Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché da questo mese “La Piazza” introduce una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che trovate nella prima parte del giornale. Ogni mese scegliamo un argomento specifico e lo decliniamo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio da questo mese trovate pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo facciamo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
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Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
POVERTA’ ECONOMICA
MA ANCHE SOCIALE, DIFFICOLTÀ PER FAMIGLIE E PERSONE SOLE
La povertà non è solo una statistica, ma una realtà vissuta da molti. Anche nel Delta numerose associazioni offrono soluzioni concrete alle persone in difficoltà
Servizi alle pagg. 8 e 9
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Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
ROSOLINA E COMUNI DELTINI IN PRIMA LINEA CONTRO L’IMPIANTO DI LOREO
Durante un incontro pubblico, il Comune di Rosolina ha ribadito il suo “no” all’impianto di trattamento fanghi
Il vice segretario federale, ai microfoni di Radio Veneto24: “Sull’autonomia avanti tutta” IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
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Granchio blu, 3 milioni di euro per la lotta all’emergenza
La Regione del Veneto si prepara a combattere l’invasione del Granchio Blu con un imponente piano di intervento da 3 milioni di euro. Due progetti, uno già avviato e l’altro in partenza, coinvolgeranno il mondo della ricerca scientifica e dei pescatori per arginare la diffusione di questa specie aliena che minaccia gli equilibri ambientali e le attività economiche locali. Il primo progetto, che parte a marzo, è finanziato con 1,5 milioni di euro tramite i fondi FEAMP 2021-2027. Prevede il coinvolgimento diretto dei pescatori delle lagune venete, che si occuperanno della cattura di esemplari di Granchio Blu non commerciabili. L’iniziativa ha anche lo scopo di esplorare le possibilità di riutilizzo commerciale degli scarti, in un’ottica di economia circolare.
Il secondo progetto, già approvato dalla Giunta regionale e anch’esso del valore di 1,5 milioni di euro, unisce le risorse di ARPAV, Veneto Agricoltura, Università di Padova e Università di Venezia. L’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra enti di ricerca e istituzioni locali. “Questo progetto segna una svolta nella gestione dell’emergenza. Solo unendo forze e competenze scientifiche possiamo fronteggiare efficacemente la proliferazione del Granchio Blu”, ha dichiarato durante l’incontro di Mestre che ha visto la partecipazione del commissario straordinario all’emergenza, Enrico Caterino. I due nuovi progetti sono il frutto di un impegno costante da parte della Regione, che fin dall’inizio dell’emergenza ha chiesto l’attivazione di misure straordinarie, come la dichiarazione dello stato di calamità e la creazione di un piano di gestione nazionale. “Un metodo di lavoro collaborativo e integrato con le istituzioni locali, le imprese e le organizzazioni di categoria si è rivelato fondamentale”, ha aggiunto l’assessore. (a.b)
Corazzari: “Uniti per la gestione sostenibile della crisi”
Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Non si tratta solo di sport, ma di un volano strategico per il futuro del Veneto. Con oltre 2 milioni di visitatori attesi e una visibilità stimata in oltre 3 miliardi di persone, questi Giochi ci offriranno una ribalta internazionale senza precedenti. E soprattutto, lasceranno un’eredità concreta: infrastrutture potenziate, strade più moderne, impianti all’avanguardia, servizi di mobilità sostenibile. Vogliamo che il Veneto cresca, che diventi sempre più attrattivo e competitivo. Abbiamo scelto questa sfida con coraggio e determinazione, e siamo pronti a vincerla. Le Olimpiadi sono un sogno che si realizza, un traguardo che appartiene a tutti i veneti. Il successo di questi Giochi sarà il nostro successo.
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Una scelta informativa ben precisa, la nostra, nel segno della crossmedialità, vale a dire la possibilità di integrare i mezzi di comunicazione e veicolare le notizie che raccogliamo quotidianamente sul web, via radio e sulla carta. Un traguardo che abbiamo raggiunto ormai un anno e mezzo fa, con l’avvio dell’emittente radio Veneto24, che conta ogni giorno decine di notiziari, approfondimenti e rubriche. Sul nostro sito web trovano ampio spazio le notizie del giorno della nostra regione e quelle raccolte dai nostri territori, approfondite poi nelle 23 edizioni locali cartacee che puntualmente ogni mese arrivano nelle vostre case, gratuitamente. Con “Dentro la Notizia” facciamo un passo ulteriore, nel segno di un’informazione multi piattaforma, che si esprime attraverso i vari media di cui il nostro gruppo editoriale dispone. Tutto questo grazie allo stretto legame con il nostro territorio e i suoi protagonisti, al rapporto più che trentennale che ci lega ai nostri lettori, siano essi su carta o su web, e ai nostri ascoltatori attraverso la radio. Un altro passo avanti per un’informazione realmente vicina a tutti voi che ci seguite.
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Un esemplare di granchio blu, foto di James St. John
La posizione. La minoranza ha presentato una mozione per esprimere contrarietà
La questione dell’impianto a Loreo sbarca in consiglio comunale
La ditta Green Sludge Solution ha chiesto nel 2023 a Regione Veneto l’autorizzazione a realizzare un impianto per il trattamento di fanghi da depurazione, provenienti da tutto il nord Italia, nel territorio comunale di Loreo,
I consiglieri di minoranza sollecitano un impegno concreto delle istituzioni per proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente circostante
perfluoroalchiliche). Tanto è bastato alla minoranza consigliare di Porto Viro per presentare una mozione di contrarietà nel corso di una delle ultime sedute. “L’ impianto a pieno regime è progettato per trattare circa 60 mila tonnellate di fanghi contaminati l’anno – ha evidenziato il consigliere Mario Mantovan - Il nostro è un territorio a riconoscimento MAB Unesco, che sottolinea il valore naturalistico e la necessità di preservare l’equilibrio ambientale e la nostra biodiversità, quasi unica nel mondo. Un insediamento di tale natura ne po-
in zona Area Industriale Attrezzata. Da una prima indicazione dei rifiuti da trattare nel sito, alcune categorie li indicano come pericolosi per la salute e l’ambiente, come i PFAS (sostanze
trebbe compromettere la qualità, aumentando il rischio di contaminazione dell’aria, delle falde acquifere e dei corsi d’acqua: lo stabilimento sarebbe a meno di 4 km dal centro di Porto Viro – in
strada Dogado per la precisionee i cittadini sarebbero sottoposti a possibile contaminazione da sostanze inquinanti. Niente di più incompatibile con gli obiettivi di tutela ambientale propria del marchio MAB Unesco, che sostiene un modello di sviluppo che privilegi attività economiche compatibili con la sostenibilità ambientale”.
Questi quindi i punti proposti dai consiglieri di minoranza ai prossimi consigli comunali: “esprimere ferma contrarietà
all’insediamento per il trattamento dei fanghi industriali nel comune di Loreo; chiedere a Regione Veneto e enti competenti delucidazioni relative all’impianto in relazione ai rischi ambientali e sanitari; promuovere un confronto con il comune di Loreo, Regione Veneto e gli altri enti coinvolti (come AcqueVenete e Provincia) per garantire la tutela dell’ambiente e della salute pubblica; coinvolgere cittadini e associazioni locali con incontri formativi per garantire massima
trasparenza e partecipazione; chiedere che il sindaco si faccia portavoce di tutto il consiglio per ogni risposta necessaria a garantire la salute dei cittadini di Porto Viro e di tutto il parco del delta del Po, auspicando che i comuni del delta possano cogliere positivamente l’iniziativa”. L’alzata di scudi ha effettivamente interessato i comuni deltini, che hanno partecipato numerosi ad un incontro organizzato a Rosolina dalla minoranza consigliare. Fabio Pregnolato
Anche la maggioranza contraria all’impianto di Loreo
L’ordine del giorno presentato dall’opposizione sul ‘no’ all’impianto di fanghi nel comune di Loreo, ha incontrato, nell’aula portovirese, un favore bipartisan. Michele Capanna, assessore con delega a Ente Parco, ambiente ed ecologia ha proposto un emendamento al punto presentato dai colleghi di minoranza: la mozione emendata, resa più efficace e incisiva, è poi passata all’unanimità.
“L’obiettivo comune è di manifestare i propri timori e contrarietà alla realizzazione dell’impianto a poca distanza dal centro abitato di Porto Viro. Ci troviamo in un territorio fragile, penalizzato per molti anni da una centrale elettrica che funzionava a olio combustibile”.
politico dell’atto, nonostante la maggioranza abbia poi diserta-
La ritrovata unità tra maggioranza e opposizione su un problema comune è sicuramente un bel segnale per i cittadini e ha aumentato la forza e il peso
L’assessore Michele Capanna
to l’incontro di Rosolina. Ancora Capanna: “Il piano regionale dei rifiuti prevede che nelle aree
Siete lontani da casa e sentite la nostalgia dei sapori familiari? Oppure desiderate esplorare i gusti autentici dell'Est Europa? Mix Markt è il luogo che fa per voi!
MAB Unesco non possano essere installati impianti di trattamento rifiuti. Vista la previsione di un bacino di laminazione e considerato il livello della falda in queste zone, ci potrebbe essere il rischio concreto di dispersione e la possibilità che i fumi emessi siano trasportati dai venti nel nostro territorio. In più la vicinanza di corsi d’acqua come il Canal Bianco, che attraversa Porto Viro, causerebbe infiltrazioni nel sottosuolo”. Capanna ha fatto sapere inoltre di essersi rapportato con l’Unità Organizzativa Valutazione Impatto Ambientale (VIA) di Regione Veneto per vedere inserita anche Porto Viro nella futura conferenza di servizi. “Ben venga questo ordine del giorno – ha affermato il facente funzione di sindaco Thomas Giacon - mi farò portavoce di quanto espresso in consiglio comunale”. (f.p)
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Mario Mantovan
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Sider Ferrari, mezzo secolo di eccellenza
brato i suoi primi 50 anni di attività, un traguardo che testimonia l’impegno, la serietà e la dedizione della famiglia
zienda e ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al suo successo. Con uno sguardo rivolto al futuro, l’azienda frontare le prossime sfide e rendere i
vazione sarà la chiave per continuare a crescere e consolidare ulteriormente la
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Oltre la povertà, Effatà: una porta aperta per chi non ha più nulla
N el cuore di Adria, l’organizzazione di volontariato Effatà offre una risposta concreta alla povertà e all’emarginazione.
Grazie all’impegno dei volontari, fornisce accoglienza temporanea, supporto abitativo e percorsi di reinserimento sociale per persone senza dimora, collaborando con le istituzioni e la comunità.
Nel nostro territorio, la povertà non è solo una statistica, ma una realtà fatta di volti e storie di persone che si trovano senza un tetto, senza un sostegno e senza prospettive. A queste criticità risponde Effatà, un’organizzazione di volontariato nata dall’intuizione e dall’impegno di Don Giuseppe Mazzocco e Piergiorgio Braghin, con l’obiettivo di offrire una solu-
zione all’emarginazione abitativa. L’idea di una comunità alloggio ad Adria ha preso forma grazie al coordinamento delle esperienze cristiano-caritative della Vicaria di Adria-Ariano, promosse proprio da Don Mazzocco e Braghin. La necessità era evidente: sempre più persone nel nostro territorio non avevano un posto dove dormire. Così, nel 2012, un gruppo di volontari ha deciso di attivarsi per fornire un supporto strutturato. Il percorso è iniziato con uno studio approfondito delle comunità alloggio e degli asili notturni esistenti nel territorio, per poi formare 16 volontari e costituire
l’Organizzazione di Volontariato “Effatà!”, il cui nome si ispira al Vangelo di Marco: “Effatà!”, ovve-
ro “Apriti!”. Un messaggio chiaro e incisivo, che sintetizza la missione dell’organizzazione di volontariato: aprire porte e opportunità a chi è stato escluso.
La prima casa di accoglienza è stata realizzata grazie a un appartamento sfitto della Parrocchia di Carbonara, concesso in comodato d’uso gratuito e arredato con mobili della Caritas. Qui, fino a cinque persone possono trovare un riparo temporaneo in un ambiente che garantisce privacy, spazi comuni e un primo passo verso il reinserimento sociale. Il riconoscimento ufficiale del valore dell’associazione è arrivato con il Decreto della Giunta Regionale del Veneto n.555 dell’11 ottobre 2022, che ha sancito l’iscrizione di
Inclusione e lavoro: la risposta del Delta alle nuove povertà
Le nuove povertà non si limitano più alla sola mancanza di beni essenziali, ma comprendono precarietà lavorativa, difficoltà di accesso ai servizi, esclusione sociale e fragilità educativa. Questo fenomeno, che coinvolge sempre più persone, rappresenta una sfida complessa ma, se affrontato con le giuste strategie, può trasformarsi in un’opportunità di sviluppo per il territorio. Nel territorio del Delta, diversi progetti stanno dimostrando che il contrasto alla povertà non è solo un atto di solidarietà, ma anche un investimento per il futuro economico e sociale della comunità. Tra le varie realtà nel territorio emerge la comunità educativa In-patto di Porto Viro, gestita dal-
la cooperativa Titoli Minori, che lo scorso novembre ha celebrato dieci anni di attività con una presentazione al Museo della Bonifica di Ca’ Vendramin a Taglio di Po. In un decennio, questa realtà ha accolto 192 minori, alcuni dei quali hanno poi trovato occupazione nel tessuto produttivo del basso Polesine.
Un altro esempio virtuoso è il Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) per minori non accompagnati di Taglio di Po, attivo dal maggio 2024. Queste strutture, gestite da cooperative del territorio, accolgono i minori garantendo loro tutela e percorsi formativi mirati, che prevedono anche l’inserimento lavorativo.
Un traguardo raggiunto grazie a
tirocini adeguati, che hanno portato alcuni neomaggiorenni ad ottenere un impiego stagionale e anche a tempo indeterminato, in imprese locali, tra cui campeggi, ristoranti e attività artigianali locali. In questo modo, le rette finanziate con fondi pubblici non rappresentano solo una tutela per il minore, ma anche un investimento per il territorio. Un ulteriore esempio è “Accoglienza e inclusività”, un progetto pilota dedicato ai richiedenti asilo politico adulti, portato avanti da una cooperativa del territorio. Da tre anni, questa iniziativa opera in una realtà turistica che opera tra le province di Venezia e Rovigo, offrendo formazione e inserimenti lavorativi per una trentina
Effatà nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). In un contesto in cui le istituzioni faticano a rispondere alle esigenze dei più fragili, Effatà è diventata un punto di riferimento fondamentale, sollecitando anche le autorità a trovare soluzioni strutturali per il problema della povertà abitativa. Le persone accolte sono spesso uomini senza casa e residenza, con storie difficili segnate da problemi legali, familiari o economici. L’accesso alla struttura è valutato dai tutor della Comunità e dai Servizi Sociali del Comune di Adria, garantendo un percorso personalizzato di supporto. Effatà collabora anche con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Padova e con la Casa Circon-
dariale di Rovigo, contribuendo al reinserimento sociale di detenuti in cerca di una seconda possibilità.
“Ogni attività di Effatà si basa sul volontariato puro - fanno sapere i volontari - nessuno di noi percepisce compensi, e tutto si regge sul nostro impegno perchè crediamo nella solidarietà come strumento di cambiamento”. Con un letto, un pasto caldo e un ascolto sincero, l’organizzazione di volontariato adriese non solo offre un rifugio, ma ridona dignità e speranza a chi l’aveva persa. In un mondo in cui spesso si gira lo sguardo di fronte al disagio, Effatà ha scelto di guardare, accogliere e agire.
Guendalina Ferro
di persone. Molti di loro hanno trovato impiego stagionale, anche grazie alle opportunità create nelle strutture turistiche nel cuore del parco del Delta del Po. Questo progetto non solo risponde alle necessità sociali, ma incarna i valori dell’articolo 1 della Costituzione italiana, che pone il lavoro come fondamento della Repubblica. Il lavoro, infatti, rappresenta uno strumento essenziale per un’inclusione completa e duratura. Le esperienze di Im-patto a Porto Viro, del CAS di Taglio di Po e del progetto “Accoglienza e inclusività” dimostrano che affrontare le nuove povertà con strategie innovative può generare valore per l’intera comunità. La formazione e l’inclusio-
ne anche attraverso il lavoro non sono solo strumenti di solidarietà, ma leve fondamentali per una crescita economica sostenibile nel territorio del Delta. (g.f)
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La sede della comunità Im-patto a Porto Viro
Focus povertà/2. Spazio dedicato all’ascolto e al supporto per cittadini che hanno bisogno di orientamento all’assistenza
Lo Sportello delle Opportunità: un presidio sociale per chi è in difficoltà
L
o Sportello delle Opportunità di Adria, braccio operativo di Effatà, attivo dal 24 febbraio 2019 in via Marconi 1, nei pressi della cattedrale di Adria, è un punto di riferimento imprescindibile per chi si trova in condizioni di fragilità economica e sociale. Crocevia di una rete di collaborazioni con istituzioni, organizzazioni di volontariato e realtà caritative del territorio, il servizio va ben oltre la mera assistenza burocratica: dietro ogni pratica compilata c’è un volto, una storia, una richiesta di aiuto concreta. Al centro di questa realtà ci sono i volontari, donne e uomini che, con passione e dedizione, si fanno carico delle necessità di chi si trova in difficoltà. Il loro obiettivo non è solo garantire un accesso equo ai servizi e alle risorse disponibili, ma anche abbattere le
rappresenta spesso la chiave per riconquistare dignità e stabilità economica. I volontari affiancano le persone nella stesura del curriculum, nell’orientamento professionale e nella ricerca di opportunità lavorative, instaurando un dialogo diretto con le aziende del territorio. Azioni che, in sinergia con il centro per l’impiego, consentono di creare un ponte tra chi cerca lavoro e il mercato locale per dare una seconda possibilità a chi ne ha più bisogno.
barriere amministrative e sociali che spesso ostacolano chi è già in una situazione di precarietà.
Oltre ai servizi di assistenza burocratica, il progetto promuove l’inclusione attraverso corsi di lingua, attività di reinserimento lavorativo e supporto nell’accesso a diritti sanitari e sociali
Tra i servizi più richiesti figura l’assistenza nella compilazione della modulistica, dai buoni pasto per la mensa scolastica ai bandi di varia natura e ai contributi comunali. Per chi vive ai margini del sistema sociale, accedere a contributi per le utenze, i buoni libro o gli alloggi popolari può diventare un’impresa ardua, ostacolata da iter complessi e normative poco chiare. Lo Sportello si pone come guida in questo percorso, affinché nessuno venga escluso per difficoltà burocratiche.
Ma il sostegno non si limita agli aspetti amministrativi. Il reinserimento lavorativo è un pilastro fondamentale delle attività dello Sportello: la ricerca di un impiego
Un’altra area di intervento fondamentale riguarda l’accesso ai servizi sanitari e la gestione del reddito. Molte persone, soprattutto quelle in condizioni di povertà, si trovano disorientate di fronte a pratiche amministrative complesse per ottenere esenzioni o sussidi economici. Per questo motivo, lo Sportello, in rete con i servizi pubblici, offre un supporto concreto affinché nessuno venga privato dei propri diritti per mancanza di informazioni o strumenti adeguati. Allo stesso tempo, i volontari si de-
assistenza su pagamenti, allacci, agevolazioni e rateizzazione a bollette troppo elevate. Un servizio spesso sottovalutato, ma essenziale per garantire condizioni di vita dignitose a chi si trova in difficoltà. Altro progetto promosso dallo Sportello è l’organizzazione di corsi gratuiti di italiano per donne straniere. Lezioni attualmente tenute da tre volontarie presso il centro parrocchiale di Carbonara, tutti i martedì e giovedì, dalle ore 9 alle ore 11. Questi corsi rappresentano uno strumento di emancipazione che permette alle partecipanti di inserirsi con maggiore facilità nel contesto sociale e lavorativo, costruendo un futuro più solido per sé e per le proprie famiglie. Lo Sportello, in un contesto in cui le complessità burocratiche rischiano di escludere i più fragili, rappresenta un esempio concreto di come la solidarietà e l’impegno sociale possano fare la differenza. Per sostenere Effatà è possibile diventare volontari o destinare il 5 per mille, utilizzando il codice fi-
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Volontari dello sportello
Il ricordo. Dopo la riqualificazione la struttura ospiterà le squadre di calcio giovanili
L’impianto sportivo sarà intitolato al giovane calciatore Marco Tessarin
I
Attività e laboratori teatrali con attori madrelingua al Comprensivo
tati di un sistema a dispersione. Ed ancora, un nuovo impianto idrico e il deposito della caldaia a servizio degli spogliatoi. Uno
sguardo agli altri lavori pubblici previsti dall’attuale amministrazione si ferma ovviamente a quest’anno, dal momento che in
tarda primavera Porto Viro sarà chiamata alle urne: del milione e quattrocentomila euro circa, inseriti nella recente approvazione del piano triennale, spiccano la messa in sicurezza del territorio dal rischio idro-geologico, la manutenzione straordinaria delle strade, azioni di conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente e diffusione di buone pratiche nell’ambito del progetto “Slow friend – un parco per amico” e l’intervento di manutenzione all’edificio della scuola primaria Cappato. Fabio Pregnolato
l campo sportivo di via Cesare Battisti in località Contarina sarà intitolato alla memoria del compianto calciatore portovirese Marco Tessarin, dopo i lavori di sistemazione di cui è stato recentemente oggetto. La proposta, presentata congiuntamente dalle due associazioni calcistiche ASD GSR Taglio di Donada e ASD Calcio Porto Viro, è stata accolta dall’amministrazione comunale, riconoscendo il valore del giovane Marco, ventenne studente modello e calciatore portovirese di grande qualità, mancato prematuramente nel 2016 per un incidente stradale. Come riportato nella delibera di giunta, Tessarin è “cresciuto nelle file della società GSR Taglio di Donada facendo tutte le categorie del settore giovanile scolastico fino alla categoria Allievi distinguendosi sempre per impegno, responsabilità, costanza e altruismo, campione di fair play perché il suo percorso calcistico non è mai stato segnato da ammonizioni o squalifiche, studente modello, ragazzo dal cuore d’oro, esempio di correttezza per tanti giovani sportivi”. L’intitolazione del campo sportivo avrà luogo con un’apposita cerimonia ufficiale alla presenza di diverse autorità e dei familiari del giovane Marco e culminerà con l’apposizione di una targa commemorativa presso l’impianto sportivo. È il secondo campo da calcio comunale ad essere dedicato ad una gloria calcistica cittadina; quello di via Piave a Donada porta infatti da quasi tre anni il nome di Tonino Scabin ed ospita le partite del Porto Viro, militante in Eccellenza. Il nuovo campo, nelle intenzioni dell’amministrazione, darà invece spazio ai settori giovanili: gli allenamenti per gli Esordienti 2012 e Giovanissimi under 15 sono già cominciati ed è data per sicura l’organizzazione di un torneo di calcio giovanile. Quali sono dunque le migliorie apportate all’impianto? Nuove porte e nuovi spogliatoi prefabbricati, questi ultimi allacciati ex novo alla fognatura pubblica, una soluzione più green rispetto a quelli del vecchio campo do-
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Nella Sala Eracle di Porto Viro tutte le sedici classi della scuola secondaria di I grado del Comprensivo cittadino hanno recentemente partecipato alla rappresentazione di spettacoli in lingua inglese con attori madrelingua. La preziosa opportunità formativa, in continuità con quanto avviato nello scorso anno scolastico, è stata possibile grazie alla collaborazione con il Comune e allo specifico finanziamento nell’ambito del Dipartimento per le Politiche della Famiglia. Presso le palestre delle scuole primarie,
qualche giorno dopo, quattro giovani attrici anch’esse madrelingua della compagnia ‘Educo Teatrino’, Laureen, Hannah, Gabriela e Sophia hanno coinvolto le venticinque classi delle primarie con tre performance dedicate alle differenti fasce d’età: per le classi prime “The ugly duckling”, per le seconde e terze “Matilda”, per le quarte “Charlie and the chocolate factory” e per le quinte “Sketches”. I bambini hanno assistito a storie narrate e interpretate completamente in lingua inglese e sono stati in grado di comprenderle grazie alla mimica e alla gestualità delle attrici. Alcuni alunni hanno avuto anche modo di essere chiamati in prima persona a recitare alcune battute in lingua. Tutti i presenti, bambini e adulti, hanno apprezzato gli spettacoli grazie alla grande energia profusa dalle attrici negli show. Terminato lo spettacolo di circa un’ora, i bambini hanno preso parte a un laboratorio tenuto dalle stesse ragazze nei locali della scuola ospitante, svolgendo canti e giochi nella lingua di Shakespeare e interagendo con loro. (f.p)
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Il campo di calcio di Contarina
La novità. A guidare la comunità ci saranno i co-parroci don Gianluca Brisotto e don Carlo Beorchia
Comunità Cristiana Sinodale, debutta il nuovo consiglio
G li appartenenti agli ex consigli pastorali parrocchiali portoviresi hanno indicato i rappresentanti a formare il nuovo consiglio della Comunità cristiana sinodale di Porto Viro. Il nuovo organismo di animazione e governo della comunità è stato voluto dal vescovo di Chioggia mons. Giampaolo Dianin ed ha preso il via a ottobre scorso in occasione delle celebrazioni per la patrona, riunendo le otto parrocchie del territorio portovirese. Un cambiamento ‘di assetto’ che ha portato Porto Viro a diventare una delle 17 ‘Comunità cristiane sinodali’ della diocesi di Chioggia, un progetto pastorale rappresentato a livello cittadino da due ‘co-parroci’, don Gianluca Brisotto e don Carlo Beorchia.
I componenti del consiglio parrocchiale sono: Cesare Siviero (Ca’ Cappellino), Tristano Guizzaro (Ca’ Cappello), Seila De Grandis, Sandro Naia e Marco Tiengo (Contarina), Luisa Borgato, Marco Marangoni e Giuliano Veronese (Donada), Jonatan Bellan e Chiara Sandrin (Fornaci), Raffaella Perazzolo (Mea), Elisabetta Zennaro (Oratorio di San Giusto), Mirko Lionello (Porto Levante), Francesca Marangon, Andrea Quadretti e Bruna Ravazzolo (Scalon), Nicoletta Folco e Federica
don Carlo Beorchia, don Alfonso Boscolo, don Corrado Cester, don Vanni Ghion e don Gianantonio Trenti (Sacerdoti). Tra i prossimi appuntamenti in vista, l’invito a Chioggia per le parrocchie del vicariato di Loreo – in cui Porto Viro rientra - per celebrare con il vescovo, il 16 febbraio, il Giubileo universale della Chiesa cattolica del 2025, dedicato alla Speranza. In quel pomeriggio i fedeli si recheranno con un bre-
Messa – di conseguenza sospesa in tutte la parrocchie di Porto Viro. In preparazione all’evento, sono in calendario due incontri presso l’oratorio di San Giusto, sui temi ‘Storia e significato del Giubileo’ (con don Paolo Ruffini di Ferrara) e ‘Contenuti dell’anno giubilare: la speranza non delude (con don Paolo Bovina anch’esso di Ferrara).
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Nuovo presidio dei Centri per l’Impiego
Nel comune di Porto Viro ha aperto un nuovo presidio dei Centri per l’Impiego, nella ex scuola di Porticino. Al taglio del nastro, l’assessore regionale al lavoro (ed ex sindaco di Porto Viro) Valeria Mantovan ha specificato: “Ho incontrato il
direttore Tiziano Barone e dopo aver analizzato insieme i dati più recenti relativi al mercato del lavoro, abbiamo convenuto di intensificare ulteriori sforzi nei territori maggiormente bisognosi di crescere sotto il profilo occupazionale. Sono 39 i centri per l’impiego dislocati in Veneto e gestiti da Veneto Lavoro, ente strumentale della Regione che ogni anno offre i suoi servizi a circa 140 mila persone con quasi 6 mila offerte di lavoro al mese. Nonostante i dati relativi all’occupazione della nostra Regione siano tra i più alti a livello nazionale, attestandosi attorno al 71%, c’è sicuramente ancora molto impegno da mettere in campo affinché nessuno rimanga indietro”. (f.p)
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La chiesa di Scalon di Porto Viro
Al centro l’ex sindaco Valeria Mantovan
Urbanistica. Innovazione per la gestione dei documenti con un progetto regionale
La digitalizzazione delle pratiche edilizie verso il Fascicolo Unico
I
l Comune di Porto Tolle, dal 2022, è parte di un progetto pilota sperimentale regionale, nell’ambito dell’Agenda Digitale del Veneto 2025, finalizzato ad implementare la digitalizzazione delle pratiche edilizie e la creazione del Fascicolo Unico Edilizio, insieme ad altre 14 amministra-
Il vicesindaco e Assessore all’Urbanistica Raffaele
Crepaldi: “Porto Tolle è esempio di best practice nella gestione delle autorizzazioni paesaggistiche e nella gestione dei procedimenti ediliziourbanistici in generale”
zioni della Regione Veneto, progetto che terminata la fase sperimentale, a partire dall’anno 2023 è proseguito senza sosta in maniera autonoma da parte dei componenti dell’ufficio urbanistica comunale. L’obiettivo del progetto è quello di digitalizzare l’intero processo di gestione a partire dallo storico cartaceo dal 1947 per arrivare a regime con l’era digitale già avviata nell’anno 2018: “La dematerializzazione degli archivi cartacei – commenta
edilizie e non”.
Il Comune di Porto Tolle si avvale altresì dell’utilizzo di sistemi informatici interoperabili, per la gestione delle procedure e fa uso di moduli organizzativi semplificati per velocizzare la definizione dei procedimenti e porre in essere le necessarie verifiche in materia di attività edilizia. I software sono messi a disposizione, in forma totalmente gratuita dalla Regione Veneto
La mancanza di iscrizioni ferma il corso di pesca
La sospensione del corso di pesca commerciale e produzioni ittiche dell’Istituto CiprianiColombo di Adria, secondo l’assessore Boscolo, è una conseguenza della mancanza di iscrizioni e della crisi demografica che sta colpendo il sistema scolastico. ”Già da tempo, infatti, non erano più presenti le classi dalla seconda alla quarta e, con il diploma dei dieci studenti di quinta, la chiusura della sede si è
digitalizzazione sta impegnando i dipendenti comunali dell’ufficio urbanistica nel passare in rassegna circa 20 mila pratiche dal 1947 ad oggi, nel selezionare all’interno di esse i documenti d’interesse, per farne una scansione e riprodurre il tutto in formato digitale, così come definito nel programma comunale di innovazione e digitalizzazione” .
Guendalina Ferro
necessaria, determinata non solo dalla carenza di nuovi iscritti, ma anche dalla denatalità che incide pesantemente sull’assetto organizzativo degli istituti scolastici”. Sono le parole dell’assessore Silvia Boscolo, che sottolinea come la chiusura del corso non sia stata una sorpresa per l’Amministrazione Comunale di Porto Tolle, né per gli istituti coinvolti nel processo di orientamento scolastico. “Il dialogo tra la dirigenza dell’Istituto Cipriani-Colombo, gli istituti Comprensivi del Delta e l’Amministrazione Comunale è sempre stato costante,” afferma l’assessore “e non è mancato il coinvolgimento delle famiglie, incontrate nel corso dell’anno sia a scuola che in altre sedi opportune”.
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Ecco nuove progettualità per i più fragili
Al via un progetto di autonomia abitativa per persone con disabilità, finanziato dal PNRR e realizzato in collaborazione con i Comuni dell’Ambito VeN-19. L’iniziativa prevede la ristrutturazione di un immobile a Ca’ Tiepolo per favorire l’inclusione sociale, insieme a un progetto di housing sociale per chi è in difficoltà abitativa.
“Amministrare un Comune è una responsabilità che ci assumiamo con serietà e dedizione – esordisce l’assessore Silvia Boscolo – affrontando ogni giorno la complessità delle sfide con determinazione e nelle sedi opportune”. Oltre alla gestione ordinaria, l’amministrazione ha avviato percorsi a sostegno dell’abitare, della genitorialità consapevole, dell’inclusione sociale e delle pari opportunità. Un impegno che si traduce in progetti innovativi e di ampio respiro.
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Tra le iniziative più significative spicca il progetto di autonomia abitativa per persone con disabilità, finanziato tramite il fondo PNRR in rete con tutti i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale VeN-19. Senza gravare sul bilancio comunale, Porto Tolle ha scelto di ristrutturare un immobile situato nel centro di Ca’ Tiepolo, restituendolo alla collettività per attuare percorsi di inclusione in collaborazione con le realtà territoriali. L’immobile, si inserisce nel quadro della legge n. 112/2016 “Dopo di noi”, finalizzata a promuovere il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità.
L’attenzione ai bisogni dei cittadini si concretizza anche nell’attivazione di un progetto sperimen-
una variazione di bilancio recentemente approvata dal Consiglio Comunale, ha predisposto un servizio di accompagnamento per individui segnalati e presi in carico dal Servizio Sociale. Il percorso, di rilevanza nazionale, prevede il supporto di professionisti e un coordinamento costante con i servizi comunali.
Secondo l’assessore Boscolo, Porto Tolle si conferma uno dei Comuni della provincia più attenti ai servizi alla persona, con
Al via il riciclo delle retine da pesca
tariffe tra le più basse applicabili. “Oltre a queste, l’amministrazione, garantisce alla cittadinanza la compartecipazione alla spesa per scuole paritarie, trasporto e refezione scolastica, accesso agli impianti sportivi e mantenimento dei plessi scolastici periferici - spiega l’assessore -. A breve saranno inoltre approvati i nuovi regolamenti per i servizi sociali, l’erogazione di contributi economici assistenziali e la gestione dei rapporti con il terzo settore e il volontariato”.
Via G. Garibaldi, 27 - Cavarzere VE per aiutare a scegliere la dieta giusta per il proprio animale
La Cooperativa di Pila OP, insieme ai propri soci mitilicoltori, ha siglato un innovativo accordo con la società Rome Plastica Srl di Chioggia per il recupero e il riciclo delle retine (calze) utilizzate nella produzione delle cozze sugli impianti marittimi “long-line”. Questo accordo rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità ambientale e la promozione di un modello concreto di economia circolare. Le retine esauste, considerate rifiuti speciali, saranno raccolte in contenitori da 300 kg e inviate presso la sede di Rome Plastica Srl. Qui verranno sottoposte a un processo di macinatura, lavaggio e asciugatura, trasformandosi in materia prima riutilizzabile per produrre nuove retine, che torneranno in uso presso gli stessi allevamenti. Oltre a ridurre i costi aziendali, questo sistema segna
un cambio di paradigma nel settore della mitilicoltura, contribuendo alla tutela dell’ambiente e rispondendo alle raccomanda-
zioni previste dai Regolamenti UE e dai Ministeri competenti. Un risultato reso possibile grazie al supporto della Regione Veneto, del Comune di Porto Tolle e alla collaborazione della Capitaneria di Porto locale.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto europeo Life Muscles, a cui la Cooperativa di Pila OP ha aderito nel 2024 attraverso
l’A.M.A. (Associazione Mediterranea Acquacoltori). Il progetto, che coinvolge partner di prestigio come Legambiente e le Università di Roma, Siena e Bologna, promuove soluzioni innovative per il riciclo delle retine, evidenziando il ruolo centrale della mitilicoltura nella salvaguardia degli ecosistemi marini. Il presidente della Cooperativa di Pila OP, Giovanni Franzoso, ha sottolineato la necessità di un ulteriore passo avanti con l’implementazione della “Legge Salvamare”. Franzoso auspica che la Regione e i Comuni costieri, in particolare Porto Tolle, garantiscano l’operatività dei servizi pubblici previsti dalla normativa, affinché gli operatori della pesca e dell’acquacoltura non debbano farsi carico dei costi dello smaltimento, pur svolgendo un fondamentale servizio ecologico per il mare. (g.f)
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Guendalina Ferro
L’assessore Silvia Boscolo Porto
Rosolina
Ambiente. Sala gremita per la serata informativa organizzata dalla minoranza
Un incontro pubblico per discutere degli impatti ambientali
S
Nasce il “Comitato No Pfas nel Delta”
glia per la salvaguardia del Delta, ricordando che quest’anno il par-
co dovrà presentare le carte per il rinnovo della certificazione MAB Unesco. La realizzazione dell’impianto, ha avvertito, potrebbe seriamente compromettere la posi-
zione del Delta come patrimonio ambientale riconosciuto dall’Unesco. Enrico Bonato, capogruppo di IBC ad Adria, ha proposto di organizzare una manifestazione pubblica per sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica e ribadire il fermo “no” all’impianto. Il sindaco di Rosolina, Michele Grossato, ha ribadito l’importanza di difendere il territorio del Delta, che vive di pesca, turismo e agricoltura. L’incontro si è concluso con l’annuncio di una manifestazione pubblica che partirà da piazza Matteotti a Porto Viro.
Guendalina
Ferro
i è svolto al Centro Civico di Rosolina un incontro pubblico dedicato ai rischi per la salute e l’ambiente che potrebbero derivare dall’impianto per il trattamento dei fanghi da depurazione, previsto nel territorio del comune di Loreo. La struttura dovrebbe essere realizzata nell’area industriale attrezzata gestita dal Consorzio AIA e zona di transizione dell’ente Parco Delta del Po. Francesco Biolcati, capogruppo di minoranza a Rosolina, ha introdotto la serata, evidenziando che l’impianto dovrebbe trattare circa 60.000 tonnellate di fanghi all’anno, inclusi quelli potenzialmente contaminati da PFAS, composti notoriamente pericolosi per la salute pubblica e l’ambiente. Il biologo Devis Casetta, membro del comitato scientifico di Legambiente, ha approfondito le problematiche legate alla presenza di PFAS nei fanghi di depurazione, analizzando i rischi legati alla loro dispersione nell’ambiente. In videochiamata, Mattia Donadel, del Comitato Opzione Zero, ha illustrato le criticità derivanti da impianti simili, facendo riferimento anche ad altri due progetti in fase di valutazione nella Regione Veneto: uno a Porto Marghera, con una capacità di 190.000 tonnellate annue di fanghi, e l’altro nel Veronese, a Ca’ del Bue, con una capacità di 110.000 tonnellate. Due impianti per i quali il dialogo tra i comitati ambientali e le amministrazioni locali ha già portato a risultati concreti: il consiglio comunale di Mira ha deliberato all’unanimità, un secco NO all’impianto di Porto Marghera, mentre il comune di Verona, ha sottoscritto una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità per fare il punto sulla situazione ambientale di Ca’ del Bue. Nel Delta, il consiglio comunale di Rosolina ha già preso una posizione netta e unanime contro l’impianto di Loreo, presentando osservazioni formali al progetto. Anche i comitati ambientali Polesani, insieme al Comitato Opzione Zero, hanno presentato le loro osservazioni sul progetto, così come i gruppi di minoranza dei comuni di Adria, Corbola e Porto Viro. Diversi gli interventi da parte del pubblico. Tra questi Geremia Gennari, ex sindaco di Porto Viro
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Con una forte determinazione e un chiaro obiettivo di tutela ambientale, è nato spontaneamente a Rosolina il “Comitato No Pfas nel Delta”. L’ufficialità della sua costituzione è stata annunciata dal consigliere di maggioranza Federico Avanzi durante l’ incontro informativo che si è svolto recentemente presso il centro civico a Rosolina. Il comitato si propone di sensibilizzare la popolazione riguardo ai pericoli legati alla costruzione di un impianto di fanghi nel territorio del Delta del Po che, molto probabilmente, tratterrà anche fanghi contenenti PFAS. L’intento primario del comitato è quello di informare in maniera semplice e accessibile, raccogliendo il consenso e il sostegno delle diverse categorie professionali e dei cittadini di tutta la zona. Ma cosa sono i Pfas? Sono sostanze chimiche sintetiche utilizzate in una vasta gamma di prodotti industriali e di consumo, dai tessuti impermeabili ai rivestimenti antiaderenti. Queste sostanze sono altamente inquinanti e possono accumularsi nell’ambiente e nel corpo umano, con effetti nocivi per la salute, inclusi problemi ai reni, al fegato e al sistema immunitario. “Siamo preparati e abbiamo studiato a fondo il progetto e quanto gira attorno – ha dichiarato il Presidente Riccardo Bergamin, affiancato dalla Vicepresidente Cristina Veronesi. “Siamo un gruppo affiatato e deciso, pronti a potenziare l’azione e a far valere il nostro bene più grande, il territorio e la sua chiara vocazione ambientale”. “Sono già diversi gli operatori turistici, agricoltori, imprenditori e cittadini che hanno deciso di aderire al comitato, dimostrando una grande attenzione verso la questione e un forte impegno nella protezione dell’ambientesi legge nella nota ufficiale del sodalizio- La partecipazione attiva e la crescente adesione testimoniano la volontà di fare fronte comune per preservare la bellezza e la salute del Delta, un patrimonio che non può essere messo a rischio”.(g.f)
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L’inaugurazione. Il Palavigor, dedicato a Vigor Bovolenta, è quasi pronto per la riapertura
La città investe su sport e viabilità
C’è grande attesa a Taglio di Po per l’inaugurazione del Palavigor, il palazzetto dello sport intitolato a Vigor Bovolenta, campione olimpico e simbolo di passione per la pallavolo. La struttura, gravemente danneggiata dal downburst del 2017, ha affrontato un lungo e complesso iter di riqualificazione, articolato in cinque stralci di lavori, necessari per ripristinarne la piena funzionalità. L’intervento ha richiesto impegno e determinazione da parte dell’amministrazione comunale che, in sinergia con i tecnici degli uffici comunali e le ditte aggiudicatarie dei lavori, ha superato numerose difficoltà per restituire alla cittadinanza un impianto rinnovato e sicuro.
Il Vice Sindaco, Matteo Sacchetto, ha annunciato che subito dopo l’inaugurazione del Palavigor partiranno i lavori al Palazzetto Zanella: “In questo modo garantiremo la continuità delle lezioni di educazione fisica per gli studenti senza alcuna interruzione”, ha dichiarato Sacchetto. Il progetto prevede la sostituzione dei serramenti e il miglioramento dell’efficienza energetica dell’impianto, grazie a fondi pubblici veicolati attraverso l’Ente Parco del Delta del Po. Un progetto che sta seguendo l’assessore con delega ai rapporti con l’ente Parco Alessandro Marangoni.
Oltre agli impianti sportivi, l’amministrazione ha messo in atto anche un piano per migliorare la messa in sicurezza delle strade, inserendo nel bilancio previsionale 2025 un mutuo da 400mila euro. Gli interventi interesseranno l’asfaltatura e la sistemazione dei marciapiedi di via San Basilio, via Garibaldi e via del cimitero. Per quanto riguarda l’intervento dei 65mila euro utilizzati per la strada periferica di via Bacino, il vice sindaco di Taglio di Po replica alle critiche sollevate dalla minoranza.
dell’asfaltatura, motivo per cui l’amministrazione sta valutando l’allocazione di ulteriori risorse per completare i lavori.
Via Kennedy, invece, sarà riasfaltata dalle aziende che hanno recentemente effettuato lavori di posa della fibra ottica e stanno concludendo gli interventi di miglioramento dei sottoservizi, (gas e acqua) evitando ulteriori costi per il Comune.
Nel frattempo, il vice Sindaco di Taglio di Po continua a fare pressing su Anas per l’avvio della rotatoria sulla Romea, da realizzare in prossimità dell’incrocio con la zona artigianale di Taglio di Po.
Guendalina Ferro
“Queste risorse – ha spiegato Sacchetto – sono state impiegate per eliminare i gravi dissesti della strada arginale, garantendo condizioni di sicurezza per i mezzi in transito. Era un intervento necessario e non più rinviabile”. Tuttavia, ha precisato che il finanziamento non era sufficiente per un completo rifacimento
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Il gruppo di minoranza attacca: “Via Bacino, è un intervento di facciata”
“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Questo proverbio sembra descrivere perfettamente la situazione di via Bacino, secondo il gruppo consiliare di minoranza Insieme per Taglio di Po. A circa un mese e mezzo dagli annunci trionfali della maggioranza sulla risoluzione del problema, i consiglieri di opposizione, dopo un sopralluogo, hanno espresso tutta la loro delusione per lo stato dei lavori. “Abbiamo riscontrato la presenza di porzioni di asfalto già staccate o in procinto di rompersi, crepe sul colmo della strada e, soprattutto, l’assenza del tappeto d’asfalto finale –
Minoranza -. Tutti segnali inequivocabili di un lavoro approssimativo che, a nostro avviso, prelude a un nuovo fallimento amministrativo. Ci domandiamo: se questo intervento, appena concluso, si presenta già in queste condizioni, quale sarà lo stato della strada tra pochi mesi, quando le rigide temperature invernali lasceranno il posto al passaggio dei mezzi agricoli?” Secondo il gruppo consiliare Insieme per Taglio di Po, l’amministrazione comunale sembrerebbe incapace di programmare interventi in modo strutturato e responsabile, preferendo, invece, operare con improvvisazione e con un uso inefficace delle risorse pubbliche. “ La nostra impressione è che si sia cercato di realizzare un intervento di facciata, senza una visione concreta e senza garantire la qualità necessaria per la durata nel tempo. Se la strada presenta queste criticità, possiamo solo immaginare quale sarà la situazione nei prossimi mesi”. “I cittadini hanno bussato più volte alla porta del Comune chiedendo interventi concreti, ma si ritrovano con una strada che non risolve i problemi strutturali. – proseguono -. I tagliolesi meritano opere durature e ben fatte, non soluzioni di facciata che si rivelano inefficaci nel giro di pochi mesi”. (g.f)
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Via Bacino
Matteo Sacchetto, vicesindaco
Lavori
Pubblici. Il Comune ha avviato lo studio di fattibilità per le nuove strutture
Verso un nuovo futuro per le scuole: l’innovazione passa dalla ristrutturazione
I
l 2024 ha rappresentato un anno di svolta per il Comune di Loreo, segnato da importanti interventi infrastrutturali e dalla valorizzazione del territorio in chiave turistica e ambientale. Tra le opere principali spicca la sistemazione dei circa 9 chilometri di via Tornova, con la nuova asfaltatura e l’installazione di guardrail lungo la strada arginale, garantendo così maggiore sicurezza al traffico veicolare.
Non meno rilevante è stato il rifacimento del ponte Rantin, (realizzato con fondi pubblici dedicati alle infrastrutture ),ora in grado di consentire il transito delle imbarcazioni sia per il trasporto commerciale che per quello turistico. Un’ infrastruttura strategica che apre nuove prospettive di navigazione lungo il Po di Brondolo, in attesa che si completino i lavori di alzata del ponte ferroviario sulla linea Chioggia-Rovigo, fondamentale per rendere completamente operativa questa via d’acqua.
“Questi interventi – dichiara il
primo cittadino di Loreo - si inseriscono in un più ampio piano di riqualificazione che interessa l’intero Delta del Po”. Grazie a un investimento di 1,5 milioni di euro provenienti dai fondi PNRR, l’Ente Parco, presieduto dallo stesso sindaco Moreno Gasparini, sta
portando avanti la ristrutturazione di 14 pontili distribuiti lungo i rami fluviali. L’obiettivo è chiaro: valorizzare il territorio attraverso un turismo integrato, che coniughi natura, sport e sostenibilità con il binomio “Bici e Barca”. Un pacchetto che beneficia anche
dello sviluppo delle grandi ciclabili Adriatica e Ven-To, capaci di collegare Loreo agli altri Comuni del Delta. L’Amministrazione Comunale Loredana, come sottolinea il Sindaco Gasparini, ha avviato tre progetti di grande rilevanza. La ri-
Il 2024 ha segnato un anno di importanti interventi, con la sistemazione di via Tornova e il rifacimento del ponte Rantin. Il Comune ora punta sulla ristrutturazione delle scuole medie
strutturazione dell’ex macello, destinato a diventare la nuova sede della Protezione Civile, un presidio essenziale per il territorio. Altro intervento importante è l’avvio del cantiere lavori per la realizzazione di un sottopasso e di una rotonda all’intersezione tra via del Mare, via
Veneto e via Retinella. Questo nodo infrastrutturale prevede il bypass di sottoservizi e la creazione di due nuove bretelle stradali temporanee, che garantiranno il transito del traffico veicolare lungo via del Mare (SP45), per tutta la curata del cantiere.
In ambito educativo, l’Amministrazione punta sulla modernizzazione delle strutture scolastiche. È infatti in corso lo studio di fattibilità per la sistemazione dell’edificio delle scuole medie, che accoglierà anche le scuole elementari, offrendo un ambiente all’avanguardia per le future generazioni di Loreo. “In parallelo - informa Gasparini -, si stanno concludendo i lavori di sistemazione della parete della scuola dell’infanzia, a conferma dell’impegno dell’Amministrazione verso il benessere dei bambini e delle loro famiglie. L’edificio delle scuole elementari diventerà la sede delle associazioni.
La città ricorda la famiglia Hochberger: la Shoah attraverso una storia mai raccontata
Per la prima volta, a ottant’anni dalla liberazione del campo di Auschwitz, Loreo ha scelto di ricordare il dramma della Shoah dando voce a una storia locale fino ad oggi poco conosciuta: quella della famiglia Hochberger. Un padre, una madre e due figli, ebrei ungheresi, che nella disperata ricerca di salvezza trovarono rifugio prima a Trieste e poi a Loreo, solo per essere traditi, catturati e deportati ad Auschwitz, dove persero tragicamente la vita. L’evento, molto partecipato e seguito anche in streaming, è stato introdotto dal sindaco Moreno Gasparini che ha sottolineato l’importanza di restituire dignità a chi, come gli Hochberger, ha vissuto e sofferto anche nel nostro territorio. La Consigliera Comunale e insegnante in quiescenza Marilena Berto, promotrice dell’iniziativa, ha narrato con precisione la vicenda della famiglia, svelando un legame diretto tra Loreo e una delle più grandi
tragedie della storia umana. La storia degli Hochberger non è solo quella di una fuga fallita, ma un monito per comprendere come anche piccoli centri, apparentemente lontani dai grandi scenari del conflitto, siano stati teatro di episodi drammatici. Nel corso della serata, il professor Antonio Giolo ha approfondito le radici ideologiche e storiche che portarono alla Shoah. La professoressa Gioia Beltrame, invece, ha affrontato il tema della “banalità del male”, spiegando come persone comuni, mediocri, superficiali, incapaci di pensare al valore morale dei propri atti, siano state proprio loro a compiere il “male”. Diversi gli interventi significativi delle persone presenti in sala e quelle collegate in streaming. Nel concludere, la Consigliera Marilena Berto ha commentato: “La giornata della memoria deve essere un momento significativo per la vita di ogni persona, giovane o meno giovane,
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per un duplice motivo: chi sa non deve dimenticare e chi non sa deve conoscere gli orrori della storia”. (g.f.)
L’iniziativa. Presenti anche esperti per fornire una visione integrata della formazione dei
giovani
Il futuro degli atleti passa per un ciclo di incontri dedicato alla loro crescita
Un’iniziativa delle associazioni sportive locali per offrire a genitori, allenatori e giovani atleti un panorama completo sugli aspetti che influenzano la crescita sportiva
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rande successo per la prima serata della serie di incontri “Costruire il futuro di un giovane atleta”, ideato dalle associazioni sportive Tagliolese calcio e Circolo Tennis Taglio di Po, con l’obiettivo di offrire un quadro completo e integrato di tutti gli aspetti che influenzano la crescita di un giovane atleta, andando oltre la mera preparazione atletica. Così, attraverso gli interventi di esperti del settore, i partecipanti hanno l’opportunità di approfondire tematiche fondamentali come la nutrizione, la psicologia, la preparazione mentale e il ruolo dei genitori nel percorso sportivo dei figli e fornire loro una visione completa e integrata delle varie dimensioni che influenzano la crescita e il benessere di un atleta. Il primo incontro, dedicato al tema dell’alimentazione ed intitolata “La nutrizione vincente nel giovane atleta”, ha visto come relatore Gianmario Pellegrini, biologo nutrizionista. La serata è stata presentata da Ilaria Milani e ha visto gli interventi iniziali del vicepresidente del Circolo Tennis di Taglio di Po, Enrico Zanellato, e del supervisore tecnico del settore giovanile della Tagliolese, Dario Lazzarin. Pellegrini ha trattato in modo approfondito temi
pubblico, Pellegrini ha spiegato i principi dell’idratazione, l’importanza degli spuntini, la gestione dei carboidrati e delle proteine, l’alimentazione pre-gara e le corrette strategie per il recupero post-gara. I numerosi interventi del pubblico hanno arricchito il dibattito, creando un’atmosfera di scambio e confronto molto stimolante. “Siamo convinti che questi incontri possano costituire un’opportunità unica per approfondire tematiche fondamentali per lo sviluppo di atleti completi e consapevoli, preparati a confrontarsi con il mondo dello sport in modo sano e equilibrato, dicono gli organizzatori e siamo entusiasti di questa collaborazione”. Quello con Pellegrini è stato il
e agli atleti stessi una visione completa e integrata dei fattori che influenzano la crescita di un giovane atleta. Gli altri appuntamento, che si terranno nella sala conferenze G. Falcone, in Vicolo Oroboni, 7 a Taglio di Po, con ingresso gratuito alle 21 saranno venerdì 21 febbraio “Tattica, tecnica, preparazione fisica e mentale” ,con relatori Dario Lazzarin (Allenatore calcio Uefa A), Nicola Martinolli (Maestro nazionale FITP), Riccardo Bonandini (Mental Coach), Gianmario Pellegrini (Personal trainer) e venerdì 7 marzo con “Crescere con lo sport: genitori al fianco dei giovani atleti”, relatrice Sofia Soncin, educatrice socio-pedagogica, pedagogista. Cristiano Aggio
Gs Ariano calcio femminile e non solo
Calcio e inclusione nelle scuole, è il progetto che orgogliosamente porta avanti, per il terzo anno consecutivo il Gs Ariano. “Il calcio è lo sport italiano per antonomasia e deve essere lo sport di tutti e per tutti”, dice segretario del Gs Ariano, Riccardo Callegari. L’obiettivo del progetto, appunto denominato “Goal: calcio e inclusione”, si prefigura di abbattere stereotipi e cliché per uno sport considerato da sempre e solo maschile. “La nostra società è l’unica dell’intera bassopolesana a offrire calcio a5 femminile: dalle Under 13,15e17 alla prima squadra, quindi il concetto di inclusività è diventato quasi una mission per noi” continua Callegari. Il progetto scolastico è realizzato grazie all’enorme supporto della professoressa di educazione fisica dell’Istituto comprensivo di Ariano e Corbola, Chiara Dal Pra,
che condivide le nostre idee e valori. Da metà febbraio lo staff del Gs Ariano è entrato nelle scuole per svolgere lezioni di calcio a 5 e ricordare ai ragazzi e alle ragazze che non esistono sport di genere. Poi come consuetudine a marzo ci sarà un torneo openday al palazzetto dello sport di Ariano nel Polesine al quale possono parte-
cipare tutti gli allievi, anche chi si è da poco appassionato al futsal”. Altra grande soddisfazione per il Gs è stata essere ospite, a dicembre, dell’istituto Leonardo da Vinci a Papozze chiamati dalle professoresse di educazione fisica Zago e Albiero. “È stato un onore essere invitati così, ho allenato io personalmente i ragazzi e le ragazze” conclude Callegari “un’altra bellissima esperienza da annoverare. Nel prossimo futuro vorremmo espandere calcio-inclusione ad altri istituti dell’hinterland. È un’impresa importante e impegnativa ma faremo il possibile per trasmettere agli studenti l’essenza del GS, facendoli divertire e giocare”. Allora, un grande in bocca al lupo per il futsal-tour school del Gs Ariano, ricordando sempre che lo sport non ha né genere né confini. (c.a)
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Riccardo Callegari con Matilde, dell istituto di Papozze e la professoressa Albiero
L’intervista. Il vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta sull’autonomia
e la sfida delle elezioni
Alberto Stefani: “Il futuro del Veneto appartiene senza dubbio alla Lega”
Autonomia differenziata, elezioni regionali e il futuro della Lega sono stati i temi al centro dell’intervista al vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta Alberto Stefani ai microfoni di Radio Veneto24.
Ottime notizie per la Lega. La Consulta ha recentemente escluso la possibilità di referendum abrogativo per l’autonomia. Ora, quali sono i prossimi passi?
Sì. Un grande risultato quello dell’esclusione di questo referendum abrogativo, perché ci permetterà di accelerare i tempi. In caso contrario avremmo dovuto affrontare una campagna referendaria non semplice, tra l’altro, in tutta Italia. In questo caso, invece, potremmo già procedere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, con la continuazione del tavolo per le materie, non LEP, quindi non attinenti ai livelli essenziali delle prestazioni. Per passare successivamente alle materie LEP. Tra i due percorsi c’è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni tramite un atto parlamentare che avverrà nei prossimi mesi.
Tra l’altro, il Veneto è stata l’unica regione a costituirsi contro il referendum?
Assolutamente sì. Il Veneto è stata l’unica regione. Ne siamo assolutamente orgogliosi. Credo che
questo sia anche un segnale molto importante che dimostra chi l’autonomia l’ha sempre difesa e chi sempre la difenderà. D’altra parte, questo percorso di autonomia vede nel Veneto la regione apripista, la regione che ha prima di tutte le altre scelto di confrontarsi con i propri cittadini e di avere un mandato popolare per la devoluzione di nuove forme e condizioni di autonomia.
Clima all’interno del partito. Ultimamente si è parlato di malumori. Ora, qual è la situazione?
Direi che negli ultimi giorni ci si è ricompattati in maniera molto forte attorno a questa scelta di chiedere la guida della coalizione per le elezioni regionali. Tra l’altro, abbiamo aperto oltre 300 gazebo in tutto il Veneto. Stiamo chiedendo ai veneti – l’abbiamo chiamato ‘Veneto ai veneti’- quali sono le aspirazioni per le elezioni regionali e soprattutto di darci un mandato per la linea che abbiamo stabilito in queste settimane, cioè quella identitaria legata alla necessità che questo partito, che conta 159 sindaci, 1200 amministratori, oltre 300 sezioni, abbia la possibilità di guidare questo territorio. Questo perché la Lega conosce questo territorio, le sue aspirazioni, la storia e la gente ha dimostrato anche alle ultime elezioni comunali di fidarsi
di questo partito. Anche elettori di centrosinistra votano Lega a livello territoriale, forse un motivo ci sarà.
Tensioni all’interno del centro destra. Mi riferisco ad esempio alla polemica Conte-Nordio. Possiamo dire che anche Fratelli d’Italia sta mettendo le carte sul tavolo in vista delle prossime regionali.
Noi rispondiamo senza alcun tipo di astio e senza alcun tipo di
Fratelli d’Italia e Forza Italia tirano dritto sul terzo mandato
Le recenti prese di posizione sul terzo mandato hanno infiammato il confronto all’interno del centrodestra veneto e c’è da scommettere che il clima resterà teso ancora per un po’. Fratelli d’Italia non ha intenzione di fare passi indietro anche se lancia segnali alla Lega e a Forza Italia per un candidato unico, tanto che in queste settimane sono emersi diversi scenari, fra i quali anche la possibilità di sostenere un candidato leghista ma senza la lista Zaia in corsa. La strada comunque è tutta in salita perché il terzo mandato continua ad essere il punto più controverso. Il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, coordinatore regionale in Veneto, ha messo punto fermo: “La norma che disciplina il terzo mandato esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti. Riguardo la scelta del futuro candidato
problema personale nei confronti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Crediamo che in una coalizione si giochi in squadra e si giochi compatti. È ovvio che un partito come il nostro, che ha una classe dirigente di amministratori di questo tipo – 159 sindaci, 1200 amministratori – debba avere voce in capitolo. Questo perché fa parte della storia di questo territorio. La nostra classe dirigente non è nata in un anno o due, si è affinata nel
alle elezioni regionali del Veneto, aggiunge, siamo sicuri che il centrodestra si farà trovare pronto all’appuntamento scegliendo, come è accaduto in passato, il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti, tenendo anche conto del consenso che le diverse forze politiche raccolgono tra i cittadini”.
In casa Forza Italia Flavio Tosi è ancora più drastico: “Il terzo mandato è morto e sepolto. Due partiti su tre della maggioranza non lo vogliono. Idem buona parte dell’opposizione. La Consulta ha già detto che il limite è legittimo per i sindaci, e quindi potrebbe dirlo anche per i governatori». Per l’ex sindaco di Verona la candidatura di Zaia non avrebbe alcuna chance e ritiene che nelle prossime settimane si arriverà ad un accordo. Un ruolo chiave, ovviamente, lo giocheranno i vertici nazionali.
corso di trent’anni e ha un percorso politico-amministrativo che è intimamente legato alla storia di questa terra. Non possiamo pensare che tutto questo possa essere gettato via con un colpo di spugna dopo 15 anni di gestione del presidente Zaia, che a detta anche degli ultimi sondaggi, continua ad essere il governatore più amato del nostro paese. Quindi credo che questi siano dati inequivocabili. Restiamo per un attimo sul presidente Zaia. Se effettivamente non potesse ricandidarsi, quale sarebbe la vostra mossa? Sicuramente sarà un candidato della Lega. E se così non fosse, il direttivo della Lega deciderà chi sarà il candidato presidente. Io, tra l’altro, sono il primo firmatario della proposta di legge sul terzo mandato di Luca Zaia, quindi spero che ovviamente continui ad esserci la nostra prima scelta, che è lui, e non può che essere lui. Insomma, in ogni caso la Lega ha una classe dirigente così forte da poter esprimere non solo più presidenti, ma anche molti più componenti della squadra, capaci di dare futuro a questa terra. C’è bisogno non solo di un rinnovamento, ma soprattutto di qualità, e qualità in campo all’interno del nostro partito ce n’è tanta e dobbiamo assolutamente metterla a sistema.
Alberto Stefani a radio Veneto24
Luca De Carlo Flavio Tosi
Il confronto. Per il Partito Democratico invece la riforma è destinata al fallimento
Autonomia, l’apertura di Zaia: “E’ tempo
di lasciare da parte le contrapposizioni”
D
opo il no della Corte Costituzionale al referendum abrogativo sulla legge sull’autonomia differenziata Luca Zaia apre al confronto per arrivare a dare concretezza alla riforma. “È giunto il momento di avviare un dialogo costruttivo, - ha detto il presidente del Veneto - ora ci aspettiamo che il pronunciamento della Corte apra la strada per superare la contrapposizione e lavorare insieme per una riforma che vada incontro a tutti”. Altro motivo di soddisfazione è il fatto che la Consulta ha riconosciuto elementi validi nella memoria presentata dalla Regione. “Le recenti sentenze sull’autonomia - ha aggiunto Zaia - confermano l’autorevolezza della Consulta, e ora dobbiamo partire
da questa imparzialità per realizzare l’autonomia in modo che rispetti la Costituzione, Il Veneto è pronto a fare da punto di riferimento per un Paese che, attraverso l’autonomia, potrà rafforzare anche il proprio senso di unità”.
Ben diversa la posizione del Partito Democratico, per il quale il progetto dell’autonomia è destinato a naufragare. “Il pronunciamento della Consulta, - ricorda Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - è in linea con la sentenza dello scorso dicembre che ha smontato la legge stessa sull’autonomia differenziata, dando precise indicazioni per una sua riscrittura. Un tentativo di riforma che dunque era già stato demolito e
che ora viene definitivamente archiviato. Per decenni, Zaia e la Lega ci hanno parlato di un’autonomia che nei fatti si è tradotta in un progetto irrealizzabile, - aggiunge
Il senatore Antonio De Poli: “Basta con l’ostruzionismo”
Dal Veneto a Roma, il dibattito sull’autonomia continua a tenere banco e a suscitare reazioni contrastanti. In Senato è stata discussa la mozione presentata dalle opposizioni per fermare la riforma dell’autonomia differenziata. Netta la posizione dell’assessore Udc Antonio De Poli, intervenuto per esprimere la posizione contraria del gruppo Civici d’Italia- Udc – Coraggio Italia – Maie- Centro popolare. “Il centrosinistra, che ha visto fallire la sua richiesta di referendum abrogativo sull’autonomia, continua a strumentalizzare il dibattito senza capire che questo ostruzionismo strisciante non avrà alcun effetto. Si apra
piuttosto una discussione seria e responsabile in Parlamento per proseguire e attuare la volontà di milioni di cittadini”, ha evidenziato ancora De Poli secondo cui “la sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che la legge sull’Autonomia differenziata non viola la Costituzione e deve andare avanti, con le opportune modifiche che il Parlamento dovrà apportare. Non è stata messo in discussione l’impianto della legge e per questo non vi è alcuna ragione per fermare i tavoli con le Regioni che stanno chiedendo legittimamente maggiori poteri su alcune materie”.
l’esponente dem - contrario alla Costituzione, profondamente divisivo. Sostanzialmente una bandierina priva di concretezza. Per anni abbiamo invitato Zaia a sedersi attorno a un tavolo e costruire una proposta che fosse realmente alla nostra portata e che potesse essere per il Veneto un avanzamento reale. Ora è il tempo di aprire una fase nuova, nella quale le illusioni leghiste devono lasciare spazio a un cambiamento serio, come quello che il Partito Democratico intende mettere in campo. È necessario scrivere una nuova pagina del regionalismo e del rapporto fra lo Stato e le Regioni a Statuto ordinario. Diversamente, si continuerebbe a sbattere contro il muro”.
Elisa Venturini: “Esito prevedibile, ora avanti con decisione”
“Ora il percorso sull’autonomia può riprendere”, è il commento di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale. “Non sono affatto sorpresa dalla decisione della Consulta - afferma - anzi sinceramente sarei stata stupita di un esito contrario visto che il principio dell’autonomia differenziata è scritto direttamente nella Costituzione. Al di là dei tecnicismi e
dei passaggi parlamentari che serviranno a dare corpo alla legge, si dice chiaramente che l’autonomia, e in particolare l’autonomia differenziata, è uno dei principi inseriti in Costituzione”. Venturini ricorda poi che “Forza Italia è l’unico gruppo in consiglio regionale ad avere la parola ‘autonomia’ nel nome e questo proprio perché noi abbiamo sempre spinto in questa direzione, credia-
mo che avvicinare il centro decisionale ai cittadini porti con sé molti vantaggi e continueremo a lavorare per arrivare a questo traguardo. E’ stata Forza Italia a presentare la legge che ha permesso lo svolgimento del referendum del 2017 nel quale i Veneti hanno fatto capire chiaramente la loro volontà: ora che anche la questione referendum si è risolta, il percorso può proseguire”.
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Luca Zaia Vanessa Camani
Elisa Venturini
Antonio De Poli
Il caso. Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna chiedono di entrare nella gestione di impianti e reti di distribuzione
Autonomia energetica, partita a scacchi: quattro Regioni in pressing sul Ministero
S i preannuncia come una partita a scacchi quella che Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna si apprestano a giocare con il Governo per la gestione degli impianti idroelettrici e delle reti di distribuzione dell’energia.
Rete e impianti, infatti, sono di proprietà statale e oggi vengono gestiti da Enel; nel 2029 e nel 2030 si sarebbero dovute tenere le gare per rinnovare o assegnare ad altro soggetto le concessioni. Il condizionale è d’obbligo poiché nell’ultima Legge Finanziaria è stata inserita una norma che prevede la proroga ventennale, quindi senza bisogno di gare, alla stessa Enel.
Il Presidente di AGSM – AIM, Federico Testa, ha fatto, però, suonare la sveglia. La multiutility di riferimento dei territori di Vicenza e Verona sta redigendo, infatti, un piano industriale che le consenta di partecipare alle gare e ha chiesto alla politica, in modo trasversale, di “pressare” il Go-
verno e il Ministero competente affinché faccia marcia indietro rispetto alla proroga ipotizzata in finanziaria.
I benefici per il territorio nel caso in cui le concessioni rimanessero in loco sarebbero evidenti: da una concreta sforbiciata delle bollette per famiglie e aziende sino a investimenti importanti per l’ammodernamento degli impianti e dividendi utili per gli Enti di riferimento.
In una fase di crisi economica come è quella che anche il Veneto sta vivendo e con l’aumento esponenziale dei costi energetici che tanti problemi sta causando a cittadini e sistema produttivo, questa “autonomia” sarebbe una significativa boccata d’ossigeno.
L’appello del presidente Testa, peraltro, non è caduto nel vuoto: le quattro regioni, pur in modo diverso, si sono immediatamente attivate e anche dal punto di vista industriale altre aziende, tra le quali AscoPiave, hanno dichiarato la propria volontà ad essere
della partita.
Non si è ancora espressa apertamente Hera, il colosso Emiliano che vende l’energia anche a Padova, ma le parole di alcuni esponenti di quella regione e del Sindaco di Padova, Sergio Giordani, lasciano immaginare che, al netto delle prese di posizione pubbliche, l’interesse ci sia e i manager siano alacremente al lavoro.
Ora la palla passa al Ministero che ha una manciata di mesi per redigere una sorta di “regolamento – disciplinare” che giustifichi la scelta del Governo di procedere alla proroga ventennale a Enel. Il documento, nel quale dovranno trovare spazio per esempio quali impegni assume il player indicato per il territorio e nella politica dei prezzi, sarà poi portato in Conferenza Stato – Regioni.
Sarà quella la sede ella quale i Presidenti di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia dovranno farsi valere e
avranno la possibilità di presentare i progetti alternativi redatti dalle proprie aziende locali in modo da convincere il Governo a fare marcia indietro e a indire le gare.
Quali sono gli scenari, dunque, che si potrebbero avverare?
Il primo, quello che tutti si augurano sia il più remoto, è che la trattativa in sede di Conferenza Stato – Regioni fallisca e si proceda alla proroga ventennale a Enel.
Il secondo è che si proceda a una proroga parziale: nelle regioni, come appunto il Veneto, nel quale esistono soggetti interessati a partecipare al bando per la gestione, si vada a gara, mentre nelle altre si affidi a Enel. Il terzo è che su tutto il territorio nazionale si proceda all’assegnazione attraverso specifiche gare territoriali alle quale, ovviamente, parteciperà anche Enel. (r. v.)
Il tempo scorre e, con ogni probabilità, entro l’estate, forse addirittura prima, sapremo come
andrà a finire la battaglia per l’autonomia energetica. Ora tocca alla politica e alle imprese portare i giusti argomenti all’attenzione del Governo. Ne andrebbe del benessere di intere regioni, di milioni di famiglie e, purtroppo in molti in casi, della sopravvivenza stessa di una moltitudine di piccole e medie imprese.
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World Health Forum Veneto 2025: a Padova
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n elemento chiave dell’edizione 2025 sarà la collaborazione con il lienza (PNRR), che vede l’Università di Padova tra i centri di riferimento
rapia con RNA, nei virus oncolitici e nelle biotecnologie applicate alla
L ’edizione 2025 sarà organizzata sotto la regia della Regione Veneto, in collaborazione con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il VIMM, Venice Promex, la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto Innovazione. La gestione sarà affidata a una Cabina di Regia composta dai principali enti promotori, supportata da un Comitato Scientifico internazionale presieduto dal Prof. Giorgio Palù.
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La volontà di consolidare l’esperienza del 2024 emerge anche dalla creazione di un protocollo specifico per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni coinvolte.
“Uniamo le forze per mettere ancora una volta Padova al centro del mondo dell’innovazione in sanità”, ha affermato Zaia, ribadendo l’impegno della Regione nel fare del World Health Forum un appuntamento imprescindibile per la comunità scientifica internazionale.
venti, dibattiti e presentazioni di alto livello, il World Health Forum Veneto 2025 si preannuncia come un’occasione imperdibile per tutti coloro che operano nel settore della sanità e della ricerca. L’evento si conferma come un laboratorio di idee, una piattaforma di networking e un catalizzatore per l’innovazione.
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L’appuntamento è quindi fissato per il 13-15 marzo 2025 a Padova, per una nuova edizione che punta a superare i già straordinari risultati raggiunti nel 2024 e a rafforzare il ruolo del Veneto come polo d’eccellenza nel panorama della salute globale.
13-15 Marzo 2025
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Le sentenze. Anche un gesto repentino può essere violenza sessuale
Tutti i rischi penali del “bacio rubato”, il rispetto deve venire prima di tutto
Nella celebre commedia-tragedia di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”, sostituendosi all’impacciato Cristiano, il protagonista rivolge a Rossana le celebri parole: “Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole T’amo”; ma se è “un bacio rubato”si rischia una condanna penale per violenza sessuale, reato che non riguarda solo l’atto sessuale cosiddetto completo. Invero l’art.609 bis del codice penale stabilisce: “Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni”, con la precisazione “Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.
Per quanto riguarda il bacio nelle sentenze della Cassazione vi è una specificazione delle tipologie e modalità di baci, operandosi, innanzitutto, una netta distinzione tra baci sulla bocca e sulle guance o sul collo. Per quanto riguarda la prima categoria la Suprema Corte ha più volte affermato che “non soltanto il bacio profondo, o alla francese, col contatto delle lingue, ma anche il bacio limitato al semplice contatto delle labbra, configura un atto sessuale idoneo a invadere la sfera intima del soggetto passivo. Quanto alla asserita natura repentina del gesto, la sua presenza, anziché escludere il fatto, lo conferma; la giurisprudenza della Corte è granitica nell’affer-
mare che “è sufficiente che l’azione si compia in modo insidiosamente rapido, tanto da superare la volontà contraria del soggetto passivo” (così testualmente Cassazione penale 6/7/2023 n.33607).
In merito al bacio sulla guancia o sul collo la Cassazione opera una distinzione: “In tema di reati sessuali, il bacio sulla guancia, in quanto non direttamente indirizzato a zone chiaramente definibili come erogene, configura violenza sessuale, nella forma consumata e non tentata, allorquando, in base a una valutazione complessiva della condotta che tenga conto del contesto ambientale e sociale in cui l’azione è stata realizzata, del rapporto intercorrente tra i soggetti coinvolti e di ogni atto fattuale qualificante, possa ritenersi che abbia inciso sulla libertà sessuale della vittima” (così: Cassazione penale 2/12/2020 n.6158).
Ad esempio un bacio, anche se repentino sulle due guance a’ mo di saluto, senza intenti sessuali non si ritiene integri reato. Un bacio sulla bocca tra due uomini può esulare dall’ambito sessuale, peraltro varie sentenze l’hanno considerato elemento di prova dell’appartenenza alle consorterie mafiose tradizionali.
I Giudici di merito sono orientati “nell’allargare” le zone del corpo che possono essere oggetto di violenza sessuale. Ad esempio il
Tribunale di Trieste con sentenza 17/6/2024 ha affermato: “In tema di violenza sessuale, anche a voler valutare se il collo rappresenti di per sé zona chiaramente esogena- tenuto conto dei rapporti pressoché nulli esistenti con la vittima nonché di come quest’ultima abbia percepito e vissuto il gesto, che ha affermato chiaramente di non averlo assolutamente gradito, di essere rimasta incredula e sbigottita per quell’inaspettata incidenza sulla sua libertà sessuale- un bacio sul collo costituisce un abuso sessuale vero e proprio consumato”. Anche un atteggiamento gentile e galante poco prima del bacio non esenta da responsabilità penale; ad esempio la Corte di Cassazione con sentenza 2/12/2020 n.6158 ha ritenuto che configuri il reato di violenza sessuale un bacio non gradito, preceduto da una serie di complimenti e apprezzamenti sulla bellezza della “vittima”.
Segnalo infine una sentenza della Cassazione (n.33955 del 9/6/2022) particolarmente rigorosa che mi suscita qualche perplessità, secondo cui: “Prendere per mano la vittima e chiederle un bacio, esula dal mero corteggiamento, risultando idoneo a invadere la sfera intima, in quanto connotato da finalità libidinose, il che esclude di qualificare i fatti come semplici molestie”: quindi in questo caso verrebbe commesso il reato di tentativo di violenza sessuale.
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Stellantis è stato protagonista con 53 modelli esposti, tra cui spiccano la nuova DS N°8, la Fiat Grande Panda e l’Alfa Romeo Junior Q4
Dal 10 al 19 gennaio 2025, il Brussels Expo ha accolto la 101ª edizione del Salone dell’Auto di Bruxelles, uno degli appuntamenti più importanti per l’industria automobilistica europea. Dopo la cancellazione del Salone di Ginevra, l’evento belga ha acquisito ulteriore centralità, diventando una vetrina privilegiata per le novità del settore e le innovazioni tecnologiche. Tra i protagonisti della manifestazione, il gruppo Stellantis ha brillato con ben 53 modelli presentati sotto i suoi numerosi marchi: Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel, Peugeot e Leapmotor. Quest’ultimo ha debuttato in Europa, mostrando la city car elettrica T03 e il SUV elettrico C10, che offrono rispettivamente autonomie di 255 e 420 km.
Abarth: performance elettrica con la 600e Scorpionissima Abarth ha presentato la 600e Scorpionissima Limited Edition, la vettura più potente mai realizzata dal marchio, con un motore
Le novità e i brand protagonisti al Salone dell’Auto di Bruxelles 2025
elettrico da 280 CV capace di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 5,85 secondi e un’autonomia fino a 334 km nel ciclo combinato WLTP. Accanto a questa, è stata esposta l’Abarth 500e, una city car sportiva con motore da 155 CV e batteria da 42 kWh.
Alfa Romeo: debutto della serie speciale
Intensa e della Junior Q4
Alfa Romeo ha svelato in anteprima mondiale la serie speciale Intensa, disponibile su tutta la gamma, che esalta l’identità del marchio con dettagli esclusivi e tecnologie avanzate. Ha inoltre presentato la Junior Q4 nella versione ibrida, simbolo della sportività urbana del brand. Tra le vetture esposte spicca anche la 33 Stradale, capolavoro di design e ingegneria che unisce tradizione e innovazione.
Citroën: innovazione e comfort con la nuova C3
Citroën ha introdotto la nuova C3, disponibile anche in versione elettrica, progettata per offrire comfort e accessibilità. Il SUV compatto C3 Aircross, capace di ospitare fino a sette persone, e la nuova C4 con soluzioni avanzate arricchiscono l’offerta del marchio. Il concept C5 Aircross, invece, anticipa il futuro SUV di segmento C, mentre “The Holidays” propone un veicolo per il tempo libero con fino a quattro posti letto e angolo cucina.
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DS N°8 in anteprima mondiale
DS Automobiles ha presentato in anteprima mondiale la DS N°8, un SUV coupé 100% elettrico ispirato al concept DS Aero Sport Lounge. Con un’autonomia dichiarata di 750 km, una potenza massima di 350 CV e trazione integrale, la DS N°8 rappresenta il nuovo vertice del lusso elettrico del marchio francese. Il lancio in Europa è previsto per l’estate 2025.
Fiat: la 600 Ibrida e ritorno della Grande Panda
Fiat ha rispolverato un nome storico con la Grande Panda, disponibile in versione ibrida o elettrica. Questa compatta di meno di 4 metri offre 5 posti e un abitacolo spazioso. La Topolino, microcar elettrica con 75 km di autonomia, e la 600 Ibrida, con motore turbo benzina a 3 cilindri e sistema ibrido a 48V, completano l’offerta per la mobilità urbana. Inoltre, è stata esposta la 500e Giorgio Armani Collector’s Edition, simbolo del Made in Italy.
Jeep: evoluzione elettrica con l’Avenger e il Wrangler 4xe
Jeep ha presentato tre varianti dell’Avenger: Summit Full Electric, e-Hybrid e l’anteprima belga dell’Avenger 4xe The North Face Edition, pensata per gli amanti dell’avventura. Tra le edizioni speciali spiccano The North Star di Renegade e Compass, oltre alla Wrangler 4xe nella versione ibrida plug-in Rubicon.
Kia: la EV3 tra le finaliste di Car of The Year 2025 Kia ha mostrato la EV3, una city car elettrica progettata per la praticità e dotata di tecnologie avanzate che la rendono ideale per gli spostamenti urbani. Questo modello si distingue per il design compatto e le soluzioni innovative. La Kia EV3 è stata anche selezionata tra le finaliste per il prestigioso premio Car of The Year 2025, un riconoscimento che ha contribuito a consolidare la sua visibilità durante il Salone. A vincere il titolo è stata la Renault 5 E-Tech, ma l’EV3 ha dimostrato di essere una forte concorrente nella categoria.
Hyundai: innovazione con la Inster e il lussuoso Ioniq 9 Hyundai ha portato a Bruxelles due modelli di grande interesse: la Inster e l’Ioniq 9. La Hyundai Inster è una city car elettrica compatta, lunga solo 3,82 metri, pensata per gli spostamenti urbani. Disponibile con due opzioni di potenza (97 CV e 115 CV) e batterie da 42 kWh o 49 kWh, è in grado di garantire un’autonomia fino a 350 km. Il design è moderno e agile, ideale per affrontare il traffico cittadino con efficienza.
Maxda: MX-30 R-EV e la sicurezza è garantita
La Mazda MX-30 R-EV è un SUV ibrido plug-in che combina un motore elettrico con un motore rotativo Wankel, offrendo una potenza totale di 170 CV e una coppia di 260 Nm. Presenta un design distintivo e una lunghezza di 439 cm, con spazio per cinque passeggeri e un bagagliaio che varia da 350 a 1.155 dm³. E’ dotata di tecnologie avanzate come il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco, il mantenimento della corsia e un impianto audio Bose con 12 altoparlanti. La sicurezza è garantita da sistemi come i-Activsense, che aiutano a prevenire incidenti.
Opel: nuove proposte elettrificate e restyling
Opel ha presentato la nuova Mokka, caratterizzata da un design “Bold and Pure” e tecnologie avanzate come l’infotainment con riconoscimento vocale. Saranno esposte anche la Grandland con illuminazione intelligente Lux HD, la nuova Frontera, la Corsa Hybrid a 48V, l’Astra Sports Tourer e il Vivaro Electric, ampliando l’offerta elettrificata del marchio.
Peugeot: gamma elettrica completa
Peugeot ha presentato la gamma elettrica più ampia tra i costruttori generalisti europei, con modelli come la E-208, E-2008 SUV, E-308 SW, E-3008 SUV di nuova generazione, E-5008 SUV a 7 posti e la E-408. Inoltre, ha introdotto innovazioni tecnologiche con l’integrazione dell’intelligenza artificiale a bordo.
Skoda: aggiornamenti per lo Enyaq
biettivo di rafforzare la posizione del modello nel mercato dei veicoli elettrici.
Toyota Urban Cruiser, nuovo SUV elettrico Toyota, che ha il suo quartier generale europeo proprio a Bruxelles, ha presentato il nuovo Urban Cruiser, un SUV compatto elettrico dalle dimensioni equilibrate: 4,285 mm di lunghezza, 1,800 mm di larghezza e 1,640 mm di altezza, con un passo di 2,700 mm che assicura un abitacolo spazioso e versatile. Il design è caratterizzato dal distintivo frontale “Hammerhead”, mentre la trazione integrale e sistemi come il Downhill Assist Control garantiscono prestazioni sicure anche su terreni difficili. Gli interni moderni includono tecnologie avanzate per la sicurezza e la connettività, rendendo l’Urban Cruiser una proposta interessante per la mobilità elettrica.
Le novità degli altri marchi
Presenti anche marchi come Alpine, Aston Martin, Audi, BMW, Bentley, Bugatti, BYD, Corvette, Cupra, Dacia, Ferrari, Ford, Honda, Hyundai, Kia, Lamborghini, Lexus, Mercedes, MG, Mini, Porsche, Renault, Skoda, Tesla, Toyota, Volkswagen e Volvo hanno animato il Salone con novità tecnologiche e modelli di punta.
Alpine ha presentato l’A290, una compatta elettrica sportiva, mentre Audi ha portato una serie di veicoli elettrici caratterizzati dal numero 6, tra cui una berlina, una station wagon e un SUV coupé. Tra le anteprime più attese, l’Audi RS6 Avant Performance. Sotto i riflettori si distingue anche un modello cinese: la BYD Atto 2, prevista sul mercato nei primi mesi del 2025 e prodotta direttamente in Europa, presso lo stabilimento in Ungheria. Bruxelles
L’Ioniq 9, invece, rappresenta il culmine della gamma Hyundai: un SUV di lusso lungo oltre 5 metri, progettato per ospitare fino a sette passeggeri. Con una batteria da 110,3 kWh, promette un’autonomia massima di 620 km nella versione meno potente. Questo modello è dotato di tecnologie all’avanguardia, offrendo comfort e innovazione per i clienti più esigenti.
Lancia: nuova Ypsilon
Lancia ha portato la nuova Ypsilon, disponibile sia in versione 100% elettrica con motore da 156 CV e batteria da 51 kWh, sia con un powertrain ibrido da 1,2 litri e 100 CV. La Ypsilon Rally4 HF segna invece il ritorno del marchio nel mondo dei rally, con una potenza di 212 CV.
Skoda ha presentato un restyling del suo SUV elettrico Enyaq, che si distingue per aggiornamenti estetici e tecnologici. Sebbene i dettagli specifici non siano stati rivelati, si attende un miglioramento dell’efficienza energetica e dell’esperienza di guida complessiva, con l’o-
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Veneto in prima linea contro la violenza: ticket sanitario abolito per le vittime
Dzione dal pagamento del ticket sanitario per le vittime di violenza.
La misura è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, dopo essere stata introdotta nei lavori di approvazione della legge di bilancio. L’articolo 21 della L.R. 33/2024, collegato alla Legge di stabilità 2025, ha previsto importanti tutele per le vittime di violenza residenti in Veneto che necessitano di cure presso le strutture sanitarie regionali. Le prestazioni sanitarie successive alle dimissioni dal Pronto Soccorso, comprese quelle psicologiche e di specialistica ambulatoriale collegate agli eventi di violenza subiti, saranno completamente esenti dal pagamento del ticket sanitario.
“Questa decisione rappresenta un atto di civiltà – ha dichiarato l’Assessore Lanzarin – ed è un modo concreto per sostenere chi ha vissuto situazioni di violenza, garantendo loro non solo la cura delle ferite fisiche, ma anche un supporto psicologico e sanitario necessario al percorso di recupero. L’esenzione dal ticket riguarda l’intero iter terapeutico che segue la dimissione dal Pronto Soccorso. Le donne vittime di violenza devono sentire la vicinanza delle istituzioni, e questa misura mira proprio a costruire un rapporto di fiducia e aiuto concreto”.
L’Assessore ha inoltre sottolineato l’importanza della prevenzione e della consapevolezza nella lotta contro la violenza: “Riconoscere i segnali di violenza per intervenire tempestivamente è fondamentale. Questo obiettivo si può raggiungere solo attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo di tutti gli attori istituzionali e della società
In Veneto sanità ed inclusione per un turismo accessibile
La Giunta regionale del Veneto ha approvato un nuovo progetto di turismo sociale inclusivo su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin. L’obiettivo è rendere le località turistiche sempre più accessibili a persone con disabilità o fragilità, promuovendo un cambiamento culturale che renda il Veneto un modello di inclusività. “Il Veneto – sottolinea l’Assessore Lanzarin – è tra le prime regioni turistiche d’Europa, con 72 milioni di presenze all’anno. In Europa si stimano 101 milioni di persone con disabilità che potrebbero scegliere il Veneto per le loro vacanze, a patto di trovare un’offerta accessibile e servizi adeguati. Abbiamo definito una serie di obiettivi chiave, anche in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, coinvolgendo le diverse Ullss in base alle peculiarità territoriali”. Il progetto si propone di migliorare l’accessibilità e la sicurezza dell’offerta turistica, sensibilizzare istituti scolastici e universitari sul turismo inclusivo, valorizzare realtà accessibili e creare opportunità lavorative per persone con disabilità, promuovendo la loro autonomia abitativa. Inoltre, verranno potenziate le attività ludico-sportive, favorendo esperienze di integrazione e socializzazione.
civile. È essenziale non ignorare alcun segnale di prevaricazione e intervenire quando il rispetto della persona viene meno. Collaborare con gli enti locali e le operatrici impegnate nel contrasto alla violenza è la chiave per un’azione efficace”.
Oltre alla tutela sanitaria, la Regione Veneto sta lavorando su altri fronti per garantire alle vittime di violenza un reale percorso di recupero e reinserimento nella società. “Queste donne – prosegue Lanzarin –hanno bisogno di intraprendere un percorso di recupero senza ostacoli economici. Per questo abbiamo eliminato l’onere del ticket, affinché possano accedere a tutte le cure necessarie. Ma non ci fermiamo qui: è cruciale lavorare anche per garantire loro indipendenza economica e abitativa. Stiamo collaborando con Veneto Lavoro, con le categorie economiche e con il settore dell’edilizia residenziale per fornire opportunità concrete di autonomia”.
Questa esenzione è un passo importante inserito all’interno della legge finanziaria regionale approvata a fine 2024. L’Assessore Lanzarin ha annunciato questa misura nel nostro programma radiofonico “Buongiorno Veneto” di radio Veneto24, spiegando agli ascoltatori l’importanza di questa iniziativa e il suo impatto sulle vite delle donne che affrontano situazioni di violenza.
La Regione Veneto conferma così il suo impegno nel sostegno alle vittime, non solo attraverso il sistema sanitario, ma anche attraverso politiche di inclusione e autonomia, per permettere un ritorno alla normalità e alla dignità.
Redazione salute
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Le AULSS venete avranno un ruolo chiave nell’implementazione del progetto. I diversi territori saranno suddivisi per tipologia turistica: montano, lacustre, termale, balneare e culturale. Le AULSS 1 Dolomiti e 2 Marca Trevigiana si concentreranno sul turismo montano e sportivo, mentre le AULSS 3 Serenissima, 4 Veneto Orientale e 5 Polesana sul turismo balneare e culturale. La AULSS 6 Euganea valorizzerà il turismo termale e collinare, la 7 Pedemontana si occuperà di turismo montano e storico, la 8 Berica di città d’arte e turismo sportivo e la 9 Scaligera del turismo lacustre, montano e culturale.
Il progetto biennale prevede interventi concreti per migliorare l’accessibilità, come strutture adeguate, attrezzature specifiche, mappe tattili e video-guide in lingua dei segni. Saranno inoltre attivati tirocini lavorativi per persone con disabilità nei principali poli turistici, favorendo la loro inclusione nel mondo del lavoro attraverso il coinvolgimento dei Servizi di Inserimento Lavorativo (SIL) delle AULSS.
Grazie a queste iniziative, il Veneto punta a rafforzare la propria vocazione turistica garantendo esperienze inclusive e accessibili per tutti.
Ospedale. Assenza di incisioni chirurgiche, tempi di recupero ridotti e minori disagi post-procedurali
All’Ospedale di Rovigo arriva la crioablazione, innovativa tecnica per i noduli mammari
La Radiologia Senologica e Screening dell’Ospedale di Rovigo ha introdotto un’innovativa tecnica per il trattamento dei noduli mammari: la crioablazione. Già utilizzata in altre specialità mediche, questa procedura è ora disponibile per le donne che necessitano di un approccio non invasivo ed efficace nella gestione dei noduli mammari benigni.
“La crioablazione è un trattamento minimamente invasivo che sfrutta il freddo estremo per distruggere i tessuti anomali, grazie all’introduzione di azoto liquido sotto guida ecografica – spiega la Dr.ssa Silvia Teggi, Responsabile della UOS Senologia, Radiologia di Rovigo. – Nel caso specifico dei noduli mammari, si utilizza una sonda sottile inserita attraverso la pelle, direttamente nel nodulo. Una volta posizionata, la sonda genera una sfera di ghiaccio che avvolge il nodulo, abbassando la temperatura fino a -196°C in circa 15 minuti. Il freddo intenso provoca la distruzione cellulare, permettendo un graduale riassorbimento del nodulo da parte dell’organismo”.
I vantaggi di questa tecnica sono molteplici: l’assenza di incisioni chirurgiche, tempi di recupero ridotti e minori disagi post-procedurali. “Con l’introduzione della crioablazione nel nostro centro, possiamo offrire alle pazienti una soluzione sicura, efficace e poco invasiva –prosegue la Dr.ssa Teggi. – Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita delle donne, garantendo trattamenti all’avanguardia che consentano un rapido ritorno alle normali attività quotidiane”. L’adozione della crioablazione rappresenta un importante passo avanti per la senologia interventistica dell’Ospedale di Rovigo, ponendo il centro tra le strutture sanitarie più avanzate in questo ambito.
Il Direttore Generale dell’ULSS 5 Polesana, Pietro Girardi, ha elogiato l’impegno dell’equipe medica: “L’introduzione di questa metodica non solo garantisce benefici clinici evidenti, ma riduce anche l’impatto
psicologico sulle pazienti. Rappresenta una nuova cura non solo per la patologia, ma anche per il benessere emotivo delle donne che ne usufruiscono”.
La crioablazione, dunque, si configura come una soluzione efficace
per il trattamento dei noduli mammari benigni, con un approccio moderno che coniuga innovazione tecnologica e attenzione alla salute femminile.
CIASS, la Carta Servizi si rinnova: novità per un’assistenza sempre più completa
È stata recentemente aggiornata la Carta Servizi CIASS, con importanti novità pensate per migliorare l’assistenza socio-sanitaria offerta agli anziani non autosufficienti. Il nuovo documento, aggiornato a fine 2024 e curato dai coordinatori e dalle assistenti sociali del Consorzio Isola Ariano Servizi Sociali, descrive in modo chiaro e trasparente l’ampia gamma di servizi offerti nelle strutture di Villa Agopian (Corbola), Madonna del Vaiolo (Taglio di Po) e Ing. Arturo Pedrelli (Ariano nel Polesine), tutte impegnate a garantire un’assistenza di alta qualità agli ospiti. Tra le principali innovazioni introdotte, spicca l’attivazione del servizio infermieristico H24 a Taglio di Po. Fino ad ora attivo solo a Corbola, il servizio è stato esteso a questa seconda struttura, ampliando così la possibilità di accoglienza per profili specifici di non autosufficienza. Questo consente una risposta più immediata e mirata ai bisogni emergenti nel territorio. Ad Ariano nel Polesine, invece, il servizio rimarrà attivo solo durante il giorno, con reperibilità notturna. Un altro importante aggiornamento riguarda il tema delicato del “fine vita”. La Carta dei Servizi ora dedica uno spazio specifico alla gestione
del percorso di accompagnamento dei residenti e dei loro familiari in questo delicato processo. Rispetto della legge n. 219 del 2017 e della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE in materia di salute, l’equipe sociosanitaria mette in campo competenze professionali e relazionali per garantire un supporto adeguato e rispettoso dei desideri dei singoli ospiti. Infine, una delle modifiche più significative è l’introduzione di una retta onnicomprensiva che, a partire dal 2025, comprenderà tutti i servizi extra solitamente separati nella fatturazione. Questi includono podologo, lavanderia, parrucchiera e trasporto per visite programmate. Questa nuova formula consente alle famiglie di avere una visione chiara e completa delle spese mensili, semplificando la gestione economica e aumentando la trasparenza.
Il direttore Daniele Panella commenta: “La Carta dei Servizi è uno strumento fondamentale per l’ente, poiché stabilisce impegni precisi nei confronti degli utenti e illustra gli standard di qualità. La nostra attenzione a questo documento è una dimostrazione del rispetto che nutriamo nei confronti degli ospiti e delle loro famiglie. Ogni famiglia dovrebbe
conoscerla per comprendere appieno il valore e la convenienza dell’assistenza offerta”.
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Anna Bergantin
Anna Bergantin
Sanità. A Rovigo, la Prostate Cancer Unit è un’eccellenza nella cura del tumore prostatico, premiata con il Bollino Azzurro
La Prostate Cancer Unit di Rovigo, un modello di eccellenza nella cura del tumore alla prostata
Ospedale di Rovigo ospita da circa dieci anni la “Prostate Cancer Unit”, un modello all’avanguardia nella cura dei pazienti affetti da neoplasia prostatica. Questa Unità, che si distingue per l’approccio multidisciplinare, integra diverse competenze professionali per seguire il paziente lungo l’intero percorso diagnostico e terapeutico, dalla diagnosi iniziale al follow-up, in conformità con protocolli e linee guida nazionali e internazionali.
L’Azienda Ulss 5 Polesana si configura come un punto di riferimento nell’ambito dei percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari per il tumore della prostata. Il fulcro di questa eccellenza è rappresentato dal “Core Team” della Prostate Cancer Unit, che include specialisti provenienti da diverse Unità Operative: Radioterapia Oncologica, Oncologia Medica, Urologia, Oncogenetica, Medicina Nucleare, Radiologia, Anatomia Patologica, Cure Palliative e Psicologia Clinica. A queste si aggiunge il supporto della Medicina Fisica e Riabilitativa, creando un gruppo coeso e altamente qualificato.
“Il team multidisciplinare della Prostate Cancer Unit si riunisce periodicamente per discutere i casi clinici – spiega il Dr. Giovanni Pavanato, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia Oncologica. – Durante questi incontri, vengono analizzate le opzioni terapeutiche e osservazionali, con il coinvolgimento attivo del paziente e/o del caregiver nella scelta del trattamento più appropriato. Al termine delle riunioni, i professionisti elaborano un referto dettagliato che viene inserito nella cartella clinica del paziente”.
Nel corso del 2024 il team ha tenuto 37 incontri multidisciplinari, con una media di tre riunioni al mese, affrontando complessivamente 324 casi. Questi includevano sia nuove diagnosi sia rivalutazioni di casi già seguiti, evidenziando l’impegno costante nella gestione personalizzata dei pazienti.
Il valore di questa organizzazione è stato riconosciuto anche a livello nazionale. Fondazione Onda ETS ha assegnato il prestigioso Bollino Azzurro sia all’Ospedale di Rovigo che a quello di Adria. Questo riconoscimento certifica l’eccellenza degli ospedali in ambito uro-andrologico, premian-
do l’offerta di servizi clinicoassistenziali dedicati al tumore della prostata, alla gestione delle complicanze funzionali post-chirurgiche e all’attenzione riservata all’accoglienza e al benessere dei pazienti.
Grazie a queste caratteristiche, la Prostate Cancer Unit di Rovigo si conferma un modello virtuoso di assistenza sanitaria, capace di coniugare competenze specialistiche, innovazione e centralità del paziente.
Anna Bergantin
Rovigo e Adria: Bollino Azzurro per gli ospedali polesani
Gli ospedali di Rovigo e Adria hanno ottenuto il Bollino Azzurro, il riconoscimento assegnato dalla Fondazione Onda ETS nell’ambito della seconda edizione dell’iniziativa dedicata ai centri specializzati in prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie uroandrologiche. Il premio valorizza le strutture che, partendo dal network degli ospedali con il Bollino Rosa, si distinguono per un approccio multidisciplinare, con particolare attenzione al tumore della prostata e alle complicanze post-chirurgiche.
L’assegnazione del Bollino Azzurro avviene sulla base di diversi criteri, tra cui la presenza di servizi per la salute sessuale e riproduttiva maschile, percorsi diagnostico-terapeutici specifici, reparti dedicati alla cura del tumore prostatico e alla gestione delle sue complicanze. L’obiettivo è migliorare l’accessibilità ai servizi, potenziare l’offerta terapeutica e diagnostica, aumentare la qualità della vita dei pazienti e promuovere un’informazione più consapevole tra la popolazione maschile. Grande soddisfazione per il riconoscimen-
to è stata espressa dal Direttore Generale dell’Aulss 5 Polesana, Pietro Girardi: “Ringrazio il Direttore del Dipartimento Chirurgico, Dr. Maurizio De Luca, il Direttore della UOC di Urologia di Rovigo, Dr. Dionisio Schiavone, e il Direttore della UOC di Urologia di Adria, Dr. Mario Pizzarella, oltre a tutto il personale delle loro equipe. Questo risultato testimonia la qualità e l’impegno dei nostri professionisti nel garantire servizi di alto livello ai pazienti”. Anna Bergantin
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