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Camici bianchi nel mirino
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
C’
è un’emergenza che non passa mai di moda nelle corsie degli ospedali, negli ambulatori, nelle strutture di cura. Anzi, la pandemia che ci stiamo lasciando alle spalle pare non abbia fatto altro che accrescere le statistiche delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. I numeri parlano da soli: 1.600 aggressioni l’anno certificate dall’Inail. Vale a dire che ogni giorno in Italia ci sono almeno 4 camici bianchi che finiscono nel mirino. E qualcuno ci rimette persino la vita. segue a pag 5
con le nuove offerte
Periodico d’informazione locale Anno XXX n. 92 del Delta Servizi alle pagg. 10 e 12 Nicolasi-Pizzoli:
A Porto Tolle si vota domenica 14 e lunedì 15 maggio, con turno unico senza eventuale ballottaggio COMUNI IN RETE Nasce il Distretto per la valorizzazione turistica 5 PORTO VIRO Comune in utile per oltre 460 mila euro 6 ROSOLINA MARE Parcheggi: cambiano i costi di sosta per l’estate 13 TAGLIO DI PO Aumento della Tari: è scontro in consiglio 16 LOREO Torna la sagra del pane all’insegna della tradizione 15 DELTA Il 50% degli argini del Po rimane a rischio idraulico 18 del giornale L’INFORMAZIONE LOCALE MAGGIO 2023
scontro alle urne per il nuovo sindaco
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Oltre 506.000 Famiglie raggiunte
Camici bianchi nel mirino
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Ad essere in pericolo non è solo chi lavora in prima linea, ad esempio nei pronto soccorso degli ospedali, oppure le guardie mediche, ma un po’ tutti gli operatori della sanità, a partire dagli infermieri, la categoria che più di altre deve far fronte agli attacchi dei pazienti. E le denunce ufficiali, spiega la federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno dai contorni preoccupanti perché per ogni caso che viene allo scoperto ce ne sarebbero almeno 26 che non vengono denunciati.
Nasce il “Distretto Turistico Chioggia Delta del Po Saccisica”
Ènato il “Distretto Turistico Chioggia Delta del Po Saccisica”, nuovo organismo formato da sedici comuni delle province di Rovigo, Padova e Venezia, per rilanciare l’offerta turistica a livello nazionale e internazionale, migliorando l’efficienza organizzativa e la produzione di servizi. “La programmazione e gestione dello sviluppo turistico del territorio sono divenuti negli ultimi tempi particolarmente complessi e necessitano pertanto di un’azione strategica per fare sistema, non solo in termini di ricadute economiche ed occupazionali, ma anche in ragione delle opportunità che esso determina coniugando aspetti sociali, culturali ed ambientali” si legge nella delibera del Comune di Chioggia, che ha lanciato il progetto. Sempre nel documento, il capofila ricorda che “la vocazione turistica dell’area Chioggia, Delta del Po e Saccisica con il suo straordinario patrimonio, storico, culturale, enogastronomico, religioso e ambientale, rappresenta un notevole potenziale di sviluppo sostenibile”.
A far parte del neo distretto turistico,ci sono i comuni Polesani di Adria, Ariano nel Polesine, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Loreo e Taglio di Po, per la provincia di Padova i comuni di Arzergrande, Brugine, Codevigo, Correzzola,Piove di Sacco, Pontelongo, e per la provincia di Venezia, Cavarzere, Chioggia e Cona.
Tra gli obiettivi principali del Distretto c’è “la trasformazione del territorio in una “zona a burocrazia zero”, la semplificazione delle procedure per l’avvio delle attività, l’accesso agevolato ai finanziamenti regionali, nazionali ed europei, la possibile riqualificazione delle aree di interesse turistico, la realizzazione di opere infrastrutturali adeguate, l’incentivazione per la creazione di strutture turistico-alberghiere, l’incentivazione per l’aggiornamento professionale del personale, l’incentivazione all’utilizzo di nuove tecnologie”. (g.g.)
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
Padova e Venezia
C’è poi un altro dato di questa inquietante statistica che va sottolineato: il 71% delle aggressioni ha riguardato le donne, dalle operatrici sanitarie alle psicologhe, dalle infermiere ai medici. Sono loro, il più delle volte, a subire le violenze di pazienti che non accettano le cure, che contestano una diagnosi, che pretendono una medicina o un trattamento che non possono avere. Il sindacato dei medici e dirigenti sanitari definisce senza giri di parole il fenomeno come “un bollettino di guerra”, al punto che in tanti, almeno uno su tre, se potessero cambierebbero lavoro.
Ma come? Giusto tre anni fa, mentre stavamo faticosamente uscendo dal primo lockdown, infermieri e medici venivano dipinti come gli eroi del nostro tempo. Era tutta retorica da “ne usciremo migliori”, vien da dire col senno del poi. Ma in questo caso l’intolleranza verso chi si prende cura di noi ha radici ben più antiche. Asciughiamo pure le statistiche dai casi, sempre numerosi, legati a situazioni di disagio psicofisico di alcune categorie di pazienti che più di altre sono soggette ad accessi d’ira e scatti di violenza. In certi ambienti i rischi non mancano ma questo non giustifica il concreto pericolo che quotidianamente affrontano gli operatori della sanità. Professionisti che dovrebbero concentrarsi sull’assistere e curare al meglio si trovano costretti a non abbassare la guardia nemmeno per un istante. “Infermiere, medico, difendi te stesso”, viene da dire. Non dovrebbe essere così, invece contro l’intolleranza e la prevaricazione sembra che al momento non vi sia una cura efficace.
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
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Chiuso in redazione il 4 maggio 2023
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del Delta Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano Polesine e Porto Tolle per un numero complessivo di 11.747 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 Facciamo il punto Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Aderenti 16 Comuni di Rovigo,
è
Rendiconto di gestione esercizio 2022. Apportate modifiche ai regolamenti in materia di tributi
Comune in utile per oltre 460 mila euro: “Patrimonio in aumento”
Èstato approvato in consiglio comunale il rendiconto di gestione esercizio 2022.
A presentare il punto il vicesindaco Thomas Giacon riportandone i dati più significativi: “Il fondo cassa registrato al 31/12/2022 è pari a 1.955.926 euro e dal 2007 il Comune non fa ricorso all’anticipazione di tesoreria; il risultato di competenza presenta invece un saldo positivo di 470.167 euro per un risultato di avanzo di amministrazione di 6.727.000 euro al lordo”.
Un risultato dal quale detrarre i crediti di dubbia esigibilità, il fondo contenzioso, gli oneri per il personale dipendente e i trasferimenti non utilizzati per una quota di avanzo disponibile di 799.940 euro. “Il conto economico evidenzia un risultato positi-
rardello - ma stiamo attraversando un periodo di picco dei costi delle materie prime, dell’energia elettrica e del carburante; tutto enormemente aumentato ma tenendo presente che sono i tributi che fanno funzionare un comune garantendo i servizi di cui tutti beneficiamo”.
Astensione completa dovuta alla “non condivisione” per i due consiglieri di minoranza presenti, Adam Ferro e Mario Mantovan:
“A inizio legislatura – ha precisato quest’ultimo - il sindaco aveva promesso di valutare se attivare la Commissione affari generali o di convocare i capigruppo; se ci fosse stata più condivisione avremmo anche potuto votare a favore”.
La replica del sindaco Valeria
Mantovan: “Avrei valutato la possibilità di re-istituire la commissione, abolita dall’amministrazione precedente e valutata come inutile per cui non vedo perché sobbarcarsi tale onere; l’informativa per i capigruppo può essere concessa”.
Ex Sacro Cuore, al via i lavori per il nuovo centro di medicina
vo utile di 463.000 euro - ha poi concluso Giacon ,- grazie al quale anche lo stato patrimoniale presenta un aumento del patrimonio rispetto all’esercizio precedente di 310.000”.
L’assessore Michela Girardello ha invece relazionato su quattro punti relativi ai tributi, per la necessità di apportare alcune modifiche ai regolamenti, da aggiornare riguardo a nuove disposizioni normative su esenzioni e riduzioni. “Parlare di tasse e tributi non è mai piacevole – ha specificato Gi-
Negli stessi giorni il sindaco e l’assessore Girardello – che ha anche la delega alla sicurezza - hanno incontrato il generale di corpo d’armata Maurizio Stefanizzi del comando interregionale ‘Vittorio Veneto’presso la stazione cittadina: “Con l’occasione - ha scritto Mantovan - sono stati sviscerati alcuni temi che stiamo portando avanti a Porto Viro in sinergia con il comando locale, come lo sportello SoSDonna, il contrasto al traffico di droga e all’immigrazione irregolare. Onorati della visita nella nostra città, segnale di vicinanza e attenzione al nostro territorio”.
Fabio Pregnolato
Sono ufficialmente iniziati i lavori di riqualificazione di quello che diventerà il ‘Centro Contarini’, una struttura d’eccellenza che ospiterà ambulatori, medicina di gruppo, chirurgia estetica e molto altro, in un’area che nel complesso occuperà circa 1 0.000 mq.“Sarà motivo di attrazione e crescita per la nostra città, oltre che occasione di posti di lavoro –ha scritto il sindaco Valeria Mantovan, postando alcune foto dell’apertura del cantiere - Grazie al coraggio dei nostri imprenditori, che non smettono mai di credere nelle potenzialità del nostro territorio”. Lo stabile, da anni inutilizzato, è
nel cuore dei contarinesi per essere stato l’asilo Sacro Cuore ed in seguito ospizio per anziani, nell’orbita del monastero di clausura delle clarisse di via Marconi tuttora in attività. L’idea dell’asilo risale agli anni ’20 del secolo scorso, su interessamento del parroco di allora, don Egidio Zennaro, e negli anni funse pure da rifugio in tempo di guerra e da scuola di lavoro per ragazze. Dopo i danni dell’alluvione, il complesso venne ampliato ed inaugurato esattamente settant’anni fa, nel 1953, principalmente come ricovero per anziani, prima di chiudere in attesa di una nuova vita. (f.p.)
6 www.lapiazzaweb.it Porto Viro
Il vicesindaco Thomas Giacon
Astensione della minoranza per la mancata attivazione della Commissione Affari generali
Trivellazioni.
Grande partecipazione al convegno organizzato dai vescovi polesani
I vescovi: “Amiamo questo territorio fragile, lontani da ogni lotta di parte”
“Qualcuno ha telefonato da Roma per chiedere cosa sta succedendo a Porto Viro” ha scherzato il vescovo di Chioggia mons. Giampaolo Dianin all’affollato incontro in Sala Eracle voluto assieme ai due colleghi di Adria-Rovigo mons. Pierantonio Pavanello e di Ferrara-Comacchio mons. Gian Carlo Perego, per discutere di trivellazioni con un gruppo di esperti.
“Anche i vescovi a fare politica? No, siamo tutti membra vive della vita sociale e la Chiesa da sempre è vicina a istituzioni e società. Ci siamo chiesti, noi tre che abbiamo un legame particolare con queste terre, se avevamo qualcosa da dire su questo tema non per competenza scientifica ma perché amiamo queste territorio fragile. Avevamo pensato a un comunicato ma abbiamo preferito coinvolgere delle figure competenti; lontani da ogni lotta di parte, per un confronto serio e
pacato, con il desiderio di capire nella consapevolezza delle diversità di posizioni: i risultati di questa serata saranno a disposizione di chi farà delle scelte. In questo piccolo angolo del mondo vogliamo fare la nostra parte”.
Mediati dal giornalista di Avvenire Antonio Maria Mira, è intervenuto per primo il sociologo Giorgio Osti nel considerare il problema nell’ampio arco da Chioggia a Ravenna, un territorio
che dipende da altri in più logiche: monte/valle, poteri esterni/ marginalizzati, centro/periferia, ma anche passivismo dei locali ed estrattivismo di valore. Più
tecnici gli apporti del geologo Alberto Riva sull’estrazione selvaggia - non solo di gas ma di fluidi - post industrializzazione, e su una gestione in prospettiva di cambiamento climatico; e del direttore del Consorzio di bonifica Giancarlo Mantovani che ha presentato una serie di concause: “Abbassamento delle sommità
arginali, aumento dei fondali ed erosione della costa peggiorano la subsidenza da estrazione di idrocarburi: nel solo 1957 il territorio calò di 30 cm, nel decennio 1951/60 fino a 2 metri, nel periodo 1961/79 di un altro metro, in quello 1983/2008 altri 40 cm. Con la Valutazione di Impatto Ambientale (Via)i tecnici ci
prendono in giro citando ricerche delle stesse compagnie che effettuerebbero le estrazioni:si crei un gruppo di lavoro di veri scienziati”.
Preoccupante anche il dato riportato dal climatologo Vittorio Marletto: “Qualche anno fa, per la sola Italia erano necessari 74 miliardi di metri cubi di metano all’anno: anche estraendo tutto l’estraibile dal nord Adriatico avremmo 15 miliardi di metri cubi, 1/5 della spesa di un anno. La concessione di estrazioni di fonti fossili è incoerente con le proiezioni: facciamo scendere ancora questo territorio, con il mare che nei prossimi decenni potrebbe salire di un metro?”. Ovvio, per tutti gli intervenuti, il cambio di prospettiva, riassunto dal presidente dell’ente Parco Moreno Gasparini: “Vogliamo diventare un distretto del metano o un distretto del turismo?”.
Fabio Pregnolato
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Viro
Porto
“Anche i vescovi a fare politica? No, siamo tutti membra vive della vita sociale”
Valorizzazione
Al via l’evento “Epica dell’acqua”
Un’ultra maratona in tre tappe per riscoprire uno dei paradisi più grandi d’Europa e il piacere di correre senza l’ossessione del cronometro. È quanto si propone di fare ‘Epica dell’Acqua’, 100 km in tre tappe interamente nel Delta del Po veneto, il 13, 14 e 15 ottobre prossimi.
La corsa, non competitiva, prevede che ogni giorno, per tre giorni, i partecipanti compiano un percorso attraversando da sud a nord il Delta del fiume Po, tra argini, strade bianche, pinete e ponti di barche.
Alla conferenza stampa di presentazione presso il visitor center dell’ente parco a Porto Viro, l’organizzatore Alberto Marchesani ha spiegato: “L’abbiamo immaginata assieme ad un gruppo di amici dopo aver partecipato ad una corsa nel deserto del Marocco, una bella esperienza anche senza essere maratoneti, ed un’idea che ho pensato di raccontare a sindaci ed amministratori”.
“Scenari come i nostri sono itinerari già fatti, il territorio è già pronto” ha sottolineato il presidente del Parco, Moreno Gasparini, attorniato dai colleghi sindaci, prima fra tutti quella di Porto Viro Valeria Mantovan: “Saremo testimoni di un qualcosa che spero caratterizzerà il nostro territorio da qui in avanti”. La corsa partirà dal Delta più
‘basso’, Gorino Sullam, dove avverrà l’iscrizione, per poi proseguire in una cornice di luoghi, concerti, soste per la notte nei rifugi di Delta Po Experience e concludersi nell’ultima serata ad Albarella.
Il Delta del Po quindi in una veste importante per quanto riguarda il turismo di vicinanza post Covid. “Sarà bello vedere l’ambiente naturale ma anche quello umano, la specie umana che vive qui – ha aggiunto ancora Marchesani -. Non c’è cronometro: gli unici premiati saranno quelli che fanno le tre tappe entro le 6 ore”.
A supporto di questa avventura anche Confartigianato: Claudia Scarzanella, vice della sezione Veneto, ha riflettuto: “Il valore dello sport è anche valore per le
imprese, valore di team, di sostenibilità ed è bello che il premio sia l’esperienza. L’artigianato sia mezzo per valorizzare territorio nel brandizzare il binomio sport/turismo esperienziale”.
Ernesto Spinello, della giunta di Confartigianato Polesine ha invece concluso: “Delle esperienze artigiane c’è sempre il radicamento sul territorio ma dentro di esse ci sono esperienze intangibili: Confartigianato li vuole far percepire come valore aggiunto”. Chiusura con interventi dei sindaci di Rosolina, Michele Grossato, e di Porto Tolle, Roberto Pizzoli, attenti all’azione mediatica per far funzionare la macchina turismo e alle sfumature a volte inosservate del nostro Delta.
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I Free Bikers per la prima volta in Africa: si vola a Capo Verde
Prima volta in terra d’Africa per i Free Bikers, i 4 cicloturisti Mario Mantovan, Vincenzo Mancin, Mauro Garbin e Vittorio Cacciatori, che nel loro 21 ° tour hanno visitato Capo Verde.
Tra l’isola di Santiago e quella di Maio, i quattro sportivi hanno viaggiato in bici in modo lento e solidale, coniugando l’ecosostenibilità con contributi concreti alla popolazione locale. Nell’arcipelago hanno incontrato le autorità locali, condividendo l’ospitalità missionaria dei frati Cappuccini ed a metà percorso hanno portato un aiuto concreto ai progetti della ‘Comunità Santa Cruz’ grazie ai contatti con gli amici dell’associazione ‘Vercellese verso Santa Cruz’, sodalizio attivo nella scuola locale, nella casa-famiglia ‘Manuela Irgher’, e nella formazione di persone
per un’agricoltura biologica e per un progetto di apicoltura ‘local’: modeste cifre, donazione di vestiario e materiale didattico della cartoleria Picello. Nei 242 km pedalati i viaggiatori hanno presentato la città di Porto Viro e il Parco Veneto del Delta del Po, in particolare il progetto riguardan-
te la salvaguardia delle anguille ‘Life for eels’. Oltre alla capitale Praia e all’isola di Santiago hanno toccato l’isola di Maio dove sono stati ricevuti in municipio e hanno visitato un centro di recupero della plastica, che lavorata viene trasformata in oggetti di uso quotidiano. (f.p.)
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del territorio. Dal 13 al 15 ottobre la corsa non competitiva di 100 km
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Gasparini: “Saremo testimoni di un qualcosa che spero caratterizzerà il nostro territorio da qui in avanti”
Porto Viro
Elezioni/1. La
candidata sindaco di centrosinistra racconta il proprio programma
La chiave di Cosetta Nicolasi: “Rinnovamento, competenza e condivisione”
C osetta Nicolasi, 41 anni, sposata con Baldovino e mamma di due bimbi, Anita e Marcello, è laureata in Comunicazione all’università di Bologna e attualmente è la proprietaria di due punti vendita, uno a Ca’ Tiepolo e l’altro a Donzella. Ha iniziato a fare politica nel 2013, nella lista di Pizzoli, per poi scegliere nel 2018 di appoggiare la lista di Claudio Bellan, una sfida che l’ha portata a sedersi tra i banchi dell’opposizione negli ultimi cinque anni.
“In queste settimane sono stata punzecchiata perché dicono che esco soltanto per il periodo elettorale - afferma la candidata sindaca-.Vorrei invece evidenziare che nel seguire i due punti vendita sono a contatto diretto con le persone e questo mi consente di conoscere i punti di forza e le criticità del nostro paese in uno scambio continuo e costante. Per quanto riguarda la seconda critica che mi è stata mossa circa il fatto non avere il tempo di fare il sindaco perché sono mamma e lavoratrice, vorrei dire che mi scivola addosso perché vivo questo doppio ruolo come un valore aggiunto”.
Perchè si è candidata?
“Mi candido per dare continuità al mio percorso politico dopo i cinque anni in opposizione. Una candidatura sostenuta in primis dalla mia famiglia. Il nostro Comune è completamente fermo. Stiamo vivendo una situazione di stallo per cui non abbiamo visto crescita culturale, economica e non ci sono stati nuovi servizi per il turismo territoriale”.
Quali sono gli appoggi politici che la sostengono?
“Le persone che fanno parte di tutti i circoli delle sezioni comunali del Partito Democratico, il segretario comunale Claudio Bellan e Angelo Zanellato, segretario provinciale. Oltre a questi anche Giacomo Bovolenta, rappresentante del Terzo Polo”.
Tre parole chiave della campagna elettorale.
“Rinnovamento, competenza e condivisione”.
Il punto forte del programma elettorale?
“Il turismo, nel senso più ampio. Il nostro obiettivo è quello di implementare le piste ciclabili, pensando anche alla formazione di guide turistiche che siano in grado di raccontare il percorso storico del nostro territorio e non soltanto quello ambientale. Punteremo sui giova-
ni, che forse in questi anni sono stati poco coinvolti: ci piacerebbe dare vita a spazi dedicati dove possano tornare a essere interpreti del proprio tempo”.
Se verrà eletta sindaca, cosa farà nei primi cento giorni?
“Il primo periodo mi servirà per ambientarmi e capire come funziona la macchina amministrativa e nel contempo comincerò ad aprire i cassetti per capire lo stato dell’arte dei progetti in corso. Riprenderò poi il dialogo con Enel
per la riconversione dell’ex centrale in villaggio turistico, fondamentale per partire anche con progetti di politiche giovanili. Un occhio di riguardo sarà per la pesca, attraverso progettualità di vivificazione delle lagune e dei porti e per l’agricoltura, cercando di trovare soluzioni pratiche alla questione della risalita del cuneo salino e alla siccità. Infine, al centro la battaglia per il no alle trivelle e per riportare la mensa in asilo”.
Grande successo per la rassegna teatrale portotollese
Sono numeri incoraggianti quelli registrati al termine della rassegna teatrale di Porto Tolle. Una rassegna realizzata dal Comune, in collaborazione con Arteven e la Coop. Le Macchine Celibi. Per l’assessorato alla cultura e l’amministrazione tutta, è stata un’idea vincente che si traduce nel raddoppio degli abbonamenti e dei consensi raccolti per gli spettacoli proposti.”Siamo contenti ed entusiasti di questo successo perchè non pensavamo di raggiungere tali numeri. Abbiamo giocato sul prezzo calmierato dei biglietti per incentivare la rassegna, tenendo basso il costo sia del biglietto singolo che dell’abbonamento-ha commentato la vicesindaca Silvana Mantovani-. Abbiamo giocato a livello territoriale come è giusto che sia scegliendo spettacoli di nomi noti e sia valorizzando artisti locali. Aver portato nomi del calibro come Debora Villa, l’attrice comica divenuta celebre nel ruolo di Patti, in Camera Cafè con Luca e Paolo e dal palco di “Zelig Time”, Max Angioni con “Miracolato”, è stato importante per i consensi ricevuti, insieme a quelli raccolti con la compagnia teatrale degli Sbregamandati, che l’ anno scorso avevano aperto la rassegna con il loro esilarante “Tendro D’Picaia... Ma Che Canajia” e quest’anno chiusa con “La Sbraghssona”. Appuntamenti che sono serviti a far conoscere la compagnia teatrale ai portotollesi. Ha divertito il romagnolo di adozione portotollese Sergio Ricci alias Tony Corallo, Imitatore e cabarettista, che ha portato in scena il suo “Uguale al Tale”. Le serate hanno registrato tra biglietti venduti e abbonamenti circa 300 biglietti. (gu.fe.)
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Porto Tolle
Guendalina Ferro
Pizzoli tenta il bis: “Siamo pronti a rispondere ai bisogni dei cittadini”
Roberto Pizzoli, 49 anni, un figlio e una compagna, da quando ha iniziato il mandato di sindaco a tempo pieno è in aspettativa non retribuita presso un’azienda della grande distribuzione. Il suo impegno politico è iniziato fin da giovane per poi approdare negli ultimi 15 anni nella giunta di Silvano Finotti prima come capogruppo e assessore e poi come capogruppo di opposizione tra il 2013 e il 2018. Membro del Comitato fiera di Polesine Camerini, è stato tra i soci fondatori del Delta Porto Tolle. Ha prestato servizio militare nel gruppo degli Alpini. In questi 5 anni è stato presidente Gac, è nel cda dell’assemblea del consorzio di bonifica e nel cda del comitato fondazione Ca’ Vendramin. È consigliere provinciale da quattro anni con delega alla pesca ed è un componente del direttivo dell’ente parco Regionale Veneto del Delta del Po. Il primo manda-
to è stato costruito sullo slogan “Si cambia”, un cambiamento che ha portato all’elaborazione del nuovo logo “Porto Tolle protagonista”. Termini che - secondo Roberto Pizzoli - “traducono l’attenzione costante dell’amministrazione verso i propri cittadini, soprattutto nel sociale”.
Perché si è candidato?
“Per dare continuità al lavoro svolto e per l’importante partecipazione dei cittadini nelle nostre azioni come il tavolo verde, il tavolo azzurro, che dimostrano il lavoro di crescita che abbiamo fatto insieme fino ad ora”. Quali sono i partiti che la sostengono?
“La Lega, partito di cui faccio parte insieme alla candidata Tania Bertaggia ed Elia Gibin. Fratelli d’Italia con Raffaele Crepaldi; Forza Italia e Coraggio Italia con Bergantin; il partito socialista con Sebastiano Boscolo; il Gruppo Indipendenti
“Nantri ca sem chi” è il primo disco di Alessandro Tessarin rigorosamente tutto in “caciepolante”, il dialetto di Ca’ Tiepolo, frazione di Porto Tolle. Classe 1977, Tessarin è docente di chitarra all’Istituto comprensivo Brunetti e allenatore di calcio nella squadra portacolori del Comune di Loreo. Quello di Tessarin è un capolavoro registrato nello studio di Alessio Trapella, che Alessandro Tessarin ha presentato in una gremita Sala della Musica proprio a Ca’ Tiepolo. Ad affiancarlo sul palco c’era l’Orchestrina Strambiforte con Alessio Trapella al basso, Omar Barbierato alla chitarra, Michele Boscaro alla fisarmonica, Enea Passarella alle percussioni, Elena Ragusa al flauto traverso e all’ottavino e Laura Casini ai cori.
“Prima di essere dei musicisti strepitosi, sono un
Porto Tolle e Polesine (Giptep) con Diego Marchesini e Angela Motta e la rimanenza della lista è composta da civici che abbracciano tutto il nostro territorio”.
Il punto di forza del programma elettorale.
“Il lavoro fatto è uno step del nostro percorso politico e quindi un punto di partenza per il nuovo programma elettorale. Consolideremo i lavori con la pesca. Porteremo avanti la questione della vi-
Tiepolo è “Nantri ca sem chi”
gruppo di persone meravigliose. Sono decisamente bravi, ma a guardarli mi era venuto in mente che fossero strambi, ma strambi forte”. La serata è stata un excursus dei brani del disco fino ad arrivare a “Habanera” dedicata a Giancarlo Nicolasi, scomparso qualche anno fa, con cui Tessarin aveva un forte legame. Con “Nantri ca sem chi” che dà il titolo all’album, Tessarin esprime la passione e l’amore verso la sua Porto Tolle. Una serata quindi all’insegna della buona musica per una scaletta che ricalcava i brani di un album che racconta il Delta, terra che si trova tra il mare e il fiume e Tessarin lo fa in perfetta sintonia con l’ambiente, cantando in dialetto e raccontando il territorio e la sua gente attraverso modi e parole tipiche della popolazione che vive nel territorio. (gu.fe.)
vificazione delle lagune e il fiore all’occhiello sarà quello del villaggio turistico. Punteremo quindi al settore turistico. Per il sociale punteremo a sostenere i nuclei familiari più fragili con azioni mirate al potenziamento delle capacità genitoriali,per offrire strategie efficaci di gestione e accompagnamento della crescita dei figli”.
Quali sono le tre parole chiave della campagna elettorale?
“Ascolto, presenza e partecipazio-
ne per dare risposte alla cittadinanza. Siamo presenti per la nostra comunità e per questo lavoreremo in compartecipazione con i cittadini per dare risposte alle loro richieste. Porto Tolle si è consolidato in questi anni per diventare protagonista nel territorio. Puntiamo inoltre a migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei servizi della pubblica amministrazione”.
Se sarà rieletto sindaco, cosa farà nei primi cento giorni?
“Porteremo avanti le diverse opere in cantiere iniziate, oltre al fatto che cercheremo di fare ciò che è fattibile per portare a termine gli impegni presi. Investiremo sul sociale, per il quale avremo fondi dal Pnrr che destineremo al progetto “Dopo di noi”. Le persone che avranno un Isee inferiore ai 12mila euro saranno esentate dal pagamento dell’Irpef.
Guendalina Ferro
Appuntamento alle urne il 14 e 15 maggio
Le elezioni amministrative per decretare il nuovo sindaco di Porto Tolle si svolgeranno il 14 e 15 maggio, con turni unico dato che i votanti sono sotto i 15mila.
Nel dettaglio, gli elettori chiamati alle urne sono 9.135.
Si vota domenica dalle 7.30 alle 16 e lunedì dalle 7 alle 15.
Gli elettori potranno usufruire delle agevolazioni di viaggio applicate da enti o società che
gestiscono i relativi servizi di trasporto.
I biglietti possono essere acquistati per viaggi da effettuare nell’arco temporale di venti giorni a ridosso dei giorni di votazione.
Tale periodo decorre, per il viaggio di andata, dal decimo giorno antecedente il primo giorno di votazione e per il viaggio di ritorno fino alle ore 24 del decimo giorno successivo al giorno della consultazione elettorale.
12 www.lapiazzaweb.it Porto Tolle
Elezioni/2. A centrodestra si punta a continuare il percorso cominciato cinque anni fa
Il primo disco nel dialetto di Ca’
La polemica. Il sindaco: “Gli introiti saranno investiti nelle strade della località e nella loro manutenzione”
Parcheggi: cambiano i costi di sosta
Con delibera numero 46 anche quest’anno, come di consueto, la giunta comunale di Rosolina ha stabilito la disciplina delle aree di parcheggio a pagamento nella località di Rosolina Mare, per razionalizzare la sosta, rendere più agevole la reperibilità di posti liberi durante la giornata in stagione e rendere più coordinato il sistema di parcheggi nel corso dell’estate. Con questo provvedimento si è stabilito che i parcheggi vicino al mare abbiano un costo di 8 euro al giorno, con tariffa oraria o, per frazione oraria, minimo di 1,50 euro; i parcheggi lontani dal mare, Porto Caleri compreso, siano di 6 euro al giorno, con tariffa oraria, o per frazione oraria, minimo di 1,50 euro; i camper, laddove consentito e negli appositi spazi, 12 euro al giorno; possibilità di abbonamento anche per i turisti e visitatori che abbiano intenzione di trascorrere 7 giorni a Rosolina Mare, che possono pagare così 25 euro per l’intero periodo. Il pagamento potrà essere effettuato tramite banconote, gratta e sosta, carte o app smartphone.
“Le novità principali riguardano le agevolazioni concesse per residenti e lavoratori/operatori della località, per i quali si è previsto da quest’anno la corresponsione in fase di richiesta di un contributo forfettario di 30 euro a stagione per i residenti e di 50 euro per i lavoratori/operatori che, da quest’anno, possono richiederlo anche per gli autocarri. Modalità di rilascio già note, come gli scorsi anni – spiega il sindaco Michele Grossato -. È fuorviante e decontestualizzato rispetto alla realtà affermare, come già fatto da qualche politico locale, che i parcheggi sono a pagamento anche per residenti e lavoratori. La verità è che per queste categorie è previsto, come detto, il versamento di un contributo la
cui entrata, preclusa per l’ente in passato, risulta equa anche ai fini di finanza pubblica. Non solo, gli introiti saranno destinati al fondo proventi Cds, così da assicurare un ritorno alle strade della località e alla loro manutenzione, compresa quella dei parcheggi, ai quali questa amministrazione ha già iniziato a mettere mano”.
Continua Grossato: “Si tratta di 30 euro a stagione dove, fuori da Rosolina, si paga anche di più. In fin dei conti è solo qualche centesimo al giorno. La strumentalizzazione innescata, più che un attacco all’amministrazione, sta facendo più danno alla località. La previsione di un contributo forfettario trova giustificazione anche in un nuovo sistema di rilascio del pass che, sostituendo il vecchio cartoncino plastificato degli altri anni, è volto ad assicurare un controllo più serrato finalizzato ad evitare usi distorti e “truffaldini” che sono stati fatti negli anni da parte di diversi utenti. Per chi non vuole pagare il contributo per il rilascio del pass, esiste poi la possibilità di parcheggiare negli stalli bianchi che, comunque, per legge sono assicurati, senza pregiudizio alcuno. Logico però che, un’eventuale sosta vietata, prevede una sanzione maggiore o uguale all’abbonamento stagionale. La previsione in entrata, come detto destinata alla strada e alla sua manutenzione, trova anche giustificazione nella predisposizione, a cui si è già dato corso, di nuovi parcometri, già installati, di tecnologia più evoluta e con possibilità di pagamento tramite app la cui attivazione ha un costo, come logico, ma che si ritiene possano essere un servizio utile per i fruitori, onde evitare, come già successo, il ripetersi di situazioni da “Terzo mondo”, con ombrelloni dei volontari o degli ausiliari dare via i “gratta e sosta” per
Tra le novità le agevolazioni concesse per residenti e lavoratori/operatori della località per i quali si è previsto un contributo forfettario di 30 euro a stagione per i residenti e di 50 euro per i lavoratori/operai
dispositivi non funzionanti e non abilitati alle app di pagamento”. Grossato evidenzia poi che l’amministrazione ha optato, anche per quest’anno, per lasciare invariate le tariffe di parcheggio, ferme da anni, nonostante gli incrementi di spesa lo scorso anno siano stati considerevoli, a partire dal rincaro del costo energetico, imputato a bilancio. Questo vale anche per la tassa di soggiorno, invariata e fissata a pochi centesimi al giorno rispetto a quella di altre località anche vicine. “Ci sta la critica, ci sta la diversità di veduta, non ci sta però la decostruzione della realtà e il diritto da parte di leoni da tastiera, aizzati da qualcuno attorno al nulla, di sentirsi la libertà di attaccare ingiustamente Rosolina Mare, compresi i tanti operatori, lavoratori e realtà della località che, assieme all’amministrazione, stanno lavorando alacremente per incentivare l’immagine della località e la promozione turistica della stessa”.
Marco Scarazzatti
Lo Iat di Rosolina Mare è pronto ad accogliere i turisti
All’interno del centro congressi di Rosolina Mare è operativo l’ufficio informazioni e accoglienza turistica, dove tutti i visitatori possono essere aiutati e consigliati per trascorrere al meglio la vacanza a Rosolina Mare, all’Isola di Albarella e su tutto il Delta del Po.
Complice l’arrivo della bella stagione, lo Iat di Rosolina Mare ha riaperto i battenti. Giulia Marangon, Vittoria Canato
QUA LA ZAMPA!
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ed Erica Bello da qui ai prossimi mesi accoglieranno i visitatori dando loro tutte le informazioni
per visitare al meglio il territorio del Delta.
A maggio lo Iat sarà aperto tutti i fine settimana e giorni festivi, dalle 9 alle 12. L’annuncio è stato riportato anche in francese, inglese e tedesco.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero di telefono 04266801 2, oppure scrivere una mail all’indirizzo iat@comune.rosolina.ro.it. (m. s.)
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Sagra del Pane. Grande attesa per la 22esima edizione dell’attesa kermesse
“Un evento per far conoscere la nostra tradizione ai giovani”
C’è attesa per la 22esima edizione della sagra del pane di Loreo che si svolgerà nel centro storico della città deltina, dal 12 al 18 giugno. Due le novità di spicco durante la settimana della kermesse: il festival di musica itinerante loredana e il coinvolgimento degli studenti dell’istituto alberghiero nel laboratorio di panificazione. Ad annunciarlo il vicesindaco Alberto Doni che in sinergia con il consigliere Giovanni Civiero e i volontari della Pro Loco, presieduta da Diego Siviero, hanno lavorato per la stesura del programma con l’obiettivo di promuovere i prodotti tipici locali e le eccellenze del Delta.
Si inizierà lunedì nella sede municipale, con la presentazione dei prodotti tipici locali. Oltre allo storico pane (biscotto) di Loreo, il miele, il riso, le cozze, le vongole e le ostriche rosa di Scardovari saranno all’attenzione di un educational nel corso del quale verranno raccontate le storie e le tradizioni familiari che accompagnano i prodotti tipici del delta, oggi ben apprezzati in Italia e all’estero. Gli eventi del mercoledì si inseriscono nelle campagne di sensibilizzazione per la donazione del sangue e degli organi, con i volontari delle associazioni Pados e Fidas.
Prevista la dimostrazione delle unità cinofile della guardia di finanza in campo sportivo e successivamente, nel vicino teatro sociale, un evento all’insegna della musica e della danza. La giornata del giovedì sarà dedicata al trofeo del salame, giun-
to quest’anno all’ottava edizione. Il vincitore del trofeo sarà decretato al termine delle degustazioni dei vari tipi di salame .“Il Venerdì sarà all’insegna del festival musicale con tappe itineranti per il centro storico cittadino. Una proposta rivolta a tutta la cittadinanza e soprattutto ai giovani” annuncia il vicesindaco Alberto Doni.
La kermesse inizierà alle 18 con l’aperitivo in Largo Rorai, con Dj Set che intratterrà il pubblico con musica degli anni 80 per circa un’ora. Si proseguirà con un altro concerto live di fronte al teatro Zago, in piazzetta Santi Pietro e Monica, per poi fare tappa in piazza Matteotti. Due le band protagoniste:The Western Spaghetti e “Fish & Chicks”. A seguire, salirà sul palco affacciato sul naviglio la tappa del festival Deltablues con la band dei “Geno & His Rockin’dudes”. Nel contempo sarà allestito nel cortile della scuola materna lo stand gastronomico, organizzato dalla locale Pro Loco.
Due le novità di spicco: il festival di musica itinerante loredana e il coinvolgimento degli studenti dell’istituto alberghiero nel laboratorio di panificazione
Il Sabato alle 17.30, si comincerà ad entrare nel clou della sagra del pane, con le bancarelle dei produttori locali e dove saranno installati macchinari per la produzione del pane in diretta con i panificatori del luogo, che saranno affiancati dagli studenti dell’ istituto alberghiero di Adria. In serata si svolgerà la battitura del grano, seguita dal concerto del coro piemontese delle Mondine. Domenica mattina, dopo la santa messa in piazza antistante il duomo di piazza Longhena, si svolgerà il momento significativo della festa alla presenza delle autorità civili, militari ed ecclesiastiche del territorio. Si riprenderà nel tardo pomeriggio, verso le 18, con i figuranti per rievocare le tradizioni. Un momento arricchito da influencer per far conoscere la storia e le tradizioni locali con aneddoti e curiosità. La chiusura della serata sarà affidata al format musicale, con un Dj sul canale naviglio.
“Lina, ribelle per natura”: Luigina Badiale presenta il suo libro
È prevista per venerdì 1 9 maggio, alle ore 21 in sala consiliare, la presentazione del libro “Lina, ribelle per natura” di Luigina Badiale, nipote di Benilde Sartori Badiale. Personaggio conosciuto a Cavarzere e in tutti gli ambienti politici e sindacali della provincia di Venezia, per l’impegno politico e sociale che contraddistinse tutta la sua vita.
Una storia ambientata nei primi decenni del Novecento, a Cavarzere, cittadina immersa nella pianu-
ra veneta, dove Lina Badiale è una giovane donna ma mostra già un’indole da “femmina ri-
di restare una ragazza madre piuttosto che accettare un matrimonio senza amore.
Un libro che ripercorre la storia, vissuta nel tumulto di anni attraversati da guerre, lotte sociali per i diritti dei contadini e per l’emancipazione delle donne, ma segnati anche da grandi speranze e importanti conquiste.
belle”. Una donna che sfida le radicate convenzioni sociali quando affronta “lo scandalo”
L’evento culturale aperto a insegnanti, studenti, librai e cittadini è organizzato dalla Pro loco. (gu.fe.)
15 www.lapiazzaweb.it Loreo
Guendalina Ferro
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Aumento della Tari: è scontro tra maggioranza e minoranza
ATaglio di Po la Tari ha scatenato un’accesa polemica tra maggioranza e minoranza, con rimpalli di accuse.
“Alle famiglie tagliolesi è arrivata la Tari, con i conteggi da pagare con aumento rispetto all’anno precedente. Qualcuno critica e scrive sui social, senza sapere, ma solo per gettare fango sull’attuale amministrazione comunale –sbotta il sindaco Layla Marangoni -. Per chiarezza, la Tari 2023 è stata deliberata dall’amministrazione allora guidata da Francesco Siviero, nell’aprile 2022, con voto contrario solo della minoranza, che allora era composta oltre che da me anche da Renato Pregnolato, Silvia Ricchi, Silvia Chiereghin. La nuova normativa prevede che i Piani finanziari durino quattro anni. Ecoambiente ha inviato le bollette in base alla deliberazione consiliare dell’aprile 2022, guidata dalla giunta Siviero che, ripeto, ha approvato come maggioranza. Noi siamo poi stati eletti nel mese di giugno 2022, quindi due mesi dopo. Spero di avere chiarito il concetto”.
Sono state numerose le proteste contro la giunta capeggiata dalla Marangoni, sia da parte delle imprese sia degli stessi residenti.
“L’attuale amministrazione comunale non ha approvato alcuna tariffa riguardante la Tari per il 2023 – evidenzia l’assessore al Bilancio, Renato Pregnolato –. Questo provvedimento è infatti di competenza del consiglio comunale. L’aumento era stato deciso nel corso della seduta consiliare del 27 aprile 2022 e scadrà solamente nel 2025. Come amministrazione comunale l’unica cosa che possiamo fare è quella di invitare Ecoambiente ad evitare alcuni disservizi nella raccolta e potenziare alcune raccolte, troppo lunghe, tra un passaggio e l’altro, come ad esempio carta e plastica, che si accumulano in maniera enorme nelle abitazioni”.
Il capogruppo di minoranza, Davide Marangoni, assessore ai Lavori pubblici e Urbanistica ai tempi della giunta Siviero, non ha mancato di replicare. “Il mio gruppo consiliare è convinto che il nocciolo della questione non sia tanto quello di trovare i presunti responsabili dell’aumento della Tari, ma di lavorare assieme per risolvere il problema. Vedremo se la maggioranza sarà in grado
Silvia Pavinati in lizza per Miss Mamma Italiana
di ridurre le tariffe. Amministrare significa affrontare i problemi e cercare di dare delle risposte ai cittadini. Il servizio di raccolta e pulizia deve migliorare rispetto allo scorso anno e non peggiorare come avvenuto finora. Chi amministra non deve trovare solo scuse e subire passivamente, dando le colpe agli altri, ma deve piuttosto guidare il paese con responsabilità e senso sociale”.
Marco Scarazzatti
A Campolongo Maggiore (Venezia) si è svolta una selezione regionale di Miss Mamma Italiana. A vincere è stata Silvia Pavinati di Taglio di Po, che grazie a questo successo accede alle fasi finali del concorso.
In piazza del Municipio, le mamme sono scese in passerella prima in abiti eleganti, poi si sono cimentate in prove di abilità, che rappresentassero al meglio la loro personalità. La giuria ha proclamato vincitrice Silvia Pavinati, 27 anni, assistente tecnico di laboratorio di cucina, mamma di Alice di 3 anni. La serata è stata
presentata da Paolo Teti e Catia Callegaro, vincitrice del titolo nazionale Miss Mamma Italiana Gold Dolcezza 2021. Proseguono dunque in tutta Italia le selezioni per Miss Mamma Italiana 2023, concorso nazionale di bellezza e simpatia, giunto alla 30esima edizione, riservato a tutte le mamme tra i 25 e i 45 anni, con fascia Gold per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia Evergreen per le mamme con più di 56 anni.
Miss Mamma Italiana sostiene da sempre Arianne, associazione Onlus che si batte per la lotta all’endometriosi, una malattia progressiva e invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce 4 milioni di donne fin dall’adolescenza.
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La polemica. Il sindaco: “Tassa 2023 deliberata dall’amministrazione precedente”
di Po
Taglio
Nel Delta il 50% degli argini del Po rimane a rischio idraulico
“L’attuale prolungata condizione di siccità diffusa nel distretto del fiume Po rappresenta oggi la situazione di maggiore urgenza nel comprensorio Padano, ma è fuori di dubbio che proprio gli stravolgimenti idro-meteo-climatici possono alternare a questi scenari anche possibili periodi in cui l’accumulo di risorsa idrica negli alvei del Grande Fiume e dei suoi 141 affluenti – a causa di precipitazioni copiose ed improvvise – può mettere seriamente a repentaglio la sicurezza idraulica delle comunità rivierasche e dell’ambiente circostante”. A lanciare l’allarme è l’Autorità di bacino Distrettuale del Fiume Po, che fa sapere: “Nel 2018, dopo aver avviato un capillare percorso di monitoraggio con la fattiva collaborazione di AIPo (Agenzia Interregionale per il Po) e dei diversi enti territoriali, l’Autorità distrettuale del Fiume Po ha redatto un progetto mirato, ora aggiornato, indicando tutte le aree a rischio idraulico (con franco arginale inadeguato) mostrandone, al contempo, il livello potenziale di fragilità”.
esecutivi, potrebbe tornare di grande utilità al sistema nella lotta al mutamento del clima, rendendo più performante la stessa capacità di adattamento delle singole aree. Il fabbisogno per gli interventi di adeguamento di sicurezza arginale nel distretto del Po, tra le altre cose, è già inserito a pieno titolo nel repertorio Rendis e di fatto viene considerato una priorità per l’intero territorio.
“Oggi – ha evidenziato il Segretario Generale dell’Autorità di bacino Distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti – rilanciamo in modo convinto l’utilità di questi lavori idraulici necessari per la sicurezza di tutti e proponiamo che, in caso di mancati investimenti o avanzi di risorse finanziarie del Pnrr, possano essere impiegati su una priorità territoriale così alta come quella che avanziamo e sulla quale siamo pronti a collaborare da subito; comuni, enti locali, comunità rivierasche e portatori di interesse sarebbero sicuramente più tranquilli di fronte ad un’opera di manutenzione così strategica e su larga scala”.
I cambiamenti climatici obbligano a considerare al più presto come priorità gli improvvisi stravolgimenti dati dalle alluvioni
Lo studio progettuale, che vede 16% delle arginature del Grande Fiume a potenziale rischio, indica le principali zone su cui intervenire nei comprensori di Pavia, Piacenza, Mantova, Ferrara e Rovigo per un valore stimato di circa 550 milioni di euro. Proprio in questo periodo infatti si sta animatamente dibattendo sulla reale possibilità di riuscire a spendere in investimenti utili e rispettando progettazioni già in essere con rigide tempistiche tutti i fondi europei messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in quest’ottica il pacchetto di interventi necessari, messo sul tavolo degli investimenti e accantonato, in un primo momento, dai precedenti
“In caso di mancati investimenti o avanzi di risorse finanziarie 4del PNRR siano impiegati su questa priorità”
“Pur considerando, ove possibile, un maggior spazio per i corsi d’acqua in modo da incrementarne la naturale capacità di laminazione delle possibili piene il bacino Padano, diffusamente urbanizzato spesso in maniera disordinata, ha attribuito nel tempo una rilevanza fondamentale alla struttura arginale che, insieme alle golene, rappresenta ancora oggi lo strumento principale di difesa idraulica in tutti i territori sottesi al Po – fa sapere ADBPo -; questo ruolo comporta dunque una più attenta e costante cura manutentiva dei tratti esaminati e giudicati più fragili; occorrono pertanto interventi di consolidamento che, attraverso l’impiego delle più moderne tecniche idrauliche, ne consentano la conservazione e la funzionalità”.
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ADBPo. “Il Piano da 550 milioni consegnato al Governo nel 2018 è in attesa di finanziamento”
Delta
Un argine e un’immagine della piena a Pontelagoscuro nel 2019
WWF.
Lupi in Polesine: “Necessario salvaguardare la biodiversità”
“Quando gli ambienti naturali sono sufficientemente vasti e collegati garantiscono prede in abbondanza per i carnivori: serve maggior tutela di oasi, parchi e aree protette”
Da diversi mesi il WWF provinciale di Rovigo sta organizzando incontri, con la partecipazione di esperti del settore, volti a sensibilizzare la popolazione polesana nei riguardi del lupo con la finalità di consentire la nostra convivenza con questa specie particolarmente protetta, spesso al centro di false notizie e paure ancestrali ingiustificate.
“In Polesine finora siamo riusciti a confermare la presenza solo di un nucleo composto probabilmente da non più di due individui situati nell’estremo Delta del Po”, dice Eddi Boschetti, presidente del WWF provinciale Rovigo. “Per poter permettere lo stabilirsi di una convivenza buona e fruttuosa –prosegue Eddi Boschetti- dobbiamo innanzitutto preservare la biodiversità del territorio. Quando gli ambienti naturali sono sufficientemente vasti e collegati fra loro garantiscono prede in abbondanza ai carnivori, che dal canto loro svolgono un ruolo fondamentale nella selezione naturale. Per ottenere ciò è certamente utile la promozione e la tutela di oasi, parchi e aree protette, oltre alla creazione di corridoi naturali che interessino anche gli ambienti più antropizzati come la campagna e le cinture urbane”. In questo
modo sarebbe possibile creare un reticolo di “corridoi verdi” per preservare e diffondere la biodiversità del Polesine.
“Un altro elemento fondamentale per poter stabilire una buona convivenza con questi animali è informare la popolazione su una serie di comportamenti che sono validi sempre, ma a maggior ragione in territori dove sono tornati a convivere con la specie umana animali dalle grandi capacità di adattamento come il cinghiale, la volpe e appunto il lupo. È bene evitare l’accumulo di rifiuti, come i residui della carne, fuori dalle proprie abitazioni. Inoltre, bisogna evitare di lasciare liberi e incustoditi i nostri animali domestici e nelle aree naturali questi vanno tenuti vicini a sé, al guinzaglio, per evitare loro pericoli oppure che essi stessi possano rappresentare un pericolo per la fauna selvatica. È altrettanto importante diffondere un’autentica cultura ambientale e naturalistica, che miri al raggiungimento della consapevolezza che le regole della natura non vanno né ignorate né combattute, ma rispettate. Il WWF di Rovigo, appartenendo a una grande e affermata organizzazione presente nel mondo da quasi sessant’anni e che proprio sui grandi carnivori oltre
cinquant’anni fa avviava il primo progetto di conservazione del lupo in Italia, può contare sull’esperienza e il supporto di grandi esperti in materia, come Marco Antonelli, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Lupi del WWF Italia. Troppo spesso il nostro giudizio sui lupi è guidato da superstizioni e racconti popolari; invece, il lupo non solo costituisce un elemento importante nel nostro ambiente, ma aiuta a controllare la popolazione di specie invasive quali i cinghiali e le nutrie. Non va dimenticato inoltre che i carnivori all’occorrenza possono diventare validi spazzini delle migliaia di carcasse di animali che per varie ragioni ogni giorno le attività umane lasciano sul terreno, nei corsi d’acqua o lungo le strade. Frequentemente le carcasse di animali che vengono quotidianamente uccisi nelle strade del Polesine vengono smaltite naturalmente dai carnivori, siano essi uccelli o mammiferi”.
Troppo spesso si sente parlare di questi animali come di un problema, mentre invece svolgono un ruolo importante, tanto nei santuari naturali quanto nei territori meno selvaggi come la Pianura Padana.
Davide Farinatti
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Ambiente
Incontri per sensibilizzare la popolazione sul tema fauna selvatica
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In migliaia accorsi in città per il ritorno di “Adria in fiore”
La 15^ edizione di Adria in fiore non ha tardito le aspettative e attira in città migliaia di visitatori. La Caccia al sasso fiorito ha più che raddoppiato i partecipanti dello scorso anno raggiungendo quasi 80 iscrizioni di bambini accompagnati dai loro genitori o nonni. Le amministratrici del Gruppo Facebook “Un sorriso per Adria” Fiorenza Zanirato e Giada Clare Piechotta sottolineano che “i partecipanti si sono molto divertiti a cercare i sassi dipinti a tema floreale nei giardini pubblici di Adria (Zen, Scarpari e Mecenati), un modo per riscoprire questi luoghi cittadini” e ringraziano “oltre alla Pro Loco che ha supportato l’iniziativa, le numerose artiste del gruppo, la classe prima della Scuola media G. Bosco di Bottrighe e la classe prima B della Scuola Media Manzoni”. Altra novità molto apprezzata è stata la piazza dedicata interamente ai bambini grazie alle animazioni di Musica Globale, degli Scout di Adria 1 e dei laboratori proposti dalla Pro Loco ideati dalla vice presidente Silvia Trevisan. Molto gradite poi le mostre allestite per l’occasione: “Colori del Delta” con le artiste Speranza Lazzarini e Patrizia Travaglia nella Fondazione Franceschetti e Di Cola e la tradizionale “L’incanto dei fiori pressati e di seta” con le artiste Gloria Nives Frigato e Odilla Rizzo, in Salara Cordella. Le bancarelle più gettonate non potevano che essere quelle dei florovivaisti presenti in numero maggiore rispetto agli altri anni (nonostante ci sia stata all’ultimo qualche defezione) tanto che
è stata aggiunta una nuova area, “invadendo” parte di Corso Mazzini che prima non era mai stata utilizzata. Una vera esplosione di colori allietata dal sole che ha abbellito il centro cittadino.
“La Pro Loco ringrazia per la collaborazione il Comune di Adria, l’Associazione Gusto Italiano, la Croce Verde di Adria, l’Asso Ferrini Onlus per l’apertura del teatro a visite guidate, i responsabili dell’Archivio della Biblioteca Capitolare della Cattedrale, la Fondazione Franceschetti e Di Cola
che oltre alla mostra ha proposto insieme all’associazione Let’s Talk un coinvolgente laboratorio didattico in Piazza Garibaldi, le volontarie e i volontari della Pro Loco e tutti coloro che hanno creduto nell’iniziativa e l’hanno sostenuta economicamente, le Forze dell’Ordine, la Fidas Polesana, il Centro Commerciale Il Porto che ha permesso la realizzazione di braccialetti per i bambini in carta piantabile, la Nuova Regal di Taglio di Po che ha cortesemente collaborato nella fornitura degli estintori previsti dal piano di sicurezza” precisano gli organizzatori.
Per finanziare l’iniziativa, come tradizione, è stata organizzata una lotteria denominata “Adria in fiore” la cui estrazione è avvenuta alle ore 19.30 presso la Sala
Cordella di Corso Vittorio Ema-
nuele. Questi i numeri vincenti:
1° estratto Buono acquisto di € 250,00 Numero 0883, 2° estratto Buono acquisto di € 150,00 n. 2045, 3° estratto Buono acquisto di € 130,00 Numero 2961,
4° estratto Buono acquisto di € 100,00 Numero 3050, 5° estratto Buono acquisto di € 90,00 Numero 2162, 6° estratto Buono acquisto di € 80,00 Numero 0949, 7° estratto Buono acquisto di € 70,00 Numero 2548, 8° estratto Buono acquisto di € 60,00 Numero 0452, 9° estratto Buono acquisto di € 50,00 Numero 2087, 10° estratto Buono acquisto € 40,00 Numero 0598. I premi dovranno essere ritirati entro 30 giorni dall’estrazione presso la sede dell’Associazione Pro Loco Adria in Piazza Bocchi, 1 – Tel. 0426 21675 –327.3610567.
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Iniziativa della Pro loco. Caccia al sasso fiorito, più che raddoppiati i partecipanti dello scorso anno
È stato necessario “invadere” parte di Corso Mazzini che prima non era mai stata utilizzata prima
Eventi. Grande attesa per l’esibizione di Mr Rain, nome rivelazione dell’ultimo Sanremo
Torna a luglio a Piazzale Europa il Rosolina Beach Festival
La seconda edizione vede tra gli ospiti big del calibro di Mr.Rain (28 luglio), uno dei protagonisti dell’ultimo festival di Sanremo, Marco&Pippo (26 luglio) e il concerto del nuovo tour di Umberto Tozzi (27 luglio).
Come commenta l’assessore al Turismo del Comune di Rosolina Alessandra Patrian: “Dopo il grandissimo successo dello scorso anno, siamo pronti a replicare con uno degli eventi più importanti del cartellone estivo. L’Amministrazione crede nell’importante potenzialità di questo festival per la promozione del territorio. La prima edizione è stata una vera scommessa, la seconda non deve far altro che confermare le attese ed alzare ancora di più la qualità della programmazione e dell’organizzazione. Ringrazio Due Punti Eventi e Radio Company per la professionalità già dimostrata e tutti gli sponsor e operatori che si adopereranno per la buona riuscita dell’evento. Vi aspettiamo a luglio”.
Il 26 luglio alle ore 21.30 il trio comico Marco e Pippo porta in scena con la sua comicità in dialetto veneto “Simpi The Best”, uno show tratto dai passati spettacoli, in un susseguirsi di gag e interazione col pubblico. Composto da Marco Zuin, Filippo Borille e Gaetano Ruocco Guadagno, il trio in questi anni è stato protagonista di numerosi spettacoli in piazze e teatri del Veneto, ma è molto conosciu-
to anche suoi social, realizzando costantemente video comici, che hanno raggiunto anche 2 milioni di interazioni mensili.
Dopo il grande successo riscosso con gli appuntamenti live all’estero, registrando il sold out nelle 5 date in Australia e in quelle in Belgio, e aver attraversato la penisola esibendosi nei principali teatri, Umberto Tozzi farà tappa a Rosolina il 27 luglio alle ore 21.30 con il nuovo tour estivo “Gloria Forever”, prima di imbarcarsi nella seconda parte del tour internazionale, con i live, già sold out, previsti negli Stati Uniti e in Canada.
L’appuntamento è con una delle pietre miliari della canzone italiana per poter urlare all’unisono ancora una volta “Gloria”, tutti i suoi più grandi successi e le intramontabili hit, ma anche quei brani meno noti al grande pubblico. Umberto Tozzi nella sua carriera ha venduto nel mondo più di
L’assessore Patrian: “Dopo il grandissimo successo dello scorso anno, siamo pronti a replicare con uno degli eventi più importanti del cartellone estivo2
80 milioni di dischi. Inizia a farsi conoscere come autore scrivendo per Mina, Mia Martini, Fausto Leali, Riccardo Fogli, Marcella Bella, Wess e Dori Ghezzi (per cui firma “Un corpo e un’anima”, brano che vince Canzonissima del 1974), fino a quando non inizia la sua carriera solista e, in pochi anni, firma hit come “Ti Amo” e “Gloria”.
Mr.Rain, nome rivelazione del Festival di Sanremo con il brano Supereroi (Warner Music Italy), continua il suo inarrestabile successo. L’artista multiplatino, con all’attivo oltre 700 milioni di streaming, 13 dischi di platino e 5 oro, e autore di hit come “Fiori di Chernobyl”, “9.3”, “Meteoriti” e “Ipernova”, ha conquistato con “Supereroi” il grande pubblico. Attesissimo il suo tour estivo con tappa a Rosolina il 28 luglio alle ore 21.30.
A Ca’ Cornera fino a giugno la mostra di Paola Bonora
Prosegue senza soste l’attività culturale di Ca’ Cornera, luogo ‘Dove il Po si fa cultura’ vicino all’incantevole argine del grande fiume, gestita da Gianpaolo Gasparetto e dalla moglie Antonella Bianchi, grazie a due recenti mostre/eventi.
Per tutta aprile ‘Un’altra verità’, dove la fotografa rodigina Cristina Sartorello ha esposto le sue fotografie, che riprendono immagini del Delta del Po fra realtà ed illusione; a fare da Virgilio lungo il percorso espositivo, è stato chiamato Francesco Casoni, giovane scrittore rodigino dalla scrittura visionaria, divertente e corrosi-
va, che ha affiancato agli scatti alcuni inediti brevi e parossistici racconti, “un piccolo e stralunato esperimento narrativo, in
culatelli usati come strumenti di tortura e di uno sfumato concerto dei Beatles nel Delta” come da lui stesso affermato.
cui sei o sette storielle folli e imprevedibili diventano altrettanto folli didascalie di immagini; storie di fenicotteri arrosto, di
A portare un messaggio di rispetto per questo territorio e per i suoi abitanti è intervenuto anche Fabio Bellettato della sezione di Rovigo di Italia Nostra. Nei giorni a seguire è stata inaugurata (e sarà presente fino al 4 giugno) ‘Ombre’ di Paola Bonora,“un inno alla vita, un canto gioioso in equilibrio con l’incantamento della natura, proiezioni che si allungano vibranti sul diafano chiarore della tela” ha riflettuto Gasparetto. (f.p.)
21 www.lapiazzaweb.it Cultura
Melania Ruggini
Mr Rain
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Il campionato. Sfiorata l’imbattibilità, poi la sconfitta nell’ultima giornata dal retrocesso Abano
Porto Viro vola in Eccellenza: “Merito dell’ottimo lavoro di squadra”
Il Porto Viro allenato da Pino Augusti ha (stra)vinto il campionato di Promozione salendo in Eccellenza mancando però l’imbattibilità proprio all’ultima giornata quando, davanti ai propri tifosi in un giornata di festa, è stato sconfitto 3-1 dal già retrocesso Abano. Ad affiancare l’esperto tecnico una figura importante nel calcio, quella del preparatore atletico, ricoperta dal rodigino Lorenzo Zecca, 66 anni, ex insegnante di scienze motorie laureato anche in pedagogia, preparatore atletico professionista Figc ed allenatore Uefa b.
“La scelta di andare a Porto Viro – dichiara Lorenzo Zecca –è stata di cuore e dettata anche da una forma di riconoscenza nei confronti della società in quanto più di 20 anni fa mi scelse per allenare sia la juniores nazionale che gli allievi
regionali facendomi vivere un triennio meraviglioso”. Continua: “A Porto Viro con la prima squadra, in sintonia con mister Augusti, è stato svolto un lavoro molto specifico e particolare che tenesse in considerazione l’età e il lavoro quotidiano di molti giocatori. Per questi motivi abbiamo dato la preferenza
a lavori di prevenzione muscolare, in particolare per i muscoli flessori e adduttori della coscia, anelli deboli della muscolatura degli arti inferiori che ha ridotto notevolmente gli infortuni durante la stagione e per quanto
riguarda l’aspetto organico è stata fatta tanta corsa rettilinea su varie distanze e ad intensità differente”.
Torna in piazza a Porto Viro il Premio “Petrol Caltex”
A Porto Viro è tornato dopo 30 anni il ciclismo in piazza, grazie alla prima edizione del Gran Premio ‘Petrol Caltex’ su un circuito ciclistico tutto cittadino. Ad organizzarlo, Federico Mantovan di ‘Cicli Erman’, nel ricordo della ‘Ciclistica Polesana’ di Cipriano Marangon e proprio sullo stesso tracciato di allora, un rettangolo di 1.2 km da percorrere più volte lungo le vie Battisti, Marconi, Rossini e corso Risorgimento. Punto di partenza, anche qui nel segno della tradizione, di fronte al bar Passaggio di Mattia Mantovani, supporter assieme al “vicino” di attività Paolo Schiesaro di Petrol Caltex. “La premiazione è stato uno dei momenti più suggestivi – ha commentato a ruote ancora calde
Mantovan, postando sui social la foto di una partenza di trent’anni fa - perchè ci ha riuniti tutti assieme, bambini e genitori, premiandone l’impegno e rievocando lo spirito e i valori dello sport a noi trasmessi, quando gareggiavamo con l’A.C. Polesana”. Giornata da incorniciare sia per la cospicua presenza alla competizione vera e propria - circa 130 giovanissimi 7/12 anni tesserati FCI Federciclismo giunti da tutto il Veneto e scaglionati per categoria e chilometraggio - sia per la pre gara non competitiva dedicata a tutti i bambini non tesserati intervenuti con i genitori su qualsiasi tipo di bici (con rotelle, senza, balance bike) per un primo approccio al mondo delle due ruote. (f.p.)
Finali del Volley S3 al Palazzetto dello sport di Corbola
Il Palazzetto dello sport di Corbola è stato il teatro della fase finale del Volley S3, una grande festa per la pallavolo polesana e per i piccoli atleti di domani.
“Una struttura di interesse – ha detto la presidente della Fipav polesana Natascia Vianello –, che si spera possa diventare luogo di attività pallavolistica in ambito federale anche in un futuro molto prossimo”.
Lunghe gare e tanto entusiasmo per un movimento in crescita, sottolineato anche dalle presenze del vice presidente nazionale Fipav, Adriano Bilato, e del consigliere nazionale Fipav, Gianfranco Salmaso, nativo proprio di Corbola, che alla fine ha salutato e premiato i presenti, assieme al sindaco, Michele Domeneghetti, all’assessore allo sport, Sil-
vio Meggiorin, e al responsabile della società ospitante Project Star Volley, Mirco Mancin.
Oltre cinquanta bambini hanno partecipato alle gare finali di secondo livello femminile e misto e di primo livello, che hanno visto trionfare rispettivamente Volley Ball Polesella, Delta S3 Il Patio e GS Giuseppe Avanzo Pallavolo Badia Blu. Tutti gli incontri sono stati diretti dagli arbitri di Fipav Rovigo: Giulia Bozzo di Rovigo, Stefania Ruzza di Corbola, Andrea e Lisa Stevanin di Taglio di Po.
Prima dell’inizio, in un toccante momento collettivo con tutte le squadre raccolte al centro della struttura di gioco, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare la tragica scomparsa dell’atleta Julia Ituma. (c.a.)
“Gli altri movimenti tipici del calciatore, ad esempio cambi di direzione e di senso, frenate e ripartenze sono stati allenati
tramite il gioco negli small side games. La forza generale tramite potenziamento muscolare in circuiti a stazione mentre quella specifica con percorsi misti di concatenazione tipo ‘Bosco’. Il monitoraggio del lavoro svolto è avvenuto all’inizio stagione attraverso le scale di Borg e Hopper e poi durante il campionato tramite un costante feedback con gli stessi giocatori sulle sensazioni fisiologiche personali” aggiunge.
“È doveroso da parte mia un ringraziamento particolare al ds Luciano Vianello per la fiducia investita nella mia persona e professionalità e ai giocatori per l’assiduo e costante impegno profuso negli allenamenti” conclude Zecca.
22 www.lapiazzaweb.it Sport
Cristiano Aggio
Lorenzo
Zecca: “Un grazie al ds Luciano Vianello e ai giocatori per il costante impegno negli allenamenti”
Il Porto Viro promosso in Eccellenza
#Regione
Due miliardi per l’aeroporto Marco Polo
Un investimento di 2 miliardi di euro con l’obiettivo di arrivare a 20 milioni di passeggeri al 2037. Sono i dati del Masterplan 2023–2037 dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, terzo gateway intercontinentale nazionale. Un piano che si fonda su quattro valori: concretezza, responsabilità, sostenibilità, fare rete, come sottolineato dal presidente del gruppo Save Enrico Marchi, che ha presentato il progetto in Regione Veneto, affiancato dal presidente Luca Zaia.
Sotto i riflettori lo strumento di programmazione degli interventi di sviluppo che interesseranno l’aeroporto nei prossimi anni, basato sulle previsioni dei progressivi incrementi del traffico. In particolare, le proiezioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, un dato che rende necessari gli interventi previsti, senza i quali lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. Quanto ai costi, l’85% dell’impegno economico totale è di competenza di SAVE, il restante 15% potrebbe essere a carico di imprese terze private. Dei 2 miliardi complessivi, 380 milioni andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale.
I dettagli dell’intervento
Nessuna seconda pista: il Masterplan2037 conferma lo schema con singola pista di volo. È comunque prevista l’estensione della pista di rullaggio esistente “affinché abbia lunghezza pari alla pista secondaria, con gli obiettivi di aumentare la capacità del sistema, migliorare l’operatività, collegare la nuova area destinata ai vettori courier prevista a nord-est del sedime aeroportuale” fa sapere Save: “La pista secondaria è usata come via di rullaggio (taxiway) e solo in caso di chiusura della pista principale come pista di volo”. Previsti due nuovi interventi di ampliamento laterale al terminal esistente, sia a nord (area Schengen) che a sud (area extra-Schen-
Marchi e Zaia illustrano i dettagli dell’intervento: un quinto delle risorse andranno in opere legate alla sostenibilità ambientale
gen) per un totale di circa 100.000 mq, che si aggiungeranno agli attuali 90.000 mq. “Gli ampliamenti del terminal e in generale tutti i nuovi edifici previsti nel Piano saranno realizzati secondo i più alti standard adottati a livello internazionale, che promuovono un approccio orientato alla sostenibilità a partire dal progetto e dalla scelta dell’ubicazione delle infrastrutture, e comprendono il risparmio energetico ed idrico, la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della qualità ecologica degli interni, i materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito” specifica Save.
Attenzione all’ambiente
E proprio sul fronte della sostenibilità ambientale sono diversi gli interventi, secondo macro filoni. Il primo, la transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare entro il 2030 le emissioni nette di CO2 prodotte dall’attività dell’aeroporto e dismettere ogni utilizzo di combustibili di origine fossile. Secondo, l’obiettivo principale di ridurre al minimo il consumo di acqua potabile, utilizzando le acque del nuovo depuratore inaugurato lo scorso marzo e le acque meteoriche. Terzo, economia
circolare e gestione dei rifiuti. Infine, lo sviluppo dell’aeroporto in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante è una priorità. Tra i principali interventi in quest’ambito, vi sono la riqualificazione ambientale di aree come quelle a ridosso del fiume Dese, lo sviluppo di progetti che favoriscono la biodiversità, il costante monitoraggio e il ripristino dell’assetto morfologico di zone barenali. E ancora, la mobilità di accesso all’aeroporto cambierà radicalmente nei prossimi anni a favore di una drastica riduzione di emissioni di CO2, in particolare con la realizzazione del collegamento con il sistema ferroviario e la creazione di un nuovo polo di intermodalità dedicato agli autobus e ad altri sistemi di trasporto pubblico. È previsto, poi, lo sviluppo della nuova mobilità aerea avanzata, che prevede l’utilizzo di droni a propulsione elettrica per il trasporto di merci e persone, e che necessita di una rete di vertiporti, alla quale Save sta da tempo lavorando.
I commenti
“Siamo nel quadrante più vitale d’Europa: il Veneto nel 2022 ha
raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche, - ha sottolineato Zaia - 1 8 milioni di arrivi, una terra fatta di 4mila strutture alberghiere e una straordinaria rete di ospitalità diffusa. Ma il Veneto è anche la Regione capace, sempre nel 2022, di crescere a livello economico di oltre il 4% di PIL rispetto all’anno precedente. Questo strumento di programmazione e sviluppo di un’infrastruttura fondamentale come l’aeroporto, non può che essere davvero un altro, fondamentale, asset di questo territorio. L’interconnessione fra Venezia, il Veneto ed il mondo deve poter crescere, per gestire –grazie a SAVE – l’importante incremento dei flussi turistici che hanno quasi del tutto raggiunto i livelli del pre-pandemia”.
“Il nuovo Masterplan – ha aggiungo Marchi - conferma il nostro impegno per lo sviluppo del Marco Polo, infrastruttura centrale per la mobilità, l’occupazione e l’economia della regione e dell’intero Paese. In untempo in costante trasformazione il Piano, nella sua modularità, disegna il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale con la concretezza
e la responsabilità proprie del nostro Gruppo, che ha saputo riunire in un unico sistema gli aeroporti del Nord Est, dimostrando l’efficacia di una gestione in rete, determinante anche nel far fronte alla crisi che ha duramente colpito l’intero settore aeroportuale”. “Puntiamo ai massimi livelli di sostenibilità e innovazione,-ha concluso Monica Scarpa, amministratore delegato di Save - integrando soluzioni ambientali e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica con contenuti sociali e occupazionali. Le attività di ampliamento della rete di voli e il parallelo adeguamento delle infrastrutture, sono accompagnati da una progressiva modifica delle modalità di apporto energetico allo scalo, basate su fonti rinnovabili e autoproduzione di idrogeno, in un’ottica di economia circolare applicata in particolare al riutilizzo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. In questo quadro di sostenibilità ambientale, si inseriscono i progetti di collegamento con il sistema ferroviario e la nuova mobilità aerea avanzata con l’utilizzo di droni per il trasporto di merci e persone”.
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IL MASTERPLAN. Lo scalo veneziano punta a diventare il terzo in Italia
“Entro il 2037 venti milioni di passeggeri”
Luca Zaia con il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi
Monica Scarpa, amministratore delegato del gruppo Save
L’EVENTO. All’Arsenale di Venezia dal 31 maggio al 4 giugno nei 55mila mq di bacini
Salone Nautico nel segno della vela e dell’elettrico
Venezia capitale della navigazione con cinque giorni dedicati alla passione per la navigazione, tra yacht e superyacht, première italiane e mondiali, prove in acqua, convegni, esposizioni e regate. Torna all’Arsenale di Venezia, dal 31 maggio al 4 giugno, la quarta edizione del Salone Nautico Venezia, che rientra ormai a pieno titolo nel palinsesto dei maggiori eventi della città. Un punto di riferimento per l’Adriatico e tutta la lunga rotta che da Venezia porta a Istanbul lungo il Mediterraneo Orientale.
V enezia torna dunque ad essere protagonista della grande nautica con la quarta edizione del Salone Nautico, che abiterà gli spazi dello storico Arsenale, cuore ancora pulsante della marineria della Serenissima. Un’edizione, questa, concentrata in un numero inferiore di giorni rispetto al passato, in linea con i saloni nazionali e internazionali più importanti, e i cui numeri confermano la vocazione della città verso il mare. Un’edizione, inoltre, che vede un consistente incremento della presenza della vela e dell’elettrico. Il Salone è organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia e grazie alla collaborazione della Marina Militare Italiana.
L ’Arsenale è composto da bacini acquei di 55.000 mq, all’interno dei quali saranno installati oltre 1.100 metri lineari di pontili, e 30.000 mq di spazi espositivi esterni. Le grandi tese, che in passato hanno accolto la costruzione delle Galere, accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico e la cantieristica artigianale veneziana per un totale di 5.000 metri quadrati. In totale, saranno più di 220 gli espositori che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 250 in acqua per una lunghezza totale di 2,7 chilometri.
H anno confermato la loro pre-
senza i grandi gruppi leader della costruzione navale nazionale e internazionale. Tornano Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo, Sunseeker, Beneteau, Absolute, FIM, Pardo, Sirena e Arcadia. Espongono per la prima volta a Venezia i cantieri Invictus, Fountaine Pajot 67 a motore, Nautor Swan
shadow, Solaris Power, Prestige e Sensesyacht. Significativa la tendenza, spiegano gli esperti, che si registra del ritorno della barca a vela, confermando un fenomeno che dopo il Covid vede un aumento dell’interesse verso l’acquisto di barche a vela, in un rapporto di eco sostenibili-
tà con il mare. Tra le presenze riconfermate compaiono i cantieri Beneteau, Lagoon, Dufour, More, Jeaneau e Pegasus e Italia Yacht, mentre arrivano per la prima volta all’Arsenale Elan, Bavaria, Solaris, Neo Yacht, Nautor Swan con Nautor Swan 65 – l’ammiraglia a vela del Salone – Kufner e HallbergRassy dalla Svezia. Grande crescita si evidenzia anche nel settore dell’elettrico. Un trend che risponde alla richiesta di avere barche sempre più evolute sia dal punto di vista della loro impronta ambientale, che deve essere sempre più ridotta con l’utilizzo di materiali ecosostenibili, sia da quello del maggiore comfort. Da qui la richiesta di spazi più ampi, senza in ogni caso rinunciare al lusso. All’Arsenale tornano X Shore, Candela, Green Line 40, Alfastreet Marine, Fap (Falegnameria Artigianale Pesce) e Rand Boats. Tra le novità, invece Free Power, Green Dream Boats, Amperetta e Sea Bubble.
S empre sul filone della sostenibilità, che vede Venezia in prima
linea anche per la sua candidatura a Capitale mondiale, al Salone Nautico Venezia saranno esposte anche le ultime novità nel campo della propulsione verso un futuro più ecologico. E ancora, torna la terza edizione della E-regatta con la scenografica parata sul Canale Grande e con le prove competitive all’interno del bacino dell’Arsenale e presso l’Idroscalo di Venezia. Come sempre trova spazio nel Salone la cantieristica tradizionale veneziana, con le barche che ogni giorno servono alla città per vivere, costruite nei cantieri della laguna con il loro profumo di tradizione ma anche di tecnologia.
I cinque giorni di manifestazione saranno anche l’occasione per dare spazio all’intrattenimento con regate e trofei, con programma molto ricco tra cui spiccano manifestazioni motonautiche come l’arrivo della Pavia Venezia, oltre a molte occasioni di relax per le famiglie e i bambini con attività, punti di ristorazione, voga e vela e riscoperta dei luoghi dell’Arsenale. Molti i convegni in programma, il cui focus sarà l’innovazione, i servizi, la formazione e la sostenibilità; appuntamenti che permetteranno il confronto degli addetti ai lavori sulle tante tematiche che coinvolgono un settore in costante crescita.
28 www.lapiazzaweb.it Regione
Sui pontili e a terra troveranno posto 300 imbarcazioni di oltre 220 espositori
Nel segno della sostenibilità le propulsioni e gli allestimenti orientati verso un futuro più ecologico
Il viaggio della memoria. L’esperienza dei ragazzi della Riviera del Brenta
“Promemoria Auschwitz”, per non dimenticare
passato. I trenta partecipanti della Riviera, insieme alle altre migliaia che ogni anno da tutta Europa si recano in Polonia, non hanno solo visto quanto accaduto, ma lo hanno conosciuto, e da questa conoscenza dell’orrore deriva l’impossibilità di lasciare questo orrore all’oblio.
sario per rispondere ai timori di chi, come la senatrice Segre, conosce la necessità di combattere l’indifferenza per aver vissuto in prima persona i rischi che l’indifferenza crea.
“Son o estremamente pessimista e penso che tra qualche anno, dopo la morte dell’ultimo di noi, la storia della Shoah tra negazionismi e oblii, non ci sarà più: sarà prima ridotta ad un capitolo, poi una riga nei libri di storia e poi non ci sarà più.” Quelle pronunciate poco tempo fa dalla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, sono parole dure, sconsolate, di chi per tutta la vita ha cercato di mantenere viva la memoria di uno dei punti più neri della storia del Novecento europeo e che oggi vede le sue fatiche messe a rischio.
Un vero e proprio grido di allarme che pone all’attenzione di tutti la necessità di essere parte di una memoria attiva nel passato e utile per costruire il futuro. È anche col peso di queste parole, che risuonano come un monito forte e un patto tra generazioni, che questa primavera trenta ragazze e ragazzi dei comuni della Riviera del Brenta hanno affrontato “Promemoria_Auschwitz”, il viaggio della Memoria che dal Veneto li ha portati a Cracovia e ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Birkenau. Un progetto fortemente voluto dagli amministratori dei comu-
ni di Dolo, Camponogara, Stra, Mira e Vigonovo che ha visto coinvolti partecipanti tra i 18 e i 25 anni. Giovani che hanno seguito una formazione specifica nel corso dell’inverno per poi partire alla volta della Polonia. Accompagnati dall’associazione di Promozione sociale Deina si sono riuniti ad altri 450 giovani provenienti da Trentino Alto Adige e Tirolo austriaco in un viaggio che li ha portati dentro la storia del Novecento. Quattro giorni intensi: si è iniziato con la visita alla città di Cracovia, il museo della fabbrica di Oskar Schindler, l’antico quartiere ebraico della città e i resti del ghetto costruito dai nazisti. Si è proseguito con la visita al campo di concentramento di Auschwitz e al campo di sterminio di Birkenau, giornata emozionante, densa e faticosa. Infine, in assemblea plenaria, tutti e cinquecento i partecipanti provenienti dalle diverse regioni
si sono confrontati sull’esperienza vissuta e su che cosa significhi, oggi, addentrarsi in una delle più grandi tragedie dell’umanità.
Ed è proprio in questo momento, tra la fatica del viaggio, la difficoltà di dover provare a fare sintesi di tutto quello che si è assorbito, e anche un certo smarrimento e timore nel provare a raccontare in pubblico ciò che si prova, è in quel momento, palpabile, che si percepisce l’emozione della nascita di una comunità viaggiante, fatta di centinaia di teste, occhi, opinioni e punti di vista che si sommano per costruire una nuova consapevolezza, quella della responsabilità collettiva.
Le ragazze e i ragazzi che hanno preso parte al viaggio della Memoria della Riviera del Brenta sanno di non essersi recati in quei luoghi di dolore solo per fare della semplice, anche se sicuramente utile, memoria del
Andare ad Auschwitz così, insieme, come comunità, significa prendersi carico di quel passato ed esserne responsabili non solo per preservarne il ricordo, ma anche per impedire che esso ritorni oggi sotto nuove, terribili forme.
La voglia di raccontare e le tante belle azioni di restituzione alle comunità che i partecipanti stanno ora organizzando, sono il modo migliore per rispondere alla chiamata della memoria attiva e necessaria. Non si tratta solo di trenta importanti esperienze, ma di trenta possibilità che intere comunità, in questo caso quelle della Riviera del Brenta, si sono date per poter avere al proprio interno gli anticorpi necessari a combattere il revisionismo e l’indifferenza.
La responsabilità della conoscenza è alla base di quel patto generazionale sulla memoria che ancora oggi è più che mai neces-
Chi, come gli accompagnatori di questo viaggio di memoria, ha visto le reazioni dei partecipanti, ha raccolto il loro pensiero e accolto le loro paure, sa che questo tipo di progetti sono la miglior risposta ai giusti timori di chi, avendo conosciuto la brutalità dello sterminio, non vuole che l’oblio possa portare l’umanità a commettere gli stessi tragici errori.
I trenta ragazzi e ragazze della Riviera, insieme ai tanti altri che come loro hanno scelto di caricarsi della responsabilità di conoscere, stanno rispondendo con forza all’appello per non lasciar cadere nel dimenticatoio questa pagina di storia. Fino a quando qualcuno avrà voglia di conoscere e ricordare quanto accaduto, ci sarà la possibilità di ricordare a tutti cosa significa essere umani.
Fino a quando ci sarà chi vorrà conoscere per viaggiare, quella pagina di storia non sarà dimenticata.
Francesco Filippi
• Chi è Francesco Filippi
Classe ‘81, trentino, Storico della mentalità, formatore, organizza viaggi di memoria nei luoghi simbolo della storia europea. Autore di saggi e manuali sul rapporto tra passato e presente
29 www.lapiazzaweb.it 20 · 270x70 L’INFORMAZIONE LOCALE A PORTATA DI CLICK. Scarica gratuitamente la nuova App del giornale più diffuso del Veneto. Oltre UN MILIONE DI utenti al mese Oltre 2.550.000 pagine visualizzate al mese l’informazione locale sempre con te! Regione
Quattro giorni tra Cracovia e i campi di concentramento, l’esperienza e le emozioni dei giovani di fronte ad una delle più grandi tragedie dell’umanità
Titolo a una riga
Despar. Pagina Pubbliredazionale di Novembre 2022
Regione
Ambiente. Presentato il progetto “River Eye” in collaborazione con Plastic Free
Plastica nei fiumi scovata da occhi elettronici
F i umi di plastica ogni giorno raggiungono il mare, un’emergenza ambientale ben nota anche nella nostra regione, un problema che va affrontato con decisione. “In Veneto la plastica ha le ore contate”, è la promessa dell’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin nel presentare il progetto hi-tech per monitorare e contrastare la presenza della plastica nei fiumi. Tonnellate di rifiuti, in particolare di plastica, arrivano in mare attraverso i fiumi; la plastica, anche col passare del tempo, non sparisce del tutto, ma rimane presente nel nostro ambiente in microframmenti sempre più piccoli, fino a trasformarsi in microplastiche che rischiano di essere ingerite dai pesci e dai crostacei per poi arrivare sulle nostre tavole. La plastica è dannosissima sia per la salute dell’ambiente che per la nostra. Un’emergenza mondiale, che in Veneto viene affrontata con il progetto “River Eye”, in collaborazione con l’associazione Plastic Free, per monitorare i fiumi e quantificare i rifiuti. Intanto riguarderà quattro fiumi (Piave, Bacchiglione, Canalbianco, Po), i comuni di Eraclea, Adria, Correzzola e Ficarolo (dove è già
stato sperimentato il nuovo monitoraggio).
“River Eye” è stato ideato nel 2021 dalla start up Blue Eco Line “con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali. - aggiunge Bottacin
- E’ formato da un hardware (le centraline) e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in diverse categorie (rifiuti organici, plastica, ecc.). Prepara infine un database degli oggetti che vede. Le telecamere funzionano tra le sei alle dieci ore al giorno a seconda delle condizioni di visibilità. Successivamente al River Eye potrà essere impiegato anche un’altra strumentazione altamente tecnologica e utile a completare il lavoro: si tratta di “River Cleaner”, un
sistema ecosostenibile in grado di raccogliere i rifiuti flottanti per essere poi smaltiti o riciclati”. Blue Eco Line è una start-up innovativa nata nel 2018 dalla volontà di quattro ragazzi per tutelare l’ecosistema marino. Grazie al comune desiderio e alle conoscenze ingegneristiche, gli ideatori di Blue Eco Line hanno creato due progetti: “River Eye” e “River Cleaner”. “L’obiettivo è il monitoraggio scientifico propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti. – ha chiarito Paolo Monesi, responsabile Enti Locali Plastic Free Onlus - Si stima, infatti, che l’80 per cento delle plastiche viene riversato in mare da fonti terrestri e, pertanto, una appropriata gestione dei rifiuti e il monitorag-
gio della loro presenza nei corsi d’acqua può ridurre drasticamente l’inquinamento, addirittura del 50 per cento. Nei prossimi mesi, siccità permettendo, potremo conoscere lo stato di salute di questi quattro fiumi veneti per permettere alla Giunta regionale di vagliare le misure più idonee. In appena due anni, Plastic Free ha orga-
nizzato circa 600 appuntamenti sul territorio veneto, rimuovendo 165 tonnellate di plastica e rifiuti dall’ambiente grazie al contributo concreto di 5.744 volontari, sensibilizzando inoltre 13mila studenti con iniziative in 192 istituti. I numeri più alti d’Italia che ci rendono orgogliosi e ancor più determinati a difesa della nostra terra”.
L’opposizione, Zanoni: “Apprezzo l’iniziativa, speriamo sia solo un primo passo”
“Apprezzo l’iniziativa della Giunta regionale che per un anno metterà sotto monitoraggio attraverso centraline alcuni fiumi del Veneto con l’obiettivo di raccogliere dati sui detriti fluviali. In questo modo dimostra di aver compreso il problema gigantesco dei rifiuti galleggianti, come ho denunciato attraverso una recente mozione da me presentata e sottoscritta da tutti i consiglieri di opposizione. Ma quei 51 mila euro di stanziamento per questo monitoraggio sono davvero irrisori. Spero che
questo sia solo un primo passo”. A dirlo il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni. “Ricordo – aggiunge il consigliere - che sul fronte dello smaltimento dei rifiuti galleggianti, la Giunta regionale ha stabilito che spetta ai Comuni farsene carico, soprattutto economicamente. Peccato però che debba ancora stabilire i criteri per l’accesso ai finanziamenti. Serve in ogni caso una pianificazione ed un coordinamento nazionale, fuori da ogni approccio sperimentale”.
Eccoli i vincitori del contest di Carnevale de LaPiazza!
Dopo un’appassionante gara a colpi di costumi e trucco, ecco i vincitori del contest “Carnevale in Piazza” che ha infiammato i mesi di febbraio e marzo su laPiazzaweb.it
Sono venuti in sede de la Piazza proprio i primi classificati per ritirare i loro premi!
Ad arrivare in cima al podio, al terzo posto i FOX . Nata nel 2005 e originaria di Legnaro, è una società di hockey in line composta da promettenti e giovani atleti. A ritirare il premio di 1 00 euro in buono spesa Despar, sono venuti i rappresentanti delle categorie mini hockey, U12 e U18 Davide, Filippo e Aryan assieme alle loro
due coordinatrici Marta e Anna. Bravi ragazzi e in bocca al lupo per le prossime competizioni!
Sul secondo gradino del podio invece è salita “Ocio al Mocio”! La dolce e bellissima Angelica, di soli 12 anni, con il suo super e originale travestimento da “mocio” ha catturato l’attenzione dei votanti che l’hanno premiata con la medaglia d’argento. A lei va il premio di 150 euro in buono spesa Despar.
Standing ovation per la più piccola, che a soli 10 mesi, è riuscita a battere gli altri partecipanti. Sofia, con la sua masche -
ra da Minnie, ha rapito i cuori dei lettori de LaPiazzaweb.it che proprio non hanno saputo resisterle. A mamma Andree il ricco premio di 250 euro di buono Antenore Energia consegnato dal delegato Manuel Viola.
Dopo questa colorata competizione tocca ai nostri amici animali mettersi in gioco nel contest “Qua la zampa!”
Anche questa volta basta andare su laPiazzaweb.it e caricare una foto del proprio pet. C’è tempo fino al 30 giugno!
Per le 3 foto più votate an -
cora buoni Antenore e Despar, ma anche fino a 175 kg in alimenti per il tuo amico peloso! Tutto il regolamento sul sito. Rimettete le mani agli obiettivi, e che abbia inizio una nuova sfida!
Partecipa al contest fotografico fino al 30.06 e vinci favolosi premi per i tuoi fedeli amici
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Il caso. Il piccolo Stato è il maggior produttore di semiconduttori, essenziali in ogni tecnologia, e dei vitali microchip
La crisi di Taiwan ci interessa da vicino
Il mercato delle tecnologie di Taiwan vale, secondo Bloomberg, 500 miliardi di dollari. Le aziende del Paese sono considerate strategiche in questo settore a livello mondiale.
L’Europa è in attesa silenziosa
Difficilmente è possibile comprendere quanto sta accadendo oggi in estremo Oriente se non si considera su cosa verta, in realtà, il confronto che vede contrapposti Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese circa l’isola di Taiwan.
Nata nel 1949 in opposizione alla Repubblica Popolare Cinese (PRC) quale ultima enclave dei nazionalisti cinesi di Chiang Kiaihek, Taiwan (ovvero la Repubblica di Cina) è da sempre rivendicata dalla Cina Popolare quale proprio territorio e ogni questione relativa ad essa viene considerata da Pechino una questione strettamente interna.
L’attuale crisi, esacerbata prima dalla visita della speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi (agosto 2022) e rinfocolata poi dall’incontro tra la presiden-
te Taiwanese Tsai Ing-wen con il nuovo speaker americano Kevin McCharty del 5 aprile scorso, non è solo politica e di contrapposizione geo-strategica, anche se l’enorme arsenale bellico cinese costituisce di per sé un elemento di grande preoccupazione per Paesi quali Giappone e Korea del Sud, ma anche e soprattutto economica.
La Repubblica di Cina (Taiwan) non solo detiene un Pil nazionale che la colloca al 21°posto nel mondo (841.209 milioni di dollari), ma è anche il più grande produttore globale di semiconduttori e di microchip (con il 60% dell’intero mercato, seguita a lunga distanza dalla Sud Korea con il 19%); un mercato che vale, secondo Bloomberg, oltre 500 miliardi di dollari.
Il ruolo economico delle azien-
de taiwanesi è considerato strategico nella catena di approvvigionamento dei semiconduttori, elementi essenziali per ogni dispositivo elettronico.
Taiwan è un’isola piccola, a soli 180 chilometri dalla costa cinese e sembrerebbe destinata, se non vi fosse l’impegno Usa a difenderne l’integrità, a soccombere in un confronto diretto con la Repubblica Popolare Cinese.
Lo stretto che separa l’isola dal continente, spesso definito “la giugulare dell’elettronica”, vede oggi aumentata a dismisura la presenza militare cinese e americana; una dimostrazione muscolare che, da parte occidentale, vuol sottolineare l’impegno a che la massima industria elettronica del mondo non passi in mani cinesi.
L’Europa? Sta silente in attesa e
quando parla (come dimostrano le ambigue dichiarazioni di Emanuel Macron al suo ritorno dal viaggio in Cina) lo fa in modo illogico. Il richiamo del presidente francese all’Europa, perché non s’immischi in una “crisi non sua” dimostra che la pugnace determinazione esternata nei confronti dell’aggressore russo non varrebbe (o varrebbe di meno) nel caso in cui l’aggressore fosse cinese e l’aggredito fosse molto
lontano dai nostri confini. L’insostituibilità economica del partner cinese, con le relative dannose inferenze per gli affari europei legate ad eventuali sanzioni, rende vistosa lo strabismo europeo in ambito securitario; in un mondo globalizzato ogni evento, anche il più lontano, impatta sul nostro futuro e sempre più la politica stenta a prendere atto di tale dato di fatto. Giuseppe de Concini
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Regione
Le buone pratiche per vivere in salute
Salute
I quattro cardini del benessere
Attività fisica, sana alimentazione, riposo e meditazione sono il “segreto” per stare bene con sé stessi
V ivere in modo sano e stare bene con sé stessi, un obiettivo sulla carta condiviso da tutti ma non sempre, complice uno stile di vita frenetico, preso nella giusta considerazione all’interno della routine quotidiana.
Eppure, è estremamente importante una buona “salute per tutti”, tanto da dedicare una Giornata mondiale su questo tema - lo scorso 7 aprile è stata la 75esima - per sensibilizzare l’opinione pubblica e informare sulle buone pratiche che aiutano a vivere meglio.
Come? Praticando attività fisica, con un’alimentazione sana e bilanciata, non trascurando il riposo e ritagliandosi uno spazio di tempo per un po’ di meditazione.
Il benessere come priorità è un traguardo che si raggiunge innanzitutto praticando una corretta attività fisica. La costanza, infatti, comporta molteplici benefici non solo a livello fisico ma anche mentale. L’attività fisica, infatti, non aiuta solo a mantenerci in forma, a tenere sotto controllo il peso corporeo e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e circolatorie, ma produce benefici effetti anche a livello psicologico.
L’Organizzazione mondiale della Sanità definisce attività fisica “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”.
“Per attività fisica, s’intende – sono le indicazioni dell’Ulss 6 Euganea - tutto il movimento che viene svolto durante la giornata (gli spostamenti a piedi o in bicicletta, le attività svolte nel tempo libero al lavoro, lo sport, le faccende domestiche il giardinaggio). La cosa migliore però è praticare attività fisica moderata e vigorosa”.
Prosegue alla pag. seguente
MAGGIO 2023 on-line: /category/salute/
Salute
Giovani e salute
La campagna di prevenzione dell’Ulss 5 Polesana
“Non
la
i danni causati dall’abuso di alcol
Sempre più ragazzi consumano alcolici e si ubriacano per stordirsi con il “binge drinking”
I quattro cardini del benessere
Un altro fattore importante è il tempo in una settimana dedicato all’attività fisica.
“Evidenze scientifiche - si legge dalla pagina Facebook dell’azienda sanitaria padovanadimostrano che praticare attività fisica moderata e vigorosa per almeno due ore e mezza alla settimana produce effetti benefici sulla riduzione del rischio di sviluppare il tumore mammario, cervico-uterino e del colon retto. L’effetto benefico dell’attività fisica dipende dall’innesco di meccanismi biologici come l’aumento della sensibilità dei tessuti all’insulina che riduce il livello di glucosio, l’attivazione del metabolismo dei grassi, la riduzione dei livelli di ormoni sessuali, la stimolazione del sistema immunitario, la riduzione del marker dell’infiammazione”.
Non meno importante è il beneficio sulla sfera psicofisica: migliore percezione di sé e delle proprie capacità, stimolo alla socializzazione e alla condivisione.
Si c hiama “binge drinking” la pratica assai diffusa tra i giovani di “tracannare” alcolici fino a stordirsi. Un tema su cui l’Ulss 5 Polesana invita a riflettere in occasione del mese di aprile, dedicato alla prevenzione alcologica.
Il consumo di alcol, infatti, è purtroppo sempre più diffuso tra i giovani. Ma spesso si ignorano le conseguenze negative dei ricorrenti episodi di ubriachezza e relative al consumo di alcolici in età giovanile.
Bere e ubriacarsi fin dall’adolescenza danneggia le cellule di molti organi, tra cui fegato e sistema nervoso centrale: in particolare, tra i 12 e i 25 anni il cervello subisce danni irreversibili per l’incapacità di metabolizzare l’alcol. Inoltre, è un fattore di rischio alla guida: in Italia sono
circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 1 5 ed i 24 anni. In più, predispone a comportamenti violenti e autolesionisti, è associato al rischio di gravidanze non desiderate e di malattie a trasmissione sessuale. Infine, porta a disturbi dell’apprendimento, incidendo sul rendimento scolastico.
Nel lungo termine, poi, favorisce l’insorgere di varie malattie croniche come cancro, diabete, malattie cardiovascolari e disturbi psichici, senza contare il fatto che rende più inclini a sviluppare una dipendenza da alcol in età adulta.
La corretta informazione sugli effetti provocati dal consumo di alcolici per i più giovani, ma anche per gli adulti, rappresenta dunque la prima forma di prevenzione.
Per stare bene è altrettanto importante un’alimentazione equilibrata, sana e bilanciata. “L’organismo ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente e rendere possibili i processi fisiologici. Alcuni nutrienti infatti sono essenziali per provvedere alla richiesta di energia, per alimentare il ricambio cellulare, altri invece hanno funzioni protettive” sono le indicazioni del Ministero della Salute che in dieci punti elenca le buone abitudini per mangiare sano. 1) É consigliato seguire un’alimentazione varia ed equilibrata sia sul piano qualitativo che quantitativo. 2) Non va mai trascurata la prima colazione che fornisce una buona energia per affrontare gli impegni della giornata. 3) L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare almeno 5 porzioni tra frutta e verdura, al giorno dalle quali trarre le quantità di vitamine necessarie di cui il nostro corpo ha bisogno. 4) É buona abitudine bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche senza aspettare di avere sete. 5) É importante cucinare con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori. 6) Bisogna sempre fare attenzione alle modalità di preparazione degli alimenti e non eccedere nei condimenti. 7) Limitare il consumo del sale e preferire quello iodato. Non consumare troppi dolci e bevande zuccherate. Aumentare in casa la scelta di frutta e verdura limitando la disponibilità di alimenti e snack troppo calorici. 8) Limitare il consumo di bevande alcoliche, evitandolo in gravidanza. 9) Coinvolgere i bambini nella preparazione dei diversi alimenti giocando con i colori e le differenti consistenze, impareranno a conoscerli. 10) Leggere l’etichetta prima di acquistare un alimento per conoscere cosa contiene e per essere informato sul contenuto di energia e nutrienti.
Un ulteriore elemento a cui bisogna prestare attenzione è la qualità del nostro sonno. Gli esperti consigliano di dormire dalle 7 alle 9 ore a notte; dormire bene è importante per essere vigili e attivi durante la giornata, ma è anche essenziale per il corretto funzionamento della memoria e delle cellule del corpo.
La meditazione è il quarto pilastro del vivere in salute. Di recente è cresciuto l’interesse e la sensibilità verso questo tema.
La meditazione è una pratica che consente di concentrarsi su un unico pensiero, allontanando qualsiasi forma di negatività che può derivare dall’ambiente esterno. Gli ormoni rilasciati durante la meditazione consentono di essere più rilassati, aiutano a controllare gli stati d’ansia e a sviluppare una maggiore fiducia in sé stessi.
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berti
vita!”,
In Italia sono circa 6000 gli incidenti stradali alcol-correlati, prima causa di morte per i giovani italiani tra i 15 ed i 24 anni
Ulss 3 Serenissima. All’Ospedale dell’Angelo a Mestre presso il Centro di Medicina Trasfusionale
A disposizione dei malati oncologici un innovativo trattamento “salvavita”
All’Ospedale dell’Angelo di Mestre dell’Ulss 3 Serenissima gli specialisti del Centro di Medicina Trasfusionale sono ora in grado di praticare la “fotochemioterapia extra corporea”. All’inizio del mese di aprile i primi due pazienti oncologici ematologici sono stati sottoposti con successo alla innovativa procedura salvavita senza essere traferiti a Padova, come sarebbe accaduto in precedenza.
La “fotochemioterapia extra corporea” è una procedura di alta specializzazione, che permette di migliorare la possibilità di successo del trapianto in caso di tumori maligni del sangue (leucemie, linfomi, mieloma) e di altre malattie ematologiche.
“La procedura che siamo ora in grado di effettuare all’Angelo, con un nuovo ambulatorio specifico, – spiega il primario della Medicina Trasfusionale Gianluca Gessoni – è un prezioso supporto al lavoro della nostra équipe di Ematologia: si effettua sui pazienti che hanno subìto il trapianto di cellule staminali emopoietiche, e aiuta in sostanza a prevenire il rigetto e la “malattia da trapianto contro l’ospite” (GvHD), che può verificarsi in seguito all’intervento”.
Con la fotochemioterapia extracorporea si agisce sulle cellule mononucleate circolanti del paziente, dopo averle prelevate, con il paziente allettato per poche ore nell’ambulatorio dedicato.
“I leucociti del soggetto, temporaneamente prelevati, - spiega ancora il dottor Gessoni - vengono irradiati con luce ultravioletta (UVA) in
presenza di un farmaco chiamato 8-MOP. Questo 8-methoxipsoralene è farmaco fotosensibilizzante: esposto ai raggi UVA diventa capace di stabilire legami covalenti e crociati con la doppia elica del DNA, dando luogo all’inizio del processo di apoptosi, che è utile appunto a prevenire il rigetto”.
La procedura salvavita introdotta all’Angelo è nata a fine anni ‘80 come terapia di prima linea nella cura dei tumori cutanei, e si è dimostrata efficace anche nel trattamento di condizioni cliniche particolarmente complesse. All’Ospedale dell’Angelo l’attività attualmente è rivolta ai pazienti provenienti dall’unità clinica di trapianto di cellule staminali emopoietiche, e affetti da GvHD acuta e cronica. La possibilità di effettuare questa terapia sarà di notevole impatto sull’outcome clinico e sul miglioramento delle qualità di vita dei pazienti.
L’équipe medica coinvolta, diretta dal dottor Gessoni, è costituita dalla dottoressa Giulia De Fusco, responsabile del settore di Aferesi terapeutica e Processazione CSE, dalla dottoressa Francesca Polese, responsabile dell’ambulatorio ematologico del SIT, dalla dottoressa Enza Coluccia, referente qualità del programma trapianto CSE per l’unità di Raccolta e Processazione di Mestre, con la collaborazione dello staff infermieristico coordinato dalla dottoressa Michela Pivetta.
37 www.lapiazzaweb.it Salute
La “fotochemioterapia extra corporea” è una procedura che permette di migliorare la possibilità di successo del trapianto in caso di tumori maligni del sangue e di altre malattie ematologiche
L’équipe del dottor Gessoni nella sede del nuovo trattamento
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Atrofia muscolare. I risultati aprono nuovi orizzonti terapeutici e diagnostici
Individuato un nuovo gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico
Perdita di massa muscolare con conseguente insorgenza di uno stato di debolezza e affaticamento, se non addirittura, in caso di determinate patologie, di minore risposta alle terapie. È il processo noto col nome di atrofia muscolare, indotto dall’invecchiamento ma anche da particolari condizioni quali l’immobilizzazione, la malnutrizione, le infezioni, i tumori, il diabete e l’obesità, le patologie epatiche, cardiache, renali e polmonari. La perdita di forza è una condizione che impatta fortemente sulla qualità della vita delle persone. I meccanismi molecolari che inducono l’atrofia muscolare non sono ancora completamente definiti e, ad oggi, non esistono terapie per prevenirla o contrastarla.
Tuttavia, è stato di recente individuato un gene che regola l’integrità del muscolo scheletrico grazie allo studio del gruppo di ricerca guidato dal professor Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore Ordinario in Patologia Clinica e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista “Nature Communications”.
Uno degli scopi del laboratorio del Prof. Sandri è di studiare i “geni oscuri” - sconosciuti tra quelli che codificano le proteine: dei 20.000 geni conosciuti, più di 5.000 sono inesplorati, i cosiddetti dark genes - e capirne la loro funzione all’interno del muscolo scheletrico.
I risultati della ricerca, contenuti all’interno dello studio coordinato da Anais Franco Romero e Jean Philipe Leduc-Gaudet (primi co-autori dello studio) hanno portato all’identificazione di un nuovo gene - chiamato MYTHO (Macroautophagy and YouTH Optimizer) – importante per l’integrità del
muscolo scheletrico e in particolare del processo di degradazione delle proteine e degli organelli. Questo processo cellulare deve funzionare correttamente e in modo bilanciato: un eccesso di degradazione proteica potrebbe infatti portare a una diminuzione della massa muscolare, mentre al contrario un blocco di questo processo potrebbe portare ad un accumulo di organelli e di proteine danneggiate che impediscono una normale contrazione muscolare. Nello specifico, i ricercatori hanno visto come l’inibizione acuta di questo nuovo gene abbia un ruolo protettivo in caso di tumore, immobilizzazione e assenza di nutrimenti. Tuttavia, poiché la funzione di questo gene è critica per la pulizia della cellula, non si può ridurre la sua funzione per periodi prolungati perché si causa un accumulo di materiale non degradato, risultando in una degenerazione cellulare e diminuzione della forza muscolare. Quest’ultima situazione
Altolà alle scuole: attenzione alla scarlattina
Altolà alle scuole di ogni ordine e grado a Padova e in tutta la provincia da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea. L’allerta è relativa alla diffusione dell’infezione della scarlattina.
La malattia inizia con una prima fase contraddistinta da mal di gola, nausea e febbre; solo successivamente, a distanza di qualche giorno, compaiono dei piccoli puntini rossi nelle zone di inguine, ascelle e collo che possono poi estendersi fino a ricoprire tutto il corpo. La scarlattina è un’infezione che colpisce prevalentemente i bambini - ma anche gli adulti possono ammalarsi, anche più volte - e che si trasmette soprattutto per via aerea: il responsabile è il batterio “streptococcus pyogenes”.
“Chiunque può contrarre la scarlattina - riferisce il direttore del Dipartimento di Prevenzione, dr. Luca Gino Sbrogiò - ma è certamente più comune tra i bambini e
Lo studio del gruppo di ricerca guidato da Marco Sandri, Principal Investigator dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare e Professore dell’Università di Padova, è stato pubblicato sulla rivista “Nature Communications”
Donazione
sembra verificarsi in una malattia muscolare genetica chiamata Distrofia muscolare di tipo 1 (DM1), in cui i ricercatori hanno trovato una riduzione di espressione di questo nuovo gene.
“La scoperta di nuovi geni che controllano la qualità dei nostri muscoli apre nuovi orizzonti non solo terapeutici, con la possibilità di sviluppare nuovi farmaci che preservino la forza, ma anche diagnostici” ha sottolineato Marco Sandri.
“Grazie alla conoscenza di questi geni e del loro funzionamento saremo in grado di identificare nuove cure per tutti i pazienti che hanno malattie ereditarie, di cui non si conosce il gene mutato”.
Lo studio, sostenuto in Italia da Fondazione Cariparo e in Francia dalla Fondazione AFM Telethon è stato condotto in stretta collaborazione con un team di ricercatori della prestigiosa McGill University di Montreal, diretto da Gilles Gouspillou e Sabah NA Hussain.
“Non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare, così diceva Madre Madre Teresa di Calcutta. E posso dire con commozione e riconoscenza che l’immenso dono che ho ricevuto mi ha permesso dopo un anno di emodialisi di tornare ad una vita normale”.
L a dottoressa Lorella Miconi, direttore del Distretto Alta Padovana dell’Ulss 6 Euganea, in occasione della Giornata nazionale su Donazione e Trapianto di organi e tessuti, lo scorso 16 aprile, racconta la sua esperienza di trapiantata.
i ragazzi; l’infezione si trasmette spesso tra compagni di classe a scuola o membri della stessa famiglia a stretto contatto tra di loro e si diffonde con la tosse e lo starnuto di una persona infetta”.
L’infezione da streptococco di gruppo A (GAS) causa comunemente malattie lievi come tonsillite, faringite e, appunto, scarlattina: è importante che questa tipologia di infezioni sia correttamente identificata e tempestivamente trattata con antibiotici per ridurre il rischio di potenziali complicanze. Per questo - è il sollecito - è fondamentale rivolgersi
il prima possibile al proprio medico o pediatra.
“Vigili e corrette norme di igiene possono consentire di ridurre il rischio di trasmissione – prosegue Sbrogiò –una buona igiene delle mani e delle vie respiratorie, unita all’eliminazione di possibili comportamenti promiscui (come, ad esempio, la condivisione di utensili, di bicchieri e di altri oggetti personali), possono contrastare sensibilmente il diffondersi dell’infezione, così come una frequente aerazione degli ambienti e un’accurata pulizia delle superfici”.
Il 4 maggio 2000 infatti ha ricevuto il rene che le ha regalato una seconda occasione per ripartire con una “nuova vita”.
L aureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Padova, dove si è poi specializzata in Farmacologia Clinica e in Medicina di Comunità, la dottoressa Miconi è stata allieva del professor Gaetano Crepaldi, già direttore della prima Clinica Medica dell’Università degli Studi di Padova. Per quasi
sette anni, Miconi ha lavorato al Servizio per le Dipendenze, occupandosi prevalentemente di problematiche relative all’AIDS e dedicandosi in particolare alle donne tossicodipendenti in gravidanza. Nel 2000 è stata nominata responsabile delle Cure Primarie per il Distretto di Padova, un incarico esteso nel febbraio 2018 ai Distretti Padova Bacchiglione, Terme Colli e Padova Piovese. Autrice di diverse pubblicazioni in riviste scientifiche nazionali e internazionali, la dottoressa Miconi non ha mai nascosto la sua gratitudine.
“Penso sempre - confida - alla persona e alla famiglia che mi hanno permesso tutto questo e all’amore che ci sarà stato in questo gesto... in questo dono. Non bisogna mai dimenticare l’equipe del prof. Paolo Rigotti e della Nefrologia 2 di Padova che mi hanno sempre seguito in questi anni e tutti i miei familiari che mi hanno sostenuto. Io sono, a mia volta, iscritta nel registro dei donatori e ricordo a tutti che donare è vita”.
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La testimonianza della dottoressa trapiantata, iscritta nel registro dei donatori
Salute
La dottoressa Lorella Miconi
Letteratura. Il nuovo libro della scrittrice e bibliotecaria padovana
“Love & Fitness”, una storia che parla di seconde possibilità
Giulia Borgato racconta il suo nuovo romanzo e che cosa significa essere una self-publisher
Giulia Borgato, scrittrice e bibliotecaria padovana, ha pubblicato “Accanto a un angelo”, il suo primo romanzo, nel 2014. Dopo il primo esperimento con il fantasy ha deciso di dedicarsi al romance contemporaneo, genere amatissimo dalle lettrici e dai lettori di tutto il mondo. “Sei parte di me”, “Il mio mondo nei tuoi occhi”, “Tutta colpa di un paio di sci” e “Amore, segreti e un pizzico di farina” sono solo alcuni dei lavori pubblicati negli ultimi anni, tra romanzi, racconti e novelle.
Per i suoi romanzi Borgato ha scelto la via del self-publishing, scelta peraltro molto diffusa proprio nel mondo del romance. Di cosa si tratta? Molto semplice: niente case editrici e rapporto diretto con i lettori grazie a KDP, la piattaforma editoriale che Amazon mette a disposizione degli autori. In questo modo si possono pubblicare le proprie storie in formato eBook e nel tradizionale formato cartaceo in maniera indipendente.
Ho approfittato dell’uscita del nuovo romanzo di Borgato, “Love & Fitness”, per fare una chiacchierata con lei. Il tuo nuovo libro s’intitola “Love & fitness”, ce ne vuoi parlare?
In “Love & fitness” mi cimento per la prima volta con due sottogeneri del romance, il reverse age gap e lo sport romance, che negli ultimi anni hanno incontrato il favore delle lettrici.La protagonista femminile, Penelope, giornalista di moda, ha dieci anni più del protagonista maschile, Luca, che possiede una palestra insieme al fratello. È proprio il fratello, miglior amico di lei fin dai tempi del liceo, il trait d’union tra i due. Nel corso della storia incontreranno diverse difficoltà a causa della differenza d’età, per sapere se riusciranno a superarle non vi resta che leggere il romanzo. Ho visto che il sottotitolo è “V brothers Vol. 1”, stai pensando a una saga?
Sì, “Love & fitness” è il primo libro di una dilogia. Dal momento che ho chiamato questa serie “V brothers” e che questo romanzo ha per protagonista Luca, il
In basso, la copertina del libro “Love Fitness”; a lato, l’autrice Giulia
“Il self-publishing non si è ancora liberato dello stigma della non professionalità, ma credo che sia esattamente il contrario”
fratello minore, non credo che vi stupirà troppo scoprire che il secondo sarà dedicato al fratello maggiore, Alberto.
Tu sei una self-publisher, figura che dopo lo scetticismo iniziale si sta affermando sempre di più.
Ci vuoi spiegare bene cosa significa “auto-pubblicarsi” e come si fa? Te lo chiedo perché molti pensano che si tratti di scrivere un libro e di “metterlo su Amazon”, quando invece la realtà è molto diversa. So per esempio che tu ha un approccio molto professionale al self-publishing.
Il self-publishing non si è ancora liberato totalmente dello stigma della non professionalità, ma credo che sia sufficiente leggere alcuni dei titoli più venduti degli ultimi anni per capire che è esattamente il contrario. Gli autori auto-pubblicati sanno che per proporre un prodotto competitivo e che incontri il favore dei lettori scrivere qualcosa e “metterlo su Amazon” è l’ultima cosa fare.
È necessario farsi affiancare da figure professionali come editor, correttori di bozze e grafici per offrire un romanzo la cui qualità non abbia nulla da invidiare a quelli pubblicati dalle case editrici.
Scrivi “romance”, un genere ben definito e che ha un pubblico molto affezionato in Italia. Tante altre autrici di successo sono self-publisher o lo sono state, e allora mi viene da chiederti se esiste non solo una community di lettori/lettrici, ma anche di autori/autrici che si confrontano tra loro.
L’immagine dello scrittore che scrive nella solitudine suo studio, in compagnia soltanto di un gatto acciambellato sulle sue ginocchia, per quanto romantica, è piuttosto lontana dalla realtà.
Gli autori, soprattutto gli autori self, hanno bisogno di confrontarsi tra loro perché le reciproche esperienze, positive o negative che siano, permettono di impa-
rare e di migliorarsi. Da questo punto di vista i social sono stati, e sono ancora, molto importanti. Per quanto mi riguardami confronto quasi quotidianamente con un piccolo gruppo di colleghe per cui nutro un’immensa stima e un profondo affetto.
Cosa ne pensi di Wattpad? Lo usi? Leggi le storie che vengono pubblicate?
Conosco la piattaforma Wattpad, sulla quale potete anche trovare un mio racconto, ma confesso che la utilizzo molto poco. Credo sia un fattore legato alla mia età e al fatto che pubblico ormai da
dieci anni. Sicuramente è molto utile per chi voglia mettersi alla prova con la scrittura uscendo dalla comfort zone della propria cameretta e per chi legge molto ed è interessato alla possibilità di farlo gratuitamente.
Dacci tre buoni motivi per leggere “Love & fitness”.
Leggete “Love & fitness” se vi piacciono le storie che parlano di seconde possibilità, se cercate un protagonista diverso dal bad boy e, ovviamente, se amate il genere romance.
• Chi è Giacomo Brunoro
Classe ’76, padovano, si occupa di comunicazione, editoria e di eventi ad alto impatto culturale. È direttore editoriale di LA CASE Books, presidente di Sugarpulp e consigliere della Veneto Film Commission.
Up the irons!
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Giacomo Brunoro
Libri
Borgato
Il “Gallo Rosso” indica per entrare nel mondo la rotta dei Masi
In Alto Adige c’è un’associazione che riunisce 1600 strutture contadine di alta montagna: offrono ospitalità e tante esperienze. Profumano di legno e di cose buone, come il pane, il formaggio a latte crudo o lo speck affumicato in casa. Sono luoghi autentici, da “vivere” accanto a famiglie eredi di valori e tradizioni antiche
Quella catasta di pezzi di legno assomiglia alla scatola di un grande puzzle: ogni tassello dovrà trovare il suo posto. Un lavoro di pazienza, passione e grande abilità. Peter e Gabi stanno rifacendo il tetto in scandole di larice di una parte del loro maso, l’Häuselerhof di Santa Valburga. Ogni generazione ha questo onere, corrisponde quasi a un dovere morale. Serviranno ben 12.000 scandole, tagliate su misura una ad una. Peter Paris (lo stesso cognome di Dominik, il famoso campione di sci azzurro, che vive giù in paese) sta provvedendo di persona, dedicando parte del suo lavoro quotidiano nella piccola segheria di famiglia, che si trova poco sopra il maso. Siamo in Val d’Ultimo, uno degli angoli più incontaminati dell’Alto Adige. O Sud Tirolo, a seconda della lingua prescelta, perché in queste valli incontaminate il tedesco è di casa. Qui le tradizioni sono sacre, eredità ancestrale. Per questo vivere in un maso, a diretto contatto con il contadino che ne ha preso in carico la conduzione (la proprietà va sempre al primogenito per effetto della consuetudine diventata norma del “maso chiuso”, che tutela l’integrità del bene, in modo che possa “mantenersi” nel tempo), c’è una modalità nuova, ed è quella proposta da tutti i masi insieme. Si chiama “Gallo Rosso” questa associazione di masi altoatesini: ne riunisce oltre 1600 (su un totale di 2800)
sparsi fra le montagne di tutta la regione.
Come nel caso dell’Häuselerhof di Santa Valburga, si tratta di masi incastonati in piccoli paradisi naturali. Contesti da fiaba, come quelli in cui vive Heidi. Paesaggi naturali di grande bellezza e anche paesaggi culturali originali. La vacanza in maso è un’occasione unica per conoscere da vicino un mondo diverso dai soliti, un mondo non omologato, che ha come pilastri dei valori autentici. Di quelli che resistono al tempo.
Scegliere un maso come luogo per una vacanza agrituristica, breve o lunga che sia, significa condividere un pezzetto di mondo contadino, capirne i valori. Capire come il maso sia il presidio più intimo a tutela della montagna, perché è il contadino a far vivere la montagna, a tenerla in ordine, a rendere sempre bello il paesaggio, a portare avanti le tradizioni. Come quella di affumicare lo speck. Peter e Gabi hanno chiesto a prestito l’affumicatoio (una stanza destinata a questo particolare uso) di un maso vicino, dove ancora abita un’anziana signora. Chi vive nei masi si aiuta in tutto. Il mondo dell’Häuselerhof è la rappresentazione in piccolo di un mondo più grande, che ha radici profonde in tutto l’Alto Adige. Di cui è simbolo la stube, il locale più importante del maso: il più caldo e accogliente, dove c’è sempre un fuoco acceso. In qualche stube, dettaglio curioso, si
trovano persino dei giochi da tavolo altrove sconosciuti, come il Rumpler, che peraltro è tipico della Val d’Ultimo e si gioca con una trottola che deve colpire dei birilli, protetti da un labirinto. Quello più prezioso da abbattere si trova nella stanza degli speck… non a caso. Gabri ce ne spiega le regole. É un gioco davvero divertente.
Chi sceglie il soggiorno in un maso lo fa anche per vivere da vicino i lavori che vi si svolgono: la mungitura delle mucche all’alba in stalla (se si è mattinieri), la raccolta delle uova fresche, l’attività casearia, lo sfalcio dell’erba, la raccolta dei frutti e la preparazione delle confetture, il taglio della legna, la preparazione del pane, del vino (in stagione) o degli sciroppi. Ma anche per imparare a riconoscere dal profumo un’erba che, essiccata, diventerà un infuso. Ogni maso ha la sua proposta, che profuma di buono e di autentico. In alcuni si può persino andare a cavallo.
Con il “Gallo Rosso” i masi dell’Alto Adige hanno creato una formidabile rete che ha come denominatori comuni la qualità, una vita sana e più naturale, la possibilità di fare esperienze originali e rilassanti. Peraltro a buon prezzo. La vocazione dei contadini all’ospitalità stimola a conoscere ancora meglio queste realtà, a cominciare dai motivi per cui in Alto Adige vige ancora la regola del “maso chiuso”, ovvero che la proprietà del maso non
va mai frazionata nei passaggi ereditari, poiché è soltanto con quella superficie a disposizione che un maso può sostenersi. In genere è il figlio primogenito ancora a oggi a prendersi in carico il maso, con oneri ed onori.
Il “Gallo Rosso” ha creato qualche anno fa anche i “Masi con gusto”, gruppo che riunisce una quarantina di masi che si propongono anche come “Osteria contadina”.
Vera osteria contadina, perché i parametri per entrare in questo gruppo sono rigidissimi: soprattutto quelli relativi alla provenienza dei prodotti proposti, che all’80 per cento devono arrivare dai masi dell’associazione.
Christian Pinggera, titolare di uno dei masi più antichi (lo Schnalshuberhof di Lagundo, sopra Merano), uomo che si definisce erede culturale della tradizione reto-romana - civiltà delle Alpi assai antica – ha trasformato la sua antica magione in un crocevia del gusto.
Sede della sua azienda agricola biologica che
produce vini (fra cui il raro autoctono Faueler), frutta, speck, salumi, formaggi, sciroppi, succo di mela e allo stesso tempo osteria d’autore, in grado di esprimere e proporre esperienze di valore a tavola, frutto della precedente vocazione a “Buschenschank”, così vengono chiamata in Alto Adige le tipiche “frasche” di montagna, dove si praticano la mescita e la vendita dirette. Christian è uno degli animatori di “Masi con gusto” della prima ora: quando si siede a tavola e racconta lo si coglie subito. Contadino prestato all’osteria o oste prestato all’agricoltura? In tanti masi come il suo è difficile dare questa risposta. Che forse è: entrambe le cose. É lo spirito del maso a far diventare i contadini accoglienti sempre. Accoglienti per condividere cose buone e valori tradizionali. Per condividere un mondo irripetibile come quello della montagna… Dell’alta montagna!
Quella che si specchia nel cielo.
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VACANZE NELLA NATURA
di Renato Malaman
NELLA FOTO COPERTINA IL MASO PIÙ ANTICO DEL BORGO DOVE SORGE ANCHE MASO HÄUSELERHOF. QUI SOPRA; CHRISTIAN
SCHNALSHUBERHOF DI LAGUNDO CONTROLLA L AFFUMICATIRA DEI SUOI SPECK E MASO HÄUSELERHOF, DOVE PETER E GABRI PARIS RISIEDONO E OFFRONO OSPITALITÀ. A DESTRA; GABI E PETER PARIS NEL LORO MASO DI
VALBURGA, DI UNA CUI PERTINENZA STANNO RIFACENDO IL TETTO (FOTO SOPRA A DESTRA) E IL DETTAGLIO DI UNA FINESTRA AFFACCIATA SULLE ALPI IN VAL D’ULTIMO. A LATO UN PIATTO DI SPECK ARTIGIANALE APPENA TAGLIATO
PINGGERA DELLO
SANTA
Film e serie tv visti da vicino
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Con la regina Carlotta il trucco c’è (e si vede)
“L’etica tacita di tutti i maghi è quella di non rivelare i segreti” dice David Copperfield (l’illusionista, non il personaggio di Dickens). Il presupposto dell’incanto sta nell’implicito accordo tra il pubblico - che sospende l’incredulità - e il mago, il quale ha il compito di rendere l’incredibile plausibile. Questo è anche il problema de “La regina Carlotta”, prequel di “Bridgerton” dedicata alla sovrana – realmente esistita – e alla sua gioventù prima degli eventi della serie originale. Racconta i dilemmi della sovrana, tra l’amore per il marito re Giorgio - che fu costretta a prendere in sposo - e il cuore che batte per un’altra persona.
Composta da sei episodi, questa serie spin-off si addentra a fornire una lunga, e - secondo il parere di chi scrive - non necessaria spiegazione sull’antefatto della società che vediamo in “Bridgerton”, ovvero quella di una Londra nell’età della reggenza in cui la nobiltà si compone anche di persone non bianche. Dilugandosi sul “Grande Esperimento” - l’incidente scatenante che consentì alla società del mondo di “Bridgerton” di abolire le barriere razziali - “La regina Carlotta” finisce per contravvenire alla più grande innovazione della serie originale.
Al suo debutto, avvenuto ormai quasi tre anni fa, “Bridgerton” presentò un mondo Ottocentesco in cui
fa il passo più lungo della gamba
titolo alla serie.
neri e bianchi appartenevano ad ogni rango sociale, e lo fece senza presentare giustificazioni. Era così e basta, a sottolineare che la nostra percezione della storia - etnocentrica - è un fatto culturale, e non uno antropologico.
India Ria Amarteifio è particolarmente deliziosa nel ruolo della giovane regina, ma è Golda Rosheuvelinterprete di Carlotta da adulta - a persuaderci ad essere più clementi con questo prequel.
Firma la serie Shonda Rhimes in persona, che - come nel caso di “Inventing Anna”, sempre per Netflix con la quale Rhimes ha un accordo pluriennale esclusivo - si diverte così tanto ad essere uscita dalle rigide griglie della televisione generalista che a volte perde un po’ quella incisività narrativa che l’ha resa una delle autrici televisive più influenti di oggi.
Citadel non è una serie tv, ma una corazzata. È stata creata dai fratelli Anthony e Joe Russo, i registi dei film “Avengers: Infinity War” e “Avengers: Endgame” per Marvel, che hanno totalizzato quasi 5 miliardi di dollari al botteghino globale: La serie nasce dalla volontà di Jennifer Salke, capa di Prime Video e di Amazon Studios, di creare una serie madre che potesse essere declinata in diverse versioni locali. Più che un processo creativo, quello di “Citadel” è un mandato pubblicitario.
La premessa non è niente di inaudito. Si basa su due spie internazionali, interpretate da Priyanka Chopra Jonas (già agente segreto in “Quantico”) e Richard Madden (l’attore scozzese eternamente in odore di 007). A loro è stata cancellata la memoria dopo il crollo dell’agenzia per cui lavoravano, la Citadel che dà il
Otto anni dopo, il loro collega - che ha il volto di Stanley Tucci - riesce a rimettersi in contatto per metterli in guardia sulla minaccia rappresentata da Manticore, l’agenzia antagonista cui fa capo l’ambasciatrice inglese negli Stati Uniti: è Lesley Manville, vista di recente nei panni della principessa Margaret in “The Crown”. Insieme, le tre spie cercheranno di salvare il mondo - volteggiando tra le Alpi italiane, il Marocco, l’Oregon e la Slovenia - per impedire ai cattivi di prendere il sopravvento.
Nonostante il budget faraonico - 300 milioni di dollari - Citadel non riesce a offrire uno spettacolo innovativo, restando nella comfort zone di una mediocrità quantomeno suggestiva. Dalle scene di azione che omaggiano Nolan e 007 ai dialoghi alquanto puerili (il protagonista ad un certo punto, con fare serioso, dice: “Io una spia? Ma se alleno la squadra di calcio di mia figlia”), la serie tradisce la sua ambizione, o meglio quella di chi l’ha commissionata, cioè Prime Video: conquistare il mondo seriale con un investimento cui pochi rivali potrebbero tener testa.
In arrivo - oltre alla seconda stagione - ci sono anche la versione italiana di “Citadel” - con Matilda De Angelis protagonista - e quella indiana, con Varun Dhawan e Samantha Ruth Prabhu.
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“Citadel”
Rubrica a cura di Paolo di Lorenzo
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TAGLIATELLE AL PESTO VERDE DI STAGIONE
Un primo piatto vegetariano e vegano sano e gustoso. Una pietanza dal colore verde brillante. Una ricetta facile e creativa con gli ortaggi primaverili. Ingredienti: 500 g di spinaci freschi; 300 g di piselli freschi; 300 g di fagiolini; 40 g di mandorle pelate; olio extravergine di oliva; aglio; sale; pepe Preparazione: Sciacquate gli spinaci e sbollentateli in acqua salata per un minuto. Scolateli, fateli intiepidire e strizzateli, conservandone l’acqua di cottura. Trasferiteli nel boccale del mixer, unite le mandorle insieme all’olio a filo frullando, fino a ottenere un pesto cremoso. Nel frattempo, in una padella antiaderente fate insaporire uno spicchio d’aglio e unite i piselli e i fagiolini tagliati a pezzetti in precedenza. Fateli saltare per qualche minuto, dovranno risultare cotti ma ancora croccanti. Cucinate la pasta nell’acqua in cui erano stati sbollentati gli spinaci. Quando è al dente scolatela, trasferitela nella padella delle verdure e fate saltare per insaporire il tutto. Fuori dal fuoco aggiungete il pesto di spinaci e mescolate bene.
Idee in cucina per una dolce primavera
QUICHE AGLI ASPARAGI
Una ricetta dai sapori delicati e facile da preparare. Una torta salata soffice e vegetariana, con formaggio e verdura. Da gustare come secondo piatto o da servire anche come antipasto.
Ingredienti: 1 rotolo di pasta sfoglia rotonda; 500 g di asparagi; 100 g d formaggio brie; 100 g di parmigiano reggiano grattugiato; 2 uova; olio extravergine di oliva; prezzemolo; sale e pepe
Preparazione: Pulire di asparagi e lessarli per dieci minuti. Eliminare la parte bianca e tenere intere le punte e tagliate il resto a dadini. In una padella antiaderente spadellate gli asparagi per dieci minuti con olio e cipolla. Fate insaporire il tutto per cinque minuti con un ciuffo di prezzemolo tritato, scolate e trasferite in una terrina. Nel frattempo, in una ciotola con una frusta sbattere le uova insieme al formaggio. Aggiungere gli asparagi cotti e mescolare fino ad amalgamare il composto appena ottenuto. Foderare di pasta sfoglia una teglia imburrata, riempite con il composto e infornate 40 minuti a 180° C.
CROSTATA DI CILIEGIE
Perfetta per la prima colazione, per la merenda oppure come dessert. Da preparare sia con la classica pasta frolla morbida per un risultato più friabile sia con la pasta brisée tipica della Cherry pie americana.
Ingredienti per la frolla: 350 g Farina 00; 170 g Burro; 90 g Zucchero; 1 uovo. Per la farcitura: 250 ml Latte; 70 g Zucchero; 20 g Farina 00; 3 Tuorli
Preparazione: Preparare la pasta frolla mescolando in una ciotola l’uovo, lo zucchero, l’olio di semi, il latte, il lievito. Aggiungere la farina poco alla volta. Lavorare l’impasto su un piano di lavoro per ottenere un composto liscio e omogeneo. Stendere la pasta frolla sulla teglia, togliendo i bordi in eccesso. Preparare il ripieno mescolando ricotta, zucchero, una parte di ciliegie (togliendo il nocciolo) e la buccia grattugiata di mezzo limone. Foderare la frolla con il composto ottenuto. Decora con il resto delle ciliegie la pasta frolla. Cucinare in forno caldo a 180 °C per 45 minuti.
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Rubrica a cura di Sara Busato
A tavola
Con il mese di maggio le nostre abitudini alimentari iniziano a cambiare: i piatti caldi e impegnativi si trasformano in ricette leggere e semplici da preparare
ARIETE
Comincia per voi un nuovo ciclo particolarmente favorevole per realizzare voi stessi e concretizzare i vostri progetti grazie ad un ritrovato equilibrio che inseguivate da tempo
Vi potete finalmente concedere una pausa dopo un periodo particolarmente impegnativo e stressante anche se ricco di successi. Ora è tempo di raccogliere quanto avete a fatica seminato
Riceverete finalmente il giusto riconoscimento e anche una meritata gratifica per quanto avete fatto fin qui. La vostra perseveranza e la convinzione saranno premiate
La fortuna è dalla vostra parte e vi aiuterà a raggiungere il gradino più alto, con significative affermazioni nel lavoro ma anche nella vita privata. Non lasciatevi sfuggire le giuste occasioni
Questo mese rappresenterà una svolta definitiva che vi consentirà di sistemare molte situazioni lasciate in bilico. Le cose stanno cominciando ad andare come da tempo desiderate
Non è tempo di inoltrarsi in nuove esperienze. Vale la pena mettere a posto prima ciò che è rimasto in sospeso. Trovate l’energia e il coraggio per definire situazioni incerte
Vi trovate di fronte ad una serie di novità inaspettate. Interpretatele come delle sfide, applicatevi perché i risultati arriveranno presto e saranno occasione di gratificazione e grandi soddisfazioni
Vi concederete qualche sfizio in più perché a voi piace il lusso ed il bello. Vi meritate qualche premio dopo tanti sacrifici e un periodo non proprio soddisfacente
Dovete avere ancora un po’ di pazienza e aspettare il momento giusto per rimettervi in gioco. Non tarderà ad arrivare anche per voi l’occasione che da tempo attendete
Vivete un periodo ricco di emozioni, talvolta anche contrastanti che vi esaltano o vi confondono. Cercate un equilibrio che vi consenta una serenità duratura. Troverete il passo giusto, come sempre
Siete in una fase di riflessione nella quale state riconsiderando molte situazioni. Vi sentite disorientati ma cominciate a fare ordine. Le giuste risposte arriveranno presto
Riceverete gradi soddisfazioni sul piano professionale e riuscirete anche a stabilizzare una situazione da tempo precaria. Un successo che avrà positive ricadute anche nella sfera privata
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GEMELLI CANCRO LEONE VERGINE BILANCIA PESCI ACQUARIO CAPRICORNO SAGITTARIO SCORPIONE Oroscopo
TORO