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ADDIO ALLA DENTIERA! denti fissi in giornata senza bisturi, tagli e punti di sutura
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 114 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Porto Viro Ancora lavori per piazza della Repubblica
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EDITORIALE
stagione balneare. sono mancati gli italiani
Il Vajont non ci ha insegnato nulla di Germana Urbani
Un giugno freddo e piovoso e la crisi hanno decretato una buona riduzione del turismo italiano a Rosolina mare. Si parla addirittura del 20% in meno delle presenze stando ai dati diffusi dalle agenzie immobiliari. Quest’anno la stagione è stata all’insegna del “mordi e fuggi” pag. 16
si pensi ai parchi per il futuro modello di sviluppo
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di Marco Pavin*
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o scorso 15 settembre è partita la venti e per i cacciatori non risulta semplice e comunque il tentativo di porre dei limiti ad attiva”,le questa la proposta del presidente dell’Upa vecchia quanto il Delta. “Si tratta stagione venatoria ma a fronte di una rossimità identificare zone dove è possibile caccia- un’attività boschetto, chi “Nelle amministra chiconfine produce. Undi nuovo fauna che anche quest’anno si presenta Roberto re e dove invecetrano. zonee di una tradizione - chiosa Carnacina – che nel intendo, sia fondato non sulla logica delloa scambio (di in cui viene applicata nel rispetto numerosa a irretire gli animi dei cacciatori ci patto, a mare conche il Piano del parco si vengono momento consenso, ma sulla trasparente enormi “coalizione”... ha pensato il Piano del Parco del Delta del di interessi), creare delle problematiche – spiega delle regole e delle leggi, deve continuare a Po. Nuove aree, infatti, sono rientrate nell’a- - si tratta infatti di aree che ora sono dentro far parte della storia del nostro Delta. Quello Padova rea protetta, estromettendole dagli*Presidente ambiti Confi e orandustria sono fuori dal territorio di caccia. La del Piano è un problema su cui si deve ragioa pag. 8arginature delle valli, nare con col buon senso – chiude Carnacina di caccia. Il presidente di Fercaccia, continua Lorenzo stessa cosa vale per le Carnacina, ha parlato di vera e propria confu- aree predilette dai cacciatori più anziani che non senza smuovere la polemica - e spero sione a proposito di queste zone, in quanto si ritrovano a pagare le spese di tale provve- che tale buonsenso parta dalla Regione, diINessendo RETEquelle CONdi confine NOI! aTroverai il nostro giornale che ilvenga nuovedella news mare sono sogdimento”. Insommaprima per i cacciatori Piano distribuito versamente da chicon si è occupato stesurache pagg. 4-5 gette a cambiamenti in base alla marea o ai del Parco è più che altro motivo di confusione del documento”.
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La pista ciclo-pedonale presente sull’argine del Po di Venezia, inaugurata pochi mesi fa, sarà a breve implementata. Dalla frazione tagliolese di Mazzorno Destro raggiungerà il mare. pag. 20
Alcune aree ora nell’ambito protetto. Nelricadono patto sindaci-imprese futuro da costruire Valli e arginatureilinterdette all’attività venatoria
idimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. A volte bastano poche parole, una presa di posizione netta e, forse, tutto può cambiare, svoltare. Anche il destino di una sola persona o di intere comunità. Così sarebbe stato per Longarone 50 anni fa se l’interesse di pochi sulla diga e i profitti che avrebbe prodotto, non avesse prevalso criminosamente sull’interesse di molta povera gente. Guardando al Veneto di oggi e ripensando al disastro del Vajont vien da dire che non abbiamo imparato niente. Con l’autunno arriveranno le piogge. Una volta erano una benedizione, oggi le scongiuriamo come un nuovo flagello. Le esondazioni frequenti, gli allagamenti improvvisi che paralizzano le nostre città ci hanno insegnato a temerle ma soprattutto hanno reso evidente che la rete idrica e la terra, che ancora respira libera dal cemento, non bastano più ad assorbire l’acqua che cade dal cielo. Eppure chi ha il potere di farlo continua a progettare strade, nuovi quartieri, grandi ospedali. Nemmeno la crisi segna una battuta d’arresto in questa corsa al cemento. Non ci sono più soldi per nulla eppure sulle grandi opere non si torna indietro.
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Il Vajont non ci ha insegnato nulla
Appello
Smarriti Bia e Alvise
Nonostante i numerosi appelli dei padroni, ancora non sono stati ritrovati i due cagnolini Bia e Alvise - per l’anagrafe canina Amelie e Anacleto -, razza bichon, di 4 anni che si sono allontanati da casa, in località Bellina, la sera del 1° agosto. Fino al 3 del mese sono stati visti girovagare in centro a Cavarzere ma dopo la manifestazione della Notte bianca che ha richiamato in città numerose persone non si è avuta più alcuna segnalazione. Il signor Emilio Gallan e la sua famiglia li cercano disperatamente. Chi avesse avvistato i due fratellini o avesse notizie di loro può rivolgersi direttamente a Emilio Gallan 3297227479, ovvero portarli dal più vicino veterinario che, grazie al microchip, risalirà ai proprietari. Tecnologia
E ancora una volta ci si deve chiedere a vantaggio di chi vadano queste scelte. L’inchiesta che vede coinvolti gli ingegneri veneti Baita e Mazzacurati la dice lunga in merito, ma è solo la punta di un iceberg. Basta seguire la cronaca per cogliere come attorno ai grandi progetti veneti vi siano molte falle di trasparenza e di legalità e conflitti di interessi in atto, senza contare il rischio ormai documentato di infiltrazioni mafiose. Contro la speculazione che cancella il territorio agricolo e intere comunità si alza sempre più spesso la voce di comitati territoriali in difesa dell’ambiente. Persone informate che chiedono di prendere parte con meccanismi democratici alle decisioni per lo sviluppo del territorio. Che chiedono un’inversione di tendenza perchè, soprattutto oggi, il tema delle grandi opere rischia di essere per la nostra Regione un nodo cruciale. Il Veneto ha un triste primato dal punto di vista ambientale: è la regione più cementificata d’Italia. Il consumo di suolo agrario è passato dai 72 milioni di mq all’anno negli anni Ottanta ai 182 milioni mq all’anno dal 2000 in poi. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno tra il 2000 e 2010. Inoltre, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di un milione di abitanti. Occorre chiedersi davvero se continuare a costruire e a cementificare sia davvero la via giusta per la garantire ripresa economica e benessere ai veneti. Credo che a 50 anni dalla tragedia del Vajont la risposta debba essere un’altra e che si componga proprio di quelle poche parole che Don Albino Bizzotto ha consegnato al Consiglio regionale veneto invitando la politica al programmare nuove forme di sviluppo sostenibile. Il prete padovano è stato protagonista ad agosto di un lungo digiuno in nome dell’ambiente e quando è stato invitato ad intervenire a palazzo Ferro-Fini ha messo uno in fila all’altro i numeri che lo preoccupano, quelli sul consumo di suolo, sulla necessità di salvaguardare l’agricoltura, il fabbisogno alimentare e la terra in generale. Ridimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. di Germana Urbani Impianti elettrici
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Condoglianze al nostro direttore Mauro Gambin che ha perso la mamma, mancata prematuramente lo scorso settembre. L’editore, tutta la redazione, l’amministrazione, la grafica e l’area vendita di Give Emotions sono vicini a Mauro in questo momento di lutto e di grande dolore.
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E’ partita lo scorso 28 settembre la rassegna di iniziative culturali “In Villa Angeli” di cui il nostro giornale è media partner. Si tratta di una serie di appuntamenti con la poesia, la letteratura, le arti figurative e musica. Questi gli appuntamenti rimasti in cartellone: domenica 13 ottobre, alle ore 18, “Rem di domenica incontri letterari”, tracce di viaggiatori in Polesine da Dante a Herbert. L’ex sindaco Antonio Lodo insieme al giornalista Sergio Gambato affronteranno l’argomento. Sabato 19 ottobre, sempre alle 18.00, invece si terrà un vero e proprio concerto di musica classica sempre a cura del Conservatorio di Adria. Ultima data, il 20 ottobre alle ore 17,00 con l’archeologia. L’iniziativa dal titolo “Adria prima di Adria, dalle prime ricerche alle più recenti novità” sarà cura della direttrice del Museo Archeologico, dott.ssa Giovanna Gambacurta. Tutti gli appuntamenti si terranno in villa Angeli, via Angeli al civico 7
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di
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Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese Territorio Lo scorso 15 settembre è partita la stagione venatoria, tra le doppiette non mancano gli scontenti, in quanto con l’approvazione del documento alcune zone di confine a mare sono state interdette alla caccia. Carnacina di Federcaccia: “Confido che i problemi vengano risolti con il buon senso”
I cacciatori si sentono mina
di Elisa Cacciatori
“La caccia è una tradizione che deve continuare a far parte della storia del Delta”
Agricoltori contrariati dalle nuove disposizioni. “Ci rivolgeremo alle associazioni”
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a stagione venatoria aperta quest’anno il 15 settembre pare stia procedendo discretamente dal punto di vista faunistico. A decretarne il buon andamento, per la soddisfazione dei cacciatori bassopolesani, è stato il fatto che durante la stagione in corso ancora molte colture sono in piedi, prevalentemente monoculture, e ciò permette di poter godere tutt’ora di diverse aree per il cosiddetto riparo stanziale. Lepri e anatidi sono ben presenti nell’ambito territoriale di caccia dell’AtcRO3, ovvero quello che comprende l’area del Delta del Po, così come questa appare già come una buona annata per la selvaggina migratoria. Il problema di cui risente maggiormente il settore è però rappresentato dalle specie invasive quali volpi e corvidi che compromettono l’equilibrio del numero di fagiani presenti nel territorio. “A nostro discapito siamo una delle poche province a non applicare il metodo del piano contenitivo – spiega Lorenzo Carnacina di Federcaccia – una soluzione che permetterebbe di ridurre un numero tollerabile di queste specie
dannose per il fagiano”. Da quest’anno, inoltre, ad irretire gli animi dei cacciatori è intervenuto anche il Piano del Parco del Delta del Po, una situazione che, allo stato attuale delle cose, pare essere ancora una nebulosa per i più e senza dubbio di difficile comprensione per i cacciatori che lamentano comunque il fatto che si venga a ledere una tradizione del territorio. “E’ una battaglia che si ancora su principi che non hanno valenza – commenta in proposito Carnacina - e che andrebbe risolta col buonsenso”. Appellandosi a una tradizione per la caccia che nella storia ha proceduto di pari passo con il Delta, Carnacina ha di fatto considerato come tale territorio sin dalle proprie origini contempli una valenza incentrata sulla caccia e la pesca. “Si tratta di una tradizione - chiosa Carnacina, in riferimento al settore – che nel momento in cui viene applicata nel rispetto delle regole e delle leggi, deve continuare a far parte della storia del nostro Delta”. In un clima che appare quindi ancora troppo caotico e poco chiaro, emergono co-
munque alcune difficoltà. “Nelle zone di confine a mare con il Piano del parco si vengono a creare delle problematiche enormi – spiega - si tratta infatti di aree che a volte sono dentro e oltre sono fuori dal territorio a seconda delle maree, dei venti e di numerosi altri fattori e sono quindi difficilmente identificabili. Problemi anche per le arginature delle valli, aree predilette dai cacciatori più anziani che si ritrovano a pagare le spese di tale provvedimento. Svariate difficoltà portate dal Piano sono state anche condivise da alcuni agricoltori di Taglio di Po, Corbola, Ariano e Porto Viro che non erano stati informati che parte dei loro terreni erano stati inseriti nell’area del Piano e che ci hanno fatto sapere si muoveranno attraverso le loro associazioni”. “Quello del Piano è un problema che su cui si deve ragionare col buon senso – chiude Carnacina non senza smuovere la polemica - e spero che tale buonsenso parta dalla Regione, diversamente da chi si è occupato della stesura del Piano”.
I numeri della caccia
3600 doppiette in Polesine
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tando ai dati pubblicati dalla Provincia di Rovigo per l’annata venatoria 2013/2014 si aggirano intorno ai 3600 i cacciatori presenti nel territorio polesano. Tra questi, sono 1.151 i cacciatori che fanno riferimento all’ambito territoriale di caccia Atc Ro3 concernente la zona del Delta del Po. Nella provincia rodigina, nell’ambito del territorio Atc Ro1 del Polesine occidentale i soci sono invece 1.137 e nell’Atc Ro2 del Polesine centrale sono 1.374. I cacciatori dell’ambito Atc Ro3 contano al loro interno un buon 70% di soggetti che risiedono nel territorio deltizio e per la rimanente parte conta cacciatori della provincia rodigina e della regione Veneto. Sono pochi infatti i cacciatori provenienti da altre regioni che scelgono il Veneto per praticare l’attività ventoria. Le specie caratteristiche principalmente cacciate nel territorio del Delta del Po sono rappresentate da lepri, anatidi e fagiani, una specie quest’ultima messa a rischio da predatori quali corvidi e volpi. El.Ca.
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Argomento del mese 5 Il parere del Wwf su parco e caccia
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acciati dal Piano del Parco Problematici i rapporti tra cacciatori e ambientalisti
Ancora troppo bracconaggio. In 71 ispezioni riscontrati 134 illeciti di Alessandro Orlandin
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algrado i richiami alla conciliazione e al dialogo, restano piuttosto problematici i rapporti tra le associazioni venatorie e le controparti ambientaliste. In occasione dell’apertura della stagione di caccia 2013-2014 il WWF di Rovigo ha pubblicato un duro comunicato stampa per segnalare anomalie e violazioni nel Delta del Po: “Per quel che ci riguarda possiamo parafrasare Remarque ‘Niente di nuovo dal fronte orientale’. Tradotto: i problemi riscontrati sono quelli di sempre: uso di richiami elettroacustici e di fucili a più di tre colpi. In aggiunta, si intende, alle meno gravi e più diffuse infrazioni amministrative. I numeri: 71 uscite effettuate a partire dal 2004 e 71 volte abbiamo registrato reati in materia di caccia per un totale di 134 illeciti penali! Non consideriamo affatto chiusa la partita degli appostamenti fissi di caccia. La delibera di Giunta regionale 1393/2013 che ha, per così dire, sanato la posizione degli appostamenti rispetto ai titoli edilizi è, secondo i nostri legali, illegittima”. Nel frattempo però il fronte dei cacciatori reclama una vittoria in sede giuridica: lo scorso 25 settembre il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha rigettato, con propria ordinanza, la richiesta di sospensiva avanzata da alcune associazioni ambientaliste contro il Calendario Venatorio 2013-2014 della regione. “Resto sempre più convinto – ha dichiarato l’assessore regionale alla caccia Daniele Stival – che il lavoro che stiamo facendo in questa materia darà buoni risultati in un settore che spesso diventa terreno di scontro ideologico, perché lavoriamo con sensibilità, concretezza e nel pieno rispetto delle normative e delle leggi”. “È un segnale positivo – ha rimarcato il Presidente Regionale Arci Caccia del Veneto Giuliano Ezzelini Storti – che dà ragione a quella parte del mondo venatorio organizzato che ha abbandonato un approccio demagogico e propagandistico ai problemi dell’attività venatoria, per approcciare al tema con metodo scientifico e ragionevolezza”.
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Eddi Boschetti:
“Per convivere servono regole” A
ddentrarsi nella selva oscura della caccia nel Delta del Po, inteso come tema di discussione, è esercizio particolarmente arduo a causa dell’immane complessità dell’argomento in questione. Da decenni il dibattito è aperto, soprattutto nelle zone del Comune di Porto Tolle e comuni limitrofi, a maggior ragione da quando, nel 1996, è stato istituito l’Ente Parco che ha portato con sé nuovi vincoli ma soprattutto motivi di discussione, se non proprio di divisione. Contestualmente alle ragioni di chi rappresenta la categoria dei cacciatori, abbiamo voluto conoscere le opinioni di chi ogni giorno si impegna per tutelare l’ambiente: Eddi Boschetti, presidente della sezione rodigina del Wwf. Che già da subito, prima di entrare nel merito delle questioni sul tavolo, puntualizza: “È fondamentale partire da un presupposto chiaro: le ragioni delle associazioni ambientaliste non sono da considerare in contrapposizione con quelle di chi rappresenta gli interessi dei cacciatori. Le due visioni possono tranquillamente coesistere all’interno di un perimetro di regole ben delimitato. Ma serve appunto che queste regole siano chiare e siano fatte rispettare con la necessaria severità. In altre parole non è una questione di caccia sì o caccia no: chi pone il problema in questi termini lo fa solo per creare una dicotomia sterile che non permette alcun dibattito”. Però il dialogo tra i due schieramenti rimane a tutt’oggi problematico. Come se lo spiega? “Sfortunatamente, come per ogni tema di rilievo in Italia, ci si scontra con la tipica logica del campanile. Si è abituati a credere che in ogni caso le ragioni della parte avversa siano sbagliate e non potenzialmente Non ha senso complementari alla propria visione. Nel entrare nell’Unesco resto d’Europa, penso alla Francia o all’Inse già vengono ghilterra, questa divisione quasi settaria tra disattesi impegni associazioni ambientaliste e dei cacciatori sul fronte interno non esiste e permette di affrontare il tema con più serietà. C’è poi un altro aspetto: da trent’anni gli interlocutori sono sempre gli stessi. Ed è chiaro che questo rende difficile un ricambio di idee, si finisce col dirsi le stesse cose e a riproporre i medesimi pregiudizi”. Allo stato attuale quali sono i fronti su cui il WWF si sta concentrando? “Sono diversi, ma ne possiamo individuare tre: i temi legati al piano del Parco del Delta, le osservazioni al Piano Faunistico Venatorio Provinciale e la lotta al bracconaggio e agli appostamenti illegali. Il comune denominatore che unisce queste tre questioni è comunque la necessità regole chiare e la loro applicazione rigorosa. Un esempio su tutti, il dibattito per l’inclusione del Delta nel patrimonio Unesco: l’ammissione al suo interno non comporta nuovi vincoli, ma nuove responsabilità derivanti dall’essere osservati sul piano internazionale. Non ha senso entrare nell’Unesco se già vengono disattesi impegni sul fronte interno e addirittura locale”. Nel frattempo sembra che il piano del Parco sia riuscito a scontentare tanto voi quanto le associazioni venatorie. “È vero, ma credo sia inevitabile all’interno di un contesto così complesso e che richiama una così vasta gamma di interessi diversi. Dal nostro punto di vista è un piano insoddisfacente perché non contempla l’enorme diversità ambientale dell’area interessata. Si pretende di considerare il Delta alla stregua di un territorio omogeneo, ma non è così: ci sono lagune, valli, porzioni di acqua dolce e salata e così via. Serve una mediazione che sia veramente tale e non frutto di un compromesso al ribasso”. Al.Or.
6 Territorio Sviluppo Il Polesine beneficiato da un ingente contributo sottoscritto dalla Regione e dal Ministero
Rilancio produttivo, sì dalla commissione regionale
16 milioni di euro il cui accesso sarà possibile a tutti i settori: agricoltura, turismo, industria, infrastrutture e logistica
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a commissione per le Attività produttive del Consiglio regionale ha dato recentemente parere favorevole allo stanziamento di 16 milioni di euro per il rilancio produttivo del Polesine. Lo stanziamento è previsto da un protocollo di intesa sottoscritto dalla Regione e dal Ministero per lo Sviluppo economico. A gestire gli interventi sarà l’Associazione industriali di Rovigo in collaborazione con la Camera di Commercio. I contributi saranno in parte in conto capitale, in parte agevolati ed interesseranno un po’ tutti i settori: agricoltura, turismo, industria, infrastrutture e logistica, banda larga, adeguamento sismico delle strutture produttive danneggiate dall’ultimo terremoto. Soddisfatto dell’iniziativa si è detto il consigliere della Lega Cristiano Corazzari. “Si tratta – ha spiegato – di un piano dettagliato ed innovativo per l’area del Polesine. Mi auguro che siano moltissime le imprese che vorranno fruire di questa opportunità, frutto di una attenta gestione di fondi per una delle aree più in crisi dell’intero territorio regionale”. Corazzari sottolinea in modo particolare lo stanziamento di 1 milione di euro per l’adeguamento sismico dei capannoni e delle strutture produttive prevalentemente a favore di quei comuni obbligati per legge alle sistemazioni
post terremoto: Stienta, Occhiobello, Ficarolo, Gaiba, Fiesso sono sicuramente ossigeno per le imprese del Polesine - ha Umbertiano. “Si tratta – precisa l’esponente della Lega – precisato – ma è necessario che sulla distribuzione di tali della concretizzazione di una mia richiesta votata dal Con- risorse si eserciti un ferreo controllo. I soldi devono servire a siglio regionale volta a sanare una situazione insostenibile risollevare l’intero sistema imprenditoriale e non andare a beper molte imprese che, pur non avendo subito danni diretti, neficio di qualcuno”. Una precisazione non casuale quella del si trovano oberate di costi ingenti per la messa a norma degli consigliere del Pd, in quanto non ha mai risparmiato i propri immobili. Costi cui non si può far fronte utilizzando le risorse strali all’assessore Luisa Coppola, imputandole una gestione del Commissario per il terremoto e delle risorse personale. L’assessore che quindi la Regione, pur nei limiti “Spero che i soldi del Pdl, infatti, aveva fatto di tutto delle proprie disponibilità, ha deciso di servano all’intero per fare in modo che i 16 milioni di sostenere”. Quanto allo stanziamento sistema e non euro per il rilancio produttivo del Polenel suo complesso, Corazzari auspica vadano a beneficio sine venissero gestiti dall’Associazione industriali di Rovigo in collaborazione che esso possa costituire una spinta solo di qualcuno” con la Camera di Commercio e non decisa all’innovazione e agli investimenti produttivi, a beneficio di una realtà qual è la provincia dall’agenzia di Sviluppo provinciale, ossia il Consvipo. Evidendi Rovigo, duramente provata dalla crisi come testimonia l’au- temente i colori politici possono essere una discriminate o mento enorme delle ore di cassa integrazione, delle richieste almeno così la pensa Azzalin. Tuttavia non è stato per questo di collocamento in mobilità, dei licenziamenti e delle chiusure che il voto favorevole del Pd è mancato per l’approvazione. di aziende”. Meno ottimistico, invece, il commento del consi- “Vista l’importanza della posta in gioco – spiega Azzalin - il gliere del Pd Graziano Azzalin. “I provvedimenti approvati Pd ancora una volta ha responsabilmente vestito i panni di oggi dalla Commissione regionale per le Attività produttive “opposizione governante” scegliendo la via dell’astensione
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Graziano Azzalin, Cristiano Corazzari e Luisa Coppola sulle due delibere che impegnano complessivamente oltre 47 milioni di euro a sostegno delle imprese: la prima, di 16 milioni di euro, per iniziative a sostegno del Polesine sulla base del Protocollo sottoscritto tra Regione e Ministero il 21 marzo 2013; la seconda, per la ripartizione per l’anno 2013 dei 31.109.587,73 euro del Fondo unico regionale per lo sviluppo”. Entrambi i provvedimenti – aggiunge il vicepresidente e della Commissione Roberto Fasoli – hanno delle evidenti criticità procedurali ed alcune carenze; trattandosi però di misure positive per le nostre imprese, non abbiamo ritenuto opportuno fare battaglie ideologiche ed impuntarci su questioni di principio che avrebbero fatto perdere altro tempo prezioso”. Per il consigliere del Pd inoltre “i provvedimenti riservano troppo poca attenzione agli aspetti del credito ed alle piccole imprese in generale, mentre completamente assente è il tema del lavoro e la prospettiva occupazionale”. Bene invece per Azzalin e Fasoli le correzioni apportate al testo originario per consentire anche alle aziende che non hanno subito direttamente danni dal terremoto del maggio 2012, ma che hanno l’obbligo di adeguarsi ai nuovi obblighi antisismici, di usufruire dei contributi.
NEWS Ulss 17
Secondo il Pd penalizzata dalle schede di programmazione ospedaliera
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o scorso 27 settembre la commissione regionale alla Sanità ha approvato le schede di programmazione ospedaliera. Una votazione che ha richiesto più di 20 ore di confronto e un iter partito ancora un anno fa con il Piano sociosanitario. L’obiettivo è quello dell’efficientamento, anche se di tanto in tanto questo termine viene usato come sinonimo di risparmio. E forse è per questo che nella sostanziale riorganizzazione che dovrebbe portare al taglio degli esuberi e dei doppioni, qualcuno ci ha visto semplicemente il taglio dei posti letto. Insomma, secondo le prospettive indicate dal presidente della V commissione, l’esponete del Pdl Leo Padrin, il riordino dovrebbe portare all’accorpamento dei reparti doppione e il riconoscimenti dei primariati a garantire le eccellenze raggiunte dai nosocomi. Non per tutti le cose stanno in questi termini. Per quanto riguarda il “Santa Maria Regina degli Angeli”, infatti, il vicepresidente della commissione regionale Sanità, Claudio Sinigaglia, non vede alcun efficientamento. Anzi solo tagli. “Con i 216 posti letto scesi a 178, i 17 primariati ridotti a 13, e l’ospedale di Porto Viro che ha perso il riconoscimento di presidio ospedaliero pubblico, perdendo pure il beneficio di significativi sgravi fiscali, non credo ci sia molto da gioire”. Le conclusioni sono le stesse anche per Graziano Azzalin. “La provincia di Rovigo è stata fortemente colpita dai tagli – ha sottolineato Azzalin – e paga un prezzo maggiore rispetto agli altri territori, ma il vero tema non sono i posti letto per acuti, bensì quello dei posti letto nelle strutture intermedie: una maggiore appropriatezza delle prestazioni può passare anche dalla deospedalizzazione, ma solo se a questa fa riscontro l’attivazione di ospedali di comunità che, invece, al momento sono solo sulla carta. Anche dal punto di vista amministrativo il mantenimento delle due Ulss non deve andare a scapito della sostenibilità dell’offerta di servizi al cittadino, ma prima bisogna capire se davvero quello che è stato scritto nel Pssr sarà applicato o no. Fra l’altro qualche mese fa Zaia si guadagnava le pagine dei giornali annunciando un giro di vite sul numero delle Ulss e dicendo che ne bastavano sette, la settimana scorsa con una piroetta ha detto che le Ulss non si toccano: si metta d’accordo con se stesso, perché questo modo di procedere a strappi e slogan in sanità è quanto di più deleterio possa esserci”.
8 Porto Viro L’Intervento
Finanziamenti La Regione ha approvato il programma integrato per il Delta
Riqualificazione commerciale per 4 comuni
Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire di Marco Pavin*
di Elisa Cacciatori
segue da pag.
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In tutto 200.000 da spendere per le aree urbane di Loreo, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po
a Regione Veneto ha approvato recentemente il “programma integrato di riqualificazione commerciale delle aree urbane centrali di Loreo, Porto Viro, Rosolina e Taglio di Po”. Il progetto è stato presentato, lo scorso maggio dal Comune di Porto Viro, in qualità di capofila. Tutti i 200.000 euro richiesti sono quindi stati destinati al progetto che coinvolge al suo interno e in completa sinergia tra di loro i quattro Comuni bassopolesani al fine di potenziare le opportunità di lavoro per gli operatori commerciali presenti nel tessuto urbano. A tal fine è infatti previsto anche il coinvolgimento delle associazioni provinciali del commercio Ascom e Confesercenti e l’attivazione di partner quali la Provincia di Rovigo, l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, il Consvipo e la Camera di Commercio di Rovigo, oltre alla Cna e a diversi soggetti privati operanti sul territorio nel campo turistico e promozionale, comprese le associazioni Pro loco e le associazioni dei commercianti locali. In linea con gli obiettivi del bando, il programma che ammonta a complessivi circa 410.000 euro prevede interventi strutturali quali la sistemazione delle piazze a servizio del commercio urbano, l’adeguamento di edifici funzionali a molteplici attività economiche Coinvolte anche le associazioni del territorio: Ascom, Confesercenti, Rovigo, l’Ente e culturali al fine di garantire e migliorare la fruibilità Parco, Consvipo, Camera di Commercio e Cna e la vivibilità dei centri urbani da parte della cittadinanza e anche dei turisti. Non solo. Il progetto con- mare, meta attrattiva per migliaia di presenze du- turistica allargata, volti a far conoscere la storia del templa anche alcuni interventi rante la stagione estiva, che po- territorio, l’esperienza nei centri urbani, la visita ad di marketing quali, ad esempio, Il progetto trebbe però sfruttare le proprie aziende di eccellenza e l’acquisto dei prodotti tipici. alcune forme coordinate di pro- contempla anche capacità ricettive maggiormenPer raggiungere quest’ultimo obiettivo sarà ritemozione del territorio e corsi di alcuni interventi te attraverso la destagionaliz- nuto fondamentale includere e rendere parte attiva formazione specifici rivolti agli di marketing zazione per integrare le diverse del progetto gli operatori del commercio con i quali operatori economici dei quattro territoriale attività al fine di promuovere saranno studiate le iniziative da realizzare nel modo centri urbani. uno sviluppo coordinato e con- più funzionale per dare nuovo impulso ai centri urbaUn ruolo di sviluppo fondamentale sarà conferito sapevole del territorio. In questa ottica sono state ni interessati allo sviluppo a 360° della riqualificaal turismo, fulcro della sinergia con il commercio al coinvolte, in qualità di partner, anche alcune azien- zione commerciale. fine di ottenere una destagionalizzazione dei flussi de che si occupano di turismo locale con le quali turistici. L’esempio più lampante è quello di Rosolina si andranno ad attivare dei progetti di accoglienza
NEWS
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...competenze, risorse - progettuali ed economiche - per perseguire insieme, nell’autonomia dei ruoli, soluzioni ai bisogni concreti di cittadini e imprenditori. Qualche esempio, per essere più chiaro. Come mitigare l’impatto (prevedibile) delle nuove tasse locali (la non ancora nata, ma già famigerata Service tax) sulle tasche di famiglie e imprese? Sediamoci a un tavolo, tecnici dei comuni e delle associazioni imprenditoriali, e verifichiamo se ci sono spazi per soluzioni equilibrate. Come pianificare condizioni di crescita sostenibile, attenta alle esigenze di chi produce e rispettosa dell’ambiente? Rendiamo ancora più stringente il coordinamento sulle politiche urbanistiche e territoriali. Come lenire la piaga della disoccupazione, di cui spesso i sindaci sono testimoni partecipi ma impotenti? Incrociamo le nostre conoscenze sul bisogno di lavoro e sulla domanda che c’è nel territorio. Con un approccio non assistenziale, ma certamente «sociale». Come tentare la via dei bandi europei, penso alle Smart cities (ma anche innovazione, mobilità sostenibile, turismo), per intercettare fonti di finanziamento alternative a quelle (prosciugate) di Roma? Mettiamo insieme le rispettive competenze progettuali e tecniche per giocarci le nostre chance a Bruxelles. Sono esempi parziali, ma che spero diano il senso di come interpreto quella “prossimità attiva” tra chi amministra e chi produce, in una logica “coalizionale”, non più rivendicativa. Non sarà la panacea, ma una via più diretta ed efficace al cuore dei problemi (e delle soluzioni). I comuni sono l’istituzione più prossima alla gente, più vicina ai bisogni di famiglie e imprese. Forse è proprio da qui che può ripartire un’”operazione fiducia” che restituisca credibilità alla politica, rigeneri il senso di comunità, raccordi le energie migliori per costruire valore condiviso. Ben venga, allora, l’intuizione di ripartire da quella “prossimità attiva”, da un raccordo più intenso e operativo tra chi ha la responsabilità di amministrare e chi quella di rappresentare il tessuto produttivo ed economico. Da tradurre nell’elaborazione di una “veduta lunga” sulle traiettorie di sviluppo, in proposte e azioni condivise. È un approccio che trova terreno fertile in una comunità locale che ha già sperimentato, con alterni successi, i coordinamenti fra le categorie economiche, i quattro tavoli delle Ipa (le intese programmatiche d’area), le unioni dei comuni. Da rilanciare oggi con più convinta determinazione, nella consapevolezza delle connessioni che oggi legano in unico destino tutti gli attori sociali ed economici. Senza aspettare il tornante della primavera 2014, quando più di sessanta comuni padovani andranno al voto, compreso il capoluogo. Ma avviando da subito il dialogo e il confronto con i sindaci e gli amministratori, affinché la prossima tornata elettorale non sia un ring inconcludente di slogan e bandierine ideologiche. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto
Volontariato
Assistenza ai più bisognosi, il gruppo missionario chiede una mano
uesta estate il Gruppo missionario ha iniziato un percorso molto ambizioso quanto necessario per far fronte alla crisi economica che sta colpendo sempre più famiglie del territorio. Tale progetto riguarda l’apertura di un centro di ascolto gestito esclusivamente da volontari che fanno capo al Gruppo ma che si compongono anche di altre persone provenienti da realtà diverse di Porto Viro che hanno accettato l’opportunità. Attraverso l’iniziativa, sarà possibile incontrare e aiutare i cittadini che vivono in condizioni di
disagio economico e sociale, prima ascoltandoli e poi orientandoli verso le risposte o soluzioni presenti nel territorio. Il Centro, i cui incontri di formazione sono cominciati a luglio e sono tenuti da don Marino Callegari che presto terrà anche dei corsi formativi aperti a chi opera nel campo della carità e solidarietà, sarà collegato in rete con i centri di ascolto di Chioggia e cittadine limitrofe. Il Gruppo di volontari, da tempo ogni mercoledì, consegna vestiario in buono stato e generi alimentari alle famiglie disagiate di Porto Viro. “Ad
oggi siamo arrivati a circa 100 famiglie: una cosa impressionante – spiega una delle volontarie - è sempre più difficile reperire generi alimentari o fondi per acquistarli, la situazione è molto grave e non so per quanto tempo riusciremo a svolgere questo servizio. Attualmente abbiamo una grossa necessità: l’acquisto di un frigorifero, alcuni supermercati (fortunatamente!) ci consegnano alimenti vicini alla scadenza (yogurt, formaggio, latte) ma il frigo che abbiamo è vecchio e piccolo. Quindi chiediamo l’aiuto di tutti per acquistarne
uno nuovo”. Per chi fosse interessato a collaborare, il ritiro d’indumenti, coperte, lenzuola, scarpe ecc avviene il lunedì e il venerdì nei locali dietro la chiesa di Scalon. El.Ca.
Porto Viro 9 Interventi di restyling Diversi edifici erano danneggiati dalle infiltrazioni
Scuole “tirate” a nuovo prima del trillo della campanella Interessate dai lavori le elementari di Donada e Portesin e le medie di Contarina di Elisa Cacciatori
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urante il periodo estivo sono stati effettuati diversi interventi di manutenzione negli edifici scolastici comunali che hanno permesso di ripristinare alcune coperture delle scuole dalle infiltrazioni. Nei periodi invernale e primaverile, per il perdurare dei fenomeni piovosi, si erano riscontrati infatti vari punti di infiltrazione sui tetti delle scuole che, attraverso il servizio lavori pubblici comunali sono stati attualmente sistemati nell’ambito di un progetto che ha incluso i plessi delle elementari di Donada e Portesin e delle medie di Contarina. I lavori, affidati alla ditta Cogese srl, sono giunti a completamento prima dell’inizio dell’anno scolastico per permettere il normale svolgimento delle lezioni.
Celebrazioni
siepi perimetrali della materna Il progetto ha riguardato anche A Taglio Fornaci. Per quanto riguarda invece le palestre delle scuole medie di di Donada le elementari di Taglio di Donada, Contarina e, in particolar modo la ultimati i lavori sono stati ultimati i lavori di rifacipalestra delle scuole elementari di di rifacimento mento della recinzione perimetrale Donada, che nell’ultimo periodo della recinzione necessari per la realizzazione dei dell’anno scolastico 2012/2013 era stata resa inagibile per le infiltrazioni del tetto e marciapiedi in via L. Siviero. Inoltre, è attualmente in pertanto chiusa all’utenza. Anche i giardini di alcuni corso un ulteriore fase di progettazione atta ad interveistituti hanno subito importanti eventi di manutenzione nire nei vari edifici scolastici con ulteriori stralci di lavori straordinaria tramite il servizio verde in appalto alla ditta di manutenzione straordinaria programmata nel periodo Adigest srl. In particolare è stato effettuato l’intervento natalizio e per la prossima estate. Quest’anno, nonodi abbattimento di piante pericolanti presso le elemen- stante le difficoltà finanziarie del bilancio comunale, tari di Contarina e sono state estirpate gran parte delle continua la convenzione tra l’amministrazione comuna-
Nel piazzale Caduti triestini un nuovo monumento dedicato ai bersaglieri
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orto Viro ha accolto nel piazzale Caduti triestini un nuovo monumento dedicato ai bersaglieri in occasione della Festa cremisi regionale tenutasi nella cittadina deltizia. Dopo il raduno dei numerosi partecipanti in Piazza Repubblica e la celebrazione della messa del salesiano don Italo Fanton, figura di riferimento per diversi
anni al centro giovanile San Giusto, è stata scoperta l’opera realizzata dal presidente della sezione Anb di Porto Viro-Delta del Po Giacinto Passarella. Il monumento, creato interamente in acciaio inox e raffigurante un bersagliere che di corsa stringe tra le mani il tricolore con alle spalle la tromba, ha richiesto otto mesi di lavoro e, come considerato dal sindaco Geremia Gennari, potrà essere fonte di ispirazione per le generazioni future all’insegna dei valori di libertà e dell’amore per la patria. Durante la giornata, Gennari ha consegnato una targa ricordo
le e la direzione didattica per le piccole manutenzioni scolastiche; un accordo che trova origine nel 2011 in via sperimentale e prevede tutt’ora una completa sinergia tra Comune e scuola al fine di effettuare interventi su tutti i plessi scolastici utilizzando da una parte personale non docente e dall’altra ditte specializzate da parte del Comune. I risultati rappresentano, tra le altre cose, una riduzione della spesa a soddisfazione dell’amministrazione Comunale, della direzione didattica e dell’utenza scolastica.
ad Iso Moretto, bersagliere portovirese classe 1920 e allo stesso Passarella cui è stato consegnato anche un attestato di benemerenza, come al figlio del bersagliere recentemente scomparso Alberico Bonzi e, dal presidente provinciale dell’Anb Giorgio Panin. Tante le associazioni d’arma presenti e le autorità civili e militari che hanno gremito la piazza in cui è stato posto il monumento. Tra i presenti vi erano anche i generali Benito Pochesci, presidente nazionale Anb ed Ennio Betti, presidente Anb per l’Italia settentrionale. El.Ca.
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Giacon: “Soldi spesi per interventi di facciata” Secondo il consigliere di minoranza sarebbe stato meglio se la somma fosse stata spesa per finanziare degli interventi a Contarina o migliorare le dotazioni della città
Il consigliere di minoranza Thomas Giacon
di Elisa Cacciatori
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iniziare a risvegliare Contarina, che non ha un piano particolareggiato come Donada – conclude - invece ritengo si stia perdendo un’altra occasione per iniziare a programmare un miglioramento; penso per esempio a via C. Battisti, Via Zara e parte di C.so Risorgimento. Piuttosto di intervenire di nuovo su una piazza, perché non valutare con diligenza e responsabilità soluzioni probabilmente meno appariscenti ma con finalità a più ampie, utili per il bene comune?”.
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lavori per la riqualificazione di Piazza della Repubblica, previsti dal DGM n.96 del 29/07/2013, al capogruppo di Uniti per Porto Viro, Thomas Giacon, sembrano non andar giù. “La giunta ha approvato un progetto preliminare per riqualificare Piazza Repubblica (un progetto interno) dell’ammontare complessivo di 596.000 euro – lamenta – e a tale scopo ha utilizzato un bando regionale per finanziare l’opera fino all’80% della spesa prevista. Per l’ennesima volta si è quindi deciso di intervenire sulla povera piazza, dopo aver speso circa un anno fa la modica cifra di 30.500 euro. Non posso esimermi dal pensare che questa amministrazione voglia restare nella storia, voglia lasciare un segno oserei dire indelebile. Tanto valeva che prima Mancin e poi Gennari si fossero fatti un monumento personalizzato, avremmo sicuramente risparmiato più soldi per la città e per i cittadini tutti”. “Io mi chiedo – prosegue Giacon - con questo bando regionale, per un tale importo, non sarebbe stato forse più utile intervenire finalmente su quella zona di Porto Viro ormai dimenticata, ovvero Contarina?”. Secondo il capogruppo di minoranza, i finanziamenti previsti dal bando avrebbero potuto essere meglio utilizzati per riqualificare le infrastrutture del centro urbano in modo tale da aumentarne la capacità attrattiva e di servizio mediante la sistemazione e la creazione di aree verdi e di spazi pedonali commerciali, riducendo e gestendo in maniera sostenibile il traffico urbano, pensando anche all’eliminazione delle barriere architettoniche. “Perché non utilizzare il contributo per apportare delle migliorie estese al centro urbano – continua Giacon - finalizzate per esempio a una nuova illuminazione pubblica o al miglioramento dell’esistente, alla riqualificazione dell’arredo urbano, alla sistemazione delle pavimentazioni pertinenti alle aree d’intervento, alla sistemazione dei parcheggi (comprese le riqualificazioni dei percorsi fra le aree di sosta e il centro urbano), al rifacimento delle piste ciclabili, alla realizzazione di aree verdi, quali fulcro della città e luogo d’incontro privilegiato?”. Accorgimenti che, secondo il capogruppo consiliare, avrebbero valorizzato globalmente la specificità dei luoghi e incentivato il risparmio energetico e gli aspetti che caratterizzano il tempo libero dei cittadini, i momenti di vita civile e culturale. “C’era la possibilità finalmente di
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12 Porto Tolle Energia Si affievoliscono le speranze di riconversione dell’impianto di Polesine Camerini
Centrale, Bellan ha incontrato Zaia I tentennamenti del colosso energetico sul fronte Porto Tolle, possono essere correlati alla congiuntura economica sfavorevole che sta effettivamente intaccando anche i consumi energetici di Alessandro Orlandin
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uando il governatore della Regione Veneto il suo impegno per riportare la questione ai primi Luca Zaia ha dichiarato alla stampa di non posti dell’agenda politica della Regione. Da parte aver più notizie di Enel da circa un anno e sua il sindaco Bellan ha rimarcato quanto sarebbe mezzo, è possibile che l’attuale sindaco di Porto importante anche solo avviare i lavori di smantellaTolle sia sobbalzato sulla sedia. Non a caso Clau- mento dell’attuale impianto a olio combustibile, in modo da favorire – seppure dio Bellan ha inteso chiarire temporaneamente – l’occuquanto prima il senso delle Il Presidente pazione nel Polesine. Il tema esternazioni di Zaia, incontran- rassicura: è stato sottoposto – in un dolo – per così dire – in cam- “Rimetteremo successivo incontro – anche po neutro, a San Vendemiano in agenda ai ministri Zanonato (sviluppo (Treviso) per fare un punto del- il progetto” economico) e Orlando (amla situazione quanto più possibile esaustivo. Ma come – si sarà chiesto il primo biente), tenutosi a Padova. L’interesse di Zaia ha cittadino portotollese – ora anche il governatore riscosso il plauso del Comitato dei lavoratori della inizia ad avere dubbi sulla riconversione di Polesine Centrale: “Ringraziamo il presidente che ci ha già Camerini? Pare che Zaia abbia voluto rassicurare contattato e che contiamo di incontrare a breve: è Bellan, ipotizzando che i tentennamenti del colos- l’unico amministratore che ha dimostrato interesse so energetico sul fronte Porto Tolle possano essere al nostro appello di padri di famiglia avviati inesocorrelati alla congiuntura economica sfavorevole rabilmente verso la disperazione se non si ha un che sta effettivamente intaccando anche i consumi lavoro. Purtroppo la nostra amarezza deriva sopratenergetici. Il governatore avrebbe poi assicurato tutto dalla lontananza di tutti quei politici che in
La centrale di Polesine Camerini campagna elettorale annunciavano che il loro interesse non sarebbe mai venuto meno e che invece sono piombati in un assordante silenzio, nemmeno scalfito dai nostri drammatici segnali e annunci. Ci chiediamo cosa ne pensi la Provincia di Rovigo di questo sito produttivo che nell’ultimo periodo ha perso centinaia di posti di lavoro e cosa abbia fatto per creare nuove opportunità per chi è rimasto senza impiego”.
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Presidenza Consorzio Polesine
Roberto Zanetti al posto Emilio Oriboni
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n attesa di novità significative sul fronte della riconversione, Consorzio Polesine ha deciso – con una mossa inattesa – di cambiare direttore, rimpiazzando Emilio Oriboni con Roberto Zanetti. Il Consorzio, costituito a Porto L’ex direttore Tolle nel 2004 in vista degli appalti per Emilio Oriboni la riconversione della Centrale Enel, oggi conta sessanta aziende al suo interno ed ha come presidente Gabriele Ghinatti. Il cambio di direttore è stato sancito all’unanimità dal consiglio d’amministrazione dello stesso Consorzio. Zanetti, già sindaco di Porto Tolle alla fine degli anni Ottanta ed ex assessore provinciale, è stato ingaggiato – a differenza del suo predecessore – tramite incarico professionale esterno. Nel motivare l’incarico il cda ha rimarcato che Zanetti è stato scelto “in virtù della sua eccellente conoscenza del territorio e della sua esperienza in materia di relazioni industriali”. Ulteriore differenza sostanziale tra la vecchia e la nuova gestione sarà rappresentata dalla natura esclusivamente tecnica della direzione di Zanetti, mentre le questioni amministrative rimarranno a capo del consiglio di amministrazione. “L’obiettivo del Consorzio – si legge nella nota diffusa dopo l’avvicendamento - è quello di far lavorare le imprese associate: stiamo aspettando, sostenendo notevoli sacrifici economici, che partano i lavori della riconversione della centrale termoelettrica”. Subito dopo la nomina di Zanetti il consiglio di amministrazione si è incontrato con il sindaco Claudio Bellan e l’assessore allo sviluppo economico Michela Ferrarese per esaminare la situazione attuale attorno all’impianto di Polesine Camerini. Il fronte più caldo rimane quello del possibile avvio dei lavori di demolizione, tema su cui lo stesso sindaco ha annunciato massimo impegno. Al.Or.
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uello di settembre è stato un mese particolarmente intenso per la Pro Loco di Porto Tolle: all’inizio del mese l’associazione è stata impegnata con il classico appuntamento della Fiera del Delta, impreziosita quest’anno dal suo cinquantesimo anniversario. Era infatti il 1963 quando si tenne la prima edizione, voluta fortemente dal fondatore della Pro Loco Marino Marangon. Proprio il “papà” della manifestazione, oggi 99enne, ha voluto inviare un videomessaggio di auguri in occasione della serata inaugurale della Fiera, ricordando con comprensibile emozione le circostanze da cui essa è nata e facendo gli auguri agli attuali rappresentanti della Pro Loco. Come nelle edizioni precedenti la Fiera del Delta ha richiamato a Porto Tolle il pubblico delle grandi occasioni, soprattutto nelle serate che hanno visto salire sul palco il comico Paolo Ruffini e gli intramontabili Dik Dik. Nel fare il consueto
bilancio della manifestazione, il presidente della Pro Loco Claudio Pavanati ha espresso “Grande soddisfazione, soprattutto per l’impegno di tutti i soci che hanno lavorato con tanto dispendio di energie e di tempo. Il mio ringraziamento va a tutto lo staff di collaboratori volontari e a quelli provenienti dalle frazioni”. Nell’ultimo weekend del mese è stata invece la volta della Festa del Riso, divenuto da ormai tre anni un appuntamento fisso del calendario della Pro Loco: la manifestazione ha radunato a Scardovari esperti, cuochi e semplici curiosi per celebrare una risorsa economica fondamentale per il territorio del Delta. La due giorni nella tenuta Giarette è stata parzialmente rovinata dal maltempo, dettaglio che comunque non ha impedito una buona affluenza di pubblico: prova ne è la quota di 400 coperti sfornati in meno di 48 ore allo stand gastronomico allestito per l’occasione. Al.Or.
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Porto Tolle 15 Politica Per il Partito Democratico si avvicina la data del congresso
Azzalin prova a ricucire il Pd di Alessandro Orlandin
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“Adesso per Porto Tolle”
Siamo a disposizione ma per adesso stimo bene all’opposizione
Al consigliere regionale è stato affidato il delicato compito di far dialogare le anime del partito che fino ad oggi si son trovate su sponde diverse
e i recenti sviluppi all’interno del Partito Democratico a Porto Tolle dovessero costituire materiale per un film, lo si potrebbe intitolare “Il Pacificatore 2”, senza però la trama a base di terroristi e valigette con codici nucleari che caratterizza l’omonima pellicola datata 1997. Il pacificatore in questione è Graziano Azzalin, consigliere regionale democratico, incaricato dalla segreteria provinciale di riportare la pace all’interno del lacerato Pd portotollese. Un commissariamento? Non proprio. Nel momento di spiegare la decisione il segretario provinciale Diego Crivellari ha puntualizzato che l’obiettivo di Azzalin “è quello di lavorare nel territorio del Delta con l’obiettivo di riunificare il Pd locale, dopo le divisioni che hanno caratterizzato la fase elettorale. Il consigliere regionale affiancherà il gruppo dirigente locale nella gestione del partito fino al congresso previsto nel prossimo autunno ed avrà il compito di far dialogare le anime del partito che fino ad oggi si son trovate su sponde diverse”. In altre parole Azzalin è chiamato a ricucire lo strappo tra le due componenti principali in cui si è spaccato il principale partito di Porto Tolle, quella che fa riferimento all’attuale sindaco Claudio Bellan e quella legata al “dissidente” Roberto Pizzoli, finito tra i banchi della minoranza in consiglio comunale. Se non altro la nomina sembra essere stata gradita da entrambi i leader dei due schieramenti. L’attuale primo cittadino ha definito L’obiettivo del partito non era solo quella di mettere Azzalin “la persona giusta per ripristinare il dialogo la bandierina in municipio con un proprio sindaco, tra i circoli, soprattutto con quello di Donzella che ha ma mantenere il Pd come prima forza coesa e che preso decisioni diverse in periopotesse dettare le linee guida do elettorale. Rinnovo anche la “Affiancherà per il futuro del territorio. Cremia disponibilità a lavorare con il gruppo do che Azzalin abbia assunto spirito costruttivo per trovare dirigente locale un compito non facile, ma neuna sintesi”. Lievemente più nella gestione cessario. Noi continueremo nel critica, se pur positiva, la valuta- del partito” nostro ruolo di opposizione che zione di Roberto Pizzoli: “Queli cittadini ci hanno assegnato, la assunta dalla segreteria provinciale è una decisio- ci sentiamo democratici e il nostro riferimento è il ne che avevamo invocato da tempo e conferma che Pd, se si vuole dialogare siamo a disposizione”. Da la gestione pre e post elezione è stata fallimentare. parte sua Azzalin è sembrato consapevole fin da
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Nelle immagini il consigliere regionale Graziano Azzalin e il consigliere Roberto Pizzoli
subito degli sforzi che lo attendono: “Abbiamo il dovere di contribuire a superare una fase politica che è stata purtroppo caratterizzata anche da una serie di fratture piuttosto pesanti a livello locale. Ora occorre aprire una fase nuova, caratterizzata dal dialogo e dall’apertura, che possa dare il giusto sostegno al partito locale e contribuire a tener insieme le anime che storicamente hanno concorso alla nascita del Pd a livello nazionale e locale. Il congresso non sarà un’occasione di rivalsa, ma un banco di prova. Un luogo in cui far sintesi e prendere parte attiva di un progetto collettivo”.
Giacomo Bovolenta
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ra i due litiganti… il terzo sta temporaneamente a guardare. Nell’area del Pd a Porto Tolle non ci sono solo Claudio Bellan e Roberto Pizzoli a rappresentare un grattacapo per il delegato Graziano Azzalin, ma anche l’ala “renziana” del partito, rappresentata dall’attuale consigliere di minoranza Giacomo Bovolenta. Il leader del comitato “Adesso per Porto Tolle” sembra intenzionato a partecipare attivamente al congresso del prossimo autunno che deciderà le sorti della sezione locale, ma attualmente non potrebbe incidere in quanto non tesserato al Partito Democratico. La richiesta di iscrizione inoltrata da Bovolenta nello scorso mese di giugno si è trasformata in un caso dopo che la pratica era stata congelata per motivi non meglio precisati. Bovolenta è tornato così a incalzare gli esponenti del Pd portotollese, ma anche il segretario provinciale Diego Crivellari: “Mi darà o no questa tessera? Il commissario Graziano Azzalin mi ha già telefonato per avvisarmi di questo suo nuovo ruolo, che prevede di pacificare le varie anime in previsione del congresso”. Per il resto il consigliere sembra avere le idee chiare: “A giorni il comitato nato per sostenere Renzi alle primarie 2012 diventerà a tutti gli effetti l’associazione “Adesso Porto Tolle” con l’intento di proseguire questo rinnovamento della politica che stenta ad arrivare qui. Ho tutta la buona volontà di riunire un partito che non esiste più a Porto Tolle, sottolineo non per colpa mia e dell’area Renzi. Io e il mio gruppo siamo a disposizione a condizione di essere tesserati, ma non voglio diventare ostaggio del Gruppo Indipendenti che fa capo a Ivano Gibin e quindi resterò in opposizione, nel ruolo che i cittadini di Porto Tolle mi hanno dato”. Al.Or.
Consiglio comunale
I primi cento giorni di Bellan
n occasione della simbolica soglia dei 100 giorni di governo, a Porto Tolle si è tenuta una conferenza stampa che ha visto i rappresentanti dell’amministrazione Bellan fare il punto su quanto messo in cantiere a tre mesi dall’insediamento in piazza Ciceruacchio. Il primo cittadino ha illustrato le principali linee direttrici sulle quali la sua giunta si è mossa dallo scorso maggio: bilancio, politiche del lavoro, servizi sociali, scuole, gestione dei rifiuti. “Abbiamo portato a termine molte cose – ha detto Claudio Bellan - ma la più importante
è certamente l’approvazione del bilancio di previsione portata a termine in poco più di sessanta giorni, un tempo essenziale per una programmazione efficiente ed efficace”. Tra le novità dietro l’angolo sono invece incluse la riapertura del tavolo azzurro sulla pesca (“urge affrontare la crisi del settore con interventi essenziali”), il varo definitivo dei lavori dell’Ecocentro di Ca’ Tiepolo e la costituzione di una consulta delle frazioni per agevolare il rapporto tra l’amministrazione e le comunità del territorio. Di avviso opposto al sindaco è la minoranza in consi-
glio comunale che non ha mancato di ironizzare sulle considerazioni di Bellan: “È veramente imbarazzante parlare di 100 giorni di amministrazione – ha dichiarato Raffaele Crepaldi – perché non saprei proprio di quale governo comunale si possa parlare. Ci sono azioni che la nuova maggioranza ha effettivamente imparato molto velocemente: dall’aumentarsi le indennità di carica all’affidare ad una cooperativa amica la gestione del trasporto scolastico con più di qualche disagio per i bambini delle frazioni”. Al.Or.
16 Rosolina Stagione turistica Maltempo e crisi hanno inciso negativamente
Italiani sempre più orientati verso una vacanze lampo Secondo i dati diffusi dalle agenzie immobiliari le presenze quest’anno sono diminuite del 20% di Elisa Cacciatori
NEWS Venice Beaches
Il concorso vinto da una coppia tedesca. Premio: una vacanza di 21 giorni
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n giugno freddo e piovoso e la crisi hanno decretato una buona riduzione del turismo italiano a Rosolina mare. Si parla addirittura del 20% in meno delle presenze stando ai dati diffusi dalle agenzie immobiliari della località, numero composto per la maggiore da italiani che alle vacanze estive tradizionali fatte di almeno una settimana, quest’anno hanno preferito un turismo “mordi e fuggi” di pochi giorni. Riunitisi di recente, i membri dell’associazione Rosatur composta dagli agenti immobiliari del lido polesano, hanno delineato a chiusura di stagione un profilo della stagione balneare da poco in ribasso. Nonostante il buon numero di turisti stranieri, a pagare le spese della crisi e a rinunciare alle lunghe vacanze al mare sono stati gli italiani decretando un calo consistente degli affitti al mare. “Gli italiani sono tornati come sempre anche quest’anno al mare – spiega il presidente dell’associazione Simone Sacchiero – ma a differenza del turista straniero che si ferma qui per un periodo più lungo, scelgono di fermarsi qualche giorno rispetto magari alla settimana o ai 15 giorni di
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Simone Sacchiero, presidente dell’associazione Rosatur qualche anno fa”. Pare infatti che oltre alla crisi abbia giocato un ruolo sfavorevole anche un meteo avverso a partire dalla prime settimane delle vacanze. “Il clima freddo provocato dal brutto tempo che ha caratterizzato una parte di giugno – continua Sacchiero – di certo non ha aiutato. Basti pensare che in tale periodo gli stranieri hanno ancora i figli a scuola e sono gli italiani a spostarsi prevalentemente, cosa che è stata frenata dal meteo sfavorevole e sono così state perse delle settimane che di certo non si
possono recuperare. Rosolina mare ha sempre vissuto molto degli italiani e adesso con questo calo l’apertura è sempre di più verso i mercati esteri attraverso il passaggio dei tour operator”. Buona comunque la manutenzione della località e l’offerta degli spettacoli e dell’intrattenimento che ha reso piacevole la permanenza dei turisti al mare. “Il Comune ha adempiuto agli interventi – chiude Sacchiero – attraverso i lavori e alcune manifestazioni anche di richiamo. I servizi, nei limiti della località, erano buoni”.
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e nostre spiagge rosolinesi hanno accolto Anna e Andreas Martens la coppia vincitrice di una vacanza di 21 giorni nelle Spiagge di Venezia e del Parco del Delta del Po suddivisa in soggiorni da 3 giorni in ogni località. Giunti ad Albarella a bordo dell’auto messa a disposizione con il brand di Venice Beaches, hanno trovato ad attenderli all’Hotel Capo Nord il presidente del Card Stefano Pregnolato, il direttore Rossano Cantelli e il responsabile commerciale Roberto Bellan di Albarella Spa e l’assessore al turismo Daniele Grossato del Comune di Rosolina. Per aggiudicarsi tale vacanza, i Martens hanno partecipato ad un concorso fotografico previsto nel progetto promozionale rivolto al mercato tedesco realizzato dal Card in qualità di capofila dei consorzi turistici delle spiagge venete che prevedeva l’invio di una foto più bella scattata durante una vacanza in Veneto. “Venice Beaches – spiega Pregnolato in merito al sistema che sta facendo conoscere le spiagge polesane all’estero - è il nuovo sistema tematico che raggruppa i 7 consorzi delle spiagge del Veneto con Bibione, Caorle, Jesolo, Cavallino Treporti, Lido di Venezia, Sottomarina e le spiagge del Delta del Po con Rosolina Mare, Isola di Albarella e Porto Tolle”. El.Ca.
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18 Rosolina Nuovo anno scolastico L’assessore all’istruzione Crivellari spiega che cosa è cambiato
Tutte le scuole primarie chiuse il sabato L’orario verrà recuperato con un rientro pomeridiano. Abolito anche il costo fisso per la mensa di Elisa Cacciatori
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’è aria di novità nell’anno scolastico da poco cominciato a Rosolina. A darne notizia è lo stesso assessore all’istruzione Giovanni Crivellari che spiega cosa è cambiato per l’anno scolastico 2013-2014. “Quest’anno abbiamo molte novità – anticipa - la scuola a tempo pieno inizia a essere una realtà consolidata, con una nuova prima classe che si aggiunge a quella dell’anno precedente, ora al secondo anno. Ci sono state modifiche sui giorni di lezione anche per tutte le scuole primarie a tempo “normale”, che, a seguito del ridimensionamento delle ore di lezione per i tagli ministeriali, saranno anch’esse I rientri pomeridiani e la mensa sono cominciati a partire dal 23 di settembre chiuse al sabato e probabilnovità in ambito economico, livello nazionale per gli ottimi risultati raggiunti in mente andranno ad integra- Nelle prove “Invalsi” con l’abolizione del costo fis- ogni realtà scolastica, un fatto molto positivo che re un rientro pomeridiano un le primarie so per la mensa. Per quanto giustifica ampiamente gli sforzi fatti per miglioragiorno alla settimana. In tal di Rosolina nettariguarda invece le strutture, re la qualità delle nostre scuole e venire incontro caso, si andrà a determinare mente superiori la revisione del sistema dei alla media nazionale alcuni lavori di manutenzio- alle esigenze delle famiglie. Uno degli ultimi dati ne hanno riguardato il rifaci- emersi dalla scuola, infatti, riguarda i risultati deltrasporti scuolabus, con possibili variazioni di orario. Intanto, la partenza è mento della pittura interna dei plessi. “Auguran- le prove “Invalsi” delle primarie, che a Rosolina stata ad orario ridotto, mentre i rientri pomeri- do a tutti un anno scolastico ricco di soddisfazioni hanno abbondantemente superato sia la media diani e la mensa sono cominciati a partire dal 23 – ha concluso l’assessore – ricordo come l’anno nazionale sia quella del Nordest”. di settembre”. Non sono mancate anche alcune scorso le nostre scuole si siano distinte anche a
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Consorzio Delta nord
Massimo Lazzarin, presidente della cooperativa Marinetta
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ambiano i vertici del Consorzio Delta nord, la realtà associativa rosolinese che aderisce ad Impresa pesca Coldiretti. Massimo Lazzarin è stato eletto presidente della cooperativa Marinetta di Rosolina e alla vicepresidenza è stato nominato Adriano Garbi, attuale prima carica della coop Albarella, entrambi impegnati col portare avanti le priorità del settore della pesca. “I settori della pesca e della molluschicoltura di Rosolina e Porto Viro – afferma Lazzarin - sono strategici per l’economia del Delta. La vongola verace di Caleri è conosciuta e contesa da tutti i mercati europei, ma la venericoltura, negli ultimi anni, ha sofferto per l’interramento progressivo delle lagune di Marinetta e di Caleri e, complice il ristagno di acqua dolce ha subito importanti morie che hanno messo in ginocchio i produttori”. “Il provvedimento teso al rilascio di nuove concessioni a Caleri, – continua Lazzarin - ad oggi, non ha visto la luce, impedendo di limitare il divario tra la disponibilità delle aree di allevamento dei produttori locali e quelli delle marinerie confinanti di Goro e Chioggia. Ed è proprio su queste problematiche che dovremo concentrarci nelle prossime settimane. Appaiono positivi i segnali che arrivano dalla Regione Veneto a riguardo della vivificazione della Laguna di Marinetta. Anche il nuovo bando per il rilascio delle concessioni a Caleri risulta una priorità assoluta per i produttori bassopolesani”. “Il rinnovo delle concessioni in essere – aggiunge Adriano Garbi - rappresenta un argomento di forte preoccupazione per il ceto peschereccio: non è infatti chiaro il modo in cui questo avverrà e per tale motivo saremo impegnati nel verificare tutte le strade possibili”. El.Ca.
Autovelox Polemica con la Provincia L’amministrazione aveva espresso la volontà di non inserire l’apparecchio, considerandolo un deterrente per il turismo. La Provincia ne ha comunque predisposto l’installazione
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opo l’installazione di una postazione, nel territorio rosolinese lungo la statale Romea, stavolta è toccato al tratto di strada provinciale che collega la statale alla località balneare polesana. Pare che l’avvio dei lavori attivati dalla provincia di Rovigo abbia rappresentato una doccia fredda per il Comune di Rosolina. L’installazione sidenti e gli operatori di Rosolina mare che delle colonne è partita prima dell’incontro ritengono l’autovelox un deterrente per il convocato in prefettura e richiesto dal sinda- turismo abbiamo poi espresso la nostra conco di Rosolina per affrontare la divergenza di trarietà, proponendo invece un dispositivo intenti con l’ente provinciale. “La prefettura tutor per la velocità”. Si è detto sorpreso il ha assicurato la rivisitazione di tutti i siti in primo cittadino per la volontà della Provincia cui sono stati posizionati dei dispositivi auto- di voler invece perseguire l’obiettivo d’invelox”. Questo è quanto emerso al termine stallazione senza condividere o preavvisare dell’incontro che ha visto la partecipazione l’amministrazione che è venuta a conoscenza dell’avvio dei lavori in rappresentanza della il giorno stesso dell’inProvincia dell’assessore La prefettura contro programmato in ai lavori pubblici Oscar monitorerà tutti prefettura. “Anche se Tosini e dell’architetto i siti in cui sono l’assessore provinciale Valerio Gasparetto. “Ho stati posizionati espresso la contrarietà dei dispositivi Tosini ha espresso del nostro Comune la chiara intenzione – ha spiegato il sindaco rosolinese Franco della Provincia di Rovigo di continuare con Vitale – a seguito di un più approfondito le operazioni senza aver interpellato l’ente esame delle soluzioni tecniche maggiormen- comunale interessato – ha chiuso Vitale – te idonee a garantire la sicurezza stradale. mi auguro che la prefettura possa fare chiaIn prima fase la nostra amministrazione rezza e sono fiducioso su di una risoluzione aveva avviato un percorso con la Provincia che consideri le criticità emerse e le proposte per installare il dispositivo ma, verificandone presentate, rimarcando la nostra contrarietà in seguito la fattibilità e in accordo con i re- per l’operato della provincia”. El.Ca.
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opo il successo della sua prirc Via dell’Artigianato io ma edizione, l’associazione La Tagliolese Produttiva, con il patrocinio del V ia Mercatone Uno di Silvia Boscaro Comune di Taglio di German ia Po, ha organizzato Nella foto a pista ciclo-pedonale presente sull’argine la seconda edizione l’assessore Fioravanti, del Po di Venezia, inaugurata dello Sbaracchino Aperti anchepochi mesi il geometra Mauro fa, sarà a breve implementata. Sarà, infatti, Tagliolese. A dimoMoretti, il dirigente il sabato presto realtà il prolungamento della stessa, dalla strare l’importante dell’Aipo frazione tagliolese di Mazzorno Destro al mare. successo, la grande affluenza di pubblico proveniente anche dai paesi liPierpaolo Erbacci occhiobello@dentalcoop.it Ad annunciarlo il vicesindaco Alberto Fioravanti mitrofi. Lo sbaracco, nato in maniera spontanea in tutta Italia, è favorito a e il responsabile durante la conferenza stampa di presentazione. Taglio di Po dai commercianti locali e dalle attività produttive che vedono in di zona Lauro Bologna Ad affiancarlo il geometra dell’ufficio tecnico questo evento la possibilità di mettere in vendita le residue scorte estive con CHIOGGIA Mauro Moretti, il dirigente dell’Aipo Pierpaolo promozioni interessanti oppure semplicemente per promuovere la propria Erbacci e il responsabile di zona Lauro Bologna. immagine. Via Romea Comunale, via Roma, via San Marco e via Marco Viale Trieste 31/A Statale Romea fino a Gorino Sullam e poi fino siamo dati delle tempistiche ha concluso Fio”Oggi ci troviamo qui, ha esordito Fioravanti – Polo sono state trasformate in vie mo pedonali con i negozi aperti. La parte nte 30015 Chioggia (VE) V.le Pie per fare il punto su questo ambizioso progetto, al mare” In questo tratto, con circa 1700 metri ravanti – e siamo determinati nel raggiungere dominante della serata è stata quella musicale, con l’animazione Mad Beat tel. 041 5540222 / 041 5543300 messo in piedi dall’Amministrazione Comunale da asfaltare, sono presenti due attività in località l’obiettivo. L’auspicio è quello di poter concludere e l’esibizione di diversi cantanti di fronte agli esercizi pubblici. Seguitissima Pon – ha Cornera che attualmen- il progetto entro il prossimo anno”. “L’Aipo in collaborazione con l’Aipo. anche la sfilata di moda organizzataAdinigvia San Marco con la collaborazione te T e Direttore sanitario: Dott. Salvatore Di Mauro V.le ran sla affermato Erbacci – ha condiviso la progettualità te hanno la concessione Abbiamo gettato basi concredi diversi negozi e attività affacciati sulla via. I più piccoli hanno potuto La strada per le due g una Iscrizione Ordine dei Medici e Odontoiatri di Catania n° 1095 re apporterà camminare dell’Aipo per poter transi- del Comune anche perché la fruizioneChioggia te per una progettualità che ruote rappresenta in tutta sicurezza per le centralissime vie, chiuse al traffico, tare sulla strada arginale un beneficio alle arginature del fiume dato che e giocare con i banchetti del trucca-bimbo, tra sculture vedrà la realizzazione di una anche una forma di palloncini e in Parcheggio Centro ETO la mostra di con mezzi di trasporto. La rappresenta una forma di presidio del territorio. spazi a loro riservati. Seguitissima pista ciclo-pedonale lunga di presidio anche pittura del giovane VIA VEN Astoria prima ha già ripristinato il Una volta che anche la seconda azienda avrà artista locale Marco Finotti e la fine dimostrazione, dal sapore d’altri tempi, circa 40 chilometri sulla som- del territorio vecchio accesso alla strada completato il collegamento alternativo, iniziere- propostaSottomarina mità arginale dei rami Po di dalle ricamatrici di tombolo posizionate in Via Romea. Frizzante e Venezia e Po di Gnocca”. “Dopo aver realizzato provinciale Piano di Rivà – Porto Tolle, mentre mo i lavori di asfaltatura e al loro termine si arri- vivace è stata l’esibizione di giovanissimi V.le Po ballerini e di danza del ventre. La tra il centro di Taglio di Po e Mazzorno Destro il la seconda, deve realizzare il collegamento verà alla formalizzazione con l’Amministrazione serata si è conclusa solo a tarda notte, quanto la musica è finita e le ultime primo tratto, ora possiamo finalmente completa- con la Provinciale anche se è ancora in attesa Comunale per la concessione della pista con un luci sono state spente, tra la soddisfazione dei commercianti e organizzatori re il progetto, partendo dal ponte sul Po della dell’autorizzazione della Provincia. ”Finora ci preciso disciplinare”. Si.Bo. e dei tanti visitatori.
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i è svolto venerdì 27 settembre il primo di una serie di quattro incontri proposti dal servizio Informagiovani tagliolese. Il Comune di Taglio di Po, in particolare l’assessorato alla cultura e istruzione, in collaborazione con le cooperative Studio Progetto e San Marco Servizi-Agire, ha organizzato una serie di appuntamenti con obiettivi molteplici. Il servizio Informagiovani apre le sue porte ai ragazzi con il primario obiettivo di fornire informazioni utili e consigli su come muoversi nell’attuale mondo del lavoro. Durante i quattro incontri, relatori qualificati presentano al pubblico proposte per integrarsi nel mondo lavorativo, suggerimenti e utili raccomandazioni. Durante il primo incontro, presso la biblioteca comunale in vicolo Oroboni, è stato presentato il programma degli eventi. Relatori della serata la dottoressa Elisa Sivieri e il dottor Luca Verona, selezionatori specializzati per agenzie interinali. Durante la serata è stata spiegata la metodologia migliore
per compilare il curriculum vitae, attraverso una presentazione in slide, nella quale erano indicati gli errori comuni da evitare, l’impaginazione e i dati interessanti sui quali far leva per suscitare l’attenzione di chi valuta i curricula. Inoltre è stata introdotta la lettera di presentazione, strumento quanto mai necessario, da allegare al curriculum vitae ed infine, anche a seguito di domande da parte del pubblico, i relatori hanno suggerito diversi trucchi per affrontare al meglio un colloquio di lavoro. Al termine dell’incontro è stato offerto un aperitivo ai presenti e buona musica. I prossimi appuntamenti sono fissati per venerdì 25 ottobre, dalle 17:30, tema: “Il mercato del lavoro e simulazioni di colloquio”, venerdì 22 novembre, dalle 18:30 con “Gioventù in azione, mobilità europea” e l’ultimo, il 20 dicembre, dalle 18.30, con “Imprenditoria e Autopromozione: testimonianze di giovani imprenditori”. Si.Bo.
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Taglio di Po 25 Rievocazioni Festeggiamenti per il 409° anniversario del Taglio di Porto Viro
Tante manifestazioni per rivivere la storia L’evento storico è stato messo in scena con un’animazione teatrale. E’ seguito poi il Palio d’la Cariola, vinto da Matteo Pedon di Silvia Boscaro
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i è ripetuto anche quest’anno il successo per l’edizione 2013 del 409° anniversario del Taglio di Porto Viro. L’organizzazione della manifestazione è stata curata dal Comune di Taglio di Po in collaborazione con la pro loco e patrocinata dal Parco, dalla Provincia e dai Comuni di Rovigo, Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina. I festeggiamenti sono iniziati venerdì 6 con una splendida cena enogastronomica a base di prodotti tipici e pietanze del ‘600 tra i quali polpette stufate, sarde in saore, focaccia alle erbe, tato l’assessore Pasetto durante riso con tuorli, gelato alla zucca, Passeggiate la serata – abbiamo ritenuto di serviti ai tavoli nella meravigliosa e pedalate tra cornice dei giardini di Piazza Ve- le ville alla ricerca proseguire nella ricerca storica nezia. La serata è poi proseguita di tracce rimaste per una maggiore conoscenza del nostro territorio. Questo per ausul sagrato della chiesa con la del passato mentare la consapevolezza delle rievocazione del viaggio dei funzionari veneziani incaricati di individuare il luogo in cui potenzialità del Delta, ancora per molti sconosciute”. operare il taglio, con la lettura di brani tratti da Depo- Nei due giorni successivi sono state organizzate due sizioni et Scritture Pertinenti al Taglio di Po (1599) gite in barca con aperitivo lungo il Po fino alla foce. affidati a Marco Finotti e Sara Ruzza, attori nella Sempre verso un’ottica naturalista, si sono proposte Compagnia Instabile Tagliolese e l’accompagnamento attività all’aperto, quali passeggiate e pedalate tra le musicale del il Teatro Armonico, diretto da Margherita ville alla ricerca di tracce rimaste del taglio di Porto Dalla Vecchia. “Come Amministrazione, - ha commen- Viro. La serata del 15 settembre è stata dedicata ai ta-
Al Palio d’la Cariola si è imposto Matteo Pedon, portabandiera di Corbola, seguito da Fabio Converso per Loreo e Gianluca Roncon per Taglio di Po
lenti del Delta del Po con un concerto di giovani gruppi e alla premiazione delle eccellenze del Delta. La vera festa è stata domenica 15 con la rievocazione storica de “Il Taglio di Porto Viro” con figuranti e animazione teatrale. Partita da piazza IV Novembre, la sfilata è arrivata sino all’argine del Po per accogliere l’arrivo del Doge. E’ seguito poi il Palio d’la Cariola, una sfida tra i Comuni del Parco. Vincitore Matteo Pedon, portabandiera di Corbola, seguito da Fabio Converso per Loreo e Gianluca Roncon per Taglio di Po. Il 16 settembre, giorno clou, gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Taglio di Po, hanno presentato diversi elaborati per tramandare la storia di Taglio di Po.
NEWS Rifacimento dell’impianto d‘illuminazione
Al Villaggio Perla torna la luce
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i sono conclusi, dopo un’intera estate, i lavori prioritari di rifacimento dell’impianto di illuminazione del Villaggio Perla e di via Garibaldi. A fare il punto della situazione, a distanza di un anno dall’incarico, sono stati l’assessore ai lavori pubblici Davide Marangoni e i responsabili di zona della società Simet di Albignasego. “I lavori finora conclusi, - spiega l’assessore – comprendevano il rifacimento completo di tutto l’impianto di illuminazione del Villaggio Perla, collassato a maggio a seguito dei violenti temporali, e di via Garibaldi nel tratto compreso tra viale Kennedy e la Strada Provinciale. I lavori hanno risolto le problematiche più importanti, garantendo una corretta illuminazione e maggiore sicurezza stradale”. “Il tratto di via Garibaldi è stato spesso al buio durante l’estate causando diversi disagi ai residenti. A questo riguardo, ritengo che la conclusione dei lavori e la definitiva risoluzione del problema, possa permettere ai residenti di tirare un respiro di sollievo”. L’assessore Marangoni, concludendo, ha anticipato il programma dei prossimi lavori, che riguarderanno l’inizio della messa in sicurezza di buona parte dei quadri elettrici presenti sul territorio comunale, da Mazzorno Destro a Oca Marina, e la sostituzione di tutte le lampadine della Si.Bo. pubblica illuminazione. Messaggio pubblicitario
26 Cultura locale Territorio e grande schermo La sala Bressan di Porto Viro ospiterà la storia del Delta nei film
Nasce il centro di documentazione cinematografica di Melania Ruggini
Arte
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l grande fiume Eridano è stato da sempre ispiratore di grandi avventure artistico-culturali, tra libri, poesie e film. Appartengono a quest’ultima categoria film indimenticabili come “Scano Boa” di Dall’Ara, “Notte italiana” di Mazzacurati, “Il grido” di Antonioni, “Paisà” di Rossellini, “La vela incantata” di Mingozzi, “L’Agnese va a morire” di Montaldo, “La donna del fiume” di Soldati, “La visita” di Pietrangeli, “La giusta distanza sempre di Mazzacurati. Il dolce gigante - come viene definito il Po - si aggiudica un posto da vero protagonista nella filmografia italiana ed è per questo ruolo di rilievo che l’Ente Regionale Veneto del Parco del Delta del Po ha pensato ad un progetto di matrice prettamente culturale: la nascita di un centro di documentazione cinematografica nell’Ente Parco Veneto del Delta del Po. I lavori per la realizzazione di questo particolare contenitore culturale partiranno entro il 2013, optando per la sala Bressan di Porto Viro quale sede prescelta dagli attori del progetto. Un’idea nata e giocata in terra polesana, se si considera che la leadership che ha condotto all’avvento del nuovo centro è stata stipulata tra la giunta comunale di Porto Viro e l’ente Parco Delta del Po, entrambi capeggiati da Geremia Gennari. “Lo spessore culturale di questo traguardo - commenta Gennari - andrà a valorizzare ancor di più le peculiarità paesaggistiche, naturali e socioculturali del nostro territorio”. Il comitato esecutivo dell’Ente Parco e la giunta comunale del comune del Delta hanno stabilito, infatti, un contratto di comodato d’uso gratuito per l’utilizzo
Zeudi Rimondi espone nelle sale del Carrousel du Louvre
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Alcune locandine dei grandi film di ieri e di oggi girati nel Delta del Po della sala Bressan della durata di 10 anni. I fondi sono il risultato di un’intesa con il Gal Delta del Po che provvederà a sborsare ben 270.000 euro, frutto di un bando riguardante lo sviluppo rurale del Veneto, in scadenza nel 2014. Il progetto consiste nella realizzazione, tramite sistemi all’avanguardia e di stampo tecnologico, di un centro interattivo di documentazione ed informazione, atto alla visione di opere e alla fruizione di percorsi visivi e di riconoscimento del paesaggio deltizio. Il centro si occuperà inoltre di acquistare, raccogliere e digitalizzare
nuovi film, insieme alla produzione di materiale audiovisivo e al restauro di opere cinematografiche. Si abbinano al progetto altri due fondi: uno di 20.000 euro a favore dei territori rurali, destinato allo sviluppo di pannelli illustrativi e cartellonistica sugli itinerari cinematografici, e uno di 37.000 euro per la promozione e la realizzazione di due festival. A completare questo importante polo culturale, sarà collegato un festival del film del Delta nel Museo Regionale della bonifica di Ca’ Vendramin a Taglio di Po.
Piscine Comunali di Porto Viro
a Porto Viro sbarcherà nientemeno che al Museo del Louvre di Parigi. Stiamo parlando di un’artista nativa di Adria e ormai portovirese di adozione, Zeudi Rimondi, che sarà rappresentata a Parigi dalla galleria “Bottega dell’Arte” di Missaglia. La pittrice portovirese esporrà a Parigi dal 25 al 27 ottobre nelle sale espositive del Carrousel du Louvre, nel pieno centro di Parigi. L’artista sarà presente alla mostra con l’associazione “Bottega dell’Arte” di Lecco, guidata dal presidente Marco Busoni, dal direttore artistico Gerry Scaccabarozzi e dal noto critico d’arte Silvano Valentini. Con lei ci saranno altri 35 artisti, tra pittori e scultori, tutti di fama internazionale, che parteciperanno alla cerimonia di premiazione della 13esima edizione del “Premio Arcobaleno”, durante il quale saranno assegnati alcuni premi anche alle nostre star nazionali, tra cui Katia Ricciarelli, Debora Caprioglio e allo scrittore Luca Goldoni. Un traguardo a cui Zeudi Rimondi guarda con orgoglio, soddisfazione ed entusiasmo, dato che si tratta di un’importante esperienza internazionale che le può ulteriormente aprire le porte ad un futuro carico di slancio e positività. La pittrice del Delta conta al proprio attivo numerose esposizioni collettive e personali in territorio polesano, da Adria a Porto Viro a Porto Garibaldi, nonchè diversi premi a concorsi ed estemporanee, da Agna a San Bellino, da Stanghella a Vescovana, con opere d’avanguardia e di grande ricerca tecnico-formale e di contenuto. Zeudi non è nuova in Francia, avendo esposto l’ultima volta nel 2011 a Linas, proprio alle porte di Parigi. Me.Ru.
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Lo Kata judo
Sport in primo piano Fregnan e Moregola ancora campioni italiani
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li atleti azzurri dell’asd Eurobody di Porto Viro, Andrea Fregnan e Stefano Moregola hanno conquistato per il secondo anno consecutivo il titolo di campioni italiani di kata judo nel katame no kata (kata della lotta a terra del judo) al campionato italiano kata judo che si è tenuto il 22 settembre a Catania. E’ stata una fase di qualificazione senza grossi problemi per i campioni polesani che, come sempre, nel loro stile hanno tenuto il meglio di loro per la finale. Terzi ad eseguire il kata, hanno ottenuto un risultato di 455, incrociando le dita nel’ attesa delle esecuzioni delle altre tre coppie finaliste e aggiudicandosi il posto più alto sul podio. Con questa ennesima vittoria i pluripremiati Fregnan e Moregola si sono confermati, per il terzo anno consecutivo, vincitori anche al gran prix di kata judo dell’anno 2013. Concentrazione e lavoro si sono poi riversati in vista del prossimo campionato del mondo di Kyoto che si disputerà il 20 ottobre e dove dopo aver dimostrato la loro supremazia in campo nazionale, gli atleti unici rappresentanti per il katame no kata, dovranno vedersela con i fortissimi giapponesi e altrettanto forti iraniani giocandosi un posto per il podio in terra madre del kudo dove il Giappone è già favoritissimo nelle gare in tutto il mondo. I due atleti portoviresi, per nulla intimoriti, si sono ripromessi di dimostrare il valore dell’Italia, del Basso Polesine e di Porto Viro dall’altro capo del mondo. El.Ca.
Calcio serie A Dopo quattro anni passati alla Spal
Maistro approda alla Fiorentina Il giovane calciatore di Porto Tolle ha firmato un contratto di tre anni con il club viola di Cristiano Aggio
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er Fabio Maistro, classe 1998, originario di Porto Tolle, centrocampista in forza alla Spal, si aprono le porte della Fiorentina. Fabio, accompagnato da papà Lorenzo (giocatore molto conosciuto e apprezzato) ha firmato un contratto triennale con il club di serie A e dal 5 agosto, giorno dell’inizio della preparazione, fa parte degli Allievi della Viola, club che da sempre segue con attenzione il settore giovanile. Un prestigio per il giovane polesano poter vestire i colori del capoluogo toscano che sono stati di Baggio e Antognoni, tanto per fare i nomi di due giocatori con una classe assoluta. E Maistro è proprio un centrocampista. Dopo aver cominciato, buon sangue non mente…, a calciare il pallone nella società del suo paese, Porto Tolle, 4 anni fa ha preso la strada per Ferrara, alla Spal, notato dall’allenatore polesano Oliviero Coltro, collaboratore della società estense. A Firenze, Maistro c’era già stato ad inizio aprile, quanto la società del patron Roberto Bena-
35° World armwresling championships
Eurobody protagonista
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li atleti dell’Eurobody hanno partecipato con la nazionale italiana al 35° World armwresling championships 2013 che si è tenuto dal 4 all’8 settembre a Gdynia in Polonia e a cui hanno partecipato 41 nazioni con più di 1000 atleti. La nazionale italiana è tornata a casa con un ricco bottino di medaglie e di atleti che si sono piazzati nei primi dieci posti, un risultato che ha permesso all’intera nazionale di distinguersi anche in virtù dei complessivi piazzamenti degli atleti nelle varie categorie fuori podio. Per quanto riguarda l’associazione portovirese, nel braccio destro e sinistro categoria 70 kg juniores 21 anni, Giulia Visentin si è classificata al sesto posto, nel braccio destro categoria 50 kg senior Lorena Pizzighello si è distinta al 14esimo posto mentre nella categoria master 80 kg con braccio destro Ermanno Marangon si è aggiudicato un settimo posto in classifica. Gli atleti usciti dalla scuola dell’Eurobody Frank Lamparelli nel braccio destro 110 kg senior si è aggiudicato un settimo posto e nella ca-
tegoria 80 kg senior braccio destro Emanuele Pavanello si è piazzato all’8° posto. “Sono molto soddisfatto sia della mia prestazione che della prestazione dei miei atleti – spiega Ermanno Marangon per l’asd Eurobody - considerato il numero di atleti ed il livello tecnico che ogni anno diventa sempre più alto e in virtù,e questa è una notizia che in futuro avremo modo di approfondire molto più dettagliatamente, della chiamata come sport dimostrativo alle prossime olimpiadi”. Sul podio della nazionale ai mondiali di Polonia si sono classificati Ermas Gasparini (Verona ) juniors 21 anni kg 85 primo classificato sia braccio destro che sinistro quindi doppia medaglia d’oro; Luciana Foianesi ( Firenze) braccio destro nella categoria master 70 kg. prima classificata;Ermes Paganin (Aosta) braccio estrox Master 90 kg terzo classificato; Rosario Agosta ( Trapani ) braccio destro secondo classificato gran master 100 kg; Giulio Bertacchi ( Milano ) braccio destro secondo classificato gran master + 110 kg. El.Ca.
sciutti, indicò i nominativi di due giovani del vivaio per essere valutati dallo staff viola. E Maistro (l’altro era lo Juniores Sorrentino, classe 1997, ndr) ha convinto gli osservatori della Fiorentina. Un bel colpo per Fabio Maistro che avrà la possibilità di crescere sotto tutti i punti di vista in un club di serie A, come ha fatto l’altro polesano Davide Masiero di Guarda Veneta (sempre su indicazione di Coltro), che dalla Spal ha fatto il gran salto nel Milan, vestendo anche la maglia della nazionale Under 16. Le qualità fisiche e non solo di Fabio Maistro (nato a Rovigo il 5 aprile 1998) sono state notate, nonostante nella scorsa stagione il giovane giocatore bassopolesano, disputasse un campionato (quello Allievi) provinciale (a Ferrara, con la Spal) e non uno regionale, a riprova che nulla è precluso a nessuno. Con la Spal, Fabio ha disputato un torneo con gli Esordienti allenato da Franco Fabbri, poi sempre con Fabbri un anno nei giovanissimi e un altro, con Cancellato (l’ex bom-
Il giovane calciatore polesano Fabio Maistro ber della Spal) nei giovanissimi regionali, mentre la stagione scorsa ha giocato negli Allievi provinciali con mister Dal Mastio. Centrocampista, dotato di un ottimo fisico (altro 182 cm), usa entrambi i piedi ed era stato notato da Chievo e Parma. Ora comincia una nuova, bella, avventura.
22 30
VIAGGIo IN
PRoVINCIA RoVIGo
Territorio La rete dei comitati Polesani ha incontrato l’assessore Gulmanelli
Ambiente, cercasi risposte
Nella foto grande una recente manifestazione al Parco Langer, nella foto piccola l’assessore provinciale all’Ambiente, Giuliana Gulmanelli
Tre le domanede rivolte all’esponete di palazzo Celio: la sua posizione in merito al processo Enel, al Passante Nord e alle centrali a biomasse
A
ttraverso una serie d’incontri, la rete dei comitati Polesani per rappresenta per il verde cittadino. Anche in merito al processo Enel la posizione della Gulmanelli l’Ambiente sta cercando di ottenere risposte in merito ai problemi ambientali del Polesine. Il sodalizio di associazioni, del è parsa decisa ed irremovibile. “La Provincia non transa nella quequale fanno parte il Comitato Diritto ala Città di Rovigo; il Comitato stione del processo Enel – ha spiegato alla platea - pertanto rimane Commenda Est; il Comitato Pontecchio Pulita; InterCom Ambiente costituita Parte Civile nel processo stesso e non accetterà di sfilarsi di Trecenta; il Comitato Lasciateci Respirare di Lendinara, il C.d.p. dal medesimo in cambio del modesto risarcimento già proposto da di Badia Polesine e il Comitato Delta nostro di Porto Viro, stanno Enel. Riteniamo fondamentale che la Provincia si affianchi alla lotta interpellando tutte le istituzioni territoriali e lo scorso 9 settembre dei cittadini in una questione così importante”. Meno incisiva invece l’incontro si è tenuto a Palazzo Celio, alla presenza dell’assessore la risposta sulle centrali a biogas e biomasse. In una nota le associazioni tuttavia hanno riconosciuto il poco potere decisionale che all’ambiente Giuliana Gulmanelli. compete alla Provincia in quest’ambito. “Un Sono stati tre gli argomenti fondamentali maggiore approfondimento – si legge nella affrontati durante il dibattito e nello specifico Palazzo Celio nota diffusa dalla rete - sarà riservato ad un è stata chiesta la posizione della Provincia in rimarrà non sfilerà merito al Processo Enel contro la Centrale di dal processo contro futuro incontro con i sindaci dei paesi su cui tali centrali insistono”. Intanto dall’incontro le Polesine Camerini, alla questione del progetto Enel in cambio associazioni ambientaliste hanno tratto anche di Passante Nord e Parco Langer mentre diver- di un risarcimento delle conclusioni. se domande hanno riguardato le centrali a bio“Emerge da questo confronto – sono sempre parole tratte dalla gas e biomasse, relativamente al progetto “Terre- territorio energia stessa nota - la mancanza di un piano energetico regionale e della e lavoro”. Le risposte dell’assessore non hanno eluso la concretezza degli valutazione ambientale strategica. In assenza di questi strumenti argomenti, soprattutto per quanto riguarda il passante Nord il cui regionali è più difficile valutare l’impatto di tante centrali insediate tracciato a Sud del Ceresolo minaccia l’integrità di Parco Langer. sul territorio ed è difficile porre un limite a tale insediamento. Allo “Alla futura Conferenza dei Servizi con Veneto Strade in merito alla stesso modo emerge una difficoltà di coordinamento tra comuni e realizzazione del Passante – ha spiegato l’assessore Gulmanelli - la provincia in merito ai problemi ambientali ed energetici e pur esiProvincia sarà presente e si esprimerà contro il progetto a Sud”. La stendo un Tavolo Tecnico Zonale si lamenta la poca partecipazione risposta ha lasciato soddisfatti i comitati che nelle scorse settimane alle assemblee da parte dei comuni”. non hanno mancato di sottolineare la pericolosità che tale intervento
Fusione dei comuni
azzalin: “bene l’abolizione del Quorum”
“L
’abolizione del quorum nei referendum per le fusioni dei Comuni è un passo significativo di agevolazione di una pratica virtuosa, fin ad oggi rallentata anche da una serie di ostacoli di tipo burocraticoamministrativo che la Regione Veneto intende proprio rimuovere. Inoltre, anche se potrebbe apparire quasi paradossale, ritengo che in questo modo si favorisca una maggiore partecipazione dei cittadini”. Con queste parole il consigliere regionale Graziano Azzalin (nella foto) è intervenuto per motivare il proprio sostegno al disegno di legge ‘Modifiche all’articolo 6 della legge regionale 24 dicembre 1992, n. 25 “Norme in materia di variazioni provinciali e comunali”’, poi approvato con 41 voti favorevoli e 3 astenuti. “I tagli a cui stiamo assistendo in questi ultimi mesi rendono difficile la sopravvivenza dei piccoli Comuni – ha aggiunto Azzalin – per i quali sarà sempre più difficile garantire anche i servizi essenziali. La fusione fra Comuni è la strada migliore per preservare il vero tesoro di una comunità locale: istituzioni che, grazie alla capacità di offrire risposte, si meritano la fiducia dei propri cittadini. Questi processi hanno successo se e quando nascono dal basso ed incontrano la condivisione ed il coinvolgimento di tutti gli attori, istituzionali e civili. Il referendum, con il quale si chiede il parere diretto dei cittadini è un passaggio fondamentale, per questo credo che eliminare il quorum permetta di scongiurare il rischio di calcoli e strategie diverse da quelle del confronto diretto sul tema. Non si deve credere che in questo modo si favorisca una delle due posizioni fra favorevoli o contrari all’eventuale fusione, perché l’effetto diretto sarà proprio una maggiore partecipazione che, in tali processi, è fondamentale”.
FUSIONE DEI COMUNI CIVITANOVA POLESINE, VIA LIBERA IN PRIMA COMMISSIONE CONSILIARE
P
rimo importante via libera in Prima Commissione consiliare al disegno di legge per l’istituzione del comune unico di Civitanova Polesine. A darne notizia è il consigliere regionale del Pdl Mauro Mainardi (nella foto), soddisfatto per la celerità con cui sta procedendo l’iter della fusione. “Stiamo andando avanti a tappe serrate perché è giusto dare risposte a quelle realtà che intraprendono strade virtuose - afferma Mainardi – e sono certo che il
provvedimento arriverà in tempi record anche in Consiglio per il via libera definitivo. “E’ un tassello importante che si aggiunge al provvedimento adottato recentemente dal Consiglio quando, su espressa indicazione del Pdl, si è optato di azzerare il quorum costitutivo del 50 per cento nei referendum comunali per le fusioni o il cambio di nome”. L’iter sta procedendo bene, ma secondo il consigliere regionale Mainardi tale iniziativa dovrà essere premiata dal-
la Regione non solo accorciando la tempistica. “Quella di Civitanova – ha concluso Mainardi - sarà la più grande operazione di fusione in Veneto. E’ giusto che la Regione accompagni queste realtà passo dopo passo ma soprattutto le premi. Ricordo infatti che le fusioni portano enormi vantaggi ai comuni che fanno tale scelta, da un aumento di trasferimenti statali per dieci anni a nuove economie di scala che tradotto significa tariffe meno care per i cittadini”.
Il consigliere regionale Mauro Mainardi
Spazi aperti 23 31 Settore primario Sia in campagna che nel mondo della pesca pesano le perdite di prodotto
Agricoltura, stagione compromessa dalle calamità Per la tromba d’aria del 14 agosto e la moria di mitili sono in arrivo gli indennizzi. In Regione un progetto di espansione delle concessioni di pesca di Lorenzo Zoli
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na stagione a due facce, quella degli agricoltori polesani: perché, se da una parte si è proseguito sulla strada della valorizzazione dei prodotti tipici della nostra provincia, anche con progetti per facilitarne la conoscenza da parte delle nuove generazioni, e si sono finalmente aperti spiragli per l’abbattimento dell’Imu per le aziende agricole, dall’altra il Polesine è stato colpito, proprio questa estate, il 14 agosto, da una devastante tromba d’aria. Il fenomeno, che si è manifestato in Alto Polesine, è risultato particolarmente devastante su un fronte di circa 200 chilometri quadrati. Danni gravissimi a Badia Polesine, San Bellino, Trecenta, Giacciano con Barucchella e Castelguglielmo, solo per attenersi alle municipalità più flagellate. In quelle zone, è andato quasi completamente perso il raccolto di pere, mele, kiwi e noci. Non molto meglio per mais, soia, bietole e pomodoro, colture che, in alcune aziende agricole, sono state distrutte in una percen-
tuale che viaggia dal 70 al 100%. Unica consolazione, per queste realtà del settore primario che, di fatto, non potranno conferire alcunché alle cooperative con le quali sono associate, lo stato di emergenza immediatamente decretato dal presidente della Regione Luca Zaia, con la promesse di stanziare fondi immediati per consentire di superare questo difficilissimo momento. Situazione abbastanza problematica anche all’altro capo della Provincia, in Basso Polesine, con il settore della pesca - che sempre più, anche a livello di associazioni di categoria, si sta legando a quello dell’agricoltura - che ha fatto i conti con una pesante moria di mitili. C’è tuttavia una buona notizia, dal momento che, finalmente, la Regione pare avere avviato un progetto di razionalizzazione ed espansione delle concessioni di pesca nelle nostre valli. Un argomento, questo, che negli anni ha suscitato non solo forti polemiche politiche, ma anche veri e propri scontri tra le differenti cooperative e consorzi che operano fianco a fianco.
Come detto, intanto è proseguito il cammino di tutela dei prodotti tipici del Polesine. Tra quelli già riconosciuti formalmente si contano l’aglio bianco polesano, che ha ottenuto il marchio Dop, ma anche il radicchio di Lusia, con tutela Igp, così come il Riso del Delta del Po. Oltre al cerealicolo, poi, la nostra provincia continua a distinguersi a livello nazionale per la produzione di kiwi, in Alto Polesine, di zucca, soprattutto a Melara e dintorni, al confine con il Mantovano, patata americana,
nell’Adriese, e melone, che rappresenta una coltura tipica del nostro Delta del Po. Il mese di ottobre ha anche portato una importante novità sul fronte dell’associazionismo, con un importante avvicendamento al vertice di Coldiretti: terminato un periodo di affiancamento, al direttore Adriano Toffoli, che ha guidato il sodalizio per sei anni, è succeduto Silvio Parizzi.
SILVIO PARIZZI NUOVO DIRETTORE DI COLDIRETTI
E’
stato nominato a metà dello scorso mese dal consiglio provinciale di Coldiretti Rovigo il nuovo direttore dell’Associazione polesana. E’ Silvio Parizzi, che ha preso servizio dal primo ottobre prossimo, dopo un periodo di affiancamento col predecessore Adriano Toffoli, da sei anni alla direzione di Rovigo e che resterà ancora fino alla fine del mese, prima di trasferirsi all’Arav (Associazione regionale allevatori del Veneto). A presenziare allo scambio di consegne le rappresentanze territoriali, regionali e nazionali di Coldiretti. “Il cambiamento è sempre un fatto positivo. – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Veneto, Giorgio Piazza al consiglio polesano – La grande forza di Coldiretti è di essere strutturata per assorbire i cambiamenti. Il nuovo direttore di Rovigo è una persona che conosco per il suo precedente ruolo di vice direttore a Venezia: è un ragazzo di grande umanità e passione. Una garanzia. Per Coldiretti Rovigo – ha concluso – avere un giovane con un proficuo apprendistato alle spalle è certamente foriero di sviluppo positivo per tutta l’Associazione”. Il presidente dell’Associazione polesana Mauro Giuriolo ha ricordato che: “La direzione Toffoli resterà nella storia della nostra organizzazione, sia a livello sindacale che sociale: ne ha accresciuto l’autorevolezza presso tutte le forze economiche dentro e fuori provincia, ha implementato i servizi, motivato il personale e le dirigenze, valorizzato la base associativa con un’assidua presenza. Lasciamo un grande direttore e diamo il benvenuto al nuovo, al quale chiediamo
continuità nell’ascolto della base. Sono certo che insieme dare ancora nuovo impulso allo sviluppo delle nostre imprese agricole”. Il saluto del direttore Adriano Toffoli ha smosso i ricordi e le emozioni. “In Polesine lascio tanti amici. – ha detto – Voglio ricordare lo straordinario rapporto che vi è stato con tutto il consiglio provinciale, col presidente Giuriolo in particolare e con i più stretti collaboratori. Da questo rapporto è nata una sincera amicizia, che ha permesso di raggiungere quei traguardi che sono sotto gli occhi di tutti. Sono sempre più convinto che è dal lavoro di squadra che nasce la nostra forza”. Infine le parole d’esordio di Silvio Parizzi, neo nominato direttore, al suo primo incarico di vertice di una Coldiretti provinciale: “Forte del progetto ‘Per una filiera tutta agricola e italiana’ che sta raggiungendo importanti traguardi – ha affermato Parizzi – ho l’obiettivo ed il desiderio di conoscere a fondo questa provincia e di impegnarmi affinché il lavoro dei nostri agricoltori sia sempre più valorizzato. Sarò propositivo e costruttivo nell’aiutare il comparto ad essere sempre più dinamico e protagonista. Sicuramente dobbiamo puntare sul dialogo col consumatore, in modo che sappia scegliere e apprezzare il prodotto locale. Credo nel lavoro di squadra. – ha concluso il neo direttore – Lavoro trasparente, con tanta passione e nel rispetto dei ruoli. Ritengo determinante la collaborazione col consiglio provinciale che può farmi apprezzare le opportunità del territorio. Cercherò il dialogo con le istituzioni per il raggiungimento di obiettivi condivisi per il bene del territorio”.
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32 Mondo scuola
Mondo scuola 25
Nuovi strumenti Le scuole alle prese con le novità introdotte dall’ex ministro Profumo
Registro elettronico, il Polesine si sta attrezzando Esistono difficoltà di carattere tecnico, non tutte le aule sono provviste di un computer. L’iniziativa tuttavia ha delle controindicazioni: un’eccessiva informatizzazione potrebbe ridurre le occasioni di dialogo e di confronto tra genitori e figli oppure tra genitori e insegnanti di Mattia De Poli
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cuole a due velocità: alcune già nel corso del passato anno scolastico hanno provveduto ad attrezzarsi per ottemperare alla legge 135 del 7 agosto 2012, che prevede l’introduzione obbligatoria del registro elettronico, altre stanno correndo ai ripari in questi mesi. La situazione degli istituti di istruzione secondaria di primo e di secondo grado presenti in Polesine riflette a grandi linee il quadro nazionale. Il ritardo è spesso giustificato da difficoltà di carattere tecnico: ad esempio, non tutte le aule sono provviste di un computer. Ma nell’ambiente scolastico non mancano le perplessità nei confronti del nuovo strumento digitale. “Dematerializzazione” dovrebbe fare rima con semplificazione e in parte l’operazione promossa dall’ex ministro Francesco Profu-
mo va proprio in questa direzione. Un’unica piattaforma digitale permette al docente di gestire classi diverse dello stesso istituto, anche se sono dislocate in sedi differenti. Il registro elettronico può essere aggiornato e completato in qualunque momento e da qualsiasi postazione dotata di accesso alla rete internet. Gli insegnanti polesani che hanno già sperimentato la novità non mancano di rilevare alcuni indubbi vantaggi. Tuttavia, seppure rassegnati di fronte a un cambiamento inevitabile, non mancano di sollevare alcune riserve, che aumentano l’inquietudine di quei colleghi che attendono con preoccupazione la fine della carta e l’avvento del digitale. In questo caso la “dematerializzazione” significa anche maggiore trasparenza: tutti i genitori possono visualizzare in
tempo reale l’andamento scolastico dei propri figli in termini sia di profitto che di condotta, evitando di avere brutte sorprese alla fine dell’anno. Il pericolo, però, è dietro l’angolo: l’informazione veicolata dal computer potrebbe ridurre le occasioni di dialogo e di confronto tra genitori e figli oppure tra genitori e insegnanti. Maggiore informazione non equivale necessariamente a maggiore comprensione: alcuni docenti polesani si domandano quali riflessi avrà questa semplificazione sul processo di formazione degli studenti. La diversa velocità di fronte ai cambiamenti è un vizio tipicamente italiano, che non riguarda solo la scuola, ma il rischio più serio che corre il sistema di istruzione nazionale è la perdita di centralità delle persone.
Con la legge 135 del 7 agosto 2012 è stato introdotto l’obbligo del registro elettronico
INFORMATIZZAZIONE DELLA SCUOLA LA CARTA HA ORMAI LE ORE CONTATE
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ddio ai registri scolastici. O quasi. Era l’estate del 2012, quando il ministro Francesco Profumo cercava di proiettare la scuola italiana nell’era del digitale in nome della “dematerializzazione”. Quel processo che interessa la pubblica amministrazione e che intende ridurre le spese attraverso l’eliminazione dei documenti cartacei coinvolge anche il mondo dell’istruzione: dopo le università, anche la scuola adotta il registro elettronico. Qualche istituto si attrezza già nel corso dell’anno scolastico in corso e introduce la novità, altri ritardano incontrando difficoltà e problemi tecnici. Già nel mese di luglio
si inizia a ventilare la possibilità di un rinvio e puntualmente lo scorso settembre, all’avvio del nuovo anno scolastico, l’eliminazione del vecchio registro cartaceo viene rinviata con provvedimento che mette al riparo da problemi diverse scuole italiane e anche polesane. Quest’agonia ha iniziato a manifestare i propri sintomi già da diverso tempo: si è cominciato con un sistema per l’inserimento dei voti da proporre alla scrutinio finale, poi è venuto il tempo del “badge”, il tesserino magnetico che permette di registrare M.D.P. la presenza giornaliera a scuola. La carta a scuola ha ormai le ore contate. Messaggio essaggio pubblicitario pubblicitario M
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TRA CIELO E TERRA | Un viaggio attraverso le opere materiche di Andrea Pamini 28 settembre - 27 ottobre da martedì e domenica ore 10.00|22.00 Secondo appuntamento allo spazio espositivo Cavalli con l’esposizione TRA CIELO E TERRA, un viaggio attraverso le opere materiche dell’artista Andrea Pamini, L’opera dell’artista Andrea Pamini si intreccia in maniera viscerale con la materia del Delta. Una creatività giocosa dove la materia si fonde nei colori infiniti della sua tavolozza. I blu e le terre si mescolano nei cieli infiniti e negli acquitrini costernati da fili di erba che danzano al primo alito di vento. Andrea Pamini si diploma presso l’Istituto d’arte “DOSSO DOSSI” di Ferrara. Appassionato fin da piccolo al segno e al disegno, durante il suo percorso artistico ha sperimentato tecniche e materiali diversi, in una ricerca febbrile e incessante. La sua vulcanica produzione spazia infatti dalla pittura alla scultura, dall’installazione al body painting, fino all’illustrazione. La sua ricerca stilistica ha risentito di varie tendenze artistiche (fumetto, metafisica, surrealismo, dadaismo, esperimenti post-impressionistici), seguendo un eclettismo vorace e onirico e approdando ad una pittura personale intrisa di bellezza ed inquietudine, quasi paradigmatica della condizione umana. Andrea Pamini può definirsi essenzialmente un colorista, tecnicamente assai portato verso la pittura tonale e con una grande padronanza delle sfumature di luce e colore. Le tematiche e i supporti sono i più svariati. Le tavole, spesso di grandi dimensioni, sono curate sin nei minimi dettagli, i paesaggi estremamente realistici, le figure umane colte nella loro fragilità, perse nel labirinto della vita. Ma l’opera di Pamini resta di difficile definizione, tanto è articolata, appassionatamente sperimentale e al contempo legata alla tradizione della grande pittura figurativa. Scrive Kandinskji in Lo Spirituale nell’arte ….”La vera opera d’arte nasce dall’artista in modo misterioso, enigmatico, mistico. Staccandosi da lui assume una personalità e diviene un soggetto indipendente con un respiro spirituale e una vita concreta, diventa un aspetto dell’essere. Non è un fenomeno casuale ma come ogni essere ha energie creative. Vive, agisce e collabora alla creazione della vita spirituale“. Possiamo definire così che Andrea Pamini fa uso del colore in modo da creare armonia tra forme e colori ecco perché la sua pittura materica consiste proprio nella capacità di realizzare un opera d’arte con determinata e decisa manualità, donando all’opera d’arte imprevedibilità e immaginazione.
progetto a cura di Selene Ferrari - presentazione critica a cura di Adolfina De Stefani performance del gruppo SHAKINART ore 18.30
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Cultura provinciale 29 35 Teatro sociale Al via la 198° rassegna. Dall’11 ottobre al 16 febbraio quattro importanti appuntamenti
Tosca ha dato il via alla stagione lirica e di balletto
La Biennale di Venezia a Rovigo, un sogno che può diventare realtà
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“Il matrimonio segreto”, 15 e 17 novembre, “Il furioso all’isola di San Domingo”, 11 e 12 gennaio, e “Il campiello” (14 e 16 febbraio). Per la chiusura una prima assoluta: “The water babies – Bambini acquatici” di Mattia De Poli
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e il buongiorno si vede dal mattino, la 198° Stagione lirica e di balletto del Teatro sociale di Rovigo sembra essere partita con il piede giusto: ancora nel secondo giorno utile per il rinnovo degli abbonamenti c’era un gruppetto di persone in coda davanti del botteghino prima dell’apertura. Il calendario 2013-2014 continua ad attirare il pubblico dei fedelissimi: nonostante negli anni la proposta sia stata ridimensionata, la qualità rimane ad alti livelli. Dall’11 ottobre al 16 febbraio si succederanno quattro importanti appuntamenti, con un’appendice “fuori abbonamento” il 23 marzo. L’apertura è affidata alla “Tosca” di Giacomo Puccini (11 e 13 ottobre), la punta di diamante di una stagione che successivamente punta su opere meno conosciute ma di grande spessore musicale: “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa (15 e 17 novembre), “Il furioso all’isola di San Domingo” di Gaetano Donizetti (11 e 12 gennaio) e “Il campiello” di Ermanno Wolf-Ferrari (14 e 16 febbraio). La chiusura, invece, prevede una prima assoluta con “The water babies – Bambini acquatici”, composta su commissione del Teatro sociale di Rovigo da Paolo Furlani. Continuano le collaborazioni con altri teatri nazionali e le iniziative di rete: in particolare la “Tosca” è realizzata nell’ambito del
programma regionale per la promozione della lirica nel Veneto, mentre “Il campiello” prodotto in collaborazione con il Gran teatro “La fenice” di Venezia grazie al progetto “I teatri del Veneto alla Fenice”. Non manca il coinvolgimento di realtà artistiche locali: il coro “Piccoli cantori di San Bortolo” sarà coinvolto nell’allestimento della “Tosca”, mentre allievi, coro e orchestra del conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo interpreteranno “The water babies”. Tutti gli appuntamenti in abbonamento saranno preceduti dalla presentazione dell’opera, a cura dell’associazione Amici del Teatro sociale “Miranda Bergamo Berton”, presso l’Accademia dei concordi. Prosegue l’iniziativa “Teatroragazzi” che propone delle anteprime agli studenti delle scuole. Accanto alla lirica il cartellone del Teatro sociale propone alcuni spettacoli di danza di grande interesse: il Balletto del teatro nazionale slovacco proporrà “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokofiev (6 gennaio), il “Don Chisciotte” di Ludwig Minkus è affidato al Russian national ballet (2 febbraio). Solo per gli studenti delle scuole la compagnia Fabula saltica presenterà “Pulcinella” di Igor Stravinskij (28 febbraio e 1 marzo) al Teatro sociale, mentre al Teatro studio danzerà per “Il rumore dell’amore” (26 e 27 gennaio) nell’ambito della rassegna “Contemporaneamente”. Il palco di viale
in breve Musica
nate broWn e the one voice gospel choir
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l Teatro sociale di Rovigo non è solo lirica e balletto: da qualche anno il calendario del principale palcoscenico polesano propone appuntamenti con la musica concertistica e, grazie alla collaborazione con il Rovigo jazz club, con la musica jazz. In prossimità del Natale, Nate Brown e The one voice gospel choir proporranno un concerto gospel (22 dicembre, ore 21), accompagnato dall’Orchestra regionale filarmonica veneta diretta da Diego Basso. I protagonisti di questa serata tornano a Rovigo dopo il successo ottenuto nel dicembre del 2012, quando erano già stati ospiti del Teatro sociale e avevano registrato un disco live, che sarà presentato quest’anno. Altri due concerti saranno dedicati alla musica da camera nell’ambito della rassegna pomeridiana “L’altra voce del canto”: presso il Ridotto del teatro saranno eseguiti alcuni lieder di Hugo Wolf e Richard Strauss (22 febbraio, ore 18: “All mein’ Gedanken”) e altri di Franz Schubert e Johannes Brahms (5 aprile, ore 18: “So wahr die Sonne scheinet”). La prima parte della stagione, invece, darà spazio al jazz con cinque diversi appuntamenti, tutti in programma presso il Ridotto. Nei giorni della Fiera d’ottobre l’apertura è affidata al Gary smulyan quartet (18 ottobre) e a Relendo Villa Lobos con “Bachianas brasileiras” (22 ottobre). Nei mesi successivi sarà la volta dell’esibizione solistica di Paolo Pirro al pianoforte in “Ragtime, stride & monk” (21 novembre) e del Patrizia Laquidara trio (16 dicembre). Le serate di musica jazz inizieranno a partire dalle ore 21.30. M.D.P.
Nelle due immagini il Teatro sociale di Rovigo e una “affiche” dell’opera di Giacomo Puccini, Tosca
Oroboni ospiterà nuovamente la compagnia Fabula saltica con la prima nazionale di “Testa o croce” (20 e 21 febbraio), seguita dalla Mmcompany impegnata in “Cinque canti” (7 marzo) e dall’Ariston proballet che proporrà “Liber & tango” sulle note di Astor Piazzolla (21 marzo). Per i più piccoli sono previsti atelier creativi domenicali e laboratori di avvicinamento all’arte della danza.
Letteratura
“la dama di chiunsano”, guerriera o prostituta?
“L
a dama di Chiunsano” è un romanzo storico, ispirato da alcuni reperti archeologici rinvenuti in Polesine e oggi conservati a Rovigo presso il museo dei Grandi fiumi. Era il 2 settembre 1992, ultimo giorno di scavo in un sito localizzato tra Gaiba e Ficarolo: quando le indagini sembrano ormai concluse, avviene un fatto inaspettato. In prossimità di una “villa rustica” viene rinvenuta una sepoltura per molti aspetti singolare: sono i resti di una donna gota con un ricco corredo. Tutto risale al quinto secolo, agli anni in cui la penisola italica è soggetta alla dominazione degli Ostrogoti di Teodorico e la condizione del territorio polesano non è particolarmente florida. Perché una donna tanto abbiente viene sepolta proprio qui e il suo corpo viene inumato insieme a preziosi gioielli, provenienti da diverse zone dell’Europa continentale? L’ipotesi di una prostituta al seguito di milizie barbariche non spiega la cura con cui la donna è stata sepolta. Nasce da questo mistero l’ispirazione di Sondra Coizzi per la scrittura del suo romanzo storico, edito da “Albertro Brigo editore”. L’autrice, insegnante di lettere nella scuola secondaria di primo grado, si è laureata con una tesi in filologia romanza e con precisione filologica ha cercato di ricostruire il contesto storico in cui visse la “dama di Chiunsano”. Per il resto, si immagina che la donna misteriosa fosse una nobile guerriera di nome Amalia, che significa “la forte”, caduta vittima di giochi di potere e di contrastati sentimenti amorosi. M.D.P.
arte contemporanea
a Biennale di Venezia a Rovigo? Un sogno che può diventare realtà, grazie a un progetto promosso dall’artista polesano Giuseppe Pietroni con la collaborazione delle istituzioni locali. Non si tratterebbe di un trasferimento completo ma neppure di una semplice mostra collaterale: Rovigo dovrebbe ospitare la sezione regionale, riservata agli artisti veneti che si sono cimentati con il tema generale della manifestazione veneziana. Il capoluogo polesano disporrebbe già di una struttura adatta ad ospitare l’iniziativa: il Censer offre spazi sufficienti e si presta anche sul piano della logistica. Secondo Pietroni, questa potrebbe essere una grande opportunità per fare di Rovigo una città d’arte completa: una città che guarda al passato con le esposizioni di palazzo Roverella ma attenta anche alle espressioni della contemporaneità. Ogni due anni nei mesi da giugno a novembre, contemporaneamente alla Biennale veneziana, Rovigo e tutta la sua provincia potrebbero costituire un ideale collegamento diretto con la città lagunare nell’ottica di una manifestazione diffusa, di una manifestazione che non abbandona Venezia ma che si allarga e si radica anche nella terraferma. Il maestro Pietroni auspica che questa novità possa concretizzarsi già a partire dal 2015: il positivo riscontro delle iniziative proposte a palazzo Roverella permette di sognare in grande e tentare un salto di qualità. I primi contatti informali con gli organizzatori della Biennale fanno ben sperare. Ne deriverebbe un impulso per lo sviluppo di tutto il territorio provinciale: nel 2019, quando Venezia sarà capitale europea della cultura, anche il Polesine potrebbe avere dei benefici, se il legame con la Biennale sarà consolidato. Una sfida che Pietroni lancia a tutti gli amministratori locali che hanno M.D.P. a cuore il futuro della provincia di Rovigo.
“Musikè, appuntamenti autunnali
orchestre, artisti, e riordino
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opo la pausa dei mesi estivi, tornano gli appuntamenti autunnali con “Musikè”, rassegna di musica, danza e teatro promossa dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo. Nella sezione “giovani” gli allievi dei conservatori delle due province venete saranno protagonisti di uno scambio incrociato. L’orchestra e il coro del “Venezze” di Rovigo si esibiranno il 19 ottobre alle ore 18 presso l’auditorium Pollini di Padova, eseguendo opere giovani dei maggiori compositori sinfonici del periodo classico, da Haydn a Mozart passando per Boccherini. L’orchestra sinfonica del “Buzzolla” di Adria, il cui repertorio spazia dal classicismo al Novecento, farà visita alla città di Rovigo il 10 novembre alle ore 18 presso il Tempio della Rotonda. Nella stessa sede l’orchestra e il coro del “Pollini” di Padova il 6 dicembre alle ore 21 eseguiranno, invece, brani di Martucci, Pollini, Respighi, Brahms e Zandonai. La rassegna propone ancora altri due appuntamenti in Polesine: il 24 ottobre al Politeama di Adria il “Parco della musica contemporanea ensemble” porterà in scena “Partire dalla coda”, spettacolo che nasce dal felice incontro tra i cortometraggi di Gianluigi Toccafondo e le musiche di Simeon ten Holt, mentre il 23 novembre alle ore 21 David Riondino salirà sul palco del teatro comunale “Ferruccio Martini” di Trecenta con l’interpretazione di “La musica dei matti”, uno spettacolo che riflette e fa riflettere sul rapporto tra genio, follia e disagio personale proponendo alcuni “ritratti sonori”. M.D.P.
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IL VENETo
in PRIMo PIANo
Con la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” chiediamo al Governo una svolta contro il Gap
Gioco d’azzardo: una patologia e un florido mercato per le mafie
La mobilitazione per regolamentare il settore è generale. Anche i sindaci sottoscrivono un manifesto nazionale per la legalità contro il gioco d’azzardo di Germana Urbani
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nche il gioco uccide. L’ultima vittima “Sarebbe sbagliato pensare – sottoliin Veneto è vicentina: morta suicida nea Pierpaolo Romani, coordinatore naper debiti da gioco. Ma non è un caso zionale di Avviso Pubblico - che il problema isolato e non sarà l’ultimo. Ai veneti piace delle mafie non riguardi il Veneto, terra che giocare d’azzardo. Tra il 2010 e 2011 il anzi interessa molto alle cosche, tanto che 44% della popolazione tra i 15 e 64 anni la Regione si è dotata di un’apposita legge ha giocato d’azzardo. Il 63% nell’ultimo antimafia. la n. 48 del 2012. Oggi parlare anno ha giocato al Lotto/Superenalotto del rapporto gioco d’azzardo-mafie significa e poco meno del 58% al Gratta e vinci/ mettere testa su quella che può essere la Lotto istantaneo; seguono coloro che hanno principale dinamica di infiltrazione mafiosa praticato scommesse sportive ed il Poker te- in questa regione: cioè, ancora una volta, xano o che hanno giocato alle macchinette l’infiltrazione nel settore economico”. elettroniche/slot machine. Dal 1998 in Italia lo Stato ha liberaQuesti numeri evidenziano che quello lizzato e legalizzato le scommesse: ciò ha del gioco d’azzardo è un vero e proprio prodotto un espandersi incredibile del mermercato in controtencato del gioco che lo denza rispetto alla cri- In Veneto c’è il casinò, scorso anno ha toccasi. La gente tenta la una forte attrattiva to quasi i 100miliardi fortuna per sbarcare il per chi presta denaro di euro tra gratta e lunario e paradossal- ad usura o ricicla vinci, lotterie, slot, mente aggrava la si- denaro sporco scommesse sportive tuazione del bilancio e quant’altro. Tanta economico famigliare. gente gioca perchè gli strumenti per giocare Ma questo trend deve porre all’eviden- sono sempre a portata: dal tabaccaio, al za anche altre questioni: un mercato florido bar, al supermercato. Lo Stato, purtroppo, interessa sempre le mafie. Nonostante nella non ha fatto una legge per rispondere ad nostra regione non ci siano evidenze di infil- una domanda di gioco, ha invece spinto trazioni in questo settore, occorre conoscere l’offerta creando, di fatto, la domanda. E le bene le dinamiche perchè dove girano tanti possibilità si sono moltiplicate a dismisura. soldi spesso c’è qualcuno che ricicla denaro Sono aumentate le slot all’interno dei bar sporco e pratica prestito ad usura. e nei comuni è possibile aprire sale giochi
con videolottery che permettono di giocare anche grandi cifre. A questo si aggiungano le agenzie di scommesse. Una gamma di offerta che sta investendo i veneti e creando moltissimi dipendenti da gioco patologico d’azzardo. “Fra questi – spiega Romani - ci sono persone che hanno un lavoro, sono magari imprenditori che accumulano debiti e devono trovare qualcuno che gli presti denaro. Il gioco crea una domanda a cui i mafiosi possono rispondere col prestito ad usura. Sempre più spesso, infatti, all’ufficio antiusura del Comune di Verona si presentano persone che si dichiarano vittime del gioco d’azzardo. Inoltre, i mafiosi hanno iniziato a gestire società che costruiscono macchinette, che spesso non sono regolari. Cioè non hanno al loro interno la scheda prevista dalla legge che le collega col Ministero del Tesoro, ne registra le giocate e calcola la tassazione dovuta allo Stato. In questo modo i mafiosi sono degli attori importanti di una quota significativa di evasione fiscale in complicità o meno col gestore del locale che ospita la macchinetta”. Va detto poi che il passo successivo alla gestione illecita delle macchinette nei bar è l’estorsione a danno dei Commercianti con relative intimidazioni. “Lo dico come avvertimento per i Commercianti – afferma
Pierpaolo Romani
ancora il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma anche per gli imprenditori del settore, per Confindustria che deve stare molto molto attenta a tutelare gli imprenditori che operano legittimamente in questo mercato perchè l’organizzazione mafiosa che si inserisce in un mercato punta al monopolio dello stesso”. E oltre alle sale giochi una comunità “colonizzata” dal gioco d’azzardo attira anche un indotto pericoloso. “Spesso – continua Romani - aumentano i casi di utilizzo di sostanze stupefacenti e la fornitura di sesso a pagamento della peggior specie. Si scoprono appartamenti dove vengono tenute come schiave del sesso ragazze straniere in mano a gruppi criminali dell’Est o dell’Africa in combutta con cittadini veneti e organizzazioni criminali italiane. Questo per dire che l’insicurezza nei quartieri non la portano solo gli stranieri. L’insicurezza la creiamo noi permettendo a persone con tanti soldi, fatti spesso sulla pelle di tanti giovani con la vendita di droga, di sviluppare dei business
che hanno poco di etico e sono antieconomici per la città e i suoi abitanti”. Il pericolo sta proprio qui. Come ha detto Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma, intervenuto sull’argomento a Verona “Arrivano con il denaro ma poi portano anche i loro eserciti” per il controllo del territorio. “Ci tengo a sottolineare che quando i mafiosi arrivano in un territorio – conclude Pierpaolo Romani - è perchè incontrano persone capaci di garantire determinati servizi, che anziché denunciare diventano complici conniventi. E’ tremendo vedere come, a volte, il mondo dei professionisti sostiene, anche dalle pagine dei giornali veneti, che il rispetto della legalità produce ingiustizia sociale! Che se gli imprenditori pagassero tutto i conti esploderebbero. E’ preoccupante constatare che in Veneto c’è un pezzo dell’imprenditoria e un pezzo delle libere professioni che pensa che le regole sono un intralcio. Questo atteggiamento apre delle brecce pericolosissime”.
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Il Veneto in primo piano 11 37 Verona: 32 milioni di gratta e vinci venduti in tutta la provincia
Neanche la crisi ferma i veneti: giocano sempre di più
di Germana Urbani
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’Italia intera si sta mobilitando contro il gioco d’azzardo legalizzato e antieconomico. Gli amministratori stanno facendo rete firmando il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che chiede una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali con compiti e impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. E chiedono sia consentito il potere di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, oltre al parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. Anche l’assessore provinciale di Rovigo Marinella Mantovani è impegnata da anni in questa battaglia perchè ricorda “il costo del recupero
focus
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di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30mila euro l’anno, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavoro perso, le ore dedicate al gioco e sottratte all’affettività e alle relazioni sociali”. La situazione in polesine ha del paradossale: solo considerando la popolazione maggiorenne, c’è 1,2 slot ogni 100 cittadini. Il paradosso si raggiunge a Papozze: ce n’è una ogni 23 cittadini. A Padova e provincia non va meglio. Sono 400 mila padovani che hanno giocato soldi almeno una volta nella vita, almeno 70 mila potrebbero essere in condizioni di rischio; tra questi, oltre 18 mila sarebbero giocatori problematici e più di 3 mila manifesterebbero comportamenti ascrivibili alla dipendenza patologica. Queste persone avrebbero bisogno di supporti e trattamenti socio sanitari specifici. Solo l’Ulss 16 ha denunciato ben 2mila casi di sua competenza: dai 15 ai 64 anni il virus del gioco d’azzardo si è diffuso a
macchia d’olio e aumenta di anno in anno. “Abbiamo iniziato a lavorare – afferma il direttore del sert, Andrea Vendramin - su vari progetti mirati soprattutto alla prevenzione sul territorio, incluse le scuole, e alla formazione degli esercenti del settore. Le risorse però sono scarse: bisognerebbe che una parte del fatturato del settore fosse devoluto alla cura dei giocatori patologici e che egli enti locali fossero più coinvolti. Perché mentre lo stato incassa una quota importante delle giocate, tutti gli oneri sociali ed economici generati da persone rimaste senza niente sono interamente in capo ai comuni”. Non va meglio a Verona dove, secondo l’ufficio antiusura del Comune, sono presenti, tra bar, tabaccherie e ristoranti della provincia, 2.260 macchinette da gioco e 86 sale da gioco. Nel 2011 sono stati venduti in città oltre 7.1 milioni di biglietti “gratta e vinci” e, complessivamente, più di 25 milioni in
provincia: come se ogni veronese, bambini compresi, avesse acquistato oltre 25 biglietti. Ma il dato che fa rabbrividire è che solo un anno dopo il bilancio è ben più pesante: 32 milioni di gratta e vinci venduti nel veronese. Segno che con la crisi aumentano coloro che tentano la fortuna. Una vera piaga a cui i Comuni cercano di rispondere come possono. Il Comune di Vicenza, per esempio, attraverso una delibera di modifica del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni ha introdotto il divieto di pubblicità del gioco azzardo anche se in possesso di regolare concessione amministrativa rilasciata dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Almeno questo. Certo è che serve con urgenza una legge nazionale e regionale che regolamenti la materia e destini risorse ai sert delle Ulss per la cura dei giocatori patologici.
fin’ora interventi a macchia di leopardo una legge veneta per aiutare i giocatori
ino ad oggi la Regione Veneto, rispetto al problema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze sociosanitarie e famigliari, si è limitata a sondare il fenomeno e a finanziare alcuni progetti sul territorio ma senza una vera programmazione. ”Il gioco d’azzardo – sottolinea l’assessore Remo Sernagiotto – e’ un fenomeno in costante crescita tanto che i servizi per le dipendenze del Veneto nel 2011 hanno intercettato e preso in carico 765 giocatori patologici di cui 637 maschi e 128 femmine”. ”Per affrontare al meglio questa insidiosa forma di dipen-
denza che tanta sofferenza causa a chi ne e’ affetto e alle famiglie dal punto di vista psicologico ed economico – aggiunge – serve un coordinamento delle strutture sociali e sanitarie, pubbliche e del privato sociale. Da questo punto di vista si stanno facendo passi in avanti, esempio ne sia la proposta di prevenzione “Scommetti su te stesso” che arriva da Monselice e che abbiamo finanziato con 50 mila euro; il progetto avrà durata di due anni e sarà di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, ascolto e presa in carico dei problemi che riguardano il gioco d’azzardo nel territorio
della bassa padovana”. Vero è che per intercettare e arginare il dilagare di queste problematiche occorre una visione d’insieme di ben altro spessore. In Regione Veneto il Vicepresidente della commissione sanità, Claudio Sinigaglia, è il primo firmatario della proposta di legge n. 283, dedicata ad interventi di prevenzione, formazione e trattamento del Gap, gioco d’azzardo patologico. “In questi giorni – spiega Sinigaglia - al Governo si chiede di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, prevedendo lo stanziamento di risorse dedicate per garantire l’effettiva attuazione da parte delle
Regioni e degli Enti locali di politiche socio-sanitarie di assistenza alle persone affette da questa patologia”. “A livello regionale -continua il Consigliere - sarebbe auspicabile una legge sul gioco, con vincoli e distanze per le sale da gioco e la pubblicità. Anche sul decreto Balduzzi mancano i decreti attuativi, e la situazione è completamente annacquata. Il nostro compito è capire come intervenire a livello regionale, senza poi essere bloccati nei vari tribunali. E non parliamo solo di slot machine e sale, ma anche dell’online, per cui occorre prevenzione e informazione, a partire dai genitori”.
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12 Il Veneto in primo piano 38 Il riconoscimento, molte le venete premiate
Donne eccellenti anche in tempi di crisi Bellezza, glamour e impegno, il teatro Geox ha ospitato i migliori talenti femminili italiani premiati in una serata all’insegna del buon gusto di Germana Urbani
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on la crisi le donne rompono gli schemi e si “inventano” il futuro. E in questo sono eccellenti. Unioncamere ha calcolato che in dodici mesi, da marzo 2012 al marzo successivo, le imprese femminili in Italia sono arrivate a un milione 424.798, pari al 23,5% del totale. Un segno positivo o emblema di un paese che non sostiene le donne e quindi loro si sostengono da sole? Se ne è parlato al salone dell’imprenditoria femminile di Torino, evidenziando un’arte diventata di questi tempi essenziale: quella di re-inventarsi, rompere gli schemi e riprendersi il futuro. Un’arte che sembra riguardare in particolar modo le donne. Perché se da un lato il mondo del lavoro “tradizionale” continua a soffrire di alcuni problemi strutturali che le coinvolgono (dimissioni in bianco, retribuzioni diverse uomo/donna, mancata valorizzazione del capitale umano femminile), le donne intraprendono altre strade: come quella di aprire un negozio, un’attività o un’azienda. I dati dell’osservatorio sull’imprenditoria
La “Donne Eccellente” nel sociale è Anna Rossoni, padovana, vicepresidente regionale di Unitalsi femminile di Unioncamere lo testimoniano: le imprese femminili hanno un passo più veloce rispetto alla media nazionale. Nel periodo giugno 2013-giugno 2012, mentre le aziende nel loro complesso crescevano dello 0,13%, quelle fondate da donne aumentavano di quasi 5 mila unità, con un incremento dello 0,34%. Eppure non è semplice. L’ha ricordato anche Anna Licia Balzan Polegato, imprenditrice premiata donna eccellente 2013. “Sono un’imprenditrice che lavora - ha detto la Balzan – alla costante ricerca di un equilibrio tra gli impegni professionali, famigliari e la necessità di non rinunciare mai a se stessa, a essere donna”. Un difficile equilibrio che rincorrono tutte le
donne, non solo le imprenditrici. E ben si è visto durante la serata di gala per il premio Donne Eccellenti 2013. Nato da un’idea dell’Associazione Albergatrici Abano Montegrotto Terme e organizzato per questa edizione al Gran Teatro Geox di Padova in collaborazione con Zed, l’evento si è rivelato una kermesse al femminile aperta da un red carpet di tutto prestigio che ha visto la partecipazione di un migliaio di persone venute ad applaudire le donne protagoniste di questa undicesima edizione. La manifestazione, condotta da Alessandro Greco, ha preso poi il via con la verve inglese di John Peter Sloan che ha premiato la frizzante Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’Arte. E Alberto Terrani ha consegnato la rosa gioiello disegnata da FOPE Gioielli e l’Acqua Termale di AbanoSPA al commendatore maestro di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Emozionante la premiazione di Daniela Zuccoli Bongiorno, salutata sul palco da Sabina
Ciuffini e da un intervento filmato di Pippo Baudo, commosso nel ricordare il grande amico e la Fondazione Bongiorno. Ma il teatro Geox ha vibrato anche grazie alla voce di Ornella Vanoni che ha cantato alcuni suoi storici pezzi eper chitarra e voce dedicati al Brasile. Premiata da Giorgio Borghetti, ha dichiarato: “Se devo scegliere tra le Maldive ed Abano Terme, preferisco le Terme Euganee e le loro acque rilassanti!”.
Premiata anche la ricerca con la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, pediatra ematologa attualmente a Parigi, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani della Donna Eccellente 2005, Ilaria Capua. Per la categoria dei giornalisti il premio è andato alla padovana Alessandra Viero che lavora a Mediaset. Filippo Ongaro, invece, ha consegnato a Roberta Bruzzone, criminologa, ma anche volto televisivo, il Premio Città di Montegrotto Terme.
Valeria Mazza premiata e Anna Rossoni
SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
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a premiazione più glamour, dal respiro internazionale è stata quella di Valeria Mazza. La top model argentina, che ha assistito alla serata con tutta la famiglia, è stata invitata a salire sul palco per essere premiata per la categoria Moda&Spettacolo dall’attore Matteo Tosi, tra le parole estasiate di un video dedicatole da Pippo Baudo. Lei si è deta lusingata per il premio “Donne Eccellenti” e ringrazia ricordando di aver avuto “la fortuna di aver lavorato nella moda negli anni Novanta, quando le modelle erano anche personaggi e la gente ci ha viste crescere. Io ho sempre considerato il mio lavoro con grande disciplina”. Quasi uno sport, verrebbe da dire. Ma anche il mondo dello sport quella sera ha avuto la sua stella. La rodigina campionessa di beach volley Marta Menegatti ha ricevuto
il premio dalle mani del pluri-campione olimpico Rossano Galtarossa. Anche il bel canto ha avuto la sua “regina”: Daniela Dessì, voce incantevole che ha ricevuto il Premio dalla collega soprano Katia Ricciarelli, già Donna Eccellente 2005, e da Claudio Scimone, maestro dei Solisti Veneti. Per la categoria danza, invece, è stato il ballerino di Amici Denny Lodi a consegnare il premio a Rossella Brescia, ballerina, insegnante, attrice ed ormai sempre più consolidata presentatrice del piccolo schermo. Ma forse il premio più “meritorio” è stata consegnato ad Anna Rossoni, premiata per il Sociale, a seguito di un gioco sui siti dei quotidiani del gruppo Finegil che l’ha decretata la più votata tra le donne venete che si stanno occupando di volontariato.
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16 Cultura veneta
Cultura veneta 41
Palazzo Fortuny a Venezia Fino al 24 novembre
Gli sguardi universali di Tàpies Iniziò a disegnare cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Scomparso lo scorso anno, Venezia gli dedica una retrospettiva di Alain Chivilò
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he cosa pensa l’artista nel suo agire umano? Qual è la prospettiva artistica che coinvolge maggiormente? Lo sguardo interiore ed esteriore quale polarizzazione prende? Queste sono alcune domande che il percorso espositivo di Palazzo Fortuny a Venezia cerca d’indagare fino al 24 novembre nella mostra dedicata a “Tàpies. Lo sguardo dell’artista”. Scomparso a febbraio 2012 Anthony Tàpies, nato a Barcellona nel 1923, si è sempre posto domande sull’esistenza umana, trovando approfondimenti e risposte nelle culture del mondo. La storia dell’arte dell’agire umano da quella africana, all’asiatica passando per quella europea furono tappe fondamentali. All’età di 18 anni, a causa di una grave lesione polmonare, tra il 1942/43 dovette curarsi in montagna. Proprio in questo periodo iniziò a disegnare, cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Dal dopoguerra dipinse con serietà opere che come
scrisse “erano quasi composizioni astratte, che fino allora aveva appreso e imparato ma ricordavano anche dei paesaggi stella- con tecniche prese da emozioni, gusti, ispirazione, mitologie, ri. Altre esalavano un simbolismo, psicoaprofumo di misterioso La maggior nalisi, meditazione e romanticismo”. Nel parte dei suoi spiritualità. Nacquero 1953 Tàpies iniziò la lavori è prodotta sua svolta artistica met- negli ultimi 25 anni da qui le peculiarità artistiche del Maestro tendo in discussione le di vita Catalano incentrate percezioni passate e il suo lavoro artistico. Partendo dai fermenti nell’utilizzo di terre colorate, sabbie, polartistici europei decise di ricominciare da vere di marmo, capelli, peli, lenzuola, fili, zero esplorando ancora più in profondità paglia, riso, bianchi di Spagna e cenere. Si l’inconscio, mettendo alla prova tutto ciò crearono nuove tensioni in scritture e grafie
Retrospettiva al Museo Correr, fino al 27 ottobre
Arte performativa, scultura, installazioni e pittura
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ANTHONY CARO: ASSEMBLAGGI E IMBULLONATURE
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dove la superficie materica venne elaborata in lisciature, grattature e schiacciamenti. Come scrisse nel 1977, “mi muovevo per impulsi precisi, ma così poco coscienti che a volte avevo l’impressione di procedere scavando alla cieca, con gesti furiosi, i segreti di una massa di terra che mi seppelliva”. Oggetti umili, cari all’artista, furono da lui inseriti nelle opere, facendo contemporaneamente apparire croci, numeri, lettere assieme ai suoi “muri” dove elementi naturali s’inserirono in asfalto, graffiti e cemento. Per capire la produzione artistica di Tàpies
isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.
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isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.
è fondamentale sapere che la maggior parte dei suoi lavori è prodotta negli ultimi 25 anni di vita, riuscendo a dare in questa fase terminale di vissuto la più totale libertà che avvertiva. Una mostra che, nell’accostamento con opere di vari artisti internazionali, propone lavori scelti dai curatori in chiave puramente emotiva rispetto alla ferrea cronologia museale. Un’occasione per ammirare la produzione artistica di uno fra i più importanti Maestri internazionali nel tradizionale e unico percorso espositivo di Palazzo Fortuny.
fondazione prada a venezia propone berna
C
à Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, ripropone fino al 3 novembre una mostra tenuta a Berna nel lontano 1969. “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” non è altro che un progetto di ricostruzione dell’esposizione che passò agli annali per un approccio volto al medium linguistico. Il titolo originale era “Live in Your Head. When Attitudes Become Form. Works-ConceptsProcesses-Situations-Information” per un contenitore che univa sintesi delle ricerche dell’epoca come la Land Art, l’Arte Povera, la Process Art e l’Arte Concettuale. Un nuovo periodo che si sviluppava dopo il Minimalismo e la Pop. Una sfida che Germano Celant, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno voluto affrontare facendo inserire opere, anche d’importanti dimensioni, in spazi stretti consoni a un antico palazzo veneziano. Quindi il visitatore dovrà stare molto attento a non calpestare le opere di artisti quali Bruce Nauman, Giovanni Anselmo, Claes Oldenburg, Walter De Maria, Joseph Kosuth, Gilberto Zorio, Sol Lewitt, Daniel Buren per citarne alcuni. Una domanda sorge in tale contesto: quanto è utile una riproposizione a più di quarant’anni di distanza? Jean Clair scrittore, storico dell’arte e curatore francese, afferma che in tale mostra “il corpo dell’uomo pretende di sostituirsi alle proprie opere”. L’artista è ora “un nuovo mago della società contemporanea”. Si evidenziava dunque una visione del mondo non “comunicata dalle opere” perché “si sarebbe manifestata con la presenza stessa dell’artista nella sua realtà fisica, attraverso le sue attitudini corporali”. Al.Ch.
Messaggio pubblicitario
L’anno 2013 sarà l’anno dell’orgoglio per il Parco del Delta del Po. Così, durante le discussioni sull’adozione del Piano Ambientale avevo preannunciato, e così sta avvenendo soprattutto con la collaborazione e la fiducia della popolazione e delle attività economiche che nel Delta del Po operano. Un lavoro costante di confronto e mediazione con un obiettivo importante: far comprendere che i vincoli, anche se minimi, possono diventare una risorsa. La convivenza tra le attività dell’uomo e la conservazione della natura va vista in una nuova luce; è ora di riconoscere alla natura il suo ruolo di indispensabile fondamento della vita sociale ed economica della società, e come tale usarla e proteggerla ovunque come risorsa preziosa e non rinnovabile, che ci mette in connessione con lo spazio di sviluppo europeo. È necessario in primo luogo innalzare il livello di attenzione su questi temi e sul ruolo che possono avere nello sviluppo regionale; in secondo luogo è necessario innalzare la qualità del governo del territorio, teatro dell’incontro tra l’uomo e la natura. La recente candidatura, presentata a Parigi, dell’area del Delta del Po, quale Riserva di Biosfera – MAB UNESCO, indica la chiara volontà dell’Ente e del territorio di proporsi a livello mondiale come luogo unico di valore paesaggistico ambientale in cui l’uomo è elemento fondamentale sia di conservazione che per lo sviluppo sostenibile. Grande ringraziamento va alla Fondazione CARIPARO che per prima ha creduto e con lungimiranza ha sostenuto il percorso di candidatura che si spera si concluderà positivamente nella primavera 2014. Il Parco del Delta del Po in questi ultimi due anni ha realizzato innumerevoli iniziative a 360 gradi sui temi dello sviluppo territoriale.
Pianificazione a programmazione territoriale
Nel dicembre 2012 è stato adottato il Piano Ambientale del Parco del Delta del Po, in copianificazione con la Regione Veneto, adozione che ha segnato una tappa storica nella vita dell’Ente Parco del Delta del Po dopo venti anni di attesa e di conflittualità. Anche la redazione del Piano di Gestione delle aree ZPS (Zone di Protezione Speciale per le specie riconosciute a livello Europeo) realizzato su incarico della Regione Veneto ha fatto sì che gli elementi Europei di valore ambientale abbiano trovato, nel Parco del Delta del Po, proposte di gestione integrate con gli altri elementi di pianificazione territoriale. In ambito paesaggistico la collaborazione con la Soprintendenza Regionale per i beni Ambientali e Culturali e la Direzione Pianificazione Strategica Regionale porta l’Ente Parco del delta del Po ad un confronto per la costruzione del Piano Paesaggistico di Ambito Laguna di Veneta – Delta del Po. Questa collaborazione è fondamentale per la conclusione della visione strategica del territorio e la semplificazione amministrativa, quanto mai necessaria per lo sviluppo dell’area.
Promozione attività locali e iniziative culturali
L’Ente è inoltre motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Si ricordino le iniziative annuali delle Pro loco locali e Comuni del parco che attraverso un programma condiviso dall’Ente Parco vedono lo stesso compartecipare alle manifestazioni. Non da ultimo la festa del Riso del Delta del Po che ha visto l’unione dei produttori agricoli coordinati dalla Fondazione Ca’ Vendramin in un primo esperimento di valorizzazione territoriale attraverso i prodotti agricoli. Ma anche la Su e So per i fossi di Adria, la bottega del parco di Rosolina, la fiera del Delta del Po di Porto Tolle, le manifestazioni culturali ad Ariano nel Polesine, la fiera del Pane di Loreo, la festa della golena di Panarella a Papozze, le manifestazioni culturali e sportive di Corbola, la fiera del libro a Porto Viro, la festa per il taglio di Porto Viro a Taglio di Po ed innumerevoli altre manifestazioni locali.
Progetti Europei e progettazione Nazionale
©PH Daniele Soncin
Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella
conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro vede coinvolte entrambe le Regioni Veneto ed Emilia Romagna con progetti di vivificazione delle lagune, realizzate dal Consorzio di Bonifica delta Po, la collaborazione fra vallicoltori ed Ente Parco per il monitoraggio delle specie prioritarie e, per la prima volta, la realizzazione di azioni comuni, con le aziende vallive, di valorizzazione dei prodotti della pesca ed itinerari turistici. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Unci pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro, che tende a creare la rete dei produttori ed operatori economici per la valorizzazione delle specie ittiche quali vongole, anguille, cefali, alici ecc…. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia, importo 103 mila euro, ha creato oltre che piccole infrastrutture di servizio agli itinerari di visitazione anche una buona rete di operatori convenzionati a cui ora bisogna dare supporto per la promozione delle loro attività già dichiarate sostenibili. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro, ha consentito oltre che rilevare dati scientifici per la individuazione di indicatori ambientali dei cambiamenti climatici, in collaborazione con ARPAV, di proporre al territorio una riflessione sulla necessità di adottare strategie anche di sviluppo sostenibile per adattarsi ai notevoli mutamenti che il tessuto sociale ed ambientale sta mettendo in atto. Quindi la natura come elemento di riferimento fondamentale per adattare lo sviluppo economico di un territorio di grande valore ambientale. Questa visione di proposte gestionali è iniziata con il progetto NATREG, nell’ambito del programma Europeo MED per un importo di circa 200 mila euro, che ha disegnato un possibile Piano di Gestione per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio del Delta del Po. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. Nel progetto 2bParks, all’interno del programma Europeo SEE importo di 190 mila euro, ha visto la valorizzazione paesaggistica e di educazione scolastica nelle aree protette europee del Delta del Po con importanti risultati dal punto di vista di promozione dell’area nel mondo scolastico e dell’educazione ambientale. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali attraverso il progetto Econetwork rural importo 140 mila euro ed il progetto di promozione dell’area protetta per un importo di 150 mila euro . Gli itinerari del cinema, paesaggi culturali (i luoghi di senso), le eccellenze di prodotti agricoli e le attività didattiche sono i filoni principale delle azioni progettuali previste nel progetto denominato destinazione parchi di importo di circa 300 mila euro. In questo progetto viene prevista la realizzazione di un museo del cinema e più in generale delle arti visive in uno stabile in Comune di Porto Viro. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Nella nuova programmazione Europea 2014 – 2020 si stanno proponendo progetti sia per la infrastrutturazione e conservazione del territorio che per la promozione dei prodotti e servizi di eccellenza del Delta del Po. I programmi Europei, Nazionali e Regionali sono i via di attivazione con proposte di progettualità che coinvolgeranno tutti gli operatori economici del territorio.
La rete ed i paternariati
Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camargue in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello.
La tutela ed il rapporto con le Università
Il monitoraggio ambientale, la cura del sistema dunoso e litoraneo, la promozione di attività economiche compatibili, l’attenzione alle persone svantaggiate, sono e saranno le azioni, non esclusive, che si metteranno in essere per far sì che il Parco diventi un territorio in cui ogni cittadino si identifichi. Le attività di monitoraggio dei passeriformi per un importo di 50 mila euro, la convenzione con l’Università di Padova istituto di genetica per la prosecuzione delle attività per la protezione dello Storione Cobice, il piano di attività di monitoraggio delle acque e di identificazione metodologica del valore delle funzioni ecosistemiche degli ambienti naturali, in collaborazione con Università di Ferrara, sono una piccola parte del lavoro svolto e da svolgere nell’ambito della conoscenza e monitoraggio ambientale. La stretta collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po per l’elaborazione di piano di monitoraggio a seguito dello sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro sta portando notevoli risultati positivi nella visione complessiva del valore ambientale del fiume Po. Anche la collaborazione con l’Università di Venezia – IUAV per la redazione delle valutazioni di incidenza ambientale dei piani ed il proficuo lavoro nell’ambito dell’Osservatorio del delta del Po rappresenta un forte legame del parco con la realtà universitaria; non da ultima la collaborazione fra Consorzio di Bonifica delta del Po e Università di Padova – dipartimento di Geografia per la realizzazione di incontri internazionali fra docenti universitari e master internazionali. Di prossima firma invece il protocollo di intesa con il Politecnico di Milano per la valorizzazione della ciclovia del Po denominata Vento che collegherà il Monviso con Venezia passando per il Delta del Po.
La rete regionale dei parchi
Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricorso da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un importante punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette.
In conclusione questo anno è l’anno dell’orgoglio del Delta del Po e citando un testo a me caro di Giovannini autori del testo Uomini e parchi: “Il grande significato di un parco è soprattutto umano, poiché umana è la funzione che esso deve assolvere: ricercare nuovi comportamenti di compatibilità fra sviluppo antropico ed il mantenimento degli equilibri naturali, fissando i parametri qualitativi e quantitativi di tale compatibilità” (dal testo Uomini e parchi)
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PORTO VIRO
PORTO VIRO: in pieno centro casa accostata abitabile da subito con piccolo scoperto di proprietà esclusiva ed ingresso indipendente; composta da soggiorno, cucina, disimpegno, ripostiglio, bagno e camera da letto matrimoniale. € 50.000 Cl. Energetica G – 273,13 Kwh/mq
PORTO VIRO: Appartamento al primo piano, inserito in tranquillo condominio di recente realizzazione, ricco di spazio e di verde. Ampio soggiorno con cucina, due camere da letto, bagno e garage. Cucina e parte dell’arredamento inclusi nel prezzo. Condizioni perfette. € 100.000 Cl. En. “C” – I.P.E. 64,60 Kw/mq anno.
PORTO VIRO: Appartamento al primo piano di palazzina di sole quattro unità, libero su tre lati e confinante sul quarto con il vano scala, in posizione centrale e comodo ai servizi. Soggiorno, cucina abitabile, disimpegno, bagno e due camere da letto. Due terrazze. Garage doppio, posto auto nel cortile e scoperto di proprietà esclusiva. € 100.000,00 – Cl. En. D – I.P.E.: 134,82 KWh/mq anno
PORTO VIRO - TAGLIO DI PO
PORTO VIRO: In posizione centrale casa singola disposta su due livelli con ampio scoperto e porticato esterno. Ingresso, soggiorno, cucina, due camere, ripostiglio, garage e bagno al piano terra; al primo piano due camere da letto, bagno e terrazzo. Casa dagli ampi spazi interni ed esterni e comoda a tutti i servizi. € 160.000,00 – Cl. En. G –I.P.E: 265,80 KWh/mq anno
PORTO VIRO: porzione di bifamiliare su due livelli, costruita nel 2008, con ampio scoperto di proprietà esclusiva su tre lati, confinante solo tramite il garage con l’abitazione a fianco. Ingresso su soggiorno con angolo cottura, disimpegno, bagno con doccia, garage e ripostiglio/ lavanderia al piano terra; camera matrimoniale con armadio a muro, cameretta, terza camera con lucernario e bagno con vasca al primo piano. Travi a vista. . € 175.000,00 – Cl. En. C – I.P.E: 71,64 KWh/mq anno
TAGLIO DI PO: in pieno centro casa singola disposta tutta su un piano composta da ampio corridoio d’ingresso centrale, soggiorno, cucina separata, due camere da letto matrimoniali e bagno. A fianco garage, tavernetta con camino e secondo bagno. Ampio scoperto sui quattro lati. Parzialmente ristrutturata ed abitabile da subito. € 95.000,00 – Cl. En. G – I.P.E: 298,60 KWh/mq anno
TAGLIO DI PO: in pieno centro appartamento al primo piano di palazzina costruita negli anni ’90 ben tenuta e dagli ampi spazi esterni con caminetto, casetta in legno e giochi per bambini. L’appartamento si compone di: ingresso, soggiorno con angolo cottura, disimpegno, bagno, camera da letto matrimoniale e seconda camera doppia. Garage e posto auto coperto. Spese condominiali minime. € 99.000,00 – Cl. En. F – I.P.E: 223,87 KWh/mq anno
TAGLIO DI PO: porzione di bifamiliare disposta su due livelli e con ampio scoperto di proprietà. Ingresso composto da portico in legno su soggiorno con finiture in pietre faccia a vista e caminetto a pellets centralizzato; cucina abitabile, disimpegno, bagno e garage; al primo piano comoda matrimoniale, camera doppia, singola con balcone e secondo bagno. Terrazza accessibile dal corridoio del reparto notte. Quartiere residenziale centrale. € 160.000,00 – Cl. En. F - Prestazione energetica globale: 248,70 KWh/mq anno
PORTO VIRO: Appartamento al secondo e ultimo piano di centralissima palazzina di sole quattro unità. Composto da soggiorno con angolo cottura, camera da letto matrimoniale, antibagno e bagno. Cantina al piano terra. . € 350 mensili Cl. En. F –I.P.E: ¬¬145,41 KWh/mq anno
PORTO VIRO: Appartamento al primo ed ultimo piano di palazzina di sole quattro unità, sito in posizione centrale, con posto auto nel cortile, arredato e completo di climatizzatore. Si compone di: ampio soggiorno con angolo cottura, disimpegno, bagno e due camere da letto. Disponibile da Novembre 2013. € 420,00 mensili Cl. En. E –I.P.E: ¬¬99,15 KWh/mq anno
AFFITTI
ROSOLINA: Appartamento arredato di 85 mq al terzo ed ultimo piano composto da ampio soggiorno/cucina, tre camere da letto, bagno, grande terrazzo e garage. Inserito in zona residenziale centrale e comoda a tutti i servizi. € Euro 450,00 mensili. Cl. En. “E” – I.P.E: 149,5 Kw/mq anno.
ROSOLINA: Appartamento arredato di nuova costruzione, in pieno centro, al secondo piano con ascensore, composto da soggiorno/cucina, due camere da letto, bagno, e due terrazzi di cui uno panoramico di 35 mq. Tutto nuovo e di qualità, grande risparmio energetico con riscaldamento a pavimento, tapparelle elettriche e sanitari sospesi. € 450 mensili. Cl. En. “B” – I.P.E: 49 Kw/mq anno.
LOREO: Appartamento al primo piano in palazzina di sole 6 unità con due camere da letto e posto auto coperto. Cappotto esterno, serramenti con vetrocamera, zanzariere, completamente arredato. No spese condominiali. € 370 mensili. Cl. En. D – I.P.E: ¬¬78,56 KWh/mq anno
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