ilVicenza_Aprile25

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San Bortolo Vicenza, Oculistica nella rete per le malattie rare

Vola il turismo in Veneto, superati i 73 milioni di presenze, Caner: “siamo la destinazione di riferimento”

DISPERAZIONE ABITATIVA:

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Il conto alla rovescia

Le elezioni regionali si avvicinano, ma non troppo. Se fino a poco fa sembrava ormai assodato che si sarebbe votato il prossimo autunno, a sparigliare le carte, con un colpo a sorpresa di fronte allo stesso Zaia, ci ha pensato il ministro dell’Interno che ha rotto il tabù delle elezioni nella primavera 2026. Al di là del vivace dibattito che ne è scaturito resta un dato di fatto, il conto alla rovescia, più o meno lungo, è iniziato.

Anche se i partiti e le coalizioni non appaino, almeno al momento, particolarmente lanciati nello sprint finale, nonostante manchino pochi mesi e di mezzo ci sia anche l’estate, periodo storicamente molto complicato per fare campagna elettorale.

Il centrodestra è alle prese con il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia.

Quando scriviamo queste righe non conosciamo ancora l’esito del pronunciamento della Consulta sulla possibilità per i Presidenti, in questo caso Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania, di essere eletti per un ulteriore mandato, ma i pronostici, in questo senso, non consentono loro di sperarci troppo.

segue a pag. 21

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A Vicenza il mercato delle locazioni è fermo ma ci sono ottomila alloggi sfitti, ben tremila in centro. I prezzi intanto lievitano e le famiglie non riescono a sostenere l’impegno economico per l’acquisto di una abitazione

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Sostenibilità, il Veneto fa scuola, Confindustria Veneto Est: “Le imprese green crescono più del doppio”

SICUREZZA STRADALE, IL SINDACO:

“LA

VELOCITA’ DA CONTROLLARE”

Possamai si rivolge direttamente al Governo per le rilevazioni sulle strade urbane. “I residenti ci chiedono di installare gli autovelox”

Il ministro dell’Interno ribadisce l’autonomia delle Regioni nella scelta della data, Zaia: “Cosi possiamo anche risparmiare”

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NDiritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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elle ore in cui “la Piazza” era ormai pronta per andare in stampa, con l’approfondimento “Dentro la notizia” dedicato all’emergenza abitativa, a Roma si apriva la prima conferenza internazionale sulla casa “All we need is HOME”. Un titolo azzeccato, grazie ai Beatles ovviamente per l’ispirazione, che va subito al cuore del problema: la casa è un diritto, o almeno dovrebbe esserlo, perché senza casa viene meno anche la tenuta sociale, insieme alla dignità delle persone

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Servizi alle pagg. 6 e 7
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pag. 23 pag. 22 pag. 28
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La statua della Madonna sta facendo il giro del mondo

Ad un anno dall’avvio ufficiale del giubileo mariano, è partito il lungo viaggio

Dopo un fine settimana dedicato ai vicentini, con l’esposizione nella loggia del Capitaniato, in piazza dei Signori e nella Basilica di Monte berico, la statua della madonna è partita per un lungo viaggio attraverso i cinque continenti. Un week end, quello dello scorso 7 marzo, scelto non a caso nello stesso giorno, nel 1426 la Vergine Maria è apparsa per la prima volta a Vincenza Pasini sul colle di Monte Berico, a cui poi è seguita una seconda apparizione l’1 agosto del 1428. In quelle due occasioni la Madonna promise all’anziana donna che avrebbe posto fine all’epidemia di peste a seguito della costruzione di una chiesa a lei dedicata. E così fu. La statua è già in viaggio per l’Argentina, dove ha fatto tappa prima a Buenos Aires e poi a Cordoba. Poi sarà la volta del Brasile, quindi dell’Australia, del Canada, e infine dell’Europa con Lussemburgo, Belgio Svizzera, prima di rientrare in Italia, dove sono previste altre tappe prima del ritorno a Vicenza. Ad essere toccate saranno ovviamente tutte località che nel corso dell’800 e dei primi del 900 hanno visto la grande emigrazione veneta e vicentina, comunità per le quali la Madonna di Monte Berico rappresenta più che un simbolo ma un segno identitario nonostante la lontananza dalla terra degli avi.

Diritto alla casa, questione sociale

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it

La conferenza di Roma, alla quale hanno partecipato anche alcuni amministratori delle città venete, è stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti di città ed istituzioni europee sulle politiche abitative in Italia e in Europa e su alcuni temi urgenti come l’edilizia residenziale pubblica, le agenzie sociali per l’abitare, la carenza di affitti e l’energia verde e il consumo di suolo. L’intento è scambiare buone pratiche, cercare soluzioni, proporre politiche sulla casa. Nella speranza che qualcosa si muova anche a livello nazionale perché “è ora di mettere il diritto alla casa, la protezione delle famiglie vulnerabili e la transizione energetica in cima all’agenda”. L’incontro internazionale ha cercato di fornire uno strumento utile agli amministratori pubblici, locali e nazionali, che quotidianamente devono confrontarsi con il fenomeno della precarietà abitativa, per interpretare la realtà e selezionare le esperienze positive già esistenti. In questi anni, hanno sottolineato gli esperti, cambiamenti radicali si sono manifestati nella società, nella famiglia e nella condizione economica della popolazione. La domanda di alloggi a prezzi accessibili supera di gran lunga l’offerta, creando una situazione di crisi che colpisce persone di tutte le età e famiglie di tutte le dimensioni, in particolare nei contesti cittadini dove più grave è il deficit di patrimonio pubblico. È uno scenario purtroppo in crescita, aggravato dall’ampliamento delle diseguaglianze economiche e sociali e dall’impoverimento della classe media. Tante persone si vedono negato un diritto, quello all’abitare, che è un diritto essenziale per il pieno riconoscimento della dignità di ogni persona e, in seconda battuta, dei suoi diritti di cittadinanza. L’obiettivo si è ampliato rispetto al passato: occorre rispondere anche all’esigenza di nuove residenze ad affitti calmierati, rivolte a quelle fasce intermedie che non riescono a soddisfare il proprio bisogno sul mercato per ragioni economiche e per assenza di un’offerta adeguata, e che però non rientrano nei requisiti per l’assegnazione di alloggi popolari. Questa categoria comprende una varietà di tipologie come giovani coppie a basso reddito, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti, lavoratori fuori sede, immigrati. La conferenza ha approfondito le esperienze delle Agenzie sociali per l’Abitare, uno strumento pubblico già presente a Torino, Milano, Napoli, Firenze e Modena, per calmierare il mercato degli affitti residenziali. Lo scopo è reperire alloggi nel mercato privato tramite accordi con i proprietari, in modo da arrivare ad affitti a canone concordato. Una soluzione ancora poco praticata nelle nostre città.

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L’appello del sindaco al Governo: “Ci consentano di controllare la velocità”

La sicurezza stradale a Vicenza è stata al centro di un consiglio comunale urgente dopo numerosi incidenti mortali. Il sindaco Possamai ha chiesto al Governo di permettere la rilevazione della velocità nelle strade urbane e preannunciato un piano per moderare il traffico.

L a sicurezza stradale lungo le strade della città e della prima periferia, oggetto del nostro approfondimento “Dentro la Notizia” del numero dello scorso marzo, è stata uno degli argomenti che la maggioranza (con i voti favorevoli dell’opposizione) ha voluto portare in discussione con un ordine del giorno urgente e non previsto in Consiglio comu-

sociazione nazionale dei Comuni), che si è lamentata del fatto che l’attività di vigilanza e di controllo nelle città è diventata più difficile da effettuare, rendendo le strade sempre più pericolose. «Non possiamo pensare che in città avvenga un incidente mortale ogni mese – ha detto il sindaco -. Non solo non è possibile installare autovelox fissi a Vicen-

nale (due le mozioni approvate in seguito: una della maggioranza, l’altra delle minoranze), come risposta ai tanti incidenti stradali, anche con esiti mortali, avvenuti nelle ultime settimane. Oltre a questo, il sindaco Giacomo Possamai ha voluto fare un appello al Governo per consentire la rilevazione della velocità nelle strade urbane. Appello, peraltro, già fatto in passato anche dall’Anci (As-

za, oltre a quello che già c’è in via Aldo Moro ma è quasi impossibile fare anche controlli con gli autovelox mobili. È dunque difficilissimo dare risposte ai cittadini in merito alla sicurezza stradale. Siamo subissati di richieste da parte dei residenti dei quartieri che chiedono l’installazione di autovelox o sistemi di rilevazione della velocità. La verità è che non possiamo installarli».

Vicenza ha già all’attivo alcune zone 30/kmh, ma la polizia locale non può rilevare la velocità dei mezzi e pertanto si tratta di zone a velocità ridotta che rischiano di restare solo sulla carta. Per questo Possamai ha preannunciato

un piano di interventi che mettano in fila tutte le attività di moderazione del traffico e dissuasione della velocità, oltre all’illuminazione degli attraversamenti pedonali. «L’unico strumento che abbiamo a disposizione – ha

sottolineato il sindaco-, non è il controllo, salvo in rari casi, ma quello di trovare dei sistemi per ostacolare chi va a grandi velocità, come l’installazione di isole pedonali o il restringimento delle carreggiate».

Attivo il bonus sconto per muoversi in autobus

C’è tempo fino al 31 agosto per richiedere il bonus di 200 euro per l’acquisto di abbonamenti annuali (o di almeno 10 mesi) al trasporto pubblico urbano ed extraurbano di Svt (Società vicentina trasporti). L’azienda ha infatti aderito all’iniziativa della Regione del Veneto per incentivare l’uso di autobus e tram con il fine di promuovere la mobilità collettiva per ridurre le percorrenze con mezzi privati e contribuire così al miglioramento della qualità dell’aria. Possono richiedere il bonus tutti i maggiorenni residenti nel vicentino proprietari di un’autovettura o motoveicolo e in possesso di patente di guida di categoria B o superiore. Il beneficiario del voucher può essere il richiedente o un componente

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del suo stato di famiglia, sempre se maggiorenne e in possesso di patente di guida valida.

«Suggeriamo e chiediamo ai vicentini – dice il presidente di Svt Marco Sandonà -, di consultare la funzione “Pianifica il tuo viaggio” sul sito o sulla nostra app. Sono certo che molti cittadini che fino a oggi si sono mossi autonomamente scopriranno che il trasporto

pubblico può essere per loro una valida alternativa, più economica e senza lo stress del traffico e del cercare parcheggio, per non parlare naturalmente dei benefici sul piano della sostenibilità ambientale». Le domande possono essere presentate online sulla piattaforma regionale, già attiva dal 25 febbraio, https://btqa.regione.veneto.it/Home

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“Vendesi, vendesi, neanche un buco per affittasi”

N el lontano 1980 Lucio Battisti cantava “Il monolocale”: “Vendesi. vendesi, neanche un buco per affittasi”. In città e nell’hinterland la situazione è esattamente quella citata nella canzone di Battisti. Ad esasperare la situazione sono una serie di fattori, alcuni “strutturali”, altri che si sono venuti a sommare nel corso del tempo.

Tra questi, sicuramente l’opportunità, che si è aperta recentemente per molti proprietari, di entrare nel settore turistico grazie ai cosiddetti affitti brevi, che oltre ad essere molto remunerativi, non creano alcun tipo di problema legato al contratto d’affitto. Elemento questo che ha di fatto tolto una fetta di mercato per quanti sono alla ricerca di un affitto lungo.

Altro elemento, fino a qualche anno fa poco significativo, è quello degli universitari che nell’ultimo decennio sono saliti da poche centinaia a circa 5 mila unità, molti dei quali provenienti da fuori provincia o regione, e quindi alla costante ri-

cerca di una collocazione abitativa a prezzi accettabili. Università, Esu e Comune stanno cercando di coprire la falla con la creazione di studentati, ma come spesso accade la risposta delle istituzioni è sempre molto in ritardo rispetto alla domanda. Sta di fatto che ora sono circa un migliaio gli studenti in cerca di sistemazione.

Ciliegina sulla torta, la costruzione della linea ferroviaria dell’alta velocità, che a breve porterà allo sfratto decine di famiglie che a fine febbraio hanno ricevuto la comunicazione ufficiale ma per le quali non è stata ancora trovata una soluzione abitativa alternativa. Tanto da sollevare le critiche dell’opposizione che in una nota a firma della consigliera Simona Siotto (Fratelli d’Italia), sottolineano “Le condizioni economiche disastrose in cui versano queste famiglie, molte delle quali monoreddito, costrette a lasciare i propri appartamenti senza ci siano ancora alternative». Nota che si è aggiunta a quelle di Adl Cobas e del

Sunia (il sindacato degli inquilini) che hanno richiesto interventi immediati e soluzioni concrete.

D’altro canto, proprio il Sunia in un’indagine (riportata su queste pagine nel numero di febbraio) aveva messo in evidenza che degli oltre 11 mila alloggi potenzialmente disponibili a Vicenza, quasi 8 mila risultano essere sfitti e di questi 3.000 nel solo centro città.

Risultato: molte famiglie, che pur si potrebbero permettere di pagare

Costa (agenti immobiliari): “Viviamo un corto circuito”

«Per fortuna il mercato immobiliare residenziale del vicentino può contare sulle compravendite, perché se le nostre agenzie dovessero vivere solo di affitti ci sarebbe ben poco da stare allegri». Elena Costa, presidente provinciale degli agenti immobiliari Fimaa-Confcommercio Vicenza, non gira attorno al problema. «Per quanto riguarda le locazioni Vicenza ha sempre potuto contare sugli americani e sulla loro necessità di trovare una collocazione, visto che il villaggio americano e la base Ederle non offrivano molte opportunità. Se in passato questo è stato un problema relativo per chi era in cerca di case in affitto, oggi per tutta una serie di circostanze (vedi articolo di apertura, Ndr), viene a pesare. Infatti, potendo contare su un contributo da parte del Governo statunitense, i dipendenti delle Basi americane hanno sempre potuto sostenere prezzi più alti, il che in qualche modo ha “drogato” il mercato, che in parte è in sofferenza anche per questa ragione. Speriamo che una volta conclusi i lavori di costruzione delle nuove palazzine abitative all’interno della

Veneto2 4 passa al sistema di ultima generazione DAB che permette di ascoltare anche la radio con una qualità audio per fetta Emergenza abitativa/1. Nel

un normale affitto ma non a questi costi di mercato, non riescono a trovare casa, mentre quelle maggiormente in difficoltà economica (circa 1.100) sono allocate nelle liste d’attesa del Comune per le case popolari. Patrimonio immobiliare, quest’ultimo che non gode di buona salute, visto che su 1.500 appartamenti, circa 500 non sono abitabili.

Insomma, il risultato finale è paradossalmente drammatico: le case

caserma Ederle, parte del personale possa rientrare, liberando così un buon numero di case, villette e appartamenti». Nell’attesa Vicenza sta perdendo attrattività. A cercare una sistemazione, infatti, non ci sono solo gli studenti universitari, ma anche moltissimi impiegati statali, operatori sanitari, ecc, vincitori magari di concorsi, che a causa della difficoltà a trovare casa e dei prezzi troppo elevati, appena possono si fanno trasferire altrove, il che crea notevoli problematiche e carenze di personale in luoghi strategici come le scuole, l’Inps, gli ospedali e molti altri enti.

«Stiamo vivendo un vero e proprio corto circuito – spiega la presidente Costa -. La domanda c’è ed è elevata, anche per chi vuole comprare, ma non riesce ad essere soddisfatta: le nuove abitazioni hanno prezzi che pochi possono permettersi, perché i costi di costruzione sono aumentati. Così chi vuole cambiare casa passando al nuovo, spesso non lo fa e rimane dov’è, facendo sì che il mercato dell’usato sia sempre più carente di offerta». Un circolo vizioso penalizzante per

ci sono, ma i proprietari, vuoi per problemi burocratici, o a causa della pressione fiscale, vuoi per il timore di non riuscire a sfrattare inquilini morosi, oppure perché economicamente non ne hanno necessità, preferiscono tenerle sfitte. Fattori che, uniti alla mancanza di incentivi, oppure, come qualcuno ha proposto, a penalizzazioni per chi non affitta, ha portato all’attuale situazione.

i giovani in cerca di prima casa, che trovano poca disponibilità di immobili e anche quando individuano qualcosa da riattare, si trovano di fronte a costi di ristrutturazione elevati e spesso desistono. Anche da qui la crescente domanda di locazioni: «Purtroppo – conclude Costa -, dobbiamo fare i conti anche con la ritrosia dei proprietari ad affittare, un po’ per la nota ragione degli affitti brevi turistici, di gran lunga i preferiti, e molto anche perché temono la lentezza nella procedura degli sfratti, in caso di affittuari morosi». mdv

Massimo, anni 43 montatore di Tecno Crane da 34 anni.
Mauro Della Valle

Emergenza abitativa/2. In centro città non si trovano soluzioni in tempi brevi

Le agenzie immobiliari mete di pellegrinaggi

“In agenzia assistiamo quasi a dei pellegrinaggi di persone disperate in cerca di qualsiasi cosa da affittare: giovani coppie, impiegati o docenti con residenze in altre province o regioni, anche dal Sud, universitari accompagnati dai genitori che offrono garanzie economiche, ma anche di serietà. Insomma, non una bella situazio-

poter dare risposta alle tante richieste, dietro le quali ci sono persone, ciascuna con i propri problemi da risolvere. Pur capendo la ritrosia di chi non vuole affittare, per le mille ragioni che sono note a tutti, devo dire che, per quanto riguarda la nostra personale esperienza, in tanti anni non abbiamo mai avuto alcun problema con nessuno». È il

nea Zanella -, sia per le garanzie che offrono i genitori, sia per il loro modo di comportarsi, chi ha affittato non ha mai avuto modo di lamentarsi. Ma lo stesso possiamo dire del personale sanitario, degli impiegati, dei docenti, delle coppie. Insomma, credo che da parte dei proprietari ci dovrebbe essere un po’ più di apertura, ripeto, pur capen-

ne». Diego Zanella, contitolare dell’agenzia immobiliare 5Stelle, situata in centro città, offre una fotografia piuttosto sbiadita del mercato della locazione, in particolar modo a Vicenza. «È davvero frustrante per noi non

caso, ad esempio degli studenti universitari, ai quali non sempre si vuole affittare perché si teme che mettendosi assieme in tre o quattro poi creino disagi a chi abita nello stabile o danni all’appartamento. «In realtà – sottoli-

do a pieno le loro ragioni. Forse si sarebbe dovuto pensare fin dall’inizio ad aprire studentati, visto quanto si è spinto affinché le facoltà universitarie potessero attrarre studenti anche a Vicenza». mdv

I bicamere variano dai 700 ai 1.000 euro.

Un mini dai 500 ai 600 euro

Sabrina Billato contitolare dell’agenzia 5Stelle: «È evidente che, se uno può contare solo su un normale stipendio, fa molta fatica». In città ha fatto scalpore un annuncio di affitto che in poche ore ha superato le 1.250 visualizzazioni, oltre 50 mail di richiesta informazioni e più di 60 telefonate.

Diego Zanella, contitolare dell’agenzia 5Stelle: «Forse si sarebbe dovuto pensare da subito ad aprire studentati, visto quanto si è spinto affinché le facoltà universitarie potessero attrarre studenti anche a Vicenza».

A dare un quadro concreto di cosa significhi cercare casa a Vicenza pensa l’altro contitolare dell’agenzia 5Stelle, Sabrina Billato: «In città – dice -, gli affitti di un bicamere variano dai 700 ai 1.000 euro, a seconda se la zona e semi centrale o centrale. Un mini, il che significa camera, bagno e cucinotto, dai 500 ai 600 euro. Ovviamente senza contare le bollette. È evidente che, se uno può contare solo su

un normale stipendio, fa molta fatica. Ciò nonostante, non si fa tempo a mettere un annuncio nel nostro sito, che entro un paio d’ore hanno già chiamato decine di persone, supplicando di fermarlo a loro nome, a volte senza nemmeno vedere di che cosa si tratta. Noi riceviamo mediamente circa una cinquantina di richieste di affitto al mese, ma purtroppo la risposta è sempre la stessa: la richiameremo se si dovesse liberare qualcosa». A questo proposito ha fatto scalpore, recentemente, un annuncio immobiliare dell’agenzia in cui lavora la stessa presidente provinciale degli agenti immobiliari Fimaa-Confcommercio Vicenza Elena Costa (vedi articolo in queste stesse pagine), che in poche ore ha superato le 1.250

visualizzazioni, oltre 50 mail di richiesta informazioni e oltre 60 telefonate, e non si trattava certo di una reggia: 35 metri quadrati, bagno cieco, una camera, niente terrazzo, né tanto meno garage. «Eppure – dice Costa – ce lo hanno chiesto anche coppie e famiglie con figli, in cerca disperatamente di una sistemazione. Questo dimostra che quando si parla di emergenza non si sta esagerando: è un problema che in qualche modo deve essere risolto, anche se tempo ci vorranno anni». mdv

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Pronto per la prossima estate il nuovo parcheggio di fronte all’ospedale

Sono iniziati i lavori di rifacimento di uno dei due parcheggi situati di fronte all’entrata principale dell’ospedale San Bortolo e più precisamente il “Rodolfi Nord”, che è stato chiuso e lo sarà per almeno tre mesi, fino all’estate. Si tratta di circa 150 posti auto che vengono a mancare, che sommati a quelli del park San Francesco, che dà accesso al retro dell’ospedale, ora riservato esclusivamente ai dipendenti Usl, porta il totale a oltre 250 stalli in meno. Una cifra considerevole se si pensa all’afflusso quotidiano che il San Bortolo richiama e un bel problema per chi è anziano o ha difficoltà di deambulazione, che si trova costretto, se non ha la fortuna di trovare un posto nel parcheggio “gemello” a lato, il “Rodolfi Sud”, adiacente al Parco Querini, a deviare sui park alternativi di via Fratelli Bandiera, viale D’Alviano e quello di interscambio di viale Cricoli, situato all’altezza del rondò della Marosticana.

interfaccia multilingue, assistenza vocale da remoto e sistema di pagamento POS contactless. Al fine di aumentare la sicurezza, verranno predisposti anche nuovi impianti di illuminazione e verrà installato un sistema di videosorveglianza con telecon-

trollo da remoto. Sarà, inoltre, completamente rifatta l’asfaltatura, così come gli stalli, le aiuole, le alberature e i marciapiedi. Una volta completati i lavori del parcheggio Rodolfi Nord, sarà la volta della parte Sud. Mauro Della Valle

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Proprio per facilitare l’accesso ospedaliero è stato attivato un nuovo servizio di collegamento veloce tra l’ospedale San Bortolo e il park Cricoli, grazie ad una modifica al percorso della linea 30 CentroBus i cui bus navetta “allungano” il precedente percorso proseguendo fino alla nuova fermata appositamente realizzata all’interno dell’ospedale, nei pressi dell’ingresso principale. Con queste modalità, il tempo di collegamento tra il park Cricoli e l’ingresso dell’ospedale è di circa 5-6 minuti, mentre per tutta la mattina e in alcune fasce orarie del pomeriggio la frequenza è ogni 12 minuti, dunque tale da garantire attese minime. Il rinnovato parcheggio sarà dotato di impianti di automazione a sbarra, con l’integrazione di sistemi di pagamento con carte di debito e credito, oltre all’implementazione del Telepass e del sistema di lettura targhe. L’area verrà dotata di prese di ricarica per auto elettriche, con un sistema di pagamento integrato che consentirà l’utilizzo di un ticket unico per sosta e ricarica. La nuova cassa automatica sarà equipaggiata con

Nel quartiere di Laghetto sorgerà una nuova Rsa

La struttura, di 120 posti, confermata dall’accordo firmato nei giorni scorsi tra Regione Veneto, Comune e Ipab di Vicenza

Grazie al rinnovo dell’Accordo tra Regione Veneto, Comune e Ipab di Vicenza (approvato anche in Consiglio comunale), nel quartiere di Laghetto sorgerà nei prossimi

anni una nuova struttura per anziani da 120 posti letto. La Regione ha infatti confermato il contributo già disposto in passato di 5,3 milioni di euro, che non saranno tuttavia sufficienti, come ha chiarito il presidente di Ipab di Vicenza, Achille Variati, per la realizzazione della nuova Rsa. Il fabbisogno complessivo stimato per realizzare la struttura è stato calcolato in circa 15 milioni di euro. L’Ipab di Vicenza gestisce attualmente 541 posti letto per non autosufficienti, ma nell’Ulss 8 Berica ci sono mille gli anziani in lista d’attesa per un posto.

L’accordo. Nel 2024 sono stati oltre 2300 i giovanissimi pazienti seguiti dalla Neuropsichiatria infantile

L’Ulss 8 potenzia il servizio di assistenza psicologica per bambini e adolescenti

G

razie ad un accordo con Vicenza For Children Aps e con il sostegno della Fondazione Emanuela, Luigi e Maria Dalla Vecchia onlus, per un finanziamento complessivo da parte di questi due soggetti di 240 mila euro, l’Ulss Berica riuscirà a potenziare le attività di assistenza psicologica per bambini e adolescenti.

Si tratta di un servizio che ha visto impennare il numero delle richieste di aiuto da parte delle famiglie nel post pandemia. Nel 2024 sono stati 2.359 i pazienti seguiti dalla Neuropsichiatria Infantile territoriale (di cui 1.110 nuovi pazienti), con varie tipologie di disturbi del neurosviluppo e psicopatologi, per un totale di 12.289 prestazioni. A questi numeri si aggiunge l’attività ospedaliera della Neuropsichiatria Infantile, con 83 ricoveri lo scorso anno e oltre 100 consulenze neuropsichiatriche infantili per altri reparti Ospedalieri.

ospedale e territorio. Il tutto con una maggiore facilità di accesso (anche fisica) per la popolazione grazie alla possibilità - prevista nella convenzione - di svolgere le attività di supporto psicologico su più sedi, in entrambi i Distretti: a Vicenza presso la sede della Neuropsichiatria Infantile a San Felice e presso la sede del Polo Bridge in Contrà Apolloni, e nell’Ovest Vicentino presso la sede di Montecchio Maggiore della Neuropsichiatria Infantile.

Tra le problematiche più frequenti si segnalano i disturbi della regolazione emotiva e comportamentale, disturbi d’ansia e disturbi del neurosviluppo. In particolare, dopo la pandemia, si è evidenziato un incremento dei disturbi internalizzanti, quali: il ritiro sociale e scolare, i disturbi dell’umore, i disturbi del comportamento alimentare e i disturbi dello spettro ansioso.

L’ex sindaco Francesco Rucco si candida per le regionali

La voce circolava in città da mesi e i molti comunicati stampa sui fatti della città emessi in questi mesi a firma Francesco Rucco non hanno fatto altro che confermare quanto è stato ufficializzato, dal segretario cittadino del partito di Fratelli d’Italia, Alessandro Benigno, che ha lanciato la candidatura dell’ex sindaco di Vicenza per le prossime elezioni regionali.

L’iniziativa, che avrà durata biennale prevede il reclutamen-

Epilogo abbastanza scontato dopo l’abbandono da parte di Rucco delle “vesti” di civico mantenute per tutto il mandato e fino all’elezione nel rinnovato consiglio comunale. L’ulteriore passaggio verso la fine dello scorso anno in Fratelli d’Italia di buona parte dei componenti della sua lista civica presente in Consiglio comunale aveva già fatto intuire quanto poi accaduto.

to di 5 ulteriori psicologi dell’età evolutiva che svolgeranno la propria attività in sinergia con la Neuropsichiatria Infantile dell’Ulss Berica, andando così a rafforzare la continuità dell’assistenza tra

Per Alberto Girardi e Giovanni Sandrini, rispettivamente presidente dell’associazione Vicenza for Children (Aps) e della Fondazione Emanuela, Luigi e Maria Dalla Vecchia Onlus, la firma di questa nuova convenzione rappresenta «Una nuova responsabilità, ma anche grande soddisfazione e una gioia che riempie il cuore. Nel 2022 siamo subentrati come capofila del Polo Bridge –aggiunge Girardi -: esperienza che ci consente ora di condividere con la Fondazione Dalla Vecchia e con l’Usl ulteriori progetti».

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Il record. Nel 2024 sono state richieste oltre 20 miloni e 100 mila ore

Cisl: la provincia di Vicenza prima in Veneto per ore di cassa integrazione

F

ino a non molto tempo fa la provincia di Vicenza segnava record per il Pil ed esportazione pro capite, ora è protagonista di un record negativo: il ricorso ad oltre 20 milioni e mezzo cassa integrazione guadagni (Cig), richieste nell’arco del 2024. A preoccupare è il fatto che Verona e Padova scontano la metà del monte ore autorizzato per Vicenza e che Treviso, il cui tessuto industriale è simile a quello vicentino, si sia fermata a 15 milioni di ore.

«Le situazioni di crisi si sono viste fin da inizio anno – sottolinea Raffaele Consiglio, segretario provinciale della Cisl che ha condotto l’indagine-, tant’è che già a gennaio si erano superate le 1.600 ore e pur con qualche oscillazione, il livello si è mantenuto elevato nel corso di tutto il 2024. Sorprende, a consuntivo, che la provincia di Vicenza risulti essere seconda in Italia, dietro solo a Torino per ore di Cig autorizzate». Escluso il periodo Covid (2020/2021), si tratta del più alto numero registrato dal 2010 ad oggi.

«I dati sulla Cig – sottolinea Consiglio -, racchiudono diversi elementi di criticità e dimostrano che la crisi è diffusa e coinvolge, oltre al manifatturiero, anche

altre produzioni strategiche che fino a oggi hanno rappresentato un punto di forza del nostro sistema produttivo». In effetti, scorrendo dati e tabelle, la manifattura evidenzia un balzo in avanti a oltre 20 milioni e 100 mila ore, rispetto ai poco più di 13 milioni e mezzo del ‘23. Più in dettaglio, tra i settori che hanno fatto più ricorso alla Cig nel 2024: al primo posto meccanica (10.644.808, contro 6.232.113 del 2023); tessile (1.494.296 contro 594.141 del 2023); metallurgia (+ 680 mila); abbigliamento (+ 370 mila); pelli, cuoio e calzature (+ 67.500); chimica (+ 40 mila). «Questa crisi non è solo

congiunturale, ma strutturale – conclude Consiglio - e deve essere affrontata con interventi riformatori e innovatori, agendo come sistema territoriale regionale e provinciale e non più solo a livello iper localistico su trasporti, gestione dei flussi migratori, abitazioni e molto altro ancora. Dobbiamo tornare ad essere attrattivi per i lavoratori, specie quelli con competenze e mansioni che oggi mancano, investendo nei servizi alle persone e alle imprese, nella formazione, nella sostenibilità e nella partecipazione dei lavoratori all’impresa».

Mauro Della Valle

Confartigianato Vicenza festeggia gli 80 anni dalla fondazione

Era l’immediato dopoguerra, il settembre del 1945, quando a Vicenza c’erano ancora le macerie conseguenza dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, 26 artigiani decisero che era il momento di mettersi assieme per acquistare le materie prime e come si direbbe oggi, fare massa critica. Difficilmente avrebbero immaginato che nel volgere dei decenni si sarebbe trasformata nella prima e più numerosa associazione d’Italia per numero di iscritti di tutto il sistema

Confartigianato. Primato che detiene tutt’ora, con oltre 14 mila imprese associate e 7 mila pensionati, che complessivamente portano il numero dei soci a 21 mila.

All’inizio le professioni principali erano 20, oggi i Sistemi dell’artigianato, che raggruppano più comparti, sono 11. Quasi del tutto scomparso il mondo dell’agricoltura, confluito in altre associazioni, la differenza sostanziale è costituita dal sistema moda, che negli anni ’50 rappresentava il 43,5% degli associati, mentre ora solo il 4,7. Più o meno lo stesso balzo, ma all’insù, è stato fatto dal settore casa e impiantistica che dall’1,4% di un tempo è salito oggi al 42,6% sul totale degli associati. In netta diminuzione, pur se percentualmente più limitata, il legno arredo che scende dal 15 al 4,5%, mentre in crescita sono trasporto e autoriparazione, benessere e comunicazione. Confartigianato Imprese Vicenza, come si chiama oggi, festeggerà questo traguardo con alcuni eventi (alcuni dei quali si sono già svolti), che si concluderanno con l’assemblea pubblica a fine anno, ma è stato annunciato un evento a giugno in piazza dei Signori aperto anche alla cittadinanza.

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Eonomia. Obiettivo: richiamare, un turismo nazionale e internazionale che possa crescere di circa il 10% l’anno

Costituita in Camera di Commercio

la Consulta per il Turismo

Vicenza, spesso trascurata dal turismo rispetto a Verona e Padova, punta ora a unire i vari territori per attrarre turisti. Con l’istituzione della Consulta per il turismo e investimenti mirati, si prevede un aumento annuale del 10% degli arrivi, puntando su un’offerta unitaria che valorizzi la diversità della provincia.

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Vicenza dal punto di vista turistico è sempre stata una sorta di Cenerentola, schiacciata tra Verona e Padova, considerato che Venezia è un “unicum” che fa corsa a sé. Per anni, per non dire decenni, si è cercato di fare sistema, ma in un territorio come quello vicentino che può contare su vere e proprie città d’arte come Bassano e Marostica, oppure su paesaggi come i Colli Berici che si distendono fino alla provincia di Padova, per non parlare del turismo montano, estivo e invernale, con l’Altopiano dei Sette Comuni, alla fine ognuno è andato per proprio conto. Che questa sia una strategia che al giorno d’oggi non può più funzionare lo hanno capito un po’ tutti, perfino gli amministratori dei territori più campanilistici.

Per questo motivo non si è esitato a definire storica la nascita, in Camera di commercio a Vicenza, della Consulta per il turismo che vede riuniti la Provincia, e le Organizzazioni della destinazione turistica (Ogd) “Montagna Veneta”, “Pedemontana Veneta e Colli”, “Terre Vicentine”, oltre allo stesso Ente Camerale, che farà da capofila e che stanzierà, per l’anno in corso, 200 mila euro, che verranno integrati da altri 60 mila

messi a disposizione dalla Provincia e da 5 mila euro ciascuno dalle Ogd beriche.

Sono ormai 10 anni che la Camera di commercio ha compiti specifici in questa materia, tanto che negli ultimi tre anni ha stanziato quasi due milioni di euro con ricadute sul territorio di circa 5 milioni.

Nel 2024 l’intera provincia di Vicenza ha registrato oltre 880 mila arrivi e più di 2 milioni e 300 mila presenze rispetto allo stesso periodo del 2023, il che si traduce in un aumento del 3,5% negli arrivi e del 2,6% nelle presenze (Fonte Sistar, Regione Veneto). Su queste percentuali incide in maniera determinante l’appeal dell’Altopiano di Asiago, che in termini numerici “pesa” per un quarto delle presenze totali, con una quota che sfiora il 44% del totale delle presenze in provincia nel solo mese di agosto. Nel computo totale gli italiani, provenienti in buona parte dalle regioni del Nord, rappresentano la maggior parte di arrivi e presenze, con un’incidenza che oscilla fra il 60 e il 65. Da registrare anche il balzo in avanti del turismo straniero che, pur essendo minoritario rispetto a quello nazionale vede, tra gli arrivi, in testa i tede-

schi, seguiti da cinesi e statunitensi. Fra le presenze top troviamo ancora Stati Uniti, Germania e Francia. Tra gli obiettivi che si prepone la Consulta, oltre ad ottimizzare le risorse evitando le frammentazioni, rinforzare il legame pubblico/ privato, valorizzare le diversità presentandosi con un’unica offerta, quello di richiamare, nell’arco di un quinquennio, un turismo nazionale e internazionale che possa crescere mediamente di circa il 10% l’anno. Mauro Della Valle

“Io non mi gioco”: la campagna dell’Ulss 8 sul gioco d’azzardo

Si chiuderà a metà aprile la campagna di sensibilizzazione

“Io non mi gioco”, promossa dal SerD (Servizio per le dipendenze) dell’Ulss 8 Berica contro i pericoli del gioco d’azzardo. Tra i materiali distribuiti c’è un test titolato: “Pensando agli ultimi 12 mesi diresti che…”. Nove domande, con relativi punteggi utili a capire se si è giocatori non problematici, a rischio, con problemi moderati o seri. Perché uno dei problemi che coinvolge un numero considerevole di persone (ma anche famiglie e amici loro collegate), è proprio la difficoltà di percepirsi ludopatici. «C’è chi lo chiama vizio, ma è una patologia che va curata – spiega Mauro Codogno, specialista del SerD nel gioco d’azzardo patologico, che ha presentato la quarta edizione dell’iniziativa».

Il gioco d’azzardo coinvolge un po’ tutte le fasce della popolazione e dopo la pandemia in particolare i giovani e giovanissimi con il gioco online. Nel territorio di competenza dell’Ulss 8, si stima vi siano tra 1.500 e 2.000 persone con questo tipo di disturbo, ma è solo la punta dell’iceberg, perchè chi arriva ad usufruire dei servizi del Serd rappresenta solo una minima parte del fenomeno. «Capisco che questi numeri possano sembrare contenuti –sottolinea Codogno – ma per noi sono una cartina di tornasole, in quanto sappiamo bene che il 90% rimane sommerso. Ad essere coinvolte sono tutte le fasce di popolazione, ma la più rappresentata da noi è quella tra i 30 e 59 anni. Tuttavia, ci preoccupa non poco l’incremento di giovani e giovanissimi, soprattutto dal

periodo della pandemia durante il quale il gioco online ha preso sempre più piede». Dati Espad Italia - CNR, confermano che Il 45,2% degli studenti delle scuole superiori ha giocato d’azzardo on-line nell’ultimo anno (54,3% maschi e 34,9% femmine). Strumenti come lo smartphone e il tablet hanno facilitato l’accesso, questo il motivo per cui la campagna è stata promossa anche in alcune scuole superiori di II grado a Vicenza, Valdagno e Noventa. Moltissimi gli appuntamenti e le attività di comunicazione, con l’obiettivo di sensibilizzare nei confronti di un fenomeno il cui giro d’affari, a livello nazionale sfiora i 150 miliardi di euro. È attivo un indirizzo e-mail dedicato per contattare gli specialisti del SerD: iononmigioco@aulss8.veneto.it. mdv

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Musica. L’artista vicentino si racconta offrendo uno scorcio del suo mondo creativo che intreccia natura e tradizioni

Giovanni Bonato: un tuffo nella mente del compositore

Sarà Walter Veltroni l’oratore ufficiale delle celebrazioni del 25 aprile in piazza dei Signori

U na musica che si nutre di paesaggi naturali, letteratura e tradizioni popolari. È questo il fil rouge che ispira la produzione artistica di Giovanni Bonato, compositore di Schio e docente al Conservatorio Pollini di Padova. Ma nella sua vita la musica è sempre stata presente grazie alla figura del padre, fonte di ispirazione artistica e umana. “Mio padre ha vissuto gli anni della guerra in prima persona e fu anche imprigionato. Un’esperienza devastante che l’ha segnato profondamente. E la sua ancora di salvezza è stata proprio la musica.” racconta Giovanni “Era un organista in parrocchia e componeva anche le messe da eseguire con il coro. Quando eravamo piccoli, io e i miei fratelli lo sentivamo provare e spesso si cantava tutti insieme”. Una figura fondamentale, ma che lo lasciò troppo presto. “Avevo 14 anni quando mio padre è venuto a mancare. Dopo la sua morte ho sentito la forte esigenza di avvicinarmi alla musica e ho iniziato a studiare pianoforte. Pochi anni dopo sono entrato in Conservatorio al corso di composizione, in cui mi sono formato con la scuola di Giacomo Manzoni. Nel lontano 1986 mi sono diplomato”. Da allora il suo fuoco creativo non è mai venuto meno, portandolo ad affermarsi sulla scena internazionale con brani di musica cameristica, vocale e sinfonica. A guidare il suo processo creativo è soprattutto la natura: “Frequento molto la montagna, i boschi in particolare. Come molti compositori mi ispiro ai suoni naturali, dal canto degli uccelli al soffio del vento. Ciò che mi interessa cogliere è soprattutto l’evoluzione di questi elementi nel loro manifestarsi in natura come ad esempio una nuvola che nasce in cielo e poi si trasforma. Amo molto anche gli strumenti ad arco e a percussione, che mi affascinano per la loro capacità di espansione sonora”. Ma un brano musicale può nascere anche nel caos della vita cittadina: “Spesso propongo ai

miei studenti un esercizio molto utile per lo sviluppo della consapevolezza sonora, basato sul metodo del compositore Murray Schafer. Per cinque minuti li invito a monitorare i suoni percepiti in un contesto urbano, come ad esempio una piazza. I risultatisono sorprendenti: ognuno di loro coglie aspetti molto diversi perché il nostro orecchio seleziona i suoni in base alla sensibilità e al background esperienziale. Da questo tipo di ascolto personalizzato nascono partiture particolari, originate da ciò che

comunemente chiamiamo rumore”.

La ricchezza di spunti che ispira l’universo compositivo di Bonato si estende anche alla letteratura: “Uno dei lavori che mi ha dato maggiore soddisfazione è “Dar Gaist ist heute kemmet”, ispirato a un testo in lingua cimbrica, antico dialetto tedesco che si parlava nell’Alto vicentino. Il brano è permeato di citazioni appartenenti a questa cultura millenaria, con riferimenti a temi popolari cantati anche nella Grande Rogazione di Asiago, la manifestazione

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primaverile che ogni anno anima l’Altopiano dei Sette Comuni.Il brano nasce proprio dalla volontà di rendere omaggio a questo affascinante mondo popolare che sta ormai tramontando”. Ed è ancora una volta la natura il filo conduttore: “Dar Gaist ist heute kemmet è un brano pieno di primavera, che celebra lo spirito della Pentecoste visto con gli occhi degli animali. Vero protagonista dell’opera è il violoncello, assimilato a un insetto che esplora il micromondo del prato”.

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Quest’anno l’oratore ufficiale della cerimonia del 25 aprile in piazza dei Signori a Vicenza sarà Walter Veltroni, politico di lungo corso, giornalista e regista.

L’annuncio viene dal sindaco Giacomo Possamai che proprio oggi ha incontrato Veltroni a Roma per chiedergli la disponibilità a intervenire alla commemorazione vicentina. «Sarà un onore - commenta il sindaco Possamai - avere Walter Veltroni come oratore ufficiale a Vicenza proprio nell’ottantesimo dalla Liberazione. Oggi, incontrandolo a Roma per chiedergli di persona la disponibilità ad essere con noi il 25

aprile, gli ho raccontato quanto la nostra città tenga alla Festa della Liberazione. Vicenza è l’unica città italiana ad avere la propria bandiera decorata con due medaglie d’oro al valor militare: la prima assegnata nel 1866 dal re Vittorio Emanuele II per la difesa che i vicentini opposero agli austriaci nella battaglia del 10 giugno 1848; la seconda concessa nel 1994 dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per l’attività di resistenza partigiana nella seconda guerra mondiale.

In una città che ha dato così tanto nella lotta contro il nazifascismo – prosegue il sindaco - abbiamo una responsabilità in più nel celebrare degnamente questo anniversario. Abbiamo ancora tutti negli occhi e nel cuore il 25 aprile dell’anno scorso, quando ci siamo emozionati ascoltando le straordinarie parole dell’ex sindaco Giorgio Sala, in una piazza strapiena di cittadine e cittadini.

Quest’anno vogliamo che la Festa della Liberazione sia ancora di più una festa di popolo, un momento collettivo di memoria e di riflessione, in cui trovarci davvero tutte e tutti insieme nella nostra piazza più importante».

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Iguacel Sànchez: dalla Spagna alla Romania

La ballerina poliglotta che ama la cultura

Iguacel Sánchez, ballerina e coreografa spagnola, racconta la sua carriera e la nascita del progetto “Ballet Plus Traditional”. Unisce il balletto alle danze tradizionali per celebrare l’identità culturale, creando esperienze artistiche coinvolgenti.

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Dalla Spagna alla Romania: Iguacel Sánchez, ballerina e coreografa internazionale, dà vita a “Ballet Plus Traditional”. La seconda arte? È ora di riportarla nella nostra quotidianità. La ballerina spagnola Iguacel Sánchez si racconta in italiano (una delle cinque lingue da lei parlate tra cui il romeno), e condivide alcuni dei momenti più significativi della sua carriera artistica.

Iguacel Sánchez nasce a Barcellona nel luglio del 1991, una storia già scritta: la mamma è pianista e mezzosoprano al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, il papà è fotografo. Le basiper un futuro dedicato all’arte sono solide, e si manifestano nella precoce passione che Iguacel nutre verso il balletto.

A che età hai iniziato a danzare? E cosa ti ha spinto?

“A casa la musica ha sempre accompagnato le mie giornate. Mamma era solita provare qualche pezzo per le sue esibizioni, e appartengo forse all’ultima generazione che ha avuto il piacere di conoscere un vinile senza pregiudizi. A due anni mi sono ammalata e ho trascorso più tempo del necessario davanti alla televisione. Fu allora che mi innamorai del balletto, quando vidi il “Lago dei Cigni” interpretato da Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn. Dopo questa prima esperienza sviluppai subito un’incredibile sensibilità e capii che quella era la mia strada. A partire dai quattro anni i miei genitori mi iscrissero a un corso di danza classica e da lì in poi fu solo un crescendo di emozioni”.

Ad oggi vivere di arte non è per i deboli di cuore, cosa ti spinge a proseguire questo percorso?

“Non ho mai concepito una vita senza la danza. Come non sono mai riuscita a concepire una vita senza arte e il desiderio di esprimermi attraverso essa: imparare nuove coreografie, allestire spettacoli o semplicemente nascondermi dietro un personaggio grazie al trucco. È la mia ragione di vita. Quando ballo non vedo i sacrifici o le ore spese in sala a riprovare centinaia di volte un passo. Vedo solo il motivo per cui continuo a lottare per la mia vita e a godere della mia gioia”.

Oltre a esibirti sei insegnante, c’è qualcosa che l’insegnamento ti ha fatto scoprire che prima non conoscevi, e hai potuto poi mettere sul palco?

“Sì, insegnare aiuta notevolmente a fare un ripasso delle basi della danza classica, ad avere cura di ogni movimento e trarre ispirazione dalla diversità che ogni allievo può offrire. Ognuno di loro ha un approccio unico e inimitabile che porta a concretizzare sul palco il desiderio di ballare con la stessa innocenza e intensità del primo giorno. Niente è appagante quanto vedere una passione fresca e incontaminata dal giudizio esterno”.

Qual è il ruolo che hai interpretato a cui ti senti più vicina e perché?

“Sinceramente non ho mai avuto un ruolo preferito. Ogni ruolo ha saputo insegnarmi qualcosa e farmi avvicinare a chi sono veramente. Se dovessi scegliere, ho sempre preferito personaggi con una forte carica drammatica o comica: personaggi che hanno una storia, un vissuto e non si piegano ad un’unica interpretazione. Mi identifico spesso in donne forti, con grande

personalità e profondità d’animo, pronte a mettersi in gioco quando nessuno sembra credere in loro. La dedizione che riservo a un ruolo è sempre altissima, potrei dire che il livello di coinvolgimento emotivo dipende molto da quanto la musica ispiri il mio stato d’animo del momento. La danza rimane il motore che muove tutto”.

Attualmente hai nuovi progetti in mente?

“Dal maggio del 2024 uno dei progetti che più mi appassiona è la nascita di “Ballet Plus Traditional” un’organizzazione di spettacoli che celebra l’identità culturale tramite danze tradizionali del proprio paese unite alle basi fondamentali del balletto. Tutto parte dalla società artistica “Grandart” sotto la direzione di Sebastian Pascale con cui ho consolidato un sodalizio artistico. “Ballet Plus Traditional” vuole stupire e avvicinare le persone per la nostra iniziativa di integrare musica dal vivo, con esibizioni ballate, realizzando un’esperienza unicae totalizzante sotto ogni punto di vista”.

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Il personaggio. “Voglio riportare la seconda arte nella nostra quotidianità”

Iguacel

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La ballerina poliglotta che ama la cultura

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Rugby. L’atleta dopo una vita al Petrarca ha sposato la causa dei biancorossi e

ha trovato la felicità

Federico Trambaiolo: il guerriero dei Rangers Rugby Vicenza

Classe ‘98, ha fatto tutta la trafila nelle giovanili del Petrarca. Dopo una vita in bianconero, però, è arrivata la decisione di vestire il biancorosso dei Rangers Vicenza con cui ha ottenuto la storica promozione in Serie A Elite

Federico Trambaiolo è un nome che sta iniziando a farsi conoscere nel panorama del rugby italiano. Classe 1998, da tre anni ha sposato la causa dei Rangers Rugby Vicenza. Tutto, però, è partito da Padova e dal Petrarca: “Qui ho fatto tutta la trafila giovanile. Sognavo da bambino di debuttare con la maglia della prima squadra, ma non ho avuto l’occasione. Lasciare la mia città è stato difficile, era la mia famiglia. Nel mio cuore porterò sempre la vittoria dello Scudetto Under 18”. Ma il momento della svolta arriva con la proposta dei biancorossi: “Era il momento giusto per cambiare. Volevo avere con-

tinuità e Vicenza ha puntato su di me. Il direttore Rampazzo mi ha voluto e abbiamo trovato un accordo”. Il primo anno si rivela un trionfo, con vittoria del campionato di Serie A. “È stata un’annata storica. Abbiamo raggiunto la finale, dove eravamo sotto 12-3 a fine primo tempo. Poi abbiamo fatto una rimonta clamorosa e ce l’abbiamo fatta. È stato un momento indimenticabile, siamo entrati nella storia della società raggiungendo per la prima volta la Serie A Elite”, ricorda con orgoglio Trambaiolo.

Tuttavia, il primo anno tra le big è stato deludente, con il club che si è salvato grazie al con-

gelamento delle retrocessioni. “Abbiamo avuto delle difficoltà. Ci mancava l’esperienza adatta e non avevamo una rosa abbastanza profonda. Ma abbiamo avuto una seconda chance”, spiega Federico. In questa annata la situazione è cambiata. Il club ha lavorato duramente sul mercato, le strutture sono migliorate e lo staff tecnico ha alzato il proprio livello. “Siamo riusciti a stare al passo con le altre squadre. La seconda fase del campionato ci ha visti avere un calo, ma è normale. Personalmente sono soddisfatto. Ho giocato più di 1000 minuti. Ho lavorato con costanza e coach Cavinato ha sempre creduto in me”. La squadra ha vissuto alcuni momenti indimenticabili. “Le due vittorie contro Colorno e Mogliano, entrambe in casa nostra, sono state emozionanti. Ci hanno dato una grande carica”. Federico, un guerriero e un lottatore, è

un pilastro della terza linea: “Mi piace il contatto fisico, il placcaggio mi esalta. Gioco per il meglio della squadra”. Il grande sogno è quello di arrivare in alto: “Giocare con una franchigia come le Zebre o il Benetton sarebbe incredibile. Poi la Nazionale...”. Il padovano non si ferma al rugby. Laureato in Scienze Motorie, ha le idee chiare per il fu-

turo: “L’ambito sportivo rimarrà sempre nella mia vita. Mi affascina la posturologia. Mi piacerebbe approfondire quest’area e aprire uno studio tutto mio”. Federico Trambaiolo e il coraggio di cambiare dopo una vita tutta padovana. Oggi è il guerriero di Vicenza e non vuole smettere di scrivere le pagine della sua storia di rivalsa. Stefano Parpajola

Inizia la nuova era del Vicenza Hockey: arriva la Coppa Italia al primo anno di Serie A

Una vittoria che resterà nella storia. Il Vicenza Hockey ha conquistato la Coppa Italia 2024/2025 nella Serie A Senior maschile, trionfando per 5-3 in finale contro l’HC Milano, in un match avvincente e combattuto fino all’ultimo minuto. C’è da considerare che si tratta del primo anno della squadra nella massima competizione italiana di hockey. Il nuovo progetto sportivo nasce, infatti, due anni fa in seguito alla scissione societaria dei Diavoli Vicenza. Nella prima stagione erano arrivate la vittoria di Serie B e Coppa Italia. Andrea Delfino è stato uno degli assoluti protagonisti della gara; il bomber torinese ha realizzato uno strabiliante poker che ha regalato la vittoria ai suoi; l’attaccante si è portato inoltre a casa i trofei di Mvp e Best scorrer della categoria Senior Man: “Penso che sia stata una bella partita da vedere, sicuramente anche da giocare. La squadra ha dimostrato una concentrazione impeccabile e una grande determinazione,

soprattutto nel momento di difficoltà, quando tutto poteva prendere una piega negativa. Abbiamo vinto meritatamente. Siamo felici, era un nostro obiettivo”. Nei giorni successivi alla festa c’è stata un’altra grande soddisfazione per la società berica: il trofeo della Coppa vinta è stato portato in Sala Stucchi a Palazzo Trissino, dove la squadra è stata ricevuta dall’assessore allo sport Leone Zilio, che ha espresso le sue congratulazioni: una giornata di grande lustro per la nuova realtà hockeistica. Nel corso dell’incontro, poi, la società ha omaggiato l’assessore con una maglia personalizzata, con il numero 11, simbolo del primo trofeo vinto dal Vicenza Hockey nel suo primo anno tra le big. Una nuova realtà è protagonista a Vicenza. Un inizio scintillante, che ha bruciato le tappe. Dal double promozione e Coppa al primo anno, alla prima storica Coppa Italia. Ora, da queste parti, non c’è nessuna voglia di fermarsi. (s.p.)

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Federico Trambaiolo, @foto Marco Basso

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Il conto alla rovescia

Se Zaia non sarà della partita, come appare molto probabile, gli scenari nella nostra regione muteranno in modo estremamente significativo perché il buon Luca in questi quindici anni, oltre ad essere alla guida di una delle più importanti regioni italiane, si è, nella sostanza e ancora di più nel percepito, immedesimato con il suo territorio e viceversa.

In buona sostanza il volto, il modo di pensare e quello di sentirsi parte del Veneto in questi anni è stato Luca Zaia come ha dimostrato la percentuale record con la quale

è stato rieletto nel 2020: un 77% che indica come al di là dell’orientamento politico e persino del giudizio amministrativi i Veneti, in modo trasversale, si sono riconosciuti nel Presidente.

Questo cambio epocale ovviamente si incrocia con l’incremento esponenziale del consenso politico di Fratelli d’Italia che, non a caso, chiede per uno dei suoi la presidenza del Veneto. E qui volano gli stracci: per la Lega il Veneto rappresenta la linea del Piave che non può essere valicata e ancora meno sfondata a forza. Le armi sono affilate e le prossime settimane ci diranno chi la spunterà. Sul versante opposto il centrosinistra dallo scorso luglio

ha definito il perimetro della propria coalizione, anche questo caso una bella novità visto che nelle tornate precedenti il campo non era poi così largo – questa volta va, per semplificare, da Italia Viva al Movimento 5Stelle – e soprattutto non era stato definito con così tanto anticipo. Basterà per essere maggiormente competitivi rispetto allo striminzito 15,7% incassato cinque anni fa da Arturo Lorenzoni? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal candidato Presidente che saranno in grado di mettere in campo e che, ancora, non si vede all’orizzonte proprio come accade nel centrodestra anche se per ragioni diametralmente opposte.

Il caso. Zaia coglie subito la palla al balzo e sottolinea anche il risparmio economico

Elezioni a primavera 2026, arriva l’assist di Piantedosi: “Le Regioni hanno autonomia”

Elezioni regionali, si riaffaccia l’ipotesi di elezioni nella primavera 2026, anziché alla scadenza autunnale di quest’anno come ormai sembrava ormai assodato. A sparigliare le carte è stato nientemeno che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, da Venezia, con Zaia a fianco. “Le Regioni hanno

tiva regionale preveda una “finestra” per le elezioni in primavera. “Adesso è necessario verificare se questa norma regionale sia in linea con la legislazione nazionale”, ha aggiunto Piantedosi, specificando che, nel caso di divergenze, sarà la normativa nazionale a prevalere. In ogni caso, la possibilità di tenere

piena autonomia sulla data delle elezioni”, ha dichiarato il ministro confermando che la normativa regionale può stabilire il periodo del voto, anche se è necessario un allineamento con la legislazione nazionale. Ma na anche sottolineato che tutte le Regioni godono di piena autonomia nella determinazione della data delle proprie elezioni. E infatti lo stesso Zaia aveva recentemente messo in evidenza come la norma-

elezioni primaverili rimane un’opzione valida, purché vi sia un allineamento tra le disposizioni regionali e quelle nazionali.

Dal canto suo Zaia ha ribadito che sarebbe preferibile svolgere le prossime elezioni regionali nella primavera del 2026 anziché in autunno. Secondo il governatore veneto la scelta della primavera comporterebbe un notevole risparmio economico, considerato le elezioni

per gli altri enti locali, come il Comune di Venezia, sono già in calendario per maggio 2026.

“La primavera sarebbe la soluzione migliore, visto che consentirebbe di risparmiare molti milioni di euro”, ha sottolineato il presidente del Veneto, evidenziando la differenza tra la legge regionale del Veneto, che prevede una sola convo-

cazione elettorale primaverile, e la prassi consolidata che indica l’autunno come termine naturale per il voto, coincidente con la scadenza quinquennale.

Zaia ha aggiunto che l’amministrazione sta attualmente compiendo le verifiche giuridiche necessarie per chiarire quale sia la normativa prevalente e determinare la data

definitiva delle elezioni. “Fino a tre mesi prima, possiamo ancora decidere. Se la convocazione sarà autunnale, il termine ultimo per il voto è tra il 25 e il 23 novembre”, ha concluso il presidente. Considerazioni che ora potrebbero fare breccia e rafforzare il “partito” che vuole andare al voto non prima del 2026.

Il caso. Il Pd insorge, Camani: “Basta giocare con la democrazia”
Sulla data del voto è già battaglia politica, Martella attacca: “Il Veneto non è vostro”

“Le elezioni regionali si tengono ogni cinque anni. Punto. Non lo dice il PD, lo dice la legge”, afferma il senatore Andrea Martella. Il segretario regionale del Partito Democratico critica duramente Piantedosi e Zaia, accusandoli di voler piegare le regole per posticipare il voto. “È clamoroso che si voglia riaprire una discussione che dovrebbe essere chiusa da tempo. E subito Zaia coglie la palla al balzo per rilanciare l’idea di uno slittamento delle elezioni al prossimo anno, con il solito ‘approfondimento giuridico’ utile solo a guadagnare altri mesi di potere”.

Il riferimento è alla proposta, già avanzata in passato, di posticipare il voto oltre la scadenza naturale della legislatura, sulla base di un’interpretazione normativa controversa. Una strategia che per il Partito Democratico avrebbe il solo scopo di

prolungare artificialmente il mandato della giunta uscente.

Martella respinge con forza anche il richiamo alla consuetudine del voto in primavera. “Nel 2020 si votò in autunno solo per l’emergenza Covid, un fatto eccezionale. Oggi non c’è alcuna emergenza, né sanitaria né giuridica, che giustifichi uno slittamento. Solo l’ostinazione di una classe dirigente che, dopo trent’anni di governo ininterrotto, non vuole lasciare il potere. Ma prorogare artificialmente una legislatura di sette-otto mesi, senza alcuna base normativa, è uno schiaffo alla democrazia”.

Il senatore dem sottolinea come la vera priorità dovrebbe essere un cambio di guida per affrontare i problemi concreti della Regione. “Zaia pensa solo a restare in carica qualche mese in più, mentre il Veneto affronta emergenze gravi: la crisi della

sanità pubblica, il caro vita, la fuga dei giovani, i dazi che minacciano le imprese, l’emergenza abitativa. Serve un nuovo governo regionale, con una visione nuova, energie nuove e una classe dirigente all’altezza delle sfide del presente. Il Veneto non è una proprietà privata”.

Per Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, “sarebbe illegittimo se Zaia, sulla base di una presunta autonomia decisionale, e senza alcuna buona ragione, non dovesse sciogliere il Consiglio regionale nei tempi previsti dalla legge. Basta giocare con la democrazia”.

“Qui si gioca con i diritti dei cittadini”, aggiunge il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Il centrodestra spinge per un rinvio delle consultazioni per provare a sistemare i conflitti interni, sempre più evidenti”.

Il governatore Luca Zaia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi

Il Veneto supera i 73 milioni di presenze

“I l 2024 segna un altro anno di crescita, consolidando il primato della nostra regione nel panorama turistico italiano con un incremento del 3,3 per cento negli arrivi e del 2,2 per cento nelle presenze, che superano i 73 milioni. Di fatto, siamo la destinazione di riferimento per i viaggiatori internazionali, con un aumento significativo della quota straniera. Ma siamo anche una regione che cresce e innova per offrire un’esperienza capace di soddisfare sia il mercato consolidato sia la domanda di viaggiatori più sensibili al mondo legato alla sostenibilità”.

Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, ha presentato i numeri della statistica regionale, legati al comparto turistico dello scorso anno, che certificano la piena ripresa e il superamento dell’attrattività pre-pandemica, con numeri superiori a quelli del 2019 in tutte le principali tipologie di destinazione.

Le diverse aree turistiche del Veneto registrano un aumento di arrivi, con numeri in

Venturini: “Un tavolo regionale per la sicurezza degli operatori sanitari”

“È una buona notizia l’organizzazione del Tavolo regionale permanente per la prevenzione e la protezione dagli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, un passo fondamentale per garantire maggiore sicurezza ai professionisti della sanità.” – così Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annuncia la decisione della Regione Veneto di istituire questo organismo, che sarà composto da rappresentanti delle aziende sanitarie, delle associazioni di categoria e delle istituzioni regionali, con il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e proporre soluzioni concrete. Tra le sue funzioni principali vi è anche la redazione del Piano regionale per la prevenzione degli atti di violenza.

Il Piano definirà interventi concreti per ridurre i rischi nelle strutture sanitarie, mi-

gliorare la gestione degli episodi di violenza, rafforzare la formazione del personale e promuovere una cultura di prevenzione e accoglienza nei contesti ospedalieri.

Venturini ha inoltre evidenziato l’importanza di intervenire sulle criticità nei Pronto Soccorso, proponendo l’introduzione di procedure specifiche per la gestione di pazienti in stato di alterazione, spesso coinvolti in episodi di violenza. “Serve un sistema strutturato di valutazione delle condizioni psichiche dei pazienti, al pari della classificazione delle emergenze cliniche, per proteggere sia gli operatori che i cittadini” – sottolinea Venturini.

Con questa iniziativa, la Regione Veneto conferma il proprio impegno nella tutela degli operatori sanitari, mettendo in atto misure concrete per affrontare un problema sempre più urgente.

crescita per mare, città d’arte, lago e montagna. L’interesse internazionale è in continua espansione, con un incremento del 5,9 per cento negli arrivi di turisti stranieri e del 4 per cento nelle loro presenze. Al contrario, il turismo italiano segna un lieve calo (-1,5 per cento negli arrivi, -1,8 per cento nelle presenze).

Le località termali registrano un lieve rallentamento, con una diminuzione degli arrivi complessivi dello 0,1 per cento, dovuta a una flessione della domanda italiana (-1,1 per cento), non completamente compensata dall’aumento della clientela straniera (+2,9 per cento).

Tra i mercati esteri, la Germania si conferma il principale bacino turistico per il Veneto, con un incremento del 2,3 per cento negli arrivi e del 2 per cento nelle presenze, raggiungendo numeri mai così elevati. In ripresa anche il turismo cinese, che sebbene sia ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici, continua a registrare segnali positivi

“L’impegno della Regione continua a esse-

re orientato alla valorizzazione del territorio e alla promozione di un turismo sostenibile e di qualità, grazie anche al grande lavoro degli operatori del settore – prosegue Caner -. Le strutture alberghiere si confermano stabili, mentre il settore extralberghiero registra un incremento del 3,8 per cento delle presenze grazie anche all’importante lavoro di coordinamento che ci ha permesso di tracciare e regolarizzare le strutture già presenti”.

“Quello che emerge è un Veneto che non è solo mare e città d’arte, ma una regione capace di offrire esperienze autentiche in ogni stagione. La crescita delle Colline del Prosecco e dei Colli Euganei dimostra che i turisti cercano sempre più un contatto diretto con la natura, la cultura e le eccellenze enogastronomiche locali – conclude l’assessore -. Questi risultati sono il frutto di una strategia regionale che mette al centro la valorizzazione del territorio e la promozione di un turismo sostenibile e di qualità, capace di generare valore per cittadini e imprese”. (r.r.)

Eventi sportivi, contributi per associazioni e società

Ammontano a 300 mila euro i contributi per l’organizzazione e realizzazione di eventi sportivi previsti dal piano annuale per lo sport 2025 messo a punto dalla regione per sostenere la pratica sportiva in Veneto. Il bando è aperto alle associazioni e società sportive venete regolarmente iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche del Dipartimento nazionale per lo sport. Ogni società o associazione sportiva può presentare una sola domanda per un unico evento da realizzare nel 2025, il contributo coprirà fino al 70 per cento delle spese ritenute ammissibili.

“Siamo in linea con la precedente programmazione regionale in ambito sportivo, - spiega l’assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari - un lavoro che sta dando i suoi frutti in termini di sostegno

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al movimento sportivo e di attrattività per i grandi eventi dello sport, primo tra tutti l’appuntamento con i Giochi di Milano-Cortina 2026. La convinzione è che lo sport sia uno strumento privilegiato per trasmettere uno stile di vita sano oltre a validi principi educativi capaci di formare i buoni cittadini del domani. Quest’anno lo stanziamento complessivo regionale per il mondo sportivo è di 17,5 milioni di euro, di cui 930 mila per la pratica sportiva e la parte rimanente verrà spesa per l’impiantistica sportiva”.

L’evento. Confindustria Veneto Est ha proposto 59 incontri, patto con i sindaci

Sostenibilità, il Veneto fa ancora scuola:

le imprese green crescono più del doppio

I

n un’epoca di cambiamenti climatici e incertezze economiche, la sostenibilità non è più un optional, ma una necessità. E il Veneto, con le sue 470 società benefit, si conferma un modello virtuoso. I dati presentati da Confindustria Veneto Est alla settimana della sostenibilità sono inequivocabili: nel triennio 2021-2023, queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 26%, contro il 15,4% delle imprese tradizionali.

Il Move Hotel di Mogliano Veneto ha ospitato 59 incontri dedicati alle sfide e alle opportunità della transizione sostenibile per imprese, territori e comunità. L’evento ha messo al centro tematiche cruciali come ambiente, governance, sociale ed energia, con l’obiettivo di tracciare strategie concrete per un futuro più sostenibile. Giunto alla sua quarta edizione, è stato un’importante occasione di riflessione e confronto sulle sfide globali legate a clima, tecnologia ed energia,

coinvolgendo istituzioni, aziende e cittadini in un ampio dibattito sui temi ambientali e sociali.

“La sostenibilità è una leva di crescita”, ha ricordato Paola Carron, presidente di Confindustria

Veneto Est. “Un’opportunità per innovare, essere più efficienti e resilienti”. Parole che trovano conferma nei numeri: le Società Benefit non solo crescono di più, ma sono anche più produttive, redistribuiscono più valore ai dipendenti e sono più propense all’innovazione e all’internazionalizzazione.

Tuttavia, il percorso verso una transizione sostenibile è ancora in salita, soprattutto per le piccole e medie imprese, spina dorsale dell’economia locale. Il nostro è un approccio pragmatico alla sostenibilità quale opportunità di innovazione, efficienza e resilienza. Una forza trasformativa che se anche nel breve può comportare costi o investimenti aggiuntivi per le imprese, ha la capacità di ridisegnare modelli di business e set-

tori produttivi per creare il valore di domani. Va approcciata senza ideologismi ma con uno sguardo saggio di lungo termine. La sfida è coniugare competitività e sostenibilità, nei modi e tempi giusti, con semplificazione normativa, adeguati stimoli agli investimenti, alleanze di filiera”.

“Servono semplificazioni normative, incentivi fiscali e maggiori facilitazioni al credito”, ha sottolineato Carlo Cici, Partner, Head of Sustainability The European House - Ambrosetti. “Dobbiamo trovare un equilibrio tra regolamentazioni e incentivi, per evitare che il costo della transizione ricada sui soggetti più vulnerabili. Solo in Europa rischiano di passare dagli attuali 50 miliardi a più di un trilione l’anno a fine secolo. Siamo oltre il km 22 della maratona per la transizione e abbiamo già ottenuto risultati significativi, ma ora ci attendono nuove sfide e il contesto odierno sempre più richiede alle aziende lucidità, visione e chiarezza

di idee per stabilire non tanto la direzione da prendere, quanto la velocità e l’approccio da dare alla transizione”.

La transizione verso un’economia sostenibile è irreversibile”, ha ribadito Lara Ponti, Vice Presidente di Confindustria per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG. “Dobbiamo costruire un futuro solido, equo e duraturo per le generazioni future”.

E’ stato è stato tracciato anche il percorso per la realizzazione della “Città Sostenibile”, con la firma del Patto per la qualità dell’aria e il miglioramento de-

gli ecosistemi urbani. I sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Torino, Stefano Lo Russo e Treviso, Mario Conte, hanno discusso delle azioni comuni e delle sfide urgenti per migliorare l’ambiente urbano e contrastare l’inquinamento, in linea con l’appello del Patto dei Sindaci per una Pianura Padana che respiri.

I quattro Comuni capoluogo, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, hanno presentato le loro iniziative di sostenibilità, con interventi di esponenti istituzionali locali, come gli assessori all’ambiente dei vari Comuni.

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Il legale

Reati tributari, tra false dichiarazioni,

fatture inesistenti e imposte non pagate

Il decreto legislativo 10 marzo 2000 n.74, dal significativo titolo “Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto”, si occupa di tutti i principali reati tributari. Su tale provvedimento vi sono stati vari interventi successivi, ad esempio sulle soglie di punibilità, sulle attenuanti, sulla prescrizione: anche per ragioni di spazio, ci occupiamo solo delle norme attualmente in vigore, relative a reati conseguenti a dichiarazioni dei redditi (od omissioni) rinviando al prossimo articolo la trattazione degli altri reati.

Seguiamo l’esposizione del succitato decreto legislativo: ARTICOLO 2-“dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”. Il reato si realizza quando si presenta una dichiarazione utilizzando documentazione falsa, non basta la mera detenzione. La pena é da quattro ad otto anni. Se l’ammontare degli elementi fittizi é inferiore a euro centomila la pena è da un anno e sei mesi a sei anni. ARTICOLO 3: “Dichiarazione fraudolenta mediante altri raggiri”. Tale reato sussiste quando si ricorre a documentazione fraudolenta diversa da quella di cui all’articolo 2, per tentare di sottrarsi in tutto o in parte al pagamento delle imposte. La pena é da tre a otto anni, debbono però sussistere congiuntamente i seguenti presupposti: a) l’imposta evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte , a 30.000 euro;

b) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti alla tassazione deve essere superiore al 5% indicato nella dichiarazione o, comunque, deve essere superiore a 1.500.000 euro ovvero l’ammontare complessivo degli elementi attivi deve essere superiore al 5% dell’importo dell’imposta medesima o comunque a 30.000 euro.

ARTICOLO 4) “Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3 é punito con la reclusione da due a quattro anni e sei mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando congiuntamente: 1) l’imposta evasa é superiore con riferimento a taluna delle singole imposte a euro centomila ; 2) l’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, é superiore al dieci per cento dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione o, comunque, é superiore a euro due milioni”.

ARTICOLO 5) Omessa dichiarazione. 1 ) “E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quando l’imposta

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evasa é superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad euro cinquantamila. 1) bis . E’ punito con la reclusione da due a cinque anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate é superiore e euro cinquantamila. Ai fini della disposizione prevista dai commi 1 e 1bis non si considera omessa la dichiarazione presentata entro novanta giorni dalla scadenza del termine o non sottoscritta o non redatta su uno stampato conforme al modello prescritto”.

Per tutti questi reati é prevista una causa di non punibilità qualora i debiti tributari siano integralmente estinti a seguito di ravvedimento operoso o della presentazione della dichiarazione omessa entro il termine di presentazione dell’imposta relativa al periodo successivo solo però se non vi sia stata da parte dell’autorità competente anche un solo inizio di attività ispettiva. Diversamente tale eventuale integrale pagamento comporta la riduzione della pena fino alla metà. I reati in questione si considerano consumati alla data di presentazione della dichiarazione relativa alle imposte o, in caso di omissione alla scadenza del termine prorogato. Oltre alle interruzioni delle prescrizioni d’ordine generale, ne é aggiunta una specifica e cioè la notifica dal verbale di constatazione o d’accertamento.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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LL’Oculistica del San Bortolo di Vicenza entra nella Rete di Riferimento per le Malattie

Rare del Veneto

’Unità Operativa Complessa Oculistica dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza ha ottenuto un importante riconoscimento: è entrata ufficialmente a far parte della Rete di riferimento per le malattie rare del Veneto. Questo traguardo sottolinea il valore e l’efficacia dell’attività svolta dal reparto vicentino, particolarmente nella diagnosi e cura del cheratocono, una malattia degenerativa che colpisce la cornea e che può portare a gravi problemi visivi. Il cheratocono è una patologia che provoca un assottigliamento della cornea, alterandone la forma e determinando vari gradi di miopia, astigmatismo e protrusione. Questi cambiamenti possono causare da lievi a severi difetti della vista, influendo in modo significativo sulla qualità della vita dei pazienti. Il riconoscimento della rete di riferimento per le malattie rare conferma l’importanza del lavoro svolto dall’Ospedale San Bortolo e l’eccellenza del suo team nell’affrontare patologie così complesse e delicate.

Manuela Lanzarin, assessore alla Sanità e al Sociale della Regione Veneto, ha espresso grande soddisfazione per questo risultato. Durante un incontro con i rappresentanti delle associazioni di pazienti vicentini, Lanzarin ha sottolineato come questo riconoscimento risolva anche le difficoltà di accesso alla presa in carico della patologia, alla prescrizione di terapie specifiche e all’adozione di ausili, come protesi o dispositivi ottici, per i pazienti affetti da cheratocono. L’ingresso nella rete regionale permette quindi un miglior coordinamento dei trattamenti e un miglior supporto

per le persone che vivono con malattie rare, in particolare quelle corneali. Alla cerimonia erano presenti anche la Direttrice Generale dell’Azienda Ulss 8 Berica, Patrizia Simionato, e il dottor Pietro Viola, dirigente medico specialista in Oculistica. Quest’ultimo ha espresso il suo orgoglio per il riconoscimento ottenuto, evidenziando l’impegno quotidiano del reparto nell’affrontare patologie visive complesse e rare, e nel garantire un trattamento di alta qualità ai pazienti.

L’assessore Lanzarin ha poi ribadito l’importanza del confronto con le associazioni dei pazienti, che rappresenta un’opportunità fondamentale per calibrare le politiche sanitarie e migliorare l’offerta dei servizi regionali. “Il riconoscimento dell’Ospedale di Vicenza all’interno della rete delle malattie rare è motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato. “È fondamentale che i centri di riferimento per le malattie oculari siano distribuiti in modo equo sul territorio regionale, in modo da garantire una copertura adeguata a tutti, fin dalla giovane età, e accompagnare i pazienti lungo tutto il percorso della vita.”

In questo contesto, il sistema sanitario del Veneto si conferma all’avanguardia nel garantire una risposta tempestiva e specializzata per i pazienti affetti da malattie rare, una realtà che coinvolge sempre più persone, e per le quali la ricerca e la medicina avanzata sono la chiave per una vita migliore.

Redazione Salute

Vicenza, nuova fermata CentroBus all’ingresso del San Bortolo

Il percorso della Linea 30 CentroBus cambia per migliorare il collegamento tra il Park Cricoli e l’ospedale San Bortolo. Il servizio sperimentale, finanziato dall’ULSS 8 Berica e realizzato in collaborazione con il Comune di Vicenza e SVT, consente di raggiungere il nosocomio in pochi minuti, senza attese grazie alla frequenza elevata delle corse.

I bus navetta, dopo aver raggiunto porta San Bortolo, percorrono viale Fratelli Bandiera con una fermata vicino al Punto Prelievi, proseguono su viale Rodolfi ed entrano nell’area ospedaliera fino all’ingresso principale, dove è stata realizzata una nuova fermata. Successivamente, attraversano la zona del Pronto Soccorso per rientrare nel percorso abituale. Al ritorno, invece, resta invariato il tragitto. Il tempo di percorrenza è di circa 5-6 minuti, con una frequenza di 12 minuti nelle ore di punta. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, mentre il sabato il percorso resta invariato. Inoltre, è prevista una tariffa agevolata per autista e accompagnatore.

«L’iniziativa – spiega Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – nasce per ridurre i disagi della riqualificazione dei parcheggi, offrendo un’alternativa comoda ed efficiente». Anche Marco Sandonà, Presidente di SVT, auspica che questa soluzione incentivi l’uso del trasporto pubblico, migliorando l’accessibilità all’ospedale.

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La tecnologia. Uno studio su oltre 1000 residenti dell’area rossa del Veneto conferma l’impatto dei PFAS sulla salute ossea

La ricerca: i Pfas modificano i livelli di calcio nel corpo

Un nuovo studio dell’Università di Padova e dell’Ospedale di Vicenza, pubblicato sulla rivista internazionale Chemosphere e finanziato dalla Regione Veneto, conferma il rischio per la salute pubblica legato ai PFAS. Analizzando i dati di oltre mille residenti nell’area rossa del Veneto, i ricercatori hanno dimostrato che queste sostanze alterano il metabolismo osseo e modificano i livelli di calcio nel corpo umano.

Lo studio, coordinato dal professor Carlo Foresta, ha coinvolto 1.174 adulti esposti da anni ai PFAS attraverso l’acqua potabile. Le analisi hanno rivelato che chi presentava concentrazioni più elevate di queste sostanze aveva anche livelli aumentati di calcio nel sangue. “L’osteoporosi, una condizione tipica dell’invecchiamento, può manifestarsi precocemente in chi è esposto anche a basse concentrazioni di PFAS”, spiega Foresta. Già in precedenti ricerche, il suo team aveva evidenziato una riduzione della densità ossea in giovani diciottenni della zona. L’azione dannosa dei PFAS avviene attraverso l’interferenza con il recettore della vitamina D, fondamentale per la calcificazione dell’osso e l’assorbimento del calcio dalla dieta. Inoltre, queste sostanze si accumulano nell’idrossiapatite, il principale componente inorganico dello scheletro, favorendo la fragilità ossea e la liberazione di calcio nel sangue.

Il professor Andrea Di Nisio, primo autore dello studio, spiega: “Un aumento del calcio circolante può derivare da un maggiore assorbimento intestinale, da un aumento del paratormone o dal rilascio del calcio dallo scheletro. Nel nostro studio, vitamina D e paratormone non risultano alterati, il che indica che i PFAS agiscono direttamente sulle cellule dello scheletro, stimolando l’attività degli osteoclasti, responsabili del riassorbimento osseo”.

La ricerca, durata quattro anni, ha coinvolto esperti tra Padova, Vicenza e Napoli e si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la diffusione dei PFAS a livello nazionale. La contaminazione, iniziata decenni fa, ha trasfor-

mato un problema ambientale in una crisi sanitaria. “Abbiamo dimostrato che l’associazione tra PFAS e osteoporosi è legata non solo a un deficit di vitamina D, ma a un’azione diretta di queste sostanze sull’osso”, conclude Foresta. Lo studio, avviato nel 2021 e autorizzato nel 2022, ha visto la partecipazione di diversi enti di ricerca e l’analisi di campioni ematici per determinare i livelli di PFAS, calcio, vitamina D e paratormone.

L’ARPAV ha effettuato i dosaggi delle sostanze perfluoroalchiliche, individuando in particolare PFOA, PFOS e PFHxS come le più presenti nei campioni analizzati. I risultati indicano che l’esposizio-

ne ai PFAS altera l’omeostasi del calcio, con potenziali ripercussioni sulla salute ossea.

Il gruppo di ricerca comprende esperti di diverse discipline e istituzioni: il Dipartimento di Medicina e l’Unità Operativa di Andrologia dell’Università di Padova, l’Unità di Biostatistica dell’Ospedale di Vicenza e il Dipartimento di Psicologia dell’Università Pegaso di Napoli. Questa collaborazione multidisciplinare ha permesso di approfondire gli effetti dei PFAS sulla salute umana, evidenziando la necessità di ulteriori studi e interventi preventivi per ridurre i rischi legati alla contaminazione ambientale.

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L’iniziativa. Svolgeranno attività di ascolto e assistenza non

sanitaria

Volontari della Croce Rossa al Pronto Soccorso per accoglienza e supporto ai pazienti

Dal 2 aprile il Pronto Soccorso di Vicenza potrà contare su un alleato in più per migliorare accoglienza e qualità del servizio: i volontari della Croce Rossa Italiana – Comitato di Vicenza sono infatti presenti nelle sale d’attesa per offrire un supporto prezioso, umano e pratico, ai pazienti e agli accompagnatori.

I volontari svolgeranno attività di ascolto e assistenza non sanitaria, verificheranno eventuali necessità, forniranno indicazioni sui tempi d’attesa e, se necessario, segnaleranno tempestivamente al personale sanitario bisogni o situazioni particolari. Importante anche il loro

sperimentazione iniziale, ma è già prevista la possibilità di estenderlo, qualora i risultati si rivelino positivi e apprezzati da utenti e operatori. Il supporto dei volontari si affianca a una serie di interventi già attuati o in programma, con l’obiettivo di ripensare in chiave più efficiente e umana l’intero percorso del paziente. Tra questi, l’attivazione di un ambulatorio dedicato ai codici minori, che ha permesso di ridurre i tempi di attesa per i casi meno urgenti, e un progetto di riqualificazione edilizia del Pronto Soccorso che prenderà il via entro l’anno. «Questa iniziativa – spiega Patrizia Simionato, Direttrice Generale

ruolo per chi attende notizie dei propri cari: potranno fornire aggiornamenti sul percorso di cura, agevolare la comunicazione con i pazienti in trattamento – anche tramite videochiamate – e offrire un punto di riferimento rassicurante durante l’attesa.

La convenzione tra ULSS 8 Berica e Croce Rossa Italiana prevede una presenza stabile dal lunedì al giovedì, per 8 ore al giorno: dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Il progetto è strutturato come una

dell’ULSS 8 Berica – rappresenta un tassello importante nel processo di miglioramento continuo che stiamo portando avanti. La presenza dei volontari non solo renderà più fluido il rapporto tra utenti e personale, ma contribuirà anche a far sentire le persone accolte e seguite con maggiore attenzione. Ringrazio la Croce Rossa per la collaborazione e tutti i volontari per l’impegno che stanno mettendo a disposizione della nostra comunità».

Inaugurata al San Bortolo l’Oasi WWF in Ospedale

Un’oasi di natura e benessere è stata inaugurata all’Ospedale San Bortolo di Vicenza: uno spazio verde pensato per i piccoli pazienti della Pediatria e le loro famiglie. Realizzata dal WWF Italia, è la sesta “Oasi in Ospedale” dopo Palermo, Bari, Padova, Napoli e Passoscuro.

L’area ospita alberi, piante aromatiche, fiori per le farfalle, casette nido e piccoli specchi d’acqua. Un ambiente curato per stimolare il benessere psico-fisico, favorire la socializzazione e sostenere le attività educative e terapeutiche. Per i bambini impossibilitati a uscire dalla stanza, sono previsti anche giardini mobili visibili dai reparti.

Il progetto coinvolge la Scuola in Ospedale, i cui insegnanti, formati dal WWF, inizieranno a usare l’oasi già nelle prossime settimane, con l’obiettivo di integrarla stabilmente nel programma scolastico.

L’iniziativa, che unisce natura e cura, rientra nella campagna “Our Values” del WWF, con il sostegno di ACP, PuMP, Fight the Stroke e il patrocinio di AOPI. «Un passo importante verso l’umanizzazione delle cure», ha dichiarato Patrizia Simionato, DG ULSS 8 Berica.

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