivo di tagliare le tasse a tutti, a cominciare da chi si trova in maggiore difficoltà. Vogliamo allargare la platea dei cittadini che da questa riforma avranno qualcosa in più.

Come sostenere concretamente le famiglie?

Abbiamo introdotto vari bonus energetici per pagamento bollette, che hanno permesso alle famiglie di affrontare l’impennata dei costi energetici. Abbiamo anche raddoppiato tutti i benefici per i genitori che mettono al mondo dei figli e introdotto un congedo parentale più lungo e più ore di permesso retribuito. Da quest’anno l’assegno unico è aumentato, così come le pensioni minime. In una situazione economica come quella attuale, ancora difficile e con una quotidiana instabilità a livello internazionale, dobbiamo far fronte anche all’aumento dell’inflazione. Che risposte dare invece al mondo delle imprese?

Il primo obbiettivo era scongiurare chiusure di massa, fallimenti e ascesa della disoccupazione. Una volta messo in sicurezza il

nostro sistema economico e produttivo siamo pronti a ripartire. La previsione di crescita dell’1% inserita nel Documento di economia e finanza approvato lo scorso 11 aprile è anche la risposta che diamo ai vari gufi, secondo i quali eravamo ormai sull’orlo del fallimento. Invece il 2023 sarà un anno di crescita, anche se c’è ancora molto da fare. A questo proposito, come superare l’impasse del Pnrr?

Stiamo cercando di snellire procedure per raggiungere gli obiettivi fissati. È bene ricordare che per due decenni l’Italia ha gestito i fondi strutturali per la formazione e per miglioramento della qualità dei lavoratori, oltre che per l’implementazione delle infrastrutture e delle tecnologie. Non siamo riusciti a spendere quasi la metà di questo denaro, ora abbiamo il quadruplo delle risorse, quindi vanno modificate e trasformate le procedure. L’obiettivo è creare le condizioni perché la burocrazia non sia un ostacolo, ma ci aiuti ad utilizzare al meglio questi fondi. Abbiamo centralizzato tutto su Palazzo Chigi proprio per lavorare su questo aspetto cruciale.

Per l’opposizione non state facendo abbastanza, cosa rispondete?

Rispondiamo con i fatti, ormai da mesi: abbiamo riformato il codice degli appalti, abbiamo in

cantiere la riforma della giustizia per garantire a tutti un giusto processo in tempi brevi, perché la lentezza della giustizia produce impunità, stiamo lavorando ad una proposta di legge che va a gravare le pene per chi occupa immobili abusivamente. Abbiamo adeguato il contratto degli insegnanti, bloccato da oltre un decennio. Abbiamo dato il via alla riforma dell’autonomia differenziata e a quella delle province, all’orizzonte c’è anche la riforma del presidenzialismo. Non siamo certo con le mani in mano. Altro fronte che ci vede impegnati è quello della sovranità alimentare e il no al cibo artificiale con cui si vorrebbe uniformare l’alimentazione in tutto il mondo. Noi difendiamo la dieta mediterranea e la nostra filiera di qualità che vale centinaia di miliardi e garantisce anche un’elevata aspettativa di vita.

Si parla ancora di emergenza immigrazione, che fare?

Dobbiamo far comprendere che il confine italiano è un confine comunitario, quindi l’emergenza riguarda l’Europa intera che non può continuare a stare alla finestra. Tutta l’Europa deve sentirsi coinvolta e responsabile, per evitare scelte drastiche e pesanti conseguenze. Vanno stretti accordi con tutto il Nord Africa e gli altri Paesi del bacino mediterraneo, serve una forte azione

comune se vogliamo evitare altre tragedie.

In Veneto fra poco si vota a Vicenza e Treviso: com’è il rapporto con gli alleati?

Anche stavolta siamo riusciti a fare sintesi sui candidati che guideranno queste città per i prossimi anni, siamo sicuri saremo ancora premiati dal consenso degli elettori, come è stato di recente nel vicino Friuli Venezia Giulia e prima in Lazio e Lombardia. A livello regionale orma è chiaro che Fratelli d’Italia è la forza politica più importante. Confidiamo nella disponibilità di Zaia a dare ascolto alle proposte, alle idee e ai suggerimenti del primo partito in Veneto. Da parte nostra non verrà mai a mancare la lealtà nei confronti della giunta regionale. Ha fatto discutere la presa di posizione di Fratelli d’Italia sulle carriere alias a scuola. Perché quella lettera al liceo?

Più che una lettera al singolo istituto sarebbe stato meglio

fare una lettera aperta su questo tema così complesso che richiede una seria riflessione. Oggi in Italia prima dei 18 anni un giovane non viene considerato sufficientemente maturo per guidare un’auto, votare, consumare alcolici. Anche sul fronte penale un minorenne che commette un reato ha responsabilità attenuate. Riteniamo che sia prematura ogni decisione sulle cosiddette carriere alias da parte di un adolescente. Ad ogni cosa il suo tempo, il cambio di sesso è previsto e regolato dalla legge, è un diritto legittimo ma deve essere frutto di una decisione matura, non presa sull’onda dell’emotività. L’adolescenza invece è una fase di conflittualità permanente, dobbiamo andarci cauti. Meglio se le scuole, anziché occuparsi di questo, si concentrano sul loro ruolo didattico e sulla formazione dei ragazzi.

Consiglio Veneto, confermata la squadra del presidente Ciambetti

Il Consiglio regionale del Veneto ha votato il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza senza particolari contraccolpi all’interno della maggioranza, in particolare nel rapporto di forza tra Lega e Fratelli d’Italia.

Sono stati confermati il presidente Roberto Ciambetti (Lega-LV), con 37 voti, i vicepresidenti Nicola Finco (Lega-LV) per la maggioranza, con 36 voti, e Francesca Zottis (Partito Democratico) per la minoranza con 9 voti, nonché i segretari Alessandra Sponda (Lega-LV) per la maggioranza con 34 voti, ed Erika Baldin (Movimento 5 Stelle) per la minoranza con 9 voti. “Il voto di metà legislatura - spiega il presidente Ciambetti - è previsto

dal regolamento del Consiglio regionale: si tratta di una procedura che serve anche come strumento di verifica e controllo dell’operato di chi gestisce l’assemblea.

Il voto espresso non solo sancisce il riconoscimento del buon lavoro fatto finora ma rappresenta anche un segnale per il percorso che ci condurrà, nei prossimi due anni e mezzo, alla conclusione della legislatura: l’attività legislativa che ci vedrà impegnati è ancora molta, sia in termini di quantità di provvedimenti, sia soprattutto in termini di qualità. Il rinnovo di tutti i componenti rappresenta quindi una continuità che consentirà all’assemblea legislativa di proseguire al meglio”.

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Raffaele Speranzon

Il caso. La deputata veneta del Pd raccoglie l’appello degli studenti

“Il disagio giovanile non va sottovalutato e va affrontato a scuola e all’università”

Afianco degli studenti e del loro disagio, manifestato in più occasioni, anche in momenti solenni come l’inaugurazione dell’Anno Accademico all’Università di Padova.

Rachele Scarpa, parlamentare del Partito Democratico, non sottovaluta l’appello che arriva dai giovani alle prese con le difficoltà quotidiane nell’affrontare il percorso di studi.

“La Rete degli studenti medi, l’Unione degli Universitari e il Sindacato pensionati italiani (Spi Cgil) - ricorda la deputata veneta - hanno presentato alla Camera i dati della loro ricerca ‘Chiedimi come sto’. É successa una cosa importante: i 30mila studenti e studentesse che ci dicono come stanno, quanto difficile sia stata la pandemia, che pensano sia necessario un supporto psicologico fruibile e a portata di mano impongono un impegno urgente del Parlamento, come in queste settimane è emerso spesso”.

A fronte di questa situazione l’Unione degli Universitari e la Rete degli Studenti Medi hanno presentato in Parlamento una proposta di legge sul benessere psicologico degli studenti, con la proposta di istituire un presidio psicologico con psicologi in ogni scuola e università.

“La scuola e l’università - aggiunge Scarpa - sono l’epicentro da cui parte un grido di aiuto e devono essere quindi l’epicentro della nostra risposta: dai luoghi di istruzione si possono intercettare condizioni di disagio e difficoltà, dei singoli e dei contesti familiari, ma soprattutto si può fare prevenzione e promozione del benessere psicologico”.

“L’istruzione pubblica - continua la deputata del Pd - deve diventare un’àncora di salvezza per chi è in difficoltà e il primo luogo di acquisizione degli strumenti psicologici, sociali e culturali per stare bene: poi servono risposte complesse e di sistema. Serve lo psicologo di base,

perché il benessere di una persona non può essere legato al fatto di potersi permettere di pagare un professionista. E ancora bisogna pensare alla situazione nelle carceri, o alle condizioni limite di chi arriva nel nostro paese dopo aver attraversato il Mediterraneo. Serve una rete di supporto sociale per gli anziani, per non lasciarli soli. Servono sguardi ampi e una grande volontà politica di fare sintesi, con trasversalità e determinazione. Utilizzeremo, per questo, l’intergruppo parlamentare per il benessere psicologico da me promosso: dall’ascolto degli studenti e dal confronto in Parlamento devono partire le risposte urgenti che

la mia generazione sta chiedendo”, conclude Scarpa.

“La nostra proposta di legge - spiega Camilla Velotta, dell’esecutivo nazionale della Rete Studenti Medi - punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, che possa basarsi su personale professionista e interfacciarsi con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno. Oggi molte scuole e università offrono un servizio psicologico, ma le risorse economiche e il personale a disposizione sono gravemente insufficienti: infatti, noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti”.

Comunità energetiche, Marcato ha incontrato cinquecento sindaci

Con la tappa a Vicenza si è concluso il tour “Comunità Energetiche Rinnovabili e gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente. Uno strumento per la transizione energetica” che ha toccato tutte province venete.

“Il bilancio di questa esperienza è estremamente positivo - commenta Roberto Marcato, assessore

regionale allo sviluppo economico ed energia -. Complessivamente, nell’arco di un mese, ho potuto incontrare oltre 500 sindaci, toccando in pratica tutto il territorio regionale. Ho riscontrato che c’è ampia consapevolezza che le comunità energetiche sono uno strumento importante sul quale investire per il nostro futuro.

Noi faremo la nostra parte come

stiamo già facendo, ora ci aspettiamo dal Governo i decreti attuativi. Ci aspettiamo che renda l’utilizzo delle comunità energetiche molto semplice e facile da costruire e mettere a sistema. Abbiamo davvero l’opportunità di scrivere una pagina importante vero l’autonomia energetica - conclude Marcato -. È una partita fondamentale e ne va dello sviluppo del nostro territorio”.

“Siamo andati ad individuare una necessità delle nostre generazioni. - osserva Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete - Vedere concretamente lo stato di malessere all’interno dei nostri coetanei ha fatto scattare la scintilla su quella che avrebbe dovuto essere la strada da percorrere. A fronte di un’ampia coscienza del proprio stato di disagio, uno dei principali rischi è quello che si vada verso l’assunzione del malessere come parte integrante della propria vita. L’intento politico è sempre stato, dunque, quello di far emergere questa ‘fragilità generazionale’ come punto di partenza per la costruzione di una rivendicazione sul diritto al benessere psicologico, un diritto quasi per nulla esistente, ma che riteniamo debba essere prioritario in futuro e, partendo da questo, bisogna costruire le basi affinché si fondi sui principi di universalità e su misure di welfare pubblico”.

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Rachele Scarpa chiede un impegno urgente al Parlamento per garantire un presidio psicologico e una rete di supporto sociale
Roberto Marcato Rachele Scarpa e Ivan Pedretti (Spi Cgil)

L’inaugurazione. Aperto al traffico il collegamento da Spresiano alla A27, due chilometri costati 66 milioni di euro

Pedemontana Veneta quasi completa Manca solo l’ultimo tratto vicentino

Anche l’ultimo tratto della Pedemontana in provincia di Treviso è stato aperto al traffico. Due chilometri, realizzati quasi tutti in trincea e con un costo di 66 milioni di euro, che collegano il casello di Spresiano con la A27. Alle Dolomiti da una parte, mentre dall’altra, grazie all’innesto con la A28 e più in là ancora con la A4, a Pordenone, Portogruaro, Udine, Trieste, l’Austria, la Slovenia. Insomma, il Nordest e il Nord Europa connesse da una superstrada definita all’unanimità strategica. Al completamento del progetto mancano ancora 12 chilometri, quelli che vanno da Montecchio Maggiore a Malo: se tutto filerà liscio, entro la fine dell’anno il casello di Montecchio (di competenza

della Brescia-Padova) verrà aperto e allora si potrà parlare davvero di grande anello est-ovest dell’intero Nordest.

Per “varare” l’interconnessione della Marca sono arrivati in tanti. Dal vice presidente del Consiglio dei ministri con delega alle infrastrutture e ai trasporti Matteo Salvini al governatore Luca Zaia con la giunta regionale al completo. Parlamentari e sindaci, ordini professionali e vertici della Dogliani, l’impresa che ha realizzato l’opera. “La storia della Pedemontana parte con i primi progetti degli anni Novanta. Si blocca, va in stallo, e solo negli ultimi anni l’impegno della Regione ha portato all’avvio dei cantieri.

L’apertura del collegamento con la

A27 – ha dichiarato Zaia – permette ora di fare l’atteso salto di qualità: decine di comuni, migliaia di aziende, tantissimi abitanti di questi territori hanno finalmente un’arteria importante per il traffico veicolare, in una delle aree produttive più importanti del Paese. Questo significa anche un aiuto all’economia, all’attrazione di investimenti, alla crescita di una porzione di Veneto che viveva sotto scacco di una viabilità secondaria ormai satura”. Da Pordenone a Bassano in un’ora e 55 minuti. Da Portogruaro a Vicenza in un’ora e 20 minuti. Da Treviso Nord a Montecchio in 50 minuti. Numeri che rivoluzionano gli spostamenti in una parte d’Italia storicamente imbottigliata nel traf-

fico. Numeri dettati non soltanto da quei 94,5 chilometri di Superstrada Pedemontana Veneta, ma anche dai 68 chilometri di nuova viabilità ordinaria connessa alla grande opera. L’appello accorato di Zaia (e di Salvini) a usare l’infrastruttura

(“Utilizzatela, utilizzatela, utilizzatela”) va inevitabilmente letto come risposta a chi mette sul piatto i costi dei pedaggi. “I flussi di traffico sono in aumento, con il valore finora record di 33.943 veicoli raggiunto

il 10 marzo scorso. Gli introiti andranno ad aumentare nei prossimi mesi e anni, favorendo una piena sostenibilità economica”, da detto il presidente della Regione. Che tradotto significa: la Pedemontana ci è costata 2 miliardi e 258 milioni di euro, secondo i piani arriveremo a velocità di crociera al nono anno di vita, più viene utilizzata prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi.

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Zaia invita ad usarla: “è un aiuto all’economia di una parte della nostra regione che viveva sotto scacco di una viabilità satura, prima finiamo di pagarla e prima potremo iniziare ad abbattere i pedaggi”
L'inaugurazione della "Pedemontana Veneta"

L’intervista. La riflessione di Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto

Emergenza siccità: “Dobbiamo recuperare il tempo perduto con un cambio di passo”

L a crisi idrica non molla la presa in Pianura Padana, con fiumi e laghi alle quote minime. La scarsità di pioggia (17 millimetri soltanto a marzo, contro la media mensile di 65, e ad aprile non sta certo andando meglio) sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e il presidente del Veneto, Luca Zaia, il mese scorso ha firmato un’ordinanza regionale che invita i cittadini a evitare gli sprechi d’acqua e a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento. Secondo le parole del presidente veneto, servirebbe dunque un piano d’azione che consisterebbe nel ripulire gli invasi alpini, rendere le cave di pianura dei bacini veri e propri, ottimizzare la rete di distribuzione per l’agricoltura rispetto all’attuale colabrodo che comporta la perdita del 70-80% di risorsa idrica. Ne abbiamo parlato con Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto. Crisi idrica. Come ovviare al

problema e in che tempi?

“La situazione è davvero critica. Non siamo intervenuti in tempo e ora dobbiamo efficientare velocemente, accelerando i tempi.

Abbiamo pensato a trovare modi per incanalare e far defluire l’acqua verso mari e laghi, senza pensare a come gestire davvero questa risorsa che potrebbe invece comunque essere recuperata. Stiamo parlando di circa 22 miliardi di metri cubi di acqua che potrebbero essere recuperati,

depurati e disposti per tantissimi usi, tra cui quello agricolo. Serve dunque mettere in campo un piano, magari facendo ricorso anche al Pnrr per attuare questi interventi, puntando a un cambiamento in tempi magari non brevissimi ma comunque ristretti”. Un problema attuale con radici lontane. Come affrontarlo?

“Non possiamo semplicemente pensare di costruire nuovi invasi per la raccolta delle acque, perché il deficit pluviometrico è

allarmante e come riempiremmo i nuovi invasi? Sarebbe bene piuttosto intervenire sugli invasi che già ci sono con un’attività di manutenzione, aumentandone la capacità. Serve ragionare nello straordinario, e a questo siamo stati abituati negli ultimi anni. Ma serve anche un cambio di passo nell’ordinario”. Si sente parlare spesso ultimamente del ricorso a dissalatori. Cosa ne pensa?

“In alcune zone, come nel Delta del Po, si è già fatto ricorso a questa pratica, ma per un utilizzo legato a una carenza momentanea. Sicuramente possono aiutare, ma hanno costi importanti e richiedono un grande dispendio energetico che a lungo andare non aiuterebbe. Inoltre, nel trattamento restano dei reflui, dei fanghi, che poi vanno smaltiti. C’è poi anche da tenere presente che, proprio anche nel caso del Delta del Po, l’acqua desalinizzata era sconsigliata agli ipertesi, perché

presentava comunque alti contenuti di salinità e in Italia abbiamo una percentuale importante di cittadini con questi problemi che sarebbero quindi esclusi dal privilegio dell’utilizzo di questa risorsa. Dissalatori sì, dunque, ma soltanto nell’emergenza: non possono essere la soluzione”.

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Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto ASCOLTA QUI L'INTERVISTA

Aspiag Service. il programma educativo per promuovere

Despar fa crescere “Le Buone Abitudini”

In Triveneto ed Emilia-Romagna il progetto, ideato e promosso da Aspiag Service nel 2006, si espande e diventa digitale

330 i stituti scolastici di 127 Comuni, oltre 120.000 alunni formati, 350 eventi e 1640 ore di laboratorio organizzati: sono alcuni importanti numeri che descrivono l’attività de “Le Buone Abitudini”, il programma per l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita, avviato nel 2006 da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, nelle proprie regioni di riferimento. Un programma che, grazie alla collaborazione con il Consorzio Despar Italia e le società che ne fanno parte, da quest’anno si allarga su scala nazionale: il progetto, diventato una best practice in Triveneto ed Emilia-Romagna dove è stato avviato diciassette anni fa, è stato infatti esteso a tutte le 17 regioni italiane in cui il Consorzio e le sue società sono presenti.

Le Buone Abitudini è un programma innovativo nato con l’obiettivo di supportare scuole e famiglie, nel perseguire e raggiungere un concetto ampio di qualità della vita, con particolare attenzione ai temi della sana alimentazione, del movimento fisico e del rispetto per l’ambiente. Il programma

è stato studiato come un ciclo educativo completo per accompagnare insegnanti, alunni e famiglie lungo tutto il cammino della scuola primaria, dalla classe prima alla classe quinta. Nel dettaglio, il programma è strutturato in cinque percorsi di educazione alimentare curati e verificati in collaborazione con un team di specialisti e differenziati per ciascuna classe della scuola primaria. Attraverso una metodologia attiva di insegnamento, grazie alla quale i bambini possono approfondire e mettere in pratica quello che imparano con sperimentazioni pratiche e semplici azioni quotidiane, il percorso formativo permette così di sviluppare competenze e tematiche trasversali in linea con le indicazioni nazionali del MIUR.

Il progetto, volto da sempre a coltivare nei cinque anni di scuola primaria un seme speciale, fatto di curiosità, sensibilità ed esperienza, che germogliando possa aiutare i bambini a crescere in modo sano e consapevole, a partire dall’anno scolastico 2022/2023 ha cambiato pelle per rivolgersi verso una dimensione innovativa e digitale. Oggi, infatti, “Le Buone Abitudini” è un programma fru-

ibile interamente online attraverso una piattaforma gratuita (https://www.lebuoneabitudini.despar.it/piattaformascuola/) dedicata agli insegnanti della scuola primaria che possono registrarsi con facilità e usufruire di contenuti scientifici aggiornati e proposte interattive messi a disposizione come video, approfondimenti, materiali didattici digitali e stampabili, attività esperienziali in classe e in famiglia. I contenuti per gli insegnanti si integrano poi con un sistema digitale più ampio rivolto alle famiglie a cui vengono messi a disposizione contenuti e materiali sul sito del programma www.lebuoneabitudini.despar.it, oltre che sulla pagina Facebook e il canale YouTube de “Le Buone Abitu-

dini”, con ricette, consigli degli esperti e attività manuali da svolgere insieme ai bambini. Una vocazione al sociale è parte del DNA di Aspiag Service che ogni giorno si impegna per favorire un modello di sviluppo fondato sulla costruzione di relazioni e valore condiviso per le comunità in cui l’azienda si inserisce.

Tre

domande a Filippo Brocadello, membro del team LBA Medico, specialista in scienza dell’alimentazione e fitoterapeuta

Le Buone Abitudini è un ciclo educativo completo che si articola in cinque percorsi specifici per ciascuna classe della scuola primaria. Come sono state scelte le tematiche e quali sono le specificità del programma?

Le tematiche e le competenze sviluppate dal progetto sono trasversali e in linea con le Indicazioni Nazionali del MIUR. Attraverso la nuovissima piattaforma digitale, i nostri specialisti offrono agli insegnanti una formazione qualificata, attendibile e sempre aggiornata. Tutti i percorsi de Le Buone Abitudini si avvalgono della metodologia attiva , grazie a cui i bambini e le bambine diventano protagonisti, a scuola e a casa, approfondendo e mettendo in pratica ciò che imparano attraverso attività esperienziali e semplici azioni quotidiane.

La scuola ha un ruolo importante

nel diffondere corrette abitudini alimentari, ma altrettanto fondamentale è il ruolo della famiglia. In che modo questo programma rappresenta un ponte tra scuola e famiglia su un tema così importante?

Il nostro ciclo educativo si fonda sulla relazione tra società, scuola e famiglia e permette a insegnanti e genitori di lavorare fianco a fianco attraverso la nostra piattaforma e non solo. In tutti i percorsi è prevista la restituzione a casa dei contenuti appresi a scuola, attraverso attività, esperienze e video da visionare in famiglia. Grazie ai nostri canali on-line, inoltre, è possibile fare rete, condividere il lavoro svolto, i consigli degli esperti, approfondimenti, ricette, eventi e tanto altro.

Quali sono gli errori più comuni che si commettono rispetto all’alimentazione di bambini e ragazzi? Può dar-

ci qualche consiglio pratico su come educarli a stili di vita salutari e a un’alimentazione equilibrata?

Uno degli errori più comuni è senz’altro l’eccessivo ricorso (anche più che quotidiano) a merendine, snack, bibite e succhi di frutta, che anziché essere consumati una volta ogni tanto, per esempio nelle occasioni come feste e compleanni, entrano nella dieta di tutti i giorni come fossero indispensabili, andando così a confondere ciò che rientra in un concetto di alimentazione equilibrata rispetto a quello di eccezione. Il consiglio più utile è certamente la coerenza . I più piccoli, infatti, oltre a seguire quanto viene scelto per loro in famiglia, imparano principalmente osservando i comportamenti degli adulti di riferimento, che fungono da esempio fondamentale nell’indirizzare le loro scelte.

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sana alimentazione e stili di vita salutari nelle scuole primarie
Filippo Brocadello, membro del team LBA, medico specialista in scienza dell'alimentazione e fitoterapeuta

Cibo sintetico, l’opinione pubblica si spacca tra favorevoli e contrari

Naturale contro sintetico: questo è il dilemma

Il mondo scientifico esprime per lo più una posizione a favore del cibo coltivato in laboratorio

Cibo coltivato in laboratorio, quello che nel linguaggio comune è stato impropriamente chiamato “sintetico”, una nuova frontiera che spacca l’opinione pubblica e fa registrare anche tra gli esperti e addetti ai lavori posizioni contrastanti che si dividono tra favorevoli e contrari.

Una questione aperta dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat.

Attualmente la carne sintetica è un prodotto che non è ancora entrato nel mercato europeo. Qualora l’Autorità europea sulla Sicurezza alimentare (EFSA) dovesse approvare la sicurezza della carne coltivata, questa potrà entrare nel mercato europeo e potrà essere acquistata.

Prosegue alla pag. seguente

APRILE 2023 on-line: /category/salute/ Salute

Coldiretti a supporto del ddl che in Italia vieta i cibi sintetici

Tra i contrari si colloca il senatore

Luca De Carlo, presidente della commissione industria, commercio turismo agricoltura e produzione agroalimentare, che ha esultato, lo scorso 29 marzo, per l’approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, che vieta la produzione, l’importazione e la vendita di alimenti “sintetici” in Italia.

“È una grande vittoria per l’intero comparto agroalimentare italianoha dichiarato il senatore, - l’Italia è la prima nazione al mondo che ha dimostrato il coraggio di fermare questa deriva con provvedimenti concreti e lo ha fatto anche con uno strumento chiaro e snello, composto da soli sei articoli”.

Anche Coldiretti si è mobilitata contro il cibo sintetico raccogliendo in tutta Italia mezzo milione di firme a supporto della nuova normativa.

La petizione ha ricevuto l’adesione anche di ministri, sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei, governatori, sindaci, personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e anche numerosi vescovi.

“Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’autorità alimentare americana Fda ai filetti di “pollo” creati in laboratorio dalla Upside Foods e a quelli della GOOD Meat, il rischio è una diffusione an-

Naturale contro sintetico: questo è il dilemma

In Italia l’approvazione, lo scorso 29 marzo, in Consiglio dei ministri del disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”, ha ulteriormente contribuito ad esacerbare il dibattito.

Ma cos’è la carne coltivata?

che nell’Unione Europea dove già quest’anno – denuncia la Coldirettipotrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione Ue. Dopo la carne la sperimentazione si è estesa al pesce ed al latte mettendo a rischio la naturalità degli alimenti più presenti nella dieta”.

“La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali –osserva il presidente Ettore Prandini, contestando le motivazioni dei sostenitori del cibo coltivato in laboratorio - non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali”.

Coldiretti Veneto, inoltre, mette in risalto come produzioni da primato siano messe a rischio.

“Rispetto al mercato nazionale, - si sottolinea - il Veneto vanta numeri da leader, concentrando oltre il 40% degli allevamenti avicoli. A questi si aggiungono il 15% del settore bovino e il 10% di quello suino, tanto che la regione è quarta per valore aggiunto in agricoltura con oltre 3 miliardi di euro, grazie anche alle sue 95 certificazioni di origine fra Dop e Igp. Primati che, secondo Coldiretti, in prospettiva rischiano di essere però insidiati dalla decisione della Fda”.

“È un tipo di carne prodotta in laboratorio a partire da cellule animali” si legge nelle pagine del sito della Fondazione Umberto Veronesi, che già nel 2019 si era espressa a favore di queste tecniche attraverso la pubblicazione di un documento di Roberto Defez, dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Napoli e membro del comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi, intitolato “Dagli allevamenti intensivi all’agricoltura cellulare”.

“Attualmente - si legge - la carne coltivata è un prodotto che nasce a partire da cellule animali che vengono prelevate tramite una biopsia e fatte crescere su un terreno ricco di nutrienti. Dal punto di vista della sicurezza alimentare - è la posizione della Fondazione Veronesi - il consumo di carne coltivata non presenta un rischio per la salute umana. In Unione Europea la carne coltivata è considerata un novel food e quindi deve sottostare a stretti controlli e normative che regolamentano l’introduzione di questi alimenti sul nostro mercato”.

Insomma, il dilemma è naturale contro sintetico. Ma di naturale ormai nella produzione attuale di carne c’è ben poco, è l’osservazione che si legge nelle pagine del sito la Fondazione Veronesi, senza considerare i problemi che derivano dalla gestione del mantenimento degli allevamenti attuali, di tipo etico, ambientale e di salute “se pensiamo alla possibilità di diffusione di zoonosi e alla responsabilità rispetto all’antibiotico resistenza”. Chi sostenendo la necessità di trovare perciò delle alternative al consumo di carne la Fondazione veronese ritiene che la carne coltivata sia una delle più valide. “Dal punto di vista nutrizionalesi afferma - non sono presenti degli aspetti negativi da considerare. Dal punto di vista della sicurezza alimentare, crescendo in un ambiente controllato si riduce il rischio di malattie di origine animale e non c’è la necessità di impiegare antibiotici. Diventa inoltre possibile confezionare un alimento in un unico luogo evitando contaminazioni

esterne”. Non mancano gli aspetti negativi che riguardano invece il punto di vista etico. “Una prima riflessione - si prosegue - riguarda il benessere animale: a oggi viene utilizzato il siero fetale bovino, sottoprodotto industriale della carne come ingrediente fondamentale del terreno di coltura per le cellule Tuttavia sono attualmente in sviluppo alternative che prevedono l’utilizzo di prodotti vegetali”. Del cosiddetto “cibo sintetico” “ci si sta preoccupando troppo presto” e “si è arrivati a definire delle regole quando mancano ancora elementi per decidere”, rileva da parte sua il genetista Michele Morgante, dell’Università di Udine e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. “L’agricoltura cellulare nasce per rispondere al problema della sostenibilità della produzione animale, molto impattante su ambiente”, ha osservato.

“La prima condizione perché l’agricoltura cellulare si diffonda è che riesca a garantire una produzione sostenibile dal punto di vita ambientale ed economico: entrambe - ha rilevato - dipenderanno dalla disponibilità di fonti energetiche a basso impatto ambientale. Solo in quel caso diventerà più sostenibile rispetto all’allevamento animale tradizionale, ma ancora è tutto da verificare”.

Il mondo scientifico, tuttavia, si esprime per lo più a favore del cibo sintetico.

“Non ci sono, a priori, - osserva ancora Morgante - motivi per cui prodotti da colture cellulari potrebbero presentare rischi diversi rispetto a quelli da allevamento tradizionale. Al contrario, ci sono molte ragioni per dire che le carni coltivate sono più sicure in quanto non contengono ormoni né antibiotici, non c’è il rischio di contaminazione da parte di organismi patogeni. La coltivazione avviene infatti in un ambiente sterile e controllato”.

Anche l’immunologa Antonella Viola, sostiene che la “carne sintetica” può produrre “solo vantaggi per uomo e animali” e critica la posizione dell’Italia che esclude il nostro paese “dall’alimentazione del futuro”.

Per l’immunologa, gli allevamenti intensivi, oltre che poter costituire un problema etico, “sono un pericolo per la salute dell’umanità intera” perché “rappresentano un enorme rischio di zoonosi”. Al contrario, a suo avviso, “la carne prodotta in laboratorio è più salubre: niente microbi o antibiotici”.

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I risultati di un recente studio. Un team internazionale di ricercatori anche dell’Università di Padova

Una proteina in grado di limitare il danno dell’infarto al cuore

Il brain-derived neurotrophic factor (BDNF), che garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello, è importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del muscolo del miocardio. La sua stimolazione migliorerebbe la funzionalità cardiaca negli infartuati

Ricercatori dell’Università di Padova nel team internazionale di ricerca che ha individuato specifici stimolanti capaci di limitare il danno causato da infarto cardiaco e migliorare il benessere nel lungo tempo. Una proteina capace di limitare il danno causato da infarto cardiaco e, nel lungo tempo, migliorare il benessere. È il risultato di uno studio, β3AR-dependent brain-derived neurotrophic factor (BDNF) generation limits chronic post-ischemic heart failure, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Circulation Research” e condotto da un team internazionale di cui fanno parte anche ricercatori dell’Università di Padova. La proteina in questione è il brain-derived neurotrophic factor (BDNF) conosciuta perché garantisce il pieno sviluppo e la corretta funzionalità delle cellule del cervello. Di recente, però, si è visto che il BDNF è molto importante anche per la contrazione ed il rilasciamento del cuore. Infatti, eliminando le strutture che lo legano sulla membrana delle cellule cardiache, i cosiddetti recettori

TrkB, si nota una riduzione sia della contrazione sia del rilasciamento del muscolo cardiaco. Meno chiaro è il ruolo svolto dal BDNF/TrkB nel contesto dell’infarto del miocardio, ovvero della disfunzione del ventricolo sinistro dopo un arresto di flusso in una delle arterie che fanno arrivare sangue alle cellule cardiache.

Il recente studio ha evidenziato come la quantità di BDNF prodotta dalle cellule cardiache in risposta ad un infarto sia inizialmente alta ma poi cali nelle settimane successive in coincidenza con la riduzione della capacità del cuore di contrarsi efficacemente. In alcune cellule del cervello, il BDNF è prodotto attraverso la stimolazione di alcune strutture presenti sulla membrana dei neuroni, i cosiddetti recettori βadrenergici (βAR). Questi recettori sono fondamentali per la funzione cardiaca; infatti, vengono stimolati per far aumentare il lavoro fatto dal cuore tutte volte che ci siano condizioni di stress, sia “fisiologico”, come l’esercizio fisico, sia patologico,

come, ad esempio, durante ipertensione arteriosa o altre malattie cardiovascolari. In genere, quando una malattia cardiaca è ormai pienamente manifesta il numero o la funzionalità dei βAR recettori cala drammaticamente.

Sulla base di questa evidenza, i ricercatori si sono chiesti se la stimolazione dei βAR recettori fosse responsabile della produzione di BDNF da parte delle cellule che compongono il muscolo cardiaco, spiegando così la scarsa produzione di questa proteina nel cuore infartuato che ha perso forza di contrazione. Poi, se fosse possibile trovare altre possibilità per riportare la produzione di BDNF da parte delle cellule cardiache in un ambito di normalità. In particolare, gli studiosi hanno preso in considerazione la possibilità che, stimolando direttamente i recettori TrkB che sono sulla superficie delle cellule cardiache, si possa indurre la produzione di BDNF in queste stesse cellule e, così facendo, far aumentare la loro sopravvivenza e capacità di fare lavoro anche

dopo un infarto cardiaco.

“Abbiamo scoperto che, alcune settimane dopo l’infarto, i cuori di topi normali mostravano una drammatica riduzione della sopravvivenza delle cellule responsabili della contrazione cardiaca - spiega il professor Nazareno Paolocci, docente del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e co-autore dello studio -, e che questo danno era fortemente aggravato nei topi il cui cuore era stato reso incapace di produrre BDNF al suo interno, attraverso delle manipolazioni genetiche. In una fase successiva dello studio, abbiamo somministrato sostanze chimiche capaci di stimolare sia i recettori TrkB sia i recettori βAR3, una variante dei recettori βAR che ha funzione di protezione contro l’infarto a livello sperimentale. In entrambi i casi, questi agenti hanno migliorato la funzione cardiaca dei topi infartuati, anche a distanza di tempo dall’iniziale infarto. Da notare che sia l’uno sia l’altro farmaco aumentavano il contenuto cardiaco di BDNF.

La protezione offerta da questi agenti chimici era, invece, quasi del tutto scomparsa o molto attenuata nei topi, il cui cuore è incapace di produrre BDNF all’interno delle sue stesse cellule”.

I ricercatori hanno inoltre evidenziato che le azioni benefiche del BDNF prodotto dalle cellule cardiache attraverso questi stimolanti specifici non era limitato soltanto alle cellule cardiache che si contraggono (e che quindi producono lavoro cardiaco) ma anche a quelle cellule nervose e ai vasi che raggiungono il cuore: le prime controllano/ propagano l’impulso elettrico al suo interno, le altre lo riforniscono di sangue.

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Il professor Nazareno Paolocci

INSALATA DI PUNTARELLE CON ALICI

Un contorno fresco e saporito tipico della cucina romana. Un piatto molto gustoso, che si presta a essere servito anche come antipasto, accompagnato con pane tostato e della burrata fresca.

Ingredienti: 600 g di puntarelle; 4 acciughe sottosale; 1 spicchio d’aglio; olio extravergine di oliva; sale e pepe

Preparazione: Per preparare l’insalata di puntarelle, pulite i cespi e separate le puntarelle dalle foglie esterne. Mettetele a bagno per circa un’ora in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Tagliatele a striscioline e mettetele in una ciotola piena d’acqua e ghiaccio. Trascorso il tempo di riposo sgocciolatele dall’acqua e fatele scolare perfettamente mentre preparate la salsa d’acciughe Diliscate e dissalate le acciughe e tagliatele a pezzetti. Mescolatele con aglio, olio e aceto per ottenere una salsa. Condite le puntarelle con la salsa d’acciughe, pepe fresco e servite.

A tavola

Idee in cucina per una dolce primavera

RISOTTO AI FINOCCHI, PORRI E CAPESANTE

Un primo piatto dai sapori molto delicati. Un’idea semplice e al contempo raffinata per preparare un risotto cremoso e originale.

Ingredienti: 320 g di riso Arborio; 400 g di finocchi; 12 capesante; 1 litro di brodo vegetale; 1/2 porro; olio extravergine di oliva

Preparazione: Rimuovete la parte esterna e fibrosa dei finocchi e affettare il bulbo molto sottile con una mandolina, tenendolo da parte. Successivamente, occupatevi delle capesante, staccando il muscolo la parte bianca e rimuovendo le parti scure, quindi tenetele da parte. In una casseruola, scaldate tre cucchiai di olio e insaporite il porro finemente tritato, quindi aggiungete le fettine di finocchi e cuocete fino a doratura. Togliete i finocchi e metteteli da parte in una ciotola. Nella stessa casseruola, tostate il riso fino a quando assume una bella tinta dorata e iniziate la cottura, versando gradualmente il brodo. Scottate le capesante in una padella fino a formare una crosticina croccante. Poco prima della mantecatura, unite al risotto i finocchi saltati con i porri e mescolate bene per insaporire il riso.

TORTA SOFFICE ALLE FRAGOLE

Un dolce semplice, ideale per una golosa merenda. Accompagnate la torta con una pallina di gelato alla vaniglia o della crema inglese e diventerà per un dessert completo e goloso.

Ingredienti: 450 g di fragole; 2 uova; 160 g di zucchero; 1 limone; 60 g di burro; 150 g di farina 00; 1 bustina di lievito

Preparazione: Con una frusta elettrica montate le uova, lo zucchero e la scorza grattugiata di un limone, fino ad ottenere una miscela chiara e spumosa. Aggiungete il burro fuso, amalgamandolo bene. Unite la farina setacciata insieme al lievito e lavorate con la frusta fino a ottenere un impasto liscio. Aggiungete metà delle fragole, precedentemente tagliate a pezzi, e incorporatele all’impasto. Versate l’impasto in uno stampo a cerniera di 24 cm di diametro, imburrato e infarinato. Disponete le fragole rimaste lungo i bordi e sulla superficie della torta, senza farle affondare nell’impasto, e spolverate con un cucchiaio di zucchero. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 40-45 minuti. Dopo la cottura, lasciate raffreddare la torta per una decina di minuti.

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Rubrica a cura di Sara Busato
Con aprile si entra ufficialmente nella stagione primaverile. Grazie alle primizie di stagione che la natura ci offre, si possono realizzare diverse ricette sane e gustose

ARIETE

Avete deciso di stare bene e per questo vi siete concentrati soprattutto sulla vostra mente. È tempo di abbandonare le cattive abitudini e incentivare le buone pratiche

Vi concedete più distrazioni del solito e prediligete il tempo libero agli impegni quotidiani. Fermatevi un attimo a riorganizzare le vostre giornate cercando un giusto equilibrio tra piacere e dovere

TORO SCORPIONE

Avete accumulato un bagaglio di esperienze tali che vi consentono a questo punto di far decollare tutti i vostri programmi. Siate sicuri e sereni, le risposte sono dentro di voi

Con l’arrivo della primavera vi siete dati dei nuovi obiettivi. Si tratta ora di organizzarvi per valorizzare al meglio le vostre risorse. Concentratevi, non mancherete di centrare il bersaglio

Siete al top della vostra forma fisica e mentale. Avete voglia di frequentare i vostri amici, stare in compagnia e allargare la vostra schiera di conoscenze per condividere esperienze e momenti di evasione

Vi sentite molto operosi e per questo avete deciso di dedicarvi alle vostre attività con grande impegno per costruire le basi solide di un futuro progetto che da tempo avete intenzione di realizzare

GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA Oroscopo

Avete giornate ricche di impegni eppure sentite il bisogno di dedicarvi ai vostri affetti e ai sentimenti che talvolta vi distrarranno dalle incombenze quotidiane. Concedetevi qualche pausa piacevole

Avete tirato un po’ troppo la corda fin qui. È tempo di fermarsi e fare dei bilanci, selezionando ciò che realmente merita impegno da ciò che può momentaneamente essere messo da parte

ACQUARIO CAPRICORNO

Avete bisogno di grandi cambiamenti e voglia di iniziare nuove esperienze. Vi sentite intraprendenti e sicuri ma fermatevi un attimo per mettere ordine tra le vostre priorità

È un periodo ricco di sorprese e di risposte, anche inaspettate, alle vostre attese. Dovete comunque pensare più a voi e programmando con maggiore precisione le vostre giornate

Dovete fare un po’ di ordine dentro di voi e aprirvi alle persone che vi sono più vicine per ritrovare slancio ed equilibrio e ripartire con rinnovate motivazioni verso nuovi traguardi

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PESCI
Siete alla ricerca del vostro equilibrio che non tarderà ad arrivare. Si tratta di fare i conti con le vostre energie, le vostre intenzioni e anche la qualità dei rapporti che intendete intraprendere SAGITTARIO

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