Che il mercato dell’auto non se la passi bene ormai è un ritornello che sentiamo ripetere da parecchio tempo, tuttavia gli ultimi dati sulle immatricolazioni lasciano ancora meno spazio all’ottimismo. Anche nel nostro Veneto il calo delle vendite si fa sentire, pur tenendosi lontano dalla media nazionale. Ad agosto il numero delle immatricolazioni nella nostra regione è calato del 7% contro il 13,4% su base nazionale, mentre il mercato dell’usato si mantiene in territorio nettamente positivo e conferma una certa vivacità. A pesare sull’acquisto dei veicoli nuovi è il prezzo, ritenuto dalla maggior parte degli automobilisti troppo elevato. Meglio allora orientarsi su un’auto di seconda mano per ridurre l’impegno economico in fase di acquisto o evitare lunghi periodi di indebitamento. Ma anche le quotazioni dell’usato restano elevate, specie se riferite ad auto recenti, con due – tre anni di vita. C’è chi osserva come sia proprio la maggiore richiesta di veicoli usati a spingere in alto i prezzi di vendita ma anche chi mette in guardia contro il progressivo invecchiamento del parco auto circolante e invoca una diversa politica di incentivi per l’acquisto del nuovo, ma anche un cambio di passo nelle decisioni a medio lungo termine per il settore.
segue a pag 3
di Treviso
LA CITTÁ HA BISOGNO
DI BOSCHI URBANI
MANERA: “ESAURITE
LE AREE PUBBLICHE”
La strada europea per contrastare caldo e smog è creare “isole di freschezza”. Su Treviso, maglia nera Istat per metri quadrati di verde per abitante, pesano però un territorio limitato e vincoli architettonici
Servizi alle pagg. 4-6-7
Il verde
POLITICA, AUTUNNO CALDO AD UN ANNO DALLE REGIONALI
Dall’autonomia all’Irap con i dossier delle infrastrutture: dibattito acceso, sullo sfondo il futuro di Zaia
MAGIA A TEATRO, DIECIMILA PER TITIZE’
- A VENETIAN
DREAM
Successo per il sogno acrobatico firmato da Daniele Finzi Pasca, un omaggio allo splendore di Venezia
LAutonomia differenziata, una garanzia per tutti
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
a riforma dell’autonomia differenziata è finalmente realtà e per noi cittadini del Veneto, lettori de La Piazza, rappresenta un’opportunità unica. Significa poter gestire più direttamente settori cruciali come la sanità, l’istruzione e le infrastrutture, garantendo servizi più vicini alle esigenze del territorio. Non sarà più lo Stato a decidere tutto dall’alto, ma avremo più voce in capitolo su questioni che incidono direttamente sulla nostra vita quotidiana. segue a pag 3
COLPO DI SCENA STAGIONE
Sintonizzati sul futuro.
“Salvate il cimitero dei burci”
I
l 9 settembre Gigi Calesso – navigato politico cittadino, esponente di Coalizione Civica – ha lanciato su Change.org una petizione che nel giro di pochissimi giorni è riuscita a raccogliere ben oltre quattromila firme. Si tratta di un appello, indirizzato al presidente della Regione Luca Zaia e al presidente del Parco del Sile Arturo Pizzolon, affinché venga avviato un intervento di conservazione per salvaguardare ciò che ancora resta di uno dei patrimoni storico-archeologici più importanti e visitati del territorio: il cimitero dei burci. I relitti delle imbarcazioni fluviali da trasporto merci, abbandonate nel corso del fiume tra Silea e Casier, “sono oggetto di un progressivo inarrestabile deterioramento che porterà inesorabilmente a scomparire dalla vista”. Acqua e agenti atmosferici stanno degradando i burci, che andrebbero tutelati “con trattamenti che ne favoriscano la conservazione” perché “parlano della storia del Sile, delle comunità civili che vi si affacciano, delle attività economiche che hanno caratterizzato il corso del fiume nel Novecento”. Calesso e i cittadini che hanno sottoscritto l’appello chiedono anche che il sito archeologico venga valorizzato grazie a strumenti di marketing territoriale. Del resto, non a caso è uno dei luoghi del cuore del Fai. Non c’è itinerario di Treviso che non proponga una passeggiata fino a lì. E infatti è una delle tappe più suggestive e ammirate dai turisti che ogni anno – anzi, ogni giorno – percorrono la Greenway a piedi o in biciletta e quando arrivano alla passerella in legno che unisce Silea a Casier si affacciano con curiosità, mentre anatre selvatiche e cigni sostano sui relitti. Non c’è appassionato di fotografia che abbia resistito al desiderio di uno scatto. Per un territorio che sta cercando di scommettere proprio sul turismo forse la tutela della propria storia è un capitolo al quale non è possibile rinunciare.
Sara Salin
Autonomia differenziata, una garanzia per tutti
I prossimi passi sono fondamentali: la Regione Veneto, come altre, dovrà negoziare con lo Stato per ottenere le competenze che meglio può gestire in autonomia. Questo vuol dire maggiori responsabilità per le istituzioni locali, ma anche la possibilità di fare meglio e più velocemente, grazie a una gestione più flessibile e mirata delle risorse. È una sfida, ma anche una grande occasione per migliorare la qualità dei servizi che utilizziamo ogni giorno, dall’assistenza sanitaria alla manutenzione delle strade.
La riforma non è una minaccia per l’unità del Paese, anzi. Garantisce che tutte le Regioni, anche quelle meno forti economicamente, continuino a ricevere le risorse necessarie. Per noi del Veneto, però, è l’occasione di far vedere quanto possiamo fare, dimostrando che un’amministrazione più vicina ai cittadini può davvero fare la differenza. Insieme, possiamo far crescere il nostro territorio, mantenendo sempre al centro i valori di solidarietà e collaborazione tra le Regioni.
L’inutile guerra ideologica alle auto elettriche
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Oltre 4mila firme per fermare il degrado del sito storico
In questo scenario tutt’altro che esaltante lascia piuttosto perplessi la guerra, per lo più ideologica, che si sta consumando intorno alle auto elettriche. Ideologica perché stiamo parlando di una tipologia di alimentazione che al momento fa dell’Italia il fanalino di coda in Europa, con quote veramente modeste, che non arrivano al 4% del totale. A tenere gli automobilisti alla larga dalle auto elettriche è non solo il prezzo, ritenuto elevato e insostenibile, ma anche una forte diffidenza sull’affidabilità e la convenienza di questi veicoli, a partire dall’autonomia e dal disagio delle ricariche. Continua a spaventare anche l’aspetto della sicurezza, nonostante i dati dicano il contrario. Ma quel che pesa è una radicata avversione ideologica contro l’elettrico, che invece per ora è l’unica soluzione per abbattere in maniera significativa le emissioni in atmosfera. I pochi possessori di auto elettriche la pensano quasi tutti diversamente e sono per lo più entusiasti della scelta. E’ una guerra inutile perché se da una parte non è certo pensabile di imporre l’elettrico in tempi brevi alla stragrande maggioranza degli automobilisti dall’altra sono potenzialmente molti di più coloro che potrebbero avvicinarsi a questo nuovo mondo. Insomma c’è spazio per tutti e nessuno ci toglie la libertà di usare le auto termiche ancora per un bel po’.
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Luca Zaia Governatore Regione Veneto
L’analisi. Molte città europee hanno scelto questa strada per migliorare la vita di residenti e turisti
Treviso, urgono boschi urbani? “Isole di freschezza” contro caldo e smog
Fra luglio e agosto il termometro ha superato i 35° in diciotto giornate, causando collassi, infarti e colpi di sole. A Londra e Parigi hanno deciso di guardare avanti creando boschi nelle piazze cittadine, proprio come hanno suggerito Diocesi e Fondazione Benetton in occasione del Festival Biblico
L’anno scorso, in occasione del Festival Biblico, la Diocesi e Fondazione Benetton Studi e Ricerche hanno mostrato come potrebbe essere trasformata piazza Duomo se al posto delle auto venissero piantati alberi. Ci hanno riprovato quest’anno in piazza Rinaldi, già resa pedonale dall’amministrazione Manildo. La Treviso vincitrice dello European Green Leaf 2025 non poteva restare indifferente al suggerimento arrivato da parte delle due istituzioni cittadine e il sindaco Mario Conte a giugno ha colto la palla al balzo per dichiarare di voler proporre installazioni e panchine anche in altre piazze vuote, compatibilmente con le esigenze di viabilità e tutela, coinvolgendo le realtà del territorio per realizzare un progetto diffuso di piazza-agorà come luogo da vivere per leggere un libro, rilassarsi e incontrarsi, secondo il concetto di città green. La creazione, insomma, di boschi urbani. Ma che cosa sono davvero?
La definizione ufficiale la fornisce la FAO: è una rete o un sistema che include le foreste, i gruppi di alberi e i singoli alberi che si trovano nelle aree urbane e periur-
bane, nei parchi, nei giardini, ma anche nelle zone abbandonate. “Entro il 2050 – afferma il World Economic Forum – la percentuale della popolazione mondiale che vive nelle città salirà all’80%, rispetto all’attuale 55%”. Una prospettiva che, dal punto di vista ambientale, comporterà da una parte la pressione sul territorio circostante (in termini di perdita o degrado delle aree naturali, biodiversità e servizi ecosistemici connessi) e dall’altra il ruolo che gli spazi verdi avranno nel plasmare e migliorare le città del futuro. Oltre che la salute umana. “Vivere in quartieri verdi urbani – spiega FSC Italia in un recente articolo – promuove l’adozione di stili di vita più sani e migliori interazioni sociali”. Sono molte le città europee che hanno intrapreso questa strada. Parigi, per esempio, che a giugno ha inaugurato un grande bosco urbano (500 alberi e 16mila piante) nella centralissima Place de Catalogne con l’obiettivo di creare un’isola di freschezza per contribuire ad abbassare la temperatura della città, migliorando la vita sia dei residenti che dei turisti. Londra lo aveva già fatto nel 2019, diventando la prima città
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parco nazionale al mondo: i risultati dei parchi urbani affermano che in questi anni è stata evitata la morte per caldo (collassi, infarti e colpi di sole legati al calore) a 153 persone.
A che punto è Treviso? Dal 2015 a oggi sono stati piantati circa 4.400 alberi. Che non sono pochi. Ma che non sono sufficienti a soddisfare quella che è la media nazionale di metri quadrati di verde per abitante, come fa presente l’Istat. In Italia si viaggia a 47,3. A Treviso si arriva a 24.
Pochi anche rispetto agli altri capoluoghi veneti (Venezia, Padova e Rovigo in primis). Colpa dei pochi spazi da poter adibire a verde pubblico in un capoluogo dalle dimensioni ristrette, ribatte il vicesindaco Alessandro Manera, intervistato dal nostro giornale nelle pagine che seguono. È evidente che in una città nella quale anno dopo anno le temperature estive arrivano a stabilire massimi storici regionali (fra luglio e agosto difficilmente si è scesi sotti i 30 gradi, con ben
Il Parco del Sile ha una nuova direttrice
Santina Serenella Grande dal primo settembre è la nuova direttrice dell’Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile. Il presidente Arturo Pizzolon nel comunicare la notizia ha affermato che la vasta esperienza di Grande, anche a livello na-
zionale, “sarà determinante nel coordinare l’attività dell’Ente e nel fornire supporto tecnico al consiglio direttivo per affrontare le sfide future, garantendo uno sviluppo sostenibile e la tutela del territorio”. Una laurea in Scienze politiche con indi-
diciotto giorni sopra i 35) e lunghi periodi di allerta rossa per la qualità dell’aria, il verde esistente non basta più. Non bastano Villa Margherita e il bosco realizzato a San Paolo. Urgono soluzioni, che non possono limitarsi a installazioni provvisorie di alberi in vaso. Anche a costo di urtare le esigenze della viabilità a favore della pedonalizzazione e di avviare un’interlocuzione con gli organi di tutela non facile basata sulla lungimiranza.
Sara Salin
rizzo amministrativo conseguita a Padova e un master in diritto dell’ambiente e del territorio ottenuto a Ca’ Foscari, la nuova direttrice vanta una lunga esperienza nella gestione delle aree protette e fa parte della giunta esecutiva di Federparchi.
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di Virginio De Biasi
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PROTAGONISTI A
Storie di
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L’azienda di Ponte nelle Alpi salvata dalla strategia di backup diversificata implementata da Punto Informatico.
Punto informatico fa ripartire in due giorni la Vena d’Oro dopo l’incendio
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La storia de La Vena d’Ora racconta quanto sia fondamentale attivare una strategia di backup preventiva efficace, per la sopravvivenza stessa dell’impresa. I titolari, dimostrando lungimiranza e affidandosi a un partner tecnico come Punto Informatico, hanno fatto la scelta giusta, che ha consentito loro di superare un momento critico senza subire danni permanenti. Questo episodio rappresenta un esempio di quanto sia essenziale scegliere un partner tecnologico che offra un supporto continuo e affidabile. Grazie a questa collaborazione, La Vena d’Oro ha potuto ripartire rapidamente, consolidando il proprio ruolo nel mercato locale della lavorazione quasi inevitabile. Un
Tutto questo sarebbe stato impensabile senza una strategia di backup così efficiente. Il contributo decisivo alla ripartenza è arrivato dal sistema automatizzato di backup, che ha protetto il lavoro di una vita: i dati cruciali dell’azienda, tra cui anagrafiche clienti e fornitori, informazioni di produzione, fatture e dati di pagamento erano salvi. Un altro fattore decisivo è stato l’assistenza remota, di cui l’azienda usufruisce regolarmente. Il servizio ha permesso alla squadra di
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Viale Cesare Battisti. Iniziati i lavori di riqualificazione totale
della strada, che dureranno sette mesi
Pini marittimi addio, tra lacrime e proteste
Gli alberi erano malati e avevano danneggiato la strada, al loro posto saranno piantumate 86 querce
Iquarantatré pini marittimi che storicamente disegnavano uno dei principali viali d’ingresso al centro storico di Treviso non ci sono più. Sono stati abbattuti a inizio mese. A nulla sono valse le alzate di scudi (e le lacrime) arrivate da ambientalisti ed esponenti politici. Erano malati. Molti erano già caduti. E viale Cesare Battisti, che li ospitava, ormai da anni non era più praticabile né per i pedoni, né per i ciclisti e neppure per parcheggiare le auto: le radici avevano sfondato l’asfalto. A loro posto saranno piantumate 86 querce già di una certa altezza, anche se non è detta ancora l’ultima parola, considerato che l’amministrazione comunale preferirebbe i lecci.
Il progetto prevede una riqualificazione ampia di viale Cesare Battisti, con lavori che dureranno per circa sette mesi. Al taglio dei pini, che è stato ultimato in meno di una setti-
mana, segue infatti la sistemazione dell’acquedotto e degli allacci da parte di Ats, che opererà in due fasi, prima su un lato e poi dall’altro della strada, così da permettere l’apertura alle auto a senso alternato. Di seguito saranno realizzate due aiuole nelle quali piantumare appunto le nuove querce, che per la prima volta in città saranno dotate di un impianto di irrigazione. Marciapiedi e piste ciclabili saranno costruiti da entrambi i lati e infine si passerà all’asfaltatura della strada.
Nonostante il rendering sia stato pronto a offrire, come afferma il sindaco Mario Conte sui suoi profili social, “al posto di una strada dissestata, dove qualcuno ha pure rischiato di farsi veramente male, un viale alberato, sicuro e accessibile”, le critiche non si sono placate. Gigi Calesso (Colazione Civica), pur convenendo che i pini malati andassero abbattuti, evidenzia come si sarebbe po-
tuto scegliere di mantenere le piante non ancora pericolose fino al termine del loro ciclo di vita, così da valorizzare “la diversità di essenze presenti nel viale come elemento della storia della città”. E pone il dubbio che la nuova pista ciclabile progettata sul lato sinistro sia protetta rispetto alla circolazione delle auto: “Speriamo che non sia così e che, per una volta, una pista venga progettata tenendo presente l’esigen-
za primaria della sicurezza dei ciclisti”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo Pd in consiglio comunale, Stefano Pelloni, secondo il quale sarebbe stato auspicabile provare a fare quanto possibile per salvare i pini marittimi non malati e non pericolosi, in quanto “elemento di pregio architettonico e naturalistico”. Risponde Conte: “Tagliare alberi non piace a nessuno, ma se si vuole andare avanti,
bisogna anche valutare i progetti con cognizione di causa e non con i paraocchi ideologici. I pini, a netto degli usi di cento anni fa, non sono adeguati a un contesto cittadino come quello di Treviso. Ancora meno se sono alberi malati o a rischio caduta. Io sono del partito del rinnovamento, della sicurezza stradale e di un ambientalismo ragionevole e ragionato”.
Sara Salin
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A sinistra il viale dopo il taglio, a destra come sarà dopo la riqualificazione
L’intervista. Parla Alessandro Manera, vicesindaco con delega alla sostenibilità ambientale
“Stiamo esaurendo le aree pubbliche, i cittadini piantino alberi nei terreni privati”
“Dopo la pausa della pandemia abbiamo iniziato a realizzare un piano di forestazione urbana importante, con la piantumazione di oltre duemila piante e di rimboschimento di aree verdi, perché a seconda della specie ogni albero equivale a cento-centocinquanta metri di erba, ma in più vanno valutati fattori come lo scambio di CO2, la cattura delle PM10, l’ombra e il conseguente non riscaldamento del terreno. Progressivamente stiamo variando le specie arboree, rispetto a quelle autoctone finora utilizzate. I motivi sono l’assenza di acqua per lunghi periodi, le temperature e la tipologia di radici. Lo si può già vedere nei principali viali, con un capitolo a parte per i pini marittimi di viale Cesare Battisti, che costituiscono un elemento difforme rispetto al resto della città. Basta guardare alla vicina Città Giardino, che non ha certo pini marittimi. Quella scelta è stata un errore”.
Vicesindaco Manera, quali sono i nuovi progetti in cantiere?
“Abbiamo un problema. Stiamo esaurendo le aree pubbliche. Pertanto abbiamo chiesto ai cittadini di piantare alberi nei terreni privati, anche grazie all’iniziativa ‘Adotta un albero’, regalato dal Comune. Certo, non abbiamo il potere di imporre la piantumazione”.
E nelle nuove lottizzazioni?
“Chiediamo la compensazione, anche in maniera forte. Va detto comunque che ormai, viste le temperature e i conseguenti costi di irrigazione e manutenzione, quasi più nessuno sceglie di avere nel proprio giardino il prato all’inglese. Si preferiscono gli alberi”.
Nelle ultime due edizioni del Festival Biblico sono stati portati esempi di come le piazze di Treviso, nella fattispecie piazza Duomo e piazza Rinaldi, potrebbero essere trasformate in bosco urbano. Idee sulle quali il sindaco a suo tempo ha espresso grandi apprezzamenti. Si tratta di
eventuali progetti sui quali serve lungimiranza e radicalità. Resteranno solo idee o potrebbero concretizzarsi?
“La lungimiranza l’abbiamo, il nostro piano del verde è un progetto in divenire. Ma è chiaro che servono per prima cosa risorse. Sottolineo l’assurdità che sul verde pubblico l’Iva sia al 22 per cento, quando un Comune non ha la possibilità di scaricarla e quindi è solo un costo. Ci vorrebbe un’azione di riduzione magari al 5 per cento, così da poter reinvestire”.
La vostra maggioranza politica è la stessa che governa l’Italia…
“Non è così semplice. Bisogna far passare il messaggio all’Europa che sull’equilibrio di bilancio il verde deve essere visto come una compensazione ambientale e non una manutenzione ordinaria. È una questione ‘bilancistica’ globale”.
L’Istat ha recentemente consegnato alla città la maglia nera in Veneto per la disponibilità di parchi e giardini pubblici. Come risponde?
“In realtà siamo l’amministrazione comunale che ha ridotto l’utilizzo del cemento. Apro una parentesi per spiegare che molte delle aree che sulla carta i cittadini vedono verdi in realtà sono edificabili per diritto dei privati, a meno che il Comune non compensi con milioni di euro acquistando i terreni e rendendoli agricoli, cosa per cui non abbiamo le risorse. L’unico caso in cui un terreno pubblico edificabile lo abbiamo trasformato in parco è quello di San Paolo, che però appunto era già pubblico. Detto questo, è vero
che Treviso ha un bassa percentuale di parchi e giardini pubblici, ma va tenuto conto che rispetto agli altri è un capoluogo molto piccolo di una provincia molto vasta. Con i 200mila abitanti della Grande Treviso il verde pubblico diventerebbe tantissimo. Oggi invece la nostra periferia termina con le case popolari”. Il tema che ha acceso gli animi in questo settembre è stato senza dubbio il taglio dei pini marittimi in viale Battisti. Ci sono altre realtà simili in cui intervenire in futuro?
“La situazione di viale Battisti era una problematica a sé, con il 60 per cento degli alberi già andati giù naturalmente. Mi spiace, ma di fronte all’incolumità delle persone scelgo di abbattere le piante e di ripiantarle. Detto questo, c’è un rifacimento complessivo. Il problema vero è che, variando le temperature, dobbiamo rivedere i posizionamenti in termini di aiuole e di abbeveraggio, che ha un costo enorme”.
Al posto dei pini marittimi cosa pianterete?
“Alla Soprintendenza abbiamo fatto tre proposte: querce, lecci e tigli. Al momento loro preferiscono le querce per una questione visiva, mentre a me piacciono di più i lecci, ambientalmente migliori”.
Non ha risposto sulla potenziale trasformazione di piazza Rinaldi.
“È un’ottima idea. Un progetto che si può studiare, anzi che sta andando in essere, ma sul quale il Comune non può procedere senza il vaglio della Soprintendenza”.
Dopo la pandemia sono state messe a dimora oltre 2mila piante, ma per Istat la città è maglia nera per presenza di spazi pubblici verdi “Rispetto agli altri, siamo capoluogo piccolo di una provincia vasta. Con la Grande Treviso il nostro verde diventerebbe tantissimo”
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Ordine pubblico. Treviso sempre meno sicura, baby-gang in azione, degrado nei quadranti storici
Aggressioni e rapine in pieno giorno
Il
sindaco chiede aiuto a Piantedosi ma il Pd attacca: “meno lettere e più fatti”
“Ci troviamo a fronteggiare sempre più frequenti episodi di disagio giovanile che, non di rado, sfociano in condotte illecite”. Sono le parole con cui il sindaco di Treviso, Mario Conte, apre la sua lettera al ministro dell’interno Matteo Piantedosi per chiedere aiuto nel fronteggiare una situazione che, iniziata nel post-pandemia, negli ultimi mesi ha raggiunto livelli di quotidiana preoccupazione. Aggressioni in pieno giorno e in pieno centro a opera di giovanissimi, quadranti “lussuosi” della città come quello di piazza Pio X ormai nel degrado a causa delle scorribande, istituti scolastici vandalizzati. Ma non solo. A una cronaca diventata un bollettino quotidiano con al centro le cosiddette baby-gang, si è aggiunta la rapina violenta che si è consumata un sabato di inizio mese alle dieci del mattino ai danni di uno dei negozi storici, alzando ancora di più il livello. La conseguenza; centro blindato e opposizioni che chiedono un tavolo con il Prefetto esteso anche alle minoranze.
A Piantedosi il sindaco ha fatto appello a “un incremento del numero degli operatori delle forze di polizia, al fine di coordinare al meglio, anche nell’ambito del tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito dalla Prefettura, gli interventi da attivare al fine di prevenire, dissuadere ed eventualmente reprimere gli episodi che stanno caratterizzando questo periodo storico e che finiscono per danneggiare l’immagine di città sicura e accogliente quale Treviso è”. Insomma, i numerosi controlli in atto non bastano più, gli attuali organici non sono sufficienti ad arginare le azioni di “gruppi di ragazzi che, se lasciati liberi di agire, provocano situazioni di tensione, con conseguenze di non poco rilievo nella percezione della sicurezza da parte dei cittadini”.
Immediata la reazione del Partito democratico, con il capogruppo Stefano Pelloni che chiede al sindaco di scrivere meno lettere e di passare ai fatti. “Ha scritto a Calderone,
Valditara, Bernini, Sangiuliano, Schillaci, Abodi, Roccella e Casellati a marzo del 2023 per chiedere un nuovo modello sociale. Ad aprile di quest’anno ha scritto a Piantedosi chiedendo il servizio civile obbligatorio. Non è serio affrontare i problemi in questa maniera, perché non si danno risposte ai cittadini preoccupati né si risolvono problemi gravi. Dal presidente di Anci Veneto ci si aspetterebbe un comportamento più serio”, afferma Pelloni. (s.s.)
Qualcosa è cambiato nella mia città
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Quando nei primi anni del Duemila ho scelto di restare a vivere a Treviso nonostante un lavoro a cinquanta chilometri, la famiglia di origine in un’altra provincia e un matrimonio – la ragione per cui mi ero trasferita – ormai alle spalle, l’ho fatto perché era una città a dimensione di donna. Il luogo più sicuro nel quale vivere da sola, in totale indipendenza, con una professione senza orari. Non mi sono mai posta dei limiti, non mi sono mai fatta accompagnare a casa se era notte fonda, non ho mai avuto paura. Tornassi indietro, la scelta sarebbe la stessa, perché a Treviso ho sempre vissuto bene e questa è la mia città. Anche se oggi, dopo poco più di vent’anni, qualcosa è cambiato. Mi sento costretta a guardarmi attorno, a voltarmi di tanto in tanto, a fare giri più lunghi del necessario per evitare strade buie e vicoli stretti, a parcheggiare di sera il più vicino possibile ai luoghi da frequentare. Non so se sia che con gli anni la consapevolezza aumenta e si innesca un meccanismo di prudenza, ma so con certezza che la mia percezione della sicurezza non è più la stessa. E i fatti che si susseguono, anche in pieno giorno, non fanno che alimentare l’adrenalina quando scendo dall’ultimo Frecciarossa e devo imboccare il sottopasso della stazione, quando esco la sera e mi ritrovo automaticamente a chiedermi (colpevolizzandomi, perché non ho mai avuto così poca fiducia nelle persone) se il gruppetto che mi precede sarà quello giusto o quello sbagliato, e a tirare un sospiro di sollievo se il silenzio notturno di questa città, che ho amato dall’inizio anche per la sua imperfetta perfezione, viene rotto dalle risate di un capannello di boomer che ha tirato tardi proprio come me. Qualcosa è cambiato, nelle cronache. Un qualcosa che modifica e probabilmente limita la mia libertà.
Sara Salin
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La campanella è suonata. Alla vigilia atti vandalici in alcuni istituti superiori e alle ex Bianchetti
Ritorno in classe con sorpresa
A San Zeno c’è la nuova don Milani
Duca degli Abruzzi e Da Vinci di Treviso, ma anche l’Einaudi Scarpa di Montebelluna presi di mira: danni ad ambienti e attrezzature alle Medie di Santa Bona imbrattate
Il suono della prima campanella del nuovo anno scolastico ha portato qualche sorpresa. Alcune belle, altre molto meno. Partendo dalle notizie buone, l’11 settembre –dopo le tante vicissitudini e i conseguenti stop che ne hanno caratterizzato l’iter – è stata finalmente inaugurata la nuova scuola primaria don Milani, plesso molto atteso dalla comunità di San Zeno.
Dieci aule, tre laboratori, la biblioteca, una palestra più grande, la mensa e spazi polifunzionali. Il tutto realizzato i più recenti standard antisismici e di efficienza energetica, idrica e di contenimento delle emissioni di anidride carbonica. Un edificio con la classificazione energetica nZEB. In più sul lato sud è stato ricavato un anfiteatro all’aperto da dedicare sia alle attività scolastiche che a quelle extrascolastiche. La nuova don Milani – di competenza comunale – nella struttura ripropone la medesima forma dell’edificio demolito, che risaliva agli anni Settanta: un unico volume con planimetria a L, caratterizzata da un seminterrato e due piani fuori terra, per un totale di quasi duemila metri quadrati. Arredamento, sussidi didattici e attrezza-
ture sono stati scelti calibrandoli non solo in base all’età scolare ma anche per la fruibilità da parte di bambine e bambini con disabilità. L’opera è costata complessivamente 6,9 milioni di euro (4,3 milioni per la scuola e 2,6 per l’ampliamento della palestra.
Molto meno buone sono le notizie arrivate, a pochi giorni dal ritorno in classe, da alcuni istituti superiori della città e della Marca. I licei Duca degli Abruzzi e Da Vinci di Treviso e l’Einaudi Scarpa di Montebelluna (tutti di competenza della Provincia) sono stati oggetto di atti vandalici con danni alle strutture per diverse migliaia di euro. Al Duca degli Abruzzi le porte interne dell’edificio sono state forzate, sette le maniglie rotte, è stato svuotato un estintore a polvere dentro una delle aule, è stata rovesciata una cassetta di ghiaino all’interno del laboratorio di biologia e rotta una tubatura esterna del gas. Al Da Vinci sono stati rubati tre computer e l’incasso del bar. Le telecamere dell’Einaudi Scarpa hanno ripreso di spalle alcuni ragazzi di notte sul tetto della scuola: hanno danneggiato due dei lucernari presenti sulla copertura e
lanciato sassi dall’alto verso l’ingresso.
Purtroppo non finisce qui. Perché anche le scuole medie ex Bianchetti di via Norma Cossetto a Santa Bona a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico hanno subito atti vandalici, con l’imbrattamento di alcuni ambienti, il sollevamento di una porta con un materassino preso dalla palestra e la rottura della macchinetta del caffè.
Sara Salin
Liceo Canova, al via i lavori della nuova succursale di Ca’ del Galletto
Sono partiti a metà settembre i lavori per la realizzazione della nuova succursale di Ca’ del Galletto del liceo Canova. La ricostruzione del vecchio edificio scolastico di via Ronchese – che rientra nel piano di interventi da oltre 1 12 milioni di euro portato avanti dalla Provincia per riqualificare il patrimonio immobiliare scolastico superiore - costerà 9,9 milioni di euro, la maggior parte dei quali finanziati dal Pnrr. Nel giro di un paio di anni Treviso avrà un istituto sostenibile ed energeticamente efficiente per ospitare 400 studenti: un edificio a tre
piani con aule, laboratori e palestre. Demolizione e ricostruzione erano ormai improcrastinabili. Il vecchio edificio, datato 1959, andava messo in sicurezza oltre che efficientato dal punto di vista energetico. Ma era importante anche agire su accessibilità , fruibilità e ottimizzazione degli spazi. Dallo scorso anno scolastico gli studenti della vecchia succursale sono ospitati temporaneamente negli spazi, riqualificati dalla stessa Provincia, dell’Oratorio Sant’Anna, a Santa Maria del Rovere, di proprietà della parrocchia. “La scuola è un luogo dove ragazze e ragazzi si formano, crescono, costruiscono relazioni e diventano cittadini consapevoli. Ringrazio la Provincia di Treviso per questo progetto che accoglierà nei prossimi anni nuove generazioni di studenti”, ha dichiarato la dirigente scolastica del Canova Mariarita Ventura in occasione del via ai lavori. (s.s.)
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Disdetta prenotazioni, si cambia Preavviso di almeno quattro giorni
L’obiettivo è la gestione dei posti che si liberano quando un utente decide di non presentarsi a un appuntamento fissato per una visita o un esame, così da smaltire con maggiore efficacia le liste d’attesa, annosa questione della sanità pubblica. Ma se fino a oggi i cittadini dell’Ulss 2 Marca trevigiana avevano 72 ore di tempo per comunicare il declino e quindi non vedersi addebitare l’intero costo della prestazione andata a vuoto, da inizio mese le regole si sono fatte molto più restrittive. Il preavviso d’ora in avanti è di almeno quattro giorni lavorativi dalla data fissata per la prestazione. Quindi un giorno in meno (96 ore di preavviso), tenendo inoltre conto dei fine settimana e delle festività sia nazionali che locali. Chi non si attiene alle nuove tempistiche pagherà per intero il costo della prestazione che aveva prenotato, anche se si tratta di una persona con diritto all’esenzione.
Sul sito dell’azienda sanitaria trevigiana è presente un’apposita sezione “Prenotazioni e Disdette” nella quale è possibile gestire in autonomia le operazioni sia per fissare un appun-
tamento che per rinunciarvi. I meno avvezzi alla tecnologia possono invece contattare i Cup del territorio (Treviso, Asolo e Pieve di Soligo, i cui numeri si trovano sulla stessa pagina web), facendo presente che si può anche lasciare un messaggio in
segreteria telefonica durante l’orario di chiusura dei call center. Le nuove regole di disdetta delle prenotazioni non valgono per tutti quegli appuntamenti che sono stati presi antecedentemente il primo settembre 2024. Sara Salin
Elezioni provinciali: il 29 settembre voto per il rinnovo del Consiglio
I sindaci e i consiglieri comunali della Marca domenica 29 settembre sono chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio provinciale. Sono quattro le liste depositate e ritenute valide: “Lega di Marca – Marcon Presidente” (tra i candidati il consigliere ai Trecento Borsato e i sindaci di Portobuffolè Susana, di Crocetta del Montello Tormena e di Gaiarine Zanchetta), “Avanti Treviso”, lista che racchiude Forza Italia e Azione (tra i candidati il sindaco di Cessalto Crosato e la giornalista, ex candidata sindaca di Carbonera alle ultime elezioni, Sparvoli), “Alleanza per il territorio” per FdI (tra gli altri in corsa Acampora, consigliere a Treviso, il sindaco di Casier Carraretto fin qui in quota Lega, quello di San Polo di Piave Fantuzzi, quello di Giavera del Montello Maccari e la sindaca di Segusino Paulon) e la lista di centrosinistra “Amministratori di Marca” (solo un sindaco fra i candidati, quello di Fregona De Luca, Tocchetto per i consiglieri del capoluogo).
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L’intervista. Maria Teresa De Gregorio, l’assessora apprezzata anche dalle opposizioni
“Treviso ha molto, vanno solo tracciate politiche culturali di ampio respiro”
Dall’inizio dell’anno è titolare di alcune delle deleghe più strategiche per il capoluogo della Marca: cultura, musei, biblioteche, turismo e marketing territoriale. Ed è proprio su quest’ultimo che Maria Teresa De Gregorio sta lavorando per predisporre un piano a lungo termine – la cui bozza, “Cultura Turismo 360”, è stata presentata a luglio in commissione – per la valorizzazione di Treviso.
De Gregorio, a che punto è il piano?
“Ci siamo rivolti al dipartimento di Management dei beni culturali dell’Università di Ca’ Foscari, in particolare al professor Francesco Casarin, esperto di marketing territoriale e di economia della cultura e del turismo. Stiamo formalizzando il rapporto. Attraverso analisi e ricerche capiremo innanzitutto qual è il tessuto cittadino, per poi individuare i percorsi da sviluppare. Quello che di fatto già c’è, dando però un’offerta maggiore e migliore. Dalla fotografia della realtà si capirà quali sono le vocazioni e le richieste di questo territorio. Non sarà un piano per sanare una situazione che problematica non è, ma per attrarre e affinare l’offerta”.
Quali sono i tempi?
“Il cronoprogramma prevede sei-otto mesi di ricerca da parte di Ca’ Foscari, quindi a giugno del 2025 sarà pronto per essere sviluppato. Verranno affrontati molteplici aspetti, che vanno oltre quello turistico-culturale, intersecando anche le competenze di altri assessorati con cui ci troveremo a fare un’analisi comune”.
L’idea del piano ha già ricevuto anche il plauso delle opposizioni, solitamente abbastanza critiche quando sul piatto c’è la cultura.
“Perché non si tratta di una visione politica, ma di un metodo per agire attraverso la lettura delle necessità e delle potenzialità di un territorio e di come poterle migliorare. Questa è una città con una vocazione, con caratteristiche e peculiarità da cui par-
tire. Viene apprezzato? Sono contenta, perché lavorare col buon senso, in sintonia e in armonia a favore della comunità è sempre auspicabile”.
Si è insediata quasi nove mesi fa. Ci fa un primo bilancio?
“Sto lavorando al bilancio del primo anno e al momento posso dire cosa ho trovato. Ossia una città già ben strutturata, con una serie di iniziative e manifestazioni culturali avviate da chi mi ha preceduto, che coprono tutti gli ambiti grazie a un’offerta ben differenziata. Credo ci sia poco da aggiungere, anche se tutto si può sempre migliorare e siamo aperti a tutte le proposte. Parallelamente sto cercando di definire un sistema cultura cittadino che si configuri in due grandi aree. La prima è quella dei beni e del patrimonio culturale, che comprende in primis i Musei Civici ma anche il sistema ecclesiastico e le istituzioni, da Fondazione Benetton a Imago Mundi al Museo Nazionale Collezione Salce, con cui abbiamo già iniziato a fare un lavoro di sistema. Basti pensare alla notte dei musei e alle prossime giornate europee del patrimonio, in programma il 28 e 29 settembre. L’altro ambito è quello delle attività culturali e dello spettacolo, festival compresi. Due grandi ambiti che insieme costituiscono la cultura di Treviso”.
Qual è l’obiettivo?
“ Di fronte a una realtà già così ricca, spero di riuscire a sviluppare alcuni percorsi di governance culturale, grazie da una parte al piano strategico cultura-turismo e dall’altra all’avvio di alcune collaborazioni con importanti istituzioni culturali regionali e anche di più. Quindi coltivare l’esistente e tracciare parallelamente delle linee di politica culturale un po’ più di ampio respiro. Questo è il mio sogno e il mio programma. Alla scadenza del primo anno spero di portare i risultati concreti”.
La mostra “Donne in scena” allestita a Santa Caterina si è appena chiusa, in proroga. È stata la sua prima mostra ed è stata un successo.
“Ho solo avuto la fortuna di inaugurarla, era già tutto predisposto grazie al direttore Malachin e alla struttura. Una mostra nata e pensata completamente all’interno dei Musei Civici. Ha fatto il botto, coronando un percorso. Purtroppo i prestiti andavano restituiti, altrimenti avremmo continuato a tenerla aperta, considerato che il pubblico c’è stato fino all’ultimo giorno, Ferragosto compreso. Con aperture serali ed eventi collaterali che hanno reso il museo un luogo frequentabile, un luogo vivo”.
A quando la prossima mostra?
“Nel 2025, con qualcosa di altrettanto bello. Ora è il momento degli eventi”
Sara Salin
Con Ca’ Foscari sta individuando i percorsi da sviluppare nel piano di marketing territoriale che partirà dal prossimo giugno Il suo sogno? Coltivare l’esistente sviluppando percorsi di governance grazie anche all’avvio di importanti collaborazioni regionali e nazionali
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Uno spazio dove successi e le sfide
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La rassegna. Al Del Monaco cinque concerti ispirati alla natura per la terza edizione di “Gocce Musicali”
La musica classica diventa promotrice della transizione ecologica
Dal 27 settembre al 17 dicembre la chiusura del progetto triennale che vedrà la presenza di solisti di calibro internazionale, direttori d’eccezione e cori prestigiosi
Torna al Teatro Comunale
Mario Del Monaco l’Orchestra Regionale Filarmonia
Veneta – assieme a solisti di calibro internazionale, direttori d’eccezione e cori prestigiosi – con la rassegna “Gocce musicali per la Natura”. Una terza edizione di cinque concerti, distribuiti tra la fine di settembre e il mese di dicembre, che va a chiudere un progetto triennale nato con l’idea di sensibilizzare il pubblico sulla transizione ecologica. In ciascuna data in programma la compagine orchestrale si ispirerà infatti a un elemento della natura.
La sfida di guardare al Green New Deal è iniziata nel 2022, con l’obiettivo di creare un dialogo fra musica classica e uno dei temi più importanti dell’oggi e del domani. In tre anni, quindi, quindici docce musicali capaci di scavare in profondità nell’animo del pubblico e di far riflettere.
Supportata dal Comune e da CentroMarca Banca, quest’ultima parte di rassegna sarà dedicata all’aria (27 settembre), alla natura (12 ottobre), alla terra (31 ottobre), all’acqua (5 novembre) e all’energia (17 dicembre).
La prima data porterà al Comunale l’ouverture Coriolano opera 62 e la Sinfonia n. 2 opera 36 in re maggiore di Ludwig van Beethoven e il Concerto in re maggiore per oboe e piccola orchestra di Richard Strauss. Protagonisti saranno il cornista Alessio Allegrini (al quale è affidata la direzione dell’orchestra) e il primo oboe dell’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, Francesco Di Rosa. Il 12 ottobre il pianista Filippo Gamba si esibirà nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Beethoven, mentre il maestro Massimo Raccanelli guiderà l’orchestra nell’ouverture in Si minore Le Ebridi di Felix Mendelssohn e nella Suite Orchestrale Masques et
bergamasques di Gabriel Fauré. Il concerto sarà aperto dal coro di voci bianche e giovanili del Manzato. Il 31 ottobre, per celebrare i 700 anni dalla morte di Marco Polo, l’orchestra proporrà un inedito: “Ennio Morricone – Marco Polo”, con le immagini dello storico sceneggiato di Giuliano Montaldo, la partecipazione della
viola della Scala Danilo Rossi e i Cantori Veneziani. Il 5 novembre Raccanelli dirigerà l’omaggio a Gabriel Fauré e Bed�ich Smetana. Sul palco anche il Coro Coenobium Vocale e il Coro femminile
Chiara Genziana. Infine il 17 dicembre sarà tutto dedicato a Beethoven con la presenza del giovane violinista Giovanni Andrea Zanon, del maestro Davide Massiglia e del coro del Manzato. (s.s.)
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Il “Premio Luciano Vincenzoni”, giunto alla decima edizione, rappresenta una delle principali piattaforme italiane per i soggettisti under 35. Record di partecipazione nel 2024 con 144 elaborati inviati da tutta Italia, un numero che segna un netto incremento rispetto ai 48 dell’edizione precedente. Obiettivo del concorso nazionale è la valorizzazione dei giovani talenti della scrittura cinematografica. La sezione principale del premio è dedicata ai soggetti a tema libero, aperta a ogni genere. Il premio include anche una competizione per la musica da film. Dodici giovani compositori hanno presentato le loro partiture, cimentandosi con il compito di creare un commento musicale per la sequenza iniziale del film “Signore e Signori” (1966), diretto da Pietro Germi su soggetto di Luciano Vincenzoni. Questo film è un caposaldo della commedia all’italiana e rappresenta una sfida stimolante per i partecipanti. Tra le novità il premio speciale alla memoria di Roberto Haggiag, produttore di “Signore e Signori” e grande amico di Vincenzoni. La giuria per i soggetti cinematografici è presieduta da Cecilia Valmarana, produttrice di film e programmi televisivi, mentre Marco Biscarini, compositore e docente, presiede la giuria della sezione musica per film. Il verdetto sarà rivelato sabato 16 novembre durante la cerimonia di premiazione a Santa Caterina, preceduta da una tavola rotonda sul tema “Scrittura per il Cinema e Intelligenza Artificiale”, moderata dal giornalista Alessandro Comin.
prima
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dano le nostre radici e accompagnano lo sviluppo e la crescita della nostra reputazione», commenta il sindaco Roberta Nesto, «Cavallino-Treporti è casa, il luogo del cuore, dove si vive bene e si cresce insieme, tramandando esperienze di generazione in generazione. Le nostre cerimonie celebrano questo spirito, racchiudendo emozioni, sacri ci e storie che vogliamo custodire per il futuro. Cavallino-Treporti sta riscrivendo la sua storia e punta a rafforzare la sua identità e notorietà grazie al lavoro e all’impegno di tutti. CavallinoTreporti è una grande comunità e come sindaco sono era di rappresentarla».
PROTAGONISTI A
La musica classica diventa promotrice della transizione ecologica
Soladria, la crescita di un’eccellenza italiana nel settore fotovoltaico
sul futuro.
al futuro, Soladria sta lavo-
Nimmaginando che questo settore potesse rappresentare il lavoro della vita. Tuttavia, fin da subito, Gennari si rese conto che il mercato mancava di una componente fondamentale: un’azienda in grado di off rire un prodotto “chiavi in mano”, un servizio completo capace di semplificare la vita dei clienti. Fu proprio su questo aspetto che Soladria iniziò a costruire il proprio vantaggio competitivo.
Soladria ha dunque concentrato i suoi sforzi iniziali sugli impianti residenziali, ponendo particolare attenzione alla crea-
Il secondo aspetto riguarda l’espansione
A partire da ottobre 2024, Soladria entrerà in una partnership strategica con una grande azienda lombarda che fattura quattrocento milioni di euro all’anno. Questo accordo rappresenta una svolta per Soladria, che prevede una crescita significativa sia in Veneto, dove è già storicamente presente, sia in Lombardia, Piemonte e in tutto il Nord Italia. L’ambizione di Soladria è di diventare la realtà più importante nel
L’accordo, oltre a garantire un’espansione commerciale, comporterà un incremento
del personale, che passerà dagli attuali sessanta a novanta dipendenti nel giro di tre anni. Anche il numero di impianti installati annualmente è destinato a crescere, passando dagli attuali settecento a milleduecento. Questo dimostra come Soladria sia una realtà in forte crescita, pronta a cogliere le opportunità offerte dal mercato
Soladria è un’azienda che ha saputo anticipare i tempi e rispondere in modo efficace alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Grazie alla guida di Nicola Gennari, Soladria continua a crescere, puntando sempre più in alto e contribuendo al progresso del settore energetico in Italia. La capacità di innovare e di off rire soluzioni complete ha permesso all’azienda di diventare un punto di riferimento nel settore, con uno sguardo sempre rivolto alla crescita futura.
frigorifero e ferro da stiro.
Guardando
Il festival del fumetto. Dal 27 al 29 settembre va in scena la 21esima edizione della manifestazione
Torna TCBF e Treviso diventa cuore internazionale di arte e creatività
L
a magia del fumetto e dell’illustrazione trasformeranno ancora una volta Treviso in un epicentro internazionale di arte e creatività. Dal 27 al 29 settembre è tempo infatti di Treviso Comic Book Festival, festival internazionale di fumetto e illustrazione che al ventunesimo anno di vita è ancora pronto a stupire, a portare nel capoluogo della Marca migliaia di visitatori che si aggireranno curiosi in tutti quei luoghi – preposti e non – scelti per ospitare mostre, eventi, talk, workshop e iniziative sempre nuove. Spingendosi oltre i confini delle mura e arrivando a inizio Terraglio, in una zona mai battuta prima né dal festival né in assoluto dalla cultura cittadina.
Che cosa vedere? C’è solo l’imbarazzo della scelta. Dall’irrinunciabile mostra mercato (25 le case editrici presenti, 200 gli autori pronti a firmare copie) nella chiesa di Santa Margerita, sede del Museo Nazionale Collezione Salce, alla Self Area (nella vicina San Gaetano, sempre sede del Salce) dedicata alle autoproduzioni, al self-publishing e alla microeditoria. Biglietto a 3 euro per un giorno e 5 euro per il fine settimana, con il quale visitare anche il museo. E poi il ricco cartellone di mostre, a partire da quelle allestite in occasione di due anniversari che cadono nel 2024: i 700 anni di Marco Polo e i 40 anni delle Tartarughe Ninja. In Fondazione Benetton, per celebrare in fumetti i sette secoli dell’esploratore veneziano, l’esposizione di autori del calibro di Marco Tabillio, Lele Vianello, Guido Fuga, Matteo Alemanno del maestro Giorgio Cavazzano (l’autore miranese è il più grande storico disegnatore Disney vivente) che recentemente ha portato in edicola “Il miliardo”, versione disneyana di Marco Polo. A Ca’ Robegan, invece, il tributo delle Ninja Turtles, il cui primo fumetto usciva negli Stati Uniti nel 1994. L’anniversario sarà celebrato da tutti gli autori italiani che nel tempo le hanno disegnate: Stelio
Fenzo, Giuseppe Montanari, Marco Cecchetto, Giuliano Piccininno, Simone Di Meo e Matteo Scalera.
A firmare il manifesto della ventunesima edizione del festival è l’illustratrice francese Agathe Sorlet, alla quale è dedicata la mostra più importante, allestita in Fondazione Benetton. Quotidianità, amore, femminilità sono i temi affrontati nelle sue opere, contrassegnate da uno stile minimal e delicato, Nella stessa sede sarà allestita anche la mostra dedicata a Niali Breen, fumettista irlandese alla sua prima presenza in Italia con i suoi microfumetti web Dog e Frog. Arriva invece dalla Spagna il collettivo di quattro autori-sperimentatori dell’editore Apa Apa Comics (Ana Galvañ, Marc Torices, Sergi Puyol e Maria Medem), le cui tavole saranno esposte a Ca’ Robegan. L’Italia avrà la sua punta di diamante in una delle scommesse del festival, il genovese Alessandro Ripane, autore di tre dei migliori fumetti pubblicati negli ultimi anni, contraddistinti da uno stile grottesco e bizzarro, underground e pop insieme. Le sue opere saranno in mostra nella sede del liceo artistico. Una manifestazione diffusa, alla quale ogni anno si aggiungono nuove location di nuovi partner, a testimoniare l’elevato valore che ormai ha acquisito. E così la sede istituzionale di Confindustria Veneto Est, Palazzo Giacomelli, ospiterà dodici talk con gli illustratori (di uno è protagonista Cavazzano) e sedici workshop. Mentre il locale Treviso Tiramisù il 29 settem-
bre ospita “Comic Tiramisù”, in collaborazione con l’Archivio Maffioli, per raccontare la storia del dolce regionale più conosciuto e amato.
Ancora: showcase, premi, concorsi, appuntamenti serali nei locali e concerti porteranno Treviso e tutti coloro che parteciperanno a immergersi completamente in un turbinio di colori, festa, cultura. Un’occasione anche per i profani del fumetto di avvicinarsi, capire e apprezzare un’arte e un mezzo di comunicazione amato in tutto il mondo.
Nel frattempo le vetrine delle attività commerciali del centro sono già state disegnate, diventando tele per artisti e illustratori. Un progetto unico nel suo genere e ormai famoso in tutto il mondo, inventato quando agli albori del festival gli organizzatori non avevano abbastanza soldi per pagarsi la stampa dei manifesti pubblicitari e hanno fatto delle vetrine il loro cartellone. Quest’anno sono oltre 200 le vetrine illustrate.
Il programma completo di eventi e orari può essere consultato sul sito tcbf.it
Saranno celebrati i 700 anni di Marco Polo e i 40 della prima pubblicazione delle Tartarughe Ninja, con tutti gli autori italiani che le hanno disegnate. Punta di diamante della kermesse, la mostra di Agathe Sorlet, l’illustratrice francese che ha firmato il manifesto dell’edizione 2024, in Fondazione Benetton
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#Regione
Politica. A settembre riaprono le scuole e riparte anche la politica veneta
Mancano 12 mesi alle elezioni Regionali, rimane incerto il futuro del Presidente Zaia
Settembre è il momento della ripartenza. I più giovani, in particolar modo, dopo il lungo break estivo – mai caldo come in questo 2024, lo sanno bene, ma anche per la politica è diventata oramai un’abitudine far suonare in questo mese la prima, metaforica, campanella. Una campanella decisamente molto importante perché potrebbe essere l’ultima, almeno da Presidente, per Luca Zaia. Il condizionale è d’obbligo visto che le voci sul destino del Presidente del Veneto sono le più disparate: secondo alcuni è pronto alla candidatura a Sindaco di Venezia, per altri sarà il prossimo presidente del Coni al posto di Giovanni Malagò ormai prossimo alla scadenza, per altri ancora Ministro nel Governo Meloni magari sostituendo Raffaele Fitto “promosso” a Commissario Europeo. La voce, però, che nei commenti “fuori microfono” appare quella che solletica maggiormente la fantasia è quella per la quale da Roma potrebbe arrivare la fumata bianca per un’altra legislatura alla Presidenza del Veneto.
Luca Zaia, giusto ribadirlo
Zaia ha
per correttezza, non si presta minimamente a questo gioco e ribadisce, ad ogni domanda, che lui, oggi, non ha ancora deciso ed è concentrato sui dossier veneti e, in particolar modo, su quello legato all’Autonomia.
Fatto sta, e non poteva evidentemente essere altrimenti per il ruolo e il consenso che Zaia ha e ha avuto in Veneto, che questa incertezza sul ruolo che avrà in futuro condiziona in modo esiziale i primi approcci di “grandi manovre” pre – elettorali tanto del centrodestra quanto del centrosinistra.
Peraltro appare quasi certo, ma anche in questo caso il condizionale è d’obbligo, che la Regione Veneto sarà chiamata alle urne nell’autunno 2025 quindi esattamente tra 1 2 mesi e, ad oggi, l’incognita Zaia tiene tutto in un sostanziale stand-by.
Il quadro, dunque, oggi si presenta estremamente incerto anche se gli aspiranti governatori non mancano.
Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione tanto alle ultime elezioni Politiche quanto alle Europee, rivendica per sé la Presidenza del Veneto dopo
scelto
anni di fedele sostegno alla Lega. In questo campo gli aspiranti candidati certamente non mancano a partire dal Senatore e Coordinatore Regionale, Luca De Carlo, passando dal Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso sino ad arrivare a Elena Donazzan forte di una spinta determinata dall’eccezionale risultato elettorale conseguito personalmente alle ultime elezioni Europee.
Per la Lega perdere, però, il governo del Veneto rappresenterebbe, anche dal punto di vista simbolico, un pesantissimo ripiegamento. Il percorso, però, per rimanere sulla poltrona più alta di Palazzo Balbi appare tutt’altro che semplice: in una logica di divisione tra alleati, alla luce dei numeri attuali, appare difficili immaginare che i salviniani possano continuare a governare Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Certo se arrivasse il via libera al terzo (in realtà quarto) mandato per Luca Zaia non ci sarebbero grandi discorsi da fare e con ogni probabilità, magari garantendo a FDI più posti in giunta rispetto all’unico che hanno oggi, il candidato sarebbe lui. In
ogni caso sembrano scaldarsi, senza dare troppo nell’occhio, il Segretario Regionale Alberto Stefani e il Sindaco di Treviso e presidente Anci, Mario Conte. Alcuni osservatori non escludono neppure che la Lega Veneta possa tentare, se da Roma arrivasse l’indigesto diktat di cedere il passo a Fratelli d’Italia e ovviamente senza poter contare su Zaia, una corsa in solitaria magari associando alla lista di partito una composta di amministratori locali.
Pronto al balzo è anche Flavio Tosi, coordinatore regionale di Forza Italia, impegnato in una perenne campagna di rafforzamento del suo partito e che non risparmia critiche e punzecchiature all’attuale giunta regionale. Sempre nella logica di accordo tra alleati, Tosi confida che il Veneto tra
il nuovo assessore: entra in giunta regionale Valeria Mantovan
L’annuncio è arrivato all’inizio della conferenza stampa, direttamente dal presidente Luca Zaia: “Oggi nomino l’assessore”, ha detto prima di far entrare la giovane sindaca di Porto Viro, Valeria Mantovan, accolta da un caloroso applauso. Dopo la partenza di Elena Donazzan per Bruxelles qualche settimana di attesa, è stata confermata dunque la previsione iniziale e la scelta è caduta sull’amministratrice rodigina di Fratelli d’Italia, classe 1990, dopo un “sabbatico time”, come ha definito Zaia il
periodo di attesa, aggiungendo che è il frutto di una scelta compiuta “in assoluta serenità” tra “tutti coloro che si sono messi a disposizione”.
Valeria Mantovan si occuperà delle deleghe precedentemente gestite da Donazzan, che includono istruzione, lavoro, pari opportunità, università e fondi comunitari. Il governatore ha aggiunto che il nuovo assessore rappresenta un’importante scelta nella direzione della valorizzazione dei giovani, che rispetta l’equilibrio di genere
nella giunta, e avrà un ruolo cruciale. “E’ molto motivata, riusciremo a fare un bel lavoro”. Si dice che resterà solo un anno, ma in un anno si fanno un sacco di cose, anche le rivoluzioni più impensabili”, ha concluso Zaia. Il neo assessore anzitutto ha espresso gratitudine a Zaia, alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e a Luca De Carlo: “Ringrazio Zaia per la grande responsabilità e fiducia che oggi mi attribuisce; un grazie anche a Giorgia Meloni, a Fdi e al numero uno del partito in
i due litiganti possa toccare a Forza Italia.
Il centrosinistra, in un quadro tanto complesso, pensa che questa volta potrebbe avere maggiori chances e il segretario regionale del Partito Democratico ha già convocato tutte le forze e i movimenti della cosiddetta “alternativa” predicando calma e cercando di non bruciare le tappe. Nonostante questo sforzo, seppur in piccola parte, è già esploso il dibattito sulle modalità di scelta del candidato presidente: Primarie Si o Primarie No. A schierarsi decisamente a favore, dichiarando da subito la propria disponibilità a concorrere c’è il Senatore e virologo Andrea Crisanti.
L’impressione è che in questi 12 mesi ne vedremo delle belle con alcune patate bollenti come l’Autonomia, il bilancio regionale e le relative polemiche per l’introduzione dell’IRAP indigeste agli alleati, le ricadute della Finanziaria sul Veneto, i dossier sulle grandi infrastrutture come Pedemontana e Treviso Mare e, non ultimo, l’avvicinamento alle Olimpiadi Invernali di Milano – Cortina. (r.r.)
Valeria Mantovan
Veneto Luca De Carlo. Grazie perchè insieme al presidente, hanno scelto di dare fiducia a un giovane, a una amministratrice emergente dimostrando di superare molti pregiudizi della società, come quello legato al concetto troppo semplicistico che si è troppo giovani o troppo vecchi per fare qualcosa”. Ha poi concluso Mantovan raccontando la sua scelta: “La decisione di fare l’assessore è stata tutt’altro che banale e scontata e ringrazio doppiamente anche a nome dei tanti ragazzi che si danno da fare per realizzare i loro obiettivi, i loro sogni. Sarò subito operativa e adempirò con spirito di servizio per la Regione e per i veneti all’incarico, con senso del dovere e responsabilità”.
L’evento. La co-produzione Teatro Stabile del Veneto e Compagnia Finzi Pasca al Teatro Goldoni fino al 13 ottobre
Diecimila per Titizé - A Venetian Dream
Scommessa vinta per il sogno acrobatico di Daniele Finzi Pasca, spettacolo ufficiale della città di Venezia
S uperata la metà delle repliche previste, Titizé - A Venetian Dream, lo spettacolo ufficiale della Città di Venezia coprodotto dalla Fondazione Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale con la Compagnia Finzi Pasca in partnership con la compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo ha già vinto la sua scommessa. Il sogno di Venezia attraverso le funamboliche lenti di Daniele Finzi Pasca a meta settembre aveva già colpito al cuore almeno ottomila spettatori del Teatro Goldoni. Lo spettacolo ideato come progetto di rilancio internazionale del palcoscenico del Teatro Goldoni, che con i suoi 400 anni di storia risulta il più antico tra i teatri moderni tutt’ora in attività, fin dal suo debutto in prima assoluta lo scorso 1 8 luglio ha emozionato, nel corso dell’estate, il pubblico internazionale di Venezia: sono oltre 25 i paesi rappresentati con spettatori stranieri in prevalenza da Svizzera, USA, UK, Francia, Germania, Austria, Australia e Olanda. Numeri in crescita costante di settimana in settimana con l’obiettivo di superare i 10.000 spettatori al 13 ottobre, data dell’ultima replica al Teatro Goldoni, dopo la tenitura record per uno spettacolo teatrale di caratura internazionale a Venezia di ben 52 recite e la platea piena anche nelle più calde serate estive.
“I numeri parlano chiaro”, commenta il presidente del-
la Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale Giampiero Beltotto. “I dati confermano il Teatro Goldoni quale piazza teatrale che nulla ha da invidiare ai grandi teatri europei. Ringrazio l’intero sistema veneziano e veneto, dal Comune con la sua società Vela, alla Regione e il comparto alberghiero e di promozione turistica della città, che fin dall’inizio ha creduto in questo spettacolo e ha collaborato con noi per il successo dell’operazione. Non si tratta, infatti, di una vittoria per il teatro, ma di una vittoria per Venezia che si dà così un altro soggetto capace di interloquire con il suo pubblico internazionale”.
“Accogliamo con orgoglio e soddisfazione la notizia del successo di Titizé – A Venetian Dream. Grazie al costante lavoro della Fondazione Teatro Stabile del Veneto il Teatro Goldoni, che nel corso dei suoi 400 anni di storia ha tagliato innumerevoli traguardi, si conferma un fiore all’occhiello per la nostra Regione” dichiara Cristiano Corazzari, assessore alla cultura della Regione del Veneto. “Questo spettacolo è un’ennesima nuova sfida, originale e stimolante, in grado di mettere in dialogo artisti e spettatori di generazioni diverse. Ringrazio la Fondazione Teatro Stabile del Veneto perché portare a Venezia una compagnia di questo calibro è un orgoglio, e lo è ancora di più quando l’arte riesce a parlare non solo
ai nostri cittadini ma a tutti i visitatori che arrivano in città e che scelgono di passare una serata a teatro assieme ai nostri artisti – aggiunge Giorgia Pea, consigliere delegata della Città di Venezia cultura, attività teatrali e cinema –. Come Amministrazione comunale non possiamo che essere soddisfatti di questo progetto e ci auguriamo che anche nelle prossime settimane il Goldoni venga scelto da chi ha piacere di trascorrere un paio di ore in compagnia della cultura che una città come Venezia può offrire”.
Una scommessa vinta per il Teatro Stabile del Veneto che riporterà maestranze artistiche e tecniche nuovamente a Venezia per l’estate 2025, quando tra luglio e settembre Titizé tornerà in scena rinnovato per almeno 40 repliche confermando così il Teatro Goldoni quale spazio di inno-
vazione culturale al pari delle principali piazze teatrali europee. Prima del ritorno a Venezia però, lo spettacolo sarà impegnato in una tournée internazionale che prenderà il via da Lugano, città natale della Compagnia Finzi Pasca, quindi a Salerno, poi ancora in Svizzera, Francia, compresa Parigi tra marzo e aprile 2025.
Titizé – A Venetian Dream è una espressione teatrale fondata sulla meraviglia e sullo stupore, che racconta il rapporto fra Venezia, l’acqua e l’uomo. Un evento progettato per il rilancio internazionale del Teatro Goldoni di Venezia, che in occasione dei suoi 400 anni ha subito un importante intervento di restyling finanziato dal Comune di Venezia. L’opera è scritta e diretta da Daniele Finzi Pasca, tra i membri fondatori dell’omonima compagnia di base
a Lugano in Svizzera, che nei suoi 40 anni di attività internazionale ha realizzato oltre 40 spettacoli, fra cui 3 cerimonie olimpiche, 2 spettacoli per il Cirque du Soleil e 8 opere liriche. “Titizé”, “tu sei”: una parola emblematica e piena di ritmo, che con la sua evocativa sonorità richiama l’attenzione sul potere del verbo “essere”, sottolineando l’universalità di un’esperienza immaginata per coinvolgere intimamente un pubblico eterogeneo e di ogni età. Con un cast di dieci talentuosi interpreti, tra cui acrobati, attori e musicisti, Titizé invita a immergersi nell’essenza di Venezia, dove il passato e il presente si mescolano in un unico affascinante racconto e le storie, sparse come conchiglie sulla spiaggia, ognuna con la sua bellezza e il suo mistero, si ricompongono in un prezioso mosaico. (r.r.)
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Provincia di Padova
Economia. L’imprenditrice trevigiana sarà votata dall’assemblea dei soci il 23 novembre
Scelta unanime per Paola Carron designata presidente di Confindustria Veneto Est
L’imprenditrice trevigiana Paola Carron è stata scelta dal Consiglio Generale di Confindustria Veneto Est come candidata alla Presidenza per il quadriennio 2024-2028. La decisione è stata presa all’unanimità tramite scrutinio segreto. La scelta di Paola Carron arriva al termine di una fase di consultazione con la base associativa, condotta nei mesi scorsi dalla Commissione di designazione composta da Barbara Bergamaschi, Mirko Longo, Simonetta Tiberto, Omer Vilnai e Matteo Zanandrea. La Commissione ha raccolto ampio consenso nelle sedi di Padova, Rovigo, Treviso, e Venezia, portando a una candidatura unica approvata anche dal Collegio Speciale dei Probiviri.
Secondo quanto stabilito dallo Statuto, la candidatura sarà ora sottoposta all’Assemblea dei Soci, convocata per il 23 novembre. Durante l’As-
semblea, sarà eletto il nuovo Presidente per il primo mandato quadriennale successivo alla costituzione della nuova associazione. Nel frattempo, si terranno incontri di zona pre-Assemblea per condividere le linee programmatiche della nuova Presidenza e raccogliere idee, proposte e suggerimenti dagli imprenditori, al fine di garantire che l’attività associativa risponda alle esigenze delle imprese.
Paola Carron è nata ad Asolo
(TV) nel 1968. Consigliere Delegato di Carron S.p.A., azienda di costruzioni generali fondata nel 1963, è responsabile commerciale e della sostenibilità del Gruppo, rappresentando la seconda generazione dell’impresa familiare insieme ai fratelli Diego, Arianna e Marta. Il Gruppo Carron, con sede a San Zenone degli Ezzelini (TV), è tra le prime venti società italiane nel settore delle costruzioni civili e infrastrutturali, con un fatturato consolidato di 334 milioni di euro e 314 collaboratori. Nel 2024 Carron mira a trasformare l’azienda in una Società Benefit e ha recentemente ottenuto certificazioni per la parità di genere e per la responsabilità sociale. Attiva da anni in ambito associativo, Carron è Vicepresidente di Confindustria Veneto Est con delega a Edilizia, Territorio e Infrastrutture, Presidente di Ance Rovigo Treviso e membro di varie commissioni nazionali.
Confindustria Veneto Est è la seconda associazione territoriale del Sistema Confindustria in termini di dimensioni e rilevanza, con oltre 5.000 imprese associate e 270.000 collaboratori. Opera in un’area cruciale per l’economia italiana, con un forte tessuto manifatturiero e un PIL aggregato di 95 miliardi di euro. La designazione di Paola Carron segna un passaggio cruciale per il del’associazione, che guarda avanti con l’obiettivo di rappresentare con sempre maggiore efficacia le esigenze delle imprese del territorio.
Il Presidente uscente Leopoldo Destro ha commentato con soddisfazione la designazione: ‘’Ringrazio la Commissione di Designazione per il lavoro svolto, con spirito di servizio, encomiabile rigore e trasparenza. Ringrazio tutti i Consiglieri, tutte le imprenditrici e gli imprenditori che hanno partecipato alle consultazio-
ni, per aver arricchito di idee questo confronto. Un risultato importante, quello espresso dal Consiglio Generale. La larghissima maggioranza dei voti raccolti conferma quell’unità associativa oggi ancora più indispensabile, per affrontare e vincere le difficili sfide che ci troviamo di fronte ma anche per cogliere le opportunità e, insieme, per difendere e rilanciare, in Italia e in Europa, il futuro produttivo del territorio e del Paese, il lavoro e la nostra industria.”
Destro ha inoltre espresso fiducia nella nuova leadership: “Siamo certi che Paola Carron lavorerà in questa direzione, con coraggio e visione innovativa per il bene delle imprese, che oggi hanno ancora più bisogno di poter contare su una rappresentanza forte. Con grande responsabilità, dedizione, ascolto e attenzione alle persone, saprà essere la Presidente di tutti”. (r.r.)
Nodo pensioni, la ricetta di Boschetto: “Più lavoro e previdenza complementare”
“Se spetta alla politica trovare soluzioni per la sostenibilità del sistema pubblico, le parti sociali devono fare la loro parte”
Già nel 2050, secondo quanto dichiarato dal presidente dell’INPS, Gabriele Fava, il sistema pensionistico italiano rischia di non essere più sostenibile. Di fronte a questo scenario il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto sottolinea la necessità di aumentare il tasso di occupazione, far crescere il PIL e incentivare la previdenza complementare per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico.
“Tra 25 anni, si prevedono 8 milioni di persone in età lavorativa in meno”, spiega Boschetto, evidenziando come questa drastica riduzione della forza lavoro possa avere conseguenze pesanti sul mercato del lavoro, sui costi del lavoro
stesso e, naturalmente, sulle pensioni. Uno degli indicatori più rilevanti per comprendere l’equilibrio del sistema pensionistico è il rapporto tra occupati e pensionati. Al momento, tale rapporto in Italia è pari a 1,4443, sotto la soglia minima di 1,5 necessaria per mantenere un equilibrio sostenibile. “Il nostro sistema a ripartizione dipende da questo indicatore”, aggiunge Boschetto, “e senza un’inversione del trend demografico e occupazionale, il sistema pensionistico rischia di collassare”.
Guardando poi ai dati Istat, entro il 2050 l’Italia avrà 4,5 milioni di persone in meno, con un calo di 3,7 milioni di under 35 e un aumento di 4,6 milioni di anziani. Il cosiddetto indice
di ricambio, che misura il rapporto tra i lavoratori in uscita dal mercato del lavoro e quelli che vi entrano, peggiorerà ulteriormente, Ci sarà una crescente carenza di giovani lavoratori pronti a sostituire quelli che lasciano il mondo del lavoro. Boschetto individua due priorità per garantire la tenuta del sistema pensionistico: aumentare il tasso di occupazione e far
crescere il PIL. “I giovani saranno costretti a lavorare di più, in relazione all’allungamento della vita, ma percepiranno pensioni più basse a causa dei ‘buchi’ contributivi legati alla flessibilità del lavoro”, spiega Boschetto. Tuttavia, l’aumento della popolazione anziana e i recenti interventi normativi, come Quota 100, 102 e 103, stanno mettendo sotto pressione il sistema.
Confartigianato Imprese Veneto punta a stimolare la crescita del PIL aumentando i salari attraverso il rinnovo dei contratti collettivi, ma Boschetto non si limita a queste misure. Tra le proposte, infatti, la riduzione delle pensioni anticipate e l’eliminazione di privilegi pensionistici, ma anche la necessità di separare la spesa pensionistica da quella assistenziale, che ha registrato una crescita significativa negli ultimi anni.
Con il passaggio al sistema
contributivo, che ha ridotto l’importo della pensione rispetto all’ultimo reddito percepito, la previdenza complementare sta diventando sempre più importante per garantire una pensione adeguata ai lavoratori. “Se spetta alla politica trovare soluzioni per la sostenibilità del sistema pubblico, le parti sociali devono fare la loro parte”, afferma Boschetto.
Confartigianato Imprese Veneto è tra i promotori di Solidarietà Veneto, il Fondo di Previdenza Complementare negoziale della regione. L’obiettivo è facilitare l’adesione volontaria dei lavoratori a questo strumento, offrendo loro la possibilità di costruire un sistema pensionistico integrativo. “Nella contrattazione integrativa regionale abbiamo riconosciuto alla previdenza complementare un ruolo strategico nella gestione dei rapporti di lavoro”, conclude il presidente. (r.r.)
Roberto Boschetto
Leopoldo Destro con Paola Carron
Stickermania e Scuolafacendo. Due progetti promossi da Despar per valorizzare educazione e formazione
Despar presenta Stickermania: la nuova raccolta di figurine dedicata ai più piccoli
Un viaggio alla scoperta di incredibili imprese nel mondo animale e sullo sfondo i valori dell’amicizia, dello sport, del rispetto e della valorizzazione delle diversità: è questo il filo conduttore della storia protagonista di Stickermania 2024, la raccolta di figurine che quest’anno Despar Nord, concessionaria dei marchi Despar, Eurospar e Interspar per il Triveneto, l’Emilia-Romagna e la Lombardia, ha scelto di promuovere negli oltre 500 punti vendita delle cinque regioni in cui è presente.
La storia
La collection 2024 dal titolo “Campioni del regno animale” si caratterizza per un messaggio con un forte valore educativo e formativo e ha come protagonisti Oskar e il suo allenatore Bo, che per prepararsi a una competizione sportiva scolastica partono per un viaggio intorno al mondo seguendo le orme di detentori di record del regno animale in un’ampia varietà di discipline. Dal Cile all’Austria, passando per il Sudafrica e il Giappone fino alla Nuova Zelanda, il viaggio porta Oskar e Bo alla scoperta di luoghi straordinari e incredibili imprese nel mondo animale: il tuffatore più
veloce, il detentore del record di salto in alto o artisti assoluti della mimetizzazione. Impressionati dalle prestazioni di alto livello, Oskar e Bo decidono di organizzare loro stessi un campionato sportivo: il campionato dei campioni degli animali. Numerosi animali provenienti da tutto il mondo accettano l’invito a partecipare come atleti o come spettatori. Il campionato degli animali è un successo e alla fine ogni partecipante riceve una medaglia, perché ciascuno ha raggiunto la migliore prestazione possibile mettendo a frutto il suo potenziale.
Come funziona
Stickermania è attiva nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar delle cinque regioni in cui l’azienda è presente: dal 16 settembre al 13 ottobre ogni € 10 di spesa i clienti riceveranno un pacchetto di figurine, mentre l’album sarà in vendita nei negozi dell’abete a € 0,99. Per completare più rapidamente la raccolta, che comprende 200 sticker, le figurine saranno anche in vendita al prezzo di € 0,50. Nel corso delle settimane di raccolta di Stickermania saranno inoltre organizzati degli scambi di figurine in alcuni punti vendita selezionati per favori-
Stickermania Tour: gli appuntamenti
Nel corso delle settimane di raccolta, Despar organizzerà presso alcuni punti vendita selezionati degli appuntamenti per lo scambio di figurine. Di seguito il calendario degli incontri:
-28 settembre alle ore 16.00-19.00 presso Interspar Bassano del Grappa – Centro Commerciale “Il Grifone”, via Capitelvecchio 88, Bassano del Grappa (VI);
-5 ottobre alle ore 16.00-19.00 presso Interspar Sarmeola – Centro Commerciale “Le Brentelle”, via della Provvidenza 1, Sarmeola di Rubano (PD);
-5 ottobre alle ore 16.00-19.00 presso Interspar Albignasego – Centro Commerciale “Ipercity”, via G. Verga 1, Albignasego (PD).
Tutte le informazioni su Stickermania e le attività connesse alla collection sono disponibili su sito dedicato Despar Stickermania
re momenti di incontro e interazione tra i bambini e ragazzi impegnati nella collezione.
Molto più di una collection Stickermania, il progetto promosso da Despar Nord, si distingue per la scelta di caratterizzare la raccolta con un
contenuto fortemente didattico e formativo dove i protagonisti diventano portatori di messaggi positivi ed esempi di sana competizione sportiva, rispetto, valorizzazione della diversità e dei talenti personali. Valori sui quali si costruisce
la coesione sociale e il senso di comunità che trovano conferma anche nella scelta di abbinare la raccolta Stickermania al progetto Scuolafacendo con cui i clienti del marchio dell’abete potranno scegliere di sostenere le scuole del territorio.
Al via Scuolafacendo, il progetto Despar a sostegno del mondo della scuola
Con l’avvio del nuovo anno scolastico Despar promuove Scuolafacendo, il progetto nazionale a sostegno del mondo della scuola con l’obiettivo di donare agli istituti scolastici nuove attrezzature e strumenti utili all’insegnamento. Un’iniziativa che Despar Nord porta sui propri territori di riferimento insieme alla collection Stickermania. Dal 16 settembre al 13 ottobre facendo la spesa nei negozi Despar, Eurospar e Interspar i clienti potranno ricevere, ogni 10 euro di spesa, una bustina di figurine Stickermania con all’interno un “Buono Scuola” che potranno destinare a un istituto scolastico del proprio territorio. Inoltre, solo con l’App Despar Tribù, fino al 17 novembre 2024 i clienti potranno convertire i propri Punti Cuore Despar in Buoni Scuola, riuscendo così a contribuire ulteriormente alla raccolta. Per ogni Punto Cuore che i clienti convertiranno tramite l’App Despar Tribù, Despar ne donerà uno aggiuntivo. I clienti potranno consegnare i buoni raccolti direttamente alla scuola che desiderano premiare oppure caricarli tramite il sito del progetto o l’App dedicata.
Le scuole, attraverso la raccolta dei buoni, avranno la possibilità di scegliere strumenti e materiali didattici da uno speciale catalogo che include articoli che vanno dalla cancelleria a strumenti per l’apprendimento e l’inclusione, fino a materiali per supportare le attività motorie, l’apprendimento musicale e per arricchire gli ambienti scolastici. Il progetto è rivolto alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado, pubbliche e paritarie. Per beneficiare della donazione dei clienti Despar, le scuole interessate dovranno registrarsi sul sito dedicato all’iniziativa.
Scuolafacendo è un’iniziativa con la quale Despar rafforza l’impegno per il mondo della scuola, riconoscendo l’educazione e la formazione come elementi centrali per fornire alle nuove generazioni gli strumenti per costruire il proprio futuro. Un’attenzione che l’azienda conferma anche con “Le Buone Abitudini”, il progetto rivolto alle scuole primarie per trasmettere ai bambini l’educazione alla sana alimentazione e ai corretti stili di vita.
Arredamento in Veneto: tradizione e innovazione nel 2024
Il Veneto è da sempre una culla di eccellenza nel settore dell’arredamento. Conosciuta per il suo artigianato raffinato e la produzione di mobili di alta qualità, la nostra regione ha saputo coniugare tradizione e innovazione, creando uno stile proprio che riflette il suo patrimonio culturale, ma che anche abbraccia le nuove tendenze del design. Nel 2024, le case venete si arricchiscono di soluzioni eleganti e funzionali, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e alla personalizzazione degli spazi.
La tradizione artigianale è un pilastro dell’arredamento veneto. Aziende familiari e maestri artigiani continuano a produrre mobili di alta qualità, lavorando materiali pregiati come legno massello, marmo e ferro battuto. In particolare, l’area del trevigiano e bassanese è rinomata per la produzione di mobili su misura, che uniscono l’arte della falegnameria a un design contemporaneo. Questa maestria manuale è visibile nei dettagli: intarsi, finiture curate e mobili che diventano vere e proprie opere d’arte. Negli ultimi tempi c’è stata una riscoperta dei mobili antichi e vintage, con una forte tendenza al restauro e al recupero di pezzi d’epoca. Le case venete spesso combinano elementi moderni con mobili d’epoca restaurati, creando un contrasto affascinante tra il vecchio e il nuovo.
In molte case venete, soprattutto nelle zone di campagna o nei piccoli borghi, lo stile rustico rimane la prima scelta. Tuttavia, questo stile viene reinterpretato in chiave moderna. Il “rustico elegante” combina materiali tradizionali come la pietra e il legno con arredi dal design più essenziale e contemporaneo. Pareti in mattoni a vista, soffitti con travi in legno e pavimenti in cotto sono spesso accostati a mobili dalle linee pulite e moderne, cre-
ando un effetto equilibrato e accogliente. Questo stile si riflette anche nella scelta di tessuti naturali e texture calde: lino, cotone grezzo e lana vengono utilizzati per tende, cuscini e rivestimenti, donando un senso di calore e familiarità agli ambienti.
Nelle città venete invece, come Venezia, Verona e Padova, dove lo spazio abitativo può essere limitato, la tendenza verso l’ottimizzazione degli spazi è fondamentale. I mobili multifunzionali sono diventati un must, specialmente per chi vive in appartamenti di piccole dimensioni. La multifunzionalità si accompagna a una crescente integrazione della tecnologia nelle abitazioni. La domotica e le soluzioni “smart home” stanno prendendo piede anche in Veneto, con sistemi di illuminazione, riscaldamento e sicurezza che possono essere controllati a distanza
tramite dispositivi mobili, rendendo la vita quotidiana più semplice e confortevole.
Un’altra tendenza crescente in Veneto è la personalizzazione degli spazi attraverso mobili su misura. Molte case venete, soprattutto quelle storiche, hanno caratteristiche uniche che richiedono soluzioni su misura per sfruttare al meglio ogni angolo. Gli artigiani locali sono in grado di realizzare mobili personalizzati che si adattano perfettamente alle esigenze e ai gusti dei proprietari, mantenendo l’equilibrio tra funzionalità e stile. Ma è la sostenibilità la tendenza davvero centrale nell’arredamento del Veneto di questo 2024: materiali naturali, come legno certificato e tessuti biologici, sono sempre più apprezzati. Le imprese venete, molte delle quali a conduzione familiare, stanno adottando pratiche produttive sostenibili, privilegiando l’utilizzo di risorse rinnovabili e tecniche di lavorazione a basso impatto ambientale. In particolare, il legno di recupero è molto utilizzato, sia per mobili che per rivestimenti, donando un tocco rustico e autentico agli interni.
Anche il marmo, proveniente dalle cave di Verona, è un materiale molto amato per creare piani di lavoro, pavimenti e decorazioni che uniscono lusso e sostenibilità. Le finiture naturali, che esaltano le venature originali del marmo e del legno, sono preferite per creare ambienti sofisticati e in armonia con la natura.
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I consigli. Come organizzarsi per affrontare al meglio i mesi più freddi
Manutenzione autunnale di giardini e terrazze: preparare gli spazi esterni per l’inverno
Il primo passo è la pulizia con la raccolta delle foglie cadute. Essenziale anche la potatura, per eliminare arbusti e rami secchi
L’autunno è una stagione cruciale per la cura di giardini e terrazze. Con il cambiamento delle temperature e l’arrivo delle piogge, è importante preparare gli spazi esterni perchè possano affrontare al meglio l’inverno e rifiorire in primavera. Il primo passo è la pulizia. Le foglie cadute possono accumularsi rapidamente, soffocando il prato e creando zone umide che favoriscono la crescita di muschio e muffe. È quindi fondamentale rastrellare regolarmente e rimuovere i residui vegetali. Questo processo non solo mantiene il giardino ordinato, ma previene anche malattie del prato. La potatura è un’altra attività essenziale. In autunno, è consigliabile potare gli arbusti e le piante per eliminare i rami secchi o danneggiati, stimolando una crescita sana nella stagione successiva. Anche le piante perenni possono essere sfoltite, mentre gli alberi da frutto traggono beneficio da una leggera potatura prima del riposo invernale. Un altro intervento utile è l’aerazione del prato, che consiste nel perforare il terreno per migliorarne la traspirabilità e favorire l’assorbimento dell’acqua. Inoltre, la concima-
zione autunnale è essenziale per rinforzare il prato e le piante prima dell’inverno. Si utilizzano fertilizzanti ricchi di potassio, che aiutano a rafforzare le radici e migliorare la resistenza alle temperature rigide. Per quanto riguarda le terrazze, è il momento di proteggere le piante in vaso dalle gelate. Si possono spostare le specie più delicate in zone più riparate o, se possibile, all’interno. Le piante che rimangono all’esterno dovrebbero essere coperte con teli di protezione. Anche le fioriere e i vasi devono essere controllati: è consigliabile svuotarli dall’acqua stagnante per evitare danni causati dal gelo. L’autunno è anche il periodo ideale per piantare bulbi primaverili, come tulipani e narcisi, che sbocceranno al termine dell’inverno, donando nuovi colori al giardino.
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In casa. Un buon isolamento permette di ridurre i costi del riscaldamento
Ristrutturazione autunnale per preparare la casa all’inverno
Tra le soluzioni più gettonate il cappotto termico e la sostituzione delle vecchie finestre con modelli più recenti ed efficienti sotto il profilo del risparmio energetico. I bonus e gli incentivi statali consentono di risparmiare
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L’arrivo dell’autunno per le famiglie venete è momento ideale per dedicarsi alla ristrutturazione della casa. Le temperature miti e le giornate ancora lunghe permettono di lavorare senza l’incubo del caldo estivo o del freddo invernale. Questo periodo è particolarmente adatto a lavori esterni e interni che migliorano il comfort abitativo e l’efficienza energetica. Uno dei primi interventi a cui pensiamo è l’isolamento termico. In Veneto, con inverni che possono essere rigidi, coibentare tetti e pareti è essenziale per evitare dispersioni di calore. Un buon isolamento permette non solo di mantenere la casa calda in inverno, ma anche di ridurre i costi di riscaldamento, con un impatto positivo sulle bollette e sull’ambiente. L’uso del “cappotto termico” e la sostituzione di vecchie finestre con modelli più recenti e a doppio vetro sono tra le soluzioni più gettonate. Le facciate delle abitazioni venete, spesso esposte all’umidità e alle intemperie, possono necessitare di lavori di rifacimento. Rivestimenti e tinteggiature, se fatti in autunno, proteggono le mura esterne dalle infiltrazioni
e preparano la casa ai rigori dell’inverno. Anche la manutenzione degli impianti di riscaldamento è un’attività cruciale durante l’autunno. Pulire le caldaie e controllare che radiatori e impianti siano in buone condizioni evita spiacevoli sorprese durante l’inverno. In Veneto, molte famiglie optano per l’installazione di impianti di riscaldamento a pavimento, una soluzione che garantisce un calore uniforme in tutta la casa.
In autunno non bisogna poi trascurare gli spazi verdi. L’autunno è perfetto per sistemare giardini e terrazze, riparando muretti e pavimentazioni o piantando nuove piante resistenti al freddo.
Infine, grazie agli incentivi statali, ristrutturare case ed appartamenti può essere molto conveniente. Questi bonus permettono di recuperare parte delle spese sostenute.
Ristrutturare in questo autunno 2024 è dunque una scelta strategica per affrontare al meglio l’inverno, migliorando il benessere abitativo e il valore della propria casa.
Installazione di pannelli fotovoltaici a casa: energia pulita e risparmio
L’installazione di pannelli fotovoltaici a casa sta diventando una scelta sempre più comune per chi desidera ridurre i costi energetici e contribuire alla sostenibilità ambientale. Questo sistema, basato sull’uso dell’energia solare, trasforma la luce del sole in elettricità, offrendo numerosi vantaggi sia economici che ecologici. Uno dei principali motivi per cui molti scelgono il fotovoltaico è la possibilità di abbattere le bollette elettriche. Grazie ai pannelli solari, è possibile autoprodurre una parte significativa dell’energia necessaria per il fabbisogno domestico, riducendo la dipendenza dalla rete elettrica e proteggendosi dall’aumento dei prezzi dell’energia. L’energia in eccesso prodotta durante le ore di sole può
essere immessa nella rete elettrica, garantendo ulteriori vantaggi economici tramite il meccanismo di “scambio sul posto”.
L’installazione dei pannelli richiede alcuni passaggi fondamentali. Prima di tutto, è necessaria una valutazione preliminare del tetto per verificare l’esposizione solare e lo spazio disponibile. I tetti rivolti a sud, senza ombreggiamenti, offrono le migliori condizioni per ottenere un rendimento massimo. Anche l’inclinazione e la superficie del tetto sono fattori determinanti per ottimizzare la produzione di energia.
Una volta scelto l’impianto adatto, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati per l’installazione. I pannelli vengono montati su strutture portanti fissate al tetto, mentre un inverter trasforma l’energia prodotta dai pannelli in corrente alternata utilizzabile in casa. La manutenzione è minima: i pannelli fotovoltaici richiedono solo una pulizia periodica e un controllo tecnico per garantire il funzionamento ottimale.
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Veneto: al via la prima centrale operativa
116117 per l’assistenza sanitaria non urgente
Un sistema innovativo per garantire ai cittadini risposte H24 su cure mediche, servizi sociosanitari e informazioni territoriali, integrando e semplificando l’accesso ai servizi essenziali. Entro
Entro il 2024, la Regione Veneto compirà un passo significativo nel campo dell’assistenza territoriale con l’avvio della prima Centrale Operativa (CO) 116117. Questa iniziativa, approvata dalla Giunta regionale, rappresenta una risposta innovativa per le esigenze sanitarie non urgenti dei cittadini, come ha dichiarato l’Assessore Manuela Lanzarin. Il Numero Unico Europeo 116117 sarà un punto di riferimento cruciale per i cittadini, integrando e semplificando l’accesso ai servizi sanitari, sociosanitari e sociali a bassa intensità e priorità di cura. Questa soluzione va oltre la tradizionale continuità assistenziale, proponendo un sistema integrato che valuterà tempestivamente i bisogni dei cittadini, evitando loro di dover navigare tra i vari segmenti del sistema sanitario.
L’attivazione del 116117 si inserisce nell’ambito della riforma dell’assistenza territoriale, in linea con il Decreto Ministeriale 77 del 2022. La riforma mira a garantire un sistema sanitario più efficiente e accessibile, rispondendo alle crescenti esigenze della popolazione. Le Centrali Operative, distribuite in tre aree strategiche della regione (AULSS 3 Serenissima, AULSS 6 Euganea e AULSS 8 Berica), copriranno un bacino di almeno 1-2 milioni di cittadini ciascuna. Queste strutture saranno collocate vicino alle centrali operative del 118, sfruttando sinergie logistiche e tecnologiche per ottimizzare i costi e garantire un’infrastruttura sicura e avanzata.Il nuovo sistema sarà dotato di un software operativo all’avanguardia, interconnesso con le centrali operative del 118 e con il Nuovo Sistema Informativo Territoriale Regionale. Questo permetterà una gestione fluida delle informazioni e una risposta tempestiva e coordinata alle richieste dei cittadini. I servizi offerti dal 116117 saranno articolati su tre livelli: informativo, sanitario e socio-sanitario. Gli operatori delle centrali operative valuteranno le necessità dei cittadini attraverso un algoritmo specifico, elaborato con un protocollo definito, che permetterà di indirizzare ogni chiamata verso la risposta più appropriata. In questo modo, ogni richiesta sarà gestita in modo
efficiente, garantendo una presa in carico adeguata e una risposta rapida e coordinata.L’Assessore Lanzarin ha sottolineato come questo modello rappresenti un’evoluzione significativa nell’integrazione delle attività territoriali delle Cure Primarie. L’obiettivo è garantire un sistema di assistenza territoriale disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, con la certezza dei tempi e dei luoghi di erogazione delle risposte, per offrire ai cittadini un servizio di alta qualità e accessibile in qualsiasi momento. Il progetto partirà con una fase sperimentale nel Distretto 1 di Bassano del Grappa, presso l’Azienda ULSS 7 Pedemontana, dove le chiamate saranno gestite dalla Centrale Operativa 116117 della ULSS 3 Serenissima. Questa fase pilota permetterà di testare il sistema in un contesto controllato, per poi estendere il servizio a tutta la regione.L’introduzione del 116117 in Veneto rappresenta un passo avanti nell’evoluzione dei servizi sanitari regionali, con un approccio innovativo che mira a semplificare l’accesso ai servizi e a migliorare la qualità dell’assistenza fornita ai cittadini. Con l’attivazione di questo nuovo sistema, la Regione Veneto si pone all’avanguardia in Italia nella gestione delle cure mediche non urgenti, offrendo un modello che potrebbe essere replicato in altre regioni del Paese.
Pigiama Run 2024: solidarietà a favore dei piccoli pazienti oncologici
Padova si prepara ad accogliere la sesta edizione della Pigiama Run, la terza organizzata nella città del Santo. L’evento, che si svolgerà venerdì 20 settembre alle ore 19:00, rappresenta un’importante iniziativa di solidarietà promossa dalla LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Quest’anno, la corsa-camminata in pigiama avrà luogo in oltre 40 città italiane, con l’obiettivo di sostenere i bambini malati di tumore, che vivono quotidianamente in pigiama a causa delle loro condizioni.
Il mese di settembre, simbolicamente dedicato al gold ribbon, il nastro d’oro per la sensibilizzazione sui tumori pediatrici, sarà celebrato attraverso questa manifestazione.
La Pigiama Run si propone di aumentare la consapevolezza e raccogliere fondi per progetti e servizi di supporto per i piccoli pazienti oncologici e le loro famiglie.
A Padova, il punto di partenza e arrivo è il Prato della Valle, in Lobo di Santa Giustina, dove viene allestito un Village ricco di attività per tutti, dalle ore 17:00. I robottini di tele-
presenza permetteranno ai bambini ricoverati presso la Pediatria di Padova di partecipare virtualmente alla corsa.
Due i percorsi disponibili: il percorso Runner di 9 km per chi ama correre e il percorso Walker di 6 km adatto anche ai passeggini. I partecipanti saranno premiati per il gruppo più numeroso e il pigiama più originale. Inoltre, LILT Padova destinerà il ricavato delle iscrizioni alla Fondazione Salus Pueri per migliorare gli spazi dell’Ospedale Pediatrico di Padova.
Le iscrizioni, con una donazione minima di 15 euro per gli adulti e 5 euro per i bambini sotto i 7 anni, sono aperte fino alle 17:00 del 20
settembre. Ogni iscritto riceverà un pettorale, un pacco gara e omaggi degli sponsor. I pacchi gara saranno disponibili fino ad esaurimento.
Premio Stella d’Oro: campioni dello sport e ambasciatori di solidarietà uniti per la ricerca
Eroi nello Sport, ma soprattutto nella Vita. Questa è la ragione che ha spinto l’Associazione no profit di Lucca “Stella di Cuori”, in collaborazione con la Fondazione Città della Speranza, a istituire il Premio Stella d’Oro 2024. L’Associazione Stella di Cuori promuove un’iniziativa di solidarietà per sostenere la ricerca sulle malattie oncoematologiche pediatriche e premiare gli atleti che incarnano i valori
dello sport e dell’impegno sociale. Il riconoscimento è stato consegnato ad alcuni grandi campioni del mondo
sportivo, che si sono distinti non solo per i loro risultati agonistici, ma anche per l’impegno nel sociale e nella
Camposampiero
solidarietà.
L’obiettivo è celebrare il loro impegno e l’esempio che offrono anche come ambasciatori di solidarietà.
Tra i premiati presenti alla cerimonia figurano: Capirossi, Ghedina, Merlo, Patrese e Tacconi.
Il premio è la cornice di un altro importante evento: la presentazione del progetto “Le regine del divino codino”, una sottoscrizione per raccogliere fondi solidali grazie alla vettu-
All’ospedale ‘Pietro Cosma’ di Camposampiero, in provincia di Padova, sono stati effettuati i primi interventi di gastrectomia totale per tumore utilizzando la tecnologia robotica. Questo innovativo approccio chirurgico, che si estende ora anche ai pazienti sottoposti a terapie oncologiche neoadiuvanti, rappresenta un significativo avanzamento nella lotta contro il cancro gastrico. Emilio Morpurgo, direttore dell’unità operativa complessa di Chirurgia, sottolinea che la gastrectomia totale per neoplasia è una procedura particolarmente complessa, poiché richiede l’asportazione totale dello stomaco e dei linfonodi regionali per garantire una radicalità oncologica. “La delicatezza dei movimenti robotici permette una linfoadenectomia forse superiore a quella eseguibile con l’addome
ra Lancia Delta Integrale Evoluzione regalata a Roberto Baggio trent’anni fa. L’auto, simbolo del mondo del calcio e della storia automobilistica italiana, sarà utilizzata per raccogliere fondi a favore di quattro onlus: Associazione Stella di Cuori, Fondazione Città della Speranza, Fondazione Vialli e Mauro Onlus, e Pupi Onlus. Due eventi accumunati dal desiderio di fare qualcosa di concreto a favore della ricerca.
aperto”, spiega Morpurgo. La tecnologia robotica ha inoltre migliorato la fase di ricostruzione della via digestiva, cruciale per il ripristino della normale alimentazione post-operatoria. Le tecniche sviluppate a Camposampiero hanno reso possibile la realizzazione delle suture di ricostruzione in modalità robotica, riducendo al minimo le cicatrici visibili. “L’unica cicatrice visibile è un piccolo taglio sovrapubico, utilizzato per l’estrazione dell’organo malato, che consente una ripresa postoperatoria molto rapida”, aggiunge Morpurgo. Il direttore esprime gratitudine alla sua équipe e a tutti i reparti coinvolti, inclusi Anestesia, Gastroenterologia e Sala Operatoria, per il loro continuo supporto in questa attività di frontiera.
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La testimonianza. Attraverso i social la giovane ha condiviso il suo percorso
Valentina Alberton: la lotta contro il linfoma di Hodgkin e il valore della prevenzione
La storia di Valentina Alberton, nutrizionista di Treviso, colpita dal linfoma di Hodgkin a 27 anni, e il suo messaggio di speranza
Valentina Alberton, una giovane nutrizionista di Bessica di Loria, in provincia di Treviso, ha deciso di condividere la sua esperienza con il linfoma di Hodgkin, diagnosticato a soli 27 anni. La sua storia è un potente promemoria dell’importanza della prevenzione e dell’ascolto del proprio corpo.
Valentina Alberton, laureata in Scienze Biologiche e con una magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, ha sempre fatto dello stile di vita sano il suo baluardo. Tuttavia, nel marzo scorso, ha iniziato a percepire sintomi insoliti: gambe pesanti, stanchezza e ritenzione idrica. Nonostante le prime visite mediche non abbiano fornito risposte soddisfacenti, Valentina ha continuato a cercare una spiegazione. Il 28 maggio, esasperata, si è recata in pronto soccorso, dove, per essere ascoltata, si è vista costretta a simulare una condizione peggiore di quella in cui già si trovava. Dopo una serie di esami, tra cui TAC, PET e biopsia, è arrivata la diagnosi: linfoma di Hodgkin al secondo stadio. Valentina ha deciso di rendere pubblica la sua cartella clinica e di raccontare il suo percorso sui social media. Il suo
obiettivo, come ha spiegato, non è quello di fare la vittima o ottenere compassione, ma di informare e dare al prossimo gli strumenti per prevenire una condizione analoga alla sua. Con oltre 5.000 follower su Instagram, Valentina utilizza la sua piattaforma per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e dell’ascolto del proprio corpo.
Attualmente, Valentina è a metà del ciclo di infusioni chemioterapiche presso l’Istituto Oncologico Veneto di Castelfranco Veneto. La sua determinazione e il suo coraggio sono un esempio per tutti coloro che affrontano sfide simili. La sua speranza è quella di tornare presto al lavoro e di continuare a promuovere uno stile di vita sano.
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ARIETE BILANCIA
Settembre porta novità sul lavoro. Potresti ricevere una proposta interessante, ma cerca di riflettere prima di agire. In amore, evita tensioni e cerca il dialogo.
Settembre
Le relazioni sono in primo piano. Cerca di mantenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Settembre è un mese perfetto per nuovi incontri e per migliorare la tua autostima.
Questo mese ti spinge a concentrarti su obiettivi pratici. In amore, risolvi questioni in sospeso. Cerca di non essere troppo testardo sul lavoro, ascolta anche i consigli degli altri.
Settembre porta energia positiva, specialmente nelle relazioni. Sul lavoro, arrivano nuove opportunità di crescita, ma evita distrazioni. La tua curiosità ti aiuterà a scoprire nuovi interessi.
CANCRO
Le emozioni sono al centro del mese. In amore, serve comprensione reciproca. Sul lavoro, potresti sentirti sotto pressione, ma con pazienza riuscirai a superare gli ostacoli.
Arriva l’autunno, con il cambio di stagione nuove sfide e opportunità
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LA NOSTRA QUALITÀ
SCORPIONE
Questo mese ti chiede di fare attenzione alle finanze. In amore, potresti vivere qualche turbolenza, ma con pazienza tutto si risolverà. Sul lavoro, evita decisioni affrettate.
GEMELLI SAGITTARIO LEONE
ACQUARIO TORO
Settembre è un mese di riflessione. Sul lavoro, valuta bene ogni proposta prima di accettare. In amore, evita conflitti inutili e cerca di essere più aperto al dialogo.
È il tuo mese, Vergine! Energia e determinazione ti accompagnano, specialmente sul lavoro, dove puoi fare grandi progressi. In amore, sii più spontaneo e meno critico.
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Settembre ti porta voglia di avventura. In amore, vivrai momenti intensi, mentre sul lavoro potresti sentirti bloccato. Ricarica le energie e affronta nuove sfide con ottimismo.
È il momento di mettere in pratica i tuoi piani. Sul lavoro, hai il controllo della situazione, mentre in amore ti servono pazienza e dialogo per superare qualche tensione.
Settembre ti invita a esplorare nuovi orizzonti.
Sul lavoro, potresti essere ispirato da nuove idee, mentre in amore ti serve un po’ di spazio per riflettere sui tuoi bisogni.
Il mese porta chiarezza e riflessione. In amore, è il momento di capire cosa desideri davvero. Sul lavoro, segui il tuo intuito e non avere paura di prendere decisioni importanti.
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Storie di
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PALAZZO BARBANTINI-KOCH A FERRARA, la rinascita di un simbolo storico
Ferrara si prepara a vivere una rinascita culturale senza precedenti grazie al progetto di restauro e rifunzionalizzazione di Palazzo Barbantini-Koch, un’icona architettonica che affonda le sue radici nei primi anni del Novecento.
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sformarsi in uno dei più prestigiosi spazi espositivi della città, grazie all’ambizioso investimento della Bper, che ha destinato oltre dieci milioni di euro per il recupero e la valorizzazione di questo patrimonio storico.
Il progetto prevede una completa rivisitazione degli spazi interni del palazzo, che un tempo ospitava la Cassa di Risparmio di Ferrara. La nuova destinazione d’uso dell’edifi cio comprenderà aree dedicate alle esposizioni permanenti della collezione d’arte ferrarese del gruppo bancario, mostre temporanee, uffi ci
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l’inizio del 2026, Palazzo Barbantini - Koch si appresta a diventare un simbolo del dialogo tra passato e futuro, dove la storia architettonica si fonde con le esigenze moderne di uno spazio culturale dinamico e innovativo. Tecno Crane è orgogliosa di far parte di questo straordinario alla rina-
tecnologie all’avanguardia. L’impresa Building Division ha scelto Tecno Crane, azienda leader nella vendita, noleggio e assistenza di gru edili che ha fornito la gru CTT91
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Questo mezzo, già operativo sul cantiere di Palazzo BarbantiniKoch, è essenziale per le delica-
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