Delta febb2014 n16

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del Delta SERRAMENTI a PREZZO di FABBRICA Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 16 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

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info e dettagli a PAG. 4-5 Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 16 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Maltempo Il Veneto deve risolvere i suoi problemi con l’acqua pag.

Porto Viro Elezioni comunali, prime candidature per il municipio

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Delta 2000 Grande tifo e la squadra la spunata con la Spal

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EDITORIALE

Raccolta rifiuti, bollette care e servizio dimezzato

Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi di Nicola Stievano

Aumentano le tasse e diminuiscono i servizi. Questo, in sintesi, il ragionamento che sta facendo arrabbiare parecchi cittadini portotollesi e non solo. Il riferimento è al saldo della Tares, giunto nelle ultime settimane in quasi tutte le case del Delta pag. 14

L’Ostello di Gorino Sullam riapre i battenti a primavera

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Il commissariato di polizia è a rischio chiusura Delta in allarme, a rempetaglio la sicurezza

Riaprirà in tempo per la stagione estiva 2014, lo storico Ostello. “Il momento è storico, - ha commentato l’assessore Fioravanti – si riparte dopo un lungo periodo di chiusura pag. 25

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ganici degli altri presidi delle altre forze di polizia presenti nei dintorni”. La questione è arrivata fino alla scrivania del prefetto di Rovigo Francesco Provolo, che in occasione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha ascoltato le obiezioni del sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan. Il primo cittadino ha ovviamente espresso preoccupazione in merito alle prospettive di chiusura del commissariato e ha ovviamente chiesto di mantenere attivo il presidio nel Comune. pagg.

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ulla difesa idrogeologica del territorio, il Veneto si gioca il proprio futuro.
L’errore politico, culturale, in ogni caso storico, compiuto puntualmente da chi ha governato e governa il Veneto da vent’anni, è stato quello di considerare questo capitolo di bilancio come un investimento ‘a fondo perduto’.

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“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male”

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già basso livello di sicurezza nel territorio e lungo il litorale presidiato dal personale del commissariato di Porto Tolle e dal personale della Squadra nautica. Disperdere un patrimonio così importante di esperienze e conoscenze attinenti un territorio così particolare com’è il nostro Basso Polesine, è un lusso che crediamo la nostra popolazione non possa permettersi. Questo non porterà a un’ottimizzazione, ma ad una vera e propria diminuzione del livello di sicurezza in quelle aree, anche perché non è dato sapere e non vi sono conferme attendibili che siano rinforzati adeguatamente gli or-

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opo la battaglia sul presidio ospedaliero di Porto Viro, il Delta si mobilita per salvare il commissariato di polizia di Porto Tolle. Lo storico presidio è infatti a rischio chiusura, almeno così lascia pensare il piano di riorganizzazione nazionale del dipartimento di Pubblica Sicurezza. A rischio anche l’esistenza della locale squadra nautica. A lanciare l’allarme per primo è stato il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) di Rovigo attraverso il suo segretario Fabio Ballestriero: “Esprimiamo tutta la nostra contrarietà a un progetto che porterà inevitabilmente ad una diminuzione del

rmai è un dato di fatto, una tendenza confermata anno dopo anno. Ogni pioggia intensa, in qualsiasi periodo dell’anno, si trasforma il “allerta meteo” con la concreta possibilità che il sistema dei nostri fiumi entri in crisi in più punti contemporaneamente, provocando allagamenti tanto nei centri urbani quanto in aperta campagna. L’ultimo episodio è la prova che ormai il nostro territorio non è più in grado di reggere l’urto delle precipitazioni sempre più concentrate e intense. Se fino a qualche anno fa in queste occasioni si parlava di “evento eccezionale”, ora siamo di fronte se non alla norma, a fenomeni che si ripetono cono una certa frequenza, almeno due - tre volte nel corso dell’anno. Un fatto del quale bisogna prendere atto, evitando di trincerarsi dietro all’ineluttabilità del clima. Del resto le responsabilità delle emergenze continue e dell’ormai evidente dissesto idrogeologico non possono essere scaricate esclusivamente sulle “avverse condizioni meteo”, ma vanno individuate sull’impatto di decenni di espansione urbanistica, per molti aspetti selvaggia o quantomeno poco controllata, di sviluppo di infrastrutture che non è andato di pari passo con gli interventi su una rete idraulica e di scolo rimasta ferma agli inizi del Novecento, quando non addirittura peggiorate. continua a pag. 3

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EDITORIALE

segue da pag.

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Ad ogni pioggia intensa il nostro Veneto va in crisi

Medie Loreo

Incontro con Maurizio Preti

Maurizio Preti è stato ospite delle scuole medie di Loreo nell’ambito della iniziativa “Un campione a scuola” promossa dall’assessorato allo Sport della Provincia, assieme ai Panathlon di Rovigo e di Adria. Preti ha corso più di 1500 gare tra cui moltissime mezze maratone e maratone. Tra le più prestigiose senza dubbio c’è quella di New York. “Il momento che mi ha emozionato di più – ha spiegato – è stato quando ho fatto il tedoforo alle olimpiadi invernali di Torino del 2006. Pur avendo fatto tantissime gare, quando ho attraversato il Corso del Popolo a Rovigo, con la fiaccola in mano, avevo le gambe che mi tremavano per l’emozione” Opuscolo turistico

Girando fra i centri invasi o minacciati dall’acqua si sente spesso dire, per lo più dagli anziani: “Quando ero giovane vedevo scavare lungo i fiumi, adesso da molti, troppi, anni non si fa più”. Un luogo comune? In parte può essere, ma è un dato di fatto che i nostri fiumi sono stati lasciati in balia di sé stessi e quelli più fragili, come il Bacchiglione, per fare un esempio, ne risentono parecchio. Per non parlare di altri corsi d’acqua, dal Muson dei Sassi al Fratta Gorzone, che presentano un regime quasi torrentizio. L’alluvione del novembre del 2010 ha insegnato qualcosa e ha spinto la Regione ad investire sulle opere di prevenzione del rischio, a monte come a valle, mettendo in cantiere, non senza difficoltà in questo periodo di grave crisi economica, lavori che dovrebbero portare a qualche beneficio. La strada però è ancora lunga e tutta in salita, come ha dimostrato l’ultima emergenza. Il nostro territorio, dalla pedemontana al litorale, dal Polesine ai Colli Euganei, martoriati dalle frane che inghiottono vigneti e strade, è costellato da decine di criticità che possono avere conseguenze drammatiche durante le ondate di maltempo. Così, ancora una volta, prima bisogna cercare i soldi per riparare i danni e magari riconoscere anche qualcosa a chi ha avuto l’acqua in casa o ha riportato gravi conseguenze nella propria azienda. Di nuovo il denaro serve per intervenire dopo l’emergenza, rendendo ancora più impegnativo trovare le risorse per tutte le opere che dovrebbero invece servire a prevenire e a ridurre le calamità. Siamo comunque di fronte ad una maggiore coscienza civica su questo tema, dopo un lungo periodo di sostanziale indifferenza, perché ormai nessuno può dirsi veramente tranquillo di fronte alle conseguenze del dissesto idrogeologico, nessuno può chiamarsi fuori dalla responsabilità di tutelare il nostro territorio. di Nicola Stievano

“Il Polesine e le sue spiagge”

Un opuscolo che presenta le spiagge del Delta del Po, per un turismo balneare attenta alla quiete e alle tipicità dei luoghi, è questo “Il Polesine e le sue spiagge”. Nell’elaborato grafico trovano spazio le spiagge di Rosolina Mare, Albarella, Scanno Cavallari, Boccasette, Scano Boa denominata “Il re del Delta” e Barricata. “Le spiagge polesane sono inserite – ha detto l’assessore Negri – all’interno di un contesto particolare, il Parco del Delta del Po, e per questo l’opuscolo ha l’intento di focalizzare l’attenzione del turista non sugli aspetti del divertimento ma bensì su quelli naturali” Ipsia Cristoforo Colombo

Inaugurata l’aula della saldatura

All’Ipsia Cristoforo Colombo di Porto Tolle è stato inaugurato recentemente il centro tecnologico della mecanica nato per organizzare corsi di formazione base ed avanzati sulla saldatura. L’aula ricavata nell’istituto “è dotata della miglior tecnologia ed è adeguata ai nuovi sistemi di saldatura. Favorirà la formazione dei ragazzi ma consentirà anche alle imprese di rinnovare il patentino al personale, senza lontane trasferte o pagare cifre importanti”

Delta Viaggi

Enti locali

Quatro ciclisti hanno pedalato fino alla fine del mondo pag. 6

Rosolina

Elena Paganin, primo sindaco dei ragazzi

Taglio di po

Provincia

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Regione società

Civitanova Polesine, il flop è da imputare alla politica pag. 28

Ambiente

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Arte

In Regione per la sicurezza idraulica del Po pag. 27

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Un milione di euro per le lagune Con l’approvazione della delibera regionale sono finalmente pronti a partire interventi per la vivificazione delle lagune per 2 milioni di euro, così come stabilito dal bilancio dello scorso anno. A dare l’annuncio è il vicepresidente della quarta commissione consiliare, Graziano Azzalin. “I due milioni – spiega – sono equamente divisi fra laguna veneziana e laguna polesana. Il Consorzio Delta del Po, che lavorerà di concerto con il Genio civile di Rovigo, ha invece individuato due interventi specifici: il primo, per un importo pari a 400mila euro, prevede i lavori di vivificazione della Sacca degli Scardovari nel comune di Porto Tolle mediante il dragaggio dei sedimenti per il ripristino della morfologia della bocca sud e la creazione di velme; il secondo prevede lavori di manutenzione e ripristino della parte nord dello Scanno Cavallari per la riduzione del moto ondoso all’interno della Laguna Marinetta, fra i comuni di Porto Viro e Rosolina, ed il consolidamento delle bocche lagunari della Sacca del Canarin per un importo di 600mila euro”. Studio a campione su 1000 ragazzi

C.R.E.S.C.E.R.E.

Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete

Inquinamento sempre più emergenza per il mare e la campagna

Pesca

Guida alla mostra “L’ossessione nordica” di Rovigo pagg. 36-37

Come crescono i ragazzi in un mondo in continua trasformazione e soggetto a sempre nuovi stimoli. Su questo tema la Fondazione Zancan di Padova in collaborazione con la De Leo Found onlus, con diverse ULSS padovane, con 83 comuni della Provincia di Padova e con il Comune di Rovigo, assessorato ai Servizi Sociali, sta approntando uno studio longitudinale C.R.E.S.C.E.R.E. su un campione di 1000 ragazzi dagli 11 ai 18 anni e le loro famiglie. L’obiettivo è monitorarne, nel tempo, la transizione dall’infanzia, all’adolescenza e all’età adulta. Lo studio nasce dalla necessità di capire cosa succede ai giovanissimi che vivono in un mondo in continua trasformazione sociale e tecnologica.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 febbraio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese TERRITORIO Le zone colpite sono state tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e il bellunese a causa della neve. Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e alla rete idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati nel Veneziano e nel Padovano). E’ piovuta molta più acqua che nel 2010. Non ci sono stati crolli arginali

Alluvioni, danni per oltre

di Alessandro Abbadir

Zaia: “Per la messa in sicurezza del territorio ci servono 2 miliardi 700 milioni”

L’Autorità di Bacino accusa: troppa cementificazione e un sistema di difesa idraulico fermo

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lluvioni in Veneto, danni per centinaia di milioni di euro (oltre mezzo miliardo) con oltre 130 territori comunali coinvolti dall’ondata di maltempo. Questo il bilancio fatto nelle scorse settimane da comuni, protezioni civili e Regione a fronte di eventi che hanno messo in ginocchio tantissime aree della nostra regione, e che si sono sviluppati lungo un inverno nevoso in montagna e piovoso in pianura. Le zone colpite sono state tantissime: Veneto orientale, Bassa e Terme padovane, Pedemontana di Treviso e Vicenza, litorali veneziani e per il problema della neve la montagna bellunese. Ma ecco la conta dei danni nello specifico presentata dal governatore Luca Zaia al Governo e al capo della protezione civile Franco Gabrielli, costo che si aggira sul mezzo miliardo di euro ma che al conto consuntivo sarà superata di molto. Pesanti i danni alle rete di infrastrutture viarie e di servizio (145 milioni) e ancor più quelli alla rete idraulica principale e secondaria (213 milioni di euro concentrati nel Veneziano e nel Padovano); quindi le famiglie e le attività produttive colpite da nevicate ed esondazioni (73 milioni); i dissesti idrogeologici (37 milioni); la rimozione di neve, lo smaltimento di rifiuti, gli interventi igienico-sanitari (15); le sofferenze dell’agricoltura (10); le operazioni di soccorso pre-

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Assegnati 2 milioni di euro al Genio Civile

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’ arrivata quest’anno parte dei fondi per le alluvioni del padovano del 2010. A gennaio infatti quasi due milioni di euro sono stati assegnati al Genio Civile di Padova per interventi urgenti finalizzati al ripristino di situazioni di particolare criticità, conseguenti ai danni provocati dall’alluvione del 2010. L’assegnazione, disposta con un provvedimento della giunta regionale su relazione dell’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte, rientra nel piano di assegnazione delle risorse finanziarie ripartite con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 marzo 2013. Per il 2013 in tutta la Regione sono state destinate risorse per circa 10 milioni di euro “per realizzare interventi in conto capitale nei territori colpiti dagli eventi alluvionali in Veneto che hanno determinato l’esondazione di fiumi e torrenti, con conseguenti allagamenti di centri abitati e movimenti franosi, nonché gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati e ai beni mobili, l’interruzione di collegamenti viari. Per il superamento dell’emergenza il governo aveva provveduto anche alla nomina di un Commissario delegato”. E’ stata rinviata a successivi provvedimenti la programmazione delle risorse relative alle annualità 2014 e 2015. A.A.

state dai vari corpi e dal personale civile (5). Tutto ciò senza tener conto dei contraccolpi alla stagione turistica invernale e dei disagi subìti dalla popolazione dell’area del bellunese a causa di nevicate di 4 metri. In ginocchio anche la rete turistica in pianura, basti pensare alle decine di alberghi nell’area di Montegrotto Terme, Terme Euganee e Tribano che sono stati messi direttamente fuori uso per settimane. E poi le alluvioni nel Portogruarese e le mareggiate sui litorali che hanno devastato chilometri di arenile a Jesolo e Sottomarina. Il governatore del Veneto sottolinea però che dal 2010 diverse cose sono state fatte. ”E’ piovuta molta più acqua che nel 2010 - spiega Luca Zaia - quando finirono allagati 150 km quadrati di territorio. Però i 925 interventi puntuali di ripristino, consolidamento e realizzazione di interventi di difesa idraulica attuati in questo triennio si sono per ora dimostrati decisivi. Non abbiamo avuto stavolta crolli arginali come allora. Ma i danni sono altissimi. “Gli allagamenti ci sono anche questa volta ma più limitati, con centinaia di famiglie evacuate e aziende in sofferenza. Ma il vero problema ogni volta è e sarà anche nel futuro, la tenuta degli argini. Con il piano straordinario successivo all’alluvione del 2010 la Regione ha erogato 24 milioni nel 2013 e ne

stanzierà ulteriori 100 milioni da qui al 2015. Noi abbiamo iniziato a lavorare sui primi bacini di espansione, ma per attuare integralmente un piano di messa in sicurezza ci servono 2 miliardi 700 milioni - spiega Zaia - a fronte dei quali come Regione riusciamo a reperire dai 50 ai 100 milioni l’anno: troppo poco. Lo Stato deve intervenire, il governo deve dimostrare coraggio e volontà di finanziare i grandi bacini di laminazione. Poi c’è anche un problema di burocrazia che è risolvibile, dando ai Presidenti di regione pieni poteri in tema di lavori pubblici”. ”I fenomeni atmosferici sono sempre più intensi e violenti per i cambiamenti climatici e a questo va aggiunta la trasformazione del territorio. La cementificazione del territorio produce che a parità di piogge le acque superficiali sono di più. Anche le piogge aumentano. E se questo è colpa del clima, la trasformazione del territorio è opera dell’uomo. C’è da sottolineare inoltre che la rete di difesa idraulica è quella del secolo scorso. Gli ultimi interventi sono stati fatti durante il fascismo e prevedevano difese per un territorio agricolo. Nel frattempo i campi sono diventati un’area metropolitana, capannoni, villette e cemento. Il sistema non regge più. Una rete più moderna aiuterebbe a ridurre l’emergenza”.

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Argomento del mese 35 5 In provincia

e mezzo miliardo di euro Consorzi di bonifica Il presidente Giuseppe Romano indica quali sono le opere indispensabili

“Sicurezza idraulica, piano quinquennale da 1,3 miliardi per il Veneto” di Nicola Stievano

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n piano di investimenti da un miliardo e 350 milioni, con centinaia di cantieri lungo i corsi dei fiumi per i prossimi cinque anni, per la sicurezza idraulica in Veneto. Lo chiedono i consorzi di bonifica, ricordando che i progetti ci sono già, ma è necessario recuperare le risorse. “Già dal 2010 - ricorda Giuseppe Romano, presidente dell’Unione Veneta Bonifiche - per garantire la difesa idraulica veneta i consorzi hanno presentato 629 progetti del valore di 1 miliardo e 350 milioni euro. E’ il più grande piano di difesa idraulica della Regione, prevede opere infrastrutturali necessarie come il potenziamento e l’ammodernamento degli impianti idrovori, la realizzazione di casse di espansione per contenere le ondate di piena e di canali scolmatori o collettori, consolidamenti arginali e sistemazioni idrauliche; tutti interventi necessari la maggior sicurezza del nostro territorio”. Il sistema idraulico veneto è complesso e delicato, e oltre ai grandi fiumi comprende una rete di canali e corsi d’acqua minori che solcano l’intera pianura. Durante le allerte meteo sono almeno cinquecento uomini della bonifica impegnati a sorvegliare, 24 ore su 24, il livello dei fiumi, il funzionamento degli impianti e manufatti con l’impiego di circa un migliaio di mezzi e macchine operatrici (trattori, escavatori, pompe idrovore mobili), lungo le reti idrauliche. Inoltre, 400 impianti idrovori, grazie alle loro 1000 pompe, muovono 1milione e mezzo di litri d’acqua al secondo, continuando l’incessante attività di pompaggio per evitare la sommersione di ampie distese di territorio e per ripristinare le situazioni più critiche. I consorzi, dopo l’ultima emergenza maltempo, ribadiscono la necessità di destinare risorse al settore della difesa idraulica per la realizzazione di un grande piano, che preveda la concretizzazione delle grandi opere e delle infrastrutture necessarie.

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Maltempo

Più problemi al mare che agli orti P

iogge abbondanti, ma buona la risposta della bonifica deltina. Nonostante il rischio che nelle ultime settimane ha fatto temere il peggio, le colture rosolinesi sono salve e non hanno riscontrato particolari problematiche. Merito, come fanno sapere da Coldiretti, della buona sinergia che si è venuta a creare con il Consorzio di Bonifica, che ha permesso un fattivo monitoraggio della situazione e l’uso puntuale delle pompe di sollevamento. La produzione tipica rosolinese che risponde prevalentemente alla coltura del radicchio, non pagherà i danni della pioggia ma subirà solo un lieve ritardo a causa dell’impossibilità di procedere al trapianto delle piantine. A differenza di quello che è accaduto per le campagne destinate al grano, messe in ginocchio a causa dell’acqua che si è fermata sui campi, il terreno sabbioso che caratterizza gli appezzamenti rosolinese non ha subito i danni tanto temuti. La conferma è avvenuta dopo aver interpellato il presidente di zona della Coldiretti, Antonio Beltrame, che ha fatto il punto chiarendo come il buon risultato ottenuto fosse “merito in gran parte del lavoro del Consorzio di Bonifica, in collaborazione con la Coldiretti, che ha evitato il peggio annullando i rischi derivanti dall’acqua in eccesso nei campi”. L’abbondante Unico problema ora è ora sperare acqua dolce che smetta al più presto la pioggia ha provocato incessante per poter procedere con il la moria di mitili trapianto delle piantine di radicchio che nelle lagune avrebbe dovuto cominciare già dalla fine di gennaio. “Salvo il radicchio invernale il cui ciclo è giunto al termine, rischiamo di tardare con quello primaverile – spiega Beltrame – a causa delle continue piogge che impediscono di scendere nei campi per interrare le piantine”. Ad ogni modo pare che l’effettiva conta dei danni, che interessa principalmente le aree destinate a grano che interessano in minor misura Rosolina, si farà più in là. A destare la preoccupazione ci saranno di certo le spese per l’elettricità utilizzata per le pompe di sollevamento e la saturazione dei terreni che renderanno difficile la lavorazione della terra. A pagare le conseguenze delle piogge copiose non sono però stati solo i cosiddetti “orti di terra”, ma quelli che a Rosolina vengono identificati come gli “orti di mare”, ovvero le lagune. L’abbondante acqua dolce proveniente dai rami del Po ha infatti creato non pochi danni al mondo della pesca, in particolare modo di quello delle lagune, dove l’equilibrio fatto di acqua salmastra è stato messo alla dura prova, provocando morie dovute alla mancanza della giusta percentuale di salinità nell’habitat dei molluschi. El.Ca.


6 Porto Viro Esperienze Quattro Free Bikers portoviresi reduci dall’America Latina

Viaggio alla fine del mondo Vincenzo Mancin, Vittorio Cacciatori, Mauro Garbin e Mario Mantovan hanno percorso 1600 chilometri da Esquel, attraverso le Ande, il Cile, lungo la Carretera Austral fino alla Patagonia di Elisa Cacciatori

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anno raggiunto l’obiettivo e oggi possono raccontare con orgoglio di quel viaggio volto alla scoperta della “fine del mondo”, oltre la Terra di fuoco. I Free Bikers sono tornati ricchi di nuove esperienze ed emozioni, tutte da raccontare, dall’itinerario battezzato “Patagonia, là dove comanda il vento”. Il gruppo composto dai quattro amici Vincenzo Mancin, Vittorio Cacciatori, Mauro Garbin e Mario Mantovan grazie all’ultima impresa portata a termine con grande successo ha affrontato un viaggio nella natura incontaminata della Patagonia, il tutto sulle due ruote. Un percorso che di certo non sarà dimenticato né dai diretti interessati e né da chi in queste settimane ha avuto l’occasione di ammirare le immagini e ascoltare i racconti ancora freschi e vivi di ricordi degli incontri e delle avventure dei cicloamatori. Il tragitto scelto dai quattro amici, che per l’occasione sono stati accompagnati dal veranese Alexandre Pessin, ha avuto inizio dalla città di Esquel, da cui i cinque hanno proceduto con l’attraversamento delle Ande per arrivare poi al Cile e proseguire lungo la Carretera Austral. Un viaggio diretto ai confini del mondo lungo1600 km e che ha previsto tappe pre-

La spedizione portovirese davanti al cartello di Ushuaia che indica la fine del mondo

Hanno incontrato il vescovo di Aysèn e fatto propria la battaglia contro la privatizzazione dell’acqua

incontrare il vescovo della regione di Aysèn, impegnato in una battaglia contro la privatizzazione dell’acqua e la costruzione di dighe in Cile. In segno di solidarietà gli è stata donata una maglietta firmata dal gruppo e da alcuni rappresentanti istituzionali polesani per sottolineare la solidarietà con il popolo cileno al motto di “Patagonia senza dighe, l’acqua è un diritto umano”. Infine, ad Ushuaia il giornalista Charly Lopez ha accompagnato il gruppo nella visita del territorio e nei racconti della storia di Carlo Borsari, l’imprenditore giunto da Genova nel 1948 con gli operai bolognesi della propria ditta.

stabilite per permettere l’incontro con alcune persone. Tra queste vi è stato l’appuntamento con Jorge Aliberti, appassionato ciclista di Esquel, con Raul Manco, discendente indios aonikenk – Ehuelches meridionales e col direttore del turismo di Perito Moreno, Hèctor Torres. A Coyaique i Free Bikers hanno invece avuto modo di

FOCUS Young Business Talents

I futuri manager della 3^ Afm tra i migliori 75 team italiani

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’istituto tecnico economico di Porto Viro si qualifica alle finali nazionali di Young Business Talents, il concorso europeo che scopre i futuri manager. Gli studenti che hanno raggiunto il traguardo, e che competeranno tra i migliori 75 team italiani a Milano, sono i ragazzi della 3^ A AFM con la squadra de “I tre dell’avemaria” formata da Giuseppe Adamo, Serena Ponzetto e Elisa Rocca che, insieme ai loro compagni, raggruppati nei team “Ciambelle” con Vanda Primilova, Giulia Finotto, Fabio Esposito e i “barufanti” Beatrice Vianello, Chiara Pozzato, Giovanni Moscatiello sono giunti alla fase finale del concorso. “Il Young Business Talents – come spiegano i ragazzi - è il più grande talent d’Europa dedicato al business, lo scopo è di gestire virtualmente una multinazionale in tutte le sue decisioni e comportamenti grazie al simulatore d’impresa di 3° generazione attualmente utilizzato da alcuni dei più grandi colossi industriali mondiali e dalle migliori business university internazionali”. Da ottobre gli studenti dell’istituto guidati dal professore di economia aziendale Sandro Secchiero si sono affrontati con i colleghi di tutta Italia in una competizione a più livelli, regionale, nazionale e internazionale, che prevede premi per i migliori e provato sulla propria pelle cosa significa dirigere un’azienda. La fase finale del concorso prevede un bottino di premi di quasi diciassette mila euro oltre al rilascio delle certificazioni che andranno ad arricchire il curriculum dei partecipanti. El.Ca.

Illuminazione Un cantiere lungo un anno

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Tra gli interventi: la riqualificazione energetica attraverso il depotenziamento e la sostituzione delle lampade a Chioggia e Sottomarina

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Porto Viro è attualmente in corso una serie di interventi volti a riqualificare la rete pubblica di illuminazione. Si tratta di un provvedimento che si sviluppa in linea con quanto disposto e approvato in sede di una recente delibera di giunta comunale, secondo cui i lavori saranno effettuati fino alla fine del 2014 nell’ambito della convenzione Consip. Il Comune di Porto Viro, a partire dal 2013 ha di fatto stipulato un contratto relativo al servizio luce della durata di nove anni il cui importo complessivo previsto è pari a una somma di 3.797.035 euro, Iva compresa. L’accordo prevede, tra le altre cose, che vengano eseguiti lavori pari al il 10%, e corrispondenti a 269.557, 40 euro, dell’importo contrattuale a totale carico del gestore e lavori facoltativi corrispondenti al 20% del canone per 447.031,70 euro da realizzare a carico del Comune. Gli interventi previsti dal progetto in questione trovano collocazione in tre specifiche categorie. Il progetto prevede tre diverse tipologie di interventi che dovranno essere effettuati nella rete di pubblica illuminazione. Nello specifico si tratta nel primo caso di andare a riqualificare dal punto

di vista energetico la rete attraverso il depotenziamento e la sostituzione delle lampade, in seconda battuta si è reso necessario l’adeguamento normativo delle strutture e, infine, la manutenzione straordinaria degli impianti che si trovano all’interno del territorio comunale. Su proposta dello stesso fornitore, il 10% dell’investimento previsto che risulta essere pari a 269.557, 40 euro, sarà aumentato a sue spese sino al raggiungimento di 350.341,51 euro più Iva. La giunta municipale volta a discutere in merito alla questione, ha approvato il progetto tecnico-economico degli interventi per la quota a carico del fornitore necessaria per compiere l’adeguamento normativo e i lavori per il risparmio energetico degli impianti di illuminazione pubblica. El.Ca.




Porto Viro 9 Opere pubbliche La giunta comunale ha approvato il progetto preliminare

Nuovo look per la sala dell’Eracle L’investimento previsto per la realizzazione degli interventi è pari a 220.000 euro di Elisa Cacciatori

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l via il restyling della sala dell’Eracle di Corso Risorgimento, nel cuore di Porto Viro. La giunta comunale ha approvato il progetto preliminare che prevede la manutenzione straordinaria dell’edificio per migliorarne comodità e funzionalità, andando ad aggiungere tutta una serie di servizi indispensabili alle attività previste. Lo spazio interno, secondo la relazione descrittiva, prevede una nuova distribuzione e un nuovo sistema impiantistico, elettrico e antincendio per una maggior garanzia in fatto di sicurezza. Tra gli interventi previsti vi è la sostituzione della copertura dell’edificio, un provvedimento che si ritiene necessario al fine di ottenere una maggiore dinamicità architettonica sia dal punto di vista strutturale, sia da quello relativo all’acustica interna della struttura. La nuova copertura avrà forma semicircolare e sostituirà quella esistente conferendo all’edificio notevoli perfezionamenti dal punto di vista costruttivo e dell’isolamento termico e acustico. I lavori prevedono inoltre la rimozione di una scala in acciaio e del relativo ballatoio per permettere l’installazione di una nuova struttura di larghezza maggiore in linea con i canoni della normativa antincendio. In linea con le normative vigenti, saranno sostituite le porte attualmente presenti con porte Rei.

Una nuova copertura a forma semicircolare migliorerà l’isolamento termico dell’edificio Il progetto prevede inoltre interventi atti a realizzare nuovi servizi igienici per gli addetti alle manifestazioni che saranno posti in una zona adiacente ai camerini, oltre alla tinteggiatura interna e la rimodulazione dell’altezza dei camerini con controsoffitti in cartongesso. E’ prevista anche la verifica, oltre alla rimodulazione, degli impianti elettrici. Giungeranno a completamento infine il palco, le luci e il sistema di gestione per l’esposizione ottimale di spettacoli e manifestazioni in genere. L’investimento previsto per la realizzazione degli interventi, pari a 220.000 euro, rientra nel Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2013/2015 e sarà finanziato con 92.476 euro derivanti dall’avanzo di amministrazione 2011, con 20.000 euro dall’avanzo di amministrazione 2012, con 57.523 dall’avanzo di amministrazione presunto 2012 da svincolo vecchi fondi ALNG e con 66.000 nell’ambito del progetto integrato di valorizzazione com-

Giungeranno a completamento infine il palco, le luci e il sistema di gestione degli spettacoli merciale tra Comuni di Porto Viro, Taglio di Po, Loreo, Rosolina; capitoli di spesa che presentano la dovuta disponibilità.

NEWS Gli artisti del Delta

un segno profondo alla biennale della creatività al palaexpo di verona

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auro Bos, Maria Rosa Crepaldi, Gabriella Burgato Dumas, Laura Fecchio, Silvana Maddalosso, Donatella Mangolini, Thomas Prearo, Stefano Zaia e Carluccio Zangirolami hanno potuto esporre alcune delle loro opere all’evento inaugurato da Vittorio Sgarbi. Tanta l’affluenza di pubblico, di critici d’arte, di persone dello spettacolo, di galleristi e di mercanti d’arte che hanno visitato gli stand dove hanno esposto più di mille artisti selezionati nella scena internazionale. Le opere del sodalizio portovirese sono state molto apprezzate dall’organizzazione e dal pubblico e sono state scelte per una mostra che si terrà a Monreale a cura della stessa organizzazione. Parole di elogio da parte della critica d’arte Francesca Biondolillo che ha sottolineato l’astrattismo moderno di Bos, il segno deciso di Crepaldi, l’universo intimistico di Dumas, il mondo interiore di Fecchio, il fascino misterioso di Maddalosso, la fantasia pungente di Mangolini, la fluida spontaneità di Prearo, l’essenzialità delle linee di Zaia, la plasticità delle figure di Zangirolami. L’associazione nata nel 2005 che ha sede in piazza Repubblica, conta più di 50 artisti. El.Ca.


10 Porto Viro Amministrative Liste e candidati che si presenteranno al voto il prossimo 25 maggio

Elezioni, iniziano le grandi manovre

In lizza per la poltrona di sindaco ci sono già l’ex primo cittadino Doriano Mancin, il consigliere di minoranza Thomas Giacon, Antonino Tumiati e Maurizio Finessi, mentre l’imprenditore Tiberio Tessarin ha presentato Porto Viro pulita e anche il M5s avrà una propria lista. Nessuna certezza, invece, sulla candidatura dell’attuale sindaco Gennari di Elisa Cacciatori

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Porto Viro si accendono i riflettori sulle amministrative di maggio. Tra chi ha scelto di venire subito allo scoperto e chi invece ancora attende e scruta con attenzione l’ambiente prima di compiere la prima mossa, cominciano a definirsi con una certa nitidezza gli scenari con cui si troveranno fare i conti i portoviresi alle elezioni che decreteranno la nuova amministrazione cittadina. La parole d’ordine, o se vogliamo semplicemente la più abusata, con cui ci si sta battendo in questa campagna, pare essere è “giovani”. Non c’è lista che non abbia specificato almeno una volta di essere composta da “giovani” che, forti della loro freschezza o gravati dal peso dell’inesperienza, avranno il compito di portare aria nuova in politica. Il confronto è già cominciato. Non si può certo dire che abbia saputo aspettare Thomas Giacon che ha dato modo di far parlare del suo Progetto Porto Viro già dal 2013. Dapprima con un evento pubblico volto a introdurre il gruppo civico ad aprile 2013 e, in seguito, per voce dei candidati che ne hanno chiarito le linee programmatiche a dicembre. Tanti i giovani in senso stretto ma anche giovani rispetto alla politica che rappresentano la maggior parte dei candidati scelti da Giacon. Il mese di dicembre 2013 è stato il momento scelto anche dal candidato Doriano Mancin per dichiarare ufficialmen-

FOCUS

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te l’intento di correre alle prossime comunali con una civica indipendente. Sin da subito la lista Mancin ha ricevuto l’appoggio di Forza Italia, espresso dal gruppo regionale prima e direttamente dallo stesso Mauro Mainardi poi, giunto a Porto Viro in occasione dell’inaugurazione del club di Forza Silvio. La lista Mancin conta, come lui stesso ha espresso, tanti giovani alla politica. Anche i pentastellati hanno dichiarato di voler correre alle amministrative di maggio. Nel momento in cui si scrive non è ancora stato reso noto il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle di Porto Viro ma il programma elettorale così come la lista con cui è prevista la discesa in campo sono già stati preparati. Non è da escludersi la possibilità di una coalizione che, in caso, potrà interessare le sole liste civiche “pure”, ovvero formate da cittadini che non hanno avuto mandati o tessera di partito nei due anni precedenti alle elezioni. Porto Viro pulita (PVp) è la civica presentata da una compagine di imprenditori. L’intento è di portare aria nuova in politica attraverso giovani sia in senso stretto che in senso politico attraverso una serie di candidati “portatori delle istanze degli imprenditori” e una campagna che sarà fatta in mezzo alla gente. Pure in questo caso ancora non si conosce l’ufficialità del candidato sindaco. In corsa anche il

Il municipio di Porto Viro, il prossimo 25 maggio si voterà per il rinnovo del consiglio comunale gruppo “Decidiamo Insieme” che fa riferimento a Maurizio Finessi e che, con Giuliano Zaia e Roberto Tortello, è già presente in consiglio. Non mancherà anche a queste amministrative la presenza di Antonino Tumiati col suo Partito del diritto al lavoro. L’attuale sindaco Geremia Gennari, pare ormai certo, tornerà in corsa per la poltrona di primo cittadino. Ma si tratta di una deduzione che è il frutto d’indiscrezioni. La scelta infatti pare essere quella di una strategia politica che non intende dar segno di voler scoprire le carte.

L’Associazione Integrazione Migranti

Due anni di intenso lavoro e di risultati

poco meno di due anni dalla nascita l’Associazione Integrazione Migranti, meglio conosciuta in paese come Aim, conta 120 soci italiani e stranieri provenienti da 15 diverse nazionalità provenienti da tutto il mondo. Un motivo di orgoglio per il presidente del sodalizio Kadri Alushi, che descrive come fiore all’occhiello delle attività proposte il corso d’italiano cominciato lo scorso novembre e giunto in dirittura d’arrivo. Ogni martedì il corso che si tiene all’o-

ratorio di San Giusto rappresenta un momento d’incontro e di confronto che avvicina sempre di più le persone alla comprensione della lingua italiana. Merito, come racconta lo stesso Alushi, delle insegnanti Leonilde Milani, Georgeta Isciuc e Simonetta Pregnolato. Ma tra le attività proposte, hanno avuto un certo successo anche le lezioni di madrelingua per permettere agli italiani di imparare lingue sempre più richieste dal mercato del lavoro quali il russo, il cinese e l’arabo.

Non mancano, inoltre, le collaborazioni con altre realtà di volontariato come il trasporto settimanale con il gruppo famiglie di San Giusto di generi alimentari da Villaregia per la ridistribuire tra i bisognosi che si rivolgono alla parrocchia di Scalon. Di prossima attivazione, oltre al servizio di coordinamento per badanti, baby sitter e governanti che sta prendendo lentamente piede, anche l’innovativa diffusione di notizie radiofoniche in lingua originale per stranieri. Ma.Ce.

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L’Intervento

“Sulla difesa idrogeologica la Regione ha speso male e poco” di Lucio Tiozzo*

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Un errore fatale per due motivi. Da un lato perché l’incuria e la scarsa manutenzione hanno trasformato anche gli eventi atmosferici di media portata in una spada di Damocle calamitosa. Dall’altro perché si è rivelata tremendamente miope la visione di chi non ha mai considerato la tutela ambientale come risorsa, come garanzia di una tenuta economica e produttiva di un intero territorio: basti pensare a quante famiglie e aziende sono state irrimediabilmente messe in ginocchio a causa di un’alluvione. Cambiare passo significa spostare le logiche di gigantismo che, fisicamente, hanno intasato fino all’inverosimile la terra veneta in direzione dell’unica, vera, grande opera che doverosamente deve essere ora compiuta, rendendo sicure, compatibili con l’ambiente ed ugualmente produttive le nostre terre. Questo lo si può fare approvando una nuova legge regionale contro il consumo del suolo, proposta che il PD ha presentato da mesi. Ma anche puntando su norme urbanistiche, anche importanti per l’economia locale, come il Piano Casa, che non privino comunque le amministrazioni locali del loro compito di vigilare su ogni forma di speculazione dannosa per il territorio stesso. Di sicuro è indispensabile mettere a disposizione le risorse: per la voce ‘Tutela del territorio’ la Giunta Zaia aveva previsto per il 2014 uno stanziamento di 166,8 milioni. Praticamente gli stessi soldi del 2013 (165,9 milioni) e addirittura meno di quelli stanziati nel 2012 (175,6 milioni). E’ evidente che così non va e che si debba fare uno sforzo straordinario per aumentare di molto questa cifra. Il PD ha proposto un piano di investimenti decennale: 100 milioni in più, rispetto alla proposta della Giunta, nel 2014 e 50 milioni per ognuno dei successivi nove anni, da destinare esclusivamente ad opere infrastrutturali straordinarie di difesa permanente, che esulano dall’ordinaria manutenzione. Basti pensare ai bacini di laminazione, piuttosto che alle barriere subacquee per la tutela degli arenili, per i quali ormai la periodica attività di ripascimento si rivela dispendiosa ed insufficiente. Il presidente Zaia non si limiti ad invocare finanziamenti statali, gli stessi che peraltro hanno consentito di realizzare una parte di interventi negli ultimi anni: decida di fare la propria parte e di investire per il futuro del Veneto. * Capogruppo PD in Consiglio regionale



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2 Argomento del mese

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Pagina a cura dell’amministrazione comunale

Bilancio di fine mandato 2009/2014 Il sindaco Geremia Gennari, traccia il bilancio del suo mandato quinquennale da primo cittadino della città di Porto Viro: terza città polesana per numero di abitanti e comune più popoloso, che il prossimo 25 maggio andrà alle urne per l’election day. Il primo tema trattato da Gennari è quello della gestione della macchina pubblica “che dal livello nazionale a quello comunale rappresenta la principale artefice delle difficoltà che tutti stiamo vivendo. Soprattutto in questo ultimo periodo. Per il continuo aggravarsi della situazione, si registra quotidianamente il malessere dei cittadini, e le difficoltà derivanti dall’aver perso l’occupazione e di conseguenza la disponibilità economica a pagare le utenze, l’affitto e quant’altro”. In questa situazione è d’obbligo partire riportando le principali voci del bilancio comunale, per avere una visione chiara e concreta della nostra realtà. “Le indicazioni da seguire a livello nazionale per avere un bilancio sano è quello di diminuire in primo luogo il debito pubblico, e nello stesso tempo razionalizzare, riducendo e spendendo meglio le risorse pubbliche disponibili. In questi cinque anni, per quanto riguarda i numeri del bilancio della città di Porto Viro, ho l’orgoglio di poter dimostrare che l’ammontare del debito, a partire dal 2007 (anno in cui è stato contratto l’ultimo mutuo) al 2014, è stato ridotto da 16 milioni 328 mila euro a 11 milioni e 483 mila euro, corrispondente ad una diminuzione di 4 milioni 845 mila euro. I parametri ministeriali, in questi anni, sono stati sempre tutti rispettati. Gli investimenti fatti in conto capitale, non hanno visto la necessità di accensione di nuovi mutui o prestiti di alcun genere. Relativamente alle entrate da trasferimenti correnti dello stato, nel 2007 sono stati 3 milioni 474 mila euro, per passare nel 2013 a 1 milione 620 mila euro, con una diminuzione di entrate di 1 milione 854 mila euro. Abbiamo alleggerito l’organico del personale comunale di 11 unità, con un risparmio di circa 400 mila euro: posso tranquillamente asserire che ancora è possibile diminuire di qualche unità in alcuni settori, peró in altri vi è la necessità di fare delle integrazioni, tant’è che per il 2014 si dovrà procedere ad assunzioni tramite mobilità di quattro persone (uno all’anagrafe, uno all’urbanistica, uno al corpo di polizia locale e uno all’ufficio segreteria). Sul fronte delle entrate dirette, abbiamo diminuito di 150 mila euro il costo complessivo tra Tia e Tares, anche se stiamo affrontando altri problemi ancora aperti sotto l’aspetto del servizio. Per quanto riguarda l’Imu, l’obiettivo é stato quello di contenerne il peso con l’applicazione dello 0,8 per mille anzichè del 1,06 per mille per le seconde case e le attività produttive, con ciò lasciando nelle

tasche dei titolari 1 milione e 200 mila euro, e ciò è stato sicuramente positivo. L’ultimo provvedimento in termini di abbassamento delle tasse è quello relativo alla riduzione da 130 a 91 euro all’anno, a favore della concessione dei pontili ai pescatori di Porto Levante. In questo ultimo periodo non sono state toccate le tariffe dei servizi a domanda diretta ai cittadini per l’asilo nido, le scuole materne, la mensa, lo scuolabus, ecc. Per questo credo di poter dire, che la mia amministrazione è stata virtuosa, oltre al fatto di aver rispettato il patto di stabilità. E anche se tutto ciò rappresenta un granello di sabbia nella complessa macchina nazionale che vede l’aumento del debito pubblico, della tassazione e tagli sempre più gravosi verso gli enti locali, ritengo che abbiamo fatto il nostro dovere come amministratori. Sono stati mantenuti i servizi con una buona offerta e quindi è stata garantita una gestione positiva della cosa pubblica. Siamo riusciti a sostenere con apposite convenzioni, una quota a sostegno di diverse realtà, come l’Auser, l’Oratorio San Giusto, la Cooperativa Don Sandro Dordi, e altre realtà minori del volontariato, sportive, ricreative, parrocchiali, culturali, sociali e del tempo libero, che vivono grazie al grande cuore portovirese e alla disponibilità di tanti cittadini che sostengono concretamente e quotidianamente queste attività. Nel contempo abbiamo provveduto in questi anni a realizzare una serie di investimenti: per asfaltature e segnaletica stradale sono stati investiti 520 mila euro; per gli interventi della messa in sicurezza degli edifici scolastici 910 mila euro; per gli impianti sportivi comunali 520 mila euro; per l’arredo urbano, ciclabili e verde 250 mila euro, per i pontili a Porto Levante e posti barca a favore della pesca 250 mila euro; per piazza don Sandro Dordi 584 mila euro; per l’ampliamento dell’ Ecocentro 475 mila euro, per un totale di

3 milioni 509 mila euro. Come noto a tutti, stiamo vivendo in questo momento la negativa vicenda collegata alla realizzazione del mega progetto, che prevede la realizzazione di ben sei opere - piazza Garibaldi per 500 mila euro, riqualificazione del Collettore Padano per 2 milioni di euro, marciapiedi nelle vie Luigi Siviero e Malipiera per 500 mila euro, interventi per la rotatoria della pentavia per 580 mila euro, completamento del nuovo stadio per 600 mila euro e manutenzione delle strade per 400 mila euro, per un totale di 4 milioni 580 mila euro. Come è sotto agli occhi di tutti, l’impresa ha abbandonato improvvisamente e senza comunicazioni i lavori; sembra quasi certo che la medesima impresa abbia fatto la stessa cosa anche nel comune di Minerbio. Quello che è certo, é che questo comportamento ha creato disagio a tutti, e tutto ciò non è nato come qualcuno sostiene da responsabilità attribuibili all’amministrazione, anzi, abbiamo pagato secondo il cronoprogramma i tre SAL (stati avanzamento lavori) all’impresa. Non esprimo il mio pensiero su questa vicenda perchè è all’attenzione della Magistratura, oltre al fatto che la ditta risulta nel portale dei fallimenti della città di Pesaro. Siamo quindi impegnati a districare la matassa in tempi brevi per arrivare a riprendere e finire i lavori delle sei opere previste. I problemi maggiori derivano dalle asfaltature mancate e previste dal progetto, per le quali i cittadini ne risentono in termini di disagio”. Il sindaco Geremia Gennari affronta poi la questione delle opere e della progettualità che interesseranno la città di Porto Viro affermando: “In esecuzione del piano triennale delle opere approvate, stiamo procedendo con progetti già avviati, approvati e l’affidamento dei lavori; la manutenzione straordinaria della sala Eracle per 220 mila euro, la realizzazione dei marciapiedi di via


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Argomento del mese 3

Pagina a cura dell’amministrazione comunale

Bilancio di fine mandato 2009/2014 ... Navi Romane per 135 mila euro; la manutenzione del Palazzo delle Associazioni per 150 mila euro, la realizzazione dell’incrocio tra via Cao Marina e via Rismondo per 60 mila euro; la manutenzione straordinaria della struttura in pineta San Giusto per 150 mila euro; il rifacimento del fabbricato all’interno del sito dell’associazione “Le Dune” per altri 150 mila euro. Altri finanziamenti sono previsti per sistemare la via di accesso del cimitero di Contarina e il fabbricato dei mini alloggi di piazza Matteotti, per interventi di messa in sicurezza di dissuasori e velobox in diverse strade cittadine, per una nuova rotatoria per la messa in sicurezza dell’incrocio di piazza Matteotti ed altri progetti per un importo previsto di 500 mila euro. In uno degli ultimi provvedimenti di giunta, abbiamo assegnato all’Istituto Comprensivo di Porto Viro, 60 mila euro per la gestione diretta dell’istituto scolastico, per tutta una serie di interventi straordinari urgenti. Ricordo anche il progetto per la riqualificazione dei centri storici che vede la città di Porto Viro capofila, assieme a Taglio di Po, Rosolina e Loreo, per 450 mila euro; altri importanti investimenti interesseranno la rete della videosorveglianza e altri in programma. Molti altri provvedimenti sono stati assunti dal Consiglio Comunale, come l’approvazione del Protocollo d’intesa della ciclovia Ven.To (Venezia, Milano, Torino) lungo il Fiume Po; l’ordine del giorno a difesa della Casa di cura Madonna della Salute di Porto Viro; l’approvazione del Protocollo d’intesa con Aipo per la sede della Protezione Civile nel fabbricato di via Argine Po. Fra gli altri provvedimenti il Protocollo d’intesa tra l’Istituto superiore C. Colombo ad indirizzo turistico e l’Ente Parco per una concreta collaborazione su progetti specifici in un percorso di formazione, l’acquisto di 26 computer e un contributo a sostegno del laboratorio di scienze per la scuola media di Donada, il voto contrario all’estrazione di idrocarburi nel nostro territorio, il voto favorevole e la conseguente sottoscrizione alla candidatura ad area Mab Unesco del nostro comune che fa parte dell’Ente Parco, il provvedimento per favorire il rilancio della Casa dei Polesani e Veneti nel mondo. Ed ancora, l’approvazione dell’odg con il quale abbiamo chiesto al Consiglio Regionale di indire il referendum per l’indipendenza veneta, l’adesione al Patto dei sindaci, che prevede il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, e a questo proposito attraverso la Consip é stata approvata la razionalizzazione del risparmio energetico nelle reti pubbliche e l’installazione di pannelli solari negli edifici pubblici. Abbiamo in corso d’opera un progetto che favorisca la mobilità in senso sud/ nord nel nostro territorio, attraverso un servizio sovracomunale pubblico di bus navetta, che colleghi Rosolina, Loreo, Porto Viro e forse Taglio di Po. Altri progetti sono l’Ecomuseo, relativo alla ristrutturazione del Museo della Corte di Ca’ Cappello, il Museo del

Miele di Ca’ Cappellino, il Museo della caccia e pesca di valle di Ca’ Pisani, per un totale di 500 mila euro, il Centro di documentazione cinematografica per 300 mila euro ed una pista ciclabile sull’argine del Po di Maistra per 200 mila euro, progetti tutti realizzati con fondi pubblici ottenuti dall’Ente Parco del Delta del Po. Fra i progetti da avviare anche la messa a norma della viabilità pubblica (marciapiedi) con l’abbattimento delle barriere architettoniche, e la rivitalizzazione di piazza Repubblica e piazza Caduti Triestini. A seguito di un corso organizzato della Camera di Commercio, Porto Viro metterà a disposizione degli ambienti per favorire l’avvio di nuove imprese, attraverso startup. Per quanto riguarda Porto Levante è in itinere la realizzazione della passeggiata sulla diga, dove saranno previste panchine e punti luce. Questa progettualità ed altra, sarà realizzabile, attivando ed inserendoci nella prossima programmazione finanziamenti europei nell’arco di tempo 2014/2020 e a questo proposito, proprio a seguito della capacità di attingere a finanziamenti europei, abbiamo realizzato molte opere e manifestazioni importanti, tra le quali il progetto Lapis Local art & Food, ed il progetto di promozione turistica e marketing territoriale che si concluderà per la fine di Marzo”. Nel concludere il sindaco Gennari afferma: “Sto chiudendo cinque anni di amministrazione e i ringraziamenti sono doverosi verso il grande esercito di volontari che si dedicano alle attività del tempo libero e ricreativo, come la Pro Loco di Donada presieduta da Antonella Ferro, l’associazione Le Dune presieduta da Dismo Milani ed il Gruppo Iniziative per l’Ambiente presieduto da Vincenzo Mancin, le società sportive che con i loro risultati portano alto il nome di Porto Viro, a partire dai judoka pluricampioni italiani, europei e bronzo ai mondiali di Kyoto Andrea Fregnan e Stefano Moregola, e via via i risultati conseguiti dalle squadre portoviresi in altre discipline sportive (il calcetto

delle Murazze, la pallavolo maschile e femminile ecc.). Ed ancora la Protezione Civile e la Banda Musicale cittadina, ambasciatrice dentro e fuori i confini della nostra città. Un grande impegno è stato quello di dedicare tempo e risorse a quei cittadini che più hanno bisogno, perchè in questo periodo stanno vivendo il dramma della mancanza di un lavoro e di una casa: famiglie alle quali cerchiamo di dare risposte, anche se incomplete o non del tutto soddisfacenti. Da qualche tempo abbiamo acquistato due case mobili e a breve ne prenderemo altre tre, come soluzioni tampone per quelle situazioni famigliari più drammatiche. A conclusione dei cinque anni di mandato è d’obbligo ringraziare tutti i dipendenti comunali, per i quali vado fiero, compreso l’operato svolto dal corpo di Polizia Locale. L’esperienza politica di questi anni è stata negativa perchè dopo aver vinto le elezioni del 2009 con il 71,19%, dal giorno dopo sono iniziate le manovre all’interno della maggioranza per mandarmi a casa. Non ripercorro le varie fasi, ma ricordo che è stato costituito un gruppo che mi ha tolto la fiducia, gruppo che ha dimostrato l’assoluta pochezza delle motivazioni della loro scelta, e oggi stiamo assistendo ad una disgregazione della maggioranza con la costituzione di liste concorrenti: una situazione assolutamente negativa e deleteria e motivata soltanto da appetiti non sempre giustificabili e legittimi. Io termino il mio mandato assicurando i cittadini sulla buona salute della gestione pubblica in termini di bilancio, pur con le difficoltà del momento. Abbiamo dato delle risposte a tutti, dalla scuola, alla sanità, all’assistenza, e in termini di crescita della città abbiamo realizzato e riqualificato molte infrastrutture, al punto che Porto Viro è riconosciuta anche oltre i confini provinciali e regionali come un esempio di buona amministrazione. Penso in coscienza di aver fatto il mio dovere anche se tante problematiche devono essere ancora affrontate, con l’augurio che la vita possa riservare a tutti più soddisfazioni”.


14 Porto Tolle Raccolta rifiuti Ecoambiente rivede i tempi di asporto, disagi per i cittadini

Cittadini imbufaliti, bollette care e spazzatura in casa per mesi Il secco verrà raccolto ogni due settimane, quando prima la raccolta era settimanale, e il vetro ogni due mesi. L’azienda che eroga il servizio ha deciso di non fornire più i sacchetti di Alessandro Orlandin

A

Il disagio coinvolge praticamente tutti i comuni del Bassopolesine fanno uso quotidiano dei pannolini usa e getta, la frequenza di raccolta del secco non riciclabile potrà rimanere settimanale solo previa registrazione al numero verde di Ecoambiente 800186622”. Al di là dei numeri, il vicesindaco ha così commentato la situazione: “Certo, il sevizio di Ecoambiente è migliorabile, e siamo consapevoli di qualche lamentela, ma coprire giornalmente un territorio vasto come il nostro e con 4.800 utenze da servire, avendo pochissime segnalazioni è sintomo di una sostanziale positività del servizio”. Tuttavia Mancin deve anche difendersi dal fuoco delle opposizioni in consiglio comunale su questo tema. Infatti sia Roberto Pizzoli, sia Massimiliano Battiston hanno criticato l’amministrazione circa la gestione dei rifiuti: “A che serve fare la raccolta differenziata se si paga sempre di più? – ha detto il rappresentante del Movimento 5 Stelle - e

più paghi e meno efficiente è il servizio”. Pizzoli: “Mancin aveva rassicurato tutti sulle sorti dell’Ecocentro, ma ancora i lavori non si vedono”.

NEWS www.ciottolidifiumesrl.it Bando “Giovani, lavoro e territorio”

E’ scontro tra maggioranza e opposizione

* fino ad esaurimento scorte

umentano le tasse e diminuiscono i servizi. Questo, in sintesi, il ragionamento che sta facendo arrabbiare parecchi cittadini portotollesi e non solo. Il riferimento è al saldo della Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi), giunto nelle ultime settimane in quasi tutte le case del Delta e alla contestuale riduzione della fornitura di sacchi e contenitori da parte di Ecoambiente, la società pubblica che gestisce la raccolta differenziata in tutta la provincia di Rovigo. Le lamentele sono giunte da più parti, tanto da imporre al vicesindaco di Porto Tolle, Mirco Mancin, un intervento per fare luce sulla questione: “A Porto Tolle i calendari 2014 sono già stati distribuiti e contrariamente ad altri Comuni abbiamo scelto di fornire ai cittadini tutti e quattro i modelli di sacchetti. Saranno consegnati già in questi giorni i venticinque per la plastica e lattine, i dieci del verde, ed entro un mese i cento dell’umido e i venticinque del secco. Per quanto concerne invece i passaggi di raccolta, nei dodici mesi saranno trentasette per il verde, centoquattro per l’umido, ventisei per plastica e secco, sette per il vetro e ventiquattro per la carta. Inoltre per i nuclei familiari con bambini, anziani e disabili che

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n bando comunale per finanziare imprese messe in piedi da giovani di età compresa tra i diciotto e i trentacinque anni. Sulla carta un’iniziativa che in molti casi potrebbe trovare sostegno unanime o quasi all’interno di un consiglio comunale, ma non a Porto Tolle, visto che il bando è divenuto oggetto di scontro tra maggioranza e opposizione. Il bando denominato “Giovani, lavoro e territorio” mette a disposizione complessivamente 30mila euro per un finanziamento massimo di 5mila euro per ciascuna idea imprenditoriale rivolta al territorio. Tuttavia due gruppi di minoranza (“Pizzoli sindaco” e “Adesso per cambiare”) hanno presentato una mozione che chiede la revoca del provvedimento. Secondo i consiglieri c’è un concreto rischio di impugnazione del bando stesso e quindi un potenziale danno alla imprese beneficiarie dell’agevolazione. Oltre a evidenziare un problema di carattere giuridico, Pizzoli e Bovolenta hanno suggerito di utilizzare i fondi per forme diverse di sostegno alle imprese locali, magari degli sgravi sulla tassazione comunale. Critiche rispedite al mittente dal sindaco Claudio Bellan: “Ci saremmo aspettati dalla minoranza contributi in termini di idee per rendere più efficace l’azione che abbiamo messo in campo, ma ancora una volta dobbiamo constatare che l’esercizio di opposizione ha prevalso su l’interesse dei cittadini”. Al.Or.


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16 Porto Tolle Ordine pubblico Ennesimo colpo per il territorio del Delta

Il commissariato di polizia è a rischio A lanciare l’allarme è stato il SAP. Ballestriero: “Esprimiamo tutta la nostra contrarietà a un progetto che porterà inevitabilmente ad una diminuzione del già basso livello di sicurezza” di Alessandro Orlandin

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opo la battaglia sul presidio ospedaliero di Porto Viro, il Delta si mobilita per salvare il commissariato di polizia di Porto Tolle. Lo storico presidio è infatti a rischio chiusura, almeno così lascia pensare il piano di riorganizzazione nazionale del dipartimento di Pubblica Sicurezza. A rischio anche l’esistenza della locale squadra nautica. A lanciare l’allarme per primo è stato il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) di Rovigo attraverso il suo segretario Fabio Ballestriero: “Esprimiamo tutta la nostra contrarietà a un progetto che porterà inevitabilmente ad una diminuzione del già basso livello di sicurezza nel territorio e lungo il litorale presidiato dal personale del commissariato di Porto Tolle e dal personale della Squadra nautica. Disperdere un patrimonio così importante di esperienze e conoscenze attinenti un territorio così particolare com’è il nostro Basso Polesine, è un lusso che crediamo la nostra popolazione non possa permettersi. Questo non porterà a un’ottimizzazione, ma ad una vera e propria diminuzione del livello di sicurezza in quelle aree, anche perché non è dato sapere e non vi sono conferme attendibili che siano rinforzati adeguatamente gli organici degli altri presidi delle altre forze di polizia presenti nei dintorni”. La questione è arrivata fino alla scrivania del prefetto di Rovigo Francesco Provolo, che in occasione della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha ascoltato le obiezioni del sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan. Il primo cittadino

ha ovviamente espresso preoccupazione in merito alle prospettive di chiusura del commissariato e ha ovviamente chiesto di mantenere attivo il presidio nel Comune. La vicenda ha mobilitato esponenti politici di ogni ordine e grado, a prescindere dalle bandiere. A partire dagli stessi oppositori di Bellan in consiglio comunale: tanto Roberto Pizzoli (“Subito un ordine del giorno per manifestare contrarietà”) quanto Giacomo Bovolenta (“Ennesimo colpo al nostro territorio”) si sono uniti alle parole del sindaco commentando negativamente la potenziale perdita. Al coro si è aggiunta anche l’autorevole voce del presidente della provincia di Rovigo Tiziana Virgili, che in una lettera allo stesso prefetto del capoluogo ha espresso i propri timori: “C’è particolare apprensione per l’ipotesi ventilata di sopprimere il commissariato di Polizia e la Squadra nautica di Porto Tolle. È noto infatti come il territorio deltizio, sia per la conformazione geomorfologica che per l’attività economica che vi si pratica, in particolare la pesca, richieda una sorveglianza continua per terra e per acqua, oltre che interventi mirati e precisi, a garanzia dell’ordine pubblico. In questi anni molti sono stati gli episodi, giunti anche all’attenzione della cronaca, che hanno imposto interventi delle Forze dell’ordine”. Nel frattempo lo stesso Sap ha allestito una raccolta firma tra i cittadini per chiedere la preservazione del commissariato e della locale squadra nautica.

FOCUS Pro Loco

Programma ok malgrado la crisi

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’assemblea generali dei soci della Pro Loco di Porto Tolle è stato un momento propizio per fare il punto della situazione sullo stato di salute dell’associazione, oltre che per approvare il bilancio consuntivo 2013. Claudio Per quanto concerne le questioni economiche, il bilancio conferma la capacità Pavanati della Pro Loco di mettere a punto una proposta annuale convincente pur in un contesto generale di crisi. Nel corso del dibattito è trasparsa un po’ di preoccupazione per il progressivo calo dei contributi per l’ufficio Iat (Informazione e accoglienza turistica) e per la difficoltà di programmare accordi di sponsorizzazione a cadenza regolare con Enel. Attualmente i contratti con l’azienda energetica vengono sottoscritti in prossimità delle singole manifestazioni organizzate dall’associazione. Altra notizia importante riguarda il rinnovo delle cariche sociali: l’assemblea ha approvato la proposta del consiglio direttivo di effettuare le votazioni nel prossimo mese di maggio. Tempi brevi dunque, ma anche il momento giusto per permettere al nuovo direttivo di dedicarsi alla lunga serie di eventi estivi in programma. Nella sua tradizionale relazione, il presidente Claudio Pavanati ha usato parole piuttosto eloquenti che molti hanno interpretato come un congedo: “Sono stati otto anni molto intensi, le soddisfazioni sono state tantissime e penso di non esagerare dicendo che in molte occasioni abbiamo avuto il merito di rendere questo Comune più bello e forte agli occhi di chi ci sta attorno, sia dentro sia fuori la provincia di Rovigo. Non so quale sarà l’esito delle votazioni, ma spero fortemente che, se ci sarà un nuovo quadro dirigenziale, si possa continuare a lavorare con la stessa passione e amore per nostra associazione”. Al.Or.

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Lucia Francesca Dal Monte, aveva 53 anni e viveva a Pressana, in provincia di Verona. I familiari hanno confermato l’identità una volta presa visione degli effetti personali ritrovati con lei. Dal Monte era scomparsa da casa il 18 maggio 2013 e il suo caso era stato preso in esame anche dalla popolare trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto?”

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n corpo senza vita e senza nome di dentità una volta presa visione degli effetti una donna, ritrovato su una spiag- personali ritrovati con lei. Dal Monte era gia. Non è la sequenza iniziale del scomparsa da casa il 18 maggio 2013 e celeberrimo Twin Peaks di David Lynch, ma il suo caso era stato preso in esame anche quanto avvenuto per davvero sulla spiaggia dalla popolare trasmissione televisiva “Chi di Boccasette lo scorso 8 febbraio. Quel l’ha Visto?”. Le autorità, in base alle tegiorno un uomo che stava passeggiando sul stimonianze raccolte, sembrano propendebagnasciuga ha notato il cadavere portato re per l’ipotesi del suicidio. Infatti la donna era reduce da un a riva dalle onde. È servita una decina Stando alla ricostruzione difficile momento personale e nel di giorni per capire più probabile, Lucia giorno della scoma chi appartenes- Dal Monte potrebbe parsa non portò se, visto che le essersi gettata con sé alcun ogcondizioni del cor- nel fiume Fratta getto personale. po sono apparse fin da subito estremamente problematiche, Stando alla ricostruzione più probabile, Lucome se fosse rimasto in acqua per setti- cia Dal Monte potrebbe essersi gettata nel fiume Fratta. Il Fratta, che diventa Gorzone mane. Alla fine, grazie ai database incrociati nei pressi di Este, confluisce nel Brenta a dei vari commissariati di polizia del Veneto, Chioggia e quindi sfocia nel mare Adriatico. si è giunti all’identificazione: la donna si Da qui le correnti marine potrebbero aver chiamava Lucia Francesca Dal Monte, ave- condotto il cadavere fino a Porto Tolle, dove va 53 anni e viveva a Pressana, in provincia si è poi arenato ed è stato rinvenuto. di Verona. I familiari hanno confermato l’iAl.Or.


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18 Rosolina Opere pubbliche Rimedi approntati contro i disagi della pioggia e non solo

Interventi alle caditoie a e all’illuminazione pubblica Cantieri aperti in via Po Brondolo, in via dei Cesari e in via XXV Aprile. Al vaglio anche il caso della località Ca’ Morosini

Prelievo fiscale L’Imu sulla prima casa scende dal 4 al 2 per mille

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di Elisa Cacciatori

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danni derivanti dalle piogge persistenti delle ultime settimane si contano anche lungo le strade. Per fronteggiare i disagi provocati dalla situazione, l’amministrazione è intervenuta cercando di portare delle immediate migliorie. “In seguito alle copiose piogge degli ultimi periodi – ha considerato in proposito l’assessore ai lavori pubblici Stefano Gazzola - l’amministrazione tando di intervenire su altre vie soprattutto in un comunale sta provvedendo, nei punti critici, a po- punto molto critico in località Ca’ Morosini dove sizionare caditoie e alla cigliatura delle banchine si forma da anni un allagamento che interessa il laterali delle strade, in modo tale da far defluire sedime stradale”. La serie di interventi realizzati l’acqua e creare minor disagio alla circolazione lungo le strade rosolinesi non interessa solamente il manto asfaltico ma anche stradale”. La serie di lavori l’illuminazione pubblica che punta, in particolar modo, Nei prossimi mesi a porre rimedio alle zone verranno sostituite ha compreso anche la località balneare rosolinese, come in più colpite dai danni. “Gli le lampade parte anticipato dall’assessointerventi sono mirati nei a mercurio re. “Stanno proseguendo poi punti in cui si formano gros- con quelle a led i lavori di straordinaria manuse pozzanghere quando piove – continua Gazzola - e precisamente sono tenzione nell’impianto di illuminazione pubblica. già stati eseguiti gli interventi in via Po Brondolo, Dopo aver eseguito il cambio dei corpi illuminanti in via dei Cesari e in via XXV Aprile. Stiamo valu- in parecchie vie nella località di Rosolina Mare si

L’assessore ai lavori pubblici Stefano Gazzola

sta procedendo lungo via Salvo D’Acquisto e in via Aldo Moro, nella parte che interessa la località di Volto attraverso la sostituzione dell’intera linea elettrica, ormai obsoleta”. E’ previsto anche l’adeguamento degli impianti secondo le normative vigenti. “Nei prossimi mesi verranno sostituite le lampade a mercurio ormai fuori produzione, con le lampade a led che assicurano una maggiore capacità illuminante”. L’invito alla collaborazione per migliorare il servizio è esteso alla cittadinanza. “Ricordo – conclude Gazzola - che in caso di mal funzionamento dei lampioni ogni cittadino può contattare il numero verde 800052662 e segnalare il relativo guasto”.

Rosolina la mini Imu non si paga. “Grazie a scelte oculate in fase di gestione del bilancio, abbiamo potuto abbassare l’Imu sulla prima casa dal 4 al 2 per mille – ha spiegato il sindaco Franco Vitale - evitando, come altri hanno fatto, di alzare le aliquote sull’abitazione principale. Così facendo, abbiamo scongiurato quell’aumento, la cosiddetta mini Imu, che avrebbe gravato ulteriormente sui contribuenti in un periodo di crisi profonda “. Vitale ha evidenziato come tra le agevolazioni previste a Rosolina, sia stato previsto l’abbassamento dell’Imu quando ancora era obbligatoria, una maggiore detrazione di 100 euro per i nuclei familiari comprendenti portatori di handicap e il mantenimento dell’aliquota base anche per i capannoni rurali e per le attività economiche. “Tutto questo è stato possibile grazie ad un profondo lavoro di squadra che portiamo avanti da tempo. Siamo adesso al lavoro sul bilancio 2014 per consolidare i risultati raggiunti finora, pur tenendo conto che dallo Stato arrivano sempre meno risorse; l’obiettivo sarà quello di mantenere lo standard dei servizi, evitando di caricare ulteriormente di tasse i cittadini, El.Ca. soprattutto le fasce più deboli”.

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Rosolina 23 Amministrazione Rosolina ha il suo consiglio comunale junior

Elena Paganin, primo sindaco dei ragazzi Dopo le primarie e una campagna elettorale avvincente, il nuovo primo cittadino ha indossato la fascia tricolore di Elisa Cacciatori

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Rosolina si è insediato il primo consi- affrontati svariati argomenti, in particolare glio comunale dei ragazzi. L’iniziativa riguardo a migliorie da apportare alle struttuche da dicembre scorso coinvolge gli re scolastiche, alla zona palestra, l’esigenza alunni delle classi quinte delle primarie di di un maggiore controllo sui libri che escono Volto e Rosolina e della secondaria di primo dalla biblioteca scolastica, oltre alla volontà grado “Marin Sanudo il giovane”, ha dato di deliberare un decalogo comportamentale i suoi buoni frutti. Dopo una vera e propria per ridurre gli sprechi e aumentare la pulizia campagna elettorale tra le mura scolastiche, all’interno dei bagni scolastici. Hanno assistito ai lavori del consiglio il progetto didattico è anche alcuni genitori stato ufficializzato nel- Coinvolgere la sala consiliare del e investire sui giovani con diversi insegnanti dei plessi di riferimenmunicipio rosolinese che domani alla presenza degli am- potrebbero occupare to. “Nella loro prima ministratori “adulti”. Il le cariche istituzionali seduta, i consiglieri e la giunta dei ragazzi primo “sindaco dei ragazzi” eletto a Rosolina è Elena Paganin. hanno di fatto già impegnato tutte le risorse L’insediamento è avvenuto alla presenza del del futuro bilancio comunale 2014, e anche sindaco Franco Vitale, del vicesindaco Da- parte del 2015 – ha commentato scherzoniele Grossato e dell’assessore all’istruzione samente l’assessore all’istruzione Crivellari Giovanni Crivellari, che hanno consegnato – Sono molto soddisfatto dell’andamento simbolicamente al sindaco dei ragazzi la fa- del progetto. Gli studenti che partecipano scia tricolore. Durante il consiglio sono stati al consiglio hanno dimostrato già da subito

Avsi Contributo alla solidarietà E’ stato davvero molto partecipato il pranzo organizzato lo scorso 2 marzo dall’Avsipoint di Porto Viro-Porto Tolle e la Caritas di Rosolina per sostenere quattro progetti in Perù (aiuto ai giovani per la produzione di cacao criollo), in Libano (per i profughi dalla Siria), in Kenya (sostegno a una scuola secondaria) ed infine in Ucraina (con una nuova casa per i ragazzi di Kharkov con laboratori e formazione per giovani educatori). Il ristorante scelto per l’iniziativa conviviale, infatti, è stato quasi completamente riempito da famiglie, giovani e meno giovani che hanno trascorso un pomeriggio ricco di significativi incontri. Nutrita anche la rappresentanza delle Amministrazioni locali, con la presenza dell’Assessore ai Servizi Sociali di Porto Tolle Leonarda Ielasi e del Comune di Porto Viro Nicola Marinelli con l’Assessore alla Cultura Maura Veronese. Non poteva ovviamente mancare il Sindaco di Rosolina Franco Vitale (con alcuni membri del Consiglio Comunale) e il parroco Don Lino Mazzocco. Uno dei momenti più toccanti della giornata è stato quello che ha avuto come protagonista il rappresentante AVSI Samuel Montanari che, ha raccontato la sua esperienza personale legata alla campagna delle Tende di AVSI denominata “Storie di un nuovo mondo”, iniziativa finalizzata a sostenere alcune proposte sociali nel mondo, i cui progetti sostenuti sono storie, cioè esperienze di persone che seguono un ideale e per questo contribuiscono a rendere più umano il mondo. Il mondo nuovo nasce

da iniziative di persone, non dalle sole istituzioni o dai modelli o dalle regole. Questo è particolarmente vero laddove si tratta di affrontare lavoro, accoglienza, educazione. Samuel ha lanciato anche la proposta del Sostegno a distanza, altro modo per aiutare giovani in paesi in via di sviluppo nel loro percorso di crescita educativo e sociale. Alla giornata non è mancato il momento musicale e l’incontro con i rappresentanti delle associazioni o dei gruppi locali. +Il S. Padre nella lettera in preparazione alla Quaresima scrive: “ …la miseria non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza.”. Il popolo che si è ritrovato per il pranzo di solidarietà ha testimoniato che fiducia, solidarietà e speranza sono possibili anche in questi tempi che ne paiono sprovvisti. Significativi anche i quasi 1800 euro raccolti ed inviati a sostegno dei progetti AVSI. Per informazioni e per sostenere AVSI: www.avsi.org, tel. 02 6749.88.372, retesostenitori@avsi.org oppure buonenotiziepv@libero.it, 3488680999 Ma.Ti.

Il Consiglio comunale dei ragazzi grande sensibilità e maturità nell’affrontare le varie tematiche, in un dibatto svoltosi sempre in modo fluido e coerente, nel totale rispetto reciproco. Rimane un presupposto fondamentale e primario coinvolgere e investire sui giovani, che potrebbero un domani occupare le cariche istituzionali del loro paese e contribuire al loro stesso futuro, oltre a quello dei loro coetanei”. Al termine della seduta, il vicesindaco Grossato ha esposto ai ragazzi le linee guida del progetto Rosolina 2030, redatto in collaborazione con lo Iuav di Venezia.

Rosolina Shopping Fabio Porzionato, confermato presidente

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osolina Shopping, il sodalizio che riunisce oltre 100 commercianti e artigiani rosolinesi, ha recentemente votato il direttivo e stilato il programma delle attività del 2014. In occasione dell’assemblea annuale che come di consueto si è tenuta al centro civico, i soci hanno riconfermato attraverso le loro preferenze il presidente Fabio Porzionato che resterà in carica altri due anni. In qualità di vice presidente è stata eletta Giulia Marangon, mente Monia Mantoan ricopre ora la carica di amministratrice e Sofia Barison è stata riconfermata segretaria. L’incontro, che rappresenta per l’associazione un’importante momento di confronto e di dialogo, ha permesso di stilare in via definitiva il programma delle attività del 2014 che saranno realizzate in collaborazione con la Pro Loco di Rosolina e l’Amministrazione comunale. A metà aprile è previsto un grande ritorno. Si tratta del giornalino di Rosolina shopping che permetterà di venire a conoscenza di particolari curiosità e informazioni sull’associazione e di usufruire di particolari sconti nelle attività aderenti. E’ prevista nei prossimi mesi anche l’organizzazione di un corso di marketing. La prima occasione in cui si avrà modo di ritrovarsi tutti in piazza sarà il Primo maggio, data che coincide con l’anniversario della fondazione del gruppo e che vedrà i soci farsi parte attiva nelle attività realizzate in concomitanza con la tradizionale biciclettata promossa dall’Avis. L’estate porterà aria di novità. Oltre all’intrattenimento realizzato nel centro rosolinese, sono previste diverse serate nelle frazioni e nelle località di Villaggio Norge, Ca’ Morosini e Volto dove si organizzeranno appuntamenti di teatro e El.Ca. cinema all’aperto. Riconfermati gli eventi natalizi con i mercatini e le lotterie.


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Taglio di Po 25 Turismo Affidata alla cooperativa sociale Attivamente la gestione dell’immobile

L’Ostello di Gorino Sullam riapre i battenti

Oca Marina

A fine anno il via ai lavori alla palestra della scuola elementare S.G. Bosco

Per permettere il recupero dell’immobile è stato concesso l’ostello in gestione per 25 anni senza richiedere un canone corrispettivo. Sambo: “L’ostello sarà inserito nei circuiti del turismo sociale” di Silvia Boscaro

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iaprirà in tempo per la stagione estiva 2014, lo storico Ostello Rifugio Parco Delta del Po di Gorino Sullam. La notizia è stata ufficializzata, in conferenza stampa, dal vicesindaco Alberto Fioravanti, assieme all’arch. Comunale Paola Dian e il segretario comunale Emanuela Finesso: “Il momento è storico, - ha commentato Fioravanti – e la struttura, oggi, può finalmente ripartire dopo il lungo periodo di chiusura. La vecchia gestione si è chiusa a giugno 2012, con di nuovo funzionale e attiva. In cambio, il Comune di la riconsegna delle chiavi della struttura. Una parte di Taglio di Po, concedeva l’ostello in gestione per 25 anni essa, nuova, non necessita di particolari lavori, mentre il senza richiedere un canone corrispettivo”. “Oggi, - prosecondo edificio, più vecchio, é cadente e malridotto. E’ segue Fioravanti – siamo qui per ufficializzare la consegna delle chiavi dell’ostello nelle per noi fondamentale mantenerne l’indirizzo turistico, ma purtroppo La vecchia gestione mani della cooperativa sociale Attivamente, che si impegnerà a non siamo in grado di investire il era stata chiusa manterne la vocazione turisica”. denaro necessario per la ristruttu- a giugno 2012, “Siamo nati nel 2007, - ha spierazione nel breve periodo. Per per- con la riconsegna gato Antonio Sambo presidente metterne comunque una riqualifiza- delle chiavi Attivamente – e coltiviamo l’idea zione, abbiamo pubblicato, tempo fa, un bando di Manifestazione di Interesse: esplicito che per star bene occorre lavorare sulla qualità di vita dovere dell’ente o ditta che ne avrebbe preso le redini, dell’intera comunità. La nostra forza risiede nella forte era quello di ristrutturare la struttura così da renderla impronta etica e nella fitta rete nazionale e regionale

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della quale facciamo parte. L’ostello di Gorino Sullam sarà inserito nei circuiti del turismo sociale, settore con il quale lavoriamo da diverso tempo. Attualmente la struttura che ospita 25 posti letto è in buone condizioni e già apribile da questa primavera. Per la seconda struttura, più capacitiva, i tempi si allargano un po’ date le negative condizioni strutturali. La struttura non sarà aperta al solo turismo accessibile, ma, ad esempio, anche al turismo di pesca, naturalistico, ciclo-pedonale, scolaresche, ecc... Per questo collaboreremo con diversi soggetti locali: Aqua Servizi turistici e ambientali, cooperativa servizi Delta del Po Co.Se.Del.Po, Cooperativa Pescatori Ariano Polesine e Corbola Servizi”.

a palestra presente a Oca Marina, annessa alla scuola elementare S.G. Bosco, sarà presto ristrutturata. I lavori inizieranno in coincidenza del termine dell’anno scolastico. La palestra, essendo nella frazione di Oca Marina, si trova in una zona perifica rispetto al centro di Taglio di Po e risulta essere la sola struttura coperta esistente in zona e utilizzata, oltre che per scopi scolastici, anche come struttura sportiva di svago per i residenti. Grazie ad un contributo regionale, derivato dal Piano Regionale di Sviluppo del Turismo Sostenibile e Competitivo, che prevede una serie di azioni finalizzate alla riqualificazione ambientale, delle strutture e all’innovazione e sostenibilità ambientale, il Comune potrà usufruire di un contributo di circa 70 mila euro. L’importo di spesa previsto, di quasi 100 mila euro, sarà totalmente ricoperto grazie ad un finanziamento di Consvipo-Adriatic Lng. “La struttura sportiva, - ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Davide Marangoni – è stata costruita a fine anni ‘80 e necessita di interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamenti normativi. In particolare, sarà sostituita l’intera copertura in amianto e ne sarà controllata la presenza sia nella pavimentazione che nel controsoffitto. Inoltre sarà adeguato l’impianto di scarico ed eliminate le barriere architettoniche”. Si.Bo.


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Taglio di Po 27 Opere pubbliche In Consiglio si è dibattuto il tema degli espropri

NEWS

Pista ciclabile, non a tutti piacciono le soluzioni per via Garibaldi I

Piazza IV Novembre

Presto il via ai lavori

I residenti sono stati avvisati con troppa fretta. Crivellari: “Le lettere di esproprio sono partite dall’Ente Parco senza avvisare il Comune” di Silvia Boscaro

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urante l’ultimo Consiglio Comunale, acceso è ciclabili dall’incrocio di viale Kennedy con via Rostato il dibattito scatenatosi in merito all’appro- mea sino all’incrocio con via Garibaldi e quindi sino vazione dell’atto di intesa per l’affidamento all’argine, mantenendo i due sensi di marcia su via dei compiti per le espropriazioni, relativo il progetto Garibaldi e un marciapiedi su viale Kennedy”. E’ “Sistema delle piste ciclabili nel territorio dei Comuni quindi intervenuto il consigliere di minoranza Luciano del Parco del Delta del Po”. “Con l’adozione, - ha Tamburin chiedendo conto dell’opinioni degli abitanti spiegato il sindaco Francesco Siviero - del Program- interessati di via Garibaldi. “In funzione delle osserma Operativo Regionale e con vazioni rivolte – ha spiegato l’approvazione in Regione Il percorso si snoda l’assessore all’urbanistica DaVeneto, è stato presentato dall’incrocio di viale vide Marangoni – è stata dall’Ente Parco, il progetto di Kennedy fino a via proposta una variante in corso realizzazione di piste ciclabili Garibaldi e quindi d’opera con la trasformazione nei Comuni di Taglio di Po, sino all’argine del tratto di via Garibaldi in senso unico e la realizzazione, Porto Viro, Rosolina, Ariano Polesine e Loreo. Per quanto riguarda Taglio di Po, da un lato del marciapiede e dall’altro di parcheggi dopo l’esclusione dell’iniziale percorso ipotizzato auto”. E’ intervenuto quindi Marco Ferro, consigliere su via del Giubileo sino Rivà, ne abbiamo proposto di minoranza contrario al percorso individuato. “Si uno differente che prevede la realizzazione di piste vanno comunque a modificare delle abitudini, - ha

Illuminazione pubblica Soddisfatti della gestione Simet

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o scorso 13 febbraio si è svolto un incontro tra il Comune di Taglio di Po e i responsabili della Simet di Albignasego: dal settembre 2012, Simet è infatti affidataria della gestione della pubblica illuminazione di Taglio di Po. Presenti l’assessore ai lavori pubblici Davide Marangoni, il vice sindaco Alberto Fioravanti, il responsabile ufficio tecnico Paola Dian e il responsabile interno dei rapporti con Simet Maurizio Ferro. Durante l’incontro è stato fatto il punto della situazione sulla gestione Simet, che proseguità per i prossimi sette anni, e si sono stabiliti gli interventi da effettuare. Nel concreto, ad oggi, sono stati riqualificati 1100 punti luce su 1460 sparsi su tutto il territorio comunale di cui 700 con il corpo illuminante con tecnologia a led e i restanti con corpo illuminante a vapori di sodio ad alta pressione (luce gialla). Nei mesi scorsi, è stato rifatto completamente l’impianto di illuminazione del Villaggio Perla, per un totale di circa 100 punti luce e l’impianto di via Garibaldi tra via Kennedy e la S.P. 46, per un totale di 40 punti luce. Grazie ai lavori eseguiti sin d’ora, dal punto di vista

L’assessore ai lavori pubblici Davide Marangoni, il vice sindaco Alberto Fioravanti del risparmio energetico, si è passati dai 213 Kw del 2012 agli attuali 115 Kw complessivi: un risparmio in termini di quantità di energia elettrica consumata corrispondente al consumo medio annuo di 105 abitazioni. Prossimamente si interverrà adeguando, secondo normativa vigente, i 36 quadri elettrici di pubblica utilità. “Siamo pienamente soddisfatti della scelta fatta l’anno scorso, - hanno commentato al termine dell’incontro l’assessore Marangoni e il vicesindaco Fioravanti – che ci ha permesso, in breve tempo, di trasformare una criticità per Taglio di Po, in un motivo di vanto, preso come esempio da altre amministrazioni locali. Molte sono state le novità introdotte: il numero verde a servizio dei cittadini per la segnalazione di malfunzionamenti della pubblica illuminazione, il pronto intervento puntuale ed efficace eseguito da personale competente, la messa in sicurezza e rispetto delle normative in materia per alcuni impianti. La nuova fase di lavori potrà creare temporanei disservizi: chiediamo quindi di essere pazienti e segnalarli tempestivamente”. Si.Bo.

spiegato il vicesindaco Alberto Fioravanti – si potevano pensare altre vie, con le stesse o peggiori problematicità. Questo percorso sarà continuo e collegherà l’intero paese”. Critico l’intevento di Layla Marangon, consigliere di minoranza, in merito alla frettolosa comunicazione tramite posta ai residenti. Ha risposto all’intervento Margaret Crivellari, consigliere di maggioranza: “Le lettere di esproprio ai residenti sono partite dall’Ente Parco, azione che non doveva assolutamente partire così precocemente e senza avvisare il Comune”. L’atto per l’affidamento dei compiti per le espropriazioni all’Ente Parco è stato approvato con nove voti favorevoli e due astenuti.

nizieranno presto i lavori di riqualificazione di piazza IV Novembre, nel centro di Taglio di Po. Ad annunciarlo il sindaco Francesco Siviero, assieme all’assessore all’urbanistica Davide Marangoni, durante la conferenza stampa di presentazione: “Si tratta di un progetto – hanno spiegato – presentato alla Regione Veneto dal Comune di Taglio di Po, assieme ad altri Comuni del Parco del Delta del Po (Loreo, Rosolina, Porto Viro). Unendo le forze, sia pubbliche che private, l’intento è quello di promuovere la fruibilità dei centri urbani e far conoscere i servizi offerti, in connensione con le peculiarità e le bellezze del territorio. Obiettivo generale, quindi, è la rivilitalizzazione dei centri urbani tramite il virtuale collegamento del sistema Piazze per la promozione del commercio e intrattenimento con organizzazione di eventi e diffusione dei prodotti locali”. “Taglio di Po – ha specificato il sindaco Siviero – ha presentato un progetto relativo piazza IV Novembre, di fronte la sede municipale e interessata, il venerdì mattina, dal mercato settimanale. Il progetto è stato approvato dalla Regione che he ha finanziato il 50% del costo totale di 110 mila euro. Successivamente ci siamo attivati per recuperare anche il restante 50% e abbiamo presentato a Consvipo richiesta di co-finanziamento a valere sui fondi derivanti dall’accordo Consvipo-Adriatic Lng, richiesta poi approvata. L’opera di risistemazione sarà quindi a costo zero per l’Amministrazione Comunale”. “Nello specifico – ha spiegato l’assessore Marangoni – avverrà una rivisitazione complessiva della piazza, con l’eliminazione di tutti gli ostacoli a terra, la sistemazione dei marciapiedi e la predisposizione di allacciamenti adeguati per lo svolgimento di manifestazioni e del mercato settimanale”. Si.Bo.

NEWS Maltempo

Sindaci in Regione per chiedere maggiori garanzie per la sicurezza idraulica del Delta del Po

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e consistenti portate di acqua dolce veicolate dai rami del Po, del Po di Levante e dell’Adige hanno messo ancora una volta in crisi il mondo della pesca. Ad affermarlo il direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po Giancarlo Mantovani: “L’eccesso di acqua dolce all’esterno delle lagune deltizie – spiega - è causa di moria delle vongole presenti all’interno delle lagune stesse in quanto l’acqua che le lagune scambiano con il mare è dolce. Le vongole non possono sopportare per più di qualche giorno un’acqua con contenuto salino inferiore ai 15-18 grammi/litro. Anche in agricoltura non va meglio perchè i ristagni d’acqua sui terreni privi di fossi e scoline private causano gravi problemi alle coltivazioni. Il sistema della bonifica del Delta del Po ha dimostrato di essere in grado, con i suoi 39 impianti e 125 pompe di garantire la sicurezza idraulica. Purtroppo oggi i terreni sono ancora saturi e, per tale motivo, una pioggia anche inferiore ai 90 millimetri, potrebbe creare portate superiori alle previsioni mettendo in crisi il sistema. Il sistema è comunque efficiente e stiamo collaborando con la Protezione Civile Regionale per la consegna delle pompe di emergenza”. Risulta quindi necessario prediporre soluzioni idonee per fronteggiare eventuali rischi causati da ulteriori abbondanti precipitazioni: “E’ improponibile pensare di aumentare il numero di impianti o il numero di pompe, - prosegue Mantovani – sia per i costi di investimento che di gestione. E’ necessario garantire maggiori invasi all’acqua, riaprire i fossi e capofossi che in alcune zone sono stati chiusi o in stato di abbandono. Oggi le spese maggiori riguardano la manutenzione e i costi di energia elettrica: abbiamo raggiunto il limite, tagliato tutto quello che si poteva tagliare, cercando di mantenere in massima efficienza gli impianti idrovori. Il dimezzamento dei contributi relativi le spese di

Il direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po Giancarlo Mantovani energia, che venivano riconosciute proprio per lenire le conseguenze della subsidenza e i tagli ai finanziamenti dei progetti presentati per la sicurezza idraulica del territorio, mettono in serio pericolo la sicurezza idraulica del Delta del Po. Non è possibile continuare ad aumentare i contributi di bonifica e, se non verrà prestata al territorio la necessaria attenzione da parte della politica, in un futuro prossimo non sarà più possibile continuare a garantire la sicurezza idraulica cui siamo abituati”. “Le amministrazioni locali e i cittadini - ha concluso Mantovani - sanno perfettamente che il nostro territorio esiste solo grazie all’incessante opera dell’uomo. I sindaci del comprensorio Porto Tolle, Ariano nel Polesine, Corbola, Taglio di Po, Porto Viro, Loreo, Rosolina, si sono recentemente recati presso l’Amministrazione Regionale del Veneto per chiedere maggiori garanzie per la sicurezza idraulica del Delta del Po. Il problema non può essere solo del Consorzio di Bonifica, ma riguarda tutta la cittadinanza, è un problema di vivibilità del territorio”. Si.Bo.


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VIAGGIO IN

PROVINCIA ROVIGO

Fusioni tra Comuni Dalle urne un verdetto tutt’altro che atteso

Civitanova, flop della comunicazione o della politica? Al referendum ha vinto il fronte del no, in quattro comuni su sei, decretando la fine del progetto di fusione tra Costa di Rovigo, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Pincara, Frassinelle e Arquà Polesine

L’area dove sarebbe dovuto nascere il nuovo comune di Civitanova Polesine volontariato e protezione civile

di fortunato Marinata

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l giorno dopo del referendum che ha bloccato sul nascere la fusione tra i comu- che nei giorni precedenti al voto sono circolati nei social network, proprio tra i ni di Costa di Rovigo, Villamarzana, Villanova del Ghebbo, Pincara, Frassinelle suoi concittadini. Il no sembra più che altro essere figlio della sfiducia dei cittadini e Arquà Polesine, ha il sapore della sconfitta, per la politica del territorio. L’esito nei confronti della politica. “Non capisco come mai tutti i partiti (sia di destra uscito dalle urne dei sei comuni coinvolti, infatti, può essere letto in molti modi, che di sinistra) stiano promuovendo con le loro propagande, manifesti (appesi ma su tutti quello più evidente pare essere la poca fiducia che i cittadini hanno addirittura a Rovigo??) e appelli così tanto la nascita di Civitanova – scriveva in riposto negli esponenti dei vari partiti e circoli locali. I benefici economici che la Facebook un cittadino di Arqua Polesine - Mi chiedo, c’è qualcosa sotto? La mia fusione sembrava promettere non sono bastati per tradursi in un pieno assenso preoccupazione è che Civitanova possa offrire a chi la politica la fa di mestiere (e e anzi a prevalere è stato un largo no. Secondo il consigliere regionale del Pd, per interesse) la possibilità di insediarsi e controllare il nostro territorio. Se così fosse, con Civitanova, diminuirebbe la possibilità per ognuno Graziano Azzalin il flop di Civitanova Polesine potrebbe di noi di esercitare in modo concreto il nostro controllo essere figlio di una comunicazione poco incisiva e pur nel Azzalin: “I comuni sugli amministratori e di far pesare le nostre opinioni. rispetto del voto espresso dall’elettorato dei sei comuni re- restano comunque Aumenterebbe, invece, il potere dei partiti e della politica sta convinto che Civitanova Polesine fosse un’opportunità obbligati alla lontana dal territorio”. Che il referendum alla fine si sia da cogliere. “In futuro, sarà comunque una strada che si gestione associata giocato più che sulla fusione di un gruppo di comuni, su dovrà percorrere – spiega l’esponete del Pd – e temo – delle funzioni” un muro contro muro con la politica lo si percepisce anche che averrà in modo coercitivo, calato dall’alto, senza i vantaggi che i cittadini avrebbero avuto compiendo ora questo passo. L’imposizione, in un post liberatorio del dopo voto. “L’’amore che ci lega al nostro caro e vecchio infatti, arriverà fra poco tempo, perché i Comuni in questione saranno fin da Arquà ancora una volta non ci ha tradito e ci ha fatto compiere la scelta giusta. Di certo questo referendum ha risvegliato in noi tutti Arquatesi un sentimento subito obbligati alla gestione associata delle funzioni. Quindi, invece di risparmi, spese aggiuntive ed una fusione che, per realtà così piccole resta ora sospesa di appartenenza”. Insomma, nei vari commenti c’è un noi e un loro che funge come una spada di Damocle. Ma la bocciatura del progetto, seppur prevista, c’è sempre più da distinguo dal mondo della politica. Sicuramente i movimenti come stata e non si può non tenerne conto”. Anche il primo cittadino di Costa, Antonio il 5 stelle hanno contribuito a creare una voragine tra i cittadini e i rappresentati Bombonato, ha parlato di comunicazione errata nel giustificare l’esito del voto. dei partiti, una distanza che si traduce in sfiducia anche quando la proposta “I contrari alla nascita di Civitanova Polesine – spiaga il primo cittadino – sono contiene quegli elementi di novità che sarebbero indispensabili per il futuro dei stati più bravi di noi nel far prevalere le loro ragioni. Tuttavia il voto dei cittadini bilanci e dei servizi dei piccoli comuni. va rispettato, oggi dobbiamo solamente accogliere la loro volontà”. Di parere diverso il sindaco di Arquà Polesine, Claudio Rosa, che le cause della mancata Errata corrige: Nello scorso numero, per indicare il nome scelto dai sei vittoria le imputa alla politica. “In questo periodo – è stato il suo commento - la comuni che avrebbero dovuto fondersi, al posto di Civitanova Polesine abpolitica sta solamente allontanando e non avvicinando i cittadini”. Quella del biamo usato il nome di Villanova Polesine, si è trattato di un ingiustificabile sindaco di Arquà è una teoria che sembra avere trovato riscontro nei commenti errore del quale ci scusiamo con i lettori.

risOrsa neLLe emerGenze

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’anno 2013 si è contraddistinto per una sempre maggiore collaborazione tra la Protezione Civile provinciale e i volontari del Polesine per lo svolgimento della formazione e dell’addestramento, sia in forma teorica che operativa, necessarie a preparare le forze da impegnare in emergenza. A darne conto a Palazzo Celio è stata l’assessore provinciale Giuliana Gulmanelli, che ha sottolineato come “si inserisce in questo contesto la realizzazione della Sala Operativa provinciale e delle sei sale operative distrettuali, finanziate dalla Fondazione Cariparo, quale struttura di coordinamento degli interventi operativi che svolgono i volontari in emergenza, su richiesta e attivazione degli enti competenti”. In sintesi, nello scorso anno, l’attività della Protezione Civile si è dispiegata sulla formazione, per garantire la preparazione della componente operativa attraverso attività di addestramento; nel protocollo integrativo per l’assegnazione delle sedi gestite da AIPo che tende a mantenere e potenziare i presidi territoriali; la gestione delle emergenze come: ricerca di un disperso a Crespino, incendio della fabbrica di Sant’Apollinare, monitoraggio della frana della Rocca di Monselice, monitoraggio della frana di Borca di Cadore e tromba d’aria in Alto Polesine; n. 10 comodati d’uso permanente e gratuito per nuove attrezzature e mezzi alle organizzazioni di Protezione Civile perchè abbiano un minimo di autonomia. Presso il Centro operativo provinciale è stata realizzata la Sala Operativa provinciale di protezione civile di Rovigo, strutturata in sala riunioni al piano terra, sala decisioni, sala radio e sala Call Taking al primo piano, ed è collegata a n. 6 sale distrettuali con una maglia radio provinciale dedicata alla Protezione Civile. Sono state anche acquisite apparecchiature informatiche ed elaborati softwares per la gestione delle attività e l’archiviazione degli eventi, con appoggio a banche dati e cartografiche.

CERIMONIE LA SALA DELLA gIuNTA DI PALAZZO CELIO INTITOLATA A gIuLIO AZZALIN

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undici anni dalla scomparsa “è stata intitolata al già vice presidente della Provincia Giulio Azzalin la sala giunta di Palazzo Celio. Prima la presidente Tiziana Virgili poi Federico Saccardin, col quale Azzalin condivise parte del mandato, hanno ricordato l’uomo e il momento storico ma soprattutto “il carattere, la discrezione e fermezza” che ne contraddistinsero il

ruolo. A Leonardo Raito la commemorazione del “sindacalista, politico, uomo, figlio della nostra terra e fiero della sua polesanità”. La sua figura è stata ripercorsa dall’assessore provinciale partendo dal luogo natale, Bonelli di Porto Tolle, e dal contesto politico, “nel quale la lotta per la redenzione del Delta del Po e del Polesine rappresentava una battaglia di civiltà, prima anco-

ra che politica”. “Una vera e propria missione – ha proseguito Raito - portata avanti con l’orgoglio e la tenacia di chi solo può aver conosciuto in profondità quei drammi e di chi serbava consapevole l’idea che l’impegno per il miglioramento delle condizioni di vita delle classi lavatrici e meno abbienti avrebbe realizzato un percorso di autentico progresso”.

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Spazi aperti 23 31 Ambiente Arpav, indagine sui rifiuti spiaggiati presenti sui litorali veneti

Troppa plastica in mare S

i sono appena concluse le prime attività di indagine sui rifiuti spiaggiati presenti sui litorali veneti previste da “Marine Strategy”, la direttiva europea che ha come obiettivo il raggiungimento entro il 2020 del “buono stato ambientale” per le acque marine. Per “buono stato ambientale” si intende la capacità di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e produttivi mantenendo l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguardando il potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future. “Un obiettivo importante data la rilevanza turistica del nostro litorale, messo a dura prova anche dagli ultimi eventi meteorologici” afferma Maurizio Conte, assessore all’ambiente della Regione del Veneto. Per arrivare al “buono stato ambientale” ogni Stato europeo deve elaborare una strategia marina che preveda una fase di preparazione e di valutazione iniziale, la definizione del buono stato ambientale, l’individuazione di traguardi ambientali e l’istituzione di programmi di monitoraggio e una fase di programma di misure. In questa prima fase il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ha redatto dei protocolli di intesa con le Regioni per l’effettuazione di alcune attività di indagine su tematiche che necessitino di approfondimenti scientifici, come la rilevazione sui rifiuti marini spiaggiati di cui in Veneto si è occupata ARPAV per conto della Regione.

Sono stati rinvenuti dai 200 a 1300 rifiuti ogni cento metri di costa, per la maggior parte si tratta di plastica e polistirolo, dai tappi di bottiglia ai pneumatici

Maurizio Conte, assessore all’ambiente della Regione del Veneto ARPAV ha effettuato due campagne di monitoraggio, una nella primavera del 2013 e una tra dicembre 2013 e gennaio 2014, su quattro aree costiere, corrispondenti a 160 km. e appartenenti ad altrettante tipologie: area urbanizzata, area vicina a foce fluviale, area portuale, area remota. In ogni area sono state individuate due unità di campionamento: la prima pari a 100 metri di lunghezza dove sono stati ricercati tutti i rifiuti visibili presenti sull’arenile, la seconda di

lunghezza di 1 chilometro dove sono stati ricercati i rifiuti visibili di dimensioni maggiori a 50 centimetri. Sono stati rinvenuti dai 200 a 1300 rifiuti ogni cento metri di costa; per la maggior parte si tratta di plastica e polistirolo, dai tappi di bottiglia ai pneumatici. “Un impatto considerevole per il nostro mare che ci indica quanto ancora ci sia da lavorare sul piano dell’informazione ambientale ai cittadini” commenta Carlo Emanuele Pepe, Direttore Generale ARPAV .

neWs “gren economy”

in cLasse si parLa di futurO

I

dentificata come uno dei fattori trainati per la crescita economica, produttiva e sociale del territorio, la “Gren economy” è stata anche il tema che recentemente a richiamato all’auditorium del liceo scientifico Paleocapa di Rovigo gli studenti degli istituti tecnici di Adria e Rovigo. L’iniziativa promossa dagli assessorati alle Politiche Comunitarie e Istruzione e Politiche Giovanili della Provincia in collaborazione con Europe Direct e Cur, ha avuto la partecipazione di Marco Lombardo docente università Alma Mater di Bologna. “L’incontro - come ha ricordato l’assessore Marinella Mantovani – ha avuto come auspicio la responsabilizzazione degli studenti delle classi V sulle opportunità che l’Europa offre in termini di energia sostenibile”, speranza che ha avuto nell’intervento di Marco Lombardo una sostanziale conferma visto che il suo contributo al tema ha polarizzato l’attenzione. Il docente dell’Università Alma Mater di Bologna, infatti, ha illustrato le politiche europee in materia energetica e in relazione ai cambiamenti climatici, concentrando l’interesse su “cosa può fare l’Europa per l’Italia e nello specifico per Rovigo e cosa possiamo fare noi per l’Europa” spaziando fra concetti di interdipendenza energetica e di contenimento della conflittualità derivata dalle spartizione delle risorse. Luigi Costato, docente emerito dell’universitò di Ferrara, ha proposto nelle sue conclusioni un momento di riflessione e di autoanalisi sulle responsabilità dell’Italia “delle politiche sbagliate che hanno indotto il Paese a questa grave crisi e su come l’Europa deve essere considerata una risorsa e uno strumento di crescita e non la causa dei nostri mali”.

INQuINAMENTO LA PRESIDENTE vIRgILI: “STOP AI RIfIuTI ABBANDONATI”

I

nizia con “appello ai cittadini” la lettera scritta dalla presidente della Provincia Tiziana Virgili per richiamare l’attenzione sul “sempre più frequentemente” fenomeno dei rifiuti abbandonati lungo i cigli delle strade. “La Transpolesana – scrive - ne è un esempio eclatante, così come sulle rive dei corsi d’acqua o sui marciapiedi, dove si rinvengono sportine e sacchetti di ogni genere, ma anche materassi, mobilio, sanitari per il bagno, copertoni di camion e oggetti vari”. “Una cattiva consuetudine – prosegue il numero uno di Palazzo Celio - contro la quale ben poco efficaci sono gli interventi delle amministrazioni e degli enti preposti. Evidentemente, tutti coloro che la praticano dimenticano che esistono modalità per raccogliere e smaltire i rifiuti, il cui costo, peraltro, ricade pesantemente sulle loro tasche, e soprattutto non si rendono conto che quei materiali apparentemente innocui, che con tanta disinvoltura vengono lanciati dai finestrini o depositati nelle piazzole, inquinano l’ambiente, oltre che ferirne il decoro”. Un

Tiziana Virgili

appello a tutti e “a ciascuno in particolare” affinché ci si avvalga delle modalità sulla raccolta differenziata e che “ogni qualvolta si getta anche una sola bottiglietta o una carta per terra, si partecipa attivamente al degrado ambientale, e, soprattutto, si attenta alla salute di tutti”. Un invito rivolto pure a coloro che accidentalmente sono testimoni “di tanta inciviltà” perché “non temano” a segnalare la cosa alle autorità. “Soltanto un comune impegno – conclude la presidente della Provincia - può restituire al Polesine la bellezza di cui la natura lo ha dotato”.

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10 32

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Inchiesta Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, ne illustrano le caratteristiche

Cyberbullismo, i giovani e le insidie della rete

In alto Lino Busato, psicologo e psicoterapeuta, sotto Tommaso Palumbo, dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto

di Ornella Jovane

“G

li atti di prepotenza e le forme di comporta- proprio dall’anonimato, si trasformino e diano il peggio mento aggressivo che si esercitano nel web di sè”. possono creare danni enormi sugli adolescenti Ma, forse, il peggiore dei connotati che si possono che le subiscono perché si sentono fragili, soli e indifesi attribuire al cyberbullismo è la disumanizzazione dell’atto proprio in quel mondo virtuale nel quale si erano rifugiati. stesso. Incapaci di affrontare la minaccia o, nei casi più gravi la “Se nella realtà - esemplifica lo psicoterapeuta - fra persecuzione, vivono con disperazione l’umiliazione della gli spettatori che assistono ad un atto di prepotenza o di vessazione che si traduce in pensieri tormentati, difficoltà violenza ad un certo punto c’è chi interviene per fermare esistenziale ed incapacità di trovare una via di uscita”. lo scempio, nella rete manca il ritorno empatico, si assiste Il bullismo informatico e le nefaste conseguenze “passivi” come se si stesse vedendo un film, senza che che può avere sulla vita dei ragazzi è un tema di gran- nessuno intervenga”. de attualità che la cronaca ha recentemente richiamato “I social network - commenta Busato - sono una inteall’attenzione dei media con il caso della ragazza di Cit- ressante forma di partecipazione e di comunicazione che tadella che si è tolta la vita lanciandosi dall’ultimo piano tuttavia va utilizzata con responsabilità. Fondamentale da di un albergo, spinta a suicidarsi dalle offese di probabili questo punto di vista è il ruolo degli adulti che devono, sencoetanei sul sito web Ask.fm. Quali sono le caratteristiche za remore e con autorevolezza, lavorare sull’educazione del bullismo informatico, quali le degli adolescenti”. In che modo? conseguenze e come difendersi dagli Un atteggiamento “Rendendo - risponde concluimbarazzante attacchi on-line? dendo Busato - i giovani consape“Il cyberbullismo - risponde Lino si può trasformare voli di rischi e pericoli della rete, Busato, psicologo e psicoterapeuta in video che sviluppando nei nostri ragazzi il - ha delle specifiche caratteristiche si ricorderà all’infinito senso critico per attrezzarli a saper che rendono, rispetto al bullismo distinguere tra il bene e il male. nella vita reale, ancora più disastrose le conseguenze. Non è un compito facile nè circoscritto alle occasioni ma un Innanzitutto è sufficiente un singolo episodio per procurare lavoro che si deve svolgere nei tempi lunghi, sin dalla scuodanni enormi nei confronti della vittima. Un atteggiamento la primaria. E’ fondamentale il passaggio dell’educazione imbarazzante, colto magari occasionalmente durante una socioaffettiva, insegnare cioè ai bambini a stare insieme, festa, si può trasformare in un video scomodo o umiliante educarli all’accettazione dell’altro, al rispetto dell’altro e a che postato, sui social network, apre ad una vetrina ster- vedere e sentire le sofferenze e le emozioni di chi ci sta minata di testimoni. L’umiliazione sarà dilagante anche nel di fronte”. tempo. Il fatto in sè non è circoscritto al momento in cui “Comportamenti basati su forme di prepotenza eserciaccade, ma disponibile 24 ore su 24 nel web. La vittima tate da uno o più soggetti su un minore, ovvero i cosiddetti dell’aggressione subisce l’umiliazione e, nei casi più gravi, atti di bullismo legati all’età, ci sono sempre stati. Ciò che la persecuzione senza tregua, che si dilata all’infinito nello è cambiato, nella rete, non è tanto l’impatto in termini spazio e nel tempo”. quantitativi del fenomeno quanto, piuttosto, il grado di “L’anonimato dietro cui si può tranquillamente na- percezione dello stesso e soprattutto la gravità dell’effetto scondere il “carnefice” è un’altra delle caratteristiche del provocato su chi lo subisce”. Tommaso Palumbo, primo cyberbullismo - prosegue Busato - che spiazza e inquieta la dirigente della Polizia di Stato, dirigente del Compartimenvittima. Accade che ragazzi che nella vita reale non avreb- to Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto, è bero mai comportamenti discutibili, nel web, incoraggiati impegnato in iniziative di sensibilizzazione ed informazio-

ne rivolte ai giovani e agli adulti, genitori ed educatori, sul ficazione della vittima”. tema dei social network, della navigazione sicura e sui “Nei nostri uffici – racconta – giungono genitori che pericoli, più o meno nascosti, della rete. richiedono di oscurare video o rimuovere foto e messag“Un tempo – spiega – ci si muoveva in modo sponta- gi mortificanti per i propri figli. Va precisato tuttavia che neo, oggi l’attività in chiave di prevenzione è strutturata e l’operazione richiede il necessario intervento dell’Autorità progettata. La Polizia Postale e la Polizia di Stato si muove giudiziaria e non sempre è agevole e scontata. Senza conin team con il Dipartimento di Pubblica sicurezza del Mi- tare il fatto che, nel tempo di permanenza in rete, video, nistero dell’Interno, col Miur e in partnership con le stesse foto e messaggi possono essere scaricati e i fruitori si molaziende che offrono servizi per la navigazione in internet”. tiplicano a dismisura”. Rivolge l’attenzione in modo specifico al mondo dei Ci sono poi da tener presente le conseguenze legali e social network il progetto itinerante “Una vita da social” penali causate dalla richiesta di rimozione o oscuramento che la Polizia Postale e la Polizia di Stato stanno portando di materiali da internet, dal momento in cui si decide di sul territorio. “Ci muoviamo con un trak attrezzato con fare ricorso alle autorità giudiziarie. aula multimediale – spiega il primo dirigente – nel quale Insomma quella che nella vita reale può essere conorganizziamo incontri con gli studenti e la cittadinanza. siderata una ragazzata, legata alle intemperanze dell’età La presenza di testimonial, personaggi famosi del mon- e catalogata come un comportamento tipico adolescendo dello sport, della cultura e dello ziale, da punire ma nell’ambito spettacolo vicini ai giovani, aiutano Quello che nella vita ristretto della famiglia o comunque a veicolare in modo ancora più reale è una del contesto nel quale si consuma, efficace i messaggi “educativi e “ragazzata” nella rete e tuttavia con una buona dose di informativi” che andiamo portando può diventare un tolleranza, nella rete può diventare reato perseguibile in giro per le città”. facilmente un reato perseguibile. Le tappe venete del percorso “Le nuove tecnologie – fa ositinerante sono programmate per il prossimo 14 aprile a servare il dirigente di Polizia postale - che hanno potenPadova e il 15 a Venezia. zialità enormi, possono perciò diventare insidiose in caso Ed è proprio la tematica dei social network che richia- di comportamenti “insani”, come appunto gli atti di bullima la maggiore attenzione e soprattutto invita a tenere smo, che, se nella vita reale abbiamo imparato ad arginaalta la guardia nell’ambito degli incontri a rischio cyber re, non siamo ancora in grado di gestire con padronanza bullismo. nel web, soprattutto perché non abbiamo ancora fatto gli “La maggiore differenza tra un atto di bullismo nella anticorpi per tenere sotto controllo le conseguenze, che a vita reale e uno subito nella rete – spiega Palumbo – è volte possono essere davvero dolorose”. l’enorme risonanza che quello informatico riesce ad avere, L’unico fronte sul quale si può lavorare con profitto per la possibilità, che offre il web, di moltiplicare all’in- rimane dunque quello della prevenzione. finito i testimoni e l’atto stesso. Una scena di violenza “I figli – conclude Tommaso Palumbo - vanno seguiti, ripresa dallo smartphone – non necessariamente da un ancora prima che nella rete, nella vita reale: vanno responamico o conoscente della vittima che subisce ma anche da sabilizzati ed educati ai valori e al rispetto dell’altro. Vanno una persona sconosciuta che si trova per caso ad assistere sensibilizzati e va insegnato loro che ogni azione che comall’atto di bullismo – una volta postata su Facebook o piono nei confronti degli altri ha delle conseguenze delle su WhatsApp avrà una platea sterminata di visitatori. E quali sono essi stessi responsabili e di cui sono chiamati a questo con la conseguenza di aumentare lo stato di morti- rispondere”.

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Il Veneto in primo piano 11 33 Il saggio”Il profumo dei limoni Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” di don Jonah Lynch

Dall’illusione di essere ovunque al rischio di distacco dal mondo reale di Ornella Jovane

I

l profumo intenso dei limoni, il ruvido della buccia gialla, il loro sapore asprigno. Tatto, olfatto e gusto: sono i tre sensi stimolati dalla vista delle piante che si affacciano nel giardino, verso il quale casualmente lo sguardo si rivolge. La realtà in tutta la sua pienezza non può essere vissuta nella rete: tre quinti di essa, tre dei cinque sensi, non viene percepita. E’ questa la premessa che ha ispirato “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” il saggio pubblicato da don Jonah Lynch nel 2011 e che tutt’ora ispira il vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo a Roma negli incontri con i genitori e docenti sul tema in questione. Recente, al riguardo, il suo intervento a fine febbraio a Vigonza (nel Padovano) sul tema “Io voglio educare”, un ciclo di incontri per non lasciare soli i figli (e anche i genitori) nel mondo virtuale. Nel suo libro “Il profumo dei limoni. Tecnologia e rapporti umani nell’era di Facebook” lei analizza l’orizzonte delle nuove tecnologie, ne rileva le utilità e i vantaggi ma mette in guardia anche dai limiti e dai disagi. Ci aiuta don Lynch a capire? “È bellissimo poter comunicare in tempo reale con chiunque, in qualunque parte del mondo, raggiungere agevolmente informazioni un tempo quasi introvabili. Al tempo stesso, questa quasi “onnipotenza” del web e della tecnologia in ge-

nerale è anche il suo lato insidioso: l’illusione di poter essere ovunque, poter sapere tutto e contattare chiunque. La vita digitale presenta questa illusione di illimitatezza, che può generare un distacco dal mondo in cui possiamo agire, toccare, sentire i profumi…”. La tecnologia ha avuto un impatto significativo nella vita di tutti, ma imponente in quella dei giovani, tant’è che noi adulti definiamo le nuove generazioni come “nativi digitali”. Non è che in nome di questa definizione accettiamo - noi adulti - in modo incondizionato e talvolta acritico la massiccia invadenza della dimensione virtuale nella vita dei nostri ragazzi? “Secondo lei, i nostri figli appartengono alla nostra stessa specie? Cioè, chi è nato dopo la rivoluzione tecnologica, che ha prodotto Facebook, Google e gli altri, ha la stessa natura di me e di lei? A mio parere, la natura umana più perfetta è quella di Maria, madre di Gesù. E il Concilio Vaticano II ha detto che Cristo svela l’uomo all’uomo. In Lui, cioè, impariamo chi siamo. Certamente Cristo non è stato un passo intermedio nell’evoluzione verso l’”uomo digitale”. Educare ai tempi di Facebook non è poi così semplice: gli adulti hanno gli strumenti e le conoscenze adeguate per dare ai ragazzi un’educazione idonea a sapersi gestire con autonomia e senza farsi male nella vita che sgorga in “rete”, nelle relazioni che si creano con i social

network? “Educare non è mai stato semplice. La realtà tutta mette sempre alla prova la nostra libertà. Siamo sempre liberi di scegliere di allontanarci dalla verità, da ciò che è bello e vero, ma portiamo anche le conseguenze di quelle scelte. Partecipare alla vita dei ragazzi significa partecipare alla loro giornata, interessarsi a loro, ascoltarli. Educarli vuol dire anche proporre le cose più belle che conosciamo. Se siamo convinti di ciò che diciamo, saremo credibili. In particolare, nell’educazione all’uso delle tecnologie, della rete, vale come sempre dare l’esempio. Quanti di noi adulti sanno rinunciare alle notizie sul telefonino o all’ultimo video su Facebook? Ai ragazzi che educo ho proposto il “digiuno digitale”, il fare a meno, per gran parte della giornata, degli strumenti tecnologici. Domandiamoci: utilizziamo i nostri mezzi di comunicazione, o ne siamo schiavi? Impariamo noi adulti a decidere: ora spengo il cellulare, mi concentro interamente sulla persona che è qui, davanti a me. Questa riscoperta può darci la forza di accompagnare anche i nostri ragazzi”. Si possono creare relazioni di qualità attraverso i social network? O una società iperconnessa in realtà rivela solo delle enormi solitudini, o quanto meno delle relazioni superficiali? “Senza dubbio l’”iperconnessione” può assottigliare lo spessore dei nostri rapporti, può renderli fugaci, veloci come

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un tweet o un sms. D’altra parte, però, il web e tutto ciò che offre fa parte della realtà, il web stesso è parte della realtà. Nell’esperienza di una grande amicizia, l’altra persona diventa parte di me, in maniera così profonda che sentiamo la ristrettezza del canale digitale, che è, per sua natura, selettivo, che lascia da parte, inevitabilmente, tante sfumature della realtà”.


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20 Guida alla mostra 36 SPECIALE MOSTRA

di Mattia De Poli

F

Arte Lo scorso 22 febbraio palazzo Rovella ha aperto i battenti della nuova mostra

“Ossessione nordica”, l’alternativa all’Impressinismo Alla biennale del 1901, il critico italiano Vittorio Pica notò che “parecchi dei nostri pittori, specialmente se veneti o lombardi” apparivano influenzati dall’arte nordica, tanto da rinunciare ad alcuni tradizionali caratteri dell’arte italiana per presentarsi camuffati da Scozzesi, Scandinavi o Tedeschi”

inalmente a Rovigo è arrivato il momento dell’“Ossessione nordica”. Già prima dell’inaugurazione ufficiale, la nuova mostra allestita nelle sale di palazzo Roverella poteva vantare un numero elevato di prenotazioni: i dati ufficiali parlavano di circa 12 mila visitatori sicuri. Un numero destinato a crescere nei mesi di apertura, tra il 22 febbraio e il 22 giugno. Un numero che promette di confermare la tendenza in crescita dei biglietti staccati, registrata in occasione delle precedenti esposizioni: in sette anni i visitatori sono stati 250 mila. Quest’anno il tema preso in considerazione dai curatori è ancora una volta il rapporto tra i pittori italiani e gli stranieri. Alla quarta edizione dell’Esposizione internazionale d’arte della città

di Venezia, oggi conosciuta più comunemente come Bien- questa prospettiva deve essere considerata la considerenale di Venezia, nel 1901, il critico italiano Vittorio Pica vole presenza di pittori “nordici”, termine che designa in notò che “parecchi dei nostri pittori, specialmente se vene- senso ampio tutti coloro che vivono a nord dell’arco alpino, dalla Svizzera e dall’Austria ti o lombardi” appaiono “profondafino ai paesi scandinavi. Alcuni rimente influenzati dall’arte nordica, Prenotazioni: conosciuti capiscuola, come Arnold tanto da rinunciare ad alcuni tradi- i dati ufficiali Böcklin, Gustav Klimt, Max Klinger zionali caratteri dell’arte italiana per parlano o Edvard Munch, hanno dettato presentarsi camuffati da Scozzesi, di circa 12 mila scelte artistiche e linee culturali deScandinavi o Tedeschi”. Nel periodo visitatori sicuri stinate a diffondersi. La mostra è compreso tra il 1895 e il 1914, in effetti, a Venezia si tenta di proporre una pittura alter- articolata in otto sezioni che tendono a focalizzare aspetti nativa a quella francese, dominata dall’impressionismo e diversi e complementari di un gusto ben definito: dal mito dagli artisti della scuola di Pont Aven, come Gauguin: in alla natura, dalle fatiche e dai riti della quotidianità alla

Il percorso Prima sala: Centauri, tritoni, sirene dalle Alpi alla Laguna

Wolf Ferrari, L’Isola misteriosa. Fortuny, L’abbraccio di Sigmund e Sieglinde. De Chirico, Lotta di centauri La prima sezione della mostra è dedicata a “Centauri, tritoni, sirene dalle Alpi alla Laguna”: a nord delle Alpi il mito è caratterizzato da paesaggi desolanti, da atmosfere grevi e inquietanti, e l’elemento ferino tende a prevalere su quello umano, imprimendo maggiore spensieratezza e dinamismo, forza e violenza all’azione. L’operazione compiuta da Richard Wagner in ambito musicale allunga la sua ombra anche sulla pittura. In quest’ambito Böcklin inaugura una nuova tendenza che in seguito si diffonderà a partire dalla città di Monaco di Baviera, crocevia di artisti provenienti da varie regioni europee. Egli partecipò a due Biennali, la seconda e la terza: morì nel 1901 e nella Biennale di quello stesso anno fu allestita una personale. La sua poetica visionaria continuò ad essere influente nel corso del ventesimo secolo, sia in Europa che in Italia, come dimostrano “L’isola dei morti dopo Arnold Böcklin” (1905) di Karl Wilhelm Diefenbach e “L’isola misteriosa” (1917) di Teodoro Wolf Ferrari. Le scene violente e dinamiche, popolate da satiri, nereidi e centauri, dipinte da Max Klinger e da Franz von Stuck, invece, ritornano nelle pennellate decise delle opere giovanili di Giorgio De Chirico e di Mariano Fortuny. Von Stuck, dopo essere stato tra i fondatori della Secessione di Monaco nel1892, dal 1895 insegnò all’Accademia di arti figurative della città bavarese. Ma contemporaneamente partecipò con assiduità alla Biennale, già a partire dalla prima edizione, contribuendo a portare nella città lagunare quel gusto pittorico nato a nord delle Alpi.

Seconda sala: Dal simbolo alla natura

Nella seconda sezione Sartorio, Catullo “Dal simbolo alla natue Clodia. Sotto: ra” si ripercorre l’evoluLeo Putz, Vanitas zione della pittura dal simbolismo verso una nuova impostazione, fortemente condizionata dagli studi psicanalitici. La pittura “nordica” è particolarmente sensibile al tema del sogno e in questa sezione della mostra spicca il quadro del meranese Leo Putz, intitolato “Vanitas”: una donna addormentata, giace distesa, di spalle, nella parte bassa della tela, mentre al centro domina un volto incorporeo, sospeso, simile a quello di Medusa, circondato da una danza di figure femminili. Ad esso corrisponde il “Risveglio di primavera” di Alfons Siber ma Ferdinand Hodler, Klinger e von Stuck indicano una nuova via che trova eco nei quadri di Ercole Sibellato e di Cesare Laurenti, in cui la percezione della realtà è associata a un senso di sofferenza e di tristezza. A complemento di queste tele sono esposte anche alcune litografie di Alberto Martini (“Sogno” e “Follia”), nelle quali il dolore diventa inquietudine e angoscia: espressione dell’anima tormentata dell’uomo moderno.

sensualità del nudo femminile, dalla pittura d’ambiente al ritratto. La mostra “L’ossessione nordica. Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana” rimarrà aperta fino al 22 giugno, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 9 alle 20: il lunedì è aperto solo in occasione di festività. Il martedì e il mercoledì dalle 9 alle 13 si entra con 6 euro anziché 9 euro. La riduzione vale anche per tutte le persone residenti in Polesine e per chi si presenta alla biglietteria insieme a qualcuno che ha già visitato la mostra, purché munito del biglietto precedentemente acquistato: quest’ultimo entra gratis.

Terza sala: Gente del Nord

Ettore Tito, Pagine d’amore “Gente del nord” è la terza sezione, nella quale campeggia la grande tela del danese Michael Peter Ancher, intitolata “Pescatore di Skagen”: a partire dalla seconda biennale egli approda a Venezia ed ottiene subito un notevole successo. Nei suoi quadri immortala le fatiche e i dolori del mondo dei pescatori dei mari del nord, creando il linguaggio di una nuova epica quotidiana. Gli fa da complemento il linguaggio intimistico dello svedese Anders Zorn, che in “La fiera di Mora” ritrae una giovane donna in attesa che il suo uomo smaltisca la sbornia. Questo tipo di soggetto viene ripreso anche da artisti inglesi e scozzesi, come Francis Herry Newberry e Robert Brough, e da altri tedeschi come Hans von Bartels. Ma dove formano il loro linguaggio questi pittori? Negli anni settanta dell’ottocento numerosi scandinavi si trasferiscono in Francia, a Parigi e in Bretagna. L’impressionismo e l’arte della scuola di Pont Aven, che la Biennale di Venezia aveva cercato di escludere, vi entra così attraverso la reinterpretazione dei pittori “nordici”. La loro ingenuità e la carica di novità, di cui sono portatori, in Italia contagia soprattutto Ettore Tito, napoletano d’origine ma trapiantato nella città lagunare fin da ragazzo

Quarta sala: La poesia del silenzio

Carl Larson, Karrin reading e Vilhelm Hammershoi, Interi_r med Siddende Kvinde Nella sezione dedicata alla “Poesia del silenzio” i protagonisti sono lo svedese Carl Larsson e il danese Vilhelm Hammershoi. L’ambiente domestico, colto soprattutto nei suoi spazi interni e caratterizzato da un’aura quasi sacrale, religiosa, è presentato e interpretato in modi radicalmente opposti. Negli acquerelli di Larsson abbondano i dettagli, le stanze sono piene di oggetti e si avverte un certo “horror vacui”, una paura dello spazio vuoto. Nelle tele di Hammershoi, invece, si ha sensazione contraria: un “horror pleni”, la paura di riempire un ambiente dominato dal silenzio e dalla luce soffusa che filtra dalle finestre e dalle porte aperte e crea lo spazio. Hammershoi è considerato il Vermeer del novecento ma, a differenza del celebre pittore olandese, lo specchio o il quadro appeso alla parete non lascia intravedere alcuna immagine: l’attenzione è centrata esclusivamente sulla presenza della luce.


Guida alla mostra 21 37

una mostra internazionale e inedita

Von Stuck e Hammershoi opposti eppur vicini

L

a mostra di palazzo Roverella è legata a un particolare fenomeno culturale che prende le mosse da grandi artisti e che contagia anche numerosi pittori meno noti al grande pubblico ma non meno interessanti. Distribuiti nelle varie sezioni secondo le quali è organizzata l’esposizione, è possibile apprezzare numerose opere del tedesco Oskar Zwintscher: egli approda a Venezia solo nel 1907 e appena tre anni più tardi, nel 1910, qui gli viene dedicata un’importante personale introdotta da un testo critico di Vittorio Pica. Dai magazzini dei Musei civici di Venezia è stato recuperato il “Pescatore di Skagen” del danese Michael Peter Ancher, tela di grandi dimensioni esposta già in occasione della seconda Biennale nel 1897. Tra gli italiani c’è un insolito De Chirico pre-metafisico e un Fortuny “nordico”. D’altra parte, le numerose tele del veneziano Teodoro Wolf Ferrari e del meranese Leo Putz rivelano personalità poliedriche, capaci di cimentarsi allo stesso tempo con scene mitologiche e paesaggi naturali o con atmosfere oniriche, scene simboliche, ritratti e ancora paesaggi naturali. Dalla Danimarca è giunto “Interno con donna seduta” di Vilhelm Hammershoi, autore pressoché introvabile in Italia, mentre dalla Galleria d’arte moderna di Palermo è stato prestato “Il peccato” di Franz von Stuck. Questi due pittori sono stati scelti

Sala 5 Il paesaggio dell’anima: neve e fiordi, il tempo e le stagioni

da Melania Mazzucco, intervenuta come special guest alla cerimonia di inaugurazione della mostra, per tratteggiare le scelte radicalmente opposte di due artisti protagonisti della cosiddetta pittura “nordica”. Von Stuck, bavarese, nasce nel 1863, è istrionico, vitale e versatile. Hammershoi, danese, nasce nel 1864, è silenzioso e riservato: Rainer Maria Rilke apprezzava i suoi quadri e avrebbe voluto scrivere un saggio sulla sua poetica ma, durante l’incontro che i due ebbero, Hammershoi rimase in silenzio e Rilke non scrisse mai quel saggio che avrebbe potuto consacrare l’artista danese su scala internazionale come avvenne al pittore e scultore francese Rodin. Von Stuck incontrò subito un ampio successo e “Il peccato”, presentato alla Biennale del 1909, fu acquistato dalla Galleria palermitana per diecimila lire. La stessa cifra, insieme alla medaglia d’oro, fu concessa come premio ad Hammershoi nel 1911 in occasione dell’Esposizione internazionale d’arte di Roma, alla quale aveva partecipato anche von Stuck. Alla più carnale sensualità risponde il vuoto delle stanze. Al sacerdote di una singolare religione pagana risponde l’asceta attratto dal pulviscolo colpito dalla luce che penetra dalla finestra. All’eccesso stravagante risponde il silenzio. Von Stuck e Hammershoi sono due pittori che non si incontrarono mai, nella vita come nell’arte.

Sala numero 6: Le maschere e i volti

Sala numero 7: Venere senza pelliccia

Sala numero 8: Virtuosismi in nero

Zwintscher, Ma,,dchen mit weiayen astern. Laurenti, Volto femminile reclinato. Casorati, Le due bambine

Gustav Klimt, Ein morgen am teiche. GallenKellela, The lair of the lynx. Wolf Ferrari, Betulle Una delle sezioni più consistenti è quella dedicata a “Il paesaggio dell’anima. Neve e fiordi, il tempo e le stagioni”. I paesaggi montani della Svizzera, dipinti da Ferdinand Hodler, si ritrovano nei quadri di Francesco Sartorelli, come “Monte Civetta”. Ma trovano ampio spazio anche gli scorci sfumati di Venezia e della Laguna, riprodotti da Pietro Fragiacomo. Questo soggetto permette nuovamente un esplicito confronto tra pittori “nordici” e pittori italiani: così, ad esempio, si può notare che le inusuali inquadrature degli stagni proposte da Klimt, quelle delle betulle di Oskar Zwintscher o quelle del sottobosco innevato proposte dal finlandese Akseli Gallen-Kallela sono state riprese da alcune tele di Wolf Ferrari. In questa sezione è presente l’unica pittrice rappresentata nella mostra, la svedese Anna Boberg, un’autodidatta che iniziò a partecipare alla Biennale di Venezia dal 1905: il suo “Lago glaciale” evidenzia notevoli somiglianze rispetto alla “Palude d’inverno” di Leo Putz.

Zwintscher, Oro e madreperla. Laurenti, Visione antica

Nella sezione “Le maschere e i volti” dedicata al ritratto emerge con prepotenza l’influenza degli studi psicanalitici. Il volto è concepito come specchio dell’anima, dell’interiorità, della psiche: i ritratti sono pervasi da un’atmosfera onirica e avvolti dai misteri dell’inconscio. Il particolare che colpisce più di tutti è l’occhio: grande, nitido o indefinito. L’accostamento di quadri di Oskar Zwintscher con quelli di Cesare Laurenti e di Leo Putz per il ritratto femminile o con quelli di Gino Parin per il ritratto maschile conferma il giudizio di Vittorio Pica in merito all’influenza dei “nordici” sulla pittura italiana.

Racchiuso in una cornice dorata, tra due colonnine, quasi fosse la pala d’altare di una religione pagana, “Il peccato” di Franz von Stuck è il quadro centrale della sezione intitolata “Venere senza pelliccia”. Nella pittura dei “nordici” il corpo nudo femminile si carica di una travolgente carnalità, di una potente sensualità, più potente di ogni simbolismo, talvolta ancora latente. Lentamente la donna si scopre, in atteggiamento ammiccante. E anche quando assume posture tradizionali nell’ambito della pittura, la nudità non ha nulla di idealizzato: in “Oro e madreperla” Oskar Zwintscher ritrae una donna nuda, distesa su un lettino, simile a tante “veneri” dell’arte, ma questa non ha nulla di divino.

Edvard Munch, Chiaro di luna. Edvard Munch, La vanità L’esposizione termina con una sala dedicata alle acqueforti e alle litografie, a cui è stato dato il titolo “Virtuisismi in nero”. Queste opere, realizzate da Klinger, von Stuck e Martini, sono caratterizzate da ambientazione notturna, luce lunare, orrore e mistero: in esse l’aurea “nordica”, che non si contraddistingue certo per la vivacità dei colori, è presente in misura non inferiore rispetto alla pittura policroma. Tra questi quadri spicca in particolare un gruppo di litografie di Much, il pittore dell’“Urlo”, che riesce a esprimere la stessa profonda drammaticità anche in piccole opere in bianco e nero. Il celebre artista norvegese partecipò alla Biennale di Venezia sono nel 1910, esclusivamente con alcune incisioni.


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SPORT in PRIMO PIANO

LO neWs

Rugby Il grande campione del passato promozionerà lo sport nel territorio

Calcio Adriese

santi ha LasciatO La panchina

S

tefano Santi non è più l’allenatore dell’Adriese. Infatti, dopo la sconfitta interna contro il Sarego lo stesso ha dato le dimissioni che sono state accettate dalla società. Il presidente Scantamburlo ha nominato l’adriese Sante Longato nuovo direttore sportivo che ha avuto il compito di trovare il nuovo allenatore , e di trovare gli stimoli giusti per far ripartire il motore di questa Stefano Santi squadra che in sette partite ha racimolato la miseria di quattro punti, l’ultimo dei quali nel pareggio nel derby contro il Rovigo. La scelta, è una scelta interna, con Emanuele Cancellato, ex giocatore della Spal che da quest’anno allenava gli Allievi regionali e che ora ha il compito di far risalire la prima squadra verso posizioni più consone alla rosa a disposizione. Un derby che aveva visto un’Adriese sotto di due reti e nella ripresa anche con un giocatore in meno per l’espulsione del capitano Vito Antonelli, ma che era sta capace, complice anche un distratto Rovigo, di ribaltare il risultato. La riscossa dell’Adriese, avrebbe dovuto partire da lì, da quella rincorsa che ha visto i granata recuperare due gol e invece nelle due successive partite sono arrivate altrettante sconfitte. Un’Adriese che non ha mai incantato per gioco, nonostante la rosa di primissima qualità: una rosa che anche nello scorso campionato era qualitativa, ma, sempre con Santi timoniere, si era salvata nello spareggio. Quest’anno la rosa vede giocatori come Furlanetto, Antonelli, Nonnato, Castellan tanto per fare qualche nome, ai quali si è aggiunto un attaccante come Guerrino Gasparello che non ha bisogno di tante presentazioni. Senza dimenticare un certo Paolo Macchia e il giovane di buone prospettive Migliorini. Insomma, una squadra che dovrebbe contendere all’Arzichiampo e al Villafranca la testa della classifica e che invece, come lo scorso anno, è relegato in zone decisamente non consone. In più occasioni il pubblico ha protestato nei confronti di mister Santi, ma la società ha sempre fatto quadrato difendendo l’operato del tecnico. Una squadra che dopo 22 giornate è al decimo posto in classifica (su sedici squadre), con 27 punti, quattro sopra la zona play out, con sette partite vince, 6 pareggiate e nove sconfitte: 20 i gol fatti, 30 quelli subiti. Il tempo per recuperare, c’è.

Naas Botha torna in Polesine di Cristiano Aggio

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a Rovigo rugbistica a fine aprile riabbraccerà uno dei campioni stranieri più amati: Naas Botha, il numero 10 sudafricano che a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 si è conquistato un posto fisso nel cuore di ogni tifoso della Rugby Rovigo. L’ex numero 10 degli Springboks sarà in visita in Polesine a partire dal prossimo 29 aprile e fino al 5 maggio in occasione della 40esima edizione del torneo di rugby giovanile “Aldo Milani” (in calendario il 3 e 4 maggio). L’idea di riportare Naas Botha in Polesine, a oltre 10 anni dalla sua ultima visita ufficiale, è stata proposta da Roberto Aggio presidente del Club Aldo Milani. “Allora il mio era solo un sogno, ma oggi il fatto di essere riuscito a organizzare la visita di un campione di questo calibro è per me motivo di grande orgoglio – dice Aggio - grazie ad Alberto Osti siamo riusciti a contattarlo e ad avere il suo consenso, poi è iniziata la ricerca degli sponsor e strada facendo abbiamo unito i nostri intenti con quelli del Coni, rendendo possibile questa operazione”. “Come Coni abbiamo accolto con entusia-

Nella foto il campione sudafricano che a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 si è conquistato un posto fisso nel cuore di ogni tifoso della Rugby Rovigo

La sua presenza consentirà di rivivere una parte importante della storia sportiva polesana smo la possibilità di collaborare con il Club Aldo Milani per riportare a Rovigo Naas Botha – ha spiegato il delegato provinciale Marco Bonvento - si tratta di un testimonial ideale per sostenere uno dei punti cardine del nostro progetto, ossia quello della promozione dello sport nel territorio. La sua presenza ci consentirà, non solo di

rivivere una parte importante della nostra storia sportiva, ma soprattutto di trasmettere alle nuove generazione la voglia di sognare e pensare in grande che c’era allora e che oggi in parte è andata perduta Per venerdì 30 aprile è in programma un incontro con le scuole a Badia Polesine e una successiva visita alle varie squadre della Zhermack Badia. Il 2 maggio toccherà agli studenti rodigini confrontarsi con l’ex numero 10 rossoblù, mentre alla sera si terrà un convegno dedicato alla continua trasformazione dello sport professionistico.

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ra dalla partita contro il Pordenone, dello scorso campionato (che decretò il passaggio tra i professionisti) che non si vedeva il comunale di Porto Tolle stracolmo di gente. L’occasione è stata la partita contro la Spal, una festa per la comunità deltina, culminata con la vittoria per 1-0 grazie al gol di Pettarin al 30’ del primo tempo. La Spal era terza in classifica, il Delta di mister Favaretto, naviga nelle zone basse della classifica e sta facendo di tutto per mantenere la categoria, così tanto voluta dal suo presidente Mario Visentini. La gara con la Spal, in Polesine, è sempre vissuta in maniera particolare. E come non ricordare quel 17 dicembre 2006, quando Rovigo e Spal giocavano in serie C2 e si alternavano la testa della classifica. La vicinanza delle due province acuisce il campanilismo, anche se di derby certamente non si può parlare. In quel lontano 2006, il Rovigo viaggiava come “fenomeno” nelle zone alte della classifica della C2, ove, come capolista, s’alternava con la Spal. Una partita tra una squadra blasonata che voleva tornare ancora più in alto e la squadra-miracolo, la squadra-sogno che si era già fatta apprezzare per mezza Italia, andando a vincere, la settimana prima a Roma contro la Cisco Roma dell’ex laziale Paolo Di Canio. Anche il 2 marzo, come quel lontano 17 dicembre 2006, il tempo è stato inclemente, ma lo spettacolo offerto dal pubblico è stato veramente una cosa grandiosa. Allora, lo stadio Gabrielli di Rovigo vide la presenza di oltre 5 mila persone, un record storico. Il 2 marzo

Vittoria per 1-0 grazie al gol di Pettarin al 30’ del primo tempo erano 1500 le persone che hanno assistito alla vittoria del Delta contro la blasonata Spal, quelle che il “piccolo” comunale, che fino a qualche anno fa disputava il campionato di Promozione, poteva ospitare. La vittoria contro i ferraresi ha dato un forte stimolo alla squadra deltina per il proseguo del campionato: tutti uniti per la ricerca di una salvezza miracolo, nonostante tutti i problemi relativi alla “grana” per l’impianto di illuminazione non a norma per le regole della Lega Pro. Nonostante tutto, Cano, Petras, Bertoli, Melucci, Politti, Pettarin, Migliorini, Baldrocco, Soligo, Laurenti, Conti, Gherardi, Ferretti, Mogos, Del Bino, Frigerio, Valim, Marangon devono continuare uniti alla ricerca di quel miracolo che si chiama salvezza e sperare di rivedere il comunale di Porto Tolle ancora così pieno e festante. Non è poi utopia. Cr.Ag.


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