Si chiama “Promises” (Promesse), e si può trovare gratuitamente sul web. E’ un documentario girato ormai 23 anni fa a Gerusalemme e dintorni tra tre registri ebrei americani che hanno raccolto nella quotidianità le parole di sette bambini, palestinesi e israeliani, laici e ortodossi. Ragazzi che abitavano a meno di venti di minuti di distanza l’uno dall’altro ma vivevano in mondi completamente diversi e sempre più lontani. Eppure non si sono fermati alle divisioni imposte dai loro padri, non hanno rifiutato il confronto e il dialogo, per quanto sia difficile. Da quelle immagini che oggi ci appaiono un po’ sgranate e sfocate, dalle parole di quei bambini, così lontane da ogni retorica, forse è il caso di ripartire in questi tempi feroci. Da più di un anno ormai siamo bombardati quotidianamente dalle notizie e dalle immagini del conflitto di Gaza che sta infiammando tutto il Medio Oriente e compromettendo equilibri già precari. Dal 7 ottobre 2023, dal giorno del sanguinoso attacco di Hamas, il bollettino dei morti, degli attacchi e delle esplosioni sembra non conoscere fine. Siamo spettatori affacciati su un abisso di orrore di fronte al quale è difficile trovare delle risposte condivise e indicare delle soluzioni percorribili.
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Venezia e Mestre
VENEZIA CITTÀ INSICURA
IL SINDACO CHIEDE
L’omicidio di Jack Gobbato ha inasprito il dibattito a Venezia. Cittadini e commercianti impauriti chiedono maggiore sicurezza
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Servizi alle pagg. 18 e 19 di
ECONOMIA E SANITA’: GLI ASSESSORI IN REDAZIONE
Le interviste a Francesco Calzavara, Roberto Marcato e Manuela Lanzarin, con uno sguardo all’appuntamento elettorale del 2025
INTERPORTO DI PADOVA SORVEGLIATO DAI DRONI
E’ una delle novità presentate a Padova al salone internazionale Green Logistics Expo con soluzioni tra sostenibilità e innovazione Il Veneto Servizio a pag. 20
L’opportunità olimpica del Veneto
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
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’organizzazione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 rappresenta per il Veneto una straordinaria opportunità di rilancio economico e di promozione internazionale. Questo evento permetterà alla nostra regione di valorizzare le proprie eccellenze turistiche e culturali, ma anche di stimolare investimenti in infrastrutture fondamentali per il nostro territorio montano.
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Sicurezza
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Venezia, il Sindaco vuole i Lagunari
L a morte di Giacomo Jack Gobbato, accoltellato nel tentativo di salvare una donna da un aggressione nella centralissima Corso del Popolo a Mestre, ha portato in piazza oltre 10mila persone, nonostante il maltempo, per chiedere maggiore sicurezza, assistenza e lotta al degrado. La manifestazione - promossa da associazioni, movimenti e partiti – ha inevitabilmente puntato il dito contro le scelte dell’Amministrazione cittadina rea, a loro dire, di aver smantellato un sistema capace di associare alla repressione, interventi di recupero e prevenzione. Il Sindaco, Luigi Brugnato ha immediatamente bollato il corteo come strumentale e politicizzato pur non negando le difficoltà che si vivono soprattutto a Mestre, ma che si stanno estendendo anche nella Città Storica, basti pensare l’allarme lanciato, poche settimane fa, dai residenti del popoloso quartiere di Cannaregio. Nel contempo il Primo Cittadino è volato a Roma per chiedere al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi di schierare in Città il Corpo dei Lagunari con compiti di polizia o, per dirla con parole sue, “disinfestare la Città dalle zecche”. “Paragonare le persone a zecche – commenta Gianfranco Bettin sociologo e consigliere comunale – non credo lo abbia mai fatto alcun Sindaco d’Italia; in ogni caso il suo problema è che non capisce come alla vigilanza e alla repressione, compito ottimamente svolto da forze dell’ordine e magistratura, vadano integrate la prevenzione e la gestione delle situazioni sociali e sociosanitarie a rischio. Il sindaco gonfia i dati della spesa sociale, cumulando nel bilancio dell’assessorato alla coesione sociale quattro bilanci prima diversificati: politiche sociali, casa, gioventù e i fondi per il sociale prima delegati alle Municipalità. Un disastro che saremo pronti a illustrare a Piantedosi quando verrà in città».
di Venezia e Mestre
Proteste a Mestre, Brugnaro chiede
i Lagunari
L’opportunità olimpica del Veneto
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Con un impatto stimato di oltre 1 miliardo di euro in opere pubbliche, le Olimpiadi non saranno solo una vetrina per il Veneto, ma un volano di crescita che ci aiuterà a rafforzare l’economia locale e a dare nuova linfa al turismo e al commercio regionale.
Il nostro impegno è massimo per garantire che ogni progetto sia all’altezza delle aspettative e lasci un’eredità duratura per le future generazioni.
Stiamo lavorando per trasformare l’evento in un’occasione di sviluppo sostenibile e in un’opportunità per rivitalizzare le aree montane, mantenendo la bellezza e l’equilibrio dei nostri paesaggi. In questo modo, potremo non solo ospitare un grande evento sportivo, ma anche dimostrare al mondo intero quanto il Veneto sia una terra capace di guardare al futuro con visione e determinazione.
Lo sguardo dei ragazzi al di là dell’abisso
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Così, accanto al rumore dei bombardamenti, al pianto delle vittime, di tutte le vittime indistintamente, ecco i toni aspri e inconciliabili delle ragioni dell’una e dell’altra parte, in un crescendo di odio senza rimedio.
Chissà che ne è stato di quei ragazzini di “Promises”, chissà cosa pensano ora di fronte a tutto ciò. Chissà se sono sopravvissuti. Ma noi possiamo ancora guardarli negli occhi nel tempo in cui non avevano ancora perso l’innocenza e si affacciavano al futuro con il naturale ottimismo dei bambini. Eppure la loro infanzia “normale” si intrecciava con la presenza costante della violenza, con la minaccia della guerra, la precarietà della paura. I registi hanno raccolto le loro voci, ascoltato le loro storie e poi proposto ai ragazzi di incontrarsi, di varcare quel confine che li divide.
Non c’è un lieto fine, non ci sono morali consolatorie né scene strappalacrime, non ci sono risposte definitive. Ma lo sguardo di quei bambini, uguali ai tanti bambini di oggi martoriati dalla guerra, e le loro voci ci spingono a guardare al di là dell’abisso di questo tempo.
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E’ scontro tra Porto e Comune sul futuro del terminal
Secondo il “Comitato Waterfront” il progetto sarebbe troppo impattante sulla città, eliminando innanzitutto il 70% dei posti auto gestiti dalla stessa Autorità Portuale nelle aree da San Basilio a Sant’Andrea passando per Piazzale Roma.
N on si placa la polemica, a Venezia, sul progetto Waterfront lanciato da AdSPMAS, l’Autorità Portuale di Venezia e Chioggia presieduta da Fulvio Lino Di Blasio, per la riqualificazione delle aree adiacenti ai due porti di competenza ma nello specifico in quella veneziana. Nelle intenzioni del presidente, infatti, il progetto punterebbe ad aprire il Porto alla città senza barriere divisorie coinvolgendo la cittadinanza in attività correlate. Inoltre a valorizzare la funzione portuale della banchina lungo Canale della Giudecca in area San Basilio e Santa Marta prevedendo la ridistribuzione degli ormeggi dedicati ai traffici marittimi passeggeri inserendo le imbarcazioni che non richiedono protezione doganale come le crociere fluviali e gli yacht privati verso il polo universitario e cittadino di San Basilio e specializzando le banchine per traghetti e yacht soggetti a regolamenti di sicurezza portuale verso punta Santa Marta. Questa specializzazione, unitamente alla ricollocazione della stazione passeggeri di San Basilio a Santa Marta, consentirebbe l’uso portuale della banchina senza alcuna recinzione. Poi sarebbe prevista l’elettrificazione delle banchine e la sostituzione della recinzione doganale fissa con una struttura mobile da posizionare in presenza delle
navi all’ormeggio. Infine, altro nodo cruciale della questione, una nuova stazione ferroviaria che colleghi Santa Lucia alla Marittima, la riqualificazione degli spazi e la realizzazione di un parcheggio multipiano. Il presidente Di Blasio ha dichiarato: “Il progetto, finanziato dal MIT, risponde alla necessità di valorizzare e rigenerare le aree portuali di Venezia alla luce delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 103/2021 e vuole offrire risposte concrete alle richieste delle Forze dell’ordine, delle Amministrazioni operanti in porto e degli operatori portuali che necessitano di nuovi spazi da adibire a funzioni portuali per la loro attività. Gli interventi previsti offriranno anche la possibilità di riqualificare aree e margini urbani degradati, razionalizzando percorsi e spazi di sosta e definendo nuove dinamiche relazionali e funzionali tra porto e città”. Ma il “Comitato Waterfront” creatosi appositamente, non la pensa in questo modo. Secondo i suoi rappresentanti il progetto sarebbe troppo impattante sulla città, eliminando innanzitutto il 70% dei posti auto gestiti dalla stessa Autorità Portuale nelle aree da San Basilio a Sant’Andrea passando per Piazzale Roma. Inoltre tutta l’area della Scomenzera che nel progetto preliminare risulterebbe edificabile secon-
do il Comitato non risponderebbe a criteri di sostenibilità e preoccupa per possibili risvolti speculativi. Dubbi anche sul parcheggio multipiano previsto, soprattutto per quanto riguarda la tempistica. Sul lato Comune di Venezia anche il sindaco Luigi Brugnaro si è detto contrario al progetto così com’è, soprattutto per quanto riguarda l’arrivo dei treni alla Marittima che dovrebbe prevedere ulteriori infrastrutture e lo stravolgimento del quartiere di Santa Marta. Il primo cittadino ha lamentato poi la scarsa condivisione di Autorità Portuale e Rfi con la città. Riccardo Musacco
Superjet: fino al 31 ottobre per salvare l’azienda
La situazione in Superjet è sempre più critica, con un rischio concreto di chiusura.
Michele Valentini, segretario generale della Fiom Cgil di Venezia, denuncia la situazione di stallo che grava sulla società: in ballo ci sarebbe un investimento di 300 milioni di euro da parte di un noto fondo arabo, ma la guerra russo-ucraina sta creando molti problemi e, ad oggi, le azioni russe di Superjet non sono ancora state scongelate per consentire agli arabi di poter acquistare. Termine ultimo per scongiurare la liquidazione dell’azienda, e con essa 120 posti di lavoro, il 31 ottobre.
Valentini ha dipinto il potenziale investitore, in modo estremamente positivo, elo-
giandone l’affidabilità e le condizioni di lavoro promosse, aggiungendo che opera già da tempo “in un settore ad alta tecnologia che ha ampie marginalità”.
L’obiettivo delle sigle sindacali è proprio quello di evitare la liquidazione, scenario nel quale 1 20 famiglie perderebbero la propria fonte principa-
le di guadagno. Il tempo scorre, il Demanio sta trattando la gestione delle azioni della componente russa della società, ma il timore della Fiom Cgil è che la lentezza burocratica faccia perdere interesse al colosso arabo, spingendolo verso investimenti in altri settori o, peggio ancora, al di fuori del territorio italiano.
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Segreteria organizzativa
Il rilancio. I lavori interessano una vasta area, notevole l’impegno economico
Porto Marghera guarda al futuro: proseguono le opere anti inquinamento
L ’opera di rilancio di Porto Marghera passa anche per le bonifiche ambientali e la tutela della laguna. I cantieri di marginamento, per impedire la contaminazione di inquinanti nell’ambiente lagunare si avviano infatti verso la conclusione, segnando un importante passo avanti per la salvaguardia ambientale e il rilancio economico e portuale dell’intera area. L’iniziativa ha visto uno sforzo economico e tecnico significativo da parte di tutti i soggetti coinvolti, con la Regione Veneto e l’Autorità Portuale in testa.
I lavori hanno interessato una vasta area di 60 km di perimetrazione tra le tre principali isole del porto, ma l’ultimo segmento, in fase di realizzazione presso la Darsena della Rana, copre un tratto di un chilometro e mezzo con un costo che ha superato i 60 milioni di euro. Il cantiere è stato presentato nelle scor-
se settimane dall’assessore regionale allo sviluppo economico e delegato alla legge speciale per Venezia, Roberto Marcato, insieme al presidente dell’autorità portuale, Fulvio Lino Di Blasio, e al presidente di Veneto Acque, Gianvittore Vaccari. I lavori, iniziati il 31 luglio 2023, vedranno la conclusione entro il 2025. Il progetto è finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma per la messa in sicurezza del sito di interesse nazionale Venezia - Porto Marghera, stipulato il 14 aprile 2020. La complessità dell’intervento è dovuta alla presenza di numerosi sottoservizi appartenenti a varie società, tra cui Sapio, Versalis, ENI Rewind ed Edison, nonché alla necessaria integrazione con la rete ferroviaria dell’area, gestita dalla Venice New Port e fondamentale per il trasporto merci.
“È una grande soddisfazione poter mostrare lo stato di
avanzamento di questo cantiere” - ha ricordato Marcato - “che è solo un esempio di un mastodontico intervento di contenimento degli inquinanti verso la laguna che impedirà gli sversamenti, arginando al contempo il moto ondoso e, quindi, l’erosione della costa. È un intervento che fa parte di un piano suddiviso in tre lotti, da oltre 60,5 milioni di euro, una parte consistente 32,1 milioni di
euro arriva da un recupero di chi ha inquinato questi territori e 28,4 da FSC. Il tutto è parte di un progetto complessivo che prevede marginamenti per oltre 60 km complessivi. Tutto questo per consentire alla nostra laguna di continuare ad esistere, senza essere inquinata”.
“Siamo all’interno dell’ambito portuale di Venezia, uno dei più grandi del Mediterraneo” - ha spiegato il presi-
dente Di Blasio. - “Alcune di queste aree sono demaniali e avevano necessità di essere messe in sicurezza da un punto di vista ambientale. Siamo coinvolti anche noi con la Regione, in particolar modo per quanto riguarda le banchine che metteremo a disposizione dei nostri terminalisti, un continuum di cura che mettiamo nella conversione verde del porto.” Riccardo Musacco
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Le
Nuove tecnologie per la Radiologia Ulss 3: “I numeri sono in crescita”
U na svolta epocale quella che sta vivendo in queste ultime settimane la Radiologia e la diagnostica per immagini all’interno di tutte le strutture ospedaliere dell’Ulss 3 serenissima. Grazie infatti ai fondi PNRR e una squadra di medici radiologi di prim’ordine, presentata presso il nosocomio veneziano dal direttore generale Edgardo Contato, di cui lo stesso direttore si è detto “orgoglioso”, si stanno via via rinnovando tutte le strumentazioni tecnologiche, 27 per ora, 15 già in funzione, altre prossime al collaudo per un investimento pari a oltre 14 milioni di Euro. Un’area molto vasta quella che fa capo all’Azienda Sanitaria lagunare, che comprende 612mila residenti con il 26,3% di over65 che poi è esattamente la fascia di età che maggiormente richiede questo tipo di servizio.
Da sottolineare come a Dolo, oltre alla strumentazione, si aprirà a breve anche il nuovo reparto. “Stiamo lavorando per eliminare il gap che abbiamo nel personale - dichiara Contato - ma abbiamo messo assieme un team di vertice che sta lavorando e producendo attività per la popolazione che ci stanno ponendo in una posizione di primato”.
Nonostante infatti la cronica carenza di personale, 5 sono i radiologi mancanti in azienda al momento, l’Ulss 3 punta a fornire un servizio sempre più all’avanguardia, aumentando anche il numero di prestazioni rispetto al 2023 in tutti i 23 pun-
Carlo
ti di erogazione del servizio, 10 pubblici e 13 privati accreditati. I numeri infatti parlano di 2032 prestazioni giornaliere nella parte pubblica e 578 nel privato accreditato con un aumento dell’8,4% delle prestazioni di Radiologia nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Fondamentale poi l’attivazione del sistema RIS-PACS (Radiology Information System; Picture Archiving and Communication System) unico aziendale da ottobre su tutte le sedi che consentirà di poter refertare da tutte le sedi ospedaliere e di potenziare l’attività di telemedicina. Infine è stata presentata tramite un suggestivo video la straordinaria impresa del trasporto di un’unità mobile da Porto Marghera fino all’ospedale di Venezia tramite una chiatta. L’unità servirà a sopperire quei tre mesi di passaggio dalla vecchia strumentazione alla nuova e permettere quindi la prosecuzione delle prestazioni senza soluzione di continuità.
Presenti assieme al direttore i dirigenti radiologi in forza
Metelli nuovo comandante
a tutti gli ospedali del territorio, Paolo Sartori del SS. Giovanni e Paolo di Venezia, Riccardo Righi ed Enrico Cagliari dell’Angelo di Mestre, Giuseppe Tropeano di Mirano, Fabio Gelain di Dolo e Fabio Zattoni di Chioggia. “Un grande impegno quello che ci aspetta - ha dichiarato Sartori - per gestire queste tecnologie. Le richieste sono in aumento ma abbiamo dalla nostra l’esperienza per servire i cittadini”. “Una sfida che raccogliamo - aggiunge Cagliari - un modo nuovo di lavorare in condivisione coi colleghi”.”Faremo il possibile per aumentare il numero di diagnostiche anche quelle interventistiche - ricorda Tropeano.” “Un grande impegno per un ospedale aperto su più fronti per un servizio trasversale - dichiara Righi”. “Con il Covid il nostro ospedale era stato chiuso - ricorda Gelain - ora si riparte con la nuova radiologia e le nuove tecnologie”. “A Chioggia abbiamo un ospedale piccolo ma molto frequentato dai turisti - conclude Zattonifacciamo il possibile per servire al meglio la popolazione”.
dei Vigili del Fuoco della Città Metropolitana di Venezia
L’ingegner Carlo Metelli, romano di 59 anni è stato scelto per dirigere il Comando dei Vigili del Fuoco della Città Metropolitana di Venezia. L’ingegner Metelli ha raccolto il testimone dal vicario Francesco Filippone, che ha avuto il compito di guidare il corpo per poco più di un mese, dopo il trasferimento di Mauro Luongo al comando dei vigili del fuoco del Friuli Venezia-Giulia. Nominato primo dirigente nel giugno del 2009, dal novembre dello stesso anno e fino al 31 agosto 2011 è stato comandante provinciale di Matera, dove ha avuto esperienze anche nell’ambito della protezione civile. È stato poi impegnato come dirigente del settore aeroportuale nazionale (2011-2013) e responsabile della flotta “Canadair” (2013-
2015), prima di guidare per un biennio la Scuola di formazione di base dei vigili del fuoco. Ha quindi assunto ruolo dirigenziale nel Centro operativo nazionale, prima di reggere il comando della città metropolitana di Reggio Calabria (2019-2021). L’ultima esperienza prima del suo sbarco in laguna è stata quella da vicario presso la Direzione centrale emergenza del Viminale.
Nonostante la carenza di radiologi, aumentano le prestazioni e si potenzia la telemedicina. In aumento le prestazioni giornaliere dell’8,4% nel corso del 2023
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L’evento. Al Museo M9 il punto anche sull’impiego
dell’intelligenza artificiale
Start-up del Turismo: innovazione e digitale rivoluzionano il settore
Il Demo Day del programma ARGO vede la presentazione di nove nuove start-up pronte a trasformare il settore del turismo, puntando su sostenibilità, accessibilità e digitalizzazione
Al Museo M9 di Venezia si è tenuto lo scorso 7 ottobre il Demo Day di ARGO 2024, durante il quale nove start-up, italiane e internazionali, hanno presentato le loro soluzioni innovative che promettono di rivoluzionare il settore turistico. Tra piattaforme digitali, applicazioni per specifici settori come il turismo di montagna, il golf o l’arte, e tecnologie per aeroporti, le proposte hanno l’obiettivo comune di rendere il turismo più inclusivo, sostenibile e tecnologicamente avanzato.
L’evento rappresenta il culmine della seconda edizione del programma di accelerazione ARGO, iniziativa creata da CDP Venture Capital in collaborazione con il Ministero del Turismo e gestita da Zest e VeniSIA, l’acceleratore di innovazione dell’Università Ca’ Foscari. Il programma, che ha avuto il sostegno di importanti partner come Intesa Sanpaolo e il suo Innovation Center, ha accompagnato le start-up per cinque mesi in un percorso di crescita che ha incluso incontri formativi e mentoring su temi quali gestione delle risorse umane, metriche di successo e pianificazione finanziaria.
Tra le start-up presentate, alcune si sono distinte per proposte particolarmente innovative: Herop ha introdotto una piattaforma in tempo reale per risolvere le interruzioni di viaggio aereo, mentre Mountain Maps ha lanciato un’app che rende l’esplorazione delle montagne più accessibile
grazie alla navigazione in tempo reale.
Pin Vision, invece, si rivolge agli appassionati di golf, offrendo servizi digitali su misura per migliorare l’esperienza in campo.
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La sostenibilità è un altro tema centrale: Aloe offre un sistema plug & play per hotel che vogliono aggiungere il noleggio di e-bike ai propri servizi, promuovendo un turismo più green. L’inclusione non è da meno: Travelin ha ideato una piattaforma che migliora l’accessibilità di musei e attrazioni culturali per le persone con disabilità, un segno della crescente attenzione verso un turismo davvero aperto a tutti.
«L’innovazione è cruciale per la crescita del turismo e per affrontare le sfide future» ha dichiarato Antonella Zullo, CEO di Zest Innovation, sottolineando l’importanza delle startup nel plasmare un settore che rappresenta il 10% del PIL globale. Anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha ribadito l’impegno del governo nel sostenere iniziative come ARGO, che promuovono la collaborazione tra start-up e imprese tradizionali per migliorare la competitività e favorire la trasformazione digitale del settore.
Questo secondo Demo Day ha mostrato come il ricorso all’intelligenza artificiale (IA) sia sempre più centrale nelle nuove soluzioni per il turismo, come sottolineato dal Prof. Carlo Bagnoli di VeniSIA: «L’IA rappresenta il futuro dell’hospitality e Venezia, con la sua storia e la sua capacità di attrarre innovazione, è il luogo ideale per testare queste nuove tecnologie».
Con queste premesse, ARGO continua a consolidarsi come punto di riferimento per le start-up traveltech, che mirano a rendere il settore turistico più moderno, accessibile e sostenibile, in linea con le esigenze del mercato globale.
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L’emergenza. Venezia e Mestre iniziano l’anno scolastico con gravi carenze di insegnanti di sostegno
Scuole veneziane nel caos: mancano insegnanti
Inizio anno scolastico difficile per Venezia e Mestre, con la mancanza di un numero notevole di insegnanti, a partire da quelli di sostegno. I dati diffusi dall’ufficio scolastico regionale parlano chiaro: mancano ancora supplenti su posto di sostegno di ruolo soprattutto per la scuola primaria. Per avere queste nomine, dunque, bisognerà ricorrere al sistema dell’interpello con la pubblicazione della richiesta sul sito dell’istituto e la risposta diretta da parte dei docenti interessati, ma per ora i primi di questi, almeno relativamente ai dati raccolti per il mese di settembre, sono per la maggior parte anda-
ti a vuoto. Per le nuove assegnazioni, dunque che arrivano dopo l’inizio effettivo della scuola bisognerà forse aspettare fino ai primi giorni di dicembre, quando sarà effettuata una nuova ricognizione. Per quanto riguarda le scuole della Città metropolitana, per l’anno scolastico 2024/25 l’organico conta su 2342 insegnanti di sostegno a Venezia, e di questi ne mancano ancora 12. I posti di fatto nel sostegno sono invece 1033 e prima dell’inizio della scuola sono state conferite 793 nomine; quindi, ne mancano ben 240 soprattutto alla primaria e verranno realizzate con l’interpello. (m.t.)
Un pezzo di storia di Porto Marghera: 100 anni fa nasceva la Pilkington
Cento anni di vita per la Pilkington, una delle aziende storiche di Porto Marghera, attualmente partner del Gruppo giapponese Nsg e ancora leader nella produzione di vetro per l’industria dell’automobile, dell’edilizia e delle tecnologie creative con i suoi oltre duecento dipendenti. Nata nel 1924 su iniziativa del senatore Giovanni Agnelli, nonno dell’Avvocato, si chiamò inizialmente Società Italiana Vetri e Cristalli con una produzione moderna per i tempi grazie soprattutto ai brevetti Libbey-Owens per fabbricare e vendere vetro. Da qui in avanti, una serie di successi: dai parabrezza della Fiat ai materiali isolanti sempre mantenendo il passo con i tempi ed adattandosi ai cambiamenti e diventando
nel frattempo Vetrocoke, nome con il quale i “veci” ancora la ricordano e la chiamano per poi con gli anni sessanta passare al gruppo Montecatini, ricevere aiuti dallo stato nei momenti di crisi generalizzata a fine anni settanta per diventare infine di proprietà della multinazionale inglese Pilkington, tra alti e bassi fino alla ripartenza definitiva nel 2017 per servire IL Sud Europa nei settori dell’edilizia, navale, veicoli, elettrodomestici s arredamento: “Cento anni di attività, di fiducia nelle persone che operano all’interno dell’azienda, di stima costante e di dialogo mai interrotto - il saluto del sindaco Luigi Brugnaro - Otre che un grande contributo alla produzione economica del nostro territorio. Un orgoglio per tutti”. (m.t.)
Il Polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano torna a splendere
Le Gallerie dell’Accademia di Venezia riaprono le porte al Polittico di Santa Chiara, un capolavoro della pittura veneta e italiana del XIV secolo, dopo un restauro complesso e meticoloso che ha richiesto oltre quattro anni di lavoro. L’opera sarà esposta in una sala dedicata della loggia palladiana del museo. L’intervento di restauro, diretto da Valeria Poletto con la supervisione tecnica di Maria Chiara Maida e Francesca Bartolomeoli, ha riportato alla luce la gamma cromatica originale dell’opera, il calore delle superfici dorate e ha reso pienamente leggibile il programma iconografico. Questo restauro ha rivelato preziosi aspetti tecnici e inediti, come schizzi, prove di colore e disegni preparatori di Paolo Veneziano
Turismo
Il servizio. Scelto un luogo simbolico per sottolineare anche la tutela del territorio
“Venezia e la sua Laguna”, Infopoint hi-tech per scoprire e riflettere
Inaugurato a Forte Marghera il nuovo punto informativo targato Unesco per promuovere il turismo sostenibile nella città lagunare.
Un nuovo spazio dedicato all’informazione e sensibilizzazione per un turismo sostenibile e consapevole. È stato inaugurato a Forte Marghera, il nuovo Infopoint Unesco dedicato alla promozione dell’eccezionale valore universale del sito patrimonio mondiale “Venezia e la sua Laguna”. Un progetto voluto fortemente dall’Amministrazione comunale che ha scelto un luogo simbolico, dove la laguna incontra la terraferma, per veicolare i valori di sostenibilità e tutela del territorio e per sviluppare un forte senso di identità della comunità. Attraverso iniziative di comunicazione ad hoc (come videomapping, pannelli tematici e modelli 3D) si promuoverà una maggiore consapevolezza del significato della designazione
Unesco del sito “Venezia e la sua Laguna”.
“Questo è un luogo frequentato da migliaia di persone, soprattutto da giovani e turisti - ha dichiarato l’assessore Simone Venturini - Per questo abbiamo scelto Forte Marghera per veicolare i valori di cui l’Unesco si fa promotrice. Sulle nuove generazioni, e sulla loro consapevolezza che la nostra città è tanto fragile quanto unica, si gioca il futuro di un territorio in grado di regalare emozioni vivide ed eterogenee. Oltre ai suoi capolavori artistici, Venezia è anche il suo ecosistema lagunare, una realtà che intende difendere le proprie tradizioni ma che guarda anche alla modernità. Questo Infopoint diventa così una bussola alla quale rivolgersi per capire l’importanza delle
sfide che dovremo affrontare e per ottenere informazioni e suggerimenti su come visitare la nostra città in modo sostenibile”. Situato all’interno dell’edificio n.27, uno dei manufatti storici di Forte Marghera, l’Infopoint è stato progettato dall’architetto Luigi Torresan e sarà gestito dalla Fondazione Forte Marghera. L’obiettivo principale è di offrire ai visitatori un’esperienza immersiva e multisensoriale in grado di far conoscere, in modo innovativo, le caratteristiche del territorio Unesco che si estende all’intera gronda lagunare. Lo spazio è stato concepito per garantire, anche attraverso tecnologie all’avanguardia, visite didattiche ed esperienziali, fornendo ai visitatori tutti gli strumenti per visitare il sito Unesco “Venezia e la sua la-
guna” in modo responsabile e approfondito. “Nel progettare l’Infopoint del sito patrimonio mondiale Unesco Venezia e la sua laguna ho voluto creare uno spazio che, oltre a favorire conoscenza e acquisizione delle informazioni sul patrimonio culturale e naturalistico di Venezia e dell’intera gronda lagunare, mira ad essere un contenitore polivalente,
per presentare l’arte e la vita nella varie declinazioni – ha spiegato l’architetto Gino Torresan - La scelta dei 16 pannelli mobili permette di creare superfici che dilatandosi e restringendosi in base alle esigenze espositive, lasciano aree dedicate a forme materiche rappresentanti il lavoro dell’uomo nelle terre lagunari”
Massimo Tonizzo
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Riapertura. Nasce la nuova Plip, sarà gestita dalla Fondazione Musei
Approvato il progetto di restauro di uno spazio di cultura e socialità
L
a Giunta comunale ha approvato su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, il progetto definitivo relativo alla riqualificazione del Palaplip a Mestre in via San Donà a Carpenedo. Il progetto è concepito con l’obiettivo di rendere uno spazio pubblico di proprietà dell’amministrazione comunale il più possibile fruibile per un ampio pubblico di cittadini, secondo un approccio multidisciplinare di intrattenimento e di socialità.
“La struttura – ha puntualizzato l’assessore Zaccariotto – Si propone di diventare un attrattore di rilievo non solo per l’utenza locale ma anche per il territorio, potendo contare sul patrimonio artistico e il know-how tecnico in seno alla Fondazione Musei che gestirà la struttura, connettendola al circuito museale civico. Negli spazi riqualificati e contemporanei i cittadini potranno incontrarsi, confrontarsi e intrattenersi durante tutti i giorni della settimana e saranno resi fruibili anche come luoghi per incontri di lavoro”. Oltre ad eventi espositivi temporanei i
luoghi ospiteranno attività di ristorazione e caffetteria ed altri eventi rivolti a pubblici diversi quali, ad esempio, anziani, bambini, famiglie. “Nel dettaglio – ha spiegato Zaccariotto - è previsto un ristorante-caffetteria nella parte ovest del salone, uno spazio espositivo nella parte est coinvolgendo la saletta al pian terreno e il ballatoio ed un’area multidisciplinare nello spazio a nord dell’auditorium e nella saletta al primo piano. Le opere esterne interesseranno le facciate ed una parte delle coperture del complesso”. L’investimento complessivo è di oltre 3 milioni e 200 mila euro. Un progetto, voluto dal sindaco Luigi Brugnaro, che rientra nella pianificazione del nuovo di-
stretto artistico, che passa dalla riqualificazione dell’Ex Emeroteca, di alcuni spazi del Centro Culturale Candiani e appunto del Palaplip (per un totale che supera i 9 milioni di euro) e si integra con gli altri investimenti fatti dall’Amministrazione comunale negli ultimi anni. Quello messo in atto per Villa Erizzo per l’ampliamento della Biblioteca Vez, a cui si aggiunge la decisione dell’Amministrazione di acquisire nel 2019 il Teatro Toniolo per un importo di 5,7 milioni di euro. Teatro per il quale l’Amministrazione investe annualmente circa 700mila euro, di cui 350 mila euro per la produzione di stagioni teatrali di alta qualità.
Massimo Tonizzo
A Pellestrina uno slargo in memoria dei campioni del remo “Bepi” e “Ciaci”
La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell’assessore comunale alla Toponomastica, Paola Mar, la delibera relativa alla intitolazione a Pellestrina di uno slargo in memoria dei campioni del remo “Bepi” e “Ciaci”. La proposta era stata approvata all’unanimità dal Consiglio della Municipalità di Lido Pellestrina. La zona individuata dall’Amministrazione è la strada comunale della laguna di fronte all’attuale sede della Remiera Pellestrina. Un omaggio, dunque, alla memoria di Giuseppe “Bepi” Fongher (20.10.1935 – 09.10.2022) e Sergio “Ciaci” Tagliapietra (06.03.1935 – 07.10.2022), campioni del remo e detentori del maggior numero di successi nella Regata Storica. Due protagonisti di un tassello di storia della tradizione veneziana che
hanno vissuto nell’isola di Pellestrina.
“Questa intitolazione nelle immediate vicinanze della Remiera Pellestrina – commenta l’assessore Mar – serve a supportare con la memoria il lavoro che si sta facendo con i giovani per avvicinarli alle nostre tradizioni e alla voga alla veneta. “Bepi” e “Ciaci” sono due campioni del remo che hanno segnato la storia delle regate e che tutta la città vuole così ricordare. Un ringraziamento alla Municipalità che ha approvato all’unanimità questa nostra scelta”.
La Giunta comunale approva la riqualificazione del Palaplip a Mestre, investendo oltre 3 milioni per uno spazio pubblico multifunzionale.
Soddisfatto per questa iniziativa anche il consigliere delegato ai Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa Marta: “Le famiglie di Bepi e Ciaci sono sempre presenti nella vita quo-
tidiana e nel nostro ricordo, per Pellestrina, il Lido e la città di Venezia, perciò sono felice che questi due campioni siano ricordati per sempre, grazie a questo spazio a loro intitolati. Un pensiero va anche a Palmiro Fongher e alla sua famiglia che ci ha lasciato il 28 agosto scorso e che adesso riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Pellestrina. Il consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto, ricorda che l’Amministrazione comunale troverà un’occasione per ricordare, insieme alla famiglia, anche Fongher recentemente scomparso .
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Il concorso. E’ uno dei principali riconoscimenti letterari, in particolare per i racconti
Premio Settembrini, 61ª edizione: premiazione al Toniolo il 15 novembre
Arriva al prestigioso traguardo della sessantunesima edizione il premio letterario Settembrini, concorso, a cura della Regione Veneto per novelle e racconti che è ormai considerato uno dei principali riconoscimenti letterali n Italia e sicuramente quello più conosciuto per quanto riguarda la premiazione di raccolte di racconti, e che proclamerà il suo vincitore il 15 novembre al teatro Toniolo di Mestre. I tre autori selezionati che si contenderanno il premio saranno Helena Janeczek con “Il tempo degli imprevisti (editore Guanda); Michele Orti Manara con “Cose da fare per farsi del male” (Giulio Perrone editore); e Luca Ricci con Gotico rosa (La Nave di Teseo). A sceglierli, a due mesi dalla serata finale, è stata la giuria tecnica presieduta da Giancarlo Marinelli e composta da Manlio Gelso Piva, Massimiliano Forza, Simona Nobili e Maria Grazia Tornisiello. L’anno scorso a imporsi era stato Giuliano Citti con All’ombra del Matajur (KappaVu edizioni). Il libro vincitore sarà deciso da una giuria popolare di trenta lettori selezionati in numero uguale dì quindici tra gli abbonati del teatro Toniolo e altrettanti studenti universitari di Ca’Foscari Al vincitore andrà un premio di quattromila euro, mentre agli altri due finalisti saranno riconosciuti mille euro ciascuno. Siamo veramente orgogliosi – spiega l’assessore alla cultura della Regione del Veneto Cristiano Corazzari – Di aver contribuito a rendere più visibile e a diffondere tra lettori questo genere letterario rispetto al tradizionale romanzo. L’importanza del concorso è quella di consolidare il ruolo del racconto nella letteratura italiana contemporanea”. Il premio è nato nel 1959 per iniziativa di Arnaldo Settembrini, commercialista vedovo mestrino per ricordare la moglie Leonilde, scrittrice di racconti . Gestito dal fondatore fino alla sua morte, venne affidato per sue precise volontà testamentarie alla Regione del Ve-
neto che lo ha fatto diventare uno dei più importanti premi nazionali dedicati ai racconti. “. Il premio Settembrini – e anche la villa a suo nome di via Carducci, a sua volta donata,alla Regine e attuale sede del Centro regionale di cultura veneta, nella sua storia ha ospitato in concorso o in giuria nomi quali Italo Calvino, Aldo Palazzeschi, Diego Valeri, Dino Buzzati, e proprio a Calvino era stata dedicata la cerimonia conclusiva dell’anno passato.
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Cambio al vertice dei Lagunari. Il colonnello Falasca lascia, arriva il colonnello Corina.
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha ricevuto in mattinata al Municipio di Mestre il comandante del Reggimento Lagunari Serenissima Ivan Falasca per un saluto di commiato. Nel corso dell’incontro, il sindaco Brugnaro ha consegnato al
colonnello Falasca una targa con il Leone alato, simbolo della Città, e lo ha ringraziato per il lavoro svolto in questi anni.
In via Palazzo il sindaco ha anche dato il benvenuto al nuovo comandante del Reggimento Lagunari Serenissima, il colonnello Leandro Corina.
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Serie A. L’eroe della promozione in Serie A decisivo per la lotta salvezza dei Lagunari
Il Venezia aggrappato ai goal di Pohjanpalo A giugno in libreria la sua autobiografia
Poja segna, Venezia sogna. Con 22 gol ha trascinato la squadra in serie A. E oggi, per raggiungere l’obiettivo salvezza, c’è ancora bisogno di lui. E dei suoi tiri potenti. Per i tifosi è il Doge biondo, Il suo cognome vuol dire fuoco del Nord. All’anagrafe di Helsinki, dove è nato il 13 settembre di 30 anni fa, è registrato così: Joel Julius Ilmari Pohjanpalo. Professione: attaccante. Altezza: 1,86. Segni particolari: veneziano doc. Piccoli momenti di trascurabile felicità lagunare: il caffè ai Frari, la spesa alla barca della verdura al Ponte dei Pugni di San Barnaba, le passeggiate a Santa Margherita, i cicheti nei bacari agli Ormesini. Per andare agli allenamenti tocca prendere l’auto, al garage di piazzale Roma, e raggiungere la terraferma. Pohjanpalo ha scelto la città d’acqua. “Sto bene, si vive bene, quando mi ricapita un’occasione così?”, ha raccontato. In primavera, quando lui e la moglie tedesca Catharina hanno dovuto scegliere dove far nascere la loro prima figlia, non hanno avuto dubbi: Penelope ha aperto gli occhi all’ex convento dei Santi Giovanni e Paolo, che poi sarebbe l’ospedale civile di Venezia. “E’ lei la vera veneziana”.
La storia calcistica del bomber inizia il 15 aprile del 2012,
all’età di 17 anni quando debutta in campionato con la maglia dell’HJK di Helsinki. E segna 3 gol in 162 secondi all’IFK Mariehamn. Può sembrare l’incipit di un predestinato ma di aspettative deluse sono pieni gli almanacchi del calcio: il vento fa il suo giro e qualche volta bisogna avere un po’ di pazienza. Pohjanpalo lascia la Finlandia per la Germania: vola al Bayer Leverkusen e va di prestito in prestito. Si fa le ossa nella seconda categoria tedesca torna al Leverkusen ed entra nel cuore dei tifosi con una tripletta contro l’Amburgo, alla seconda di campionato. Un infortunio alla caviglia lo tiene lontano dagli stadi per quasi due anni. Torna, sempre in Bundesliga: Amburgo e Union Berlino. La stagione 21-22 nella Süper Lig turca, al Caykur Rizespor. Poi, agosto 2022, sbarca a Venezia.
Le sue qualità sono riassunte nella copertina che Aku Ankka, il Paperino finlandese, gli ha dedicato quest’estate, disegnandolo con il pizzetto sul becco e il numero venti sulla maglia, mentre si fa strada fa due avversari verso la porta. Privilegio riservato ai giocatori capaci di entrare nella cultura popolare. In Italia, tra gli altri: Papertotti, Paperumma e Icarduck.
E a giugno 2025 uscirà la sua autobiografia come lui stesso ha annunciato con un post sui social “Una meravigliosa sensazione poter annunciare che nell’agosto 2025 pubblicheremo il libro Jolle - Master of Venice scritto da Ari Virtanen ed edito daTammikirjat. È fantastico poter condividere il tuo viaggio per diventare un professionista del calcio e raccontare sia i momenti belli che quelli brutti lungo il percorso”.
Buon Compleanno CUS Venezia: 75 anni di sport universitario
E’ il 1949 e gli studenti di Ca’ Foscari partecipano per la prima volta ai Campionati nazionali universitari. Era nato il Cus Venezia: il Centro universitario sportivo.
Nella seconda settimana di ottobre, il Cus festeggia 75 anni di storia, tenacia, fatica e vittorie, con tavole rotonde, lezioni di pilates e plogging, con i Giochi dei Dipartimenti e un pomeriggio a teatro.
“Il Cus Venezia è qualcosa di unico, come unica è la collaborazione e la sinergia con il nostro Comune - ha esordito il vicesindaco e assessore allo
Sport Andrea Tomaello - La collaborazione è necessaria per dare servizi ai cittadini residenti e agli studenti stessi.”.
L’’assessore all’Università Paola Mar, che ha raccontato di possedere a casa una medaglia Cus, ricordo della sua vita da Cafoscarina: “Il Comune di Venezia è presente con una collaborazione importante.
Con la Rettrice Tiziana Lippiello stiamo portando avanti un progetto che punta a rendere sempre più accogliente la Città per gli studenti e anche attraverso la pratica di uno sport”. Il Cus oggi coinvolge oltre
tremila persone, soprattutto universitari, ma negli anni lo sport targato Ca’ Foscari è diventato un punto di riferimento importante anche per i cittadini veneziani, che possono frequentare gli impianti o partecipare alle proposte sportive del Centro. Le attività sono molteplici: dall’atletica leggera alla pallamano fino alla pallavolo, dal judo allo Ju Jitsu, alla palestra fitness, con corsi di pilates e di zumba, per arrivare allo sci: dal 2018 il Cus organizza, in collaborazione con la Val Zoldana, i Campionati nazionali universitari invernali.
Il Doge biondo di casa a Venezia è il simbolo di una squadra che vuole dire la sua in Serie A. Tra goal e cicchetti a giugno esce il suo libro
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#Regione
L’intervista. L’assessore
regionale al bilancio Francesco Calzavara
“Per anni non abbiamo aumentato le tasse, ora chiediamo solo un piccolo contributo”
Dai conti della Regione alle prospettive per il prossimo futuro, anche sul fronte politico. Ne parliamo con l’assessore regionale al bilancio Francesco Calzavara ai microfoni di Radio Veneto 24 e sul nostro giornale.
Assessore, è stato approvato il bilancio consolidato con i conti di 33 enti regionali, cosa è emerso da questo importante passaggio?
Il bilancio consolidato è la fotografia di una serie di società ed enti della regione del Veneto che quotidianamente danno servizi, erogano contributi, riescono a mantenere il livello alto di prestazioni della nostra regione. Vedere queste società in utile, in particolar modo quelli direttamente gestite dalla Regione conferma che i conti sono in ordine. Negli ultimi 1 5 anni in cui non abbiamo applicato l’addizionale Irpef queste società sono state estremamente attente ai costi e hanno saputo essere ef-
ficaci ed efficienti.
Invece cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima manovra finanziaria regionale?
Anche in questa legislatura c’è stata la costante volontà del presidente Zaia di non applicare l’addizionale Irpef. A questo proposito ricordo a tutti che se noi applicassimo le addizionali Irpef di una regione vicina a noi come l’Emilia Romagna, il Veneto avrebbe solo di addizionali Irpef 450 milioni di euro in più. Questi soldi per quindici anni sono rimasti nelle tasche dei cittadini veneti. Quest’anno dobbiamo pensare a una piccolissima, ripeto, piccolissima modifica all’addizionale Irap. Se il Consiglio Regionale, che è sovrano nella sua decisione, approverà così il bilancio avremo un gettito di circa 54 milioni di euro che ci permetteranno di continuare a erogare i servizi che abbiamo garantito nel corso degli ultimi anni e di riuscire a coprire le
maggiori spese. Abbiamo calcolato che si tratta di 34 euro in più all’anno per azienda, non credo che questa somma possa modificare il bilancio di una struttura commerciale o di una piccola e media impresa. Stiamo parlando di 88 euro in più per ogni milione di fatturato, chiediamo un piccolo contributo per riuscire a continuare a garantire i servizi che una Regione come la nostra continua a dare, mettendoci in una posizione di assoluta eccellenza.
Proprio sull’aumento dell’Irap non sono mancante le critiche, ad esempio da parte di Tosi, come risponde?
E’ una polemica politica, quindi non entra nel merito della tecnicalità della della norma, è una strategia in previsione delle elezioni.
Per l’appunto, in vista dell’appuntamento alle urne, che bilancio fa di questo suo mandato?
Sono riuscito per quattro
anni a garantire i servizi senza aumentare le tasse, assicuro che è stato uno sforzo notevole. Sul fronte degli enti locali abbiamo fatto un bel piano di riordino territoriale che cerca di definire la nuova governance per creare una filiera di buona amministrazione che va dalla Regione fino all’ultimo comune. Inoltre la Regione continua ad investire sull’agenda digitale e l’innovazione, fra cui il distretto della
space economy. Come vede il dopo Zaia? Auspichiamo che si vada oltre il limite dei due mandati e si possa arrivare ad una ri-
Marcato: “Un piano per attirare le imprese in Veneto e un progetto per la transizione energetica”
Assessore Roberto Marcato, partiamo dal sostegno alle imprese, ci sono risorse? Come si sta muovendo la Regione?
Ho portato in giunta recentemente un disegno di legge da 45 milioni di euro per l’attrazione degli investimenti, dedicato proprio alla capacità di rendere il nostro territorio appetibile alle imprese. Abbiamo poi la disponibilità di oltre mezzo miliardo di euro di fondi europei che vengono usati attraverso i bandi sia in forma di credito a tasso agevolato che a fondo perduto. Si tratta di bandi costruiti con le associazioni di categoria, , con il territorio, proprio perché bisogna rispondere a precise esigenze. Tenga conto che ogni volta che apro un bando dedicato alle imprese vado sempre in overbooking, significa che abbiamo centrato
un’esigenza del territorio. Oggi inoltre bisogna lavorare molto sul credito perché le banche fanno fatica a erogare microcredito, ciò che invece interessa il nostro tessuto produttivo.
Le fa paura la crisi della Germania?
Essendo un nostro mercato di riferimento questo preoccupa però è altrettanto vero che noi, in termini di export, abbiamo aumentato rispetto all’anno scorso, perché siamo bravissimi a trovare altri mercati. Il Veneto ha sempre avuto la capacità di rispondere a qualsiasi tipo di crisi. C’è ancora, invece, una forte ripercussione per il blocco dei rapporti con la Russia che non fa bene alla nostra economia. Spero che si arrivi quanto prima a una soluzione.
Qual è un il progetto che le sta particolarmente a cuore?
Uno è il piano energetico regionale è molto ambizioso, ci candidiamo a diventare la regione più più più attenta alla transizione ecologica ed energetica del Paese. L’altro già in fieri è la ZLS di Venezia e del Polesine, un detonatore economico per la nostra crescita. In parole semplici, chi oggi viene a investire a Porto Marghera o in Polesine avrà una riduzione delle tasse e un abbattimento sostanzioso della burocrazia. Sono i due elementi che interessano le imprese. Passando alla politica, quale sarà il ruolo della Lega nel 2025?
Io non ho dubbi e ho le idee molto chiare. Il ruolo della Lega del 2025 sarà lo stesso negli ultimi quindici anni. Per cui, per quanto mi riguarda, il prossimo candidato presidente della Regione Veneto deve essere un leghista.
Se ovviamente riusciremo ad avere questa opportunità con il centrodestra compatto, nessun problema. Io ho già l’exit strategy, ho già un piano B: un tridente attacco formato da lista Lega, Lista Zaia con capolista Zaia e una lista con i nostri migliori amministratori, anche non necessariamente della Lega, a trazione autonomista. C’è già un sondaggio che gira, che ci dice in maniera incontrovertibile che questa ipotesi vincerebbe contro qualsiasi altra compagine. (r.s.)
Sanità. Il punto con l’assessore regionale Manuela Lanzarin, anticipate le vaccinazioni
“Il Veneto investe sulle nuove strutture ma anche sui servizi e il personale”
E’ tempo di vaccinazioni, chiediamo all’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin perché il Veneto ha scelto di anticipare l’inizio delle somministrazioni sia per l’influenza stagionale che per il Covid.
“Perché stanno già circolando molti virus respiratoririsponde - e anche il Covid ha un po’ rialzato la testa. Con questo non vogliamo creare nessun tipo di allarmismo. Per il vaccino antinfluenzale abbiamo acquisto un milione di dosi, 400 mila per il vaccino Covid. E’ chiaro che la vaccinazione è come sempre consigliata alle persone più a rischio. Possono essere fatte anche insieme, sia dal proprio medico di base che in farmacia. In questi anni le farmacie hanno ampliato i loro servizi, in Veneto ce ne sono circa 1.600 e diventano dei presidi sanitari anche nelle località in cui abbiamo difficolta ad avere il medico di base. Faremo anche due open day in tutto il Veneto per in-
1
centivare alla vaccinazione le persone più fragili”. Assistiamo a importanti investimenti nella sanità da parte della Regione, ad esempio il nuovo ospedale di Padova ma anche la radiologia di ultima generazione nel veneziano. Ci può tracciare un bilancio?
E’ un momento particolar-
mente vivace sul fronte degli investimenti in sanità. Con 850 milioni il nuovo ospedale di Padova diventerà il policlinico universitario più grande d’Italia, con altissime specializzazioni. Inoltre siamo in dirittura di arrivo con il nuovo ospedale di Montecchio e Arzignano, poi abbiamo Vicenza, e una nuova struttura
vicina all’ospedale dell’Angelo a Mestre. E’ in fase di progettazione l’ospedale di Legnago e abbiamo interventi a Mirano e Dolo. Sempre in ambito edilizio abbiamo poi tutti i cantieri legati alle case della comunità, 99 in tutto il Veneto, 49 centrali operative territoriali e 30 ospedali di comunità. Si tratta di investimenti notevoli, in parte legati al Pnrr e in parte a fondi strutturali.
La Regione cosa sta facendo per le liste d’attesa e la carenza di medici?
Stiamo già vedendo i risultati con il piano di abbattimento delle liste d’attesa. Nel 2023 abbiamo stanziano 29 milioni e nel 2024 ne sono già previsti 40 per la cabina di regia. Abbiamo azzerato le attese sulle prestazioni a dieci giorni, sono circa 11 mila quelle a trenta giorni e 18 mila quelle a 60-90 giorni. Lo sforzo oggi è immane e ci sono categorie difficili da aggredire, come oculistica e dermatologia, in cui abbiamo tantissime
prime visite e non troviamo professionisti. Da qui tutte le iniziative che abbiamo messo in campo per il reclutamento del personale, ma anche per trattenerlo. Abbiamo varato un piano strategico, abbiamo creato dei bandi specifici con Azienda Zero per assumere lavoratori autonomi. Oggi dei risultati ci sono. Presto andrà in Consiglio un disegno di legge che va ad aumentare i fondi integrativi delle aziende sanitarie, con 150 milioni nei prossimi tre anni. 50 milioni all’anno proprio per cercare di potenziare il personale, ma anche di andare in aiuto nelle aree disagiate, come quelle di montagna, dove è ancora più difficile trovare personale. Guardando al futuro, cosa si aspetta dopo Zaia?
Siamo ancora fiduciosi che ci sia il terzo mandato per il governatore Zaia, è giusto che siano i cittadini a scegliere il loro presidente di Regione. Siamo ancora fiduciosi che ci possa essere questa questa possibilità. (n.s.)
Anci Veneto, confermati il presidente e i due vice. Nuove entrate di Possamai e De Zotti
Rinnovati gli organi di Anci Veneto, l’associazione dei Comuni: riconfermato per altri cinque anni alla guida dell’Associazione dei Comuni il sindaco di Treviso Mario Conte. Con lui riconfermati anche i vice presidenti Eric Pasqualon, sindaco di Carmignano di Brenta (PD), ed Elisa Venturini, consigliere comunale di Casalserugo (PD). Entrano a far parte della squadra della presidenza Christofer De Zotti, sindaco di Jesolo (VE), e il sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, con
il ruolo di vice presidente vicario. Il nuovo Consiglio di Anci Veneto conta 68 componenti, mentre il Direttivo si compone di 18 amministratori locali. Entrambi gli organismi resteranno in carica per cinque anni. Anci Veneto, comprese le Unioni dei Comuni, conta attualmente 506 soci.
“Le sfide da affrontare sono tante, - ha detto Conte - dal dissesto idrogeologico, con la messa in sicurezza del territorio che deve diventare una priorità, al tema dei tagli alla spesa corren-
te, che non possono portare a privare i cittadini di servizi. Dalle politiche ambientali da applicare in maniera omogenea su territori sempre più ampi alla promozione di progetti su area vasta per intercettare fondi europei e finanziamenti. La squadra di Anci Veneto, fatta da sindaci e sindache, amministratori e amministratrici virtuosi, continuerà a offrire sempre proposte e soluzioni, per far sì che i Comuni del Veneto continuino a essere un laboratorio di buona amministrazione e un
modello nazionale”. “Chi fa il sindaco sa che oggi il quadro economico internazionale è complesso e mutato. - ha affermato Roberto Pella, presidente di Anci nazionale- Nell’ultimo incontro avuto con il ministro Giorgetti abbiamo avuto la rassicurazione che il comparto degli enti locali sarà escluso dai vincoli e dalle imposizioni stringenti che l’Europa ci pone, oltre al fatto di avere avuto un riconoscimento istituzionale dell’impegno portato avanti da Anci”.
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Droni automatici ad alta tecnologia per la sorveglianza dell’Interporto
L a terza edizione del Green Logistics Expo si è recentemente conclusa a Padova, confermandosi come uno degli eventi di riferimento per la logistica sostenibile. Il salone internazionale, dedicato a promuovere le pratiche e le tecnologie sostenibili nel settore della logistica, ha attirato un’ampia partecipazione di operatori del settore. L’evento, che ha riunito oltre 200 espositori internazionali e migliaia di operatori del settore, ha presentato le ultime novità in termini di tecnologie e soluzioni per un trasporto più pulito ed efficiente. Tra i temi più discussi, il trasporto intermodale, l’energia pulita nei magazzini e l’impiego di droni per la sicurezza nei terminal. Apertura in grande stile con i lavori del Patto delle Logistica del Nord Est, al quale hanno partecipato tutti i principali attori logistici istituzionali dei territori, allargato a Lombardia ed Emilia-Romagna.
L’obiettivo è favorire lo scambio di best practice e benchmarking relative a soluzioni tecniche innovative applicate alle infrastrutture o all’operatività dei diversi nodi di trasporto regionali in modo da sviluppare utili sinergie di sistema. Grande interesse ha suscitato la presentazione di un innovativo sistema di sicurezza per il terminal intermodale di Interporto Padova, sviluppato
in collaborazione con la Remotely Piloted Aircraft Systems Academy Cardtech. Il sistema, primo a livello nazionale, utilizza droni automatici di ultima generazione che svolgono missioni di sorveglianza. I droni decollano e atterrano da un hangar robotico che li protegge dalle intemperie, aprendosi solo per il decollo e richiudendosi subito dopo l’atterraggio. L’hangar esegue automatica-
mente la ricarica delle batterie, valuta le condizioni meteo per garantire voli sicuri, effettua i controlli pre-volo e gestisce la manutenzione.
“Un progetto che conferma la nostra vocazione all’innovazione e l’attenzione ad ogni tecnologia che possa migliorare la qualità del servizio - sottolinea Luciano Greco, Presidente di Interporto Padova - Una grande parte delle nostre infrastrutture è classificata come area doganale, con tutti i benefici legati a questo status per le imprese che lasciano in deposito le merci, ma ovviamente sistemi di sicurezza sempre più perfezionati ren-
dono ancora più attrattiva quest’area”. Il servizio Cityporto, attivo da vent’anni, è stato celebrato come un esempio di successo nella distribuzione urbana sostenibile. “Unire l’arrivo delle merci all’Interporto e la loro distribuzione in città con mezzi ecologici è stata un’intuizione geniale. - commenta Roberto Tosetto, direttore generale di Interporto Padova - I vantaggi sono sotto gli occhi di tutti: meno camion in circolazione significano meno inquinamento e meno congestione del traffico. È un chiaro esempio di come la logistica possa contribuire al benessere ambientale”. (s.b.)
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Luciano Greco e Roberto Tosetto, presidente e direttore di Interporto Padova
Uno dei droni che sorveglierà l’area logistica
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L’approfondimento. Da questo mese inauguriamo la nuova rubrica con l’avvocato Luigi Migliorini
S
i sente parlare di Codice
Rosso che tutelerebbe le violenze in famiglia, più precisamente con tale espressione si fa riferimento alla legge 19 luglio 2019 n.69 che prevede, tra l’altro, un’accelerazione della tempistica dei procedimenti penali, in quanto è stabilito che il pubblico ministero, per i delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato.
Nel codice penale sono stati inseriti quattro nuovi reati.
1) Delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate, punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5.000 a 15.000 Euro; la stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o i video li diffonde per provocare un danno agli interessati. Il
Codice Rosso: per le violenze in famiglia introdotti nuovi reati e inasprite le pene
reato è aggravato se commesso nell’ambito di una relazione affettiva, anche cessata, oppure mediante strumenti informatici.
2) Reato di deformazione dell’aspetto della persona tramite lesioni permanenti al viso, punito con la reclusione da otto a quattordici anni; se si cagiona la morte della vittima la pena è dell’ergastolo.
3) Reato di costrizione o induzione al matrimonio, pena della reclusione da uno a cinque anni, con l’aggravante quando è commesso a danno di minori e si procede anche quando il fatto è commesso all’estero da o in danno di un cittadino italiano o di uno straniero residente in Italia
già previste dal codice penale. Il delitto di maltrattamenti contro familiari o conviventi dalla pena da due a un massimo di sei anni, è passato da tre a sette. Lo stalking da sei mesi /cinque anni a minimo un anno massimo sei anni e sei mesi. La violenza sessuale da cinque a dieci anni a da sei a dodici anni ; la violenza sessuale di gruppo da sei a dodici anni a da minimo otto, massimo dodici anni.
4)Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: reclusione da sei mesi a tre anni.
Si è intervenuti anche con un inasprimento delle pene
Nonostante i nuovi reati e l’inasprimento di sanzioni, la situazione non è molto migliorata: dagli atti parlamentari risulta che dal primo gennaio al 15 ottobre 2023 vi sono stati molti omicidi di donne, di cui 77 uccise nell’ambito familiare o affettivo. Si è quindi intervenuti con la legge 24 novembre 2023 n.168 per rendere più rapida la tutela delle vittime. Quindi gli strumenti ci sono: se anche quest’articolo indurrà maggior fiducia nel Codice Rosso, non sarà stato scritto invano.
Da questo mese l’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra nuova rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Il “Patentino dell’Ospitalità” è stato premiato nel 2019 durante il summit del G20spiagge a Castiglione della Pescaia, come “best practice” e modello di formazione gratuita da seguire anche per gli altri Comuni. Nel 2024 è stato presentato al Summit del Mare, promosso dalla Conferenza dei sindaci della Costa Veneta.
Rivolto ai residenti di tutte le età, il “Patentino dell’Ospitalità” rappresenta un duplice valore aggiunto: dare la possibilità di formarsi vicino a casa per prepararsi adeguatamente per un lavoro e poter conoscere a fondo le risorse e
Negli anni l’iniziativa ha visto una costante crescita di interesse e partecipazione, no a raggiungere un numero record di adesioni. Nell’ultima edizione, quella del 2023-2024, sono stati quasi 400 gli iscritti, suddivisi in 34 corsi tenuti da 25 relatori. Il progetto si avvale di importanti collaborazioni con vari enti: dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Vene-
gia e innovazione, con un approccio ai nuovi sistemi informatici e all’intelligenza arti ciale, ma anche corsi di lingue, di avvicinamento al vino e alla birra. Un importante capitolo sarà riservato al primo soccorso e all’apprendimento di come gestire le emergenze sanitarie. Dall’esperienza del “Patentino dell’Ospitalità” negli anni sono nate anche altre progettualità altrettanto virtuose, come il primo portale comunale gratuito che favorisce la ricerca di occupazione e risponde all’esigenza di domanda e offerta “Trovolavoro.online” e “Visit Cavallino” nalizzato alla promozione della località.
di attività, il Patentino dell’Ospitalità ha acquisito un ruolo centrale, ottenendo riconoscimenti a livello istituzionale ed essendo preso come modello da altri comuni. Questo successo è il frutto di una visione lungimirante e di una costante collaborazione con i vari attori del territorio. Le nuove s de che ci attendono ci spronano a pensare a ulteriori evoluzioni di questo percorso. Stiamo già lavorando per affrontare i prossimi traguardi, certi che il futuro riserverà ulteriori opportunità di crescita per la nostra comunità e per chi crede nella qualità e nell’eccellenza dell’ospitalità”.
Serata di chiusura del Patentino con la Sindaca e alcuni docenti presenti
Incentivi, detrazioni, contributi: tutte le misure per l’efficentamento energetico
Le soluzioni adottate per promuovere la transizione energetica e migliorare l’efficienza energetica degli edifici comprendono gli incentivi per il fotovoltaico e le pompe di calore, i più utilizzati ed utilizzabili nel nostro territorio. Ecco i principali incentivi disponibili:
1. Ecobonus (50% e 65%)
L’Ecobonus è una misura nazionale che offre detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Gli interventi coperti includono l’installazione di impianti fotovoltaici e pompe di calore, insieme ad altri lavori mirati a migliorare l’efficienza energetica.
Aliquote di detrazione:
- 50% per installazione di impianti fotovoltaici.
- 65% per l’installazione di pompe di calore ad alta efficienza.
Condizioni:
- Durata della detrazione: La detrazione viene ripartita in 10 anni sotto forma di riduzione dell’imposta IRPEF o IRES.
- Limite di spesa: per impianti fotovoltaici, la spesa massima detraibile è di 96.000 euro.
- Requisiti per pompe di calore: Le pompe di calore devono rispettare certi requisiti di efficienza energetica. L’incentivo è più alto per le pompe di calore elettriche rispetto a quelle a gas, poiché contribuiscono maggiormente alla riduzione delle emissioni. Interventi agevolabili:
- Installazione di impianti fotovoltaici su edifici esistenti.
- Installazione di pompe di calore ad alta efficienza per la climatizzazione estiva e invernale.
- Sistemi di accumulo collegati a impianti fotovoltaici. Chi può beneficiare:
- Privati cittadini, condomini, e società.
- Possono usufruire delle detrazioni anche le persone che detengono l’immobile a titolo di affitto o comodato d’uso. Modalità:
- Le spese devono essere documentate e pagate tramite **bonifico parlante**.
- È possibile optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito.
2. Conto Termico
Il Conto Termico è un incentivo erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) che fornisce un rimborso diretto per interventi di efficientamento energetico e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. A differenza dell’Ecobonus, non si tratta di una detrazione fiscale, ma di un contributo a fondo perduto.
Aliquote:
Il Conto Termico copre fino al 65% delle spese per interventi specifici, tra cui l’installazione di pompe di calore. Per i sistemi fotovoltaici, invece, questo incentivo non è applicabile direttamente.
Interventi agevolabili:
- Pompe di calore: L’installazione di pompe di calore per il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici è incentivata, con percentuali di copertura delle spese in base alla tipologia e potenza dell’impianto.
- Sistemi solari termici: È possibile ottenere l’incentivo anche per sistemi solari termici (per la produzione di acqua calda sanitaria).
- Caldaie a biomassa o sistemi di riscaldamento a energia rinnovabile.
Durata del rimborso:
- Fino a 5.000 euro di spesa, il rimborso è erogato in un’unica soluzione.
- Per spese superiori, il contributo viene erogato in rate annuali, fino a un massimo di 2-5 anni a seconda dell’importo e della tipologia di intervento.
Chi può accedere:
- Privati cittadini.
- Pubbliche Amministrazioni.
- Imprese.
Come funziona:
- L’incentivo è erogato direttamente dal GSE.
- Dopo aver completato l’intervento, è necessario presentare domanda sul portale del GSE, che verifica la conformità tecnica e il rispetto dei requisiti.
3. Incentivi specifici per il Veneto
Il Veneto, oltre agli incentivi nazionali, offre alcuni programmi locali per incentivare l’adozione di tecnologie verdi come fotovoltaico e pompe di calore.
Fondo Energia Veneto:
- La Regione Veneto ha istituito un Fondo per l’Efficienza Energetica che offre finanziamenti agevolati e contributi per interventi di miglioramento energetico, incluso l’uso di tecnologie rinnovabili come il fotovoltaico e le pompe di calore.
Contributi per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento:
- Ci sono incentivi specifici per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento a combustibile fossile con pompe di calore o sistemi a energia rinnovabile. Questi incentivi possono essere cumulabili con il Conto Termico e l’Ecobonus.
Modalità di accesso e combinazione degli incentivi
- Cumulabilità: gli incentivi regionali del Veneto spesso sono cumulabili con Ecobonus e Conto Termico, permettendo di ottenere risparmi significativi.
- Sconto in fattura e cessione del credito: anche a livello regionale, in alcuni casi è possibile sfruttare la modalità di sconto in fattura o cessione del credito per gli interventi di efficientamento energetico.
Per ottenere il massimo beneficio, è consigliabile:
- Consultare un tecnico o un consulente energetico per verificare quali incentivi si applicano al proprio caso specifico.
- Monitorare i bandi regionali e nazionali per non perdere le opportunità di finanziamento aggiuntivo.
Le iniziative. Tra le novità il potenziamento degli investimenti nelle energie rinnovabili
Green Economy in Veneto: nuove sfide e opportunità per un futuro sostenibile
Il Veneto promuove la sostenibilità con progetti innovativi su energie rinnovabili, mobilità ed economia circolare.
Il Veneto è tra le regioni italiane più attive nella transizione verso un’economia sostenibile, con nuove iniziative che mirano a integrare sviluppo economico e rispetto dell’ambiente. La Green Economy in Veneto si sta espandendo attraverso progetti innovativi che riguardano energia rinnovabile, economia circolare e sostenibilità ambientale, rispondendo alle sfide del cambiamento climatico e della tu-
tela del territorio.
Una delle principali novità è il potenziamento degli investimenti nelle energie rinnovabili, in particolare nell’energia solare. Molti Comuni stanno promuovendo bandi per l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici e privati, con incentivi che sostengono cittadini e imprese nel passaggio alle fonti rinnovabili. L’obiettivo è ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e abbattere le emissioni di CO₂.
La Regione ha avviato anche un piano ambizioso per lo sviluppo della mobilità elettrica e sostenibile, con nuove infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Venezia e Padova, ad esempio, stanno ampliando le reti di piste ciclabili e incentivando il trasporto pubblico ecologico, con autobus elettrici e ibridi. Il Veneto sta emergendo come un modello nell’ambito dell’economia circolare, puntando al riciclo e al riutilizzo delle risorse. Progetti pilota nell’industria manifatturiera e agricola promuovono il riuso dei materiali di scarto e la riduzione dei rifiuti, favorendo un sistema produttivo più sostenibile.
L’agricoltura sostenibile è un altro settore in espansione. La regione sta sostenendo pratiche di agricoltura biologica e l’adozione di tecnologie digitali che permettono di ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale, garantendo al contempo la qualità dei prodotti.
Queste iniziative confermano il Veneto come protagonista nel panorama italiano della Green Economy, dimostrando che sviluppo economico e sostenibilità possono andare di pari passo.
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Illuminazione domestica green e sostenibile, le soluzioni e i vantaggi per un abitare ecologico
L’illuminazione domestica è un aspetto fondamentale del comfort abitativo e, negli ultimi anni, ha assunto un ruolo chiave nelle politiche di sostenibilità ambientale. Adottare soluzioni di illuminazione green non solo riduce i consumi energetici e le emissioni di CO₂, ma contribuisce anche a migliorare il benessere abitativo e a tagliare i costi della bolletta elettrica. Adottare soluzioni di illuminazione domestica green e sostenibile è un passo essenziale verso un’abitazione più sostenibile, efficiente e confortevole. Investire in lampadine LED, sensori, sistemi di controllo e sfruttare la luce naturale permette di ridurre l’impatto ambientale e risparmiare sulla bolletta elettrica, garantendo al contempo una casa più sicura e accogliente.
Ma quali sono le migliori tecnologie e pratiche per una casa illuminata in modo sostenibile?
Oltre alla scelta di lampadine efficienti, l’utilizzo di sensori di movimento e regolatori di intensità (dimmer) contribuisce notevolmente al risparmio energetico. I sensori di movimento sono particolarmente utili in ambienti come corridoi, ingressi o bagni, dove la luce non deve essere accesa costantemente. Questi dispositivi rilevano la presenza di persone e spengono automaticamente le luci quando non necessarie, riducendo lo spreco di energia.
I dimmer, invece, permettono di regolare l’intensità della luce in base alle esigenze del momento. Oltre a creare un’atmosfera più piacevole, l’uso di luci a bassa intensità riduce il consumo energetico e allunga la vita delle lampadine. In alcune situazioni, una riduzione del 20% dell’intensità luminosa può portare a un risparmio energetico simile.
La domotica è un altro elemento chiave per una gestione intelligente dell’illuminazione. Con i sistemi di automazione domestica, è possibile controllare l’illuminazione in tutta la casa tramite smartphone o tablet, anche a distanza. Questi sistemi permettono di programmare gli orari di accensione e spegnimento delle luci, ottimizzando i consumi in base alle abitudini quotidiane. Inoltre, i dispositivi domotici possono interagire con altre tecnologie smart, come sensori di luminosità o assistenti vocali, per adattare automaticamente l’illuminazione in base alla luce esterna o alle preferenze dell’utente. Questa integrazione non solo offre comodità, ma garantisce anche una gestione ottimale dei consumi.
Le lampadine a LED (Light Emitting Diode) sono il cuore della rivoluzione green nell’illuminazione domestica. Rispetto alle tradizionali lampadine a incandescenza o a fluorescenza, i LED consumano fino all’80% di energia in meno e durano molto più a lungo. Una lampadina LED di qualità può avere una durata fino a 50.000 ore, rispetto alle circa 1.000 ore di una lampadina a incandescenza. I LED offrono anche vantaggi significativi in termini di versatilità e qualità della luce. Sono disponibili in una vasta gamma di temperature di colore, dalla luce calda e accogliente (2700K) fino alla luce bianca brillante (6000K), ideale per spazi di lavoro. Inoltre, i LED non emettono calore in eccesso, rendendoli più sicuri e riducendo il fabbisogno di aria condizionata durante i mesi estivi.
padine. I LED, oltre a consumare meno energia, contengono meno materiali pericolosi rispetto alle lampadine fluorescenti, che invece utilizzano mercurio. Tuttavia, come qualsiasi prodotto elettronico, anche i LED devono essere smaltiti correttamente. È essenziale quindi riciclare le lampadine presso i centri di raccolta autorizzati per evitare l’inquinamento del suolo e delle acque. In
Oltre al consumo energetico, è importante considerare l’impatto ambientale della produzione e smaltimento delle lam-
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Camera Comfort, b&b
Evento ChakraYoga (Martedì sera 19:30 - 22:30)
Ingresso piscine termali, Spa e area termale
Kit Spa: accappatoio e telo spugna
Lifestyle Terme per Due
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Arrivo 11 o 12 novembre o 09 o 10 dicembre
Camera Elegance
Trattamento benessere a scelta tra “trattamento
viso Feeling Time” o “massaggio Shiatsu”
Ingresso piscine termali, Spa e area termale
da € 110 a persona
Fango senza soggiorno
12 Applicazioni fango termale
12 Docce termali
12 Bagni termali con ozono
10 Ingressi giornalieri alla Spa (lun-ven)
da € 70 a persona (Ticket escluso)
SALUTE
Vaccinazioni stagionali. Al via la campagna regionale contro virus influenzali e COVID-19
Con l’arrivo della stagione fredda, la Regione Veneto lancia la campagna vaccinale per proteggere i cittadini dai virus influenzali e dal COVID-19. Il piano di prevenzione, che prende il via il 7 ottobre, mira a contenere l’impatto delle infezioni stagionali e a ridurre il numero di ricoveri ospedalieri legati a complicanze gravi.
Secondo quanto comunicato dalle autorità sanitarie, la vaccinazione rappresenta la forma più efficace di protezione, in particolare per i soggetti più fragili o per chi ha più di 60 anni. Quest’anno, la campagna vaccinale parte con anticipo rispetto agli anni precedenti, poiché si prevede una circolazione dei virus già dalla seconda metà di ottobre.
Nella prima settimana di ottobre, la somministrazione dei vaccini è riservata agli over 65, mentre tutte le altre fasce di popolazione possono accedere alla vaccinazione dalla settimana successiva, quando saranno disponibili i vaccini indicati per i soggetti più giovani. Per facilitare l’accesso, la Regione ha programmato due giornate “Open Day” il 26 ottobre e il 9 novembre, durante le quali tutte le ULSS regionali organizzeranno sedute vaccinali dedicate.
La Regione del Veneto ha già distribuito oltre 900.000 dosi di
Il Veneto anticipa l’inizio della vaccinazione contro l’influenza e il COVID-19 per ridurre i rischi di complicanze gravi
vaccino antinfluenzale e 460.000 dosi di vaccino aggiornato contro il COVID-19. Entrambi i vaccini possono essere somministrati contemporaneamente, senza necessità di farmaci o integratori preventivi. In particolare, è aumentata la disponibilità del vaccino spray nasale per i bambini dai 2 ai 6 anni, con 28.000 dosi destinate ai più piccoli, somministrate presso i Pediatri di Libera Scelta e i servizi sanitari territoriali.
La vaccinazione non solo protegge dai virus influenzali e dal COVID-19, ma riduce significativamente il rischio di gravi complicanze, specialmente di natura polmonare e cardiovascolare. Secondo i dati forniti dalla Regione, vaccinarsi contro l’influenza può ridurre di oltre un terzo il rischio di eventi cardiaci gravi, soprattutto per chi già soffre di patologie come infarto o ictus.
Oltre agli anziani, la vaccinazione è fortemente raccomandata per soggetti a rischio, come immunodepressi, diabetici, persone affette da patologie respiratorie come BPCO, cardiopatie e malattie oncologiche. La vaccinazione è inoltre suggerita
per operatori sanitari, personale a contatto con animali, donatori di sangue e donne in gravidanza. Particolare attenzione è rivolta anche ai bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, che possono ricevere il vaccino antinfluenzale.
Le vaccinazioni saranno disponibili presso i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta, le Farmacie aderenti e i Servizi Vaccinali delle ULSS, che attiveranno ambulatori specifici per l’influenza e il COVID-19. Le prenotazioni saranno gestite online attraverso il portale regionale dedicato https:// prenotavaccino.regione.veneto.it/.
Oltre alla vaccinazione, le autorità raccomandano alcune semplici azioni per limitare la diffusione dei virus stagionali: lavarsi regolarmente le mani, evitare il contatto con persone ammalate, usare la mascherina in luoghi affollati e isolarsi in caso di sintomi respiratori.
Con queste misure, la Regione Veneto punta a garantire una protezione efficace per la salute di tutti, riducendo al minimo l’impatto dei virus stagionali sulla popolazione.
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La nuova tecnica. Messa a punto dal prof. Massimo Busin in un progetto di ricerca finanziato dal PNRR
Cornea artificiale ibrida: il ruolo della Banca degli Occhi del Veneto
La Banca degli occhi del Veneto ancora una volta si dimostra un’istituzione sempre più all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di sempre nuove soluzioni nel campo dei trapianti. Una tecnica chirurgica innovativa, nel campo dei trapianti di cornea, ideata dal prof. Massimo Busin dell’Università di Ferrara con l’ausilio della Banca degli occhi veneta presieduta dal dott. Diego Ponzin ha infatti restituito la possibilità di tornare a vedere a una donna, Rasha, rifugiata palestinese dalla Siria, una dei primi tre pazienti sottoposti al trapianto della prima cornea artificiale ibrida, sviluppata in Italia e pensata per persone ad alto rischio di rigetto. Il progetto è stato presentato presso il padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, sede della fondazione Banca degli occhi alla presenza di tutti i luminari coinvolti e della stessa Rasha, visibilmente emozionata. La nuova cornea artificiale si chiama Intra-ker un dispositivo sintetico che viene inglobato all’interno di due strati di tessuto corneale proveniente da donatore ed innestato nell’occhio del paziente. Punto centrale, come sempre in questi casi, è cercare di aumentare sempre di più le donazioni di tessuti. Un progetto di ricerca che può contare su un finanziamento PNRR e guidato dal prof. Teresio Avitabile, ordinario dell’Università degli Studi di Catania, che vede coinvolti per la fase clinica anche il prof. Vincenzo Scorcia dell’Università degli Studi Magna Græcia di Catanzaro e il prof. Marco Mura dell’Università di Ferrara. I risultati sui primi tre pazienti sono molto promettenti e una di questi è proprio Rasha, 43 anni, madre di tre figli, rimasta gravemente ferita a seguito di un bombardamento durante la guerra in Siria nel 2011. Segnalata dall’ETS ULAIA ArteSud ODV che se ne era fatta carico fin dal suo arrivo in Libano nel 2012 nel campo profughi palestinese dove l’associazione opera, Rasha è arrivata in Italia nel 2016
nell’ambito del corridoio umanitario di Federazione Chiese Evangeliche, Tavola Valdese e Comunità di Sant’Egidio.
“A Damasco Rasha subisce un trapianto di cornea bilaterale, un occhio finisce con il rigetto mentre l’altro, all’arrivo in Libano, presenta ancora i punti di sutura che, ormai induriti, le provocano dolori lancinanti” racconta Olga Ambrosanio, presidente dell’associazione ULAIA. “Ora Rasha vive a Roma con la sua famiglia, l’abbiamo seguita e aiutata nel quotidiano, ma, continua Ambrosanio, sempre rincorrendo l’opportunità di trovare un giorno la possibilità di migliorare la condizione di questa giovane mamma destinata alla cecità totale. L’occasione si è presentata quando le ricerche fatte dalla dottoressa Luciana Poliandri, nostra associata, ci hanno portato alla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. L’approccio è stato una lettera indirizzata al dott. Ponzin, la risposta immediata, e altrettanto il primo appuntamento”.
“I miei figli erano ancora piccoli quando, a causa dell’esplosione di un ordigno a distanza ravvicinata, ho perso quasi completamente la vista, percependo a malapena sensazioni di luce ed ombra da un unico occhio” dice Rasha “ringrazio di cuore tutti i medici e tutte le persone che mi hanno aiutata”.
“Ogni anno nel mondo si effettuano 185mila trapianti di cornea, tuttavia 7mila trapianti falliscono e 12.7 milioni di cittadini a livello globale restano in attesa di trapianto. Il dispositivo Intra-ker è stato ideato come una protesi ottica intracorneale e può essere utilizzato come cornea artificiale in interventi ad hoc, a scopo compassionevole, in pazienti per i quali il normale trapianto di cornea
sistematicamente fallisce perché l’occhio non tollera la cornea da donatore - ha ricordato il prof. Massimo Busin, ordinario all’Università di Ferrara. - Il dispositivo in polimetilmetacrilato si compone di una parte ottica centrale e di estremità periferiche che servono a stabilizzare la protesi nell’occhio, la protesi viene inserita avvolta da due sottili innesti di cornea da donatore, forniti dalla banca degli occhi e ricavati dall’isolamento di uno strato interno, chiamato “pre-descemetico”, spesso solo una decina di micron. Questi due sottili lembi evitano il rischio di estrusione della protesi e, vera chiave di volta di questo processo, mantengono nel tempo la loro trasparenza permettendo al paziente di tornare a vedere. Un dato che, in chirurgia corneale, non era mai stato osservato prima”. “Per il mondo dell’eye banking è il primo trapianto dello strato profondo della cornea senza endotelio, una novità assoluta – afferma Diego Ponzin, Presidente di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto – per accompagnare il dispositivo artificiale i nostri tecnici hanno isolato due tessuti ricavati da due donatori, che nella sezione centrale prevedono solo questo strato quasi impercettibile chiamato “pre-descemet”. Dalle analisi condotte in Fondazione Banca degli Occhi emerge che questa porzione conserva intatta una trasparenza del 70 per cento”.
Sanità veneta: approvato il disegno di legge per l’aumento dei fondi contrattuali
Un passo fondamentale verso la valorizzazione del capitale umano nel Servizio sanitario regionale, con risorse destinate a migliorare le condizioni lavorative e retributive del personale La Quinta Commissione consiliare ha approvato il disegno di legge n. 292, proposto dalla Giunta regionale, per l’incremento dei fondi contrattuali delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale. L’assessore alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha sottolineato l’importanza di questo provvedimento, definendolo un “traguardo significativo” per la sanità veneta. “Questo progetto rappresenta un ulteriore passo per valorizzare il capitale umano che opera quotidianamente nelle nostre strutture sanitarie, in linea con quanto previsto dal Patto per la Salute 2019-2021, ancora non attuato a livello nazionale,” ha affermato Lanzarin. Il disegno di legge prevede il riconoscimento economico ai professionisti del settore sanitario, con particolare attenzione ai profili
dirigenziali e socio-sanitari. Saranno considerati i servizi offerti in zone disagiate e le carenze di organico degli ultimi tre anni. Il provvedimento mira a riequilibrare le risorse disponibili tra le diverse aziende sanitarie del Veneto, affrontando le significative differenze nei fondi pro capite per il trattamento accessorio. Per il triennio 2024-2026, il disegno di legge autorizza un incremento dei “Fondi premialità e condizioni di lavoro” e dei “Fondi per la retribuzione di risultato”, fino a un massimo del 2% del monte salari regionale, con un budget annuale di oltre 51 milioni di euro. “È motivo d’orgoglio l’apprezzamento ricevuto dalle organizzazioni sindacali e dai vari stakeholder, che hanno condiviso l’impostazione del provvedimento,” ha aggiunto l’assessore. Ora il disegno di legge continuerà il suo iter in Consiglio regionale, con l’obiettivo di migliorare le condizioni lavorative del personale sanitario veneto.
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