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Periodico d’informazione locale. Anno XXII XXI n. n. 136 28 - -Poste PosteItaliane Italianes.p.a. s.p.a.- -Spedizione SpedizioneininAbbonamento AbbonamentoPostale Postale- -D.L. D.L.353/2003 353/2003(convertito (convertitoininLegge Legge27/02/2004 27/02/2004n° n°46) 46)art. art.1, 1,comma comma1, 1,NE/PD NE/PD
Porto Viro Fornaci, la scuola elementare chiude Pochi bambini pag.
Rosolina I furti preoccupano Incontro sul tema e parte la polemica
Porto Tolle Classifica farsa, Barricata spopola “Il futuro è qui”
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www.lapiazzaweb.it Marzo 2015
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L’informazione locale è sempre con te: IL DELTA HA LA SUA MISS LA FINALE è ANDATA A SARA
Febbre da gioco, una malattia seria
Sara Boscolo è Miss Delta del Po. La bella diciottenne di Rosolina è stata scelta come nuovo volto dell’associazione Naso da Tartufi alla selezione finale del concorso che si è recentemente tenuto. pag. 15
Gioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici. pagg. 24-25
taglio di po, sull’unione dei comuni prevale la cautela
politica, si candida tosi e spacca la lega
Unione dei Comuni, avanti adagio. Non ha fretta il Comune di Taglio di Po, anche alla luce della decisione dei Comuni di Ariano e di Corbola di valutare anche altre municipalità per eventuali aggregazioni di servizi e simili. pag. 16
All’interno del giornale
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Dal Tar schiaffo al Delta Si torna a cercare il gas
Annullato il “blocco” imposto dalla Regione per tutelare l’ecosistema del Basso Polesine, via libera ai camion con meccanismi vibranti per individuare i giacimenti
L’onirico Rousseau in mostra a venezia
on la bocciatura della richiesta del permesso di ricerca di idrocarburi contenuto nella deliberazione della Giunta regionale del Veneto del 30 dicembre 2013, la Regione pensava di aver messo una pietra sopra alla caccia al gas presente nel sottosuolo polesano. Ma così non è stato. Il Tar di Venezia, infatti, ha accolto il ricorso della Northsun Italia e ha annullato l’atto regionale nel quale si esprimeva il di-
In una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese. pag. 31
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La Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. pag. 28
niego all’istanza di ricerca, in recepimento delle conformi conclusioni della Commissione regionale per la valutazione di impatto ambientale. Il progetto in questione si chiama “La Risorta” e interessa i comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze ed Ariano Polesine in provincia di Rovigo, oltre a quelli di Berra, Mesola, Jolanda di Savoia e Codigoro in provincia di Ferrara.
La stessa Provincia di Rovigo si era pronunciata con un secco no alla richiesta dell’azienda che è, di fatto, una controllata dell’australiana Po Valley Energy. Un no che ora rischia di rimanere sulla carta. Intanto, il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin ha presentato una proposta di modifica alla legge del Parco per bloccare anche questo tipo di ricerche. pag. 13
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a sentenza del Tar può non piacere. E’ magari giusto non piaccia. Ma è sacrosanta. Del resto, la differenza tra una democrazia e una dittatura sta proprio in questo: in democrazia, è permesso tutto ciò che non è esplicitamente vietato, in una dittatura è vietato tutto ciò che non è esplicitamente permesso.
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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di febbraio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Sport, dell’Isis Rovigo hacker, e di Chiara Schiavon che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni, e Stefano Callegaro vincitore di Masterchef! seguici su www.lapiazzaweb.it
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Renzi ci regala la banda ultra larga. Arrivasse almeno la banda larga…
L’Italia è il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo
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on so se capita a tutti ma capita certamente a molti. Internet non è per nulla veloce in tanti, troppi comuni del Veneto. Una regione che già rispetto ad altre è avanti su tutto, figuriamoci su questo. Eppure! La banda larga è lontana a venire persino nelle zone industriali figuriamoci a casa mia! Ora però, promette il premier, tutto cambierà perché “la comunicazione sulla banda ultra larga – ha affermato Matteo Renzi – è l’abc del nuovo alfabeto economico” del Paese. Come dire che la banda larga è un genere di prima necessità per le nostre imprese che, per competere su scala mondiale hanno bisogno, come minimo, di essere veloci e al passo con i tempi della tecnologia. Purtroppo però l’Italia sconta un ritardo mostruoso, tanto che nel 2014 risultava ancora il Paese con la minor copertura di reti digitali di nuova generazione (Nga) in Europa, sotto la media europea di oltre 40 punti percentuali per l’accesso a più di 30 Mbps, un 20% di copertura, contro il 62% europeo; con la prospettiva di giungere solo nel 2016 al 60% di copertura a 30 Mbps e in assenza di piani di operatori privati per avviare la copertura estensiva a 100 Mbps. Una realtà dura da capire prima ancora che da accettare. E noi veneti dovremmo essere i primi a lamentarcene vista la nostra
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propensione al lavoro veloce e all’efficienza ad ogni costo. Ben venga dunque lo sforzo del governo Renzi che ha varato il piano per la banda larga con obiettivi di copertura fino al 50% della popolazione a 100 Mbps (Megabyte per secondo) entro il 2020. L’investimento sarà ingente Il piano prevede investimenti pubblici per 6 miliardi da qui al 2020 “che – ha spiegato il ministro Delrio – avranno un effetto moltiplicativo”, spingendo i privati a investire a loro volta e “permetteranno all’Italia di superare gli obiettivi europei”. Altri 2 miliardi saranno messi dalle aziende in base ai piani di investimento già annunciati. Infine il governo spera di riuscire a “sollecitare” le imprese a investire ulteriori 4 miliardi. L’impegno dei privati, putroppo e per forza di cose è fondamentale e da questo dipenderà la copertura dell’intero territorio italiano. “Il piano sulla banda ultra larga - ha spiegato il ministro Guidi - garantirà al Paese le autostrade digitali con le corsie giuste come quelle di qualsiasi altro paese europeo che voglia competere nei mercati globali”. Ottimo a dirsi, difficile a farsi visto che ancora oggi navighiamo in rete non attraverso autostrade digitali ma attraverso sentierini accidentati di campagna, ogni tanto incespicando su “una buca intergalattica” che ci disconnette e addio al resto del mondo!
Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile (ad interim)
Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 16 29 marzo agosto 2015 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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Il BLOG DEL DIRETTORE La lettera di una lettrice fornisce lo spunto per parlare di un argomento di grande attualità: è bene fidarsi dei vaccini oppure no? Come ci si informa davvero? Una delle Ulss del Veneto va a trovare le mamme a casa loro? Un’ingerenza o giusta informazione? seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
IL SONDAGGIO E’ entrata nel vivo la campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Vien da chiedersi, però, viste gli esiti di altre elezioni regionali degli ultimi tempi, se i veneti ci credono ancora. Votare serve? seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
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4 Argomento del mese EMERGENZA E POLEMICA La nostra provincia non si tira indietro per soccorrere chi arriva qui per sfuggire a morte e persecuzione. Ma ha sollevato varie perplessità la decisione di sistemare qui anche un gruppetto di profughi che da programma avrebbe dovuto essere gestito da Padova. Il prefetto rassicura: “Sistemazione temporanea”. E si cerca di snellire la burocrazia
Soccorso ai profughi,
di Eiisa Barion
Ambiscono allo status di rifiugiati. La metà di loro però quasi certamente non lo avrà
La soglia massima di presenze in provincia è stata fissata a quota 160. Frequenti i ricambi
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ali, Senegal, Costa d’Avorio. Da anni il Polesine sta accogliendo i profughi provenienti da varie zone dell’Africa e che raggiungono le coste italiane per la maggior parte attraverso i cosiddetti “viaggi della speranza”. Di sbarchi l’Italia ne registra quasi ogni giorno: migliaia i migranti che, attraversato il Mediterraneo, arrivano sulle nostre coste e vengono soccorsi. Altrettanto spesso si registrano invece gravi tragedie in cui perdono la vita centinaia di persone. Anche il Polesine, in tutto questo, sta facendo la propria parte, accogliendo una quota di migranti che, dai centri di accoglienza, vengono destinati in Veneto. Non solo: la provincia di Rovigo sta facendo uno sforzo che va oltre il massimo stabilito. Per intenderci: il Ministero dell’Interno ha deciso che la nostra regione può ospitare una quota di migranti pari a 3.742 persone e la loro accoglienza è regolata dal Tavolo di coordinamento regionale formato dai prefetti di tutte le sette province che si sono riuniti intorno alla metà di febbraio per fare il punto della situazione. La strategia finora seguita dalle Prefetture è stata quella di rivolgersi agli organismi di volontariato e alle
strutture ricettive per consentire una distribuzione diffusa per numeri medio piccoli sul territorio provinciale fino ad una quota massima stabilita sulla base della popolazione residente. Quota che per il Polesine si aggira intorno alle 150/160 persone. Ma proprio nei giorni scorsi il numero di migranti alloggiati in varie strutture del territorio (una sessantina si trova, ad esempio, tra l’hotel Delta park e Villaregia a Porto Viro, altri sono stati ospitati all’ostello Canalbianco di Arquà Polesine) è stato superato di qualche decina. Già, perché a Loreo, nella struttura Piccola Venezia di Retinella, sono stati collocati 39 nuovi migranti dei quali ben 34, secondo quanto riferito dal prefetto Francesco Provolo, sarebbero stati assegnati alla provincia di Padova mentre la prefettura rodigina aveva dato la disponibilità ad accogliere solo cinque nuovi arrivi da aggiungere ai 152 già presenti. Va detto che, sempre secondo il prefetto Provolo, la loro permanenza in Polesine sarà molto breve, al punto da non alterare, di fatto, la quota massima di migranti assegnata alla nostra provincia, fissata intorno alle 160 persone. La quasi totalità dei profughi in Polesine sono infatti in
attesa del riconoscimento della protezione internazionale da parte della commissione territoriale, al centro, proprio in questi giorni, di un’azione di riorganizzazione sull’asse GoriziaVerona-Padova. La protezione internazionale può assumere diverse forme ma per qualcuno, però, c’è anche la bocciatura: in media, come ha spiegato Carlo Zagato, presidente di Porto Alegre, la cooperativa che si occupa del loro inserimento sociale, il 50% delle richieste viene respinto per la mancanza dei requisiti. Ciò che è certo, comunque, è che, complice la campagna elettorale alle porte, sul tema dei profughi si sta scatenando una vera e propria battaglia politica che vede in prima linea i partiti del fronte anti-immigrazione come ad esempio Forza Nuova e la Lega Nord con in testa il governatore Luca Zaia, in cerca di essere confermato per altri cinque anni alla guida del Veneto. Dall’altra ci sono amministrazioni di segno politico opposto, come ad esempio il Comune di Porto Viro, che si sta impegnando a portare avanti nuovi progetti di integrazione sociale rivolti proprio ai profughi presenti sul suo territorio.
il progetto integrazione e lavoro
A Porto Viro sono una risorsa preziosa
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el mare di polemiche che la presenza dei profughi sta scatenando a livello politico in Polesine, c’è chi considera i migranti una risorsa e non un problema. E’ il caso del comune di Porto Viro in cui sono presenti circa 60 profughi accolti nell’ambito delle operazioni di soccorso Mare nostrum. Sono alloggiati all’hotel Delta Park, in attesa del riconoscimento della protezione internazionale ed è rivolto proprio a loro il progetto avviato dalla giunta, guidata dal sindaco Thomas Giacon, insieme ad alcune associazioni, alla cooperativa sociale Porto Alegre di Carlo Zagato e alla Comunità missionaria Villaregia di padre Giorgio Parenzan. Il progetto prevede che alcuni di questi ragazzi (la loro età, in media, si aggira intorno ai 25 anni) siano impiegati in alcune attività di utilità sociale non retribuite nelle associazioni Gruppo iniziative per l’ambiente, Le dune, Ads Calcio Porto Viro, Acras Murazze e nella cooperativa sociale Titoli minori. “L’obiettivo – spiega l’assessore alle Politiche sociali Tania Azzalin – è quello di promuovere l’inclusione sociale di questi ragazzi. Le attività serviranno a promuovere la corresponsabilità e la reciprocità dei beneficiari nei confronti della comunità locale. Credo sia un’iniziativa importante che non solo dà la possibilità di impegnare il loro tempo ma anche di promuovere la conoscenza ed il coinvolgimento dei richiedenti protezione internazionale nella vita sociale”. Ai ragazzi, benché non retribuiti, sarà garantita un’assicurazione da parte delle associazioni o della cooperativa Porto Alegre. El. Ba.
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Argomento del mese 5 I contrari
Polesine in prima fila Il caso I giovani si lamentano delle lungaggini nell’iter burocratico per il loro status
E scatta pure la protesta. Pacifica, ma decisa di Elisa Barion
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profughi ospiti in Polesine sono alloggiati in diverse strutture ricettive dislocate sul territorio. Il tavolo di coordinamento delle Prefetture venete ha stabilito che debbano essere divisi in piccoli gruppi. E qualcuno di loro, nei giorni scorsi, si è fatto sentire, arrivando fino a Rovigo. E’ il caso di alcuni ragazzi del Mali che in questo momento si trovano a Porto Viro, alcuni alloggiati all’hotel Delta Park altri a Villaregia, una sessantina in tutto. Mentre il Comune ha varato un progetto di integrazione sociale che li vede protagonisti insieme ad alcune associazioni locali, questi ragazzi, di età media intorno ai 25 anni, verso la fine del mese di marzo hanno protestato pacificamente occupando un incrocio della città bassopolesana per un paio d’ore. Quattro di loro, invece, sono arrivati a bordo di un furgoncino nel capoluogo chiedendo di essere ricevuti dal prefetto. Nessuno scompiglio e nessuna protesta dai toni forti ha caratterizzato l’incontro: il dialogo con i funzionari della Prefettura è stato sereno e pacifico. Tutto questo mentre a Porto Viro una decina di loro stava seduto o in piedi ad occupare le strisce pedonali all’incrocio tra via Zara, via Battisti e corso Risorgimento. Fermi lì, davanti agli occhi dei cittadini, hanno srotolato uno striscione bianco come segno della loro protesta silenziosa e pacifica. I ragazzi sono in attesa che la commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale li convochi individualmente per valutare le loro richieste. Ma, a quanto riferisce Carlo Zagato, presidente della cooperativa sociale Porto Alegre che si occupa della loro accoglienza, “i tempi burocratici stanno risultando più lunghi del previsto”. E aggiunge: “Di norma questa procedura si avvia in pochi mesi ma i nuovi arrivi hanno fatto dilatare i tempi”. Vedersi riconoscere la protezione internazionale consentirebbe loro di potersi invece muovere liberamente per raggiungere i parenti nel Nord dell’Europa.
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Forza Nuova non ci sta
“Rubano i diritti dei nostri avi” L
a presenza dei profughi in Polesine, come in tutto il Veneto, ha avuto conseguenze sul piano politico. Diverse sono state infatti le voci contrarie alla loro presenza sul territorio che si sono sollevate da più fronti. In primis quella del governatore Luca Zaia che pochi giorni fa è intervenuto affermando senza mezzi termini che “l’emergenza profughi dal Nordafrica, gestita in Libia dai terroristi dell’Isis, e in Italia dalle organizzazioni malavitose, diventerà invasione, una specie di guerra in cui il nemico usa come armi degli esseri umani di fatto ridotti in schiavitù”. E ha aggiunto: “Noi diciamo basta, i territori dicono basta. Occorre prendere immediatamente contromisure efficaci, la prima delle quali è il blocco navale come deterrente alle partenze. La seconda è convogliare in un fondo internazionale la valanga di milioni che si spendono per Frontex e per un’accoglienza che non è tale e utilizzarli per portare aiuto alle popolazioni che soffrono nei loro paesi”. Il presidente del Veneto cita anche il caso di Loreo dove l’arrivo di 39 nuovi profughi nella struttura Piccola Venezia di Retinella era stato pianificato senza che il sindaco fosse avvertito: “Questa è prepotenza istituzionale, non gestione di un’emergenza perché in un colpo solo si offende la dignità dei cittadini, delle istituzioni locali e anche degli immigrati che, una volta sbarcati, vengono trattati come pacchi postali da spedire il più lontano possibile, il prima possibile”. Dalla parte del governatore è schierata la Lega Nord di Rovigo i cui militanti da settimane distribuiscono dei volantini al mercato e davanti alle chiese la domenica mattina per protestare contro l’immigrazione clandestina. Per loro la questione è strettamente collegata al tema della sicurezza: “La sicurezza per noi è un tema importante visto che furti e rapine sono ormai all’ordine del giorno così come i continui sbarchi Manifestazioni incontrollati di immigrati. La situazione di dissenso anche è ancora più allarmante per il fatto che dalla Lega. Allarme tra questi potrebbero esserci infiltrati dei per le infiltrazioni terroristi dell’Isis” ha dichiarato Alberto dell’Isis Cavalieri snocciolando alcuni dati: “Secondo i dati della Frontex (l’agenzia europea per la gestione della cooperazione alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Ue), gli immigrati clandestini nei primi mesi del 2014 erano aumentati dell’823% per arrivare ad un totale nell’intero 2014 di oltre 170mila. Questi dati sono allarmanti visto che solo una piccola parte sono rifugiati politici, e tutti gli altri che fanno? E’ un traffico di esseri umani, uno dei tanti business delle mafie. Questo non è essere xenofobi o razzisti, ma realisti e razionali”. Sulla stessa linea anche Michele Capanna, sempre della Lega Nord: “Mare Nostrum è un’operazione che incentiva l’immigrazione clandestina dragando le casse dello Stato di risorse che potrebbero invece essere impiegate per gli italiani in difficoltà. Solo una minima parte di migranti è costituita da veri rifugiati politici”. E proprio a Porto Viro, dove i profughi hanno protestato contro i tempi lunghi della commissione territoriale che si occupa del riconoscimento della protezione internazionale, nei giorni scorsi si è svolta una manifestazione di protesta dei militanti di Forza Nuova. Durante il mercato settimanale del sabato tra via Roma e piazza Marconi, gli esponenti del partito, per voce del loro coordinatore provinciale Enrico Mantoan, hanno fatto sapere: “Questa manifestazione vuole dare voce al popolo italiano che si vede derubato dei diritti guadagnati dai propri avi e si trova beffeggiato dal governo che continua a finanEl. Ba. ziare un’immigrazione sconsiderata”.
6 Porto Viro La storia Due atleti di Porto Viro sono vicecampioni del mondo di judo
Provate voi a metterli ko... Andrea e Stefano, due ragazzi normali ai quali la passione ha regalato un grande sogno di Elisa Cacciatori
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ampioni indiscussi del judo, nella specialità del katame no kata, Andrea Fregnan e Stefano Moregola hanno dato lustro al nome della città non solo in ambito nazionale ma raggiungendo il podio nelle qualifiche europee e mondiali. Li abbiamo incontrati con il loro allenatore, Fabrizio Gazzignato, per conoscere la storia di una passione strettamente connessa all’impegno e al sacrificio. Da quanto tempo praticate la disciplina? “Andrea ha cominciato a praticare judo nel 1990, Stefano nel 1993. Le gare abbiamo invece iniziato a farle a partire dal 2010”. Qual è il titolo più importante che avete ottenuto fino ad oggi? “Di certo l’argento agli ultimi Mondiali a Malaga”. Qual è stata l’ultima vittoria conquistata? “L’oro a Catania nella seconda prova del Gran Prix Kata Judo 2015 con la Coppa
L’allenatore: “Hanno raggiunto un livello impensabile, per me sono come due figli” Sicilia, il 7 febbraio” Quanto e come vi allenate? “Ci alleniamo 5 giorni su 7, due ore circa al giorno. Il lunedì, mercoledì e venerdì sera facciamo Judo, mentre il martedì e il giovedì sala pesi in pausa pranzo”. Come vi ha cambiato una passione che è diventata un impegno? “Ha cambiato di certo il nostro modo di allenarci e il numero degli impegni, ma in fondo siamo sempre noi stessi. Non ci siamo di certo montati la testa per questo”. Qual è la vostra più grande soddisfazione? “La nostra più grande soddisfazione è sapere che c’è gente orgogliosa di noi, il nostro maestro in primis, e che nel nostro ambiente siamo considerati atleti di alto meSSaGGIo
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livello”. Perché consigliare questa disciplina? “È da consigliare perché oltre che giovare al fisico, il judo è una disciplina che forma caratterialmente e insegna valori molto importanti nella vita”. Progetti per il futuro? “L’unico obiettivo è vincere il prossimo mondiale”. I risultati ottenuti e la passione che accomunano i due portoviresi sono il frutto di un lavoro di squadra e dell’allenamento compiuto da sempre a fianco del Maestro Fabrizio Gazzignato, figura di riferimento per i due giovani. “Con Andrea e Stefano abbiamo raggiunto un obiettivo impensabile – racconta Gazzignato – Sapere che due miei allievi sono vicecampioni del mondo è un immenso orgoglio, oltre che una soddisfazione. E’ come se fossero i miei figli, li alleno da quando avevano sette anni. Siamo un gruppo, un team che lavora assieme. Ho messo tanto del mio ma loro sono arrivati a questo
Andrea e Stefano con l’allenatore Fabrizio livello con sacrificio e impegno per raggiungere i giusti risultati, è il massimo che un maestro possa chiedere”. “Tanti sono gli allievi che hanno cominciato con me - racconta ancora l’allenatore dei due campioni - tanti mi danno soddisfazioni, ma loro hanno raggiunto un livello
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impensabile per un club di paese come il nostro. Oggi l’obiettivo è di vincere il mondiale a settembre dopo che si sono classificati due volte al terzo posto e, l’anno scorso, li ha decretati vicecampioni del mondo, secondi solo ai giapponesi”. E allora, un grande in bocca al lupo a entrambi.
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Il ministro Andrea Orlando all’incontro “Legalità, giustizia, sicurezza: il Veneto volti pagina”
Azzalin: “Zaia esaspera i toni, ma si dimentica sempre di parlare dei due suoi compagni di governo Galan e Chisso” “Bisogna costruire una giustizia intelligente velocizzando i processi e ripensando il sistema delle pene. L’Italia è ben al di sopra la media europea per la spesa carceraria ma ha il tasso di recidiva più alta: questo è il segno che il sistema deve essere ripensato dalle fondamenta. Anche per quanto riguarda l’intervento su un fenomeno che è sì cresciuto, la microcriminalità, ma che è stato così amplificato da nascondere i confini ben più inquietanti della macrocriminalità”. Ha esordito con queste parole il ministro Andrea Orlando intervenendo all’incontro “Legalità, giustizia, sicurezza: il Veneto volti pagina” organizzato a Rovigo dal Partito democratico. Insieme al ministro, è intervenuto il consigliere regionale Graziano Azzalin, che ha focalizzato l’attenzione sul quadro regionale: “In questo momento di campagna elettorale già aperta – ha sottolineato - bisogna essere in grado di separare l’analisi della realtà dalla propaganda che, soprattutto la Lega, utilizzano facendo leva sulle paure dei cittadini. E’ buffo pensare che ogni giorno il presidente della Regione, ovvero colui che ha la responsabilità di governare il Veneto, si diletti nell’elencare furti ed episodi di microcriminalità come in un mattinale delle forze dell’ordine, quasi che lui non abbia alcun ruolo. Fra l’altro, se prendiamo per buone le sue affermazioni sull’emergenza sicurezza, bisognerebbe concludere che lui in cinque anni è stato inutile e, forse, anche per questo è il caso che vada a casa”. “Non solo – ha aggiunto Azzalin – ma due dei più grandi criminali, che con il patteggiamento hanno ammesso le proprie colpe e che hanno flagellato il Veneto in questi ultimi tempi erano due suoi compagni di governo, Galan e Chisso: solo
Graziano Azzalin con il ministor Andrea Orlando
come parziale risarcimento delle tangenti intascate hanno restituito 4,6 milioni di euro. Di questo sarebbe bene si occupasse il presidente Zaia. Aldilà dei gravissimi episodi di corruzione emersi con il cosiddetto ‘sistema Mose’, che rappresentano la ferita più grave alla giustizia ed alla legalità perché coinvolgono ed infangano le stesse istituzioni che dovrebbero garantire quei principi, la presenza stabile della criminalità organizzata in Veneto è dimostrata con evidenza da numerose indagini. Da qui nasce la volontà e la necessità di dare delle risposte politiche a questo continuo processo e una legge che potesse arginare tali fenomeni rappresentava l’inizio. Nel dicembre 2012 è stata approvata all’unanimità la legge 48, che fa seguito al seminario regionale promosso dal gruppo consiliare del Pd per scrivere in modo condiviso le ‘Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile’. Un testo importante che, tuttavia resta largamente disatteso. E forse ci sarebbe anche da chiedersi perché”.
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rosegue l’educazione ambientale nelle scuole con il progetto attivato dall’associazione Gruppo Iniziativa per l’Ambiente che sta interessando in queste settimane le classi II° A e B della scuola primaria “Monsignor Tiozzo” di Donada. L’iniziativa, che prende il nome di “Educazione all’ecologia e ambiente nella scuola”, ha previsto, dopo una lezione sugli alberi, la messa a dimora di una piantina per ciascun alunno al parco giochi di Borgo Mimose lo scorso autunno. Recentemente, ad arricchire la serie di interventi, è stato l’esperimento “Fai nascere una piantina dal seme o per talea” che ha visto impegnati gli alunni, con la collaborazione dei dirigenti dell’associazione Laura Gramolelli e Vincenzo Mancin e delle insegnanti del plesso, nel riempimento con terriccio di alcune fitocelle in cui sono stati inseriti tre semi di leccio provenienti dal vivaio del servizio forestale regionale di Porto Viro. In altri contenitori sono inoltre stati introdotti dei rametti di
pioppo cipressino e di salice opportunamente tagliati. Il risultato dell’esperimento
Lezioni ed esperimenti per scoprire la magia e il grande fascino dell’ecosistema sarà visibile tra qualche settimana, dopo che il tutto sarà adeguatamente innaffiato per far germogliare i semi e le talee. Entro un mese gli alunni saranno testimoni della nascita delle prime foglioline e potranno a loro volta ripetere l’esperimento a casa. A ciascuno di essi è infatti stata consegnata una fitocella provvista di due semi. “Si tratta di lezioni semplici – fa sapere Vincenzo Mancin – che sono però state vissute dai bambini con grande partecipazione ed entusiasmo che permettono così di comprendere alcuni aspetti pratici di come si comporta la natura”. El. Ca.
8 Porto Viro Scuola I due soli iscritti non bastano a garantire la continuità del plesso. Si chiude
Fornaci, adesso è proprio finita di Elisa Cacciatori
Editoriale
Sì alle trivelle in Adriatico. Possibile!!? di Lorenzo Zoli* segue da pag.
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La storia non finisce però qui. La struttura non sarà dismessa, ma aprirà alle associazioni del luogo
a scuola primaria di Fornaci chiude. Si conclude così una vicenda che è cominciata da qualche anno tra alti e bassi e che se da un lato ha visto l’amministrazione provare fino all’ultimo a salvare la struttura, dall’altro vede la scelta come unica soluzione possibile di fronte alla continua contrazione del numero di iscritti nella scuola della località donadese. In vista del prossimo anno, le famiglie di due soli alunni che hanno dato la propria preferenza all’istituto non potevano di certo garantire l’attivazione della classe che avrebbe dovuto contare almeno una quindicina di componenti e, dopo un periodo di congelamento del plesso, la scelta in via definitiva è parsa più che giustificata. A confermare la chiusura dell’istituto è stato l’annuncio dato in via ufficiale dalla fiduciaria del comprensivo Luciana Milani e dalla consigliera comunale con delega alla Pubblica istruzione Rita Ferrari in occasione di un incontro destinato a tutti i genitori degli alunni che si apprestano a frequentare nel prossimo anno scolastico il percorso formativo nelle scuole primarie del territorio. Se da un lato le due famiglie che hanno scelto sa dall’amministrazione comunale, il dirigente del Fornaci hanno dovuto rivedere la propria scelta modi- comprensivo, i genitori, il consiglio parrocchiale di ficando l’iscrizione dei figli e optando per una scuola Fornaci e il parroco. diversa, dall’altro la notizia della chiusura del plesso Dopo una serie di incontri organizzati per sonnon ha sorpreso particolarmente i portoviresi. Che la dare l’effettivo interesse delle famiglie nei confronti sorte della primaria di Fornaci della scuola di Fornaci è risultafosse a rischio lo si era infatti Una decisione to più che chiaro che l’intento già capito da diverso tempo e la triste ma che dei genitori fosse quello di scelta di congelarla per l’anno ormai era scegliere le classi delle scuole scolastico in corso lasciava di purtroppo nell’aria primarie del centro. Dal canto certo presagire come sarebbe da diverso tempo suo l’amministrazione dopo andata a finire. che aveva provato a rendere I soli otto iscritti rimasti nell’anno 2014/2015, più allettante l’offerta formativa di Fornaci con la quattro nella classe quarta e quattro di quinta, sono settimana corta e un rientro pomeridiano oltre al così stati trasferiti alla primaria di Taglio di Donada servizio di trasporto a carico del Comune, di fronte in quella che è risultata essere una scelta condivi- all’assenza della volontà dei residenti non ha potuto
NEWS
Di più proprio non si poteva fare per salvare la scuola elementare di Fornaci. Solo due famiglie per il prossimo anno scolastico avevano espresso la preferenza per l’istituto del luogo fare altro che giungere a quella che è parsa essere la soluzione più logica serrando definitivamente le porte della struttura alle classi della primaria. La struttura di proprietà del Comune non resterà però chiusa del tutto. A quanto confermato dal sindaco Thomas Giacon l’edificio dovrebbe ora diventare un punto di riferimento per alcune delle associazioni del territorio. L’intento è infatti di destinare i locali alle sedi di alcuni dei sodalizi che attualmente non dispongono di un posto che possa fare da punto di riferimento per gli associati. Così, se la scuola non riscuoteva più l’interesse dei residenti, ora non è escluso che in questa nuova veste la struttura possa invece apparire maggiormente allettante e riscuotere un numero maggiore di consensi.
Quindi, in mancanza di una legge che impedisca la ricerca di idrocarburi in Alto Adriatico con la metodologia del vibroseis, i giudici hanno fatto ciò che dovevano: annullare il “no” della Regione alla esplorazione, basato su una norma appunto regionale non più al passo con i tempi. Certo: anche una bambino capirebbe che la ricerca è quasi certamente finalizzata allo sfruttamento dei giacimenti. Ma questo non è un problema dei magistrati: è giusto che non lo sia. E’ un problema dei politici. Sta a loro ora difendere il territorio. E magari trovare una volta per tutte una via per lo sviluppo che non passi necessariamente per lo sfruttamento intensivo, per le grandi infrastrutture, per l’attesa di qualche investitore che si metta le mani sul cuore e dirotti qui i suoi progetti. E’ una via facile, questa. Ma costellata di disillusioni. Pensiamo al caso Enel: 10 anni di promesse, di annunci mirabilanti per la centrale di Porto Tolle. Avrebbe dovuto essere convertita prima a combustibile tipo Orimulsion, poi a carbone. Si è parlato di investimenti per oltre 2 miliardi di euro, di centinaia di posti di lavoro. Alla fine, Enel ha mollato: non se ne farà nulla. Non si può sempre dipendere dagli altri. Il territorio va difeso, valorizzato, tutelato, pensato 365 giorni all’anno. Non solo quando all’orizzonte si palesa una possibile minaccia. Bello – davvero – che ora il mondo politico faccia quadrato contro le estrazioni e la subsidenza. Ma non deve essere questo il movente, perlomeno quello prioritario, per capire che nel Delta abbiamo un tesoro. Un Parco che è un tesoro vero. Rendersene conto, pianificare, investire, anche creare. Trovare una strada per lo sviluppo che in altri paesi è realtà per decenni. E all’improvviso, quasi senza accorgersene, le trivelle non faranno più paura.
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it
Il progetto vincente
L’ORTO DELLA SCUOLA IN LIZZA PER FINIRE ADDIRITTURA ALL’EXPO DI MILANO
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all’orto della scuola all’Expo di Milano. “Abbiamo riso imparando” è il progetto di plesso che potrebbe portare gli alunni della primaria di Porticino a prendere parte all’evento mondiale dal padiglione scuola. L’idea è semplice ma del tutto innovativa: far immergere gli alunni nel mondo dell’agricoltura, dalla preparazione del terreno, alla semina, al raccolto, capendo le necessità e i tempi della natura secondo le stagioni. Ed ecco che con
la collaborazione del presidente dell’associazione Le Dune Dismo Milani, l’inventiva della referente di progetto Cristina da Re, la testimonianza sull’importanza degli orti da parte del responsabile Wwf di Rovigo Eddi Boschetti, il consenso delle altre docenti che si sono fatte parte attiva nella realizzazione dell’iniziativa e la curiosità degli alunni, a ottobre è stato possibile ricavare nel giardino della scuola un piccolo appezzamento di terreno da adibire ad
i g g da oINE il -L N O è OVO NU SITO
orticello “rigorosamente biologico”, come precisano dall’istituto. Ciò che ha colpito i responsabili del concorso indetto dall’ufficio scolastico regionale in vista dell’Expo, e che ha portato una delegazione di alunni all’orto botanico di Padova per presentare il progetto, è stata quella che viene definita come una vera e propria aula a cielo aperto. Nel filmato preparato per il concorso regionale sono gli stessi bambini a raccontare di quell’orto. El. Ca. A scuola dalla terra, per crecsere
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Porto Viro 9 Servizi Il centro visite riaprirà ad aprile con tante novità e migliorie
Le Dune pronte a svelarsi Non solo un nuovo percorso: ci sarà anche un centro di formazione ambientale da scoprire di Elisa Cacciatori
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iaprirà al pubblico ad aprile in una nuova veste il centro visite Le Dune di via Cao Marina immerso nella pineta di Fornaci. Saranno le escursioni previste in occasione della XI Notte Europea della Civetta ad inaugurare la riapertura dell’area che attualmente è in fase di riqualificazione. Gli interventi in corso prevedono la manutenzione del percorso didattico-educativo che attraversa l’area e il completo rifacimento della struttura, punto di riferimento nell’area, che sarà realizzata in legno e provvista di una torretta e fungerà da punto di osservazione
La banda
L’associazione gestirà una porzione ancora più ampia della pineta di Fornaci studio della flora e della fauna nel parco archeologico delle dune fossili a Donada. Dopo la demolizione del vecchio fabbricato sorgerà il centro di formazione ambientale, destinato ad attività scientifico-didattiche e all’esposizione di elementi tipici del territorio che rappresenteranno la natura delle dune fossili nel
delta del Po. Nella porzione di pineta interessata dalla riqualificazione, dopo lo scavo per le posa delle condutture dell’acqua e dell’elettricità, procedono gli interventi di sostituzione e posizionamento dei montanti in legno danneggiati e usurati dal tempo che caratterizzano le recinzioni perimetrali. I lavori prevedono anche la costruzione di un pontile di legno, un’opera necessaria per consentire anche alle carrozzine di proseguire il percorso tra le sommità delle due dune senza imbattersi in alcun ostacolo. Inoltre, come da progetto,
Corsi, passione e una donazione L’Inverno e’ alle spalle, ora e’ di nuovo tempo di musica!
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orna, dopo la sosta invernale, la Banda Musicale cittadina di Porto Viro con tante novità e qualche nota in più aprendo le porte ai sostenitori e ai futuri soci. Il sodalizio ha ripreso in pieno l’attività con i corsi musicali, le prove della Banda e del-
Una parte del nuovo percorso del centro visite Le Dune si procederà con la posa di tre nuovi cancelli d’ingresso, con la riqualificazione dei sentieri e con l’installazione della cartellonistica necessaria ad una corretta fruizione dell’area che attualmente resta chiusa al pubblico. Ma le novità per Le Dune superano i confini dell’area. Dismo Milani, presidente dell’associazione, sta procedendo in accordo con l’amministrazione e il servizio forestale re-
la Junior Band. Recente è anche la convocazione della riunione del direttivo dell’associazione presieduta da Ivo Pregnolato con un momento di generosità destinato alle future generazioni. Per l’occasione è stato dato particolare risalto all’iniziativa del portovirese Nazareno Belluco, appassionato di musica e canto, che ha voluto donare un trombone a tiro ed un flauto traverso alla Banda Musicale, per permettere ai nuovi allievi di approcciarsi alla disciplina musicale. I consiglieri, in un coro unanime, hanno
gionale di Padova e Rovigo alla sottoscrizione di un documento per la gestione di un’ulteriore porzione di pineta nella località di Fornaci di proprietà regionale per mettere in salvo l’area in passato più volte presa di mira dai vandali. Proprio in questo senso si andrà a sistemare anche il capanno che si trova in via L. Pirandello, che già in passato è stato più volte pulito e liberato da immondizie dai volontari.
espresso un vivo compiacimento per un gesto che, accostato ai corsi di musica della banda gratuiti e aperti a tutti gli appassionati garantirà nuove possibilità agli amanti della musica. La Banda ha, di fatto, recentemente esteso l’invito di aderire al gruppo anche ai cittadini proprio in vista delle imminenti elezioni per eleggere il nuovo consiglio. Coloro che si ritengono interessati a sostenere la banda possono partecipare attivamente alla vita del sodalizio tanto apprezzato in città. El. Ca.
10 Porto Tolle Il personaggio Riccardo Zanellato ospite dell’Università del Tempo libero
Il basso incanta gli Usa ma ritorna al... Canarin di Guendalina Ferro
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ontinua l’escalation artistica professionale di Riccardo Zanellato, il cantante lirico “basso”, rientrato in questi giorni a Porto Tolle, dopo una serie di apparizioni in tv e il Requiem di Giuseppe Verdi a Minneapolis, diretto da Roberto Abbado. Un appuntamento al quale seguirà un’altra tappa artistica, dal 21 marzo al 1 aprile, prevista al Teatro San Carlo di Napoli ,dove Riccardo si esibirà nel personaggio di Timur dell’opera “Turandot” di Giacomo Puccini. ”Un ruolo, Timur, che avevo cantato nel 1994, all’inizio della mia carriera per poi cimentarmi in ruoli più impegnativi afferma l’artista - Ora, sarà un piacere riproporlo al pubblico napoletano”. Nonostante la sua fama artistica internazionale Riccardo Zanellato, una delle dieci voci liriche più quotate al mondo, non ha dimenticato le sue origini e i suoi compaesani. Infatti, proprio in occasione di una lezione all’Università del tempo libero nel suo comune nativo, Riccardo ha improvvisato, davanti a una platea di pubblico che gremiva la sala della musica, una breve performance canora sostituendo le parole dell’inizio di una nota aria tratta dalla “Sonnambula” di Vincenzo Bellini, “vi ravviso a luoghi ameni” con le parole ”passo per il monte del molo …per arrivare al Canarin”. Un momento, che ha destato la simpatia dei portotollesi che hanno risposto con una vera e propria ovazione. Gli stessi,che lo scorso mese si sono organizzati per andare a vedere il melodramma serio in tre parti di Vincenzo Puccini intitolato i Pu-
Una sua improvvisazione giocosa ha scatenato l’entusiasmo e il divertimento ritani, dove al teatro dell’opera di Firenze, Riccardo Zanellato ha interpretato sir Giorgio Valton. Tra i partecipanti anche Anna Romito del comitato “donare con gioia”che commenta: “L’esperienza al teatro di Firenze è stata meravigliosa e doppiamente emozionante nel vedere Riccardo Zanellato esibirsi. Noi come comitato promoviamo eventi culturali, le cui offerte raccolte sono destinate alle persone bisognose. In questa nostra mission possiamo contare anche nella collaborazione di Riccardo Zanellato, fiore all’occhiello per il nostro comune, che si dimostra sempre sensibile alle nostre iniziative a beneficio del prossimo”. “Proprio in questo periodo - commenta l’assessore ai Servizi sociali di Porto Tolle Leonarda Ielasi - in azione sinergica con il comitato ‘Donare con gioia’, le associazioni di volontariato e Riccardo Zanellato, stiamo
Di ritorno da Minneapolis e pronto a ripartire, ha divertito e lusingato i suoi compaesani
Riccardo Zanellato, basso lirico tra i più quotati organizzando per il 6 giugno nella chiesetta di Tolle un grande evento di beneficenza, nel corso del quale si esibiranno giovani talenti del luogo e con la partecipazione del noto regista Marco Pucci Catena, per la raccolta fondi destinati destinati all’acquisto di derrate alimentari che saranno poi distribuite, attraverso la colletta alimentare, alle famiglie indigenti del nostro Comune”. L’evento di beneficenza sarà inserito in una delle pause artistiche del cantante lirico, che dopo Napoli, sarà ad aprile nella città tedesca di Dresda per interpretare Jacopo Fiesco nel Simon Boccanegra, il melodramma in un prologo e tre atti di Giuseppe Verdi. Successivamente ritornerà in Cina per un concerto in cui si esibirà come componente dello star sistem della lirica. Senza mai dimenticare la sua Porto Tolle.
CENTRALE Per la mancata riconversione
lavoratori sfiduciati, attacco ai politici
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ono stanchi e sfiduciati, ma sono soprattutto arrabbiati. I lavoratori della centrale Enel di Polesine Camerini, ora che il progetto di riconversione della centrale Enel di Polesine Camerini appare definitivamente tramontato, se la prendono con i politici. Lo hanno fatto con una nota del 6 marzo, con la quale chiedono conto a numerose figure di primo piano del panorama politico regionale del perché di un atteggiamento giudicato sin troppo remissivo nei confronti di Enel, anche dopo che questa “ha cancellato un investimento da 2 miliardi e mezzo”. Destinatari delle critiche sono l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, che non avrebbe partecipato al tavolo dedicato alla questione, ma anche il governatore del Veneto Luca Zaia, nonostante in passato abbia speso più di una parola in favore della necessità di un intervento importante nell’impianto. Secondo i lavoratori, non è ancora il momento di gettar la spugna: al di là della riconversione a carbone della centrale, che appare ormai tramontata, ci sarabbe spazio per un progetto alternativo. Gu. Fe.
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* l’ iniziativa non è cumulabile, nè divisibile e scade il 31/01/2015
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12 Porto Tolle Territorio Una trasmissione radiofonica scatena la rabbia del Basso Polesine
Brutta Barricata? “No, questo è il futuro” Businaro (Legambiente): “Sondaggi inutili” Boschetti: “Il nuovo turismo parte da qui” di Guendalina Ferro
Ne parla l’assessore Ielasi
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arricata, spiaggia di incomparabile bellezza, è stata presa di mira dalla trasmissione radiofonica Caterpillar. Secondo il sondaggio, sarebbe tra le spiagge più brutte d’Italia. In merito Giorgia Businaro di Legambiente Rovigo commenta: ”Queste classifiche radiofoniche come quelle sui social network riguardo località più belle o più brutte lasciano lo spazio che trovano. Si basano su criteri totalmente soggettivi e sulle opinioni di chi, in quel momento, interviene nel dibattito con una telefonata, un sms o un post su Facebook. Certo, essere citati da media nazionali e locali può influire molto sull’immagine e, di conseguenza, sull’economia di una località ma, sinceramente, credo sia stato creato tanto clamore per nulla”. Barricata, così come Boccasette, è da anni inserita nella guida blu di Legambiente, che premia le migliori località balneari italiane secondo rigorosi criteri: uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, stato delle aree costiere, mobilità, energia, qualità delle acque e sistemi di depurazione, gestione dei rifiuti, iniziative per la sosteni-
L’IDEA
Giorgia Businaro bilità, enogastronomia, qualità di spiagge e fondali, percorsi culturali e naturalistici. “Il concetto di bello o brutto contano poco o niente - continua la Businaro - Le località turistiche polesane hanno capito come la qualità ambientale sia un fattore di competizione sul mercato e, nonostante qualche residua e retriva resistenza, si sono rese conto di come Parchi e Aree protette siano un vero e proprio motore di sviluppo per i territori che hanno la fortuna di ospitarle. Auspichiamo che il Parco del Delta del Po veda presto riaccendersi i riflettori sul proprio futuro e che politiche integrate con la vicina Emilia Romagna possano far partire meSSaGGIo
polItICo a paGamento a CUra Del
nuove sinergie e nuovi progetti di sviluppo turistico ed economico”. ”Io sono d’accordo con il sondaggio di Caterpillar - commenta scherzosamente Eddi Boschetti del Wwf di Rovigo - perché Barricata è stata paragonata con spiagge come Rimini, Riccione. Realtà turistiche che abbiamo cercato di emulare come modelli in questi anni e ora ne stiamo pagando le conseguenze. La realtà è che il nostro Delta del Po ha una vocazione completamente diversa”. “Barricata infatti - conclude - ha delle potenzialità ambientali che non sono state ancora sfruttate al meglio, per un turismo naturalistico. In questo contesto la spiaggia rappresenta un corollario di una proposta turistica più ampia del l’entroterra è parte integrante. Queste sono le nuove proposte future, a differenza delle mega infrastrutture come Rimini e Riccione che stanno tramontando”.
E
’ nato nel 2013 il primo progetto di Pubblica utilità della Provincia. Una risposta sociale concreta , attivata dal tavolo di concertazione di un sistema in rete che coinvolge Consvipo, Comuni (23 nel 2014 e ora 38 nel 2015), Regione Veneto, Fondazione Cariparo e aziende private con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo e la riqualificazione professionale di persone disoccupate in situazioni di disagio, (67 nel 2014 e un centinaio previste nel Leonarda Ielasi 2015) da impiegare in lavori di pubblica utilità. Una progettualità che permette di dare una risposta più forte alla drammatica domanda di lavoro che viene dal nostro territorio e di alleviare condizioni di disagio sociale altrimenti senza alcuna concreta prospettiva. Non solo. Si tratta infatti anche di una concreta opportunità per i comuni che non riescono più né ad assumere né a soddisfare tutti i servizi richiesti dai cittadini, perché vincolati dal patto di stabilità.. Le assunzioni passano per cooperative esterne, selezionate dalle stesse amministrazioni comunali in base a criteri di solidità economica (anticipano i soldi per gli stipendi) ed esigenze reali rispetto ai servizi da espletare. “Le attività che vengono realizzate stanno portando un beneficio non solo per i lavoratori coinvolti ma anche per le collettività locali che potranno usufruire dei maggiori servizi che con queste risorse potranno essere prestati”, spiega l’assessore comunale Leonarda Ielasi. Gu. Fe.
GrUppo ConSIlIare reGIonale partIto DemoCratICo veneto
Farmaci cannabinoidi, Azzalin s’infiamma: mandata in fumo la legge approvata dal consiglio
“Con le linee guida in pratica se ne limita l’applicazione ad una trentina di pazienti” Si accende lo scontro sui farmaci derivanti da cannabis dopo la pubblicazione della delibera che contiene linee guida in base alle quali l’applicazione viene circoscritta ai “pazienti affetti da grave spasticità da lesioni midollari che non hanno risposto alle terapie. Particolarmente duro l’attacco del consigliere Graziano Azzalin, che era stato proprio uno dei promotori di una proposta di legge poi confluita nella legge “Disposizioni relative alla erogazione dei medicinali e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche”. “Basta con gli slogan smentiti dai fatti e con le prese in giro – attacca - ancora una volta assistiamo ad atti che non sono conseguenti con i proclami e, in questo caso, lo si fa giocando addirittura con la salute dei veneti: il Veneto, infatti, era stata la seconda Regione dopo la Toscana a dotarsi di una legge sull’uso dei derivati cannabinoidi, approvata all’unanimità dal consiglio regionale. Dopo due anni e mezzo la Giunta ha approvato la delibera attuativa e scopriamo che di fatto rende assolutamente inutile la legge e ne sconfessa in toto la ratio. Questo equivale a dire che si restringe talmente tanto il campo di applicazione da ricomprendere al massimo un trentina di pazienti in tutto il Veneto, ignorando non la più recente letteratura in materia, inevitabilmente scarsa dal momento che si tratta di cure innovative, ma anche l’importanza della sperimentazione di nuovi farmaci che permetterebbero a centinaia di pazienti di tentare la strada di cure con preparati galenici a base di cannabinoidi”. Il Consigliere sottolinea fra l’altro, come “proprio il Polesine, che ospita il centro sperimentale di ricerca sulla canapa è preso in giro due volte. Con la delibera è stato dato uno schiaffo al consiglio, ai medici veneti e, soprattutto, ai tanti malati che speravano che questa legge potesse offrire loro nuove opportunità di cura, fra l’altro ammettendo, come si legge nelle stes-
Pubblica utilita’: lavoro al tempo della crisi
L’intervento di Graziano Azzalin
se linee guida, che vi sono ragioni sufficienti per credere che la Cannabis medicinale possa aiutare in caso di dolore e spasmi muscolari o crampi associati a sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale, nausea, perdita di appetito, perdita di peso e debilitazione dovuti a cancro o Aids, nausea e vomito associati a chemio o radioterapia per il trattamento di cancro, epatite C o Hiv, dolore cronico associato al sistema nervoso, sindrome di Gilles Tourette e glaucoma resistente alle terapie”. Secondo Azzalin, fra l’altro, “tutto questo avviene non solo in controtendenza rispetto anche alle scelte che stanno compiendo non solo Regioni decisamente più lungimiranti come la stessa Toscana, ma anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che recentemente ha affermato che i farmaci cannabinoidi sono una risposta per i pazienti con patologie gravi come Sla, sindrome di Tourette e sclerosi. e tali farmaci verranno impiegati nella terapia del dolore. Una chiusura incomprensibile che non si spiega nemmeno in termini di risparmio: infatti un medico veneto di un centro di terapia del dolore potrà, per esempio, inserire sottopelle uno stimolatore in grado di dare impulsi elettrici direttamente al midollo spinale, con una procedura molto costosa, invasiva e non scevra di complicanze, ma rimborsata dalla Regione, mentre non potrà prescrivere un estratto di cannabis, a meno che il malato non se lo paghi”.
“TITOLI MINORI” QUI L’AIUTO E’ COOP
L
’idea di fondo che guida la cooperativa sociale Titoli Minori che agisce e gestisce nei territori delle province di Venezia e Rovigo varie strutture, tra cui comunità educative per minori e centri diurni per disabili è “che non ci sono situazioni o persone irrecuperabili, perché attraverso un paziente percorso di accompagnamento chiunque può trovare un suo equilibrio e una sua serenità”. Ad affermarlo Massimo Mantoan, responsabile della Titoli minori per il territorio bassopolesano. ”Da 4 anni infatti su Porto Tolle - spiega - grazie alla grande disponibilità dell’amministrazione comunale e al lavoro congiunto con tre associazioni del Delta del Po (Barriere Invisibili, Luce Sul Mare e Down Rovigo) portiamo avanti insieme la gestione di un centro aggregativo per persone con disabilità dove ospitiamo per tre giorni alla settimana una ventina di persone speciali. “Al Ponte per” le attività sono prevalentemente laboratoriali e il primo interesse è la socializzazione delle persone disabili e non, il centro è anche divenuto casa delle associazioni e sono presenti ben 20 associazioni locali, quindi lo scambio e l’interazione sono all’ordine del giorno e ciò crea grandi opportunità per le persone disabili di socializzare. “Sono dell’idea - prosegue Massimo Mantoan - che se non avessimo incontrato persone con un alto senso civico e un’amministrazione attenta ai bisogni sociali una progettualità importante come ‘Il ponte
per..’ non avrebbe potuto realizzarsi con tale successo. Le storie di vita personale che si riuniscono in questo luogo sono numerose e amo ricordare come alcune delle persone presenti prima fossero spesso a casa con i propri genitori, senza essere impegnate in alcuna attività”. Diverse le storie degli ospiti come Luigino, da un anno parte del gruppo o come la storia di S., donna quarantenne che vive con il padre vedovo ed anziano. S. frequenta da un anno il centro ed ha iniziato un percorso d’ integrazione sociale importantissimo considerato che non aveva più stimoli per uscire di casa. Da molti anni la sua vita
Tante storie umane, di persone che ce l’hanno fatta scoprendo lo stare assieme si può dire sia cambiata radicalmente, nel gruppo si é amalgamata, ha aumentato le autonomie personali e ne ha acquisite di nuove. Sempre in prima linea e sorridente S. ha davvero ripreso a vivere pienamente e ad interagire in società. “Sono dell’idea - chiude Mantoan - che la vera forza del sociale sia consentire di uscire insieme dai vari problemi che quotidianamente si presentano e che sia compito delle amministrazioni spingere le eccellenze locali ad operare insieme, poi sta alla cooperazione e al volontariato comprendere ciò e creare Gu. Fe. la famosa rete”.
Ariano 13 Il caso Il Tribunale sconfessa la Regione: “Si cerchino pure i giacimenti”
Gas, la mazzata del Tar Passa la linea della società richiedente: la ricerca non invasiva non può essere bloccata di Francesco Campi
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on la bocciatura della richiesta del permesso di ricerca di idrocarburi contenuto nella deliberazione della Giunta regionale del Veneto del 30 dicembre 2013, la Regione pensava di aver messo una pietra sopra alla caccia al gas presente nel sottosuolo polesano. Ma così non è stato. Il Tar di Venezia, infatti, ha accolto il ricorso della Northsun Italia e ha annullato l’atto regionale nel quale si esprimeva il diniego all’istanza di ricerca, in recepimento delle conformi conclusioni della Commissione regionale per la valutazione di impatto ambientale. Il progetto in questione si chiama “La Risorta” e interessa i comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze ed Ariano Polesine in provincia di Rovigo, oltre a quelli di Berra, Mesola, Jolanda di Savoia e Codigoro in provincia di Ferrara. La stessa Provincia di Rovigo si era pronunciata con un secco no alla richiesta dell’azienda che è, di fatto, una controllata dell’australiana Po Valley Energy. Un no
Numerosi i Comuni del Delta interessati e ce ne sono anche nel Ferrarese che ora rischia di rimanere solo sulla carta, visto che il via libera del Tar permetterà alla Northsun di iniziare le operazioni di ricerca. E’ bene chiarire che non si tratta (almeno per il momento) di trivellazioni, ma di ricerche che avvengono attraverso i cosiddetti “vibroseis”. “Il metodo – si legge nel progetto - consiste nel fare vibrare una massa di alcune tonnellate appoggiata sul terreno e quindi trasmettere una sollecitazione (a bassa energia e periodo di alcuni secondi) di durata variabile nel tempo. Gruppi (catene) di geofoni registrano poi le onde riflesse dai diversi strati del sottosuolo. La metodologia di indagine è indiretta e di tipo non distruttivo”. E’ proprio per questo motivo che il tribunale amministrativo ha dato ragione alla
Northsun. La principale motivazione del no all’istanza di ricerca sollevata da parte della Regione, infatti, era che l’area interessata ricadeva grosso modo nell’areale del Parco regionale del Delta del Po e che proprio la legge regionale 8 settembre 1997, n. 30, all’art. 30, comma 1, lett. b), dispone che “è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo”. Tuttavia, oltre al fatto che, per esempio i comuni di Gavello e Villanova Marchesana sono esclusi da una simile tutela, la Northsun ha avuto buon gioco nel far accogliere dai giudici la tesi secondo la quale le attrezzature relative al vibroseis, che non sono né pozzi né impianti, ma attrezzature montate su camion, non ricadono nell’esplicito divieto della legge istitutiva del Parco. La sentenza del Tar è chiara: l’utilizzo di veicoli denominati “vibroseis”, che costituisce la tecnica meno invasiva di indagine della composizione del sottosuolo, dato che le eventuali alternative evidenziate nello
Vibroseis: la nuova metodologia di ricerca è passata studio di impatto ambientale (massa battente o esplosivo) si rivelano maggiormente impattanti, e in un tale contesto non appare pertanto giustificata la prospettazione da parte della Regione della necessità di una rinuncia alle attività previste da parte della ricorrente, perché una tale rinuncia comporterebbe il sacrificio dell’utilità perseguita
dall’iniziativa nonostante la sostanziale assenza di effetti significativi dal punto di vista ambientale. Che l’utilità finale perseguita sia lo sfruttamento degli eventuali giacimenti di metano non rappresenta un motivo sufficiente per fermare fin da subito ogni tentativo. Le ricerche, quindi, possono partire.
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Rosolina 15 L’incontro Dopo i numerosi furti Rosolina Shopping ha organizzato una serata
Il paese chiede più sicurezza. Ed è polemica Scontro sulla mancata partecipazione delle forze dell’ordine. Vitale: “Stavano lavorando”
VOLONTARIATO Aido prepara l’anno sociale 2015 Tanti impegni e idee per la comunità
di Elisa Cacciatori
A
Rosolina si fa il punto sulla sicurezza, il prossimo appuntamento coi cittadini è in previsione il 9 aprile. Dopo l’ondata di furti che ha preoccupato indistintamente residenti e realtà commerciali del territorio, l’associazione Rosolina shopping tramite il presidente Fabio Porzionato e su richiesta degli associati ha organizzato una serata per discutere la problematica. Alla sala civica sono intervenuti oltre al direttivo del sodalizio alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, il consigliere regionale Stefano Falconi e la rappresentante del comitato notturna privata nel centro cittadino. Dibattuto di Ca’ Morosini, località del territorio rosolinese è stato anche il ruolo della videosorveglianza più volte presa di mira dai ladri che sono entrati in presente nel territorio comunale. All’incontro, diversamente da quanto azione sia nelle abitazioni sia annunciato, non hanno nei bar. Com’è facile immagi- Particolarmente però partecipato le forze nare, l’iniziativa ha dato adito colpita dai recenti dell’ordine, questione che a un acceso dibattito, animato furti è stata in particolar modo da chi si è soprattutto la zona ha dato il via a una querelle politica tra il capogruppo trovato vittima di furti e talvol- di Ca’ Morosini consiliare di Rosolina mota truffe anche porta a porta. Alcuni dei partecipanti, per lo più i commercianti derna Giancarlo Degrandis e il sindaco Franco che fanno parte di Rosolina shopping, hanno lan- Vitale. Degrandis ha deciso di scrivere al prefetto ciato l’idea di affidarsi a un servizio di vigilanza di Rovigo, dicendosi preoccupato per quanto ac-
IL CONCORSO ECCO MISS DELTA
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ara Boscolo è Miss Delta del Po. La bella diciottenne di Rosolina è stata scelta come nuovo volto dell’associazione Naso da Tartufi alla selezione finale del concorso che si è recentemente tenuto alla discoteca Fonderie Musicali di Volto di Rosolina. L’iniziativa realizzata dal sodalizio portovirese e da Radio Diva Fm è giunta a conclusione dopo le selezioni di “Miss Summer” che hanno compreso le due tappe di Porto Viro e Rivà di Ariano Polesine la scorsa estate e la semifinale di “Miss Winter” che si è tenuta a Rosolina. A contendersi il titolo in occasione della finalissima sono state dieci bellissime provenienti dai territori di Rosolina, Loreo, Porto Viro e Taglio di Po. La serata condotta da Annalisa Tabacchin, dopo il saluto del presidente dell’associazione Mirco Avanzo, ha visto le ragazze cimentarsi dapprima in un defilè in abiti casual e di seguito in una passerella in abbigliamento sportivo. Alle due uscite se n’è aggiunta una terza in abiti eleganti e, infine, un’ultima decisiva passerella nei loro stessi vestiti scelti per l’occasione. A decretare colei che ha saputo distinguersi tra tutte per bellezza, portamento e classe è stata una giuria composta da alcuni giornalisti, dall’assessore allo Sport Riccardo Zanella, dal fotografo portovirese Luciano Siviero, da Mirco Guarnieri, titolare di un negozio di abbigliamento a Porto Viro, dal dj Luca Antolini, dal responsabile comunicazione dell’associazione Naso da Tartufi Enrico Bonafè e dal presidente Mirco Avanzo. La miss eletta e incoronata dal pre-
Dieci in tutto le bellissime che si sono contese la fascia, premiate le prime tre sidente dell’associazione Avanzo non solo si è aggiudicata la coroncina e la fascia del concorso ma un weekend per due persone in Italia e un book fotografico. Al secondo e terzo posto si sono invece distinte due giovani portoviresi. Al secondo posto è stata premiata da Luca Antolini la diciottenne Nicole Ferro mentre al terzo posto Silvia Matera di diciassette anni. Ad entrambe è stata consegnata una targa a ricordo della serata. Le tre ragazze sono state invitate a partecipare alla decima edizione della festa El. Ca. del tartufo.
Una massiccia partecipazione all’incontro testimonia quanto sia sentita la questione della sicurezza caduto. “Il sindaco ha giustificato l’assenza delle forze dell’ordine – ha considerato - dapprima sostenendo che erano in servizio, e poi, messo alle strette dal consigliere comunale Ferro Fabrizio, ammettendo che il comandante della polizia locale era a casa per suo stesso ordine”. Vitale ha ribadito le proprie ragioni. “Mi sembrava di essere stato chiaro – ha controbattuto- ripetendo per ben tre volte al consigliere Ferro, che ero presente in veste di ospite, e quindi non tenuto a estendere l’invito ad altri, e che le forze dell’ordine avevano motivato l’assenza perché impegnate nel presidio del territorio”.
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’Aido di Rosolina, realtà di volontariato che conta nel territorio oltre duecento soci, si appresta ad organizzare l’attività associativa del 2015. A fare il punto sulle iniziative in cantiere è il presidente della comunale e consigliere provinciale Giovanni Santin. In occasione della recente assemblea ordinaria-intermedia dell’anno in corso gli associati hanno potuto conoscere la programmazione dell’anno in presenza del direttivo, del presidente provinciale Alessio Nallio e della presidente dell’Avis rosolinese Alessandra De Lazzari. Quest’anno saranno diverse le attività che impegneranno il sodalizio tra novità e tradizioni consolidate. A febbraio i soci sono stati parte attiva nella realizzazione di un incontro con gli studenti delle classi terze della scuola secondaria Marin Sanudo di Rosolina. L’iniziativa mira a far conoscere anche alle nuove generazioni il senso e il valore della donazione attraverso la presentazione dell’associazione a livello territoriale ma anche nazionale. L’Aido sarà inoltre presente alla manifestazione prevista per la ricorrenza del 25 aprile e parte attiva nella realizzazione a maggio e a settembre delle biciclettate in collaborazione con Avis, manifestazioni che di anno in anno raccolgono sempre più consensi. A luglio, ancora in sintonia con l’Avis, non mancherà la partecipazione al torneo serale di beach volley a Rosolina mare e a novembre la castagnata di San Martino. L’annata si concluderà a dicembre con la presenza dei volontari al banchetto informativo dei mercatini di Natale.
“Resto con te”
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Una “Via Crucis” in musica, per rivivere attraverso canti, parole ed immagini la Passione del Signore. Questo è “Resto con te”, il recital presentato sabato 14 marzo al teatro “Goldoni” di Cavarzere dal gruppo “I colori dell’arcobaleno” di Cavarzere. Il lavoro ripercorre il triduo pasquale, alternando parti in musica ad altre recitate ad altre ancora in cui sono state le immagini ad evocare il mistero pasquale. I vari momenti sono stati proposti in modo da evidenziare l’attualità di personaggi e situazioni, per far capire che celebrare la Pasqua non è semplicemente ricordare un fatto, ma riviverlo facendolo diventare per ognuno di noi una vera occasione di rinascita. Alla presenza in scena di un Gesù colto soprattutto nella sua umanità anche nelle situazioni più terribili, fa da contraltare quella di Pilato che apre e chiude il recital e nel quale non è difficile cogliere l’uomo di oggi, tante volte tiepido ed opportuni-
sta e non disposto ad assumere posizioni ‘scomode’ anche se magari riconosce il valore della verità. E invece scegliere proprio di restare con Gesù anche nel buio del Golgota è l’unico modo di giungere alla Luce vera della Pasqua. Un pubblico molto numeroso ha seguito con grande attenzione e partecipazione la rappresentazione. Il gruppo musicale (coro, solisti e strumentisti) ha prodotto un’eccellente esecuzione, dimostrando una volta di più di aver raggiunto un ottimo livello artistico. Al gruppo si sono unite le efficaci voci recitanti di Stefano Giorio e di Paolo Fontolan. C’è stata inoltre la presenza dei bambini della scuola materna “S. Caterina” di Ca’Venier, preparati ed accompagnati dalle suore di S. Chiara da Fiuggi. Si è trattato certamente di una bella serata, che ha aiutato tutti i partecipanti ad accostarsi con fede al mistero della Pasqua. La rappresentazione sarà replicata sabato 28 marzo a Canale di Ceregnano (Ro).
16 Taglio di Po Servizi Dopo l’iniziale entusiasmo ora spuntano varie alternative da valutare
L’Unione dei Comuni adesso è a forte rischio di Silvia Boscaro
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l percorso di unione dei servizi intrapreso tra il Comune di Taglio di Po e quelli di Ariano nel Polesine e Corbola si trova oggi in una fase di stallo. Solo il 29 settembre scorso, durante il Consiglio Comunale, si era proceduto con l’approvazione all’unanimità dell’atto di indirizzo relativo l’Associazione di Comuni per l’esercizio delle funzioni e la gestione dei servizi. In sostanza, i tre Comuni, che avevano già assicurato la gestione in forma associata, obbligatoria per Ariano nel Polesine e Corbola (popolazione inferiore ai 5mila abitanti) attraverso il Gruppo intercomunale di Protezione civile dell’Isola di Ariano, la gestione associata del servizio di Polizia locale e il Consorzio delle case di riposo (Ciass), avevano deciso di comune accordo di procedere anche con la gestione associata della pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale, con l’edilizia scolastica e la gestione dei servizi scolastici e con la funzione dei servizi in materia statistica compresi nei servizi demografici. Diversi nel frattempo sono stati gli incontri e le riunioni svoltesi tra le tre amministrazioni comunali coinvolte e da queste è emersa da parte del Comune di Taglio di Po la volontà di procedere con le convenzioni relative le ultime tre funzioni solo dopo un’analisi approfondita. Da sottolineare il fatto che il processo di aggregazione delle funzioni, obbligatorio per i Comuni al di sotto dei 5mila abitanti, secondo gli obblighi di legge doveva essere avviato entro il 31 dicembre 2014.
In molti ora paiono preferire la fusione e non si guarda più solo ad Ariano e a Corbola
Alberto Fioravanti: l’assessore illustra l’iter del progetto
gate sarebbero state poi sottoposte ad uno step di controllo al 30 giugno 2015 per valutarne l’efficacia e decidere se proseguire o meno nel percorso intrapreso”. “Contestualmente, - specifica Fioravanti – è emersa la volontà di Ariano nel Polesine e Corbola di iniziare un nuovo percorso con le amministrazioni di Loreo e Pettorazza probabilmente perché con l’aggregazione delle funzioni con il nostro Comune la fusione sarebbe stata poi definitiva. Questa volontà apre chiaramente un nuovo scenario”. “A fronte di questa situazione - chiude - Taglio di Po ha deciso quindi di prendere in considerazione percorsi alternativi in piena autonomia, mantenendo comunque valide le proposte messe sul tavolo dal nostro Consiglio Comunale”.
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA con il patrocinio di:
NEWS Una proposta che piace
Acqua, la casetta va sempre forte
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Intanto il termine ultimo per aggregare le funzioni è stato prorogato di un anno Tale scadenza è stata posticipata al 31.12.2015. “La volontà del nostro consiglio comunale – spiega il vicesindaco di Taglio di Po Alberto Fioravanti – è quella di continuare con il percorso intrapreso, con l’aggregazione dei servizi e uffici dei Comuni dell’Isola di Ariano. Ma questo percorso non deve tramutarsi nella semplice firma di atti e convenzioni su carta. La nostra volontà è quella di arrivare a un punto di arrivo: la fusione. Per questo, durante un incontro, i capigruppo riuniti avevano presentato due proposte, specchio della volontà di tutto il consiglio comunale: approvare le convenzioni per la gestione associata delle funzioni non attualmente aggregate e contestualmente avviare entro marzo 2015 le procedure per una consultazione referendaria per verificare la volontà delle popolazioni residenti circa la fusione dei tre Comuni. Tali convenzioni non ancora aggre-
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a casetta dell’acqua installata in Piazza della Repubblica al Villaggio Perla, inaugurata il 26 ottobre 2013, continua a riscuotere un grandissimo successo. Merito di un’acqua buona, sicura e ad un prezzo di mercato estramamente favorevole per i cittadini. A confermarlo i dati raccolti per l’anno 2014: sono stati consumati quasi 300mila litri totali di media in un mese, dei quali 190mila di acqua naturale e 103mila di gasata, con una media giornaliera di 816 litri. Fornitrice dell’acqua è l’azienda friulana “Chiaraacqua”, specializzata nell’installazione di casette dell’acqua e fornitura della stessa. L’acqua, raccolta dai bacini idrografici del territorio, è microfiltrata attraverso un filtro meccanico per togliere le impurità e un filtro a carboni attivi per eliminare le sostanze chimiche. E’ sottoposta a controlli periodici per garantirne purezza e bontà. Un terzo filtro, inoltre, a lampada Uv elimina eventuali cariche batteriche residue. E’ sottoposta a controlli periodici. Il costo varia dai 3 centesimi a litro per la naturale ai 7 per la gasata. Si. Bo.
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Taglio di Po 19 Lavori pubblici Per potere agire al meglio sul mercato elettronico di beni e servizi
Nuovi appalti, ecco l’alleanza con Porto Viro L’argomento è stato al centro dell’ultimo consiglio comunale tenutosi nel mese di febbraio
Villaggio perla
di Silvia Boscaro
Entro fine mese si parte coi lavori di sistemazione del parco giochi
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“I
el corso dell’ultimo Consiglio Comunale, svoltosi il 20 febbraio, il Comune di Taglio di Po ha percorso i primi passi verso un nuovo cammino attraverso la firma di un’importante convenzione con la città di Porto Viro. “Dal primo gennaio 2015 – ha spiegato il vicesindaco Alberto Fioravanti – i Comuni al di sotto dei 10mila abitanti sono invitati, attraverso l’entrata in vigore di una nuova normativa, ad acquistare servizi e prodotti solo tramite il Mepa, il mercato elettronico della pubblica amministrazione, in cui le amministrazioni possono acquistare beni e servizi Contrattazione più efficiente grazie al nuovo strumento Mepa da precisi fornitori e solo fino a luglio 2015 sarà possibile appaltare lavori. In alternativa, è possibi- e l’Ente Parco e nonostante il continuo confronto contempo, permetterà a Taglio di Po di utilizzare si è consapevoli che sarà necessario un periodo al meglio il proprio personale, non escludendo che le l’acquisto in forma associata. La Provincia di Rovigo si era proposta quale di rodaggio”. “Per quanto concerne gli aspetti in futuro si possano convenzionare altre funzioni stazione unica appaltante per tutti i Comuni ma economici – ha infine concluso Fioravanti – è e che proprio l’ufficio lavori pubblici di Taglio di Po emerso che Taglio di Po non possa diventare punto di riferimento per la proattualmente sembra che una è in grado di fornire perso- gettazione”. Il consigliere di minoranza Marco trentina di Comuni abbiano già Ferro: “Giusto e aderito e il rischio di collasso è saggio percorrere nale per gli uffici a Porto Ferro è quindi intervenuto in merito all’avvio di un Viro che intraprenderanno progetto per effettuare acquisti comuni in modo considerevole”.”Così – prose- la strada dei gue Fioravanti – abbiamo ac- servizi comuni con le pratiche di entrambi i da avere economie di scala. Fioravanti ha quindi Comuni. Di conseguenza, spiegato che l’obiettivo è quello di coordinare le cettato la disponibilità propo- le realtà vicine” daremo un contributo che scadenze degli attuali appalti per poi procedere, sta dal Comune di Porto Viro tradottasi subito in uno scambio di informazioni sarà rivisto a fine anno in base alle spese. Il nuovo dal 2016, a forniture e servizi comuni. Ferro ha tra tecnici e un’immediata operatività. Il percorso rapporto permetterà di usufruire di personale spe- quindi ribadito che il territorio ha dimostrato di intrapreso ha visto la partecipazione al tavolo delle cializzato, vista la sempre maggiore competenza non essere pronto per la fusione e che quindi è un discussioni anche dei Comuni di Porto Tolle, Loreo richiesta per chi si occupa di gare d’appalto, e, nel bene che si percorra la strada dei servizi comuni.
nizieranno entro fine marzo, inizio aprile 2015 i lavori di sistemazione del parco giochi presente in piazza della Repubblica nel Villaggio Perla”. Ad annunciarne l’imminente avvio il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Taglio di Po Alberto Fioravanti. ”Da tempo si parlava di un probabile ammodernamento di questo parco giochi – commenta – e già si era agito tempo fa. Purtroppo, in quel caso, le risorse impiegate furono esigue e le giostre collocate poco adatte e soggette a usura e deperimento. Inoltre l’inciviltà di alcuni vandali aveva peggiorato e, talvolta, irrimediabilmente danneggiato la situazione delle strutture esistenti”. L’aspetto del parco giochi cambierà notevolmente: sarà installato un fondo colorato composto da una superficie sintetica formata da un mix di granuli in gomma in grado di proteggere i bambini da cadute e traumi. Sul fondo saranno installate due nuove altalene doppie, una dedicata ai piccoli e una per i più grandicelli e una torretta composta da scivolo, sbarre, scalette, salite e corde. Un nuovo gioco in stile ponte tibetano con corde e sostegni mobili e diversi giochi a molla saranno dislocati nell’area. Alcune delle strutture meno recenti saranno mantenute mentre altre saranno eliminate perchè inutilizzabili secondo le normative più recenti. “In una decina di giorni dall’inizio dei lavori – ha specificato l’assessore Fioravanti - il parco giochi sarà pienamente riutilizzabile. L’obiettivo è stato quello di acquistare più giostre per rendere il parco giochi attrattivo ma allo stesso tempo sicuro per i più piccoli. La spesa sostenuta per la riqualificazione è stata di circa 20mila euro. Data la qualità della riqualificazione, auspico una maggiore collaborazione da parte dei genitori e dei residenti: la sola presenza delle forze dell’ordine per evitare atti di vandalismo non basta. A breve, comunque, saranno messe in funzione telecamere”.
NEWS All’Istituto comprensivo Maestri
Ne parla l’assessore Moschini
Per usufruire dei servizio
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La scoperta dell’orrore nel secolo breve: partono i tre incontri
915-2015 l’umanità scopre il genocidio”. E’ questo il titolo del programa di eventi organizzato dall’Istituto comprensivo Maestri di Taglio di Po e che ha previsto la realizzazione, tra il 24 febbraio e il 4 marzo, di tre incontri presso l’auditorium dell’istituto dedicati ai ragazzi e due, rivolti anche alla cittadinanza presso la sala consiliare e la sala Europa. Gli eventi si sono innestati su un percorso di approfondimento del secolo breve, partendo dalla tragedia subita dal popolo armeno un secolo fa. Il genocidio del popolo armeno è stato il primo del XX secolo, compiuto nell’area dell’ex impero ottomano in Turchia. Secondo gli storici, per mano del governo dei Giovani Turchi, morirono circa 1 milione e mezzo di persone. L’obiettivo degli ottomani era la cancellazione della comunità armena, popolazione cristiana che guardava all’occidente e che con le sue richieste di autonomia costituiva un ostacolo. Estremamente interessanti i due incontri proposti anche alla cittadinanza svoltisi il 24 febbraio e il 4 marzo scorso. Nel primo, grazie alla presenza di Sivazliyan Baykar presidente dell’Unione armeni d’Italia e dell’antropologo Giacomo Mario De Rossi, è stata compiuta un’appassionante disamina sulla storia, identità religiosa, linguistica e artistico-letteraria degli armeni, sulla loro secolare presenza in Italia e anche nell’antico Delta del Po. “Il genocidio degli armeni - ha detto De Rossi - è un lutto incompiuto. Esso non ha portato via la memoria storica ed è ancora vivo sulla carne dei sopravvissuti”. Si. Bo.
Il comitato gemellaggi adesso e’ al completo. E le idee sono tante
on la nomina ufficiale del sindaco Francesco Siviero è stata formalizzata la nomina dei componenti del Comitato gemellaggi del Comune di Taglio di Po. Dopo l’approvazione del regolamento per il funzionamento del comitato per i gemellaggi avvenuta nel Consiglio Comunale del 29 settembre scorso, la nomina dei componenti pone le basi per la realizzazione di nuove importanti iniziative che saranno rese possibili grazie ad una ritrovata copertura economica. “Le idee sono tante – commenta l’assessore all’Associazionismo Doriano Moschini – così come è palpabile la buona volontà dei nuovi membri: Piero Di Giangiacomo, Monica Moretti, Margaret Crivellari, Mauro Moretti, Enrico Mazzon, Ivano Domenicale e Roberto Tita oltre al sottoscritto. I membri che da oggi fanno parte del Comitato, la cui adesione è totalmente volontaria, saranno in grado di portare avanti nuove progettualità. Diverse sono le iniziative in cantiere. Tra queste: “L’Europa per i Cittadini” finalizzata all’organizzazione di scambi culturali attraverso il mondo della scuola e quello sportivo, finanziato dall’Unione Europea e “Reti Culturali del Medioevo” in riferimento al personaggio storico del 1100 Matilde di Canossa la cui presenza è possibile ritrovare a Omisalij, cittadina gemellata con il nostro Comune”. Il nuovo Comitato si riunirà a breve per definire le priorità da portare avanti tenendo costanti rapporti con l’Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa (Aiccre). Si. Bo.
trasporto sociale, nuove regole Ecco tutto quello che c’è da sapere
ntrano in vigore nuove regole e procedure per chi desidera usufruire del trasporto sociale. A renderlo noto, durante un incontro pubblico, l’assessore ai servizi sociali di Taglio di Po Veronica Pasetto e il presidente della sezione tagliolese dell’Auser Giancamillo Trapella. “Il servizio di trasporto sociale - ha spiegato Pasetto – dedicato a coloro che si trovano in difficoltà, soprattutto anziani, che necessitano del trasporto per sottoporsi a visite e cure ospedaliere, era partito con il supporto totale di contributi europei. Purtroppo, dal 2015, questo contributo non viene più concesso e il servizio è diventato comunale. Il Comune ha pubblicato un bando indirizzato alle associazioni del territorio, al quale ha risposto l’Auser tagliolese. Il regolamento per l’accesso al servizio è stato quindi modificato con l’introduzione di nuovi criteri”. La domanda deve essere presentata all’ufficio Servizi sociali del Comune assieme ad un’attestazione Isee e a un documento d’identità del richiedente. Per chi risulta in possesso di un Isee fino a 7.500 euro non è necessario contribuire alla spesa per il trasporto. Con un Isee dai 7.500,01 ai 12.000 è necessario contribuire alla spesa nella misura del 50%. Infine, con un Isee superiore ai 12.000 euro la contribuzione è totale. Diverse sono le fasce del tariffario, previsto in base ai km tra andata e ritorno. “Durante il 2014, - ha commentato Trapella – abbiamo percorso più di 30.000 km”. Si. Bo.
cultura provincia per tutte edizioni rodigine 1 20 Cultura Il progetto Al via la serie di performance per dare nuova vita a luoghi del centro
In città Icaro vola senza scottarsi di Melania Ruggini
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al tessuto urbano di Rovigo ha spiccato il volo Icaro, il nuovo progetto culturale avente come capofila l’associazione Arci di Rovigo, vincitore del bando Culturalmente 2014 della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. La prima mostra è stata inaugurato il 6 marzo all’Archivio di Stato con la personale di Chiara Guidotto, Living here. Icaro è l’acronimo di Impulsi creativi artistici a Rovigo e, come il personaggio mitologico, si pone l’ambizioso obiettivo di superare i confini del proprio labirinto fisico e mentale per provare l’ebbrezza del volo, per proiettarsi nella dimensione più profonda, quella della conoscenza. Icaro farà breccia sugli spazi urbani, creando delle vere e proprie aperture in città, fisiche e simboliche, mediante il coinvolgimento diretto del centro cittadino in una serie di azioni, come opere site specific, installazioni, interventi di street art, che ribalteranno le tradizionali funzioni dei luoghi, per accendere i riflettori su contesti che sovente passano in secondo piano. Come scrisse Italo Calvino “Le città non sono altro che la forma del tempo”. Il progetto nasce da un’analisi del centro città con l’obietti-
la “ossessione” e’ giÀ un successo
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vo di rendere alcune peculiarità storiche, aggregative e culturali, terreno fertile per il dialogo con la creatività under 35. In questo modo, certi luoghi evocativi o alcune strutture architettoniche di riferimento dello skyline, parzialmente trascurati dallo sguardo contemporaneo, possono essere consapevolmente rivitalizzati attraverso scelte artistiche attente e strategiche, diventando punti di comunicazione attiva per la società di riferimento mediante il linguaggio dell’arte contemporanea. I punti di riferimento intercettati dal progetto sono infatti: Piazza Vittorio Emanuele e via Angeli, dove due fotografi, rispettiva-
Parte da qui la serie di manifestazioni di Icaro
priMo passo all’arcHivio di stato
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a sala conferenze dell’Archivio di Stato di Rovigo diventa il luogo prescelto da Icaro per inscenare il dialogo tra classico e contemporaneo. La memoria della funzione dell’edificio gioca con le opere site-specific di Chiara Guidotto per sottolineare l’importanza della documentazione e delle fonti. Per questa mostra personale, visitabile fino al 15 aprile, la giovane artista veneziana ha trasformato un luogo istituzionale in uno studio d’arte, cambiandone completamente la natura e la fruizione. Vi è una sottile connessione tra l’Archivio, luogo deputato alla conservazione, documentazione, trasmissione della memoria scritta ed orale, e lo studio, intimo e autobiografico, di Chiara Guidotto: entrambi rappresentano l’accumulo di idee e progettualità. Come spiega Chiara: “lo studio è il luogo in cui l’idea si concretizza”. Per appropriarsi dello spazio, ha scelto opere più o meno compiute come a simulare una studio visit, esito naturale e molto efficace di un periodo di preparazione e lavoro. Fra le altre cose ritroviamo le carte di riso ad acrilico e olio, dipinti di piccolo formato e i cementi, a metà strada tra una mostra non completamente finita e un laboratorio di creatività, dove tutto è ancora in fermento, dove le idee stanno maturando e niente è definitivo. Come sottolinea l’artista: “Trovo naturale che l’arte invada le strade, i luoghi e le strutture della città perché questa non
A un mese dall’apertura a Palazzo Roverella
ha limiti materiali se non quelli dati dalle istituzioni, ma per quanto la si può fermare?”. E ancora: “Alla base della mostra c’è l’esigenza di occupare uno spazio, di lasciare un segno, di esistere; ogni artista ha una ricerca che non è solo artistica, che non si limita al progetto concluso, ma va al di là, perché, ricercando e sperimentando, vengono porta a galla le proprie ossessioni”. La mostra trova forza e unicità nell’idea di accessibilità: lo studio d’artista si trova fisicamente in uno spazio pubblico, aperto ai visitatori in determinati orari. Questo, che da una parte dovrebbe sfatare il mito della creazione artistica, paradossalmente lo rafforza: il pubblico si trova, spesso per la prima volta, a partecipare ad un privilegio normalmente esclusivo dei critici e dei curatori: quello di vedere l’artista al lavoro. Per renderlo evidente, Chiara ha realizzato una performance durante l’inaugurazione. Me. Ru.
mente Dennis Ziliotto e Alexa Sganzerla, appenderanno delle fotografie molto poetiche, visibili dal 13 marzo; la Rotondina di Piazzale di Vittorio, dove lo street artist Peeta farà un murales tridimensionale dal 1 aprile al 6; Porta Augustina dove Isabella Paris appenderà, il 4 aprile, dei pupazzi colorati e multiformi; le Torri saranno lo sfondo del video-mapping di Francesco Mancin, spettacolo scenografico che andrà in scena sabato 27 giugno dalle ore 21, mentre il Giardino del Castello sarà vivacizzato da un tappeto volante, creato da Caterina Vallini in collaborazione con le associazioni Ago e Filo e Arci Younuted.
l demone della modernità ha aperto da un mese ed è già successo. La mostra, visitabile fino al 14 giugno, focalizza l’attenzione sui meandri dell’inconscio, raccontandoci l’irrompere del mondo moderno secondo le varie angolature di quei “pittori visionari all’alba del secolo breve”, che hanno un ruolo profetico fondamentale per il cambio del secolo. Durante l’inaugurazione Antonio Finotti , il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ha sottolineato la continuità tra questa mostra e “L’ossessione nordica”, entrambe sperimentali e innovative per la città. “Il demone – secondo il curatore, Giandomenico Romanelli - è la forza che coinvolge gli artisti nella creazione, nei decenni tra i due secoli, Ottocento e Novecento, bruscamente interrotta da quella frattura catastrofica che è la prima guerra mondiale. Un evento intuito dagli artisti che segnerà il punto di non ritorno per quel mondo e quella società. Un cumulo di ceneri e rovine da cui nascerà un mondo diverso, quello della modernità, incarnato non dalla Parigi del vecchio continente ma dai grattaceli di New York, il ventre della nuova ricchezza e l’inferno per gli schiavi condannati a lavorare per la sua esistenza”. Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore di fama internazionale, è intervenuto alla presentazione per sottolineare il lato attuale ed educativo di questa mostra specialmente in rapporto ai ragazzi. “La paura è un sentimento positivo - ha detto - in quanto precede la consapevolezza del rischio ed è il segnale d’allarme che avverte l’uomo di un pericolo incombente”. Il professore Andreoli ha proseguito definendola “una mostra di sentimenti” da visitare portando i giovani poiché si configura “come un viaggio dentro noi stessi, fatta di immagini e colori che colpiscono la razionalità e ci stimolano verso un sentire non sempre chiaramente definibile”. In un’analisi acuta, appassionata e coinvolgente il professore ha sottolineato il profondo richiamo all’epoca presente, facendo frequenti rimandi all’attualità, altrettanto problematica e piena di insicurezza come fu il passaggio tra 800 e 900. Me. Ru.
Tante iniziative per il gruppo nato nel 2008
Artinstrada, il programma dell’anno A d Adria c’è un’associazione di volontariato che ogni giorno si batte per diffondere il buon umore, specie nelle realtà sociali più svantaggiate. Si tratta del collettivo Artinstrada, composto per la maggioranza da giovani under 35 che credono nel potere delle arti circensi e delle arti di strada per promuovere l’aggregazione sociale e per diffondere le attività socio-educative e socio-culturali nel territorio. “Il nostro obiettivo più sentito è quello del circo sociale – ci spiega Federico Paralovo -ossia utilizzare le arti circensi, come l’equilibrismo o la giocoleria, nei contesti svantaggiati”. Artinstrada è attiva nel mondo del volontariato dal 2008. Nasce ad Adria dalla passione per la vita di alcuni giovani ragazzi che, in risposta alla morte di un amico, e guidati da una super mamma, creano l’associazione con lo scopo di diffondere, attraverso le arti di strada e il circo sociale, momenti di spensieratezza e di svago soprattutto laddove questi siano carenti. Tra i valori fondanti, l’associazione si impegna nella promozione di una cultura di pace e nel recupero di spazi aggregativi per i giovani, con lo scopo di prevenire fenomeni di disagio e di devianza giovanile. Attualmente il collettivo è impegnato nel progetto “Il volontariato va a scuola”, iniziativa ideata dalla Consulta del Volontariato di Adria e sostenuta dal Csv di Rovigo, che prevede la presentazione in alcune delle terze medie della città etrusca delle associazioni di volontariato locali che hanno aderito al progetto.
Tra gli eventi salienti, da alcuni anni Artinstrada svolge un ruolo attivo nell’organizzazione dell’annuale festa del volontariato di Adria, con la realizzazione di Polesine’s Got Talent, manifestazione che nasce per avvicinare i giovani al mondo del volontariato facendo leva sui loro talenti e passioni. Quest’anno è in programma una nuova edizione che presenterà alcune importanti novità, in via di definizione. Tra gli altri progetti in programma per questo 2015 spicca “Artinstrada on the road”, un intervento diffuso di circo sociale che, attraverso un approccio dinamico basato sull’arteeducazione e sulla giocoleria, mira a creare nei luoghi più emarginati della città momenti di svago ed aggregazione per i giovani. Durante questi 6 anni di attività, i giovani volontari si sono impegnati in diversi progetti di circo sociale svolti nei Ceod, case di riposo, centri di aggregazione giovanile, centri di cura e nelle scuole d’infanzia, oltre alle strade e piazze. Artinstrada è stata inoltre protagonista di importanti missioni umanitarie, quali “Mis-
sione Sorriso” nelle tendopoli dell’Aquila dopo il terremoto nel 2009, “Tour del sorriso-Rwanda smile to smile” nel 2011, “Defendemos l’alegria” in diverse città dell’Emilia colpite dal terremoto del 2012 in collaborazione con Croce Verde Adria, e infine “Missione Balcani” nel 2014 (sempre in collaborazione con Croce Verde Adria).h
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Sport Sport Delta 23 3 Calcio Sul campo ha avuto ragione il Porto Tolle. Campionato spaccato
Un big match ricordando Eleonora di Riccardo Pavanello
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ra la partitissima del girone. Un derby atteso dagli anni Ottanta a Oca Marina. Di fronte lo Zona di mister Giacomo Fecchio e la corazzata Porto Tolle di Alessandro Tessarin. Di fronte anche i bomber Alex Zanetti e Fabio Pregnolato. In palio tre punti, un derby e la possibilità, da una parte, di allungare in classifica, dall’altra invece di accorciare le distanze dal primo posto. Alla fine ha avuto la meglio il Porto Tolle, capolista del girone: bomber Pregnolato ha messo dentro due reti decisive con le quali ha deciso il match di Terza categoria a tinte bassopolesane. Domenica primo marzo di fronte a più di duecento persone ci sono le due squadre che guidano il campionato e che hanno voglia di fare il salto in Seconda categoria. Alla fine il derby è finito 2-1 per gli ospiti, nel rispetto, nel fair play e anche nel ricordo di Eleonora Siviero, giovane ragazza di 24 anni che ha perso la vita in un incidente stradale, fidanzata di Nico Feggi, attualmente giocatore della Portotollese (squadra amatoriale di calcio Uisp) ma con un passato fra le fila proprio dello Zona Marina e nelle giovanili del Porto Tolle 2010. Dopo la prima parte basata più sullo studio e sul non prenderle, la partita si è stata sbloccata al 25’ con un gran
Per i ragazzi di Falcini la vetta è vicina
alva inoX seMpre alla rincorsa
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fendente da fuori area di Pregnolato che ha messo il pallone sotto la traversa alle spalle del portiere Canella: 1-0. Il Porto Tolle concretizza anche il gol del 2-0 a inizio del secondo tempo sempre con il solito bomber Pregnolato capace di risolvere una mischia creatasi in area di rigore avversaria sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Pochi minuti dopo lo Zona Marina accorcia le distanze con un calcio di rigore procurato e trasformato da Francesco Travaglia. Il pareggio nel finale non arriva per la squadra di casa. Il Porto Tolle è riuscito così nell’intento di spaccare il campionato incre-
mentando il vantaggio in classifica con ben otto punti in più rispetto proprio allo Zona Marina: 45 punti contro i 37 dei gialloblù. Una distanza davvero importante a otto partite dalla fine del campionato. Le prossime gare saranno fondamentali per la parte finale della stagione. Il Porto Tolle avrà il Pontecchio, Ficarolese, Buso e Polesine Camerini nel mese di febbraio. Lo Zona Marina invece affronterà Bosaro, Buso, San Pio X e Ficarolese per cercare di cementificare il secondo posto in vista dei play off.
uattro punti dal primo posto. E’ questo il gap che divide l’Alva Inox di Porto Viro dalla vetta del girone B di serie C di volley maschile. Il Fresko volley comanda con 40 punti la classifica mentre i ragazzi di coach Leonardo Falcini sono fermi a 36. Nelle ultime due partite di campionato sono arrivate una vittoria e una sconfitta. Al palazzetto dello sport di Porto Viro i padroni di casa si sono imposti con un secco 3-0 contro Belluno nella 16esima giornata. Primo set concluso sul 25-17 dopo qualche sbavatura iniziale. Secondo set invece più equilibrato fino al 13-13, poi i polesani incrementano il vantaggio fino al 25-18. Nel terzo set il Belluno regge fino al 20-18 ma il Porto Viro chiude i conti della partita con il 25-23 finale per il 3-0 decisivo. E’ un altro passo in avanti della formazione maschile in classifica ma la settimana dopo arriva il tracollo in casa del Cus Venezia vittorioso per 3-1. Un ko imprevedibile contro una formazione non di alta classifica. Primo set molto combattuto che va a favore del Porto Viro fino al 25-23 finale. Poi è un monologo dei veneziani che vincono tre parziali di fila per 25-18, 25-17 e 25-21. La sconfitta però non cambia i piani del Porto Viro, desideroso di confermarsi nella parte alta della classifica. La squadra è arrivata anche alle semifinali di coppa Veneto. L’andata contro il Cornedo Vicentino era finita male al tie-break con la sconfitta per 3-2. Al ritorno serve una super prestazione per conquistarsi la finalissima. Ric. Pav.
Dalla zona retrocessione a quella playoff
tagliolese, una inversione cHe Fa sognare
U
n’inversione di tendenza da paura. La Tagliolese ha mostrato i muscoli nel girone di ritorno del campionato di Prima categoria, girone D. Dalla zona retrocessione in cui era, la squadra giallorossa si ritrova invischiata addirittura per puntare a una posizione nei play off che potrebbero anche garantire un salto in Promozione per il prossimo anno. Nel girone d’andata la squadra di Gerico Milani aveva chiuso solo con 15 punti in altrettante gare. Nel ritorno ha già fatto gli stessi punti in sette gare. Ovvero lo stesso rendimento nella metà del tempo. Allo stato attuale, se la Tagliolese dovesse tenere una media superiore ai due punti a partita potrebbe veramente pensare in grande. D’altronde la classifica di Prima categoria, girone D, è molto corta. I giallorossi, a otto gare dalla fine della regular season, hanno solo quattro punti dal secondo posto. ll girone d’andata non è stato positivo ma già all’ultima partita prima del riposo natalizio c’era stato un risultato positivo e importante: la vittoria per 1-0 in casa dello Stroppare. Da lì in poi la Tagliolese non ha più conosciuto la parola sconfitta. Contro il Castelbaldo Masi era arrivato un pareggio per 1-1. Contro il più quotato Scardovari una vittoria importante per 3-2. Alla terza e alla quarta giornata altri due pareggi per 1-1 contro Arzergrande e Cavarzere. Poi tre vittorie di fila per nove punti consecutivi che hanno proiettato la Tagliolese come
Anna Oro
un razzo fuori dalle sabbie mobili dei play out. La squadra di Milani ha messo in fila vittorie soddisfacienti contro Boara Pisani (3-1), Azzurra Due Carrare (1-0) e Papozze (3-1). Kevin Benazzi ha fatto il diavolo a quattro nel reparto offensivo della Tagliolese tanto da raggiungere quota nove reti in campionato con il rigore trasformato nel derby contro il Papozze, sua ex squadra. Sicuramente un’arma in più per Gerico Milani che ha trovato la quadratura del cerchio della squadra per poter puntare a grandi traguardi da qui fino alla fine della stagione. Guardando il calendario, la Tagliolese deve affrontare La Rocca Monselice, Stientese e Pettorazza. Se riuscirà a incrementare i punti in classifica potrà presentarsi alla grande nello scontro di fine marzo previsto contro la capolista Badia Polesine, distante nove punti. Ric. Pav.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Salute e società
Febbre da gioco, una malattia seria Ludopatia, il Veneto è tra le prime regioni d’Italia colpite dalla patologia. Cos’è e come se ne può uscire
Lino Busato Psicologo e psicoterapeuta
di Ornella Jovane
G
ioco d’azzardo e lotterie, in Veneto la ludopatia è diventata un’emergenza che colloca la nostra fra le regioni d’Italia più colpite dalla patologia. In Veneto, a fine 2013, si contavano 35mila giocatori patologici - i dati sono ricavati dal dossier di Sistema Gioco Italia di Confindustria - per un giro d’affari in regione stimato in 5,3miliardi di euro. Il Coordinamento nazionale gruppi per Giocatori d’Azzardo calcolava che in Veneto nei primi dieci mesi del 2014 erano stati spesi per videolottery e slot machine oltre 3,3miliardi di euro, con una spesa pro-capite di 670 euro. Se a livello nazionale il gioco d’azzardo patologico coinvolge circa 800mila soggetti, è proprio nel Nord-Est che fa segnare il suo record di penetrazione, registrando il 38 per cento dei giocatori a rischio di dipendenza. Ma cosa s’intende con ludopatia e quando il comportamento di un giocatore diventa patologico? Lo abbiamo chiesto allo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato. “La dipendenza dal gioco d’azzardo - spiega - è un fenomeno sociale alimentato dalla proliferazione di punti gioco che generano un eccesso di offerta di facile accesso la quale può essere pericolosa nelle persone più ricettive a questo tipo di messaggio”. “All’inizio - prosegue lo specialista - l’interesse per gioco d’azzardo è di un certo tipo, poi può diventare patologico”. Ci sono persone appartenenti a fasce d’età particolarmente a rischio? “In realtà il gioco d’azzardo e la sua deriva patologica può coinvolgere tutte le fasce d’età. Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il craving, ovvero l’impossibilità di resistere alla spinta a giocatore. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente in realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti - continuando a giocare. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco: se non gioca sta male, è nervoso, sta male fisicamente, agitato. Spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco, ma nella realtà è il suo pensiero centrale che lo assorbe talmente tanto da allontanarlo da tutte le altre dimensioni della vita, ad es. non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli,
fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare. Insomma una vita d’inferno. Questo stile di vita stressante porta a pesanti conseguenze sulla salute fisica e a disturbi psichici come l’ansia. Il giocatore patologico diventa irrequieto, litigioso, teso e aggressivo. Quando arrivano alla disperazione alcuni crollano e tentano il suicidio, infatti ci sono casi di suicidio nei giocatori patologici. La crisi economica ha contribuito a far lievitare i numeri dei giocatori d’azzardo? “La povertà spinge al gioco d’azzardo, a considerarlo nell’immaginario come unica occasione di riscatto. Si attiva così una sorta di meccanismo primitivo del tipo: o la va o la spacca”. E i mass media che ruolo hanno? “La pubblicità di lotterie, slot machine, gratta e vinci... sono troppo presenti anche nella tv di Stato. Il fatto di assegnare a personaggi famosi il messaggio promozionale non aiuta. La gente fragile e sensibile ci casca”. Che cos’è esattamente la ludopatia? “Ha tutte le caratteristiche della dipendenza, senza sostanze. Si crea una sorta di schiavitù da una realtà che si subisce senza possibilità d’intervento. Nelle slot machine, o col gratta e vinci e similari il giocatore non ha un ruolo attivo, nè può intervenire per modificare nel gioco la sua posizione. Si perde perciò lo spirito autentico del gioco e ci si può trovare in trappola”. Come si riconosce il giocatore patologico? “Ci sono tre criteri per riconoscere il gioco d’azzardo patologico. In primo luogo il crading, ovvero l’impossibilità di resistere. Il giocatore può cercare di convincere se stesso e gli altri di non essere dipendente ma questo tipo di ragionamento non coinvolge l’inconscio. In realtà egli non sa resistere all’impulso di giocare. Il secondo segnale è legato all’aumento, via via sempre più consistente, di denaro giocato. Più si è dipendenti dal gioco più si spera di sistemare i propri problemi economici - compresi i debiti di gioco - con il gioco. Infine il malessere generato dall’astinenza dal gioco. Anche se spesso il giocatore nasconde o mente a se stesso relativamente alla frequenza e all’interesse per il gioco. In
realtà, e queste sono le conseguenze, è il suo pensiero centrale, non è più disponibile a relazioni normali, va incontro a perdite economiche notevoli, fino a buttar via con estrema facilità ciò che è stato il frutto di una vita di sacrifici, coinvolgendo anche familiari e conoscenti, quando non si arriva ai criminali. Spesso nascono conflitti anche seri all’interno della famiglia e problemi sul lavoro. La persona è esclusivamente assorbita dal pensiero di come organizzarsi per andare a giocare, con evidenti ricadute anche psicologiche e fisiche”. Qual è la via d’uscita? “Come ogni forma di dipendenza patologica esiste la via della terapia. La percentuale di coloro che decidono di uscirne è però ancora molto bassa, ovvero chi decide di intraprendere la strada della terapia spesso lo fa quando ormai la situazione è giunta alle estreme conseguenze”. Quali sono i passaggi da compiere e quali sono le strutture a cui rivolgersi? “Il primo ostacolo è riconoscere di avere un problema: il primo passo importante è la consapevolezza, è prendere coscienza da parte del giocatore di avere un problema e quindi dover ricorrere ad un aiuto. La persona deve superare la vergogna e farsi aiutare se no da soli non si esce. Le strade da percorre sono molteplici: dalla psicoterapia, ai Ser.T. delle Uls che hanno un servizio specifico e gratuito per il trattamento delle dipendenze dal gioco d’azzardo. Ci sono infine i gruppi di auto-aiuto dei giocatori anonimi composti da persone accomunate dallo stesso problema. Ciò che va affrontato è il meccanismo del “pensiero magico” che porta a far credere che il gioco risolva ogni problema, che indichi la scorciatoia per arrivare prima e meglio alla meta, che invece richiede la fatica e il sacrificio del costruire”. Qual è l’augurio che si può fare a chi è incappato in questa forma di dipendenza? “L’augurio e l’invito è quello di riappropriarsi della propria vita, di uscire dalla trappola del gioco malato, che provoca isolamento, schiavitù e sofferenze. Il gioco è bello, nella sua dimensione sana: è conoscenza, creatività, occasione di crescita, è socializzazione e divertimento. Dal gioco patologico si può uscire per ritornare ad essere liberi e padroni della propria vita”.
in regione Contrasto e prevenzione
un iter lungo per la legge
I
l Veneto osservato speciale per il comportamento del gioco d’azzardo patologico ma, ad oggi, una delle poche regioni senza una legge regionale di riferimento e contrasto, nonostante sia stata tra le primissime (già nella primavera del 2013) ad aver registrato proposte legislative in merito. Nel corso degli ultimi 15 mesi sono state presentate 5 proposte già trasformate nell’estate 2014 in un testo unico “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza dal Gioco d’Azzardo Patologico”. Unendo le forze Antonino Pipitone (Idv), Claudio Sinigaglia (PDV), Stefano Valdegamberi (Futuro popolare) e Stefano Peraro (Udc) con la condivisione della Lega (Cristiano Corazzari) - gli autori delle 5 proposte di legge - hanno in più occasioni sollecitato il presidente della Quinta Commissione Leonardo Padrin e il governatore Luca Zaia a fare in modo che il Consiglio regionale approvi questa legge prima della fine della legislatura. O.J.
Il Veneto in primo piano 25 1 Il Consiglio di Stato mette fine alla guerra giudiziaria
Padova, legittima l’ordinanza sui limiti di orario delle sale slot
Altri Comuni intenzionati ad adottare lo stesso provvedimento Il sindaco di Padova Massimo Bitonci
di Nicola Stievano
D
opo una “guerra giudiziaria” durata alcuni mesi il Consiglio di Stato legittima definitivamente l’ordinanza del Comune di Padova che ha imposto limiti di utilizzo delle slot machine, stabilendo due fasce orarie, al mattino e alla sera. Verso la fine di febbraio è arrivata la sentenza definitiva sul regolamento impugnato da alcuni proprietari di sale gioco: l’ordinanza di Bitonci è legittima, può limitare gli orari di funzionamento delle “macchinette”. Con questo pronunciamento dunque il Consiglio di Stato conferma quanto deciso dal Tar Veneto:
neWs
il provvedimento adottato dal sindaco di Padova per porre un limite al funzionamento delle slot a precisi orari rispetta la legge e non mette in pericolo l’attività dei proprietari di apparecchi. E’ quanto hanno stabilito i giudici di Palazzo Spada che hanno respinto il ricorso di una sala bingo padovana: “I motivi di appello non appaiono idonei a scalfire le ragionevoli conclusioni cui è pervenuta l’ordinanza impugnata”, si legge nell’ordinanza della Quinta sezione del Consiglio di Stato. Una “vittoria” dunque per il fronte “anti slot” che
da tempo chiede provvedimenti concreti che mettano un freno al dilagare degli apparecchi di gioco d’azzardo – legalizzato ovviamente – presenti ormai in quasi tutti i bar oltre che nelle tanto discusse sale da gioco. Ora non è escluso che altri sindaci padovani seguano le orme di Bitonci ed emanino per proprio Comune delle ordinanze simili. Proprio nei giorni della sentenza del Consiglio di Stato il Comune di Casalserugo, guidato da Elisa Venturini che è anche consigliere provinciale, ha pubblicato un provvedimento che stabilisce appunto delle fasce orarie e
limita il funzionamento delle slot a 7 ore al giorno. Una strada imboccata anche da altri Comuni, in particolare da quelli che già avevano regolamentato, e soprattutto limitato, l’apertura delle sale slot. “La nostra non è una crociata – spiega il sindaco Elisa Venturini – ma un provvedimento dettato dal buonsenso e dalla volontà di trovare una soluzione a quella che ormai è un’emergenza sociale. Il gioco d’azzardo praticato su questi apparecchi sta creando seri problemi a numerose famiglie del nostro territorio”.
Siglato a fine febbraio un protocollo d’intesa tra i sindaci e il prefetto Cuttaia
contro il gioco d’azzardo patologico, nel veneziano una battaglia condivisa
I
n provincia di Venezia la battaglia contro il gioco d’azzardo patlogico è comune ad associazioni ed istituzioni. Fra i comuni che più si sono contraddistinti su questo tema c’è quello di Mira guidato da un sindaco del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero. A novembre 2014 ad Oriago e Mira Taglio aderirono in 400 alla manifestazione che si tenne a livello provinciale contro la ludopatia. In quell’occasione le associazioni ed i manifestanti decisero consumare in un bar che ha scelto “la disinfestazione dalle slot o altri giochi d’azzardo”. Questi bar furono premiati dal Comune. A schierarsi per una legge più dura sono il senatore del Movimento 5
Stelle Sergio Endrizzi e il consigliere del Pd Bruno Pigozzo. Intanto a fine febbraio è stato siglato un protocollo d’intesa tra i Sindaci del veneziano e il Prefetto Domenico Cuttaia “per contenere la diffusione del gioco d’azzardo, in particolare presso i giovani, attraverso un controllo più attento delle autorizzazioni e l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sui rischi del gioco on line”. Un impegno a cui hanno aderito la Provincia, le Ulss, le forze dell’ordine, i rappresentanti dei Monopòli, dei tabaccai, dei consumatori e delle tante associazioni impegnate su questo fronte Non mancano però le preoccupazioni sull’efficacia delle azioni individuate.
“L’impegno delle amministrazioni veneziane – osserva il sindaco di Mira Alvise Maniero – rischiano di rivelarsi inutili. La bozza del decreto legislativo che su questo tema sta circolando non pare accogliere la richiesta di una maggior tutela dei luoghi sensibili (scuole, chiese) ampliando le distanze minime da rispettare per le nuove autorizzazioni di sale giochi o per l’installazione di videopoker nei locali pubblici. Anzi amplia lo spazio per ricorsi contro le ordinanze dei Sindaci da parte dei potenti mezzi legali delle lobby del gioco d’azzardo”. Fra i primi a schierarsi contro la diffusione del gioco d’azzardo anche i comuni di Scorzè e Mirano. Alessandro Abbadir
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26 4 Il Veneto in primo piano Manifestazioni Gli appuntamenti maggiori tra Padova, Venezia e Rovigo
Fiori e piante in mostra nelle piazze delle nostre città Torna la primavera e porta con se’ le nuove fioriture. Gli appassionati di giardinaggio potranno scegliere tra moltissimi appuntamenti di Nicola Stievano e Lorenzo Zoli
M
oltissimi in tutto il Veneto le manifestazioni che riempiranno le piazza di fiori, piante e giardini.
FIORI NEL PADOVANO Così, nel Padovano, è soprattutto nelle città medievali della Bassa Padovana che fiorisce la primavera. Fra gli eventi “di stagione” che portano alla ribalta il mondo floreale nel padovano spiccano gli appuntamenti conla “Fiera di Primavera” a Montagnana e “Este in Fiore”. Sabato 11 e domenica 12 aprile la magica cornice murata della città di Montagnana si colora con splendidi fiori e piante. A distinguere la nuova edizione sarà un’incantevole esposizione floreale che si snoderà tra le vie fuori le mura da Porta Vicenza a Porta Legnago arricchendo di colore le strade della città. L’appuntamento ospiterà produttori e rivenditori di piante e fiori del settore florovivaistico locale, articoli per il giardinaggio e coinvolgerà tutta una
serie di aziende legate alla produzione, lavorazione e trasformazione dei prodotti tipici verrà inoltre predisposta una zona per le bancarelle di oggettistica artigianale. Non mancheranno numerosi eventi culturali. Tutti i dettagli su www.montagnaneseinfiera.org. Appuntamento a Este invece la settimana successiva, dal 17 al 19 aprile, nella consueta cornice dei Giardini storici del Castello con “Este in Fiore”, a cui anche quest’anno parteciperà una selezione di importanti vivaisti italiani. “I giardini e l’acqua”, questo il tema conduttore dell’edizione 2015, la quattordicesima. Una riflessione per trovare un nuovo equilibrio e generare attitudini ed azioni più responsabili, ispirandosi simbolicamente ancora una volta all’Eden, originaria oasi verdeggiante nel deserto. Sarà ancora una volta il disegno dell’artista Oreste Sabadin a rappresentare Este in Fiore: quest’anno la sua illustrazione è un vivace racconto dal sapore naif che ha come
protagonista la città di Este con il celebre castello e gli edifici storici lambiti dall’acqua ed avvolti da una fantasiosa vegetazione. Da segnalare le conversazioni musicate con importanti personalità, condotte dalla giornalista e scrittrice di giardini Mariagrazia Dammicco, fondatrice e presidente del Wigwam Club Giardini Storici Venezia, con letture di brani ed improvvisazioni musicali al clarinetto offerte da Oreste Sabadin.
Un’immagine di Este in fiore
FIORI NEL RODIGINO Due le manifestazioni in Polesine tutte dedicate ai fiori e all’arrivo della Primavera. A Rovigo si parte con i “Sapori in fiore”, programmati dal 17 al 19 aprile in tutto il centro, da Corso del Popolo a Piazza Garibaldi. Ci saranno giochi e iniziative per i più piccoli, ma anche bancarelle, con protagonisti assoluti i fiori, ma non solo: ci saranno anche prodotti tipici, soprattutto alimentari. Non mancherà infine l’attenzione per la moda,
con la sfilata che già l’anno precedente aveva raccolto consensi. Una decina di giorni neppure e poi toccherà ad Adria in fiore, organizzata dalla Pro loco di Adria domenia 26 aprile in centro. “Non pensare alla solita fiera dei fiori – si legge nella presentazione dell’iniziativa – Immagina una piazza allegra, profumata, variopinta e piena di sorprese, aromi, profumi e colori di primavera”. Per maggiori informazioni è possibile fare riferimento al
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sito www.adriainfiore.com. Oppure è possibile mettersi in contatto direttamente con la Pro loco, che tradizionalmente si occupa di organizzare e allestire l’appuntamento. Due iniziative ormai diventate un appuntamento fisso con le quali le due maggiori città del Polesine non solo salutano l’avvento della Primavera, ma si fanno anche vetrina delle eccellenze locali. Non solo fiori, infatti: ma anche spazio a ciò che di buono il territorio produce.
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el veneziano sono numerosi gli eventi e le manifestazioni che a primavera caratterizzano il periodo, come le fiere dei fiori e del benessere. Si parte da Oriago di Mira, lungo il Naviglio, in Riviera san Pietro. Domenica 29 marzo si terrà “Oriago in fiore” con la mostra mercato Florovivaistico che raccoglie quasi 100 espositori da tutto il Veneto. Ci sarà la mostra fotografica “Fiori e Colori”, i Madonari, le fattorie didattiche e il mercato a chilometro 0. Sempre in Riviera del Brenta va ricordata anche “Rivale in fiore” a Pianiga che si tiene il 7 aprile. Odori di fiori e profumo di primavera si respireranno domenica 12 aprile a Noale con la mostra mercato “Noale in fiore” della Pro loco. Previste 60 mila presenze. Ci sarà un’area espositiva di oltre 10 mila metri quadrati. A Venezia importante appuntamento è Open Air Expo, rassegna, organizzata da
Expo Venice, dal 17 al 19 aprile a Forte Marghera. Presenterà proposte per star bene e vivere meglio attraverso la cura del corpo, l’alimentazione e le discipline sportive. A Mirano si terrà il 25 aprile la Festa dei Fiori in Piazza Martiri. Negli stessi giorni (25 – 26 aprile) a San Donà di Piave in via Cesare Battisti, da mattino a sera invece c’è la Festa di Primavera, con uno stand enogastronomico finalizzato alla promozione dei prodotti e vini tipici locali. A Dolo in Riviera del Brenta, in via Mazzini è in programma il primo maggio la tradizionale “Dolo in fiore”. Chiude gli eventi di rilievo a Noale l’Infiorata dove il 7 giugno c’è la manifestazione organizzata in occasione della celebrazione del Corpus Domini. Si tratta di una sfida fra contrade a colpi di petali, essenze erboree, cereali, gambi e materiali naturali. A.A.
28 1 Voci da palazzo Elezioni regionali Si vota il 31 maggio
Flavio Tosi si candida Governatore e spariglia il gioco Il sindaco di Verona scende in campo e la partita delle prossime regionali cambia davvero volto. Niente alleanze scomode, però, vuole andare solo di Maria Pavan
L
a Lega dal volto pulito, come veniva definita la parte del partito che non ha mai smesso di guardare a Tosi come all’unico vero leader Veneto, oltre a Zaia, ha alzato la testa e, stanca delle imposizioni di Matteo Salvini, ha rotto ogni indugio. E’ uscita dal movimento capeggiato da Salvini e appoggia Tosi nella sua corsa a palazzo Ferro Fini. Ora occorrerà capire se gli elettori che cinque anni fa hanno regalato a Luca Zaia una eccellente vittoria sono disponibili a cambiare e a votare Tosi, ormai ex leghista. I sondaggi, a più di due mesi dalle elezioni, contano relativamente. E difatti Tosi ha presto fatto spallucce di fronte a quelli sfoderati da Salvini dopo il consiglio federale della Lega che vedevano il partito in vantaggio di otto punti sul Pd anche con Tosi in campo. “Tosi candidato? – ha sbottato Salvini – Auguri, perché in democrazia scelgono gli elettori e in Veneto non ho dubbi che sceglieranno Zaia”. “In Veneto – ha detto ancora – l’alleanza la facciamo con i veneti e Luca Zaia ha un progetto per altri cinque anni”, ma qualche alleanza cercherà di stringerla perché il “popolo” di Tosi piace molto soprattutto ad un certo centro destra veneto che mal digeriva il linguaggio populista di certa Lega. Tra loro Antonio De Poli che considera la candidatura di Tosi “un’opportunità che può mettere insieme chi concepisce la politica del fare contro il linguaggio del populismo”. La candidatura del sindaco di Verona pia-
Flavio Tosi
Luca Zaia
Certo la discesa in campo di Flavio Tosi è piaciuta ce anche a una parte del nuovo centro destra, Mario molto ai suoi sostenitori presenti Sacconi, infatti, si dice convinto che in Fiera a Verona il giorno dell’ansia possibile costruire “una coali- Tosi: “Eccomi nuncio. zione vincente tra liberalpopolari e qui da uomo libero E’ piaciuto cogliere le sue autonomisti” che riesca a mettere per candidarmi incertezze e la sua commozione in minoranza l’estrema destra po- a governatore pulista”. Certo anche Forza Italia della Regione Veneto” mentre ricordava il passato nel giocherà la sua partita ma le allemovimento e annunciava la sua anze non si decideranno in Veneto, probabilmente sa- uscita. ranno decise ad Arcore e, soprattutto, con uno sguardo E’ l’hanno acclamato con calore vero quando ha nazionale. pronunciato le fatidiche parole: “E allora eccomi qui da
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uomo libero per candidarmi a governatore della Regione Veneto”. “Liberalismo, popolarismo e federalismo” sono oggi le tre stelle polari del movimento di Flavio Tosi che le usa per spiegare che cosa significa essere moderati e non demagogici: “Sono un moderato – ha sottolineato – perché ho rispetto per le persone e la verità. È demagogico l’atteggiamento di Tsipras in Grecia che in campagna elettorale sosteneva l’uscita dall’euro e poi, dopo essere stato eletto, si è arreso all’evidenza e ha ammesso che al massimo avrebbe potuto rinegoziare condizioni meno vincolanti dei trattati europei. Bisogna essere seri e concreti. Lo stesso vale per la flat tax: noi non siamo l’India o la Croazia. Come si fa ad abbassare le tasse se prima non si taglia la spesa pubblica?”. E indirettamente le manda a dire proprio a Salvini che propone di portare la tassazione unica al 15 per cento. “Basta con le promesse da marinaio”, affonda il sindaco di Verona da candidato governatore del Veneto. Intanto il governatore uscente Luca Zaia, con l’amaro in bocca, non ha potuto che augurare all’ex compagno di partito un in bocca al lupo, sottolineando però che “se qualcuno si perde per strada è affar suo, non mio. Io non ho mai diviso tra tosiani e non tosiani e a giudicare dalle liste saremo più di prima. Non sono affatto preoccupato”.
Se ne riparla nella prossima legislatura
stop ceMentiFicazione: la nuova legge aspetterÀ
“I
l contenimento del consumo del suolo è un obiettivo urgente e ampiamente condiviso, ma le modalità operative proposte rischiano di essere contradditorie o addirittura di generare effetti opposti. Per cui è meglio fermarsi e ripensare in modo più approfondito l’impianto delle proposte di legge in discussione”. E’ questo il punto di arrivo del lavoro di studio e approfondimento svolto dalla commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Andrea Bassi (Lega) sui due testi di legge abbinati, uno di iniziativa della Giunta proposto dall’assessore all’urbanistica Marino Zorzato e uno del Pd, che hanno messo nero su bianco la proposta di nuove regole per fermare la cementificazione del territorio e avviare processi di riqualificazione dell’esistente e di rigenerazione urbana. Le due proposte di legge, all’attenzione dei consiglieri di palazzo Ferro-Fini da un anno e mezzo, non
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taglieranno il traguardo dell’approvazione in questa legislatura. “Le abbiamo esaminate attentamente, avviando un confronto serrato con urbanisti, ordini professionali, categorie economiche, parti sociali, università, rappresentanti dell’ambientalismo – dichiara Bassi – Ed è stato proprio il grande lavoro corale di approfondimento nazionale e internazionale avviato da 19 istituzioni e associazioni dell’urbanistica, culminato nel manifesto elaborato dal coordinamento “UrbanMeta Metamorfosi urbane”, a convincerci che le proposte di legge in discussione rischiavano di ottenere addirittura l’effetto opposto, come è successo con la legge ‘blocca capannoni” che ha innescato la corsa all’edificazione di magazzini e capannoni prima che entrasse in vigore il blocco. Con il risultato che il Veneto si è riempito di grandi strutture rimaste vuote e deserte”. Va detto che grazie a queste due iniziative legislative per la prima volta nella storia delle politiche urbanistiche della Re-
gione è stata messa a fuoco l’esigenza di abbandonare la “logica incrementale” e di pianificare un recupero del territorio a fini diversi da quello edilizio. Professionisti, costruttori e ambientalisti ci avvertono però che le modalità proposte (come la moratoria e le varianti verdi), senza una tempistica certa, risorse dedicate, strumenti di impegno come i ‘contratti di rigenerazione urbana” e una forte regìa pubblica, non consentono di raggiungere gli obiettivi prefissati. Il grande lavoro svolto e le indicazioni unanimi degli ‘stakeholders’ raccolte durante l’ istruttoria non sono affatto persi: sono l’eredità che sarà consegnata ai consiglieri della prossima legislatura. Il manifesto di UrbanMeta metamorfosi urbane e il lavoro di studio e confronto sul tema della rigenerazione urbana svolto da ordini, enti e associazioni – annota Bruno Pigozzo (Pd), vicepresidente della commissione - costituisce una preziosa sintesi e anticipa un utile binario di lavoro per il nuovo Consiglio.
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Voci da palazzo 29 1 Lancio della campagna elettorale Sul palco le storie della gente vera, in platea 1500 persone
Moretti decisa a “spegnere” il centrodestra “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra” di Maria Pavan
P
iù di 1500 persone acclamano Alessandra Moretti cattiva gestione della sanità veneta. E proprio su questo tema la Moretti affonda la sua al Centro Papa Luciani in occasione dell’apertura della sua Campagna elettorale, dietro di lei lo slo- lama affilata e presenta la sua ricetta per migliorare: “Ridurre i tempi d’attesa dei pronto soccorso, accorpare gan: “Il coraggio di cambiare”. E cambia tutto Alessandra. Porta sul palco il Veneto le Usl passando da 21 a 8 e nomina di nuovi direttori generali, più medici e meno buautentico: la gente che ha incontrato in questi ultimi mesi durante il “Sanità: ridurre i tempi rocrati”. Cambiamenti non da poco tour nei comuni grandi e piccoli di d’attesa dei pronto soccorso, accorpare come quelli che la candidata tutte le provincie. Perciò non è lei a dire che Zaia le Usl, direttori generali renziana mette nero su bianco nel suo programma pensando non ha fatto nulla per aiutare i cit- medici non burocrati” al mondo delle imprese venete, tadini, in questi anni, ma sono i cittadini stessi, le loro esperienze, le loro gioie e soprattutto strozzate dalla burocrazia e dalla mancanza di credito. “Il 33% degli investimenti per i giovani innovatori i loro dolori. Tra questi Roberta, la cinquantenne che racconta coperti da Veneto Sviluppo, aiuti alle imprese che aprono quanto è difficile occuparsi di una madre di ottant’anni all’internazionalizzazione, agenda digitale del Veneto per non autosufficiente e allo stesso tempo lottare da soli con togliere carta e burocrazia”. Ma è il tema del lavoro che le sta più a cuore di tutto. la mancanza di efficienza del sistema sanitario. Ma questa voce è solo una delle tante testimonianze Perché se riparte il lavoro, ripartono i veneti e le cose raccolte: medici, pazienti e famigliari che denunciano la cambiano davvero.
E’ commovente la storia di Valentina, che a trent’anni è disoccupata e apparentemente senza prospettive. La Moretti lancia la proposta di un Jobs Act veneto, l’uso dei fondi di Garanzia Giovani per dare 500 euro al mese a chi assume a tempo indeterminato giovani sotto i 29 anni e interventi di sostegno per il praticantato dei professionisti. La Moretti è convinta, quello visto fino ad oggi in Veneto è stato un bruttissimo film e occorre cambiare: “È giunto il momento di spegnere la televisione che da vent’anni trasmette sempre lo stesso film, è giunto il momento di spegnere il centrodestra”. Certo saranno gli elettori a dirlo e la campagna per ora è tutta in salita: “Impossibile è una parola per piccoli uomini, il futuro è una scelta”. Questa la frase su cui si è chiuso l’evento, un ultimo video: un vecchio spot dell’Adidas in cui una donna si batte con il pugile Muhammad Alì. meSSaGGIo
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Azzalin: “Il discorso di Zaia è il testamento di una Giunta discutibile guidato da un’ex maggioranza sempre più a trazione fascioleghista” “Il tentativo di Zaia di sviare l’attenzione dalle questioni politiche del momento e di limitarsi a dire che non ci sono risorse e che è colpa di Roma di fronte ai banchi vuoti della sua maggioranza è il segno tangibile che le sue parole in aula sono state il testamento di una Giunta discutibile guidato da un’ex maggioranza sempre più a trazione fascioleghista, che più che la Repubblica Serenissima ricorda un’altra repubblica sulle rive del Garda”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin è intervenuto in aula durante la discussione del bilancio, sottolineando come “di fronte alle evidenti lacune di chi dovrebbe governare e non ne ha la forza il Pd si assume ancora una volta la responsabilità di essere opposizione governante, scegliendo di non affossare la manovra per evitare ai veneti ulteriori problemi rispetto a quelli provocati dall’ignavia della sua classe politica”. Azzalin ha sottolineato “la responsabilità di una maggioranza che si trincera dietro l’alibi della mancanza di risorse ma che poteva anche semplicemente adempiere al suo dovere pianificatorio, programmando ed indirizzando e mettendo in campo riforme a costo zero. Mentre Zaia fa il commentatore
Il consumo di suolo zero è l’unica strada che il Veneto può percorrere. E non è un caso che, dalle associazioni di categoria del mondo agricolo a quelle del mondo industriale tutte si siano espresse in questo senso
dei fatti di cronaca nera, fra l’altro dimenticandosi sempre di citare Galan e Chisso e non proponendo soluzioni ma limitandosi ad alimentare il clima di paura, in cinque anni la sua Giunta non ha varato i piani attesi e necessari come il piano cave, il piano energetico, il piano aria, il
piano dei trasporti, il piano territoriale regionale di coordinamento, fondamentale per dettare le linee urbanistiche e di sviluppo, nonché il piano dei rifiuti, la cui assenza è uno dei motivi che potrebbe permettere ai privati che vogliono realizzare una discarica di amianto a Bergantino di
portare a termine il loro progetto. Per questa azioni di governo non servivano risorse, ma idee, scelte e coesione politica di cui questa maggioranza è sprovviste”. Sulla sanità, l’esponente del Pd ha messo in evidenza come “è noto a tutti e lo hanno detto più volte anche gli assessori, che il buco nero è rappresentato dai project financing: la programmazione sanitaria è tarata solo in funzione degli ammortamenti e non dei bisogni dei privati. Una politica responsabile si sarebbe preoccupata di rinegoziarli prima di procedere con i tagli da altre parti. Anche sulla vicenda che ha investito gli Istituti Polesani di Ficarolo Zaia ha parlato di tolleranza zero, ma ancora non ha mosso un dito”. Ma è soprattutto sull’agricoltura che si è incentrato l’intervento del consigliere polesano: “La legge sul consumo di suolo è stata fatta naufragare, mentre proprio quello è il cardine di un’azione politica che si occupi davvero di far crescere l’agricoltura. Il consumo di suolo zero è l’unica strada che il Veneto può percorrere. E non è un caso che, dalle associazioni di categoria del mondo agricolo a quelle del mondo industriale tutte si siano espresse in questo senso. La scelta del centrodestra, che ha riempito il Veneto di capannoni abbandonati si è rivelata sbagliata, bisogna cambiar pagina”.
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1 Cultura veneta
Cultura veneta 31
Il precedente Nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere
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L’onirico Rousseau
Narrativa
l’ultiMo libro di perMunian
Le opere del maestro francese, per la prima volta in mostra in Italia, rimarranno esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale, fino al 5 luglio di Alain Clivilò
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n una conversazione di Vasilij Kandinskij a Franz Marc, l’artista Henri Rousseau veniva definito con questa affermazione: “che uomo meraviglioso era questo Rousseau!”. Per la prima volta in Italia, le opere del maestro francese sono esposte a Venezia, presso Palazzo Ducale (appartamento del Doge) fino al 5 luglio. Un evento che precede di qualche mese la Biennale, proponendo opere quali “Io: ritratto-paesaggio” (1889/90) definito proprio dall’artista il primo ritratto-paesaggio della storia dell’arte, “Il cortile” (1896/98), “Cavallo assalito da un giaguaro” (1910), “Incantatrice di serpenti” (1907) e “La guerra o la cavalcata della Discordia” (1894) oltre a una selezione di paesaggi, ritratti e nature morte. “Il candore arcaico” è il titolo che racchiude un percorso triennale di studi che sta cercando di mettere nella giusta critica e storiografica l’opera completa di Rousseau. La curatrice della mostra Gabriella Belli indica che si tratta della “prima mostra che si fa in Italia su Rousseau, anche se bisogna ricordare che nel 1950 la Biennale gli dedicò una sala con una ventina di opere. Nessuno lo notò allora perché arrivarono i Fauves, Picasso e Kandinskij. Venne considerato di retroguardia e passò inosservato. La rassegna ha un obiet-tivo preciso: cercare di capire come mai questo eccentrico pittore
C
dipingeva in una maniera assolutamente diversa da tutto ciò che avveniva in quegli anni a Parigi”. Infatti Christian Zervos scriveva di lui che “viveva come un monaco del Medioevo nelle sue visioni”. Si indica spesso il termine naif, ma la sua pittura possiede delle arie incantante e sognanti. Un onirico francese che nella sua semplicità ha rappresentato con modernità una personale visione della realtà. Anche il soprannome di Doganiere, che rimanda al suo lavoro nell’ufficio dazi, indica quella consuetudine tuttora esistente, tendente a denigrare al fine di non riconoscere a pieno l’iter artistico. Un’artista non classificabile che l’esposizione veneziana cerca di chiarire a pieno, creando dialoghi anche con diversi artisti al fine d’indagare quell’ispirazione all’arcaismo che nel corso dei secoli è parallela al classici-
Fondazione Querini Stampalia
L’ALFABETO MERAVIGLIOSO DI GRISHA BRUSKIN
L
’alfabeto è definito come una serie di segni grafici, disposti in un ordine preciso, che tendono a rappresentare ognuno un suono di una determinata lingua. Infatti nella teoria della comunicazione il loro insieme crea un codice. Alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, fino al 13 settembre, è presente un misterioso alfabeto costituito da 160 personaggi: angeli, demoni con il volto di animali, figure trafitte da un fulmine, uomini che portano sulle spalle la loro ombra, o scrutano nei segreti del libro. “Grisha Bruskin. Alefebet: Alfabeto della memoria” è il titolo della mostra dedicata, per la prima volta città lagunare, a uno dei più importanti artisti russi viventi. Così Bruskin, nato a Mosca nel 1945, descrive il suo progetto: “mi rapporto ad Alefbet come a una concezione artistica e nient’altro, come a una sorta di gioco di biglie. Era importante per me creare qualcosa in forma di pagine, di palinsesto, di scrittura, di notizia, di commento. Alefbet è anche scritture misteriose, rebus, un dizionario mitologico, sviluppa la lingua in un sistema di simboli e mitologemi, allegorie che bisogna essere capaci di decifrare, indovinare. Dove occorre trovare la propria personale spiegazione. Tra i personaggi disegnati non succede nulla, sono solamente rappresentati e sono collegati dal contesto”. Cinque grandi arazzi di misura 2,80 x 2,10 metri rappresentano il fulcro dell’esposizione, giungendo attraverso una disamina dei disegni preparatori dell’artista, i gouaches e 6 interessanti dipinti. Un’opera che testimonia la millenaria tradizione ebraica alla quale Bruskin vi giunge in maniera probabilmente indiretta: proveniva da una famiglia ebrea di scienziati, ma lungi da problematiche religiose. Fu un percorso nato alla fine degli anni ’60 che inserì un soggetto innovativo per la realtà sovietica del tempo. In riferimento alla mostra, l’arazzo è accompagnato da un commentario scritto dall’artista e lo spettatore, seguendo la tradizione del Talmud, dovrà aggiungere i propri commentari a quelli dell’artista: in Al.Cl. questo modo potrà avvicinarsi alla verità.
smo, cui l’opera di Rousseau sembra essere la linea divisoria tra 1800 e ‘900. Nell’allestimento, il visitatore durante il percorso rivive le atmosfere del famoso banchetto che Pablo Picasso organizzò in onore di Henri nel 1908, in occasione dell’acquisto del “Ritratto di donna”: l’opera di Rousseau è esposta di fronte a “La bouteille de Bass” di Picasso, in una stanza animata dal poema che Guillaume Apollinaire dedicò a Rousseau. Immersa nella musica del valzer “Clemence” fu composta dallo stesso Doganiere e suonata proprio in quell’occasione. Non rimane dunque che ammirare le oltre cento opere unite in un progetto della Fondazione Musei Civici di Venezia con il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.
Fotografia
avarzerani, adriesi e polesani in genere ma anche chioggiotti e altre tipologie di veneti veraci, sono i protagonisti del nuovo libro del narratore amato da critica e pubblico Francesco Permunian. E’ imminente l’uscita - ad aprile - dell’ultimo lavoro narrativo dello scrittore cavarzerano che ha voluto dichiarare in una dedica, posta a sigillo del libro, La polvere dell’infanzia (Nutrimenti editore), il vero protagonista di questa sorta di “romanzo famigliare”. Questa volta la sua indagine è volta ad indagare il Polesine e la sua gente, soprattutto quella di Cavarzere e dei Comuni limitrofi. La dedica infatti recita così: “A tutti i lunatici del Polesine, miei unici maestri e compagni di strada”. Il libro è illustrato da numerose fotografie in bianco nero a firma di Duilio Avezzù.
Candida Höfer rilegge Rodin C andida Höfer, fotografa nata nel 1944 a Eberswalde in Germania, rilegge “Les Bourgeois de Calais” opera del 1901 di Auguste Rodin. Fino al 29 marzo presso le sale di Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Venezia, nell’ambito del contenitore denominato Paradossi, è proposta ai visitatori una rilettura diversa della grande scultura di gesso che fu esposta da Rodin alla Biennale del 1901 e successivamente acquistata dalla città di Venezia. Un gruppo scultoreo che ha permesso alla Höfer di creare un percorso fotografico, scattando immagini relative ai dodici calchi di Rodin nelle loro installazioni poste in diverse collezioni pubbliche internazionali. L’abilità dell’occhio artistico della Höfer prende vigore nella ripetitività delle opere attraverso una dote che gli consente d’imbrigliare e assimilare l’espressività dinamica e sofferente degli eroici abitanti di Calais, che nel 1346 si contrapposero all’assedio del re d’Inghilterra Edoardo III, all’interno di un’immagine dall’ariosa percezione. Una sinergia con il lavoro che permette un continuo dialogo con l’opera e i suoi scatti, ottenendo un risultato finale forte, dirompente ma contenuto come da stile Höfer. A Venezia la mostra “Les Bourgeois de Calais à Venise” presenta una selezione di lavori che risalgono al 2001 quando, nel progetto Douze-Twelve commissionato dal Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle di Calais, fotografò le fusioni esistenti nel mondo. Il realismo, l’emozione e le espressioni si esaltano all’interno del suo stile appartenente alla Scuola di Düsseldorf, caratterizzata da una fotografia diversa, attenta alle idee più che alla semplice documentazione. Quindi un forte linguaggio iconografico, una tecnica perfetta e la serialità sono elementi riscontrabili in questa produzione: fotografie che rappresentano sculture perfette ed equilibrate. Ognuna di queste immagini fornisce l’idea di essere stata costruita e progettata nella mente dell’artista, prima ancora che il tutto fosse visto attraverso i suoi occhi.
sport piazza 32 4 Sport La Corri per Padova è anche solidale
Gli atleti si allenano pensando all’Africa più povera P
adova continua a correre. La Corri X Padova non si ferma e ogni mese gli atleti incontrano nuovi percorsi e nuove iniziative. La location di metà marzo era davvero nuova e si muoveva all’interno della zona industriale sud anche se alcuni percorsi erano in parte gli stessi già utilizzati in passato. Bella la partenza alla ZIP, di fronte alla sede di Radio Padova, la media partner che ogni settimana aiuta il gruppo degli or-
ganizzatori a fornire informazioni utili sulla Corri X Padova. La serata è stata anche l’occasione per ricordare Linda Scattolin, la triathleta padovana morta in Sudafrica dopo un grave incidente mentre si stava allenanando. L’atleta, residente a Ponte San Nicolò e famosissima nel mondo dello sport che continuerà a ricordarla con diverse iniziative tutte promosse sulla pagina Fb della CXP.
SOLIDARIETÀ ALLA CXP UN UOVO DI PASQUA NON VALE L’ALTRO
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’Africa e la CXP sono legate a doppio filo. E’ già iniziata la distribuzione delle uova pasquali per raccogliere fondi a favore del Popolo Saharawi, grazie al dinamismo ed alla efficienza del gruppo di lavoro capitanato da Fabio Giacomini, presidente della Onlus 1514 Oltre il Muro. Lo slogan è: “A Pasqua un uovo non vale l’altro” e quindi con soli 8 euro si potrà fare un bel gesto, gustando una ottima cioccolata, al latte o fondente.
A fianco Linda Scattolin, la triathleta di Ponte San Nicolò morta in Sudafrica Foto di Francesco Pertini
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Il cane, una grande opportunità
Dal momento in cui si porta a casa un cane sia da un allevamento che da un canile, la prima cosa che dobbiamo ricordare è che siamo stati noi a scegliere di vivere con lui, mentre lui non ha avuto la possibilità di fare questa scelta. Troppo spesso invece, chi adotta un cane ha determinate aspettative senza prendere minimamente in considerazione le doti caratteriali dell’individuo e le esperienze che quel cane ha vissuto. Di qui delusioni, rapporti incrinati fino ad arrivare a volte, alla restituzione del cane stesso. Peccato perché dovremmo imparare ad invertire i ruoli: il cane per noi è una grande opportunità. Lasciando da parte il fatto che convivere con il cane è una cosa naturale, basti pensare che è da migliaia di anni che viviamo con lui ed insieme ci siamo co-evoluti imparando a collaborare reciprocamente, quando parlo di opportunità intendo tutti quei risvolti positivi che derivano dal rapporto cane – proprietario
e che frequentemente non consideriamo. Le persone che mi chiamano di solito mi chiedono aiuto perché il cane è diventato “ingestibile” oppure tira al guinzaglio, abbaia, non è ubbidiente e così via. In realtà il vero problema è che quel cane non è stato capito. Da qui inizia il percorso di addestramento, un percorso che riguarda il cane ma che riguarda soprattutto il proprietario. La cosa che mi da maggior soddisfazione nell’esercitare la mia professione è proprio vedere quel binomio che cresce, alti e bassi momenti di grandi soddisfazioni e di grandi delusioni…e poi il grande cambiamento, il proprietario che si fa delle domande, impara ad osservare il proprio cane, a rispettarlo, a comprenderlo ed infine a sviluppare quell’affinità attraverso una comunicazione chiara e corretta. E’ questa la grande opportunità che intendo: il cane, se lo amiamo veramente, ci mette nella condizione di guardarci dentro, farci delle domande, metterci in discussione e di conseguenza migliorarci.
*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa
www.lapiazzaweb.it/category/animali
IL VETERINARIO
Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*
A cura del Dottore Andrea Feliciati
Filariosi cardiopolmonare
Il ruolo del sottoscritto quale Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza settimanale, si visitino i nuovi ospiti della struttura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedentemente sottoposti a sterilizzazione ed a tutti i protocolli sanitari di routine. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test ematico per la ricerca di antigeni filaria. La filariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmonare (causata da Dirofilaria immitis) ed una forma cutanea (causata da Dirofilaria repens). La forma più grave è la filariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone conoscono la patologia che, nei decenni scorsi, quando i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti, ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani. Il parassita che provoca la malattia , Dirofilaria immitis, è un nematode le cui larve, entrate nel sistema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fino a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria
polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fino a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malattia sono tosse ed affaticamento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce. La malattia, pur grave, è oggi curabile attraverso un trattamento che consente l’eliminazione delle filarie adulte. Compete al Medico Veterinario l’impostazione della terapia in base alla fase della malattia al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratta di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocardiopatia conseguente all’infestazione, è raccomandabile il ricorso a sistemi di prevenzione. Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci efficaci nei confronti delle forme larvali di filaria. Non trattasi di un trattamento vaccinale ma di una terapia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una delle zone a più alto rischio filaria, si consiglia di effettuare il trattamento da Aprile a Dicembre.
Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.
ADOTTAMI
LILLA è una meticcia sterilizzata, taglia media. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatta a famiglie tranquille senza bambini che con i loro giochi sfrenati potrebbero metterla in difficoltà. E’ un cane a cui piace tanto stare in compagnia delle persone.
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CHIC è un meticcio sterilizzato, taglia piccola. Va a passeggio al guinzaglio e gli piace stare in compagnia delle persone! E’ un cagnolino socievole e allegro, di gran compagnia. E’ l’ideale per chi cerca un amico fedele da far vivere in casa!
CLINTON è un meticcio sterilizzato, taglia grande. E’ un cane tranquillo che ha avuto una vita dura. Sta cercando una famiglia composta da persone calme e pacate. Va d’accordo con gli altri cani ed è adatto a famiglie anche con persone anziane, possibilmente senza bambini. Non salta le recinzioni.
DEVID è un Rottweiler non sterilizzato, taglia mediogrande. Gli piace andare a passeggio in campagna ed è espansivo con chi conosce. Va d’accordo con le femmine e sta cercando una famiglia tranquilla composta da adulti che lo faccia vivere sereno lontano dal trambusto della città che pare non piacergli.
KUROS è un Rottweiler sterilizzato, taglia grande. Gli piace molto andare a passeggio al guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’ambiente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.
NIO è un incrocio Border Collie, taglia media. E’ un cane simpaticissimo! All’inizio è un po’ diffidente ma quando capisce che non gli si vuole far del male si trasforma e diventa allegro. Si agita facilmente quindi per lui stiamo cercando una casa tranquilla con persone dai modi gentili.
PUKET è un incrocio Boxer, taglia grande. Oltre ad essere stupendo è sempre allegro e felice di interagire con i volontari. Va a passeggio volentieri e gli piace tanto giocare. Non è socievole con gli altri cani quindi sta aspettando che arrivi una famiglia che lo tenga come unico cane.
REX è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ buono, discreto e amichevole. Predilige i cani un po’ riservati, come lui, e le persone dai modi gentili. E’ un gran bravo cane che merita di essere finalmente amato.
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Diritto Bancario
Mutui: dubbi sull’usura bancaria e restituzione interessi
U
na domanda che sentiamo spesso fare è la seguente: “Ho il dubbio che gli interessi che verso per il mutuo siano eccessivi. Si può far qualcosa?” La riposta è, in linea di massima, affermativa. La Cassazione nel 2013 ha precisato infatti che tutte le voci di costo presenti nei mutui - ivi comprese le spese d’istruttoria, le commissioni, le assicurazioni obbligatorie, le penali, le commissioni di massimo scoperto - ma anche, e soprattutto, gli interessi di mora - concorrono ad individuare il costo del mutuo e quindi il reale tasso applicato dalla banca al cliente. Per tale ragione si potrebbe verificare che il cumulo di tali costi finisca con il superare il “tasso soglia” e divenire usurario in violazione della Legge 108 del 1996. Se così avviene, la sanzione (non di poco conto) prevista dal legislatore è che la clausola relativa agli interessi viene considerata nulla e
non sono più dovuti tutti gli interessi, con la conseguenza che il cliente può chiedere la restituzione di tutti gli importi già corrisposti a titolo di interesse e conseguentemente ridurre le rate ancora in scadenza al solo capitale. Anche il Tribunale di Rovigo è, in questi ultimi anni, stato chiamato a verificare la liceità dei rapporti intrattenuti dagli istituti di credito con la clientela e pendono diversi contenziosi in attesa di definizione. V’è da aggiungere, in ogni caso, che non sempre i giudizi giungono alla loro normale conclusione in quanto la materia bancaria è oggetto di mediazione, il che significa che è probabile che la vertenza si concluda in via transattiva, senza attendere il normale corso della giustizia. È infatti interesse di entrambe le parti addivenire in tempi brevi alla definizione del contenzioso: la banca per evitare un possibile pericoloso precedente, il cliente per evitare di essere esposto nel
frattempo ad eventuali azioni esecutive. Ma cos’è l’usura e come si verifica? Il concetto in sé è abbastanza comprensibile: l’usura è la pratica di prestare denaro chiedendo un interesse illegittimo perché superiore a quello determinato dal legislatore con la legge 108/96. L’art. 2 definisce
Avv. Lorenzo Maltarello
usurario l’interesse che supera il c.d. “tasso soglia” inteso come quel saggio di interesse globale medio, rilevato trimestralmente dalla Banca d’Italia, aumentato della sua metà. Verificare se in concreto si ha usura o meno invece è più complesso, ma volendo semplificare al massimo procediamo con
un esempio pratico. Il cliente sottoscrive un contratto di mutuo e la banca applica un tasso di interesse variabile del 3,1%. Per sapere se quell’interesse è usurario o meno nel corso della restituzione si deve verificare se supera il tasso soglia. Poniamo che per il trimestre gennaio-marzo 2006 il tasso globale medio rilevato fosse del 3,85% che, aumentato della metà, ammonta a 5,77 %. Ora, se il tasso concretamente richiesto dalla banca (al 3,1% si aggiungono tutte le voci di costo del mutuo) risulta superiore a 5,77%, si ha usura. L’esempio fatto pur con tutti i suoi limiti ha comunque il pregio di chiarire quali potrebbero essere i contorni della questione, che va dunque valutata prima di procedere ad ogni contestazione, considerando anche che di recente è aumentata l’attenzione dei Tribunali verso questa tematica a garanzia della correttezza nei rapporti bancari.
S T U D I O L E G A L E - A V V O C A T O L O R E N Z O M A L T A R E L L O - Avv. Lorenzo Maltarello Avv. Maria Pia Busatto -Piazzetta Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - Fax. 178. 224 0143 - Cell. 347 238 559 3 - E-Mail : lorenzo.maltarello@libero.it - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati.it
DIRITTO del lavoro
infortunistica
Giusta causa di licenziamento quando si da della “Milf” alle colleghe di lavoro su un social network
T
Avv. cristiano Violato e avv. Federico soattin
ra i molteplici motivi di licenziamento nelle aziende vi è il caso di un dipendente che aveva pubblicato on line, sul proprio profilo social di facebook, la lettera della società con cui veniva riammesso al lavoro (a seguito di un contenzioso) ed aveva postato dei pesanti commenti diffamatori verso la medesima azienda, nonché verso le colleghe di lavoro con espressioni volgari (appunto definendole MILF, termine anglo-americano che designa generalmente donne adulte considerate sessualmente appetibili da uomini più giovani). Il giudice sottolineava come fosse difficile comprendere che il dipendente convenuto potesse pensare di mantenere in vita un rapporto di lavoro con colleghe che, senza alcun tipo di provocazione, ma solo in ragione di una accoglienza amicale, aveva sostanzialmente insultato con gravi espressioni sessiste. Secondo il giudice, il rapporto di lavoro, alla luce
della gravità delle espressioni diffamatorie, non poteva avere un seguito (Tribunale Ivrea, Sez. Lavoro, ordinanza 28.1.2015). La predetta ordinanza confermava pertanto l’orientamento giurisprudenziale del licenziamento per giusta causa per post denigratori a danno del datore di lavoro ma anche nei confronti delle stesse dipendenti dell’azienda. Il caso in esame dimostra come l’utilizzo dei social deve essere disciplinato nelle aziende attraverso la redazione di social media policy, regole semplici e trasparenti, non in un’ottica repressiva, ma per rendere consapevoli gli utenti e gli operatori dei possibili rischi e prevenire perdite di dati, nonché danni all’immagine. Tali policy devono essere declinate in base alle attività e caratteristiche delle imprese e devono ricomprendere non solo i dipendenti ma tutti gli attori aziendali (es. stagisti; consulenti, etc.).
Studio legale Violato – Avv. Cristiano Violato e Avv. Federico Soattin - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD) tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: info@avvocatoviolato.it
Incidente stradale: consigli utili per ottenere il giusto risarcimento
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ontrariamente ai miei precedenti interventi, con questo articolo tenterò di elencare una serie di consigli che potrebbero rivelarsi utili quando si rimane coinvolti in un incidente stradale. Come prima cosa, se le parti del sinistro non hanno richiesto l’intervento delle Autorità (Polizia, Carabinieri etc..) è importante che queste compilino in maniera corretta il modulo di constatazione amichevole, preoccupandosi di realizzare un disegno preciso e completo, capace di chiarire perfettamente la dinamica. Non bisogna scordare, infatti, che l’anzidetto modulo rappresenta - fino a prova contraria - l’unico documento in grado di dimostrare con quali modalità si è verificato l’incidente. Una volta che si è operato in tale modo, e non prima di essersi rivolti al personale medico per le eventuali cure del caso, è consigliabile che la pratica risarcitoria venga subito affidata ad un professionista serio che conosca concretamente la materia, soprattutto perché in quest’epoca si sono succeduti numerosi interventi normativi che hanno notevolmente cambiato i criteri di liquidazione dei
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danni subiti. A questo punto, contrariamente a quanto si possa pensare, il compito del danneggiato non è finito. Infatti, da questo momento egli dovrà controllare che il proprio consulente/patrocinatore svolga il suo lavoro in maniera corretta. Per farlo, non occorrono grandi sforzi. Basterà che il cliente chieda sempre una copia di tutta la documentazione afferente il sinistro: 1) la lettera di richiesta di risarcimento dei danni; 2) tutta la corrispondenza intrattenuta con la Compagnia di Assicurazione; 3) la quietanza di pagamento; 4) le fatture (non i preventivi) relative alle spese mediche sostenute. Queste ultime, in particolare quando vengono anticipate da chi gestisce la pratica, all’atto del loro rimborso debbono essere verificate con i Dottori o con il Centro medico che ha fornito le prestazioni. Difatti, non sono mancate le volte che a causa di “innocenti” errori di calcolo il povero danneggiato sia stato indotto a pagare somme superiori al dovuto, anche per diverse centinaia di euro.
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L’Editoriale LA PSICOLOGIA PER LA VITA QUOTIDIANA
dott. Alessandro De Carlo*
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La cura giusta per il corpo non sempre cura anche la persona Ortodonzia nell’adulto? E’ possibile
Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze Continua a pag. 39
volte capita che la psicologia sia ancora associata esclusivamente al disagio e al malessere della mente. Oggi però la componente legata a questo tipo di cura è soltanto uno degi ambiti di lavoro dello psicologo, professionista formato per prendersi cura della persona sia ristabilendo uno stato di salute psicologica eventualmente ridotta sia lavorando per aumentare il benessere individuale e sociale delle persone. Recarsi da uno psicologo, dunque, può essere un modo efficace per migliorare la propria salute, le proprie relazioni sociali e familiari, ma anche aspetti spesso meno considerati come la propria produttività sul lavoro e la capacità di trovare soluzioni a piccoli e grandi problemi quotidiani. Inoltre, elemento da non dimenticare, questi obiettivi possono essere raggiunti tramite un percorso di crescita personale e consapevolezza, beni sempre più rari nella nostra veloce e complessa contemporaneità. Tutto questo e molto altro è oggi l’ambito professionale dello psicologo, che offre ai propri utenti la garanzia di essere un professionista sanitario con regole, controlli, protocolli scientificamente attendibili, una deontologia e una disciplina assicurativa normate per legge e la capacità di integrazione con i professionisti di altre discipline: una grande sicurezza per chi vuole iniziare seguire un percorso psicologico. Quello che gli psicologi propongono e portano avanti, dunque, è anche un nuovo concetto di sanità più lontana dagli ospedali e dal concetto di malattia e più vicina alla vita quotidiana. L’idea di una professione che mira a non tanto a lavorare su eventuali sintomi di malessere quanto ad essere costantemente ispirata alla definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “il completo stato di benessere psicofisico della persona”.
*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto
Epilazione laser, i sistemi più efficaci Continua a pag. 40
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L’intervento Troppa burocrazia per aprire uno studio! di Dott. Bruno Noce*
L
’art.193 del TULS(Testo Unico delle Leggi Sanitarie) recita che nessuno può aprire un ambulatorio medico senza autorizzazione ma lascia liberi i medici e gli odontoiatri di aprire uno studio, intendendo con ciò un gabinetto dove il professionista esercita sotto la propria diretta responsabilità, in quanto già abilitato dall’ esame di stato. Si evince chiaramente che struttura sanitaria complessa ed ambulatorio non sono dizioni assimilabili allo studio privato del professionista, non aperto al pubblico e non convenzionato. La forzatura dell’introduzione nello studio privato odontoiatrico della legge 22 non rispecchia lo spirito iniziale del regolamento, infatti l’aspetto organizzativo di uno studio privato e’ per definizione secondario all’aspetto professionale, per cui non è omologabili all’ambulatorio sanitario. Nella realtà abbiamo assistito a tutta una serie di soprusi e prevaricazioni nell’applicazione della legge. Ad esempio l’inutile ripetizione di autorizzazioni a cui siamo già soggetti per obbligo di legge(gestione dei rifiuti sanitari, abitabilità, planimetrie e destinazione d’uso, conformità elettromedicali, ispezione periodica dei radiologici, conformità impianti elettrici etc.), la richiesta di informazioni che riguardano l’organizzazione del lavoro o i rapporti con il personale, il tutto connesso ad una pesante violazione della privacy, dell’autonomia dell’imprenditore e della libertà d’azione del professionista già abilitato. Negli ultimi 5 anni si è assistito ad una gravissima disomogeneità di applicazione della legge tra Regioni, Province, Comuni, Asl diversi per cui ai professionisti vengono richiesti differenti requisiti con palese disparità di trattamento. Si è arrivati al punto che i funzionari incaricati delle verifiche, usano criteri di discrezionalità che sfociano nell’arbitrio, arrivando addirittura ad interpretare la legge in modo personale, senza contare poi che alla fine l’autorizzazione viene rilasciata dal Sindaco del Comune e ci sono stati casi in cui paradossalmente, nonostante il parere negativo dei verificatori sia stata concessa ugualmente l’autorizzazione.Quindi sorge spontanea una domanda: ma questa legge serve a far aumentare la qualità degli studi professionali oppure serve ad avere un controllo ed a vessare ulteriormente il professionista? La falsa illusione che la salute del cittadino venga tutelata dalla rispondenza a normative burocratiche anziché essere affidata alla professionalità del sanitario, che non viene ne’ richiesta, ne’ tantomeno verificata da questa normativa e’ un altro punto a sfavore. Questa legge quindi ha manifestato tutte le sue carenze, non ha minimamente scalfito la piaga dell’abusivismo, non ha apportato alcun beneficio al cittadino ed ha creato sconcerto, disorientamento è grave difficoltà all’odontoiatra. La CAO quindi si è impegnata a discutere con le istituzioni preposte per cercare di uniformare su tutto il territorio nazionale la legge che da regionale dovrà necessariamente passare a nazionale. *Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo
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L’Intervento PARLIAMO DEI FARMACI GENERICI UNA RISORSA PER IL SISTEMA SANITARIO O UN PROBLEMA PER LA SALUTE?
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di Francesco Noce*
empre più spesso,quando ci si reca in farmacia ci viene consegnato,a fronte di una prescrizione medica,un farmaco così detto “generico”. Già dal 1° settembre 2010 infatti in Italia la prescrizione di un farmaco può esser sostituita in farmacia con un farmaco “generico”, se ovviamente è disponibile. Ma cosa sono i farmaci generici? Come farmaci generici,termine entrato nell’ uso comune, sono indicati quei farmaci che hanno perso il brevetto e hanno una bioequivalenza con i farmaci originatori comunemente definiti come farmaci di marca. Per questo motivo già dal 2005 si preferisce indicarli con il nome di farmaci “equivalenti” e devono corrispondere per legge ai seguenti requisiti: avere lo stesso principio attivo del farmaco di riferimento, il principio attivo non deve essere protetto da brevetto, avere la stessa forma farmaceutica e via di somministrazione (per esempio compresse,capsule,fiale sciroppo etc.),avere lo stesso dosaggio unitario,essere bioequivalente al medicinale originatore,aver un costo di almeno il 20% inferiore rispetto al corrispondente medicinale di “marca”. Il costo significativamente più basso si giustifica con il fatto che le aziende produttrici di farmaci equivalenti non devono sostenere tutti i costi che vanno dalla scoperta del principio attivo all’intero processo di sviluppo e sperimentazione che sono sostenuti dall’ azienda che aveva prodotto e brevettato il farmaco originario (stimati in circa 6oomilioni di dollari), e che per questo gode di un periodo di sostanziale monopolio. Essenzialmente il costo del farmaco equivalente è dato dal costo per la produzione e da non rilevanti spese di promozione dal momento che anche queste ricevono un rilevante beneficio dalle attività messe in atto dalle aziende produttrici del farmaco originatore e dal fatto che sono farmaci presenti sul mercato già da anni e sono ben conosciuti dai pazienti,dai medici e da altri operatori sanitari anche se con il nome commerciale. Mentre nei paesi UE il consumo di farmaci equivalenti si aggira sul 50% ,solo di recente in Italia il loro consumo ha avuto un balzo dal 6% al 20% in breve tempo,ma ancora lontano dal 70% della Germania,dal 60% della Danimarca e dal 90% della Polonia,ponendoci al penultimo posto,appena sopra alla Grecia. Fra le molte ragioni e interessi corporativi ed economici il processo si è rivelato lungo e difficoltoso,alimentato dalla percezione che i passaggi tecnico-scientifici su cui poggia la sostituibilità non siano così virtuosi nel nostro paese. Ad iniziare dalle “liste di trasparenza”cui deve attenersi il farmacista, le cui conseguenze sono potenzialmente critiche,visto che una volta inseriti nello stesso elenco anche farmaci con tipologia di forme e di dosaggio così diverse da escludere l’eventualità di una biodisponibilità confrontabile,farmaci con più originatori, vecchie specialità cioè copie autorizzate prima e quindi non testate in studi di bioequivalenza,tutti medicinali che rientrano a pieno titolo nella disponibilità del farmacista alla sostituzione. Per continuare con la differenza di biodisponibilità tollerata da un più 3,5% a un meno 3,5% rispetto all’originatore, per cui entrambi sono bioequivalenti al farmaco di riferimento ma non sono bioequivalenti fra loro. In Italia manca un “Orange book”, come in altri paesi, in cui sono contenuti i farmaci generici bioequivalenti all’originatore e bioequivalenti fra loro:praticamente liste di prodotti utilizzabili in sostituzione equivalenti fra loro.Per non dimenticare l’effetto degli eccipienti,sostanze inerti che stabilizzano le molecole,che possono essere diversi da quelli contenuti nell’originatore e non sempre non producono effetti,come il saccarosio per i diabetici il lattosio per gli intolleranti,i parabeni che possono procurare allergie e sostanze che possono alterare la palatabilità cioè il sapore del medicinale,aspetto rilevante soprattutto per i medicinali per i bambini,così come possono essere importanti i metaboliti e la salificazione diversa. In definitiva farmaci generici SI o NO? Decisamente SI: perché rispondono a criteri di produzione secondo le buone regole della farmacopea e quindi sicuri ed affidabili;sono prodotti da aziende sottoposte a rigidi controlli e spesso sono le stesse aziende che producono il farmaco originario. SI perché il loro avvento ha consentito un risparmio per il Sistema Sanitario di circa il 55% sul costo originario e può consentire ulteriori e ben più consistenti risparmi se si pensa che la maggior parte dei farmaci oggi in uso in breve tempo avrà perso il brevetto,con tutto il vantaggio di avere a disposizione più risorse per terapie innovative e cure più efficaci. SI purchè siano effettivamente bioequivalenti fra loro per la sostituibilità e ponendo attenzione agli eccipienti in essi contenuti, eccipienti che del resto sono ben evidenziati nel foglietto illustrativo. SI con il suggerimento di assumere possibilmente sempre lo stesso farmaco genericato,una volta accertata la sua efficacia e tolleranza,per non assumere sostanze non bioequivalenti fra loro e con eccipienti tali da produrre possibili effetti non desiderati e per non ingenerare confusione,specie in persone anziane che spesso assumono più farmaci, per differenze di forma e di colore della confezione,per nomi diversi dal nome commerciale, per compresse che diventano capsule e viceversa,così da rappresentare seri problemi all’aderenza terapeutica e quindi alla salute dei pazienti. A meno che i criteri di sostituibilità non garantiscano una bioequivalenza accertata, gli eccipienti non possano indurre effetti indesiderati,(a quando un Orange book?) e vi sia una corretta informazione per una terapia efficace e sicura.
*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo
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Ortodonzia nell’adulto? E’ possibile
Il trattamento ortodontico in età adulta PERCHE’ E’ IMPORTANTE AVERE I DENTI ALLINEATI? Un buon allineamento dentario è importante per diverse ragioni. Innanzitutto facilita le manovre di igiene orale, rendendo più semplice ed efficace la rimozione dei residui alimentari e della placca batterica. Un buon allineamento dentario assicura una masticazione più efficiente, mentre un allineamento scorretto può portare il sistema stomatognatico a lavorare in maniera non corretta, determinando spesso un’usura anomale di alcuni denti ed in qualche raro caso anche problemi al sistema dell’articolazione temporo mandibolare. Un buon allineamento dentario ha anche una forte valenza estetica. La bocca è insieme agli occhi la parte del viso che viene maggiormente guardata dagli altri. Averla in ordine tende a dare sicurezza a chi parla e a trasmettere un’impressione di salute e cura di se stessi in chi ascolta. È dimostrato che le persone che hanno i denti allineati tendono a sorridere di più, a risultare più simpatiche e a riscuotere maggior successo, perchè un bel sorriso predispone bene i nostri interlocutori. E’ POSSIBILE ALLINEARE I DENTI ANCHE IN ETA’ ADULTA? Certamente si. Il trattamento ortodontico negli adulti può essere leggermente più complesso rispetto a quello nei bambini, ma è quasi sempre possibile. La maggior complessità deriva dall’impossibilità di guidare lo sviluppo
dei mascellari perché queste ossa negli adulti non crescono più. Inoltre negli adulti i tessuti di sostegno dei denti sono spesso ridotti a causa degli effetti della malattia parodontale. Adottando alcune precauzioni, quali l’uso di forze leggere e sistemi biomeccanici molto controllati, è generalmente possibile risolvere quasi tutti i casi di cattivo allineamento dentario anche nei pazienti adulti OLTRE ALL’APPARECCHIO TRADIZIONALE, E’ POSSIBILE USARE DEI MATERIALI O APPARECCHI MENO VISIBILI? Si possono utilizzare attacchi estetici invece di quelli in metallo. Gli attacchi estetici possono essere di colore bianco in materiali compositi oppure in ceramica, oppure trasparenti in zaffiro monocristallino. L’ortodonzia mediante allineatori trasparenti, questa tecnica ortodontica si basa sull’uso di una sequenza
di allineatori trasparenti rimovibili, creati su misura per ciascun paziente. In pratica ciascun allineatore si indossa per un periodo di tempo variabile da 2 a 4 settimane e muove i denti di alcuni decimi di millimetro. Al termine di questa fase, si continuerà indossando l’allineatore successivo e così via fino ad ottenere l’allineamento desiderato. La terapia risulta pressochè invisibile perché gli allineatori trasparenti, una volta indossati si mimetizzano benissimo in ambiente orale. Entrambe le metodiche descritte in precedenza presentano dei limiti rispetto all’apparecchio ortodontico tradizionale e non è possibile utilizzarle per tutti i casi. SI SENTE PARLARE ANCHE DI ORTODONZIA LINGUALE, DI COSA SI TRATTA? Si tratta di una tecnica in continua evoluzione che prevede il posizionamento
dell’apparecchio sul versante dei denti rivolto verso l’interno della bocca. In questo modo i pazienti possono indossare l’apparecchio senza che gli altri se ne accorgano. Per gli adulti è difficile indossare un apparecchio ortodontico, così alla vergogna di mostrare un sorriso “metallico” per mesi o anni preferiscono la mal occlusione, con l’ortodonzia linguale è possibile risolvere anche questo disagio estetico.
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Un metodo bilanciato per apparire giovani come ci si sente
L’importanzadei batteri “buoni” per la salute del nostro intestino
Q
A
uando parliamo sorridiamo, esprimiamo stupore o piacere. Il nostro viso comunica ogni nostra emozione o pensiero. Avete mai notato che alcune persone hanno un viso ed una personalità giovanili mentre altre appaiono più anziane di quanto non si sentano soggettivamente? Non c’è da stupirsi quindi se le persone si preoccupano del loro aspetto e notano i cambiamenti che avvengono con il passare degli anni. Il tempo infatti lascia il segno e cominciano a comparire linee sottili e rughe, mentre la cute invecchiando, perde volume ed elasticità. Su questo processo incidono diversi fattori tra cui esposizione solare, cambiamenti ormonali e fumo. Le linee, le rughe e la perdita di volume fanno parte del normale processo di invecchiamento. Tutti abbiamo presenti quelle rughe profonde che in alcune persone si formano tra le sopraciglia, o le pliche cutanee che vanno dal naso alla bocca (pieghe naso-labiali) o dalle labbra al mento (rughe della marionetta). Il linea generale i processi che causano la comparsa delle rughe sono due: l’attività muscolare (quando si sorride o si corruga la fronte si formano rughe dette “dinamiche” che progressivamente diventano più evidenti); e la perdita di tono o volume (la cute si disidrata e le ghiandole sebacee riducono la loro produzione causando rughe “statiche”). È pertanto necessario considerare l’aspetto del
Dott.ssa Cristina Rogato, medico chirurgo specialista in chirurgia plastica
viso nella sua globalità, tenendo presente tutte le varie esigenze. In questo modo sarà più facile identificare i trattamenti più adatti per ottenere il risultato desiderato. Si parte, quindi, eliminando le cellule morte, che rendono la pelle spenta e opaca e occludono i pori. In questo modo la pelle apparirà più uniforme e sana. Quindi si procede alla riduzione di rughe e pieghe attraverso trattamenti che agiscono rilassando la muscolatura (per contrastare le rughe dinamiche) come le iniezioni di tossina botulinica; e creando una volumizzazione (per contrastare le rughe statiche) con iniezioni di acido ialuronico i cui risultati sono immediatamente visibili, uniformi e duraturi nel tempo. In questo modo si ottiene un ringiovanimento globale, mantenendo l’identità della persona. Studio Medico Dott.ssa Cristina Rogato Viale dei Mille 107A – Rovigo rogatocristina@libero.it tel. 3282523160
bbiamo gia’ parlato in modo esaustivo nel precedente articolo dell’importanza del nostro intestino e dei batteri buoni, cioe’ quei batteri che lavorano con noi per la salute del nostro organismo e delle cause che possono contrastare questo mutuo lavoro. Una condizione di alterato equilibrio fra varie specie batteriche e fungine che popolano l’intestino viene chiamata disbiosi. La disbiosi intestinale si associa a una condi- Sono utili: l’omeopatia, fonte di zione di infiammazione cronica che frequenze positive ed equilibranti, compromette la normale permeabilita’ della membrana intestinale un’alimentazione corretta, e un anomalo passaggio di batteri attività fisica e lavaggio patogeni e spore fungine. La piu’ importante fra queste la candida del colon La Dott.ssa Angela Ballarin albicans: questa e’ un micete cioe’ un fungo che in condizioni normali e’ saprofita, cioe’ stino stesso con diarree o stipsi, la vagina con vaginiti, convive con noi pacificamente e solo in condizioni la vescica con cistiti ecc. Concludendo l’arma principale particolari puo’ diventare patogena. Queste condi- per tutto questo e’ l’omeopatia vera e propria fonte zioni sono: dieta scarsa di fibre, cibi raffinati, zuc- di frequenze positive ed equilibranti, alimentazione cheri, latte e latticini, antibiotici, cortisonici, e fans, corretta, attività fisica e il lavaggio del colon. contraccettivi orali, alcolismo, tabagismo, stress. La Dott. ssa Ballarin Angela candida albicans e’ in grado di rilasciare fino a circa via Contarini 9c 45014 Porto Viro 80 differenti tipi di tossine, che vengono immesse in Ambulatorio 0426 321599 circolo e vanno a colpire vari organi: il cervello con Cell. 335 8057925 vari tipi di depressione, bocca con il mughetto, inte-
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Ecografia, per diagnosi sicure e innocue
Infiltrazioni ecoguidate all’anca: una garanzia di efficacia nel trattamento
Dott.ssa Bertoli che cos’è l’ecografia? L’ecografia è tecnica di indagine diagnostica a carattere preventivo che, a differenza di altre tecniche strumentali utilizzate per le stesse finalità, non utilizza radiazioni ionizzanti, bensì ultrasuoni. L’ecografia è in grado di fornire un’immagine tridimensionale dell’interno di un organo o di una parte del corpo umano. Si basa, come detto, sull’utilizzo di onde acustiche e non elettromagnetiche, pertanto la sua prima caratteristica è l’assoluta innocuità dell’esame. L’efficacia di un’ecografia e la sua utilità nell’assistere il medico in una diagnosi dipende da vari fattori: • Il grado di dettaglio con cui l’ecografo riesce a identificare le strutture: usare uno strumento o una sonda inadatta allo scopo può portare facilmente a un esame inutile e privo di informazioni; un ecografo per il fegato è ben diverso da un ecografo per indagini muscolo-tendinee. • L’analisi attenta di un medico competente: poiché l’interpretazione dell’immagine ecografica è complessa. In quali casi è utile effettuare un’ecografia? L’ecografia è un esame importante in diverse condizioni patologiche . Viene prescritta per: • indagare sullo stato di tendini e muscoli, quindi per identificare patologie come infiammazioni (tendiniti) o degenerazioni (tendinosi) di tendini e lesioni muscolari (contratture, distrazioni, strappi). In organi più complessi, come il ginocchio, può essere utile per identificare cisti o anomalie dei tendini o rilevare la presenza di liquido infiammatorio. • problematiche tiroidee (presenza di noduli alla tiroide, ingrossamento tiroideo, tireotossicosi) • presenza di masse espansive nella regione del collo
• sospetto di ostruzioni dei dotti salivari • presenza di masse di sospetta origine neoplastica a livello dei tessuti molli • osteomielite • aneurisma dell’aorta addominale • dolore addominale acuto • sepsi addominale • presenza di focolai metastatici epatici da neoplasie insorte in altra sede • ittero • patologie biliari • pancreatite • insufficienza renale • presenza di calcoli renali senza colica • presenza di masse renali sospette • nefropatia e uropatia sospette • massa o dolore a livello del testicolo • presenza di massa pelvica sospetta • sospetto di endometriosi • dolori a livello pelvico • sospetto di neoplasia a carico della mammella • tumori (parotidi, tiroide, fegato, rene, prostata, testicolo, ovaio, utero) • ecc. Presso il Poliambulatorio Vespucci, inoltre, affianco l’Ortopedico il Dott. Bortolato per l’esecuzione di infiltrazioni ecoguidate all’anca, terapia indicata per tutti i pazienti affetti da artrosi dell’anca mono o bilaterale nella fase iniziale ed intermedia, pazienti con alterazioni radiografiche caratteristiche di artrosi e pazienti che non possono assumere anti-infiammatori Le iniezioni di acido ialuronico nell’anca artrosica
Mal di schiena e le posizioni del sonno Come dormire evitando i dolori lombari e cervicali
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l riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato. E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormire male? “Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale. In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena? “Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il
peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”. Per dormire Il dr. Alessandro bene quali scelte Giraldo si devono fare? osteopato “Con gli attuali e fisioterapista materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento. Dott. Alessandro Giraldo - osteopato e fisioterapista - Dormiflex Via Brunacci, 10/C Marghera (ve) tel 041 922692 Tel. 39 041.57.30.800 - www.dormiflex.it
FISIOTERAPIA – RIABILITAZIONE AMBULATORIO POLISPECIALISTICO DIAGNOSTICA STRUMENTALE
PRESTAZIONI FISIOTERAPIA E RIABILITAZIONE Riabilitazione neurologica, ortopedica, pre-post operatoria, reumatologica, dello sportivo, pediatrica, posturale, senologica, respiratoria, urologica perineale; Riabilitazione della colonna vertebrale, mano, gomito, spalla, ginocchio, anca, piede; Riabilitazione a domicilio, funzionale globale di mantenimento di gruppo; Ginnastica correttiva di gruppo; Massaggio per drenaggio linfatico; Kinesiology Taping Therapy; Terapie fisiche strumentali; Tecarterapia; Hilterapia; Noleggio magnetoterapia.
Dott.ssa Manuela Bertoli
PRESTAZIONI AMBULATORIO POLISPECIALISTICO Visite specialistiche fisiatriche: esame podologico per prescrizione plantari; valutazioni funzionali neurologiche. Visite specialistiche ortopediche: visite superspecialistiche di chirurgia vertebrale; terapia con onde d’urto; mesoterapia antalgica; artrocentesi; manipolazioni vertebrali; infiltrazioni articolari; infiltrazioni ecoguidate all’anca; perizie medico legali. Visite specialistiche di chirurgia vascolare: scleroterapia. Visite specialistiche ginecologiche: infantili, adolescenziali e adulti; pap test; colposcopia. Visite specialistiche di chirurgia generale, di chirurgia e medicina estetica, urologiche, endocrinologiche, dermatologiche, reumatologiche, podologiche; Consulenze sessuologiche, psicologiche, nutrizionali.
secondo questa tecnica, consentono di ridurre il dolore e determinare un miglioramento della funzione motoria ed articolare, soprattutto nelle attività della vita quotidiana come alzarsi da una sedia, uscire o entrare dall’autovettura, stare in piedi, tagliarsi le unghie, infilare un calzino, camminare, riducendo il consumo di farmaci antinfiammaPRESTAZIONI DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE tori, normalmente usati per il dolore. Elettromiografie - Ecografie - Ecocolordoppler L’infiltrazione intra-articolare dell’anca è più difficile Struttura convenzionata con il SSN rispetto agli altri distretti articolari, principalmente a causa Direttore sanitario: Dott. Mario Bortolato delle caratteristiche anatomiche dell’articolazione e della Aut. san. Nr 53 de 15/7/13 prossimità di strutture “sensibili” come l’arteria femorale e VIA VESPUCCI N°135/136 30015 SOTTOMARINA DI CHIOGGIA (VE) nervi. Tramite la guida ecografica si è sicuri di essere esatTEL. 041.490754 - FAX. 041.5548329 e. mail: info@poliambulatoriovespucci.it tamente in articolazione e si visualizza in tempo reale sia sito internet: www.poliambulatoriovespucci.it l’ago che il prodotto iniettato durante l’infiltrazione. Inoltre si è visto che la percentuale delle volte in cui il farmaco non Dott.ssa Bertoli Manuela - Medico Chirurgo viene iniettato direttamente in articolazione è molto alta Specialista in Medicina Nucleare e professionalità (>40%) quando eseguita in “cieco” ossia senza guida in Radiologia presso il Poliambulatorio Vespucci – ecografica. Tale procedura è una garanzia sia di sicurezza Sottomarina di Chioggia - Ve che di efficacia. Non occorre anestesia locale o generale.
Le protesi articolari Le difficoltà da affrontare dopo la sostituzione di un’articolazione
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uando la degenerazione di un’articolazione diventa talmente grave che il dolore non è più gestibile con i farmaci antidolorifici e che il movimento dell’articolazione diventa notevolmente limitato, lo specialista ortopedico può prendere in considerazione l’opportunità di sostituire l’articolazione artrosica con una protesi articolare. Molte strutture ospedaliere hanno acquisito ormai una notevole esperienza nella sostituzione articolare, particolarmente per 3 grandi articolazioni: la spalla, il ginocchio e l’anca. L’evoluzione delle tecnologie biomediche ha portato alla costruzione di protesi con leghe sempre più leggere e resistenti e di durata sempre maggiore nel tempo. Il futuro ci porterà il perfezionamento della costruzione di protesi per altre articolazioni: la caviglia (attualmente, pochissimi centri ne effettuano la protesizzazione) ed il gomito (di cui è difficilissimo ricreare la meccanica). L’intervento chirurgico ha una durata ormai minima (meno di due ore) ma, con altrettanta velocità, arriva il tempo della dimissione. Generalmente, dopo 7 giorni dall’intervento (salvo complicazioni), il paziente deve affrontare il rientro a casa. Tale situazione può venir complicata da alcuni elementi: l’utilizzo di ausili, le possibili complicazioni post-chirurgiche, la gestione delle terapie, il confronto con eventuali barriere architettoniche e, soprattutto, la fase riabilitativa. L’uso di ausili per tempi prolungati (soprattutto per le protesi di anca) diventa frequentemente una grossa limitazione nell’eseguire le attività della vita quotidiana, basti pensare ad una casalinga che deve usare le stampelle e compiere le faccende domestiche. Lo svezzamento dall’u-
Dott. Luca Penzo
so degli ausili dev’essere preceduto dal raggiungimento di un adeguato tono muscolare che sostenga l’articolazione sostituita. La sorveglianza della ferita chirurgica e degli eventuali rischi connessi all’intervento (flebiti o trombosi), le medicazioni della ferita chirurgica e la rimozione dei punti di sutura sono altri momenti di criticità che necessitano la presenza di personale sanitario e medico. Sul versante riabilitativo, è fondamentale essere adeguatamente seguiti da personale specializzato perché il progetto riabilitativo deve essere personalizzato e “calato” sulle necessità della persona, tenendo conto delle caratteristiche individuali (altre patologie da cui può essere affetto il soggetto in questione, la presenza di eventuali scale a domicilio, il sostegno di familiari a casa). L’obiettivo finale del progetto è la restituzione al domicilio di un paziente autonomo in tutte le attività della vita quotidiana, che viene raggiunto attraverso programmi individuali che comprendono il rinforzo muscolare specifico ed aspecifico, il recupero ed il mantenimento del movimento articolare, l’educazione a comportamenti corretti (da mantenere) e scorretti (ovviamente, da evitare) per permettere una lunga vita alla protesi ed una qualità di vita buona. Dott.Luca Penzo - Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore Sanitario di Fisiocenter Corte Beggiolini, 7 Cavarzere (VE) Tel. e Fax 0426.53600 email: fisiocenter@tin.it
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Epilazione laser
Il laser emette un fascio di luce selettiva che va a colpire il pelo e il bulbo pilifero danneggiandolo ed impedendo a quest’ultimo di riformare peli superflui
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Laser utilizzati: Alessandrite Gentlase New Candela Boston Usa per pelli chiare. Gentleyag Candela Boston per pelle scura e abbronzata. Sono sicuramente i sistemi laser più efficaci e rapidi oggi disponibili. Il numero delle sedute è sempre individuale ma già dalla prima seduta molte volte si notano grandi risultati. L’intervallo tra le sedute non è mai inferiore ad un mese ma dipende dalla zona trattata. Tutte le zone del corpo sono trattabili, non ci sono effetti collaterali a parte un lieve rossore e le complicanze sono assai improbabili. Questi laser non necessitano di gel o altre sostanze protettive sulla pelle in quanto un sistema denominato DCD provvede a spruzzare aria molto
fredda sulla pelle un attimo prima dell’arrivo del calore del laser proteggendo la pelle e anestetizzandola. Non esporsi al sole durante il trattamento.
Poliambulatorio Sorriso e Salute - Dr. sanitario Dott. Raimondo Pische Via Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - Tel.: 041 5540222 - 041 5543300 - info@sorrisoesalutechioggia.it
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A tavola 43 2 La rubrica di cucina CHIOCCIOLINE DI PHILLO FARCITE DI PATATE E CARCIOFI CON BESCIAMELLA AL PARMIGIANO L’ennesima preparazione con la pasta phillo, ma ancora una volta abbiamo cambiato forma. Complice il formato già in fogli distinti, è stata naturale conseguenza la nostra voglia di provare delle chioccioline monoporzione. Per il ripieno abbiamo pensato a degli ingredienti senza stagione, che regalassero una sorta di confort food: abbiamo accostato patate e carciofi, aromatizzandoli con freschezza e leggerezza, e successivamente arricchendoli con croccanti pistacchi ed una saporita besciamella al parmigiano, realizzata a partire da una salsa pronta. Per servire le nostre chiocciole in modo ancora più originale, abbiamo riutilizzato la nostra besciamella al momento della presentazione: un contrasto tra il caldo e morbido sapore della salsa e quello più croccante della nostra pasta.
Ingredienti per 4 Chiocciole 120g pasta phillo in fogli 250g patate (peso già lessate) 170g fondi di carciofo precotti 155g arrosto di pollo alle erbe affettato pistacchi salati 1/3 cipolla bianca 1 cucch gomasio alle erbe coriandolo timo prezzemolo succo di limone
olio evo semi di sesamo semi di papavero Per la besciamella: 180g salsa al parmigiano 120ml latte di soia 1 cucch olio evo 1 cucch farina 00 noce moscata formaggio parmigiano grattugiato sale blu di Persia
Procedimento Lessare le patate e tagliarle a pezzetti. Affettare la cipolla e soffriggerla in padella con olio, unire i fondi di carciofo ed insaporire con gomasio, coriandolo, timo e prezzemolo. Portare a cottura bagnando con acqua e succo di limone. A fuoco spento unire le patate ed i pistacchi sminuzzati. Preparare la besciamella: mettere l’olio in un pentolino, unire la farina e subito dopo il latte; insaporire con con noce moscata e sale. Tenere la besciamella sul fuoco a media temperatura per circa 10 minuti, mescolando continuamente per evitare grumi. Unire la salsa al parmigiano, amalgamare bene e spegnere il fuoco. Unire 4-5 cucchiai di besciamella alle verdure in padella. Stendere i fogli di pasta phillo, spennellarli con un’emulsione di olio e acqua quindi farcire ognuno con alcune fette di arrosto di pollo ed il ripieno di patate e carciofi. Arrotolare formando delle chiocchiole, spennellare la superficie con l’emulsione di olio ed acqua, infine spolverare con semi di sesamo e di papavero. Cuocere le chioccioline in forno, preriscaldato a 200° con funzione statica, per circa 20 minuti. Servire con la besciamella al parmigiano.
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44 1 Oroscopo ARIETE
DAL 21/03 AL 20/04 CON EROS ALLE STELLE, L E OCCASIONI DI NUOVE CONOSCENZE E DI SVAGHI VI TERRANNO PIACEVOLMENTE IMPEGNATI. LA NUOVA STAGIONE VI TROVA IRRESISTIBILI CON UNA FORMA ECCELLENTE
TORO DAL 21/04 AL 20/05
CHISSÀ PERCHÉ AVETE DECISO DI GIOCARE IN RIMESSA, SENZA ESPORVI TROPPO E TENENDO SEGRETI GLI AFFETTI PIÙ CARI. SIATE COSTANTI NELLE VOSTRE COSE, ANCHE IL FISICO SE NE GIOVERÀ
Oroscopo ARRIVA PRIMAVERA, TEMPO DI SONNO, SOGNO E AMORE. L’AMORE, RICORDATE, FA IL NIDO AL RIPARO DAL VENTO!
VAGGIO DI VOI EVITANDO DI FRENARVI PER QUESTIONI DI PRINCIPIO O DI ETICHETTA. SARERETE IN CONTATTO CON I BISOGNI DEL CUORE, MA ANCHE CON QUELLI DEL CORPO E DEI SENSI
SCORPIONE
DAL 23/10 AL 22/11 ATTENTI AGLI AMICI: TRA LORO POTREBBE NASCONDERSI L’ANIMA GEMELLA, BASTA GUARDARE MEGLIO E NON DARE NULLA PER SCONTATO. IL DIALOGO SENTIMENTALE SI FARÀ PIÙ COMPLICATO
SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12 SIATE RAZIONALI
GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06 FATE FAVILLE
E POTRETE APPIANARE I CONTRASTI IN CAMPO SENTIMENTALE A CUI SI AGGIUNGE UN POSSIBILE CALO DEL DESIDERIO. I SINGLE, POLEMICI E INSODDISFATTI, FUGGANO LA GELOSIA
GRAZIE A IRONIA E SEDUZIONE MALIZIOSA, CON LA COMPLICITÀ DI NUOVE AMICIZIE O DI CONTESTI FRESCHI E INTERESSANTI NON AVETE RIVALI: L’AMORE È ALLE PORTE. ATTENTI ALLE CHIUSURE
CAPRICORNO
CANCRO DAL 22/06 AL 22/07 IN UN PRIMO
PERIODO POTRESTE RITROVARVI SOLITARI E SELETTIVI COME NON MAI. IL CONSIGLIO GIUSTO È DI LASCIARVI TRAVOLGERE DALLE NOVITÀ IN ARRIVO CHE PORTERANNO BELLE SORPRESE
BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10 LIBERATE IL LATO PIÙ SEL-
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DAL 22/12 AL 20/01 L’AMORE RALLENTA IL PASSO E SCRICCHIOLA UN POCHINO MA NON DATEVI PER VINTI, C’È TEMPO PER RICONQUISTARE CIÒ CHE AVETE PERDUTO. DAL PUNTO DI VISTA FISICO, NON ABUSATE DELLE VOSTRE FORZE E MONITORATE ALIMENTAZIONE E CICLI SONNO/VEGLIA
I T S O LU T I O N S & W E B D E S I G N LEONE DAL 23/07 AL 23/08 GRANDI PASSIONI ALL’ORIZZONTE GRAZIE A UN MARTE DI FUOCO ASSAI AVVENTUROSO ED ENTUSIASTA. CI SONO TUTTI I REQUISITI AFFINCHÉ POSSA ACCADERE QUALCOSA DI IMPORTANTE: LASCIATE CHE SIA COSÌ
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