del Delta
Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 106 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
www.lapiazzaweb.it Settembre 2015
del Delta
Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 106 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Porto Viro Pulitura strade l’appalto comunale farà discutere
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Taglio di Po Erasmus plus Iniziativa speciale per crescere
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+80,5% nuove sessioni www.lapiazzaweb.it
L’informazione locale è sempre con te: A PORTO TOLLE FINALMENTE E’ TORNATO ATTIVO L’ECOCENTRO
VENETO IN PRIMO PIANO LA BuONA SCuOLA ENTRA IN CLASSE
Un servizio del quale si sentiva la mancanza a Porto Tolle e che è finalmente tornato attivo, con grande gioia della cittadinanza. E’ l’ecocentro, reso nuovamente fruibile grazie a un investimento tutt’altro che banale: circa 350mila euro. pag. 10
RAVE BLOCCATO AD ARIANO IL SINDACO PREMIA L’ARMA La notizia riguardante il rave party organizzato nell’area compresa fra Rivà ad Ariano nel Polesine e Ca’ Vendramin a Taglio di Po che, grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, non ha avuto la sua completa realizzazione. pag. 12
All’interno del giornale
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Porto Tolle sceglie il futuro Tanta pesca ma non solo L’amministrazione del sindaco Bellan mette in cantiere il piano triennale delle opere pubbliche: c’è il nuovo porto, ma anche il progetto della casa di riposo in paese
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a le idee chiare l’amministrazione portotollese guidata dal sindaco Claudio Bellan per le opere pubbliche da realizzare nel prossimo triennio. Cinque infatti i progetti, i cui bandi partiranno nel mese di settembre e altre cinque le progettualità per il miglioramento della viabilità. Si partirà con la realizzazione di un’area attrezzata per attività di acquacoltura con impianto di rete tecnologica in
località Sacca degli Scardovari e Pila per un importo complessivo di quasi 500mila euro. Con la realizzazione del sesto stralcio funzionale del progetto di completamento del porto peschereccio di Scardovari verrà ampliato il porto di Scardovari, che insieme a Pila diventerà uno dei due poli principali della pesca dell’alto Adriatico. Una progettualità che costerà 1milione 150mila euro. “Per quanto riguarda la casa di riposo - dice
il sindaco - il centro polifunzionale sociosanitario, sorgerà nell’area comunale situata di fronte all’asilo nido del comune polesano e una volta terminato, ospiterà 90 posti letto, di cui 42 posti per persone non autosufficienti e 48 per autosufficienti. Il centro costerà complessivamente 6 milioni di euro, di cui 700 mila euro, provenienti da due fondi regionali distinti”. pag. 11
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Faccia a faccia tra due consiglieri regionali
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Laguna sud, il cinema fuori dal Palazzo Città di CHIOGGIA
in collaborazione con
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Rosolina e Loreo Due Comuni uniti per dire basta ai rifiuti selvaggi
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FONDAZIONE CLODIENSE O.N.L.U.S.
LAGUNASUD il cinema fuori dal Palazzo 20 - 24 agosto 2015 Chioggia Piazza Duomo ore 21.00 ingresso libero Laguna Sud. Terra e acqua, acqua e terra dove si specchiano le immagini del miglior cinema indipendente, dove prendono forma le utopie, dove il cinema serve a far pensare e discutere, ma anche a ritrovarsi insieme, a brindare dividendo il cibo e il piacere della scoperta.
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Editoriale
Migranti, un dramma senza confini
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di Germana Urbani*
asciamoli in mare” ha detto Salvini. “ Respingere i migranti che arrivano dal mare è un atto di guerra” ha affermato il Papa che, oltre a proporre ad ogni parrocchia di ospitare una famiglia di profughi, vuole dare il buon esempio destinando appartamenti vaticani a due famiglie...
*redazione@givemotions.it - redazioneweb@givemotions.it continua a pag.
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Giovedì 20
Venerdì 21
Sabato 22
Domenica 23
C.R.A.Z.Y.
LA DONNA CHE CANTA (INCENDIES)
LA MIA CLASSE
INDEBITO
Serata finale
di Daniele Gaglianone Italia, 2013, 92’
di
con la partecipazione di
Valerio Mastandrea, un po’ attore e un po’personaggio, è il maestro che dà lezioni a una classe di stranieri in Italia. Un regista li convince a mettere in scena se stessi... Un esperimento avvincente tra realtà e finzione, divertente e commovente. La rivelazione delle Giornate degli Autori.
Vinicio Capossela interpreta il “rebetiko”, una delle musiche che hanno costruito l’identità moderna della Grecia, portando con sé il dolore dell’esilio e la ribellione alle violenze della storia. È una musica contro il potere, non autorizzata, indebita. Lo specchio della Grecia di oggi.
di Jean-Marc Vallée Canada, 2005, 127’ Dal regista premio Oscar per Dallas Buyers Club, la storia di una generazione: un cammino sorprendente a tempo di musica che porta un ragazzo a comprendere la sua vera natura e lo spinge a tentare di farsi accettare dalla sua famiglia. Il primo, grande successo delle Giornate degli Autori.
di Denis Villeneuve Canada/Francia, 2010, 139’ Dal regista rivelazione di Prisoners e Sicario, un vortice tra sentimenti e thriller, continenti e generazioni. Due fratelli, dal Canada al Medio oriente, vanno alla ricerca delle loro radici e si scontrano con la durezza di una terra dove la guerra e la rivolta sono la realtà quotidiana. Candidato all’Oscar per il miglior film straniero.
Andrea Segre
Italia, 2013, 87’
Lunedì 24
Donpasta (Artusi Remix).
21.24 agosto
Laboratorio Cucinema diretto da Andrea iscrizioni
Segre
biblioteca@chioggia.org
www.eventi.chioggia.org - www.venice-days.com
news da laPiazzaweb 3
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUL SITO La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Nazzareno Italiano eroe del Basket a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi alle Due serate
di festa per la Notte Bianca di Cavarzere, la terza notizia,
invece, che ha incuriosito maggiormente i lettori è stata:
Scorzè, nuovo volto per il centro città
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LE NOTIZIE PIÙ VISTE SUI SOCIAL Sui social è volata la notizia che per paesionline Chioggia è tra le località turistiche top. Subito dopo è l’edizione di Cavarzere a farla da padrone con l’articolo relativo alla festa di fine estate. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del giovane
di Cà Tiepolo arrestato per tentato omicidio
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Apple tv e il sogno della casa sempre connessa Arriva a ottobre l’ultimo prodotto della Mela: video in streaming internet, videogame, ma soprattutto l’ambizione di dominare il nuovo mercato della domotica
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e tutto andrà come nelle previsioni, c’è da scommettere che sarà uno dei regali più gettonati sotto l’albero. È vero, 200 euro coi tempi che corrono non sono pochi. Ma se mettiamo il fascino che la Mela esercita sugli appassionati di tecnologia da un lato, e la poderosa campagna pubblicitaria che possiamo attenderci a partire da ottobre dall’altro lato, è facile che una buona fetta di italiani si convincerà presto che dell’Apple tv non si può proprio fare a meno. Sfatiamo subito l’obiezione più ovvia: davvero sentiamo il bisogno di un’altra televisione? No, e infatti il nome non deve trarre in inganno. L’Apple tv ha più del computer che della tv, a cui non a caso va collegato per funzionare. Al suo interno c’è un processore, tagli di memoria da 32 e 64 giga, wifi e bluetooth. A che serve, allora? Intanto a guardare video in streaming internet, l’ultima frontiera su cui si giocano le sorti del mercato dell’audiovisivo. Poi ad accedere allo sterminato catalogo di programmi e app per Iphone, trasformando la tv di casa in una console per videogame o in quel che si desidera. La grande scommessa, però, è un’altra: fare dell’Apple tv il centro della futura casa iperconnessa fino a riuscire a controllare
e gestirne ogni dettaglio semplicemente attraverso la voce. Si chiama domotica, è la declinazione domestica del cosiddetto “internet delle cose” ed è già tra noi, anche se non ce ne rendiamo conto. Gli esperti stimano che lo scorso anno ci fossero nel mondo qualcosa come 10 miliardi di dispositivi connessi tra loro in modalità wireless, senza fili. Computer e cellulari, naturalmente, ma anche automobili e frigoriferi, perfino vestiti e cibo. Nel 2020, di questo passo, si prevede saranno 30 miliardi. Già oggi tramite cellulare è possibile accendere la caldaia della casa di montagna, o controllare le telecamere di sorveglianza del sistema di allarme. Solo che, come succede a ogni rivoluzione tecnologica, ogni apparecchio “fa parte a sé”: con i suoi programmi, i suoi strumenti, il suo software. La scommessa di Apple si gioca tutta qui, nel riuscire a imporre per prima sul mercato un prodotto capace di gestire tutti i diversi dispositivi e fare veramente della casa un “ecosistema intelligente”. Non c’è solo la casa di Cupertino, naturalmente. Anche Google ha presentato da poco una sua piattaforma, e altri seguiranno a breve. In palio, dicono gli analisti, c’è un mercato da decine di miliardi di dollari. La nuova battaglia dei giganti è appena cominciata...
In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno
Il BLOG DEL DIRETTORE Migliaia di persone cercano rifugio in Europa passando per l’Italia. L’Europa però non ha ben chiara la strategia da proporre o imporre agli stati membri perché tutti si facciano carico dei migranti. Intanto alcuni comuni, più di altri, stanno accogliendo i profughi nelle strutture individuate dalle prefetture e i problemi di gestione non mancano. Salvini e la Lega sono sempre pronti a manifestare contro l’accoglienza ma mancano di risposte al problema. seguici su www.lapiazzaweb.it/ category/il-blog-del-direttore/
IL SONDAGGIO Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino significhi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale? .seguici su www.lapiazzaweb.it/ sondaggio/
ADOTTAMI, I NOSTRI AMICI ANIMALI
L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.
EDIZIONI PIÙ VISTE SUL SITO: Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Cavarzere, Piovese, Chioggia e Conselvano
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EDIZIONI PIÙ VISTE SU ISSUU
TURISMO E SAPORI
La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite!
Chioggia, Piovese, Riviera est e Rovigo
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Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile (ad interim)
Germana Urbani direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione l’11 il 29 settembre agosto 2014 2015 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese ALLARME SUBSIDENZA Il presidente della Regione Luca Zaia spalla a spalla con comitati e ambientalisti: “Le trivelle non passeranno”. Dopo avere ricorso contro lo “Sblocca Italia” Palazzo Balbi conferma che sarà sempre in prima linea per bloccare tentativi di legittimare nuovamente attività del genere, nonostante i devastanti danni che hanno provocato in Polesine e altrove
Estrazioni, il governat
di Elisa Dall’Aglio
L’abbassamento della costa provoca la risalita lungo i fiumi del famigerato “cuneo salino”
Già una volta il presidente ha dato mandato di impugnare alla Consulta un “via libera”
“D
are legittimazione alle trivellazioni in mare è pura follia”. A dirlo è il presidente della Regione Luca Zaia, in risposta alle sollecitazioni della rete polesana dei comitati ambientalisti che hanno predisposto un documento per dire no alle perforazioni e cercare di bloccare i procedimenti in corso per i progetti ‘petroliferi’ riavviati dal ‘Decreto sviluppo’. Si tratta dell’ennesimo tentativo di riaprire la porta all’attività di ricerca ed eventualmente di estrazione di idrocarburi in Alto Adriatico. Una attività che nei decenni scorsi è stata foriera di conseguenze pesantissime per l’ecosistema non solo del Delta del Po, ma di tutto l’Alto Adriatico. Questo perché, come dimostrato da vari studi, lo svuotamento delle sacche che costituiscono i giacimenti di idrocarburi provoca un graduale abbassamento della costa. Il risultato è disastroso: l’acqua salata del mare risale per chilometri e chilometri lungo i fiumi, il Po in primis, dando origine a quel fenomeno che viene chiamato “cuneo salino” e che provoca pesantissime conseguenze per l’agricoltura, dal momento che il sale di fatto è in grado di uccidere ogni coltura.
IL PRECEDENTE CONTRO LA SuBSIDENzA
Scese in campo anche la Procura
A
suo tempo, scese in campo anche la Procura di Rovigo, contro il pericolo della subsidenza. O, meglio, contro le conseguenze della subsidenza. Ad avviare una maxi inchiesta che scosse anche le cronache nazionali fu il sostituto procuratore della Repubblica Manuela Fasolato (nella foto a lato) che al centro della propria attività investigative mise proprio le ricadute dell’attività estrattiva che per tanti anni ha caratterizzato l’Alto Adriatico. Arrivarono anche i sequestri per alcune delle cosiddette “piattaforme petrolifere” che sorgono nel mare tra Veneto e Romagna. La tesi al centro del fascicolo era chiara: le trivellazioni e l’estrazione di gas nel corso dei decenni hanno provocato un graduale abbassamento della costa, che ha provocato la risalita dell’acqua di mare lungo il corso dei fiumi, provocando gravi danni all’agricoltura. Si arrivò anche a processo, in tribunale ad Adria, la sezione distaccata competente per il Basso Polesine che oggi non c’è più, dal momento che è stata accorpata a Rovigo. Il giudice però, accogliendo una delle eccezioni della difesa, ritenne che la competenza territoriale spettasse alla Procura di Ravenna, alla quale vennero inviati gli atti. Qui, nel capoluogo romagnolo, la magistratura inquirente fece una scelta radicalmente differente rispetto a quella compiuta dalla collega di Rovigo: non ritenne ci fossero estremi di reato per i quali procedere, domandando quindi e ottenendo l’archiviazione del caso. E. D. A.
Era già accaduto nel recente passato che si tentasse di fare rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta: vale a dire lo sfruttamento di eventuali giacimenti in Alto Adriatico, bandito per legge proprio per le considerazioni delle quali si è detto. A questo proposito è proprio il presidente del Veneto Zaia a ricordare che la Regione si è sempre dichiarata contraria alle trivellazioni, sia come attività estrattiva vera e propria che come semplice attività di ricerca. A inizio anno aveva impugnato davanti alla Corte Costituzionale alcune disposizioni del Decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133, il cosiddetto “Sblocca Italia”, e in particolare proprio le norme che legittimavano le trivellazioni in Alto Adriatico, sia pure semplicemente come ricerca. Una formula che però giustamente era stata da tutti avvertita come il primo passo di operazioni ben più invasive. “Disposizioni di questa natura adottate a livello centrale – ribadisce Zaia – non solo prevaricano tutte le competenze regionali in materia di governo del territorio ma, in previsione di ipotetici benefici ancora tutti da verificare, determinano invece gravissimi pericoli ambientali per il ter-
ritorio italiano, già caratterizzato da rilevanti rischi geologici e ambientali. Non si mettono in conto infatti i rischi che corrono aree di pregio naturalistico e paesaggistico e fiorenti attività economiche legate al turismo e alla pesca, per non parlare dei pericoli di subsidenza delle coste, fenomeno che si è già registrato in Polesine”. Proprio la nostra provincia, interessata dal corso del maggiore fiume d’Italia, il Po, ha infatti pagato lo scotto maggiore al fenomeno della subsidenza. Tanto che la locale Procura della Repubblica, ormai quasi 15 anni fa, aveva avviato una indagine poi sfociata in processo proprio per accertare eventuali responsabilità legate alla subsidenza e ai danni che ne sarebbero derivati (vedi in particolare box a piè pagina, ndr). “La Regione del Veneto – conclude Zaia – ha già promosso e promuoverà ancora, se necessario, tutte le azioni percorribili per opporsi”. Da parte di Palazzo Balbi, quindi, nessun dubbio. Questa volta la lotta verrà combattuta fianco a fianco dei comitati e dei movimenti civici, con una trasversalità che interessa anche altre forze politiche e che nasce dalla consapevolezza di dovere difendere il territorio nel quale si vive da un possibile assalto.
Argomento del mese 5 La proposta
tore alza le barricate Il particolare “Chiedete una consultazione abrogativa, tutti assieme”
La Rete lancia l’appello a tutti i Comuni di Elisa Dall’Aglio
A
nche la Rete polesana delle associazioni e dei comitati prende posizione sulla questione della ricerca ed estrazione di idrocarburi in Alto Adriatico. E lo fa non solo esprimendo una posizione di netta contrarietà all’eventualità di un ritorno di attività del genere, ma anche lanciando un vero e proprio appello a tutti gli enti locali affinché diventino un avamposto di civiltà e democrazia e “impediscano al Governo centrale di compiere scelte anacronistiche e dannose”. Vale a dire, riaprire uno spiraglio per le estrazioni o anche solo per le prospezioni. L’appello è diretto a tutti i Comuni della Penisola, ma in particolare a quelli del Veneto e ancora più in particolare a quelli del Polesine. Si chiede ai consigli comunali di impegnarsi portando avanti e votando una mozione che chiede un referendum abrogativo del “Decreto sviluppo” che da molti viene avvertito come foriero di un possibile ritorno in grande stile delle estrazioni. Il livello successivo, dopo i Comuni, sono le Regioni. Lo scopo della mobilitazione infatti è fare sì che almeno cinque Regioni domandino il referendum. A questo punto, la consultazione non potrebbe essere rifiutata. “Gli enti locali, avamposti di democrazia di prossimità - spiega infatti la nota della Rete polesana delle associazioni e dei comitati - hanno un ruolo fondamentale nel non demandare al governo nazionale scelte anacronistiche che favoriscono interessi particolaristici in contrasto con quelli delle proprie comunità e del Paese - afferma la Rete polesana - Per questo crediamo che ogni territorio, attraverso i propri consigli comunali, debba e possa prendere parola per scongiurare i pericoli di una politica ottusa e priva di una visione strategica rivolta al bene comune”. L’appello è lanciato. Resta ora da vedere quante delle municipalità polesane aderiranno e dichiareranno la propria contrarietà al rischio della subsidenza. Va comunque detto che, in passato, la politica sul punto è sempre stata coesa nell’esprimere un chiaro rifiuto alle trivelle.
I 5 Stelle all’attacco
“Al voto contro quel decreto” E
’ davvero una battaglia che non conosce divisioni politiche, quella contro le estrazioni di metano e idrocarburi in Alto Adriatico. Un bel segnale per un territorio che in altre occasioni ha sempre visto il mondo dei partiti schierarsi in ordine sparso su questioni altrettanto importanti, come per esempio è accaduto per l’annosa questione della opportunità di riconvertire all’alimentazione a carbone la centrale Enel di Polesine Camerini. Forse perché il Polesine è una terra che ha toccato con mano la furia delle rotte, delle esondazioni, delle piene, forse perché ormai la subsidenza è un fenomeno acclarato e ampiamente studiato, lo spauracchio delle trivelle viene però affrontato sempre a ranghi serrati, senza compromessi. Alle posizioni espresse dal governatore del Veneto Luca Zaia, che di estrazioni non vuole neppure sentire parlare, si uniscono infatti anche i 5 Stelle, che con una nota molto chiara rigettano ogni possibile compromesso a questo proposito. “Il M5S è da sempre schierato con fermezza e coerenza contro le trivellazioni - spiega il conunicato stampa del movimento - La difesa dell’ambiente è una delle nostre stelle e siamo pronti a proteggere il nostro mare con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”. Uno in particolare è quello che, secondo questa impostazione, potrebbe dare i maggiori risultati. Un referendum, ma non nel senso classico, ossia che parta da una raccolta di firme spesso non facile da attuare. “Uno di questi strumenti è quello referendario - proseguono infatti i 5 Stelle - nel quale crediamo fermamente. Il nostro pragmatismo politico, la voglia reale di fermare questo scempio, a differenza di partiti che sembrano volerlo fare solo a parole, ci ha fatto prendere “Un referendum, sia una decisione. Raccogliere mezzo milione di la gente a decidere firme è un’impresa rischiosa, abbiamo scelto del futuro quindi la via delle Regioni”. Esiste infatti una della sua terra strada alternativa a quella della raccolta firme e del suo mondo” prevista dalla Carta costituzionale per impegnare il governo a indire un referendum. “Ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione - prosegue infatti la nota - se cinque Regioni approveranno la mozione per indire un referendum, sarà possibile farlo senza bisogno di raccogliere firme”. Manuel Brusco, consigliere M5S in commissione Ambiente annuncia: “Noi siamo pronti. Siamo già in contatto con le altre Regioni in cui sono presenti esponenti del M5S per fare un’azione coordinata e rapida. E’ infatti necessario che la richiesta referendaria venga depositata entro il prossimo 30 settembre, affinché si possa andare al voto nella primavera del 2016, ed evitare così che i procedimenti per progetti di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi riavviati dall’articolo 35 del ‘Decreto Sviluppo’, arrivino rapidamente a conclusione, anche grazie all’accelerazione impressa dallo ‘Sblocca Italia’”. Il gruppo M5S conclude: “Speriamo di avere, come accaduto con la nostra mozione contro il ddl scuola, la convergenza della maggioranza in Consiglio. Siano i cittadini a decidere se salvare o meno il proprio mare, la propria terra e il futuro nostro e delle generazioni future”. Un appello a tutti, insomma, perché sia la gente a decidere. Con l’implicita convinzione che, se saranno chiamati alle urne, i veneti (e i polesani su tutti, visto che sono i più toccati dalla questione) sapranno fare la scelta giusta: tutela per la propria terra, per il E. D. A. proprio magico paesaggio.
6 Porto Viro La kermesse La squadra cittadina sul palco annuncia il nuovo grande progetto
L’Agosto incorona le star del volley Obiettivo: allargare al massimo il bacino di utenza anche alle giovanili. A ottobre si inizia di Elisa Cacciatori
Il cuoco di “Masterchef”
fabiano, l’avventura non e’ finita!
L
a società Delta Volley Porto Viro ha presentato sul palco della rassegna dell’Agosto Donadese le squadre che saranno impegnate nella stagione sportiva alle porte. Il tutto, dopo una serie di successi che ha incoronato gli atleti Campioni del Veneto che hanno ottenuto il trofeo della Coppa Triveneto e sono passati dalla serie C alla B2. Sul palco con la sostenitrice Cinzia Braghin che ha presentato le squadre non poteva mancare il presidente Luigi Veronese che ha anticipato la nuova collaborazione della società con l’ Adria Volley di Giancarlo Renesto. “Un nuovo esperimento volto alla cogestione della Prima divisione maschile e di ben due squadre del settore giovanile l’Under15 e l’Under17- ha confermato Veronese - Come lo è stato per la scorsa stagione con la nostra giovanile, anche quest’anno il “credo” è quello di rinforzare le pareti del settore per formare un ancor più ampio bacino di giovani e di nuove leve per alimentarsi in futuro e favorire il volley maschile
NEWS
L
Un momento della serata di presentazione nel nostro territorio”. A seguire la prima divisione Adria Delta Volley e l’Under17 dal punto di vista tecnico sarà Giuseppe Ventura. Tra le novità in casa nero fucsia vi è inoltre il minivolley maschile, per quello che è un progetto condotto dalla giovane allenatrice Alessia Doria con le iscrizioni aperte da settembre. La squadra rappresentante della società portovirese, l’Alva Inox Delta Volley Porto Viro, impegnata in serie B2 maschile con il tecnico Landro Falcini affiancato dal suo secondo Matteo Bivi, sarà interessata dalle trasferte non solo venete ma anche friulane. “E’ l’ennesima avven-
tura quella della B2- ha aggiunto Veronese - La grande soddisfazione che porto dentro è l’aver contribuito in così poco tempo a far conoscere il volley maschile nel nostro territorio ottenendo validi risultati, passo dopo passo assieme a coloro che come me hanno investito tempo, cuore , mente e passione tanto da far in modo che tutto accadesse così tempestivamente”. La stagione sportiva dell’Alva Inox è cominciata ufficialmente il 24 agosto con l’inizio degli allenamenti del lunedì, mercoledì e giovedì sera al Palazzetto di Porto Viro. Il 31 ottobre, la prima del campionato, si terrà alle 21.
o abbiamo seguito e subito amato per la simpatia e la semplicità che lo hanno contraddistinto durante l’ultima edizione del noto programma televisivo Masterchef, dove la sua uscita in lacrime ha commosso lo chef Carlo Cracco, che lo ha abbracciato prima dell’abbandono dello studio, e l’Italia intera. Oggi Fabiano Mantovan, a qualche mese di distanza dal celebre format che lo ha reso celebre in qualità di concorrente, è tornato a fare il suo lavoro di pubblicitario nella cittadina deltina ma le opFabiano Mantovan portunità per stare ai fornelli e sotto ai riflettori di certo al portovirese forte del motto “forsa e corajo” che gli ha permesso di far suo il pubblico veneto e nazionale, non mancano. Tra un’ospitata e qualche comparsa in diversi programmi televisivi il volto del portovirese è stato scelto per la campagna pubblicitaria in Italia e all’estero di un noto marchio di salumi. Fabiano Mantovan è di fatto il primo testimonial in 65 anni di attività, a impersonare un noto salumificio veneto. Non solo. Dal sito web dell’azienda ogni mese saranno aggiornate e rese disponibili all’utenza “le ricette di Fabiano”. Attraverso quel mix di simpatia, genuinità nella comunicazione e un legame forte con il territorio di origine che lo contraddistinguono, il portovirese sarà inoltre il testimonial di diverse iniziative tra cui eventi, spot radiofonici e uno spot pubblicitario televisivo che sarà trasmesso a livello nazionale. El. Ca.
CENTRO LE DUNE ESTATE DA RECORD
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a pineta come punto di riferimento per il benessere psicofisico. Mai come quest’anno il Centro visite Le Dune gestito dall’omonima associazione è stato fulcro e luogo d’incontro per gli amanti del benessere e della natura. Complice un ambiente incontaminato immerso nella pineta che ben si presta a questo genere di attività, il Centro è stato impartite da Gimmi Astolfi. In agosto il Parco del durante i mesi dell’estate un punto di riferimento Capitello è stato invece scelto come luogo ideale per numerose associazioni e gruppi di persone per lo yoga a cura di Claudia Bellan del Centro che sempre di più si sono date appuntamento Sangat di Porto Viro nell’ambito di un progetto tra il verde dell’area gestita dai volontari del so- reso possibile dalla collaborazione con i Comuni dalizio. di Porto Viro, Porto Tolle, “Il fiore all’occhiello La pineta è stata Taglio di Po e Rosolina. della bella stagione – ha il teatro ideale per L’area è stata messa a spiegato in proposito il numerose attività disposizione anche a presidente dell’associazio- destinate Ferragosto per coloro che ne Dismo Milani - è stato ai visitatori hanno voluto passare una il Parco del Capitello, che giornata in compagnia altro non è che un boschetto nella pineta caratte- con un picnic nell’area del nuovo capanno attrarizzato dall’acero campestre, tamerici, lecci, gelsi, verso la messa a disposizione di panche e tavoli salici, pioppi, noci, noccioli e altre specie arboree e la possibilità di effettuare una visita guidata. A autoctone che fanno di quest’angolo di pineta settembre, per la ricorrenza del Taglio di Porto un posto particolarmente suggestivo”. E proprio Viro, il centro accoglierà invece la “Passeggiata di le caratteristiche di un ambiente particolarmente Nordic walking in Pineta” a cura dell’associazione apprezzato hanno fatto sì che Fornaci un inedito Le Dune in collaborazione con l’amministrazione numero di visitatori. Stilando un primo bilancio comunale. Con l’arrivo dell’autunno riprenderandell’estate che si sta avviando alla conclusione, no le visite guidate per adulti e studentesche alla il mese di luglio è stato caratterizzato dalla disci- scoperta delle peculiarità di un territorio che semEl. Ca. plina del Tai chi con le lezioni gratuite mattutine pre affascina e sorprende.
8 Porto Viro Il caso Il Comune sceglie di affidare il servizio a una cooperativa di Rosolina per tre mesi
Editoriale
Una pulizia che fa discutere
Migranti, un dramma senza confini
di Elisa Cacciatori
... E nutriamo tutti un’intima certezza che se dipendesse solo da lui, aprirebbe le porte anche della Sistina pur di accogliere tutti i poveri che potrebbe contenere. Ma anche lui ha le mani legate e, in questa vicenda, la sua parola non resta che un seme nel vento. Perché seppur in maggioranza cattolici noi tutti, veneti, italiani, europei, abbiamo paura della massiccia invasione dei migranti che non smettono di arrivare alle porte del nostro vecchio continente. Molti di loro vengono già ospitati in alcuni dei nostri comuni. Alloggiati a centinaia in ex basi militari che diventano inevitabilmente dei ghetti, recinti in cui contenere un problema, non degli uomini, donne e bambini. Eppure non ci sono risposte articolate per questo fenomeno che ogni giorno di più sta impegnando amministratori, associazioni e cittadini di buona volontà. La questione è sovranazionale e come tale va trattata. Ma molta parte dei Paesi dell’Unione non ci sente e chiude le frontiere e tira i remi in barca e ci lascia soli con la responsabilità di gestire un’ondata migratoria sempre più pressante. Ma mentre in Europa si discute e l’Italia si barcamena nella gestione di questa nuova emergenza, chiedendo che siano stabilite delle quote di accoglienza per ogni nazione Ue, la lunga marcia di chi fugge da guerra e povertà continua. Ed è un peccato che nella mente dei più sia già passato il ricordo dell’orrore che tutto il mondo ha provato “ingoiando” la foto del corpicino, composto, delicato, senza vita di un piccolo bimbo siriano di nome Aylan. Lui come tanti altri non entrerà in nessuna aula scolastica questo settembre, né a casa sua né a casa nostra. Lui come tanti altri stava scappando con la sua famiglia da qualcosa di orribile che noi non possiamo, probabilmente, nemmeno immaginare. Per queste vite in cammino e in fuga, dobbiamo augurarci che una soluzione internazionale si trovi e che la generosità degli altri Paesi dell’Unione Europea si concretizzi a breve. E per quanto ci riguarda, in Veneto, a casa nostra, servono proposte concrete non manifestazioni xenofobe e proclami populistici. I nostri sindaci non hanno bisogno di striscioni e magliette dagli slogan d’effetto, hanno bisogno di non essere lasciati soli a gestire situazioni sproporzionate anche per il più capace degli amministratori locali.
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Ma arriva la doccia fredda: pronto un ricorso al Tar e un esposto alla Corte dei conti: “Danno erariale”
d agosto lo spazzamento manuale e meccanico a Porto Viro è stato affidato dall’amministrazione per un periodo temporaneo corrispondente a tre mesi alla Società Cooperativa Ecoambiente di Rosolina. Fino al due novembre la prestazione sarà garantita per un importo complessivo pari a 35.500 euro, Iva esclusa, somma finanziata mediante il capitolo del bilancio previsionale “Servizio integrato gestione rifiuti da proventi Tares”. Proprio a questo proposito è stata approvata nel consiglio comunale di luglio una delibera che dispone la sospensione dello stesso servizio da parte della società in house providing Ecoambiente. Il nuovo appalto, secondo l’amministrazione, oltre a garantire un maggior risparmio tra le altre cose ha permesso di reintegrare i due addetti che erano rimasti inattivi da dicembre. Uno si occupa della guida della spazzatrice e l’ altro spazza i marciapiedi gettando i rifiuti sul percorso del mezzo. A spiegare cosa abbia motivato la scelta è l’assessore all’ambiente Alessandro Palli. “Lo spazzamento è stato affidato alla società sulla base di un capitolato e un programma di intervento che è lo stesso presentato a suo tempo ad Ecoambiente. La differenza è che nel caso della cooperativa sarà pos- euro, rispetto ai circa 12 mila euro dell’affidamento sibile ottenere lo stesso servizio ad un costo sensibil- diretto ad altra ditta da parte del comune – riporta mente minore”. Stando a quanto specificato dall’as- l’assessore di concerto con il sindaco Thomas Giasessore su base annua il costo del servizio erogato con - Per il 2015 Ecoambiente srl,ha rimodulato il da Ecoambiente corrispondeva servizio, su esplicita nostra a 148mila euro, iva esclusa. Secondo sindaco e richiesta ,proponendoci una Se la società cooperativa ero- giunta invece questa spesa 148.936,40euro, sengasse invece ipoteticamente soluzione consente za però trasmettere dettagliata per un anno lo spazzamento un risparmio quantificazione dei costi che il costo sarebbe invece pari a concreto avrebbero permesso all’ammi140mila euro, iva esclusa, ad nistrazione portovirese di capire un risultato che in base alle dichiarazioni di Palli dove poter risparmiare ulteriormente”. Resta quindi risulterebbe più completo. “Nel 2014 il costo del da chiedersi cosa accadrà una volta che saranno passervizio di spazzamento era di 240mila euro che di- sati i tre mesi previsti dall’affidamento dell’incarico. viso per i 12 mesi comportava una spesa di 20mila “Ecoambiente dovrebbe fare una gara – spiega Palli
SOCIALE
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Il Municipio di Porto Viro alle prese con la questione del servizio di spazzamento manuale e meccanico delle strade. Il caso potrebbe finire in mano allla giustizia amministrativa - come l’amministrazione in passato aveva già chiesto, per affidare il servizio ad una società che possa erogarlo e allo stesso tempo riassorbire le risorse”. Agosto è però anche il mese in cui è giunta al comune di Porto Viro la diffida di Ecoambiente tramite l’avvocato Andrea Maltoni. Il documento indica all’amministrazione di annullare la delibera di consiglio e la successiva determina con l’avvertenza che la stessa delibera verrà impugnata innanzi al Tar e sarà presentato un esposto alla Procura della Corte dei conti perchè la delibera, tramite la successiva determina, oltre ad essere illegittima procura un danno erariale. La vicenda, insomma, potrebbe ancora essere lontana dalla propria conclusione.
di Germana Urbani* segue da pag.
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Giornata in città
don bruno da cuba fa visita ai “suoi” free bikers: che emozione!
i erano incontrati durante una visita a L’Avana lo scorso gennaio e si erano lasciati con la promessa di rivedersi in Italia. In questi termini è giunto in visita a Porto Viro don Bruno Roccaro, parroco trevigiano novantacinquenne che da 45 anni vive a Cuba, realtà in cui ha conosciuto i quattro cicloamatori Freebikers. Durante una visita in Italia ha avuto modo di mantenere la promessa e di passare per un saluto nella cittadina del Delta.
Nonostante per il parroco non sia stato possibile incontrare il suo allievo don Carlo Chiariotto che non era presente al centro di San Giusto perché in ritiro agli esercizi spirituali, la visita ha rappresentato comunque un momento ricco di emozioni. Don Bruno è stato accolto da don Agostino Pieretti che assieme ai Freebikers gli ha permesso di compiere una visita all’oratorio. La giornata nel ricordo del viaggio nell’isola, è quindi proseguita con un momento convivia-
oltre zie oti n 0 0 0 . 12 na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE
le che ha permesso ai Freebikers di approfondire direttamente dalle parole di don Bruno della storia di Cuba degli ultimi anni e dell’attuale situazione. “La bellezza dei nostri viaggi è appunto questa – non hanno potuto che commentare i Freebikers . Continuano nel tempo con il ritrovo di persone che mai pensavi che ti venissero ad incontrare nel tuo paese. E’ stata una bellissima esperienza”. El. Ca.
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Porto Viro 9 Il personaggio Dopo la pensione, ha dato libero sfogo alla sua passione
Mario, poeta del legno Tra le sue opere, uno dei bronzi di Riace a grandezza (quasi) naturale e tanto altro di Elisa Cacciatori
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ino ad ora in pochi hanno potuto apprezzare ed ammirare l’arte rimasta a lungo inedita fatta della passione e dedizione del portovirese Mario Zerbinati. Attraverso una serie di opere scultoree lignee e di bassorilievi, dal suo studio nel centro cittadino, il settantacinquenne è riuscito a conferire nuova vita al legno di gelso. La storia della passione di Zerbinati è cominciata subito dopo la pensione, momento in cui, dopo una vita di lavoro, è stato possibile dedicarsi con l’entusiasmo e l’energia necessaria ad una forma d’arte che da
Il concorso
A 75 anni ha scoperto di avere una vera anima di artista. Folgorato dal Canova sempre l’uomo aveva sentito pulsare in sé. A far scattare la scintilla è stata una gita a Possagno, luogo che ha fatto conoscere da vicino le sculture e del Canova e quell’arte perfetta. Attualmente la collezione d’opere realizzate dal portovirese conta tra le altre cose uno dei Bronzi di Riace alto un metro e
sessanta, tutt’ora in attesa di essere affiancato da una seconda statua che completerà l’opera, un busto di Padre Pio, una statua del Cristo in croce alta tre metri che di recente è stata donata nel cavarzerano, la riproduzione in legno del busto di Papa Giovanni del tutto identica a quella che si trova in Piazza Matteotti a Porto Viro, ma anche una riproduzione tridimensionale del dipinto della Venere di Botticelli, due Madonne e diversi bassorilievi ricavati da tavole di legno di recupero. Le opere artistiche realizzate negli anni sono rimaste però un piacere per
La 17enne è la più bella Porto Viro ha la sua miss: La fascia va a emma tiengo
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mma Tiengo, studentessa diciassettenne, è Miss Porto Viro. La giovanissima ha ottenuto l’ambita fascia dell’estate portovirese in occasione della selezione organizzata dalla Pro loco di Donada, Hp Eventi ed Emmepi Communication,
Mario Zerbinati con una delle sue belle creazioni pochi amici e conoscenti, considerato che ad oggi non è mai stata data l’auspicata visibilità nel territorio all’arte del portovirese. La passione di Zerbinati, gli ha permesso sotto un certo aspetto, di simboleggiare un importante rapporto umano che si è potuto rinsaldare di recente. “Un giorno un signore è sceso da un’auto e mi ha chiesto se sapevo quale fosse la casa di Mario Zerbinati. Stupito ho
nell’ambito dell’Agosto Donadese in una gremita piazza Marconi. Al concorso di bellezza sono state venti le bellissime in gara votate dalla giuria nelle tre uscite casual, elegante e in costume da bagno durante la serata di moda e spettacolo animata dagli intermezzi artistici e musicali di giocoleria con Gera Circus, con le coreografie di ballo di Luka Raimondi & Png Prj e con il canto di Claudia Ginga. A conclusione del fashion show Emma è stata incoronata da Miss Porto Viro 2014, Alessia Tessarin e ha
spiegato che quell’uomo ce l’aveva davanti e che la sua casa era quella che vedeva. A chiedermelo era stato Francesco, il mio coetaneo del bolognese che faceva parte della famiglia che mi ha ospitato per quattro mesi ai tempi dell’alluvione. Dopo tanti anni, di passaggio, era capitato da queste parti ed era venuto a trovarmi. Il tempo e gli anni non ci avevano permesso di riconoscerci in un primo momento”.
ricevuto la fascia dall’assessore Silvia Gennari e dalla presidente della Pro loco donadese Antonella Ferro. La selezione ha permesso alla miss di ricevere un viaggio di tre giorni per due persone in una località italiana offerto dall’agenzia Tetey’s Travel. Al secondo posto del concorso si è invece classificata Urania Coccio, ventiquattrenne di Chioggia, e al terzo la diciottenne portovirese Gaia Matera. El. Ca.
10 Porto Tolle Servizi Dopo una lunga attesa, la struttura è ora pronta per i conferimenti
Finalmente è finito! Inaugurato l’ecocentro di Guendalina Ferro
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a sabato 8 agosto 2015 è finalmente attivo a Porto Tolle l’ecocentro.Il sito di conferimento rifiuti realizzato in via Po di Gnocca (ex Federica)con fondi della società partecipata Ecoambiente, si estende su una superficie video sorvegliata di 2500mq, oltre a 800 metri quadri di area verde e rappresenta la prima opera pubblica dell’attuale amministrazione del sindaco Claudio Bellan. “Dal momento della chiusura del precedente sito di conferimento dei rifiuti, avvenuta nel marzo 2011- spiega il vicesindaco Mirco Mancin - è iniziato l’iter per la realizzazione dell’attuale ecocentro. Un progetto che dagli iniziali 450mila euro, simile come opera a quello di Porto Viro,è stato ridimensionato togliendo le pedane, per arrivare all’approvazione del progetto definitivo-esecutivo nel luglio del 2014. Per poi assegnare nel settembre del 2014 l’appalto dell’opera alla Freguglia srl di Porto Viro, che ha realizzato i lavori dell’ecocentro dal 3 dicembre dell’anno scorso, a luglio di quest’anno”. Una progettualità attesa da tempo dalla cittadinanza, ma slittata nei tempi di consegna in seguito alla bonifica e smaltimento di materiali speciali effettuati dopo controlli Arpav per lavori che sono durati 3/4 mesi, poi in seguito alla realizzazione delle rete fognaria mancante per 470 metri, la cui realizzazione da parte di Polesineacque è costata 28mila euro e infine per la chiusura dei tre pozzi di metano rinvenuti proprio all’interno dell’area interessata dai
E’ stato necessario anche realizzare completamente ex novo la rete fognaria lavori dell’ecocentro, costata altri 25mila euro. Un’opera da 285mila euro,il cui importo lievita complessivamente a 344mila euro, per i 1.911 euro al mese, spalmati nelle 180 rate che il comune pagherà a Ecoambiente per il diritto di superficie. “Nel corso di questi 4 anni di attesa dell’apertura dell’ecocentro - prosegue il vicesindaco Mirco Mancin - il servizio della raccolta rifiuti è stato migliorato nelle spiagge e quello dello smaltimento rifiuti è stato rinforzato con gli eco camion all’isola di Ca Venier, Ca’ Tiepolo e Scardovari, servizio che sarà mantenuto a Ca Venier e Scardovari, vista l’estensione del nostro territorio comunale“. Al taglio del nastro dell’opera pubblica, avvenuto il pomeriggio del 7 agosto scorso, oltre al vicesindaco Mirco Mancin erano presenti anche l’assessore Leonarda
Il costo complessivo si aggira sui 350mila euro. Era da tempo che i cittadini attendevano
La presentazione del nuovo ecocentro in Comune
Ielasi, il presidente del consiglio comunale Achille Fecchio, l’ex assessore Gianluca Fattorini, che per la giunta del sindaco Silvano Finotti (il predecessore di Bellan) aveva seguito il progetto iniziale, e Valerio Gibin che nell’allora ruolo di assessore ai Lavori pubblici ne ha seguito l’evolversi per la giunta Bellan. ”Con l’apertura dell’ecocentro - ha concluso la presentazione il vicesindaco Mancin - speriamo che i cittadini usufruiscano numerosi di tale servizio e mi auguro quindi di trovare sempre meno rifiuti sparsi per il nostro territorio“. L’ecocentro, resterà aperto al pubblico il martedì dalle 14 alle 17, il giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 17 e vi potranno accedere tutti i cittadini di Porto Tolle in possesso della tessera sanitaria.
FOCUS I cinque consiglieri
L’OPPOSIZIONE CRITICA I COSTI
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cittadini del comune di Porto Tolle hanno incrementato la raccolta differenziata al 66,2% nel 2014, rispetto a un 65% del 2013. Altra cosa per il piano finanziario che da 1,5 milioni di euro del 2013 è aumentato a1,6 milioni di euro nel 2014 . Dati che sono stati illustrati e approvati dalla maggioranza nell’ultima seduta pubblica e non bene accolti dai consiglieri di minoranza. “A 26 mesi dall’insediamento della nuova amministrazione - dicono - è stato inaugurato con 20 mesi di ritardo il nuovo ecocentro, periodo nel corso del quale si è differenziato di più, ma i servizi integrativi introdotti hanno portato all’aumento di circa 58mila euro del piano finanziario, questo significa che nella bolletta di conguaglio della Tari, prevista a dicembre, i cittadini si accorgeranno dell’aumento rispetto all’anno scorso. Per settembre, saranno due le novità introdotte per i cittadini di Porto Tolle: la distribuzione del contenitore bianco per la raccolta della carta e del cartone e una serata a tema dedicata al compostaggio domestico. Due nuovi servizi i cui costi verranno spalmati nelle bollette.
Porto Tolle 11 Opere pubbliche L’amministrazione ha preparato il piano per il triennio
Grandi progetti, per la pesca e non solo Aree attrezzate, servizi alle cavane e un porto migliorato. Ma ci sono pure casa di riposo e pista ciclabile di Guendalina Ferro
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a le idee chiare l’amministrazione portotollese guida- Migliorie in servizi che permetteranno ai pescatori di abbatta dal sindaco Claudio Bellan per le opere pubbliche tere i costi di gestione delle utenze nelle cavane e acquisire da realizzare nel prossimo triennio.”Con l’obiettivo così i requisiti richiesti da parte dell’ulss 19 per poter avere di far crescere la potenzialità produttiva e quindi l’econo- la possibilità di ampliare le proposte di ittiturismo e pesca mia di Porto Tolle, questa amministrazione - esordisce il turismo”. “Con la realizzazione del sesto stralcio funzionale del primo cittadino - investirà nel settore trainante della pesca potenziando il settore turistico e la viabilità, oltre a portare progetto di completamento del porto peschereccio di Scardovari, amplieremo il porto di Scaravanti la casa di riposo e la messa in dovari, che insieme a Pila diventerà sicurezza delle scuole”. Il sindaco Claudio Cinque infatti i progetti, in cui Bellan è orgoglioso uno dei due poli principali della pesca dell’alto Adriatico”, spiega Bellan. bandi partiranno nel mese di set- di quanto fatto Una progettualità che costerà 1mitembre e altri cinque le progettualità e di quanto sarà lione 150mila euro, di cui 106mila per il miglioramento della viabilità. fatto a breve 737euro provenienti da fondi comuSi partirà con la realizzazione di un’area attrezzata per attività di acquacoltura con impianto nali e 1milione 043mila 263 euro provenienti dalla rimodi rete tecnologiche in località Sacca degli Scardovari e Pila dulazione del patto territoriale di agricoltura e pesca che dal per un importo complessivo di 499mila 979 euro prove- ministero transiteranno attraverso il Consvipo (consorzio di nienti dal fondo europeo per la pesca che transiteranno sviluppo)al comune di Porto Tolle. Con i 45mila euro provenienti dagli introiti della tassa di soggiorno istituita l’anno attraverso la regione del Veneto. “I lavori consisteranno nel portare in Sacca di Scar- scorso dall’attuale amministrazione verrà realizzata lungo dovari e lungo il Po di Pila i servizi di luce e acqua a circa la via Di Vittorio all’altezza di Donzella un’area di sosta un centinaio di cavane - spiega il sindaco Claudio Bellan - attrezzata per 12 camper.
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il progetto Isola recuperata
l recupero naturalistico dell’Isola della batteria rappresenta per l’amministrazione di Porto Tolle un progetto ambito e importante perché destinato a diventare il centro lagunare del Delta e il fiore all’occhiello del Comune di Porto Tolle. Un progetto nato circa due anni fa, grazie all’azione sinergica creata dal sindaco Claudio presenza di ruderi di batteria della contraerea Bellan con i vertici del consorzio di Bonifica, della 2° guerra mondiale) sarà riqualificata l’ente parco e Veneto agricoltura. Ente capofila per due milioni di euro, attraverso un progetto dell’iniziativa e gestore dell’area di 443,46ha che Veneto Agricoltura sta portando avanti con della riserva regionale, completamente sepa- la partnership della direzione del parco naziorata dalla terraferma, nale delle isole Brioni, situata a nord rispetto Un importante che investirà altrettanti all’asta principale del intervento 2 milioni di euro in Crofiume Po, delimitata per la Batteria: azia per un territorio di a ovest dalla Busa di diventerà il cuore cui fa parte Medulin, il Tramontana, a sud dal- del nostro Delta comune croato gemella Busa Dritta, prolunlato con il comune di gamento del Po di Pila, ed a nord est dalla Porto Tolle. “A settembre – fa sapere FedeLaguna del Burcio, che la separa dal Mare rico Vianello dell’Unità complessa riserve ed Adriatico. aree naturali protette di Veneto Agricoltura - è Il recupero dell’area ambientale consiste- programmato in Croazia un secondo incontro rà prima in interventi di recupero per favorire il con la direzione del parco nazionale delle isole dinamismo della corrente e del ricambio idrico Brioni, capofila dei partner croati, con lo scotra i sistemi vallivo, di barena e di mare e poi po di confrontarci sugli interventi e le azioni con il ripristino di uno dei fabbricati esistenti, che si intendono attuare nelle due aree (Isola destinato a punto di visitazione e scientifico in batteria e Isole Brioni), in modo da avere un collaborazione con l’università di Padova. L’i- progetto coordinato con obiettivi e strategie Gu. Fe. sola della batteria, (che prende il nome per la condivise”.
“Per quanto riguarda la casa di riposo - dice ancora Bellan - stiamo attendendo l’approvazione del piano di zona dell’Ulss 19 da parte della Regione, per partire con il bando pubblico. Il centro polifunzionale sociosanitario, sorgerà nell’area comunale situata di fronte all’asilo nido del comune polesano e una volta terminato, ospiterà 90 posti letto, di cui 42 posti per persone non autosufficienti e 48 per autosufficienti. Il centro costerà complessivamente 6 milioni di euro, di cui 700 mila euro, provenienti da due fondi regionali distinti. Il resto sarà a carico del costruttore/ appaltatore e del gestore della futura struttura”. A breve partiranno anche i lavori di adeguamento sismico all’edificio comunale della scuola media di Scardovari per un impegno di spesa di 175mila euro, di cui 103mila da fondi comunali e 71mila 687 euro da fondi regionali. Per il 2016 e 2017 saranno previste delle opere che
Un territorio magico miglioreranno la viabilità nel comune in termini di sicurezza. Si inizierà con l’avvio del secondo stralcio della pista ciclabile in via Roma a Scardovari , che sarà realizzata per 900mila euro di spesa. Poi con il completamento della pista ciclabile di via Matteotti, i cui lavori spalmati in due stralci permetteranno la realizzazione della pista ciclabile, dal municipio fino all’intersezione di via Aldo Moro, per arrivare al ponte che conduce alla strada Romea. Due stralci, rispettivamente di 500mila euro,previsti dal bilancio del 2014 e 300 mila euro, previsti nel piano triennale. Verrà allargata e realizzata la pista ciclabile di via Kennedi a Boccasette, per un importo dell’opera di circa 800/900mila euro. A Donzella, per 215mila euro, verrà completata via Genova, che permetterà il collegamento con il centro parrocchiale con l’attuale centro del paese. Sarà prevista anche una rotatoria per 950mila euro in località Fraterna.
12 Ariano Il caso Sindaco e opposizione concordi: “Prevenzione perfetta, complimenti”
Rave bloccato, tutti elogiano i carabinieri Il primo cittadino Carmen Mauri: “Si è anche evitato che un’area naturalistica subisse danni” di Guendalina Ferro
Nuovo progetto didattico
RIVA’, LA SCUOLA RESTA APERTA E CRESCE
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a notizia riguardante il rave party organizzato nell’area compresa fra Rivà ad Ariano nel Polesine e Ca’ Vendramin a Taglio di Po che, grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, non ha avuto la sua completa realizzazione, mi ha da un lato preoccupato e dall’altro rassicurato”. Lo dice il sindaco di Ariano Nel Polesine Carmen Mauri. “Preoccupato - prosegue - perché queste feste non autorizzate lasciano spazio ad interpretazioni poco rasserenanti. Chi non ha nulla da nascondere segue le regole. Rassicurato perché l’intervento dei carabinieri ha dimostrato la concreta attenzione che i nostri tutori dell’ordine hanno verso il nostro territorio. Assembramenti di questo tipo che rischiano di danneggiare aree protette e trasformarle, come stava accadendo, a discarica di rifiuti vanno decisamente condannati e stroncati sul nascere. Altre sono le forme di divertimento e socializzazione che i giovani possono utilizzare e sulle quali può esserci la dovuta attenzione”.
ISTRUZIONE
“I Plauso unanime per l’operato dell’Arma Ad esprimersi in merito anche il consigliere di minoranza Luisa Beltrame. L”’operato delle forze dell’ordine - spiega - è stato sicuramente mirato e gestito evidentemente in modo appropriato e adeguato. Un dato mi allarma, perché il nostro territorio da un po’ di tempo è nel mirino per raduni e feste di questo genere; ben sappiamo che insieme alla musica, purtroppo queste feste sono l’occasione, anzi il pretesto per far circolare droga, alcool. Questi raduni richiamano ragazzi da fuori provincia e regione
ma anche certamente giovani delle nostre realtà”. “Allora - conclude - è certo che la guardia debba essere mantenuta alta, e le forze dell’Ordine sicuramente hanno ben presente e sanno quali sono le zone da tener monitorate e controllate, e il come fare ciò. Credo anche che da parte delle realtà locali, delle amministrazioni comunali, ognuno per le proprie competenze, per la conoscenza del territorio e delle singole realtà, debba essere creata una rete di collegamento”.
giovani sono il nostro futuro, quindi è per noi fondamentale sostenerli nel loro cammino formativo”. Sono le parole del sindaco di Ariano Polesine Carmen Mauri, dopo la pubblicazione della delibera di giunta del progetto didattico educativo “mano nella mano”, destinato alla scuola primaria di Rivà per il prossimo anno scolastico. Il progetto, che rientra nel piano dell’offerta formativa dell’istituto comprensivo, si prefigge la crescita degli alunni attraverso la consapevolezza della propria storia, la valorizzazione dell’identità culturale e lo sviluppo di adeguati metodi di studio personalizzati per gli studenti. Nello specifico degli alunni della pluriclasse IV-V della scuola primaria di Rivà, gli obiettivi da raggiungere e che sono stati fissati da parte del responsabile del progetto riguarderanno l’approccio positivo degli alunni nei confronti della lettura in tutte le sue tecniche, l’utilizzo di semplici programmi informatici, la padronanza delle quattro operazioni, consolidando la consapevolezza del valore posizionale delle cifre e l’organizzazione di più percorsi di risoluzione ai testi dei problemi. A far parte delle fasi operative della progettualità che è in questo modo stata prearata saranno organizzate la Festa degli alberi di novembre, l’accademia di Natale per dicembre, la festa di primavera per marzo 2016 e la festa di fine anno scolastico. “Come amministrazione abbiamo deciso anche quest’anno, come da 12 anni a questa parte - spiega il primo cittadino - di mantenere viva la realtà scolastica nella piccola comunità di Rivà, andando incontro al volere della cittadinanza e delle famiglie della frazione”. Gu. Fe.
Rosolina 13 Il caso Due amministrazioni comunali unite nella battaglia contro l’inciviltà
E’ guerra aperta ai vandali dei rifiuti Rosolina e Loreo sono d’accordo: controlli intensificati contro chi li abbandona sugli argini
“l’arte di vivere”
di Elisa Cacciatori
Quando la passione diventa anche un momento di vera inclusione
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l Comune di Rosolina, di concerto con quello di Loreo, ha convocato un tavolo contro l’abbandono dei rifiuti lungo gli argini. L’organismo istituito nella sala consiliare loredana mira a far fronte al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo il Po di Brondolo. Ad attivarlo, sono intervenuti gli assessori all’Ambiente di Loreo Stefania Erdmann e di Rosolina Giovanni Crivellari, il comandante di polizia locale Patrizio Targa, il presidente di Legambiente Rosolina – Loreo Giovanni Carlin con il vicepresidente Leone Boaretto, il presidente scorso maggio si è reso partecipe, attivando una Coldiretti Loreo Angelo Marcolongo con il vice cinquantina di persone attraverso il gruppo locale Andrea Converso, il segretario Coldiretti Adria di Legambiente, per ripulire dai rifiuti il ponte di Rantin tra Rosolina e Loreo. Fabrizio Marangoni, Giorgio Barbujani del Consorzio di I due assessori “Il tavolo rappresenta Bonifica e Simone Zanini in all’Ambiente un punto di svolta rispetrappresentanza dell’ingegner hanno presentato to ad una situazione criAlessandro Bonvicini di Si- le contromosse tica che non può più essere stemi Territoriali con l’intento messe in cantiere tollerata – ha considerato di arginare la problematica e l’assessore all’ambiente di di sanzionare gli autori degli abbandoni particolar- Rosolina Giovanni Crivellari - L’abbandono di rifiuti mente gravi a frequenti. Da qualche tempo opera nelle zone arginali rappresenta un comportamennel territorio anche un gruppo di volontari che lo to che ha anche valenze penali, e come tale deve
SETTORE PESCA NOVITA’ ALLA COOP
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n nastro di carico e scarico per il trasporto del pescato dalla barca ai mezzi di trasporto su strada per ottimizzare l’operato degli addetti ai lavori e la qualità del prodotto. La struttura inaugurata nel pontile della Cooperativa Pescatori Rosolina alle cavane di Moceniga, è possiamo vantarci delle cavane, dei punti frutto dell’accordo Consvipo – Adriatic Lng di sbarco; posti di lavoro ma anche parte di che concretizza una sinergia tra diverse realtà questo splendido paesaggio in cui la natura del territorio a favore dell’economia locale. si coniuga con lo sviluppo, frutto del lavoro “Attraverso l’accordo Consvipo – Adriatic e dell’attività di più gestioni amministrative. Lng – ha considerato durante i saluti d’aper- Grazie al Comune e alle istituzioni locali ma tura il presidente della Cooperativa Rosolina anche ai singoli pescatori che hanno comparSandro Vettorello – le istituzioni e le asso- tecipato economicamente alla realizzazione ciazioni senza badare delle cavane”. E se a divisioni hanno cre- Inaugurato il nastro come ha considerato Viato un nuovo canale per portare il pescato tale “sinergia significa di finanziamento per direttamente essere operativi, com’è animare l’economia a bordo degli il mondo della pesca locale”. All’evento non automezzi che fa economia”, Alessono mancati il presisandro Carlesimo nel dente del Consvipo Angelo Zanellato, Ales- portare i saluti dell’amministratore delegato sandro Carlesimo di Adriati Lng il sindaco di della società ha espresso come il terminal Rosolina Franco Vitale, Giuliano Zanellato oltre a rivelarsi strategico per il mercato del di Federcoopesca – Confcooperative, il pre- gas, rappresenti un’opportunità concreta di sidente del consorzio Delta Nord Adriano sviluppo per il territorio. Il nastro realizzato Garbi e l’assessore regionale Cristiano Co- sarà seguito da interventi per la posa di un’inrazzari oltre ai diversi addetti ai lavori. “Fa frastruttura che porterà l’acqua potabile alle un certo effetto vedere oggi questi luoghi, a cavane rosolinesi, così come anticipato da differenza di quindici anni fa quando man- Zanellato, e altri importanti progetti sono in El. Ca. cava tutto – ha aggiunto Vettorello – Ora previsione”.
Un esempio di abbandono incontrollato di rifiuti, fenomeno purtroppo diffuso sugli argini del Po di Brondolo essere combattuto aspramente. Siamo pronti a ragionare assieme all’amministrazione di Loreo, gli organi di polizia e le associazioni di categoria e di volontariato per trovare insieme la soluzione più idonea per contrastare il fenomeno, rendendo così il territorio più vivibile sia per i cittadini residenti sia per i turisti che scelgono di visitarlo”. Di concerto con il territorio loredano saranno intensificati i controlli. “Troppe sono le segnalazioni di abbandono soprattutto lungo il Po di Brontolo; rifiuti quali inerti, rifiuti speciali, ingombranti”, ha aggiunto l’assessore all’ambiente di Loreo Stefania Erdmann.
nche quest’anno a Rosolina Mare non è mancato l’appuntamento con il concorso artistico “L’arte di vivere”, l’iniziativa che giunta alla quarta edizione, è diventata tappa fissa nell’estate rosolinese e che di anno in anno si riconferma come una tappa imperdibile volta all’inclusione sociale. Il progetto nato da un’idea di Maria Rosa Mazzea Iacono e Giandomenico Breccia, curatore della mostra, e attivato dall’amministrazione comunale e la Pro loco rosolinese è dedicato a Pietro Iacono, artista padovano scomparso a 31 anni mentre era in vacanza a Rosolina Mare con la famiglia, è stato pensato per le persone con disabilità. L’intento è di superare le barriere fisiche ed ideologiche attraverso l’arte in un concorso che ha coinvolto i quaranta partecipanti provenienti da tutto il Veneto e da qualche città limitrofa, da giugno ad agosto. In una prima fase che si è tenuta a giugno gli artisti di tutte le età hanno potuto realizzare le opere che sono state poi esposte al centro congressi di Piazzale Europa, ad agosto si è tenuta invece la premiazione che ha visto aggiudicarsi il primo premio di 250 euro Monica Viola. “Siamo davvero soddisfatti dell’andamento del progetto – hanno considerato il vicesindaco Daniele Grossato e l’assessore all’istruzione Giovanni Crivellari - che è partito in sordina il primo anno, con sette partecipanti, e che quest’anno ha raggiunto i quaranta partecipanti, segno del sempre crescente interesse che questa iniziativa riscontra ogni anno”.
14 Taglio di Po Il progetto Per una settimana, 25 ragazzi stranieri ospiti della nostra comunità
Una grande festa europea ha entusiasmato tutti! di Silvia Boscaro
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i è concluso domenica 30 agosto lo splendido progetto di interscambio culturale che ha visto la presenza, a Taglio di Po, di 25 ragazzi dai 16 ai 28 anni, provenienti da Croazia, Polonia, Ungheria, Bulgaria e Romania. L’iniziativa è stata possibile grazie ad un contributo europeo inserito nell’ambito del bando Erasmus Plus, di circa 18mila euro, aggiudicato attraverso un progetto presentato dal Comune di Taglio di Po con la collaborazione di un gruppo di giovani del servizio Informagiovani di Taglio di Po gestito dalla cooperativa Studio Progetto di Valdagno (Vi). Taglio di Po ha così vissuto, dal 22 al 30 agosto, una settimana decisamente interculturale, che ha visto i giovani partecipanti aderire attivamente ad attivià outdoor e laboratori creativi. Durante il primo giorno, i ragazzi sono stati accolti dal Consiglio Comunale. Presenti il sindaco Francesco Siviero, gli assessori Veronica Pasetto (coordinatrice del progetto), Davide Marangoni, Doriano Moschini e Alberto Fioravanti. Durante le mattinate i ragazzi sono stati impegnati in attività sul territorio come l’escursione in bicicletta al Museo Regionale della Bonifica di Cà Vendramin con relativa visita guidata e al laboratorio dell’Ocarina a Grillara gestito da Benvenuto Fecchio, il pic nic all’agriturismo La Presa e una gita al giardino botanico di Porto Caleri e alla spiaggia. La seconda parte della giornata era invece dedicata alla realizzazione di un’installazione artistica creata con mate-
I partecipanti sono rimasti decisamente colpiti dalla magia del Delta del Po riali prettamente raccolti sul territorio durante la mattina, come sabbia, rami, sassi e simili (Land Art) ed esposta al pubbico, nella sala conferenze accanto il municipio, durante l’ultima serata. L’acronimo del progetto, non è caso, è stato infatti Delta - Develop of Environment through Leisure and Traditional Activities (Sviluppo dell’ambiente attraverso divertimento ed attività tradizionali). I giovani partecipanti, infatti, come per volere esplicito della Commisione Europea, hanno aderito a un progetto che tratta di fatto il fare esperienza, stare con altre persone e, al contempo, imparare con un approccio diverso da quello scolastico. Numerosi quindi e piacevoli i momenti conviviali tra i giovani partecipanti al progetto, gli organizzatori e i cittadini, culminati con lo splendido concerto della cover band “I Muppets”, organizzato nella serata di mercoledì 26 in piazza IV
Tante iniziative e tanti progetti per fare innamorare i giovani dai 16 ai 28 anni di età
Tutti i partecipanti all’Erasmus plus a Taglio di Po
Novembre. Sul palco, a metà esibizione, anche l’assessore Veronica Pasetto che ha ringraziato gli organizzatori (Enrico Mazzon, Enrico Duò, Francesco Di Giangiacomo, Gaia Di Giangiacomo, Silvia Boscaro) e i volontari (Elisa Stoppa, Priscilla Crepaldi, Valentina Fazzini, Arianna Lazzarin) oltre ad Andrea Rilievo, responsabile della cooperativa che ha curato il progetto. Sul palco, a presentarsi, anche una piccola rappresentanza dei 25 ragazzi, presenti comunque sotto il palcoscenico: “Siamo molto felici di essere qui a Taglio di Po – ha affermato Martin dalla Bulgaria – abbiamo conosciuto persone davvero gentili e simpatiche. Torneremo di certo!”. Una bella esperienza, insomma, che ha entusiasmato tutti.
FESTA La cena tradizionale
TUTTI A TAVOLA CON LA SOLIDARIETA’
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a 31° edizione della Festa dell’Emigrante, organizzata dalla Parrocchia San Francesco d’Assisi, si è conclusa nel migliore dei modi con la cena della solidarietà. Tantissime le persone che hanno aderito all’iniziativa, un’occasione per ritrovarsi ma anche contribuire alla raccolta fondi destinata alle opere caritative della Parrocchia. Presenti il parroco Fra Luigi Bettin, il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero, l’assessore all’associazionismo Doriano Moschini e alcuni componenti dell’associazione Amici del Patronato. Il parrocco ha voluto subito salutare i presenti, ringraziandoli di aver risposto all’invito e sottolineando la tanta solidarietà che contriddistingue i cuori tagliolesi. Una serata allegra contraddistinta da simpatici siparietti e musica con i cantanti Jimmi Bonato e Fulvio. Immancabile il momento della lotteria che ha regalato diversi premi. Durante la serata il parroco ha voluto illustrare alcune delle finalità caritatevoli della cena tra le quali la Caritas parrocchiale che quest’anno ha assistito 55 famiglie economicamente disagiate, di cui 30 tagliolesi. Si. Bo.
Taglio di Po 17 La ricorrenza Taglio di Po e Porto Viro per la prima volta assieme per l’anniversario
Due Comuni in festa per l’antico “taglio” Dal 10 al 20 settembre tante iniziative per ricordare la grande opera che fece nascere i paesi
ATTRACCO FLUVIALE
di Silvia Boscaro
Terminati i lavori di sistemazione, li illustra l’assessore Fioravanti
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assato e presente si incontreranno ancora una volta con una nuova edizione del Taglio di Porto Viro. Dal 10 al 20 settembre Taglio di Po e Porto Viro ospiteranno numerosi eventi e manifestazioni per ricordare il 411° anniversario del Taglio di Porto Viro che permise la nascita dei Comuni di Taglio di Po e Porto Viro. I due Comuni organizzeranno, per la prima volta insieme, escursioni nei luoghi più caratteristici del territorio, rassegne cinematografiche, conferenze ed eventi nelle piazze centrali. La manifestazione è organizzata in collaborazione con la Pro Loco di Taglio di Po e con il patrocinio del Parco Regionale Veneto del Delta del Po sociazione culturale I Druidi in collaborazione con e della Provincia di Rovigo. Si parte con giovedì l’associazione Magna Charta. Lunedì 14, sempre 10 settembre alle ore 18, partenza fronte muni- a Porto Viro, alle 17.50 escursione tra storia e cipio di Taglio di Po, con un escursione di nordic natura dall’Oasi di Volta Grimana sino a Villa Cà Carrer; la sera, alle ore 21 walking sulle tracce del Taglio presso la sala conferenze di Porto Viro. Sempre a Taglio E’ l’anniversario di Po, sabato 12, alle ore 21, numero 411 di una della biblioteca comunale presentazione della tesi di in piazza IV novembre, in pro- pagina davvero gramma la serata “I talenti storica per laurea di Maurizio Mantoan “La nascita del Delta del Delta del Po” con pre- il nostro Delta Moderno”. Martedì 15, miazione delle eccellenze del Delta e musica con i talenti del concorso canoro alle ore 17 ritrovo fronte municipio a Taglio di Po, “Una Voce nel Delta”, presenta Leandro Maggi. escursione in bici da Taglio di Po verso Cà VenDomenica 13 alle ore 21, in piazza Garibaldi a dramin e alle ore 21, presso la sala conferenze Porto Viro, “Il Delta nel Cinema” a cura dell’as- di Porto Viro, presentazione della tesi di laurea
Il Comune di Taglio di Po in campo per le celebrazioni di Giuseppina Patané “Il Delta del Po nelle corti di Florestano Vancini”. Mercoledì 16, escursione in motonave gratuita, alle 18 da Taglio di Po, alle 21 da Porto Viro. Giovedì 17, partenza alle 20.30, da piazza Marconi a Porto Viro, seguendo un itinerario cittadino con racconti di storia locale e tradizioni lontane a cura dell’associazione Città Invisibili. Venerdì 18, partenza fronte municipio di Taglio di Po, alle ore 18, per un escursione in bici sulla via delle Ville Venete, con visita guidata a Cà Zen. Sabato 19, alle ore 18 presso il centro visite “Le Dune” a Porto Viro, nordic walking in pineta. Infine, giornata clou domenica 20, dalle 16 nelle piazze di Taglio di Po, con la storia rievocazione “Il Taglio di Porto Viro” e tanto altro ancora.
ono terminati, nel mese di luglio, i lavori di sistemazione dell’attracco fluviale presente sull’argine destro del Po di Venezia all’altezza di via San Basilio. “Questo importante attracco – spiega il vicesindaco e assessore all’Ambiente Alberto Fioravanti – è stato realizzato dalla Provincia negli anni ‘90 e ceduto al Comune di Taglio di Po nel 2013 ed è l’unico dei quattro approdi presenti nel territorio comunale ad essere utilizzato regolarmente da natanti turistici di medie dimensioni. Purtropppo, nel tempo, è stato bersaglio di numerosi atti vandalici e della naturale usura del tempo. Diversi sono stati gli interventi di manutenzione ordinaria effettuati negli anni. Ad oggi, però, era necessario un intervento di recupero definitivo. Grazie quindi ad un contributo del Consorzio di sviluppo integrato sono stati realizzati lavori che hanno completamente ristrutturato l’attracco. Se con un intervento precedente avevamo provveduto al miglioramento e implementazione dell’illuminazione pubblica del sito, ora abbiamo sostituito completamente la vecchia pavimentazione in legno con una in acciaio zincato, che sarà riverniciata non appena possibile, installato un parabordo in legno per faciliare l’ormeggio dei natanti, sostuito e rinforzato i parapetti fissi su tre lati e realizzato un parapetto con candelieri e catenelli movibili sul lato fiume” “Inoltre - prosegue - è stata messa a norma la passerella di accesso all’attracco e l’area golenale bonificata. Anche il parcheggio è stato reso più agibile eliminando le buche e avvallamenti presenti”.
NEWS Tanta gente a Ca’ Vendramin
“appuntamenti in corte” incanta con una commedia tutta speciale
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enerdì 7 agosto la rassegna estiva “Appuntamenti...In Corte”, promossa da Bancadria, ha fatto a tappa a Taglio di Po. Nella meravigliosa cornice della Corte Cà Vendramin, la compagnia teatrale “I Sbregamandati” ha portato in scena la commedia in tre atti “Troppa grassia Sant’Antonio”. Entusiasmato il pubblico presente che ha affollato il prato davanti la corte. La commedia è tratta da “Miseria e Nobiltà” scritta nel 1888 dal commediografo Eduardo Scarpetta e portata sul grande schermo nel 1954 da Totò, Sophia Loren e Valeria Moriconi. A portare i saluti dell’Amministrazione Comunale di Taglio di Po è stato l’assessore Doriano Moschini che ha ringraziato Bancadria per il costante impegno nel valorizzare il nostro territorio. È poi intervenuto il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero ringraziando anche la famiglia Uccellatori proprietaria della corte ospitante. Infine è intervenuto Giovanni Vianello, presidente di Bancadria: “La serata rientra nella rassegna “Appuntamenti in Corte” ha sottolineato – e fa parte di un progetto che nostra banca promuove, sponsorizza e sostiene da otto anni. Grazie alla degustazione di prodotti locali tipici proposta stasera, a questa rassegna si unisce anche l’aspetto enogastronomico. Una rivalutazione della cultura dei territori a 360°. Presenti alla serata anche il vicepresidente Emilio Trevisan, il responsabile della filiale di Taglio di Po Riccardo Travaglia e il responsabile della filiale di Scardovari Luciano Balasso. Si. Bo.
l documento passa all’unanimità
IL COMUNE PER LA SOSTENIBILITA’: ECCO LA SUA POLITICA AMBIENTALE
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’ stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale il documento “Politica Ambientale del Comune per l’attuazione del sistema di gestione ambientale Emas e Uni En Iso 14001”. “Il nostro Comune – ha spiegato il vicesindaco e assessore all’Ambiente Alberto Fioravanti – da circa dieci anni ha intrapreso un percorso virtuoso per una corretta gestione dell’ambiente, di certo il miglior investimento per salvaguardare e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Nonostante le difficoltà economiche, il Comune è deciso nel perseguire gli obiettivi adottati dal sistema di gestione ambientale come modello per controllare e migliorare le prestazioni ambientali, seguendo lo schema previsto dal Regolamento Emas III, strumento di eccellenza nella gestione ambientale sostenibile”. L’Amministrazione Comunale ha anche adottato un proprio Piano di Azione per l’energia sostenibile dedicato alla riduzione delle emissioni di gas serra, al risparmio energetico e all’aumento dell’approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili. “Nonostante non ci fossero obblighi di legge – ha sottolineato Fioravanti – dal 2014 Taglio di Po si avvale della professionalità di un Energy Manager che assiste l’Amministrazione e i tecnici nei percorsi intrapresi”. Il documento approvato avrà la massima diffusione a tutto il personale comunale e a tutti coloro che operano nel Comune o per proprio conto, e sarà disponibile al pubblico e a tutte le parti interessate del territorio. Si. Bo.
Informazioni alle famiglie
trasporto scolastico: ecco tutto quello che c’è da conoscere
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’ stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Taglio di Po il Regolamento per il Servizio di Trasporto Scolastico degli alunni delle scuole tagliolesi. “Il servizio è attivo da diverso tempo – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Veronica Pasetto – ma non esisteva un regolamento. Per questo motivo abbiamo ritenuto doveroso fissare delle regole che potessero essere chiare e trasparenti”. Il servizio è garantito agli alunni residenti a Taglio di Po, che frequentano e le scuole primarie e la secondaria di I° grado dell’Istituto Comprensivo e che resiedono oltre i 2 km dalla scuola. Il servizio si svolge su percorsi presabiliti, le fermate sono comunicate alle famiglie all’inizio dell’anno scolastico e termina con l’ultimo giorno di scuola, in base al calendario stabilito annualmente dalla Sovrintendenza Scolastica della Regione Veneto. “Per usufruire del servizio – ha proseguito la Pasetto – dovrà essere presentata apposita richiesta da parte dei genitori dell’alunno avente diritto, utilizzando il modulo fornito dal Comune, entro il 30 giugno di ogni anno per il successivo anno scolastico. Si ritengono confermate le iscrizioni degli alunni già trasportati durante il precedente anno scolastico, mentre le nuove saranno accolte fino all’esaurimento dei posti disponibili sugli scuolabus. Per usufruire del servizio, ogni famiglia dovrà contribuire con una quota di partecipazione, stabilita annualmente dall’Amministrazione Comunale”. Si. Bo.
18 Cultura provinciale
Cultura provinciale 1
Rassegna Icaro La pellicola è realizzata da una artista 28enne belga
La quotidianità dei senza tetto è un film di Melania Ruggini
L’IDEA
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opo la pausa estiva, il progetto culturale itinerante Icaro torna in città con la presentazione del film Kaos, incentrato sulle persone senzatetto della città, realizzato dall’artista belga Sophie Samyn in collaborazione con Mattia Buzzarello. L’iniziativa è promossa dall’Arci nell’ambito del bando Culturalmente 2014 della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. L’anteprima del film sarà presentata all’Archivio di Stato di Rovigo venerdì 2 ottobre alle ore 21 e andrà poi in tour nei comuni di Bosaro, Ceregnano, Grignano Polesine e Polesella. L’ispirazione è tratta dal lavoro a stretto contatto con i senzatetto di Rovigo che Sophie Samyn ha condotto grazie ad un tirocinio con l’associazione Arcisolidarietà. “Le persone arrivano qui in città di notte e lasciano la città all’alba - spiega l’artista belga - Mi ha sorpreso in particolare la diversità delle persone che arrivano da noi: donne, bambini, stranieri, italiani, tutti con percorsi di vita molto differenti e particolareggiati, ma alla fine molto simili al mio percorso”. Il videodocumentario è un viaggio poetico, della durata di 20 minuti. Un viaggio attraverso Rovigo e i suoi luoghi vuoti, come le case abbandonate, il
VIVIDELTA, NON SOLO PESCATuRISMO
A Nella foto Sophie Samyn vecchio ospedale, la scuola in disuso, attraverso gli occhi di 2 o 3 protagonisti: i senza tetto che vivono in città, anche solo per una notte. Il film segue queste persone nel loro quotidiano vagabondaggio e dà loro voce. L’obiettivo non è realizzare un documentario sociale ma creare un viaggio emotivo nel cuore di Rovigo, che rompa con la tranquilla facciata della città e dia ai senzatetto un’opportunità di esprimersi creativamente. I protagonisti dialogano davanti alla videocamera di Sophie tramite interviste condotte in maniera informale che focalizzano l’attenzione sulla loro situazio-
A Ca’ Vendramin le foto di Marco Zanta
LA MAgIA DEL DELTA CATTuRATA CON uN CLIC
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n una delle sale del Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin è possibile visitare, dal 28 agosto al 1 ottobre, la mostra “Another Landscape”, ideata dall’associazione culturale Città Invisibili di Porto Viro. L’ambito su cui è stato invitato a lavorare Marco Zanta è il contesto urbano, periurbano e agricolo, situato lungo il tratto polesano della statale Romea e corrispondente all’area dell’antica linea di costa prima della formazione del Delta del Po moderno. Attraverso lo sguardo di uno dei protagonisti della fotografia italiana contemporanea, quale è Marco Zanta, si è voluto apportare un nuovo contributo all’immaginario legato al Delta, offrendo una lettura attualizzata del territorio, fuori dai luoghi comuni circoscritti al paesaggio naturale. Zanta, abituato per lo più ad ambienti metropolitani, ha prodotto tra le cittadine del Delta un lavoro nuovo sviluppato sulla traccia delle sue più recenti riflessioni fotografiche. A proposito di questo progetto dice l’autore: “Oltre a rappresentare i luoghi m’interessa maggiormente capire le relazioni che s’instaurano nel territorio. Credo che l’aspetto che mi ha maggiormente colpito di queste aree sia stato il tipo di sospensione temporale che pare circondare tutto. L’identità iconografica di questi luoghi continua a essere apparentemente simile a qualche decennio fa. Sembra non capitino grandi stravolgimenti. Ma quello che mi attira è il contesto nel quale tutto questo avviene. Siamo a
La proposta elaborata dal polesineLab
ne, compresi speranze, incubi, rimpianti. Parte del film è ripresa dopo il tramonto, mediante inquadrature espressive. “Mi sono sentita fortunata ad incontrare queste persone e parlare con loro - racconta la giovane artista ventottenne - Ho sempre pensato a dove vadano durante il giorno, ma soprattutto dove dormano quando abbandonano il ricovero. La vita in strada, sia scelta che imposta, mi affascina molto e da qui ho preso spunto per creare questo film. Rovigo è una città apparentemente calma e pulita. Ma dietro questa facciata armoniosa, si nasconde il Kaos”.
lla scoperta del Delta del Po grazie a ViviDelta, il nuovo progetto di promozione delle attività di turismo cooperativo, che promuove i valori della cooperazione, sostenibilità, socialità e collaborazione andando a creare sinergie e reti tra i diversi attori locali. L’iniziativa, gestita da PolesineLab in collaborazione con Confcooperative Rovigo, è una vetrina di promozione e una piattaforma di e-commerce per le attività che il mondo della cooperazione locale può offrire, favorendo occasioni di confronto e di metodi collaborativi tra le diverse realtà. Si tratta di un progetto in vero stile slow ad alto impatto ambientale, sociale ed educativo per riscoprire il Delta del Po come patrimonio oltre che dell’umanità e della comunità locale, anche di turisti e viaggiatori che vogliano scoprire appieno il territorio. Dal sito www.vividelta. it è possibile quindi prenotare e acquistare le prime 10 attività di pescaturismo proposte da un team di pescatori professionisti. La pescaturismo è un‘attività svolta dall’imprenditore ittico che attraverso la propria imbarcazione accompagna i turisti nella magia della navigazione nei luoghi dove quotidianamente lavorano, raccontando aneddoti e facendo scoprire luoghi inesplorati come lagune, scanni e sacche. Vi sono differenti tour da 2 a 4 ore divisi in tutto il territorio deltizio, che offrono escursioni ed esperienze uniche a contatto con la natura e il divertimento, attività usufruibili non solo per singole persone e piccoli gruppi ma anche per comitive e gite organizzate. Il progetto prevede di ampliare le proprie attività anche nel settore enogastronomico attraverso l’ittiturismo che permette ai turisti di pranzare e cenare nelle cavane e nelle abitazioni che i pescatori metteranno a disposizione preparando piatti con i loro prodotti coltivati e pescati. Me. Ru.
Deltarte La manifestazione è ormai arrivata alla terza edizione e funziona
Arrivederci alla kermesse Il bilancio è più che positivo
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poche decine di chilometri da centri urbani e aree commerciali che hanno contribuito a creare il modello del Nord Est”. “Modello che oggi pare fallito - prosegue l’artista nella sua analisi - Qui ci si catapulta in un altro tempo, quasi un periodo senza nostalgia. Insomma, mi sono sentito in bilico tra una difficile contemporaneità e un insieme di mondi più lenti e attenti”. L’esposizione presenta una selezione dei lavori prodotti dai partecipanti al workshop tenutosi nell’autunno-inverno 2014. Sono esposti lavori di: Marco Bovolenta, Maurizio Callegarin, Flavio Castellani, Marco Davolio, Denis Giusti, Lorenzo Lotti,Maria Nella Marangon, Fabio Morassutto, Barbara Munerato, Daniele Soncin, Patrizia Tironi, Nicola Tramarin, Piero Turk,Moira Vespasiani, Silvia VespasiaMe. Ru. ni, Lucio Zambon.
opo 8 appuntamenti e 4 residenze d’artista lungo il Delta del Po, che hanno arricchito il territorio con mostre, murales e installazioni da aprile a settembre, il festival itinerante DeltArte chiude la manifestazione salutando da Rovigo il suo pubblico e dando appuntamento al prossimo anno. L’ultimo appuntamento è sabato 26 settembre alle ore 18 alla Sala della Gran Guardia per i festeggiamenti finali. Per l’occasione sarà presentato il catalogo dell’intera manifestazione dal titolo “DeltArte si racconta” a cui seguirà il brindisi finale offerto dall’azienda la Galassa di Gavello sulle note della giovane musicista Sarah Convento e dei suo quartetto d’archi. Una delle novità importanti della III edizione è proprio la realizzazione del catalogo del festival, testimonianza tangibile dei progetti e degli artisti partecipanti non solo a questa ma anche alle edizioni passate, nonché l’elemento ideale per una divulgazione più capillare delle attività del festival. Una carrellata di immagini e di testi accompagnerà il lettore in questi tre anni di intensa e capillare attività, grazie alla vincita del bando Culturalmente indetto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che ha visto quali capofila le associazioni Centro Studi Agnese Baggio di Adria e Voci per la Libertà di Rovigo. I numeri delle tre precedenti edizioni possono essere così riassunti: 90mila euro devoluti dalla Fondazione al progetto per artisti, staff organizzativo e materiali necessari alla realizzazione dei progetti; 10 comuni partecipanti; 90 artisti coinvolti; 15 sedi espositive; 30 mostre; 23 concerti; 6 murales realizzati; 17 installazioni sitespecific; 3 workshop; 60 associazioni coinvolte. Un ottimo risultato, considerando la giovanissima età del festival. Un mondo di opere, una rete di artisti e un universo di colori che le persone vivono direttamente sui muri, nelle strade o nei
Alcuni momenti della manifestazione Deltarte musei delle proprie, prendendosi cura degli artisti e del lavoro che questi ultimi regalano alla comunità e al territorio, in luoghi prima dimenticati o scarsamente vissuti. Il rapporto con la persona è centrale per DeltArte: installazioni, mostre e murales vanno progettati pensando al fruitore, con una visione olistica, che tenga conto dell’ambiente, del paesaggio, delle funzioni del luogo in cui essi sono collocati. In questo gli artisti possono rivoluzionare il territorio in cui i loro progetti si innestano. Me. Ru.
Sport Rovigo perSport delta 19 4 Calcio Positive le sensazioni di Bagatti: “Ringrazio la società per il mercato”
Delta, il mister chiede sacrifici a tutti
di Cristiano Aggio
CALCIO
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opo un mese di preparazione Massimo Bagatti tecnico del Delta Rovigo è contento del lavoro svolto, molto soddisfatto della rosa a disposizione e fiducioso. “Il lavoro è andato bene - dice l’allenatore - tutta la squadra si è impegnata per arrivare ad una condizione ottimale che ci consenta di essere pronti alla partenza.” Come è andata la preparazione? “Abbiamo rispettato i tempi, c’è qualche giocatore che deve recuperare completamente la forma ma tutto il gruppo sta rispondendo molto bene. Anche l’ultimo arrivato Federico Di Giovanni, (scuola Juventus, lo scorso anno nella Primavera dell’Atalanta), che si sta rimettendo in carreggiata. Mi piace la disponibilità dei giocatori e come si sono messi a disposizione per assimilare la metodologia di gioco. Devo ringraziare la società per gli acquisti fatti: mi hanno messo a disposizione una rosa che può giocare come piace a me, che non è necessariamente il 4-3-1-2”. Che risposte ha avuto dopo le prime amichevoli? “Positive e, ovviamente in crescendo, anche se ci sono alcune cose su cui lavorare”.
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L’allenatore Massimo Bagatti Individualmente o di collettivo? “In entrambe le cose, aggiungendo anche il fatto che bisogna saper gestire meglio i 90’ di gioco. Sono un allenatore che pretende molto sacrificio da parte di tutta la squadra durante la partita, ma i giocatori devono essere bravi a saper gestire e dosare forze ed energie.” C’è qualche giocatore che finora l’ha stupita? “Alcuni giocatori già li conoscevo, altri sono stati una sorpresa, come Zane o Gattoni che non avevo mai allenato”. Con l’arrivo di Di Giovanni, si copre, in parte, il buco relativo ai ’97. “Sì, anche perché con Thiam ci sono le
Il bomber torna a casa: obbiettivo promozione
C’E’ uN SuPER TROMBIN PER LA TAgLIOLESE!
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na Tagliolese d’attacco pronta a scalare il vertice della classifica del girone D di Prima categoria e puntare in alto. Magari alla Promozione. D’altronde, con un Matteo Trombin in più, la formazione giallorossa si è veramente rinforzata rispetto allo scorso anno grazie all’arrivo, o più che altro il ritorno, del figliol prodigo. Trombin, dopo una caterva di gol, si era deciso a cambiare aria lo scorso anno finendo al Boara Pisani. Eppure, nonostante una stagione prolifica sotto porta ma comunque non esaltante a livello di squadra (i padovani avevano ottenuto una semplice salvezza), Trombin aveva deciso di tornare alla Tagliolese per la nuova stagione. Alla guida tecnica però non c’è più Gerico Milani bensì Geminiano Franzoso, pronto a condurre i giallorossi alla sua prima avventura sulla panchina di una prima squadra. Il presidente dei tajanti Robertino Bonato si è detto soddisfatto e contento della filosofia di società nel perseguire il mantenimento di tutta la rosa con l’intenzione di integrare poi dei giovani del vivaio promettenti. Per la nuova stagione si è formato anche un gruppo di tifosi organizzato chiamato “Gioventù tajanta” che avrà il compito di fare da dodicesimo uomo in campo per la squadra, sopratutto nei momenti bui e difficili se dovessero mai capitare. La preparazione è appena cominciata e Franzoso lavorerà con Luca Modena e Nicola Fabbri. Il primo impegno ufficiale riguarda la coppa Vene-
to il 26 agosto a Papozze. Per la seconda giornata del mini girone a quattro squadre la Tagliolese affronterà il 30 agosto lo Scardovari e la neo promossa Porto Viro. Insomma tutti derby di inizio stagione ma che potranno dare delle risposte importanti al tecnico in vista del campionato, obiettivo numero uno. Per quanto riguarda la rosa Franzoso ha a disposizione i portieri Simone Pezzolati e Luca Ferrari; i difensori Alessandro Tugnolo, Elia Ferroni, Mattia Gatti, Luca Chiarion, Giorgio Duò, Federico Giolo e Nicola Domeneghetti; i centrocampisti Andrea Giani, Federico Menegatto, El Mostafa Maliki, Matteo Pozzato, Gianluca Greguoldo e Massimo Faggion; attaccanti Jacopo Roncon, Kevin Benazzi, Marcello Lazzarini e Matteo Trombin. L’asticella per una formazione riconfermata dovrebbe essere quella dei play off. Dopo la salvezza dello scorso anno i giallorossi hanno tutta l’intenzione di stare nelle parti nobili della Ric. Pav. graduatoria.
lungaggini burocratiche in quanto extracomunitario e non è ancora tesserato, Gomis sta recuperando dopo l’operazione subita alla spalla e ne avrà per un altro mese, e poi abbiamo Staine, ma occupa un ruolo in cui siamo coperti”. L’attacco. Come stanno Pera e Baldrocco? “Entrambi stanno recuperando bene: hanno avuto due problemi diversi, Pera un’infiammazione al tendine, Baldrocco una leggera lesione”. Come si trova a Rovigo? “Molto bene, è una cittadina assai vivibile e la gente è cordiale”.
per i ragazzi di Bellan sarà la stagione cruciale
IL POLESINE CAMERINI CI RIPROVA
’anno scorso è stato solamente un anno di prova. Il Polesine Camerini torna in pista ai nastri di partenza della Terza categoria e lo fa sotto una nuova gestione. Con Sergio Ricci Pezzolato finito al Villadose in Seconda categoria, la società neroverde ha deciso di affidarsi a Sauro Bellan (nella foto), 43 anni, alla sua prima esperienza in panchina con una squadra di categoria. Sarà suo il compito di mettere le basi per una lenta e progressiva crescita della squadra che è tornata a calcare i campi dilettantistici di calcio dalla scorsa stagione dopo circa tre lustri di inattività. Al primo anno, nella passata stagione, i bassopolesani avevano chiuso a quota 20 punti in classifica di Terza, in penultima posizione assieme a San Pio X e Bosaro. Fra le quattro vittorie dello scorso anno, da ricordare la prima contro il Duomo per 3-1 ma anche quella con il Bosaro per 4-3. Sensazionale poi il pareggio nel derby contro i futuri campioni del Porto Tolle per 2-2. La passata stagione è servita per rimettersi in gioco. Da questa annata, la squadra di Bellan e del direttore sportivo Enrico Zerbin proverà fin da subito a racimolare risultati utili per portarsi davanti in classifica. D’altronde, chi ben comincia è già a metà dell’opera. Per quanto riguarda i test estivi, dopo l’inizio della preparazione, il Polesine Camerini scenderà in campo per mettere benzina nelle gambe contro il Rosolina il 22 agosto, contro il Villadose dell’ex tecnico Pezzolato il 29 agosto e il 2 settembre contro Porto Tolle e Scardovari nel primo memorial Umberto Cavallari. Ric. Pav.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Scuola Il 16 settembre è suonata la campanella per 540mila studenti veneti
Tra luci e ombre parte l’anno della “Buona scuola” anche in Veneto Il governatore Luca Zaia impugna davanti alla Corte costituzionale il ddl di Renzi sulla scuola: “viola i principi di federalismo e autonomia”
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ltro inizio d’anno concitato per le scuole italiane, nonostante la “Buona scuola” e il relativo piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015 che ha tenuto banco durante tutta l’estate con le sue varie fasi, 0, A, B già espletate e l’ultima, la Fase C, che dovrebbe concludersi a novembre. A complemento del dibattito la dolorosa questione degli abilitati - diplomati magistrali ante 2002 - non inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (quelle da dove si assume) e dei loro sofferti ricorsi per vedersi riconosciuto il diritto ad essere inseriti in quelle graduatorie, il destino degli abilitati Tfa, degli insegnanti delle graduatorie d’istituto e di quelli della scuola dell’infanzia, non inseriti in questa tornata di assunzioni. O forse, più correttamente, di stabilizzazioni. Dovrà entrare a regime la riforma della scuola anche per rispondere a quello che è l’obiettivo finale del piano di assunzioni, quello di ridurre, se non proprio eliminare, il ricorso ai supplenti. Per quest’anno i dirigenti scolastici hanno comunque dovuto contare anche sul loro contributo, sollecitando il extremis il ministro Stefania Giannini, ad introdurre delle misure correttive urgenti, per risolvere le emergenze contingenti. In Veneto, dove lo scorso 16 settembre la campanella ha suonato per 540mila studenti (iscrizioni in calo di 1.607 unità rispetto all’anno scorso), la “Buona scuola” è diventata terreno di scontro politico, con il governatore regionale Luca Zaia (Lega Nord) che,
LA VOCE DEL SINDACATO Salvatore Mazza, segretario regionale della Flc - Cgil
a pochi giorni dall’apertura del nuovo anno scolastico, ha presentato ricorso alla Consulta contro la riforma del Governo Renzi, un passo poi compiuto anche dalla Regione Lombardia e da quella della Puglia. “La cosiddetta riforma sulla “Buona scuola” - sostiene il presidente Zaia - marginalizza, anzi cancella il ruolo della Regione, vanificandone quei compiti programmatori e di gestione che la Costituzione le ha affidato”. In particolare tre i punti contestati della riforma che riguardano in primo luogo il compito di definire l’offerta formativa dei percorsi di istruzione e di formazione di cui la Costituzione affida la competenza esclusiva alle Regione e che la riforma riconosce al ministero, così come per il dimensionamento della rete scolastica, cioè la definizione dell’ampiezza degli ambiti territoriali in funzione della popolazione scolastica e del numero di istituti. Infine Zaia contesta “la fitta rete di interferenze con la competenza esclusiva regionale in materia di istruzione e formazione professionale che attribuisce allo Stato non solo norme di principio ma anche disposizioni di dettaglio in materia di istruzione”. Una guerra alla riforma che già a luglio l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, aveva incoraggiato. “Ci sono tutte le condizioni - aveva affermato - per un’azione legale, in quanto la legge viola i principi di federalismo e di autonomia che la Costituzione concede alle Regioni”. L’esponente An della Giunta Zaia, in
oltre zie oti n 0 0 0 . 12 na: o z a u t della PIÙ O I V I H L’ARC IO DEL AMP TO! VENE
particolare, ha messo l’accento polemico e contestatorio sul contingente docenti assegnato al Veneto dal Ministero, sottostimato di almeno 377 insegnanti, secondo le stime dell’Ufficio scolastico regionale. Considerati insufficienti anche i 150 posti in più assegnati al Veneto che “rappresentano - ha commentato - appena il 3 per cento dei 4255 posti aggiuntivi previsti dal piano nazionale”. Un passaggio per il quale il Movimento 5 Stelle regionale si è battuto in prima linea. “Non è questa la scuola che abbiamo in mente per le insegnati e gli insegnanti veneti ed italiani. - afferma la consigliera regionale Erika Baldin - È per questo che abbiamo sposato in pieno la battaglia della maggioranza e abbiamo portato a termine questa missione storica. Questa azione nasce dal Veneto, il 1° settembre abbiamo fatto approvare la mozione per adire alla Corte Costituzionale contro questa riforma. Una mozione approvata tra gli elogi per la qualità del lavoro, che è stata anche sottoscritta da tutta la maggioranza, a dimostrazione che siamo nelle istituzioni per proporre e tracciare nuove strade. Questa mozione è stata considerata talmente “buona” a livello regionale, che addirittura la Puglia, dove governa il PD, ha deciso di approvarla. Anche la Lombardia ha seguito l’onda partita da Venezia”.
“NuOVI ORgANICI? gLI EFFETTI SI VEDRANNO SOLO NEL 2016”
“L
e nuove immissioni in organico di insegnanti neo assunti nelle scuole venete produrrà effetti concreti solo nel 2016. Su 36.000 nuove assunzioni a livello nazionale, 25 mila sono posti che vanno a coprire i turn over dei pensionamenti. Poi ci sono le 10mila cattedre assegnate su posti disponibili della Fase A e quelli della fase B - oltre 8mila - di agosto-settembre. Entro novembre infine dovrebbe concludersi la Fase C. Ma pr una buna parte delle assunzioni gli alunni vedranno i nuovi insegnanti appena contrattualizzati all’inizio del prossimo anno scolastico”. A spiegarlo è Salvatore Mazza segretario della Flc – Cgil scuola del Veneto. “Si tratta - dice Mazza - di una situazione a luci ed ombre. In Veneto ad esempio, sono previste 4500 nuove assunzioni. Di queste ne sono già state fatte 3200. Dovranno esserne fatte altre 1300 immissioni durante le prossime settimane. Se facciamo però una analisi a livello nazionale e locale, vediamo che per il Veneto le vere nuove immissioni, cioè quelle in surplus ai posti che erano coperti con supplenze e turn over, sono 1000. Di questi posti, il 70% è distribuito nelle provincie di Verona Vicenza, Padova e Venezia e solo il restante 30% fra Treviso Belluno e Rovigo”. Salvatore Mazza poi spiega che sì, è vero che circa il 70% degli insegnanti neoassunti proverrà dalle regioni meridionali dell’Italia, ma è anche vero che in alcune categorie di insegnanti, ad esempio quelli di musica, la migrazione sarà quasi completamente all’inverso cioè da nord verso sud. “E anche in questi casi chi si sposterà verso il sud proveniente ad esempio dal Veneto, ha accettato - dice Mazza - considerando magari, che ci si trova di fronte spesso a persone di 30 anni che conquistano un lavoro a tempo indeterminato statale”. Poi gli attacchi alla riforma della “Buona scuola”. “La riforma - dice il segretario della Flc Cgil - ha aspetti negativi che prevalgono nettamente su quelli positivi. Contestiamo l’accentramento di potere sulla figura del preside, la decisione di immettere in organismi di valutazione dell’operato degli insegnanti persone non competenti come gli alunni e i genitori. A mio parere solo persone che hanno le stesse competenze o preparazione possono dare valutazioni anche di tipo disciplinare. Il personale Ata poi, cioè bidelli e persone addette alla custodia delle scuole, sono state completamente dimenticate. Su questa riforma sbagliata siamo pronti a dare battaglia in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali che si sono unite contro la “Buona scuola“ di Renzi”.somma nonostante le nuove immissioni in organico le proteste non mancheranno. A.A.
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Il Veneto in primo piano 21 1 La pagella alla Buona scuola di Renzi la sigla Cesare Cecchetto
“Discrete le intenzioni, appena sufficiente ciò che si è visto” Pregi e difetti della riforma sotto la lente di un Dirigente scolastico di lungo corso
di Germana Urbani
“N
essuna rivoluzione con “La Buona scuola” che riprende solamente la strada già ben tracciata dalla riforma Berlinguer”. E’ questa l’opinione di Cesare Cecchetto, Dirigente padovano dell’Itc di Villa Estense e reggente all’Itc di Montagnana, per una popolazione scolastica complessiva che sfiora i 2000 alunni e i 200 dipendenti tra personale docente e non docente. Un osservatorio privilegiato, dunque, anche per dare un giudizio alla recente riforma firmata dal Governo Renzi. Come inizia questo anno scolastico dopo l’operazione “maxi assunzione” avviata dalla recente riforma? “Al di là dell’affanno burocratico legato al meccanismo delle assunzioni straordinarie iniziate solo a fine agosto, passando in pochi giorni da una fase all’altra con tempi strettissimi e, direi anche, assurdi, in molti istituti si inizierà l’anno scolastico con il 90% dei docenti presenti in classe. Già al 14 settembre c’erano gran parte delle cattedre occupate. Va detto però che un’amministrazione accorta non dovrebbe arrivare all’ultimo momento con l’assunzione dei dipendenti. E non ci sono giustificazioni che reggano. L’affanno delle assunzioni e del cambiamento delle graduatorie è uguale ogni anno, e la Buona scuola non ha risolto il problema, tutto da ascrivere all’organizzazione burocratica del Ministero, particolarmente inefficiente da questo punto di vista. Ci consola la speranza che sia l’ultimo anno che accade”. Oggi gran parte dei precari è rimasta tale, alla
faccia dei proclami iniziali del nostro Premier. Riuscirà la riforma a cambiare le cose? “Con le nomine di ruolo più l’organico di diritto e di fatto serviranno meno supplenti ma questa riforma non risolve il problema del precariato. Per diverse ragioni. I numeri innanzi tutto. Con le assunzioni odierne è stato eliminato il precariato d’élite, molti di coloro che già lavoravano tanto, ma tutto il resto rimane. L’amministrazione dovrebbe prevedere grosse assunzioni anche nei prossimi anni con delle finestre aperte al precariato storico per risolvere davvero il problema”. Ci saranno concorsi ogni tre anni, non basterà? “Devo ancora vedere l’amministrazione ministeriale che ogni tre anni fa un concorso! Io non ci credo. Il Ministero non riesce a fare un concorso per dirigenti per qualche migliaio di posti! Figuriamoci se può bandirlo così spesso per decine di migliaia di posti. Sarà l’amministrazione stessa che nel tempo creerà talmente tanti intoppi da favorire la possibilità di nuove supplenze”. Sa già quanti insegnanti arriveranno nei suoi istituti grazie alla fase C della maxi assunzione? “Questo è l’altro neo che ancora una volta fotografa l’inefficienza di una amministrazione e la superficialità con cui vengono fatte le cose. In pratica ai presidi in questa fase viene detto: “avrai in forze altri docenti ma non prima di fine novembre”. Ma noi dirigenti dobbiamo programmare oggi le attività curricolari ed extracurricolari e dovremmo tener
conto di professori o maestri che arriveranno dopo due mesi di scuola. E’ come se il Ministero ci dicesse: “Non fate nulla nei prossimi mesi e programmerete dopo che vi avremmo inviato il personale”. Non si può!” Come giudica la riforma nel suo complesso? “Direi che “La buona scuola” non è una riforma. Ho un concetto diverso di riforma. L’ultima l’ha fatta Berlinguer introducendo dei veri cambiamenti, innovazioni concrete tipo l’autonomia scolastica. La legge 107 per l’80% non fa altro che riprendere la riforma Berlinguer e tentare di attuare ciò che di quel disegno fino ad oggi è rimasto quasi lettera morta. Bene tutto quanto riguarda l’autonomia, la flessibilità oraria, la didattica per competenze, la formazione dei docenti. Male perché ci si è scordati della scuola dell’infanzia e dell’organico del personale Ata. Certo con questo provvedimento si recuperano risorse umane e finanziarie. Ma quanto all’assunzione straordinaria ricordo che già Berlinguer e Fioroni avevano previsto piani di assunzione da 60mila persone l’anno. Sulla grande consultazione molto rumore per nulla: gli addetti ai lavori sono stati consultati spesso anche da altri Ministri. Persino la Moratti ci ha convocati agli stati generali dell’istruzione”. Una novità vera c’è: la chiamata diretta dei dirigenti. Che ne pensa? “L’assunzione diretta è governata da criteri piuttosto rigidi legati anche al piano dell’offerta formativa. E’ vero che
il dirigente potrà scegliere ma solo tra persone garantite, che hanno un posto, dunque. Credo, anche, che sarà sempre più spesso il docente a scegliere il preside. Capiterà sicuramente che qualche insegnante particolarmente capace riceva offerte da più istituti”. Pagella: che voti diamo a “La buona scuola”? “Al momento darei discreto alle intenzioni e non del tutto sufficiente all’organizzazione dei tempi e dei modi in cui le assunzioni sono state fatte. Certo i numeri sono numeri. Con questa riforma la scuola recupera una fetta importante delle risorse perdute grazie alla Gelmini che tra personale docente e non docente a suo tempo eliminò 140mila posti di lavoro. Con La buona scuola ne abbiamo recuperati poco più di 80mila”. Ci auguriamo che il Ministro Giannini faccia un passo in più? E se sì, quale? “Sì, magari sul piano dell’autonomia didattica. Una scuola può programmare e garantire una didattica coerente ed efficiente a lungo termine soltanto se c’è una garanzia sull’autonomia didattica che è legata prevalentemente alle risorse e alla formazione dei docenti. Chiederei con forza anche di ridurre, per favore, ridurre ridurre ridurre la burocrazia che invade inutilmente le nostre segreterie scolastiche. Tornare su alcuni aspetti amministrativi a qualche forma di centralismo potrebbe essere più conveniente anche sotto il profilo economico e professionale”.
22 4 Il Veneto in primo piano Pubblica istruzione Nessun programma “osceno” in classe, solo propaganda di chi vuole strumentalizzare le persone per bene
Teoria gender a scuola: attenti alle truffe ideologiche Messaggi a tappeto sui telefonini dei genitori che li terrorizzano e creano una psicosi collettiva. E la Chiesa cattolica, attraverso le sue diocesi, chiede di non creare inutili, se non nocivi, allarmismi di Germana Urbani
E
’ iniziato tutto la scorsa primavera. Più il Governo accelerava sulla riforma della Buona scuola, più i messaggini sui telefoni di genitori ignari e impreparati sul tema gender si susseguivano creando allarme e preoccupazione. I messaggi contenevano irripetibili oscenità che - secondo l’anonimo che li scriveva - le insegnanti avrebbero praticato a scuola in ottemperanza a nuovi programmi scolastici sulla teoria gender. E’ montata subito la paura e la preoccupazione e in molti hanno, giustamente, chiesto spiegazioni a scuola e ai Dirigenti scolastici che già dai primi giorni di settembre hanno organizzato riunioni o emanato comunicazioni per spiegare che nulla di quanto viene propagandato è vero. A volte si dimentica che gli insegnanti sono anche genitori e che sarebbero i primi a denunciare cose simili e oltretutto a rifiutarsi di mettere in pratica delle vere e proprie assurdità. Certo gli insegnanti dovrebbero avere degli strumenti in più per aiutare i bambini a leggere la realtà della società odierna. In classe si trovano di fronte sempre più spesso a bambini che non hanno delle famiglie tradizionali. E quando si parla di famiglia, come si fa a non far sentire escluso un bambino figlio di separati e risposati? Con quali parole si può spiegare la realtà in una classe in cui vi sia un
bambino figlio di due omosessuali. E non è più così raro e lo sarà sempre meno visto che in Italia ci sono centomila famiglie arcobaleno, con genitori dello stesso sesso. Eppure tutto questo non entra nella riforma “la buona scuola” di Renzi. Come precisa anche l’ufficio scolastico della Diocesi di Padova, il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, rispondendo, durante il question time del 29 luglio alla Camera, ad una interrogazione su presunte iniziative di divulgazione di ideologie gender in ambito scolastico, ha ribadito chiaramente che “la “teoria del gender” non coincide con la cultura inclusiva e solidale che viene espressa nelle linee del governo, ispirate ai trattati internazionali e al modello educativo che nella cornice europea è sostenuto in tutti gli Stati membri. Il Miur promuove invece attivamente tutte le iniziative relative alla prevenzione del contrasto di ogni tipo di violenza e discriminazione, anche con riferimento specifico al tema della discriminazione sessuale, dell’omofobia, in ottemperanza ai trattati internazionali e alle convenzioni, in particolare a quella di Istanbul che è stata ratificata due anni fa dal Parlamento della Repubblica”. Le iniziative in questione sono: «l’elaborazione del piano nazionale straordinario contro la violenza sessuale e di genere, che è stato
recentemente approvato, la partecipazione attiva alla settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione, promossa anche nel corrente anno scolastico dal ministero e, in questo caso, ricordo che il ministero ha finanziato con un importo di 500.000 euro progetti che nelle singole scuole fossero in grado di sensibilizzare, di produrre una cultura della lotta alla discriminazione di ogni sorta. Inoltre c’è stata l’emanazione delle linee di orientamento per le azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, incluso il caso dell’omofobia, per dare appunto alle scuole una cornice pedagogica in cui inserire le precedenti iniziative e tutte quelle che seguiranno, incluse quelle che sono contenute nel ddl “Buona Scuola”, che prevedono una intensificazione di questo di tipo di sensibilizzazione nelle scuole italiane. Con la Legge 107/15 saranno attuati, invece, “i principi di pari opportunità, di lotta alle discriminazioni, di prevenzione della violenza di genere, fondamentali in una società per formare giovani e adulti responsabili”.
La voce della politica
LA REgIONE: “NESSuNO SPAzIO IN AuLA PER IDEOLOgIE DESTABILIzzANTI”
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voti a favore e solo 9 contrari. Non ripagherà il consigliere regionale di Fratelli d’Italia dall’amarezza di non essere stato nominato assessore, ma è comunque una bella vittoria, quella ottenuta da Sergio Berlato con la sua mozione contro il gender nelle scuole. Il testo, che prende a riferimento l’articolo 26 della costituzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la Convenzione Unicef sui diritti dell’infanzia, sottolinea la priorità delle scelte dei genitori nell’educazione dei figli e chiede che “la scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti”. Per l’assessore di Forza Italia Elena Donazzan il Veneto, “che ha già dato un messaggio chiaro contro l’introduzione di programmi gender nelle scuole proseguirà sulla strada già intrapresa”. Duri i giudizi di 5 stelle e Pd, che hanno votato contro. Per Jacopo Berti (M5S) la mozione è figlia “di una destra reazionaria destinata presto a sparire”. Non meno secca la replica di Alessandra Moretti: “siamo in un polverone creato sul nulla: la riforma definita come “buona scuola” non contiene nulla di quello che viene indicato in questa mozione e non risulta assolutamente che nelle scuole venete sia in atto un’introduzione surretizia di tematiche non condivise con il mondo dei genitori”. La maggioranza ha ottenuto invece i voti della Lista Tosi. Per Stefano Casali, “ben vengano mozioni preventive come questa, perché moltissimi genitori e famiglie temono che camuffando il tema di contrastare il bullismo o l’omofobia, si inseriscono nei programmi di istruzione idee che non hanno titolarità G.U. alcuna nell’educazione scolastica”.
NO ALL’IDEOLOGIA GENDER, MA SENZA CROCIATE NELLE SCUOLE Anche il mondo cattolico si divide sull’atteggiamento da tenere. Il Patriarca Moraglia: “I genitori leggano quei libri”. La diocesi di Padova: “coltiviamo uno stile di dialogo”
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isto il clamore della polemica, che dalla laguna ha raggiunto eco globale dopo l’intervento di Elton John, difficilmente il Patriarca di Venezia avrebbe potuto evitare di intervenire. Lo ha fatto in via ufficiale e generale, richiamando le parole del Papa sulla teoria del gender e sulla differenza sessuale che rappresenta “una ricchezza” la cui rimozione “il vero problema, non la soluzione”. Ma lo avrebbe fatto anche in via ufficiosa e più specifica durante la visita alla casa dell’ospitalità di Santa Maria dei battuti, quando – secondo quanto scritto dal Gazzettino – mons. Moraglia avrebbe infatti invitato i genitori a leggere i libri che il neo sindaco Brugnaro ha depennato dalla lista del materiale in dotazione alle scuole materne comunali, per “valutarli attentamente e confrontarli con la realtà educativa che vogliono proporre ai loro figli”. Più esplicito, al punto da suscitare subito forti reazioni negli ambienti tradizionalisti, il documento firmato dall’ufficio per la pastorale della scuola della diocesi di Padova. Al centro della riflessione, non solo i libri che parlando di matematica finiscono per descrivere famiglie “con due papà”, ma anche il referendum che vede impegnate nella raccol-
ta di firme in queste settimane anche molte associazioni cattoliche per l’abrogazione della legge sulla Buona scuola, presentato però in molti dibattiti organizzati nelle parrocchie come abrogativo del gender a scuola. Una evidente strumentalizzazione criticata dalla diocesi, che punta però nella sua riflessione soprattutto sullo “stile” con cui una comunità cristiana deve affrontare l’argomento. “Se in qualche scuola il problema c’è – ha spiegato il direttore dell’ufficio don Lorenzo Celi in una intervista al settimanale diocesano La difesa del popolo – bisogna affrontarlo e i genitori devono esigere spiegazioni dai dirigenti scolastici, perché su questi temi alla famiglia spetta un ruolo prioritario di indirizzo. Un conto però è vigilare, altra cosa promuovere crociate ideologiche o incontri allarmistici da cui le famiglie escono disorientate. Noi vogliamo essere chiesa “nel” mondo, mai “contro” il mondo. Papa Francesco ci insegna che la verità non è un assoluto ma è “relazionale”, cioè va cercata insieme e vive solo nel dialogo tra le persone: possibile che sugli aspetti fondamentali dell’uomo non possiamo trovare spazi di dialogo?”. G.U.
24 4 Voci da palazzo rovigo Faccia a faccia
Consiglieri con il polesine nel cuore di Lorenzo Zoli
Patrizia Bartelle, M5s
Q
uali sono i temi prioritari che si propone di affrontare come rappresentante polesano in consiglio regionale? “Innanzitutto lo stop alle centrali a biomasse e di altra natura nel nostro territorio ed a nuove discariche di qualsiasi tipo. Disponibili solo a trattare con i massimi sistemi innovativi di trattamento rifiuti. Gli esempi già esistono e sono realtà in altre parti d’Italia ed Europa. Bisogna portare maggior attenzione al trattamento e smaltimento dei rifiuti, osa che per altro stiamo già facendo: su questa partita si giocherà il futuro, anche economico, del nostro territorio. Se riusciamo ad innescare un processo virtuoso del trattamento dei rifiuti, inevitabilmente abbasseremo una voce primaria di spesa dei cittadini, non solo polesani. Se devo spendere, che sia per incentivare il sociale. La sanità polesana dev’essere messa in prima fila, da tutti i politici locali e nazionali polesani. E iniziamo a lottare insieme contro le trivellazioni, ennesima disgrazia annunciata”. Qual è il suo giudizio sull’azione della scorsa Giunta Zaia e, quindi, sull’azione dell’amministrazione regionale degli ultimi cinque anni? “Tanti proclami e pochi risultati”. Com’è stato il primo impatto con la nuova Giunta che vede il governatore Zaia molto rinforzato dal punto do vista politico personale? “Ho provato un senso di timidezza, ma non intimidita. Sensazione superata prestissimo, anche grazie all’affabilità di tutti. Ovviamente “loro” sanno di detenere il potere. Con la maggioranza che si ritrovano, possono fare quello che vogliono e lo stanno già dimostrando. Ma si spera sempre nel dialogo. In qualche situazione è già successo che ci sia trovati in accordo su alcune questioni, come in altre in totale dissenso.
Graziano Azzalin, Pd Come per la legge sui projet financing: nessuno spazio alla discussione. Speriamo che non vi sia lo stesso atteggiamento sulle altre proposte di legge”. Che tipo di opposizione intende fare in questi cinque anni? “Insieme ai miei 4 colleghi del M5S, non c’è nessuna linea pregiudiziale: c’è molta attenzione su tutto quello che si deciderà, che dovrà essere trasparente ed avere sempre il benessere e l’interesse del cittadino, sopra tutto. Ci batteremo perché questo semplice, ma basilare concetto sia il nostro ed il loro “centro d’interesse primario”. I due consiglieri regionali espressione del Polesine sono entrambi all’opposizione: come intendete rapportarvi fra di voi? “Se ci sono identità di vedute su questioni condivise, ben venga il lavorare insieme”. Un pregio ed un difetto dell’altro consigliere polesano. “Ci siamo frequentati molto poco, e non saprei che dire”. Qual è la promessa che fa ai polesani, nella certezza di mantenerla? “Di esserci. Di non sparire sino alle prossime elezioni e riapparire solo per chiederne il voto. Di far crescere il M5S in tutto il Polesine, perché ciò dimostrerebbe che c’è ancora possibilità di affidare questo territorio a persone libere e pensare ad un futuro vivibile per i nostri figli. Mi piacerebbe anche fare qualcosa di immediato per i nostri anziani, che sono uno degli anelli più deboli della società, ma soprattutto che il “sociale” fosse il primo pensiero di ogni amministratore locale, perché dall’attenzione ai più deboli, visti da tutte le angolazioni, nasce un futuro migliore”.
Q
uali sono i temi prioritari che si propone di affrontare come rappresentante polesano in consiglio regionale? “Per il nostro territorio due sono le risorse principali dalle quali può derivare uno sviluppo sostenibile: ambiente ed agricoltura e pesca. E’ quindi su queste due direttrici che spero di riuscire ad essere incisivo in questo mio secondo mandato. E penso, per esempio, al tema del Parco del Delta che deve compiere un salto di qualità e divenire interregionale, così come alle tante iniziative necessarie per mettere a frutto i fondi europei per lo sviluppo rurale. Oltre, ovviamente, al tema delle sanità e del sociale, che sono il vero cuore dell’attività regionale ma che purtroppo sono partite nelle quali l’opposizione riesce ad incidere fino ad un certo punto”. Qual è il suo giudizio sull’azione della scorsa Giunta Zaia e, quindi, sull’azione dell’amministrazione regionale degli ultimi cinque anni? “Il presidente Zaia si è dimostrato abile dal punto di vista della comunicazione, ma oltre ai tanti spot sul piano amministrativo l’azione è stata deficitaria. Basta guardare a tutta l’attività di pianificazione incompiuta ed alle annunciate riforme che sono ancora nel cassetto, a cominciare dalla semplificazione”. Com’è stato il primo impatto con la nuova Giunta che vede il governatore Zaia molto rinforzato dal punto di vista politico personale? “Le elezioni hanno dato a Zaia la possibilità di occupare tutti gli spazi. La giunta si è mostrata subito molto compatta ed anche il consiglio è “militarizzato”. Questo assegna loro grandi responsabilità. Sono contento che l’assessore in rappresentanza di Rovigo sia Corazzari, perché mi sembra disponibile a collaborare
senza pregiudizi a favore del Polesine. Gli altri assessori aspettiamo di vederli davvero all’opera”. Che tipo di opposizione intende fare in questi cinque anni? “Indubbiamente gli spazi di manovra in consiglio sembrano essersi ulteriormente ridotti. Nella scorsa legislatura il Pd ha saputo essere “opposizione governante”, ovvero agire responsabilmente per colmare i vuoti lasciati dalla maggioranza e cercare di correggere alcune evidenti storture. Questa credo possa essere sempre la stessa linea, ovviamente sempre che le altre forze di opposizione siano disponibili a collaborare con noi”. I due consiglieri regionali espressione del Polesine sono entrambi all’opposizione: come intendete rapportarvi fra di voi? “Scredo che per le grandi questioni che interessano la nostra terra ci troveremo sempre dalla stessa parte della barricata, anche se ho notato che tende ad attaccarmi anche quando la pensiamo allo stesso modo, come sulle trivellazioni e sulle lagune”. Un pregio ed un difetto dell’altro consigliere polesano. “A prima vista mi sembra che riversi molto impegno nel suo mandato e questo è estremamente positivo in ogni caso. Come molti esponenti a 5 stelle a volte mi sembra un po’ autoreferenziale, ma questo fa parte della strategia politica”. Qual è la promessa che fa ai polesani, nella certezza di mantenerla? “Di lavorare sempre con impegno nell’interesse dei cittadini che rappresento e di essere sempre a loro disposizione, perché questo è quello che richiede l’incarico che ricopro”.
Voci da palazzo 25 1 Commissione Sanità Si passerà da 21 a 7 Ulss e nascerà Azienda zero
Riforma del sistema sanitario pronta in pochi mesi Luca Coletto, assessore alla sanità veneta, è deciso: dal 1° gennaio 2016 tutto cambierà. Ma i Sindaci e i consiglieri di opposizione non ci stanno e chiedono più tempo di Germana Urbani
L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto
zione per un inglobamento totale dei servizi sociali (e quindi una ipotetica sparizione della direzione sociale) all’interno dell’Azienda zero. Altri hanno rilevato la mancanza di chiarezza sul ruolo della conferenza dei sindaci all’interno della nuova visione di sanità veneta e quindi, ha osservato De Paoli (sindaco intervenuto al posto di Massimo Bitonci), “la richiesta precisa è che le rappresentanze politiche territoriali siano garantite in seno a questa grande riforma, per assicurare ai cittadini che non si tratti di un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori”. Da ultimo, sia i sindaci del bellunese, che quelli del veronese hanno rivendicato le peculiarità del loto territorio, sottolineando – come ha fatto Marconcini, sindaco di Cerea - che l’equazione “territorio provinciale uguale territorio dell’Ulss è forse oggi anacronistica, proprio nel momento in cui le pro-
Movimento cinque stelle
“TROPPA FRETTA. SI RISChIA DI IMPROVVISARE”
I sindaci: “Un’operazione verticistica che dimentica i bisogni e le voci dei territori” vincie vanno a morire”. Inoltre per Bolis, sindaco di Carmignano di Brenta, la “funzione di programmazione non può essere della nascente Azienda Zero”, mentre Barbuiani, sindaco di Adria, ha rivendicato per la sua città, che vanta una Ulss tra le più virtuose d’Italia, la sede legale ed amministrativa della futura unità locale. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron (LZ) ha chiuso la seduta rimarcando l’importanza di “aver finalmente messo in movimento un processo che era indispensabile avviare”.
n quarto d’ora a testa. Neanche il tempo di un caffè al bar per portare all’attenzione della Quinta commissione le istanze del territorio. Così si sono svolte a palazzo Ferro-Fini le audizioni dei rappresentanti delle conferenze dei sindaci delle aziende sanitarie venete. Molti incontri in una manciata di ore, per ascoltare rapidamente cosa hanno da dire i veri referenti del territorio veneto su un tema epocale come quello della riforma della sanità regionale. “E’ inaccettabile - ha detto Alessandra Moretti, capogruppo dell’opposizione Pd in consiglio regionale - che su un provvedimento come questo, di enorme complessità e delicatezza, si proceda con l’improvvisazione e la fretta. I presidenti delle Conferenze dei sindaci sono stati convocati telefonicamente in audizione in 5 giorni, togliendo loro la possibilità di un approfondimento preliminare con i rispettivi territori e dunque la possibilità di esprimere fino in fondo la loro posizione. Si tratta di una grave mancanza di rispetto, visto che le Conferenze hanno un ruolo fondamentale di programmazione, cofinanziamento e gestione dei servizi sociosanitari territoriali. Così abbiamo chiesto ed ottenuto che a chi ha espresso la necessità di esaminare ulteriormente la proposta di legge con la Conferenza dei sindaci, venga concesso il tempo necessario e venga dato modo di venire prossimamente in audizione”.
Gruppo Tosi in Consiglio
“UNA RIFORMA EpOCALE: NESSUNA AZIENDA ZERO”
“C
i sono troppi dettagli che non quadrano, troppe situazioni sbagliate in questo iter – si rammaricano i consiglieri del M5S - a partire dal tempo che è stato dedicato ai rappresentanti delle conferenze dei sindaci. Sono loro che hanno il polso del territorio e non si può pensare di approfondire un tema di questa portata ascoltandoli tutti per un quarto d’ora ciascuno. Quindici minuti a testa per una riforma epocale, che condizionerà almeno i prossimi vent’anni dei veneti”. I consiglieri grillini ritengono necessario rivedere le soluzioni previste dalla legge per il riassetto delle aziende sanitarie. “È assurdo parlare di una divisione per province, quando in realtà la popolazione non si basa su questi confini arbitrari. La gente si muove su criteri di vicinanza e per comodità e non va certo dove la politica cieca e arruffona vorrebbe, quindi tutto va rivisto sullo schema degli ambiti. Quest’ultima soluzione è l’unica applicabile al piano riordino delle Ulss”. “Già la faccenda è abbastanza intricata – concludono gli esponenti del Movimento - non mettiamoci so-
Alessandra Moretti, pd
U
L
’efficienza e l’azzeramento delle liste d’attesa sono una priorità su cui si sta lavorando da anni ma che non sono mai state davvero raggiunte. Ora però in Regione si va al sodo e presto si andrà al voto decidendo l’accorpamento delle Ulss che passeranno da 21 a 7 e ricalcheranno il territorio provinciale da cui prenderanno il nome: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera. A queste si aggiungeranno le eccellenze quali l’Azienda ospedaliera di Padova, l’Istituto oncologico veneto e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Azienda zero. “La decisione di creare un nuovo ente denominato Azienda zero - ha spiegato l’assessore Coletto - risponde alle finalità di unificare e centralizzare le funzioni di programmazione, attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del sistema sanitario, riconducendo a esso le attività di gestione tecnico-amministrativa su scala regionale”. In altre parole: le Ulss territoriali si occuperanno solo dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini e un unico ente regionale gestirà gli acquisti, l’accreditamento delle strutture private, il monitoraggio dei costi standard e la formazione del personale. Quanto alle liste d’attesa nessuna novità: si attende sempre tanto e non c’è nessun dato ufficiale sulle aperture degli ambulatori in orario serale e nei festivi non ce ne sono. D’altronde se i direttore generali continuano a risparmiare sull’organico tagliando il personale chi dovrebbe aprire gli ambulatori serali?! Lo sanno bene i primi cittadini riuniti nelle Conferenze dei Sindaci i cui rappresentanti sono stati convocati a inizio settembre per un’audizione fiume che aveva lo scopo di raccogliere pareri e suggerimenti sul Pdl 23, contenente l’ipotesi di Azienda Zero e di ripensamento territoriale delle ULSS stesse. Molti sindaci hanno rimarcato la forte preoccupa-
L’opinione
“CI pREOCCUpA LO “ZERO FONDI” pER I DISABILI!”
“A
pra anche il carico della creazione di questa misteriosa e fantomatica Azienda Zero. Questo punto va stralciato dal resto della legge e approfondito con i tempi che merita. Siamo di fronte a un cambiamento storico, in grado di far impallidire le grandi riforme del secolo scorso, e vogliamo gestirlo come se si trattasse della scelta della tappezzeria di casa o delle tende della cucina. Ma stiamo scherzando? Ci opporremo in tutti i modi, portando avanti non i nostri interessi, ma quelli del territorio”.
zienda Zero e zero fondi per i disabili”. La riflessione arriva dai consiglieri tosiani Negro, Casali, Conte e Bassi che il 13 luglio scorso avevano presentato un’interpellanza urgente alla Giunta per l’attivazione dei fondi a sostegno delle disabilità e per la predisposizione dell’atto economico-amministrativo dando così continuità al servizio nell’anno scolastico 2015/2016.“Un interrogazione senza risposta - spiegano i consiglieri - già a luglio avevamo chiesto l’attivazione con urgenza delle disposizioni dell’ art.60 della Legge Regionale 6/2015 dove al comma 2 si prevede che la Giunta sia autorizzata a stabilire i requisiti, i criteri e i termini per l’assegnazione di un contributo alle province del Veneto quantificato in 6 milioni di euro per l’esercizio 2015. “Nulla è cambiato da allora – aggiungono i tosiani - se non che oggi le famiglie con figli disabili sensoriali continuano ad attendere lo sblocco dei fondi e rischiano di rimanere senza sostegno e trasporti, ma la priorità della maggioranza in Commissione Sanità e del Presi-
dente Zaia pare sia solo e unicamente procedere con la realizzazione dell’Azienda Zero che stravolgerà la gestione sanitaria e sociale, accentrandola su un unico ente esterno al controllo regionale”. “I rischi che avevamo previsto a maggio si stanno concretizzando – proseguono Negro, Casali, Conte e Bassi - cioè lasciare un migliaio famiglie nella più totale assenza di certezze nel ricevere un servizio fondamentale e il rischio per circa 600 operatori assistenziali di rimanere senza lavoro”.
veneta 26 1 Cultura provinciale Pittura Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook
Sandro Varagnolo, protagonista a Milano Presente con una sua nuova opera fra i venti selezionati tra gli oltre 10mila partecipanti di Eugenio Ferrarese
cm non trattata e dipinta con tecnica ad olio dal titolo “Demetra”. L’opera (in foto), un emivolto femminile che rappresenta una divinità greca, la Dea madre nutrice della gioventù e dell’agricoltura, è frutto di un’elaborazione della tecnica ad olio con resa realistica, ma allo stesso tempo sfrutta o meglio evidenzia le anomalie del legno e delle sue vicissitudini terrene. Nei mesi scorsi il pittore chioggiotto è stato protagonista di altre importanti iniziative espo-
CORTOMETRAggI Laboratorio cinematografico con Andrea Segre
“CuCINEMA”, NOVE gIOVANI VIDEOMAkER DI ChIOggIA PROTAgONISTI ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEzIA
I
cortometraggi di “Cucinema” sono andati alla Mostra del Cinema di Venezia. I ragazzi protagonisti del laboratorio cinematografico, organizzato dal regista Andrea Segre con la partecipazione speciale di Don Pasta, hanno visto alcuni estratti dei loro video proiettati sugli schermi del Lido. Nel corso del laboratorio i nove giovani videomaker chioggiotti Andrea Storchi, Damiano Ballarin, Elena Spanio, Enrico Arrighi, Enrico Meneghelli, Giulia Vianelli, Laura Sambo, Luigi Pinton e Sara Pigozzo, hanno puntato i riflettori non solo sui luoghi caratteristici, ma anche sugli ambienti più intimi e nascosti di Chioggia e della sua laguna. La riprese delle ricette della cucina tipica sono diventate occasione di incontro con le voci e i canti quotidiani di una città che si racconta attraverso la pellicola. In tavola un ricco menù dalle “sepioline in umido”, ai “caparossoli in cassopipa”, dalla “succa fritta” ai “peoci fritti alla grappa” per finire con “polenta e cioccolato” e con i “sugoli”. “E’ un’opportunità imperdibile ed unica per i nostri ragazzi che dopo aver saggiato sul campo la professionalità di un grande regista come Andrea Segre, hanno potuto partecipare in prima persona alla 72ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia – spiega l’assessore alla Cultura di Chioggia, Alessandra Lionello – Un traguardo importante non solo per loro, ma per la città tutta che si trova coinvolta direttamente in questo circuito internazionale”. E’ stata inoltre selezionata, dai direttori artistici Andrea Segre e Giorgio Gosetti, in base alle candidature creative presentate, la giuria popolare accreditata alle Giornate degli Autori. Per Chioggia sono stati scelti Graziella Todaro, Alessandro Tiozzo e Giorgia Boscolo Meneguolo e per Pellestrina Giovanni Scarpa e Paola Stefani. I cinque giurati contribuiranno a decretare il titolo più amato di quest’anno. Sara Boscolo Marchi
sitive. Dal 12 al 19 maggio Varagnolo era tra i partecipanti alla quarta edizione de “I colori dell’arte”, una rassegna di arti visive con selezione ed esposizione finale a Salerno presso le Antiche Scuderie del seicentesco Palazzo Genovese. La segreteria organizzativa presieduta da Bruno Di Cerbo, presidente dell’associazione Il Castello e ideatore della manifestazione, ha comunicato a Varagnolo l’assegnazione di un Premio Pittura, con targa dedicata, su segnalazione della giuria tecnica, conferito per la corrente “Iperrealismo”, con motivazione “per l’energia della sua arte”. Le opere scelte dall’organizzazione di Salerno erano due olii su tavola, uno dal titolo “vanitas entomologica” recentemente esposto nella personale primaverile di Padova, l’altro “I Superbi” su assi di legno, lavoro che è stato esposto anche a Chioggia durante l’evento ChioggiArte lo scorso anno, che riprende un elemento architettonico della città lagunare. Varagnolo è assai soddisfatto di questi recenti riconoscimenti che lo incoraggiano sulla strada intrapresa per ciò che riguarda un tipo di pittura legata a temi profondi e sicuramente non astratti, slegati da un’appartenenza territoriale, ma fortemente agganciati all’animo umano e al suo ambiente.
Scultura
LA MOSTRA DEL CAVARzERANO gIORgIO LONghIN AD ASSISI
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restigiosa trasferta per lo scultore di Cavarzere, l’architetto Giorgio Longhin. E’ stata inaugurata lo scorso 13 settembre ad Assisi, presso il Santuario di san Damiano, la mostra “Incanto. Francesco e Chiara nelle sculture di Giorgio Longhin”. L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del Vescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino, in concomitanza con l’avvio della 52esima edizione della Festa del cantico e dell nuova enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”. La mostra è aperta al pubblico fino al prossimo 11 ottobre e si può visitare dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. Info www.giorgiolonghin.com
La locandina della mostra
Chioggia
EDOARDO MARCON è TORNATO A... CASA CON uNA NuOVA MOSTRA DI PITTuRA E SCuLTuRA
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a chiesetta di San Martino a Chioggia all’inizio del periodo estivo ha ospitato la mostra di pittura e scultura di Edoardo Marcon. L’artista chioggiotto pur avendo un lungo curriculum, segnato dalla sua attività anche internazionale nell’ambito delle decorazioni con importanti commissioni in storici palazzi e ville collaborando con il figlio Davide, da tempo non era presente con una personale nella sua città. Le opere di Marcon spaziano attraverso le varie forme espressive dell’arte, ma con una predilezione per il Tromp l’Oeil acquisita grazie anche al costante studio di questo particolare genere di pittura a cui si accompagna l’improvvisazione e la fantasia: si passa così da soggetti che hanno affinità con le storie mitologiche, le antiche favole, il dinamismo della natura e dei suoi animali colti nel movimento – cavalli, uccelli… - armonizzati in un contesto che si potrebbe definire “teatrale”. Di grande qualità anche l’alto livello tecnico evidenziato nell’abilità di realizzare affreschi, sculture, pitture e decorazioni sempre alla ricerca di nuovi spunti originali. Eugenio Ferrarese
Il progetto Giorgio Gosetti e Andrea Segre per le Le giornate degli autori
Laguna sud, il cinema fuori dal Palazzo I l cinema più che mai protagonista dell’estate chioggiotta quest’anno. Dopo il grande ritorno delle proiezioni di film all’aperto presso la scuola G. Pascoli, l’assessore alla Cultura di Chioggia Alessandra Lionello, il 20 agosto ha inaugurato la rassegna cinematografica “Laguna Sud, Il cinema fuori dal Palazzo”, un progetto speciale di Giorgio Gosetti e Andrea Segre per Le Giornate degli Autori. Promossa dalle Associazioni degli Autori alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, l’iniziativa ha interessato Chioggia, dal 20 al 24 agosto, e Pellestrina, dall’11 al 13 settembre. La Laguna ha abbracciato idealmente le Giornate degli Autori con un prologo e un epilogo pensati per raccontare il passato e il futuro della sezione indipendente. Terra e acqua, acqua e terra dove si sono specchiate le immagini del miglior cinema indipendente, dove il cinema ha offerto spunti per pensare e discutere, ma anche per ritrovarsi insieme sotto le stelle. “Ci ha spinto in questa strampalata impresa – dicono i curatori del progetto - l’amore per la Laguna e la sua gente, il desiderio di restituire uno spicchio di sapore festivaliero a chi vive a due passi dal Lido e magari non ha mai
messo piede alla Mostra, la riconoscenza per un mondo rimasto fedele alla sua tradizione e che di Venezia e della sua bellezza unica è in fondo la culla, la radice più autentica”. Piazza Duomo a Chioggia dal 20 al 24 agosto è diventata il teatro en plein air della proiezione di pellicole che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine stessa delle Giornate degli Autori. Dal canadese “C.R.A.Z.Y.” di Jean-Marc Vallée (due Oscar per Dallas Buyers Club) all’italiano “Indebito” di Andrea Segre (nato proprio con le Giornate), passando per “La donna che canta” di Denis Villeneuve e “La mia classe” di Daniele Gaglianone. Durante la serata finale della programmazione clodiense Donpasta (“Artusi Remix”) ha presentato al folto pubblico dell’Auditorium San Niccolò la proiezione degli elaborati prodotti dai giovani video maker chioggiotti che avevano partecipato al laboratorio “Cucinema” diretto da Andrea Segre dal 21 al 24 agosto. A Pellestrina, invece, l’antica Remiera di via Zennari ha ospitato tre serate-evento con film e personaggi delle Giornate degli Autori, tra cui l’anteprima italiana de “I sogni del lago salato” di Andrea Segre. “Con questo evento Chioggia si inserisce
Città di CHIOGGIA
in collaborazione con
I
l pittore chioggiotto Sandro Varagnolo ha esposto una sua opera alla mostra dei vincitori della Biennale d’Arte Internazionale Contemporanea di Facebook, sezione iperrealisti, che si è tenuta presso la galleria Art Studio 38, a Milano fino al 14 Settembre. La Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Facebook è stata ideata e organizzata dal critico e storico dell’arte Giorgio Grasso, già curatore della 54° Biennale d’Arte di Venezia, ed ha registrato una straordinaria partecipazione con oltre 10.000 artisti di tutte le nazionalità. Con votazione mista, pubblico di Facebook, rivista specializzata d’arte “Art” e Giuria Tecnica, sono state realizzate delle classifiche di vincitori divisi per categoria. I vincitori di ogni categoria hanno così ottenuto la possibilità di esporre in mostre collettive in varie gallerie nel territorio nazionale. Risultato decimo della categoria di iperrealismo, Sandro Varagnolo è stato invitato assieme ai primi 20, a partecipare alla collettiva esposta alla Galleria Art Studio 38 a Milano, proprio nel periodo in cui la metropoli lombarda è assai affollata dai numerosissimi visitatori dell’Expo internazionale. In questa occasione Varagnolo ha presentato anche un nuovo lavoro: una tavola di recupero di 87X48
IN BREVE
FONDAZIONE CLODIENSE O.N.L.U.S.
LAGUNASUD il cinema fuori dal Palazzo 20 - 24 agosto 2015 Chioggia Piazza Duomo ore 21.00 ingresso libero Laguna Sud. Terra e acqua, acqua e terra dove si specchiano le immagini del miglior cinema indipendente, dove prendono forma le utopie, dove il cinema serve a far pensare e discutere, ma anche a ritrovarsi insieme, a brindare dividendo il cibo e il piacere della scoperta.
Giovedì 20
Venerdì 21
Sabato 22
Domenica 23
C.R.A.Z.Y.
LA DONNA CHE CANTA (INCENDIES)
LA MIA CLASSE
INDEBITO
Serata finale
di Daniele Gaglianone Italia, 2013, 92’
di
con la partecipazione di
Italia, 2013, 87’
di Denis Villeneuve Canada/Francia, 2010, 139’
Valerio Mastandrea, un po’ attore e un po’personaggio, è il maestro che dà lezioni a una classe di stranieri in Italia. Un regista li convince a mettere in scena se stessi... Un esperimento avvincente tra realtà e finzione, divertente e commovente. La rivelazione delle Giornate degli Autori.
Vinicio Capossela interpreta il “rebetiko”, una delle musiche che hanno costruito l’identità moderna della Grecia, portando con sé il dolore dell’esilio e la ribellione alle violenze della storia. È una musica contro il potere, non autorizzata, indebita. Lo specchio della Grecia di oggi.
di Jean-Marc Vallée Canada, 2005, 127’ Dal regista premio Oscar per Dallas Buyers Club, la storia di una generazione: un cammino sorprendente a tempo di musica che porta un ragazzo a comprendere la sua vera natura e lo spinge a tentare di farsi accettare dalla sua famiglia. Il primo, grande successo delle Giornate degli Autori.
Dal regista rivelazione di Prisoners e Sicario, un vortice tra sentimenti e thriller, continenti e generazioni. Due fratelli, dal Canada al Medio oriente, vanno alla ricerca delle loro radici e si scontrano con la durezza di una terra dove la guerra e la rivolta sono la realtà quotidiana. Candidato all’Oscar per il miglior film straniero.
Andrea Segre
Lunedì 24
Donpasta (Artusi Remix).
21.24 agosto
Laboratorio Cucinema diretto da Andrea iscrizioni
Segre
biblioteca@chioggia.org
La locandina dell’iniziativa
www.eventi.chioggia.org - www.venice-days.com
all’interno di un circuito internazionale che ne aumenta indubbiamente il prestigio culturale – commenta l’assessore alla Cultura, Alessandra Lionello - Grazie all’intuito del regista Andrea Segre, che si dimostra una presenza importante per la città, il progetto Laguna Sud offre una risposta concreta e di alto livello alla mancanza strutturale di cinema a Chioggia. Mi auguro che la collaborazione avviata quest’anno in via sperimentale con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia possa crescere e consolidarsi, diventando un appuntamento fisso per la nostra città S.B.M.
28 1 Turismo SÌ, VIAggIARE Alto Adige
I Pizzinini, la Val Badia nel cuore di Renato Malaman
S
e vogliamo risalire alla fatidica prima pietra bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1850. Il Rosa Alpina nacque come Vidum, una casa parrocchiale aperta, e venne edificato grazie a una donazione della famiglia Crazzolara. Furono i parrocchiani a gestire allora anche l’osteria e le poche camere ricavate per gli ospiti. All’epoca San Cassiano era un puntino sulla carta geografica, cento anime in tutto. E come l’intera Val Badia era sotto il Tirolo austriaco e la corona degli Asburgo. La famiglia Pizzinini, ladina come i Crazzolara e come le tante altre famiglie che da generazioni costituiscono l’anima più vera della valle, proveniva dal mondo dell’artigianato. Fu Michelangel negli anni Venti ad avere per primo l’intuizione che il turismo avrebbe potuto diventare il futuro di quell’ area dolomitica, dispensando benessere a quanti avessero saputo investire con saggezza e lungimiranza. In un libro “Mariangel Pizzinini d’Rungg - Memorie di un Kaiserjager e albergatore” raccontando la sua storia personale svela com’è nato quello che oggi è uno degli alberghi più famosi delle Dolomiti, e non solo. Il Rosa Alpina di San Cassiano, appunto. Orgoglio della famiglia Pizzinini e luogo d’incontro privilegiato di personaggi di primo piano (fra cui anche teste coronate e sceicchi) ma anche di semplici appassionati della montagna. L’ospitalità della famiglia Pizzinini, un patrimonio che si tramanda da generazioni e oggi nella mani di Paul (l’ottavo dei dieci figli di Michelangel) e di suo figlio Hugo, è un sentimento sincero. Un valore immediatamente percepibile. Michelangel combattè la prima guerra mondiale. Come tanti altri ladini visse la contraddizione di doversi arruolare e vestire la divisa del leggendari Kaiserjager (i cacciatori dell’imperatore) per combattere contro quello che alla fine della guerrà divento il loro nuovo paese: l’Italia. Non meno amato dell’Austria, a conferma dell’assurdità della guerra. Michelangel dopo il conflitto si dedicò al commercio del legname e anche all’agricoltura. Poi divenne esattore delle tasse. Nel frattempo aveva aperto a Pedraces anche la sua prima pensione, a cui dette il nome della moglie: Theresa. L’occasione della vita capitò in un momento drammatico per l’Alto Adige – Sud Tirolo: le opzioni. Una decisione presa da Hitler e Mussolini per risolvere una volta per tutte il problema della regione. Entro il 1939 gli altoatesini che lo avessero voluto avrebbero potuto vendere i loro beni ed emigrare in Austria (nel frattempo diventata parte del Terzo Reich). Fra optanti e Dableider , ovvero gli altoatesini che invece volevano rimanere, si creò una frattura profonda. La Val Badia era l’unica valle in cui i Dableider erano maggioranza. Michelangel Pizzinini acquistò, sfruttando il diritto
La famiglia proprietaria dell’Hotel Rosa Alpina l’albergo di San Cassiano nato come pensione e oggi tra i più famosi Relais & Chateaux d’Europa trae la sua fortuna dalle intuizioni di Michelangel che dopo la prima guerra mondiale capì che il turismo era il futuro della valle
ALCUNE IMMAGINI STORICHE DELL’HOTEL ROSA ALPINA DI SAN CASSIANO E DELLA FAMIGLIA PIZZININI CON IL CAPOSTIPITE MICHELANGEL E I SUOI DIECI FIGLI. QUI SOPRA, DA SINISTRA: HUGO PIZZININI CON LA SUA FAMIGLIA, LO CHEF STELLATO NORBERT NIEDERKOFLER E PAUL PIZZININI, A CUI SI DEVE LA CONSACRAZIONE FRA I RELAIS & CHATEAUX. NELLE DUE IMMAGINI PIÙ RECENTI: L’ESTERNO DEL ROSA ALPINA, IL 5 STELLE LUSSO DI SAN CASSIANO, E UNA CAMERA DELL’HOTEL
Il suo ottavo figlio Paul completò l’opera negli anni Ottanta scommettendo sul lusso come gli suggerì saggiamente suo padre L’azienda, ora guidata dal nipote Hugo ha un altro fiore all’occhiello di prestigio: il ristorante St. Hubertus, due stelle Michelin di prelazione, quello che oggi è il Rosa Alpina da un optante, anzi dall’ente Tre Venezie che aveva liquidato questo optante, Rudolf Schifferegger. Così da affittuario Pizzinini diventò proprietario di quell’albergo che allora aveva 50 letti ed era stato ammodernato nel 1927. Spese 725.000 lire. Il dopoguerra non fu facile. Il turismo in Badia cominciò a crescere solo dopo le Olimpiadi invernali di Cortina. Nel 1957 anche San Cassiano ebbe il suo primo sklilift. Le bombe degli indipendentisti sudtirolesi negli anni ’60 provocarono un calo delle presenze italiane, ma dopo il 1969 quando la regione potè avvalersi del pacchetto di autonomie concesso dal Governo italiano, queste ripresero a crescere. Per effetto del fatto che la Val Badia, a differenza di Cortina e della Val Gardena, non subì il saccheggio edilizio. Il Rosa Alpina, nome po-
polare del rododendro di montagna, crebbe in sintonia con l’armonico sviluppo turistico della valle, frutto del rispetto per l’ambiente nutrito dai badioti, intimamente rimasti contadini nel senso nobile del termine. In pochi anni l’albergo da pensione di paese divenne un albergo blasonato e poi anche un ristorante stellato. “Negli anni Ottanta” ricorda Paul Pizzinini, nel frattempo rientrato da Wupperthal in Germania, dove si era fatto le ossa “anche il bar faceva la sua parte. Le serate di musica con il cocktail giusto garantirono ottimi incassi”. Nel 1993 avvenne il salto di qualità, sempre con la regia di Paul. E il Rosa Alpina diventò quello che è oggi, un albergo di lusso. Nel 2000, dopo sette anni di attesa, entrò a far parte della prestigiosa associazione dei Relais & Chateaux. Paul, che nel frattempo si era risposato con Daniela Steiner dopo il lutto della
perdita della prima moglie, ricorda che papà Michelangel gli diceva sempre di imitare i migliori. “Un inverno ci permettemmo di aumentare i prezzi due volti” confessa Paul “tanto il turismo di alto profilo tirava. Il segreto per fidelizzare i clienti è quello di offrire loro quello che vogliono. E così è stato anche nella ristorazione”. Il Rosa Alpina oggi vanta anche il primato nella ristorazione della valle. Il ristorante “St. Hubertus”, dove opera Norbert Niederkofler (animatore di tutte le iniziative di valorizzazione gastronomica dell’Alto Adige), si fregia di due stelle Michelin. E’ uno dei tre stellati storici della Val Badia. Paul Pizzinini nel frattempo ha ceduto il timone del Rosa Alpina al figlio Hugo e alla nuora Ursula, mentre la moglie Daniela dirige la lussuosa beauty farm. L’hotel comprende anche una suite, in realtà un appartamento, su cui si favoleggia molto, poiché ospita
spesso personaggi di alto rango che con gli altri clienti non condividono nemmeno il garage. In pubblico non si fanno mai vedere. Oggi il Rosa Alpina è l’unico albergo di alta gamma in Alto Adige ad aver abolito la mezza pensione, non ritenendola più adeguata al profilo dell’hotel e all’obiettivo di puntare ad un hotellerie di gran classe. Seppure l’albergo conserva un’anima fortemente legeta alla valle e lo si vede dall’utilizzo di materiali tradizionali negli arredi: legno, lana, loden e mobili dell’artigianato contadino. Paul ha anche costruito una centrale idroelettrica ed è stato il fondatore del Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano, inaugurato nel 2011 e dedicato all’orso preistorico dolomitico. Dire che la famiglia Pizzinini ama la Val Badia è persino riduttivo, perché la valorizzazione di questo territorio alpino straordinario è il suo stesso motivo di vita.
dei nostri amici
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L’ESPERTO
A nimali
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IL VETERINARIO
Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofila*
www.lapiazzaweb.it/category/animali A cura del dott. Gildo Baroni
I vermi intestinali del cane e del gatto
Educazione e cani (prima parte)
“Educato correttamente un uomo può essere il migliore amico del cane”, questa affermazione dell’umorista americano Ford contiene una grande verità, ovvero educare un cane significa prima di tutto educare se stessi a capire il proprio amico a quattro zampe, imparare a conoscerlo, a rispettarlo e dunque a volergli bene. Il cane infatti per vivere sereno ha bisogno di seguire delle regole, di sapere ciò che può o non può fare e ha bisogno di coerenza da parte del proprietario il quale, a sua volta, deve imparare a comprendere e rispettare le esigenze del suo amico. Pertanto, l’educazione è un’attività che riguarda sia il cane che il proprietario, un percorso a due, guidato da un professionista, in cui è fondamentale insegnare al cane delle competenze di modo che sappia come comportarsi nelle diverse situazioni di vita quotidiana; un cane senza regole è infatti spesso un cane stressato, agitato e addirittura aggressivo. Per quanto riguarda quando iniziare un percorso educativo, io consiglio di rivolgersi ad un professionista appena il cane arriva a casa, sia che si tratti di un cane adottato già
Con il Patrocinio di
adulto sia che si tratti di un cucciolo di pochi mesi (ovviamente dopo che è stato sottoposto ai vaccini): impartirgli sin dall’inizio corrette abitudini è senza dubbio più semplice rispetto ad una rieducazione o ad un recupero comportamentale, quando il danno è già stato fatto. A mio avviso l’educazione è fondamentale, ed in certi paesi è addirittura obbligatoria, se si vive in città o se si tratta di cani impegnativi che mal guidati possono diventare difficili da gestire e pericolosi per l’incolumità pubblica, a tal proposito non serve pensare necessariamente al cane aggressivo che morde ma anche per esempio ad un cane molto timoroso che scappa. Collegandoci alla massima iniziale, non dimentichiamoci che l’educazione riguarda in primis il proprietario, un cane educato infatti è un cane ben gestito e ben voluto dalla collettività.
Uno dei problemi più frequenti per i possessori di cani e gatti è certamente rappresentato dai vermi intestinali, parassiti che vivono a spese di un altro organismo indebolendolo e, a volte, causando gravi patologie. Tra i parassiti più importanti troviamo: 1. Ascaridi: sono i vermi intestinali più frequenti negli animali giovani in quanto trasmessi dalla madre nella fase finale della gravidanza e con il latte materno. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 2. Tenia: presente in cani e gatti di qualsiasi età. I vermi si insediano nell’intestino dove consumano parte del cibo ingerito dall’animale. La trasmissione avviene prevalentemente attraverso le pulci. 3. Tricuridi: infettano animali di tutte le età. Gli adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. 4. Anchilostomi: più frequenti negli animali giovani. I parassiti adulti si attaccano alla parete intestinale nutrendosi di sangue. La trasmissione avviene attraverso l’ingestione di uova. Le larve possono anche entrare nell’organismo attraverso la pelle o trasmesse con
*Educatrice cinofila che collabora con il Rifugio Cipa
il latte materno. Le verminosi intestinali rivestono particolare importanza negli animali giovani, vista la loro ancora carente risposta immunitaria, dove possono provocare debolezza, dimagrimento, patologie cutanee, fino ad arrivare, in caso di infestazioni massive, a diarree profuse, disidratazione ed anemie che possono portare anche alla morte del soggetto. In un animale adulto, nella maggioranza dei casi, un’infestazione non mostra sintomi particolari mentre nei casi più gravi si possono notare opacità del pelo, dimagrimento e diarrea di varia entità. A parte i casi in cui le larve sono visibili ad occhio nudo (proglottidi della tenia) l’unico metodo per avere una diagnosi sicura è l’esame microscopico di un campione di feci. In caso di verminosi intestinali il veterinario di fiducia saprà consigliare la terapia più idonea, in commercio ci sono diversi ottimi prodotti, compresse o creme per via orale, fialette da applicare sulla cute o soluzioni iniettabili contro i parassiti più comuni. Normalmente effettuando un paio di trattamenti il problema si risolve e raramente è necessario procedere ad ulteriori terapie.
Dott. Gildo Baroni - Tel. 0425 471076 mail: gildo.baroni@clinicaveterinariabaroni.com
ADOTTAMI APO è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ un cane buonissimo! E’ adatto a famiglie anche con bambini piccoli e persone anziane, va d’accordo con gli altri cani. Adora le coccole e stare in compagnia delle persone.
CORTEZ è un segugio maschio sterilizzato. E’ strepitoso!! Buono, coccolone e socievole. E’ un vero tesoro! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatto a famiglie anche con bambini.
LILLA è una meticcia sterilizzata, taglia media. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatta a famiglie tranquille senza bambini che con i loro giochi sfrenati potrebbero metterla in difficoltà. E’ un cane a cui piace tanto stare in compagnia delle persone.
MASCÒ è un meticcio di taglia media. Adora stare in compagnia delle persone e fare attività ludiche ed educative! Va a passeggio al guinzaglio ed è adatto a famiglie composte da adulti. Venite a conoscerlo!
GAUGUIN è un meticcio sterilizzato, taglia piccola. Ha un passato difficile. E’ timido e discreto, gli piace molto andare a passeggio e si lascia toelettare, è adatto a famiglie con altri cani, adolescenti e/o persone anziane. MAX è un meticcio maschio sterilizzato, taglia media. E’ di grande compagnia, maestoso ed esuberante. Scala le recinzioni quindi per lui stiamo cercando una famiglia che lo faccia vivere in casa. E’ l’ideale per chi vuole un cane con cui svolgere attività fisiche, ludiche ed educative.
GIANDUIA è un meticcio maschio sterilizzato. Gli piace andare a passeggio e stare in compagnia di persone dai modi delicati e che lo rispettano. Per lui stiamo cercando un ambiente tranquillo come unico cane.
KENZO è un cucciolone di 7 mesi. Allegro, vivace e di gran compagnia! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Adatto a famiglie anche con bambini. Venite a conoscerlo!
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diritto condominiale
Una nuova modalità di acquisto immobiliare: il “Rent to buy”
L
’art. 23 del decreto legge 12.9.2014 n. 133, pomposamente denominato “Sblocca Italia”, convertito nella legge 11.11.2014 n. 164, ha introdotto nel nostro ordinamento un nuovo tipo di contratto di godimento in funzione della successiva compravendita. Tale tipologia di contratto, denominato con terminologia inglese anche “rent to buy”, prevede che il proprietario conceda l’immediato godimento di un immobile (abitazione, ufficio, garage, negozio, capannone, anche in corso di costruzione) al conduttore il quale, contestualmente alla stipula, versa un acconto iniziale e poi, per tutta la sua durata, provvede al pagamento di un canone mensile con facoltà di acquisto rinviato alla scadenza del rapporto. Il canone ha una duplice funzione costituendo in parte il corrispettivo del godimento dell’immobile, analogamente a quanto avviene nelle locazioni ed in parte l’acconto sul prezzo finale della futura compravendita come avviene quando si stipula un preliminare. Alla scadenza del contratto di godimento il conduttore può decidere se restituire l’immobile o esercitare il suo diritto di acquisto e stipulare il contratto di compravendita detraendo dal prezzo concordato la parte dei canoni fino a quel momento accantonata in acconto sul prezzo. Se invece non intende acquistare l’immobile, il conduttore ha l’obbligo di restituirlo
nello stesso stato in cui si trovava all’inizio del rapporto salvo ovviamente il deperimento derivante dall’uso secondo la diligenza del buon padre di famiglia. Il concedente da parte sua, ha il diritto di trattenere l’intero importo dei canoni versati dal conduttore quale corrispettivo del godimento dell’immobile (come avviene con le locazioni) e, a titolo di indennizzo, parte delle somme versate in acconto sulla compravendita poi non conclusa. Il contratto è soggetto a trascrizione per cui deve essere necessariamente stipulato avanti il notaio o con atto pubblico o con scrittura privata autenticata. Con tale formalità, che ha efficacia decennale anziché triennale come avviene in caso di trascrizione del preliminare di vendita, il futuro acquirente ha la garanzia che per l’intera durata del contratto l’immobile non potrà essere gravato da ipoteche, oneri o vincoli né assoggettato a pignoramento o venduto a terzi. Inoltre, se il concedente fosse un imprenditore poi dichiarato fallito, il contratto sarebbe opponibile alla curatela la quale, previo pagamento dei canoni pattuiti, alla scadenza del contratto sarebbe tenuta a trasferire la proprietà dell’immobile al conduttore. Tale formula negoziale è stata introdotta nel tentativo di dare respiro all’asfittico mercato immobiliare e di ovviare alla stretta creditizia delle banche le quali sono ora molto più restie di un tempo a ad erogare
mutui. Il legislatore ha cioè inteso agevolare l’acquisto di un immobile anche a coloro che siano sprovvisti della necessaria liquidità e non siano subito in grado di far fronte ad un mutuo. Il rent to buy, infatti, è utile per coloro (si pensi ad esempio ad una giovane coppia) che non vogliono sottoscrivere un contratto di locazione per non versare somme di danaro a fondo perduto, ma nel contempo desiderano acquisire in tempi rapidi la disponibilità di un immobile senza tuttavia avere la liquidità sufficiente per acquistarlo né la possibilità di ricorrere al finanziamento bancario che possono rimandare al momento della stipula della compravendita. A tale contratto possono utilmente ricorrere anche coloro che pur non avendo problemi di liquidità, desiderino acquistare una nuova casa e vendere la propria con tranquillità, cercando di ottenere il miglior prezzo oltretutto evitando di diventare contemporaneamente proprietari di due diverse case e subire una doppia imposizione fiscale. Il rent to buy presenta anche profili di criticità per entrambe le parti. Infatti, mentre il conduttore può decidere di non acquistare l’immobile goduto, il proprietario è obbligato a venderlo e se non lo fa l’acquirente può richiedere il trasferimento coattivo oppure la restituzione dei canoni fino a quel momento pagati, maggiorati degli interessi legali. Inoltre, la formula del rent to buy
Avv. Carmelo Sergi
non rappresenta la soluzione ideale per il venditore che abbia necessità di reperire pronta liquidità senza contare che qualora il conduttore si rendesse inadempiente, ma continuasse ad occupare l’immobile, sarebbe costretto ad intraprendere un’azione di rilascio avanti l’autorità giudiziaria. L’acquirente, da parte sua, incontra i seguenti svantaggi: pagamento di un canone superiore a quello di una normale locazione mentre una parte della quota versata mensilmente è a fondo perduto; non ha la certezza di ottenere il mutuo né la possibilità di prevedere quali saranno le condizioni contrattuali imposte dalla banca al momento della stipula; in caso di mancato pagamento, anche non consecutivo, di un numero di canoni minimo determinato dalle parte e, in ogni caso, non inferiore a un ventesimo del loro numero complessivo, il proprietario può chiedere la risoluzione del contratto trattenendo le somme ricevute in tutto o in parte a seconda di quanto contrattualmente pattuito. L’introduzione di tale tipo di contratto è molto recente per cui solo il tempo dirà se esso troverà pratica applicazione e soprattutto, se si rivelerà utile a risollevare le sorti di un mercato immobiliare penalizzato non solo dalla crisi economica, ma dalla sempre più schiacciante pressione fiscale. Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it
Avv. Carmelo Sergi - via Umberto I n. 50 - 45100 - ROVIGO - tel. 0425460463 - fax 0425464763 - mail: carmelo.sergi@libero.it
diritto del lavoro
diritto PENALE
La guida in stato di ebbrezza
Ferie, permessi e assenze dal lavoro
S
A
Avv. tommaso rossi
empre di più stretta attualità e tema di un acceso di- anzi, la sanzione prevista dall’ipotesi più grave. Per quanto battito in ambito nazionale è il problema della guida riguarda le sanzioni, come detto, queste si suddividono in in stato di ebbrezza. Questo fenomeno, nel corso degli base al tasso alcolemico riscontrato e vanno dal pagamento anni, ha assunto via via connotati sempre più problematici e di una somma da 531 euro a 2.125 euro all’ammenda da di vero e proprio allarme sociale, tanto da spingere il legisla- 1.500 euro a 6.000 euro e l’arresto da 6 mesi a 1 anno. tore, con sempre maggior frequenza, a intervenire inaspren- Anche la sospensione della patente varia da un minimo di 3 do le sanzioni a carico degli automobilisti. La normativa di mesi a un massimo di 2 anni (con raddoppio di sanzioni o, riferimento è l’art. 186 del Codice della Strada (mentre per addirittura, revoca nell’ipotesi di incidente stradale). Inoltre, i neopatentati e altre categorie sussiste un altro articolo ad nell’ipotesi di guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 hoc, il 186 bis, qui non preso in considerazione) che suddi- (g/l) è prevista anche la confisca del veicolo (salvo che vide, o meglio gradua le sanzioni a carico del guidatore a se- appartenga a persona estranea al reato). Ulteriori aumenti condo del tasso alcolemico riscontrato. La soglia minima, ol- sono previsti in particolari situazioni. Salvo eccezioni, la tre la quale scatta la contestazione è normativamente fissata pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita, anche su in 0,5 ed è calcolata in base alla quantità in grammi di alcol richiesta dell’imputato, con quella del lavoro di pubblica utipresenti in un litro di sangue (g/l). Dallo 0,8 e successivi si lità consistente nella prestazione di un’attività non retribuita ha la configurazione di un reato penale (mentre nell’ipotesi a favore della collettività da svolgere presso enti od organizpiù lieve rimane illecito ammnistrativo). La contestazione, zazioni convenzionate. L’effetto concreto dello svolgimento di regola, avviene a mezzo di un strumento chiamato “al- positivo del lavoro è la riduzione alla metà della sanzione coltest” che misura la quantità di alcol contenuta nell’aria della sospensione della patente e la revoca della confisca respirata, ovvero con prelievo del sangue, ma in taluni casi del veicolo sequestrato. può anche essere accertato sulla base di elementi sintomati- Hai delle domande inerenti a questo argomento? scrivi a diritti@lapiazzaweb.it ci. Peraltro, a nulla vale il rifiuto di sottoporvisi che configura, Studio Legale avv. Tommaso Rossi, via I° Maggio n. 3, Rosolina (RO) tel. e fax 0426.340007 - e-mail: info@studio-rossi.net
Avv. Piero galimberti
i lavoratori dipendenti è riconosciuto il diritto, ad un ratore, di un danno non patrimoniale (danno all’integrità periodo di ferie retribuite, nella misura non inferiore psicofisica), pienamente risarcibile. Oltre alle ferie, i lavoraa quattro settimane di lavoro. Il motivo fondamen- tori dipendenti possono beneficiare, in alcune circostanze, tale di tale diritto, tutelato esplicitamente dall’art.36 della di periodi di astensione legittima dal lavoro, usufruendo dii Costituzione, è quello di poter reintegrare le energie psico- cosiddetti periodi di congedo ovvero di permessi. In caso fisiche spese durante la prestazione lavorativa e di poter di matrimonio avente validità civile il lavoratore può fruire, partecipare in maniera più intensa alla vita sociale e fami- previa richiesta anticipata al datore, di 15 giorni di congedo liare. Le ferie sono un diritto, ma costituiscono anche un retribuito, così come mantiene il diritto alla conservazione obbligo, per cui non possono essere oggetto di rinuncia da del posto e a una indennità, corrisposta dall’INPS, il lavoparte dello stesso lavoratore, possono essere differite nel ratore richiamato alle armi. Riguardo invece ai permessi, loro godimento, ma solo entro determinati limiti temporali regolati anch’essi dalla legge e dai contratti collettivi, I la(in genere entro 18 mesi, ma i contratti collettivi possono voratori hanno diritto ad un permesso retribuito di tre giorni prevedere periodi diversi) e possono essere retribuite, in (non sono considerati i festivi e giorni non lavorativi) all’ancaso di mancato godimento, solo in casi limitati, primo fra no in caso di decesso o di documentata grave infermità del tutti, la cessazione del rapporto di lavoro. La decisione sul coniuge, anche se legalmente separato, o di un parente periodo di godimento e sulle modalità di fruizione delle entro il secondo grado, anche non convivente, o di un ferie è considerata attività organizzativa riservata al datore soggetto componente la famiglia anagrafica. Altri permessi di lavoro, fermo restando che il lavoratore ha diritto, se sono previsti per motivi medici e sanitari (tossicodipendenlo richiede, a fruire almeno di due settimane consecutive. ze, disabilità) e in caso di partecipazione del lavoratore alle L’illegittimo diniego al dipendente di usufruire delle fe- operazioni elettorali quale componente di seggio. Hai delle domande inerenti a questo argomento? rie può comportare oltre che una sanzione amministrativa scrivi a diritti@lapiazzaweb.it a carico del datore di lavoro, anche la causazione al lavoAvv. Piero GALLIMBERTI - B.S.Giovanni – via Matteotti n.1115/A - 30015 - Chioggia (VE) Tel. 041-5542025 fax 041-5541511 - Cell.3296273511 - PEC: piero.gallimberti@venezia.pecavvocati.it
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L’Editoriale PROFESSIONI ED EUROPA: LA SFIDA DI CREARE UNA CULTURA EUROPEA dott. alessandro De Carlo*
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Prima di entrare in palestra, passare dal medico Quando x finisce un amore...
xPostura corretta a scuola Continua a pag. 37 35
’Europa oggi è un’entità ancora in cerca di una sua identità, di una forma stabile che le consenta di avviarsi verso il futuro con sicurezza e capacità di incidere. Molto ancora deve essere fatto nella direzione dell’integrazione politica e normativa ma soprattutto, se si vuole veramente restare uniti in un Unione che spesso viene percepita come distante e aliena, è necessario costruire una vera cultura europea. Soltanto una forte cultura condivisa infatti può permetterci di superare le differenze nazionali, molto più di rapide modifiche a regolamenti e statutari comunitari. La scarsità di questa cultura condivisa si traduce anche in limitazioni all’apporto che i professionisti di diversi paesi dell’Unione possono portare fuori dal loro stato. Scrivo questo editoriale da Sibiu, in Romania, dove ho partecipato a un convegno europeo di psicologia. Le domande che ho portato ai partecipanti sono state soltanto due. La prima è stata se conoscessero i regolamenti dei diversi stati dell’Unione Europea riguardo alla possibilità di svolgere la professione di psicologo. La seconda è stata se pensassero che i potenziali pazienti, clienti o utenti fossero disponibili ad affidarsi a professionisti con un titolo di studio estero, esperienze diverse da quelle a cui sono abituati, teorie e concetti lontani dal mainstream della loro nazione. Purtroppo devo ammettere che, anche in un ambiente accademico, la risposta a entrambe le domande è stata negativa. Ma se a riparare alla prima è sufficiente poca formazione riguardo leggi e regolamenti, la seconda richiede un lungo processo di educazione e diffusione della cultura. Oggi, l’Europa ha un potenziale infinito: 500 milioni di persone portatrici di culture diverse, di studi di altissimo livello, di possibilità di innovazione. Però finché non saremo pronti e disponibili ad utilizzarlo, finché non sarà normale – ad esempio – rivolgersi a uno psicologo romeno, inglese, portoghese o tedesco e che gli psicologi italiani sentano di poter lavorare in tutto il continente, questo potenziale rimarrà un’idea e una possibilità ancora da scoprire. *Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto
xSe consumiamo alimenti contenenti grassi, aumentiamo di peso? Continua a pag. 37 35
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L’opinione NON SOTTOVALUTIAMO I TRAUMI DENTALI DEI RAGAZZI
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di Dott. Bruno Noce*
egli ultimi anni è aumentata, negli individui in età evolutiva, la prevalenza di eventi traumatici che vedono il coinvolgimento del distretto oro facciale, ivi comprese le arcate dentarie, si’ da rappresentare un indubbio problema di salute pubblica. Ciò è imputabile all’aumentato dinamismo della vita quotidiana, al maggior coinvolgimento del bambino in attività agonistiche ed all’aumentato uso di veicoli motorizzati da parte degli adolescenti.Scuola, ambiente domestico, ambiente sportivo e strada sono le sedi dove con maggiore frequenza si verificano eventi traumatici e, allo stesso tempo, luoghi dove è possibile mettere in atto idonee misure di prevenzione. L’arrivo ad un pronto soccorso di un paziente che abbia subito un trauma dentale è, pertanto, un evenienza frequente e tale da richiedere, per una corretta presa in carico dell’individuo, competenze multidisciplinari (odontoiatriche, Maxillo-facciali, pediatriche, medico-legali, medicosportive, di medicina d’urgenza e di medicina preventiva); il tutto al fine di avviare il paziente verso un ottimale recupero funzionale ed estetico. A seguito di un trauma che coinvolge il distretto facciale e le arcate dentarie, le prestazioni terapeutiche necessarie possono essere volte al ripristino della mucosa, alla ricostruzione immediata dell’elemento dentario traumatizzato, al riattacco del frammento coronale fratturato, al reimpianto del/i dente/i avulsi, ove possibile. Durante la prima visita, grande importanza deve essere riservata all’approccio psicologico del paziente traumatizzato. Il percorso diagnostico e terapeutico deve essere affrontato secondo un protocollo specifico che, prevedendo inizialmente un’accurata raccolta dei dati anamnesticocircostanziali dell’evento traumatico, si articolo successivamente con una prima fase di obiettività clinica e radiologica, una seconda di specifico intervento terapeutico è una terza che prevede la programmazione di controlli a distanza atti a seguire l’evoluzione clinica. La maggior parte della letteratura, oggi disponibile, sottolinea che spesso la conoscenza delle corrette procedere da seguire in presenza di un trauma dentale è insoddisfacente. Infatti, alcuni studi indicano che solo il 4% dei medici fornisce, in una fase iniziale, un trattamento appropriato. La prognosi delle lesioni traumatiche dentarie dipende dal tempo che intercorre tra l’evento traumatico e l’inizio del trattamento e, spesso, la prima figura che viene a gestire il trauma dentale è il medico di pronto soccorso o quello ospedaliero o il pediatra di libera scelta. Sono state quindi messe a punto dal ministero della salute delle linee guida che possano fornire delle indicazioni e raccomandazioni sulla prevenzione e gestione immediata del trauma dentoalveolare nei pazienti in età evolutiva co una altresì attenta valutazione delle conseguenti implicazioni medico legali. *Presidente della Commissione albo odontoiatri rovigo
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L’intervento CERTIFICAZIONI MEDICHE PER ATTIVITÀ SPORTIVE NON AGONISTICHE O LUDICO-AMATORIALI QUANDO SUSSISTE L’OBBLIGO? di Francesco Noce*
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i sono voluti un D.L., una sua conversione in Legge,una nota esplicativa di un D.M. recante “linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’ attività sportiva non agonistica”, con il supporto di un gruppo di lavoro nominato presso il Ministro della Salute, per sopprimere l’ obbligo della certificazione medica per l’ attività ludico-motoria e amatoriale e confermarne l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica.E ancora rimangono vaste zone d’ombra sull’argomento a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico e dalla ripresa delle attività sportive. Ma andiamo con ordine: con D.L. del 21 giugno 2013 convertito in legge N.98 il 9 agosto 2103 viene soppresso l’obbligo di certificazione medica per l’attività ludico-motoria o amatoriale e confermato l’ obbligo per l’ attività sportiva non agonistica;nell’agosto del 2014 viene emanato il Decreto del Ministro della Salute con le linee guida e nel giugno dell’anno in corso la nota esplicativa del Ministero della Salute. In pratica l’ obbligo del certificato riguarda a) gli alunni che svolgono attività fisiche-sportive nell’ambito delle attività parascolastiche;b) coloro (inteso come persone fisiche tesserate) che svolgono attività organizzate dal Coni,da società sportiva affiliate alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni che non siano considerati atleti agonisti (questi ultimi hanno obbligo di certificazione sportiva rilasciata dalle ALS o da Centri autorizzati); c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. I Medici che possono rilasciare il certificato sono i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta, relativamente ai propri assistiti, o i Medici specialisti in medicina dello sport. Il certificato medico ha validità annuale e per il suo rilascio vengono specificati gli accertamenti clinici richiesti: anamnesi ed esame obiettivo completo di misurazione della pressione arteriosa,un elettrocardiogramma (ECG) (almeno una volta nella vita) o ogni anno per coloro che hanno superato i 60 anni di età e presentano fattori di rischio cardiovascolare oppure indipendentemente dall’età soffrono di patologie croniche comportanti un aumentato rischio cardiovascolare.Ovviamente il medico può richiedere ulteriori esami che ritiene opportuni per il rilascio del certificato. Nell’ambito dell’attività non agonistica il Coni,sentito il Ministero della salute dovrà provvedere ad impartire idonee indicazioni agli Organismi riconosciuti dallo stesso Coni affinché distinguano tra le diverse tipologie di tesseramento ai fini della sussistenza o meno dell’obbligo del certificato tra: a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate;b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico; c) tesserati che non svolgono attività sportiva. Solo per i tesserati di cui al punto sub a) sussiste l’ obbligo della certificazione. Nell’attesa,poichè il gioco del bridge o del burraco o degli scacchi o delle bocce sono considerati discipline sportive, tutti coloro che partecipano a tornei organizzati da società sportive affiliate al Coni dovranno esser muniti di certificato medico? E tutti gli over 60 con ECG annuale? E tutti i bambini che praticano attività fisiche presso Enti riconosciuti dal Coni o nell’ambito di attività parascolastiche anche loro dovranno presentare certificato medico con allegato un ECG? Quali potranno mai essere le attività sportive che non comportano impegno fisico? Conosciamo bene l’ importanza dell’attività fisica per la salute dei bambini ma,come hanno giustamente osservato i Pediatri, la nebulosa definizione di attività sportiva non agonistica,l’obbligo di un ECG per il rilascio del certificato e i costi derivanti hanno reso complesso e più difficile l’ approccio all’ attività motoria organizzata,specialmente per i bambini delle fasce sociali più disagiate. Non sussiste più invece l’obbligo del certificato per attività ludico-motoria, “intesa come attività praticata da soggetti non tesserati alle Federazioni sportive nazionali,alle discipline associate,agli Enti di promozione riconosciuti dal Coni,individuale o collettiva,non occasionale,finalizzata al raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fisico della persona”. Peccato che, come da conoscenza comune,le palestre,le piscine,i circoli del tennis,le piste di pattinaggio e via dicendo,per motivi di opportunità amministrativa sono nella quasi totalità affiliati al Coni e i loro frequentatori automaticamente tesserati, e richiedono indipendentemente dall’attività svolta, la presentazione del certificato medico per la loro frequenza. Di più: il certificato comunque viene richiesto se non altro per motivi assicurativi in quanto molte polizze assicurative stipulate dai gestori di palestre etc. rispondono solamente se vi è la presenza di un certificato medico. Insomma ci sono voluti un Decreto Legislativo,una sua trasformazione in Legge,un Decreto del Ministro della Salute,una nota esplicativa del Ministero della Salute,un gruppo di lavoro presso lo stesso Ministero per complicare il rilascio della certificazione per attività sportiva non agonistica e rendere il certificato per attività ludico-motoria un atto amministrativo per le assicurazioni piuttosto che un certificato clinico per motivi di salute, che, anche se non obbligatorio risulta obbligato. *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di rovigo
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la riabilitazione post operatoria E’ una tra le componenti più importanti della riabilitazione che eseguiamo presso il Poliambulatorio Vespucci Dott. Barbetta, sappiamo che visita presso il Poliambulatorio Vespucci, fate anche riabilitazione post-operatoria? “Si, questo tipo di riabilitazione è tra le componenti più importanti della riabilitazione che eseguiamo al Poliambulatorio Vespucci. Trattiamo pazienti con esiti di artroscopia di spalla e ginocchio, interventi a mani e piedi (sindrome del tunnel carpale o tarsale, dito a scatto, rizoartrosi, correzione alluce valgo…) interventi di protesizzazione di anca, ginocchio o spalla, interventi al rachide”. Quando conviene prenotare la visita e quanto dura il percorso riabilitativo? “E’ utile eseguire la Visita Fisiatrica appena dimessi dall’ospedale (quindi meglio prenotarla in anticipo) per poter programmare un trattamento riabilitativo personalizzato riguardo anche le indicazioni dei colleghi ortopedici. Tanto più precocemente si inizia una specifica e personalizzata riabilitazione dopo intervento chirurgico, tanto prima si recupera la funzionalità dell’arto interessato evitando l’insorgenza di eventuali complicanze. I cicli di fisioterapia (un ciclo consiste di 10 sedute) possono consistere in uno unico, nei casi più semplici, o più nei casi più complicati ed in pazienti più anziani o defedati”. Quali sono i risultati che vi prefiggete? “L’obiettivo della riabilitazione post intervento chirurgico consiste principalmente nel risolvere l’edema e l’infiammazione presenti nell’articolazione
rieducazione propiocettiva ed alla deambulazione; il tutto volto al progressivo recupero funzionale articolare e globale del paziente. Il paziente viene seguito quotidianamente dal suo fisioterapista con periodici controlli del medico fisiatra per monitorare la corretta evoluzione e progressione dei miglioramenti anche con scale di valutazione. Senza una adeguata riabilitazione spesso l’esito di un intervento chirurgico, se pur eseguito da mani esperte ed in maniera “perfetta”, può non arrecare al paziente i benefici attesi”.
Quando finisce un amore... La fine di un amore (o la perdita della persona amata) è un dolore che tutti, almeno una volta nella vita, hanno dovuto affrontare
“Q
uando finisce un amore.. ti senti un nodo nella gola.. un buco nello stomaco.. e non capisci niente… e cerchi a tutti i costi un motivo.. una ragione.. ma non c’è mai una ragione perché un amore debba finire..” Così Riccardo Cocciante descriveva perfettamente ciò che interi trattati di medicina e psicologia non riuscirebbero a definire meglio! La fine di una relazione è una perdita e un lutto per entrambi i partner che si trovano a dover riorganizzare completamente la propria vita, ritrovare una propria identità ed elaborare la perdita. Rivolgendosi ad uno specialista i pazienti imparano a lasciare aperta una fine che si caratterizzerà come un nuovo inizio di storia che spetta solo a loro raccontare. Quando si incontrano due persone, queste sono portatrici dei propri valori familiari, i quali, superato il primo periodo di passione in cui prevale la voglia e il bisogno di legarsi, riemergono in seguito con una incredibile potenza, e nessuna coppia può evitare di farci i conti. I problemi nascono quando non ci si rende conto di inserire nella coppia valori e credenze diversi dall’altro, e quando non si ha la giusta stabilità emotiva per poterli mettere in discussione senza però rinunciarvi. L’integrazione di valori e comportamenti diversi è sempre difficile e complessa. Spesso la coppia non sopravvive a questo. A prescindere dall’età e dal tipo di relazione la fine di un amore provoca un immenso dolore, e per superare la perdita è necessario elaborare il lutto e superare delle fasi che spesso sono abbastanza simili per tutti. Esse sono: 1) Negazione :Si rifiuta di accettare che la relazione sia davvero finita, che il partner non ci ami più. Si cerca una spiegazione, un perché e c’è la speranza di un riavvicinamento. 2) Rabbia: Se nella prima fase tutte le colpe sono
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Il dott. Giovanni Barbetta
operata, nel recuperare il normale range articolare, nel potenziare la muscolatura per stabilizzare l’articolazione e quindi recuperare il prima possibile la normale funzionalità dell’articolazione stessa e non ultima di tutto il corpo. Per esempio in caso di intervento di protesizzazione del ginocchio il paziente si presenta col ginocchio dolente e gonfio, con l’articolarità molto limitata e deambulante con stampelle. Si programma un protocollo riabilitativo con abbinamento di alcune terapie fisiche (laser, c. interferenziali e compex…), crioterapia, kinesiterapia passiva ed attiva assistita , esercizi di rinforzo muscolare (in un secondo momento anche con l’inserimento del circuito riabilitativo con l’utilizzo di macchinari specifici per il rinforzo muscolare),
rivolte contro se stessi, ora vengono attribuite all’ex partner. Ci si sente vittime di una persona che ha “rovinato” la nostra vita e che “non era degna di noi”. Tali sentimenti, normali nella fase di perdita, se non vengono correttamente elaborati, possono condurre a condotte violente e al precludersi future storie d’amore per la rabbia sperimentata. 3) Patteggiamento: Ci si chiede cosa si poteva fare per evitare di arrivare a questo… 4) Depressione: Si è consapevoli della realtà, e ci si rassegna. Il DOLORE ci avvolge, e và lasciato scorrere.. Emerge “il bello” della storia finita..e le lacrime sgorgano copiose. 5) Accettazione: Noi diventiamo la persona più importante per noi stessi. Siamo pronti a lasciarci tutto alle spalle, e ci apriamo a nuove esperienze e alla voglia di vivere… La fine di una storia non significa che siamo inadeguati, ma solo che è difficile incastrare due mondi diversi! E questo..non è colpa di nessuno!!! Dott.ssa Antonella Tinti Dott.ssa antonella tinti Psicologa e Psicoterapeuta individuale e di coppia - Cell.339 3859333 - “rovigo Medica” Via einaudi, 82 rovigo (0425/474769) - “Poliambulatorio san giusto” Via Mazzini, 48/a - Porto Viro (0426/324194) antonella.tinti@ordinepsicologiveneto.it
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Dott. Giovanni Barbetta - Medico Chirurgo specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione presso il Poliambulatorio Vespucci
PRESTAZIONI AMBULATORIO POLISPECIALISTICO Visite specialistiche fisiatriche: esame podologico per prescrizione plantari; valutazioni funzionali neurologiche. Visite specialistiche ortopediche: visite superspecialistiche di chirurgia vertebrale; terapia con onde d’urto; mesoterapia antalgica; artrocentesi; manipolazioni vertebrali; infiltrazioni articolari; infiltrazioni ecoguidate all’anca; perizie medico legali. Visite specialistiche di chirurgia vascolare: scleroterapia. Visite specialistiche ginecologiche: infantili, adolescenziali e adulti; pap test; colposcopia. Visite specialistiche di chirurgia generale, di chirurgia e medicina estetica, urologiche, endocrinologiche, dermatologiche, reumatologiche, podologiche; Consulenze sessuologiche, psicologiche, nutrizionali. PRESTAZIONI DI DIAGNOSTICA STRUMENTALE Elettromiografie - Ecografie - Ecocolordoppler Struttura convenzionata con il SSN Direttore sanitario: Dott. Mario Bortolato Aut. san. Nr 53 de 15/7/13 VIA VESpUCCI N°135/136 30015 SOTTOMARINA DI CHIOGGIA (VE) TEL. 041.490754 - FAX. 041.5548329 info@poliambulatoriovespucci.it www.poliambulatoriovespucci.it
Postura corretta a scuola Perchè stare attenti alla postura Il bambino o ragazzo raggiunge la maturità fisica solo intorno ai vent’anni, ma prima di quel momento il suo corpo si modifica in base alle esigenze subendo costantemente delle spinte di crescita molto forti; da qui l’importanza di educare i bambini ad una postura corretta in modo da: evitare problemi alla schiena in età giovanile; prevenire i dolori in età adulta, quando il nostro fisico non riuscirà più a compensare: scoliosi, dorsalgia, lombalgia, dolore cervicale solo per citarne alcuni; limitare i vizi posturali che possono provocare problemi anche a livello delle articolazioni; Una posizione scorretta deve essere mantenuta per un tempo prolungato per diventare un atteggiamento posturale e quindi poter creare problemi: a scuola un bambino tende a rimanere fermo in posizioni sbagliate per molto tempo, spinto dalla noia, dalla stanchezza o da deficit muscolari; in questo modo, giorno dopo giorno la postura viene viziata e in seguito mantenuta anche al di fuori del contesto. Studi recenti hanno constatato che il 50-60% delle alterazioni posturali sono dovute agli orari scolastici; altra causa molto importante è la quantità di bambini sovrappeso e obesi del nostro bel paese. Cosa fare Abbiamo visto essere la base per una buona salute fisica sin dai primi anni di vita e raggiunge l’apice dell’importanza proprio nel periodo scolare; per evitare problemi è molto importante mantenere una corretta postura a scuola e quindi bisogna comportarsi di conseguenza:
educare e sensibilizzare il bambino verso un atteggiamento posturale corretto nelle ore scolastiche; approfittare anche delle ore di studio casalinghe per insegnare la postura corretta al proprio figlio; evitare di portare gli zaini su una spalla sola; limitare carichi troppo pesanti nelle cartelle; alleggerire gli orari e rendere le lezioni più piacevoli e interattive; migliorare la preparazione dei docenti riguardo la postura; aumentare le ore di educazione fisica, rendendola però anche più professionale; rivolgersi a personale qualificato al di fuori della scuola per consulenze e consigli pratici professionali
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Il Gioco del Mese: AFORISMI CRITTOGRAFATI A numero uguale corrisponde lettera uguale, a gioco risolto leggerete un’aforisma di Siddhartha Gauthama, il Buddha.
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Si risolve come un normale cruciverba,in più devono essere annerite altre 10 caselle
ORIZZONTALI: 1. Arresta le auto - Un colore - 2. Metallo prezioso... poetico - Affascinante, piacevole 3. Il cane di Ulisse - Famoso extraterrestre - 4. Breve... chilometro - Le care, vecchie lire - A te - 5. Ad Interim - Raccoglie il sangue - 6. Si può bere caldo o freddo - Un continente 7. Articolo determinativo Tutto, tutti - 8. Antica città greca - Una nota - 9. L’urlo dei tifosi - Legno pregiato. VERTICALI: 1. Conosco - Set, attrezzatura - Il milligrammo - 2. Mezzo per il trasporto pubblico - Gas per palloncini - 3. Pennuto palmato - 4. Grano essicato - Prima di certi nomi spagnoli - 5. Dopo - Asciugacapelli - 6. Opere Pubbliche - Obiettivo, traguardo - 7. La comunità europea - L’attore americano Diesel - 8. Veleno per topi - 9. L’alluminio - Nome femminile - Tutto bene.
naia di lettere che riportavano tutte la medesima frase: “Vuoi la mia?”
• La mia vita amorosa è talmente scarsa che sto partecipando ai campionati mondiali di astinenza. Pensate che nelle semifinali incontrerò il Papa! • È dura essere dei divi: perseguitato dai paparazzi mentre corteggi la donna più bella del mondo; devi pagare gli assegni miliardari alla tua ex-moglie dalla quale hai divorziato per sposare la diva del momento; devi viaggiare da un capo all’altro del mondo per lavoro utilizzando il tuo jet extra-lusso... Questa vita non la consiglio a nessuno! • Due amici, appassionati di equitazione, parlano dei rispettivi destrieri. “Guarda, il mio cavallo è così bene addestrato che ogni volta che gli dico “Hop... hop” lui esegue dei salti impressionanti.” L’altro ribatte: “Allora il mio è molto più addestrato... pensa che ogni volta che gli dico “Hip... hip” lui mi risponde “Urrà”!” • Nella vita contano soprattutto due cose: la salute e la voglia di lavorare. Io ho la salute, mia moglie la voglia di lavorare. Non abbiamo problemi. • Alcuni pensano che io sia una persona orribile, ma non è vero. Ho il cuore di un ragazzino… Custodito in un vaso sopra la scrivania. • “Dottore, è un periodo che ogni volta che accendo una si-
garetta mi viene voglia di fare baciare chi mi è vicino, è grave?”. Il dottore: “Signora, non si preoccupi, si rilassi e accenda subito una sigaretta!” • Un tizio ha scritto su un cartello: “Vendesi auto, telefonare ore pasti. Franco. L’auto in questione è urtata, strisciata e un po’ ammaccata”. Sul cartello gli hanno aggiunto a penna: “A Fra’... Magna tranquillo...” • Un uomo bizzarro entra in un bar con un simpatico coccodrillo al guinzaglio. Si avvicina al bancone e convinto chiede al barista: “Servite avvocati qui?” “Certo, cosa desidera?” “Allora, una birra per me ed un avvocato per il mio coccodrillo! Soluzione
Aforimi crittografati: Nessuno ci salva tranne che noi stessi, nessuno ne è capace e nessuno potrebbe, noi stessi dobbiamo prendere il cammino.
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A tavola 41 2 LA RuBRICA DI CuCINA
CROSTATINA DI BRISEÈ CON INSALATA DI POLIPO SU CREMA DI SEDANO Perché servire il polipo in insalata nella solita triste ciotolina, quando si può scegliere una base croccantina e stuzzicante?! L’insalata di polipo l’abbiamo preparata in un modo semplice e classico: leggera, ma gustosa e profumata grazie all’utilizzo di ingredienti con un sapore che si distingue (pomodori secchi, olive e limone). Il sedano, sinonimo di freschezza nelle insalate, non è stato mescolato al pesce, ma trasformato in una morbida crema, che ha così aiutato a legare la base con la farcia. Delle tartellette insolite, ma ideali da servire in questa stagione ormai agli sgoccioli: di mare, profumate e decisamente poco impegnative, sia nella preparazione, sia nelle calorie!
Ingredienti per 5 crostatine 230g pasta briseè già stesa 450g polipo intero 20g olive verdi e nere a rondelle 2-3 pomodori secchi scorza di limone 1 spicchio d’aglio e in polvere
alloro sedano fresco prezzemolo tritato peperoncino semi di sesamo olio evo sale, pepe bianco
Procedimento Nella pentola a pressione scaldare l’olio con l’aglio e l’alloro. Aggiungere il polipo, ben lavato, il peperoncino, prezzemolo, sale e pepe e 3 bicchieri d’acqua. Dal fischio della pentola cuocere per circa 20 minuti. Lasciar raffreddare e tagliare a pezzetti; condire con le olive, i pomodori secchi (lasciati in ammollo per qualche ora in acqua e aceto balsamico), le scorzette di limone, i semi di sesamo, peperoncino, olio, sale e pepe. Frullare il sedano con olio, aglio e sale, fino ad ottenere una morbida cremina. Foderare con la pasta briseè gli stampi per tartellette e cuocere in forno, con funzione statico a 180°, per circa 20 minuti, finché non risulta dorata. Farcire le crostatine disponendo alla base un cucchiaio di crema di sedano e poi l’insalata condita di polipo; tenere in forno spento fino al momento di servire.
WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT
MANUELA E SILVIA BIZZO
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TRA PASSIO-
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ENTE MA UN PO’ PIATTO QUELLO TRA CONIUGI COLLAUDATI CHE SI LEGGONO COME UN LIBRO APERTO, MA DISERTANO IL LETTONE!
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RICOSTRUIRE SARÀ DURA… MA CON
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GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06
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