Abolito in tutto il Veneto il ticket sanitario per le vittime di violenza: “E’ un atto di civiltà”
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Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Stavolta parliamo un po’ di noi perché dal prossimo mese “La Piazza” introdurrà anche su questa edizione una nuova sezione legata all’attualità locale. Si tratta di un approfondimento tematico che abbiamo chiamato “Dentro la Notizia” e che troverete nella prima parte del giornale. Ogni mese sceglieremo un argomento specifico e lo declineremo in chiave “local”, come è nel nostro Dna, attraverso la voce di chi vive, lavora e amministra sul territorio, con i pareri e le testimonianze di coloro che quotidianamente si trovano a confrontarsi con determinate realtà o possono esprimere un’opinione in merito, fornire una chiave di lettura, indicare una possibile direzione. Accanto alle notizie del vostro territorio ci sarà pertanto un nuovo spazio di analisi e di riflessione. L’intento è quello, per l’appunto, di andare “dentro la notizia”, di focalizzare l’obiettivo su un particolare aspetto che investe nella quotidianità i nostri territori. Questo lo faremo per tutte le 23 edizioni locali in cui è strutturato il nostro mensile: cinque città capoluogo venete e altri 18 territori nel cuore della nostra regione, raggiunti con oltre 500 mila copie distribuite gratuitamente ogni mese, come facciamo ininterrottamente da oltre trent’anni. Ma non finisce qui, perché “Dentro la Notizia” sarà presente anche con una sezione dedicata sul nostro sito www.lapiazzaweb.it e troverà uno spazio su Veneto24, la prima e unica radio di informazione del Veneto.
Dopo il no della Corte
Costituzionale Zaia apre al dialogo ma le opposizioni non vedono possibilità future
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Autonomia energetica, il pressing sul Ministero di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna
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TENSIONI POLITICHE:
MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE IN CERCA
DI UNA VIA D’USCITA
Il congresso PD non ha risolto le divisioni interne. Maggioranza in fibrillazione con un’altro assessore prossimo ad essere cambiato
Servizio alle pagg. 6 e 11
Salone dell’Auto 2025, a Bruxelles sfilano tutte le novità dei principali brand
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DIBATTITO ACCESO SULL’AUTORIZZAZIONE DELL’IMPIANTO DI BIOMETANO
Il via libera della Regione al sito di Sarzano fa discutere la politica locale e i citttadini divisi tra favorevoli e contrari
a pag. 8
IL SEGRETARIO STEFANI: LA LEGA IN VENETO CONTINUERÀ A ESSERE PROTAGONISTA
Il vice segretario federale: “Sull’autonomia avanti tutta”
Servizio a pag. 19 segue a pag. 5
AUn Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia
Governatore Regione Veneto
bbiamo fortemente voluto le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 e, nel 2028, le Olimpiadi Giovanili, che riporteranno il mondo sulle nostre Dolomiti. Due eventi straordinari, frutto di un lavoro iniziato anni fa con la candidatura sostenuta dalla Regione Veneto, perché sapevamo che questa era un’occasione irripetibile per il nostro territorio.
Servizio a pag. 5
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Rovigo si veste di rosa per il Giro d’Italia
Dopo otto decenni di attesa, il Giro d’Italia torna a Rovigo, che quest’anno avrà l’onore di ospitare la partenza della tredicesima tappa. Sarà una giornata speciale per la città e per tutta la provincia, che si preparano a trasformarsi in un grande palcoscenico per accogliere una delle competizioni sportive più amate.
Il 23 maggio, Corso del Popolo sarà il cuore pulsante dell’evento. Tuttavia, i festeggiamenti inizieranno già il giorno prima, giovedì 22 maggio, con l’allestimento dei gazebo commerciali e istituzionali in piazza Vittorio Emanuele II e lungo Corso del Popolo. Gli organizzatori stanno lavorando senza sosta per garantire un’esperienza indimenticabile a cittadini e visitatori, con un programma ricco di iniziative pensate per coinvolgere tutte le fasce d’età.
“Siamo molto orgogliosi e felici - ha spiegato l’assessore allo Sport Andrea Bimbatti -. Questo evento rappresenta un’occasione unica per promuovere il nostro territorio e vogliamo coinvolgere tutti: dai commercianti agli studenti, dalle associazioni sportive alle famiglie”. La volontà di includere le scuole è uno dei punti centrali dell’iniziativa: “Abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici di favorire la partecipazione degli studenti - ha aggiunto il vicesindaco -, perché sarà una festa emozionante e un momento formativo unico”.
La mattina del 23 maggio, il clima di festa raggiungerà il suo apice. I van delle squadre ciclistiche si posizioneranno tra piazzale Di Vittorio e via Sacro Cuore, dove il pubblico potrà osservare da vicino il riscaldamento degli atleti. Sarà un’occasione unica per scoprire il dietro le quinte di una competizione che è un simbolo dello sport italiano e internazionale.
Lo sport come motore per valorizzare il territorio
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Un Veneto protagonista sulle scene olimpiche
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
Non si tratta solo di sport, ma di un volano strategico per il futuro del Veneto. Con oltre 2 milioni di visitatori attesi e una visibilità stimata in oltre 3 miliardi di persone, questi Giochi ci offriranno una ribalta internazionale senza precedenti. E soprattutto, lasceranno un’eredità concreta: infrastrutture potenziate, strade più moderne, impianti all’avanguardia, servizi di mobilità sostenibile. Vogliamo che il Veneto cresca, che diventi sempre più attrattivo e competitivo. Abbiamo scelto questa sfida con coraggio e determinazione, e siamo pronti a vincerla. Le Olimpiadi sono un sogno che si realizza, un traguardo che appartiene a tutti i veneti. Il successo di questi Giochi sarà il nostro successo.
Con “La Piazza” dentro la notizia
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
Una scelta informativa ben precisa, la nostra, nel segno della crossmedialità, vale a dire la possibilità di integrare i mezzi di comunicazione e veicolare le notizie che raccogliamo quotidianamente sul web, via radio e sulla carta. Un traguardo che abbiamo raggiunto ormai un anno e mezzo fa, con l’avvio dell’emittente radio Veneto24, che conta ogni giorno decine di notiziari, approfondimenti e rubriche. Sul nostro sito web trovano ampio spazio le notizie del giorno della nostra regione e quelle raccolte dai nostri territori, approfondite poi nelle 23 edizioni locali cartacee che puntualmente ogni mese arrivano nelle vostre case, gratuitamente. Con “Dentro la Notizia” facciamo un passo ulteriore, nel segno di un’informazione multi piattaforma, che si esprime attraverso i vari media di cui il nostro gruppo editoriale dispone. Tutto questo grazie allo stretto legame con il nostro territorio e i suoi protagonisti, al rapporto più che trentennale che ci lega ai nostri lettori, siano essi su carta o su web, e ai nostri ascoltatori attraverso la radio. Un altro passo avanti per un’informazione realmente vicina a tutti voi che ci seguite.
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Giacomo Capovilla
Rovigo. Caserma Silvestri e tribunale: progetti, polemiche e speranze
Piscopo e Crivellari: visioni opposte su due nodi decisivi per Rovigo
L a città di Rovigo si trova ancora una volta al centro di un dibattito acceso su due luoghi simbolo del suo patrimonio urbano: la caserma Silvestri e il tribunale. Questi due spazi, carichi di storia e significato, sono da anni al centro di progetti e proposte che sembrano non giungere mai a una conclusione definitiva. Le prospettive di riqualificazione e utilizzo di queste strutture continuano a dividere la politica locale, tra visioni ottimistiche e dubbi concreti sulla fattibilità delle soluzioni proposte. Mentre la città guarda con speranza a Roma per sbloccare i necessari finanziamenti e iter burocratici, il confronto tra maggioranza e opposizione si fa sempre più serrato.
Aniello Piscopo, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, non nasconde il suo scetticismoriguardo
alla lentezza con cui vengono affrontate queste problematiche.
“Tribunale ed ex caserma Silvestri fanno parte delle questioni incompiute della città. Si discute da anni e ogni volta sembra avvicinarsi la soluzione per poi tornare nuovamente all’anno zero - sottolinea Piscopo -”. Per quanto riguarda la caserma Silvestri, il consigliere ricorda i numerosi progettipresentati negli anni, ma crede che ora sia giunto il momento di attuare quanto deciso. “Anche se - afferma - sono sempre stato convinto che avrebbe avuto molto più credibilitàrichiedere al Ministero di adeguare gli spazi per un centro addestramento reclute. Un insediamento nella città di 800 giovani avrebbe ridato un contributo economico importante alle attività commerciali”. Sul tribunale, invece, Piscopo si mostra anco-
ra più critico. “La necessità di spazi adeguati è sempre più sentita. Anni addietro esisteva un’ipotesi di sopraelevare di un piano il palazzo di giustizia e di finire i lavori nel palazzo della ex Banca d’Italia. Si sarebbe data ulteriore vitalità all’area e risolto definitivamente tale problema. L’impegno di spesa - conclude - per adeguare gli spazi della vecchia questura al nuovo tribunale sarà fortemente impegnativo”.
Dall’altra parte, Diego Crivellari, consigliere comunale del Partito Democratico, adotta un approccio differente. “Cerchiamo di essere ottimisti e di guardare il bicchiere mezzo pieno - afferma l’esponente dem -”. Crivellari è convinto che la caserma Silvestri e il tribunale possano rappresentare due tasselli fondamentali per ridisegnare Rovigo, restituendole vitalità dopo anni se-
Greenpeace sul caso PFAS: il Polesine non è al sicuro
Secondo un’indagine condotta da Greenpeace Italia, Rovigo rientra tra i comuni del Veneto con le più alte concentrazioni di PFAS nelle acque potabili, distinguendosi per i livelli di PFOS e TFA. Adria compare tra i primi dieci comuni veneti per la presenza di PFOA. Il Polesine si trova al centro di un problema ambientale di portata nazionale, messo in luce dall’indagine indipendente “Acque Senza Veleni” condotta da Greenpeace Italia. I dati emersi dalla campagna, presentata a Roma, mostrano che il 79% dei campioni di acqua potabile analizzati nel nostro Paese è contaminato da PFAS (sostanze poli- e perfluoroalchiliche), con livelli preoccupanti anche a Rovigo e Adria. Greenpeace ha raccolto, tra settembre e ottobre 2024, campioni da 235 città italiane, evidenziando la presenza di molecole pericolose come il PFOA, classifi-
cato come cancerogeno, e il TFA, la sostanza più diffusa al mondo tra quelle appartenenti ai PFAS. A Rovigo, come in altre città del Veneto, i livelli rilevati confermano una contaminazione significativa. Secondo i dati forniti da Greenpeace, Rovigo figura tra i primi dieci comuni del Veneto con le più elevate concentrazioni di PFAS, posizionandosi ai vertici della classifica Veneta per la presenza di PFOS e TFA. Inoltre, per quanto riguarda i PFOA, Adria risulta tra i primi dieci comuni del Veneto, evidenziando un quadro preoccupante per il territorio deltizio. L’indagine di Greenpeace evidenzia una contaminazione capillare, con almeno tre campioni positivi in ogni regione d’Italia (ad eccezione della Valle d’Aosta, dove ne sono stati raccolti solo due).
La situazione è aggravata dall’assenza di controlli sistematici e dall’inadeguatezza del-
gnati dalla presenza di vuoti urbani. “Conosciamo abbastanza da vicino l’iter riguardante la caserma Silvestri - spiega -, ormai avviato diversi anni fa e destinato a concludersi con la destinazione di una serie di importanti uffici”. Sottolinea inoltre l’importanza di dotare il tribunale di spazi nuovi e funzionali. “È evidente come il nostro palazzo di giustizia abbia bisogno di nuovi e funzionali spazi - prosegue -. Tuttavia, indipendentemente dallo stato dell’arte
le normative attuali. Sebbene la direttiva europea 2020/2184 entrerà in vigore nel 2026, gli standard previsti sono considerati insufficienti dalle più recenti evidenze scientifiche, che indicano livelli di sicurezza ben più bassi rispetto a quelli stabiliti dalla normativa. «È inaccettabile che, nonostante prove schiaccianti sui gravi danni alla salute causati dai PFAS, alcuni dei quali riconosciuti come cancerogeni, e la contaminazione diffusa delle acque potabili italiane, il nostro governo continui a ignorare questa emergenza, fallendo nel proteggere adeguatamente la salute pubblica e l’ambiente», afferma Giuseppe Ungherese, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. «Ancora oggi non esiste nel nostro Paese una legge che vieti l’uso e la produzione dei PFAS. Azzerare questa contaminazione è un imperativo non più
vere di tutta la politica esprimersi e muoversi in maniera utile”. L’ex deputato del Pd invita a evitare ulteriori ritardi, auspicando che il capoluogo faccia sentire la propria voce a livello istituzionale. “La nostra città - conclude - non potrà permettersi di attendere troppo a lungo. Rovigo può autorevolmente far sentire la propria voce, anche tramite le sue rappresentanze istituzionali”.
Giacomo Capovilla
rinviabile. Il governo Meloni deve rompere il silenzio su questa crisi: la popolazione ha diritto a bere acqua pulita, libera da veleni e contaminanti».
Da tempo Greenpeace Italia ha lanciato una petizione che chiede al nostro governo di mettere al bando l’uso e la produzione di tutti i PFAS, sostituendoli con alternative più sicure e già disponibili nella quasi totalità dei settori industriali. La petizione, sottoscritta da oltre 136 mila persone, non ha trovato ancora alcun riscontro nell’azione legislativa. Giuseppe Ungherese, in chiusura della conferenza stampa, ha sottolineato come alternative più sicure ai PFAS siano già disponibili nella quasi totalità dei settori industriali, e l’Italia deve quindi allinearsi agli standard più avanzati adottati da paesi come Danimarca, Paesi Bassi e Germania. (g.f.)
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Ambiente. Autorizzato l’impianto di biometano a Sarzano
La struttura della Apis Ro1 trasformerà ogni anno oltre 73mila tonnellate di scarti agricoli
L a Regione Veneto ha recentemente concesso l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di un impianto di produzione di biometano in via Calatafimi, nella frazione di Sarzano, Rovigo. Il progetto è stato presentato dalla Apis Ro1 Società Agricola Srl, con sede legale a Bolzano, costituita circa un anno fa. L’autorizzazione è stata formalizzata con un decreto del direttore dell’Area tutela e sicurezza del territorio della Regione, firmato il 23 dicembre scorso e pubblicato sul bollettino ufficiale regionale il 18 gennaio 2025.
L’impianto sarà progettato per trattare annualmente 73mila tonnellate di diverse matrici organiche, tra cui liquame bovino, letame, liquame suino, pollina di galline ovaiole, lettiere di polli e tacchini da carne, scarti vegetali come mais, grano, sorgo, bucce di patate e scarti di frutta. In particolare, è previsto il trattamento di 20mila tonnellate di liquame bovino, 15mila di letame, mille di
liquame suino, 11mila di pollina e 5mila di lettiere, insieme ad altri scarti vegetali e residui agricoli. Il processo di fermentazione anaerobica consentirà la produzione di biogas grezzo, con una stima di 1.295,2 metri cubi all’ora. Questo biogas sarà in parte utilizzato per l’autoconsumo energetico dell’impianto tramite un cogeneratore da 635 kW e in parte purificato per ottenere biometano, con una produzione prevista di 500 metri cubi all’ora. L’investimento complessivo stimato è di circa 19,8 milioni di euro, Iva esclusa. La notizia dell’autorizzazione ha suscitato diverse reazioni a livello locale. Tra i più critici si sono espressi i consiglieri comunali del Partito Democratico, Diego Crivellari e Palmiro Franco Tosini. L’ex deputato dem ha sottolineato l’importanza di pianificare lo sviluppo del territorio in modo equilibrato, evidenziando i rischi di un approccio poco trasparente. “È fondamentale - ha dichiarato - che i cittadini siano
informati e coinvolti nel processo decisionale, soprattutto quando si tratta di progetti che possono avere impatti rilevanti sull’ambiente e sulla qualità della vita”. Tosini ha aggiunto che è necessario valutare attentamente i benefici reali per la comunità, sottolineando come progetti di questo tipo debbano essere accompagnati da misure di compensazione adeguate e da un monitoraggio costante.
Da parte dell’amministrazione comunale, il vicesindaco Andrea Bimbatti ha dichiarato che l’impianto non avrà impatti negativi sulla città e che saranno previste opere di compensazione a beneficio della comunità locale. Il numero due di Palazzo Nodari ha evidenziato come la produzione di biometano rappresenti un passo importante verso la sostenibilità energetica, contribuendo alla transizione ecologica. Tuttavia, ha ribadito che le attività di controllo e monitoraggio saranno essenziali per garantire il ri-
spetto degli standard ambientali e per mitigare eventuali criticità.
“L’amministrazione - ha precisato - sta lavorando per assicurare un dialogo costruttivo con i cittadini, promuovendo un approccio trasparentee partecipativo”.
Questo nuovo impianto si inserisce in un contesto più ampio di sviluppo di infrastrutture per la produzione di gas rinnovabili nella provincia di Rovigo. Secondo recenti dati, sono alme-
no una cinquantina gli impianti di questo tipo già operativi o in fase di autorizzazione nel Polesine, con una potenza nominale complessiva di oltre 20 Megawatt equivalenti. La proliferazione di tali impianti solleva interrogativi sulla sostenibilità ambientale e sulla pianificazione territoriale, evidenziando la necessità di un equilibrio tra sviluppo energetico e tutela del territorio.
Giacomo Capovilla
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Gli interventi. Lavori prolungati e riqualificazioni: il futuro della viabilità cittadina
Tempi più lunghi per i percorsi ciclabili e nuove prospettive per piazza Cervi
Nelle ultime settimane la città di Rovigo è al centro di importanti discussioni riguardanti la viabilità e la mobilità urbana. Due temi principali emergono: il prolungamento dei lavori per le piste ciclabili e la futura destinazione di piazza Cervi, attualmente utilizzata come terminal degli autobus extraurbani.
Piste ciclabili: lavori in ritardo Il progetto di ampliamento delle piste ciclabili a Rovigo, la cui conclusione era prevista entro il 31 marzo, subirà un’estensione dei tempi fino al 30 agosto. La decisione è stata formalizzata attraverso un’ordinanza del settore sicurezza e polizia locale, a seguito di una richiesta presentata il 15 gennaio dalla ditta Beozzo Costruzioni, incaricata dei lavori. Gli interventi riguardano il recupero funzionale di piste ciclabili e percorsi pedonali in diverse zone del territorio comunale.
nei fondi del Pnrr e poi stralciati dopo una revisione governativa.
pubblico vivibile. In un incontro con la direttrice dell’Inps, Giulia Ballarini, è emersa l’importanza di rendere piazza Cervi una zona accogliente e centrale nella vita urbana, soprattutto in vista del potenziamento dei servizi offerti dalla sede locale dell’Istituto a par-
A Rovigo slittano ad agosto i lavori sulle piste ciclabili, con modifiche al progetto iniziale. L’amministrazione valuta il trasferimento del terminal bus da piazza Cervi all’ex scalo merci entro il 2026.
L’assessore ai lavori pubblici, Lorenzo Rizzato, ha dichiarato che il programma è quasi al termine, con due interventi ancora da completare: il collegamento ciclabile con la frazione di Sant’Apollinare e il marciapiede di via Gattinara, vicino all’ex caserma. Il progetto complessivo, pianificato dall’architetto Alessandro Massarente, comprendeva dieci interventi, finanziati inizialmente con un milione di euro dal Ministero dell’Interno, successivamente confluiti
Ampliate
L’attuale amministrazione, guidata dal sindaco Valeria Cittadin, ha apportato modifiche al programma originale in risposta alle proteste di alcuni cittadini riguardanti alcune corsie ciclabili segnate in rosso sulla carreggiata, che hanno comportato restringimenti delle corsie per i veicoli ed eliminazione di qualche parcheggio. In particolare, sono state stralciate le corsie ciclabili previste in via Silvestri e in via Miani.
Piazza Cervi: verso una nuova destinazione
Parallelamente, l’amministrazione comunale sta valutando la riqualificazione di piazza Cervi, attualmente utilizzata come terminal degli autobus extraurbani. Il sindaco Cittadin ha espresso l’obiettivo di trasferire il terminal entro il 2026, restituendo l’area alla cittadinanza come spazio
La possibile nuova collocazione per il terminal degli autobus potrebbe essere l’ex scalo merci adiacente alla stazione ferroviaria, un’ipotesi già considerata in passato ma mai realizzata. Il sindaco ha sottolineato la necessità di creare un vero terminal per i bus e parcheggi per i pendolari nella zona della stazione ferroviaria entro il prossimo anno.
Negli ultimi anni, diversi tentativi di trasferire il terminal sono stati intrapresi senza successo. Nel 2019, l’allora commissario straordinario del Comune, Nicola Izzo, insieme al prefetto Maddalena De Luca, aveva valutato questa possibilità. Successivamente, tra il 2021 e il 2022, l’ex sindaco Edoardo Gaffeo aveva annunciato l’intenzione di convocare una conferenza dei servizi per discutere la questione con tutti gli enti coinvolti, tra cui Rfi, proprietaria dell’ex scalo merci, la Provincia, responsabile del servizio di trasporto pubblico locale extraurbano, e Busitalia, principale azienda erogatrice del servizio.
Giacomo
Capovilla
le attività dei volontari di Retake
Non solo pulizie ambientali nei Parchi, cilabili e luoghi storici di Rovigo con le attività denominate “Due ore per la mia città”, ma anche nuovi interventi di rigenerazione urbana. Con la firma dei 3 nuovi Patti di collaborazione con il Comune di Rovigo finanziatore degli eventi, Retake amplia l’attività e, in base al numero e disponibilità dei volontari, provvederà a rigenerare dando decoro alcuni sottopassi ciclo/pedonali della città, oltre ad un paio di parchi pubblici.
Si tratta di luoghi molto frequentati dai cittadini di Rovigo e visitatori che, presentano in gergo
molti Tag o graffiti fatti la maggior parte in anni passati, con sovrapposte scritte varie non certo belle da vedere e che si stanno in parte perdendo.
L’obiettivo non è quello di andare a cancellare tutto, ma se possibile recuperare e abbellire dando nuovo colore agli stessi, rendendoli vivaci e dando colore a luoghi che altrimenti sarebbero bui.
Attività che richiedono tempo e persone, per questo il gruppo sta cercando anche la collaborazione delle scuole di Rovigo e magari di qualche artista di street art o graffittaro che voglia dare una mano
in queste operazioni non semplici.
Nel frattempo l’attività è partita a pieno ritmo e sabato scorso nella ciclo pedonale in Riviera San Pio X , 9 volontari durante la giornata, hanno rigenerato il loro primo sottopasso, riqualificando anche un piccolo spazio verde a fianco dello stesso che ha portato alla luce una vecchia panchina in pietra sepolta e unica superstite di altre poste lungo il corso dell’ormai tombinato Adigetto.
Febbraio sarà il mese di un altro intervento per cui servirà la presenza di molti volontari, da qui l’appello a iscriversi agli eventi.
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Il nuovo segretario. Voto unanime che non nasconde le divisioni interne
Il Congresso del PD elegge Gennaro tra le polemiche
Il Partito Democratico di Rovigo ha celebrato il suo congresso comunale alla Gran Guardia il 12 gennaio, eleggendo Francesco Gennaro come nuovo segretario con 209 voti su 210 votanti, a fronte di 312 iscritti. Tuttavia, l’evento è stato segnato da profonde divisioni interne, con la minoranza che ha scelto di non partecipare, sollevando critiche sul processo congressuale e sulla gestione del partito.
Le ragioni della minoranza
In un comunicato diffuso prima del congresso, la minoranza ha espresso il proprio dissenso riguardo alle modalità di organizzazione dell’assemblea. Secondo quanto dichiarato, il congresso, da loro lungamente richiesto come momento di rilancio e partecipazione per l’intera comunità, è stato trasformato in una mera “conta” interna, priva di contenuto politico e di reale apertura alla città. Hanno inoltre denunciato l’esclusione arbitraria di alcuni membri e la mancanza di un confronto aperto sulle prospettive del partito.
Le dimissioni tardive del precedente segretario comunale, Giacomo Prandini, avvenute dopo critiche interne, hanno innescato un percorso congressuale percepito come poco lineare e condiviso. La minoranza ha sottolineato come questa fase abbia portato a una progressiva chiusura, riducendo la partecipazione e l’agibilità democratica all’interno del PD. Hanno inoltre evidenziato che nessuna candidatura o proposta è stata presentata all’attenzione degli iscritti, con una gestione definita “rigidamente e sordamente burocratica”.
Il congresso e l’elezione di Gennaro
to, Gennaro ha espresso soddisfazione per l’esito del congresso, riconoscendo tuttavia l’assenza della minoranza. Ha dichiarato: “Sono contento. Il congresso è
stato partecipato e con temi importanti. La minoranza? Avevano già fatto sapere che non si sarebbero presentati anche se io ho lavorato e sperato fino alla fine che ci potesse essere unitarietà. Ma lavorerò per ricompattare il partito”.
Prospettive future
La situazione attuale del PD di Rovigo evidenzia una frattura significativa tra maggioranza e minoranza. La minoranza, pur non partecipando al congresso, ha manifestato l’intenzione di ripartire in un quadro di reale condivisione e apertura alla città, sot-
tolineando che l’assemblea del 12 gennaio, così come è stata costruita, non garantisce tali condizioni. Il nuovo segretario Gennaro si trova dunque di fronte alla sfida di ricostruire l’unità interna del partito, promuovendo un dialogo inclusivo che possa sanare le ferite aperte e rilanciare l’azione politica del PD a Rovigo. La capacità di coinvolgere tutte le anime del partito e di rispondere alle critiche sollevate dalla minoranza sarà determinante per il futuro del Partito Democratico nella città.
Giacomo Capovilla
Politica in subbuglio: fratture nella maggioranza e strategie di sopravvivenza
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Nonostante le richieste di rinvio da parte della minoranza e l’invito della commissione di garanzia regionale a valutare uno spostamento, il congresso si è svolto come previsto. L’assemblea ha visto la partecipazione di 210 votanti su 312 iscritti, con Francesco Gennaro unico candidato alla segreteria. Gennaro è stato eletto con 209 voti favorevoli e una scheda bianca.
Nel suo discorso di insediamen-
La scena politica di Rovigo si è trasformata in un intricato scacchiere di alleanze, tensioni e colpi di scena. Tutto è iniziato a dicembre, quando il sindaco Valeria Cittadin ha deciso di rimuovere Mattia Maniezzo, assessore alla sicurezza urbana, viabilità e polizia locale, vicino all’area politica che fa capo all’assessore regionale Valeria Mantovan. Questa mossa ha dato il via a una catena di eventi che sta profondamente scuotendo l’amministrazione comunale. Fratelli d’Italia: divisioni interne e faide di potere Poco dopo la rimozione di Maniezzo, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia hanno sostituito il capogruppo Aniello Piscopo, legato al senatore Bartolomeo Amidei, con Renato Campanile, espressione dell’area Mantovan. Tuttavia, il neocapogruppo è rapidamente finito sotto i riflettori per una controversa citazione del Duce, condivisa in una chat di partito, che ha alimentato ulteriori tensioni. Le accuse rivolte a Maniezzo e a un altro assessore di Fratelli d’Italia, Matteo Zangirolami, riguardano un presunto comportamento autonomo e spesso in contrasto con il sindaco e gli altri membri della giunta. Questo potrebbe portare a un rimpasto, con il possibile ingresso di Andrea Denti, esponente dell’area Amidei, che potrebbe ereditare le deleghe attualmente affidate a Michele Aretusini della Lega. Quest’ultimo, a sua volta, potrebbe subentrare nelle competenze di Maniezzo. Un possibile rimpasto per evitare la crisi Il rimpasto delineato dal sindaco Cittadin potrebbe servire a mantenere la stabilità dell’amministrazione, ma lo scenario resta incerto. La possibile uscita dalla maggioranza di alcuni consiglieri comunali metterebbe a rischio l’equilibrio del consesso. Per scongiurare questa eventualità, si ipotizza un possibile sostegno da parte di Ezio Conchi o Antonio Rossini, attualmente all’opposizione ma di centrodestra. Congresso comunale e giochi di potere provinciali
Sul piano interno a Fratelli d’Italia, la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente con il congresso comunale, dove l’area Mantovan è attualmente in vantaggio. Una vittoria di Matteo Zangirolami rafforzerebbe questa fazione, aggiungendo pressione sul sindaco e i suoi alleati. (g.c)
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“CHANGE! Un fumetto per il cambiamento”
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iflettere e acquisire maggiore consapevolezza sulla violenza di genere. E’ questo l’obiettivo del bando “Change! Un fumetto per il cambiamento”, presentato a palazzo Nodari. Rivolto a studenti e studentesse delle classi III, IV e V dei licei artistici, degli istituti d’arte e degli istituti ad indirizzo grafico della provincia di Rovigo, il bando è frutto del lavoro congiunto di Fondazione Banca del Monte di Rovigo, Centro Antiviolenza del Polesine, Caritas diocesana di Adria-Rovigo, Associazione Il Manto di Martino, con il patrocinio del Comune di Rovigo, Adria e Lendinara, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e con il supporto della Libreria del Fumetto Delta Comics. Il bando, come spiegano in una nota i promotori, è volto a favorire una riflessione consapevole ed una partecipazione attiva rispetto alla questione legata alla violenza maschile contro le donne. La violenza di genere è un fenomeno strutturale che affonda le sue radici in un modello sociale e culturale di esercizio del potere, nella disparità storica fra uomini e donne. Questa disuguaglianza ha una matrice socio-culturale basata sugli stereotipi di genere che la riproducono, influiscono sulle relazioni, sul comportamento, sulle scelte personali. Stereotipi e pregiudizi condizionano pensieri e azioni, sono di ostacolo alla libera espressione di emozioni, contribuiscono alla formazione di un tessuto sociale nel quale trovano terreno fecondo comportamenti violenti. Solo cambiando il paradigma sociale, culturale e politico si può contrastare la violenza maschile contro le donne.
Il bando propone, quindi, a studentesse e studenti di raccontare attraverso un breve fumetto storie di cambiamento, storie di rispet-
to della dignità e della libertà delle donne, storie di amicizia e amore vissuto senza costrizioni, storie di speranza.
I progetti, valutati da una commissione, saranno tutti esposti in occasione del Maggio Rodigino 2025 e raccolti in una pubblicazione in formato cartaceo. Alle tre classi vincitrici, sarà inoltre offerta la possibilità di partecipare ad una masterclass con un professionista del mondo del fumetto.
L’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Rovigo Nadja Bala, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato l’importanza del tema del concorso e dell’interessante scelta del fumetto come forma d’arte attraverso la quale ogni ragazzo e ragazza può trovare il proprio modo di esprimersi. “Questo progetto mi offre anche l’occasione per sottolineare il valore del lavoro che quotidianamente il Centro Antiviolenza del Polesine svolge sul territorio; è un lavoro fatto sia di operatività a supporto e a sostegno delle donne in difficoltà ma anche di sensibilizzazione e promozione sui temi del rispetto e del contrasto alla violenza di genere.”
Il presidente della Fondazione Banca del Monte di Rovigo Giorgio Lazzarini ha affermato: “La Fondazione ha deliberato di sostenere CHANGE! Un fumetto per il cambiamento in quanto il progetto verte non solo sulle parole - che possono anche non rimanere – ma, utilizzando la grafica, si propone come un lavoro tangibile. Il progetto valorizza le scuole con una forma di sensibilizzazione che coinvolge ragazze e ragazzi invitandoli, tramite il linguaggio accattivante del fumetto, a comunicare tra pari e non. L’intervento dei giovani e degli istituti del territorio ad indirizzo artistico rappresenta, oltre che un
laboratorio creativo, un impegno educativo e culturale, attività su cui la Fondazione è molto attenta e su cui investe con convinzione.”
E’ intervenuto successivamente Davide Girotto, direttore di Caritas diocesana di Adria-Rovigo, che - insieme al Manto di Martino, suo braccio operativo - ha fin da subito sposato il progetto: “Come Caritas
“Il lavoro nelle scuole è fondamentale” – hanno confermato Annalisa Ghisellini, operatrice legale del Centro Antiviolenza del Polesine, e Maria Grazia Avezzù, presidente del Comitato di pilotaggio del Centro, – “perché la violenza non deve essere normalizzata. E’ necessario dare spazio di espressione ai giovani affinché possano racconta-
ta Comics per la collaborazione e per il supporto in questo progetto.” Era presente all’incontro anche il presidente del Consiglio Comunale di Lendinara Alberto Marinelli, accompagnato da Nicola Gasparetto del Settore Cultura, che a proposito del concorso ha dichiarato che i partecipanti, in quanto tali, “sono già tutti vincitori”.
abbiamo fin da sempre sostenuto il Centro Antiviolenza del Polesine mettendoci a disposizione per supportare e amplificare il suo operato. Il tema del contrasto alla violenza merita attenzione continua e come adulti abbiamo la responsabilità di offrire alle nuove generazioni esempi di come si possano gestire i rapporti umani e le controversie escludendo la violenza. Questo concorso è l’occasione per farlo e per pensare a strumenti che valorizzino le relazioni in modo positivo.”
re quello che vivono mettendolo a disposizione dei propri coetanei in modo che la loro esperienza creativa diventi anche occasione di riflessione per i propri pari e per tutta la cittadinanza. Con questo bando si è scelto di mettere l’accento sul cambiamento, sulle storie di speranza, di amicizia e di amore liberi da costrizioni, storie di forza e rinascita. Abbiamo scelto il fumetto perché è lo strumento che ci auguriamo possa permettere ai ragazzi di materializzare tali storie; ringraziamo per questo la Libreria del Fumetto Del-
I progetti in formato digitale dovranno pervenire entro il 28 febbraio 2025 all’indirizzo mail change. progettofumetto@gmail.com insieme alla scheda di partecipazione e ad una breve biografia del gruppo e sinossi dell’opera. Il bando e la scheda di partecipazione, già inviati ai Dirigenti scolastici, sono scaricabili dal sito della Fondazione Banca del Monte di Rovigo (www.fondazionebancadelmonte.rovigo.it/) e dal sito di Caritas diocesana di Adria-Rovigo (www.caritasrovigo.org/).
Al via i corsi. Un’iniziativa di inclusione e autonomia per persone con disabilità
”Acqua Abilità”: un progetto di inclusione per il nuoto dei disabili a Rovigo
P arte ufficialmente il servizio di nuoto dedicato alle persone con disabilità, intitolato “Acqua Abilità”, un progetto che si propone di favorire l’inclusione sociale, il miglioramento delle abilità motorie e la promozione dell’autonomia nelle persone con disabilità. Il servizio, realizzato grazie alla collaborazione tra le associazioni Uguali Diversamente, la Polisportiva CSI e Outsider ASD, sarà attivo nella piscina di Rovigo per un periodo di otto mesi, con lezioni settimanali di 45 minuti ciascuna. La presentazione dell’iniziativa è avvenuta a Palazzo Nodari, alla presenza delle autorità locali e dei rappresentanti delle associazioni coinvolte. “Siamo davvero felici di questo progetto – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali Nadia Bala – che offre un’opportunità importante per le persone con disabilità, frutto di un lavoro di squadra che ha permesso di raggiungere obiettivi concreti. Lo sport è un grande insegnamento di vita per tutti, e deve essere accessi-
bile a chiunque.”
L’assessore allo Sport Andrea Bimbatti ha sottolineato l’importanza delle strutture sportive come luoghi di aggregazione e inclusione, evidenziando come l’amministrazione comunale sia sempre impegnata a migliorare l’accessibilità delle strutture. “L’inclusività delle nostre strutture è fondamentale –ha spiegato – per questo vogliamo incentivare le famiglie a far partecipare i ragazzi, offrendo loro luoghi adeguati e attrezzati.”
Il progetto, che prevede attività quotidiane dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, ha come obiettivo principale quello di promuovere e mantenere le abilità motorie delle persone con disabilità, migliorando anche la socializzazione, le relazioni interpersonali e l’autonomia natatoria. Paolo Bertante, presidente di Uguali Diversamente, ha evidenziato che l’iniziativa mira anche a favorire l’autonomia nelle attività quotidiane, come l’igiene personale.
Le lezioni saranno tenute da
tare l’autonomia nei servizi di spogliatoio. La partecipazione sarà gratuita e aperta a tutte le persone con disabilità.
Giovanni Cattozzi, presidente regionale della Polisportiva CSI, ha sottolineato la lunga collaborazione con Uguali Diversamente
strutturato ma anche ludico, per favorire il divertimento e il benessere psicofisico.
Infine, Marco Bonvento, direttore di Pool 4.0, ha annunciato che presto sarà acquistato un sollevatore per disabili, grazie alla collaborazione con l’amministrazione
scina è un luogo di grande impatto sociale – ha concluso Bonvento – e siamo felici di ospitare queste associazioni che portano avanti progetti di grande valore.”
Il progetto “Acqua Abilità” si inserisce così nel più ampio panorama di iniziative dedicate all’inclusione sociale e all’autonomia delle persone con disabilità, contribuendo a creare una città più aperta e solidale per tutti.
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Sostenibilità
Lavoro. Un’iniziativa dell’Azienda Ulss 5 Polesana per ridurre gli infortuni e le morti nel comparto agricolo
Sicurezza sul lavoro nelle aziende agricole: presentato il piano di prevenzione
L’Ulss 5 Polesana lancia il Piano mirato di Prevenzione per migliorare la sicurezza nelle aziende agricole, riducendo infortuni e decessi. Focus su trattori, ambienti confinati e sorveglianza sanitaria.
L’Azienda Ulss 5 Polesana ha presentato alle aziende agricole locali il Piano mirato di Prevenzione per la sicurezza sul lavoro, un’iniziativa fondamentale per ridurre i rischi di infortuni e decessi nel settore. Il piano, che rientra nel Piano Regionale Prevenzione 2020-2025, prevede un percorso di confronto e collaborazione tra istituzioni, imprese e associazioni di categoria.
Una strategia di prevenzione attiva
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Nel 2024, in Veneto, sono stati registrati 23 morti sul lavoro, di cui 16 causati principalmente dal ribaltamento di trattori. A fronte di questo dato allarmante, l’Azienda Ulss 5 Polesana ha deciso di attivare il Piano mirato di Prevenzione (PMP) per il settore agricolo, con l’obiettivo di ridurre gli incidenti mortali e gravi e di migliorare la sicurezza nelle aziende agricole.
Nel corso dell’incontro, che si è tenuto nell’Aula Magna della Cittadella Sociosanitaria, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, Dott. Alessandro Finchi, insieme al tecnico della prevenzione Dr. Donato Tomasi, ha illustrato i principali obiettivi del piano, come la sicurezza nei lavori con ambienti confinati,
l’utilizzo sicuro dei trattori e la sorveglianza sanitaria.
Il Piano di Prevenzione, che si sviluppa in quattro fasi, prevede innanzitutto la condivisione degli obiettivi tra le aziende, seguita da una fase informativa, una valutazione delle condizioni di sicurezza in azienda e un sopralluogo finale per verificare l’applicazione delle normative. L’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sull’andamento degli infortuni mortali in Veneto nel 2024, sottolineando l’importanza della collaborazione tra il servizio di prevenzione e le aziende agricole per garantire un ambiente di lavoro sicuro.
Il Direttore Generale dell’Azienda Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi, ha sottolineato: “Vogliamo essere i vostri alleati, non i vostri
controllori. Il nostro obiettivo è aiutarvi a lavorare in sicurezza, perché la vostra salute è la nostra priorità.”
Nel 2024, sono stati registrati 23 decessi sul lavoro in Veneto, di cui la maggior parte dovuti a schiacciamento, causato principalmente dal ribaltamento di trattori. Questi incidenti hanno colpito principalmente uomini nella fascia di età superiore ai 71 anni. Nella zona dell’Ulss 5 Polesana si è verificato un solo decesso, causato da una caduta in cantiere.
Il Piano mirato di Prevenzione, con la sua forte componente di partecipazione attiva, mira a ridurre ulteriormente questi numeri e a rendere il comparto agricolo un esempio di eccellenza nella sicurezza sul lavoro.
Ecoambiente lancia il progetto “Gatti Sostenibili”: lettiere vegetali per un impatto ambientale
per aiutare a scegliere la dieta giusta per il proprio animale
Via G. Garibaldi, 27 - Cavarzere VE
È stato presentato oggi, durante una conferenza stampa nella sede del Consiglio di Bacinodella Provincia di Rovigo, il progetto “Gatti Sostenibili – Impronte ecologiche leggere”, un’iniziativa patrocinata dal Ministero dell’Ambiente che mira a sensibilizzare i proprietari di gatti della zona sull’importanza di adottare lettiere vegetali compostabili. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale e promuovere scelte più sostenibili nella gestione dei rifiuti legati agli animali domestici.
Il progetto nasce a seguito delle recenti delibere del Consiglio di Bacino, che stabiliscono
l’utilizzo delle lettiere vegetali come soluzione per diminuire la produzione di rifiuti. A partire da marzo, i proprietari di gatti potranno ricevere gratuitamente lettiere vegetali, grazie alla distribuzione di 25.000 confezioni nei negozi aderenti all’iniziativa. I cittadini potranno ritirare gratuitamente una confezione di lettiera vegetale nei negozi che aderiscono al progetto, semplicemente mostrando la propria tessera sanitaria. Le lettiere vegetali, realizzate con scarti vegetali, sono compostabili e dovranno essere conferite nell’umido organico o nel compostaggio domestico, seguendo le indicazioni
riportate sull’etichetta. Oltre ad essere più ecologiche, le lettiere vegetali risultano anche più convenienti. Non generano rifiuti indifferenziati e non incidono sulla tariffa dei rifiuti secchi residui, risultando quindi più economiche. Inoltre, durano di più rispetto alle lettiere minerali e non rilasciano polveri dannose per la salute.
Con il lancio del progetto “Gatti Sostenibili”, Ecoambiente e il Consiglio di Bacino invitano i cittadini a contribuire alla riduzione dei rifiuti e alla protezione dell’ambiente, scegliendo lettiere compostabili e più sostenibili.
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Giulia Turato
Cultura
Il rilancio. Iniziative per il rilancio del capoluogo e del suo commerio
La cultura al centro: un progetto per promuovere Rovigo come città della gentilezza
Il progetto “La cultura al centro”, promosso da Assercoop e finanziato dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo, è stato presentato ufficialmente martedì 21 gennaio nella sala della Gran Guardia di Rovigo. L’incontro, organizzato in collaborazione con Confesercenti Venezia-Rovigo, ha visto la partecipazione di commercianti locali e dell’assessore comunale Matteo Zangirolami, insieme a Vittorio Ceccato e Sara Carraro di Confesercenti, al
Il progetto “La cultura al centro” punta a rigenerare il centro di Rovigo con eventi culturali, turismo sostenibile e la promozione della gentilezza
project manager Michele Contro e alla responsabile marketing & sales di Zico, Sonia Carraro.
Il progetto si pone l’obiettivo di valorizzare il centro storico di Rovigo, trasformandolo in un luogo di identità, aggregazione e vitalità economica, attraverso la cultura come strumento di rigenerazione e cambiamento. “Rovigo, città della gentilezza” è il messaggio che anima questa iniziativa, che intende promuovere gesti e comportamenti accoglienti e positivi, non solo a livello individuale, ma come parte dell’identità della città. Un’attenzione particolare è rivolta al “kind tourism”, un modello turistico che valorizza piccole città capaci di offrire un’accoglienza lontana dal turismo di massa.
no essere espressi online e nei negozi aderenti, con l’obiettivo di trasformare questi inviti in veri e propri segnali stradali positivi.
Il progetto prevede anche la realizzazione di un corso di formazione sulla “Leadership della gentilezza”, promosso in collaborazione con Teatri Off Padova, che si terrà il 31 gennaio a Rovigo. Il corso è rivolto alle imprese e mira a promuovere stili di relazione basati sulla gentilezza, con benefici sia sul piano umano che aziendale, migliorando il benessere e la produttività dei dipendenti.
La mostra dedicata a Cartier-Bresson batte ogni record per il Rodigino Henri Cartier-Bresson entra nella storia di Palazzo Roverella con un record che difficilmente verrà eguagliato. L’esposizione dedicata al grande fotografo francese si è conclusa ieri con un totale di 37.159 visitatori, superando il precedente primato di Robert Doisneau, che nel 2021 aveva raggiunto 35.612 presenze con tre settimane di apertura in più. Solo nell’ultimo giorno, oltre 1.400 persone hanno affollato le sale del palazzo, accettando lunghe code per ammirare gli scatti del maestro. Un
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fenomeno che si spiega non solo con la potenza evocativa delle immagini di Cartier-Bresson, ma anche con il prestigio crescente di Palazzo Roverella come polo culturale di rilevanza nazionale.
Il progetto, che coinvolge una rete di soggetti tra cui Zico, Radio K, TOP Teatri Off Padova e Confesercenti, prevede diverse fasi. Tra queste, l’organizzazione di eventi culturali ed artistici nel centro storico, con il coinvolgimento di studenti delle scuole superiori. Inoltre, partirà a breve una campagna di sensibilizzazione che inviterà i cittadini a partecipare a un concorso per identificare i piccoli gesti di gentilezza che possono migliorare la città. I voti potran-
L’analisi dei dati conferma un successo senza precedenti: l’andamento dei visitatori è stato costantemente superiore rispetto a quello delle mostre precedenti, con una crescita esponenziale che ha consolidato il “fenomeno CartierBresson”. La curatela impeccabile di Clément Chéroux e Walter Guadagnini, unita alla collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione CAMERA di Torino, ha contribuito a rendere l’evento unico nel suo genere.
Fondamentale, inoltre, il ruolo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che insieme ai partner e al Comune di Rovigo ha saputo trasformare Palazzo Roverella in una delle sedi espositive più prestigiose d’Italia. Il successo della mostra conferma una tradizione ormai consolidata di grandi eventi culturali, che continuerà con la prossima esposizione dedicata a Hammershøi e ai pittori del silenzio.
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Il riconoscimento. La città continua ad investire nella promozione della lettura
Rovigo riconferma la qualifica di “Città che legge”
Rovigo rinnova il suo impegno per la diffusione della lettura, coinvolgendo scuole, associazioni e cittadini in progetti culturali che rendono i libri accessibili a tutti, favorendo conoscenza, inclusione e crescita sociale.
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ovigo riconferma la qualifica di “Città che legge”, per il triennio 2024-2025-2026. Il Comune di Rovigo aveva partecipato all’avviso per la candidatura, uscito lo scorso novembre e promosso dal CEPELL (Centro per il libro e la lettura, Istituto autonomo del Ministero della Cultura che afferisce alla Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore), che ha il compito, coerentemente con le priorità politiche del Ministero, di “promuovere politiche di diffusione del libro, della cultura e degli autori italiani” e di “realizzare iniziative e campagne informative per sensibilizzare e incentivare i giovani alla lettura”.
Il Comune di Rovigo ha ottenuto la qualifica già nel 2020 ed ha realizzato varie iniziative, proprio con l’obiettivo di promuovere la lettura. Ha istituito Il Patto locale per la lettura (visionabile al link https://pattiperlalettura. cepell.it/patti-per-la-lettura/) al quale è possibile aderire chiedendo informazioni alla mail rovigocittachelegge@comune.rovigo.it
ka De Luca -, rappresenta molto più di un titolo: è un impegno concreto verso la promozione della lettura come valore fondante della nostra comunità.
Rovigo è una città ricca di storia, cultura e tradizioni.
L’elenco dei Comuni ammessi alla qualifica di “Città che legge” è pubblicato nel sito del Cepell al link https://cepell. it/qualifica-citta-che-legge2024-2025-2026-i-comuni-selezionati/
“Questo riconoscimento – afferma l’assessore alla Cultura Eri-
L’obiettivo è quello di rendere il libro un compagno di viaggio per tutti i cittadini, perché la lettura è una porta aperta verso la conoscenza, il pensiero critico e la consapevolezza civica. Attraverso i libri possiamo abbattere barriere, comprendere mondi lontani e creare uno spazio di confronto. Credo che la lettura non debba essere un privilegio, ma un diritto
accessibile a tutti, e come amministrazione comunale ci sentiamo in dovere di rendere questo possibile.
Questa candidatura è il risultato di un lavoro collettivo: del Comune, delle scuole, delle associazioni, dei cittadini. Non si tratta solo di ottenere un titolo, ma di dare continuità e forza a un impegno già radicato.
La qualifica di “Città che legge” non è il punto di arrivo, ma un punto di partenza per continuare a costruire una città che sappia essere luogo di incontro, crescita e futuro, ed è così che Rovigo diventa ancora più inclusiva”.
Presentato il libro “La Stanza Verde: d@ dove digiti?”
Com’è cambiato il modo di approcciarsi in amore con l’avvento di internet. Questo in sintesi è il senso dell’opera a cura del giornalista Marco Scarazzatti, libro da lui ribattezzato con il termine di social logico, che ripercorre la storia degli ultimi 25 anni, ossia da quando ha fatto il suo ingresso con sempre maggiore costanza, il mondo di internet e quindi del virtuale, lasciando emergere una sorta di linea sottile che divide il mondo reale da un un mondo parallelo, che è quello virtuale dove tutto può succedere.
Il sindaco Valeria Cittadin, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato quanto sia importante affrontare queste tematiche.
“Questo libro ci racconta di
un mondo che pensavo residuale, invece Marco per esperienza personale, dimostra che ci sono molte vite parallele attraverso le chat. Questo significa una depauperazione di quelli che sono i rapporti diretti tra persone. Esiste un mondo nascosto che permette di vivere una vita più vera o più finta? Un tema che ci inuriosisce e che affronta un fenomeno sicuramente da prendere in considerazione, perché c’è bisogno di accrescere le occasioni di confronto reale”.
Durante l’incontro Scarazzatti ha illustrato le parti salienti del libro e le motivazioni che l’hanno portato ad affrontare e scoprire il mondo delle relazioni social. Sono intervenute anche la psico-
loga Silvia Sigolo e la social media manager Silvia Sigolo e l’attore Matteo Tosi che ha moderato gli interventi.
“Il mio obiettivo – ha detto Scarazzatti - è quello di presentare il libro in una sorta di tour, nei luoghi dove ho ambientato i capitoli: dalla provincia di Rovigo, passando per Padova e Ferrara, chiudendo nelle Marche, perchè qui è stato ambientato un capitolo molto particolare. Non mancheranno anche approfondimenti con le scuole, perchè, specialmente dopo il Covid, tantissimi ragazzi sono diventati social dipendenti. E il mio libro può servire loro anche a mettere in luce gli aspetti negativi di questo mondo a loro tanto caro”.
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Il cambio. Obiettivi chiari: corsi in presenza e nuove iniziative per allenatori
Associazione allenatori calcio Rovigo, Roberto Bacchiega nuovo presidente
Il nuovo presidente, con una lunga carriera da allenatore, prende le redini dell’Aiac di Rovigo e annuncia il suo programma: corsi per allenatori, visite a club professionistici e, soprattutto, la lotta per il ritorno della formazione in presenza per i tecnici
R
oberto Bacchiega è il nuovo presidente Aiac (associazione allenatori calcio) di Rovigo.
Sostituisce Giuseppe Nasti che lascia l’incarico dopo sei mandati, ma che rimane nel direttivo essendo stato eletto nelle votazioni. Settantatré anni, residente a Grignano, Bacchiega è iscritto all’Aiac di Rovigo dal 1978, e l’anno scorso è stato premiato, assieme ad altri 6 mister polesani, dall’Aiac con la tessera socio d’argento per, appunto, essere tesserato con l’associazione allenatori calcio da più di 25 anni. E’stato allenatore di società quali Audace Castelguglielmo, Adriese, Canossa, Boara Polesine, Villanovese, Fratta Polesine, Due Torri, Rovigo, Ficarolese, Gordige, allenando tutte le categorie dai primi calci alle prime squa-
dre, calcio femminile, amatori e anche calcio a 5.
Quale sarà l’obiettivo per il quadriennio 2025-2028?
“Abbiamo terminato un 2024 ricco di iniziative con il corso organizzato a Rovigo per allenatore dei portieri e conclusosi a metà dicembre. Ma di eccellente livello sono stati gli incontri tecnici con Maurizio Viscidi, Alberto Nabiuzzi, Matteo Barella, quest’ultimi due “eccellenze” tecniche del territorio, senza dimenticare Luca Gotti che è stato ospite, a sorpresa, nella premiazione di “Mister Vincente”, altra novità dell’associazione, ideata per premiare gli allenatori delle squadre polesane vincitori dei campionati giovanili e senior. Cercheremo di organizzare, quindi, ancora incontri tecnici per dare più oppor-
tuni agli associati, così come visite a società professionistiche per visionare allenamenti (è in cantiere una visita all’Hellas Verona), e chiederemo all’Aiac regionale la possibilità di organizzare corsi Uefa C e licenza D e, visto il successo, di allenatori portieri. Inoltre, considerato l’obbligatorietà dei corsi di aggiornamento per i tecnici ovviamente patentati, proveremo a sollecitare la possibilità di far tornare i corsi
Oltre 200 atlete al raduno regionale del rugby femminile
Giornata storica per la città in mischia: quasi 200 giovani atlete Under 14 e Under 16 si sono sfidate, in un pomeriggio completamente dedicato alla palla ovale giovanile femminile, sui campi 2 e 3 dello stadio Battaglini di Rovigo e al campo sportivo Marvelli. Il raduno di rugby a 7 femminile è stato promosso dal comitato regionale veneto e ospitato dalla Monti Rugby Rovigo Junior. Il programma sportivo ha visto l’inizio
delle partite alle 13, al Marvelli tutta la categoria Under 16 (un’ottantina di giocatrici), mentre al Battaglini tutta l’Under 14 (poco più di 100 ragazze). Particolarmente gradite le visite delle ex Nazionali Enrica Quaglio e Samanta Botter che hanno seguito qualche partita da bordo campo. Prima del fischio d’inizio, le ragazze della Monti Rugby Rovigo Junior hanno ricevuto il caloroso sostegno delle autorità istituzionali, tra cui il vice-
presa dal settore tecnico della Figc di concerto con l’Aiac nazionale, perché, purtroppo, le decisioni vengono dagli organi nazionali e tutti i comitati provinciali dell’Aiac le subiscono. Abbiamo già fatto presente, in precedenza, al presidente dell’Aiac veneto,
sindaco e assessore allo sport del Comune di Rovigo Andrea Bimbatti e la consigliere regionale Laura Cestari, che hanno sottolineato l’importanza di eventi come questo per la promozione dello sport e dei valori che esso rappresenta. Oltre alla Monti Rugby Rovigo Junior hanno partecipato le società di Valsugana, Mirano, San Marco, FVG, Rebels, Villorba, Warriors, Rosignano, Benetton, Merano, Paese, 4 Team. (c.a)
continua Bacchiega, le difficoltà e un certo disorientamento e fastidio da parte dei tesserati, con la necessità di tornare a fare i
mo ottenuto risposte. Ora, con le elezioni appena svolte, è stato eletto il veronese Mauro Pollini nuovo presidente dell’Aiac regionale (unico candidato, ndr) e alla prima riunione ribadiremo il concetto”.
Cristiano Aggio
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L’intervista. Il vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta sull’autonomia
e la sfida delle elezioni
Alberto Stefani: “Il futuro del Veneto appartiene senza dubbio alla Lega”
Autonomia differenziata, elezioni regionali e il futuro della Lega sono stati i temi al centro dell’intervista al vicesegretario federale della Lega e segretario della Liga Veneta Alberto Stefani ai microfoni di Radio Veneto24.
Ottime notizie per la Lega. La Consulta ha recentemente escluso la possibilità di referendum abrogativo per l’autonomia. Ora, quali sono i prossimi passi?
Sì. Un grande risultato quello dell’esclusione di questo referendum abrogativo, perché ci permetterà di accelerare i tempi. In caso contrario avremmo dovuto affrontare una campagna referendaria non semplice, tra l’altro, in tutta Italia. In questo caso, invece, potremmo già procedere nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, con la continuazione del tavolo per le materie, non LEP, quindi non attinenti ai livelli essenziali delle prestazioni. Per passare successivamente alle materie LEP. Tra i due percorsi c’è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni tramite un atto parlamentare che avverrà nei prossimi mesi.
Tra l’altro, il Veneto è stata l’unica regione a costituirsi contro il referendum?
Assolutamente sì. Il Veneto è stata l’unica regione. Ne siamo assolutamente orgogliosi. Credo che
questo sia anche un segnale molto importante che dimostra chi l’autonomia l’ha sempre difesa e chi sempre la difenderà. D’altra parte, questo percorso di autonomia vede nel Veneto la regione apripista, la regione che ha prima di tutte le altre scelto di confrontarsi con i propri cittadini e di avere un mandato popolare per la devoluzione di nuove forme e condizioni di autonomia.
Clima all’interno del partito. Ultimamente si è parlato di malumori. Ora, qual è la situazione?
Direi che negli ultimi giorni ci si è ricompattati in maniera molto forte attorno a questa scelta di chiedere la guida della coalizione per le elezioni regionali. Tra l’altro, abbiamo aperto oltre 300 gazebo in tutto il Veneto. Stiamo chiedendo ai veneti – l’abbiamo chiamato ‘Veneto ai veneti’- quali sono le aspirazioni per le elezioni regionali e soprattutto di darci un mandato per la linea che abbiamo stabilito in queste settimane, cioè quella identitaria legata alla necessità che questo partito, che conta 159 sindaci, 1200 amministratori, oltre 300 sezioni, abbia la possibilità di guidare questo territorio. Questo perché la Lega conosce questo territorio, le sue aspirazioni, la storia e la gente ha dimostrato anche alle ultime elezioni comunali di fidarsi
di questo partito. Anche elettori di centrosinistra votano Lega a livello territoriale, forse un motivo ci sarà.
Tensioni all’interno del centro destra. Mi riferisco ad esempio alla polemica Conte-Nordio. Possiamo dire che anche Fratelli d’Italia sta mettendo le carte sul tavolo in vista delle prossime regionali.
Noi rispondiamo senza alcun tipo di astio e senza alcun tipo di
Fratelli d’Italia e Forza Italia tirano dritto sul terzo mandato
Le recenti prese di posizione sul terzo mandato hanno infiammato il confronto all’interno del centrodestra veneto e c’è da scommettere che il clima resterà teso ancora per un po’. Fratelli d’Italia non ha intenzione di fare passi indietro anche se lancia segnali alla Lega e a Forza Italia per un candidato unico, tanto che in queste settimane sono emersi diversi scenari, fra i quali anche la possibilità di sostenere un candidato leghista ma senza la lista Zaia in corsa. La strada comunque è tutta in salita perché il terzo mandato continua ad essere il punto più controverso. Il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, coordinatore regionale in Veneto, ha messo punto fermo: “La norma che disciplina il terzo mandato esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici. Non è mai una buona idea adeguare le leggi alle esigenze contingenti. Riguardo la scelta del futuro candidato
problema personale nei confronti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Crediamo che in una coalizione si giochi in squadra e si giochi compatti. È ovvio che un partito come il nostro, che ha una classe dirigente di amministratori di questo tipo – 159 sindaci, 1200 amministratori – debba avere voce in capitolo. Questo perché fa parte della storia di questo territorio. La nostra classe dirigente non è nata in un anno o due, si è affinata nel
alle elezioni regionali del Veneto, aggiunge, siamo sicuri che il centrodestra si farà trovare pronto all’appuntamento scegliendo, come è accaduto in passato, il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti, tenendo anche conto del consenso che le diverse forze politiche raccolgono tra i cittadini”.
In casa Forza Italia Flavio Tosi è ancora più drastico: “Il terzo mandato è morto e sepolto. Due partiti su tre della maggioranza non lo vogliono. Idem buona parte dell’opposizione. La Consulta ha già detto che il limite è legittimo per i sindaci, e quindi potrebbe dirlo anche per i governatori». Per l’ex sindaco di Verona la candidatura di Zaia non avrebbe alcuna chance e ritiene che nelle prossime settimane si arriverà ad un accordo. Un ruolo chiave, ovviamente, lo giocheranno i vertici nazionali.
corso di trent’anni e ha un percorso politico-amministrativo che è intimamente legato alla storia di questa terra. Non possiamo pensare che tutto questo possa essere gettato via con un colpo di spugna dopo 15 anni di gestione del presidente Zaia, che a detta anche degli ultimi sondaggi, continua ad essere il governatore più amato del nostro paese. Quindi credo che questi siano dati inequivocabili. Restiamo per un attimo sul presidente Zaia. Se effettivamente non potesse ricandidarsi, quale sarebbe la vostra mossa? Sicuramente sarà un candidato della Lega. E se così non fosse, il direttivo della Lega deciderà chi sarà il candidato presidente. Io, tra l’altro, sono il primo firmatario della proposta di legge sul terzo mandato di Luca Zaia, quindi spero che ovviamente continui ad esserci la nostra prima scelta, che è lui, e non può che essere lui. Insomma, in ogni caso la Lega ha una classe dirigente così forte da poter esprimere non solo più presidenti, ma anche molti più componenti della squadra, capaci di dare futuro a questa terra. C’è bisogno non solo di un rinnovamento, ma soprattutto di qualità, e qualità in campo all’interno del nostro partito ce n’è tanta e dobbiamo assolutamente metterla a sistema.
Alberto Stefani a radio Veneto24
Luca De Carlo Flavio Tosi
Il confronto. Per il Partito Democratico invece la riforma è destinata al fallimento
Autonomia, l’apertura di Zaia: “E’ tempo
di lasciare da parte le contrapposizioni”
D
opo il no della Corte Costituzionale al referendum abrogativo sulla legge sull’autonomia differenziata Luca Zaia apre al confronto per arrivare a dare concretezza alla riforma. “È giunto il momento di avviare un dialogo costruttivo, - ha detto il presidente del Veneto - ora ci aspettiamo che il pronunciamento della Corte apra la strada per superare la contrapposizione e lavorare insieme per una riforma che vada incontro a tutti”. Altro motivo di soddisfazione è il fatto che la Consulta ha riconosciuto elementi validi nella memoria presentata dalla Regione. “Le recenti sentenze sull’autonomia - ha aggiunto Zaia - confermano l’autorevolezza della Consulta, e ora dobbiamo partire
da questa imparzialità per realizzare l’autonomia in modo che rispetti la Costituzione, Il Veneto è pronto a fare da punto di riferimento per un Paese che, attraverso l’autonomia, potrà rafforzare anche il proprio senso di unità”.
Ben diversa la posizione del Partito Democratico, per il quale il progetto dell’autonomia è destinato a naufragare. “Il pronunciamento della Consulta, - ricorda Vanessa Camani, capogruppo del Pd in Consiglio regionale - è in linea con la sentenza dello scorso dicembre che ha smontato la legge stessa sull’autonomia differenziata, dando precise indicazioni per una sua riscrittura. Un tentativo di riforma che dunque era già stato demolito e
che ora viene definitivamente archiviato. Per decenni, Zaia e la Lega ci hanno parlato di un’autonomia che nei fatti si è tradotta in un progetto irrealizzabile, - aggiunge
Il senatore Antonio De Poli: “Basta con l’ostruzionismo”
Dal Veneto a Roma, il dibattito sull’autonomia continua a tenere banco e a suscitare reazioni contrastanti. In Senato è stata discussa la mozione presentata dalle opposizioni per fermare la riforma dell’autonomia differenziata. Netta la posizione dell’assessore Udc Antonio De Poli, intervenuto per esprimere la posizione contraria del gruppo Civici d’Italia- Udc – Coraggio Italia – Maie- Centro popolare. “Il centrosinistra, che ha visto fallire la sua richiesta di referendum abrogativo sull’autonomia, continua a strumentalizzare il dibattito senza capire che questo ostruzionismo strisciante non avrà alcun effetto. Si apra
piuttosto una discussione seria e responsabile in Parlamento per proseguire e attuare la volontà di milioni di cittadini”, ha evidenziato ancora De Poli secondo cui “la sentenza della Corte Costituzionale ha sancito che la legge sull’Autonomia differenziata non viola la Costituzione e deve andare avanti, con le opportune modifiche che il Parlamento dovrà apportare. Non è stata messo in discussione l’impianto della legge e per questo non vi è alcuna ragione per fermare i tavoli con le Regioni che stanno chiedendo legittimamente maggiori poteri su alcune materie”.
l’esponente dem - contrario alla Costituzione, profondamente divisivo. Sostanzialmente una bandierina priva di concretezza. Per anni abbiamo invitato Zaia a sedersi attorno a un tavolo e costruire una proposta che fosse realmente alla nostra portata e che potesse essere per il Veneto un avanzamento reale. Ora è il tempo di aprire una fase nuova, nella quale le illusioni leghiste devono lasciare spazio a un cambiamento serio, come quello che il Partito Democratico intende mettere in campo. È necessario scrivere una nuova pagina del regionalismo e del rapporto fra lo Stato e le Regioni a Statuto ordinario. Diversamente, si continuerebbe a sbattere contro il muro”.
Elisa Venturini: “Esito prevedibile, ora avanti con decisione”
“Ora il percorso sull’autonomia può riprendere”, è il commento di Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale. “Non sono affatto sorpresa dalla decisione della Consulta - afferma - anzi sinceramente sarei stata stupita di un esito contrario visto che il principio dell’autonomia differenziata è scritto direttamente nella Costituzione. Al di là dei tecnicismi e
dei passaggi parlamentari che serviranno a dare corpo alla legge, si dice chiaramente che l’autonomia, e in particolare l’autonomia differenziata, è uno dei principi inseriti in Costituzione”. Venturini ricorda poi che “Forza Italia è l’unico gruppo in consiglio regionale ad avere la parola ‘autonomia’ nel nome e questo proprio perché noi abbiamo sempre spinto in questa direzione, credia-
mo che avvicinare il centro decisionale ai cittadini porti con sé molti vantaggi e continueremo a lavorare per arrivare a questo traguardo. E’ stata Forza Italia a presentare la legge che ha permesso lo svolgimento del referendum del 2017 nel quale i Veneti hanno fatto capire chiaramente la loro volontà: ora che anche la questione referendum si è risolta, il percorso può proseguire”.
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Luca Zaia Vanessa Camani
Elisa Venturini
Antonio De Poli
Il caso. Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna chiedono di entrare nella gestione di impianti e reti di distribuzione
Autonomia energetica, partita a scacchi: quattro Regioni in pressing sul Ministero
S i preannuncia come una partita a scacchi quella che Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna si apprestano a giocare con il Governo per la gestione degli impianti idroelettrici e delle reti di distribuzione dell’energia.
Rete e impianti, infatti, sono di proprietà statale e oggi vengono gestiti da Enel; nel 2029 e nel 2030 si sarebbero dovute tenere le gare per rinnovare o assegnare ad altro soggetto le concessioni. Il condizionale è d’obbligo poiché nell’ultima Legge Finanziaria è stata inserita una norma che prevede la proroga ventennale, quindi senza bisogno di gare, alla stessa Enel.
Il Presidente di AGSM – AIM, Federico Testa, ha fatto, però, suonare la sveglia. La multiutility di riferimento dei territori di Vicenza e Verona sta redigendo, infatti, un piano industriale che le consenta di partecipare alle gare e ha chiesto alla politica, in modo trasversale, di “pressare” il Go-
verno e il Ministero competente affinché faccia marcia indietro rispetto alla proroga ipotizzata in finanziaria.
I benefici per il territorio nel caso in cui le concessioni rimanessero in loco sarebbero evidenti: da una concreta sforbiciata delle bollette per famiglie e aziende sino a investimenti importanti per l’ammodernamento degli impianti e dividendi utili per gli Enti di riferimento.
In una fase di crisi economica come è quella che anche il Veneto sta vivendo e con l’aumento esponenziale dei costi energetici che tanti problemi sta causando a cittadini e sistema produttivo, questa “autonomia” sarebbe una significativa boccata d’ossigeno.
L’appello del presidente Testa, peraltro, non è caduto nel vuoto: le quattro regioni, pur in modo diverso, si sono immediatamente attivate e anche dal punto di vista industriale altre aziende, tra le quali AscoPiave, hanno dichiarato la propria volontà ad essere
della partita.
Non si è ancora espressa apertamente Hera, il colosso Emiliano che vende l’energia anche a Padova, ma le parole di alcuni esponenti di quella regione e del Sindaco di Padova, Sergio Giordani, lasciano immaginare che, al netto delle prese di posizione pubbliche, l’interesse ci sia e i manager siano alacremente al lavoro.
Ora la palla passa al Ministero che ha una manciata di mesi per redigere una sorta di “regolamento – disciplinare” che giustifichi la scelta del Governo di procedere alla proroga ventennale a Enel. Il documento, nel quale dovranno trovare spazio per esempio quali impegni assume il player indicato per il territorio e nella politica dei prezzi, sarà poi portato in Conferenza Stato – Regioni.
Sarà quella la sede ella quale i Presidenti di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia dovranno farsi valere e
avranno la possibilità di presentare i progetti alternativi redatti dalle proprie aziende locali in modo da convincere il Governo a fare marcia indietro e a indire le gare.
Quali sono gli scenari, dunque, che si potrebbero avverare?
Il primo, quello che tutti si augurano sia il più remoto, è che la trattativa in sede di Conferenza Stato – Regioni fallisca e si proceda alla proroga ventennale a Enel.
Il secondo è che si proceda a una proroga parziale: nelle regioni, come appunto il Veneto, nel quale esistono soggetti interessati a partecipare al bando per la gestione, si vada a gara, mentre nelle altre si affidi a Enel. Il terzo è che su tutto il territorio nazionale si proceda all’assegnazione attraverso specifiche gare territoriali alle quale, ovviamente, parteciperà anche Enel. (r. v.)
Il tempo scorre e, con ogni probabilità, entro l’estate, forse addirittura prima, sapremo come
andrà a finire la battaglia per l’autonomia energetica. Ora tocca alla politica e alle imprese portare i giusti argomenti all’attenzione del Governo. Ne andrebbe del benessere di intere regioni, di milioni di famiglie e, purtroppo in molti in casi, della sopravvivenza stessa di una moltitudine di piccole e medie imprese.
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World Health Forum Veneto 2025: a Padova
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n elemento chiave dell’edizione 2025 sarà la collaborazione con il lienza (PNRR), che vede l’Università di Padova tra i centri di riferimento
rapia con RNA, nei virus oncolitici e nelle biotecnologie applicate alla
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L ’edizione 2025 sarà organizzata sotto la regia della Regione Veneto, in collaborazione con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova, la Camera di Commercio di Padova, il VIMM, Venice Promex, la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto Innovazione. La gestione sarà affidata a una Cabina di Regia composta dai principali enti promotori, supportata da un Comitato Scientifico internazionale presieduto dal Prof. Giorgio Palù.
La volontà di consolidare l’esperienza del 2024 emerge anche dalla creazione di un protocollo specifico per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni coinvolte.
“Uniamo le forze per mettere ancora una volta Padova al centro del mondo dell’innovazione in sanità”, ha affermato Zaia, ribadendo l’impegno della Regione nel fare del World Health Forum un appuntamento imprescindibile per la comunità scientifica internazionale.
venti, dibattiti e presentazioni di alto livello, il World Health Forum Veneto 2025 si preannuncia come un’occasione imperdibile per tutti coloro che operano nel settore della sanità e della ricerca. L’evento si conferma come un laboratorio di idee, una piattaforma di networking e un catalizzatore per l’innovazione.
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L’appuntamento è quindi fissato per il 13-15 marzo 2025 a Padova, per una nuova edizione che punta a superare i già straordinari risultati raggiunti nel 2024 e a rafforzare il ruolo del Veneto come polo d’eccellenza nel panorama della salute globale.
13-15 Marzo 2025
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Le sentenze. Anche un gesto repentino può essere violenza sessuale
Tutti i rischi penali del “bacio rubato”, il rispetto deve venire prima di tutto
Nella celebre commedia-tragedia di Edmond Rostand “Cyrano de Bergerac”, sostituendosi all’impacciato Cristiano, il protagonista rivolge a Rossana le celebri parole: “Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole T’amo”; ma se è “un bacio rubato”si rischia una condanna penale per violenza sessuale, reato che non riguarda solo l’atto sessuale cosiddetto completo. Invero l’art.609 bis del codice penale stabilisce: “Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni”, con la precisazione “Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi”.
Per quanto riguarda il bacio nelle sentenze della Cassazione vi è una specificazione delle tipologie e modalità di baci, operandosi, innanzitutto, una netta distinzione tra baci sulla bocca e sulle guance o sul collo. Per quanto riguarda la prima categoria la Suprema Corte ha più volte affermato che “non soltanto il bacio profondo, o alla francese, col contatto delle lingue, ma anche il bacio limitato al semplice contatto delle labbra, configura un atto sessuale idoneo a invadere la sfera intima del soggetto passivo. Quanto alla asserita natura repentina del gesto, la sua presenza, anziché escludere il fatto, lo conferma; la giurisprudenza della Corte è granitica nell’affer-
mare che “è sufficiente che l’azione si compia in modo insidiosamente rapido, tanto da superare la volontà contraria del soggetto passivo” (così testualmente Cassazione penale 6/7/2023 n.33607).
In merito al bacio sulla guancia o sul collo la Cassazione opera una distinzione: “In tema di reati sessuali, il bacio sulla guancia, in quanto non direttamente indirizzato a zone chiaramente definibili come erogene, configura violenza sessuale, nella forma consumata e non tentata, allorquando, in base a una valutazione complessiva della condotta che tenga conto del contesto ambientale e sociale in cui l’azione è stata realizzata, del rapporto intercorrente tra i soggetti coinvolti e di ogni atto fattuale qualificante, possa ritenersi che abbia inciso sulla libertà sessuale della vittima” (così: Cassazione penale 2/12/2020 n.6158).
Ad esempio un bacio, anche se repentino sulle due guance a’ mo di saluto, senza intenti sessuali non si ritiene integri reato. Un bacio sulla bocca tra due uomini può esulare dall’ambito sessuale, peraltro varie sentenze l’hanno considerato elemento di prova dell’appartenenza alle consorterie mafiose tradizionali.
I Giudici di merito sono orientati “nell’allargare” le zone del corpo che possono essere oggetto di violenza sessuale. Ad esempio il
Tribunale di Trieste con sentenza 17/6/2024 ha affermato: “In tema di violenza sessuale, anche a voler valutare se il collo rappresenti di per sé zona chiaramente esogena- tenuto conto dei rapporti pressoché nulli esistenti con la vittima nonché di come quest’ultima abbia percepito e vissuto il gesto, che ha affermato chiaramente di non averlo assolutamente gradito, di essere rimasta incredula e sbigottita per quell’inaspettata incidenza sulla sua libertà sessuale- un bacio sul collo costituisce un abuso sessuale vero e proprio consumato”. Anche un atteggiamento gentile e galante poco prima del bacio non esenta da responsabilità penale; ad esempio la Corte di Cassazione con sentenza 2/12/2020 n.6158 ha ritenuto che configuri il reato di violenza sessuale un bacio non gradito, preceduto da una serie di complimenti e apprezzamenti sulla bellezza della “vittima”.
Segnalo infine una sentenza della Cassazione (n.33955 del 9/6/2022) particolarmente rigorosa che mi suscita qualche perplessità, secondo cui: “Prendere per mano la vittima e chiederle un bacio, esula dal mero corteggiamento, risultando idoneo a invadere la sfera intima, in quanto connotato da finalità libidinose, il che esclude di qualificare i fatti come semplici molestie”: quindi in questo caso verrebbe commesso il reato di tentativo di violenza sessuale.
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Stellantis è stato protagonista con 53 modelli esposti, tra cui spiccano la nuova DS N°8, la Fiat Grande Panda e l’Alfa Romeo Junior Q4
Dal 10 al 19 gennaio 2025, il Brussels Expo ha accolto la 101ª edizione del Salone dell’Auto di Bruxelles, uno degli appuntamenti più importanti per l’industria automobilistica europea. Dopo la cancellazione del Salone di Ginevra, l’evento belga ha acquisito ulteriore centralità, diventando una vetrina privilegiata per le novità del settore e le innovazioni tecnologiche.
Tra i protagonisti della manifestazione, il gruppo Stellantis ha brillato con ben 53 modelli presentati sotto i suoi numerosi marchi: Abarth, Alfa Romeo, Citroën, DS Automobiles, Fiat, Jeep, Lancia, Opel, Peugeot e Leapmotor. Quest’ultimo ha debuttato in Europa, mostrando la city car elettrica T03 e il SUV elettrico C10, che offrono rispettivamente autonomie di 255 e 420 km.
Abarth: performance elettrica con la 600e Scorpionissima Abarth ha presentato la 600e Scorpionissima Limited Edition, la vettura più potente mai realizzata dal marchio, con un motore
Le novità e i brand protagonisti al Salone dell’Auto di Bruxelles 2025
elettrico da 280 CV capace di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 5,85 secondi e un’autonomia fino a 334 km nel ciclo combinato WLTP. Accanto a questa, è stata esposta l’Abarth 500e, una city car sportiva con motore da 155 CV e batteria da 42 kWh.
Alfa Romeo: debutto della serie speciale
Intensa e della Junior Q4
Alfa Romeo ha svelato in anteprima mondiale la serie speciale Intensa, disponibile su tutta la gamma, che esalta l’identità del marchio con dettagli esclusivi e tecnologie avanzate. Ha inoltre presentato la Junior Q4 nella versione ibrida, simbolo della sportività urbana del brand. Tra le vetture esposte spicca anche la 33 Stradale, capolavoro di design e ingegneria che unisce tradizione e innovazione.
Citroën: innovazione e comfort con la nuova C3
Citroën ha introdotto la nuova C3, disponibile anche in versione elettrica, progettata per offrire comfort e accessibilità. Il SUV compatto C3 Aircross, capace di ospitare fino a sette persone, e la nuova C4 con soluzioni avanzate arricchiscono l’offerta del marchio. Il concept C5 Aircross, invece, anticipa il futuro SUV di segmento C, mentre “The Holidays” propone un veicolo per il tempo libero con fino a quattro posti letto e angolo cucina.
DS N°8 in anteprima mondiale
DS Automobiles ha presentato in anteprima mondiale la DS N°8, un SUV coupé 100% elettrico ispirato al concept DS Aero Sport Lounge. Con un’autonomia dichiarata di 750 km, una potenza massima di 350 CV e trazione integrale, la DS N°8 rappresenta il nuovo vertice del lusso elettrico del marchio francese. Il lancio in Europa è previsto per l’estate 2025.
Fiat: la 600 Ibrida e ritorno della Grande Panda
Fiat ha rispolverato un nome storico con la Grande Panda, disponibile in versione ibrida o elettrica. Questa compatta di meno di 4 metri offre 5 posti e un abitacolo spazioso. La Topolino, microcar elettrica con 75 km di autonomia, e la 600 Ibrida, con motore turbo benzina a 3 cilindri e sistema ibrido a 48V, completano l’offerta per la mobilità urbana. Inoltre, è stata esposta la 500e Giorgio Armani Collector’s Edition, simbolo del Made in Italy.
Jeep: evoluzione elettrica con l’Avenger e il Wrangler 4xe
Jeep ha presentato tre varianti dell’Avenger: Summit Full Electric, e-Hybrid e l’anteprima belga dell’Avenger 4xe The North Face Edition, pensata per gli amanti dell’avventura. Tra le edizioni speciali spiccano The North Star di Renegade e Compass, oltre alla Wrangler 4xe nella versione ibrida plug-in Rubicon.
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Kia: la EV3 tra le finaliste di Car of The Year 2025 Kia ha mostrato la EV3, una city car elettrica progettata per la praticità e dotata di tecnologie avanzate che la rendono ideale per gli spostamenti urbani. Questo modello si distingue per il design compatto e le soluzioni innovative. La Kia EV3 è stata anche selezionata tra le finaliste per il prestigioso premio Car of The Year 2025, un riconoscimento che ha contribuito a consolidare la sua visibilità durante il Salone. A vincere il titolo è stata la Renault 5 E-Tech, ma l’EV3 ha dimostrato di essere una forte concorrente nella categoria.
Hyundai: innovazione con la Inster e il lussuoso Ioniq 9 Hyundai ha portato a Bruxelles due modelli di grande interesse: la Inster e l’Ioniq 9. La Hyundai Inster è una city car elettrica compatta, lunga solo 3,82 metri, pensata per gli spostamenti urbani. Disponibile con due opzioni di potenza (97 CV e 115 CV) e batterie da 42 kWh o 49 kWh, è in grado di garantire un’autonomia fino a 350 km. Il design è moderno e agile, ideale per affrontare il traffico cittadino con efficienza.
L’Ioniq 9, invece, rappresenta il culmine della gamma Hyundai: un SUV di lusso lungo oltre 5 metri, progettato per ospitare fino a sette passeggeri. Con una batteria da 110,3 kWh, promette un’autonomia massima di 620 km nella versione meno potente. Questo modello è dotato di tecnologie all’avanguardia, offrendo comfort e innovazione per i clienti più esigenti.
Lancia: nuova Ypsilon
Lancia ha portato la nuova Ypsilon, disponibile sia in versione 100% elettrica con motore da 156 CV e batteria da 51 kWh, sia con un powertrain ibrido da 1,2 litri e 100 CV. La Ypsilon Rally4 HF segna invece il ritorno del marchio nel mondo dei rally, con una potenza di 212 CV.
Maxda: MX-30 R-EV e la sicurezza è garantita
La Mazda MX-30 R-EV è un SUV ibrido plug-in che combina un motore elettrico con un motore rotativo Wankel, offrendo una potenza totale di 170 CV e una coppia di 260 Nm. Presenta un design distintivo e una lunghezza di 439 cm, con spazio per cinque passeggeri e un bagagliaio che varia da 350 a 1.155 dm³. E’ dotata di tecnologie avanzate come il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco, il mantenimento della corsia e un impianto audio Bose con 12 altoparlanti. La sicurezza è garantita da sistemi come i-Activsense, che aiutano a prevenire incidenti.
Opel: nuove proposte elettrificate e restyling
Opel ha presentato la nuova Mokka, caratterizzata da un design “Bold and Pure” e tecnologie avanzate come l’infotainment con riconoscimento vocale. Saranno esposte anche la Grandland con illuminazione intelligente Lux HD, la nuova Frontera, la Corsa Hybrid a 48V, l’Astra Sports Tourer e il Vivaro Electric, ampliando l’offerta elettrificata del marchio.
Peugeot: gamma elettrica completa
Peugeot ha presentato la gamma elettrica più ampia tra i costruttori generalisti europei, con modelli come la E-208, E-2008 SUV, E-308 SW, E-3008 SUV di nuova generazione, E-5008 SUV a 7 posti e la E-408. Inoltre, ha introdotto innovazioni tecnologiche con l’integrazione dell’intelligenza artificiale a bordo.
Skoda: aggiornamenti per lo Enyaq
Skoda ha presentato un restyling del suo SUV elettrico Enyaq, che si distingue per aggiornamenti estetici e tecnologici. Sebbene i dettagli specifici non siano stati rivelati, si attende un miglioramento dell’efficienza energetica e dell’esperienza di guida complessiva, con l’o-
biettivo di rafforzare la posizione del modello nel mercato dei veicoli elettrici.
Toyota Urban Cruiser, nuovo SUV elettrico Toyota, che ha il suo quartier generale europeo proprio a Bruxelles, ha presentato il nuovo Urban Cruiser, un SUV compatto elettrico dalle dimensioni equilibrate: 4,285 mm di lunghezza, 1,800 mm di larghezza e 1,640 mm di altezza, con un passo di 2,700 mm che assicura un abitacolo spazioso e versatile. Il design è caratterizzato dal distintivo frontale “Hammerhead”, mentre la trazione integrale e sistemi come il Downhill Assist Control garantiscono prestazioni sicure anche su terreni difficili. Gli interni moderni includono tecnologie avanzate per la sicurezza e la connettività, rendendo l’Urban Cruiser una proposta interessante per la mobilità elettrica.
Le novità degli altri marchi
Presenti anche marchi come Alpine, Aston Martin, Audi, BMW, Bentley, Bugatti, BYD, Corvette, Cupra, Dacia, Ferrari, Ford, Honda, Hyundai, Kia, Lamborghini, Lexus, Mercedes, MG, Mini, Porsche, Renault, Skoda, Tesla, Toyota, Volkswagen e Volvo hanno animato il Salone con novità tecnologiche e modelli di punta.
Alpine ha presentato l’A290, una compatta elettrica sportiva, mentre Audi ha portato una serie di veicoli elettrici caratterizzati dal numero 6, tra cui una berlina, una station wagon e un SUV coupé. Tra le anteprime più attese, l’Audi RS6 Avant Performance. Sotto i riflettori si distingue anche un modello cinese: la BYD Atto 2, prevista sul mercato nei primi mesi del 2025 e prodotta direttamente in Europa, presso lo stabilimento in Ungheria.
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Veneto in prima linea contro la violenza: ticket sanitario abolito per le vittime
Dzione dal pagamento del ticket sanitario per le vittime di violenza.
La misura è stata approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, dopo essere stata introdotta nei lavori di approvazione della legge di bilancio. L’articolo 21 della L.R. 33/2024, collegato alla Legge di stabilità 2025, ha previsto importanti tutele per le vittime di violenza residenti in Veneto che necessitano di cure presso le strutture sanitarie regionali. Le prestazioni sanitarie successive alle dimissioni dal Pronto Soccorso, comprese quelle psicologiche e di specialistica ambulatoriale collegate agli eventi di violenza subiti, saranno completamente esenti dal pagamento del ticket sanitario.
“Questa decisione rappresenta un atto di civiltà – ha dichiarato l’Assessore Lanzarin – ed è un modo concreto per sostenere chi ha vissuto situazioni di violenza, garantendo loro non solo la cura delle ferite fisiche, ma anche un supporto psicologico e sanitario necessario al percorso di recupero. L’esenzione dal ticket riguarda l’intero iter terapeutico che segue la dimissione dal Pronto Soccorso. Le donne vittime di violenza devono sentire la vicinanza delle istituzioni, e questa misura mira proprio a costruire un rapporto di fiducia e aiuto concreto”.
L’Assessore ha inoltre sottolineato l’importanza della prevenzione e della consapevolezza nella lotta contro la violenza: “Riconoscere i segnali di violenza per intervenire tempestivamente è fondamentale. Questo obiettivo si può raggiungere solo attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo di tutti gli attori istituzionali e della società
civile. È essenziale non ignorare alcun segnale di prevaricazione e intervenire quando il rispetto della persona viene meno. Collaborare con gli enti locali e le operatrici impegnate nel contrasto alla violenza è la chiave per un’azione efficace”.
Oltre alla tutela sanitaria, la Regione Veneto sta lavorando su altri fronti per garantire alle vittime di violenza un reale percorso di recupero e reinserimento nella società. “Queste donne – prosegue Lanzarin –hanno bisogno di intraprendere un percorso di recupero senza ostacoli economici. Per questo abbiamo eliminato l’onere del ticket, affinché possano accedere a tutte le cure necessarie. Ma non ci fermiamo qui: è cruciale lavorare anche per garantire loro indipendenza economica e abitativa. Stiamo collaborando con Veneto Lavoro, con le categorie economiche e con il settore dell’edilizia residenziale per fornire opportunità concrete di autonomia”.
Questa esenzione è un passo importante inserito all’interno della legge finanziaria regionale approvata a fine 2024. L’Assessore Lanzarin ha annunciato questa misura nel nostro programma radiofonico “Buongiorno Veneto” di radio Veneto24, spiegando agli ascoltatori l’importanza di questa iniziativa e il suo impatto sulle vite delle donne che affrontano situazioni di violenza.
La Regione Veneto conferma così il suo impegno nel sostegno alle vittime, non solo attraverso il sistema sanitario, ma anche attraverso politiche di inclusione e autonomia, per permettere un ritorno alla normalità e alla dignità.
Redazione salute
In Veneto sanità ed inclusione per un turismo accessibile
La Giunta regionale del Veneto ha approvato un nuovo progetto di turismo sociale inclusivo su proposta dell’Assessore alla Sanità e Sociale, Manuela Lanzarin. L’obiettivo è rendere le località turistiche sempre più accessibili a persone con disabilità o fragilità, promuovendo un cambiamento culturale che renda il Veneto un modello di inclusività. “Il Veneto – sottolinea l’Assessore Lanzarin – è tra le prime regioni turistiche d’Europa, con 72 milioni di presenze all’anno. In Europa si stimano 101 milioni di persone con disabilità che potrebbero scegliere il Veneto per le loro vacanze, a patto di trovare un’offerta accessibile e servizi adeguati. Abbiamo definito una serie di obiettivi chiave, anche in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, coinvolgendo le diverse Ullss in base alle peculiarità territoriali”. Il progetto si propone di migliorare l’accessibilità e la sicurezza dell’offerta turistica, sensibilizzare istituti scolastici e universitari sul turismo inclusivo, valorizzare realtà accessibili e creare opportunità lavorative per persone con disabilità, promuovendo la loro autonomia abitativa. Inoltre, verranno potenziate le attività ludico-sportive, favorendo esperienze di integrazione e socializzazione.
Le AULSS venete avranno un ruolo chiave nell’implementazione del progetto. I diversi territori saranno suddivisi per tipologia turistica: montano, lacustre, termale, balneare e culturale. Le AULSS 1 Dolomiti e 2 Marca Trevigiana si concentreranno sul turismo montano e sportivo, mentre le AULSS 3 Serenissima, 4 Veneto Orientale e 5 Polesana sul turismo balneare e culturale. La AULSS 6 Euganea valorizzerà il turismo termale e collinare, la 7 Pedemontana si occuperà di turismo montano e storico, la 8 Berica di città d’arte e turismo sportivo e la 9 Scaligera del turismo lacustre, montano e culturale.
Il progetto biennale prevede interventi concreti per migliorare l’accessibilità, come strutture adeguate, attrezzature specifiche, mappe tattili e video-guide in lingua dei segni. Saranno inoltre attivati tirocini lavorativi per persone con disabilità nei principali poli turistici, favorendo la loro inclusione nel mondo del lavoro attraverso il coinvolgimento dei Servizi di Inserimento Lavorativo (SIL) delle AULSS.
Grazie a queste iniziative, il Veneto punta a rafforzare la propria vocazione turistica garantendo esperienze inclusive e accessibili per tutti.
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Sanità. A Rovigo, la Prostate Cancer Unit è un’eccellenza nella cura del tumore prostatico, premiata con il Bollino Azzurro
La Prostate Cancer Unit di Rovigo, un modello di eccellenza nella cura del tumore alla prostata
Ospedale di Rovigo ospita da circa dieci anni la “Prostate Cancer Unit”, un modello all’avanguardia nella cura dei pazienti affetti da neoplasia prostatica. Questa Unità, che si distingue per l’approccio multidisciplinare, integra diverse competenze professionali per seguire il paziente lungo l’intero percorso diagnostico e terapeutico, dalla diagnosi iniziale al follow-up, in conformità con protocolli e linee guida nazionali e internazionali.
L’Azienda Ulss 5 Polesana si configura come un punto di riferimento nell’ambito dei percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari per il tumore della prostata. Il fulcro di questa eccellenza è rappresentato dal “Core Team” della Prostate Cancer Unit, che include specialisti provenienti da diverse Unità Operative: Radioterapia Oncologica, Oncologia Medica, Urologia, Oncogenetica, Medicina Nucleare, Radiologia, Anatomia Patologica, Cure Palliative e Psicologia Clinica. A queste si aggiunge il supporto della Medicina Fisica e Riabilitativa, creando un gruppo coeso e altamente qualificato.
“Il team multidisciplinare della Prostate Cancer Unit si riunisce periodicamente per discutere i casi clinici – spiega il Dr. Giovanni Pavanato, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Radioterapia Oncologica. – Durante questi incontri, vengono analizzate le opzioni terapeutiche e osservazionali, con il coinvolgimento attivo del paziente e/o del caregiver nella scelta del trattamento più appropriato. Al termine delle riunioni, i professionisti elaborano un referto dettagliato che viene inserito nella cartella clinica del paziente”.
Nel corso del 2024 il team ha tenuto 37 incontri multidisciplinari, con una media di tre riunioni al mese, affrontando complessivamente 324 casi. Questi includevano sia nuove diagnosi sia rivalutazioni di casi già seguiti, evidenziando l’impegno costante nella gestione personalizzata dei pazienti.
Il valore di questa organizzazione è stato riconosciuto anche a livello nazionale. Fondazione Onda ETS ha assegnato il prestigioso Bollino Azzurro sia all’Ospedale di Rovigo che a quello di Adria. Questo riconoscimento certifica l’eccellenza degli ospedali in ambito uro-andrologico, premian-
do l’offerta di servizi clinicoassistenziali dedicati al tumore della prostata, alla gestione delle complicanze funzionali post-chirurgiche e all’attenzione riservata all’accoglienza e al benessere dei pazienti.
Grazie a queste caratteristiche, la Prostate Cancer Unit di Rovigo si conferma un modello virtuoso di assistenza sanitaria, capace di coniugare competenze specialistiche, innovazione e centralità del paziente.
Anna Bergantin
Rovigo e Adria: Bollino Azzurro per gli ospedali polesani
Gli ospedali di Rovigo e Adria hanno ottenuto il Bollino Azzurro, il riconoscimento assegnato dalla Fondazione Onda ETS nell’ambito della seconda edizione dell’iniziativa dedicata ai centri specializzati in prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie uroandrologiche. Il premio valorizza le strutture che, partendo dal network degli ospedali con il Bollino Rosa, si distinguono per un approccio multidisciplinare, con particolare attenzione al tumore della prostata e alle complicanze post-chirurgiche.
L’assegnazione del Bollino Azzurro avviene sulla base di diversi criteri, tra cui la presenza di servizi per la salute sessuale e riproduttiva maschile, percorsi diagnostico-terapeutici specifici, reparti dedicati alla cura del tumore prostatico e alla gestione delle sue complicanze. L’obiettivo è migliorare l’accessibilità ai servizi, potenziare l’offerta terapeutica e diagnostica, aumentare la qualità della vita dei pazienti e promuovere un’informazione più consapevole tra la popolazione maschile. Grande soddisfazione per il riconoscimen-
to è stata espressa dal Direttore Generale dell’Aulss 5 Polesana, Pietro Girardi: “Ringrazio il Direttore del Dipartimento Chirurgico, Dr. Maurizio De Luca, il Direttore della UOC di Urologia di Rovigo, Dr. Dionisio Schiavone, e il Direttore della UOC di Urologia di Adria, Dr. Mario Pizzarella, oltre a tutto il personale delle loro equipe. Questo risultato testimonia la qualità e l’impegno dei nostri professionisti nel garantire servizi di alto livello ai pazienti”. Anna Bergantin
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Ospedale. Assenza di incisioni chirurgiche, tempi di recupero ridotti e minori disagi post-procedurali
All’Ospedale
di Rovigo arriva la crioablazione, innovativa tecnica per i noduli mammari
La Radiologia Senologica e Screening dell’Ospedale di Rovigo ha introdotto un’innovativa tecnica per il trattamento dei noduli mammari: la crioablazione. Già utilizzata in altre specialità mediche, questa procedura è ora disponibile per le donne che necessitano di un approccio non invasivo ed efficace nella gestione dei noduli mammari benigni.
“La crioablazione è un trattamento minimamente invasivo che sfrutta il freddo estremo per distruggere i tessuti anomali, grazie all’introduzione di azoto liquido sotto guida ecografica – spiega la Dr.ssa Silvia Teggi, Responsabile della UOS Senologia, Radiologia di Rovigo. – Nel
caso specifico dei noduli mammari, si utilizza una sonda sottile inserita attraverso la pelle, direttamente nel nodulo. Una volta posizionata, la sonda genera una sfera di ghiaccio che avvolge il nodulo, abbassando la temperatura fino a -196°C in circa 15 minuti. Il freddo intenso provoca la distruzione cellulare, permettendo un graduale riassorbimento del nodulo da parte dell’organismo”.
I vantaggi di questa tecnica sono molteplici: l’assenza di incisioni chirurgiche, tempi di recupero ridotti e minori disagi post-procedurali. “Con l’introduzione della crioablazione nel nostro centro, possiamo offrire alle pazienti una soluzione sicura, efficace e poco invasiva – prosegue la Dr.ssa Teggi. – Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita delle donne, garantendo trattamenti all’avanguardia che consentano un rapido ritorno alle normali attività quotidiane”.
L’adozione della crioablazione rappresenta un importante passo avanti per la senologia interventistica dell’Ospedale di Rovigo, ponendo il centro tra le strutture sanitarie più avanzate in questo ambito. Il Direttore
Generale dell’ULSS 5 Polesana, Pietro Girardi, ha elogiato l’impegno dell’equipe medica: “L’introduzione di questa metodica non solo garantisce benefici clinici evidenti, ma riduce anche l’impatto psicologico sulle pazienti. Rappresenta una nuova cura non solo per la patologia, ma anche per il benessere emotivo delle donne che ne usufruiscono”. La crioablazione, dunque, si configura come una soluzione efficace per il trattamento dei noduli mammari benigni, con un approccio moderno che coniuga innovazione tecnologica e attenzione alla salute femminile.
Anna Bergantin
CIASS, la Carta Servizi si rinnova: novità per un’assistenza sempre più completa
È stata recentemente aggiornata la Carta Servizi CIASS, con importanti novità pensate per migliorare l’assistenza socio-sanitaria offerta agli anziani non autosufficienti. Il nuovo documento, aggiornato a fine 2024 e curato dai coordinatori e dalle assistenti sociali del Consorzio Isola Ariano Servizi Sociali, descrive in modo chiaro e trasparente l’ampia gamma di servizi offerti nelle strutture di Villa Agopian (Corbola), Madonna del Vaiolo (Taglio di Po) e Ing. Arturo Pedrelli (Ariano nel Polesine), tutte impegnate a garantire un’assistenza di alta qualità agli ospiti.
Tra le principali innovazioni introdotte, spicca l’attivazione del servizio infermieristico H24 a Taglio di Po. Fino ad ora attivo solo a Corbola, il servizio è stato esteso a questa seconda struttura, ampliando così la possibilità di accoglienza per profili specifici di non autosuf-
ficienza. Questo consente una risposta più immediata e mirata ai bisogni emergenti nel territorio. Ad Ariano nel Polesine, invece, il servizio rimarrà attivo solo durante il giorno, con reperibilità notturna.
Un altro importante aggiornamento riguarda il tema delicato del “fine vita”. La Carta dei Servizi ora dedica uno spazio specifico alla gestione del percorso di accompagnamento dei residenti e dei loro familiari in questo delicato processo. Rispetto della legge n. 219 del 2017 e della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE in materia di salute, l’equipe socio-sanitaria mette in campo competenze professionali e relazionali per garantire un supporto adeguato e rispettoso dei desideri dei singoli ospiti. Infine, una delle modifiche più significative è l’introduzione di una retta onnicomprensiva che, a partire dal 2025, comprenderà tutti i
servizi extra solitamente separati nella fatturazione. Questi includono podologo, lavanderia, parrucchiera e trasporto per visite programmate. Questa nuova formula consente alle famiglie di avere una visione chiara e completa delle spese mensili, semplificando la gestione economica e aumentando la trasparenza.
Il direttore Daniele Panella commenta: “La Carta dei Servizi è uno strumento fondamentale per l’ente, poiché stabilisce impegni precisi nei confronti degli utenti e illustra gli standard di qualità. La nostra attenzione a questo documento è una dimostrazione del rispetto che nutriamo nei confronti degli ospiti e delle loro famiglie. Ogni famiglia dovrebbe conoscerla per comprendere appieno il valore e la convenienza dell’assistenza offerta”. Anna Bergantin
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