la Piazza dalla Riviera del Brenta-Ott 24

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Lo sguardo dei ragazzi al di là dell’abisso

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Si chiama “Promises” (Promesse), e si può trovare gratuitamente sul web. E’ un documentario girato ormai 23 anni fa a Gerusalemme e dintorni tra tre registri ebrei americani che hanno raccolto nella quotidianità le parole di sette bambini, palestinesi e israeliani, laici e ortodossi. Ragazzi che abitavano a meno di venti di minuti di distanza l’uno dall’altro ma vivevano in mondi completamente diversi e sempre più lontani. Eppure non si sono fermati alle divisioni imposte dai loro padri, non hanno rifiutato il confronto e il dialogo, per quanto sia difficile. Da quelle immagini che oggi ci appaiono un po’ sgranate e sfocate, dalle parole di quei bambini, così lontane da ogni retorica, forse è il caso di ripartire in questi tempi feroci. Da più di un anno ormai siamo bombardati quotidianamente dalle notizie e dalle immagini del conflitto di Gaza che sta infiammando tutto il Medio Oriente e compromettendo equilibri già precari. Dal 7 ottobre 2023, dal giorno del sanguinoso attacco di Hamas, il bollettino dei morti, degli attacchi e delle esplosioni sembra non conoscere fine. Siamo spettatori affacciati su un abisso di orrore di fronte al quale è difficile trovare delle risposte condivise e indicare delle soluzioni percorribili.

della Riviera del Brenta

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I sistemi di videosorveglianza monitoreranno le aree di Forte Poerio, dell’Idrovia, della stazione dei treni di Marano sulla linea ferroviaria Padova - Venezia

Servizio a pag. 10

Veneto

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Luca Zaia Governatore Regione Veneto segue a pag. 5

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ECONOMIA E SANITA’: GLI ASSESSORI IN REDAZIONE

Le interviste a Francesco Calzavara, Roberto Marcato e Manuela Lanzarin, con uno sguardo all’appuntamento elettorale del 2025

Servizi alle pagg. 23 e 24

INTERPORTO DI PADOVA SORVEGLIATO DAI DRONI

E’ una delle novità presentate a Padova al salone internazionale Green Logistics Expo con soluzioni tra sostenibilità e innovazione

Servizio a pag. 25

L’opportunità olimpica del Veneto

L ’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 rappresenta per il Veneto una straordinaria opportunità di rilancio economico e di promozione internazionale. Questo evento permetterà alla nostra regione di valorizzare le proprie eccellenze turistiche e culturali, ma anche di stimolare investimenti in infrastrutture fondamentali per il nostro territorio montano.

segue a pag. 5

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Ragazzi palestinesi e ucraini nei consigli comunali

Iconsigli comunali di Mira e Camponogara hanno aperto le loro porte nelle scorse settimane alle ragazze e ai ragazzi provenienti da Ucraina e Palestina, che sono stati ospitati in Riviera del Brenta da 40 famiglie e dalla rete di ospitalità del progetto “Accoglienza per la Pace”. Ad accoglierli, oltre ai sindaci Marco Dori e Antonio Fusato, c’erano anche le assessore Irene Salieri e Vania Trolese. Grazie al progetto “Accoglienza per la Pace”, i ragazzi e le ragazze provenienti dai territori in guerra sono stati ospitati da famiglie residenti in quasi tutti i Comuni della Riviera del Brenta. Circa 50 i volontari (soprattutto giovani) che hanno affiancato le attività quotidiane degli ospiti. Circa 400 gli studenti italiani che nelle scuole del territorio hanno avuto incontri di testimonianza con i loro coetanei ucraini e palestinesi.”Un progetto che a immaginarlo sembrava pura utopia - spiegano le assessore Irene Salierie e Vania Trolese - . Poi abbiamo avuto la disponibilità di tante associazioni e persone sensibili a costruire l’organizzazione di questo progetto accoglienza e la disponibilità delle famiglie ad ospitare i ragazzi e ragazze provenienti da zone di conflitto dell’Ucraina e dei territori palestinesi occupati. Per questo abbiamo organizzato degli incontri condivisi con l’amministrazione di Mira e l’amministrazione di Camponogara in cui i ragazzi hanno potuto raccontare le loro storie e confrontare le rispettive esperienze con quelle dei loro stessi coetanei di un altro paese. Nel nostro caso, palestinesi, ucraini e italiani hanno avuto modo di comprendere che ognuno di loro non è isolato e abbandonato, ma che i conflitti sono drammatici in tutti i contesti. Ci hanno mostrato sulla mappa i luoghi dove vivono, le foto della distruzione, quello che hanno perso e il modo in cui affrontano le difficoltà quotidiane”. Gli aspetti organizzativi del progetto di accoglienza sono stati costruiti assieme agli interlocutori referenti dei territori coinvolti: la Pastorale Giovanile nazionale della chiesa di rito GrecoCattolico in Ucraina, Diocesi di Kharkhiv e Odessa; il gruppo scout di Beit Saohur e Gruppo Giovani di Ramallah, Palestina.

Alessandro Abbadir

L’opportunità olimpica del Veneto

Luca Zaia Governatore Regione Veneto

Con un impatto stimato di oltre 1 miliardo di euro in opere pubbliche, le Olimpiadi non saranno solo una vetrina per il Veneto, ma un volano di crescita che ci aiuterà a rafforzare l’economia locale e a dare nuova linfa al turismo e al commercio regionale.

Il nostro impegno è massimo per garantire che ogni progetto sia all’altezza delle aspettative e lasci un’eredità duratura per le future generazioni.

Stiamo lavorando per trasformare l’evento in un’occasione di sviluppo sostenibile e in un’opportunità per rivitalizzare le aree montane, mantenendo la bellezza e l’equilibrio dei nostri paesaggi. In questo modo, potremo non solo ospitare un grande evento sportivo, ma anche dimostrare al mondo intero quanto il Veneto sia una terra capace di guardare al futuro con visione e determinazione.

Lo sguardo dei ragazzi al di là dell’abisso

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Così, accanto al rumore dei bombardamenti, al pianto delle vittime, di tutte le vittime indistintamente, ecco i toni aspri e inconciliabili delle ragioni dell’una e dell’altra parte, in un crescendo di odio senza rimedio.

40 ragazzi sono stati ospitati in Riviera del Brenta

Chissà che ne è stato di quei ragazzini di “Promises”, chissà cosa pensano ora di fronte a tutto ciò. Chissà se sono sopravvissuti. Ma noi possiamo ancora guardarli negli occhi nel tempo in cui non avevano ancora perso l’innocenza e si affacciavano al futuro con il naturale ottimismo dei bambini. Eppure la loro infanzia “normale” si intrecciava con la presenza costante della violenza, con la minaccia della guerra, la precarietà della paura. I registi hanno raccolto le loro voci, ascoltato le loro storie e poi proposto ai ragazzi di incontrarsi, di varcare quel confine che li divide.

Non c’è un lieto fine, non ci sono morali consolatorie né scene strappalacrime, non ci sono risposte definitive. Ma lo sguardo di quei bambini, uguali ai tanti bambini di oggi martoriati dalla guerra, e le loro voci ci spingono a guardare al di là dell’abisso di questo tempo.

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della Riviera del Brenta
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Redazione: Direttore responsabile
Stievano
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Chiuso in redazione
14 ottobre 2024

“Bike to work” buoni spesa per chi andrà a lavorare in bicicletta

I l Comune di Mira ha presentato nelle scorse settimane l’iniziativa “Bike to work”. Si tratta di una iniziativa lanciata in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile che porterà a premiare i lavoratori che andranno a lavorare in bici con buoni spesa da utilizzare nei negozi di Mira. Alla presentazione del progetto c’erano il sindaco Marco Dori, il vicesindaco con delega alla Mobilità Gabriele Bolzoni, l’assessora Oriana Gerardi con delega alle Attività Produttive, la consigliera comunale Silvana Zanon e la presidente di Fiab Riviera del Brenta Morena Pavan. Il progetto “Bike to work” funziona attraverso l’applicazione gratuita “Ecoattivi”, scaricabile sia per

Critiche da parte del consigliere Paolo

Lucarda: ”prima si sistemino le strade”

App Store che Google Play. L’applicazione calcola il percorso. Per ogni chilometro del tragitto casa-lavoro fatto in bicicletta, o anche a piedi, il singolo lavoratore raccoglie 20 punti, con un massimo di 200 punti al giorno, ossia 10 km. A questi 10km viene attribuito un buono del valore di 2,5 euro, che può essere cumulato fino a 500 euro all’anno. Il progetto ha preso il via ufficialmente dal 1 ottobre. Da quel giorno, tutti i residenti del Comune di Mira hanno potuto cominciare ad accumulare gli ecopunti da trasformare in bonus. Ogni 4 mesi, chi ha ac-

cumulato gli ecopunti, riceverà il relativo buono premio, con il quale potrà andare a fare acquisti e spese nei negozi di vicinato e nelle attività di Mira aderenti all’iniziativa. Il progetto in questo modo coniuga più messaggi: andando al lavoro in bicicletta o a piedi, non inquini, guadagni in salute e vinci tanti buoni sconto. I negozi interessati a partecipare all’iniziativa possono avere ulteriori informazioni consultando il sito internet del Comune di Mira o telefonando ai numeri 0413033301 (9-12 dal lunedì al venerdì) oppure 0415628253 o 0415628188. L’adesione dei commercianti del centro è stata immediata e già una trentina di negozi è partita con l’iniziativa. La lista aggiornata dei negozi sarà sempre presente sulla app Ecoattivi. “Per questa iniziativa - precisa il sindaco Dori - il Comune ha disposto un plafond iniziale di 10 mila euro. Pensiamo sia una iniziativa che va nella giusta direzione della mobilità sostenibile e siamo sicuri otterrà un buon successo in termini di partecipazione da parte dei residenti e dei commercianti“. Non sono mancate però le polemiche, a sollevarle il consigliere e capogruppo di Coraggio Italia Paolo Lucarda. “L’idea del Comune è fortemente discutibile - dice Lucarda. “Prima di avviare una iniziativa di questo tipo il Comune dovrebbe verificare lo stato delle strade che è pessimo con buche e voragini e lo stato delle piste ciclabili e dopo dare il via a iniziative che mettono come si dice il carro davanti ai buoi.

Tornano le strade scolastiche e scattano le interdizioni

Con l’avvio dell’anno scolastico sono tornate in servizio anche le “strade scolastiche”. Dopo la conferma degli orari definitivi di inizio e fine lezione da parte delle scuole, da fine settembre sono tornati in strada gli addetti al controllo strade di accesso ai principali istituti scolastici. Il personale incaricato è dotato di pettorina catarifrangente e di paletta di servizio. Da quest’anno inoltre sono presenti anche dei “palettisti” volontari del nuovo circolo Auser “Bepi Agnoletto”, in servizio presso le scuole di Mira Porte. In alcune scuole e poli scolastici miresi vi è l’interdizione alle auto durante gli orari di ingresso e uscita da scuola, così da evitare intasamenti di veicoli davanti alle scuole, per un accesso più sicuro per gli studenti. Le strade interessate da questi divieti sono

presidiate da personale incaricato. Il servizio delle strade scolastiche è attivo presso le scuole di Oriago di via Marmolada (scuole Goldoni e Calvino), di via Lago di Lecco, via Lago di Garda, via Lago D’Albano e via Pellestrina (scuole Alighieri e Morante), di via Pisa (scuole Petrarca e Parini), di via Oberdan (scuole Foscolo, Villa Lenzi e Leopardi), di via Bernini (scuole Peter Pan e Leopardi), di via Bassa Gambarare (Nievo e Galilei). Durante gli orari di interdizione veicolare rimane consentito l’accesso per i soli residenti, per frontisti, per le persone diversamente abili e per i mezzi di soccorso e di trasporto pubblico scolastico. Le ordinanze con i dettagli sono disponibili sul sito internet del Comune di Mira. (a.a.)

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Viabilità. L’assessore ai lavori pubblici Stefano Lorenzin annuncia diversi interventi

Un autunno di cantieri per capoluogo e frazioni

U

n autunno di cantieri in vista per i cittadini miresi che vedranno le strade essere messe in ordine non senza qualche problema legato agli immancabili disagi. Una fitta rete di interventi per la quale il Comune di Mira ha investito oltre mezzo milione di euro. A spiegare cosa succederà è l’assessore ai lavori pubblici Stefano Lorenzin. “Nelle scorse settimane - ricorda l’assessore ai Lavori Pubblici Lorenzin - sono stati affidati i lavori all’impresa aggiudicatrice dei lavori di asfaltatura su alcune vie del Comune, tra le quali via Jacopo della Quercia, via Vecelio, via Olmo Spinea a Borbiago, via Bastie Dogaletto, via Fossadonne ed altre. Nell’appalto dei lavori anche la sistemazione del centro di Malcontenta, di alcuni ammaloramenti nel centro di Borbiago e i paracarri di via Don Minzoni, così come dettagliato in precedenza”. Ora si passa al via vero e proprio dei lavori. “Approntato il cantiere, nonostante le piogge e dislocati i mezzi - continua l’assessore Lorenzin - i lavori sono iniziati l’11 ottobre con il seguente ordine: via Jacopo Della Quercia, via Vecellio, via Olmo Spinea, via Molino Giare, via Chie-

sa Gambarare (primi 300 metri da Riviera Matteotti), via Giuliano Da Maiano ultimo tratto, via Bastie Dogaletto e a seguire tutti gli altri interventi. Il cronoprogramma prevede complessivamente 180 giorni per l’esecuzione di tutte le opere, per un importo complessivo di 540.000 euro. Sono già programmati, a seguire, importanti interventi per il ripristino di alcuni marciapiedi sul territorio comunale e l’abbattimento di barriere architettoniche. Sono programmati altri importanti interventi di manutenzioni stradali per uno dei quali sarà affidato un incarico di progettazione.

Le lavorazioni creeranno qualche disagio ai residenti per i giorni necessari all’esecuzione, chiediamo sin d’ora ai cittadini di portare pazienza considerato che sono lavori necessari”. Da tempo i residenti lamentano uno stato pietoso delle strade per questo infatti anche per far fronte a queste richieste, il Comune ha deciso di portare avanti in modo spedito i lavori. Il prossimo anno invece fra i lavori più importanti si attende la sostituzione del ponte sul Naviglio davanti al municipio annunciata dal Comune nei mesi scorsi. Alessandro Abbadir

Agrovoltaico, il capogruppo di Fratelli D’ Italia chiede chiarimenti al Comune

“In tema di impianti agrovoltaici la Città metropolitana di Venezia ha emesso, un piano che individua le superfici con valenza agricola che sono pari a 143.773 ettari e di queste ultime, il 95,3%, sono state classificate come aree agricole di pregio e vengono esclusi gli ambiti di urbanizzazione“ A spiegarlo i consiglieri di Fratelli D’Italia a Mira Andrea Martellato, Antonio Mendolia Vanna Baldan e Ines Rocco di Natale. “ Vogliamo sapere - chiede in una nota il capogruppo Mendolia (in foto) -se il Comune di Mira ha indicato

le aree agricole in cui, dopo aver sentito gli agricoltori e proprietari, potrebbero venire installati impianti agrivoltaici. Vogliamo sapere quali siano queste aree e se vi siano aree comunali abbandonate o meno che potrebbero essere a ciò adibite . Se vi sono delle aree per gli impianti fotovoltaici chiediamo se esse siano già inserite nel Pat o in caso non lo siano se il Pat dovrà essere integrato o modificato. Su questo il Comune deve essere veloce e trasparente visti gli enormi interessi in gioco in questa partita”.

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Società. La decisione del parlamentino mirese scatena la contrarietà di monsignor Pistolato

Ceneri disperse, ok dal Consiglio

D ispersione delle ceneri dei defunti, è scontro a Mira fra Comune, consiglieri comunali e chiesa cattolica. Da gennaio 2025 infatti cittadini di Mira che vorranno far disperdere le loro ceneri dopo la loro morte e cremazione, potranno farlo in dei punti precisi determinati dal Comune. Ma contro questa decisione si esprime il parroco di Gambarare monsignor Dino Pistolato che ricorda come la dottrina della chiesa rifiuti la pratica della dispersione delle ceneri dei defunti. L’impegno preciso è stato preso dal Comune di Mira che ha reso effettiva una disposizione già contenuta nel regolamento ma che per diventare praticabile ha bisogno dell’individuazione di luoghi specifici per la dispersione delle ceneri. La mozione che poi si è trasformata in un impegno vincolante per l’ente locale è stata votata da tutto il parlamentino cittadino senza voti contrari, è una idea del consigliere di opposizione di Coraggio Italia Paolo Lucarda. “Da tempo - spiega Lucarda - tanti cittadini fanno richiesta di poter avere dopo la loro morte e la loro cremazione la dispersione delle ceneri. Nel territorio finora non è possibile”. Il sindaco Marco Dori ha sottolineato durante il dibattito come il regolamento fosse stato adeguato, ma manchi l’individuazione dei luoghi in cui praticare la dispersione delle ceneri dei defunti. “Il Comune di

Mira ha deciso - spiega il sindaco Marco Dori - di individuare entro fine dicembre 2024 i luoghi specifici e rendere effettiva la pratica, su richiesta, da gennaio 2025. Come sindaco devo andare incontro alle esigenze di tutti, cristiani e non, atei e praticanti. Sono il sindaco di tutti e a tutti va data la libertà di scegliere”. Fra i punti che potrebbero essere scelti come luoghi in cui praticare la dispersione delle ceneri c’è un pontile di marmo e scalinata a Giare di Mira in fronte laguna, un’altra area potrebbe essere dentro il cimitero di Gambarare e in quello di Oriago. Nettamente contrario a questa possibilità monsignor Dino Pistolato parroco di Gambarare. “Con questa scelta - dice - si va nettamente contro alla dottrina della fede cristiana. La chiesa

non è contraria alla cremazione ma alla dispersione delle ceneri. Con questa pratica si tende all’estinzione anzitempo del ricordo dei propri defunti. Il ricordo dei defunti e il loro posto nella tradizione della comunità cristiana è fondamentale. Questa pratica è fuori dalla dottrina della chiesa”. E a dar ragione a don Dino Pistolato sul tema è il Santo Uffizio e il documento redatto dalla Congregazione per la dottrina della Fede del dicembre 2021 che sottolinea come “le ceneri non debbano essere disperse in natura ma custodite in un luogo sacro come un cimitero, una chiesa in un’area apposita e benedetta”. Insomma un netto confronto fra lo stato laico e la chiesa riproposto in chiave locale.

Alessandro Abbadir

Stadio Valmarana, torna a splendere la pista di atletica

Torna a splendere la pista di atletica di Mira. Si sono di fatto conclusi nelle scorse settimane i lavori presso l’impianto sportivo di Valmarana, con l’anello rosso per l’atletica rimesso a nuovo dopo anni di attesa. “Per l’amministrazione si tratta di un intervento importante - spiega il sindaco Marco Dori - perché la vecchia pista era diventata ormai inservibile. Da diversi anni gli atleti erano costretti ad allenarsi presso gli impianti di altri Comuni. Il nostro augurio è che la nuova pista possa anche permettere a tanti giovani di avvicinarsi allo sport e a questa meravigliosa disciplina”. Dal punto di vista degli investimenti, che hanno goduto di un contributo legato al Pnrr, oltre alla pista sono state realizzate anche 4 nuove torri faro con illuminazione a Led, che po-

tranno essere utilizzate per allenamenti e gare. L’investimento complessivo è stato superiore al milione di euro. “A causa dell’im-

prevedibile cattivo tempo che ha perdurato ininterrottamente nei mesi di marzo, aprile maggio e giugno - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Lorenzinla lavorazione è stata completata

E a dar ragione a don Dino Pistolato sul tema è il Santo Uffizio e il documento redatto dalla Congregazione per la dottrina della Fede del dicembre 2021: “Le ceneri devono essere custodite in un luogo sacro”

neì mesi scorsi e successivamente si sono svolte e sono tuttora in corso le attività di collaudo”. Ma non solo. ”Oltre al nuovo strato di tartan - aggiunge l’assessore Lorenzin - è stato completamente rifatto il sottofondo, il sistema di raccolta delle acque e un impianto di illuminazione dimmerabile e selettivo all’avanguardia e un impianto fotovoltaico. Con il rifacimento della pista sono stati interamente rifatte le postazioni del salto in lungo e salto triplo quella del salto con l’asta e la pedana getto del peso”. Insomma un impianto che ora potrà ospitare senza alcun problema competizioni di importante livello in uno stadio che ha visto tanti successi per lo sport mirese e della Riviera e anche i primi successi della sprinter Manuela Levorato. (a.a.)

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Ristorante, Pizzeria, Griglieria si consiglia la prenotazione

Ricche grigliate di carne e fritture di pesce

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Ambiente. Ampliato il sistema di videosorveglianza in accordo con Prefettura e Regione

Telecamere contro vandalismi

e discariche abusive

Sono state attivate nelle scorse settimane le nuove telecamere per il controllo del territorio. Sono così in funzione anche gli occhi elettronici che monitorano le frazioni di Mira, ma anche il parcheggio della stazione di Marano, Forte Poerio e la bretella dell’Idrovia. “Si tratta di un intervento che i cittadini attendevano da tempo - spiega il sindaco Marco Dori - perché si tratta di luoghi sensibili dove in passato abbiamo avuto episodi spiacevoli. Per quanto riguarda il parcheggio della stazione di Marano, stiamo parlando di furti e danneggiamenti alle auto, mentre per Forte Poerio e l’Idrovia si tratta principalmente di inciviltà e maleducazione, con l’abbandono di rifiuti”. Il progetto di estensione del sistema di videosorveglianza, finanziato dal Comune in collaborazione con Prefettura e Regione, ha portato ad ampliare la precedente rete di controllo del territorio”. “Oggi abbiamo telecamere in ogni frazione - commenta il sindaco Marco Dori - che era anche uno degli impegni assunti con i cittadini. Sono infatti state attivate telecamere a Marano, Borbiago, Piazza Vecchia, Malcontenta, Porto Menai, Oriago e Mira. Senza contare che con il nuovo sistema siamo in grado di controllare anche gli accessi sui principali ponti mobili del territorio e piazze, come a Mira Centro, Mira Porte, Piazza Vecchia, Piazza Mercato, via Sabbiona e Malcontenta. Con le immagini possiamo rintracciare chi passa nonostante i divieti o chi causa danni alle strutture e pensa poi di tirare dritto e di farla franca”. La nuova rete di telecamere si aggiunge a quella esistente, con i varchi attivi sulle principali vie di accesso alla città, che consentono di segnalare in tempo reale il passaggio di auto rubate o prive di assicurazione alle forze dell’ordine. Complessivamente sono in azione oltre 50 telecamere comprese le 15 nuove. Nel Comune di Mira sono poi in funzione anche sistemi di videosorveglianza presso i principali parchi pubblici (Villa dei Leoni, Parco del Donatore, Parco Natura Allegra) e presso gli spazi esterni delle scuole medie di Mira, Oriago, Malcontenta e Gambarare.

“Questi sistemi - spiega infine il sindaco Dori - servono più che altro per fornire alle forze dell’ordine strumenti aggiuntivi di indagine, quindi l’invito che faccio è

sempre quello di rivolgersi ai carabinieri e alla nostra Polizia Locale per segnalare reati o situazioni da monitorare e verificare anche grazie a questi moderni mezzi di controllo, che operano nel pieno rispetto della privacy di tutti i cittadini”. Insomma degli occhi elettronici utili contro malaffare ed inciviltà. I costi per smaltire i rifiuti di chi scarica di tutto sul territorio, sono molto elevati e a carico poi dei contribuenti. Alessandro Abbadir

Longhin presidente nazionale di Confartigianato Arredo

Maurizio Longhin, 67 anni rivierasco, è il nuovo Presidente nazionale di Confartigianato Arredo. Longhin è da tanti anni capo categoria del comparto legno all’interno dell’Associazione Artigiani Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta”. E’ anche referente provinciale e regionale della stessa. Ad affiancarlo a livello nazionale, nel ruolo di vice presidenti, saranno Mauro Paolinelli (Marche) e Stefano Ricci (Abruzzo). Grande soddisfazione all’interno dell’Associazione Artigiani della Riviera è espressa dal Presidente Luca Vanzan e dal segretario Giorgio Chinellato. “Siamo onorati della carica che ha assunto a livello

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nazionale Maurizio Longhindicono Vanzan e Chinellato - che conosciamo da decenni per la sua grande professionalità e capacità di individuare e cercare di trovare soluzioni ai problemi e istanze della categoria. A lui va un grande incoraggiamento per l’assunzione della carica di Presidente nazionale della categoria “Arredo”. Longhin è titolare di una azienda artigiana a conduzione familiare gestita da 4 fratelli e due dipendenti che fa arredamento su misura di altissima qualità. Per il 70 per cento la produzione dell’azienda è su richiesta di privati cittadini e il 30 % per aziende. Il programma di mandato del Presidente nazionale Longhin, prevede tra le priorità la valorizzazione del prodotto Made in Italy “fatto a regola d’arte” . Longhin si sofferma su un punto in cui annuncia insisterà maggiormente. “Credo sia importante recuperare - dice - i giovani alle attività artigiane. Nonostante si dica che c’è disoccupazione, non riusciamo a trovare nella misura necessaria, giovani attratti dalla professione artigiana ad esempio nel campo dell’arredo. L’artigiano è una figura che unisce capacità intellettuali a manuali e ha fatto grande e bella la nostra Italia. Per questo consulterò specialisti del settore come sociologi, psicologi , influencer ed altri, per cercare di sensibilizzare le nuove generazioni nell’intraprendere la professione artigiana che tante soddisfazioni può dare”. (r.m.)

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Vola il turismo, il numero di arrivi supera il periodo pre – Covid

F

inalmente una buona notizia dopo anni di problemi per il settore. I numeri per il 2024 sorridono al turismo in Riviera del Brenta e nel Miranese con un numero di arrivi che a dicembre 2024 dovrebbe superare quello del 2019, anno pre - covid. A fare il punto della situazione è direttamente il presidente dell’Odg (Organizzazione della gestione della destinazione) della Riviera e del Miranese Andrea Martellato. Martellato nota che quest’anno, a fine settembre nel comprensorio dell’Odg Riviera del Brenta e della Terra dei Tiepolo (miranese) si sono registrati complessivamente oltre 500 mila arrivi in tutte le strutture ricettive del territorio. La maggioranza degli arrivi hanno riguardato i Comuni di Mira, Dolo, per la Riviera e Noale e Mirano per l’area del miranese. Nel 2023 c’erano stati complessivamente oltre 500 mila arrivi. Alla

fine dell’estate erano 420 mila.“In questo momento - sottolinea Martellato - siamo già ad oltre 500 mila presenze e pensiamo che per fine anno gli arrivi potranno superare i 600 mila, andando oltre cioè anche il numero di arrivi del 2019 quello cioè dell’anno pre –covid”. Insomma il turismo torna in gran forze in Riviera del Brenta

Il 60 % circa dei turisti pernotta qui e poi va a visitare Venezia, ma esiste un 40 % qui solo per visitare questi luoghi

e Miranese e non si tratta solo di un tipo di turismo che punta a far tappa qui per poi recarsi a visitare Venezia. E anche in questo caso i dati sono di conforto e segnano una tendenza. “Il 60 % circa dei turisti - spiega Martellato - per-

notta qui e poi va a visitare Venezia, ma esiste un 40 % del totale poi che arriva in Riviera del Brenta e nel Miranese solo per poter visitare questi luoghi. I paesi che più hanno arrivi sono rispettivamente quelli di Mira e Mirano con 120 mila arrivi a testa all’anno, poi seguono Dolo e Noale. Ovviamente non mancano realtà

Il Bilancio consolidato approvato fra le polemiche

E’ stato approvato fra le polemiche in consiglio comunale a Mira nelle scorse settimane il bilancio consolidato che per il sindaco Marco Dori e l’assessore Riccardo Martin certificano l’ottimo stato di salute delle principali partecipate comunali, e cioè Serimi e Veritas. “Questo è un documentospiega Martin in una nota - frutto di una procedura di elaborazione a partire dal bilancio comunale (il rendiconto) e dai bilanci delle partecipate e cioè Serimi che gestisce tutte le mense comunali (che danno pasti a 1800 alunni al giorno oltre che a 150 dipendenti comunali) e le 2 farmacie comunali e poi Veritas ( in cui però il Comune è insieme a decine di enti locali dell’area Metropolitana)”. “Risalta in primis la situazione di Serimi - spiega Martin

- ovviamente, dove deteniamo una partecipazione di maggioranza, il 51%, che chiude con un utile di 175.799 euro. Il terzo più alto degli ultimi 10 anni (2014-2023). Un risultato significativo che dimostra come superate le difficoltà prima della crisi pandemica e successivamente di quella energetica che hanno caratterizzato il triennio 2020-2022, la società abbia ripreso a generare risorse poi “utili” anche al bilancio comunale. Senza dimenticare l’aspetto occupazionale, con le tante persone del nostro territorio impiegate”. Dalle opposizioni con Fratelli D’Italia una critica. “Il Comune - spiegano in una nota i consiglieri di opposizione di Fdi - si preoccupa più della tenuta contabile dei bilanci piuttosto che elaborare obiettivi e progetti per Mira”.

come Stra in cui c’è Villa Pisani”. Intanto poter accedere a fondi ad hoc in maniera più diretta, l’Odg della Riviera del Brenta e del Miranese ha deciso di costituirsi in Fondazione. In questo modo, con questa identità giuridica, fa sapere Martellato, si potranno avere fondi regionali e statali in maniera più celere per finanziare

progetti di promozione turistica lungo il Naviglio del Brenta ad esempio, percorsi ciclabili, campagne di promozione delle bellezze dei prodotti del territorio. Questa possibilità è stata discussa e proposta dal direttivo composto dai Comuni di Dolo, Noale, Mira e Mirano“. Infine ma non ultimo, è in programma a fine ottobre in previsione della Venice Marathon un convegno dal titolo “Turismo e Sport“, saranno analizzate le ricadute turistiche di eventi come la Maratona di Venezia. Insomma un anno davvero positivo per il turismo nel comprensorio che negli anni passati aveva avuto problemi prima con il covid e poi con la siccità. Gli operatori turistici soprattutto quelli fluviali rimarcano comunque la necessità di un riordino delle rive e di un’azione preventiva contro la pianta infestante porracchia.

Alessandro Abbadir

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“Il parcheggio per le donne incinta non è legittimo”

“I

l parcheggio riservato alle donne incinte purtroppo non é legittimo, manca nel codice della strada il regolamento di esecuzione”. A rilevare un’anomalia legislativa, peraltro sgradita, è l’ex consigliere comunale Vincenzo D’Agostino che sottolinea come la normativa preveda una giusta considerazione per le donne che attendono un bambino ma che non abbia poi provveduto compiutamente a dare attuazione alla normativa stessa così da indurre le amministrazioni comunali ad arrogarsi il diritto di applicarla senza averne l’autorità. “Non si tratta di un atto di cortesia ma di civiltà riservato alle persone che si trovano in una situazione di fragilità - sottolinea D’Agostino. Il codice della strada, infatti, stabilisce: “per la sosta dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni gli enti proprietari della strada possono allestire spazi per la sosta, mediante la segnaletica necessaria, per consentire ed agevolare la mobilità di tali soggetti”. Il decreto 7 aprile 2022 ha fornito le indicazioni preliminari per rea-

lizzare la segnaletica verticale e orizzontale in giallo degli stalli rosa, lasciata per molto tempo alla libera interpretazione dei Comuni. “Tuttavia - ha aggiunto D’Agostino - l’articolo 7 del Codice della Strada stabilisce la riserva. I Comuni, infatti, possono, attenzione “possono”, non devono, farlo con ordinanza del sindaco che può riservare limitati spazi alla sosta, a carattere permanente o temporaneo, ovvero anche solo per determinati periodi,

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giorni e orari, dei veicoli al servizio delle donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni, muniti di contrassegno speciale denominato permesso rosa. L’istituzione degli stalli rosa rientra, dunque, nella discrezionalità dei Comuni. Resta il fatto che il regolamento di attuazione dell’art 188 bis non é stato mai emanato a tutt’oggi e dunque le riserve installate a Dolo, come comunque in tutti i Comuni, non sono legittime”. “I Comuni - conclude D’Agostino - non possono sostituirsi al Ministero con proprio regolamento, non avendo per legge alcuna competenza in materia di viabilità. Neppure possono fare riferimento all’art 381 del Regolamento di esecuzione del codice stradale che riguarda solo le persone invalide”. Di fatto, dunque, i Comuni hanno dato applicazione ad una norma sociale oggettivamente giusta e che prevede la priorità nel parcheggio alle donne incinta ma lo hanno fatto, secondo D’Agostino, anticipando e sostituendosi al regolamento attuativo necessario”.

Lino Perini

Un nuovo automezzo per la Protezione Civile

Un nuovo automezzo è stato consegnato dal sindaco Gianluigi Naletto e dall’assessora Giorgia Maschera alla Protezione civile di Dolo. Il Comune ha acquistato un nuovo mezzo Ford Transit vetrinato 8 posti, con il contributo della

Regione Veneto, per rinnovare il parco automezzi già in dotazione al Gruppo Comunale di Protezione Civile. L’automezzo sostituisce il vecchio Fiat Ducato che è stato utilizzato in molteplici occasioni emergenziali, da ultimo l’emergenza alluvione in Romagna e la ricerca persone scomparse come nel caso di Giulia Cecchetitn di Vigonovo dello scorso anno. Comunque il vecchio automezzo, come anche il nuovo, saranno allestiti anche come C.o.c. mobile (Centro Operativo Comunale) in occasione delle varie emergenze e manifestazione che richiedono la costituzione di detto Centro Operativo Mobile. E’ un giusto riconoscimento all’impegno e all’operato per assicurare la propria opera alle varie emergenze e in occasioni delle manifestazioni che si tengono a Dolo. (l.p.)

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Territorio. L’assessora Chiara Iuliano e il sindaco Gianluigi Naletto illustrano un provvedimento

Atti vandalici, rieducazione per tre

Lo scorso 18 giugno avevano danneggiato gravemente l’autorimessa delle abitazioni popolari di via Dauli ed erano stati stati prontamente individuati.

NSintonizzati sul futuro.

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Nadia è una giovane stilista con più di 20 anni di esperienza, si è laureata in scienze del costume della moda, vuole portare la tradizione e la qualità artigianale made in Italy, con stile e tecniche moderne. Con la sua esperienza, calma e capacità di capire le esigenze, accompagnerà

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el numero di agosto avevamo riportato alcuni fatti di cronaca ed in particolare un grave atto di vandalismo avvenuto nella centralissima via Dauli che aveva scosso anche le coscienze di tutti perché vedeva implicati dei minorenni. Nelle scorse settimane è partito un progetto educativo pensato per tre ragazzi che lo scorso 18 giugno avevano danneggiato gravemente l’autorimessa delle abitazioni popolari di via Dauli erano stati stati prontamente individuati. I ragazzi avevano causato danni importanti come lo svuotamento di tutti gli estintori presenti sulle autovetture parcheggiate, il taglio delle ruote delle biciclette e dei ciclomotori parcheggiati, oltre a danneggiamenti ad attrezzature varie. Il sindaco stesso aveva anticipato l’intenzione di incontrare i ragazzi con i loro genitori, comunicando sia la somma da pagare che il percorso educativo da fare. A distanza di meno di due mesi, lo stesso sindaco Gianluigi Naletto e l’assessora Chiara Iuliano spiegano come si è agito. “I tre giovanissimi, una volta individuati - dicono - sono stati segnalati alle forze dell’ordine e convocati poi in municipio insieme alle loro famiglie. Abbiamo fatto presente la gravità delle loro azioni e le conseguenze che hanno portato. Non solo hanno danneggiato un bene di proprietà comunale ma hanno colpito un garage usu-

fruito da persone che vivono già in difficoltà economiche; i tre, con le loro azioni, hanno contribuito ad aggravare una situazione già di per sé complessa”. I ragazzi, accompagnati dall’assessora Iuliano, sono andati a trovare le persone che hanno danneggiato per porgere le loro scuse. “Le famiglie - precisano i due amministratori - hanno pagato i danni e i ragazzi hanno deciso di dedicare alcune ore del loro tempo a prendersi cura del patrimonio comunale per risarcire così l’intera comunità”. Aggiunge l’ assessora Iuliano. “Insieme al sindaco - dice - abbiamo loro proposto di dedicare due giornate per prendersi cura del cimitero del capoluogo. Dopo averli assicurati, per due giorni i tre hanno

potuto dimostrare alla comunità la giusta attenzione e cura. Hanno sicuramente sbagliato ma tantissimi adulti non sanno chiedere scusa e prendersi la responsabilità delle loro azioni. Questi ragazzi hanno dimostrato di aver capito il loro errore e si sono adoperati per porvi rimedio”. “Abbiamo deciso -ha concluso l’assessora Iuliano - che anche in futuro continueremo in questo senso. In qualità di amministratori e di cittadini non possiamo permettere che il nostro territorio venga maltrattato. Dobbiamo ricordare che chi sbaglia, deve avere la possibilità di rimediare al proprio errore facendone un momento di educazione personale e di crescita sociale”.

Manutenzioni per le vie Argine Sinistro e Marzabotto

E’ partito il programma pluriennale comunale delle opere di manutenzione stradale e quello di miglioramento della viabilità pedonale e veicolare di Dolo. Via Argine Sinistro e via Marzabotto sono state scelte come strade pilota del programma le prime ad essere interessate. Per quanto riguarda via Argine Sinistro, dal civico 41 fino all’incrocio con via Badoera (strada metropolitana n.13), ad alta percorrenza e usura, considerato che circa 13.000 autoveicoli la transitano ogni giorno (ultima rilevazione dello scorso maggio) è una via la cui manutenzione nel tratto urbano spetta al Comune di Dolo, mentre per il resto alla Città Metropolitana. Nella seconda arteria, via Marzabotto, sarà invece realizzato e organizzato uno spazio alla mobilità pedonale sul lato si-

nistro, a partire da via Guardiana. Saranno poi migliorati in termini di funzionalità e sicurezza, alcu-

ni tratti ritenuti critici dal settore lavori pubblici comunale, specialmente nelle intersezioni della strada comunale con le vie che la incrociano. Oltre all’implemen-

tazione della segnaletica, sarà realizzata una particolare pavimentazione (ad esempio nell’incrocio con via Trentin), prevedendo anche l’utilizzo di colori diversi, oltre alla realizzazione di rialzi per limitare la velocità di percorrenza e migliorare la visibilità. La stima complessiva degli interventi è di 240.000 euro, la cui esecuzione è programmata nei prossimi mesi. “Pur trattandosi di manutenzioni, i due articolati interventi, sono stati progettati integralmente dai tecnici comunali - dice il sindaco Gianluigi Naletto - che ringrazio per il puntuale e qualificato lavoro, sperimentando un nuovo modello di evoluzione delle tradizionali pratiche manutentive della mobilità urbana, capaci di dare risposte nuove e diverse alla qualità urbana nei nostri quartieri”. (l.p.)

Lino Perini
I tre giovani al lavoro

Ordine pubblico. Al via un procedimento del Prefetto di Venezia per motivi di sicurezza

Il Caffè Vittoria si appresta ad abbassare le serrande

Il “Caffè Vittoria”, storico locale nel centro di Dolo e teatro negli ultimi anni di spiacevoli eventi, finalmente si appresta a dover abbassare le saracinesche. A fronte delle puntuali segnalazioni dell’amministrazione comunale e grazie al prezioso lavoro, congiunto, di carabinieri, questura e Polizia Locale, il Prefetto ha dato prontissima ed efficace risposta: via alla procedura per la revoca della licenza di esercizio di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, procedura che dovrà essere istruita e seguita dall’Unione dei Comuni “Città della Riviera del Brenta”. In sostanza: il gestore del bar, ormai noto per i continui interventi delle forze dell’ordine a seguito di episodi di spaccio, violente liti tra pluri pregiudicati, aggressioni nel cuore della notte, dovrà nel medio periodo fare le valigie. “Il titolare del locale - recita la nota prefettizia giunta in Comune - si è reso responsabile di reiterati comportamenti lesivi dell’ordine pubblico, qualificato come ordinato vivere civile”. A dare la buona notizia è stato nelle scorse settimane il sindaco Gianluigi Naletto, nel corso di una riunione, convocata insieme al vicesindaco Matteo Bellomo, con i commercianti dolesi.”Siamo estremante soddisfatti - ha esordito Naletto - e particolarmente grati alle forze dell’ordine (carabinieri e polizia locale) che insieme a Questura e Prefettura ci hanno permesso di chiudere un percorso lungo, intrapreso grazie anche alla fondamentale collaborazione di tanti cittadini. Dolo non tollera, nel suo territorio, “stanze buie”. “La vergogna di questo locale, divenuto centro attrattivo di criminalità della peggior specie, è finita’ - aggiunge il sindaco. “Siamo compiaciuti, anche senza voler fare gli sceriffi: educazione e prevenzione sono i cardini della nostra “Dolo Gentile”, concludono sindaco e vicesindacouna città che sempre più intende adoperarsi per garantire la serenità dei cittadini e per aiutare soprattutto ragazzi e giovanissimi a stare lontani dalla delinquenza, anche abituandoli, in qualità di deterrenti e se necessario, alle buone pratiche

civiche e ai lavori socialmente utili”. Ora ovviamente il titolare avrà diritto a presentare ricorso contro la procedura avviata. Nel corso degli anni infatti il Caffè Vittoria, negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso locale rispettabile a ridosso del Duomo di San Rocco, era diventato il punto di ritrovo di avventori poco raccomandabili. Ora si volta pagina. Alessandro Abbadir

Sintonizzati sul futuro.

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25 tombe nel degrado, scattano le diffide del Comune

L’ amministrazione comunale dolese ha emanato un’ordinanza di diffida nei confronti dei familiari per lo stato di abbandono di alcune sepolture presenti nei tre cimiteri comunali. In base al vigente regolamento comunale di polizia mortuaria, il Comune ha avviato l’iter per la decadenza di alcune concessioni inerenti sepolture nei cimiteri di Dolo, Arino e Sambruson. In particolare sono state individuate 15 tombe nel cimitero del capoluogo e 5 ciascuno nei cimiteri di Sambruson ed Arino, non conformi alle norme e l’ordinanza, per evitare

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sanzioni agli interessati, consente loro di potersi rivolgere all’Ufficio di Polizia Mortuaria anche telefonando ai numeri 041.5121951-982. Il regolamento di polizia mortuaria specifica che “i concessionari devono mantenere a loro spese, per tutto il tempo della concessione, in buono stato di conservazione i manufatti di loro proprietà e che nel caso di sepoltura privata abbandonata per incuria, o per morte degli aventi diritto, il Comune può provvedere alla rimozione dei manufatti pericolanti, previa diffida ai componenti della famiglia del concessionario, da farsi, ove occorra, anche per pubbliche affissioni e che “la decadenza della concessione può essere quando la sepoltura privata risulti in stato di abbandono per incuria o per morte degli aventi diritto, o quando non si siano osservati gli obblighi relativi alla manutenzione della sepoltura previsti”. In una relazione della Veritas che gestisce i tre cimiteri si legge che vi sono delle tombe “in evidente stato di abbandono” e “necessitano della messa in sicurezza tramite demolizione ed esumazione” al fine di garantire “la salvaguardia del decoro dei luoghi”, altre presentano condizioni di insidia dovute alla rovina dei manufatti. (l.p.)

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Dolo
Il sindaco annuncia il provvedimento

Dolo

L’associazione Il Portico gestirà il servizio civile digitale

Anche quest’anno i giovani potranno dedicarsi al volontariato attraverso il servizio civile universale digitale. La Rete Territoriale di Servizio Civile Universale della Riviera del Brenta e del Miranese, con ente capofila Il Portico di Dolo, ed il Comune di Venezia, hanno emanato un bando per la ricerca di 21 giovani dai 18 ai 28 anni per 4 progetti della durata di 12 mesi nell’ambito del servizio civile universale digitale per attività di “facilitatore digitale”. Si tratta di progetti che promuovono lo sviluppo ed il potenziamento delle competenze digitali dei cittadini sia attraverso il supporto diretto a persone con minori competenze o in difficoltà, sia nella realizzazione di percorsi finalizzati alla diffusione della “cultura digitale”. Ai progetti possono parteciparvi cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia, di età compresa tra il diciottesimo e il ventottesimo anno compiuto alla presentazione della domanda, senza condanne penali a carico. Coloro che aderiranno al progetto riceveranno un assegno mensile di 507,30 euro per un impegno medio di 20/25 ore settimanali articolate su cinque giorni settimanali, pari a 1145 ore complessive annue. L’avvio del servizio è previsto indicativamente dal giorno 19 del prossimo mese di novembre. I progetti proposti riguardano, il primo la “Digital Connection: le competenze digitali per la promozione culturale”. Per questo sono richiesti quattro volontari per un progetto di implementazione di servizi digitali già resi alla cittadinanza e attivare sperimentalmente iniziative di facilitazione digitale. Gli enti coinvolti sono i Comuni di Fiesso d’Artico, Spinea e Santa Maria di Sala. Il secondo riguarda la “Digital Inclusion”, le competenze digitali per l’inclusione dei cittadini. Sono richiesti sette volontari per un progetto di sostegno a servizi di facilitazione digitale (già avviati o ex novo) soprattutto per persone in condizioni di fragilità e a rischio di esclusione. Gli enti coinvolti sono “Il Portico di Dolo”, la cooperativa Caracol e i Comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Martellago. Oltre a questi due, sono proposti altri due progetti dal Comune

di Venezia denominati “Cittadinanza Digitale”: un percorso non violento per l’inclusione e la partecipazione giovanile e “Connettere le Generazioni: promuovere l’inclusione digitale degli Adulti e della Terza Età”. Gli interessati possono richiedere informazioni o chiarimenti direttamente alla segreteria dell’associazione onlus Il Portico di via Brentabassa, 49 a Dolo o rivolgersi alla piattaforma ad hoc tramite pc o tablet.

Lino Perini

Concorso d’Arte Luigi Tito, tante donne vincitrici in villa Concina

Ancora un’edizione di successo del concorso dedicato alla memoria di Luigi Tito. E la giuria, composta dal vicesindaco ed assessore alla cultura dolese Matteo Bellomo e da esperti come Gabriella Niero, Galler, Michela Poli e Valerio Vivian, ha scelto con fatica i vincitori della 27esima edizione del concorso a carattere nazionale d’arte, pittura, acquerello e scultura. Il premio che ha il patrocinio della Regione Veneto, dell’assessorato alla cultura del Comune di Dolo ed è organizzato dall’associazione Arti Visive della Riviera del Brenta di Dolo

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in collaborazione con la Pro Loco dolese e l’associazione Isola Bassa e Mir’Arti, ha visto esposte le opere nella barchessa di villa Concina, a fianco della biblioteca. Qualità elevata delle opere esposte e prevalenza femminile di premi. Per la sezione “Pittura” il primo premio è andato a Teresa Falasgo di Marghera che ha preceduto Luigino Artusi di Dolo e Gabriela Macchiavelli di Venezia, segnalazioni e diplomi per Stefano Zaghetto, Paolo Pustetto, Giuseppe Coppola, Alessandro Bertocco e Susanna Vendrame. Per la sezione “Acquerello” il primo premio è stato conferito a Raffaella Cappelletto di Salzano che a preceduto Roberta Albertin di Ponte San Nicolò e Sandra Cipolletti di Rubano. Segnalazioni e diplomi per Roberta Zarabara, Marina Guerra e Adriana Moro. Infine per la sezione “Scultura” primo premio per Renato Pasquetto di Oriago di Mira che ha preceduto Vittorino Biasucci di Mira e Patrizia Simionato sempre di Mira. Menzione speciale della giuria per Alessandro Azzolini di Martellago. Alla premiazione presente anche la figlia dell’artista Luigi Tito cui è dedicato il premio. (l.p.)

Volontari deI Portico

Un Diario pieno di buoni consigli per gli alunni della primaria

U no piccolo scrigno di consigli sulle buone pratiche per vivere in salute che riguardano l’alimentazione, il movimento e l’attività fisica e, più in generale, il rapporto con le cose che fanno bene e con quelle che fanno male. Tutto questo, ma non solo, è il Diario realizzato con la collaborazione degli esperti della prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima, che è stato distribuito gratuitamente, a inizio anno scolastico, agli alunni della scuola primaria della Città metropolitana. In tutto circa 16mila bambini e bambine. Si tratta dell’edizione 2024-25 del Diario scolastico “Tutti i colori del Veneto” che quest’anno è dedicato alla figura di Marco Polo, il viaggiatore veneziano autore de “Il Milione”. In 300 pagine racconta inoltre il territorio, le istituzioni, le realtà produttive, l’arte e i musei ma propone anche qualche prezioso consiglio di carattere sanitario rivolto ai giovanissimi studenti delle scuole elementari del distretto dell’Ulss 3 Serenissima. Nato da un’idea di Editoriale La Voce e Editoriale Programma per l’Impaginazione, il Diario è stato realizzato con il patrocinio e il sostegno della Regione Veneto e dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’Ulss 3 Serenissima, con il contributo di Città metropolitana, Città di Venezia, Vela, Fondazione Teatro Fenice,

Muve, Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale, Veneta Sanitaria Finanza di Progetto spa, Sodexo, Gemmo, Bielo Hub, Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, Fondazione Banca dei Tessuti del Veneto, Eva, Banca della Marca, Veritas e Goletta Lab. “Contiamo con questo Diario – ha spiegato il Direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato - di consegnare ai ragazzi un piccolo scrigno di consigli di salute. I corretti stili di vita, se appresi e praticati dai bambini diventano buone regole... per tutta la vita”.

“Diamo il nostro impulso e il nostro contributo a questa iniziativa - ha aggiunto - perché tutto il Diario è, anche nelle pagine rimanenti, un manuale di buona vita, che rilancia la bellezza del nostro territorio veneto, dell’ambiente che ci circonda, della cultura e del sapere di cui Venezia è il cuore pulsante”.

“Infine - ha concluso Contato - siamo certi che sia bello che i bambini

abbiano lo stesso diario, e che le famiglie siano sgravate almeno di questa spesa”. Con le sue 300 pagine a colori, realizzate su carta bianca rinforzata, con una copertina illustrata semirigida, il Diario è un omaggio alla bellezza e alla diversità del territorio veneto, raccontato attraverso i suoi colori: dal bianco delle Dolomiti all’azzurro del mare, dal verde dei Parchi all’oro dei mosaici. L’adesione all’iniziativa da parte delle scuole è stata pressoché totale: 10.643 copie del Diario sono state consegnate ai ragazzi delle classi IV e V, mentre agli alunni delle prime tra classi è stato distribuito il Quaderno, una versione ridotta del Diario con stiker e illustrazioni. “Il Comune di Venezia è felice che l’Ulss3 Serenissima abbia potuto realizzare assieme a questa grande squadra di partner questa iniziativa ricca e colorata - le parole dell’assessore Besio - Si tratta di uno strumento utile perché accompagna il bagaglio quotidiano dei nostri studenti, sano perché mantiene la sua mission educativa e colorato perché rappresenta proprio sia la nostra città che la nostra regione, un territorio bello e ricco di colori”. Anche la consigliera metropolitana Maika Canton ha fatto i complimenti al progetto e a chi lo ha ideato, a chi lo ha portato avanti e lo ha realizzato.

Vaccino antinfluenzale, disponibili 113mila dosi nel territorio dell’Ulss 3 Serenissima

Vaccino antinfluenzale, nel territorio di pertinenza dell’Ulss 3 Serenissima, sono disponibili 113mila dosi. Partita la campagna vaccinale 2024-25 che vede coinvolti più attori dell’Azienda sanitaria.

“Questa impresa per tutelare la salute dei cittadini – ha detto il Direttore sanitario Giovanni Carretta - fa la sua parte con il Servizio Igiene e Sanità Pubblica in prima linea, a questa impresa fatta prima ancora che di somministrazioni, di approvvigionamenti, di trasporti, di distribuzione, di organizzazione, collaborano la medicina del territorio, gli Ospedali, i medici di medicina generale e i pediatri, e ancora le farmacie e le strutture di ricovero per anziani. Portiamo fino ai cittadini, ed in particolare fino alle persone fragili, quel vaccino che si conferma essere indispensabile per allontanare il rischio di

complicanze da influenza, le quali purtroppo possono risultare molto gravi nei soggetti più fragili”. “L’appello alla vaccinazione - ha sottolineato il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, Vittorio Selle - va rivolto in particolare agli anziani e ai fragili, a partire da quelli ricoverati nelle strutture. Ma la proposta è fatta con forza anche alle persone che svolgono servizi pubblici di primario interesse collettivo: ai medici e gli infermieri, quindi, e a tutti coloro che assistono o avvicinano le persone malate o deboli; alle for-

ze di polizia, e ai vigili del fuoco, alle categorie socialmente utili, a chi lavora a contatto con animali che potrebbero costituire una fonte di infezione, come gli allevatori, gli addetti al trasporto, alla cura e al macello degli animali”. Sono già state distribuite ai medici di medicina generale circa 73.500 dosi di vaccino antinfluenzale e 5mila circa ai pediatri del territorio; sono 3500 circa le dosi che stanno per essere consegnate alle residenze per anziani. L’Ulss 3 Serenissima ha ricordato come sia possibile aderire in questi mesi anche alla vaccinazione antiCovid, che potrà essere somministrata - a distanza di almeno tre mesi da una precedente vaccinazione antiCovid - e che è però somministrabile in abbinata con la vaccinazione antinfluenzale, oppure prima o dopo questa con qualunque intervallo temporale.

Gli alunni della Città metropolitana potranno consultare nell’arco dell’anno le 300 pagine ricche di buoni consigli e buone pratiche per la salute, ma anche di informazioni sul territorio veneto, le sue tradizioni, le sue istituzioni

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Zogo del’Oca, Mirano pronta a far festa con musica e buon cibo

D

opo i festeggiamenti l’anno scorso per il giro di boa del quarto di secolo del Zogo de l’Oca a Mirano, inizia il countdown per la 26esima edizione di un evento, organizzato come sempre dalla Pro Loco con il Comune di Mirano che è ormai divenuto un momento imperdibile per i miranesi ma non solo, sempre vissuto tra divertimento, tradizioni del territorio e sana competizione. Quest’anno il weekend in cui si celebrerà la kernesse sarà il 9-10 novembre, come sempre nel periodo in cui si festeggia San Martino (11 novembre). In quei giorni Piazza Martiri e il centro città si trasformeranno in una grande sagra paesana di inizio ‘900 con figuranti in costume, bancarelle in stile d’epoca, tanti giochi per i bimbi, buona mu-

sica e i piatti della tradizione, tutti a base rigorosamente d’oca anche perché come recita il detto “Chi no magna l’oca a San Martin no fa el beco de un quatrin”. Saranno presenti la venditrice di uova fresche, quella di cappelli, che propone le ultime tendenze in fatto di velette, la fioraia, che crea composizioni

Il gioco in sé è nato nel 1998 dalla trasposizione del “Zogo de l’Oca de Miran”, gioco da tavola creato dal pittore Carlo Preti

di fiori stagionali, la cartomante che legge i tarocchi. E poi “el caregheta”, che impaglia le sedie sul selciato, lo strillone che distribuisce i giornali dell’epoca

illustrandone le notizie salienti, le servette, che passeggiano curiose tra i banchi, i carabinieri

Corea del Sud, successo dell’Orchestra del Teatro La Fenice

Grande successo per la tourneè coreana dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia che nelle scorse settimane ha letteralmente mandato in estasi il pubblico asiatico in tutte le date previste. A condurre i musicisti e gli interpreti in questo affascinante progetto e a fare gli onori di casa, è stato il maestro sudcoreano Myung-Whun Chung. Sono state toccate le principali sedi teatrali locali, come ad esempio l’Opera House dell’Arts Centre di Seoul, dove Chung ha diretto La traviata di Giuseppe Verdi in forma di concerto e in forma semiscenica. Sempre nel prestigioso complesso della capitale, ma stavolta nella sala da concerti, si è svolto il primo dei quattro concerti sinfonici, dal programma di grande attrattiva, la Sinfonia dalla Forza del destino di Giuseppe Verdi, una serie di estratti dalle due suite e dal balletto Romeo e Giu-

lietta di Sergej Prokof’ev e infine il Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in la maggiore kv 488 di Wolfgang Amadeus Mozart, interpretato nella parte solistica in alternanza da Sunwook Kim e dallo stesso Chung. Il medesimo programma, con l’esclusione della sinfonia verdiana, è stato poi proposto nelle sale di Incheon, Sejong e Daegu. Sono stati ben nove i minuti di applausi che hanno omaggiato dalla platea e dai palchi gli artisti protagonisti della messa in scena de La Traviata. La struggente storia d’amore tra Violetta e Alfredo interpretati dal soprano Ol’ga Peretjat’ko e dal tenore John Osborn hanno commosso il pubblico asiatico, guidato in questo rincorrersi di emozioni dalle sapienti mani del Maestro Chung, il quale, giocando in casa, ha saputo toccare le corde giuste nel cuore dei suoi connazionali. (r.m.)

che verificano che i prezzi di vino e cibo non superino quelli previsti dal Decreto Municipale affisso alle bacheche. Dalle 15 della domenica partirà poi la sfilata delle squadre in lizza sotto il proprio gonfalone di rappresentanza, accompagnati dall’orchestra di paese. Fino ad arrivare alla gara vera e propria che vedrà sfidarsi le squadre del capoluogo e delle frazioni, dadi giganti alla mano in un clima di festa. L’anno scorso prevalse il team giallo di Campocroce. Il gioco in sé è nato nel 1998 dalla trasposizione del “Zogo de l’Oca de Miran”, gioco da tavola creato dal pittore Carlo Preti, che illustra luoghi, monumenti, ville, personaggi, aspetti e momenti della storia e della tradizione Miranese, nelle 63 caselle, ciascuna grande 2metri x 2,

e alta 80 cm, che poste attorno all’ovale della piazza formano una passerella colorata di 130 metri. Le squadre sono composte da dieci elementi, tutti in costume d’epoca, tra cui un capitano che lancia i dadi, un alfiere che sposta la pedina e otto giocatori che intervengono per superare le “prove” richieste dalle caselle. Il tutto sotto lo sguardo di migliaia di persone sedute comodamente in tribuna, o in piedi dietro le transenne. In questa atmosfera gioiosa le squadre si sfideranno a colpi di fortuna e prove di abilità, con l’obiettivo di raggiungere per prima la casella 63. Come da prassi il premio in danaro che la squadra vincente si porterà a casa verrà poi devoluto in beneficenza.

Riccardo Musacco

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Spettacoli.

Presentata la stagione teatrale 2024-25 a Villa dei Leoni

“Mira, il Teatro continua a fare centro”

Tutto pronto al Teatro Villa dei Leoni di Mira con l’edizione 2024-2025 della stagione teatrale di “Mira, il Teatro fa centro”, progetto culturale promosso ed organizzato dal Comune in collaborazione con Arteven, Circuito Multidisciplinare del Veneto.

Da novembre a marzo saranno 9 gli appuntamenti di teatro contemporaneo in cartellone, con titoli che spaziano dalla prosa, alla danza, alla narrazione.

Inaugurano la stagione il 15 novembre alle ore 21 Annagaia Marchioro e Federico Zanandrea in “Qualcosa”, tratto dal libro di Chiara Gamberale, “Principessa Qualcosa di Troppo”. Il 1° dicembre alle 18 Chiara Francini e Alessandro Federico approdano a Mira con lo spettacolo “Coppia aperta quasi spalancata”, la favola tragicomica in cui Dario Fo e Franca Rame descrivono lo “stare in coppia”. Il 18 gennaio alle 21 è la volta di Giorgio Marchesi in “Il Fu Mattia Pascal” di Pirandello. Il 31 gennaio alle ore 21 sale sul palcoscenico Margherita Mannino in “Fino a quando la mia stella brillerà”, storia di Liliana Segre. L’8 febbraio alle 21 la compagnia Capotrave - con Giorgio Colangeli, Federica Ombrato, Manuela Mandracchia - sarà in scena in “Le volpi”, uno spettacolo che vede protagonista la provincia italiana quale microcosmo in cui osservare le dinamiche di potere. Il 16 febbraio alle ore 21 Concita de Gregorio è protagonista di “Un’ultima cosa cinque inventive sette donne un funerale”. Il 1 marzo alle ore 21 la compagnia Stivalaccio Tea-

tro in “La mandragola, facetissima commedia dell’arte”. Il 15 marzo alle 21 è la volta della danza con la compagnia ErsiliaDanza in Chamelons. Chiudono la stagione il 28 marzo alle 21 Amanda Sandrelli e Gigio Alberti in “Vicini di casa”, tratto dalla commedia Sentimental di Cesc Gay. “La stagione di prosa 2024/2025 anche quest’anno – spiega il sindaco di Mira Marco Dori e l’assessore alla Cultura Albino Pesce - prevede la partecipazione di importanti protagonisti per una grande stagione teatrale,

A Mirano la mostra sul tabarro

Si aprirà il prossimo 2 novembre, fino a domenica 10 in Villa XXV aprile a Mirano la mostra “Il tabarro, artigianalità dal passato al presente, il cinquantesimo del tabarro di Sandro Zara” dedicata ai 50 anni della produzione di uno dei capi di abbigliamento più iconici del territorio veneto grazie al noto imprenditore tessile miranese Sandro Zara e che proprio grazie a quest’ultimo, negli ultimi anni, sta conoscendo una notevole diffusione anche a livello internazionale. Il tabarro, per l’appunto, il mantello a ruota da uomo che affonda le sue radici sin dal medioevo, indossato da nobili ma anche da pastori e artigiani, celebrato inoltre dal melodramma omonimo di Giacomo Puccini. Organizzata dalla Pro Loco di Mirano con il patrocinio

del Comune, l’esposizione nasce sulla scia del censimento del Patrimonio Culturale Immateriale che l’Unpli Nazionale in collaborazione con l’Anci ha iniziato nel 2023. Nelle sei sale dedicate sarà possibile scoprire la storia di questo indumento identitario per il nostro territorio come per tutta la Pianu-

un ricco programma di appuntamenti che tra novembre e marzo riuscirà a coinvolgere il numeroso e affezionato pubblico. Uno spettacolo teatrale non sarà mai uguale al precedente, seppur messo in scena più volte, perché ad ogni battuta l’attore non sarà mai quello della volta prima: le emozioni e le sensazioni hanno le capacità di modificarsi e trasformarsi anche nel medesimo copione. Ogni rappresentazione teatrale è unica e non si ripeterà mai più, ecco perché lo stesso spettacolo cambia da città a città. Il teatro è vivo, gli attori cambiano di volta in volta anche rimanendo se stessi. In questi anni è cresciuta la richiesta di abbonamenti, e questo ci rende orgogliosi perché è frutto di tanto lavoro da parte di tutti. Dunque, grazie per la fiducia che riponete nella nostra Rassegna teatrale e grazie per la vostra sempre entusiasta partecipazione”.

Abbonamento: intero125 euro, ridotto 105. Biglietti: intero 22 euro, ridotto 18. Info 041 4266545.

Da novembre e marzo sono 9 gli appuntamenti in cartellone con proposte che spaziano dalla prosa, alla danza, alla narrazione, con la partecipazione di importanti protagonisti della scena teatrale ma non solo

ra Padana, e la maestria dei nostri “sartori” nel realizzarlo. Inoltre, si parlerà dell’evoluzione nel tempo dei tessuti usati e del suo utilizzo, ma anche di questi ultimi 50 anni Zara ha riproposto e prodotto questo indumento di alta artigianalità facendolo conoscere a tutto il mondo. Zara, infatti, ormai dal 1974, ha rilanciato questo prodotto tipico della tradizione locale rendendolo ormai una leggenda senza tempo. La mostra aprirà ufficialmente alle 18.30, preceduta alle 17 da una presentazione-racconto del prodotto, della sua realizzazione e della sua evoluzione nei materiali. Rimarrà aperta sino a domenica 10 novembre, giornata in cui è prevista la Tabarrata, un grande raduno di amanti del Tabarro.

Riccardo Musacco

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Canoa. Paolo Zanardi il presidente della società oriaghese traccia un bilancio

Canoa club, pioggia di successi nel trentennale della sua fondazione

Anni 1994-2024, tre decadi ormai sono trascorsi dalla fondazione di un gruppo sportivo attivo sul territorio mirese ma che si sta facendo conoscere sempre di più a livello nazionale e internazionale. Si tratta del Canoa Club Oriago, società sportiva che può contare su una trentina di tesserati alcuni dei quali si sono fatti valere anche in competizioni importanti nelle varie categorie di gare. Ad esempio, nel corso dell’ultimo anno i risultati portati a casa sono stati straordinari, con Giulia Formenton, l’atleta di punta del club rivierasco, ai Campionati del Mondo, svoltisi lo scorso agosto a Sabero in Spagna, in cui si è classificata al primo posto nella gara discesa classica K1 a squadre assieme alle compagne Mathilde Rosa e Cecilia Panato e al terzo posto nella discesa a squadre sprint, nella stessa

formazione, a pochi centesimi dalla Repubblica Ceca e dalla Francia. Alessandro Monaro, dal canto suo, ai Campionati Italiani si è classificato al primo posto nella gara K1 sprint e al secondo posto nella discesa K1 classica. Infine Diego Babato, ai Campionati Italiani ha vinto il titolo italiano nella categoria C1, oltre ad

Alessandro Monaro, ai Campionati Italiani si è classificato al primo posto nella gara K1 sprint

essersi classificato al terzo posto nella gara C1 ai Campionati Europei. Per quanto riguarda i festeggiamenti del trentennale, per il momento, è stato realizzato un ritrovo tra oltre 100 atleti di 10 società provenienti da tutto

il Veneto, in una competizione lungo il Naviglio Brenta in occasione dei Campionati Regionali conclusasi con un momento di premiazioni finali. Tra questi la targa commemorativa consegnata al presidente del club Paolo Zanardi (che ne è stato uno dei cofondatori assieme alla moglie) da parte dell’amministrazione comunale di Mira nella persona

Il Calcio Oriago riparte dopo la retrocessione

E’ ripartita ufficialmente la stagione agonistica del calcio dilettanti e dopo l’amara retrocessione anche il calcio Oriago ha girato pagina ed ha programmato una vera rivoluzione per ripartire con nuovo slancio e voglia di tornare in Prima categoria dove meriterebbe di giocare operando un’autentica rivoluzione societaria. E per riuscirci ha fatto delle scelte ben definite che riguardano il presente ma anche il futuro. La società, infatti, è entrata a far parte, a livello giovanile del Galaxy come sottolinea il neo presidente Giuseppe Izzo. “Stiamo ristrutturando l’intera organizzazione societaria - ha sottolineato Izzomirando alla realizzazione di una prima squadra competitiva con l’aiuto del direttore generale Marco Semenzato, del direttore sportivo Gianni Scapin, team manager Francesco Izzo, del nuovo mister Luca Camozzo, preparatore

dei portieri nello staff, Cristiano Di Odoardo e della responsabile marketing Ester Cavallo e di Luca Codato per la comunicazione”. Questo per la prima squadra mentre, come detto, parallelamente il settore giovanile è entrato in partnership con Asd Galaxy FC. E’ stato, infatti, siglato un accordo con il presidente del Asd Galaxy FC, Davide Bacchin, che sancisce una collaborazione tra le due realtà. “Ci occuperemo noi del settore giovanile dell’Oriago Calcio, utilizzando le loro strutture per i nostri giovani campioni - precisa il presidente del Galaxy Bacchin. Il neo presidente Giuseppe Izzo si concentrerà sulle prime squadre e farà parte del nostro CdA”. Ora la parola passa al campo con la squadra che non ha iniziato benissimo il campionato di seconda categoria, ma che ha tutto il tempo per risalire e per trovare il giusto amalgama. (l.p.)

dell’assessora Oriana Gerardi. Anche il sindaco Marco Dori ha inviato i suoi auguri e congratulazioni alla società per il traguardo raggiunto. Ma le celebrazioni non si fermeranno qui. “Stiamo valutando il da farsi - ha ricordato Zanardi - sicuramente organizzeremo un grande ritrovo tra tutti i tesserati e le loro famiglie. A fine anno poi ci sarà il rinno-

vo delle cariche. Dal prossimo anno volevo farmi da parte, considerata la mia età e considerando che non vorrei passare da padrone della società sportiva, ma è difficile per me rinunciare a questa che è una grande passione. Si dice sempre largo ai giovani, però è un bene che ci siano delle persone più grandi che fanno da bussola orientando i giovani atleti”. “Sinceramente - continua Zanardi - 30 anni fa quando è iniziata questa avventura non pensavo di fare ancora parte di questo gruppo, prima come vicepresidente e dal 2001 presidente. Certo che sono felice, molto felice di questo traguardo. Sono contento che siamo riusciti negli ultimi 8 anni, come direttivo, a creare la sede che abbiamo sempre sognato e che ci permetterà di proseguire l’attività”.

Riccardo Musacco

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Davide Bacchin e Giuseppe Izzo
La campionessa Giulia Formenton

#Regione

L’intervista. L’assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara

“Per anni non abbiamo aumentato le tasse, ora chiediamo solo un piccolo contributo”

Dai conti della Regione alle prospettive per il prossimo futuro, anche sul fronte politico. Ne parliamo con l’assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara ai microfoni di Radio Veneto 24 e sul nostro giornale. Assessore, è stato approvato il bilancio consolidato con i conti di 33 enti regionali, cosa è emerso da questo importante passaggio?

Il bilancio consolidato è la fotografia di una serie di società ed enti della regione del Veneto che quotidianamente danno servizi, erogano contributi, riescono a mantenere il livello alto di prestazioni della nostra regione. Vedere queste società in utile, in particolar modo quelli direttamente gestite dalla Regione conferma che i conti sono in ordine. Negli ultimi 15 anni in cui non abbiamo applicato l’addizionale Irpef queste società sono state estremamente attente ai costi e hanno saputo essere efficaci ed efficienti.

Invece cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima manovra finanziaria regionale?

Anche in questa legislatura c’è stata la costante volontà del presidente Zaia di non applica-

re l’addizionale Irpef. A questo proposito ricordo a tutti che se noi applicassimo le addizionali Irpef di una regione vicina a noi come l’Emilia Romagna, il Veneto avrebbe solo di addizionali Irpef 450 milioni di euro in più. Questi soldi per quindici anni sono rimasti nelle tasche dei cittadini veneti. Quest’anno dobbiamo pensare a una piccolissima, ripeto, piccolissima modifica all’addizionale Irap. Se il Consiglio Regionale, che è sovrano nella sua decisione, approverà così il bilancio avremo un gettito di circa 54 milioni di euro che ci permetteranno di continuare a erogare i servizi che abbiamo garantito nel corso degli ultimi anni e di riuscire a coprire le maggiori spese. Abbiamo calcolato che si tratta di 34 euro in più all’anno per azienda, non credo che questa somma possa modificare il bilancio di una struttura commerciale o di una piccola e media impresa.

Stiamo parlando di 88 euro in più per ogni milione di fatturato, chiediamo un piccolo contributo per riuscire a continuare a garantire i servizi che una Regione come la nostra continua a dare, mettendoci in una posizione di

assoluta eccellenza.

Proprio sull’aumento dell’Irap non sono mancante le critiche, ad esempio da parte di Tosi, come risponde?

E’ una polemica politica, quindi non entra nel merito della tecnicalità della della norma, è una strategia in previsione delle elezioni.

Per l’appunto, in vista dell’appuntamento alle urne, che bilancio fa di questo suo mandato?

Sono riuscito per quattro anni a garantire i servizi senza aumentare le tasse, assicuro che è stato uno sforzo notevole. Sul fronte degli enti locali abbiamo fatto un bel piano di riordino territoriale che cerca di definire la nuova governance per creare una filiera di buona amministrazione che va dalla Regione fino all’ultimo comune. Inoltre la Regione continua ad investire sull’agenda digitale e l’innovazione, fra cui il distretto della

space economy. Come vede il dopo Zaia?

Auspichiamo che si vada oltre il limite dei due mandati e si

Marcato: “Un piano per attirare le imprese in Veneto e un progetto per la transizione energetica”

Assessore Roberto Marcato, partiamo dal sostegno alle imprese, ci sono risorse? Come si sta muovendo la Regione?

Ho portato in giunta recentemente un disegno di legge da 45 milioni di euro per l’attrazione degli investimenti, dedicato proprio alla capacità di rendere il nostro territorio appetibile alle imprese. Abbiamo poi la disponibilità di oltre mezzo miliardo di euro di fondi europei che vengono usati attraverso i bandi sia in forma di credito a tasso agevolato che a fondo perduto. Si tratta di bandi costruiti con le associazioni di categoria, , con il territorio, proprio perché bisogna rispondere a precise esigenze. Tenga conto che ogni volta che apro un bando dedicato alle imprese vado sempre in overbooking, significa che abbiamo centrato un’esigenza del territorio. Oggi inoltre bisogna lavorare molto sul credito perché le ban-

che fanno fatica a erogare microcredito, ciò che invece interessa il nostro tessuto produttivo.

Le fa paura la crisi della Germania?

Essendo un nostro mercato di riferimento questo preoccupa però è altrettanto vero che noi, in termini di export, abbiamo aumentato rispetto all’anno scorso, perché siamo bravissimi a trovare altri mercati. Il Veneto ha sempre avuto la capacità di rispondere a qualsiasi tipo di crisi. C’è ancora, invece, una forte ripercussione per il blocco dei rapporti con la Russia che non fa bene alla nostra economia. Spero che si arrivi quanto prima a una soluzione.

Qual è un il progetto che le sta particolarmente a cuore?

Uno è il piano energetico regionale è molto ambizioso, ci candidiamo a diventare la regione più più più attenta alla

transizione ecologica ed energetica del Paese. L’altro già in fieri è la ZLS di Venezia e del Polesine, un detonatore economico per la nostra crescita. In parole semplici, chi oggi viene a investire a Porto Marghera o in Polesine avrà una riduzione delle tasse e un abbattimento sostanzioso della burocrazia. Sono i due elementi che interessano le imprese. Passando alla politica, quale sarà il ruolo della Lega nel 2025?

Io non ho dubbi e ho le idee molto chiare. Il ruolo della Lega del 2025 sarà lo stesso negli ultimi quindici anni. Per cui, per quanto mi riguarda, il prossimo candidato presidente della Regione Veneto deve essere un leghista. Se ovviamente riusciremo ad avere questa opportunità con il centrodestra compatto, nessun problema. Io ho già l’exit strategy, ho già un piano B: un tridente attacco forma-

Sanità. Il punto con l’assessore regionale Manuela Lanzarin, anticipate le vaccinazioni

“Il Veneto investe sulle nuove strutture ma anche sui servizi e il personale”

E’ tempo di vaccinazioni, chiediamo all’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin perché il Veneto ha scelto di anticipare l’inizio delle somministrazioni sia per l’influenza stagionale che per il Covid.

“Perché stanno già circolando molti virus respiratori - risponde - e anche il Covid ha un po’ rialzato la testa. Con questo non vogliamo creare nessun tipo di allarmismo. Per il vaccino antinfluenzale abbiamo acquisto un milione di dosi, 400 mila per il vaccino Covid. E’ chiaro che la vaccinazione è come sempre consigliata alle persone più a rischio. Possono essere fatte anche insieme, sia dal proprio medico di base che in farmacia. In questi anni le farmacie hanno ampliato i loro servizi, in Veneto ce ne sono circa 1.600 e diventano dei presidi sanitari anche nelle località in cui abbiamo difficolta ad avere il medico di base. Faremo anche due open day in tutto il Veneto per incentivare alla vaccinazione le persone più fragili”.

Assistiamo a importanti investimenti nella sanità da par-

te della Regione, ad esempio il nuovo ospedale di Padova ma anche la radiologia di ultima generazione nel veneziano. Ci può tracciare un bilancio?

E’ un momento particolarmente vivace sul fronte degli investimenti in sanità. Con 850 milioni il nuovo ospedale di Padova diventerà il policlinico universitario più grande d’Italia, con altissime specializzazioni. Inoltre siamo in dirittura di arrivo con il nuovo ospedale di Montecchio e Arzignano, poi abbiamo Vicenza, e una nuova struttura vicina all’ospedale dell’Angelo a Mestre. E’ in fase di progettazione l’ospedale di Legnago e abbiamo interventi a Mirano e Dolo. Sempre in ambito edilizio abbiamo poi tutti i cantieri legati alle case della comunità, 99 in tutto il Veneto, 49 centrali operative territoriali e 30 ospedali di comunità. Si tratta di investimenti notevoli, in parte legati al Pnrr e in parte a fondi strutturali.

La Regione cosa sta facendo per le liste d’attesa e la carenza di medici?

Stiamo già vedendo i risulta-

ti con il piano di abbattimento delle liste d’attesa. Nel 2023 abbiamo stanziano 29 milioni e nel 2024 ne sono già previsti 40 per la cabina di regia. Abbiamo

azzerato le attese sulle prestazioni a dieci giorni, sono circa 11 mila quelle a trenta giorni e 18 mila quelle a 60-90 giorni. Lo sforzo oggi è immane e ci sono

categorie difficili da aggredire, come oculistica e dermatologia, in cui abbiamo tantissime prime visite e non troviamo professionisti. Da qui tutte le iniziative che abbiamo messo in campo per il reclutamento del personale, ma anche per trattenerlo. Abbiamo varato un piano strategico, abbiamo creato dei bandi specifici con Azienda Zero per assumere lavoratori autonomi. Oggi dei risultati ci sono. Presto andrà in Consiglio un disegno di legge che va ad aumentare i fondi integrativi delle aziende sanitarie, con 150 milioni nei prossimi tre anni. 50 milioni all’anno proprio per cercare di potenziare il personale, ma anche di andare in aiuto nelle aree disagiate, come quelle di montagna, dove è ancora più difficile trovare personale. Guardando al futuro, cosa si aspetta dopo Zaia?

Siamo ancora fiduciosi che ci sia il terzo mandato per il governatore Zaia, è giusto che siano i cittadini a scegliere il loro presidente di Regione. Siamo ancora fiduciosi che ci possa essere questa questa possibilità. (n.s.)

Anci Veneto, confermati il presidente e i due vice. Nuove entrate di Possamai e De Zotti

Rinnovati gli organi di Anci Veneto, l’associazione dei Comuni: riconfermato per altri cinque anni alla guida dell’Associazione dei Comuni il sindaco di Treviso Mario Conte. Con lui riconfermati anche i vice presidenti Eric Pasqualon, sindaco di Carmignano di Brenta (PD), ed Elisa Venturini, consigliere comunale di Casalserugo (PD). Entrano a far parte della squadra della presidenza Christofer De Zotti, sindaco di Jesolo (VE), e il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai,

con il ruolo di vice presidente vicario. Il nuovo Consiglio di Anci Veneto conta 68 componenti, mentre il Direttivo si compone di 18 amministratori locali. Entrambi gli organismi resteranno in carica per cinque anni. Anci Veneto, comprese le Unioni dei Comuni, conta attualmente 506 soci.

“Le sfide da affrontare sono tante, - ha detto Conte - dal dissesto idrogeologico, con la messa in sicurezza del territorio che deve diventare una priorità, al tema

dei tagli alla spesa corrente, che non possono portare a privare i cittadini di servizi. Dalle politiche ambientali da applicare in maniera omogenea su territori sempre più ampi alla promozione di progetti su area vasta per intercettare fondi europei e finanziamenti. La squadra di Anci Veneto, fatta da sindaci e sindache, amministratori e amministratrici virtuosi, continuerà a offrire sempre proposte e soluzioni, per far sì che i Comuni del Veneto continuino a essere un laboratorio di buona am-

ministrazione e un modello nazionale”. “Chi fa il sindaco sa che oggi il quadro economico internazionale è complesso e mutato. - ha affermato Roberto Pella, presidente di Anci nazionale- Nell’ultimo incontro avuto con il ministro Giorgetti abbiamo avuto la rassicurazione che il comparto degli enti locali sarà escluso dai vincoli e dalle imposizioni stringenti che l’Europa ci pone, oltre al fatto di avere avuto un riconoscimento istituzionale dell’impegno portato avanti da Anci”.

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Droni automatici ad alta tecnologia per la sorveglianza dell’Interporto

La terza edizione del Green Logistics Expo si è recentemente conclusa a Padova, confermandosi come uno degli eventi di riferimento per la logistica sostenibile. Il salone internazionale, dedicato a promuovere le pratiche e le tecnologie sostenibili nel settore della logistica, ha attirato un’ampia partecipazione di operatori del settore. L’evento, che ha riunito oltre 200 espositori internazionali e migliaia di operatori del settore, ha presentato le ultime novità in termini di tecnologie e soluzioni per un trasporto più pulito ed efficiente. Tra i temi più discussi, il trasporto intermodale, l’energia pulita nei magazzini e l’impiego di droni per la sicurezza nei terminal. Apertura in grande stile con i lavori del Patto delle Logistica del Nord Est, al quale hanno partecipato tutti i principali attori logistici istituzionali dei territori, allargato a Lombardia ed Emilia-Romagna.

L’obiettivo è favorire lo scambio di best practice e benchmarking relative a soluzioni tecniche

innovative applicate alle infrastrutture o all’operatività dei diversi nodi di trasporto regionali in modo da sviluppare utili sinergie di sistema. Grande interesse ha suscitato la presentazione di un innovativo sistema di sicurezza per il terminal intermodale di Interporto Padova, sviluppato in collaborazione con la Remotely Piloted Aircraft Systems Academy Cardtech. Il sistema, primo

a livello nazionale, utilizza droni automatici di ultima generazione che svolgono missioni di sorveglianza. I droni decollano e atterrano da un hangar robotico che li protegge dalle intemperie, aprendosi solo per il decollo e richiudendosi subito dopo l’atterraggio. L’hangar esegue automaticamente la ricarica delle batterie, valuta le condizioni meteo per garantire voli sicuri, effettua

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i controlli pre-volo e gestisce la manutenzione.

“Un progetto che conferma la nostra vocazione all’innovazione e l’attenzione ad ogni tecnologia che possa migliorare la qualità del servizio - sottolinea Luciano Greco, Presidente di Interporto Padova - Una grande parte delle nostre infrastrutture è classificata come area doganale, con tutti i benefici legati a questo status per le imprese che lasciano in deposito le merci, ma ovviamente sistemi di sicurezza sempre più perfezionati rendono ancora più attrattiva quest’area”. Il servizio

Cityporto, attivo da vent’anni, è stato celebrato come un esempio di successo nella distribuzione urbana sostenibile. “Unire l’arrivo delle merci all’Interporto e la loro distribuzione in città con mezzi ecologici è stata un’intuizione geniale. - commenta Roberto Tosetto, direttore generale di Interporto Padova - I vantaggi sono sotto gli occhi di tutti: meno camion in circolazione significano meno inquinamento e meno congestione del traffico. È un chiaro esempio di come la logistica possa contribuire al benessere ambientale”. (s.b.)

Luciano Greco e Roberto Tosetto, presidente e direttore di Interporto Padova
Uno dei droni che sorveglierà l’area logistica

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L’approfondimento. Da questo mese inauguriamo la nuova rubrica con l’avvocato Luigi Migliorini

Codice Rosso: per le violenze in famiglia introdotti nuovi reati e inasprite le pene

Si sente parlare di Codice

Rosso che tutelerebbe le violenze in famiglia, più precisamente con tale espressione si fa riferimento alla legge 19 luglio 2019 n.69 che prevede, tra l’altro, un’accelerazione della tempistica dei procedimenti penali, in quanto è stabilito che il pubblico ministero, per i delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato.

Nel codice penale sono stati inseriti quattro nuovi reati.

1) Delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate, punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5.000 a 15.000 Euro; la stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video li diffonde per provocare un danno agli interessati. Il reato è aggrava-

to se commesso nell’ambito di una relazione affettiva, anche cessata, oppure mediante strumenti informatici.

2) Reato di deformazione dell’aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso, punito con la reclusione da otto a quattordici anni; se si cagiona la morte della vittima la pena è dell’ergastolo.

3) Reato di costrizione o induzione al matrimonio, pena della reclusione da uno a cinque anni, con l’aggravante quando è commesso a danno di minori e si procede anche quando il fatto è commesso all’estero da o in danno di un cittadino italiano o di uno straniero residente in Italia

4)Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: reclusione da sei mesi a tre anni.

Si è intervenuti anche con un inasprimento delle pene già

previste dal codice penale. Il delitto di maltrattamenti contro familiari o conviventi dalla pena da due a un massimo di sei anni, è passato da tre a sette. Lo stalking da sei mesi /cinque anni a minimo un anno massimo sei anni e sei mesi. La violenza sessuale da cinque a dieci anni a da sei a dodici anni ; la violenza sessuale di gruppo da sei a dodici anni a da minimo otto, massimo dodici anni. Nonostante i nuovi reati e l’inasprimento di sanzioni, la situazione non è molto migliorata: dagli atti parlamentari risulta che dal primo gennaio al 15 ottobre 2023 vi sono stati molti omicidi di donne, di cui 77 uccise nell’ambito familiare o affettivo. Si è quindi intervenuti con la legge 24 novembre 2023 n.168 per rendere più rapida la tutela delle vittime. Quindi gli strumenti ci sono: se anche quest’articolo indurrà maggior fiducia nel Codice Rosso, non sarà stato scritto invano.

Da questo mese l’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra nuova rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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dom 6 aprile 2025 ore 15:30 sconcerto d’amore scopri le informazioni e gli spettacoli!

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Incentivi, detrazioni, contributi: tutte le misure per l’effi centamento energetico

Le soluzioni adottate per promuovere la transizione energetica e migliorare l’efficienza energetica degli edifici comprendono gli incentivi per il fotovoltaico e le pompe di calore, i più utilizzati ed utilizzabili nel nostro territorio.

Ecco i principali incentivi disponibili:

1. Ecobonus (50% e 65%)

L’Ecobonus è una misura nazionale che offre detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Gli interventi coperti includono l’installazione di impianti fotovoltaici e pompe di calore, insieme ad altri lavori mirati a migliorare l’efficienza energetica. Aliquote di detrazione:

- 50% per installazione di impianti fotovoltaici.

- 65% per l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza.

Condizioni:

- Durata della detrazione: La detrazione viene ripartita in 10 anni sotto forma di riduzione dell’imposta IRPEF o IRES.

- Limite di spesa: per impianti fotovoltaici, la spesa massima detraibile è di 96.000 euro.

- Requisiti per pompe di calore: Le pompe di calore devono rispettare certi requisiti di efficienza energetica. L’incentivo è più alto per le pompe di calore elettriche rispetto a quelle a gas, poiché contribuiscono maggiormente alla riduzione delle emissioni.

Interventi agevolabili:

- Installazione di impianti fotovoltaici su edifici esistenti.

- Installazione di pompe di calore ad alta efficienza per la climatizzazione estiva e invernale.

- Sistemi di accumulo collegati a impianti fotovoltaici.

Chi può beneficiare:

- Privati cittadini, condomini, e società.

- Possono usufruire delle detrazioni anche le persone che detengono l’immobile a titolo di affitto o comodato d’uso.

Modalità:

- Le spese devono essere documentate e pagate tramite **bonifico parlante**.

- È possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

2. Conto Termico

Il Conto Termico è un incentivo erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che fornisce un rimborso diretto per interventi di efficientamento energetico e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. A differenza dell’Ecobonus, non si tratta di una detrazione fiscale, ma di un contributo a fondo perduto. Aliquote:

Il Conto Termico copre fino al 65% delle spese per interventi specifici, tra cui l’installazione di pompe di calore. Per i sistemi fotovoltaici, invece, questo incentivo non è applicabile direttamente.

Interventi agevolabili:

- Pompe di calore: L’installazione di pompe di calore per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici è incentivata, con percentuali di copertura delle spese in base alla tipologia e potenza dell’impianto.

- Sistemi solari termici: È possibile ottenere l’incentivo anche per sistemi solari termici (per la produzione di acqua calda sanitaria).

- Caldaie a biomassa o sistemi di riscaldamento a energia rinnovabile. Durata del rimborso:

- Fino a 5.000 euro di spesa, il rimborso è erogato in un’unica soluzione.

- Per spese superiori, il contributo viene erogato in rate annuali, fino a un massimo di 2-5 anni a seconda dell’importo e della tipologia di intervento.

Chi può accedere:

- Privati cittadini.

- Pubbliche Amministrazioni.

- Imprese.

Come funziona:

- L’incentivo è erogato direttamente dal GSE.

- Dopo aver completato l’intervento, è necessario presentare domanda sul portale del GSE, che verifica la conformità tecnica e il rispetto dei requisiti.

3. Incentivi specifici per il Veneto Il Veneto, oltre agli incentivi nazionali, offre alcuni programmi locali per incentivare l’adozione di tecnologie verdi come fotovoltaico e pompe di calore.

Fondo Energia Veneto:

- La Regione Veneto ha istituito un Fondo per l’Efficienza Energetica che offre finanziamenti agevolati e contributi per interventi di miglioramento energetico, incluso l’uso di tecnologie rinnovabili come il fotovoltaico e le pompe di calore. Contributi per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento:

- Ci sono incentivi specifici per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento a combustibile fossile con pompe di calore o sistemi a energia rinnovabile. Questi incentivi possono essere cumulabili con il Conto Termico e l’Ecobonus. Modalità di accesso e combinazione degli incentivi

- Cumulabilità: gli incentivi regionali del Veneto spesso sono cumulabili con Ecobonus e Conto Termico, permettendo di ottenere risparmi significativi.

- Sconto in fattura e cessione del credito: anche a livello regionale, in alcuni casi è possibile sfruttare la modalità di sconto in fattura o cessione del credito per gli interventi di efficientamento energetico.

Per ottenere il massimo beneficio, è consigliabile:

- Consultare un tecnico o un consulente energetico per verificare quali incentivi si applicano al proprio caso specifico.

- Monitorare i bandi regionali e nazionali per non perdere le opportunità di finanziamento aggiuntivo.

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Grazie al Decreto Transizione 5.0 le imprese possono ottenere un credito d’imposta fino al 45% sui costi di realizzazione di un impianto fotovoltaico. GRUPPOE43 è in grado di affiancare le aziende in tutto il processo, dalla certificazione iniziale dei consumi energetici fino alla realizzazione “chiavi in mano” dell’impianto fotovoltaico.Inquadra il QR Code per una consulenza.

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Le iniziative. Tra le novità il potenziamento degli investimenti nelle energie rinnovabili

Green Economy in Veneto: nuove sfide e opportunità per un futuro sostenibile

Il Veneto promuove la sostenibilità con progetti innovativi su energie rinnovabili, mobilità ed economia circolare.

Il Veneto è tra le regioni italiane più attive nella transizione verso un’economia sostenibile, con nuove iniziative che mirano a integrare sviluppo economico e rispetto dell’ambiente. La Green Economy in Veneto si sta espandendo attraverso progetti innovativi che riguardano energia rinnovabile, economia circolare e sostenibilità ambientale, rispondendo alle sfide del cambiamento climatico e della tutela del territorio.

Una delle principali novità è il potenziamento degli investimenti nelle energie rinnovabili, in particolare nell’energia solare. Molti Comuni stanno promuovendo bandi per l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici e privati, con incentivi che sostengono cittadini e imprese nel passaggio alle fonti rinnovabili. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e abbattere le emissioni di CO₂.

La Regione ha avviato anche un piano ambizioso per lo sviluppo della mobilità elettrica e sostenibile, con nuove infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Venezia e

Padova, ad esempio, stanno ampliando le reti di piste ciclabili e incentivando il trasporto pubblico ecologico, con autobus elettrici e ibridi.

Il Veneto sta emergendo come un modello nell’ambito dell’economia circolare, puntando al riciclo e al riutilizzo delle risorse. Progetti pilota nell’industria manifatturiera e agricola promuovono il riuso dei materiali di scarto e la riduzione dei rifiuti, favorendo un sistema produttivo più sostenibile.

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L’agricoltura sostenibile è un altro settore in espansione. La regione sta sostenendo pratiche di agricoltura biologica e l’adozione di tecnologie digitali che permettono di ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale, garantendo al contempo la qualità dei prodotti.

Queste iniziative confermano il Veneto come protagonista nel panorama italiano della Green Economy, dimostrando che sviluppo economico e sostenibilità possono andare di pari passo.

di quelle da non lasciarsi scappare. “Chi vuole sostituire la vecchia caldaia o sta cercando un modo più ecologico ed economico per riscaldare la sua casa, dovrebbe pensare a installare una pompa di calore. Anche perché la caldaia a gas è il dispositivo più inqui-

gna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Liguria. “Noi lavoriamo così - insiste Zantomio - Dopo un sopralluogo gratuito, seguiamo tutte le fasi dell’attività. Dall’analisi dei consumi, alla progettazione, all’installazione, al disbrigo di pratiche burocratiche per ottenere incentivi, sino

- Ciò che ci rende orgogliosi è contribuire a una rivoluzione gentile, che consente alle persone di risparmiare e, contemporaneamente, tutela il nostro pianeta”.

Sopra, abitazione moderna con impianto fotovoltaico e accumulo SunPower. Accanto, un modello di pompa di calore Aira.
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La casa cambia. Attenzione ai materiali usati ma anche all’efficienza energetica e all’impiego delle risorse

Le buone pratiche per un’edilizia sempre più attenta all’ambiente

L’illuminazione green domestica riduce consumi e costi energetici. Lampadine LED, sensori e domotica ottimizzano l’uso della luce, migliorano il comfort e riducono l’impatto ambientale grazie a una gestione efficiente.

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temente. Questi dispositivi rilevano la presenza di persone e spengono automaticamente le luci quando non necessarie, riducendo lo spreco di energia.

I dimmer, invece, permettono di regolare l’intensità della luce in base alle esigenze del momento. Oltre a creare un’atmosfera più piacevole, l’uso di luci a bassa intensità riduce il consumo energetico e allunga la vita delle lampadine. In alcune situazioni, una riduzione del 20% dell’intensità luminosa può portare a un risparmio energetico simile.

L’illuminazione domestica è un aspetto fondamentale del comfort abitativo e, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo chiave nelle politiche di sostenibilità ambientale. Adottare soluzioni di illuminazione green non solo riduce i consumi energetici e le emissioni di CO₂, ma contribuisce anche a migliorare il benessere abitativo e a tagliare i costi della bolletta elettrica. Adottare soluzioni di illuminazione domestica green e sostenibile è un passo essenziale verso un’abitazione più sostenibile, efficiente e confortevole. Investire in lampadine LED, sensori, sistemi di controllo e sfruttare la luce naturale permette di ridurre l’impatto ambientale e risparmiare sulla bolletta elettrica, garantendo al contempo una casa più sicura e accogliente.

Ma quali sono le migliori tecnologie e pratiche per una casa illuminata in modo sostenibile?

Le lampadine a LED (Light Emitting Diode) sono il cuore della rivoluzione green nell’illuminazione domestica. Rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza o a fluorescenza, i LED consumano fino all’80% di energia in meno e durano molto più a lungo. Una lampadina LED di qualità può avere una durata fino a 50.000 ore, rispetto alle circa 1.000 ore di una lampadina a incandescenza. I LED offrono anche vantaggi significativi in termini di versatilità e qualità della luce. Sono disponibili in una vasta gamma di temperature di colore, dalla luce calda e accogliente (2700K) fino alla luce bianca brillante (6000K), ideale per spazi di lavoro. Inoltre, i LED non emettono calore in eccesso, rendendoli più sicuri e riducendo il fabbisogno di aria condizionata durante i mesi estivi. Oltre alla scelta di lampadine efficienti, l’utilizzo di sensori di movimento e regolatori di intensità (dimmer) contribuisce notevolmente al risparmio energetico. I sensori di movimento sono particolarmente utili in ambienti come corridoi, ingressi o bagni, dove la luce non deve essere accesa costan-

La domotica è un altro elemento chiave per una gestione intelligente dell’illuminazione. Con i sistemi di automazione domestica, è possibile controllare l’illuminazione in tutta la casa tramite smartphone o tablet, anche a distanza. Questi sistemi permettono di programmare gli orari di accensione e spegnimento delle luci, ottimizzando i consumi in base alle abitudini quotidiane. Inoltre, i dispositivi domotici possono interagire con altre tecnologie smart, come sensori di luminosità o assistenti vocali, per adattare automaticamente l’illuminazione in base alla luce esterna o alle preferenze dell’utente. Questa integrazione non solo offre comodità, ma garantisce anche una gestione ottimale dei consumi. Oltre al consumo energetico, è importante considerare l’impatto ambientale della produzione e smaltimento delle lampadine. I LED, oltre a consumare meno energia, contengono meno materiali pericolosi rispetto alle lampadine fluorescenti, che invece utilizzano mercurio. Tuttavia, come qualsiasi prodotto elettronico, anche i LED devono essere smaltiti correttamente. È essenziale quindi riciclare le lampadine presso i centri di raccolta autorizzati per evitare l’inquinamento del suolo e delle acque.

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Vaccinazioni stagionali. Al via la campagna regionale contro virus influenzali e COVID-19

Il Veneto anticipa l’inizio della vaccinazione contro l’influenza e il COVID-19 per ridurre i rischi di complicanze gravi

Con l’arrivo della stagione fredda, la Regione Veneto lancia la campagna vaccinale per proteggere i cittadini dai virus influenzali e dal COVID-19. Il piano di prevenzione, che prende il via il 7 ottobre, mira a contenere l’impatto delle infezioni stagionali e a ridurre il numero di ricoveri ospedalieri legati a complicanze gravi.

Secondo quanto comunicato dalle autorità sanitarie, la vaccinazione rappresenta la forma più efficace di protezione, in particolare per i soggetti più fragili o per chi ha più di 60 anni. Quest’anno, la campagna vaccinale parte con anticipo rispetto agli anni precedenti, poiché si prevede una circolazione dei virus già dalla seconda metà di ottobre.

Nella prima settimana di ottobre, la somministrazione dei vaccini è riservata agli over 65, mentre tutte le altre fasce di popolazione possono accedere alla vaccinazione dalla settimana successiva, quando saranno disponibili i vaccini indicati per i soggetti più giovani. Per facilitare l’accesso, la Regione ha programmato due giornate “Open Day” il 26 ottobre e il 9 novembre, durante le quali

tutte le ULSS regionali organizzeranno sedute vaccinali dedicate. La Regione del Veneto ha già distribuito oltre 900.000 dosi di vaccino antinfluenzale e 460.000 dosi di vaccino aggiornato contro il COVID-19. Entrambi i vaccini possono essere somministrati contemporaneamente, senza necessità di farmaci o integratori preventivi. In particolare, è aumentata la disponibilità del vaccino spray nasale per i bambini dai 2 ai 6 anni, con 28.000 dosi destinate ai più piccoli, somministrate presso i Pediatri di Libera Scelta e i servizi sanitari territoriali.

La vaccinazione non solo protegge dai virus influenzali e dal COVID-19, ma riduce significativamente il rischio di gravi complicanze, specialmente di natura polmonare e cardiovascolare. Secondo i dati forniti dalla Regione, vaccinarsi contro l’influenza può ridurre di oltre un terzo il rischio di eventi cardiaci gravi, soprattutto per chi già soffre di patologie come infarto o ictus.

Oltre agli anziani, la vaccinazione è fortemente raccomandata per soggetti a rischio, come immunodepressi, diabetici, persone affette da patologie respiratorie come BPCO, cardiopatie e malattie

oncologiche. La vaccinazione è inoltre suggerita per operatori sanitari, personale a contatto con animali, donatori di sangue e donne in gravidanza. Particolare attenzione è rivolta anche ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, che possono ricevere il vaccino antinfluenzale. Le vaccinazioni saranno disponibili presso i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta, le Farmacie aderenti e i Servizi Vaccinali delle ULSS, che attiveranno ambulatori specifici per l’influenza e il COVID-19. Le prenotazioni saranno gestite online attraverso il portale regionale dedicato https://prenotavaccino.regione.veneto.it/.

Oltre alla vaccinazione, le autorità raccomandano alcune semplici azioni per limitare la diffusione dei virus stagionali: lavarsi regolarmente le mani, evitare il contatto con persone ammalate, usare la mascherina in luoghi affollati e isolarsi in caso di sintomi respiratori.

Con queste misure, la Regione Veneto punta a garantire una protezione efficace per la salute di tutti, riducendo al minimo l’impatto dei virus stagionali sulla popolazione.

La nuova tecnica. Messa a punto dal prof. Massimo Busin in un progetto di ricerca finanziato dal PNRR

Cornea artificiale ibrida: il ruolo della Banca degli Occhi del Veneto

La Banca degli occhi del Veneto ancora una volta si dimostra un’istituzione sempre più all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di sempre nuove soluzioni nel campo dei trapianti. Una tecnica chirurgica innovativa, nel campo dei trapianti di cornea, ideata dal prof. Massimo Busin dell’Università di Ferrara con l’ausilio della Banca degli occhi veneta presieduta dal dott. Diego Ponzin ha infatti restituito la possibilità di tornare a vedere a una donna, Rasha, rifugiata palestinese dalla Siria, una dei primi tre pazienti sottoposti al trapianto della prima cornea artificiale ibrida, sviluppata in Italia e pensata per persone ad alto rischio di rigetto. Il progetto è stato presentato presso il padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, sede della fondazione Banca degli occhi alla presenza di tutti i luminari coinvolti e della stessa Rasha, visibilmente emozionata. La nuova cornea artificiale si chiama Intra-ker un dispositivo sintetico che viene inglobato all’interno di due strati di tessuto corneale proveniente da donatore ed innestato nell’occhio del paziente. Punto centrale, come sempre in questi casi, è cercare di aumentare sempre di più le donazioni di tessuti.

Un progetto di ricerca che può contare su un

finanziamento PNRR e guidato dal prof. Teresio Avitabile, ordinario dell’Università degli Studi di Catania, che vede coinvolti per la fase clinica anche il prof. Vincenzo Scorcia dell’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro e il prof. Marco Mura dell’Università di Ferrara. I risultati sui primi tre pazienti sono molto promettenti e una di questi è proprio Rasha, 43 anni, madre di tre figli, rimasta gravemente ferita a seguito di un bombardamento durante la guerra in Siria nel 2011. Segnalata dall’ETS ULAIA ArteSud ODV che se ne era fatta carico fin dal suo arrivo in Libano nel 2012 nel campo profughi palestinese dove l’associazione opera, Rasha è arrivata in Italia nel 2016 nell’ambito del corridoio umanitario di Federazione Chiese Evangeliche, Tavola Valdese e Comunità di Sant’Egidio. “A Damasco Rasha subisce un trapianto di cornea bilaterale, un occhio finisce con il rigetto mentre l’altro, all’arrivo in Libano, presenta ancora i punti di sutura che, ormai induriti, le provocano dolori lancinanti” racconta Olga Ambrosanio, presidente dell’associazione ULAIA. “Ora Rasha vive a Roma con la sua famiglia, l’abbiamo seguita e aiutata nel quotidiano, ma, continua Ambrosanio, sempre rincorrendo l’opportunità di trovare un

giorno la possibilità di migliorare la condizione di questa giovane mamma destinata alla cecità totale. L’occasione si è presentata quando le ricerche fatte dalla dottoressa Luciana Poliandri, nostra associata, ci hanno portato alla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. L’approccio è stato una lettera indirizzata al dott. Ponzin, la risposta immediata, e altrettanto il primo appuntamento”.

“I miei figli erano ancora piccoli quando, a causa dell’esplosione di un ordigno a distanza ravvicinata, ho perso quasi completamente la vista, percependo a malapena sensazioni di luce ed ombra da un unico occhio” dice Rasha “ringrazio di cuore tutti i medici e tutte le persone che mi hanno aiutata”.

“Ogni anno nel mondo si effettuano 185mila trapianti di cornea, tuttavia 7mila trapianti falliscono e 12.7 milioni di cittadini a livello globale restano in attesa di trapianto. Il dispositivo Intra-ker è stato ideato come una protesi ottica intracorneale e può essere

utilizzato come cornea artificiale in interventi ad hoc, a scopo compassionevole, in pazienti per i quali il normale trapianto di cornea sistematicamente fallisce perché l’occhio non tollera la cornea da donatore - ha ricordato il prof. Massimo Busin, ordinario all’Università di Ferrara. - Il dispositivo in polimetilmetacrilato si compone di una parte ottica centrale e di estremità periferiche che servono a stabilizzare la protesi nell’occhio, la protesi viene inserita avvolta da due sottili innesti di cornea da donatore, forniti dalla banca degli occhi e ricavati dall’isolamento di uno strato interno, chiamato “pre-descemetico”, spesso solo una decina di micron. Questi due sottili lembi evitano il rischio di estrusione della protesi e, vera chiave di volta di questo processo,

mantengono nel tempo la loro trasparenza permettendo al paziente di tornare a vedere. Un dato che, in chirurgia corneale, non era mai stato osservato prima”.

“Per il mondo dell’eye banking è il primo trapianto dello strato profondo della cornea senza endotelio, una novità assoluta – afferma Diego Ponzin, Presidente di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto – per accompagnare il dispositivo artificiale i nostri tecnici hanno isolato due tessuti ricavati da due donatori, che nella sezione centrale prevedono solo questo strato quasi impercettibile chiamato “pre-descemet”. Dalle analisi condotte in Fondazione Banca degli Occhi emerge che questa porzione conserva intatta una trasparenza del 70 per cento”.

La Radiologia si rinnova con numeri in aumentoTeam di primari e dirigenti di prim’ordine

Una svolta epocale quella che sta vivendo in queste ultime settimane la Radiologia e la diagnostica per immagini all’interno di tutte le strutture ospedaliere dell’Ulss 3 Serenissima. Grazie infatti ai fondi PNRR e una squadra di medici radiologi di prim’ordine, presentata oggi presso il nosocomio veneziano dal direttore generale Edgardo Contato, di cui lo stesso direttore si è detto “orgoglioso”, si stanno via via rinnovando tutte le strumentazioni tecnologiche, 27 per ora, 15 già in funzione, altre prossime al collaudo per un investimento pari a oltre 14 milioni di Euro. Un’area molto vasta quella che fa capo all’Azienda Sanitaria lagunare, che comprende 612mila residenti con il 26,3% di over65 che poi è esattamente la fascia di età che maggiormente richiede questo tipo di servizio. Da sottolineare come a Dolo, oltre alla strumentazione, si aprirà a breve anche il nuovo reparto. “Stiamo lavorando per eliminare il gap che abbiamo nel personale - dichiara Contato - ma abbiamo

messo assieme un team di vertice che sta lavorando e producendo attività per la popolazione che ci stanno ponendo in una posizione di primato”.

Nonostante la cronica carenza di personale, 5 sono i radiologi mancanti in azienda al momento, l’Ulss 3 punta a fornire un servizio sempre più all’avanguardia, aumentando anche il numero di prestazioni rispetto al 2023 in tutti i 23

punti di erogazione del servizio, 10 pubblici e 13 privati accreditati. I numeri infatti parlano di 2032 prestazioni giornaliere nella parte pubblica e 578 nel privato accreditato con un aumento dell’8,4% delle prestazioni di Radiologia nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Fondamentale poi l’attivazione del sistema RIS-PACS (Radiology Information System; Picture Archiving and Communication System) unico aziendale da ottobre su tutte le sedi che consentirà di poter refertare da tutte le sedi ospedaliere e di potenziare l’attività di telemedicina. Infine è stata presentata tramite un suggestivo video la straordinaria impresa del trasporto di un’unità mobile da Porto Marghera fino all’ospedale di Venezia tramite una chiatta. L’unità servirà a sopperire quei tre mesi di passaggio dalla vecchia strumentazione alla nuova e permettere quindi la prosecuzione delle prestazioni senza soluzione di continuità Presenti assieme al direttore i dirigenti radiologi in forza a

tutti gli ospedali del territorio, Paolo Sartori del SS. Giovanni e Paolo di Venezia, Riccardo Righi ed Enrico Cagliari dell’Angelo di Mestre, Giuseppe Tropeano di Mirano, Fabio Gelain di Dolo e Fabio Zattoni di Chioggia. “Un grande impegno quello che ci aspetta - ha dichiarato Sartori - per gestire queste tecnologie. Le richieste sono in aumento ma abbiamo dalla nostra l’esperienza per servire i cittadini”. “Una sfida che raccogliamo - aggiunge Cagliari - un modo nuovo di lavorare in condivisione coi colleghi”. “Faremo il possibile per aumentare il numero di diagnostiche anche quelle interventistiche - ricorda Tropeano.” “Un grande impegno per un ospedale aperto su più fronti per un servizio trasversale - dichiara Righi”. “Con il Covid il nostro ospedale era stato chiuso - ricorda Gelain - ora si riparte con la nuova radiologia e le nuove tecnologie”. “A Chioggia abbiamo un ospedale piccolo ma molto frequentato dai turisti - conclude Zattoni - facciamo il possibile per servire al meglio la popolazione”. (r.m.)

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Ulss 3. Nuove strumentazioni tecnologiche in dotazione

Cornea artificiale ibrida: il ruolo della Banca

degli Occhi del Veneto

La Banca degli occhi del Veneto ancora una volta si dimostra un’istituzione sempre più all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di sempre nuove soluzioni nel campo dei trapianti. Una tecnica chirurgica innovativa, nel campo dei trapianti di cornea, ideata dal prof. Massimo Busin dell’Università di Ferrara con l’ausilio della Banca degli occhi veneta presieduta dal dott. Diego Ponzin ha infatti restituito la possibilità di tornare a vedere a una donna, Rasha, rifugiata palestinese dalla Siria, una dei primi tre pazienti sottoposti al trapianto della prima cornea artificiale ibrida, sviluppata in Italia e pensata per persone ad alto rischio di rigetto. Il progetto è stato presentato oggi presso il padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, sede della fondazione Banca degli occhi alla presenza di tutti i luminari coinvolti e della stessa Rasha, visibilmente emozionata. La nuova cornea artificiale si chiama Intra-ker un dispositivo sintetico che viene inglobato all’interno di due strati di tessuto corneale proveniente da donatore ed innestato nell’occhio del paziente. Punto centrale, come sempre in questi casi, è cercare di aumentare sempre di più le donazioni di tessuti.

Un progetto di ricerca che può contare su un finanziamento PNRR e guidato dal prof. Teresio Avitabile, ordinario dell’Università degli Studi di Catania, che vede coinvolti per la fase clinica anche il prof. Vincenzo Scorcia dell’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro e il prof. Marco Mura dell’Università di Ferrara. I risultati sui primi tre pazienti sono

molto promettenti e una di questi è proprio Rasha, 43 anni, madre di tre figli, rimasta gravemente ferita a seguito di un bombardamento durante la guerra in Siria nel 2011. Segnalata dall’ETS ULAIA ArteSud ODV che se ne era fatta carico fin dal suo arrivo in Libano nel 2012 nel campo profughi palestinese dove l’associazione opera, Rasha è arrivata in Italia nel 2016 nell’ambito del corridoio umanitario di Federazione Chiese Evangeliche, Tavola Valdese e Comunità di Sant’Egidio.

“A Damasco Rasha subisce un trapianto di cornea bilaterale, un occhio finisce con il rigetto mentre l’altro, all’arrivo in Libano, presenta ancora i punti di sutura che, ormai induriti, le provocano dolori lancinanti” racconta Olga Ambrosanio, presidente dell’associazione ULAIA. “Ora Rasha vive a Roma con la sua famiglia, l’abbiamo seguita e aiutata nel quotidiano, ma, continua Ambrosanio, sempre rincorrendo l’opportunità di trovare un giorno la possibilità di migliorare la condizione di questa giovane mamma destinata alla cecità totale. L’occasione si è presentata quando le ricerche fatte dalla dottoressa Luciana Poliandri, nostra associata, ci hanno portato alla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. L’approccio è stato una lettera indirizzata al dott. Ponzin, la risposta immediata, e altrettanto il primo appuntamento”.

“I miei figli erano ancora piccoli quando, a causa dell’esplosione di un ordigno a distanza ravvicinata, ho perso quasi completamente la vista, percependo a malapena sensazioni

di luce ed ombra da un unico occhio” dice Rasha “ringrazio di cuore tutti medici e tutte le persone che mi hanno aiutata”. “Ogni anno nel mondo si effettuano 185mila trapianti di cornea, tuttavia 7mila trapianti falliscono e 12.7 milioni di cittadini a livello globale restano in attesa di trapianto. Il dispositivo Intra-ker è stato ideato come una protesi ottica intracorneale e può essere utilizzato come cornea artificiale in interventi ad hoc, a scopo compassionevole, in pazienti per i quali il normale trapianto di cornea sistematicamente fallisce perché l’occhio non tollera la cornea da donatoreha ricordato il prof. Massimo Busin, ordinario all’Università di Ferrara. - Il dispositivo in polimetilmetacrilato si compone di una parte ottica centrale e di estremità periferiche che servono a stabilizzare la protesi nell’occhio, la protesi viene inserita avvolta da due sottili innesti di cornea da donatore, forniti dalla banca degli occhi e ricavati dall’isolamento

di uno strato interno, chiamato “pre-descemetico”, spesso solo una decina di micron. Questi due sottili lembi evitano il rischio di estrusione della protesi e, vera chiave di volta di questo processo, mantengono nel tempo la loro trasparenza permettendo al paziente di tornare a vedere. Un dato che, in chirurgia corneale, non era mai stato osservato prima”. “Per il mondo dell’eye banking è il primo trapianto dello strato profondo della cornea senza endotelio, una novità assoluta – afferma Diego Ponzin, Presidente di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto – per accompagnare il dispositivo artificiale i nostri tecnici hanno isolato due tessuti ricavati da due donatori, che nella sezione centrale prevedono solo questo strato quasi impercettibile chiamato “pre-descemet”. Dalle analisi condotte in Fondazione Banca degli Occhi emerge che questa porzione conserva intatta una trasparenza del 70 per cento”.

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ARIETE (Voto: 8)

La vostra energia vi porterà lontano, con nuove opportunità lavorative e progetti stimolanti. Tuttavia, in amore dovrete essere più pazienti per evitare tensioni.

TORO (Voto: 7)

Ottobre sarà stabile e tranquillo. Sul lavoro ci saranno sfide da affrontare, ma con la vostra costanza riuscirete a superarle. Le relazioni affettive resteranno forti.

GEMELLI (Voto: 8)

Questo mese porterà nuove idee e scoperte. Siate pronti a cogliere le opportunità, ma fate attenzione a non esagerare con gli impegni. Cercate momenti di relax.

CANCRO (Voto: 6)

Alcune incomprensioni in famiglia o in coppia potrebbero rallentare il mese. Sul lavoro si richiede concentrazione. Prendetevi tempo per riflettere e trovare il vostro equilibrio.

LEONE (Voto: 9)

La vostra forza sarà evidente in tutti gli ambiti della vita. L’amore fiorirà, e al lavoro avrete grandi risultati. Ascoltate anche le opinioni altrui per crescere ancora di più.

VERGINE (Voto: 7)

Attenzione ai dettagli vi aiuterà a superare ostacoli lavorativi. In amore, una vecchia storia potrebbe riemergere. Agite con cautela e non lasciatevi prendere dalla nostalgia.

Ottobre

Nel pieno dell’autunno occhio ai sentimenti e alle relazioni, dosare gli impegni

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BILANCIA (Voto: 9)

Il vostro mese sarà luminoso, con armonia nelle relazioni e ottime opportunità lavorative. Sfruttate questa energia per prendere decisioni importanti e bilanciate il tempo per voi stessi.

SCORPIONE (Voto: 7)

Le emozioni sono potenti, ma dovrete gestirle con attenzione. La creatività è alta, ma in amore evitate la gelosia. Concentratevi su ciò che potete controllare.

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SAGGITARIO (Voto: 8)

Avrete voglia di avventura e cambiamenti. Non esitate a uscire dalla vostra zona di comfort, ma mantenete la stabilità economica. In amore, lasciatevi andare a nuove esperienze.

CAPRICORRNO (Voto: 8)

Ottobre è un mese costruttivo per i vostri obiettivi. Al lavoro avrete successo, ma non dimenticate di coltivare il lato affettivo. Stabilità e dedizione saranno premiate.

ACQUARIO (Voto: 8)

Nuove idee vi ispirano e i progetti personali decolleranno. Tuttavia, le relazioni hanno bisogno di attenzione. Date spazio a chi vi è vicino senza trascurare la vostra creatività.

PESCI (Voto: 7)

La creatività sarà il vostro punto di forza, ma in amore dovrete prendere decisioni con attenzione. Evitate scelte affrettate e cercate di mantenere l’equilibrio emotivo.

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