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PORTO TOLLE Successo per la prima Scuola del mare ROSOLINA “Stop concessioni,alle come dovremmo fare?” SINDACO: “Voglio convincere chi non mi ha votato” NEL POLESINE Pista ciclabile in dirittura d’arrivo lungo la Romea aimaAutomobile,quantopiacipolesani? centro del giornale scopri l’inserto con le nuove offerte
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PESCA Moria di cozze: “Colpa dei mancati scavi in laguna”
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Tra il dire e il fare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< atapultati nella prima campagna elettorale in versione estiva per le elezioni politiche nazionali gli elettori si trovano già alle prese con una lunga sequela di dichiarazioni, di prese di posizione più o meno definitive e di solenni promesse. Riuscirà il popolo sovrano, anche in queste settimane, ad appassionarsi alle sorti del Paese e dei suoi aspiranti governanti? segue a pag 5 2022AGOSTO e sulle migliori Emittenti Radio del VenetodelleNotiziario11:30 delleNotiziario18:30delleNotiziario8:30 delleNotiziario17:30 Scarica la nuova App di neanche un La Piazza 24 e non perder ti minuto dei tuoi notiziari preferiti. 152n.XXIXAnno-localed’informazionePeriodico del Delta a pag 6 Al lavoro per completare la Cittadella dello sport L’assessore Michele Capanna annuncia che il Comune sta cercando le risorse necessarie. E annuncia di voler riaprire la piscina in tempi brevi”
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Guendalina Ferro “Si sta mettendo a rischio la produzione di cozza del 2023” di Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano Polesine e Porto Tolle per un numero complessivo di 11.747 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 32199 ascolta Notiziario Concessionaria di Pubblicità Lisbona,
È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto. è un marchio proprietà di Srl del Delta
Tra il dire e il fare Nicola Stievano >direttore@givemotions.it< Gli esperti sono concordi dell’affermare che una campagna elettorale si gioca negli ultimi giorni, quando la sempre più numerosa fetta di indecisi o di indifferenti inizia a fare le proprie scelte. E’ allora che tornano alla mente le parole rimbalzate le settimane precedenti, in particolare le immancabili promesse che accompagnano ogni candidatura. Guai se non ci fossero, anzi, se c’è un elemento di cui questa breve e calda campagna elettorale ha bisogno è proprio la concretezza delle proposte, la chiarezza della linea che chi si candida alla guida dell’Italia vuole tenere. Ecco allora che “responsabilità”, “sobrietà”, “concretezza”, “realismo” sono vocaboli ricorrenti in questi giorni. Non a caso da tutte le forze politiche è arrivato l’impegno solenne a concentrarsi sui problemi veri della gente, sulla difficoltà delle famiglie alle prese con una raffica di aumenti e un potere d’acquisto che si sta via via assottigliando, sulle tante emergenze sociali che ci affliggono, sulla preoccupazione delle imprese per l’immediato futuro, sulla necessità di dover tener fede agli impegni europei se non vogliamo, ad esempio, veder sfumare i 200 miliardi di euro del Pnrr. Accanto a queste dichiarazioni di intenti si fanno strada poi i “grandi classici” di ogni elezione, sempre di sicura presa: le tasse, le pensioni, i vari bonus, le misure straordinarie per questa o quella categoria. Soluzioni più o meno suggestive, cifre che fanno sognare, ma anche sorridere, del resto sotto elezioni nulla sembra impossibile. Da una parte e dall’altra giunge il richiamo incrociato a non lasciarsi abbindolare o lusingare, il monito a diffidare dell’avversario che la spara grossa. Va da sé che tra il dire e il fare ce ne corre, ma intanto le promesse solo il sale di ogni competizione elettorale e certe affermazioni sono di sicura presa. C’è poi un altro aspetto da non dimenticare: proprio la pandemia ci ha insegnato che provvedimenti all’apparenza “impossibili” si sono poi concretizzati. Certo, servono volontà di ferro e risorse pronte all’uso. Ma questo si vedrà dopo il 25 settembre.
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Moria di cozze:
Locale: via
“Colpa dei mancati scavi in laguna”
“S e avessero terminato le opere di scavo iniziate due anni fa nella Sacca di Scardovari, ora il nostro comparto non starebbe subendo questa moria di cozze, dovuta al fenomeno dell’anossia. Una moria che è dovuta a quegli interventi di vivificazione che sono programmati, che sono partiti per poi essere fermati e di cui ancora non vediamo la fine”. A parlare è Luigino Marchesini, presidente del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine Organizzazione Produttori. Abbiamo inviato una lettera alla Regione e alle Associazioni di categoria per denunciare cosa sta accadendo nei nostri specchi acquei, denunciando come la circolazione ed il ricambio idrico fosse insufficiente in laguna a causa degli inadeguati interventi idraulici svolti in questi ultimi anni. Tra l’altro in questo modo si sta mettendo a rischio anche la produzione di cozza del 2023 perché, se non partiranno quei lavori promessi in Commissione lagune per metà agosto-primi di settembre, qua si rischia di perdere davvero tutto”. Ad analizzare la situazione insieme a Marchesini ci sono anche Paolo Mancin, presidente della Cooperativa Pescatori Delta Padano e del Consorzio Tutela Cozza Dop di Scardovari e Gianbruno Colacicco, vice-presidente della Cooperativa Pescatori Po. “Annualmente ci troviamo a dire le stesse cose e non siamo ascoltati. Siamo stanchi di promesse, di risposte vaghe a mezzo stampa da parte degli esponenti della Regione” - dichiara Mancin “La nostra Azienda non si è mai tirata indietro da un’eventuale partecipazione con risorse economiche proprie – specifica Colacicco-. Lo abbiamo fatto in passato e siamo tutt’ora disponibili, auspichiamo che quanto prima sia convocato un Tavolo concertativo a cui siano presenti tutte le parti interessate per trovare la formula che permetta di accorciare i tempi di realizzazione per gli scavi nelle lagune. Serve una programmazione, i progetti ci sono, discutiamone e risolviamo questa situazione che ci sta mettendo in ginocchio”.
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l’ultimo
10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< > < Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano direttore@givemotions.it Redazione >redazione@givemotions.it< Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione il
Alle dune fossili una serata dedicata al litorale deltino Nel parco delle dune fossili di Porto Viro – e mai location è stata più adatta - il professor Da- niele Bergantin ha illustrato una serata alla ricerca di quel che resta del più antico cordone litoraneo nel Delta del Po. La più vecchia linea di costa emersa si trova ad occidente dei cordoni di età romana e del medioevo, e Bergantin, geologo, docente in pensione e appassionato divulgatore, è riuscito ad individuarne le tracce rimaste. Gli studiosi le attribuiscono all’età del bronzo ed hanno tracciato una direttrice da nord a sud che collega San Pietro di Cavarzere a Loreo e prosegue nell’isola di Ariano lungo la via Tombe – Tombine. Bergantin, mappe e foto alla mano, ha preso in considerazione il paesaggio, le quote altimetriche e la toponomastica: Motta Moresolo, Motta Palazzetto, Le Motte, Dossi sono solo alcuni dei nomi che indicano aree sabbiose più elevate, poco visibili e perlopiù confuse nel paesaggio campestre e conservatesi grazie a costruzioni innalzate sopra questi resti, degni di essere censiti come geositi al fine di preservarne il valore. “Oggi a distanza temporale di circa 4.000 anni, e geografica di 15 chilometri dall’attuale riva dell’Adriatico,questi testimoni isolati di un passato geograficomillenario andrebbero preservati in chiave anche turistica – ha spiegato Bergantin - un’indicazione ‘Antica linea di costa’e una rappresentazione grafica, potrebbero fornire un importante contributo alla visibilità della geomorfologia del territorio e contribuire alla consapevolezza della ricchezza e della complessità ambientale che offre il delta del te occupati da altre imbarcazioni che non ne hanno titolo va sanzionato. Attraverso la nostra polizia locale, che ringrazio per la professionalità e disponibilità, faremo un’azione di ripristino della legalità, iniziando i controlli delle occupazioni abusive dei posti barca e perseguendo chi li occupa senza averne il diritto. Ma prima di iniziare vogliamo avvisare la cittadinanza affinchè chi non è in regola lo faccia per evitare sanzioni e rimozione dell’imbarcazione”.
M ichele Capanna è uno dei nuovi assessori di Porto Viro, con deleghe a Sport, Ambiente, Parco, Caccia e pesca e Protezione civile. Dopo il mandato da consigliere nella passata amministrazione Veronese, nella squadra della neosindaca Valeria Mantovan, alle urne ha ottenuto il secondo miglior risultato in termini di preferenze personali.“Lanostra amministrazione –ha spiegato il cardiologo in quota Lega, da sempre attento al valore sociale dell’attività sportivasta partecipando a diversi bandi (Credito Sportivo, PNRR, Sport e Periferie) per reperire risorse necessarie al completamento della Cittadella dello Sport. Vogliamo recuperare lo stadio di calcio adiacente alla piscina per trasformare un’opera incompiuta in una moderna struttura sportiva che vada incontro alle esigenze di un nuovo campo di gioco, come richiesto dalle società calcistiche del territorio, che hanno oltre 200 giovani da allenare e far giocare”.Altrotema di scontro e pistola fumante della campagna elettorale, la piscina comunale: “Come promesso vogliamo riaprirla in tempi brevi: offre un servizio fondamentale non solo per Porto Viro ma anche per i comuni limitrofi. Pensiamo ai corsi di nuoto per bambini, anziani e disabili. Inoltre, come medico, non posso che sottolineare i benefici dell’attività sportiva per tutte le fasce d’età, senza considerare dipendenti e collaboratori che ci lavorano e ne traggono un sostegno economico. Come ha comunigli uffici amministrativi dell’impianto sono di nuovo in funzione per le pre-iscrizioni per la riapertura prevista per ottobre”. Questi gli orari: lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 12. Info e contatti: info@piscineportoviro. com”.Sempre in campo sportivo, il palazzetto dello sport: “Stiamo studiando diverse soluzioni per aumentare la capienza della tribuna da 700 a 1000 posti, condizione necessaria perché la Delta Volley possa disputare il campionato di A2 a Porto Viro. Inoltre, sia per il palazzetto che per la piscina, con le risorse che ci aspettiamo di vedere arrivare sarà anche necessario realizzare interventi di efficientamento energetico che consenta di ottenere dei risparmi sulle utenze”. E per quanto riguarda l’ambiente? “Implementeremo il servizio di videosorveglianza per contrastare l’incivile abitudine di qualche maleducato di abbandonare i rifiuti in zone poco controllate: dovremo arrivare all’identificazione e al sanzionamento di chi commette questi attiInirresponsabili”.temapesca,Capanna raccoglie l’importante testimone che nell’amministrazione Veronese era stato della Mantovan: “Come assessore alla pesca ho partecipato al tavolo congiunto con il Comune di Rosolina per affrontare il problema della moria delle vongole, su cui stiamo valutando possibili“Infine,soluzioni”.ipescatori di Porto Levante in possesso di regolare concessione di posto barca ci hanno segnalato che spesso i
Porto Viro
Fabio Pregnolato cato sui social il nostro sindaco, loro posti vengono abusivamen- Po. (f.p.)
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Amministrazione. Il neo assessore Michele Capanna fa il punto delle iniziative in programma “Al lavoro per reperire le risorse per la Cittadella dello Sport”
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datazionelaneideatoprogetto–eventoCostadeiSummitmacasioneBarricataSpiaggiainoc-dellapri-edizionedeldelMareSindacidellaVeneta.IldalComu-diPortoTolle,cuiorganizza-èstataaffi-alloIat,èconsistito in una serie di attività didattico ambientali che hanno coinvolto tutti gli operatori degli stabilimenti lungospiaggia Barricata, che hanno risposto con grande partecipazione alla proposta del progetto, alla scoperta dei segreti degli scanni e del territorio del Delta del Po. Si è cominciato con un’escursione guidata lungo lo scanno e una colazione con degustazione del miele. Quindi via ai laboratori di educazione ambientale per i più piccoli, che hanno potuto conoscere i nodi marinari più utilizzati e scoprire come riciclare la plastica in maniera creativa, come costruire una vera rete da pesca e come orientarsi con le costellazioni. E poi sport, cultura, degustazioni.Ilprossimo
E’ stata presentata a Porto Tolle PescAgri Polesine, la nuova associazione di pesca e acquacoltura che fa capo alla Confederazione italiana agricoltori (Cia) . “L’obiettivo delle associazioni dovrebbe essere quello di alzarsi dai tavoli che vengono convocati con qualche problema in meno, ma se si continua a parlare di certe criticità significa che ci si è alzati senza trovare soluzioni”, ha detto la direttrice nazionale di PescAgri Marilena Fusco, riferendosi alla moria dei molluschi di questi giorni, un problema legato alla mancanza di scavi nelle lagune, che consentirebbero un migliore ricircolo dell’acqua salmastra, un ambiente dove oggi, con le alte temperature proliferano le alghe che poi marciscono, liberando sostanze tossiche che fanno sbiancare l’acqua causando l’anossia (mancanza di ossigeno) per le cozze, vongole e ostriche. “La situazione per noi pescatori è preoccupante e se entro la fine dell’anno non arriveranno delle risposte perderemo totalmente la fiducia nelle associazioni di categoria”, ha dichiarato Virginio Tugnolo, ex presidente della coop Pila. (gu.fe.)
edinuovaNascewww.lapiazzaweb.itPescAgri,laassociazionepescaacquacoltura
S uccesso per “La Scuola del Mare”, ospitata l’ultimo giorno di luglio in
Ariano nel Polesine
appuntamento per i Comuni del litorale sarà il 1 4 ottobre prossimo, con il grande evento conclusivo “Summit del Mare”, che avrà 11 tavoli di discussione, nelle località di Jesolo ed Eraclea, dove confrontarsi su importanti tematiche di salvaguardia ambientale e progetti per il futuro sostenibile delle località. All’evento di ottobre i sindaci della Costa sottoscriveranno la carta della sostenibilità della costa veneta. Nel frattempo, la Conferenza dei sindaci ha attivato un social contest sul sito web ilsostenere,mare/spiaggevenete.eu/summit-del-https://dovegliutentipotrannofinoal30settembre,progettodiPortoTolle.
Summit del mare. Il progetto si può votare fino al 30 settembre
Porto Tolle vara “La scuola del mare”
balneari: “Cosa dovremmo fare?”
Ferdinando Ferro ritiene che il modo corretto per i balneari che vorranno continuare a rimanere in esercizio sia quello previsto dalla Legge regionale del Veneto che garantisce la proroga automatica delle concessioni in funzione del valore degli investimenti fatti sugli stabilimenti per consentirne il godimento. “Continuare ad investire significa offrire servizi a beneficio di tutti, in termini di qualità, sicurezza e distintività per il territorio. Noi balneari siamo il volano dell’industria turistica, senza le spiagge e la possibilità di andare al mare in maniera attrezzata scompaiono i turisti, gli alberghi muoiono, i ristoranti chiudono, l’economia balneare viene spazzata via. Pensare che qualcuno da fuori possa insediarsi nel territorio e fare meglio di quanto stiamo facendo è utopia, ognuno di noi si impegna per offrire il massimo, nei limiti di quanto ci viene concesso di fare sul terreno demaniale, diversificando l’offerta per cercare di andare incontro alle diverse esigenze dei nostri turisti”. Ferro auspica la ripresa delle relazioni con Regioni e Stato, per modificare le modalità di messa a gara delle concessioni demaniali marittime che, al momento, non prevedono neppure un giusto indennizzo per chi eventualmente non volesse partecipare alla aggiudicazione.“Cosadovremmo fare? - conclude Ferro con una provocazione - Al termine della concessione, prendiamo la ruspa e demoliamo tutto per riconsegnare la spiaggia come l’hanno ricevuta i nostri genitori?”. Ruggero Principe Ferdinando Ferro
www.lapiazzaweb.it Rosolina Spiagge. Ferdinando Ferro fa il punto sulla complessa situazione degli stabilimenti marittimi
Summit del Mare 2022: protagonista anche Rosolina C’era anche Rosolina al Summit del Mare della costa veneta, Green lab 2022, svoltosi a Venezia. Nella circostanza, l’amministrazione comunale ha presentato la “Camina’ per la pineta sotto le stelle”, organizzata nel mese di luglio. “E’ stata la prima edizione del Summit del Mare – spiega il sindaco Michele Grossato -Promosso dalla Conferenza dei Sindaci della costa veneta, dove la nostra Città è stata rappresentata oltre che da me, anche dall’assessore alla cultura Alessandra Patrian.E’ stata un’occasione importante, come di consueto per questa realtà, di valorizzazione del territorio, attraverso un ‘attenzione particolare alla sostenibilità ambientale”. La Caminà per la pineta sotto le stelle, ha visto la partenza da viale dei Pini e l’arrivo al centro congressi.Un evento che ha permesso di riportare in auge l’iniziativa, che promossa fin dal 1984 dagli operatori balneari, è da sempre stata occasione di incontro, per stringere nuove amicizie, per i vacanzieri della località marittima, nella suggestiva pineta di Rosolina, perla del Delta del Po. “Un grazie particolare alla Conferenza – conclude Grossato -Di cui la nostra città si fregia di essere parte, pioniera nell’incentivare il turismo del futuro”. (r.p.)
Noi balneari siamo il volano dell’industria turistica, senza la possibilità di andare al mare in maniera attrezzata l’economia balneare viene spazzata via. Pensare che qualcuno da fuori possa insediarsi e fare meglio di quanto stiamo facendo è utopia”
“ Q ui ho investito tutta la mia vita, ma lavoriamo con il freno a mano tirato, nell’incertezza, e questo non va bene per noi e non va bene per i turisti che frequentano le nostre spiagge”. Ad affermarlo è Ferdinando Ferro, presidente provinciale del Sindacato italiano balneari, aderente a Fipe Confcommercio, vice presidente di Confcommercio Rovigo e vice presidente del Consorzio operatori balneari di Rosolina mare, di cui è stato l’anima dalla sua fondazione, di uno degli stabilimenti balneari che la sua famiglia gestisce da decenni a Rosolina. Il motivo del rammarico deriva da quello che sembra un dato di fatto: stop alla proroga delle concessioni demaniali marittime, consentite non oltre dicembre 2023, che dovranno quindi essere messe a gara, con bando ad evidenza europea, in seguito all’approvazione del Ddl Concorrenza che recepisce le norme comunitarie della direttiva Bolkestein.
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Stop alla proroga delle concessioni
Ferro racconta le differenze tra il “sistema Italia” e quello spagnolo, per esempio, dove gli investimenti sugli stabilimenti vengono fatti dal pubblico, e non dal privato concessionario, e al termine della concessione viene messa a gara la gestione “chiavi in mano” degli stabilimenti. “In Italia è completamente diverso: ricevi in concessione uno spazio di costa segnato su un mappale, ti viene calcolato il canone sulla base delle dimensioni utili per l’attività, un canone che è stato aggiornato di recente con un +30% deciso dallo Stato, e cominci, tra mille difficoltà ed autorizzazioni, ad impostare la tua attività”.
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Il Comune di Ariano nel Polesine completerà la via Romea, il tratto di pista ciclabile che si trova lungo la strada provinciale 7 e collega le frazioni di Rivà, Monti e Piano. A renderlo possibile i fondi regionali, destinati alla mobilità e alla sicurezza stradale, veicolati attraverso il bando che fa riferimento alla legge regionale 39/1991.Ilprogetto presentato dal Comune di Ariano nel Polesine è stato preso in considerazione dalla regione del Veneto per una serie di requisiti, tra questi la sinistrosità stradale e relativo dannoUn’operasociale. pubblica da 700mila euro che sarà finanziata per 490mila euro dalla regione Veneto e il resto con fondi comunali. Il progetto in questione consentirebbe di completare la messa in sicurezza della ciclabile che collega le tre località, non solo a beneficio dei residenti, ma anche per i turisti che sempre più spesso decidono di andare alla scoperta di questo territorio. L’attuale tratto di pista ciclabile di via Romea, esistente di circa dieci anni,che da Rivà arriva fino al km 5+607 della frazione, verrebbe quindi allungato fino all’ingresso di Piano al km 2 circa (attraversando quindi anche Monti) per una lunghezza totale di poco meno di 3 chilometri e largo 2,5 Un’areametri.strategica sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista turistico dato che permetterebbe la connessione tra i percorsi ciclabili esistenti facendo così raggiungere tutti i luoghi caratteristici del territorio arianese.Daquel punto infatti si possono raggiungere facilmente le sponde del fiume Po, decidere se andare verso l’antico borgo romanico di San Basilio o andare verso il mare del Bacucco.
A settembre torna la Notte Bianca delle Biblioteche L’amministrazione comunale di Ariano nel Polesine ha aderito anche per il 2022 alla Notte Bianca delle Biblioteche che seguendo la linea de “Il Veneto Legge”, promosso dalla Regione Veneto, vedrà come tema “Le montagne e le colline”.
bordo della due ruote, nel nostro splendido territorio”, dichiara l’assessore Sandro Vidali, che conclude ringraziando il personale dell’ufficio tecnico che ha elaborato il progetto:l’architetto Carlotta Bellab, Massimo Bondesan e Lella Cimelli. Ora i tecnici del Comune procederanno alla realizzazione dell’opera pubblica, rispettando i tempi scanditi dal bando regionale. I fondi regionali destinati alla mobilità sostenibile rendono possibile un nuovo progetto Pista ciclabile in dirittura d’arrivo lungo la Romea
“La messa in sicurezza dei cittadini che transiteranno tra le varie frazioni lungo la via Romea consentirà di collegare le strade tra il Po di Goro e il Po di Venezia, che avrà uno sbocco in chiave cicloturistico,nel senso che la ciclabile dividerà in due l’anello dell’isola di Ariano. Due percorsi da 50 km ciascuno, che diventeranno due buone proposte per chi fa cicloturismo che li impegnerà in due giornate a
Guendalina Ferro
Lavori pubblici.
Ariano nel Polesine
“Il 9 settembre, quindi –annuncia l’assessore Arianese Martina Boscolo - la nostra Biblioteca avrà un’apertura extra dalle 17.00 alle 20.00”. Un’occasione per intrattenere i Bambini nel pomeriggio è prevista una lettura animata e un laboratorio manuale con il libro “Sulla collina”. Alla sera, alle 21.00 “Tra miti e leggende dei colli”, una favola per adulti e bambini per fare filò come una volta. Una drammatizzazione con testi inediti di Anna Nani. Un’occasione per mostrare a più persone la nostra bella biblioteca e i moltissimi acquisti fatti. Dal 2020 infatti abbiamo aderito a tre bandi del Ministero per i Beni Culturali, che ci hanno permesso di comprare oltre mille libri, anche a grandi caratteri per persone con ipovedenza e libri in Caa per la comunicazione aumentativa alternativa.“Citeniamo molto che possano accedere alla lettura anche bambini e non solo con difficoltà fisiche –conclude l’assessore alla biblioteca Martina Boscolo - perché la lettura apre a nuove esperienze e permette di sognare sempre, anche rimanendo fermi”. (gu.fe.)
presidente del consiglio comunale, non è proprio piaciuta alla minoranza guidata da Davide Marangoni, visto che si tratta di una novità assoluta per il piccolo Comune bassopolesano.“Nominareun presidente del consiglio (solitamente questa carica viene assunta dallo stesso sindaco, Ndr) in un piccolo paese come il nostro, a nostro avviso
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L aila Marangoni, sindaco di Taglio di Po, oltre a ringraziare gli oltre 3.300 elettori che hanno voluto darle la preferenza, portandola alla vittoria, sottolinea che sarebbe bello se anche nei prossimi consigli comunali ci fosse sempre la presenza nutrita che si è registrata nelle prime due sedute.“Farò il possibile per convincere anche chi non mi ha votato, non tanto per far capire loro che hanno sbagliato a votare un’altra persona, in quanto siamo in democrazia, quanto piuttosto invece per far capire loro che il nostro progetto è concreto e non solo parte della campagna elettorale. Dopo l’emozione del primo consiglio comunale, in veste di sindaco, nonostante io fossi già avezza a prendere parte ai consigli comunali, ma non da sindaco. Crescita, sviluppo, armonia, so-
Paesante sostituisce Chiereghin: “Un impegno che porterò avanti per il bene della mia comunità con scupolo e dedizione” “Crescita, sviluppo, armonia, solidarietà, saranno le parole chiave dei prossimi cinque anni”
D’altra parte non poteva che essere così, vista l’accesa campagna elettorale e soprattutto dato che in pochissimi si sarebbero aspettati una vittoria così schiacciante di Laila Marangoni, sempre sconfitta nei due precedenti tentativi, sul più quotato collega e cugino Davide Marangoni, reduce da dieci anni di maggioranza, in qualità di vice sindaco. Ruggero Principe po economico, lavoro, agricoltura, caccia, pesca, cultura.”Un glio, Silvia Ricchi – Subito coperto da Stefano Paesante”. Nel fratPer quello che riguarda Ambiente, Lavori pubblici e UrGiorgia Marangon e Bruno Girotti. (r.p.)
banistica, a rappresentare la maggioranza ci saranno Laila Marangoni, Renato Pregnolato e Claudia Bovolenta, mentre per l’opposizione, Giorgia Marangon e Davide Marangoni.Infine, in ambito di Statuto e Regolamento, la maggioranza avràSilvia Ricchi, Claudia Bovolenta e Andrea Spinello; la minoranza invece, A sinistra, Laila Marangoni e alcuni membri del suo gruppo; sopra, Silvia Ricchi, presidente del consiglio comunale.
Taglio di Po Politica. La novità della nomina del presidente del consiglio comunale non è piaciuta alla minoranza Marangoni: “Farò il possibile anche per convincere chi non mi ha votato”
Stefano Paesante è entrato a far parte del nuovo consiglio comunale, al posto della dimissionaria Silvia Chiereghin. Era infatti il primo dei non eletti della lista di centro destra Con Layla sindaco. ViviAmo Taglio di Po. A Paesante, il sindaco Marangoni ha assegnato diverse deleghe: identità veneta, programmazione, svilupulteriore impegno verso Taglio di Po – afferma molto soddisfatto, Stefano Paesante – che porterò avanti in modo scrupoloso e per il bene della mia comunità”. La surroga è stata così commentata: “Le dimissioni di Silvia Chiereghin hanno creato un vuoto in consiglio comunale – ha spiegato la presidente del consitempo sono state costituite le tre commissioni, previste dallo Statuto comunale.In primis quella relativa a Bilancio e Tributi, che vede presenti il sindaco Laila Marangoni, il neo consigliere Stefano Paesante, Claudia Bovolenta (per il gruppo di maggioranza); Davide Marangoni e Sara Ruzza (per il gruppo di minoranza).
più votata di tutti, che non è stata premiata in alcun modo. Capisco le sue dimissioni, dato che anche in passato ha sempre dimostrato la sua competenza”. Se Laila Marangoni aveva subito teso la sua mano alla minoranza, di sicuro questa non è stata accettata, visto che dopo il primo consiglio comunale gli animi si sono inaspriti. Alla faccia dell’unità di intenti. non ha senso – afferma Davide Marangoni – Specie se si tiene conto il momento di ristrettezze economiche che stiamo vivendo. Sarà una nuova figura che bisognerà pagare”. Marangoni ha anche sottolineato il fatto che gli incarichi di giunta affidati dal nuovo sindaco, non siano per nulla meritocratici a livello di votazioni. Sono vicino alla consigliera Silvia Chiereghin, la lidarietà, saranno le parole chiave dei prossimi cinque anni. Chiedo la Silviadanostraelettoralestronoranza.alcollaborazionemassimagruppodimi-Ilno-programmasaràlarettaviaseguire”.LanominadiRicchi,quale
“Il dato provinciale degli ultimi 7 anni segna una costante crescita, così come il calo della popolazione, senza accenni a contenersi - fa sapere l’associazione ambientalista -. La nostra provincia si difende bene in un confronto con le altre: primi, con ben 695,5 auto ogni 1000 abitanti, stacca senza fatica le altre provincie venete”. Un primato che, se guardato distinguendo le tre zone storiche auto ogni 1000 abitanti seguito dal medio (687,3) e dal Basso (676,6).Traigrandi centri sopra i diecimila abitanti si fa notare Adria (665,3) unico sotto la media nazionale, per quanto in costante crescita negli anni: Lendinara (676,6 in leggero calo), Rovigo (681 in forte calo), Porto Viro (694 in crescita), Occhiobello (694,8 in calo sempre più marcato) e Badia Polesine 713,5 in costante ascesa. “Un panorama non proprio confortante – fa notare l’associazione –, anche se bisogna notare che la crescita dell’anno 2021, rapportata a quella del 2020, è stata molto contenuta: da 694 a 695,5, un segnale evidente che probabilmente il 2022 vedrà un possibile calo dell’indice sebbene, come abbiamo visto, sarà più merito dei grandi centri che dei piccoli”. rato e rpesentato un report che lascia a bocca aperta. struttoria, considera tutti gli in- vazione agricola e pastorale.del Polesine, è trainato dall’Alto Polesine con una media di 715,6 Giorgia Gay
U n primato che non ti aspetti, quello che vede i polesani particolarmente attaccati alla propria automobile. Nonostante il grande impegno nella mobilità sostenibile di molte amministrazioni del territorio, alla comodità delle quattro ruote è difficile rinunciare.
“Auto, quanto mi piaci”: polesani primi in Veneto Fotovoltaico, Coldiretti: “Dalla Regione importante provvedimento”
“Attendevamo con speranza il provvedimento che la Regione ha emanato al fine, principalmente, di tutelare il suolo agricolo dall’assalto delle multinazionali. Un atto lungimirante, che rappresenta l’attenzione del Veneto rispetto all’agricoltura e alle problematiche strettamente connesse con la salvaguardia dell’ambiente oltre che, naturalmente, del suolo, elemento fondamentale per la vita”. Con queste parole il presidente di Coldiretti Rovigo, Carlo Salvan, commenta l’approvazione del provvedimento legislativo regionale che riconosce il suolo agricolo quale risorsa limitata e non rinnovabile.“Ilprovvedimento è la risposta alle sollecitazioni partite proprio dal territorio polesano. L’assenza di una normativa specifica, infatti – sottolinea il presidente – si era tradotta in una sorta di far west, dove alcuni faccendieri agivano con assoluta spregiudicatezza”.Ilparere sulla non idoneità dell’area spetta alla Regione che, caso per caso, all’esito di un’iteressi coinvolti. Tra i vari indicatori di inidoneità dell’aera ci sono quelli relativi ai siti inseriti nella lista mondiale dell’Unesco, le aree agricole vocate alla produzione agroalimentari di qualità, i territori rurali di interesse storico già previsti da una deliberazione del Consiglio regionale del 2013 con l’inserimento di elementi di novità, quali le zone agricole di pregio, queste ultime individuate dalle province sentite le amministrazioni comunali coinvolte. Allo stesso tempo, il testo normativo propone come siti idonei agli impianti da fonti rinnovabili cave dismesse, discariche e aree industriali e commerciali abbandonate.
È quanto emerge dai dati diffusi dalla Fiab, la Federazione italiana degli amici della bicicletta di Rovigo, che ha prepaCon 695,5 auto ogni 1000 PadovaVeronaFerraraBelluno(684,8),superataabitanti,TrevisoVicenzae(682,2),(679),(660,8),(658,8) I dati di Fiab. “Il dato degli ultimi 7 anni segna una costante crescita”
“La Regione ha stabilito un principio fondamentale: nei fondi agricoli tutti gli imprenditori, sia agricoli sia energetici che vogliono realizzare parchi solari con un forte impatto sul suolo agricolo – aggiunge il presidente Salvan – dovranno farlo solo con la tipologia dell’agrivoltaico, cioè di un impianto che adotta soluzioni che non compromettono la continuità delle attività di colti-
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Territorio
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“Frattesina è un sito di importanza unica- dice Paolo Bellintani, presidente del CPSSAE- posto al centro di intensi scambi di varia natura, che intercorrevano tra l’Europa centro-settentrionale e l’area mediterranea nella tarda età del bronzo. Un abitato estremamente produttivo, in grado di esportare una grande quantità di mercirealizzate dagli abilissimi artigiani dell’area. Questa incredibile manodopera lavorava le materie prime più disparate: dalle locali sabbie del Po (infatti all’epoca un ramo del Po, ormai scomparso, scorreva proprio nei pressi dell’odierna Fratta Polesine) per la produzione del vetro, fino alle esotiche uova di struzzo”. Il sito è stato luogo di numerosi scavi, incominciati già dagli anni Sessanta, eppure è in grado ancora oggi di riservarci importanti sorprese: “solo recentemente -prosegue Bellintani- siamo riusciti ad avere una migliore visione dell’aspetto che doveva possedere questo importante abitato protostorico, ciò è stato possibile grazie ad approfondite indagini con l’utilizzo di un magnetometro, le quali sono riuscite ad evidenziare la presenza di canali, che dividevano il villaggio in isolati. Tali indagini sono anche riuscite ad evidenziare i basamenti di alcune abitazioni e botteghe Storia. Al via gli open day per rendere partecipi della campagna di scavo tutti i cittadini
Busitalia e Fiab, con il supporto della Provincia di Rovigo e dei comuni di Adria, Porto Tolle, Rosolina e Rovigo, hanno messo in rete un servizio per il trasporto di bici su pullman per andar da Rovigo a Rosolina Mare e Barricata. E’ un progetto che per il momento prevede due linee: Rovigo-AdriaRosolina mare e Rovigo-Porto Tolle-Barricata, con sei portabici per corsa ed un piccolo sovraprezzo di 3 euro. Per utilizzare il servizio è obbligatoria la prenotazione tramite la app. Quibus che si scarica dal sito di Busitalia. Alla presentazione a Palazzo Celio hanno partecipato il presidente Enrico Ferrarese, il consigliere Lorenzo Rizzato, gli assessori Giuseppe Favaretto per il comune di Rovigo, Andrea Micheletti per il comune di Adria e Pako Massaro per il comune di Rosolina, oltre a Silvia Campolongo in rappresentanza di Busitalia e Denis Maragno presidente di Fiab Rovigo.
archeologici
Un gran numero di enti e associazioni del territorio hanno reso possibile la realizzazione di importanti scavi archeologici in varie località della provincia di artigiani, un risultato di enorme importanza che speriamo di poter replicare anche con le prossime indagini presso Campestrin (località di Grignano Polesine, dove, con scavi di superficie, sono emerse grandi quantità di schegge residue della lavorazione dell’ambra)”. Questo mese di luglio gli scavi presso Frattesina riprenderanno: “l’obiettivo che speriamo di raggiungere con gli studiosi dell’università la Sapienza di Roma quest’anno è il completamento delle indagini con il magnetometro e l’avvio di scavi mirati in varie zone del sito”. Un’altra novità degli scavi sarà la dimensione divulgativa dell’evento; infatti, grazie ad open day per famiglie ed appassionati e incontri con varie animazioni estive del territorio, il CPSSAE e le altre istituzioni impegnate nella realizzazione della campagna di scavo cercheranno di rendere partecipi tutti i cittadini di questa importante ricerca archeologica.
Nel sito di Frattesina riprendono gli scavi
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Davide Farinatti
In questo periodo il capoluogo polesano sta vivendo un’intensissima stagione culturale: dalle prestigiose mostre di palazzo Roverella, fino ai numerosi concerti di “Voci dal basso” e “Deltablues”.Un ricchissimo palinsesto di attività ed eventi che si stanno svolgendo e che si svolgeranno nella nostra città; ma la cultura è anche altro, è ricerca per esempio, e questo lo sanno bene la fondazione Cariparo e i membri del gruppo CPSSAE di Rovigo, oltre che un gran numero di altri enti e associazioni del territorio, che hanno reso possibile la realizzazione di importanti scavi archeologici in varie località della provincia: Fratta Polesine, Villamarzana e Grignano Polesine.Di particolare interesse sono gli scavi della località di Frattesina, centro abitato della tarda età del bronzo, che ha permesso di riportare alla luce un’incredibile quantità e varietà di oggetti provenienti dal più lontano passato della nostra provincia.
Un libro dedicato al Mulino Al Pizzon
Nel libro si parla di quello che è stato il recupero del mulino (una prima volta agli inizi del 2000 e una seconda alla fine del 2019, dopo lo spaventoso incendio), della sua trasformazione in ecomuseo, brevi notizie storiche e guida alla sua visita, la leggenda del diavolo e il mugnaio, il giardino dei semplici e delle erbe aromatiche, il ristorante e la locanda. In tutto sono una cinquantina le pagine. Nel frattempo, il gruppo culturale e di ricerca Il Manegium ha rinnovato le cariche sociali.Dopo alcuni anni, torna alla presidenza, colui il quale, assieme ad alcuni amici, nel 1982 decise di fondare questa associazione, che festeggia quest’anno 40 anni dalla nascita ed è un importante punto di riferimento per tutta la provincia di Rovigo. Si tratta di Adriano Azzi, affiancato dal vice Franco Romeo Milani. In veste di contabile è stato scelto Gilmo Miotto, mentre come segretaria è stata confermata Aurora Stecca. Sono poi stati distribuiti i vari incarichi: alla cultura Enzo Bellettato, Franco Romeo Milani, mentre Mauro Beggio per la parte informatica; rapporti con enti e istituzioni, Adriano Azzi; organizzazione delle mostre Doriano Tosarelli e Giorgio Maniezzo; rapporti con le associazioni Romeo Franco Milani; gestione, manutenzione e cura del museo e delle realtà espositive, Domizio Gabanella. (r.p.)
L’intenzione è andare oltre la cronaca sportiva, per raccontare come questo sport sia valso, a Rovigo forse più che altrove, come modello sociale di inclusione e accoglienza
I l 1951 è un anno cruciale per il Polesine: da un lato c’è l’alluvione, che mette in ginocchio il territorio, e dall’altro il primo epico scudetto del Rugby Rovigo. Questa, e tante altre storie, sono trattate nella mostra “Rugby. Rovigo città in mischia”. L’intenzione è andare oltre la cronaca sportiva, per raccontare come questo sport sia valso, a Rovigo forse più che altrove, come modello sociale di inclusione e accoglienza. Curata da Ivan Malfatto, Willy Roversi e Antonio Liviero, da una idea di Sergio Campagnolo, l’esposizione sarà a Palazzo Roncale dal 22 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Una vittoria che stupisce e meraviglia, quella del ’51, che colpisce l’immaginazione di chi non conosce la grande tradizione rugbistica di questo territorio. La terra dell’alluvione diventa Campione d‘Italia.
19www.lapiazzaweb.it Cultura Fotografa il QR code e ascolta l’ultimo Notiziario
Quel Rovigo del Rugby ha la sua forza nella mischia. Non manca di grandi solisti ma è dal lavoro di insieme che trae maggiormente forza. La propulsione viene dalla attitudine al combattimento, che unisce ragazzi di estrazione sociale diversissima: i figli della borghesia con quelli di San Bortolo, il quartiere popolare dove la città diventa campagna, accogliendo i più poveri. I ragazzi cresciuti lì portano in squadra spirito battagliero e voglia di riscatto sociale. Con il rugby si esce dalla marginalità, girando l’Italia per giocare. Qui nascono o vivono i Battaglini, Bettarello, Cecchetto, Biscuola, Visentin, Busson, Quaglio, Vecchi, Casellato, Bordon, Bassani... che hanno fatto la storia “QuartiereRossoBlu.povero - lo descrive Luciano Ravagnani - Lungo la strada che porta al cimitero ci sono lunghi edifici anonimi. Tante famiglie, tanti figli. Qui nascono le “bande” dei ragazzi del dopoguerra: per giocare, andare a nidi, a cogliere frutta, a fare danni. È il rugby alla fine a “togliere dalle strade”. A San Bortolo c’è anche un istituto per l’assistenza agli anziani. Un’ala ospita un orfanotrofio. Centinaia di ragazzi, molti hanno perso il padre in guerra, altri entrambi i genitori, qualcuno è trovatello. Il loro svago principale è lo sport, costa poco. Giocano su un campo dove non fa in tempo a crescere un filo d’erba, a calcio e un po’ anche a Perrugby”.Toni Cibotto, più poetico, “lo spiazzo erboso davanti alla chiesa di San Bartolomeo, in dialetto San Bortolo” con il “suo rettangolo verde somigliava ad un giardino da fiaba, protetto da un’alta siepe di bosso e dall’ombra fronda dei tigli, che durante la fioritura spandevano un odore acuto, penetrante. È molto più di una squadra: è l’identità di una città che si riversa allo stadio”. Melania Ruggini
Mostre.
La premessa è stata affidata a Giuseppe Marangoni, proprietario con la moglie Donatella Girotto, mentre i testi e i disegni sono stati realizzati da Alberto Spagnolo, le fotografie impostate da Cristiano Fenzi, Pierluigi Turri, Giovanni Zardinoni, Maurizio Spagnolo, il coordinamento grafico è stato affidato a Cristiano Fenzi, mentre la copertina è di Giovan Battista Donati.
La locanda ecomuseo Mulino Al Pizzon rivive in un libro, realizzato dal Centro turistico giovanile e il Gruppo Rovigoti. Il titolo è “Memoria recuperata: Mulino Al Pizzon”, che in copertina porta tre frasi molto eloquenti: “Senza mulino non c’è farina, senza farina non c’è pane, senza pane non c’è la fame”.
Dal 22 ottobre al 29 gennaio “Rugby. Rovigo, città in mischia”
Il rugby esposto a Palazzo Roncale
20 www.lapiazzaweb.itSport Serie D.
L’ultima conferma è quella di Davide Favale, playmaker del 2003, proveniente da Rubano. Intanto, si rinnova la collaborazione fra Nuovo Basket Rovigo e Basket San Martino. Il Basket San Martino, pur mantenendo la propria identità, sarà, di fatto, la seconda formazione senior del Nuovo Basket Rovigo: nella Prima Divisione del Basket San Martino, iscritta col codice dell’NBR, giocheranno anche quegli atleti rossoblù non ancora pronti a disputare l’impegnativo campionato di Serie C Silver. A San Martino di Venezze si disputerà un campionato di Prima Divisione per puntare al vertice, mentre a livello giovanile sono già tre anni che le due società hanno unito le forze. (c.a.)
“Siamo arrivati al terzo posto e in finale ai play off… difficile fare meglio, ma lavoreremo per fare meglio”
Il primo raduno dell’Adriese con i nuovi giocatori e tcecnici. C on molto entusiasmo l’Adriese del riconfermato tecnico Roberto Vecchiato si è ritrovata per preparare la stagione 2022-23 dopo l’entusiasmante campionato scorso, concluso con un terzo posto e una finale play off, giocata il 29 maggio, che ha premiato l’Union Clodiense. Al raduno allo stadio Luigi Bettinazzi di Adria, molti volti nuovi, sia per i giocatori che per lo staff tecnico. È stata la prima uscita per il vice del riconfermato tecnico Roberto Vecchiato, Filippo Vianello che ha preso il posto di Alberto Gionco e del preparatore atletico Andrea De Favari, subentrato a Matteo Dianati, andato a preparare i muscoli in serie C all’Az Picerno. “Abbiamo cambiato qualcosa – dice mister Vecchiato – volevamo cambiare meno ma non è stato possibile e ora dobbiamo conoscerci. Lo scorso anno abbiamo fatto un’annata spettacolare e voglio ringraziare staff e giocatori della passata stagione. Il girone C gli ultimi due tre anni è stato il più tosto e difficile dei nove gironi e quest’anno credo che il livello si sia ulteriormente alzato visto che in più c’è il Chievo Sona e il Legnago e poi Laparense, Cjarlins Muzane e Union Clodiense hanno fatto investimenti importanti”. Migliorare rispetto allo scorso anno? “Siamo arrivati al terzo posto e in finale ai play off….difficile fare meglio, ma lavoreremo per fare meglio”.Presenti, ovviamente i direttori Alberto Cavagnis e Sante Longato. “Sempre bello e entusiasmante ricominciare – dice Cavagnis –. Ci siamo lasciati alle spalle un campionato incredibile con numeri importanti con una squadra, giovane e che si è divertita. Ripartiamo con tanta voglia e con qualche cambiamento come è normale che sia. Il 29 maggio (giorno della finale play off a Chioggia, ndr) sembra ieri, ma ora riprendiamo con grande voglia. Quest’anno saremo ancora più giovani ma è su questa direzione che con la società abbiamo deciso di lavorare. Li abbiamo seguiti nella stagione scorsa e ora sono qui con noi”. Non c’è solo la prima squadra, però. “Per i prossimi 5 anni c’è la gestione dello stadio dopo l’accordo con l’amministrazione comunale che ci permette di programmare anche il settore giovanile con la juniores che lo scorso anno è stata protagonista. Andiamo avanti fiduciosi”. “Abbiamo cambiato qualcosa, volevamo cambiare meno ma non è stato possibile e oraconoscerci.dobbiamo Carta, Web, Audio. Dentro il territorio nel cuoregente!della Ieri,oggi, prezzididomani.1000bloccati.Siamosempreconvenienti.Siamosempre
Al raduno allo stadio Bettinazzi molti volti nuovi, sia per i giocatori che per lo staff tecnico Calcio, Adriese al via: pronti per affrontare la stagione 2022-2023
Nel Sekal Nuovo Basket Rovigo arriva un nuovo giocatore: è l’ala Alberto Faorlin Dopo gli arrivi di Martinkus Benediktas, guardia-ala, classe 2003, di nazionalità lituana, e di Benjamin Ubaekwe, classe 2003, ala di 202 centimetri per 107 chili, proveniente dalla North Atlantic Basketball Academy di Dublino, il terzo volto nuovo per il Sekal Nuovo Basket Rovigo, che sarà impegnato nel campionato di serie C Silver, è quello di Alberto Faorlin, ala del 2001. Il nuovo rossoblù nella scorsa stagione, con la maglia del CUS Padova, viaggiava ad una media di 11,4 punti per gara, con un massimo stagionale di 31 realizzati contro Basket Club Solesino. Nella stagione 2020/21, Faorlin giocava in serie C Silver con la Pallacanestro Portogruaro, società con cui aveva disputato pure due stagioni in Serie D e un campionato Under 18 Eccellenza. Nel 2015/16, Faorlin era alla Pallacanestro Chions disputando il campionato di Under 15 Eccellenza del Friuli Venezia Giulia, regione di provenienza della nuova Pantera.“Dopo aver concluso l’anno precedente da avversari – dice il neorossoblù – sono contento di far parte del Nuovo Basket Rovigo. Nella scorsa stagione ho potuto notare grande serietà e tanto spirito di squadra, elementi che mi hanno fatto subito accettare la proposta”. Il club rossoblù, ha confermato l’ossatura della squadra che ha vinto il campionato regionale di D, salendo in serie C Silver.
In questi anni quali risultati sono stati ottenuti per il territorio? I l primo risultato tangibile è la riduzione delle delle tasse: meno 8 miliardi nella scorsa Legge di Bilancio. Ora si deve proseguire in questa direzione, è la priorità. Nel corso dell’emergenza sanitaria abbiamo sostenuto la linea della ripartenza in sicurezza, spingendo affinché gli indennizzi alle imprese fossero legati ai fatturati persi. E, ancora, abbiamo ottenuto dal Governo 65 milioni di risorse per la Strada regionale 10 (tratto Carceri-Borgo Veneto); i fondi per il turismo e il comparto termale (500 milioni alle imprese turistiche dal PNRR e altri 98 milioni per la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator); 8,7 milioni di risorse dal PNRR per la sanità nel Conselvano, i fondi per la Tav Brescia Padova e l’inserimento dello studio di fattibilità dell’Alta velocità Padova-Bologna e della linea Piove di Sacco e Chioggia (“treno del mare”) nei piani di Governo e Ferrovie.
Il Punto Gli indifferenti di Antonio Di Lorenzo L’intervista. Il senatore padovano, da sempre legato al territorio, fa un bilancio della legislatura De Poli: “Autonomia, taglio delle tasse e politiche sociali: ecco le nostre priorità” È uno dei leader del tavolo nazionale del Centrodestra, oltre che senatore Questore a Palazzo Madama (grazie a lui Palazzo Madama ha risparmiato oltre 344 milioni di euro), ma ciò che contraddistingue più di tutto Antonio De Poli è il suo forte legame con il Veneto. Quando lo intervistiamo è sul treno diretto a Padova: “Rientro fra la mia gente, nella mia comunità che, per me, è un punto di riferimento. Non esiste politica senza la polis che è alla radice di tutto. Il territorio viene prima di tutto: in testa alla nostra agenda per il futuro del Paese: taglio delle tasse, autonomia del Veneto e politiche sociali. Con il Centrodestra al Governo, volteremo pagina”. Senatore, la prima sfida è quella di vincere l’astensionismo, quale il suo appello? Il vero nemico da combattere non è la sinistra, ridotta ad un’armata brancaleone, ma l’astensionismo. È indispensabile andare a votare per scegliere il futuro dell’Italia. Questo è il momento per dare al Paese un esecutivo forte e coeso. L’elettorato moderato giocherà un ruolo fondamentale. Mettiamo al centro i contenuti e i programmi.
Dal Pnrr stanno arrivando importanti risorse, come usarle al meglio? Bisogna “metterle a terra” nei territori e, per farlo, è indispensabile sciogliere il nodo dell’incremento del costo delle materie prime delle imprese per consentire ai cantieri di lavorare e rispettare scadenze e obiettivi del PNRR.
21www.lapiazzaweb.it C’è un fantasma con cui si devono fare i conti alle prossime elezioni. Tutti lo vedono, ma nessuno riesce a esorcizzarlo. E lui se ne va in giro, sarcastico, agitando metaforiche catene, impaurendo senza benevolenza a differenza del fantasma di Canterville. Lo spettro si chiama astensione. È il vero nemico dei partiti, molto più di un avversario politico. Le cifre parlano chiaro: il numero di chi non va a votare è altissimo, anche nel Veneto. Sostanzialmente ha una percentuale doppia rispetto al miglior risultato accreditato ai partiti. Per chi svetta nei sondaggi al 25% bisogna ricordare che due anni fa, alle regionali, l’affluenza nel Veneto fu del 61%: l’astensione, quindi, fu del 39%. Alle amministrative dello scorso giugno l’affluenza è stata del 51%, vuol dire inferiore di altri dieci punti percentuali.Ivaloriscendono decisamente di anno in anno. Vedremo cosa succederà alle prossime elezioni, se cioè ci sarà una qualche ripresa, perché l’elezione è ritenuta decisiva al punto di spingere alle urne, oppure si confermerà l’incapacità da parte dei partiti di attrarre i cittadini ai seggi. A questo secondo risultato congiurano due considerazioni. Da un lato la genesi della crisi di governo Draghi, sintetizzabile con il titolo a tutta pagina de “La Stampa” che ha scritto una sola parola: “Vergogna!”. In secondo luogo c’è da registrare un giudizio poco lusinghiero e diffuso sulla classe politica, che quest’anno ha bucato sia l’elezione del Presidente della Repubblica – ci siamo già dimenticati il teatrino andato in scena per quindici giorni tra gennaio e febbraio, l’impasse e la necessità di richiamare san Sergio Mattarella a rimettere insieme i cocci delle istituzioni? – e adesso ha deciso il pensionamento anticipato di Draghi, che resta comunque l’italiano più stimato all’estero. Parlando di astensione, si evoca l’immagine degli indifferenti, mutuata dal celebre romanzo di Alberto Moravia, metafora di una sfiducia crescente nelle istituzioni e nella politica. Forse la situazione è anche più grave. Basta guardare la distribuzione sociale dell’elettorato: chi vive una situazione economica tranquilla vota per il 75-78 per cento, chi ha problemi economici vota solo nel 28% dei casi. In altre parole, s’è persa la convinzione che la (scelta) politica possa migliorare la tua vita. Questo è l’aspetto decisivo, perché dare una speranza ai cittadini significa operare un cambiamento culturale: c’è un leader capace di operare una mutazione genetica nella mente degli elettori? #Regione
Qual è il vostro ruolo all’interno della coalizione di centrodestra? Siamo il vero Centro ancorato con forza ai valori cristiani e cattolici. Siamo custodi di principi che rappresentano un “bagaglio” che ci serve oggi per guardare avanti e costruire il futuro della nostra Nazione: tutela della vita, difesa della famiglia, sostegno alla piccola media impresa, senza mai dimenticare i soggetti più fragili come anziani e persone con disabilità.
Il senatore Antonio De Poli
Come intendete affrontare emergenze concrete come l’aumento dei costi che ricadono sulle famiglie e sulle imprese? Il 25 settembre si confronteranno due visioni della Nazione: quella della sinistra che vuole la patrimoniale e quella del Centrodestra, la nostra, che invece vuole tagliare le tasse. La nostra proposta è il taglio dell’IVA sui beni di prima necessità come pane pasta latte frutta e verdura e di utilizzare le risorse del reddito di cittadinanza (9 miliardi all’anno) per tagliare il cuneo fiscale e lasciare così più soldi in busta paga ai lavoratori e per assicurare più risorse alle politiche sociali destinate agli anziani (le nostre mamme e i nostri papà) e alle persone non autosufficienti.
Per quanto riguarda la partita dell’autonomia? È uno dei punti prioritari del programma. Basta con i muri e con le resistenze di Movimento Cinque stelle e Pd. Con il Centrodestra al Governo voltiamo pagina. Pronti a dare risposte ai 2,3 milioni di veneti che hanno votato il referendum e ad approvare la riforma per l’autonomia del Veneto.
Su quali temi puntate la vostra campagna elettorale? Anzitutto la tutela del potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori di fronte alle conseguenze della crisi. Dobbiamo combattere l’inflazione e rivalutare le pensioni, migliorare gli stipendi e i redditi dei lavoratori, rinnovare i contratti di lavoro, applicare il salario minimo in base alle direttive europee e introdurre anche la riduzione cuneo fiscale. Puntiamo ad aumentare il reddito dei lavoratori con un mese di stipendio in più, a tutelare le imprese, ma anche ad affitti più bassi per i giovani, ad un contributo di duemila euro per studenti e lavoratori sotto i 35 anni. Altro tema è quello della sanità, per tutti, non privatizzata, con più medici di famiglia e servizi sul territorio.
Noi abbiamo fornito ai nostri alleati la possibilità di ritornare nel centrodestra, perché Fratelli d’Italia ha costituito il baluardo attorno al quale si è ricostituita l’alleanza. È evidente. Non solo in termini di meriti visto che i sondaggi ci danno ben sopra la somma degli altri due alleati, ma anche proprio per il nostro atteggiamento che da sempre è stato di unione, quindi nessuna antipatia, nessuna afflizione anzi, la consapevolezza intima in tutti noi che certe scelte dei nostri alleati erano scelte temporanee e che quindi un giorno saremo ritornati tutti assieme per dare alla Nazione il Governo che più la rispecchia che maggioritariamente è di centrodestra. Non si capisce invece perché i Governi contemplassero tutte le formule tranne il centrodestra. Secondo lei l’aver partecipato al Conte 1, Conte 2, Draghi 1 ha penalizzato la Lega che era inizialmente più forte numericamente rispetto a voi? Certo gli elettori non hanno capito questa scelta. Se da un verso è stata una scelta di responsabilità, secondo loro, quella del Governo Draghi sicuramente non hanno capito come potevano votare, magari nel Conte 1, il reddito di cittadinanza. candidature unitarie che rendano più competitive le liste. Le elezioni poi si giocano gli ultimi dieci giorni, quando scatta l’impegno dei cittadini, la partecipazione, l’appello al voto utile al 40% di indecisi. Faremo di tutto per far capire che da una parte c’è un centrosinistra responsabile che pensa agli interessi dei cittadini e ha una chiara collocazione europea, dall’altra c’è chi ha dimostrato di non saper governare il paese. Anche in Veneto? Certo, perché il Veneto è stato tradito. Erano giunti molti appelli dal mondo economico, dai sindaci, dal volontariato, dallo sport perché il governo andasse avanti, tutti appelli traditi. Mi aspetto che nelle urne che in molti si ricordino di questo. Mi aspetto che ampi settori moderati, a disagio in una coalizione a trazione Meloni, si domandino come sia possibile arrivare all’autonomia con Meloni e Berlusconi. Il Veneto è stato deluso anche da quello che ha fatto Zaia.
Per fare tutto questo servono risorse, come gestire quelle del Pnrr? Il Pnrr è un’occasione per ricostruire il nostro Paese, ma si tratta di risorse che hanno bisogno di avere un Governo responsabile per essere gestite bene. I cittadini non ci permetterebbero errori di utilizzo su risorse che devono tradursi in opere, servizi e qualità ancora nell’impresa e non nell’assistenzialismo del reddito di cittadinanza.
Il centrosinistra scommette nella presa di coscienza degli elettori in vista del voto del 25 settembre, a partire dall’ampia parte moderata della nostra regione: “L’esito delle elezioni politiche è tutt’altro che scontato, anche nel nostro Veneto, deluso e tradito da questa destra populista e sempre più estremista” afferma Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto, in prima linea nella calda campagna elettorale estiva.
Il Veneto come reagirà all’offerta del centrodestra? Il problema più grande oggi è riuscire a portare la gente a votare, perché se la gente vota è maggioritariamente di centrodestra in Veneto. Il problema è che in questa grande confusione che si è generata in questi anni potrebbe spingere qualcuno a non andare a votare. E quindi la chiarezza nel dire da subito, quello che noi chiediamo da sempre, cioè che se si è eletti con il centrodestra in coalizione poi non si è disponibili ad altri governi, sia una delle cose che possa anche aiutare a convincere i nostri elettori a tornare al voto. Chiaramente non basta, bisogna avere anche un programma che rimetta al centro la produzione, l’economia, la tutela dei nostri valori ma anche dei nostri prodotti, il lavoro, non solo l’assistenza, e quindi quando abbiamo una squadra che è in grado di realizzarlo Credo sia questo quello che vogliono i nostri elettori.
Giorgia Meloni Premier è una prospettica che si può concretizzare? Fino a qualche tempo fa poteva essere un sogno ma oggi potrebbe essere una realtà che si concretizza perché i numeri ce lo dicono. Come si convincono quindi le persone ad andare a votare? Dicendogli chiaramente che non ci sarà un altro governo al di fuori del centrodestra perché noi non siamo disponibili e rendendo pienamente credibile la politica, non con dei proclami o degli slogan ma facendo capire che il nostro programma sarà fatto di cose concrete e attuabili. Non libri dei sogni, la gente non ci crede più e ha raAndrea Martella Segretario regionale del PD Veneto Luca De Carlo Coordinatore veneto Fratelli d’Italia una prospettiva di vittoria. Anche nei collegi uninominali cercheremo di convergere su Oggettivamente penso abbia pesato soprattutto in un elettorato come quello del Nord che crede della vita. Nicola Stievano gione. Giorgia Gay
Vi aspettavate il voto di settembre? Il centrosinistra e in particolare il Partito Democratico ha fatto ogni sforzo per evitare lo scioglimento delle Camere ma questa è la conseguenza dell’atteggiamento irresponsabile di chi ha innescato la crisi e poi l’ha fatta esplodere. Non ci siamo fatti trovare impreparati, abbiamo messo subito in moto la nostra macchina organizzativa e ci facciamo trovare pronti e competitivi per il confronto alle urne.
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Centrodestra. Luca De Carlo, coordinatore veneto Fratelli d’Italia
A quale risultato puntate? È possibile che il Pd superi Fratelli d’Italia? Noi stiamo lavorando per vincere, siamo pronti a giocare le nostre carte migliori. Sono convinto che ci sarà una polarizzazione del voto, i cittadini si troveranno a scegliere tra un’idea di centrosinistra responsabile, vicina ai bisogni della gente, e la destra della Meloni. Il Partito Democratico è la forza centrale di questa alleanza che dovrà fare da traino per l’intera coalizione.
“Uniti e pronti a vincere per dare un Governo stabile” Regione Centrosinistra. Andrea Martella, segretario regionale del Pd Veneto “Esito tutt’altro che scontato Pd forza centrale dell’alleanza”
Come declinerete in Veneto gli accordi nazionali? Il centrosinistra si presenta con un programma e un messaggio chiaro, non una accozzaglia, ma una forza articolata e molto unitaria, e questo ci consente di aprire una partita con
In vista delle elezioni il centrodestra si è ricompattato e Fratelli d’Italia pare essere il partito destinato a trainare la coalizione. Ne abbiamo parlato con Luca De Carlo, senatore e coordinatore veneto del partito. Il centrodestra sembrerebbe unito in modo indissolubile, è così? Dopo mesi, anni di confusione, anche per il nostro elettorato che ha visto una parte di centrodestra al Governo e Fratelli d’Italia orgogliosamente all’opposizione, il nostro elettorato chiedeva un po’ di stabilità e chiarezza. Non tanto a noi, con i quali l’elettorato ha un rapporto ormai consolidato e riconosce la nostra coerenza, ma nei confronti dei nostri alleati con i quali certe scelte magari risultavano all’elettore di centrodestra abbastanza strane: vedere il centrodestra al Governo con PD e 5Stelle non ha lasciato indifferenti tutti i nostri elettori. Adesso che finalmente c’è questa possibilità data dalle urne, tutti reclamano maggior chiarezza e maggior comunione di intenti. Si è logorata in qualche modo l’amicizia politica in questo periodo di separazione tra maggioranza e opposizione?
Aspiag Service - Despar
Packaging green, la scelta giusta per un futuro sostenibile L’impegno di Aspiag Service per ridurre l’impatto ambientale si concretizza anche nella scelta di rendere i prodotti sempre più sostenibili attraverso, ad esempio, la riduzione dell’uso della plastica e investimenti in ricerca e sviluppo per realizzare packaging riciclabili, in particolare per i prodotti a marchio. Un esempio concreto di questa ricerca è rappresentato dalla linea Verde Vera EcoBio, la linea beauty di Despar che propone prodotti con ingredienti di origine naturale e che, anche dal punto di vista del packaging, si è rinnovata con l’utilizzo di flaconi e tubi in plastica riciclata post consumo ed etichette in plastica di origine vegetale, permettendo una riduzione media del 23% delle emissioni di anidride carbonica rispetto alla scelta di packaging tradizionale.
scelta di costruire i punti vendita nella massima classe energetica possibile (A3 o A4), l’utilizzo di sistemi “cool roof” che consentono un risparmio del fabbisogno energetico di un terzo, la presenza di impianti che permettono il recupero e il riuso di calore e acqua. E ancora, l’invio a riciclo di oltre il 76% di rifiuti e l’acquisto di energia verde certificata, che nel 2021 ha raggiunto l’87% del fabbisogno consentendo l’abbattimento dell’85% delle emissioni di CO2. Grazie al proprio impegno ambientale, Aspiag Service è stata la prima impresa della GDO a ottenere la certificazione ISO 14001 – oggi presente per 56 siti, tra sedi, magazzini e punti vendita – che sta progressivamente estendendo a tutta la rete aziendale e che si conferma sempre di più come cardine della politica di sostenibilità.
Per le nuove aperture il gruppo ha adottato una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, con l’obiettivo di evitare consumo di suolo
Il Punto Vendita Despar di Prato della Valle
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Regione
Oltre a ciò, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’impatto dei propri contenitori sulla produzione di CO2, Aspiag Service ha aderito con Verde Vera al “progetto Kariba” per la protezione delle foreste dello Zimbabwe attraverso l’acquisto di certificati per la rimozione della CO2 pari alla carbon footprint stimata per la produzione degli imballaggi di questa linea per tutto il 2021 Per la linea a marchio Verde Vera, Aspiag Service è stata tra i vincitori del bando CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) per l’ecodesign 2021, un riconoscimento che spinge il marchio dell’abete verso un futuro sempre più verde.
Crescere green, insieme al territorio 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs), 169 traguardi, 192 paesi membri dell’ONU che hanno sottoscritto il piano: sono questi alcuni numeri che descrivono la grande sfida lanciata dall’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un traguardo ambizioso che richiede un cambio di paradigma a tutti i livelli, non solo nelle politiche economiche globali, ma anche di ogni singola comunità e di ogni singola azienda. Raccogliendo questa sfida, anche Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per Triveneto, Emilia-Romagna, e Lombardia, che gestisce 249 punti vendita diretti a insegna Despar, Eurospar e Interspar e rifornisce 316 punti vendita affiliati nei territori in cui è presente (161 in Veneto tra diretti e affiliati), ha implementato la propria strategia di crescita improntata alla sostenibilità puntando su sette SDGs che si intersecano con i valori aziendali.
Un impegno scritto nel DNA della nostra azienda e rappresentato nell’abete, il logo che da sempre caratterizza il marchio Despar. Per questo, consapevoli del nostro ruolo all’interno della società, nel 2021 abbiamo dato vita al nostro Manifesto CSR nel quale abbiamo assunto la sostenibilità come punto di riferimento per le nostre scelte strategiche di business. Un impegno e una responsabilità che noi di Aspiag Service vogliamo trasformare ogni giorno in fatti concreti, lavorando per sviluppare nuove metodologie e procedure per ridurre l’impatto ambientale dei nostri punti vendita e delle sedi con tecnologie innovative, valorizzando le filiere corte e i produttori locali, mettendo al centro le persone, rendendo i nostri prodotti sempre più sostenibili e supportando le comunità in cui ci inseriamo. Lo facciamo nella consapevolezza che solo lavorando insieme ai nostri collaboratori, clienti, fornitori e a tutti gli stakeholder, potremo guardare lontano e raggiungere obiettivi ambiziosi improntati a una crescita verde, al fianco delle persone e del territorio. di Giovanni Taliana Direttore Regionale Aspiag Service per il Veneto Una rivoluzione verde che investe tutti i settori dell’industria italiana, tanto più che gli avvenimenti degli ultimi anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, fino ai cambiamenti climatici e alle nuove sfide economiche, stanno rendendo sempre più urgente la necessità di raggiungere l’autosufficienza energetica e l’efficientamento delle risorse. E in questa svolta green anche la Grande Distribuzione Organizzata è diventata protagonista del processo di cambiamento per rispondere in modo sempre più attento alle esigenze e ai nuovi valori che gli stakeholder – collaboratori, clienti, partner, fornitori, istituzioni e comunità – ricercano e che rappresentano un vantaggio competitivo per le stesse aziende del settore. La GDO, infatti, gioca un ruolo fondamentale perché la sua linea d’azione si muove su due binari paralleli che riguardano da un lato il proprio business e, dall’altro, le scelte dei clienti, indirizzandoli verso prodotti sostenibili e contribuendo alla tutela delle risorse e del pianeta. E questo è anche l’impegno di Aspiag Service, che lavora ogni giorno per accrescere il proprio essere azienda responsabile verso l’ambiente, le persone e il territorio. Un impegno che Aspiag Service dimostra concretamente nella propria politica di sviluppo della rete vendita, prediligendo per le nuove aperture una strategia di recupero e riqualificazione di edifici storici e di aree urbane dismesse, con l’obiettivo di restituire alle comunità zone inaccessibili, evitare il consumo di suolo, valorizzare edifici ed elementi architettonici di pregio e innescare un circolo virtuoso attraverso la collaborazione con aziende del territorio, offrendo un concreto supporto alle imprese locali. Ne sono un esempio i punti vendita aperti nello storico Teatro Italia in Strada Nuova a Venezia, il Despar di Prato della Valle a Padova e il recente Eurospar aperto a Trieste nell’area ex-Maddalena. Proprio il punto vendita è per Aspiag Service il centro dell’innovazione sostenibile. Al suo interno è possibile trovare le soluzioni che permettono un’attenzione particolare verso la riduzione delle emissioni di CO2 e il controllo dei consumi energetici. Gli esempi più importanti sono gli impianti a luci LED, presenti ora in 159 punti vendita, la
La svolta green. Attenzione all’impatto urbanistico, alla riduzione delle emissioni e al risparmio energetico La GDO accelera sulla rivoluzione verde Il caso
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Zanzare e febbre West Nile, come proteggersi dal rischio di infezione
Cosa c’è da sapere e come comportarsi Prosegue alla pag. seguente Salute
2022AGOSTO on-line: /category/salute/
Con 8 ricoverati nel mese di luglio nel Padovano, di cui tre deceduti, e 4 asintomatici, e un caso di contagio nell’uomo registrato nel Veneziano, nel territorio dell’azienda Ulss 3 Serenissima, dove il paziente è stato ricoverato in terapia intensiva, il West Nile virus seppure atteso, vista la presenza del virus nell’insetto portatore nei nostri territori, ha destato nell’opinione pubblica più di qualche preoccupazione. Nella stagione estiva, le comuni zanzare che appartengono al genere Culex, tra cui la zanzara comune C. pipiens (non la zanzara tigre) possono trasmettere infatti il virus, presente da alcuni anni anche in Veneto. Ma di cosa si tratta? La febbre West Nile è una malattia provocata da un virus a Rna presente in molte parti del mondo. Isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome), il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici (passeriformi e corvidi) e le zanzare le cui punture sono la principale causa di trasmissione nell’uomo, ma anche agli animali, in genere equini ed uccelli.
Emergenza caldo, come proteggersi? L’azienda Ulss 8 Berica ha realizzato un breve video in cui la dottoressa Maria Teresa Padovan, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) ribadisce in dieci punti i comportamenti più corretti per affrontare con maggiore serenità i disagi che possono derivare dalle elevate temperature di questi giorni. Sono indicazioni che ci sono note ma che è bene ribadire per tenerle sempre presenti.
9) In auto curare che non vi sia stazionamento all’interno dell’abitacolo in cui si creano a volte condizioni molto difficili. 10) Infine proteggersi da punture di zanzare e di pappataci. Quando si svolge attività all’aperto è importante un’accurata protezione. “Stiamo assistendo in questo periodo dell’estate - afferma la dottoressa Padovan - all’aumento delle infezioni portate da questi microorganismi, in particolare la West Nile, per cui è raccomandabile una particolare attenzione da queste punture”. Attenzione ai bambini e ai neonati. Oltre agli anziani, i bambini sono particolarmente suscettibili al caldo, specialmente i neonati perché - come spiega anche un apposito opuscolo del Ministero della Salute sul tema, “Estate in salute: come proteggere i vostri bambini” - la loro temperatura aumenta velocemente e fanno più fatica a disperdere il calore. In estate dunque, è il suggerimento dell’infografica messa a punto dall’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana, è importante tenere ben idratati i bambini offrendo loro spesso dell’acqua o allattandoli più frequentemente. I bambini vanno tenuti all’ombra durante le ore più calde e, se hanno meno di sei mesi di vita, non vanno mai esposti al sole diretto. Meglio applicare una crema ad alta protezione prima di farli uscire e riapplicarla ogni due ore o dopo il bagno, al mare o in piscina. Tenere monitorata la temperatura dei più piccoli, rinfrescandoli ogni tanto con acqua tiepida e aprendo il pannolino quando è possibile.
2) In questo periodo è opportuno a maggior ragione, evitare l’affollamento, perché la circolazione del virus del Covid è molto alta e contrarre la malattia potrebbe affaticare ulteriormente alcuni organismi già fragili. 3-4) Fare pasti leggeri e bere molti liquidi. Curare in modo particolare la dieta, leggera, e provvedere ad un’adeguata idratazione. “Soprattutto nei bambini e negli anziani - spiega la dottoressa Padovan - diminuisce il senso della sete, per cui è raccomandabile curare con attenzione l’idratazione, a maggior ragione, di queste categorie”.
Dott.ssa Maria Teresa Padovan Direttore del Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp)
5) Evitare bevande alcoliche.
Non esiste un vaccino per la febbre West Nile, quindi la miglior forma di prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare, nello specifico attraverso quattro comportamenti, così come consigliato nelle schede informative diffuse dalla Regione Veneto. In primo luogo, il consiglio è quello di indossare indumenti di colore chiaro dal crepuscolo all’alba, pantaloni lunghi e maniche lunghe. Utilizzare quindi repellenti cutanei per uso topico, spray a base di pretra o altri insetticidi per uso domestico, oppure anche diffusori di insetticidi elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi. Se gli ambienti non sono provvisti di aria condizionata, soggiornare e dormire solo in ambienti dotati di zanzariere alle porte e alle finestre e, per aumentare l’efficacia, è consigliato trattare le zanzariere con repellenti. Se possibile, infine, utilizzare il condizionatore ad una temperatura leggermente inferiore di notte, le zanzare infatti non amano le temperature fresche. É utile tenere sotto controllo i focolai larvali nelle caditoie, svuotare quotidianamente sottovasi e raccolte d’acqua. Il Dipartimento di Prevenzione opera in collaborazione con le Amministrazioni locali per l’azione di disinfestazione preventiva e per l’attivazione di tutte le buone pratiche che possono limitare la diffusione del vettore. Attraverso i Comuni si svolge anche un’azione capillare di allerta alla popolazione, perché collabori alle azioni di contrasto. Chi volesse avere ulteriori informazioni o ha dei dubbi su come proteggersi può contattare direttamente il Dipartimento di Prevenzione della propria azienda Ulss.
1) Evitare l’uscita e l’attività fisica nelle ore più calde. In particolare dalle 11 am alle 17 pm e soprattutto i bambini e gli anziani.
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6) Sorvegliare e prendersi cura delle persone a maggior 7)rischio.Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro. Soggiornare quanto più possibile in un ambiente adeguato, usando in maniera oculata il ventilatore e l’aria condizionata.
8) Vestirsi con abiti adeguati e leggeri e freschi.
La maggior parte delle persone infette (80%) non mostra alcun sintomo. Quasi tutti i casi si presentano infatti in forma lieve e non provocano sintomi, al massimo una semplice febbre che dura qualche giorno. Ma nei casi più gravi il West Nile può provocare febbre alta, forti mal di testa, tremori, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In un caso su 1.000 il virus può provocare encefalite. Le persone più a rischio sono bambini, anziani e soggetti con fragilità, ai quali si consiglia di utilizzare prodotti repellenti a base di Deet o Icaridina a una concentrazione superiore al 10%. Per i bambini sotto i due anni sono invece preferibili prodotti a base di paramatandiolo. In caso di presenza di febbre, con temperatura superiore ai 38°C, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, confusione ed eruzione cutanea, è bene rivolgersi prontamente al medico di base.
Cosa c’è da sapere e come comportarsiProteggersi dal caldo in dieci mosse I suggerimenti del Sisp dell’Ulss 8 Berica in un video per affrontare le temperature elevate di queste settimane
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O ltre alle novità, per la prossima stagione Sky conferma molte delle serie originali che hanno esordito quest’anno, come “A casa tutti bene”, “Christian”, “Il re” con Luca Zingaretti e “Blocco 181”. Sono 100 i titoli Sky original, tra italiani e internazionali, di cui 60 solo italiani, proposti da Sky nel 2022: si tratta di serie commissionate da Sky e distribuite solo sui suoi caneli. Sky è la prima piattaforma pay per produzione di serie tv in Italia, con 26 titoli originali prodotti negli ultimi 3 anni. Complessivamente, invece, sono 450 le serie tv trasmesse all’anno da Sky e ricomprendono sia le serie originali di Sky che quelle prodotte da altri e acquistate da Sky. Di queste, 100 sono titoli trasmessi in prima visione assoluta.
Wanna Marchi e figlia dalla gloria tv al carcere Grandi ritorni su Sky da Petra a Zingaretti Film e serie tv visti da vicino mosa, insieme al suo unico e vero braccio due anni. firmata da Matteo Rovere, mentre a novem- bra dieci edizioni.
Dal 21 settembre va in onda la seconda stagione di “Petra”, tratta dai romanzi di Alicia Giménez Bartlett con Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi. Alla regia sempre Maria Sole Tognazzi. Ad ottobre “Romulus”, la seconda stagione bre - a ridosso dei mondiali di calcio - parte “Il grande gioco”, la serie sul mondo dei procuratori calcistici con Francesco Montanari. Ritorno a casa anche per Marco Bocci, protagonista di “Unwanted”: la serie tv attesa per il 2023 è tratta dal libro di Fabrizio Gatti.Nellaa prima metà del 2023 debutta “Call my agent - Italia”. Nel cast del remake italiano ideato da Carlo Degli Esposti figurano Maurizio Lastrico, Matilda De Angelis, Emanuela Fanelli, Paolo Sorrentino e Stefano Accorsi, per la regia di Luca Ribuoli. Sarà Django, la serie realizzata da Cattleya, ad unire Sergio Corbucci, Quentin Tarantino e Sky. La direzione artistica è curata da Francesca Comencini, che ha diretto anche i primi due episodi. Il debutto è previsto nelSi2023.avvicinano le riprese di Dostoevskij, la prima serie televisiva dei fratelli D’Innocenzo. Il protagonista è Filippo Timi, che si sdoppia perché è già volto de “I delitti del BarLume” che nella prossima stagione cele-
Le due passano dal successo alla clamorosa caduta di inizio anni Novanta, quando “l’impero Wanna Marchi” si sgretola e le scaraventa sul lastrico. Un disastro che scatena nelle due la voglia di riscatto. Dopo avere venduto l’illusione della forma fisica perfetta, passeranno a commercializzare l’unica cosa che nessuno aveva mai pensato di vendere: la fortuna. Creme dimagranti e antirughe lasciano così il posto ad amuleti e numeri benedetti venduti insieme al “maestro di vita” Do Nascimento. Questa strepitosa macchina da soldi si sarebbe poi rivelata essere altro: una truffa clamorosa, realizzata grazie a una complice insospettabile, la televisione. Com’è noto, Wanna Marchi e la figlia sono state condannate in un primo processo per truffa a due anni e sei mesi di reclusione; in un secondo processo per associazione a delinquere al fine di truffare, sono state condannate in via definitiva a 9 anni e quattro mesi. Il “maestro” ha patteggiato a cura di Paolo Di Lorenzo
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Lo stile aggressivo con cui Wanna Marchi si rivolge agli spettatori è il marchio di fabbrica degli show in cui propone creme dimagranti miracolose. Per tutti gli anni Ottanta la sua immagine e i suoi prodotti impazzano, rendendola ricchissima e fadestro, la figlia Stefania.
D ebutterà il 21 settembre “Wanna”, la nuova serie tv italiana targata Netflix. Prodotta da Fremantle Italia, attraverso testimonianze e immagini di repertorio, la docu-serie crime in quattro episodi racconta un’epoca del nostro Paese attraverso le vicende di quella che, per vent’anni, è stata la televenditrice più famosa della televisione italiana, Wanna Marchi, e di sua figlia Stefania Nobile. “Wanna” ripercorre il ventennio tra gli anni ‘80 e i primi anni 2000, caratterizzato da un grande cambiamento della TV generalista e dalla nascita delle prime televendite. La serie narra dall’ascesa di madre e figlia al titolo di “regine incontrastate delle televendite” alla caduta del loro impero e alla successiva vicenda giudiziaria.